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CRONACA A pagina sei a pagina sette A pagina sette Con l’udienza di ieri si è aperta l’arringa difensiva al processo a carico di Giuseppe Raeli, il pensionato cassibilese, accusato di una serie di delitti per i quali i pubblici ministeri Claudia D’Alitto e Antonio Nicastro hanno sollecitato alla Corte d’Assise di Siracusa la condanna a cinque ergastoli a carico dell’imputato. Nell’udienza fiume di ieri è stata la volta dell’avvocato Stefano Rametta, il quale ha spaziato in lungo ed in largo sulla personalità del Raeli. FONDATO NEL 1987 DA GIUSEPPE BIANCA www.libertasicilia.com e mail [email protected] QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA D I SIRACUSA Il ministro Lupi annuncia a maggio il varo della riforma Ecco il super porto Augusta tra le 14 port authority Entro metà maggio sarà pre- sentata la riforma dei porti, che avrà al centro la riorganizza- zione delle Autorità portuali con la creazione dei distretti logistici. Lo ha confermato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, il quale si è detto favorevole alla proposta avanzata il primo aprile scorso dal partito demo- cratico sulla riforma della nor- mativa datata 1994. Al centro del progetto la decurtazione proprio delle Autorità portuali, nel nome di una razionalizza- zione del sistema degli scali e con la promessa. A pagina tre sabato 17 marzo 2012 • anno XXV • n. 64 DIREZIONE Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - FAX 0931 / 60.006 - PUBBLICITÀ: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931 / 60.006 • 0,50 Venerdì 11 aprile 2014 • anno XXVii • n. 83 DIREZIONE Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - FAX 0931 / 60.006 - PUBBLICITÀ: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931/ 60.006 • 0,50 accoltellò 18enne il pm chiede 12 anni di reclusione CRONACA i A pagina quattro interventi in ortigia polemica tra assessore e quartiere CITTA’ A pagina otto Si è chiuso con la conferma delle condanne riportate in pri- mo grado condanna a (6 anni di reclusione ciascuno) il processo d’appello a carico dei quattro presunti autori di una rapina ai danni della proprietaria di una villa in contrada Isola a Siracusa e della figlioletta di appena 12 anni che sono state legate e im- bavagliate in quella circostanza. La Corte d’Appello di Catania ha accolto appieno le richieste avanzate dal procuratore gene- rale Giulio Toscano. Imputati alla sbarra sono i fra- telli Andrea e Salvatore Deuscit, rispettivamente di 46 e 50 anni, Filippo Nicosia di 45 e Rinaldo Nicosia di 47. Deluso il collegio difensivo, formato da cinque avvocati. Rapina in villa Condanne confermate Cronaca La difesa: «Speculazioni sulla personalità di Raeli» Fu incidente autonomo quello di via Grottasanta CRONACA

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CRONACA

A pagina sei a pagina setteA pagina sette

Con l’udienza di ieri si è aperta l’arringa difensiva al processo a carico di Giuseppe Raeli, il pensionato cassibilese, accusato di una serie di delitti per i quali i pubblici ministeri Claudia D’Alitto e Antonio Nicastro hanno sollecitato alla Corte d’Assise di Siracusa la condanna a cinque ergastoli a carico dell’imputato. Nell’udienza fiume di ieri è stata la volta dell’avvocato Stefano Rametta, il quale ha spaziato in lungo ed in largo sulla personalità del Raeli.

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www.libertasicilia.com e mail [email protected] dELLA pROviNCiA di SiRACuSAQuOtidiANO dELLA pROviNCiA di SiRACuSA

il ministro lupi annuncia a maggio il varo della riforma

Ecco il super portoAugusta tra le 14 port authority

Entro metà maggio sarà pre-sentata la riforma dei porti, che avrà al centro la riorganizza-zione delle Autorità portuali con la creazione dei distretti logistici. Lo ha confermato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, il quale si è detto favorevole alla proposta avanzata il primo aprile scorso dal partito demo-cratico sulla riforma della nor-mativa datata 1994. Al centro del progetto la decurtazione proprio delle Autorità portuali, nel nome di una razionalizza-zione del sistema degli scali e con la promessa.

A pagina tre

sabato 17 marzo 2012 • anno XXV • n. 64 • direzione Amministrazione e redazione: via Mosco 51 tel. 0931 46.21.11 - fAX 0931 / 60.006 - puBBlicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931 / 60.006 • € 0,50Venerdì 11 aprile 2014 • anno XXVii • n. 83 • direzione Amministrazione e redazione: via Mosco 51 tel. 0931 46.21.11 - fAX 0931 / 60.006 - puBBlicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931/ 60.006 • € 0,50

accoltellò 18enneil pm chiede

12 anni di reclusione

CRONACA

i A pagina quattro

interventi in ortigiapolemica tra

assessore e quartiere

CITTA’

A pagina otto

Si è chiuso con la conferma delle condanne riportate in pri-mo grado condanna a (6 anni di reclusione ciascuno) il processo d’appello a carico dei quattro presunti autori di una rapina ai danni della proprietaria di una villa in contrada Isola a Siracusa e della figlioletta di appena 12 anni che sono state legate e im-bavagliate in quella circostanza.La Corte d’Appello di Catania ha accolto appieno le richieste avanzate dal procuratore gene-rale Giulio Toscano. Imputati alla sbarra sono i fra-telli Andrea e Salvatore Deuscit, rispettivamente di 46 e 50 anni, Filippo Nicosia di 45 e Rinaldo Nicosia di 47. Deluso il collegio difensivo, formato da cinque avvocati.

Rapina in villaCondanneconfermate

Cronaca

La difesa: «Speculazionisulla personalità di Raeli»Fu incidente

autonomoquello di viaGrottasanta

CRONACA

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SIRACUSAe-mail [email protected] Cronaca di Siracusa online nel mondo 11 Aprile 2014 venerdì ì 3

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Riforma portuale: Augustadiventerà un “super-port”Rivoluzione in questo settore con la riduzione delle autorità portuali da 24 a 14: il porto megarese in pole position per coordinare Catania e MessinaEntro metà maggio sarà presentata la ri-forma dei porti, che avrà al centro la ri-organizzazione delle Autorità portuali con la creazione dei di-stretti logistici. Lo ha confermato il Mini-stro delle Infrastrut-ture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, il qua-le si è detto favorevole alla proposta avanzata il primo aprile scorso dal partito democrati-co sulla riforma del-la normativa datata 1994.Al centro del progetto la decurtazione pro-prio delle Autorità portuali, nel nome di una razionalizzazione del sistema degli scali e con la promessa che insieme al taglio arri-verà anche la tanto so-spirata autonomia fi-nanziaria. Perno della proposta di riforma, è la riduzione delle Port Authority da venti-quattro a sole quattor-dici, "aggiornandone le funzioni attraverso la possibilità di inte-grarsi tra loro e con altri soggetti operanti nella filiera logistica", recita il progetto di ri-forma democratico. In questo numero ristret-to di autorità portuali rientrerebbe quella di Augusta, che inglobe-rebbe le funzioni d il controllo dei porti di Catania e Messina.I nuovi organi di controllo, che quindi avranno giurisdizione su più di uno scalo, saranno tendenzial-mente individuati te-nendo conto delle reti transeuropee di tra-sporto Ten-T. Come si ricorderà, nel mese di novembre proprio

il vicepresidente Ue Siim Kallas fissando la data al 2030.

il porto di Augusta, insieme a quello di Cagliari, ha ottenu-

to il riconoscimento Ten-T. In prospetti-va, si dovrà "passare

da un mosaico a una rete", come ha avuto modo di specificare

In foto, il porto di Augusta.

Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha annunciato la riforma entro il mese di maggio

In Italia i core ports individuati saranno dunque sede delle nuove super-Ap. Si tratta, oltre a quello di Augusta, ai porti di Genova, la Spe-zia, Livorno, Napoli, Gioia Tauro, Paler-mo, Cagliari, Taran-to, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste, mentre a ri-schio sarebbero Brin-disi, Catania, Nord Sardegna, Marina di Carrara, Messina, Piombino, Salerno, Savona e Manfredo-nia.Un vero peccato che il consiglio comunale si sia espresso nega-tivamente alla richie-sta di inglobare la rada di Santa Panagia a quella di Augusta.

2 11 Aprile 2014, venerdì

Yara, l’ultimo test: l’autista è il padre del killer al 99,9%A un anno dall’ulteriore verifica chiesta dal consulente della famiglia Gambirasio il responso dell’anatomopatologaA chi non è esperto di genetica sembrerà solo una questione di 99,999999 periodici. Ma a chi la sa lunga in fatto di dna, questi numeri indicano quanto è probabile che tra due profili genetici ci sia un legame di parentela. Come tra «Ignoto 1», il presunto killer di Yara Gambira-sio, e Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno scomparso nel 1999 all’età di 61 anni. Per gli inqui-renti il primo è il figlio illegittimo del secondo. Per accertare questo vincolo senza ombra di dubbio, un anno fa era stata riesumata la salma. Ora i risultati sono pronti. La relazione dell’anatomopato-loga Cristina Cattaneo, la stessa che aveva eseguito l’esame sulla salma della bambina uccisa, non è stata ancora consegnata al pubblico ministero Letizia Ruggeri. Ma di fatto è pronta e non lascia molti margini di incertezza: la probabi-lità che Guerinoni sia il padre di «Ignoto 1» è del 99, 99999987%, una paternità praticamente provata perché non è mai del 100%.Come ci si è arrivati? Il punto di partenza è sempre quel doloroso inizio, il ritrovamento del corpo della tredicenne nel campo ai margini di via Bedeschi, zona industriale di Chignolo d’Isola. Era il 26 febbraio del 2011. Ed era lì dal giorno della scomparsa, tre mesi prima, dal centro sportivo di Brembate Sopra. Sui suoi leggings e sugli slip sono state trovate delle tracce che hanno fatto ben sperare nella soluzione dell’omicidio: il

killer aveva lasciato il proprio dna in minuscole macchie di sangue, annacquate dall’esposizione alle intemperie. Quel profilo genetico è stato confrontato con 18.000 profili di mezza Bergamasca. Vicini di casa, frequentatori del centro sportivo, della discoteca che si affaccia sul campo accanto a quello del ritro-vamento, e di tutte le persone che il 26 novembre del 2010 (giorno della scomparsa) passavano tra Brembate e Chignolo e che con il loro cellulare hanno agganciato le celle telefoni-che. L’assassino, però, non è stato ancora trovato.Uno spiraglio aveva fatto sussultare gli investigatori qualche mese dopo il ritrovamento. Il profilo genetico di un ragazzo che frequentava la discoteca aveva dei punti di contatto con quello del presunto assassino. Pochi, però, per accusarlo. Allora tutta la sua famiglia è stata sotto-posta al test. Si è così arrivati a due suoi zii dal dna con ulteriori punti di contatto con quello di «Ignoto

1»,così è stato ribattezzato il pre-sunto assassino. Ma ancora una volta non abbastanza per sospet-tare di loro. All’appello mancava un parente: il loro padre, morto ormai dal 1999, a 61 anni. Come fare? Il pm si è rivolto al genetista Emiliano Giardina, dell’Università di Tor Vergata. Qui inizia la parte molto tecnica. Partendo dal dna dei figli(due maschi e una femmina) ha ricostruito quello di Guerinoni, tramite il calcolo biostatistico, quindi al computer.Analizzando 13 regioni del dna, era emersa la probabilità del 99,87% che l’autista fosse il padre del presunto assassino. Uno dato choc. Non era nessuno dei suoi figli ma-schi, negativi al test, quindi si tratta per forza di un figlio illegittimo, è la conclusione degli inquirenti. Per il consulente della famiglia Gambirasio, il genetista forense Giorgio Portera, servivano altre verifiche per escludere qualsiasi casualità nel vincolo padre-figlio, quindi aveva chiesto la riesuma-zione della salma trovando il muro della procura. Nel frattempo Giardina ha prose-guito il test analizzando anche una marca da bollo sulla patente del defunto e alcuni francobolli a lui appartenuti. L’esame delle regioni è stato esteso a 23 e la probabilità è salita a 99,9999977. Yara, indagine infilata in un tunnel che sembra senza uscita, che ancora oggi vede impegnati carabinieri e poliziotti a rileggere le carte.

Provenzano e Riina cambiano carcere, trasferiti tutti i boss di Cosa NostraI principali capi di Cosa Nostra, tra cui Totò Riina, Bernardo Pro-venzano, Leoluca Bagarella e i fratelli Filippo e Giuseppe Gra-viano, sono stati trasferiti dalle carceri in cui erano detenuti al 41 bis da alcuni anni. Lo ha deciso e fatto eseguire il Dap, Dipartimen-to dell’amministrazione peniten-ziaria, nell’ambito di un piano che viene presentato come routinario, ma che, dato il particolare mo-mento di fibrillazione delle orga-nizzazioni criminali, tutto appare meno che ordinario. I movimenti, avvenuti quasi in contemporanea tra il mese scorso e questi giorni, con eccezionali misure di sicurezza e di segre-tezza, hanno riguardato circa 200 detenuti sottoposti al cosiddetto carcere duro. È questo il motivo del trasfe-rimento da Parma a Milano di Provenzano, che ieri è stato rico-verato in ospedale nel capoluogo lombardo, mentre Riina, protago-nista nei mesi scorsi di conversa-zioni in cui ha minacciato ripetu-tamente i magistrati di Palermo, si è «scambiato» il carcere con il suo ex vice ed è andato a Parma, dove prima stava proprio Provenzano. Un avvicendamento generale, che ha riguardato anche i capi di altre organizzazioni criminali, come la `ndrangheta e la camorra. Difficile credere che i motivi sia-no soltanto di rotazione ordinaria, visto che la permanenza di Riina a Opera, il carcere milanese in cui ha parlato a lungo con detenuto pugliese Alberto Lorusso, aveva suscitato più di una polemica.

La carta di Berlusconi“Motiverò i disabili a riavere speranza”“Voglio aiutarli a trovare nuovi stimoli”. E dice no ai centri anzianiNiente anziani, ma restituire speranze a «disabili psichici e fisici». Di questo vuole occuparsi Silvio Berlusconi nei nove mesi che dovrà passare come «detenuto esterno affidato ai servizi sociali». Con un documento di dieci pagine, infatti, gli avvocati di Berlu-sconi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, hanno presentato lunedì pomeriggio una soluzione alternativa alla relazio-ne degli assistenti sociali dell’Ufficio esecuzioni pene esterne che avevano previsto per Silvio Berlusconi un impe-gno settimanale presso un centro di cura per anziani e disabili nell’hinterland milanese. Nella memoria, in sostanza Berlusconi chiede di essere affidato a un «centro terapeutico ospedalizzato» non per anziani ma per disabili mentali e

fisici, persone su cui sviluppare «nuovi stimoli» «in quanto soggetti rassegnati alla disabilità». Si tratterebbe di un luo-go all’aperto e ancora da aprire, sempre nel milanese, probabilmente proprio ad Arcore. Individuato attraverso alcuni esperti e un’equipe medica. Dunque una realtà sperimentale di cui non si esclude che l’ex Cav potrebbe essere addirittura il mecenate. Tutto sommato, un impegno che, me-diaticamente, più gli si addice rispetto all’accudimento di anziani e invalidi una volta alla settimana, attraverso il quale potrebbe dimostrare ancora una volta il suo inguaribile ottimismo che inevitabilmente riverserebbe sulla campagna elettorale. Al tempo stesso un impegno chiaro a «favore

della società», come richiesto dalla prassi per l’affidamento, e concreto che dovrebbe dimostrare la volontà di «riabilitazione» del leader di Forza Italia e in qualche modo l’accettazione della pena da espiare. Berlusconi infatti, nel documento, oltre ad illustrare i termini del suo affida-mento, in una misura che dovrebbe essere quantificata soltanto oggi ma che potrebbe essere addirittura più ampia di quella proposta dall’Uepe, fa anche riferimento alla richiesta di «accettazione» della pena, spiegando che gli attacchi condotti finora contro i magistrati non sono stati diretti e personali ai giudici ma attacchi politici alla magistratura finalizzati al proprio elettorato e alle riforme istituzionali.

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4 11 Aprile 2014 venerdì 11 Aprile 2014 venerdì 5

Accoltellò un diciottenne: il Pmchiede 12 anni di reclusioneIl fatto accadde la sera del giugno 2012 a San Focà a seguito di un diverbio per una vincita in denaro fatta dalla vittima dell’agguato

Questa la sollecitazione avanzata al Tribunale penale di Siracusa a conclusione della requisitoria

La Procura di Siracusa ha chie-sto la condanna a 12 anni di re-clusione per Vincenzo Miraglia, a conclusione della requisitoria per il tentativo di omicidio di Diego Giarratana. I due ebbero una lite due anni fa a Priolo e la vittima fu ferita con colpi di coltello. La parte lesa si è costituita parte civile, con l’av-vocato Giuseppe Lipera del foro di Catania. L’episodio di violenza è accadu-to la sera del 23 giugno del 2012. Dal racconto dello stesso impu-tato è emerso che l’allora dicio-tenne Miraglia avrebbe vinto 100 euro giocando alla slot machine in un bar di San Focà. Preso dall’euforia non si è accorto di avere destato la curiosità di alcu-ni presenti, tra i quali la vittima dell’accoltellamento. L’episodio ha avuto il suo epi-logo intorno alle 23.30 quando la vittima avrebbe preteso dal Miraglia una parte della vincita, suscitando le sue ire. Dalle paro-

La difesa di Raeli «Speculazioni sulla personalità dell’imputato»L’avvocato Stefano Rametta ha battuto molto sul metodo adottato dal Ris di Messina per la comparazione dei reperti. “Testimonianze con suggestioni”Con l’udienza di ieri si è aper-ta l’arringa difensiva al proces-so a carico di Giuseppe Raeli, il pensionato cassibilese, accusato di una serie di delitti per i qua-li i pubblici ministeri Claudia D’Alitto e Antonio Nicastro han-no sollecitato alla Corte d’Assise di Siracusa la condanna a cinque ergastoli a carico dell’imputato.Nell’udienza fiume di ieri è sta-ta la volta dell’avvocato Stefano Rametta, il quale ha spaziato in lungo ed in largo sulla persona-lità del Raeli. Ha riferito in aula che si è speculato su alcuni aspet-ti della sua personalità quando in realtà si sarebbe al cospetto di alcuni tratti caratteriali che non hanno in alcun modo motivo di entrare in un’aula giudiziaria. Il legale difensore ha poi insistito sugli aspetti psicologici del suo assistito affermando che non è mai emerso durante le perizie e l’intera istruttoria dibattimentale alcuna malattia mentale o forme di psicopatologia. “Si è solo spe-culato sulla sua anaffetività - ha detto l’avvocato Rametta - che si esprime solo nell’ambito familia-re e nulla più”.Una parte dell’arringa è stata poi dedicata al profilo balistico, alla cosiddetta prova madre per la quale la Procura di Siracusa ha avanzato la richiesta di condanna dell’imputato. L’avvocato Ra-metta ha fatto rilevare come, pur in presenza di tutti i reperti, il ma-resciallo Leone, esperto del Ris di Messina, si sarebbe limitato ad eseguire analisi di laboratorio comparando non insieme ma se-paratamente i proiettili rinvenuti sul luogo del tentato omicidio di Giuseppe Leone con quello ritro-vato nel garage di Raeli e suc-cessivamente quest’ultimo con quelli repertati dagli investigatori nella villetta di Fontane Bianche dove avvenne il duplice omicidio dei coniugi Tinè.Terzo punto affrontato dall’avvo-cato Rametta è stato legato alla suggestione che ebbe nell'opinio-ne pubblica e soprattutto in alcu-ni testi sentiti nell’immediatezza del sequestro di munizioni avve-nuto nel 2009 nel garage del Ra-eli. “In quella circostanza molte persone sono rimaste suggestio-nate dagli eventi - ha spiegato il difensore - al punto da riferire di fatti che poi non hanno ritrovato

La difesa ha iniziato l’arringa al processo a carico del presunto serial killer di Cassibile

In foto, la pineta di San Focà di Priolo.

Bono e fareper fermareil declino

Domani con inizio alle ore 10, nella sala conferenze del Jolly Hotel di corso Gelone a Siracusa, incontro di ana-lisi e riflessione sull'attuale momento politico in Sicilia e nel Paese, alla luce delle vere cause della crisi e sulle possibili soluzioni da adot-tare. Parteciperanno Bartolo Pellegrino e Carlo Palazzo della Direzione Regionale Siciliana di “Fare per ferma-re il declino”. Relazionerà Nicola Bono della Direzione Nazionale .

In foto, il palazzo di Giustizia di Siracusa.

Con la ripresa degli sbarchi nelle regioni del Sud Italia, in Sicilia, Calabria e Puglia, an-cora una volta assistiamo con enorme preoc-cupazione all'arrivo di minori stranieri non accompagnati al seguito di adulti. Ciò conti-nua ad avvenire in assenza di un sistema di acco-glienza struttu-rato. È tempo in-vece che il nostro Paese esca da una logica emer-genziale nella ge-stione di questo fenomeno, non solo perché ce lo impongono la Convenzione di New York e le re-gole della civiltà, ma anche perché le analisi sui flussi migratori ci confermano che si tratta di un fenomeno strutturato e per-manente. Ciò che può variare, ormai, è solo il numero degli arrivi.“Non si possono più lasciare da soli i Comuni e le Regioni ad affrontare questa situazione -

soFia amoddio

afferma la parlamentare nazionale del Pd, Sofia Amoddio -, non si può esasperare la popolazione residente che, pure, continua ad essere capace di generosa accoglienza, non si possono abbandona-re a sé stesse le comunità di accoglienza. Rivolgia-

mo un vero e proprio appello al governo e sollecitiamo un in-contro urgente con il Ministro Poletti e il Sottosegretario Del-rio, per individuare insieme soluzioni im-mediate.“Ricordiamo inoltre - conclude la Aoddio - che in Commissio-ne affari costituzio-nali è depositata una proposta di legge sottoscritta da pres-soché tutte le forze

politiche presenti in Parlamento: la rapida appro-vazione di queste norme permetterebbe finalmen-te al nostro Paese di uscire da un’emergenza che non è più tale e di offrire una risposta strutturale al fenomeno dei minori stranieri non accompa-gnati”.

«Minori non accompagnati: non lasciamo soli i Comuni»

VinCenzo Vitale

“Le dimissioni del commissario straordina-rio Buceti, i colpevoli ritardi della Regione per la nuova legge, i tentennamenti a livello locale, rischiano di travolgere la possibilità a Siracusa della gestione pubblica dell’acqua, pur reclamata dai cittadini, e già circolano nomi di altri privati “pronti all’affare”. Que-sta la dichiarazione rilasciata dal segretario Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà , Vincenzo Vitale, a proposito delle dimissioni del commissario straordinario dell’Ato idrico di Siracusa.“Si rischia un affidamento del servizio acqua, che come ha dimostrato l’esperienza è incom-patibile con una gestione privatistica - affer-ma Vitale - a privati, che pur “provvisorio” ha tutte le premesse per diventare definitivo , se prima del 27 maggio,giorno in cui la Curatela del fallimento Sai 8 cesserà il suo mandato a gestire ,non sarà pronto lo strumento per la ge-stione pubblica del “bene comune” acqua. Era stata ipotizzata la costituzione di una società pubblica fra i comuni che avevano consegna-to gli impianti,abbiamo guardato, come SEL, a tale ipotesi con attenzione ed interesse, ma

in ogni caso la soluzione deve essere trovata subito, in tempi tali da essere pronti per quella data a rilevare la gestione del servizio e scon-giurare il ritorno alla gestione privata”. “Riteniamo - continua il segretario di Sinistra Ecologia e Libertà - una responsabilità ed un onere che devono essere assunti dal Sindaco del comune capoluogo Garozzo quelli di far-si promotore di iniziative urgenti per far si che i comuni,proprietari degli impianti, siano pronti per garantire la gestione pubblica del servizio”. “Ogni ritardo sarebbe imperdonabile ed in con-trasto con gli interessi delle comunità ammini-strate, che con oltre il 53% dei votanti hanno chiesto nel referendum la gestione pubblica dell’acqua”. L’Acqua è il bene più necessario alla vita. L’accesso all’acqua potabile e ai ser-vizi igienico-sanitari sono beni critici per la sa-lute umana e per la vita. Per questo sono defi-niti dei diritti umani, e i diritti umani non sono merce e quindi non commerciabili. Per questo i servizi come l’acqua e igienico-sanitari non possono essere liberalizzati”.

R.L.

«Le dimissioni di Bucetitravolgono la gestione idrica”

alcun riscontro in aula”.Ultimo punto toccato dall’avvo-cato Rametta è relativo al blitz operato dai carabinieri nel garage dell'imputato. “Nulla di quanto

sequestrato in quella circostanza - dice il legale - ha a che vedere con le contestazioni mosse dalla Pro-cura a carico del mio assistito”. L’arringa dell’avvocato Rametta

prosegue questa mattina. Poi ci sarà un’altra udienza nella quale toccherà all’avvocato Giambatti-sta Rizza.

F.N.

le in breve tempo si sarebbe pas-sati alle mani. Per tutta risposta, la vittima avrebbe aggredito il Miraglia sferrandogli un pugno. Questi, avendo notato che sotto il profilo fisico non ce l’avrebbe po-

tuto fare, è uscito dal locale pub-blico, si è recato in macchina ed ha impugnato un coltellino con il quale ha affrontato il diciottenne ferendolo al fianco nel corso del-la susseguente colluttazione. La

vittima fu trasportata all’Ospe-dale “Umberto I” di Siracusa , dove i sanitari lo hanno sottopo-sto ad intervento chirurgico per asportargli un rene, danneggiato dalla lama del coltello.

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6 11 Aprile 2014 venerdì 11 Aprile 2014 venerdì 7

un incidente autonomoquello di via GrottasantaIl corpo del povero Paolo Garofalo restituito ai familiari per officiare il rito funebre. Una fatalità la scivolata sull’asfalto della strada

La Procura della Repubblica di Siracusa è giunta a queste conclusioni

La Procura della Repubblica di Siracusa non ritiene dove-re aprire alcuna inchiesta sulla morte del motociclista siracu-sano, avvenuta ieri sera in via Grottasanta. Dalle risultanze delle indagini eseguite dagli agenti di poli-zia mu-nic ipa le , s e m b r a , infatti, che Paolo Ga-rofalo di 42 anni, sia stato coinvolto in un inci-dente au-tonomo.Il pm B r i a n e -se non ha nemmeno conferito l’incarico al medico legale per eseguire l’autopsia. Il corpo dello sfortunato moto-ciclista è stato, quindi, riconse-gnato ai familiari per effettuare i funerali.Garofalo, che avrebbe compiu-to 42 anni il prossimo giugno, si trovava intorno alle 18.30 a bor-do di una Vespa Piaggio 50, in via Grottasanta, sarebbe caduto

In foto, Paolo Garofalo ed il luogo dell’incidente stradale.

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Rapina in villa all’IsolaCondanne confermateInflitti 6 anni di reclusione per ciascuno dei quattro compo-nenti del commando che misero a segno il colpo

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In foto, Andrea e Salvatore Deuscit, Filippo NIcosia e Rinaldo Nucifora.

La Corte d’Appello di Catania ha accolto le richueste del Procuratore Generale

Si è chiuso con la conferma delle con-danne riportate in primo grado con-danna a (6 anni di reclusione ciascuno) il processo d’appello a carico dei quattro presunti autori di una rapina ai danni della proprietaria di una villa in contrada Iso-la a Siracusa e della figlioletta di appena 12 anni che sono sta-te legate e imbava-gliate in quella circo-stanza.La Corte d’Appello di Catania ha accolto appieno le richieste avanzate dal procu-ratore generale Giu-lio Toscano. Imputati alla sbarra sono i fratelli Andrea e Salvatore Deuscit, rispettivamente di 46 e 50 anni, Filippo Ni-cosia di 45 e Rinaldo Nicosia di 47. Deluso il collegio difensivo, formato dagli avvocati Junio Celesti, Sebastiano Troia, Natale Perez, Puccio Forestiere e Matilde Lipari), ceh chiedevano una ri-forma in meglio del-le condanne.I quattro furono ar-restati a segito delle insagini effettuate eseguire l’arresto dai militari di polizia tri-butaria della Guardia di Finanza, che nel giro di pochi giorni hanno tramutato i so-spetti sui tre indagati in riscontri probato-ri, mentre per quanto riguarda il Nicosia, avevano effettuato l’arresto in flagranza di reato. Subito dopo l’arre-sto nella quasi fla-granza del reato di Nicosia, i finanzieri hanno scandagliato ogni possibile ap-piglio per venire a capo della situazio-

ne e soprattutto per ricomporre il quadro degli appartenenti al gruppo di presunti rapinatori. Assodato che il Nicosia, al di là del numero di cui era composto il com-

mando, altro non ha riferito agli investi-gatori, è stata l’intui-zione dei militari, che stavano indagando su alcuni dei soggetti arrestati ma per altri motivi, a comprende-

re che i due Deuscit e il Nucifora fossero in qualche modo coin-volti nella vicenda.In particolare, sono state le intercetta-zioni telefoniche a instradare gli inve-

stigatori e a sugge-rire agli inquirenti di accelerare i tempi degli arresti. In una conversazione telefo-nica, infatti, Andrea Deuscit, avrebbe ri-ferito ad un amico di

Floridia

Pretendeva di non pagare il cambio gomme: arrestato per tentata estorsioneI Carabinieri della Tenenza di Floridia hanno tratto in arresto in flagranza per il reato di tentata estorsione Francesco Can-nata, floridiano di 27 anni con precedenti di polizia a suo carico. L’indagato, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, ieri mattina si sarebbe recato presso un officina specializzata con l’intenzione di far sostitu-ire i pneumatici della propria autovettura e far montare dei cerchi in lega nuovi.Dopo avere terminato il lavoro, il Canna-ta avrebbe rifiutato di pagare per il lavoro svolto proferendo diverse minacce verbali nei confronti del proprietario dell’officina e di un dipendente. Solo grazie all’intervento della pattuglia della Tenenza di Floridia giunta qualche attimo dopo sul posto, si riusciva a tran-quillizzare il Cannata e condurlo in ca-serma dove veniva dichiarato in stato di arresto e sottoposto al regime degli arresti

Sorpresocon cocainaArrestato

Agenti del Commissariato di Pachino unitamente a personale della Squadra Mobile della Que-stura di Siracusa hanno arrestato Massimo Vizzini di 41 anni. Il Vizzini è stato trovato, a segui-to di perquisizione all’interno dell’autovettura sulla quale viag-giava, in possesso di 18 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Il Vizzini è stato ac-compagnato nella Casa Circon-dariale di contrada Cavadonna.

accidentalmente dallo scooter battendo il capo sull’asfalto.Le condizioni del centauro sono apparse subito gravi, sia ai primi soccorritori che al per-sonale dell’ambulanza giunta sul posto, che hanno dispera-

tamente di rianimare lo sfortu-nato motociclista. Sul posto è giunta un’ambulanza del 118, i cui operatori hanno tentato disperatamente di rianimare lo sfortunato motociclista. Poi la corsa contro il tempo e l’arrivo

al pronto soccorso dell’ospeda-le Umberto I, dove si è cercato di fare di tutto per mantenere in vita l’uomo. Soccorsi che a nul-la sono valsi, perché Paolo Ga-rofalo è deceduto poco dopo..

R.L.

domiciliari su disposizione della magistratura siracusana.Lo stesso Cannata dopo la mezzanotte veniva nuovamente tratto in arresto dai Carabinieri della tenenza di Floridia in quanto resosi re-sponsabile del reato di evasione dagli arresti domiciliari. Il Cannata, infatti, dopo essere stato tratto in arresto per il reato di tentata estorsione ed es-sere stato sottoposto al regime detentivo degli arresti domiciliari stanotte si sarebbe recato presso l’abitazione della moglie con la quale si troverebbe in pessimi rapporti. Solo grazie alla richiesta di aiuto della donna fatta al 112 è stato possibile per la pattuglia in zona in-dividuare subito il Cannata traendolo nuova-mente in arresto. Adesso si trova detenuto in carcere in attesa di comparire al cospetto del Gip del tribunale di Siracusa per l’iudienza di convalida degli arresti.

R.L.

volere cambiare aria, di volere vendere la vettura ed altri beni di famiglia per tra-sferirsi in Belgio. “E’ opportuno - ha detto che in questo mo-mento me ne stia alla larga fino a quando le acque non si saranno placate”. Il riferimen-to era proprio al suo presunto coinvolgi-mento nella rapina che ha destato non poco clamore tra la cittadinanza, soprat-tutto per il metodo utilizzato per entra-re in azione. Il tutto sarebbe nato per la malaugurata coin-cidenza del soprag-giungere delle due donne proprio men-tre stavano perpe-trando un furto nella villa. Gli investigato-ri delle fiamme gial-le, infatti, sostengono che i quattro abbiano agito avendo come obiettivo di fare irru-zione all’interno del-la villetta convinti di trovare la cassaforte. Hanno scassinato la porta d’ingresso e sono entrati dentro, dove hanno bloccato la donna e la figlia, legate mani e piedi e, dopo averle im-bavagliate, le hanno rinchiuse in uno sga-buzzino.

F.N.

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8 11 Aprile 2014 venerdì

interventi in Ortigia: polemicatra il quartiere e l’assessoreL’amministratrice pubblica replica alle accuse difendendo le sue scelte a proposito della sosta in piazza san Giuseppe, il doppio senso in via Trieste

I consiglieri di circoscrizione chiedono le dimissioni di Silvana Gambuzza

“Una richiesta di dimissio-ni priva di fondamento e che ha solo motivazioni politiche”. Questa la replica dell'assessore Silvana Gambuzza, alla presa di posizione del presidente della circoscrizione Ortigia e di altri 4 consiglieri sulle questioni legate alla viabilità nell'isolotto.“Il presidente Scarso – afferma l'assessore Gambuzza – ha for-se la memoria corta, perché non ricorda di avere partecipato il 20 marzo con me, con il comandan-te della Polizia municipale e con altri due funzionari del Comune a un sopralluogo in piazza San Giuseppe, al termine del quale concordò sulla necessità di re-golamentare la sosta attorno alla chiesa. Le ragioni sono due: il codice della strada proibisce la sosta davanti ai sagrati; inoltre ci sono motivi di sicurezza, do-vuti alle cattive condizioni della chiesa, dalla quale si staccano porzioni di intonaco. Qualche giorno dopo, il presidente Scar-so, a margine di un incontro col consiglio di circoscrizione, mi chiese di non modificare la so-sta ma le condizioni rispetto al sopralluogo non sono cambiate. La questione – prosegue l'as-sessore Gambuzza – non è co-munque chiusa, perché l'obiet-tivo dell'Amministrazione è di aumentare in Ortigia il numero degli stalli gialli così da favorire i residenti”.L'assessore Gambuzza rispon-de anche alle altre due questio-ni sollevate dal presidente e dai consiglieri. “L'abolizione del doppio senso in via Trieste – spiega – è stata imposta dal-la necessità di realizzare una corsia preferenziale per i bus, cosa che avrebbe comportato l'eliminazione degli stalli per la sosta. Abbiamo preferito evita-re questa soluzione, che avreb-be danneggiato i residenti e gli automobilisti, e istituire il senso unico.“Quanto alla fermata dei bus in piazza delle Poste – conclude l'assessore Gambuzza – si tratta di una soluzione provvisoria le-gata alla riqualificazione di tutta l'area e dettata dall'impossibilità per i mezzi pubblici di far sa-lire i passeggeri in riva Nazario Sauro. Presto attrezzeremo la fermata con una pensilina e una panchina”.

Nella foto, l’assessore Silvana Gambuzza.

Caro Tanino Fiorito, te lo avevo promesso circa un anno fa, quando in occasione del funerale di Pippo Cassia, tuo cognato in quanto fratello di Maria, tua moglie ,presso la chiesa di San Metodio a Bosco Min-niti ci eravamo parlati, e tu mi hai detto “verrai poi ,Umberto, al mio funerale”? Ed io di riman-do “ma cosa vai pensando Tanino, non dire que-ste cose ”! Ma ho voluto essere presente.Ho voluto guardare in Facebook i pensieri di chi ti ha conosciuto e ho potuto notare il pen-siero profondo di tua nipote Jessica Fronte “La morte è una porta che si apre in un momento della nostra vita. Chi l’attraversa non deve più soffrire, ma soffre chi c’è stato vicino/a fino alla fine. Eppure…..il dolore lascia ben presto il po-sto alla dolcezza del ricordo che portiamo nel nostro cuore. Questo ci darà la forza ed il motivo di vivere al meglio la nostra vita, è così facendo, onoriamo coloro che abbiamo perso.”Grande Tanino, ti ho pensato tanto con le lacri-me agli occhi, ti ho stimato molto e tu lo sapevi, perché te l’ho sempre detto. Ciao grande amico mio, anima e voce di questa nostra amata e bel-lissima terra. Tanino Fiorito non è più, oggi un caro amico ci ha lasciati con l’amaro in bocca, costernati per la sua improvvisa scomparsa, ci ha lasciati o per meglio dire ci ha preceduti nella dipartita dell’ultimo viaggio. Che Iddio lo accolga bene e ascolti la sua splen-dida voce ancora cantare.Tanino Fiorito un quasi mio parente,(perché cognato di uno dei miei fratelli, Emanuele, avendo sposato ambedue due sorelle, Maria sposa di Tanino; Angela sposa di Emanuele,

le note

in ricordo di tanino FioritoGrande canterino che non c’è più

mio fratello). Una grande voce anima delle terre di Sicilia, che ha cantato ed incantato in maniera eccellente e con grande vocazione il “ genius loci” di Sicilia. Me lo ricordo da sempre, da quando io bambino nel 1956, andammo a vivere ,da Ortigia al Cozzo Romito, come si chiamava allora la zona di Viale Zecchino e Via Ignazio Marabitti al numero 12,quando ancora era tutta campagna, con i miei fratelli, mia sorella Lucia ed i miei genitori.Fu lì che conobbi Tanino, viveva con Maria, sua moglie, una splendida ragazza mora dai lunghi ca-pelli neri a chioma fluente.Mi ricordo la nascita dei suoi figli: Angelina, Car-melo, Cettina, Evelina, Ermelinda che allietarono la sua vita ,quella di Maria, quella degli zii e nonni Fiorito, degli zii e nonni Cassia.Lo vedevo ,osservandolo, arrivare dal lavoro, sem-pre con il suo sorriso da “Ever Green”.Quando incontrava noi ragazzi che tiravamo i pri-mi calci al pallone, aveva sempre con noi un at-teggiamento benevolo, mai un rimprovero ad uno di noi. Poi crescendo, ho avuto modo di seguirlo, io da Antropologo ed Etnologo, Docente all’Ac-cademia di Belle Arti “Val di Noto” di Siracusa nella sua eccelsa carriera di cantante folk, con il “ Gruppo Folk di Aretusa”, con” I Cilliri”, con Car-lo Muratori, con Antonio Paguni ,mio compagno di scuola all’Istituto Statale d’Arte di Siracusa, apprezzandone le qualità canore particolari che lo hanno portato ad avere grande successo.Infine, Tanino, ti ringraziamo di cuore per quello che hai fatto, è stato un regalo indelebile per noi tutti.Che tu possa avere pace alla corte del Padre.Arrivederci Tanino Fiorito, Ciao.Tuo Amico Umberto Mario Garro

“Il piùimmediatopunto dicollegamentofra cittadinied entelocale”A Siracusa come in tutti i comuni italiani il Corpo di Polizia Muni-cipale è il più immedia-to e diretto collegamen-to fra la cittadinanza e la sua amministrazione. In quest'ottica si identi-ficano le principali aree d'intervento della Poli-zia Municipale. Dalle funzioni sotto citate di-scendono numerosi al-tri compiti della polizia Municipale: Collabora-zione con le altre forze di Polizia nel controllo del territorio; infortu-nistica stradale; attività di accertamento e infor-mazione a richiesta di Autorità e Uffici Auto-rizzati; servizi d'ordine, di vigilanza e di scorta; servizi di viabilità pres-so le Scuole o in occa-sione del Mercato, di Fiere ecc. Con la locuzione Po-lizia municipale o Po-lizia Locale (fino al 1986 denominati Vigili Urbani) si intende, in Italia, quel servizio di polizia attivo che viene fornito dagli enti locali, siano essi comuni, pro-vince o consorzi, con competenza limitata al territorio dell'ente dal quale dipende e dal-le funzioni di polizia ad esso attribuite dalla legge.Le funzioni in materia di competenza dello Stato sono specificate ed elencate all'art.18 del decreto del Presi-dente della Repubbli-ca, 24 settembre 1977 n. 616. Con sentenza n. 115/2011 la Corte Costituzionale ha defi-nitivamente annullato declarandone la non costituzionalità l'art. 54 bis Legge 125/2008 sella competenza in materia di sicurezza urbana demandata ai sindaci.

vita di Quartiere

Città: “La correttezza alla guidava osservata nell’interesse di tutti”

La raccomandazione parte dal comandate della PM, dott. Vincenzo Miccoliper l’approssimarsi delle feste pasquali per l’aumento dei veicoli in circolazione

“Alla vigilia delle vacanze di Pasqua e dell’arrivo della bella stagione, ci pare op-portuno richiamare l’attenzione dei citta-dini utenti della strada al rispetto di alcune norme comportamen-tali fondamentali per il rispetto della pro-pria ed altrui incolu-mità. Ci avviamo ver-so un’intensificazione dell’uso dei mezzi di locomozione: ricor-dare come il manca-to rispetto di alcune norme sia scientifica-mente provato come dannoso per la salute ci sembra un atto do-veroso”. Lo dichiara il comandante la Po-lizia municipale, Enzo Miccoli. La Polizia municipale, in parti-colare, ricorda le in-frazioni maggiormen-te ricorrenti: la guida senza cintura, che comporta oltre alla sanzione pecuniaria anche la decurtazione di punti per conducen-te e passeggero; l’uso di apparecchi elettro-

nici privi dei dispo-sitivi consentiti dalla legge per il quale, ol-tre alla sanzione am-ministrativa, è previ-sta la decurtazione di punti nella patente; e il mancato utilizzo del casco per conducente e passeggero di ciclo-motori, per la quale violazione, oltre alla sanzione pecuniaria e alle decurtazione di punti nella patente, è previsto il fermo am-ministrativo del mez-zo per 60 giorni. Una guida sicura, oltre alle buone condizioni della macchina, parte anche da un atteggia-mento da prudente guidatore. I comportamenti che possono contribuire a mantenere un livello adeguato di potenza, sono numerosi, ma per semplicità tente-remo di riassumerli in cinque punti fonda-mentali. Il primo pun-to importante è quello del mantenere la di-stanza di sicurezza, che ci può permettere

di prenotare al tem-po giusto ripercorrere il lasso di strada che intercorre tra il mo-mento in cui mettiamo il piede nel freno è la festa della macchina senza conseguenze. La distanza di sicu-rezza infatti è uno dei motivi principali degli incidenti che si verificano soprattutto in condizioni di traf-fico. Come secondo. Metteremo l'attenzio-ne necessaria durante la guida nei momenti in cui le condizioni atmosferiche possono essere traverse, come quando piove. L'asfal-to bagnato come noto, può causare uno slitta-mento eccessivo delle gomme, intanto più velocità elevata, tanto più questo slittamento può risultare pericolo-so. Dunque la prima regola da mantenere nel momento in cui si guida in condizioni di pioggia è quella di ri-durre la velocità.Tra le condizioni at-mosferiche favorevo-

li, forse ancora più pe-ricolosa della pioggia, perché la nebbia che ripetendo una adegua-ta visione prospettica della strada, può in-durre a delle proble-matiche che nel caso in cui la velocità risulti elevata, possono avere gravi conseguenze. Ogni anno sono centi-naia gli incidenti cau-sati dalla nebbia, che a loro volta sono fon-damentalmente cau-sati dalla imprudenza durante la guida. In queste condizioni ri-spettare la segnaletica, moderare la velocità secondo quanto indi-cato dai segnalatori posti lungo le strade principali, diviene un fattore decisivo. Un altro comportamento importante da mante-nere durante la guida, è quello che corri-sponde alla necessità di dover effettuare una sosta, per una proble-matica qualsiasi. La legge prescrive un comportamento ade-guato durante queste

virtualità, che deve es-sere commisurato alla situazione e ha luogo nel quale ci provo. Le dotazioni che devono essere presenti all'in-terno di ogni altro, come il giubbetto ca-tarifrangente il trian-golo, sono indispensa-bili in certe situazioni, e vanno utilizzati. Il giubbetto ad esempio, deve essere indossato ancor prima di scen-dere dalla macchina, e il triangolo nel caso in cui la macchina sia se una posizione poco visibile deve essere posto ad almeno 50 metri dal veicolo fer-mo. Quando non sosta di emergenza e so-prattutto in condizioni di bassa visibilità, o in autostrada, è necessa-rio che tutte le persone che sono interno del veicolo scendono e si mettono al sicuro, per evitare che un even-tuale tamponamento da parte di un'auto che sopraggiunge, possa diventare una fonte di grande pericolo.

11 Aprile 2014, venerdì 9

In foto, il comandante della polizia municipale dottor Vincenzo Miccoli.

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Sono migliaia le famiglie entrate nel vortice del sovraindebitamento, che si ritrovano a pa-gare i debiti contraendo altri debiti, mortifica-te nella dignità e nell’orgoglio per non essere più in grado di pagare neppure l’affitto, che oggi incide circa il 45-50% sulle entrate del nucleo. È l’esercito crescente dei nuovi poveri, colo-ro che un reddito e un lavoro continuano ad averlo, ma che per effetto congiunto di spe-se che aumentano, diminuzione di stipendio, contrazione dei consumi, non ce la fanno più a far fronte ai pagamenti. Dati drammatici che spiegano la necessità di inserire il problema nel più ampio fenomeno del sovraindebitamento, regolamentato dalla recente legge 3/2012 che fornisce gli stru-menti normativi per poter avviare un percorso di fuoriuscita dal debito. Per questo’associazione “I diritti del debito-re”, primi in Italia, e il sindacato Sunia hanno siglato una convenzione che metterà a dispo-sizione degli inquilini sfrattati le professiona-lità e le competenze dell’associazione. “Noi diciamo alle famiglie ‘basta fare debiti’, bisogna razionalizzare quelli esistenti e allun-gare il periodo delle restituzione in modo da fare respirare le famiglie garantendo una mi-nore rata mensile – ha affermato Tuccio Ales-sandro presidente dell’Associazione “I diritti del debitore” – La legge 3/2012 permette di presentare ricorsi dei tribunale con dei piani di rientro che prevedono l’abbattimento del debito e l’allungamento del periodo delle re-stituzione. Le prime sentenze a Milano e a Ve-rona ci confermano che il percorso avviato è quello giusto”. “Dobbiamo fare lo sforzo congiunto di fare in modo che le persone non si sentano abbando-nate – ha commentato Giusi Milazzo segreta-ria Sunia – dobbiamo ascoltarle e accompa-gnare in un percorso di fuoriuscita possibile”. “Ci piacerebbe che a livello locale l’emergen-za fosse percepita meglio dalle istituzioni, noi riteniamo sia importante parlarne.” “Anche chi ha uno stipendio di 1500 euro al mese – sottolinea Alessandro – se ne ritrova in banca 300 con i quali non può affrontare tutto il resto del mese”. “Figuriamoci pensionati e cassintegrati, che non superano i settecento euro e l’’affitto non è meno di 400 euro”. Lo sfratto, in diritto, è un atto giudiziario con il quale, nell'ambito di un rapporto di loca-zione, il locatore (ovvero, in generale, il pos-sessore dell'immobile) richiede al giudice di emettere un provvedimento esecutivo che or-dini all'inquilino di riconsegnargli l'immobile. Lo sfratto può essere intimato in due casi: fi-nita locazione e morosità.

“Stop al sovraindebitamentodei nuclei familiari”

10 11 Aprile 2014, venerdì

S. Lucia: “Incontro con il gusto”Conferenza “Arca” promossa da “Slow food” in nota per giorno 16

In agenda per la data di mercoledì 16 aprile 2014 l’incon-tro dal titolo “Arca del gusto, una con-ferenza in agenda alle 18:30 presso la sede dell’associazio-ne “Natura Sicula” di Siracusa, in p.zza S. Lucia 24/B-C. Un’imbarcaz ione simbolica voluta da Slow Food per sal-vare i sapori che le regole di mercato e l’omologazione ri-

schiano di far scom-parire. Tra i prodotti locali, sono stati vir-tualmente imbarca-ti il miele di timo ibleo e di carrubo, e la varietà di oliva Zaitùna altresì detta Siracusana. L'Arca del Gusto viaggia per il mondo e raccoglie i prodotti che appar-tengono alla cultura, alla storia e alle tra-dizioni di tutto il pia-neta. Un patrimonio straordinario di frut-

ta, verdura, razze ani-mali, formaggi, pani, dolci, salumi... L'Ar-ca del Gusto segnala l'esistenza di questi prodotti, denuncia il rischio che possano scomparire, invita tutti a fare qualcosa per salvaguardarli: a volte serve comprarli e mangiarli, a volte serve raccontarli e sostenere i produt-tori; in alcuni casi - quando i prodotti sono specie selvati-

che a grave rischio di estinzione - è meglio mangiarne meno o non mangiarli affat-to, per tutelarli e fa-vorirne la riproduzio-ne. L'Arca del Gusto è un catalogo online che cresce giorno dopo giorno, racco-gliendo la denuncia di chi vede i sapori della propria infanzia scomparire, portando via un pezzo della cultura e della storia di chi li ha condivisi.Grazie al contributo di tantissime persone, siamo arrivati a oltre 1000 segnalazioni, ma c'è ancora tanto da fare. Per questo, ci siamo dati un obietti-vo ambizioso: far sa-lire sull'Arca migliaia di prodotti, scovati in ogni angolo del pia-neta. Chiunque può inviare la sua segna-lazione, qualunque sia il suo mestiere, la sua età o la sua pro-venienza. I prodotti candidabili devono essere di interesse alimentare e possono comprendere: specie domestiche (varie-tà vegetali, ecotipi, razze e popolazioni autoctone), specie selvatiche (solo se le-gate a tecniche di rac-colta, trasformazione e usi tradizionali) e prodotti trasformati. I prodotti devono es-sere di qualità (orga-nolettica) particolare. La qualità è definita dagli usi e dalle tradi-zioni locali.I prodotti devono es-sere legati a un terri-torio, alla memoria, all'identità di una co-munità e al saper fare tradizionale locale. I prodotti devono esse-re prodotti in quanti-tà limitate. I prodotti devono essere a ri-schio di estinzione. L'interpretazione e l'applicazione dei criteri deve sempre tenere conto delle diverse realtà locali, rispettando le diffe-renze culturali, socia-li, geografiche, eco-nomiche, politiche delle comunità che li

11 Aprile 2014, venerdì 11

In foto, piazza santa Lucia.

Cultura: “Il notar Jacopoda Lentini a Bergamo?”

Documenti ritrovati nella città orobica attesterebbero la circolazione delle poesiedella corte siciliana prima che fossero “Lavare in Arno”? Se ne parlerà stasera alle 18,00.

In agenda per la data odier-na, venerdì 11 aprile 2014, l’evento denominato. “No-taro Jacopo Da Lentini A Bergamo”, un conferenza annotata per le 18,00 a Len-tini, presso il Sant’Alphio Palace Hotel. Relatori: Ma-ria Arisco, Italo Giordano e Giuseppe Marcherpa. Oggi immaginare che il “sici-liano” sia stato all’origine della lingua italiana riesce difficile, ma è una realtà che emergerebbe da una re-cente studio. In documenti risalenti al 1270, ritrovati a Bergamo, sono trascritte poesie della scuola poetica siciliana tra cui quelle di Federico II, l’imperatore, e Notaro Jacopo da Lentini. Una scoperta che atteste-rebbe la circolazione delle poesie della corte siciliana prima che venissero “lavate in Arno”. Un incontro organizzato da Natura Sicula e Archeoclub di Lentini con la parteci-pazione del dott. Giusep-pe Mascherpa. Jacopo da Lentini, conosciuto anche come Giacomo da Lentini o "Il Notaro" (Lentini, 1210 circa – 1260 ca.), è stato un poeta e notaio italiano. Fu uno dei principali esponen-ti della Scuola siciliana. È

considerato come l'ideatore del sonetto. «Giacomus de Lentino domini imperato-ris notarius»: così si firma in un documento messine-se del 1240 il funzionario della corte di Federico II che Dante poi chiamerà il

"Notaro" per antonomasia (vedi Divina Commedia, Canto XXIV Purgatorio, 56). Il ruolo di funziona-rio gli viene accordato sia dal codice Vaticano Latino 3793 (il più ricco ed auto-revole per quanto concer-

ne la lirica siciliana, com-pilato a Firenze alla fine del XIII secolo o all'inizio del successivo), che da Dante.

Si conoscono altri atti da lui sottoscritti in varie cit-tà dei possedimenti penin-sulari del Regno di Sicilia, datati tra il 1233 ed il 1240; tuttavia sono ben poche le informazioni sulla sua vita.

Fu probabilmente lo "Iaco-bus de Lentino" comandan-te del castello di Garsiliato (Mazzarino), nominato in un documento dell'aprile 1240. Al "Notaro" si attribui-scono 16 canzoni di vario schema metrico, 22 sonet-ti (si noti che Giacomo è generalmente considerato l'inventore di tale forma metrica); 2 dei sonetti sono in "tenzone" con l'Abate di Tivoli, uno risponde a Jacopo Mostacci. Si deve alla sua iniziativa la rivi-sitazione in lingua volgare dei temi e delle forme della poesia provenzale che ha dato inizio alla lirica d'arte italiana. Giacomo è consi-derato il "caposcuola" dei rimatori della cosiddetta Scuola Poetica Siciliana, ruolo che gli fu assegnato già da Dante (Purg. citato) e che trova riscontro nella collocazione delle sue Can-zoni in apertura del Canzo-niere Vaticano latino 3793. Nel De vulgari eloquentia è citato per una sua canzone, considerata un esempio di uno stile limpido e ornato. I suoi componimenti co-prono un arco temporale che va, grossomodo, dal 1233 al 1241. La tradizio-ne poetica fiorita alla corte di Federico II, nei ristretti termini cronologici in cui essa si colloca, rappresen-tò il modello letterario che più si distaccava da quelli sino ad allora presenti nel resto d'Italia. Fino ad allora, la poesia lirica aveva potuto espri-mersi quasi esclusivamente nelle corti feudali del set-tentrione d'Italia, sul mo-dello delle corti provenzali dove era sorta la lirica oc-citana. Nella corte di Fede-rico, l'apporto letterario fu invece dato in primo luogo da alcuni tra i principali funzionari del Regnum Si-ciliae. Nascono in tal modo figure come Jacopo da Len-tini, Rinaldo d'Aquino, Pier delle Vigne, Guido e Odo delle Colonne, Giacomino Pugliese, Jacopo Mostacci, l'Abate di Tivoli, ed altri ancora.

Salvatore Rizza

Sopra, “Poeti alla corte di Federico II”

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11 Aprile 2014, venerdì 13

quasi un’immensa cappa di piombo.il clou dell’imprevisto , la trappola mortale, do-veva scattare allora! se con il vento in poppa la fancaudo era sembrata uno slittino che corres-se in discesa in una gara nazionale a cortina d’Ampezzo, al ritorno con il vento sempre più incal-zante di fianco, cominciò a mostrare il pericolo sempre più incombente di decappottarsi da un momento all’altro. fu allora che i quattro giova-notti imprudenti si resero conto dell’imprudenza commessa; il loro volto, dacché era rosso, diven-ne sempre più pallido. erano, tuttavia, già giunti all’imboccatura del porto, avendo già superato gli scogli lunghi, quando il più prudente, Miche-langelo, che aveva ac-cettato a malincuore la decisione presa dai tre amici, intuendo il peggio, si liberò della tuta, degli stivali e di tutto ciò che avrebbe potuto impedirgli di nuotare…non era un vecchio lupo di mare, come quello di cui parla sant’Agostino, spiegando la differenza tra destinazione e pre-visione e affermando che dio non destina ma prevede; era ancora tanto giovane; ma era buon nocchiero, cui però gli al-tri non vollero dar retta…

e quello fu il grave errore di nuccio e Marcellino,che si dimostrò fatalequando un’onda gigantesca, una montagna liquida, ne scaraventò in acqua tre: il quarto, salvatore Basile, rimase a bordo perché, per sua fortuna, rimase ingabbiato nella cabina per la violenta chiusura di essa! e fu quello che condusse in porto la fancaudo. invece nuccio e Marcelli-no furono inghiottiti dagli enormi cavalloni. sono episodi che segnano una vita a chi ha visto la morte con i propri occhi…se il Giansiracusa non fosse rimasto con i soli pantalo-ni della tuta, avrebbe fatto la stessa fine; invece, libero degli ingombranti

indumenti, dopo aver lot-tato arditamente contro quelle “dolomiti agitate” per circa un’ora mezza riuscì a mettersi in salvo: quando uno nasce con la camicia? no! Quando uno è prudente!e pensare che c’era chi, non lontano dal luogo della tragedia, si diver-tiva a sfidare le stesse folli onde con la tavola a vela, il Winslet, come-quel “mascaratu” di tony Mascheruzzi, che faceva zig-zag al largo e non si avvide di nulla….tanti, invece, assistet-tero sgomenti a quella tragedia vera, ben più tremenda di quella “fic-tion”, che un paio di mesi dopo avrebbero visto andando al teatro greco,

come pippo costanzo (fratello della sottoscritta carmela costanzo) che, andando a pescare sul pontile proprio vicino agli scogli lunghi, stando perciò seduto a un posto di primo piano, quando vide lanciati in acqua improvvisamente i nau-fraghi, come nella scena madre del più emozio-nante dramma, ebbe un così forte sussulto da farsi cadere dalle mani la canna da pesca, che andò a finire in acqua e non poté più recuperarla.i tentativi di salvarli? e chi osava rischiare la propria pelle con quel maledettissimo mare!...videro che lo stesso Marcellino si stava per salvare, raggiungendo la riva; ma essendosi vol-tato in indietro e avendo visto il proprio fraterno amico in gravissimo pericolo, era tornato in-dietro per dargli aiuto….sopraggiunta un’altra furiosa montagna d’ac-qua, come avesse avuto le più gigantesche fauci d’un mostruoso essere marino, li ingoiò entrambi e disparvero! si videro scomparire per sempre e quando arrivarono i pom-pieri, dopo qualche ora, la guardia marina della capitaneria di porto, della finanza, sebbene il mare avesse già sfogato la sua tremenda inspie-gabile furia, non solo non riuscirono a salvarli, ma nemmeno a trovarli! ci fu chi disse che se il loro intervento fosse stato tempestivo, forse la tragedia si sarebbe potuto evitare; ma si sa che “piangere il morto, son lacrime perse!”.le salme dei due sven-turati, imprudenti, im-previdenti (coraggiosi?)

“Cenacolo letterario”, dalle dodici presenze al primo incontro: Barbarino Concetta, Costanzo Carmela, Formosa Enrica, Im-

besi Rosa, Maranci Maria Grazia, Muratore Giuliana, Pagliara Luciana,Pannuzzo Luciana, Parisi Nello e Messina Arturo

giovani, dopo diversi giorni di inutili ricerche, alle quali partecipò an-che il campione del mondo, l’apneuta enzo Maiorca, furono viste e recuperate a distanza di diversi giorni l’una dall’altra, galleggianti nel mare antistante il palazzo delle poste.Alla loro memoria è stata posta una lapide all’ingresso del circo-lo ribellino, al quale appartenevano e che da allora dedica loro le gare nautiche che vi si organizzano.nella lapide è scritto: “in ricordo di quel tragico 13 marzo 1983, quando Marcellino Bianca e nuc-cio caia ci lasciarono, travolti dal loro grande amore per il mare”la sera della stessa tragedia, Arturo Messina scrisse (e il compianto Armando Greco lesse tramite un’emittente lo-cale) i seguenti versi: “Ĕ scogghilonghinunvog-ghiu chiù piscari/ e man-cupi ’nu bagnu ci vojujiri/ di quannu fu canucciu e Marcellinu/ pérsunu ’a vita ’ddhutristumati-nu!...// Ah, quanti voti ’ddha vela avìasfidatu/ ’ddhu mari insidiusu e in-furiatu!.../ luntanu assai iddhuavìajutu/ ma a du’ passi d’’a riva abbuccò/ e nun ci pottiaiutu!//Ma tutta ’a genti di lu mari/ comu a du’ frati s’hanu a aiutari…/ pichissu la so’ vita ci appizzò/ cu’ di salvari all’autru arrisicò!...// A tutti e dui l’unna s’agghiuttiu/ e ’a traggediafinìu!..../ Man-cu li corpi pòttunuassu-mari!/ chiànciunumatri e patri ’nt’aspittari / tutti ’i jiornataliannu ’u mari;/ ma nuddhu torna: e comu po’ turnari?.../ Ĕ scogghilonghidu’ cruci âmu a chiantari!...///daccapucalmulu mari ha addivintatu,/ ’nnuc-centi comun nentiavissi statu!.../ doppuca l’arma a tutti e dui ha’scippa-tu,/ l’ha’cunsignatupi li vurricari!.../ Ma ’i scog-ghilonghiarrèstanupi tutti/ ’u verucimiteru d’’i du’ picciotti;/ pirchì fu ’ddhàcapersunu la vita,/ sparennupinunturnari chiù,/ ’n menzu all’unna aggitata!...///Mari, mari ’i sarausa!/ Quantu è beddhu si arriposa!.../si scattìa e si fa furiusu,/ ’natraggedia l’unna ti fa!...

12 11 Aprile 2014, venerdì

La commemora il “Cenacolo letterario” fondato recentemente per iniziativa di Luciana Pannuzzo responsabile della biblioteca del quartiere Santa Lucia

“La tragedia degli scogli lunghi”

che da canaglia, que-sto tempaccio diventa caino! non possiamo rimandare a domenica prossima? ti dispiace?-certo che mi dispiace!- Gli rispose alquanto risentito l’amico- dome-nica prossima sono di servizio! non sono mica per conto mio, come te?infatti nuccio era un medico dell’ospedale umberto i e il mare era la sua valvola di sfogo alla tensione d’un’attività così delicata. era, sì, un patito del mare, delle gare veliche, con cui aveva ottenuto già di-verse soddisfazioni; ma era anche un picciotto ligio al dovere. pertanto, rivolto a lui e agli altri due amici che facevano parte dell’equipaggio della fancaudo, da cui erano scesi per sollecitare la partenza. -tutti a bordo, picciotti!- esclamò, salendoci per primo. pareva che avesse ra-gione lui, perché la snella e veloce “imbarcazione da combattimento” gua-dagnò subito l’uscita dal porto piccolo e cominciò a filare così spedita-mente e così spavalda-mente, che sembrava un aereo, sul mare pur così folle, spinta al largo da quel diavolo di eolo che sbuffava furioso da ponente…e così fu per un’ora circa.-ve lo dicevo io che era una passeggiata?- disse più volte ai compagni nuccio, sulla via del ritorno mentre il mare si faceva sempre più furioso. Anche il cielo ci mise del suo… le nuvole, che prima erano apparse delle pe-corelle che pascessero nell’immenso prato az-zurro pallido dalla parte di ponente, sospinte sempre più nervosa-mente verso oriente dal diabolico eolo, diven-nero bisonti, poi brulle colline sempre più scure, fico a quando si amalga-maro tutte, a formare

di Carmela Costanzo

premettiamo cheil 6 mar-zo scorso il quotidiano libertà nella pagina cul-turale la recensionesul-la commedia brillante “lasciateci sognare”, di Raffaele Aliffi, messa in scena nell’aula magna dell’istituto insolera in via padova, che ben si adatta come contenitore teatra-le, accennava al fatto che la simpatica compagnia teatrale veniva ospitata per le prove in un mo-desto eppur efficiente spazio della biblioteca santa lucia alla borgata. lì la prof.ssa concetta pace, ultima preside del glorioso liceo clas-sico tommaso Gargallo (adesso invereconda-mente umiliato col de-classarlo e accorparlo al liceo scientifico Cor-bino!...)lo scorso anno aveva tenuto un interes-sante corso di “scrittura creativa”, frequentato da un cospicuo numero di elementi, di ciascuno dei quali venne pubblicato un pregevole elaborato in un opuscolo. l’iniziati-va era stata presa dalla dinamica responsabile della stessa bibliote-ca: luciana pannuzzo. Quest’anno la stessa solerte bibliotecaria ha invitato a tenere un cor-so simile il prof. Arturo Messina, il quale si è prestato volentieri alla realizzazione della lo-devole iniziativa. e’ sta-to definito: il“Cenacolo letterario”, dalle dodici presenze al primo in-contro, che sono state: Barbarino concetta, co-stanzo carmela, formo-sa enrica, imbesi rosa, Maranci Maria Grazia, Muratore Giuliana, pa-gliara luciana,pannuzzo luciana, parisi nello e lo stesso Messina Arturo.nel primo incontro è stata illustrata la distinzione tra la semplice cronaca, che è la comunicazione obiet-tiva dei fatti realmente accaduti ( cronaca politi-ca, giudiziaria, sportiva…

quando gli vide varca-re, aitante, dinamico e col sorriso sempre sulle labbra, il cancello del ri-bellino, il circolo nautico confinante con il Circolo Juvenilia.-tutto a posto, come sempre, Michè! e’ tutto a posto anche la barca, come sempre?-la fancaudo è pronta; ma il tempo... il tempo…-E fece una smorfia di disappunto-canaglia è stamattina!...chi c’è e cosa c’è più capriccioso di Marzo, il mese… streu-su, come diciamo noi…<Marzo pazzerello, vedi il sole e prendi l’ombrello> e tante volte lo stesso ombrello non basta, anzi è d’incomodo per la furia del vento, quado addirittura non esplode una tromba d’aria?….lo sai, appunto, perché in sicilia lo diciamo <mar-zamareddhu>?-no!...perché?-perché è un vento vor-ticoso, un nodo di vento, un turbine, una tromba marina, che avviene ge-neralmente a Marzo e provoca la “mareggiata di marzo!...-E con ciò? Che è la prima volta che usciamo con un mare simile?...non fare il cucco, Michè..!- Ma quale cucco, nuc-cio?!.. solo che ho paura

) attinti- quando non inviati direttamente alle redazioni, come ormai di consueto avviene- dagli organi politici e ammi-nistrativi, dal tribunale, dalle forze dell’ordine, dalle finanze, dai cara-binieri… dall’ospedale, dalle gare sportive… senza aggiungervi nulla di personale, mentre la cronaca letteraria,che parte dalla semplice cronaca, l’arricchisce del proprio stile, di descri-zioni, di dialoghi, di ap-propriate aggettivazioni, della scelta e proprietà del vocabolo, sì da farla assurgere ad autentica pagina di letteratura.

Approfittando che l’inizio del corso ha coinciso con la funesta data del 23 marzo, quando esatta-mente 31 anni addietro accadde la “tragedia degli scogli lunghi”, ab-biamo cominciato col rievocarla così: “ciao, nuccio!”. così disse Michele Giansira-cusa, che era arrivato alquanto prima per porre in assetto l’imbarcazione a vela (che tante volte aveva partecipato alle regate veliche e alle triangolari e di cui era proprietario assieme a salvatore Basile)al suo amico nuccio caia, dopo di averlo salutato,

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14 11 Aprile 2014, venerdì

Cronaca: detenevano chiavialterate e grimaldelli

Acate: l’ingiustificata detenzione di strumentazioni atte allo scasso e all’intrusionescoperta dal Carabinieri nel corso di servizi mirati al controllo delle aree rurali.

Prosegue senza sosta l’at-tività di intensificazione dei servizi di controllo del-le aree rurali ricadenti nella giurisdizione della Compa-gnia di Vittoria, tesa a ga-rantire maggiore vivibilità agli imprenditori agricoli e ai residenti in quelle aree, in linea con le direttive emanate nei vari Comita-ti Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza presieduti da S.E. il Prefetto di Ra-gusa. L’operazione “Fre-eland” nelle ultime 24 ore ha interessato nuovamente il Comune di Acate, ove è stata riscontrata una recru-descenza di furti ai danni di abitazioni ed aziende agri-cole, nonché di una serie di reati predatori che minano la vivibilità della zona da parte dei residenti. Com-plessivamente i Carabinieri della Comando Compagnia di Vittoria, nelle ultime 24 ore hanno impiegato 18 pattuglie e circa 40 uomini per setacciare il territorio compreso nelle Contrade “Case Serre”, “Macconi”, “Dirillo-Recinto” e di tutta la fascia costiera compresa tra il mare e la Sp 31 di quel Comune, coordinati dal Comandante della Stazione di Acate. Nel corso del ser-

vizio, i militari hanno in-tercettato e deferito in stato di libertà D.F., vittoriese, classe 1965, ivi residente, coniugato, con precedenti di polizia e R.P., vittoriese, classe 1995, ivi residen-te, celibe, disoccupato, in-

censurato, poiché sorpresi alla guida dell’autocarro Fiat 616, privo della co-pertura assicurativa e con tagliando falso, carico di materiale ferroso, raccol-to poco prime nelle varie contrade. Inoltre, seguito

perquisizione veicolare, militari operanti, rinveni-vano all’interno dell’abita-colo, vari attrezzi atti allo scasso, il tutto sottoposto in sequestro;G.F., vittoriese cl. 89, ivi residente, coniugato, di-soccupato, pregiudicato, poiché sorpreso alla guida dell’autovettura Fiat Punto, sprovvisto della copertura assicurativa e privo del-la patente di guida perché mai conseguita; Z.I., tuni-sino classe 1981, residente ad Acate, celibe, disoccu-pato, pregiudicato, poiché sorpreso alla guida dell’au-tovettura Opel Zafira, pri-vo della patente di guida perche’ mai conseguita ; S.V.L., comisano classe 1994, celibe disoccupato, incensurato, poiché trova-to in possesso di un cellu-lare Samsung Galaxy S2 , oggetto di furto avvenuto a Scicli il 14 agosto 2013 il quale veniva sottoposto a sequestro in attesa della re-stituzione al legittimo pro-prietario. I 7 denunciati do-vranno rispondere ognuno per la parte di competenza di ricettazione, guida senza patente e possesso ingiusti-ficato di chiavi alterate o di grimaldelli.Il grimaldello è, notoria-mente, uno strumento uti-lizzato per scassinare o aprire semplici serrature di cui non si possiede la chiave. In principio, questo utensile era ed è similar-mente costituito tuttora da due o più aste metalliche ri-curve che andavano a svol-gere diverse funzioni, tutte in sinergia tra di loro, tant'è che per maneggiare questo utensile è necessario co-noscere molto approfondi-tamente le caratteristiche meccaniche della serratura da aprire e bisogna posse-dere anche una notevole manualità ed estrema con-fidenza con l'attrezzo per far sì che esso sia effetti-vamente funzionante. Og-gigiorno, tuttavia, esistono grimaldelli tecnologica-mente più avanzati, ma con princìpi funzionali presso-ché identici. Il più diffuso è il grimaldello a pistola. Il grimaldello sfrutta un semplice principio: quello di emulare la presenza del-la chiave nella serratura; ovviamente le dentellature predefinite di una chiave vanno a premere in modo sistematico (con pressioni più o meno elevate) nume-rosi pistoncini meccanici all'interno della serratura, attivando lo sblocco della stessa.

Sopra: Un set di grimaldelli, i primi due strumenti a sinistra sono tensori.

SPORT Siracusa 11 Aprile 2014,venerdì 15

Se prima ci eravamo domandati come fosse possibile che un’infra-zione risalente a due anni prima, fosse sta-ta sanzionata due anni dopo e per giunta a tre giornate dalla conclu-sione del campionato quando la squadra col-pita dal provvedimen-to era impegnata in un braccio di ferro per difendere il secondo posto,oggi che quella penalizzazione è stata annullata dobbiamo porci bel altre doman-de. La prima delle qua-li è se sia sufficiente la semplice revoca di un provvedimento che non stava né in cielo né in terra, per rimet-tere le cose a posto. La

Chi può dire che la sconfitta di Rometta non sia frutto di un riflesso condizionato?Restituito il punto, resta lo schiaffo

risposta e un “no” sec-co perché una penaliz-zazione si porta inevi-tabilmente dietro delle conseguenze psicolo-giche di portata inde-finita che, nel caso del Siracusa hanno potuto anche condizionare la pessima prestazio-ne di Rometta, giusto

quella che in buona sostanza ha compor-tato la perdita del se-condo posto. E non è tutto. Perché oltre che fra i giocatori, anche fra i tifosi ha comin-ciato a farsi strada la convinzione, come in un film già visto, che la società sperperasse

Calcio a 5 A2/M.L'Augusta vince il derby e riaccende le speranze salvezzaL'Augusta riesce a fare bottino pieno nel match disputato al PalaJonio, piegando col punteggio di 6 a 3 l'Acireale di Mister Giuffrida. Certo, tro-varsi di fronte un av-versario appagato per aver raggiunto la ma-tematica certezza della permanenza in A2 per il prossimo anno, ha fatto si che i padroni di casa riuscissero fin da subito a dimostrare quanto fosse importan-te loro riuscire a con-quistare l'intera posta in palio.La partita inizia nel migliore dei modi per i locali, in vantaggio già al 5' grazie alla rete di Scheleski. Nonostan-te la partita sembrasse fin da subito sotto il controllo dei nerover-di, più volte il portie-re megarese Fichera è stato chiamato in causa rispondendo con pron-tezza ai tentativi degli

avversari. Il 2 a 0 di Fortuna al 10', finisce col mettere in eviden-za il fatto che l'Augu-sta sia spinta da moti-vazioni ben più grandi di quelle dell'Acireale. Lo dimostrano anche la terza e la quarta rete arrivate prima del suo-no della sirena grazie, ancora, a Fortuna ed Ortisi.Al 4' della ripresa un errore di Ortisi con-sente al Capitano ospi-te Musumeci di rea-lizzare la prima rete granata. Il match si riaccende negli ultimi 10', dopo averne as-sistito ad altrettanti a dir poco "sonnacchio-si". Al 9' Fortuna ap-profitta di errore della difesa ospite a segui-to di una sua giocata, andando a realizzare la rete del 5 a 1. Poi Castrogiovanni porta a 2 le reti dei ragazzi di Mister Giuffrida, re-alizzando così il tanto

allegramente ciò che la squadra faticosa-mente aveva raccolto. Chi può dimenticare infatti quel Siracusa di due stagioni addie-tro che sul campo ave-va vinto il campionato se non fosse stato per quei sei maledetti pun-ti di penalizzazione che di fatto gli nega-rono la promozione ? Corsi e ricorsi storici che hanno creato un notevole disorienta-mento oltre al timore che anche quest’an-no potesse finire allo stesso modo. Ma ci domandiamo anche cosa sarebbe accadu-to, con la revoca della penalizzazione, se il

Siracusa avesse accu-sato un distacco di un solo punto anziché di due nei confronti del Misterbianco. Tutti interrogativi destinati magari a restare senza risposta ma che por-tano ad una sola con-clusione che è quella di una sentenza aper-tamente sbagliata che il giudizio di appello ha definito assolu-tamente priva di fon-damento. Lasciando però una scia di dubbi sulle conseguenze che ha potuto avere sul rendimento e sulla serenità della squadra nel momento più deli-cato della stagione.

Armando Galea

Annullata la penalizzazione, ma non le conseguenze psicologiche che ha comportato

cercato "goal dell'ex".Al 15' arriva anche la terza rete dell'Acireale con Finocchiaro, bra-vo ad approfittare di errore in uscita della difesa dei padroni di casa e a realizzare la sua quindicesima rete stagionale. Gli ospi-ti sembrano crederci, visto che mancano 5' ed i goal da recuperare sono "soltanto" 2, ma a poco più di 3' dalla fine arriva la sesta rete dei locali con Di Bene-detto pronto a spingere in rete il pallone offer-togli da Ortisi.Ora bisogna sperare che negli ultimi 40' di questa Regular Season arrivi qualche risulta-to positivo dagli altri campi. Attualmente l'Augusta occupa la penultima posizione a quota 17 e andrà a far visita al Catania di Mi-ster Chillemi, ormai sicuro di un posto ai Play-Off ma che di cer-

to vorrebbe e potrebbe migliorare la propria classifica. All'ultimo posto a quota 16 punti c'è il Potenza che ospi-terà la Rapidoo Latina. Pontini che avranno bisogno dei 3 punti per ottenere la promozione in A1. Una tra Augusta e Potenza, quindi, di-

sputerà i Play-Out contro Libertas Era-clea o Torrino. An-che per loro saranno fondamentali gli esiti dell'ultimo turno di Campionato per esser certi di restare diretta-mente in A2 o se gua-dagnarsi tale diritto tramite i Play-Out.

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