La Radice 21 settembre 2009

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“Poste Italiane - Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 DCI Sicilia, Prov. CL” ORGANO DI FORMAZIONE CIVICA E DI INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ VALLELUNGHESE Anno X - N. 60-61-62 (3+27) 21 settembre 2009 Per le P.I. anno VI num. 1 CHIUSO PER MAFIA di Pino Piraino Sono stato “condizionato” dalla mafia e non lo sapevo! Eravamo soli nella stanza del Sindaco. Venerdì 24 luglio 2009. Ore 14,25. Il Sindaco riceve una telefonata. Si sbianca in viso. Chiude il telefono, mi guarda e dice: “E’ stato sciolto il Consiglio Comunale di Vallelunga per mafia”. Chi era al telefono? – Chiedo. – Mio fratello – risponde – lo ha sentito al TGS. Ci trasferiamo a casa sua in campagna ed aspettiamo il TGS delle 14,40. Era vero. Lo aveva stabilito il ministro dell’Interno Maroni sulla base della documentazione che una Commissione prefettizia aveva confezionato da novembre 2008 a Febbraio 2009. Avevamo totalizzato, a novembre 2008, appena 14 mesi di effettivo funzionamento anche se eravamo stati eletti nel maggio 2007. In appena 14 mesi, dunque, avevamo collezionato talmente tanti atti condizionati dalla mafia e non me ne ero accorto! E dire che ho avuto sempre la vista 10 su dieci!

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“Poste Italiane - Spedizione inabbonamento postale art. 2comma 20/c legge 662/96 DCISicilia, Prov. CL”

ORGANO DI FORMAZIONE CIVICA E DI INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ VALLELUNGHESEAnno X - N. 60-61-62 (3+27) 21 settembre 2009 Per le P.I. anno VI num. 1

CHIUSO PER MAFIAdi Pino Piraino

Sono stato “condizionato” dalla mafia e non lo sapevo!Eravamo soli nella stanza del Sindaco. Venerdì 24 luglio 2009. Ore 14,25. Il Sindaco riceve una telefonata. Si

sbianca in viso. Chiude il telefono, mi guarda e dice: “E’ stato sciolto il Consiglio Comunale di Vallelunga permafia”.

Chi era al telefono? – Chiedo.– Mio fratello – risponde – lo ha sentito al TGS.

Ci trasferiamo a casa sua in campagna ed aspettiamo il TGS delle 14,40. Era vero. Lo aveva stabilito il ministrodell’Interno Maroni sulla base della documentazione che una Commissione prefettizia aveva confezionato danovembre 2008 a Febbraio 2009.

Avevamo totalizzato, a novembre 2008, appena 14 mesi di effettivo funzionamento anche se eravamo statieletti nel maggio 2007. In appena 14 mesi, dunque, avevamo collezionato talmente tanti atti condizionati dallamafia e non me ne ero accorto! E dire che ho avuto sempre la vista 10 su dieci!

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E…, tutto il travaglio per riuscire a portare all’attenzione quelbreve tratto di strada che ci collega all’autostrada PA-CT,(Intercomunale n. 3 - Tudia) il cui progetto era da quasi trentaanni relegato in fondo ad un piano “trentennale” della lontanis-sima provincia di Palermo?

Il travaglio fatto di partenze per Palermo, le telefonate, lescartoffie, le riunioni, tutto per riuscire a fare inserire il progettonell’elenco delle cose da fare nel 2008 e…, successivamente (nelfrattempo tutto si era fermato per via delle elezioni provinciali edera cambiata tutta la geografia politica) un ennesimo travaglioper riuscire a farlo approvare e mandarlo, cantierabile e prontoper la gara di appalto nel 2009.

Tutto, quindi, era stato fatto sotto la direzione della mafia?Quindi, non era vero che Vallelunga era stata, almeno da tren-

ta anni isolata. Non era vero che cinque/sei anni fa avevamo,spinti dalla disperazione, costituito a Vallelunga il C.L.I.(Comitato di Liberazione dall’Isolamento), raccogliendo circamille firme che avevamo mandato a tutti e perfino al VescovoRussotto.

No, non era vero che chiunque doveva consegnare merce aiVallelunghesi pretendeva, prima, che il richiedente si portasseallo svincolo di Resuttano e poi confermava la consegna.

Non era vero tutto questo. Non era? Ma se è ancora così!? Era vero, invece, che eravamo stati “condizionati” dalla

mafia!

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E…, il tormento di vedere un archivio comunale ordinato edegno di questo nome?

Bastava entrare in uno dei tanti uffici del Comune per accor-gersi che gli impiegati non avevano più un buco dove accata-stare le loro carte. Eravamo quasi in dirittura di arrivo e dueimpiegati erano andati a fare un corso di specializzazione pres-so la Soprintendenza Archivistica di Palermo.

E…, i sotterranei comunali pieni di muffa e le pareti gonfiedi umidità?

Eravamo in dirittura di arrivo.E…, una sistemazione decorosa del “Piccolo Stabile

Vallelunghese”? Quanto lavoro per rendere accessibile l’ex mattatoio e farlo

diventare una struttura decente! L’unica spesa a conto delComune soltanto la sistemazione di una porzione di tetto, pro-grammata da almeno 10 anni e mai eseguita. Il resto, tutto acarico dell’Associazione del “Piccolo Stabile” e

Archivio - Ex cinema

Ex macello - Sede del “PIccolo Stabile”

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dell’Associazione Culturale “La Radice”.E…, il palazzetto dello sport? Devastato letteralmente. Rimesso su, con caparbia dal

Sindaco, amante e praticante dello sci e dei cavalli che, ama cir-condarsi di giovani, giovanissimi e piccolissimi e voleva veder-li tutti dentro quella bellissima struttura a praticare lo sport e dis-

toglierli dalla droga, dall’alcool e dall’ozio. E…, la nascita di una ludoteca da intestare al nostro Dott.

Rosolino Trabona, nei piano terra del centro sociale di via Diaz?Eravamo in dirittura di arrivo.E…, finalmente un asilo nido per Vallelunga? Ironia della sorte: la notizia che il nostro progetto di asilo

nido era stato accettato è arrivata giorno 25 Luglio, propriol’indomani della decisione di Maroni. Non c’è da mangiarsi igomiti?

E…, la “Storicizzazione” del Comune di Vallelunga? Sfilata a Mussomeli il 27 Agosto prossimo, con gli abiti d’e-

poca, quello della Baronessa Ninfa Notarbartolo, suomarito Pietro Marino barone di Vallelunga, fondatoredella chiesa madre di stile gotico-normanno, il figlioLoreto Maria, e i tre fratelli del barone Marino,Michele, Domenico e Loreto primo parroco dellaChiesa Madre. L’abito della Baronessa Ninfa era statoconfezionato l’anno scorso da Giovanna, gratis e conquello aveva sfilato Angela Ferilli a Mussomeli, men-tre gli altri costumi, quelli maschili, erano in cantiere dilavorazione. Sarebbero stati pronti per il 27 Agosto masoprattutto per la nostra sfilata del 3 settembre.

Il tre settembre 1633 nascita del nostro comune,festività da storicizzare. Quest’anno 2009 avremmo

dovuto, per la prima volta, festeggiarla e farla diventare unaricorrenza importante. Avremmo dovuto festeggiare il trecen-tosettantaseiesimo anno di età del Comune di Vallelunga.

Alt! Blocca tutto! Un paese senza storia è un paese che nonsa di niente, anzi no, sa, soltanto, di mafia.

Quanto lavoro e quante partenze non retribuite per questoevento e tutto gratis, tranne la stoffa e i manichini, solo per il

piacere di farlo! anche la bacheca in vetro è un dono di amicidi San Giovanni Gemini per conservare il vestito della baro-nessa che avremmo dovuto esporre presso la bibliotecaComunale.

Abito della Baronessa Ninfa

Palazzetto dello sport

Asilo nido

Piano terra centro sociale via Diaz

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Quanto sudore, Giovanna, e quanti viaggi sempre a quel prez-zo! Mi dispiace, caro Storico e Ricercatore di razza, Alessandro,ma ci hanno mandato a quel paese per mafia!

La storicizzazione del Comune di Vallelunga condizionatadalla mafia? Ma quando mai la mafia si è interessata della stori-cizzazione di chicchessia?

E…, la festa della Madonna del Settembre del 2007 e quelladel 2008?

Quella fotografia nella stanza del Sindaco alle spalle della suascrivania. Ci sono i Militari Vallelunghesi in rappresentanza ditutti gli altri sparsi per tutta Italia ma anche nelle missioni di pacefuori dell’Italia, a servire lo Stato: Poliziotti, Finanzieri, Guardiemarine, Carabinieri, Militari dell’Esercito, Guardie carcerarie,ecc… Li aveva voluti il Sindaco e, primo fra tutti e il più alto incarica, il Generale Giuseppe Vilardo. Vallelunga ha più dicento Servitori dello Stato. Perché li ha voluti il Sindaco? Perfare la passerella? Oppure, per inviare un messaggio inequi-vocabile di legalità, di ordine, di regole da seguire, affinchèsi sentisse, tangibilmente, la presenza sovrana dello Stato aVallelunga?

E…, l’assistenza agli anziani? Finalmente lavoro continuativo, per tutto l’anno, e non a sin-

ghiozzo come era prima!E…, il servizio civico?

Un turno per tutti, no due turni, anzi tre turni a 60 ore? No,qualche turno a 100 ore!

E…, i tre “sgabuzzini” richiesti dagli abitanti di “Dallas”(quartiere così denominato per voci di popolo) che non hannodove mettere la salsa di pomodoro, l’aglio, il peperoncino, l’ori-gano e l’olio per tutto l’anno, perché le case popolari sono angu-ste senza un angolo per poterci mettere tutte quelle cose da ripo-stiglio?

Finalmente eravamo in dirittura di arrivo!E…, quel tratto di strada che finiva di botto e per arrivare alla

scalinata, bambini e genitori di “Dallas”, dovevano, d’inverno,per andare a scuola, camminare nel fango? Anche quello mi èstato suggerito dalla mafia e io non lo sapevo?

Finalmente eravamo in dirittura di arrivo.E…, il gabinetto pubblico? Per dieci lunghi anni era stato tenuto un operaio comunale a

guardia dell’autoparco per consentire a “quelli” del mercato,ogni venerdì, di andare a fare i loro bisogni nei gabinetti interni

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all’autoparco stesso. E…, io, appena venuto a conoscenza, nonho fatto altro che insistere per realizzare un gabinetto pubblicoa servizio del mercato fuori dall’autoparco! Un operaio, unavolta la settimana, quattro volte in un mese, quarantotto volteall’anno per dieci anni, era costato, soltanto per fare la guardia,la bellezza di 50 mila euro! Alt! Fermi tutti! Ma ve lo immagi-nate la mafia che abbia interesse ai “bisogni corporali” di“quelli” che ogni venerdì vengono a fare il mercato? Ma no!Forse l’interesse della mafia era per la costruzione del gabinet-

Piano terra di via Tiziano per i tre sgabuzzini

Tratto di strada a “Dallas” che finiva di botto

Pianta dei tre sgabuzzini

Terreno a monte dellʼautoparco dove doveva nascere il gabinetto pubblico

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to pubblico? Può darsi! Ma attenti di quali cifre si parla: il pro-getto fatto a regola d’arte dall’Ufficio tecnico, arrivava ad unaspesa di circa 40.000 mila euro. Completo di tutto, cioè gabinet-to per gli handicappati, per le donne e quello per gli uomini. Io eil Sindaco, abbiamo ridotto la spesa a quindicimila euro, elimi-nando il gabinetto per le donne che avrebbero usufruito di quel-lo per gli handicappati e ridotto al minimo essenziale quello pergli uomini ricorrendo alla tazza tipo “turca” e un lavandino.

Finalmente eravamo in dirittura di arrivo. Non lo sapevamo, Sig. Sindaco, ma eravamo, senza saperlo,

diretti e “condizionati” dalla mafia!E…, la villa confiscata al Collaboratore di Giustizia?Ridotta malissimo dopo anni di abbandono totale, piena di

erbacce, sterco di pecore in tutti gli angoli, muri macchiati, albe-ri mai potati, alcuni rinsecchiti, addirittura con alcune carogne dipecore nei viali ecc…ecc…

Doveva diventare “Centro diurno per disabili e disagio gio-vanile”. Allora!… a lavoro!… Lustrata, pulita, tosata, rimessa inpiedi e a nuovo, pronta per l’inaugurazione. Tutto in sinergia conla Prefettura, che chiede di coinvolgere soprattutto le Scuole. Ciinvita a nozze. La Prefettura ci dà le linee generali del tema dafare svolgere ai ragazzi, che elaborato dal Dirigente Scolastico ei suoi Professori risulta: ”Da alcuni anni le leggi dello StatoItaliano, per combattere il fenomeno mafioso prevedonoanche le confische dei beni. Secondo te, come devono essereutilizzati i palazzi, i terreni e i soldi tolti ai mafiosi? Fai le tueproposte.”

E via! A scuola, a fare lezione, in una classe di piccoli e comesempre e come era mio sistema di insegnamento, mi metto a tira-re come “una levatrice” quello che sapevano sull’argomento.Scopro, che ne sapevano più di me.

Il Sindaco ordina centinaia di cappellini da distribuire allescolaresche e sul frontale fa incidere la seguente frase: Comunedi Vallelunga Pratameno – legalità, onestà e impegno civile.Compra centinaia di bandierine e i regali per i ragazzi che sisarebbero classificati primi, secondi e terzi. Pronta laCommissione giudicatrice, elaborati consegnati. Si sarebbedovuta fare la prima riunione.

Alt! Tutti fermi! Stop! Siete mafiosi.Tirati per i capelli, siamo riusciti, appena, a risistemare il

parco giochi per i bambini in fondo alla via Volta e quello a

“Dallas”, anche se in quest’ultimo, dopo neanche 24 ore, eragià stata scassata l’altalena, perché, alcuni “grandi” vi si eranodondolati.

E…, la cisterna per la raccolta di acqua dentro l’autoparcoper distribuirla agli allevatori quasi gratis?

L’acqua! Un tormentone che è stata la colonna sonora dellamia vita, da quando ci ho vissuto dentro, in gioventù, per quasi

La villa confiscata Parco giochi di via Volta

Parco giochi “Dallas”

Cisterna acqua

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tre anni e mezzo di navigazione, su un pezzo di ferro che rima-neva a galla anche nel nord Atlantico sempre in tempesta, aquando, nei primi anni ‘70, a Vallelunga si aspettava fino a tren-ta giorni per sentirla, prima, sciusciari e poi finalmente, sgor-gare dai rubinetti.

Oggi, invece, l’acqua, quella dell’ATO, agli enti e, quindi,anche al comune di Vallelunga, costa il doppio di quanto costaalle persone private, perché tu, caro Sig. Sindaco, in mia pre-senza, ti sei rifiutato di fare aumentare il costo ai cittadini che ègià alto, anzi altissimo, e hai vinto quella battaglia presso l’ATOfacendo scaricare quella lievitazione di costi tutta sugli enti.Contro chi? Altri Sindaci, caro Sig. Sindaco, i quali invece,volevano “spalmare” l’aumento, tutto sui cittadini. E’ chiaroche non lo dico a te, perché tu lo sai benissimo! ”Lu cuntu a lanora pi fallu sentiri a la soggira”.

Ci eravamo caricati anche di questo fardello: l’acquaquasi gratis agli allevatori, per incentivare l’economia asfit-tica di Vallelunga. L’acqua, quella piovana e quella di scola-tura superficiale del terreno accanto.

Porca Eva! Per risparmiare, soltanto per risparmiare e tutta-via soddisfare le esigenze degli allevatori e quanti altri, perchéda noi l’estate che brucia, dura almeno sette mesi!

Ti sei battuto, Sig. Sindaco, senza tentennamenti, così cometi sei sempre opposto all’aumento del costo della spazzatura(Vallelunga il paese che fa pagare meno di tutti gli altri paesidell’ATO CL 1 con la tariffa sempre a 0,60), all’ici, all’addi-zionale comunale e via discorrendo.

Mentre, invece, l’ATO acqua, per diritto divino, doveva gua-dagnare 20 milioni di euro nel 2009, non un euro di meno.Mentre l’aumento di spesa doveva essere “spalmato” sullagente!

La “privatizzazione” non ammette che una Impresa, sia essaitaliana o spagnola, possa guadagnare per esempio, 19 milioni ecinquecentomila euro, anzicché 20 milioni. Però ogni operaiotargato ATO ha una macchina targata ATO e, la sede ATO diCaltanissetta sembra il ministero di Maroni.

Però… l’acqua si perde in rivoli per circa il 50%. Però l’acqua in provincia si beve non all’anice, ma a triolo-

metani, chi la beve, chi non la beve attinge alle sorgenti diLevissima o Claudia o altro…

Però… non si dà risposta ai Cittadini della parte est e dellaparte ovest di Vallelunga che chiedono l’allungamento della reteidrica e della fognatura.

Però… se non paghi entro un determinato termine ti taglianol’acqua. Non importa se i Giudici del Tribunale di Caltanissettahanno detto che l’acqua, essendo bene primario non si puòtagliare. La tagliano anche a quegli utenti che hanno a casa per-sone immobilizzate a letto e non gliene frega un bel niente diseminare il panico in quelle situazioni particolari. Ne so io, per-sonalmente, qualche cosa: una intera mattinata di verifica perarrivare a capire come mai l’acqua non scorreva più dai rubi-netti di casa mia.

Non c’era, nella vasca di diecimila litri, una lacrima diacqua!

Cerca di qua, cerca di là, alla fine rimaneva una sola possi-bilità: poteva essersi otturato il tubo di entrata dell’acqua dellarete urbana.

Ma quando mai! Otturato? Trovo il contatore staccato e sigil-

lato. Dovevo versare circa cinquecento euro, e ve lo assicuro che

se eravamo arrivati a quella cifra non era stato per colpa mia,tuttavia ne avevo versati circa 350 in acconto, sempre sotto ladirezione dell’impiegato ATO che viene a Vallelunga una voltala settimana.

Per telefono mi hanno risposto che il “dio Computer” nonaveva ricevuto la notizia dell’acconto e il “dio Computer” nonammette ritardi! Il “dio Computer” conosceva soltanto il nume-ro 500 e non il 350 e non ammette un acconto di 350. Ma al “dioComputer” non interessa il dramma di simili situazioni!

Il “dio Computer”! E non parliamo dell’altro dio, il “callcenter”! Con il Computer e con il call center, ormai si sarebbe-ro dovuti risolvere tutti i problemi, seduti comodamente, dacasa! Come è semplice! Come tutto ormai funziona! Provateci!Però le musichette! Si quelle, vanno bene e te li fanno ascoltareper ore e ore!

Abbiamo avuto i terremoti, le emigrazioni, la siccità, le traz-zere anzicché le strade, gli ospedali irraggiungibili, i taxi perambulanze, l’acqua riciclata dieci volte per innaffiare le piante,abbiamo avuto le toppe nel culo e il primo vestito nuovo dizecca a 20 anni, ma le maledizioni del “dio Computer” e dei“Call Center” che, come quei nostri amati “muli” di un tempo,non conoscono ragioni e non gliene fotte un bel niente se haiuna persona “allettata” da anni, di cui sei responsabile, questemaledizioni, superano tutte le altre, di oggi e di ieri, e non inte-ressa a nessuno!

Dovrebbe interessare allo “Stato”! Lo “Stato” mi da 470euro mensili di accompagnamento, le medicine salva vita e ipresidi sanitari occorrenti. Lo “Stato” nell’aprile del ’91 mimise a disposizione un aereo, quello presidenziale, facendolopartire da Roma per Catania e, lì, ha aspettato me e mia moglie.Quattro uomini di equipaggio, forse un DC9, soltanto per duepersone. Si trattava di trapianto renale. Non ho avuto il tempodi allacciare le cinture per il decollo e, ho dovuto allacciarle dinuovo per l’atterraggio a Torino. Nell’ottobre dello stesso anno,lo “Stato” ha mandato a Vallelunga un elicottero per trasportarea Palermo mia moglie colpita da un ictus allargato. Gliene sono,ancora oggi, molto grato, ma, e poi… ma poi... permette similinefandezze e, per il riallaccio del contatore dell’acqua ho dovu-to pagare più di cento euro!

Purtroppo, qui, in Sicilia, nell’ATO acqua, la mafia non èentrata, non ha diretto, non ha condizionato nessuno, come nonè entrata, non ha diretto e non ha condizionato nessunonell’ATO munnizza! Che peccato!

Certo! La munnizza di Vallelunga partiva da Vallelunga indirezione Palermo, si fermava, dopo venti chilometri, sulla 189bivio Cammarata, trasbordava su un autocompattatore più gran-de e, via a farle (alla munnizza) visitare la famosa bellissimaValle dei Templi, doppiandola, per poi dirigersi verso Catania efinalmente arrivare a Motta Santa Anastasia. Tutto targato “pri-vatizzazione”, autocompattatori e discariche.

Ora, non va più, (la munnizza), a Motta Santa Anastasia maa Siculiana. Il miglioramento chilometrico c’è, ma restano tuttele condizioni di lievitazione inutile dei costi: creazione di unennesimo apparato burocratico, affidamento dei mezzi a perso-ne inesperte, chiusura delle discariche pubbliche, prima dellanascita dei termovalorizzatori ecc. Un errore del genere non lo

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avrebbero fatto sicuramente neanche i miei allievi di scuolamedia di Giardina Gallotti, di Lampedusa, di Casteltermini, diSciacca, di San Giovanni Gemini e di Cammarata dove per tantianni ho insegnato Educazione Tecnica. Ma è un errore? Soltantoun errore? O è qualcosa di più?

Risultato: il sottoscritto aveva pagato fino ad allora 300 eurocirca di munnizza, ogni anno, e mi vedo arrivare una sberla di1.200 euro di bolletta. E’ stato come se avessi sbattuto la testa suun pilastro di cemento armato con ferro “ffi 22” di diametro ecemento 425 dosato ”a 400”, (esattamente come quello dell’o-spedale di Agrigento dove mi hanno fatto una seconda angiopla-stica).

Che peccato! Caro Sig. Sindaco! Ma la mafia era troppoindaffarata a brigare con noi per la realizzazione del Sacrario aiCaduti! E, i nostri Caduti, che avremmo dovuto far rientrare dalSacrario di Bari, sono andati a farsi fottere, come sempre, anco-ra una volta!

Meno male che la famiglia Polizzano si è interessata a farerientrare il loro congiunto (tutte le spese a carico della famiglia)che era stato fucilato dai Tedeschi nel ’44, nell’isola greca diRodi. Un ragazzo di 23 anni! Ci sarà, nel sacrario, soltanto Lui.

Ma, Maroni, non ha tempo di guardare all’ATO acqua eall’ATO munnizza, nè tanto meno all’ospedale di Agrigento per-ché lui nel caso avesse bisogno di “angioplastica” la farebbe aMilano! Pardon. Non volevo dire Maroni ma il corrispondenteMaroni siciliano, o comunque chi ne ha la responsabilità, (vat-telapesca la responsabilità!). Tuttavia “sempre Maroni è“. Nonse la prenda il Ministro! Ci sono cariche e persone molto, moltopiù vicine al vero nodo e, mostriciattoli di Sindaci che briganonei corridoi degli ATO per fare assumere quanta più gente possi-bile. Al momento di votare fanno passare qualsiasi cosa. Esiamo, come sempre, punto e a capo. Si va ad amministrare con-fondendo la politica con l’Amministrazione, pensando semprealle prossime elezioni! Lievitano i costi? E che importa? Viva la“privatizzazione”! Viva le Società per Azioni dove, paesi comeil nostro, valgono e contano per lo zero virgola qualcosa e, bastache si mettano d’accordo il Comune di Caltanissetta e laProvincia Regionale per decidere tutto su realtà che non cono-scono, perché assieme, soltanto loro due, raggiungono e supera-no il 50%!

Ma che privatizzazione è, se a questi “privati” è proibitoil rischio della perdita? Pertanto possono assumere centinaia dipersone al punto che nelle loro sedi non trovano fisicamente lospazio per potersi sedere. Andate a vedere per credere!

Il sistema della “SPA” applicato ai Comuni! Altra canagliata!In mia presenza, presso la sede del Presidente della Regione,(quel giorno ero, per la prima volta e l’ultima, con la fascia daSindaco e pertanto non posso mentire!) un funzionariod e l l ’ A R R A ebbe a lamentare che neanche loro (quellidell’ARRA) riescono a farsi mandare dall’ATO CL 1 i bilanci ei conti, da tempo richiesti e sempre sollecitati, grazie appunto alsistema delle società per azioni applicato alle cose pubbliche trale più delicate del vivere civile.

Caro “Stato”, lo so che sei un elefante e che cammini oltreche con la prima ridotta anche con il freno motore! Io so cheprima o poi arriverai. Infatti per arrivare a Vallelunga hai impie-gato sessantasei anni. Lo sai che i nostri primi, primissimi sin-daci sono stati mafiosi di razza e che anche se poi non lo sonostati più, hanno inciso fortemente e nella politica e in tutti glistrati sociali a cominciare da chi non ha niente e finire a quelli,

che invece, hanno avuto, hanno e avranno sempre tutto. Eppure basterebbe far valere una piccola, parola

“R e s p o n s a b i l i z z a z i o n e” anzicchè incartarsi nella parola“Privatizzazione”.

Tutto avresti potuto e dovuto “privatizzare” tranne i settoriprimari: L’Acqua, la “Munnizza”, la Scuola, la Salute chehanno la stessa valenza della politica estera e della difesa dellanazione.

Perché non proviamo a privatizzare anche le carceri? Vistoche ci siamo e visto che già esistono le ronde, perché non pro-viamo a privatizzare anche la magistratura, e le Forzedell’Ordine? La mafia, forse, non aspetta altro!

Basterebbe soltanto che tu usassi la parola “responsabiliz-zazione”, si annullerebbe di colpo “lo scarica barile statale”,con il quale mai nessuno risponde di niente.

Ma… le pene dovrebbero essere comminate in modo diret-tamente proporzionale al ruolo che rivestono colletti bianchi epolitici, origine e fine di tanti, tantissimi guai.

Ma… la minima condanna dovrebbe essere la perdita delposto, lo stipendio e, se non basta, quello delle proprietà.

Ma… chi lancerà la prima pietra? Chi si alzerà inParlamento e dirà “cominciamo da me?”.

Ma… la mafia è qui, a Vallelunga, e si interessa dell’arreda-mento urbano di Vallelunga con i nostri alberi gia posizionati e

Sacrario

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quelli che avremmo dovuto posizionare ora! Caro Tano, la magnolia te la puoi sognare al centro di piazza-

le Europa dove tu hai curato un albero di bellissime prugna e noiti abbiamo fatto l’aiuola attorno al fusto liberandolo dalla strettamortale delle pietre e dei mattoni! Tu non lo sai, caro Tanuzzu,ma, a me e al Sig. Sindaco, le aiuole che abbiamo fatto fare conla sola spesa del materiale e niente altro, ce lo aveva imposto lamafia. Si, perché la mafia non sopporta di vedere strozzati i fustidegli alberi che le nostre donne hanno allevato davanti le lorocase! E’ finito tutto, caro Tano! La patria del Diritto, l’Italia,vuole così e così sia.

E dire che la popolazione di Vallelunga aveva capito due anniprima quello che una commissione di altissimi funzionari hannocapito in quattro mesi di indagini.

Lo aveva capito sommergendo di voti, 1500 circa, il SindacoMontesano.

Certo, era stato appoggiato dalla mafia! Ma la mafia quandoera al completo, ai tempi d’oro, a Vallelunga, aveva semprepreso non più di duecento voti, pertanto, il Sindaco Montesanoavrebbe vinto lo stesso con uno scarto di cinquecento voti dalsecondo arrivato, anzicché con settecento voti come di fatto èavvenuto! E con uno scarto di 1.083 dal terzo arrivato, anzicchè1283. E non li puoi cancellare quei duecento voti scarsi, (ora, lamafia non è più al completo), ed inoltre non è detto che i lorovoti siano andati a finire tutti nella lista Montesano perché c’e-rano altre due liste. Non li puoi cancellare perché nella schedaelettorale non c’è scritto che sono voti mafiosi. E, non puoi evi-tare di salutarli e farti offrire da loro il caffè, oppure offrirglielo,se li incontri, come li incontri, e come non puoi non incontrarli,i mafiosi, acclarati e dichiarati tali, che circolano liberamente aVallelunga (3800 abitanti) e vengono ai tuoi comizi e ti battonole mani e, non li puoi additare dal palco, dicendo loro di andar-sene a casa. Lo Stato e la Magistratura hanno dato loro la liber-tà e, avranno, per carità, le loro buone ragioni!

Chi sei tu, chi sono io per metterci al disopra della legge? E, non puoi evitare che il Collaboratore di Giustizia, pure lui

libero a Vallelunga, se non direttamente, tifi per un’altra lista.Chi sei tu, chi sono io per dirgli che l’avere dato la connota-

zione di legalità ad una lista creava confusione perché mischia-va concetti di Amministrazione, mafia, antimafia e politica?Significava, anche, sminuire il ruolo di Collaboratore diGiustizia che dovrebbe, prima di tutto, volere la serenità dell’e-lettorato e della comunità in cui vive? Proprio perché vive aVallelunga e dice di amare il suo paese natio, riesce incredibilel’esultanza gioiosa espressa e dichiarata per lo scioglimento delConsiglio Comunale che condanna indiscriminatamente tutta lanostra comunità (intervista rilasciata al giornalista Mistretta epubblicata su “La Sicilia” sabato 25 luglio 2009).

Ma ti puoi mettere al di sopra della legge? E la legge avràpure, per carità, le sue buone ragioni.

Comunque meglio un avversario a viso aperto che il tentativomeschino e patetico della minoranza di volersi tirare fuori: “ciriteniamo completamente estranei ai fatti rappresentati nellarelazione del Ministro degli Interni”. GdS. 23-8-2009 pag. 28.

Ancora più grave, subdolo e insidioso il mutismo assoluto dichi all’indomani delle elezioni 2007 ci faceva, in piazza, il segnodelle manette. Muto come non mai, proprio di chi agisce nel-l’ombra.

Non c’era più storia per almeno altri venti anni e allora chi hai santi in paradiso li usa. Ma in quel paradiso i santi salgono escendono. Alla fine tutti dobbiamo fare i conti con il popolo di

Vallelunga, che capirà, capirà, capirà!Tuttavia Vallelunga è così che sta vivendo! Ed è così che è

andata alle urne nel maggio del 2007. I voti della mafia nonpotevano che dirigersi o verso la lista Montesano o verso lalista Ognibene. Vallelunga sta vivendo tra due fuochi incrocia-ti. Infatti quasi subito dopo le elezioni si sono sviluppati duali-smi pericolosi come quello delle due squadre di calcio. Sonocomparse lettere di minacce ai giocatori che segnano goals.Gruppi di amici, amici da una vita, che tra loro si guardano consospetto e non sanno più come comportarsi. Insomma è comese tu nello stesso istante freni la tua macchina ed acceleri conla marcia innestata. Una cosa è sicura: o si romperà il freno oscoppierà il motore.

Ma è così. Lo vuole lo Stato e la Magistratura ed avranno,per carità, sicuramente, le loro buone ragioni.

La verità è che, invece, non solo si è rotto il freno ma è scop-piato anche il motore ed il risultato è che tutta Vallelunga èmafiosa e, “cosa nostra” ha una forza, addirittura, di settecentovoti!

Eppure basterebbe guardare semplicemente i risultati delleelezioni amministrative del 1997, metterle a confronto conquelle del 2007 per accorgersi del peso effettivo di “cosanostra” in termini di voti, senza possibilità di errore o di smen-tita.

Che rabbia, che coglione sono stato quando ho accettato dimettermi in lista, nella lista Montesano, a condizione che nes-suno prendesse un euro di indennità di carica, nel caso di vitto-ria! Ho dovuto mediare al 50%. Quando poi ho visto cosa vuoldire amministrare e quanti viaggi per Palermo, Caltanissettaecc.... e le telefonate e le spese impreviste ecc.… e, per farlabreve, sono arrivato al pentimento totale, se non per la mia per-sona e per quella del Sindaco, sicuramente per tutti gli altriassessori ed in particolare per alcuni di essi. Quasi tutti ciabbiamo rimesso di tasca propria, anche se io prendevo lasomma di 385 euro mensili, la più alta di tutti gli assessori. Macon i nostri 58 mila euro di risparmio annuale (50% di inden-nità, più rinuncia alle spese di missione, rinuncia alle spese ditelefonia) abbiamo coperto le spese per la dirigenza ATO mun-nizza che ammonta, soltanto a carico di Vallelunga, 45 milaeuro per l’anno 2009. Ripeto: soltanto per gli amministrativiATO munnizza.

E…, l’ATO munnizza ci tiene con i cassonetti sfondati, congli autocompattatori che seminano liquido puzzolente in tuttele vie cittadine e con la sporcizia più vergognosa vicino i luo-ghi dove sono stati posizionati i cassonetti perché nessuno rac-coglie quello che è caduto per terra, attorno ai cassonetti. Nonspetta a nessuno. L’ATO è lontano. Qualche volta abbiamodovuto chiederlo (di fare pulizia) per favore e per carità.

Piazza Europa

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DALLA OTTAVA PAGINA

Sig. Sindaco che cosa hai fatto con i 45.000 euro di risparmioper essere riusciti a sistemare dieci classi della scuola elementa-re dentro il nostro caro, vecchio, ma sempre solido, “Palazzu discola” Perez? Ti ricordi che avremmo dovuto pagare 500 euro aclasse? Cinquemila al mese che moltiplicato per nove mesisignificano 45.000 euro? Te li sei mangiati!? Ce li siamo man-giati!? E... qualcuno ha avuto anche il coraggio di dire, riferito aquesta Amministrazione, che “Si sono mangiati il Comune”!Avrei voluto sentirlo con le mie orecchie, porca miseria!

Già, Sig. Sindaco, perché ti sei tanto adoperato per smantel-lare il contratto delle pale eoliche, già chiuso e sottoscritto dainostri predecessori? Dal 2% di spettanze al Comune te li sei fattoportare al 3,50%, come già avevano contrattato con Castronovoe Cammarata. Hanno accettato la tua condizione senza “cazzica-risi”, cioè senza che l’impresa abbia fatto alcuna resistenza,anche se era nel suo diritto farla perché legalmente avrebbeavuto ragione. Invece, non ti hanno neanche fatto fiatare e quan-do poi hai chiesto un acconto da restituire in cinque anni,ammortizzandolo dal dovuto annuale al Comune, ci siamo vistiarrivare la ragguardevole somma di 250 mila euro che, sommatiai nostri risparmi ci ha consentito di approvare, entro i termini dilegge, il bilancio 2009 con un avanzo di 420 mila euro.Seguendo le orme dei nostri genitori, abbiamo deciso di spen-derne soltanto 300 mila, (tutti quegli “E…”, elencati sopra, face-

vano parte di queste spese!) e conservarne 120 mila, perché “‘unsi sa mai!”.

Ancora un’altra volta: ironia della sorte! Giorno 17Agosto data di insediamento dei tre Commissari e conse-guente contemporanea fuoriuscita di questaAmministrazione, sono arrivati 75 mila euro di “premialità”dalla Regione. Vallelunga, quindi, tra i primi paesi più vir-tuosi della Provincia! E ancora, quotidiano GdS domenica13-9-2009 pag. 35 sulla trasparenza... “Virtuoso è anche ilComune di Valleuga Pratameno”..., dopo il primo citato SanCataldo.

Tuttavia, lo stesso, siamo stati bloccati. Forse, questo è uncomportamento mafioso? Vorrei veramente che qualcuno mirispondesse a questa domanda e mi dicesse quanti paesi dellanostra taglia siano stati più virtuosi di noi.

C’è tra questi “noi” la pecora nera? La mela marcia?Ebbene si colpisca la pecora nera e la mela marcia. Non sipuò sparare nel mucchio. Non si può fare di ogni erba unfascio con il rischio di fare mettere in discussione con se stes-

se, persone, che non si sono mai, neanche sognati, di agirein disonestà e illegalmente.

Per fortuna i giovani essendo giovani dimenticheranno pre-sto, ma per tutti quelli che, come me, si preparavano a tirare iremi in barca e che per tutta una vita si sono comportati benefacendo quotidianamente il loro dovere, chiedendo di guada-gnare soltanto quello che è stato il frutto del loro sudore e nien-t’altro, ebbene, ci vorrà un po’ di tempo per digerire il bocco-ne amaro e non lo dimenticheranno tanto facilmente.

Ma la serenità, la sicurezza granitica dei nostri ideali edella nostra educazione, non è stata scalfita neanche mini-mamente. Rigettiamo, quindi, energicamente e sdegnosa-mente, a nome proprio e a nome di tutta l’intera Comunitàdi Vallelunga questo marchio infamante e, che si sappia:non ci fermeremo, ricorreremo ed useremo tutte le possibi-lità che il nostro sistema democratico ci mette a disposizio-ne, fino a quando non sarà fatta Giustizia chiara, limpida,senza segreti, senza misteri e senza reticenze, perché nonabbiamo niente da temere. Non abbiamo niente da temereperché le pochissime cose fatte da noi e quello che avremmovoluto fare, sono quelle che ho elencato e che elencherò piùavanti e, siamo talmente “Uomini”, che sapremo prendercitutte le eventuali responsabilità. Ma il giuoco deve e dovràessere fatto a carte scoperte. Costi quel che costi!

Invece, non appena abbiamo fatto il primo passo per ricor-rere ed ottenere Giustizia, sia quella personale che, soprattutto,quella di tutta la Comunità di Vallelunga, (ricordo che ilConsiglio Comunale rappresenta tutta la comunità diVallelunga), ebbene, ci siamo trovati di fronte ad un “niet”,secco e perentorio:

“Non potete ottenere le spiegazioni di chi e quali cosehanno innescato la decisione dell’invio della Commissione diindagine presso il Comune, culminata infine, con la grave deci-sione del Consiglio dei Ministri di mandare a casa il ConsiglioComunale di Vallelunga, per “condizionamento mafioso” ed,ancora “perché è stato accertato, nel periodo delle elezioni,che ”cosa nostra” tifava per questa Amministrazione” e, anco-ra più grave “l’intervento di cosa nostra è stato determinanteper la vittoria di questa amministrazione”, ebbene, non poteteottenere questi atti perché coperti da Segreto di Stato e pernon turbare l’Ordine Pubblico. Potete comunque, ricorrereal TAR per ottenerli”.

Attonito, mi sono guardato attorno: L’unico lavoro che sipuò trovare a Vallelunga è quello di badante per vecchi o perammalati. I Giovani se ne sono tutti andati. Non c’è più la vali-gia legata con lo spago, ma il treno non ha mai smesso di allon-tanare da Vallelunga intere famiglie. La Cantina Sociale conti-nua ad arrugginire. Un megagalattico impianto di calcestruzzochiuso da anni è, ormai, anch’esso arrugginito. Esistono solodue piccoli fornitori di materiale edile per piccole forniture dicalcestruzzo. Ci sono uno e mezzo commercianti di grano. Cisono un ristorante, una locanda e due pizzerie aperti a sin-ghiozzo e, a richiesta. Una diecina di botteghe alimentari cheboccheggiano perché al Tumarrano hanno aperto due megasto-re. Ci sono due fabbri, un falegname, un marmista, due offici-ne per autoveicoli, qualche piccola impresa per impianti ingenerale e tutto fare. Le uniche realtà veramente produttivesono: Regaleali della famiglia Tasca d’Almerita, ma serveanche il paese di Valledolmo e quello di Sclafani. (Terza ironiadella sorte: mai, in tutta la storia centenaria della famigliaTasca D’Almerita, si era verificato l’intervento diretto nella

Palazzo di scola

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vita pubblica di un familiare, in nessuno dei paesi limitrofi, condiscrezione, volutamente sotto tono e senza sbandieramenti. Midispiace signora Rosemarie!) Ci sono, inoltre, due solide impre-se di costruzione che prendono lavori soltanto fuori Vallelunga,perché a Vallelunga, ormai da anni, non si fanno che “rattelle”,ma si avvalgono, comunque, di manodopera locale; due o trefamiglie di Agricoltori soltanto di grano e di erba; qualche pic-colo, piccolissimo allevatore.

L’ordine pubblico è già deteriorato: sono cominciate le que-rele, la gente ha paura e comincia “a farsi gli affari propri” per-ché non ha capito quello che è successo e per la verità, per quan-ti sforzi e analisi possiamo fare, non lo abbiamo capito neanchenoi; si comincia a diffidare di chiunque, a disertare la piazza, lepizzerie; una ragazza che studia per diventare giornalista e fa ilpraticantato presso il quotidiano “Il Giornale di Sicilia”, con ilimiti cui è sottoposta dalla redazione, riceve lettere di minacciae giustamente denuncia. C’è, in sostanza, e si sente a pelle, unacappa di piombo che grava su tutto e su tutti. E fino ad oggi, 21Settembre 2009, per quanto mi risulta, nessuno dei Consiglieridi maggioranza, nessuno dei Consiglieri di minoranza, nessunodei cinque Assessori e neanche il Sindaco abbiamo ricevutoavvisi di garanzia oppure siamo stati arrestati, neanche l’asses-sore e il dipendente comunale citati nel provvedimento di scio-glimento per avere avuto problemi con la giustizia, risalenti adanni lontani, ed evidentemente di minima rilevanza giuridica.

Confrontate questa nostra situazione con quella di Fondi,paese in provincia di Latina o con Paternò in provincia di

Catania dove ci sono stati, addirittura arresti ma le ammini-strazioni non sono state sciolte e, capirete perché c’è soltantouna espressione da fare: MMMaaa!!!

Porca miseria! Segreto di Stato? Ma sto sognando!? Basta! Ormai, a data da destinare il problema “Cantina

Sociale”, ormai a data da destinare “l’aglio” di Vallelunga, lo“stazzone Coco”, la “casa museo Prof. Edoardo Gugino”, forseanche “l’area Sodaro”. A data da destinare il prolungamento sul

territorio, dentrol’abitato, delmuseo Etnogra-fico, con lacostruzione delpagliaio in viaPerez, l’abitazio-ne del contadino,il forno a legna, lacasa del ciabatti-no, quella delbastaio ecc..,nelle altre case e

casupole di proprietà del Comune. La produzione dell’aglio e l’uso della Cantina, anche e sol-

tanto, come centro di raccolta e stoccaggio, nelle nostre aspira-zioni, costituivano l’illusione di un minimo di autonomia eco-nomica da dare a questa nostra disgraziata Comunità.

Stazzone Coco, area Sodaro e prolungamento del museoetnografico costituivano, invece, una ulteriore illusione di arre-damento urbano, storicizzazione di Vallelunga e nascita di una

Scuola di tipo professionale per la lavorazione dell’argilla, nellasperanza che quelle illusioni avrebbero potuto innescare unminimo di richiamo turistico, se non di alta qualità, almeno diquello “mordi e fuggi”. Ci saremmo, tuttavia, accontentati dirichiamare, almeno, i figli dei nostri emigrati e i giovani emi-grati di oggi, solo e soltanto per le ferie annuali e, per tenerliancorati alle loro radici.

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DALLA NONA PAGINA

Cantina Sociale Aglio di Vallelunga

Casa prof. Gugino

Area Sodaro

Via Perez dove doveva nascere il pagliaioForno Coco

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DALLA PRIMA PAGINA

Una Commissione di indagine che avrebbedovuto venire presso il Comune di Vallelunga,ogni anno, a cominciare dal 1943, ha aspettato,invece, 66 anni, decidendosi a farlo soltanto acavallo del 2008 e 2009,

perché noi i Vallelunghesi,stremati e ormai senza forze, abbiamo ceduto,finalmente, le armi della nostra educazione, dellanostra sana e pulita formazione, la nostra capacitàdi essere stati sempre dall’altra parte della barri-cata.

Perché noi i Vallelunghesi,abbiamo ceduto le armi della nostra sacrosantarivendicazione di onestà, di rettitudine, di giusti-zia sociale, il nostro modo di combattere la mafiaincidendo sulla educazione dei giovani, prima ditutto, ma anche e soprattutto con il nostro esempiodi vita.

Perché noi i Vallelunghesi,abbiamo ceduto, dopo avere avuto il coraggio, intempi non sospettabili, di pubblicare un libro,risultato del concorso “La Radice 2006”, sullamafia, scritto a 22 mani: dieci studenti, cinquecomponenti della commissione giudicatrice tra cuiil Magistrato Dott. Tona del Tribunale diCaltanissetta e il Comandante dei Carabinieri di Mussomeli Cap. Raggiotti, quattro elementidell’Associazione “La Radice”, lettera del Sindaco Montesano, prefazione della Dott.ssa RitaBorsellino e quadro della copertina del Prof. G. Sferrazza, capolavoro di sintesi pittorica. Avendo rice-vuto l’onore della presentazione oltre che dal Presidente della sezione GIP del Tribunale diCaltanissetta Dott.Ottavio.Sferlazza anche dall’On. Misuraca componente della commissione parla-mentare antimafia, dall’Assessore Provinciale alla Cultura Dott. G. D’Antona, dal Sindaco di VittoriaAvv. Nicosia, mentre la Dott.ssa Rita Borsellino, scusandosi per non potere essere presente, ha volutosalutare telefonicamente gli intervenuti, il Primo Dicembre 2007, nella sala di Piazza Europa, gre-mita di persone tra le quali il Questore Dott. Marino, il Maggiore della Guardia di Finanza diCaltanissetta Dott. Cascavilla, il Dirigente Scolastico Prof. Nicastro e quasi tutti i Sindaci del cosid-detto “Vallone” e non, con le finestre della sala sigillate con il nastro adesivo e una moltitudine diuomini di scorta in divisa e non.

Perché noi i Vallelunghesipieni di amore per il paese dove siamo, malgrado tutto, nati e cresciuti, si anche noi, finalmente, dallamattina alla sera, siamo diventati tutti mafiosi!

E, non significa niente il garofano rosso che lasci dietro il cancello di ferro della tomba diGiovanni Falcone e sua moglie, quando vai a trovare tuo fratello nel cimitero di Sant’Orsola!

Che delusione! Che amarezza! La nostra piccola “Primavera di Praga” “Ha ballato una sola estate”!

CHIUSO PER MAFIA!

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OR G A N O D I FO R M A Z I O N E CI V I C AE DI INFORMAZIONE

DELLA COMUNITÀ VALLELUNGHESETel./Fax 0934.814744

e-mail: [email protected]

Anno X n. 60-61-62 (3+27)21 Settembre 2009

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Direttore Responsabile: GIUSEPPE PIRAINOAutorizzazione del Tribunale di Caltanissetta

N° 165 del 19 Gennaio 1999

Comitato di RedazioneA. BARCELLONA

ROSEMARIE TASCA d’A.C. GIAMBELLUCA - A. POLIZZANO

MARIA GRAZIA LA PAGLIA

Stampato presso Tipografia “RS”VIA CIRCONVALLAZIONE SUDSAN GIOVANNI GEMINI (AG)

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Festa della Madonna - settembre 2008

foto: Tatano in Vara

Vallelunga ha più di cento Servitori dello Stato. Perché li ha voluti il Sindaco? Per fare la passerella?Oppure, per inviare un messaggio inequivocabile di legalità, di ordine, di regole da seguire, affinchè sisentisse, tangibilmente, la presenza sovrana dello Stato a Vallelunga?