Libertà 07-08-14

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www.libertasicilia.com e mail: [email protected] QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA Da una vita senza confi- ni alla “prigione” in ten- da canadese sulla spiag- gia di Marina di Priolo. A pagine sei Dal viaggio in bici alla tenda CRONACA A pagina QUATTRO Piantagione di cannabis scoperta a Villasmundo CRONACA Naufragio fantasma In arrivo Gaia Ferrara EVENTI i A pagina otto di Giuseppe Bianca Analizzando le relazioni inerenti le associazioni cri- minali operanti nella provincia di Siracusa si compren- de come queste siano dipendenti dalla mafia catanese. L’attuale configurazione dell’organizzazione mafio- sa siracusana – si legge – è il risultato dell’influenza esercitata da potenti referenti di cosa nostra catanese. Il Clan Nardo, forte appunto del suo legame. I clan catanesi presenti anche nel Siracusano A pagina cinque Rapporto della Dia Sarebbero stati tre ragaz- zini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni i presunti au- tori dell’incendio ai danni del centro Caritas della parrocchia di santa Lucia ad Augusta. La svolta alle indagini, appena tre giorni dopo l’evento, è stata data dai poliziotti. A pagina sette Tre ragazzi gli autori del rogo AUGUSTA Con la spending review risparmio ultra milionario Oltre la port autorithy Cambiare le norme La società del “Sette Scogli” si è aggiudicata il bando per l’affidamento provvisorio della gestio- ne della Cittadella dello Sport “Concetto Lo Bel- lo”. L’esito della gara è stato reso noto nella tarda mattinata odierna. La so- cietà di pallanuoto, neo promossa in serie A2 del presidente Marco Capillo si è aggiudicata il bando proponendo le condizioni più favorevoli rispetto alle tariffe comunali pratican- do uno sconto del 18%. Tre le buste aperte questa mattina presso gli uffici del Comune di Siracusa, alla presenza dell’assesso- re comunale Maria Grazia Cavarra. Sette scogli gestore Cittadella di Concetto Alota Le Autorità portuali in Italia sono troppe e costano tanto e senza un valido e convenien- te ritorno. Questo è un giudi- zio generale che vede impe- gnati economisti, industriali, partiti politici e governi, ma- nager del settore, da anni verso la ricerca di una solu- zione tecnica e politica. Ac- corpare in sistemi integrati i porti in base alle logiche territoriali, potrebbe essere un progetto valido. Rimane difficile vincere le resistenze campanilistiche. Non ci sono dubbi che sul piano econo- mico, così come si trovano, le Autorità portuali italiane. sono in una fase critica. A pagina dodici A pagine tre SPORT FONDATO NEL 1987 DA GIUSEPPE BIANCA SIRACUSA treotto sabato 17 marzo 2012 • anno XXV • n. 64 DIREZIONE Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - FAX 0931 / 60.006 - PUBBLICITÀ: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931 / 60.006 • € 0,50 gioVedì 7 agosto 2014 • anno XXVii • n. 190 DIREZIONE Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - FAX 0931 / 60.006 - PUBBLICITÀ: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931/ 60.006 • € 0,50 Denuncia della Uil “Vigili urbani dimenticati” Sicilia

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www.libertasicilia.com e mail: [email protected] dELLa provincia di SiracuSa

Da una vita senza confi-ni alla “prigione” in ten-da canadese sulla spiag-gia di Marina di Priolo.

A pagine sei

dal viaggioin bicialla tenda

cronaca

A pagina QUATTRO

piantagionedi cannabis

scopertaa villasmundo

cronaca

Naufragio fantasmaIn arrivo

Gaia Ferrara

EVENTI

i A pagina otto

di Giuseppe Bianca

Analizzando le relazioni inerenti le associazioni cri-minali operanti nella provincia di Siracusa si compren-de come queste siano dipendenti dalla mafia catanese. L’attuale configurazione dell’organizzazione mafio-sa siracusana – si legge – è il risultato dell’influenza esercitata da potenti referenti di cosa nostra catanese. Il Clan Nardo, forte appunto del suo legame.

i clan catanesi presentianche nel Siracusano

A pagina cinque

Rapporto della Dia

Sarebbero stati tre ragaz-zini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni i presunti au-tori dell’incendio ai danni del centro Caritas della parrocchia di santa Lucia ad Augusta. La svolta alle indagini, appena tre giorni dopo l’evento, è stata data dai poliziotti.

A pagina sette

tre ragazzigli autoridel rogo

auGuSta

Con la spending review risparmio ultra milionario

oltre la port autorithycambiare le norme

La società del “Sette Scogli” si è aggiudicata il bando per l’affidamento provvisorio della gestio-ne della Cittadella dello Sport “Concetto Lo Bel-lo”. L’esito della gara è stato reso noto nella tarda mattinata odierna. La so-cietà di pallanuoto, neo promossa in serie A2 del presidente Marco Capillo si è aggiudicata il bando proponendo le condizioni più favorevoli rispetto alle tariffe comunali pratican-do uno sconto del 18%. Tre le buste aperte questa mattina presso gli uffici del Comune di Siracusa, alla presenza dell’assesso-re comunale Maria Grazia Cavarra.

Sette scogligestorecittadella

di Concetto Alota

Le Autorità portuali in Italia sono troppe e costano tanto e senza un valido e convenien-te ritorno. Questo è un giudi-zio generale che vede impe-gnati economisti, industriali, partiti politici e governi, ma-nager del settore, da anni verso la ricerca di una solu-zione tecnica e politica. Ac-corpare in sistemi integrati i porti in base alle logiche territoriali, potrebbe essere un progetto valido. Rimane difficile vincere le resistenze campanilistiche. Non ci sono dubbi che sul piano econo-mico, così come si trovano, le Autorità portuali italiane. sono in una fase critica.

A pagina dodici

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treotto

sabato 17 marzo 2012 • anno XXV • n. 64 • DiRezione Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 tel. 0931 46.21.11 - fAX 0931 / 60.006 - puBBlicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931 / 60.006 • € 0,50gioVedì 7 agosto 2014 • anno XXVii • n. 190 • DiRezione Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 tel. 0931 46.21.11 - fAX 0931 / 60.006 - puBBlicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931/ 60.006 • € 0,50

Denuncia della Uil“Vigili urbanidimenticati”

Sicilia

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SIRACUSAe-mail: [email protected] Cronaca di Siracusa online nel mondo 7 AGosto 2014, GioveDì 3

Gestione della cittadellavince la “Sette Scogli”L’appalto aggiudicato per un maggiore sconto delle tariffe. Pensilina dello stadio De Simone, gara d’appalto rinviata a fine estateLa società del “Sette Scogli” si è aggiu-dicata il bando per l’affidamento provvi-sorio della gestione della Cittadella dello Sport “Concetto Lo Bello”. L’esito della gara è stato reso noto nella tarda mattinata odierna. La società di pallanuoto, neo pro-mossa in serie A2 del presidente Marco Ca-pillo si è aggiudicata il bando proponendo le condizioni più fa-vorevoli rispetto alle tariffe comunali pra-ticando uno sconto del 18%. Tre le buste aperte questa mattina presso gli uffici del Comune di Siracusa, alla presenza dell’as-sessore comunale Maria Grazia Cavar-ra. La seconda offer-ta più vantaggiosa è stata quella presenta-ta da una cordata di società formata da Le Formiche, l’Olimpia-de Pattinatori, la Rari Nantes e l’Asd Pal-lacanestro Siracusa che ha presentato uno sconto del 17%. Soltanto terza l’altra concorrente forma-ta dalla Canottieri Ortigia e dalla Palla-canestro Aretusa che si è fermata ad uno sconto del 8,1%.La “Sette Scogli” gestirà l’intero im-pianto sportivo dal primo settembre al 31 luglio 2015. Il ban-do prevede che sia a totale carico della società vincitrice il costo degli interventi più urgenti da effet-tuare alla struttura, quantificato dall’Uf-ficio tecnico comu-nale nella somma di

mo, pena la decaden-za dell’affidamento della gestione prov-visoria degli impian-ti sportivi. “E’ stato necessario ricorrere ad una gestione prov-visoria – ha spiegato l’assessore Cavarra – perché l’iter per il project financing è molto più comples-so rispetto a quanto avevamo previsto. Ciò non toglie che il nostro obiettivo sarà quello di arrivare ad una ristrutturazione profonda di tutta la Cittadella dello sport e ad una gestione che sia efficace”.Sul fronte dello sta-dio “Nicola De Si-mone”, slitta ancora il termine per esegui-re la gara d’appalto per la ricostruzione della pensilina alla

80 mila euro. Lavori di massima urgenza per rimettere in se-sto la Cittadella e che riguardano il ripristi-

vasca piccola ed altri interventi minori. I lavori dovranno es-sere effettuati entro il 30 settembre prossi-

La cittadella dello Sport. Sotto, vigili urbani.

La società neo promossa in A2 di pallanuoto ha un contratto fino al 31 luglio 2015

no degli spogliatoi e della tribuna della pi-scina Caldarella, del gabbiotto per l’arbi-tro, la copertura della

Il segretario provinciale della Flp Uil, Gesualda Altamore ha preso carta e penna per denuncia-re all’opinione pubblica il disagio che vivono gli agenti di polizia municipale a Siracusa. Già da un anno il sindacato ha avviato un’interlocuzione con l’ammi-nistrazione comunale ma i pro-blemi sembrano essere rimasti sul tappeto.“I disservizi lamentati dai cit-tadini – spiega la Altamore – altro non sono che il risul-tato di una visione distorta di compiti e servizi della Polizia Municipale messa in atto da un anno da “vertici” e “verticiuzzi” vari”.Non mancano critiche al comando di polizia mu-nicipale che, a giudizio della Uil, si sarebbe mosso soltanto con inviti alla cittadinanza a muoversi con lo scooter o ad suggerimenti per alleviare la morsa del traffico veicolare nel centro urbano.

“Da un anno questa Organizzazione Sindacale – dice la Altamore – lamenta una concezione autoreferen-ziale dei servizi, dove viene regolarmente dimentica-to il prodotto finale: il servizio da rendere alla città e

ai cittadini. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un imbarazzante “abbandono” delle attività prima-rie di Polizia Locale, fra tutti via-bilità e controllo del territorio”.“Da un anno – continua la segre-taria della Flp Uil – evidenziamo che, vero è che l’organico è ridot-to, ma vero è anche che le risor-se scarse vanno ottimizzate e non sprecate nei mille rivoli di pseudo-

riorganizzazioni megagalattiche (e regolarmente fal-limentari).Il risultato di tutta questa vicenda è che “mai come oggi il personale operativo è stanco e sfiduciato e mai come oggi la città non ha i servizi di polizia locale che meriterebbe”.

CITTA’

La Flp Uil denuncia: “Vigili urbaniin un imbarazzante stato di abbandono”

tribuna centrale. Una prima data era quella del 31 luglio scorso, ma è passata inos-servata anche perché sono sorte compli-cazioni nella stesura del bando di gara e l’ufficio appalti del Comune di Siracusa è in attesa di comple-tare il carteggio con un documento. Se per la copertura della tri-buna i fondi sono già disponibili, diverso è il discorso per quanto riguarda l’erba sin-tetica. “Questo è un discorso che atterrà principalmente la nuova società affida-taria dello stadio de Simone – dice l’as-sessore Cavarra – che potrebbe farsi carico dell’investimento al-trimenti improponi-bile per il Comune”.

2 7 AGosto 2014, GioveDì

di Arturo Messina

La “Fratelli Fabbri Editori” di Milano nel 1977 diede inizio alla pubblicazione della im-portante collana delle “Grandi opere Liriche” in dischi da 78 giri con il “Don Carlos” di Giuseppe Verdi, all’inizio della cui presentazione tratta dal libro di Massimo Mila “Giuseppe Verdi”- Laterza, Bari, 1958 si leggeva: “Storia recente quella della fortuna del Don Carlo, opera a lun-go temuta dai teatri lirici, non solo per la complessità della messa in scena e per la lunghezza eccezionale, ma anche per la difficoltà dell’esecuzione: richiede, in-fatti, un complesso d’almeno sei cantanti di prim’ordine, tutti con responsabilità di prime parti e nessuno con la soddisfazione divistica di pri-meggiare come protagonista assoluto. Un’opera, quindi, che esige e dagli esecutori e dal pubblico un certo grado di civiltà artistica”.Faceva notare “il sordo risen-timento che bruciava l’animo degli ottocenteschi tifosi del melodramma…non perdona ai Vespri siciliani e al Don Carlos il loro peccato d’origi-ne”, cioè l’aver composto tali opere in cinque atti, quanti ne richiedeva il teatro parigino.Ma forse non fu solo per uni-formarsi alla moda parigina che Verdi compose un così poderoso e ponderoso Don Carlos; non fu anche per mi-nimizzare il valore del Don Carlo che il nostro concittadi-no aveva composto parecchi anni prima di lui in tre atti? Egli era ritenuto da anni il simbolo dell’italianità e già da anni gridando “V.E.R.D.I.” si soleva gridare “Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia!”. Egli era un settentrionale: bisogna-va far vedere quanto vale un settentrionale nei confronti d’un terrone!Vincenzo Moscuzza aveva dato il suo al teatro San Carlo di Napoli il 25 maggio del 1862 utilizzando il libretto di Leopoldo Tarantini; nel cast era presente anche la celebre soprano Maria Spezia Aldighieri, che interpretò il ruolo di Elisabetta di Valois. E’ possibile che i napoletani,

il don carlos compie 150 anni

che erano e sono ancora oggi ritenuti i più intenditori (se non anche i migliori esecutori…) di musica, non si fossero resi conto che non fosse il caso di mettere in scena l’opera? Come mai dopo la prima rappresentazione la tolsero dal cartellone della stagione? Come mai Verdi, accettando l’invito dell’Opera di Parigi che voleva una sua primizia per solennizzare l’Esposizione universale del 1867,compose proprio il suo Don Carlos in ben 5 atti aggiungendovi persino un balletto? Come mai il 2 dicembre del 1872, Giuseppe Verdi decise di allestire il suo proprio al San Carlo di Napoli? Aveva tutti i torti il nostro insigne compo-sitore che protestò affermando una sua priorità sull’utilizzo dello stesso soggetto, per cui il Verdi, avendolo saputo, revisionò da cima a fondo il duetto tra Rodrigo e Filippo, sfruttando i nuovi versi che gli fornì Antonio Ghislanzoni, il librettista dell’Aida e fece altre modifiche che interessavano soprattutto il Duetto tra Don Carlos ed Elisabetta? I timori di Verdi riguardavano soprat-tutto le possibili manomissioni e i tagli che i direttori e gli impresari avevano fino a quel momento realizzato ad ogni rappresentazione…E’ stato scritto che il Don Car-

los di Vincenzo Moscuzza “è una delle tante opere dimen-ticate della lirica, ma merita un approfondimento, perché il manoscritto mette in luce pa-gine molto accese e intense… In particolare il duetto tra Eli-sabetta e don Carlos che viene in questo caso interiorizzato da due violoncelli che dialo-gano abilmente tra loro, senza dimenticare le interessanti situazioni sceniche e i cori incisivi…Nessuno può negare il suo straordinario talento musicale”. Chi ha esaminato il manoscritto dell’opera nella biblioteca del Conservatorio San Pietro a Maiella ha notato “pagine di fervente intensità, come il Duetto tra Don Carlos ed Elisabetta, preceduto da un dialogo tra due violoncelli che

disegnano un’idea melodica di grande bellezza…Altri momenti notevoli si trovano nel 3° atto con la morte del protagonista e lo scontro tra Re e Inquisitore che reclama il diritto alla supremazia della chiesa. Vincenzo Moscuzza musicò il Don Carlos con il libretto di Leopoldo Taran-tini e lo dedicò a suo fratello Gaetano, senatore del Regno “di virtù cittadina e d’amor fraterno fu sempre guida ed esempio a tutti i suoi congiun-ti”. Il Primo Atto iniziava con una preghiera: “O Signor dei secoli…”,seguivano la scena e duetto “Ah, tu il sai che a me promessa…”, quindi il Coro di Donne “Sì vaga e bella”, poi la Cavatina della soprano “Oh, bel sol dei patrii miei…” e Scena e Racconto “Come leggiadro fior”, il Duetto tra la soprano e il tenore: “Ah, se tu mi ami fuggiam!...”; il primo atto si chiudeva la Scena e il Terzetto: “Ah, se io son sì sventurata!...Il secondo atto si apriva con un Coro di festa inneggiante alla Spagna; seguiva Scena ed Aria con “Meraviglia”; quindi due Duetti: “Ei ti niega e nel suo petto” con “Vive nei sogni miei” per chiudersi con un’altra Scena e il Quintetto: “Mi insidiava e soglio e onor”. Il Terzo Atto si apriva con la meravigliosa

Romanda cantata dal tenore:” T’amai qual s’aman gli an-geli”, cui seguiva il Coro dei Domenicani: “Che sarà?..” e un’altra stupenda Aria della soprano: “Ah! Tacete, un fiero brivido!...” con il duetto della soprano e del tenore: “Questa volta, oh, è l’ultima!...” , quindi la vibrante “Scena e Morte” del tenore. “Gioisci alfine , o barbaro!” e l’Aria Finale” del tenore: “Dal mio rogo un grido acuto”. Perché, allora fu tolto dal cartellone? C’era la mafia, anzi la camorra, a quei tempi, anche nel mondo dell’arte più nobile? Chi lo sa!... Numerose altre opere eccellenti aveva prima scritto come “Mar-tirio di S. Lucia”, “Stradella il Trovatore” “Eufemia di Vapoli”, “Carlo Gonzaga”, “ Piccarda Donati”e diverse altre ne scrisse dopo, come “Gonzales Davila” che fu ac-colta con grande entusiasmo a Siracusa, “Francesca da Ri-mini”, “I Quattro Rusteghi”, “La Duchessa di Lavallerie”, che ebbe gran successo negli Stati Uniti”, nonché una dozzina di opere inedite. Se si Siracusani d’allora ne furono orgogliosi, quelli di oggi non dovrebbero almeno ricordarlo dedicandogli il teatro comu-nale e rappresentando il suo capolavoro, che oggi è di grande attualità?

E se la tanto attesa riapertura del teatro comunale si inaugurasse con il capolavoro del sommo musicista e compositore siracusano Vincenzo Moscuzza?

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In foto, l’elicottero con il quale è stata stata scoperta la piantagione di marijuana.

Lentini

Coltivava piante di marijuana64enne arrestato a Francofonte

4 7 AGosto 2014, GioveDì

Una piantagione di marijuana è stata scoperta dalla Guardia di Finanza nelle campagne di Villa-smundo con l’ausilio di un elicot-tero. Ad operare, infatti, sono stati i militari del reparto operativo ae-ronavale di Palermo, di concerto con le fiamme gialle di Augusta. L’equipaggio del velivolo ha ese-guito una ricognizione aerea e attraverso l’analisi dei rilievi fo-tografici effettuati da bordo, ha individuato nel territorio di Vil-lasmundo un agrumeto che cela-va una piantagione di marijuana anche grazie alle caratteristiche morfologiche del terreno in cui è stato effettuato il blitz. La segnalazione è stata passata ai militari delle fiamme gialle del-la compagnia di Augusta e della Tenenza di Priolo-Melilli, i qua-li hanno eseguito un sopralluogo nell’impervio territorio mentre l’elicottero ha guidato dall’alto i movimenti delle pattuglie per raggiungere l’agrumeto. Nell’a-grumento villasmundese, oltre alla piantagione, i finanzieri han-no sequestrato anche un impianto di irrigazione e di illuminazione del tutto abusivi.Il luogo in cui è stata scoperta la piantagione di marijuana era poco visibile e soprattutto diffici-le da raggiungere via terra. La folta vegetazione e i fitti rovi nascondevano qualcosa come un migliaio di piante di canna-bis con altezza variabile tra uno e tre metri, alcune delle quali in fase di fioritura. La piantagione di marijuana è stata estirpata su disposizione della magistratura siracusana e concentrata nei loca-li della caserma della Guardia di Finanza per le successive opera-zioni di analisi e quindi di distru-zione. Le indagini da parte degli inve-stigatori delle fiamme gialle con-tinuano per individuare i respon-sabili della illecita coltivazione di piante da cui sarebbe stata ricava-ta la marijuana. Cominciando dal proprietario dell’agrumeto in cui è stata coltivata la marijuana per comprendere se sia a conoscen-za dell’uso illecito che si fa del suo fondo. Continuano quindi gli interventi sul territorio da parte delle fiamme gialle a contrastare le attività illecite ed in particolar modo dello spaccio di droga.

R.L.

Una piantagione di marijuanain mezzo ad un agrumetoUn migliaio le piante alte fino a tre metri sequestrate nel fondo. Le indagini adesso vertono a scoprire i coltivatori delle piante illegali

La scoperta operata dall’equipaggio di un elicottero della Guardia di Finanza

Durante un servizio di perlustrazione aerea, i militari del 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania hanno individuato una vasta pian-tagione di marijuana nascosta in un agrume-to sito in contrada Salto del lupo, a Lentini. Sul posto una pattuglia della compagnia di Augusta che ha scoperto oltre 3.000 piante di ca-napa indiana, di varia altez-za e tutte in ottimo stato di crescita, innaffiate con un sofisticato sistema di ir-rigazione per un peso complessivo di kg. 2500 circa.Le successive indagini consentivano ai milita-ri della Compagnia di Augusta di individuare

il proprietario del fondo, D.B.G. di anni 64, abi-tante di Francofonte, che veniva all’esito di mirati accertamenti, tratto in arresto per coltivazione di sostanza stupefacenti ai fini di spaccio.Nel corso della perquisizione effettuata in un caso-

lare abbandonato, i militari riusci-vano a rinvenire altresì tutto l’oc-corrente a coltiva-re, pesare e con-fezionare l’illecita sostanza.L’arrestato, su disposizione del-la magistratura siracusana agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in atte-sa del rito direttis-

simo di convalida, mentre lo stupefacente veniva campionato per i successivi accertamenti di labo-ratorio.

7 AGosto 2014, GioveDì 5

In foto, operazione della Dia di Catania.

Mafia: i clan catanesiattivi anche nel SiracusanoOperazioni, retate, processi, condanne negli anni scorsi hanno decimato i tradizionali vertici dei clan ma rimangono in piedi i rapporti di forza

Dal rapporto della Dia etnea emergono vecchie alleanze e nuovi interessi nel malaffare

di Giuseppe Bianca

Analizzando le relazioni ineren-ti le associazioni criminali ope-ranti nella provincia di Siracusa si comprende come queste siano dipendenti dalla mafia catanese. L’attuale configurazione dell’or-ganizzazione mafiosa siracusana – si legge – è il risultato dell’in-fluenza esercitata da potenti re-ferenti di cosa nostra catanese. Il Clan Nardo, forte appunto del suo legame con referenti della zona di Catania, rimane estrema-mente vitale soprattutto nel lenti-nese con interessi nel commercio e nel trasporto su gomma. Le operazioni antimafia, i pro-cessi, le condanne hanno in que-sti anni decimato i gruppi orga-nizzati in provincia di Siracusa. Alessio Attanasio, presunto capo dell’omonima organizza-zione malavitosa, che opera a Siracusa, è in carcere ormai dal lontano 2002, quando fu arresta-to in un’operazione, denominata “Ghiaccio bollente”, insieme con suoi spalleggiatori in vacanza sulla Sila per trascorrere il Ca-podanno. Da allora si è visto aggravare la sua posizione, chia-mato in ballo come mandante di estorsioni e traffico di sostanze stupefacenti. Nella zona Sud, il clan Pinnintula ha perso pezzi negli ultimi tempi e con le altre operazioni antimafia: in manet-te presunti esponenti e gregari del clan, compreso coloro che vengono ritenuti essere nuovi reggenti della cosca. Del grup-po Aparo si è parlato di recente con il ritorno in auge del patriar-ca francofontese Nunzio Salafia, anch’egli in carcere. Ma di fatto tutti i gruppi sono disgregati e chi opererebbe oggi sul territorio sono cellule sciolte che hanno l’onere di garantire la soprav-vivenza ai componenti dei clan, alle loro famiglie oltre alle spese legali per gli avvocati e tutto il corollario necessario.Il questore di Siracusa, Mario Caggegi, dalle colonne di questo giornale non più tardi della scor-sa settimana ha fatto notare come il fenomeno delle estorsioni in città sia notevolmente ridimen-sionato pur rimanendo una pos-sibile condizione di minore entità tanto da non farla scaturire in un fenomeno che tutti sommato si è

molto attutito. Lo stesso questore Caggegi conferma che comunque la guardia sul fenomeno estor-sione, su quello dell’usura e più in generale sul traffico degli stu-pefacenti e della criminalità or-ganizzata rimane sempre alta. Il contesto preventivo messo in atto dalle forze dell’ordine in genera-le, è riuscito a rallentare la corsa verso reati molto più pesanti, la-sciando sul campo solamente la delinquenza comune e minorile che invece, sembra avere preso piede negli ultimi tempi.A Catania la mafia agisce in silen-zio e si riorganizza. I colpi infer-ti dalla polizia hanno provocato ferite nel sistema, ma purtroppo non ancora abbastanza profonde da decapitarne il potere. La rela-zione semestrale della Dia, pre-sentata ieri al Parlamento, dedica nelle sue quasi trecento pagine un intero paragrafo alle organiz-zazioni mafiose che operano in provincia di Catania. Uno studio elaborato con i dati del Ministero dell’Interno corredato da mappe sia per la città che per il territorio provinciale. La Dia parla di silen-te rimodulazione.Nella provincia di Catania la si-tuazione della criminalità orga-nizzata è estremamente comples-sa e tendenzialmente policentrica a causa dell’elevato grado di in-stabilità che, da tempo, caratte-rizza la maggior parte dei gruppi locali, specie quelli operanti nel capoluogo. I sodalizi risultano

fortemente restii ad accettare ogni forma di inquadramento gerarchi-co e, al contempo, manifestano la persistente tendenza a disattende-re gli accordi interclanici. A Ca-tania, insomma, le pax mafiose non hanno una vita facile e vige la legge “del più forte”.Gli organigrammi interni delle varie consorterie hanno risentito degli arresti eseguiti nei tanti blitz di polizia e, dunque, si alimenta-no di nuovi arruolamenti tra le fa-sce giovani, attratte da facili gua-dagni. I nomi sono sempre i soliti. Da una parte i tre clan accreditati al tavolo dei Corleonesi: Santapa-ola Ercolano, Mazzei e Laudani e dall’altra la cosca Cappello Bo-naccorsi. Famiglia che, secondo la relazione della Dia, controlla (anche se concede ampia auto-nomia) i reduci degli Sciuto, dei Pillera e dei Cursoti.Al centro di Catania – secondo i dati nelle mani della Dia - ope-rano i Mazzei. San Berillo e San Cristoforo sono controllati dai Cappello e dai Pillera-Puntina. La Civita, Picanello, San Giovan-ni Galermo e Zia Lisa sono regno incontrastato dei Santapaola- Er-colano. I Pillera Puntina al Borgo, i Cappello nel quartiere dello sta-dio Cibali, i Cursoti a Nesima e a Canalicchio i Laudani. Monte Po è diviso tra le famiglie Santapaola e Cappello. Mentre a Librino gli stradoni sono spartiti tra i Santa-paola Ercolano e i Cursoti.Partiamo dalla famiglia Santapa-

ola Ercolano che controlla anche attraverso gruppi e famiglie lo-cali i comuni di Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Adrano, Bronte, Fiumefreddo, Giarre, Pa-lagonia, Paternò, Santa Venerina, Zafferana Etnea. I Cappello han-no ramificazioni a Calatabiano e poi superano i confini della pro-vincia con affari a Catenanuova nell’ennese e a Portopalo di Capo Passero nel Siracusano. I Pillera Puntina hanno potere a Fiume-freddo e Calatabiano, e la loro egemonia arriva fino a Taormina e Giardini. Il clan dei Laudani è il più forte nell’hinterland etneo: Acireale, Adrano, Belpasso, Fiu-mefreddo, Giarre, Gravina, Ma-scalucia, Piedimonte, Randazzo, Riposto, San Giovanni La Punta, San Gregorio, Tremestieri, Via-grande e Zafferana. I Mazzei han-no interessi illeciti a Bronte, Ma-letto, Maniace e Misterbianco. Il Calatino è sotto il controllo della famiglia di Caltagirone – Ramac-ca: il clan La Rocca, storicamente legati ai Santapaola. A Scordia e Vizzini, nella piana di Catania operano gli Sciuto Tigna, o quello che resta di loro.I grossi introiti provenienti so-prattutto dal traffico di droga favoriscono un certo equilibrio tra i vari clan. Non mancano gli opportuni “contatti diplomatici” – scrivono gli ufficiali della Dia - per appianare le divergenze. Si tratta comunque di una pace ar-mata.

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6 7 AGosto 2014, GioveDì

Dal viaggio in bici alla “prigione”in tenda: le disavventure di MatteoPartito a gennaio per il Madagascar, una rovinosa caduta in Croazia lo ha costretto a rientrare; poi l’arresto e ora il soggiorno in spiaggia

Arrestato più di un mese fa perché sorpreso mentre trasportava undici immigrati

Da una vita senza confini alla “prigione” in tenda canade-se sulla spiaggia di Marina di Priolo. Questa la sorte toccata a Matteo Blundo, il 50enne ci-clista solitario, partito a gennaio da Siracusa in bici per il Mada-gascar, costretto a fare rientro in marzo a causa di una rovinosa caduta per la quale ha riporta-to la frattura di entrambi gli arti superiori e finito in manette lo scorso giugno con l’accusa di avere trasportato immigrati clandestini.Blundo è stato scarcerato qual-che settimana addietro a seguito del provvedimento emesso dal tribunale del riesame di Messi-na che ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale pe-loritano a suo carico. I giudici hanno accolto la tesi sostenuta dall’avvocato Gullotta che lo difende in questa causa, rite-nendo meno pesante la posizio-ne giudiziaria del commercian-te priolese. Una libertà riottenuta anche a seguito della sua richiesta di ri-corre al rito del patteggiamento che dovrà essere definito in una prossima udienza dinanzi al Gup se questi riterrà congrua la pena pattuita con il rappresen-tante della pubblica accusa di 1 anno e 8 mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena.“Sono stato infamato - raccon-ta Blundo - Io non ho fatto al-tro che favorire undici cittadini siriani tra cui quattro minori che, alloggiati al centro di acco-glienza di Città Giardino, ave-vano manifestato l’intenzione di recarsi a Milano. Le crona-che hanno riferito che si trat-tava di clandestini e che avrei commesso un illecito penale per avere favorito il trasporto. Ma sono convinto della mia in-nocenza perché come me anche altri tassisti hanno fatto lo stes-so lavoro”.Per il viaggio Blundo ha detto di avere chiesto e ottenuto da ognuno dei passeggeri la som-ma di 40 euro con la promessa che una volta giunti a destina-zione gli avrebbero dato altri mille euro. “Qualcuno ha av-vertito i carabinieri della pre-senza del pulmino con a bordo

In foto, Matteo Blundo, costretto a dimorare nel territorio di Priolo.

Nuovi controlli da parte degli agenti delle Vo-lanti della Que-stura di Siracusa, unitamente ad altre forze di Polizia, su tutto il territorio citta-dino.Gli investigatori hanno effettua-to dei servizi di controllo straor-dinario del terri-torio nell’ambito dell’operazione “Trinacria” con-seguendo i sotto-notati risultati:diciannove i vei-coli controllati: ventiquattro lepersone iden-tificate: due le contravvenzioni elevate al codice della strada.Il servizio di controllo prose-guirà anche nei prossimi giorni con particolare riferimento alle zone frequentate dai turisti per garantire loro la sicurezza

OperazioneTrinacria Controllia tappetoin città

In foto, il rogo della sede scout ad Augusta.

7 AGosto 2014, GioveDì 7

Tre ragazzini gli autoridell’incendio alla sede scoutIl fatto accaduto sabato scorso nel centro storico, dove l’indagato ha inscenato un’aggressione ai danni di esercente: arrestato dalla FinanzaSarebbero stati tre ragazzini di età com-presa tra i 9 e gli 11 anni i presunti au-tori dell’incendio ai danni del centro Caritas della par-rocchia di santa Lu-cia ad Augusta.La svolta alle indagini, appena tre giorni dopo l’evento, è sta-ta data dai poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza di Augusta. Una ragaz-zata quindi, messa in pratica da ragaz-zini che non sono peraltro imputabili. Sono stati identi-ficati anche grazie alla testimonianza di alcuni residenti delle palazzine vici-ne al Centro Caritas che avevano assisti-to dai loro balconi al rogo. I ragazzini, accompagnati dai rispettivi genitori in commissariato, han-no sostanzialmen-te ammesso le loro responsabilità di-chiarandosi pentiti del gesto messo in pratuca. I genitori, mortificati per quan-to avvenuto, si sono messi a disposizione di don Angelo Sara-ceno, parroco della chiesa di Santa Lu-cia premettendogli di essere utili nella ricostruzione degli edifici uno adibito a sede degli scout, l’al-tro per accogliere de-tenuti. I tre ragazzini hanno riferito di ave-re dato fuoco con un accendino agli aghi di pino a ridosso dei prefabbricati in le-gno. Ben presto però, la situazione è sfug-gita di mano e presi dal panico sono fug-giti a gambe levate. I danni ammontano a circa 20 mila euro. Alcuni cittadini han-no iniziato una sot-

toscrizione per fare fronte alla bisogna.L’incendio alla sede degli scout di via Lord Baden Powell ad Augusta aveva suscitato non poca

indignazione tra i cit-tadini augustani, par-te dei quali si era mo-bilitata per affiancare l’opera degli inve-stigatori nell’indivi-duazione degli autori

dell’insano gesto. Si era anche pensato ad azioni ritorsive o a chissà quale signifi-cato dare all’incen-dio, ma alla fine si riduce tutto per fortu-

na ad una bravata che gli autori pagheranno con l’affidamento ai servizi sociali per es-sere sottoposti ad una cura psicologica.

R.L.

Acciuffati dai poliziotti del locale commissariato di pubblica sicurezza

i cittadini sirtiani che sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati politici - rac-conta Blundo - Così all’im-barco ai traghetti di Messina, sono stato fermato e arrestato. E’ stato scritto di tutto e di più sul mio conto. Ho una rassegna stampa nemmeno fossi stato un delinquente incallito. Hanno af-fermato che io addirittura fossi in collaborazione con chissà quali cellule e organizzazioni internazionali dedite al traffi-co di esseri umani. Qualcuno ha erroneamente scritto che li trasportavo nel cassone di un

furgone. Altri ancora che tra-sportavo droga. Niente di tutto questo, tanto più che oggi mi ritrovo fuori dal carcere. Ho semplicemente dato un passag-gio a delle persone libere di cir-colare sul territorio italiano che avevano manifestato la volontà di lasciare la Sicilia per recarsi a Milano e da lì chissà dove in Europa”.Blundo è sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora a Priolo e lui, dopo qualche problema in famiglia, ha deciso di trovare domicilio provvisorio sotto le stelle. Si è trasferito con una

tenda canadese sulla spiaggia di Marina di Priolo e qui dimora per l’intera giornata, rifletten-do sulle disgrazie che gli sono piovute in questi otto mesi del 2014.“Continuo ad avere in mente di riprendere il viaggio in bici interrotto bruscamente in Croa-zia - afferma - Il trasporto degli immigrati siriani serviva a raf-forzare la posizione economica proprio in vista della ripresa del progetto Madagascar. Eviden-temente la mia buona stella mi ha abbandonato e dall’inizio dell’anno non faccio altro che attirare negatività”.La detenzione nel carcere di Gazzi e adesso l’isolamento volontario sulla spiaggia a due passi da Thapsos continuano a sollecitare i suoi propositi. “Ho messo a fuoco tutti i miei ricordi e le avventure che mi sono capi-tate nella mia vita - dice - Non nascondo che, proprio per la particolarità delle situazioni in cui sono incappato, le disavven-ture affrontate, le difficoltà ma anche le gioie e le soddisfazio-ni possono fare parte di un rac-conto più organico che intendo raccogliere in una memoria che intendo pubblicare. Ma prima devo uscire da questa assurda situazione che mi penalizza”.

chiarita la posizione fra cgil e vv.uu.L’assessore alla Polizia municipale Antonio Grasso e il segretario Provinciale della CGIL di Siracusa, Paolo Zappulla, si sono incontrati per fare un’analisi in merito agli eventi relativi al passaggio degli im-pianti ex SAI 8 al Comune di Siracusa. L’attenzione è stata rivolta a quanto accaduto in quei giorni di intenso e improvviso cambiamento delle condizioni di lavoro dei dipendenti ex SAI 8, all’interno del depuratore, tra alcuni agenti di polizia municipale e rappresentanti sindacali. In quella circostanza, due rappresentanti del sindacato sono stati prelevati e portati al comando dei vigili urbani per essere identifi-cati. L’incontro e il chiarimento richiesto e voluto da entrambe le parti è stato funzionale al consolidamento dei rapporti tra le due istituzioni. All’incontro sono stati chiariti i momenti di stress e di ansia vissuta dalle due categorie lavorative, quella della polizia municipale e quella dei lavoratori e dei loro rappresentanti proprio in quella giornata. Alla fine dell’incontro le parti hanno rinnovato la reciproca fiducia sui ruoli e sulla continua collaborazione in merito alle problematiche e relative istanze dei lavoratori.

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“viandando” un programmain collaborazione con Libera 1200 Km in bici per i “Fantasmi di Portopalo” è un progetto promosso dall’associazione “ViAn-dando” in collaborazione con "Libera. Associa-zioni, nomi e numeri contro le mafie". Lo scopo è la raccolta firme, da sottoporre alle Istituzioni europee, per il recupero del relitto della nave F-174, affondata a Natale del 1996 con circa 300 migranti a bordo. Uno dei più gravi naufragi nel Mar Mediterraneo dal secondo dopoguerra ad oggi. Il gravissimo incidente è stato documentato nel 2001 da un’inchiesta del giornalista Giovanni Maria Bellu. Nessuna iniziativa fu mai intrapresa per il recupero del relitto e del suo carico. A diciassette anni da quel naufragio vogliamo mobilitare quante più forze possibili per far si che i corpi ancora in

fondo al mare siano recuperati. Le firme saranno indirizzate alle Istituzioni europee affinché siano esse stesse ad agire, intendendo la sede europea come dimensione presso la quale la questione dei migranti debba essere affrontata. Ci poniamo in linea con la Lettera aperta ai candidati europei su Migrazioni e Cooperazione, firmata dai presidenti e direttori della Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, Centro Astalli, Fondazione Missio, Focsiv:“[...] La seconda (idea di Europa) è una visione più dinamica, aperta, coraggiosa, rivolta allo sviluppo umano integrale e al bene comune. Una visione che afferma i valori dai quali è nata l’Unione europea: la costruzione della pace e della solidarietà tra i popoli. In questa Europa i migranti costituiscono

IL CASO

Il naufragioavvennenel Nataledel 1996Il barcone del "naufragio fantasma" si trova a Nord: 36, 25', 31''; est: 14, 54', 34'', acque internazionali a diciannove miglia da Portopalo di Capo Passero, estremo lembo meri-dionale della Sicilia e dell'Italia. Abbiamo scoperto il più gran-de cimitero del Mediterraneo: decine e decine di scheletri avvolti negli stracci a 108 metri di profondità, nel punto del Canale di Sicilia dove da anni i pescherecci di Portopalo non andavano più per non rischiare di lacerare le paranze.Il relitto, un barcone di legno dentro il quale ci sono ancora dei cadaveri, era proprio là. Abbiamo filmato e fotografato le falle che alle tre del matti-no del 26 dicembre del 1996 lo mandarono a picco col suo carico umano: 283 clandestini indiani, pakistani e cingalesi di etnìa tamil. La prua è spezza-ta come da un terribile colpo di maglio, la fiancata destra è squarciata che nemmeno un colpo di cannone. Avevano ragione i pochi sopravvissuti sbarcati dai trafficanti di uomini sulle coste della Grecia alle vigilia di Capodanno: qui, tra la Sicilia e Malta, era avvenuta la più grave sciagura navale del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. "Il presunto naufragio", secondo le nostre autorità marittime che hanno trattato la vicenda come una leggenda di pescatori. "Il presunto naufragio", scriveva nel maggio del 1997, cinque mesi dopo, il nostro ministe-ro degli Esteri in una lettera all'ambasciata pakistana.

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Arriverà il 19 agosto prossimo a Siracusa e il 23 completa la tappa a Portopalo Gaia Ferrara che sta percorrendo in bici 1200 chilometri per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul caso dei cosiddetti fantasmi di Portopalo, gli immigrati morti a causa dell'af-fondamento del barcone, rimasto poi nei fondali a largo di Portopalo.Gaia ha già toccato le coste pugliesi (meta dei gommoni che sbarcava-no gli esuli albanesi negli anni ’90), Calabria, Basilicata e Puglia, fino a Portopalo. Lungo il cammino, oltre alla raccolta delle firme, il passaggio sarà occasione di inizia-tive spontanee delle associazioni, istituzioni e comunità locali per l’organizzazione di manifestazioni che possano stimolare la sensibilità ed il dialogo sul tema ampio ed ur-gente delle migrazioni, nell'ottica dell'inserimento di quest'ultimo del più ampio contesto della co-struzione di un'Europa inclusiva e multiculturale.Il Comune di Portopalo si è reso disponibile ad accogliere una manifestazione finale il 23 agosto prossimo, alla quale sono stati invitati tutti coloro che vorranno essere testimoni del messaggio del quale il progetto volesse essere vettore: a partire dai rappresentanti delle organizzazioni che stanno sostenendo l’iniziativa, passando per coloro che vengono incontrati per strada, fino ad arrivare ovunque sia possibile."Perché le morti nel Mediterra-neo non siano vane. Perché i vivi si muovano, per rendere ai vivi testimonianza e dignità".Muoviti anche tu. Vieni il 23 Ago-sto a Portopalo".Oltre al passaggio ed all'incontro con i ragazzi dei campi "E!State Liberi", ci stanno proponendo veglie, marce, partecipazione a sagre e feste patronali, concerti, presentazioni di libri, conferenze, maratone ciclistiche, feste del gusto, incontri con istituzioni ed autorità, testimonianze di storie di migranti, aiuto nell'autofinan-ziamento. Coinvolgimento realtà locali (associazioni, movimenti, organizzazioni, enti territoriali), ed altri attori e soggetti attivi che si mobilitino per l’iniziativa.Creazione di occasioni di incon-tro (maratone ciclistiche, feste, veglie..) che possono essere “ge-mellate”, in contemporanea con il

Qui sopra, Gaia Ferrara.

Atteso l’arrivo di Gaiache lotta per i fantasmi1200 chilometri per raccogliere firme e convincere le istituzioni a recuperare il relitto del barcone

E’ partita il 2 agosto scorso in bici per arrivare a Portopalo

nostro viaggio. Sia incentivando la visita del sito www.viandando.eu/main dove è possibile firmare la petizione on line, sia stampando i moduli cartacei di raccolta firme, estendendo liniziativa anche a realtà vicine che possano essere attive ed interessate a farlo.“Dal 2 agosto sono in sella, per le strade del sud Italia e per i luoghi di attracco dei migranti di oggi e del recente passato, fino a Portopalo - dice La Ferra-ra - Lungo il cammino cerco di coinvolgere quante più persone possibile per raccogliere firme da sottoporre alle istituzioni europee, per chiedere che siano esse stesse

a mobilitarsi per il recupero. Per-ché sono convinta che il tema dei migranti sia urgente e riguardi noi come cittadini dell’Europa tutta, e riguardi l’Europa intera come luogo di costruzione di un’identità comune, solidale ed inclusiva, di affermazione e di difesa dei diritti delle persone, di qualunque colore abbiano il sangue. Non sono sola. Al mio fianco è già schierata, con tutto il sostegno possibile, l’asso-ciazione “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” di Don Luigi Ciotti. E’ con il suo supporto che sto realizzando il pro-getto. E’ già un’ottima compagna di viaggio.

Città:rinnovo dei verticisanitari e amministrativiall’ASP 8 di Siracusa

Il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta ha deliberato l’indivi-duazione di Giuseppe Di Bella e Anselmo Madeddu, rispettiva-mente nelle funzioni di direttore amministrati-vo e direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa. Giuseppe Di Bella, 52 anni, proveniente da Catania, direttore del Settore Provveditorato dell’Azienda ospeda-liera per l’emergenza Cannizzaro, è laurea-to in Giurisprudenza. Anselmo Madeddu, già direttore sanitario dell’Azienda, 54 anni, di Siracusa, è laureato in Medicina e Chirur-gia e specializzato in Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica.

vita di Quartiere

S. Lucia: L’Europa e la chitarranel suono del nuovo “Guitar duo”

Nuovo evento concertistico annotato nell’agenda degli appuntamentidi spessore dell’istituto musicale comunale “Privitera” per le 19,00 di domani

Domani, venerdì 8 agosto 2014 alle 19,00 presso la pre-stigiosa Sala Concerti dell’ Istituto Musicale Privitera di Siracusa si terrà il concerto in-titolato “L’Europa e la chitarra ”, dei Suo-ni Nuovi Guitar Duo, formato dai maestri Laura e Francesco Briganti in collabora-zione con l’Associa-zione Ambiente e Sa-lute Onlus Protezione Civile di Siracusa , musiche di Debussy, Lully e Dowland ecc… Ingresso libero. I Suoni Nuovi Guitar Duo formato dai mae-stri Laura e Francesco Briganti in collabora-zione con l’Associa-zione Ambiente e Sa-lute Onlus Protezione Civile di Siracusa, propongono un pro-gramma musicale che si estende dalle par-

titure del pianista e compositore francese Claude Debussy con-siderato il primo mu-sicista d'avanguardia del Novecento, liberò la musica da regole sintattiche e procedi-menti di sviluppo pre-stabiliti passando al compositore italiano di nascita e francese d’adozione Jean Bap-tiste Lully . Egli si associò a Mo-lière dopo che venne nominato sovrinten-dente della musica dal re Luigi XIV° e dalla loro collabora-zione nacquero fra il 1664 e il 1671 tredici comédie – ballets; fu il creatore dell’opera francese barocca fino alla musica dell’ in-glese John Dowland ,il più insigne tra i compositori inglesi del rinascimento dell’ epoca elisabettiana;

compositore, liutista e cantore, dinanzi a tan-ta versatilità si può af-fermare che le doti che contraddistinguono la musica di Dowland sono: l’abilità tecnica , la fantasia ,la pro-fondità e la sensibilità. La chitarra classica si può suonare in modi diversi: tramite l'u-so delle dita o della mano in generale (il tipico stile "classico"), oppure mediante un plettro, usato corren-temente nella musica moderna o di deriva-zione afro-americana. Particolari effetti tim-brici sono dovuti all'u-so delle unghie della mano destra, al varia-re dell'angolo di at-tacco delle dita sulle corde, all'uso percus-sivo della mano, al pizzicato ecc. Alcuni di tali effetti, ad esem-pio il rasgueado, pro-

vengono dalla tecnica chitarristica usata nel flamenco. La chitarra classica è uno fra gli strumenti musicali più espressivi. Gran parte del repertorio esisten-te per chitarra classica è scritto per strumento solista, per duo o, più raramente, per trio, quartetto od orchestra di chitarre. A causa della scarsa potenza di suono, la chitarra clas-sica trova rarissimo uso come parte di un ensemble o di un'or-chestra. Al contrario, la chi-tarra è stata impie-gata come strumento solista con orchestra. Tra i vari autori che hanno scritto concerti per una o più chitarre e orchestra si ricorda-no: Ferdinando Ca-rulli, Mauro Giuliani (Concerti op. 30, 36 e 70), Joaquín Ro-

drigo (Concierto de Aranjuez, Fantasía para un gentilhom-bre, Concierto Ma-drigal, Concierto para una Fiesta), Mario Castelnuovo-Tedesco (Concerto in re op. 99, Concerto in Do op. 160, Concerto per due chitarre e orchestra op. 201), Heitor Vil-la-Lobos (Fantasia-Concerto per chitarra e piccola orchestra), Manuel Maria Ponce (Concierto del Sur), Alexandre Tansman (Concertino per chi-tarra e orchestra), Leo Brouwer,Stephen Dodgson. Per quan-to concerne i chi-tarristi compositori contemporanei, par-ticolarmente attiva è la cosiddetta "scuola chitarristica romana", facente capo a Mario Gangi ed a Carlo Car-fagna.

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Sopra. G. Di Bella.

Sopra. A. Madeddu.

S. Brugaletta.

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GdF sequestra sette tonnellate di hashish Nelle acque del mare mediterraneo su una nave di 70 metri. Undici Arresti

L’attività della Guardia di Finanza al contrasto dei traffici di droga nel mediterraneo Dopo i due seque-stri record di quasi 70 tonnellate di hashish imbarcati su due navi cargo, a distanza di un mese, il Comando Operativo Aerona-vale della Guardia di Finanza ha messo a segno una nuova im-portante operazione contro i narcotraffi-canti che utilizzano il Mare Mediterraneo come crocevia per i loro affari.La motonave di 70 metri, battente ban-diera della Repubbli-ca di Moldavia, è sta-ta fermata, dalle unità navali delle Fiamme Gialle, nelle acque in-ternazionali a sud del-la Sicilia con a bordo oltre 7 tonnellate di hashish.La nave sospetta è stata individuata da un aereo del Coman-do Operativo Aero-navale di Pratica di

Mare, mentre era in navigazione nel Me-diterraneo Occiden-tale e monitorata fino a quando è stata ab-bordata in forza delle convenzioni interna-zionali che regolano la cooperazione sulla lotta al traffico di dro-

ga.I finanzieri, durante l’attività di ispezio-ne, scoperto l’ingente quantitativo di droga ben occultato in un locale interno della nave, hanno sotto-posto a fermo gli 11 membri dell’equipag-

gio, tutti di naziona-lità siriana, e scortato la motonave nel porto di Pozzallo (RG) per la prosecuzione delle indagini.L’operazione è stata condotta in collabo-razione con il II Re-parto del Comando

Generale della Guar-dia di Finanza ed ha richiesto l’impiego di aerei dotati di sofisti-cate apparecchiature di rilevamento e delle unità navali d’altura che operano nel con-testo delle attività di vigilanza aeronavale nel Canale di Sarde-gna e nello Stretto di Sicilia, condotte dal Corpo per il moni-toraggio delle rotte commerciali e la pre-venzione e repressio-ne dei traffici illeciti verso le coste italiane e comunitarie. Quest’ultimo seque-stro si va ad aggiun-gere a quelli già ese-guiti nelle precedenti operazioni condotte dalle unità aeree e na-vali della Guardia di Finanza che, dall’ini-zio dell’anno, hanno portato al sequestro di quasi 100 tonnellate di droga.

Intercettata la motonave ZAKMAR, a circa 236 miglia a Sud-Est di Lampedusa (AG)

Scuola di cinema su “Smarthpone”Conferenza di presentazione e avvio della sessione formativa in nota per oggi

Conferenza stam-pa di presentazione della scuola estiva di fotografia e cine-ma contemporaneo tramite smartphone che si terrà oggi, gio-vedì, 7 agosto, alle 10.30, nei saloni del “Moon” di via Roma, 112 a Siracusa. La sezione di Siracusa dell'Associazione Si-ciliana della Stampa ha deciso di sposare questa iniziativa ide-ata ed organizzata da Ergoform, società di produzione culturale ed organizzatrice di “Ares Film & Media Festival” di Siracusa che per la prima vol-ta in Italia propone un workshop teorico-pratico in “Fotogra-fia e video tramite smartphones: mobile photography e cine-ma contemporaneo”. Una occasione più unica che rara di co-noscenza e di cresci-ta professionale per i giornalisti che in-tendono confrontarsi con un nuovo modo di fare narrazione nel

realizzare produzione televisiva e giornali-stica con nuovi me-dia e social network. Cross= incrocio di idee, linguaggi, me-dia classici e interat-tivi, obiettivi e so-prattutto, esperienze in modo “integrato”, utilizzando cioè più media all'interno di grandi progetti edi-toriali. La conferenza stampa sarà tenuta dal direttore artistico della summer school, Antonio Casciaro, e dal segretario provin-ciale dell'Assostam-pa di Siracusa, con la partecipazione di alcuni tra i docenti impegnati nel wor-kshop in agenda da oggi al 10 agosto). Uno smartphone o in italiano telefonino intelligente, cellulare intelligente, telefo-nino multimediale è un telefono cellu-lare con capacità di calcolo, memoria e di connessione dati molto più avanzate rispetto ai norma-li telefoni cellulari,

basato su un sistema operativo per dispo-sitivi mobili. I primi smartphone combi-navano le funzioni di un computer pal-mare, con quelle di un telefono mobile. I modelli più recenti si sono arricchiti della funzionalità di dispo-sitivi multimediali in grado di riprodurre musica, scattare foto e girare video. Molti smartphone moderni inoltre sono dotati di touchscreen ad alta risoluzione e web browser che sono in grado di caricare sia normali pagine web sia siti web apposi-tamente creati per i dispositivi mobili. Caratteristica comu-ne è inoltre quella di poter installare fun-zionalità aggiuntive attraverso le cosid-dette web apps, sca-ricate dai rispettivi market di vendita. I principali sistemi operativi mobili (Os sono: Android, Ios, Symbian, Blackberry 10, Bada, Windows

Phone, Open Webos e degli Embedded Linux come Maemo e MeeGo. L'idea di creare dei disposi-tivi che unissero la telefonia all'utilizzo del computer risale al 1973, ma le prime vendite di tali dispo-sitivi cominciarono solo nel 1993. Il ter-mine "smartphone", invece, non apparve fino al 1997 quando la Ericsson descrisse il suo Gs 88 "Penelo-pe" uno Smart PhoneIl primo Smartphone in assoluto, chiamato Simon, fu progettato dalla Ibm nel 1992 e commercializzato dalla Bellsouth a par-tire dal 1993. Oltre alle comuni funzioni di telefono incorpo-rava calendario, ru-brica, orologio, block notes, funzioni di e-mail e giochi: per poter scrivere diretta-mente sullo schermo era disponibile un pennino. I BlackBer-ry sono considerati i primi Smartphone ad essersi affermati su scala internazionale. In origine questi tele-foni permettevano di aprire (e consultare) allegati, oltre a poter navigare in Internet con un browser mo-bile (all'epoca carat-teristica unica nei di-spositivi mobili). Dai primi anni 2000 la nascita ed evoluzio-ne degli smartphone è strettamente legata all'evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare, in particolare dall'Umts fino all'Hspa e al-l'Lte con capacità di connessione dati su-periori ai precedenti standard Gsm/Gprs. Nel 2006/07 Nokia lancia sul mercato due nuovi smartpho-ne: il Nokia E90 Communicator per il business e il Nokia N95 per l'intratteni-mento multimedia-le. Tutt'oggi questi dispositivi possono essere arricchiti con numerose applicazio-ni.

L’Amministrazione comunale ha dato il via al bando per l’attivazione del servizio di vo-lontariato “Nonno Civico”, per lo svolgimento delle seguenti attività: Sorveglianza presso le scuole a tutela della sicurezza dei bambini (stazionamento davanti alle scuole durante l’orario di entrata e di uscita dei bambini al fine di rendere più sicuro sia l’attraversamento stradale che l’accesso e l’uscita dagli edifici scolastici);Sorveglianza degli spazi pubblici dedicati ai bambini ( piazze, parco giochi, ecc.);Sorveglianza di spazi e strutture pubbliche a tutela della sicurezza e per garantirne il rispetto ed il decoro. I requisiti richiesti ai candidati che vogliono prestare attività di volontariato sono:residenza nel Comune di Floridia; avere un’età compresa tra i 60 e i 75 anni (Al compimento del 75° anno il nonno civico potrà terminare il servizio per l’anno in corso); essere pensionati o liberi da impegni lavorativi; essere in possesso di idoneità psico-fisica specifica ( in relazione ai compiti descritti dal regolamento) dimostrata mediante certificato medico di emissione non anteriore a tre mesi; godere dei diritti civili e politici; non aver riportato condanne penali né avere procedimenti penali in corso; non essere stato destituito da pubblici uffici. La domanda di partecipazione deve essere redatta su apposito modello disponibile presso il Comando di Polizia Municipale di Floridia, l’Ufficio Servizi Sociali o scaricabile dal sito istituzionale www.comune.floridia.sr.it, e deve essere presentata all’Ufficio Protocollo del Comune di Floridia sito in Via IV No-vembre n. 77 Piano I° entro le ore 12:00 del 10 settembre 2014. Saranno “selezionati “ 15 candidati che presteranno la loro attività dal 1° ottobre 2014 al 31 agosto 2015 dopo appo-sito corso formativo tenuto dal Comando di Polizia Locale . Con l'attuazione del Progetto "Nonno Civico" l'Amministrazione Comunale di Floridia intende promuovere un sistema di sicurezza urbana e sostenere quelle che sono le politiche strategiche di riscoperta e valo-rizzazione delle persone anziane, sempre più considerate preziose risorse per la collettività. È da questo presupposto che il progetto ha preso vita. L’Amministrazione comunale, inoltre, cercherà di individuare e prevedere anche delle agevolazioni e degli sgravi in relazione alle tasse comunali per i partecipanti.

Entro il 10 settembre le istanzeper fare il “Nonno civico”

Anche quest’anno, come già in diverse altre occasioni, l’istituto supe-riore “Alessandro Rizza” di siracusa è riuscito, ampliando la propria of-ferta formativa, ad orga-nizzare due progetti pon della durata di tre setti-mane destinati a com-plessivamente 30 studen-ti del triennio. A partire dal 24 agosto 15 studen-ti, accompagnati da due docenti, si recheranno a tübingen in Germania per effettuare un sog-giorno studio che, oltre a comprendere un corso di lingua, prevede attività culturali e ricreative. Gli studenti saranno ospitati presso delle famiglie se-lezionate. nella settima-na successiva, un altro gruppo di 15 studenti si recherà a Bournemouth

in inghilterra, sempre per tre settimane, per un sog-giorno analogo. l’intero costo del progetto è fina-naziato da fondi europei, le famiglie non dovranno so-

Gli studenti del “Rizza” si recano all’estero

stenere nessuna spesa.Alla fine di tale esperienza all’estero, gli studenti so-sterranno degli esami per ottenere le relative certifica-zioni linguistiche, valide su

tutto il territorio dell’unio-ne europea.esperienze precedenti hanno ampiamente dimo-strato come gli studenti non solo colgano queste opportunità per miglio-rare le loro conoscenze delle lingue straniere, ma sviluppano capacità rela-zionali e culturali grazie al contatto diretto con realtà diverse, proprio ciò che serve ai nostri giovani per diventare i futuri cittadini di un’europa sempre più unita.l’istituto siracusano di-mostra, ancora una vol-ta, una grande sensibilità verso lo studio delle lin-gue straniere, sempre più indispensabili nella forma-zione dei giovani e perciò elemento fondante del-la politica scolastica del “Rizza”.

Percorsi Formativi all’estero: “Connecting to Europe” in Inghilterra; “Ein Herz für Europa” a Tübingen in Germania

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oltre la “porty authority”occorre cambiare le normeCon la Spending Review si risparmia una montagna di denaro

Cambiare le norme legislative per rilanciare la portualità del nostro Paese

di Concetto Alotale Autorità portuali in italia sono troppe e costano tanto e senza un valido e convenien-te ritorno. Questo è un giudizio generale che vede impegnati econo-misti, industriali, partiti politici e governi, ma-nager del settore, da anni verso la ricerca di una soluzione tecnica e politica. Accorpare in sistemi integrati i porti in base alle logi-che territoriali, potreb-be essere un progetto valido. Rimane difficile vincere le resistenze campanilistiche. non ci sono dubbi che sul piano economico, così come si trovano, le Au-torità portuali italiane sono in una fase criti-ca, superate dai tempi, rispetto allo spirito del-la legge istitutiva com-prese le modifiche ap-portate. la necessità è di accorpare le port Authority per superare la frammentazione at-tuale e nel frattempo con la costituzione di un unico sistema lo-gistico, in modo che faccia da direttorio su una collaborazione strategica, finalizzata alla fusione d'Area, dei principali porti italiani. insomma, una con-dizione giuridica im-prenditoriale moderna delle Autorità portuali finalizzata al federa-lismo fiscale più og-gettivo e pratico, con la gestione diretta e la necessaria autonomia finanziaria. Il risultato potrebbe essere una concorrenza di base per l'intero sistema nel Mediterraneo, dove sviluppare maggiori traffici e quindi mag-giori introiti allegge-rendo le casse dello stato, e nel frattempo attrarre maggiori in-vestimenti anche da parte dei grandi grup-pi privati del settore, oggi bloccati da una miriade di norme e regolamenti vecchi e obsoleti.il generale atteggia-mento di difesa ma-nifestato all'indomani dell'annuncio, da parte del Governo italiano, di voler accorpare le Autorità portuali, nel nostro caso di cata-nia, Augusta e Messi-na in un unico sogget-

to, e nei casi estremi ha portato alla forma di chiusura totale del ragionamento e dia-logo logico, tecnico organizzativo di tutta la materia da parte dei rispettivi territori interessati. tale atteg-giamento ha prodotto una serie di chiusure a riccio, a prescindere dalle motivazioni, sen-za tenere da conto il confronto sia a livello locale sia dell'intera Area sud orientale, senza capire di che cosa stiamo parlando, dove vogliamo anda-re, dove siamo arri-vati e che cosa fare davvero; mettendo nel conto che la decisione del governo potreb-

be essere addirittura un'occasione per far ripartire gli interessi tra i contendenti, senza danneggiare nessuno, e anzi esponendo in maniera naturale pre-gi e difetti dell'attuale normativa e logistica decisionale, in modo da poterli correggere in sede legislativa in maniera seria e dura-tura, anziché litigare per la merenda quoti-diana. oggi la situazione dei porti in generale è in uno stato di gestione approssimativa, non tanto per la capacità o meno della singola gestione manageriale delle Autorità portuale in aree con naturale

condizione di sviluppo, ma per quel che con-cerne regole e ruoli eccessivamente inde-finite e non rapportate all'attività in generale. non si può prescinde-re dalla realtà genera-le tentando di guarda-re al proprio orticello. il mercato nazionale, così come in tutto il mondo, del movimen-to delle merci, è sta-to condizionato dalla crisi economica delle piccole e medie im-prese dapprima, ma anche dalla crisi dei gruppi industriali della chimica e della raffina-zione. Infatti, il traffico dei prodotti petroliferi, pur rimanendo la prin-cipale attività dei porti

italiani, ha perso buo-na parte del suo reale peso percentuale fino al 25/35%, mentre è aumentata la percen-tuale di manufatti e macchinari in genere del 5/6% sia verso il mercato interno, sia all'estero . inoltre, i grandi im-pianti industriali in prossimità delle sedi portuali sono scom-parsi in una buona percentuale, rimanen-do gli stabilimenti side-rurgici e della chimica/raffinazione. La stessa cosa si può dire per gli impianti in conces-sione nei porti che sono diminuiti drasti-camente e il trend è di segno negativo, tran-ne in qualche singolo caso; ma la figura de-terminante all'interno delle attività portuali rimane quella principe dell'agente marittimo. È il caso esempio di siracusa per il turismo da diporto, dove l' Au-torità marittima rima-ne fuori dalle singole azioni imprenditoriali, perché non competen-te sul piano manage-riale, ma diventa uno strumento importan-tissimo, strategico in accordo collaborativo con l'agente marittimo. il porto di siracusa, pur in precarie con-dizioni per i lavori in corso delle banchine, d'estate è sempre pie-no di grosse navi da diporto e d'imbarca-zioni in ormeggio alla fonda o nelle banchine libere. Quest'attività è portata avanti esclusivamente dagli agenti marittimi siracusani, che, di fat-to, sostituendo l'Au-torità portuale hanno davvero dimostrato di avere grande capaci-tà manageriale, coin-volgendo ogni singolo imprenditore del set-tore turismo e gli am-ministratori della cosa pubblica locale, come il comune di siracusa, la camera di commer-cio, i commercianti e gli artigiani, con un favorevole trend posi-tivo. É solo l'esempio di una managerialità possibile e da svilup-pare fino alla massima potenza. ciascun porto ha mes-so a punto modelli operativi, ma l'orga-nizzazione deve esse-

re regolata dal libero mercato, in maniera flessibile per non com-promettere gli equili-bri già consolidati; ma questo si scontra con la legge in applicazio-ne poco permissiva e che a volte complica le cose nella pratica d'ogni giorno. tutta-via non si può negare che i tanti modelli che costellano il mosaico organizzativo dei porti italiani sia ispirata dal peso delle lobby lo-cali e dalla forza della politica in campo ma dettati da esigenze di mercato specifico per territorio, dove occor-re entrare con la pre-potenza del manage-ment. non è nemmeno au-spicabile mantenere questo stato di cose, in cui le regole posso-no essere interpretate secondo gli umori lo-cali. oggi le cose sono cambiate. il mercato richiede strategie nuo-ve, con delle regole condivise, agevoli, con un modello d'indirizzo manageriale più dina-mico e non vischioso, lento e burocratico come quello attuale. Questo confronto aspro e deleterio su a chi assegnare il di-rettorio della port Au-thority dei tre porti più importanti della sicilia orientale, Augusta, catania, Messina/Mi-lazzo, mette in luce la poca preparazione e a volte la tanta igno-ranza degli intervenuti. la scena è animata su principi di campa-nilismo, il che non può essere eliminato, ma la logica delle cose deve avere la prece-denza. il processo di ristrutturazione nell'a-genda del governo nazionale delle Auto-rità portuale, passa attraverso la riorga-nizzazione generale del sistema; l'attuale è lento e pernicioso, approssimativo, men-tre occorre passare a quello veloce, repenti-no e determinato. la legge che regola l'attività portuale è or-mai superata. occorre rivoluzionarla in base al progetto di accorpa-mento. il legislatore è costretto a intervenire cambiando le rego-le del gioco se vuole attuare la rivoluzione annunciata per la ge-stione dei porti, come in un processo di tra-sformazione in corsa, e non dichiarando e ascoltando le mille idee in campo e tutti i lamenti. chi è seduto nella se-dia d'oro dell'Autorità portuale, quindi tutti i presidenti, i segreta-ri generali, i direttori, i funzionari, tecnici e via dicendo, non sa-ranno mai d'accordo

alla chiusura o alla rivoluzione degli enti gestore dei porti, ov-viamente. in tanti casi le Autorità portuali si sono rivelate delle scatole vuote, delle macchine mangia sol-di. Basta fare dei con-ti per capire quanto costa alla collettività questa macchina bu-rocratica che a volte diventa davvero pe-sante. il presidente della più grossa Auto-rità portuale, quella di Genova, percepisce in media oltre 300 mila euro; quello di civita-vecchia oltre 250 mila euro; quello di napoli oltre 220 mila euro e via dicendo. il conto è presto fatto: per le port Authority esistenti la spesa, solo per i presidenti, si ag-gira intorno ai sei mi-lioni di euro; bisogna aggiungere il costo dei revisori dei conti e del comitato portuale che in media si aggira in-torno ai settanta mila euro l'anno, oltre ai se-gretari generali con la media annuale di circa ai 300 mila euro, e un infinito numero di diri-genti. e mentre le fun-zioni istituzionali pri-ma erano svolte dalle capitanerie di porto, in collaborazione con gli enti pubblici prepo-sti, oggi i costi si sono moltiplicati per mille. in molti casi si tratta di scatole vuote, senza alcun ritorno economi-co e nemmeno d'im-magine, diventando un semplice ufficio pas-sacarte e nulla di più. ecco perché occorre insistere sulla riforma della gestione dei por-ti in maniera decisa e diretta, tagliando i rami secchi, ma qui il ruo-lo della politica deve essere libero e non bloccato, come per la riforma del senato. oggi le cariche all'in-terno delle Autorità portuali a tutti i livelli sono di nomina po-litica; un sottogover-no con tutte le regole della spartizione del potere politico a livello locale, regionale e na-zionale. Ma senza la riforma, nessuno può dire di aver fatto bene a lasciare tutto immu-tato: questa strada ci porterà al fallimento. Quel cambiare tutto per cambiare niente, diventa una cantilena vecchia e stracotta, ma sempre valida per chi galleggia con la politica. per ritornare a quello che ci tocca da vicino, non è per niente utile elencare una serie di dati statistici per dire che non vogliamo che l'Autorità di Augusta sia inglobata con quel-la di catania o Mes-sina, punto e basta; anche i messinesi e i

catanesi hanno detto la stessa cosa, quindi diventa pleonastico, ripetitivo, inutile, sem-mai occorre ragionare in maniera ponderata sui perché e sulle scel-te. il porto di Augusta ha la vocazione natu-rale di porto industriale petrolifero, e in minima parte commerciale, per la presenza del petrolchimico, ma pur avendo le banchine commerciali non è mai riuscito a incremen-tare il traffico delle merci solide, attestan-dosi nel complessivo liquido-solido a circa trentamila milioni di tonnellate, ma i solidi restano una percen-tuale minima, intorno al milione di tonnella-te, mentre nel settore passeggero i dati sono a zero. Una cifra insignifican-te attualmente per consentire di parlare di peculiarità o di tut-to quello che è stato sostenuto, ma se si vuole il bene comune, bisogna pur rinunciare a qualcosa. Discorso a parte è l'ampliamento del set-tore container, che è tutto da venire, perché non basta avere le attrezzature, occorre molto di più per parla-re di numeri e non di chiacchiere. Diciamo, senza ombra di dub-bio, che le speranze ci sono tutte, e che è sta-to fatto un buon lavoro dallo staff dell'Autorità portuale megarese per un futuro svilup-po. Augusta è dotata della port Authoriy, a seguito di un emen-damento/decreto, in applicazione dopo il 1995, che consentiva di poter prelevare la differenza tra il neces-

sario tonnellaggio, non inferiore a tre milioni di tonnellate nell'ultimo triennio in solido, per poter un porto avere la sua Autorità portuale e utilizzare il mancante dalla somma della mo-vimentazione di liquidi al netto del 90%, quin-di alla fatta dei conti si trattò di una forzatura. Quello che rimane è la logistica favorevole della rada di Augusta, con la presenza di un'infinita condizione di sviluppo e di nuove occasioni tutte da svi-luppare. catania movimenta nell'anno di riferimen-to 2012 circa cinque milioni di tonnellate di solidi, ma il comparto passeggero rimane sempre poco, a parte il crocieristico. Questo dato è il risultato di un movimento di se-mirimorchi da e per la sicilia e di auto nuove destinate al mercato siciliano, oltre alla pic-cola e media impresa che insiste nell'hinter-land industriale. il porto di Messina e Milazzo insieme movi-mentano circa ventitré milioni di tonnellate di solido e il comparto passeggero compre-so, oltre il crocieristico, è il più alto in assoluto rispetto ai contenden-ti, Augusta e catania, per il governo dell'u-nica autorità portuale della sicilia orientale, sempre che il gover-no conferma questa volontà di andare avanti. Alla fatta dei conti se dovessimo scegliere sui numeri in conto tonnellate, è chiaro che Augusta è in testa a tutti; stessa cosa per le infrastrut-ture presenti e per lo-gistica portuale, oltre

che i per programmi d'investimenti già in cantiere. Ma non è così. purtroppo tutto sarà deciso in sede politica, e siracusa è stata sempre debole in questo campo. vuoi perché è la più picco-la, vuoi perché la no-stra classe dirigente non è andata mai oltre il buco della propria serratura. i catanesi sono stati agevolati da una cultura politica e imprenditoriale fuori dalla regola, oltre che dalla grandezza della città e del vasto terri-torio. ci siamo trovati sem-pre fregati dal com-paesano, siracusano di turno, che si è alle-ato con i catanesi o i palermitani. Abbiamo perso la Banca d'italia; il consorzio Asi, che era il più produttivo e significativo elemento trainante del nostro territorio industriale, e per giunta per opera di una mente contor-ta siracusana dedita al tradimento; sul cir-cuito automobilistico era più la gente che remava contro che quella che spingeva verso la sua realizza-zione; sulla bonifica della rada di Augusta (con un investimento di circa 900 milioni di euro) sono state prese sempre le distanze e sono state più le gri-da che gli atti formali, tranne qualche ecce-zione, ma tutto rimane inoperoso; la stazione ferroviaria di siracusa è stata cancellata nel silenzio più totale; ora anche la camera di commercio sarà "re-galata" ai catanesi; le aziende dell'indotto del petrolchimico sono state, nella maggior

parte dei casi, sempre di altre zone, in danno a quelle siracusane; la costruzione del nuovo ospedale di siracusa deve passare addirit-tura per le "vie" di Mi-lano; il servizio idrico integrato è stato il più fallimentare d'italia e ora si tenta di mano-vrare verso e dove non è dato sapere, mentre tutto è nel caos; il ci-mitero di siracusa è in uno stato vergognoso e della costruzione del nuovo nessuno parla (?); la strada del mare tanto decantata è un pericolo per la vita umana e lascia sotto il sole cocente i cittadini dentro le proprie auto in fila indiana per ore e ore; il mercato ittico è stato chiuso per inca-pacità politica-mana-geriale; i porti turistici in progetto rimangono carta straccia e nel so-lito silenzio, compreso il tanto promesso por-to peschereccio, ma l'elenco potrebbe con-tinuare fino a fondo pagina. ecco perché perde-remo anche l'Autorità portuale di Augusta, insieme a un'altra buo-na fetta della nostra già ferita e calpestata dignità siracusana.c'è chi si vanta di aver avuto tante idee per far crescere l'intera area orientale della sicilia, ma il conto da pagare è stato da sempre pre-sentato ai siracusani. nessuna oggettività, ma solamente gli in-teressi di famiglia, di cordata, e se i cata-nesi sono da sempre pronti a sfruttare il ter-ritorio siracusano, svi-lito e umiliato in ogni occasione dalla nostra mala politica, occorre registrare la debolez-

za dei nostri rappre-sentanti politici, che con parole e comuni-cati stampa credono di far cambiare idea a chi ha deciso di prendersi sempre tutto a casa nostra. incapacità dichiarata dai fatti pratici d'ogni giorno, ma di propo-ste di legge concrete, ragionamenti nell'indi-rizzo logico nella realtà che ci circonda per la crisi economica soffo-cante in atto, in nes-suna attività dei rap-presentati politici eletti, delegati dal popolo, c'è traccia. soli proclami e comunicati stam-pa dettati da pseudo esperti, dove si conte-sta e si elencano sem-pre fatti arcinoti. occorre ora un colpo d'ala forte e decisa per uscire dalle sec-che. non importa se la sede dell'Autorità portuale per la ge-stione della portualità orientale della sici-lia si trova a catania, Messina o Augusta; quello che serve è una modifica sostanziale all'attuale legge, che disciplina l'attività della port Authority in sede legislativa e in manie-ra rivoluzionaria, e non guardando alla poltro-na d'oro o al sistema delle nomine secondo il manuale cencelli; con la nomina di ma-nager dalla capacità riconosciuta e di rife-rimento per ogni unità cosiddetta periferica portuale, per sviluppa-re tutte le attività che necessitano nell'area di pertinenza, in piena autonomia funzionale, e lasciare all'Autorità portuale, quale orga-nismo d'Area, il con-trollo e d'indirizzo po-litico per uno sviluppo economico, che tenga conto di ogni singola realtà locale nella ge-neralità del territorio. i problemi di Augusta non sono quelli di catania e Messina e viceversa. occorre dire basta ai paradisi economici della poli-tica italiana in danno del popolo. la buona volontà è quella che manca. per un pugno di stipendi d'oro si ri-schia ancora una vol-ta d'insabbiare ogni cosa, rimanendo legati alla burocrazia di uno stato che non si rin-nova e non corre con i tempi di internet. la sede dell'Autorità por-tuale può essere ubi-cata anche a Milano o a Roma, quello che conta è la capacità ma-nageriale della sede periferica nella nuova e rivoluzionaria regola sulle Autorità portua-li. proposte concrete e non le solite sterile polemiche, per andare oltre la scienza sociale con l'azione.

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Melilli: “Sulla penuria idricaregistrata anche nelle frazioni”

Opportuna precisazione dell’assessore alla sanità salvo Midolo il quale, sulla scortadei pareri dell’UTC, precisa che si tratta di un inconveniente dovuto al picco di consumi.

Attenzione alta, da parte dell’Amministrazione co-munale, verso gli impianti di approvvigionamento dei tre centri abitati. Il costante controllo da par-te del personale dell’Uf-ficio Tecnico del Comune di Melilli ha correttamente evidenziato una anomalia nella distribuzione idrica del serbatoio di Villasmun-do, immediatamente segna-lata. “L'acqua che esce dal ser-batoio della frazione me-lillese di Villasmundo – questo quanto affermato dall’assessore alla Sanità, Salvo Midolo - ha presen-tato un colore leggermente opaco che fa presumere che una delle pompe di prele-vamento oltre ad estrarre acqua porti in superficie dei residui di sabbia. Una ditta specializzata provvederà in queste ore a misurare il bat-tente di acqua che si ha nel pozzo”. La probabile causa dell’in-conveniente potrebbe es-sere attribuita all'elevato consumo di acqua, dovu-to al periodo estivo, cau-sa dell’abbassamento del livello del pozzo. Durante il prelevamento dell'acqua, dunque, si creerebbe un

vortice in grado di rimuo-vere dalle pareti del pozzo della sabbia che imman-cabilmente, aspirata dalla pompa, verrebbe introdotta dentro il serbatoio e im-messa nella rete idrica co-munale. “Ci auguriamo oltremo-do caldamente – continua assessore alla Sanità del comune di Melilli, Salvo-Midolo - che questo strano

fenomeno possa cessare nell'immediato per rida-re serenità a tutta la po-polazione di Villasmun-do. Purtroppo i disservizi idrici nel periodo estivo sono all'ordine del giorno e sono tutti affrontati con prontezza sia dall'Ammi-nistrazione comunale di Melilli sia dai tecnici in-caricati al controllo ed alla gestione della rete idrica,

ne è da esempio l'ultimo guasto avuto ad una delle pompe di prelevamento la quale è stata sostituita im-mediatamente da una ditta specializzata con l'assisten-za del personale comuna-le, il tutto nell'arco di una giornata”. A seguito dell'istituzione delle venti Regioni italiane come enti territoriali, negli anni ’70, molte delle com-petenze sulle infrastrutture idriche dallo Stato si tra-sferiscono ad esse, avvian-do un processo che sarebbe stato completato nei de-cenni seguenti dalle leggi Bassanini e dalla riforma del titolo Quinto della Co-stituzione. La crescita dei consumi idrici e la conseguente di-spersione in ambiente di sempre maggiori quantità di reflui determina l'esigen-za di migliorare la copertu-ra del territorio anche per quanto riguarda i servizi di raccolta, collettamento e depurazione delle acque reflue, e di normare con at-tenzione la disciplina degli scarichi, nell'ottica di un utilizzo della risorsa idrica più attento alle problemati-che ambientali. A tal fine, la legge 319 del 1976, cd. legge Merli, sta-bilisce la disciplina degli scarichi nei corpi idrici ri-cettori e a mare, riparten-do le competenze in ma-teria tra Stato, Regioni ed Enti locali e disponendo una ricognizione generale dello stato di fatto. Suc-cessivamente con la legge 183/1989 per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo sono stati individuati i bacini idrografici dei principali corpi idrici ricettori, di in-teresse nazionale, regiona-le ed interregionale e sono state istituite le Autorità di bacino ad essi preposte. La legge stabilisce anche le misure che le Autorità di Bacino devono intra-prendere per la conoscenza dello stato qualitativo dei corpi idrici e per il miglio-ramento della loro tutela, considerando anche il ser-vizio idrico urbano come uno dei carichi inquinanti che devono sottostare ai vincoli della tutela dei cor-pi idrici. Con questa legge l'asse della politica dell'acqua si sposta dal garantire il dirit-to all'accesso umano all'ac-qua alla tutela della risorsa idrica nel suo complesso, cioè con un'ottica anche alla conservazione nel tem-po del patrimonio naturale.

Sopra, panoramica di Melilli. Sotto, una fontanella con dicitura in lingua francese.

SPORT Siracusa 7 AGosto 2014,GioveDìì 15

Ad occhio e croce a questo Siracusa, a giu-dicare dai nomi messi a disposizione di Ana-stasi, manca il bom-ber da venti gol. Una lacuna non da poco in un campionato come quello di Eccellenza in cui le difese arcigne non mancano e marca-tori esperti e di cate-goria nemmeno. L’arrivo di Ignazio Panatteri è stato im-portante ma non pen-siamo che da solo sia sufficiente a risolvere il problema del gol, indifferibile se si vuo-le davvero vincere il campionato. La nuova società, di-mostrando interesse per il giovane Gio-vanni Petrullo ha fatto la mossa giusta che, a suo tempo, andava fatta a nostro avviso anche per Palmiteri, altro giovane promet-tente bloccato sul fi-nire dello scorso cam-pionato da una serie di infortuni. Ma per Pe-trullo il discorso è di-verso. Dimostrò buoni numeri nelle poche apparizioni dell’anno scorso, ma, scarsa-mente utilizzato, non

Sarà l’anno di Giovanni Petrullo?Anastasi e che il dia-logo fra il giocatore e la società azzurra sia ancora aperto, perché quello che sta per ini-ziare potrebbe essere proprio l’anno buono per la consacrazione di Petrullo. Sempre-ché, naturalmente, il ragazzo ci creda e ce la metta tutta per meri-tare la fiducia del tec-nico. La presenza poi di un elemento come Ma-scara nelle file del Siracusa sarà comun-que determinante per le scelte del giocato-re, perché non è che capiti tutti i giorni di avere la possibilità di giocare accanto ad un fine dicitore come l’ex del Catania,del Napoli e del Pescara che solo per una scelta di vita e per la condivisione di un progetto ha ac-cettato di scendere di categoria, pur potendo contare su proposte di società di serie B e di LegaPro. Come che sia, non manca mol-to per capire se potrà essere, come tutti si augurano, l’anno del Petrullo-show.

Armando Galea

Per il giovane attaccante di Randazzo potrebbe essere l’anno buono per esplodere

lo della concorrenza dell’Akragas. Con la bocciatura dell’istanza di ripe-scaggio degli agrigen-tini che ha portato al disimpegno di Anto-nello Laneri, di An-drea Sottil e di Davide Baiocco, la situazio-ne dovrebbe essere in qualche modo cambia-ta, ma essendo quello degli under veramen-

te validi un genere di giocatori molto ricer-cato, non è detto che la società biancoaz-zurra abbia allentato la presa, peraltro fa-cilitata dall’attrattiva esercitata sull’interes-sato di giocare in una categoria superiore. E’ tuttavia un fatto po-sitivo che il ragazzo stia continuando ad allenarsi alla corte di

riuscì a dimostrare tutto il suo valore. Classe 1996, convo-cato più volte nel-la rappresentativa di Eccellenza, ha avuto modo di confermare le sue potenzialità che potrebbero esplodere quest’anno utilizzato come seconda punta a fianco di Panatteri. Ma c’è un ostacolo da superare che è quel-

Basket. Aretusa a caccia di nuovi colpi di mercatoL'Aretusa Siracusa si prepara per il prossimo campionato nazionale di se-rie C, per questo arriveranno un paio di rinforzi d'esperienza, anche se il vero colpo sarà la conferma di Ales-sandro Agosta in maglia aretusea. Per la regia il nome caldo è quello di Ga-briele Vitale, anche perché non è cer-ta la conferma di Simone Carpinteri. Sotto canestro invece potrebbe arriva-re l'esperto panzer Maurizio Grasso, una garanzia sotto i tabelloni nono-stante le tante primavere alle spalle. Piacciono anche il tiratore ex Acirea-le Claudio Casiraghi ed il play Dario Sortino.

Alla ricerca di una buona spalla per Ignazio Panatteri

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Calcio a 5 A/2. Parte a settembe l’avventura dell’A.S.D. AugustaPreso atto delle am-missioni disposte dalla CO.VI.SO.D. e delle domande di ri-pescaggio ammesse dalla CO.VI.SO.D. al Campionato Na-zionale di Serie A2, il Consiglio Diret-tivo della Divisione Calcio a cinque ha definito l’organico della Serie A2 per la Stagione Sportiva 2014/2015. Con rife-rimento all’organico della Serie A2 preso atto della iscrizione di 23 società aventi diritto e di 3 domande di ripescaggio il Con-siglio Direttivo, visto anche quanto fissato con il CU n. 1 del 2 Luglio 2014, ha fissa-to in 26 Società l’or-ganico della Serie A2 e conseguentemente rilevato la disponi-bilità di 3 posti e ha quindi proceduto ai connessi ripescaggi.Tenuto conto del nu-mero delle domande e verificata comun-

que la graduatoria redatta conforme-mente al CU n. 680 del 1 aprile 2014, il Consiglio Direttivo ha quindi ammesso al Campionato Na-zionale di Serie A2

le Società: ASD Co-melt Toniolo Milano, ASD Roma Torrino Futsal e ASD Parte-nope C5 M. Procida. Novità per i playoff e i playout. Saranno promosse in Serie A

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le squadre vincenti i rispettivi gironi e due società vincenti i pla-yoff. Retrocederanno in Serie B la squadra ultima classificata di ciascun girone e, tra i due gironi, una sola

società perdente i pla-yout. La formula dei playoff e playout sarà resa nota con succes-sivo Comunicato Uf-ficiale.L'Augusta,inserita nel girone B dovra vedersela con:ASD Acireale C5, ASD Catanzaro Stefano Gallo, SRL Avis Ple-iade Policoro,ASD Futsal Isola, Innova Carlisport,Libertas Eraclea, Odissea 2000 Rossano C5, ASD Roma Torrino Futsal, ASD Partenope C5 M. Procida,ASD Sa-linis, SSD Viagrande C5 ARL,ASD Atleti-co Belvedere.I calendari della Serie A2 saranno resi noti nella notte fra giovedì 14 e venerdì 15 agosto sul sito web della Di-visione Calcio a cin-que e sulle edizioni di giovedì 15 agosto di Corriere dello Sport e Tuttosport, media partner della Divisio-ne Calcio a cinque.

Pallanuoto. Colpi di mercato “sotto l’ombrellone” per le due formazioni aretuseeDopo i primi botti di mercato del Gi-rone Nord, anche al Sud con l'arrivo dell'estate, la situazione sembra movi-mentarsi. Ed è proprio a Malta, ambita meta dei vacanzieri amanti della pallanuoto, che sembra concretizzarsi uno dei colpi più importanti del mercato: Steve Camil-leri, per anni bomber e guida offensi-va del Bogliasco, pare intenzionato ad accettare la proposta arrivata da mister Aldo Baio, di sposare il progetto della 7 Scogli. Dopo aver lasciato la Ligu-ria, aldilà dei problemi economici della società, sembrava che lì il suo ciclo si fosse esaurito, abbracciare una nuova causa, un nuovo progetto, anche a due passi da casa, sembra la situazione ide-ale per il maltese. Camilleri porterà in dote i suoi 41 gol segnati e sarà l'ele-mento fondamentale su cui i siracusani costruiranno la squadra per continuare a stupire, dopo la promozione dello scorso anno. L'altra metà della pallanuoto aretusea, l'Ortigia che inizialmente pareva con-

vinta della conferma di Renè Bezic, ha provato anche lei ad inserirsi su Camilleri, ma oramai la scelta sem-bra fatta. La società del presidente Vancheri è molto attiva sul mercato, vogliosa di ripetere il campionato sorprendente della scorsa stagione, con i ragazzi provenienti dal vivaio con un anno in più di esperienza, si può punta-re dritti alla promozione. Oltre che Camilleri, sono stati fatti in passato sondaggi per provare a portare alla Caldarella un centroboa di catego-ria superiore come Saviano, che ha poi scelto la Roma Nuoto di Mario Fiorillo, ed è forte l'interessamento anche per Massimiliano Mirarchi, vicino però come il fratello Cristia-no alla Roma Vis Nova. Dovrebbe rientrare alla base, dopo il prestito al Cosenza, Raffaele Barranco, di-fensore d'esperienza e quantità che potrebbe portare quella cattiveria mancata nella finale playoff con la Sport Management.