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INDICE Giallo a San Pancrazio: spari in aria per intimidire 19/09/11 Il Resto del Carlino Ravenna 2 Stasera i fuochi salutano la Fira 19/09/11 Il Resto del Carlino Ravenna 3 In pole position l'opzione dell'anticipo Imu al 2012 19/09/11 Il Sole 24 Ore 4 Federalismo, il grande incompreso dalla politica 19/09/11 Il Sole 24 Ore 6 Il Fisco nel cantiere delle tasse sulla casa 19/09/11 Il Sole 24 Ore 7 Operazione microzone: in campo solo 17 città 19/09/11 Il Sole 24 Ore 10 Il sonno dei Comuni e la scorciatoia dei rincari 19/09/11 Il Sole 24 Ore 11 Gestioni associate senza regole 19/09/11 Il Sole 24 Ore 12 I piccoli pagheranno al posto dei grandi 19/09/11 Il Sole 24 Ore 13 Il federalismo per gli italiani? Più rischio che opportunità 19/09/11 Il Sole 24 Ore 14 Alleanze a ostacoli per 5mila Comuni costretti a sposarsi 19/09/11 Il Sole 24 Ore 15 NORME E TRIBUTI: Sopraelevazione ammessa soltanto da sei leggi locali 19/09/11 Il Sole 24 Ore 17 NORME E TRIBUTI: Il sottotetto diventa abitabile con i bonus dettati dalle Regioni 19/09/11 Il Sole 24 Ore 18 NORME E TRIBUTI: Serve anche il rispetto dei requisiti energetici 19/09/11 Il Sole 24 Ore 20 NORME E TRIBUTI: Babele di regole per i dirigenti a termine 19/09/11 Il Sole 24 Ore 21 NORME E TRIBUTI: Via ordinaria all'ingiunzione 19/09/11 Il Sole 24 Ore 22 NORME E TRIBUTI: Servizi pubblici, nuove chance di irap leggera 19/09/11 Il Sole 24 Ore 23 NORME E TRIBUTI: Password di diritto a tutti i consiglieri 19/09/11 Il Sole 24 Ore 24 NORME E TRIBUTI: Sugli enti l'effetto dell'Iva al 21% 19/09/11 Il Sole 24 Ore 25 NORME E TRIBUTI: Revisori ok se nominati dalla corte dei conti 19/09/11 Il Sole 24 Ore 26 NORME E TRIBUTI: Affidamenti a miste da chiudere a giugno 19/09/11 Il Sole 24 Ore 27 NORME E TRIBUTI: La gestione associata rifà i conti sul personale 19/09/11 Il Sole 24 Ore 28 NORME E TRIBUTI: Partecipate al test sopravvivenza 19/09/11 Il Sole 24 Ore 29 NORME E TRIBUTI: L'in house cambia lo statuto 19/09/11 Il Sole 24 Ore 30 Nuovo piano casa, tutto pronto per non replicare il flop del primo 19/09/11 Italia Oggi 31 Il governo mette in campo i buoni propositi. E' la risposta locale che tarda ad arrivare 19/09/11 Italia Oggi 32 Poche le regioni puntuali 19/09/11 Italia Oggi 33 “Sapori in Ri-corso” per dire no alla centrale 19/09/11 La Voce di Romagna Ravenna 35 Pagina 1 di 35

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INDICE

Giallo a San Pancrazio: spari in aria per intimidire19/09/11 Il Resto del Carlino Ravenna 2

Stasera i fuochi salutano la Fira19/09/11 Il Resto del Carlino Ravenna 3

In pole position l'opzione dell'anticipo Imu al 201219/09/11 Il Sole 24 Ore 4

Federalismo, il grande incompreso dalla politica19/09/11 Il Sole 24 Ore 6

Il Fisco nel cantiere delle tasse sulla casa19/09/11 Il Sole 24 Ore 7

Operazione microzone: in campo solo 17 città19/09/11 Il Sole 24 Ore 10

Il sonno dei Comuni e la scorciatoia dei rincari19/09/11 Il Sole 24 Ore 11

Gestioni associate senza regole19/09/11 Il Sole 24 Ore 12

I piccoli pagheranno al posto dei grandi19/09/11 Il Sole 24 Ore 13

Il federalismo per gli italiani? Più rischio che opportunità19/09/11 Il Sole 24 Ore 14

Alleanze a ostacoli per 5mila Comuni costretti a sposarsi19/09/11 Il Sole 24 Ore 15

NORME E TRIBUTI: Sopraelevazione ammessa soltanto da sei leggi locali19/09/11 Il Sole 24 Ore 17

NORME E TRIBUTI: Il sottotetto diventa abitabile con i bonus dettati dalle Regioni19/09/11 Il Sole 24 Ore 18

NORME E TRIBUTI: Serve anche il rispetto dei requisiti energetici19/09/11 Il Sole 24 Ore 20

NORME E TRIBUTI: Babele di regole per i dirigenti a termine19/09/11 Il Sole 24 Ore 21

NORME E TRIBUTI: Via ordinaria all'ingiunzione19/09/11 Il Sole 24 Ore 22

NORME E TRIBUTI: Servizi pubblici, nuove chance di irap leggera19/09/11 Il Sole 24 Ore 23

NORME E TRIBUTI: Password di diritto a tutti i consiglieri19/09/11 Il Sole 24 Ore 24

NORME E TRIBUTI: Sugli enti l'effetto dell'Iva al 21%19/09/11 Il Sole 24 Ore 25

NORME E TRIBUTI: Revisori ok se nominati dalla corte dei conti19/09/11 Il Sole 24 Ore 26

NORME E TRIBUTI: Affidamenti a miste da chiudere a giugno19/09/11 Il Sole 24 Ore 27

NORME E TRIBUTI: La gestione associata rifà i conti sul personale19/09/11 Il Sole 24 Ore 28

NORME E TRIBUTI: Partecipate al test sopravvivenza19/09/11 Il Sole 24 Ore 29

NORME E TRIBUTI: L'in house cambia lo statuto19/09/11 Il Sole 24 Ore 30

Nuovo piano casa, tutto pronto per non replicare il flop del primo19/09/11 Italia Oggi 31

Il governo mette in campo i buoni propositi. E' la risposta locale che tarda ad arrivare19/09/11 Italia Oggi 32

Poche le regioni puntuali19/09/11 Italia Oggi 33

“Sapori in Ri-corso” per dire no alla centrale19/09/11 La Voce di Romagna Ravenna 35

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press LIETE19/09/2011

il Resto de ColinoRAVENNA

CACCIA CONTROLLI IN TUTTA LA PROVINCIA PER L'APERTURA GENERALE. NESSUN INCIDENTE E BOTTINI DISCRETI

Giallo a San Pancrazio: spali in aria per in dire

CONTROLLI a tappeto della Poliziaprovinciale e delle pattuglie di guardi egiurate volontarie, dalla costa alla colli-na, per la giornata di apertura general edella caccia, Fin dall'alba sono comin-ciati a rieccheggiare ovunque tantissi-mi spari, che si sono però rarefatti già ametà mattinata, quando il caldo e il ter-reno secco hanno messo a dura prova laresistenza dei cani, impegnati a stanarela selvaggina, Le operazioni coordinatedal comandante Lorenza Mazzotti si t u -no sviluppate sui doppio turno, in mea -do da coprire anche la seconda na : idella giornata, verso il tramonto, sua : -do si anima la caccia nei chittr ,quartiere generale del comando <Provinciale, come anche dalle dstazioni dei carabinieri e dal .Pro

corso, non si segnalano incidenti parti-colari . A Russi tuttavia i militaridell'Arma starebbero indagando su unepisodio avvenuto nelle campagne d iSan Pancrazio in prossimità del fiumedove, secondo una segnalazione, duecacciatori avrebbero avuto un diverbiocon il proprietario di una casa, per que -,tioni di distanza non rispettata. Al cui.-:T :i ne della discussione, sarebbero stati

esplosi in aria un paio di colpi di fucile .Per il resto l'attività di vigilanza non h ariscontrato un numero particolarmentealto di infrazioni. Fino alle 18, le pattu-glie avevano controllato 113 persone edelevato una decina di verbali . Il nume-ro maggiore di contestazioni ha riguar-dato il mancato rispetto della distanz adi sicurezza da strade o abitazioni : lasanzione è di 206 curo e, in condizioni

particolari, comporta anche la sospen-sione di sei giornate dal tesserino . Gl ialtri verbali hanno riguardato la manca-ta registrazione dei capi abbattuti e l'uti -lizzo improprio dei cani .Per quel che riguarda il bottino, le sod-disfazioni maggiori sono state riservateai cacciatori che hanno battuto la colli-na e le campagne del Lughese. Menoricco il carniere delle doppiette in azio -ne nell'area ravennate e cervese. Infinepiù di un cacciatore ha segnalato di esse -re stato 'derubato' del capo abbattuto

iea che fosse recuperato : qualche col--corretto, di mira scarsa ma svelto

i in mo, ha potuto imbandire la tavol a< :o o i :3 lepre senza averne alcun merito .

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press LIETE19/09/2011

il Resto dei Carlino

RAVENNA

sStasera fu«salutano ta AraLAl'ira dìSe D£ahuha nuis#fat€f Russi cidud eoggi ìiat €'3 tf, 3 f

gi pogra iana dalli ìl'orchestra ` £ ; f- f;af iní ,incug-sioni dei cantastori edi ' .€ -eppi/ifa e une 2130

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Tt €~ nei giardinodella Rocca, ( an malel»x3,#.f:+: a l€°€a alle 22<3(L

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press L.IfE19/09/2011

II Sole

In gole position l'opzionedell'anticipo Imu x12012L'ipotesi allo studio sarà definita entro poche settiman eGianni Trovati

Scomparso con la stessa rapi-dità con cui era spuntato in unadelle tante versioni preliminaridella manovra-bis, l'anticipo al2012 dell'Imu, l'imposta munici-pale sulla casa che nell'Italia "fe-deralista" sostituirà 1'Ici e che idecreti attuativi della riformamettono in calendario per i l2014, rimane una delle opzioniprincipe nei prossimi intervent isui conti pubblici .

A decretarne l'importanza so-no molti fattori, prima di tutto lafebbre altissima ormai raggiuntadal rapporto fra il Governo e i sin-daci, che la settimana scorsa han-no inscenato lo sciopero contro lamanovra, annunciano tramite1'Anci e con l'appoggio delle Re-gioni una serie di ricorsi alla Con-sulta contro le norme ritenute lesi-ve dell'autonomia e con la lor oprotesta rischiano di spaccare glistessi partiti della maggioranza.Lo psico dramma in casa Lega, conle voci sull'espulsione dei primicittadini troppo "ribelli" (il vero-nese Flavio Tosi in testa) e le di-missioni del sindaco di Varese At-tilio Fontana dall'Anci Lombardi aper impossibilità a partecipare al-la manifestazione che lui stessoaveva indetto sono la ferita più evi -dente, ma anche nel Pdl l'equili-brio tra fedeltà di casacca e rappre-sentanza delle città costringe a de-streggiarsi su un filo sottilissimofigure di primo piano come il sin-daco di Roma Gianni Alemanno eOsvaldo Napoli, president edell'Anci fino all'assemblea con-

gressuale di Brindisi in program-ma i primi di ottobre. In un quadrocosì agitato, dove tutto serve tran-ne l'acuirsi delle tensioni internealla maggioranza, rimettere l'Imuin corsia preferenziale potrebb erappresentare l'uovo di Colombo ,soprattutto per la Lega: darebbeuna botta di autonomia agli enti lo-cali, ragione sociale del Carroc-cio, senza far suonare automatica-mente l'allarme tasse perché aiproprietari di seconde case il pas-saggio dall'Ici all'Imu può riserva-re anche qualche risparmio .

Tutto facile, quindi? No, tanto

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RISCHIO CALCOLATO

La soluzione accontentai sindaci, senza spaventar etroppo i proprietariperché ha un effetto «soft »sulle seconde cas e.. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . ..

è vero che la prima ipotesi inseri-ta nella manovra-bis di metà ago-sto non ha resistito ai vari corretti-vi sul testo. A complicare il rebus,che in queste settimane occupa itavoli dei tecnici "federalisti" delGoverno con l'obiettivo di arriva-re auna proposta definita entro leprossime settimane, c'è più di unfattore. La questione-imprese, pri-ma di tutto, non è stata ancorasciolta. L'addio all'Ici porta con s éanche la scomparsa dell'Irpef suiredditi fondiari, e questo rende i lpassaggio conveniente ai proprie-tari di abitazioni e in generale ai

contribuenti persone fisiche, mail gioco non funziona per impres ee commercianti in regime Ires ,che quindi dovrebbero subire u nrincaro del 18,7% nel passaggiodall'aliquota attuale dell'Ici, chein media si attesta al 64 per mille ,a quella di riferimento dell'Imu ,fissata dal decreto sul fisco muni-cipale al 7,6 per mille . E vero ch ela disciplina Imu permetterebbeai sindaci di dimezzare il contoper questi soggetti, ma visti i nu-meri messi in gioco dalla nuov amanovra non pare aria.

Non solo: gli stessi sindaci so -no tornati nei giorni scorsi a chie-dere l'anticipo dell'Imu proprioper contrastare gli effetti della-ma -novra con una dose aggiuntiva diautonomia, ma quando si parla difisco l'autonomia significa poteragire al rialzo sul gettito . Da que-sto punto di vista, gli spazi offert idall'Imu sono importanti, perch él'aliquota può inerpicarsi fmo alio,6 per mille, cioè 3,6 punti bas esopra il tetto dell'Ici attuale fissa-to al 7 per mille . In quel caso, perle imprese il rincaro arriverebb ea sfiorare anche 1166 per cento .

Non sono però solo uffici e ca-pannoni a guardare con preoccu-pazione il cambio di regime, ch eoffre una certa suspance anche amolti contribuenti Irpef. Pren-diamo il caso degli immobili con-cessi in affitto: oggi in molti Co-muni, se il locatario ha nell'ap-partamento in affitto la propriaabitazione principale, l'immobi-le è assimilato alla prima casa enon paga l'imposta, mentre con

l'Imu si vedrebbe presentare i lconto, anche se con aliquota di-mezzata. Secondo la disciplin ascritta nel decreto federalista, in -fatti, i sindaci non avranno più i lpotere di assimilare varie tipolo-gie di immobili all'abitazion eprincipale, con il risultato peresempio che l'appartamento as-segnato in uso gratuito a un pa-rente tornerà a pagare l'impost a(in forma piena, perché non è af-fittato) ; una regola, questa, ch epuò colpire tanta elusione nasco -sta dietro a furti comodati gratui-ti, ma che colpisce anche situa-zioni perfettamente in regola.

Ultimo, ma non per importan-za, il nodo della prima casa, la cuiesclusione mette a rischio (an-che per ammissione degli stessiambienti governativi) l'equili-brio di un sistema federalista tut-to fondato sul mattone. Anticipa-re l'avvio a regime del federali-smo, poi, significa trovare rapida-mente una soluzione anche aglialtri due pilastri della fiscalità lo -cale, l'Imu secondaria che assor-birà tasse e canoni per l'utilizzodi aree pubbliche, e soprattutto ilprelievo sui rifiuti, ancora aggrap -pato a una disciplina azzoppat adalle censure costituzionali del2009.Un puzzle complicato, ch eimpone di trovare una «quadra»in un paio di settimane per arriva-re pronti all'appuntamento conla legge di stabilità o con un even -tuale nuovo decreto correttivodei conti pubblici.

[email protected] m

C' RIPRODUZION E RISERVATA

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press L.IfE19/09/2011

II Sole

Novità in arrivo

L'ALIQUOTA BASE DELL'IM UFISSATA DAL DLGS 23/201 1

01 IL NUOVO TRIBUTO SOSTITUIRÀ L'IRPEF SUI REDDITI FONDIARI DEGLI EDIFICI NON LOCATI :

02 ~ L'ALIQUOTA È DIMEZZATA PER GLI IMMOBILI LOCATI. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . . . . . . . . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . ... . . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .

03 I COMUNI POTRANNO VARIARE L'ALIQUOTA FINO A UN MASSIMO DEL 3 PER MILL E

GLI IMMOBIL ID'IN , ' ;.Su

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i. ..ATAST O

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0I vl.NORMATIV I.. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . ..

Gli immobilid'impresa, che nonproducono redditofondiario, subiscon ola duplicazione tr aImu e imposte suiredditi . Inoltre, l ariduzione dell'Im uinizialmentedimezzata i nautomatico suicapannoni - è sol ofacoltativa per iComuni

L'Imu restringel'esenzione pe rl'abitazion eprincipale, perchénon saranno pi ùvalide le assimilazionidettate da leggi oregolamenti (adesempio, la casaassegnata in usogratuito a un parent etornerà a doverpagare il tributocomunale)

La casa, inoltre ,dovrà essereun'unica unitàimmobiliare. Lepertinenzedell'abitazion eprincipale esentidal tributo dovrann orientrare nell ecategori ecatastali C/2, C/6 oC/7 e non potrann oessere più di una pe rcategoria

La norma sull'Im unon riproduceintegralmente l adisciplina sull'Ici .Quindi dovrà esserechiarito se anche pe rl'Imu varràl' esenzionede ifabbricati rurali e lariduzione d'impost aper gli immobiliinagibili o inabitabili(entrambe nonrichiamate)

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press LinE 19/09/2011

Il Sole12

L'ANALISI

Gianni Trovati

Federalismo, il grande «incompreso» dalla politica

esenzione della - prima casa crea forti

distorsioni inun federalismo che punta sui tributi immobiliari». Luca Antonini, il presidente della Commissione per l'attuazione del federalismo, aveva chiarito il punto in un'intervista di fine giugno a questo giornale, e «sul piano tecnico» percorso da Antonini sono praticamente tutti d'accordo, dalle cattedre di scienza delle finanze alle ragionerie dei Comuni. È la politica ad avere le idee assai meno chiare, nel centrodestra che l'Ici l'ha abolita come nel Pd che prima ha criticato questa decisione, e poi ha accusato il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli di «reintroduzione surrettizia» dell'Ici ai tempi della prima stesura della legge delega. Insomma: come si diceva una volta, il problema è politico: capire che il sistema attuale spezza il circolo della «responsabilità federalista», perché a votare sono i residenti ma a pagare è chi sta spesso altrove, non è difficile. Più complicato è trovare la soluzione, anche perché sono già molte le promesse di alleggerimenti fiscali che si sono sfarinate nell'impatto con la crisi del debito.

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press L.IfE19/09/2011

II sule12

Il Fisco nel cantiere delle tasse sulla cas aSul tavolo la rivalutazione delle rendite catastali - Il nodo del taglio delle agevolazion i

Cristiano Dell'Ost e

Marco Mobili

Il dossier-casa non è finit oin un cassetto. Era sul tavolo neigiorni in cui si scriveva il maxi-emendamento alla manovra diFerragosto, e presto potrebbe es -sere riaperto. Per ora non si regi -strano dichiarazioni ufficiali, maci sono diversi indizi - come si di -rebbe in tribunale - gravi, precis ie concordanti . Secondo quant orisulta al Sole 24 Ore, nei giorniscorsi i tecnici hanno iniziato avalutare l'impatto di una rivaluta-zione delle rendite catàstali. Uncapitolo che si aggiunge al possi -bile anticipo dell'Imu già dal2012, al taglio dei bonus e all'ipo -tesi di una patrimoniale.

Certo, l'azione di governo siconcentra in questi giorni sullosviluppo, che è la priorità per i lPaese . Ma il rischio che il pres-sing dei mercati richieda ulterio -ri sforzi sul fronte fiscale non èremoto, anzi. Ecco perché il di-battito sulle possibili correzion inon è mai finito, neppure dop oche la Camera - mercoledì scor-so - ha votato la conversione i nlegge del D1138/ton.

In primo piano ci sono glistessi temi che si rincorrono gi àda qualche settimana, in una sor -ta di manovra permanente : la

LINEE D'AZION E

L'intervento sul matton eguadagna terrenoaccanto agli altri temi forti :pensioni, condon oe dismissioni

AUT-AUT SUGLI INCENTIVI

Il riordino dei bonu sè imposto dal D113 8che in alternativ afarà scattar euna riduzione automatica

. .. . . . . . . . .. .. .. . .. . .. .. . . .. .. . . .. . .. .. . . . . . .. .. . .. . .. ..

stretta sulle pensioni di anziani-tà, la valorizzazione del patri-monio pubblico e il condono fi-scale, magari abbinato a quell oedilizio . Accanto a queste ipote-si, però, cene sono altre che po-trebbero colpire direttament egli immobili .

Dagli uffici dell'agenzia delTerritorio e da via XX Settembr enon arriva alcuna conferma uffi-ciale, ma il piano-rendite è stat oesaminato, quanto meno a livel-lo di fattibilità. Oggi le renditevengono alzate del 5% a fini Ici invirtù della vecchia legge del pri-mo Governo Prodi (la 662/1996 )e domani potrebbero essere au-mentate, ad esempio, dello o del15%, o magari essere soggette auna correzione differenziata pe rcategorie di immobili.

D'altra parte, se l'esigenza fa-se quella di recuperare gettitoper ragioni di cassa, un ritoccodelle rendite catastali portereb-be all'erario soldi freschi e subi-to. Quanti? Un bilocale in unagrande città italiana, conuna4en -dita di 732 euro all'anno, passe-rebbe da 512 a 561 euro di Ici all'an-no (ipotizzando un'aliquota al 7per mille e una rivalutazione de l15%) . A livello globale, partendodalle ultime statistiche pubblica-,

A

te dal Territorio - e sempre te-nendo ferma l'esenzione pe rl'abitazione principale - si puòstimare che un incremento dell arivalutazione dal 5% al 1o% valgacirca 500 milioni di Ici in piùall'anno, che diventano 950 se sisale al 15 per cento. Somme allequali vanno. aggiunti i maggioriintroiti dell'imposta di registr osui trasferimenti immobiliari e ilmaggior gettito dell'Irpef sulleseconde case sfitte .

La partita delle rendite cata-stali si intreccia con quella di u npossibile avvio anticipato del -1'Imu, la nuova imposta munici -pale, che partirebbe dal 2012 an-ziché dal 2014 (Si veda anche lapagina precedente). A rigor di lo-gica, Imu e rendite non dovreb-bero andare a braccetto, perchéaumentare l'aliquota è un po' co-me alzare il valore su cui la si ap-plica. Ma si potrebbero fare en-trambe le cose per lasciare piùmargini d'azione ai sindaci, chegià hanno contestato com e«troppo basso» il 7,6 per milledell'Imu. In un caso e nell'altro ,comunque, si tratterebbe di ope-razioni che agiscono senza toc-care le tariffe d'estimo, cioè i va-lori in base ai quali vengono cal-colate le rendite catastali . Opera -zioni tecnicamente semplici ,dunque, che però non farebber ogiustizia delle sperequazion idella fiscalità immobiliare, chesi trascinano da anni .

In mezzo a tante ipotesi unpunto fermo c'è, ed è il riordin odelle agevolazioni. Il gruppo de-gli esperti guidato da Vieri Ceria -ni ha censito finora 479 taxexpenditures nazionali, classifi-

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candole in base alla loro funzio -ne (e dunque alla loro importan-za) . Il risultato è che nessuno de ibonus principali legati alla cas afigura nel nocciolo duro degli in-centivi intoccabili. l3 quindi, an-che se la valutazione finale sar àpuramente politica, è probabileche vengano limate - o tagliate -una o più delle agevolazioni de t -

tate per la casa: le detrazioni del36%e del 55% (peraltro in scaden-za a fine anno), le imposte ridot -te sugli acquisti di prime case, l osconto sugli interessi del mutuo,la cedolare secca sugli affitti, l ededuzioni forfettarie sui canonidi locazione . Nella lista c'è anchel'esenzione Ici sull'abitazioneprincipale, ma qui il discorso s ifa più complesso, perché SilvioBerlusconi ne ha fatto una ban-diera politica fin dal duello tvcon Romano Prodi del 2006 .

Tutte queste agevolazioni pe -

sano per poco più di 13 miliard isui 164 conteggiati dai tecnici .Non bisogna dimenticare, però ,che i bonus intoccabili valgono72 miliardi e che l'Iva ridotta al1o% e al 4% incide per circa 27 mi-liardi . A conti fatti, quindi, le vocieffettivamente tagliabili sonomeno di quel che sembrano.

La manovra di Ferragosto fis-sa obiettivi chiari - 4 miliardi dirisparmi nel 2012 e 20 a regimenell'anno seguente - che dovran-no essere raggiunti con la rifor-ma fiscale o, in mancanza, co nun taglio lineare spalmato su tut -ti i bonus. In un modo o nell'al-tro, gli immobili sono giànell'agenda del Fisco.

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press L.IfE

19/09/2011

II Sole12

[ capitoli del dossier casa

I

IL PRELIEVO

Aliquota mediadell'Ici

Aliquota mediadell'Im u

Imu m mima

LA PROVA DELLA PROROGALe detrazioni gemelle sui lavori in casasono finite da tempo nel mirino diquanti - come il ministro Giuli oTremanti criticano gli eccessi del«Fisco usato come un bancomat»

ESENZIONE ICI DA 3,4 MLDIl principale bonus per iproprietari di casa è l'esenzion eIci (Imposta comunale sugl iimmobili) . L'abolizione integraledel prelievo sull'abitazione

(D lgs 23/2011). Già nelle scorse

mille contro i16,4 di media dell'Ici) ,settimane pareva destinata a entrare

e assorbe anche l'Irpef sui reddit inella manovra di Ferragosto, con avvio

fondiari . In questo moda, tende adal2012, ma poi si èscelto di sbloccare

favorirei proprietari ciseconde case ,l'addizionale Irpef. Ora l'imu potrebbe

penalizzando gli immobili d'impresa .rispuntareinuno dei prossimi

Conl 'Imueinarrivianche una°trettaprovvedimenti . Il nuovo tributo ha la

sull'abitazione principale, che dovr àstessa base imponibile dell'lui, ma

coincidere conresidFirma enagrafiraun'aliquota base più elevata (il 7,6 per

é dimora abituale

per rimpolpare le buste paga d idipe ed enti e pensionati . La detrazion edel 36% sulle ristrutturazioni edilizi ee in vigore fino al31 dicembre 2012 .Quella del 55% per il risparmi oener gotico, invece, è in scadenza allati ne d i clic u'et'anni s. Insieme le du eagevolazioni roslano3 miliardi l'anno.Icostruttori e le imprese della filiera

consentirebbe di aggiornare lafotografia fiscale degli immobili ,correggendo le storture stratificatenegli anni (come gli edificiultrapopo ari trasformati in allogg idi lusso) . Anche se sono stati gi àeffettuati volti scuci, la riformadegli estimi richiederebb ealmeno qua=tro o cinque ann i

edilizia spingono per una proroga,ccttnli neando la valenza "industriale "

nti-evasione" dei due bonus, e i lsottosegretario allo Sviluppo ,Stefano Soglia, venerdì scorso hapromesso «più tempo» per i l 55 pe rcento . I a manovra di Ferragosto,però, della un aut-aut : o la riformafiscale o il taglio lineare di tutti i bonus

IPOTESI ANTICIPO AL 2012Subito ribattezzata come "la nuova Ici" ,l'imposta municipale sugli immobilipotrebbe anticipare il debutto, previstoperii rgennaio 2014 dal decret olegislativo sulfisco municipale

RITOCCO ALLO STUDIOIl tema non è ancora entratoufficialmente in agenda, ma itecnici hanno già iniziato a fare l eprime simulazioni di rivalutazion e

delle rendite catastali . L'ultimo

Imu massima -

provvedimento generale è la legg e662/1996 - varata dal Govern o

Prodi - che ha alzato del 5% tuttele rendite . La norma, peraltro, fuintrodotta in attesa della riform a

delle tariffe d'estimo (mai varata) :un procedimento, quest'ultimo ,sicuramente più complesso di unasemplice rivalutazione, che però

LA RIVALUTAZION E

• Attualmente le rendite catastati son orivalutate del5%e poi moltiplicat eperi coefficienti di legge (ad esempio

100 per le abitazioni e 34 peri negozi )per calcolare il valore catastale

LE DOMANDE

C 155% t 36% 2007 2008 2009 2010

106 .000

247.800

238.000

300.000`402.000

I391.000

447.000

452 .000"

principale è stata dispost adall'esecutivo attualmente i ncarica nel 2008 (0193 d iquell'anno), dopo che già ilGoverno Prodi aveva esclus obuona parte dei proprietari.

I tecnici del gruppo di lavoro sulle

complessivo Irpef dell'inter atax expenditures hanno calcolato

rendita catastale dell'immobileche l'agevolazione valga 3,4

(vale 3 miliardi di euro )

miliardi di euro (lestime iniziali ,poi contestate dai Comuni ,si fermavano a 2,6 miliardi).Sempre la prima casa gode di

un beneficio a vastissimo raggio :la deduzione dal reddito

6,4 % o

-7,6%a

-4,6%o

F- 10,6 % o

Pa • ina 3

cantiere delle tasse sullr c : i'.a

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press L.IfE

19/09/2011

II Sole3ú

IL GETTITO

LE IPOTESI IN CAMP OL'ipotesi diuna patrimonialesugli immobili è rispuntata i nParlamento nei giorni scorsi e

potrebbe farsi più concreta nel

caso dovessero servire altriinterventi sui conti pubblici, Altostato attuale non è possibile fare

• Secondo le stime di Assonime,

conteggi dettagliati, ne stim euna patrimoniale all'iper mine

di Assonirgecalcolano ch epotrebbe generare ungettitn

un'aliquota dell'lpermill eannuo di 9 miliardi di euro

potrebbe arrivare a fruttar ecirca 9 miliardi all'anno .

Un'altra ipotesi è quella di untributo limitato esclusivamenteagli immubili, e in particolareai patrimoni oltre I milion ee 200mila giuro : in questo casoil gettito sarebbe più basso ,seconCOalcunestìunenell'ordine dei 5 miliard i

ministero dell'Economia non hannostimato il costo dell'agevolazione, ch eanzi secondo la relazione tecnica all a

I BONUS PER CHI AFFITTA

norma istitutiva — dovrebbe pagarsi daAppena nata, è subito finita nella lista

sé con l'emersione degli affitti in nero ,dei bonus "tagliatili" . La cedola re secca

Se però la nuova imposta sostitutivasugli affitti è una delle agevolazioni

non dovesse rivelarsi a costo zero petmonitorate dal gruppo di lavoro sulla

l'Erario, potrebbe scattare ta riduzion eriforma fiscale . Gli esperti incaricati dal

(magari sotto forma di incremento di

unaoentrambe le aliquote, oggia121%su' canoni liberi e al 19% su iconcordati ; .Tagliabitisono anchele dedur onitorfettarie sui canonidi locazione (1.5% per i canoni liber ie 40,5% per i concordati) a favoredei proprietari che non optano per lacedolai e :t'annoscorso sono stac i3,8 milioni, per un costo di 1,4 miliardi

Sui canoni di mercato

Sui canoni convenzionat i21%

19%

complessivo sul valore catastale)è un'altra delle agevolazionia carattere Immobiliare chepotrebbero essere ridotte (it costosostenuto dall'erario ammonta a1,lmiliardi all'anno) . Anche i n

. questo caso, l 'alternativa è tra un

L'IVA RIDOTTAStessa prospettiva (taglio lineareorime rimoelulaaiona) aneliti. pe rl'imposta sul valore aggiuntoapplicata in misura ridotta negl iacquisti di prime case effettuateda imprese di costruzione,che hanno l'aliquota lva al 4%dcl pr cc di vendita aria cli cquella alle) percento

L'IMPOSTA FISSALa possibilità di acquistare d a

privati abitazioni con i requisiti"prima casa" pagando l'impostadi registro pari al3% e le Imposte

taglio lineare o una rimodulazion eipocatastali in somma fissa a

nel caso in cui venga approvata la336 euro (anziché il 10%

delega fiscale entro i tempi previsti

adiicui abitazioni conrPgrisni,>~ so.cuà~

LA RIPARTIZIONE

Contribuenti__ozia aie_

2 .283 .282

893.954

375.003

259.282

Valore medi odetrazione {in euro)

aie .

.2.854

3 .56 3

3 .39 7

2 .766

SGRAVIO DEL 19%

Nor dII riordino delle agevolazioni

- .. .. -fiscali toccherà anche la

Centr o

detrazione sugli interessi pagati

Su ddai proprietari che stanno

Isol erimborsando un mutuo . Nellaricognizione effettuata dal gruppo

di lavoro istituito da vi aXX Settembre e guida L u

da Vieri Ceriani, il bonus e statoclassificato tra quatti tagliabiLa detrazione è pari al 10" eiguarda gli importi versati a titol o

di interessi passivi in riferimento

su base nazionale e pari a 3 .06 3a un contratto di mutuo gai artito

curo : l'importo p .ù alto Si registrada ipoteca per l'acquisto

nelle

centrali dove arrivadell'abitazione principale .

a superare i 3 .500 euro

Un'agevolazione che riguard acomplessivaniente quasi 4 milion idi contribuenti e per cui l'Erari ostappa ria su base annua un costodi 1,3 miliardi di euro, mentre i lvalore medio della detrazion e

Pa • ina 3

cantiere delle tasse sullo ci.i

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Le iniziative dei munici pi. Tutte le amministrazioni locali sono ora collegate al Portale dell'agenzia del Territorio

Operazione microzone: in campo solo 17 città Cominciamo con la buona

notizia: da qualche settimana la percentuale di municipi collegata al «Portale per i Comuni» del-l'agenzia del Territorio ha rag-giunto il 100%: 8.094 su 8.094. E un risultato importante, perché il portale è la "finestra" grazie alla quale i funzionari comunali pos-sono dialogare con il catasto, rac-cogliendo tutta una serie di infor-mazioni utili a combattere l'eva-sione fiscale legata al mattone.

Se però si guarda l'utilizzo con-creto del portale da parte dei Co-muni, si scopre che c'è ancora tanta strada da fare. Secondo l'ul-timo report del Territorio, i Co-muni che hanno scaricato dal

web i file Ici sono 5.032, pari al 62% del totale. Con un po' di otti-mismo si può vedere il bicchiere mezzo pieno, ma la realtà è che quattro sindaci su dieci non han-no utilizzato questo strumento.

Pochi virtuosi Sono i comuni che hanno inviato avvisi bonari per rivedere le rendite

Una percentuale simile riguarda anche un altro servizio, il cosid-detto «34-quinquies» (dall'arti-colo della legge 80/2006), in ba-se al quale l'Agenzia pubblica tut-ti i mesi i dati degli accatastamen-ti e delle variazioni catastali per-venute ai propri uffici. In pratica, prelevando questo file, i funzio-nari dello sportello comunale per l'edilizia possono controlla-re la corrispondenza tra gli ag-giornamenti catastali e gli atti de-positati in Comune (Dia, Scia, ri-chiesta di permesso di costrui-re), così da snidare i proprietari che non hanno adeguato le rendi-te dopo aver ristrutturato la casa.

Per quanto migliorabile, il nu-

mero dei Comuni che ricorrono al portale è comunque molto più alto di quelli che hanno utilizzato i due strumenti previsti dalla Fi-nanziaria 2005 (legge 311/2004): il comma 335, che consente di chie-dere all'Agenzia la revisione delle rendite catastali nelle microzone, cioè nei quartieri in cui il valore catastale è molto basso rispetto ai prezzi di mercato; e il comma 336, che invece permette ai Comuni di chiedere l'aggiornamento catasta-le ai proprietari di immobili ogget-to di modifiche rilevanti.

I sindaci che hanno scritto ai propri cittadini sfruttando il com-ma 336 - l'iter parte sempre con un "avviso bonario" - sono 957. In pratica, l'h% in sei anni. Quelli in cui è stata effettuata la revisione delle microzone, invece, sono 17, il che è come dire nessuno, soprat-tutto perché si tratta per lo più di

piccoli centri e i 2/3 delle 75mila unità immobiliari alle quali è sta-ta aumentata la rendita si concen-trano tra Milano-e Ferrara.

L'operazione è ancora in corso in tre città: Bari, Lecce e - soprat-tutto - Roma, dove saranno passa-te al setaccio 17 microzone, che co-prono tutto il centro storico. Il passaggio è delicato, perché può far lievitare una bella fetta dell'Ici incassata dal Campidoglio.I tecni-ci del Territorio per ora lavorano in silenzio, ma l'esito della loro at-tività sarà un test importante, che potrebbe invogliare altri sindaci a muoversi. A Milano, l'assessore all'Urbanistica, Ada Luisa De Ce-sarigha promesso la scorsa setti-mana: «Palazzo Marino farà la sua parte pér l'accertamento dei reali valori catastali cittadini».

C.D.O. RIPRODOIlOME RISERVATA

I servizi più sfruttati

L'utilizzo del Portale per i Comuni dell'agenzia del Territorio

Servizio CornUei utilizzatori % sul totale Estrazione file Ici 5.032

61,1

42,2

40,3

3.415

3.262

34,0

62,2

File con accatastamenti e variazioni (34-quinquies)

Aggiornamenti fabbricati

Aggiornamenti terreni

Estrazione dati cartografici

4.944

4.513 55,8

4.073 50,3

48,5 3.922

Estrazione completa fabbricati

Estrazione completa terreni

Estrazione dati Tarsu

Fonte: agenziadel Territorio

2.756

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Il soler /,1

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II Sole

quindi anche la rendita .Ma poche centinaia diComuni lo hanno fatto,nonostante fosse un evident eatto di equità fiscale .

Certo, ad aumentare l apercentuale di rivalutazionesi fa in fretta, mentre ilcontrollo su singole case emicrozone richiede almen oun paio d'anni e una seriariforma degli estimi almeno«quattro o cinque anni» ,come ripetono spesso ifunzionari dell'agenzia de lTerritorio . Solo quest'ultimasoluzione, però, darebb erisposta a due esigenze difondo : la giustizia fiscalesugli immobili e latrasparenza . Per ora iComuni hanno dormitosonni tranquilli ma unaumentò percentuale ugual eper tutti finirebbe con i lpremiare proprio chi non h asegnalato al catasto l evariazioni.

(© RI PRODUZION E RISERVATA

tenere il passo dell'inflazione.Di fatto, correggere tutti ivalori allo stesso modosignifica replicare l eingiustizie implicite nellerendite catastali. E questo inqualche modo è già successo :basti pensare che nel 1994l'Ici media era al 5,1 per mille ,mentre oggi è al 6,4.

La conseguenza è che intante città ci sono case degl ianni Venti accatastate comeultrapopolari, che ne lfrattempo si son otrasformate in abitazioni d ipregio,macontinuano apagare poche decine di euroall'anno di lei . A Roma, pe resempio, uno stesso alloggi odi 75 metri quadrati in zonasemicentrale può pagare da290 a 1.120 euro di lei, aseconda che sia accatastatocome A/5 (ultrapopolare) oA/2 (civile) . E poi ci sono iproprietari che hannoaggiunto un secondo bagno ohanno ristrutturato l eproprie abitazioni evitand odi aggiornare le rendite .Senza tralasciare tutte quelleabitazioni che hannobeneficiato di una fortissimarivalutazione dei prezzi - sipensi alle zone ex industriali- e continuano a pagare letasse in base ai vecchi valori .

Da più di sei anni, i Comunihanno uno strumento forte :possono chiedere all'agenziadel Territorio di rivedere ivalori di intere "microzone "(quartieri) odi aggiornare larendita in base alle variazion iedilizie risultanti ai lorouffici. Se c'è stata un aristrutturazione, il Territorioviene informato e cambiacategoria e classe catastale e

L'ANA;[ IS I

Cristiano Dell'Ost eSaverio Fossati

Il sonnodei Comunie la scorciatoiadei rincari

mo alla data dientrata in vigoredelle nuove tariffe

d'estimo». Nella miglioretradizione del provvisoriopromosso a permanente, l anorma che quindici anni fa haintrodotto la rivalutazionedel 5% delle rendite catastal ipreannunciava la riformadegli estimi. Riforma maiarrivata, ovviamente .Risultato : oggi gli immobil icontinuano a essere tassat icon le tariffe entrate in vigorenel1992, basate di fatto suivalori di mercato del 1988 .Un'era geologica fa, perl'andamento dell equotazioni immobiliari.

Oggi che rispunta l'ipotes idi una rivalutazione dellerendite, la storia rischia diripetersi. Tecnicamente,nulla vieta di incrementare laquota di aggiornamento . Nonbisogna dimenticare, però, lavicenda delle rendite lanciatenel 1963 - quando erano giàvecchie di un decennio - einnalzate per quasi trent'annicon percentuali via viacrescenti, nel tentativo di

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Le criticità. Dal mancato raccordo con il sistema precedente alle cariche elettive

Gestioni associate senza regole Arturo Bianco

Assenza di indicazioni su quale forma di gestione associa-ta devono realizzare i piccoli Co-muni che confinano con altri di maggiore dimensione; mancata previsione di specifiche sanzio-ni per i municipi inadempienti; cessazione delle forme di gestio-ne associata a cui i piccolissimi Comuni (quelli fmo a L000 abi-tanti) attualmente partecipano; possibilità che il presidente dell'Unione sia un consigliere di minoranza: possono essere così sintetizzate le principali criticità delle nuove regole sulla gestione associata. Sicuramente alcune delle anomalie maggiori conte-nute nel testo iniziale sono state corrette: ma ne rimangono mol-te e di rilevanti.

I centri con meno di L000 abi-tanti devono dare vita alle Unio-ni o a convenzioni per la gestio-ne di tutte le funzioni e i servizi. Il legislatore non ha però previ-

sto che cosa fare nell'ipotesi in cui uno di questi non confini con altri che hanno la stessa ridotta dimensione e quelli limitrofi -con popolazione maggiore e che quindi non sono obbligati a dare vita alla gestione associata di tut-te le proprie attività - non voglia-no aderire a queste Unioni.

Lo stesso problema si pone peri Comuni con popolazione in-feriore a 5.000 abitanti che confi-nano solo con enti più grandi. È sicuramentavero tutti questi po-trebbero dare corso a convenzio-ni e che per esse non è previsto il vincolo di essere confinanti. Ma quanto possono essere efficienti

PROBLEMI IRRISOLTI Se le dimensioni dei confinanti sono diverse non è chiaro come procedere Mancano le sanzioni in caso di inadempienza

queste gestioni? Il testo finale della manovra non dispone, a dif-ferenza delle previsioni contenu-te nel decreto iniziale, la assai di-scutibile istituzione di un nuovo soggetto giuridico, quali doveva-no essere le Unioni municipali. Ma introduce una serie di modifi-che alle regole in vigore per le Unioni ordinarie. Ad esempio, in quelle costituite dai Comuni fi-no a i.000 abitanti il presidente può nonessere un sindaco, essen-do sufficiente essere consigliere rappresentante del Comune nell'Unione, mentre questo vin-colo sussiste per le Unioni ordi-narie. Questa previsione risulta incomprensibile anche alla luce del vincolo che i componenti la giunta di queste Unioni devono necessariamente essere sindaci.

I centri con mano di 5.000 abi-tanti devono gestire in forma as-sociata tutte le funzioni fonda-mentali Il legislatore, mentre sta-bilisce l'obbligo, non irroga diret-

tamente alcuna sanzione per le amministrazioni inadempienti. E non è prevista alcuna sanzione neppure per le Regioni che non istituiranno le Unioni dei picco-lissimi Comuni.

La manovra di Ferragosto pre-vede che i municipi con meno di 1.000 abitanti cesseranno di fare parte di tutte le forme di gestio-ne associata a cui oggi partecipa-no, come conseguenza automati-ca e immediata dell'avvio delle nuove Unioni. Il che risulta diffi-cilmente comprensibile, oltre a sollevare numerosi problemi di applicazione e a limitare l'auto-nomia degli enti: tra questi, per segnalarne uno, i piccolissimi Comuni che hanno attualmente il segretario in convenzione con altri centri dovranno necessaria-mente mettersi insieme, anche per questa attività, con l'ente o gli enti con i quali danno vita all'Unione o alla convenzione.

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Il Sole12

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II Sole

IL COMMENT O

Patrizi aRuffini

I «piccoli»pagherannoal postodeigrandi

estensione delle regoledel patto di stabilità t interno, da sempreriservate esclusivamente a iComuni con popolazion esuperiore a 5mila abitanti,anche ai centri con più di milleanime avrà un impatt opesante.

Far sentire le briglie de ivincoli di finanza pubblicaanche ai centri con un apopolazione compresa framille e 5mila abitanti, conbilanci dotati di risorse menovoluminose e con scars imargini di manovra, faràtornare a galla i problemi de ipicchi e della insostenibilit àper i municipi che si verrannoa trovare con saldi dicompetenza mista in avanzo .Sarà più difficile in questi entidi minori dimensioni gestiregli eventuali picchi dimanovra prodotti da una bas edi calcolo più ampia. Così

come sarà più devastante inquesto contesto subire glieffetti negativi del nuov omeccanismo della virtuosità,quando non si è "baciati" daiparametri.

Saranno molti i piccoliComuni che vedrann oaccendersi il semaforo rossonella spesa per investimenti ,anche per il venir meno dellapossibilità di ricorrere aldebito, con tutto ciò che nederiva in termini di bloccodelle manutenzionis̀Ttraordinarie e delle operepubbliche.

Non vanno sottaciute poi l edifficoltà derivanti daifenomeni patologici generatidal patto (ritardi neipagamenti delle fatture deilavori pubblici, aumento de iresidui passivi nei bilanci ,impossibilità di utilizzare gl iavanzi di amministrazione ecosì via) e dallaburocrazia cheil meccanismo si porta con sè(monitoraggi, certificazioni,controlli, prospetti da allegareai bilaxci, programmazioni de ipagamenti in conto capitale,visti di compatibilit àmonetaria e così via), la qualesarà più pesante in contest ipoveri di risorse umane.

Ci si chiede poi se il veni rmeno del muro che da annidivide in due il comparto ,spazzerà via anche tutte lealtre differenziazioni di regol eche prendono a riferimentoproprio il discriminedell'assoggettamento o menoalpatto .

L'idea di estendere il raggiod'azione anche ai restanti dueterzi dei Comuni potrebb eessere giusta, ma l'errore ènelle modalità scelte . L amanovra bis decide il seccoassoggettamento dei municip icon più di mille abitanti alpatto di stabilità a partiredall'anno 2013, senzapreoccuparsi di una norma diingresso con la qualetraghettare nel nuovo sistemauna platea così ampia disoggetti, che conta quasi ildoppio dei Comuni rispetto aquelli attualment eassoggettati ai vincoli difinanza pubblica. Il problemaè analogo per le unioni diComuni con popolazione finoa mille abitanti, che dal 20 4saranno soggette alle stesseregole di finanza pubblicapreviste per i centri con unapopolazione corrispondente .

Certamente i Comuni soprai 5 mila abitanti avranno u nalleggerimento del sacrificio aloro carico, grazie alla quotascaricata sui piccoli: secondole stime Ifel nel 20131 apercentuale sulla spesa medi aper questi enti, grazieall'estensione della platea ,scenderà dal 18% al 15,8%. Ma,come in altri casi, dalla stradascelta derivano più problemiche soluzioni.

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7 Lombardia 34,5 16,3

11,0

43,8 2,8

22,7

31,4 2,8

Liguria

Veneto

Trentino Alto Adige

5,2

9,3

7

25,2

23,2

Calabria

Campania

12,1

15,7

9,6

8,2 52,7

51,9 15,5

56,5 9,6 6,5

Puglia

Sardegna

15,8

23,3

16,7

13,6

18,8 Sicilia 10,4 17,8 53,0 17,0

52,5

Fonte: elaborazione Ifel- Ufficio studi autonomie locali e sistemi territoriali

È ancora nei desideri di mol-ti, soprattutto al Nord ma, ora che si affaccia all'attuazione dopo aver condotto in porto legge dele-ga e decreti attuativi, il federali-smo fiscale lascia i cuori decisa-mente più tiepidi rispetto a pochi anni fa. Al punto che, in un ideale referendum, il gradimento della riforma non si allontanerebbe di molto da quello ottenuto dalla De-volution bocciata dalle urne nel 2006, raggranellando una maggio-ranza di favorevoli solo nel Lom-bardo-Veneto e in Friuli Venezia Giulia, attestandosi sotto il 5o% anche in Regioni del Nord come il Piemonte e la Liguria per sprofon-dare tra il 18 e il 25% nel Mezzo-giorno. Risultato finale: gli italia-ni che considerano il federalismo un «rischio» (44,9%) superano quelli che lo vedono con un'op-portunità (42,1%), ribaltando gli orientamenti di appena tre anni

fa, quando il federalismo era anco-ra solo un'ipotesi.

Sono numeri modesti quelli fo-tografati dalla prima edizione del «Barometro del federalismo», il check-up sulle opinioni degli ita-liani in fatto di tasse e riforme lo-cali che l'Ifel, l'istituto per la finan-za e l'economia locale dell'Asso-ciazione dei Comuni, presenterà all'assemblea Anci dei primi di ot-tobre e replicherà ogni anno per monitorare le evoluzioni del "sen-timent" dei cittadini. A raffredda-re gli animi sulle prospettive fede-raliste sono certo l'affanno dei

AGENDA DELLE ATTESE Nella graduatoria delle riforme «prioritarie» viene superato da mercato del lavoro, sistema fiscale e costi della politica

conti pubblici e la conseguente pressione sulle «tasche dei citta-dini» (anche se la rilevazione è stata condotta prima che si affac-ciasse la seconda manovra corret-tiva dell'estate), ma la geografia delle opinioni mostra anche qual-che elemento più strutturale.

Per essere «federalisti», è na-turale, bisogna fidarsi degli am-ministratori locali che agiscono vicino a casa, e proprio questo continua a essere il punto debole di larga parte del Mezzogiorno. Quando si chiede qual è la Pub-blica amministrazione che spen-de meglio i loro soldi, per esem-pio, il Comune ottiene la maggio-ranza relativa in quasi tutte le Re-gioni del Nord, con percentuali che oscillano fra il 3o% della Li-guria e il 47% del Friuli Venezia Giulia, ma quando si scende a Sud la preferenza per il Comune abbraccia solo il 15% dei cittadi-

ni, con un'eccezione in Basilica-, ta e un record negativo in Cala-bria (12%); dalla Campania alla Calabria, cresce il favore conces-so all'Unione europea, alimenta-to anche dal protagonismo dei suoi finanziamenti nel periodo residuo dell'« Obiettivo i».

Sono le emergenze fmanziarie del Paese, però, a scrivere l'agen-da delle attese degli italiani, che nella graduatorià delle riforme «prioritarie» piazzano in testa mercato del lavoro, sistema fisca-le (nel senso della semplificazio-ne e dell'alleggerimento del Fisco statale) e la «riforma della politi-ca» (nel senso dei costi), abbando-nando il federalismo (prioritario per 11 10,8% degli italiani) al quin-to e penultimo posto, appena so-pra alla riforma delle pensioni che per ragioni ovvie non è mai molto popolare. Tra le novità fi-scali portate dal federalismo, la ce-dolare secca (43% di favorevoli) ottiene le performance migliori, mentre all'altro capo della classifi-ca rimane lo sblocco dell'addizio-nale Irpef trova d'accordo poco più di un italiano su cinque.

G.Tr.

Il federalismo per gli italiani? «Più rischio che opportunità»

N/ RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sondaggio

Le risposte dei cittadini su spesa pubblica e federa lismo. In %

Il Comune 35,2

rorevoli ralisme

7,2 6,2 16,7 Piemonte + Valle d'Aosta

Regione

30,3

9,6

10,9

34,3 59,9 8,1 34,9

21,9

Friuli Venezia Giulia ,2 14,6 46,8 9,9

Emilia Romagna

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo - Molise

37,8

27,7

35,0

23,3

19,9

23,4

9

,0 6

4,6

8,9

18,4

21,7

20,9

17,2

13,4

14,0

6,6

11,5

,2

09

20,7

Basilicata 44,9 31,7 19,1 28,1 7,9

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press L.IfE19/09/2011

II Sole

Alleanze a ostacoliper 5mila Comunicostretti a «sposarsi»Entro sei mesi i Consigli dei mini-enti devon oindicare alla Regione con chi vogliono unirs i

Gianni Trovati;a «A Cerlongo si parla come a

Guidizzolo o a Ceresara», piùche come a Goito, informaval'anno scorso la Gazzetta di Man -tova per spiegare una complica-ta vicenda (per chi non è del po -sto) di frazioni intenzionate . acambiare Comune, e di Comuniincerti sulla Provincia a cui ap-partenere «sul crinale fraManto -vae Brescia» . Con la crisi del de-bito sovrano e gli occhi del mon -do puntati sui rendimenti dei no -stri titoli di Stato, campanilismicome questi vanno consegnatialle tradizioni locali. La mano-vra-bis pubblicata sulla «Gazzet -ta Ufficiale» di venerdì punt adritto sulla "semplificazione "della Pubblica amministrazionelocale, imponendo un'articolat aricetta di quasi-fusioni fra i Co-muni sotto i mille abitanti e di ge -stioni associate obbligatorie perquelli che superano i mille resi -denti ma non arrivano a 5mila .

Obiettivo dichiarato, tagliareil numero di amministratori lo -cali, con un complesso di misureche cancella 32mila posti a parti -re dal prossimo turno ammini-strativo, e raggiungere econo-mie di scala che facciano rispar -miare nella gestione dei servizipubblici. Ce la farà? A giudicaredalle prime reazioni, tra minac-ce di ricorsi alla Corte costituzio -nale e manifestazioni che prati-camente in tutte le Regioni han -no visto sfilare i sindaci anche in

pieno agosto, fino al centinaio d iprimi cittadini piemontesi ch evenerdì sono saliti a Pian del Reper "salutare" i vertici leghistiimpegnati nel rito dell'ampolla.

A ostacolare il cammino dell enuove regole verso l'applicazio-ne concreta, però, non sono tan-to le questioni di Montecchi eCapuleti che popolano il territo-rio italiano, quanto piuttosto ilfatto che la "semplificazione" ènell'obiettivo della legge manon nel meccanismo pensatoper attuarla .

Nella giostra di Unioni e asso -, ciazioni obbligatorie entrano

5 .683 Comuni, il 70,2% del totale ,cui si aggiungono 1.192 enti fr a5mila e iomila abitanti che perde -ranno due consiglieri . Se gli abi-tanti del Comune non arrivano aquota mille, il suo destino è quel -lo di confluire in un'Unione di al-meno 5mila abitanti, soglia ch escende a 3mila quando l'ente èappartenuto a una Comunitàmontana . L'Unione, soggetta alPatto di stabilità dal 2014, dev egestire tutte le attività e i servizipubblici locali, fare il bilancio e

in pratica assorbire il ruolo pri-ma svolto singolarmente dai Co-muni partecipanti, i quali perdo -no la Giunta e tre consiglieri, co -munali e si limita ai poteri d'indi -rizzo nei confronti dell'Unione .

Il cambio di rotta rispetto allagestione attuale è drastico, co-me dimostra la complessità del-la fase di passaggio : i Comuni de-vono decidere subito a qualivici-niunirsi, e in seimesi devono de -liberare in consiglio e inviare al-la propria Regione la propost adi aggregazione.

La Regione, dopo aver sciol-to il probabile rebus di aggrega -zioni che le arriva dal territorio ,istituisce l'ordinamento delleUnioni, che iniziano a scattaredalle prime elezioni successiv eal 13 agosto del 2012 : quando i lprimo Comune arriva al voto ,con un effetto domino fa deca-dere le Giunte anche negli altriComuni dell'Unione, dove quin-di gli assessori si vedrebbero ta-gliare il mandato per le elezion iintervenute in uhi altro Comu-ne . Un passaggio ad alto rischio,in cui il contenzioso è presso -ché certo e gli esiti per nulla

scontati . Ammesso che lo sco-glio si superi, con le nuove Unio -ni a regime la legge dello Stat opotrebbe decidere che alle ele -zioni successive si voti sia per i lconsiglio del Comune sia perquello dell'Unione, che in pri-ma battuta è invece compost odai sindaci e da due consiglieriper ogni ente partecipante .

Un po' più semplice il percor -so per i Comuni che superano imille residenti ma non i 5mila . I nquesto caso bisogna avviare en -tro fine 2012 la gestione associa -ta di tutte le «funzioni fonda -mentali», dalla burocrazia allaPolizia locale, dalla viabilità aiservizi sociali, creando alleanzeche contino almeno iomila m -ministrati . Anche in questo cas oi punti interrogativi non manca-no: a voler seguire la lettera del -la legge, per esempio, i Comunidovrebbero_ associare il 70 %dell'amministrazione generale ,con una divisione che in terminipratici si fatica a comprendere .

L'esperienza, poi, mostra cheIe gestioni associate funzionan obene in alcuni settori, Polizia lo-cale in primis, ma spesso zoppi -cano quando si tratta di mettereinsieme l'amministrazione gene -rale, dagli uffici tributi all'ana-grafe . Dalle prossime elezioni,

anche questi enti dovranno al-leggerire Giunte econsigli (i det-tagli nel grafico qui sopra), e lostesso accadrà ai consigli dei Co-muni fra 5mila e iomila abitanti.

L'obiettivo di questo enormegiro di giostra, naturalmente, so-no i risparmi . Quelli sui «cost idella politica», in realtà, sonomolto teorici, un po' perché get -toni e indennità nei piccoli Co-muni sono ultraleggere (e spes-so, soprattutto i consiglieri, vi ri-nunciano), un po' perché le nuo-ve Unioni che sorgeranno deter-mineranno nuovi posti e nuovebuste paga, più "ricche" di quel-le che vanno a sostituire .

Più seria è la questione dellarazionalizzazione per superareun'architettura amministrativatroppo frastagliata per essere ef -ficiente . Il compito, però, non èsemplice. Per svolgerlo occorreintervenire sulle strutture degl iuffici e sui punti di erogazion edei servizi, ma sul punto la nuo-va norma non si dilunga, prefe-rendo concentrarsi su consigli,giunte e regole politiche. Fors eperché parlare di 32mila posti d a"politico locale" tagliati è più ef-ficace . Anche se non si rispar-mia un euro .

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press L.IfE19/09/2011

II soie

I cambiamenti sul territori o

Novità ed effetti della riforma dei piccoli Comuni prevista dalla manovra-bi s

. .. .. . .. .. . .. .. . . .. . .. . .. .. .. . .. .. .. . . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . . .. .. . .. .. . .. .. .. .. . . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . . .. .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . . . .. . .. .. . .. .. .. . . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .. . .. .. .. .. .. .. . .. .. . .. .. . . .. . .. .. .. . .. . . .. .. .. . .. .. . .. . . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. .

POLITICA «LEGGERA»

Che cosa cambia nelle giunte e nei consigli comunal i

ABITANTI

REGOLE ATTUALI

Consiglieri

r

: 4 '. : Consigtieri

Consiglieri

Fino a 1 .000 'ti

3 t

f

9

3 OHI!

6 m 3

3

j

1

53.000-5.000

4

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3

7~ 1

5.000.10.000 tsitt

4 TR

12 j t

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10

O

2

GLI ENTI COINVOLTI

Il numero di Comuni che vengono colpiti dai tagli della manovra bis in base alta dimensione demografic a

1 .000 .3.000 Tlfà

3

9 t

2 ;

6$

1

3

390075.000_ 5.000.10.000Re one/Abitanti

Piemont e

Valle d'Aost a. . . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . . .. . .. .. .. .Lombardi a. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . . .. .. . .. .. .Liguri a. . . .. . . .. .. . . .. .. .. . .. . .. . .. .. . ..Veneto :Trentino A . A . :Friuli V . G .. . . . . . . .. . . .. . .. . .. .. .. . . .. .. . .. .. .Emilia Romagn a. . . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .Toscan a. . . .. . .. .. . . .. . .. .. .. . .. . .. . .. .. . ..March e. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. .Umbri a. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .Lazi o. . . . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .Abruzzo. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . ..Molis e.. .. .. . . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. .Campani a. . .. .. . .. . .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . ..

Sotto i mille

598.. . .. .. . .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .43 :

32 7. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .

. 9 9

40.40.121

47 :1 9

9.45

10. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. ..8 6. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .

1061.06 .6 7. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. . .. .. . .. .68. .. .. . . .. .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. .

6 :24. .. .. . . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. . .. .. . .. .74

: 31.118

1.948

1 .000.3 .000

36 6

2 2. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. . .. .. . ..

493

6 5

158. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .

: 140

8 3. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . . .. .. .. . .. . .. . .. .. . .. .71

6 8. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. ..8 8

3 5. .. . .. .. . . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. ..115 : ..11 2.. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. ..50. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. ..

192 :49.. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . ..54.. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . ..

179.. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . ..92.. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . ..

150

2 .582

107.. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . ..8.. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. ..

266

1 911 5 :3 8

2 5

66

47.. .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . ..39.. .. .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. . .. . .. .. . .. .. .. . . .1 4. .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . ..52

32.. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . ..8.. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . . ..

71.. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . ..29. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. . .. .. . .. .2 1.. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . ..74

77.. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . ..45

1 .153

66. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .0.. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . ..

266. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. ..28

22

40. .. . .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. . .. . .. .. . .. .. . .. . ..94

.

66. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .33. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .

14.. : .. .52

28. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. . .. .

7.9 1.. . .. . .. .. . . . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. . .. .. . .. .6 4.. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .20. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. . .. .. . .. .

.. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .81.. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. ..

Totale

1 .137 .73

1 .352

211450.. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .321

195

250

200

205. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. ... .. . .. .. . .. . .. .73. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .

305 :

278

132. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . ..422. . .. . .. .. . . . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. .148.. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .119. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. .. . . .. .. . .. .

375. .

. . .. . .. .. . . . .. .. . .. . .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .

% sui Comun idella Region e

94,3

98,6.. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. . .. .. . .. . .87,689 . 8

77,96,4

89,4.. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. .71, 8 :69,7.. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .85,8. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .79,3.. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .80,7 :91, 1.. . .. .. . . . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .97, 1.. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .

.: 76 6. .57,4

90,8

91, 7.. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. .. .. . .. .

72 , 1. .92,3

84,9

Pugli a. . .. .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . . .. .. .. . ..Basilicata

.. .. .. . .. . .. .. . .. . .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .

..Calabri a.

.. . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .

Sicili a.. . .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. . .. .. .. .Sardegn a

TOTAL E

I ' Fonte: elaborazione su dati Ancitel

281

35

348

1 .192

6 .875

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press L.IfE19/09/2011

II SoleLeeccez rni, La modifica della pendenza del tett o

Sopraelevazione ammessasoltanto da sei leggi local i

Alzare le altezze di gron-da (cioè le linee in cui il tett osi appoggia ai muri portantidi un edificio), di colmo (latrave portante che sorreggeun tetto inclinato e corrispon -de al punto più alto della strut -tura dell'edificio) e le linee dipendenza delle falde (cioè .l'angolo d'inclinazione di u ntetto, espresso in gradi o i npercentuale) . Il tutto, conl'unico scopo di raggiungere iparametri di altezza minim aper ottenere l'agibilità e ren-dere così "abitabile" il sotto -tetto . E una possibilità con -sentita dalla legge solamentein sei Regioni: Friuli Venezi aGiulia, Lazio, Lombardia, Sar-degna e Umbria . In tutte le al -tre, invece, non si possono al -terare gronde, colmi e pen-denze, con la conseguenz ache la sagoma dell'edifici onon dovrà essere modificata .

Anche dove questa opera-zione di restyiling è possibile,comunque, sono tracciatipe-rò alcuni limiti . In Umbria,ad esempio, la pendenza del-le falde deve essere contenu-ta tra il 25 e il 35% e l'incre-mento della volumetria nonpuò superare il 5% di quell adell'edificio: sono quindi pri-vilegiati i condomini rispet-to alle villette . In Liguria van-no comunque rispettati i limi-ti di altezza massima degl iedifici posti dallo strumentourbanistico, le caratteristi-che tipologiche ed architetto -niche dell'edificio e ipianipa-esistici. In Lazio il limite d ivolumetria aggiungibile èdel 20 per cento . In Sardegnail sopralzo è possibile solonelle zone B e in Friuli sono

escluse le zone A (centri sto-rici) e Bo (residenziali di con -servazione tipologica e/o diinteresse ambientale) .

In Piemonte il diritto a so-praelevare è escluso, ma «fat -ti salvi restandp gli eventual iincrementi consentiti daglistrumenti urbanistici vigen-ti» . Con parere della Regionen.49/2009 Sichiarisce che ta -li aumenti debbono essereconsentiti solo a fini abitativi,esclusi i locali accessori, co-me le soffitte . In Provincia d iBolzano possono essere rea-lizzati abbaini in eccesso all avolumetria consentita, per

LE ALTERNATIVESe non è possibil einnalzare l'edificiosi può abbassareil livello del paviment oo ricorrere ai piani casa

consentire l'aerazione, rispet-tando solo le distanze previ-ste dal codice civile.

In caso di palazzi condomi-niali vale la pena ricordareche l'articolo 1127 del Codic ecivile prevede, quando si so-praeleva l'edificio, che si cor-risponda ai condomini un'in-dennità pari «al valore attua-le dell'area da occuparsi co nla nuova fabbrica, diviso i lnumero di piani, ivi compre-so quello da edificare, e de-tratto l'importo della quotaspettante a chi esegue la so-praelevazione» . In soldoni ,l'indennità sarà tanto più co-stosa quanto più l'edificiosorge in una zona pregiata e

quanti meno piani ha.Nelle regioni in cui la so-

praelevazione è concessa ,gli spazi sotto la coperturache possono giustificare ilrecupero sono in genere mi- _nimi: bastano semplici ca-mere d'aria che a suo temp oerano previste solo per faci-litare la coibentazione dei lo -cali sottostanti (ma la Ligu-ria è di parere opposto, si ve -da la circolare n. 160220 del2005) . Ciò ha causato nonpoche polemiche .

Anche nelle regioni in cuinon è possibile sopraeleva -re, però, resta possibile ab-bassare i soffitti dei locali sot -tostanti per recuperare spa-zio, purché la loro altezz anon divenga inferiore a 2,7metri, valore che costituisc eil minimo standard prestabi-lito dalle norme base nazio-nali (si veda la scheda nell'ar-ticolo qui sopra).

Laddove la sopraelevazio -ne non è fattibile con norm eregionale "stabili", resta pos -sibile ricorrere agli aument ivolumetrici permessi dall enorme straordinarie sul pia-no casa, se ancora in vigore .(si veda il quadro pubblicatosul Sole 24 Ore di lunedì 12settembre) .

In ogni caso chi può sceglie-re tra una norma e l'altra, qua -si sempre preferirà quelle su isottotetti rispetto a quelle su lpiano casa, per diverse buo-ne ragioni: oneri concessoritalora più bassi, più rara la ne-cessità di reperire spazi apar-cheggi, regole sul risparmioenergetico meno rigide, ite rurbanistico più semplice .

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press

19/09/201 1

Il sottotetto diventaabitabile con i bonusdettati dalle RegioniNuove norme in Abruzzo e Toscana

PAGINA A CURA DI

Silvio RezzonicoGiovanni Tucc i

i,iiom Italia ormai "coperta", re -gione per regione, dalle facili-tazioni urbanistiche per il re-cupero dei sottotetti a, scop oabitativo, con le new entry, ne l2011, di Abruzzo e Toscana .Dappertutto, ormai, inglobarenegli appartamenti al piano d isotto gli spazi posti sotto le co-perture inclinate è consentito ,senza dover serbare i 2,7 metr idi altezza media necessari, pe rle norme nazionali, per ottene-re l'agibilità. L'ultima novitàviene dal Lazio, dove poco piùdi un mese fa l'altezza indi-spensabile è stata ridotta a 2metri, aggiudicandosi - a parimerito con la Sicilia - il recorddella deregulation rispetto atutte le altre.

Resta l'eccezione solo dellaProvincia autonoma di Tren-to, che non ha mai varato leggiapposite e, in parte, delle Mar-che, che ne hanno fatto unanorma straordinaria, ingloba-ta nel cosiddetto piano casa evalida (termine recentementeprorogato) fino al giugno 2012 .Come spesso accade in mate-ria edilizia, comunque, normedettate con la stessa finalit àpresentano tratti comuni espiccate differenze tra una Re-gione e l'altra

Le altezzeNella tabella a destra sono sin-tetizzate le prescrizioni local iche permettono di abbassarerispetto ai 2,7 metri previstidalla norma nazionale (2,55 mnelle località al di sopra de ii .000 metri di altitudine) l'al-tezza minima dei soffitti de isottotetti . Più esattamente s itratta di un minimo di «altez-za media ponderale», cioè diuna media matematica tra ipunti più alti e i più bassi de lplafone (escluse le zone noncalpestabili, perché chiuse d aarmadietti) . Come si noterà ,gli standard sono talora "am-

morbiditi" per i locali a servi-zio (bagni, cucine e corridoi)nonché nelle zone montane,con grandi differenze tra unaRegione e l'altra sul concett odi quale sia una località d imontagna (si va dai 300 ai1.200 metri di altitudine).

Rapporti aereoilluminat iSempre la tabella permette didedurre in quali Regioni il rap-porto tra superfici vetrate (fi -nestre o lucernari) e superfi-cie del pavimento può essereminore di i/8, cioè dove son oconsentite finestre più picco-le. Metà circa delle Regioniconcedono anche quest'age-volazione urbanistica: adesempio, in Emilia Romagna ,Lazio, Liguria, Toscana, Um -bria e Veneto le aperture chedanno aria e luce possono es -sere la metà di quelle impostein Lombardia, Piemonte, Cam-pania o Sardegna.

Sottotetti e parchegg iLe norme nazionali prevedo-no per le nuove costruzioniuno spazio aparcheggio "stan-dard", in misura pari a 1 metroquadrato per ogni io metri cu -bi di costruzione . E necessarioanche per rendere abitabili i

Le regole nazionali

La disciplina base nazionaleè contenuta nella legge457/78, articolo 43,e nel Dm Sanità del 5 lugli o1975, poi modificatadal Dm 9 giugno 1999.Al di sotto dei 1.000 metr idi attitudine, t'altezza medi aminima è 2,7 metri per ilocali abitativi e 2,4 pe rquelli destinati a servizi ,con un rapportoaeroitlumínante di 1/8 .Oltre questa altitudine,l'altezza media minimascende a 2,55 metri .

sottotetti? Solo in Emilia Ro-magna la risposta è, «senz'al-tro sì», con la precisazione chei Consigli comunali posson ochiedere una somma aggiunti -va che converta in denaro con-tante a favore dei Comuni lamancata disponibilità di post iauto . Buona parte delle Regio-ni (Abruzzo, Lazio, Liguria ,Lombardia, Molise, Piemonte ,Puglia) prevedono che gli spa -zi siano reperiti o monetizzat isolo quando si realizzi nel sot-totetto un'unità abitativa auto -noma . In Basilicata gli stan-dard sono necessari solo se ilsottotetto reso abitabile supe-ra del 15% il volume dell'inter oedificio e in Calabria vige l ostesso criterio, ma la percen-tuale è aumentata a125 per cen -to . In Veneto i parcheggi son onecessari solo se il singolo con-siglio comunale li pretende, at -traverso una delibera . In Um-bria, viceversa, gli spazi autonon sono mai indispensabili(vedi Dgr 452/2005).

Costi urbanisticiIn genere per l'opera occorrepagare il contributo di costru -zione. Queste le eccezioni. InLazio e Lombardia i Comunipossono, se vogliono, delibe-rare un incremento, entro iltetto massimo del 20 per cen -to . In Liguria, al contrario, ilcontributo può essere ridott oal 50%, se non è realizzataun'unità immobiliare autono-ma o se c'è ampliamento distrutture turistiche o case po-polari. Stessa riduzione in Pie -monte, se è trascritta una di-chiarazione notarile di perti-nenza dei locali all'abitazion eprincipale . In Sicilia è dovuta,oltre al contributo, una som-ma pari al 20% del valore cata-stale incrementato a seguit odell'aumento di superficie. InAbruzzo, infine, la nuova leg-ge prevede il raddoppio dei so -li oneri di urbanizzazione pri-maria e secondaria .

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Pa • ina 13

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11 sole

La mappa delle disposizion i

Altitudin eÀ8RU2ZO Lr 10/203 3

di 1.000 metr i+ di 1 .000 metriRASI . ICfTA - Lr 42/200 9Qualsiasi

2,4 metri

14 metri

. .

1101

23/1/2002383

`~) - Dpgp 5/1998, articoli 47 e 52 Modifica : Dpgp 39/1998, 40/1998Qualsiasi 2.2 meta

15 metri

. .. . i 11 .1 Nessun limite

•rA! ^,..i; - Lr 19/2002, articolo 49, Lr 21/2010-

a:110 meta 2,2 metri 1,5 metri 1/15 Nessun limite. . . . .. . .. . . . .. . . .. . . . .. ..

+ ri 00 metri

2,0 metri 1 5 metri : .. .. . ..e 1 8 AN 1A - Lr 15/2000 Modifica: Lr 19/2001 e 19/200 9.

..

. I— di 600 metri

2,4 metri

I}}

1,4 metri

5/12/200 0+ di 600 metri

f

2,2 metri

14 metri (30/12/2009)"° ~EM12iA ali rMACLN

Lr 11/1998 ; Cir 22188/200 1Pianura

2 4 metri]

2,2 metri j

1 8 met n2.2 metri

1,8 metri

1/16

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1,6 metr iNote: (1) gli spazi inferiori vanno chiusi e usati alimite come depositi o armadi ; (2) rapporto minimo tra la superficie del pavimento (esclusi gli spazi sotto le altezz eminime) e quella delle finestre ; (3) Comuni identificati singolarmente da una Lr (Emilia : 22/97 ; Liguria : 20/1996; Piemonte : 16/1999 ; Toscana : 82/2000 ; Veneto 19/1992) ;(4)norma valida per tutti i locali abitativi (non solo i sottotetti) nei Comuni a più di 1 .100 metri; (5) in Umbria eccezioni sono previste per gli edifici esistenti alla data d ientrata in vigore del Dm 5 luglio 1975 o dietro parere Asl . Non si parla di altezza media, ma massima : la prima (2,2 m) per tetti piani e la seconda per tetti spioventi ; (6) perilocali con soffitti a volta, l'altezza media è calcolata come media aritmetica tra l'altezza dell'imposta e quella del colmo della volta, misurata dal pavimento al loro intradoss ocon una tolleranza fino al 5% ; (7) il recupero è possibile solo nelle zone A, B, C ed E ; (8) data entro cui doveva essere presentata la richiesta di concessione edilizia ; (9)l'edificio può essere in costruzione, purché siano completate le parti strutturali ; (10) peri sottotetti realizzati dal6/12/2000 al30/12/2009 la legge è applicabile fin oall'11/7/2012 ; (11) norma straordinaria, valida per le domande presentate fino al 30/6/2012 . Recupero fino al 20% della volumetria residenziale preesistent e

Altezza media _.

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Locali abitativi

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Gli altri standard

Serve ancheil rispettodei requisitienergetici

Le leggi sui sottotetti so-no state spesso varate moltianni fa, con la conseguenzache non tenevano conto dinorme successive, comequelle sul risparmio energeti-co, che possono rendere il re-cupero di spazi un temp onon abitativi più compless oe costoso. La conseguenza èche non sempre è chiaroquando il recupero impongaopere di coibentazione o al-lacciamento a impianti di ri-scaldamento o raffréscamen-to con prestazioni elevate : lascelta dipende troppo spessoda interpretazioni comunali.

C'è però chiarezza in Emi-lia Romagna, dove la delibe-ra Assemblea legislativa n.156/2008prevede requisiti d itrasmittanza termica, di raf-frescamento e perfino di con-trollo della condensazionepari a quelli previsti per le ri -strutturazioni globali .In Mo -lise, Piemonte e Liguria, piùgenerico invece il richiamoalla «normativa vigente i nmateria di consumi energeti -ci» . La Lombardia, concedeeccezioni: la Dgr 22 dicem-bre 2008, n. 8745 prescriv eche siano assicurati i «requi -siti di prestazione energetic aprevisti per le ristrutturazio-ni totali qualora il recuperodel sottotetto riguardi una vo -lumetria superiore al 20% ri-

spetto a quella esistente già ri -scaldata, oppure qualora es-so sia servito da un impiant otermico ad esso dedicato» .

In tal caso va predispostaanche la certificazione ener-getica dell'appartamento incui il sottotetto è inglobat ooppure del solo sottotetto, seautonomo. Ma anche la Pu-glia (regolamento io febbra-io 2(310, n. io) impone l'atte-stato di certificazione, in que-sti casi di recupero. Varienorme regionali agevolano,con contributi, le coibenta-zioni: per esempio in Vald'Aosta la legge 3/2006 (inconto capitale fino a 5o mila,euro) e la Provincia autono-ma di Bolzano fa altrettant ocon la legge 9/2010, ma sol oper i nuovi impianti.

Mentre la giurisprudenz aè divisa sul fatto se il recupe-ro del sottotetto preveda omeno l'incremento dei mil-lesimi di proprietà, anchedietro ricorso al giudice d iun solo condomino, c'è piùarmonia sul fatto che, in ca-so di allacciamento alla cal-daia centralizzata, vadan ocomunque modificati i mil-lesimi calore, relativi allespese di riscaldamento . Lad-dove è concesso di sopraele-vare, l'esistenza di un unic ogeneratore di calore è del re-sto un vantaggio: si deveprolungare una sola cannafumaria. Se tutti gli apparta-menti del palazzo sono ter-moautonomi, con tanti co-mignoli individuali, la sopra-elevazione può essere ungran brutto affare, ancheperché va preservata l'eleva-zione degli scarichi oltre i lnuovo colmo del tetto .

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Personale. Il Dlgs 141/2011 aumenta la flessibilità, la Corte stringe ma con «deroghe»

Babele di regole per i dirigenti a termine Arturo Bianco

Quando la mano destra non sa quello che fa la sinistra: devo-no essere così sintetizzate le in-dicazioni contraddittorie detta-te nei giorni scorsi in materia di assunzioni a tempo determina-to di dirigenti. Viene aumentata dal Dlgs n.141/ 2011- pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 agosto - la possibilità di assume-re dirigenti e responsabili a tem-po determinato.

Ma poi, questa norma viene smentita di fatto dalle limita-zioni imposte, ad appena una settimana di distanza, dal pare-re delle sezioni riunite di con-trollo della Corte dei conti n. 46. Senza dimenticare che, al contrario, poche settimane pri- , ma, il 9 agosto, la sezione di controllo della magistratura contabile del Lazio aveva am- pliato la possibilità di effettua-

re queste assunzioni. Il fatto che dalle norme e dal-

le interpretazioni più autore-voli arrivino conclusioni oppo-ste, crea ovviamente sconcer-to negli operatori. Ma soprat-tutto si determinano condizio-ni di incertezza, di difficoltà spesso non sostenibili e, co-munque, di stallo nelle attività amministrative.

Il Dlgs n. 141/2on, conosciuto come «correttivo della legge Brunetta», accogliendo parzial-mente le richieste delle associa-zioni degli enti locali, ha porta-to, negli enti giudicati virtuosi in base alle disposizioni dettate dal Dl n. 98/2011, al 18% della do-tazione organica le assunzioni a tempo determinato di dirigenti e responsabili per la copertura di posti vacanti. Una possibilità che tutte le altre Pa continua a essere limitata all'8%, cui nello

Stato si deve aggiungere il io% per i dirigenti generali.

Nella stessa direzione di am-pliamento di queste possibili-tà va il parere della magistratu-ra contabile del Lazio n. 47/ 2011, che esclude da questi limi-ti le assunzioni di dirigenti e re-sponsabili a tempo determina-to effettuate tramite concorso pubblico e che estende la base di calcolo su cui effettuare il conteggio delle assunzioni di queste figure per posti extra dotazione organica.

Il parere n. 46 delle sezioni riunite di controllo della Corte dei conti, mutando parzialmen-te i propri orientamenti e smen-tendo le indicazioni del diparti-mento della Funzione pubblica, ha incluso per gli enti locali sog-getti al patto di stabilità gli one-ri per tutte le assunzioni a tem-po determinato entro il tetto del-

la spesa consentita per finanzia-re le assunzioni a tempo indeter-minato (si veda Il Sole 24 Ore del 6 e del? settembre). Cioè en-tro il 20% della spesa del perso-nale cessato nell'anno prece-dente. Con il che per queste am-ministrazioni si applica un regi-me ben più duro di quello in vi-gore per lo Stato e per le regioni, nelle quali le assunzioni flessibi-li sono consentite entro il tetto del 50% della spesa sostenuta al-lo stesso titolo nel 2009.

Il parere ha escluso da tale vincolosolo le assunzioni ne-cessarie all'erogazione di ser-vizi essenziali e infungibili e le massime urgenze. E vanifica nei fatti, quanto meno per la gran parte dei Comuni e delle Province, la possibilità di dare corso ad assunzioni di dirigen-ti, visti i ridottissimi margini previsti per la copertura dei re-

lativi oneri. Non vi sono dubbi sull'applicazione di questo vincolo alle assunzioni dei di-rigenti e dei responsabili a tempo determinato ex artico-lo no del Dlgs n. 267/2000, co-sì come sulla estensione an-che agli uffici di staff degli or-gani politici. E ciò in quanto il nuovo tetto opera per tutte le assunzioni flessibili.

Sicuramente qualche incari-co dirigenziale potrà rientrare nella necessità di consentire l'erogazione di servizi essenzia-li e infungibili, si pensi a quelli di ragioneria, alla polizia locale, ai servizi sociali eccetera.

Ma è evidente l'effetto di dra-stica limitazione della possibili-tà di dare corso alle assunzioni di figure essenziali per il buon funzionamento delle ammini-strazioni, non solo nella forma del tempdindeterminato ma an-che con rapporti flessibili, il che determina in molti enti una con-dizione di non sostenibilità e probabilmente spingerà qualcu-no a forzare oltre misurale dero-ghe che il parere consente.

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press LinE 19/09/2011

Il Sole12

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press L.IfE19/09/2011

II Sole12

Via ordinaria all'ingiunzioneVerso il via libera alla riscossione delle entrate «privatistiche »Mariacristina Saccani

Le controversie in materiadi opposizione all'ingiunzionefiscale per il pagamento , delleentrate patrimoniali degli ent ipubblici, saranno presto regola -te dal rito ordinario di cognizio-ne di cui al libro II del Codice d iprocedura civile . E una delle no-vità stabilite dallo schema di de-creto legislativo approvato invia definitiva dal Governo il 1 °settembre scorso, per la sempli-ficazione e la riduzione dei rit icivili . Questa previsione, com evedremo, contribuisce a raffor-zare la procedura dell'ingiun-zione ed è salutata con favor esoprattutto dagli enti locali, chea causa delle nuove disposizio-ni sulla riscossione non potran-no più utilizzare l'iscrizione aruolo dal 2012 (sull'argomento ,si vedano anche i servizi a pagi-na 1 di Norme e Tributi) .

La giurisprudenza aveva giàosservato che l'opposizione a in-giunzione fiscale, quanto alla fa -se di cognizione, si differenziadall'opposizione a decreto in-giuntivo di cui all'articolo 645Cpc. Nel giudizio di opposizio-ne a ingiunzione emessa dallapubblica amministrazione a isensi del Rd 639/1910, è l'oppo-nente ad assumere la qualità so-stanziale e processuale di attore ,mentre l'ente pubblico riveste

quella di convenuto, con la con-seguenza che quest'ultimo pu òproporre anche domande ricon-venzionali . La questione non èdi poco conto, poiché nulla vietache l'amministrazione, una vol-ta contestata in sede giudiziarial'irritualità dell'impiego dell'ingiunzione fiscale, possa realizza -re la pretesa stessa, chiedendouna pronuncia di accertamentodel credito e di condanna al suopagamento . Una volta notificat ala sentenza con la formula esecu-tiva, l'ente pubblico potrà proce-dere all'esecuzione forzata ,emettendo una nuova ingiunzio-ne che funga da atto di precetto .

La novità si presta a incideresensibilmente sulle procedur edi riscossione degli enti pubbli-ci, contribuendo a ridimensiona-re la rilevanza della natura pub-blicistica o privatistica dell'en-trata da riscuotere.

L'esazione delle prestazionipatrimoniali di natura pubblica(canoni di concessione, canonecosap e così via) è assistita dalletipiche prerogative di autoaccer-tamento e autotutela della Pa : ilcredito diviene certo, liquido e desigibile tramite gli atti ammini-strativi per mezzo dei quali l'en-te porta a conoscenza la propriapretesa al debitore . In caso d imancato adempimento, l'ent eimpositore ha il potere di costitu-

irsi il titolo esecutivo di naturastragiudiziale, quale l'ingiunzio-ne fiscale di cui al Rd 639/1910 0

il ruolo di cui al Dpr 602/1973, ne -cessario per le successive fas iespropriative del patrimoni odel debitore, senza necessità d iadire preventivamente gli orga-ni giurisdizionali . Al contrario,per le entrate derivanti da rap-porti di diritto privato, la pubbli-ca amministrazione deve munir-si di un titolo esecutivo, prima d iprocedere alla riscossione coat-tiva. La Suprema corte, ha fattopuntuale applicazione di questoprincipio in una serie di pronun-ce relative alla riscossione deicorrispettivi del servizio idrico.

L'inquadramento dell'opposi-zione all'ingiunzione nel rito dicognizione ordinario consent eora all'amministrazione even-tualmente convenuta in giudi-zio alla quale venga mossa una si-mile censura, di procurarsi co-munque un titolo esecutivo giu-diziale anche per le entrate di di -ritto privato. La Suprema corte ,con sentenzag341/2009, già am-metteva la possibilità; il caso ve-deva un Comune notificare in-giunzione per spese sostenuteper gli interventi igienico-sanita-ri eseguiti su di un immobile d iproprietà dell'opponente . Il chesignifica che non dovrebberosussistere ostacoli nella riscos-

sione coattiva di diverse tipolo-gie di entrata dei Comuni, qualile rette di asili nido, mense e tra-sporti scolastici, canoni di loca -zione, servizio lampade votivecimiteriali, per le quali, la naturadi diritto privato metteva in dub-bio la diretta emissione dell'in-giunzione di pagamento.

Ciò apre uno scenario interes-sante per gli enti locali : se si pen-sa che il legislatore nazionale,con il Dl 70/2011 ha eletto l'in-giunzione fiscale quale unic ostrumento per la riscossione co-attiva delle entrate locali a parti-re dal 2012, impedendo l'iscrizio -ne a ruolo, l'intervento in esameconsentirebbe all'ente locale d iutilizzare direttamente l'ingiun -'zione fiscale per la totalità delleproprie entrate. Va da sé che ilprincipio vale anche per le socie-tà partecipate da Comuni e Pro-vince, affidatarie dei servizi pub-blici locali: ai sensi dell'articol o117 del Dlgs 267/2000, la relativatariffa è riscossa dal gestore; nediscende che, tramite l'affida-mento del servizio, il soggetto èinvestito dei poteri di riscossio-ne coattiva dei corrispettivi de lservizio, tra cui anche la tariffadel servizio idrico e la tariffa diigiene ambientale previste dal«Codice dell'Ambiente», en-trambe di stampo privatistico .

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Via ordinarla a115ugiwnmzione

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Servizi pubblici ,nuove chancedi Irap «leggera»

Paolo Maggior e

w;- _o Con la sentenza 131/2onn ,la Commissione tributaria pro-vinciale di Venezia ha riacce-so le speranze delle aziendepubbliche che fino a questomomento non hanno potutousufruire dell'agevolazioneIrap che va sotto il nome d i«cuneo fiscale» . La legge n.296/2006 ha modificato l'arti-colo n del Dlgs 446/1997, intro-ducendo per tutte le impres eun'agevolazione ai fini Irapche consente la possibilità d idedurre dall'imponibile ai fin iIrap le somme pagate per i di -pendenti a tempo indetermi-nato. Purtroppo, l'agevolazio-ne non opera per le Public utili -ties in presenza della contem-poranea rilevazione di due fat -tispecie ben precise: l'esisten-za a monte di una éoncessionetraslativa e la presenza a valledi una tariffa regolamentata.

L'agenzia delle Entrate, dap -prima con la circolare 61/2007,poi con diverse risoluzioni, hadato un'interpretazione estre-mamente restrittiva del con-cetto di concessione traslativa.Contro queste interpretazionidiverse aziende pubbliche, i nbase al principio del solve et re-pete, hanno presentato apposi-ta istanza di rimborso e, succes-sivamente, hanno adito le Com-missioni tributarie . La primasentenza sull'argomento è la131/2011 e riguarda un'aziendache gestisce il servizio di tra-sporto pubblico. La Commis-sione provinciale di Venezia af-ferma un primo principio pe-raltro condivisibile : le interpre-tazioni europee prevalgono suquelle nazionali.

Per quanto riguarda i requi-siti specifici, la Commissioneconferma che per tariffa rego-lamentata deve intenders i«un corrispettivo fissato dallaPa in misura da assicurar el'equilibrio economico finan-ziario dell'investimento e del -la relativa gestione. La tariffadeve pertanto garantire la co-pertura dei costi e la remune-razione del capitale investi-to». Ma è evidente che ,nell'ambito del trasporto urba-no, il costo del biglietto rap-presenta un prezzo politico enon certo una tariffa che pos-sa consentire la copertura deicosti . Dunque non siamo difronte a una "tariffa economi-ca" come individuata dall aCommissione europea.

La motivazione più interes-sante fornita dalla Commissio -ne di Venezia riguarda però il

primo elemento, e cioè l a«concessione traslativa» . Ri-tiene infatti la Commissione ,sulla scorta delle precise indi -cazioni della Ue, che il contrat -to di servizio stipulato in rela -zione a un appalto, soprattut-to se preceduto da un'apposi-ta gara a cui potevano parteci -pare anche aziende private ,non integri il concetto di con-cessione traslativa per man-canza dei presupposti di fatt oe di diritto. Questo motivo, inlinea con le interpretazioni eu-ropee, può essere esteso alle al -tre aziende esercenti pubblic iservizi che hanno stipulatocontratti di servizio per attivi-tà non originariamente devo-lute alla Pa e quindi impossibi-litate a generare atti di conces -sione traslativa. E evident eche, soprattutto nei casi in cuisiano previste gare di appalto ,l'atto finale che si concretizz anel contratto di servizio è u nsemplice "affidamento" e no nuna concessione traslativa, no -nostante le interpretazioni re-strittive fornite dall'agenzi adelle Entrate che accomuna i nun'unica fattispecie contrattitra loro diversissimi.

A RIPRODUZIONE RISERVAfA

SULLE GUID E

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Enti Loca

LE RESPONSABILI TADI DIRIGENTIE DIPENDENTI

1 contenuti della responsabilitàdi dirigenti edipendenti nellagestione dei Comuni, con u nocchio particolare a pareri diregolarità, pagamenti, spes elegali per procedimenticonnessi all'ufficio. Di quest osi occupa il Focus di «Guidaagli Enti Locali», con uno stat odell'arte alla luce dell ariforma Brunetta .

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press L.IfE19/09/2011

Passworddi dirittoa tuttii consiglieri

Vittorio Italia .I consiglieri hanno diritt o

di ottenere lapasswordper ac-cedere alla visione del pro-gramma di contabilità del Co-mune, e gli uffici hanno il dove-re di fornirla ai richiedenti . Co-sì ha deciso il Consiglio di Sta-to, sez . V, 8 settembre 2011, n.5058, che ha riformato la prece-dente sentenza del Tar Puglia- Bari, I, n . 3859/2010, e ha stabi-lito un importante principiosulle modalità del diritto di ac -cesso dei consiglieri . Il caso ri-guardava una consigliera diminoranza, che aveva chiestola copia della password di ac-cesso al sistema informatic odel Comune relativo al pro-gramma di contabilità. Il Co-mune non aveva risposto, e l aconsigliera aveva proposto ri-corso al Tar contro il silenzio -rigetto . Il Tar l'aveva però re -spinto, ritenendo persuasivala tesi del Comune che quel si -stema informatico poteva es-sere utilizzato solo per neces-sità operative, e non aveva unprofilo di lettura .

La battagliera consiglieraha allora proposto appello,che è stato accolto dal Consi-glio di Stato, per le seguent iconcatenate ragioni: 'artico-10 43, comma 2, del Testo uni-co degli Enti locali stabilisc eche : «I consiglieri comunali eprovinciali hanno diritto di ot-tenere dagli uffici ( . ..) tutte lenotizie e le informazioni in lo-ro possesso, utili all'espleta-mento del proprio mandato»;2. in conseguenza, i consiglier ipossono accedere a tutti gli at -ti e documenti e a tutte le noti -zie e informazioni ivi contenu -te, anche di tipo contabile, perun miglior svolgimento del lo-ro mandato elettorale ; 3 . il pro-gramma di contabilità, anch ese è di carattere informatico,rientra nell'ampia nozione di«documento», e a questo pro-gramma può essere applicatoil «profilo di sola lettura» ; 4 . i nconseguenza, i consiglieri han-no diritto di ottenere la pas-sword del Comune per acce-dere alla visione di un pro-gramma di contabilità.

I giudici hanno analizzat ola lettera e le finalità dell anorma, e hanno puntualmen-te applicato alla nuova fattis-pecie della password il dirit-to dei consiglieri di otteneredagli uffici tutte le notizie etutte le informazioni in pos-sesso dell'ente .

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press L.IfE19/09/2011

ta deLL'ty m L'impatto su acquisti e prestazion i

Sugli enti l'effettodell'Iva a121%Domenico Luddeni

A partire da sabato scor-so,17 settembre, data di entra-ta in vigore della legg e148/2011 di conversione del D l138/2011, sui prodotti e serviz ifatturati si applica la nuova ali-quota del 21 per cento anzichédel20 per cento .

L'aumento riguarda una se-rie di acquisti e prestazioni cheincidono in maniera importan-te sui bilanci degli enti locali esui quali gli stessi non hannopossibilità di recuperare /'Ivapagata . Si tratta infatti, citando-ne solo alcuni, della manuten-zione delle strade e degli uffici,delle opere di urbanizzazion ein generale, del parco automez-zi, delle aree verdi, della forni -tura di energia elettrica agli uf-fici, la fornitura di servizi sof-tware e di telefonia, l'acquistodi attrezzatura informatica ,mobili e arredi, carburante egas per autotrazione e riscalda -mento, cancelleria, le presta-zioni professionali di architet -ti, ingegneri, consulenti e, in ge -nerale, tutti gli acquisti e i servi -zi cosiddetti generici .

Dal punto di vista operativogli enti locali dovranno affron -tare una notevole mole diadempimenti : infatti a caus adell'aumento dell'aliquota Iva ,il costo finale delle prestazionisarà superiore agli impegni giàassunti, che non saranno quin-di capienti: gli uffici finanziarisi troveranno a dover gestire

un aumento esponenziale diprovvedimenti di integrazio-ne di impegno prodotti dagliuf-fici, normalmente predispost icon determinazione dirigen-ziale . Dal lato dell'entrata i lproblema è identico per quan -to riguarda gli accertamenti ,ma dal punto di vista finanzia-rio si pone un ulteriore proble-ma: le tariffe dei servizi a do-manda individuale sono adot-tate con delibera della giuntacomunale che, nello stabilirela tariffa, considera un impor-to finale comprensivo di Iva ,

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PIOGGIA DI INTEGRAZION IIl costo final edi alcune operazioni saràpiù alto rispetto agli impegn iassunti e dunqu ebisognerà intervenir e.. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . ... . .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. ..

dove dovuta . Per quelle entra-te soggette ad aliquota 20% e ri-volte all'utenza (le fatturazio-ni alle imprese, come l'affittodegli impianti sportivi, sono ir-rilevanti in quanto per la mag-gior parte delle imprese l'Iva èdetraibile), come l'organizza-zione di corsi sportivi, l'ent edovrà scegliere se aumentar ela tariffa, scaricando l'oner esul cittadino, oppure mante-nerla inalterata, facendo grava -re sulle casse dell'ente l'aumen -to di aliquota .

Si renderà quindi necessa-ria una nuova delibera di giun-ta, a modifica di quella origina-ria di approvazione delle tarif-fe, sia nel caso si scelga di au-mentare le tariffe, sia nel casosi prenda atto della volontà d imantenerle inalterate, rilevan-do come conseguenza una ri-duzione delle entrate previst ea bilancio a causa di un aumen-to dell'Iva da versare e una cor -rispondente riduzione dell'im-ponibile . L'aumento dell'ali-quota Iva prevista dal D l138/2001 provocherà quindiun effetto depressivo sulle ri-sorse a disposizione dell'ente ,sia causa dell'aumento dei co-sti, in quanto gli enti non de-traggono l'Iva sugli acquisti ef-fettuati in ambito istituzionale(che sono la maggior parte) ,sia per effetto della riduzionedi ricavi, in quanto le tariffedei servizi a domanda indivi-duale rivolti all'utenza, se nonaumentate per adeguarle allanuova aliquota, provochereb-bero un aumento della quotadi Iva a debito da versare .

Inoltre, nel caso, frequente ,in cui l'ente si fosse rivolto al-la Cassa depositi e prestiti pe rfinanziare delle spese, l'origi-naria richiesta non poteva ov-viamente tenere conto de lmaggior costo rappresentatodalla differenza di aliquota.L'ente dovrà di conseguenz aprodurre una nuova richiest adi finanziamento, per la diffe-renza, con conseguenti nuov iadempimenti . E quindi evi -dente che l'aumento dell'ali-quota Iva dal 20al 21% avrà ef-fetti pesanti sulla gestione ,sia finanziaria che organizza-tiva, degli enti locali .

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INTERVENTO

Revisori ok se nominati dalla Corte dei conti

di Stefano Pozzoli

Nonostante sia un ele- mento chiave del siste- ma dei controlli, il ruo-

lo dei revisori degli enti locali si segnalaper alcuni punti di de-bolezza. Il primo è il criterio di nomina: che i revisori vengano eletti dal consiglio non garanti-sce autonomia di giudizio. An-che il fatto che il mandato sia triennale e rinnovabile unavol-ta condiziona l'operato dell'or-gano. Altrove il mandato dura 5 o 6 anni e non è immediata-mente rinnovabile, mentre non vige peraltro la successiva esclusione in eterno, come qui.

Un secondo limite è relativo alla preparazione professiona-le: del resto, se si viene scelti perché amici del sindaco «è più importante essere prepara-ti o fedeli?». A voi la risposta. Inoltre, dato il limite degli inca-richi ottenibili per questa stra-da, e anche il modesto compen-so, a cosa serve prepararsi? Si tratta di avere uno o due incari-chi e per un periodo di tempo limitato: una prospettiva che non rende sostenibile un serio investimento in formazione.

Terzo nodo è il funziona-mento dell'organo. L'ordina-mento prevede pesanti compi-ti per i revisori, ma la normati-va non garantisce loro un sup-porto adeguato e indipenden-te. In pratica, i dati e le infor-mazioni provengono dagli uf-fici dell'ente (i quali dovrebbe-ro essere il principale oggetto di controllo) e non vi è modo di fare altrimenti, visto che si è privi di una propria dotazio-ne organica.

A queste problematiche il governo prova a trovare solu-zione, prevedendo che i revi-sori non vengano più nomina-ti dai consigli, bensì estratti a sorte da apposite liste su base regionale (per gli enti locali) e da una lista ad hoc (per le regioni).

La norma, inquadrata in una manovra in cui spicca un capi-tolo sulle liberalizzazioni, non difetta certo di originalità: mai nessuno, per garantire merito e professionalità, era arrivato a sostenere il criterio della estra- zione a sorte. — .. ..

La norma, inquadrata in una manovra in cui spicca un capi-tolo sulle liberalizzazioni, non difetta certo di originalità: mai nessuno, per garantire merito e professionalità, era arrivato a sostenere il criterio della estra-zione a sorte.

Che dire? Ci auguriamo di cuore che, sull'onda del proba-bile successo di questa innova-tiva teoria liberista, la pratica non venga estesa ad altre cate-gorie "protette", quale quella degli iscritti all'ordine dei me-dici («Ha un tumore? Mi spia-ce, è stato estratto un denti-sta...») o per la selezione dei cal-ciatori della nazionale.

In linea con lo spirito delle liberalizzazioni, peraltro, è an-che la scelta delle liste regiona-li. Il sottoscritto, fiorentino, in ossequio a questa innovativa frontiera della libertà econo-mica, potrà continuare ad am-bire a fare il revisore al comu-ne di Londra o di Barcellona ma, ahimè, gli sarà preclusa, per legge, la possibilità di esse-re prescelto nel comune di La Spezia o di Bologna.

Interessanti anche i requisi-ti individuati per entrare negli elenchi, tra i quali spicca l'an-zianità di iscrizione al registro dei revisori legali (per poter es-sere estratti nei comuni più grandi) e quello di avere già svolto la funzione di revisore in un ente locale per essere iscritto nell'elenco (così da fu-gare il rischio che un giovane possa ambire a tali incarichi). Bene, peraltro, che i revisori si-ano previsti anche per le Regio-ni, ma perché a questi elenchi hanno accesso solo i revisori le-gali dei conti e non anche gli iscritti all'ordine dei dottori commercialisti ed esperti con-tabili come negli enti locali?

Condividiamo l'idea che i re-visori debbano avere una pro-fessionalità specifica e ritrovar-si in un apposito registro. È fon-damentale, però, che siano scel-ti in base a criteri di merito e competenza, che ne assicurino l'indipendenza. Pertanto è ne-cessario che siano nominati da un ente terzo, preferibilmente dalla Corte dei conti. L'estra-zione a sorte è una opzione grottesca, mortifica la profes-sionalità ed è destinata a squali-ficare una funzione di control-lo essenziale.

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Il Sole12

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Le scadenze. A fine marzo le altre tipologie «improprie»

Piccoli comuni chiamati a ela-borare entro pochi mesi una stra-tegia complessiva per disegnare il futuro delle proprie società par-tecipate. Il comma 32 dell'articolo 4 del Dl 138/200 prevede che en-tro il 31 marzo 2012 cessino gli affi-damenti diretti a società in house oltre i 9oomila euro di valore e che entro ilio giugno 2012 cessi-no gli affidamenti a società miste, nelle quali non ci sia stata la conte-stuale attribuzione al privato del-la qualità di socio e di specifici compiti operativi.

I due termini individuati per il periodo transitorio relativo al-le gestioni in essere dei servizi pubblici con rilevanza economi-ca sono antecedenti rispetto a quella individuata dal comma 32, il quale prevede la disciplina per la liquidazione delle società partecipate dai comuni con po-polazione sotto i 3omila abitan-ti, con attuazione obbligatoria entro il 31 dicembre 2012.

Accertata la rilevanza econo-mica del servizio pubblico affida-

to e rilevato che non rientra tra quelli esclusi (ad esempio servi-zio idrico, farmacie, distribuzio-ne del gas) dall'articolo 4 della ma-novra, i comuni dovranno definir-ne il dimensionamento economi-co annuo. Qualora, infatti, l'affida-mento sia a una società con le ca-ratteristiche dell'in house e il valo-re del singolo servizio su base an-nua non superi i 9oomila euro, la gestione in essere potrà prosegui-re sino alla sua naturale scadenza.

Nell'ipotesi in cui una società risulti affidataria di più servizi, la valutazione rispetto al parametro economico dovrà essere fatta per ogni singola attività. Qualora in-vece l'ente locale abbia affidato il servizio a una società mista, nella quale al socio privato non siano state originariamente assegnate con la gara specifiche attività, la mancanza della combinazione è presupposto sufficiente per far venire meno l'affidamento in es-sere a metà 2012.

Il quadro normativo riconduce poi tutte le altre tipologie di affida-

menti impropri di servizi pubbli-ci con rilevanza economica alla scadenza prevista per quelli in house (31 marzo 2012).

Rientrano anzitutto in questa categoria gli affidamenti a socie-tà a capitale interamente pubbli-co da parte di enti non soci (quin-di non in possesso di uno degli elementi necessari per l'eserci-zio del controllo analogo), così come quelli a società che non hanno le caratteristiche dell'in house (assenza di strumenti che garantiscano il controllo analo-go, attività prevalentemente svolta dalla società a favore di soggetti non soci).

Tra le situazioni critiche si an- noverano anche gli affidamenti a società miste nelle quali il socio privato non sia stato scelto con ga- ra. Una volta vagliata la sostenibi- lità (o meno) di soluzioni che con- sentano il mantenimento delle ge- stioni in essere o che richiedano nuovi affidamenti, i comuni di mi- noni dimensioni dovranno verifi- care se l'eventuale nuovo o tra- sformato modello societario sod- disfi i parametri di efficienza eco- nomica o dimensionale previsti comma 32, potendo quindi proiet- tare il piano industriale del sog- getto gestore oltre la fine del 2012.

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Affidamenti a miste da chiudere a giugno

Partecipate al test sopravvivenza

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Il Sole12

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press L.IfE19/09/2011

Il Sole

La gestioneassociatarisa i contisul personaleGianluca Bertagn a

=~4 Le spese di personale delleUnioni finiscono nei conti deiComuni. La Corte dei conti, Se-zione autonomie, con la deliberan . 8/AUT/2on stabilisce che legestioni associate non hanno au-tonomia di calcolo, ma i costi van-no spalmati sui limiti dei singol icomuni . Secondo la manovra,due delle sei funzioni fondamen-tali dei comuni tra 1 .000 e 5milaabitanti dovranno essere gestit ein forma associata entro il 31 di-cembre 2011 . La Finanziaria 2007

disciplina le norme sul conteni-mento delle spese di personal edegli enti locali non soggetti apatto di stabilità. E tra questi l eUnioni di comuni .

Almomento della compilazio-ne dei questionari da inviare allaCorte dei conti, i comuni si son ochiesti se e come inserire le spes edi personale di tali gestioni. Ne ltempo si sono sviluppati due indi-rizzi. Da una parte veniva afferma -to che i Comuni compilano le pro -prie spese di personale conteg-giando i dipendenti; dall'altra si

chiedeva di inserire tra le propriespese anche quelle delle Unioni.La Sezione autonomie ha conclu-so che il contenimento dei cost idel personale dei Comuni debb aessere valutato sotto il profilo so-stanziale, sommando alla propriaspesa di personale la quota soste-nuta dall'Unione . In tale otticaemerge una considerazione com-plessiva della spesa di personale,secondo la quale la disciplina vin -colistica in tale materia non puòincidere solo per il personale all edirette dipendenze dell'ente, maanche per quello che svolge la pro -pria attività al di fuori dello stessoe, comunque, per tutte le forme diesternalizzazione .

Si tratta quindi di un calcoloaggregato che va recepito da par -te dei singoli enti . Le amministra-zioni dovranno adottare criter iidonei per determinare la misuradella spesa di personale del-l'Unione che sia riferibile pr oquota ai comuni partecipanti .Numero di abitanti, quantità d iservizi garantiti, numero di oredi attività svolte sono solo alcunidei possibili indicatori .

Una scelta non sempre agevo-le : gli enti che partecipano alle ge-stioni associate, hanno spess ovincoli assunzionali e di conteni-mento della spesa diversi . Parti-re da zero è forse l'unica strada .Rifare i calcoli e costruire una ba-se certa e stabile nel tempo daprendere come riferimento è i ldifficile percorso che attendeUnioni ed enti associati .

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I1 Sole

Partecipate al test sopravvivenzaMantenimento della gestione dei servizi legato a efficienza e dimension i

Alberto Barbier oEntro la fine del 2012 i piccol i

comuni devono chiudere le lor osocietà partecipate o definirescelte strategiche che consenta-no di mantenerle operative . Il D l138/2011e la legge 148/2011 di con-versione hanno modificato le re-gole su liquidazione delle societàe cessione delle altre partecipa-zioni da parte dei comuni con po-polazione sotto 3omila abitant i(articolo 14, comma 32, della leg-ge 122/2010), fissando come nuo-va scadenza il 31 dicembre 2012 .

Agli enti restano tuttavia duepossibilità per consentire allecontrollate di proseguire nellagestione dei servizi affidati . Laprima deroga si fonda sulla sussi-stenza di parametri di efficienzaeconomico-finanziaria degli or-ganismi partecipati, che devon oavere, anche qui con scadenzaanticipata al 31 dicembre 2012, i lbilancio in utile negli ultimi treesercizi e che non devono ave rsubito nei precedenti esercizi ri-duzioni di capitale conseguenti aperdite di bilancio o perdite cheabbiano comportato ripiani da

parte dei soci pubblici.La seconda possibilità per evi-

tare la liquidazione è legata a unparametro dimensionale : la socie-tà deve essere costituita da comu-ni la cui popolazione complessi-va superi i 3omila abitanti e la par-tecipazione al capitale sociale de -ve essere paritaria o proporziona-le al numero degli abitanti . Su que-sto punto le amministrazioni han-no un adeguato margine per veri-ficare se i flussi demografici han-no elevato o diminuito il numerodei residenti (anche in forza de lcensimento di quest'anno), po-tendo elaborare strategie che con-sentano anche di aprire la compa-gine societaria ad altri comuni .Un percorso del genere, tuttavia,dovrebbe essere supportato d aun adeguato piano industriale, ta-le da evidenziare il vantaggio pertutti i soci e per il potenziamentodella stessa società.

Se la società può essere mante-nuta in attività, i comuni devonoin ogni caso verificare se ess apuò proseguire , nella gestion edei servizi affidati, in base all enuove norme sulla cessazione

delle gestioni esistenti (articolo4, comma 33, del Dl138/2on), ch erisultano particolarmente re-strittive e limitanti per gli organi-smi in house .

Il comma 32 dell'articolo 14 del-la legge 122/2010 ha subito nume-rosi interventi del legislatore, tan-to che con il milleproroghe 201 1(legge 10/2011) la scadenza per l edismissioni era stata portata al 3 1dicembre 2013 e con il decreto svi-luppo (legge 106/2on) è stata eli-minatala parte della disposizioneche rimetteva la sua attuazione aun decreto ministeriale .

Tuttavia nella parte della dispo-sizione relativa alla razionalizza-zione delle partecipazioni da par -te dei comuni con popolazione tr a3omila e 5omila abitanti è rimast ala scadenza del 31 dicembre 2011 .Tali enti, pertanto, entro fine annopotranno detenere lapartecipazio-ne a una sola società. La prossimi-tà del termine obbliga le ammini-strazioni comunali interessate adefinire in tempi molto rapidi unastrategia, che può comportare so-luzioni diverse, come ad esempiol'incorporazione per fusione o la

costituzione di una holding . La ri-levanza dei processi di dismis-sione e di razionalizzazione del-le partecipazioni è ora rafforza-ta dalla previsione contenutanel comma28 dell'articolo 16 del-la manovra, nel quale è previstoche il prefetto accerti che gli ent iterritoriali interessati abbianoattuato, entro i termini stabiliti,le operazioni di liquidazione del -le società con bacino di riferi-mento sotto i 3omila abitanti e l arimodulazione degli assetti d icontrollo in un'unica referenzaper i comuni tra 3omila e 5omil aabitanti. Qualora le scadenz enon siano rispettate, il prefettopotrà assegnare agli enti interes-satiun termine perentorio entroil quale provvedere, ma in casodi ulteriore inadempienza, scat-teranno le procedure per la no -mina di un commissario ad acta.Stessa procedura anche per l asoppressione dei consorzi difunzioni tra gli enti locali, previ -sta dall'articolo 2 della legge191/2009 anch'essa ricondott aal termine del 31 dicembre 201 1

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Le regol e

01 I IL DIVIETO PERI PICCOLII comuni con popolazion einferiore a 30mila abitanti no npossono costituire societ à

02 I LA LIQUIDAZION EEntro il 31 dicembre 2012 icomuni devono mettere i nliquidazione le società gi àcostituite alla data del 3 1maggio 2010 oppure ne devon ocedere le partecipazioni

03 L'ECCEZION ELe disposizioni sull aliquidazione non si applicano a icomuni con popolazione fino a3Omila abitanti nel caso in cu ile società già costituite :a) abbiano, al 31 dicembr e2012, il bilancio in utile negliultimi tre esercizi ;b) non abbiano subito, neiprecedenti esercizi, riduzioni d icapitale conseguenti a perditedi bilancio ;c)non abbiano subito, nei

precedenti esercizi, perdite d ibilancio in conseguenza dell equali il comune sia stat ogravato dell'obbligo diprocedere al ripiano delleperdite medesime

04 I I CONSORZITutte queste regole non siapplicano alle società, co npartecipazione paritaria ovverocon partecipazion eproporzionale al numero degliabitanti, costituite da pi ùcomuni la cui popolazion ecomplessiva superi i 30milaabitanti

05 I I COMUNI PIÙ GRAND II comuni con popolazion ecompresa tra 30mila e SOmilaabitanti possono detenere l apartecipazione di una sol asocietà . Entro il 31 dicembr e2011 tali comuni devon omettere in liquidazione le altresocietà già costituite

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Il caso, Il percorso si completa con la scelta del socio privat o

L'«in house»cambia lo statuto

La nuova disciplina di riferi-mento per i servizi pubblici local icon rilevanza economica presen-ta alcuni profili critici in relazio-ne alla gestione degli affidament ia società in house, date le regolemolto più restrittive di quelle co-munitarie . Rispetto all'articol o23-bis della legge 133/2008, la di-sciplina contenuta nell'articolo 4del D1 138/2o11 ha un'importantedifferenza: non prevede per le so-cietà affidatarie in house lapossi=bilità di mantenere la gestione esi-stente sino alla scadenza natura-le, cedendo almeno il 40% del ca-pitale sociale a un socio privat ooperativo, scelto con gara .

Il nuovo dato normativo impo-ne agli enti soci di sviluppare u npercorso più complesso . Anzitut-to le amministrazioni devono ap-provare la modificazione dellostatuto della società, per la suaapertura a soggetti privati nei ter-mini di partecipazione minim aprevisti dalla nuova disciplina. Ilpassaggio successivo è la scelt adel socio privato, mediante una

procedura di gara che avrà com eoggetto l'assegnazione delle quo -te o azioni (per almeno il 40% delcapitale sociale) e l'attribuzion edi specifici compiti operativi.

In questo quadro, la società mi -sta deve essere configurata comegestore del servizio pubblico loca -le sulla base di un nuovo affida-mento, fondato su un piano indu-striale che valorizza la partner-ship con il socio privato .

Un simile percorso è facilmen-te gestibile per i servizi pubblicidei quali gli enti locali sono sia ti -tolari sia affidanti (ad esempio il-luminazione pubblica, servizi ci-miteriali), mentre risulta più com-plesso quando il soggetto affidan-te sia l'autorità d'ambito (o l'orga-nismo che alla stessa deve succe-dere in funzione della soppressio-ne delle stesse autorità, obbligato -ria entro il 31 dicembre diquest'anno),In tale seconda ipote-si, infatti, la scelta del modello ge -stionale deve essere definita da-gli enti locali che appartengonoall'ambito territoriale ottimale in

accordo con il soggetto pubblic oresponsabile dell'affidamento .

Le norme contenute nell'artico -lo 4 della manovra limitano le pro -spettive per il mantenimento inoperatività delle società in houseai casi in cui queste siano affidata-rie di servizi pubblici con rilevan-za economica di valore inferior eai 9oomila euro annui .

Tuttavia le affidatarie dirett ehanno un'ultima chance, rappre-sentata dalla possibilità di concor-rere, in deroga al divieto general edi affidamento di servizi ulterior istabilito dal comma 33, concorre -re su tutto il territorio nazionalealla prima gara successiva alla ces -sazione del servizio, svolta me-diante procedura competitiva aevidenza pubblica, avente a ogget-to i servizi da essi forniti (comestabilito dall'ultimo periodo del -lo stesso comma) .

Questa opzione, tuttavia, èesercitabile solo qualora un entelocale affidante di un servizio pub-blico rientrante nel panel di quel -lo gestito dall'affidataria in housedecida di indire (comunque intempi compatibili con la scaden-za delle gestioni esistenti) una ga-ra aperta agli operatori di settore ,con i quali l'affidataria diretta do-vrebbe confrontarsi.

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ItaliaOggi

Ristrutturazioni al via dopo l'ultima finestra per modificare le disposizioni del di sviluppo

Nuovo piano casa tutto pront oper non re li care il fiop del primo

Pagina a curaDI BRUNO PAGAMICI

raguardo più vicino peril rilancio dell ' edilizia .L 'ultima versione de lpiano casa, introdotta dal

governo con il decreto sviluppo,sembra ormai pronta a decolla -re . I termini concessi alle am-ministrazioni locali per non farscattare le deroghe in materia diurbanistica, prg, ambiente ecc .previste dall' intesa stato-regio-ni sono ormai scaduti, e quindii piani possono essere attuati .L'ultima finestra per metterein atto e/o modificare le dispo-sizioni contenute nel dl 70/201 1si è chiusa 1'11 settembre 2011 ,in seguito a quanto previstodall'art . 5, commi da 9 a 14, deldecreto, che ha introdotto un anormativa nazionale quadro pe rla riqualificazione delle aree ur-bane degradate. Sostanzialmen -te la norma ha posto le basi perl'avvio del cd . «piano per la cit-tà» con la previsione, a regime ,di disposizioni finalizzate a unconcreto processo di riqualifica -zione urbana accompagnato daincentivi e dalla semplificazionedi alcune procedure .

Le disposizioni per il rilanciodell'edilizia contenute nel d l70/2011 fanno seguito al pianocasa 2, il quale aveva previsto ,attraverso un protocollo di inte-sa tra stato e regioni stilato loscorso aprile 2009, l'interventoda parte delle regioni stesse a lfine di regolamentare la discipli -na introdotta dal governo . Tuttoquesto ha generato un vorticosoproliferare di leggi e regolamen-

ti regionali che, in aggiunta alleultime disposizioni introdottedal dl 70/2011, ha creato nonpoca confusione circa l'indivi-duazione dei corretti ambiti incui è possibile operare all'inter-no delle amministrazioni local iper fruire delle agevolazioni pre -viste dal governo.

Per esempio, Friuli-Venezi aGiulia, Toscana e Umbria hannosubordinato la realizzazione de -gli interventi al miglioramentodella sicurezza antisismica ovve -ro della sostenibilità energetico -ambientale . Altre regioni, com ela Puglia, il Lazio e il Piemonte ,hanno vietato gli ampliamentiin alcune zone di pregio, su im-mobili vincolati, in aree sottopo -ste a vincoli e fasce di rispettocostiere o ad alta pericolositàidraulica e geomorfologia.

Da altro punto di vista s ipuò, inoltre, constatare che lamaggior parte delle regioni haprovveduto a modificare la nor-mativa emanata con una seriedi provvedimenti attuativi (cir-colari interpretative e delibere) ,nonché con ulteriori leggi regio-nali, alcune delle quali hannoriscritto integralmente la disci-plina introdotta (es . Piemonte )al fine di facilitarne l'applicabi-lità ; altre (Marche, Campania ,Umbria e Liguria) hanno invec e«allargato le maglie» del pianocasa 2 o accresciuto gli incenti-vi in modo da poterne rilancia -re l' utilizzo ; altre ancora hannoprorogato le scadenze del pianocasa (Umbria, Campania, Mar-che, Sardegna, Toscana) .

Il piano casa 2 . Lo scors oaprile 2009, il governo aveva

avviato alcune misure per i lrilancio del settore edilizio (cd .piano casa 2) .

In particolare, nell'intesa rag-giunta in sede di Conferenzastato-regioni del 1° aprile 2009le amministrazioni locali si era-no impegnate ad approvare pro-prie leggi volte:

- a regolamentare interventiper migliorare la qualità archi-tettonica e/o energetica degli edi-fici entro il limite del 20% dellavolumetria esistente di edificiresidenziali uni-bi familiari ;

- a disciplinare interventistraordinari di demolizione ericostruzione con ampliamentoper edifici a destinazione resi-denziale entro il limite del 35 %della volumetria esistente, confinalità di miglioramento dellaqualità architettonica e dell'ef-ficienza energetica .

Nella stessa intesa, il govern osi era impegnato a emanare u ndecreto-legge con l'obiettivo disemplificare alcune procedure dicompetenza esclusiva dello sta-to, al fine di rendere più rapidaed efficace l'azione amministra-tiva di disciplina dell'attivitàedilizia .

In base all'intesa, in pratica ,le regioni si erano impegnate adapprovare entro e non oltre 90giorni proprie leggi che dovevan oprevedere alcune tipologie di in-terventi edilizi, con l'obiettivo dimigliorare la qualità architetto-nica e/o energetica degli edifici .

Anche se con tempi diversi ,pertanto, tutte le regioni (a ecce -zione della provincia autonomadi Trento) hanno disciplinato lamateria, interpretando in va-rio modo l'intesa del 1° april e2009: alcune hanno ampliat oi criteri definiti nell'intesa conil governo, prevedendo ulterio-ri fattispecie di edifici oltre aquelli residenziali, per esempi oedifici agricoli o produttivi nonutilizzati . Emblematici sono gliesempi sopra richiamati dell eregioni Friuli-Venezia Giulia ,Toscana, Umbria, Puglia, Lazio ,Piemonte. © Riproduzione riservata

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press L.IfE19/09/2011 ItaliaOggi

Il governo lise_tte in campo buoni propositi . . la risposta locale che tarda ad arrivare

In aggiunta a quanto stabilitodal piano casa, il dl 70/2011, cosìcome convertito in legge 12 luglio2011 n . 106, all'art. 5, comma 9 ,ha previsto da parte delle regio-ni l'approvazione, entro 60 giornidall'entrata in vigore della legge diconversione (avvenuta lo scorso13 luglio 2011), di proprie leggi alfine di incentivare fa razionalizza-zione delpatrimonio edilizio, non-ché di riqualificare le aree urbanedegradate in cui siano presenti«funzioni eterogenee e tessutiedilizi disorganici o incompiuti nonchéedifici a destinazione non residenzial edismessi o in via di dismissione ovver oda rilocalizzare» . L'obiettivo era quellodi fare in modo che le amministrazion iloesli dovessero tener conto anche dellanecessità di favorire lo sviluppo dell'ef-ficienza energetica e delle fonti rinnova-bili . La normativa ha offerto al riguardola possibilità che tali azioni potesseroessere incentivate anche con interventidi ricostruzione e demolizione . Tali in-terventi dovrebbero prevedere:- il riconoscimento di una volumetri aaggiuntiva come misura premiale ;- la possibilità di delocalizzare le volu-metrie in area o aree diverse ;

- l'ammissibilità di modifiche di destina-zioni d'uso, purché compatibili o com-plementari;- la possibilità di modificare la sagomain caso di armonizzazione architettoni-ca con gli organismi edilizi esistenti.

La riqualificazione di aree urbane .La riqualificazione urbana di quartieridegradati e aree dismesse tramite pre-mi di cubatura in deroga ai Prg è un ostrumento operativo già ampiament epresente nella legislazione regional eattuativa del cd. piano casa 2, in quan-to rappresentava uno dei punti per ilrilancio del settore edilizio previst onell'intesa raggiunta in sede di con -

ferenza stato-regioni del 1 °aprile 2009 .In particolare, per la realiz-zazione degli interventi di ri-qualificazione il dl 70/2011 haintrodotto alcune nonne voltea semplificare alcune procedu-re edilizie:- decorso il termine di 60 giornidall'entrata in vigore della leg-ge di conversione del decreto efino all'entrata in vigore dellanormativa regionale nelle re-gioni a statuto ordinario e spe-

ciale è possibile richiedere il permessodi costruire in deroga ai sensi dell'art.14 del T.u. dell'edilizia (dpr n. 380/2001 )anche per il mutamento delle destina-zioni d'uso, fermo restando il rispettodegli standard urbanistici, delle altr enormative di settore (sismica, sicurezza ,antincedio, igenicosanitaria, efficienz aenergetica, ambiente, beni culturali epaesaggio) (commi 11 e 12) ;- decorso il termine di 120 giorn idall 'entrata in vigoredella legge di conver-sione del decreto efino all'entrata in vi-gore della normativaregionale nelle regioni

a statuto ordinario le disposizioni sta -tali sono immediatamente applicabili.In tal caso il decreto prevede (comma14) un minimo di premialità garantitofissato:a) nel limite massimo del 20% del vo-lume dell'edificio se a destinazione re-sidenziale;b) nel limite massimo del 10% della su-perficie coperta per gli edifici adibiti a duso diverso.Resta fermo che tali limiti volumetricicostituiscono un minimo garantito enon condizionano la successiva attivitàlegislativa regionale .Relativamente all'ambito di applicazio-ne dellanormativa il decreto esclude gliedifici abusivi o siti nei centri storic io in aree soggette a inedificabilità as-soluta. Gli interventi potranno, invece ,essere realizzati su immobili per i qualisia stato rilasciato il titolo abilitativoedilizio in sanatoria (comma 10).

Le semplificazioni . Sempre nell'ambi-to del piano città, son ostate introdotte ancheuna serie di semplifica-zioni procedurali, che ,diversamente dall ealtre, hanno valenza

generale essendo rivolte atutti gli interventi edilizi enon solo a quelli di riqua-lificazione .In particolare, il di 70/2011 ,all'art . 5, comma 13, preve-de che, decorsi 60 giorn idall'entrata in vigore dellalegge di conversione deldecreto (ovvero dall'il set-tembre 2011) e sino all'ema-nazione delle leggi regiona-li, nelle regioni a statutoordinario si applicano l eseguenti disposizioni :ammissibilità del permes-

so di costruire in deroga aisensi dell'art . 14, dpr n.380/2001 (T.u . edilizia) an-che per il mutamento di de -stinazione d'uso, purché sitratti di destinazioni d'usotra loro compatibili o com-plementari;- adozione e approvazion edei piani attuativi conformiallo strumento urbanisticogenerale in giunta comuna-le (in luogo del consigliocomunale) .

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press L.IfE19/09/2011

ItaliaOggi

Poche le regioni puntualiDI DUILIO LUI

11 settembre è scaduto il terminer assegnato alle regioni per i nuovipiani casa, ma la maggioranza del-le regioni non ha ancora provvedu-

to a dotarsi di una normativa che adatti alivello territoriale i principi fissati dal nuov oprovvedimento (ribattezzato piano città) . Edè difficile che possano farlo in un breve lass odi tempo. La fotografia scattata attravers ola ricognizione di ItaliaOggi Sette sui lavoridelle regioni non è, quindi, edificante e sem-bra aprire le porte a un nuovo fallimento delprovvedimento ideato per rilanciare il mer-cato immobiliare .

Le novità. Il piano casa inserito nel «decre-to sviluppo» (decreto legge 70/2011) allarga l emaglie degli interventi per superare le rigiditàemerse nelle precedenti edizioni . Così, tra l ealtre cose, viene introdotta una premialità d ialmeno il 20% sul volume dell'edificio, se a de -stinazione residenziale, edel 10% per gli edifici a usodiverso . Come nelle primeversioni dei piani casa ,sono esclusi dagli interven -ti gli immobili abusivi o si -tuati nei centri storici, manon quelli che hanno otte-nuto il titolo abilitativo insanatoria . Inoltre vengonoincentivate le operazioni diabbattimento-ricostruzione dando inoltre pi ùlibertà architettonica . Lo stesso provvedimen-to prevede che, entro 60 giorni dal l' entrata invigore della legge 106/2011 di conversione de ldecreto (avvenuta il 13 luglio 2011), le region ipossono emanare apposite leggi per intervent idi riqualificazione, prevedendo che le demo -lizioni e ricostruzioni avvengano con una vo-lumetria premiale aggiuntiva, la possibilitàdi delocalizzare le cubature in aree diverse ,l'ammissibilità di modifiche alle sagome degl iedifici . Se non lo fanno, intervengono le dispo-sizioni nazionali .

Nuove regole nel Lazio. Tra le regioniche hanno legiferato dopo il decreto sviluppo ,l' ultima in ordine di tempo è stata il Lazio .Il 3 agosto il consiglio regionale ha dato ilvia libera al disegno di legge che modifica l alegge regionale n .2112009. Il provvedimentonormativo si applica a tutti gli edifici realiz -zati legittimamente (anche quelli per i quali i ltitolo edilizio sia stato rilasciato in sanatoria,compresi il caso della formazione del silenzioassenso) e a quelli non ultimati ma che abbia -no ricevuto il titolo abilitativo edilizio . Tra leprincipali novità rispetto alla legge preceden-te c'è la sua validità anche nelle zone agricolee in quelle più urbanizzate delle aree natural iprotette . Sono esclusi gli insediamenti urban istorici, come individuati dal piano territorial epaesistico regionale, le aree di rischio idro-geologico molto elevato, i casali e i compless irurali realizzati in epoca anteriore al 1930, gliedifici costruiti nelle aree del demanio marit -timo. Per gli ampliamenti di edifici esistenti(ammessi in aderenza o adiacenza rispetto alfabbricato esistente, ma non in sopraelevazio-ne) è prevista la possibilità di monetizzare ilmancato rispetto degli standard urbanistici

nel caso sia impossibile realizzare le oper edi urbanizzazione secondaria necessarie ,possibilità invece esclusa per i cambi di de-stinazione d'uso . I proprietari possono am-pliare fino al 20% e fino a 70 metri quadri i lproprio fabbricato, esclusi i centri storici e l earee tutelate. Se i lavori comportato l'impiegodi fonti di energia rinnovabile non inferior ea un kilowatt, l'incremento di cubatura puòarrivare fino al 30%. In caso di adeguamentodell'intero edificio alla normativa antisismica,le percentuali di ampliamento variano a se-conda della localizzazione degli edifici stessi ,con incrementi che possono arrivare al 35% .Lo stesso limite del 20% è previsto per gl iedifici non residenziali, per un massimo di200 metri quadri per ogni edificio. Nel casodi edifici con destinazione ad attività produt-tive e artigianali il limite è del 25%, per unmassimo di 500 metri quadri .

Puglia già a regime. Il nuovo piano cas aè in vigore in Puglia già dal 2 agosto, data d i

pubblicazione sul Bollet-tino Ufficiale della leggeregionale n . 21/2011 chemodifica e integra la n .14/2009 «Misure straor-dinarie e urgenti a soste-gno dell ' attività edilizi ae per il miglioramentodella qualità del patrimo-nio edilizio residenziale» .Il nuovo provvediment o

fissa al 31 dicembre 2012 la data limite pe rpresentare la dia o la richiesta di permessodi costruire per realizzare gli interventi diampliamento e di demolizione e ricostruzione .Per gli interventi di ampliamento degli edific iresidenziali è confermato il limite del 20 %della volumetria complessiva e dei 200 metricubi . Sparisce, invece, il limite dei mille metricubi per la volumetria preesistenti . Pertan-to, anche gli edifici residenziali di volumetri asuperiore ai mille metri cubi potranno essereampliati. L'incremento volumetrico può rag-giungere i 350 metri cubi a condizione ch el'intero edificio, in seguito dell'ampliamento ,raggiunga un punteggio minimo nei criteri d isostenibilità fissati con la legge regionale n .13/2008 . Fermo restando che sono computa -bili solo i volumi legittimamente realizzati, levolumetrie per le quali sia stata rilasciata l asanatoria edilizia straordinaria, sono ricom-prese nella volumetria complessiva esistente .Scompare la condizione che prevedeva, ne lcaso in cui fossero stati sanati degli amplia -menti, lo scomputo della volumetria sanata ,per cui le volumetrie regolarizzate con u ncondono concorrono al computo della volu-metria complessiva e, in definitiva, dell'am-pliamento. Per gli interventi di demolizione ericostruzione è confermato il limite del 35% d iaumento di volumetria, ma sparisce l'obblig odi coinvolgere nell'intervento almeno il 75%del volume complessivo . La legge precedenterichiedeva che gli edifici sui quali interveni -re, dovessero risultare accatastati entro il 3 1marzo 2009 : la condizione resta ma il limitetemporale viene cancellato.

La Toscana punta sulla semplificazio-ne. Più limitati gli interventi in Toscana, cheha puntato soprattutto sulla semplificazione

delle procedure e sulla rigenerazione urbana .Tra le altre cose, viene dettagliata la disci-plina della Scia (Segnalazione certificata diinizio attività), che si affianca al permesso dicostruire come titolo edilizio, in luogo dei tr e(Scia, superDia e permesso a costruire) pre-visti dalla normativa nazionale . La Region eha deciso, inoltre, di specificare gli interventifinalizzati al riutilizzo e recupero degli edificicon destinazione d'uso produttiva (industria -le o artigianale), per i quali sono i Comuni astabilire incrementi massimi della superfici eutile lorda a titolo di premialità, comunqu eda collegarsi ad aumenti della efficienz aenergetica e della sostenibilità ambientale .Quanto agli obiettivi di rigenerazione urba-na, i Comuni dotati di un Piano struttural epossono avviare la ricognizione delle are ecorredandola di specifiche schede sulle con -dizioni di degrado presenti, sugli obiettivi d iriqualificazione che si intendono conseguire ,sui parametri di riferimento per gli interventie sugli incrementi che non potranno superar ecomunque il 35% della superficie utile lordaesistente.

In Veneto sconti sui contributi dicostruzione . La panoramica delle nuoveleggi regionali si conclude con il Veneto, cheha prorogato al 30 novembre 2013 il termi-ne per la presentazione delle domande diampliamento, demolizione e ricostruzio-ne. La nuova legge regionale prevede unosconto sul contributo di costruzione per gliinterventi effettuati su edifici destinati aprima abitazione e consente anche i lavor inei centri storici, a patto che lo strumen-to urbanistico non ponga vincoli di tutel ae preveda la possibilità di ristrutturazion eedilizia e urbanistica, nonché di demolizio-ne e ricostruzione . E ammesso il cambio didestinazione d' uso degli edifici, a condizioneche la nuova destinazione sia consentita dal -la disciplina di zona . La norma concede unulteriore premio volumetrico del 15% per gliinterventi che prevedono la riqualificazioneenergetica dell'intero edificio. Il bonus del40% è ammesso anche per le demolizioni ericostruzioni parziali . Anche in questo caso ,i Comuni sono chiamati a dare il loro contri-buto : entro il prossimo 30 novembre possonodeliberare se e con quali modalità consentir egli interventi. Dopo di che si potrà interve-nire in tutto il centro storico limitatament ealla prima casa.

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ItaliaOggi

Valle d'Aosta in extremis . L'ultimo gior-no disponibile è arrivata anche la legge del-la Valle d'Aosta . Pur in assenza di scadenzetemporali nella vecchia normativa, la regioneha deciso di intervenire per attenuare alcun erigidità emerse. In linea con quanto previstodal dl sviluppo, ora sono consentiti intervent idi demolizione e ricostruzione con aument ovolumetrico fino al 45%. I cambi d 'uso di uni-tà immobiliari o parti di ampliamento son oammessi solo per destinazioni previste dalpiano regolatore . Nel primo caso è richiesta laconcessione edilizia. La nuova legge regional eprecisa inoltre che l' ampliamento dell' edifi-cio può essere realizzato anche con più di unintervento a condizione che non si superi i llimite del 20% ()Riproduzione riservata

Ristrutturazioni, incentiv ia rischio tagli

Chi ha intenzione di effettuare lavori in casa farebbe ben ead attivarsi subito. Infatti, tra le novità introdotte co nl'ultima manovra economica c'è la prospettiva di un tagliolineare agli incentivi se non saranno realizzati risparmi d ispesa su altre voci (in sostanza se entro il 30 settembre2013 non verranno adottati provvedimenti legislativi inmateria fiscale e assistenziale riguardanti il riordino dell aspesa in materia sociale) . fra gli interventi interessati daglitaglio figurano gli incentivi del 36% per le ristrutturazionie del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici .

Il mercato resterà deboleanche nel 2012

Il settore delle costruzioni fatica a invertire la rotta. Secondol'ultimo rapporto dell'Ance, il quadro congiunturale rester ànegativo non solo nell'ultima parte dell'anno in corso, m aanche nel prossimo. «Con l'ulteriore caduta del mercato del4% nel 2011 e del 3,2% nel 2012», spiega lo studio, «l'ann oprossimo torneremo ai livelli di produzione edilizia del 1994 .Ci mangiamo 18 anni di crescita in questo modo» . L'associa-zione dei costruttori ricorda che sono già 230 mila i posti d ilavoro persi nel settore dall'inizio della crisi, ai quali vann oaggiunti altri 120 mila dell'indotto .

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Disubbidienza civile contro il bus iniquo Rozcan e It0e.sunk youlon non peighennino i I surpht

press unE LAVOCEK. 19/09/2011

R4venna

"Sapori in Ri-corso" per dire no alla centrale RUSSI - Non si poteva cer-to perdere l'occasione della Fiera dei Sette Do-lori, la tradi-zionale sagra paesana che si chiude que-sta sera a Russi, per il-lustrare ai tanti parteci-panti alla fe-sta le motiva-zioni del ricorso al Tar pre-sentato da molti cittadini contro la centrale a biomas-se. Ricorso contro il quale - af-fermano Ravenna Virtuosa e la lista civica LiberaRussi - si sono opposti "con ingenti stanziamenti di denari che piuttosto sarebbero potuti andare a beneficio di servizi di pubblica utilità", Comu-ne di Russi, Provincia di Ra-venna e Regione.

Ravenna Vir-tuosa e Libe-raRussi hanno organizzato in piazza Farini, a fianco del Comune, una accogliente osteria il cui nome è tutto un program-ma: "Sapori in Ricorso". "Un'occasio-ne di incontro - afferma Ra-

Virtuosa - per infor-sulla questione della

centrale gustando piadina romagnola, salumi, formag-gi, dolci,cagnina nuova e per raccogliere fondi che serviranno a finanziare il percorso al Tar e per ribadi-re, anche in questa sede, il sacrosanto diritto alla salute e alla tutela dell'integrità del prezioso patrimonio am-bientale e culturale del no-stro territorio".

venna marsi

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