Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

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Racconto

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GIULIO VERNE ________________

I SOCI DELLA MAGGIORANA

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VOLUME UNICO

MILANO CASA EDITRICE GUIGONI

Via, Manzoni 31 1882

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PERSONAGGI

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SIMPLICIO, navalestro sull'Isere. GUERFROID, vignaiuolo. LANDRY, pastorello. BONIFACIO, oste. MARCELLINA, sua figlia. DONNA MONICA, moglie di Bonifacio.

L' azione ha luogo nel villaggio di San Romano, in Linguadoca.

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Proprietà letteraria.

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I SOCI DELLA MAGGIORANA

ATTO UNICO

La scena rappresenta una stanza a pian terreno dell'albergo di San Paterno. — Nel fondo una porta a due battenti, che si apre sulla riva dell'Isere. — A destra di questa porta una finestra; a sinistra 1'apertura di una dispensa con bottiglie vuote e piene.

— Porte laterali a destra ed a sinistra. — Tavole e banchi.

SCENA I.

MARCELLINA, poi SIMPLICIO.

(Si sente di dentro e da lungi la voce di SIMPLICIO) (cantando):

Del fiume sul margine, Sovvienti o tesor? Nell'ora di un vespero. Parlammo d'amor!

MARCELLINA (accorrendo).

Finalmente!… Eccolo!… (ascolta).

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SIMPLICIO.

Parlammo… più rapido Dell'onde fuggì Il tempo tra il vespero E il sorger del dì!

MARCELLINA.

Eccolo! eccolo! (apre la porta).

SIMPLICIO (entrando).

Eccomi! Ho un coraggio di cui stupisco io stesso. Questa sera non avrei paura di nulla!… È l'amore, o Marcellina!… Vedi! se il signor Bonifacio ci separasse e mi scacciasse io riderei delle sue minaccie, lo guarderei bene in faccia….

MARCELLINA.

In faccia?!

SIMPLICIO.

In faccia! così…

MARCELLINA.

Meno arditamente…

SIMPLICIO.

No… proprio così! sfrontatamente, insolentemente, superbamente!

MARCELLINA (a parte).

Quale mutamento! Il tuo coraggio mi stupisce davvero!

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SCENA II.

DETTI E DONNA MONICA.

MONICA.

Chi vedo?

SIMPLICIO (spaventato). Cielo!

MARCELLINA (trattenendo Simplicio)

Dunque!

MONICA.

Che cosa volete voi in casa mia?

SIMPLICIO. Io…!

MONICA.

Parlate!

MARCELLINA (piano a Simplicio).

Parla dunque!

SIMPLICIO.

Io… io… tanto peggio, perdio! Vengo a trovare la mia bella.

MONICA.

Che cosa dite! Per la mia santa patrona! la signorina dà dunque in casa nostra gli appuntamenti al suo amante! Ah! sì! Aspetta, aspetta che venga tuo padre e vedrai!… (esce).

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SIMPLICIO.

Ma, perdio! che io non uscirò di qui!

SCENA III.

SIMPLICIO E MARCELLINA.

MARCELLINA.

Se mio padre ti vuole scacciare e tu guardalo ben bene in faccia…

SIMPLICIO.

In faccia…

MARCELLINA.

In faccia… così!

SIMPLICIO.

Un po' meno arditamente…

MARCELLINA.

No!… proprio così! sfrontatamente, insolentemente, superbamente.

SIMPLICIO (a parte).

È un brutto quarto d'ora! Malgrado tutto io tremo. Il coraggio un abbandona… Sento il cuore che mi martella… Insomma ho paura!…

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SCENA IV.

DETTI, BONIFACIO, MONICA. (Bonifacio entra armato di bastone).

MONICA.

Eccolo!

BONIFACIO.

Fuori di qua!

SIMPLICIO.

Ma caro signor Bonifacio…

BONIFACIO.

Fuori di qua ti ho detto!

MARCELLINA (piano a Simplicio).

Suvvia coraggio…

SIMPLICIO.

Che cosa posso fare!

MARCELLINA (piano).

Resta!

BONIFACIO.

Hai capito d'andartene!

MARCELLINA.

Parla…

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BONIFACIO.

E zitto!

SIMPLICIO.

Io…

BONIFACIO.

Che cosa?

MARCELLINA.

Parla dunque!

SIMPLICIO.

Io… io… vi domando la vostra figliuola…

BONIFACIO.

Ma si può sentire una simile domanda senza sentirsi venire il pizzico nelle mani! se tu resti qui ancorati accarezzo la schiena con questo mio buon bastone…

BONIFACIO (andando verso il fondo).

Una buona ritirata in tempo!

MARCELLINA (trattenendolo).

Resta se vuoi vincere! questo è il momento di combattere e non di ritirarsi…

MONICA (a Bonifacio).

Bastonalo senza pietà!…

BONIFACIO (minacciandolo col bastone).

E così?… te ne vai sì o no!

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SIMPLICIO (a parte).

Ritornerò più tardi, (fugge dal fondo).

MARCELLINA.

Maledetti i vigliacchi.

SCENA V.

BONIFACIO, MARCELLINA, MONICA.

BONIFACIO (asciugandosi la fronte).

Ah! il mariuolo!

MARCELLINA (a parte).

Se ne è andato!

BONIFACIO.

Osare d'introdursi in casa mia, per infinocchiare mia figlia.

MONICA.

Causa vostra… ve l'ho sempre detto… voi non sapete far rispettare la vostra figliuola, ne la vostra moglie… e se io non li sorprendevo… sé non me ne occupassi un po', chissà come la finirebbe.

BONIFACIO.

Monica, mia cara Monica, non andiamo in collera…

MONICA.

Sì, sì, signor Bonifacio, voi non meritate una moglie come me…

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BONIFACIO.

È vero che non si possono fare che dei complimenti a Monica per la sua onestà… e la sua salute.

MARCELLINA.

Il fatto sta che tutti non hanno la faccia rossa che ha lei!

MONICA.

E me ne vanto!… E queste sono due braccia che sapranno nel caso difendermi dai galanti, (a Marcellina): In quanto a Simplicio, egli non ha che da ritornar qui… ed io mi incarico di gettarlo della finestra…. E con questo, bona sera (esce).

SCENA VI.

BONIFACIO, MARCELLINA.

BONIFACIO.

Ha ragione… quel maledetto battelliere merita un buon castigo!

MARCELLINA.

E perchè? perchè ha osato domandare la mano di vostra figlia?

BONIFACIO.

Lui, mio genero! Un vile…, che ha paura di me!….

MARCELLINA.

È un vile perchè non ha una donna da proteggere.

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BONIFACIO.

Quello sciocco!

MARCELLINA.

Sciocco perchè è innamorato.

BONIFACIO.

Uno straccione di battelliere che non ha che la sua barca.

MARCELLINA.

Sua moglie gli porterà in dote quello che gli manca. .

BONIFACIO.

Taci.

MARCELLINA.

Taccio.

BONIFACIO (battendosi la fronte).

Tripla bestia che sono!… asino da basto!

MARCELLINA.

Che cosa c'è?

BONIFACIO.

Come mai ho potuto dimenticare!… (chiamando) Holà… Tomasino, Andiolo!… (entrano due servi) Presto a tavola… i bicchieri!….

MARCELLINA.

Che cosa c'è, mio Dio?

BONIFACIO.

C'è… che i Soci della Maggiorana hanno fissata questa camera

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per questa sera… e che possono essere qui da un momento all'altro.

MARCELLINA.

I soci della Maggiorana!

BONIFACIO.

Una compagnia di giovanotti furbi che vanno di villaggio in villaggio, seducendo donne, rapendo fanciulle, bevendo i migliori vini delle cantine e bastonando gli osti ricalcitranti… si riconoscono alla maggiorana che portano all'occhiello dell'abito.

MARCELLINA.

Corpo di bacco! (fra sé) È strano!

BONIFACIO.

Ritornano questa sera dalla festa di San Severo… e devono trovarsi qui, verso sera, per passare sulla riva del fiume… (con mistero). Il vignaiuolo Guerfroid e Zandry il pastorello mi hanno mandato a dire che sarebbero venuti per i primi…. Mi hanno raccomandato di preparar pieni i litri (prendendo due bottiglie della tavola); È perciò che vado in cantina… (dirigendosi verso la dispensa) In quanto a te… fammi il piacere di ritirarti in camera tua.

MARCELLINA.

Ma padre mio…

BONIFACIO.

Tu dirai alla tua matrigna di fare altrettanto.

MARCELLINA.

Sì, padre mio. (Bonifacio esce).

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SCENA VII.

MARCELLINA SOLA

(va a socchiudere la porta di fondo).

Simplicio non ritornerà! Se egli aveva soltanto la metà del coraggio di donna Monica… Ah! è una gran noia l'amare un giovane così timido! Sarebbe cento volte meglio che si mostrasse intrepido colla fronte alta! Se ci sposiamo se ne hanno da veder delle belle! Chi custodirà la casa se egli è così pauroso? Se qualche tenero amante arriverà a sorprendermi, ehi mi difenderà? Tanto peggio per il marito troppo timido…. Lo sposo deve avere la sua parte di potere in una casa ed è un gran danno quando noi lo usurpiamo! Maledetti quegli uomini che portano le sottane!

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SCENA VIII.

MARCELLINA e SIMPLICIO. (Simplicio salta precipitosamente dalla finestra).

MARCELLINA.

Dio!

SIMPLICIO.

Silenzio! Sono io!

MARCELLINA.

Quanta paura mi avete fatta!

SIMPLICIO.

Ho incontrati or ora laggiù due uomini che si dirigono a questa volta, e sono venuto per avvertirvi.

MARCELLINA.

E perchè?

SIMPLICIO.

Voi non sapete che li ho riconosciuti per due dei soci della Maggiorana! ;

MARCELLINA.

Ah! sono li allegri compagni di cui mio padre or ora mi parlava…

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SIMPLICIO.

Dei cattivi soggetti!

MARCELLINA.

Dei simpatici giovanotti.

SIMPLICIO.

Che non rispettano nulla…

MARCELLINA.

Che non hanno paura di nessuno !

SIMPLICIO.

Che bevono, che bestemmiano come dannati!

MARCELLINA.

Che sanno difendere i loro amori!

SIMPLICIO.

Spero che non vorrete che io faccia come loro.

MARCELLINA.

Voi non fareste poi tanto male a rassomigliar loro un po'.

SIMPLICIO.

Io!

MARCELLINA.

Al vostro posto; io domanderei di far parte per qualche tempo della loro compagnia.

SIMPLICIO.

Come! volete?

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MARCELLINA.

E se perciò è necessario provare che voi avete del coraggio… gli racconterete la storia di quel povero diavolo che una sera annegava nell'Isere… e che voi avete salvato…

SIMPLICIO.

Come! voi ve ne ricordate?

MARCELLINA.

Se me ne ricordo!… Non mi avete dato come mazzetto di promessa quei bei fiori tutti a nastri che quell'uomo vi diede dicendovi: Questi ti porteran fortuna!

SIMPLICIO.

E voi li avete conservati?

MARCELLINA.

Essi sono lassù nella mia camera, e voi non li vedrete al mio corsetto che il giorno nel quale sarete diventato un valoroso.

SIMPLICIO.

Oh! bene! Siate tranquilla! Se non volete che questo, vedrete (va alla finestra) Eccoli! fuggiamo!

MARCELLINA.

Ah! ti farò diventar coraggioso malgrado tuo!… (fugge e chiude la porta).

SIMPLICIO (solo).

Holà! Marcellina!…. eccoli! Son morto! (si nasconde entro una botte vuota).

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SCENA IX.

SIMPLICIO (nascosto), GUERFROID, LANDRY.

LANDRY.

Evviva il vino quando è vecchio.

GUERFROID.

Evviva le fanciulle dagli occhi dolci!

LANDRY.

La vista delle bottiglie rende lieto il cuore.

GUERFROID.

Due labbra vermiglie valgono assai più.

LANDRY.

Ohe! compare!

GUERFROID.

Compare! (battono sul pavimento i loro bastoni ferrati. — Simplicio si nasconde nel barile). La bella vita che è la nostra! Pastori e vignaiuoli, franchi e allegri buontemponi abbiamo una sorte degna di invidia! Noi siamo forti, giovani e belli! E bisogna vederci nelle assemblee girare nella folla il nostro bastone! Ridere e cantare dalla mattina alla sera… Sì… sì… compare! Val la pena che ci si venga a vedere!

LANDRY.

Certo. Ci vedranno sempre allegri: ci sentiranno gridare tutto il

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giorno: il vino è un regalo del cielo!

GUERFROID.

È l'amore è il piacere degli dei! Compare mio!

LANDRY.

Caro compare! (battono i bastoni sul pavimento) E guai a chi ci sfida (battono sulla tavola) olà! oh! papà Bonifacio!

GUERFROID (facendo lo stesso).

Olà!

SCENA X.

DETTI E BONIFACIO.

BONIFACIO (uscendo dalla dispensa).

Eccomi! eccomi!

LANDRY.

Vieni dunque, professore!

GUERFROID.

Vieni!

BONIFACIO (deponendo le bottiglie sul tavolo).

Ecco fatto!

GUERFROID.

Come sta tua moglie?

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BONIFACIO.

Mia moglie?

LANDRY.

È sempre giovane?

BONIFACIO.

Giovane… cioè… giovane se così desiderate!

GUERFROID (battendo sulla tavola).

Vogliamo che sia giovane!

BONIFACIO.

È giovane.

LANDRY.

E tua figlia Marcellina?… è sempre bella?

BONIFACIO.

Mia figlia Marcellina! Bella… se così desiderate.

LANDRY (battendo sulla tavola).

Vogliamo che sia bella!

BONIFACIO.

È bellissima!

GUERFROID.

Dopo ciò, occupati del pranzo, e fa in modo che nessuno venga ad incomodarci, o noi gli tagliamo le orecchie!

SIMPLICIO (a parte).

Son morto!

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LANDRY.

Che cosa è questo rumore?

GUERFROID.

Qualcuno ha parlato!

BONIFACIO.

Sono i sorci…

LANDRY.

Suvvia, sgombra!

BONIFACIO.

Subito.

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SCENA XI.

SIMPLICIO (NASCOSTO) GUERPROID, LANDRY.

GUERFROID.

È andata discretamente, compare.

LANDRY.

Non ritorneremo colle pive nel sacco, amicone! (Simplicio sporge la testa) Quante ne abbiamo fatte di simili vittime!

GUERFROID.

E quanti ne abbiamo bastonati di questi galanti del mezzogiorno! (Simplicio si nasconde) Sai tu che non ti farebbero paura dieci belle comari ben piantate d'Arles o di Tarascon… (Simplicio sporge la testa).

LANDRY.

E non sai tu che quindici buontemponi della Provenza non ti farebbero inciampare.

GUERFROID (beve in una sola sorsata).

Ben detto!

LANDRY.

Ben bevuto!

GUERFROID (spingendolo col gomito).

Landry?

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LANDRY.

Hein, Gaerfroid?

GUERFROID.

Non capisci?

LANDRY.

Anche troppo.

GUERFROID.

Siam forse qui venuti prima degli altri per riposare?…

LANDRY.

Forse non faremo altro che bere e dormire aspettando gli altri?

SIMPLICIO (a parte).

Che cosa intendono di dire?

GUERFROID (tirando Landry da un lato).

La signora Bonifacio… l'hai tu osservata?

LANDRY.

Meno di te, compare!

GUERFROID.

Un bel pezzo di donna! E che braccia che ha!… e che spalle!

LANDRY.

Continua.

SIMPLICIO (a parte).

Povero Bonifacio!

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GUERFROID.

È vero che non ci sta agli scherzi, e che quell'imbecille di suo marito, le ha sempre l'occhio addosso; ma noi troveremo il mezzo di allontanarlo…

LANDRY.

Ben detto! (beve).

GUERFROID.

Ben bevuto!

LANDRY (tirando da un lato Guerfroid).

A tua volta, Guerfroid, non hai tu veduto correre per la casa una bella giovinetta la cui vista solo mette di buon umore?

SIMPLICIO (a parte).

Che cosa dice?

GUERFROID.

La figlia di papà Bonifacio?

SIMPLICIO (forte).

Marcellina!

GUERFROID.

Chi è?

LANDRY.

Hein?… (Simplicio rotola colla botte).

GUERFROID.

Chi va là?

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LANDRY.

Alto là!

SIMPLICIO.

Ahimè!

GUERFROID (a Landry).

Che lo pigli un canchero! Egli ha tutto inteso! Facciamo il possibile perchè taccia altrimenti tutto è perduto!

LANDRY (a Guerfroid).

Rompiamogli qualche cosa, o le costole o le gambe o le braccia: se egli è venuto a sorprendere i nostri segreti bastoniamolo ben bene prima e poi sarà quel che sarà.

SIMPLICIO (a parte).

Io non posso schivare la loro collera e mi considero come morto! Quale brutto imbarazzo è il mio, e come mi fa male l'idea della morte! Oh! se potessi come fuggirei volentieri prima che mi bastonino!

LANDRY.

Guardaci in faccia!

SIMPLICIO.

Oh! grazia!

GUERFROID.

Come mai hai avuto tanto coraggio?

SIMPLICIO.

La paura mi annienta!

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LANDRY.

Che sorta di un vino è questo sfuggito da questa botte?

SIMPLICIO.

Oh! grazia!

GUERFROID

Non far smorfie o ti rompo in mille pezzi!

SIMPLICIO (inciampando).

Maledetta botte!

LANDRY.

Rispondi con franchezza o guai a te!

SIMPLICIO.

Passeggiando, per distrazione, son caduto in quella botte.

GUERFROID.

Chi sei, vile storno? rispondi!

SIMPLICIO.

Sono il navalestro dell'Isere!

GUERFROID.

E che cosa facevi in quella botte?

SIMPLICIO.

Cercavo di tutto per turarmi gli occhi e le orecchie!

LANDRY.

Tu menti!

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GUERFROID.

Morte al traditore!

SIMPLICIO.

Ma voi dovete conoscermi!… io sono il navalestro dell'Isere e non potrà passare più nessuno se non mi usate indulgenza.

LANDRY.

E che cosa vuoi, o navalestro?

SIMPLICIO (a parte).

Coraggio! (forte) Domando l'onore e la immensa gloria di far parte della vostra compagnia.

GUERFBOID e LANDRY.

Ah! ah! che bel socio!… che bella cera confusa per un socio!

SIMPLICIO (a parte).

Sfuggiamo coll'astuzia ai colpi di bastone! già tutti i mezzi son buoni!

GUERFROID.

Ma per entrare nella nostra società, sai tu bere?

SIMPLICIO.

Senza dubbio, e molto!

LANDRY.

Tu ce le dai ad intendere!

SIMPLICIO.

Berrei d'un sol sorso il mare.

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GUERFROID (ridendo).

In un sol sorso!

SIMPLICIO

In un sol sorso.

LANDRY (a parte a Guevfroid).

Bisogna farlo bere, ubbriacarlo! ci può servire!

SIMPLICIO.

Finalmente mi lasciano vivere.

LANDRY.

Ma sai tu fare all'amore? E batterti come un indiavolato?

SIMPLICIO (dopo aver bevuto).

Io bastonerei ed amerei tutto il mondo! e come!

GUERFROID.

Ebbene! prima ti proveremo e poi…

LANDRY.

Olà, papà Bonifacio, olà. (entra Bonifacio con due bottiglie che posa sulla tavola e due servi colla cena).

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SCENA XII.

BONIFACIO e detti.

BONIFACIO.

Eccomi, eccomi (vedendo Simplicio). Ancora questo maledetto battelliere?

LANDRY.

Egli è uno dei nostri, (dice qualche parola all'orecchio di uno dei servi) Hai capito? (il servo esce).

GUERFROID (a Bonifacio additando Simplicio).

È lui che invita questa sera!

SIMPLICIO (a parte).

Non so come pagherò!

BONIFACIO.

Ha dunque fatto una eredità?…

GUERFROID.

Sì, da sua zia.

SIMPLICIO.

Da mia zia.

BONIFACIO.

Sua zia! Ma se la si è maritata or ora per la quarta volta!

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LANDRY (battendo sulla spalla di Simplicio).

E questo non è tutto! (si volta verso Bonifacio) Questo caro amico è tanto gentile d'invitare tua moglie e tua figlia a far parte della cena con noi.

SIMPLICIO (a parte). Ah! Dio mio!

GUERFROID. Forse non hanno fame?

BONIFACIO. Hanno fame… se così volete!

LANDRY. Noi vogliamo che esse abbiano fame!

BONIFACIO. Muoiono di fame.

GUERFROID. Fa portare in tavola.

BONIFACIO (ai servi). In tavola.

GUERFROID. Ecco le signore!

BONIFACIO.

Come mai?

GUERFROID.

Ho mandato Andiolo affinchè le prevenisse…. (Monica e Marcellina appaiono sulla soglia della porta, Andiolo le precede).

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SCENA XIII.

detti, MONICA E MARCELLINA.

GUERFROID.

Entrate, signore…

LANDRY.

E degnatevi di accettare un posto alla nostra tavola!

SIMPLICIO (a parte).

Io non ho neppure il piacere di invitarle….

GUERFROID (a Monica).

Donna Monica…

LANDRY (a Marcellina).

Signorina Marcellina…. (Ciascuno prende posto a tavola. — Simplicio si trova seduto tra Guerfroid e Landry — Marcellina a capo tavola, vicino a Landry — Monica all'altra estremità, vicina a Guerfroid).

BONIFACIO (che cerca invano un posto).

Ma io non vedo il mio posto.

LANDRY.

Suvvia, Bonifacio, svelto! Fate girare i piatti… riempite i bicchieri… portate via i tondi sporchi!

BONIFACIO.

Ma!… ma!…

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LANDRY.

Alla salute dì Marcellina!…

GUERFROID.

Alla salute di donna Monica! (Guerfroid vuol baciare Monica).

MONICA (respingendolo).

Guardatevi degli schiaffi!

SIMPLICIO.

Affé! Beviamo per farci del coraggio…

GUERFROID.

Vino, Bonifacio, vino!

BONIFACIO.

Eccolo!

LANDRY (a Marcellina).

A te, bella mia, una canzone!

SIMPLICIO.

Una bella canzone da ballarsi in giro, signorina.

TUTTI.

Sì, sì.

MARCELLINA (levandosi).

Eccola!

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I.

Di Beaucaire alla gran festa Ci si va due volte all'anno; Le fanciulle han bianca vesta Cappel bianco i giovin hanno… Che baccano! Quanta gente! Qui si balla! là si canta! E ognun vanta — seriamente, Che soltanto por affari Di denari, Di Beucaire si va alla festa Cappel bianco e bianca vesta! Ogni cosa a buon mercato Là si vende e compra ognuno… Spesso avvien che innamorato Contrattando resti alcuno… E alla bella venditrice Che d'amor così l'accende Chieda: E il core non si vende? Comperarlo a me non lice?… E la bella dica: No… Non so venderlo… lo dò! Di Beaucaire alla gran festa, ecc.

TUTTI.

Di Beaucaire alla gran festa, ecc.

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MARCELLINA.

II. Ma se avviene che involato Alla bella il core sia, Nel corsetto ricamato Piano, piano, nell'ombria… Quella man che gliela rapia Dolcemente il deporrà!… Uno sguardo…. e tutto è fatto!… È conchiuso il gran contratto! Nell'ombria… senza rumore…. Con un bacio hai tu quel core Che all'offerta dell'amore Non si vende mai… si dà!

LANDRY (a Marcellina).

Marcellina! (le parla sottovoce).

MARCELLINA (allontanandosi).

Serva vostra!

GUERFROID (a Monica).

Simpatica Monica! (la bacia).

MONICA (dandogli uno schiaffo). Buona sera!

GUERFROID.

Ecco uno schiaffo, che Bonifacio pagherà caro… (le due donne fuggono ed escono).

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LANDRY (a Simplicio).

Trattieni Bonifacio (a Guerfroid) il marito non ci vede più. (Landry e Guerfroid escono dal fondo. — Si fa notte).

SCENA XIV.

BONIFACIO, SIMPLICIO.

SIMPLICIO.

Eccoli partiti! ho una gran volontà di andarmi a coricare anch'io.

BONIFACIO (scuotendo le bottiglie).

He! he! come è buono questo vino!

SIMPLICIO.

La testa mi gira! perchè mi hanno detto di trattenere Bonifacio?

BONIFACIO (cantarellando).

Di Beaucaire alla gran festa Ci si va due volte all'anno… Le fanciulle han bianca vesta, Cappel bianco i giovin hanno…

SIMPLICIO.

Buona notte papà Bonifacio!

BONIFACIO.

Guarda il battelliere!… ah! ah! ah! non andatevene giovinotto mio!… non andatevene!… perchè volete andar via?…

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SIMPLICIO.

Vado a coricarmi. Temo di avere troppo bevuto!

BONIFACIO (trattenendolo).

Ah! bah! non sei tu che erediti? e non si eredita mica tutti i giorni!… ah! ah! ah!

SIMPLICIO.

A domani, papà Bonifacio, a domani!…

BONIFACIO (trattenendolo).

Aspettate dunque… e i nostri conti!… si tratta di fare i nostri conti!… non si va via mica così senza pagare!…

SIMPLICIO.

Che cosa dice?

BONIFACIO.

Dico che bisogna pagare…

SIMPLICIO.

Ma… ma… non ho neppure un centesimo in tasca… si sono burlati di noi, papà Bonifacio, si sono burlati di noi! fate che i compagni paghino! io non ho niente!…

BONIFACIO (prendendolo per il collare).

Ah! è così!

SIMPLICIO.

Siete avvisato! buona sera.

BONIFACIO.

Un momento, non ti lascio andare!

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SIMPLICIO.

Dal momento che non ho un quattrino!

BONIFACIO (prendendolo per il collare).

Tu non uscirai!

MONICA (gridando di dentro).

Ah! scellerato! ah birbante!

BONIFACIO (lasciando andare Simplicio).

È la voce di mia moglie.

SIMPLICIO (a parte).

E la raccomandazione di Landry?

BONIFACIO.

Corriamo, gran Dio!

SIMPLICIO (fermandolo e stringendogli il polso).

Alla vostra volta voi non sortirete…

BONIFACIO.

Lasciatemi andare, per carità, Simplicio, si tratta di mia moglie!

SIMPLICIO.

Guarda! come io sono forte!

BONIFACIO.

Andiamo! questo non è il momento di scherzare!

SIMPLICIO.

Non ischerzo!… mi esercito per diventare forte!

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MONICA (di dentro)

Bonifacio!… Bonifacio!…

BONIFACIO.

Vuoi lasciarmi andare?

SIMPLICIO.

Andate, ho compassione di voi!

BONIFACIO (fuggendo della parte di destra).

Eccomi, Monica!

SCENA XV.

SIMPLICIO (SOLO CON STUPORE).

To'! sono più forte, di quello che credeva!…. ho il polso fermo quando voglio!… ah! ah! ah! quel povero Bonifacio… sarebbe il vino che ho bevuto che mi fa coraggioso? ma no! mi ricordo

di quello che mi ha detto Marcellina… per mostrarmi degno di lei mi sento capace di fare fronte a tutti i soci della Maggiorana! Marcellina… cara Marcellina! .. Marcellina? Hèn?

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SCENA XVI.

SIMPLICIO, LANDRY.

LANDRY (entrando).

Marcellina?

SIMPLICIO

Hen?

LANDRY.

Che vada al diavolo!… è un'ora che l'aspetto sotto gli alberi…. la scioccherella non è venuta.

SIMPLICIO (a parte).

Ah!

LANDRY.

Temo che quel povero Guerfroid non sia stato più fortunato di me.

SIMPLICIO.

Ah! ah!

LANDRY.

Perchè ho veduto il marito assieme ai suoi domestici armati di forche… avrà avuto appena il tempo necessario di saltare dalla finestra con pericolo di cadere un'altra volta nell'Isère…. e perdio, avrebbe potuto rimanervi!… non si trova così facilmente un imbecille che esponga la sua vita per salvarvi.

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SIMPLICIO.

Ah bah! (a parte) To'… se fosse lui!

LANDRY (tirandolo da una parte).

Ascolta.

SIMPLICIO.

Che cosa?

LANDRY.

Ho ancora una speranza.

SIMPLICIO.

Quale?

LANDRY.

Noi fingeremo di partire, Marcellina anderà in chiesa per l'Angelus.

SIMPLICIO.

Sopra l'altra riva.

LANDRY.

Comprendi?

SIMPLICIO.

Si… sì… l'Angelus… sopra l'altra riva… siamo intesi!

LANDRY.

Noi ci postiamo nell'ombra… le rapiamo tutte e due… le trasportiamo nel tuo battello e tu a forza di remi ci conduci all'altra sponda.

Page 41: Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

SIMPLICIO.

Sull' altra sponda?

LANDRY.

Comprendi?

SIMPLICIO.

Sì… sì… l'Angelus… sopra l'altra sponda… siamo intesi!

LANDRY.

Offrile di accompagnarla fino alla chiesa — conducimela… e perdio… tu sarai dei nostri (si dirige verso la porta).

SIMPLICIO (trattenendolo).

Un momento!

LANDRY.

Che?

SIMPLICIO.

Non si passa!

LANDRY.

Come?

SIMPLICIO (saltandogli al collo).

Ve lo proibisco!

LANDRY

È matto?

SIMPLICIO.

Ho voglia di ammazzarti.

Page 42: Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

LANDRY

Tu?

SIMPLICIO.

Sì, io.

LANDRY

Tu sei pazzo?

SIMPLICIO.

Sono innamorato di Marcellina, ecco tutto! (si sente l'Angelus).

LANDRY.

Ah, bah!

SIMPLICIO.

Ed io t'impedirò di rapirla.

LANDRY.

Ah! ah! è ciò che vedremo!

SIMPLICIO.

E che cosa è che dovremo vedere?

Page 43: Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

SCENA XVII

Detti, GUERFROID.

GUERFROID.

Ah, cattivo soggetto! tu hai lasciato fuggire il marito!

SIMPLICIO.

Sì… e l'ho fatto a bella posta.

LANDRY.

E rifiuta di aiutarmi, perchè ama Marcellina.

SIMPLICIO.

Preferisco mille morti.

GUERFROID.

Allora, può dire di star bene!

SIMPLICIO.

Voi non istate certo meglio!

GUERFROID.

Tu vuoi buscarne, piccino mio.

SIMPLICIO.

Come vuoi, mio grande!

LANDRY.

Vuoi tirare di bastone!

Page 44: Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

SIMPLICIO.

Quando vorrete, giovinotti miei.

GUERFROID.

Subito, se non ti dispiace troppo.

SIMPLICIO.

In guardia dunque,perchè nulla mi piace di più!

GUERFROID.

Un momento! Facciamo tutto colle dovute regole; perchè la cosa è seria! (leva la giubba, il cappello, e si assicura il bastone nelle mani) Sta da parte, Landry, tu giudicherai dei colpi! (piano) Egli mi domanderà grazia, appena mi vedrà in guardia. (Gaerfroid fa il saluto d'uso e si mette in guardia).

SIMPLICIO (cerca invano d'imitarlo).

Io non conosco tutti i vostri passi, ma ci sto molto volontieri al vostro giuoco, (impugna il remo e si slancia su Guerfroid).

Page 45: Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

SCENA XVIII.

Detti, BONIFACIO, MONICA, POI MARCELLINA.

(son portati dei lumi, ed il teatro si rischiara)

BONIFACIO.

Che rumore! piano, piano! calmatevi! che cosa sono queste ire! sono dunque matti!

GUERFROID (slanciandosi su Simplicio).

Via! via tutti! guardati dai colpi!

SIMPLICIO.

Guardatene anche tu!

MONICA.

Ma voi siete matti! ascoltatemi!

GUERFROID.

No! non c'è grazia di sorta! (a Landry) vendichiamoci, o amico, vendichiamoci!

BONIFACIO (trattenendo Simplicio).

Piano! piano!

MARCELLINA (accorrendo).

Oh! sposo mio! sono io che alle tue ginocchia chiedo grazia!

Page 46: Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

LANDRY e GUERFROID.

Lui! vostro sposo! come mai?

MARCELLINA.

Poiché adesso sono sicura del tuo coraggio, ecco, vedi che ho messo al mio corsetto quei fiori… (trattenendo la mano a Simplicio) È il mio mazzo di nozze!

GUERFROID.

Quei fiori!

MARCELLINA.

Ebbene!

GUERFROID.

Io li riconosco! sono i miei.

TUTTI.

I suoi!

GUERFROID.

Quelli che avevo quella sera quando son caduto nell' Isère.

MARCELLINA (additando Simplicio).

Ed è lui che vi ha salvato!

GUERFROID.

Come!

LANDRY MONICA E BONIFACIO

Tu!

SIMPLICIO.

Io.

Page 47: Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

GUERFROID.

È incredibile! inaudito! lui!… Oh! povero diavolo! era lui! Ebbene, ragazzo mio, tocca qui… (gli tende la mano).

SIMPLICIO.

Di tutto cuore!

LANDRY.

Io prendo molto interesse alla tua felicità, (volgendosi verso Bonifacio) E questa è dunque tua moglie! (spinga Marcellina nelle braccia di Simplicio).

BONIFACIO.

Sua moglie? Se voi lo volete.

GUERFROID (minacciandolo).

Vogliamo che sia sua moglie. — Ma sentite… I nostri amici che vengono a prenderci! Non li facciamo aspettare.

SIMPLICIO, MARCELLINA, MONICA, BONIFACIO (a parte).

Finalmente se ne vanno!

GUERFROID (a Bonifacio).

Senza rancore!

LANDRY (a Bonifacio).

Senza rancore!

GUERFROID.

E andiamocene a cercare fortuna altrove, (a Simplicio) Tu per noi sarai sacro.

LANDRY

E d'ora in avanti guai a tutti. eccetto a voi altri!

Page 48: Jules Verne - I Soci Della Maggiorana

GUERFROID.

Contro tutti noi siamo uniti, noi Soci della Maggiorana! Contro tutti!

SIMPLICIO.

Pur tuttavia io starò attento ugualmente!

FINE.