Informare Marzo 2012

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO Informare è un periodico del “Centro Studi Officina VolturnoAnno 8° - Numero 107 - MARZO 2012 www.informareonline.com DISTRIBUZIONE GRATUITA “I Casalesi sono un popolo, non un clan” > > > pag. 4 Monitoraggio dei Campi Flegrei > > > pag.5 Protocollo di Salvaguardia Ambientale > > > pag. 2 Gianfranco Paglia eroe di tutti gli italiani > > > pag.8 Giovani e Imprenditori. Le opinioni di chi opera nel settore > > > pag. 3 Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE) Tel. 0823 18 75 291 Federico Lesta GA.SA edicola ga.sa GIOCATTOLI - RICARICHE DVD - FAX - LOTTERIE SCHEDE INTERNAZIONALI ABBONAMENTI E BIGLIETTERIA TRASPORTI PUBBLICI GA.SA Gli ultimmissimi eventi giudiziari che hanno interessato il nostro territorio ci hanno ricordato, ancora una volta, il forte decadimento della classe politica locale. La nostra terra viene alla ribalta delle cronache nuovamente per l’arresto di esponenti politici e funzionari amministrativi. Ma questi eventi, per quanto sintomo di un momento storico difficile, non devono interrompere quel moto perpetuo di risveglio sociale che si sta lentamente affermando a Castel Volturno. Un rinnovato spirito di partecipazione dei giovani, e della società civile in genere, che dimostra quanto sia grande la voglia di riscatto di tutti. Ed allora diciamo basta al passato. LIBERIAMOCI definitivamente dalla politica corrotta, dalle istituzioni conniventi. Impegnamoci tutti affinchè si affermi una nuova classe politica fatta da giovani che amano il territorio, che credono “follemente” in certi valori, che inseguano i loro ideali con tenacia ed umiltà, come ci ha invitato a fare Don Luigi Ciotti (articolo a pag. 6). Sono persone come lui, come Raffaele Cantone, Raffaello Magi, come tutte le Forze delle Ordine che operano in un contesto difficile, che devono rappresentare il nostro punto di riferimento. La politica deve significare mettersi al servizo del proprio paese e non il mezzo per arricchirsi indegnamente e gestire il potere. LIBERIAMOCI dalle vecchie etichette e operiamo per un futuro migliore. LA REDAZIONE

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Importante incontro a giugliano con Don Ciotti e Cantone, Antonio Trillicoso presenta IO CASALESE presso O.V, Incontro con Gianfranco paglia eroe di tutti noi italiani, nasce la rete delle testate giornalistiche

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” Anno 8° - Numero 107 - MARZO 2012

www.informareonline.com

DISTRIBUZIONE

GRATUITA

“I Casalesi sono un popolo, non un clan”

> > > pag. 4

Monitoraggio dei Campi Flegrei

> > > pag.5

Protocollo di Salvaguardia Ambientale

> > > pag. 2

Gianfranco Pagliaeroe di tutti gli italiani

> > > pag.8

Giovani e Imprenditori. Le opinioni di chi opera nel settore

> > > pag. 3

Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace

Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE)

Tel. 0823 18 75 291

Federico Lesta

GA.SA

edicola ga.sa

GIOCATTOLI - RICARICHE

DVD - FAX - LOTTERIE

SCHEDE INTERNAZIONALI

ABBONAMENTI E BIGLIETTERIATRASPORTI PUBBLICI

GA.SA

Gli ultimmissimi eventi giudiziari che hanno interessato il nostro territorio ci hanno ricordato, ancora una volta, il forte decadimento della classe politica locale. La nostra terra viene alla ribalta delle cronache nuovamente per l’arresto di esponenti politici e funzionari amministrativi. Ma questi eventi, per quanto sintomo di un momento storico difficile, non devono interrompere quel moto perpetuo di risveglio sociale che si sta lentamente affermando a Castel Volturno. Un rinnovato spirito di partecipazione dei giovani, e della società civile in genere, che dimostra quanto sia grande la voglia di riscatto di tutti. Ed allora diciamo basta al passato. LIBERIAMOCI definitivamente dalla politica corrotta, dalle

istituzioni conniventi. Impegnamoci tutti affinchè si affermi una nuova classe politica fatta da giovani che amano il territorio, che credono “follemente” in certi valori, che inseguano i loro ideali con tenacia ed umiltà, come ci ha invitato a fare Don Luigi Ciotti (articolo a pag. 6). Sono persone come lui, come Raffaele Cantone, Raffaello Magi, come tutte le Forze delle Ordine che operano in un contesto difficile, che devono rappresentare il nostro punto di riferimento. La politica deve significare mettersi al servizo del proprio paese e non il mezzo per arricchirsi indegnamente e gestire il potere. LIBERIAMOCI dalle vecchie etichette e operiamo per un futuro migliore. LA REdAzIOnE

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PAG. 2 INFORMAREAttualità

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Protocollo di Salvaguardia Ambientale

In Campania, ed in particolare nelle province di Napoli e Caserta, si sta perdendo la memoria dello scarico dei veleni occultati da chi non vuole la vita e predica un futuro di morte e distruzione. Superficialmente sembra tutto dimenticato. Ma una nuvola di fumo nero di rifiuti bruciati ci riporta con i piedi per terra e torniamo nel peggiore girone dell’inferno dantesco. La campagna è dipinta dai colori tipici della stagione del momento, si riescono anche ad osservare aironi quali testimoni di un ecosistema che fu, che è stridente con la presenza di microdiscariche in ogni dove e con il colore torbido e l’odore mefitico di quei canali che dovevano raccogliere le acque meteoriche per la bonifica dei territori limitrofi:

tutti concentrati poi nei fetidi Regi Lagni, canale borbonico frutto della canalizzazione di un antico fiume, il Clanio, che scorreva una decina di chilometri più a sud, attraversando l’agro aversano, per poi sfociare nel lago Patria. Ma ora siamo ben consapevoli anche di ciò che non si vede e che fa paura proprio per l’insidia nascosta che ne rappresenta. Il terreno ha ingoiato, suo malgrado, il vomito velenoso delle industrie del nord Italia che nel frattempo hanno fatto P.I.L. ed hanno aumentata la cosiddetta “ricchezza”. Ma ricchezza non è forse avere aria pulita, acqua non inquinata, cibi sani ed un ambiente ricco di biodiversità e di paesaggi che accarezzano l’anima portandoci armonia interiore?Nulla di nuovo, sia chiaro, ma oggi si attraversa un momento di frustrazione di fronte anche ad una bonifica tanto promessa quanto attesa. Ma le parti sanno bene che non è possibile ritornare “a prato verde”, prendendo in prestito un termine usato nel processo di dismissione delle centrali nucleari. Ma il “prato verde” non è possibile. E’ un sogno che affonda le sue radici in un attaccamento alla speranza del miglioramento a tutti i costi. E chi ha sganciato queste bombe ecologiche lo sapeva. Era consapevole del disastro ambientale che stava provocando ma la brama di potere travalica la certezza di consegnare un futuro a queste terre di malattie e di morte.I signori del male però si occultano nella società, così come hanno saputo nascondere quei veleni che rappresentano non solo

l’inquinamento del suolo, delle acque e dell’ambiente ma soprattutto l’inquinamento della struttura stessa delle nostre comunità. Un inquinamento che si traduce in un oblio della mente e dell’anima stessa della nostra collettività che ha abdicato all’assuefazione restando sordi per scelta. Per non capire, per non soffrire di fronte all’impossibilità a cambiare lo stato dei fatti. Il territorio compreso e compresso tra Napoli e Caserta ha il sapore falso dell’intatto, di un luogo che non pare violato nella sua essenza più intima. Non sembra ma è distrutto da un avvelenamento invisibile e subdolo che si manifesta in maniera inquietante con la maledetta patogenesi ambientale che vede crescere esponenzialmente le vittime. Sono patologie direttamente correlate all’inquinamento ma scientificamente non c’è certezza…dicono. Nel frattempo è meglio non parlarne più altrimenti che si deve fare? L’evacuazione generale di un territorio come se fosse esplosa una centrale nucleare? Meglio zittire quel fastidioso movimento che tenta di dire qualcosa e di urlare alle istituzioni che si deve far presto da più di vent’anni. Ma questa è una campagna fertile e ricca che da sola riuscirà sicuramente a rivivere un futuro meraviglioso ma solo dopo un tempo non più utile a chi vive oggi e nell’immediato futuro. alessandro gatto (Presidente WWF CamPania)

Officina Volturno è presente!

La “RIFIUTI CONNECTION” ha ucciso l'anima della Regione Campania Un territorio distrutto da un avvelenamento invisibile. E le Bonifiche sembrano chimere irrealizzabili

Credo profondamente nel valore e nelle potenzialità delle nuove generazioni

Questo ci rivela Pietro Funaro (foto), di-rettore responsabile della rivista regionale ArpaCampania Ambiente, quando lo incon-triamo per parlare del suo ultimo libro, “Mani sul terremoto – Campania anni ottanta, l’altra faccia dell’emergenza” che sarà presentato il prossimo 2 marzo presso la redazione de “Il Denaro” alla Mostra d’Oltremare di Napoli, del quale abbiamo già parlato nel precedente numero di Informare.“È per questo motivo che vi ringrazio – con-tinua Funaro – di avermi dato l’opportunità di fare alcune considerazioni sul mio libro attraverso la vostra testata. Leggo nel vostro impegno la volontà, spesso smarrita in tan-ti altri giovani campani, di portare avanti un messaggio positivo: l’impegno per la nostra terra, intrisa di tante criticità, è elemento im-prescindibile per il riscatto da una situazione di oppressione sociale e culturale che sta di-ventano un “compagno oscuro” per tutti noi e che finisce, continuamente, con l’inquina-re ogni azione programmatica che si voglia intraprendere. In questo senso, desidero ardentemente che il mio libro per voi, così come per tanti altri, rappresenti uno sprone a continuare su nuovi sentieri di crescita. Sen-to di salutare con affetto, ma soprattutto con

rispetto, l’avventura intrapresa dai tanti volontari impegna-ti nell’associazione Officina Volturno, au-gurandovi in bocca al lupo.” la redazione

Ciao, la parola più potente di tutte

Sono trascorsi ventisei mesi dal mio arrivo ad Informare. Era Gennaio 2010. Venivo da esperienze profonde nelle cronache provin-ciali, ed avevo letto il territorio con lo sguar-do di un ventenne innamorato della propria penna. Avevo tanta passione da dare in cambio di esperienze da racimolare. Sono ancora emozionato per la telefonata di Tom-maso, quando mi chiese se me la sentissi di collaborare con Informare. Non ci pensai molto, il giorno dopo risposi di si. Da allora credo di avere imparato molto. Ho imparato molto dalle mille pagine di vita di Castel Volturno, dalla lingua d’asfalto che separa la costa dall’entroterra, dalla molte-plicità di fattori culturali presenti e diversa-mente amalgamati. Un territorio molto più vivo di quello che le cronache ed i pregiudizi mi avevano fatto sempre pensare. Castel Volturno è una città così vicina geografica-mente alla mia eppure così differente sotto diversi piani da infondere in me una sen-sazione di spaesamento. Una sensazione strana, che si condensa in bocca e ti ren-de difficile qualunque capacità di giudizio. E per chi scrive è fondamentale il giudizio. Come disse Enzo Biagi: non esistono gior-nalisti neutrali, tutti hanno una prospettiva. Eppure ho sempre provato a comprendere, ad interpretare i segni lasciati sul territorio dalle azioni umane. Spero di averlo fatto adeguatamente, come spero di aver aperto parentesi nuove nella mia attività in questa redazione. Non è difficile capire dalla lettura di questo testo che si tratta di un commiato da tutti voi. Da voi lettori che seguite Infor-mare da anni sul territorio e che continue-rete a farlo anche in futuro. E’ un commiato affettuoso che vorrei lasciare, segnato da un ciao e non da un addio. Non posso la-sciare questa redazione con un rimando ad un futuro nelle braccia del Signore, ma per i legami scaturiti in me lo vorrei fare con un forte “Servo Vostro” ovvero con un “ciao”. Dico ciao a Fabio Russo ed Angelo Mor-lando, entrambi persone in grado di grandi traguardi e di grandi sacrifici per mandare in stampa Informare. Dico ciao al gruppo gio-vani, destinato a far maturare diversi di loro in un ambiente sano e culturalmente vivo.Dico ciao a Tommaso Morlando, che mi ha fortemente voluto e di cui ho avuto modo di apprezzare la testardaggine e l’irruenza nel dare la carica. Dico ciao a tutti i lettori ed amici raccolti durante tutto questo tempo, a tutti voi un caloroso Servo Vostro.

elio romano

Lo scorso 7 febbraio, su iniziativa della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, si è svolta presso la Pre-fettura di Caserta, alla presenza del nuovo Prefetto, dott.ssa Carmela Pagano, una riunione del Tavolo Tecnico per il Protocollo “Salvaguardia Ambientale”. Presenti alla riunione, i vertici delle Forze dell’ordine e delle Istituzioni operanti nel campo ambien-tale, nonché le tre Università campane, il CIRA e l’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia. Il Procuratore, dott. Corrado Lembo af-fiancato dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Raffella Capasso, ha diretto i lavori, elencando tutte le attività poste in essere dal predetto Tavolo ed evi-denziando le molteplici criticità ambientali del territorio della provincia di Caserta per la cui soluzioni vengono profuse le attività specialistiche e tecniche dei Soggetti com-ponenti il Tavolo. L’Associazione Officina Volturno, dato l’elevatissimo livello istitu-zionale coinvolto, sta predisponendo un Dossier su Castel Volturno che ricostrui-sca, attraverso le nostre conoscenze del territorio, la storia di tematiche ambientali quali i Regi Lagni, la discarica SO.GE.RI. i laghetti di Castel Volturno, le bonifiche e la tutela delle acque in generale. In sintesi riproporremo in modo più specifico e tecni-co ciò che avevamo anticipato nella nostra precedente missiva inviata al Presidente della Repubblica, dove si evidenziavano le seguenti problematiche:

- La discarica SO.GE.RI. è nota dagli inizi degli anni ’70 e uno studio dettagliato che ricostruisce tutti i fatti, è disponibile dal 2000. An-cora oggi, sotto gli occhi di tutti, il percolato è sca-ricato direttamente nel Canale Agnena senza alcun trattamento.- Le ecoballe di Taverna del Re sono sotto gli oc-chi di tutti dalla metà de-gli anni ’90. Il percolato ha per anni riempito canali di scolo ed è stato scaricato a mare. La diossina prodotta, ancora oggi, è un dato incontestabile. Il rischio a causa di un even-tuale incendio è di carattere nazionale. - Con il sistema satellitare e di telerilevamen-to, l’Arma dei Carabinieri conosce tutte le anomalie termiche del territorio agro-aversa-no dal 2004. Inoltre, sono numerose le cam-pagna, anche diffuse, condotte con l’ausilio dei mezzi e del personale dell’ARPAC.- Tutti gli enti preposti, grazie al lavoro fatto dalla SELC per conto di Sviluppo Italia AP e del Commissariato di Governo per le Bo-nifiche, hanno a disposizione migliaia di dati dal 2008 per tutta l’area del Lago Patria e dei cosiddetti “Laghetti di Castel Volturno”.- Gli impianti di depurazione (Foce Regi La-gni, Acerra, Marcianise, Orta di Atella) che scaricano nei Regi Lagni e quindi a mare, ancora oggi sono ben lontani da funzionare nel rispetto delle leggi vigenti, sia per la linea

liquami, sia per la linea fanghi.- L’irrigazione dei campi con acque di falde inquinate, con le acque dei laghetti, con le acque dei Regi Lagni è visibile da chiunque attraversi in estate qualsiasi parte del terri-torio.I dati e i fatti ci sono, ma i provvedimenti con le relative soluzioni mancano.Pertanto, si chiede a tutte le Istituzioni:- L’istituzione di una rete di monitoraggio ambientale che tenga sotto controllo tutte le componenti: aria, acqua e terreno.- L’istituzione del registro tumori.- Una campagna di verifica dello stato di sa-lute di tutti i cittadini dell’agro-aversano.- L’istituzione di un sistema di guardie am-bientali.- La recinzione di tutti canali di bonifica e l’installazione di una sistema di videosorve-glianza- La bonifica del territorio.

angelo morlando

INFORMARERegistrazione c/o il Tribunale di

S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007

---------------------------------------------- Periodico edito dall’Associazione

Culturale e PoliticaCentro Studi Officina Volturno.

Responsabile editoriale:

Giancarlo Palmese* * *

Direttore responsabile: Elio Romano

* * *Responsabile amministrativo:Antonio Lavadera Lubrano

* * *Responsabile Legale:

Avv. Fabio Russo* * *

Grafica: D.Ciccarelli di Bizmaker Fotografo: Silvio Trocchia

* * *Responsabile distribuzione:

Fabio Paradisone* * *

La tua posta va indirizzata a:INFORMARE

P.zza Delle Feste 7/8 Pinetamare

81030 Castel Volturno (CE)e-mail:

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siti internet:www.officinavolturno.comwww.informareonline.com

Chiuso il: 24/02/2012Numero Copie : 4000

Stampa: LITERSTAMPACorso Umberto I, 297

81039 Villa Literno (CE)Tel. 081/8928482

La Prefettura di Caserta

Attualità

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PAG. 3INFORMARE

Giovani e ImprenditoriaLe opinioni di chi opera quotidianamente nel settore

Contro la camorra con le cooperative giovaniliImmobili confiscati alla criminalità organizzata: nel casertano record di presenze a Castel Volturno

CON IL DECRETO “SEMPLIFICA ITALIA” POSSIBILITÀ DI FARE IMPRESA PER I GIOVANI.

Un tavolo di confronto permanente tra tutte le associazioni Appello del sistema locale Confapi contro i ritardi nei pagamenti della P.A.

A Roma si riuniscono le Camere di Com-mercio di tutta Italia per sostenere le im-prese, gli imprenditori campani e napoletani del sistema confin-dustriale si “spacca-no”: urge un’azione collettiva prima della debacle della realtà imprenditoriale ed economica locale.Napoli, 13 febbraio 2012. Confapi Indu-stria Campania, Api Napoli, UnionMecca-nica Api Napoli e Aniem Api Napoli chiamano a raccolta il sistema delle imprese locali: tutte le associazioni di categoria territoriali devono di-scutere insieme su precise proposte contro l’i-nadempienza della Pubblica Amministrazione, tema di assoluta priorità per la sopravvivenza dell’economia locale.

«E’ fondamentale essere compatti su questo argomento – tuonano all’unisono tutti i rappre-sentanti del sistema locale Confapi -, le CCIAA d’Italia oggi si incontrano per un convegno sul sostegno da dare alle imprese, a cominciare dalla possibilità che i crediti certi ed esigibili maturati nei confronti delle Regioni e degli Enti locali possano essere compensati con i tributi fiscali. Le associazioni tutte devono rispondere

al nostro appello».In questi giorni i membri Confapi chiederanno alla Camera di Com-mercio di Napoli, luogo particolar-mente indicato come sede del tavolo di confronto, la possibilità di far partire in quella sede i lavori.Ecco i primi punti su cui la Federa-zione intende di-scutere:

- supporto alla proposta del Fondo di Garanzia presentata dal Presidente Caldoro al Governo, attraverso le riserve accantonate per il Patto di stabilità;- immediato sblocco della prima tranche di 1 miliardo di euro che la Regione ha previsto per i crediti alle PMI che lavorano per il Sistema sanitario;- possibilità di organizzare in Campania, come accaduto in Lombardia, l’iniziativa “Credito Adesso”, con un accordo di 250 milioni di euro messi a disposizione dalla BEI e dal Sistema Bancario Italiano per le esigenze di finanzia-mento legate al capitale circolante;- destinazione di vari “tesoretti” accantonati da Enti locali al pagamento delle imprese;-coinvolgimento di tutti i parlamentari italiani

Antonio Ascione, oltre ad essere un mio amico da sempre, è presidente della SMS Engine-ering, un’azienda che opera nel settore delle Tecnologie dell'Informazione e della Comuni-cazione (TIC in italiano e ICT in inglese).L’idea di intervistare Antonio ha un obiettivo molto semplice: fornire opinioni e informazio-ni inerenti ad un settore in rapida e costante espansione, nella speranza che, attraverso anche alcuni suggerimenti, alcuni dei nostri ragazzi possano esserne incuriositi.Ricostruiamo brevemente la storia della SMS… La SMS Engineering, nello specifico, progetta e realizza sistemi informativi e solu-zioni rivolti all'innovazione e alla qualità. E’ sta-ta fondata nel 1998 da 3 studenti della facoltà di ingegneria di Napoli (Antonio Ascione, Fran-cesco Castagna e Massimiliano Canestro) e nel 2000 ha allargato la compagine societa-ria acquisendo una brillante programmatrice come socio. Il primo riconoscimento è stato l’assegnazione del Premio Marrama nel 2001. Nel 2007 abbiamo ottenuto una no-mination ai Microsoft WPC Awards 2007 svoltisi a Denver con la nostra soluzione di Business Intelligence MyBi. E’ stata l'unica azienda italia-na ad ottenere una nomination. Nel 2008 abbiamo ricevuto da Confin-dustria il Premio “IxI per L’Innovazione” (il pre-mio è stato consegnato direttamente da Luca di Montezemolo). Sempre nel 2008 Giorgio Napolitano ha inve-stito la SMS Engineering del Premio Eccel-lenza dell'Innovazione e nella Tradizione del Territorio.Nel 2009 SMS Engineering ha aperto la sua sede a Londra ricevendo alcuni premi dal Governo Britannico. Nel 2011 siamo stati se-lezionati insieme ad altre 24 imprese nazionali (unica del settore ICT "Country Representati-ves for Italy") nell’European Business Awards.Si può fare impresa di qualità in Campania? Come si può competere col “ricco Nord”? Non è semplice sopravvivere se non si inno-va e ci si rinnova. L’innovazione è alla base

I falsi operai EnelPrima individuano la vittima e poi la chiamano al telefono presentandosi come operai Enel. Due truffatori durante la telefonata spiegano che devono istallare in casa un apparecchio conforme alle nuove normative europee e che trovandosi in zona potrebbero farlo anche subito. Una volta entrati in casa del malcapitato uno dei malfattori finge di mettersi subito al lavoro, l'altro distrae la vittima con la scusa di controllare le bollette già pagate riesce a farla allontanare. Appena rimasti soli, i falsi operai cominciano ad arraffare gli oggetti di valore che trovano nelle varie stanze della casa. Questo tipo di truffa al di la che sia un operaio dell'Enel o qualsiasi altro personaggio si realizza sfruttando la vostra fiducia. Quindi è bene insospettirsi di persone che entrano in casa con qualsiasi scusa anche la più verosimile e credibile, perché questa è la loro abilità. Il video realizzato dalla redazione di "Striscia la notizia" fa vedere dal vivo come avviene il raggiro. www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?14293 con Immacolata Cilli, Assunta Maria Bernhart e Tilly Cilli.

a cura di fulvio trocchia e mike chunda

OCCHIO ALLE TRUFFE!

Il decreto “Semplifica Italia” vuole asse-gnarli alle cooperative di giovani, anche per investimenti nel turismo. Alcuni consi-glieri regionali da tempo presentano pro-poste di legge per regolarne la gestione a livello locale. Nell’attesa i beni sottratti alla disponibilità della criminalità organiz-zata, sono un patrimonio potenzialmente produttivo e solo in parte sfruttato. In Campania, stando agli ultimi dati diffusi dall’Agenzia nazionale per l’amministra-zione e la destinazione dei beni seque-strati e confiscati alla criminalità organiz-zata (Anbsc), ci sono 1.812 cespiti tra immobili (1.501) e aziende (311) che in qualche modo possono essere utilizzati. In Campania si con-centra il 13,05 per cento del patrimonio totale sottratto alle organizzazioni malavitose: nume-ri più consistenti si registrano solo in Sicilia, dove con 5.210 beni su un totale nazionale di 11.954 è ubicato il 47,5 per cento del capitale un tempo nella disponibilità di mafia, camorra e ‘ndrangheta.

BENI LIBERI Leggendo i resoconti dell’Anbsc si scopre come al momento in Campania ci siano 63 immobili e 98 imprese usciti dalla gestione e quindi potenzialmente disponibili per le opera-zioni previste dal decreto “Semplifica Italia”. E’ opportuno ricordare come la disposizione del Governo guidato da Mario Monti si applichi in misura prevalente ai beni di prossimo in-serimento nel patrimonio gestito dall’Agenzia

nazionale.LA SUDDIVISIONERagionando su base provinciale in Campania i numeri più consistenti si registrano nel napoletano, dove c’è un totale di 1006 beni (163 aziende, 843 immobili), il 55,5 per cento del totale regionale. Seguono i territori di Caser-ta (517 cespiti) e Salerno (253). Quasi irrilevanti i dati relativi all’avellinese (21) e al beneventano (15). RECORD CASTEL VOLTURNO Nel casertano, un po’ a sorpresa, la

massa principale del patrimonio sottratto alla criminalità organizzata non si trova a Casal di Principe, che dà ubicazione a 81 beni, ma a Castel Volturno dove ci sono 107 entità tra ap-partamenti, terreni e attività produttive. L’asse-gnazione di un bene a un beneficiario avviene sulla base di bandi pubblicati dall’Agenzia ai quali fanno seguito i decreti di concessione da parte di questo organismo.

raffaele quadrano

Spett.le Procura della Repubblica di S.M. Capua Vetere, Prefetto di Caserta, POSTE ITALIANE S.P.A., Stazione dei Carabinieri Villaggio Coppola, Commissariato P.S. Vil-laggio Coppola.

Oggetto: Denuncia per interruzione di pub-blico servizio da parte di Poste Italiane nel Comune di Castel Volturno particolarmente in località Pinetamare, via Veneto e zone pe-riferiche del territorio.Da oltre un anno il servizio postale su tutto il territorio funziona malissimo creando non pochi disagi a tutta la cittadinanza. Abbiamo interessato l’ex Prefetto di Caserta dott. Mo-naco, le varie autorità, la stampa… ma nulla è cambiato. Continuano i disagi, ed in modo particolare per le persone anziane. Lettere di Enti Pub-blici che giungono con ritardi di un mese, le bollette di pagamento recapitate in ritardo

vengono maggiorate dagli Enti erogatori con la mora per ritardato pagamento, arrecando altri danni ai cittadini! Si verifica che per settimane non viene re-capitato nulla e all’improvviso ci si ritrova la cassetta stracolma. Inoltre non è possibile dimostrare il ritardo perché sulle lettere non risulta nessun an-nullamento con la data di partenza e arrivo delle missive (tutto legale?). Abbiamo parlato anche con dei responsabili, ma le risposte avute non meritano nemmeno di essere riferite…riteniamo unicamente che sia una questione di tagli dei costi di gestio-ne. Inviamo questa nota come denuncia pubbli-ca nella speranza che qualcuno intervenga.

centro Studi officina volturno

il PreSidente tommaSo morlando

Denuncia pubblicaEnnesimo disservizio postale

dello sviluppo di qualsiasi economia. Nel nostro caso diviene un’esigenza, in quanto l'offerta di soluzioni cambia totalmente ogni 3 anni. L’innovazione consiste nel creare nuove competenze sempre più spinte, all’avanguar-dia e sempre più di nicchia. Non abbiamo mai smesso di investire sulle persone e in termini di formazione. In Campania ci sono ragazzi e giovanissimi con grandi potenzialità. La strate-gia è rivolta a capitalizzare le loro conoscenze ed investire sulle loro capacità per valorizzarne le competenze. Solo così è possibile reggere il confronto con le grandi imprese del nord, por-

tando sul tavolo della compe-tizione il nostro know-how che

spesso risulta vincente nelle trattative tecnico-commerciali.Quali possibilità reali di trovare un lavoro nel vostro settore e quale percorso sugge-rite ai più giovani ?Le professioni ICT sono professioni “giovani”. E’ praticamente impossibile trovare un “web developer” con un’età superiore ai 35 anni. Lo smartphone, il tablet, l’ADSL sono elementi radicati nella loro quotidianità. La mia esor-tazione, quindi, consiste nel coltivare questa naturale predisposizione all’utilizzo della tec-nologia con lo studio, per creare un percorso di crescita culturale che lo porti a diventare un professionista del settore. Se il PC è il pallone e lo studio è l’allenamento, una forte motivazio-ne ed una propensione al continuo aggiorna-mento sono paragonabili alle lezioni di tattica e tecnica. Per fare l’informatico ci vuole pas-sione e predisposizione continua all'arricchi-mento delle proprie competenze. Ovviamente l'Università, dove si gettano le fondamenta e la conoscenza della lingua inglese sono fattori abilitanti a creare il “Messi” dell’informatica. Un giovane con tali caratteristiche percorrerà la strada d’inserimento al lavoro in discesa. Quali suggerimenti per l'immediato, in ge-nerale, ai giovani campani ?Il suggerimento è semplice: sfruttare il PC per navigare o per utilizzare i social network, ma non dimenticare che può essere uno strumen-to di lavoro. Ci vuole buona volontà e curiosità. Le nostre sono professioni in cui non è neces-sario investire del capitale per diventare “gran-di”. Coniugare la tecnologia prendendo spunto dalle tradizioni del nostro territorio è l’approccio più giusto. Inoltre avendo la possibilità bisogna affiancare chi è già avviato nella professione, rubandogli il mestiere. Bisogna osservare il la-voro dei padri, dei vicini e pensare come con l’informatica esso possa essere migliorato, reso più competitivo e qualitativo. Tutti i grandi nell’informatica sono diventati tali partendo da piccole cose rinchiusi nel garage di casa.Per saperne di più: www.smsengineering.it

angelo morlando

sul problema;- “mission” specifica della Banca del Sud per la soluzione del problema;- possibilità di poter scontare sul fronte fiscale almeno parte dei crediti maturati verso la Pub-blica Amministrazione. T. M.

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Protocollo di Salvaguardia Ambientale

In Campania, ed in particolare nelle province di Napoli e Caserta, si sta perdendo la memoria dello scarico dei veleni occultati da chi non vuole la vita e predica un futuro di morte e distruzione. Superficialmente sembra tutto dimenticato. Ma una nuvola di fumo nero di rifiuti bruciati ci riporta con i piedi per terra e torniamo nel peggiore girone dell’inferno dantesco. La campagna è dipinta dai colori tipici della stagione del momento, si riescono anche ad osservare aironi quali testimoni di un ecosistema che fu, che è stridente con la presenza di microdiscariche in ogni dove e con il colore torbido e l’odore mefitico di quei canali che dovevano raccogliere le acque meteoriche per la bonifica dei territori limitrofi:

tutti concentrati poi nei fetidi Regi Lagni, canale borbonico frutto della canalizzazione di un antico fiume, il Clanio, che scorreva una decina di chilometri più a sud, attraversando l’agro aversano, per poi sfociare nel lago Patria. Ma ora siamo ben consapevoli anche di ciò che non si vede e che fa paura proprio per l’insidia nascosta che ne rappresenta. Il terreno ha ingoiato, suo malgrado, il vomito velenoso delle industrie del nord Italia che nel frattempo hanno fatto P.I.L. ed hanno aumentata la cosiddetta “ricchezza”. Ma ricchezza non è forse avere aria pulita, acqua non inquinata, cibi sani ed un ambiente ricco di biodiversità e di paesaggi che accarezzano l’anima portandoci armonia interiore?Nulla di nuovo, sia chiaro, ma oggi si attraversa un momento di frustrazione di fronte anche ad una bonifica tanto promessa quanto attesa. Ma le parti sanno bene che non è possibile ritornare “a prato verde”, prendendo in prestito un termine usato nel processo di dismissione delle centrali nucleari. Ma il “prato verde” non è possibile. E’ un sogno che affonda le sue radici in un attaccamento alla speranza del miglioramento a tutti i costi. E chi ha sganciato queste bombe ecologiche lo sapeva. Era consapevole del disastro ambientale che stava provocando ma la brama di potere travalica la certezza di consegnare un futuro a queste terre di malattie e di morte.I signori del male però si occultano nella società, così come hanno saputo nascondere quei veleni che rappresentano non solo

l’inquinamento del suolo, delle acque e dell’ambiente ma soprattutto l’inquinamento della struttura stessa delle nostre comunità. Un inquinamento che si traduce in un oblio della mente e dell’anima stessa della nostra collettività che ha abdicato all’assuefazione restando sordi per scelta. Per non capire, per non soffrire di fronte all’impossibilità a cambiare lo stato dei fatti. Il territorio compreso e compresso tra Napoli e Caserta ha il sapore falso dell’intatto, di un luogo che non pare violato nella sua essenza più intima. Non sembra ma è distrutto da un avvelenamento invisibile e subdolo che si manifesta in maniera inquietante con la maledetta patogenesi ambientale che vede crescere esponenzialmente le vittime. Sono patologie direttamente correlate all’inquinamento ma scientificamente non c’è certezza…dicono. Nel frattempo è meglio non parlarne più altrimenti che si deve fare? L’evacuazione generale di un territorio come se fosse esplosa una centrale nucleare? Meglio zittire quel fastidioso movimento che tenta di dire qualcosa e di urlare alle istituzioni che si deve far presto da più di vent’anni. Ma questa è una campagna fertile e ricca che da sola riuscirà sicuramente a rivivere un futuro meraviglioso ma solo dopo un tempo non più utile a chi vive oggi e nell’immediato futuro. alessandro gatto (Presidente WWF CamPania)

Officina Volturno è presente!

La “RIFIUTI CONNECTION” ha ucciso l'anima della Regione Campania Un territorio distrutto da un avvelenamento invisibile. E le Bonifiche sembrano chimere irrealizzabili

Credo profondamente nel valore e nelle potenzialità delle nuove generazioni

Questo ci rivela Pietro Funaro (foto), di-rettore responsabile della rivista regionale ArpaCampania Ambiente, quando lo incon-triamo per parlare del suo ultimo libro, “Mani sul terremoto – Campania anni ottanta, l’altra faccia dell’emergenza” che sarà presentato il prossimo 2 marzo presso la redazione de “Il Denaro” alla Mostra d’Oltremare di Napoli, del quale abbiamo già parlato nel precedente numero di Informare.“È per questo motivo che vi ringrazio – con-tinua Funaro – di avermi dato l’opportunità di fare alcune considerazioni sul mio libro attraverso la vostra testata. Leggo nel vostro impegno la volontà, spesso smarrita in tan-ti altri giovani campani, di portare avanti un messaggio positivo: l’impegno per la nostra terra, intrisa di tante criticità, è elemento im-prescindibile per il riscatto da una situazione di oppressione sociale e culturale che sta di-ventano un “compagno oscuro” per tutti noi e che finisce, continuamente, con l’inquina-re ogni azione programmatica che si voglia intraprendere. In questo senso, desidero ardentemente che il mio libro per voi, così come per tanti altri, rappresenti uno sprone a continuare su nuovi sentieri di crescita. Sen-to di salutare con affetto, ma soprattutto con

rispetto, l’avventura intrapresa dai tanti volontari impegna-ti nell’associazione Officina Volturno, au-gurandovi in bocca al lupo.” la redazione

Ciao, la parola più potente di tutte

Sono trascorsi ventisei mesi dal mio arrivo ad Informare. Era Gennaio 2010. Venivo da esperienze profonde nelle cronache provin-ciali, ed avevo letto il territorio con lo sguar-do di un ventenne innamorato della propria penna. Avevo tanta passione da dare in cambio di esperienze da racimolare. Sono ancora emozionato per la telefonata di Tom-maso, quando mi chiese se me la sentissi di collaborare con Informare. Non ci pensai molto, il giorno dopo risposi di si. Da allora credo di avere imparato molto. Ho imparato molto dalle mille pagine di vita di Castel Volturno, dalla lingua d’asfalto che separa la costa dall’entroterra, dalla molte-plicità di fattori culturali presenti e diversa-mente amalgamati. Un territorio molto più vivo di quello che le cronache ed i pregiudizi mi avevano fatto sempre pensare. Castel Volturno è una città così vicina geografica-mente alla mia eppure così differente sotto diversi piani da infondere in me una sen-sazione di spaesamento. Una sensazione strana, che si condensa in bocca e ti ren-de difficile qualunque capacità di giudizio. E per chi scrive è fondamentale il giudizio. Come disse Enzo Biagi: non esistono gior-nalisti neutrali, tutti hanno una prospettiva. Eppure ho sempre provato a comprendere, ad interpretare i segni lasciati sul territorio dalle azioni umane. Spero di averlo fatto adeguatamente, come spero di aver aperto parentesi nuove nella mia attività in questa redazione. Non è difficile capire dalla lettura di questo testo che si tratta di un commiato da tutti voi. Da voi lettori che seguite Infor-mare da anni sul territorio e che continue-rete a farlo anche in futuro. E’ un commiato affettuoso che vorrei lasciare, segnato da un ciao e non da un addio. Non posso la-sciare questa redazione con un rimando ad un futuro nelle braccia del Signore, ma per i legami scaturiti in me lo vorrei fare con un forte “Servo Vostro” ovvero con un “ciao”. Dico ciao a Fabio Russo ed Angelo Mor-lando, entrambi persone in grado di grandi traguardi e di grandi sacrifici per mandare in stampa Informare. Dico ciao al gruppo gio-vani, destinato a far maturare diversi di loro in un ambiente sano e culturalmente vivo.Dico ciao a Tommaso Morlando, che mi ha fortemente voluto e di cui ho avuto modo di apprezzare la testardaggine e l’irruenza nel dare la carica. Dico ciao a tutti i lettori ed amici raccolti durante tutto questo tempo, a tutti voi un caloroso Servo Vostro.

elio romano

Lo scorso 7 febbraio, su iniziativa della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, si è svolta presso la Pre-fettura di Caserta, alla presenza del nuovo Prefetto, dott.ssa Carmela Pagano, una riunione del Tavolo Tecnico per il Protocollo “Salvaguardia Ambientale”. Presenti alla riunione, i vertici delle Forze dell’ordine e delle Istituzioni operanti nel campo ambien-tale, nonché le tre Università campane, il CIRA e l’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia. Il Procuratore, dott. Corrado Lembo af-fiancato dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Raffella Capasso, ha diretto i lavori, elencando tutte le attività poste in essere dal predetto Tavolo ed evi-denziando le molteplici criticità ambientali del territorio della provincia di Caserta per la cui soluzioni vengono profuse le attività specialistiche e tecniche dei Soggetti com-ponenti il Tavolo. L’Associazione Officina Volturno, dato l’elevatissimo livello istitu-zionale coinvolto, sta predisponendo un Dossier su Castel Volturno che ricostrui-sca, attraverso le nostre conoscenze del territorio, la storia di tematiche ambientali quali i Regi Lagni, la discarica SO.GE.RI. i laghetti di Castel Volturno, le bonifiche e la tutela delle acque in generale. In sintesi riproporremo in modo più specifico e tecni-co ciò che avevamo anticipato nella nostra precedente missiva inviata al Presidente della Repubblica, dove si evidenziavano le seguenti problematiche:

- La discarica SO.GE.RI. è nota dagli inizi degli anni ’70 e uno studio dettagliato che ricostruisce tutti i fatti, è disponibile dal 2000. An-cora oggi, sotto gli occhi di tutti, il percolato è sca-ricato direttamente nel Canale Agnena senza alcun trattamento.- Le ecoballe di Taverna del Re sono sotto gli oc-chi di tutti dalla metà de-gli anni ’90. Il percolato ha per anni riempito canali di scolo ed è stato scaricato a mare. La diossina prodotta, ancora oggi, è un dato incontestabile. Il rischio a causa di un even-tuale incendio è di carattere nazionale. - Con il sistema satellitare e di telerilevamen-to, l’Arma dei Carabinieri conosce tutte le anomalie termiche del territorio agro-aversa-no dal 2004. Inoltre, sono numerose le cam-pagna, anche diffuse, condotte con l’ausilio dei mezzi e del personale dell’ARPAC.- Tutti gli enti preposti, grazie al lavoro fatto dalla SELC per conto di Sviluppo Italia AP e del Commissariato di Governo per le Bo-nifiche, hanno a disposizione migliaia di dati dal 2008 per tutta l’area del Lago Patria e dei cosiddetti “Laghetti di Castel Volturno”.- Gli impianti di depurazione (Foce Regi La-gni, Acerra, Marcianise, Orta di Atella) che scaricano nei Regi Lagni e quindi a mare, ancora oggi sono ben lontani da funzionare nel rispetto delle leggi vigenti, sia per la linea

liquami, sia per la linea fanghi.- L’irrigazione dei campi con acque di falde inquinate, con le acque dei laghetti, con le acque dei Regi Lagni è visibile da chiunque attraversi in estate qualsiasi parte del terri-torio.I dati e i fatti ci sono, ma i provvedimenti con le relative soluzioni mancano.Pertanto, si chiede a tutte le Istituzioni:- L’istituzione di una rete di monitoraggio ambientale che tenga sotto controllo tutte le componenti: aria, acqua e terreno.- L’istituzione del registro tumori.- Una campagna di verifica dello stato di sa-lute di tutti i cittadini dell’agro-aversano.- L’istituzione di un sistema di guardie am-bientali.- La recinzione di tutti canali di bonifica e l’installazione di una sistema di videosorve-glianza- La bonifica del territorio.

angelo morlando

INFORMARERegistrazione c/o il Tribunale di

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La Prefettura di Caserta

Attualità

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PAG. 3INFORMARE

Giovani e ImprenditoriaLe opinioni di chi opera quotidianamente nel settore

Contro la camorra con le cooperative giovaniliImmobili confiscati alla criminalità organizzata: nel casertano record di presenze a Castel Volturno

CON IL DECRETO “SEMPLIFICA ITALIA” POSSIBILITÀ DI FARE IMPRESA PER I GIOVANI.

Un tavolo di confronto permanente tra tutte le associazioni Appello del sistema locale Confapi contro i ritardi nei pagamenti della P.A.

A Roma si riuniscono le Camere di Com-mercio di tutta Italia per sostenere le im-prese, gli imprenditori campani e napoletani del sistema confin-dustriale si “spacca-no”: urge un’azione collettiva prima della debacle della realtà imprenditoriale ed economica locale.Napoli, 13 febbraio 2012. Confapi Indu-stria Campania, Api Napoli, UnionMecca-nica Api Napoli e Aniem Api Napoli chiamano a raccolta il sistema delle imprese locali: tutte le associazioni di categoria territoriali devono di-scutere insieme su precise proposte contro l’i-nadempienza della Pubblica Amministrazione, tema di assoluta priorità per la sopravvivenza dell’economia locale.

«E’ fondamentale essere compatti su questo argomento – tuonano all’unisono tutti i rappre-sentanti del sistema locale Confapi -, le CCIAA d’Italia oggi si incontrano per un convegno sul sostegno da dare alle imprese, a cominciare dalla possibilità che i crediti certi ed esigibili maturati nei confronti delle Regioni e degli Enti locali possano essere compensati con i tributi fiscali. Le associazioni tutte devono rispondere

al nostro appello».In questi giorni i membri Confapi chiederanno alla Camera di Com-mercio di Napoli, luogo particolar-mente indicato come sede del tavolo di confronto, la possibilità di far partire in quella sede i lavori.Ecco i primi punti su cui la Federa-zione intende di-scutere:

- supporto alla proposta del Fondo di Garanzia presentata dal Presidente Caldoro al Governo, attraverso le riserve accantonate per il Patto di stabilità;- immediato sblocco della prima tranche di 1 miliardo di euro che la Regione ha previsto per i crediti alle PMI che lavorano per il Sistema sanitario;- possibilità di organizzare in Campania, come accaduto in Lombardia, l’iniziativa “Credito Adesso”, con un accordo di 250 milioni di euro messi a disposizione dalla BEI e dal Sistema Bancario Italiano per le esigenze di finanzia-mento legate al capitale circolante;- destinazione di vari “tesoretti” accantonati da Enti locali al pagamento delle imprese;-coinvolgimento di tutti i parlamentari italiani

Antonio Ascione, oltre ad essere un mio amico da sempre, è presidente della SMS Engine-ering, un’azienda che opera nel settore delle Tecnologie dell'Informazione e della Comuni-cazione (TIC in italiano e ICT in inglese).L’idea di intervistare Antonio ha un obiettivo molto semplice: fornire opinioni e informazio-ni inerenti ad un settore in rapida e costante espansione, nella speranza che, attraverso anche alcuni suggerimenti, alcuni dei nostri ragazzi possano esserne incuriositi.Ricostruiamo brevemente la storia della SMS… La SMS Engineering, nello specifico, progetta e realizza sistemi informativi e solu-zioni rivolti all'innovazione e alla qualità. E’ sta-ta fondata nel 1998 da 3 studenti della facoltà di ingegneria di Napoli (Antonio Ascione, Fran-cesco Castagna e Massimiliano Canestro) e nel 2000 ha allargato la compagine societa-ria acquisendo una brillante programmatrice come socio. Il primo riconoscimento è stato l’assegnazione del Premio Marrama nel 2001. Nel 2007 abbiamo ottenuto una no-mination ai Microsoft WPC Awards 2007 svoltisi a Denver con la nostra soluzione di Business Intelligence MyBi. E’ stata l'unica azienda italia-na ad ottenere una nomination. Nel 2008 abbiamo ricevuto da Confin-dustria il Premio “IxI per L’Innovazione” (il pre-mio è stato consegnato direttamente da Luca di Montezemolo). Sempre nel 2008 Giorgio Napolitano ha inve-stito la SMS Engineering del Premio Eccel-lenza dell'Innovazione e nella Tradizione del Territorio.Nel 2009 SMS Engineering ha aperto la sua sede a Londra ricevendo alcuni premi dal Governo Britannico. Nel 2011 siamo stati se-lezionati insieme ad altre 24 imprese nazionali (unica del settore ICT "Country Representati-ves for Italy") nell’European Business Awards.Si può fare impresa di qualità in Campania? Come si può competere col “ricco Nord”? Non è semplice sopravvivere se non si inno-va e ci si rinnova. L’innovazione è alla base

I falsi operai EnelPrima individuano la vittima e poi la chiamano al telefono presentandosi come operai Enel. Due truffatori durante la telefonata spiegano che devono istallare in casa un apparecchio conforme alle nuove normative europee e che trovandosi in zona potrebbero farlo anche subito. Una volta entrati in casa del malcapitato uno dei malfattori finge di mettersi subito al lavoro, l'altro distrae la vittima con la scusa di controllare le bollette già pagate riesce a farla allontanare. Appena rimasti soli, i falsi operai cominciano ad arraffare gli oggetti di valore che trovano nelle varie stanze della casa. Questo tipo di truffa al di la che sia un operaio dell'Enel o qualsiasi altro personaggio si realizza sfruttando la vostra fiducia. Quindi è bene insospettirsi di persone che entrano in casa con qualsiasi scusa anche la più verosimile e credibile, perché questa è la loro abilità. Il video realizzato dalla redazione di "Striscia la notizia" fa vedere dal vivo come avviene il raggiro. www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?14293 con Immacolata Cilli, Assunta Maria Bernhart e Tilly Cilli.

a cura di fulvio trocchia e mike chunda

OCCHIO ALLE TRUFFE!

Il decreto “Semplifica Italia” vuole asse-gnarli alle cooperative di giovani, anche per investimenti nel turismo. Alcuni consi-glieri regionali da tempo presentano pro-poste di legge per regolarne la gestione a livello locale. Nell’attesa i beni sottratti alla disponibilità della criminalità organiz-zata, sono un patrimonio potenzialmente produttivo e solo in parte sfruttato. In Campania, stando agli ultimi dati diffusi dall’Agenzia nazionale per l’amministra-zione e la destinazione dei beni seque-strati e confiscati alla criminalità organiz-zata (Anbsc), ci sono 1.812 cespiti tra immobili (1.501) e aziende (311) che in qualche modo possono essere utilizzati. In Campania si con-centra il 13,05 per cento del patrimonio totale sottratto alle organizzazioni malavitose: nume-ri più consistenti si registrano solo in Sicilia, dove con 5.210 beni su un totale nazionale di 11.954 è ubicato il 47,5 per cento del capitale un tempo nella disponibilità di mafia, camorra e ‘ndrangheta.

BENI LIBERI Leggendo i resoconti dell’Anbsc si scopre come al momento in Campania ci siano 63 immobili e 98 imprese usciti dalla gestione e quindi potenzialmente disponibili per le opera-zioni previste dal decreto “Semplifica Italia”. E’ opportuno ricordare come la disposizione del Governo guidato da Mario Monti si applichi in misura prevalente ai beni di prossimo in-serimento nel patrimonio gestito dall’Agenzia

nazionale.LA SUDDIVISIONERagionando su base provinciale in Campania i numeri più consistenti si registrano nel napoletano, dove c’è un totale di 1006 beni (163 aziende, 843 immobili), il 55,5 per cento del totale regionale. Seguono i territori di Caser-ta (517 cespiti) e Salerno (253). Quasi irrilevanti i dati relativi all’avellinese (21) e al beneventano (15). RECORD CASTEL VOLTURNO Nel casertano, un po’ a sorpresa, la

massa principale del patrimonio sottratto alla criminalità organizzata non si trova a Casal di Principe, che dà ubicazione a 81 beni, ma a Castel Volturno dove ci sono 107 entità tra ap-partamenti, terreni e attività produttive. L’asse-gnazione di un bene a un beneficiario avviene sulla base di bandi pubblicati dall’Agenzia ai quali fanno seguito i decreti di concessione da parte di questo organismo.

raffaele quadrano

Spett.le Procura della Repubblica di S.M. Capua Vetere, Prefetto di Caserta, POSTE ITALIANE S.P.A., Stazione dei Carabinieri Villaggio Coppola, Commissariato P.S. Vil-laggio Coppola.

Oggetto: Denuncia per interruzione di pub-blico servizio da parte di Poste Italiane nel Comune di Castel Volturno particolarmente in località Pinetamare, via Veneto e zone pe-riferiche del territorio.Da oltre un anno il servizio postale su tutto il territorio funziona malissimo creando non pochi disagi a tutta la cittadinanza. Abbiamo interessato l’ex Prefetto di Caserta dott. Mo-naco, le varie autorità, la stampa… ma nulla è cambiato. Continuano i disagi, ed in modo particolare per le persone anziane. Lettere di Enti Pub-blici che giungono con ritardi di un mese, le bollette di pagamento recapitate in ritardo

vengono maggiorate dagli Enti erogatori con la mora per ritardato pagamento, arrecando altri danni ai cittadini! Si verifica che per settimane non viene re-capitato nulla e all’improvviso ci si ritrova la cassetta stracolma. Inoltre non è possibile dimostrare il ritardo perché sulle lettere non risulta nessun an-nullamento con la data di partenza e arrivo delle missive (tutto legale?). Abbiamo parlato anche con dei responsabili, ma le risposte avute non meritano nemmeno di essere riferite…riteniamo unicamente che sia una questione di tagli dei costi di gestio-ne. Inviamo questa nota come denuncia pubbli-ca nella speranza che qualcuno intervenga.

centro Studi officina volturno

il PreSidente tommaSo morlando

Denuncia pubblicaEnnesimo disservizio postale

dello sviluppo di qualsiasi economia. Nel nostro caso diviene un’esigenza, in quanto l'offerta di soluzioni cambia totalmente ogni 3 anni. L’innovazione consiste nel creare nuove competenze sempre più spinte, all’avanguar-dia e sempre più di nicchia. Non abbiamo mai smesso di investire sulle persone e in termini di formazione. In Campania ci sono ragazzi e giovanissimi con grandi potenzialità. La strate-gia è rivolta a capitalizzare le loro conoscenze ed investire sulle loro capacità per valorizzarne le competenze. Solo così è possibile reggere il confronto con le grandi imprese del nord, por-

tando sul tavolo della compe-tizione il nostro know-how che

spesso risulta vincente nelle trattative tecnico-commerciali.Quali possibilità reali di trovare un lavoro nel vostro settore e quale percorso sugge-rite ai più giovani ?Le professioni ICT sono professioni “giovani”. E’ praticamente impossibile trovare un “web developer” con un’età superiore ai 35 anni. Lo smartphone, il tablet, l’ADSL sono elementi radicati nella loro quotidianità. La mia esor-tazione, quindi, consiste nel coltivare questa naturale predisposizione all’utilizzo della tec-nologia con lo studio, per creare un percorso di crescita culturale che lo porti a diventare un professionista del settore. Se il PC è il pallone e lo studio è l’allenamento, una forte motivazio-ne ed una propensione al continuo aggiorna-mento sono paragonabili alle lezioni di tattica e tecnica. Per fare l’informatico ci vuole pas-sione e predisposizione continua all'arricchi-mento delle proprie competenze. Ovviamente l'Università, dove si gettano le fondamenta e la conoscenza della lingua inglese sono fattori abilitanti a creare il “Messi” dell’informatica. Un giovane con tali caratteristiche percorrerà la strada d’inserimento al lavoro in discesa. Quali suggerimenti per l'immediato, in ge-nerale, ai giovani campani ?Il suggerimento è semplice: sfruttare il PC per navigare o per utilizzare i social network, ma non dimenticare che può essere uno strumen-to di lavoro. Ci vuole buona volontà e curiosità. Le nostre sono professioni in cui non è neces-sario investire del capitale per diventare “gran-di”. Coniugare la tecnologia prendendo spunto dalle tradizioni del nostro territorio è l’approccio più giusto. Inoltre avendo la possibilità bisogna affiancare chi è già avviato nella professione, rubandogli il mestiere. Bisogna osservare il la-voro dei padri, dei vicini e pensare come con l’informatica esso possa essere migliorato, reso più competitivo e qualitativo. Tutti i grandi nell’informatica sono diventati tali partendo da piccole cose rinchiusi nel garage di casa.Per saperne di più: www.smsengineering.it

angelo morlando

sul problema;- “mission” specifica della Banca del Sud per la soluzione del problema;- possibilità di poter scontare sul fronte fiscale almeno parte dei crediti maturati verso la Pub-blica Amministrazione. T. M.

Page 4: Informare Marzo 2012

PAG. 4 INFORMAREAttualità

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“I casalesi sono un popolo, non un clan”, è questo il principio per abbattere quel fastidioso pregiudizio che la cronaca giudiziaria ed i romanzi di settore hanno ali-mentato nell’opinione pubblica. Ed è questo il significa-to, per nulla velato, del romanzo partorito dalla penna di Antonio Trillicoso, “Io Casalese” presentato ai cittadi-ni castellani in occasione di un interessante evento cul-turale che si è tenuto presso Officina Volturno lo scorso 24 Febbraio. La sede era gremita di giovani, esponenti politici e di associazioni locali, nonchè semplici rappre-sentanti della società civile. Un momento dove si respi-rava aria di cultura e di impegno sociale. Due importanti esponenti della giunta comunale di Napoli guidata dal s i n d a c o Luigi De Magistris e r a n o p r e s e n t i all’evento, per por-tare so-stegno e solidarietà all’impegno sociale dell’associazione e dei giovani che ne fanno parte: l’ Assessore alle politiche giova-nili, allo sport, alle politiche familiari e pari opportunità, la Dott.ssa Pina Tommasielli, e l’Assessore ai diritti, alla trasparenza ed alla sicurezza, il Dott. Giuseppe Narducci, già Sostituto Procuratore di Napoli. Loro in rappresentanza di un modello amministrativo nuovo, che pone la politica al servizio dei cittadini. La serata è stata organizzata da Barbara Giardiello. Dopo una breve introduzione di Tommaso Morlando ed il suc-cessivo saluto di Fabio Paradisone, rappresentante dei giovani di Officina Volturno, hanno preso la paro-la prima Barbara Giardiello, che ha introdotto il libro , leggendo con enfasi alcune righe dello stesso e poi i due assessori, prima il Dott. Giuseppe Narducci con alcune considerazioni sull’opera e poi la Dott.ssa. Pina Tommasielli che ha spiegato l’operato delle politiche

giovanili a Napoli, ed infine ha preso parola Antonio Trillicoso illustrando ampiamente la sua opera. Il libro narra la storia di Cipriano un ragazzo nato e cresciuto tra le strade di Casal Di Principe testimone diretto di omicidi ,abusi ,intimidazioni e con uno zio agli arresti per traffico di cocaina e un padre marchiato dai concit-

tadini come infame. Il giovane Cipriano rappresenta quella dignitosa maggioranza di casalesi che da sempre , in silenzio, lavora, suda , e si dedica a una vita onesta e civile discostandosi da quella par-

te del paese che rappresenta l’illegalità. Egli dimostra che essere “casalese” non vuol dire far parte di un clan o di una determinata categoria di persone, ma è il nome di un popolo, quello di Casal di Principe.Antonio Trillocoso vuole dar voce a tutte quelle persone nate nelle terre dei clan, o come preferisce chiamarle, “ Le terre di Don Peppe Diana”, che conducono vite oneste e che non vogliono essere classificate come camorristi solo perché nate a Casal di Principe, citta-dini stanchi di dover nascondere le proprie origini per timore di essere considerati dei malavitosi,vittime di ge-neralizzazioni causate da quotidiani e tv che infondono nelle persone informazioni spesso distorte. Cipriano è la dimostrazione di come un giovane possa scegliere il proprio futuro discostandosi dalla propria realtà ,ma valutando aspettative e scelte diverse da ciò che ap-parentemente offre la propria terra. Trillicoso afferma

I casalesi sono un popolo, non un clanAntonio Trillicoso presenta “Io Casalese” presso la sede di Officina Volturno, alla presenza di due Assessori della Giunta De Magistris

“Bussate alla Porta degli Inferi”Dal 21 aprile al 1° maggio 2012, undici gior-ni di storia, natura, sport, letteratura, teatro, arte, tradizioni, gastronomia, e molto altro intorno ai Laghi Averno e Lucrino, Pozzuoli-Bacoli, (Na). Sulle più inquietanti acque della storia, da sempre ispiratrici di leggende e miti dell’ Oltretomba sarà possibile farsi tra-sportare dal dolce Zefiro, scoprire la magica atmosfera della Terra dei Cimmeri, arcaica e leggendaria popolazione abitante del sotto-suolo nella zona dell’ Averno, dedita preva-lentemente agli scavi nelle miniere ed alla divinazione, da cui alcuni dei più famosi poeti e scrittori delle civiltà passate hanno tratto ispirazione per le proprie opere. Ripercor-rere i luoghi di Ulisse ed Enea, ritrovare le tracce del Virgilio Mago, andare alla ricerca dell’ indovino Tiresia, addentrarsi nell’ Antro della Sibilla, oppure percorrere al tramonto la “Discesa agli Inferi”, passando per i vigneti storici....

La Manifestazione “Bussate alla Porta degli Inferi” ha l’obiettivo di promuovere l’area dei Campi Flegrei compresa tra i “Laghi d’Averno e di Lucrino”, valorizzandone le caratteristi-che naturali, archeologiche, storiche, mitolo-giche e socio-economiche attraverso diverse iniziative quali escursioni e percorsi naturali-stici, visite guidate, eventi arti-stici, teatrali e musicali, attività sportive e ludico-didattiche, esposizioni di artigianato, in-stallazioni artistiche, degusta-zioni e promozione dei prodotti tipici secondo i criteri dell’eco-sostenibilità sia economica che ambientale. La manifestazione ha visto crescere negli anni la partecipazione di aziende, associazioni ed enti pubblici locali, permettendo una sem-pre maggiore conoscenza di

questi stupendi luoghi naturalistici e paesag-gistici. L’obiettivo di quest’anno è incremen-tare il turismo nei Campi Flegrei, cercando di raggiungere un pubblico sempre più vasto, sia numericamente che geograficamente.Per info 338 4703516, [email protected]

Dal 21 Aprile al 1° Maggio 2012, Lago d’ Averno, Pozzuoli, Napoli ospitano la settimana edizione dell’importante manifestazione

Ogni anno ci teniamo a proporre e diffonde-re le attività di “Radio 100 Passi”, emittente voluta e fondata da Peppino Impastato, che propone approfondimenti di cronaca e inchie-ste nel corso dell’intera settimana. Una redazione di giovani amanti della ‘giusta’ informazione, con l’appoggio esterno di pro-fessionisti e intellettuali e l’ambizione di fare di “Radio100passi” anche punto di ritrovo per ospiti provenienti dal mondo della cultu-ra, dell’arte, della musica, dell’informazione, della politica. Molti ricorderanno Peppino Im-pastato, nato a Cinisi, provincia di Palermo e ucciso dalla mafia nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Per

chi li volesse seguire: www.radio100passi.netUna citazione di Peppino per concludere:“La rassegnazione non sia più forte della voglia di lottare…” Redazione

“LA MAFIA È UNA MONTAGNA DI MERDA…”Per non dimenticare le attività di Radio 100 passi

La vigilia elettorale nella città rivierasca è scandita in questi giorni della nomina della Commissione d’Accesso. Sono in molti a chiedersi se questo muovo fatto inciderà sulla date delle elezioni amministrative oppure no. Di sicuro un fatto nuovo che anima il dibattito politico tutto proiettato a cercare candidati e a tessere intese ad alleanze. «L’insediamento della Commissione d’accesso, arrivato dopo il commissa-riamento del comune – dice Vincenzo Gatta, leader del Fli a Castel Volturno e indicato tra i possibili candidati a sindaco - non può che essere accolto favorevolmente, af-finché possano essere diradate tutte le nebbie che fin’ora hanno caratterizzato lo scenario politico locale. È un’oppor-tunità per il territorio e la politica: qualunque sia il risultato dell’accesso, si farà chiarezza su fatti ed eventuali respon-sabilità».Un elemento di chiarezza, dunque. E basta? «No! Credo, altresì – prosegue Gatta – che appaia evidente che sia un’occasione di riflessione per la politica tutta debba: è il momento di dare risposte forti, senza se e senza ma. Ho l’impressione, però, che le persone che si propongono e gli stessi partiti si muovano con i soliti sistemi e i soliti modi, quasi nulla fosse successo. Questo mi preoccupa e non poco». Nel momento attuale, vigilia delle amministrati-ve, quale è lo stato d’animo delle gente, per la percezio-ne che ne hai? «C’è molta sfiducia. La gente - dice Vincenzo Gatta - non crede nella politica e si disimpegna. Credo che sarà diffici-le, a differenza dell’ultima volta, per chiunque formare una lista. Molti si propongono senza dire ciò che vogliono fare

e, soprattutto, come lo vogliono fare. Si candidano e basta. Così come le alleanze: si immaginano coalizioni basate sul nulla, senza un progetto politico e amministrativo. Vista la situazione, avevo prospettato una sorta di governo di lar-ghe intese, di salute pubblica: proposta che nasceva da un ragionamento scevro da tatticismi e strategie politiche. Idea caduta nel vuoto, poiché lo scenario politico complessivo che si prospetta all’orizzonte è molto più composito del pre-visto». Pare di capire che sarebbe necessario un maggiore arco temporale per favorire la riflessione, prima delle ele-zioni o comunque un cambio di marcia. «Non so – spiega Gatta - se andremo a votare nel prossimo maggio, anche se mi sembra inverosimile vista l’attività d’indagine della Commissione d’accesso proprio nel bel mezzo delle elezio-ni. Se dovessimo andare a votare in primavera, comunque, ritengo necessario proporre poche liste con l’impegno che le stesse siano composte da persone che abbiano il profilo del candidato sancito nel codice di autoregolamentazione proposto dalla Commissione Nazionale Antimafia». Su quali “assi” articolare il programma? «Pochi punti essenziali, un lavoro limitato a poche azioni chiare – conclude Gatta - con un unico obiettivo per poter così riuscire ad ottenere il massimo risultato che soddisfi e dia nuovamente fiducia alla popolazione. In un momento difficile come questo che stiamo vivendo, tutte le persone di buona volontà hanno il dovere di essere disponibili a dare una mano. In tale ottica, nonostante la situazione attuale, ritengo incentrato il mio impegno, a disposizione della mia città e del partito». giammichele abbate

Intervento di Vincenzo Gatta di FLICommissione d’accesso al Comune di Castel Volturno

la necessità di demolire uno stereotipo divenuto fin troppo comune per la gente che ogni giorno è costretta a “sudare” per riappropriarsi di una dignità continuamente in bilico tra comuni sciolti per infiltrazione camorristica e gli scontri a fuo-co dove muoiono decine di persone ogni anno. Non manca in

chiusura l’affondo nei confronti della stampa locale da parte di Trillicoso, tra l’altro ex corrispondente de Il Mattino, nel ri-badire la necessità di aprire più spazio ad iniziative e al vivere “antiracket” anziché pagine intere di cronaca nera. Vincenzo lo cascio e Fabio Russo

Per la tua pubblicità chiama il 331.5907602 - 081.5097039

PAG. 6 INFORMAREServizi SpecialiAmbiente PAG. 5INFORMARE

Circa due anni fa, abbiamo proposto uno speciale su un progetto: ‘CAMPI FLEGREI DEEP-DRILLING PROJECT’ ovvero un lavoro internazionale che ha visto tra i coordinatori-promotori l’Osservatorio Vesuviano – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’obiet-tivo principale del progetto era eseguire delle trivellazioni profonde per conoscere cosa suc-cede oggi nel sottosuolo e per capire cosa po-trà succedere nel prossimo futuro in una delle caldere più rischiose del mondo. Abbiamo avu-to il piacere di intervistare la dott.ssa Claudia Troise dell’Osservatorio Vesuviano che, con molta cortesia e disponibilità, ha risposto ad al-cune domande. La prima domanda è ineren-te allo stato del progetto. «Ad oggi il progetto è in fase di rielaborazione sia da un punto divi-sta tecnico-scientifico che da un punto di vista amministrativo. Dopo il polverone mediatico sollevato da alcuni giornali, circa i rischi legati alla perforazione in un’area vulcanica, le ammi-nistrazioni hanno sospeso i lavori allo scopo di acquisire dalle autorità competenti (Protezione Civile ed INGV) maggiori informazioni a tutela della popolazione residente nell’area. Tuttavia, il dibattito scaturito ha avuto effetti positivi. In-fatti, oggi possiamo dire che la cittadinanza e le autorità locali hanno acquisito una maggiore consapevolezza dell’importanza scientifica e delle positive ricadute economiche che que-

MONITORAGGIO DEI CAMPI FLEGREIIntervista alla dott.ssa Claudia Troise dell’Osservatorio Vesuviano

sto progetto può avere nella nostra. Regione, senza alcun rischio per la popolazione stessa. Inoltre, in questo periodo di attesa, abbiamo riscontrato un accresciuto interesse da parte-della comunità scientifica nazionale ed interna-zionale per il progetto che ci ha portato anche alla realizzazione di altri progetti che ne saran-no di supporto». Quali possono essere i vantaggi per il fu-turo? «Sicuramente la sperimentazione di un sistema innovativo di monitoraggio ad integra-zione di quello già esistente e l’acquisizione di nuovi dati geofisici in un’area che storicamen-te non è mai stata indagata per la presenza dell’Italsider. Questo va nella direzione delle esigenze della comunità europea nell’ambito degli investimenti nel settore della ricerca e dell’innovazione tecnologica». A.M.

Il progetto “Quarto” per l’Energia Geotermica

Altri, però, si muovono nell’ambito della Cal-dera dei Campi Flegrei e ritenendo l’argomen-to di estremo interesse, riportiamo di seguito, una sintesi dell’articolo pubblicato su Arpa-Campania del 15 gennaio 2012, che si cita.“Produrre energia pulita sfruttando l’enorme potenziale geotermico della caldera flegrea. Questo l’obiettivo di un team di geologi di Fa-enza, che circa un mese fa ha ufficializzato la richiesta di effettuare ricerche di fluidi geoter-mici liquidi in tutta la zona vulcanica a nord di Napoli.…“L’obiettivo è la coltivazione della risorsa geo-termica a impatto zero – ha dichiarato Fabio Carlo Molinari, uno dei due geologi insieme a Carlo Alghisi incaricati dello studio preliminare per conto della Tampieri Energie srl di Faen-za, effettiva realizzatrice del progetto –…La fonte geotermica garantirebbe un apporto significativo in termini di energia rinnovabile. Innanzitutto avvieremo il monitoraggio dei

pozzi Enel, Eni e di quelli acquiferi già pre-senti sul territorio flegreo, in modo da capire dove localizzare il pozzo esplorativo”. … “Il calore geotermico estratto servirà ad azio-nare le turbine che creano l’energia elettrica che rifornirà le città – prosegue Molinari –, mentre il fluido sarà poi re-iniettato nel sotto-suolo in modo da evitarne la dispersione in atmosfera o nell’idrosfera”.Anche se al momento non è possibile fare una stima precisa delle quantità di energia dispo-nibili nel sottosuolo, i conduttori dello studio sono ottimisti circa la possibilità di produrre milioni di kilowattora annui a emissioni zero, che potrebbero essere messi a disposizione di oltre due milioni di residenti della provincia. Energia pulita, quindi, estratta dal sottosuolo e riutilizzata in superficie per illuminare e ri-scaldare utenze pubbliche e private, nonché stabilimenti produttivi.”fonte:

ArpACAmpAniA

Le parole dello zio Ben al nipote Peter Benja-min Parker sembrano essere sempre più at-tuali: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità…”.Oggi l’Acqua è sempre più sinonimo di pote-re, è inutile girarci intorno. Chi ha l’Acqua può decidere della vita e della morte di migliaia di persone. Per tale motivo il motto del 6° Forum Mondiale sull’Acqua mi ha particolarmente appassionato:“E’ tempo di soluzioni !!!”E’ indispensabile trovare soluzioni in tempi rapidissimi, altrimenti rischiamo di rendere estremamente reale l’affermazione “E’ tempo di distruzione” di Benjamin J. Grimm.Cosa propone questo ultimo Forum che si svolgerà a Marsiglia (Francia) dal 12 al 17 marzo ?Prima di tutto chi partecipa:

• 140 delegazioni ministeriali • più di 180 paesi rappresentati • più di 800 relatori • 25.000 partecipanti attesi • più di 400 ore di discussioni e dibattiti • oltre 250 sessioni e pannelli

Di seguito, poi, gli obiettivi proposti:

• Una piattaforma di soluzioni per il 2012 e oltre il 2012.

• Una tabella di marcia per ottenere im-pegni concreti, coinvolgendo esperti provenienti da diversi settori e regioni del mondo.

• Una nuova Commissione per coinvolge-re e mobilitare la società civile.

• Un rafforzamento del processo politico in particolare attraverso significativi con-tributi e impegni di parlamentari e delle autorità locali e regionali provenienti da tutto il mondo.

Di seguito, infine, le priorità d’azione:• Garantire l’accesso e il diritto all’acqua

per tutti • Migliorare l’accesso ai servizi igienico-

sanitari integrati per tutti• Contribuire alla tutela dell’igiene e della

salute attraverso l’acqua e servizi igie-nico-sanitari

• Prevenire e rispondere ai relativi rischi e alle crisi

• Contribuire alla cooperazione e alla pace attraverso l’acqua

• Gestione integrata delle risorse idriche• Contribuire alla sicurezza alimentare

con l’uso ottimale dell’acqua• Armonizzare acqua ed energia• Promuovere la crescita verde e valoriz-

zare i servizi ecosistemici• Migliorare la qualità delle risorse idriche

e degli ecosistemi• Regolare le pressioni e gli impatti nega-

tivi delle attività umane sulle acque• Rispondere ai cambiamenti climatici e

globali in un mondo urbanizzazioneSperiamo non restino solo chiacchiere.Per saperne di più: http://www.worldwater-forum6.org/en/the-forum/about/

6° Forum mondiale sull’acquaE’ tempo di soluzioni!

Page 5: Informare Marzo 2012

PAG. 4 INFORMAREAttualità

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“I casalesi sono un popolo, non un clan”, è questo il principio per abbattere quel fastidioso pregiudizio che la cronaca giudiziaria ed i romanzi di settore hanno ali-mentato nell’opinione pubblica. Ed è questo il significa-to, per nulla velato, del romanzo partorito dalla penna di Antonio Trillicoso, “Io Casalese” presentato ai cittadi-ni castellani in occasione di un interessante evento cul-turale che si è tenuto presso Officina Volturno lo scorso 24 Febbraio. La sede era gremita di giovani, esponenti politici e di associazioni locali, nonchè semplici rappre-sentanti della società civile. Un momento dove si respi-rava aria di cultura e di impegno sociale. Due importanti esponenti della giunta comunale di Napoli guidata dal s i n d a c o Luigi De Magistris e r a n o p r e s e n t i all’evento, per por-tare so-stegno e solidarietà all’impegno sociale dell’associazione e dei giovani che ne fanno parte: l’ Assessore alle politiche giova-nili, allo sport, alle politiche familiari e pari opportunità, la Dott.ssa Pina Tommasielli, e l’Assessore ai diritti, alla trasparenza ed alla sicurezza, il Dott. Giuseppe Narducci, già Sostituto Procuratore di Napoli. Loro in rappresentanza di un modello amministrativo nuovo, che pone la politica al servizio dei cittadini. La serata è stata organizzata da Barbara Giardiello. Dopo una breve introduzione di Tommaso Morlando ed il suc-cessivo saluto di Fabio Paradisone, rappresentante dei giovani di Officina Volturno, hanno preso la paro-la prima Barbara Giardiello, che ha introdotto il libro , leggendo con enfasi alcune righe dello stesso e poi i due assessori, prima il Dott. Giuseppe Narducci con alcune considerazioni sull’opera e poi la Dott.ssa. Pina Tommasielli che ha spiegato l’operato delle politiche

giovanili a Napoli, ed infine ha preso parola Antonio Trillicoso illustrando ampiamente la sua opera. Il libro narra la storia di Cipriano un ragazzo nato e cresciuto tra le strade di Casal Di Principe testimone diretto di omicidi ,abusi ,intimidazioni e con uno zio agli arresti per traffico di cocaina e un padre marchiato dai concit-

tadini come infame. Il giovane Cipriano rappresenta quella dignitosa maggioranza di casalesi che da sempre , in silenzio, lavora, suda , e si dedica a una vita onesta e civile discostandosi da quella par-

te del paese che rappresenta l’illegalità. Egli dimostra che essere “casalese” non vuol dire far parte di un clan o di una determinata categoria di persone, ma è il nome di un popolo, quello di Casal di Principe.Antonio Trillocoso vuole dar voce a tutte quelle persone nate nelle terre dei clan, o come preferisce chiamarle, “ Le terre di Don Peppe Diana”, che conducono vite oneste e che non vogliono essere classificate come camorristi solo perché nate a Casal di Principe, citta-dini stanchi di dover nascondere le proprie origini per timore di essere considerati dei malavitosi,vittime di ge-neralizzazioni causate da quotidiani e tv che infondono nelle persone informazioni spesso distorte. Cipriano è la dimostrazione di come un giovane possa scegliere il proprio futuro discostandosi dalla propria realtà ,ma valutando aspettative e scelte diverse da ciò che ap-parentemente offre la propria terra. Trillicoso afferma

I casalesi sono un popolo, non un clanAntonio Trillicoso presenta “Io Casalese” presso la sede di Officina Volturno, alla presenza di due Assessori della Giunta De Magistris

“Bussate alla Porta degli Inferi”Dal 21 aprile al 1° maggio 2012, undici gior-ni di storia, natura, sport, letteratura, teatro, arte, tradizioni, gastronomia, e molto altro intorno ai Laghi Averno e Lucrino, Pozzuoli-Bacoli, (Na). Sulle più inquietanti acque della storia, da sempre ispiratrici di leggende e miti dell’ Oltretomba sarà possibile farsi tra-sportare dal dolce Zefiro, scoprire la magica atmosfera della Terra dei Cimmeri, arcaica e leggendaria popolazione abitante del sotto-suolo nella zona dell’ Averno, dedita preva-lentemente agli scavi nelle miniere ed alla divinazione, da cui alcuni dei più famosi poeti e scrittori delle civiltà passate hanno tratto ispirazione per le proprie opere. Ripercor-rere i luoghi di Ulisse ed Enea, ritrovare le tracce del Virgilio Mago, andare alla ricerca dell’ indovino Tiresia, addentrarsi nell’ Antro della Sibilla, oppure percorrere al tramonto la “Discesa agli Inferi”, passando per i vigneti storici....

La Manifestazione “Bussate alla Porta degli Inferi” ha l’obiettivo di promuovere l’area dei Campi Flegrei compresa tra i “Laghi d’Averno e di Lucrino”, valorizzandone le caratteristi-che naturali, archeologiche, storiche, mitolo-giche e socio-economiche attraverso diverse iniziative quali escursioni e percorsi naturali-stici, visite guidate, eventi arti-stici, teatrali e musicali, attività sportive e ludico-didattiche, esposizioni di artigianato, in-stallazioni artistiche, degusta-zioni e promozione dei prodotti tipici secondo i criteri dell’eco-sostenibilità sia economica che ambientale. La manifestazione ha visto crescere negli anni la partecipazione di aziende, associazioni ed enti pubblici locali, permettendo una sem-pre maggiore conoscenza di

questi stupendi luoghi naturalistici e paesag-gistici. L’obiettivo di quest’anno è incremen-tare il turismo nei Campi Flegrei, cercando di raggiungere un pubblico sempre più vasto, sia numericamente che geograficamente.Per info 338 4703516, [email protected]

Dal 21 Aprile al 1° Maggio 2012, Lago d’ Averno, Pozzuoli, Napoli ospitano la settimana edizione dell’importante manifestazione

Ogni anno ci teniamo a proporre e diffonde-re le attività di “Radio 100 Passi”, emittente voluta e fondata da Peppino Impastato, che propone approfondimenti di cronaca e inchie-ste nel corso dell’intera settimana. Una redazione di giovani amanti della ‘giusta’ informazione, con l’appoggio esterno di pro-fessionisti e intellettuali e l’ambizione di fare di “Radio100passi” anche punto di ritrovo per ospiti provenienti dal mondo della cultu-ra, dell’arte, della musica, dell’informazione, della politica. Molti ricorderanno Peppino Im-pastato, nato a Cinisi, provincia di Palermo e ucciso dalla mafia nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Per

chi li volesse seguire: www.radio100passi.netUna citazione di Peppino per concludere:“La rassegnazione non sia più forte della voglia di lottare…” Redazione

“LA MAFIA È UNA MONTAGNA DI MERDA…”Per non dimenticare le attività di Radio 100 passi

La vigilia elettorale nella città rivierasca è scandita in questi giorni della nomina della Commissione d’Accesso. Sono in molti a chiedersi se questo muovo fatto inciderà sulla date delle elezioni amministrative oppure no. Di sicuro un fatto nuovo che anima il dibattito politico tutto proiettato a cercare candidati e a tessere intese ad alleanze. «L’insediamento della Commissione d’accesso, arrivato dopo il commissa-riamento del comune – dice Vincenzo Gatta, leader del Fli a Castel Volturno e indicato tra i possibili candidati a sindaco - non può che essere accolto favorevolmente, af-finché possano essere diradate tutte le nebbie che fin’ora hanno caratterizzato lo scenario politico locale. È un’oppor-tunità per il territorio e la politica: qualunque sia il risultato dell’accesso, si farà chiarezza su fatti ed eventuali respon-sabilità».Un elemento di chiarezza, dunque. E basta? «No! Credo, altresì – prosegue Gatta – che appaia evidente che sia un’occasione di riflessione per la politica tutta debba: è il momento di dare risposte forti, senza se e senza ma. Ho l’impressione, però, che le persone che si propongono e gli stessi partiti si muovano con i soliti sistemi e i soliti modi, quasi nulla fosse successo. Questo mi preoccupa e non poco». Nel momento attuale, vigilia delle amministrati-ve, quale è lo stato d’animo delle gente, per la percezio-ne che ne hai? «C’è molta sfiducia. La gente - dice Vincenzo Gatta - non crede nella politica e si disimpegna. Credo che sarà diffici-le, a differenza dell’ultima volta, per chiunque formare una lista. Molti si propongono senza dire ciò che vogliono fare

e, soprattutto, come lo vogliono fare. Si candidano e basta. Così come le alleanze: si immaginano coalizioni basate sul nulla, senza un progetto politico e amministrativo. Vista la situazione, avevo prospettato una sorta di governo di lar-ghe intese, di salute pubblica: proposta che nasceva da un ragionamento scevro da tatticismi e strategie politiche. Idea caduta nel vuoto, poiché lo scenario politico complessivo che si prospetta all’orizzonte è molto più composito del pre-visto». Pare di capire che sarebbe necessario un maggiore arco temporale per favorire la riflessione, prima delle ele-zioni o comunque un cambio di marcia. «Non so – spiega Gatta - se andremo a votare nel prossimo maggio, anche se mi sembra inverosimile vista l’attività d’indagine della Commissione d’accesso proprio nel bel mezzo delle elezio-ni. Se dovessimo andare a votare in primavera, comunque, ritengo necessario proporre poche liste con l’impegno che le stesse siano composte da persone che abbiano il profilo del candidato sancito nel codice di autoregolamentazione proposto dalla Commissione Nazionale Antimafia». Su quali “assi” articolare il programma? «Pochi punti essenziali, un lavoro limitato a poche azioni chiare – conclude Gatta - con un unico obiettivo per poter così riuscire ad ottenere il massimo risultato che soddisfi e dia nuovamente fiducia alla popolazione. In un momento difficile come questo che stiamo vivendo, tutte le persone di buona volontà hanno il dovere di essere disponibili a dare una mano. In tale ottica, nonostante la situazione attuale, ritengo incentrato il mio impegno, a disposizione della mia città e del partito». giammichele abbate

Intervento di Vincenzo Gatta di FLICommissione d’accesso al Comune di Castel Volturno

la necessità di demolire uno stereotipo divenuto fin troppo comune per la gente che ogni giorno è costretta a “sudare” per riappropriarsi di una dignità continuamente in bilico tra comuni sciolti per infiltrazione camorristica e gli scontri a fuo-co dove muoiono decine di persone ogni anno. Non manca in

chiusura l’affondo nei confronti della stampa locale da parte di Trillicoso, tra l’altro ex corrispondente de Il Mattino, nel ri-badire la necessità di aprire più spazio ad iniziative e al vivere “antiracket” anziché pagine intere di cronaca nera. Vincenzo lo cascio e Fabio Russo

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PAG. 6 INFORMAREServizi SpecialiAmbiente PAG. 5INFORMARE

Circa due anni fa, abbiamo proposto uno speciale su un progetto: ‘CAMPI FLEGREI DEEP-DRILLING PROJECT’ ovvero un lavoro internazionale che ha visto tra i coordinatori-promotori l’Osservatorio Vesuviano – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’obiet-tivo principale del progetto era eseguire delle trivellazioni profonde per conoscere cosa suc-cede oggi nel sottosuolo e per capire cosa po-trà succedere nel prossimo futuro in una delle caldere più rischiose del mondo. Abbiamo avu-to il piacere di intervistare la dott.ssa Claudia Troise dell’Osservatorio Vesuviano che, con molta cortesia e disponibilità, ha risposto ad al-cune domande. La prima domanda è ineren-te allo stato del progetto. «Ad oggi il progetto è in fase di rielaborazione sia da un punto divi-sta tecnico-scientifico che da un punto di vista amministrativo. Dopo il polverone mediatico sollevato da alcuni giornali, circa i rischi legati alla perforazione in un’area vulcanica, le ammi-nistrazioni hanno sospeso i lavori allo scopo di acquisire dalle autorità competenti (Protezione Civile ed INGV) maggiori informazioni a tutela della popolazione residente nell’area. Tuttavia, il dibattito scaturito ha avuto effetti positivi. In-fatti, oggi possiamo dire che la cittadinanza e le autorità locali hanno acquisito una maggiore consapevolezza dell’importanza scientifica e delle positive ricadute economiche che que-

MONITORAGGIO DEI CAMPI FLEGREIIntervista alla dott.ssa Claudia Troise dell’Osservatorio Vesuviano

sto progetto può avere nella nostra. Regione, senza alcun rischio per la popolazione stessa. Inoltre, in questo periodo di attesa, abbiamo riscontrato un accresciuto interesse da parte-della comunità scientifica nazionale ed interna-zionale per il progetto che ci ha portato anche alla realizzazione di altri progetti che ne saran-no di supporto». Quali possono essere i vantaggi per il fu-turo? «Sicuramente la sperimentazione di un sistema innovativo di monitoraggio ad integra-zione di quello già esistente e l’acquisizione di nuovi dati geofisici in un’area che storicamen-te non è mai stata indagata per la presenza dell’Italsider. Questo va nella direzione delle esigenze della comunità europea nell’ambito degli investimenti nel settore della ricerca e dell’innovazione tecnologica». A.M.

Il progetto “Quarto” per l’Energia Geotermica

Altri, però, si muovono nell’ambito della Cal-dera dei Campi Flegrei e ritenendo l’argomen-to di estremo interesse, riportiamo di seguito, una sintesi dell’articolo pubblicato su Arpa-Campania del 15 gennaio 2012, che si cita.“Produrre energia pulita sfruttando l’enorme potenziale geotermico della caldera flegrea. Questo l’obiettivo di un team di geologi di Fa-enza, che circa un mese fa ha ufficializzato la richiesta di effettuare ricerche di fluidi geoter-mici liquidi in tutta la zona vulcanica a nord di Napoli.…“L’obiettivo è la coltivazione della risorsa geo-termica a impatto zero – ha dichiarato Fabio Carlo Molinari, uno dei due geologi insieme a Carlo Alghisi incaricati dello studio preliminare per conto della Tampieri Energie srl di Faen-za, effettiva realizzatrice del progetto –…La fonte geotermica garantirebbe un apporto significativo in termini di energia rinnovabile. Innanzitutto avvieremo il monitoraggio dei

pozzi Enel, Eni e di quelli acquiferi già pre-senti sul territorio flegreo, in modo da capire dove localizzare il pozzo esplorativo”. … “Il calore geotermico estratto servirà ad azio-nare le turbine che creano l’energia elettrica che rifornirà le città – prosegue Molinari –, mentre il fluido sarà poi re-iniettato nel sotto-suolo in modo da evitarne la dispersione in atmosfera o nell’idrosfera”.Anche se al momento non è possibile fare una stima precisa delle quantità di energia dispo-nibili nel sottosuolo, i conduttori dello studio sono ottimisti circa la possibilità di produrre milioni di kilowattora annui a emissioni zero, che potrebbero essere messi a disposizione di oltre due milioni di residenti della provincia. Energia pulita, quindi, estratta dal sottosuolo e riutilizzata in superficie per illuminare e ri-scaldare utenze pubbliche e private, nonché stabilimenti produttivi.”fonte:

ArpACAmpAniA

Le parole dello zio Ben al nipote Peter Benja-min Parker sembrano essere sempre più at-tuali: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità…”.Oggi l’Acqua è sempre più sinonimo di pote-re, è inutile girarci intorno. Chi ha l’Acqua può decidere della vita e della morte di migliaia di persone. Per tale motivo il motto del 6° Forum Mondiale sull’Acqua mi ha particolarmente appassionato:“E’ tempo di soluzioni !!!”E’ indispensabile trovare soluzioni in tempi rapidissimi, altrimenti rischiamo di rendere estremamente reale l’affermazione “E’ tempo di distruzione” di Benjamin J. Grimm.Cosa propone questo ultimo Forum che si svolgerà a Marsiglia (Francia) dal 12 al 17 marzo ?Prima di tutto chi partecipa:

• 140 delegazioni ministeriali • più di 180 paesi rappresentati • più di 800 relatori • 25.000 partecipanti attesi • più di 400 ore di discussioni e dibattiti • oltre 250 sessioni e pannelli

Di seguito, poi, gli obiettivi proposti:

• Una piattaforma di soluzioni per il 2012 e oltre il 2012.

• Una tabella di marcia per ottenere im-pegni concreti, coinvolgendo esperti provenienti da diversi settori e regioni del mondo.

• Una nuova Commissione per coinvolge-re e mobilitare la società civile.

• Un rafforzamento del processo politico in particolare attraverso significativi con-tributi e impegni di parlamentari e delle autorità locali e regionali provenienti da tutto il mondo.

Di seguito, infine, le priorità d’azione:• Garantire l’accesso e il diritto all’acqua

per tutti • Migliorare l’accesso ai servizi igienico-

sanitari integrati per tutti• Contribuire alla tutela dell’igiene e della

salute attraverso l’acqua e servizi igie-nico-sanitari

• Prevenire e rispondere ai relativi rischi e alle crisi

• Contribuire alla cooperazione e alla pace attraverso l’acqua

• Gestione integrata delle risorse idriche• Contribuire alla sicurezza alimentare

con l’uso ottimale dell’acqua• Armonizzare acqua ed energia• Promuovere la crescita verde e valoriz-

zare i servizi ecosistemici• Migliorare la qualità delle risorse idriche

e degli ecosistemi• Regolare le pressioni e gli impatti nega-

tivi delle attività umane sulle acque• Rispondere ai cambiamenti climatici e

globali in un mondo urbanizzazioneSperiamo non restino solo chiacchiere.Per saperne di più: http://www.worldwater-forum6.org/en/the-forum/about/

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I soldi dei partiti ? No, sono i soldi nostri !

Il 14 Febbraio a Giugliano, terzo comune del-la regione Campania per popolazione, viene inaugurato in memoria di Mena Morlando (vittima innocente della camorra) il presidio di Libera contro le mafie. Noi ragazzi di "Officina Volturno" abbiamo partecipato alla manifesta-zione, alla quale erano presenti molti esponenti storici di impegno contro la criminalità organizzata, tra que-sti: Don Ciotti (fondatore di Libera) e Raffaele Cantone (magistrato), erano presenti inoltre: Francesco Morlando (Fratello di Mena) e Don Tonino Palmese (prete attivo con-tro le mafie). Il convegno inizia con un video realizzato dai ragazzi della scuola Maistri di Giugliano, che illu-stra in maniera figurata zone del ter-ritorio devastate dalla camorra. Dopo, prende parola la professoressa Ilaria Ascione: «Quando si parla delle nostre terre dobbiamo sentirci tutti responsabili. Purtroppo chi viene qua non riesce a vedere l'immensa bellezza che ci circonda, poiché, a scopo di lu-cro, quest'ultima è stata quasi completamente distrutta, quindi vi chiedo di impegnarci tutti

ogni qual volta la nostra coscienza lo richie-derà per porre fine a tale disastro». Succes-sivamente ad intervenire è stato Francesco Morlando: «Nasce oggi a Giugliano il presidio di Libera dedicato a Mena. Alla luce di ciò, il compito dei ragazzi di Libera sarà quello di pungolare il territorio, stimolare le coscienze per far germogliare in maniera naturale un educazione alla legalità. Per fare questo però occorre che la politica si metta in moto per dar-

ci una mano e la smetta con la sua inattività perpetua. La Chiesa ha una grande potenzialità nell'educa-zione e nel risvegliare le coscienze, quindi, sarà la chiave di volta per questa nostra guerra». Viene posta una domanda al dott. Raffaele Cantone, magistrato anti-camorra: cosa può fare il presidio di Libera in tal senso?...Raffaele Cantone risponde. «Tengo a pre-cisare che nonostante il degrado delle nostre terre non me ne sono andato e non me ne voglio andare!

Pertanto, Libera è un punto di partenza che può darci una mano a farci risvegliare una po-polazione disinformata ed assopita». Ha chiuso il l convegno Don Luigi Ciotti ed inizia facendo un appello: «(… ) mi auguro che voi siate folli, che siate capaci di operare

nell’insicurezza, dovete essere più innamorati della vita e dell’umanità, tutti devono fare la propria parte con umiltà e con forza. Lungo il mio viaggio ho trovato gente valorosa che pur non facendo “rumore” faceva un gran “chiasso” mentre coloro che si vantavano di

occuparsi di legalità erano i primi a cal-pestarla». Continua spiegando il significato del-la parola "libera" e conclude dicendo: «sono venuto questa sera pensando a Mena Morlando ed a tutte le anime inno-centi falciate dalla camorra. Sono sicuro che attraverso la commemorazione, tutte le vittime saranno vive in noi». Al termine del convegno con estrema di-sponibilità e simpatia coinvolgente Don Ciotti si è unito a noi abbracciandoci ide-almente e trasmettendoci una grande

forza ed energia, in quel momento abbiamo maggiormente compreso la forza ed il valore del nostro impegno, ha voluto indossare il cap-pellino dell’associazione Officina Volturno ed esponendo la maglietta, ci siamo sentiti vera-mente orgogliosi. Ci auguriamo che altri gio-vani si uniscano a noi, e che altre associazioni nascano affinché questa lotta se pur difficile, insieme si possa vincere!a cura di: francesco trapani e vincenzo esposito

Il giorno martedì 7 febbraio, presso la libreria FNAC di Napoli, abbiamo avuto l’occasione di incontrare Elio Veltri in concomitanza della presentazione del suo ultimo libro scritto a quattro mani con Francesco Paola: "I soldi dei partiti - Tutta la verità sul finan-ziamento alla politica in Italia”. Quest’incon-tro è stato possibile anche grazie a Barbara Giardiello che ci ha tenuto molto a coinvol-gerci e a diffondere al massimo l’evento. Ha moderato l’incontro Rita Pennaiola, direttore della "Voce delle voci". Erano presenti Amato Lamberti, presidente del comitato per la legalità ed ex presidente della provincia di Napoli, e Paolo Russo, de-putato del PDL. Gli interventi sono stati mol-to apprezzati, anche se un po’ “lunghetti”. E’

piaciuto molto il commento finale di Elio Veltri che, in sintesi, ha così espresso il suo pensie-ro: «La ricostruzione dei fatti riportati in questo libro è stata particolarmente difficile, perché ho incontrato un vero e proprio muro di gomma per entrare in possesso dei documenti originali. Dallo studio dei documenti si evince la moltitudine di contributi dati ai partiti e ai giornali di partito, ma si evince ancora di più la assoluta mancanza di controllo del modo in cui sono stati spesi. Mi farò promotore dio un’iniziativa che spero possa condurre ad una proposta di disegno di legge che fissi dei criteri e delle regole chiare, precise e traspa-renti». Siamo stati molto colpiti dalla

passione e dalla chiarezza delle parole di Elio Veltri e ci ripromettiamo di leggere tutto il libro, ringraziando l’autore per avercene dedicata una copia. vincenzo vessella e a. paradisone

Via della Meccanica 23/25 - 36100 Vicenza (VI)Tel +39 0444 963453 http://www.nuoveenergie.com

In provincia di Caserta, e forse in tan-te altre parti d’Italia, viene impedita la libertà di informazione, non consen-tendo alle testate giornalistiche di ef-fettuare le riprese video dei Consigli comunali. In particolare il Comune di Capua aveva negato per oltre un anno alla testata giornalistica www.AttivaMentenews.it – regolarmente registrata al ROC – di ef-fettuare le riprese audio e video del Consiglio Comunale, appellandosi alla mancanza di un regolamento comunale ed addirittura all’art. 117 della Costituzione Italiana “I Comuni hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle fun-zioni attribuite”, dimenticando che in Italia vige la libertà di informazione, sancita dall’arti-colo art. 21 della Costituzione: "La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Abbiamo avviato svariate iniziati-ve (petizione, richiesta intervento prefettura, etc..) ed abbiamo potuto verificare che è prassi nei comuni casertani appellarsi alla mancanza di un regolamento comunale che disciplini le riprese video. Non consentendo alle testate giornalistiche l’accesso ai lavori del Consiglio Comunale viene così impedita di fatto la libertà di informazione, ponendo un grave problema di legalità e trasparenza dell’azione amministrativa. Il 29 settembre 2011 abbiamo organizzato a Capua un dibattito che ha visto partecipare l’on Paolo Gentiloni (ex Ministro delle Comu-nicazioni), l’on. Stefano Graziano ed il Presi-dente del Consiglio Regionale della Campania Paolo Romano e molti operatori dell’informa-zione della provincia di Caserta. Abbiamo così

creato una rete tra le testate giornalistiche della provincia di Caserta e grazie ad un atto di forza siamo riusciti ad effettuare le ripre-se video del con-siglio comunale di Capua.

La rete che si è creata è pron-ta a soccorrere chiunque avrà bisogno del nostro intervento per agevolare le riprese video dei consigli comunali. La rete è attualmente co-stituita da: Attiva-mente, Attivamen-tenews, Interno18, Pignataronuova, Campania Noti-zie, TLC News, Demetraviva TV, l’Eco di Caserta, Architempo, Carta 48, Notiziando e Informare.

Nasce la Rete delle testate giornalistiche

LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

L'intento è rendere possibile le riprese video durante i

Consigli Comunali

Don Ciotti e Cantone con i giovani di Officina

Piazza delle Feste n° 7/8 - Pinetamare 81030 Castel Volturno (CE) - Tel. e Fax 0815097039

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Servizi SpecialiPAG. 6 INFORMARE

Per la tua pubblicità chiama il 331.5907602 - 081.5097039

I soldi dei partiti ? No, sono i soldi nostri !

Il 14 Febbraio a Giugliano, terzo comune del-la regione Campania per popolazione, viene inaugurato in memoria di Mena Morlando (vittima innocente della camorra) il presidio di Libera contro le mafie. Noi ragazzi di "Officina Volturno" abbiamo partecipato alla manifesta-zione, alla quale erano presenti molti esponenti storici di impegno contro la criminalità organizzata, tra que-sti: Don Ciotti (fondatore di Libera) e Raffaele Cantone (magistrato), erano presenti inoltre: Francesco Morlando (Fratello di Mena) e Don Tonino Palmese (prete attivo con-tro le mafie). Il convegno inizia con un video realizzato dai ragazzi della scuola Maistri di Giugliano, che illu-stra in maniera figurata zone del ter-ritorio devastate dalla camorra. Dopo, prende parola la professoressa Ilaria Ascione: «Quando si parla delle nostre terre dobbiamo sentirci tutti responsabili. Purtroppo chi viene qua non riesce a vedere l'immensa bellezza che ci circonda, poiché, a scopo di lu-cro, quest'ultima è stata quasi completamente distrutta, quindi vi chiedo di impegnarci tutti

ogni qual volta la nostra coscienza lo richie-derà per porre fine a tale disastro». Succes-sivamente ad intervenire è stato Francesco Morlando: «Nasce oggi a Giugliano il presidio di Libera dedicato a Mena. Alla luce di ciò, il compito dei ragazzi di Libera sarà quello di pungolare il territorio, stimolare le coscienze per far germogliare in maniera naturale un educazione alla legalità. Per fare questo però occorre che la politica si metta in moto per dar-

ci una mano e la smetta con la sua inattività perpetua. La Chiesa ha una grande potenzialità nell'educa-zione e nel risvegliare le coscienze, quindi, sarà la chiave di volta per questa nostra guerra». Viene posta una domanda al dott. Raffaele Cantone, magistrato anti-camorra: cosa può fare il presidio di Libera in tal senso?...Raffaele Cantone risponde. «Tengo a pre-cisare che nonostante il degrado delle nostre terre non me ne sono andato e non me ne voglio andare!

Pertanto, Libera è un punto di partenza che può darci una mano a farci risvegliare una po-polazione disinformata ed assopita». Ha chiuso il l convegno Don Luigi Ciotti ed inizia facendo un appello: «(… ) mi auguro che voi siate folli, che siate capaci di operare

nell’insicurezza, dovete essere più innamorati della vita e dell’umanità, tutti devono fare la propria parte con umiltà e con forza. Lungo il mio viaggio ho trovato gente valorosa che pur non facendo “rumore” faceva un gran “chiasso” mentre coloro che si vantavano di

occuparsi di legalità erano i primi a cal-pestarla». Continua spiegando il significato del-la parola "libera" e conclude dicendo: «sono venuto questa sera pensando a Mena Morlando ed a tutte le anime inno-centi falciate dalla camorra. Sono sicuro che attraverso la commemorazione, tutte le vittime saranno vive in noi». Al termine del convegno con estrema di-sponibilità e simpatia coinvolgente Don Ciotti si è unito a noi abbracciandoci ide-almente e trasmettendoci una grande

forza ed energia, in quel momento abbiamo maggiormente compreso la forza ed il valore del nostro impegno, ha voluto indossare il cap-pellino dell’associazione Officina Volturno ed esponendo la maglietta, ci siamo sentiti vera-mente orgogliosi. Ci auguriamo che altri gio-vani si uniscano a noi, e che altre associazioni nascano affinché questa lotta se pur difficile, insieme si possa vincere!a cura di: francesco trapani e vincenzo esposito

Il giorno martedì 7 febbraio, presso la libreria FNAC di Napoli, abbiamo avuto l’occasione di incontrare Elio Veltri in concomitanza della presentazione del suo ultimo libro scritto a quattro mani con Francesco Paola: "I soldi dei partiti - Tutta la verità sul finan-ziamento alla politica in Italia”. Quest’incon-tro è stato possibile anche grazie a Barbara Giardiello che ci ha tenuto molto a coinvol-gerci e a diffondere al massimo l’evento. Ha moderato l’incontro Rita Pennaiola, direttore della "Voce delle voci". Erano presenti Amato Lamberti, presidente del comitato per la legalità ed ex presidente della provincia di Napoli, e Paolo Russo, de-putato del PDL. Gli interventi sono stati mol-to apprezzati, anche se un po’ “lunghetti”. E’

piaciuto molto il commento finale di Elio Veltri che, in sintesi, ha così espresso il suo pensie-ro: «La ricostruzione dei fatti riportati in questo libro è stata particolarmente difficile, perché ho incontrato un vero e proprio muro di gomma per entrare in possesso dei documenti originali. Dallo studio dei documenti si evince la moltitudine di contributi dati ai partiti e ai giornali di partito, ma si evince ancora di più la assoluta mancanza di controllo del modo in cui sono stati spesi. Mi farò promotore dio un’iniziativa che spero possa condurre ad una proposta di disegno di legge che fissi dei criteri e delle regole chiare, precise e traspa-renti». Siamo stati molto colpiti dalla

passione e dalla chiarezza delle parole di Elio Veltri e ci ripromettiamo di leggere tutto il libro, ringraziando l’autore per avercene dedicata una copia. vincenzo vessella e a. paradisone

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In provincia di Caserta, e forse in tan-te altre parti d’Italia, viene impedita la libertà di informazione, non consen-tendo alle testate giornalistiche di ef-fettuare le riprese video dei Consigli comunali. In particolare il Comune di Capua aveva negato per oltre un anno alla testata giornalistica www.AttivaMentenews.it – regolarmente registrata al ROC – di ef-fettuare le riprese audio e video del Consiglio Comunale, appellandosi alla mancanza di un regolamento comunale ed addirittura all’art. 117 della Costituzione Italiana “I Comuni hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle fun-zioni attribuite”, dimenticando che in Italia vige la libertà di informazione, sancita dall’arti-colo art. 21 della Costituzione: "La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Abbiamo avviato svariate iniziati-ve (petizione, richiesta intervento prefettura, etc..) ed abbiamo potuto verificare che è prassi nei comuni casertani appellarsi alla mancanza di un regolamento comunale che disciplini le riprese video. Non consentendo alle testate giornalistiche l’accesso ai lavori del Consiglio Comunale viene così impedita di fatto la libertà di informazione, ponendo un grave problema di legalità e trasparenza dell’azione amministrativa. Il 29 settembre 2011 abbiamo organizzato a Capua un dibattito che ha visto partecipare l’on Paolo Gentiloni (ex Ministro delle Comu-nicazioni), l’on. Stefano Graziano ed il Presi-dente del Consiglio Regionale della Campania Paolo Romano e molti operatori dell’informa-zione della provincia di Caserta. Abbiamo così

creato una rete tra le testate giornalistiche della provincia di Caserta e grazie ad un atto di forza siamo riusciti ad effettuare le ripre-se video del con-siglio comunale di Capua.

La rete che si è creata è pron-ta a soccorrere chiunque avrà bisogno del nostro intervento per agevolare le riprese video dei consigli comunali. La rete è attualmente co-stituita da: Attiva-mente, Attivamen-tenews, Interno18, Pignataronuova, Campania Noti-zie, TLC News, Demetraviva TV, l’Eco di Caserta, Architempo, Carta 48, Notiziando e Informare.

Nasce la Rete delle testate giornalistiche

LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

L'intento è rendere possibile le riprese video durante i

Consigli Comunali

Don Ciotti e Cantone con i giovani di Officina

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Servizi speciali

Il lavoro svolto nel 2011 dalla Lega Pro Animale Il giorno 28 Febbraio in tutto il mondo ci sono state iniziative volte a combattere il randagismo in vari modi, ma soprattutto tramite la sterilizzazione chirurgica di cani e gatti. Giornate del genere, denominate “SPAY DAY INTERNATIONAL”, esistono da anni e la LEGA PRO ANIMALE vi ha partecipato attiva-mente fin dall’inizio. Poiché sempre più paesi hanno aderito a questa importante iniziativa, gli organizzatori hanno deciso di chiamarla “WORLD SPAY DAY” = GIORNATA MONDIALE DELLE STERILIZZAZIONI. L’evento è organizzato dalla Hu-mane Society of the United States (HSUS) in collaborazione con la Humane Society International (HSI), ed è sponsorizzato tra l’altro anche dalla Humane Society Veterinary Medical As-sociation. Così nel mese di Febbraio 2012 sono stati sterilizza-ti migliaia di cani e gatti, e saranno organizzate in tutto il mon-

do manifestazioni per promuovere questi eventi, che hanno lo scopo ultimo di ridurre le nascite di animali non desiderati. Tutti sono d’accordo nel ritenere che i canili, anche a “5 stelle”, non rispondano alle esigenze degli animali da compagnia. I cani e i gatti hanno bisogno di un padrone che li curi con affetto. Inoltre i cani e i gatti proliferano con grande velocità e “l’offerta” di cuccioli e gattini in genere è troppo più alta della richiesta. La “superproduzione” viene “gettata” in strada e riempie in segui-to i canili fino all’estremo. Solo una attenta programmazione delle nascite (come si fa in campo umano) può risolvere il gra-ve problema del randagismo.

Per ulteriori informazioni: www.spaydayportal.humanesociety.org

www.legaproanimale.com - dorothea friz, dvm

WORLD “SPAY DAY” 2012

Daniela Cenciotti è una regista e attrice. Oltre a far parte del mondo dell’arte, è un’attenta osservatrice dei fenomeni sociali. Il caso su cui, ultima-mente, sta focalizzando l’at-tenzione è quello, che ormai sta dilagando, delle tragedie scaturite a causa delle liti coniugali, dove a pagarne il prezzo più alto sono sempre le donne. Vista l’enorme quantità di giovani di sesso maschile presente tra i ra-gazzi di Informare, la simpa-ticissima artista è venuta ad esporre questo problema in Officina, chiedendoci quali, secondo noi, potrebbero es-sere i motivi di questo feno-meno. Dopo i convenevoli e la presentazione, ha fatto del-le premesse sulla discussione che si andava a fare, nel sen-so che non era un argomento a cui lei avesse la risposta, ma era un incontro per con-frontarsi con noi ragazzi e il nostro modo di vedere. Molto prontamente, è intervenuto Gennaro Versi, il quale ha esposto il suo pensiero così:

«Quando termina una relazione, ciò che più mi da rabbia è il pensiero che la mia ex possa rimpiazzarmi facilmente. Il fatto che io possa essere paragonato e surclassato da qualcun altro. Non essere più il punto di riferimento della sua vita, ripeto, mi da molta rabbia. Ma il solo pensare ad un gesto di violenza mi riesce impossibile». Il giovane Sil-vio Trocchia, invece, mette in evidenza il suo caso, dove a subire la violenza, da parte di una sua ex, fu lui che prese la decisione di terminare la relazione. Carmine Coluccio esordisce dicendo: «E’ difficile generalizzare il discorso, in quanto ogni uomo ha un vissuto differente ed ha, quindi, un modo differente di somatizzare le cose. Ciò che, a mio parere, può provocare un dolore tale da agire in modo violento, potrebbe essere il vedere che ti viene strappato via tutto quello che si è costruito assieme».

Dopo i nostri interventi, Daniela prende la parola, spiegando: «Secondo un’indagine ISTAT, 3 donne su 10 hanno subito vio-lenza da parte dell’ex. Nel 2006 si è registrato un picco di 74000 stupri, le quali vittime erano il 6,6% ragazzine sotto i 16 anni. Purtroppo, se cominciamo a guardarci intorno, notiamo che la donna ha un peso differente nella nostra società. Ad esempio: una donna, in ambito lavorativo, a parità d’incarico, lavora di più ma percepisce di meno. Inoltre, terminato il lavoro, torna a casa ed ha tutto il resto delle faccende da svolgere. Attenzione, io non voglio occuparmi delle donne che vengono uccise, io voglio occuparmi degli uomini che uccidono. Questo perché, per quanto riguarda l’educazione inerente all’argomen-to, alle donne già è stato insegnato tutto, ma pare che agli uo-mini questo tipo di istruzione non venga fatto. Se si continua di questo passo, noi donne entreremo in un vortice di diffidenza a causa del quale non potremmo più vivere la nostra vita con serenità e tranquillità. Quindi, vorrei che s’incominciasse con l’educare l’uomo a non vedere più il sesso opposto come un semplice oggetto, e ridurre queste distanze che ancora resi-stono affinché possa esserci un reale “livellamento” che attual-mente è troppo spostato a favore degli uomini». Sarà perché non siamo più abituati a soffrire, sarà perché sempre più l’uomo tende a dipendere dalla sua compagna, sarà che nell’ultimo periodo l’immagine della donna si è svilita, fatto sta che c’è si-curamente un problema se, negli ultimi tempi, aumenta sempre più il numero di casi del genere registrati. Quindi, da ragazzo, invito tutti quelli facente parte del mio genere a cominciare a guardare la donna come una compagna che, per un motivo o per un altro, può decidere liberamente di intraprendere una strada differente, e non come un qualche cosa di loro proprietà. vincenzo esposito

+ = - DONNE - = +

Stamane, nella chiesa del cimitero, è stata celebrata una S. Messa in memoria dell’eroico agente di Ps Giuseppe Baccàro ucciso a Castel-volturno, nel 1983, durante un agguato delinquenziale. Al sacro rito, officiato dal cappellano della Polizia di Stato di Caserta don Claudio Nutrito, hanno preso parte il questore Guido Nicolò Longo, il generale Pasquale Eliseo, gli esponenti ufficiali delle municipalità di Capua e Casapulla -Pasquale Frattasi e Domenico Carrillo-, le rappresentan-ze delle sezioni casertane dell’Anps e dell’Anb. Erano presenti inoltre i delegati di sodalizi culturali e tanti amici che non hanno dimenticato, dopo quasi trent’anni, il poliziotto che ebbe la forza d’animo di immolarsi per salvare un’altra vita umana. Tutti si sono stretti intorno alla madre Giuseppina, alla sorella Margherita, allo zio Elpidio ed ai numerosi congiunti delle famiglie Baccàro e Nocera ancora piegate dal sempre vivo e doloroso di rimpianto. Sull’altare la corona del Capo della Polizia che ha trasmesso, per la circostanza, un fervido messaggio di solida-rietà letto, al termine della celebrazione, insieme con la missiva inviata dalla Presidenza nazionale dell’Associazione “Vittime del dovere”. Con decreto del Presidente della Repubblica datato 21 aprile 2011, fu conferita alla memoria di Giuseppe Baccàro la medaglia d’argento al merito civile con la seguente motivazione: “Libero da servizio, mentre si trovava con un’amica a bordo della propria autovettura in sosta, im-provvisamente veniva circondato da un gruppo di giovani che, a volto scoperto ed armati di pistola, si accingevano a compiere una rapina.

Immediatamente reagiva impugnando l’arma di ordinanza ma, nel ten-tativo di salvare la donna facendole scudo con il proprio corpo, veniva mortalmente colpito dai malviventi, sacrificando la vita ai più nobili ideali di coraggio e di altruismo”. Due anni prima, a Casapulla, terra di origine dei genitori, gli era stata dedicata una via con una cerimonia cui presero parte le massime autorità della provincia di Caserta e i sindaci di molti Comuni di Terra di Lavoro. Anche Capua, sua città natìa, ha voluto onorarlo intitolandogli una via del rione Macello. A sua volta, il presidente della sezione Anps, Michele Tavano, intervenuto all’odierna cerimonia, ha scritto in una nota che Giuseppe Baccàro, per il generoso ed impavido gesto com-piuto, va ricordato, come fulgido esempio, alle ge-nerazioni del nostro tem-po e dell’avvenire.raffaele raimondo

Commemorato l’agente di PS Giuseppe BaccàroSi sacrificò nel 1983 a Castel Volturno durante un agguato delinquenziale

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Servizi speciali

Il lavoro svolto nel 2011 dalla Lega Pro Animale Il giorno 28 Febbraio in tutto il mondo ci sono state iniziative volte a combattere il randagismo in vari modi, ma soprattutto tramite la sterilizzazione chirurgica di cani e gatti. Giornate del genere, denominate “SPAY DAY INTERNATIONAL”, esistono da anni e la LEGA PRO ANIMALE vi ha partecipato attiva-mente fin dall’inizio. Poiché sempre più paesi hanno aderito a questa importante iniziativa, gli organizzatori hanno deciso di chiamarla “WORLD SPAY DAY” = GIORNATA MONDIALE DELLE STERILIZZAZIONI. L’evento è organizzato dalla Hu-mane Society of the United States (HSUS) in collaborazione con la Humane Society International (HSI), ed è sponsorizzato tra l’altro anche dalla Humane Society Veterinary Medical As-sociation. Così nel mese di Febbraio 2012 sono stati sterilizza-ti migliaia di cani e gatti, e saranno organizzate in tutto il mon-

do manifestazioni per promuovere questi eventi, che hanno lo scopo ultimo di ridurre le nascite di animali non desiderati. Tutti sono d’accordo nel ritenere che i canili, anche a “5 stelle”, non rispondano alle esigenze degli animali da compagnia. I cani e i gatti hanno bisogno di un padrone che li curi con affetto. Inoltre i cani e i gatti proliferano con grande velocità e “l’offerta” di cuccioli e gattini in genere è troppo più alta della richiesta. La “superproduzione” viene “gettata” in strada e riempie in segui-to i canili fino all’estremo. Solo una attenta programmazione delle nascite (come si fa in campo umano) può risolvere il gra-ve problema del randagismo.

Per ulteriori informazioni: www.spaydayportal.humanesociety.org

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Daniela Cenciotti è una regista e attrice. Oltre a far parte del mondo dell’arte, è un’attenta osservatrice dei fenomeni sociali. Il caso su cui, ultima-mente, sta focalizzando l’at-tenzione è quello, che ormai sta dilagando, delle tragedie scaturite a causa delle liti coniugali, dove a pagarne il prezzo più alto sono sempre le donne. Vista l’enorme quantità di giovani di sesso maschile presente tra i ra-gazzi di Informare, la simpa-ticissima artista è venuta ad esporre questo problema in Officina, chiedendoci quali, secondo noi, potrebbero es-sere i motivi di questo feno-meno. Dopo i convenevoli e la presentazione, ha fatto del-le premesse sulla discussione che si andava a fare, nel sen-so che non era un argomento a cui lei avesse la risposta, ma era un incontro per con-frontarsi con noi ragazzi e il nostro modo di vedere. Molto prontamente, è intervenuto Gennaro Versi, il quale ha esposto il suo pensiero così:

«Quando termina una relazione, ciò che più mi da rabbia è il pensiero che la mia ex possa rimpiazzarmi facilmente. Il fatto che io possa essere paragonato e surclassato da qualcun altro. Non essere più il punto di riferimento della sua vita, ripeto, mi da molta rabbia. Ma il solo pensare ad un gesto di violenza mi riesce impossibile». Il giovane Sil-vio Trocchia, invece, mette in evidenza il suo caso, dove a subire la violenza, da parte di una sua ex, fu lui che prese la decisione di terminare la relazione. Carmine Coluccio esordisce dicendo: «E’ difficile generalizzare il discorso, in quanto ogni uomo ha un vissuto differente ed ha, quindi, un modo differente di somatizzare le cose. Ciò che, a mio parere, può provocare un dolore tale da agire in modo violento, potrebbe essere il vedere che ti viene strappato via tutto quello che si è costruito assieme».

Dopo i nostri interventi, Daniela prende la parola, spiegando: «Secondo un’indagine ISTAT, 3 donne su 10 hanno subito vio-lenza da parte dell’ex. Nel 2006 si è registrato un picco di 74000 stupri, le quali vittime erano il 6,6% ragazzine sotto i 16 anni. Purtroppo, se cominciamo a guardarci intorno, notiamo che la donna ha un peso differente nella nostra società. Ad esempio: una donna, in ambito lavorativo, a parità d’incarico, lavora di più ma percepisce di meno. Inoltre, terminato il lavoro, torna a casa ed ha tutto il resto delle faccende da svolgere. Attenzione, io non voglio occuparmi delle donne che vengono uccise, io voglio occuparmi degli uomini che uccidono. Questo perché, per quanto riguarda l’educazione inerente all’argomen-to, alle donne già è stato insegnato tutto, ma pare che agli uo-mini questo tipo di istruzione non venga fatto. Se si continua di questo passo, noi donne entreremo in un vortice di diffidenza a causa del quale non potremmo più vivere la nostra vita con serenità e tranquillità. Quindi, vorrei che s’incominciasse con l’educare l’uomo a non vedere più il sesso opposto come un semplice oggetto, e ridurre queste distanze che ancora resi-stono affinché possa esserci un reale “livellamento” che attual-mente è troppo spostato a favore degli uomini». Sarà perché non siamo più abituati a soffrire, sarà perché sempre più l’uomo tende a dipendere dalla sua compagna, sarà che nell’ultimo periodo l’immagine della donna si è svilita, fatto sta che c’è si-curamente un problema se, negli ultimi tempi, aumenta sempre più il numero di casi del genere registrati. Quindi, da ragazzo, invito tutti quelli facente parte del mio genere a cominciare a guardare la donna come una compagna che, per un motivo o per un altro, può decidere liberamente di intraprendere una strada differente, e non come un qualche cosa di loro proprietà. vincenzo esposito

+ = - DONNE - = +

Stamane, nella chiesa del cimitero, è stata celebrata una S. Messa in memoria dell’eroico agente di Ps Giuseppe Baccàro ucciso a Castel-volturno, nel 1983, durante un agguato delinquenziale. Al sacro rito, officiato dal cappellano della Polizia di Stato di Caserta don Claudio Nutrito, hanno preso parte il questore Guido Nicolò Longo, il generale Pasquale Eliseo, gli esponenti ufficiali delle municipalità di Capua e Casapulla -Pasquale Frattasi e Domenico Carrillo-, le rappresentan-ze delle sezioni casertane dell’Anps e dell’Anb. Erano presenti inoltre i delegati di sodalizi culturali e tanti amici che non hanno dimenticato, dopo quasi trent’anni, il poliziotto che ebbe la forza d’animo di immolarsi per salvare un’altra vita umana. Tutti si sono stretti intorno alla madre Giuseppina, alla sorella Margherita, allo zio Elpidio ed ai numerosi congiunti delle famiglie Baccàro e Nocera ancora piegate dal sempre vivo e doloroso di rimpianto. Sull’altare la corona del Capo della Polizia che ha trasmesso, per la circostanza, un fervido messaggio di solida-rietà letto, al termine della celebrazione, insieme con la missiva inviata dalla Presidenza nazionale dell’Associazione “Vittime del dovere”. Con decreto del Presidente della Repubblica datato 21 aprile 2011, fu conferita alla memoria di Giuseppe Baccàro la medaglia d’argento al merito civile con la seguente motivazione: “Libero da servizio, mentre si trovava con un’amica a bordo della propria autovettura in sosta, im-provvisamente veniva circondato da un gruppo di giovani che, a volto scoperto ed armati di pistola, si accingevano a compiere una rapina.

Immediatamente reagiva impugnando l’arma di ordinanza ma, nel ten-tativo di salvare la donna facendole scudo con il proprio corpo, veniva mortalmente colpito dai malviventi, sacrificando la vita ai più nobili ideali di coraggio e di altruismo”. Due anni prima, a Casapulla, terra di origine dei genitori, gli era stata dedicata una via con una cerimonia cui presero parte le massime autorità della provincia di Caserta e i sindaci di molti Comuni di Terra di Lavoro. Anche Capua, sua città natìa, ha voluto onorarlo intitolandogli una via del rione Macello. A sua volta, il presidente della sezione Anps, Michele Tavano, intervenuto all’odierna cerimonia, ha scritto in una nota che Giuseppe Baccàro, per il generoso ed impavido gesto com-piuto, va ricordato, come fulgido esempio, alle ge-nerazioni del nostro tem-po e dell’avvenire.raffaele raimondo

Commemorato l’agente di PS Giuseppe BaccàroSi sacrificò nel 1983 a Castel Volturno durante un agguato delinquenziale

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INFORMAREPAG. 8 Cultura e Società

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Sandro Ruotolo visita la sede di Officina

Il noto giornalista televisivo Sandro Ruotolo, braccio destro di Michele Santoro e attualmente impegnato nel programma “Servizio Pubblico”, nell’occasione del servizio televisivo dedicato alla scomparsa di Pietro Moscato, con l’intento di ringraziare la nostra associazione per il supporto, è venuto a far visita alla nostra sede ed in tale occasione ha firmato la “maglietta degli ospiti”. Inutile dire che è risultata una persona eccezionale. Rendeva facile anche le cose più delicate. Poche ore insieme a lui sono servite a comprendere il lavoro, la

professionalità e l’esperienza che occorre per poter realizzare un servizio tanto delicato e tanto sofferto. Abbiamo assistito all’intervista fatta ai genitori di Peter. Non ha mai dato spazio ai sentimenti più delicati, fermando spesso lo sfogo naturale che proveniva da queste persone. Il papà di Peter, Natale Moscato, è ritornato nella nostra sede per ringraziarci e ha voluto telefonare personalmente a Sandro Ruotolo per ringraziarlo della sensibilità avuta e per aver dato visibilità nazionale alla loro richiesta di giustizia. fabio paradisone

Abbiamo conosciuto Gianfranco Paglia a Castel Volturno, eroe di tutti gli italiani, in una convention della locale sezione di Futuro e Libertà per l’Italia, e ne siamo rimasti, sin da subito, affascinati. Pensavamo di aver di fronte il solito politico, tutto chiacchiere e promesse, ed invece ci siamo imbattuti in un eroe della nostra nazione. Un uomo dello Stato, un eroe vero, insignito della medaglia d’oro al valor militare, dopo la battaglia del “pastificio”, in Somalia nel 1993. Paglia, dopo aver portato al riparo dal fuoco nemico i suoi commilitoni feriti, fu colpito a sua volta e perse l’uso delle gambe. Nonostante l’invalidità ha continuato a prestare servizio nell’Esercito presso il Comando Brigata Bersaglieri “Garibaldi”, con il grado di maggiore. La sua sembra una storia da fiction, anche se il film per la tv “Le ali”, per la regia di Andrea Porporati, ha raccontato la storia vera di Gianfranco Paglia e la sua grande tenacia. Solo la determinazione di Gianfranco e l’amore della fidanzata, poi moglie e madre dei suoi bambini, lo hanno portano a recuperare l’uso delle braccia, con una lunga riabilitazione iniziata in Svizzera e proseguita in Russia, nell’istituto voluto da un acrobata anch’egli infortunato alla spina dorsale. Nel 2008 si è presentato alle elezioni politiche per la Camera dei deputati nel collegio Campania 1, risultando eletto per il Popolo della Libertà. Membro della commissione Difesa, nell’agosto del 2010 aderisce al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l’Italia. Oggi è coordinatore provinciale di Caserta del partito di Gianfranco Fini. On. Paglia, si sente un militare prestato alla politica o viceversa? «Certamente un militare prestato alla politica, non potrebbe essere altrimenti

avendo io vestito la divisa appena terminati gli studi». Quanto ha inciso la sua vicenda personale sulle scelte politiche? «Se per vicenda personale intende la mia amicizia con Fini, è indubbio che abbia il suo peso ma non è tutto: condivido il progetto e gli ideali che ritengo fondamentali per operare una scelta». Qual è il suo rapporto con Fini? «Il mio rapporto con il Presidente Fini nasce molti anni fa, il tutto al di fuori della politica ma come rapporto di stima reciproca». Esistono oggi gli eroi? «Tutti quelli che fanno qualcosa per gli altri sacrificando se stessi, possono essere considerati tra virgolette eroi. E non mi riferisco solo a chi indossa una divisa». Ha mai avuto paura? «Non so sinceramente descrivere cosa sia la paura. Penso che la cosa più importante non sia la paura in se, ma come ci si comporta, quando si ha paura». E a Mogadiscio ha avuto paura? «Noi siamo partiti per una missione umanitaria, anche se sapevamo che potevano esserci dei rischi, la cosa più importante è che quando ci siamo trovati in situazioni difficili, una in particolare per quanto mi riguarda, abbiamo saputo reagire». Dove ha trovato la forza per reagire? «Non enfatizziamo – ha risposto - Sono come tanti. Mi avevano detto che non avrei più potuto muovermi. Non ci ho creduto. E’ tutto». A chi si ispira nell’attività politica? «I nostri esempi sono Falcone e Borsellino». Molti comuni della provincia di Caserta oggi sono sotto inchiesta per legami con la criminalità. Si profilano nuovi scioglimenti per infiltrazioni mafiose… Cosa ne pensa? «Che la criminalità si sia infiltrata nell’organizzazione sociale è indubbio. Cominciamo a fare pulizia in politica, solo così potremo avere una classe dirigente realmente rivolta alla soluzione dei problemi». Cosa ha significato per Lei il 150° anniversario dell’unità d’Italia? «Significa ricordare e onorare quanti si sono battuti e hanno dato la vita per un giusto ideale di cui noi ne godiamo i frutti». Grazie Onorevole Paglia, per la disponibilità è stato un incontro importante e significativo . La aspettiamo nella nostra sede, con tutti i giovani di Officina Volturno, per discutere a viva voce di Italia, di impegno sociale e civile, di futuro e di politica. giancarlo palmese e silvio trocchia

Gianfranco Paglia Eroe di tutti gli italiani

Concreto esempio di cittadinanza attiva Officina Volturno incontra gli amici del Circolo Terza Età “Luise Teresa”

Quando parliamo di cittadinanza attiva c’è la tendenza ad immaginare associazioni di vo-lontariato ,giovani o comitati che si prestano in attività di utilità sociale, ma quando a com-piere tali azioni è un associazione di persone anziane riunite per dare un piccolo contributo al proprio paese è facile intuire come piccoli gesti fatti da persone con anni di esperienza è ben gradito dalla popolazione. Il “Circolo della 3° età”,intitolato a Luise Te-resa, presieduto da Elio Figliano, è nato nel 2005 come punto di ritrovo per le persone anziane del paese di Castel Volturno al fine di passare qualche ora della giornata in com-pagnia chiacchierando e giocando a carte, ma ben presto i componenti hanno capito che il circolo poteva andare ben oltre attività

ludiche mettendo le proprie competenze e la propria volontà al servizio dei cittadini.Molte sono state le iniziative svolte dal circolo nel corso de-gli anni come il valido ausilio dato al parroco della parrocchia San Castrese in occasione

della visita della madonna di Fatima contri-buendo alla raccolta fondi per gli addobbi della chiesa e delle strade cittadine, o l’ini-ziativa “La Befana con i Nonni” nata in colla-

borazione con la Pro Loco Volturnum Castri Maris per dare sostegno e far trascorrere una befana felice ai bambini più disagiati ,o ancora la raccolta fondi per riparare l’orolo-gio e le campane della chiesa Annunziata. I Componenti del circolo sono attivamente impegnati nel sociale,alcuni dei soci pre-stano volontariato presso la caritas della parrocchia mentre altri si occupano di ogni singolo problema che possa riguardare il pic-colo comune cercando anche di collaborare

con l’amministra-zione locale,come la riparazione del monumento dei 150 anni sito nella piazza centrale del paese.Tra le recenti at-tività il Circolo ha istituito, con la di-rezione didattica del 1° circolo, il “1° premio Luise Teresa”r iservato agli alunni delle classi 5°elementari con la redazione di

un tema scritto ,la premiazione sarà fatta all’interno dell’istituto scolastico dove verrà consegnata una targa al dirigente scolastico. vincenzo lo cascio

PAG. 9INFORMARE Cultura e Società

Napoli: in ascesa in campionato e stellare in Champions League.

«Forse avete sentito parlare della meravi-gliosa scoperta di due città seppellite molto tempo fa dalle ceneri ardenti del Vesuvio! Ebbene, vi posso annunciare un’altra sco-perta ancora più miracolosa della resurre-zione di Pompei e di Ercolano, scoperta che porterà molto lontano nel mondo della gloria del Regno di Napoli. Da poco è stato ritrovato su una spiaggia di Ca-stellammare di Stabia un rarissimo esemplare di fauna marina che si cre-deva estinto per sempre, benché gli zoologi non abbiano mai dubitato del-la sua esistenza in tempi preistorici […] Questo animaletto non è esatta-mente un mollusco ma non è neppure un vero pesce, sta tra gli inverte-brati e i vertebrati o, me-glio, hanno stabilito con prove inconfutabili che esso costituisce l’anello storico di congiunzione tra gli invertebrati e i ver-tebrati […]

Nel caos opaco che originariamente forma-va il nostro universo, proprio a Napoli, sulle spiagge del Regno, si è sprigionata per la prima volta la forma di un dorso, molto tempo prima dell’apparire dell’uomo! E’ a Napoli che per la prima volta la vita fino allora linfatica si è articolata in un embrio-ne consistente!». Questo brano tratto dal

romanzo «Porporino, ovvero i misteri di Na-poli» di Dominique Fernandez, a mio avviso, fotografa l’eccezionalità di Napoli e della Campania. Territori baciati da Dio e segnati da una storia millenaria che si riflette non solo nelle splen-

dide architetture del centro storico parteno-peo, nella Reggia di Caserta, nel paesaggio culturale della costiera amalfitana, nei siti ar-cheologici più celebri al mondo di Pompei ed Ercolano, o in quelli greci di Paestum e Velia, ma anche nelle infinite manifestazioni intan-gibili del patrimonio artistico: dalla tradizione del presepe alla lavorazione del corallo, dal-le ceramiche alla produzione serica. Tutta questa bellezza è entrata nell’animo

delle persone: è parte del patrimonio geneti-co dei fortunati abitanti di questi luoghi. Tutta questa bellezza è li che aspetta, è li che gia-ce, a volte con colpevole consapevolezza, nell’attesa, forse, di riacquistare coraggio per esprimersi.

E termino ancora con le parole di Fernadez che si ri-ferisce all’animalet-to, anello storico di congiunzione tra gli invertebrati e i ver-tebrati «Non vor-reste essere voi all’altezza di quel piccolo animale che ha dimostrato una tale energia biologica? Non pensate di dover ripagare con analoga energia morale l’incredibi-le benevolenza di Dio che ha voluto accordare un simi-le onore al nostro Regno scegliendo-

lo per la comparsa della sua prima crea-tura vertebrata? Sarete gli unici, dopo un esempio simile, a subire la vergogna di essere senza spina dorsale?».

arch. alessandro ciambrone. Presidente associazione albergatori e ristoratori del litorale domitio. Vice Presidente club une-sco caserta [email protected]

Tra paradiso e inferno: un luogo dalle infinite contraddizioni

Per la tua pubblicità chiama il 331.5907602 - 081.5097039

Cavani e Lavezzi, i trascinatori Azzurri.

Le foglie pressate si prestano a svariate soluzioni decorative decisamente originali anche per “ringiovanire” dei vecchi oggetti. Realizzare una buona pressatura è piuttosto semplice ma occorre molta pazienza perché richiede tempo. Le foglie, una volta raccolte e pulite, vanno divise per tipo e grandezza. E’ anche opportuno separare le foglie ricche di acqua da quelle più asciutte. Fatta questa divisione si apre la pressa, che consiste in due tavolette di legno compensato di piccole dimensioni collegate, ai quattro angoli, da quattro viti che terminano con una chiusura a “farfalla”. Si posiziona la foglia su un foglio di giornale o di carta da cucina e la si copre con un altro foglio. Il tutto poi va posto su un foglio di cartone da imballaggio e sistemato dentro la pressa. In questo modo si possono pressare circa quindi foglie per volta, una sopra l’altra, quindi si chiude la pressa e si stringono le viti, che vanno avvitate di volta in volta a intervalli regolari di un paio d’ore. Dopo quarantotto ore la pressa va riaperta e la carta cambiata poichè avrà assorbito l’umidità delle foglie. La carta di giornale va cambiata almeno tre volte, aspettando sempre quarantotto ore tra un cambio e l’altro, per essere certi che l’acqua sia stata assorbita completamente. Per le foglie più ricche di acqua possono occorrere anche cinque o sei cambi di carta, per ottenere una pressatura perfetta. Dopo aver effettuato i cambi necessari a seconda del tipo di foglie, si possono lasciare nella pressa per

un’altra settimana, avendo cura di stringere le viti di tanto in tanto. Dopo circa due settimane le foglie sono pronte per essere utilizzate. Per evitare che si formino parassiti o muffe, le foglie, una volta essiccate vanno spruzzate con del fissativo acrilico o anche con della lacca per capelli. Per mantenere la brillantezza dei colori originali che in genere si perde durante l’essiccazione, dopo il fissativo, è opportuno spruzzare sulle

foglie un velo di colore spray verde, rosso, arancio o giallo, a seconda del loro colore per rinnovare i toni naturali. A questo punto potete utilizzare le foglie per le vostre decorazioni. Per informazioni e consigli scrivete a: [email protected]

Come si pressano le foglieArtigianato creativo, a cura di Loredana Regina

Più forti del destino! Impavide sono le emozioni che il Napoli suscita nel cuore dei tifosi. Storiche sono le imprese che si consumano in Champions League. La competizione europea riserva sorprese nel suo sex appeal che genera fomento e voglia di stupire nella testa e nelle gambe degli Azzurri. Un Chelsea privo di idee, da sempre vittorioso, incontra un Napoli affamato, in procinto di entrare nell’immaginario calcistico mondiale. L’unico modo per conquistare il blasone internazionale è vincere e gli ottavi di finale sono l’occasione giusta per dimostrare la potenza di una squadra giovane, con tante ambizioni e con tanta voglia di stupire. Il San Paolo si presenta da brividi agli occhi degli inglesi, impietriti da Lavezzi prima, Cavani poi e ancora dal Pocho che sigla il 3-1 finale. Mata, con un gol di rapina, sembrava che volesse rovinare la magica notte ai napoletani, ma questi, immortali nell’orgoglio e nel sostenere la maglia, hanno dato la giusta spinta ai propri beniamini per ribaltare il risultato e chiudere il match per poi giocarsi a Londra la qualificazione ai quarti di finale. È l’effettiva dimostrazione che i soldi spesi dal patron del Chelsea, Roman Abramovich, uomo tra i più ricchi del mondo, non sono sempre sinonimo di successi e trionfi. I Blues hanno chiuso la scorsa stagione con un passivo economico di 75 milioni di euro, a differenza del Napoli che, per il quinto anno consecutivo, chiude con un utile di circa 15 milioni per mezzo anche del parsimonioso presidente De Laurentiis.

Per vincere nel calcio c’è bisogno di testa, cuore e gambe. Agli ottavi di Champions s o l a m e n t e Arsenal, Bayern Monaco e Napoli rispettano il Fair Play finanziario, senza avere alcun deficit economico. Analoga situazione è presente anche in Serie A. Milan e Inter campioni di debiti. Gli Azzurri, per “correttezza” economica, si trovano alle spalle del

Catania, seguiti da Palermo e Udinese. Intanto il campionato è sempre più ostico e imprevedibile. La contesa dello scudetto e delle coppe non ha favoriti e il Napoli, dopo aver trascorso un periodo negativo, sta rialzando la china e, con tanto morale a disposizione, il terzo posto è il traguardo

da raggiungere. La scalata non è affatto impossibile, soprattutto se scende in campo un Napoli pieno di energie e vitalità come quello che ha sfidato il Chelsea. Imbattuto da quattro giornate, continuare la striscia positiva con l’Inter significherebbe dare un importante segnale di rinascita e di ascesa di una squadra che fa sempre più paura. fabio corsaro [email protected] fabio su www.informareonline.com

Fabio Corsaro

La storia di Bebe, tredicenne disabile, che aspira alle Olimpiadi di Londra 2012

Famosa per la sua storia e le sue ambizioni, Beatrice Vio ha qualcosa da insegnare. Avere coraggio significa essere consapevoli del valore della vita. Avere a cuore la propria esistenza vuol dire pulsare un atteggiamento perseverante e audace. Essere forti rappresenta lo stereotipo di un carattere che equivale a non mollare mai. Essere più forti del destino notifica di aver imparato qualcosa dalla vita e divenire fonte di ispirazione per molta altra gente. Storie di persone disabili, i cui handicap spesso portano via parti del corpo. Tragici eventi che spesso non abbattono chi ne è vittima, alcune già adulte, altre però ancora bambine. Sguardo profondo, tinto di un grigio perla. Angelo biondo. Un sorriso radioso che nasconde tante vicissitudini. Solare ed energica, forte e coraggiosa. Cicatrici indelebili su un volto

innocente lasciano un ricordo del passato amaro e tormentato, affrontato però con tanta forza d’animo e di volontà. È la storia di una tredicenne di Mogliano Veneto, Beatrice Vio, colpita nel novembre del 2008, all’età di soli undici anni, da un’acuta forma di meningite. Chiamata meningococcica, questa è una malattia batterica provocata da un agente patogeno che si mostra sotto forma di febbre alta, petecchie, ossia piccole macchie rosse che si manifestano su tutto il corpo, rigidità nucale, nausea e vomito. La mortalità nei pazienti è uguale quasi al 100%, quindi le possibilità di salvarsi sono davvero poche. Bebe, come la chiamano gli amici, non dispone della funzionalità degli arti, amputatigli nel tentativo di rendere reale la possibilità di rimanere in vita che, secondo la diagnosi dei medici, era pari solo al 4%. Una prima adolescenza vissuta quindi con la paura di lasciare il tramonto senza la certezza di ritrovare l’alba. Tutto cominciò in una notte di novembre di quattro anni fa quando Bebe accusò i fastidiosi ma consueti sintomi influenzali, senza sapere che quei campanelli d’allarme erano l’inizio di una patologia che gli avrebbe portato via braccia e gambe. Ma la forza non risiede nei muscoli. Piuttosto nel cuore e nella mente. Nonostante l’agonia, sobillata anche dai quarantadue giorni di camera iperbarica, la piccola Beatrice è riuscita a sconfiggere una malattia che le stava soffocando i respiri e le ambizioni. “Il piccolo carro

armato biondo” aspira oggi a raggiungere le Olimpiadi di Londra 2012, combattendo col fioretto, disciplina olimpica della scherma, e dimostrando che nella vita nulla è impossibile e che infondo convivere con un handicap non significa non essere “normali”. La forza e la perseveranza sono qualità che papà Ruggero e mamma Teresa le hanno trasmesso. Una famiglia che sempre le è rimasta accanto, sostenendola costantemente, soprattutto nei momenti più critici. I giorni passati in ospedale, le ore di attesa durante la terapia iperbarica, le discussioni con i medici per accertarsi che fosse necessario amputare gli arti, la sofferenza della figlia, sono ricordi ed immagini che non potranno mai dimenticare. Ma ora la felicità di Ruggero e Teresa dimora in ogni smorfia di sorriso di Bebe, oggi più forte di prima. Quindi c’è chi riesce ad andare oltre gli ostacoli della vita, valorizzandone il significato, traendo lezione dalla sofferenza patita e aggiungendo un sorriso a tutto ciò che fanno. È lo specchio di una realtà che non va trascurata, da cui prendere ispirazione significa avere coraggio. Hai una storia da raccontare? Sei riuscito come Bebe ad essere più forte del destino? Scrivici di te, o di tuoi conoscenti che, nonostante alcune disavventure, non hanno perso mai la voglia di vivere. Invia una e-mail al seguente indirizzo: [email protected] tua storia può essere fonte di ispirazione per qualcuno.

fabio corsaro

Immagine panoramica del lungomare di Castellammare di Stabia

Scoperto sul lungomare della città un rarissimo esemplare di fauna marina

Page 11: Informare Marzo 2012

INFORMAREPAG. 8 Cultura e Società

Per la tua pubblicità chiama il 331.5907602 - 081.5097039

Sandro Ruotolo visita la sede di Officina

Il noto giornalista televisivo Sandro Ruotolo, braccio destro di Michele Santoro e attualmente impegnato nel programma “Servizio Pubblico”, nell’occasione del servizio televisivo dedicato alla scomparsa di Pietro Moscato, con l’intento di ringraziare la nostra associazione per il supporto, è venuto a far visita alla nostra sede ed in tale occasione ha firmato la “maglietta degli ospiti”. Inutile dire che è risultata una persona eccezionale. Rendeva facile anche le cose più delicate. Poche ore insieme a lui sono servite a comprendere il lavoro, la

professionalità e l’esperienza che occorre per poter realizzare un servizio tanto delicato e tanto sofferto. Abbiamo assistito all’intervista fatta ai genitori di Peter. Non ha mai dato spazio ai sentimenti più delicati, fermando spesso lo sfogo naturale che proveniva da queste persone. Il papà di Peter, Natale Moscato, è ritornato nella nostra sede per ringraziarci e ha voluto telefonare personalmente a Sandro Ruotolo per ringraziarlo della sensibilità avuta e per aver dato visibilità nazionale alla loro richiesta di giustizia. fabio paradisone

Abbiamo conosciuto Gianfranco Paglia a Castel Volturno, eroe di tutti gli italiani, in una convention della locale sezione di Futuro e Libertà per l’Italia, e ne siamo rimasti, sin da subito, affascinati. Pensavamo di aver di fronte il solito politico, tutto chiacchiere e promesse, ed invece ci siamo imbattuti in un eroe della nostra nazione. Un uomo dello Stato, un eroe vero, insignito della medaglia d’oro al valor militare, dopo la battaglia del “pastificio”, in Somalia nel 1993. Paglia, dopo aver portato al riparo dal fuoco nemico i suoi commilitoni feriti, fu colpito a sua volta e perse l’uso delle gambe. Nonostante l’invalidità ha continuato a prestare servizio nell’Esercito presso il Comando Brigata Bersaglieri “Garibaldi”, con il grado di maggiore. La sua sembra una storia da fiction, anche se il film per la tv “Le ali”, per la regia di Andrea Porporati, ha raccontato la storia vera di Gianfranco Paglia e la sua grande tenacia. Solo la determinazione di Gianfranco e l’amore della fidanzata, poi moglie e madre dei suoi bambini, lo hanno portano a recuperare l’uso delle braccia, con una lunga riabilitazione iniziata in Svizzera e proseguita in Russia, nell’istituto voluto da un acrobata anch’egli infortunato alla spina dorsale. Nel 2008 si è presentato alle elezioni politiche per la Camera dei deputati nel collegio Campania 1, risultando eletto per il Popolo della Libertà. Membro della commissione Difesa, nell’agosto del 2010 aderisce al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l’Italia. Oggi è coordinatore provinciale di Caserta del partito di Gianfranco Fini. On. Paglia, si sente un militare prestato alla politica o viceversa? «Certamente un militare prestato alla politica, non potrebbe essere altrimenti

avendo io vestito la divisa appena terminati gli studi». Quanto ha inciso la sua vicenda personale sulle scelte politiche? «Se per vicenda personale intende la mia amicizia con Fini, è indubbio che abbia il suo peso ma non è tutto: condivido il progetto e gli ideali che ritengo fondamentali per operare una scelta». Qual è il suo rapporto con Fini? «Il mio rapporto con il Presidente Fini nasce molti anni fa, il tutto al di fuori della politica ma come rapporto di stima reciproca». Esistono oggi gli eroi? «Tutti quelli che fanno qualcosa per gli altri sacrificando se stessi, possono essere considerati tra virgolette eroi. E non mi riferisco solo a chi indossa una divisa». Ha mai avuto paura? «Non so sinceramente descrivere cosa sia la paura. Penso che la cosa più importante non sia la paura in se, ma come ci si comporta, quando si ha paura». E a Mogadiscio ha avuto paura? «Noi siamo partiti per una missione umanitaria, anche se sapevamo che potevano esserci dei rischi, la cosa più importante è che quando ci siamo trovati in situazioni difficili, una in particolare per quanto mi riguarda, abbiamo saputo reagire». Dove ha trovato la forza per reagire? «Non enfatizziamo – ha risposto - Sono come tanti. Mi avevano detto che non avrei più potuto muovermi. Non ci ho creduto. E’ tutto». A chi si ispira nell’attività politica? «I nostri esempi sono Falcone e Borsellino». Molti comuni della provincia di Caserta oggi sono sotto inchiesta per legami con la criminalità. Si profilano nuovi scioglimenti per infiltrazioni mafiose… Cosa ne pensa? «Che la criminalità si sia infiltrata nell’organizzazione sociale è indubbio. Cominciamo a fare pulizia in politica, solo così potremo avere una classe dirigente realmente rivolta alla soluzione dei problemi». Cosa ha significato per Lei il 150° anniversario dell’unità d’Italia? «Significa ricordare e onorare quanti si sono battuti e hanno dato la vita per un giusto ideale di cui noi ne godiamo i frutti». Grazie Onorevole Paglia, per la disponibilità è stato un incontro importante e significativo . La aspettiamo nella nostra sede, con tutti i giovani di Officina Volturno, per discutere a viva voce di Italia, di impegno sociale e civile, di futuro e di politica. giancarlo palmese e silvio trocchia

Gianfranco Paglia Eroe di tutti gli italiani

Concreto esempio di cittadinanza attiva Officina Volturno incontra gli amici del Circolo Terza Età “Luise Teresa”

Quando parliamo di cittadinanza attiva c’è la tendenza ad immaginare associazioni di vo-lontariato ,giovani o comitati che si prestano in attività di utilità sociale, ma quando a com-piere tali azioni è un associazione di persone anziane riunite per dare un piccolo contributo al proprio paese è facile intuire come piccoli gesti fatti da persone con anni di esperienza è ben gradito dalla popolazione. Il “Circolo della 3° età”,intitolato a Luise Te-resa, presieduto da Elio Figliano, è nato nel 2005 come punto di ritrovo per le persone anziane del paese di Castel Volturno al fine di passare qualche ora della giornata in com-pagnia chiacchierando e giocando a carte, ma ben presto i componenti hanno capito che il circolo poteva andare ben oltre attività

ludiche mettendo le proprie competenze e la propria volontà al servizio dei cittadini.Molte sono state le iniziative svolte dal circolo nel corso de-gli anni come il valido ausilio dato al parroco della parrocchia San Castrese in occasione

della visita della madonna di Fatima contri-buendo alla raccolta fondi per gli addobbi della chiesa e delle strade cittadine, o l’ini-ziativa “La Befana con i Nonni” nata in colla-

borazione con la Pro Loco Volturnum Castri Maris per dare sostegno e far trascorrere una befana felice ai bambini più disagiati ,o ancora la raccolta fondi per riparare l’orolo-gio e le campane della chiesa Annunziata. I Componenti del circolo sono attivamente impegnati nel sociale,alcuni dei soci pre-stano volontariato presso la caritas della parrocchia mentre altri si occupano di ogni singolo problema che possa riguardare il pic-colo comune cercando anche di collaborare

con l’amministra-zione locale,come la riparazione del monumento dei 150 anni sito nella piazza centrale del paese.Tra le recenti at-tività il Circolo ha istituito, con la di-rezione didattica del 1° circolo, il “1° premio Luise Teresa”r iservato agli alunni delle classi 5°elementari con la redazione di

un tema scritto ,la premiazione sarà fatta all’interno dell’istituto scolastico dove verrà consegnata una targa al dirigente scolastico. vincenzo lo cascio

PAG. 9INFORMARE Cultura e Società

Napoli: in ascesa in campionato e stellare in Champions League.

«Forse avete sentito parlare della meravi-gliosa scoperta di due città seppellite molto tempo fa dalle ceneri ardenti del Vesuvio! Ebbene, vi posso annunciare un’altra sco-perta ancora più miracolosa della resurre-zione di Pompei e di Ercolano, scoperta che porterà molto lontano nel mondo della gloria del Regno di Napoli. Da poco è stato ritrovato su una spiaggia di Ca-stellammare di Stabia un rarissimo esemplare di fauna marina che si cre-deva estinto per sempre, benché gli zoologi non abbiano mai dubitato del-la sua esistenza in tempi preistorici […] Questo animaletto non è esatta-mente un mollusco ma non è neppure un vero pesce, sta tra gli inverte-brati e i vertebrati o, me-glio, hanno stabilito con prove inconfutabili che esso costituisce l’anello storico di congiunzione tra gli invertebrati e i ver-tebrati […]

Nel caos opaco che originariamente forma-va il nostro universo, proprio a Napoli, sulle spiagge del Regno, si è sprigionata per la prima volta la forma di un dorso, molto tempo prima dell’apparire dell’uomo! E’ a Napoli che per la prima volta la vita fino allora linfatica si è articolata in un embrio-ne consistente!». Questo brano tratto dal

romanzo «Porporino, ovvero i misteri di Na-poli» di Dominique Fernandez, a mio avviso, fotografa l’eccezionalità di Napoli e della Campania. Territori baciati da Dio e segnati da una storia millenaria che si riflette non solo nelle splen-

dide architetture del centro storico parteno-peo, nella Reggia di Caserta, nel paesaggio culturale della costiera amalfitana, nei siti ar-cheologici più celebri al mondo di Pompei ed Ercolano, o in quelli greci di Paestum e Velia, ma anche nelle infinite manifestazioni intan-gibili del patrimonio artistico: dalla tradizione del presepe alla lavorazione del corallo, dal-le ceramiche alla produzione serica. Tutta questa bellezza è entrata nell’animo

delle persone: è parte del patrimonio geneti-co dei fortunati abitanti di questi luoghi. Tutta questa bellezza è li che aspetta, è li che gia-ce, a volte con colpevole consapevolezza, nell’attesa, forse, di riacquistare coraggio per esprimersi.

E termino ancora con le parole di Fernadez che si ri-ferisce all’animalet-to, anello storico di congiunzione tra gli invertebrati e i ver-tebrati «Non vor-reste essere voi all’altezza di quel piccolo animale che ha dimostrato una tale energia biologica? Non pensate di dover ripagare con analoga energia morale l’incredibi-le benevolenza di Dio che ha voluto accordare un simi-le onore al nostro Regno scegliendo-

lo per la comparsa della sua prima crea-tura vertebrata? Sarete gli unici, dopo un esempio simile, a subire la vergogna di essere senza spina dorsale?».

arch. alessandro ciambrone. Presidente associazione albergatori e ristoratori del litorale domitio. Vice Presidente club une-sco caserta [email protected]

Tra paradiso e inferno: un luogo dalle infinite contraddizioni

Per la tua pubblicità chiama il 331.5907602 - 081.5097039

Cavani e Lavezzi, i trascinatori Azzurri.

Le foglie pressate si prestano a svariate soluzioni decorative decisamente originali anche per “ringiovanire” dei vecchi oggetti. Realizzare una buona pressatura è piuttosto semplice ma occorre molta pazienza perché richiede tempo. Le foglie, una volta raccolte e pulite, vanno divise per tipo e grandezza. E’ anche opportuno separare le foglie ricche di acqua da quelle più asciutte. Fatta questa divisione si apre la pressa, che consiste in due tavolette di legno compensato di piccole dimensioni collegate, ai quattro angoli, da quattro viti che terminano con una chiusura a “farfalla”. Si posiziona la foglia su un foglio di giornale o di carta da cucina e la si copre con un altro foglio. Il tutto poi va posto su un foglio di cartone da imballaggio e sistemato dentro la pressa. In questo modo si possono pressare circa quindi foglie per volta, una sopra l’altra, quindi si chiude la pressa e si stringono le viti, che vanno avvitate di volta in volta a intervalli regolari di un paio d’ore. Dopo quarantotto ore la pressa va riaperta e la carta cambiata poichè avrà assorbito l’umidità delle foglie. La carta di giornale va cambiata almeno tre volte, aspettando sempre quarantotto ore tra un cambio e l’altro, per essere certi che l’acqua sia stata assorbita completamente. Per le foglie più ricche di acqua possono occorrere anche cinque o sei cambi di carta, per ottenere una pressatura perfetta. Dopo aver effettuato i cambi necessari a seconda del tipo di foglie, si possono lasciare nella pressa per

un’altra settimana, avendo cura di stringere le viti di tanto in tanto. Dopo circa due settimane le foglie sono pronte per essere utilizzate. Per evitare che si formino parassiti o muffe, le foglie, una volta essiccate vanno spruzzate con del fissativo acrilico o anche con della lacca per capelli. Per mantenere la brillantezza dei colori originali che in genere si perde durante l’essiccazione, dopo il fissativo, è opportuno spruzzare sulle

foglie un velo di colore spray verde, rosso, arancio o giallo, a seconda del loro colore per rinnovare i toni naturali. A questo punto potete utilizzare le foglie per le vostre decorazioni. Per informazioni e consigli scrivete a: [email protected]

Come si pressano le foglieArtigianato creativo, a cura di Loredana Regina

Più forti del destino! Impavide sono le emozioni che il Napoli suscita nel cuore dei tifosi. Storiche sono le imprese che si consumano in Champions League. La competizione europea riserva sorprese nel suo sex appeal che genera fomento e voglia di stupire nella testa e nelle gambe degli Azzurri. Un Chelsea privo di idee, da sempre vittorioso, incontra un Napoli affamato, in procinto di entrare nell’immaginario calcistico mondiale. L’unico modo per conquistare il blasone internazionale è vincere e gli ottavi di finale sono l’occasione giusta per dimostrare la potenza di una squadra giovane, con tante ambizioni e con tanta voglia di stupire. Il San Paolo si presenta da brividi agli occhi degli inglesi, impietriti da Lavezzi prima, Cavani poi e ancora dal Pocho che sigla il 3-1 finale. Mata, con un gol di rapina, sembrava che volesse rovinare la magica notte ai napoletani, ma questi, immortali nell’orgoglio e nel sostenere la maglia, hanno dato la giusta spinta ai propri beniamini per ribaltare il risultato e chiudere il match per poi giocarsi a Londra la qualificazione ai quarti di finale. È l’effettiva dimostrazione che i soldi spesi dal patron del Chelsea, Roman Abramovich, uomo tra i più ricchi del mondo, non sono sempre sinonimo di successi e trionfi. I Blues hanno chiuso la scorsa stagione con un passivo economico di 75 milioni di euro, a differenza del Napoli che, per il quinto anno consecutivo, chiude con un utile di circa 15 milioni per mezzo anche del parsimonioso presidente De Laurentiis.

Per vincere nel calcio c’è bisogno di testa, cuore e gambe. Agli ottavi di Champions s o l a m e n t e Arsenal, Bayern Monaco e Napoli rispettano il Fair Play finanziario, senza avere alcun deficit economico. Analoga situazione è presente anche in Serie A. Milan e Inter campioni di debiti. Gli Azzurri, per “correttezza” economica, si trovano alle spalle del

Catania, seguiti da Palermo e Udinese. Intanto il campionato è sempre più ostico e imprevedibile. La contesa dello scudetto e delle coppe non ha favoriti e il Napoli, dopo aver trascorso un periodo negativo, sta rialzando la china e, con tanto morale a disposizione, il terzo posto è il traguardo

da raggiungere. La scalata non è affatto impossibile, soprattutto se scende in campo un Napoli pieno di energie e vitalità come quello che ha sfidato il Chelsea. Imbattuto da quattro giornate, continuare la striscia positiva con l’Inter significherebbe dare un importante segnale di rinascita e di ascesa di una squadra che fa sempre più paura. fabio corsaro [email protected] fabio su www.informareonline.com

Fabio Corsaro

La storia di Bebe, tredicenne disabile, che aspira alle Olimpiadi di Londra 2012

Famosa per la sua storia e le sue ambizioni, Beatrice Vio ha qualcosa da insegnare. Avere coraggio significa essere consapevoli del valore della vita. Avere a cuore la propria esistenza vuol dire pulsare un atteggiamento perseverante e audace. Essere forti rappresenta lo stereotipo di un carattere che equivale a non mollare mai. Essere più forti del destino notifica di aver imparato qualcosa dalla vita e divenire fonte di ispirazione per molta altra gente. Storie di persone disabili, i cui handicap spesso portano via parti del corpo. Tragici eventi che spesso non abbattono chi ne è vittima, alcune già adulte, altre però ancora bambine. Sguardo profondo, tinto di un grigio perla. Angelo biondo. Un sorriso radioso che nasconde tante vicissitudini. Solare ed energica, forte e coraggiosa. Cicatrici indelebili su un volto

innocente lasciano un ricordo del passato amaro e tormentato, affrontato però con tanta forza d’animo e di volontà. È la storia di una tredicenne di Mogliano Veneto, Beatrice Vio, colpita nel novembre del 2008, all’età di soli undici anni, da un’acuta forma di meningite. Chiamata meningococcica, questa è una malattia batterica provocata da un agente patogeno che si mostra sotto forma di febbre alta, petecchie, ossia piccole macchie rosse che si manifestano su tutto il corpo, rigidità nucale, nausea e vomito. La mortalità nei pazienti è uguale quasi al 100%, quindi le possibilità di salvarsi sono davvero poche. Bebe, come la chiamano gli amici, non dispone della funzionalità degli arti, amputatigli nel tentativo di rendere reale la possibilità di rimanere in vita che, secondo la diagnosi dei medici, era pari solo al 4%. Una prima adolescenza vissuta quindi con la paura di lasciare il tramonto senza la certezza di ritrovare l’alba. Tutto cominciò in una notte di novembre di quattro anni fa quando Bebe accusò i fastidiosi ma consueti sintomi influenzali, senza sapere che quei campanelli d’allarme erano l’inizio di una patologia che gli avrebbe portato via braccia e gambe. Ma la forza non risiede nei muscoli. Piuttosto nel cuore e nella mente. Nonostante l’agonia, sobillata anche dai quarantadue giorni di camera iperbarica, la piccola Beatrice è riuscita a sconfiggere una malattia che le stava soffocando i respiri e le ambizioni. “Il piccolo carro

armato biondo” aspira oggi a raggiungere le Olimpiadi di Londra 2012, combattendo col fioretto, disciplina olimpica della scherma, e dimostrando che nella vita nulla è impossibile e che infondo convivere con un handicap non significa non essere “normali”. La forza e la perseveranza sono qualità che papà Ruggero e mamma Teresa le hanno trasmesso. Una famiglia che sempre le è rimasta accanto, sostenendola costantemente, soprattutto nei momenti più critici. I giorni passati in ospedale, le ore di attesa durante la terapia iperbarica, le discussioni con i medici per accertarsi che fosse necessario amputare gli arti, la sofferenza della figlia, sono ricordi ed immagini che non potranno mai dimenticare. Ma ora la felicità di Ruggero e Teresa dimora in ogni smorfia di sorriso di Bebe, oggi più forte di prima. Quindi c’è chi riesce ad andare oltre gli ostacoli della vita, valorizzandone il significato, traendo lezione dalla sofferenza patita e aggiungendo un sorriso a tutto ciò che fanno. È lo specchio di una realtà che non va trascurata, da cui prendere ispirazione significa avere coraggio. Hai una storia da raccontare? Sei riuscito come Bebe ad essere più forte del destino? Scrivici di te, o di tuoi conoscenti che, nonostante alcune disavventure, non hanno perso mai la voglia di vivere. Invia una e-mail al seguente indirizzo: [email protected] tua storia può essere fonte di ispirazione per qualcuno.

fabio corsaro

Immagine panoramica del lungomare di Castellammare di Stabia

Scoperto sul lungomare della città un rarissimo esemplare di fauna marina

Page 12: Informare Marzo 2012

Per questo mese la consueta rubrica del dr. Pulella è stata curata dalla redazione di Informare, che con i suoi ragazzi è stata ospitata tra le mura dello studio del professionista castellano. Ne è venuto fuori un reportage fotografico per dare atto, in presa diretta, di come è organizzato il campo di lavoro di una professione medica tanto delicata. Professionalità, igiene e tecnologia. Sono queste le caratteristiche che rendono lo studio odontoiatrico di Carmelo Pulella un eccellenza sul territorio.Tutti vorrebbero una dentatura perfetta e un sorriso pulito, o quantomeno non avere dolori. Per questo i dentisti ormai sono una necessità, e il dott. Pulella con i suoi collaboratori cerca di dare certezze ai suoi clienti con un ottimo servizio. Officina Volturno è andata a conoscere da vicino il suo studio, che si trova in viale delle Mimose, torre 4. Questi è provvisto di tre sale operatorie, tra cui una attrezzata per le operazioni in microscopia, e una sala di sterilizzazione, ove vanno le attrezzature utilizzate per i pazienti,

tutti meticolosamente imbustati e sottoposti in trattamento all’ interno delle autoclavi,

macchinario che porta gli oggetti ad alte temperature, assicurando l’igiene. Carmelo Pulella ci ha spiegato anche l’ importanza della prevenzione, riferendoci: “Bisognerebbe fare una prevenzione a tappeto nelle scuole, visto che i giovani non sanno lavarsi i denti e non conoscono gli attrezzi

adatti. Ogni sei mesi si deve fare una visita di controllo ed una volta all’ anno bisogna fare l’ igiene, perché anche se una persona e brava a spazzolarsi i denti non avrà mai una dentatura perfettamente pulita.” Dopo ricorda: “Quando ci si rivolge ad un

dentista dovete avere sempre la sicurezza che egli abbia le referenze adatte per svolgere l’esercizio, le abilitazioni e i vari attestati devono essere visibili, e non con semplici fotocopie ma bensì con la copia originale di esse”. Ricordiamo che il dr. Pulella oltre ad esercitare la sua professione, organizza corsi in odontoiatria per laureandi. Ringraziamo il titolare dello studio per l’ ospitalità e per le visite effettuate a noi ragazzi.

Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere presso lo studio sito al Viale delle Mimose 60, Pinetamare, Castel VolturnoTel: 081 5094848, e-mail: [email protected]

fabio paradisone, foto silvio trocchia

PAG. 10 Medicina, Salute e Benessere INFORMARE

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Le vitamine idrosolubili sono tutte le vitamine del gruppo B e la vitamina C; si sciolgono in acqua e non vengono immagazzinate dal nostro organismo, infatti le quantità in eccesso vengono eliminate attraverso l’urina. * Le vitamine del gruppo B (B1, B3, B2, B5, H, B6, B12 e acido folico) si trovano in molti alimenti di regolare consumo (lievito di birra, frumento e cereali integrali, legumi, carni e frattaglie, frutta secca, funghi). Hanno molte caratteristiche in comune e spesso agiscono in sinergia, sono coinvolte in quasi tutti i processi metabolici e di trasformazione del cibo, permettendo così l’utilizzo di zuccheri, grassi e proteine per ricavarne energia. Servono per il sistema nervoso, l’apparato digerente, la salute di pelle, unghie e capelli. Quando mancano si verifica: caduta o debolezza dei capelli, stati depressivi o irritabilità, stanchezza cronica, mancanza di memoria, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, problemi di pelle. Pertanto diventano fondamentali nello sviluppo armonico di tutte le strutture dell’organismo, tessuto nervoso compreso, soprattutto nell’età dell’accrescimento. *La

vitamina C è ampiamente distribuita in natura nel mondo vegetale: frutti freschi (soprattutto quelli aciduli, agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie), verdure fresche (lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti), ortaggi freschi (broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori, peperoni, fagiolini verdi), tuberi (patate novelle). È conosciuta anche come acido ascorbico, poiché previene lo scorbuto (dovuta alla mancata formazione del collagene), una malattia che colpiva chi non assumeva frutta e verdura fresche in cui è contenuta. Ha un’azione antiossidante, cioè previene la formazioni dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare, stimola la produzione di collagene (necessario per l’elasticità di pelle e tessuti) e rafforza il sistema immunitario. Aumenta la concentrazione e la capacità di affrontare lo stress, migliora la qualità del sonno, protegge le pareti dei vasi sanguigni. Quando manca si può verificare sanguinamento gengivale, raffreddori frequenti, infiammazione alle mucose, vene varicose e emorroidi, stanchezza e mancanza di concentrazione, stati depressivi e insonnia. Seguendo un’alimentazione corretta ed equilibrata è

difficile avere stati di avitaminosi; invece, sono possibili stati di carenza in quelle situazioni in cui aumenta il loro fabbisogno, come gravidanza, allattamento, accrescimento o attività sportiva molto intensa. Farmaci (lassativi, contraccettivi orali, aspirina, antibiotici), caffè, fumo e alcol possono ridurre l’assorbimento o l’utilizzo delle vitamine da parte dell’organismo. La ridotta disponibilità può essere dovuta anche a un disturbo di malassorbimento a livello gastrico e intestinale (soggetti che hanno subito interventi chirurgici o che soffrono di malattie croniche e infiammatorie dell’intestino). dr.ssa giuseppina traettino, biologo nutrizionista specialista in scienza dell’alimentazione, e-mail: [email protected] - tel.: 3383489750

Le vitamine idrosolubili

Per un bel sorriso occorre prevenzioneRubrica a cura

del dr. Carmelo Pulella

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Preparare i “BIGNE’’

Lo zucchero raffinato ha la medesima

tossicità del fumo e dell’alcool

I commercianti di Piazza Vittorio Emanuele del

Centro Storico***

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Le porte dello studio odontoiatrico si aprono per un reportage di Informare

I “Bignè” sono dolci che per natura sono abbastanza semplici da realizzare. Con la stessa preparazione, inoltre, si possono rea-lizzare le “Zeppole di San Giuseppe” dove si utilizzerà lo stesso tipo di impasto ma cam-bierà la farcitura interna. La preparazione dei Bignè la si può suddividere in tre fasi: ProcedimentoVersare dell’acqua in una pentola con il bur-ro e aspettare che si sciolga. Dopo di che aggiungere tutto di un colpo la farina ed un pizzico di sale, quando l’impasto si stacche-rà dalle pareti sarà pronto. Aggiungerlo in un contenitore e iniziare ad impastare, aggiun-gendo un uovo alla volta. Mettere l’impasto, una volta pronto, nella “sacca a poche” per

fare delle formine da mettere successiva-mente in forno a 180° per circa 15 minuti. Versare il latte in una pentola e aspettare che bolla, una volta pronto, unirlo ad una mi-scela di zucchero e tuorli d’uovo preparato da parte. Mescolare con frusta e aggiungere la farina, aromatizzare a piacere o con buc-cia di limone o con aroma alla vaniglia, far cuocere per circa 15 minuti. In fine montare la panna, successivamente, mescolarla alla crema e farcire i “Bignè” con la “sacca a po-che”. Sciogliere il cioccolato fondente a ba-gnomaria, una volta fatto immergere un “Bi-gnè” alla volta. Per completare, creare una piramide con gli stessi bignè e decorarli con spruzzi di panna montata negli spazzi vuoti.

Ingredienti per la preparazione dell’impasto “Choux”:

500 ml d’acqua, 8\9 uova 200 gr di burro, un pizzico di sale,

300 gr di farinaIngredienti per la crema pastic-

ciera: Latte 1 litroZucchero 300 gr, Farina 100 gr, 7\8 tuorli d’uovo, Montare 1 litro di panna

pasquale corse e fulvio trocchia

È calorico, fa aumentare la pressione, cambia il metabolismo, provoca problemi al fegato e fa’ gli stessi danni del fumo e dell’alcool: non stiamo parlando dell’ultimo menu lanciato nei fast food, ma – più semplicemente - dello zucchero! A rivelare la nocività di questo ingrediente è un gruppo di esperti dell’università di San Francisco, che in un articolo pubblicato dalla rivista Nature dal titolo “Sanità pubblica: la verità sulla tossicità dello zucchero” ha messo in evidenza come i danni provocati da questo alimento siano molto simili a quelli dati dall’alcolismo. “Lo zucchero è molto lontano dall’essere soltanto un fornitore di calorie – hanno spiegato Robert Lustig, Laura Schmidt e Claire Brindis - al livello consumato in occidente cambia il metabolismo, alza la pressione, altera i segnali ormonali e causa danni significativi al fegato. I pericoli per la salute sono largamente simili a quelli che si hanno bevendo troppo alcol, che non a caso deriva dalla distillazione dello zucchero”. Il problema è che nel mondo, e specie in alcuni Paesi ricchi, se ne assume troppo, tanto che negli ultimi 50 anni il consumo medio pro capite è addirittura triplicato. E questo può

portare nel tempo a malattie anche gravi”. “Non stiamo parlando di proibire lo zucchero – hanno concluso gli esperti - ma questa deve diventare una preoccupazione dei governi. Si dovrebbe rendere il consumo di zucchero meno conveniente, e allo stesso tempo far capire il messaggio alla popolazione”. Oltre allo zucchero poi, ci sono una serie di altre “varianti” e derivati, come il fruttosio o

l’aspartame, presenti comunemente in tanti cibi, che non sono meno pericolosi del classico zucchero. Come confermando gli studiosi, “una crescente mole di prove scientifiche mostra che il fruttosio può innescare

processi tossici per il fegato e favorire molte altre malattie croniche”.E allora come prevenire le pericolose malattie derivanti da un consumo eccessivo di questo ingrediente? Sicuramente limitandone il consumo - imparando a mangiare e bere cibi e bevande meno zuccherate – e cercando di optare comunque per i dolcificanti naturali, come la stevia, finalmente legale anche in Europa, o il miele, che a parità di quantità hanno un potere dolcificante superiore a quello dello zucchero! fonte: nocensura.com

PAG. 11INFORMARE Utilità, Segnalazioni e Diritto

Finalmente viene posto un argine al dilagare delle consegne di cartelle esattoriali e atti giudiziari senza curar-si, da parte dell’agente notificante, di mettere la data certa sulla busta che rimane nelle mani del destinatario. Un abuso frequente, che nell’ultimo anno è diventato la regola. Il danno che ne ricava il cittadino, in termini di dispen-dio di tempo e altro, è evidente sol che si pensi alle file che occorre fare

presso gli uffici per venire a conoscenza dell’esatto giorno di conse-gna di una cartella esattoriale. Si dirà : se il destinatario la riceve in un tale giorno, basta che lo segni sull’atto così lo ricorderà. Risposta: no, non basta, perché spesso i giudici, sia tributari che ordinari, di-

chiarano inammissibile un ricorso presentato da un contribuente se non vi è il timbro di data certa, quindi facendo ricadere sul cittadino quello che è un disservizio creato da agenti postali, messi esattoriali, agenzie private. Con la sentenza n. 398/2012 la Corte di Cassazione ha quindi dichiarato nulla la consegna di una cartella esattoriale che non rechi la data sulla copia consegnata al destinatario, con l’impor-tante conseguenza che in tal caso la cartella esattoriale si considera come non consegnata, e quindi, se l’amministrazione o l’ente locale non provvedono a consegnarne una nuova entro i termini di Legge, si ha la prescrizione di quel tributo o multa : in tal caso il contribuente non deve più nulla. La sentenza di Cassazione richiama gli art. 148 e 160 codice di procedura civile, che esistono da più di sessanta anni, ma come spesso capita in Italia non erano quasi mai applicati …

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Ho voluto, anche questo mese, dedicare uno spazio agli ospiti di Villa Mary, che tanto hanno gradito l’intervento sul giornale del mese scorso. Il mese di Febbraio ha visto i nostri ospiti, protagonisti della festa in maschera da noi organizzata per il Carnevale. Durante le ore del nostro laboratorio sulla creatività nella terza età, ognuno di loro ha, con amore e collaborazione, ritagliato e confezionato la propria maschera di Carnevale, regalandoci tanti momenti di allegria e condivisione. E’ vero che il lavoro è importante, ma la gratificazione piu’ grande è sicuramente quella di vederlo compiuto e poterne godere insieme come risultato di tanti sforzi fatti per raggiungere quei piccoli obbiettivi, che per la vita di una persona anziana, sono assolutamente

vitali, perché sono gli scopi della vita che ci danno energia e ci fanno credere che vale ancora la pena di esserci e continuare a vivere questa meravigliosa avventura chiamata vita. Vi aspetto al prossimo numero, ricordandovi che per chi volesse contattarmi, lo può fare al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected], oppure al 320/5595377.

Il Diritto:Commette il reato di accesso abusivo a un sistema informatico, ex art. 615 ter c.p., chi possiede la password del database ma la utilizza per scopi diversi, e quindi illeciti, da quelli consentiti e previsti dal titolare del sistema.E’ quanto stabilito dalle Sezioni unite penali della Corte di cassazione, con la sentenza n. 4694 del 7 febbraio 2012, che hanno posto ter-mine ad orientamenti contrastanti che si erano formati negli ultimi anni sull’argomento.Nel caso specifico, i Giudici di legit-timitài hanno confermato la condanna emessa dalla Corte d’Appello di Roma nei confronti di un carabiniere in ser-vizio presso la Stazione di Roma-Flaminio, il quale, nonostante avesse accesso ad un database investigativo riservato agli appartenenti dell’Arma (S.D.I. “Sistema di Indagine”) tramite regolare password, si era tuttavia servito del sistema, in un momento in cui non risultava in servizio, non al fine della conduzione di un’indagine ufficiale, bensì per meri scopi privati, in particolare per fonire informazioni riservate ad una sua conoscente ed in tal modo aiutarla in vista di un procedimento di separazione dal marito.

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Le semplificazioni toccano studi di settore, spesometro, comunicazioni black list Lotta all’evasione fiscale è la frase imperante in questi tempi. Gli studi di settore si sono da sempre presentati come strumento valido a contrastare il “fenomeno” dei redditi bassi. Re-centemente erano passati in secondo ordine lasciando il passo al redditometro. Ora, viste le lungaggini per la partenza di quest’ultimo, si rivitalizza la loro azione. Con la manovra estiva il Governo era andato giù pesante con chi “taroccava” gli studi di settore, minaccian-do il ricorso all’accertamento induttivo nel caso si fosse verificata la situazione. Secondo ipotesi, si starebbe pensando di limitare il ricorso all’accertamento induttivo ai soli casi in cui l’infedele compilazione del modello produca un’elevata differenza fra reddito accertato e reddito dichiarato. In cantiere anche modifiche alle comunicazioni black list. Potrebbero essere escluse dalla comunicazione le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione di piccolo importo nei confronti di operatori economici che hanno sede , residenza o domicilio nei paesi a fiscalità privilegiata. Si inseri-rebbe, così, una soglia d’ingresso. In ultimo lo spesometro; sembrerebbe probabile l’abbat-timento della soglia dei 3.000 euro (3.600 ivati) prevista per la comunicazione. Tranne che per le operazioni con privati (che manterrebbero la soglia citata), si eliminerebbe totalmente il limite ricomprendendo tutte le operazioni fatte e ricevute.

prima parte. Il termine mediare “rimanda generalmente a “compromesso”. Si procede nel rapporto, cioè, a condizione che ognuno venga un po’ meno rispetto alla

posizione di partenza. Proprio per questo spesso la trattativa ha inizio chiedendo all’interlocutore più del necessario, in modo che la rinuncia a cui si sarà costretti nulla toglierà a quanto si voglia effettivamente ottenere. In questo caso la mediazione è una procedura, logorante e rischiosa, che porta ad un incastro di pezzi delle richieste originarie degli interessati. Sappiamo bene come questo accada nelle trattative di natura economica e professionale ma, a volte, anche negli affetti ed in famiglia. Non è difficile immaginare quanta insoddisfazione tale dinamica possa produrre in coloro che vi sono coinvolti pur

Comunicare per mediare: tecnica ed atteggiamento mentale

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Alfonso Falanga

Una chiacchierata “costruttiva” con il prof. Salvatore Cozzolinoprogetti molto motivati e condivisibili. Non serve inseguire “Milano”, e gli eccessi connessi, peraltro in forte crisi. In questo senso, dopo la mostra “Prodotti con Poco”, stiamo organizzando un concorso di design rivolto alla filiera agroalimentare con una sezione per i giovani che provi a fornire “oggetti e pacchetti” alla rete della solidarietà civile. I designer devono uscire allo scoperto e frequentare le aziende, gli imprenditori devono capire che il design è una risorsa (non un costo in più) e che dalla crisi si esce solo con nuovi prodotti».Come docente universitario cosa suggeriresti ad un progettista che oggi si propone?«Arricchire il percorso di studi con una formazione quanto più articolata possibile, meglio se con un periodo all’estero. Non cominciare da solo, ma in una struttura di dimensioni, e con occasioni adeguate a far maturare esperienze importanti. Caratterizzare il proprio lavoro in linea con gli orientamenti professionali più aggiornati cercando di prepararsi per i segmenti di mercato più originali. Insomma: agire locale, ma pensare globale».Ringraziando il prof. Cozzolino per la disponibilità, consigliamo di seguire le attività dell’ADI direttamente dal sito: www.adi-design.org/homepage.htmlSe avete domande e curioSità da proporre al prof. Salvatore cozzolino Scrivete a:[email protected]

di carmine colurcio

quando si riesca ad evitare la rottura della relazione. Tant’è che, a volte, incomprensioni e contrasti ricompaiono semmai in altra forma costringendo gli interessati ad una ulteriore mediazione. Questo tipo di esito ha perciò il potere di generare una conflittualità anche lì dove la relazione prevedeva in origine una divergenza contenuta di opinioni e bisogni. Insomma la soluzione rischia di determinare più danni di quanti ne possa causare il problema stesso. Fermo restando l’inevitabilità, in circostanze di estremo conflitto relazionale, di una forma di mediazione che produca più rinunce che aggiunte, è pur vero che in altri

momenti più diffusi nella quotidianità resta praticabile un tipo di mediazione che favorisca una originale terza via. Per tale si intende un punto di vista che comprenda le istanze degli interessati più che comprimerle.I protagonisti, cioè, hanno modo, invece che di incontrarsi malvolentieri a metà strada, di procedere insieme lungo un nuovo percorso. Nei prossimi articoli rifletteremo su come realizzare quest’obiettivo attraverso una comunicazione efficace ed un particolare atteggiamento [email protected] falanga

Imposte: Si rinnova l’Imu ma non il CatastoIl governo Monti nella sua manovra ha decretato il ritorno della tassa sugli immobili. Sono stati rivalutati gli estimi catastali immobiliari nell’ordine del 60%, alla quale occorre aggiungere il 5% di rivalutazione precedente e l’aliquota comunale che è variabile. Da qui le notevoli differenze sorte sulle rendite catastali che per immobili situati nei centri delle città come, Milano, Roma, sono risul-tate minime così come quelle di ville, terreni etc. Di contro però mentre il fisco aggiorna le rendite immobiliari, non si accorge che alcune abitazioni situate in zone ad alto degrado ambientale o in zone periferiche, hanno rendite catastali e categoria di appartenenza PARI O SUPERIORI a signorili appartamenti in centro o posti in zone residenziali. Un esempio per tutti: alcuni fabbricati di quartieri di Napoli quali Scampia, Bagnoli, Cavalleggeri, hanno una rendita superiore a quelli siti al Rione Alto o a Posillipo. Non solo la variazione riguarda zone o vie diverse ma addirittura ci sono differenze sostanziali tra appartamenti dello stesso fabbricato e pianerottolo. Correggere tali differenze non è impresa facile perché è necessaria una istanza non del singolo ma di tutti i condomini, istanza che potrebbe essere rigettata con spreco di tempo e spese. antonio paradisone

Mascherarsi alla terza etàA cura della dott.ssa Maria Pia Raimondi, psicologa e psicoterapeuta

Come vedi il mercato del progetto oggi in Campania?«In questa fase esiste una omogenea c o n t r a z i o n e della domanda di progetto che accomuna tutte le

discipline e che dipende in parte dalla congiuntura economica e in parte dalla cronica diffidenza, tipica della nostra regione, del cittadino verso l’accesso alle professioni. Voglio dire che si ritiene di dover fare ricorso alle professioni tecniche solo quando la legge lo impone e ricercando il professionista di profilo meno interessante purchè di pretese modeste, anziché quello più adatto e che magari coniuga la risposta alla norma con soluzioni di alto valore tecnico ed estetico, praticando tecnologie di avanguardia o rivolte, per esempio, alla sostenibilità ambientale». Ritieni quindi la committenza un interlocutore “svogliato”?«I committenti sono il soggetto principe della costruzione e del prodotto. Direi che sono un po’ disinformati e soprattutto disabituati al rapporto con i tecnici. Per capire le radici del problema della commmittenza privata basta riflettere sul fatto che, normalmente, si contatta un architetto una sola volta nella vita per fare la propria casa, mentre si matura una consuetudine al medico per ricorrenti ed infauste necessità. In pratica il committente

autore: avv. fabio russo e-mail: [email protected]

TEL.: 3476595190

Riflessioni su architettura e design

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando

spesso non sa cosa chiedere e teme molto le richieste economiche anche perché nessuno spiega che quel lavoro è una risorsa e non solo un esborso odioso. Ritengo altresì che i professionisti facciano ancora troppo poco per stimolare una crescita della domanda fondata sulla qualità dell’offerta e sulla connotazione suppletiva della progettualità. Nulla fanno gli ordini professionali, rivolti troppo spesso alla tutela e alla gestione corrente, poco significano le associazioni volontarie normalmente impegnate alla raccolta di adesioni per poter contare. I have a dream: una pubblicità-progresso che spieghi quanto Vanvitelli, interpretando mirabilmente le esigenze dei Borbone, abbia favorito lo sviluppo di Terra di Lavoro». Con l’ADI, l’associazione che promuove la cultura del design in Campania, hai promosso qualche iniziativa allo scopo?«Bisogna connettere la domanda delle imprese con l’offerta di idee. Per ora l’ADI ha raccolto adesioni e fatto conoscere meglio il design nella regione. Da gennaio siamo impegnati nella promozione dei numerosi giovani designer e nel creare contatti stabili con il mondo delle aziende, produttive e commerciali. Intendiamo ribadire una specificità del design campano che risiede in un territorio con poche industrie design oriented e con dimensioni e organizzazione di vendita adeguate. Ciò vuol dire che bisogna puntare sul valore aggiunto delle qualità semiartigianali, sui prodotti legati al territorio e alle nicchie specifiche, su sistemi di vendita innovativi e a basso costo, su

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Page 13: Informare Marzo 2012

Per questo mese la consueta rubrica del dr. Pulella è stata curata dalla redazione di Informare, che con i suoi ragazzi è stata ospitata tra le mura dello studio del professionista castellano. Ne è venuto fuori un reportage fotografico per dare atto, in presa diretta, di come è organizzato il campo di lavoro di una professione medica tanto delicata. Professionalità, igiene e tecnologia. Sono queste le caratteristiche che rendono lo studio odontoiatrico di Carmelo Pulella un eccellenza sul territorio.Tutti vorrebbero una dentatura perfetta e un sorriso pulito, o quantomeno non avere dolori. Per questo i dentisti ormai sono una necessità, e il dott. Pulella con i suoi collaboratori cerca di dare certezze ai suoi clienti con un ottimo servizio. Officina Volturno è andata a conoscere da vicino il suo studio, che si trova in viale delle Mimose, torre 4. Questi è provvisto di tre sale operatorie, tra cui una attrezzata per le operazioni in microscopia, e una sala di sterilizzazione, ove vanno le attrezzature utilizzate per i pazienti,

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adatti. Ogni sei mesi si deve fare una visita di controllo ed una volta all’ anno bisogna fare l’ igiene, perché anche se una persona e brava a spazzolarsi i denti non avrà mai una dentatura perfettamente pulita.” Dopo ricorda: “Quando ci si rivolge ad un

dentista dovete avere sempre la sicurezza che egli abbia le referenze adatte per svolgere l’esercizio, le abilitazioni e i vari attestati devono essere visibili, e non con semplici fotocopie ma bensì con la copia originale di esse”. Ricordiamo che il dr. Pulella oltre ad esercitare la sua professione, organizza corsi in odontoiatria per laureandi. Ringraziamo il titolare dello studio per l’ ospitalità e per le visite effettuate a noi ragazzi.

Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere presso lo studio sito al Viale delle Mimose 60, Pinetamare, Castel VolturnoTel: 081 5094848, e-mail: [email protected]

fabio paradisone, foto silvio trocchia

PAG. 10 Medicina, Salute e Benessere INFORMARE

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Le vitamine idrosolubili sono tutte le vitamine del gruppo B e la vitamina C; si sciolgono in acqua e non vengono immagazzinate dal nostro organismo, infatti le quantità in eccesso vengono eliminate attraverso l’urina. * Le vitamine del gruppo B (B1, B3, B2, B5, H, B6, B12 e acido folico) si trovano in molti alimenti di regolare consumo (lievito di birra, frumento e cereali integrali, legumi, carni e frattaglie, frutta secca, funghi). Hanno molte caratteristiche in comune e spesso agiscono in sinergia, sono coinvolte in quasi tutti i processi metabolici e di trasformazione del cibo, permettendo così l’utilizzo di zuccheri, grassi e proteine per ricavarne energia. Servono per il sistema nervoso, l’apparato digerente, la salute di pelle, unghie e capelli. Quando mancano si verifica: caduta o debolezza dei capelli, stati depressivi o irritabilità, stanchezza cronica, mancanza di memoria, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, problemi di pelle. Pertanto diventano fondamentali nello sviluppo armonico di tutte le strutture dell’organismo, tessuto nervoso compreso, soprattutto nell’età dell’accrescimento. *La

vitamina C è ampiamente distribuita in natura nel mondo vegetale: frutti freschi (soprattutto quelli aciduli, agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie), verdure fresche (lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti), ortaggi freschi (broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori, peperoni, fagiolini verdi), tuberi (patate novelle). È conosciuta anche come acido ascorbico, poiché previene lo scorbuto (dovuta alla mancata formazione del collagene), una malattia che colpiva chi non assumeva frutta e verdura fresche in cui è contenuta. Ha un’azione antiossidante, cioè previene la formazioni dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare, stimola la produzione di collagene (necessario per l’elasticità di pelle e tessuti) e rafforza il sistema immunitario. Aumenta la concentrazione e la capacità di affrontare lo stress, migliora la qualità del sonno, protegge le pareti dei vasi sanguigni. Quando manca si può verificare sanguinamento gengivale, raffreddori frequenti, infiammazione alle mucose, vene varicose e emorroidi, stanchezza e mancanza di concentrazione, stati depressivi e insonnia. Seguendo un’alimentazione corretta ed equilibrata è

difficile avere stati di avitaminosi; invece, sono possibili stati di carenza in quelle situazioni in cui aumenta il loro fabbisogno, come gravidanza, allattamento, accrescimento o attività sportiva molto intensa. Farmaci (lassativi, contraccettivi orali, aspirina, antibiotici), caffè, fumo e alcol possono ridurre l’assorbimento o l’utilizzo delle vitamine da parte dell’organismo. La ridotta disponibilità può essere dovuta anche a un disturbo di malassorbimento a livello gastrico e intestinale (soggetti che hanno subito interventi chirurgici o che soffrono di malattie croniche e infiammatorie dell’intestino). dr.ssa giuseppina traettino, biologo nutrizionista specialista in scienza dell’alimentazione, e-mail: [email protected] - tel.: 3383489750

Le vitamine idrosolubili

Per un bel sorriso occorre prevenzioneRubrica a cura

del dr. Carmelo Pulella

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Preparare i “BIGNE’’

Lo zucchero raffinato ha la medesima

tossicità del fumo e dell’alcool

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Le porte dello studio odontoiatrico si aprono per un reportage di Informare

I “Bignè” sono dolci che per natura sono abbastanza semplici da realizzare. Con la stessa preparazione, inoltre, si possono rea-lizzare le “Zeppole di San Giuseppe” dove si utilizzerà lo stesso tipo di impasto ma cam-bierà la farcitura interna. La preparazione dei Bignè la si può suddividere in tre fasi: ProcedimentoVersare dell’acqua in una pentola con il bur-ro e aspettare che si sciolga. Dopo di che aggiungere tutto di un colpo la farina ed un pizzico di sale, quando l’impasto si stacche-rà dalle pareti sarà pronto. Aggiungerlo in un contenitore e iniziare ad impastare, aggiun-gendo un uovo alla volta. Mettere l’impasto, una volta pronto, nella “sacca a poche” per

fare delle formine da mettere successiva-mente in forno a 180° per circa 15 minuti. Versare il latte in una pentola e aspettare che bolla, una volta pronto, unirlo ad una mi-scela di zucchero e tuorli d’uovo preparato da parte. Mescolare con frusta e aggiungere la farina, aromatizzare a piacere o con buc-cia di limone o con aroma alla vaniglia, far cuocere per circa 15 minuti. In fine montare la panna, successivamente, mescolarla alla crema e farcire i “Bignè” con la “sacca a po-che”. Sciogliere il cioccolato fondente a ba-gnomaria, una volta fatto immergere un “Bi-gnè” alla volta. Per completare, creare una piramide con gli stessi bignè e decorarli con spruzzi di panna montata negli spazzi vuoti.

Ingredienti per la preparazione dell’impasto “Choux”:

500 ml d’acqua, 8\9 uova 200 gr di burro, un pizzico di sale,

300 gr di farinaIngredienti per la crema pastic-

ciera: Latte 1 litroZucchero 300 gr, Farina 100 gr, 7\8 tuorli d’uovo, Montare 1 litro di panna

pasquale corse e fulvio trocchia

È calorico, fa aumentare la pressione, cambia il metabolismo, provoca problemi al fegato e fa’ gli stessi danni del fumo e dell’alcool: non stiamo parlando dell’ultimo menu lanciato nei fast food, ma – più semplicemente - dello zucchero! A rivelare la nocività di questo ingrediente è un gruppo di esperti dell’università di San Francisco, che in un articolo pubblicato dalla rivista Nature dal titolo “Sanità pubblica: la verità sulla tossicità dello zucchero” ha messo in evidenza come i danni provocati da questo alimento siano molto simili a quelli dati dall’alcolismo. “Lo zucchero è molto lontano dall’essere soltanto un fornitore di calorie – hanno spiegato Robert Lustig, Laura Schmidt e Claire Brindis - al livello consumato in occidente cambia il metabolismo, alza la pressione, altera i segnali ormonali e causa danni significativi al fegato. I pericoli per la salute sono largamente simili a quelli che si hanno bevendo troppo alcol, che non a caso deriva dalla distillazione dello zucchero”. Il problema è che nel mondo, e specie in alcuni Paesi ricchi, se ne assume troppo, tanto che negli ultimi 50 anni il consumo medio pro capite è addirittura triplicato. E questo può

portare nel tempo a malattie anche gravi”. “Non stiamo parlando di proibire lo zucchero – hanno concluso gli esperti - ma questa deve diventare una preoccupazione dei governi. Si dovrebbe rendere il consumo di zucchero meno conveniente, e allo stesso tempo far capire il messaggio alla popolazione”. Oltre allo zucchero poi, ci sono una serie di altre “varianti” e derivati, come il fruttosio o

l’aspartame, presenti comunemente in tanti cibi, che non sono meno pericolosi del classico zucchero. Come confermando gli studiosi, “una crescente mole di prove scientifiche mostra che il fruttosio può innescare

processi tossici per il fegato e favorire molte altre malattie croniche”.E allora come prevenire le pericolose malattie derivanti da un consumo eccessivo di questo ingrediente? Sicuramente limitandone il consumo - imparando a mangiare e bere cibi e bevande meno zuccherate – e cercando di optare comunque per i dolcificanti naturali, come la stevia, finalmente legale anche in Europa, o il miele, che a parità di quantità hanno un potere dolcificante superiore a quello dello zucchero! fonte: nocensura.com

PAG. 11INFORMARE Utilità, Segnalazioni e Diritto

Finalmente viene posto un argine al dilagare delle consegne di cartelle esattoriali e atti giudiziari senza curar-si, da parte dell’agente notificante, di mettere la data certa sulla busta che rimane nelle mani del destinatario. Un abuso frequente, che nell’ultimo anno è diventato la regola. Il danno che ne ricava il cittadino, in termini di dispen-dio di tempo e altro, è evidente sol che si pensi alle file che occorre fare

presso gli uffici per venire a conoscenza dell’esatto giorno di conse-gna di una cartella esattoriale. Si dirà : se il destinatario la riceve in un tale giorno, basta che lo segni sull’atto così lo ricorderà. Risposta: no, non basta, perché spesso i giudici, sia tributari che ordinari, di-

chiarano inammissibile un ricorso presentato da un contribuente se non vi è il timbro di data certa, quindi facendo ricadere sul cittadino quello che è un disservizio creato da agenti postali, messi esattoriali, agenzie private. Con la sentenza n. 398/2012 la Corte di Cassazione ha quindi dichiarato nulla la consegna di una cartella esattoriale che non rechi la data sulla copia consegnata al destinatario, con l’impor-tante conseguenza che in tal caso la cartella esattoriale si considera come non consegnata, e quindi, se l’amministrazione o l’ente locale non provvedono a consegnarne una nuova entro i termini di Legge, si ha la prescrizione di quel tributo o multa : in tal caso il contribuente non deve più nulla. La sentenza di Cassazione richiama gli art. 148 e 160 codice di procedura civile, che esistono da più di sessanta anni, ma come spesso capita in Italia non erano quasi mai applicati …

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Ho voluto, anche questo mese, dedicare uno spazio agli ospiti di Villa Mary, che tanto hanno gradito l’intervento sul giornale del mese scorso. Il mese di Febbraio ha visto i nostri ospiti, protagonisti della festa in maschera da noi organizzata per il Carnevale. Durante le ore del nostro laboratorio sulla creatività nella terza età, ognuno di loro ha, con amore e collaborazione, ritagliato e confezionato la propria maschera di Carnevale, regalandoci tanti momenti di allegria e condivisione. E’ vero che il lavoro è importante, ma la gratificazione piu’ grande è sicuramente quella di vederlo compiuto e poterne godere insieme come risultato di tanti sforzi fatti per raggiungere quei piccoli obbiettivi, che per la vita di una persona anziana, sono assolutamente

vitali, perché sono gli scopi della vita che ci danno energia e ci fanno credere che vale ancora la pena di esserci e continuare a vivere questa meravigliosa avventura chiamata vita. Vi aspetto al prossimo numero, ricordandovi che per chi volesse contattarmi, lo può fare al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected], oppure al 320/5595377.

Il Diritto:Commette il reato di accesso abusivo a un sistema informatico, ex art. 615 ter c.p., chi possiede la password del database ma la utilizza per scopi diversi, e quindi illeciti, da quelli consentiti e previsti dal titolare del sistema.E’ quanto stabilito dalle Sezioni unite penali della Corte di cassazione, con la sentenza n. 4694 del 7 febbraio 2012, che hanno posto ter-mine ad orientamenti contrastanti che si erano formati negli ultimi anni sull’argomento.Nel caso specifico, i Giudici di legit-timitài hanno confermato la condanna emessa dalla Corte d’Appello di Roma nei confronti di un carabiniere in ser-vizio presso la Stazione di Roma-Flaminio, il quale, nonostante avesse accesso ad un database investigativo riservato agli appartenenti dell’Arma (S.D.I. “Sistema di Indagine”) tramite regolare password, si era tuttavia servito del sistema, in un momento in cui non risultava in servizio, non al fine della conduzione di un’indagine ufficiale, bensì per meri scopi privati, in particolare per fonire informazioni riservate ad una sua conoscente ed in tal modo aiutarla in vista di un procedimento di separazione dal marito.

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Le semplificazioni toccano studi di settore, spesometro, comunicazioni black list Lotta all’evasione fiscale è la frase imperante in questi tempi. Gli studi di settore si sono da sempre presentati come strumento valido a contrastare il “fenomeno” dei redditi bassi. Re-centemente erano passati in secondo ordine lasciando il passo al redditometro. Ora, viste le lungaggini per la partenza di quest’ultimo, si rivitalizza la loro azione. Con la manovra estiva il Governo era andato giù pesante con chi “taroccava” gli studi di settore, minaccian-do il ricorso all’accertamento induttivo nel caso si fosse verificata la situazione. Secondo ipotesi, si starebbe pensando di limitare il ricorso all’accertamento induttivo ai soli casi in cui l’infedele compilazione del modello produca un’elevata differenza fra reddito accertato e reddito dichiarato. In cantiere anche modifiche alle comunicazioni black list. Potrebbero essere escluse dalla comunicazione le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione di piccolo importo nei confronti di operatori economici che hanno sede , residenza o domicilio nei paesi a fiscalità privilegiata. Si inseri-rebbe, così, una soglia d’ingresso. In ultimo lo spesometro; sembrerebbe probabile l’abbat-timento della soglia dei 3.000 euro (3.600 ivati) prevista per la comunicazione. Tranne che per le operazioni con privati (che manterrebbero la soglia citata), si eliminerebbe totalmente il limite ricomprendendo tutte le operazioni fatte e ricevute.

prima parte. Il termine mediare “rimanda generalmente a “compromesso”. Si procede nel rapporto, cioè, a condizione che ognuno venga un po’ meno rispetto alla

posizione di partenza. Proprio per questo spesso la trattativa ha inizio chiedendo all’interlocutore più del necessario, in modo che la rinuncia a cui si sarà costretti nulla toglierà a quanto si voglia effettivamente ottenere. In questo caso la mediazione è una procedura, logorante e rischiosa, che porta ad un incastro di pezzi delle richieste originarie degli interessati. Sappiamo bene come questo accada nelle trattative di natura economica e professionale ma, a volte, anche negli affetti ed in famiglia. Non è difficile immaginare quanta insoddisfazione tale dinamica possa produrre in coloro che vi sono coinvolti pur

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Una chiacchierata “costruttiva” con il prof. Salvatore Cozzolinoprogetti molto motivati e condivisibili. Non serve inseguire “Milano”, e gli eccessi connessi, peraltro in forte crisi. In questo senso, dopo la mostra “Prodotti con Poco”, stiamo organizzando un concorso di design rivolto alla filiera agroalimentare con una sezione per i giovani che provi a fornire “oggetti e pacchetti” alla rete della solidarietà civile. I designer devono uscire allo scoperto e frequentare le aziende, gli imprenditori devono capire che il design è una risorsa (non un costo in più) e che dalla crisi si esce solo con nuovi prodotti».Come docente universitario cosa suggeriresti ad un progettista che oggi si propone?«Arricchire il percorso di studi con una formazione quanto più articolata possibile, meglio se con un periodo all’estero. Non cominciare da solo, ma in una struttura di dimensioni, e con occasioni adeguate a far maturare esperienze importanti. Caratterizzare il proprio lavoro in linea con gli orientamenti professionali più aggiornati cercando di prepararsi per i segmenti di mercato più originali. Insomma: agire locale, ma pensare globale».Ringraziando il prof. Cozzolino per la disponibilità, consigliamo di seguire le attività dell’ADI direttamente dal sito: www.adi-design.org/homepage.htmlSe avete domande e curioSità da proporre al prof. Salvatore cozzolino Scrivete a:[email protected]

di carmine colurcio

quando si riesca ad evitare la rottura della relazione. Tant’è che, a volte, incomprensioni e contrasti ricompaiono semmai in altra forma costringendo gli interessati ad una ulteriore mediazione. Questo tipo di esito ha perciò il potere di generare una conflittualità anche lì dove la relazione prevedeva in origine una divergenza contenuta di opinioni e bisogni. Insomma la soluzione rischia di determinare più danni di quanti ne possa causare il problema stesso. Fermo restando l’inevitabilità, in circostanze di estremo conflitto relazionale, di una forma di mediazione che produca più rinunce che aggiunte, è pur vero che in altri

momenti più diffusi nella quotidianità resta praticabile un tipo di mediazione che favorisca una originale terza via. Per tale si intende un punto di vista che comprenda le istanze degli interessati più che comprimerle.I protagonisti, cioè, hanno modo, invece che di incontrarsi malvolentieri a metà strada, di procedere insieme lungo un nuovo percorso. Nei prossimi articoli rifletteremo su come realizzare quest’obiettivo attraverso una comunicazione efficace ed un particolare atteggiamento [email protected] falanga

Imposte: Si rinnova l’Imu ma non il CatastoIl governo Monti nella sua manovra ha decretato il ritorno della tassa sugli immobili. Sono stati rivalutati gli estimi catastali immobiliari nell’ordine del 60%, alla quale occorre aggiungere il 5% di rivalutazione precedente e l’aliquota comunale che è variabile. Da qui le notevoli differenze sorte sulle rendite catastali che per immobili situati nei centri delle città come, Milano, Roma, sono risul-tate minime così come quelle di ville, terreni etc. Di contro però mentre il fisco aggiorna le rendite immobiliari, non si accorge che alcune abitazioni situate in zone ad alto degrado ambientale o in zone periferiche, hanno rendite catastali e categoria di appartenenza PARI O SUPERIORI a signorili appartamenti in centro o posti in zone residenziali. Un esempio per tutti: alcuni fabbricati di quartieri di Napoli quali Scampia, Bagnoli, Cavalleggeri, hanno una rendita superiore a quelli siti al Rione Alto o a Posillipo. Non solo la variazione riguarda zone o vie diverse ma addirittura ci sono differenze sostanziali tra appartamenti dello stesso fabbricato e pianerottolo. Correggere tali differenze non è impresa facile perché è necessaria una istanza non del singolo ma di tutti i condomini, istanza che potrebbe essere rigettata con spreco di tempo e spese. antonio paradisone

Mascherarsi alla terza etàA cura della dott.ssa Maria Pia Raimondi, psicologa e psicoterapeuta

Come vedi il mercato del progetto oggi in Campania?«In questa fase esiste una omogenea c o n t r a z i o n e della domanda di progetto che accomuna tutte le

discipline e che dipende in parte dalla congiuntura economica e in parte dalla cronica diffidenza, tipica della nostra regione, del cittadino verso l’accesso alle professioni. Voglio dire che si ritiene di dover fare ricorso alle professioni tecniche solo quando la legge lo impone e ricercando il professionista di profilo meno interessante purchè di pretese modeste, anziché quello più adatto e che magari coniuga la risposta alla norma con soluzioni di alto valore tecnico ed estetico, praticando tecnologie di avanguardia o rivolte, per esempio, alla sostenibilità ambientale». Ritieni quindi la committenza un interlocutore “svogliato”?«I committenti sono il soggetto principe della costruzione e del prodotto. Direi che sono un po’ disinformati e soprattutto disabituati al rapporto con i tecnici. Per capire le radici del problema della commmittenza privata basta riflettere sul fatto che, normalmente, si contatta un architetto una sola volta nella vita per fare la propria casa, mentre si matura una consuetudine al medico per ricorrenti ed infauste necessità. In pratica il committente

autore: avv. fabio russo e-mail: [email protected]

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Riflessioni su architettura e design

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando

spesso non sa cosa chiedere e teme molto le richieste economiche anche perché nessuno spiega che quel lavoro è una risorsa e non solo un esborso odioso. Ritengo altresì che i professionisti facciano ancora troppo poco per stimolare una crescita della domanda fondata sulla qualità dell’offerta e sulla connotazione suppletiva della progettualità. Nulla fanno gli ordini professionali, rivolti troppo spesso alla tutela e alla gestione corrente, poco significano le associazioni volontarie normalmente impegnate alla raccolta di adesioni per poter contare. I have a dream: una pubblicità-progresso che spieghi quanto Vanvitelli, interpretando mirabilmente le esigenze dei Borbone, abbia favorito lo sviluppo di Terra di Lavoro». Con l’ADI, l’associazione che promuove la cultura del design in Campania, hai promosso qualche iniziativa allo scopo?«Bisogna connettere la domanda delle imprese con l’offerta di idee. Per ora l’ADI ha raccolto adesioni e fatto conoscere meglio il design nella regione. Da gennaio siamo impegnati nella promozione dei numerosi giovani designer e nel creare contatti stabili con il mondo delle aziende, produttive e commerciali. Intendiamo ribadire una specificità del design campano che risiede in un territorio con poche industrie design oriented e con dimensioni e organizzazione di vendita adeguate. Ciò vuol dire che bisogna puntare sul valore aggiunto delle qualità semiartigianali, sui prodotti legati al territorio e alle nicchie specifiche, su sistemi di vendita innovativi e a basso costo, su

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Page 14: Informare Marzo 2012

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