l'Artugna 87 - Agosto 1999

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periodico quadrimestrale delle comunit di Dardago, Budoia e Santa Lucia (PN) Direzione, Redazione, Amministrazione Tel. 0434/654033 - C.C.P.11716594 Internet: http://www.naonis.com/artugna E-Mail: [email protected] Direttore responsabile Roberto Zambon - Tel. 0434/654616 Per la redazioneVittorina Carlon ImpaginazioneVittorio Janna Ed inoltre hanno collaborato Ennio Carlon, Espedito Zambon, Melita Bastianello in questo numero... DON NILLO CARNIEL Parroco di Santa Lucia

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in questo numero...

periodico quadrimestrale delle comunit di Dardago,Budoia e Santa Lucia (PN)

Direzione, Redazione, AmministrazioneTel. 0434/654033 - C.C.P. 11716594

Internet: http://www.naonis.com/artugnaE-Mail: [email protected]

Direttore responsabileRoberto Zambon - Tel. 0434/654616

Per la redazione Vittorina Carlon

Impaginazione Vittorio Janna

Ed inoltre hanno collaborato Ennio Carlon, Espedito Zambon, Melita Bastianello

Autorizzazione del Tribunale di PN n. 89 del 13-4-73Spedizione in abbonamento postale. Art. 2, comma 20,lettera C, legge n. 662/96. Filiale di Pordenone.

Stampa Arti Grafiche Risma - Roveredo in Piano/Pn

SSoommmmaarriioo

In copertina: un insolita e suggestiva inquadratura di Dardago dai colli di Polcenigo (loc. Masaret), colta dall obiettivo di Oscar Modolo.

La lettera del Plevan

1 don Nillo e don Italico ci scrivono

di don Nillo e don Italico

2 Lo conosci Ges ?

di Raffaella Del Maschio, Sara Zambon e ˙3x1¨

4 Obiettare in Caritas

di Paolo Signora

5 Viaggio a Firenze e Loppiano

di Laura Fabbro

6 La quadriglia premiata dai cechi

di Marta Zambon

7 Incontro stile Taiz

di Marta Zambon

8 Torneo di calcetto Pro Burundi

di Marco Andreazza

ed inoltre nel supplemento l Cun th

2 La lettera del Plevan

di don Italico Gerometta e don Nillo Carniel

3 Flor n

di Roberto Zambon

4 1499Æ1999: cinquecento anni dalle scorrerie turchesche

a cura di Vittorina Carlon

5 Verso il 3¡ millennio, per un era di pace duratura

di Walter Arzaretti

7 Mehmet Vani Efendi, l antagonista di Marco d Aviano

a cura di Roberto Zambon

8 Bal r e baler t

di Anna Pinal

9 Un crocevia di storie

di Vittorina Carlon

12 Il temporale

di Carla Andreini

14 Ad s vi in conte una...

Co se vu l Æ La machina da cus

di Padre Rito Luigi Cosmo

15 Una calda luce d amore

di Adelaide Bastianello

16 Una riconferma a pieni voti

a cura di Mario Povoledo

17 Commozione e meraviglia

di Fabrizio Zambon

Grazie, grazie, grazie!

di Aide Bastianello

19 La v s del m de

di Demetrio Adore

20 Intorv a la t la

di Melita e Aide Bastianello

21 Magnari de lusso

di Padre Rito Luigi Cosmo

L angolo della poesia

22 N te la vetrina

23 Lasciano un grande vuoto...

24 Cronaca

33 I ne scrit

34 Palsa, Bilancio e Programmi

35 Dai registri parrocchiali Æ Abbiamo ricevuto notizia...

Cogliamo l occasione di indirizzare un saluto cordiale a tutti i lettori de

l Artugna, ai quali rivolgiamo l augurio di pace e serenit in Cristo.

Ci sia consentito esprimere un particolare saluto ai tanti emigranti e a co-

loro che vivono in altre localit d Italia, che, in questi giorni di vacanze, ri-

tornano nei nostri paesi. Possano trascorrere il meritato riposo e coltivare co-

s affetti ed amicizie.

Ai sofferenti ed agli ammalati rivolgiamo la nostra parola di conforto e

di solidariet .

Invochiamo da Dio, in questo periodo, il grande dono della pace, mentre

ci impegniamo a vivere con seriet e concordia i nostri rapporti.

Il Signore illumini quanti nel mondo hanno responsabilit , affinch sia-

no promotori e garanti di pace e giustizia per le comunit e per i paesi loro

affidati.

La Vergine Assunta, che celebriamo in questo mese d agosto, interceda

per noi come Regina della Pace, presso Dio nostro Padre.

DON ITALICO JOSØ GEROMETTA

Pievano di Dardago Æ Parroco di Budoia

DON NILLO CARNIEL

Parroco di Santa Lucia

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Come rombo di tuonoConfesso che quando ho sentito parlare di

Missioni per i Giovani, tra me e me ho pensato che anche questa proposta si sarebbe rivelata, co-me tante altre volte, una bella iniziativa con tan-te buone intenzioni e poi amici come prima.

Dimenticavo che lo Spirito veramente po-tente e, quando vuole, compie meraviglie. Questa volta Egli si fatto vivo nelle nostre comunit inun modo molto appariscente, come un ̇ rombo dituono¨.

L entusiasmo che i quattro missionari hannosaputo creare in moltissimi dei nostri giovani una cosa difficile da raccontare. Il loro carismaha coinvolto progressivamente, giorno dopo gior-no, i nostri ragazzi.

I momenti pi toccanti della settimana sonostati senz altro la cerimonia penitenziale del ve-nerd sera a Santa Lucia — molto frequentata edapprezzata — e la messa prefestiva del giorno dopo a Dardago alla quale, assieme ai giovani,hanno partecipato molti fedeli ˙adulti¨ delle trecomunit .

La bravura e la simpatia dei Padri, il loro messaggio diretto e coinvolgente hanno saputoattirare l attenzione anche di molti giovani chenormalmente possono apparire apatici e poco pro-pensi ad affrontare un serio discorso spirituale.

Ora che le missioni sono terminate, facciamos che esse non restino un bell episodio da ri-cordare con un articolo su l Artugna o su l Cun th.Favoriamo il lavoro dello Spirito Santo tra i nostri giovani in modo che di Lui non ci rimangasolo il ricordo del rombo di tuono, seppure fra-goroso, di un temporale primaverile.

Alla ricerca della qualitL uomo d oggi alla ricerca della qualit . La

pubblicit , padrona di questi anni di fine millen-nio, un inno allo stile, alla bellezza, al benesse-re. Tutto sommato, ci un fatto positivo perchl uomo deve sempre tendere verso le cose migliori.Dovremmo, per , cercare la qualit anche nel no-stro linguaggio. Troppe volte bestemmie e turpi-loquio condiscono i discorsi di molta gente, an-che giovane. Non possiamo certo dire che questeabitudini siano indice di stile, di buona educa-zione e di rispetto verso l interlocutore.

Ricerchiamo lo stile e la qualit anche nel no-stro modo di parlare!

Un segno per il giubileoØ una radicata tradizione che per ogni giu-

bileo la comunit cristiana si impegni a realiz-zare qualche progetto a testimonianza dell annoparticolare in cui chiamata a verificare e a rin-vigorire la propria fede.

Negli incroci delle strade di campagna ci siimbatte spesso in una croce o in un capitello rea-lizzati in occasione dei passati giubilei. I nostrivecchi ci hanno lasciato molti di questi ˙segni¨.Qui possiamo ricordare:

il capitello dedicato all Immacolata in Via Brait a Dardago, anno 1800;la croce in localit Crositole (incrocio tra Via Stefani, Via Pordenone, Via Julia) a Budoia, anno 1900;la nicchia della Beata Vergine Maria di Pompei in Via Rivetta, 33 a Dardago, anno 1900; il capitello di Sant Antonio da Padova all in-crocio tra Via Castello e Via Roma a Dardago, anno 1950.Noi sapremo essere all altezza dei nostri avi?

Sapremo pensare e realizzare qualche opera chericordi ai posteri la nostra fede ed il nostro impegno?

Sarebbe bello che i lettori ci facessero cono-scere le loro proposte e il loro pensiero su que-sto argomento in modo che la comunit parteci-pi direttamente a questa importante scelta.

ROBERTO ZAMBON

Flor n* 3

Flor nParola friulana nella parlata locale. Sta ad indicare il pulviscolo,

il deposito lasciato dal fieno posto ad essiccare nei fienili. Il flor n,

di per s , di poca utilit , ma — ricco di semi — se sparso nel ter-

reno incolto, pu far nascere erba rigogliosa.

Anche questi brevi pensieri, per molti, possono essere insignifi-

canti; ma se serviranno a qualcuno come spunto per una positi-

va riflessione personale, questo flor n avr fatto il suo dovere.

*

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Brugnera(ristampa 1985 con

introduzione di Pier Carlo Be-

gotti), scrisse, nel 1911, che i Turchi avanzandoterribili ben lasciarono segni della loro ferociaa Roraipiccolo, Villadolt, Fontanafredda, Ro-veredo, si spinsero altres fino a Vigonovo,Ranzano, Polgenigo, San Giovanni, Budoia,Dardago, Santa Lucia, Marsure ed Aviano. E,

inoltre, prosegue: numerosi i morti ad Aviano,Santa Lucia, Polcenigo, Vigonovo e grandi le ro-vine e gl incendi; ma a Roveredo in piano, villadella giurisdizione dei Porcia, dove aloz el cam-po de Turchi lo luni e marti e parte di mercore(1,2,3 ottobre 1499), ben 1000 uomini furono uc-cisi, tratti prigioni dagli altri paesi e parecchi an-che del luogo.

Scanderberg, capo di quei barbari, allorch il3 ottobre inizi la ritirata, lasci indietro non po-chi dei suoi che non soltanto recaron danni, mapareggiarono al suolo il villaggio suddetto Caseincendiate insieme a grande quantit di legnami,roveri, onde la localit traeva il nome, pecore,buoi, porci ed altri animali uccisi, i strumenti dalavoro e arnesi domestici rovinati o distrutti perun valore che si calcol in seguito a pi che 78000lire venete.

Tante sono le memorie sulle devastazioni, pre-

senti nei processi ed investiture dei Luogotenenti

della Patria. In seguito ai gravi danni subiti, la

popolazione dei nostri tre villaggi inoltr richie-

sta alla Repubblica della Serenissima per l esen-

zione dai tributi, per un decennio.

SupplicatioSerenissimo principi et r.mo piissimoque Du.

Do. Venetiarum.Humiliter et devote supplicano i fedelissimi

servitori di vostra clementissima et ill.ma Signoriahomeni de S. Lucia, Budoia et Dardago sotoPulcenigo, cum sia che essi poveri supplicantiper la strage et grandissima ruina hano patidone la proxima passada incursion de turchi sianototaliter destructi et dispersi si de la roba perch tolta come delle persone morte o menate in cap-

tivit et grandissima dispersion et ruina di dictilogi et ville, per modo che non possibile dictisupplicanti con quelle misere persone li sono ri-masti possino trazer sua vita senza i suffragi etmisericordia di Vostra Clementissima Signoriasi potr certificare et tutto offeriscono justificar

Dilaceraverunt et in combustionemiserunt omnia bona et scripturas nedum ipsius ecclesiae, verum etiam om-nium aliarum huius patriae.

(Archivio della Pieve di S. Maria Maggiore di Dardago).

Cos nel 1588 Jacopo, cameraro della Pieve

di Santa Maria Maggiore di Dardago, ricordava

al visitatore apostolico della diocesi, mons. Giorgio

Mariano, la devastazione dei Tuchi, subita

dalle popolazioni di Dardago, Budoia, Santa

Lucia, con la conseguente distruzione dei beni e

dell archivio della chiesa madre, nel 1499.

Per la storia dei tre paesi, questo fu sicura-

mente il periodo pi drammatico del quindicesi-

mo secolo.

Le incursioni turchesche ebbero inizio in mo-

do massiccio nel 1472, con ottomila uomini che

dilagarono nella pianura friulana, senza raggiun-

gere la pedemontana, e che, dopo una rapida scor-

reria, indietreggiarono, portando con s prigio-

nieri e bottino.

Le milizie della Serenissima non seppero op-

porre resistenza alle orde ottomane, tanto che

nell ottobre e novembre del 1477 — anno in cui si

verific anche l invasione delle cavallette — i Turchi,

guidati da Scanderberg, signore della Bosnia, giun-

sero nuovamente in Friuli, sino al Piave.

L ultima incursione fu quella avvenuta nel set-

tembre-ottobre 1499: gli ottomani superarono

l Isonzo il 28 settembre e, in una settimana, rag-

giunsero le rive della Livenza, tra depredazioni,

incendi, violenze, morte e deportazione di uomi-

ni, donne, bambini, mentre la difesa veneziana si

asserragliava nella fortezza di Gradisca.

Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre, i Turchi ri-

passarono a guado il Tagliamento nei pressi di

Valvasone e, poich il fiume era in piena e ral-

lentava cos la marcia di ritorno, sgozzarono gran

parte dei prigionieri, uomini e donne anziani, men-

tre portarono con s tanti ragazzini.

La cronachistica (cf. co. Jacopo da Porcia, M.

Sanudo, Girolamo Priuli, co. Niccol Maria di

Strassoldo, ) ha fornito dati pi o meno preci-

si, spesso contraddittori sul bilancio di queste

azioni di guerra e di saccheggio, ma su alcuni ele-

menti si trovata d accordo: la ferocia delle mi-

lizie turche, la quantit incalcolabile di paesi

rasi al suolo e di persone uccise o ridotte in schia-

vit e l incapacit delle truppe veneziane di fer-

mare l invasione. Il De Pellegrini, in Le incur-sioni turchesche in Friuli e i castelli di Porcia e

4

L eterna ricerca di potere e di pace ha sempre

diviso e unito destini di popoli.

Cos accadde per Friulani, Veneti, Austriaci, Bosniaci, Turchi,

nella storia che si snoda nei tre articoli successivi e che

abbraccia le nostre terre a cavallo di due secoli, dalla seconda

met del 400, periodo in cui le devastanti scorrerie turchesche

depredarono i nostri paesi, alla fine del 600, in cui il Sultano

dispose che le citt e i villaggi, calcati dall esercito ottomano

all assalto di Vienna, venissero rispettati.

Oggi — alle porte del terzo millennio — impariamo a preparare la pace,

unica condizione per l affermazione dei diritti umani, dell equit , della

giustizia e della stessa salute ambientale, modificando il motto romano

˙ Si vis pacem para bellum¨ in ˙Si vis pacem para pacem¨ .

1499Æ1999: cinquecento annidalle scorrerieturchesche

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5Verso il 3¡ millennio, per un era di paceduratura

al Vostro Mag.co Logotenente et dichiarir li dan-ni per loro hauti. Imper de gratia special supli-ca Vostra Sublimit se degni conceder a dicti po-veri supplicanti che siano exempti da tutte angariareal et personal per anni X e pi o mancho quan-to a vostra misericordiosissima et clementissimaSignoria apparer et quello dimanda di gratiaspecila a Vostra Celsitudine a li piedi da la qualhumiliter et devote se racomandano.

. . .

Ant. Lauredanus eques patr.For.Loc.Utini, die 27 februarij 1501

Pare, per , che nessuna domanda sia stata esau-

dita, nonostante l appoggio del Loredan,

Luogotenente di Udine.

Resti di impronta turca non sono particolar-

mente radicati sia nella parlata locale sia nelle

tradizioni popolari.

L onomastica cognominale non presenta at-

tualmente alcun resto storico. I registri di batte-

simo della Pieve, fino alla fine del 1700 registra-

no la presenza dei cognomi Turchet (come etnico

che nel Medio Evo e nell et moderna indicava

generalmente Turchi, Saraceni e Musulmani, e

aveva il significato di non cristiano o di persona

cattiva, crudele) e Moro (come appartenenti alle

popolazioni di religione islamica, ma anche in

senso figurato di pelle o di carnagione molto scu-

ra). Permangono in uso i soprannomi Moro e i

Mori, quest ultimo per identificare un intero grup-

po familiare, da attribuire con ogni probabilit al-

la seconda motivazione sopra evidenziata.

Per rimanere nei pressi di casa nostra, a Marsure

quotidianamente alle cinque pomeridiane, rin-

tocca la campana della chiesetta di Santa Caterina

per ricordare i paesani morti durante l invasione

del 1499.

Altrettanto a Vigonovo, il 30 settembre, d del-

la distruzione del paese.

Alla chiesa della Santissima di Polcenigo so-

no ancor oggi conservati quattro ceppi di ferro

che la tradizione e i testi vogliono posti dai Turchi

alle caviglie e ai polsi dei Conti di Polcenigo e

da questi donati al santuario, dopo la liberazio-

ne. Sempre nel santuario tra le figure lignee sno-

dabili, servite per le rappresentazioni sacre, ci so-

no due teste con copricapi orientali, raffiguranti

un arabo e un ottomano, che la tradizione vuole

in rapporto con le incursioni turchesche.

Il terzo centenario della morte di Padre Marco

d Aviano sta coinvolgendo nella preparazione e

celebrazione diocesi, comunit , autorit ed isti-

tuzioni culturali in un raggio geografico ben pi

vasto dell Avianese.

L apposito Comitato, costituito dal Provinciale

dei Cappuccini e presieduto dal vicepostulatore

padre Venanzio Renier, ha stilato un programma

di tutto rispetto e di ampio respiro, ruotante at-

torno alla data del 13 agosto: quel giorno del 1699

˙spirava quello spirito che incaloriva le anime

conversando fra noi¨. La citazione tratta da una

lettera dell imperatore Leopoldo I d Austria, ad-

dolorato per la morte del suo ˙angelo tutelare¨,

avvenuta a Vienna durante l ennesima missione.

Non serve sottolineare ancora quanto gigan-

te per la storia ed eccezionale come cristiano sia

il ˙nostro¨ Marco d Aviano, ˙paragonabile — af-

ferma un testimone oculare dei suoi prodigi — ai

maggiori santi del Paradiso¨.

Budoia, Dardago e Santa Lucia hanno sposa-

to da tempo la causa del salvatore dell Europa

cristiana e guardano alle attivit che la promuo-

vono con convinzione, adesioni e prestando an-

che collaborazioni fedeli e preziose, nelle perso-

ne di alcuni laici molto disponibili.

Ed bello e forse giusto sia cos , trovandosi

il nostro comune a ridosso di Aviano e avendo i

nostri avi sempre parlato con ammirazione di pa-

dre Marco e trasmesso il suo ricordo come di un

santo.

Riconoscendo questa tradizione e onorando-

la, vogliamo dunque contribuire alla riuscita del

centenario. Siamo invitati anzitutto a condivide-

re con la comunit di Aviano momenti di festa e

di formazione religiosa e culturale.

Dal 7 agosto al 30 settembre c la possibilit

di calcare le orme di Padre Marco visitando nel

battistero del Duomo di Aviano una mostra sto-

rica che raccoglie cimeli del santo frate ed ele-

menti per comprendere le vicende e il tempo in

cui visse e combatt la buona battaglia della fe-

de. La Casa dello Studente, poi, ospita altre due

rassegne: un omaggio del mondo dell arte al Padre

Marco; una galleria di foto dei luoghi da lui pas-

sati in Europa ad annunciare pace e perdono (e si

tratt di viaggi incredibili per ampiezza e con-

corso di genti...).

Solenni le celebrazioni religiose in program-

ma: la veglia penitenziale e la liturgia del Transito

con processione a Villotta (meta il ˙capitello di

Padre Marco¨); e la giornata della memoria e del

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desiderio di beatificazione: se Padre Marco non

fosse gi santo nell opinione di tutti e nei voti an-

che di non pochi vescovi, non si muoverebbero da

Vienna il Nunzio Apostolico (presiede lui la con-

celebrazione vespertina in Duomo del 13 agosto),

dall Ungheria un vescovo e il sindaco di Buda, i

presuli delle diocesi vicine, i frati di tutti i con-

venti del Veneto, Friuli, Trentino e Alto Adige,

gi venuti peraltro ad Aviano lo scorso 17 mag-

gio, da ben dieci regioni d Europa, a riconoscere

la santit sempre insigne fra i Cappuccini del Padre

Marco e i meriti del suo araldo Padre Venanzio,

festeggiato per i suoi 90 anni compiuti.

Come ad Aviano, cos a Vienna: siamo desi-

deratissimi e attesi numerosi, anche come pelle-

grini alla tomba del Venerabile Padre Marco,

dall 11 al 13 settembre, uniti al vescovo e alla

diocesi nostra e ai presuli e Chiese della Regione

che visitano Vienna anche nel nome e con lo ̇ spi-

rito di Aquileia¨, che il nostro cappuccino rin-

nov negli stessi paesi d Europa evangelizzati dai

missionari partiti dalla Chiesa che tutti ricono-

sciamo Madre.

Non sar un andare ̇ per conto nostro¨, ma un

incontrare un popolo vicino e amico, presente con

noi ai riti previsti su una grande piazza della ca-

pitale d Austria e nella celebre cattedrale di Santo

Stefano, dove la Messa per l anniversario della

liberazione di Vienna (12 settembre 1683) si con-

cluder con una processione alla Kapuzinerkirche

e la commemorazione all’aperto, davanti al mo-

numento bronzeo che ricorda il Padre Marco, se-

polto all interno della chiesa in un urna rifatta per

questo centenario.

˙Marco d Aviano: predicatore,taumaturgo e consigliere dei potenti¨ di Umberto Coassin

(Acquaforte su lastra di zinco).

L opera ha partecipato ad unamostra d arte dedicata a PadreMarco.

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Leggo nel messaggio di indicazione del pel-

legrinaggio dell Arcivescovo Presidente del

Comitato Regionale per il Grande Giubileo, or-

ganizzatore ufficiale di questo evento di comu-

nione e conversione europea alle soglie dell Anno

Santo 2000: ˙Sono passati trecento anni e com-

prendiamo sempre pi la grandezza e attualit sto-

rica e la santit di questo nostro conterraneo (Padre

Marco), apostolo, maestro del perdono cristiano

e ambasciatore della pace per la libert dei po-

poli europei: un perdono che chiediamo a Dio co-

me primo frutto del Grande Giubileo; una pace

che soffre violenza anche nel vecchio continen-

te e ancora in quei paesi dove il celebre frate con-

tribu alla vittoria della civilt sulla barbarie del-

la guerra¨.

In queste parole riassunta l importanza di

fondo delle celebrazioni centenarie in corso: an-

che per noi, per questo lembo pedemontano di

Friuli, patria di Padre Marco, cucita al suo nome

per tutti i secoli. Abbiamo trepidato per il nuovo

conflitto balcanico in Kosovo, sentendo il rom-

bare minaccioso degli aerei partenti dalla base di

Aviano e vedendoci sui teleschermi di tutto il

mondo (la linea dei nostri monti era spesso mo-

strata come sfondo di decolli e atterraggi) con una

nomea ben diversa da quella esistente tre secoli

fa. ̇ Tacciano (per sempre) le armi e parlino i san-

ti¨: lo ripetiamo anche noi con Padre Venanzio,

predicatore itinerante della pace soprattutto in

questi mesi. La terra avianese e le sue genti

ritornino alla fama di un tempo, quando tutta

l Europa l associava al nome di Padre Marco. E

sia pregato, aggiungiamo, perch chiuso fune-

stamente il secondo millennio, si apra un era di

pace duratura. Al suo trionfo — insegna Padre

Marco — serve il perdono sincero e vicendevole

di individui e nazioni, per i peccati e i sacrilegi

perpetrati all umanit sorella con inutili atrocit ;

serve il ritorno a Dio e l educazione alla pace del-

le famiglie e delle societ ; serve l unione anche

politica dei popoli europei.

Sono valori essenziali e che tutti, nel nostro

piccolo, possiamo e dobbiamo promuovere. Sono

i valori e i fini pi alti che le celebrazioni cente-

narie in onore di Padre Marco d Aviano voglio-

no richiamare.

Per questo, soprattutto, chiesta la nostra at-

tenzione e partecipazione, con un amore grande

per il figlio pi degno di ricordo e venerazione

della nostra terra: Padre Marco.

WALTER ARZARETTI

Mehmet Vani Efendi, l’antagonista di Marco d’Aviano

L’Europa cristiana ricorda in vari modi la figura di Padre Marco d’Aviano˙capo spirituale¨ dell’esercito che ferm l’avanzata dei turchi verso la conquistadi Vienna. Anche nell’esercito ottomano brillava un uomo eccezionale, il princi-pale consigliere del sultano. Il suo nome era Mehmet Vani Efendi, vero antago-nista del nostro Marco d’Aviano.

Essi furono due tra i pi grandi e illustri uomini del loro tempo, i pi influen-ti predicatori, lo stendardo della loro religione. Non si incontrarono mai perso-nalmente: forse avrebbero potuto diventare amici.

Mehmet Vani nacque nel 1634 a Guselsu, centro situato tra l’Iran e l’Iraq.Questa cittadina ha sempre avuto, ed ha ancora, un’importanza strategica per lasua posizione in un territorio in cui si affrontano e si fondono popoli di etnie di-verse. Il giovane Mehmet studi in vari centri minori dell’ impero ottomano e potapprofondire tutte le sfaccettature dell’Islam. Ad Erzurum egli fece amicizia conil governatore che lo port con s a Istanbul dove divent molto presto il precet-tore dei principi e uno dei pi influenti e potenti amici del sultano Mehmet IV.

Molti cortigiani fanatici odiavano Mehmet Vani poich rifiutava le loro atti-tudini all’assassinio politico e la loro faziosit che non avevano niente a che fa-re con la tolleranza del vero Islam da lui predicato e fatto praticare durante il re-gime del Sultano Califfo Mehmet IV.

Mehmet Vani era un assertore del dialogo tra Cristiani delle varie confes-sioni e Musulmani. In Turchia si svolsero, promossi da lui, incontri ecumenici im-pensabili in Europa. Mehmet viveva in un centro vicino ad Istanbul avuto in do-no dal Sultano. Un posto ideale per la pausa e il riposo ma anche per meditareprogetti: uno di questi era quello di ritentare la conquista della ˙mela d’oro¨,Vienna, per la gloria dell’Islam. Con eccezionali operazioni strategiche e logi-stiche fu organizzato un potentissimo esercito di 300 mila uomini che si mosseverso Vienna. Era necessario procurare acqua, cibo, munizioni ed armi. Su con-siglio di Mehmet, il Sultano aveva disposto che le citt e i villaggi attraversatidall’esercito dovevano essere rispettati; ogni cosa requisita doveva essere equa-mente pagata (comportamento ben diverso da quello tenuto, 200 anni prima, daiturchi che invasero le nostre terre!).

Tutti i venerd i Musulmani dovevano pregare e la domenica, migliaia diCristiani che servivano l’esercito ottomano avevano il loro ˙giorno libero¨.

Arriv il momento fatale quando i due eserciti, ˙spiritualmente guidati¨ daPadre Marco d’Aviano e da Mehmet Vani Efendi si affrontarono. I due grandi uo-mini ˙combatterono la loro battaglia¨ a pochi metri l’uno dall’altro. L’esercitoturco ne usc sconfitto e Vienna fu salva.

La regola ottomana conosceva solo due soluzioni per i comandanti in capo:vittoria o morte. Mehmet era un comandante sconfitto ma anche amico persona-le del Sultano.

Questi trov una soluzione al dilemma donando all’amico un piacevole pae-sino: Kestel. Questo posto tranquillo, lontano dagl intrighi e dalle lotte di pote-re sarebbe diventato un sicuro rifugio per Mehmet.

Qui pass gli ultimi anni della sua vita: da tutti gli angoli dell’impero, i pel-legrini venivano a sentire la sua predicazione. Il 1¡ ottobre 1685, Mehmet VaniEfendi mor colpito da infarto. La sua memoria viva ed tuttora venerato co-me un santo.

a cura di ROBERTO ZAMBON

Notizie tratte da: ERICH FEIGL Van’dan Viyana’ya - Mehmet Vani Efendi e Marco d’Aviano.

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8Bal r e baler t

Fiocco azzurro in piazza. Ø nato il baler t, fi-glio di sua maest el bal r.

Sta vivendo l umiliante periodo della cresci-

ta, perch sa di essere discendente di un albero

famoso e vistoso, ma cos piccolo ancora un

nessuno: non ha forza, non visibilit , non consi-

derazione.

Ha la solitudine di un delfino destinato ad oc-

cupare un trono, ma tenuto in segregazione da

guardiani scrupolosi. Non vorrebbe aspettare. Se

trovasse qualcuno che lo gonfiasse come si fa con

gli animali da allevamento, o con le colture a cre-

scita accelerata, sarebbe contentissimo. Ha solo

alcuni mesi e ha gi raggiunto l altezza di un ra-

gazzino di sei anni. Per lui gli esperti prevedono

una crescita di circa un metro all anno.

Il suo pedigree impeccabile: la maggiore au-

torit civile, il sig. Sindaco, stata chiamata a

constatare la presenza del baler t a breve distan-

za dal tronco paterno, a ridosso della casa di

Camillo.

Ora avvenuto il trasferimento nella zona pro-

tetta di un orto dardaghese. Ha gi un padrino che

lo tuteler nel caso si assentasse il proprietario

dell orto (Cornelio Marin).

Ora cresce e prospera, non troppo lontano dal

rumoreggiare della piazza, cos comincia a farsi

l orecchio a quello che sar la sua futura resi-

denza, e ad abituarsi agli ascolti di piazza.

Sentendone di ogni colore, si abituer alla tol-

leranza della razza umana, consapevole che an-

che gli alberi hanno le loro magagne. Suo padre

stato di una baldanza esagerata che neppure un

re si sarebbe permesso, ed era un semplice albe-

ro, neppure tanto pregiato; era solo di una gran-

dezza smisurata.

Faceva ombra alle corriere, a chei che i le spe-t va e a chei che i rivava, alle loro valigie, ai ve-ci, ai c nais, ai d vins e alle d vene che i vole-va fasse vede, al g a, al stagn n, alle vace e ai muss che i passava stracs, sotto lo strepito

delle cicale che urlavano la loro ebbrezza di

vivere.

Che tempi! El bal r guardava e sorrideva. Ora

ridimensionato e dimostra i suoi acciacchi.

Cos invecchiato e malandato, sembrava im-

probabile che con l asfaltatura della piazza, do-

ve non cresce pi un filo d erba, il bal r si creas-

se una sua discendenza.

Da buon patriarca friulano, ha fatto dischiu-

dere un seme in un p in de saval n, mostrando

che la vita qualcosa di grande e insopprimibi-

le. Ogni generazione che arriva, fa saltare un nu-

mero di convincimenti e mette a dura prova le re-

gole del vivere e la pazienza dei genitori.

Cosa potr avere da contestare el baler t al

maestoso bal r, non lo possiamo indovinare.

Sappiamo per certo che i piccoli non sono n te-

neri n riconoscenti, quando ereditano il succes-

so dei grandi.

Per ora il suo dovere crescere mentre augu-

riamo ˙lunga vita¨ ancora, al glorioso bal r.

ANNA PINAL

Sempre imponente el bal r,nonostante la sua lunghissima vita.

Page 9: l'Artugna 87 - Agosto 1999

Pietro Spilimbergo Elena Maria Elisabetta Polcenigon. 15.9.1792

Giuseppe Cirionin. 14.2.1810

Teresa Ludovica Spilimbergon. 3.4.1817

Antonio Cirionin. 1.4.1852

Emma Braidottidi Udine

Generio Cosmon. 1885 Æ m. 15.9.1916

Angelica Cirionin. 12.2.1887 Æ m. 30.9.1916

Luciana Cosmon. 25.8.1906 Æ m. 22.8.1998

Mario Cosmon. 14.8.1941

Lucio Cosmon. 13.3.1972

Un crocevia di storie

Per la maestra Luciana Cosmo giunto il

momento della storia, storia lunga novantadue

anni, di sacrifici, di fatiche, di dedizione, di sod-

disfazioni, di serenit , riportata alla memoria ad

un anno dalla sua scomparsa da alcuni ex scola-

ri, tra i primi della sua lunga carriera scolastica

di docente, durata ben quarantasei anni.

Appena decenne, la vita l aveva profonda-

mente segnata negli affetti, privandola dell amo-

re dei genitori. Il padre Generio, insegnante ele-

mentare si laure in legge a ventisei anni.

Uomo dotto, am profondamente il suo paese

tanto che — nel 1904, ancora studente — diede al-

la stampa un discorso di protesta contro la demo-

lizione del Castello di Polcenigo, contro ˙l attoinconsulto di certuni, che vorrebbero offuscare lanostra Polcenigo del suo fatidico raggio...¨ .

POLCENIGONeo dottore in legge

10. Ieri, appena qui giunta la notizia telegrafica

che l amico Generio Cosmo era stato proclamato

dottore in legge all Ateneo Patavino, numerosi

amici suoi mossero con carrozze a incontrarlo alla

Stazione di Sacile, ov egli arriv col diretto delle

15.50.

Tralasciamo descrivere dell incontro entusiasti-

co e diremo in breve quanto i suoi modesti conterra-

nei fecero per festeggiare il laureato.

Gi fin dalle 18 notavasi in questo ridente pae-

sello un insolito andirivieni animato di persone

d ogni et e condizione vestite a festa; erano amici

suoi quasi tutti del luogo, che con slancio gentile e

fraterno si preparavano a tributare al festeggiato il

saluto e l omaggio del cuore.

Settanta commensali, tutti del Comune sedevano

nella grande sala dell albergatore Lacchin, sfarzosa-

mente addobbata per l occasione. Nel mezzo della

lunga tavola sedeva il festeggiato, a destra la consor-

te, il fratello dott. Giacomo, il medico del luogo

dott. Achille Piva, il farmacista Scarpari; di fronte il

padre, la madre, lo zio Don Giovanni e tutti i parenti

pi prossimi; il suocero Curioni, la signora e i nipo-

tini, lo zio materno Bonan Girolamo, Bonan Arturo,

il perito Lorenzo Zaro, il capitano Curioni, Raffaele

Tizianel, Luigi e Pietro Bazzi, Giosu e Domenico

Zaina, Del Cavalier Giacinto, il segretario Mu-

nicipale Cillo Giuseppe, il Ricevitore del dazio

Gaetano Lanzi, Adolfo Gistori, Lazzaro Luzzato di

Trieste, il maestro Padernelli di Sacile, per tacere di

tanti altri che sarebbe troppo lungo enumerare.

Diede la stura ai brindisi lo zio Don Giovanni

Cosmo parroco di Fontanafredda, ottantenne, che

lesse il seguente applauditissimo acrostico:

A GENERIO COSMO — Laureato8 luglio 1912

Gi tu fin da fanciullo, o mio Generio,

Eri presto ad apprender le lezioni,

N m ingannavi allora che da serio

Esprimevi un pensiero di pi buoni.

Raro caso, salendo da te solo,Il monte della scienza, a poco, a poco,Onorato spiegavi sempre il volo,Che al tuo volere esser doveva foco.

Ora maestro semplice a bambini,Sempre amato da tutti; indi studente,Marito poscia, e padre di piccini,Ognor per coll obbiettivo in mente;

L obbiettivo di giungere a quel grado,A cui mirasti sempre: laureatoUn giorno esser volevi, e di buon gradoRiprendesti il cammino gi segnato.

Ecco raggiunto quello scopo, ed oggiA te sorride, a dritto, la vittoria.Tu sei contento, che gi in alto poggi;Onora il tuo paese, e sii sua gloria.

Lo zio Don Giovanni Cosmo.

Estratto di albero genealogico

DALLA CRONACA DELL EPOCA DEL ˙ CORRIERE DEL FRIULI¨ ANNO 1912

Page 10: l'Artugna 87 - Agosto 1999

Mor in guerra, nel 1916; la madre Angelica

della nobile famiglia Curioni di Polcenigo, segu

il marito quindici giorni dopo, lasciando orfani -

oltre a Luciana, la maggiore, vissuta con i non-

ni materni — tre figli in tenerissima et , che furo-

no cresciuti dagli zii paterni.

L era fascista era appena agli inizi, quando

Luciana, non ancora ventenne, uscita appena dal-

la fanciullezza e ancor pi giovane della sua et

nell aspetto, ricevette l incarico di maestra dal

Provveditorato agli Studi di Trieste nella picco-

la scuola di via della Chiesa, a S. Lucia, paese in

pieno sviluppo demografico da far invidia ai no-

stri giorni.

Era una bella ragazza dal volto leale, che sa-

peva essere cordiale e severa, e dallo sguardo for-

te e deciso, che scandagliava, che sorrideva e che

mirava a un generoso ideale: l educazione dell ani-

mo, l assuefazione ai pensieri puri, alla bont , al-

la grandezza.

Ottima preparazione didattica e personalit

decisa riuscirono a conquistare la stima dei suoi

scolari — tra gli anni Venti e Trenta, periodo in

cui la scuola non era sempre facile, ai cui poli si

trovavano il banco dell asino e la cattedra del sa-

piente. L insegnante, che sapeva insegnare, sa-

peva mantenere la disciplina, poich il bambino

non era libero, si faceva libero: l autorit della

maestra era il soccorso che il bambino aspettava

per farsi libero.

Le vennero assegnate le classi del corso ele-

mentare inferiore, poich quelle del ciclo ele-

mentare superiore si svolgevano allora solamen-

te a Budoia. Gi nel 1925, anno del suo ingresso

nel mondo educativo (come insegnante supplen-

te oper il biennio precedente a Mezzomonte), si

trov ad insegnare a sedici bambini al primo an-

no d istruzione. Nello stesso anno accett l inca-

rico di commissaria agli esami di ˙compimento

del corso elementare superiore¨, ovvero di clas-

se quinta.

Per una giovane docente come era lei, non fu

certo facile l anno scolastico 1927/28: le vennero

assegnate due classi, la prima di 24 alunni ai

DAL ˙ CORRIERE DEL FRIULI¨ ANNO 1923

PORDENONEIN ONORE DI DUE EROI AVVOCATI

I 7 settembre 1923 gli avvocati procuratori iscritti presso il Tribunale di

Pordenone inaugureranno presso il Tribunale di Pordenone una lapide nei locali del

Tribunale ai loro gloriosi colleghi avvocati Carlo Cameroni e Generio Cosmo,

morti in guerra.

La cerimonia verr fatta con solennit e con l intervento delle autorit cittadine.

Terr il discorso inaugurale lo avv. Marco Marin, invalido di guerra.

Attualmente la lapide collocata all ingresso del Tribunale, in alto a sinistra.

DAL ˙ CORRIERE DEL FRIULI¨ ANNO XLIV N. 68 LUNEDI 21/3/1921

LA CROCE DI GUERRA ALLA BANDIERA DEL COMUNE DI SACILE

Con uno squisito senso di opportunit , a matrina della bandiera fu scelta,

una giovinetta, orfana di guerra, alunna del I. corso normale; la figlia del tenente

mitragliere avv. Generio Cosmo, caduto gloriosamente sul campo dell onore, a

Vertoiba.

Dopo che il generale Porta, assistito dal prosindaco prof. Selmi ebbe appeso

alla bandiera del Comune la croce di guerra, la signorina Cosmo, ringrazia il comi-

tato per l onore fattole di averla designata quale madrina della bandiera del

Comune.

— Vada — esclama commossa, commovendo — Vada l onore alla santa memoria

di mio Padre, cittadino d elezione di Sacile, caduto in guerra per la grandezza della

sua Patria

Possa questo vessillo, rappresentante il forte e generoso popolo di Sacile, esse-

re d incitamento alla concordia degli animi ed al bene operare per il benessere

comune: la croce di guerra conferitagli dal Re per le benemerenze e l eroismo

dimostrato dai cittadini sacilesi, nel periodo dell invasione, sia di stimolo alle

generazioni presenti e future; e tutte le nostre forze tendano a renderci degni del

nostro paese e ad amare sempre pi fortemente la nostra grande madre, l Italia! —

(Vivissimi applausi).Chiude affidando al Sindaco la bandiera e l onorifico incarico di custodirla.

CLASSE 1AANNO SCOLASTICO 1927/28

Natale Besa, Pietro Celant, Osvaldo Comin, Battista Fort, Sergio Fort, Luigi Gislon, Vittorio Gislon, Giuseppe Lacchin,Mario Pusiol, Anacleto Sold , Severino Sold , Marcello Varnier,Arduino Vicenzi, Egidio Dotta, Maria Andrean, Anna Della Fiorentina, Silvia Debenz, Maria Fort, Rosina Fort,Luigia Lacchin, Matilde Lacchin, Santina Polese, Caterina Rizzo,Fiorina Saccon. Luciana Cosmo, nel 1926

e nel 1939.

Page 11: l'Artugna 87 - Agosto 1999

quali insegn secondo i recenti programmi mini-

steriali del 1923 a leggere, scrivere e far di con-

to, — oltre al Rispetto dell igiene e pulizia della

persona, alla Volont e carattere dimostrativo nel-

la ginnastica e nei giuochi, a Religione, a Nozioni

varie, e a Lavori donneschi e lavoro manuale — e

la seconda di 33 bambini, istruiti al ˙passaggio

alla classe terza¨. La sua bravura e seriet rag-

giunsero ottimi risultati, poich solo alcuni ven-

nero ˙non approvati¨ alla classe successiva.

In terza, l impegno fu maggiormente gravo-

so: la preparazione era mirata agli esami per il

compimento del corso elementare inferiore.

Alle precedenti discipline si affiancavano

Canto, Disegno e Bella scrittura, Lettura espres-

siva e recitazione, Geografia, mentre le rimanen-

ti — Storia, Scienze fisiche e naturali e Nozioni di

Igiene, Nozioni di diritto e di economia — veni-

vano svolte nel corso superiore. Nel triennio

successivo, il Provveditorato di Venezia le

affid nuovamente la classe prima per due anni

consecutivi, composta di 25 alunni, mentre

negli ultimi due anni di permanenza a Santa Lucia

insegn a bambini di seconda (25/28 scolari).

Dopo quasi un decennio d insegnamento a

Coltura e un biennio a Palazzolo dello Stella, ri-

torn nuovamente nel luogo d inizio di carriera,

cosicch negli anni bellici del 1943/45 fu a Santa

Lucia, esercitando in una pluriclasse di 24 bam-

bini di prima e di 14 di seconda.

La sua carriera di docente prosegu nella scuo-

la di San Giovanni di Polcenigo sino al 1969, an-

no di quiescenza. Non poteva non trasmettere le

sue scelte educative al figlio Mario, insegnante

di matematica e preside di Scuola Media, il cui

nome legato in particolare alla scuola di Polcenigo.

La maestra Cosmo costitu un crocevia di tan-

te storie: non soltanto la sua storia, ma quella di

persone umili, semplici, che a duro prezzo han-

no riscattato la loro dignit anche attraverso la

padronanza dell alfabeto.

CLASSE 2A

ANNO SCOLASTICO 1927/28

Arturo Besa, Giacomo Busetti, Eugenio Comin, Angelo Fort,Fausto Fort, Giuseppe Franco Fort, Umberto Fort, Valentino Fort, Secondo Gislon, Luigi Introvigne, Massimiliano Lacchin, Aurelio Polese, Giuseppe Pusiol, Arduino Sold , Gildo Vincenzi, Giustina Andrean, Maria Angelico, Italia Bardusco, Rita Bardusco, Santina Busetti,Battistina Celant, Ines Fort, Letizia Fort, Linda Fort, Luigia Fort, Maria Fort, Gemma Lacchin, Santina Pusiol, Clelia Rizzo, Maria Serafin, Ida Sold , Maria Sold , Rosa Vicenzi.

CLASSE 1AANNO SCOLASTICO 1929/30

Fermo Besa, Francesco M. Bravin, Paolo Busetti, AlessandroFort, Battista Fort, Sergio Fort, Gio Maria Gislon, Terzo Gislon,Plinio Lacchin, Vittorio Saccon, Ireneo Sold , Severino Sold ,Steno Stefani, Maddalena Andrean, Vittoria Bardusco, MariaTeresa Besa, Angela Fort, Elena Fort, Rosina Fort, VincenzaLacchin, Olga Rizzo, Teresa Rizzo, Vincenza Serafin, Lidia Sold ,Lucia Vicenzi.

LE CLASSI

CLASSE 2AANNO SCOLASTICO 1931/32

Lino Angelico, Alberto Busetti, Ettore Dotta, Andrea Fort, PietroFort, Domenico Gislon, Terzo Gislon, Pietro Lacchin, DionigiPusiol, Antonio Rosa, Vittorio Saccon, Gio Batta Sold , IreneoSold , Severino Sold , Steno Stefani, Ovidio Enrico Vicenzi,Maddalena Andrean, Maria Andrean, Lidia Bravin, GiuseppinaComin, Maria Gislon, Enci Lacchin, Luci Lacchin, RosaliaSaccon, Fedra Stefani

CLASSE 2AANNO SCOLASTICO 1932/33

Maddalena Andrean, Angelina Fort, Antonia Fort, Franca Fort,Marta Fort, Rosina Fort, Maria Gislon, Enci Lacchin, ElodiaLacchin, Gelsomina Marcandella, Fedra Stefani, Lino Angelico,Vittorio Barduro, Fermo Besa, Livio Besa, Rito Cosmo, Luigi DeRiz, Antonino Di Vicenzo, Achille Fort, Battista Fort, CostanteFort, Mario Fort, Francesco Lacchin, Osvaldo Lacchin, SerafinoLacchin, Silvio Lacchin, Franco Sold , Irmo Turin.

VITTORINA CARLON

Page 12: l'Artugna 87 - Agosto 1999

12Il temporale

Ieri un furioso temporale si abbattuto sopra

Siena, e per pi di un ora ha riversato su di essa

tutta la sua collera e il suo sfogo carico d elettri-

cit , dopo giorni e giorni d afa opprimente.

Anche la natura ha le sue regole e, per quan-

to spaventose possano essere, nulla l uomo pu

contro la perfezione del suo equilibrio.

La Natura vive con noi, e per noi, ma quando

le nostre forze non possono competerle, si fa al-

lora sentire il disagio della nostra impotenza, ed

ecco che s invoca il Cielo e i Santi protettori af-

finch ci soccorrano.

Sicura dell aiuto che poteva venirmi dall Alto,

ho cercato in qualche modo di difendermi, to-

gliendo la corrente elettrica e chiudendo porte e

finestre onde evitare ai fulmini di entrare in casa

(illusione )

Per fortuna era ancora giorno e potevo muo-

vermi nella poca luce che filtrava dalle finestre,

ma la mia ansia era doppiamente aumentata,

perch oltre alla paura dei lampi cos vicini e dei

tuoni che ne seguivano, mi sentivo intrappolata

e sola.

Preso il coraggio a quattro mani, ho aperto una

finestra e attraverso le griglie scrutavo quel po-

co che potevo vedere all esterno, cio la vite che

sta li sotto e gli olivi, che finalmente potevano

godere della pioggia tanto attesa. Infatti, le fo-

glie, grondanti sotto quel diluvio, si sono aperte,

bevendo e bevendo, con l avidit di chi brucia

dall arsura del deserto, tuffandosi in una pozza

d acqua fino a scoppiarne.

Io, mi sono invece accontentata di respirare a

pieni polmoni quell aria che sa di pioggia e di ter-

ra bagnata.

Assorta nei miei pensieri, non mi sono accor-

ta che il tempo stava piano piano mutando.

Lampi, tuoni e fulmini, non c erano pi ; il

brontolio dei tuoni si udiva lontano mentre il chia-

rore aumentava. Con un sospiro di sollievo ho

spalancato tutto e ridato la corrente, ringrazian-

do il Cielo, come fa il naufrago quando calma la

tempesta.

* * *

Tutto ora ritornava alla vita e la Natura nelle

sue mille espressioni ringraziava il Creatore.

Le rondini ripresero i loro voli, rincorrendo

felici la miriade d insetti che riempiono l aria e

di cui si nutrono, ma poi con lo spegnersi del so-

le, si ritirarono, lasciando posto al silenzio.

Rincasano anche le ultime persone e con es-

se si spengono i motori delle macchine, si chiu-

dono i portoni delle case e dietro ad esse ogni fa-

miglia si ritrova felice nella sua intimit .

Le ultime gocce d acqua scivolano dalle fo-

glie e cadono a terra, dove pian piano si asciu-

gheranno assorbite dal calore del suolo.

Rondini, passeri e tutti gli animali del cielo e

della terra che durante il giorno hanno spaziato,

ora si stringono nei loro nidi e riposano.

Ma c chi di notte vive, perch durante il gior-

no ha sonnecchiato, ed allora in lontananza, si ode

il richiamo del gufo e della civetta, o d altri pre-

datori, che escono in cerca di cibo sconvolgendo

la vita nei tranquilli nidi delle loro prede.

Le faine corrono da un tetto all altro, attra-

verso i solai rincorrono piccoli topi o piccioni che

in qualche buco dei muri hanno fatto il nido. Queste

corse pazze le ho sentite anch io e le prime vol-

Page 13: l'Artugna 87 - Agosto 1999

13

cessit ; ma non cos , perch Madre Natura ha

insegnato loro a non sprecare il cibo ma a con-

servarlo per poi poterlo consumare comodamen-

te nel nido. Cos , hanno imparato le loro mam-

me, che per nutrirli quando ancora erano implumi,

facevano voli infiniti per riempirsi la gola d in-

setti e porgerli al ritorno gi amalgamati, nelle

loro avide cavit orali.

Ora tutto il creato che mi circonda e desta il

mio interesse, in piena attivit , muovendosi se-

condo le leggi naturali che lo governa.

Solo chi si sveglia all alba, pu godere l in-

tensit , l armonia e la purezza della nascita di un

nuovo giorno.

Ma poi, l incanto viene interrotto da altri ri-

chiami, altri profumi, altri suoni, che escono dal-

le case. Musica e caff , saluti dei mattinieri che

si recano al lavoro, i motori delle macchine e via

via quel brusio aumenta

Aumenta con la ripresa della vita attiva della

citt . Sono suoni meno gradevoli all udito, ma

necessari al completamento della quotidiana fa-

tica. Massaie che attendono alle loro faccende do-

mestiche, bimbi che vanno a scuola, impiegati e

commessi.

Ma qui a Siena il risveglio dura poco, perch

come per incanto ogni rumore cessa, ed una vol-

ta accostate le finestre ritorna il silenzio; quel si-

lenzio che non cessa di opprimermi.

Non siamo pi nel Medioevo, le cose sono

cambiate, ma certe usanze persistono, e tutto tor-

na a far parte della Citt antica.

Ø forse il suono delle campane che danno la

sveglia a chi ancora sta dormendo alle sette, o

quello delle nove che segna l inizio dell attivit

commerciale in quanto i negozi aprono in gene-

re pi o meno a quell ora, oppure per la Messa

che si celebra in quasi tutte le chiese; poi di nuo-

vo lo scampanio delle dodici.

Ø passata mezza giornata.

Risuoneranno all ora dei Vespri.

Le campane a Siena scandiscono il tempo che

passa e la vita, tranne qualche eccezione per la

giovent , che meno condizionata la vive a modo

suo.

E nella notte tranquilla, per chi veglia, il suo-

no degli orologi che battono le ore dall alto dei

campanili e delle torri.

Quanta dolcezza e quanta tristezza mettono

nel cuore questi rintocchi!

CARLA ANDREINI

te mi hanno messo paura, perch ancora non co-

noscevo la natura della campagna: il richiamo dei

cani da un casolare all altro, e la presenza di cer-

ti insetti a me ignoti, che entravano dalle finestre

assieme alle api e alle vespe, attratte dai fiori che

tenevo sui davanzali e che di notte, se accende-

vo la luce, altri ne vedevo che fuggivano dai mu-

ri o dai pavimenti.

Bisogna dire, che qui a Siena dove abito io,

in uno dei punti pi antichi della citt , i muri

esterni delle case sono quasi tutti scrostati, per

cui gli insetti nidificano senz altro e ci vivono

indisturbati.

Mettendo le reti fitte alle finestre, ho posto fi-

ne a tale disagio privandomi per del piacere che

mi davano i fiori.

* * *

La notte calma e serena, passata e come al

solito spalanco le finestre. Gli olivi sono ancora

pregni d acqua piovana, ed ora l argenteo colore

delle loro foglie, brilla alle prime luci dell alba.

La vite sembra abbia raddoppiato il suo gi

folto fogliame che splende di un verde diverso, e

mi sembra di notare una miriade d insetti che si

agitano in un continuo andirivieni in cerca di pol-

line o altro, fra l infiorescenza dei pampini; e poi

uno scrollare d ali degli uccelli che guazzano fe-

lici nelle piccole pozze d acqua, ora che usciti dai

nidi hanno finito la loro preghiera, che da un som-

messo pigolio si mutata in un cinguettio corale

di richiamo gioioso, rincorrendosi di ramo in ra-

mo, dagli alberi al prato, dal prato alle gronde, e

poi via nell immensit del cielo.

Si destano anche i piccioni e le tortore, che

pi pigre e lente escono dai loro ripari, e plana-

no a terra in cerca di cibo. Sembra impossibile

che la natura offra a tutti, non solo nei campi o

nei cortili delle case, ma anche negli anfratti del

terreno e delle pietre, cibo per saziare tutti, cose

tanto minuscole che l uomo non vede, ma loro

scorgono da lontano e vi si avventano.

Pi tardi anche le rondini escono dai nidi e

sempre vibrate nell alto del cielo intrecciano i lo-

ro voli rincorrendosi felici.

Sembra che aumentino di giorno in giorno;

sono i piccoli rondinotti che hanno imparato a vo-

lare e a procacciarsi il cibo. Immagino il loro tril-

lo di gioia quando riescono a catturare l incauto

moscerino e ad assaporarne il gusto, tanto da di-

ventare pi una gara di conquista che non una ne-

Page 14: l'Artugna 87 - Agosto 1999

14

Co se vuolL de moda lamentasse de dut, critic el Comun

che no l fa, el prete che no vu l, chi altres chesbaglia. E se spera che le robe le se muove mis-sole.Ma, se proprio se vuol, un fi a la volta induti se fa dut. E ancia co puoci schei.

In tel nostre colmel de Mas ci e Barth n aSanta Luthia bassa l era un rui, (e al anciam )che el passava sote el nas a duti e no l fea gnent.Me par che l idea la see stada de Mat o dei Mas cide dopr la sord nt par fa calcossa. L bastat faun poth to che rancurava l aga e coi tubi se laportava un a la fontana ˙de la Salera¨ e un altroal lavador.

Alora me barba Piero Gar poli, che l era el pistruit, el segnava i schei che ogni fameia dava unfi a la volta.

Barba Nani Barth n che l era murador el di-seva cossa che ocoreva de piere e saval n e quantche i avut dut i fat i lavors. La fontana la ser-viva ancia par dai da beve a le bestie, cuss le feadoi pas e le ciapava aria bona; el lavador l erapar lav l , invethe che in tiei masti i. Le vaschele era doe: chela prima par lav , chel altra vith nal tubo par resent . Sul mur del lavador l anciascrit la data: A.F. 1928.

I vantagi i era pi de un. Intant no ocoreva por-tasse l aga sui mastiei, dopo l aga l era sempreneta, parch la coreva e tertho: le f mene, co ledeva l , no le tornava p a ciasa, parch le aveada ciacol . Cuss : mis a ciasa o sui ciamp e f -mene al lavador e l era pace in fameia. A far damagn pensava le none.

Fata la scoperta, da dut el paese e da Sand nalt i vegn va al lavador. Par usalo i era intanti,ma pa farlo, inv the i era in puoci.

Ancuoi me par che parlon de p e fon tant demanco. Co ved t le erbe dentro la fontana o el la-vador, vol d che tocia ai veci net , parch i d -vins i strachi da d in discoteche e le f mene le la lavatrice. Par fa calcossa, pap paia l aga

de l aquedoto e l aga de la Salera la cor pa l rui!E Matio, che l avut l idea l era un antifa-

cista! Sav o parch ?Parch l avea la polvere da sparo par fa le

mine e giavasse le piere par el lavador e par fas-se el stale nuof. I l a port t a Porden n in pres ne i dat tante bote.

Ma l era invalido de guera, coi det de un piese el metatarso de chel altro taiadi, parch i se erainglath di su le ˙Cime de Lavaredo¨.

Me frad l Sergio i l port t a v dele anciamprima ch el mores.

E quant che no l pod va p ciamin , i passat la carossela, ma no i dat l agravamentode pension, parc su le ciarte l era scrit che l eraantifascista da chela volta.

E Matio, invethe che ciacol , l fat, l la-vot t, l ciaminat duta la so vita (come f velo nosae), parc i ciamps su s e de chei altre i aravacol fassu r e i su s e no col trator.

Co se vuol

PADRE RITO LUIGI COSMO

Ad s vi in conte una...

La machina da cusMe mamma l era una de le fortunadhe a av

una machina da cus , fin da pena maridada.Dopo l vegnut chele moderne col ped l, ma

liena l avea chela co la manissa. Co una man la menavala rod la, co l altra la girava la stofa sote l ago.Naturalmente co thinque fioi mas ci, la p part le era barghesse da ramend e el temp l era la dominia dopomedod , quand che no la deva in tei ciamp a lavor . Inistat el lavoro l era p tant, parch se se sporciava de p ela ne cambiava ogni setemana. Ma le barghesse non le era mai nuove: me agna AngelinaGaripoli (che l avea un mas cio e quatro f mene) la nepassava chele de Vittorio. Nealtre thinque mas ci se se lepassava un alla volta.

Quant al remen t co chela machina, sol che el Signorlo sa! Ma nealtre fioi sela vedeva lavor sempre e se steaatenti (come che se podeva) a no rompe e sporciasse.Ancuoi la roba nuova i la lassa in giro e po i dis che i lperdudha e so mare la in crompa anciam . Par nealtrel era ambithi n metese la roba dei fradi i: voleva d chese deventava grains. E dopo de nealtre i vestiti i passadiai ˙Taranti i¨, che i era in tanti e i era in afit l vith n.Ancuoi se buta via dhut e bastarave pens a tanti puar th,a idh le Mission co pachi de vestiario.Magari ancia ingrumseparati i strath da lesco the, par no im-plen le discariche, cheno se sa p un l fale.PADRE RITO LUIGI COSMO

foto

di C

lelia

Ded

or

Page 15: l'Artugna 87 - Agosto 1999

15

Durante una recente vacanza all estero, mi

accaduto un fatto molto emozionante. Una cop-

pia del nostro gruppo qualche anno fa aveva ade-

rito all iniziativa delle adozioni a distanza e vi-

sto che nel nostro programma era prevista una

sosta abbastanza vicina alla localit del loro bim-

bo adottivo ci siamo messi in contatto con la mis-

sione cattolica del luogo che aveva gestito l ado-

zione e siamo andati tutti (53 persone) a visitare

la missione che situata in una citt di circa 2

milioni di abitanti.

Ø stata un emozione incredibile, toccante per

tutti noi. Ci hanno accolto un centinaio di bam-

bini, cantando. Avevano preparato una collana di

fiori per tutti, erano molto compunti e attenti

a regalarci un benvenuto al meglio delle loro

capacit .

Sono bambini belli, sani, sorridenti timidi;

sembra che non abbiano alcun problema al mon-

do. Le loro famiglie vivono miseramente, spar-

se sulle montagne a chilometri di distanza da qual-

siasi contatto col mondo. Sono trib isolate, non

hanno certo medici o medicine per curarsi. Il lo-

ro problema non tanto il cibo, non sono denu-

triti. Ø il crescere, studiare e prepararsi per un fu-

turo che non sia isolato sui monti della giungla,

da analfabeta e qualcuno anche anagrafica-

mente sconosciuto.

Nessuno di noi riusciva a parlare, tanto forte

era il turbamento, eravamo impreparati, ci senti-

vamo ridicoli e materialmente nudi, con le poche

caramelle rimaste, le macchine fotografiche e le

cineprese, avremmo invece voluto avere vestiti

da dare, libri, penne, giochi o qualsiasi altra co-

sa da regalare; ci guardavamo l un l altro e l uni-

co commento che usciva era ˙ se avessi sapu-

to potevo portare questo o quello¨ ed il pensiero

andava a tutta l abbondanza che avevamo lasciato

a casa, avremmo voluto dare molto e diretta-

mente invece non avevamo niente ed essi

non chiedevano niente, anzi ci regalavano tene-

rezza, commozione e gioia. Ø stata una sensa-

zione di impotenza, quasi di imbarazzo per noi.

Naturalmente la generosa offerta che abbia-

mo lasciato pur sempre qualcosa, ma quello che

invece serve la goccia continua che alimentata

anno dopo anno d i suoi risultati.

Come sempre quando c povert i bambini

non mancano, e l ce ne sono, e ce ne sono tanti.

Sorprende infatti notare che ci sono pi bambini

che adulti, gli adulti sono pochi e i vecchi anco-

ra meno.

Il fatto che pochi raggiungono la soglia dei

50 o 60 anni, qualcuno non conosce neppure la

propria et . Il padre missionario (di Bassano del

Grappa) ci ha detto che li aiutano sul luogo, van-

no spesso a trovarli, portano loro medicine e vi-

veri. Quando hanno la possibilit , come nel ca-

so di questa adozione a distanza, portano i bimbi

a scuola e li crescono educandoli e preparandoli

al futuro migliore di quello toc-

cato alle loro famiglie. Devo di-

re che al momento di lasciare la

missione ho invidiato molto la

coppia di amici che invece si

fermata l per una notte in modo

da stare in compagnia del loro

bambino, della sua mamma e di

un fratello. Li abbiamo ritrovati il

giorno dopo, forse un po tristi, ma

con una calda luce che non poteva

nascondere la gioia interna, appagante che ti pren-

de quando qualcosa di bello ti scalda il cuore.Non

retorica l ho visto e provato di persona.

Abbiamo poi continuato il viaggio, abbiamo

visto cose molto belle e interessanti, ma la visi-

ta alla missione ha lasciato il segno.

ADELAIDE BASTIANELLO

Una calda luce d amore

Cinque bambini riscattati con un debitod amore

Una sera di maggio, nella casa della giovent diBudoia, stata ospite della parrocchia la signora Anna LuisaMinetola, per illustrarci la vitadella missione di San Carlos in Bolivia, uno degli stati pi poveri del Sud America.

Ha sensibilizzato i presenti,parlando soprattutto dei bambini,la cui mortalit molto elevata.

Per ridare il sorriso ai bambini, che riescono a sopravvivere, un gruppo di parrocchiane ne ha adottati cinque, versando una quota mensile per un anno.

Chi intendesse

aderire a questo

tipo di iniziativa

si rivolga

a don Italico.

Page 16: l'Artugna 87 - Agosto 1999

Una riconferma a pieni voti

Una riconferma alla grande: se l aspettava?Ø stata una piacevole sorpresa, il segno tan-

gibile che la politica sta cambiando, contano leidee, ma ancor di pi contano la fiducia e l’im-pegno che le persone danno al paese. Colgo l’oc-casione per ringraziare tutti, perch un voto co-s trasversale e chiaro, al di l della soddisfazionepersonale mia e dei candidati, potr far valere dipi il Comune di Budoia nelle sedi opportune.

Nella precedente tornata amministrativa ˙INSIEME PER BUDOIA¨ era l’unica lista presente; ora che se ne sono presentate altre due, cosa ne pensa e quale spazio avranno comeopposizione?

Ho sempre ritenuto importante il ruolo delleopposizioni, ma meglio direi il ruolo delle mino-ranze. Politicamente sono cresciuto all’internodelle minoranze, imparando molto anche dallemaggioranze. Ho capito che non si amministraper andare contro gli interessi della comunit ;ci possono essere punti di vista diversi, si posso-no commettere errori, tutti possono sbagliare,l’importante accorgersi in tempo e correggere.Le minoranze funzionano se non assumono posi-zioni critiche per forza, ma se assumono posi-zioni critiche per essere costruttive. Questa insintesi anche la mia esperienza. Un paese civileha bisogno di confronto che generi idee ed miaconvinzione che un paese cresce bene se ha idee,allora ci sar sviluppo.

In quattro anni la sua lista ha lavorato condeterminazione; ̇ Squadra che vince non si cam-bia¨ Lei ha riconfermato gli Assessori e con al-cuni nuovi eletti riprende il cammino. Con qua-li obiettivi?

Ho riconfermato gli accessori per due moti-vi: il primo perch sono stati bravi, hanno lavo-rato con impegno e parte del successo elettorale anche loro; il secondo perch si tratta di una

continuit , per garantire una continuit che con-sentisse di portare a termine i lavori iniziati. Inuovi consiglieri porteranno nuove idee.

In questi quattro anni qual stata la cosa chele ha fatto pi piacere e quella che vorrebbe nonfosse mai accaduta?

La disponibilit delle associazioni di volon-tariato. Quando stata chiesta una collabora-zione hanno sempre risposto positivamente e,quando le associazioni hanno organizzato delleiniziative, sono sempre riuscite bene. Questo, ol-tre che creare una buona immagine al nostropaese, favorisce momenti di socializzazione.

Ho scoperto anche chi, lavorando in silenzio,aiuta i pi deboli e fra questi c’ anche qualchegiovane. La cosa che ha lasciato un po’ di segno, stato il conflitto personale avvenuto all’interno

della scuola, ma anche fuori, in occasione dellavisita pastorale del Vescovo. Ho temuto che tan-ta polemica potesse rompere i rapporti fra i ge-nitori e fra la scuola. Grazie alla collaborazionedi tanti, scuola, genitori e parrocchia, preval-sa poi la ragione.

Un paese piccolo come il nostro risente di ca-renze di servizi; considerando che non disponedi una bacchetta magica, quali problemi pi im-pellenti sono da risolvere?

Quello dei rifiuti: infatti, stanno aumentandoa dismisura anche se parliamo di ridurli.

Ha trovato ostacoli durante il precedente ser-vizio ai cittadini, tali da indurla a lasciare o ascoraggiarsi?

In diverse occasioni, l’impatto con la buro-crazia, le lungaggini, la necessit di recuperaretempo perso, i bisogni dei cittadini, mi hanno a volte scoraggiato.

A volte si pensa di non essere all’altezza e cheforse meglio che tocchi ad altri, poi invece pre-vale il senso di responsabilit .

Lei traghetter Budoia verso il terzo millen-nio: con quali speranze e quale augurio formu-la alla nostra Comunit ?

Per il Duemila spero di portare il paese inEuropa con l’Alleanza nelle Alpi, un’opportunitsoprattutto per la nostra agricoltura, consape-vole che in Europa ci si deve andare, pur conabiti diversi, ma avendo attaccata alla pelle lanostra storia e le nostre tradizioni che sono deivalori che ogni comune si terr cari. Il periodi-co l Artugna ci ha lasciato tante cose che avrem-mo perso e che ora tornano preziose per non es-sere gente senza radici.

Alla redazione ed ai collaboratori i ringra-ziamenti dell’amministrazione comunale.

Con le votazioni comunali del 13 giugno sta-to rieletto a pieni voti il sindaco uscente AntonioZambon.

Il periodico l Artugna si congratula e augu-ra buon lavoro. Di seguito riportiamo l intervi-sta realizzata da Mario Povoledo.

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17

Domenica 30 maggio il coro parrocchiale di

Dardago stato ospite alla ˙FESTA DI PRIMA-

VERA¨ del gruppo Alpini di Crescenzago — Mila-

no dove ha accompagnato la celebrazione della

Santa Messa con brani del proprio repertorio

presso la parrocchia di Santa Maria Rossa, diret-

ti dal Maestro Fabrizio ed accompagnati all or-

gano dal professor Alessandro Bozzer.

Abbiamo potuto apprezzare pure la sig.ra

Cinzia Del Col che ci ha offerto un brano come

soprano solista.

La comunit presente ci ha accolto con grati-

tudine e riconoscenza attraverso le parole che il

parroco alla fine della celebrazione ci ha rivolto.

Dopo la celebrazione, la corale ha fatto omag-

gio agli Alpini ed agli intervenuti di due brani,

l ˙Ave Maria¨ e ˙Signore delle cime¨ di Bepi

De Marzi, offrendo un momento di commozione

a tutti i presenti.

La giornata proseguita con il pranzo che

stato consumato in fraternit ospiti del Gruppo

Alpini presso la locale sede. L accoglienza a noi

riservata stata veramente magnifica, grazie al-

la solerte preparazione degli Alpini di Crescenzago.

Non si pu dimenticare che la nostra gratitu-

dine indirizzata a quanti ci hanno dimostrato

grande attenzione a Crescenzago. Merita sicura-

mente un caloroso ringraziamento per la sua squi-

sita e spontanea generosit il signor Luciano Bocus

che, insieme alla famiglia e collaboratori, si so-

no dimostrati attenti e nobili nell ospitalit .

Ci siamo veramente sentiti accolti con sim-

patia e cordialit ne ˙La pi bela fameia¨. Prima

dei saluti e dei ringraziamenti al Gruppo Alpini

di Crescenzago, abbiamo eseguito alcuni canti

della tradizione alpina,˙Il testamento del capita-

no¨, ˙Joska la Rossa¨, ˙La Montanara¨, conclu-

dendo la nostra visita con il ˙Va pensiero ¨ di

Giuseppe Verdi.

Prima del nostro rientro, abbiamo sostato pres-

so l Istituto delle suore di Maria Bambina, in via

Santa Sofia, accompagnati dal signor Luciano che

gode di meritata stima presso le reverende

suore.

Abbiamo fatto dono alle suore e alle persone

convenute di alcuni canti in onore della Madonna.

Questa nostra visita ci ha avvicinato, quindi,

alla devozione verso ˙Maria Bambina¨ che

a Milano risale al X secolo grazie alla generosit

di un ricco milanese, chiamato ˙Folcorino¨, che

aveva fatto erigere una chiesa alla nativit

di Maria. L arrivo della figura di Maria Bambi-

Commozione e meraviglia

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!

Sento il bisogno di ringraziare la Corale di Dardago che domenica

28 maggio in maniera splendida ha cantato a Milano presso la chiesa

di Santa Maria Rossa.

Ø stato una cerimonia-incontro emozionante e festosa. La

corale,diretta dall infaticabile Fabrizio e accompagnata al pianoforte

dal bravissimo Sandro, ha fatto vivere momenti di profonda commo-

zione e orgoglio a tutti i presenti. Ringrazio tutti voi per le lunghe ore

dedicate alla preparazione di questo incontro e alla fatica del viaggio

che per molti ˙giovincelli¨ non sar stata proprio una passeggiata. Un

particolare ringraziamento a Cinzia Del Col che con la sua splendida

voce, la sua interpretazione, ha aggiunto commozione e meraviglia ad

un momento gi cos emozionante.

Ringrazio anche Luciano Bocus che ha permesso che questo festa

potesse avvenire.

Ø stato veramente bello potersi incontrare a Milano come ai vec-

chi tempi, quando il parroco andava a trovare i parrocchiani emigrati

ed era una gran festa per tutti. Perch dunque non farla diventare

un abitudine, un appuntamento annuale?

Grazie ancora a tutti!

AIDE BASTIANELLO

Page 18: l'Artugna 87 - Agosto 1999

18

na presso questo Istituto risale all anno 1876.

Veniva esposta una volta all anno in occasione

della festa del 8 settembre.

Fatta di cera, la figura di Maria Bambina ini-

zi a scolorirsi nel viso e persa ogni attrattiva,

tanto che, come dicono le cronache del tempo,

˙era pi atta a spegnere la devozione che a ri-

svegliarla¨, venne fatta una copia e l originale

venne posto in un cassettone.

La vigilia del 8 settembre 1884, una nuova co-

pia del Simulacro in cera di Maria Bambina

venne rivestito con molta cura ed adornato di

oggetti preziosi dalla Superiora Generale, Suor

Teodolinda Nazari. Anche la povera e vecchia

statua fu ripresa dal cassettone per la solennit

dell indomani, ma gli occhi di lei brillavano di

luce strana ed intensa tanto da esercitare un

forte fascino sulla Novizia (la futura Madre

Generale Suor Vittoria Starmusch) che aveva avu-

to l incarico di prepararla. Per poter proseguire

nella sua opera, la Novizia dovette bendarle gli

occhi.

Da quel giorno il Simulacro di Maria inizi

ad esercitare una grande spiritualit nell Istituto

tanto da arrivare, dopo poco tempo, a dispensare

grazie, miracoli e guarigioni alle suore ammala-

te, ospiti dell Istituto e successivamente a tutte

quelle persone che la invocano e la vogliono

vicina.

Nel giorno della festa del Santo Nome di Ges ,

il 16 gennaio 1885, il volto di Maria Bambina

sub un miracoloso abbellimento.

Al colore giallognolo, proprio della cera an-

tica, subentr un colore roseo e sembrava che tut-

ti i lineamenti fossero pi amabili.

Dopo questa miracolosa trasformazione, l im-

magine di Maria Bambina si fece di una bellez-

za sovrumana, con sguardo vivo e caldo, con le

labbra aperte ad un incantevole sorriso come fos-

se ormai una creatura viva.

Anche noi abbiamo potuto ammirare la bel-

lezza di questa figura ed assaporare la grande spi-

ritualit che emana.

Oltre a questa nuova conoscenza spirituale ri-

mane anche la soddisfazione di aver incontrato a

Milano tanti nostri parrocchiani che ivi risiedo-

no ed altrettanto contenti di incontrare amici e

paesani cos lontani dalla terra madre, ma vicini

con il cuore alle loro origini e tradizioni.

FABRIZIO ZAMBON

Foto di pag. 17:

un momento della cerimoniareligiosa concelebrata da don Italico insieme con padreLuigino Da Ros e con il diaconoOsvaldo Puppin.

Foto a lato:

soddisfatti e contenti dopo il ristoro nella sede del gruppoAlpini di Crescenzago.

Page 19: l'Artugna 87 - Agosto 1999

Queste allergie si manifestano con arros-

samento e tumefazione delle congiuntive, lacrimazio-

ne, fotofobia (fastidio alla luce) prurito, bruciore. Spesso

la congiuntivite la conseguenza di una rinite da pol-

lini o di una allergia generalizzata. Sono indicati col-

liri decongestionanti e nei casi gravi colliri a base di

idrocortisone e antibiotici con prescrizione del medi-

co curante.

Menzione particolare merita la ̇ malattia di Lyme¨,

soprattutto per tranquillizzare le persone e i bambini

che dovessero ˙incappare¨ in una puntura di zecca.

La scoperta di questa malattia molto recente:

stata infatti riconosciuta per la prima volta nel 1977 a

Lyme, una cittadina del Connecticut (U.S.A.), da cui

prende il nome.

Ø un affezione provocata da una spirocheta, la

borrelia burgdoferi, che viene trasmessa con la pun-

tura di una zecca.

Ø una malattia che ha maggiore incidenza nei me-

si estivi e autunnali e colpisce indifferentemente

sia uomini che donne; per quanto riguarda la diffu-

sione, sono stati riconosciuti dei casi, oltre che negli

Stati Uniti anche in Australia e in Europa, Italia

compresa (Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Toscana,

Lazio, Puglia).

Per quanto riguarda la sintomatologia, questa ma-

lattia consta di tre stadi, con possibilit di remissioni,

riacutizzazioni e diverse manifestazioni cliniche; op-

portuno ricordare che il periodo di incubazione varia

da pochi giorni a due o pi settimane; trascorso que-

sto tempo, in corrispondenza della puntura della zec-

ca, compare il cosiddetto ˙eritema cronico migrante¨

ovvero una lesione rotondeggiante di colore rosso-vi-

vo, calda al termo-tatto ma di regola indolente, che

pu raggiungere un diametro di 5 cm; inoltre il sog-

getto pu accusare febbre, mialgia ed astenia. Dopo

alcune settimane o mesi possono comparire sintomi

neurologici di tipo meningitico, ed in alcuni casi, an-

che segni di tipo cardiaco.

Sia i problemi cutanei che quelli neurologici ten-

dono a risolversi spontaneamente.

Dopo un periodo di tempo variabile la malattia pu

giungere al terzo stadio caratterizzato da interessamento

delle grosse articolazioni (ginocchia, gomiti, caviglie)

caratterizzato da attacchi acuti di artrite migrante, che

si risolvono nel giro di pochi giorni.

La terapia antibiotica sicuramente efficace e si

pu intraprendere sia a scopo preventivo che curati-

vo. Si avvale delle tetracicline, macrolidi, penicilline

naturali.

DEMETRIO ADORE

MALATTIA DI LYME

ALLERGIE OCULARI

˙La v s del m de¨

la rubrica curata dai

medici del nostro Comune che desiderano dare, ai nostri lettori, informazioni

e consigli utili sulla salute.

Pericoli d estateQuesta volta vorrei parlarvi delle piccole pato-

logie che ognuno di noi pu contrarre in questa sta-gione e le eventuali cure di ˙Primo intervento¨ chesi possono fare.

Tra gli organi pi frequentemente colpiti in que-sto periodo troviamo senz altro la pelle. Vediamo oraassieme che cosa si pu fare quando si colpiti dauna affezione cutanea.

Le punture di zanzare, vespe, api, tafani provoca-

no reazioni locali, sotto forma di piccoli ponfi nel ca-

so di punture di zanzara e di infezioni pi estese, con

rigonfiamento e arrossamento della zona circostante

nel caso di punture di tafani, api, vespe. Vi sono sog-

getti che diventano allergici in seguito alla puntura di

un ape o di una vespa. Il rischio in questi casi, una

reazione pi grave a punture successive. In rari casi si

possono verificare reazioni generalizzate che richie-

dono l immediato intervento del medico.

Quale norma generale, il lavaggio con acqua e sa-

pone neutro consente di evitare sovrainfezioni. L estra-

zione del pungiglione dovrebbe essere eseguito con

una pinzetta chirurgica usando preferibilmente dell am-

moniaca, che, dilatando i pori cutanei, favorisce l estra-

zione. La ferita andr poi pulita e medicata per evita-

re infezioni.

Per le punture d insetto sono disponibili creme, lo-

zioni e spray antistaminici-cortisonici da applicarsi 2-

3 volte al d . Se, nonostante tutte queste precauzioni,

il gonfiore tende ad allargarsi, se compaiono arrossa-

menti in altre parti del corpo, se si avverte difficolt

respiratoria, potrebbe trattarsi di una reazione allergi-

ca generalizzata: in questo caso urgente recarsi ad

un Pronto Soccorso o, senza lasciarsi prendere dal pa-

nico, rivolgersi al medico curante.

Ø un rossore diffuso, o localizzato a macchie sul-

la pelle, che scompare se si esercita una pressione su

di esso. L eritema solare la pi frequente tra tutte le

forme eritematose specie nei bambini e nelle persone

a carnagione chiara. L eritema solare pu complicar-

si se l esposizione eccessiva ed assumere l aspetto

delle ustioni di 1¡ e 2¡ grado, caratterizzato dalle for-

mazioni di vescicole e desquamazione della pelle dan-

neggiata. Nei casi pi gravi possono comparire febbre

e malessere generale. Se l eritema di lieve-media en-

tit possono essere indicati farmaci sotto forma di cre-

me o unguenti a base di benzocaina, che agisce come

blando anestetico, o antistaminici e cortisonici. Se in-

vece l eritema complicato da vescicole sono consi-

gliati farmaci antisettici a base di alluminio acetato o

solfato, o derivati dell acido borico.

ERITEMA

PUNTURE D INSETTO

La v s del m de

Page 20: l'Artugna 87 - Agosto 1999

Ci farebbe molto piacere la vostra collaborazione a questa rubrica cos da meglio rappresentare le

abitudini di ogni famiglia. Inviateci presso la redazione de l Artugna i vostri suggerimenti o le vostre

ricette. Siamo disponibili per qualsiasi aiuto o richiesta. Ø indispensabile la collaborazione di tutti.

Intorv a la t la

La polenta

La polenta pi comune preparata con farina

di mais a grana pi o meno fine, ma pu essere

preparata con farina di frumento, di grano sarace-

no, ecc.

DotazioneUn paiolo di rame (cialdi ra) non stagnato da

usare solo per la polenta e un bastone di legno (m -stol) per ruotare.

Due cose fanno la polenta: la farina e l acqua.

La farina deve essere asciutta e senza grumi

(mun rs). Non deve essere vecchia o mal conser-

vata, poich si otterrebbe una polenta di sgrade-

vole sapore amarognolo. L acqua delle citt tal-

volta troppo dura; nelle localit montane la polenta

migliore proprio grazie alla qualit dell acqua.

Quando troppo calcarea pu essere consigliabi-

le, come si fa per il caff , usare un acqua imbot-

tigliata con pochi sali minerali.

DosiNella preparazione della polenta il rapporto tra

farina e acqua grosso modo di 1 a 4, cio 1 litro

d acqua ogni 250 grammi di farina. Molto dipen-

de dalla qualit della farina e dalla macinatura, se

la macinatura grossa assorbe pi acqua. Molto

dipende anche dalla polenta che si vuole ottenere,

pi soda, come nella tradizione del nord o pi len-

ta, com tradizione nel centro sud. Nel dosaggio

del sale bisogna tenere conto del condimento.

Ingredienti650 grammi di farina di mais, 2 litri di acqua, 15

grammi di sale grosso.

PreparazioneMettete sul fuoco un paiolo con l acqua salata,

quando l acqua bolle versare la farina a pioggia

mescolando rapidamente col mestolo di legno per

evitare i grumi. Mescolare continuamente per un

ora a fuoco vivo. Quando la polenta si stacca dal-

la crosta che si formata, la cottura ultimata.

Rovesciarla su un tagliere di legno (fond l) eservirla calda tagliandola con un filo (fil, spac);

non dimenticare di tracciare un segno di croce co-

me ringraziamento.

* * *Sardele frite

Ingredienti per 4 persone600 g di sarde, 60 g di farina, 50 g di pangrattato

1 uovo, 3 cucchiai di olio extravergine, sale, pe-

pe, succo di limone (a piacere).

PreparazioneEliminare con le dita le squame delle sarde

sciacquandole.

Aprire il ventre, staccare le interiora e la testa,

aprire i pesci a libro eliminando la lisca centra-

le e lasciando la coda. Lavarli sotto l acqua cor-

rente e asciugarli con delicatezza.

Sbattere l uovo con il pepe in un piatto fondo,

versare la farina su un foglio di carta per alimen-

ti ed il pangrattato su un altro foglio. Passare le

sarde prima nella farina, poi nell uovo e quin-

di nel pangrattato.

Scaldare l olio in una larga padella (fars ra)

e mettervi le sarde. Farle friggere per 15 minuti

voltandole a met cottura fino a che sono dorate.

Metterle a scolare su una car-

ta assorbente, salare e servi-

re. A piacere spruz-

z a r e

A P P E L L O A L L E L E T T R I C I

Page 21: l'Artugna 87 - Agosto 1999

21L angolo della poesia

Lontan

No v e mai vistcome in questi zorniun si l s ciaro e vivode m cie e de contorni.

Ad ss l cuss netdopo i scrav ss riv icoi ton e coe sit dede neri tempor i.

Mi, imbriag de luce,me stache da sta tera,varde le ombr e, le aque,i fior e ogni piera,

e co so l ne l altomi stae a rivard rn un sigo, n un piantome toca de scoltar,

sol cresse el desideriode voler ndar lontansvolar lontan dal mondo,dal temp svolar lontan.

CANZIO TAFFARELLI 1993

La sveja

Tac... Tac... TacSente ne la casasilenziosa e freda,nel sfadigar lentode la vecia sveja,el fi de l eternite le interminabili storie,sconte fra sti muri,che nissun mai riveler .Cuss ser dentrosta gal ta,intessuda de ci colee de sospiri,la me vita la sen vadeclinando chi ta.

CANZIO TAFFARELLI 1991

sveja = sveglia

f i = fiato

sconte = nascoste

gal ta = bozzolo

ser = chiuso

ci cole = chiacchiere

Magnari de lusso

I dhis che el magn de na volta l era da poareti.

E se puol ancia crede. De segur l era puoce no l vanthava mai.

I piati i era sempre neti, che no ocor agnancia lavali.

Ma la roba l era bona, genuina, tirada suco tanta fadia, thentha fertilizanti moderni:ledh n e basta. E spet el so temp, thenthaprimithie, che riva prima, le costa de p e le manco bone.

Caf lat a la matina, la minestra de fasuoia medhodh , polenta par thena, col formaiche se portava a ciasa da la lateria, dopo chese avea port t el lat matina e sera.

Ancuoi no i sa p cossa invent : antipa-sti, aperitivi, marende

Prov t a dhi a nothe!Una volta l era qualche panin col sal de

ciasa e vin fin che se volea. I me dhis che aCiosa i invitadi se portava drio in scarsela lerenghe, parche ghe vegnise set, cuss i se gia-vava la guoia una volta ogni tant.

Adhes: aperitivi, antipasti, prantho co doeo tre portade, dolth (che no l la fuatha dena volta) e dopo...

Dopo, tocia ancia la thena, parch se stal fin a not.

E prima de d via... sorpresa. Sav o chelche l ?

Menesta de fasuoi, come una specialit !Adhes par le cure dimagranti ghe vuol el

pan bianco.E nealtre se avea el pan integrale sempre,

parch se portava a Gaetano la farina de siala e lui ne d a tanti chili de pan, par tan-ta farina.

Soi dut una volta in ristorante. Vede sulmen : ̇ fagiolini alla Bismark¨. Ordine chiei:chiss cossa chel era!

Tegoline co un vuof par sora a l occhio

di bue!

Ancia la polenta l deventada un magnde lusso.

Ma la pi bona l chela de una volta, fa-ta su la ciadiera, col fuoc, de legne, e reme-nada fin che l era ben c ta. Ancuoi i te la fasul tegame, i la scialda un fi , ma la restamedha cota.

PADRE RITO LUIGI COSMO

Page 22: l'Artugna 87 - Agosto 1999

N te la vetrina

Scuola di taglio e cucito. Anni 1961- 62

Nella mia parrocchia del Sacro Cuore di

Mestre ci sono le suore Elisabettine. Ho co-

nosciuto recentemente Suor Rinalda che fa

parte di quella Comunit . Parlando di vacan-

ze ho scoperto che Dardago ben conosciuto

da Suor Rinalda che nel 1962 stata la prima

Superiora di Dardago. Ø nativa di Noventa

Vicentina, lo stesso paese di Suor Natalina,

l attuale Superiora che mi ha consegnato la

foto che pubblichiamo.

Molte delle ragazze fotografate sono an-

cora residenti a Dardago e insieme siamo riu-

scite ad individuare i nomi di tutte le parteci-

panti al corso. Hanno parlato del lato positivo

del loro ˙stare insieme¨ anche se c’erano tan-

te difficolt .

Nel periodo pi freddo si ritiravano a

lavorare in corridoio perch il calore della

caldaia sottostante riscaldava meglio quel

locale. Tutte ricordano Suor Primarosa (fuo-

chista) che si era soprannominata ̇ Lucifero¨.

Il riscaldamento funzionava a carbone e ogni

volta che la Suora usciva dal locale-caldaia

era tutta nera.

— Com’ nera, suor Primarosa! — dicevano in

coro le ragazze — Proprio come Lucifero — ri-

spondeva Lei sorridendo.

Per la prima volta nel 1962 dal gruppetto

delle corsiste sono state confezionate delle tu-

niche per i comunicandi.

Erano quindici e per ognuno stata pre-

parata una tunica su misura.

Maddalena racconta che per anni sono ser-

vite ai bambini di Dardago per la cerimonia

della prima comunione e tutti i suoi tre figli

ne hanno usufruito.

Anche Fernanda Rosit ha un bel ricordo

di Suor Rinalda: quando uscita dalla Chiesa

dopo la celebrazione del suo matrimonio ha

trovato Suor Rinalda con tutti i bambini del-

l’asilo schierati a far festa agli sposi.

LUIGIA ZAMBON ROSIT

PRIMA FILA DA SINISTRA:

Irma Zambon Sclofa

Maddalena Vettor Muci

Suor Rinalda PamansinFioralba Vettor Cariola

Luisa Ianna Bocus

Nadia Giacinta Bocus Frith

Enrichetta Zambon Rosit

Graziosa Zambon Nonthol

Franca Ianna Theco

Graziella Angelin Pelat

SECONDA FILA DA SINISTRA:

Gabriella Zambon Petenel

Rosanna Zambon Biso

Sonia Grassi de la Rossa

Scolaresca di Budoia. Anni 40CLASSI 2

aE 3

a.

Prima fila in alto: Giovanni Lozer, Olino Puppin, Mario Contento, ?, Pietro Del Maschio, Oscar Panizzut, Maestra Eutimia Paialich, Luigi Lacchin, Sandro Signora, Luciano Besa, Adriano Dedor,Franco Sanson, Duilio Carlon (?), Pierangelo Mezzarobba.

Seconda fila: Rosetta Carlon, Maria Zambon, Luisa Zambon,Giannina Giordano, Lidia Lacchin, Gabriella Carlon (Fassiner),Gabriella Carlon (Favre), Loredana Carlon (figlia della maestra),Franca Angelin (Perut), Franca Ariet, Marcellina Carlon (P rtia),Ofelia Biscontin, Mariangela Bosco, Angela Carlon, Nella DelMaschio.

(Foto propriet di Maria Zamboni ved. Del Maschio)

*

Si ringraziano sentitamente Clelia Dedor

e Angelo Varnier per la collaborazione.

Page 23: l'Artugna 87 - Agosto 1999

Il giorno 28 maggio, Ermin Madronja di anni 21, domiciliato a Dardago, mancato

improvvisamente all affetto dei suoi cari.

Le nostre comunit Parrocchiali si sono strette attorno alla famiglia, manifestando co-

s solidariet e fraterna vicinanza.

Anche attraverso il nostro periodico, desideriamo rinnovare i sentimenti di cordoglio

ai suoi cari.

Per volont dei suoi familiari, Ermin stato accompagnato per il suo ultimo viaggio,

nella terra d origine, la Bosnia.

Lasciano un grande vuoto...

Sono gi passati cinque anni dalla tragica morte di Abramo Prizzon, ma il suo ricor-

do sempre vivo tra coloro che gli hanno voluto bene.

Ogni estate, durante i festeggiamenti agostani, per ricordarlo il CFD organizza il

Memorial di Calcetto.

I genitori, Manlio e Santina, ringraziano il comitato per questa iniziativa.

23

Foto sopra:

Una casa tipicamente friulana con ampio cortile (ciasa dei Sacons) fa da sfondo ad una scena frequente al tempo della civilt contadina, in autunno ed inverno: il taglio della legna con se n, cavalet e muscolatura da culturista.Un bimbo di qualche anno (Corrado Varnier) si diverte a cavalcare il tronco prima che suo fratello (Angelo Varnier,proprietario della foto) e Giuseppe Carlon diano inizio al taglio della legna.Tutti in posa per un clic!

* * *

Foto sotto:

Ritratte dal famoso fotografo veneziano Toscana con studio in Calle dei Fabri, sono Maria Angelin Tonela (a sinistra) e una parente, giunte nella citt lagunare a far visita al figliodi Maria, Pietro, che gestiva un osteria in Lista de Spagna.Era il 4 agosto 1923.Tipici i gioielli, in particolare le bucole della signora a destrae le acconciature con trecce che scivolano sulle tempie e si raccolgono sulla nuca.La foto stata gentilmente fornita da Maria Angelin Tonela, in ricordo della bisnonna.

Page 24: l'Artugna 87 - Agosto 1999

Cronaca

LA PURTHITHION DEL VENDRE SANT

Quest anno, il giorno 2 aprile, Venerd Santo,

le due Comunit di Budoia e Dardago hanno vis-

suto e celebrato un evento storico: la processione.

Alle ore 20.00 i fedeli delle due Comunit si

sono dati appuntamento presso la Casa della

Giovent di Budoia, che ora funge da luogo di

culto a motivo dei restauri della chiesa; si poi

snodata la processione in direzione di Dardago.

Durante il tragitto ci sono state le varie sta-

zioni della ˙Via Crucis¨ preparate con eleganza

e raffinatezza dalle varie borgate.

La serata mite e tranquilla ha favorito la

partecipazione di molte persone, anche di molti

anziani.

Canti, preghiere e varie riflessioni hanno aiu-

tato i fedeli a meditare sulla passione e morte re-

dentrice di Cristo.

La chiusura ha avuto luogo presso la chiesa

di Dardago gremita di gente.

Un segno stupendo di Comunione e fraternit

fra le due Comunit che sar di buon auspicio per

il futuro.

EL ˙COLLIS CHORUS¨ IN GLESIA

Grande affluenza di pubblico ha registrato

il Concerto di Pasqua del ˙Collis Chorus¨ di

Budoia che si svolto nella chiesa parrocchiale

di Dardago il 4 aprile alle ore 21 e che ha voluto

segnare l inizio di un nuovo corso nella vita del

gruppo corale.

Infatti, dopo undici anni, Fabrizio Fucile,

fondatore e direttore del ̇ Collis Chorus¨, per mo-

tivi di lavoro che lo portano gi da tempo a vi-

vere a Roma, lascia la guida del coro.

Il concerto che stato diretto con precisione

e grande professionalit dal budoiese Emanuele

Lachin, tenore professionista del Coro del Teatro

˙G. Verdi¨ di Trieste e nuovo direttore del ˙Col-

lis Chorus¨ da gennaio 1999, si articolato in

due parti: la prima stata dedicata all esecuzio-

ne della musica di Lotti, Mendelssohn, Mozart e

Vivaldi — con l accompagnamento dell organista

Stefano Maso di Fregona (TV) — la seconda par-

te stata dedicata agli spirituals.

Proprio questi ultimi, ai quali da anni il ̇ Collis

Chorus¨ si sta dedicando nelle rielaborazioni di

Dawson e Parker&Shaw hanno riscosso molti

consensi e applausi per il ritmo, la grinta e la con-

vincente vocalit che il coro riuscito ad espri-

mere in maniera cos incisiva. BRUNO FORT

LA MESSA IN SPAGNOL

Luned dell Angelo, 5 aprile, presso la par-

rocchia di Anduins, si tenuta la tradizionale ce-

lebrazione della Santa Messa in lingua spagnola,

presieduta da don Italico e da don Igor.

I canti sono stati eseguiti dai giovani delle no-

stre comunit e da altri amici latino-americani e

di varie localit . La scelta di celebrare la Santa

Messa ad Anduins stata fatta perch , da quei

paesi, molti sono emigrati in Sud America, in par-

ticolare in Venezuela.

24

La processione si avvicina alla chiesa di Dardago.*

Fedeli delle due comunit al termine del rito: un buon auspicio per il futuro.

Nella pagina accanto.

In alto a sinistra:

dopo la Messa a San Martin,momenti di fraternit .

A destra, dall alto in basso:

don Igor e don Italico presiedono la ˙Messa spagnola¨ ad Anduins.*La processione ortodossa a Trieste.*I cresimati a Dardago: un impegno per la vita futura.

Page 25: l'Artugna 87 - Agosto 1999

A LA GLESIUTA DE SAN MARTIN

Sabato 1¡ maggio si tenuta la tradizionale

festa presso la chiesa di San Martino di Dardago.

Dopo la celebrazione della Santa Messa, mol-

te persone hanno partecipato al momento convi-

viale, vissuto con fraternit , grazie alla disponi-

bilit degli organizzatori.

VENDRE SANT ORTODOSSO

Venerd 9 aprile, una rappresentanza dei gio-

vani delle nostre Comunit , accompagnata da

don Italico, ha partecipato alla processione del

Venerd Santo Ortodosso presso la Chiesa Greco-

Ortodossa di Trieste.

Continuano cos , i contatti e l impegno ecu-

menico fra alcuni nostri giovani e le Chiese di al-

tre confessioni cristiane.

LA CRESEMA

Domenica 18 aprile, il Vescovo diocesano ha

impartito il sacramento della Cresima ad alcuni

giovani di Budoia e Dardago presso la chiesa di

Santa Maria Maggiore.

Ecco i loro nomi: Fabio Zambon, Fulvio

Zambon, Claudio Zambon, Edoardo Bastianello,

Marco Lachin, Ivan Carlon, Alessandro Mc.

Gilvray, Alessandro Pauletti, Cristina Lucia,

Marco Andreazza, Mauro Vago, Matteo Scarpi.

25

Page 26: l'Artugna 87 - Agosto 1999

26

NOVANTA AINS

L ing. Mario Signora e il prof. Padre Venanzio

Renier, in occasione del novantesimo complean-

no, accompagnati da alcuni amici hanno festeg-

giato l ambito traguardo raggiungendo Venezia,

ove hanno ricordato la loro infanzia ed il servi-

zio reso nella citt serenissima.

Particolarmente toccante l incontro con il

Cardinale Patriarca Marco C , al quale stato

donato il libro Crode. Ø seguita la Santa Messa

presso la cappella della vestizione del Patriarca

in San Marco ed un incontro conviviale conclu-

sasi con visita a Burano ed all isola di San Fran-

cesco del Deserto.

Un grazie particolare al budoiese-veneziano

Umberto Angelin, che si prestato per farci da

guida alla stupenda citt .

MARIO POVOLEDO

CHEI DE GRIS

Domenica 11 aprile, il coro parrocchiale di

Grizzo, ha accompagnato la Santa Messa presso

la parrocchia di Budoia.

L ospitalit motivata dalla fraternit fra le

comunit di Grizzo e Budoia e dal legame che

don Italico ha con la sua ex parrocchia.

Il coro della parrocchia di Grizzo diretto dal

maestro Matteo Peruzzo.

NA MAN LAVA CHEL ALTRA

Domenica 28 marzo, presso la parrocchia di

Dardago, organizzato il mercatino missionario

proposto dalla parrocchia del Sacro Cuore di

Pordenone.

Il ricavato viene devoluto alla missione di San

Carlos in Bolivia di Padre Ermanno Nigris.

*

Domenica 11 aprile, si tiene la vendita di bul-

bi il cui ricavato devoluto alla Associazione

Italiana Sclerosi Multipla.

*

Durante le Sante Messe del giorno di Pasqua,

sono state raccolte le offerte, poi devolute ai pro-

fughi del Kosovo per mezzo della Caritas dioce-

sana, come gesto di solidariet cristiana.

I ALPINS DE BUDUOIA

All annuale incontro organizzato dal Gruppo

di Budoia, sono saliti in parecchi in localit Val

de Croda, ove gli alpini hanno eretto un Cippo

con sovrastante una maestosa aquila, a ricordo

imperituro del sacrificio dei Caduti del Comune.

Ø stata una festa a met , con il pensiero ri-

volto al Capo Gruppo Mario Andreazza, conva-

lescente. Per rispetto a lui, il Direttivo ha rinvia-

to il tradizionale pranzo sociale.

Gli onori di casa sono stati fatti dal Delegato

di Zona e Segretario di Gruppo Mario Povoledo

che ha accolto e ringraziato il Vice Sindaco

Giacomo del Maschio ed i rappresentanti dei

Gruppi della Pedemontana e di Vallenoncello.

Dopo la deposizione di un cesto floreale al

Monumento, seguita la Santa Messa, celebrata

dal Parroco di Budoia e Dardago don Italico Jos

Gerometta, con il quale il Direttivo aveva con-

cordato di devolvere le offerte ai profughi del

Kosovo (raccolte L. 400.000).

Ovviamente gli interventi religioso e civile,

sono andati alla tragica situazione dei Balcani,

con la speranza che il dialogo e la comprensione,

prendano il posto delle armi e della violenza.

Durante tutta la cerimonia si sentivano i rombi

degli aerei della vicina Aviano.

Gli Alpini di Budoia, con l occasione, hanno

voluto dire grazie a Nando Carlon, per l opera

Il Cardinale Patriarca di Venezia,Marco C , si congratula con l Ing. Mario Signora e con il prof. Padre Venanzio Renier per il traguardo del novantesimocompleanno.Anche la redazione porge gli auguri ai due festeggiati.

Nella pagina accanto:

si fa festa per quattro generazionia Dardago e a Santa Lucia.

*Foto in basso:

l incontro dei padri missionaricon il Vescovo in occasione della Missione ai giovani.

Page 27: l'Artugna 87 - Agosto 1999

27

svolta in seno al Gruppo (28 anni Segretario, 18

Capo Gruppo) consegnandogli una targa da lui

ricevuta con viva commozione.

Il raduno si concluso con un brindisi offer-

to a tutti i convenuti e con la gradita visita del

Comandante la Stazione Carabinieri di Polcenigo,

Maresciallo Franco Sciarrino, il quale, presente

per motivi d istituto alla cerimonia zonale del 25

aprile a Polcenigo, non ha voluto far mancare il

saluto dell Arma agli Alpini.

MARIO POVOLEDO

QUATRO GENERATHIONS...

a Dardac...La bisnonna Rossanda con tutta la sua feli-

cit , annuncia la nascita di Alberto, che fa au-

mentare a quattro generazioni la famiglia.

Nella foto, da destra, Rossanda (92), la figlia

Santa (54), la nipote Lidia (33) e Alberto che ha

spento la sua prima candelina. Auguri!

a Santa Luthia...Quattro generazioni tutte al femminile: la bi-

snonna Andreina Zonca ved. Besa, con la nonna

Bianca Besa in Varnier e la mamma Debora

Varnier in Zin, fa festa alla piccola Eva Zin.

I MISSIONARI

I missionari ˙Servi di Nazareth¨, che hanno

svolto la Missione Giovani nelle nostre comunit

dal 24 aprile al 1¡ maggio, hanno portato il loro

saluto al Vescovo diocesano, mons. Sennen Corr ,

accompagnati da don Nillo e don Italico.

PAR UN SVILUPO ECOLOGICO

Al corso post laurea per ecomanager, diretto

dal prof. Enos Costantini, stato sviluppato uno

studio particolareggiato sull’ipotetica valorizza-

zione ecocompatibile delle risorse sia naturali

che agricole.

Ci fa ben sperare in un possibile futuro svi-

luppo di agricoltura biologica e di valorizzazio-

ne dei prodotti locali.

La decisione, ora, nelle mani dei nostri

agricoltori.

Page 28: l'Artugna 87 - Agosto 1999

28

DA DON NICOLæ

Le reverende suore, il sacrista Ovidio ed il

parroco don Italico hanno incontrato, nella sua

abitazione di Maniago, l ex pievano di Dardago,

don Nicol del Toso, parroco di Santa Maria

Maggiore dal 1942 al 1956.

SU PAR SAN TOMØ

Ø uscito in questi giorni il depliant ˙Il sentie-

ro naturalistico di San Tom ¨, edito da Pro Loco,

Comune di Budoia e Gruppo Regionale di

Esplorazione Floristica.

Illustra l itinerario ˙tutto da scoprire e cono-

scere¨, che dal Mulin de Bronte, fiancheggiando

la riva sinistra dell Artugna lungo Le Masiere e

Thengle, raggiunge San Tom .

Presenta gli aspetti geologici e geomorfolo-

gici, naturalistici ed antropici riscontrabili lungo

il sentiero.

Ø inserito anche il gioco della ˙caccia al te-

soro¨. Con un numero progressivo sono stati con-

trassegnati quaranta alberi, ma nell elenco ne

appaiono 32. L invito identificare gli altri

servendosi del disegno delle foglie.

FRAE DE VIERTE

Come previsto nel Progetto ˙La scuola e il

mio paese: esperienza di Educazione Ambientale

tra diritti e doveri¨ nel corso dell anno scolasti-

co 1998/ 99, i bambini della Scuola Elementare

di Budoia insieme ai compagni della Scuola

Materna, hanno partecipato alla Festa di Prima-

vera domenica 9 maggio, al Parco Giochi in lo-

calit ˙Ci mpore¨ a Dardago.

I bambini, guidati dal maestro Stefano Bertolo

e preparati, in alcuni interventi, dalle insegnanti

hanno animato con strumenti e canzoni una sto-

ria di Stefan Zavrel: ˙L ultimo albero¨ ed hanno

lanciato ai presenti il messaggio di rispetto e cu-

ra dell ambiente in cui viviamo.

La festa stata un importante momento di ag-

gregazione tra scuola, famiglia ed enti locali ma-

nifestatosi con il pranzo preparato dai collabora-

tori della Pro Loco e vivacizzato dai giochi dei

piccoli e dalle animate conversazioni dei grandi.

LE INSEGNANTI

Il saluto di Dardago all ex pievano don Nicol .

Momenti di festa per alimentarel amore ed il rispetto per il nostroambiente.

Page 29: l'Artugna 87 - Agosto 1999

29

BUDUOIA N TE LAALLEANZA NELLE ALPI

Il nostro comune opera attivamente nel-

l Alleanza nelle Alpi, una rete di 36 comuni del

territorio alpino di Italia, Francia, Svizzera,

Germania, Austria e Slovenia.

Recentemente in un incontro a Bad Reichen-

hall sul tema della gestione delle acque, il Sinda-

co Antonio Zambon e il Sig. Bosa della ditta

Carlo Gavazzi hanno illustrato il telecontrollo

del sistema comunale di distribuzione dell acqua,

installato nel 1993. Il telecontrollo consiste in

un unit centrale nell ufficio tecnico, collegata

mediante linea telefonica a tutte le stazioni del si-

stema di approvvigionamento potabile e consen-

te la sorveglianza e la manutenzione di tutta la re-

te da un unico punto.

Il comune anche impegnato a sensibilizza-

re i cittadini per un uso oculato dell acqua pota-

bile e per l utilizzo dell acqua piovana per l irri-

gazione dei giardini.

Per il 17-18 settembre 1999 programmato

un viaggio in Italia, organizzato dal nostro Sindaco.

Molti comuni di Svizzera, Germania, Italia e Slo-

venia hanno presentato richiesta di adesione alla

rete di comuni.

Per la prima volta si sono interessati anche co-

muni francesi.

MEIS DE MAI

Nelle tre comunit durante il mese di maggio

stato recitato con fedelt il Santo Rosario.

Durante alcune serate, inserite nella recita del

Rosario, sono state proposte alcune catechesi.

Per l occasione si sono resi disponibili alcu-

ni relatori, impegnati in Diocesi in vari settori,

competenti in Teologia.

In particolare: il professor Mauro Dalla Torre,

diacono permanente, ha parlato sulla Paternit di

Dio; il professor Bruno Foggiato, impegnato tra

l altro nell Agesci diocesana, ha rivolto ai fede-

li una catechesi incentrata sul Giubileo; infine il

professor Ennio Rosalen, dell Ufficio ˙Ecume-

nismo e dialogo¨, ha parlato sull ecumenismo, il

cammino e l impegno nel dialogo fra le Chiese

Ortodossa, Protestante e Cattolica.

Tutti i relatori, oltre gli impegni citati, inse-

gnano Religione presso istituti scolastici della

Provincia.

MUSICA N TE LA PEDEMONTANA

Ø stato presentato a Palazzo Bassi di Aviano

il Concorso pianistico nazionale ˙L. Gante¨ or-

ganizzato dall istituto di Musica della Pede-

montana, giunto quest anno alla terza edizione e

che si svolger a Pordenone dal 21 al 24 ottobre.

La presentazione del concorso dedicato al-

l illustre pianista triestino stata introdotta dal

Maestro Davide Fregona che ha ricordato del

Maestro scomparso nel 93 le grandi doti innate

del pianista e le particolarissime qualit didatti-

che che conducevano gli allievi verso esiti desi-

derati nella carriera musicale.

Sette i concerti premio riservati al vincitore

ed un montepremi di dieci milioni, questo il sun-

to della relazione del Direttore del Conservatorio

B. Marcello di Venezia e Direttore Artistico del

Concorso Giovanni Umberto Battel. Sono segui-

ti gli interventi del Sindaco di Aviano Gianluigi

Rellini, della Dott.ssa Manardi in rappresentan-

za del Comune di Pordenone e di Giuseppe Pezzot

presidente della Propordenone.

Conclude la serie di interventi il Presidente

della Provincia Rossi e l Assessore regionale

Salvador, particolarmente apprezzato il suo

intervento: una manifestazione che va

aiutata perch rivolta ai giovani e quin-

di al futuro, importante che il con-

corso (le precedenti edizioni si sono

svolte a Piancavallo n.d.r.), come av-

venuto per le giornate del Cinema Muto, cam-

bi sede per temporanei problemi logistici,

nell ottica della funzionalit superando vec-

chi concetti campanilistici.

DAVIDE FREGONA

Nella cartina i comuni delle 6 nazioni aderenti alla rete di ˙Alleanza nelle Alpi¨.

Page 30: l'Artugna 87 - Agosto 1999

30

LA COMUNIO«N A SANTA LUTHIA

Il 16 maggio Caterina, Roberta, Serena e So-

phia hanno ricevuto il sacramento dell’Eucarestia

nella Chiesa Parrocchiale di Santa Lucia.

La Santa Messa stata celebrata dal Parroco

don Nillo Carniel e la liturgia stata accompa-

gnata dai canti del coro dei ragazzi della parroc-

chia di Sant’Andrea di Budoia, diretti dal Maestro

Matteo Peruzzo di Maniago. La funzione ha vi-

sto la numerosa partecipazione della nostra co-

munit parrocchiale, che sempre vive con tanta

gioia i momenti cos significativi nel cammino

della fede, soprattutto quando coinvolgono i pi

piccoli.

Le quattro bambine erano state preparate a ri-

cevere Ges eucaristico da don Nillo che ha se-

guito personalmente, per quattro anni, il loro cam-

mino di formazione religiosa ed ha richiamato e

sostenuto le famiglie a coinvolgersi nella re-

sponsabilit per accompagnare le proprie figlie

nel gesto del sacramento.

Durante l’omelia il parroco ha ricordato come

il Signore Ges dona se stesso attraverso il Sa-

cramento dell’Eucarestia, che egli istitu durante

l’Ultima Cena.

Nel sacramento eucaristico, in particolare, av-

viene il nostro incontro con Lui: prendiamo par-

te alla Sua passione, per condividere la Sua

risurrezione.

Ø stata una giornata di gioia intensa, non so-

lo per le bambine, ma anche per le loro famiglie

e gli amici.

STEFANIA GIOIA WILEY

CADUTI E DISPERSI IN RUSSIA

Sabato 5 giugno a Budoia, le Amministrazioni

Comunali locale e di Roveredo in Piano, hanno

ricordato il sacrificio dei loro figli, caduti e

dispersi in Russia, nella pi tragica e cruenta

battaglia svoltasi fuori del territorio italiano.

Ci si reso possibile per l organizzazione

dell U.N.I.R.R. (Unione Nazionale Italiana

Reduci di Russia), che si avvalsa della colla-

borazione del Gruppo ANA di Budoia e del-

l Associazione Pro Loco Budoia.

Il Sindaco Antonio Zambon ed il collega di

Roveredo, Danilo Del Piero, hanno accolto le

Autorit ed i numerosi convenuti presso il corti-

le della Scuola Elementare di Budoia, pavesato

di tricolori, come tutta la zona circostante. La

Santa Messa stata presieduta dal Parroco don

Italico Jos Gerometta, con a fianco il Parroco di

Santa Lucia don Nillo Carniel, di Roveredo in

Piano don Ruggero Mazzega e di San Martino di

Campagna don Maurizio Busetti.

Dopo il discorso del Sindaco di Budoia, so-

no intervenuti, per l UNIRR il dr. Mario Ponte,

il comm. Rodolfo Hofer ed il Presidente Nazio-

nale dr. Merchiorre Piazza, i quali, reduci dalla

tragica ritirata, hanno raccontato, fra la commo-

zione di tutti, le tragedie cui sono stati testimo-

ni, auspicando che la pace sia sempre sovrana

sulla guerra la quale genera distruzione, odio e

morte. Ø seguita la consegna di una medaglia

e pergamena ai familiari dei 22 caduti e dispersi

di Budoia e dei 6 di Roveredo in Piano i quali,

sono stati tutti idealmente ricordati con la de-

posizione di una corona d alloro al ripristinato

Monumento ai Caduti del capoluogo, in fase

di ultimazione. Le struggenti note del ̇ Silenzio¨,

suonate dal trombettiere, hanno reso pi com-

movente la cerimonia, conclusasi con l abbrac-

Foto a sinistra, in basso:

le quattro bambine sorridenti dopo la prima comunione a Santa Lucia.

Page 31: l'Artugna 87 - Agosto 1999

31

PREMI AI CAN¸IS

Al 3¡ Concorso di opere creative della Comunit

Pedemontana del Livenza anche la Scuola ele-

mentare di Budoia stata premiata.

Il 1¡ premio ex equo andato alla classe 2a

con ̇ Un altro amico del bosco¨ per l uso sapiente

di molteplici tecniche illustrative. Il testo racconta

il primo incontro di Nadim con il bosco.

L altro 1¡ premio ex equo andato alla clas-

se 3acon ˙Ambienti per una storia¨.

I bambini hanno costruito, attraverso imma-

gini e didascalie, una singolare guida alle loca-

lit significative della Pedemontana.

Ø un itinerario di osservazione

e di riflessione, accompagnato

da un avvincente storia illustrata.

Dietro la storia si percepisce

una sapiente e delicata regia.

cio ai familiari di questi eroi, figli della nostra

terra, generosamente immolatisi per il bene

di tutti.

MARIO POVOLEDO

CONCERTO A DARD¸C

Domenica 6 giugno, alle ore 21.00, presso

la Chiesa di Dardago, si tenuto un concerto

organizzato dalla ˙Associazione Culturale

Musicale XX Secolo¨ e dalla ˙Civilt Alto

Livenza¨. Si sono esibiti alla tromba Diego Cal

e all organo Roberto Cescut.

Il concerto stato relizzato con il contributo

del Comune di Budoia e dalla Regione Friuli-

Venezia Giulia e con la collaborazione del-

l ˙AFDS¨ di Dardago.

Il concerto rientra nell iniziativa degli itine-

rari Altoliventini di musica sacra ed organistica

1999.

EL CORPUS DOMINI

Domenica 6 giugno, in tutte tre le nostre co-

munit parrocchiali, stata celebrata la Solennit

del ˙Corpus Domini¨ con la Santa Messa, segui-

ta dalla processione con grande partecipazione di

fedeli.

I COLORI DELLA SPERANZA

Per il quinto anno consecutivo il ˙Collis

Chorus¨ di Budoia con la collaborazione del

Comune e della Pro Loco, ha organizzato nella

parrocchiale di Santa Lucia la manifestazione ˙I

Colori della Speranza¨ che ormai sta diventando

a livello provinciale un appuntamento importan-

te come incontro di canto spiritual.

Alla serata di sabato 26 giugno hanno parte-

cipato oltre al ˙Collis Chorus¨, che ha aperto la

manifestazione presentando due brani diretti da

Emanuele Lachin, il Coro ˙Panarie¨ di Artegna

(UD) diretto da Paolo Paroni e la Corale ̇ Vincen-

zo Ruffo¨ di Sacile diretta da Alberto Pollesel.

Le due formazioni corali , che da anni

riscuotono ottimi consensi di pubblico e di cri-

tica e che rappresentano sicuramente uno degli

elementi di distinzione del panorama corale re-

gionale, si sono esibite in una bella selezione di

spirituals realizzati con arrangiamenti

di autori americani semplici ed effi-

caci mettendo in luce un organico vo-

calmente assai apprezzabile e cura-

to, un intonazione sempre buona e

omogeneit nei settori.

CHEI DE THOPOLA

Domenica 13 giugno, il coro polifonico di

Zoppola ˙Santa Cecilia¨, stato ospitato presso

la parrocchia di Dardago, dove ha accompagna-

to, magistralmente, la Santa Messa.

Cerimonia religiosa per ricordarei caduti e i dispersi in Russia.Partecipano autorit civili,militari e numerosi convenuti.

Page 32: l'Artugna 87 - Agosto 1999

32

COMUNALI

Lista Voti Percentuali

Insieme per Budoia 996 71,0

Proposta civica 251 17,9

Impegno democratico 94 6,7

Schede Bianche 41 3,3

Schede Nulle 19 1,2

Totali 1401 100,0

IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE Ø COS COMPOSTO:

Sindaco Antonio ZambonVice Sindaco Giacomo Del MaschioAssessore Barbara GiannelliConsiglieri Rino Zambon, Renato Bortolini, Antonio Busetti, Francesca

Fort, Rosa Oliva, Sara Sanviti, Giancarlo Bastianello, Alessia Zambon, Elio Merlo, Raoul Panizzut.

PROVINCIALI

Lista Voti Percentuali

Forza Italia 290 20,7

Lista Bonino 164 11,7

Democratici di Sinistra 163 11,6

Lega Nord 125 8,9

Partito Popolare 94 6,7

I Democratici 85 6,0

Patto Segni-Alleanza Nazionale 76 5,4

Rifondazione Comunista 57 4,0

CDU-LIB 47 3,6

Federazione dei Verdi 32 2,3

Altri 124 8,8

Schede Bianche 103 7,4

Schede Nulle 41 2,9

Totali 1401 100,0

I LAVORA N TE LE PLATHE

Vanno a rilento i lavori per la realizzazione

della piazza di Budoia a causa di alcune difficolt

incontrate dall impresa appaltatrice, che ha ri-

chiesto una proroga dei termini inizialmente fis-

sati per l 8 agosto.

Cos mentre Budoia dovr attendere per ve-

dere il nuovo volto della piazza, a Dardago si la-

vora alacremente per sistemare la piazza Vittorio

Emanuele.

Negli ultimi anni sono state rifatte, in sasso a

vista, le facciate di alcune case che guardano la

piazza. Ø stata anche messa a posto l edicola con

affresco sulla parete della canonica e, scendendo

verso la scuola materna e oltre, sono stati porta-

ti a termine altri interventi tali da rendere il cen-

tro di Dardago un vero e proprio gioiello.

La piazza della frazione la pi bella del

Comune e, forse proprio per questo, la pi viva.

L idea di dare un ulteriore contributo alla sua si-

stemazione nata da una collaborazione tra il

Comune e l Ana. Da tempo nelle assemblee di fra-

zione si era discusso il problema degli alberi da

abbattere, della sistemazione del monumento e

della fontana; cos le due ˙tuie¨ ai lati del monu-

mento sono state tagliate e la fontana parzialmente

rifatta assieme alla pavimentazione circostante (ri-

gorosamente in pietra e sasso). Il monumento ri-

sulta cos valorizzato al centro della piazza in una

cornice che richiama le architetture circostanti.

Diretto e progettato dall ufficio tecnico comuna-

le l intervento stato reso possibile grazie al

volontariato degli alpini budoiesi. Ferdinando

Carlon, Marino Carlon, Arturo Zambon e Espedito

Zambon hanno lavorato sodo per sistemare la fon-

tana e darle un nuovo volto in sasso a vista, men-

tre gli operai del Comune Pietro Zambon e Pietro

Zambon, aiutati da Gino Dedor, hanno completa-

to il lavoro di pavimentazione.

FRANCESCA GIANNELLI (tratto da ˙Il Gazzettino¨)

CUSS AVæN VOT¸T

Un pubblico folto ed attento ha gradito in ma-

niera particolare lo stile e il fascino di questa mu-

sica capace di trasmettere carica emotiva e ritmo

incalzante, tributando ad entrambe le formazioni

vocali entusiasti applausi. La serata per i cori si

conclusa con la cena da Ren allestita dalla Pro

Loco in un clima di grande allegria con canti a

volont .

BRUNO FORT

Page 33: l'Artugna 87 - Agosto 1999

33

DAI CONTI CORRENTI

Sempre molto gradita per il suo contenuto.JOLANDA RIGO — SACILE

*

Per il periodico l Artugna. Cordiali saluti a tutti.

LILIANA PATRON DEL MASCHIO — SAN ZENO

*

L Artugna un periodico molto interessante e vi

ringrazio.JOLE ZAMBON PINAL — MILANO

*

Grazie per l Artugna.

NADIA MARAVIGNA — MONZA

*

Complimenti! L Artugna sempre pi interes-

sante e bella. Salutissimi.REMIGIO JANNA — VENEZIA

*

In ricordo dei nostri cari scomparsi: i Panizzut

Dionisio. Grazie.AURORA CERRONI — ROMA

Ø una grande festa quando un bambino riceveil Sacramento

del Battesimo. In questo numero ricordiamo il battesimo di Alessio e Davide.

Per l Artugna sempre gradita.TINA BOCUS — ROMA

*

Quando arriva l Artugna sempre una festa!

MARCELLINO ZAMBON — TORINO

*

Con molta ammirazione per il vostro impegno, vi invio i miei pi cari saluti. Bellissime le fotodelle copertine. Con simpatia.

DANIELA ANGELIN — GENOVA

*

Per l Artugna, con gli auguri pi cordiali.

SILVANA BOCUS — SUSEGANA

*

In memoria di Giuseppe Bastianello.

MARIA BASTIANELLO — VENEZIA

*

Per il bel periodico l Artugna.

PASQUALINO ZAMBON CONTE — SARONNO

Puerto Leguizzamo (Colombia), 14 maggio 1999

Carissima Redazione,

mi arriva sempre e puntualmente l Artugna. Mi

reca tanta gioia e la leggo tutta.

Gli articoli in dialetto mi riportano subito

all ambiente nostro e dell infanzia.

Anche a Roderedo in Piano si parla pi o me-

no cos , o si parlava... adesso un altro mondo.

La mia vita missionaria bella perch sono

proprio dove finisce il mondo. Tutto attorno fo-

resta. Saluti cari e grazie infinite per il Regalo

l Artugna.PADRE BRUNO DEL PIERO

Carissimo Padre Bruno Del Piero, grazie di cuore per la Sua graditissima lettera nel-la quale ci ringrazia per aver ricevuto l Artugna.

Da parte nostra assicuriamo la nostra pre-ghiera per il Suo apostolato in Colombia e che ilSignore La ricolmi della forza ed entusiasmo percontinuare ad essere testimone di Cristo in quel-la terra di Missione. Que Di s te bendiga!

DON ITALICO

I ne scrit

Page 34: l'Artugna 87 - Agosto 1999

Programma religioso agostanoDOMENICA 25 LUGLIO ore 18.00 S. Messa nella chiesetta

di San Martino /Dardago

DOMENICA 1 AGOSTO ore 18.00 S. Messa nella chiesetta

di San Tom /Dardago

DOMENICA 8 AGOSTO ore 18.00 S. Messa nella chiesetta

di Santa Lucia al Colle

VENERDI 13 AGOSTO ore 18.00 S. Messa per i defunti

nel cimitero di Santa Lucia

ore 20.00 S. Messa per i defunti

nel cimitero di Dardago

SABATO 14 AGOSTO ore 9.30 S. Messa per i defunti

VIGILIA DELL ASSUNTA nel cimitero di Budoia

ore 18.30 S. Messa prefestiva a Dardago

celebrata da Mons. Pietro Nonis

Vescovo di Vicenza,

partecipa il Coro Artugna

DOMENICA 15 AGOSTO ore 10.30 S. Messa solenne a Dardago

SOLENNIT¸ DELL ASSUNTA partecipa la corale

Santa Maria Maggioreore 17.00 S. Messa vespertina a Dardago

34Palsa Bilancio e Programmi

BilancioSituazione economica del periodico l Artugna

Periodico n. 86 entrate uscite

Costo per la realizzazione 6.292.000

Spedizioni e varie 126.132

Entrate dal 18/03/99 al 10/07/99 6.872.000

Totali 6.872.000 6.418.132

Differenza 453.868

Pesca di beneficenza Domenica 8 Agosto aprir i battenti la grande pesca

di beneficenza. Rimarr aperta anche gioved ,

venerd , sabato e si chiuder domenica 15 Agosto.

Confessioni Budoia, 14 agosto dalle ore 15.30 alle 16.30

Dardago, 14 agosto dalle ore16.30 alle 18.30

Santa Lucia, 14 agosto dalle 17.30 alle 18.30

I ragazzi delle tre comunit sono attesi per le confessioni il 14 aprile a Santa Lucia, alle ore 11.

La mia BudoiaA 80 km dall Adriatico

vi un paese molto simpatico

in una zona arida ma sana

presso Saron, nella Pedemontana.

Per conoscerlo abbi pazienza

non devi inciampar nella Livenza.

C il Masat dall altra parte

vecchio cammino del viandante

a fianco una strada modello

v Ranzano col passaggio a livello.

E non lontano, stessa direzione,

fa la guardia una stazione,

che un trenin d aspetto gentile

fa la spoletta Pinzano Sacile.

In conclusione il ritmo bello

ora andiam fino a Castello,

ove dorme l immensa Artugna

e chi l attraversa buona fortuna!

Lungo gli argini di questo torrente

sorgon fornaci di stile oriente;

queste ultime si dan da fare

notte e giorno a fabbricare

calce viva Berton Uliana

e soddisfare la Pedemontana.

Verso levante continua la Roia

col si trova zona agricola di Budoia.

Oh! Finalmente l abbiamo detto

questo paese vivo e benedetto!!

Budoia nuova ed antenata

molto accogliente ed anche amata,

che da vari boschetti quasi circondato

la legna abbondante nel vicinato.

Ma infine di che dobbiam parlare:

vari posti bisogna visitare.

Il primo non perdona, diciamo il vero,

ove destinato il sacro cimitero.

E quando passi farai un inchino

per il tuo caro o per il vicino.

Qui riposano intellettuali e lavoratori

maestri ed instancabili agricoltori.

A Budoia nacquero illustrissimi dottori

severissimi Preti e bravi scultori.

Perfino minatori e geniali marmisti,

infaticabili operai e bravi cementisti.

Sarti, calzolai, alberghieri e tuttofare

in citt all estero ed oltremare.

Muratori falegnami ed elettricisti

silenziosi se ne sono andati e mai pi visti

Filastrocca di GIUSEPPE DEL MASCHIO

Page 35: l'Artugna 87 - Agosto 1999

DA

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...

Matrimoni

Hanno unito il loro amore: felicitazioni a

Vincenzo Falconi con Prisca Fabbro - Dardago

James Richard Bates con Natascia Cracco - Budoia

Gianpietro Perin e Anna Fort - S. Giovanni di Polcenigo

Nozze d ArgentoEuridice Del Maschio e Luigi Modolo - Dardago

Bruna Bocus e Giovanni Andreazza - Budoia

Nozze di DiamanteGiuseppe Burigana e Luigia Olivari - Dardago

Defunti

Riposano nella pace di Cristo: condoglianze ai famigliari di

Domenico Basso di anni 86 - Francia

Maria Zambon di anni 78 - Jersey (Inghilterra)

Ermin Madronja di anni 21 - Dardago

Romano Zambon di anni 84 - Torino

Paolo Fort di anni 31 - Aviano

Rosina Zambon di anni 85 - Belgio

Maria Faleschini di anni 80 - Venezia

Domenica Zotti di anni 78 - Sacile

Liliana Lozer di anni 66 - Brugherio

Pietro Bocus di anni 78 - Milano

Giuseppe Bastianello di anni 84 - Venezia

Pietro Zambon di anni 84 - Francia

Mario Moderato di anni 56 - Firenze - S. Lucia

Nati

Benvenuti!

Francesca Belmonte di Delio e Antonella Pellegrini - Milano

Beatrice Lanzini di Luca e Silvia Zambon - Milano

Federico Pauletti di Fabrizio e Raffaella Angelica - Dardago

Chiara Brusadin di Stefano e Guenda Fregona - Dardago

Andrea Rigo di Claudio e Patrizia Zambon - Budoia

Giacomo Pes di Nicolino e Anna Modolo - Budoia

Francesco Pes di Nicolino e Anna Modolo - Budoia

Kelly Locato di Eros e di Barbara Hudorovic - S. Lucia

Damiano Lupo Scussat di Massimo e Francesca Giannelli -

Dardago

Alessandra Scalisi di Loris e Elena Sanson - Budoia

Jacopo Cautero di Sergio e Monia Zambon - Fagagna

Edoardo Trevisan di Pier Sante e Marinella Odorico

Sara Soldati di Stefano e Claudia Gerometta

Maximilian Gerometta di Andrea e Emma Saliente

Gabriele Fabbro di Mario e Maria Grazia Azzalini

Alessia Ferraro di Paolo e Vivian Janna - Brugherio/Mi

Lauree e Diplomi

Complimenti...

LaureaFederico Quaia - Economia e Commercio

Giuliano Basso - Roma - Scienze Matematiche

e Fisiche Naturali

Andrea Ianna Tav n - Milano - Economia e Commercio

Lorena Bottan Zambon - Orsago - Lingue (Interpreti)

Rosanna Del Maschio - Budoia - Ingegneria Civile

Massimo Fucile - S. Lucia - Ingegneria Meccanica

Licenza di scuola superioreAlessandra Zambon - Liceo Scientifico

Stefania Berton - Liceo Scientifico

Massimiliano Zambon - Istituto Tecnico per Geometri

Angela Morson - Istituto Tecnico Commerciale

Maria Magdala De Re Camilot - Liceo Scientifico

Federico Busetti - Ipsia

Mauro Vago - Istituto Tecnico Commerciale

Giuseppe Iuorio

Maura Scandolo - Istituto Tecnico per Geometri

Valeria Zambon - Istituto Tecnico per il Turismo

Beatrice Zambon - Milano - Liceo Classico

Serena Chiesa - Milano - Liceo Scientifico

Thomas Cosmo - Ipsia

Lisa Bortoluzzi - Istituto d Arte

Jessica Torregrossa - Segretaria d Azienda

Licenza media inferioreMilena Bocus, Pierluigi Ceccato, Elena Del Maschio,

Elena Del Zotto, Lino Deodato, Francesco Fort,

Chiara Janna, Laura Janna, Alessandro Las Casas,

Gessica Zambon, Sara Zambon.

Licenza elementareMatteo Bocus, Roberto Carlon, Francesco Del Maschio,

Danilo Deodato, Davide Fort, Leonardo Fort,

Stefano Lachin, Martina Lucchese, Sladena Luijc,

Samantha Jo Ofstedal, Daniele Piazza, Alessia Quaia,

Denis Zambon, Francesca Zambon, Monica Zambon,

Riccardo Zambon.

Questa pagina divisa

in due parti.

Nella prima, vengono riportati

i dati rilevati dai registri

parrocchiali di Dardago, Budoia,

Santa Lucia e, nella

seconda, quelli non trascritti

nei registri poich avvenuti

fuori parrocchia o perch

non soggetti a registrazione

(anniversari, lauree, ecc...).

Chi desidera usufruire

di tale rubrica invitato

a comunicare i dati ai parroci

o alla redazione almeno

venti giorni prima dell uscita

del periodico.

Defunti

Riposano nella pace di Cristo: condoglianze ai famigliari di

Anna Scandolo di anni 97 - Milano

Angela Besa di anni 91 - S. Lucia

Carolina Basso di anni 84 - Budoia

Eugenio Busetti di anni 82 - Dardago

Gio Batta Angelin di anni 78 - Budoia

Teresa Ragogna di anni 79 - Budoia

Bianca Fort di anni 90 - Dardago

Isolina Soravia di anni 69 - Budoia

Paola Carlon di anni 37 - Budoia

Valentino Panizzut di anni 95 - Budoia

Giancarlo Del Maschio di anni 52 - Budoia

Antonio Janna di anni 67 - Dardago

Battesimi

Benvenuti!

Daniele Zorzi di Alberto e di Sonia Sold - S. Lucia

Alessio Zambon di Jean Luc e Monica Angelin - Budoia

Matrimoni

Hanno unito il loro amore: felicitazioni a

Loris Tonon e Antonella Andreazza - Budoia

Matteo Giacomelli e Francesca Zanelli - Dardago

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