La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 sabato 6 giugno 2015 anno 119 - numero 132 euro 1,90 9 771120 506000 50 6 0 6> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano MILAN: IL 48% A MR BEE BERLUSCONI INCASSA 500 MILIONI E (PER ORA) RESTA PRESIDENTE GOZZINI, LAUDISA, NICITA, PAGLIARA, RUSSO, SCHIANCHI DA PAGINA 18 A PAGINA 21 L’ANALISI di Umberto Zapelloni Un capolavoro. Se è tutto oro quello che luccica sotto il cielo di Arcore, Silvio Berlusconi è riuscito a realizzare il colpo che sogna ogni imprenditore. Incassare un mare di denaro e restare padrone. Un colpo da fuoriclasse quale è spesso stato Berlusconi quando c’era da vendere qualcosa. L'ARTICOLO A PAGINA 18 UN CAPOLAVORO E TANTE DOMANDE NI Un c Silv il c Inc q PODEMOS! Assalto bianconero alla 3 a Champions e alla tripletta Tevez sfida l’attacco atomico del Barça, il ruolo decisivo di Pogba che può togliere i rifornimenti a Messi E Neymar avverte: «Voglio segnare a Buffon, il mio idolo» BIANCHIN, BOCCI, CANTALUPI, CONDO’, CONTICELLO, DELLA VALLE, GUGLIELMI, IARIA, RICCI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 15 JUVE-BARÇA FINALE DI CHAMPIONS OGGI ALLE ORE 20.45 OLYMPIASTADION DI BERLINO IL COMMENTO di Gianni Valenti Podemos! Sì, la Juve può farcela. Con il coraggio di chi non è favorita ma è in grado di mettere in campo senza paura la freschezza e la bontà delle proprie idee insieme a energie che magari nemmeno pensava di poter avere. Il Barcellona delle meraviglie dovrebbe conoscerla bene una storia simile perché l’ha toccata con mano su un palcoscenico diverso. CORAGGIO E FRESCHEZZA LA JUVE PUO’ FARCELA Suarez deluso per l’assenza di Chiellini: «Peccato, mi salta l’aperi-cena» IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w DALL’11 GIUGNO AL 4 LUGLIO IN ESCLUSIVA Tutta la Coppa America gratis sul canale 59 di GazzettaTv BERTON MALFITANO LA SVOLTA Napoli, Sarri va a cena con De Laurentiis La firma è vicinissima BINDA, IMPARATO SERIE B: FINALE ANDATA Pescara, solo un palo Ora per la A al Bologna basta un pareggio DA NON PERDERE 1 F.1 a Montreal Lewis sbatte e Vettel è lì CREMONESI, IANIERI 2 Tennis a Parigi Wawrinka è in finale BERTOLUCCI, MARTUCCI 3 Playoff basket Reggio ok: 2-2 con Venezia DI SCHIAVI, COMMENTO PETERSON igi L'ARTICOLO NELLA PAGINA DELLE OPINIONI .

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 sabato 6 giugno 2015 anno 119 - numero 132 euro 1,90

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MILAN: IL 48% A MR BEEBERLUSCONI INCASSA 500 MILIONIE (PER ORA) RESTA PRESIDENTEGOZZINI, LAUDISA, NICITA, PAGLIARA, RUSSO, SCHIANCHI DA PAGINA 18 A PAGINA 21

L’ANALISIdi Umberto Zapelloni

Un capolavoro. Se è tutto oro quello che luccica sotto il cielo di Arcore,

Silvio Berlusconi è riuscito a realizzare il colpo che sogna ogni imprenditore. Incassare un mare di denaro e restare

padrone. Un colpo da fuoriclasse quale è spesso stato Berlusconi

quando c’era da vendere qualcosa.

L'ARTICOLO A PAGINA 18

UN CAPOLAVORO E TANTE DOMANDE

NI Unc

Silvil cInc

q

PODEMOS!

Assalto bianconero alla 3a Champions e alla tripletta Tevez sfida l’attacco atomico del Barça, il ruolo decisivo

di Pogba che può togliere i rifornimenti a MessiE Neymar avverte: «Voglio segnare a Buffon, il mio idolo»

BIANCHIN, BOCCI, CANTALUPI, CONDO’, CONTICELLO, DELLA VALLE, GUGLIELMI, IARIA, RICCI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 15

JUVE-BARÇAFINALE DI CHAMPIONS

OGGI ALLE ORE 20.45OLYMPIASTADION DI BERLINO

IL COMMENTOdi Gianni Valenti

Podemos! Sì, la Juve può farcela. Con il coraggio di chi non è favorita ma

è in grado di mettere in campo senza paura la freschezza e la bontà delle proprie idee insieme a energie chemagari nemmeno pensava di poter

avere. Il Barcellona delle meraviglie dovrebbe conoscerla

bene una storia simile perchél’ha toccata con mano su un

palcoscenico diverso.

CORAGGIO E FRESCHEZZA LA JUVE PUO’ FARCELA

Suarez deluso per l’assenza di Chiellini:

«Peccato, mi salta l’aperi-cena»

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

DALL’11 GIUGNO AL 4 LUGLIO IN ESCLUSIVA

Tutta la Coppa America gratissul canale 59 di GazzettaTv

BERTON MALFITANO

LA SVOLTA

Napoli, Sarri va a cena con De Laurentiis

La firma è vicinissimaBINDA, IMPARATO

SERIE B: FINALE ANDATA

Pescara, solo un paloOra per la A al Bologna

basta un pareggio

DA NON PERDERE

1 F.1 a MontrealLewis sbattee Vettel è lìCREMONESI, IANIERI

2 Tennis a ParigiWawrinkaè in finaleBERTOLUCCI,MARTUCCI

3 Playoff basketReggio ok: 2-2con VeneziaDI SCHIAVI,COMMENTO PETERSON

igi

L'ARTICOLO NELLA PAGINA

DELLE OPINIONI

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PANCHINA:30 Storari, 5 Ogbonna, 20 Padoin,27 Sturaro, 37 Pereyra,14 Llorente, 32 MatriSQUALIFICATI: nessunoDIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Caceres, Marrone, Chiellini

PANCHINA:13 Bravo, 6 Adriano,

24 Mathieu, 15 Bartra, 12 Rafinha,6 Xavi, 7 Pedro

SQUALIFICATI: nessunoDIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: nessuno

TER STEGEN23 anni

Presenze 12

1

1

DANI ALVES32 anni

PresenzeGol

100

22

00001

PIQUÉ28 anni

PresenzeGol

101

3

MASCHERANO30 anni

PresenzeGol

110

14

0000

JORDI ALBA26 anni

PresenzeGol

100

18

00001

RAKITIC27 anni

PresenzeGol

111

4

o

BUSQUETS26 anni

PresenzeGol

90

5

0000

INIESTA31 anni

PresenzeGol

100

8

00001

MESSI27 anni

PresenzeGol

1210

10

SUAREZ28 anni

PresenzeGol

96

9

6666

NEYMAR23 anni

PresenzeGol

119

11

LUIS ENRIQUE45 anni

Al Barcellonadal 2014

ALLENATORE

BUFFON37 anni

Presenze 12

1

1

LICHTSTEINER31 anni

PresenzeGol

120

26

00001

BONUCCI28 anni

PresenzeGol

120

19

BARZAGLI34 anni

PresenzeGol

50

15

0000

EVRA34 anni

PresenzeGol

90

33

0000

MARCHISIO29 anni

PresenzeGol

110

8

PIRLO36 anni

PresenzeGol

91

21

1111

POGBA22 anni

PresenzeGol

91

6

1111

VIDAL28 anni

PresenzeGol

111

23

TEVEZ31 anni

PresenzeGol

127

10

77771

MORATA22 anni

PresenzeGol

114

9

Allegri47 anni

Alla Juventusdal 2014

ALLENATORE

JUventus4-3-1-2

Barcellona4-3-3

COSi in campo A BERLINOOLYMPIASTADION ore 20.45

BUFFON

1

EVRA

33

VIDAL

23

POGBA

6

BARZAGLI

15

PIRLO

21

BONUCCI

19

MARCHISIO

8

LICHTSTEINER

26

DANI ALVES

22

TER STEGEN

1

MASCHERANO

14

MESSI

10

SUAREZ

9

NEYMAR

11

JORDI ALBA

18

M

MORATA

9

N

1TEVEZ

10

RAKITIC

4

INIESTA

8

BUSQUETS

5

OLTRE IL MUROJUVENTUS!

PIQUÉ

3

CampioneFinaleSemifinaleQuartiOttaviGironiSerie A

CampioneFinale

SemifinaleQuartiOttaviGironi

Liga

le ultime 5 stagioni

CL Champions League - EL Europa League

2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-147° 1° 7° 1° 1° 2° 1° 1° 1° 2°

CLEL

CLCL

CL EL

CL

CL

EL

CL

CL

ARBITRO: Çakır (Tur) GUARDALINEE: Duran - Ongun (Tur)QUARTO UOMO: Eriksson (Sve) ADDIZIONALI: Göçek, Simsek

Isolare Messigrazie a Pogba

E poi in fasciaa cercar gloria

Paolo CondòINVIATO A BERLINO (GERMANIA)

O kay, il Barcellona è il chiaro favorito di sta-sera. Ma adesso, come direbbe un noto in-tellettuale, fatevi una domanda e datevi

una risposta: se Messi giocasse nella Juventus,cambiereste il pronostico? Siccome la replica piùlogica è un bel sì — se Leo vestisse bianconero cigiocheremmo tutto sul ritorno della coppa a Tori-no e in Italia — ne consegue che la Juve, nel bre-ve volgere di una stagione, ha ridotto a un solouomo la distanza dal vertice d’Europa. Un tipopiuttosto speciale, d’accordo, ma l’anno scorso ipluricampioni d’Italia non passarono nemmenola fase a gironi, e pure in Europa League fallironoil comodo approdo alla finale casalinga; e dun-que è fantastica l’accelerazione impressa da Mas-similiano Allegri a un progetto societario che innove anni — gli ultimi dei quali passati correndo— ha completato il percorso di risalita dalla SerieB alla finale di Champions.

L’ISOLAMENTO DI MESSI La premessa, doverosaperché stasera è l’intero calcio italiano a tornarein Serie A grazie alla Juventus, serve anche a

esaurire il tono da «complimenti comunque va-da» che ha riempito questo lungo avvicinamento.Adesso Buffon e company devono provare a vin-cere la Champions, e la prima missione da com-piere è la limitazione dell’omino che segna nonsoltanto la differenza tra il Barça e la Juve, ma trail Barça e tutte le squadre del mondo. Dalle semi-finali a oggi si è dibattuto su un unico tema: comebloccare i mostri, ovvero il tridente catalano ingenerale e Messi in particolare. Ci siamo tutti di-menticati della pericolosità di Tevez e Morata,dello spirito guerriero di Vidal, della classe di Pir-lo: concentrazione totale sul terribile terzetto, ilmiglior attacco del torneo, e sul sempre più rico-nosciuto numero uno del pianeta. Il che è un be-ne perché anche in assenza della vecchia spoc-chia cruijffiana — anzi, i toni rispettosi del Bar-cellona suonano sinceri — la Juve entrerà incampo con la sensazione di essere un po’ sottova-lutata. Per le italiane, capaci di motivarsi col mi-nimo appiglio, questa è una situazione ai limitidel doping mentale.

LA LEZIONE DEL MALAGA Come disse Guardiola(che pure poi lo bloccò per 77’), Messi non si puòfermare, soltanto limitare. Noi aggiungiamo iso-lare perché il percorso principale che porta alla

ChampionsROggi la finale.

Page 3: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

3SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ALVES

POGBA

VIDAL

PIRLO

Movimento

Movimento

Passaggio

MARCHISIO1

1

2

2

MossaJuventus

ALVES

MESSI

J. ALBA

SUAREZ

TV:Canale 5, Sky Sport 1 HD

INTERNET:www.gazzetta.it

Meteo:Pioggia e schiarite 22 gradi

MossaBARCELLONA

Pogba

SUAREZ

Linee strette, attaccoalla profondità e Pogbaguastafeste sull’asseAlves - Messi

L’arrembaggiodalle fasce e il continuo

movimento delle tresuperstar

Pulce è molto definito e passa per Dani Alves, ilponte della portaerei dalla quale Leo decolla:Messi possiede una capacità associativa sopran-naturale, e dalla posizione di esterno destro è ingrado di dialogare con chiunque risalendo versoil centro per tirare oppure per battezzare il tagliodi Suarez o Neymar. In questi gior-ni girano in rete i frame del sistemadifensivo del Malaga, la squadra diLiga che in 180’ non ha preso nem-meno un gol dai tre fuoriclasse;par di capire che il segreto sianostate tre linee di difesa (4-4-2) bas-se, molto strette e aperte sui lati,vale a dire provate pure a crossare,ché tanto di testa non la pigliatemai, mentre noi intasiamo ognispazio centrale col filo spinato perimpedirvi la penetrazione. Bastache funzioni, si dice di solito: l’or-ganizzazione difensiva della Juve,con Vidal che arretra a fianco di Pirlo in un 4-4-2che allarga Marchisio e Pogba sulle fasce, è similea quella del Malaga.

POGBA UOMO CHIAVE Il ruolo dei due centro-campisti esterni diventa così fondamentale, for-

se addirittura la chiave della partita: Pogba haavuto un mese per raggiungere il massimo dellacondizione. Nel suo duello con Alves dovrà farvalere il fisico per reggere il controllo di palla adalta velocità del brasiliano — frapponendosi tralui e Messi — e bombardarlo di ripartenze per

costringerlo a un fuori giri polmo-nare. Meno Alves arriva a Leo, piùLeo deve rinculare in cerca delpallone; poi magari segna un golcome quello inflitto all’Athletic, eallora ci si alza in piedi e lo si ap-plaude. Ma in linea di principio,allontanarlo dalla porta è un’otti-ma politica.

DOVE CERCARE LE PEPITE Marchi-sio è chiamato a un incarico specu-lare su Jordi Alba, che nella finaledi Euro 2012 tatticamente gli fecemolto male (e lui se lo ricorda).

Luis Enrique spinge molto i terzini, anche perchéil recupero del pressing che Martino aveva lascia-to andare ha bisogno di loro; in caso di ripiega-mento rapido Busquets arretra fra Piqué e Ma-scherano, che si allargano disegnando una difesaa tre, ed è in quegli spazi alle spalle dei terzini che

la Juve può trovare le pepite d’oro. Se l’accelera-zione di Morata intercettasse un Piqué che s’è ap-pena messo in movimento, la strada verso TerStegen può aprirsi all’improvviso. Allo stesso mo-do Tevez, che conosce Mascherano come le suetasche, guardando la porta può scegliere l’aggi-ramento laterale o quello centrale, fidando ma-gari nel fallo di Busquets che armerebbe la puni-zione di Pirlo. Il grande regista juventino ha unostimolo in più per indovinare il lancio perfettoper le due punte: ogni suo calcio franco è unapalla-gol e in una finale di Champions la rete supunizione diretta manca dal 1999 (Basler). Allaroulette sarebbe un ritardo pazzesco.

BUONE SENSAZIONI A vederli in campo nella ri-finitura, seri e concentrati in questo stadio cheper ogni italiano è pieno di good vibrations, gliuomini della Juve sembrano caricati, persino ec-citati, dalla difficoltà del compito. Un Triplete tiporta di peso nella storia. Se è già meravigliosopoterci pensare per due settimane, la serata incui te la giochi può diventare la più bella dellavita. Da Pirlo a Buffon, qui ci sono carriere straor-dinarie al crepuscolo: e quando l’aria è pulita, è ilmomento in cui ammiri i colori più accesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il francese deve disinnescare Dani Alves, trampolinodi lancio della Pulce

Alle spalle dei terzinidel Barcellona, Morata e Tevez possono fare male

LA STRATEGIA

L’ALBO D’ORO COPPA CAMPIONI1956 Real Madrid, 1957 Real Madrid, 1958 Real Madrid, 1959 Real Madrid, 1960 Real Madrid, 1961 Benfica, 1962 Benfica, 1963 MILAN, 1964 INTER, 1965 INTER, 1966 Real Madrid, 1967 Celtic Glasgow, 1968 Manchester United, 1969 MILAN, 1970 Feyenoord, 1971 Ajax, 1972 Ajax, 1973 Ajax, 1974 Bayern Monaco, 1975 Bayern Monaco, 1976 Bayern Monaco, 1977 Liverpool, 1978 Liverpool, 1979 Nottingham Forest, 1980 Nottingham Forest, 1981 Liverpool, 1982 Aston Villa, 1983 Amburgo, 1984 Liverpool,1985 JUVENTUS, 1986 Steaua Bucarest, 1987 Porto, 1988 Psv Eindhoven, 1989 MILAN, 1990 MILAN,1991 Stella Rossa Belgrado, 1992 Barcellona.

CHAMPIONS LEAGUE1993 Olympique Marsiglia, 1994 MILAN, 1995 Ajax, 1996 JUVENTUS, 1997 Borussia Dortmund,1998 Real Madrid, 1999 Manchester United, 2000 Real Madrid, 2001 Bayern Monaco,2002 Real Madrid, 2003 MILAN, 2004 Porto, 2005 Liverpool, 2006 Barcellona, 2007 MILAN,2008 Manchester United, 2009 Barcellona,2010 INTER, 2011 Barcellona, 2012 Chelsea,2013 Bayern Monaco, 2014 Real Madrid.

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4 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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5SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

4I titoli da tecnico di Allegri: due scudetti (Milan e Juve), una coppa Italia (Juve), una Supercoppa (Milan)

I TROFEI DI MAX

2I titoli di Luis Enrique in panchina: Liga e coppa del Re col Barça. Da giocatore 10 successi di club e l’oro olimpico 1992

I TROFEI DI LUIS

Alessandra BocciINVIATO A BERLINO

C hi lo avrebbe mai detto?Loro, ad esempio. Genteche non ha paura di but-

tarsi in mare anche quando ilvento soffia forte. Luis Enriqueha fatto il suo anno sabbaticoin Australia a giocare con leonde alte e ha scelto di vivere aGava, vicino a Barcellona, per-ché lì si può fare surf tutto l’an-no. «Quando alleni il Barça seisempre costretto a grandi tra-guardi e sei sempre sotto gliocchi di tutti. Sei a portata dicritica, ma questo lo sapevodall’inizio». Massimiliano Alle-gri le onde le prende al massi-mo di traverso col gommone,però anche lui sapeva bene ache cosa si esponeva buttando-si nel dopo Conte e ha rischiatovolentieri. Vite parallele di dueallenatori spericolati, arrivatialla finale di Champions da ou-tsider. Almeno per gli scettici.

STILI Ci sono i profeti e ci sonogli allenatori. Alla prima cate-goria appartengono Guardio-la, Mourinho, Cruijff, Michels,Sacchi, Conte. Alla secondaAncelotti, Lippi, Capello, logi-camente Nereo Rocco e altri.L’iscrizione di Allegri alla cate-goria degli allenatori è auto-matica, la destinazione di LuisEnrique è incerta: è partito nella categoria dei primi, ob-bligato a fare gioco bello comeGuardiola, poi è diventato me-no teorico e più pratico. Il suoBarça scintilla anche in difesa,Mascherano dice «è un grandeallenatore che non chiede maicose strane» e tutto fila. Primano. Il caso scoppia ai primi digennaio di quest’anno, conuna partitella. Bartra entra du-ro su Messi, che grida «È fallo».Luis Enrique, che sta arbitran-do, dice che i falli li fischia lui esi scatena il parapiglia. C’era troppa ruggine accumulatadall’inizio, prima con Neymar,poi con la stella argentina, chenon gradisce alcuni membridel nuovo staff. Luis è stato ac-colto bene dai tifosi, ma per lestar del gruppo è troppo duro.Tratta tutti allo stesso modo,

tattica mai amata dai fuori-classe. Allegri è passato da unasituazione simile a Milanello,alla sua prima esperienza conuna grande squadra. Uno deibig che mal lo sopportavanospiegò a un giornalista il moti-vo del suo fastidio: «E’ vero, mifa giocare tutte le grandi parti-

te, ma pretende lui di deciderequando devo stare fuori. Que-sto è inaccettabile». Ecco.

MESE CRUDELE Spigolosi, spi-ritosi a volte e un po’ selvatici.Luis Enrique parte con la bene-volenza dei tifosi catalani, èstato un grande del Barça ecerte cose non si dimenticano.Allegri parte con i sassi tiratialla macchina che lo portava aVinovo e i cori «Noi Allegri nonlo vogliamo». Raccoglierel’eredità del profeta Conte nonè semplice, e non lo è neppurerinfrancare i tifosi blaugranaorfani di Pep e scioccati daun’annata anonima con Tata

Martino. Gennaio è un mesecrudele per tutti e due: il presi-dente del Barça interviene asedare le polemiche fra i suoiattaccanti pregiati e il tecnicoamante della fatica (mountainbike, maratona), i critici rico-minciano a storcere la boccaperché la Juve attraversa unmomento no. Luis Enrique eAllegri non se ne preoccupanoe ora sono qui a raccontare i lo-ro capolavori facendo finta diniente. «Questo è anche il suc-cesso della società, la dirigen-za è solida, la squadra è cre-sciuta in Europa», dice Allegri.Sui sassi e i cori e le protestesui social network neancheuna parola. Lo aveva già dettoprima di arrivare in finale diChampions. «Non sono stupitodi quello che abbiamo rag-giunto». Luis Enrique, dall’altodel suo tridente milionario,non può dire qualcosa di diver-so. «La squadra è dove devestare. Non sono uno che cercavendette, sono qui tranquilloma ero tranquillo anche pri-ma». E’ tranquillo pure Allegri,rilassato. Esce dalla sala stam-pa reprimendo uno sbadiglio.

PARAGONI Vite parallele didue allenatori contemporanei,che per ora sono pari o quasi:Luis Enrique giocatore inChampions è stato eliminatodue volte dalla Juve, e lo stessoè capitato all’Allegri allenatoredel Milan cacciato due voltedai blaugrana. Pari in alti ebassi, ma come dice Luis Enri-que, «Allegri ha già vinto e allaJuve si sta confermando. Hafatto un lavoro spettacolare».Con spirito olimpico l’italianorende onore all’avversario:«Già alla Roma si vedevano lesue qualità. Allenare una gran-de squadra non è mai sempli-ce». Oggi i loro giocatori si contenderanno il possesso pal-la considerato importante datutti e due e loro si contende-ranno un triplete più che stori-co. Gli allenatori top a casa, glioutsider della panchina al-l’Olympiastadion. Bella storiada vivere fra queste tribunebianche, in un modo quasiclassico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RIl tecnico bianconero: «Questo è ancheil successo di unasocietà solida»

A

1Allegri è partito tra la rabbia dei tifosi, Luis Enrique da una lite con i giocatori: ora si contendono il Triplete

L’impresa straordinaria di Max e Luis:

i sopportati

ChampionsROggi la finale

� La Juventus è la squadra che ha concesso più corner agli avversari in questa Champions (57), ma il Barça non è ancora riuscito a segnare sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina dall’inizio di questo torneo.

LA STATISTICA

Un corner per amico Tweet Non esiste un hashtag che possa rappresentarlo con la giustizia che merita. Forse il migliore in assoluto potrebbe essere #Messia@GaryLineker

Massimiliano Allegri, 47 anni, e Luis

Enrique, 45 anniBOZZANI/GETTY

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Page 6: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

6 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

3Tevez ha giocato 3 volte contro Barça e Messi. Ha perso la finale 2009 (gol di Messi), ma ha superatola semifinale 2008

I PRECEDENTI

0gare ufficiali di Messi contro la Juve. Nel 2005 sfida estiva al trofeo Gamper: vittoria bianconera ai rigori

I PRECEDENTI

RL’Apache da sei mesi è tornato in nazionale, dopooltre tre anni di oscuramento

RSarà interessante vedere come i due ex nemicisi saluteranno nelpre e post-finale

Carlos-Leo, è notte da «diez»1Tevez viene dalla Buenos Aires criminale: è il figlio dell’Argentina, molto più di MessiI due «10» hanno litigato e (forse) fatto pace. Di sicuro, la partita passa dai loro piedi

Sebastiano VernazzaINVIATO A BERLINO

@GazzaVernazza

D ieci più dieci non fa ven-ti, non stasera a Berlino.Dieci più dieci uguale

Tevez e Messi (citiamo primaCarlitos perché la Juve formal-mente gioca in casa). Sono lorogli uomini copertina della fina-le di Champions. Tutti e due hanno sulle spalle il numeroche appartenne a Diego Mara-dona, ma Tevez non è in com-petizione per raccogliere l’ere-dità del più grande di tutti idieci, quella è cosa che riguar-da soltanto Messi. Lo juventinosi confronta qui e ora con Mes-si, che a lungo lo ha tenuto fuo-ri dal giro della nazionale ar-gentina, almeno così dicono lavoce popolare e le confidenzedi diversi addetti ai lavori (e ailivori).

TROPPO DIPLOMATICI A feb-braio, in un’intervista al quoti-diano spagnolo «El Pais», Te-vez si è così espresso sul tema:«Il veto di Messi su di me nellaSelecciòn è una chiacchiera deigiornalisti. In Argentina parla-no molto di noi, ci mettono incompetizione, però noi due cisiamo sempre intesi bene, den-tro e fuori il campo. Messi nondirebbe mai a un allenatore chifar giocare e chi no. Non chenon abbia il potere di farlo, sol-tanto che umanamente non è

tipo da esercitarlo». Dichiara-zione diplomatica, successivaalla pace che i due avevano si-glato a settembre in un risto-rante di Milano, con foto suTwitter. Nella stessa intervistaTevez ha aggiunto: «Non hosofferto l’esclusione dal Mon-diale in Brasile perché non misentivo parte del gruppo. Oggiin nazionale mi sento integra-to». Segno che una frattura c’èstata e non deve essere stato fa-cile ricomporla. Tevez ha rive-stito la maglia biancoceleste anovembre 2014, dopo tre annie quattro mesi di oscuramento.Finora è «riapparso» soltantoin amichevoli di poco conto,contro Croazia, Portogallo, ElSalvador e Ecuador. Assieme aMessi appena mezz’ora, coicroati. In Argentina scrivono e

dicono che Tevez sia rientratoin nazionale con spirito di sot-tomissione. Prima dell’embar-go all’Apache non è che i due,nelle poche volte insieme,avessero fatto faville. Anzi,Messi è diventato leader del-l’Argentina proprio nei tre annie passa in cui Tevez è statoescluso dalla Selecciòn. Sarà interessante vedere che cosaaccadrà a breve in Coppa Ame-rica: il nuovo c.t. Gerardo «Ta-ta» Martino riproporrà la cop-pia? Nel test con Salvador il 28marzo, Tevez in campo dall’ini-zio, ma Messi non c’era. Sottola cenere cova ancora del fuo-co, oggi all’Olympiastadion sa-rà inevitabile osservare come idue si saluteranno prima delcalcio d’inizio e in chiusura, ecome usciranno in partita da

eventuali uno contro uno: dif-ficile, ma non impossibile che idue si ritrovino a contendersipalloni, vista la loro propensio-ne al recupero palla.

TROPPO DIVERSI Tra Tevez eMessi si possono trovare deipunti di contatto quanto a ca-ratteristiche tecniche, sebbenetra loro corrano anche tante di-versità, ma sono differenti co-me uomini. Tevez viene da«Fuerte Apache», quartieremalfamato della Grande Bue-nos Aires, da cui il sopranno-me. È stato abbandonato daigenitori e cresciuto dagli zii inun contesto criminale, tra de-litti di ogni grado. Il calcio loha salvato dal tragico destinoriservato a tanti amici, dentrodi sé è probabile che continui a

osservare il codice d’onore del-la strada. A differenza di altricolleghi argentini non ha pau-ra di ritornare a Baires, cittàper gran parte pericolosa, per-ché sa che nei peggiori bar deisuoi posti lo riconoscono comeuno di loro, uno del «pueblo».Messi ha radici più normali. Ènato e cresciuto nella meno tu-multuosa Rosario, in una fami-glia di immigrati d’origini ita-liane, padre operaio e madredonna delle pulizie. Della fa-miglia ha una concezione clas-sica, parecchio italica. La fami-glia prima di tutto. Nello spo-gliatoio del Barcellona è diven-tato leader con naturalezza,più incantava sul campo piùcresceva il suo peso politico.Tevez dice che «umanamente»Leo non esercita il potere sugliallenatori: non è esatto, quan-tomeno la Pulce ci prova. Nellacorrente stagione Messi ha di-chiarato guerra a Luis Enrique,ai primi di gennaio ha avutocon lui un alterco piuttosto ac-ceso, ma la società gli ha fattocapire che non avrebbe esone-rato l’allenatore. Così Leo haconcordato un armistizio coltecnico, si è rimesso a giocarecome sa, e il Barça è decollato.Nessuno è onnipotente, almassimo si può essere influen-ti. Tevez e Messi hanno impa-rato a rispettarsi, però in unafinale di Champions certi ritro-vati equilibri possono rasenta-re la fragilità.

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IL CONFRONTO TRA TROFEI IN CARRIERA E NUMERI STAGIONALI

IL SUO 2014-15 IL SUO 2014-15

32 PARTITE 20 GOL

In campionato

12 PARTITE 7 GOL

In Champions

IL SUO PALMARES

1In A e Champions

GOL ogni 136 minuti

IL SUO PALMARES

1 GOL ogni 84 minuti

38 PARTITE 43 GOL

In campionato

12 PARTITE 10 GOL

In Champions

In Liga e Champions

PremierLeague

SerieA

Brasileirao1 1 campionato Apertura argentino

Fa Cup

Coppa Italia

Coppa di Lega inglese

Supercoppe inglesi

Supercoppaitaliana

Champions League

Libertadores Intercontinentale/Mondiale per club

Coppa Sudamericana

oro olimpico

Sudamericano Under 20

Coppadel Re

Supercoppadi Spagna

Liga

ChampionsLeague

Supercoppeeuropee

Mondialiper club

Palloni d’oro

oro olimpico

Mondiali Under 20

GDS

ChampionsROggi la finale

� Palla congelata. Quando gioca il Barçail dato del possesso palla è scontato. E quello dei passaggi riusciti spaventoso: in questa Champions il dato è di 88,3%. E dal 2007-08 ha sempre primeggiato in questa classifica

TIQUI TAKA MANIA

Re del palleggio: 88% ok 4� I successi della Juventus negli otto precedenti controil Barcellona, contro due pari e due sconfitte

since 1931

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7SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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fUNO DEI PROTAGONISTI DEL TRIONFO DEL 1996

Ferrara: «Juve, per vincere gioca all’italiana»1L’ex bianconero: «Partire da sfavoriti come noi nel 1996 può dare un vantaggio, però senza Chiellini si perde moltissimo»

V entidue maggio 1996: laJuventus alza la Coppadei Campioni sotto il

cielo di Roma. Ciro Ferrara fuuno dei protagonisti dell’ulti-mo trionfo bianconero inChampions.

Ferrara, qual è la prima cosache le viene in mente ripensan-do a quella sera?«Ricordo tanti particolari. Peresempio il ritiro alla Borghe-siana, la grande tensione maallo stesso tempo la serenità ela voglia di preparare insiemela partita. La notte precedentela finale non fu semplice, nonandammo a letto molto presto,c’era questa emozione fortissi-ma che alcuni di noi avevanogià in parte vissuto, io peresempio avevo giocato una fi-nale di Coppa Uefa. Il tragittoin pullman verso l’Olimpico fuincredibile. In quei momenti tirendi conto di avere una gran-dissima responsabilità, puoi

Quanto perde la Juve senzaChiellini?«Moltissimo. Giorgio era in unperiodo di forma strepitoso eha grande personalità. Ricordoche un paio di giorni primadella finale in allenamento DiLivio mi entrò sulla caviglia.Fui costretto a giocare conun’infiltrazione, ma non pote-vo certo perdere quella partita.Chiellini è stato meno fortuna-to del sottoscritto».

Messi, Neymar, Suarez: come siferma il tridente meraviglia delBarcellona?«Se li prendi singolarmente so-no più forti loro, ma i giocatorid’attacco del Barça rimangonodavanti, non corrono dietroagli avversari. La Juve è unasquadra molto compatta. Devegiocare con la mentalità italia-na, come fece l’Inter contro ilBarcellona».

È più forte questa Juventus o lasua?«Ognuno è legato al proprioperiodo, io ho giocato in unaJuve che ha fatto la storia, nonsolo per la Coppa dei Campionivinta, anche per le altre finaligiocate, gli scudetti e tutto il

resto. Questa è una Juve vin-cente che ha bisogno di fare ilsalto di qualità per la definitivaconsacrazione a livello euro-peo. Serate così ti fanno entra-re nell’Olimpo del calcio. Di si-curo ci sono delle differenze: ilprimo anno di Lippi anche noipotevamo fare il triplete vin-cendo la Coppa Uefa, ma la no-stra Juve era stata rivoluziona-ta, eravamo arrivati io, De-schamps, Paulo Sosa e Del Pie-ro aveva appena iniziato agiocare titolare. La squadra di

Allegri invece prosegue nel sol-co del lavoro di Conte. Noi cisiamo presi la Coppa quandonon abbiamo vinto lo scudetto,loro possono fare il triplete».

Meglio Messi o Maradona?«Ho grande ammirazione perLeo, è tra i fenomeni del calcio,ma Diego è stato un extraterre-stre. Leo ha battuto tutti i re-cord, però gioca in una squa-dra di fenomeni, molto vicinialla sua grandezza. Il Barcello-na è abituato a lottare per certi

obiettivi e non si può parago-nare al nostro Napoli: Diegogiocava in un’ottima squadra,ha vinto due scudetti con unclub che non ci era mai riusci-to».

Tevez e Buffon sono da Palloned’oro?«La consacrazione passa perl’Europa. Ci sono stati momen-ti in cui Gigi più di Carlitos haavuto la possibilità di vincerlo,come l’anno del Mondiale,quando ha avuto davanti soloCannavaro. Per un portiere èstoricamente più difficile».

Lippi ha detto di rivedersi in Al-legri. In che cosa sono simili se-condo lei?«Difficile dirlo. Considero Alle-gri un allenatore molto prepa-rato ma non l’ho vissuto nellospogliatoio, non so come reagi-sce quando s’arrabbia. Di sicu-ro è stato intelligente a nonstravolgere la Juve, sono con-tento per lui perché non erastato accolto nel migliore deimodi, ha ereditato una squa-dra solida ma non era scontatoche si potesse ripetere».

f.d.v© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ferrara contro Kanu nella finale Champions vinta dalla Juve con l’Ajax ACTION

Fabiana Della ValleINVIATA A BERLINO

E siste un tempio custoditonella memoria di ognunodi noi, uno spazio che è

diventato sacro e solo tornan-do lì è possibile rivivere le stes-se emozioni. Gigi Buffonavrebbe riconosciuto l’Olympi-stadion anche se l’avesseroportato dentro bendato, per-ché lì tutto, persino l’aria, haun sapore che ti porta indietronel tempo, come le madeleinedi Marcel Proust nella «Ricercadel tempo perduto». «La vita avolte disegna queste parabole -dice il portiere - la mia partitapiù importante con la Juve nel-lo stadio della gara più impor-tante con la Nazionale».

ALL’INFERNO E RITORNO Noveanni vissuti intensamente. Buf-fon ha fatto tante cose da quel-la notte magica berlinese del2006. Si è sposato, separato einnamorato nuovamente, hatoccato il punto più basso dellasua carriera scendendo negliinferi della Serie B, poi è risali-to in cima, sul tetto d’Italia perquattro volte di fila, ma non haancora la pancia piena. Vuoledi più, quella Champions che ilcompagno di oggi, Pirlo, glistrappò quasi dalle mani nel2003. Gigi nove anni fa non eraancora diventato papà, adessoinvece ha due figli che amanoil calcio e che come tanti bam-bini della loro età strabuzzanogli occhi di fronte ai fenomenidel Barça meraviglia. «Uno è ti-foso di Neymar, l’altro adoraMessi - racconta con gli occhidel padre orgoglioso - però so-no tutti e due juventini, quindisono combattuti. Avrebberopreferito un’altra finale».

SFAVORITI SÌ, VITTIME NO Gi-gi invece non aveva fatto unalista delle preferenze, lui vole-va solo un’altra possibilità do-po quei rigori maledetti diManchester. «Era un obiettivo

che non pensavamo di poterraggiungere quest’anno, perprima cosa per il cambio di al-lenatore. Credevamo di poterciriuscire in due-tre anni, invececi siamo arrivati prima e que-sto ci dà una grande gioia. Inu-tile negarlo: il Barcellona parteavvantaggiato. Quando haiMessi, Neymar e Suarez nonpuoi non essere favorito. Però

anche loro si troveranno difronte giocatori di peso comeMarchisio, Pirlo, Vidal, Tevez,Bonucci. Non faremo le vittimesacrificali». Eccolo l’orgoglio diBuffon, con la sua juventinitàormai diventata una secondapelle. Lui che sa che cosa signi-fica perdere tutto in un instan-te e quanto sia faticoso risalire,non s’accontenta mai soltanto

di partecipare. Come dicevaBoniperti, «vincere non è im-portante, è l’unica cosa checonta». «Non siamo qui per ca-so, il fatto che la Juventus siasempre stata rappresentata dagrandi campioni ci dà ulteriorecarica. Questo club dovrebbearrivare almeno in semifinaleogni anno. Perciò se dovessimovincere domani avremmo fatto

qualcosa di straordinario, manon mi strapperei i capelli. Do-po un mese e mezzo si ricomin-cia. Giochiamo nella Juve,dobbiamo puntare sempre almassimo».

LA SFIDA IMPOSSIBILE Il mas-simo per Buffon è sollevare laCoppa, quella che ieri era inbella mostra nella sala delleconferenze stampa. Quella checon Conte è sempre rimasta unmiraggio e adesso invece è lon-tana solo 90 minuti, o forsequalcosa in più. «Conte ci hafatto i complimenti via sms, dilui ci sono rimasti i concetti checi hanno consacrato squadrapiù forte d’Italia: la ferocia, leconoscenze tattiche, la capaci-tà di esprimere buon gioco.Tutte virtù che con il tempo ab-biamo fatto nostre». La crisali-de è diventata farfalla ed èpronta a diventare la Signoradei cieli. «Io credo nei sogni enelle sfide impossibili», chiudeGigi. Oggi più che mai, dopoaver riannusato l’aria dello sta-dio della grande impresa.

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Berlino nel destinoL’ultima missionedi Gigi il guerriero1Il Mondiale 2006, la B, la rinascita. Parabola Buffon: «Giusto vivere qui il giorno più importante con la Juve»

Champions ROggi la finale

� RIO (m.can.) Flamengo-Juventus al Maracanã? Secondo il quotidiano brasiliano «Globo», l’Adidas — sponsor tecnico del Flamengo (Pablo Armero, nella foto AP) e dalla prossima stagione anche dei bianconeri — pensa di portar la Vecchia Signora per festeggiare i 120 anni del rossonero brasiliano per un’amichevole a Rio de Janeiro. La data ufficiale dell’anniversario del Flamengo è il 15 novembre

UN’AMICHEVOLE SPECIALE

Bianconeri con il Flamengo al Maracanà? 7� le finali di Champions o Coppa Campioni già giocate da Juve e Barcellona: la Juve ne ha vinte 2, il Barça 4

rendere felici milioni di perso-ne ma corri anche il rischio dideluderle».

Vede similitudini tra quella par-tita e la finale di Berlino?«Anche noi eravamo conside-rati sfavoriti, l’Ajax aveva vintola Coppa dei Campioni l’annoprima. Ricordo le dichiarazio-ni di Van Gaal alla vigilia: “Nonso chi vincerà la Coppa ma soche tornerà sul nostro aereo”.Questa frase ci caricò ancora dipiù».

Il fatto di non avere il favore deipronostici può liberare psicolo-gicamente la Juventus?«Sì, può diventare un vantag-gio. La Juve ha fatto un gran-dissimo percorso in questacoppa, nessuno si aspettavache arrivasse così lontano,adesso però è consapevole del-la propria forza. E poi batterele italiane è sempre difficileper tutti».

NEDVED CONSOLA CHIELLINIGiorgio Chiellini osserva la rifinitura della Juventus sulla panchina dell’Olympiastadion insiemea Pavel Nedved: il dirigente ceco, che nel 2003 si perse per squalifica la finale di Manchester, ha consolato il vecchio compagno fermato da uno stiramento al polpaccio sinistro BOZZANI

Gianluigi Buffon, 37 anni, alla Juve dal 2001 GETTY

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9SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Fabiano Della ValleINVIATA A BERLINO

L’ ideale passaggio di con-segne è avvenuto sullapanchina dell’Olympi-

stadion. Andrea Barzagli eGiorgio Chiellini erano sedutiuno accanto all’altro, ridevanocome se nulla fosse successo.Poi uno si è alzato e ha ripresoad allenarsi, l’altro invece è ri-masto seduto in panchina.«Adesso tocca a te, vai e conti-nua il mio lavoro», potrebbeavergli detto il Gorilla, che disicuro non sarà contento di sal-tare la partita più importante

dopo tanto sudore. La ruotanel calcio gira come nella vita,Andrea è rimasto a guardareper tre quarti della stagione eadesso si ritrova protagonistaall’improvviso, pronto a recita-re un copione che non era sta-to scritto per lui. Non è la pri-ma volta che succede, vediFranco Baresi nella finalemondiale di Usa ‘94, che sem-brava spacciato per un infortu-nio e invece giocò titolare, op-pure Filippo Galli nella finaledi Coppa dei Campioni dellostesso anno, che con Costacur-ta e Baresi squalificati fece unfigurone nel 4-0 del Milan con-tro il Barcellona; o Bergomi in

Italia-Germania 3-1 di un’altrafinale mondiale, quella di Spa-gna 82.

SLIDING DOORS Il destino sidiverte a indossare diversemaschere. Per Chiellini è stato«beffardo«, a Barzagli forse havoluto fare un regalo dopo tan-

ta sofferenza. Dopo l’operazio-ne alla caviglia del luglio scor-so il centrale era entrato in untunnel senza fine. Cure, dolorepersistente, rientri, ricadute eanche un pensiero terribileche aveva cominciato a ser-peggiare nella sua mente:«Forse non tornerò mai più agiocare». Invece Barzagli èrientrato a marzo ed è statoprezioso sia in campionato siain Champions League. Soprat-tutto nella gara di ritorno conil Borussia, quando Pogba sifece male e Allegri passò alladifesa a tre. Poi si è fermato dinuovo, a pochi metri dal tra-guardo. Un problema musco-

lare che l’ha costretto a unacorsa contro il tempo per nonperdere la finale. Se ci fosse stato Chiellini al massimo sisarebbe accomodato in pan-china, ma quando Giorgio si èinfortunato il suo recupero èdiventato indispensabile. «Sesta bene giocherà Barzagli - hadetto Allegri -, altrimenti toc-cherà a Ogbonna». Ieri in alle-namento Andrea era carico esereno, per nulla condizionatodal recente guaio muscolare.

COPPIA CHE FUNZIONA «Bar-zagli è uno dei migliori difen-sori al mondo, è fortissimo nel-l’uno contro uno, ha fisico e co-

me lui ce ne sono pochi», hadetto il suo compagno di re-parto Leonardo Bonucci, chepoi ha aggiunto un pensieroper l’infortunato Chiellini: «Laperdita di Giorgio è importan-te anche nello spogliatoio. Sia-mo qui anche per regalare unsogno a Chiellini, che ci tenevamolto a questa Champions Le-ague». Bonucci e Barzagli nel-la difesa a quattro hanno fattocoppia solo due volte in questastagione: nella gara scudettocon la Sampdoria e a San Sirocon l’Inter. Due vittorie finora,ma la terza potrebbe essere lapiù importante di tutte.

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RNella difesa a 4 con Bonucciha giocato solo 2 volte: nei successicon Inter e Samp

fIL PERSONAGGIO

IL DIFENSORE BIANCONEROBarzagli, ora tocca a teDalle mille sofferenzeal sogno di una carriera1Andrea, rilanciato dopo una stagione tormentata, può fare come Filippo Galli e Bergomi: titolari vincenti dell’ultima ora

«LA VITTORIA DELLA JUVE È REALISTICA COME LA RIPRESA ITALIANA»

18,7� la percentuale dei dribbling riusciti a partita per il Barçain questa Champions: la Juve è ferma a 10,5% MARTINZ SCHULZ PRESIDENTE PARLAMENTO EUROPEO

Andrea Barzagli,34 anni, alla Juve

dal 2011 RAMELLA

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10 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Idea 0’ Ney«Gol a Gigiil mio idoloe un bacio

alla coppa»1Neymar schierava Buffon alla

PlayStation. È indagato in Brasile col padre per evasione fiscale

LO SPECIALISTA

Talismano IniestaCon lui in finalenon si perde mai1Tre volte con il Barça, tre con la nazionale spagnola: 6 vittorie su 6

INVIATO A BERLINO

«N on mi passa perla testa non gio-care questa fina-

le». Martedì Andres Iniesta èstato chiaro. E in cuor suoLuis Enrique deve aver tiratoun sospiro di sollievo. Per-ché il Cavaliere Pallido è unaspecie di talismano tantoper il Barça quanto per la na-zionale spagnola: tre finalidi Champions, due degli Eu-ropei, una del Mondiale: 6vittorie.

DA PARIGI A BERLINO ConMessi e Xavi Andres formal’esiguo gruppetto di super-stiti della finale di Parigi2006: il Barça di Rijkaardsuperò l’Arsenal e tornò amettere le mani su unaChampions a 14 anni di di-stanza dall’unico trofeo.Stasera ha la possibilità diinfilare il quarto successo in10 anni, un 40% di vittorieassolutamente strepitoso,nonché il secondo triplete a6 anni di distanza dal primo.Iniesta a Parigi partì dallapanchina come Xavi, men-tre Messi, che si era stiratonella semifinale col Chelsea,finì delusissimo in tribuna.Xavi non entrò, Iniesta si:nell’intervallo al posto diEdmilson col Barça sotto diun gol. Iniesta avviò l’azionedel pareggio di Eto’o. E poile finali a cadenza annuale:Vienna 2008 contro la Ger-mania, Roma 2009 contro loUnited, Johannesburg 2010contro l’Olanda col gol cheha portato il primo e unico

Mondiale alla Roja, Wembley2011 ancora con lo United, Kiev2012 contro l’Italia.

NORMALE Il ragazzo della por-ta accanto, il calciatore che nonmostra tatuaggi e i capelli piùche aggredirli con tagli punkcerca di difenderli dalla calvi-zie, ha lasciato il segno. Iniestanon litiga, non protesta, non sibutta. Quest’anno con Luis En-rique ha cambiato posizione,muovendosi più in fase difensi-va: ha chiuso la Liga senza unarete, cosa che gli era successasolo una volta, nel 2006 e conun misero assist. Ha giocatomeno e influito meno. Però nonha mai protestato, come Messie Neymar, tra gli altri. PerchéAndres è fatto in un altro modo.

f.m.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL BILANCIO2006 BARCELLONA-ARSENAL 2-1

2008 SPAGNA-GERMANIA 1-0

2009 BARCELLONA-MAN. UNITED 2-0

2010 SPAGNA-OLANDA 1-0

2011 BARCELLONA-MAN. UNITED 3-1

2012 SPAGNA-ITALIA 4-0

Filippo Maria RicciINVIATO A BERLINO

@filippomricci

N eymar dice che non haalcuna intenzione dimollare la ‘lambretta’.

«Perché io gioco così, e non cambio. Voglio aiutare la squa-dra con i miei gol e i miei drib-bling». E se sono appariscentiper alcuni e irridenti/irritantiper altri, peggio per loro. Ney-mar a 23 anni ha già la possibi-lità di fare una cosa che Ronal-do il Fenomeno, Romario e Be-beto nelle loro vite europeenon hanno mai ottenuto: vin-cere la Champions League.

CON BUFFON ALLA PLAY «È unsogno che ho da quando avevo6-7 anni. Ci ho pensato tanto eora ho la possibilità di realiz-zarlo. A fine partita spero dipoter dare un ‘besito’ alla cop-pa. Ho giocato tante finali maquesta è la partita più impor-tante della mia vita. Ci tengoda morire». La cosa lo farebbeentrare nel ristretto circolo(che già comprende Tevez) diquelli che hanno vinto Liberta-dores e Champions. Buffon hadetto che ha un figlio che è unsuo fan, Neymar non parla delpiccolo Davi Lucca ma rivela diesser cresciuto guardando a Gi-gi come a un fenomeno e diaverlo usato spesso nella Play-Station. «Sono sempre stato unsuo fan però ora mi piacerebbefargli gol». Uno glielo ha giàfatto, una punizione meravi-gliosa alla Coppa Confedera-zioni del 2013.

LA TRASFORMAZIONE Era lasua ultima estate in patria. Poilo sbarco al Barça, inseguito dabeghe legali legate al suo tra-sferimento sempre più grosse,inarrestabili e dal futuro incer-to: ieri dal Brasile è rimbalzatala notizia che tanto Neymar co-me il suo omonimo padre sonoindagati per evasione fiscale.Da questa parte dell’oceano ilpresidente Bartomeu, l’ex pre-sidente Rosell e lo stesso Barça

sono tutti indagati per il Ney-mar-gate. Certo è che la primastagione di Neymar in blaugra-na è stata avarissima: zero titu-li e appena 15 gol, 9 in Liga.Quest’anno è a 38 reti, un +23assolutamente mostruoso. E hagià dato i suoi ‘besitos’ a duecoppe. Cos’è cambiato? Il Mon-diale è passato, la relazionecon Messi è migliorata, l’arrivodi Suarez ha fatto da solidoponte tra Leo e Ney, il giocolento e prevedibile del Barça diMartino è stato trasformato daLuis Enrique. Il brasiliano aiu-ta, corre e segna. Messi un an-no fa non gli dava mai la palla,e quando proprio doveva farloil passaggio non era mai limpi-do. Quest’anno Messi ha offer-to a Neymar 13 gol. Il brasilia-no tra le altre cose ha segnatoall’andata e al ritorno di quarti

e semifinali, 6 reti in 4 partite:«Chiaro che ho segnato di fargol anche in finale, ma se segnaGerard (Piqué, seduto accantoa lui, ndr) e vinciamo 1-0 va be-nissimo lo stesso». Nel 2011 inGiappone il Santos di Neymarfu distrutto dal Barça di Guar-diola: 4-0 nella finale del Mon-diale per Club: «Ci hanno datouna lezione di calcio», disse ilbrasiliano strabiliato e sincera-mente colpito. «Non so se an-che questo nostro Barça da le-zioni di calcio – ha detto ieriNey – però vi posso dire che èmolto meglio giocare con que-sta gente che contro». E prova-re a dare una mano: con un golo una “lambretta”, il dribblingcon pallonetto dietro la schienache gli spagnoli amanti del tiki-taka considerano offensivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il brasiliano Neymar, 23 anni, seconda stagione al Barcellona BOZZANI

NEYMARATTACCANTE DEL BARCELLONA

«HO SEMPRE AMMIRATO GIGI BUFFON, MA ORA

VOGLIO FARGLI GOL. PERÒ VA BENE ANCHE

1-0 CON RETE DI PIQUÉ»

«QUESTA È LA PARTITA PIÙ IMPORTANTE DELLA MIA VITA. CI TENGO DA

MORIRE. UN SOGNO CHE AVEVO DA BAMBINO»

Champions ROggi la finale

Andres Iniesta, 31 anni REUTERS

� I tifosi del Barcellona hanno pubblicatoun video per svelare la propria coreografia: 20 mila cartoncini formeranno un mosaico con i colori sociali e la scritta «Mes queun club», ossia «Più che un club».

LA COREOGRAFIA

Mosaico di cartone 9� i gol di Neymar in questa edizione di Champions League in 11 partite: lo scorso anno furono 4 in 10 gare

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11SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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fCOME SI PREPARA L’OLYMPIASTADION

La Juve gioca in casa, come l’Italia nel 2006...1E Allegri siederà sulla panchina mondiale di Lippi.Incasso super:circa 10 milionial botteghino

Sebastiano VernazzaINVIATO A BERLINO

I numeri della finale diChampions facilitano il maldi testa. Per dire, Olympia-

stadion esaurito: 70mila spetta-tori e incasso da circa 10 milionidi euro. Il circa è obbligatorio,la cifra non è ufficiale. Prezzidemenziali, c’è chi ha sborsatoottomila euro per entrare. Azio-ni anti-bagarinaggio e anti-con-traffazione della polizia tede-sca: rischierà grosso chi esibiràun tagliando falso. Quasi tremi-la gli accreditati tra giornalisti eoperatori dell’informazione.Quasi mezzo miliardo di tele-spettatori, oltre 200 i Paesi col-legati via tv. Un evento planeta-rio.

COME AL MONDIALE Gli juven-tini tocchino tutto il ferro delmondo, ma non si può tacere

che alla Juve, formalmente pa-drona di casa come l’Italia nellafinale del Mondiale 2006, usu-fruirà dello spogliatoio riserva-to agli azzurri per il trionfo dinove anni fa contro la Francia.In più Massimiliano Allegri siaccomoderà sulla medesimapanchina che accolse MarcelloLippi. Lo stesso vale per i tifosi.

Il grosso degli juventini verrà si-stemato nella curva Ovest, allasinistra dello schermo televisi-vo, come gli italiani nel 2006.All’opposto tifosi del Barça nel-la Est, alla destra, dove è giàpronta una coreografia blau-grana con la scritta «Mes que unclub» (più che un club). Il setto-re juventino risponderà con

uno sventolio di bandierinebianconere: su ogni seggiolinoc’è appiccicato un foglio con leistruzioni, come e quando sven-tolare, quando si dice l’organiz-zazione tedesca. Le due squa-dre hanno ricevuto 19.950 bi-glietti a testa. Impossibile de-terminare con precisione comesaranno suddivisi gli altri, i co-

siddetti «neutrali». Per chi tife-rà la parte germanica del pub-blico? Chi può dirlo, tanto piùche Berlino è città cosmopolita,con un’impressionante compo-nente turca: su quasi tre milionie mezzo di abitanti circa250mila hanno radici in Tur-chia, le moschee sono più dicento. Sarà un caso, ma la finaleverrà arbitrata dal turco Cakir.

VIP Interminabile la lista deivip al seguito. Qualche nome.Ilaria D’Amico, fidanzata diBuffon, e Shakira, compagna diPiquet, capeggiano i rispettivigruppi di wags e saranno le si-gnore più fotografate in tribu-na. Sono annunciati Ale DelPiero e Francesco Totti, invitatoda Luis Enrique: i due, grandi

amici, ritorneranno nello stadioche nel 2006 li laureò campionidel mondo. A guidare l’esercitodi procuratori Mino Raiola,«berlinese» già da giovedì. In unristorante «beccato» pure EnzoFrancescoli, «El Principe» delCagliari e del Torino anni No-vanta. In sala stampa prolunga-to abbraccio tra Hristo Stoi-chkov, ex del Barça oggi opinio-nista tv, e Gigi Buffon: i duehanno giocato assieme nel Par-ma. Ieri è arrivato Paulo Dyba-la, nuovo acquisto bianconero,atterrato con un volo low cost,curiosamente da Barcellona,come provato dalla carta d’im-barco postata su twitter. «ForzaJuve», ha però cinguettato Dy-bala a scanso di equivoci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MAPPA DELLO STADIO DI BERLINO

West Kurve Curva Ovestdestinata agli juventini:a sinistra dei teleschermi

Ost Kurve Curva Estdestinata ai tifosi del Barcellona:

a destra dei teleschermi

Incasso di circa 10 milioni di euro per 70milaspettatori (anche se la capienza è di oltre 74mila)

Giornalisti e operatori dell'informazioneaccreditati quasi 3.000

CAPIENZA

70.000

19.950 19.950

6.000 ALTRI

Biglietti distribuitidalla Juventus

Biglietti distribuitidal Barcellona

Biglietti distribuitidall’Uefa

Biglietti distribuitiattraversoaltri canali

GDS

DYBALA VERSO BERLINO DA BARCELLONA...La carta d’identità e d’imbarco del neojuventino Paulo Dybala verso Berlino

1 Un tifoso bianconero davanti alla Porta di Brandeburgo ANSA 2 Supporter italiani a Berlino davanti all’hotel che ospita la squadra bianconera AFP 3 Nicolò de Marchi, il tifoso della Juve arrivato a Berlino a piedie in bici LAPRESSE 4-5 Gli stemmi di Juventus e Barcellona collocati sotto le curve dell’Olympiastadion BOZZANI

1 32

54

A Berlino si va pure in biciL’eroe della folla? Padoin1Dall’aeroporto all’hotel, Juventus sommersa dall’affetto dei suoi tifosiUltimi biglietti in vendita a 11mila euro, tanti cori per il gregario di Allegri

Stefano CantalupiINVIATO A BERLINO

Twitter @scantalupi

J uve, il tuo popolo è incammino. Non suoni bla-sfemo, ogni riferimento al

canto liturgico non è voluto népertinente: qui la religione nonc’entra, la fede è solo calcistica.E come definire altrimenti lapassione dei 19mila tifosi bian-coneri (ma alla fine saranno di

più) che hanno investito tempoe tanti soldi per essere presentistasera all’Olympiastadion? Ognuno col suo viaggio, ognu-no diverso, direbbe Vasco. Ilpasso e le storie variano a se-conda del mezzo scelto per ar-rivare a Berlino. In ordine di ve-locità: aereo, treno, pullman,tir, bicicletta. Sì, bici, perché ègiunto nella capitale tedescaanche Nicolò De Marchi, il tifo-so «adottato» dalla Juve e pre-miato col biglietto perché «pur

di vedere la finale col Barcello-na se la sarebbe fatta a piedi».

AL REGENT Ieri a mezzogiornoè arrivata lei, la Signora. Schi-va, dopo i tanti abbracci ricevu-ti in Italia per la doppietta scu-detto-coppa. La squadra è at-terrata all’aeroporto di Tegel eil pullman ufficiale, che era giàqui da giovedì, ha raggiunto igiocatori direttamente sulla pi-sta. Il tempo di osservare la sce-na da una terrazza rialzata, se-

guire il bus in taxi per una mez-z’ora nel traffico e la scena sisposta al Regent Hotel, quartiergenerale preso d’assalto dai fanbeninformati: saluti, sorrisi ti-rati per Tevez e compagni,niente autografi e via, subito inalbergo (con palestra interna)a tenere alta la concentrazioneprima della rifinitura allo sta-dio. Lì di solito soggiorna ilBayern, quando insegue trofeia Berlino. Fuori, cori per tutti esoprattutto per Padoin. Stra-

nezze da finale.

I PIONERI… Ieri, ad Alexander-platz, nella fan zone destinataai bianconeri hanno iniziato aradunarsi i primi tifosi, nell’or-dine delle centinaia. Sono alcu-ni dei 5.000 circa che hanno ot-tenuto il prezioso tagliando di-rettamente dalla Juve, senzapassare dalle forche caudine diwww.berlino2015.it, il portaleche gestiva i pacchetti «ingres-so più trasporto», con salassi spesso vicini o superiori ai milleeuro. I fan speciali che hannoavuto la possibilità di organiz-zare la trasferta con mezzi pro-pri sono un gruppo eterogeneodi ultrà, vip, amici di sponsor evaria umanità. Dei veri privile-giati, perché su Ebay i bigliettiper l’Olympiastadion si com-merciano a cifre folli (anche11mila euro!) e a Berlino ci so-no persone senza ticket che purdi entrare sarebbero disposte atutto. «Mi hai fatto fare 2.500km, mi hai detto che quel tuoamico aveva i biglietti da 390

euro, cosa significa che ora èsparito?», si lamentava un tifo-so col compagno di trasferta, insiciliano stretto, fuori dall’areaaccrediti. Il rischio di finire nel-le mani di chi smercia ingressifasulli aumenta di pari passocon la sindrome da esclusione.

…E I RITARDATARI Oggi arrive-ranno gli altri 14mila circa,quelli che si sono assicurati l’ac-cesso alla partita con le offertedi Franco Rosso Italia. Un terzodecollerà con gli aerei in par-tenza da Caselle, aeroporti mi-lanesi, Roma, Catania, Veronae Bologna, per un totale di 29voli con nettissima prevalenzatra Torino e Milano. Gli altri simuoveranno coi pullman,un’ottantina in tutto. E il loro ti-fo, dai social network, lenta-mente si sposterà verso la real-tà, verso Berlino. Per chi nonentra, restano i maxischermi. Equalche birra, che va bene peraccogliere ogni risultato e chequi non manca di sicuro.

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ChampionsROggi la finale

� Oltre 2000 gadget per la finale di Champions contraffatti. Li ha sequestrati in questi giorni la Guardia di Finanza di Torino, che domenica scorsa hanno sequestrato 800 articoli riproducenti illecitamente lo sponsor tecnico delle due squadre finaliste, Juventus e Barcellona, ed il simbolo della «Coppa dei Campioni», tutti marchi regolarmente registrati e tutelati in ambito nazionale ed europeo.

CONTRAFFATTI OLTRE 2 MILA ARTICOLI LEGATI ALLA FINALE

Falsi gadget: maxi sequestro della Finanza

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Page 13: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

13SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Dividere costi e auto: la finale ai tempi della crisi 1In 300 a Berlino con l’idea BlaBlaCar: conoscersi e partire. Il grande esodo 2.0

Filippo Conticello

S ogno e fatica, basta che si-ano in «sharing». Condi-visi. Gomito a gomito tra

sconosciuti che hanno in comu-ne un mantra: Berlino. C’è unpezzo di popolo juventino che simuove in direzione Germaniacon inventiva. Niente agenzia evoli a prezzi assurdi, ma orga-nizzazione social e low cost. Ierie oggi è partito un incredibileesodo 2.0 per la finale di Cham-pions: in tempi di crisi si viaggiain auto in condivisione, usandoBlaBlaCar che mai aveva rice-vuto tanti clic in questi luoghi.Sull’app che va di moda è bol-lente la tratta Italia-Berlino, sempre secondo la filosofia del-la casa: offrire un passaggio achi va nella stessa direzione, di-videndo le spese e riducendo lospreco. Così, in compagnia,partono 300 tifosi, soprattuttodal Nord, ma ci sono arditi cherisalgono tutto lo Stivale. Quat-tro-cinque persone per vettura,disposti a fare almeno 1100 chi-lometri, la maggioranza senzaneanche il biglietto per l’Olym-piastadion. Un dettaglio, comesa Franco Lo Giudice, commu-nity manager di BlaBlaCar Ita-lia: «Per noi è un record, unevento storico, ma quando uni-sci la passione alla voglia di sta-re insieme ecco il risultato». Delresto, la loro comunità cresce al130% l’anno, una vertigine co-

me la Juve in cima all’Europa. Ei tifosi per l’ultima impresa nonsentono stanchezza: Diego Fac-chinetti, ad esempio, è partitoda Monza ieri mattina e ha at-traversato la Svizzera senzapause. Per viaggiare con lui 65euro appena, il resto è buonamusica e un argomento di con-versazione: «Per dieci ore soloMessi, ma abbiamo parlato pu-re della bellezza del viaggio:questa Juventus merita lo sfor-zo». C’è chi ha raggruppato unabrigata bizzarra per fare ancorapiù strada: Guido Fiorigli,31enne imprenditore, è partitoda Alba Adriatica con due ra-gazzi in arrivo da Catanzaro.

Gli altri li ha raccattati con l’au-tostop online a Cesena e si è di-vertito un mondo: «Dodici annifa sono andato a Manchester inaereo, ma è più vero così».

ZEBRATA «Pochi bagagli, docu-menti a portata di mano, alter-narsi alla guida, mirati pitstop»: le istruzioni di Lo Giudiceper la traversata sono di buonsenso. Le ha seguite lui per pri-mo, visto che è stato al volantedi un’auto speciale: Jeep, spon-sor della squadra, ha messo inpiedi una curiosa iniziativa perl’evento. Con un finto annuncioper una normale partenza dalloJuve Stadium, due fortunati si

sono trovati davanti una Rene-gade tutta di bianco e nera ve-stita: per loro, viaggio gratis ein regalo maglie autografate.Quella di Carlitos l’ha presa unragazzo, Gaetano Vitagliano,senza parole per la sorpresa:«Mi sono ritrovato un’astronavezebrata, con lo scudetto sul co-fano». Niente biglietto, ma aBerlino doveva starci per più diun motivo: «Mio padre era al-l’Heysel a 33 anni, l’età che hoappena compiuto io». Cercheràdi entrare fino all’ultimo, altri-menti crauti, birra e tv: a voltenon conta la meta, ma solo ilviaggio (e la Coppa).

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� BERLINO A Berlino la Catalogna ha aperto la sua prima ambasciata. Era l’aprile del 2008, oltre 7 anni fa, dopo sono arrivate altre delegazioni come Parigi, Londra o Roma sulla sica degli accordi di autonomia tra Barcellona e Madrid. La presenza catalana a Berlino è attiva già dagli inizi degli anni Novanta, con lo sbarco in Germania dei vari istituti che a tutt’oggi si occupano dello sviluppo industriale, sociale e culturale della comunità in Germania. Presso la delegazione non hanno saputo quantificare la presenza catalana a Berlino, però segnalano che è in continuo aumento. Il consolato ieri ha organizzato con l’università Humboldt di Berlino una conferenza sull’impatto del Barcellona sulla cultura catalana alla quale ha partecipato il presidente Villarubì. A Berlino dal 1997 è presente anche una «penya» blaugrana, diventata ufficiale dal2006, che organizza visioni delle partite comunitarie che radunano tantissime persone. A suo modo, una piccola ambasciata calcistica.

Filippo Maria Ricci© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CURIOSITÀ

L’ambasciatadi Catalogna?La prima sede aprì a Berlino

La Jeep zebrata che con BlaBlaCar ha portato alcuni tifosi a Berlino

Tweet Loro sono forti... NOI SIAMO LA JUVE! fateci sognare ragazzi... perché niente è impossibile per chi ha scritto la storia@MirkoVucinic

Tweet Tutto pronto per vivere uno dei momenti più belli della mia professione, condivido questo momento con te @neymarjr. Ora sai perché sei qui...@DaniAlvesD2 JOACHIM LÖW COMMISSARIO TECNICO DELLA GERMANIA

SARÀ UNA LOTTA TRA SISTEMI: SUPER QUALITÀ CONTRO GRANDE ORGANIZZAZIONE

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Page 14: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

14 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE «ELEZIONI» IN 11 PAESI

BULGARIA

CROAZIA SERBIA

POLONIA

SVEZIA

FRANCIA

GALLESIRLANDA

SANMARINO

MONTENEGRO

OLANDA

LIAMBRADYIRLANDA

PRONOSTICOJuventus ai rigoriGIOCATORE DECISIVOBuffon

EDWINVAN DER SAROLANDA

PRONOSTICOBarcellonaGIOCATORE DECISIVOBuffon

Veel succesvoor de oudeDame(”Buona fortunaalla vecchia Signora”)

KURTHAMRINSVEZIA

PRONOSTICOBarcellonaGIOCATORE DECISIVOTevez e Morata

Lycka till!(”In bocca al lupo!”)

VLADIMIRJUGOVICSERBIA

GIOCATORE DECISIVOPirlo

IANRUSHGALLES

PRONOSTICOJuventusGIOCATORE DECISIVOTevez

Good luck!(”In bocca al lupo”,e aggiunge in italiano“Tanti auguri”)

VALERIBOJINOVBULGARIA

PRONOSTICOJuventus 2-1GIOCATORE DECISIVOTevez, Pogba, Buffon

Uspehmomcheta(”In bocca al luporagazzi”)

IGORTUDORCROAZIA

PRONOSTICOJuventus ai rigoriGIOCATORE DECISIVOTevez e Morata

Sretno! (”Auguri!”)

ZIBÌBONIEKPOLONIA

PRONOSTICOJuventus 2-1GIOCATORE DECISIVONon ho la sferadi cristallo...

DIDIERDESCHAMPSFRANCIA

Bonne chance!(”Buona fortuna!”)

MIRKOVUCINICMONTENEGRO

GIOCATORE DECISIVOTutti

Srecnooooooo!!!(”Felicità!”)

MASSIMOBONINISAN MARINO

PRONOSTICOJuventus 2-1GIOCATOREDECISIVOTevez

GDS

Forza Juvein tutte le lingued’Europa1Deschamps, Rush, Van der SarLa Comunità bianconera ci crede

PAROLA AGLI EX GIOCATORISul muro ci sono scritte incomprensibili: «Srecnooooooo», «Lycka till!», «Veel succes».Le hanno lasciate alcuni ragazzi bianconeri.A poche ore dalla finale, abbiamo telefonato a 11 ex giocatori juventini di 11 nazioni: l’Europa unita in nome della Champions. Ci hanno lasciato un pronostico, un commento sulla partita e un «in bocca al lupo». Nella loro lingua.

Luca BianchinGiulia Guglielmi

J uventus è latino: univer-sale. Si traduce in due se-condi in tutti i Paesi in cui

è arrivato l’Impero Romano.«Sretno!» è meno intuitivo maper Juve-Barcellona funzionaugualmente. Significa «Augu-ri!» e lo dice Igor Tudor: in Italiaper qualcuno porta sfortuna, inCroazia no di certo. Tudor è unodegli 11 ex juventini di 11 nazio-ni diverse che ci hanno dato unpronostico. Se fossero una squa-dra, sarebbero pieni di attac-canti e Tudor - povero - difende-rebbe per tutti. Siccome non losono, conta l’ottimismo: tre nonfanno pronostici, Van der Sar eKurt Hamrin vedono il Barcello-na favorito, gli altri dicono Ju-ve. Ian Rush: «Dobbiamo gioca-re come nel secondo tempo aMadrid. Se la Juve fa così, vin-ce». Bojinov: «Non si può anda-re a Berlino a difendersi». Bo-niek: «Messi, Suarez e Neymarsegnerebbero anche al buio mala Juve è più forte in porta e indifesa. Deve solo evitare di esse-

re timida». Boniek sarà in tribu-na, come Tudor e il figlio Rocco.Guarderanno tutti Tevez, cheper 5 Euro-opinionisti è il gioca-tore chiave.

E AI RIGORI? Chicche di geopo-litica. A nord-ovest dilaga il par-tito di Buffon - l’irlandese Bradye l’olandese Van der Sar sonoper lui -, il 2-1 è il risultato piùprobabile per Boniek e MassimoBonini, capitano reggente diSan Marino. Vucinic non ne fauna questione di punteggio masintetizza: «Questa Juve puòbattere tutti». Sintetico Mirko,ma si fa capire. Deschamps in-vece è l’allenatore della Francia,ha un ruolo quasi istituzionale edeve arrotondare i concetti: «IlBarcellona è una grande squa-dra, ma nel mio cuore ci saràsempre un posto speciale per laJuventus. Spetta a voi trarne leconclusioni». DD, chiarissimocosì. Resta un consiglio: «Se siva ai rigori, l’importante è nonpensare troppo. Vietato fare cal-coli». Lo ha detto Jugovic, chearriva sempre per ultimo. Oggicome nel ’96.

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ChampionsROggi la finale

«Che allegria incontrarmi con tante leggende a Berlino»@Trezegoldavid David Trezeguet con Ronaldo e Marcelo Salas

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Page 15: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

15SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un marchio supere 10 milioni cash:Juve, questa coppaè piena zeppa d’oro1Vincendo oggi il fatturato bianconero può crescerefino al 20%. E il club entrare nei top 5 per notorietà

IL CONFRONTO

Gli Agnelli controun esercitodi 150mila soci1Governance e bilanci differenti:il Barça fattura 200 milioni in più dei bianconeri

Marco Iariatwitter@marcoiaria1

I n cassaforte c’è già un teso-ro. Vincendo stasera la Ju-ventus metterà la ciliegina

sulla torta ai suoi conti da capo-giro e innescherà una miriadedi opportunità commerciali.Comunque vada a Berlino, laChampions è stata un successosenza precedenti per le finanzebianconere. Quel che verrà do-po promette di essere ancorapiù allettante, a patto di sapercogliere l’attimo. L’ultimo pre-cedente di un’italiana vincente,l’Inter nel 2010, non va preso aesempio: i nerazzurri non sep-pero capitalizzare quella fanta-stica annata. Ma la Juve ha giàintrapreso il percorso verso unapiù sofisticata managerialità ela conseguente ricerca di nuovefonti di introiti. Insomma, pre-supposti benauguranti.

MONTEPREMI La cavalcata2014-15 ha già fruttato alla Ju-ventus quasi 100 milioni di eu-ro, tenendo conto dei bonusUefa (30,9 milioni inclusa laquota per la finalista perden-te), del market pool (49,4 mi-lioni) e degli incassi al botte-ghino (14,6 milioni sino alle se-mifinali, 3,7 equivalenti al 30%dei proventi da stadio a Berli-no). Cosa cambia in caso di suc-cesso? Il market pool, cioè i di-ritti tv, resterebbe lo stesso per-ché si basa (per metà) sul nu-mero di gare giocate. L’Uefadarebbe 4 milioni in più comebonus per la vincente. E la pros-sima stagione scatterebbero

due gettoni: quello per la Su-percoppa europea di 3 milioni(o 4 se si vince) e quello per ilMondiale per club che va da unminimo di 1,8 milioni (semifi-nali) a un massimo di 4,5 (vit-toria).

L’ESPERTO Spiega Marco Naz-zari, managing director di Re-pucom Italia: «La finale diChampions, e ancor di più lavittoria, sono un volano econo-mico incredibile. In termini difatturato la vittoria può portareuna crescita tra il 10% e il 20%.Basti pensare al diritto di com-mercializzare in esclusiva ilmerchandising dell’Uefa con il

logo di “Campione d’Europa”;oppure al cachet maggioratodelle amichevoli; o ancora aibonus previsti nei contratti congli sponsor e alla possibilità ditrattare i rinnovi da una posi-zione di forza. Ancora più im-portante è l’incremento di no-torietà a livello mondiale».Questo è un punto chiave. Intempi di globalizzazione sel-vaggia, le attenzioni sono pola-rizzate su tre squadre: Barcello-na, Manchester United e RealMadrid. Secondo la ricercaSportsDNA condotta da Repu-com su 36 mercati rappresenta-tivi della popolazione mondia-le, sono questi gli unici club ingrado di raggiungere una fan-base superiore al mezzo miliar-do di persone, tra tifosi e sem-plici simpatizzanti: 540 milioniper il Barça, 511 per lo United,508 per il Real. Tutti gli altri so-no nettamente indietro: la Ju-ventus ha 290 milioni di perso-ne interessate. «Il Bayern, pro-tagonista negli ultimi anni inChampions, ha compiuto unnotevole balzo in avanti - diceancora Nazzari -. La squadraitaliana più nota all’estero è an-cora il Milan, per effetto deisuccessi del passato. Ora la Ju-ve potrebbe scalare le classifi-che di notorietà e collocarsinella top 5, ma deve confermar-si ad alti livelli in Europa anchenegli anni successivi».

REALTA’ GLOBALE Qui si mate-rializza il salto di qualità delmarchio Juventus: da una di-mensione nazionale a quellaglobale. Tanto per fare unesempio, la Supercoppa euro-pea e il Mondiale rappresente-rebbero due vetrine per incre-mentare la visibilità su largascala, soprattutto in quelle areecome Asia, Medio Oriente eStati Uniti in cui l’indice di inte-resse, in assenza di squadre lo-cali competitive, si misura sulleperformance sportive dellesquadre europee. Più in gene-rale, si schiuderebbero nuoveprospettive commerciali. «Pre-sentandosi con la Champions intasca, la Juve potrà esercitareun appeal maggiore con i po-tenziali sponsor non italiani,che sono quelli che in questa fa-se congiunturale spendono dipiù». La società di Agnelli haappena firmato un contrattocol suo primo sponsor regiona-le, la birra messicana Tecate. Èla nuova frontiera, in cui ilManchester United con 38partner è maestro. Da Berlinopassa anche questo business.

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I l gioiello di famiglia da92 anni contro la squa-dra del pueblo. Oggi si

sfidano due storie profon-damente diverse, che hannopartorito modelli di gover-nance alternativi. Certo, Ju-ventus e Barcellona sono ca-late perfettamente nei siste-mi legislativi di Italia e Spa-gna: nella seconda metàdegli anni Novanta le squa-dre di calcio vennero tra-sformate in società di capi-tali sia da noi che da loro,tranne che per Real, Osasu-na, Athletic Bilbao e, appun-to, Barcellona. Queste quat-tro sono rimaste società aproprietà diffusa. Aziona-riato popolare, insomma.C’è da dire poi che, a partiredalla quotazione in Borsanel 2001, la Juventus ha ab-bandonato i classici principidel mecenatismo all’italianaper aprirsi al mercato e a di-namiche più aziendali. Male differenze coi blaugranarestano, eccome. Se a Tori-no la Exor degli Agnelli con-trolla saldamente il club(63,8%) e i piccoli azionistipossono eventualmenteesprimere il dissenso, pergiunta ininfluente, una vol-ta all’anno in assemblea, aBarcellona chi comanda so-no i 150mila tifosi-soci, chein cambio della quota an-nuale di 137 euro hanno di-ritto di voto, eleggono ogniquattro anni il presidente,decidono su questioni cru-ciali come il nuovo stadio.

BILANCI Si sa che le diffe-renze tra le due finaliste so-no anche economiche. E

non da ora. Guardando al fat-turato, il Barcellona appartie-ne al circolo dei fantastici quat-tro, con Real, Man Utd eBayern: 485 milioni di ricavinel 2013-14. Sono duecentomilioni in più della Juventus,che è a quota 280. La torta del-le entrate contempla similitu-dini nei diritti tv (182 Barcello-na, 151 Juve) e gap enormi ne-gli altri settori. Lo stadio frutta147 milioni agli spagnoli e 49agli italiani, il commerciale 148agli uni e 60 agli altri. Il trend,però, dice Juve che tra il 2010 eil 2014 ha visto crescere il girod’affari dell’82% mentre quellodei rivali ha segnato solo un+8%, dopo l’impennata deglianni precedenti. Tutto questo,certamente, si traduce in undifferente potere di spesa: 241gli stipendi catalani, 184 quellibianconeri. E la marginalità? IlBarcellona produce utili (41,1milioni nell’ultimo esercizio),la Juventus è in perdita, seppurin costante riduzione (-6,7).

m.iar.© RIPRODUZIONE RISERVATA

241I milioni di euro pagati in stipendi (per il solo settore calcio) dal Barcellona nel 2013-14 contro i 184 della Juve

Josep Bartomeu, presidente Barça

IL NUMERO

ChampionsROggi la finale

� Comunque vada stasera, la Juventus ha già incassato quasi 100 milioni dalla Champions: 30,9 milioni di premi Uefa; 49,4 di market pool e 18,3 dal botteghino, inclusi i 3,7 milioni della finale di Berlino.

I CONTI

Un’annata da record 330� i milioni stimati di fatturato per la Juventus in caso di successo stasera a Berlino. Nel 2013-14 sono stati 280

Il presidente Andrea Agnelli, 39 anni, e l’a.d. Beppe Marotta, 58 RAMELLA

290� I milioni di persone interessate alla Juventus nel mondo. Il Barcellona è primo con540. La Juve punta a entrare nella top 5 della notorietà

4� I milioni in più di bonus Uefa per chi vince la Champions. Alla finalista perdente vanno 6,5 milioni, ai campioni d’Europa 10,5. Poi c’è il market pool

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Page 16: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

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17SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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18

PRESIDENTI

1899 1909 1928 1929 1933 1935 1936

Alfred OrmondeEDWARDS

PieroPIRELLI

LuigiRAVASCO

MarioBENAZZOLI

fino al21 gennaio

dal30 gennaio

LuigiRAVASCO

PietroANNONI

ECCO TUTTII PRESIDENTIDEI ROSSONERI

Berlusconi-Bee: L’ANALISIdi UMBERTOZAPELLONI

UN CAPOLAVOROE TANTE DOMANDE

Un capolavoro. Se è tutto oro quello che luccica sotto il cielo di Arcore, Silvio Berlusconi è riuscito a realizzare il colpo che sogna ogni imprenditore. Incassare un mare di denaro e restare padrone. Un colpo da fuoriclasse quale è spesso stato Berlusconi quando c’era da vendere qualcosa.

Cinquecento milioni per il 48% del Milan sono una cifra enorme. Esagerata. Per fare un paragone Thohir pagò 75 milioni più il ripianamento dei debiti (più o meno 180 milioni) per il 70% dell’Inter. Stando alle cifre filtrate da Arcore il Milan varrebbe tre volte l’Inter. E’ vero che il marchio del club rossonero oggi è molto più forte, ma la differenza è davvero troppo elevata e rende difficile pensare a un mister Bee disposto a pagare tanto per non comandare. E anche se oggi piovono le smentite è ipotizzabile pensare che un domani, quando la società verrà quotata in Borsa, le percentuali di comando possano invertirsi. Il Milan, insomma, è destinato a cambiare mano esattamente come l’Inter. Da un milanese a un orientale. Da mister B. a mister Bee che di cognome fa Taechaubol e che fino a qualche settimana fa era stato bollato dallo stessoBerlusconi come un tipo poco affidabile che voleva soltanto farsi pubblicità.

Che cosa sia cambiato in queste settimane forse un giorno ce lo spiegherà lo stesso Silvio Berlusconi che per ora può godersi il suo ultimo trionfo. Incassare 500 milioni, investirne più di 100 sul mercato, altri 150 sullo stadio e restare presidente con tutti i suoi fedelissimi (dalla figlia Barbara a Adriano Galliani) ai posti di comando è un vero capolavoro. Un’operazione che libera qualche sospetto e innesca parecchie domande. Quando verranno pubblicati i comunicati ufficiali forse ne capiremo qualcosa di più. Per adesso cominciamo a capire l’assalto ad Ancelotti, il sogno Ibrahimovic, un mercato importante dopo anni di ex campioni e di parametri zero. Il piano di Berlusconi potrebbe anche essere quello di ridisegnare un grande Milan, tornare alla vittoria e poi lasciarne la maggioranza in mano a chi lo ha aiutato a ricostruire (la squadra) e costruire (lo stadio). Un’operazione che a Moratti non era riuscita.

Chi c’è dietro alla cordata rappresentata da Bee Taechaubol potremmo anche non scoprirlo mai come capita per molte società nate da quelle parti (Thailandia) ma con capitali provenienti da tutta l’area. Per ora accontentiamoci della favola che racconta di un magnate multimilionario tailandese nato da una famiglia di ricchi investitori che a 14 anni aveva iniziato a lavorare come lavapiatti nel ristorante di famiglia in Australia. Un uomo che non si è fatto da solo, ma che è cresciuto da solo, visto che a 16 anni si era già buttato nel business immobiliare.

Per i tifosi la notizia sembra più che buona. Arrivano i soldi per il mercato e per lo stadio. Ripartono i sogni. Poco importa chi ci sia dietro. Basta che sia tutto vero...

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Il 48% del Milan al thailandeseSilvio conserva (per ora)

maggioranza e presidenza1Taechaubol verserà 500 milioni: «Lavoreremo insieme per costruire una grande squadra». Con la quotazione in Borsa Bee potrà acquisire altre azioni. Restano anche Galliani e Barbara

Alessandra Gozzini Mario PagliaraMILANO

Q uasi trent’anni dopo il Mi-lan si sdoppia e l’eventoha una portata epocale:nell’inverno del 1986 Ber-

lusconi rivelò il club dal presi-dente Farina, nel pomeriggio del5 giugno 2015 entra in società unbroker orientale, Bee Taechau-bol. Finisce il governo assoluto, enazionale, di Silvio: inizierà unanuova era, con un socio forte diminoranza cino-thailandese. Afine aprile Mr Bee era atterratosu Milano, poi il blitz in questiprimi giorni di giugno conse-guenza della visita, in gran segre-to, di una decina di giorni fa: tap-pe necessarie per arrivare aun’intesa storica e complicatissi-ma. Il preliminare di vendita, aconclusione di una trattativa uf-ficializzata intorno all'ora dipranzo, certifica il passaggio del48% delle quote per 500 milioni

da Fininvest al gruppo di Bee cheha le spalle coperte dalla bancaChina Citic Bank e dal fondo AdsSecurities di Abu Dhabi. Alle 18 e36, con la Borsa ormai chiusa, uncomunicato congiunto, di Finin-vest e Taechaubol, annuncia lapartnership: «L’ipotesi di accordoche verrà dettagliatamente esa-minata prevede che il controllodel club rimanga nelle mani delpresidente Silvio Berlusconi edella Fininvest, cui farà capo unaquota di maggioranza assolutapari al 52%. Il consorzio rappre-sentato da Mr Taechaubol acqui-sirà invece una quota di minoran-za pari al 48%. Il presidente Ber-lusconi ha approvato l’accordofirmato dall’amministratore de-legato di Fininvest, PasqualeCannatelli, e Bee Taechaubol:l’intesa prevede di trattare inesclusiva per un periodo di ottosettimane un rapporto di colla-borazione relativo all'Ac Milan.In questo periodo Berlusconi, checontinuerà ad essere presidente,e Mr Taechaubol lavoreranno per

costruire insieme un grande edambizioso progetto economico esportivo per riportare il Milan aimassimi livelli del calcio italianoed internazionale che gli compe-tono per storia, prestigio e risul-tati. L’ipotesi di accordo ha comeobiettivo la valorizzazione e lacommercializzazione del brandMilan in particolare nei Paesiasiatici, al fine di ottenere un for-te impulso dei ricavi e di conse-guenza quelle risorse finanziarieindispensabili per riportare, gra-zie a un progetto sportivo estre-mamente incisivo, il Milan acompetere con i principali clubdel calcio mondiale».

DETTAGLI Nel Cda di Fininvestconvocato d’urgenza ieri mattinaè stato deliberato il preliminaredi vendita: da qui «la trattativa inesclusiva» che si legge nel comu-nicato. Per ratificare i dettaglidella cessione, commerciali e tec-nici, ci sarà bisogno di altro tem-po, ed è il periodo stimato nelle«otto settimane». Fininvest dovrà

fSTORIA DI PRESIDENTI: DA EDWARDS A OGGI

E’ il 1899, il Diavolo nascecon un’anima stranieraAndrea Schianchi

L’ anima straniera abita nel corpo del Diavo-lo fin dalla nascita. Il Milan fu un regalo diSanta Lucia che il viceconsole inglese Sir

Alfred Edwards fece ai cittadini milanesi la seradi mercoledì 13 dicembre 1899. Al termine di

una riunione con alcuni connazionali, davantiall’immancabile boccale di birra, dichiarò uffi-cialmente che era stato fondato il Milan Cricketand Foot-Ball Club. Lui stesso ne assumeva lapresidenza, mentre il capitano e allenatore dellasquadra era Herbert Kilpin. E fino al 1909 i ros-soneri continuarono a parlare inglese. Fu l’av-vento di Piero Pirelli, che succedette a Edwards

di cui era amico, a portare il vocabolario italianonegli spogliatoi del Trotter, il campo dove il Mi-lan giocava a quel tempo. I vent’anni di presi-denza di Pirelli non passarono alla storia per isuccessi, ma per la costruzione dello stadio diSan Siro, in origine di proprietà della societàrossonera e poi ceduto al comune. Fu un’epocatormentata, quella a cavallo delle due guerre:dopo Pirelli, numerosi protagonisti si alternaro-no sulla poltrona più prestigiosa, il regime fasci-sta pretese addirittura che il club cambiasse de-nominazione (divenne Associazione Calcio Mi-lano), ma la bacheca rimase desolatamente vuo-ta. Nel campionato 1930-31 venne stabilito ilrecord negativo di sconfitte: ben 15.

ELETTRODOMESTICI E GOL Per trovare il Milanai vertici del calcio italiano bisogna aspettare gli

Serie ARGrandi manovre rossonere.

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19SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Maurizio Nicita@manici50

Q uando lo scorso 2 maggio mister BeeTaechaubol lasciò Milano, apparente-mente da sconfitto nella trattativa peracquistare il Milan, ci siamo permessi

di scrivere, a corredo delle notizie, che biso-gnava pazientare un po’ di tempo per capiredavvero quale sarebbe diventato il nuovo as-setto del Milan. Avevamo pure prefigurato untermine preciso: il dopo elezioni. E siccome dimestiere non facciamo i cartomanti, ora la si-tuazione risulta molto più chiara al di là dellepercentuali ufficializzate dalla cessione. Cosasi dissero quella mattina Mr B e Mr Bee lo sasolo l’onorevole Licia Ronzulli, che fece daspola fra Arcore e l’hotel di lusso nei pressi delDuomo. Al di là delle dichiarazioni di facciata,per Berlusconi non poteva essere maturo iltempo della cessione del Milan in piena cam-pagna elettorale, a meno di una settimana dalvoto ecco la risposta chechiude il cerchio.

CAMBIO DI STRATEGIA Lagrande abilità di Bee è stataquella di capire la psicologiadel personaggio che avevadi fronte e saper aspettare,come i cinesi aspettano sullariva del fiume... Del resto –al di là delle presunte o verecordate cinesi sventolate inmaniera impeccabile sottol’aspetto mediatico da casaMilan – il vero cinese è pro-prio Taechaubol che ha nellacittà di Chaozhou (Est dellaCina) le proprie origini, vi-sto che lì sono nati tutti equattro i suoi nonni. Bee haben interpretato i malumoridi Berlusconi cui non piace-va il can can mediatico crea-to dal tailandese che annun-ciò quel viaggio milanese afine aprile e si fece riprende-re sul terrazzo della suitecon vista sulle guglie del

Duomo. Ecco allora il cambio di strategia: profilobasso e stavolta arrivo notturno ad Arcore, lonta-no dei riflettori. Ha rafforzato la sua offerta e –visto che degli altri possibili competitor nulla piùsi sa – ha ripreso in pugno la trattativa, riparten-do da quanto già era stato concordato dalle partie definito dai rispettivi studi legali nel pomerig-gio del primo maggio e che già prevedeva la quo-tazione in Borsa.

IL CAMERIERE AUSTRALIANO Cresciuto a Syd-ney – dove ha lavorato anche da cameriere puressendo ricco di famiglia – si è appassionato algrande Milan degli olandesi, seguendo le partitein tv. Poi il giovane Bee ha avuto l’idea che l’hafatto entrare clamorosamente nel mondo im-prenditoriale: a 19 anni s’è inventato un sito perle compravendite immobiliari e da lì ha comin-ciato la sua scalata al potere economico, entran-do nella finanza con amicizie anche politiche im-portanti. Ha diversificato le sue attività specializ-zandosi nel «private equity». Intanto si è sposatocon Susie che gli ha dato due bimbi di 2 e 4 anni.

Al calcio si è avvicinato sponso-rizzando gli eventi della GlobalLegends Series in Oriente.

SOCIO CON CANNAVARO LaGls è la creatura di Fabio Can-navaro, nata nel suo periodovissuto a Dubai e ora in espan-sione con l’Academy in Cina. Eproprio nella scorsa settimanaMr Bee è stato a Guangzhou perincontrare l’ex Pallone d’orocon il quale ha concluso unnuovo contratto: entra ufficial-mente come socio della Gls.Ora che si è chiusa bruscamen-te l’esperienza sulla panchinadell’Evergrande, Cannavaro staprendendo in considerazioneanche un impegno dirigenzia-le. E pare che già il broker tai-landese gli abbia chiesto di en-trare nel progetto milanista.Con un ruolo dirigenziale. Ma-gari non immediatamente pernon irritare il socio di maggio-ranza.

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1939 1940 1944 1945 1954 1963 1966 1967 1971 1972 1975 1976 1977 1980 1982 19861965

UmbertoTRABATTONI

EmilioCOLOMBO

AchilleINVERNIZZI

AntonioBUSINI

VittorioDUINA

GaetanoMORAZZONI

RosarioLO VERDE

AndreaRIZZOLI

FrancoCARRARO

AlbinoBUTICCHI

LuigiCARRARO

UmbertoTRABATTONI

FeliceRIVA

FedericoSORDILLO

FedericoSORDILLO

BrunoPARDI

FeliceCOLOMBO

GiuseppeFARINA

SilvioBERLUSCONI

fino al8 ottobre

fino al12 gennaio

fino al19 aprile

dal24 marzo

affare fatto

1 Silvio Berlusconi, 78 anni (sinistra) con il broker thailandese Bee Taechaubol, 42 anni.2 Berlusconi con la figlia Barbara, 30, amministratore delegato della società. 3 Mr Bee con Fabio Cannavaro, 41, in una foto scattata a Guangzhou: ora sono soci nella Gls ANSA-LAPRESSE

anni del miracolo economico. Siamo tra i Cin-quanta e i Sessanta, arrivano i primi elettrodo-mestici, i portafogli degli italiani si gonfiano dilire e i rossoneri, grazie al magico trio Gre-No-Li(gli svedesi Gren, Nordahl e Liedholm), incanta-no. Presidente è Umberto Trabattoni, un indu-striale brianzolo che riporta lo scudetto sulle maglie rossonere dopo 44 anni. E’ il 1951. Toccapoi ad Andrea Rizzoli, il figlio dell’editore Ange-lo, completare l’opera e costruire una squadracapace di conquistare anche il mondo. Nel 1954rileva la società da Trabattoni, partecipa diretta-mente alla campagna acquisti, inserisce Juan Al-berto Schiaffino e Cesare Maldini in un disposi-tivo collaudato, e inizia un periodo d’oro. E’ diquell’epoca, tra l’altro, la costruzione del centrosportivo di Milanello, autentico gioiello del club. La Coppa dei Campioni alzata nel cielo di

Wembley nel 1963 (la prima conquistato da un’italiana: battuto il Benfica in finale) è l’ulti-mo trofeo di Rizzoli che vende la società a FeliceRiva, un imprenditore tessile che pensa più allafinanza e alla bella vita che al calcio. L’avventuradi Riva finisce in carcere (bancarotta fraudolen-ta): poi, dopo un italico condono, l’imprendito-re prende il malloppo e se ne va in Libano. Il

Milan, intanto, dopo un breve periodo di reg-genza Sordillo, passa prima a Luigi Carraro e poia suo figlio Franco. Il Milan, con Carraro, sale incima al mondo e Gianni Rivera diventa il primoitaliano a conquistare il Pallone d’Oro.

GLI ELICOTTERI DOPO I TORMENTI Gli anni Set-tanta, per i milanisti, sono un tormento. E’ vero

che arriva lo scudetto della stella (1979), matroppi sono i mal di pancia da sopportare. ConButicchi presidente va in scena il conflitto conRivera, tra dichiarazioni al veleno, smentite erettifiche. Poi c’è il periodo di Felice Colombo, ilTotonero, la retrocessione in Serie B per illecito,il tentativo di risalita con Giussi Farina che, tut-tavia, non ha la disponibilità economica permantenere la società ad alto livello. Sono anni incui, più dei gol e dei dribbling, fanno notizia lecarte bollate, le sentenze dei tribunali e i pareridei legali. Le turbolenze finiscono quando SilvioBerlusconi acquisisce la società (febbraio 1986):nel cielo di Milano volteggiano gli elicotteri erisuonano le note della Cavalcata delle Valchi-rie. Sul mercato piovono miliardi su miliardi, e ilMilan ritorna a vincere e... a convincere.

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1 Alfred Edwards (1850-1909), uno dei fondatori e primo presidente della società nel 1899. 2 Piero Pirelli (1881-1956), al vertice del Milan dal 1909 al 1929. 3 Andrea Rizzoli (1914-1983) presidente dal 1954 al 1963

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fIL NUOVO SOCIO

TAECHAUBOLStrategia Thai: calma, psicologia e Cannavaro1Bee ha capito che il can can mediatico irritava Silvio ed è andatoall’assalto low profile. Contattato Fabio per un ruolo dirigenziale

poi riconvocare un altro Cda perdefinire l’atto di cessione defini-tivo, nel quale sarà inserito un di-ritto di ricompra («put and call»)in favore di Fininvest a una cifrada stabilire in seguito. Ma il Mi-lan è ormai per (quasi) metà ci-no-thailandese e Berlusconi con-ferma: «Investitore trovato? Sì,sembra che sia possibile. Sonosoddisfatto, Bee si è comportatobene: la giornata storica sarà tra8 settimane quando firmeremo ilcontratto. Mantengo la maggio-ranza e la carica di presidente, ela mia famiglia dovrà farlo anchein futuro. C’è la possibilità chequalcuno che conosce bene imercati asiatici possa svilupparel'utilizzazione del brand del Mi-lan in quei settori». E sulla squa-dra: «Mihajlovic? L'impressione èstata ottima, una persona di livel-lo. Non solo competente, ma an-che di grande polso e con cui èpossibile mantenere un confron-to». Nella nota condivisa non si fariferimento a un patto per la sca-lata della maggioranza di Bee neiprossimi anni che, in effetti, nonfa parte dell’accordo. Il core busi-ness che ingolosisce Bee è piutto-sto la quotazione del club in Bor-sa (entro 1 anno), operazioneche immetterà sui mercati un al-tro pacchetto di azioni che il thaiavrà poi facoltà di acquistare.

MERCATO La trattativa è statalunga: la prima offerta presenta-ta da Taechaubol ad Arcore, nellanotte del 29 aprile, era di 500 mi-lioni per il 60%. Quella di duenotti fa era ancora più clamoro-sa: Mr Bee, arrivato silenziosa-

mente in città (nel dribbling rien-tra anche il cambio d’alloggio:dal Park Kyatt al Resort Bulgari,con intorno bodyguard ben piùagguerrite) è entrato a Villa SanMartino anche giovedì alle 23.Un blitz di 2 ore nel quale ha mes-so sul tavolo una proposta da unmiliardo di euro per l’acquistodell’intero pacchetto azionario.Berlusconi aveva ribattuto conl’idea già espressa, e negli ultimigiorni ribadita con continuità an-che in pubblico: non cedo il co-mando, ma sono disponibile a

cora Galliani, che ora dovrà ne-cessariamente trovare un equili-brio con i gestori del fondoDoyen, sostenitori del progettoTaechaubol. Silvio e Bee hannovoluto che anche il ramo com-merciale non venisse alterato:del settore è responsabile l'a.d.Barbara Berlusconi, soddisfattaper un’intesa che attesta il suc-cesso di un progetto con respirotriennale che ha reso il brand delMilan ancora più forte e appetibi-le in Asia. Tra le altre idee, conBee si ragiona già per costruirealtri edifici in Cina sul modello dell'innovativa Casa Milan.

GIORNATA Arrivato 48 ore fa,Bee ieri mattina è stato impegna-to a preparare l’incontro decisivodel pomeriggio dopo il blitz not-turno: entrava e usciva dall’hotelincollato al telefono, avendoaperto un filo diretto e costantecon Silvio. All’una ha lasciato l’al-loggio prima per il pranzo da Ar-mani Nobu, poi per dirigersi adArcore, dove è arrivato alle16.07: meno di un’ora dopo l'in-contro era terminato, con Berlu-sconi poi diretto a Segrate per uncomizio elettorale. Da Villa SanMartino sono usciti tutti gli altripresenti al vertice decisivo: oltrea Barbara e Marina Berlusconi,Licia Ronzulli (fedelissima di Sil-vio e mediatrice fondamentaletra le parti), Pasquale Cannatelli,Alessandro Franzosi e Danilo Pel-legrino, dirigenti Fininvest. Tro-vato l’accordo Bee è decollato dinuovo, alle 22, diretto a Dubai.Di certo tornerà.

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500i milioni che in baseal preaccordo siglatoieri Fininvest incasseràdalla cessione del 48% dell’AC Milan

L’INCASSO

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L’ANTICIPAZIONE

Accordo annunciatotre mesi fa8 MARZO 2015

� La pagina della Gazzettadello scorso 8 marzo che annunciava l’accordo fra Berlusconi e Bee ridefinito ieri.

trattare quote di minoranza.Concetto di recente rilanciatospessissimo: «Nel calcio sono en-trati i petrodollari. Questo è ilmotivo per cui ho cercato e stocercando qualcuno che possa fa-re con il Milan quello che fa il Qa-tar con il Psg». In parte succede-rà: dei 500 milioni immessi daBee, 100 saranno investiti subitosul mercato (un’altra fetta per ilnuovo stadio) da un manage-ment che Berlusconi ha pretesorimanesse invariato. In pratica, aguidare l’area sportiva ci sarà an-

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Andrea Bertolacci, 24 anni, e Breel-Donald Embolo, 18. Nel 2014-15,per loro, 6 gol in A al Genoa e 10 reti in campionato col Basilea ANSA/AP

Nel cantiere MilanIbra non ha spazioSulla lista-Gallianic’è il baby Embolo1Dopo Bertolacci e Mauri, caccia alla giovane puntadel Basilea, profilo ideale per il progetto rossonero

Carlo Laudisa@carlolaudisa

S ilvio Berlusconi raffreddagli entusiasmi su Zlatan

Ibrahimovic mentre il nuovoMilan si tuffa nel futuro con l’assalto al centravanti 18enneBreel Embolo, origini cameru-nesi e speranza del calcio sviz-zero. L’attaccante del Basilea(accostato anche a Juve, Inter eRoma) può essere consideratoil testimonial della joint-ventureche vedrà il club rossonero ope-rare con l’appoggio del fondo

Doyen, advisor tecnico dellacordata di Mr Bee.

LO SVEDESE Nelle ultime setti-mane la voce di un interesse perIbra è tornata di moda e ieri aSegrate il patron rossonero harisposto con una battuta dellesue sull’argomento: «Ibra? Ab-biamo parlato di tante cose.L’età avanzata non mi consentedi ricordare tutto». E poi: «Nonci credete? Nemmeno io». Bat-tute a parte, la costosa pista cheporta a Parigi convince solo dalpunto di vista tecnico. Nel nuo-vo progetto non c’è spazio peracquisti glamour: l’obiettivo è

di investire su talenti di pro-spettiva.

IL BUDGET Come era già emer-so dai dialoghi di Adriano Gal-liani con Carlo Ancelotti a Ma-drid, il budget a disposizioneper la prossima campagna ac-quisti è tra i 100 e i 120 milionidi euro, cifre considerevoli cheevidentemente fanno parte diun progetto pluriennale. Nellescorse settimane l’a.d. Gallianiha già seminato per due giovanimolto apprezzati: il maturo An-drea Bertolacci (ancora in com-proprietà fra Genoa e Roma) eil debuttante Josè Mauri, rive-

latosi nel Parma.

I FONDI L’impegno di Berlusco-ni appare totale: le deleghe aBarbara e Galliani immutate.Ed è chiaro che l’attuale pro-prietario dovrà compartecipareagli investimenti. Proprio ieri ilTar del Lazio ha respinto il ri-scorso contro la direttiva diBankitalia che nello scorso ot-tobre ha imposto all’ex Cavalie-re di vendere circa il 24% di Me-diolanum entro i prossimi 24mesi. Come verrà risolta la que-stione? Inevitabile un sostan-zioso surplus di cassa per la hol-ding di famiglia. Ci sarà una ri-

caduta anche nel calcio? Intan-to le prossime settimanesaranno importanti per saggia-re il feeling con i nuovi soci inpectore. Soprattutto quello conNelio Lucas, il manager del fon-do Doyen che da tempo fre-quenta Galliani.

STRATEGIE Negli ultimi tempisi è parlato molto dei calciatorigià in dote alla Doyen Sports.Falcao in uscita dal ManchesterUnited è il nome più appetito,ma il colombiano non apparenei radar rossoneri. Anche sulfrancese Kondogbia si fa ungran parlare per il mercato ita-liano, ma neanche per lui im-pazziscono in via Aldo Rossi.Semmai l’intenzione è quella diaccaparrarsi nuove stelle emer-genti, anche per evitare la cen-sura degli organismi interna-zionali che hanno appena di-chiarato guerra alle third partyownerships (proprietà trasver-sali). Ovviamente le partner-ship per eventuali nuovi acqui-sti dovranno avere requisitiinappuntabili per le norme Fifa.

INCONTRI Anche nella trasfer-ta berlinese l’a.d. milanista havisto l’onnipresente Lucas. Se-guiranno a breve altri verticiper pianificare le mosse. Se Ber-lusconi e Mr Bee si sono dati 8settimane per sancire il loro ac-cordo, i rispettivi referentisportivi dovranno fare moltopiù in fretta per dare un voltoalla rosa da mettere a disposi-zione di Mihajlovic.

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Serie ARGrandi manovre rossonereGLI ALLENATORI E I TITOLI DI BERLUSCONI

1986 1987 1988 1989 1990 1991

Supercoppaitaliana

CoppaCampioni

CoppaIntercont.

CoppaItalia

SupercoppaEuropea

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999

NilsLIEDHOLM

FabioCAPELLO

OscarTABÁREZ

FabioCAPELLO

ArigoSACCHI

ArigoSACCHI

FabioCAPELLO

L’ERA DI SILVIOE I SUOI SUCCESSIDAL 1986 A OGGI

RBerlusconi: «Ibra? Con Bee ho parlatodi tante cose ma data la mia età nonle ricordo tutte...»

RNo a Falcao o Kondogbia: l’intesacon Doyen Sportsmira a scovare nuovi gioielli

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21SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gli ex rossoneri: «Operazione geniale»1Da Sacchi a Donadoni, tutti d’accordo sull’arrivo di Mr Bee: «Una mossa per poter tornare grandi»

Alessandro Russo

L a cessione delle quote di minoranza del Mi-lan a Mr Bee ha surriscaldato l’atmosfera, enon solo tra i tifosi. Se la svolta sarà epocale

lo diranno i fatti, la novità è per certi versi di-rompente per i nuovi scenari che si profilano eper la chiusura di un’epoca griffata (in esclusi-va) Silvio Berlusconi. Le reazioni non sono man-

cate, anche tra i vecchi protagonisti delle gestadel Milan che hanno magari rivissuto in un attimoun ciclo ai titoli di coda. O comunque in mutazio-ne inarrestabile. E’ il caso di Demetrio Albertini:«È un incontro importante e sicuramente ponde-rato. Sarà stato pensato in un’ottica managerialeper rendere ancora più moderno il Milan. Berlu-sconi, come promesso, mantiene il club in capoalla famiglia, tenendosi lui stesso al centro delprogetto. Azione mirata fatta per il bene del club,della squadra e dei tifosi rossoneri. Così da porta-re avanti il progetto in linea con i 29 anni di presi-denza Berlusconi». Positivo anche il commento di

Stefano Nava, ex difensore. «Operazione positiva,c’è la volontà di riportare la squadra ai fasti di untempo. Il presidente avrà ponderato a lungo primadi agire. Non è solo una svolta epocale che chiudeanni di vittorie, ma si apre un percorso nuovo».

REALISTA L’ex tecnico rossonero Roberto Dona-doni invece è realista: «E’ il segno dei tempi. E’difficile pensare ad un Milan che ceda il suo 48%,purtroppo e per certi versi per fortuna, deve anda-re così. Emozioni e sensazioni è giusto che le espri-mano chi vive ora in prima persona il Milan, chie-derlo a noi, è pura utopia. I tempi sono cambiati, ecerti valori ora lasciano il tempo che trovano...».Analisi molto diretta quella di Gigi Lentini: «Berlu-sconi aveva bisogno di un forte alleato e fondi perricreare un grande Milan. Secondo me, il presi-dente non sopportava più di vedere i rossoneri po-co competitivi e senza i risultati che il prestigio delclub impone. Vuole tornare a vincere e primeggia-re. Per farlo però servono grandi giocatori e peraverli è necessario spendere tanto. Lo scenario delMilan dovrebbe essere cambiato».

GRANDE COLPO L’ex portiere milanista Giovan-ni Galli plaude alla strategia. «E’ un’operazionegeniale, l’ennesimo colpo di Berlusconi. Unamossa che porta un grande vantaggio alla socie-tà e al progetto del nuovo stadio. Inoltre restaalla guida del Milan dando seguito ai successidella sua presidenza. I rossoneri possono torna-re grandi, questo è il mio augurio, ma non bastauna stagione. Il calcio italiano deve recuperareil gap economico che lo divide dal resto d’Euro-pa». L’ex bomber Pietro Paolo Virdis commenta.«Vedremo come saranno investiti i soldi, se ser-viranno a rafforzare la squadra. Speriamo chesia anche da stimolo al presidente Berlusconiper essere ancora partecipe in prima persona. Ilmantenimento della maggioranza delle quoteva sicuramente in tal senso». Finale con ArrigoSacchi, l’allenatore che ha inaugurato il ciclodel grande Milan berlusconiano: «Tutto bene,mi sembra una bella notizia per la squadra, lasocietà e per tutti i tifosi rossoneri. Tutto bene,perché al comando resta Silvio Berlusconi...».

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Il broker thailandese Bee TaechaubolLAPRESSE

LE STRATEGIE

Con Bee spintaper il nuovo stadioAtteso il via libera

1La liquidità del thailandese un’altra attrazione per Fondazione Fiera, che deciderà martedì

Il rendering del nuovo impianto rossonero, nell’area del Portello

I nutile girarci tanto intor-no: adesso l’ingresso di MrBee in società mette le ali

al sogno milanista di costruirelo stadio al Portello, proprio difronte a Casa Milan. Ieri pome-riggio, nel corso del vertice de-cisivo di Arcore per definirel'accordo, il feeling tra il capo-cordata thailandese e BarbaraBerlusconi è stato completo sultema dello stadio urbano, tan-to che al tavolo della trattativale parti hanno sin da ora decisod’impegnare sul progetto dellanuova casa del Diavolo una fet-ta consistente dei 500 milioni(tra i 150 e i 200) che Fininvest

incasserà per la cessione del48% delle quote. Soldi freschi,un’attrazione che potrebbe di-ventare irresistibile per Fonda-zione Fiera Milano.

CONTO ALLA ROVESCIA Il ci-clone Bee rischia di far scivola-re in secondo piano una gior-nata importante per il futurodei suoli delle vecchia fiera diMilano al Portello: ieri, il Milan(insieme agli altri 2 finalisti)ha rispettato la scadenza per laconsegna in busta chiusa aFondazione Fiera Milano (pro-prietaria) dell’offerta per otte-nere i suoli con la concessionedel diritto di superficie indi-cando il cronoprogramma deilavori. Adesso manca davveropoco, pochissimo: martedì po-meriggio il comitato esecutivodi Fondazione sceglierà la pro-posta vincitrice per riqualifica-re la vecchia fiera. Il Milan c’è.

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ChampionsLeague

FIFACup

20012000 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Faith TERIM

AlbertoZACCHERONI

CarloANCELOTTI

MassimilianoALLEGRI

Clarence SEEDORFTASSOTTIun partita

Coppa Italia

LEONARDO

FilippoINZAGHI

Cesare MALDINI D.T.Mauro TASSOTTI all.

«Berlusconi, come promesso, mantiene il club all’interno della famiglia e lui stesso resta al centro del progetto. E’ stata un’azione mirata fatta per il bene del club e dei tifosi»

«Un grande colpo. I rossoneri possono tornare grandi, questo è il mio augurio, ma non basta una stagione. Il calcio italiano deve recuperare il gap economico col resto d’Europa»

«Berlusconi aveva bisogno di un forte alleato e fondi per ricreare un grande Milan. Non sopportava più di vedere una squadra poco competitiva e senza risultati di prestigio»

«C’è la volontà di riportare in alto la squadra. Il presidente avrà ponderato a lungo prima di agire.Non è solo una svolta epocale, che chiude anni di vittorie, ma si apre un percorso nuovo»

«Tutto bene, mi sembra una bella notizia per la squadra, la società e per tutti i tifosi rossoneri. Tutto bene, perché al comando della società resta sempre il presidente Silvio Berlusconi...»

� DEMETRIO ALBERTINI

� GIOVANNI GALLI

� GIANLUIGI LENTINI

� STEFANO NAVA

� ARRIGO SACCHI

«Ora vedremo come saranno investiti i soldi, se serviranno a rafforzare la squadra. Speriamo che sia anche da stimolo a Berlusconi per essere ancora partecipe in prima persona»

� P. PAOLO VIRDIS

ROBERTO DONADONIEX ALLENATORE DEL PARMA

«È’ IL SEGNO DEI TEMPI. DIFFICILE PENSARE

A UNA PROPRIETÀCHE CEDE IL SUO 48%,

MA DEVE ANDARE COSÌ»

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Napoli, cenatra Sarrie De Laurentiis C’è l’accordo1Svolta per la panchina degli azzurri: la firma è vicinissima

Maurizio Sarri ha annunciato giovedì le sue dimissioni dall’Empoli

Mimmo MalfitanoGianluca MontiNAPOLI

D a Amalfi a Napoli, unviaggio di poco più diun’ora per andare incon-

tro ad un destino inatteso: Mau-rizio Sarri è stato convocato nelpomeriggio di ieri in un albergosul lungomare, quello che da 11anni ospita Aurelio De Lauren-tiis nei suoi viaggi in città. Unincontro voluto dal presidentenapoletano per sondare le in-tenzioni dell’ex tecnico dell’Em-poli: a lui ha deciso di affidare ilfuturo tecnico del Napoli. Unadecisione maturata nelle ultimeore, già nel momento delle di-missioni presentate dall’allena-tore toscano nelle mani di Fa-brizio Corsi, il numero uno del-l’Empoli. Decisione che ha de-stato parecchie perplessità:dietro quel gesto, probabilmen-te, ci sarebbe stato un motivoben preciso: rispondere alle sol-

lecitazioni del presidente delNapoli. Così, ieri sera, Sarri -che da altre parti, dopo il rifiutoal Cagliari, si è ritrovato acco-stato al Torino, che però ha de-finito "totalmente infondata" ri-badendo la piena fiducia inVentura - ha incontrato AurelioDe Laurentiis. I due hanno ce-nato insieme, con le rispettivesignore, e si sono trattenuti finoa dopo la mezzanotte.

ANNUNCIO A ORE L’impressio-ne è che le parti siano vicine al-l’accordo e che nelle prossimeore annunceranno l’inizio diquesto nuovo rapporto. Con lafirma del nuovo allenatore sichiuderà uno dei momenti piùimbarazzanti degli ultimi peri-odi napoletani, apertosi conl’addio di Rafa Benitez, annun-ciato peraltro ancor prima delladecisiva gara con la Lazio chevaleva terzo posto e prelimina-re di Champions League: il RealMadrid aveva fretta, il club az-zurro decisamente no. Dopo

una serie di rinunce, dunque,Aurelio De Laurentiis ha risoltoil problema della panchina. OInprecedenza aveva incassato ilrifiuto di Unai Emery, che hapreferito restare a Siviglia, rin-novando fino al 2017, e quelladi Sinisa Mihajlovic che ha scel-to il Milan, dopo aver atteso unpaio di settimane i comodi delpresidente napoletano.

PRANDELLI OUT Il cerchio s’è ri-stretto in poche ore, De Lauren-tiis aveva valutato in preceden-za le posizioni di Cesare Pran-delli che ha atteso invano unatelefonata da Napoli per avvia-re la trattativa. Lui, sarebbe sta-to prontissimo ad accettare lapanchina, soprattutto se il pro-gramma tecnico l’avesse con-vincerlo. L’ex cittì della Nazio-nale, è stato ad Amalfi due gior-ni per ritirare il premio “Foot-ball Leader”, ma non ha avutoalcun contatto con De Laurenti-is. Quello di Prandelli, in ognimodo, è stato uno dei nomi più

Pallotta ha detto yes«Roma, Garcia restail nostro allenatore»Andrea PuglieseROMA

S e tre indizi fanno unaprova, allora ora non cisono più dubbi: Rudi

Garcia sarà l’allenatore dellaRoma anche il prossimo an-no. Del resto, lo aveva dettoSabatini a fine campionato,ripetuto Pallotta alla Gazzettanell’intervista di giovedì e an-che ieri a Roma Radio: «Rudiè il nostro allenatore, non homai parlato con nessun altro.Abbiamo solo discusso su co-me migliorare la squadra,parlando di come potevamodargli una mano. Leggo esento tante invenzioni».

LE STRATEGIE Una mano aGarcia gli verrà data rinno-vandogli profondamente lostaff. Via Paolo Rongoni (scel-to dal tecnico), la preparazio-ne atletica è stata affidata aDarcy Norman, che si avvarràdi un gruppo di lavoro e cheavrà come figura intermediaanche Ed Lippie. E un aiutodovrà arrivare dal mercato.«Sabatini ed io vogliamo sem-pre migliorare, puntiamo al100%. Quando vengono com-messi degli errori, li commet-tiamo insieme». Si stanno mo-nitorando alcuni nomi giàemersi, tra cui Banega, Bacca,Saponara (per la panchina),Konoplyanka, Digne, BrunoPeres ed Adriano. Dovrà lavo-

rare su altro Alex Zecca, uomo difiducia di Pallotta, chiamato adaiutare Sabatini sulla ricerca deigiocatori. «Non sarà il nostro d.s.Sta creando un database su tutti igiocatori del mondo».

AMBIENTE DISORIENTATO PoiPallotta torna su alcuni temitrattati lungo la stagione, anchese con occhi diversi. «Io vogliosempre vincere, non abbiamosempre dato tutto in allenamen-to e sul campo». Frase che ha fat-to il giro delle radio romane, tan-ti tifosi si sono chiesti perché al-lora non sia intervenuto prima.Del resto Pallotta ha deciso dicambiare ruoli chiave in alcunisettori per i quali, a stagione incorso, aveva invece assicurato lamassima efficienza. «Tutti sottoesame tranne Garcia: chi scrivequeste stronzate?», aveva twitta-to il 21 aprile, salvo poi decideredi mandare via preparatore atle-tico e medico. Del resto, il 25febbraio era stato lui a dire: «LaRoma non ha problemi, tutte in-venzioni dei media», tranne poifare retromarcia in questi giorni.Esattamente come su Benatia(«Non è mai stato in vendita,non ci sono trattative» il 30 lu-glio 2014, «Stava avvelenando lospogliatoio, lo volevo fuori» l’8 settembre»). Insomma, spesso ècapitato che lo sviluppo deglieventi sia stato diverso dalle pre-visioni di Pallotta. Di certo, Gar-cia sarà ancora l’allenatore. Ameno di qualche colpo di scena.

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Serie ARMercato

accreditati, il suo profilo, peresperienza e qualità, risponde-va perfettamente alle esigenzedell’ambiente napoletano. Ma ilpresidente ha optato per un tec-nico dalle idee innovative, cheha ottenuto risultati lusinghiericon l’Empoli, nella stagione ap-pena conclusa.

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IL CASO

RSuperato Prandelli:l’ex dell’Empoli convocato direttamente da Amalfi

REmery, inseguito invano da De Laurentiis, ha rinnovato fino al 2017 con il Siviglia

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24 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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25SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

NOTIZIE TASCABILI

� In attesa che il mercato entri nel vivo, in questo momento i club sono impegnati soprattutto con il capitolo rinnovi. Così in casa Chievo, dopo il recente rinnovo del contratto all’allenatore Rolando Maran, il Chievo punta ancora sulla vecchia guardia per la difesa. Il diesse Nember ha infatti annunciato il prolungamento dei contratti in scadenza al 30 giugno dei difensori Gennaro Sardo e Dario Dainelli che hanno firmato per un anno mentre Nicolas Frey ha sottoscritto un contratto che lo lega al Chievo fino al 2017. Invece Giammario Specchia è il nuovo responsabile dello scouting. Un rinnovo (atteso) anche per l’Atalanta: l’esterno Raimondi, fermo dal 30 novembre per un grave infortunio ai legamenti, ha allungato al 2016.

� Primi verdetti per il Mondiale Under 20 in Nuova Zelanda. Nel girone A agli ottavi Ucraina e Usa (ieri Ucraina-Usa 3-0), inutile il 5-1 dei padroni di casa alla Birmania. Nel B ok Ghana (1-0 a Panama) e Austria: eliminata l’Argentina dopo lo 0-0 nel confronto diretto di ieri. Nella notte chiusi altri due gironi. Nel C, Senegal-Qatar e Colombia-Portogallo (lusitani già ok, ai sudamericani bastava un punto); nel D, Serbia-Messico e Mali-Uruguay: alla vigilia tutte a 3 punti. Ottavi dal 10 giugno.

Al via le donne Oggi in Canada inizia il Mondiale donne: aprono le padrone di casa contro la Cina. Finale il 5 luglio a Vancouver.

MONDIALE UNDER 20

Ucraina e Usa okArgentina outcon l’Austria

� Effettuati ieri i sorteggi per le Final Eight scudetto di Chianciano Terme (Siena), in programma dall’11 al 19 giugno.Per gli Allievi Serie A e B, il girone 1 sarà formato da Fiorentina, Palermo, Roma e Inter, mentre nel girone 2 troviamo Empoli, Milan, Chievo e Torino. Passano le prime due di ogni girone, con semifinali incrociate. Negli Allievi Lega Pro, girone 1 con Pordenone, Novara, Salernitana e Como, girone B formato da Reggina, Lecce, Sudtirol e Cremonese. I due club che si aggiudicheranno lo scudetto si affronteranno domenica 21 giugno per la Supercoppa Allievi.

FINAL EIGHT ALLIEVI

Via l’11 giugnoInter e Roma,girone di ferro

� (m.cal.) Il Kaos Ferrara riapre la serie scudetto, dopo che il Pescara è stato per due volte a un rigore dal primo tricolore dellastoria: gara-3 se la aggiudicano gli emiliani dal dischetto, dopo il 2-2 dei tempi regolamentari. Kaos avanti con una magia di Tuli, rimonta pescarese con PC e Canal, aiutata da due indecisioni di Timm. André, portiere di movimento, trova il pari, prima dell’incredibile epilogo: entra il para-rigori Pietrangelo, ma il Pescara sbaglia con Rogerio e Salas. Di Morgado l’errore decisivo: si va a gara-4, giovedì 11 al Pala Giovanni Paolo II, stavolta il Pescara avrà in casa il match point per il titolo.

CALCIO A 5

Finale scudettoFerrara mandaPescara a gara-4AFFARI ATALANTA E CHIEVO

Rinnovi per Frey, Dainelli e Raimondi

Thohir, tutto su Benatia E Mbia si offre all’Inter1Il presidente a Berlino incontra il Bayern Monaco e prepara novità in società. Il camerunese piano-B di Kondogbia. Vicino Kranevitter

QUI FIORENTINA

Montella-Firenze: sì o no in 48 oreInteressa Trotta1Ancora stallo fra l’allenatore e la dirigenza viola. Rossi: «Resto per vincere». L’U.21 è nel mirino

Vincenzo Montella, 40, tecnico della Fiorentina ANSA

Duccio Zoccolini

«N essuna nuova, buona nuova ?».Non è detto, soprattutto se in bal-lo c’è il futuro di un allenatore e di

una società di calcio. In casa Fiorentina lagiornata di ieri è stata di transizione, dopo loscambio di comunicati Montella-Della Valleavvenuto giovedì sera. Alcuni contatti ci sonostati ma non hanno portato a novità sostan-ziali. Montella aveva dichiarato di «voler re-stare con entusiasmo», ma non solo. Lo stalloattuale è dovuto, infatti, alle postille annessealla sua risposta: «Bisognerà essere chiari sulprogetto tecnico futuro». Queste parole nonsono piaciute alla proprietà. Per questo ieri ifratelli Della Valle hanno dato mandato ald.s. Pradè di contattare nuovamente il tecni-co campano, per capire, realmente, la con-vinzione della sua scelta di sedere ancora sul-la panchina viola. Se è convinto allora si vaavanti insieme. Altrimenti sarà rottura. La fu-mata, che sia bianca o nera, potrebbe ancheslittare a lunedì, quando Montella darà la suarisposta definitiva a Pradè.

REAZIONE A CATENA Possibili sostituti? Pau-lo Sousa e Ventura. Tutto però passa dall’en-nesima (e forse ultima) risposta di Montella,vincolato comunque ai viola da un contrattofino al 2017 con clausola rescissoria di cinquemilioni. Mercato. Intanto però i dirigentistanno comunque lavorando per il futuro. In-fatti la Fiorentina negli ultimi giorni ha fattopiù di un sondaggio con l’Avellino per l’attac-cante Marcello Trotta. Il calciatore (7 gol dagennaio), è titolare anche nell’Under 21 di DiBiagio e potrebbe essere uno dei primi rinfor-zi per la prossima stagione.

PEPITO E a proposito di attaccanti ieri è tor-nato a parlare Giuseppe Rossi, dopo un annopassato in tribuna: «Sono pronto per rientra-re. Contro il Chievo- riporta ecoaltomoli-se.net- avevo chiesto al mister di giocare gliultimi dieci minuti, ma lui, per precauzione,me lo ha sconsigliato. Futuro? Resto per vin-cere qualcosa di importante con la Fiorentinae riprendermi la Nazionale».

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Luca TaidelliNicolò Schira

L’ ultimo tentativo per il nu-mero 1 sulla lista di Man-cini. Mentre Mehdi Bena-

tia dice «riuscirò ad adattarmianche a Monaco come feci a Ro-ma» rendendo ancor più tortuo-so l’aggancio da parte dell’Inter,ecco che il presidente ErickThohir proverà a convincere ilBayern Monaco a cedere il cen-trale francomarocchino in un in-contro a Berlino, campo neutroe magari fertile di novità.

SHAQ E BENATIA Se da unaparte c’è Xherdan Shaqiri che,all’improvviso, si mette a segui-re su Twitter proprio Benatia,ecco che il presidente interistaavrà modo di parlare coi diri-genti bavaresi per provare a tro-vare un pertugio che porti alpreferito della lista manciniana.Alternative, i soliti: da Abden-nour (Monaco) a Basa (Lilla) fi-no a Heurtaux (Udinese) e Ter-ziev (Ludogorets).

DA MBIA A IMBULA Nel frat-tempo, ecco che proseguono i la-vori (prioritari) in mezzo al cam-po: si è proposto Stephane Mbia,camerunese in svincolo e in usci-ta dal Siviglia. È un duttile, chepuò arrivare con o senza Kondo-gbia, mentre davanti alla difesa inomi principali sono ThiagoMotta, Felipe Melo e Song men-tre ieri è stato offerto Gilbert Im-bula, 22 anni, Marsiglia.

CARRILLO E KRANEVITTER Inavanti, al momento, «comanda-no» gli esterni d’attacco: si è ri-parlato di Perisic, seguito dalgennaio scorso e che strappareal Wolfsburg è piuttosto dura(«Resto in Germania», ha detto ilcroato). Su Cuadrado si è infila-ta la Roma ma l’appoggio diMourinho potrebbe aiutare il ra-gazzo a rigenerarsi all’Inter. Dal-la Francia: interessa Msakni, ala,nazionale tunisino del Lekhwi-ya. Guido Carrillo saluta l’Estu-diantes: l’Inter, più che l’Olym-piacos, pare la destinazione fu-tura. Da vice-Icardi. Dal Suda-merica si avvicina Kranevitter (River Plate) che potrebbe poiessere parcheggiato al Chievo.

NOMINA IN ARRIVO E a propo-sito di ET: il blitz milanese rima-ne in dubbio per delicate que-stioni familiari, ma nella sostan-za Thohir segue quotidiana-mente non soltanto il mercato.Se è slittato l’arrivo del direttorecommerciale, la prossima setti-mana verrà ufficializzato il nuo-vo responsabile finanziario. Po-trebbe suonare come una boc-ciatura dell’attuale Cfo William-son, che invece è destinato a un«upgrade» che lo renderà unodei dirigenti più importanti, vi-sto che andrà a sovrintenderediversi settori societari. A metàmese arriverà la stretta conStankovic, futuro club manager.

EXPO YAYA Intanto ieri era aMilano Yaya Touré. Ambascia-tore Unicef per l’ambiente tra ilbuco dell’ozono e quello datoall’Inter e a Mancini, l’ivorianovarca i cancelli di Expo suun’auto elettrica. Yaya è ma-

gnetico anche da fermo. Quel-l’effetto calamita che sarebbetanto servito pure in nerazzur-ro, per attrarre altri big sullastrada del rilancio. Dopo i con-tinui contatti con l’amico Man-cio e l’ottimismo per portarlo aMilano, il dietrofront del 25maggio è ancora senza un veroperché. Ma ormai è certo: Tou-ré resterà a Manchester. Sorri-de agli interisti che lo salutanocon rimpianto, si concede peruna serie di mini interviste incui c’è il divieto di parlare di cal-cio. Si limita a un «Mancini sabenissimo che sono qui. La fina-le di Berlino? Il cuore diceBarça». Poi via, a incontrare300 bambini che gli hanno cuci-nato pasta e cannelloni e adascoltare il discorso del Presi-dente della Repubblica Matta-rella. Infine il ritorno in Inghil-terra. Smuoverlo da lì rimarràun sogno di mezza estate.

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� 1 Mehdi Benatia, 28 anni: il franco marocchino è arrivato al Bayern dalla Roma la scorsa estate � 2 Stephane Mbia, 29, centrocampis- ta camerunesedel Siviglia; � 3 Erick Thohir, 45, presidente dell’Inter ANSA/BOZZANI

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RCarrillo saluta l’Estudiantes: saràil vice Icardi? Touré a Milano, ma solo per l’Expo

RA metà giugno sarà ufficializzatoil ritorno di Stankovic comeclub manager

Serie ARMercato

� Niente salvezza ma il Cesena ha salutato la stagione con un Picnic Bianconero al Manuzzi: oltre 1000 tifosi hanno invaso il terreno con tovaglie, stoviglie e cibo. Presente il presidente Lugaresi.

CESENA

Picnic club-tifosinonostante la B

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I nemici di Blatter:«Verrà arrestato»«Sapeva ogni cosa»1Il presidente Fifa assente alla riunione Cio di Berlino L’ex n.1 Uefa Johansson: «L’ho combattuto per 20 anni»

Fabio LicariINVIATO A BERLINO

S epp Blatter naturalmentenon è qui. Non sarebbeuna notizia, non sempre è

stato presente alle ultime finalidi Champions. Ma la situazionequest’anno è molto diversa e ilfatto che, oltre a Berlino, il pre-sidente «salti» anche una riu-nione del Cio, ha fatto pensareche l’Fbi gli avesse chiesto dinon lasciare Zurigo. Ipotesi chela Fifa s’è affrettata a smentire,spiegando che per un paio disettimane gli spostamenti sa-ranno limitati al massimo. Unagiornata senza speciali rivela-zioni, anche se nelle indaginisarebbe finito anche l’ex presi-dente del Barcellona SandroRosell per i suoi rapporti conl’ex presidente federale brasi-liano Texeira. Giornata viratapure sul gossip: dalla stampaspagnola arriva infatti la notizia– ma dai – che Blatter avrebbeavuto un flirt con Irina Shayk,la bellissima modella «ex» diCristiano Ronaldo. Qualchemaligno la butta lì: più facileche si dimetta…

«SARÀ ARRESTATO!» A pensar-ci bene, la parola «dimissioni»Blatter non l’ha ancora pronun-ciata, usando un più vago «sonodisponibile a rimettere il miomandato il prima possibile». Anche perché nel primo casosarebbe stata un’implicita am-missione di colpa. Distinzioni

che ai nemici più convinti pro-prio non importano. Il presi-dente federale inglese GregDyke, che l’altro ieri lo ha invi-tato ad andarsene subito, ades-so affonda l’attacco: «Scommet-to che sarà arrestato presto». Ilpresidente tedesco WolfgangNiersbach gli suggerisce di ac-celerare i tempi. E l’ex presiden-te Uefa Lennart Johansson, k.o.con Blatter nelle presidenzialiFifa del 1998: «L’ho combattutoper 20 anni, tutti sanno comemi sconfisse nel ’98. Doveva perforza sapere di quei 10 milionipagati a Warner. Deve andarse-ne».

IRLANDA? UN PRESTITO… Di si-curo doveva sapere dei 5 milio-ni di euro dati all’Irlanda all’in-domani del mani di Henry nellequalificazioni a Sudafrica 2010– come rivelato dal direttoredella federcalcio irlandese JohnDelaney – per mettere a tacerele polemiche. Solo che ieri la Fi-fa ha trovato la spiegazione: erasoltanto un prestito per coprirela costruzione di uno stadio, mail 31 dicembre scorso è statocancellato considerate le diffici-li condizioni finanziarie dellafederazione di Dublino. C’èsempre una ragione per tutto, verrebbe da dire.

L’EX MOGLIE GRAZIELLA Infi-ne, ecco anche le parole di unadelle ex mogli di Sepp Blatter, labella Graziella Bianca, 48 anni,riportate dal «News of the Wor-ld»: secondo il giornale inglesela signora Bianca avrebbe de-scritto il matrimonio come «uninferno», e peggio avrebbe det-to di Blatter. Tutte espressioni che la signora ha subito smenti-to parlando al giornale svizzero«Blick»: «Non riesco a spiegar-mi come si possano diffonderecerte menzogne. Di Sepp ho so-lo parlato bene». Anche in que-sto campo è soltanto l’inizio.

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Joseph Blatter, 79 anni, svizzero, era a capo della Fifa dal 1998 EPA

RE dalla Spagna arriva il gossip impossibile: Seppha avuto un flirt con la ex di CR7

VERSO CROAZIA-ITALIA

Conte ha 4 dubbi:se Zaza non ce la faè pronto GiovincoMassimo Cecchini

D a oggi si fa sul serio.Antonio Conte ha unmatch ball virtuale

per la qualificazione all’Eu-ropeo e così oggi varerà ilgruppo Italia (allargato,per l’amichevole del 15 colPortogallo) che il 12 gio-cherà a Spalato contro laCroazia. I dubbi del c.t. pa-iono 4: Marchetti che hadolore al costato (ma c’è ot-timismo, altrimenti è pron-to Padelli), Soriano che hafastidio al polpaccio (e lechance non sono molte),Florenzi che si trascina undolore alla gamba a cui si èaggiunta un po’ di febbre (erischia anche lui). Perciòcrescono le quotazioni diGiaccherini e Valdifiori. Ilquarto a rischio è Zaza.L’ecografia di due giorni faha escluso ernie e ieri l’at-taccante ha fatto fisiotera-pia alla schiena: se il dolore

restasse, la suggestione è il ri-torno di Giovinco. L’impressio-ne è che Conte, anche se nellostage ha provato spesso il 4-3-3, nonostante il k.o. di Chiel-lini resti fedele alla difesa a tre.Così si può ipotizzare un 3-5-2con Buffon; Barzagli, Bonucci,Ranocchia; Candreva (Dar-mian), De Rossi, Pirlo, Marchi-sio, Darmian (Pasqual); Im-mobile (Pellé), El Shaarawy.

PERIN OPERATO In chiave futu-ra, da segnalare che oggi, allaclinica Villa Stuart di Roma, Pe-rin sarà operato dal professorCastagna. Curiosità: nella stes-sa struttura ieri si è operato alginocchio il nazionale argenti-no Eduardo Salvio. Appunta-mento ad entrambi nella prossi-ma stagione.

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POSSIBILI CONVOCATIPORTIERI Buffon (Juve); Sirigu (Psg); Marchetti (Lazio) o Padelli (Torino). DIFENSORI Barzagli, Bonucci (Juve); Ranocchia (Inter); Astori (Roma), Darmian e Moretti (Torino); Pasqual (Fiorentina); De Silvestri (Samp) o De Sciglio (Milan). CENTROCAMPISTI Pirlo, Marchisio (Juve); De Rossi (Roma), Verratti (Psg); Candreva, Parolo (Lazio); Bertolacci (Genoa); Soriano (Samp), Florenzi (Roma): se non ce la facessero Giac-cherini (Sunderland); Valdifiori (Empo-li). ATTACCANTI Immobile (Borussia Dortmund); Pellè (Southampton); Vazquez (Palermo); Gabbiadini (Napoli);El Shaarawy (Milan), Insigne (Napoli); Zaza (Sassuolo) o Giovinco (Toronto).Il c.t. Antonio Conte, 45 LAPRESSE

MondoRIl caso

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E da domani è già tempo di nuove battaglie: tutte le partite della Juventus, nella fase a gironi della prossima Champions,le vedrai solo su Mediaset Premium. Non saranno trasmesse in chiaro sul digitale terrestre né sulla Pay TV satellitare.E ricorda: da agosto 2015 e per le successive tre stagioni tutta la Champions League è un’esclusiva Mediaset Premium.

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PESCARA 0

BOLOGNA 0PESCARA (4-2-3-1) Fiorillo; Zampano, Salamon (dal 13’ s.t. Pucino), Fornasier, A. Rossi; Memushaj, Brugman; Politano (dal 32’ s.t. Abecasis), Bjarnason, Caprari (dal 13’ s.t. Pasquato); Melchiorri.PANCHINA Aldegani, Zuparic, Pettinari, Selasi, Lazzari, Sansovini.ALLENATORE Oddo.BOLOGNA (4-3-2-1) Da Costa; Ceccarelli, Oikonomou, Maietta, Morleo (dal 38’ s.t. Masina); Casarini, Matuzalem (dal 4’ s.t. Bessa), Buchel; Sansone, Laribi; Mancosu (dal 35’ s.t. Cacia).PANCHINA Coppola, Mbaye, Garics, Acquafresca, Ferrari, Improta. ALLENATORE D. Rossi.

ARBITRO Gavillucci di Latina.ESPULSI nessuno.AMMONITI Morleo (B) e Pucino (P) per gioco scorretto; Sansone (B) per comportamento non regolamentare.NOTE paganti 18.772, incasso di 224.623 euro. Tiri in porta 1 (con un palo)-3. Tiri fuori 2-2. In fuorigioco 4-1. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.

1 Il clamoroso incrocio dei pali colpito da Federico Melchiorri, 28 anni, attaccante del Pescara, nel secondo tempo. 2 Karim Laribi, 24 anni, centrocampista del Bologna, uno dei giocatori più pericolosi dei rossoblù. 3 La coreografia mostrata prima della partita dai tifosi della curva del Pescara LAPRESSE

2 3

1

PESCARA 6

Del duo in mediana è il più brillante, è lui il perno di tutto che permette l’assalto finale nella ripresa senza che si perda la bussola.

7

IL MIGLIOREBRUGMAN

FIORILLO 6 Para poco, ma para tutto.ZAMPANO 6,5 Serata da ala destra, ficcante e pericolosa.SALAMON 6,5 Di testa, d’anticipo, concede poco o nulla. Esce sanguinando per una ferita vicino all’occhio sinistro (PUCINO 6 Rileva compiti e incombenze di Salamon, se la cava bene).FORNASIER 6 Qualche balbettio, ma nulla di irreparabile A. ROSSI 6 Sul suo lato concede poco, un irriducibile.MEMUSHAJ 6 Il gioco è altrove, nella ripresa due ripieghi che meritano la lode. POLITANO 6 Tiene a bada Buchel, attacca poco (ABECASIS s.v.) BJARNASON 6 Lo spazio ce l’ha, ma non trova il guizzo giusto. CAPRARI 5,5 Osa e spinge, graffia, ma sbaglia mira sul più bello. (PASQUATO 6,5 Pennella subito un assist per Melchiorri, poi una saetta che sfiora l’incrocio).MELCHIORRI 6 Parte bene, non la spunta su Oikonomou, è sfortunato sul palo colpito di testa. ALL. ODDO 6 Punta a sfondare sulle fasce e ci riesce, senza raccolto non per colpa sua. Bene i cambi (Pasquato su tutti), ma non cambiano il risultato.

BRUGMAN E OIKONOMOU SONO DA APPLAUSICAPRARI SBAGLIA MIRA, CASARINI GRAZIATO

GAVILLUCCI Gestisce bene la gara, ma non concede duerigori (uno a testa) chiari. Sbaglia, ma è coerente nelmetro di valutazione.

PERETTI 6,5 - DI VUOLO 6,5; CANDUSSIO 6 - ABBATTISTA 6

LE PAGELLE di GAETANO IMPARATO

BOLOGNA 6,5

Provvidenziale nei salvataggi e nei faccia a faccia con Melchiorri non sbaglia mai. Riesce a mettere toppe nelle fasi delicate del match, quando andare sotto potrebbe essere fatale.

7

IL MIGLIOREOIKONOMOU

DA COSTA 6,5 Provvidenziale subito su Melchiorri, solo una svista sul finale.CECCARELLI 6 In difficoltà su Caprari, poi cresce e sventa su Bjarnason.MAIETTA 6,5 Un vero combattente e tiene l’urto bene centralmente. MORLEO 6,5 Tenace, tiene bene Politano e la fascia, esce per crampi (MASINA s.v.).CASARINI 5,5 Graziato un suo mani in area.MATUZALEM 5 Si perde spesso Bjarnason, lo ferma solo su fallo e si fa male uscendo (BESSA 6 Si piazza centrale in mediana ma più avanzato).BUCHEL 6,5 Il più dinamico dei tre mediani. SANSONE 6 Micidiale nelle ripartenze, gli manca la conclusione.LARIBI 6,5 L’unico del Bologna che graffia: sfiora il gol e gli negano un rigore.MANCOSU 6 Corre, rincorre, ma resta ancora a secco (CACIA s.v.) ALL. D. ROSSI 6,5 Costruisce un blocco granitico, che si allunga bene ripartendo e quando può fa male. Manca solo il gol, tenta prima con Bessa avanzato e poi Cacia, ma per lo scacco matto è tutto rinviato.

5,5

Pescara fermo all’incrocioE il pari fa felice il Bologna1La squadra di Oddo cerca il gol ma è sfortunata: palo di MelchiorriManca un rigore per parte, adesso Rossi è in A se non perde in casa

Nicola BindaINVIATO A PESCARA

S tavolta l’andata finisce inbianco. A Pescara e Bolo-gna non è riuscito il colpo

della semifinale e quindi marte-dì al Dall’Ara si parte alla pari.In teoria la cosa fa più piacerealla squadra di Delio Rossi, checon un altro pareggio sarà inSerie A. Ma attenzione, perchéla squadra di Massimo Oddo,non avendo nulla da perdere,ha le carte in regola per centra-re quell’impresa che l’Avellino ha solo sfiorato. Anche perchéil Pescara in 46 partite non èmai stato due volte di fila senzasegnare, ha il miglior attaccoassoluto (69 in campionato, 5nei playoff) e solo otto volte èrimasto a secco. Il Bologna è av-visato.

I TECNICI Oddo e Rossi si sonoritrovati dopo i due anni insiemealla Lazio e i convenevoli sonodurati ben poco. Il tecnico di ca-sa voleva 3 gol per stare tranquil-lo e alla fine accetta lo 0-0; dopo27’ s’è levato la giacca e ha spro-nato i suoi, stavolta però senzarivedere il 4-2-3-1 di partenza ecosì non è arrivato quel gol checol Vicenza aveva fatto la diffe-renza. Delio Rossi invece ha scel-to l’esperienza di Ceccarelli eMorleo in difesa, ha continuato atritare chewing gum e ha fattouna bella mossa quando ha do-vuto levare Matuzalem: il brasi-liano perdeva regolarmenteBjarnason, costringendo Maiet-ta a uscire su di lui lasciando l’ot-timo Oikonomou uno controuno con Melchiorri, vincendotutti i duelli; quando Matuzalemha commesso un duro fallo suBjarnason è stato lui stesso a far-

si male e in avvio di ripresa Rossil’ha tolto, mettendo Bessa piùavanzato e arretrando Buchel eCasarini a proteggere la difesa. Ecosì mentre il Pescara nella ri-presa (19’) ha avuto la palla-golpiù nitida della partita con il col-po di testa di Melchiorri finitosul palo, il Bologna ha avuto lapossibilità di distendersi più vol-te partendo bene di rimessa. Mail gol – a differenza di Avellino –non è arrivato: Mancosu sembramaledetto (zero reti nel Bolo-gna, l’ultima il 17 gennaio anco-ra col Trapani) pur avendo avutoun paio di buone occasioni, Lari-bi ci ha provato più volte, Sanso-ne si è limitato agli assist, men-tre Cacia è entrato troppo tardidopo aver schiumato rabbia inpanchina.

NIENTE RIGORI Se il gol non èarrivato è anche perché Gavil-

lucci non se l’è sentita di dare ri-gori. Il dilemma è il solito: è ilbraccio del difensore che cercala palla o il contrario? Per il vali-do arbitro di Latina è stato il se-condo caso, sia quando a colpirela palla è stato Casarini su uncross al 12’ (o anche Morleo al25’), sia quando l’ha fatto Pucinoal 29’ della ripresa sulla botta diLaribi. Almeno Gavillucci è statocoerente, così come è stato puli-to nel gestire la gara che ha vistouscire indenni i 15 diffidati:martedì ci saranno tutti, ancheMemushaj (l’Albania lo aspettamercoledì), forse non Bjarnason(l’Islanda lo vuole subito per gio-care contro la Repubblica Ceca)e vanno valutati gli infortunati(Salamon è uscito per una feritasulla fronte). Al Dall’Ara saràuna lunga notte sulla strada del-la A. E potrà succedere di tutto.

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Panchine: Bisoli per il PerugiaDi Carlo piace alla Salernitana� Il Perugia ha trovato l’erede di Andrea Camplone: è Pierpaolo Bisoli, che ieri ha firmato un contratto biennale con opzione per il terzo anno. Bisoli la scorsa stagione ha conquistato ai playoff la promozione con il Cesena, ma quest’anno in Serie A è stato esonerato l’8 dicembre con la squadra al penultimo posto in classifica. Il suo posto è stato preso da Domenico Di Carlo, che non è riuscito a salvare la squadra romagnola e che adesso è seguito molto da vicino dalla Salernitana. Il club campano sta valutando se confermare Leonardo

Menichini oppure se cambiare profilo: proprio Di Carlo è l’alternativa più credibile. Il tecnico laziale vorrebbe iniziare una stagione dall’inizio e quella di Salerno sarebbe una soluzionegradita. Sarri aspetterà fino a martedì segnali da Napoli e se non succederà nulla dirà sì al Cagliari: con il d.s. Capozucca ha già parlato di mercato e ha individuato in Fossati (scadenza con Milan e Perugia) il giocatore ideale per ricoprire il ruolo che a Empoli ricopriva Valdifiori. In Lega Pro il Matera conferma Auteri. Sul fronte giocatori, invece, il Bari ha preso Caturano, bomber del Melfi, svincolato.

� (l.c.-v.p.) Grande attesa per il primo atto della finale playoff di Lega Pro in programma domani alle 16 tra Como e Bassano. A Como prosegue a gonfie vele la prevendita dei biglietti: lunghe code ai botteghini, in due giorni sono stati venduti oltre 4.000 biglietti. La qualificazione ai playoff ha risvegliato in città un entusiasmo che non si viveva da tempo. La squadra, festeggiata martedì al campo da un centinaio di tifosi alla ripresa degli allenamenti, è in forma, è fermo soltanto il difensore Marchi. Si va verso la conferma della formazione che ha vinto a Matera. In attacco potrebbe però rientrare Le Noci, che domenica ha giocato solo nell’ultima parte segnando anche uno dei rigori, al posto

di Defendi. Sei i giocatori che hanno già un’ammonizione: Crispino, Giosa, Cassetti, Ganz, Fietta e Ambrosini. Nel Bassano Asta è alle prese con le assenze per squalifica di Pietribiasi e dell’esterno d’attacco Furlan, deve fare i conti anche con le cattive condizioni del centravanti di scorta Maistrello, titolare designato per il forfait di Pietribiasi, ma frenato da una distorsione al ginocchio. Solo dopo la rifinitura di stamane i medici decideranno se dare il via libera. E’ pronto il ventenne Spadafora come punta di ricambio. Asta, comunque, ha provato diversi moduli: dal preferito 4-2-3-1 con Spadafora finalizzatore al 4-3-3 con Nolè falso terminale offensivo, sino a un assetto con Proietti trequartista.

LEGA PRO: LA FINALE PLAYOFF

Domani andata di Como-BassanoGià venduti oltre 4 mila biglietti

MODENA (4-2-3-1)

ENTELLA (4-3-3)

OGGI ore 18.30 ANDATA 2-2

PINSOGLIO12

MARZORATI6

GOZZI13

CIONEK15

GARRITANO38

SIGNORI26

GRANOCHE32

NIZZETTO8

SALIFU20

SCHIAVONE23

RUBIN33

PARONI1

IACOPONI2

CESAR16

LIGI27

BELLI24

SFORZINI9

MASUCCI18

MAZZARANI10

BATTOCCHIO32

VOLPE4

TROIANO8

MODENA Tornano dalla squalifica Salifu e Schiavone: è sicuro di giocare il primo, mentre il secondo è in ballottaggio con Martinelli. Nizzetto in vantaggio su Fedato e Acosty, in difesa si candida Marzorati per Calapai. PANCHINA 1 Manfredini, 28 Zoboli, 2 Calapai, 27 Manfrin, 25 Martinelli, 11 Sakaj, 7 Acosty, 39 Fedato, 9 Ferrari.ALLENATORI Melotti-Pavan.SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno.

ENTELLA Aglietti, costretto a vincere a tutti i costi per restare in Serie B, convoca tutta la rosa per la gara più importante della stagione, ma sa che in attacco non potrà disporre di Cutolo, mentre torna a disposizione Masucci che, seppur non nella miglior condizione, si candida per un posto da titolare. PANCHINA 36 Coser, 3 Cecchini, 5 Russo, 24 Botta, 7 Staiti, 17 Costa Ferreira, 11 Moreo, 20 E. Lanini. ALLENATORE Aglietti.SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Costa Ferreira e Sforzini.

ARBITRO Pinzani di Empoli.GUARDALINEE Liberti-Carbone.ADDIZIONALI Pasqua-La Penna.TV Sky Calcio 2 HD, Supercalcio HD e Premium Calcio.PREZZI 12-75 euro.

OGGI IL RITORNO DEL PLAYOUT

L’Entella deve vincere per salvarsiIl Modena difende il 2-2 dell’andata

Serie BRAndata finale playoff

MARTEDÌ L’ULTIMO ATTOSEMIFINALI FINALEPLAYOFF

PLAYOUTRITORNO

oggiore 18.30

RITORNO9 giugno

ore 20.30

BOLOGNA

VICENZA

AVELLINO

PESCARA

PERUGIA

PESCARA

SPEZIA

AVELLINO

1

21

0

0

1

2

2

3

2

1

2

A R

A R

MODENA

ENTELLA 2

2

A R

A R

d.t.s.

0

0

PESCARA

BOLOGNA

IL REGOLAMENTO DEGLI SPAREGGIPLAYOFF In caso di parità (di punti e di reti) al 90’, va in Serie A la squadra che si è piazzata meglio in campionato (niente supplementari), ossia quella che gioca il ritorno in casa. Bologna in A se non perde, il Pescara solo se vince.PLAYOUT In caso di parità (di punti e di reti) al 90’, resta in B la squadra che si è piazzata meglio in campionato (niente supplementari), ossia quella che gioca il ritorno in casa. Modena salvo se non perde, l’Entella deve soltanto vincere.

GDS

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Page 32: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

32 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL CALENDARIO DEL TORNEO

Si comincia nella notte tra giovedì 11 e venerdì 12 giugno alle 1.30 con Cile-Ecuador: tutte le partite saranno in diretta (e poi anche in replica) sul canale 59.COMPOSIZIONE DEI GIRONIGIRONE A Cile, Bolivia, Ecuador, Messico GIRONE B Argentina, Giamaica, Paraguay, UruguayGIRONE C Brasile, Colombia, Perù,

VenezuelaFASE A GIRONI (ora italiana)12 giugno, Cile-Ecuador (1.30)13 giugno, Messico-Bolivia (1.30), Uruguay-Giamaica (21), Argentina-Paraguay (23.30)14 giugno, Colombia-Venezuela (21),Brasile-Perù (23.30)15 giugno, Ecuador-Bolivia (23)

16 giugno, Cile-Messico (1.30), Paraguay-Giamaica (23)17 giugno, Argentina-Uruguay (1.30)18 giugno, Brasile-Colombia (2)19 giugno, Perù-Venezuela (1.30), Messico-Ecuador (23)20 giugno, Cile-Bolivia (1.30), Uruguay-Paraguay (21), Argentina-Giamaica (23.30)21 giugno, Colombia-Perù (21), Brasile-

Venezuela (23.30)Quarti di finalegiovedì 25 giugno (1.30), venerdì 26 giugno (1.30), sabato 27 giugno (1.30 e 23.30)SemifinaliMartedì 30 giugno (1.30)Mercoledì 1 luglio (1.30)Finale 3°-4° posto Sabato 4 luglio (1.30)Finale 1°-2° posto Sabato 4 luglio (22.00)

GazzettaTv accende la Coppa America1Sul canale 59 in esclusiva tutto il torneo sudamericano. Dall’11 giugno le ventisei partite in diretta

Andrea Berton

M essi, Tevez, Vidal, Pe-reyra, Suarez, Ney-mar, Bravo: la loro sta-

gione non finisce a Berlino,nella finale di Champions Lea-gue, ma continua sul canale 59del digitale terrestre. Dall’11 giugno al 4 luglio la CoppaAmerica sarà un’esclusiva diGazzettaTv: 26 partite, a co-minciare dall’incontro inaugu-rale tra Cile, paese organizza-tore, ed Ecuador che andrà ap-punto in onda all’1.30 dellanotte tra giovedì 11 e venerdì12 giugno. Alcune sfide comin-ceranno in orari perfettamenteaccessibili anche da questaparte dell’oceano, ma non pre-occupatevi dell’orario: le garepiù importanti saranno replica-te più volte in tutte le fasce ora-rie. Ogni edizione delle news,inoltre, sarà l’occasione per ri-proporre i gol e le interviste, eavremo spazi di approfondi-mento dedicati alla mattina, alpomeriggio e alla sera. Il tuttocon l’ausilio degli inviati in Ciledella «Gazzetta dello Sport» edegli specialisti di calcio suda-mericano che si alternerannonei nostri studi di Milano.

FOCUS Dedicheremo parti-colare attenzione all’avven-tura delle due favorite: ilBrasile, che dopo l’ultimoMondiale non può permet-tersi un altro fallimento, el’Argentina di Messi e Tevez,reduci da una stagione feno-menale.

MERCATO Ma la Coppa Ameri-ca è anche calciomercato:campioni affermati, e talentipronti a sbocciare e a finire suitaccuini dei talent-scout dimezza europa, sguinzagliatisulle tribune dei nove stadi diCile 2015. Tre gli appunta-menti quotidiani, il più impor-

tante alle 19, con Calcio-market per fare il punto sulletrattative e sui giocatori più in-teressanti del torneo con il no-stro Carlo Laudisa e i suoi ospi-ti.

SODDISFAZIONE «Per un mesela Gazzetta diventa la casa del

calcio più bello del mondo e deicampioni più ammirati. È la pri-ma volta che un sistema multi-mediale completo – quotidiano,canale televisivo, sito e settima-nale – può lavorare in esclusivasu un evento così importante.Una grande sinergia per offrirea tutti gli affezionati amici della

Gazzetta un’esperienza indi-menticabile di sport e di spetta-colo», commenta il direttoreAndrea Monti. Mentre France-sco Carione, direttore del siste-ma Gazzetta, sottolinea: «Gaz-zettaTv cresce e diventa centra-le nell’informazione sportiva anche per quanto riguarda glieventi live. L’acquisizione testi-monia la volontà di investire el’importanza che GazzettaTv ri-veste all’interno del sistemamultimediale della Gazzettadello Sport; la diretta comple-tamente gratuita di un torneocosì importante è una grandechance per attrarre nuovi tele-spettatori e clienti pubblicita-ri».

DA NON PERDERE Segnateviqueste date: sabato 12 giugnoalle 21 italiane il debutto di Ca-vani in Uruguay-Giamaica, alle23.30 quello di Messi in Argen-tina-Paraguay. Domenica 13 al-le 23.30 l’esordio del Brasilecon il Perù. Nella notte tra il 17e il 18 giugno all’1.30 la grandesfida tra Tevez e Cavani in Ar-gentina-Uruguay. Il giorno do-po, alle 2 di notte, la rivincitadei quarti degli ultimi MondialiBrasile-Colombia.

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IL PALINSESTO

MATTINA07.05 Campioni a confronto07.30 Campioni a confronto08.00 11x9008.05 Perfection: momenti di gloria08.30 Perfection: momenti di gloria09.00 Gazzetta News09.30 Gazzetta News10.00 11x9010.05 The Speedgang11.00 11x9011.05 Perfection: momenti di gloria11.30 Campioni a confronto12.00 11x9012.05 Sport Science13.00 Gazzetta News13.30 Gazzetta News14.00 Gazzetta NewsPOMERIGGIO14.30 Le nuove forze del calcio14.45 Simona Atzori si racconta15.00 The Speedgang15.45 Sfide senza limiti16.10 Sport Science17.05 Bomber 18.00 Perfection: momenti di gloria18.30 Campioni a confronto19.00 Gazzetta News19.30 Gazzetta News20.00 Gazzetta News20.30 Gazzetta News21.00 11x90SERA21.05 Perfection: momenti di gloria21.35 Pazzi per i derby22.30 Gazzetta News Champions League23.30 Gazzetta News00.00 Gazzetta News

Tutto su BerlinoSpeciale Championsin diretta dalle 22.30con Altafini in studio

clicRISINTONIZZAREIL TELEVISORE:ECCO COME VEDEREIL CANALE 59

� Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

� 1 Gonzalo Higuain, 27 anni, attaccante dell’Argentina e del Napoli con cui ha segnato quest’anno 18 gol in campionato ACTION IMAGES � 2 Edinson Cavani, 28 anni, attaccante dell’Uruguay e del Psg AP � 3 Il colombiano James Rodriguez, 23 anni, madridista, 6 gol al Mondiale in Brasile AP

21

3

Siamo in onda!R

Josè Altafini, 76 anni LAPRESSE

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33SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

«R ispetto la suascelta didimettersi, però inottica candidaturaolimpica a noi

interessa il Blatter membro Cio non il Blatter presidente della Fifa. Quello è un tema che lascio volentieri al calcio».Così parlò Giovanni Malagò nell’intervista pubblicata mercoledì scorso dal Corriere della Sera. Una dichiarazione delle tante che il presidente del Coni dispensa «con alterne fortune» (per usare una frase a lui cara) come minimo improvvida. Questo giornale e chi scrive fanno il tifo per Roma 2024 e si augurano, comune di Roma e scandali connessi permettendo, di vederla trionfare. Ma, vivaddio, senza l’aiutino del membro Cio Joseph Blatter che tra poco compirà 80 anni e che nel settembre 2017, quando a Lima si assegneranno i Giochi 2024, non avrà nemmeno diritto di voto. Il che significa che l’«interesse» nei suoi confronti sarebbe legato a quelli che in teoria potrebbe ancora riuscire a manovrare. E allora no. Dell’Impresentabile, sempre ammesso e non concesso che a quei tempi si ritrovi ancora a piede libero, ne facciamo volentieri a meno. Dopodiché, forza Roma, forza Malagò e forza Montezemolo. Se Olimpiade deve essere, prendiamocela ma giocando pulito.

A proposito di sortite improvvide pure quella di Carlo Tavecchio, in viaggio ieri destinazione Berlino, ci lascia perplessi, anche se in ballo qui non ci sono dichiarazioni. Uscito come un gigante dalle elezioni Fifa dove sordo a qualsiasi richiamo della madre Patria si è rifiutato di votare Blatter, il presidente della

Federcalcio si è ritrovato ieri sullo stesso aereo con, tra gli altri, Claudio Lotito e Mario Macalli. Passi per lo straripante (ma ultimamente non troppo) presidente della Lazio, ma dello squalificato presidente della Lega Pro se ne poteva e se ne doveva fare a meno, anche se il biglietto, è bene precisarlo, se lo è pagato da solo. Lega Pro che ha fissato al 30 giugno la data per l’approvazione del bilancio 2014, quello di cui alla guerra post-natalizia con Gravina e Ghirelli. A quanto assicurano gli oppositori quel bilancio «non passerà mai». E allora? Commissariamento? Forse e meglio tardi che mai. Intanto,alla Lega Pro hanno avuto una bella pensata. Nello stesso momento in cui Tavecchio cerca di far approvare in Consiglio federale norme sui ripescaggi capaci di dare assolute garanzie economiche e al contempo tenta di gestire il catastrofico fallimento del Parma, i Macalli boys hanno stabilito di ridurre di un terzo le garanzie economiche per l’iscrizione al prossimo campionato. Per qualche consenso (e qualche caso Parma) in più.

Mercoledì 20 maggio, finale di Coppa Italia Juventus- Lazio, ore 10: in via Allegri lungo incontro tra Tavecchio, Andrea Agnelli e Beppe Marotta, del quale il presidente federale ha dato conto sommario solo una settimana fa. Ci si è intesi su tante cose, a cominciare dalla riforma dei campionati. Un feeling che si sarebbe spinto fino ai dintorni dell’antica questione della milionaria richiesta danni post Calciopoli della Juve alla Figc, ancora in piedi nonostante sentenze univoche passate ormai in giudicato. La volontà, a quanto pare reciproca, sarebbe quella di chiudere la questione entro fine mese: per il calcio italiano e per l’attuale Juve, che a occhio e croce di scudetti è pronta a vincerne dieci di seguito, si tratterebbe di una bella notizia.

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La sortita di Malagò

OLIMPIADE A ROMAPRENDIAMOCELAMA SENZA BLATTER

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PALAZZO DI VETROdi RUGGIEROPALOMBO

Podemos! Sì, la Juve puòfarcela. Con il coraggio dichi non è favorita ma è ingrado di mettere in camposenza paura la freschezza

e la bontà delle proprie idee insiemea energie che magari nemmeno pensava di poter avere. Il Barcellona delle meraviglie dovrebbe conoscerla bene una storia simile perché l’ha toccata con mano su un palcoscenico diverso. Solo due settimane orsono, infatti, un manipolo di ragazzi prestati a quella nuova politica che sta contagiando parte dell’Europa ha conquistato la capitale catalana vincendo le elezioni amministrative e portando lo scompiglio un po’ in tutta la Spagna. Si fanno chiamare «Podemos» e vogliono costruire un’altra democrazia attraverso la partecipazione popolare. Traslando il concetto, con un pizzico di fantasia, in termini calcistici è come dire raggiungere il successo grazie al famoso collettivo. Banale, ma non così scontato.

L’analogia con la Juventus e la finale di Champions League che si gioca questa sera a Berlino, naturalmente, è solo filosofica ma fa capire una volta di più come nessun risultato possa essere già scritto alla vigilia. Proprio tramite quel collettivo che ha regalato prima il quarto scudetto consecutivo e poi la Coppa Italia, la squadra di Allegri ha la chiave per regalare un sogno al calcio italiano e ai suoi tifosi mettendo a segno una tripletta che sarebbe sensazionale perché impensabile all’inizio della stagione.

Il Barça non è invincibile e si può battere recitando alla perfezione il

copione del «rombo», marchio di fabbrica tattico dell’allenatore livornese. Serve una squadra corta, propositiva, pronta a rapide ripartenze grazie a un pressing feroce che dovrà ingabbiare Messi ed evitare il pericoloso schiacciamento dalle parti di Buffon. Il fatto che Chiellini sia stato costretto a dare forfait per infortunio naturalmente dispiace ma con Barzagli seppur non a pieno regime il muro a quattro offre comunque garanzie di solidità. E’ chiaro che sarà poi necessario sfruttare chirurgicamente quelle due o tre palle che il genio di Pirlo o la potenza di Pogba metteranno sui piedi di Tevez e Morata.

Scritto così appare facile, ma tutti sappiamo che per mettere in bacheca la terza Champions la Juve dovrà superarsi, costruendo un’impresa che resterebbe nella storia del calcio. La finalissima d’altra parte sfugge a ogni logica e anche se volessimo non troveremmo aiuto dalle statistiche visto che nei quattro precedenti nelle coppe europee le due squadre si sono divise equamente la qualificazione al turno successivo. L’ultima sfida diretta risale al 2003 quando i bianconeri che avevano in panchina Lippi eliminarono i catalani ai quarti(e subito dopo il Real Madrid) per poi perdere la finale di Manchester contro il Milan ai calci di rigore. Altri tempi, altro Barcellona. Che sotto lo slogan «mas que un club» rappresenta sempre la fierezza e il desiderio d’indipendenza di un popolo, ma stavolta rispetto al passato schiera come condottiero un signore di nome Messi alla guida di un plotone dove tecnica e genialità si sprecano. Farebbero paura a tutti, non a questa Juventus arrivata con pieno merito fino a Berlino per giocarsela alla pari, senza timore alcuno. Sì, podemos!

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La finale di Champions

SI’, PODEMOS!QUESTA JUVEPUO’ FARCELAIL COMMENTOdi GIANNI [email protected]

OLENTITT

Q ualche anno fa, in NBA, uno ha detto: «Ilsegreto per vincere una serie di playoff èvincere... una partita». Ovvio, non bastavincere una gara sola in una serie 4-su-7.

La semifinale del campionato di basket

MILANO E SASSARI, VI GIOCHERETE TUTTO NELLA GARA... 6IN CONTROPIEDEdi DAN PETERSON

La persona voleva dire... vincere la partita «chiave». Per l’Armani Milano, che si trova sotto 1-3 in semifinale contro la Dinamo Sassari, quella partita chiave è... Gara 6. Uno può obbiettare, dicendomi: «Ma Peterson, non ha fatto un balzo troppo in avanti? Non giocano Gara 5, al Forum di Assago, stasera?» Certo, e lo so. Ma la gara «cardine» della serie sarà Gara 6. L’Armani Milano deve pensare così: «Niente regali al Forum. Vinciamo Gara 5 e Gara 7 in casa. Tutto dipende dalla partita a Sassari... Gara 6». Chiaro, non può pensare queste

cose con presunzione, ma con logica. Sassari è diventata la rivale più terribile dell’Olimpia, ha già battuto Milano nella Super Coppa, nella Coppa Italia e in Gara 1 di questa serie, proprio al Forum. Quindi, umiltà e volare in basso. Milano, invece, deve pensare a Gara 5 come una «gara ponte», ma anche per ricordare come hanno battuto Sassari in Gara 2. Cioè con una reattività pazzesca. Sapevo che Milano avrebbe vinto Gara 2 dopo due azioni in attacco: palle vaganti recuperate e trasformate in canestri. Io sono «schiavo» della reattività e

l’Armani era super-reattiva in Gara 2. Ma ci vuole ben altro: una grande concentrazione mentale per l’intera partita, che Milano dimentica più del necessario. Anzi, pause terrificanti, blackout, crolli, tecnici, espulsioni e altro. Dall’altra parte, Milano affronta un avversario che ha avuto un tracollo alla fine della stagione regolare, ma che si è rialzato e ha raggiunto il top della forma nel momento più importante dell’anno. Anzi, avesse dovuto giocare i quarti di Eurolega, Sassari sarebbe da Final Four: è una formazione temprata,esperta e... fresca. Milano deve applicare la mente al 100% per 40’. Fare il 99% o 39’ non basterà contro una squadra che vola come un aliante.

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DAVIDE MOSCARDELLIAttaccante del Lecce� #11ideale / Barbuti in attività (retweet di @Moscagol)

La vignettadi Valerio Marini

Twitter

ROBERTA VINCITennista, specialista doppio...e vabbè... #hodettotutto #idolo #tornobambina @roberta_vinci

KEVIN-PRINCE BOATENGEx giocatore Schalke 04 � Vacanze in famiglia... niente di meglio!!! @KPBofficial

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione QuotidianiSede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - MilanoResponsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea [email protected] - fax 02.62051000© COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANITutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di leggeDIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIAMILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281DISTRIBUZIONEm-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306SERVIZIO CLIENTICasella Postale 10601 - 20110 Milano CP IsolaTel. 02.63798511 - email: [email protected]À RCS MEDIAGROUP S.P.A.DIR. COMMUNICATION SOLUTIONS - Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848www.rcscommunicationsolutions.it

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La tiratura di venerdì 5 giugno è stata di 288.773 copie

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DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

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VICEDIRETTORE VICARIOGianni Valenti

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VICEDIRETTORIPier Bergonzi

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Maurizio Costa

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti,Laura Cioli,Paolo Colonna,Teresa Cremisi,Dario Frigerio,Tom Mockridge,Stefano Simontacchi

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

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Page 34: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

34

HAMILTON MA CHE COSA COMBINI?

� 1 Lewis Hamilton in testacoda nelle prime libere, con il compagno-rivale Nico Rosberg (a destra) che gli passa accanto � 2 Hamilton esce dalla W06 dopo il botto nelle seconde libere � 3-4-5-6 La sequenza dell’incidente: Lewis perde il controllo sul bagnato, la Mercedes impatta contro le barriere, l’inglese cammi- na nella via di fuga e rientra al box REUTERS-COLOMBO

3

1

Lewis-Mercedes, piove sul bagnato1L’inglese esce sotto l’acqua e sbatte. Wolff: «Era per regolare la frizione». Ferrari ok

Andrea CremonesiINVIATO A MONTREAL (CANADA)

N on ha fatto neppure in tempo a far dimen-ticare la figuraccia di Montecarlo, che laMercedes ci è ricascata. Questo pasticcio

ha conseguenze decisamente inferiori, perché èaccaduto in una sessione di prove libere, ma pro-prio perché non c’era alcunché d’importante inpalio è apparsa ancora più incomprensibile ladecisione di spedire in pista Lewis Hamilton eNico Rosberg sotto il diluvio, per di più con gom-me intermedie e su una pista che, con i murettimolto vicini al nastro d’asfalto, difficilmente perdona gli errori.

ALTRO PASTICCIO Ma che cosa è successo? Era-no trascorsi appena 35 minuti, quando sulle tri-bune sono comparsi ombrelli e impermeabili,segnale inequivocabile che la pioggia era comin-ciata a scendere. Le previsioni avevano comun-que avvertito per tempo i team, costringendoli acomprimere il programma di lavoro nella pri-missima fase della sessione pomeridiana. Così,quando puntualmente si è scatenato il tempora-le, delle coperture supersoffici si era già esami-

nato comportamento, prestazioni e durata, do-po che al mattino si era fatto lo stesso con le mor-bide. La classifica a quel punto vedeva Hamil-ton, che qui si è già imposto tre volte, primo con3 decimi sui ferraristi Vettel e Rakkonen (divisida soli 6 millesimi) e quattro e mezzo sul compa-gno di squadra Rosberg. Sembrava finita lì, coni piloti che saggiamente ritornavano ai box. In-vece, nella sorpresa generale, le due Frecce d’ar-gento si sono ripresentate alla fine della corsiadei box sotto un cielo da paura. «Volevamo rego-lare le frizioni, un lavoro che si può fare anche inqueste condizioni», è stata la giustificazione diToto Wolff. «Non era pericoloso per testare lepartenze», ha aggiunto Rosberg. Fatto sta chequando la Mercedes di Hamilton è giunta neipressi del tornantino ha iniziato a scivolare e,con le gomme bloccate, ha trasformato Lewis inpasseggero. La macchina ha proseguito la suacorsa lungo la via di fuga, per arrestarsi nella filadi gomme. «È stato un mio errore», ha detto ilcampione del mondo, addossandosi la respon-sabilità. L’ennesimo per Lewis che, dopo esserefinito in testacoda al mattino, in quei 35 minutipomeridiani, probabilmente sotto pressione perla necessità di completare il programma sul-l’asfalto asciutto, ha rischiato prima di tampona-

re la Lotus di Grosjean all’ultima chicane, quindinello stesso punto, sbagliando traiettoria, è sta-to protagonista di un brusco salto sul cordolo,dove ha rischiato di danneggiare il fondo. «Mon-tecarlo gli ha tolto sicurezza? Lo spero — è statoil commento di Nico —, ma la verità è che il ve-nerdì bisogna osare per trovare il limite».

RIVALI Però non è stata l’ala anteriore rotta daLewis contro le barriere a preoccupare partico-larmente la Mercedes. Assai più allarmante peril team iridato la prestazione della Ferrari: perquello che si è potuto vedere in quei 35’ asciutti,Vettel e Raikkonen hanno ottenuto prestazioniincoraggianti. Se sul giro secco Lewis è stato piùefficace, il ritmo della rossa è stato al livello, senon superiore, rispetto a quello dei rivali. «LaFerrari è stata più veloce di noi», ha riconosciutoWolff. «Sotto il profilo del motore hanno sicura-mente fatto un passo avanti, sarà interessantevedere domani (oggi; n.d.r.) quanto», ha ag-giunto Hamilton. «È la nostra preoccupazionemaggiore», ha concluso Rosberg. Insomma per ilmomento aver deciso di gettare nella mischia ilterzo propulsore è parsa una mossa azzeccataper provare finalmente a dare l’assalto alla pole(manca alla rossa dal GP di Germania 2012) e

poi a una vittoria che su questa pista manca da11 anni (allora a trionfare era stato Schumi conla Ferrari vincitutto). Raikkonen e Vettel ci pro-veranno certamente, forti anche delle due mi-gliori velocità di punta con 336,2 e 335,8 km/hcontro i soli 329 e 328 di Hamilton e Rosberg.Ma poiché spesso in passato le promesse dellalibere sono naufragate alla resa dei conti dellequalifiche, da Arrivabene in giù restano pruden-ti e non si sbilanciano in pronostici.

OUTSIDER Dietro il duo Mercedes e Ferrari, sisono piazzati Maldonado, Bottas, Grosjean e Massa, ovvero le due Lotus e le due Williams.Non a caso, visto che come la Mercedes pure lo-ro montavano power unit nuove di zecca: oltreal tradizionale motore termico, sono stati cam-biati turbo, kers, ers, batterie e centralina elet-tronica, quest’ultima non sulla vettura di Hamil-ton dove era già montato il secondo esemplare.«Abbiamo lavorato sulla affidabilità di questi componenti — è stata la spiegazione di GeoffWillis, responsabile delle tecnologie Mercedes —, questo ci permetterà di usarle in gara al 100per cento, mentre sinora avevamo un po’ di pau-ra a spingerle sino in fondo».

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f20 ANNI FA I guai al cambio e il sorpasso d’oro su SchumiAlesi: «Montreal, vittoria che vale una carriera»

Pino Allievi

C’ è anche lui a Montreal. Non poteva esse-re diversamente, per un uomo legato aglieventi della propria vita, affezionato ai

luoghi, ai ricordi. Jean Alesi ha vinto un solo granpremio ma ha una popolarità superiore a chi, ma-gari, è riuscito a conquistare un Mondiale. Perchéqualsiasi cosa faccia, riesce a trasmettere amore,passione, sentimenti. Alesi è matto e piace per lasua non omologazione a un mondo dell’auto ap-piattito sui luoghi comuni. «Sino al giorno prima– racconta –, io ero il “figlio del carrozziere”, ov-vero di mio papà, conosciuto da tutti ad Avigno-ne. Poi sono diventato Jean, e per qualcuno JeanAlesi. Tutto è cambiato l’11 giugno 1995, giornodel mio 31° compleanno, quando vinsi a Montre-al. Fortuna? Ma dai! Schumacher era davanti e a

un certo punto ha avuto un problema al cambio eio l’ho superato andando a vincere. Al primo giroero già secondo dopo averne passati tre mica daridere: Berger e Coulthard, poi Hill…».

GARA MEMORABILE Una corsa in salita, senzamai darsi per vinto né recriminare: «Avrei ottenu-to 7 successi in F.1. Ero in testa, mi sono semprefermato per problemi stupidi. Quel giorno aMontreal l’attimo più bello fu quando, nel grandevideo delle tribune, notai la gente che impazzivadi gioia. Cosa è successo?, mi chiesi. Poi vidi da-vanti a me la Ferrari di Michael che rallentava. Lasuperai di slancio. La folla esultava per me! Me-glio una vittoria così che 100 successi anonimi.Dopo il traguardo, tentai di arrivare ai box a brac-cia alzate, come fanno i ciclisti, ma si spense ilmotore. Nell’attimo in cui uscii dall’abitacolopassava Schumacher, il quale mi fece cenno di

salire a bordo con lui. Arrivai in trionfo».

RIMPIANTO ROSSO Alesi è incontenibile anchese da allora sono trascorsi vent’anni, una vita.Ora ha un figlio che corre, Giuliano, che di annine ha 16: «Sto tentando di trasmettergli tante co-se. Ma Giuliano non è un Alesi: è troppo calmo,ha una passione diversa. Però va forte e ho capitoche dovrò trovargli degli sponsor per andareavanti…». Ha un solo grande rimpianto, Jean:«Per il mio 50° compleanno, Montezemolo mipromise che mi avrebbe regalato alcuni giri a Fio-rano su una Ferrari. Una gioia immensa: lo dissiai familiari, agli amici più intimi. Poi non si fecepiù vivo e ci restai malissimo». Acqua passata,Alesi continua ad amare la Ferrari, ma nel frat-tempo è diventato testimonial Mercedes. E ci saràpure un perché…

© RIPRODUZIONE RISERVATAJean Alesi festeggia la vittoria del GP Canada ‘95 REUTERS

Formula 1RGP Canada

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35SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Vettel, motore promosso«Abbiamo fatto progressi»1Sul passo gara la rossa meglio della Mercedes. Allison punzecchia un Raikkonen nervoso: «In qualifica si distrae e pregiudica il risultato»

Domani sul circuito Gilles Villeneuve di Montreal (4.361 m) si corre il GP Canada, 7a tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 70 giri per 305,27 km. Tutto l’evento in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (-6 ore rispetto a Montreal).OGGI Terze libere dalle 16 alle 17; differita alle 22.50 su Rai Sport 1.

Qualifiche alle 19; differita alle 23.15su Rai 2.DOMANI Gara alle 20; differita alle 23 su Rai 2.WWW.GAZZETTA.IT Tempo reale, notizie, risultati, curiosità e foto sul nostro sito.GAZZETTATV Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri

inviati a Montreal.MONDIALE PILOTI 1. Hamilton (GB-Mercedes) 126 punti; 2. Rosberg (Ger-Mercedes) 116; 3. Vettel (Ger-Ferrari) 98; 4. Raikkonen (Fin-Ferrari) 60; 5. Bottas (Fin-Williams) 42; 6. Massa (Bra-Williams) 39; 7. Ricciardo (Aus-Red Bull) 35; 8. Kvyat (Rus-Red Bull) 17;9. Nasr (Bra-Sauber) 16; 10. Grosjean

(Fra-Lotus) 16; 11. Perez (Mes-Force India) 11; 12. Sainz (Spa-Toro Rosso) 9; 13. Hülkenberg (Ger-Force India) 6; 14. Verstappen (Ola-Toro Rosso) 6; 15. Ericsson (Sve-Sauber) 5; 16. Button (GB-McLaren) 4.COSTRUTTORI 1. Mercedes 242 punti; 2. Ferrari 158; 3. Williams 81; 4. Red Bull 52; 5. Sauber 21; 6. Force India 17.

POLE ALLE 19DIRETTA SKY

DIFFERITA RAI

Paolo IanieriINVIATO A MONTREAL

Imbrigliata all’interno di unblocco Mercedes (tra teamufficiale e monoposto che

montano il V6 tedesco la classi-fica del giorno ne conta 6 tra leprime 8), la Ferrari si concentranel fare al meglio i compiti in vi-sta di un gran premio che, lo di-ce la tradizione, potrebbe rega-lare mille sorprese. E che l’arro-ganza che in casa Mercedes,che sembra viaggiare di paripasso alla velocità in pista dellesue monoposto, alla fine po-trebbe anche incanalare sullastrada di Maranello.

COMPARAZIONE La pioggia datutti temuta, è rimasta lontanadall’isola di Notre Dame fino ametà del pomeriggio, permet-tendo alle squadre di lavorarenon solo al mattino, ma anchenella prima mezz’ora della FP2,montando sia le gomme morbi-de che quelle supersoft. Due

ore d’oro per la Ferrari, che do-veva trovare in pista le prime ri-sposte al debutto del nuovo mo-tore, accreditato di una trentinadi cavalli in più grazie a modifi-che della camera di combustio-ne, dei pistoni e degli alberi acamme. Nessuna ricerca ditempi, piuttosto un prezioso la-voro di comparazione con cari-chi di benzina e assetti diversi,in vista sia della qualifica di og-gi, ma soprattutto della gara didomani. «Abbiamo dovutomassimizzare il tempo a dispo-sizione – spiega Vettel a finegiornata – e tutto sembra fun-zionare come ci aspettavamo.Le Mercedes sono chiaramentele più veloci, e sarebbe una sor-presa se fosse il contrario, ma lamia sensazione è che abbiamofatto qualche progresso».

PROGRESSI Una posizione con-divisa anche da James Allison,direttore tecnico della rossa:«Solitamente ogni squadra ilvenerdì segue sempre lo stessoprogramma, così che alla fine

della giornata si riesce ad avereun quadro abbastanza realisti-co di cosa si è fatto anche incomparazione ai rivali, ma conla pioggia che ha condizionatoil secondo turno tutti sono staticostretti a cambiare e diventapiù difficile giudicare lo stato disalute. In ogni caso, credo di

no con le morbide), è dal passogara che la Ferrari appare con-fortata, con un ritmo veloce ecostante che al pomeriggio èapparso addirittura superiorealla Mercedes. Ma è anche veroche con solo mezz’ora utile, lacomparazione risulta partico-larmente complicata. Per gua-dagnare tempo, poi, dopo averprovato il giro veloce Seb e Kimisi sono divisi il lavoro, con il te-desco in pista con gomme supersoffici e il finlandese con lemorbide. «Il nostro è stato unlavoro normale, come sempre»risponde con una certa strafot-tenza Raikkonen, che a un certopunto alla radio è sembrato la-mentarsi di «qualche esitazio-ne» del motore. «Non parlavodel motore, ascoltate in manie-ra più attenta» replica stizzitoprima di andare via.

TIRATA D’ORECCHIE Un Kiminervoso, che in un momentodecisivo per giocarsi la ricon-ferma, sa di dover portare a ca-sa risultati. Del resto lo stessoAllison, pure se elegantemente,pungola il finlandese. «Speroche Seb continui a divertirsi co-me ha fatto finora. Quanto a Ki-mi, in qualifica può essere di-stratto da piccole cose che poipregiudicano il risultato. Stia-mo lavorando duramente perfar sì che nei momenti decisivitutto funzioni al meglio e luipossa essere concentrato a gui-dare il meglio possibile». Tra-dotto: noi facciamo il nostro,ma Kimi impari a guidare soprai problemi.

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Sebastian Vettel sulla SF15-T: il tedesco a Montreal ha vinto una volta REUTERS

� MONTREAL — Tramonta l’idea di ripristinare i rifornimenti in corsa: non è ancora una decisione definitiva (l’ultima parola spetterà ai team principal) ma nella riunione di giovedì pomeriggio tra i d.s. e il delegato della Fia, Charlie Withing, la proposta è stata bocciata. I rifornimenti non migliorerebbero lo spettacolo (i sorpassi nel 2010 sono raddoppiati rispetto al 2009, ultimo anno con la formula del rabbocco di carburante) e farebbe crescere i costi (il primo anno con un aggravio di 1 milione di euro, poi di 500 mila). Inoltre i team si sono detti contrari al ritorno alla vecchia formula di qualificarsi con una quantità di carburante che si sarebbe poi dovuta usare per l’inizio della gara perché non consente di percepire chi è davvero il più veloce così come la proposta di adeguare il flusso di carburante alla velocità con la quale i meccanici cambiano ora gli pneumatici, tra i 2 e 2,5 secondi in condizioni normali: troppo rischioso. Ora il suggerimento dei d.s. torna sul tavolo del gruppo strategico di lavoro dove siedono anche Ecclestone e Todt. Continua la discussione sul fronte gomme: Pirelli è favorevole a consentire alle scuderie una certa libertà di scelta delle mescole ma vuole garantirsi l’ultima parola per evitare azzardi che possano danneggiare l’immagine dell’azienda.

a.cr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

PROPOSTA BOCCIATA

Rifornimentiin gara, i teamdicono di no

LUNGHEZZACIRCUITO: 4.361 M

GIRI: 70DISTANZA GARA:

305,27 KMGIRO RECORD: 1’13”622

(BARRICHELLO 2002)

LIBERE 1POS PILOTA NAZ TEAM TEMPO DISTACCO

1. HAMILTON GB Mercedes 1'16"212

media 205,999 km/h

2. ROSBERG GER Mercedes 1'16"627 a 0"415

3. GROSJEAN FRA Lotus-Mercedes 1'17"721 a 1"509

4. HÜLKENBERG GER Force India-Mercedes 1'17"871 a 1"659

5. VETTEL GER Ferrari 1'17"905 a 1"693

6. MASSA BRA Williams-Mercedes 1'17"985 a 1"773

7. KVYAT RUS Red Bull-Renault 1'18"021 a 1"809

8. MALDONADO VEN Lotus-Mercedes 1'18"026 a 1"814

9. ALONSO SPA McLaren-Honda 1'18"128 a 1"916

10. VERSTAPPEN OLA Toro Rosso-Renault 1'18"257 a 2"045

11. BOTTAS FIN Williams-Mercedes 1'18"325 a 2"113

12. RAIKKONEN FIN Ferrari 1'18"439 a 2"227

13. PEREZ MES Force India-Mercedes 1'18"503 a 2"291

14. RICCIARDO AUS Red Bull-Renault 1'18"775 a 2"563

15. BUTTON GB McLaren-Honda 1'18"786 a 2"574

16. NASR BRA Sauber-Ferrari 1'18"948 a 2"736

17. SAINZ SPA Toro Rosso-Renault 1'19"065 a 2"853

18. ERICSSON SVE Sauber-Ferrari 1'19"165 a 2"953

19. MERHI SPA Manor Marussia-Ferrari 1'20"616 a 4"404

20. STEVENS GB Manor Marussia-Ferrari 1'20"624 a 4"412

LIBERE 2POS PILOTA NAZ TEAM TEMPO DISTACCO

1. HAMILTON GB Mercedes 1'15"988

media 206,606 km/h

2. VETTEL GER Ferrari 1'16"304 a 0"316

3. RAIKKONEN FIN Ferrari 1'16"310 a 0"322

4. ROSBERG GER Mercedes 1'16"440 a 0"452

5. MALDONADO VEN Lotus-Mercedes 1'16"600 a 0"612

6. BOTTAS FIN Williams-Mercedes 1'16"849 a 0"861

7. GROSJEAN FRA Lotus-Mercedes 1'16"864 a 0"876

8. MASSA BRA Williams-Mercedes 1'17"041 a 1"053

9. KVYAT RUS Red Bull-Renault 1'17"092 a 1"104

10. RICCIARDO AUS Red Bull-Renault 1'17"111 a 1"123

11. HÜLKENBERG GER Force India-Mercedes 1'17"120 a 1"132

12. ERICSSON SVE Sauber-Ferrari 1'17"261 a 1"273

13. SAINZ SPA Toro Rosso-Renault 1'17"318 a 1"330

14. PEREZ MES Force India-Mercedes 1'17"367 a 1"379

15. ALONSO SPA McLaren-Honda 1'17"627 a 1"639

16. VERSTAPPEN OLA Toro Rosso-Renault 1'17"657 a 1"669

17. NASR BRA Sauber-Ferrari 1'17"751 a 1"763

18. BUTTON GB McLaren-Honda 1'18"135 a 2"147

19. MERHI SPA Manor Marussia-Ferrari 1'19"531 a 3"543

20. STEVENS GB Manor Marussia-Ferrari 1'19"734 a 3"746

I TEMPI DEL VENERDÌ

poter dire che siamo andati ab-bastanza bene».

BUON PASSO Se sul giro seccola Mercedes è apparsa inavvici-nabile (con le super soft Vettel eRaikkonen hanno girato un de-cimo più piano di quanto fattoda Hamilton e Rosberg al matti-

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37SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L'IDENTIKIT

ANDREA DOVIZIOSONATO IL 23 MARZO 1986A FORLIMPOPOLI (FORLÌ-CESENA)RUOLO PILOTA DUCATI IN MOTOGP

L’EUROPEO 125Nel 2001 vince l’Europeo 125 e debutta nel Mondiale 125 con l’Aprilia.IL MONDIALE 125Dal 2002 al 2004 corre ancora in 125, ma con la Honda. Il 2004 è il suo anno migliore: 5 vittorie e titolo iridato.QUASI CAMPIONE IN 250Dal 2005 al 2007 è in 250, sempre con la Honda. Nel 2006 e nel 2007 è 2° nel Mondiale dietro Lorenzo. IN MOTOGPSbarca in MotoGP nel 2008. Rimane fino al 2011 con la Honda.Nel 2012 passa alla Yamaha Tech3, dal 2013 è in Ducati. PALMARESFinora ha corso 228 GP nel Mondiale, con 10 vittorie, 69 podi complessivi e 16 pole.

� 1. Andrea Dovizioso e Sebastien Ogier sulla VolkswagenPolo R con cui il pilota francese corre nel Mondiale rally � 2. Il due volte iridato nel Wrc spiega al ducatista come sono fatte le gomme da rally � 3. Dovi tra Ogier e (a destra) il navigatore Julien Ingrassia � 4. La Polo R in azione sulle dune di Olbia BETTIOL

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L'IDENTIKIT

SEBASTIENOGIERNATO IL 17 DICEMBRE 1983A GAP (FRANCIA)RUOLO PILOTA VOLKSWAGENNEL MONDIALE RALLY

ALL’OMBRA DI LOEBDebutta nel Mondiale rally nel2008, correndo alcune garesu Citroën. Dal 2009 al 2011 èancora pilota della Casafrancese, con cui conquistaun 3° posto iridato (2011). Nel2012 passa alla Skoda.LA SVOLTA VOLKSWAGENDal 2013 corre con la Poloe i successi arrivano aripetizione. Vince 9 rally nel2013 e 8 nel 2014, laureandosi in entrambe le stagioni campione del mondo. Quest’anno ha già portato a casa 3 successi (Mon- tecarlo, Svezia e Messico) ed èal comando della classifica. I NUMERIOgier ha disputato 89 rally iridati, vincendone 27. Ha conquistato anche 339 speciali, 39 podi complessivi e 1.091 punti.

«Macché MotoGP, questa è follia»1Il ducatista Dovizioso ha provato con Ogier sulla Polo R una speciale del Rally Sardegna

Filippo FalsaperlaINVIATO AD ARZACHENA (OT)

L a baldanza si è spenta pre-sto. Andrea Dovizioso siarrampica su un muretto

di pietra dopo una breve cam-minata cercando di non farespiacevoli incontri con qualcheserpentello. Sulla Crucitta, unluogo-simbolo per il rallismo italiano, il sole batte a piombo.Annunciato da un sibilo che ri-corda vagamente le vecchie500 2T, Sebastien Ogier mettedi traverso e affronta a una ve-locità folle il curvone a sinistrache porta verso la cima dellamontagna, scomparendo inuna frazione di secondo in unanuvola. Andrea sembra ondeg-giare. Ha la prontezza di scap-pare dalla miriade di sassi spa-rati dalla Polo R Wrc, ma le sueconvinzioni vacillano. «Non so-no più tanto sicuro di volercisalire». Una battuta che diven-ta convinzione quando il duevolte iridato fa il percorso in-verso, in discesa, ancora più ve-loce.

RASSICURAZIONI «Ma no, staitranquillo – cerca di rassicurar-lo Seb, una volta tornato alcampo base –, quella è la partepiù veloce. Dopo diventa piùlenta. Anche più tecnica, vedraiche ti diverti. Poi sei abituatoalla velocità, non avrai proble-mi». Dovi è affascinato dallaPolo R Wrc, dal 2013 domina-trice del Mondiale grazie so-prattutto a Ogier. Tant’è che il

forlivese vorrebbe usarla neirally-show di fine anno.

BATTAGLIA «Non vado male –ricorda Dovi –. Ho fatto dueRally di Monza e un MotorShow, nel 2011. Sono arrivatoin finale perdendo da Solberg,ma in semifinale avevo battutoLatvala, che aveva la mia stessaFord. Però lì è tutto più facile,perché il fondo è misto e bastaguidare dolcemente». Questaesperienza sarà più brutale eDovi se ne rende conto ben pre-sto. I meccanici gli sistemano ilsedile. Julien Ingrassia, france-se di chiara origine siciliana, dasempre al fianco di Seb, glispiega: «Io non guardo mai lastrada, non mi serve. Sento lefrenate e le curve dal movimen-to del mio bacino. E poi forse èmeglio non vederla, la stra-da...».

DECISIONE I meccanici metto-no dell’imbottitura sotto il se-dere del copilota Dovi, i piedinon arrivano alla pedana e An-drea gioca come un ragazzinosul dondolo. Forse Ogier prepa-ra un tiro mancino: «Io non fac-cio il “tassista”. Non andrò piùforte del solito per spaventarlo(questo, per Dovi, sembra posi-tivo; n.d.r.), ma nemmeno piùpiano (questa invece per il du-catista è davvero una brutta no-tizia; n.d.r.)». Si parte poco pri-ma dell’ora di pranzo e qualcu-no consiglia ad Andrea di nonmangiare nulla. Sarà un indi-zio? Lo si vedrà dopo, quandola Polo R inizia a percorrere la

speciale su e giù, con la teleca-mera di bordo che riprende tut-to. Al primo curvone, quellodove prima era stato spettato-re, Dovi si aggrappa quasi ter-rorizzato al poggiatesta del se-dile in carbonio. Poi arriva unaserie di porca-qui e porca-lì...

ECCITATO Dopo 15 minuti e 37secondi, Dovi finalmente scen-de dalla Polo. Seb ridacchia, ri-cordando, col suo ciuffo bion-dastro, il quasi omonimo ferra-rista Vettel: «Andrea è stato unbuon passeggero, non ha urlatonemmeno una volta!». Dovinon appare altrettanto rilassa-to: «È la cosa più terrificanteche abbia mai fatto! Altro cheMotoGP. Qui la strada è stretta,ci sono sassi da tutte le parti e sidanno delle botte pazzesche.Vedevo un sasso enorme e pen-savo “lo evita”, invece niente, dentro. Si fa tutto a una veloci-tà che non riesci nemmeno adescrivere. È una sensazioneintensissima».

PIACERE Dovi ci mette del tem-po per riprendere... conoscen-za: «Ad un certo punto vuoi so-lo che finisca al più presto. So-prattutto quando siamo tornatigiù in discesa. Una cosa inde-scrivibile. Però quando mi ha detto se volevo rifarla una se-conda volta ho risposto di sì.Subentra una sensazione di-versa: la paura che diventa pia-cere. Cercate di capirmi, è co-me una profonda “eccitazio-ne”, che dura non pochi attimima qualche minuto. Mi sono

reso conto che non puoi salirein macchina e fare il Mondiale:servono anni di esperienza etanti chilometri. Impressionan-te». Un’emozione forte che ser-ve anche a dimenticare il GPd’Italia: «La delusione per ilMugello è stata grandissima.Per fortuna ho avuto tanti im-pegni promozionali, così nonsono stato a casa e non ho rivi-sto le immagini. Veramenteuna disdetta, perché potevamofare un podio facile, anche seLorenzo non era avvicinabile.Cos’è successo? Ancora stannostudiando la corona, ma un er-rore di montaggio sembraescluso. La cosa positiva è chequesta rabbia si sta trasforman-do in carica, per fare bene lasettimana prossima a Barcello-na».

BEFFA Non è sereno nemmenoOgier, si trova davanti «la garapiù difficile dell’anno. Qui inSardegna ho vinto due volte,ma con la nuova regola che fapartire davanti chi comanda ilMondiale non ho speranze divincere la gara. Troppo pena-lizzante. Comunque ho unbuon vantaggio in classifica. Leprossime tre gare, sullo sterra-to, saranno complicate. Ma poiper fortuna c’è un round suasfalto, meno penalizzante. In-somma, sono ottimista per ilcampionato. In ogni caso il so-gno di vincere il Mondiale l’hogià raggiunto, e addirittura hofatto il bis. Quindi sono sere-no».

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� «Jumping in the dust», ovvero saltando nella polvere. Più che uno slogan è il marchio di fabbrica del Rally d’Italia-Sardegna, rimasto l’unico insieme a quello finlandese col fondo sterrato. Dall’11 al 14 giugno saranno 62 gli equipaggi di 25 nazionalità diverse a partecipare alla sesta prova del mondiale rally. «È il rally più bello del mondo - ha dettoil presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani -. Non è facile organizzare in Sardegna, ma allo stesso tempo questa è una gara-gioiello e va difesa. Lo abbiamo fatto e siamo già in calendario anche per il 2016». Giovedì 11 la super speciale a Cagliari: il percorso sarà quasi uguale a quello dello scorso anno (cambiano i salti, spostati di qualche metro verso il mare).Saranno montate delle tribune a pagamento lungo tutto il lato che dà verso la città e i piloti faranno due giri invece che uno. La base sarà ad Alghero, le prove speciali tra Logudoro e Medio Campidano.

Gianluca Scarlata

LA PRESENTAZIONE

Sticchi Damiani«Che gara, va tutelata»

ANDREA DOVIZIOSOSULL’ESPERIENZA CON OGIER

È STATA UNA COSA TERRIFICANTE. C’ERA UN

SASSO ENORME E HO PENSATO: “LO EVITA”,

INVECE NIENTE, DENTRO

IL DUCATISTAE LA PAURA A BORDO

ARRIVI A UN PUNTO IN CUI VUOI SOLO CHE

FINISCA AL PIÙ PRESTO. SPECIE QUANDO SIAMO

TORNATI IN DISCESA...

SBK IN PORTOGALLO

Lampo Giugliano: davanti a Rea«Biaggi? Curioso di rivederlo»Paolo GozziPORTIMAO (PORTOGALLO)

I n attesa di Max Biaggi ci go-diamo Davide Giugliano pri-matista del venerdì a Porti-

mao. Il ducatista, influenzato,semina la Kawasaki del capofilaMondiale Jonathan Rea di nuovodavanti al compagno-rivale TomSykes. Nella conferenza stampa

di fine giornata è il ritorno delCorsaro a tenere banco: «Max èun grandissimo pilota e un puntodi riferimento, sarà interessantevedere di cosa è ancora capace difare a quasi 44 anni dopo tre distop», risponde Giugliano. ATom Sykes tornano in mente vec-chi duelli: «Nel 2012 mi ha frega-to per mezzo punto, Max sta di-mostrando di avere coraggio epassione, lo ammiro». Il canniba-

le Jonathan Rea, 8 vittorie e 4 se-condi in 12 gare, pensa che «ilsuo rientro è una bellissima noti-zia per tutta la Sbk». Oggi Biaggicommenterà la Superpole in tvcon un’Aprilia sottotono: LeonHaslam, perso il primo turnocausa motore a fine chilometrag-gio, ieri era 8° davanti al compa-gno Jordi Torres. Bene AyrtonBadovini, 5° con la Bmw.

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Risultati - Così la 1a giornata di prove del GP Portogallo, 7° round (su 13) del Mondiale Superbike a Portimao (4.592 m):1. Giugliano (Ita-Ducati) 1’43”323; 2. J.Rea (GB-Kawasaki) 1’43”381; 3. Sykes (GB-Kawasaki) 1’43”596; 4. Davies (GB-Ducati) 1’43”776; 5. Badovini (Ita-Bmw) 1’43”819; 6. A.Lowes (GB-Suzuki) 1’43”942; 7. Guintoli (Fra-Honda) 1’44”118; 8. Haslam (GB-Aprilia) 1’44”134; 9. Torres (Spa-Aprilia) 1’44”240; 10. Baiocco (Ita-Ducati) 1’44”270.In tv - Su Italia 1 oggi alle 16 Su-perpole, domani alle 11.30 gara-1 Sbk, alle 12.40 gara Supersport e alle 14.10 gara-2 Sbk. Italia 2 offre anche l’Europeo Stock 600 (oggi alle 18.50) e la Coppa del Mondo Stock 1000 (domani alle 15.15).

WTCC IN RUSSIA

Tarquini fulmine� (an.gat.) Gabriele Tarquini (Honda) è il più veloce (1’38”460) nei test del Wtcc a Mosca. Alle sue spalle la Citroën C-Elysée di Yvan Muller. Quarto il leader del mondiale Jose Maria Lopez (Citroën). Oggi le qualifiche alle 12.30 (diretta Eurosport).

F.4 TEDESCA

Schumi Jr in difficoltà� (an.gat.) Inizia in salita il

weekend di Mick Schumachersul Red Bull Ring di Zeltweg (Austria), sede della 2a prova del campionato tedesco di F.4. Il figlio di Michael ha chiuso 13° e 17° le due sessioni di libere.

FORMULA E

Si corre a Mosca� (an.gat.) Oggi a Mosca (qualifiche alle 11, gara alle 15: diretta Fox Sports 2 HD) si corre il 9° round della Formula E. In classifica Nelsinho Piquet è primo con 103 punti davanti a Buemi (101) e Di Grassi (93).

TACCUINO

MotoriRL’incontro.

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39SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ciro ScognamiglioINVIATO A LONDRA

twitter@cirogazzetta

L a quiete prima della tempesta deve essereproprio qualcosa del genere. Alle sei dellasera di un venerdì, la fine della settimana la-

vorativa ‘classica’, c’è calma attorno e anche den-tro al Velodromo Olimpico di Londra. Bradley Wiggins è solo una faccia barbuta e concentratasu un manifesto. È proprio qui che domani il Baro-netto tenterà di battere il record dell’Ora, ma in-tanto il Lee Valley VeloPark è dei comuni mortali.Ce ne sono 12 in pista per vivere una «taster ses-sion» di un’ora, una prima voltasull’anello: 35 sterline (poco piùdi 40 euro) per gli adulti, 25 peri bambini, bici e casco compresi.Ci si diverte. Le voci rimbomba-no, sugli spalti solo qualche pa-rente. Domani non ci sarà unasola sedia vuota su 6000, e mol-te richieste di accredito stampasono state respinte. L’Ora diWiggins non è né un grande gi-ro né una classica monumento, ma rischia di di-ventare l’evento ciclistico dell’anno.

PAROLE Il riferimento è il primato di Dowsett:52,937 km. Ma addirittura per qualcuno Wigginspotrebbe non andare troppo lontano dal 56,375di Chris Boardman, la distanza maggiore mai per-corsa (a Manchester, il 6 settembre 1996) poimessa fuorilegge dall’Uci come le altre ottenutecon bici speciali. Boardman e Wiggins si conosco-no bene. Il rapporto è buono, anche se i bene in-formati raccontano di qualche screzio quandoWiggins correva per la Credit Agricole (2004-2005) senza entusiasmare: il team manager Lege-ay aveva utilizzato Boardman come consulente,ma con scarsi risultati. Acqua passata. Lontanodai riflettori, Boardman e Wiggins si sono incon-trati qualche settimana fa al velodromo di Maior-ca: «Brad si sta preparando con scrupolo — rac-

conta ora Boardman —, io mi sono limitato a rac-comandargli di provare a fare una simulazione digara di almeno 30 minuti. È fondamentale. Io nefeci una provando una posizione estrema che do-po mezz’ora mi fece venire i crampi. Se quella pro-va fosse durata solo 25 minuti, non l’avrei mai sa-puto». Ma ci sono delle similitudini tra lui e il pri-mo britannico capace di vincere il Tour? «Sì —continua Boardman, che dovrebbe essere presen-te all’evento, così come il grande Miguel Indurain—. Io vedevo il mio ritiro all’orizzonte, avevo fir-mato l’ultimo contratto, stavo perdendo interesseper la bici e allora decisi di concentrarmi solo perprogetti che mi affascinavano. L’Ora era esatta-mente questo. Per Brad è lo stesso. È un esercizio

in cui, se fai bene i compiti a ca-sa, puoi essere quasi certo che lecose andranno come hai stabili-to».

AMBIENTE In effetti sembrache sia proprio questa una delleragioni del buon umore cheWiggins ha mostrato in questiultimi giorni di rifinitura (nep-pure oggi, salvo sorprese, do-

vrebbe allenarsi nel velodromo). Una Roubaix, eanche un Tour, possono essere influenzati da unaserie infinita di fattori ‘esterni’. L’Ora molto me-no, pur se il Baronetto avrebbe confessato di te-mere per una pressione dell’aria troppo alta, fat-tore che potrebbe togliere alcune centinaia di me-tri alla prestazione. «È la cosa che amo di più fare– ha ammesso Wiggins, 35 anni —. È come unacrono, ma non devi pensare a Tony Martin o Fa-bian Cancellara. È uno sforzo tutto sommato pre-vedibile, e ciò mi rende calmo. Darò il massimo».E questo, pare, chiude la porta alla possibilità cheabbia pensato a una strategia alla ‘Bubka’, cioè abattere il record senza però toccare il suo limite,per mandare poi in scena un altro super-evento.«I’m never going to do it again», ha detto. «Non lofarò mai di nuovo». Capito perché vuole che siaindimenticabile?

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Ehi, Sir WigginsUna bici spazialeper l’Ora boom1Domani l’assalto ai 52,937 km. Ma il Baronetto vuole avvicinare i 56,375 km dell’amico Boardman

RIn pista, invece di Wiggo, ci sono 12 persone: hannopagato 35 sterlinel’ora per pedalare

PROGETTO DA 200 MILA EURO CON 50 PERSONE

� 1. Bradley Wiggins, 35 anni, su pista 3 titoli olimpici e 6 volte iridato GETTY � 2. Il manubrio in titanio della Bolide HR: pesa 600 gr ed è stato disegnato su misura � 3. Un'elaborazione 3D usata per studiare i flussi aerodinamici in curva. � 4. La Bolide HR vista di fronte: lo spazio tra forcella e ruota è di pochi millimetri

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Eugenio D'Alessiotwitter@eu_dal

N on c’è spazio per il caso. Nella creazionedella Bolide Hour Record, la bici di casaPinarello che Bradley Wiggins userà do-

mani a Londra nel suo assalto all’Ora, tutto è sta-to studiato e misurato con cura finissima. Pensateal lavoro di un sarto e al tempo necessario perrendere esatto un dettaglio. Perché si tratta di questo: pulire ogni imprecisione per rendereeterna un’Ora.

Fausto Pinarello, come nasce il progetto Bolide HR?«Siamo partiti dal modello Bolide ideato per lastrada e usato da Wiggins al Mondiale 2014. Ab-biamo mantenuto le geometrie originarie, moltoapprezzate dall’atleta, orientandoci verso dueobiettivi: aerodinamica e rigidità. Con Wigginsne abbiamo parlato alla Roubaix, ad aprile. Vole-vamo ridurre al minimo la dispersione di energia,così da assicurare alla ruota posteriore una tra-smissione ottimale dei watt espressi dall’atleta».

Quali sono le principali differenze tra i modelli?«Nel Bolide HR il numero dei componenti è infe-riore. Il Bolide da strada ha elementi che su pistadiventano superflui, come la zona frontale dellaforcella, sagomata per ospitare i freni. Nel BolideHR queste parti sono state ridisegnate lisce, cosìda ridurre turbolenze e resistenza aerodinamica.La forcella, ad esempio, è dritta e non più tonda,e la sua distanza con la ruota anteriore è stataridotta al minimo così da impedire il passaggiodell’aria. A quanto? Questione di millimetri».

Parliamo del telaio. «È un monoscocca in carbonio creato con unostampo unico. Per capirci: di solito un telaio tra-dizionale è composto da tre-quattro parti poi in-collate insieme. La nostra priorità, però, era otte-nere un prodotto molto rigido e leggero, capacedi evitare flessioni soprattutto in curva, doveWiggins trascorrerà circa metà della prova. Il pe-so? Telaio e forcella, insieme, 1.9 kg».

Il manubrio è stato ridisegnato. Perché?«Di solito, questo pezzo è in carbonio. Il progetto,però, ha richiesto l’impiego di un altro materiale,il titanio, che abbiamo fuso in polvere con un la-ser. Dopodiché, grazie a un modello 3D è statacreata una struttura solida disegnata sulla formadegli avambracci dell’atleta. Com’è stato possibi-le? Abbiamo scannerizzato Wiggins. Un progettocosì è quasi impossibile da realizzare in carbonio.

Il manubrio è un pezzo unico e molto leggero,solo 600 grammi. Il risultato è notevole: dietro glispessori per gli appoggi si genera una zona di bas-sa pressione che, migliorando la transizione tra leparti, riduce la resistenza all'aria».

Sella, pedali e tubolari: quali sono state le richiestedi Wiggins?«In generale non ha avanzato richieste specifi-che. Ha voluto un mezzo affidabile e molto rigi-do. La sella è una Fizik, ed è possibile che Wigginsscelga un modello leggermente più corto di quellitradizionali. Il reggisella integrato è lo stesso delBolide originario. I pedali sono Speedplay, i tubo-lari Vittoria Pista Gold».

Quanto pesa la bici?«L'intera Bolide HR pesa 7 chili ed è approvatadal regolamento UCI. Dopo il record, Wiggins po-trebbe fornirla in dotazione agli atleti della suasquadra (Team Wiggins, ndr)».

E i costi per la realizzazione? «Circa 200mila euro. Ci siamo avvalsi dell'espe-rienza degli ingegneri Jaguar e nel complessohanno lavorato circa 50 persone. Abbiamo conse-gnato la bici a Wiggins un mese fa: l'ha provata aManchester, a Maiorca, ancora a Manchester epoi a Londra».

Diciamolo con due numeri: quanto può guadagna-re Wiggins grazie alla Bolide HR?«Stimiamo un risparmio di watt pari al 20% ri-spetto alle bici tradizionali. In termini aerodina-mici rispetto alla Bolide originaria abbiamo regi-strato un miglioramento del 7,5%».

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Bradley Wigginscon Fausto Pinarello,53 anni,che guida l’azienda trevigiana fondata nel 1952 da papà Nane BETTINI

CiclismoRAl velodromo olimpico di Londra

Lutto per BaloccoE’ morta la mamma

� All’ospedale di Savigliano (Cuneo) è morta ieri Anna Ferrero Balocco, la mamma di Alessandra e Alberto Balocco, titolari dell’omonima azienda dolciaria di Fossano e sponsor della maglia rosa del Giro d’Italia dal 2013. I funerali si svolgeranno lunedì alle 10nel Duomo di Fossano.

fINTERVISTA A PINARELLO «Bradley scannerizzato in 3DE nasce il manubrio in titanio»

Il Direttore Andrea Monti e la Redazione Cicli-smo de La Gazzetta dello Sport si stringono all�ami-co Alberto Balocco e alla sua famiglia nel ricordodella cara mamma

Anna Ferrero- Milano, 5 giugno 2015.

Il Presidente Riccardo Taranto, l�AmministratoreDelegato Raimondo Zanaboni, il Direttore Gene-rale Paolo Bellino, i dirigenti e i colleghi di RCSSport sono vicini al Cavaliere Aldo Balocco, ai figliAlberto e Alessandra e familiari per la scomparsadella signora

Anna Ferrero Balocco- Milano, 5 giugno 2015.

L�organizzazione del Giro d�Italia e gli amici del-la corsa rosa si stringono con sincero affetto attor-no ad Alberto e alla sua famiglia, dolorosamentecolpiti dalla scomparsa della signora

Anna Ferrero Balocco- Milano, 5 giugno 2015.

Caro Giorgio, ti siamo affettuosamente vicini inquesto doloroso momento per la perdita dell�ado-rata

DanielaLuca Bianchin, Nicola Binda, Giuseppe Calvi, Vin-cenzo D�Angelo, Filippo Di Chiara, Giulio Di Feo,Carlo Laudisa. - Milano, 5 giugno 2015.

Il Presidente di A.DI.SE. Associazione Italiana Di-rettori Sportivi Carlo Regalia, i Vice Presidenti Clau-dio Molinari e Claudio Garzelli unitamente a tuttii consiglieri Piero Ausilio, Renato Cipollini, DanieleFaggiano, Daniela Gozzi, Riccardo Guffanti, Fran-co Iacopino, Bruno Iovino, Giuseppe Marotta, Ra-niero Pellegrini, Rinaldo Sagramola, Sergio Vigno-ni, ai Revisori Stefano Osti, Alessandro Badii,Osvaldo Chillari, ai collaboratori Alessandro Flisi,Antonella Nicolini e Maria Teresa Montaguti certidi interpretare il sentimento di tutti gli associati sistringono con affetto all�amico e collega GiorgioCasoni Perinetti, alle figlie Emanuela e Chiara perla prematura scomparsa dell�amata consorte emamma

Daniela Logiudice- Bologna, 5 giugno 2015.

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Solito guastafeste Wawrinka aspettail fab-four superstite 1Lo svizzero piega l’eroe di casa Tsonga e attende Djokovic o Murray: sfida sospesa con Nole in vantaggio

Vincenzo MartucciINVIATO A PARIGI

@VinceMartucci

I l Guastafeste è arrivato perprimo all’appuntamento.Con l’input tatuato sul-

l’avambraccio sinistro: «Ho pro-vato, ho sempre fallito. Non im-porta. Proverò di nuovo. Falliròmeglio». Il motto l’ha rubato aSamuel Beckett, sul web: «Ed ètagliato per la mia personalità.Proprio perdendo due volte alquinto set con Djokovic negliSlam del 2013 ho capito di esse-re a livello dei più forti». Il Gua-stafeste, al secolo StanWawrinka, che battendo Tson-ga è il primo finalista del RolandGarros, domani, sulla sacra ter-ra rossa di Parigi, l’ultimo Slamche resiste a Novak il terribile.Sempre che oggi, il numero 1del mondo domi Andy Murraynel quinto set del braccio di fer-ro sospeso ieri per oscurità e mi-naccia di bufera sul 6-3 6-3 5-73-3. Dopo il clamoroso passag-

gio a vuoto del serbo sul 5-5 delterzo.

AGGRESSIVITA’ «Stanimal», co-me lo chiama il caposquadrasvizzero, Roger Federer, «Stanthe man», come sbandiera sulleT-shirt, è un pic-chiatore scorbu-tico ed essenzia-le, clonato da co-ach Magnus Nor-man da quel-l’altro ruvidoenergumeno, Ro-bin Soderling,che battè qui perla prima voltaNadal nel 2009.E’ quello che pie-gò Rafa sotto iltraguardo dellatrionfale campagna dell’annoscorso, in Australia, dopo averseminato per strada anche Djko-vic con uno storico 9-7 al quintoset. E’ lo stesso Stan che ha pre-so a schiaffi più volte l’amicoRoger, a volte dominandolo, avolte perdendo match epici co-

me all’ultimo Masters. Tutti lotemono: col servizio, tiene unamedia di 196 chilometri l’ora, eda fondocampo fa male, lasciafermi, spacca la palla. «Oltre alsolito, fantastico, rovescio a unamano, ha anche il dritto più mi-

gliorato fra i big»,sentenzia BradGilbert, il teoricodel «Vinceresporco» che rivi-talizzò AndreAgassi. Insom-ma, al di là dellaclassifica di nu-mero 9, è lui, inquesto momentodifficile dei gran-di, l’unico chepuò ragionevol-mente creare dei

problemi al campione elasticodi Serbia tirando tutto a più nonposso. «Quando gioco al meglioso che posso battere tutti, pur-troppo non ci riesco in tutti i tor-nei. Devo imparare a concen-trarmi a ogni partita e a gestirementalmente la pressione. Ma

con Novak abbiamo fatto grandibattaglie sul cemento,e so che lui non è sempre felice di gioca-re contro di me quando io mettoin campo il mio gioco aggressi-vo. Perché non lo faccio sentirea suo agio. Perciò dovrò concen-trarmi forte e tirar fuori il miogioco «A». Pensando che, primadi batterlo sul duro, se avessi po-tuto scegliere la superficie,avrei preferito la terra rossa».

CATTIVO RAGAZZO Qui al Ro-land Garros, che ha vinto nel2003 da junior, Wawrinka s’èbeccato i fischi del pubblicocontro l’altro francese, Simon,sul Lenglen. E riceve il bis sulloChatrier, contro Tsonga. Dopol’1-0 della finale di Davis di no-vembre, bacchettò i colleghi peraver attizzato la polemica delMasters fra lui e la signora Fede-rer: «Parlate troppo, parlate conla racchetta». Oggi frena: «Nonvolevo essere odioso, scherza-vo, le mie parole sono andate ol-tre le intenzioni, non sono il cat-tivo ragazzo. Coi francesi non

ho alcun problema. Anzi, vorreiche quest’anno vincessero laDavis». In quel primo singolaredi Lille, Stan aveva battuto pro-prio Tsonga. Che, insieme aicompagni, gli chiese a bruttomuso spiegazioni: «Presuntuosie protervi noi? Parbleu!». E cheieri ci ha perso ancora davantialla sua gente e in quattro set.

CALDO TORRIDO Gli va anchebene all’aitante sosia di Ali gio-vane perché, fino al 6-3 4-3 conbreak, lo svizzero è padrone delcampo. Ma poi, nei 32 gradi

esterni - una decina di più sulcampo - si distrae, fa due doppifalli e svirgola di dritto, cedendoanche il tie-break e rimettendoin partita il moro di Francia. Ilquale, colpito a sua volta dal so-le, diventa sempre più falloso,manca sei palle-break e concedeanche il terzo set, al tie-break.Quindi, sempre più stanco, con-tinua a fallire occasioni - alla fi-ne 1/17 sulle palle break! -, enulla può contro i 60 vincenti diStanimal (15 ace) e al 76% dipunti con la prima di servizio.Abbandonando, dopo tre ore e

«Negli Slam degli ultimi anni ho capito di essere al livello dei migliori»

«Se arrivasse Nole non so se sarebbe tanto contento di affrontare me»

LA CHIAVE

TennisRRoland Garros.

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tre quarti, il sogno prima finaleal Roland Garros.

UMIDITA’ Il troppo caldo diven-ta umidità e minaccia di piog-gia. E quindi la provvidenzialeinterruzione per il più forte,Djokovic, evidentemente in dif-ficoltà, dopo due set facili con-tro l’amico Murray, col qualegioca in fotocopia lunghi scambida fondo, vincendoli però quasitutti. Sul 5-5 del terzo set, però,forse per un calo di intensità,forse per eccesso di sicurezza,Nole concede allo scozzese lo

spazio per sparare due dritti alladisperata, rimettendolo clamo-rosamente in partita col 7-5.Quindi, in evidente calo fisico,dall’1-0 lui, 0-40 Murray, perdedieci punti consecutivi, prima direcuperare il break solo perchéAndy si spara lo smash sui piedi.E, sul 3-2, non approfitta di al-tre due possibilità di fuga. Co-sicché, sul 3-3, dopo 3 ore diuno spettacolo che diventa ecci-tante solo per i suoi errori, è benfelice dello stop e del rinvio aoggi.

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Nella foto grande Stan Wawrinka, 30 anni, alla prima finale a Parigi. Sopra, Andy Murray in attesa e Novak Djokovic parla con l’arbitro AP/AFP

LA GUIDA

ROLAND GARROS (28.028.600 �, terra). Uomini, semifinali: Wawrinka (Svi) b. Tsonga (Fra) 6-3 6-7 (1) 7-6 (3) 6-4. OGGI (13, diretta Eurosport ed Eurosport 2). Prosecuzione Djokovic (Ser) c. Murray (Gb) 6-3 6-3 5-7 3-3. Donne, finale: S. Willliams (Usa) c. Safarova (Cec). Doppio uomini, finale: Bryan-Bryan (Usa) c. Dodig-Melo (Cro-Bra).

Si ricomincia alle 13Poi finale femminile

VOLEE’ DI ROVESCIOdi PAOLOBERTOLUCCI

DONNE, FAR MUOVERE SERENACOSÌ SAFAROVA PUÒ GIOCARSELA

L a montagna di muscolie l’enorme talento cheLucie Safarova deve

affrontare oggi nella finale di Parigi fanno tremare i polsi. La fisicità debordante e la potenza dei colpi della numero uno del mondo Serena Williams sulla carta non lasciano molte possibilità di vittoria alla ceca, ma sappiamo che le imprese nello sport sono sempre possibili. Basta rileggere i nomi delle giocatrici superate senza

perdere un set in questo torneo (Lisicki, Sharapova, Muguruza e Ivanovic) per certificare lo stato di forma della numero 13 Atp, di cui si conoscevano le qualità ma che è esplosa dopo la semifinale di Wimbledon dell’anno scorso, superando anche delicate situazioni personali. Certo, se analizzo ogni singolo colpo, faccio fatica a trovare situazioni tattiche favorevoli per la Safarova,

ma sulla testa di Serena aleggia lo spettro di una condizione fisica non ottimale. In quel caso Lucie dovrà sfruttare ogni singola occasione, parare in risposta, far valere il taglio mancino e non lasciare le redini dello scambio in mano all’avversaria. Solo portandola fuori zona, costringendola a scomodarsi e a colpire la palla in movimento potrà pensare di fare partita pari. Fare a pallate da dietro sarebbe come invitarla a nozze, ma sappiamo che Serena nelle zone defilate del campo aumenta la percentuale di errori. Spesso nella vita degli atleti passa un solo treno importante e per Lucie questo, molto probabilmente, si rivelerà l’unico.

Pharoah galoppa contro la Corona maledetta1Oggi a New York: un cavallo può chiudere la Triplice che ha respinto i 13 che ci hanno provato dopo Affirmed (1978)

Michele Ferrante

T re corse da vincere in unmese, dal KentuckyDerby di Louisville alle

Belmont Stakes di oggi a NewYork, passando per le Preak-ness di Baltimora. Il purosan-gue capace di tanto si guada-gna l’immortalità sportivanegli stati Uniti, che attendo-no da 37 anni il 12° eroe dellaTriplice Corona. La contabili-tà è bloccata ad Affirmed e al-la classe del suo 18enne in-terprete Steve Cauthen, auto-re nel giugno del 1978 di uncapolavoro decisivo nell’ulti-ma tappa newyorkese: frustòper la prima volta a sinistra ilsuo cavallo, ottenendo unguizzo di stupore e un musodi vantaggio sul rivaleAlydar.

MALEDETTI Quell’impresanon ha più avuto emulazioni,eppure per ben 13 volte uncavallo si è presentato a NewYork per chiudere la tripletta.Invano. Anche, anzi forse so-prattutto, a causa di una ma-ledizione abbattutasi contro ipoveri candidati eroi, ai qualispesso ne sono capitate ditutti i colori prima o durantele Belmont Stakes. La meda-glia d’oro del gruppo spetta al63enne Bob Baffert, fantinomancato per problemi di pe-so e per questo riciclatosi al-lenatore, fino a diventare ilsantone della categoria: unsignore in viaggio verso le3000 vittorie in carriera, trale quali la Dubai Cup da 10milioni di dollari e, in Patria,4 Kentucky Derby, 6 Preak-ness Stakes, 1 Belmont e 10prove della Breeders’ Cup. Oggi Bob tenta di violare laTriplice Corona con Ameri-can Pharoah, autore di duevittorie molto convincenti aLouisville e a Baltimora. Toc-ca ferro Baffert, ed è il mini-mo che possa fare visto che 3dei 13 mancati eroi del dopoAffirmed li ha allenati lui. Ilprimo nel 1997, era grigio e sichiamava Silver Charm.Campione vero, futuro vinci-tore di Dubai Cup. Maledet-tamente battuto da TouchGold nei pressi del palo aNew York ,per la monta pocoispirata del miglior fantinodel mondo (Gary Stevens),accanitosi contro il carneadeWild Rush a traguardo lonta-

no, sprecando energie preziosedel suo incolpevole quadrupede.Grande amarezza, nulla in con-fronto a quella dell’anno succes-sivo. Ai 300 finali Real Quiet ga-loppava verso la vittoria 10 lun-ghezze davanti al gruppo inse-guitore, dal quale si materializzòimprovvisamente la sagoma diun missile chiamato Victory Gal-lopp, che proprio sul traguardogli mise il muso davanti. E 14 an-ni dopo, seppure meno cruenta alivello di suspence, la maledizio-ne si abbattè sul povero Bob coninaudita violenza. All’uscita dal-la gabbia di partenza, War Em-blem entrò in collisione con unavversario, quasi cadde, ripresea galoppare ma alla fine non an-dò oltre l’ottavo posto su 11.

GLI ALTRI Baffert non ha ovvia-mente l’esclusiva. Nel 1999Charsimatic entrò in retta da-vanti ma concluse solo 3° dopocalo inspiegabile fino a quandonon gli venne diagnosticata lafrattura di un anteriore patitaproprio lungo il tratto conclusi-vo. Nel 2008 Big Brown vennefermato durante la corsa per in-fortunio e, per lo stesso motivo,I’ll Have Another fu ritirato allavigilia nel 2012 e CaliforniaChrome finì solo 4° l’anno passa-to. Oggi A Belmont Park (quasil’una di notte in Italia) solo 7contro American Pharoah, favo-rito a 11/10 e sfidato da Frosted(9/2) e Materiality (5/1), rispet-tivamente 4° e 6° nel KentuckyDerby. Ma il vero avversario è unaltro...

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L’ultimo allenamento di American Pharoah a Belmont Park REUTERS

� Una maledizione era anche il Derby inglese (gr 1 m 2400) per Lanfranco Dettori, che però nel 2007, dopo 14 vani tentativi , riuscì a sfatare il tabùin sella ad Authorized ed oggi ha la possibilità di raddoppiare col favorito (13/8) Golden Horn. Tra i principali sfidanti Elm Park (7/1) , montato da Andrea Atzeni 2° lo scorso anno con Kingston Hill. Ieri Atzeni ha vinto le Diomed Stakes (gr 3 m 1700) con il favorito (7/4) Arod nel convengo di vigilia imperniato sulle Oaks (gr 1 m 2400) sbancate a 50/1 da Qualify (O’Donoghue) davanti alla favorita Legatissimo. Terza Lady of Dubai,.� IERI 14-9-38-13 A Foggia : 8m 1600): 1 Olvera ( Esposito) 1.13.6; 2 Master Bi; 3 Patriot Gar; 4 Onorato Mark; 5 Pietro da pisa; Tot.: 2,93; 1,82, 8,08, 3,36 ((9,83) Quinté n.v. . Quarté 668,46. Tris 341,57.� OGGI MODENA QUINTE’ (inizio 15.55) Una volata per 14. Indichiamo Luther d’Asolo (6), Ombromatto Om (14), Osio (11), Liberto (4), Pin Speed Gad Sm (12), Roberta Zack (14).ANCHE Gal.: Milano (14.30), Siracusa (15.30). Tr: Torino (15.15), Montecatini (15.45).

ALTRA CLASSICA

Derby inglese Dettori-Atzenisfida italiana

IppicaR

8� I punti in più di Djokovic rispetto a quelli di Murray nel momento della sospensione (115 a 107). Nole ha sfruttato 4 palle break su 16, Andy 2 su 2 (lu.mar.)

15� Le finali Slam giocate da Djokovic: a quota 16 ci sono Bjorn Borg e Ken Rosewall. A Parigi, Nole ha perso contro Nadal le finali del 2012 e 2014

78� Gli anni dall’ultimo britannico in finale al Roland Garros, Bunny Austin nel 1937 che perse dal tedesco Henner Henkel. Prima di lui Perry nel 1935 e 1936

17� Le palle break che Jo-Wilfried Tsonga ha avuto contro Wawrinka. Il francese però ne ha concretizzata solo una nell’ottavo game del secondo set

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Lavrinovic non c’è?Reggio vincecon Silins1Senza il pivot, batte Venezia con le ali. Ma si fa male Mussini

REGGIO EMILIA 79

VENEZIA 60

(21-15, 36-33; 55-43)

GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Mussini 7 (2/6, 1/4), Cinciarini 13 (6/10, 0/1), Diener 2 (1/4, 0/2), Polonara 16 (1/3, 3/5), Chikoko 4 (2/4); Silins 13 (2/3, 3/4), Cervi, Della Valle 9 (4/5, 0/4), Pini 1 (0/3), Kaukenas 14 (6/7, 0/2). N.e.: Pechacek, Rovatti. All.: Menetti.

UMANA VENEZIA: Stone 7 (2/6, 1/3), Goss 6 (3/4, 0/3), Viggiano 14 (3/4, 2/7), Peric 3 (1/1, 0/1), Ortner 2 (1/3); Jackson 5 (1/1, 0/2), Ruzzier 2 (1/2, 0/2), Ress (0/1 da tre), Nelson 10 (4/4, 0/1), Aradori 3 (1/3, 0/3), Dulkys 5 (1/1, 1/4). N.e.: Ceron. All.: Recalcati.

ARBITRI: Martolini, Mazzoni, Bartoli.NOTE - T.l.: RE 10/14, Ven 12/16. Rimb.: RE 36 (Mussini e Cinciarini 6), Ven 34 (Stone 5). Ass.: RE 22 (Cinciarini e Kaukenas 4), Ven 14 (Viggiano 3). Progr.: 5’ 11-7, 15’ 29-24, 25’ 43-40, 35’ 62-49. Sp..: 3500.

Vincenzo Di SchiaviINVIATO A REGGIO EMILIA

M agari non ditelo a MaxMenetti, ma non tuttigli infortuni vengono

per nuocere. Lavrinovic è fuoriuso? Poco importa, ReggioEmilia riesce a vincerla propriosotto canestro inventandosi lastrana coppia: Polonara-Silins.Achille ormai non scende sottoun rendimento che spesso, so-prattutto per continuità, risul-ta decisivo. La prestazione dellettone invece va contro in ca-noni del basket: gioca da ala,ala forte e da pivot. Marca tuttiindifferentemente e quandoriesce a mettersi lo scalpo nelsacco si sposta davanti per spa-rare le triple che mandano Ve-nezia lunga e distesa. Chissàcome sarà contento Menetti...

MALEDIZIONE E invece arrivain sala stampa paonazzo: «Rin-grazio i ragazzi ma siamo vitti-

me di una fottutissima maledi-zione: Lavrinovic è in ospeda-le, Diener ha un dito rotto e a39 secondi dalla fine la cavigliadi Mussini, il migliore in cam-po, ha fatto crac. E probabil-mente ha finito la stagione».Indaghi Reggio su cosa debbaespiare. Perché ormai siamooltre la sfortuna: «Ma noi nonmolliamo — sbatte i pugni sultavolo il coach reggiano —.Forse usciremo da questa semi-finale solo per mancanza digiocatori...». Chi è uscita men-talmente da gara-4 è invece Ve-nezia, tradita innanzitutto dal-l’incompresibile non prestazio-ne dei suoi tre tenori: Stone, Goss e Peric.

PROFESSORE Prima che il pro-fessor Kaukenas entri in aula,ci pensa Polonara a scorazzaretra i banchi. I 7 punti dell’Achil-le furioso cementano l’avvio diReggio Emilia a cui Menetti de-ve ritarare gerarchie ed equili-bri. Senza Lavrinovic e conDiener menomato, più spazio aMussini con Drake di fianco eCinciarini in regia. Sotto cane-stro invece parte Chikoko, poispazio a Pini e Silins da ala for-te. Tutto ruota attorno alla ge-stione di Cervi che entra dopo13 minuti, non ha un impattodei suoi forse frenato dalla ne-cessità di limare l’irruenza enon caricarsi di falli, lasciandocosì un vuoto che Reggio, intempi di carestia, non può reg-gere. Ma, così facendo, escematch. Buon per Menetti, chetroverà altre soluzioni, poi de-cisive. Il +10 (21-11) è firmatoda Kaukenas (5/5) che mettein ritmo se stesso e una Reggioviva in difesa. Quello che non èinvece Venezia, aggrappata algrande primo tempo di Viggia-no (12 punti), ma svalvolata altiro. Tuona non poco il 4/10 dadue dopo 10 minuti, che diven-ta 13/29 all’intervallo. Per-ché? Semplice, la triade Stone-Goss-Peric è rimasta in gondo-la.

Achille Polonara, 23 anni: per lui 10.6 punti e 7.8 rimbalzi nei playoff CIAM

REGGIO E. 7,5

Il lettone lavora bene da ala forte. In difesa è costretto a marcare tutti i lunghi di Venezia. Reggio prende il volo con lui e Polonara sotto canestro. E, dopo aver sudato nella sua area, infila pure le triple che chiudono il match. Mvp.

8

IL MIGLIOREOJARSSILINS

MUSSINI 7 Promosso nei cinque per occuparsi di Goss e lo fa con profitto e dedizione. Il gap fisico, per una sera, non esiste: 6 rimbalzi.CINCIARINI 7 Mette Stone alla strette, attacca il ferro con rabbia, sia accende nel finale: 6 rimbalzi e 4 assist. DIENER 5 Qualche assist qua e la, ma il dolore alla mano gli toglie le cartucce dal cinturone (1/6).POLONARA 7,5 Partenza boom: 7 punti. Poi è una presenza costante sulle due parti del campo: 16 punti (5/6 ai liberi), 4 rimbalzi e 3 assist.CHIKOKO 5,5 Benino dietro, ma che pasticci davanti. Spreca la dote di avere due assist-man come Kaukenas e Cinciarini che servono palloni solo da mettere dentro.CERVI 5 Primo quarto seduto, poi prova a gestirsi ma così esce dal match.DELLA VALLE 7 Spinge lo strappo del terzo quarto con giocate di puro talento. Sembra quello di inizio stagione, sfacciato e capace di tappare alla grande il buco lasciato libero da Diener infortunato. PINI 6 Pochi minuti spesi bene dietro. KAUKENAS 7.5 Una finta che sposta tutta la difesa di Venezia e canestro. Una goduria. Da due non sbaglia quasi nulla (6/7 da due), squaderna 4 assist. Fenomeno.

POLONARA E KAUKENAS SERATA SUPERSOLO VIGGIANO E NELSON SUFFICIENTI

LE PAGELLE di V.D.S

VENEZIA 5

Subito nel match quando gli altri hanno la mira sbilenca. Tiene a galla i suoi nel primo tempo. Ogni tanto si deve pure occupare di Kaukenas. Nella foga di non affondare sbava un po’ da tre, ma è il migliore negli assist (3). Insomma canta e porta la croce.

6,5

IL MIGLIOREJEFF

VIGGIANO

STONE 5 Ston...ato. Fuori ritmo in attacco e nelle letture. In difesa Cinciarini sguscia da tutte le parti. Fora il canestro, con una tripla, dopo 23’. Vince Cinciarini di brutto.GOSS 5 Si fa irretire dall’energia di Mussini. E decide di fare lo spettatorePERIC 4 Che succede? Si prende un solo tiro in 34’, segna il primo canestro al 35’. Non offende e non difende. Non pervenuto.ORTNER 5 All’inizio aggira con mestiere la fisicità di Chikoko, ma non decolla mai.JACKSON 5,5 Mattoncini in attacco, ma dietro subisce tutta l’arte di Kaukenas. Anche 4 perse. RUZZIER 5,5 Nel 2° quarto Venezia ricuce con lui in regia. Ma in attacco non esiste mai.RESS 5 La partita 500 in serie A non rimarrà uno dei suoi ricordi più belli. Impalpabile. NELSON 6 Primo tempo corposo a vidimare la teorica superiorità sotto canestro. In attacco è il migliore tra i lunghi. Fa il suo, forse qualcosa in più. Ma alla fine non sposta.ARADORI 5 Poche punture, tanti svolazzi. Il ruolo di comprimario dei comprimari non gli si confà.DULKYS 5,5 Primo tempo discreto in attacco, vista la carestia altrui dovrebbe colpire e invece non si fa più vedere.

DANNI Ma la Reyer va a bere ilthe sotto solo di 3 punti (36-33). Danni molto limitati dun-que, grazie pure al rinatoDulkys in attacco e al buon la-voro di Nelson sotto canestro.Basta che qualcuno torni in rit-mo per girare il match, avran-no pensato in casa Reyer. Ecco-lo il peccato di Ubris: Veneziasegna solo 27 punti nella ripre-sa, in totale balia degli avversa-ri: «Presuntuosi è la parola giu-sta — attacca Recalcati —. Nonabbiamo giocato una partitadegna di un playoff. Siamo ri-masti sorpresi dalla loro ag-gressività: nel primo tempo ab-biamo tenuto botta pur sba-gliando moltissimo. Le presta-zione di Peric? Non ho spie-gazione. Non dobbiamo pre-tendere che faccia sempre ot-time partite. Anche gli altridevono dare di più. Tutti i de-meriti sono nostri. Ora voglioun bel bagno d’umiltà».

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14.8Percentuale da tre punti di Venezia (4/27) la seconda peggiore in tutta la stagione dopo il 2/27 contro l’Upea

LA CHIAVE Venezia-Reggio 2-2Oggi match ballper Sassari (18.15)� OGGI pomeriggio al Forum di Assago, gara-5 EA7 Milano-Banco Sardegna Sassari (ore 18.15, diretta Rai Sport 1, arb. Sahin. Seghetti, Di Francesco. La serie è 1-3 per Sassari (75-84, 84-71, 76-84, 67-80), se vince oggi è in finale per la prima volta nella sua storia, altrimenti si gioca gara-6 lunedì a Sassari (ore 20.45).� DOMANI a Venezia si gioca gara-5 tra Umana Venezia e Grissin Bon Reggio Emilia (ore 20.45, diretta Rai Sport 1, arbitri Paternicò, Sabetta, Bettini). La serie è 2-2 (87-70, 69-72, 76-70, 60-79), gara-6 è martedì a Reggio Emilia martedì (20.45). La finale scudetto inizierà domenica 14 giugno

WORKOUT NBAFontecchio a BostonSimone Fontecchio della Virtus Bologna, è stato invitato dai Boston Celtics ad un workout in vista delle scelte Nba per le quali l’azzurrino s’è dichiarato eleggibile. Simone ha avuto il nulla osta del club ed il permesso di lasciare il raduno della Nazionale Under 20 per raggiungere Boston lunedì e tornare in Italia l’11.

LETTERA DI TOTIRoma si dà un meseClaudio Toti, proprietario della Virtus Roma, ha inviato una lettera ai tifosi e alla città. «Proverò fino alla fine a giocare la partita — ha scritto —, ma nel rispetto del fair play finanziario che oggi più che mai ritengo etico rispettare. Ancora un mese per trovare soluzioni adeguate che possano garantire un futuro con un orizzonte temporale di medio termine, per poter programmare e costruire».

EUROLEGAFair play finanziarioL’Eurolega ha introdotto le nuove norme di fair play finanziario. Dalla prossima stagione, i club sotto i 4 milioni di budget non potranno partecipare. Quelli che avranno bilanci in deficit dovranno presentare anche un piano di rientro per poter essere iscritti e il contributo dei proprietari per ripianare i costi della stagione non potrà superare il 25% del budget.� L’Italia donne in vista dell’Europeo è stata sconfitta dal Canada 67-62 (Sottana, Fassina 13) e ieri dalla Polonia 68-62 (Fassina, Gorini 9).

TACCUINO

L’ALTRA SEMIFINALE

Hackett squalificato salta gara-5 con Sassari Milano spalle al muro

D aniel Hackett è statosqualificato due giornate(già rigettato il ricorso) e

non giocherà questo pomerig-gio nelle quinta semifinale con-tro Sassari, avanti 3-1 nella se-rie e ad un passo da una storicafinale scudetto. Daniel ha sfo-gato la frustrazione di una ga-ra-4 orribile contro gli arbitri,perdendo completamente la te-sta: neppure Ale Gentile è riu-scito a trattenerlo. Un bruttocolpo per Milano a rischio diuna clamorosa eliminazione ecertamente non quello che l’Olimpia pensava quando lo ha

confermato nonostante la lun-ga squalifica azzurra.

DIFESA Daniel perderebbe an-che l’eventuale gara-6 e se of-fensivamente l’EA7 ha alterna-tive (dopo aver giocato bene leprime due partite, Hackett ècrollato a Sassari realizzando 9punti con 3/12 al tiro in due ga-re) anche con l’ultimo arrivatoTabu, è difensivamente che leenormi lacune mostrate da Mi-lano in questa serie potrebberoessere acuite dall’assenza diDaniel, pur modesto in Sarde-gna. Ieri Gentile ha indirizzato

un messaggio ai tifosi chiaman-doli a raccolta per la gara di og-gi. Sta producendo 19.3 puntidi media col 45% da tre neiplayoff, diventati 21.5 nella se-rie con Sassari. Ma la sua soli-tudine, in una squadra senzapersonalità, nelle ultime gare èstata tremenda.

MBODJ Riuscirà Sassari a pro-durre un’altra partita di così al-ta intensità e concentrazione anche a Milano? Ne ha la possi-bilità visto che che i successinon sono stati figli delle per-centuali di tiro (25% da tre nel-le ultime due gare) che sarebbela specialità della casa. In ga-ra-4 è stato fondamentale an-che Cheik Mbodj, mai utilizza-to nei playoff. La Dinamo sperache Kadji (motivi familiari)possa unirsi alla squadra giàoggi, ma è probabile la confer-ma dell’ex canturino nei 12.

FINALE DI A-2: GARA-3

Agrigento incontenibileDomina Torino: è il 2-1� AGRIGENTO-TORINO76-65 (20-16; 36-30; 53-43)MONCADA AGRIGENTO : Evangelisti 5(2/6, 1/2) , Williams 14 (6/10, 2/5) Chiarastella 12 4/11, 1/3), Piazza 19 (6/10, 1/3), Dudzinski 4 (2/5, 0/1), Vai , De Laurentiis 8 (3/6, 0/2), Saccaggi 12 (3/7, 2/4), Udom, (0/4, 0/1). Portannese 2 (1/1). All. : Ciani.MANITAL TORINO : Giachetti 13 (5/13, 1/5), Mancinelli 12 (5/13, 0/2), Lewis 2 (1/10, 0/5), Bruttini 6 (6/5), Rosselli 6 (3/7, 0/2), Fantoni 4 (0/4), Viglianisi, Gergati 5 (2/4, 0/1), Miller 17 (6/10, 4/6). N.e. : Vangelov, Plichi. All.: Bechi.Arb. : Boscolo, Noce, Caruso

La Moncada fa sua gara-3 ed allunga sul 2-1 nella finale di A-2. Gli agrigentini non lasciano scampo: in vantaggio dall’inizio alla fine grazie alla determinazione difensiva che ha costretto il Torino a soluzioni forzate e a subire poi le micidiali ripartenze orchestrate da Piazza. Solo in avvio del terzo parziale il quintetto di Bechi cerca di risalire la china (36-34) con 18 minuti da giocare ma è un fuoco di paglia. La zona adottata da Bechi viene scardinata dalla Moncada la tripla di Saccaggi a 35’ (65-48) è la condanna per la Manital. Domani gara-4: Agrigento ha il matchball per la promozione.

Salvatore Mandracchia

BasketRPlayoff, semifinali gara-4

7Vittorie in trasferta finora nei playoff: Reggio Emilia, come Sassari, ne ha già vinte 2 fuori casa, a Brindisi e già a Venezia

LA CHIAVE

.

Page 44: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

44 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Torneo delle Regioni 2015 lnd.it/tdr2015

JUNIORES

FINALISSIME Si comincia alle 9.30 con i giovanissimi. A seguire allievi (ore 11), calcio femminile (ore 15) e juniores (ore 17)

Le sfida tricolore del futsal femminile a Castenedolo (ore 10.30), il maschile al Palataurus di Lecco (ore 16)

La sfida tra i padroni di casa e il Piemonte Valle d'Aosta ha regalato

emozioni a raffica. Avanti la Lombardia al 34’pt con Ricupati. Al 15’st i

piemontesi hanno sbagliato un rigore. Nel finale in 5’ botta e risposta

Tosi-Di Masi ed un palo del Piemonte. La sfida tra Toscana e Veneto si

è risolta ai rigori. Chiusi sull’1-1 i 90’. Toscani avanti al 36’pt con

Andreotti. I veneti hanno riacciuffato la partita all’83’ con Ganz. Ai

penalty decisiva la parata del portiere veneto. La Lombardia centra

così la sua terza finale nelle ultime 4 edizioni del Torneo delle

Regioni.

Lombardia e Venetoin finale con il brivido

ALLIEVI

Piemonte Valle d’Aosta e la Lombardia si contenderanno l’alloro

per la categoria allievi. I ragazzi di Lombardi hanno battuto in

semifinale il Friuli Venezia Giulia con un rotondo 2-0, maturato nel

finale: al 38’ va a segno Nastasi, in pieno recupero Bertetto

spegne le speranze residue dei friulani. L’altra semifinale,

Toscana-Lombardia, viene decisa dal dischetto. Terminati i tempi

regolamentari sull’1-1, la lotteria dei calci di rigore sorride ai

padroni di casa che fanno centro con Zaninelli, Lombardoni e

Davenia. Troppi gli errori dei toscani, che segnano con il solo

Alivernini.

Piemonte tutto in 6'Lombardia di rigore

GIOVANISSIMI

Staccano il biglietto per la finale i campioni del ‘14 e ‘12 Friuli VG e

quelli del ‘13 Veneto sospinto dalla coppia offensiva Buso- Sane.

Contro la Toscana decisivo Buso che ha centrato una doppietta

(7 gol in tutto). Più equilibrata la sfida tra Lombardia e Friuli VG.

Padroni di casa sono in vantaggio a metà pt con Gouem. Carlev-

aris (5^ gol al TDR) ha pareggiato al 28’st. Ci sono voluti undici

rigori per decretare il vincitore. Decisivo l’errore del portiere

lombardo Minerva che si è fatto parare il penalty.

Friuli V.G. difende iltitolo contro il Veneto

CALCIO FEMMINILE

Le semifinali hanno emesso i loro verdetti. Per la terza volta

consecutiva, la Lombardia approda alla finalissima del Torneo

delle Regioni superando un ostico CPA Trento. E’ di Coda la girata

vincente che sorprende la bravissima numero uno trentina

Larentis. Il 2-0 finale giunge su rigore, concesso per fallo di mano

in area della Bonenti, trasformato da Biffi. Stesso risultato a

favore del Veneto sulla Liguria. Vantaggio firmato Yebooa e

raddoppio di Zorzan che salta due avversarie e trafigge l’ottima

Ferrari con un preciso rasoterra.

Lombardia e Veneto,sfida per il tricolore

CALCIO A 5

QUARTI - 4/06 SEMINFINALE - 5/06 FINALE - 6/06 QUARTI - 4/06 SEMINFINALE - 5/06 FINALE - 6/06

BASILICATA - LAZIO 1-8

5-10-3

3-2 dcr (1-1)0-5

5-4

PUGLIA - TOSCANA

EMILIA R. - SICILIA

CAMPANIA - MARCHE

PUGLIA - SICILIA

LAZIO - PUGLIA

SICILIA - CAMPANIA

Partita dominata dalla Sicilia davanti a una Calabria che ha fatto

quello che ha potuto. Alla distanza i siciliani hanno preso il largo.

Su tutti Di Benedetto autore di una tripletta. Due centri per

Capuano (7 finora). Doppietta anche per Gianino. Canovaccio

completamente diverso per Lazio-Veneto. Il 1^ tempo, chiuso

sullo 0-0, è stato una partita a scacchi. Nella seconda frazione in

5’ i veneti si portano avanti di due lunghezze, un minuto dopo i

laziali accorciano le distanze poi sale in cattedra Tenderini con

una doppietta (13 nel torneo) che ha indirizzato la gara verso il

Veneto.

Sicilia sul velluto,Veneto caparbio

CALCIO A 5 FEMMINILE

La rete di Annese, dopo 30’ di equilibrio, sblocca il match a favore

della Puglia. Il Lazio sgomita ma non riesce a pareggiare anzi, a 5'

dal termine Fatiguso raddoppia e Daddato cala il tris allo scadere.

Nell’altra semifinale immediato vantaggio campano con Othmani

che sembrava poter vincere da sola. La Sicilia non è la solita ma

non si piega ed il pareggio, arriva con Spataro a venti secondi dal

termine. Ai rigori Caramanna ipnotizza Carrabs ed esplode la

festa siciliana.

Puglia e Sicilia:finale made in sud

JUNIORES - Il Veneto conquista la finale ai calci dirigore. Pesce realizza il penalty decisivo

ALLIEVI - I padroni di casa vanno a San Siro,battuta la Toscana in semifinale

GOVANISSIMI - La gioia incontenibile dei FriuliVenezia Giulia alla caccia del bis

CALCIO FEMMINILE - L'urlo di Beatrice Zorzan dopola prima rete del Veneto: Liguria ko per 2-0

CALCIO A 5 - La Sicilia supera la Calabria 8-3.Domani sfida il Veneto per il titolo

CALCIO A 5 FEMMINILE - Le ragazze della Pugliain festa: sono in finale

AMICIZIA - Gli juniores del Friuli Venezia Giulia inposa con il cameriere dell'hotel che li ha ospitati.Il pallone è un regalo per il figlio che fa scuolacalcio.

Torneo delle Regioni31 maggio - 6 giugno 2015

LOMBARDIA54^ Edizione

FINALI - 6 GIUGNO, SAN SIRO

www.lnd.it/torneodelleregioni

ore 9.30ore 11.00ore 15.00ore 17.00

Finale GiovanissimiFinale AllieviFinale Calcio Femm.Finale Juniores

FINALI - 6 GIUGNO, Castenedolo (BS)ore 10.30 Finale Calcio 5 Femm.

FINALI - 6 GIUGNO, Lecco Palataurusore 16.00 Finale Calcio 5 Maschile

SARDEGNA - LAZIO

TOSCANA - VENETO

SICILIA - UMBRIA

MOLISE - CALABRIA

VENETO - SICILIA

LAZIO - VENETO

SICILIA - CALABRIA

QUARTI - 4/06 SEMINFINALE - 5/06 FINALE - 6/06 QUARTI - 4/06 SEMINFINALE - 5/06 FINALE - 6/06

PIEMONTE VDA - LOMBARDIA

CPA TRENTO - TOSCANA

LAZIO - LIGURIA

VENETO - EMILIA R.

LOMBARDIA - VENETO

LOMBARDIA - CPA TRENTO

LIGURIA - VENETO

PUGLIA - LOMBARDIA

PIEMONTE - FRIULI V.G.

LAZIO - TOSCANA

VENETO - CAMPANIA

FRIULI V.G. - VENETO

LOMBARDIA - FRIULI V.G.

TOSCANA - VENETO

QUARTI - 4/06 SEMINFINALE - 5/06 FINALE - 6/06 QUARTI - 4/06 SEMINFINALE - 5/06 FINALE - 6/06

FRIULI V.G. - ABRUZZO 2-0

0-3

2-0

3-1

MARCHE - PIEMONTE

TOSCANA - EMILIA R.

LOMBARDIA - CALABRIA

PIEMONTE VDA - LOMBARDIA

FRIULI V.G. - PIEMONTE VDA

TOSCANA - LOMBARDIA

PIEMONTE VDA - SICILIA

FRIULI V.G. - LOMBARDIA

UMBRIA - TOSCANA

VENETO - CPA BOLZANO

LOMBARDIA - VENETO

BS)

sLOMBARDIA

54^ edizione

Tutto pronto per l'evento di

San Siro. Oggi, a partire

dalle 9.30, la Scala del

Calcio accoglierà le finaliste

dell'edizione numero 54 del

Torneo delle Regioni. Ad

aprire la giornata, che con il

passare delle ore si

trasformerà in una vera e

propria festa di sport,

saranno i giovanissimi, a

seguire gli allievi (ore 11), il

calcio femminile (ore 15)

con chiusura affidata agli

juniores alle 17 (la gara sarà

ripresa da Raisport 1 e

trasmessa in differita alle

ore 22). Ma non solo gare:

previste esibizioni di

freestyler e tornei delle

scuole calcio organizzati dal

Settore Giovanile e

Scolastico del Comitato

Regionale Lombardia.

Superata la fase più

impegnativa della

manifestazione con oltre

200 incontri disputati in

cinque giorni, gli organizza-

tori, con la regia affidata al

CR guidato da GiuseppeBaretti, sono concentrati al

massimo sulla conclusione

del torneo con le sfide che

oggi assegneranno il

tricolore per ciascuna

categoria. “Per ora

possiamo dirci soddisfatti -

ha spiegato il numero uno di

via Pitteri – non è ancora il

momento per fare il

bilancio definitivo ma, come

si dice: cominciamo a

vedere la luce! La volontà di

tutti è stata, sin dall'inizio,

quella di dare il massimo nel

gestire una competizione il

più possibile impeccabile.

Dai campi alle sistemazioni

alberghiere, sino ai tutor

per ciascuna delegazione,

ogni aspetto è stato curato

nei minimi dettagli. Mi

auguro che il lavoro si

concluda nel migliore dei

modi e che il nostro sforzo

sia stato apprezzato da tutte

le regioni”. Sempre oggi si

giocheranno le finalissime

del futsal: quella femminile

al palazzetto di Castenedolo(Brescia) alle 10.30, quella

maschile al Palataurus di

Lecco alle 16.

0-4

0-1

1-4

3-0

0-2

2-1

0-1

4-1

0-2

2-4 dcr (1-1)

6-7dcr(1-1)

0-2

Giuseppe Baretti, Presidente delComitato Regionale Lombardia LND

GRANFINALEA SANSIRO

2-10

2-3

4-2

1-4

1-5

8-3

2-0

1-2

1-4dts(0-0)

4-15-6 dcr (1-1)

1-2PIEMONTE - LOMBARDIA

TOSCANA - VENETO

0-2

2-0

.

Page 45: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

#

45SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’imponente struttura di LeBron James, 30, contro il minuscolo Steph Curry, 27 AFP

Warriors, paura e 1-0Il re LeBron è nudo 1 Golden State vince solo all’overtime, James realizza 44 puntiMa il nuovo infortunio di Irving rende la sfida dei Cavs impossibile

Massimo OrianiINVIATO A OAKLAND

I l Re è nudo. E di vestiti nuo-vi per l’imperatore di Cleve-land in arrivo non ce ne so-

no. Rispetto alla fiaba di Ander-sen qui non ci sono imbroglionie sudditi stolti, la verità sul fat-to che LeBron James non avesseattorno un cast sufficiente perpermettergli di battere unasquadra, nel senso più letteraledel termine, come i Warriors, loavevano detto in molti alla vigi-lia di gara-1. Nella quale sonol’onnipotenza cestistica di KingJames (i 44 punti sono il suotop nelle Finals) è riuscita aportare i Cavs al possibile tirodella vittoria e comunque ad in-chinarsi solo dopo un supple-mentare. Magra consolazione,soprattutto pensando al nuovodrammatico infortunio di KyrieIrving, l’unico vero «mantello»sulle spalle di King James: rotu-la sinistra fratturata, operazio-ne in arrivo e 3-4 mesi di stop.Una botta tremenda per il play-

maker e per i Cavaliers.

PESO Steph Curry lo sa e lo haanche detto: in fondo gli è an-data bene. Golden State ha ini-ziato la partita col peso di unacittà sulle spalle, lo stesso che ilPrescelto si porta appresso conCleveland. L’atmosfera al-l’Oracle Arena era unica, il ru-more a decibel da decollo di F-14. Marie, da 31 anni mascheraal palazzo di Oakland, non sta-va nella pelle: «Non mi sembravero – diceva prima della pallaa due –. Lavoro qui dentro dal1984 e finalmente vedo una fi-nale dei miei Warriors». «Nonpossiamo permetterci di partirecosì male però (sotto di 14 doposoli 10’, ndr.)» era il mantra del-

l’mvp Curry dopo aver disputa-to 42’ di un basket intelligente,senza forzature. Lode e onore aSteve Kerr, che ha resistito allatentazione (invero non è nellasua filosofia) di raddoppiareJames anche quando faceva si-stematicamente a sportellatecon Iguodala, Barnes o Greenin post basso, dominando. Marestando, appunto, nudo.

PANCHINA Perché puoi essereanche «Dio travestito da Le-Bron», parafrasando la storicacitazione di Larry Bird su Jor-dan dopo i 63 punti di Michaelal Boston Garden nell’86, ma sedalla panchina arrivano solo 3triple di JR Smith e virgola, aquesti livelli non vincerai mai.Una partita forse, come sarebbepotuto accadere se quel tirostrampalato «al volo» di Shum-pert alla sirena sul lungo rim-balzo offensivo dopo il tentati-vo in allontanamento di LeBronfosse entrato («Dalla panchinalo abbiamo visto dentro» dicevapoi il coach dei Warriors), manon una serie

IGUODALA Warriors squadracompleta si diceva. E infattil’mvp dei californiani è statoAndre Iguodala. Ai Cavs è inve-ce mancato lo Speights di tur-no. Marrese, al rientro dopol’infortunio del 9 maggio, hacontribuito con 8 punti in 8’. Leriserve di Golden State hannochiuso con 34 e 19 rimbalzi,quelle di Cleveland con 9 (lesuddette triple di Smith) e 5.Matthew Dellavedova è sem-brato un pesce fuor d’acqua, maè normale. A volte ci si innamo-ra di storie e giocatori, esaltan-done le imprese, ma quandol’asticella si alza, ti ricordanoperché avevano vissuto nel se-mi anonimato. Per non parlaredi James Jones (in 17’ solo unatripla fallita e 4 falli). «Il man-cato contributo della nostrapanchina è stato un fattore mol-to significativo — spiegava coa-ch David Blatt —. In termini dicifre e di quella spinta che puòfornire. Sin qui nei playoff ave-va fatto bene, stavolta no» .

GINOCCHIO Perdere la primain trasferta non è la fine delmondo, al di là delle statisticheche raccontano di 48 anelli su68 a chi l’ha conquistata. Ma seoltre alla partita lasci sul par-quet dell’Oracle anche un gi-nocchio della tua seconda stel-la, dopo aver perso la terza, Ke-vin Love, al 1° turno, il senso diuna sorte segnata non può nonfarsi largo nella tua testa. SenzaKyrie, per i Cavs non c’è speran-za. Il Re è nudo e non servonogli occhi di un bambino per ve-derlo.

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RIl play di Clevelandsi è rotto la rotulasinistra: verrà operato, previsti 3-4 mesi di stop

Curry 26 puntiDomani nottegara-2 a OaklandCosì la serie finale al meglio delle 7 partite. I 44 punti di James sono la 10a prestazionein una finale (primi, Barry e Jordan con 55 punti). � Gara-1: Golden State-Cleveland 108-100 dts. Golden State Warriors: Curry 26, K.Thompson 21, Iguodala 15, Green 12, Barnes 11, Speights 8, Ezeli 5, Bogut 4, Livingston 4, Barbosa 2. Cleveland Cavs: James 44, Irving 23, Mozgov 16, Smith 9, Shumpert 6, T.Thompson 2. � Gara-2: domani notte (ore 2 italiane) a Oakland, diretta su Sky Sport 2 HD. � Le altre sfide: Gara-3: martedì a Cleveland. Gara-4: giovedì a Cleveland. Eventuale gara-5: domenica Oakland. Ev. gara-6: martedì 16 a Cleveland. Ev. gara-7 venerdì 19 a Oakland.

chiaveLO SHOW INDIVIDUALEDEL N.1? UNA SCELTAFATTA DAI WARRIORS

� Gara-1 ha visto James arrivare a quota 44 punti, ma in fondo è quello che i Warriors volevano. Forse non sino a questi estremi, ma lo avevano detto: «Non ci faremo battere dagli altri». E infatti James ha finito con il tirare nell’80.8% delle volte in cui ha giocato in isolamento (26 azioni che hanno prodotto 20 punti personali sui 26 totali per i Cavs). Cleveland non può battere i Warriors con soli 6 assist del Prescelto. A sua volta Golden State ha portato a casa la partita nonostante le sole 2 triple a segno di Curry (quasi 5 di media nei playoff). I 2 punti segnati dai Cavs nell’overtime pareggiano il minimo storico delle Finals (Detroit 2004 contro i Lakers).

L’UOMO CHIAVE

James èimmarcabileMa che difesaIguodala!

Andre Iguodala, 31 anni AFP

D odici ottobre 2014, inpreseason i Warriorsdominano i Lakers

116-75. Forse è nata lì la vit-toria di gara-1, con l’idea diKerr di far partire dalla pan-china Andre Iguodala, perrinforzare un reparto che nel2013-14 aveva prodotto 30.6punti a partita, solo 19° nellalega. Iggy è stato l’uomochiave di gara-1 con 15 pun-ti, 3 rimbalzi e 2 assist in 32’.«Fantastico — lo incensava ilcoach —. E’ uno dei difensoripiù intelligenti che abbiamai visto. Può sembrare stra-no dire che ha fatto un granlavoro su James visti i 44punti ma molti sono arrivaticon tiri contestati». «Ho avu-to un ottimo maestro in Aa-ron McKie quando ero unrookie ai Sixers – spiegavaIguodala –. Mi diceva di ren-dere la vita difficile a chimarcavo, anche se poi se-gnava. Siamo in una lega digrandi realizzatori, spesso tiva male, ma la chiave è nonconcedergli tiri facili».

ISOLAMENTO Ed è quelloche ha fatto contro il Prescel-to, che ha passato buonaparte del match in isolamen-to in post basso. Andando alferro, ma non riuscendo maiad innescare i compagni (ze-ro assist nella ripresa per ti-ratori oltre l’arco). Iguodalanon è più il giocatore da 20punti del 2008 coi 76ers. Unanno fa aveva chiuso a 9.3,cifre peggiori dal suo annoda matricola. «Mi darebbefastidio partire in panchina?– aveva risposto dopo quelmatch di preseason –. Nonsaprei. Bella domanda. Miinteressa giocare, non ne fa-rei un dramma, sto solo cer-cando di vincere il titolo». Searriverà, sarà anche per me-rito suo.

m.o.

BasketRFinali Nba: gara-1.

Page 46: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

46 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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47SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

(a.a.) Così nel secondo Week end Girone A: Italia-Serbia 1-3 si replica domani a Bologna (18 dir.Raisport1). A San Bernardo del Campo Brasile-Australia 3-1 (25-20, 21-25, 25-19, 25-18). Classifica: Brasile 8; Italia 6; Serbia 4; Australia 0. Girone B: a Czechtochawa Polonia-Iran 3-1 (25-20, 25-22, 21-25, 27-25), a

Long Beach Usa-Russia. Classifica: Polonia 8; Usa 6; Russia 1 Iran 0.Girone C: Cuba-Bulgaria; Canada-Argentina. Classifica: Canada 10; Argentina 4; Bulgaria, Cuba 2.Girone D: Sud Corea-Rep.Ceca; Giappone-Francia. Classifica: Francia 6; Giappone 4; Rep.Ceca 2; Sud Corea 0.

Girone E: a Vaasa Finlandia-Portogallo 3-0 (25-19, 25-23, 25-22); Olanda-Belgio. Classifica: Belgio 10; Olanda, Finlandia 5; Portogallo 1.FORMULA Alla finale a sei di Rio de Janeiro (Bra) del 15-19 luglio si qualificano oltre al Brasile, le prime due dei gironi A e B e la vincente della final four di Varna (Bul) del 10-12 luglio

con la Bulgaria e le vincenti dei gruppi C, D e E.

Kaziyski, mister milioneLa Costagrande a Wroclaw (niba) Matey Kaziyski è un giocatore dei Panasonic Osaka: pare che avrà un contratto di 1 milione di dollari. Carolina Costagrande lascia il

DOMANISI REPLICAA BOLOGNA

Confusione ItaliaLa prima è triste:vince la Serbia 1Tanti cambi e troppi errori, l’esordio in casaè una sconfitta. Tornano già i fantasmi del 2014

Gian Luca Pasini INVIATO A PESARO

I l 10 settembre dello scorsoanno: l’Italia viene travoltaa Lodz dalla Serbia 3-0. E’ la

sconfitta che anche dal punto divista aritmetico condanna l’Ita-lia a un Mondiale terribile, enne-sima sconfitta di un supplizioche era iniziato nel primo gironea Cracovia. Siamo al 5 giugno2015, l’Italia infila la prima scon-fitta in questa World League e lasquadra di Mauro Berruto si in-ginocchia a una Serbia che Niko-la Grbic e Camillo Placì stannocostruendo. Dopo le due bellestimolanti partite in Australial’azzurro sfiorisce, balbetta e da-vanti ai 6500 dell’Adraitic Arenasi affloscia nella calura più cheestiva della vicina riviera adria-tica con volti abbronzati e bra-ghe corte di rigore.

ESAMI Ma le vacanze per l’Italiasono molto lontane. Almeno daquello che si è visto in questa pri-ma partita casalinga della LegaMondiale con un avversario congli stessi problemi degli azzurrie con una condizione (ugual-mente) molto approssimativa.Va da sé che dopo una dozzina di

set in questa stagione è più cheimpossibile, ma totalmente vie-tato fare qualsiasi tipo di com-mento o dare qualsiasi tipo digiudizio. Ma quello che è appar-so chiaro è che questa Italia,quella che oggi è a disposizionedi Mauro Berruto e del suo stafffa molta molta fatica. Non sipossono ancora invocare i fanta-

smi della passata stagione, mapuò bastare dire che dal terzoset in avanti il c.t. italiano ha do-vuto mandare in campo anche loscudettato Emanuele Birarelliche forse (e nei piani) qua non cidoveva neppure essere.

ERRORI Al di là della prestazio-ne poco convincente si sono vi-sti tanti, troppi errori, anche alservizio, come se alla peggio,come ultima carta l’Italia si ag-grappasse ancora una volta (enon era la prima) alla battutaper abbattere le proprie paure eper trovare qualche certezza inpiù. Regola che non sempre si èdimostrata azzeccata ovvia-mente. E con gli errori la squa-dra ha iniziato a scollarsi, bal-bettare. Andare in confusionementale. E finire sommersa dalmuro serbo. Alla fine della fieraBerruto ha giocato anche la car-ta Simone Giannelli, il 18enneche ha regalato lo scudetto aTrento qualche settimana fa.Accolto dal boato del pubblicovia via sempre più silenzioso.La scossa (al pubblico) l’ha dataqualche punto più tardi l’in-gresso di Ivan Zaytsev (schiera-to come schiacciatore al postodi Antonov che a sua volta ave-va sostituito Randazzo). Lo

schiacciatore della Dinamo Mo-sca, ha provato l’elettroshockdella cresta. Qualche brivido, ma non è stato abbastanza perrianimare la squadra. L’Italiaha continuato a balbettarementre dall’altra parte della re-te i tanti «italiani» (cinque nellaformazione di partenza: Podra-scanin, Atanasiejvic, Petric, Ko-vacevic Jovovic) hanno raccol-to gloria e applausi, oltre che laprima vittoria in questa stagio-

ne in World League.

RIPROVA Così in attesa che il ctitaliano possa avere a disposi-zione la squadra migliore, giàquella di domani pomeriggio alMadison di Piazzale Azzarita aBologna diventa una prova daguardare con attenzione. Per-ché è si una Italia da lavori incorso: ma si deve costruire qual-cosa....

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Aleksandar Atanasijevic sfonda il muro di Giulio Sabbi TARANTINI

ITALIA 1

SERBIA 3

(25-22, 23-25, 24-26, 23-25)

ITALIA: Vettori 14, Randazzo 7, Anzani 7, Travica 1, Lanza 11, Mengozzi 5; Colaci (L), Giannelli, Birarelli 4, Massari, Antonov 3, Zaytsev 5, Sabbi 2. N.e. Giovi. All. Berruto.

SERBIA: U. Kovacevic 4, Podrascanin 12, Atanasijevic 14, Petric 8, Lisinac 13, Jovovic 2; Rosic (L), Okolic, N. Kovacevic 12. N.e. Ivovic, Stankovic, Starovic, Majstorovic (L), Brjovic. All. Grbic.

ARBITRI: Dudek (Pol) e Zenovich (Rus).NOTE Spettatori 6400. Durata set: 31’, 32’, 40’, 30’; tot.133’. Italia: battute sbagliate 24, vincenti 7, muri 6, 2a linea 11, errori 33. Serbia: b.s. 20, v. 5, m. 10, s.l. 12, e. 36.

� All’Adriatic Arena sono stati premiati per la vittoria del campionato di A-2, ma la Superlega non la giocheranno. Almeno non in questa stagione. La stagione storica e per certi versi irripetibile di Potenza Picena, che è emersa dalla tonnara dei playoff qualche settimana fa per arrivare nella massima serie con una squadra di tanti giovani, è naufragata di fronte a una realtà ben più dura. E ieri mattina la Lega pallavolo ha comunicato che la società marchigiana ha chiesto l’iscrizione alla prossima A-2 e che quindi non farà la Superlega. La raccomandata sarebbe arrivata in ieri mattina in Lega in maniera contestuale a quella, già annunciata, dell’Altotevere Sansepolcro, che due anni dopo la promozione e dopo una doppia peregrinazione (prima San Giustino e quindi Sansepolcro) ha deciso di mollare la platea più prestigiosa e ripartire da Città di Castello (forse in B-1), dove era nata. Quindi in attesa della chiusura delle iscrizioni (30 giugno) la prossima Superlega ad oggi conta 12 squadre. Per due società che salutano una (storica) che rientra. Cuneo ha intenzione di approdare in A-2 avendo reperito una serie di sponsor e sarebbe pronta all’iscrizione. Non ci sono dichiarazioni ufficiali ma pare che ci siano già trattative per l’acquisizione del titolo. Un’idea che punta a riportare la Superlega in Piemonte in breve tempo...

g.l.p.- g.sca.© RIPRODUZIONE RISERVATA

DEFEZIONI E RITORNI

Potenza P.: noalla SuperlegaCuneo in A-2

La rana di Peaty per un’estate di fuoco1Da Canet al Settecolli, quanti confronti verso i Mondiali. Dal baby asso all’eterna Alshammar. E Lochte...

LA GUIDA

OGGI E DOMANI Mare Nostrum: Canet en Roussillon (Fra) (dir. streaming nuovarete.com ore 18). Migliori iscritti: Peaty (Gb), Le Clos, Van Der Burgh (Saf), Lochte (Usa), Grechin (Rus), Verschuren (Ola), Kitajima, Seto, Irie, Hagino, (Giap), Lacourt, Meynard (Fra), Cochrane (Can), Hosszu (Ung), Meilutyte (Lit), Kromowidjojo, Heemskerk (Ola), Pedersen, Ottesen (Dan), Miley, Carlin, Halsall (Gb), Alshammar (Sve), Mizzau.10-11 GIUGNO Mare Nostrum: Barcellona (Spa)12-14 GIUGNO Settecolli: Roma13-14 GIUGNO Mare Nostrum: Montecarlo16-17 GIUGNO Swimming Cup: Milano e Torino18-21 GIUGNO Series: Santa Clara (Usa)19-21 GIUGNO Meeting Rossini: Pesaro26-27 GIUGNO Treviso Cup4-5 LUGLIO Open di Francia: Vichy4-5 LUGLIO Naiadi Cup: Pescara2-9 AGOSTO Mondiali: Kazan (Rus)10-13 AGOSTO: Assoluti (categoria)� MANAUDOU (al.f.) Florent Manaudou, Fred Bousquet e Fabien Gilot preferiscono Melun a Canet: per questioni di ingaggio.� DI PETRO Silvia Di Pietro ha nuotato 54”88 nei 100 sl (3° crono italiano all time, scavalcata Mizzau 54”96) e 26”25 nei 50 farfalla nel triofeo Tiro a volo a Pietralata.

Fino ai Mondialiquanti meetingSettecolli 12-14

Stefano Arcobelli

A dam Peaty non ha piùgareggiato, da quandoun venerdì 17 (aprile)

ha infranto il muro dei 58” nei100 rana: fresco di record delmondo, oggi e domani comin-cerà i test pre Mondiali di Ka-zan con un primo confrontocontro il primatista spodesta-to, nonché olimpionico Came-ron Van der Burgh. «Sono il piùforte e intendo dimostrarlo,prima facevo il cacciatore orala preda». Provate a prenderlo.

MAMMA D’ASSALTO E’ il voltodi questo britannico spavaldoad accendere l’estate del gran-de nuoto: oggi e domani tuttele attenzioni sono rivolte a Ca-net en Roussillon, prima tappadel mare Nostrum cui non havoluto rinunciare neancheRyan Lochte, appositamentevenuto da Charlotte per con-frontarsi con il mistista nippo-nico Hagino, il polivalente su-dafricano Chad Le Clos e il dor-sista nipponica Riosuke Irie.L’americano si prepara a diven-

tare il primo nuotatore dellastoria con 6 titoli iridati conse-cutivi nella 4x200. Dopo unrientro inevitabilmente soft unanno fa dovuto al post mater-nità, a sfidare a Canet nella ve-locità la biolimpionica RanomiKromowidjojo riappare dopola parentesi a Caserta, la tren-

tasettenne Therese Alsham-mar, alla quale manca tra le 73medaglie solo l’oro olimpicoindividuale. Un ritorno miratoappunto verso i Giochi di Rio2016 per la Dara Torres euro-pea. Tra biberon e bracciate, lasvedese racconta: «Una mam-ma dona al figlio se stessa, manon per questo deve annullar-si. Ora nuoto felice, eccitata. Ilbimbo è felice, anche durantegli allenamenti. Un’esperienzaed una sfida nuove: sono ripar-tita per ritrovare la sensibilitàdel mio corpo in acqua, ho co-minciato lentamente a riaccen-dere i muscoli. E’ come se aves-si “ricostruito” il mio fisico. Ve-dremo in gara come andrà».

AZZURRI Therese, Ranomi el’altra olandese Heemskerkanimeranno la velocità rosa:soprattutto Femke da oggi pro-verà i test sui 200 sl prima dellasfida di Roma, dove ci sarà lasvedese Sjoestrom, ed in attesadi sapere se Federica Pellegri-ni, che tornerà dall’altura spa-gnola soltanto alla viglia delSettecolli, accetterà sotto cari-co il confronto sulla sua distan-

za preferita. Nella quale, dopola medaglia mondiale in vascacorta, sta cimentandosi sem-pre più spesso Katinka Hosszu:l’ungherese non sarà a Romama preferisce completare il cir-cuito del mare Nostrum a Mon-tecarlo (in contemporanea colmeeting italiano). Anche Ma-naudou evita Canet e il con-fronto con Stravius (incalzatoda Lacourt) e Metella, ma saràa Roma, dove gli azzurri faran-no le ultime verifiche per Ka-zan (decisive per Detti negli800 e Scozzoli a rana): Paltri-nieri e la Pellegrini ci sarannoperò anche a Milano e Torino.

RANA ROSA Se Peaty (e ilgruppo britannico che puntamolto sulla seconda tappa diBarcellona) è la rana del futu-ro, la lituana Ruta Meilutyte siprepara ad un confronto duris-simo con la rientrante russaEfimova, reduce da squalificadoping, alla quale non ha ri-sparmiato bordate. «Sei diso-nesta, non ti rispetto più».L’estate mondiale del nuoto ègià accesa: in acqua e fuori...

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Adam Peaty, 20 anni, inglese, neo primatista dei 100 rana in 57”92 AP

RLe rivali della Pellegrini (al Settecolli dal 12), Heemskerk e Hosszusubito in Francia

NuotoRAl via il Mare Nostrum

PallavoloRWorld League

Vafikbank Istanbul e va all’Impel Wroclaw di Nicola Negro, in Polonia. COPPE Effettuati i i sorteggi della Coppe europee: in Cev maschile per Perugia primo turno col Karlovarsko (R.Cec); in Challenge maschile suggestiva trasferta per Verona alle Isole Azzorre col Fonte do Bastardo (Por)

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48 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA LEZIONE DI PEPUN ANNO, TRE TITULI

LA PULCE& INIESTAPICCOLI MA GIGANTI

CHAMPIONS I catalani dopo Liga e Coppa del Re in trionfo pure a Roma (2-0)

l’analisi i protagonisti

Alle pagine

17-20-21-2

5

CHE FANTABARÇA!di LUIGI GARLANDO

PALLANUOTO

GIRO SPETTACOLO IN ABRUZZO

QUI JUVE

Pagine 14-15 CECERE, LAUDISA e TAIDELLI

Eto’o e Messi: United ko. Guardiola: «Dedicata a Maldini»

QUI UDINESE

IN EDICOLA

Berlusconi a muso durocontro Messi dopo laconquista della Champions:«La pulce sono io».

QUIMILAN

La Pro Reccocampione:23oscudetto

TUTTO

MERCATO

A 5,99 e 12,99 e

PIU’ IL QUOTIDIANO

Da pagina 2 a 12 BOLDRINI, CAPONE, CECCHINI, GALAVOTTI e LICARI

di ALBERTO CERRUTI

SEGUE A PAGINA 2

Pagina 48 CARRELLAPagine 28-29-30-31-32-33-34-35

Secco a cenacon Conte

Nedved resta

LA TRATTATIVA FILO DIRETTO CON LA SAMP

Leo Messi, 21 anni, prossimo Pallone d’Oro

SEGUE A PAGINA 5

Festa Interw

Pirlo piaceal Chelseadi Ancelotti

Il re Juan Carlos in tribuna, la reginaBarcellona in campo. E alla fine eccoli lì,tutti abbracciati alla terza Championsblaugrana, strameritata per il gioco estravinta con i gol di Eto'o e Messi, checolpiscono e affondano gli ex campioni delManchester United.Una finale vera e una lezione finale daldebuttante Guardiola, che festeggia il terzotitolo dopo il Campionato e la Coppa del Re.

Vola PellizottiDi Luca attaccaMenchov tiene

CASSANO-INTERSTAVOLTA SI PUÒ

Pozzo confida«Quagliarella

vuole il Napoli»

Giocare una finale e nonvincerla è come andare aRoma e non vedere il Papa, de-ve aver pensato Andrés Iniesta.Che il 14-5-’99,15enne, era in Vaticano per conse-gnare al Papa il libro sul centena-rio del Barcellona. Giovanni PaoloII ricambiò con un rosario.

di Gene Gnocchi

L’operazione sta decollando: aGenova andrebbero Suazo, Jimenez

e soldi. Per il fantasista ritocco diingaggio (guadagna 3,2 milioni a

stagione), ma non garanzia del postoAntonio

Cassano, 26anni: 15 gol

quest’anno AFP

Il capitano Puyol,Henry e Messi

festeggiano conla coppaREUTERS

Franco Pellizotti, 31 anni, vince sul Blockhaus

Libro e dvdper il 17˚scudetto

IL ROMPIPALLONE

www.gazzetta.it Giovedì 28 maggio 2009 1 e

Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 113 - Numero 124

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49SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1RECUPERI IFL (m.l.) Oggi 3 recuperi per determinare i quarti playoff. Oggi alle 15 Rhinos Milano-Lions Bergamo; alle 17 Dolphins Ancona-Warriors Bologna. Domani alle 15.30 Briganti Napoli-Grizzlies Roma. TUTTENOTIZIE

Valeria Straneo (al rientrodopo l’infortunio e assentein pista dal 2013) e Anna In-certi, reduce da un attaccoinfluenzale, guidano oggil’Italia allo stadio Amsicoradi Cagliari dove è in pro-gramma la Coppa Europadei 10.000. Stelle della ma-nifestazione, che ha il quar-tier generale a Chia - Pula,sono il campo maschile ilkeniano di passaporto turcoPolat Kemboi Arikan e l’exetiope ora spagnolo (con al-le spalle anche una squalifi-ca per doping) AlemayeuBezabeh. Fra le donne atte-se la britannica Jo Pavey e lacampionessa uscente, la let-tore Jelena Prokopcuka. So-no 10 gli italiani in gara sul-la pista sarda.Nelle provemaschili Chatbi, El Mazou-ry, D’Onofrio, La Rosa e Sa-lami. Fra le donne Incerti,Straneo, Dal Ri, Pinna eRoffino. L’obiettivo degliazzurri è un piazzamentonei primi tre posti dellaclassifica a squadre.

PROGRAMMA Questo ilprogramma orario: ore17.20 10.000 uomini B;18.05 10.000 donne; 19.1510.000 A.

Valeria Straneo, 38 anni COLOMBO

E’ un grande Clemente Russo, quello dei tempi migliori, che all’Alcatraz di Milano si guadagna un’altra chance per l’Olimpiade. Dopo la delusione del primo torneo di qualificazione il campano avanza nella semifinale del Cycle 1 dell’Apb battendo con un clamoroso en-plein (80-72 per tutti e tre i giudici), senza cedere un punto in nessuna ripresa, l’ucraino Roman Golovachshenko già dominatolo scorso 7 novembre a Roma. Russo è sembrata fin dalla prima ripresa in grande spolvero, mobile sulle gambe e in totale controllo della scherma pugilistica, riuscendo a non concedere nulla all’avversario. Un match a senso unico.. «Mi sono preparato bene, non potevo perdere l’occasione — ha detto alla fine —. Ho subito solo due colpi, un gancio destro alla prima ripresa e un gancio sinistro poco dopo ma non sono mai stato in difficoltà». Il prossimo 11 luglio contro il kazako Pinchuk (che ha battuto l’algerino Bouloudinats) la finale che vale la quarta Olimpiade. Il record è vicino.

ATLETICA

Coppa Europa 10.000: l’Italiacon la Straneo

BOXE

Russo scatenatoVince a Milano:Rio più vicina

Clemente Russo, 32 anni

� Agli Europei di Montreaux (Svi) si assegnano oggi i primi 2 titoli (diretta Rai Sport 2 dalle 17): nel fioretto uomini e nella spada donne. Andrea Cassarà, Edoardo Luperi, Giorgio Avola e Daniele Garozzo torneranno in pedana, alle 9 nei 32esimi dopo aver vinto ieri nei primi turni eliminatori. Nei 64esimi, Avola s’è imposto 15-9 sullo svedese Simon Rizell, Luperinto 15-5 sul portoghese Diogo Teixeira, Daniele Garozzo 15-8 sul danese Alexander Tsoronis, e Cassarà ha domato tutti gli assalti. Rifinitura per le spadiste Bianca Del Carretto (detentrice usente a Strasburgo 2014), Rossella Fiamingo (iridata a Kazan 2014), Mara Navarria (bronzo mondiale a squadre) e Francesca Boscarelli, una delle tre mamme in tara con vezzali e Navarria e promossa dopo la vittoria di Coppa a Rio.«Io sono tranquilla: sono finiti gli infortuni e mi sono allenata bene, mi sentivo già in forma due settimane fa a Rio ma sono stata sconfitta dalla cinese: ho cercato in questi giorni di mantenere la forma di Rio, voglio la medaglia».

SCHERMA / 1: TV ALLE 17

Agli Europei oggifiorettisti e spadiste da podio

Rossella Fiamingo, 23 anni BIZZI

� (m.c.) Gare decisive oggi in Coppa Campioni. Rimini subisce la prima sconfitta (0-5 nei primi 3) contro Brno e non può sbagliare con Rotterdam. Bologna si gioca contro gli olandesi un posto nella finale del girone: ieri ha battuto i tedeschi: 9-0 al 4°, la squadra di Nanni (Vaglio 4/5, 4pbc) subisce 8 punti al 7°, ma riallunga nel finale. San Marino con una no-hit e 11bv (2/3 Vazquez, 2/4 Santora) si sbarazza dei bielorussi. Nettuno, privo in gara-1 di Caradonna, per i recuperi Ibl a Godo (15.30-20.30). A Parigi: Solingen-Bologna 10-18 (v. De Santis 4bv, p. Hughes), San Marino-Zubrs 15-0 (5°, v. Ercolani 0bv, p. Lapchanka), Parigi-Amsterdam 3-15 (7°). Amsterdam 4-0, Bologna e S.Marino 3-1. Oggi: 12 Bologna-Amsterdam, Zubrs-Solingen, 17 Parigi-S.Marino. A Rotterdam: Heidenheim-Rotterdam 1-15 (7°), Heidenheim-Elizavetgrad 7-5, Rimini-Brno 2-6 (v. Schneider 4bv, p. Richetti). Rotterdam 3-0, Rimini 3-1, Brno, Heidenheim 2-2. Oggi: 15 Rotterdam-Rimini.

BASEBALL: RIMINI K.O.

Bologna si gioca un posto per la finale Champions

Infante elimina Santora CB-OLDMAN

� Grosse novità e buone notizie per l’Italia nella prossima Coppa del Mondo, stagione che, non prevedendo né Mondiali, né Olimpiadi, ha in programma ben 47 gare maschili e 43 femminili. L’apertura si disputerà come tradizione sul ghiacciaio di Soelden (Aut) 24 e 25 ottobre, mentre le finali sono in programma dal 16 al 20 marzo a St. Moritz (Svi). COPPA MASCHILE Innanzitutto l’inserimento in pianta stabile di Madonna di Campiglio in calendario per lo slalom in notturna, ma l’Italia acquista una gara con il parellelo che si disputerà in Alta Badia il giorno dopo il gigante. Le gare italiane: 18-19/12 superG e discesa in Val Gardena; 20-21/12 gigante e parallelo in Alta Badia; 22/12 slalom in notturna a Madonna di Campiglio; 29/12 discesa a S. Caterina Valfurva.COPPA FEMMINILE Pure qui L’italia ha conquistato gare e soprattutto entra nel circuito iridato la località valdostana di La Thuile che ospiterà discesa e superG a febbraio. Le gare italiane: 23-24/1/2016 di scesa e superG a Cortina d’Ampezzo; 20-21/2 discesa e superG a La Thuile.

SCI: COPPA MONDO

Entra La Thuilee paralleloin Alta Badia

Hirscher, detentore della Coppa

A ddio ad un grande.L’ex capitano degli AllBlacks Jerry Collins,

34 anni, e sua moglie, AlanMadill, sono morti in un in-cidente stradale in Francia.Grave la figlia Ayla di tre me-si che era nell’auto con loro.La conferma dello schianto èarrivata dal ministro degliEsteri della Nuova Zelanda.La coppia ha perso la vita ie-ri notte alle 3 sull’autostradaA9 nei pressi di Béziers, neldipartimento di Herault.Stando a quanto riferito, lamacchina su cui viaggiava ilneozelandese si sarebbescontrata con un bus (a bor-do c’erano 21 persone feritecon il guidatore) in circo-stanze ancora poco chiare.Collins, terza linea, avevacollezionato 133 caps e 245punti con la nazionale neo-zelandese e quest’anno hagiocato nel Narbonne, inFrancia. In memoria di Jerrysono arrivati i tributi dalmondo del rugby, a comin-ciare da Jonah Lomu: «Ripo-sa in pace fratello JC con latua adorata moglie, ci man-cherai, ora preghiamo per labambina». Affranti KevenMealamu, Bill Williams el’irlandese Brian O’Driscoll.

RUGBY: CON LA MOGLIEATLETICA

OGGI POWELL E LA MANTIAIN GARA A MARSIGLIAGrande weekend in pista dopo il Golden Gala. Oggi a Marsiglia ritornaAsafa Powell per l’inaugurazione del nuovo stadio da 4200 posti. Il giamaicano, per ora escluso dalla Diamond League, incontrerà nei 100 il francese Lemaitre per confermare il 9”84 di Kingston. In gara anche la nostra La Mantia nel triplo, Robles e Lolo Jones negli ostacoli alti mentre nei 5000 di marcia in onore di Diniz ci sarà anche il nostro Leonardo Dei Tos. Domani a Birmingham in Diamond League torna invece dopo la delusione romana Alessia Trost nell’alto oltre alla Hooper nei 400� SOCIETARI Oggi è domani in 14 sedi è in programma la fase 2 dei campionati italiani di società. Sedi: Molfetta e Bari (Basilicata e Puglia), Cosenza (Calabria), Salerno (Campania), Piacenza (Emilia R.) Chiari e Lodi (Lombardia), Fermo (Marche, Umbria e Abruzzo), Donnas (Piemonte e Valle d’Aosta), Messina (Sicilia), Sesto Fiorentino (Toscana e Liguria) e Rovigo (Veneto, Friuli V.G. e Trentino A.A.).� ADDIO CARR (si.g.) E’ morto a Griffin (Usa), a 72 anni, Henry Carr, due titoli olimpici (200 e 4x400) nel 1964 a Tokyo. Quattro i suoi primati mondiali, 20”3 (’63) e 20”2 (’64) nelle 220 yards, 3’04”5 nella 4x440 y (’63) e 3’00”7 nella 4x400 della finale olimpica 1964 (44”5 in ultima frazione). Altri pb: 10”2 (100) e 45”4 (400). Dal 1965 al 1968 giocò poi a football nella Nfl con i NY Giants, poi si convertì alla religione dei testimoni di Geova.

BEACH VOLLEY� WORLD TOUR (c.f.) Due coppie azzurre nella top 16 a Parenzo (Cro), World Tour. Nicolai-Lupo grazie al 1° posto della pool, 2-0 ad Herrera-Gavira (Spa), Ranghieri-Carambula con il 2-0 rifilato a Sidorenko-Dyachenko (Kaz) nel decisivo match del girone e poi con il 2-0 a Slick-Rosenthal (Usa) nei sedicesimi. Oggi negli ottavi contro Ricardo-Emanuel (Bra) e Semenov-Krasilnikov (Rus). Nel femminile Menegatti-Orsi Toth quinte, eliminate 2-1 da Bansley-Pavan (Can), in precedenza avevano battuto 2-0 Zumkehr-Heidrich (Svi). Semifinali: Bawden-Clancy (Aus) c. Bansley-Pavan e Larissa-Talita (Bra) c. Valjas-Broder (Can).

BOXE� MONDIALI (r.g.) A New York (Usa), il portoricano Miguel Cotto (39-4) difende i medi Wbc da Daniel Geale (Aus, 31-3), nei massimi il cinese Zhang Zhilei (3) battuto da Cammarelle in finale nel 2008, affronta Glenn Thomas (1-3) sui 4 round. A Carson (California), Cuellar (Usa, 26-1) Wba piuma, contro il mancino Darchinyan (Aus, 40-7-1). Il welter Robert Guerrero (Usa, 32-3-1), torna contro Aaron Martinez (Usa, 19-3-1). � MALIGNAGGI (r.g.) Il primo agostoa New York, l’italo americano Pauli Malignaggi (33-6), inattivo da 13 mesi, torna sui 10 round, contro Danny Garcia (Usa, 30), campione Wbc e Wba superleggeri, che sale nella categoria superiore. Il medio Danny Jacobs (29-1) campione Wba, sfidato da Matthew Macklin (Gb, 32-6).

CANOA� DISCESA D’ORO (a.fr.) Agli Europei di canoa discesa a Banja Luka (Bos), doppia medaglia azzurra a squadre donne. Oro nel C1 con Razzauti-Ricciardi-Panato, quest’ultima figlia d’arte su Paloudova-Valikova-Capakova (R. Ceca) e Bren- Haab-Hostens (Fra). E bronzo nel K1 classic race, con l’iridata nello sprint Bonaccorsi-Grasso-Rosa. Uomini. K1. Maccagnan-Scremin-Urbani 5°. C1. Quintarelli-Dell’Agostino-Razzauti 6°. Oggi lo sprint.

EQUITAZIONEMORGANTI 2a AL MONDOL’azzurra Sara Morganti, amazzone campionessa mondiale nel paradressage, è salita al 2° posto de ranking mondiale, appena 13 punti dietro il britannico David Lee Pearson e 12 più dell’austriaco Pepo Puch. Tutti protagonisti dal 12 al 14 giugno nel Concorso Internazionale (abbinato ai campionati italiani) di Somma Lombardo, che a questo punto diventa da urlo, con tutti i big del pianeta previsti al via.

GOLFMOLINARI È QUINTOA 3 COLPI DALLA VETTANel Pga Memorial Tournament di Dublin (Ohio), con un 2° giro in 67, Francesco Molinari risale al 5° posto (a pari merito con altri quattro) in classifica a -9. L’azzurro è staccato di 3 colpi dal capolista svedese Lingmerth (-12), di due dall’americano Dufner (-11) e di uno da Moore (Usa) e Sullivan (Ing) Disastroso (64° a -1) Tiger Woods che si sente «malandato mentalmente». � TADINI Alessandro Tadini, 24° con 141 (69 72, -3) resiste a Malmoe: out Andrea Pavan, 80° con 145 (71 74, +1) e Renato Paratore, 118° con 148 (72 76, +4). Guidano con 135 (-9), Dantorp e Kinhult (Sve).

HOCKEY GHIACCIO� GARA-2 FINALE NHL La finale per la Stanley Cup, dopo il successo in gara-1 di Chicago (2-1 con due gol in 1’58” nella seconda parte del terzo periodo) stasera torna alla Amelie Arena di Tampa Bay (diretta Fox Sports 2 all’1 di notte) per gara-2. Per i Lightning vietato fallire. Nei Blackhawks possibile ritorno del difensore Trevor Van Riemsdyk. La serie e’ al meglio delle 7 partite.

HOCKEY PRATO� OBERTO POSITIVA Positività da Canrenone per Giulia Oberto, in occasione dei controlli Coni Nado del 16 maggio scorso a Bra nella sfida SG Amsicora-HF Lorenzoni.

NUOTO� SCHOOLING 9 VOLTE (al.f.) Joseph Schooling, farfallista di Singapore, da oggi a giovedì torna a gareggiare nel suo paese di origine per i Giochi dell’Asia del sud-est: il 19enne che studia e si allena all’Università del Texas sotto la guida di Eddie Reese è iscritto a 9 gare e punta a dominarle tutte. In carriera, ha vinto un oro, un argento e un bronzo ai Giochi asiatici di Incheon 2012 e ha centrato un 2° posto ai Giochi del Commonwealth 2014.� QATAR ? (al.f.) Il Qatar si candida ai Mondiali di 2021 e 2023: in lizza Australia (Melbourne o Sydney), Cina (Nanjing o Wuhan), Argentina, Germania, Giappone e Turchia.

PALLANUOTO� MERCATO (c.fe.) Il mancino Luca Damonte passa dal Savona al Brescia che sta per divorziare ufficialmente da Michael Bodegas, promesso al Recco. Tra le donne, con Marco Capanna che va al Cosenza, sarà Mercedes Stieber a guidare la Mediterranea, vicecampione d’Italia e vincitrice della Coppa Len. Verrà comunque tesserata anche come giocatrice.

VELA� MUORE BOND Alan Bond, l’uomo che finanziò la storica campagna di America’s Cup dell’Australia portandola alla vittoria nel 1983 è morto a Perth a 77 anni.

Jerry Collins, 34, giocava in Francia

� Prescrizione dall’accusa di atti osceni in luogo pubblico (denunciato nel 2007 da una donna di Cremona che aveva raccontato che si era avvicinato alla sua auto per chiedere informazioni e successivamente si era abbassato i pantaloni masturbandosi). Si chiude così il capitolo giudiziario per il fiorettista azzurro Andrea Cassarà. Questa la decisione della Corte d’Appello di Brescia dopo che la Cassazione aveva annullato la precedente condanna. Restano validi i risarcimenti civili (e quindi risulta attendibile il racconto della donna): 1000 euro alla signora più le spese legali.

SCHERMA/2

Per gli atti osceniCassarà risarciràIncidente in auto

Addio a Collinscapitano All Blacks

� (ma.p.) Italia-Australia a Parma per il Mondiale u.20. Conferme: Buonfiglio, Zanetti, Cornelli e Agbasse. A Parma: 16.30 Francia-Giappone; 18.30Sudafrica-Samoa; 20.30 Italia-Australia (RaiSport2). A Calvisano: 16.30 Irlanda-Scozia; 18.30 N.Zelanda-Argentina; 20.30 Inghilterra-Galles. Gir.A Inghilterra 5, Francia 4, Galles e Giappone 0. Gir.B: Sudafrica e Australia 5, Samoa e Italia 0. Gir.C: N.Zelanda 5, Irlanda 4, Argentina 1, Scozia 0.

Azzurrini contro l’Australia

� L’ufficio della Procura Antidoping del Coni ha convocato a Roma Sandro Damilano giovedì 11 giugno alle 14.30 in qualità di persona informata dei fatti in relazione al caso Schwazer. Iltecnico cuneese ha allenato il marciatore azzurro dal 2004 al 2009, rapporto chiuso ai Mondiali di Berlino. La squalifica per il doping del 2012 di Schwazer scade il 29 aprile 2016 e l’atleta spera in un riduzione della pena pensando ai Giochi di Rio.

L’Antidopingconvoca Damilano

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di GIORGIO DELL’[email protected]

Tra le mille agenzie di ieri sullo scandalo di Mafiacapitale, ce n’è una in cui leggiamo: «Buzzi sa chela Regione ha molto denaro da distribuire e siattiva su politici e funzionari». Qui sta il punto.

1 Il “molto denaro da distribuire”?Esattamente. Se un ente pubblico, sotto-posto a controlli molto relativi (quanto più

sono numerosi, tanto meno sono efficaci), ha«molto denaro da distribuire» è già potenzial-mente pronto al malaffare. Affiderà poi com’ènaturale le erogazioni a qualche ufficio, guida-to da qualche burocrate. Chi ci sa fare dovràsolo «attivarsi», secondo la felice espressionedell’agenzia, e non sarà difficile persuadere tutti quelli che hanno un qualche titolo dellaconvenienza di procedere in un certo modo in-vece che in un altro. C’è da guadagnare per tut-ti. Perché no? La finalità è sempre altamentesociale, i poveri migranti per esempio, questastessa finalità coprirà gli obiettivi reali dei ma-lintenzionati. Sostengo che “Mafia capitale” èancora poco. Credo che, indagando a tappeto

su tutto questo tipo di erogazioni pubbliche, neverrebbero fuori delle belle, non solo a Roma,ma ovunque. Ieri don Luigi Ciotti ha sentito ilbisogno di mettere le mani avanti: «Dobbiamotutti provare molto dolore e vergogna: non sipuò giocare sulla pelle delle persone più debolie fragili. Non deve passare l’idea che il mondodel sociale sia tutto così, perché ci sono migliaiadi realtà che lavorano in modo pulito». Possodirlo? Ho qualche dubbio.

2 Ieri è finito impigliato nella rete anche untizio che sta al governo.Ieri sono stati emessi 21 nuovi provvedi-

menti, avvisi di garanzia e perquisizioni. Il ti-zio del governo di cui parla lei è Giuseppe Ca-stiglione, sottosegretario all’Agricoltura, cata-nese, uomo dell’Ncd, sarebbe intervenuto sul-l’appalto per la gestione del Cara di Mineo.“Cara” significa “Centro Accoglienza per Ri-chiedenti Asilo”. Dovrebbe aver ricevuto unavviso di garanzia, ma lui nega: «Si ripete lastessa storia di sei mesi fa. Apprendo dalla stampa di essere indagato, ma io non ne sonulla. Tutta questa vicenda è semplicementeassurda». Sul Cara di Mineo c’è il coinvolgi-mento anche di Luca Odevaine, che fu viceca-po di gabinetto di Veltroni, quando Veltroniera sindaco. Odevaine sta già in galera per altrifatti sempre legati a Mafia capitale.

3Altri nomi?Marco Visconti, che era assessore all’Am-biente quando era sindaco Alemanno.

Maurizio Venafro che all’inizio era capo di ga-binetto del governatore del Lazio, Zingaretti(s’è dimesso da un pezzo). Calogero SalvatoreNucera, ex capo segreteria di Francesco D’Au-silio quando era capogruppo del Pd in consi-glio comunale a Roma. Patrizia Cologgi, ex ca-po del dipartimento della protezione civile co-munale. Ieri il giudice, Flavia Costantini, ha dato inizio agli interrogatori di garanzia. Sap-piamo qualcosa, grazie al suo avvocato FilippoDinacci, di quello che ha detto Mirko Coratti,che è stato presidente dell’assemblea comuna-le. Coratti ha detto alla Costantini: «Mai avutorapporti, illeciti o di natura economica, conSalvatore Buzzi. Basta leggersi le carte dell’in-chiesta: non c’e’ una sola conversazione conlui, intercettata, che mi riguardi». Sono tutticerti che si tratti di un equivoco. Posizioni ana-loghe per gli altri interrogati, per esempio Da-niele Ozzimo: «Con Buzzi solo rapporti politi-ci, da anni era iscritto al mio circolo».

4 I nomi di maggior spicco?Forse due che hanno arrestato giovedì,cioè Luca Gramazio e Giordano Tredici-

ne. Sono tutti e due interessanti perché ram-polli di dinastie che a Roma, da anni, fanno ilbello e il cattivo tempo. Gramazio, 34 anni,bella faccia incorniciata dalla barbetta, è figliodi Domenico Gramazio, 67 anni, già picchiato-re fascista, già parlamentare di Berlusconi,detto il Pinguino per via delle braccia troppocorte. Festeggiò la caduta di Prodi mangiandomortadella e bevendo champagne nell’aula diMontecitorio. Ha organizzato tante spedizio-ne punitive nei campi zingari. Dopo l’elezionedel figlio con 18 mila voti, è andato a festeggia-re al Bruttone, in via Taranto. Chi c’era a capo-tavola? Massimo Carminati, er cecato. Scrive ladottoressa Costantini: «Luca Gramazio riceve-va costantemente erogazioni di denaro da par-te di Salvatore Buzzi – il ras delle cooperative –che agiva di concerto con Carminati. Tra le al-tre: 98 mila euro in contanti e 15 mila con bo-nifico di finanziamento al comitato Gramazio;più l’assunzione di 10 persone e la promessadel pagamento di un debito per spese di tipo-grafia».

5 E Tredicine?Anche questo è un “clan”. Il capostipite,negli anni Cinquanta, era sceso da Schia-

vi d’Abruzzo per vendere caldarroste all’ango-lo tra via Frattina e piazza di Spagna. Adesso isuoi sessanta discendenti sono padroni diquello che in banca si chiama “retail”: venditadi prodotti all’ultimo acquirente. Sempre cal-darroste e, in aggiunta, un migliaio di pull-man-bar che stazionano, con le bibite e il resto,nei punti chiave della città. A noi sembra checiascuna di queste postazioni sia retta da unbengalese. In realtà dietro il bengalese, ci sonoloro, i Tredicine. Una postazione di caldarrostepuò valere dai 20 ai 30 mila euro al mese.

IL FATTO DEL GIORNOIL BUSINESSDEI MIGRANTI

Tra gli indagati nell’inchiesta «Mafia Capitale» c’è anche il sottosegretario Giuseppe Castiglione (Ncd)

Il clan di Mafia Capitale faceva i suoi affari sui centri accoglienza persino in Sicilia?1L’inchiesta si allarga, coinvolto il sottosegretario catanese Castiglione (che nega): sarebbe intervenuto sugli appalti del Cara di Mineo favorendo alcune cooperative sospette

� La vicenda sul debito di Atene si arricchisce di una nuova puntata. Dopo l’intesa di giovedì per pagare i 300 milioni di euro in unica tranche al Fondo monetario internazionale entro il 30 giugno, si pensava che le negoziazioni potessero essere in discesa. Ieri, però, a gelare i creditori internazionali ci ha pensato il premier Alexis Tsipras definendo le richieste «irrealistiche», e aggiungendo che l’obiettivo di ogni accordo dovrebbe essere «una soluzione e non umiliare un popolo». Nonostante i giudizi sul documento presentato dai creditori, il negoziato continuerà sia a livello tecnico che a livello politico. E pure ieri le Borse hanno pagato l’incertezza chiudendo in rosso: Milano perde il 2,1%, Atene il 5%.

L’INCERTEZZA AFFOSSA LE BORSE

Grecia, Tsipras sul debito«Richieste irrealistiche»

TASCABILI

PAGATA POCO PIÙ DI 100 MILA EURO

Perugia, venduta la casadove fu uccisa Meredith

� Per tutti dal 2 novembre 2007 è la casa dell’omicidio di Meredith Kercher: ora quell’immobile, in via della Pergola, a ridosso del centro di Perugia, è stato venduto. Ad una giovane coppia del capoluogo umbro sulla quale viene mantenuto il riserbo. «Si chiude una paginadi questa dolorosa vicenda», ha detto l’avvocato Letizia Magnini, il legale che ha rappresentato come parte civile i proprietari dell’immobile nei vari processi. Un complesso con due alloggi di poco meno di 200 metri quadrati, uno sopra l’altro, e con 5 mila metri quadrati di terreno. Nella casa dove venne uccisa la studentessa inglese tutto è stato cambiato. Ristrutturati i locali, cambiati gli arredi e tinteggiate le pareti. Nessuna cifra è stata fornita, ma il ricavato sarebbe di poco superiore ai 100 mila euro.

AVEVA 75 ANNI, ERA UN GRAN VIVEUR

Addio al senatore D’Urso Una vita tra affari e jet set � Banchiere, senatore, «viveur»: questo e molto altro è stato Mario D’Urso, la cui vita si è interrot-ta ieri a Roma, per colpa di un tumore, dopo 75 anni vissuti al top. Nato a Napoli nel 1940 da una famiglia aristocratica, ha studiato negli Usa e a 28 anni è diventato amministratore della banca d’affari Lehman Brothers. Le sua amicizie spazia-vano da casa Agnelli ai Kennedy fino alle teste coronate europee, ma alla sua leggendaria dolce vita si è aggiunta, a metà degli Anni 90, la svolta politica: l’amico Lamberto Dini lo vuole come sottosegretario al commercio estero nel suo governo. Più tardi viene candidato nelle liste del partito di Dini, Rinnovamento Italiano, conquistan-do un seggio al Senato col centrosinistra.

LA PROTESTA DI 48 ORE

Benzinai, stop in autostradaSciopero il 23 e 24 giugno � I benzinai annunciano 48 ore di sciopero in autostrada, dalle 22 di martedì 23 giugno fino alla stessa ora di giovedì 25. La decisione, si legge in una nota di Faib Confesercenti, Fegica Cisl ed Anisa Confcommercio, «è conseguenza dello strappo operato dai concessionari che hanno inteso unilateralmente di avviare le procedure di gara pubblicando i bandi», benché si attenda una decisione definitiva del Tar sulla legittimità degli atti di indirizzo governativi e con un tavolo aperto sul tema con due ministeri. Per i benzinai i bandi «conservano privilegi di posizione che hanno prodotto un decadimento della qualità del servizio offerto, oltre che un livello dei prezzi dei carburanti che è uno dei più alti d’Europa».

IL MONITO DEL QUIRINALE

Mattarella: «Severità contro i corrotti» 1Il Capo dello Stato visita Expo e parla anche di consumi: «Il cibo invenduto a chi ne ha bisogno»

Francesco Rizzo

I eri si celebrava la Giornatadell’Ambiente e il capo del-lo Stato Sergio Mattarella

l’ha vissuta visitando, per la pri-ma volta, l’Expo: quattro oreper firmare la Carta di Milano,impegno per combattere la fa-

me e gli sprechi alimentari («haun valore etico, politico e degliobiettivi cruciali»), entrandocon la figlia Laura in alcuni pa-diglioni e inaugurando due in-stallazioni dello scenografoDante Ferretti, tre volte premioOscar. Da Mattarella è partita laproposta di una legge per facili-tare la distribuzione ai più po-veri dei prodotti vicini alla datadi scadenza. «Non è tollerabileche ogni anno più di un miliar-do di tonnellate di cibo si di-sperda: la cultura dello scarto edel consumo illimitato non siconcilia più con lo sviluppo eco-nomico». Il capo dello Stato haanche sottolineato come la gre-en economy sia «un vettore im-

portante per il Pil italiano ed europeo e lo sarà anche di più».

INDEGNI La visita milanese èstata inoltre l’occasione per tor-

nare sul tema rovente della cor-ruzione: «Il contrasto all’illega-lità deve essere severo, nel no-me dei diritti e della libertà chela corruzione sottrae a ciascunodi noi — ha detto Mattarella —e bisogna recuperare il bene co-mune che si fonda su legalità etrasparenza». Mentre l’immi-grazione, diventata fonte diguadagno illecito, si affrontastroncando «traffici indegni»,ma soprattutto «puntando sullacooperazione, la riduzione del-le disuguaglianze». E intanto,tra gli studenti in visita a Expo,qualcuno gli gridava «non firmitutti gli emendamenti, si facciavalere con Renzi!».

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Sergio Mattarella e Giuseppe Sala,il commissario di Expo ANSA

La casa di via della Pergola: qui fu uccisa Meredith

AltriMondiR

MARIANNA MADIAMINISTRO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

IL GOVERNO SOSTIENE IN PIENO IL SINDACO MARINO: DEVE

CONTINUARE, È CHIARAMENTE DALLA PARTE DEL GIUSTO

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52 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FONDAZIONE VERONESI

Prevenzione senza timoriParte il progetto Samcontro i tumori maschili

Roma, scontroin metropolitanaPaura e 21 feriti1Si tamponano due convogli. «Un errore umano»I testimoni: «Strage sfiorata». Aperte tre inchieste

BABY PREMIO NOBEL

L’attacco a Malala Scarcerati in segreto8 dei 10 assalitori1Un processo farsacontro i talebani:annullata la condannaa 25 anni per l’agguatoalla giovane pachistana

IN CARCERE DAL 2013

Iraq: mortoAziz, fu il vicecristianodi Saddam

Tariq Aziz, morto a 79 anni

T ariq Aziz, ministrodegli Esteri ed ex vicepremier di fede cri-

stiana di Saddam Hussein,è morto in un carcere ira-cheno a 79 anni in seguitoad un attacco cardiaco.Noto ai tempi della primaguerra del Golfo, quandoricopriva la carica di mini-stro degli Esteri, come «ilvolto umano» della ditta-tura, è stato invece giudi-cato con severità dall’op-posizione irachena, che loha accusato di aver negatoi massacri dei curdi, di avertaciuto sulle esecuzioni dimassa e tollerato il sistemadi torture e intimidazionivoluto dal rais. Nel 2003era stato arrestato dopol’invasione delle truppeanglo-americane e la ca-duta di Saddam Hussein.Nel 2010, invece, c’era sta-ta la sua condanna a morteper «crimini contro l’uma-nità», ma Aziz non era sta-to giustiziato perché l’allo-ra presidente Jalal Talaba-ni non aveva firmato l’ordi-ne di esecuzione. Il bracciodestro di Hussein avevamolte volte lamentato pro-blemi di salute, durante ladetenzione. Numerosi pa-esi, oltre al Vaticano, han-no più volte chiesto a Ba-gdad di concedere la gra-zia all’anziano ex vice pre-mier, diabetico e cardio-patico, che però non è piùstato rilasciato. Nel 2013Aziz si era perfino rivoltoal Papa perché potesse es-sere giustiziato presto emetter così fine alle suesofferenze.

S ono stati segretamentescarcerati otto dei die-ci talebani che nel

2012 aggredirono sparando-le in testa Malala Yousafzai,una ragazzina pachistana«colpevole» di avere iniziatoa lavorare come attivista perl’istruzione delle donne delsuo Paese. Lo ha confermatoanche Muneer Ahmed, por-tavoce dell’Alta commissionepachistana a Londra, secon-do cui sarebbero stati pro-sciolti per «mancanza di pro-ve» dopo una condanna aventicinque anni di carcereper il tentato omicidio alla

ragazza premio Nobel per la Pa-ce, che oggi ha 17 anni e vive oraa Birmingham, in Inghilterra. Ilprocesso si è tenuto nel carceremilitare dell’area di Swat per leminacce degli insorti: vista lacuriosa, improvvisa mancanzadi prove per collegarli definiti-vamente all’attacco, in galera ri-marranno soltanto Izhar Khan eIsrarullah Khan. In più, pare cheun ricorso in appello contro lascarcerazione sia stato presen-tato il 18 maggio, ma gli uominifossero già stati rilasciati il 30aprile.

«MOST WANTED» Nel dibatti-mento processuale che avevaportato alla condanna i militan-ti talebani era emerso che tuttiavevano avuto un ruolo, manessuno di loro aveva fatto par-te del commando che attaccòmaterialmente Malala. Una fon-te della polizia, che non ha volu-to essere identificata, ha ribadi-to però che «essi ebbero un ruo-lo nella pianificazione e nel-l’esecuzione dell’agguato». Gliagenti, peraltro, sono convintiche i veri killer fuggirono il gior-no stesso in Afghanistan attra-versando la vicina frontiera. Frai «most wanted» per l’attentatoa Malala c’è anche il capo supre-mo del movimento Tehrek-e-Ta-liban Pakistan (TTP), MullahFazlullah, l’uomo che aveva de-ciso che Malala doveva morire.Malala Yousafzai, oggi 17enne

Daniele Vaira@danvaira

U n forte botto, due convo-gli che si scontrano pocofuori da una galleria. I

passeggeri cadono a terra comebirilli. Paura, sangue e grida, ie-ri, nella metropolitana di Ro-ma, poco dopo le 10.15 sulla li-nea B, vicino alla fermata EurPalasport. Nello scontro sonorimaste ferite ventuno persone.La maggior parte ha riportatosolo contusioni, alcuni passeg-geri sono in stato di shock. Duesono rimasti incastrati tra i va-goni. E devono essere liberatidai vigili del fuoco. I treni sonostati evacuati, il traffico sulla li-nea è stato fermato e sono statiistituiti dei bus navetta per ser-vire la tratta mancante. Le quat-tordici ambulanze intervenute,intanto, hanno fatto la spola trai vari ospedali insieme a tre au-tomediche. Alla fine i due pa-zienti più gravi hanno riporta-to, uno, la frattura della clavi-cola e l’altro, quella del bacino.

I pendolari non nascondono larabbia. «È stata una scena da in-cubo, come quelle che pensi ac-cadano solo nei film, poteva es-sere una strage. Non si può ri-schiare la vita così solo per an-dare al lavoro». A parlare èFrancesco, uno dei passeggeri.Per capire la dinamica dell’inci-dente si sono ascoltati anche itestimoni. «Mio figlio si è accor-to che i treni si stavano avvici-nando troppo. Ora è in ospeda-le, ha la spalla rotta, ha sbattutola testa ed è rintronato», ha rac-contato il padre di un ferito.

LA DINAMICA Subito dopo è in-tervenuto l’assessore ai Tra-sporti di Roma, Guido Improtae ha cercato di fare chiarezza:«Si è trattato di due convogli,uno più vecchio che ha tampo-nato quello di ultima genera-zione, entrambi viaggiavanosulla stessa direzione. Lo scon-tro è avvenuto a circa 30 km/h.Sicuramente c’è stato un erroreumano. Probabilmente il trenoche seguiva non ha rispettato leindicazioni luminose». La pro-

cura di Roma ha aperto un’in-chiesta. Il magistrato di turnoPierluigi Cipolla, si è recato ierimattina nella stazione Eur Pala-sport per effettuare un primosopralluogo. In procura, comeda prassi, si attenderà la rela-zione dei vigili del fuoco per ri-costruire la dinamica dei fatti eaccertare la causa dello scontrotra i convogli. Il Ministero deiTrasporti ha aperto una com-missione di inchiesta. E anchel’Atac, l’Azienda per la mobilitàdel Comune di Roma. Il Coda-cons ha presentato un espostoper attentato alla sicurezza deitrasporti, chiedendo di accerta-re le cause del gravissimo inci-dente e verificare i sistemi di si-curezza della linea metropoli-tana. «Vogliamo sapere se sullelinee metro della capitale vi sia-no misure di emergenza in gra-do di prevenire collisioni ed in-cidenti anche in caso di erroreumano, e se vi sia stato il rispet-to di tutti i protocolli di sicurez-za», ha spiegato il presidentedell’Associazione Carlo Rienzi.

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I soccorsi dopo l’incidente nei pressi della linea B della metropolitana di Roma alla fermata Eur Palsaport ANSA

� Un mega-attacco al sistemainformatico di alcuni uffici federali Usa messo a segno, pare, da hacker di base in Cina: la massiccia intrusione potrebbe interessare i dati relativi a quattro milioni di dipendenti del governo americano. Il colpo sarebbe stato effettuato a dicembre ma solo giovedì notte se ne ha avuta notizia, con l’Fbi a guidare le indagini in stretto

contatto con il dipartimento per la sicurezza interna. Potrebbe trattarsi del più grosso furto del genere mai effettuato e la seconda intrusione in meno di un anno messa a segno da hacker cinesi. Pechino, però, ha respinto ogni accusa accusando gli Stati Uniti: «È irresponsabile e poco scientifico fare asserzioni false e congetturali. Siano meno sospettosi», hanno attaccato dal ministero degli Esteri.

VIOLATI I DATI DI 4 MILIONI DI DIPENDENTI FEDERALI

Assalto degli hacker agli UsaCina: «Irresponsabile accusarci»

L a nuova sfida della Fonda-zione Veronesi ha un no-me. Si chiama Sam. Un

acronimo che significa salute almaschile. Dopo aver aiutatomilioni di donne a prendereconfidenza con la prevenzioneed a curarsi senza paure quan-do il nemico diventa cattivo, laFondazione di Umberto Vero-nesi, medico e scienziato chenon ha bisogno di presentazio-ni, indirizza il suo sguardo agliuomini in collaborazione con laSocietà Italiana di Urologia On-cologica e l’Associazione Urolo-gi Italiani.

CHARITY DINNER Eh sì perché imaschietti, una volta che il ser-vizio militare e la visita di leva,sono state abolite, hanno vistomoltiplicarsi i problemi legati ai loro organi genitali. La mam-ma che accompagna la figliadal ginecologo è un classico.Non c’è mamma che non l’abbiafatto. Ma la mamma (o il papà)

difficilmente accompagnano ilfiglio da un urologo. Così laprevenzione va a farsi friggere.I numeri però consigliano altri-menti: 36 mila maschi italianisono colpiti da tumore alla pro-stata, 2 mila da un tumore al te-sticolo, 21 mila da un tumorealla vescica. La charity dinnerdell’altra sera ha raccolto 81mila euro che serviranno a fi-nanziare tre borse di studio,tutte assegnate a ragazze. Co-mincia con loro la sfida di Sam.

� Mare, ambiente, paesaggio: il meglio dell’Italia per quest’estate si trova in diverse regioni, con la Sardegna che svetta. La località al top del 2015 è però in Toscana: Castiglion della Pescaia (Gr), seguita da San Vito Lo Capo (Tp), e da Pollica (Sa). Anche quest’anno Legambiente e Touring Club Italiano assegnano le 5 vele del «mare più bello» con la “Guida Blu 2015” alle vacanze di qualità sulle coste dei mari e laghi italiani. Le cinque vele sventolano in 15 località marine e 6 lacustri. La Sardegna è prima con 4 località tra le migliori per paesaggio, qualità dei servizi e 5 tra i comprensori turistici più apprezzati. La Puglia ha 3 località a cinque vele, (anche una new entry, Polignano a Mare, in provincia di Bari). Prendono le cinque vele anche Liguria, Puglia, Basilicata, Calabria. Il Tirreno è il mare più ricco di vele.

Il mare più belloè in Toscana: Castiglione al top

Umberto Veronesi e la moglie Susy

CLASSIFICA DI LEGAMBIENTE: 15 SPIAGGE CON 5 VELE

L I G U R I A

T O S C A N A

S A R D E G N A

P U G L I AC A M P A N I A

B A S I L I C A T A

C A L A B R I A

S I C I L I A

1

8

69

13

14

7

10

315 11

12

4

5

2

Le località della Guida Blu 2015

11

12

13

14

15

Maratea

Bosa

Polignano a Mare

Roccella Jonica

Camerota

6

7

8

9

10

Otranto

Domus de Maria

Capalbio

Melendugno

Baunei

1

2

3

4

5

Castiglione della Pescaia

San Vito Lo Capo

Pollica Acciaroli e Pioppi

Posada

Vernazza

FONTE: LEGAMBIENTE/TOURING CLUB ITALIANO;GDS

AltriMondiR

� Al metodo Stamina «non può annettersi alcuna validità scientifica» e sono emersi «una serie di rischi collegati alla attività di estrazione e re-inoculazione delle cellule staminali poste in essere al di fuori delle procedure richieste dalla legge». Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni sul «no» a questa cura. Ad avviso dei supremi giudici, lo stop alla terapia su input delle indagini della procura di Torino si basa su considerazioni «puntuali e coerenti». Scrive ancora la Cassazione: «L’unico protocollo presentato da Stamina Foundation non è supportato da dati scientifici, è privo di riferimenti a procedure scientifiche validate». In circa il 25% dei pazienti che si sono sottoposti al «metodo» Stamina, e di cui è stato possibile consultare le cartelle cliniche e le schede di monitoraggio, si sono presentati «eventi avversi».

LA CASSAZIONE

«Cura Staminanon scientificae pericolosa»

.

Page 53: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

53SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IN TUTT’ITALIA SI CELEBRA LA VITA “SLOW”

Biglie, bici, passeggiateLe cose belle sono lente

«L e cose belle sonolente», ricordava ilfilm Pane e Tulipani

qualche anno fa e c’è chi pro-va a sottolinearlo dedicandoalcuni giorni a una filosofiaspesso considerata, ingiusta-mente, un limite. Ma che di-venta una via per scoprirestili di vita più consapevoli:la lentezza, appunto. LaGiornata Mondiale sul temasi prolunga fino al 13 giugno(il calendario è sul sito vive-reconlentezza.it) e offre mol-te idee anche per questo finesettimana. A Milano, peresempio, domani pomerig-gio dalle 16, la Fabbrica delVapore celebra l’Accademiadel Gioco Dimenticato, ov-vero le “olimpiadi” dei giochi“lenti”, con gare di Shangai,scacchi e pista delle biglie.Proposta per nostalgici, cu-

riosi, ragazzini di ogni età, chesi associa a quella di Messinadove, domani, un festa dedicataai giochi tradizionali vieneospitata dal Parco EcologicoSan Jachiddu. Ancora a Milano,l’attore Fabrizio Gifuni leggeràRagazzi di vita di Pasolini al Te-

atro Parenti (domani sera,alle 20.30), con uno scontodel 30% (22,50 euro il bi-glietto) per chi aderisce pro-prio alla Giornata della Len-tezza. Un po’ più a Sud, aModena, si va invece in bici(con merenda finale, costo3,50 euro, bimbi gratis) perscoprire un modo di spostar-si alternativo all’automobile.A Montichiari (Brescia), in-vece, passeggiata in campa-gna e lo “slow foot” si celebrapure a Città di Castello (Pe-rugia), con un percorso fraantiche chiese e resti medie-vali (10 euro). Le iniziativeproseguono in settimana:letture, giochi, un concorsofotografico e degustazioni.La lentezza fa bene anche atavola: per una ricerca Ne-stlé-Università di Wagenin-gen, più in fretta si mangia,meno si prova senso di sazie-tà, più si ingrassa.

Le biglie, un gioco “senza fretta”

A SESTRI LEVANTE

Arriva Ambraper il festivaldi tutti i bambini

� Fino a domani Sestri Levante (Genova) si scopre «capitale dei bambini» grazie al Festival Andersen: teatro di strada (artisti come gli Autoportante, due equilibristi che celebrano l’amore), incontri (Rocco Tanica e Ambra Angiolini che parla di favole), spettacoli (Giobbe Covatta che adatta Dante), giochi basati su disegno e scultura, yoga.

FESTIVAL ANDERSEN A SESTRI LEVANTE (GE), ANDERSENFESTIVAL.IT

L’attrice Ambra Angiolini

INCONTRI IN PIAZZA

Cagliari leggecon Kureishi,McGrath e Abbate

� Il cronista esperto di mafia Lirio Abbate e lo scrittore londinese Patrick McGrath (quello di «Trauma» e «Spider»), ma anche Hanif Kureishi («Il Budda delle periferie») e John Hemingway, autore e nipote del romanziere premio Nobel. Sono alcuni degli ospiti di Leggendo Metropolitano, a Cagliari.

LEGGENDO METROPOLITANO FINO A DOMANI; PER ALCUNI INCONTRI IN PIAZZA PALAZZO: BIGLIETTO 5 EURO

Lo scrittore Patrick McGrath

LA MOSTRA APRE OGGI

Nel Modenesele mummiecome in Egitto

� Un museo molto particolare apre oggi a Roccapelago, nel Modenese. Le mummie ritrovate quattro anni fa sotto il pavimento della cripta di una chiesa sono adesso visibili al pubblico e diventano un viaggio nel tempo, il racconto di una piccola comunità montana che viveva sull’Appennino fra 1500 e 1600.

MUSEO DELLE MUMMIE A ROCCAPELAGO (MO), OGGI E DOMANI DALLE ORE 16 CON VISITA GUIDATA

Il recupero dei resti esposti

AGENDA

� Tutti i segreti del pane in una festa che si svolge, fino a domani, nel centro storico di Altomonte, borgo calabrese classificato fra i più belli d’Italia. Quest’anno il temaè «Il pane dell’accoglienza»: azzeccato, vista la difficile situazione nel Mediterraneo. In programma, dimostrazioni, degustazioni, fiere ed esposizioni di prodotti tipici e dell’artigianato.

GRAN FESTA DEL PANE FINOA DOMANI AD ALTOMONTE (CS)

UNA FESTA PER IL PANEE PER L’ACCOGLIENZA

� Ma quanto «Mi Ami»? È una istituzione il festival di Rockit.it che accoglie il megliodella nuova musica italiana:al Magnolia di Milano, fino a domani, tre palchi nel verde e decine di band. Tra gli ospiti, Levante che lancia il nuovo album «Abbi cura di te».

FESTIVAL MI AMI AL MAGNOLIADI MILANO FINO A DOMANI.UN GIORNO 15 EURO, ABB. 40 EURO

� La «Divina Commedia», sì, ma senza Benigni: a Prato il capolavoro dantesco ispira due giorni di musica, oggi techno e domani electronic dance, con Green Velvet, Jay Hardway e Vinai. In scena anche ballerini, performer, trampolieri e acrobati.

OPERA MUSIC FESTIVAL A PRATO, ARENA FIERA MARCONI

SE DANTE E BEATRICEBALLANO LA TECHNO

A i tempi di Domiziano eraterribile. Dai bui sotterra-nei le belve salivano alla

luce abbagliante dell’arena, lagens romana tremava e applaudi-va. Ora la meraviglia sta per rivi-vere: è stato ricostruito con peri-zia uno dei 28 montacarichi delColosseo, imponenti macchinesceniche per l’imperatore. Un in-treccio di carrucole e torni, il pri-mo passo di una ricostruzionedell’arena destinata a passare al-la storia: «È già incredibile, pro-vate a immaginare come sarà.Nella tutela siamo maestri, ora recuperiamo il tempo nella valo-rizzazione», ha esultato il mini-stro Dario Franceschini, annun-ciando il progetto. Si punta a ri-costruire la copertura storica,macchiata dal sangue dei gladia-

tori: cinque anni tra studi e la-vori, per un costo stimato di20 milioni. Si farà un concor-so internazionale con bandoentro il 2016, ben 16 milionicoperti da fondi nazionali estrutturali più quattro dai de-nari già messi a disposizioneda Diego Della Valle, in versio-ne mecenate, per il restauro incorso. L’intervento di «archeo-logia sperimentale» restituiràin «chiave moderna» il Colos-seo. Intanto, ad occupare lascena proprio il «montabel-ve», presto inserito nelle visi-te: il semplice modellino nel2014 aveva fatto esclamare aObama How Big! Stesso stupo-re che sopravvive ai millenni.

cont.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ANNUNCIO: TORNA IL MONTABELVE DI DOMIZIANO

Nuovo Colosseo Arena ricostruitain cinque anni

La riproduzione del montacarichi che portava le belve al Colosseo ANSA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

«LA RAGAZZA AMERICANA»

LA HESSLEREREDITAUN CASTELLOSusan Henderson, una bella ragazza del Kentucky, si laurea e scopre di aver ereditato un borgo in Toscana. Ma gli abitanti non sono altrettanto entusiasti... Vanessa Hessler, italoamericana con un passato da modella, al centro di una miniserie, girata ad Arezzo e dedicata a chi preferisce una nota romantica alla finale di Champions League. Nel cast anche Giulio Berruti e Ilaria Occhini. DA VEDERE STASERA SU RAI UNO ALLE 21.10

Tanti pianeti incentivanti vi fannocompiere quasi miracoli, svagarvi e stringere alleanze più che utili. E che afrori suini e seducenti, emanate!

21/3 - 20/4ARIETE

7+

Con la bella Luna di oggi, potete guadagnare parecchi punti nel lavoro, in campo economico, in amore. E compiete pure exploit sportivie suinissimi!

23/9 - 22/10BILANCIA

7,5

La vostra autonomia, anche nel privato, viene imbrigliata. E certe persone le dareste in pasto ai coleotteri. La fornicazione è pure plumbea. State su.

21/4 - 20/5TORO

6

Noie in casa o di lavoro potrebbero farvi cadere gli zebedei a 60 gradi latitudine Sud. Il fascino s’appanna, a sud dell’ombelico ci son perplessità.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6-

Sabatone: i vostri talenti vengono riconosciuti, voi potete ricavare soddisfazione da ogni circostanza, di lavoro, amorosa e suina. Approfitt, please.

21/5 - 21/6GEMELLI

8

Contatti, telefonate, dritte e news vi fanno gioco. E’ forse la fornicazione a fare l’effetto-colite. Ma l’amor gratifica e ratifica accordi storici.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7+

Il morale è forse bassino. E un cambiamento di programma irrita. Il lavoro, poi, arranchicchia, ma il sudombelico si muove agilmente e indica che è vivo.

22/6 - 22/7CANCRO

6-

La pacatezza dei ritmi odierni vi consente di produrre presto, bene e tanto. Le finanze si sistemano, ormoni ed entusiasmi sono da teen ager.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7

La gente vi fa lievitar gli zebedei come un impasto col grano saraceno.Negoziate, siate furbi, tir water to your mulin. Soldi e sudombelico in ascesa.

23/7 - 23/8LEONE

6-

Il successo vi coglie quasi di sorpresa. E vi spinge a seminare accuratamente negli ambiti che desiderate. Avete fiuto e recuperate, suinally too!

21/1 - 19/2ACQUARIO

7,5

Curare i dettagli e volare un po’ bassi, senza però tagliare a julienne gli zebedei altrui, significa vincere per voi. C’è carestia suina, comunque.

24/8 - 22/9VERGINE

6

Marte esige che vi calmiate. Subito. Perché rispostacce (vostre) e disorganizzazione non vi giovano. Ma vi si apre un mare di chance fornicatorie.

20/2 - 20/3PESCI

6+

LO SPORT IN TVCONSIGLI

1Nel fine settimana che invita a prendersela con calma, la Calabria celebra il pane, Cagliari la lettura, Prato Dante Alighieri (ma in musica)

GAZZAWEEKEND

LUNGA GIORNATA DELLA LENTEZZA, DA DOMANI IN TUTT’ITALIA, PER INFORMAZIONI VIVERECONLENTEZZA.IT

di FRANCESCO RIZZO

AMICI, GRAN FINALE SENZA RENZI Serata finale per «Amici» di Maria De Filippi: ha dato buca il premier Matteo Renzi, che sembrava dovesse partecipare; Roberto Saviano ha parlato di donne e libertà. Virginia vince nella danza, Klaudia (foto da Facebook) entra fra i professionisti.

MA QUANTO «MI AMI»?BUON ROCK A MILANO

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Page 54: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

54 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Page 55: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

55SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Rossella Raganati

T ra storia e record, uo-mini e barche la Gira-glia Rolex Cup compie

63 anni, ma il suo fascinosembra essere rimasto im-mutato nel tempo visto ilgran numero di partecipantiche attira. Sono 270 gli scafiche quest’anno partirannoda St. Tropez per raggiunge-re Genova, tra questi ancheB2, con a bordo FrancescoDe Angelis. Lo skipper napo-letano che di recente, pro-prio con la barca di MicheleGalli, ha vinto la «Roma xtutti» e si presenta tra i favo-riti anche a St. Tropez.

«La Giraglia (il nome derivadallo scoglio davanti allaCorsica che le barche devo-no doppiare, ndr), è una re-gata bella ma difficile —spiega il timoniere — all’ini-zio si naviga sotto la costafrancese, poi si passa in mareaperto e le condizioni in ge-nere cambiano radicalmen-te. Ma la parte più complessaè l’arrivo a Genova. Come cisi avvicina a terra, il ventotende a calare e le carte sipossono rimescolare».

Gli italiani stanno riscopren-do le regate lunghe... «È innegabile che queste re-gate hanno un grande fasci-no. Navigazioni notturne,spirito d’avventura, una sfi-da con se stessi prima checon gli avversari. È anche unmodo economico di regata-re. Non è necessario avere levele nuovissime o un equi-paggio di super professioni-sti, si può mirare ad ottenereun buon risultato anche convele di qualche anno e unequipaggio di amici. In buo-na sostanza, quello che con-

ta è interpretare bene la rega-ta».

Ma quale consiglio può dare DeAngelis a chi vuole cimentarsi inuna regata lunga? «Solo uno: la sicurezza sia dellepersone a bordo che dell’imbar-cazione. È importante fare unpiano per le emergenze, stabili-re prima della partenza chi facosa. Solo così si può evitareche un problema si trasformi inun pericolo. Se si ha una cifrada spendere, piuttosto che com-prare l’abbigliamento, perché leregate si possono vincere anchecon le vecchie cerate, è meglioinvestirla in un AIS (AutomaticIdentification System) persona-le, un sistema di localizzazioneche consente di individuarti fa-cilmente quando si finisce inmare. Ce ne sono di piccolissi-mi, a prezzi anche ragionevoli.Lo compri e speri di non doverlousare mai. Ma se dovesse capi-tarti… beh, fa sicuramente ladifferenza! E poi non bisognadimenticare di indossare il sal-vagente quando il vento au-menta di intensità e durante lanotte. Il salvagente non lo met-tono solo gli “sfigati”. I marinaiveri sanno quanto sia importan-te e lo indossano sempre».

Lei ha partecipato a tante regatelunghe: quali sono quelle che le sono piaciute di più? «Il Fastnet e la Middle Sea Race.Il mio obiettivo è fare almenouna volta la Sydney–Hobart».

Cosa ne pensa De Angelis, della“nuova” Coppa America? «Da velista spero non sia unflop, ma le Bermuda sono lon-tane e difficili da raggiungere,impensabile avere il pubblico diValencia. Spero che la gentepossa vedere bene le regate al-meno in tv». È quello che poi siaugurano tutti.

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1 AL TIMONE Francesco de Angelis è nato a Napoli l’11 settembre 1960, è stato il primo ed unico skipper non anglosassone a vincere la Louis Vuitton Cup nel 1999-2000 al timone di Luna Rossa (ITA45). «La regata è affascinante, ma serve sicurezza: portate sempre un salvagente e un AIS»GAZZALOOK

«Vi portoalla Giraglia...per vincerla»1Lo skipper napoletano al via tra i favoriti anche a St. Tropez: «E’ una regata bella ma difficile»

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VILEBREQUIN BOXER mare con stampa «l’hiver» con pinguini � 170

NAVIGARE T-SHIRT in 100% cotone, tinto capo a effetto fiammato � 45

COLMAR GILET ultraleggeroe imbottito con ovatta, idrorepellente � 100 euro

ROLEX OROLOGIO modello Yacht Masterin oro rosa 18 ct con lunetta girevole � 19.500 euro

LUMBERJACK SCARPE in pelle con suola e lacci a contrasto � 69,90

MARINA YACHTING MAGLIA tricot in cotone coninserto gioiello� 129 euro

GEOX RESPIRA GIACCAin tessuto tecnico� 139,90 euro

DIESEL SHORTSin denim con tasche� 165 euro

GANT TOPin cotone a righe bicolor� 48 euro

PRADA LINEA ROSSA EYEWEAR OCCHIALI con rivestimento gomma � 272 euro

TIMBERLAND MOCASSINO in camoscio rosa � 115 euro

CALZEDONIA BIKINI composto da fascia a righe e slip con laccetti � 30+20 euro

De Angelis

Si parte venerdìda Sanremoa mezzanotte� (r.ra) L’edizione 2015 della Giraglia Rolex Cup prende il via da Sanremo alla mezzanotte di venerdì prossimo, 12 giugno, con la partenza della regata Sanremo-St.Tropez e prosegue a St. Tropez con le tradizionali regate costiere in programma da domenica 14 a martedì 16. Mercoledì partirà la prova d’altura, lunga 243 miglia, sul percorso St.Tropez -Giraglia-Genova con arrivo al Porticciolo Duca degli Abruzzi. La premiazione finale della regata sabato 20 allo Yacht Club Italiano.

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Page 56: La Gazzetta dello Sport (06-06-2015)

56 SABATO 6 GIUGNO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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