Lezione 4 L equilibrio del mercato dei beni: applicazioni Istituzioni di Economia Politica II.

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Lezione 4 L’ equilibrio del mercato dei beni: applicazioni Istituzioni di Economia Politica II

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Lezione 4L’ equilibrio del mercato

dei beni: applicazioni

Istituzioni di Economia Politica II

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Cosa spiega le variazioni del Pil nel breve periodo?

Di quanto varia il Pil se variano le componenti della domanda?

Come è possibile spiegare fenomeni come l’espansione americana negli anni ‘90 o la recente recessione del 2008-09?

Equilibrio del mercato dei beni: applicazioni

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Esempio numerico di determinazione del Pil di equilibrio

Effetti di variazioni della spesa autonoma Spiegazione del meccanismo del

moltiplicatore Espansione negli Stati Uniti negli anni ’90 Recessione 2008-09 in Italia Risparmio e investimento in equilibrio

Equilibrio del mercato dei beni: applicazioni

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Esempio di determinazione del Pil

Scriviamo le equazioni che descrivono le componenti della domanda

Il consumo è endogeno (equazione di comportamento)

C = 100 + 0,6YD

Investimenti, spesa pubblica e tasse sono esogeni (valori costanti)

I = 50 G = 250 T = 100

Quale è il valore della produzione in equilibrio (YE)?

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La domanda aggregata Z è pari a Z = C + I + G

Sostituiamo l’equazione C = 100 + 0,6 YD

Z = 100 + 0,6YD + I + G

Sostituiamo la definizione YD = Y-T

Z = C0 + c1 (Y-T) + I + G

Sostituiamo i valori costanti di I, G e T Z = 100 + 0,6 (Y-100) + 50 + 250

Da cui Z = 0,6Y + 340

Esempio di determinazione del Pil

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Esempio di determinazione del Pil

Imponiamo la condizione di equilibrio Z=Y da cui

Y = 0,6Y + 340

(1- 0,6) Y = 340

Y = 340 = 850

Reddito di equilibrio YE = 850

Quale è il valore del moltiplicatore?

Moltiplicatore = = 2,5

6,011

6,011

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Variazioni della spesa autonoma

Esaminiamo gli effetti sul prodotto di una variazione di una componente della spesa autonoma

Supponiamo che si modifichi qualche elemento che influenza le scelte di consumo Consumo autonomo (C0)

C0100200

Manteniamo i medesimi valori per le altre variabili

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Quale è il valore di equilibrio del prodotto ?

Z = C + I + G =

= 200 + 0,6 (Y-100) + 50 + 250 = 0,6Y + 440

Imponiamo la condizione di equilibrio Z=Y

Y = 0,6Y + 440

da cui

YE = 440 = 1100601

1,

Variazioni della spesa autonoma

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Abbiamo ottenuto che C0100200 ha

causato YE8501100

Un aumento di C0 di 100 ha causato un aumento di YE di 250

Perché?

Variazioni della spesa autonoma

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DC0= 100 DY0=100

c1DY0=60 DY1=60

c1(c1DY0)=36 DY2=36

c1c1 (c1DY0)=21,6 DY3=21,6

c1c1c1(c1DY0)=12,96 DY4=12,96

L’aumento finale di Y sarà dato da:

DC0 (1 + c1 + c21 + c3

1+ c14 +….c1 n ). Il valore limite

del termine in parentesi è 1/1-c1 che è il moltiplicatore.

Per cui DY = DC0 (1/(1-c1))

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Spiegazione:

a) Consumo autonomo (C0)

b) Poiché il consumo è un componente della domanda aggregata (Z=C+I+G)

Domanda aggregata (Z=C0)

c) Poiché in equilibrio Y=Z

Produzione della stessa dimensione

(Y=Z =C0)

Se l’effetto di C0 terminasse qui avremmo Y=C0

Variazioni della spesa autonoma

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In realtà gli effetti proseguono. Infatti:

d) Poiché Pil = redditi

Y = Reddito aggregato

e) Poiché il consumo dipende dal reddito (C=C0+c1YD)

NuovoConsumi (pari a c1 × YD = c1 × C0)

f) Poiché il consumo è un componente della domanda aggregata (Z=C+I+G)

Nuovo Domanda aggregata ( Z = c1 × C0)

Variazioni della spesa autonoma

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g) Poiché in equilibrio Y=Z

Nuovo Produzione della stessa dimensione

(Y = Z = c1 × C0)

h) Nuovo Reddito aggregato …

Il meccanismo descritto riprende

Variazioni della spesa autonoma

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In conclusione:

C0 causa una sequenza di Y

Ciò si verifica perché ogni aumento del prodotto causa un aumento dei redditi e quindi un nuovo aumento della domanda

Gli aumenti sono via via più piccoli perché ad ogni “passaggio” solo una parte dei nuovi redditi viene consumata (c1<1)

Variazioni della spesa autonoma

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L’incremento complessivo di Y è maggiore di quello di C0 a causa del meccanismo descritto

Analiticamente tale meccanismo è espresso dal moltiplicatore (Moltiplicatoremoltiplica le variazioni della spesa autonoma)

Il meccanismo descritto può essere mostrato anche graficamente

Variazioni della spesa autonoma

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Lezione precedente: Domanda Z = SA+c1Y Offerta Retta a 45°Equilibrio Y=Z punto A Y=YA

ZZ

Z

45°

A

Y

YA

, Y

SA

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Vediamo gli effetti dell’aumento di C0

C0 Z

Z Y

ZZ

Z,Y

45°

A

ZZ’

BC

SA

SA’

Y

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Y C Z

Z Ye così via

ZZ

Z,Y

45°

A

ZZ’

BC

DE

Y

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Effetto finale: AA’

Per cui YA YA’

L’aumento di Y è maggiore di quello di C0

ZZ

Z,Y

45°

A

ZZ’

A’

YA

YA’B

C

DE

SA

SA’

Y

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Variazioni della spesa autonoma

I risultati ottenuti in precedenza valgono per tutte le voci della spesa autonoma

In particolare poiché

YE = SA

YE = SA

dove SA è la variazione della spesa autonoma

111c

111c

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Variazioni della spesa autonoma SA = delle sue componenti

Per cui

YE = ( C0 - c1 × T0 + I0 + G0)

Ciò implica che, nel breve periodo, il Pil è influenzato da:

Variazioni nelle decisioni “autonome” dei consumatori (C0) Variazioni nelle scelte degli investitori (I0) Variazioni nelle scelte del governo su tasse (T0) e spesa

pubblica (G0)

111c

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Risparmio ed investimento in equilibrio

La condizione di equilibrio nel mercato dei benipuò essere espressa anche come eguaglianzafra risparmio ed investimenti.

Questa condizione di equilbrio è compatibile con laprecedente.

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Condizione di equilibrio mercato dei beni Y=Z

Da essa si può ottenere una condizione equivalente

Partendo da

Y = Z = C + I + G

Abbiamo

Y - C - G = I

Sottraendo e sommando T nel primo membro

Y - T - C + T - G = I

Risparmio ed investimento in equilibrio

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Y - T - C + T - G = I

L’espressione Y - T - C è la differenza fra reddito disponibile e consumo risparmio privato (Spr)

L’espressione T – G è la differenza fra entrate ed uscite dello Stato risparmio pubblico (Spu)

Sostituendo nell’espressione precedente

Spr + Spu= I

Risparmio privato + risparmio pubblico = risparmio (S)

La condizione di equilibrio indica quindi S = I

Risparmio ed investimento in equilibrio

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In equilibrio il risparmio è uguale all’investimento. Ciò significa che in equilibrio le decisioni di chi investe (le imprese) devono essere compatibili con le decisioni di chi risparmia (i consumatori)

E’ un modo alternativo di esprimere l’equilibrio del mercato dei beni ma che consente di capire il rapporto fra risparmi ed investimenti nella teoria keynesiana

Risparmio ed investimento in equilibrio

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Risparmio ed investimenti in equilibrio

Riprendiamo l’esempio numerico precedente dove il reddito di equilibrio era 850.

Nuova condizione di equilibrio: Y - T – C + T – G = I

Dove Y -T- C = Risparmio privato

e T-G = Risparmio pubblico

Calcoliamo il consumo utilizzando la funzione del consumo

C= 100 + 0,6(850 – 100)= 550

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Risparmio ed investimenti

Sostituendo nella condizione di equilibrio i valori numerici:

850 – 100 – 550 = 200 Risparmio privato

100 – 250 = - 150 Risparmio pubblico

200 – 150 = 50 Risparmio

La condizione di equilibrio I= S è verificata

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Risparmio ed investimenti

Vediamo adesso cosa succede

1) Al reddito d’equilibrio quando aumenta il risparmio

2) Al risparmio quando aumentano gli investimenti

Utilizziamo sempre lo stesso esempio numerico

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Risparmio ed investimenti

Poniamo che i consumatori decidano di aumentare il risparmio, consumando una frazione più piccola del loro reddito disponibile. Supponiamo che la propensione marginale al consumo cada pertanto dallo 0,6 allo 0,5

Cosa succede al reddito d’equilibrio?

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Risparmio ed investimenti

Y = C + I + G Y = C0 + c1(Y- T0) + I0 + G0

Y= 100 + 0,5 (Y – 100) + 50 + 250 Y= 100 + 0,5 Y – 0,5*100 + 50 + 250 Y(1-0,5) = 350 YE = (1/1-0,5)*350= 700

Un aumento del risparmio ha prodotto una diminuzione del reddito d’equilibrio da 850 a 700. Questo è il paradosso del risparmio

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Risparmio ed investimenti

Vediamo adesso cosa succede al risparmio quando aumentano gli investimenti. Supponiamo che gli investimenti passino da 50 a 100

Riprendiamo i dati del nostro esempio numerico

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Risparmio ed investimenti Y = C + I + G Y = C0 + c1(Y- T0) + I0 + G0

Y= 100 + 0,6 (Y – 100) + 100 + 250 Y= 100 + 0,6 Y – 0,6*100 + 100 + 250 Y(1-0,6) = 390 YE = (1/1-0,6)*390= 975 C= 100 + 0,6(975-100)= 625

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Risparmio ed investimenti

Spr= Y-C-T=975-625-100= 250

Spu= T-G= 100-250=-150 S=250-150=100 Il risparmio è aumentato da 50 a 100

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Risparmio ed investimenti

Un aumento del risparmio nel breve periodo produce una caduta del reddito

L’aumento degli investimenti ha creato il proprio risparmio

Nella logica keynesiana la direzione di causalità va dall’investimento al risparmio.

Queste conclusioni non valgono nel lungo periodo

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La scomposizione della domanda può essere impiegata per analizzare alcuni eventi recenti. In particolare:

Espansione degli Stati Uniti negli anni ’90

Recessione 2008-09 in Italia

Variazioni della spesa autonoma

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Espansione Stati Uniti negli anni ‘90

Nel periodo 1993 - 2000 gli Stati Uniti evidenziano una fase di forte espansione (in media +3,7% all’anno; +4,1% dal 1996 al 2000)

La crescita media è stata molto superiore alla media dei paesi industrializzati (ad esempio UE in media 2%)

L’analisi precedente può aiutarci a capire questo risultato

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Espansione Stati Uniti negli anni ‘90 Abbiamo visto che

YE = ( C0 - c1 × T0 + I0 + G0)

Cosa si è verificato nell’economia americana?

Principalmente due fenomeni:

a) Lo sviluppo delle nuove tecnologie (Information Technology) ha spinto le imprese ad innovare i processi produttivi I0

111c

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b) Si è verificato un andamento molto positivo degli indici di borsa (in particolare dei titoli della “new economy”)

ricchezza finanziaria delle famiglie C0

Espansione Stati Uniti negli anni ‘90

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In particolare in media:

1993-2000 1996-2000consumi + 3,4% + 4%investimenti + 6,7% + 8,4%Pil + 3,7% + 4,1%

I0 e C0 spiegano Y

NB: Altro elemento alla base della forte espansione: la crescita della produttività (fenomeno di medio/lungo periodo)

Espansione Stati Uniti negli anni ‘90

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Recessione nel 2008-2009 2° semestre 2008 Crisi nei mercati finanziari

mondiali (“crisi dei mutui subprime”)

Ci occuperemo della crisi in alcune lezioni ad hoc

Effetti recessivi (crescita negativa) in tutte le principali economie mondiali

2007 2008 2009

Italia 1,6% -1,3% -5,1%

Francia 2,1% 0,3% -2,5%

Germania 2,5% 1 % -4,9%

UEM 2,7% 0,5% -4,1%

US 2% 0,4% -2,4%

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Recessione nel 2008-2009 Concentriamoci sull’economia italiana

Nel biennio 2008-09 l’economia italiana evidenzia una profonda fase di recessione con un decremento complessivo nei due anni superiore al 5%

Da cosa dipende questo andamento?

Come si lega all’andamento delle componenti della domanda ?

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Recessione nel 2008-2009

La crisi finanziaria (di cui ci occuperemo in seguito) ha effetti su investimenti e consumi

Dal lato degli investimenti:

Difficoltà nel finanziamento esterno per le imprese (nel nostro attuale modello) I0

Peggioramento delle aspettative sui profitti (nel nostro attuale modello) I0

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Recessione nel 2008-2009

Dal lato dei consumi:

Diminuzione dei redditi (riduzione dell’occupazione) Yd c1 Yd C

Caduta degli indici di Borsa (dovuta al peggioramento delle prospettive di redditività delle imprese)

ricchezza delle famiglie C0

Peggioramento delle aspettative sul futuro C0

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Recessione nel 2008-2009

Le dinamiche di consumi e investimenti spiegano dunque la dinamica del Pil

ITALIA 2007 2008 2009

Pil 1,6% -1,3% -5,1%

Consumi 1,6% -0,4% -1,2%

Investimenti 1,3% -4% -12,1%