Ins Avis N4

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dell’Avis Comunale di Torino SETTANTACINQUE I PRIMI 75 ANNI Inserto n. 4

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I PRIMI 75 ANNI DELL'AVIS DI TORINOPARTE 4

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dell’AvisComunaledi Torino

SETTANTACINQUEI PRIMI

75ANNI

Inserto n. 4

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Eletto il nuovo direttivo del gruppoaziendale AVIS FIAT per il triennio1981-1983.

Presidente: Luciano Penna; vice-presi-denti Vincenzo Bussolino e CostanzoOrsini. Segretari: Lenilda Desderi, Vir-ginia Gheller, Alfio Rossi e Marco Chi-naglia. Pubbliche relazioni:Rolando DelPrato e Italo Vaschetto.

Organizzazione e sviluppo: Carlo Gave-glio.

Stampa e propaganda: Achille Canave-ra, Marco Chinaglia, Edgardo Papurelloe Italo Vaschetto. Coordinamento grup-pi: Luigi Scavarda e Giulio Lancellotti.

Propaganda al dono del sangue: MarioBassino.

Relazioni con Avis comunale: MichelePeynetti.

Attività sportive. Ciclismo: VincenzoBussolino, Marco Chinaglia, AntonioFasani e Giuseppe Sgualdo. Podismo:Mario Bassino, Giancarlo Bononi, LinoGiori, Franco Migliario e Livio Sguali-vato.

Bocce: Giulio Alciati, Rolando Del Pra-

to, Giuseppe Luongo e Giovanni Armi-nio.

Calcio: Salvatore Bono e Franco Buffa.Cartofila:Achille Canavera, Angelo DiFede e Costanzo Orsini. Pattinaggio a ro-telle: Franco Buffa.

Proboviri: Pietro Ferrero, Italo Fonta-none e Giuseppe Sgualdo.

Sindaci: Mario Bassino, Giancarlo Bo-noni ed Ermanno Musso.

I partecipanti alle attività del C.C.S.hanno raggiunto le mille unità.

I podisti hanno concluso l’anno socia-le 1980 conquistando 91 coppe.

I ciclisti hanno disputato nell’anno 34gare di cicloturismo e 4 gare amatoriali.Il torneo di calcio Avis-Fiat, a cui hannopartecipato 9 squadre si è concluso conil G.S. Fiat Rivalta al primo posto. La pa-lestra del liceo Alfieri aperta ai volonta-ri del CCS Avis-Fiat.

GENNAIO 1981Cronaca fotografica della tradizionale

“Befana”.

Foto 1:Foto ricordo della

premiazione dei vincitori

Foto 2:Il folto gruppo

di cicloturistidel gruppo Avis-Fiat

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Foto 1:Un gruppo di studentiattende di entrarenella roulotte-emotecaper la donazione duranteil prelievo volanteeffettuatoal Politecnico di TorinoFranca Ticca,una delle prime“segretariedella comunale”intrattiene i giovani

Foto 2:Graziella Stella,studentessa dell’IstitutoProfessionale Giulio,che ha fatto la primadonazione di sanguel’11 maggio 1982,nel giorno del suo18° compleanno

Foto 3:Un gruppo di giovanistudenti in attesadi effettuarela loro prima donazione

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CronacafotograficadellaBefana 1981

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RINNOVATOIL DIRETTIVO AVIS-LA STAMPA

L’assemblea degli iscritti al gruppo,indetta per il 7 febbraio 1981, ha succes-sivamente rinnovato le cariche socialiche sono state così composte: AdrianoArgelli, presidente; Giuliano Robattinovice-presidente; Graziano Cestino, se-gretario amministratore; Piero Friggeriresponsabile attività sportiva e manife-stazioni, Filomena Coppola, responsa-bile pubbliche relazioni.

Completano il consiglio direttivo i vo-lontari: Giuseppe Albieri, Vittorio Buia,Paolo DeNigris, Graziella Garella, Fran-co Nigrelli e Roberto Talpo.

MARZO 1981 Eletto il nuovo consiglio direttivo del-

la “comunale”, forte alla fine del 1980 di17.547 iscritti.Questo l’esecutivo con irelativi incarichi sociali: Sandro Fisso,presidente; Massimo Rua e GiuseppeSburlati vice-presidenti; Edgardo Papu-rello segretario; Gabriele Bottacin am-ministratore; Tomaso Chierotti per i col-

legamenti con le Avis provinciali e re-gionali; Luciano Penna per i collega-menti con i gruppi aziendali; RobertoTrompeo addetto agli organi d’informa-zione; Corrado Burlò addetto alla pro-paganda; Franco Buffa addetto alle atti-vità sportive; Luciano Tognonato ad-detto alla gestione degli automezzi edelle attrezzature di propaganda; Achil-le Canavera addetto ai comitati di quar-tiere e Gaetano Longordo per il gruppogiovani.

Completano il direttivo della “comu-nale” i consiglieri: Luciana Albonetti,Mario Bassino, Maria Luisa Bertocchi,Ermanno Bertolina, Salvatore Bono,Giancarlo Bononi, Vittorio Bozzalla,Edoardo Brugnetta, Vincenzo Bussoli-no, Graziano Cestino, Ernesto Dattrino,Paolo De Nigris, Lenilda Desderi, Silva-no Fagian, Adriano Favro, Aura Giraud,Ferdinando Lazzi, Giuseppe Luongo,Giovanni Marchisio, Palmira Merlo,Giorgio Monticelli, Isa Negri, MichelePeinetti, Giovanni Quaglia, Alfio Rossi,Marco Sterchele e Marcello Vigna.

Foto 1:Le quattro

“medaglie d’oro” delgruppo aziendale

Avis-La Stampa(da sinistra)

Guido Todazzi,Graziano Cestino,

Antonino Franzolini,Giuliano Robattino

Foto 2:Soci del gruppo Avis-La Stampa

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Collegio dei Sindaci: Gioacchino Cal-caterra, presidente, Mario Gaiero eVincenzo Sartori membri effettivi;Ubaldo Parboni e Giovanni Cianchettisupplenti. Collegio dei Proboviri:Giorgio De Franceschi, presidente;Giacomo Limone e Giovanni Lussettimembri effettivi.

Questo il direttivo delGruppo Anziani: MassimoRua, presidente; Giaco-mo Limone, vice-presi-dente; Maria Luisa Ber-tocchi, segretaria; LuigiMazza, tesoriere; MariaBaretta, Maria Bresciano,Edgardo Papurello con-siglieri.

Guido Bianco, sindaco.Carlo Fervelli proboviro.

19 MARZOUna serata riservata al-

l’Avis con brani tratti daOperette il 19 marzo al-Teatro Italia. Con l’or-

chestra diretta da Piera Foresto sonostati applauditi Aurora Banfi, SandroMassimini, Maria Ricci e Sandro Gal-luzzi che hanno interpretato romanzee duetti tratti dalla Vedova Allegra,dal Paese dei Campanelli, da Cincillà,dal Cavallino bianco, oltre alla danzadelle libellule, la duchessa del Bal Ta-

barin ed altri celeberrimibrani.

LUGLIO 1981Quattro Fiat 127 in do-

no dal San Paolo al centrotrasfusionale di viaVenti-miglia 1.

Foto 1:La stretta di manofra l’avvocato Comoglio,in rappresentanzadell’Istituto San Paolo,e Piero Galazzo,a cui è stata datain consegna una delleautovetture,presenti Massimo Rua,del consiglio direttivoAvis, la dottoressaLaiolo, e il dottorBarollo per il centrotrasfusionale

Foto 2: Il nuovo“parco macchine”

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17.547: volontariiscritti all’Aviscomunale di

Torino secondola rilevazionedati fatta al

31 dicembre 1980

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Quattro Fiat 127in dono dal San Paolo

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DIZIONARIETTO DEL SANGUEEra insito nella parte terminale del “va-

demecum”. Vi erano riportati in ordinealfabetico i principali termini usati daimedici e dai laboratori durante la dona-zione, le visite e gli esami di controllo.

Le “spiegazioni” erano volutamentesemplificate per renderle accessibili atutti. Grazie alla collaborazione de LaStampa e del relativo gruppo Avis ne èstata stampata una prima edizione in unapposito volumetto. In seguito ne sonostate rifatte, con gli aggiornamenti deri-vanti dalla continua evoluzione della ri-cerca scientifica, decine di edizioni,messe gratuitamente a disposizione deiVolontari, richieste da molte sezioniAvis, alcune hanno fatto stampare l’o-puscolo con edizioni personalizzate.

Teatro, che passione. Da dieci anni sul-la breccia i filodrammatici del CentroCulturale. Dalla”Torre sul pollaio” diVittorio Calvino a Pirandello, “L’uomodal fiore in bocca”, una serie di apprez-zati successi.

Foto 1:Il cappellano della

“comunale di Torino”,padre Vittorio,

benedice il labatodel grupo Avis-ILTE

Foto 2:Gli attori

del “Centro culturale”salutano il pubblico

Foto 3:Prima edizione

del Dizionariettodel sangue

pubblicato in seguitocon il titolo:

“Tutto il sanguedalla A alla Z”

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23 MAGGIO 1981Il capellano dell’Avis, padre Vittorio

Bertolaccini, benedice il labaro del grup-po Avis-Ilte, sorto nel 1979 ed ora fortedi 100 Volontari.

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Dal Corriere Avis edito nelmese di luglio del 1981 ripor-tiamo uno stralcio dell’arti-colo “La Sardegna chiama eil Piemonte risponde”. Da an-ni siamo in contatto con leAvis consorelle di Sardegnae, che ciò sia vero, può esserecontrollato da tutti i nostriiscritti rileggendo le statisti-che che periodicamente pub-blichiamo sul nostro Corrie-re. Nel limite del possibileabbiamo sempre cercato diinviare a Cagliari quanto san-gue potevamo, grazie all’ap-porto dei nostri soci.

Questa nostra volontà digiungere, sotto l’egida delledue amministrazioni Regio-nali interessate, ad organiz-zare un intervento program-mato a favore degli amici efratelli sardi è finalmentegiunta in porto, grazie all’in-teressamento dei due asses-sori alla sanità: Sante Baiardiper il Piemonte e EmanueleSanna per la Sardegna.

All’assessore piemonteseabbiamo chiesto che l’aspet-to associativo del problemafosse di pertinenza di un “co-mitato politico” in cui fosse-ro presenti i responsabili deisodalizi dei donatori (pie-montesi e sardi) e che aimembri del comitato tecnico,già da tempo costituito e con-vocato in sede regionale, fos-sero invece riservate le man-sioni di loro stretta compe-tenza.

Finora il comitato politicosi è limitato a due riunioni:quella del 20 maggio, a Ca-

gliari, dove è stato firmatodai rispettivi assessori il“protocollo d’intesa” e quelladel 23 giugno a Torino (Pa-lazzo Lascaris) dove si è te-nuta una conferenza stampa.

Il comitato tecnico (a cuipartecipano il dottor Roggero- del centro di Pinerolo e rap-presentante dell’AICT), laprofessoressa Massaro delCentro Avis di Torino, il dot-tor Peyretti della Banca delSangue, i dottori Manfredini[Biella], Perasso [Asti], Ga-rio [Ivrea] ed altri direttoridei centri trasfusionali pie-montesi, oltre ai dottori Ar-none e Stangoni dei Centritrasfusionali di Cagliari eSassari) ha di fatto stilato laconvenzione che impegna,sin da ora il Centro di Torinoad un invio settimanale di 80-100 sacche di eritrociti, laBanca del Sangue (40-50) egli altri centri (Pinerolo,Ivrea, Biella, Asti e Domo-dossola) per 10-15 invii setti-manali.

Anche a costo di essereprolissi, pubblichiamo perstralci i documenti predispo-sti dal comitato tecnico ed ilprotocollo d’intesa, dai qualiciascuno potrà ricavare le no-tizie più interessanti e gli im-pegni presi.

Pubblichiamo anche unasintesi del testo della comu-nicazione che, durante laconferenza stampa indetta il23 giugno scorso, il rappre-sentante dell’Avis Piemonte-se, Sandro Fisso, ha letto econsegnato ai giornalisti pre-

senti. A giudicare dal reso-conto apparso sui quotidianitorinesi si direbbe che poco oniente di ciò che è stato dettodall’Avis sia stato recepito,come sempre, dai nostrimass-media.

Auguriamoci che l’impe-gno per una campagna regio-nale sulla donazione di san-gue assunta dagli assessorialla sanità nel “protocollo

d’intesa” si traduca in realtà.Altrimenti il pur lodevolesforzo dei tecnici potrebberestare, ancora una volta, fra ibuoni propositi.

“Vincoli associativi eprofonda stima e amicizia –ha esordito Fisso – ci leganoda oltre vent’anni con i fratel-li dell’Avis sarda di cui cono-sciamo a fondo i problemi e

La convenzione regionaleper l’invio settimanale di sangueper aiutare i talassemici sardi

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l’impegno da essi posto percercare di risolverli.

Purtroppo, e nonostante ilbuon numero di volontari delsangue attivi (l’Avis è la solaassociazione di donatori pre-senti in tutti i principali comu-ni dell’Isola) i sardi non rie-scono, con le sole loro forze, afronteggiare l’imponente ri-chiesta di sangue per i talasse-mici e per tutte le altre neces-sità quotidiane. Anche la po-polazione adulta esistente inSardegna annovera parecchiportatori di beta-talassemia,senza considerare il fenome-no del favismo e le difficoltàinsite nella distribuzione terri-toriale della popolazione.

“Dal 1976, rispondendo aipressanti appelli degli avisinisardi – ha proseguito Fisso –avevamo proposto che fosse-ro le due amministrazioni re-gionali interessate a farsi ca-rico di una programmazionetendente a consentire un in-terscambio sistematico diunità di globuli rossi concen-trati, accollandosene peraltroanche i relativi impegni fi-nanziari.

E ciò per evitare che ancorauna volta qualche benpen-sante potesse accusare l’Avisdi loschi commerci, configu-randone responsabili i dona-tori come sceicchi o commer-cianti di oro rosso, mortifi-cando l’onesto, serio, disinte-

ressato impegno profuso. Daallora il dottor Arnone diri-gente il centro trasfusionaledi Cagliari, fu ospite del no-stro centro di via Ventimigliacosì come i responsabili del-l’Avis sarda furono in conti-nuo contatto con quelli delleconsorelle piemontesi. Dalloscambio di esperienze appar-ve chiaro che si trattava di in-viare in Sardegna non even-tuali esuberi di sangue occa-sionalmente raccolto tra i no-stri volontari, ma sistemati-camente il sangue di tipocompatibile con quello deitalassemici sardi. Fu allora –ha aggiunto Fisso – che lan-ciammo l’idea che l’Avis pie-montese adottasse simbolica-mente un certo numero di ra-gazzi od adulti sardi colpitida talassemia e si facesse ca-rico della loro sopravivenza.

Oggi finalmente le ammini-strazioni regionali piemonte-se e sarda hanno fatto propriequeste nostre proposte e si ègiunti alla fine al protocollod’intesa a cui l’Avis dà il suoincondizionato apporto. A di-mostrazione di ciò – ha dettoFisso – sta il fatto che dal cen-tro gestito dall’Avis torinesesono già partiti, in questi ulti-mi mesi, sistematici invii disacche di globuli rossi con-centrati, così come richiestodal centro di Cagliari. Da 40-50 invii settimanali siamo già

arrivati, nei mesi di maggio egiugno, ad 80-90; vicini quin-di al primo traguardo di 100sacche la settimana che il pro-tocollo d’intesa assegna al-l’Avis torinese. Abbiamo an-che nello scorso mese di apri-le, richiesto ed ottenuto l’ap-poggio dell’Aeronautica mili-tare per sopperire ad una dellericorrenti cancellazioni deivoli nazionali per le note agi-tazioni del settore.

Ma con le sole nostre forze– ha concluso Fisso – non po-tremo continuare a lungo inquesta azione che, tra l’altro,apporta un onere finanziarionon sostenibile per l’ammini-strazione del nostro centrotrasfusionale.

Nel sottoscrivere il proto-collo d’intesa l’assessore allasanità della nostra regione haassunto, peraltro, anche preci-si impegni che noi siamo certiverranno mantenuti. Impegniche da un lato consentiranno ilrafforzamento delle strutturetecniche, in personale ed at-trezzature, per far fronte almaggior lavoro provenienteda quanto si dovrà raccoglie-re, controllare e tipizzare perconsentire l’aiuto alla Sarde-gna, e dall’altro, e questo ci ri-guarda particolarmente comeassociazione, assicurerannol’inizio di una sistematicaazione promozionale per sen-sibilizzare la popolazione su

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questo problema che deve in-teressare tutta la collettività enon solo i donatori di sangue“.

Ed ecco il protocollo d’in-tesa per lo scambio del san-gue e di emocomponenti sot-toscritto dalle regioni Pie-monte (assessore Baiardi) eSardegna (assessore Sanna)il 20 maggio scorso.

“Tra gli assessori alla Sanitàdelle Regioni Piemonte e Sar-degna con l’intervento delleassociazioni di volontari Avis-Fidas, della associazione re-gionale talassemici e dellestrutture sanitarie più impe-gnate nel settore della raccol-ta, lavorazione e distribuzionedel sangue, si conviene di atti-vare una collaborazione con-tinuativa volta a soddisfaregradualmente le esigenze disangue della Sardegna in con-siderazione del grave deficitdell’approvvigionamento au-tonomo, della rilevanza socia-le della diffusione della talas-semia e dell’insufficiente ap-porto di forniture esterne.

Questa collaborazione do-vrà fondarsi su specifici ele-menti di iniziativa sociale etecnica ed in particolare:

– sull’avvio, attraverso ilpotenziamento delle attualipossibilità di raccolta, di unacampagna di donazione delsangue nella regione Pie-monte e in Sardegna che fac-cia leva sui rilevanti motivi

sociali espressi dalla partico-lare situazione sanitaria dellaSardegna;

– sulla puntuale definizio-ne del fabbisogno specificoin particolare per quanto at-tiene alla fornitura di concen-trati eritrocitari;

– sulla programmazionedella produzione in manierada ottenere elevate economiedi scala, ad esempio attraver-so una sorta di “adozione” diun certo numero di bambinimicrocitemici, e quindi me-diante un rifornimento conti-nuativo e mirato;

– sul coordinamento inSardegna, a livello regionale,

della distribuzione in tutto ilterritorio dell’Isola.

Un comitato presieduto daidue assessori regionali so-vrintenderà all’attuazionedell’iniziativa mentre un co-mitato tecnico interregionaleprovvederà ad approfondiregli aspetti organizzativi edoperativi ed a fornire tutti glielementi di ragione per la pre-disposizione di un piano piùarticolato presiedendo altresìall’attuazione di questo piano.

Una specifica convenzio-ne disciplinerà oltre agliaspetti organizzativi ed ope-rativi anche quelli economi-ci connessi.

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In Sardegna (un milione emezzo di abitanti) vivono cir-ca 1.500 persone affette da ta-lassemia grave, che necessi-tano di periodiche trasfusionidi sangue per scampare allamorte. Il fabbisogno di san-gue a favore di questo note-vole gruppo di malati (3.000trasfusioni al mese) non puòessere soddisfatto facendo ri-corso alle sole risorse localied è quindi necessario l’ap-porto solidaristico organizza-to di altre regioni. E proprioin questo spirito umanitariosi colloca l’intesa fra Pie-monte e Sardegna volta ad as-sicurare un programmato in-

vio di sangue attraverso le as-sociazioni dei volontari do-natori.

La talassemia è una altera-zione genetica della sintesiemoglobinica che determinaun grave stato di malattia,manifestandosi, fra l’altro, inforte stato anemico, ritardo dicrescita, ittero, alterazioniossee. Questa forma morbosapuò essere corretta pressochétotalmente, se si instaura unprecoce e regolare trattamen-to trasfusionale.

La denominazione derivadalla elevata frequenza di ta-le anomalie in molte popola-zioni costiere del bacino me-

diterraneo (dal greco “tha-lassa”, mare); è verosimileche non il mare, bensì legrandi paludi con ampia dif-fusione della malaria sianostate nel passato le responsa-bili della maggiore inciden-za della malattia.

Che cos’è la talassemia

L’invio di sangue dell’Avis torineseIn attesa che protocolli e convenzioni diventino operanti, ecco quanto il centro Avis di Tori-

no ha concretamente realizzato, con l’aiuto dei soli iscritti, dal 1° gennaio al 31 maggio del 1981in fatto di invii di flaconi e sacche di sangue: Cagliari 1.328; Messina 195; Savona 261; Napo-li 32; Palermo 1; Catania 18. In totale 1.835.

Negli anni successivi le emazie inviate a Cagliari, in esecuzione della convenzione stipulatadai centri trasfusionali piemontesi tramite il centro Avis di Torino sono state:

invio annuale: 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990provenienzaAlessandria 137 29 – – – – – – –Asti 549 534 495 163 – – – – –Biella 485 529 670 505 91 112 238 131 83Casale Monf. 21 – 69 – – – – – –Cuneo 1.208 1.223 550 549 744 1.059 1.228 1.492 1.257Domodossola 394 619 617 654 571 820 739 917 1.023Ivrea 1.776 2.223 2.585 3.220 3.000 2.909 2.705 2.832 2.842Mondovì 227 1.089 1.422 1.359 1.494 1.720 1.571 1.149 1.070Novara 429 384 14 – – – – – –Novi Ligure – 10 – – – – – – –Omegna -– 206 278 245 207 48 36 24 30Pinerolo 443 627 735 770 743 679 344 278 400Savigliano – – 303 436 773 447 282 328 301Torino Avis 4.774 7.783 8.068 8.603 12.894 12.331 12.822 13.967 11.239To.M.Vittoria 22 160 75 40 – – – – –Verbania – – – – – 78 248 746 754

Totali 10.465 15.416 15.881 16.544 20.517 20.203 20.213 21.864 18.999

(Quasi tutti i citati centri trasfusionali si avvalgono, per i prelievi, dei volontari iscritti all’Avis;dal secondo trimestre del 1985 il centro di Asti effettua gli invii di emazie a Sassari).

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23 GIUGNO 1981Anche la convenzione tra le regioni

Piemonte e Sardegna per lo scambio-del sangue e di emocomponenti è sta-ta successivamente siglata il 23 giu-gno.

In base ad essa la collaborazione con-tinuativa tra le due regioni volta a sod-disfare gradualmente leesigenze di sangue dellaSardegna, ha avuto inizioa partire dal 27 giugno1981.

La quantità di unità cheil Piemonte si impegna adinviare all’inizio del pro-gramma è definita in 180-200 sacche settimanalisuddivise in tre invii, dicui due nella giornata dimercoledì e uno nellagiornata di sabato.

Tale quantità sarà neltempo convenientemen-te aumentata secondo ilprogramma di potenzia-

mento dei centri trasfusionali e dellaraccolta predisposto, in accordo con leassociazioni donatori, dalla regionePiemonte, prevedendo un incrementoa 15.000 unità annue entro il 30 giugno1982 e a 20.000 unità annue entro il 31dicembre 1982.

Le sacche saranno spedite a cura del-la Regione Piemonte e ac-compagnate da appositadistinta recante il nume-ro di identificazione del-la sacca con gruppo e fe-notipo Rh. Nella distintasaranno inoltre riportatigli esami di legge esegui-ti sulle unità di sangueinviato.

La regione Sardegna siimpegna a nominareuno o più referenti che sioccuperanno del ritirodelle sacche inviatepresso l’aeroporto e allaloro distribuzione nellaRegione.

Le moderne attrezzatureinstallate nelCentro Trasfusionalegestito dall’Avis torineseconsentono di controllarele unità di sangueraccolte garantendonela sicurezzaper il loro impiego

L’invio di sanguedell’Avis torinese

In attesa che protocolli e con-venzioni diventino operanti,ecco quanto il centro Avis diTorino ha concretamente rea-lizzato, con l’aiuto dei soliiscritti, dal 1° gennaio al 31maggio 1981 in fatto di inviidi flaconi e sacche di sangue:

– Cagliari 1.328– Messina 195– Savona 261– Napoli 32– Palermo 1– Catania 18

Totale 1.835

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Oltre 1000 donatori a Castellazzo Bormidaper le fauste nozze d’argento dell’AVIS Fiat

27 Settembre 1981Imponentemanifestazionenelle terredel Monferratopresentidelegazionidi diverseprovinceGliiscritti al grupposono 8486

Il presidente nazionale dell’Avis, Mario Zorzi, dà il saluto ai convenuti.

Il gonfalone del comune,con il sindaco di Castellazzo Bormida

attendono alla stazionel’arrivo degli avisini

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Grandiosa sfilata di labaria Castellazzo Bormida

Zorzi consegna una targa al presidente Avis-Fiat Luciano Penna Il sindaco appunta una medaglia sul labaro del gruppo

Un riconoscimentoa Mario Zampieri,

presidente Avis di Villafrancae attivissimo dirigentedel sodalizio Avis-Fiat

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OPERAZIONE BENNYNasce nel mese di luglio del 1981 la nuova “mascotte” dell’Avis. Bennyraffigurante una goccia di sangue è stata realizzata da Gianni Benazzocon il contributo di Marina Fisso. Senza alcuna particolare promozioneè stata bene accolta da tutte le sezioni Avis italiane e della Confedera-zione elvetica. Nel 1982 “Benny” è stata predisposta, con apposita fu-stella, in materiale plastico non facilmente distruttibile, per essere infi-lata nelle maniglie delle porte d’ingresso degli appartamenti. Sul retro“Benny” riporta una lunga chiacchierata che valorizza il dono civile esociale del dono del sangue a scopo trasfusionale.

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Dicembre 1981LA GIORNATA DELVOLONTARIOAL TEATRO NUOVO

Foto 1:L’assessore regionalealla sanitàSante Baiardicon il presidenteSandro Fisso

Foto 2:L’imponente massadi donatori e familiari all’uscitadal Teatro Nuovo

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Anche un sacerdote fra gli avisini decorati di distintivo d’oro con fronde e croce d’oro

Alla ribalta i benemeriti delle 100 donazioni

Foto 1 – Don Giuseppe Agagliate riceve ildistintivo d’oro con frondeFoto 2 – Carlo Omegna, nonostante la gio-vane età, ritira la croce d’oro per avere rag-giunto le 100 donazioni di sangueFoto 3 – Consegna del distintivo d’oro confronde a Giovanni Giordano da parte di Fas-sio, presidente dell’associazione talassemiciFoto 4 – La croce d’oro data dal viceprefet-to di Torino dottor Di Giovine a Maria LuisaBertocchi, attivissima segretaria della com-missione Avis-Scuola e del gruppo anziani 1

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L’assessore regionale Bajardi consegna lacroce d’oro a Mario Robino

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La gioia del generoso dono del sangue coronata da un ambito traguardo

Adesso brilla sul petto una medaglia d’oro

Foto 1 – La prof.ssa Bergoglio consegnala medaglia d’oro ad Alfio GuazzoneFoto 2 – Elio Cavalletto riceve identico ri-conoscimento dal presidente regionaleAvis comm. Enrico DassoFoto 3 – Gaetano FerrettiFoto 4 – Ernestina ContentiFoto 5 – Michele TriaFoto 6 – Fortunato BlangeroFoto 7 – Marcello Manai

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Testimonianza di gratitudine della nostra associazione a presidi e insegnanti

Foto 1Il presidente nazionale Mario Zorzi con-segna a Massimo Rua, visibilmente com-mosso, una targa predisposta dall’Aviscomunale torinese. Sandro Fisso ne haletto la motivazione: “AMassimo Rua, ar-tefice dei successi avisini nel mondo dellascuola, l‘Avis riconoscente”.Foto 2-3-4I presidi premiati, prof. Cugno del “Val-letta”, professoressa Roberti del “Gio-berti” e prof. Savoca del “Peano”

Foto 5:La rappresentante del provveditore aglistudi di Torino, professoressa Bortot, sicomplimenta con i presidi delle scuolepresenti alla manifestazione per l’ap-poggio concesso alla campagna pro-mozionale Avis nelle scuole e assicura lapiena collaborazione delle autorità sco-lastiche anche per analoghe iniziativefuture della nostra associazione

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Pubblicoencomioper l’attivitàavisina

Il mondo della scuolaamico dei volontari

Foto 1 – Sandro Fisso consegna, alla memoria, lamedaglia d’argento ai familiari di Franco Zecchi,tragicamente scomparsoFoto 2-3 – Ad Edgardo Papurello e Luciano Pen-na, Mario Zorzi, presidente nazionale, conse-gna due targhe a testimonianza del grande im-pegno avisino dimostratoFoto 4 – Il prof. Zorzi premia con medaglia d’orola signora Papurello

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2Accomunati nello stesso abbraccio dai vincoli della solidarietà umana

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Solenne riconoscimento delle autorità per la nostra opera

Avisini, grazie

Il prof. Angelo Actis Dato durante il suo in-tervento

Carlo Maschera, presidente della sezionetorinese AIDO

Prof. Anna Lucia Massaro direttore delcentro trasfusionale

Angelo Magrini, presidente dell’associa-zione emofilici

Il saluto del viceprefetto Di Giovine, al cui fianco è l’assessore regionale alla Sanità SanteBajardi, che ha svolto un intervento assai applaudito sui problemi trasfusionali

Fervidi riconoscimenti di stima sono stati rivolti ai soci dell’Avis torinese intervenuti alla Gior-nata del Volontario per la loro opera di solidarietà umana dalle autorità, da esponenti del-la medicina e di organizzazioni umanitarie partecipanti alla festa.

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CaldiapplausiaivalorosicollaboratoriNonostante l’imponente afflusso di dona-tori al Teatro Nuovo diTorino, tutti i volon-tari hanno potuto ritirare dalle mani delleautorità presenti il loro attestato al meritotrasfusionale. Tutto ciò, grazie all’attenta,solerte e commovente opera dei giovani,dei consiglieri, della segretaria (molto ap-plauditi) con il coordinamento dell’infati-cabile Edgardo Papurello

Lo staff dei medici Avis, dottoressa Fenoglio, professoressa Massaro e dottor Arboatti

Ancora una immagine dell’imponente affluenza di avisini alla manifestazione dell’Avis torinse

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Danze musica risate per il divertimento di tutti

Lo spettacolo “no-stop”

La giornata del volontario è stata allietata al Teatro Nuovo da uno spettacolo “no-stop” chesi è svolto nel pomeriggio e ha ottenuto notevole successo. A un lungometraggio ha fattoseguito il balletto “A happy hippi” eseguito (foto 1) dal Collettivo di Danza classica del“Nuovo” con Loredana Furno, Jean Pierre Martal, Henry Mayet e Marina Fisso. Nella fo-to 2 il clown Tata che ha ditvertito grandi e piccini

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Il maestro Hazon autore del balletto “Ahappy hippi”

Un momento del balletto interpretato con armonia ed eleganza da Jean Pierre Martal eLoredana Furno, durante lo spettacolo offerto agli avisini. La festosa coreografia era ope-ra di Enrico Sportiello

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6 GENNAIO 1982Ricco il “cartellone” della Befana Avis al

Teatro Nuovo: la consegna dei pacchi do-no, la proiezione del film di Disney “Ilmaggiolino tutto matto” e la rappresenta-zione de l’ A B C del Teatro,guidata daMassimo Scaglione, con la collaborazio-ne di Mario Brusa, Anita Cedroni, ClaraDroetto, Vittoria Lottero, Magic Marco,Gian Mesturino, Claudio Paracchiotto eSanto Versace.

MAGGIO 1982Una panoramica di notizie-flash tratta

dal numero di Maggio 1982 del Corriere:

ARMANDO ARBOCO - È stato per an-ni consigliere della “comunale” poi, pensio-nato, è ritornato nella sua Loano dove hacontinuato a propagandare il dono del san-gue e l’Avis. In proposito ci ha inviato la fo-to del presidente della USL di Loano, Giu-seppe Guzzetti che, aderendo al suo invito,ha compiuto la sua prima donazione.

GIOVANNI PICATTI - Tramite la dotto-ressa Fenoglio, del Centro Trasfusionale, ci ha

trasmesso in visione la sua tessera di iscrizio-ne all’Avis recante la data del 26 dicembre1931. Ne pubblichiamo l’immagine perché ri-teniamo sia uno dei pochi documenti storicirimasti.

Foto 1:La compagnia l’ABC

del teatrocon Mario Brusasaluta il pubblico

plaudente

Foto 2:Il frontespizio e l’interno

della Tessera Avisrilasciata nel 1931

Foto 3:Un primo piano

del cav. Armando Arbocosempre presente,

da oltre un ventennioai lavori assembleari

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GIOIA di bimbialla Befana del 1982

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In viaggioper il

“Gemellaggio”con l’Avisdi Cagliari

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GEMELLAGGIO TRA LE AVIS DITORINO E CAGLIARI CIRCA SEI-CENTO AVISINI IN PARTENZA DAGENOVA SULLA MOTONAVE AU-RELIA IL 21 MAGGIO 1982

Tra le lettere di ringraziamento ricevu-te ne pubblichiamo una che riassume, siapure sinteticamente, le fasi della manife-stazione: “Egregio presidente Fisso, siamodue coniugi che hanno partecipato il 21-23alla crociera in Sardegna. Ci siamo iscrittidietro insistenza dei nostri figli ma aveva-mo molti dubbi:

1) non eravamo mai andati a gite organizza-te dall’Avis di Torino (noi siamo di Nichelino);di conseguenza non conoscevamo nessuno;

2) non avevamo mai preso la nave e anchequesto ci incuteva timore.

Arriva il giorno della partenza da PortaNuova e ci troviamo in treno con altre sei per-sone di 3 famiglie diverse, però chiacchierandonon ci accorgiamo di essere arrivati a Genova.Già ci sentiamo meno soli. Poi saliamo sullanave e qui tanti, tanti visi sconosciuti, tuttiAvisini però e con nostra sorpresa ci accorgia-

mo che con chiunque si parli, sembra di staretra amici senza quella diffidenza che di solitoprovi con gente sconosciuta. L’organizzazio-ne, l’interessamento e la presenza continuadel presidente, la sua calma ci dà sicurezza.

Arrivo a Cagliari. Accoglienza cordialissi-ma e ragazzi in costume, ci danno il benvenu-to. Nel visitare Cagliari noi del pullman n° 12siamo stati particolarmente fortunati perchéabbiamo fatto un giro molto bello rallegrati da12 fra ragazze e ragazzi in costume che canta-vano canzoni in dialetto. Una ragazza facevada Cicerone. Poi il gemellaggio in Comuneche ci ha fatto sentire ancora più importante ilgesto di donare il sangue. Rinfresco e pur-troppo subito il ritorno con il saluto e il donodei cagliaritani di alcuni loro prodotti perognuno di noi. Arrivo a Genova e in treno an-cora a Torino. L’Avis organizzerà ancoraviaggi di questo tipo ma con maggiore dura-ta? (In aereo sarebbe possibile?). Comunquegrazie, presidente Fisso, a lei, a tutti gli orga-nizzatori, agli amici di Cagliari e a tutto l’e-quipaggio della motonave “Aurelia”.

Grazie per due giorni felici.Francesco e Dina Boniforte

Un gruppodi danzatori sardisi esibisce per gli avisinitorinesi

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Momentidel viaggio

in nave

Incontro con gli avisinidella Sardegna a Cagliari

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Altre nazioni erano sicura-mente più esperte della no-stra nel campo dei prelievi inaferesi. Avevamo tradotto, eriportato sul “Corriere” ilcontenuto di un volantino re-datto a cura del centro trasfu-sionale della città americanadi Aurora, nell’Illinois. Ecco-ne il testo:

VITANon c’è nulla di più impor-

tante per noi. Le persone incura per cancro o altre gravi

malattie si rendono particolar-mente conto dell’importanzadella vita e della buona salute.

Durante il trattamento que-sti pazienti sono e possonoandare incontro a infezioni operdite di sangue perché tan-to i globuli malati quantoquelli sani sono distrutti. Tra-sfusione di globuli bianchisono necessarie per control-lare tali complicazioni.

QUI È DOVE VOIENTRATE IN CAUSA

La vostra donazione in afe-resi darà a questi pazienti unaseconda possibilità. L’aferesiè un procedimento che separail sangue nei suoi componen-ti specifici: globuli rossi, cheportano l’ossigeno ai tessuti;globuli bianchi, che parteci-pano al controllo di infezioni;piastrine che aiutano il corpoad evitare perdite di sangue; eil plasma che porta le protei-ne, gli anticorpi e altri fattoricoagulanti.

Globuli rossi (40%), glo-buli bianchi e piastrine (5%),plasma (55%).

SE SIETE SENSIBILIA QUESTO PROBLEMASIATE PRESENTIPER UN’AFERESI

Per una donazione in afe-resi, il sangue verrà prele-vato da un braccio come peruna donazione di sangue.Passerà attraverso un sepa-ratore di globuli dove ver-ranno rimossi i componentidesiderati.

Il resto del sangue ritor-nerà nel tuo corpo attraver-so l’altro braccio.

Ognuno di noi ha una gran-de scorta di piastrine e globu-li bianchi, di cui la metà puòessere persa senza conse-guenze dannose. Questi com-ponenti sono ricostituiti dal-l’organismo entro quarantot-to ore. La donazione in afere-si dura da due a tre ore. Saraichiamato per la donazione so-lo quando un paziente ha bi-sogno di un componente par-ticolare del sangue. I pazientisono abbinati a donatori dellostesso gruppo. Ci si mette incontatto con il donatore e sistabilisce un appuntamentoper la donazione. Probabil-mente non ti si chiederà di do-nare più di due o tre volte al-l’anno.

DÀ A QUALCUNOUNA SECONDAPOSSIBILITA’

Chi fa una donazione inaferesi ha tra i 18 ed i 50 an-ni, pesa almeno 50 chili, è in

Anche al centro trasfusionalegestito dall’Avis di Torinosi iniziano i prelievi in aferesi

Mirella Ronco, la primaavisina torinese che haaccettato di sottoporsi alprelievo in aferesi, ricevela targa di “pioniere” dalprofessor Actis Dato

Antonio Granata Giuseppe Gabbanelli e AldoPratelli

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buona salute e desidera darea qualcuno una “secondapossibilità” facendo un sa-crificio personale di qualcheora.

UN GIORNO PUOI AVERETU BISOGNO DI UNASECONDAPOSSIBILITÀ

Ed ecco quanto la meda-glia d’oro Paolo De Nigris,del gruppo Avis-La Stampaci aveva allora scritto, su no-stra richiesta, al termine del-la sua nuova esperienza: Lanotte ho dormito poco. Eroun po’agitato e preoccupato;per quanto mi sia bene infor-mato su questo tipo di dona-zione, il fatto di farmi uscireil sangue da un braccio perfarlo rientrare “filtrato” dal-l’altro mi metteva un po’ dififa addosso.

Però mi sono presentato alCentro fresco e sorridenteperché li ci sono tutti gli ami-ci e guai se avessi fatto trape-lare la benché minima esita-

zione. Mi avrebbero respintosenza tanti complimenti; per-ché...vogliono solo gente ri-lassata, serena; ti selezionanocome un astronauta, ti fannoancora più controlli che peruna donazione tradizionale,insomma credo che chi arrivaa fare una LEUCOAFERESIsia un privilegiato per salute ein spirito.

Il prelievo è lungo e noio-so, ma intorno hai gente che ticolma di gentilezze, di pre-mure a non finire. Uno comeme, che non c’è neanche tan-to abituato, si sente persinoimbarazzato se non fosse chetutte queste attenzioni sonospontanee e sincere: la televi-sione, il caffè, la poltrona piùcomoda che ci sia, perfinouna grattatina al naso, se oc-corre.

La dottoressa ha gli occhidolci, stupendi; ogni voltache ti guarda, che cerca diprevenire ogni minimo biso-gno, vai col pensiero ai films

con Doris Day quando facevala crocerossina e tu diventil’eroe del giorno.

L’infermiere è capace disuggerirti la ricetta originaledei carciofi alla Giuda men-tre scruta la macchinetta chepompa il tuo sangue attra-verso i filtri. E con le sue ma-ni belle e curate cerca di met-tere un po’ di ordine in unaselva di tubi, tubetti e tubici-ni che si diramano da ogniparte.

Le mie impressioni? Bèfrancamente questa LEU-COAFERESI mi ha lasciatoun po’ stressato, intorpidito,ma io, questa donazione unpo’ più impegnativa, l’ho vo-luta vivere con disinvoltura,quasi con allegria. Tornandoin ufficio mi sentivo un po’stanco; ma pensavo ai miei fi-gli, sani, robusti, felici.

Dio, Dio mio, fai guarirequel bimbo al quale infonde-ranno una piccola parte dime”.

Gli avisini che per primi si sono sottoposti ai prelievi con la tecnica della “aferesi”.

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Ultimi flash del 1982. ”Famiglia Cri-stiana” all’Avis Aeritalia. Invitati daDina Dattrino giornalisti di FamigliaCristiana hanno preso parte ad unariunione degli avisini traendo spuntiper successivi articoli apparsi sui nu-meri del periodico più diffuso in Ita-lia.

Convegno a Courma-yeur dei gruppi aziendaliAvis. Agostino Camma-rata, responsabile delgruppo post-telegrafoni-ci e organizzatore delconvegno con Gentile Fa-vini, dell’Avis Nazionale,ha avanzato la richiesta,in seguito accolta dalla“nazionale” affinché il te-ma di fondo della assem-blea nazionale fosse”L’Avis nel mondo del la-voro”.

Nuovo direttivo all’Avis-Ilte. A se-guito dimissioni del presidente Lucia-no Bianchi sono state ridistribuite lecariche sociali che sono così definite:Marco Sterchele, presidente; EdoardoIndelicato vice; Rita Accornero segre-taria; Mario Invernizzi, Gian LuigiPozzi e Battistino Prina, consiglieri.

“La Stampa” ringrazia iresponsabili dei gruppiaziendali Avis e del CCSper la partecipazione e lacollaborazione per l’otti-ma riuscita della Stratori-no.

Sono 20.547 (13.863 ma-schi e 6.684 femmine) gliiscritti all’Avis comunaledi Torino rilevati al 31 di-cembre 1982, 5.928 i nuovisoci.

Cinquemila pacchi perla Befana Avis.

Premiati i fedelidella 3ª età

Edgardo Papurelloconsegna

le targhe ricordoalla mamma del dottor

Bresciano (foto 1)e a Carlo Gaido (foto 2)

20547gli iscrittiall’Avis

comunaledi Torino

a fine 1982

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L’assemblea annuale del gruppo è convocata per il 5 febbraio dell’anno prossimo

Sempre giovani i nostri anziani

Attilia Viola, di soli... 91 an-ni ha voluto presenziare (coni suoi “turcet”) alla riunionepromossa da Massimo Rua

Il cuoredegli avisininoninvecchia Mai!

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Simpatica fotocronaca della manifestazione allestita dall’Avis di Torino

Cinquemila pacchi per la Befana nel gennaio 1983

Foto 1 – L’imponente, ordinata di-stesa dei pacchi dono

Foto 2 – Il tradizionale babbo Na-tale

Foto 3 – L’ordinato afflusso degliavisini

Foto 4 – La “conta” dei fondi rac-colti per Venaus

Foto 5 – La presa di possesso deipiccoli doni

Foto 6 – La grande responsabilitàdi tutti ha risolto anche i piccoli di-sguidi

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Spettacoli, attrazioni e giochi per il giorno della Befana degli avisini torinesi

Grande gioia di bimbi e genitori

Foto 1 – È già deciso. Papà e mam-ma lo iscriveranno all’Avis

Foto 2 – Attentissimi ed entusiasti,grandi e piccoli, per l’elegante esibi-zione di Loredana Furno e della suacompagnia di balletto

Foto 3 – Hanno reso possibile l’otti-ma riuscita della manifestazione:grazie!

Foto 4 – I primi contatti del futuro avi-sino con l’amministratore

Foto 5 – Gioia e stupore: il pacco èpiù grande di lui

Foto 6 – Siamo già quattro: saremosei avisini

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È sorto il 29 gennaio 1953. Una strut-tura in costante progresso e continua af-fermazione con bilanci in pareggio.

Un patrimonio avisino da difenderecontro i progetti di passaggio alla pub-blica amministrazione che non garan-tiscano ampia e decisionale partecipa-zione dell’Avis alla gestione.

Sono di sangue umanole impronte sulla Sindo-ne. Decisivi gli esamidel Centro Trasfusiona-le Avis.

Da “La Stampa” dimercoledì 4 maggio 1983al titolo: “Sindone, festasecolare”.

“Festa della Sindone, og-gi. Una scadenza secolareche richiama l’attenzione –specialmente a Torino – dimolti devoti al Santo Suda-rio. È una ricorrenza solen-ne, tanto che per antica con-

suetudine lo Stato italiano dispone che seicarabinieri in alta uniforme assistano ai ri-ti celebrativi. Messa alle 11 nella cappelladel Guarini. Sarà concelebrata dal vicariogenerale mons. Franco Peradotto.

Altro appuntamento che ha per oggettola Sindone è fissato per il 27 maggio (ore18) al Teatro Nuovo di corso Massimo: al-

cuni esperti di sindonolo-gia faranno per conto degliorganizzatori dei “Venerdìd’Arte” il punto sulle piùrecenti ricerche relative al-l’autenticità del lino e del-le immagini in esso im-presse. Com’è noto la piùsconcertante scoperta con-ferma che le impronte sin-doniche non sono un falsoe che addirittura sono staterilevate tracce di sangueumano di cui il prof. BaimaBollone ha determinato ilgruppo”.

Recentemente il nostrocentro si è occupato dello

Foto 1:Un gruppo di biologhedel centro trasfusionaledell’Avis torinesedi via Ventimigliainsieme con la direttrice,professoressaAnna Lucia Massaro(seconda a destra)

Foto 2:Sempre efficientie modernele attrezzaturedotate dall’Avisal propriocentro trasfusionale

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Al centro Avisdi Torino l’incaricodi verificare se leimpronte dellaSanta Sindone

fossero realmentedi sangue umano

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Ha 30 anni il centro trasfusionale

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studio di tracce ematiche presenti sullaSindone.

Le indagini hanno avuto lo scopo diindividuare la specie di appartenenzadelle tracce reperite sul Santo lenzuolo.

Il prof. Pier Luigi Baima Bollone, cheda tempo si dedica allo studio della Sin-done, conseguendo in questa particolarericerca brillanti risultati, si è avvalso del-la collaborazione del centro trasfusiona-le Avis torinese per l’allestimento di tec-niche di immunofluorescenza partico-larmente sensibili al fine di provare chele tracce rispondano a caratteristiche disangue umano. Si sono utilizzate alcunefibre del lino macchiate, prelevate dalLenzuolo la notte del 9 ottobre 1978, incorrispondenza delle impronte dellapianta dei piedi. Sono stati impiegati an-tisieri marcati con fluoresceina direttecontro le immunoglobuline umane.

L’allestimento di controllo positivi(macchie sperimentali di sangue) e ne-gativi (fili di lino privi di sangue), per-fettamente riusciti, hanno dimostratoche la fluorescenza, situata in corrispon-

denza dei fili della Sindone, è da attri-buire all’avvenuta reazione antigene-anticorpo.

Pertanto in base ai risultati ottenuti sipuò affermare che effettivamente sullefibre esaminate esistono tracce di san-gue umano.

dott.ssa Mariolina Ioriobiologa del centro trasfusionale Avis di Torino

La professoressa Anna Lucia Massaro,che ha sostituito il dottor Lorenzo Caglie-ro alla guida del centro trasfusionale ge-stito dall’Avis di Torino, in visita ai duemaggiori centri trasfusionali mondiali: ilNew York Blood Center (che nel 1981-1982 ha raccolto 710.709 unità di sangue)ed il Central Blood Center della CroceRossa Giapponese che ha raccolto nel1981 262.021 unità di sangue. Confortanteper tutti gli avisini e motivo di orgoglio laconstatazione fatta dalla professoressaMassaro che il centro trasfusionale da leidiretto a Torino, con gestione dell’Avis, inmolti aspetti è da giudicare all’altezza deimodelli degli USAe del Giappone.

Foto 1:La professoressa Massaro

a New York

Foto 2:Un “rendez-vous”

dei giapponesi dello Olympus

al centro Avis di Torino,per studiare i programmi

di tipizzazioneautomatizzata.

Nella foto i giapponesicon il dr. Giancarlo

Musso nel laboratorioAvis dove è installato

uno dei due“Groupamatic” di cui èfornito il centro torinese

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Immagini dell’attività dell’Avis Torinese

Le foto sono tratte dall’audiovisivo “Il dono del sangue” prodotto dalla ELLE DI CI di Leumann (Torino).

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Brillano 8 nuove croci d’oro

Le nuove croci d’oro: foto 1: Giorgio Guidetti Serra, complimentato dal sottosegretario alla sanità on. Paola Cavigliasso; foto 2:Carlo Inz; foto 3: Vittorio Buia; foto 4: Luigi Gerosa; foto 5: Giovanni Cianchetti; foto 6: Carlo Beccon; foto 7: Luigi Rapallino;foto 8: Lorenzo Sola

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Vivo successo della giornata del volontariocelebrata il 29 gennaio 1983

Una parziale visione del Teatro Nuovo gremito di avisini

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Fotogrammi della giornata del volontario dell’Avis comunale di Torino

La distribuzione delle benemerenze avisine

Alcuni momenti della giornata del volontario colti dall’obiettivo. Da sinistra a destra e dall’alto in basso (tenendo presente che ilpersonaggio citato è quello a sinistra nella foto): 1 e 5 l’assessore comunale di Torino prof. Tartaglia; 2) il gen. Visintin; 3) l’on.Paola Cavigliasso; 4) Sandro Fisso con il presidente della federazione ciclistica torinese; 6) la prof.ssa Massaro; 7) Pier CarloMaschera presidente AIDO; 8) il dottor Rivetti in rappresentanza dell’assessore regionale alla sanità Baiardi; 9) la dottoressaLaiolo; 10) Palmira Merlo, amministrastrice della comunale di Torino; 11) il dott. Arboatti; 12) il col. Cristofani

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Il grazie AVIS a soldati e studenti

Il gen. Visintin consegna le medaglie Avis ai rappresentanti di tanti colleghi d’arma che hanno donato il sangue soprattutto nei diffi-cili periodi estivi (da sin.: il gen. Visintin S.t. Antonio Busconi, serg. magg. Silvio Zanini, Giorgio Bianchi e Gianpaolo Dutto)

L’ispettore scolastico prof. Paolo Collo,in rappresentanza del Provveditoreagli studi consegna la medaglia ricordoistituita dall’Avis torinese agli studentidiciottenni che hanno effettuatonell’anno scolastico la loro prima donazione

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7-8 GENNAIO 1984 La befana Avis. Oltre 6000 bambini

hanno ricevuto un pacco dono e assisti-to ad uno spettacolo di varietà.

29 GENNAIO 1984 Viene benedetto il labaro del nostro

gruppo Avis ACI Torino (Automobilclub) responsabile Azzario Franco.

Franco Cacciatore è deceduto nellaprimavera del 1984. Era un giovane ta-lassemico, nato in Libia nel 1960. Ogni15/20 giorni veniva al Centro per la ne-cessaria infusione di globuli rossi. Dopoche aveva perso il lavoro per la chiusuradel “Lingotto” l’Avis lo aveva assuntocome magazziniere e Franco ce la met-teva tutta per non stare a casa e per di-mostrare che lui sapeva “rendere” co-me qualsiasi altro della sua età. Purtrop-po ha chiuso troppo presto la sua vitaterrena.

Foto 1:Padre Vittorio benedice

il labarodel gruppo Avis ACI

(Automobile Club ) Torino

Foto 2:Franco Cacciatore

giovane talassemicomorto in giovane età

nonostantele numerose trasfusioni

ricevute

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7-8 gennaio a Torino

La befanadei bimbi

Il 7-8 gennaio si è svolta nel TeatroNuovo, al Valentino di Torino, latradizionale Befana organizzatadall’Avis comunale del capoluogopiemontese. Quasi seimila bam-bini, figli e nipoti di volontari,hanno partecipato alla festa rice-vendo un pacco-dono e assisten-do a un interessante spettacolo divarietà.Franca Novara ha brillantementeimpersonificato la “Befana” e si èpoi esibita nel suo applauditissi-mo repertorio.In questa e nella pagina seguentealcuni momenti della manifesta-zione

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Sabato 19 maggio 1984

La toponomastica torinese ricordail donatore di sangueInaugurata alla presenza del Sindaco di Torino, Diego Novelli, delle Autorità e degli iscritti alle Associazionidi Volontariato la piazza intitolata al “Donatore di Sangue” (ex largo Gottardo). L’autoemoteca Avis saràpresente, d’ora innanzi in “piazza del donatore di sangue” tutte le mattine feriali dalle 7,45 alle 12

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