La Voce giugno 2012

20
la voce giornale studentesco del liceo scientifico einstein NUMERO 3 · ANNO IX · GIUGNO 2012 lse.te.it

description

La Voce - giornalino scolastico - giugno 2012

Transcript of La Voce giugno 2012

Page 1: La Voce giugno 2012

la voce

giornale studentesco del liceo scientifico einstein

NUMERO 3 · ANNO IX · GIUGNO 2012 lse.te.it

Page 2: La Voce giugno 2012

NUMERO 3 · ANNO IX · GIUGNO 2012

SOMMARIO

Editoriale3 Happy birthday, Chuck! · fava

Uno sguardo sul mondo3 Le nere fiamme dell’Europa · ceccho b.s.

5 Vietato parlare · jacopo

6 Femen · dreams

7 Ai Spik Inglish! · shid & lorenzo

7 It was just like Titanic · bas^^

Oltre noi stessi8 Eh, se ci fosse ancore il Duce! · abau

9 Angeli in terra · serena

Intervista quadrupla10 Rappresentanti d’Istituto · jacopo & guerino

I colori della letteratura14 Una nonna. . . particolare! · mrs hyde

15 Prologo · marco

TEXnologia17 Crisi: la malattia della cultura · b.f.c.

Parsley, Sage, Rosemary and Thyme17 Frutta e verdura · benedetta & giulia

Enigmistica19 Sudoku per tutti!20 Parole crociate e altri giochi

REDAZIONE

CoordinatoreProf. Nando (Igor ["aIgO:*]) Cozzi

CaporedattriceFabiana (Fava) Di Mattia

CopertinaGaia Babbicola

Codifica LATEXIgor ["aIgO:*]

Vignettisti e disegnatoriPamela Primula, Ludovica Palucci, Francesca Chionchio,Dario Marconi

Enigmistica e giochiFrancesca Di Marco, Giuseppe Fichera, Caterina Trimarelli,Patrick Serafini

FotografiGloria Plebani, Serena Cipolletti, Laura (Leire) Di Antonio

RedattoriAlessandra (Marjane) Pierantoni, Alice (Moody) Francioni,Amedeo Gramenzi, Annika (Mrs Hyde) Oliverio, Antonella(Elliot) Troiani, Antonio (Mr Everything) Sposetti, BarbaraFrancesca (B.F.C.) Cicconetti, Benedetta Ettorre, Cecilia Lupi-netti, Cristian Di Pietrantonio, Daniel (Abau) Di Febo, Danila(Fiore) Migliozzi, Dario Marconi, Diana (Daph) Petrescu, Er-nesto (Erni) Consorti, Fabiana (Fava) Di Mattia, Federica(Fede) Goderecci, Flavia (Bas^^) Cantoro, Francesca Chion-chio, Gianluca Di Egidio, Giorgia Piccioni, Giulia De Febis,Guerino Toppi, Jacopo Ambrosini, Ludovica Palucci MarcoMatani, Massimo (Ceccho B.S.) Cecchini, Matteo Della Noce,Mattia (Dtt. Johann Faustus) Brizzi, Sara Santarelli, SerenaCipolletti, Sharon Rubini, Simone (Hank Moody) Stranieri,Stefania (Kyra) Standoli, Stefano Mazzagatti

ColophonRealizzato all’interno del Liceo Scientifico “Albert Einstein”, ViaLuigi Sturzo 5, 64100 Teramo. Composto in LATEX con le famigliedi font Palatino di Hermann Zapf e Iwona di Małgorzata Budyta.Questa rivista è disponibile on-line nel sito web del liceo.

Sito web del liceolse.te.it

CC© 2011− 2012 Liceo Scientifico “Albert Einstein” · Teramohttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/legalcode

2

Page 3: La Voce giugno 2012

Uno sguardo sul mondo Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

Editoriale

Bicentenario Dickensiano

happy birthday, chuck!di FAVA

caro charles,Mi scuso per l’ingiustificabile ri-

tardo con cui ti scrivo. Sono statatalmente impegnata! Non è tutta-via una scusa sufficientemente vali-da per non averti augurato un feliceduecentesimo compleanno.

Non sono mai stata brava conle date, festività, compleanni equant’altro. Ma dimenticarmi del tuoè stato praticamente impossibile. Oh,avresti adorato Londra! Ovunqueavevano organizzato letture, per fareonore a te e alle tue opere.

All’abbazia di Westminister, giàqualche giorno prima del 7 Febbraioera tutto esaurito: Ralph Fiennes, in-sieme alla scrittrice Claire Tomalin ea due tuoi propropronipoti (o alme-no credo, non sono buona neanchea ricordare i legami di parentela, losai) hanno letto brani tratti da alcu-ne tue opere. E la tua vecchia casa

in Doughty Street? Completamenteristrutturata e rimessa a nuovo perl’occasione, visitabile già da Dicem-bre. E poi mostre sulla tua vita e ituoi personaggi ad ogni angolo. Ilpubblico a cui hai dedicato la tua in-tera vita, finalmente ti ha ringraziatoe reso onore.

Ma perché fermarci solo a Londra?Hai forse sentito dei festeggiamen-ti a New York, Pakistan, Melbourne,Singapore, Penang? Probabilmenteno. . . Eppure anche il web ti celebra-va. Google ti ha addrittura dedicatoun doodle, in cui venivano raffigura-ti i personaggi dei tuoi romanzi piúamati e conosciuti: Ebenezer Scroo-ge, protagonista di Canto di Natale,David Copperfield, Oliver Twist. . .

Non sono mancate tuttavia le po-lemiche: in un articolo del Guardian(non chiedermi il nome del giornali-sta, sai già che non lo ricordo!) sonostati proposti ben dieci romanzi chevarrebbe la pena leggere al posto del-le tue opere. Inutile dire che alla solavista di una tale eresia ero totalmentesconvolta. Ciò che non capisce la nuo-va generazione ormai è l’importanzache hai avuto come pioniere. Non sei

solo stato il primo, e dico il primo,a stampare a puntate i tuoi romanzisui giornali, ma hai anche inauguratoquel rapporto intellettuale-pubblicofondamentale per tanta letteraturamoderna. Senza poi pensare alla mo-dernità delle tematiche da te trattate:l’industrializzazione, l’alienazione, ilproblema sociale. . . Argomenti ancoraattuali, ancora indagati e scandaglia-ti dai romanzieri moderni. Sebbenel’assenza di una pars costruens, unaproposta di risoluzione di tali proble-matiche – cosa che come ben sai nonriuscirò mai a perdonarti – la criti-ca alla società a noi contemporanea èstata assolutamente mordace ed esem-plare (e sto pensando a capolavoricome Hard Times e Oliver Twist).

Ora devo salutarti, ho organizza-to un salotto letterario a casa mia, inonore dei vecchi tempi. . . Spero che alprossimo centenario non perderai gliincredibili festeggiamenti organizzatiin tuo onore, sarebbe maledettamentescortese da parte tua.

Aspetto con ansia una tua rispo-sta,

Tua devotissima

Uno sguardo sul mondoLe nere fiamme dell’Europa

di Ceccho B.S.

Il 18% dei francesi ha scelto al pri-mo turno delle elezioni presiden-

ziali il Front National, guidato dal-la combattiva Marine Le Pen. Segniparticolari? Il F.N. è un riconosciutopartito di estrema Destra nazionali-sta, già guidato dal padre di Marine,Jean-Marie Le Pen, ha come “bacinoelettorale di riferimento gli operai ela classe media francese (classi chestoricamente danno il loro voto allaSinistra) e con i voti raggiunti è oradivenuto la terza forza politica di unpaese come la Francia di lunga tra-

dizione democratica e multiculturale.Il successo di questo partito guidatoda una donna convinta paladina deidiritti femminili, esempio per i par-titi omologhi di tutta Europa e sim-bolo della Nuova Destra europea, èsolo l’ultimo di quella area politica diEstrema Destra che si oppone alle di-rettive tecnocratiche di “Finanza, Glo-balizzazione e Multiculturalismo delparlamento di Bruxelles, visto comeun nemico di tutte le nazioni piutto-sto che come un alleato sovranaziona-le degli interessi europei. Poco tem-po fa, difatti, l’Ungheria a guida Na-zionalista di Viktor Orban riscrisse la

Costituzione del paese in senso piúautoritario e nazionalista, mentre nel2011 in molti paesi europei i partitiultranazionalisti hanno raggiunto piúo meno tutti piú del 15% dei voti. Maa cosa mirano queste formazioni poli-tiche? Innanzitutto, a cavalcare quelsentimento anti-europeista e naziona-lista che accende gli animi di granparte dei ragazzi, degli operai e dellaclasse media (fasce che sono state lepiú colpite dalle direttive economicheeuropee) sempre piú convinti che ilnemico sia l’immigrato, l’Islam e laFinanza mondiale, quest’ultima accu-sata di strangolare l’economia “reale

3

Page 4: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

ca

te

rin

at

rim

ar

el

li

delle nazioni e di distruggere la cultu-ra e la ricchezza degli stati europei. Insostanza propongono soluzioni sem-plici a problemi complessi, oltre che“nemici da combattere ad una popo-lazione come quella europea prostra-ta dal malgoverno dei suoi leader epreoccupata di essere annientata eco-nomicamente dalle potenze straniereemergenti. Possiamo però a grandilinee dire che chi sta davvero “caval-

cando la tigre (un modo di dire nona caso in uso durante il VentennioMussoliniano) è l’antipolitica, che ac-cresce i suoi consensi ogni giorno dipiú: in Italia Grillo è in crescita neisondaggi elettorali; in Germania Mer-kel teme il “Partito dei Pirati, al 10%nei sondaggi, campione della revisio-ne dei diritti d’autore su internet e deldissenso contro la casta politica ger-manica; in Olanda, Danimarca, Belgio

e tanti altri paesi UE i partiti nazio-nalisti ottengono molti voti “di pro-testa contro la politica e il parlamen-to europeo; nella dissanguata Grecia(dove il salario medio è di 600 Euro)il partito Comunista KKE si opponealle direttive europee in materia eco-nomica e incita il popolo greco allarivolta; lo stesso successo in Franciadel F.N. è ritenuto un voto di protestacontro Ue, politici corrotti e finanza

4

Page 5: La Voce giugno 2012

Uno sguardo sul mondo Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

malata e “vampira. I politici modera-ti di tutta europa sono preoccupati, ea ragione: è stata la loro miopia e laloro debolezza di fronte al “Vampirofinanziario a rendere l’Europa il “ven-tre molle dell’Occidente e ora, come

nelle migliori “tradizioni francesi, icittadini di ogni stato, infiammati daipartiti piú radicali di Destra (molti diloro hanno come simbolo principaleuna fiaccola o una fiamma con i colorinazionali, simbolo ripreso dal motto

fascista “Fedeltà è piú forte del fuoco)e di Sinistra, chiedono a gran vocela testa della loro classe dirigente. Ilnostro futuro è dunque nelle nostreurne e nei nostri mouse, ogni giornodi piú.

Vietato parlare

di Jacopo

“La giornalista che ha smaschera-to le bugie del regime. Una testi-

monianza pagata con la vita”. Questesono le parole riportate sulla coperti-na di Proibito Parlare, un libro incen-trato sugli articoli, le riflessioni e leinchieste scritte da Anna Politkovska-ja, reporter russa uccisa il 7 ottobredel 2006. E in questo periodo in cuiil “grande” Vladimir Putin torna alCremilino scambiandosi l’ennesimapoltrona col suo delfino Medvedev,scoprire subito che Anna è stata ucci-sa nel giorno del compleanno di Pu-tin ha accresciuto in me la voglia dileggere questo libro e di scoprire qual-cosa di piú su questa giornalista. Neisuoi articoli, nelle sue denunce, in-centrate prevalentemente sulle stra-gi del teatro Dubrovka (23-26 ottobre2001), della scuola di Beslan (1-3 set-tembre 2004) e della Cecenia, lasciaspazio agli sfoghi, agli urli di doloredelle persone che incontra, cerca didare conforto a mamme che perdonoi bambini. Insomma una figura eroi-ca diremmo. E nonostante ciò al suofunerale chi c’era? Nessuno: “nessunrappresentante del governo russo. . .Putin era andato a Dresda. . . Non unsolo rappresentate dei governi euro-pei. . . ”. Almeno mi ha fatto sorridereche l’unico esponente italiano che sitrovava al funerale era il nostro concit-tadino Marco Pannella. C’erano me-no di mille persone. Come mai? Per-ché i nomi dei responsabili di nume-rosi stragi sono lí, scritti nero su bian-co sulle pagine della “Novaja Gazeta”.Nomi, cognomi, indirizzi, responsa-bilità, accuse. Li leggo, li hanno letti.È per questo che Anna è stata ucci-sa, il 7 ottobre 2006, nell’androne delpalazzo in cui viveva. Ha denunciato

in maniera inappuntabile i massacri,gli scempi, le vergogne e le colpe dichi, invece, avrebbe potuto e dovutogarantire la legalità, la sicurezza e lagiustizia. Nel teatro Dubrovka sonomorte circa 200 persone ( il numeroesatto è ancora in dubbio). La stessaPolitovskaja ha partecipato ai colloquicon i sequestratori ceceni per favori-re il rilascio di alcuni ostaggi. Ed èlei a raccontare il seguito. Non parladirettamente di ciò che è avvenuto alNord-Ost, ma lo lascia raccontare achi è sopravvissuto ai misteriosi gasutilizzati dalle forze speciali russe pri-ma di procedere con il blitz. Quel gasmaledetto che ha asfissiato gran par-te degli ostaggi. Famiglie annienta-te, madri devastate, bambini soffocati.A distanza di anni non c’è chiarez-za, non c’è verità. Le spiegazioni simoltiplicano e le incongruenze tra letestimonianze di chi era in quel teatroe le versioni ufficiali di Putin e delGoverno sono incredibili. Le indagininon hanno ancora portato a nulla. Echi è sopravvissuto non ha ottenutonessuna giustizia. Uno dei passi sicu-ramente piú interessante è quando sinarra la storia di Talchigov, condan-nato a 8 anni di carcere semplicemen-te per aver negoziato la liberazionedegli ostaggi stranieri con due dei se-questratori del teatro Dubrovka. E lacosa assurda è che la polizia federalelo invitò a farsi semplicemente unachiacchierata, e dopo aver bevuto sirisvegliò due giorni dopo in carcere.Cos’era cambiato? Aveva l’epatite.

La scuola numero 1 di Beslan, cit-tadina dell’Ossezia del Nord, iniziaregolarmente ogni 1 settembre. An-che in quel tragico 2004. genitori ebambini sono pronti per dare avvioalla cerimonia di apertura dell’annoscolastico. Circa 1200 persone, però,

vengono prese in osteggio da un grup-po di 32 terroristi: separatisti cecenie fondamentalisti islamici. E l’orroredi un paio di anni prima, quello delteatro Dubrovka, si ripete. Stavoltaperò la maggioranza degli ostaggi so-no bambini. Tantissimi bambini. Am-massati in una palestra per 3 giorni,sotto la minaccia delle armi e di ca-riche esplosive disseminate ovunque.Anna lascia raccontare i presenti, i so-pravvissuti, i genitori che anno presoi loro figli. C’è chi non ha riavuto in-dietro nulla. Nemmeno un cadavere.L’irruzione delle forze armate russe siè conclusa con l’uccisione dei seque-stratori e di 186 bambini. Un numeroaltissimo, un numero impossibile dasopportare. Un’etacombe. E la vita dichi è sopravvissuto non è stata tute-lata in alcun modo. La Politovskajaè spietata e chiara: nessun sostegnopsicologico, nessun aiuto. Lo stato èinesistente. C’è chi ha preferito il sui-cidio, c’è chi non è piú uscito di casa,chi non riesce a rimanere in luoghiaffollati senza star male. Chi sognaogni notte i detonatori e i volti coper-ti dei sequestratori. Un’altra colpaattribuita a Putin e ai suoi collabora-tori è quella circa i profughi “nessu-na trattativa o comprensione. Bastatagliare acqua e gas e rimandarli làdove ci sono guerra e rastrellamenti”.Hanno provato a uccidere anna varievolte ma lei è riuscita a far scoprireal mondo ( o meglio a una piccolaparte di esso) le ingiustizie fatte in unPaese che ormai è una potenza mon-diale. Certo fino a quando si parleràdi Berlusconi che va a Mosca per as-sistere all’ennesama “inconorazione”di Putin invece che vendicare la mor-te di Anna non si andrà da nessunaparte.

5

Page 6: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

lu

do

vic

apa

lu

cc

i

Femen: il drastico movimento femminista

di Dreams

Si chiama Femen (femen in ciril-lico), il movimento femminista

ucraino, fondato nel 2008, che ulti-mamente sta facendo scalpore e stasuscitando scherno, ma anche curio-sità nel nostro territorio. Sta crean-

do scompigli invece a Kiev, capitaledell’Ucraina che da un po’ di mesi aquesta parte si è vista protagonista dinumerosi disagi sul traffico proprioper questo fattore.

È la voce della ribellione di donnecontro il turismo sessuale, la discrimi-

nazione sociale e la prostituzione. “Ledonne non sono una merce”, hannoscandito le quattro donne in france-se. Le attiviste ucraine si sono dettecontrarie a qualsiasi forma di prosti-tuzione, compresa l’idea, lanciata que-st’anno a Zurigo, di creare un zona

6

Page 7: La Voce giugno 2012

Uno sguardo sul mondo Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

attrezzata di appositi ’box’: un’ideadefinita “orribile dalle manifestanti.Tale dissenso viene manifestato rima-nendo in topless in pubblico. “Sappia-mo bene che nessuno ci ascolta se nonsiamo nude”, ha detto un’attivista di‘Femen’. La loro, ha spiegato, è unaforma di critica alla società.

Studentesse universitarie tra 18 e20 anni formano la colonna portantedel movimento. A Kiev, ci sono circa300 manifestanti attive che fanno ca-po al movimento. Non mancano gliuomini altresí interessati alla causa e

attivamente coinvolti. Alle manifesta-zioni del gruppo partecipano circa 20

volontarie in topless insieme agli oltre300 membri completamente vestiti.

L’obiettivo del movimento è di“smuovere le donne in Ucraina, ren-dendole socialmente attive; di orga-nizzare entro il 2017 una rivoluzionefemminista” Femen giustifica i suoimetodi provocatori affermando che“è l’unico modo per essere ascoltati inquesto paese. Se avessimo manifesta-to con il solo ausilio di cartelloni lenostre richieste non sarebbero state

nemmeno notate”.L’organizzazione pianifica di di-

ventare il piú grande e il piú influentemovimento femminista in Europa.

Questo movimento è senza dub-bio bizzarro, ma forse l’unico modoper riuscire a farsi ascoltare in una so-cietà cosí profondamente indifferentee cinica riguardo a ogni cosa.

Ma a volte è proprio questo, cioèl’essere chiari e coincisi anche doven-do assumersi la responsabilità di ungesto folle o magari troppo schietto,che può fare la differenza!

Ai Spik Inglish!

di Shid & Lorenzo

Un quarto della popolazione glo-bale lo parla. C’è chi dice che

sia la lingua del futuro, quella chepermetterà l’unione dei continenti, lanuova lingua della comunicazione.Altri invece asseriscono che presto sa-rà soppiantata dal cinese. Ma am-mettiamolo. . . ormai è indispensabilein ogni campo: l’inglese ha invaso ilmondo.

Un miliardo di persone parlal’idioma Shakespeariano come secon-da lingua (oltre ai 350 milioni di ma-drelingua), ma quali sono i motiviper i quali questo linguaggio ha spo-polato cosí tanto? Tra le motivazionidobbiamo annoverare ovviamente lacolonizzazione inglese, che ha datovita in primis ad un impero sconfina-to e florido: gli attuali USA, primapotenza economica del mondo. Masicuramente, i motivi della diffusio-ne della lingua non sono solo di na-

tura economico-sociale: sbalorditivisono i risultati degli studi etimologiciconcernenti le parole inglesi; alla sor-gente vi sono infatti termini derivantidal dizionario latino, greco e tedesco.Tuttavia la nuova lingua risulta mol-to piú efficace, pragmatica e funzio-nale in quanto non caratterizzata dacostrutti troppo complessi, ma allostesso tempo conserva un caratterepoetico non trascurabile.

Sembrano essere questi i motiviper cui, nonostante molte altre poten-ze stiano crescendo spropositatamen-te (come la Cina e l’India, ad esempio)e ciò potrebbe determinare un per-corso glottologico diverso, l’inglesedetiene ancora il primato di linguapiú parlata al mondo. Anche in Ita-lia ormai il fenomeno di divulgazionedell’inglese ha preso il sopravvento:ne è una prova la decisione (seppurcontroversa) presa dai rettori del Poli-tecnico di Milano, dove dal 2014 tuttii corsi di laurea magistrale saranno

tenuti in inglese. Addirittura, c’è chiritiene che questo lingua stia lenta-mente guadagnando il titolo di “idio-ma eterno,da sempre appartenuto allatino.

L’attuale cultura occidentale èdunque improntata interamente sutale lingua, un ponte comunicativo,un collante tra i cinque continen-ti. Il grande successo è riscontra-bile nella grammatica elementare enell’efficacia comunicativa: qualitàfondamentali del suo carattere univer-sale; l’inglese è la risposta al mondofrenetico in cui viviamo, nel quale iltempo è un prezioso capitale da ac-cumulare anche grazie ad una certarapidità comunicativa.

Probabilmente, nei prossimi ven-tenni la padronanza consapevoledell’inglese come seconda lingua sa-rà un requisito indispensabile inogni campo: tutti dovranno po-ter affermare convinti “AI SPIKINGLISH!”

It was just like Titanic

di Bas^^

Venerdí 13 gennaio 2012 la CostaConcordia, nave da crociera della

compagnia genovese Costa Crociere,si è scontrata contro degli scogli neipressi dell’Isola Del Giglio causando30 morti e 2 dispersi.

Questa tragedia era stata tuttaviapreannunciata da alcuni segnali ne-fasti. È avvenuta di venerdí 13, esat-tamente il giorno in cui si presume

si sia svolta la crocifissione di Gesú.Lo scontro della Costa Concordia èavvenuto esattamente nel centesimoanniversario del naufragio del famo-so Titanic. Le coincidenze non so-no solo queste, bensí anche durantel’inaugurazione della nave, nonostan-te i ripetuti tentativi, non si era riusci-ti a rompere la bottiglia di champagnecontro la fiancata dell’imbarcazione,come si usa fare per scaramanzia.

Queste coincidenze straordinarieprovano che in realtà il naufragio nonè avvenuto a causa di qualche erroredi Schettino, il comandante della na-ve da crociera, ma che era voluto dalDestino.

Se credete al Caso, o meglio a ciòche è stato appena scritto c’è un’unicacosa da dire: VI SBAGLIATE DIGROSSO!

Fin dagli inizi della vita umana

7

Page 8: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

sul pianeta Terra ad adesso, fatta ec-cezione dell’epoca Medioevale, unadelle ideologie molto diffuse era quel-la “homo faber fortunae suae”, mottolatino che può essere tradotto come“l’uomo è artefice del proprio desti-no”. Da questo si può dedurre chele cause della tragedia riguardante la

Costa Concordia non dipendono dal-le “casualità superstiziose” sopra cita-te bensí tutto è avvenuto solo ed uni-camente a causa di Schettino il Matto(come si autodefiniva) che ha usato –purtroppo – la ragione. Difatti, perrispettare il proprio soprannome hadeciso di deviare un po’ la rotta sen-

za rispettare le indicazioni date dallacompagnia e quindi di far scontrarela nave, anche se involontariamente,contro gli scogli. La sua razionalità(benché lui sia proprio un esempio diutilizzo sbagliato della ragione) gli ècostata il carcere!

Oltre noi stessiEh, se ci fosse ancore il Duce!

di Abau

Fascismo o Comunismo? Questo èil dilemma. Difatti gli adolescenti

di oggi si ritrovano a fare una sceltache può decidere il corso della sto-ria. Magari, senza neanche conoscerei veri princípi di queste ideologie poli-tiche si lanciano in affermazioni tipo:“Io sono fascista e ammazzo i comu-nisti!” Forse seguono solo la modaoppure sono soltanto “rincoglioniti”.Il fatto preoccupante è che per que-sti ragazzi se un uomo vota per unpartito di destra, allora è automatica-mente fascista, mentre se qualcunopreferisce la sinistra è comunista.

Cos’è il fascismo? E cos’è il comu-nismo? Da ignorante che sono, credosiano entrambi ideologie finite, chehanno avuto un inizio e una fine.

Il Fascismo è un’ideologia politi-ca sorta in Italia alla fine della primaguerra mondiale, principalmente periniziativa di Benito Mussolini, fonda-tore del partito e Presidente del Con-siglio del Regno d’Italia dal 31 otto-bre 1922 al 25 luglio 1943. Questacorrente politica aveva come ideali ilPatriottismo e la visione della gestio-ne politica in maniera antidemocrati-ca. Il Comunismo è invece una dottri-na, i cui principali fondatori furonoMarx ed Engels, che si propone co-me obiettivo una stratificazione socia-le egualitaria, che presuppone la co-

munanza dei mezzi di produzione el’organizzazione collettiva del lavoro.

« Il comunismo è la dottrina dellecondizioni della liberazione del pro-letariato [cioè di] quella classe dellasocietà che trae il suo sostentamentosoltanto e unicamente dalla venditadel proprio lavoro, e non dal profittodi un capitale » [Karl Marx e FriedrichEngels]

Qui si parla però del passato. Algiorno d’oggi entrambe le correntinon lottano per far sí che i loro princi-pi si realizzino, ma preferiscono rom-persi i “maroni” a vicenda; in entram-bi i casi senza pensare a prendereuna bella zappa e usarla nel modocorretto.

La tendenza dei giovani ad avvici-narsi agli estremismi politici è causataanche da alcuni libri scolastici che avolte risultano di parte; a dirla tuttaanche molti professori promuovonoi loro ideali politici agli alunni: nonè raro sentirsi dire all’interrogazione,“Huaglio’, tu sî prubbje nu fasciscte.Mmo’ te mette UNE!”

Il problema, al di là dell’umori-smo, è serio, dato che questi gruppidi ragazzi spesso organizzano corteiper tutte le città d’Italia detti pacifici(che poi di pacifica c’è solo la reazio-ne dei commercianti che si ritrovanole vetrine dei negozi frantumate. . . ).

Un altro aspetto ambiguo di que-

sta moda è quello di indossare t-shirtnere con il santino del Duce e con loslogan “Dux mea lux”, oppure ma-gliette rosse raffiguranti Che Guevarae la scritta “Hasta la victoria siem-pre”. Quando poi alla domanda “Chiè il duce?” “ ti senti rispondere “Ilnome non me lo ricordo, però era unfascistone!” oppure, nel mezzo di undiscorso a tema, sentirsi dire “L’Italiadovrebbe essere libera come Cuba”quando tutti sappiamo che di liber-tà lí ce n’è ben poca, beh. . . si rimaneeufemisticamente scoraggiati.

Insomma, sei di destra? Sei fa-scista. Sei di sinistra? Allora seicomunista. E se sei di centro? Seipirla!

Credo che i ragazzi di oggi do-vrebbero guardare un po’ piú al pre-sente pensando anche al futuro, co-minciando anche ad aiutare la nostrapenisola a rialzarsi dalla crisi econo-mica che ha messo in ginocchio lavecchia classe dirigente. Il Domanisiamo noi e dovrà essere un futuronuovo, senza idioti condizionati da-gli errori del passato; per questo lemigliori menti vanno via dal nostropaese, perché invece di dargli la pos-sibilità di lavorare li lasciano andarvia.

“ Il vero problema dell’Italia nonè la fuga dei cervelli, ma gli stronziche rimangono.” [Facebook]

8

Page 9: La Voce giugno 2012

Oltre noi stessi Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

Angeli in terra

di Serena

Ore 3.32 del 6 aprile 2009, una for-te scossa di terremoto colpisce

l’Abruzzo devastando L’Aquila. I Vi-gili del fuoco in servizio a Teramo par-tono immediatamente per offrire il lo-ro aiuto ai colleghi aquilani. Alle 3.50

anche i vigili non in servizio vengonochiamati per sostituire in caserma aTeramo i colleghi partiti per L’Aquilalasciando quindi nel cuore della nottele loro famiglie. . . Indossano una di-visa l’elmo e gli stivali. Si chiamanopompieri, vigili del fuoco, firefighters,e in tanti altri modi, ma la cosa cheli accomuna si nasconde sotto la lorodivisa, a volte sporca di fatica e disacrifici, ma pur sempre la piú bellache esista al mondo. Grande è sta-to l’aiuto che i Vigili del fuoco han-no dato a L’Aquila e immenso il lo-ro lavoro. Oltre a salvare le vite di

persone e animali dalle macerie, han-no puntellato edifici pericolanti, re-cuperato da case inagibili ciò di cuii proprietari avevano bisogno e offer-to conforto e coraggio alla popolazio-ne colpita dal terremoto. Immensoè stato anche l’amore e il riconosci-mento che le persone hanno dato aiVigili del fuoco tanto da soprannomi-narli “I nostri angeli”. Non solo gliumani, ma anche gli animali hannomostrato il loro affetto per i pompie-ri! Un cagnolone randagio del centrostorico de L’Aquila si era talmenteaffezionato a questi Angeli che li se-guiva dappertutto. Persino quandoentravano negli edifici non li lasciava,ma attendeva fuori la loro uscita perpoi accompagnarli ovunque. Oltre aicani-terremotati ci sono stati anche icani-pompieri che hanno aiutato nelritrovamento delle persone intrappo-late sotto le macerie. Uno di questi

piccoli eroi è Molli, un cucciolo diLabrador nero, in servizio nella caser-ma di Teramo. Coccolata da tutti ipompieri, Molli è una cagnolina agi-le e svelta che, quando è in servizio,attende di entrare in azione in una ca-setta costruita appositamente per leidai suoi colleghi umani. Forti e co-raggiosi, i Vigili del fuoco sono deglieroi pronti a tutto, dalle azioni cherichiedono dolcezza e pazienza comeil salvataggio di un gattino, a quel-le che richiedono un carattere deciso,dato che spesso questi angeli si tro-vano di fronte la morte. Ai pompierinon importa se hai un manto tigratoo la pelle rosa, non importa se cam-mini su 2 gambe o a 4 zampe, se seiun animale o un essere umano, per-ché i pompieri non fanno distinzioni.Aiutano tutti con il cuore. . . Loro sonoangeli in terra che giungono là dove isupereroi non arrivano.

soprannome: Pompieripatrono: Santa Barbara

motto: “Flammas domamus donamus cordem”“Domiamo le fiamme doniamo il cuore”

colore: Rossomascotte: Grisú il draghetto

Inno

Il corpo nazionale dei vigili del fuocosalviam la vita agli altri il resto conta pocoIl pompiere paura non ne haAnche se di notte suona la sirenaquando noi usciamo nessuno piú ci frenaIl pompiere paura non ne haPortiamo il soccorso a chi ci chiede aiutoun giorno senza rischio è un giorno non vissutoIl pompiere paura non ne haQuando le fiamme avanzano non abbiam timoreabbiamo Santa Barbara dentro il nostro cuoreIl pompiere paura non ne ha

Preghiera dei Vigili del fuoco a Santa Barbara

Signore che illumini i cieli e colmi gli abissi,arda nei nostri petti lafiamma del sacrificio.Rafforza lo spirito di servizio che arde in noi,fa sicuro il nostro occhio, fermo il nostro piede,affinché sia valido il soccorso che in tuo nome portiamo ai fratelli in pericolo.

9

Page 10: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

se

re

na

cip

oll

et

ti

se

re

na

cipo

lle

tt

i

Quando la sirena urla per le vie della città,ascolta il palpito dei nostri cuori votati alla rinuncia.Quando a gara con le aquile verso di Te saliamo,ci sorregga la Tua mano piagata.Quando l’incendio irresistibile avvampa,bruci il male che s’annida nelle case degli uomini,non la vita e gli affetti dei Tuoi figli.Signore, siamo i portatori della Tua Croce,e il rischio è il nostro pane quotidiano.Un giorno senza rischio è non vissuto,poich[ per noi credenti la morte è vita,è luce: nel terrore dei crolli, nel furore delle acque,nell’inferno dei roghi.La nostra vita è il fuoco, la nostra fede è Dio.Per Santa Barbara martire.AMEN

Intervista quadruplaRappresentanti d’Istituto

di Jacopo & Guerino

1: Nome:

L: Lorenzo Rampa.

F: Federico Durante

S: Simone Stranieri.

M: Mattia Brizzi .

2: Età?

L: 18.

F: 18.

S: 19.

10

Page 11: La Voce giugno 2012

Intervista quadrupla Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

ca

te

rin

at

rim

ar

ell

i

Requisiti essenziali del bravo studente!

M: 19.

3: Classe?

L: 5H.

F: 5A.

S: 5C.

M: 5C.

4: Soprannome?

L: Doctor.

F: Dodo.

S: Papone / Il piú pazzo.

M: Ma proprio niente; P*****A/ S*****O.

5: Pregio?

L: Ostinato nel raggiungere i miei obiettivi.

F: Responsabile e determinato.

S: Ci penso due minuti.

M: Passa parola.

6: Difetto?

L: Sono, a tratti, cattivo.

F: Geloso.

S: Troppi.

M: Avarizia.

7: Inclinazione politica?

L: Centro destra, Forza Silvio!

F: Nessuna.

S: Anarchico.

M: Estremista.

8: Professore preferito?

L: Di Curzio.

F: Marino Pace.

S: Se lo dico, gli altri si offendono!

M: Sono combattuto fra Pino e Alberto (due bidelli).

9: Materia preferita?

L: Matematica.

F: Arte.

S: Matematica.

M: Materia?

10: Cosa non sei riuscito a fare?

L: Fare entrare prima la mattina.

F: La derattizzazione.

11

Page 12: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

S: Tutto.

M: Ho fatto tutto quello che c’era scritto.

11: Quale bugia hai detto per essere votato?

L: Sulla rampa di lancio per una scuola migliore, perchéla scuola resterà sempre cosí.

F: Lavoriamo sodo per voi.

S: Non me le ricordo tutte.

M: Sono onesto.

12: Il ricordo piú bello in questo liceo?

L: Porco diavolo, in succursale mi so’ divertito troppo.

F: L’ultimo giorno di scuola.

S: L’8 a latino senza copiare.

M: I viaggi a Montecatini.

13: Il ricordo piú brutto?

L: Gli strilli della Preside e Chiara.

F: Sono stato rimandato due volte su quattro.

S: Pochi perché non mi interessano.

M: Fra i 6 anni non so scegliere.

14: Notte prima degli esami?

L: In giro, al mare.

F: Con gli amici, al mare.

S: Boh, vorrei bere, ma alla fine andrò a dormire.

M: Brucio i libri o mi ubriaco.

15: Cosa ti mancherà di questa scuola?

L: Gli amici, il loro affetto.

F: I compagni di classe.

S: Pochissime persone.

M: Il fancazzismo.

16: Cosa sei felice di lasciare?

L: Le materie inutili che abbiamo studiato (Latino e laFilosofia del terzo).

F: Le materie che non mi serviranno a un c*** nella vita.

S: Gli orari e le materie, tipo Latino.

M: I professori con il mestruo perenne e tutto il resto.

17: Speri di uscire con?

L: 100.

F: 70.

S: 88 come Sabrina Vallarola.

M: Spero di uscire.

18: Università?

L: Medicina o ingegneria, se non entro alla prima.

F: Architettura.

S: Ingegneria meccanica / informatica.

M: Università dei netturbini.

19: Film preferito?

L: Io vi troverò.

F: Dragonball Evolution.

S: Sono troppi.

M: Nightmare Before Christmas.

20: Cosa non ti piace del tuo corpo?

L: Lu muse, quello che non piace a voi.

F: Sono bellissimo.

S: Niente, mi piace tutto.

M: Va bene tutto.

21: Dove e quando la prima volta?

L: Mare, anni fa.

F: Casa mia, quest’anno.

S: Si sgama troppo.

M: Molto lontano da qui; quando, meglio non metterlo.

22: Dove e quando l’ultima?

L: Casa, in doccia, ieri.

F: Casa sua, ieri.

S: Eeeh!

M: Ancora piú lontano da qui.

23: Quando l’ultima spesa al sexy shop?

L: Compleanno di un amico.

F: Mai andato.

S: Non ci sono mai entrato.

M: Un’esperienza che mi manca.

24: Oggetto di cui non puoi fare a meno?

L: Il cellulare.

F: Il cellulare.

S: L’iPhone.

M: Il cervello. . . sono ironico!

12

Page 13: La Voce giugno 2012

Intervista quadrupla Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

25: Parolaccia che dici piú spesso?

L: Purtroppo sono blasfemo, prendo di mira la VergineSantissima.

F: C****.

S: C****.

M: T****.

26: Come procede l’organizzazione dello School Party?

L: Alla grande, visto che siamo solo in tre a lavorare.

F: Benissimo.

S: Male.

M: Ci sono dentro.

27: Viaggio post esame?

L: Palma de Mallorca.

F: Medjugorje.

S: Da organizzare.

M: Al cesso.

28: Cosa pensi di chi ti ritiene un ladro?

L: C’è un clima di sfiducia verso il nostro ruolo, mai vistoprima.

F: Non mi conoscono.

S: Fiero di essere ladro.

M: Sto preciso, domani mi compro un computer nuovo.

29: Dimmi la prima equazione di Maxwell.

L: La forza uguale a Q/Epsilon.

F: Chi c****?

S: Non ne ho idea, chi era Maxwell?

M: Che materia?

30: Cosa pensi dei tuoi colleghi?

L: Con Federico mi sono trovato benissimo, Simone bene,Brizzi male anche perché non ha fatto mai niente.

F: Mi sono trovato molto bene a lavorare con loro.

S: Mi stanno tutti e tre sul fallo.

M: Pace e amore.

31: Dammi un voto in quindicesimi per i tuoi colleghi.

L: Federico 15, Simone 10, Mattia NC, mi do 14.

F: Lorenzo 15, Mattia 1, Simone 1,3 mi do 13.

S: Mattia 6, Lorenzo 7, Federico 3, mi do 15.

M: Simone 3, Lorenzo 3, Federico, 3 mi do 30.

32: Lancia un appello agli studenti futuri.

L: Non pensate di cambiare le cose, tutto rimarrà uguale,in questa bellissima scuola. . .

F: Scappate.

S: Non vi candidate come rappresentanti.

M: Ritiratevi da questa scuola.

33: Chi designi come tuo successore?

L: Nicola è stato profetico con me, quest’anno nominoGiorgio D’Archivio.

F: Adraino Valeri.

S: Karol Durante.

M: Marilena Cannella, oppure Gianni Scatasta.

34: Un saluto da rappresentante?

L: Divertitevi tanto quest’estate!

F: Grazie di tutto e venite alla festa!

S: Nel pensier mio mi fingo, ciao a tutti!

M: Lor signori intendano!

Soluzioni dei giochi

1.E.Sidivideilnumeroinaltoperquelloinbassoesiassocialaletteracorrispondente.-2.ETTA-3.36.Sicalcolailprodottodeinumeriesterniesimoltiplicapertre.-4.21.Sisommailprimoconilsecondonumero,ilsecondoconilterzoetc.+1.-5.VENTILATORE-6.1...Rc72Kb8Ra7-

13

Page 14: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

I colori della letteraturaUna nonna. . . particolare!

di Mrs Hyde

Finalmente giunta all’aeroporto diSalt Lake City, Beth si sentí co-

me mai prima d’ora, libera di poterdecidere della propria vita.

Tra la folla cercò quella personache piú si avvicinava alla descrizionefattale da sua madre prima della par-tenza, la sua fantomatica nonna. Nonappena la vide la riconobbe: era unasignora molto alta per la sua età, ve-stita in modo particolarmente eccen-trico, ma la cosa che piú sconvolse laragazza erano i suoi capelli di un bluzaffiro, che avevano un qualcosa distranamente naturale! “Ora capiscoperché la l’ha definita una donna biz-zarra. . . ” pensò ridendo, dirigendosiverso di lei. Bonnie rimase immobi-le per pochi istanti prima di rendersiconto di chi avesse di fronte, poi lecorse incontro, la strinse forte a sé escoppiò in lacrime.

La ragazza, di fronte a questo com-portamento da parte di una, in fon-do, sconosciuta, si sentí terribilmen-te imbarazzata nel rimanere ferma alcentro dell’aeroporto con una donnadai capelli blu che le piangeva sullaspalla, cosí provò a dirle: “N-nonna. . .non credo sia. . . ehm, opportuno ri-manere qui. . . in mezzo a tutta questagente. . . ”, in risposta Bonnie si stac-cò bruscamente, si asciugò le lacrimesentenziando: “Vedo con immensopiacere che tua madre ti ha cresciutoproprio secondo le sue regole. . . noncapisco proprio cosa ci sia di tantosbagliato nel voler dimostrare aper-tamente i propri sentimenti!”. Bethrimase allibita dal comportamento disua nonna; durante la sua infanziaaveva ricevuto un’educazione moltosevera, e le rare volte in cui si era per-messa di “dimostrare apertamente” isuoi sentimenti a qualcuno, Cathrinel’aveva rimproverata per essere anco-ra una “bimbetta”. Dopo aver riflet-tuto abbastanza, si accorse che suanonna aveva preso due delle sue vali-gie e si stava dirigendo verso l’uscita,cosí la ragazza prese le restanti e la

seguí all’esterno.Rimase subito affascinata dal pae-

saggio circostante: grandi distese diterra che sembravano interminabilioltre l’orizzonte, un senso di quietee serenità aleggiava nell’aria, e nonc’era nessun palazzo o nessun ingor-go stradale a rovinare quell’atmosferaperfetta. Giunsero in corrispondenzadella fermata del bus e Beth, assunseun’espressione interrogativa, al cheBonnie si voltò piccata e le disse: “Lasignorina preferirebbe viaggiare suuna Rolls Royce con interni in pelledi camoscio?” “Stavo solo pensandoche non ho mai avuto occasione diviaggiare in autobus. . . e mai e poimai userei la pelle di un povero ani-male per rivestire i sedili di una stu-pida automobile!” replicò offesa laragazza; a questa risposta cosí istinti-va, la donna non poté che sorridere epensare che Cathrine non era riuscitaa soffocare completamente lo spiritolibero che contraddistingueva la lorofamiglia da generazioni, insito nellanipotina.

Il viaggio fu piuttosto lungo, eBeth continuava a guardarsi intorno,affascinata dalla varietà di personeall’interno dell’autobus, ognuno conla propria vita, la propria storia daraccontare, ma, cosa piú importante,con la propria libertà; molto prestoanche lei sarebbe stata come loro, fi-nalmente libera da quel mondo chenon le era mai appartenuto veramen-te. L’unico vero problema era Alice;era passato solo un giorno dalla suapartenza e già le mancava, ed il so-lo pensiero di non poterla rivedereper un periodo di tempo indetermi-nato, le fece salire le lacrime agli oc-chi; a questo punto successe una cosastrana: quella strana sensazione nel-le viscere che qualche giorno primal’aveva sopraffatta, tornò a farsi sen-tire, diversa dall’ultima volta, si sentíquasi svenire. . . Bonnie però le miseuna mano sulla spalla e le sussurrò:“Questo non mi sembra il momentoopportuno per perdere il controllo,ti pare?”, immediatamente la sensa-

zione sparí, non appena sua nonnale ebbe toccato la spalla, come se sa-pesse cosa sarebbe potuto accadere,sembrava emanare una qualche spe-cie di “energia”. La ragazza rimasesconcertata e non aprí bocca per ilresto del viaggio, intenzionata a chie-dere spiegazioni una volta giunte adestinazione.

La casa di Bonnie era l’unica co-struzione nel raggio di chilometri,piccola e all’apparenza accogliente econ un grande giardino; ad aspettarlesull’uscio della porta c’era un cane,“Beh forse definirlo cane è un po’ az-zardato, somiglia di piú ad una gras-sa pecora tosata e marrone. . . !” pen-sò Beth osservando l’animale piú davicino.

Una volta arrivate davanti all’in-gresso la nonna le presentò il “cane”dicendole che si chiamava Frithunan-ths, termine gotico che significa “co-raggioso nella pace”, e che per como-dità poteva chiamarlo Frithus, inoltrele suggerí di cambiarsi prima di cena,dato che mancava all’incirca un’ora;la ragazza acconsentí e si diresse su-bito al piano superiore dove Bonniele aveva detto che avrebbe trovato lasua stanza. Appena aprí la porta fuinebriata da un dolce profumo di pa-paveri che accentuarono la stanchezzaper il viaggio, cosí si accasciò sul letto,addentrandosi in un sonno profondo,senza accorgersi della figura che len-tamente socchiudeva la porta dellasua stanza.

Beth si svegliò di soprassalto, acausa di alcuni rumori provenientidall’esterno, si stropicciò gli occhi esubito si accorse di non riconosce-re affatto quella stanza, soprattuttoperché quella dove si trovava ora erainteramente di pietra!

Subito si diresse verso la porta,e non appena l’aprí quello che vi-de la fece quasi svenire: all’esterno,un enorme giardino si estendevatutt’intorno, fino ad arrivare ad unafitta foresta di querce secolari.

Bonnie era seduta su una pietrainsieme a Frithus intorno ad un fuoco

14

Page 15: La Voce giugno 2012

I colori della letteratura Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

molto spartano, e vedendola uscire lesorrise esclamando: “Benissimo! Giu-

sto in tempo per la cena, temevo diaver esagerato con quei papaveri. . .Dài, vieni a sederti vicino a me, ho

un mucchio di cose da raccontarti!”

To be continued. . .

Prologo

Parte II

di Marco

Si sedette di fianco alla madre, chegli rivolse un gigantesco sorriso,

mettendo in luce di nuovo una lun-ga ragnatela di rughe, molto piú svi-luppate rispetto la sua età. Appenatrentasette anni, passati fra ingenui-tà, sofferenza e delusioni. Jason sentíuna stretta allo stomaco ripensando aciò che la madre aveva dovuto subirenel corso della sua vita, tutto a cau-sa di suo padre e dell’eccessiva fedeche provava verso di lui, nonché versotutto ciò che la circondava. A quellabreve distanza, Jason poteva persinocogliere alcuni fili argentati tra i suoicapelli castani e delle leggere borsesotto i suoi occhi. «Iniziamo?» chie-se la madre, destando Jason dai suoipensieri.

Il ragazzo annuí, afferrando ilmucchio di pietre che la donna le of-friva. «Le devo buttare?» chiese, por-tandole sopra la superficie dell’acqua.«Non basta buttarle, tesoro» disse ladonna. «Devi concentrarti su ognu-na di esse, ed analizzare i cerchi cheformano. E ricorda: tirale tutte insie-me e pensa attentamente a ciò chevuoi sapere». Jason fece un brevecenno d’assenso con il capo, per poiconcentrarsi sul bacile di pietra.

Che cosa desiderava sapere contutto se stesso? Si domandò, il voltotrasformato in una maschera priva diemozioni, intento com’era a cercareuna risposta. Sua madre sarebbe cam-biata?Avrebbe riflettuto sul vero signi-ficato della vita e l’inesistenza dellamagia? Le sue labbra si incurvaronoin un leggero sorriso. Nulla di ciòsarebbe mai accaduto, tanto valevacercare un’altra domanda.

Avrebbe trovato lavoro una vol-ta lasciata la scuola, avrebbe messosu famiglia, avuto una moglie, dei fi-gli. . . ? E se sí, come? Che domandainutile, pensò Jason. Sapeva in cuorsuo che per poter fare cose del genereavrebbe dovuto cambiare città, troppi

erano i pregiudizi che lo assalivanoin quel luogo. E sopratutto, comeavrebbe potuto una bacinella colmad’acqua rispondere ad un quesito cosídettagliato? Piuttosto, voleva saperese la sua noiosa ed inutile vita avreb-be avuto un risvolto eccitante, fattodi altro oltre che di sentire le predi-che wicca di sua madre. Gli bastavaun semplice sí, in tal caso. Nulla dicomplicato, neppure per una bacinel-la. Avvicinò le pietre alla superficietraslucida dell’acqua nel catino e poile lasciò cadere al suo interno. Va-ri schizzi d’acqua colpirono il voltodi Jason, che all’istante si avvicinòall’oggetto divinatorio, osservando icerchi che si erano formati. La pie-tra tonda aveva levato un’onda nientemale ma il ragazzo non riuscí a scor-gervi nulla. Lo stesso valeva per lasottile pietra triangolare, che avevagenerato una piccola serie di cerchi,mentre, al contrario, la pietra irrego-lare sollevò una potente onda che, nelgiro di pochi secondi, scontrò controle altre formando una scia di sofficibolle. Osservandole Jason notò chein esse vi era qualcosa di strano. Neiriflessi che vi si generavano a causadella luce che penetrava nelle fine-stre della stanza Jason scorse qualchestrano movimento.

Mettendole a fuoco, riuscí a scor-gere qualcosa. In due o tre bolle viera un riflesso iridescente che avevaassunto le fattezze di un vecchio, cal-vo e con il volto cosparso dalle rughe.Osservando piú attentamente, il ra-gazzo riuscí a scorgere dei caratteriorientali, forse cinesi.

Jason sbatté le palpebre. Non sta-va accadendo. . . era tutto derivato dal-la sua suggestione, da ciò che la ma-dre aveva lui detto. . . Non poteva starguardando un tizio cinese all’internodi una bolla!

Ma poi le bolle con all’interno ilvolto del vecchio scoppiarono, subi-to sostituite da bollicine piú piccole,

tanto che per poterle vedere meglio ilragazzo dovette sforzarsi enormemen-te. Questa volta intravide due voltiall’interno di ogni bolla: una bella ra-gazza bionda, che doveva avere piú omeno due o tre anni piú di lui, che ap-parentemente dormiva, ed una donnamatura dalla chioma castana, la qua-le indossava un abito rinascimentale.Prima che Jason potesse sorprendersi,l’acqua del catino ruotò, sospinta dauna brezza invisibile, e le bolle si me-scolarono, unendosi ed ingrandendo-si sino a formare un’ultima manciata.La maggior parte di queste avevanoall’interno il volto di una ragazza pal-lidissima, i capelli neri come l’ebanoche le coprivano gli occhi, vari pier-cing sul naso. Una dark, oppure unemo, pensò, a Salem aveva visto unmucchio di gente simile. Ma le altrestrutture iridescenti raffiguravano unvolto mostruoso, eppure del tutto si-mile al primo: una ragazza dalla pellemarmorea ed i capelli scurissimi conlunghi canini in mostra, il resto delviso del tutto deformato. I suoi occhierano un pozzo nero come la notte,senza pupille. D’un tratto, i visi nor-mali cambiarono, divennero anch’essibestiali e selvaggi per poi morderein direzione di Jason, che si ritrasseistintivamente. Le bolle scoppiaronocontemporaneamente, fino a quandone restò solo una.

Un uomo dai tratti troppo spigolo-si per essere reali, la pelle grigia comela pietra, increspata in alcuni punti,riempiva l’intera sfera tremolante. Epiangeva. Lacrime dense e color dellacreta scendevano lui dagli occhi e siriversavano all’interno della bacinella,macchiandone l’acqua.

Ed infine le lacrime di pietra con-tinuarono a muoversi lungo la super-ficie cristallina, formando una seriedi sottili scritte. . . Pandora, diceva lascritta piú grande, Azara, quella subi-to dopo, Megere, segnava una scrittache aveva galleggiato sino al bordo

15

Page 16: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

della ciotola e lí si era arenata, Terro-re, citava l’ultima, che prestò scontròcon le altre, le cui parole si mesco-larono tra loro, delineando un’unicascritta: L’essenza del male dilagherànel mondo, e solo alcuni allora po-tranno fermare le tenebre. E poi, conuno suono secco, la ciotola s’infranse.

Un torrente d’acqua, divenuta mi-racolosamente limpida, si rovesciò suJason e sua madre, dilagò sul lettoed infine cadde sul pavimento dellastanza.

«Tu hai visto» dichiarò sua ma-dre, per nulla innervosita dall’esserebagnata da capo a piedi.

Jason si voltò a guardarla. An-che lui non si era neppure alzato perevitare di bagnarsi, né ne aveva vo-glia. Stava tremando e la testa glifaceva malissimo. «Sí» si limitò amormorare, in preda al panico piúprofondo.

«Che cosa, se mi è dato saperlo?»domandò la donna, chiaramente incu-riosita. «Sei stato chino sulla ciotolaper almeno venti minuti, prima che sispezzasse. I tuoi occhi erano. . . eranodel tutto bianchi» aggiunse.

«Bianchi. . . cioè, rovesciati?».«Credo di sí. . . ma che cosa hai

visto?» insisté sua madre.«Volti» rispose Jason, strofinando-

si gli occhi con il palmo delle mani.«E scritte».

Sua madre non indagò oltre, silimitò ad afferrare un asciugamanocandido dal comodino e a tamponareil letto ed il pavimento.

«L’acqua era sporca» mormorò ilragazzo. «Era piena di terra rossa».

La donna sollevò il volto chino sulpavimento e rivolse tutta la sua at-tenzione verso suo figlio, per poi di-re:«No. L’acqua è sempre stata lim-pida» sorrise. «La tua deve esserestata proprio una bella visione». Ja-son sorrise a sua volta, scuotendo latesta nonostante il dolore. Poteva suamadre essere davvero cosí ingenua?

«Non la definirei bella, piuttostoscioccante» disse il ragazzo. «Hai det-to che sono stato chino per venti mi-nuti, ma a me è sembrata solo unamanciata di secondi». «Capita, a vol-te, quando le visioni sono molto lim-pide e violente» spiegò sua madre,sottolineando l’ultima parola. «Sono

anni che mi diletto con la divinazione,eppure non avevo mai rotto una cioto-la. Mi è capitato di vedere roba strana,ma mai di rompere qualcosa. Pensa-vo che fenomeni del genere fosserosolo una stupida superstizione».

Jason si voltò a guardarla, stupi-to da quest’ultima frase, e scoppiò aridere.

«Che c’è?» domandò la donna,chiaramente sorpresa. Ma il figlionon le rispose, in preda ad un pro-fondo attacco di risa. Impiegò variminuti per riuscire a riprendersi edassumere un’espressione di contegno,per poi, dopo essersi strofinato il nasosulla manica della maglia che indos-sava, alzarsi in piedi, rimpiangendosubito quest’azione. Aveva le ginoc-chia molli e non riuscí a sorreggersiprima di tornare violentemente sulletto. Sua madre allora si sollevò daterra e lo aiutò ad alzarsi, domandolui in continuazione se stesse bene.

«Vuoi uno stufato di artemisia, ca-ro?» domandò. «Oppure una tisanadi. . . ».

«No, grazie» rispose lui. «Potrestilimitarti a cucinarmi del brodo, senzaaggiungere altro?Non mi sento moltobene» aggiunse.

«Naturalmente: questa è stata latua prima esperienza divinatoria, ènormale che tu sia un po’ stanco» loconsolò la madre, accompagnando-lo lungo il corridoio fino ad una del-le porte. «Grazie» mormorò Jasonaprendo la porta della sua camera.«Io mi riposo un po’».

Entrò nel suo piccolo rifugio tap-pezzato di carta da parati a striscebianche e blu chiudendosi la porta al-le spalle. Senza degnare di uno sguar-do il resto della stanza, si lanciò sulletto, volgendo lo sguardo al soffitto.

Era tutto vero. La magia era vera,o almeno una parte di essa. A questopunto non vi era nulla da ridire inproposito: non aveva bevuto, assuntosostanze allucinogene, né aveva inala-to il gas della stufa. A meno che suamadre non avesse messo qualcosa suquei sassi - Jason aveva a lungo pen-sato che tutte le erbe esoteriche che lamadre sfruttava per i suoi incantesimifossero un po’ ambigue da quel puntodi vista - la visione era reale. L’uomoanziano, le due donne bellissime, la

ragazza mostruosa e l’essere di pietra,nonché quelle scritte, Jason le avevaviste chiaramente, nonostante non vifossero prove fisiche di ciò. Ma ilbacile si era frantumato, un’ulterioreprova della veridicità di tutto ciò.

Ma poteva fidarsi della divinazio-ne? Quelle persone sarebbero entratenella sua vita? E quelle parole - Pan-dora, Azara, Megere e Terrore - co-sa volevano dire? Rivolse uno sguar-do lugubre alla piccola scrivania pog-giata ad un angolo della stanza, difianco un alto armadio di mogano,del tutto vuota ad eccezione di qual-che libro. Se avesse avuto un colle-gamento ad Internet avrebbe potutofare una ricerca in proposito, ma sa-peva il significato di tre delle quattroparole.

Pandora era una donna della mi-tologia greca cui era stato affidato unvaso da Zeus con il compito di nonaprirlo, ma lei naturalmente lo avevafatto, spargendo il male, ciò che eracontenuto nel recipiente, nel mondointero.

Le megere sono, per antonoma-sia, delle donne bruttissime. Ma for-se quella parola poteva riferirsi adun nome di persona, anziché che unconcetto.

Ed infine, il terrore è un’emozionesimile alla paura sotto vari punti divista, ma decisamente peggiore, piúprofonda.

La parola Azara restava per Jasonun mistero. Sembrava essere qualco-sa di oscuro, dal suono che aveva, manon poteva esserne davvero certo.

Si afferrò la testa con entrambe lemani, gemendo per il malditesta chelo stava opprimendo sin dalla con-clusione della divinazione. Vedereil futuro era davvero cosí scioccan-te? Sua madre lo faceva di continuo,eppure le riusciva del tutto naturale.Sempre che le sue visioni fossero ve-re: e se in realtà fingesse, come Jasonaveva sempre pensato, invece di pre-dire qualcosa? Poteva essere, anchese dal momento in cui aveva inizia-to a scorgere le immagini nelle bolleaveva istintivamente accettato tutte lepazzie compiute dalla madre.

Accantonando quei pensieri tor-nò a concentrarsi sulla sua visione.Era strano chiamarla in quel modo,

16

Page 17: La Voce giugno 2012

Purtesànnele, Salvie, Tresemaríne and Peperàlle Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

rifletté, sgridandosi mentalmente peressersi cosí distratto. L’ultima fraseche aveva letto era la piú inquietan-te. L’essenza del male dilagherà nelmondo, e solo alcuni allora potrannofermare le tenebre. Si complimentòper essere riuscito a ricordare la profe-zia. Probabilmente la prima parte di

essa era un riferimento al vaso di Pan-dora, rifletté fra se, ma la seconda nonriusciva a comprenderla pienamente.Chi erano coloro che avrebbero fer-mato le tenebre? Avevano un qualchelegame con lui?

Prima che le sue palpebre sichiudessero con lentezza straordina-

ria, Jason ebbe un ultimo, saettan-te pensiero. . . Che ne sarà della miavita?

Era stata questa la terribile doman-da che si era posto prima di gettarele pietre nel bacile.

TEXnologiaCrisi: la malattia della cultura

di B.F.C.

La crisi è un cancro che sta inde-bolendo la nostra società, interes-

sando anche l’ambito culturale, cheè sempre il primo a pagare gli erroridell’uomo in campo finanziario.

Per contrastare il calo delle ven-dite, gli editori propongono edizionieconomiche; i primi libri ad arriva-re sul mercato sono stati i «NewtonCompton» a solo e 9,90, ma anchela Mondadori si sta adeguando, cam-bia la richiesta, variano le propostedell’editoria.

Confrontando i 10 best seller delgennaio 2012 con lo stesso mese del2010, notiamo un calo del 10% deiprezzi, poichè è inevitabile che, inun periodo cosí difficile, la scelta

sia influenzata anche dal costo delprodotto.

L’idea del libro «economico»,in realtà, nasce nel Rinascimento,poi viene ripresa negli anni ’90

dall’editore Marcello Baraghini con lacelebre collana «1000 lire», che ebbeuno straordinario successo.

Un’alternativa all’acquisto è il pre-stito tra conoscenti o la riscoperta del-la biblioteca, ma queste non sono leuniche soluzioni: da qualche temposono comparsi sul mercato gli eRea-der, che rappresentano un aiuto con-creto per il lettore, non bisogna farsiingannare dal costo del prodotto insé, poiché esso ci permette di acqui-stare libri a prezzi davvero convenien-ti; i classici, spesso, sono addirittura

gratuiti!Si tratta di un giro d’affari da 2 mi-

liardi e 400 milioni di dollari su scalaplanetaria, dei quali due sono genera-ti dalla zona di New York e dintorni.In America il numero di tablet e eRea-der (es. iPad della Apple, Kindle diAmazon) è passato da 40 a 80 milio-ni di pezzi in breve periodo; mentrein Italia la diffusione dei libri digitaliè ancora a quota 0,5%, contro il 7%dell’Inghilterra e il 20% oltreoceano.

È stato stimato che per il 2015

nel nostro paese gli eReader arriveran-no al 6/7%. Riuscite ad immaginarel’emozione di tenere in una mano isette volumi di «A la recherche dutemps perdu» di Proust in meno di200 grammi?

Purtesànnele, Salvie, Tresemaríne e PeperàlleFrutta e verdura

di Benedetta & Giulia

Salve giovani cuochi! per questo nu-mero è stato difficile trovare un

argomento che potesse essere interes-sante e allo stesso tempo funzionale.alla fine abbiamo pensato di soffer-marci su quei cibi che la gente sotto-valuta e “cancella” dalla propria ali-

mentazione per comodità, o chi lo sa,per gusto! Di cosa parliamo? Ovvia-mente di frutta e verdure. Capita, ilpiú delle volte che se una famiglianon è educata a mangiare e non inse-risce le razioni giornaliere di verduree frutta, i figli crescano non abituati amangiare correttamente; non “manda-no giu” questi elementi fondamentali

per l’organismo. Numerosi studi han-no dimostrato che sarebbero necessari400 gr al giorno di verdura, che sianoverdure cotte, grigliate, saltate, bollite,infiocchettate! Per quanto riguarda lafrutta, signori miei, come si può ri-nunciare alla frutta di stagione? Glialberi di pesche ed albicocche ci chia-mano a gran voce! Un frutto dopo

17

Page 18: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

pranzo o se preferite prima di mangia-re, un altro frutto dopo cena. Se avetepaura di appesantirvi troppo utilizza-te la frutta come spuntino, per spez-zare la fame a metà pomeriggio, o a

metà mattinata al posto delle meren-dine assassine! Come per le verdure,anche la frutta può essere presentatain modi diversi, uno piú appetitosodell’altro. Per questo numero abbia-

mo scelto due ricette che propongo-no i due alimenti trattati in un modosemplice, divertente e soprattutto. . .succulento! Bon appétit!

La tiellaTempi di cottura: un’ora circa

Stavolta vi proponiamo un piatto abruzzese che noi amiamo molto e che speriamo piaccia anche a voi. La scelta non è casuale; giànei supermercati possiamo trovare melanzane e pomodori dei nostri territori e questo è solo uno dei mille modi di cucinarli, altroche passate e minestroni che tutti abbiamo odiato da piccoli, questo è un piatto semplice, veloce, colorato, squisito e salutare!

1 500 gr melanzane500 gr pomodori500 gr peperoni500 gr patate

a piacere cipollaolio

q.b. saleq.b. sedano

origanoagliopepe

Lavate, tagliate le melanzane, cospargetele di sale e ponetele in uno scolapastaper un paio d’ore cosí da scolare la loro acqua di vegetazione che spesso risultaamara. In una teglia da forno alternate strati di melanzane con strati di patatepelate; sciacquate e tagliate a fette con pomodori, cipolla e non dimenticate dicospargere ogni strato con olio, sale e spezie. Mettete in forno avendo cura cheil sugo si ritiri.

MarmellataTempi di cottura: almeno 3 ore!

Gli alberi sono carichi di frutta colorata e spesso non riusciamo a consumare tutta la frutta, rischiando che vada a male, cosí inquesto numero vi proponiamo una preparazione facile che vi permetta di conservare la vostra frutta, la marmellata. Naturalmenteintendiamo la marmellata cosí come la preparava la nonna, non con l’aggiunta di pectina o zuccheri perché la frutta ne ha già insé.

1 1 kg frutta300 gr zucchero

Lavate, pulite e denocciolate la frutta e tagliatela in piccoli pezzi (il peso quidi fianco si riferisce a frutta pesata già pulita e lavata e senza noccioli o semi,ovvio!).

2 Mettetela a cuocere in una pentola in acciaio a fiamma lenta; quando l’acqua divegetazione si è ritirata, piú o meno a metà cottura, quando il composto iniziaad essere denso, aggiungete lo zucchero e continuate la cottura avendo cura digirare e controllare il preparato costantemente.

3 Dopo qualche ora (la frutta in totale deve cuocere per circa 3 h!) preparate deivasi già sterilizzati, e riempiteli con la marmellata appena tolta dalla fiamma,lasciando un centimetro di spazio dal bordo superiore. Avvitate subito il tappoe mettete i barattoli sottosopra. Aspettate che si raffreddino e riponeteli dopouna giornata di riposo!

18

Page 19: La Voce giugno 2012

Enigmistica Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

Enigmistica

5 2 8

2 4 8

4 8 6 7

5 7 9

8 6 3 5

9 3 7

7 4 3 8

4 3 1

7 6 2

7. Sudoku

ig

or

["aIg

O:*]

6 5

9 2 7 4

7 2

6 7 1 2

8 3 9 5

2 8 4 6

3 8

2 6 3 8

2 5

8. Sudoku

ig

or

["aIg

O:*]

3

3 4 1 8 6

1 7 9 5

2 8 5

9 8

3 6 5

5 8 6 4

7 3 4 8 1

2

9. Sudoku

ig

or

["aIg

O:*]

1 5 6 3

7 1 4

4 9

8 5 2 1

7 9 4

6 9 4 5

1 8

3 2 7

1 8 4 3

10. Sudoku

ig

or

["aIg

O:*]

597281463

621734895

348965271

416528739

782693154

953417628

275149386

864352917

139876542

7.Sudoku

241765839

563892741

789413562

657149283

834627195

192538476

315974628

426381957

978256314

8.Sudoku

284596317

359741826

176832945

647328159

925174638

831659472

598213764

763485291

412967583

9.Sudoku

921457638

735618492

846932571

384576219

572193846

169284753

257361984

493825167

618749325

10Sudoku

19

Page 20: La Voce giugno 2012

la voce Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 22

23 24 25 26 27

28 29 30

31 32 33 34 35 36

37 38

39 40 41

42 43

44 45 46

giu

se

pp

efic

he

ra

ORIZZONTALI: 1. Storpiatura dell’inglese ‘newbie’ (novellino) - 3. Il Paese dei faraoni - 8. Great Britain (Sigla) - 11. Non noto -13. Associazione Italiana Editori - 14. Oblio in francese - 16. Lo sono coloro che si vantano in modo eccessivo - 19. Nobileaspirazione per cui si agisce - 22. Difficile da trovare - 23. Ne sono fatte le medaglie per i primi classificati - 24. L’amico chenasconde le tue copiette durante il compito - 26. Fedele alla parola data - 28. Letchworth Arts and Leisure Group (Sigla) -31. Viene da pensarci sempre soltanto ad anno finito (FRASE DA SCOPRIRE). - 37. Lo era Giunone - 38. Viene consideratoun colore, ma in realtà esso è l’assenza di colore - 39. Il giorno - 40. La parola che urleremo all’inizio delle vacanze - 41. Lo sicommette infrangendo la legge - 42. Lo è quello Atlantico - 44. Nella fiaba di Biancaneve erano in sette - 45. Fifone, codardo -46. Si perse nel Paese delle Meraviglie, come spesso accade a noi durante le lezioni.VERTICALI: 1. Capoluogo della Campania - 2. Abbreviazione di biologico - 3. Nota compagnia energetica - 4. Il verbo andare ininglese - 5. Lo è la scuola a fianco al nostro liceo - 6. Organizzazione nazista nata durante la seconda guerra mondiale - 7. Se nonsono tuoi. . . - 8. Il Pescara ne ha segnati molti quest’anno - 9. Il significato della B nella sigla FBI - 10. Sostanza organica prodottadal fegato - 12. Animale tipico della savana africana - 13. Qualcuno senza le iniziali e la finale - 15. Razza di serpenti tra i piúgrandi al mondo - 17. Disciplina che studia blasoni e stemmi nobiliari - 18. Animale molto furbo e sfuggente - 20. Gioiosi, vivaci,allegri come bisogna essere per vivere bene - 21. Associazione calcistica - 25. Con lo stesso nome - 27. Se non è lei. . . - 29. Inquesti posti viene custodito il frumento - 30. Che ha a che fare con le ossa - 32. Il tasto piú grande della tastiera - 33. Lo è la culpa -34. Aosta (Sigla) - 35. Il piú piccolo naturale con due cifre - 36. I cani lo percepiscono 5 volte piú forte rispetto all’uomo - 39. Lo èRodrigo dei Promessi Sposi - 41. Confederazione Generale del Lavoro - 43. Enna (Sigla).

1. Completa la terza serie (verticale) con la lettera mancante.

A B CD D ?C E B

2. Trova la parola che dia un senso compiuto a tutte le lettere.

vfl . . .nr

3. Completa la terza serie (verticale) con il numero mancante.

3 5 4

27 15 ?3 1 3

4. Trova il numero mancante che completi la serie.

3 1 5 7 13 . . .

5. Qual è la parola di 11 lettere da cui se se ne tolgono 6 si ottiene 20? fr

an

ce

sc

ad

im

ar

co

8KZ0ZRZ0S7O0OnZqZ060O0ZPZBL5ZnZ0oPZ040Z0Z0Z0A3Z0Z0Z0o02po0Z0okZ1Z0s0Z0Z0

a b c d e f g h

giu

se

pp

efic

he

ra

6. Il nero muove e matta in 2 mosse.

Le soluzioni sono a pag. 13.

20