Marche domani n4 - Maggio

24
Si profila come una nuova rivoluzione industriale: fondata sull’energia, è la sfida da cogliere per produzioni in chiave sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Ma per guadagnare queste frontiere servono tecnologia ed infrastrutture. Oltre ad un quadro di riferimento in cui elaborare un preciso programma: necessarie politiche di pianificazione e di controllo, lungo le linee direttrici del risparmio e dell’efficienza domani ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVII - N. 4 - MAGGIO 2012 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE ore 20.20: Gli Incontri di Alceo Moretti I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE ore 21.00: Servizio Pubblico di Michele Santoro GIAN MARIO SPACCA GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI Volley - Lube: vinto secondo scudetto Vela - Intervista con Filippo Baldassari Vela - Mondiali Orc 2013 ad Ancona Cultura Poiesis: il 25, 26 e 27 maggio quinta edizione del festival ideato e diretto da Francesca Merloni Polo bibliotecario e delle arti visive: a Fabriano, nel complesso di San Francesco, un centro di aggregazione per i giovani Spettacolo dal vivo: i numeri del primo censimento regionale Sport Politica GIAN MARIO SPACCA, SANDRO DONATI, ROBERTO OREFICINI, ENRICO CAPPANERA, MARCELLO MARIANI, MATTEO RICCI, MICHELE AMBROSINI, ANTONIO ANGELINI, COSTANTINO RICCI ANTONIO APRILE, OSVALDO BONI, RODOLFO GIAMPIERI, MAURIZIO MIRABELLA Sono intervenuti: La parola a: IOSELITO ARCIONI, GIANCARLO SAGRAMOLA, URBANO URBANI, YOURI VENTURELLI Politecnica delle Marche, inaugurato l’Anno accademico La terza via dell’università Presente il Ministro Francesco Profumo; intesa Miur-Regione per lo sviluppo di ricerca ed innovazione A tu per tu con Verso un’era a zero emissioni Nostro Speciale “Alzati e va’…”: 2013, 2° Convegno ecclesiale nel capoluogo e a Loreto

description

Il periodico marchigiano di attualità, cultura, economia, politica e sport

Transcript of Marche domani n4 - Maggio

Page 1: Marche domani n4 - Maggio

Si profila come una nuova rivoluzione industriale: fondata sull’energia, è la sfida da cogliere per produzioni in chiave

sostenibile e rispettosa dell’ambiente.Ma per guadagnare queste frontiere servono tecnologia

ed infrastrutture. Oltre ad un quadro di riferimento in cui elaborare un preciso programma: necessarie politiche di

pianificazione e di controllo, lungo le linee direttrici del risparmio e dell’efficienza

domaniALCEO MORETTI DIRETTOREPeriodico di Cultura - EconomiaInformazione - Politica - SportAnno XXVII - N. 4 - MAGGIO 2012Spedizione in A.P. 70% Filiale di AnconaPubblicità non superiore al 50%Distribuzione gratuitaE-mail: [email protected]

I GIOVEDI DI TV CENTRO

MARCHEore 20.20:

Gli Incontri di Alceo Moretti

I GIOVEDI DI TV CENTRO

MARCHEore 21.00:

Servizio Pubblico di Michele Santoro

GIAN MARIOSPACCA

GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI

Volley - Lube: vinto secondo scudetto

Vela - Intervista con Filippo Baldassari

Vela - Mondiali Orc 2013 ad Ancona

Cultura

��Poiesis: il 25, 26 e 27 maggio quinta edizione del festival ideato e diretto da Francesca Merloni

��Polo bibliotecario e delle arti visive: a Fabriano, nel complesso di San Francesco, un centro di aggregazione per i giovani

��Spettacolo dal vivo: i numeri del primo censimento regionale

SportPolitica

GIAN MARIO SPACCA, SANDRO DONATI, ROBERTO OREFICINI, ENRICO CAPPANERA, MARCELLO MARIANI, MATTEO RICCI, MICHELE AMBROSINI,

ANTONIO ANGELINI, COSTANTINO RICCI

ANTONIO APRILE, OSVALDO BONI,RODOLFO GIAMPIERI, MAURIZIO MIRABELLA

Sono intervenuti:

La parola a:

IOSELITO ARCIONI, GIANCARLO SAGRAMOLA, URBANO URBANI, YOURI VENTURELLI

Politecnica delle Marche, inaugurato l’Anno accademico

La terza via dell’universitàPresente il Ministro

Francesco Profumo; intesa Miur-Regione per lo sviluppo

di ricerca ed innovazione

A tu per tu con

pp ffffififi z

Verso un’era a zero emissioni

Nostro Speciale

“Alzati e va’…”:2013, 2° Convegno ecclesiale nel capoluogo e a Loreto

Page 2: Marche domani n4 - Maggio

2PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

GIAN MARIO SPACCA

Sulla strada maestra dell’internazionalizzazione

MORETTI – Buonasera cari amici; mio ospite è il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, che ringrazio di essere qui no-nostante la faticata della giornata: stiamo infatti regi-strando la trasmissione ad un orario decisamente insolito, quindi il mio ringraziamento va anche a Lorenzo (opera-tore televisivo di Tv Centro Marche, ndr.) e ai suoi col-leghi per la disponibilità ad accendere le telecamere a quest’ora. Gian Mario viene da Roma; (in tono scherzoso) adesso dovrà accontentarsi dell’incontro con me, abi-tuato com’è: solo in questi ultimi giorni ha incontrato tre Ministri, l’Ambasciatore cinese e via dicendo, poi ne parleremo. Apro intanto con una notizia molto bella per la nostra regione, che riba-disce il talento, la vivacità e la creatività dei marchi-giani: mi riferisco all’Oscar vinto da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, e ricordo che per lo scenografo maceratese si tratta della terza statuetta d’oro. Altra bella notizia, l’importante scoperta scientifica che vede tra i protagonisti il professor Antonicelli e che riguarda il nuovo bio-marcatore dell’in-farto dell’anziano. Ho voluto cominciare la trasmissione con queste due note positi-ve, perché adesso dobbia-mo purtroppo parlare delle conseguenze che ha avuto la calamità neve per le Marche;

neanche un anno prima l’al-luvione e i danni che ne erano derivati, nonostante il grande aiuto che abbiamo avuto dal Governo centrale…

SPACCA – …colgo una sottile vena di ironia…

MORETTI – …(spie-ga, rivolto ai telespettatori) quando l’alluvione ha coperto le Marche d’acqua, Spacca ha avuto un’idea intelligen-tissima: accompagnato da un operatore di ripresa e da un

fotografo, con un elicottero ha sorvolato le zone più colpi-te della nostra regione per do-cumentare l’en-tità, la vastità d e l l ’ e v e n t o . Gian Mario ha poi portato la documentazio-ne al Ministro di competen-za, il quale si è congratulato per il bel ser-vizio: il nostro Governatore, che è un otti-mista, pensava a quel punto a chissà quale contributo per far fronte ai danni, fatto sta che ancora le Marche aspet-tano un euro di aiuto (stanziati

nel frattempo da parte dello Stato 25 milioni di euro per l’emergenza alluvione, ndr.)...

SPACCA – …innan-zitutto buonasera ai tele-spettatori e buonasera a lei: vedo che a quest’ora della notte (quando si registra la puntata, ndr.) ha ancora una lucidità straordinaria...

MORETTI – …beh, ci sono episodi nella vita che ti impongono di essere lucido, perché quando il Governato-re di una regione che viene dissestata, danneggiata da un evento calamitoso, va dal Ministro competente e gli porta la documentazione…

SPACCA – …però ades-so ci siamo presi una bella rivincita, perché abbiamo ottenuto da parte della Cor-te costituzionale, che ha accolto il nostro ricorso, il riconoscimento della inco-stituzionalità della legge che non obbligava il Governo nazionale ad intervenire in caso di calamità, costrin-gendo le Regioni colpite ad incrementare tributi ed accise per far fronte alle spese della ricostruzione. A questo punto toglieremo l’accisa sulla benzina, per-ché non é giusto che siano i marchigiani a pagare que-sta situazione (la Regione ha eliminato l’addizionale introdotta a seguito della “tassa sulle disgrazie”, ndr.).

MORETTI – Ho avu-to ospite in queste ultime settimane Oreficini, il capo

della Protezione civile delle Marche, il quale ha restitu-ito una fotografia completa della situazione della nostra regione in seguito a quest’ul-tima calamità: l’eccezionale nevicata di febbraio.

SPACCA – Abbiamo fatto una prima stima dei danni (ricognizione nel frat-tempo completata, ndr.); diciamo che possiamo di-stinguere tre capitoli. C’è il capitolo che riguarda la fase di prima emergenza, quella dove siamo intervenuti tutti, Regione, Comuni soprattut-to, e Province: sgombero delle strade, il lavoro per te-nere liberi gli accessi ai pun-ti sensibili come gli ospedali e per garantire la sicurezza delle persone; tutto questo impegna il bilancio della comunità regionale attraver-so le sue istituzioni per 43 milioni di euro. Poi ci sono i danni all’agricoltura –e que-sto è il secondo capitolo-, che ammonteranno a circa 250 milioni di euro; stiamo valutando anche quelli ad altre attività e i danni ai beni culturali, e credo che per questo terzo capitolo il bilancio sarà molto superio-re (quantificati 479 milioni di euro per i dissesti e le infrastrutture compromesse, ndr.). Siamo riusciti a con-vincere il Governo a pagare tutto per la somma urgenza: quindi tutti i soldi anticipati dai Comuni, dalle Province,

dalla Regione per far girare i mezzi di soccorso, per far intervenire le turbine, per far agire i mezzi spargisale e così via, verranno coperti dal Governo nazionale…

MORETTI – …e già questo è un buon passo...

SPACCA – ...per quanto riguarda l’agricoltura, ci sarà probabilmente un ri-storo attraverso il Ministero apposito di circa il 50-60% dei danni subiti dalle azien-de: a riguardo c’è una linea forte, che è già consolidata e che ad ogni calamità si rin-nova. Viceversa, ci sarà da soffrire per quanto riguarda gli altri danni, perché fino a questo momento il Governo non ha dato nessun tipo di affidamento. Alla metà del mese di marzo presentere-mo il resoconto, che sarà ancora una volta fatto con certosina dovizia di par-ticolari (la stima è stata comunicata alla presidenza del Consiglio dei Ministri: le rilevazioni hanno segnalato danni che superano com-plessivamente i 770 milioni di euro, ndr.). Con la dichia-razione di incostituzionalità della “tassa sulle disgrazie” introdotta dalle legge cosid-detta Milleproroghe, tassa che imponeva alle Regioni di intervenire con la propria fiscalità, come ricordavo prima, abbiamo chiesto il riconoscimento dello Stato d’emergenza, perché è il Governo che è obbligato ad intervenire. Quindi ci siamo

attrezzati per far fronte a tutti i danni, oltre che all’emergenza. In più, stia-mo attivando le procedure per far intervenire anche l’Europa attraverso il Fondo di solidarietà. Riassumendo, credo che, come ha già detto Oreficini, il comportamento da parte della Regione sia stato ineccepibile sia nel-la fase dell’emergenza, del pronto intervento, sia nella fase di ripresa delle normali attività, sia per quanto ri-guarda il tentativo di ristoro del danno attivando tutte le procedure nella maniera più corretta possibile. Adesso è questione di volontà e di determinazione da parte del Governo nazionale e dell’Unione europea.

MORETTI – L’atten-zione che avete dimostrato è stata costante: un lavoro lungo e complesso, e questo è molto importante.

SPACCA – Devo dire che, oltre ad una continuità d’azione da parte nostra, nella fase dell’emergenza c’è stata anche una grande solidarietà da parte di altre Regioni, altrimenti non ci sarebbe stata la capacità di risposta dimostrata. Quello di cui parliamo è un fenome-no che a memoria d’uomo non si ricorda: guardando gli annali, bisogna tornare non al secolo scorso, ma ad-dirittura a quello preceden-te, e anche sotto il profilo

dell’estensione si è trattato di un fenomeno eccezionale, perché ha riguardato tutto il territorio regionale, ed era quindi molto difficile intervenire. Importantissima è stata quindi la solidarietà delle altre Regioni: tutte quelle del nord, dal Piemon-te alla Lombardia, al Friuli Venezia Giulia, al Veneto, al Trentino…

MORETTI – …posso dire che questo può essere in parte attribuito anche alla sua capacità di buoni rapporti.

SPACCA – Oltre ai rap-porti personali, credo che sia cresciuta da parte delle Regioni la consapevolezza del ruolo che rivestono: vicine alle comunità, capaci di interventi appropriati nei momenti maggiormen-te critici; sono in grado di fare disegni di politica economica, di politica am-bientale, e questa crescita del ruolo e del protagoni-smo amministrativo delle Regioni determina anche un mutuo soccorso, un senso di responsabilità e di soli-darietà che nei momenti di emergenza si palesa nella capacità di collaborazione.

MORETTI – Passere-mo ad altri argomenti, ma intanto ricordo quello che mi ha detto Oreficini, e cioè che ogni volta che si trovava ad operare in una situazione dolorosa, anche pericolosa, Spacca c’era, e questo ha impressionato molto favore-

volmente…SPACCA – …anche gli

altri presidenti hanno fatto la stessa cosa, addirittura mi raccontava la Polverini che, in una comunità evidente-mente meno responsabile di quella marchigiana, lei era costretta a ‘svegliare’ i sin-daci perché intervenissero. Nelle Marche questo non è successo: i sindaci sono stati i primi ad aprire le scuole per offrire un ricovero a chi ne aveva necessità, per dare soccorso alle popolazioni, e via dicendo. Quindi devo dire che noi, anche nelle situazioni di emergenza, dimostriamo di essere una comunità dotata di grande senso di responsabilità: i marchigiani si distinguono sempre e sono in grado di organizzarsi nel migliore dei modi.

MORETTI – Finito il periodo acuto dell’emergen-za, i marchigiani -gli im-prenditori, gli agricoltori- si stanno dando da fare per riorganizzarsi, per ripartire?

SPACCA – Certo, non stanno aspettando il ri-storo dei danni da parte del Governo, delle altre istituzioni: hanno ripreso la loro attività, però han-no bisogno di sostegno, anche perché questo è un momento di crisi partico-lare. Meno bella, devo dire, è l’azione speculativa di qualche professionista, di

qualche avvocato che si in-serisce nelle pieghe di queste difficoltà per organizzare dei comitati e cercare di speculare qualche punto di vantaggio. In realtà, non ci sarà punto di vantaggio per nessuno: ci sarà un trattamento equanime per situazioni analoghe in corri-spondenza delle risorse che avremo a disposizione.

MORETTI – Vorrei adesso parlare di una cosa molto positiva per la nostra regione e che riguarda i dati riconsegnati dal turismo a seguito di quella fantasti-ca campagna con Dustin Hoffman che ha sollevato all’inizio, da parte dei ben-pensanti (in tono ironico), alcune critiche che poi ri-corderò: nel 2011 abbiamo avuto nelle Marche 2 milioni e 599 mila arrivi e 16 milioni e 974 mila presenze, con un aumento delle presenze straniere del 10,35%.

SPACCA – Questi sono buoni risultati ma dobbia-mo fare molto di più, perché le Marche…

MORETTI – …parlia-mo di gente che prima non si muoveva per venire da noi...

SPACCA – …prima le Marche non erano neanche conosciute: non eravamo identificabili.

MORETTI – So che non vorrebbe parlarne, ma io ne parlo: (rivolto ai telespetta-tori, riferendosi a Spacca) allora, questo signore che ormai a Bruxelles è cono-

sciuto come il “rabdomante dei finanziamenti”, che cosa fa quando c’è bisogno di una campagna promozionale per il turismo marchigiano? Non è che sceglie come testimo-nial uno qualsiasi: si informa e scopre che il personaggio che ha il maggior appeal è Dustin Hoffman, grande attore americano famoso in tutto il mondo e indicato dagli organismi competenti come l’uomo di maggior at-trazione pubblicitaria. Ecco allora che Spacca lo contatta e lo coinvolge nella cam-pagna promozionale delle Marche...

SPACCA – …noi abbia-mo due grandi testimonial, non uno solo. E direi che il secondo è ancora più importante di quello che lei ha appena citato. Du-stin Hoffman è il nostro testimonial per l’Occidente, per il mondo anglosassone, per l’America, per i Paesi scandinavi, ma ne abbiamo uno ancora più forte per l’Oriente: Padre Matteo Ricci, il nostro testimonial in Cina e in tutti i Paesi che maggiormente faranno crescere i flussi di turismo.

MORETTI – Infatti, quando per ragioni professio-nali mi capita di parlare con qualche industriale cinese mi sento raccontare della cono-scenza fatta con il pronipote di Matteo Ricci...

SPACCA – …pronipo-

ti di Padre Matteo Ricci nelle Marche ce ne sono tanti, perché ci sono tanti imprenditori che, seguendo le orme di Padre Matteo Ricci, hanno fatto investi-menti in Cina. Lei sa, ad esempio, chi è Lao Li? Lao Li è il nome cinese di Fede-rico Vitali, imprenditore di Monterubbiano conosciuto, ripeto, come Lao Lì in Cina. Parliamo di imprenditori che controllando il mer-cato cinese fanno affari, vendono i loro prodotti, guadagnano e questo gua-dagno lo reinvestono nelle Marche. Nel caso citato, a Monterubbiano continua dunque a crescere l’attività di Federico Vitali, che crea occupazione e reddito per quel territorio, così come succede in riferimento a tanti altri imprenditori che hanno seguito lo stesso percorso.

MORETTI – Adesso, come sono abituato a fare con i miei telespettatori da parecchi anni, voglio raccon-tare i retroscena della cam-pagna promozionale della Regione, perchè quando ad un dato punto è uscita la notizia che il qui presente presidente aveva scritturato Dustin Hoffman, ed essen-doci sempre qualcuno che si diverte a parlare contro…

SPACCA – …più di uno, direi, in questo caso...

MORETTI – …si sen-tiva dire: “Ah, in cambio di un po’ di pubblicità adesso

Page 3: Marche domani n4 - Maggio

3PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

Direttore responsabile Alceo Moretti

Marche domani - Anno XXVII Numero 4 - Maggio 2012

Gestione editorialeGruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l.

C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082E-mail: [email protected]

Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti

Consiglio: Sergio Moretti

StampaRotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN)

Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: [email protected] in tipografia il 24 aprile 2012

PrestampaEdiga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN)

Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodicaSpedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50%

Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE

Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail [email protected]

dovremo fare un sacco di debiti per pagare questo attore”, eccetera. (Rivolto ai telespettatori) Allora, tengo a precisare che ho due ni-poti che sono due dirigenti dell’Unione europea e che mi raccontano che Spacca là è ormai conosciutissimo, perché questo presidente sa tutto di Bruxelles, studia, va a fondo delle cose. E in questo caso che cosa ha fatto? Ha studiato tutti i provvedimenti del Governo europeo, scovando una leg-ge da cui ricavare i fondi per finanziare l’operazione: fondi che erano fermi perché nessuna Regione europea li aveva ancora utilizzati e con cui il nostro presidente è riuscito ad ingaggiare anche Dustin Hoffman. Dunque è stata l’Europa a pagare la campagna…

SPACCA – …e poi non erano tanti soldi, perché

tutta l’operazione, lo ricor-do, è costata un milione e 700 mila euro, considera-ti produzione, cachet di Dustin Hoffman –ad una condizione, tra l’altro, di grande favore, dovuta al suo desiderio di ritornare nelle Marche dopo aver qui girato, negli anni Settanta, il film “Alfredo Alfredo”- e passaggi televisivi. I budget di campagne pubblicitarie fatte da altre Regioni –cam-pagne che non hanno creato nessuna polemica, che sono passate inosservate, che non hanno attratto nessun turi-sta- risultano essere almeno sette-otto volte superiori alla cifra che ho citato e vengono magari anche pa-gati dai cittadini di quelle regioni, perché si tratta di fondi regionali e non di fon-di europei. Credo dunque che questa operazione con Dustin Hoffman sia da con-siderarsi non solo riuscita ma riuscitissima, tant’è che la ripeteremo quest’anno: Dustin Hoffman sarà qui tra qualche tempo, girerà un nuovo film e lo avremo con noi nelle Marche in diverse occasioni. (In tono scherzo-so) Quindi ci sarà motivo per fare altre polemiche...

MORETTI – …imma-gino come si sentono quelli che avevano detto: “Ah, tutto questo sperpero!”...

SPACCA – …bisogna distinguere tra le risorse che vengono spese e non generano nessun effetto e le risorse che vengono spese e generano dei risultati posi-tivi per la nostra comunità. Questa si chiama produttivi-tà dell’impiego delle risorse, che noi cerchiamo anche attraverso operazioni piut-tosto ardite, innovative con forti dosi di rischio come la campagna di cui parliamo è stata, perché il risultato avrebbe potuto anche dar ragione a tutti quelli che inizialmente l’hanno cri-ticata. Abbiamo rischiato molto, però credo che i ri-sultati dell’investimento che abbiamo fatto siano stati

straordinariamente positivi: il rischio ha quindi moltipli-cato per tante e tante volte quello che abbiamo speso.

MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Adesso rac-conto un’altra bella storia: Gian Mario era assessore all’Industria quando ebbe l’idea, siccome è stato sem-pre un innovatore, di formare un piccolo gruppo di indu-striali e portarli con sé in Cina, nella provincia dello Shandong; un’operazione dai grandi risultati, perché quegli industriali hanno poi venduto facilmente i loro prodotti…

SPACCA – …beh, c’è voluto un po’ di tempo: nel 1992 non è stato così facile…

MORETTI – …però hanno avviato i rapporti...

SPACCA – …sì; l’in-gresso nel mercato cinese di quegli stessi industriali è avvenuto poi negli anni

Duemila e sta esplodendo adesso, in questi ultimi anni.

MORETTI – Altre ini-ziative sarebbero seguite, e con successo, ma questa del ’92 ha avuto uno sviluppo notevolissimo, con partico-lare risvolto: ad un certo punto scoppia la crisi del Gruppo Ferretti –realtà che fa magnifiche barche e le vende in tutto il mondo, ma che si è trovata appunto in una forte crisi economica- e guarda caso, con meravi-glia di chi è sempre un po’ restio ad approvare quello che fa il Governatore, dalla provincia dello Shandong arriva il Gruppo Weichai che sul Gruppo Ferretti fa il più grande investimento che la Cina abbia mai fatto in Europa: un’operazione industriale di 400 milioni di euro…

SPACCA – … è il più grande investimento fatto da un gruppo industriale cinese in Europa: hanno comprato la Volvo, ma quel-lo è stato un investimento nell’ordine di 270-280 mi-lioni.

MORETTI – Chis-sà come mai proprio dallo Shandong arrivano queste cose e chissà come mai sta-mattina Spacca ha reincon-trato l’Ambasciatore cinese a Roma…

SPACCA – …Alceo, la cosa più divertente è che, com’è successo per l’operazione con Dustin Hoffman, anche il con-fronto e l’apertura riguardo al mercato cinese hanno conosciuto contestazioni, contrasti furiosi: i viaggi in Cina venivano presentati come se fossero una specie di vacanza, quando invece erano massacranti e par-ticolarmente impegnativi, e il cuore di tutta questa polemica, dal punto di vista movimentista e anche da un punto di vista indu-striale, era a Fano. Tutte le contestazioni più accese nei confronti dell’azione di collaborazione verso la Cina sono partite da Fano, sia

dall’interno del Consiglio regionale -perché c’era un consigliere di origine fanese che faceva polemica-, che da parte di un imprenditore che poi ha fatto anche grossa carriera dentro Confindu-stria, fino a diventarne pre-sidente, e che costantemente ha polemizzato nei confron-ti di queste operazioni. Il Weichai Group, uno dei più grossi gruppi industriali del mondo, ha fatto adesso que-sto investimento sul Gruppo Ferretti, di cui Pershing fa parte, e quindi è intervenuto proprio su Fano, salvando una situazione che sarebbe potuta diventare esplosiva. Come deve essere la vita… c’è una sorta di nemesi per cui chi fa più polemica poi se la ritrova addosso.

MORETTI – Strana-mente, poi, se in queste sto-rie della vita vai a vedere c’è sempre una strada che

conduce ad un certo punto. Parliamo adesso degli incon-tri avuti con importanti espo-nenti del Governo Monti; arriveremo alla sospensione dei pagamenti fiscali?

SPACCA – Non lo so, perché il Governo mi pare molto rigido dal punto di vista finanziario.

MORETTI – Quali sono i vantaggi di questi colloqui?

SPACCA – Intanto a fine marzo il Ministro dell’I-struzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo verrà ad inau-gurare l’anno accademico dell’Università Politecnica delle Marche e quindi sarà ospite del Magnifico Rettore Pacetti: in quell’occasione sottoscriveremo un accordo di programma con il Mini-stero per costruire un’in-tesa volta ad imprimere maggiore innovazione al nostro sistema economico (protocollo d’intesa siglato da Miur e Regione lo scorso 30 marzo, vedi pag.5). Noi abbiamo puntato molto, in questa fase di crisi, su due fattori: sull’innovazione, appunto, ed anche sull’in-ternazionalizzazione, perché è chiaro che se l’economia dell’Europa è ferma pos-siamo far crescere le nostre imprese soltanto portandole laddove i mercati si svilup-pano, dove c’è un’esplosione di consumi e dove quindi si possono conquistare quote di mercato e risorse finan-ziarie per le proprie attività. Tornando all’innovazione, la necessità di una spinta è nell’indicatore della produt-tività della nostra regione, più basso della media na-zionale: se si mette una lira in un’impresa delle Marche, in sostanza, quello che ne deriva è inferiore rispetto ad un’altra impresa dello stesso settore di un’altra regione e ciò è conseguenza proprio di una scarsa propensione all’innovazione. La nostra attività industriale è molto basata sul lavoro, ma c’è poco capitale e c’è poca tecnologia: bisogna quindi

Trasmissione del 1° marzo 2012www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Sviluppo di solide collaborazioni economiche con i Paesi in espansione: una strategia che ha già visto le Marche pioniere in Cina e che è sempre pronta

a cogliere le occasioni legate a realtà del mondo in forte crescita. India, Medio Oriente ed anche Brasile,

dove c’è segno concreto di relazioni consolidate e dove la Regione guidata da Gian Mario Spacca sarà

al timone della missione nazionale in programma dal 21 al 25 maggio. Il Governatore ospite degli

“Incontri” di Alceo Moretti: ampio excursus, toccando tutti i temi d’attualità

aumentare l’immissione di conoscenze, di innovazioni nelle attività per incremen-tare la produttività.

MORETTI – Si riesce a far penetrare questa idea nei nostri ambienti industriali?

SPACCA – Questa idea ha bisogno di nuovi im-prenditori, perché ormai c’è l’esigenza di una rigenera-zione del tessuto produttivo regionale. Ciò non significa dover necessariamente cam-biare settori d’attività: quello che è necessario è trovare dei profili, delle combinazioni in maniera più moderna, come dicevo. C’è bisogno di maggiori conoscenze, di maggiore padronanza degli strumenti che la tecnologia contemporanea ci mette a disposizione, di maggiore disponibilità all’innovazione. Dunque di una nuova gene-razione di imprenditori che sia capace di padroneggiare maggiormente anche il fat-tore internazionalizzazione, che non è così diffuso nella nostra regione come dovreb-be, nonostante ci siano im-prese molto forti da questo punto di vista.

MORETTI – Un’altra perla dell’impegno di Spacca, la Macroregione adriatico-io-nica: che sviluppo avrà, dopo l’approvazione del progetto da parte del Comitato delle Regioni d’Europa?

SPACCA – Qui c’è una data ben chiara, il 2014, perchè c’è l’impegno dell’I-talia, quando avrà la presi-denza l’Unione europea, ad approvare la strategia della Macroregione. Nel frattempo

le cose vanno avanti, anche se non come ci saremmo aspettati e per una ragione, soprattutto: la crisi della Grecia, che è uno dei punti di forza di questa strategia macroregionale insieme alla Slovenia. Parliamo infatti di Paesi che sono già dentro l’Unione europea, mentre gli altri cinque sono in fase di ingresso: la Croazia non è ancora nell’Unione europea, lo sarà tra qualche tempo, così pure il Montenegro, e poi la Bosnia Erzegovina, l’Albania e la Serbia. La Grecia ha dunque un ruolo propulsore al pari dell’Italia: la nascita della Macroregio-ne nel 2014, quando si avrà il passaggio di testimone dalla prima alla seconda alla presidenza dell’Ue. Però la Grecia oggi non vive un momento felice, tutt’altro, e quindi sta pensando alla propria sopravvivenza più che a disegni di altra natura. Inoltre c’è da considerare che la crisi della Grecia così forte incide pesantemente anche sulla nostra regione, in modo particolare sul porto di Ancona, che vive una fase di riflusso derivante proprio dalla riduzione dei traffici con questo Paese. Ci sono, in sostanza, delle difficoltà che nascono dalle congiunture che stiamo vivendo.

MORETTI – Tu sei sempre stato molto attento

a sviluppare collaborazioni economiche con realtà che promettevano una forte cresci-ta; ad esempio ti sei accorto per tempo che il Brasile è destinato a diventare uno dei centri del futuro sviluppo mondiale. Adesso le Marche guideranno una missione na-zionale in Brasile, incaricate dal Ministero dello Sviluppo economico di studiare le va-rie …

SPACCA – …abbiamo fatto già degli incontri. Sono circa 500 gli imprenditori italiani che vogliono venire in Brasile in occasione del-la missione di sistema del prossimo mese di maggio (dal 21 al 25. ndr.); i posti, però, saranno 300, quindi dovremo fare una selezio-ne. Noi parliamo sempre di Cina in questi nostri in-contri, in realtà la strategia di internazionalizzazione delle Marche ha guardato a diverse aree geografiche del mondo: all’ India, al Medio Oriente –ricordo i contatti con il Ministro dell’Econo-mia federale degli Emirati Arabi, Sultan Al Mansouri- ed anche al Brasile, dove, c’è da sottolineare, già da molti anni il Cosmob, che è un centro servizi partecipato dalla Regione Marche, è attivo. Ci sono dei proto-colli di intesa con le regioni brasiliane dell’Amazzonia, Amazonas e Parà, per far nascere delle collaborazioni con le imprese del distretto del mobile pesarese; questa esperienza ha avuto un suc-cesso straordinario, al punto che il Governo brasiliano

che la finanzia, considerato che il Cosmob svolge questa attività non con risorse della Regione Marche, ma con ri-sorse del Governo brasiliano regolate…

MORETTI – …anco-ra un’occasione pagata da altri…

SPACCA – …esatto, dal Sebrai, che è l’agenzia per lo sviluppo del Brasile. Ma

la cosa che più di tutti bi-sogna mettere in evidenza è che il Governo brasiliano, nei seminari che propone per sottolineare gli investi-menti che vengono fatti in Brasile, porta sempre due esempi: quello della Fiat, che sta facendo un grande investimento nella regione del Pernambuco, appunto ad evidenziare come le gran-di multinazionali abbiano possibilità di appoggio e di sostegno in Brasile, e quello della nostra regione e del Cosmob, per testimoniare come anche le piccole im-prese possono internazio-nalizzare attraverso percorsi appropriati in un clima di collaborazione.

MORETTI – Devo dire che molto bene ha lavorato Fabbri.

SPACCA – E’ stato il pioniere, Mario Fabbri: come presidente del Cosmob, lui ad iniziare questo percorso.

MORETTI – Gian Ma-rio, grazie di questa chiac-chierata.

SPACCA – E’ stato un piacere, come sempre.

MORETTI – Il piacere è mio e penso anche dei nostri telespettatori, che devono sapere bene che presidente hanno.

SPACCA – Salutiamoli con affetto; buonanotte a tutti.

MORETTI – Grazie, grazie ai telespettatori e ar-rivederci alla prossima set-timana.

Page 4: Marche domani n4 - Maggio

4PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

Dal pesarese Giuseppe Righetti, già senatore, riceviamo e di seguito pubblichiamo:

“All’indomani dell’appro-vazione da parte del governo di centrosinistra, a fine anno 1968, della proposta di legge sullo Statuto dei diritti dei lavoratori, il Ministro propo-nente, sen. Giacomo Brodoli-ni, venne a Pesaro e nel salo-ne dell’albergo Zongo illustrò il provvedimento nel corso di una pubblica manifestazione.

Il Ministro Brodolini già nel suo intervento al congresso Psi del novembre 1965 aveva rivendicato l’e-sigenza di uno Statuto dei diritti dei lavoratori e, fin d’allora, disse che doveva essere “non una proclama-

Diritti dei lavoratori, Pesaro nella storia dello Statutozione solenne di principi, ma la garanzia di una più alta condizione di dignità, di libertà e di responsabilità del cittadino lavoratore da conseguirsi con molteplici strumenti e su più piani”, ma soprattutto auspicò “una politica generale ca-pace di superare atteggia-menti e mentalità arcaiche verso le lotte operaie e le rivendicazioni sindacali”.

Egli disse anche che “chi alimenta ancora oggi nei sindacati la tendenza ad un’azione rivendicativa incontrollata ed isolata dal contesto economico finisce in definitiva non per svi-luppare il potere e l’auto-nomia, ma per condurre il sindacato ad una posizione strumentale e subordina-

ta…senza consentirgli al-cuna possibilità di influire nella determinazione del carattere delle scelte della nostra politica economica”.

Le citazioni riportate del pensiero di Giacomo Brodolini hanno grande attualità politica ora che si discute delle modifiche dello Statuto dei diritti dei lavoratori (Legge n. 300 dell’aprile 1970). Chi scrive questa nota è suben-trato nel luglio del 1969, a seguito della scomparsa del Ministro, a Giacomo Brodolini nel seggio sena-toriale delle Marche. Al Senato ho avuto occasione di votare la legge istitutiva dello Statuto dei diritti dei lavoratori prima in Com-missione Lavoro e poi in

aula. Relatore del provve-dimento fu il sen. Sandro Bermani, già sindaco di Novara (nell’immediato do-poguerra aveva istituito una colonia marinara a Pesaro per i bambini dei Comuni novaresi); Bermani mi chie-se di aiutarlo a coordinare i molti emendamenti che in Commissione Lavoro ven-nero presentati anche dal nuovo Ministro del Lavoro, on. Donat-Cattin. Ricordo con emozione quelle intense sedute di Commissione ed il voto conclusivo in aula sulla legge, che era stata tenace-mente voluta da Giacomo Brodolini, parlamentare so-cialista marchigiano, molto affezionato a Pesaro dove era protagonista di frequen-ti manifestazioni politiche”.

“Vi inseguiranno sin dentro le vostre case: ‘sono quello che vi ha fatto co-prire la buca davanti casa’. Vi guarderanno sorridenti, anche se fino a qualche settimana fa gli erava-te più indifferenti di un ciottolo tra i binari. Vi inviteranno a mirabolan-ti vernissage e cenoni di comitatoni elettorali da migliaia di euro al mese, investiti per ‘il bene della comunità’. Ma, soprattut-to, vi ammorberanno con la storiella del ‘voto utile’. Vi diranno che se non voti Sagramola consegnerai la città a Urbani e viceversa e che riconsegnerai, nel primo caso, la città ai soliti noti, mentre nel secondo caso pure. E vi diranno che si poteva fare di più al governo della città ma che non si può far vincere il centrodestra. La sinistra al potere è stata catastrofi-ca, sempre a legare l'asino dove vuole il padrone, ma

“Uno squarcio di trasparenza

e freschezza”

Ioselito Arcioni, Movimento 5 Stelle

il centrodestra può essere anche peggio se peggio si possa fare a Fabriano. Vi prego, svegliamoci!!! Chi ci ha conosciuto sta apprezzando la nostra pro-posta per Fabriano e il suo territorio. Sa quanto essa sia immediatamen-te applicabile ma anche quanto essa presupponga una rivoluzione culturale e mentale, soprattutto nella parte sana della cittadi-nanza che deve riacquisire la consapevolezza che per cambiare è ormai indi-spensabile impegnarsi in prima persona. Informarsi, controllare, esprimersi sui grandi temi della città. La democrazia diretta è arsenico per i partiti, an-che se somministrata a piccole dosi. L’ingerenza del cittadino sventa tutte le opportunità dei gigan-teschi comitati di affari che si annidano nelle am-ministrazioni. Per questo il vero voto utile è quello

Elezioni amministrative 6-7 maggio 2012 - I candidati per il Comune di Fabriano

sentito davvero, e non dato turandosi il naso, come nella migliore tradizione degli ultimi decenni. Il nostro progetto ha bisogno di linfa, di essere legitti-mato da una larga fetta dell’elettorato, che possa vedere in noi una testa d’ariete lanciata verso il Palazzo comunale, che apra uno squarcio di tra-sparenza e di freschezza in un Consiglio fatto da professionisti della politica di lungo corso impegnati solo a perpetuare le pro-prie posizioni di privilegio. Il nostro risultato elettora-le sarà termometro della febbre di democrazia di Fabriano. Ci darà misura di quanto abbiamo lavo-rato bene, e, soprattutto, di quanto ancora c’è da lavorare. La prossima volta che vi parleranno di voto utile, pensa a quale possa esserlo davvero... e ricor-date: uno in più di noi, è uno in meno di loro”.

“Terra come ambiente e risorse naturali, ma an-che territorio, includendo le frazioni che sono par-te integrante della città. Ferro come lavoro e pic-cole imprese, che devono entrare in rete per uscire dalla crisi, ma anche come grandi aziende e domotica a sostegno dell’innovazio-ne. Carta come percorso culturale legato al museo e alle tradizioni fabrianesi. Microchip come cono-scenza e programmazione di software liberi e Fabria-no potrebbe diventare una ‘Linuxlandia’, con il web perfettamente integrato e a servizio della società. E ancora sport come citta-della dello sport, veicolo del turismo ed elemento educativo. Infine, salute come sviluppo della città del check up, dove venire per fare tutti gli esami e godersi ciò che Fabriano offre, e come ospedale, struttura di servizi di alta

“Sviluppo, coesione e

sicurezza sociale”

Giancarlo Sagramola, Pd-Idv-Udc-Verdi e Cresci Fabriano

qualità, fortemente in-tegrata con il territorio. Queste sono le parole chiave che identificano il nostro programma per la Fabriano del futuro. Sia-mo una coalizione ampia e innovativa, legata a una filiera istituzionale che ha come capofila il modello-Marche realizzato in Re-gione. Crediamo che solo una coalizione del genere, fortemente rappresenta-tiva della società, potrà portare a compimento un progetto ambizioso che vuole guardare al futuro, partendo dalle solide basi costruite in questi anni, pur sapendo che stiamo affrontando uno scenario difficilissimo, una via nuo-va in un mondo inesplo-rato. Questa coalizione è un albero: i Verdi sono le radici, i partiti storici (Pd, Idv e Udc) sono il tronco e i rami e la lista civica ‘Cresci Fabriano con Sagramola’ costitui-

scono le nuove fronde. Il nostro è un programma nel quale sono confluite moltissime idee diverse ma complementari, che hanno fatto sintesi e si sono tradotte in progetti a favore di cittadini, fa-miglie e imprese. Ma non è un programma chiuso, anzi siamo aperti ad ac-cogliere nuovi pensieri per metterci in gioco. Così come si sono messe in gioco moltissime delle persone in lista per la prima volta. ‘Cresci Fa-briano’, ad esempio, è fatta di persone che sono riuscite nel loro ambito professionale e lavorativo per dare un contributo alla città e costruire un progetto amministrati-vo. È una sfida difficile, ma nella quale crediamo perché è da qui che pas-sano sviluppo, coesione e sicurezza sociale, ovvero il futuro della nostra comunità”.

“I giovani vanno sti-molati, gli anziani protet-ti, i disoccupati aiutati a riqualificarsi per divenire anche nuova imprendito-ria, il turismo allargato verso l’Umbria cosi che Fabriano, non sia lasciata una città di frontiera. Gli antichi mestieri riscoper-ti, la lealtà dei cittadini elevata, ad esempio, per chi arriva da lontano, la sicurezza come un bene inespugnabile, il commer-cio come momento di cre-scita, la viabilità come strumento per comunicare, la sanità come contenitore costruito a protezione di chi soffre, il volontariato bene indimenticabile e per ultima ma non ultima la fiducia nel credere che assieme potremmo farcela. E noi ce la faremo. Le elezioni amministrative del 2012 si collocano in un quadro di riferimen-to politico, economico e sociale caratterizzato da forte instabilità. In questo contesto non abbiamo la pretesa di avere la bacchet-ta magica per risolvere tut-ti i problemi della nostra comunità, tuttavia siamo convinti di poter avere un metodo politico nuovo ed un diverso approccio ai problemi che in una parola possiamo sintetizzare così: partecipazione dei citta-dini alle scelte importanti della città. Per progettare una città migliore dovre-mo impegnarci su alcune

“Un nuovo approccio

ai problemi”

Urbano Urbani, Pdl-Urbani sindaco-Fabriano cambia

priorità: un bilancio dove efficienza, rispetto del-le regole, trasparenza e partecipazione saranno le fondamenta del lavoro che ci attende. Sette asses-sorati aperti al contributo di commissioni tecnico scientifiche a costo zero. Uno specifico assessorato dedicato alle frazioni e al territorio. Efficien-te organizzazione della struttura comunale: zero burocrazia. Distribuzione equa delle risorse poten-ziando le manutenzioni di strade, edifici pub-blici, strutture sportive. Interventi che privilegino

la qualità della vita in città e nelle frazioni, la tutela dell’ambiente, la lotta all’inquinamento, il recupero del patrimonio edilizio e di quello stori-co-culturale. Interventi in favore del lavoro e delle aziende che hanno la sede e producono nel territorio nel rispetto delle norme di legge e nella massi-ma trasparenza ammini-strativa. Per le aziende che vantano crediti nei confronti del Comune sarà necessario ricercare formule di soddisfacimen-to anche tramite servizi erogabili dal Comune”.

“Il Partito comunista dei lavoratori, dopo aver presentato un appello di unità a sinistra contro i due schieramenti ed i po-tentati locali, prende atto della scelta presa dal resto della sinistra cittadina di non rompere con il cen-trosinistra e prosegue da solo il proprio percorso elettorale. Le nostre pro-poste erano chiare: c’è bi-sogno di un cambiamento radicale, proprio a partire dai partiti che dovrebbero rappresentare i lavoratori. Per questo abbiamo propo-sto di rompere con il cen-trosinistra, di sviluppare

“L’obiettivo: un cambiamento

radicale”

Youri Venturelli, Partito comunista dei lavoratori

un programma radicale a favore dei lavoratori e delle loro famiglie, e presentare una lista di candidati nuo-vi ed indipendenti. Non si può ripartire presentando gli stessi personaggi che ancora oggi sostengono la giunta Sorci e si sono resi partecipi del disastro sociale di Fabriano! Per questo il Pcl ha deciso di rilanciare quello che manca da anni nella nostra città: una vera opposizio-ne, radicale ed indipenden-te, che rappresenti senza ambiguità gli interessi di chi non ha lavoro, lo ha appena perso o di chi un

lavoro ce l’ha ma vede ogni giorno di più i propri diritti calpestati. In segno di discontinuità con i par-titi di pseudo-sinistra che hanno governato in questi anni, i candidati scelti sono tutti operai, preca-ri, disoccupati e studenti, con la presenza anche di due pensionati. Una lista giovanissima e ricca di pre-senze femminili. Il nostro obiettivo è di riuscire ad eleggere uno o più consi-glieri, onesti, integerrimi e coerentemente comuni-sti che, fuori e dentro il Comune, diano battaglia per far valere le ragioni di chi guadagna, o vorrebbe guadagnarsi, il pane col proprio sudore. In un mo-mento di crisi come questo non c’è più spazio per posizioni ambigue: o si sta con chi ha costruito con il proprio lavoro la ricchezza del nostro territorio, oppu-re con chi, per mantenere i propri privilegi e per voracità, ci sta affamando tutti. Noi una scelta chiara l’abbiamo fatta: per questo chiediamo ancora di vota-re il Partito comunista dei lavoratori, per una sinistra che non tradisce!”.

Tutti i candidati a sindaco del Comune di Fabriano sono stati in-

vitati ad intervenire con un proprio scritto; alla nostra iniziativa hanno

risposto i candidati pre-senti in questa pagina.

Page 5: Marche domani n4 - Maggio

5PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

SILVANA CORICELLI

La domotica riservata agli anziani per mantenere in esse-re ed anche migliorare, quan-to possibile, la longevità atti-va, considerato che le Marche sono la prima regione europea per il più elevato numero di anni di vita delle persone: è il punto di partenza del Proto-collo d’intesa sottoscritto, di recente, dal Governatore Gian Mario Spacca e dal Ministro dell’Università e della Ricerca (Miur) Francesco Profumo, con l’obiettivo di incremen-tare lo sviluppo di ricerca ed innovazione nel nostro terri-torio attraverso l’adozione di una strategia complessiva che

riguarda l’intera economia regionale. Il tutto coinvol-gendo, tra gli altri, il sistema universitario regionale, con il fine ultimo di sostenere il potenziamento di compe-tenze e tecnologie abilitanti volte al miglioramento della qualità della vita e alla eco-sostenibilità dell’abitare. “Ab-biamo tutte le carte in regola per giocare al meglio questa sfida”, ha dichiarato Spacca. “Con i punti focali di questo Protocollo –ha evidenziato il Ministro Profumo- è di creare un Paese sempre più robusto, incrementando la conoscenza attraverso le risorse investite”.

Intesa Miur-Regione per la crescitaCon la firma del Protocollo il Miur e la Regione Marche, nell’ambito delle rispettive competenze, s’impegnano ad operare congiuntamente al fine di rafforzare la capacità del sistema Paese, contribuen-do al rilancio dell’economia e ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, in coerenza con le priorità fis-sate dalla strategia di Europa 2020 e secondo le oppor-tunità che si svilupperanno nel Programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) Horizon 2020, tra le quali il Partenariato europeo per l’innovazione a favore

dell’invecchiamento attivo e in buona salute recentemente avviata dall’Unione euro-pea con l’iniziativa “Unione dell’innovazione”. Queste, infine, le altre linee d’inter-vento del Protocollo: sviluppo di conoscenze e progetti nel campo della ricerca energeti-ca, dei nuovi materiali, delle tecnologie di frontiera; svi-luppo di proposte e progetti innovativi per implementare nuovi ed efficaci modelli di social housing (edilizia so-ciale); messa a sistema degli investimenti e delle iniziative destinate al sostegno e alla valorizzazione della ricerca;

sperimentazione di nuove azioni per favorire investimen-ti innovativi e la creazione e lo sviluppo di nuove imprese

ad alto contenuto tecnologico; supporto alla costituzione di piattaforme tecnologiche.

Roberto I. Rossi

Viene chiamato “ef-fetto Regina Ros-sa”. Prende nome

da un racconto di Carroll ed è conosciuto tanto dai biologi evoluzionisti che dagli aziendalisti: correre molto veloci non basta neanche a restare fermi. “E’ questo che si rischia a seguire parole d’or-dine spesso effime-re”. Il Rettore Marco Pacetti ha appena descritto lo schema prodotto dalla legge 240/2010: università meno autonoma e più controllata, “con soffocamento delle esperienze più avan-zate ed originali”. Meglio correre una corsa diversa, il com-mento: su una via fatta di “differenzia-zione delle vocazioni, di specializzazione che sia capace di risponde-re positivamente ad esigen-ze sociali ed economiche differenti, più plurali e legate ai territori di ri-ferimento”. La strategia

La terza via dell’universitàPolitecnica delle Marche, inaugurato l’Anno accademico 2011-2012: nella relazione del Rettore Marco Pacetti illustrata la strategia d’Ateneo, insieme ai risultati conseguiti; prolusione di Roberto Danovaro

delle tre “T” dà sponda a quanto Pacetti ha appe-na detto ed ha centralità nella sua relazione: l’U-niversità Politecnica delle Marche inaugura l’Anno accademico 2011-2012 for-te dei risultati conseguiti seguendo da anni tre assi principali: Tecnologie, Ta-

lenti, Territorio. “Il nostro Ateneo, concentrato sulla valorizzazione del capitale umano, sulla spendibilità dei titoli di studio, sulla trasferibilità dei risultati

della ricerca e sulla stretta collaborazione con imprese private ed istituzioni pub-bliche si propone di agire –spiega il Rettore- come soggetto primario nelle reti di creazione di capitale sociale per lo sviluppo del territorio”. Una strategia in cui si incastona la “ter-

za missione” dell’universi-tà: farsi “snodo centrale nella creazione di reti di competenza”, architetture connettive che legano il mondo della scienza e della

formazione al territorio. Insomma, mettere a “fat-tore comune” le capacità di ricerca dell’università, “infrastruttura sociale indi-spensabile per dotare il Pa-ese del capitale umano utile a ridurre, nell’orizzonte di Europa 2020, l’insostenibile gap di laureati rispetto ai

Paesi competi-tori”. Nella scar-sa dotazione di capitale umano qualificato, aveva sin dall’inizio ri-cordato Pacetti, una delle cause del basso tasso di crescita evi-denziato dall’Ita-lia. La strategia della Politecnica illustrata segna-lando le prin-cipali iniziative che caratteriz-zeranno l ’An-no accademico: investimenti in aumento lungo tutta la filiera della ricerca, raf-forzamento della

compagine docente, atten-zione crescente verso gli studenti. Dopo la relazione del Rettore, la prolusione del professor Roberto Da-novaro, ordinario di Ecolo-

“E’ arrivato il momento di cambiare: modo di lavora-re e mentalità”. La sfida di un paese che “può farcela” chiama ad una “visione stra-tegica”, ad “integrare tutte le componenti” in un “percorso di corresponsabilità”. Perché “progetti e finalità” devono camminare insieme. “Attrez-zarci per competere”: lo dirà più volte il Ministro France-sco Profumo, partecipando all’inaugurazione dell’Anno accademico della Politecnica. Con un inciso sulla “natura culturale” della spinta ai processi di cambiamento: è “dalla formazione e dalla ri-cerca” che passa lo sviluppo, “spendendo meglio quanto abbiamo a disposizione” e con “migliore utilizzo dei fondi europei”, importantis-sime risorse sfruttate poco e male dall’Italia. “Dobbiamo rivolgerci agli obiettivi di Europa 2020”, esorta il Mi-nistro: 80 miliardi destinati a ricerca e innovazione per

Profumo: “Attrezzarci per competere”

stimolare la crescita e noi dobbiamo esserci, “attrez-zandoci a livello sistemico per imparare le regole della competizione”. Intanto lo “sforzo comune” per dare riscontro alle domande degli studenti. E della necessità di maggiore investimento sul di-ritto allo studio parla Profu-mo, rispondendo anche così alla contestazione, da parte di realtà studentesche, che lo aveva interrotto proprio all’inizio del suo discorso: “Stimoli rispetto ai problemi –il commento-, su cui dob-biamo riflettere”. Un’ampia pagina dell’intervento del Ministro dedicata alle “città intelligenti”, infrastrutture tecnologiche immateriali che richiedono nuove piattaforme della conoscenza: significativi gli sviluppi nel settore della domotica, e della domotica per anziani, dice Profumo; chiaro il riferimento al proto-collo siglato con la Regione.

Si. C.

L’accento è su uno dei punti che il Rettore Marco Pacetti richiamerà con forza all’inaugurazione dell’Anno accademico e rispetto al quale la Poli-tecnica ha fatto una scelta esplicita, tanto da inserirlo nella bozza del suo nuovo Statuto. Valorizzazione anche economica dei nuovi

Pacetti agli “Incontri”: “Noi, attori di sviluppo”saperi: è la cosiddetta “ter-za missione” dell’universi-tà. Come si attua? Sotto i riflettori degli “Incontri”, un robusto patrimonio di esperienza: brevettazioni, imprese di spin off (“Ne abbiamo attivate più di 30 in questi ultimi anni, un numero altissimo”), partecipazione a parchi e

distretti tecnologici. Con le imprese, insomma, una vicinanza stabile: la Po-litecnica, dice il Rettore ospite della trasmissione di Alceo Moretti (www.youtube.com/GruppoAl-ceoMoretti), tra le prime università in Italia ad isti-tuire un Industrial Liaison Office. “Tutto ciò significa

che non restiamo chiusi dentro la famosa turris eburnea, dove spezziamo il pane della scienza ai nostri studenti senza interessarci di tutto il resto. Al con-trario, siamo convinti che dobbiamo essere attori di sviluppo economico. I cittadini pagano le tasse perché noi si faccia anche questo: la scienza ha un valore se viene messa a disposizione della comuni-tà”. L’ultima “T” dello slo-gan scelto dalla Politecnica delle Marche si riferisce proprio al territorio ed in-dica la volontà di stringere con questo un rapporto di intensa dialettica, “fer-mo restando l’orizzonte mondiale della ricerca, in una doverosa sintesi “glocale”. Inciso di Pa-cetti sul ruolo dell’ateneo come agente di sviluppo nei confronti del sistema locale di appartenenza: forte la collaborazione –addirittura “motore” per il determinante apporto di carattere scientifico e tecnologico- a progetti-bandiera come la longevità

attiva, la domotica, la cre-azione della Macroregione adriatico-jonica. “Sono alcuni degli assi caratte-rizzanti l’azione del nostro governo regionale, che in merito accompagniamo per quanto di nostra com-petenza”. Trasferibilità dei risultati della ricerca, stretta collaborazione con le imprese, dunque più alta spendibilità dei titoli di studio su un “sentiero di vitale progresso” per il territorio. Con realtà marchigiane leader come Indesit, Loccioni, Faam, la Politecnica ha svilup-pato originali progetti per l’inserimento precoce nelle aziende dei migliori talenti studenteschi: “Sono inizia-tive tendenti ad azzerare il tempo tra conseguimento della laurea ed ingres-so nel mondo del lavoro attraverso una sorta di adozione –spiega il Retto-re- degli studenti più bravi, cui sono offerti tirocini pa-gati e rimborso delle tasse prima del conseguimento del titolo”. L’innovazio-ne, dunque, “ha gambe

Da sinistra, il Ministro Profumo e il Governatore Spacca (foto Rillo)

e cervello dei giovani”: innovazione nelle impre-se, come nella pubblica amministrazione, come nell’università. “Solido il nostro bilancio per il 2012, che sarà ancora un anno di investimenti in ricerca, soprattutto per i giovani”. Aumento delle borse di dottorato e degli assegni di ricerca, incremento di fondi per la mobilità inter-nazionale dei dottorandi ed anche per la ricerca libera dei Dipartimenti, dotazioni per i ricercatori neo-assunti ed un piano straordinario per il rinno-vo di apparecchiature di laboratorio. “Ma la ricerca si qualifica soprattutto con le persone che la portano avanti”: investimenti anche per assunzioni di ricer-catori e professori, “so-prattutto nuovi professori associati, con dei progetti molto interessanti –anti-cipa Pacetti agli “Incon-tri”- in un settore di forte interesse per i cittadini: per la sanità abbiamo delle idee brillanti”.

Sil. Cor.

gia della Facoltà di Scienze, sulle “Nuove frontiere nella ricerca scientifica e tecnolo-

gica in mare”. Al termine della cerimonia, la conse-gna dei premi di laurea.

16.378 gli studenti iscritti ai 40 corsi di laurea nell’Anno accademico 2011-2012; di cui 3.894 al 1° anno di corso721 gli iscritti alla Facoltà di Agraria, di cui 180 al 1° anno di corso4.219 gli iscritti alla Facoltà di Economia, di cui 1.087 al 1° anno di corso7.025 gli iscritti alla Facoltà di Ingegneria, di cui 1.565 al 1° anno di corso3.349 gli iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, di cui 752 al 1° anno di corso1.064 gli iscritti alla Facoltà di Scienze, di cui 310 al 1° anno di corso

17.645 il totale della popolazione studentesca, compresi corsi post laurea e master438 gli iscritti alle Scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia394 gli iscritti ai dottorati di ricerca435 gli iscritti ai master e corsi di perfezionamento

3.253 i titoli rilasciati nel 20112.861 laureati95 specializzati145 dottori di ricerca152 master

La popolazione studentesca

Un momento dell’inaugurazione dell’Anno accademico 2011-2012 dell’Università Politecnica delle Marche

Page 6: Marche domani n4 - Maggio

locale a tutela delle imprese e dei consumatori, mediante l’ulteriore sviluppo di tutti gli strumenti individuati dalla legge di riforma delle Camere di commercio in tale ambito, in primis quelli di composizione dei conflitti alternativi alla giustizia or-dinaria”.

prese di cittadini stranieri’, promosso dal ministero del Lavoro e da Unioncamere: si tratta di un’iniziativa che vuole dare un’opportunità concreta agli immigrati che aspirano a diventare im-prenditori, facilitando così l’integrazione economica e culturale”.Identità, turismo e cultura: “Legare lo sviluppo econo-mico del territorio anche alla produzione di cultu-ra, a una propensione alla

6PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Blue economy, Inter-nazionalità e proget-tazione comunita-

ria, Sviluppo sostenibile, Nuove imprenditorialità e competenze, Identità e cultura per lo sviluppo, Regolazione e trasparen-za del mercato: sono gli asset su cui si articola il programma di attività 2012 della Camera di commer-cio di Ancona. Molti gli aspetti in merito approfon-diti dal presidente Rodolfo Giampieri, nel corso della trasmissione “Incontri” di Alceo Moretti (www.youtu-be.com/GruppoAlceoMo-retti). “Abbiamo a cuore il futuro, dunque le strategie devono tenere conto dei giovani, che vanno soste-nuti nell’orientamento e nella creazione d’impresa, rispettando il passato attra-verso il recupero di storie e vocazioni”. E a proposito di tradizione, una sottoline-atura di Giampieri sul bi-centenario, la ricorrenza è dello scorso anno, dell’Ente camerale dorico. Blue economy: “Rafforza-

Gli asset prioritari del programma di attività 2012 della Camera di commercio di Ancona evidenziati dal presidente Rodolfo Giampieri agli “Incontri” di Alceo Moretti

re i rapporti con le asso-ciazioni di categoria, con l’Università, la Regione e gli Enti locali per il rilancio del territorio, riportando la risorsa mare al centro dello sviluppo della città, con evidenti ricadute sotto il profilo turistico”. Giam-pieri sui risultati del turi-smo crocieristico: “Negli ultimi due anni le toccate

di Costa e di Msc hanno portato sul territorio 120 mila persone l’anno e sono persone che, nella maggior parte dei casi, hanno cono-sciuto Ancona e il nostro

territorio, e in molti casi abbiamo creato la voglia di tornare”. Ricordiamo che Ancona si arricchisce di nuovi approdi, a partire dal prossimo primo maggio e fino al 31 ottobre: le navi da crociera che faranno scalo al porto dorico saranno an-che la “Regent” e la “Voya-ger”, che appartengono alla compagnia americana

Voyager/Mariner. Sviluppo sostenibile :

“Fare dello sviluppo soste-nibile e della green economy un modello di competitività e crescita del sistema eco-

nomico locale, fungendo da stimolo ed esempio con la registrazione Emas con-seguita dall’ente e con il bilancio di sostenibilità”.

Internazionalità e proget-tazione comunitaria: “Ren-dere l’internazionalizzazione una leva di sviluppo verso nuovi mercati, svolgendo un ruolo centrale nelle politiche regionali attraverso l’azienda

speciale Marchet, con prioritario coinvolgimento delle Pmi e con offerta di servizi personalizzati, an-che promuovendo l’aggregazione e la creazione di reti d’impresa”.

Nuova impren-ditorialità e nuove competenze: “L’o-biettivo è il soste-gno della nuova imprenditorialità, della creazione di nuove profes-sionalità e della diffusione della cultura di impre-

sa, anche come risposta ai problemi occupazionali rispetto alla crisi in atto, sostenendo i giovani. Parte-ciperemo quest’anno al ‘Pro-getto Start it up-Nuove im-

“Blue economy: lo sviluppo ha gli orizzonti del mare”

“Abbiamo a cuore il futuro, dunque le strategie devono tenere

conto dei giovani, che vanno sostenuti nell’orientamento e nella

creazione d’impresa, rispettando il passato attraverso il recupero

di storie e vocazioni”

Rodolfo Giampieri

Panoramica del porto di Ancona

qualità e al bello capace di incrociare l’innovazione, la ricerca, le nuove frontiere della green economy e il recupero dei tratti identitari del territorio”. Regolazione e trasparenza del mercato: “Consolidare il ruolo della Camera di commercio come authority

Page 7: Marche domani n4 - Maggio

7PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Circa 10,6 milioni di euro di danni eraria-li contestati nel 2011

dalla Procura regionale della Corte dei Conti, con 29 citazioni, 245 sentenze tra pensionistica e responsa-bilità, condanne per 439 mila euro, sequestri per 3,5 milioni di euro e 476 delibere della Sezione di controllo con 27 pronunce di grave irregolarità. Sono i dati resi noti durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario del-la magistratura contabile. Con il Procuratore regionale della Corte dei Conti delle Marche, sezione Giurisdi-zionale, Maurizio Mirabella, facciamo il punto su quanto accaduto nel corso del 2011.

Quali le difficoltà maggio-ri segnalate nell’attività della Procura?

“In linea di massima la Procura non ha grandi diffi-coltà, se non quella della li-mitatezza delle risorse finan-ziarie ed umane. Abbiamo un’ottima collaborazione con le Forze di Polizia (Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia), con le indagini che procedono speditamente nei settori che vengono loro assegnati. La collaborazione è costante e continuativa anche con altri organi dello Stato, come la Regione che fa opportune segnalazioni su eventuali lesioni al bilancio dello Stato. La Corte dei Conti si occupa di perseguire le condotte che possono cre-are danni erariali. Abbiamo una duplice funzione: la pri-ma di controllo di legittimità e collaborativi nei confronti

Intervista al Procuratore regionale della Corte dei Conti delle Marche, sezione Giurisdizionale, Maurizio Mirabella

“Riformare il codice dellamagistratura contabile”

delle amministrazioni e la seconda della funzione re-pressiva, che è in pratica la chiusura del sistema”.

La corruzione è uno dei principali fenomeni da com-battere, in che modo?

“La corruzione si può combattere in diversi modi, non solo sotto l’aspetto re-pressivo, ma anche sotto quello di deterrenza, ovvero un’azione efficace della Pro-cura in merito agli aspetti di cattiva amministrazio-ne. A seguito dell’effetto di deterrenza siamo riusciti a recuperare somme per 433 mila euro, quindi senza an-dare in giudizio. L’azione di deterrenza è efficace”.

La Procura regionale sta rivolgendo una particolare attenzione alle frodi e alle irregolarità in danno del bi-lancio comunitario. Quali gli aspetti da evidenziare?

“Noi perseguiamo le con-dotte sugli sprechi di denaro pubblico a livello nazionale ed europeo; per esempio, nel settore dell’agricoltura accade che i fondi vengono dispersi con un’alterazione

del programma. Una volta la Corte perseguiva solo quelle condotte di danno eraria-le causate dai funzionari o dipendenti dello Stato o di Enti locali legati alle Am-ministrazioni, poi il campo si è allargato e siamo andati a perseguire anche gli agenti, ed ora perseguiamo i privati che, inseriti in un programma comunitario, abbiano pro-dotto degli sprechi di pubbli-che risorse. Quindi, il campo d’azione della Corte è vasto e nel tempo si è sviluppata una giurisprudenza che si può de-finire pretoria. La prudenza e la saggezza dei giudici riesce

a supplire quelle che sono le eventuali limitazioni della legislazione”.

Qual è il punto di rife-rimento della magistratura contabile?

“E’ la sana e corretta gestione delle risorse, perché la Corte svolge un ruolo di servizio e quindi si adopera a sapere come vengono utiliz-zate le risorse pubbliche, un servizio rivolto al cittadino in modo tale che tali risorse vengano impiegate in manie-ra corretta”.

Attività Procura regiona-le: quante le nuove istruttorie avviate nel 2011?

“Un numero rilevante: 1.566 istruttorie. Come Pro-cura, nonostante i mezzi fi-nanziari limitati e un numero ridotto di magistrati qui in servizio, con una scopertura di organico pari al 66,66%, siamo veramente pochi con un carico di lavoro notevole, riusciamo a fare fronte alle necessità”.

Dei 26 atti di citazione emessi, qual è quello che ha procurato un danno maggiore?

“E’ quello del settore Set Aside per un danno di 2.729.789,11 euro relativo a frodi comunitarie poste in essere nel settore Set Aside, con coinvolti 13 soggetti privati destinatari di contri-buti agricoli e tre funzionari pubblici incaricati a gestire le relative pratiche per conto dell’Agenzia per le erogazione in agricoltura; ma non è solo questo il settore che noi moni-toriamo, è grande l’attenzione anche nei settori della sanità e degli appalti, diciamo che al Corte opera a 360°”.

Qual è la durata media delle indagini?

“E’ abbastanza celere, si

attesta sui 736 giorni dall’a-pertura dell’istruttoria, quindi l’attività della Corte è rapida, in genere in un paio di anni si arriva dalla citazione al giudi-zio, questo per merito anche della Guardia di Finanza e dei Carabinieri che svolgono un’attività istruttoria molto precisa e tempestiva”.

Quali gli aspetti più importanti da evidenziare riguardo all’attività investi-gativa?

“E’ da evidenziare l’a-spetto di deterrenza oltre che a quello punitivo, perché l’azione corretta della magi-stratura contabile legittima, anche nei confronti del citta-dino, la funzione giudiziaria stessa dal punto di vista eti-co, questo aspetto educativo ha la sua efficacia”.

Il suo sogno nel cassetto per far migliorare la situazio-ne attuale.

“Potrebbe essere quello della riforma del codice del-la magistratura contabile. Siamo ancora ancorati alla vecchia ed antiquata legisla-zione e quindi abbiamo la necessità di nuovi strumenti”.

Danni erariali per 10,6 milioni di euro contestati nel 2011

Maurizio Mirabella

La figura dell’avvocato secondo il profilo di Stefano Sabatini, che dà seguito al suo excursus attraverso le varie categorie professio-nali. Alla stesura del testo ha collaborato l'avvocato Andrea Dotti.

“Il profondo cambiamen-to cui è sottoposta l’Avvo-catura non è cosa nuova: sono anni che, da più parti, si tenta di scardinarne non solo le fondamenta giuri-dico-economiche ma anche di metterne in discussione la funzione sociale, che, in una nazione civile e moder-na, così come nell’antichità, dovrebbe vedere nella figura dell’avvocato un baluardo di legalità, un difensore dei diritti del cittadino nei con-fronti di uno Stato sem-pre più invasivo della sfera privata e, al giorno d’oggi, nei confronti delle multina-zionali. Il solo sentire che i governi nazionali inseriscono la ‘questione Avvocatura’ all’interno di provvedimenti economici tesi, a loro dire, alla crescita economica di un paese è la dimostrazione di come, sempre più spesso,

Professioni sotto la lente di Stefano Sabatini

‘il diritto venga piegato alle logiche economiche’… ma così non dovrebbe essere.

Prendiamo atto, con un certo sollievo, che non è stata disposta (come più volte ventilato) la libera-lizzazione dell’accesso alla professione: quella, sì, sareb-be stata, davvero, la fine di una delle professioni liberali più antiche dell’umanità: il dover superare un esame, senza previsioni di un numero chiuso, non sembra davvero un ostacolo all’accesso alla professione quanto un sacro-santo sistema di garanzia per la cittadinanza che chi può affiggere una targa con su scritto ‘studio legale’ sappia cosa sia un atto di cita-zione, un Appello… abbia, cioè, i rudimenti minimi ed essenziali per poter tutelare i diritti dei propri assistiti e non diventare lui stesso un problema per i medesimi.

Che tuttavia la professio-ne sia negli anni cambiata e che, forse, sia necessario che cambi ancora è fuori discus-sione. Il vecchio avvocato, barricato nel proprio studio dietro montagne di carte a scrivere atti a penna, è figura ormai consegnata alla storia; ma non basta la tecnologia, non bastano le banche dati di sempre maggiore semplicità di accesso… è necessario che l’Avvocatura prenda atto che il proprio ‘sapere’, se non inserito in un rapporto siner-gico con le altre professioni liberali, è destinato sempre di più a divenire un mero aspetto (non esaustivo) di

una consulenza al ‘consuma-tore’ che deve essere sempre più interdisciplinare, sempre più a 360°, alla luce di una legislazione sempre più com-plessa, macchinosa ed essa stessa interdisciplinare. Ecco allora che anche in realtà come quella marchigiana –da sempre caratterizzata da una certa ritrosia ad assumere modelli esterofili di gestione aziendale- sentiamo nascere l’esigenza di strutture che riuniscano al loro interno tutta la gamma possibile di professionalità di cui possa aver bisogno un’azienda, un privato e, sì, anche un ente pubblico.

Una struttura come que-sta permette numerosi be-nefici pratici: la possibilità, in primis, di avere un unico punto di riferimento profes-sionale, che presenta benefici in termini logistici ma anche di garanzia circa il fatto che una problematica (ma anche una qualunque opportunità) possa essere analizzata e considerata sotto tutti i punti di vista: da quello legale a quello commerciale-fiscale, a quello tecnico, se necessario, a quello finanziario. Da ulti-mo, e non un aspetto di poco conto, il fatto che è possibile rendere consulenze a costi più competitivi, mantenendo alti standard qualitativi: ecco perché una moderna Avvo-catura non può avere paura dell’eliminazione delle tariffe minime, anzi, può trarre da tale innovazione spunti di crescita e di innovazione”.

(3-continua)

Avvocatura: “Opportunitàdall’eliminazione

delle tariffe minime”

Page 8: Marche domani n4 - Maggio

Più di due Italie in sanità”, un sistema che ha “configurazio-

ne molto diversificata” nel nostro Paese: al centro nord “sovrapponibile a quelli dei nostri cugini europei migliori” e cui fanno da “zavorra” le problematiche evidenziate dall’altra metà dello stivale. “Con la regio-nalizzazione si sono poste le basi per importanti innova-zioni e avanzamenti, però si sono anche create differenze notevoli”. Parla per aver “toccato con mano queste velocità diverse”, Antonio Aprile, figura di spicco nel mondo della sanità: già ti-

guenze serie”. La prevenzio-ne un fattore cruciale: fiore all’occhiello di Villa dei Pini, un servizio di check up completo, ma anche per organo, che consente al cittadino di eseguire esami diagnostici e visite cliniche in poche ore, concentrate al massimo nell’arco di una giornata; “Riusciamo ad essere disponibili anche nel fine settimana, il venerdì pomeriggio e il sabato: l’o-biettivo è di personalizzare l’intervento, con risvolti im-portanti –sottolinea Apri-le- circa l’abbattimento dei tempi di attesa durante il ricovero”.

8PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

SILVANA CORICELLImoniere dell’Asur –Azienda sanitaria unica regionale e dell’Inrca –Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ha collaborato con importanti istituzioni in Francia, Svizzera, Au-stria e Germania. Medico con distinzione onirifica di commendatore, attualmente è direttore generale della casa di cura Villa dei Pini di Civitanova Marche. Di recente ospite degli “Incon-tri” di Alceo Moretti (www.youtube.com/GruppoAlceo-Moretti), l’accento di Aprile sui risultati di cui è capace il comparto sanità nella no-stra regione: “Una realtà di cui a volte non ci vantiamo

sufficientemente. E, al di là dei numeri, è il gradimento della popolazione che lo di-mostra”. L’ultimo attestato viene dall’indagine naziona-le condotta dal Ministero della Salute su prestazioni e ricoveri del 2010: promos-se le strutture ospedaliere marchigiane, che si collo-cano sopra la media delle altre regioni per numerosi indicatori. Significativo, fa notare Aprile, il rallenta-mento nelle Marche della ‘mobilità passiva’, quella del cittadino-paziente alla ricerca di soluzioni in altre regioni: un dato che grati-fica “l’operazione condotta da anni” in un percorso

di crescita qualita-tiva; nell’arginare il fenomeno, “co-stosissimo per le casse pubbliche”, il ruolo giocato dal settore privato per la sua flessibilità, “cromosomicamen-te maggiore rispet-to al pubblico”, si argomenta, e con-seguente efficienza organizzativa.

Ampio il ven-taglio delle presta-zioni specialistiche offerte da Villa dei Pini (Gruppo San-to Stefano), strut-tura di rilievo per assetto (232 posti letto, complessiva-

mente, per acuti, sub e post acuzie) e radicamento nel territorio: una reputazione che è cresciuta nel tempo, “in termini strettamente professionali ma anche or-ganizzativi”. A riprova, l’u-tilizzo di équipe ‘itineranti’ sul versante dell’operatività chirurgica: una caratteri-stica della casa di cura di Civitanova, che ha visto ospitato anche un nome di fama mondiale come quello di Erik De Witte per un impianto di protesi all’anca. L’ortopedia uno dei settori di punta della struttura, do-tata anche di un innovativo centro podologico: mul-

tidisciplinare l’approccio, garantito dalla presenza di figure professionali che si occupano in maniera inte-grata della cura del piede. “Vezzo squisitamente latino è quello di privilegiare i so-listi rispetto alle orchestre: noi cerchiamo invece di spingere in senso opposto, perché le problematiche complesse –spiega Aprile- si possono affrontare solo in questo modo. Le patologie del piede rappresentano da un punto di vista epidemio-logico entità importantis-sime; si tratta di disturbi spesso sottovalutati, che possono generare conse-

Antonio Aprile, direttore generale della casa di cura Villa dei Pini (foto in basso)

Già alla guida dell’Asur e

dell’Inrca, una figura di spicco

nel mondo della sanità ospite della

trasmissione: riflettori su un comparto che nelle Marche

riconsegna risultati

ragguardevoli

L’ortopedia uno dei settori di punta della struttura di Civitanova; fiore all’occhiello, anche il servizio di check up completo

Flessibilità e soluzioni integrate: i vocaboli dell’efficienza

Antonio Aprile, direttore generale della casa di cura Villa dei Pini, agli “Incontri” di Alceo Moretti

Page 9: Marche domani n4 - Maggio

loro produzioni: tutto ciò si chiama green economy. Il ministero dello Svilup-po economico –continua l’assessore- ha posto in evidenza in queste setti-mane la questione degli incentivi, mettendoli for-temente in discussione. Di altra opinione è il Ministro dell’Ambiente Clini, che rivendica per il settore misure, seppur ridotte, ma incentivan-ti, proprio per garantire gli obiettivi che legano l’Italia all’Europa e co-munque ad un’economia verde più competitiva. E’ vero anche che lo svilup-po delle rinnovabili legato solo ad alcune forme, come il fotovoltaico a terra, ha trovato grandi resistenze da parte di molti soggetti, non ulti-mi i cittadini, schierati nella difesa del paesaggio. Così è accaduto anche per l’eolico e per alcu-ni impianti a biomasse ed anche all’elettrodotto Fano-Teramo. Occorre

quindi saper indirizzare e regolamentare anche i diversi settori delle rin-novabili, per evitare che investimenti speculativi compromettano una dif-fusione a scala più dif-fusa o addirittura com-promettano una risorsa e un valore quale quello del nostro paesaggio con il risultato, peraltro scon-tato, di incentivare le fonti fossili.

I l rag g i u n g i m e n t o dell’obiettivo del Pro-tocollo di Kyoto e delle successive integrazioni –inciso di Donati- richiede una politica energetica forte, basata sul rispar-mio energetico, l’efficien-za energetica, le fonti rinnovabili, andando ad incidere su tutte le politi-che di settore: l’industria, l’agricoltura, l’edilizia, i trasporti, il turismo, per rendere più forti gli obiet-tivi perseguiti da anni dalla nostra Regione. Le Marche, da sempre atten-te a coniugare la propria crescita economica con la qualità e la sostenibi-lità ambientale e sociale, raccolgono la sfida per il futuro, per continuare ad essere un laboratorio at-tivo della green economy e di eccellenze nel settore energetico”.

9PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

“Sempre più ricercatori e scienziati della comunità internazionale concordano sul fatto che il bilancio delle risorse naturali del pianeta Terra sia entrato in rosso. Su questo scenario hanno influito sia l’au-mento della popolazione che l’incremento dei con-sumi pro capite. La chiave per invertire la tendenza è l’innovazione tecnologica. Grazie ad essa è possibile infatti fare di più consu-mando di meno.

La green economy è

“Green economy, l'alleato su cui puntare”

Gian Mario Spacca, Governatore delle Marche

quindi l’alleato su cui pun-tare, con l’ambizione di dare vita a una nuova ‘rivo-luzione industriale’ capace di innovare le produzioni in chiave etica, sostenibile e rispettosa delle risorse naturali. Per centrare questi obiettivi è d’obbligo abbina-re allo sviluppo delle rinno-vabili e all’efficienza energe-tica il ricorso a strumenti innovativi al servizio della distribuzione, dell’accumulo e dell’utilizzo dell’energia. Il mutamento delle condizioni climatiche e le limitate ri-sorse di combustibile fossile spingono d’altronde a ricer-care un sistema energetico ‘intelligente’, in grado di gestire in modo efficiente tanto le sorgenti di energia tradizionali quanto le fonti rinnovabili. Non possiamo farci trovare impreparati, tantomeno lasciare ad altri competitor internazionali le tante ‘filiere tecnologiche’ che si stanno sviluppando al servizio di questa vi-

Si profila come terza rivoluzione industriale: fondata sull’energia, è la sfida da cogliere per innovare le produzioni in

chiave sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Ma per guadagnare nuove frontiere servono tecnologia ed infrastrutture. Oltre ad un quadro di riferimento in cui elaborare un preciso programma di sviluppo: necessarie politiche di

pianificazione e di controllo, lungo le linee direttrici del risparmio e dell’efficienza

Chiuso il tavolo Stato-Regioni con il Ministero dello Sviluppo economico per la definizione del Burden Sharing, il 15 marzo 2012 sulla Gazzet-ta ufficiale è stato pub-blicato il nuovo decreto che assegna le quote di energia che ciascuna Re-gione dovrà raggiungere per gli obiettivi legati alle politiche europee al 2020. Questo significa che cia-scuna Regione ha come obiettivo l’attuazione di una percentuale di pro-duzione da energia rin-novabile sul totale della quota relativa ai consumi. I risultati fin qui prodotti in relazione agli obiettivi del Piano energetico re-gionale chiedono quindi uno sforzo legato anche a fonti rinnovabili che nelle Marche ad oggi stentano a raggiungere produzioni significative. Infatti, a fronte di una produzione da fotovoltaico che sfiora ormai il 12,3% (tra le più alte quote prodotte in Italia, ha raggiunto una produzione pari a 13 volte quella ipotizza-ta dal Pear), la produ-zione da energia eolica, biomasse, cogenerazione deve ancora assumere il ruolo delineato nel 2005 dal Piano energetico am-bientale regionale. “Deve quindi ripartire –affer-ma l’assessore regionale all’Ambiente e all’Ener-gia, Sandro Donati- una verifica delle politiche per le energie rinnovabili, per l’abbattimento dei gas

Sandro Donati, assessore regionale Ambiente ed Energia

climalteranti, per i cam-biamenti climatici, in una fase in cui è necessario fare una riflessione su quanto avvenuto dall’ap-provazione del Piano energetico regionale nel 2005 ad oggi ed anche e soprattutto in riferimento ad un contesto nazionale in cui gli obiettivi del 20-20-20 risultano ancora più difficili da raggiun-gere. Infatti –spiega Do-nati- l’obiettivo del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili nel 2020 si è ridotto per l’Italia al 17%, mentre in Europa gli standard legati alla riduzione dei gas climal-teranti si stanno raffor-zando e consolidando ben oltre il 20%. Lo dimostra l’attuale crescita, in con-trotendenza, del settore energetico, il più noto della green economy: il 62% della nuova capacità di energia elettrica instal-lata nel 2009 in Europa proveniva da fonti rinno-vabili, mentre nel 2008 la percentuale era del 57% (rapporto “Renewable Energy Snapshots” della Commissione europea); se questa tendenza rimar-rà costante, entro il 2020 circa il 35-40% dell’ener-gia elettrica prodotta pro-verrà da fonti rinnovabili. Affrontare e superare la crisi attuale significa pro-gettare e creare un nuovo modello economico capa-ce di dare risposte alle nuove domande, raffor-zare la coesione sociale e valorizzare i territori e le

Speciale a cura di Silvana Coricelli e Roberto I. Rossi

Verso un’era a zero emissioni

sion. In Italia si registra da qualche anno un notevole incremento del ricorso alla generazione distribuita. Il fotovoltaico, in particolare, ha superato abbondante-mente la fase di nicchia, per affermarsi come una realtà crescente, che ha già oltre-passato la rilevante quota di 13 GW complessivi di potenza installata (di cui 0,8 solo nelle Marche). Per una regione, come la nostra, ai primi posti in Italia per produzione di energia fo-tovoltaica, è fondamentale che il sistema elettrico sia equilibrato e moderno, in grado di gestire e favorire l’autoconsumo attraverso sistemi di smart-home e smart-building. Va creata una convergenza di stra-tegie pubbliche, private e della comunità scientifi-ca, affinché l’Ict suppor-ti efficacemente ogni fase del ciclo energetico, dalla generazione fino all’accu-mulo, al trasporto, alla

distribuzione, alla vendita e, soprattutto, al consumo intelligente di energia. Le vie da perseguire sono le cosiddette smart grid, che consentono la fornitura di servizi affidabili per l’ener-gia elettrica e garantiscono l’equilibrio permanente tra la generazione di energia e la domanda”.

“L’Agenzia regionale per la protezione ambien-tale delle Marche, la sua organizzazione funzionale, la sua gestione tecnica ed amministrativa rappresen-tano oggi, per competenza e capacità, la garanzia per il raggiungimento della ‘mission’ declinata dalla Legge regionale 60 del 1997. Il processo di specia-lizzazione di Dipartimenti provinciali ha consentito di raggiungere l’obiettivo di garantire uniformità comportamentale e meto-dologica su tutto il territo-rio regionale, permettendo una vicinanza diretta alla collettività marchigiana che ormai identifica sta-bilmente l’ambiente, la sua tutela e la sua difesa con l’Arpam. Un riconosci-mento non solo formale, un legame tra la collettività e l’Agenzia che viene quo-tidianamente alimentato dal rapporto costante con gli enti di riferimento, con l’associazionismo ambien-talista e con i cittadini marchigiani. L’Arpam, quindi, consolida la pro-pria attività ma non si fer-

“Regolamentare i diversi settori delle rinnovabili”

“Riflettere su quanto

avvenuto dal 2005, quando è stato approvato

il Pear, ad oggi, soprattutto

considerando il contesto nazionale”

ma ad essa. L’Agenzia è in-fatti direttamente coinvolta nell’Osservatorio epidemio-logico ambientale istituito dalla Regione Marche (per ora unica Regione in Ita-lia), che rende compiuto il nesso tra ambiente e salute nel solco non solo dei pro-grammi regionali ma anche di quanto voluto dall’Oms e dalla Ue. Le ispezioni integrate ambientali volute dal protocollo regionale interforze sulla vigilanza ambientale hanno ricevuto un incremento da parte dell’Arpam e delle altre au-torità ispettive proseguen-do nell’attività di vigilanza derivante dalla esecuzione delle verifiche sulle Aia e industrie Rir. Il Centro regionale amianto, ubicato presso il Dipartimento pro-vinciale Arpam di Pesaro, ha completato la strumen-tazione analitica mediante l’uso di un apposito micro-scopio elettronico Sem con microanalisi, acquisendo una competenza di alta professionalità a supporto dell’Asur e per le indagini chimiche e morfologiche in campo ambientale. L’am-pliarsi dello spettro delle nostre attività e il conse-guente aumento del suo volume chiede ad Arpam di rafforzare l’impegno e di consolidare il legame con la collettività, consci del fatto che solo proce-dendo insieme si possono raggiungere gli obiettivi, fossero anche ambiziosi, che il territorio marchigia-no ci propone quotidiana-mente”.

“Legame forte con la collettività”

Roberto Oreficini, direttore Arpam

Page 10: Marche domani n4 - Maggio

Parte dalle Marche l’idea di una catena di negozi di nuova

concezione, dove siano a portata di mano tutte le soluzioni e i prodotti per vivere a zero emissioni. L’innovativo progetto è di Energy Resources, gruppo

marchigiano leader nel settore delle rinnovabili e della sostenibilità, che di recente ha inaugura-to il primo Zew (Zero Emission Way) Store a Jesi. Ne ha parlato agli “Incontri” di Alceo Mo-retti l ’amministratore

ISABELLA TOMBOLINI

10PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

delegato, Enrico Cappa-nera (www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti): “Zero Emission Way è il nostro motto –ha sottoli-neato–, il negozio di Jesi è il prototipo di quanto vorremmo realizzare in Italia e all’estero: tutto per la casa, l’azienda e la mobilità secondo i princi-pi della sostenibilità”. Un modo per portare le solu-zioni vicino ai cittadini: realizzazione di impianti ad energia rinnovabile, veicoli elettrici, prodotti per la casa come il kit per il risparmio idrico e stru-menti hi-tech per il rispar-mio energetico, alimenti biologici e a chilometro zero. La mobilità elettrica trova molto spazio nello Store, anche se il settore fa fatica a decollare: “Una scelta forse anticipatrice, ma noi ci crediamo, prima o poi esploderà”; un cam-biamento favorito anche da alcune amministrazioni lungimiranti: Cappanera plaude all’iniziativa del Comune di Ancona, che ha incentivato l’uso di mezzi elettrici con contri-buti e park gratuito.Zew Store è una delle novità che vede il Gruppo rilanciare in un contesto dove la crisi si fa senti-re: ai microfoni di Alceo Moretti, Cappanera parla dei progetti all’estero: “Il mercato italiano ha corso

molto, stiamo guardando all’estero, in particola-re a quei Paesi dove il know how italiano è più apprezzato: Bosnia, Ro-

mania, Croazia e Albania”. Energy Resources guarda alle nuove sfide con alle spal-le risultati di rilie-vo. A cominciare dai grandi nomi che hanno scelto l’azienda: Tod’s, Rainbow, Scavolini, iGuz-zini, Ferrari, Autostrade per l’Italia ed anche una coppia di star: Helen Mir-ren (premio Oscar per “The Queen”) e il marito Taylor Hackford (regi-sta di grandi film come “L’avvocato del diavolo” e “Ufficiale e gentiluomo”), che cercavano un partner

qualificato per recuperare in Puglia una masseria del ‘500 secondo i principi della sostenibilità. Un percorso che ha portato

E n e r -gy Re-sources a rap-

presentare una delle voci più autorevoli sulle scena-rio nazionale in tema di sostenibilità: l’azienda è stata chiamata nel febbra-io scorso in una rosa di 20 imprese (tra cui Fiamm e Moncada), ad un in-contro con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, finalizzato all’ela-

borazione di un Piano per un’Italia sostenibile; un incontro positivo secondo Cappanera: “Ho visto una politica nuova, un atteggiamento paritario con gli imprenditori”.Cappanera mostra sod-disfazione anche per un

dato che dimostra nero su bianco la qualità espressa: “Per i 550 impianti foto-voltaici che abbiamo rea-lizzato in cinque anni non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di indennizzo assicurativo, segno che i nostri impianti funziona-no sopra la media della produttività energetica

stimata in fase proget-tuale”.Pur con lo sguardo fuo-ri regione e all’estero, resta stretto il legame con il territorio. La con-correnza? Per Cappanera bisognerebbe collaborare, perché l’obiettivo è comu-

ne: costruire un futuro sostenibile. Ed in merito al sostegno delle banche all’economia del territo-rio, Cappanera riconosce la difficoltà di questo ruolo ma fa anche una richiesta: “Guardiamo a chi esprime innovazione, a chi punta su giovani, idee e futuro”.

Speciale Ambiente Energia

Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources, sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Moretti parla del nuovo progetto: Zew Store, il negozio per chi vuole vivere a zero emissioni

“Guardiamo a chi esprime innovazione”

Lo Zew Store di Jesi

Enrico Cappanera

Page 11: Marche domani n4 - Maggio

11PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

“ C o m e a s s e s s o r e all’Ambiente della Provin-cia di Ancona, a proposito di energia non posso che ribadire quanto sta scritto nel programma Appear (Attuazione provinciale del piano energetico re-gionale) che la Provincia di Ancona ha presentato il 15 marzo scorso. In quel programma, assai vasto in verità, vengono conferma-ti con maggiore dettaglio e puntualità i principi fondamentali affermati nel piano regionale, che sono: favorire il risparmio energetico nell’uso dei combustibili fossili; favo-rire le fonti rinnovabili;

Energia: come generarla e

utilizzarla al meglio

Marcello Mariani Assessore Ambiente Provincia di Ancona

produrre energia non in modo unigenere e concen-trativo, ma differenziato e distribuito sul territorio provinciale. Per questo motivo non vi trova spa-zio nessuna previsione di ulteriori megacentrali ad alta intensità di produ-zione. Il problema della nostra provincia non è quello di avere sempre più energia (già oggi sia-mo esportatori) ma come generarla e utilizzarla al meglio, ossia in modo eco-nomico e non distruttivo per l’ambiente. Si tratta dunque di offrire questo strumento alle politiche correnti. Tradizionalmen-te l’Italia manteneva un accettabile rapporto inten-sità energetica per unità di prodotto, ma a partire dal 2003 è stata scavalcata da quasi tutti i paesi euro-pei. Questo aggravamento dipende non solo dal-la scarsa efficienza nella produzione di merci, ma è anche a causa dell’inef-ficienza nella produzione e distribuzione di energia elettrica. In questi giorni

l’Autorità per l’energia ha deciso di aumentare il co-sto dell’elettricità del 5,8% e prevede un ulteriore aumento del 4% a maggio. Tra le cause dell’aumento è indicata anche quella del costo dell’incentivazione alle energie rinnovabili. Falso problema, perché estrapolato da tutte le altre, e improprie, incen-tivazioni che gravano sulla tariffa. Ma ci sono due osservazioni da fare: gli incentivi sono spesso finiti in operazioni speculative, inoltre la scarsa coerenza degli interventi di mol-ti settori di governo ha prodotto dispersione e ha fatto in modo che non fossero colti appieno i benefici indotti dal nuo-vo indirizzo energetico. In Germania ormai sono arrivati al limite della produzione solare ed eo-lica economica e senza incentivi; e adesso il sole è gratis. Non dipende dun-que dalle fonti, ma dalla qualità delle politiche e da quella delle persone se le cose vanno bene o male”.

Sono 236, su un totale di 239, i Comuni marchigiani che hanno installato sul proprio territorio almeno una tecno-logia da fonti rinnovabili. Di questi Comuni, 234 hanno in-stallato complessivamente 785 MW di solare fotovoltaico.Questo il risultato del rappor-to Comuni rinnovabili 2012, lo studio condotto da Legam-biente -con il contributo di Gse e Sorgenia- che scatta la fotografia dell’energia verde in Italia. Da evidenziare, tra tutte, l’esperienza del Comu-ne di Ascoli Piceno che, in pieno centro storico, ha in-stallato un impianto da 5 kW formato da particolari tegole fotovoltaiche piatte in resina riciclabile che permettono non solo di ridurre l’inquina-mento e i costi in bolletta ma anche di mantenere integre le caratteristiche architettoniche della struttura. L’impian-to occupa una superficie di 50 metri quadri e copre integralmente il fabbisogno energetico dell’abitazione. Grazie alla particolare tariffa incentivante riconosciuta per gli impianti cosiddetti a “ca-ratteristiche innovative” sarà possibile rientrare dei costi in meno di 10 anni.Per restare in tema di fotovol-taico, sono 37 i Comuni che possiedono impianti installati su proprie strutture edilizie con una potenza complessiva di 1.615 KW.Ottimo il dato che riguarda la rimozione di eternit e la sostituzione con il fotovoltai-co: 33,1 MW il risultato di questa operazione.

Rapporto Legambiente Comuni rinnovabili 2012

“La Provincia di Pesaro e Urbino ritiene che la gre-en economy sia un settore strategico su cui investire. Non significa solo energie rinnovabili. E’ anche un nuovo modo di concepire la produzione. E a ciò si colle-gano i temi -contenuti anche nel nostro Piano strategico ‘Provincia 2020: progetti per una comunità più feli-ce’– dell’edilizia sostenibile, costruita con criteri di ef-ficienza energetica. Nuove sfide, anche culturali, delle nostre imprese. In grado di dischiudere, come è già successo, nuovi mercati e nuovi consumatori. Siamo stati tra i primi, mesi fa, a riunire centinaia di operato-ri della green economy del

territorio per spiegare gli effetti del decreto Romani sul taglio degli incentivi, fortemente penalizzanti per lo sviluppo di un settore che garantisce posti di lavoro e investimenti. Negli ulti-mi anni abbiamo intravisto nelle rinnovabili un pezzo di economia nuova. Ma c’è una forte preoccupazione tra chi, come noi, ritiene la green economy un’azione anticrisi, visto che i conti-nui cambiamenti registrati anche a livello normativo creano incertezze e causano non poche difficoltà. Tante aziende si sono riconver-tite o sono nate su questo comparto. E ciò vale per il fotovoltaico, per il solare termico e, a mio parere, dovrebbe valere anche per il resto delle energie. Nel dettaglio sul fotovoltaico, il problema complessivo, a livello nazionale, è quello di pianificare meglio. Pur non escludendo i terreni agricoli, è evidente che dobbiamo concentrarci, come enti pub-blici, sulle aree urbanistica-mente compromesse. Zone in cui, nei piani regolatori, è previsto l’ampliamento di un’area industriale o artigia-nale e dove gli imprenditori

ora chiedono, anche a causa della crisi economica, la riconversione. Nel nostro territorio, un esempio positi-vo è l’impianto a Pole di Ac-qualagna, in un terreno che il piano regolatore prevede-va come zona artigianale ma per il quale è stata chiesta la riconversione in investimen-to solare. Per il fotovoltaico sui tetti, il Piano proposto dalla Provincia di Pesaro e Urbino per scuole, piscine, palestre, parcheggi, che scat-terà dal Campus scolastico di Pesaro, oltre ad essere fondamentale per l’ambiente e per gli studenti e i docenti, potrà consentire di trovare risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici. Ri-guardo all’energia eolica, riteniamo che per una pro-vincia come la nostra la dimensione ottimale sia il mini-eolico, che può essere realizzato in maniera più diffusa, anche con un con-senso maggiore dei territori. E siamo favorevoli a piccoli impianti anche per quanto riguarda le biomasse. Non va dimenticato, infine, il set-tore della geotermia, che nel nostro territorio è ancora poco conosciuta”

Matteo Ricci Presidente Provincia Pesaro e Urbino

In questo scenario, sono 98 i Comuni marchigiani che producono più energia elettri-ca di quella consumata dalle famiglie residenti.Per quanto riguarda l’eo-lico sono 6 i Comuni che hanno installato piccoli e piccolissimi impianti eolici, spesso ad uso dimostrativo o sperimentale. Oltre al già premiato comune di Peglio (PU), fanno girare piccole pale i Comuni di Saltara, Monte Cerigone nel pesarese, Recanati (Mc), Porto San Giorgio (Fm) e Ascoli Pice-no. Passando alle biomasse, sono 29 i Comuni che hanno impianti a biogas, biomasse

solide e bioliquidi. Di questi, sono 9 i Comuni che, grazie a questi impianti, producono più energia elettrica di quella ne-cessaria. Complessivamente, sono 127 i Comuni che grazie ad una o più fonti rinnovabi-li producono più energia di quella necessaria alle famiglie residenti. Sono 43 quelli che invece producono dal 99% al 50% del fabbisogno elettrico delle famiglie.“Lo scenario energetico è radicalmente cambiato in questi anni e i dati di Comuni rinnovabili 2012 confermano l’inarrestabile cambiamento del rapporto tra i cittadini e l’approvvigionamento ener-

Quarchioni: “Obiettivi al 2020 raggiungibili”

E’ una green economy che punta su una genera-zione sempre più distribuita quella che caratterizza le Marche, così come emer-ge dal Rapporto nazionale Legambiente sui Comuni rinnovabili 2012. La nostra regione ha due posizioni di rilievo nella classifica italiana sulla diffusione del-le energie rinnovabili: un quinto posto nel settore della geotermia ed un ottavo posto in quello del solare fotovoltaico. Male, invece, i comparti delle biomasse e dell’idroelettrico, con un picco negativo per l’eolico, dove le Marche si atte-stano al penultimo posto. C’è ancora molto da fare, dunque, anche se non man-cano esempi virtuosi. Due delle 13 province italiane

Solare e geotermia, le Marche alternativeche presentano le migliori esperienze per l’efficacia del mix di tecnologie alternative sono marchigiane: quelle di Macerata e Pesaro Urbino, nei cui territori è installato almeno un impianto per ogni fonte rinnovabile. Ed è in provincia di Macerata il Comune che occupa il 22° posto (primo marchigiano) nella classifica dei primi 50 per il solare fotovoltaico sui tetti: Castelsantangelo sul Nera. Interessante anche il risultato ottenuto dal Comune di Castelfidardo (An), che con il fotovoltaico sui tetti riesce a coprire il 70,8% dei fabbisogni ener-getici familiari. E ancora: ad Ancona, in un’ex area degradata della zona portua-le, è stato realizzato un im-pianto fotovoltaico da 3.200

kW che consente di evitare annualmente l’immissione di oltre 600 tonnellate di CO2 nell’atmosfera; mentre nel centro storico di Ascoli Piceno è stato collocato un impianto da 5 kW realizzato con particolari tegole foto-voltaiche che permettono di ridurre l’inquinamento ed i costi di bolletta, mantenen-do integre le caratteristiche architettoniche della strut-tura. Da segnalare anche il Comune di Apiro (Mc), provvisto di un impian-to di teleriscaldamento che utilizza cippato, quello di Maiolati Spontini (An), tra i primi 20 Comuni del biogas elettrico, ed un quinto posto registrato dalle Marche per numero di impianti di grande idroelettrico.

Rosemary Martarelli

Nelle rinnovabili un pezzo di

economia nuova

Speciale Ambiente Energia

getico –commentano Luigino Quarchioni e Franca Poli, rispettivamente presidente e responsabile scientifica di Legambiente Marche-. La generazione inizia ad esse-re realmente distribuita sul territorio e nelle nostre case ma il Rapporto ci dice che possiamo fare ancora meglio e crescere ancora. I numeri e le esperienze presentate dimostrano come gli obiettivi fissati dall’Unione europea per l’energia e il clima al 2020 siano assolutamente raggiungibili, ma anche come la green economy rappresenti la chiave più efficace per uscire dalla crisi. ”.

Da quasi quarant’anni il complesso ipogeo di Fra-sassi è uno dei luoghi più visitati e interessanti della nostra provincia. Oltre alle ricerche speleologiche e scientifiche, le Grotte negli ultimi anni hanno accol-to speri-m e n t a -zioni in c a m p o e n o l o -g i c o e musicale. “ D o p o a t t e n t e verifiche e con il r i spe t to d o v u t o a d u n o scenario m e r av i -glioso e delicato che la natura ha creato in milioni di anni, oggi –annunciava la presidente della Provin-cia, Patrizia Casagrande, durante la presentazione dell’evento alla stampa nazionale- anche il teatro entra nella grotta del ven-to, grazie a un’idea dell’at-trice jesina Lucia Bendia e alla regia di Henning Brockhaus. Proprio per salvaguardarne l’ecosiste-ma, nelle Grotte di Fra-sassi saranno accolti solo 300 spettatori per ciascuna replica dello spettacolo”.

Le notti bianche è il titolo della messinscena tratta dall’omonimo ro-manzo breve di Dosto-evskij, le cui ultime re-

Cultura & ambiente: “Le notti bianche” nel tempo sospeso

delle Grotte di Frasassi

La presentazione dell’evento alla stampa nazionale

pliche sono previste alle 19.30 e alle 21.30 di do-menica 29 aprile.

All’interno della gran-de sala ipogea, nel tempo sospeso delle notti prive di buio di San Pietroburgo, Nasten’ka e Feodor vivono

un pos-s i b i l e i n i -z io d i s t o r i a d’amo-re. Una s t o r i a d a i c o n -t o r n i onirici e sfug-g e n t i quanto il pas-

saggio dalla notte al gior-no, in certi periodi dell’an-no a quelle latitudini.

Il pubblico segue lo svolgersi dell’intima vicen-da spostandosi di fronte alle quattro postazioni che costituiscono l’essenziale scenografia dello spetta-colo, raccontavano i due attori protagonisti dello spettacolo, Lucia Bendia e Francesco Bonomo, du-rante la conferenza stampa romana a cui prendevano parte anche il presidente del Consorzio Frasassi , gen. Filiberto Cecchi, il sindaco di Genga, Giusep-pe Medardoni, e il regista in collegamento skype dal Comunale di Bologna dove debuttava con Jacob Lenz.

Page 12: Marche domani n4 - Maggio

12PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomaniSpeciale Ambiente Energia

“Secondo la norma vi-gente, ai fini della valuta-zione della qualità dell’a-ria, gli strumenti conosciti-vi sono: misurazioni in siti fissi; misure indicative in punti del territorio diversi dai siti della rete di riferi-mento; tecniche di model-lizzazione e stima obiettiva dei campi di concentrazio-ne degli inquinanti.

Le prescriz ioni re-gionali (Dgr n. 1304 del 03/10/2011) ai Comuni partono da dati che po-trebbero non essere utiliz-zati al meglio, considerato che non vengono eseguite valutazioni critiche circa i superamenti registrati, i quali non sempre e solo de-rivano, come è nella nostra esperienza, da fenomeni in stretta correlazione con il luogo di misura (attività, traffico e quant’altro). In assenza di un approccio integrato per l’interpreta-zione dei valori registrati

Le Pm10 e le prescrizioni regionali ai Comuni

dalle centraline, le misure preventive per il conteni-mento del Pm10 potreb-bero risultare inefficaci. In più ambienti ci si domanda se le limitazioni al traffico, in aree piccole come sono le nostre, abbiano prodotto significativi buoni risultati. Ci si chiede anche quanto siano dimostrati i benefici attesi rispetto alle ovvie problematiche che devono e dovranno affrontare le imprese operanti nei terri-tori, in particolare quelle con rapporti più diretti con il centro delle città. E’ nostra convinzione che l’obiettivo primario della Regione non è soltanto quello di emanare ordi-nanze restrittive da parte dei Comuni, ma il fermo impegno ai dettami del D. Lgs 155/2010, con partico-lare riferimento all’utilizzo di modelli matematici che rappresentano il principale strumento per la descrizio-ne della qualità dell’aria di un territorio nello spazio e nel tempo. Solo dopo le risultanze delle simulazioni

modellistiche, da eseguire sulla base delle sorgenti regionali e dei dati storici delle centraline di monito-raggio provinciali, assieme ai dati reali sul ‘peso’ delle diverse sorgenti, si avrebbe l’opportunità di prendere in esame un programma di risanamento invece di una serie di provvedimenti contingenti, che hanno una durata temporale (dal 15 dicembre 2011 al 30 aprile 2012), ma che, fino a quan-do la problematica non sarà affrontata nella giusta ottica, con tutta probabilità saranno prolungati".

Giovedi 3 maggio, alle ore 9.30 alla Rotonda a Mare di Senigallia, Igien-studio, in collaborazione con il Comune di Jesi, pre-senterà il Progetto di ana-lisi della qualità dell’aria nel territorio comunale di Jesi, alla luce delle tra-sformazioni previste con l’approvazione del piano at-tuativo dell’Area produttiva ecologicamente attrezzata (Apea) denominata Zipa Verde.

Cosmari è il Consorzio obbligatorio smaltimento rifiuti della provincia di Macerata. Sono soci tutti i 57 Comuni maceratesi che costituiscono l’Ambito territoriale ottimale (Ato) n. 3. Il Consorzio, presieduto da Daniele Sparvoli e diret-to da Giuseppe Giampaoli, eroga servizi di: raccolta stradale mediante mezzi monoperatore e raccolta porta a porta; selezione dell’indifferenziato in im-pianto, con il recupero e la produzione di energia elettrica mediante termova-lorizzatore; trasformazione della frazione organica in compost di qualità presso gli impianti consortili; ge-stione diretta delle discari-che di appoggio; impianto di selezione manuale del multimateriale leggero; ge-stione dei centri di raccolta; progettazione e avvio delle riciclerie. Tutti i rifiuti rac-colti e recuperati vengono conferiti ai consorzi di filie-ra per il riciclo. Il Cosmari ha ottenuto la certificazione ambientale Iso 14001 e la

registrazione Emas. Attualmente è attivo in 39 Comuni (a cui vanno aggiunti Mon-tecassiano e Pollenza) il servizio di raccolta differenziata domicilia-re “Porta a porta”, che nei prossimi mesi verrà ampliato ad altri Comu-ni maceratesi dell’area montana e quindi con caratteristiche sia terri-toriali che sociali molto particolari, tra cui Fiumi-nata. Il Cosmari, oggi, è una delle più importanti aziende regionali e insieme alla Sintegra, società di proprietà Cosmari, conta circa 40 milioni di euro di produzione e oltre 300 dipendenti. La condivisione delle scelte operate, in piena sintonia con i Comuni soci, l’affidabilità dimostrata in oltre venti anni di attività e gestione diretta degli im-pianti e dei servizi hanno consentito al Consorzio di raggiungere traguardi molto ambiziosi che oggi vengono riconosciuti anche a livello italiano, come il Premio

nazionale di Legambiente conferito quale Consorzio che applica un sistema di qualità nella raccolta domi-ciliare dei rifiuti organici ed il Premio di “Consorzio ri-ciclone delle Marche”, con-ferito, praticamente, ogni anno. In questo 2012 gli investimenti previsti sono di oltre 20 milioni e prevedono diversi interventi migliorati-vi tecnologici e funzionali sia dell’impiantistica che di supporto alle realtà più virtuose nella raccolta dif-ferenziata. Nel 2011 la per-centuale su base provinciale della raccolta differenziata è salita al 69,67%, facendo registrare nel mese di mar-zo 2012 quota 71,65% ed aumentando in confronto al 2010 di ben 3 punti per-centuali (anno 2010/69,67%; anno 2009/50,42%; anno 2008/39,04%;) con molti Comuni che, grazie al “Por-ta a porta”, abitualmente superano l’80% di raccolta differenziata.

Costantino Ricci, presidente Igienstudio srl

Qualità nella raccoltae nella trasformazione

Cosmari, Consorzio smaltimento rifiuti provincia Macerata

Sarà presentato il 12 mag-gio, nell’area Eventi del Fano Yacht Festival, il prototipo della prima eco imbarcazione di seconda generazione che rispetta l’ambiente e favorisce l’accesso ai diversamente abili.

Fano Yacht Festival, arriva la prima eco imbarcazioneL’avvio del progetto di co-struzione, realizzato secondo gli indirizzi di Eco Design (direttiva 2005/32/CE) della Comunità europea, era stato annunciato nell’edizione FYF del 2011; il varo è previsto

per la fine del 2013 e in oc-casione dell’edizione 2014 del Fano Yacht Festival saranno possibili le prove a mare del prototipo. L’evento di presen-tazione rappresenta il primo passo di Ena (Ecodesign per

la nautica), il progetto strate-gico cofinanziato dall’Unione europea che prevede l’introdu-zione di criteri innovativi per il rispetto dei canoni di sviluppo sostenibile nella costruzione di imbarcazioni da diporto.

Page 13: Marche domani n4 - Maggio

Speciale Ambiente Energia 13PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

Michele AmbrosiniPresidente Banca Marche

P

“Il tema dello sviluppo sostenibile rientra nei com-piti di un istituto territo-riale come Banca Marche che, da anni, ha intrapreso un percorso orientato alla tutela ambientale. L’impe-gno di Banca Marche si è realizzato sia attraverso il finanziamento di im-pianti per la produzione di energia rinnovabile, sia attraverso la produzione diretta di energia solare, ma dando anche grande importanza alla riduzione dei consumi. In questi ulti-mi anni Banca Marche ha finanziato l’installazione di

Il nostro impegno in un percorso

di ecosostenibilitàcirca 750 impianti che uti-lizzano energie rinnovabili, principalmente impianti fotovoltaici realizzati da privati ed imprese, erogan-do quasi cento milioni di euro, a cui si aggiungono i 140 milioni di euro con-cessi dalla società con-trollata Medio Leasing. Il successivo passo di Banca Marche in questo percorso di ecosostenibilità è stato investire direttamente nella produzione di energia at-traverso l’utilizzo di fonti rinnovabili e negli interven-ti di risparmio energetico. Banca Marche ha inaugu-rato nell’aprile del 2011 gli impianti fotovoltaici realizzati nelle sedi di Jesi e di Macerata e il nuovo impianto di cogenerazione/trigenerazione della sede di Jesi. Nel complesso le nuo-ve opere ci garantiscono una produzione di energia elettrica pari ad oltre due milioni di kWh l’anno, equivalente a un risparmio di oltre 623 tonnellate di CO2 non emesse nell’aria. L’investimento economico

per la realizzazione di tutti i nuovi impianti è stato pari a circa tre milioni di euro. Sempre nel palazzo che ospita la direzione generale di Jesi è stato effettuato, per il momento solo su un piano, un intervento di dimmerizzazione, cioè di ri-sparmio energetico, che ha comportato la sostituzione di tutte le plafoniere e la posa di centraline e sen-sori in grado di spegnere automaticamente le luci nel caso in cui non siano presenti persone nelle varie stanze. Le nuove centraline sono in grado anche di regolare automaticamente l’illuminazione, a seconda dell’intensità della luce naturale che entra dalle finestre. Nell’ingresso e nella zona bar della sede di Jesi sono stati inoltre installati due Leaf Meter, cioè due misuratori di so-stenibilità ambientale, che monitorano in tempo reale le prestazioni degli impian-ti realizzati in termini di produzione di energia ter-mica ed elettrica e di CO2 non emessa in ambiente. Ci siamo anche dotati di un’auto elettrica utilizzata dal nostro personale per le trasferte e per promuove-re, nel corso delle diverse iniziative sponsorizzate da Banca Marche, l’utilizzo di energie rinnovabili”.

Antonio AngeliniSegretario confederale Cisl Marche

Infrastrutture per chi opera nel campo delle nuove energie

“Il modello produttivo e di consumo che ci ha accompagnato per decenni è diventato insostenibile, in termini di costi econo-mici, di qualità della vita e di competitività per il nostro Paese e non solo. L’aumento dei prezzi delle materie prime, il costo del-lo smaltimento dei rifiuti e l’aumento della spesa sa-nitaria per l’inquinamento prodotto impongono l’ado-zione di un nuovo modello di sviluppo ispirato alla sostenibilità. È una scelta economica, ancor prima che etica, soprattutto per le aree, come la nostra, caratterizzate da una for-te presenza dell’industria manifatturiera. Un settore produttivo che può recupe-rare competitività in una nuova fase di sviluppo, an-che occupazionale, se deci-de di investire in tecnologie

efficienti ed innovative. È necessario che la Regione e gli Enti locali adottino una politica industriale incenti-vante rispetto all’efficienza energetica, individuando obiettivi quantitativi di risparmio e soprattutto affrontando il tema con un approccio integrato che investa tutti i settori: il trasporto, l’edilizia, l’illu-minazione, la gestione dei rifiuti, la ricerca nel campo delle energie rinnovabili, la produzione di beni di consumo, ecc.; magari ini-ziando dall’efficientamento degli edifici di proprietà pubblica. Da un’analisi della Cisl Marche, nell’am-bito del territorio regionale emergono alcune realtà industriali che operano nel campo delle nuove energie competendo nel merca-to anche internazionale; spesso si tratta di piccole imprese che potrebbero incrementare le loro atti-vità se fossero sostenute da un sistema infrastrut-turale adeguato: penso,

ad esempio, ad un centro di ricerca per il settore, a strumenti di sostegno all’internazionalizzazione, alla creazione di un di-stretto marchigiano per le energie rinnovabili. Per la Cisl diventa determinante stimolare la relazione tra imprese che hanno specifi-che competenze e favorire una filiera per la produzio-ne di componentistica nei diversi settori (fotovoltai-co, biomasse, eolico) per essere più competitivi sul mercato e generare nuova occupazione. Da qui al 2020 le energie rinnovabili promettono di generare in Italia 250 mila nuovi posti di lavoro, attivando investi-menti per 100 miliardi; le Marche potrebbero creare le condizioni per giocare un ruolo importante in tale prospettiva; dovranno però essere capaci di attivare un contesto in cui politica, banche, imprese e società civile condividano un pro-getto e responsabilmente lo portino avanti”.

Page 14: Marche domani n4 - Maggio

14PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

FIERA DI PESARO

22-30GIUGNO

2012

PESARO 2012GINNASTICA IN FESTA

Comunedi Pesaro

Provinciadi Pesaro e Urbino

�������������� ������������������������ ������� !���"�

Page 15: Marche domani n4 - Maggio

15PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomaniMARCHEdomani

Completati i lavori di bonifica da amianto nella ex sede dell’Ente al centro del capoluogo regionale

Provincia di Ancona:

torna il Palazzo di Vetro

ROBERTO I. ROSSI

Torna il Palazzo di Vetro della Provincia di Ancona. Lo scorso

4 aprile si sono conclusi i lavori di bonifica da amian-to della ex sede dell’Ente anconetano. A chiudere il cantiere è stato il consorzio milanese Cosint, che nel giugno 2009 si è aggiudicato l’appalto con l’offerta econo-micamente più vantaggiosa.“Restituiamo al capoluo-go –ha dichiarato Patrizia Casagrande, presidente della Provincia di Ancona- una struttura ripulita, bonifica-ta e sicura nel cuore della città, con una recinzione esterna che la proteggerà dal degrado”. Inserito in un tessuto urbano ad alta densità abitativa, il palazzo è composto da sette piani, di cui uno interrato, ha una pianta rettangolare lunga 45 metri e larga 22 metri. La sua superficie complessiva è di novemila metri quadrati. La bonifica, da sei milioni di euro, è iniziata nel maggio del 2010 ed ha riguardato una superficie complessiva di 22.500 metri quadrati, con 283 mila chilogram-mi di amianto conferiti in discarica. “Un lavoro ad alto rischio –ha precisato la Casagrande- affidato a un consorzio di provata esperienza, per il quale la Provincia di Ancona si è avvalsa della professionalità tecnica del dipartimento di Energetica dell’Università Politecnica delle Marche, affidando la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza al profes-sor Francesco Corvaro”. “Nel corso del periodo di bonifica della struttura –ha evidenziato la Casagrande- è stato attivato un grande impegno e promossa una grande responsabilità per la Provincia di Ancona, nei confronti sia dei cittadini che dei lavoratori all’interno del cantiere. Il buon esito

dell’operazione-bonifica in centro è stato garantito dal doppio guscio di protezione del Palazzo durante i lavori e, soprattutto, dalle migliaia di monitoraggi e controlli ambientali all’interno e all’e-sterno del cantiere, operati dalla ditta appaltatrice ogni giorno, dall’Arpam e dall’A-

sur”. “Un ringraziamento particolare –ha concluso la Casagrande- lo rivolgo all’assessore al Bilancio del nostro Ente, Eliana Maioli-ni, per la puntualità con cui ha seguito i lavori, all’inge-gnere Paolo Manarini -Capo Dipartimento Lavori pubbli-ci della Provincia- ed ai suoi

collaboratori per il rigore assicurato a tutte le fasi della bonifica, e, soprattutto a tutti i cittadini di Ancona per aver capito il senso e le ragioni dell’intera operazio-ne senza mai protestare”. Considerata l’importanza dei lavori svolti al Palazzo di Vetro per garantire una

sicurezza sanitaria, altret-tanto importante è sapere come sarà il futuro delle Province in Italia, visto che la struttura dorica potrebbe essere ceduta a vari tipi di possibili acquirenti. Quindi, che futuro avranno le Pro-vince? “Siamo passati –ha precisato la Casagrande- dalla sospensione all’idea del riordino e questo ci impone di continuare a ragionare in termini di sobrietà e di concretezza, ipotizzando un

rientro degli uffici in questa struttura. Ora il dibattuto, a livello nazionale, è anco-ra aperto. Comunque, allo stato attuale le Province non saranno più soppresse ma verranno riordinate. Se andrà avanti tale disegno già a settembre si potrebbe votare per il nuovo Consiglio provinciale. Sono certa che nel decreto ‘CrescItalia’ mol-te delle funzioni svolte nel tempo dalla nostra Provincia saranno mantenute”.

Ferretti Custom Line, brand del Gruppo Ferretti attivo nella produzione di maxi yacht in vetroresina da 26 a 38 metri, lo scorso 21 marzo ha organizzato il varo del Custom Line 112’ Next, imbarcazione di 34 metri di categoria planante e ventottesimo esempla-re della serie di imbarcazioni di 112 piedi. La cerimonia del varo ha avuto luogo nel can-tiere del Gruppo ad Ancona con il tradizionale battesimo con la bottiglia di champagne in-franta sulla chi-glia: un giorno speciale per il varo del nuovo maxi yacht, il 21 marzo ha segnato anche l’inizio ufficiale della stagione nautica 2012. Insieme ai vertici aziendali, tra cui Lamberto Tacoli, Chief Sales & Mar-keting Officer del Gruppo Ferretti, erano presenti al varo anche gli armatori del nuovo 112’ Next: la società cinese di real estate Xanadu South China Sea. Il 112’ Next avrà infatti un utilizzo particolare, sarà una delle attrazioni a disposizione degli ospiti del lussuosissi-

Il nuovo maxi yacht 112’ Next

Il varo organizzato da Ferretti Custom Line nel giorno d’avvio della stagione nautica 2012; cerimonia nel cantiere dorico

mo complesso immobiliare e turistico di Xanadu South China Sea, in costruzio-ne sull’isola di Hainan, e sarà anche uno dei più grandi maxi yacht di un cantiere europeo a solcare le acque cinesi. L’imbar-cazione assumerà quindi un ruolo di primo piano

nel garantire un valore aggiunto alla struttura che sarà uno dei più importanti resort del Sud della Cina, composto da un hotel 5 stelle, numerose splendide ville, un centro Spa, un centro per le conferenze, una pista di atterraggio per gli elicotteri e una marina privata. L’isola di Hainan, con la sua lussureggiante

natura incontaminata, è oggi considerata la migliore destinazione turistica per la nuova élite della terra del sol levante.

Il 112’ Next è una vera e propria villa sul mare, con oltre 34 metri di lunghezza e 7 di larghezza, ampi spazi sottocoperta ed all’aperto,

suite armatoriale sul ponte principale e quattro grandi cabine ospiti con grandi finestre open view sul mare. 112’ Next dispone inoltre di sistemi di entertainment di ultima generazione, oltre a un sistema di monitoraggio e controllo all’avanguar-dia. I due motori Mtu da 2.775 Mhp permettono di raggiungere la velocità mas-

sima di 26 nodi. Il comfort di bordo è garantito dai 4 stabilizzatori Mitsubishi Arg (Anti RollingGyro),

In alto, a sinistra, un momento della visita; qui sopra, un’immagine del Palazzo di Vetro

montati nella sala macchi-ne, in grado di ridurre fino al 50% il rollio dell’imbar-cazione.

Un momento del varo del maxi yacht 112' Next

La presidentePatrizia Casagrande:

“Restituiamo alla città una struttura ripulita e sicura,

a seguito dell’impegno da noi assunto; si sono

ben compresi il senso e le ragioni dell’intera

operazione, nessuna protesta c’è stata”

“Una cerimonia di ele-vato aspetto comporta-mentale, a riconoscenza dei vari aspetti della me-ritocrazia: un cammino alla ricerca della virtù”. E’ quanto ha dichiarato il Prefetto di Ancona, Paolo Orrei, nel dare avvio alla cerimonia di consegna dei Diplomi dell’Ordine “Al Merito della Repubbli-ca italiana”, conferiti dal presidente della Repubbli-ca, Giorgio Napolitano, ai cittadini benemeriti della provincia di Ancona.

Ordine al Merito: s’in-tende, generalmente, un’o-norificenza –civile o mili-tare– istituita per premiare quei cittadini di uno Sta-to che si distinguano per meriti scientifici, artistici, sportivi e culturali, e che si ritiene abbiano contribuito a dare lustro alla Nazione d’appartenenza.

Questi i cittadini pre-miati: Bartolomeo Maria Cafagna (Commendatore); Sergio Cingolani (Commen-

I Diplomi dell’Ordine al Merito

Alla Prefettura di Ancona

datore); Antonio Savarese (Commendatore); Carlo Mariotti (Commendatore); Liviano Marino (Ufficiale); Francesco Recchia (Uffi-ciale); Domenico Zingaro (Ufficiale); Gabriele Baldelli (Cavaliere); Stefano Baldoni (Cavaliere); Paolo Baler-cia (Cavaliere); Gianluca Brilli (Cavaliere); Antonio Esposito (Cavaliere); Fulvio Nicolò Furia (Cavaliere); Roberto Gasparini (Cava-liere); Paolo Maria Gusella (Cavaliere); Sergio Lucesoli (Cavaliere); Tiziana Mura (Cavaliere); Carlo Rossolini (Cavaliere); Serena Severini (Cavaliere); Paolo Valla (Cavaliere); Livio Scattolini (Cavaliere); Luciano Bano (Cavaliere); Giovanni Fal-cioni (Cavaliere); Salvatore Amato (Cavaliere); Luigia Monaco (Cavaliere); San-dro Barcaglioni (Cavaliere); Mauro Frattesi (Cavaliere); Antonio Montinaro (Ca-valiere); Marco Scorrano (Cavaliere).

Roberto I. Rossi

Page 16: Marche domani n4 - Maggio

16PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

Vola l’export delle Marche, grazie a Verdicchio, Rosso

Piceno, biologici e au-toctoni freschi di Docg, come la nuova docg Of-fida Pecorino, presentata, di recente, alla 46a edi-zione di Vinitaly a Vero-na. A confronto con gli ultimi dati Assoenologi, l’export regionale 2011 è cresciuto più del doppio

rispetto alla media na-zionale: con 45,7 milioni di euro in valore, vini marchigiani hanno infatti registrato un +10% (dati Coldiretti) sul 2010, con-tro una media Italia di +4,2% (dati Assoenologi). A trainare la crescita, il Verdicchio “vino bianco dell’anno 2011” e terzo vino bianco più esportato al mondo: con 7,5 milioni

di bottiglie esportate su 14 milioni prodotte (pari al 78% delle Doc e Docg della regione) e 22 mi-lioni di euro di fatturato nel 2011 (+2% sul 2010) rappresenta l’eccellenza vitivinicola e la versatilità delle Marche in tutto il mondo. Ma si affacciano sul mercato estero anche vini come il Rosso Conero o il Piceno, che, grazie

Vinitaly: Marche, vola l’export

La Regione alla 46a edizione della fiera di Verona, con la partecipazione di 107 espositori, 200 vini in degustazione e il debutto della nuova Docg Offida Pecorino. A trainare la crescita è il Verdicchio

L’orgoglio enologico marchigiano a partire dal-la 46a edizione di Vinitaly, svoltasi a fine marzo alla fiera di Verona, sta facen-do il giro di tutto il nostro Bel Paese, e proseguirà a farlo in modo tanto originale quanto capillare attraverso un francobollo che celebra uno dei vini d’eccellenza delle Marche: la Vernaccia di Serrapetro-na Docg, pregiato e raro spumante rosso, unico al mondo a subire ben tre fermentazioni. “Un riconoscimento di grande importanza –ha dichiarato Adriano Marucci, sinda-co di Serrapetrona- per

Un francobollo celebra la Vernaccia di Serrapetrona Docg

un’eccellenza enologica inestricabilmente legata al territorio e di cui è di-ventata uno dei maggiori simboli”. Il francobollo sulla Vernaccia è stato posto in circolazione dalle Poste italiane in un milio-ne di pezzi e sta facendo

parte della serie tematica “Made in Italy–Eccellenze eno-gastronomiche d’I-talia–Il Vino Docg” che per il 2012 sarà dedicata a solo 15 Docg di tutta Italia, riunite in un unico foglio a raccogliere tutti i 15 esemplari filatelici, autoadesivi e del valore di 60 centesimi. I franco-bolli e i prodotti filateli-ci sono posti in vendita presso tutti gli Uffici po-stali, gli Sportelli filatelici del territorio nazionale, gli “Spazio filatelia” di Roma, Milano, Venezia, Napoli, Trieste, Torino e sul sito internet www.poste.it.

ad una profondità gusto-olfattiva e prezzi molto concorrenziali, seguono la scia del Brunello di Montalcino. Grandi vini di punta dall’ottimo rapporto qua-lità-prezzo e una grande varietà di autoctoni dalla forte identità territoriale sono la carta vincente di una regione sempre più apprezzata dall’estero, come dimostra la cresci-ta in valore dell’export marchigiano su mercati consolidati come la Ger-mania (+15% sul 2010) e gli Usa (+12%), ma an-che sull’emergente Asia (+22%). Ed è proprio per promuovere queste ec-cellenze che la Regione Marche è stata presente al Vinitaly, con 107 espositori (tra consorzi, cantine e produttori) e una terrazza con degustazioni ‘live non stop’ di più di 200 vini. Un brindisi particolare lo ha meritato la nuova Docg, il Pecorino di Offida, carat-teristico del Piceno, che ha debuttato a Vinitaly.Tra le iniziative, la pre-sentaz ione de l nuovo francobollo della serie di Poste Italiane “Made In Italy, eccellenze eno-gastronomiche d’Italia”,

dedicato alla Vernaccia di Serrapetrona Docg, l’unico spumante rosso fermenta-to tre volte. Focus, inoltre, sulla presen-tazione della Selezione in-ter naz iona le vini da pesce, o rg a n i z z at a d a l l ’ I s t i t u t o m arch ig ia no di Tutela vini (Imt) e in pro-gramma dal 9 all’11 maggio sulla Riviera de l Conero . Con il Rosso Conero le Marche sono, inoltre, state protagoniste della degustazione a cura di Civiltà del bere, “La nascita del Mito-Giovani

Docg italiane”. Giacimenti preziosi sono stati scoperti anche attraverso i “Profili sensoriali delle Denomina-

zioni”, il nuovo vademe-cum Imt per conoscere caratteristiche organolet-tiche di ogni vino e il suo legame con il territorio.

Il Vinitaly in una delle sue edizioni

Page 17: Marche domani n4 - Maggio

questo incari-co. Il leasing è un settore strategico per le banche, in quanto può affiancare ed appoggiare lo sviluppo eco-nomico”.

MAGGIO 2012 MARCHEdomani

“Soltanto verso la fine del 2012 si potrà intravvedere qualche timido segnale di ripresa nel Pil delle Marche. Anche se non se ne può essere certi, un lieve rim-balzo potrebbe portare ad una crescita dello 0,6%”. Lo ha affermato Giorgio Arfa-ras, giornalista economico e collaboratore del Centro di Ricerca “Einaudi”, nel com-mentare il periodo successivo a “La crisi che non passa”, il volume che contiene il “XVI Rapporto sull’Economia glo-bale e l’Italia”, realizzato dal Centro di Ricerca e Documen-tazione “Luigi Einaudi” di Torino, con il sostegno del Gruppo Ubi-Banca Popolare di Ancona. “Dalla crisi –ha evidenziato Arfaras-, inizia-ta nell’estate del 2007, sarà difficile uscire prima che siano passati alcuni anni. E per tornare ai livelli del Pil di allora (6,6%), ce ne vorranno altri sette-otto e saranno indispensabili tutta una serie di interventi e prov-vedimenti, molti dei quali sono già iniziati, ma che dovranno trovare continuità e condivisione”.

Il rapporto è stato pre-sentato nel corso di un con-vegno all’Esagono di Jesi; al dibattito gli interventi del presidente della Banca Popolare di Ancona, Corrado Mariotti, dal professor Gior-gio Arfaras e dal professor Ilario Favaretto, ordinario di Economia applicata all’U-

niversità di Urbino. “Dalla crisi si uscirà –ha precisato Mariotti- se si saprà met-tere in campo idee nuove e capacità di investimento, pensando però a consolidare le aziende, senza lasciarsi andare ad una finanza di basso profilo speculativo. C’è forte il bisogno di politiche governative di sostegno alle imprese, anche se nella nostra regione –grazie allo studio di valutazione ‘Trend Marche’, avviato in collaborazione con la Ubi-Banca Popolare di Ancona– abbiamo raccolto un dato, sul 2011, incorag-giante che ci consente di affermare che già il 30% delle nostre piccole e medie im-prese ha ripreso ad investire nell’innovazione, seppure in un momento di difficoltà”.

Alla presentazione del volume, che approfondisce i temi della internaziona-lizzazione e della macro-economia, anche alla luce degli sconvolgimenti politici ed economici avvenuti nei Paesi Arabi a sud del Me-diterraneo e in Giappone, hanno contribuito grandi studiosi dell’economia del nostro Paese, come Mario Deaglio, Anna Caffarena, Giorgio S. Frankel, Gabriele Guggiola, Giuseppe Monateri e Giuseppe Russo, oltre allo stesso Giorgio Arfaras. Il Rapporto nasce dalla colla-borazione tra Centro Einaudi e Ubi-Banca ed è pubblicato da Guerini e Associati.

La ricerca, il trasferi-mento tecnologico e di conoscenza, in questo

difficile momento di crisi e in questo particolare contesto competitivo, sono fattori di crescita determinanti. Inve-stimenti in questi settori sono oggi più che mai necessari per affrontare le grandi sfide future e per gettare le basi di uno sviluppo stabile e sostenibile. Per questi motivi abbiamo stabilito una col-laborazione con due grandi enti di ricerca nazionali ed internazionali come l’Infn-Istituto nazionale di fisica nucleare ed il Cern-Centro europeo ricerche nucleari, i cui esperti e scienziati si sono confrontati con noi. Si tratta di una grande opportunità per il sistema Marche: per i giovani che si costruisco-no una prospettiva, per le piccole imprese che devono competere nel mondo, per i cittadini che cercano una migliore qualità della vita, per le istituzioni che devono assicurare i servizi, l’opportu-nità offerta dalla tecnologia è irrinunciabile”. E’ quanto ha affermato il Governatore Gian Mario Spacca nel corso del seminario “Ricerca e tec-nologia di frontiera, un’oppor-tunità per il sistema Marche”, organizzato dalla Regione alla Loggia dei Mercanti di Ancona, in collaborazione con il Cern e l’Infn. In occa-sione dell'appuntamento, la Regione Marche e l’Infn han-

Collaborazioni della Regione con il Cern e l’Infn; seminario nel capoluogo. Spacca: “Opportunità per il sistema Marche”

no sottoscritto un protocollo d’intesa progettuale in cui si impegnano a collaborare al fine di sviluppare la capacità tecnologica ed innovativa del sistema produttivo, con atten-zione particolare ai problemi di crescita tecnologica delle imprese di minori dimensioni.

Nel corso del seminario, Spacca ha illustrato i più importanti progetti regiona-li nel settore: tra il 2008 e il 2011 la Regione per la ricerca, l'innovazione ed il trasferimento tecnologico ha attivato 538 milioni di euro di investimenti e 141 milioni di euro di incentivi agevolan-do 1.618 progetti. A questi vanno aggiunti i progetti per costruire un’economia della conoscenza, incrementare la qualità del lavoro, accrescere la competitività del sistema economico marchigiano ai quali sono state destinate il 53% delle risorse comples-sive della politica regionale unitaria Marche 2007-2013 (Fondi Fse, Fesr, Fas, Psr,

Fep), con 683 milioni di euro e il sostegno allo sviluppo con funzione anti-crisi, insieme alle politiche per il credi-to, l’internazionalizzazione, le infrastrutture materiali. Nell’ambito dell’Agenda digi-tale Marche, infine, sono stati investiti 46 milioni di euro in Ict (tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione) in infrastrutture materiali. “Lo scopo di questo strumen-to di programmazione - ha spiegato Spacca-, di cui anche l’Italia e le Marche si sono dotate, è quello di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazio-ne e della comunicazione per eliminare il digital divi-de rispetto agli altri Paesi”. In particolare, nel prossi-mo futuro le Marche, grazie all’avvio delle collaborazioni strategiche con Cern e Infn, si concentreranno su una serie di nuovi progetti strategici: progetto ‘Cloud computing’, da avviare nel corso del 2012, per la realizzazione di una

infrastruttura di computing e sviluppo dei relativi workflow con servizi innovativi a ser-vizio di cittadini, famiglie, imprese ed istituzioni della comunità regionale; progetto ‘Casa intelligente per la longe-vità attiva’, con progettazione e sviluppo di tecnologie avan-zate; sviluppo di un distretto ad alta tecnologia per la longe-vità attiva (Ambient assisted living) e di progetti per smart cities and communities (città e comunità intelligenti) con l’utilizzo spinto di piattafor-me avanzate Ict, anche con il sostegno del Miur; valo-rizzazione del capitale umano destinato alla ricerca, attraver-so progetti di collaborazione con il mondo universitario per l’alta formazione e lo scambio con centri di ricer-ca internazionale; sviluppo di conoscenze e progetti nei campi delle nuove tecnologie di frontiera (nanotecnologie e sensoristica), della ricerca energetica, del social housing, dei nuovi materiali.

Ancora un importante riconoscimento per Giam-paolo Giampaoli: l’impren-ditore dolciario è stato in-fatti nominato consigliere di UniCredit Leasing Spa, società del Gruppo UniCre-dit che opera in 18 diversi Paesi, prima realtà del set-tore in Europa ad offrire

un servizio a livello globale. Giampaoli farà parte anche dell’Audit, l’orga-no di controllo del leasing; “Sono ono-rato –ha commen-tato- che si sia scel-to un imprenditore marchigiano per

Giampaoli consigliere UniCredit Leasing

Innovare, la sfida “Mettere in campo idee nuove”

Ubi-Banca Popolare di Ancona,Rapporto Centro Einaudi

Page 18: Marche domani n4 - Maggio

18PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

Cari amici, ripartiamo da questa terra mar-chigiana con la forza

dell’Eucarestia in una co-stante osmosi tra il mistero che celebriamo e gli ambiti del nostro quotidiano”. Si apre con queste parole di Benedetto XVI, rivolte ai pel-legrini giunti ad Ancona da tutta Italia per la celebrazione eucaristica conclusiva del XXV Congresso eucaristico nazionale svoltosi nelle Mar-che nel mese di luglio 2011, il documento approvato dalla Conferenza episcopale mar-chigiana che accompagnerà l’itinerario verso il II Con-vegno ecclesiale regionale, in programma dal 22 al 24 novembre 2013 ad Ancona e Loreto, che vedrà coinvolte tutte e tredici le Diocesi della regione. Il tema al centro della riflessione dl Convegno è “Alzati e va’… Vivere e trasmettere oggi la fede nelle Marche”. Per la cronaca, il primo Convegno si è svol-

to nel 1993 sul tema della “Nuova evangelizzazione”. La Conferenza episcopale marchigiana ha elaborato ed approvato uno specifico documento intitolato “Con la forza dell’Eucarestica: dal Congresso eucaristico nazionale al Convegno ec-clesiale regionale”, nel quale si delineano gli sviluppi dei contenuti e delle riflessioni del Cen nella prospettiva del Congresso ecclesiale 2013. Nel corso di una recente conferenza stampa sono sta-ti illustrati l’Itinerario, gli obiettivi, i temi e il docu-mento sull’eredità del XXV

ROBERTO I. ROSSI

“Trovare vie nuove per trasmettere la fede, soprattutto ai giovani”

Presentato il II Convegno ecclesiale marchigiano, in programma dal 22 al 24 novembre 2013 ad Ancona e Loreto, presieduto dall’Arcivescovo Metropolita di Fermo, Monsignor Luigi Conti, sul tema: “Alzati e va’…”

La preghiera

per le Chiese della

regioneO Dio nostro Padre,

in te è la sorgente della vita. Tu ci hai amato per primo e hai inviato a noi il Salvatore e lo Spirito Santo spalancando per tutti noi la porta della fede. Guarda con amore le Chiese delle Marche e rendi salda la fede del tuo popolo affinché in ogni evento della storia sappia lasciarci educa-re dalla tua Parola e rendere gloria alla tua opera di salvezza.

Rendici custodi del tuo amore

Cristo Gesù, Signo-re nostro, senza di Te non possiamo far nulla. Tu ci hai scelti e ci hai chiamato amici: rendici tuoi discepoli, credenti e credibili , capaci di amare Te e i fratel l i come tu ci ami. Come i l Padre ha mandato Te, così Tu oggi dici a ciascuno di noi “alza-ti e va’…”, donaci di camminare con tutti, vicini e lontani, alla luce della tua Parola e del tuo amore crocifis-so, nella gioia della tua resurrezione.

Rendici discepoli del tuo amore

Spirito Santo, nostro Consolatore, da Te pro-viene ogni forza e grazia per vivere e trasmettere il dono della fede. Tu sei la luce che ci guida nel cammino: illumina i nostri passi nel presente e nel futuro. Tu sei al voce che parla al nostro cuore, rendici autentici testimoni del Vangelo, ricolmaci del desiderio di annunciare Gesù a coloro che cercano la speranza e il senso della vita.

Rendici annunciatori del tuo amore

Signore, Dio nostro, Tu ci hai dato Maria, Ve rg i n e d i L o r e t o , come Madre e patro-na, come educatr ice sapiente come luminoso modello di adesione a Te. Raccoglici nella sua e nostra casa, affinché formiamo una sola fa-mifgl ia , luogo santo in cui la tua Parola si compie e il tuo volto si rivela.

Rendici testimoni del tuo amore

Amen.

Nascerà a Recanati il “Museo dell’Emigra-zione marchigiana nel mondo”. La scelta, da parte della Giunta re-gionale, è arrivata dopo un attento esame delle proposte presentate, sia sotto l’aspetto tecnico che logistico, e dopo aver effettuato specifici sopralluoghi. “Era ne-cessario –spiega l’asses-sore regionale all’Emi-grazione, Luca Marco-ni– individuare una sede idonea e funzionalmente rispondente alle neces-sità di allestimento del Museo, dotata di servizi e personale adeguato, che potesse provvedere alla gestione del museo senza alcun onere, pre-sente e futuro, a carico dell’Amministrazione re-gionale, facendosi forza, con il coordinamento re-

Il Museo dell’Emigrazione marchigiana nel mondo nascerà a Recanati

gionale, di tutte le incom-benze per la costituzione, l’allestimento, la cura e il mantenimento, nonché la valorizzazione e la pro-m o z i o n e del museo stesso”.

Tr a l e varie pro-poste pre-sentate da p a r t e d i A m m i n i -s t r a z i o n i c o m u n a l i delle Pro-vince mar-chigiane, la scelta è rica-duta su Villa Colloredo Mels di Recanati, che già ospita i Musei civici cittadini ed è per que-sto dotata di personale qualificato e sufficiente ad assicurare la corretta gestione dei servizi e del-le attività programmate.

Da sinistra, il Duomo di San Ciriaco di Ancona e la Cattedrale di Loreto

“Con i suoi 200 metri quadrati disponibili –continua Marconi- è la sede ideale per accogliere subito e in maniera per-

m a n e n t e i l Museo del l ’Emi-g r a z i o -n e M a r -c h i g i a n a senza bi-sogno d i interventi di manu-t e n z i o n e o ristrut-turazione

e relativi costi”.Scopo del Museo è di

riconoscere, conservare e diffondere l’alto valore storico, culturale e socia-le rappresentato dall’e-migrazione marchigiana nel mondo, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni.

Congresso eucaristico e gli eventi programmati in vista del II Convegno ecclesiale marchigiano. All’incontro con i media hanno parte-cipato: il presidente della Cem, Monsignor Luigi Conti, Arcivescovo Metropolita di Fermo, l’Arcivescovo Me-tropolita di Ancona-Osino Monsignor Edoardo Meni-chelli, il Vescovo di Mace-rata-Tolentino-Recanati-Cin-goli-Treia Monsignor Claudio Giuliodori, coordinatore del

Convegno 2013 e i l professor Giancarlo Ga-leazzi, direttore dell’Istituto su-periore di Scienze religiose “Lumen gentium” di An-cona e membro de l Comitato preparatorio del II Convegno ec-clesiale marchi-giano. “In vista del II Conve-gno ecclesiale –ha evidenziato Monsignor Con-ti- intendiamo lanciare un mes-saggio alle nostre

Chiese affinché siano sempre missionarie e capaci di obbe-dire alla voce dello Spirito che dice ancora una volta ‘Alzati e va’…’. Il problema di oggi è di proporre la fede soprattutto alle nuove generazioni”. L’impegno è di far conoscere le nostre Chie-se trovando vie nuove per la trasmissione della fede”. “Un evento –ha sottolineato Monsignor Giuliodori- che sarà improntato sulla di-vulgazione degli interessi di tutta la vita della nostra società. Il 2013 sarà un pe-riodo particolare improntato sull’Anno della fede indetto

dal Santo Padre Benedetto XVI a cinquant’anni dall’ini-zio del Consiglio ecumenico Vaticano II. Al II Convegno ecclesiale parteciperanno ol-tre 700 delegati. Per tale evento abbiamo preparato una preghiera (che è possi-bile leggere in questa pagina, ndr.)) per tutte le Chiese delle Marche”. Monsignor Menichelli ha poi esposto i punti salienti della lettera pa-storale elaborata dai Vescovi delle Diocesi marchigiane, citando in partenza le indica-zioni della lettera apostolica Porta Fidei “con cui il Papa Benedetto XVI ci invita a mettere in luce con sempre

maggiore evidenza la gioia e il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo”. Monsignor Menichelli ha poi detto che “il cammino fatto dalle nostre Chiese nei venti anni che ci separano dal I Convegno svoltosi nel 1993, non può che spronarci alla fiducia e alla speranza nel futuro. Guardiamo a questa opportunità di crescita co-mune offerta dal Convegno con umiltà e spirito di ser-vizio, come popolo sacer-dotale e profetico. Possiamo camminare insieme, alzando lo sguardo verso l’alto per riconoscere che il Signore ci dà anche la forza per poter

attuare ciò che chiede. Queste le ragioni di un rinnovato coraggio e di una profonda fiducia. Confidiamo sulla preghiera di tutti e in partico-lare dei monasteri di clausura e dei malati”. Infine, l’inter-vento del professor Galeazzi: Il II Convegno vuol essere una riflessione che si apre all’esterno in una dimen-sione di dialogo. La nostra Chiesa sa lanciare le sfide che vengono dal Vangelo. Le risorse da valorizzare e sulle quali impegnarsi per la loro diffusione sono la familiari-tà, il lavoro e l’educazione, aspetti basilari per costruire una positiva realtà”.

L’Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo, Monsignor Edoardo Menichelli: “Come popolo sacerdotale e profetico, guardiamo con umiltà e spirito di servizio all’opportunità di crescita comune offerta dall’evento”

Recanati

Page 19: Marche domani n4 - Maggio

19PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

ROSEMARY MARTARELLISettima edizione di

Portonovo eventi-Due gior-ni per il Salesi: al via la kermesse di solidarietà promossa dall’associazione Patronesse e che avrà luo-go, come di consueto, nella suggestiva baia, a partire dal 30 aprile per conclu-dersi il primo maggio. Un programma ricco di mu-sica e spettacoli grazie al sostegno di partner e arti-sti che appoggiano insieme all’associazione Patronesse la causa del Sale-s i . L’ o -b i e t t i v o d a r ag -giungere quest’an-no con-siste nel raccoglie-re fondi per l ’al-lestimen-to di un nuovo spazio a misura di bambini, adatto ad ospitare i piccoli de-genti prima del ricove-ro urgente nel reparto di neuropsichiatria infantile. La struttura sarà rivolta principalmente a pazienti in età evolutiva (prima e seconda infanzia e adole-scenza) colpiti da disturbi acuti della condotta (com-presa quella alimentare), da scompensi somatopsi-chici e/o crolli psicotici, da sindromi ansioso depres-sive, da tentati suicidi, da

Due giorniper il Salesi

Torna a Portonovo la kermesse di solidarietà

maltrattamenti ed abusi. Nel nuovo ambiente sarà quindi garantito un moni-toraggio costante e stretta sorveglianza dei pazienti. La sera del 30 aprile si terrà all’interno dell’hotel Excelsior La Fonte una cena di solidarietà, anima-ta da musica e spettacoli, mentre il primo maggio, a partire dalla tarda mat-tinata, si susseguiranno performance artistiche, esibizioni musicali e mo-

stre nel lato di s p i a g -gia nei p r e s -s i d e l M o l o . A n c o -ra una volta le P at ro -n e s s e f a r a n -

no appello proprio alla ge-nerosità di privati e azien-de per sostenere le attività dell’associazione in questo difficile momento econo-mico e assicurare così la buona riuscita dell’evento per centrare l’obiettivo. La manifestazione, patrocina-ta da Regione (assessorato Pari opportunità), Comu-ne (assessorato Politiche giovanili) e Provincia (as-sessorato Politiche sociali), ha la direzione artistica e logistica di Anna Vitale e Roberto Franco Saraceni.

Da circa quattro mesi anche le Marche sono passate al di-

gitale terrestre: un cambia-mento che ha rivoluzionato l’organizzazione delle tele-visioni locali. Ne abbiamo parlato con Osvaldo Boni, direttore di Tv Centro Mar-che, l’emittente regionale più seguita (dati Auditel).Quali conseguenze sta avendo questo passaggio?“Innanzitutto dobbiamo parlare di frequenze: l’Eu-ropa ne ha assegnate 25 co-ordinate all’Italia, e queste sono state prese tutte dalle televisioni nazionali. Per le tv locali si è ripiegato sulle frequenze non coordinate, ovvero in sovrapposizio-ne con quelle assegnate ad altri Paesi comunitari. Tv Centro Marche usufruisce delle frequenze slave, e ciò significa un continuo rischio di interferenze che rende altamente precaria la vita della nostra stessa emittente. Inoltre, quando i legittimi proprietari di quelle fre-quenze ne avranno bisogno, saremo noi a dover chiudere, dato che usiamo frequenze non nostre. Consideriamo poi che le frequenze asse-gnate alle Marche saran-no presto utilizzate anche dall’Abruzzo, che sta per

effettuare lo switch-off. Se saranno utilizzate le nostre frequenze, avremo ulteriori e seri problemi di sovrap-posizione. Tengo comunque a dire che il digitale è anche una grande opportunità, che può offrire numerose possibilità di sviluppo. Una frequenza, infatti, può con-tenere 5-10 diversi canali, e ciò consente ad un editore di moltiplicare il suo potere o anche di affittare qualche canale ottenendone ricavi. Ci muoviamo comunque in un ambito complesso, fitto di normative e di leggi a livello europeo”.Con il digitale si è moltipli-cata l’offerta dei programmi. Come può una tv locale re-stare a galla in questo mare magnum? “Io credo che alla globaliz-zazione mediatica si rispon-da con una forte spinta sul territorio e sugli aspetti lo-cali. Certo, lo switch-off ha permesso alla nostra emit-tente di essere vista come le tv nazionali, con le quali è finalmente stato superato l’atavico gap. Non solo: Tv Centro Marche si vede in lin-gua italiana anche in tutti gli Stati Uniti e in Canada, dove è presente una forte rappre-sentanza di marchigiani, e le nostre trasmissioni sono seguitissime. Ma, ripeto, a fronte di questo cambia-mento globale, dobbiamo superare la nostra funzione generalista e puntare sul lo-

cale. La nostra emittente sta andando in questa direzione, avvicinandosi sempre di più ad una tv all news. Attual-mente facciamo cinque edizioni del nostro tele-giornale, tut-te in diretta”. Ma come è possibile vedere Tv Centro Marche negli Usa e in Canada?“A t t r ave r s o u n megacavo, posto nell’Oceano Atlan-tico, che dall’Eu-ropa arriva negli States e in Cana-d a , P a e s i dove alcune società pren-dono e dif-fondono i ca-nali che sono attivabili tramite il megacavo nelle loro piattaforme del digitale terrestre”. Il passaggio al digitale si è inserito in un periodo di forte difficoltà economica e di conseguente calo degli investimenti. E’ cambiato qualcosa per Tv Centro Mar-che dal punto di vista dei contratti pubblicitari?“Con lo switch-off ci aspet-tavamo una naturale con-trazione degli ascolti e dei fatturati. Però la nostra emittente ha chiuso bene i suoi conti anche nel 2011, e devo dire che nei primi tre mesi del 2012 non abbiamo registrato ripercussioni sul

fatturato pubblicitario. Ov-viamente non ci sono più i grandi budget su cui si poteva contare, per esempio, dieci anni fa. Ora i con-tratti sono di valore molto più basso, ma in compenso il mercato è diventato più ampio, con un aumentato numero di clienti. Quello in corso è un anno di tran-sizione, in cui ci si deve riorganizzare per dare nuovi stimoli al mercato”.

(Intervista del 12 aprile 2012)

sta direzione,empre di più ews. Attual-

mo cinque

sibile vederearche negliada?

u n osto tlan-

Eu-

“La risposta al digitale: territorio e all news”

Intervista con Osvaldo Boni, direttore Tv Centro Marche

Page 20: Marche domani n4 - Maggio

mente. Affacciati verso l’esterno gli spazi dedicati ai ragazzi, in modo che si possano utilizzare anche per attività di animazione e di lettura all’aperto. Il complesso di San France-sco è stato scelto per la sua posizione strategica, nel cuore della città, da sempre luogo di ritrovo soprattutto dei giovani.

Al Polo di San Fran-cesco la Regione ha desti-nato 1,7 milioni di euro di fondi Fas (Fondo aree sottoutilizzate); “Questo progetto –sottolineatura di Spacca– è la restituzio-ne alla città di Fabriano di quanto dovuto dopo il terremoto. I fondi per la ricostruzione post sisma del 1997, infatti, per il capitolo dei beni culturali furono utilizzati su tutto il territorio regionale e così una parte del patri-monio storico-architetto-nico fabrianese, distrutto dal terremoto, non si poté allora recuperare. A quest’area, che soffre oggi di un’alta percentuale di disoccupazione (il 20%), abbiamo potuto ora destinare i fondi Fas. E grazie a questo progetto possiamo rilanciare una zona che deve ricostruire il proprio tessuto sociale, soprattutto attraverso i giovani”.

Il progetto del nuovo polo bibliotecario e delle

arti visive è stato inserito tra le priorità strategiche del programma operativo Fas delle Marche. Fabria-no, grazie al nuovo polo bibliotecario, entrerà a far parte di un più ampio network della conoscenza multimediale che vuo-le mettere in rete simili esperienze in tutte le Marche: la biblioteca di Maiolati, per esempio, o quella di San Giovanni di Pesaro, che rappresentano esperienze positivamente collaudate. Una rete di strutture permanenti e temporanee su tutto il territorio regionale, che continuerà in futuro ad ampliare le proprie ma-glie, per la divulgazione culturale e la promozione di iniziative.

Un centro di incon-tro multimediale ma anche e soprat-

tutto un luogo di aggre-gazione per i giovani. Un mix di cultura ed eventi in grado di restituire alla comunità fabrianese, in particolare ai ragazzi, uno spazio di incontro nel cuore della città. Tutto questo è il nuovo Polo bibliotecario e delle arti visive nel complesso di San Francesco. Una struttura voluta e pensata sia come centro cultura-le d’avanguardia, grazie all’utilizzo di nuove tec-nologie multimediali, sia come punto di incontro e di creatività per i giova-ni, inserendosi nella più ampia strategia regionale di diversificazione delle iniziative nell’entroterra montano, con l’attivazio-ne di investimenti rivolti alle nuove generazioni. All’inaugurazione del polo fabrianese ha par-tecipato il Governatore Gian Mario Spacca: l’ac-cento sull’importanza del progetto, “capace di offri-re alla comunità fabriane-se un luogo qualificato di incontro e socializzazione e di restituire al centro storico il ruolo di cuo-re pulsante della città”. Determinante, inciso del presidente, investire sul capitale umano, oggi più che mai; “I giovani sono

20PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

Con Maraviglia viaggio nel Rinascimento della città ideale

he mai; I giovani sono

Solidarietà e cultura

Ancona si prepara ad accogliere gli Stadio (a lato nella foto di Ales-sandra Tisato). Il celebre gruppo sarà nella Dorica il 27 aprile per la secon-da tappa nazionale del “Diamanti e caramelle tour” al Teatro delle Muse (ore 21). Scopo dell’ini-ziativa: aiutare i bisognosi e raccogliere fondi per l’ospedale Salesi per la realizzazione di nuove strutture, l’acquisto di nuovi macchinari o per ottimizzare l’assistenza ai piccoli degenti e alle loro famiglie. L’incasso della serata sarà quindi

Gli Stadio il 27 aprile fanno tappa al Massimo di Ancona per sostenere

la causa del Salesidevoluto interamente all’associazione Patronesse del Salesi e alla Mensa del Povero. Un’iniziativa volu-ta e sostenuta dall’azienda Edilcost di Luigi Catalano e patrocinata dal Comune di Ancona. Si attendono persone da tutto il centro Italia per assistere alla performance dello stori-co gruppo capitanato da Gaetano Curreri, che sarà in tour fino a novembre in molte città della peni-sola. “Siamo sempre grati a chi dimostra sensibilità verso la causa del Salesi e delle persone bisognose di aiuto”, commenta la pre-

L’irresistibile verve co-mica di Pippo Santonasta-so (nella foto) protagonista dell’appuntamento della rassegna Concerti aperitivo del Carlino in calendario giovedì 26 aprile (ore 21) all’Aula Magna d’Ateneo di Ancona. “Lirikabaret” titolo dello spettacolo,

“Lirikabaret”: Pippo Santonastaso protagonista dei Concerti aperitivo

che vedrà Santonastaso guidare gli spettatori in un percorso musicale in cui spiccano celebri romanze, duetti e canzoni d’auto-re interpretati da Mauro Pagano, tenore, e Susie Georgiadis, soprano, con l’accompagnamento piani-stico di Angiolina Sensale. Con autoironia e uno sguardo attento agli italici pregi e difetti, il popolare attore saprà trascinare il pubblico in uno spettacolo coinvolgente ed interattivo, con aneddoti, gag e sce-nette. Lo spettacolo vedrà la partecipazione della ballerina Claudia Minozzi.

A Fabriano il nuovo polo bibliotecario

e delle arti visive nel

complesso di San Francesco:

un importante centro di

aggregazione

Dove i giovani si incontrano

il futuro: offrendo loro luoghi che nutrono e incentivano la progettua-lità e lo scambio di idee, investiamo sul domani. Il progetto è pensato infatti soprattutto per i giovani fabrianesi che potranno beneficiare di un nuovo centro di aggregazione in cui la loro creativi-tà sia salvaguardata e valorizzata, in cui vivere da protagonisti eventi, in cui proporre progetti. Un luogo di incontro in pieno centro, caratteri-stica che lo arricchisce ulteriormente”.

Il progetto interviene sulla biblioteca, arric-chendola di alti servizi informativi, culturali e ricreativi: Informagiova-ni, spazi espositivi, sale per riunioni ed eventi, Internet point, emeroteca, mediateca, un bar che comunica direttamente con l’atrio di ingresso alla biblioteca, un corti-le per attività all’aperto soprattutto per i più piccoli. Funzionale ad una piena e interattiva fruizione l’organizzazio-ne degli spazi: a fare da “filtro” tra la biblioteca e la piazza del Comune è il Loggiato di San Fran-cesco, storico luogo di incontro tra i ragazzi con cui, grazie alle vetrate, è stata pensata la possibi-lità di dialogare visiva-

Progetto di solidarietà e cultura a sostegno della Fondazione dell’Ospedale Salesi, i Concerti aperiti-vo del Carlino, direttore artistico Deborah Vico, in questa nona edizione si propongono come obiet-tivo l’acquisto della Nirs (Near Infrared Spec-troscopy), strumento di monitoraggio che permette di misurare lo stato di ossigenazione cerebrale per il reparto di Terapia intensiva neonatale di Ancona, uno dei reparti di neonatologia più grandi e con bassa mortalità neo-natale d’Italia.

sidente dell’associazione Patronesse, Milena Fiore. Il concerto benefico nel capoluogo sarà presentato dal giornalista Rai Paolo Notari; una serata ricca di emozioni visto che gli Sta-dio festeggiano nel 2012 trent’anni di carriera. Info prevendite: 07152525.

Cinquemilasettecen-to serate l’anno per un totale di 304 eventi, di cui la metà di nuova produzione, 45 milio-ni di euro investiti, un pubblico medio di oltre 400 mila persone e circa 1.400 lavoratori impie-gati, a vario titolo, nel settore. Questi alcuni dei dati raccolti nel primo censimento dei soggetti ed eventi dello spettacolo dal vivo nelle Marche, recentemente presentati dall’assessore regiona-le alla Cultura Pietro Marcolini e dal coordi-natore del lavoro Renato Pasqualetti. L’iniziativa, ideata e sostenuta dalla Regione Marche, rientra nel progetto naziona-le Orma (Osservatorio delle risorse e dei mer-cati dell’arte), che si sta sviluppando su tutto il territorio italiano. Censiti i soggetti pubblici e, tra i privati, tutti quelli aderenti al Consorzio Marche Spettacolo, gli enti che ricevono anche contributi regionali ed i più significativi per dimensione e tipologia di eventi organizzati. “Si tratta dei primi dati generali –ha commentato Marcolini-. Nel corso del 2012 questi dati saranno elaborati per territori, ge-neri di spettacolo, budget utilizzati ed altri para-metri. Siamo comunque di fronte ad una delle ricerche più dettagliate in tutto il Paese”. Intan-to è emerso un quadro vivace e dinamico dello spettacolo dal vivo mar-chigiano, dove Ancona la fa da padrona, svet-tando tra le province per numero di sedi artistiche. Il capoluogo ha, inoltre, il primato della produ-zione di spettacoli (45%),

con netto distacco dalla seconda (Macerata con il 28%). E la Dorica è in cima alla classifica anche per la concentrazione di soggetti privati: ben il 39%; seguono Macerata (24%), Pesaro Urbino e Ascoli Piceno (entram-be 14%), e Fermo (9%). La natura giuridica di questi soggetti è per lo più quella di associazione riconosciuta (39%), cui fanno seguito la fonda-zione (33%), l’associa-zione non riconosciuta (11%), la società di capitale (11%) e l’azienda speciale (6%). Sul fronte dei contributi pubblici (che incidono per il 42%), il 2010 ha registrato un calo di finanziamenti rispetto all’anno prece-dente (euro 18.984.953 contro 19.121.198 del 2009), mentre l’autofi-nanziamento è aumentato di due punti percentuali (dal 47% del 2009 al 49% del 2010). Aumentato di quasi un milione di euro il totale dei costi riferito ai soggetti privati per il 2010 (euro 45.838.865, di cui oltre 30 milioni classificabili come costi artistici). Per quanto riguarda i ricavi 2010 dei soggetti dello spettacolo dal vivo, il 43% proviene da contributi pubblici (a maggioranza statali e comunali), il 22% dai biglietti, l’8% dai priva-ti, il 5% dagli sponsor e il 22% da altre entrate. Sotto la lente del censi-mento, che ha mostrato una leggera flessione del pubblico per l’anno 2010 rispetto al biennio precedente, anche i costi per le sedi amministrative e dello spettacolo e le ore dedicate al lavoro dagli addetti a questo settore.

Rosemary Martarelli

Le Marche dello spettacolo dal vivo

Ecco i numeri del primo censimento regionale di settore

E’ primavera d’arte ad Urbino, città emblema del Rinascimento italiano. E

l’occasione è di quelle da non perdere: la mo-stra “La città ideale”, ospitata al Palazzo Ducale fino all’8 luglio. Un’esposizione di

richiamo internazionale che ha registrato oltre 4 mila visitatori nei soli primi cin-

que giorni di apertura, e il cui successo è destinato ad eguagliare quello della mostra dedicata a Raffaello nel 2009.

Un vero e proprio viaggio nel Rinascimento attraverso i luoghi e le opere che lo perpe-tuano: un viaggio cui il tour operator marchigiano Ma-raviglia Travellers’ Company dedica delle offerte ad hoc,

pensate per coniugare arte, tradizione e buona tavola.

Si può scegliere tra un soggiorno di due notti in un resort di lusso nelle campagne urbinati, con spa, piscina, oasi faunistica privata e colazioni con prodotti biologici, e quello di una notte in hotel a quattro stelle nel cuore della città. Entrambe le opzioni preve-

dono l’ingresso alla Galleria Nazionale delle Marche e la visita con guida privata alla mostra e al centro di Urbino.

Sono oltre 50 le opere in esposizione, tra dipinti, sculture, disegni, tarsie, me-daglie, codici miniati e trattati di architettura, e a spiccare su tutti l’enigmatica tavola conosciuta come la “Città ideale”, compendio di pittura, scienza e filosofia, di cui non si conosce con certezza l’au-

tore e proposta insieme con il dipinto gemello di Baltimora

Ai gruppi numerosi è de-dicato un apposito pacchetto, con soggiorno di due notti in hotel a quattro stelle a Pesaro, visita guidata alla mostra e ad Urbino, e un’iniziativa di piacere folkloristico: la visita di Gradara con guida in costumi medievali. Tutti i pacchetti sono disponibili fino all’8 luglio.

Ros. Mar.

Page 21: Marche domani n4 - Maggio

pa, pubblicato anche in occasione del bicente-nario dell’apertura al pubblico della Biblioteca di Monaldo Leopardi a Recanati. E di “dop-pio evento” ha parlato durante la presentazione in Regione l’assessore Pietro Marcolini, con inciso sulla passione au-tentica del periodico nel valorizzare e divulgare il patrimonio del nostro territorio e sull’impor-tanza di investire in cultura. La ripresa delle pubblicazioni proprio grazie all’impegno della Regione ed al sostegno

di Ubi Banca Popolare di Ancona: il di-rettore generale Luciano Goffi all’incontro, cui sono intervenuti anche gli asses-sori alla Cultu-ra dei Comuni di Recanati e di Ancona, An-drea Marinelli e Andrea Nobili, quest’ultimo annunciando una mostra antologica dedi-cata a Valeriano Trubbiani, che alcune sue ope-re ha dedicato a Leopardi.

Al Teatro Persiani di Recana-ti, successivamente e in collaborazione con l’Amat, la festa per la presentazione pubbli-ca di “nostro lunedì”: proiettato il video realizzato da Francesco Badalini –musiche di Guido Ghetti- per il de-cennale della pubblica-zione, a seguire proposti alcuni frammenti del film “Idillio”; lettura di poesie di Eugenio Olivie-ri, in chiusura Gastone Pietrucci e La Macina, che hanno musicato tre canti trascritti da “Zibaldone”. Molti gli interventi –ricchissime di suggestioni le parole di Scarabicchi-, pre-sentazione a cura di Tiziana Tiberi.

21PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

SILVANA CORICELLI

È tempo che sia tem-po”. È tempo di una grande opera. Dalle

parole e dall’entusiasmo di Francesca Merloni (foto nel riquadro) nascono le anticipazioni della quinta edizione di Poiesis (nel-la foto un’immagine della scorsa edizione), festival che anche quest’anno, il 25, 26 e 27 maggio, farà vivere i luoghi più belli di Fabria-no attraverso un dedalo di percorsi di poesia, di musica, di cinema e di arte. Un appuntamento forte dell’ormai consueta sinergia con il panorama culturale

internazionale e del patro-cinio dell’Unesco. Ed il cui simbolo, in questa edizione, è la lettera “O”: come Ope-ra, come Oltre. A simboleg-giare contemporaneamente i luoghi dell’anima e i luoghi fisici come la città stessa, che può e vuoletrasformarsi da “città del fare” a “officina della cul-tura”, dove “l’imprenditoria del fare” diventa“far p’arte”, come gioca a dire Alessandro Bergonzoni, due parole che evocanocontemporaneamente con-cretezza e astrazione. Poiesis quindi come “Impresa di

pensiero”. E mentre “l’offici-na” di Poiesis è in fermento per portare nuovi artisti alla kermesse, annunciatitra i protagonisti di quest’anno cinque grandi fotografi, Gabriele Basilico, Andrea Jemolo, Giorgio Barrera, Luca Campigotto e Monika Bulaj, che apriran-no in contemporanea cinque finestre sulla realtà con le loro mostre in cinque luoghi diversi di Fabriano. La tre giorni volerà poi ancora una volta sulle ali del jazz, con la presenza di artisti del calibro di Paolo Fresu e Fabrizio Bosso; presente

anche una grande firma dell’architettura come quella dell’olandese Rem Koolhaas. Tra gli appuntamenti in pro-gramma, una tavola rotonda di scienziati coordinati da Viviana Kasam, la studiosa israeliana organizzatrice e ideatrice della conferenza internazionale sulle neuro-scienze, il “Brain Forum”. Veniamo adesso alla danza, che vedrà tra i protagonisti la ballerina Carolyn Carlson. E naturamente la primavera a Fabriano non mancherà di portare venti dolci di po-esia: Stefano Massari, Gian Maria Villalta, Antonio Ric-cardi presenti, tra gli altri, così come Giorgio Ficara e Raffaele La Capria per gli incontri letterari. Spettacoli ed eventi come sempre gra-tuiti, da quest’anno Poiesis sarà il primo festival in Italia ad essere interamente allestito con spazi apposita-mente dedicati ai portatori di handicap motori. Rimar-cato da Francesca Merloni, ideatrice di Poiesis, di cui cura la direzione artistica, l'intento di fare della rasse-gna un’officina della cultura in continua evoluzione. “O” come Officine appunto, ovvero la creazione di veri e propri laboratori di alta formazione sotto il patro-ciniodell’Unesco. Condotti da autorevoli esponenti del panorama accademico e culturale, coperti daborse di studio, avranno come oggetto le applicazio-ni professionali dell’editoria e della carta.

Poiesis, la grande opera

A Fabriano, il 25, 26 e 27 maggio, quinta edizione

del festival ideato da Francesca Merloni

Titolo eloquente so-pra quello sguardo che buca, obliquo attraverso il tempo cogliendone la trama, punta di spillo sul presente. Leopardi il “pensatore pericolo-so” ha in copertina gli occhi dell’attore Mat-tia Sbragia: un frame della sua interpretazione per il film di Nelo Risi “Idillio”, realizzato per la Rai nel 1978, con il poeta di Recanati una

somiglianza sorpren-dente, già filo rosso di contiguità rispetto ai nostri giorni. Leopardi il poeta, il filosofo, il filologo: tutti i contri-buti raccolti nel secon-do speciale di “nostro lunedì” ne ribadiscono l’attualità straordina-ria. Lo ha sottolineato Francesco Scarabicchi, direttore e ideatore della rivista nata nel 2002 e nel panorama nazionale subito impostasi per gli alti contenuti, l’impian-to grafico –progettazio-ne e coordinamento di Francesca Di Giorgio dello studio Lirici Gre-ci- e l’attività di ricerca: l’indagine sulla “perico-losità” del pensiero leo-pardiano -echeggiando la definizione dei libera-li napoletani che opera-vano intorno alla rivista “Il progresso”, mentre la censura borbonica sequestrava i “Canti” e le “Operette morali”- nasce dalla necessità, “di cogliere il bandolo di una consistenza e so-lidità perdute nella crisi dell’Occidente ormai –scrive Scarabicchi- così poco “inargentato”. Ad un anno di distanza dal primo numero della nuova serie dedicato a Lorenzo Lotto, il ritor-no dunque alle stampe di “nostro lunedì” per i tipi della Tecnostam-

Secondo numero della

nuova serie della rivista

diretta da Francesco

Scarabicchi, progettazione

grafica e coordinamento

di Francesca Di Giorgio

Dedicato a Giacomo Leopardi,il pensatore pericoloso

L’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma e la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi collabora-no alla nuova produzione d’opera per bambini e adulti “La piccola vedetta lombarda”, liberamente tratta dal libro “Cuore” di Edmondo De Amicis, su libretto e musica del compositore friulano Cristina Carrara. L’opera, in un nuovo allestimento coprodotto dai due enti, dopo il debutto nella capitale sarà di scena al Teatro Moriconi di Jesi il 25 e 26 maggio. La regia dell’opera è affidata a Claudio Morici, le scene e i costumi sono di Massi-mo Ottoni. Flavio Emilio Scogna dirige l’ensemble Orchestra Giovanile Fon-dazione Pergolesi Spon-tini. Il Coro Arcobaleno dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia è diret-to da Claudia Morelli. Nel cast -formato da-gli artisti e dai cantori delle compagini giovanili dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia– sono il soprano Chiara Pieretti (la mamma), il baritono Sergio Vitale (l’ufficiale), il basso Federico Benetti (il sergente), e le due voci bianche Giulia Latella (Giovanni, la piccola vedetta) ed Alice Molinari (Caterina).

“La piccola vedetta lombarda” “Quello delle presen-

ze-assenze è il tema che accomuna tutta la ricerca fotografica di Renato Gasperini. È la tecnica che nello sfocato e nel mosso ricerca presenze diverse da quelle visibili, perché la realtà è spesso più com-plessa di quello che si può dire a parole; attra-verso il sovrap-porsi de-gli spazi e dei luoghi l’artista va alla ricerca anche della dimensio-ne del tempo, di quel futuro che la modernità ha contratto sottraendo all’uomo la capacità di un progetto, di quel pre-sente che gira in modo frenetico su se stesso, facendo dimenticare il ritmo lento: the time is out of joint, il tempo è fuori luogo, per dirla con Shakespeare”. Così scrive Annalisa Filonzi, curatri-ce della mostra che sarà allestita a Roma dal 7 al 25 maggio, presentando negli spazi della galleria Aocf58 (via Flaminia, 58) una parte della ricerca del fotografo marchigiano Gasperini: “L’indagine attraverso la natura e gli

Renato Gasperini, mostra a Roma

spazi della quotidianità di quella dimensione in-teriore a cui l’uomo non sa più dare voce, perché privato dalla velocità di ogni tempo di rifles-sione”. Il tempo è fuori luogo, titolo eloquente ha l’esposizione, in cui sarà

evi-den-ziato l’uso sa-piente, con-tinua Filon-zi, che l’arti-sta sa fare

della macchina fotogra-fica. Renato Gasperini si è formato seguendo corsi e stage con professionisti internazionali, tra cui Francesco Zizola, Gior-gia Fiorio, Ferdinando Scianna, Andrzej Dra-gan, Valerio Spada. Ha ricevuto due menzioni d’onore all’Ipa Inter-national Photography Awards nel 2010, e un secondo posto allo stesso concorso nella categoria Self-portrait con uno dei due autoritratti in esposizione; nel 2011 una menzione d’onore allo Swpa Sony World Photo-graphy Awards.

Orario mostra: dal lu-nedì al venerdì 17.30 –20, chiuso sabato e festivi.

Resterà allestita fino al 29 aprile, alla Galleria Art 065 di Pesaro (via Giorda-no Bruno, 65) la mostra 6 Fotografi e 6 Fotogra-fie, collettiva di Luciano Dolcini, Giovanni Gennari, Giovanni Marinelli, Florin-do Rilli, Renzo Tebaldi e Antonia Mulas.

Le opere, come spiega la curatrice Daniela Pac-chiana, “hanno un filo conduttore che le lega: la memoria”. Arte come me-moria nel caso di Dolcini, che omaggia lo scultore pe-sarese Giovanni Gentiletti a quasi due anni dalla scom-parsa. E se Gennari disami-na la “precarietà dell’arte”, nel tema affrontato da Marinelli l’arte diventa testimonianza “per non dimenticare le atrocità della guerra”. Nella fotografia di Rilli inquadrati sono i corpi nudi di due donne: “La posizione delle figure –scrive Pacchiana- rimanda concettualmente all’icono-grafia della Pietà, riletta in chiave contemporanea e originale”. Arte “come ricordo di un momento del passato e al contempo della vita” nella fotografia di Tebaldi. Arte “come mezzo di conoscenza e di consapevolezza, oltre che di denuncia socio-politica” nella fotografia proposta da Antonia Mulas, scattata nel 1978 in Palestina.

Pesaro, 6 Fotografi e 6 Fotografie

E’ una netta inversione di tendenza quella che segna il bilancio 2011 della Fon-dazione Teatro delle Muse: per la prima volta dalla sua riapertura (2002), il Massi-mo dorico chiude in attivo, infatti le entrate hanno superato le uscite di 109 mila euro. Aumentati anche gli incassi realizzati da tutti

Fondazione Muse, bilancio in attivoi soggetti operanti (circa 200 mila euro in più rispetto al 2010), stabile il numero degli spettatori. Il bilancio sociale 2011 della Fondazione, recen-temente presentato, delinea una nuova fisionomia della maggiore fabbrica di cultura anconetana: ottimizzazio-ne e maggior utilizzo degli spazi, anche minori, miglio-

ramento dei servizi pubblici, generale riorganizzazione del personale e razionalizzazio-ne dei costi. Una sorta di “formula alchemica”, come l’ha definita il direttore della Fondazione Velia Papa (foto a lato), che ha parlato di una gestione rigorosa. Importante il risultato dell’indotto: oltre un milione di euro è l’incasso

totalizzato dai 129 soggetti operanti nella struttura, con 837 aperture complessive, tra Muse e Sperimentale, per cui sono stati organizzati servizi integrati di comunicazione, fund raising e portineria. Soddisfazione espressa anche da Fiorello Gramil-lano, sindaco di Ancona e presidente della Fondazione, dall’assessore comunale alla Cultura Andrea Nobili, dal

vicepresidente della Fon-dazione Franco Pietrucci e da Ivana Iachetti, referente per la Regione: unanime la sottolineatura di una valenza al contempo economica e sociale della cultura. Nel bilancio sociale dell’ente figura per la prima volta anche la voce ambiente, con una sensibile riduzione dei consumi energetici.

Rosemary Martarelli

Page 22: Marche domani n4 - Maggio

22PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani

VELAFilippo Baldassari nel corso di una gara disputata sul Lago di Garda (Foto di Elena Giolai)

“Sarà un’esperienza preziosa”“Credo che, alla luce degli ultimi risultati, potrei finire tra i primi dieci”

Intervista con Filippo Baldassari, recanatese, 23 anni, che parteciperà alle Olimpiadi di Londra nella categoria Finn. “Come tutti i marinai sono un po’ superstizioso e preferisco non fare pronostici”

Recanatese di 23 anni, portacolori delle Fiamme Gialle, ap-

passionato di ciclismo, cine-ma e lettura, 187 centimetri di altezza per 98 chili di peso, il velista Filippo Bal-dassari si è qualificato nella scorsa Coppa del Mondo per le Olimpiadi di Londra 2012 nella categoria Finn (il Finn è una imbarcazione a vela nata nel 1950 per mano del finlandese Richard Sar-by, ndr.), il singolo più pesante e più complesso tra le classi olimpiche. Il velista marchigiano ha debuttato nove anni fa sul Laser, conquistando in pochi anni un oro al Mondiale Junio-res a squadre, un argento ai Campionati italiani e cinque titoli nazionali di categoria. Sul Finn, invece, a cui si è avvicinato nel 2009, oltre al pass olimpico ha ottenuto  un bronzo al Mondiale Juniores e un oro in Coppa Italia. Lo scorso anno, Filippo si è legato

al territorio, diventando testimonial di “Recana-ti, Spettacolo all’Infinito”, progetto di promozione turistica voluto dall’asses-sorato al Turismo della sua città. Tra un allenamento e una gara, Filippo ha voluto raccontare il suo biennio da leone.Ventiquattresimo a Palma del Mallorca, decimo a Hye-res e settimo a Malcesine, un crescendo in Coppa del Mondo che le ha permesso di battere avversari molto più esperti di lei, qualificando la Classe per Londra 2012. Quando ha capito che l’im-presa era possibile?“A metà della regata di Hyeres ho realizzato che potevo farcela mantenendo uno stile più aggressivo. E’ andata bene e sul Lago di Garda ho potuto regatare con maggior serenità, con-trollando Giorgio Poggi e Michele Paoletti, miei avversari diretti”.Come si sentiva alla vigilia

di Malcesine? “Decisamente meglio che alla vigilia di Hyeres”.Sul Garda è stato protago-nista della Medal Race, la finale riservata ai primi 10 timonieri. Che ricordo ha?“Emozionante. Era una grigia mattina di primavera, con pioggia, onda formata e circa 20 nodi di vento da nord. Per vincere aritmeti-camente le selezioni dovevo precedere Michele Paoletti di due posizioni. Pur par-tendo male mi sono fatto coraggio ed ho realizzato una grande rimonta”.Dopo la qualifica della Clas-se, ai Mondiali di Perth, lo scorso dicembre, ha ottenuto la qualifica per i Giochi olim-pici. Un altro step decisivo... “Il campionato australiano assegnava pass olimpici ad altri 17 Paesi e per me era l’ultima occasione per chiu-dere le selezioni. E’ stata una regata dura, con vento forte e onde molto alte. Arrivando 24° in classifica

generale, che equivaleva al 17° posto nel ranking per Nazioni, ho strappato l’ulti-mo biglietto per Londra. Il  risultato in sé non è stato eclatante, ma considerando una squalifica, la buona velocità della mia barca in tutte le andature e le diverse prove nei top-ten, non è andata poi così male”.Lei vive e si allena a Va-lencia, affiancato del suo allenatore, Luca Devoti. Che effetto fa essere preparati da un’atleta del suo calibro? “Il merito di questa perfor-mance va anche a lui. Gra-zie all’esperienza di Luca ho lavorato in modo nuovo, ho imparato a gestire al meglio il mio tempo, dedicandomi allo sviluppo dei materiali, al set-up della barca, alla preparazione fisica e men-tale. Per seguirlo mi sono trasferito in un ambiente internazionale e stimolante. Ho lasciato casa di mamma e papà per andare a vivere con Alice, la mia fidan-

zata”.Meno di un mese fa, al campionato europeo di Mari-na di Scarlino ha sfiorato il podio, chiudendo al quar-to posto. Soddisfat-to o amareggiato? “Un risultato mol-to positivo che con-ferma i progressi fatti negli ultimi sei mesi di lavo-ro. Ci voleva, sia per ultimare alcu-ni dettagli della preparazione che per rivitalizzare la fiducia”. A meno di tre mesi dalla cerimonia di apertura, che cosa si aspetta dalle Olimpiadi?“Sarò uno dei più giovani finnisti in acqua e ho solo da guadagnare da que-sta preziosa ed importante esperienza. Onestamente credo che, alla luce degli

ultimi risultati, potrei finire tra i primi dieci, ma, come tutti i marinai, sono un po’ superstizioso e preferisco non fare pronostici”.

Gia. Bal.

Page 23: Marche domani n4 - Maggio

23PAGINAMAGGIO 2012 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

“Dopo una stagione entusiasmante e uno stre-pitoso finale di campio-nato, la stella della Lube Macerata brilla in Italia. Un orgoglio per le Mar-che intere”. Così il Go-vernatore della Regione, Gian Mario Spacca, com-menta a caldo la vittoria dello scudetto da parte della Lube. “Un finale al cardiopalma –prosegue Spacca– che la squadra

Sbarca ad Ancona il Campionato Mondia-le di Vela d’Altura

Orc International. L’ap-puntamento è nel 2013, dal 21 al 29 giugno, quan-do nel capoluogo i grandi nomi della vela interna-zionale si sfideranno nel-le acque dell’Adriatico in una sette giorni di regate.

Il Campionato Mon-diale Orc International, è l ’appuntamento che annua lmente met t e a confronto i grandi nomi della vela internazionale in un serrato programma di regate che si protrae per un’intera settimana. Le barche che competono hanno, indicativamente, una lunghezza compresa tra i 9 e i 20 metri e le classifiche vengono re-datte secondo un sistema di compensi (rating) mes-so a punto dall’Orc (Of-fshore racing congress), organo tecnico della Fe-derazione internaziona-le della vela (Isaf) che consente di equiparare le prestazioni di barche con caratteristiche diverse. Le più recenti edizioni del Campionato Mon-diale Orc International hanno visto la parte-cipazione di oltre 100 imbarcazioni provenienti da 15 Nazioni e Ancona, nell’edizione del 2013, si augura di raggiungere o addirittura superare tale numero. Lo scorso anno il Mondiale si è svolto a Cres, Croazia, e quest’anno si disputerà in Finlandia. La manife-stazione godrà di grande visibilità, verrà promossa sulla stampa nazionale e internazionale, su reti te levis ive e sul web e tutti gli aggiornamenti saranno consultabili sul

Le barche in gara, per una settimana, sono di una lunghezza compresa tra i nove e i venti metri

Mondiali Orc 2013 ad Ancona

Vela - L’evento in programma nel capoluogo dal 21 al 29 giugno. Previste oltre cento imbarcazioni. Ad ospitare ed organizzare la manifestazione è l’Associazione Marina Dorica

sito: www.marinadorica.it/orcworlds2013 .

L’Associazione Mari-na Dorica, di cui fanno parte quattro circoli nau-tici affiliati alla Federa-zione italiana vela (Sef Stamura, Ancona Yacht

Club, Lega Navale sezio-ne Ancona e Assonautica Ancona), ha visto corona-te le proprie aspettative grazie ai numerosi punti di forza che ha potuto presentare all’atto della propria candidatura come

sede dell’edizione 2013 del Campionato Mondiale Orc International.

La Marina Dorica, inaugurata nel 2000, conta 1.550 posti barca, dispone di servizi e strutture di prim’ordine, sia in mare

che a terra, e rappresenta un grande polo d’attra-zione per i l capoluogo marchigiano e per tutto il mondo nautico che gravi-ta nell’Adriatico. In vista del Campionato Mondia-le, il Comitato organizza-

tore si è già attivato per ottimizzare le strutture del porto turistico di Marina Dorica con il potenzia-mento delle banchine che potranno accogliere anche imbarcazioni di elevato pescaggio.

Fermo torna ad ospi-tare il Campionato Mon-diale di motocross. La 3a prova del torneo iridato si svolgerà nei giorni 28 e 29 aprile 2012 nella zona di Monterosato. L’e-vento, denominato nello specifico Gran Premio d’Italia, vedrà impegnate le classi Mx1 e Mx2. Per il terzo anno consecutivo si accendono, dunque, i motori al Monterosato di Fermo. Il Motoclub

Motocross - La 3a prova del campionato il 28 e il 29 aprile nell’impianto di Monterosato

Fermo, tappa iridata

Monterosato, che orga-nizza l’evento in collabo-razione con il Comune di Fermo, dopo 18 anni di intensa attività si ricon-ferma per la terza volta unica tappa in Italia del Campionato del Mondo MX1 e MX2, massima espressione del motocross a livello mondiale, grazie alla grande professio-nalità e all’esperienza maturata. I due prece-denti Gran Premi sono

stati un grande successo di pubblico, importanti riconoscimenti sono ar-rivati dalla Federazione italiana ed internazio-nale, e quello più im-portante è la rinnovata presenza di questo Cam-pionato Mondiale nel territorio Fermano, da sempre vicino a questo sport; in passato si sono svolte altre tre edizioni del Mondiale nel 1976, nel 1980 e nel 1987.

“Con questa legge ci poniamo l’obiettivo di ri-spondere meglio ed in modo più efficace alle esigenze dei cittadini che praticano lo sport e di valorizzare i pro-getti di promozione sportiva e gli eventi sul territorio. Rispetto alla precedente normativa abbiamo volu-to essere più chiari nello specificare gli obiettivi e le finalità. Abbiamo evidenzia-to con maggior forza l’im-portanza del ruolo che lo sport svolge per la coesione sociale tramite la diffusione dei valori democratici e di cittadinanza, della soli-darietà, del rispetto degli altri, con la consapevolezza che occorre incentivare la collaborazione tra enti, sostenere l’associazionismo sportivo e fare dello sport il cardine per la prevenzione socio-sanitaria, il perse-guimento del benessere psico-fisico e l’educazione al rispetto delle regole e al lavoro di squadra”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spac-ca, sulla legge regionale sullo Sport approvata di recente in Assemblea legi-slativa. “E’ nostro dovere –ha aggiunto Spacca- ga-rantire a tutti i cittadini la possibilità di usufruire di

Legge regionale sullo sport: l’intervento del Governatore

“Valorizzare i progetti”

servizi per esercitare le at-tività sportive. La Regione vuole favorire e incentivare, anche finanziariamente, in particolare alcune tipologie di attività sportive e del tempo libero, attraverso la promozione dello sport di cittadinanza e l’incentiva-zione delle attività sportive delle persone diversamente abili. Si è ritenuto fonda-mentale procedere ad una condivisione degli interven-ti da effettuare nel nostro territorio d’intesa e con il parere del Cip (Comitato italiano paralimpico) regio-nale. Le politiche in materia di sport e di finanziamenti per l’attività sportiva dei disabili saranno concertate con il mondo dell’associa-zionismo”. “Altri elementi di forza della legge –ha sottolineato Spacca– sono lo sviluppo delle associa-zioni sportive sociali senza fine di lucro, la promozione dell’impiantistica sportiva, il sostegno delle attività e delle manifestazioni spor-tive volte alla diffusione dello sport, il sostegno al merito sportivo, che si realizza con l’istituzione di premi destinati a singoli atleti al di sotto dei 18 anni e a quello ‘sport di tutti’ ri-volto all’associazionismo”.

Al momento sono otto gli atleti marchigiani che parteciperanno alle pros-sime Olimpiadi 2012, in programma a Londra a

Olimpiadi 2012 – Otto i marchigiani qualificatipartire dal 27 luglio: Valen-tina Vezzali (scherma), Eli-sa Di Francisca (scherma), Filippo Magnini (nuoto), Massimo Fabbrizi (tiro a

volo), Michele Scarponi (ciclismo), Paolo Ottavi (ginnastica artistica), Filip-po Maria Baldassari (vela) e Michele Regolo (vela).

Campioni! Campioni! Il team super-eroico del-la Lube Banca Marche Macerata ha conquistato il suo secondo storico scudetto di pallavolo, bat-tendo l’Itas Diatec Trento per 3-2 nella finale dispu-tata al Forum di Assago, a Milano, nel pomeriggio di domenica 22 aprile, alla presenza di 11.210 spettatori, dei quali oltre quattromila maceratesi. Il titolo tricolore vinto dalla Lube è il frutto di un match incredibile, improntato sulla immen-sa volontà di tornare ad essere la squadra italiana più forte. “Una vittoria incredibile –ha affermato

Lube Banca Marche è tricolore!!!

Volley – Il team maceratese ha vinto il secondo scudetto, battendo l’Itas Diatec Trento per 3-2 nella finale di Assago, a Milano

Cristian Savani, schiac-ciatore della Lube- che dedico a Bovo (Vigor Bo-volenta, l’atleta, centrale, ex azzurro, stroncato, a 37 anni, da un infarto il 25 mar-zo 2012, nel cor-s o d i u n a gara di s e r i e B2, di-sputata a Mace-rata tra la Lube e il Volley Forlì, squa-dra di Bovo, ndr.)”. Una gara che ha visto la Lube giocare come se fosse un

motore diesel: una volta persi i primi due set (25-19, 25-12), la squadra al-lenata da Alberto Giuliani è ripartita con una grande determinazione, vincendo

il terzo (25-22) e il quarto set (25-18). Poi, un me-morabile tie-break come se fosse sta-t a u n a partita a

scacchi, improntato sul grande equilibrio di pun-teggio con la Itas Diatec. Decisiva la schiacciata di

Igor Omrcen -schiacciatore croato, 32 anni, il quale ha disputato l’ultima partita con la maglia della Lube dopo cinque anni di attivi-tà in questo club, andando ora a giocare in Giappone- che ha portato la Lube sul 21-20, poi a decretare il successo della Lube è stata la schiacciata di Kaziyski, il bulgaro dell’Itas Diatec, che secondo gli arbitri Sobrero e Pasquali è ter-minata fuori dalla linea di fondo campo. Per la cronaca, il primo scudetto la Lube lo ha conquistato il 21 maggio 2006, al Bpa Palas di Pesaro, superando la Sisley Treviso per 3-0.

Rob. I. Ros.

“Ha brillato una stella”

Le congratulazioni del presidente Gian Mario Spacca

di Alberto Giuliani ha condotto con una grinta incredibile, supportata dai tantissimi tifosi che hanno seguito la squadra anche in quest’ultima, decisiva partita. Ai gio-catori, al coach, alla so-cietà le congratulazioni della Regione per questo nuovo successo regalato alle Marche. La comu-nità regionale è fiera di tutti loro”.

2012

Page 24: Marche domani n4 - Maggio

24PAGINA MAGGIO 2012MARCHEdomani