Ins Avis N2

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dell’Avis Comunale di Torino SETTANTACINQUE I PRIMI 75 ANNI Inserto n. 2

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I PRIMI 75 ANNI DELL'AVIS DI TORINOPARTE 2

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dell’AvisComunaledi Torino

SETTANTACINQUEI PRIMI

75ANNI

Inserto n. 2

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Dal giugno 1961 la Direzione delCorriere Avis passa al dottor Ar-naldo Colombo, presidente del-

la “comunale” torinese. Il Comitato diRedazione è formato dal dottor Colom-bo, dal giornalista de La Stampa RemoGriglè, da Alessandro Fisso e GiovanniTosco.

F E B B R A I O - M A R Z O1962

I taxisti di Torino, guida-ti dal volontario Rabino edal signor Soro hanno of-ferto per tre domenicheconsecutive corse gratuitea quanti si recavano all’A-vis di via Baiardi 39 per laloro donazione.

APRILE 1962Vendita di quadri a favo-

re dell’Avis. Esposti nellagalleria Zodiaco, gentil-mente concessa, tele adolio e disegni offerti gra-

tuitamente da noti pittori tra cui Assetto,Audoli, Balocco, Campagnoli, Carletti,Casorati, Colombotto Rosso, De Abate,Galante, Gianotti, Martina, Pailucci, Pe-luzzi, Quaglino, Ruggeri, Saroni, Scrop-po, Sicbaldi, Soffiantino, Tabusso,Tacco-la, Valinotti. I quadri non venduti sonostati affissi nella sede dell’Avis Provin-

ciale di corso Moncalieri aTorino.

MAGGIO 1962Utilizzando un lascito

del dottor Adolfo Bellen-tani, di circa due milionidi lire, l’Avis di Torino haattrezzato nei locali di viaPrincipe Tommaso 39 unambulatorio per offrireassistenza gratuita ai pro-pri iscritti e ai loro fami-liari. Tra le apparecchia-ture acquistate un com-pleto apparecchio scher-mografico ed un elettro-cardiografo.

Foto 1-3:Laura Perrone Isani,segretaria dellacomunale torinese con ilnuovo apparecchioschermografico installatonell’ambulatorio di viaPrincipe Tommaso 39.L’anziano e pluridecoratovolontarioGiuseppe Pollarolo si èprestato come “paziente”

Foto 2:50 taxi di Torino, guidatidai volontari Rabino eSoro hanno offerto per tredomeniche consecutive iltrasporto gratuitodei volontari al centrodi via Baiardi 39per le loro donazioni

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Torino ha cosìrisposto

all’appellodell’Avis

Donazioni fattedal 1929 al 1940n° 6940 dal 1961

al 1970 n° 146.453

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GIUGNO-LUGLIO 1962Rinnovato il direttivo della comunale

torinese. Confermato presidente ArnaldoColombo, vice-presidenti col. GiovanniMasoero e Giovanni Tosco, segretario/amministratore Sandro Fisso, consiglieriVesco Lucia, Vincenzo Sartori, don UgoDovis, Aldo Aluffi, Armando Arboco,Renzo Fiorano, Mercedes Puntellini ve-dova Capietti, Giovanni Lussetti e Tom-maso Chierotti. Revisori dei conti dr. Vit-torio Roasenda, dr. Carlo Grangetti e Be-nito Buia (con Giuseppe Vacchetti e dr.Guido Salvi supplenti) Proboviri PietroCastelli, Milone Felice e Segrè Armando.

• In quattrocento in gita a Loano.

GENNAIO 1963Nella sala Eden di Torino 420 figli e ni-

poti di avisini hanno ricevuto i doni Avisper la festa della Befana. A confezionarepacchi e calzette, gli appartenenti al grup-po giovani con Piera Cravero, Elvira DeLuigi e sorella, Concetta Arsieni, JolandaOberto, Rosita Isola, Laura Perrone, Fran-ca Ferrero, Marida Paolotti e Rosanna Pa-

rise, oltre a Basilio Arsieni, Giorgio Ferlan-ti, Antonio Granata, Antonio Benincasa, el’onnipresente Vincenzo Sartori. MariaIda Paolotti attivissima avisina pronta aprestarsi per tutto ciò che la ricerca scien-tifica programmava in campo sanitario.Con il professor Cepellini non esitò a ren-dersi disponibile anche per lo studio deitrapianti di pelle che richiedevano, a tra-pianto effettuato, di restare immobili aletto per circa una settimana.

APRILE-MAGGIO 1963La celebrazione della Giornata del Vo-

lontario nella sala delle conferenze allaGalleria d’Arte Moderna. Premiati 387donatori. Nella Chiesa del Sacro Cuore diMaria, Laura Perrone, segretaria Avis, siunisce in matrimonio con Giancarlo Isani.

SETTEMBRE-OTTOBRE 1963Gita di 450 avisini torinesi a Verona e

sul Lago di Garda.

NOVEMBRE 1963Il dottor Tigellio Gargiulo che ha pre-

Foto 1:Maria Ida Paolotti

effettua la sua ennesimadonazione

Foto 2-3:La lunga sfilata dei labari

ripresa in piazzaCastello e piazza SanCarlo al termine della

giornata del volontario

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stato per anni la propria attività pressoil Centro Trasfusionale Avis di Torino ri-ceve un premio da “Gentiluomo dellastrada” per avere soccorso un camioni-sta rimasto imprigionato nella cabina diguida. Anche il dottor Lorenzo Cagliero(ritratto da Ciro) e mentre effettua unprelievo nella cabina del centro trasfu-sionale allora situato invia Baiardi 39, avrebbemeritato un premio peraver offerto il proprio san-gue ad un contadino ri-masto ferito nel ribalta-mento del proprio tratto-re. Cagliero, in macchinacome ogni mattina, perraggiungere il centro tra-sfusionale di Torino, nota-to l’incidente arrestò im-mediatamente la propriavettura. Scese e, consta-tando la grave e sangui-nante ferita, utilizzandoun set da prelievo chesempre portava nella sua

autovettura e consapevole di avere ilgruppo sanguigno 0 negativo utile perogni occorrenza, non esitava ad infilar-si un ago in vena e l’altro in quella delferito, dandogli così la possibilità di re-sistere e sopravvivere fino a che l’am-bulanza, dallo stesso dottore chiamata,non ne provvedesse il trasporto in ospe-

dale. Riteniamo doverosopubblicare integralmentel’episodio, intercalandola sua immagine con ivolti che Tommaso Chie-rotti aveva ritratto al dot-tor Franco Mondo, cheprese la dirigenza tempo-ranea del centro trasfu-sionale all’avvenuta tra-gica scomparsa del dottorCagliero, e il dottor Giu-lio Cerè che tutte le sere siincontrava con i loro col-leghi presso il centro perla classica partita di scopacon brindisi finale col ri-nomato “Tiopepe”.

Foto 1:Dottor Franco Mondo

Foto 2:Dottor Lorenzo Cagliero

Foto 3:Dottor Giulio Cerè

Foto 4:Dottor Caglieronella cabina dellavecchia sede delCentro trasfusionale di via Baiardi 39

Foto 5:Il Dottor Tigellio Gargiuloritira l’atttestato di“Gentiluomo della strada”

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I nostri medicihanno creato un

clima di reciprocastima e fiducia

che ha favorito laformazione

dell’Avis torinese

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La soluzione di numerosiproblemi teorici e pratici ri-guardanti la trasfusione delsangue ha contribuito note-volmente alla estensionedelle indicazioni di dettapratica terapeutica in ognibranca della medicina. Incampo ostetrico e ginecolo-gico l’applicazione su vastascala della pratica trasfusio-

nale ha permesso di realiz-zare progressi notevoli for-nendo al personale sanitarioun’arma efficace e talvoltainsostituibile atta a risolveretante situazioni che potreb-bero avere conseguenze tra-giche.

È interessante a questoproposito ricordare comemolti problemi di immunoe-matologia abbiano trovato laloro soluzione nello studio dialcune sindromi ostetrichementre, di converso, alcuniquadri di patologia ostetrica

siano stati chiariti dagli studisulla trasfusione del sangue.

Da un punto di vista gene-rale possiamo considerare latrasfusione del sangue e deisuoi derivati come un tra-pianto di tessuto che necessi-ta, per la buona riuscita, chesiano rispettate particolaricondizioni di compatibilitàfra donatore e ricevente.

Gli studi di immunologiaapplicata al sangue hanno in-fatti permesso di distinguerein base alla presenza di parti-colari sostanze ubicate sulglobulo rosso, i quattro clas-sici gruppi sanguigni checonvenzionalmente vengonoindicati con le lettere O - A -B - AB.

Ulteriori studi hanno por-tato alla identificazione di al-tre sostanze a comportamen-to immuno-biologico analo-go alle precedenti: fra questedi gran lunga più importanteè il cosiddetto fattore Rhe-sus, detto comunemente Rhla cui scoperta ha portato allaspiegazione di reazioni tra-sfusionali intragruppo ed allainterpretazione del meccani-smo di insorgenza della ma-

lattia emolitica del neonato.In campo trasfusionale

una delle maggiori difficoltàche ci si trova a dover affron-tare, sta nell’approvvigiona-mento del sangue, e questosoprattutto in rapporto aduna certa prevenzione versol’atto della donazione delsangue stesso.

D’altra parte nonostantenotevoli progressi compiutidall’industria chimico-far-maceutica non si è ancorariusciti a sintetizzare un pro-dotto che possa sostituire ilsangue umano ed i suoi deri-vati nelle varie applicazioniin terapia. Verrebbe quasi dapensare che la natura dandociun mezzo di cura di rara effi-cacia pretenda come contro-partita un atto di generositàda parte nostra onde render-cene meritevoli.

Di qui la necessità che sivenga a creare quella, checon termine moderno, vienechiamata “coscienza trasfu-sionale”; nel senso che ognicittadino deve sentire il do-vere sociale di compiere pe-riodicamente una donazionedel proprio sangue, tanto più

La nuova terapeutica applicataalla ostetricia ha salvato da sicuramorte molti piccoli pazienti

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LA DONNA E LATRASFUSIONE DELSANGUE – A CURA

DEL DOTTORLORENZO

CAGLIERO,DIRETTORE DEL

CENTRO TECNICOSCIENTIFICO PERLA TRASFUSIONE

DEL SANGUEGESTITO IN VIA

BAIARDI 39DALL’AVIS DI

TORINO –

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che ognuno in un domani po-trebbe trovarsi nella neces-sità di riceverlo. Nel compie-re il nobile gesto deve inoltresentirsi confortato dalla rico-nosciuta innoquità dimostra-ta dagli studi di numerosi Au-tori Italiani e Stranieri del sa-lasso effettuato periodica-mente purché con interpostoun ragionevole intervallo ditempo.

A questo proposito sorgespontanea una domanda: an-che le donne possono donareil proprio sangue? La rispo-sta, pur essendo in linea dimassima affermativa, impo-ne però alcune riserve detta-te dalla particolare fisiono-mia biologica dell’organi-smo femminile.

La periodica sottrazionedi sangue pur inducendonella donna una maggioreadattabilità alla perdita san-guigna periodica, imponeuna certa cautela nel salassoquando si tratta di donne inetà fertile.

Così pure nel corso di gra-vidanza quando l’organismotutto è impegnato nello svi-luppo della nuova vita, malsopporta una sottrazione disangue.

Questi elementi, pur rico-noscendo all’organismo fem-minile una maggior facilità diricupero, fanno della donnaun soggetto poco adatto adessere impiegato quale dona-tore di sangue.

D’altro canto, più dell’uo-

mo, la donna, per cause inti-mamente connesse alle suefunzioni biologiche, può an-dare incontro ad emorragiegravi per cui si rende neces-saria la somministrazione disangue.

È per questo motivo che ilprof. Dellepiane – Direttoredella Clinica Ostetrica del-l’Università di Torino e diret-tore scientifico del nostroCentro Trasfusionale – findal 1949 aveva lanciato laproposta che ogni donna sifacesse un deposito di sanguepresso il Centro Trasfusiona-le della Clinica onde poterloavere in restituzione, o sottoforma di sangue intero o sot-to forma di plasma, in caso dinecessità.

Se con particolari cause vatrattata la donna come dona-trice, attenzioni ben maggio-ri sono necessarie quando sitrova nelle condizioni di rice-vente; e questo soprattutto seè ancora in età fertile per lapossibilità di interferenze frauna trasfusione eseguita noncorrettamente ed una succes-siva gravidanza incompatibi-le dal punto di vista immu-noematologico.

È infatti nello studio dellaimmunoematologia che tro-vato la sua spiegazione quel-la grave effezione neonataleche viene chiamata “malattiaemolitica del neonato” da in-compatibilità sanguigna ma-terno-fetale.

È questa una malattia che

può portare alla morte il pic-colo paziente e che è causatadal passaggio dalla madre alfeto durante la gravidanza diparticolari sostanze denomi-nate anticorpi antieritrocita-ri, capaci di distruggero i glo-buli rossi del feto stesso. Talisostanze si formano nellamadre in seguito a trasfusio-ne od a gravidanza incompa-tibile.

Il caso più comune in cuitale evenienza può verificarsiè quando diventa operante laincompatibilità Rh.

Nei globuli rossi dell’85per cento degli individui siriscontra un particolare fat-tore chiamato Rh, mentre il

rimanente 15 per cento ne èsprovvisto: i primi vengonodetti Rh-positivi mentre isecondi sono indicati comeRh negativi. Ora nel caso diuna gravidanza instauratasiin una donna Rh negativa,se il feto è Rh positivo (ca-rattere ereditato dal padre)si possono formare nellamadre delle sostanze (anti-corpi anti-Rh) che passanoal feto attraverso la placentae distruggono i globuli rossifetali. Ne consegue che ilneonato presenta nei primigiorni di vita un quadro dianemia grave con stato tos-sico ed ittero imponenti do-

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vuti all’accumulo nei tessutidei prodotti della distruzio-ne delle sue emazie.

Fortunatamente abbiamooggi a nostra disposizione imezzi per poter fronteggiarequesta situazione ed evitarnele conseguenze. Noi questofacciamo pratican-do al neonato nelleprime ore di vita laexanguinotrasfu-sione, vale a direoperando un cam-bio pressoché totaledel sangue del neo-nato, con sangue Rhnegativo.

Tale pratica tera-peutica applicata dauna decina di anninella nostra Cittàpresso la ClinicaOstetrica dell’Uni-versità ha dato otti-mi risultati permet-tendo di salvare damorte sicura nume-rosi piccoli pazien-ti.

È però necessarioche l’intervento ven-ga praticato nelleprime ore di vita af-finché i nostri sforzinon vengano annul-lati dalla irreversi-bilità del dannoneonatale.

A tale scopo nonci si stanca di racco-mandare ad ognidonna con gravi-

danza iniziale di sottoporsialla determinazione del grup-po sanguigno, del fattore Rhed agli altri eventuali accer-tamenti qualora si rivelinonecessari.

Sempre con questo inten-to il prof. Dellepiane ha pro-

mosso presso laClinica Ostetrica eGinecologica del-l’Università di To-rino l’istituzione diun Centro specia-lizzato per il depi-stage sistematicodella iso-immuniz-zazione materna daantigeni ematici sututte le gestanti ri-coverate o seguiteambulatoriamentepresso la Clinicastessa.

Come, da quantoesposto, è impossi-

bile oggi sottovalutare il dan-no che la incompatibilità san-guigna materno-fetale puòarrecare, sarebbe altrettantoerrato pensare che in tutti icasi di gravidanza in donneRh negativa con feto Rh po-sitivo si debba verificare la

temuta evenienzadella malattia emo-litica del neonato.È infatti ampia-mente dimostratoche solo il 5 percento delle donneRh negative con fe-to Rh positivo sonocapaci, per partico-lari attitudini lega-te alla costituzione,di produrre quellesostanze (anticorpianti-Rh) atte a di-struggere le ema-zie fetali.

La relativa raritàdella affezione nonesime però dal-l’obbligo di sotto-porsi a quegli ac-certamenti diagno-stici in gravidanzache soli possonopermetterci in casodi immunizzazio-ne di mettere in at-to con sufficien-te tempestività iprovvedimenti te-rapeutici necessariad evitare le dan-nose conseguenzeal neonato.

Foto di bambiniriconoscenti ai medici

e all’Avisper non aver subito,

grazie alla sostituzionedel loro sangue effettuatanelle 72 ore susseguenti il

parto con quello deidonatori.

Il bimbo ritrattosulla sabbia con i suoi

giocattoli è,statisticamente (al dicem-

bre del 1963),la 284ª creatura salvatagrazie all’intervento dei

medici dellaClinica Ostetrica

Ginecologica dell’Univer-sità di Torino

ed al sangue offertodai nostri volontari

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DICEMBRE 1963Sono scomparsi Mario Giachino so-

cio fondatore dell’Avis di Torino e delgruppo Post-telegrafonici. Nello stes-so mese è anche deceduto GiuseppeCremonesi: decano dell’Avis di Torinocon 166 donazioni.

MARZO-APRILE 1964Dall’articolo a firma

del dottor Arnaldo Co-lombo sul “regolamen-to” dei centri trasfusio-nali approvato dalla sedeNazionale così riportia-mo: “Il regolamento per iCentri Trasfusionali re-centemente approvatodal Consiglio Nazionalemerita il più incondizio-nato consenso. In propo-sito ritengo interessantericordare che il Centro diTorino è stato il primoCentro Trasfusionale inItalia ad avere una ge-

stione collegiale molto simile a quellaprevista negli articoli 9, 10 e successividel ricordato Regolamento. Solo mo-deste differenze esistono infatti tral’attuale ordinamento del Centro Tra-sfusionale di Torino ed il regolamentoapprovato dal Consiglio Naziona-le...”.

Paolo Musso, nella foto3 centrale – del Direttivodella “Comunale di To-rino”, è stato per annianimatore della sottose-zione San Paolo che resi-stette, con i suoi volon-tari, alla scissione del-l’Avis torinese, avvenu-ta nel 1957 che diede vitaall’Associazione Dona-tori di Sangue del Pie-monte, assorbendo qua-si tutti gli iscritti all’Avisdi Torino, salvo pochedecine, tra cui i “SanPaolini”.

Foto 1:Giuseppe Cremonesi,attivissimo avisino, avevaal suo attivo166 donazioni di sangue

Foto 2:Mario Giachino,capostipite della“Comunale” di Torinoe co-fondatore conGiacomo Sartorellidel gruppo avisiniPostelegrafonici

Foto 3:Paolo Musso,della sottosezioneAvis San Paolo

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Il Centro Avisè stato istituito

nel 1953 periniziativa del

prof. Dellepiane edella “comunale”

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GIUGNO 1964Scompare Luigi Milone, proboviro insi-

gnito di croce d’oro con 147 donazioni.

AGOSTO 1964Un tragico incidente stronca la vita di

don Ugo Dovis, salesiano, membro delconsiglio direttivo della comunale . L’au-tovettura per un malore o colpo di sonnodel conducente si è schiantata a Settimo,contro le barriere del casello autostradale.

SETTEMBRE-OTTOBRE 1964Giornata del volontario al Teatro Alfieri:

presente il sindaco prof. Giuseppe Gros-so. Premiati 580 volontari. Marilena Bot-tione, del gruppo giovani, riceve la meda-glia d’oro alla memoria del papà Alberto.

Nel suo intervento il prof. Dellepianecosì si è espresso: “La donazione è un ritocome un rito è l’attuazione della donazio-ne: il medico in quel momento sente dicompiere qualche cosa che è veramentedi levatura sublime come può essere su-blime qualsiasi atto spirituale. La trasfu-

sione ha in sè qualche cosa di divino, è co-me dare la vita, è un poco come il creareuna vita; è un rito che si deve compiere inuna perfetta sintonia di intenti e di senti-menti e guai a cercare di scinderli....”.

NOVEMBRE-DICEMBRE 1964Premiati nell’aula magna dell’Univer-

sità di Torino i vincitori del concorso XIIPremio Torino e Concorso Speciale Avis.

1° classificato Roberto Tuena, di Zuri-go con la seguente poesia.Una manoFratelloti pregotendimi la tua manoaffinché io possasentire il tuo calore.Volgimi il tuo sguardoamorevoleaffinché io possaancora credere.Sollevamie ridonami la vitache sta morendo in me.Fratello ti prego ! -

Foto 1:Luigi Milone

Foto 2:Don Ugo Dovis

Foto 3:Il dottor Colombo offre al

sindaco, professorGiuseppe Grosso,la medaglia della

F.I.O.D.S.(Federazione internazio-

nale delle organizzazionidonatori di sangue)

di cui Vittorio Formentanoè stato un co-fondatore

Foto 4:Marilena Bottione,

del gruppo griovaniriceve la medaglia d’oro

alla memoria del papàAlberto per 50 donazioni

Foto 5:Al teatro Alfieri con il dot-

tor Formenano –al microcofono – il dottor

Colombo e il professorDellepiane

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Celebrate le nozze tra Franca Ferrero,segretaria Avis e Riccardo Velli. Nella fo-to la loro visita all’autoemoteca e il ritrat-to di Zocchi che per promuovere il donodi sangue non esitava anche a presentar-si con un pappagallino sulle spalle.

Benedetto il labaro del gruppo AvisPostelegrafonici. Madrinala vedova di Mario Giachi-no. Al 1° Convegno Nazio-nale Medico sui problemidella trasfusione del san-gue (Bologna 14 e 15 no-vembre) il prof. LorenzoCagliero presenta il filmscientifico didattico “LaMalattia emolitica del neo-nato” realizzato presso laClinica Ostetrica e Gineco-logica dell’Università diTorino.

GENNAIO-FEBBRAIO1965

Indetto il primo con-

corso, in occasione della Befana Avis,riservato ai bambini dai 6 ai 12 anni, fi-gli o nipoti di volontari, per illustrarel’attività dell’Avis con un disegno inbianco e nero o colorato.

L’iniziativa è opera di Massimo Rua,avisino e poi membro del direttivo del-

la “comunale” torineseed è continuato negli annisuccessivi per promozio-nare nelle scuole il donodel sangue.

GENNAIO 1966L’attività svolta dalla

“comunale”. Ancora 1200le donazioni dirette effet-tuate nel 1965; 25.000 i fla-coni assegnati dal CentroTrasfusionale.

Distribuiti al Teatro Al-fieri 1.500 pacchi dellaBefana. Elogiata l’atti-vità dei gruppi Avis: lasottosezione San Paolo,

Foto 1:La benedizione dellabaro del gruppo Avispostelegrafonici

Foto 2:Ben Mustafà Calif,il primo autistadell’autoemotecadell’Avis di Torinocon oltre 60 donazionie primo volontario Avisextraeuropeo

Foto 3:Le nozzedi Franca Ferrero,segretaria dellaComunale di Torino edel centro trasfusionale

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L’annuale concorsoindetto dalla

commissione Avis-Scuole è iniziato

nel 1965 ideato dalcompianto

Massimo Rua

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che ha la propria sede in comunionecon l’Associazione Combattenti e Re-duci Monte Sabotino, di via San Paolo167; il gruppo postelegrafonici, che èstato costituito da Giacomo Sartorelliper onorare la memoria del fondatoredell’Avis di Torino Mario Giachino; ilgruppo Vigili del fuoco ha come capogruppo la croce d’oro Giuseppe Boero,papà di Franco del direttivo della co-munale; il gruppo Lamet portato almassimo livello per opera dei volonta-ri Giancarlo Masserut e Mario Salvanocon la collaborazione del titolare del-l’azienda, signor Rubiolo; il gruppo Di-pendenti Comunali che ha come capogruppo il cavalier Carletto Carletti, ilgruppo della Cassa di Risparmio conEugenio Bianchero capo-gruppo; ilgruppo Ferrovieri la cui formazione èdovuta al distintivo con fronde Gottar-do Marabese, ed il gruppo giovani, chesi riuniva ogni martedì sera al circololigure, capo-gruppo Vincenzo Sartoricoadiuvato dai volontari Carlo Beilis ePiero Galazzo.

MAGGIO-GIUGNO 1966Aumentati del 35% in due anni gli

iscritti alla comunale. Dai 1.738 del 1964a 2.394 nell’aprile del 1966.

Corriere Avis pubblica una poesia diGiambattista Foti - amico dell’Avis eparticolarmente stimato dal dottor Co-lombo - in ricordo del professor AchilleMario Dogliotti, celebre cardiochirurgodi recente scomparso, ed un appello adonare accompagnato dal bozzettoideato da Chierotti.

Eccone il testo:E s’è spenta un’altra Luce umana;l’animo mi dice che riaccendersi la vedrò trale buone stelle del Signore, se il cielo lo guar-derò stasera.Solo parole di rimpianto ho sentito e di tan-ta, tanta schietta ammirazione, nello spiritodi sorella Morte, ora che s’è placata la lungasfida tra essa ed il suo nobile sfidante.Visse nell’amore della vita e per la stessa lestrade percorse di questa nostra vecchiaTerra, offrendo ovunque l’alto suo pensie-ro e all’umana sofferenza la sua mano sal-vatrice.

Foto 1:Il gruppo dei fedelissimidella sottosezione Avis

San Paolo festeggia il Xanniversario della loro

istituzione

Foto 2:Il cav. Paolo Rubiolo,

titolare della ditta Lametconsegna la medaglia

d’oro Avis al volontarioMario Salvano

Foto 3:Carlo Inz – il primo a sini-stra – con i dirigenti dellaFausto Carello che hanno

favorito l’affermazionedel gruppo Avis

fra le loro maestranze

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E s’è spenta un’altra Luce umana: il grandeCuore dei cuori sofferenti.E dunque, dalla vita che ad essere continua;Grazie, Achille Mario Dogliotti.

Gianbattista Foti dedica al donatorequesta poesia:Se piange tua madre, io penso alla mia;se piange tua sposa, io pensoalla mia;se piangono i tuoi figli pensoai miei.Ed io che non dono?Mortificato il cuor mi sentoda queste mie vene povere disangue.O buon vermiglio dono,che uman potere è in te.

SETTEMBRE-OTTO-BRE 1966

Festeggiato il primo de-cennale del gruppo azien-dale Avis-Fiat, forte di 750donatori iscritti alla no-stra Associazione. Bene-

detto il nuovo labaro del gruppo, rettoper l’occasione dalla Croce d’oro ActisGrosso Teodoro, madrina l’avisina Cla-ra Pittarelli, capo-gruppo GiovanniLussetti.

Premiati i giovani che più si sono di-stinti nell’azione di propaganda e diassistenza ai medici trasfusori dell’A-

vis. Continuano le nozzetra i giovani volontari:dopo Giovanni e Ida Miacelebrate quelle di Ger-mana De Luigi ed EnricoMeliga.

NOVEMBRE-DICEM-BRE 1966

Gli aiuti dell’Avis tori-nese per gli alluvionatidella zona del Delta pa-dano. L’avisino SaverioDoronzo – da poco rien-trato da Torino al suopaese d’origine – Cinto-caomaggiore illustra ladistruzione e la miseria

Foto 1:Il geometraTommaso Chierotti (Ciro),vicepresidente dell’Aviscomunale di Torinoconsegna al rappresentantedella Fiat, dott. Carlo DePetrini, la medaglia al ri-cordo della Fiods

Foto 2:Il vescovo di Cuneobenedice il nuovo labarodel gruppo Avis Fiatnel primo decennaledella sua fondazione

Foto 3:Il bozzetto realizzatoda “Ciro” per illustrarela poesia al donatoredi Gianbattista Foti

Foto 4:Gianbattista Foti

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Avis = solidarietàgli Avisini

sempre in primafila a portare

aiuto a chine ha bisogno

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che l’alluvione ha portato nelle famigliedi operai, artigiani, commercianti eagricoltori di Ponte di Piave, Motta diLivenza, Senzon di Piave e di tutta lazona di San Donà. Gli aiuti raccolti dal-l’Avis di Torino sono stati portati inquei luoghi con l’aiuto di Saverio Do-ronzo.

D’intesa con l’Avis provinciale di Tori-no il Corriere Avis ha lanciato un appel-lo per raccogliere fondi per aiutare glialluvionati.

Complessivamente sono state raccolte558.400 lire che hanno permesso allacommissione composta da Piero Ampri-no, Mercedes Capietti e Paolo Zopegni diacquistare materiale per confezionale 30pacchi, ciascuno dei quali conteneva:

1 coperta matrimoniale “Lanerossi”;1 lenzuolo matrimoniale;2 federe;30 kg. circa di generi alimentari di lun-

ga durata.I pacchi sono stati trasportati da Vo-

lontari, guidati da Saverio Doronzo.

MARZO-APRILE 1967Il nuovo centro I.N.A.I.L, (co-

munemente detto CTO di via Zuretti1) è collegato con il Centro Trasfusio-nale Avis di via Ventimiglia per il ser-vizio trasfusionale. Il sangue offertodai nostri donatori verrà quindi mes-so a disposizione delle vittime del la-voro.

Varata la legge 592 per disciplinareraccolta e distribuzione di sangue uma-no a scopo trasfusionale. Autorizzati icentri trasfusionali gestiti dalle associa-zioni di donatori (fra cui il Centro Tecni-co Scientifico per la trasfusione del san-gue di Torino) a proseguire la propriaattività.

Una delegazione dei Giovani torine-si partecipa al Convegno giovanile or-ganizzato a Roma dall’Avis Nazio-nale.

“La forza dell’Avis è nei giovani”.La nostra organizzazione fortunata-mente conta fra le sue file un folto

Foto 1:Saverio Doronzo

in partenza con gli aiutidell’Avis di Torinoper gli alluvionati

Foto 2:Un secondo furgonecon gli aiuti raccolti

dall’Avis di Torinopronto a partire

Foto 3:Un’immagine

del tragico evento

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stuolo di giovani preparati, entusiastie coscienti degli alti compiti che ci so-no affidati.

Essi rappresentano l’avvenire nellamiglior garanzia per un domani sem-pre più prospero nell’interesse dellevaste categorie che si avvalgono dellanostra opera sociale. È necessario chel’assemblea e il consiglionazionale accordino aigiovani la fiducia che es-si hanno ben dimostratodi meritare. Indicate lerichieste dei giovani avi-sini nella mozione con-clusiva del convegno diRoma.

OTTOBRE 1967Diretta dal maestro Ta-

tone il complesso ban-distico della città di Biel-la ha eseguito, in onoredell’Avis di Torino, unconcerto in Piazza SanCarlo.

Eseguite musiche di Gudunov, Pom-chielli, Rossini e Verdi, alternate damarce di autori diversi. Durante lamanifestazione, svoltasi la sera del 30settembre, i giovani del gruppo Avisdi Torino hanno distribuito opuscoliillustranti l’attività svolta dall’Asso-ciazione.

Il campione olimpicoLivio Berruti ospite delgruppo giovani.

Appuntata sul labarodel gruppo giovani la me-daglia d’oro offerta dallaCivica Amministrazionedi Torino per solenniz-zarne il primo decenniodalla fondazione.

Piero Amprino, a no-me del consiglio provin-ciale, decora con me-daglia d’oro, contornatada 40 rubini (uno per an-no) il labaro della comu-nale.

Foto 1:Il gruppo giovani attornoall’olimpionicoLivio Berruti nel corsodi una sua visita nellasede del circolo liguredi Torino che ogni martedìospitava le riunionidel gruppo

Foto 2:Il concerto della bandamusicale di Biella direttodal maestro Tatonein piazza San Carloorganizzato dall’Avis

Foto 3:Il gruppo giovani torinesipartecipa al convegnogiovanile organizzatoa Roma dall’Avisnazionale

Foto 4:Il dottor Vinicio Lucci,assessore allo sport e aiproblemi della gioventùdi Torino, appuntauna medaglia d’oroofferta dalla città al labarodel gruppo giovani

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La forzadell’Avis

ènei giovani

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La Camera dei deputati ed ilSenato della Repubblica hannoapprovato;

IL PRESIDENTE DELLAREPUBBLICA

promulgala seguente legge (modificatadalla legge 219 del 21/10/2005):

Art. 1I donatori di sangue e di emo-

componenti con rapporto di la-voro dipendente hanno diritto ad

astenersi dal lavoro per l’interagiornata in cui effettuano la do-nazione, conservando la norma-le retribuzione per l’intera gior-nata lavorativa. I relativi contri-buti previdenziali sono accredi-tati ai sensi dell’articolo 8 dellalegge 23 aprile 1981, n. 155.

Art. 2Ai lavoratori dipendenti, i quali

cedano il loro sangue gratuita-mente, compete la corresponsio-ne della normale retribuzione perla giornata di riposo di cui all’arti-colo precedente. La retribuzioneviene corrisposta direttamente daldatore di lavoro, il quale ha fa-

coltà di chiedere il rimborso all’I-stituto di assicurazione contro lemalattie al quale è iscritto il dona-tore, anche in deroga alle vigentinorme che prevedano limitazionidell’indennità economica di ma-lattia per durata e ammontare.

Art. 3All’onere derivante dal rim-

borso delle retribuzioni ai lavo-ratori donatori di sangue concor-re lo Stato con un contributo an-nuo di lire 100 milioni da iscri-versi nello stato di previsionedella spesa del Ministro del lavo-ro e della previdenza sociale. Ilcontributo statale di cui sopraviene ripartito annualmente tragli enti di assicurazione di malat-tia dal Ministero del lavoro e del-la previdenza sociale in propor-zione ai rimborsi effettuati daglienti medesimi ai datori di lavoro.

Art. 4Alla spesa derivante dall’at-

tuazione del precedente articolosi provvede mediante riduzionidel fondo di cui al capitolo nu-mero 3523 dello stato di previ-sione della spesa del Ministerodel tesoro per l’anno finanziario1967, concernente gli oneri di-pendenti da provvedimenti legi-slativi in corso. Il Ministro per iltesoro è autorizzato a provvede-re, con propri decreti, alle occor-renti variazioni di bilancio.

Art. 5Entro tre mesi dalla data di en-

trata in vigore della presente leg-ge il Ministero del lavoro e dellaprevidenza sociale provvederà ademanare le norme di attuazionedella presente legge, anche perquanto concerne l’accertamentodell’avvenuta donazione di san-gue, i limiti quantitativi che essadeve raggiungere per dare dirittoalla giornata di riposo, le moda-

lità e i termini per le richieste dirimborso. La presente legge, mu-nita del sigillo dello Stato, sarà in-serita nella Raccolta ufficialedelle leggi e dei decreti della Re-pubblica Italiana. È fatto obbligoa chiunque spetti di osservarla edi farla osservare come leggedello Stato.

Firmato: Saragat – Moro –Bosco – Colombo – Reale(Guardiasigilli).

Dalla Gazzetta Ufficiale An-no 109 n. 108 del 29 aprile 1968

DECRETO MINISTERIALE8 aprile 1968

“Norme di attuazione dellalegge 13 luglio 1967, n. 584, peril riconoscimento al donatore disangue del diritto ad una giorna-ta di riposo e alla corresponsionedella retribuzione”.

IL MINISTROPER IL LAVORO

E LA PREVIDENZASOCIALE

Visto l’art. 5 della legge 13 lu-glio 1967, n. 584, concernente ilriconoscimento del diritto aduna giornata di riposo dal lavoroal donatore di sangue dopo il sa-lasso per trasfusione e alla corre-sponsione della retribuzione;

DECRETA:Art. 1

È fissato in 250 grammi il limi-te quantitativo minimo che la do-nazione di sangue, ai fini degli ar-ticoli 1 e 2 della legge 13 luglio1067, n. 584 deve raggiungere peril diritto alla giornata di riposo ealla relativa retribuzione in favoredei lavoratori dipendenti che ce-dono gratuitamente il loro sangueper trasfusione diretta o indiretta o

Legge n° 584 del 13 luglio 1967e regolamento di attuazionesul riposo post-trasfusionale

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per l’elaborazione dei derivati delsangue ad uso terapeutico.

Art. 2Il prelievo di sangue deve ri-

sultare effettuato presso un cen-tro di raccolta fisso o mobile, ov-vero presso un centro trasfusio-nale ovvero presso un centro diproduzione di emoderivati rego-larmente autorizzato dal Mini-stero della Sanità.

Art. 3La giornata di riposo di cui al-

l’art. 1 viene computata in 24 orea partire dal momento in cui il la-voratore si è assentato dal lavoroper l’operazione di prelievo delsangue.

Art. 4La retribuzione per la giorna-

ta di riposo per i lavoratori retri-buiti non in misura fissa è deter-minata con gli stessi criteri pre-visti per le festività nazionali.Per i lavoratori retribuiti in mi-sura fissa mensile, quadrisetti-manale, quindicinale, bisettima-nale o settimanale la retribuzio-ne giornaliera si ottiene dividen-do la retribuzione fissa rispetti-vamente per 26, 24, 13, e 6.

Art. 5I datori di lavoro che intendo-

no avvalersi della facoltà previ-sta dall’art. 2 della legge 13 lu-glio 1067, n. 584, per ottenere ilrimborso dell’importo della nor-male retribuzione corrisposta ailavoratori dipendenti per la gior-nata di astensione dal lavoro dicui al precedente articolo, deb-bono farne domanda all’istituto,ente o cassa per l’assicurazionecontro le malattie al quale i lavo-ratori stessi sono iscritti.

Per i lavoratori iscritti alle cas-se di soccorso di cui al regio de-creto 8 gennaio 1931, n. 148, esuccessivamente modificazionie integrazioni la domanda di cuial precedente comma deve esse-re inoltrata alle casse stesse an-che nel caso in cui le medesimeprovvedano alla sola gestionedelle prestazioni economicheper malattia.

La domanda deve essere inol-trata entro la fine del mese suc-cessivo a quello in cui il lavora-tore ha donato il sangue.

Art. 6La domanda di cui al prece-

dente articolo deve contenere legeneralità del lavoratore che hadonato il sangue e la dichiarazio-ne attestante l’importo della re-tribuzione allo stesso corrispostae il giorno in cui si è verificatal’astensione dal lavoro. La do-manda deve essere corredata:

– da una dichiarazione del la-voratore interessato attestanteche ha fruito della giornata di ri-poso e della relativa retribuzio-ne, il cui ammontare deve esserespecificato, e che ha donato ilsangue gratuitamente;

– da un certificato rilasciatodal medico che ha effettuato ilprelievo del sangue indicante:

a) i dati del donatore, rilevatida un valido documento di rico-noscimento, gli estremi del qua-le devono essere annotati;

b) la avvenuta donazione gra-tuita, del sangue nonché il quan-titativo prelevato, il giorno e l’o-ra del prelievo.

Il certificato predetto deve es-sere rilasciato su di un modulointestato al centro presso il qualeè avvenuta la donazione e conte-nere gli estremi di autorizzazio-ne per il funzionamento del cen-tro stesso da parte del Ministerodella Sanità.

Art. 7Nel caso in cui il lavoratore si

sia recato al centro per donare ilproprio sangue e la donazione,per motivi di ordine sanitario,non possa essere effettuata ovve-ro venga effettuata solo parzial-mente, il medico addetto al pre-lievo dovrà rilasciare al lavora-tore stesso un certificato, conl’indicazione del giorno e dell’o-ra, attestante la mancata o par-ziale donazione.

Art. 8Ai fini della ripartizione del

contributo dello Stato di cui al-l’Art. 3 della legge 13 luglio1967, n. 584, gli istituti, enti ocasse per l’assicurazione obbli-gatoria contro le malattie ter-ranno un’evidenza contabile deirimborsi effettuati ai datori dilavoro ai sensi della legge pre-detta.

Il presente decreto sarà pub-blicato nella Gazzetta Ufficiale

della Repubblica Italiana.Firmato: il Ministro – Bosco

Dalla Legge 219 del 21 ottobre2005

Sostituisce l’art. 1 della leg-ge 589/67 (Astensione dal lavo-ro)

1. I donatori di sangue e diemocomponenti con rapporto dilavoro dipendente, ovvero inte-ressati dalle tipologie contrat-tuali di cui al decreto legislativo10 settembre 2003, n. 276, han-no diritto ad astenersi dal lavoroper l’intera giornata in cui effet-tuano la donazione, conservandola normale re-tribuzione perl’intera gior-nata lavorati-va. I relativicontributi pre-videnziali so-no accreditatiai sensi del-l’articolo 8della legge 23aprile 1981, n.155.

2. In caso diinidoneità alladonazione ègarantita la re-tribuzione deidonatori lavo-ratori dipen-denti, limitata-mente al temponecessario al-l’accertamentodell’idoneità ealle relativeprocedure. Atal fine è auto-rizzata, a titolodi contributo a carico del bilanciodello Stato, la spesa massima dieuro 406.000 annui a decorreredall’anno 2005. Con decreto delMinistro dell’economia e delle fi-nanze, di concerto con il Ministrodella salute, sentita la Consulta,sono disciplinate le modalità dierogazione del contributo.

3. Ai fini dell’applicazione deicommi 1 e 2, i certificati relativialle prestazioni effettuate sonorilasciati al donatore alla struttu-ra trasfusionale che le ha effet-tuate.

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MARZO-APRILE 1968Con il contributo di “Specchio dei Tem-

pi” offerto il labaro alla neo costituita se-zione Avis di Martigny, in Svizzera. I rap-porti con l’Avis Intercantonale svizzera,nel frattempo istituita da Alberto Carrarae dal presidente nazionale Guido Carmi-nati sono continuati nel tempo con reci-proca stima ed amicizia.

MAGGIO-GIUGNO 1968Il Corriere Avis pubbica le foto tessera

dei candidati al rinnovo delle cariche so-ciali dell’Avis comunale di Torino: 26 can-didati consiglieri, 5 revisori dei conti e 4probiviri. Le schede per le votazioni han-no riportato il nome dei candiati come l’e-strazione a sorte, effettuata dal comitatoelettorale, ha stabilito. Per il Consiglio di-rettivo ogni elettore deve esprimere fino a17 preferenze, due per il collegio dei revi-sori e per quello dei probiviri. Le elezioni,svolte come sempre nel pieno rispettodelle norme democratiche e di stato e re-golamento avisini, hanno confermato ilprecedente organismo direttivo, espri-

mendo così l’apprezzamento dell’attivitàsvolta sotto l’illuminata guida del presi-dente dottor Arnaldo Colombo.

LUGLIO-AGOSTO 1968Celebrati i vent’anni di fondazione del-

la sottosezione Avis Mirafiori Sud fonda-ta da Luciano Penna.

SETTEMBRE-OTTOBRE 1968Aperta una sottoscrizione a favore de-

gli alluvionati del Piemonte. Il violentonubifragio ha causato lutti e rovine nelBiellese, nel Monferrato ed in molte altrelocalità. Solidarietà dei donatori francesi.

GENNAIO 1969La Befana Avis, con oltre 2000 figli o ni-

poti di Volontari, al cinema Colosseo.

MARZO-APRILE 1969Inaugurata la prima autoemoteca ac-

quistata dalla comunale di Torino. Dopola cerimonia inaugurale, coincisa con il fe-steggiamento dei 15 anni di fondazionedella sezione “San Paolo” ben 100 le do-nazioni raccolte.

Nella foto la consegnadel labaro offerto

dalla Stampa - Specchiodei Tempi

alla sezione Avisdi Martigny

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Foto 1: Il dottor Cagliero mentre effettua il prelievo servendosi di un lettino eduna tenda da campo.

Foto 2: La prima roulotte utilizzata per i prelievi nelle fabbriche cittadine.Foto 3: La nuova autoemoteca, guidata da Ben Mustafà Calif.1

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Franco BoeroImpiegato Fiat - Consigliere

Gruppo Giovani e Gruppo Fiat

Rag. Sandro FissoSegretario - Amministratore

Pietro CeruttiDipendente Michelin

Luciano PennaDipendente Fiat - Responsabile

Gruppo Mirafiori Sud

Dr. Giovanni QuagliaFunzionario Amrr

Rag. Vincenzo SartoriConsigliere

Responsabile Gruppo Giovani

Dr. Roberto TrompeoGruppo Giovani

Dr. Arnaldo ColomboPresidente

Proboviro Nazionale

Alfredo BascianelliDipendente F.S. - Segretario

Gruppo F.S.-Donatori

p.i. Sergio TibaldoGruppo Fiat - Consigliere

Dr. Giuseppe SburlatiGruppo Fiat

I Candidati al Consiglio Direttivo della Sezione Comunale di Torino

Tommaso geom. ChierottiConsigliere - Vice PresidenteRevisore dei Conti Nazionale

Donato RasettiGruppo Avis-Ferrovieri

Aldo AluffiImpiegato Ditta Di Paolo

Consigliere

Giovanni LussettiConsigliere

Responsabile Gruppo Avis-Fiat

Antonio PaolottiDipendente PP.TT.

Gruppo Postelegrafonici

Armando MorettoDipendente Michelin

Geom. Felice Maciottagià Vice Presidente

Avis di Cuorgnè

Paolo MussoConsigliere

Responsabile Gruppo San Paolo

Lea MazzoleniRaverdino

Collaboratrice Assistenza

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Giovanni MargariaGruppo San Paolo

Carletto CarlettiDipendente Comunale di Torino

Consigiere Provinciale

Rag. Anna Maria MolinoGrupo Giovani

Mercedes Puntellini CapiettiConsigliere

Commissione Assistenza

Edgardo PapurelloGruppo Avis-Fiat

Alfredo MarchelliLaureando - Gruppo Giovani

Dr. Vittorio RoasendaRevisore dei Conti

Rag. Franco CrocettiDipendente Cassa Risparmio

Revisore dei Conti

Rag. Giancarlo MasserutConsigliere - Gruppo

Avis Lamet

Carlo RomischGruppo Avis Fiat

Dr. Carlo GrangettiRevisore dei Conti

I Candidatial Collegio dei Revisori dei Conti

I Candidatial CollegiodeiProbiviri

Enrico BeleffiDistintivo d’oro con fronde

Adalgisa Rossi LanducciDistintivo Oro Fronde

Insegnante

Felice MiloneImpiegato Riv

Armando SegrèGruppo Avis FiatGruppo Avis-Fiat

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Alcune figure emblematiche della Comunale di Torinoriprese nel corso delle annuali “Giornate del volontario”

Mercedes Puntellini, vedova Capietti del Direttivo della Comu-nale, ritratta mentre consegna una benemerenza avisina

Monsignor Bottino consegna la croce d’oro ad Aldo Aluffi, atti-vissimo membro del direttivo Avis

Anna Gallesio, assessore del Comune di Torino consegna il di-stintivo d’oro con fronde al volontario Ernesto Lano che ha diffu-so in tutta la sua famiglia il seme della solidarietà, facendo di fi-gli e parenti altrettanti validi donatori

Bernardino Cortassa, usciere municipalepresso la Galleria d’Arte Moderna – 105 do-nazioni – con Luigi Mazza generoso ed one-sto collaboratore dell’Avis addetto per annialla ricerca di sponsor e di abbonamenti checonsentissero l’edizione mensile del periodi-co Pensiero e Azione, redatto per far cono-scere l’associazione anche al di fuori dei pro-pri iscritti

L’onorevole Arnaud consegna la croce d’o-ro alla signora Maria Turco Quaglia, mam-ma di Giovanni, distintivo con fronde e mo-glie di Andrea giunto alla 147 donazione

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40° DI FONDAZIONE - OTTOBRE 1969

40° DI FONDAZIONE

Tremila volontari celebrano al Palazzo delloSport i 40 anni di vita dell’Avis Torinese. Presen-ti i dirigenti nazionali e regionali, un centinaio dilabari delle sezioni piemontesi e delegazionifrancesi, svizzere e tedesche. Lusinghieri discor-si di autorità religiose, politiche e sanitarie, tracui lo scienziato di fama internazionale profes-sor Ruggero Cepellini, direttore dell’Istituto diGenetica dell’Università di Torino.

La Santa Messa celebrata da monsignor Li-vio Maritano, vescovo ausiliario di Torino

L’originale composizione ideata erealizzata dal gruppo ferrovieri del-l’Avis, esposta nell’atrio della stazio-ne di Porta Nuova per illustrare l’atti-vità svolta dall’Associazione in qua-rant’anni di vita

Una panoramica del Palazzo delloSport

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2° premio AVIS

IL DONO DELLA MENDICANTE

Tutto intorno è candore.

Senza labbra,in un angolo, cattiva,la Morte ghigna.

Una Madre, esangue,in un letto agonizza.

Saette le tormentano gli occhi.

Improvviso, poi, il buio.

Nell’ospedale il plasma scarseggia.

Nell’Aula Magna dell’Università diTorino, premiati i vincitori del “Con-corso speciale AVIS” che affianca ognianno il “Premio Torino di prosa e poe-sia”. Nel concorso di poesia si sono clas-sificati:1) Lina Sorrentino con “Preghiera delVolontario”;2) Ada Amerio con “Il dono della men-dicante”;3) ex aequo: Concetta Prioli con “Nontornerò a casa oggi” e Antonino Marracon “Ponte AVIS”.La coppa AVIS è stata assegnata alla rivi-sta letteraria “Il pungolo verde” di Cam-pobasso.

Si è svolta recentemente nell’aula ma-gna dell’Università degli studi, la solen-ne cerimonia della premiazione dei vin-citori della edizione del “Concorso Tori-no di prosa e poesia”, a cui è affiancato ilpremio speciale di poesia, redatta dall’A-VIS. Ospite d’onore Nuccio Messina, di-rettore organizzativo del Teatro Stabiledi Torino. Dopo che il professor Piero Ra-

chetto aveva proclamato vincitrice delgruppo A (volumi editi di racconti, no-velle, romanzi) la signora Bianca SottileD’Alfano di Napoli per “Lutto in casaPiccoli”; vincitore del Gruppo B (raccolteedite di poesie) Nicola Sferrazza di Frosi-none per “Il giorno è chiuso”, del gruppoC (poesie inedite) Walter Audisio di Pie-dimulera (Novara), è stato assegnato unpremio speciale alla poetessa bambinaAlessandra Santin di Pordenone per lasua raccolta “I miei pensieri”.

Nuccio Messina, ha quindi sottolinea-to l’importanza del teatro per la forma-zione culturale, estetica e sociale. Subi-to dopo, il dottor Arnaldo Colombo,presidente dell’AVIS di Torino e mem-bro della giuria del premio ha procla-mato il vincitore del concorso specialeAVIS. Colombo, illustrando il significa-to del premio ha detto:

“Nella presentazione del premio spe-ciale AVIS, ormai da tanti anni fraterna-mente unito al concorso di poesia e prosain lingua italiana che quest’anno, nel no-PAGINA 24

1° premio AVIS

PREGHIERA DEL VOLONTARIO

Accogli, fratello,questo poco di me stesso,questa potenza che Dioha voluto darmie che ora viene a teper aprirti ancora una voltala porta della vita.

Si rifletta in tela vita che ti dono,si rifranga, come in uno specchio,l’amore del mio sangue!

Così sia.

Lina Sorrentino

Page 25: Ins Avis N2

me della città di Torino, ha raggiunto lasua XVII edizione, mi ero compiaciuto glianni scorsi di sottolineare la vicinanzadei sentimenti che spingono da un lato ilpoeta a donare le proprie meraviglioseimpressioni innalzando le manifestazio-ni della vita alle più alte sfere della spiri-tualità, e dall’altra la generosità dei dona-tori di sangue che restitui-scono a tanti fratelli la gioiadi sopravvivere o di gode-re ancora la vita.

“Quest’anno, forse an-che influenzato dall’im-perversante contestazione,desidero anch’io protesta-re: protestare come già ri-petutamente ha fatto an-che in passato l’amico Ra-chetto per l’incomprensio-ne che accompagna ogniiniziativa che non apportibenefici materiali o mate-rializzabili nel vile denaro.

“Dirò, prima di tutto,

che la vincitrice del primo premio dipoesia AVIS, la giovane signorina torine-se Lina Sorrentino (che nel preparare lasua tesi di filosofia e pedagogia con ilsaggio di filosofia morale «La vittoria delbene sul male» ha avuto la più ideale ba-se per meglio inquadrare il problemache mi interessa) ha finalmente espresso

nella sua bellissima “Pre-ghiera del volontario” unconcetto che trascende lacomune idea del dono delsangue per salvare una vi-ta in pericolo a causa di unincidente stradale o di unadelle tante disgrazie cheaffliggono l’uomo; con-cetto e idea che oggi, nel-l’epoca dei trapianti, nonriescono quasi più a valo-rizzare come si conviene ildono del sangue. La si-gnorina Sorrentino, quan-do dice: “Questo poco di mestesso / questa potenza cheDio / ha voluto darmi / e che PAGINA 25

Nell’eradegli “Sputnik”

il dono delsangue, ancorainsostituibile,rimane una

poesia

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Ricoverata,nel letto accantouna mendicante guarda.

Se vi occorre sangue,toglietelo a me.

Ho sempre vissuto di carità:almeno, ora, posso farla.

Anch’io sono ricca!

Anch’io posso dire: ho donatoquanto è di più prezioso,quanto di più è mio!

Ada Amerio

3° premio AVIS

NON TORNERÒ A CASA OGGI

Oggi lo sonon potrò tornare a casa.

Oggi ho derubato la Morteportando la mia fiamma a teche non avevi più fuoco.

Oggi a casa non tornerò.

Dimentica di tuttopasserò il giornoa camminare nella gioiacantando,a guardare le nubi ridentiche si rincorronocome speranze.

Concetta Prioli

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ora viene a te / per aprirti ancora una volta / leporte della vita. / Si rifletta in te / la vita che tidono…”, esprime qui, decisamente lasperanza che tutto il mondo attende daitrapianti di tessuto o d’organo. AncheBleiberg, col cuore nuovo, aveva atteso,purtroppo non per molto, l’aprirsi anco-ra una volta delle porte della vita.

“Ritengo quindi giunto il momento diproclamare qui, in quest’Aula Magna,solenne simbolo dello studio e del pro-gresso scientifico, che la trasfusione delsangue deve essere conosciuta per quel-lo che è e che vale.

“La trasfusione di sangue – ha continua-to il dottor Colombo – è l’unico insostitui-bile mezzo finora conosciuto per renderepossibili le grandi operazioni chirurgiche;ma non solo per effettuare i grandi inter-venti sul cuore (correzioni di vizi valvola-ri sovente effettuate a cuore esangue concircolazione cuore-polmone extracorpo-rea) o i grandi trapianti d’organo (cuore,rene, ecc.) che per ora, purtroppo, nonsanno soddisfacentemente riaprire “an-

cora una volta le porte della vita”, comescrive la Sorrentino, ma intendo riferirmia tutte le comuni operazioni chirurgichedi routine, quelle comunissime che, oltre-passando grosso modo, come tempo diesecuzione, la mezz’ora, sono rese possi-bili soltanto ed unicamente dal preziosoricupero della massa sanguigna, da quelsangue raccolto nel flacone, controllato,esaminato, tipizzato, studiato, determina-to nei suoi gruppi e nei sottogruppi, nellesue componenti utili ed in quelle dannoseper tentare di evitare l’azione di rigetto.Perché se taluno ancora lo ignorasse, latrasfusione di sangue non è un’iniezionepiù o meno endovenosa; ma un vero, au-tentico, difficile, complesso trapianto ditessuto per il quale è necessario, come pertutti gli altri trapianti, evitare l’azione dirigetto che, come sapete, è mortale.

Dopo il discorso del dottor Colombosono stati conferiti i premi AVIS. La tar-ga e il diploma per la prosa sono stati as-segnati a Vittorio Trani di BorghettoSanto Spirito per la composizione “Fla-cone plasma 3747/O”.PAGINA 26

3° premio AVIS

PONTE AVIS

Sul ponte della bontàscorreuna lunga fila di gocce;grandi occhia camminare nella gioiaosservano,cuori tremantiattendono.

Antonino Marra

Fuori concorso poesia dedicata al dottorArnaldo Colombo

IL VOLTO DELLA BONTÀ

Nell’angolo della camera era presente;e la vedevo: OMBRA nell’ombra.Attendeva che il mio cuore si fermasse.Funesto il suo sguardo era a me fisso;fatale la sua attesacon quella mano scarna senza tempo.

Ma apparve un lieve passo,un battito di cuore amico e buono:l’uomo che all’uomo vita ridonava.Sorella Morte allora scomparirenel raggio della luce, che scendevaentro la bianca stanza, ancor rividi.

Ed ora sono vivo; vivo ancora.Ma tu, fratello ignoto,che il braccio mi porgestiper trarmi ancora al Sole,dove sei e dov’è la tua casa?Come sarà il tuo volto di bontà.

Giambattista Foti

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FIORI D’ARANCIO NEL GRUPPO GIOVANI

Gemma e Vincenzo Sartori Eugenia e Carlo Omegna

Laura Perrone, segretaria della “Comunale” eGiancarlo Isani

Germana ed Enrico Meliga

Liliana e Lino Bergantin

Luisa e Ignazio BiancoI coniugi Mia mentre ritirano la beneme-renza Avis dal dottor Cagliero

Vera e Leo Cerutti (figlia della segretariaSantina Baratto)

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13 gli autopullman per portare 450 avisini e loro familia-ri in gita sul Lago Maggiore (giugno 1962)

marzo 1962 - i finalisti del torneobocciofilo al termine delle gare

La motonave Torino attende gli avisini

La gita a Verona e sul lago di Garda

Le manifestazioni ricreative organizza-te dalla “Comunale” di Torino per accre-scere lo spirito di “grande famiglia” checomunque alberga nei cuori di chi ha scel-to la solidarietà come scopo sociale.

Queste le gite programmate nel decen-nio: 1961 Loano; 1962 Arona - Lago Mag-giore; 1963 Verona - Desenzano sul Gar-da; 1964 Farigliano (Dogliani); 1965 Ca-mogli; 1968 Frejusa di Bardonecchia; 1967Lago di Como; 1968 Loano - Bardonec-chia - Lecco più altre programmate daigruppi che fanno capo alla “comunale” esoprattutto da quello giovanile.

A cura del Centro Culturale e SportivoLuciano Penna gare e ritrovi per podisti,bocciofili, cicloturisti, ecc. si sono svoltein tutti i mesi dell’anno.

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Nei pressi della casa di Giulietta e Romeo, a Verona,gli avisini ascoltano le dotte illustrazioni della guida

A Verona, per l’occasione è risuonato, fuori e dentro lafamosa arena l’inno dell’Avis registrato dagli organizza-tori. Nella foto, con Carlo Beilis, Paolo Musso, Sandro eMarina Fisso, Giuseppe Cremonesi ed altri gitanti

IGiugno 1966: Freyusa di Bardonecchia in attesa di prenderela seggiovia

La scalata al classico “albero della cuccagna”La corsa nei sacchi

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Ottobre 1967: al termine della giornata delvolonario il rinfresco ai Giardini Ginzburge la consegna dei palloncini a grandi e piccini

Un coro di Giacomette si esibisce,per gli avisini, in canzoni piemontesi

La tradizionale “Befana Avis”con la consegna dei pacchi

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...C’ERA UNA VOLTA...

1962 (20 novembre) A Roma si tiene la 26ª Assemblea Nazionale.

1963 Coronamento della politica Avis verso il meridione con l’inaugurazione (7 aprile) della

sezione Avis di Palermo e la 27ª Assemblea Nazionae (settembre) a Reggio Calabria.

1964 (marzo) Il Presidente della Repubblica Antonio Segni riceve al Quirinale il Consiglio

Nazionale Avis.

(aprile) Il Senato approva il piano per le facilitazioni tributarie all’Avis (esenzioni da

imposte e Tasse sui lasciti), concesse poi ufficialmente nel gennaio ’65.

1966 (luglio) Assemblea Nazionale a Perugia

1967 (gennaio) ACaracas 5° Concresso FIODS, il Dr. Formentano è riconfermato Presidente.

(maggio) Assemblea Nazionale a Cagliari.

(luglio) Il Parlamento sancisce il diritto al riposto post-trasfusionale con indennizzo a

carico degli enti mutualistici.

(dicembre) Il Dr. Formentano lascia, per motivi personali la presidenza dell’Avis Na-

zionale. Gli succede il Dr. Guido Carminati. I Vice Presidenti sono Moscatelli, rag. E.

Dasso e prof. Tasciotti.

1968 (gennaio) L’Avis si mobilita per il terremoto nella valle del Belice. A fine anno i donato-

ri periodici sono 270.000, le sezioni Comunali 1.146, i Consigli provinciali 71, le dona-

zioni sono 632.457.

1970 (24 aprile) Assemblea Nazionale a Carrara e approvazione del nuovo statuto.

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