Marzo 2012

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Valle di Suèssola Nobile Petroli Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo Anno XXXI n.03 Marzo 2012 Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi Sanfelice Oggi VIAGGI E TURISMO Via Napoli - CANCELLO SCALO tel. 0823.801262 telefax 0823. 802657 www.villaggidavedere.com [email protected] Gas liquidi in bombole e serbatoi Via S. Marco, 133 S. MARIA A VICO tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206 Infissi GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONI tel. 0823. 201611 - fax 203568 show room in Via Libertà Serramenti e finiture Pagamenti rateali di Letterese di Letterese di Letterese di Letterese di Letterese Via Nazionale, 21 - tel. 0823. 809029 S. MARIA A VICO continua a pag. 2 Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.758594(isdn)e-mail:[email protected] SANTA MARIA A VICO S.r.l. cerimonia donna Santa Maria a Vico SANTA MARIA A VICO Via Nazionale, 328, tel.0823.808507 Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALO Via Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838 La Grande Patisserie tel. 0823.751019 - 0823.754155 GIOIELLI & MODA Don Francesco Perrotta Epigrafi www.capassogioielliemoda.com Il Palazzo vescovile di Arienzo (terza parte) Bar Gelateria Pasticceria A S. Maria a Vico la clinica San Padre Pio Funzionante il Poliambulatorio. Per informazioni rivolgersi tutte le mattine nella ex sede del Centro Praxis In 700 alla CorriAmo insieme contro l’autismo Una meravigliosa giornata pri- maverile ha fatto da cornice alla Prima edizione di CorriAmo insie- me ... contro l’autismo, manifesta- zione podistica competitiva solidale di km 10,2 svoltasi domenica 18 marzo scorso a Santa Maria a Vico ed organizzata dall’A.S.D. Suès- sola Runners, di cui è presiden- te Vincenzo De Lucia (per gli amici Giuvann’ ‘o vìggile) con il supporto tecnico-logistico dell’Am- ministrazione Comunale santama- riana e della Protezione Civile. Da tutta la Campania, ed anche dal Nord Italia (da Cremona in par- ticolare) sono venuti nella nostra valle per onorare questa manife- stazione. Su un percorso di km. 5,1 ripe- tuto due volte, completamente chiu- so al traffico i vincitori sono stati: per gli uomini Pasquale Scala con il tempo di 32’ 42”, per le donne Alessandra Insogna col tempo di 38’ 42”. Dalle immagini che presentiamo in alto, l’attimo precedente la par- Carmine Ruotolo Giovanni Esposito Ruotolo: nonostante le difficoltà, procediamo spediti Necessari alcuni accorgimenti al piano traffico. Installazione della nuova segnaletica stradale. Ripristino del fotored. A fine aprile: isola pedonale non solo in piazza Roma Le difficoltà non ci spaventano e andiamo avanti consci del man- dato popolare - Così inizia Car- mine Ruotolo, assessore alla Polizia Minicipale, alla viabilità ed al cimitero. Questa mattina (domenica 18 marzo, n.d.a.) abbiamo dato una ulteriore dimostrazione di come vogliamo il nostro paese: acco- gliente, ordinato, con i cittadini rispettosi della propria e dell’al- trui incolumità e tutti uniti perché l’unione fa la forza. Oggi è un giorno speciale! L’amministrazione comunale, di cui faccio parte, vuole che ogni giorno sia speciale nel nostro paese. Guardatevi attorno: nono- stante “i guai” procurati dagli ope- ratori ecologici (che non sono di S. Maria a Vico), questa ammini- strazione attraverso l’assessore delegato Ernesto Savinelli sta sopperendo al grave inconvenien- te della mancanza di raccolta dei rifiuti. continua a pag. 2 S. Felice a Cancello Esposito: dalla Regione un aiuto per l’oratorio di san Giovanni Il presidente del Consiglio Comunale si è particolarmente interessato per aiutare i minori Una buona notizia per la par- rocchia di San Giovanni Evangeli- sta gestita dai Padri Barnabiti. La Regiona Campania, grazie all’interessamento e all’impegno del presidente del consiglio comu- nale sanfeliciano, Giovanni Espo- sito, ha assegnato un cospicuo contributo economico alla parroc- chia di San Giovanni che potrà essere utilizzato per meglio soste- nere tutte le iniziative a favore dei minori. Il contributo potrà servire per una serie dui nobili cause ed è quindi un sostegno importantissi- mo perché, come recita il Bolletti- no ufficiale della Regione Campa- nia -è a favore di attività oratoriali finalizzate a promuovere l’attiva- zione e la realizzazione di spazi parrocchiali quali luoghi di pro- mozione di attività sportive dilet- tantistiche, sociali, assistenzia- li, culturali, turistiche, ricreative e di formazione extra-scolastiche. Al momento del mio insedia- mento sulla casa comunale - di- chiara il presidente Esposito - mi sono impegnato a lavorare quoti- dianamente per il bene di San Fe- lice a Cancello e di cercare di superare, grazie appunto all’im- pegno quotidiano e concreto, le difficoltà economiche, che non mancano mai. Il presidente del consiglio comu- nale si dichiara soddisfatto per- ché, insieme al sindaco Emilio Nuzzo e a tutta l’amministrazione comunale, si sta portando avanti un’azione politica responsabile, operando in maniera coesa nono- stante le difficoltà finanziarie. Emanuela Il progetto del Casino di Arienzo porta la firma di Mastro Barto- lomeo Tritta. Monsignor Flaminio Danza dei Duchi di Faicchio ampliò il Casino e lo abbellì. In esso, fino al 1855, hanno avuto continua o saltuaria dimora i Vescovi della Diocesi di S. Agata dei Goti e, successiva- mente, quelli di Acerra. S. Alfonso Maria de’ Liguori, anche a causa della forte artrosi, da cui era affetto, vi ha dimorato ininterrottamente per circa 9 anni. Qui avvenne il fenomeno singo- lare della sua bilocazione, in occasione della morte di Papa Clemente XIV. Insieme con alcuni oggetti appartenenti al Santo, tra cui la più importante è la Croce, resta a ricordarne la memoria la cappella affrescata di epoca. Nel corso dei tempi il Casino ha subìto diverse, alterne e non sempre felici vicende. Quelle dei nostri giorni sono ben note, e perciò, ci dispensiamo dal descriverle. Legate al palazzo vescovile sono alcune epigrafi. Le riportiamo fedelmente, dandone, quando occorre, una nostra traduzione. EPISCOPALE HOSPITIUM QUOD NUNC AMPLITUDINE ET MAGNIFICENTIA Su proposta del gruppo consi- liare di maggioranza e incorag- giata dalla quasi totalità dei com- ponenti ha ufficialmente forma- lizzato la sua discesa in campo Ippolita Piscitelli quale candi- dato sindaco della Campana per le amministrative del 6 e 7 mag- gio prossimo. Ha preso corpo quindi quella che era solo una illazione dei mesi scorsi secon- do la quale la sorella dell’ex sindaco Carlo stava ricompattan- Cervino Candidatura in rosa per la Campana Andrea Piscitelli do lo zoccolo duro del movimen- to civico-territoriale creato negli anni ’70 dall’illustre fratello per dare seguito e continuità ad un progetto politico che aveva avu- to il battesimo ufficiale con la prima affermazione di Carlo e che ha segnato poi la storia del nostro Comune nell’ultimo tren- tennio. Il parto non è stato indo- lore perché c’era da smussare latenti velleità di tanti vecchi e nuovi componenti del movimen- to, arginare propositi di rivalsa di qualche scontento ed am- mansire la sete di protagonismo di qualche “ parvenu “ dell’ul- tim’ora. La nuova compagine si presenta ai nastri di partenza con la benedizione del presi- dente della Provincia e sarà integrata da eventuali candidati locali dell’area di centrodestra. Stratega di questa minirivoluzio- ne Giovanni Sgambato, gran tenza e subito i primi passi della corsa, avvenuti allo start dato dal sindaco dr. Alfonso Piscitelli dopo la benedizione impartita dal parroco don Carmine Pirozzi. Un augurio di vero cuore ai ra- gazzi/e della Suèssola Runners per essersi cimentati nell’organiz- zazione di una corsa podistica con la speranza di vederli sempre più numerosi non solo sulle strade a correre, ma anche a continuare la tradizione podistica santamariana e suessolana iniziata alle ore 15,02 della domenica delle palme, nel lon- tano 23 marzo 1975, con la di- sputa della Prima Marcialonga al Centro Sud Italia e che vide alla partenza ben cento parteci- panti, tra maschi e femmine, e due ultra sessantenni: i sigg. Agosti- no Morgillo (papà dei proff. Al- fonso ed Arturo) e Luigi De Lu- cia, (custode della Polisportiva Ap- pia). Una cosa impensabile per quei tempi. Di nuovo auguri e... non scoraggiatevi! continua a pag. 2 Un gruppo di una cinquantina di medici, fra cui alcuni specialisti di Roma, di Napoli e della nostra pro- vincia, ha deciso di riprendere l’at- tività nella struttura del vecchio Centro Praxis in Via Nazionale. A breve la regione Campania do- In ricordo di Carlo Piscitelli Il 30 marzo del 2011 cessava di battere il cuore del dott. Carlo Pi- scitelli, sindaco di Cervino e con- sigliere provinciale. Il giornale Valle di Suèssola lo ricorda con stima e con affetto ed invita tutti a continuare la sua ope- ra di difesa dell’ambiente ed unio- ne dei Comuni della Valle di Suès- sola. Il primo passo per l’unione dei nostri Comuni fu l’istituzione dell’ATS. vrebbe ridare le convenzioni che la ex Life Hospital aveva. Tutto ciò non fa altro che con- fermare quanto di buono era sta- to fatto prima del decesso del dott. Carlo Piscitelli, promotore della ri- presa delle attività al centro. Ippolita Piscitelli Nel 1865 la massoneria cambiò lo stemma comunale di S. Maria a Vico prossimamente E.P

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Periodico di politica sport cultura locale

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Valle di SuèssolaNobile Petroli

Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola

Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo MorgilloAnno XXXI n.03 Marzo 2012

Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola(Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi

Sanfelice Oggi

VIAGGI E TURISMOVia Napoli - CANCELLO SCALOtel. 0823.801262 telefax 0823. 802657

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Via S. Marco, 133

S. MARIA A VICOtel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206

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GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONItel. 0823. 201611 - fax 203568

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Serramenti e finiturePagamenti rateali

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Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.758594(isdn)e-mail:[email protected] MARIA A VICO

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Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALOVia Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838

La GrandePatisserie

tel. 0823.751019 - 0823.754155GIOIELLI & MODA

Don Francesco Perrotta

Epigrafi

www.capassogioielliemoda.com

Il Palazzo vescoviledi Arienzo

(terza parte)

Bar

Gelateria

Pasticceria

A S. Maria a Vicola clinica San Padre PioFunzionante il Poliambulatorio. Per informazioni rivolgersi

tutte le mattine nella ex sede del Centro Praxis

In 700 alla CorriAmoinsieme contro l’autismo

Una meravigliosa giornata pri-maverile ha fatto da cornice allaPrima edizione di CorriAmo insie-me ... contro l’autismo, manifesta-zione podistica competitiva solidaledi km 10,2 svoltasi domenica 18marzo scorso a Santa Maria a Vicoed organizzata dall’A.S.D. Suès-sola Runners, di cui è presiden-te Vincenzo De Lucia (per gliamici Giuvann’ ‘o vìggile) con ilsupporto tecnico-logistico dell’Am-ministrazione Comunale santama-riana e della Protezione Civile.

Da tutta la Campania, ed anchedal Nord Italia (da Cremona in par-ticolare) sono venuti nella nostravalle per onorare questa manife-stazione.

Su un percorso di km. 5,1 ripe-tuto due volte, completamente chiu-so al traffico i vincitori sono stati:per gli uomini Pasquale Scala conil tempo di 32’ 42”, per le donneAlessandra Insogna col tempodi 38’ 42”.

Dalle immagini che presentiamoin alto, l’attimo precedente la par-

Carmine Ruotolo

Giovanni Esposito

Ruotolo: nonostante ledifficoltà, procediamo spediti

Necessari alcuni accorgimenti al piano traffico. Installazionedella nuova segnaletica stradale. Ripristino del fotored.

A fine aprile: isola pedonale non solo in piazza Roma

Le difficoltà non ci spaventanoe andiamo avanti consci del man-dato popolare - Così inizia Car-mine Ruotolo, assessore allaPolizia Minicipale, alla viabilità edal cimitero.

Questa mattina (domenica 18marzo, n.d.a.) abbiamo dato unaulteriore dimostrazione di comevogliamo il nostro paese: acco-gliente, ordinato, con i cittadinirispettosi della propria e dell’al-trui incolumità e tutti uniti perchél’unione fa la forza.

Oggi è un giorno speciale!L’amministrazione comunale, di

cui faccio parte, vuole che ognigiorno sia speciale nel nostropaese. Guardatevi attorno: nono-stante “i guai” procurati dagli ope-ratori ecologici (che non sono diS. Maria a Vico), questa ammini-strazione attraverso l’assessoredelegato Ernesto Savinelli stasopperendo al grave inconvenien-te della mancanza di raccolta deirifiuti.

continua a pag. 2

S. Felice a Cancello

Esposito: dalla Regione un aiutoper l’oratorio di san Giovanni

Il presidente del Consiglio Comunale si è particolarmenteinteressato per aiutare i minori

Una buona notizia per la par-rocchia di San Giovanni Evangeli-sta gestita dai Padri Barnabiti.

La Regiona Campania, grazieall’interessamento e all’impegnodel presidente del consiglio comu-nale sanfeliciano, Giovanni Espo-sito, ha assegnato un cospicuocontributo economico alla parroc-chia di San Giovanni che potràessere utilizzato per meglio soste-nere tutte le iniziative a favore deiminori.

Il contributo potrà servire peruna serie dui nobili cause ed èquindi un sostegno importantissi-mo perché, come recita il Bolletti-no ufficiale della Regione Campa-nia -è a favore di attività oratorialifinalizzate a promuovere l’attiva-zione e la realizzazione di spaziparrocchiali quali luoghi di pro-mozione di attività sportive dilet-tantistiche, sociali, assistenzia-li, culturali, turistiche, ricreativee di formazione extra-scolastiche.

Al momento del mio insedia-mento sulla casa comunale - di-chiara il presidente Esposito - misono impegnato a lavorare quoti-dianamente per il bene di San Fe-

lice a Cancello e di cercare disuperare, grazie appunto all’im-pegno quotidiano e concreto, ledifficoltà economiche, che nonmancano mai.

Il presidente del consiglio comu-nale si dichiara soddisfatto per-ché, insieme al sindaco EmilioNuzzo e a tutta l’amministrazionecomunale, si sta portando avantiun’azione politica responsabile,operando in maniera coesa nono-stante le difficoltà finanziarie.

Emanuela

Il progetto del Casino di Arienzoporta la firma di Mastro Barto-lomeo Tritta.

Monsignor Flaminio Danza deiDuchi di Faicchio ampliò il Casinoe lo abbellì. In esso, fino al 1855,hanno avuto continua o saltuariadimora i Vescovi della Diocesi diS. Agata dei Goti e, successiva-mente, quelli di Acerra.

S. Alfonso Maria de’ Liguori,anche a causa della forte artrosi,da cui era affetto, vi ha dimoratoininterrottamente per circa 9 anni.Qui avvenne il fenomeno singo-lare della sua bilocazione, inoccasione della morte di PapaClemente XIV.

Insieme con alcuni oggettiappartenenti al Santo, tra cui la piùimportante è la Croce, resta aricordarne la memoria la cappellaaffrescata di epoca.

Nel corso dei tempi il Casino hasubìto diverse, alterne e nonsempre felici vicende.

Quelle dei nostri giorni sono bennote, e perciò, ci dispensiamo daldescriverle.

Legate al palazzo vescovilesono alcune epigrafi. Le riportiamofedelmente, dandone, quandooccorre, una nostra traduzione.

EPISCOPALE HOSPITIUMQUOD NUNC AMPLITUDINE

ET MAGNIFICENTIA

Su proposta del gruppo consi-liare di maggioranza e incorag-giata dalla quasi totalità dei com-ponenti ha ufficialmente forma-lizzato la sua discesa in campoIppolita Piscitelli quale candi-dato sindaco della Campana perle amministrative del 6 e 7 mag-gio prossimo. Ha preso corpoquindi quella che era solo unaillazione dei mesi scorsi secon-do la quale la sorella dell’exsindaco Carlo stava ricompattan-

Cervino

Candidatura in rosa per la CampanaAndrea Piscitelli

do lo zoccolo duro del movimen-to civico-territoriale creato neglianni ’70 dall’illustre fratello perdare seguito e continuità ad unprogetto politico che aveva avu-to il battesimo ufficiale con laprima affermazione di Carlo eche ha segnato poi la storia delnostro Comune nell’ultimo tren-tennio. Il parto non è stato indo-lore perché c’era da smussarelatenti velleità di tanti vecchi enuovi componenti del movimen-to, arginare propositi di rivalsadi qualche scontento ed am-mansire la sete di protagonismodi qualche “ parvenu “ dell’ul-tim’ora. La nuova compagine sipresenta ai nastri di partenzacon la benedizione del presi-dente della Provincia e saràintegrata da eventuali candidatilocali dell’area di centrodestra.Stratega di questa minirivoluzio-ne Giovanni Sgambato, gran

tenza e subito i primi passi dellacorsa, avvenuti allo start dato dalsindaco dr. Alfonso Piscitellidopo la benedizione impartita dalparroco don Carmine Pirozzi.

Un augurio di vero cuore ai ra-gazzi/e della Suèssola Runnersper essersi cimentati nell’organiz-zazione di una corsa podistica conla speranza di vederli sempre piùnumerosi non solo sulle strade acorrere, ma anche a continuare latradizione podistica santamarianae suessolana iniziata alle ore 15,02della domenica delle palme, nel lon-tano 23 marzo 1975, con la di-sputa della Prima Marcialongaal Centro Sud Italia e che videalla partenza ben cento parteci-panti, tra maschi e femmine, e dueultra sessantenni: i sigg. Agosti-no Morgillo (papà dei proff. Al-fonso ed Arturo) e Luigi De Lu-cia, (custode della Polisportiva Ap-pia). Una cosa impensabile perquei tempi. Di nuovo auguri e... nonscoraggiatevi!

continua a pag. 2

Un gruppo di una cinquantina dimedici, fra cui alcuni specialisti diRoma, di Napoli e della nostra pro-vincia, ha deciso di riprendere l’at-tività nella struttura del vecchioCentro Praxis in Via Nazionale. Abreve la regione Campania do-

In ricordo di Carlo PiscitelliIl 30 marzo del 2011 cessava di

battere il cuore del dott. Carlo Pi-scitelli, sindaco di Cervino e con-sigliere provinciale.

Il giornale Valle di Suèssola loricorda con stima e con affetto edinvita tutti a continuare la sua ope-ra di difesa dell’ambiente ed unio-ne dei Comuni della Valle di Suès-sola. Il primo passo per l’unione deinostri Comuni fu l’istituzionedell’ATS.

vrebbe ridare le convenzioni chela ex Life Hospital aveva.

Tutto ciò non fa altro che con-fermare quanto di buono era sta-to fatto prima del decesso del dott.Carlo Piscitelli, promotore della ri-presa delle attività al centro.

Ippolita Piscitelli

Nel 1865 la massoneria cambiò lo stemmacomunale di S. Maria a Vico

prossimamente

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Per quanto riguarda il suo settore......Come i cittadini hanno potuto osservare

abbiamo installato una nuova cartellonisticastradale, doverosa in molti punti. La segna-letica, se è aggiornata meglio ancora, è in-dice di civiltà. La nostra Via Nazionale ognigiorno è attraversata da migliaia e migliaiadi auto: le indicazioni sono indispensabiliper tutti, dal pedone all’automobilista fretto-loso, dai forestieri che vengono nel nostropaese ai residenti, ecc.

A proposito di automobilisti ...... Prendo al volo la sua domanda; a giorni

verranno ripristinati i fotored: in direzioneest-ovest vicino ad Ottica Casalino; in dire-zione ovest-est vicino ad Atheneoabbiglimento. Da qualche giorno è in fun-zione l’autovelox con i vigili urbani.

Vigili urbani: sempre pochi, anzi po-chissimi.

E’ vero, ma non dipende da noi; e a set-tembre andrà in pensione anche il marescial-lo Tocco. In compenso fra poco o più di unmese circa verranno assunti cinque vigili sta-gionali che lavoreranno per sei mesi, pro-prio nel periodo in cui nel nostro paese cisarà più bisogno di vigilanza in con-comintanza con le numerosissime feste pa-tronali; con l’arrivo dei forestieri, degliemigranti; con lo svolgimento di tutte le altremanifestazioni culturali, sportive, ricreative.

E.P.

Ruotolo: nonostante ledifficoltà, procediamo ...

SESE OCULIS VIATORUM COMMENDATHUMILE OLIM ET VETUSTATE FATISCENS

PHILIPPUS ALBINUS S. AGATHA E GOTHORUM PRAESULANNO MDCCXIX

INFRA PARIUM TERMINORUMMODULIQUE UT ANTE NEGLECTIORIS ANGUSTIAS

REPARAVERATPOSTREMO FLAMINIUS DANZA

TRANENSIS ET CAMPANUS PATRICIUSSEDIS EIUSDEM PONTIFEX

IN SUI ET SUCCESSORUM USUMLAXIORIBUS HISCE FINIBUSA FUNDAMENTIS EXTRUXIT

OMNIQUE OPERUM SPLENDOREILLUSTRAVIT

ANNO REP(ARATAE). SALUTIS MDCCLIII

Traduzione: Questo palazzo vescovile, un tempo modesto efatiscente per vetustà, ma che ora si presenta gradevole agli occhidei viandanti per ampiezza e splendore, Filippo Albini Vescovo di S.Agata nell ’anno 1719, negli stretti l imiti dei propri confini econformazione aveva ristrutturato, in seguito Flaminio Danza patriziotranense e campano Vescovo della stessa sede, per uso proprio e deisuccessori, dalle fondamenta, in questi confini più ampi costruì eabbellì con ogni ornamento di opere, nell’anno della riacquistatasalvezza 1753.

Mò accummencia n’ata vòta‘a battaglia pe nu voto ;mò se scannano dint’ ‘e case,dint’ ‘e piazze d’o paese. Mò so ancora cchiù agguerriti, stanno tutti ‘ntussecati ; chistu muzzeco ‘e paese mò è ancora cchiù confuso.E tutti chisti prufessurinun so cchiù tanto sicuri;hannu fatto quatte listepe vvedè chi è cchiù ‘nzisto . E cu tutti chisti candidati addò nisciuno è meglio ‘e n’ato, simme juti in confusione, tenimmo ‘a capa dint’ ‘o pallone.Pe nu posto ‘e cumandantehannu fatto ‘o passo annantebelli, brutti e malamentepe vvedè che ddice ‘a ggente . Nce sta ‘a sora d’o Sceriffo e chi ‘a paricchio ha perzo ‘e staffe ; po’ ce sta pure l’avvocato e chillo ca tène ‘o patronato.Facce vecchie e facce novecomm’a niente mò t’e truoveazzeccate ‘n’faccia ‘o murooppure ‘a sera dint’o scuro.

‘A ballata elettorale E po’ ‘e programmi elettorali songhe sempe tali e quali ; cagneno sulo ‘e musicanti e chi te fa na capa tanta.Si faje caso a ‘e candidatipe se spartere quatte votiso capaci ‘e qualsiasi cosapure ‘e se vennere ‘o paese. Fanno ‘nciuci e paranzielli mò cu chisti e mò cu chilli ; gira e vota so sempe ‘e stessi pecchè ‘o popolo è chino ‘e fessi.Chi se venne pe na licenzae chi se scorda ‘e na crianza ;chi aspetta ancora ‘o postoe chi nun dice maje abbasta. Chi se lagna pe nu tuorto e chi nun supporta ‘e ccose storte ; chi se cagna pe nu piacere e chi se scorda chi era ajeri.Chi se dimostra affezionatoe chi se venne ‘a mamma e ‘o pate;chi fa ‘e chiacchiere a vacantee chi nun se ne fotte ‘e niente. Dint’a chistu mmesca-mmesca staje appiso a cchiù ‘e na frasca e te guardi da luntano chesta sagra paisana. Denara

ciambellano di corte, vecchiobraccio destro del compianto exsindaco e gran tessitore di ac-cordi preelettorali, che di con-certo con Maria Letizia haproposto questa nuova avven-tura. A dare man forte alla neocandidata , come detto , figureistituzionali dell’Ente che nell’ulti-ma legislatura hanno ricopertocariche a vario titolo e desidero-se di continuare ad espletareun mandato interrotto precoce-

Candidatura in rosa per la Campanamente. A questi si sono aggiuntigiovani volenterosi, espressionidella comunità, che ne hannosposato gli intenti e che offren-do la propria disponibilità hannomostrato umiltà e nello stessotempo entusiasmo per ottimizza-re un lavoro di gruppo ed unacrescita esponenziale sul terri-torio. E questo per non banaliz-zare i buoni propositi e sgombra-re il campo dai tanti luoghi co-muni, pane quotidiano di ogni

Sulla parete della scala, fatta costruire da S. E. Monsignor FlaminioDanza, fu apposta la seguente lapide:

RESTAURATUMA JOSEPHO ROMANO

EPISCOPO ACERRARUMAN(NO) DOM(INI) 1855

e cioè: Restaurato dal Vescovo di Acerra Giuseppe Romanonell’anno del Signore 1855.

Nel 1854, per la efficace opera svolta da S. E. Mons. Francescolavarone, la Diocesi di Acerra, che era stata unita dal 1818 aequeprincipaliter con quella di S. Agata dei Goti, ottenne la sua autonomia.In quella occasione Acerra “stracciò” dalla Diocesi di S. Agata tutta laValle di Suèssola o Terra di Arienzo (Comuni di Arienzo, San Felice aCancello, S. Maria a Vico, Cervino).

Palazzo vescovile lato ovest

campagna elettorale, con la con-vinzione e la consapevolezzache non sarà un aborto delpensiero frutto di una scontatademagogia. Tocca ad Ippolitacatalizzare i consensi, rabboni-re gli animi e tenere alta laguardia in una competizione perniente facile per la naturale fram-mentazione del voto, causa edeffetto della proliferazione dicandidati e di capi cordata. Cer-cando di mantenere la giustadistanza e per non incorrere infacili commenti di piaggeria spic-

ciola , implicita o palese, invitiamoi cittadini ad esprimere in tuttalibertà e in piena autonomia d’in-tenti il loro attestato di stima econvinzione con la certezza diuna maturità acquisita senzacondizionamenti di sorta. La po-litica è servizio, e chi viene de-signato a tale compito è investi-to di una grande responsabilità;non è assolutamente retorica nèun impegno da prendere sotto-gamba ma un onere che sotten-de uno spirito di altruismo ed

abnegazione veramente a 360°

Consiglieri Regionali per un gior-no, anzi, per un’ora. E’ stato que-sto il regalo fantastico che le ma-estre del plesso Valletta diArienzo hanno fatto a noi bambi-ni delle classi quinte! Una gita spe-ciale, quest’anno che é per tuttinoi un anno speciale perché ter-miniamo il primo ciclo e ci avviamoad affrontare il secondo. Ci siamopreparati con cura con l’aiuto dellemaestre e abbiamo ideato un Pro-getto di legge sulla scuola, dicen-do come la vorremmo non soloper noi, ma per tutti, “La ScuolaFantastica”. Una scuola conarmadietti personali , una palestraben attrezzata, una sala teatroper imparare a recitare e con unoschermo per vedere i films istrutti-vi, un orto per imparare a coltiva-re la verdura, una mensa con ta-voli e sedie comode, un cortile congiostrine. Una scuola fantastica,appunto. Finalmente, il 13 marzoscorso siamo partit i, tutti

San Felice a Cancello

Il Codacons vince contro la I.A.P.Non si paga il canone depurazione 2008 e 2009

A scuola di Politicaeccitatissimi e pieni di entusiasmoe siamo arrivatl al palazzo delConsiglio Regionale, siamo entratie ci siamo seduti nei banchi deiconsiglieri, pronti a chiedere laparola e presentare il nostro pro-getto. Che emozione! Ci sembravadi vivere un sogno, di essere giàgrandi, già dei politici veri! Il Presi-dente non era presente, ma unasua delegata ci ha accolto e ci hadato la parola chiamandoci pernome. Pian piano abbiamo presen-tato il nostro progetto, ma purtrop-po non abbiamo ricevuto garanziesulla sua realizzazione. Alla fineabbiamo fatto delle foto che sonovisibili sul sito del Consiglio Regio-nale, siamo stati intervistati dallaTV Lunasat e poi abbiamo conclu-so la nostra gita in pizzeria. Nonso se qualcuno di noi diventerà unpolitico e non so se ci sarà maiuna “Scuola Fantastica”, ma que-sta esperienza é stata fantasticadavvero! Andrea De DonatoV C

Il Giudice di Pace di Arienzo con la pronuncia delle prime sentenze lan.° 901, la n.°1053, la n.° 1337, la n.° 1344, la n.° 1393 ecc. tutte del 2011che vedono coinvolti un campione limitato di cittadini, accoglie a pieno latesi dell’avv. Michela Izzo resp.le Legale del CODACONS. Il Giudiceaccoglie le richieste del Codacons e dichiara la nullita’ della fatturaemessa dalla I.A.P. s.r.l. . Il CODACONS di “Valle di Suessola” e “Gala-tia” commenta: finalmente gli utenti hanno trovato tutela dei propridiritti.... Specificando di aver inoltrato all’Ente Comune tantissimi ricorsiin autotutela, all’indomani della comunicazione ricevuta dagli utenti, rap-presentando l’ illegittimità della pretesa creditoria. Puntualmente l’EnteComunale e la I.A.P. s.r.l., a torto, hanno inteso non accogliere le istan-ze procedendo arbitrariamente alle fatturazioni, oggi dichiarate illegitti-me dal Giudice competente. Siamo certi-sostiene l’avv. Michela Izzo -che i cittadini abbiano il diritto di essere garantiti dalla P.A. e mai lastessa debba esercitare il potere d’imperio al fine di riempire leproprie casse in dispregio delle norme del codice civile e della nor-mativa di settore e ciò rientra nei fini del Coordinamento Codacons.Siano, quindi, tali sentenze, di monito per l’annullamento delle centi-naia pretese creditorie le cui cartelle esattoriali non risultano ancoraemesse. Il CODACONS avvisa tutti i Cittadini che anche chi ha gia’pagato per l’anno 2008 puo’ chiedere il rimborso. Tutti coloro che vo-gliono ricorrere saranno ricevuti dallo staff del Codacons tutti i giornidalle 16.00 alle 20.00 in via Napoli 720 a Cancello Scalo.

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Marzo 2012 3Valle di Suèssola

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Maro’ che c... che tengo,so’ Napulitane

Pasquale Onorati

8 maggio 2009 ore 4“Figli che siete qui raccolti, vi

porgo la benedizione del Figliomio. Siate i benvenuti a questoascolto, siate con il cuore vostrovicino al mio cuore, siate conamore dinanzi a Dio, perché amo-re Egli ricambia con generosità,quando è invocato. Creature chesiete qui, lo, la vostra Mamma,oggi, vi esorto a pregare per tutticoloro che vivono lontani dallavoce del bene, dovete pregareper quelli che hanno in seno allapropria famiglia creature chehanno nel cuore solo negativitàe non la voce dell’amore, dovetepregare per coloro che hannoperduto la Ia pace a causa diquelli che pensano di vivere nel-la verità di Dio, ma sono creatureservite dal maligno. Pregate voiche siete qui, per tutti coloro chepur dichiarandosi figli devoti delSignore covano nel cuore serpivelenosi, che non danno treguaallo spirito di chi è di Dio. Figli di-letti, la vostra generazione nonserve l’amore al proprio fratello,ma la cattiveria, perché oggi do-mina in gran parte dell’umanità uncuore intriso dall’egoismo, daldesiderio di possesso, dall’invi-dia, dal potere, potere che non siarresta neppure davanti alla sof-ferenza, neppure dinanzi alla

morte. Creature che mi ascoltate,bisogna che il vostro pensiero, lavostra mente, siano con quelle delFiglio mio, per non servire il male,nell’operato che volete innalzarea Dio.

Mi rivolgo a voi giovani, figli di-letti, figli così attenti alla miaparola,a voi giovani, io mi appello:siate dinanzi a Dio custodi dellasua luce, pronti per riscattarequesta umanità che non conservanulla di quanto Dio ha creato a suaimmagine. Voi siete la speranzaper la sopravvivenza di una ge-nerazione nuova, che deve vive-re della parola, dell’amore del Fi-glio mio, il Quale vi esorta a mani-festare con tutto l’ardore dei vo-stri giovani anni quanto nel Van-gelo Egli ha tramandato. Siate, ge-nitori qui presenti, sostegno per ifigli che sono deboli nella fede, perquelli che si ribellano alla vita chegli offrite, con quelli che si allonta-nano dalla vostra casa, ma chesentendosi soli ed emarginati nelloro percorso di vita, non hanno ilcoraggio di tornare a voi: apriteloro le braccia e Dio vi ricompen-serà con il suo amore.

lo, la Mamma vostra, figli che miascoltate, parlo a voi, uomini chedopo anni di lavoro, ora vi riposa-te: offrite il vostro sostegno a chiè nella bisogna, a chi non ha laforza di risollevarsi da una cadutamateriale o spirituale, perché voipossedete la saggezza di anni vis-suti in questa società odierna, di-scernendo il bene dal male, ma so-prattutto la fede che avete ripostoin Dio, ogni giorno che affrontava-te per vivere onestamente nel quo-tidiano. Non sciupate i vostri giorniavvenire, nonni, zii, ma sia il vo-stro tempo libero, a disposizionedei giovani, della comunità o con-testo in cui vivete. lo, la Mammavostra, conosco il vostro cuoregeneroso, per cui date ascolto aquesta Mamma, perché a tale ge-nerosità, Dio ricompenserà con al-

trettanta generosità ed amore,nei vostri giorni avvenire.

Figliuoli, qui raccolti, ascolta-temi fate attenzione alle mie pa-role: quanto più il vostro cuore siapre alla voce del Figlio mio, quan-to più sentite che Gesù vi elargi-sce la pace interiore, tanto piùdovete stare attenti a chi avvici-nate, o vi avvicina. In molti di que-sti si cela il maligno, che con ilsuo comportamento, con la suagrazia, e la sua parola, tenta distrapparvi alla volontà al bene.Vi meravigliate se lo, la vostraMamma celeste, fo riferimento asatana, che, per molti non esi-ste, ma egli è tra voi, e tra voicreature della terra, pronto a co-gliere in voi la debolezza di unattimo per insinuarsi nel vostrocuore. Giovani, qui riuniti, ascol-tatemi: per tenere il male lontanoda voi, lo, la vostra Mamma, viconsiglio di guardarvi intorno;sono tanti i giovani che offrono illoro tempo libero, il loro amore, laloro solidarietà, sostituendo le oretrascorse in modo non consonead una creatura di Dio, offrendoil proprio aiuto a chi è in difficoltà;non ci siano nel vostro quotidia-no ore di ozio, perché l’ozio portaa vivere male dinanzi a Dio.

Creature che siete state cosìattente alle mie parole, fate teso-ro di quanto lo vi ho detto, per-ché è il Figlio mio che ha deside-rato che dicessi quanto aveteascoltato. Sia con voi la paceoggi, e nei giorni avvenire, per-ché possa questa accompagna-re l’operato per quanto con amo-re volete innalzare a Dio, Padremio e vostro. Alzate il vostrocapo verso me, perché ora ac-canto a me c’è il vostro Gesù, ilFiglio mio diletto, che benedicequanto ora sta salendo dal vo-stro cuore al suo cuore. La suamano si alza ora su di voi se-gnandovi : Nel nome del Padre,del Figlio e dello Spirito Santo.

Andate in pace”.

Concludiamo la breve passeg-giata tra parole che sembrano an-tiche ma che, in realtà, non lo sonopoi tanto. Non dobbiamo mai di-menticare chi eravamo, chi siamoe chi vogliamo continuare a esse-re. Quello che è certo, è che sen-za radici e senza la cultura dellanostra storia, non andremo danessuna parte.

Mappine di canape: Stracciodi canapa per lavare i pavimenti;cencio per spolverare.

Martora: In napoletano mar-tora e màrtola. Era una grossacassa rettangolare di legno conl’apertura superiore più ampia delfondo. “Madia”,di dice anche matraed ha varianti regionali come“màttara e màttora. Vi si impasta-va la farina da servire per la con-fezione dei pezzi di pane, che nellamisura napoletana erano distinti in“palata”, “palatella” e “palatone”.Nella canzone classica napoleta-na è ricordata, come martola dalcompositore Capasso nella bella“Comme facette màmmeta?”;

Maschiature : “Mascatura”,serratura, buco della serratura;Da maschiatura, operazione dieseguire filettature di fori col ma-schio.

NETTI - Caricando il traino

Carrettiere, asino e murale

Arienzo, Cervino, San Felice aCancello, Santa Maria a Vico:ecco la “Valle AD NOVAS”… Conqueste parole, la testata giornali-stica La Tribuna in rete, nel gen-naio 2011, annunciava la prossi-ma pubblicazione di un ampio ser-vizio sulla nostra Valle.

A distanza di un anno, l’annun-cio è sempre sul sito, ma di questoservizio non c’è ancora traccia.Nel frattempo però, sulle colonnedel nostro mensile sono comparsiben due articoli, uno di Mons. Fran-cesco Maria Perrotta e l’altro delsottoscritto, con cui si è provatoampiamente che questa nuovadenominazione, coniata in ambitouniversitario solo pochi anni ad-dietro, non ha alcun fondamentostorico.

Dimostrazione ne è il fatto che,da qualche settimana, sul sito del-la suddetta testata on-line, le No-tizie dalla Valle di Ad Novas han-no lasciato spazio alle Notizie dal-la Valle tifatina.

Ed ora il “Tutto Tranne”

continua a pag. 4

Mesale: Tovaglia per la tavolala pranzo;

Mensaletti: Tovaglioli per ilmesale;

Montano: Frantoio. Stanzadove si fa l’olio, cioè, dov’è la ma-cina per frangere le olive e lostrettoio per cavarne l’olio. Nelpassato, i contadini, secondoun’antica consuetudine, per nonpagare i diritti di molitura al frantoioducale, si facevano l’olio in casain un modo molto semplice. Mette-vano un sacco di olive in una va-sca e vi versavano sopra acquamolto calda. Facevano passarequalche ora ed iniziavano a pe-stare il sacco fino ad espellere l’ac-qua e l’olio dalle olive. Il resto del-l’operazione è facile immaginare.Non so se anche per Cancello,come per Morcone, da parte delDuca di Maddaloni, che ne era pro-prietario, sia stato mai emesso ilBando della proibizione di farsil’olio in casa ma di portare le oliveal frantoio ducale sotto pena di “docati sei e carcere”; Un diritto diorigine feudale questo, che pro-vocò spesso furiose proteste.;

Mortale con pesatoio: Mor-taio e pestello. Il primo generalmen-te di pietra viva Ma anche di metal-lo pesante, mentre il pestello erageneralmente di legno. Con il pe-

stello si triturava nel mortaio saleo altro.

Orinali di vetro: Vaso da not-te, pitale, per le orine (il moderno“pappagalo”) si tenevano general-mente sotto il letto o in una apposi-ta cassetta. Più genericamenteruagno che indicava qualunquevaso di creta o di legno e che siriferiva in particolare al pitale cheera chiamato “pisciaturo e rinale”.

Pettorale: Finimento per caval-li. Striscia raddoppiata di cuoio checorreva sul petto. Quando il “tra-sporto su strada” era affidato a“carrettieri”,”carrette” e “cavalli”,era in uso una canzonetta. La can-tavano i carrettieri che per incita-re i cavalli a metterla tutta per su-perare una strada in salita. “…ca-vallo si me faje sta sagliuta,t’accatto ‘o petturale e ‘a sona-gliera…” Il cavallo rispondeva:“…la sonagliera a mme nun m’ab-bisogna, j’ vaco truvann’ ‘o mura-le cu’ vrenna e sciuscèlle…” (‘avrenna è l’avena e ‘e sciuscèllesono le carrube che da ragazzimangiavamo con golosità e, chein via di estinzione, ancora oggi,durante qualche festa o fiera dipaese, le si possono trovare an-cora in vendita su qualche banca-rella. Ma chi le compra più? E chine ricorda ancora il sapore?

Murale, invece era il sacco checon vrenna e sciuscelle che, so-speso con una cinghia alla testadel cavallo, gli permetteva di man-giare.

Polzonetti: Pozonetto opozzonetto. Una piccola sartag-gine (tiella), detto anche sartariello(sempre da sartaggine). Una verae propria tiella (padella) con unmanico lungo circa 50 cm.

Portiero per il balcone:Portiéra, “tendaggio, tenda (chesi applica dietro le porte o le fine-stre), dal latino medioevaleporterium. Per nascondere le por-te erano spesso riccamente de-corati e di stoffa pesante comeben si vede bel dipinto di M.Regolia, “Interno di una casapatrizia seicentesca napoletana”

Pregne: Prèna “incinta, pregna”Retretto: Camerino; si crede

derivi dal francese. Retrostanzino,dove “ le Signore tengono i lorbidè, i vasi immondi, talor latoeletta”.

Saccone Pagliericcio, dal latinomedioevale sacconus = Paglieric-cio. Era usualmente riempito conle “sbreglie” foglie secche digranone che venivano regolarmen-te vendute al grido “ ‘e sbregliep’’ò saccone”.

Sartaggine di rame e di

ferro:Sartagna; padella, sartag-gine, dal latino sartago. Quellache oggi in napoletano chiamo“tiella”.

Sporte: Grossa cesta intessutadi stecche sottili di castagno.

Stanghe: Stanga; ciascuno deidue lunghi bracci di un carro aiquali si attacca la bestia da tiro.

Stipo: Armadio, stipo. Da stipa-re “conservare”.”S t ipo dentromuro”, armadio a muro intagliatonello spessore delle pareti.

Striglia: arnese piatto di ferro,provvisto di laminette dentate emanico di legno, per pulire la pellee il pelo dei cavalli dalla polvere edal fango.

Tompagno: Fondo della bottema anche muro di mattoni con cuisi chiudono vani. Con riferimentoal “deretano”, ha significato offen-sivo e si richiama a quello di “fon-do della botte”.

Traìno: Traino, carro, carrettoper il trasporto di merci. Dal fran-cese train (tirare)

Ziro: Dall’arabo zir; “grosso or-cio”. Orcio panciuto di terracottadove si conserva l’olio.

Zoccola/o: Coperte di zocco-lo”, “antesini (grembiuli) di zoccolaper mungere”. Si tratta dello stes-so tipo di pelle, o stoffa dura eresistente, ma di scarsa qualità,che, inchiodata, faceva da tomaiaallo “zoccolo”, calzatura con lapianta di legno in uso alla popola-zione poco abbiente. Per conclu-dere ricordo Nzurà (l’atto del pren-dere moglie) che viene dal latino“uxor” (donna, sposa, moglie)”che è lo “sposarsi” dell’uomo, ri-spetto allo sposarsi della donnache invece si dice “mmarità” (attodel prendere marito).

Come è successo per il prece-dente toponimo, anche questa vol-ta gli ideatori del nuovo nome nonhanno speso una parola per spie-gare le motivazioni della loro scel-ta. Proverò io, dunque, a chiarireperché anche questo nome non èappropriato.

Il toponimo adottato fa riferimen-to ai monti della catena del Tifata,le cui ultime diramazioni sarebbe-ro proprio le colline che sovrasta-no Santa Maria a Vico e arrivanofino alla gola di Arpaia.

Bisogna precisare, però, che ilComune di Valle di Maddaloni, perdistinguersi dalla città calatina, nelnovembre scorso, ha ottenuto,con legge regionale, la prima au-torizzazione a cambiare la propriadenominazione precisamente inValle Tifatina. La Regione Campa-nia ha avvalorato la tesi secondocui il monte Garzano ad est e ilmonte Longano ad ovest, uniti apartire dal ‘700 dai famosi Pontidella Valle, apparterrebbero en-

trambi alla catena dei Monti Tifati-ni.

E’ evidente, quindi, la confusio-ne che comporterebbe l’adozionedi un nome identico per il nostroterritorio, visto che non si può certoaffermare che Valle di Maddalonie Santa Maria a Vico si trovinonella medesima vallata.

Inoltre, se è accettato quasi datutti che i monti a nord di SantaMaria a Vico siano le ultimepropaggini del Monte Tifata è inve-ce certo che le montagne che sitrovano a sud fanno parte delgrande Massiccio del Partenio cheda Montevergine arriva fino a Can-cello. Per questo motivo i comunidi Arienzo e San Felice a Cancellosono entrati a far parte del ParcoRegionale del Partenio e per lostesso motivo non si capisce per-ché il nome della nostra Valle deb-ba fare riferimento solo a una del-le due catene di monti che la so-vrastano.

Personalmente, ritengo che que-sta nuova denominazione sia il ri-sultato di una scelta affrettata diquel partito che io chiamo del TuttoTranne; un gruppo di persone che

“per principio” negano il fatto chenell’antichità il nostro era il territo-rio di Suessola e che, dal Medioe-vo fino all’eversione della feudalità(1806), Santa Maria a Vico, Arien-zo e San Felice a Cancello, purgodendo di autonomia amministra-tiva propria, facevano tutte parte

Ricoverateli alla neuro

Non sanno più cosa inventarsi

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Marzo 20124 Valle di Suèssola

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Florilegio poetico proposto da Claudio Onorati

Diego Martinisi

Nella foto d’epoca, che pubblichiamo a lato, è La Via Appia dal Cellaio allaParrocchia. Sul lato sinistro, alle spalle di quei ragazzi, è la villa del dott. Alessan-dro Guida. Subito dopo, il muro che arrivava al viale della ferrovia. A seguire ilpalazzo Migliore. Sullo sfondo il campanile di San Nicola Magno.

A destra, il marciapiede ed il muretto che arrivava alla Taverna dell’Olmo, difronte all’inizio del viale ferrovia. Come si può notare era storto verso sinistra.

Frammenti di storia a cura di Mario Vigliotti

Il grande successo unanime dicritica e di lettori che ha meritata-mente arriso alla prima edizione(anno 2009) del libro del concitta-dino Roberto Vigliotti “Anti-quae sententiae nun fallisce-ne maje”, ha spinto l’autore adelaborarne una seconda edizione,riveduta ed ampliata ,che di recen-te ha visto la luce.

Le mastodontiche proporzionidel testo (916 pagine !) sembre-rebbero, a colpo d’occhio e sen-za entrare nel merito del contenu-to, evocare l’antica espressione,derivata da un frammento di Calli-maco, : “Grande libro grandemale” (Mega biblìon mega cacòn).

Ingannevole e del tutto falsa taleaffrettata sensazione, che viene

La Via consolare Appia in S. Maria a VicoDopo l’umiliazione subita alle

Forche Caudine nel 321 a.C., iRomani decisero di sferrare unduro attacco ai Sanniti. A tale sco-po il censore Appio Claudio ilcieco fece costruire la via con-solare Appia, il cui primo tratto, nel312 a.C., congiunse Roma conCapua. Col proseguire delle con-quiste nel Sannio, l’Appia venneprolungata fino a Benevento e at-torno al 276 a.C. sul suo percorsoa poche miglia da quelle che furo-no le fatidiche Forche Caudine,venne realizzata una Mutatio(stazione di sosta breve) denomi-nata Ad Novas; essa disimpegna-va un’antica cittadina, poi scom-parsa, denominata Novae, ubica-ta nell’area compresa tra i Figliari-ni, il Grottale e le Mandre.

Ultimata la conquista del Sannio,l’Appia raggiunse Brindisi, porto

d’imbarco per le conquiste roma-ne in Oriente.

La consolare Appia era notacome Regina delle Vie perchéfu la prima arteria stradale costru-ita in Europa, prototipo di una fittarete viaria successiva che daRoma, come una stella, si irradia-va per tutta la penisola (si diceancora che tutte le strade portanoa Roma).

Inizialmente le consolari furonorealizzate a scopo politico-milita-re; infatti, oltre a permettere la con-quista dell’Italia, contribuirono almantenimento dell’ordine e dellapace fra le popolazioni vinte.

Successivamente favorirono ilprogresso socio-economico inquanto vennero adibite al trafficonormale. In questo periodo, neipressi della Mutatio, sorsero abi-tazioni e botteghe (taverne) che a

mano amano origi-narono ilVico Nova-nese di cui non si conosce l’esat-ta ubicazione e che, probabilmen-te, venne distrutto attorno al V se-colo durante le guerre gotico-bi-zantine. La caratteristica delle vieconsolari, insigne opera dell’inge-gneria romana, era costituita dallapavimentazione con lastre di pie-tra con un percorso rettilineo (evi-tava i centri abitati), da un perfettodrenaggio, da una segnaletica (pie-tre miliari), dalle Statio (fermateper la notte), dalle Mutatio inter-medie, da una larghezza che per-metteva il transito dei carri nei duesensi e da una continua manuten-zione; caratteristiche in parte pre-senti ancora nelle moderne auto-strade.

Nel 1866 la Giunta Comunale diSanta Maria a Vico presieduta dalsindaco Gabriele Iadaresta, perdare lustro alla sua cittadina deli-berò di assegnare il toponimo Stra-da Provinciale Appia al troncodi 2.250 metri della via Messerco-la, compreso tra le zone Pizzone,Parrocchia, S. Maria, Ponte diArienzo.

L’antica consolare, a seguito dialluvioni verificatisi nel corso delprimo millennio, giace sepolta sot-to gli orti e le case di S. Maria aVico, a circa cinque, dieci o quin-dici metri a monte dell’attuale Ap-pia cittadina, che nelle modernetarghe stradali erroneamente è in-dicata come Appia Antica.

‘A scusa aggrava ‘o sgarroCelentano nella sua seconda uscita al Festival di Sanremo, ha

maldestramente tentato di mettere “una pezza a colori” al suo“predicozzo” sconclusionato e fuori bersaglio del 14/2, Raiconsensiente! Ma non ci è riuscito. Anzi, le sue finte scuse, tra ifischi e le proteste degli spettatori del Teatro Ariston, altro effettonon hanno sortito che quello di peggiorare lo sbaglio (‘o sgarro) giàclamorosamente consumato.

D’altronde anche la Rai non ha altro obiettivo che quello di farlievitare oltremodo “gli indici di ascolto”, anche se a totale discapitodella qualità dei programmi. E con Sanremo c’è riuscita! Gli spettatorisono stati 12 milioni e 700 mila, con uno “share” del 45,62 per centonella prima parte della trasmissione del 18/2 (sabato), e di oltre il57% nella seconda parte.

“Niente ottiene successo come l’eccesso”, scriveva Oscar Wilde,ed i fatti lo confermano.

Anche Trilussa, ai suoi tempi, bacchettò quella parte della Chie-sa non certo fedele alla sua missione terrena. Lo fece, però, constile e garbo, servendosi della sua penna ironica e tagliente, ed inpoesia..

“Chi sei fa la differenza e lascia un’impronta!”

Riunione clericaleLa sala indove fanno la riunioneè un sito senza lusso e senza boria:nun c’è che un Papa in sedia gestatoriae un Gesucristo in croce in un cantone.

Don Pietro, er presidente, fa la storiade come vanno l’organizzazione;dice: - Co’ li tranvieri va benone,co’ li scopini è stata una vittoria.

Poi parla de le cariche sociali,de l’elettori, de l’affari sui,e de banche e de sconti e de cambiali...

De tutto parla meno che d’Iddio,e forse Cristo penserà fra lui:- Se so’ scordati che ce so’ pur’ io! Trilussa

Il contributo di solidarietà del 3%,la cosiddetta “tassa sui ricchi “,trova i primi chiarimenti da partedel Fisco.

Con Circolare n. 4 del 28 feb-braio 2012, l’Agenzia delle Entrateha illustrato le novità sul contribu-to di solidarietà del 3% dovuto peril triennio 2011/2013 dalle personefisiche titolari di redditi superiori a300 mila euro.

E’ importante precisare che labase imponibile del contributo disolidarietà è diversa dalla baseimponibile IRPEF, in quanto prendein considerazione il reddito com-plessivo al lordo degli oneri dedu-cibili, oltre ad essere costituita dal-la sola parte che supera i 300 milaeuro.

Il reddito complessivo è costitu-ito dalla somma dei redditi di ognicategoria che concorrono a for-marlo (fondiario, di capitale, di la-voro dipendente, di lavoro auto-nomo, di impresa e redditi diversi),meno le perdite derivanti dall’eser-

La tassa sui ricchicizio di imprese commerciali e quel-le derivanti dall’esercizio di arti eprofessioni.

Il nuovo tributo, introdotto per glianni 2011, 2012 e 2013, è dovutodai contribuenti con reddito com-plessivo superiore a 300 mila euro,nella misura del 3% da applicaresulla parte di reddito che supera ilpredetto importo.

Con decreto del Ministro del-l’Economia e delle Finanze del 21novembre 2011, sono state indi-cate le modalità tecniche di attua-zione delle norme relative al con-tributo di solidarietà.

Una delle regole prevede l’eso-nero dalla dichiarazione dei redditiper i contribuenti che possiedonoesclusivamente redditi da lavorodipendente conguagliati da un uni-co sostituto di imposta , che dovràadempiere agli obblighi relativi alladeterminazione e versamento delcontributo di solidarietà.

In questi casi, i sostituti d’impo-sta devono versare l’importo trat-tenuto a titolo di contributo di soli-darietà entro il giorno 16 del mese

successivo a quello in cui la trat-tenuta è stata effettuata.

Negli altri casi, il contributo disolidarietà è determinato in sededi dichiarazione dei redditi ed èversato in unica soluzione unita-mente al saldo dell’IRPEF.

L’importo determinato si versa inunica soluzione entro gli stessitermini stabiliti per il versamentodel saldo IRPEF e, quindi, entro il16 giugno dell’anno di presenta-zione della dichiarazione dei red-diti; diversamente dall’IRPEF, nosono dovuti versamenti a titolo diacconto.

Per il 2012 la scadenza è fissa-ta al 18 giugno, in quanto il 16 giu-gno, giorno di scadenza, è saba-to e il 17 è domenica. Si può anchepagare dal 19 giugno al 18 luglio,con lo 0,40% in più.

Il contributo di solidarietà puòessere compensato con i creditispettanti al contribuente e puòessere versato in modo rateale finoal mese di novembre secondo lemodalità previste per il versamen-to dell’IRPEF.

Nel caso di pensione o di retri-buzione già soggetta a riduzioni, il

contributo del 3% è dovuto solosui redditi di natura diversa.

Infatti, i dipendenti pubblici ed ipensionati con stipendio o pensionielevati, subiscono già una riduzio-ne del 5% della quota di redditoche supera i 90 mila euro e del10% della quota che supera i 150mila euro.

Sulle somme assoggettate aqueste riduzioni è perciò esclusala l’applicazione del 3% che, inve-ce, scatta sugli altri redditi ulterio-ri, diversi da quelli già soggetti ariduzioni.

Come si è detto, il contributo disolidarietà è considerato un onerededucibile e, in quanto, il contri-buente ha diritto ad uno scontoIRPEF pari alla misura percentualeche si applica al reddito.

Considerato che, a partire dairedditi superiori a 75 mila euro, siapplica l’aliquota IRPEF del 41%, ilcontribuente, che deve un contri-buto pari a 1.500 euro(3% su 50mila euro eccedenti i 300 mila) hadiritto ad uno sconto IRPEF di 645euro, restando cioè inciso di 855euro, pari al 57% dei 1500 euro dicontributo di solidarietà.

Novità in libreriaClaudio Onorati

immediatamente fugata sin dall‘apertura della prima pagina del li-bro che - al contrario fa gustarela ”sempre verde sapienza dellatradizione”.

Una miniera di 4400 proverbi,sentenze, motti, aforismi, modi didire e frasi idiomatiche della “Lin-gua Napoletana” comparati conla ”Lingua Latina” ed i “Classici”(Cicerone, Lucrezio, Seneca,Ovidio, Orazio ecc. ecc .) , chesanno restare sempre giovani enon deludono mai nessuno.

La piacevole ed interessantis-sima lettura di quest’ opera costi-tuisce veramente un allargarsi dell‘anima verso spazi e tempi chesuperano il breve arco della no-stra vita. Si realizza, insomma,quello che i filosofi definivano un

sentimento di “expansio animi admagna” , tanto giovevole in quest’epoca connotata da “diarrea ver-bale e stitichezza concettuale”.

Non a caso, l’avvocato Renatode Falco, ”la Cassazione dellaLingua Napoletana, alla fine dellasua prefazione alla 1a Edizione del2009, formulava l’augurio che delcontenuto del libro: ”n’hanna piglià

‘e frutte chil le ca venenoappriesso” , mutuando da Virgilio: “Carpent tua poma nepotes” (Bu-coliche 9,50).

La prefazione a questa secon-da edizione è scritta da un’altroillustre studioso di “napoletanità”,il dott. Pietro Gargano, redattorecapo de “Il Mattino” e autore di nu-merose pubblicazioni di successotra cui la Nuova EnciclopediaIllustrata della Canzone Napo-letana, in sette volumi ,scritta sullascia della famosa “Enciclopediadella Canzone Napoletana, in trevolumi, di Ettore De Mura (1969).

Bacone, nei suoi Saggi, così siesprimeva sui libri : ”Alcuni librivanno assaggiati, altri inghiottiti,pochi masticati e digeriti, e il librodi Roberto Vigliotti è da annove-rarsi, certamente, tra quei pochiche vanno masticati e digeriti”, e,aggiungo io, con benefici effetti.

da pag. 3 Ed ora il “Tutto Tranne”della Terra di Arienzo ed avevanoun unico governatore nominato dalMarchese Carafa. Costoro sonopronti a inventare tutti i nomi pos-sibili e immaginabili per la nostraValle, basta che non si adottino inomi storici di Valle di Suessola oValle di Arienzo.

A queste persone mi permettodi dare un consiglio; se proprio nonvolete chiamare questo luogo conil suo nome, limitatevi a chiamaregenericamente la vostra rubricaNotizie dalla Valle, eviterete cosìdi fare delle scelte quanto menodiscutibili.

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Page 5: Marzo 2012

Marzo 2012 5Valle di Suèssola

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Il 23 gennaio

Francescoè venuto ad allietarela casa dei coniugi

Felice Di Benedettoe Aurora Cancellara.

Auguri dai nonniNicola e Carmela, Italo e Grazia,

dalla zia Sabinae dai nipoti Arianna e Mariano

19 marzoAuguri a

Giusy Sacconeper il suo onomastico

dal papà Pino,dalla mamma Raffaella,

dai nonni Giuseppe e Imma,dalla zia Marianna.

Dio non è una creatura, ma ilCreatore. Questo è molto impor-tante, perché nessun uomo deveadorare una creatura, ma solo ilCreatore. Per questo le immaginisono vietate, perché non appenasi cerca di raffigurare Dio, inevita-bilmente lo si rende simile ad unacreatura, e ciò è idolatria. Si di-venta idolatri quando si dà a qual-siasi cosa creata, il posto che spet-ta a Dio.

Dio ha una volontà, pensa, par-la, prende delle decisioni e le por-ta a compimento, ha un cuore; percui non può che essere una per-sona. Egli è potente, basta solo cheparli perchè la cosa accada e que-sto è un potere che solo Dio pos-siede e siamo in grado di costa-tarne la potenza sia nel piccolo sianel grande. Egli è sovrano, è cre-ativo, ha una grande immaginazio-ne, basta pensare alla creazioneed a tutto ciò che concerne il mon-do e la vita.

Dio è buono, odia il male, non èresponsabile del male del mondo.

La Bibbia ci presenta Dio comeCreatore e Re, ma ci mostra Dioanche nella veste di Giudice. E’importante per noi conoscerlo an-che sotto questa luce, perchè Luiè il Creatore dal quale veniamo eil giudice al quale andremo. Moltidicono che la condanna non siaccorda con la giustizia, la miseri-cordia e l’amore. Ma ciò è dovutoal fatto che non capiscono la na-tura di Dio che ci viene rivelata dallaBibbia. E’ impossibile che vi sia giu-stizia senza condanna. La legge

Il Creatore giusto giudicenon può esistere senza una puni-zione. Migliaia di persone malva-gie hanno vissuto praticando ilmale ai danni di altri senza appa-rentemente scontare nessunacondanna in questa vita. Ma vi saràun momento in cui i sentieri distortisaranno raddrizzati.

La condanna si armonizza conla misericordia. Essere misericor-diosi senza essere giusti, costitu-isce una contraddizione. Il giudiceche amministra la giustizia devebasare i suoi atti sulla legge. L’in-frazione alla legge esige una pu-nizione. Mostrare misericordia da-vanti alla legge non rispettata, si-gnifica distruggere l’ordine e cre-are il caos. Un Dio d’amore deveessere un Dio di giustizia. Iddio ègiusto in quanto ama. Iddio non po-trebbe essere coerente se amas-se gli uomini senza provvedere allacondanna dei malvagi. La punizio-ne del malvagio e la separazionedel giusto, costituisce una mani-festazione del grande amore di Dio.

Sul buio sfondo del giudizio dob-biamo vedere sempre la croce.L’intenso amore di Dio per l’uomogli fece dare il proprio Figlio perchèl’uomo non affrontasse il giudizio.Sta scritto in 2 Corinzi 5:21 : “Co-lui che non ha conosciuto pec-cato, Egli l’ha fatto essere pec-cato per noi, affinché noi diven-tassimo giustizia di Dio in Lui.”Per questa ragione la Bibbia inse-gna: “Non v’è dunque alcuna con-danna, per quelli che credono inCristo Gesù” (Romani 8:1).

In altre parole il giudizio per ilpeccato che io meritavo, è già sta-

to emesso; Cristo ha preso su dise la croce, la mia condanna. Lalegge è stata completamente sod-disfatta nell’offerta di Se stessoper i peccati, fatta da Cristo.

“L’Eterno ha fatto cadere su diLui l’iniquità di noi tutti”. (Isaia53:6)

“Egli ha portato i nostri pecca-ti”. (1Pietro 2:24).

“Gesù, dopo aver offerto un uni-co sacrificio per i peccati, e persempre, si è posto a sedere alladestra di Dio” (Ebrei 10.12)

Io meritavo il giudizio e la morte,ma Cristo ha subito il giudizio e lamorte per me. Cristo stesso hadetto: “Chi ascolta le mie parolee crede a Colui che mi ha manda-to, ha vita eterna, e non viene ingiudizio ma è passato dalla mor-te alla vita” (Giovanni 5:24)

Nessuna affermazione potreb-be dire in maniera più chiara che ilvero credente in Gesù, non verràin giudizio. Quel giudizio è già av-venuto. “Ti sei gettato dietro allespalle tutti i miei peccati” (Isaia38:17).

Dio ha detto attraverso il profe-ta Geremia: “Non mi ricorderò piùdel loro peccato.” (Geremia 31:34)

Cristo si è caricato dei nostripeccati. Egli ha portato a terminel’opera di redenzione. Io non sonosalvata per un’opera o per meritopersonale. Andrò in cielo intera-mente per merito dell’opera di Cri-sto. Non comparirò davanti al tri-bunale di Dio per essere giudica-ta. Tutto questo è passato. Se cre-diamo in Gesù e accettiamo il suosacrificio abbiamo già superato latempesta del giudizio. Essa si èabbattuta sulla croce.

Rifletti....

Il giorno 11 marzo 2012

Alessia Di Benedettoha spento la sua 1a candelina.

Augurida papà Carlo,

da mamma Irene Martone,dai nonni, dagli zii e dalla

cuginetta Antonia

Il 12 aprile 1994 nacque unbambino speciale, sorridente eallegro: Andrea Piscitelli.

Da allora sono trascorsi 18 annie il 12 aprile 2012 raggiungerai

la maggiore età.Il mio più grande augurio è chepossa essere esaudito tutto ciò

che desideri; meriti tutto ciò che dibello la vita e il mondo possonodonare perché sei veramentespeciale. Rimani sempre così:semplice, sorridente, allegro e

soprattutto felice.Auguri, amore,

da Paola e zio Mario

D’AddioAlfonsoanni 108

Il 14 marzo la piccola Annarita D’Addio

ha ricevuto una graditissimasorpresa:

la cicogna le ha portato la

sorellina

Elisabetta.Felicitazioni vivissime ai

coniugi Alfredo(nostro collaboratore) ed allasignora Giovanna Ruotolo

dal giornaleValle di SuèssolaNovembre 2009. Un pugno di

ragazzi dai quattordici ai vent’annisi incontrano con quattro fogli trale mani e tanta voglia di mettersi ingioco. Nessun palco, o platee.Qualche sedia e un punto di riferi-mento, i l professor AngeloBorzillo. Un maestro. Di teatro, enon solo. Il gruppo si amalgama, sicompatta, si esibisce puntualmen-te dentro la loro Scala, il teatro dellescuole medie “Aldo Moro” di Can-cello Scalo. Commedie inizialmen-te semplici (Aria paesana di Pep-pino de Filippo, Febbraio 2010,e poi alla fine dello stesso anno,Amori e balestre, dello stesso au-tore). Ma i ragazzi sono davveroun bel gruppo, la gente del luogoinizia a conoscerli e ad apprez-zarli. Una grande mano provienedall’associazione “il Risveglio”,mettendo a disposizione strumen-ti ed esperienza. E’ tempo di cre-scere. Perché non riunirci in un’as-sociazione dove poter fare que-ste attività ed altre? Nasce, nel-l’ottobre 2010, l’organizzazione divolontariato “ I l laboratorio”.E’attualmente riconosciuta a livel-lo comunale e iscritta all’internodell’albo regionale delle associa-zioni non profit. Non solo teatro,ma anche attività di giornalismo,protezione civile, progettazionesociale. Nel tempo numerose le reti

Un successo annunciato il con-vegno delle donne per le donne ,tenutosi mercoledì 7 marzo, pres-so il Convento dei PP.Oblati di Ma-ria SS. Assunta.

Una sala gremita di donne maanche di uomini i quali, intervenutiper curiosità, hanno gradito l’ini-ziativa partecipando con disinvol-tura alla performance.

La serata è stata animata da pia-cevoli conversazioni tenute dalleospiti , intercalate da letture di pas-si e poesie di donne celebri delnostro ‘900 come Alda Merini eRita Levi Montalcini, reinterpretatedalle giovani presenti in sala. Friz-zante la relazione di Nadia Verdi-le la quale, “ironizzando “ sul ge-

La favola de “il Laboratorio”deigiovani di Cancello: teatro e passione.

e le concertazioni createsi con leassociazioni del territorio, ma an-che oltre.

8 e 9 Ottobre 2011 “48, o’muortche parla” di Carla Le Rose, dueserate e tantissime risate. Il grup-po si toglie tante soddisfazioni,tanti suoi membri si lanciano in per-formance extra teatrali, spesso ascopo benefico per far fruttaredavvero il talento di questi amatoridella settima arte, o a scopo cul-turale, come le serate tenutesi tra

dicembre e gennaio nella chiesadi S. Agostino ad Arienzo per rac-contare la storia della nostra terracon l’associazione “Fatti per vo-lare”. A narrare le vicende sanfeli-ciane, sempre i ragazzi del Labo-ratorio . Adesso il Laboratorio pro-porrà una nuove rappresentazio-ne per la fine di maggio, una com-media brillante in tre atti. Tutti sonoinvitati a partecipare all’evento, peruna serata di divertimento e arte.

Matteo Maria Piscitelli

Le donne … per le donnenere grammaticale femminile, haelencato una serie suggerimentiper abbattere alcuni stereotipi eluoghi comuni.

Pregevole il contributo del Vice-prefetto, toccante quello di AnnaFinelli.., tecnico e concreto l’in-tervento di Lucia Esposito.

Puntuali gli interventi delle don-ne del PD, le quali hanno privile-giato il racconto della propria espe-rienza di vita come donne, mam-me, dirigenti, professioniste, rimar-cando il loro impegno nel sociale aprescindere .

Il clima conviviale ha animato laserata senza affaticare l’ascoltodel pubblico che ha partecipatofino alla fine come ad una festa

tra amici di vecchia data. Una gradita sorpresa la pre-

senza del sindaco dott. AlfonsoPiscitelli, presente più come“marito e accompagnatore”, che investi istituzionali.

Non sono mancati esponentidella Segreteria del PD prov.ledove la piacevole presenza delsegretario prov.le Dario Abbatee del Presidente Arcangelo Cor-rera, hanno dato pregio alla se-rata.

Grazie a tutti quanti hanno par-tecipato e grazie soprattutto alladisponibilità di Padre Santino, checi ha ospitati nel chiostro regalan-do un tocco di classe ad una ma-nifestazione di qualità.

La coordinatrice del PD

Antonia Scognamiglio

Aldo eDomenico Guida

porgono al

dott. AnielloVinciguerra

le più vive felicitazionied i migliori auguri

per l’aperturadello studio odontoiatrico

in Via Fruggieri, 10di Santa Maria a Vico

Padre Giovanni Maria BuonomanoIl 17 febbraio Padre Giovanni Maria Buonomano, dei Chierici

Regolari di San Paolo detti Barnabiti, ha raggiunto la casa del Padreceleste. Nativo di San Felice a Cancello, ove nacque il 10 ottobre 1950,aveva ricoperto varie cariche all’interno della sua congregazione, comerettore del collegio Denza a Capo Posillipo, e succesivamente rettore

del collegio Bianchi a piazza Montesanto.Il giornale Valle di Suèssola porge le più sentite condoglianze ai familiari

Ha cessato di battere il cuore diAlfonso D’Addio, di anni 108.Nella foto a lato Alfonso tre anni fafu festeggiato nel giorno del suo105° compleanno dal Circolo So-ciale di S. Maria a Vico.

Laurea in scienze del turismo allaScuola Calcio Suèssola Arienzo,che è fonte di gioco e di divetimento

Festa grande per il mister Gianfranco Della Morte che, alcunigiorni or sono, si è brillantemente laureato alla Seconda Universitàdegli Studi di Napoli in scienze del turismo. I dirigenti tutti, i tecnici ed iragazzi della Scuola Calcio gli porgono i più sentiti auguri e gli augura-no un prospero e radioso avvenire.

I coniugi

Pietro Carforae Giuseppa Ruotoloil 22 marzo hanno festeggiato

il loro 50° anniversariodi matrimonio.Auguri dai figli

Page 6: Marzo 2012

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da qui; non è un bosco, ma tutti anticamente e ancora oggi lachiamano “Il bosco...”. Qui nascono le

Lettere da un bosco del sociologo dott. Carlo Petrella

“Si alza in contesail folle serpente,il drago infernale.Ma Michele lo atterra,e la schiera che lo circonda,fa precipitareil malvagio Satana”

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Sono venuti da Napoli, ma an-che da Cassino e Frosinone. E poi,ovviamente, c’erano gli iscritti del-l’associazione. E’ stato un succes-so il seminario organizzato dall’as-sociazione “Fa Re Musica” di San-ta Maria a Vico con l’autore dicanzoni Roberto Casalino. «E’importante – ha affermato – peri giovani talenti frequentare scuo-le come queste, soprattutto seorganizzano incontri con gente delsettore che può indirizzarli e dareloro consigli utili, senza secondifini».

«Il seminario con Casalino –affermano i fondatori DanieleDogali e Carlo Feola – è il primoprogetto importante per la classedi canto. E’ importante che i ra-gazzi incontrino persone che nondanno loro illusioni, per entrarein un circuito di cantautorato. E’una grande occasione per i ra-gazzi e magari in futuro ricorde-remo questo giorno come impor-tante per un primo disco prodottoda ”Fa Re Musica”».

Nel corso del seminario Casali-no ha anticipato e risposto ai dub-bi dei partecipanti sulla composi-zione di una canzone. «Si scrive –ha chiesto ai ragazzi – prima lamusica o le parole? Non c’è unaregola: a volte prima una, a voltel’altra, altre ancora vengono fuoricontemporaneamente. Inizialmen-

Cara Nunzia,hai lasciato un vuoto incolmabile in tutti noi, non eravamo pronti a

questa perdita, siamo tutti sconvolti. Eravamo tutti intenti a preparare iltuo ritorno trionfante, invece abbiamo dovuto, improvvisamente pren-dere atto di ciò che è successo. Sai, Nunzia, sarà difficile ora senzadi te, mancherà il motore alla nostra macchina, mancherà chi ci mettevadi fronte all’enormità della grandezza di DIO, quest’enorme grandezzasi manifestava quotidianamente… nel tuo incedere difficoltoso, ma ma-estoso; nel tuo volto solare e perfettamente curato, nel tuo difendere ituoi diritti, nel tuo pretendere ciò che ti spettava, nella tua serena e nellostesso tempo bellicosa voglia di vivere, ma soprattutto nella tua grandedignità e nell’essere stata dispensatrice di serenità e di amore per chiha avuto la fortuna ed il piacere, come me, di perdersi nei tuoi meravi-gliosi occhi per qualche secondo… ed io di questo ti sarò sempregrata. Per tutto ciò ti sei guadagnata il titolo di PRINCIPESSA!

Ora PRINCIPESSA, che hai raggiunto il tuo trono, ti chiedo di nonabbandonarci, perché noi, qui, su questa terra abbiamo tanto tantobisogno anche di te. Ai tuoi genitori voglio dire: “CORAGGIO… la PRIN-CIPESSA veglierà su di voi dal PARADISO… per ripagarvi di tutto quelloche avete fatto per lei…

Vi abbraccio con profondo affetto, prof.ssa Francesca Passariello

Il gruppo teatraleNunzia, non ci dovevi lascia-

re,avevamo in programma tantecose belle che a te piacevanomolto…

Eri il motivo principale del nostrospettacolo; ed ora come prosegui-remo senza te? Il gruppo teatraleè smarrito, senza i tuoi continui

Pochi giorni fa è venuta a man-care la giovane Nunzia Carissi-mo. Frequentava la classe V AChimici dell’IPIA “Ettore Majora-na” di S. Maria a Vico.

Nunzia era una ragazza cheamava e apprezzava la vita nono-stante le sue numerose difficoltà.Faceva parte del gruppo teatraledell’IPIA e ha recitato nel musicalIts time to change sulla discrimi-nazione sociale e razziale, presen-tato nell’auditorium dei PP. Oblati diS. Maria a Vico il giorno prima del-le vacanze natalizie, per il dirigen-te scolastico, professori ed alunnidell’Istituto. Nello spettacolo moltoapprezzato, era felicissima dellasua prima partecipazione, provo-cando insieme ai suoi compagnigrande commozione.

Amava dedicarsi a tante attivitàed era consapevole che dovevarinunciarne a molte.

A chi la incoraggiva, dava il mas-simo, come nel musical. In quel-l’occasione ha letto una letterascritta di suo pugno sui suoi per-corsi di vita e sulla sua malattia.Eccola:

Mi chiamo Nunzia Carissimo,ho 19 anni. All’età di 9 anni la miavita è stata sconvolta da un ura-gano di nome epedinoma.

Ero una fanciulla serena, alle-gra e molto vivace e, come tuttele ragazzine della mia età, aveva

Roberto Casalino a Fa Re MusicaUn successo al di là di ogni previsione

te – ha detto, raccontando dei suoiinizi – non volevo dare le mie can-zoni a nessuno, volevo essere uncantautore. Poi la svolta: nel 2005ho scritto una canzone, su un epi-

sodio della mia vita privata chemi ha molto ferito. Ma l’ho lascia-ta lì. Ed ho imparato che, con co-stanza e pazienza, a volte con iltempo diventano anche più belle.E tre anni dopo ebbe un succes-so, anche per me che pure avevogià avuto qualche collaborazioneimportante come quella con Sy-ria, inaspettato: era ”Non ti scor-dar mai di me”. Sentirla per la pri-ma volta alla radio, cantatada Giusy Ferreri fu indimentica-bile. Perché alla fine sfondare ècome giocare alla roulette: tutte

le puntate sono importanti, anchese non vincenti; e quando poi faicentro, anche quelle acquistanonuova luce. Poi ho avuto altre col-laborazioni, come quella con Ni-

na Zilli: quando ho scritto ”Persempre” avevo posto dei paletti.Per me era una canzone impor-tante che avrei dato solo per San-remo. E spero anche nella colla-borazione con Annalisa. Tor-nando a voi – ha consigliato – cer-cate di fare squadra con altri arti-sti, non andate dietro a nomi chevi promettono facili successi macredete in voi stessi. Non lascia-te niente per strada, coltivate tuttii vostri interessi ma sempre conimpegno. Non abbiate paraocchisullo stile: bisogna trovare il giu-

sto compromesso tra ciò che pia-ce a voi e quello che gradisce lagente. E questo potete farlo soloscrivendo tanto, non rimandandomai un’ispirazione. Siate traspa-renti, autentici e diretti, trovate unmodo personale di dire le cose,sappiate fare autocritica ma nonperdete ma l’autenticità e la pa-zienza».

Al termine del seminario, Casa-lino è stato salutato da cinque ra-gazze dell’associazione che han-no cantato la sua “Distratto”, lacanzone con cui FrancescaMichielin ha trionfato a “X Factor”per cui le musiche sono state scrit-te da Elisa. Dopo aver ascoltato ibrani di tre partecipanti («Il lorolivello è stato molto soddisfacen-te, sono tutti bravissimi», ha di-chiarato Casalino), l’autore ha rin-graziato con una sua personaleinterpretazione di “Per sempre”cantato da Nina Zilli.

In serata poi tutti al “Black cat”di Caserta per il concerto, in cui lostesso Casalino ha cantato moltedelle canzoni scritte, oltre che perNina Zilli, Giusy Ferreri e France-sca Michielin, anche per artisti delcalibro di Emma Marrone, Ales-sandra Amoroso.

Si coglie l’occasione per ricor-dare l’appuntamento del 27 mag-gio quando, insieme al “Centro Chi-tarre” di Cristiano Ceruti, “FaRe Musica” presenterà anche ilconcerto dello “Scott HendersonTrio”. L’evento è alle ore 22.00sempre presso il “Black Cat”. E.P.

Ciao Nunzia

tanti sogni, mi sentivo bellissimae felice.

Una mattina iniziarono dei fa-stidiosi dolori al collo. Nessuno,nemmeno i medici, seppero dirmidi cosa si trattasse. Da quel gior-no la mia vita è diventata una cor-sa contro il tempo per evitare chela malattia si impossessasse deltutto di me, finendomi.

Ho attraversato anni terribili, hoconosciuto il dolore e lo sconfor-to, la tristezza profonda. La miagiovane età è stata travolta dallamalattia come uno tsunami travol-ge e distrugge un intero paese.Porto ancora dentro e fuori di mei segni: la mia schiena curva eruotata, la mia anca extra ruota-ta, la mia crescita bloccata, maquello che mi fa più male è l’indif-ferenza e la cattiveria delle per-

sone, come se quello che mi èsuccesso fosse colpa mia. Ma ioho il rimedio a tutto questo: mispecchio negli occhi di mia ma-dre e scopro un oceano di amoreche mi ripaga di tutto il male cheho subito e che purtroppo subi-sco ancora. Nunzia Carissimo

input, le tue continue riflessioni, ituoi continui cambiamenti di sce-na. Pensavi continuamente a comerenderlo sempre più interessante.Passavi pomeriggi interi a riflette-re ,scrivere e tradurre in ingleseciò che volevi venisse detto.

Anche in ospedale hai conti-nuato ed eri pronta per il grandefinale…… Ora senza di te saràdifficile, molto difficile…

Se andremo avanti, ci sarà si-curamente il tuo aiuto e tu conti-nuerai con noi la nostra meravi-gliosa esperienza….

Ti vogliamo tanto bene, PRIN-CIPESSA!!!!

Cara Ersilia,ti scrivo una lettera dal bosco per tanti motivi.Tu fai parte delle pietre della Locanda. Tu ed Angelo siete entrati

nella storia di questo posto. Le vostre visite serali,ora diventate piùrare, riducono un po’ la nostra solitudine.

So che già sei cavaliere al merito della Repubblica, io non possodarti altri titoli. Spesso ho pensato di darti un seme di zucca, d’oro,per le zucche che vendi. Una patata d’oro, per le patate. Ed unamedaglia anche per le buste di mammarelle. I nostri carciofi.

Quest’anno sei stata la prima a venire in Locanda per il carico dicarciofi. Io sono contento del tuo impegno per La Locanda e quandoavverto un calo, mi preoccupo molto.

Ho sempre paura della tua stanchezza.Ho sempre paura che la Locanda ti scada. Devo dirti la verità,

campo un po’ di paura. Quando il tuo parroco don Mimì Papa disse adun mio amico che il Vescovo mi pagava per La Locanda, fui moltoferito per la calunnia del sacerdote. Ma ebbi paura che potesseincidere su di te e sul tuo impegno.

Cara Ersilia ed Angelo, noi non abbiamo nessuno fondo occulto.La mia forza è Mimmo Valio, Giuseppe e Laura, Veronica, Alfonso,Angelo, Mimmo, Ranieri, un mondo di persone che come te compra-no patate, carciofi, zucche, carciofini …

Andiamo avanti così con i prodotti della nostra terra, quelli che tuci aiuti a vendere. Non voglio convincere il tuo parroco. Non miinteressa rincorrere le calunnie. Voglio entrare nel cuore delle per-sone. Nei loro interessi e nei loro amori.

Io so bene che nel paese di Santa Maria a Vico ci sono bellepersone che amano la mia piccola terra. C’è Felice con la carovanadegli Sgambati, c’è Mimmo, Ranieri, Attilio, Simone, Padre Santino, lapreside Genovesi... Ci sono anche quelli che mi odiano, anche perreati non commessi.

Ma non posso incidere sulle loro nevrosi e cattiverie.Cara Ersilia, se una persona ti ama, presto o tardi l’amore inventa,

crea, produce, si sente. Se una persona ti odia, presto o tardi l’odioviene a galla. Io voglio investire il mio tempo a coltivare l’amore. Evorrei che anche il tuo impegno fosse motivato dall’amore. Unadonna che sa amare è una bella donna.

Io ripeto a tutti un ritornello. Per me è una straordinaria verità.“Se vuoi costruire una barca, non preoccuparti dei soldi, degli

operai, dell’organizzazione. Devi solo preoccuparti che ai tuoiamici venga la voglia del mare”.

Cara Ersilia è il mio lavoro quotidiano: produrre nelle persone cheincontro la voglia di Locanda.

Voglia di Locanda.La voglia procura azioni, doni, solidarietà. A valanga.Se non c’è la voglia prevalgono i conflitti, gli interessi, le dicerie.Ersilia ricordati:“Chi ama, dona.Chi ama, partecipa.Chi ama è bella”.Buona fortuna.

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Forraylo straniero del S. Maria

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S. Maria: la fase ad orologiocomincia bene, anzi benissimo

Battuto fuori casa il Matera per 71-60. In evidenza i giovaniMoniello, Martone e Mirotto

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In questa fase puntiamo suigiovani. Così esordisce Giovan-ni Nuzzo, tecnico della Pallaca-nestro S. Maria a Vico. La vittoriaa Matera ci consente di aumenta-re di altri due punti la nostra clas-sifica che, nella prima fase, ci havisto dietro al Senise ed al Savo-ia.

La fase ad orologio è compostada solo sei gare, che sono:

17/3: Matera - S. Maria a Vico24/3: S.Maria -D. Bosco Arzano31/3: S. Maria - Cala Moresca04/4: Maddaloni - S. Maria14/4: Scafati- S. Maria22/4: S. Maria - MontescagliosoAl termine di queste sei gare ci

sarà l’accesso ai play off (=spa-reggi per la promozione).

La partita col Matera è statamolto sofferta nella prima parte.Infatti, al termine dei primi due tem-pi il S. Maria era nettamente insvantaggio. Nel terzo tempo ha ef-fettuato una poderosa rimonta chesi è conclusa in vantaggio di unsolo punto. Nel quarto tempo, poi,c’è stato un ulteriore allungo cheha consentito ai santamariani diaggiudicarsi l’incontro per 71-60.

Come sempre Lettieri in regiaè una garanzia e lo testimoniano i18 punti realizzati. L’arieteAuriemma ha messo a segnoben 12 punti. In evidenza, comedetto dal tecnico Nuzzo, i giovania cominciare da Moniello, autoredi 9 punti, Martone 7, Mirotto 4.

Della vecchia guardia: Valenti-no 8, Fucci 5.

Forray, lo straniero del S. Mariaa Vico, ha realizzato 8 punti. Inogni gare c’è sempre il suo contri-buto, spesso nei momenti critici.

La gara con la Virtus Arzano,vinta per 66 a 57, è stata un’altraprova gagliarda della bandabassotti del S. Maria a Vico. Il tec-nico Nuzzo ha dato massima fidu-cia ai suoi giovani piccoletti. Conin campo Lettieri ed Auriemma han-no giocato a rotazione, per ben tretempi, i vari Moniello, Martone,Mirotto, Stravino, Cafarelli. L’incon-tro è stato sempre in equilibrio: unpunto avanti tu, uno io, fino al quar-to tempo quando sono entrati de-finitivamente Forray, Fucci ed an-

All’Aris: 1° special classGrande successo alla palestra

Aris di Alessandro Iadarestaper la prima edizione della SpecialClass a livello nazionale Groupcycling ICYFF Gruppo Technogym.

Nel centro di Via Schiavetti sisono esibiti alcuni istruttori delGruppo Campania come Vincen-zo De Maria, Francesco Iada-resta, Simona Barbone, Pa-squale Feola, davanti a più di cin-quanta allievi provenienti da variComuni campani come Arienzo,San Felice a Cancello, Cervino, Be-nevento, Forchia, Napoli, Madda-loni, Durazzano, Caserta, San Ni-cola La Strada e S. Maria a Vico,mostrando a tutti la loro capacitàd’insegnamento usando con bra-vura le varie tecniche dell’indoorcycling. Bravi soprattutto gli allievicapaci di captare le emozioni e le

sensazioni degli istruttori dimo-strando tutta la loro forza sia fisi-ca che mentale.

Francesco Iadaresta, organiz-

zatore della manifestazione, dàappuntamento per la VII edizione(I carismatici) per il 10 giugno pros-simo e ringrazia sia i partecipantiche il presidente del Group CyclingAlfredo Venturi creatore di ungruppo innovativo e sperciale.

Questi i partecipanti: AnzaloneMaria, Basilicata Carlo, CastorioGiuseppe, Crisci Rosa, CalabreseGiuseppe, Caricchio Angela,Colangelo Enzo, Ciccone Erasmo,Di Cecco Ilaria, Della Morte Miche-la, De Lucia Assunta, De PintoAntonio, Coppa Ida Aurora,Caiazza Emilia, GiangregorioMariagrazia, Ruotolo Luana, Ruo-tolo Viviana, Panno Clety,Maccariello Nicola, Papa Giusep-pe, Letterese Patrizia, Perna Tizia-na, Piscitelli Giovanni, PascarellaMarchilia, Piscitelli Nunzia e Raf-faella, Romanzotti Marco, LoffredoCarmela, Savino Antonietta, PapaVincenzo, Lettieri Marco, NobileGiulio, Piscitelli Giusy, Seano Rita,Sebastianelli Domenico, MorgilloAntonella, Nuzzo Francesca, Mac-chia Annamaria, Guida Annalisa,Masiello Ottavio, Razzano Mario,Schettino Carla, Tortora Ivana,Petrelli Antonio, Ruotolo France-sca, Tedesco Bruna, Mandato Fa-brizio, Masone Nicolino, SimeoneCarmine, Vecchiolla Maria Giovan-na. E.P.

Dalla CorriAmo insieme ...un omaggio ai vincitori

Qui sopra: AlessandraInsogna. Le primavere per lei

non passano mai.A sn.: Pasquale Scala

In alto: Un momento dellapremiazione

Nel girone B della secondacategoria c’è una formazionedella nostra valle che si stafacendo onore: è la Virtus Ta-lanico soccer (unione delledue società sanfeliciane S.Felice soccer e Virtus Talani-co). I due presidenti Guada-gnino e De Rosa hanno pun-tato sulla esperienza e capa-cità del mister manager Nico-la Perrotta che, con le suedoti, ha portato la squadra aivertici del difficile girone, com-posto da quasi tutte societànapoletane. Il mister ha porta-to con sé alcuni atleti locali di Nicola Perrotta

Calcio, seconda categoria

La Virtus Talanico sognavalore come Della Rocca,Ciccozzi, Della Marca, Erra,Bove, Esposito, Migliore, DiPalo, Letterese, Petillo che,insieme al blocco di atleti chela passata stagione sportivaerano con il Talanico, ora stan-no disputando, come detto, ungrande campionato e contanodi dare quelle soddisfazioniche un po’ tutti si aspettano.Restiamo con i piedi per terra- dichiara mister Perrotta - iconti li faremo al termine delcampionato. Però devo fareun plauso a tutti i calciatori peril grande impegno che stannoprofondendo in ogni partita eper i risultati fin qui ottenuti.

Emanuela

Ismoimpianti

S. Maria a Vico0823. 808160

Il Real S. Felice si aggiudica il derby col S. Marco. Il Real Suèssolamanda in campo la Juniores e perde di brutto. Il Real Cervino

accorcia le distanze dall’Acerrana sconfitta ad Ariano

che Valentino.Il S. Maria riusciva a prendere

tre/quattro punti di vantaggio per-ché l’avversario non demordevamai fino ad un paio di minuti dallafine quando, su un fallo dell’Arzanoil n. 5 protestava energicamentee si vedeva affibbiare anche unfallo tecnico. Dalla lunetta dei tiriliberi Valentino, con una calma eduna precisione infallibile laddoveprima i suoi compagni avevanobuttato al vento ben cinque tiri li-beri su sei, realizzava un quattrosu quattro che portava a novepunti il vantaggio degli atleti delpresidente Raffaele Laudiero.

Con questa seconda vittorianella fase ad orologio la Pallaca-nestro S. Maria a Vico è sempreterza e mantiene i due punti di di-stanza dalla seconda in classifi-ca, il Savoia, anch’esso vincitoredi due incontri. La fase ad orolo-gio serve solo per definire la gri-glia degli incontri per gli spareggipromozione in serie C 1. E.P.

Il tanto atteso derby stracittadi-no tra il S. Marco Trotti ed il RealSan Felice si è disputato a portechiuse perché la società ospitan-te deve scontare due giornate disqualifica a seguito di intempe-ranze di un proprio sostenitore.Ma i tifosi dell’una e dell’altra squa-

dra, nonché gli osservatori ed ap-passionati sportivi, hanno seguitol’incontro andandosi a piazzaresulle balze del Monticello Volpone,che sovrasta il terreno di gioco.Dall’alto si è visto veramente unbell’incontro. Il Real San Felice, cheda quando è sotto la guida di mi-ster Santonastaso sta disputan-do veramente un bel campionato,

tiene banco per circa trenta minutidimostrando di essere squadra eben amalgamata in ogni reparto. IlSan Marco, in questa prima partedi gara, è sembrato impacciato,impaurito e non è riuscito ad orga-nizzarsi a causa le numerosissimeassenze per infortuni e squalifi-che; ma dopo la mezz’ora ha co-minciato a giocare meglio e a tene-re testa agli avversari. Sul finiredel primo tempo, un batti e ribatti inarea sanmarchese, consente alSan Felice di andare in vantaggiosu autorete.

L’inizio della ripresa vede gli at-leti del presidente Savinelli sciu-pare una grandissima occasioneper raddoppiare. E come recita unantico adagio del calcio - goalsprecato, goal subito. Il San Mar-co è più incisivo e mette alle cordeil San Felice. Insiste nella sua azio-ne di sfondamento ed ottiene ilpareggio con Merola. Ottenuto ilpareggio, la formazione del presi-dente Nuzzo - nonostante le nu-merose assenze - continua nelsuo forcing, ma viene trafitta incontropiede. Al 12’ il San Feliceconduce per 2-1. Nemmeno il tem-po di rabberciare un’azione cheper il San Marco arriva la docciafredda. Il San Felice usufruisce diun calcio di punizione dalla trequarti nei pressi della panchina delSan Marco. C’è un fastidoso ven-ticello che disturba. Il pallone vie-ne lanciato in area, il portiere siappresta a parare in alto, ma vie-ne beffato dalla strana traiettoriasubita dalla sfera a causa delvento. Quindi al 20’ 3-1 per il RealSan Felice e partita chiusa senzapiù azioni degne di nota fino al ter-mine della gara.

Il Real Messercola va a Lionicon la squadra juniores perché hamolti infortunati e squalificati. Vie-ne sonoramente sconfitto per 7-1.

Alcuni fotogrammi diS. Marco-Real san Felice

prima...

...e dopo il pareggio

il 2-1

il 3-1

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