Molto Meyer Anno 3, N. 3 – 2015

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Il giornale di informazione scientifica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze

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Molto MeyerIl giornale di informazione scientifica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di FirenzeViale Pieraccini 2450139 FirenzeCentralinoT 055 56 621 – F 055 56 624 00Roberta RezoalliUfficio Stampa e GiornalismoCel. 335 68 60 677T 055 566 2302www.meyer.it

Anno 3 N. 3 - luglio-settembre 2015Registrazione del Tribunale di Roma n. 181 del 12.04.2006Il Pensiero Scientifico EditoreVia San Giovanni Valdarno 800138 RomaT 06 862 82 335 – F 06 862 82 [email protected] responsabile:Giovanni Luca De FioreRedazione: Manuela BaronciniProgetto grafico:Antonella MionFoto:le foto raffigurano luoghi, pazienti e utenti dell’Ospedale Meyer. Si ringraziano Giulia Righi e i fotografi Pino Bertelli, Dario Orlandi e Stefano Lupi.Stampa:Arti Grafiche Tris, Roma – dicembre 2015

Tutti i contenuti della rivista sono coperti da copyright Ospedale Meyer.

Abbonamenti 2015

Individuale 20,00 euroIstituti, enti, biblioteche 40,00 euroEstero 60,00 euroVolume singolo 10,00 euro

Ufficio AbbonamentiT 06 862 82 324

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Nel sito www.meyer.it trovate l’edizione sfogliabile di Molto Meyer e i temi affrontati in questo numero. Oppure inquadrate il Quick Responsecode con il vostro smartphone e collegatevi direttamente a Meyer-online.

Visitate il sito della Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer,www.fondazionemeyer.it

Editor di questo numero

Patrizia Mondini è Direttore infer-mieristico del Meyer. Vanta una so-lida esperienza in tutti gli aspetti incui si esplica l’attività infermieristicae sulle dinamiche organizzative dellarealtà ospedaliera nel suo com-plesso. Dirigente sanitario delle pro-fessioni infermieristiche presso la ASL10, ha ricoperto l’incarico di Diret-tore della U.O. Formazione profes-sionale e di Direttore Assistenza In-fermieristica Ospedaliera della Zonasud/Est della stessa ASL.

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In questo numero3 EDITORIALE

Verso l'area delle professioni sanitarienel nuovo assetto organizzativo del MeyerPatrizia Mondini

4 COME FARLO MEYERPROFESSIONI INFERMIERISTICHE

L’infermiere: una professione che parte da lontano— L’attività in nefrologia e dialisi— L’attività infermieristica orto-traumatologica — L’ambulatorio infermieristico delle ustioni

e lesioni cutanee pediatriche — L’infermiere contro il dolore — Assistenza infermieristica ai pazienti

con problemi reumatologici— Un setting specifico per la cronicità— L’operatore sociosanitario al Meyer

10 La ricerca infermieristicaDaniele Ciofi

12 COME FARLO MEYERTECNICI SANITARI

Quando la specificità pediatrica fa la differenza— Il tecnico della riabilitazione— Il dietista— Il tecnico sanitario di sorveglianza

fisica e radioprotezione— Il tecnico sanitario di radiologia medica— Il tecnico sanitario di laboratorio biomedico

21 NOTIZIE DAL MEYER— Un nuovo strumento per comunicare:

varata la newsletter— Il Meyer apre l’era del robot chirurgo— Ada-Scid: ecco il test unico al mondo— Dalla descrizione al gene responsabile:

ne parla Lancet Neurology— Il Meyer ha aperto lo Sportello Gaia— Immaginazione guidata

per non aver paura della risonanza

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EDITORIALE

Competenze, esperienze e passione. Sono gli elementi

che coglierete leggendo i contributi che

compongono questa edizione della rivista,

interamente dedicata alle professioni sanitarie. Gli articoli

sono scritti dagli stessi professionisti di questa area, che

rappresentano oltre la metà del personale che opera al Meyer

e sono presenti trasversalmente in ogni settore.

Si tratta dei professionisti dell’area infermieristica e

ostetrica, della riabilitazione, della dietetica

pediatrica, dei tecnici di laboratorio e dei tecnici di

radiologia, la cui specifica competenza approfondita e

mantenuta in una realtà unica e di eccellenze come

questa, li rende idonei ad affrontare percorsi

complessi e eterogenei, nell’ambito assistenziale,

organizzativo, della ricerca e della formazione,

attraverso un approccio inevitabilmente

multidisciplinare.

Infatti partire dai percorsi di cura e assistenza dei nostri

piccoli pazienti e costruire sinergie valorizzando le

potenzialità delle diverse professioni per migliorare

l’efficienza, l’appropriatezza, la prossimità e la continuità

nella risposta non è solo corretto da un punto di vista

organizzativo, ma è anche un imperativo etico.

I processi di cura e assistenza non si fanno senza sinergie,

confronto di saperi, di metodi e modelli, non si fanno senza

rivedere capacità e ambiti di competenze, non per intaccare

ed erodere il campo di attività di questo o di quel

professionista, ma per essere invece complianti con

l’evoluzione generale e ineludibile dei saperi, dei bisogni,

dei sistemi organizzativi e soprattutto con le necessità e le

aspettative di chi si rivolge a noi con fiducia e speranza.

Il nostro obiettivo è quello “di attivare processi attraverso i

quali il sistema acquista e conserva una unitarietà e

funzionalità centrate sulla persona”. La creatività, la versatilità

e l’originalità delle diverse professioni possono essere

valorizzate se tale “poliedricità” trova uno spazio comune, se

cioè viene messa al servizio di obiettivi più alti che, superando

le esigenze individuali, perseguono il miglioramento continuo

della qualità e il mantenimento di elevati standard

assistenziali, stimolando nel contempo la creazione di un

ambiente che favorisca l’eccellenza professionale.

L’area delle professioni sanitarie prevista nel nuovo

atto aziendale può rappresentare, se la sapremo

cogliere con determinazione, un’opportunità per

innovare i rapporti tra professioni, sperimentare nuovi

modelli e riorganizzare i processi produttivi

ridefinendo “in progress” linguaggi, spazi e attività

che arricchiscono le competenze distintive di ognuno,

riconoscendo ogni specifico apporto professionale e

rendendolo visibile nel valore aggiunto che porta ai

processi di cura e assistenza.

Questo nella certezza che sono gli stessi valori e gli stessi

obiettivi che orientano il nostro agire professionale e la

consapevolezza che le nostre competenze fanno la differenza

per la buona riuscita dei percorsi di cura e per la qualità

percepita dai nostri piccoli utenti e le loro famiglie.

Patrizia MondiniDirettore infermieristico, AOU Meyer, Firenze

Verso l'area delle professioni sanitarienel nuovo assetto organizzativo del Meyer

L’AREA DELLE PROFESSIONI SANITARIE

È il luogo organizzativo di incontro di professionisti che,

in virtù degli specifici profili professionali, partecipano al

processo di cura attraverso l’erogazione dell’assistenza

infermieristica, ostetrica, tecnico-sanitaria e riabilitativa,

avvalendosi del contributo del personale di supporto.

L’area delle professioni sanitarie ha la finalità di contribuire

ad assicurare un’assistenza centrata sul bambino e la famiglia

attraverso l’integrazione e la sinergia delle professioni

sanitarie per migliorare la produttività ed efficacia del

sistema, in coerenza con i programmi e i progetti aziendali,

nel rispetto dell’autonomia professionale di ogni profilo.

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COME FARLO MEYER

Le competenze e le potenzialità assistenziali degli infermierisi basano sulla forza dei valori e sulla propositività epoliedricità operative e soprattutto si manifestano sempre

più come valore aggiunto a favore della collettività. Gli infermieri progettano, sperimentano, costruiscono ericostruiscono processi assistenziali, percorsi organizzativi eformativi. Si impegnano in nuove logiche curative, educative enella strutturazione di reti relazionali che diano risposta a nuovibisogni di cura e assistenza che originano dalla fragilità, dalladipendenza, dalla cronicità, dal disagio e dal fine vita.

Sono impegnati a garantire una presenza professionalealtamente efficace in cui è sempre più riconoscibile, ancorchéstrutturalmente integrato, l’apporto di chi diagnostica e cura le

patologie e di chi assiste e accompagna la persona nei suoipercorsi curativo-assistenziali

L’impegno degli infermieri al Meyer si esprime nel valoredella “prossimità” e cioè in una costante presenza professionalea fianco dei bambini e dei ragazzi e soprattutto dell’interafamiglia.

Il modello di riferimento per la pratica assistenziale è infattiquello della “family centered care” che pone il focussull’attenzione ai bisogni non solo del bambino, ma di tutta lafamiglia impegnata accanto a lui nel processo di recupero dellasalute e dell’autonomia. Si caratterizza nell’offrire alla famiglia lapossibilità di prendersi cura del bambino ospedalizzato con esotto la supervisione dell’infermiere attraverso un processo di

L’infermiere: una professione che parte

PROFESSIONI INFERMIERISTICHE

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delle neuroscienze, a quella pediatrica, alla chirurgica, all’areacritica e dell’emergenza, ai servizi ambulatoriali e diagnostici, al“territorio” nella continuità assistenziale dei bimbi chesoggiornano nelle strutture convenzionate e nel rapporto con icolleghi delle ASL, con la consapevolezza che c’è ancora moltoda fare in termini di miglioramento della qualità e conl’ambizione di tendere comunque e sempre a un’ideale diperfezione.

Non essendo possibile richiamare tutti i setting in cui siesprime la professionalità infermieristica citiamo solo, comeesempio di molte altre, alcune esperienze significative del valoreaggiunto che questa professione è in grado di mettere in camponella presa in carico del bambino e della sua famiglia. •

da lontanocoinvolgimento, partecipazione e collaborazione nel pianoassistenziale. L’obiettivo è mantenere e rinforzare i ruoliall’interno della famiglia e i legami tra di essa e il bambinoricoverato, per promuovere la normalità del funzionamentofamiliare.

Una pratica così orientata richiede specifiche competenzeprofessionali, elevate abilità educative e relazionali perpotenziare quelle della famiglia nel fornire l’assistenza e metterlain grado di interfacciarsi con i diversi ambienti terapeutici,sviluppando un empowerment che accresce la fiducia dellafamiglia in se stessa e creando un rapporto di reciproca stima.

La professionalità infermieristica si esprime trasversalmente intutti i setting presenti in ospedale: dall’oncoematologia, all’area

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Queste competenze vengono agite inambito ambulatoriale, ma anche,quando richiesto, in sala operatoria, inpronto soccorso e nelle lineeassistenziali, nonché come consulenzaper i colleghi.

Le competenze acquisite vengonomesse a disposizione direttamenteattraverso attività di consulenza e concorsi di aggiornamento di base eavanzati rivolti ai colleghi. In prontosoccorso in modo particolare questopool di infermieri collabora con icolleghi, i medici del DEA, e l’ortopedico,

Competenze e potenzialitàassistenziali della professioneinfermieristica affondano le radicinella forza dei valori, nella spintapropositiva e nella poliedricitàoperativa che diventano valoreaggiunto a favore della collettività.

COME FARLO MEYER PROFESSIONI INFERMIERISTICHE

nel percorso assistenziale del bambinoche necessita di sedo-analgesia per lariduzione di fratture.

Viste le competenze acquisite, gliottimi risultati e le potenzialità di rispostaassistenziale che il team infermieristicopuò garantire, l’obiettivo a breve terminecondiviso con gli ortopedici è di ampliarela propria casistica e implementare un“ambulatorio a conduzioneinfermieristica” orto-traumatologico perla gestione di medicazioni semplici ecomplesse, gestione dei fissatori esterni,riconfezionamento ortesi rotte, seguendoi piccoli pazienti anche nelle lineeassistenziali di degenza .

Simone Basciano, Lisa Dattile,Raffaele Barbato

DEA e Pediatria d’[email protected]

L’AMBULATORIO

INFERMIERISTICO

DELLE USTIONI E LESIONI

CUTANEE PEDIATRICHE

Il valore aggiunto che l’infermierepersegue da tempo nella sua attività èquello di superare la tradizionaleassistenza, orientata prevalentemente aicompiti, verso un’assistenza sempre piùpersonalizzata, avvalendosi per questodei risultati di efficacia ed appropriatezza

L’ATTIVITÀ IN NEFROLOGIA

E DIALISI

Gli infermieri che svolgono la propriaattività in un ambito così delicato comela nefrologia e in particolare la dialisiseguono il piccolo paziente in unpercorso che vede varie fasi dellamalattia, dal momento dell’insufficienzarenale acuta e cronica, alla pre-dialisi, alladialisi, fino al trapianto. Il rapporto che siinstaura con i piccoli e la famiglia èmolto stretto e necessita di grandefiducia, dato che i piccoli (attualmente 4)si recano al centro 3 volte alla settimana.Altri 10 sono seguiti per la dialisiperitoneale che si svolge a domicilio eche vede gli infermieri fortementeimpegnati nell’attività educativa e disostegno rivolta ai genitori o caregiver diriferimento con una pronta disponibilitàanche notturna.

Le competenze infermieristicheespresse in questo settore, quindi, oltreche altamente specialistiche e legate allevarie metodiche di emodialisi,plasmaferesi e dialisi peritonealedomiciliare personalizzate sul paziente diogni età pediatrica sono fortementeorientate all’educazione del pazientee della sua famiglia per ilmantenimento degli stili di vita, per lagestione verso l’autonomia della malattiacronica e per il training al genitoresull’esecuzione della dialisi domiciliare.

Fabrizio Torniai, Barbara Pucci,Lucia Bartolozzi

Nefrologia e [email protected]

L’ATTIVITÀ INFERMIERISTICA

ORTO-TRAUMATOLOGICA

L’impegno richiesto al personaleinfermieristico nella presa in carico deipiccoli pazienti che seguono un percorsoin orto-traumatologia richiede lo sviluppodi competenze avanzate nelconfezionamento e nella gestione diapparecchi gessati, rimozione fili dikirschner, medicazione complesse esemplici, applicazione e rimozione ditutori, ma soprattutto la capacità dirassicurare il piccolo e la sua famiglia.

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del Dolore e Cure Palliative che ha ilcompito di aiutare a contenere e ridurre lasofferenza nei bambini. L’obiettivo èaffrontare il dolore da tutti i punti divista, nelle diverse situazioni che sipossono presentare all’interno eall’esterno dell’ospedale.

L’infermiere nell’ambito di un teammultidisciplinare partecipa all’esecuzionedi sedoanalgesie nei reparti dove i piccolipazienti devono eseguire proceduredolorose e invasive. Su prescrizionemedica, esegue sedazioni con protossido50% in tutte quelle situazioni dove, acausa della forte componenteemotiva/dolorosa, non è possibileeseguire sul bambino la procedurarichiesta (procedure minori come prelievi,incannulamenti venosi).

In modo particolare l’infermieregarantisce la continuità assistenzialeattraverso il monitoraggio nei pazientidi tutto l’ospedale che hanno in corsouna terapia antalgica in situazioni didolore non controllato. Inoltre si occupadel coordinamento delle attività, delmonitoraggio farmacologico e del

in queste attività e perfettamenteintegrato in un team multidisciplinare èin grado di prendersi cura del piccolopaziente e della sua famiglia non solocon prestazioni competenti, ma anchecon una presa in carico olistica.

Alessandra Lodi

Chirurgia [email protected]

L’INFERMIERE

CONTRO IL DOLORE

Quello del dolore è un tema su cui ilMeyer – come Centro Regionale per lecure palliative e gestione del dolore inetà pediatrica – ha molto investito; infattiesiste fin dal 2000 un Servizio di Terapia

per la qualità assistenziale. La complessità della patologia da

ustione richiede una specificacontinuità assistenziale spesso moltoprolungata nel tempo. Già da qualcheanno esiste un ambulatorioinfermieristico-chirurgico dedicato aquesto tipo di patologia al fine digarantire un controllo periodico estrutturato sia nelle ustioni più estesedopo la dimissione, sia in quelle diminore rilevanza clinica a gestioneambulatoriale. Date le competenzeacquisite l’ambito di attività di questoambulatorio si è via via allargato allagestione di pazienti con lesioni cutaneedi varia natura, provenienti sia dallestrutture aziendali che dall’esterno, conparticolare riguardo alle lesioni dacompressione e a quelle “devices-correlate”. L’attività è iniziata a maggiodel 2010 e alla fine del 2014 erano stateerogate 1134 prestazioni ambulatoriali(educazione sanitaria, valutazioneinfermieristica, medicazioni, rimozione diescare, sedute di idroterapia).

Il personale infermieristico impegnato

La professione infermieristica in ambito pediatrico ha unaricchezza molto ampia e profondache supera il concetto dicompetenza, diventando valore,specificità, un insieme di skillsal servizio dei bambini, degliadolescenti e delle loro famiglienel processo di tutela della salute.

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della professionalità infermieristica rivoltaall’educazione sanitaria per il bambino ela famiglia sulla gestione delle terapiedomiciliari e le difficoltà legate allamalattia.

Oltre alle informazioni sulle procedureche dovranno essere eseguite,particolare attenzione viene posta allasimulazione pratica dellasomministrazione della terapiaprescritta e dell’uso del farmaco, con lasomministrazione della prima dose inaffiancamento, lasciando spazio allepreoccupazioni e domande cheinevitabilmente queste situazionisuscitano. Un altro tassello della presa incarico infermieristica è, inoltre, ilmonitoraggio nel tempo della correttagestione della terapia da parte deifamiliari, con particolare attenzione allapreparazione, somministrazione econservazione dei farmaci. L’équipemultidisciplinare è a disposizione persostenere l’infermiera e la famiglia inogni momento della visita ambulatoriale.

Questo servizio è un modello diorganizzazione e gestione dell’assistenzainfermieristica, in grado di risponderecon competenza alle diverse esigenzedel paziente e consente: la continuitàdelle cure, una corretta adesione allaterapia, l’adesione alle Good Clinical

contatto telefonico nell’ambitodell’ambulatorio di dolore cronicofunzionale attivo dal 2012.

Applica le proprie competenzenell’ambito delle cure palliative,partecipando alle riunionimultidisciplinari di presa in carico deipiccoli pazienti e seguendoli nelpercorso all’interno della strutturaresidenziale di leniterapia. L’infermiere èanche impegnato in attività disensibilizzazione e formazione proposteper sensibilizzare il personaleospedaliero ed extra-ospedaliero sultema del dolore nel bambino e sul suotrattamento.

Beatrice Sodino

Terapia del [email protected]

ASSISTENZA INFERMIERISTICA

AI PAZIENTI CON PROBLEMI

REUMATOLOGICI

Dal 2013 esiste un servizio diassistenza infermieristica ambulatorialeper pazienti con problematichereumatologiche. Uno spazio dedicato egestito da un infermiere con esperienzanel campo della reumatologia pediatrica.

Il focus dell’attività si esprime nellavalorizzazione della competenzaeducativa, dimensione fondamentale

COME FARLO MEYER PROFESSIONI INFERMIERISTICHE

Practices, salvaguardando spazio etempo dedicati al bambino e allafamiglia con una riduzione degli errori disomministrazione, più sicurezza per igenitori e un decremento di telefonate erientri in ambulatorio per problemi nellagestione della terapia domiciliare, e indefinitiva ad un aumento dellasoddisfazione dell’utente che ha richiestoun’estensione dei giorni di apertura delservizio.

Carla Farella

[email protected]

UN SETTING SPECIFICO

PER LA CRONICITÀ

Pensare al bambino con patologiacronica complessa significa aprirsi versoun mondo di bisogni, necessità erichieste tra le più svariate. La presa incarico di questi bambini implica ilcompleto coinvolgimento e il contributodel nucleo familiare nel piano di cura.

L’infermiere che prende in carico ilbambino con patologia cronicacomplessa e la rispettiva famiglia mettein atto un importante investimento,professionale e personale.L’investimento professionale è ilbagaglio di conoscenze e abilitàtecniche necessarie a risolvere

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loro familiari infatti è un processo cheha bisogno di un percorso diaddestramento e di educazionesistematico volto a far acquisire unagestione competente e autonoma che,spesso, alla dimissione, soprattutto perle situazioni complesse, non èterminato, determinando insicurezzanella famiglia, e un ricorso frequente alricovero. Con l’apertura del setting

prestazioni infermieristiche.L’investimento personale è quellacapacità comunicativa e competenzaeducativa necessarie per approcciare,confrontarsi e dialogare con la famiglia,per supportare e aiutare nel quotidiano,in particolare nei momenti di variazionipeggiorative del quadro clinicocomplessivo. L’empowerment deipazienti con patologia cronica e dei

In un ospedale pediatrico non ci sono le necessitàassistenziali tipiche dei reparti per gli adulti, ma (quasisempre) ci sono i genitori che spesso assolvono a bisogniche in altri contesti vengono svolti dagli operatorisociosanitari: ad esempio l’igiene del bambino, il supportonell’assunzione del cibo, ecc.

C’è il latte da scaldare, vado; suona il campanello,arrivo; il medico chiede dov’è finito il referto? Parto; i lettida sistemare, preparo il carrello e ci sono; la pompa dastaccare, chiamo il collega infermiere e pulisco; ma quelbambino non è nella posizione corretta nel letto,intervengo; ah la colazione, allestito il carrello, distribuisco;il pasto dei più piccoli, via al lactarium (cammino, è grandel’ospedale, quanto cammino!); e quello dei più grandi... eper fortuna che ci sono le ragazze della ditta, ma hol’occhio sempre attento, preparo i fogli del vitto e le

relative variazioni, collaboro con loro e con la dietistaperché tutto funzioni. Ecco le colleghe della Coop Service,un po’ di indicazioni sulle stanze da pulire servono. Ah,oggi ho un corso di formazione, non sono previsti ECM pernoi… siamo nel ruolo tecnico, ma spero imparerò qualcosadi nuovo e interessante, e la ricompensa l’avrò sentendomipiù sicuro e competente nel mio lavoro.

Molte altre sono le attività quotidiane da svolgere, la piùimportante però è quella di tenere sempre ben presentedove sono, avere la massima attenzione a cosa stofacendo e soprattutto per chi lo sto facendo; l’accoglienza,l’aiuto, la vicinanza, se si può un sorriso verso chi stavivendo un momento difficile, nonostante tutto, cercheròdi non farli mancare.

Marco Burchielli

[email protected]

L’operatore sociosanitario al Meyer

ambulatoriale specifico nel 2014 si èindividuato un luogo dedicato persuperare questa difficoltà, acquisiresicurezza nella gestione del bimboassecondando i tempi e le esigenzeindividuali, sempre con l’obiettivo digarantire il massimo benessere possibile.

Stefania Cozza

DH [email protected]

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Daniele Ciofi

Coordinatore della Struttura “Ricerca Infermieristica”, AOU Meyer, [email protected]

Ogni disciplina, sia essa tecnica,artistica, professionale, diventa“scienza” quando acquisisce la

capacità di accrescere autonomamentelo specifico corpus di conoscenze su cuisi fonda per mezzo della ricerca. Laricerca è dunque la produzione diconoscenze nuove riguardanti unadisciplina con il fine di migliorare ilmodo di fare le cose, di scoprire oprovare nuove tecniche, di introdurrecomportamenti innovativi e, soprattutto,di semplificare o migliorare la vita dellepersone.

La ricerca infermieristica persegue ilmiglioramento, l’innovazione, lascoperta di nuovi modi di agire applicatiagli oggetti peculiari dell’infermieristicain quanto disciplina assistenziale, che

sono fondamentalmente tre: il benessere e il comfort della personacon problemi di salute, ilsoddisfacimento dei bisogni che lapersona con problemi di salute non è ingrado di svolgere da sé e il recupero diautonomia della persona malata.

L’infermieristica è una scienzarelativamente giovane rispetto alle altrediscipline dell’area biomedica perché laricerca infermieristica ha potutosvilupparsi solo negli ultimi quattrodecenni sebbene, però, sia rapidamentematurata, soprattutto quella clinica, cioèquella che si svolge attraversol’osservazione e la sperimentazione sullepersone oggetto delle cureinfermieristiche. Allo stesso mododell’agire professionale dell’infermiere,che parte dalla individuazione deibisogni del paziente e mira alsoddisfacimento di questi, così anche laricerca infermieristica clinica parte dalpaziente per tornare al paziente, sotto

forma di un miglioramento del suobenessere e delle sue potenzialitànell’affrontare la malattia.

Negli ultimi anni sono andateaccumulandosi numerose evidenzedell’esistenza di una solidaassociazione tra qualità delle cureinfermieristiche e outcome di salutedei pazienti in numerosi contesticlinici e in particolare dei pazientipiù fragili: i neonati e i bambini. Laqualità delle cure infermieristiche èdunque una parte fondamentaledell’adeguatezza delle cure ospedaliere edel governo clinico nel suo complesso. È

La ricerca infermieristica

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per questo che i sistemi sanitari piùavanzati riconoscono la necessità diinvestire nel miglioramento continuodelle cure infermieristiche. Anche laprestigiosa rivista Lancet in uneditoriale1 di qualche tempo fa hasottolineato con forza la necessità diadeguare la pratica clinica infermieristicaalle evidenze scientifiche.

Molti ospedali italiani hannoaccettato la sfida del miglioramentocontinuo delle cure infermieristichecreando al loro interno strutturededicate unicamente alla ricerca, alladiffusione delle evidenze scientifiche eallo sviluppo professionale dellediscipline infermieristiche e delle “alliedhealth professions” e tra questi vi è ilMeyer. L’Ospedale Meyer è una dellerealtà clinico-assistenziali più avanzatenel panorama pediatrico italiano e aquesto suo profilo corrisponde come ènaturale un’attività assai vivace nelcampo della ricerca clinica medica; ma ilMeyer non ha soltanto grandi risorse incampo medico: all’interno del suogruppo professionale infermieristico visono enormi potenzialità di sviluppo eanche delle vere e proprie eccellenze giàriconosciute come tali nella comunitàdisciplinare infermieristica italiana. Ciò ètestimoniato dalle numerosepartecipazioni degli infermieri delMeyer in qualità di relatori aiprincipali eventi congressuali delladisciplina non solo italiani maanche internazionali, oltre che dallapubblicazione di un numero nontrascurabile di prodotti di ricercaprovenienti dall’area infermieristica. Pervalorizzare questo “tesoretto” di risorsepersonali e umane e per ridurre gliostacoli e le limitazioni che spesso gliinfermieri incontrano nelle loropossibilità di azione e d’iniziativa –anche a causa delle crescenti difficoltàdel SSN nel suo complesso – il Meyer hadeciso di prestare una specificaattenzione alla ricerca infermieristica e

1. Science for action-based nursing. Lancet 2012; 379: 1763.

alla promozione di un’assistenzasolidamente basata sulle evidenze, anchenell’ottica di una sempre maggiorecollaborazione con realtà sanitarie escientifiche internazionali. Così, nel 2013è nata la Struttura Semplice (SS) “RicercaInfermieristica”, il cui mandato consistenel diffondere tra i professionistiinfermieri le migliori evidenze scientifichedisponibili in ambito infermieristicopediatrico, nel promuovere la crescitaprofessionale diffondendo l’approccioevidence-based tra gli infermieri, nelfavorire l’aggiornamento professionalecontinuo e nel promuovere e sostenerela ricerca originale in ambitoinfermieristico pediatrico ma anche inquello delle discipline delle altreprofessioni sanitarie non mediche.

Operativamente, la SS “RicercaInfermieristica” porta avanti varie attività: • svolge revisioni di letteratura su

richiesta delle équipe infermieristichedei reparti su specifici quesitiriguardanti la pratica clinica;

• offre supporto alla costruzione diprotocolli clinici e procedureassistenziali ad uso dei reparti alla lucedelle migliori evidenze disponibili;

• dà supporto metodologico agliinfermieri (singoli o gruppi) per lastesura di protocolli di ricerca, ilmonitoraggio della raccolta dei dati edella loro qualità, il processamentoinformatico dei dati, l’analisi statisticadei risultati e la stesura e la revisionedei manoscritti da inviare per lapubblicazione.

La SS collabora anche con il settoreFormazione del Meyer nellapredispozione di corsi ECM.

Ovviamente, la SS conduce anche inproprio numerosi progetti di ricercaoriginali nell’area dell’infermieristicaclinica che riguardano aspetti di primariaimportanza del nursing pediatrico: • la riduzione del dolore e dell’ansia da

procedura pre-operatoria;• i fattori che influenzano la durata dei

cateteri venosi periferici nei bambini;• la valutazione del rischio di lesioni da

decubito e del rischio di cadute neibambini ricoverati. Nell’area organizzativa la ricerca

condotta dalla SS riguarda:• la misurazione della complessità

assistenziale in pediatria;• l’impatto dell’approccio assistenziale

child and family-centered;• l’implementazione dei diritti dei

bambini malati;• i fattori che influenzano l’utilizzo del

pronto soccorso pediatrico nei codicibianchi. La produttività scientifica della

SS è documentata dalraggiungimento di indici diperformance tra i più alti in Italia incampo infermieristico (ImpactFactor 130.325, Citation index372). La SS ha inoltrecollaborazioni didattico-scientifichestabili con la Faculty of Nursingdella St. Xavier University diChicago e con la New YorkUniversity. •

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Contesto pediatrico, complessità della casistica e terzolivello, ovvero elevata specializzazione: sono i tre aspettiche caratterizzano la specificità professionale dell’area

tecnico-sanitaria del Meyer. Una realtà non semplice che rende appunto uniche le figure chevi si formano: parliamo dei professionisti della riabilitazione, delladietetica pediatrica, dei tecnici di laboratorio, dei tecnici diradiologia, dei tecnici di neuro-fisiopatologia, dei perfusionisti,dei tecnici audiometristi e dei tecnici ortottisti. Professionisti che,al di là del curriculum studi, acquisiscono competenze specificheuna volta approdati al Meyer. Qui infatti svolgonoun’approfondita e lunga formazione sul campo, strutturata edaffiancata da un senior e a contatto con situazioni moltoeterogenee e complesse in ambiti dominati da un approcciomultidisciplinare. Questi aspetti, declinati con una intensaformazione sul campo, grazie anche all’autonomia che hannosempre avuto nell’ambito delle strategie regionali, ne fanno deiprofessionisti dalle spiccate peculiarità e specificità.

La rivista Molto Meyer, in questa edizione davvero speciale,entra in questo mondo. E lo fa raccogliendo i contributi deiprofessionisti stessi che evidenziano profili, competenze edesperienze in una serie di testimonianze capaci di raccontarne lacrescita sotto vari aspetti: in autonomia, in responsabilità, incompetenza. In una parola, in professionalità uniche edifficilmente rintracciabili su un mercato del lavoro generalista.Professionisti la cui completezza del profilo li rende idonei adaffrontare percorsi anche complessi e in linea con standardelevati, quali possono essere processi di qualità e rischio clinico,percorsi assistenziali personalizzati. Da qui l’elevato livello di expertise di questi autenticiprofessionisti della salute del bambino accomunati agli altriprofessionisti del Meyer dalla passione per il proprio lavoro,dall’alto senso di appartenenza all’ospedale dei bambini e dallaconsapevolezza che la buona riuscita dei percorsi di curadipenda dalla fiducia che si crea e si alimenta con i piccoli, conle loro famiglie e tra i professionisti tutti. •

COME FARLO MEYER

TECNICI SANITARI

Quando la specificità pediatrica fa la differenza

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sistema nervoso centrale e periferico e delsistema cardio-polmonare, del sistemavisivo. L’attività viene svolta in tutti i repartidell’ospedale, compresi i reparti di cureintensive, rianimazione e terapia intensivaneonatale.

Benché l’attività all’interno dell’ospedalesia prioritaria, i terapisti svolgono ancheun’importante attività di consulenzaesterna grazie al livello di specializzazioneraggiunto nel corso degli anni in alcuniambiti. Per i bambini che accedono inregime di day hospital eambulatoriale, inviati dai medicispecialisti dell’Azienda o dai pediatridi famiglia, i terapisti valutano ilbambino, curano la stesura delprogetto riabilitativo individualeinsieme al medico specialista e altrioperatori del gruppo multidisciplinaree sostengono gli interventi riabilitativinecessari per il periodo di tempoindicato nel progetto. I terapisti delMeyer non svolgono direttamentetrattamenti dei bambini non ricoverati, macurano l’invio e il sostegno al servizio diriabilitazione nella zona di residenza delbambino. Per tutti i bambini presi in carico,siano essi ricoverati, in day hospital o inregime ambulatoriale, viene curato, con

11 fisioterapisti, esperti principalmentenelle terapie fisioterapico-riabilitative per ilneonato, il bambino e l’adolescente. Peralcune patologie croniche, ad esempio lafibrosi cistica, il bambino è seguito anchein età adulta, in alcuni casi fino e dopo iltrapianto polmonare. Il Servizio mette adisposizione anche 2 logopedisti che sioccupano delle difficoltà funzionalinell’alimentazione (disfagie). Dell’area dellariabilitazione fanno parte anche 3 ortottistiche si occupano dello studio della motilitàoculare, della valutazione delle eventualianomalie, della prevenzione e trattamentodell’eventuale ambliopia associata e dellostudio dei difetti di rifrazione. Inoltre sioccupano anche di ipovisione e ausili otticie relative tecniche riabilitative e diriabilitazione dei deficit di fusione contraining visivi.

Ogni fisioterapista/logopedista/ortottistaè specializzato nella riabilitazione in uno opiù settori delle specialità checaratterizzano il Meyer e mette a

disposizione le proprie competenzenella prevenzione, cura e

riabilitazione di problemi funzionaliche possono causare disabilità,

originate da patologie delsistema muscolo-scheletrico, del

L’Unità Professionale di RiabilitazioneFunzionale è il frutto del percorso

iniziato nel 1983, momento nel quale ibisogni assistenziali segnalati erano rivolti aipiccoli pazienti con fibrosi cistica. In 32anni la crescita della complessità ha portatoalla creazione di una struttura dotata difisioterapisti specializzati in ambitopediatrico che svolgono attività diprevenzione primaria, secondaria eterziaria, cura, abilitazione e riabilitazioneper tutti i piccoli che ne hanno necessità siadurante il ricovero in ospedale sia nelperiodo post-acuto.

Il Servizio di Fisioterapia del Meyersi contraddistingue per alcuni epeculiari aspetti che lo avvicinano alcontesto internazionale: primo tratutti il lavoro collegialeinterdisciplinare che il Servizio, con isuoi 11 fisioterapisti, instaura con imedici specialisti. Una impostazione chevede il terapista come professionistacompetente e autonomo, inserito in unteam multidisciplinare, che coordina esorveglia il percorso riabilitativo delbambino.

Il Servizio lavora in stretta collaborazionecon la rete territoriale e con i pediatri difamiglia, ponendo quindi massima cura alcontesto relazionale e sociale econtribuendo in modo sostanziale allarealizzazione dei percorsi diagnosticiterapeutici assistenziali. Infine, come èfilosofia complessiva del Meyer, anche ifisioterapisti orientano la loro attività conun approccio sanitario globale chericonosce la famiglia come “soggettoesperto nel bambino” e il principaledeterminante del suo sviluppo. Da quil’attivazione di modalità che facilitino lapartnership e l’empowerment dei genitorinel progetto riabilitativo e quindi lapersonalizzazione dei programmi secondol’individualità del bambino e lo stilefamiliare.

Il personale del servizio è composto da

Il tecnico della riabilitazione

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Sergio Zuffo

Unità Professionale di Riabilitazione [email protected]

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di cui il dietista dispone nel suo bagaglioesperienziale: accogliere ed ascoltare ilbambino e la famiglia con rispetto e dignitàdiventano così i valori fondanti cheorientano le attività dei professionisti nonsolo nel quotidiano lavoro in ospedale, maanche nell’assicurare la continuitàospedale-territorio. Queste competenzediventano indispensabili nella odiernasocietà multiculturale: il dietista del Meyersa che l’alimentazione è anche cultura etradizione.

L’approccio di tipo terapeutico-educativo attento alle specificità individualiche superi una impostazione metodologicadi tipo prescrittivo, rigido e standardizzatocostituisce un valore per il dietista delMeyer consapevole che il fondamentalecompito professionale consista nel saperrispondere ai reali bisogni del binomiobambino-famiglia e alleviare ansie epreoccupazioni.

La complessità diagnostico-assistenzialedi gran parte delle patologie richiede unapproccio e una gestione multidisciplinareintegrata del bambino e del suo nucleofamiliare, per cui importanti sono lecapacità di comunicazione e di interazionenel lavoro in team. Ecco perché al Meyer ildietista opera in modo integrato con icentri specialistici quali Diabetologia, Fibrosicistica, Malattie metaboliche, Nefrologia edialisi, Gastroenterologia, Oncoematologia,Neuropsichiatria, Nutrizione artificiale,Centro ustioni.

La clinica viene completata daattività educative individuali e digruppo come i campi scuola per iragazzi con diabete o i soggiorni al“Dynamo Camp” per diabetici ometabolici, incontri di gruppo pergenitori di diabetici e celiaci.

Oltre l’attività clinica i dietisti sonoimpegnati in attività trasversali a supporto,principalmente, delle strutture di degenzaquali la ristorazione e la gestione diretta delsettore lactarium – banca del latte – cucinadivezzi, settori strategici per assicurareun’alimentazione adeguata ai piccoliricoverati e prevenire la malnutrizioneospedaliera.

Inoltre i dietisti sono impegnati in attività

I l Servizio di Dietetica Professionale delMeyer si caratterizza per il costante

operato di 10 dietiste che, attraverso unaformazione continua, hanno acquisito lecompetenze specifiche indispensabili perrispondere alle esigenze assistenziali incampo nutrizionale pediatrico. Questo hafatto sì che il Servizio sia diventato unpunto di riferimento regionale e, peralcune prestazioni specialistiche, anchenazionale.

I piccoli pazienti che affluiscono alservizio di Dietetica del Meyer sono, peroltre il 90%, affetti da patologie cronicheche richiedono una presa in carico delbambino e del suo nucleo familiare, unastretta collaborazione con il pediatra dilibera scelta, con la scuola oltre che congli altri professionisti del Meyer che sioccupano dei loro bisogni di salute.Numerose sono le patologie cronichein cui il trattamento dietetico è parteintegrante della terapia e cherichiedono un impegno importanteper il professionista dietista esoprattutto molta dedizione epazienza. Il Dietista del Meyer èconsapevole che la sua prestazione non siesaurisce con la stesura del piano ditrattamento dietoterapico, bensì richiedeun’attività finalizzata alla definizione di unpercorso educazionale che accompagni lafamiglia ad apprendere conoscenze ecompetenze utili a gestire la patologia delbambino. La realizzazione di materialeillustrativo per le famiglie, come la guidanutrizionale per l’oncologia o le istruzioniper il corretto uso della terapia con enzimipancreatici per i pazienti con fibrosicistica, sono solo alcuni degli strumentirealizzati dai dietisti che supportano lefamiglie in questo percorso.

Essere dietista al Meyer significaacquisire la consapevolezza della peculiarenatura assistenziale della professione. Sel’aggiornamento continuo dellecompetenze tecniche è importante, nondi meno lo sono le competenze relazionali

una particolare attenzione, il sostegno allacontinuità riabilitativa su tutto il territorionazionale che include la collaborazioneattiva e continua con i diversi operatoriesterni. Ad ogni bambino viene assegnatoun terapista referente (fisioterapista e/ologopedista e/o ortottista), che coordinal’intero percorso ed è punto di riferimentoper ogni necessità della famiglia: iterapisti offrono la propriadisponibilità, sia per telefono che dipersona, per fornire le informazioniche aiutino le famiglie a trovare lesoluzioni migliori per quanto riguardale necessità fisioterapiche,logopediche, ortottiche e diriabilitazione dei bambini, oltre aprendersi cura delle naturali ansie epreoccupazioni del nucleo familiare.

Considerando l’aggiornamento e losviluppo professionale parti integranti delproprio lavoro, tutti i terapisti partecipanoattivamente a gruppi di studio e congressi,nazionali e internazionali, in riabilitazionepediatrica in modo da garantire la massimaqualità ed innovazione delle prestazionifornite. Il servizio è la sede didattica delMaster in Fisioterapia Pediatricadell’Università degli Studi di Firenze ed èfrequentato da fisioterapisti specializzandie da allievi del Corso di Laurea inFisioterapia e del Corso di Laurea inOrtottica-Assistenza Oftalmologicadell’Università degli Studi di Firenze oltread essere sede di tirocinio del Master inFisioterapia e Riabilitazione Respiratoriadell’Università degli Studi di Milano per iquali i terapisti del Meyer svolgono ancheattività di docenza. •

Fina Belli

Dietetica [email protected]

Il dietista

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didattiche e formative, sia nel corso di laurea in Dietistica e neimaster di primo livello, sia a corsi per aggiornamento interno. Di significativa rilevanza nazionale è stata, nel 2014, l’esperienzadel Corso di formazione “Dietetica clinica in pediatria”,completamente organizzato e gestito dalle dietiste del Meyer,che ha visto la frequenza di 40 colleghi provenienti da tuttaItalia, permettendo un fruttuoso scambio di esperienzeprofessionali.

I dietisti del Meyer sono presenti anche all’interno di societàscientifiche e sono impegnati in attività di ricerca. Il progetto di

Nutrizione artificiale domiciliareLa delibera Regione Toscana 618/2001 affida all’OspedaleMeyer la gestione della nutrizione artificiale domiciliare pertutto il territorio regionale, tale attività viene gestita insiemeal Servizio Nutrizionale – Gastroenterologia dalla DieteticaProfessionale e riguarda in media 190 bambini ogni anno dicui 20-25 in nutrizione parenterale e 165-170 in enterale. La delibera prevede la presa in carico globale dei pazienti; i dietisti si occupano sia dell’aspetto clinico con la stesura del piano nutrizionale e del follow-up sia della parteorganizzativa, curando l’approvvigionamento dei prodottinecessari e i rapporti con la ditta di service.

ricerca “Dieta Chetogena”, trattamento indicato in alcuni difettimetabolici e nell’epilessia farmacoresistente, e la partecipazioneall’Associazione Madirò, che sostiene il progetto di cooperazioneinternazionale in Burkina Faso per combattere la malnutrizioneinfantile, sono solo due dei numerosi progetti di ricerca esviluppo che coinvolgono i dietisti del Meyer. E la formulazione diuna farina nutrizionalmente arricchita, utilizzando i prodotti localie istruendo le madri alla produzione e al suo utilizzo è solo unodegli obiettivi raggiunti con l’apporto professionale del dietistadel Meyer. •

Banca del Latte umano donato

L’Ospedale Meyer da sempre promotore dell’allattamento alseno e dell’uso del latte umano, l’8 marzo 1971, per primo inItalia, ha costituito la Banca del Latte Umano Donato (BLUD).Da allora la BLUD ha aiutato oltre 16.500 bambini con più di80 mila litri di latte raccolti donati da quasi 12 mila mamme;per farsi un’idea concreta: 1600 damigiane! Questa attività èstata da sempre gestita dal Servizio di dietetica, incollaborazione con un neonatologo della nostra TIN, la BLUDdel Meyer è stata la promotrice della rete regionale delleBanche del Latte (DEL. RT 315/2008) di cui è coordinatrice.

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Il tecnico sanitario di sorveglianza fisica e radioprotezione

Daniele Delle Monache

Sorveglianza Fisica e [email protected]

materia di radioprotezione, controllandoche le prestazioni diagnostiche cheutilizzano radiazioni abbiano il minoreimpatto possibile sulla sua salute.

In concreto si occupa di procedure diradioprotezione dei pazienti e deglioperatori, di valutazioni statistiche emetodologia di ricerca e piùprecisamente di programmazione edesecuzione dei controlli di qualitàperiodici degli impianti radiologici, Platesdigitalizzatori e monitor di refertazione incollaborazione con l’Esperto in Fisicamedica ed Esperto qualificato AOUMeyer e/o Amministratore di sistema.

Si occupa altresì dell’attività didosimetria di base nell’impattodosimetrico in radiologia pediatrica perla fluoroscopia e a supporto dell’attivitàdel Radiologo nelle procedure didiagnostica per immagini (LDR);collabora nella progettazione edottimizzazione del software per ilmonitoraggio della dose agli operatori enell’analisi dei dati ottenuti e nell’utilizzodei sistemi informativi e database (HIS-RIS-PACS).

Stesura di manuali di sicurezza,protocolli e procedure, sviluppo dellacartella radiologica e del fascicolosanitario elettronico e referto strutturatosono solo alcune delle aree checoinvolgono il tecnico con funzione disorveglianza fisica e radioprotezioneinsieme ad un sistema di attività diricerca mirata alla riduzione di dose inpazienti pediatrici. •

I l tecnico sanitario di radiologiamedica (TSRM), che si occupa si

sorveglianza fisica e radioprotezione, èuna funzione aziendale che assolve agliadempimenti in materia diradioprotezione previsti dal D.Lgs187/00. Il suo principale obiettivo èquello di favorire le buone praticheradiologiche e in particolare quellerelative alle strumentazioni ad altoimpatto di dose radiante sui pazientipediatrici. In una parola, sicurezza è ilfocus delle sue attività e della suaformazione post-laurea, indispensabileper svolgere al meglio il proprio ruolo.

Complessità ed innovazionetecnologica degli ultimi anni della storiadel Meyer hanno portato all’istituzionedi una struttura interna di Fisica sanitariache oggi, grazie ad un percorso di

crescita e valorizzazione delle risorseinterne, garantisce in piena autonomiala gestione di tutti gli aspetti diradioprotezione e dei controlli di qualitàimposti dalla vigente normativa inmateria.

La peculiarità dei parametrifisiologici e anatomici del piccolopaziente e del quesito clinico, lanumerosità delle aree di degenzadell’ospedale in cui si utilizzanoradiazioni ionizzanti – radiologia,sala operatoria, neonatologia, ecc.– richiedono al tecnico sanitarioche si occupa si sorveglianza fisicae radioprotezione un sistematicostudio delle tecniche utilizzate e lacapacità di interagire con altriprofessionisti per garantire qualitàe sicurezza delle prestazionierogate. Infatti, pur non svolgendoattività professionale diretta con ibambini è una funzione importante pergarantire la sua tutela e sicurezza in

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concetto di “umanizzazione delletecnologie” e ponendo sempre il pazientee la famiglia al centro del sistema.

In tal senso, tra le varie iniziativepromosse nella radiologia del Meyer,si ricorda il progetto “Zero Tesla”:nel contesto di un teammultidisciplinare (infermieri, mediciradiologi, anestesisti, psicologi) ilTSRM svolge un ruolo di primoattore mediante l’utilizzo di unsimulatore “giocattolo” di RM per lariduzione dell’ansia nel pazientepediatrico. Il progetto si prefigge diridurre la necessità di anestesia generaledurante le procedure diagnosticheattraverso il miglioramento dell’aspettocomunicativo-relazionale con i familiari e

prestazioni (anche attraverso lacollaborazione con i medici di medicinagenerale) e la conseguenteorganizzazione del servizio hannopermesso di raggiungere obiettivi diestremo riguardo come:• riduzione dei tempi di attesa per

prestazioni ambulatoriali: tutti gliesami radiologici rientranoampiamente nei limiti prestabiliti dagliobiettivi dalla Regione Toscana;

• sinergia e miglioramentodell’appropriatezza organizzativa eintegrazione con i reparti afferenti: lacollaborazione con i responsabili distruttura e professionisti del Meyer e iprescrittori ha permesso la“costruzione” di un sistema elasticodella gestione della domanda di esamidiagnostici che contribuisce amigliorare l’efficienza del sistema;

• garanzia della trasparenza edell’equità.Il TSRM in pediatria è chiamato a

produrre il migliore esame possibilenell’ottica del contenimento del rischioinsito in ogni procedura e in particolaredella “dose radiante” al bambino. Perraggiungere questo obiettivo ogniprofessionista si impegna nella ricercacontinua delle buone pratiche nell’ambitodelle competenze specifiche rafforzando il

I tecnici sanitari di radiologia medica(TSRM) hanno competenze specifiche

in relazione a due indirizzi fondamentali:• continuità diagnostica in regime di

emergenza-urgenza h 24 in cui il TSRMgestisce il percorso diagnostico inequipe multiprofessionale per garantirequalità e sicurezza durante laconduzione di esami “urgenti” inpresenza di condizioni critiche delpaziente pediatrico;

• erogazione di prestazioni ad altacomplessità diagnostica in ambitopediatrico quali RM morfologico efunzionale, TC ed esami radiologiciconvenzionali e con mezzo dicontrasto, angiografia: il TSRM gestisceil percorso diagnostico in relazione allaprogrammazione di esami complessi insettori differenti indirizzati a pazientiricoverati ed esterni.Il TSRM in pediatria è chiamato

quindi a rispondere non solo intermini di efficienza ma anche diobiettivi qualitativi diagnosticielevati: la continua evoluzionetecnologica e delle evidenzescientifiche ha comportato ladifferenziazione dei professionisti inambiti dedicati “specializzati” per iquali è indispensabile formazioneuniversitaria post-base.

Proprio in questo contesto il TSRMcollabora in progetti di Ricerca Scientificadi imaging pediatrico e la S.O.CDiagnostica per Immagini è sede ditirocinio universitario del Corso di Laureain Tecniche di Radiologia Medica perImmagini e Radioterapia, laureaSpecialistica e Master universitari.

La Diagnostica per Immagini del Meyer(riferimento regionale e nazionale perl’imaging pediatrico) eroga circa 55.000prestazioni radiologiche annue in pazientipediatrici esterni ambulatoriali e ricoverati,delle quali circa 2500 risonanzemagnetiche in anestesia generale.

La gestione della domanda di

Il tecnico sanitario di radiologia medica

Daniele Di Feo

Diagnostica per [email protected]

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• elettromiografia: permette divalutare la funzionalità muscolare(dal punto di vista cerebrale);

• ultrasonologia Doppler.Nel connubio perfetto tra autonomia

e interazione interdisciplinare emultiprofessionale il TNFP gestiscenell’ambito delle sue competenze e instretta collaborazione con il mediconeurologo non solo la mera conduzionedegli esami ma anche la presa in caricoe la gestione del paziente in tutte le fasidel processo diagnostico.Katiuscia [email protected]

in particolare direttamente con i bambiniche devono essere sottoposti agli esami.In questo ambito IL TSRM si rapportacostantemente con gli infermieri diradiologia pediatrica che svolgono unruolo primario durante le fasi diinduzione, monitoraggio e risveglio deipazienti sottoposti ad anestesiagenerale. Esami diagnostici di elevatolivello qualitativo: è l’obiettivo dei TSRM“pediatrici del Meyer in un’ottica dipromozione della Rete PediatricaDiagnostica” attraverso la valorizzazionedei Professionisti specializzatinell’imaging pediatrico a garanzia dellaqualità, equità e accessibilità alleprestazioni diagnostiche pediatriche sulterritorio. •

Il tecnico sanitario audiometristaIl tecnico audiometrista svolge attività diagnostica finalizzata alla valutazione dellecapacità uditive del piccolo paziente. Le varie prestazioni svolte sono indirizzate atipologia di paziente con caratteristiche differenti per età, patologia e criticità.

L’approccio con il piccolo paziente è differente rispetto all’adulto, spazia daun’osservazione soggettiva delle reazioni del bambino alle stimolazioni sonore,infatti non sempre è possibile contare sulla sua collaborazione.

Le criticità sono rappresentate dalle innumerevoli difficoltà riscontrabilinell’esame audiometrico per tutti quei pazienti che presentano disturbicomportamentali, iperattività, condizioni sindromiche che spesso comportanodeficit cognitivi; tutte queste condizioni che in ambito pediatrico sono spessopresenti, necessitano di preparazione e dedizione dei professionisti coinvolti.Francesca [email protected]

Il tecnico sanitario dineurofisiopatologiaIl tecnico sanitario di neurofisiopatologia(TNFP) si occupa della conduzione degliesami neurofisiologici per lo studio delsistema nervoso (centrale e periferico)utilizzando differenti metodiche:• elettroencefalografia con o senza

video-registrazione (EEG): permettelo studio dell’attività cerebrale inveglia e sonno ed eventualialterazioni dello stato di coscienza;

• potenziali evocati: permettono,utilizzando vari stimoli (acustici, visivi,elettrici e magnetici) di valutare lareattività cerebrale agli stessi;

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tecnico-specifiche, sviluppano un alto gradodi attenzione agli aspetti etici dell’iterdiagnostico e di follow-up che soprattuttole malattie croniche richiedono: screeningneonatale, diagnosi genetica di malattieereditarie, terapia di supporto trasfusionale,manipolazione di cellule staminaliemopoietiche, sono solo alcuni esempi.

Complessità tecnologica, efficienzaorganizzativa, attività di ricerca ecollaborazioni internazionali sono i

preparazione del paziente.Considerare unico e irripetibile un

prelievo di materiale biologico,leggere la presenza di un bambino edi una famiglia dietro una provetta,immaginarne l’ansia e l’attesa peruna diagnosi che potrebbe modificareil naturale percorso di crescita findalla più tenera età, questocaratterizza tutti i professionisti diquest’area che, insieme alle competenze

S ono 43 i professionisti che operano neidiversi laboratori dell’Ospedale Meyer:

laboratorio analisi, genetica medica,neurogenetica, fibrosi cistica, diagnosticadelle malattie del sistema nervoso emetabolismo, immunologia eimmunoematologia e medicinatrasfusionale.

La numerosità di laboratorispecialistici del Meyer e di testdiagnostici resi disponibilidall’innovazione tecnologica e dallepiù aggiornate evidenze scientifiche fasì che il tecnico di laboratorio sia unprofessionista che fa dello sviluppodelle proprie competenze unacomponente essenziale del proprioagire quotidiano.

Pur non avendo un rapporto diretto conil bambino, il tecnico di laboratorio delMeyer è consapevole di essere un elementoessenziale del suo percorso di diagnosi eterapia in quanto produce dati analitici sucui il clinico opera le proprie scelte oprodotti terapeutici e di supporto rilevantinella cura di patologie importanti(emocomponenti, prodotti per terapiacellulare, sacche per terapia parenterale,cellule staminali per il trapiantoemopoietico, antiblastici).

Oltre all’elevato grado di competenzerichiesto cui giunge dopo un sistematicoaddestramento sul campo, il tecnico dilaboratorio del Meyer è attento ad aspetticruciali per il contesto in cui opera: ilcontenimento dell’invasività del prelievo e launicità e irripetibilità del materialebiologico. A tale scopo seleziona metodidiagnostici che necessitano di piccoli volumidi campione e che hanno un appropriatogrado di sensibilità e specificità in relazioneallo scopo del test, nonostante leinterferenze di sostanze comunementepresenti nei campioni pediatrici e collaboracon infermieri e medici fornendo tutte leinformazioni necessarie al prelievo e alla

Il tecnico sanitario di laboratorio biomedico

Rossella Cigolini1, Stefania Gianassi2

1. Laboratorio analisi e [email protected]

2.Responsabile Assicurazione Qualità Cell [email protected]

Cell Factory MeyerNel marzo 2013, viene istituita l’officina per la produzione di prodotti per terapieavanzate che ha lo scopo di produrre “farmaci sperimentali” da utilizzare nell’abitodi dossier clinici conformemente alle norme di Buona Fabbricazione (GMP) e allenorme di Buona Pratica Clinica (GCP) con autorizzazione dell’Agenzia Italiana delFarmaco. In analogia con le officine farmaceutiche tradizionali, il DLgs 219/2006stabilisce la necessità di individuare oltre alla Persona Qualificata, figure chiave qualiil Responsabile di Produzione, il Responsabile di Controllo Qualità e il ResponsabileAssicurazione Qualità affidate a tecnici di laboratorio che hanno mostrato interesse,competenza e disponibilità a portare avanti un progetto ambizioso, complesso eunico sul territorio regionale con prospettive terapeutiche avanzate in ambitooncologico, nella medicina rigenerativa e nella terapia genica.

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determinanti che si aggiungono alleattività istituzionali del tecnico dilaboratorio del Meyer: la traslazione delNext-Generation-Sequencing (NGS) dal

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Nutrizione parenterale totale (NPT)Dal 2013 il Meyer ha internalizzato l’allestimento delle sacche NPT per pazientiricoverati e domiciliari, contenendo i costi e migliorando la qualità dei prodotti.Le attività di preparazione e confezionamento, nonché di gestione dellecondizioni ambientali richieste dalle norme e linee guida, sono svolte da tecnici dilaboratorio opportunamente addestrati dietro prescrizione del farmacista. Glistessi tecnici si occupano del controllo qualità dei prodotti allestiti verificandonel’assenza della contaminazione microbica.

Unità farmaci antiblastici (UFA)Il recente progetto di sviluppo dell’UFA del Meyer ha posto a fianco delfarmacista 2 tecnici di laboratorio accuratamente selezionati per le lorocompetenze specifiche sviluppate in percorsi ed esperienze post-laurea. Laconsapevolezza di allestire preparati terapeutici ad alto rischio connota questiprofessionisti che non possono prescindere dalla necessità di collaborare in unclima di trasparenza e condivisione con la farmacia ospedaliera, con i mediciprescrittori e con gli infermieri addetti alla somministrazione.

Laboratorio controllo qualitàGovernato esclusivamente da tecnicidi laboratorio, esperienza unica inun’azienda ospedaliera, ha perscopo la “diagnostica del pulito”ossia è volto ad escludere qualsiasifonte di contaminazione microbicadei prodotti sterili (prodotti cellulari,emocomponenti, lattematerno,ecc.). Specializzato nelmonitoraggio particellare e nelladeterminazione della flora microbicaambientale, dispone di banche dimicrorganismi e di sistemi di conta eidentificazione non propri dellamicrobiologia clinica (metodichevalidate e conformi alla FarmacopeaUfficiale). Per questo è punto diriferimento per Comitato InfezioniOspedaliere per il monitoraggioambientale di aree critiche – bloccooperatorio, oncoematologia, TMO,terapie intensive – sia esso periodicoo legato ad ipotetichecontaminazioni accidentali.

settore della ricerca a quello clinico-diagnostico e l’analisi bioinformaticadelle grandi quantità di dati prodottidalle strumentazioni NGS vedonoprotagonista il tecnico del laboratorio dineurogenetica che contribuisce allarealizzazione, nel contesto di progettifinanziati dalla Comunità Europea, dipiattaforme avanzate di indaginegenetica per la neurologia pediatrica; le

competenze organizzative e l’autonomiaprofessionale garantiscono tempi dirisposta congrui con la riduzionedell’ospedalizzazione dei piccoli pazienti econ il tempestivo inizio di terapie salva-vita. In tutti i settori, il tecnico dilaboratorio partecipa, insieme agli altriprofessionisti, a progetti di ricerca chehanno condotto a risultati scientificirilevanti anche in ambito nazionale. •

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NOTIZIE DAL MEYER

Un nuovo strumento per comunicare: varata la newsletter L’Ospedale pediatrico Meyer ha unostrumento in più per comunicarecon il pubblico più vasto. Si trattadella newsletter realizzata insiemeai pediatri di famiglia, che ognimese raccoglie pillole di salute per la vita quotidiana. Si parla discienza, curiosità, bufale e tabù:tutto a misura di bambino eadolescente, studiato per dare unamano ai genitori a caccia diinformazioni autorevoli ecomprensibili. Iscriversi èsemplicissimo: basta compilare ilform presente nella home page delsito del Meyer (www.meyer.it).Arriva nella casella di postaelettronica ogni 15 del mese. •

Ada-Scid: ecco il test unico al mondoÈ stato messo a punto al Meyer il nuovo test, unico al mondo, per la diagnosiprecoce delle immunodeficienze primitive. Il risultato è stato possibile grazieall’impegno multidisciplinare di vari team di ricercatori. “Già da tre anni – ha detto Chiara Azzari, Direttore del Centro di Immunologiapediatrica del Meyer e della clinica universitaria – sottoponiamo tutti ibambini nati in Toscana (circa 30 mila all’anno) ai test eseguiti conspettrometria di massa per il difetto di Ada-SCID e Pnp. Da un anno,abbiamo però allargato lo screening a tutte le immunodeficienzecongenite, arrivando ad individuare il 95% delle SCID”. Grazie a questi test,ancora non inseriti nei LEA e dal costo complessivo di pochi euro, è possibilefare diagnosi precoce di queste malattie congenite rare, riuscendo a salvareogni anno una classe piena di bambini. •

Il Meyer apre l’era del robot chirurgoÈ con un bambino di 9 anni che avevabisogno di una complessa operazioneurologica che l’Ospedale pediatricoMeyer ha aperto una nuova fase nellosviluppo della chirurgia pediatrica:quella del robot. Un salto nel futuroche è frutto del “Centro interaziendaleper lo sviluppo e l’innovazione in

urologia pediatrica”, natodall’accordo tra l’Università diFirenze, il Meyer e Careggi per

condividere leconoscenze e le

risorse tecnologiche,tra cui l’approccio

robotico. Il piccolo paziente, chesoffriva di stenosi del giunto pieloureterale, una malformazione frequentenei bambini, è stato operato dal teamguidato dal dr. Lorenzo Masieri,giovane ricercatore universitario,cresciuto nella prestigiosa scuolaurologica fiorentina e neo acquistodell’ospedale pediatrico fiorentino.“Il robot – spiega Masieri – permetteuna grande precisione in tutte le fasidell’intervento e anche nelposizionamento delle suture e rendequesta operazione meno invasiva, cosìda facilitare il recupero del piccolopaziente. In futuro vogliamo utilizzare ilrobot anche per bambini più piccoli”. •

Conferenza nazionaleassistenza pediatrica“Conferenza Nazionalel’assistenza pediatrica tra presente e futuro”. È il titolo del convegno sulle professioni sanitarie in programma il 13 e 14 maggioprossimi pressol’auditoriumsant’Apollonia a Firenze.

Info: [email protected]

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Dalla descrizione al generesponsabile: ne parla Lancet NeurologyNel 1995 ne hanno descritto lamanifestazioni cliniche e alla risonanzamagnetica le alterazioni del cervello, e ora,ventidue anni dopo, sono riusciti a trovarele cause della sindrome che colpisce ibambini e si manifesta con epilessia, deficitcognitivo e disturbi motori. PIK3R2 è ilnome del gene responsabile dellamalformazione cerebrale all’origine dellasindrome perisilviana congenita,malformazione che coinvolge le regioniperisilviane del cervello. A scoprirlo è statoil gruppo di ricerca di Neurologia direttoe coordinato dal professore RenzoGuerrini, nell’ambito di una ricercacollaborativa tra il Dipartimento diNeuroscienze dell’Ospedale PediatricoMeyer e il Center for Integrative BrainResearch del Seattle Children’s ResearchInstitute, di recente pubblicazione suLancet Neurology. I risultati della ricercasono destinati ad avere un’immediataricaduta diagnostica. •

Immaginazione guidata per non aver paura della risonanzaC’è chi la chiamaimmaginazione guidata e chiapproccio ipnotico. Si tratta ditecniche che aiutano i bambini asottoporsi a manovre dolorose oa esami fastidiosi, come larisonanza magnetica, cherichiedono di rimanere fermi alungo dentro lo scanner. AlMeyer, come spiega AndreaMesseri, responsabile dellaTerapia del Dolore e Cure

Palliative, “si tratta di praticheche utilizziamo da oltre 10 annie che molti nostri operatorisanno adoperare in relazionecon i bambini”. Così i piccolipossono immaginare di avere uncappello magico che non fasentire il dolore della puntura odi giocare con i pinguini al polonord durante una medicazioneper ustioni. Il Meyer è stato unodei primi ospedali italiani aservirsi di questo approccio,che si è rivelato prezioso perridurre il ricorso ai farmaci. •

NOTIZIE DAL MEYER

Il Meyer ha aperto lo Sportello GaiaSono oltre 80 i bambini e lebambine oggetto di abusi emaltrattamenti che ogni annotrovano la tutela attiva del servizioGaia del Meyer. Una realtà che inmodo multidisciplinare si prendecura dei piccoli nel mirino delleviolenze. Con l’obiettivo di prevenirequesto fenomeno in drammaticacrescita, il servizio Gaia ha deciso difare molto: di aprire un vero eproprio sportello, punto di ascolto adisposizione di chiunque senta ilbisogno di confrontarsi con glispecialisti del Meyer per contrastarealla radice gli abusi e imaltrattamenti perpetrati ai dannidei minori. In occasione dellaGiornata mondiale per i dirittidell’infanzia e dell’adolescenza (19novembre) lo sportello - frutto dellavoro sinergico tra Meyer, autoritàgiudiziaria e forze dell’ordine - èstato presentato pubblicamente.Erano presenti le maggiori autoritàcittadine e le istituzioni regionali. Lospazio, ricavato in un’area attigua alPronto Soccorso, è attivo ognimartedì dalle 15 alle 18. L’équipe dispecialisti (pediatri, psicologhe,neuropsichiatre infantili, assistentisociali e infermieri) sarà pronta adascoltare i cittadini, ma anche i

professionisti quali i pediatri, imedici, gli infermieri, gli insegnanti,gli assistenti sociali, insomma quantinell’ambito del loro lavoro possonotrovarsi nella situazione diintercettare o conoscere casi sospettidi abusi a bambini e adolescenti.Attraverso l’ascolto, che avviene inun ambiente anonimo e protetto pergarantire al massimo la privacy degliutenti, gli specialisti dello sportelloGaia avranno a possibilità di rilevareeventuali fattori di rischio,intervenendo tempestivamente inun’ottica di prevenzione. Ma il lorocompito sarà anche quello diavviare, in caso di situazioni di abusie maltrattamenti già in atto, inecessari percorsi assistenziali,raccordando inoltre il proprio lavorocon quello delle istituzionicompetenti, sia giudiziarie sia delterritorio (comuni, associazioni divolontariato). Un servizio davverodalla parte dei bambini e dellebambine. •

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COME RAGGIUNGERCI A FIRENZE

Automobile• Dall’Autostrada A1 uscire a Firenze Nord-Peretola

e seguire le indicazioni per l’Ospedale Meyer.• Eventualmente impostare sul navigatore:

Via Pieraccini 24, Firenze. ParcheggioUtilizzare il parcheggio di Firenze Parcheggi Pieraccini-Monnatessa, con entrata su Viale Pieraccini 24, a destra rispetto all’ingresso principaledell’Ospedale Meyer (tariffa giornaliera di € 3).Treno / Bus• Dalla Stazione Ferroviaria Santa Maria Novella

prendere il bus numero 14 C (tempo di percorrenza 20 minuti circa). • Dalla Stazione Ferroviaria di Rifredi prendere il bus della linea R

(tempo di percorrenza 10 minuti circa). • Da Piazza Dalmazia in Firenze c’è la linea R ed il bus numero 43. • Dalla Stazione Ferroviaria Santa Maria Novella ci sono numerose

corse di treni che raggiungono direttamente la stazione di Rifredi dove prendere la linea R.

Taxi• I taxi della rete urbana fiorentina sono prenotabili

al numero telefonico 055 4242 – 055 4390. • Il ritorno può essere prenotato presso i punti informazioni

nell’ospedale.

Aereo• L’aeroporto di Firenze Amerigo Vespucci, situato nella zona

di Peretola, dista circa 5 km dal centro ed è ben collegato con taxi, navette ed autobus.– Taxi dall’aeroporto verso il centro di Firenze: circa 15-20 €.– Shuttle Bus dall’aeroporto alla Stazione Ferroviaria

di Santa Maria Novella: 3,00-4,00 € a persona.• Per raggiungere l’AOU Meyer è consigliato il taxi

(circa 8 minuti).• Voli diretti da Cagliari, Catania, Roma Fiumicino.

• L’aeroporto di Pisa Galileo Galilei, con il terminal ferroviario vicino all’aerostazione (meno di 40 metri collegati da un passaggio pedonale coperto).

• Linee ferroviarie dirette collegano tutti i giorni l’aeroporto diPisa con la stazione di Pisa Centrale e con la città di Firenze.Per raggiungere l’AOU Meyer si consiglia di scendere allaStazione di Firenze Rifredi, e da qui, prendere il bus R.

• Voli diretti da Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Lamezia Terme, Palermo, Roma Fiumicino, Trapani.

• Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer Viale Pieraccini 24 50139 Firenze

• Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer ONLUSViale Pieraccini 24 50139 Firenze(Prima palazzina davanti al parcheggio)

COME CONTATTARCITELEFONICAMENTEE VIA MAIL

CentralinoTel. 055 566 21 / Fax 055 566 2400

Direzione AziendaleTel. 055 566 2319-2322

Centro AmbulatorialeTel. 055 566 2303 / Fax 055 566 2916Tel. 055 566 2944 / Fax 055 566 2379

CUP (Centro Unico Prenotazione Meyer)Tel. 055 566 2900 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.00)

Università di FirenzeDipartimento di Scienze per la Salute della Donna e del BambinoTel. 055 43 47 10

URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico)Tel. 055 566 2332(dalle 8.30 alle 16.00)[email protected]

Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer ONLUSTel. 055 566 2316 / Fax. 055 566 2300(Dalle 9.00 alle 16.30)[email protected]

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