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Ambiente Cultura e Turismo Infrastrutture, viabilità, trasporti Pubblica Amministrazione Sport INDICE I condizionatori non bastano L’Asl: sfollati via dalle tende 02/07/12 La Stampa 3 I mosaici scoperti in piazza Anita saranno esposti all’interno di Tamo 02/07/12 Il Resto del Carlino Ravenna 4 Il terremoto e le leggi all'italiana 02/07/12 Italia Oggi 5 Imu, scade oggi il perdono sprint 02/07/12 Il Sole 24 Ore 6 I controlli fermano il ravvedimento 02/07/12 Il Sole 24 Ore 8 Se l'equità diventa un lusso per i sindaci 02/07/12 Il Sole 24 Ore 9 Vietato creare una no tax area 02/07/12 Il Sole 24 Ore 10 L'Irpef locale cresce in mille Comuni 02/07/12 Il Sole 24 Ore 11 NORME E TRIBUTI: NODO-PERSONALE PER LE UNIONI DI FUNZIONI 02/07/12 Il Sole 24 Ore 14 NORME E TRIBUTI: TURN OVER SALVO NEI MINI-ENTI 02/07/12 Il Sole 24 Ore 15 NORME E TRIBUTI: COMPENSO UNICO PER CHI CUMULA LE CARICHE SOCIALI 02/07/12 Il Sole 24 Ore 16 NORME E TRIBUTI: I CONTRATTI FLESSIBILI CONTANO TUTTI 02/07/12 Il Sole 24 Ore 17 REGIONI AL RALLENTATORE NEL DEFINIRE I BACINI OTTIMALI 02/07/12 Il Sole 24 Ore 18 MINORI, CITTADINANZA A RISCHIO 02/07/12 Il Sole 24 Ore 19 Il sistema del factoring aiuta le aziende e la Pa 02/07/12 Il Sole 24 Ore 20 Il terremoto e le leggi all'italiana 02/07/12 Italia Oggi 5 Pagamenti pa, mancano le agevolazioni 02/07/12 Italia Oggi 22 Casse in campo per il terremoto 02/07/12 Italia Oggi 23 Il comune ha 45 giorni di tempo per i controlli 02/07/12 Italia Oggi 26 Cambi di residenza senza attese 02/07/12 Italia Oggi 27 Una scheda rivela la vita di ogni cittadino 02/07/12 Italia Oggi 29 Tutte le istanze diventano telematiche 02/07/12 Italia Oggi 30 Veicoli fantasma, il conto è salato 02/07/12 Italia Oggi 31 Da sanità e farmaci 8miliardidi risparmi indue anni emezzo 02/07/12 La Stampa 33 Riparte la lotteria delle Province Cancellate 20 o forse anche 40 02/07/12 La Stampa 34 I condizionatori non bastano L’Asl: sfollati via dalle tende 02/07/12 La Stampa 3 Paolini da solo e Satta allo sprint vincono a Russi 02/07/12 Corriere Romagna Ravenna 35 Pagina 1 di 37

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Ambiente

Cultura e Turismo

Infrastrutture, viabilità, trasporti

Pubblica Amministrazione

Sport

INDICE

I condizionatori non bastano L’Asl: sfollati via dalle tende02/07/12 La Stampa 3

I mosaici scoperti in piazza Anita saranno esposti all’interno di Tamo02/07/12 Il Resto del Carlino Ravenna 4

Il terremoto e le leggi all'italiana02/07/12 Italia Oggi 5

Imu, scade oggi il perdono sprint02/07/12 Il Sole 24 Ore 6

I controlli fermano il ravvedimento02/07/12 Il Sole 24 Ore 8

Se l'equità diventa un lusso per i sindaci02/07/12 Il Sole 24 Ore 9

Vietato creare una no tax area02/07/12 Il Sole 24 Ore 10

L'Irpef locale cresce in mille Comuni02/07/12 Il Sole 24 Ore 11

NORME E TRIBUTI: NODO-PERSONALE PER LE UNIONI DI FUNZIONI02/07/12 Il Sole 24 Ore 14

NORME E TRIBUTI: TURN OVER SALVO NEI MINI-ENTI02/07/12 Il Sole 24 Ore 15

NORME E TRIBUTI: COMPENSO UNICO PER CHI CUMULA LE CARICHE SOCIALI02/07/12 Il Sole 24 Ore 16

NORME E TRIBUTI: I CONTRATTI FLESSIBILI CONTANO TUTTI02/07/12 Il Sole 24 Ore 17

REGIONI AL RALLENTATORE NEL DEFINIRE I BACINI OTTIMALI02/07/12 Il Sole 24 Ore 18

MINORI, CITTADINANZA A RISCHIO02/07/12 Il Sole 24 Ore 19

Il sistema del factoring aiuta le aziende e la Pa02/07/12 Il Sole 24 Ore 20

Il terremoto e le leggi all'italiana02/07/12 Italia Oggi 5

Pagamenti pa, mancano le agevolazioni02/07/12 Italia Oggi 22

Casse in campo per il terremoto02/07/12 Italia Oggi 23

Il comune ha 45 giorni di tempo per i controlli02/07/12 Italia Oggi 26

Cambi di residenza senza attese02/07/12 Italia Oggi 27

Una scheda rivela la vita di ogni cittadino02/07/12 Italia Oggi 29

Tutte le istanze diventano telematiche02/07/12 Italia Oggi 30

Veicoli fantasma, il conto è salato02/07/12 Italia Oggi 31

Da sanità e farmaci 8miliardidi risparmi indue anni emezzo02/07/12 La Stampa 33

Riparte la lotteria delle Province Cancellate 20 o forse anche 4002/07/12 La Stampa 34

I condizionatori non bastano L’Asl: sfollati via dalle tende02/07/12 La Stampa 3

Paolini da solo e Satta allo sprint vincono a Russi02/07/12 Corriere Romagna Ravenna 35

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Esordienti Paolini inarrestabile Satta, una vittoria allo sprint02/07/12 Il Resto del Carlino Ravenna 36

Botti forti con Casadei e Troiano02/07/12 La Voce di Romagna Ravenna 37

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IL DIFFICILE LAVORO DEI VOLONTARI NELLE ZONE COLPITE DAL SISMA

I condizionatori non bastano EAst sfollati via dalle tende

FRANCO GIUBILEI CARPI (MO)

Nei campi dei circa 14mila sfollati dai paesi feriti dal si-sma la canicola è ancora più dura da sopportare: in otto dentro una tenda, con un condizionatore che riesce ad abbassare la temperatura di qualche grado. Ma con la rac-comandazione dell'Azienda sanitaria, distribuita nelle lingue delle diverse etnie, di restare il meno possibile al-l'interno dei ripari in plasti-ca. Lì dentro l'umidità ampli-fica il senso del calore perce-pito e non resta che cercar ri-fugio in un parco, o in qual-che piscina.

Al campo della protezione civile della regione Basilica-ta, zona parcheggi piscine di Carpi, il direttore Lorenzo Montinaro spiega la vita in tendopoli col gran caldo di questi giorni: «Le alte tempe-rature rendono le persone più suscettibili, il caldo inci-

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Nelle strutture di Carpi, nel modenese, e in tutte le altre

costruite dopo il sisma in Emilia, raggiunto il picco di

calore. E le tendopoli ieri sono diventate dei forni

de su nervi e psiche più del freddo, la gente diventa più irascibile».

Con le sue settanta tende più altre dieci per i volontari, il Campo Basilicata vive con-traddizioni che ben rappre-sentano i disagi degli sfollati: la convivenza forzata, in un forno a 40 gradi, sfocia in tensioni che trovano terreno fertile nel-le diversità etniche. «Qui 1'80% è formato da pachi stani - spie-

ga il direttore del campo -, un altro 10% sono di altre nazio-nalità e un 10% sono italiani. La coabitazione vede momenti di completa tregua così come di vera tensione, determinata dalle differenze fra diversi gruppi che non hanno lo stesso modo di vivere. La convivenza in tenda suscita qualche picco-lo screzio, ma i bambini in compenso sono molto affet-tuosi, giocano con noi, voglio-no vivere». I bimbi se la passa-no decisamente meglio, anche perché sono più duttili e reatti-vi, e i volontari che li intratten-gono non mancano. Il proble-ma vero semmai riguarda gli adulti. Marta Chiarini è qui coi volontari dell'Agesci proprio per i bambini, con cui fa attivi-tà di animazione: «Gli adulti e le persone anziane non sanno che fare e sono quelli che sof-frono di più, mancano anche tavolini e sedie dove possano riunirsi, così finisce che l'adul-to sta in tenda, che diventa cal-

dissima a un tasso di umidità molto elevato». Il fratello Mau-rizio Chiarini parla dei campi abitati al 90% da immigrati: «La gente del posto si è siste-mata da parenti, amici o nelle seconde case, mentre gli ex-tracomunitari, che erano in af-fitto in case ora pericolanti, non hanno avuto scelta e sono venuti nelle tendopoli. Ci sa-rebbe da chiedersi in che razza di case stessero, forse alcuni

stanno meglio qui». La Protezione civile si occu-

pa della logistica, la Croce ros-sa del servizio mensa e gli edu-catori dell'Agesci dei bambini. Che con tatto si avvicinano agli stranieri: «Ieri sera giocavano a calcio una ventina di ragazzi, tutti maschi - dice Marta Ser-vili -, io e un'altra volontaria volevamo partecipare, ma pri-ma di imporci abbiamo verifi-cato che la nostra presenza

non li offendesse». Il quadro generale della giornata più cal-da invece è di Carlo Tassi, che per l'Asl sovrintende alle emergenze nei campi: «Se-guiamo oltre 10mila persone sfollate nei campi di tutta l'area Nord della provincia. Abbiamo stampato e distribui-to una serie di raccomandazio-ni in più lingue. Ogni tenda ha un "pinguino", ma la tempera-tura va oltre i 33-34 gradi».

Pagina 25 Monte Bianco, la mummia

restituita dal caldo

(r Indy/mm.1,1 lnon bastano Lkshrollath a dalle tende

press LinE 02/07/2012 LA STAMPA

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press LinE

il Resto del Carlino 02/07/2012 Ravenna

I mosaici scoperti in piazza Anita sar o esposti interno di T o

Finvata la convenzione che prelude al restauro dei reperti

I MOSAICI ritrovati in piazza Anita Garibaldi, durante i lavori per la realizzazione dell'isola eco-logica interrata, tra poco più di un anno saranno visibili a tutti, nuovo tassello della mostra Tamo nel complesso monumentale di Rave:n.:nAntica. A pochi giorni fa risale la firma dell'accordo tra So-printendenza regionale, Fiera, Co-mune e RavennAntica che darà il via ai progetti di restauro, esposi-zione e valorizzazione dei reperti rinvenuti nell'agosto del 2011. Un ritrovamento che getta nuova luce sulla percezione dell'aspetto urbano antico di Ravenna. Fiera, oltre a sostenere le spese degli sca-vi, del distacco dei mosaici e del trasporto ai laboratori, finanzierà con 93mila le spese di restauro e di allocazione. RavennAntica so-s terrà l'impegno progettuale, eco-nomico e organizzativo per la mu-sealizzazione e la valorizzazione

dei mosaici e dei reperti. Alla so-printendenza spetterà la sorve-glianza e la consulenza tecnica. «Quando ci siamo trovati davanti ai reperti — spiega Tiziano Maz-zoni, direttore di Hera — ci sia-mo chiesti cosa farne. Abbiamo

IN CANTIERE N N

Nek ottosuMo Agosto 2011: a 3 metri di

profondità, durante gli scavi dell'isola ecologica

interrata, emergono resti di un edificio tardoantico e

mosaici di una "domus'

Anziché ricoprire reperti Hera e Soprintendenza

hanno convenuto dì estrapolarli per poi

procedere al restauro e quindi alla esposne

L'MTMTY HER, L'isola ecologica interrata ha registrato in due mesi quasi tremila accessi

deciso di non chiudere lo scavo, ma di estrapolare i mosaici con tutte le cautele dovute e di metter-li in sicurezza negli spazi messi a disposizione da RavennAntica in attesa del restauto. Certo il ritrova-mento ha rallentato l'attività del cantiere, che è comunque arrivata a conclusione. L'isola interrata ha

registrato nei primi due mesi otti-mi dati. La raccolta differenziata si attesta al 69,S per cento, con 2.943 accessi».

LO SCAVO, a cui sarà dedicata una pubblicazione curata dalla So-printendenza e finanziata da He-ra, ha riportato alla luce resti mu-rari di un edificio tardoantico e la-certi di pavimenti r1113SiVi di una domus del I e II secolo dopo Cri-sto. Cinque ambienti della do-mus, pavimentati a mosaico bian-co e nero, si aprivano probabil-mente intorno ad un'area cortili-zia. Si tratta di pavimenti con di-verse tipologie decorative che fan-no riferimento a schemi diffusi in Italia settentrionale e che ricorda-no sia pavimentazioni scoperte in passato a Ravenna, sia quelle del-la villa Romana di Russi.

OLTRE ai mosaici sono stati rin-

venuti alcuni elementi strutturali della tarda antichità, a testimonia-re che l'area continuò ad essere frequentata anche quando la casa era in stato di abbandono. «I ritro-vamenti.— sottolinea Filippo Ma-ria Gambari — non erano noti in base agli studi e alle ricerche esi-stenti su quella zona, Avremmo potuto ricoprire tutto ma avrem-mo perso i mosaici perch.è l'am-biente era stato 017111ai alterato, o asportare í reperti, come è stato fàtto. Questa convenzione è un ot-timo esito del ritrovamento», Elsa Signorino, presidente di Rawn-nAntica, ha parlato di un 'caso fe-lice'. «Si. tratta di reperti impor-tanti per la corretta conoscenza del :patrimonio archeologico della città. I mosaici saranno esposti all'interno di Tamo, in seguito va-luteremo anche la possibilità di trasferirli nel museo del Parco di Classe».

a. co.

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Il terremoto e le leggi all'italiana

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lanzitate. E per chi dal cratere non rinsci. rò comunque ad uscire? Ad impossibilia nemo tenetur. La legge c'è, ma si va avanti come se non ci fosse. ~num vivere deinde philosophctri.

Il solito sistema all'italiana, fatto di kg- impossibili e comunque non convenienti gi

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upecnacabili, ma difficilmente attuabili dal punto di vista economico. E in ogni caso ci vorrebbero anni e anni di lavoro per ridisegnare una struttura produttiva È

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ramificata e complessa come quella emi• liana. Risultato: la maggior parte delle imprese sarebbe costretta a chiudere, e se avesse la possibilità di costruire, forse ›' gli converrebbe farlo cambiando zona. La ' situazione è così drammatica che molti sindaci e molte imprese delle zone colpite •-• stanno chiedendo di essere esclusi dalle k, zone del cratere, per evitare di dover sot- tostare a tutti questi obblighi. Si perdono la gran parte degli aiuti, ma almeno le im- Pdreigse possono andare avanti.' II contrario bea Inettztnct

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press LinE 02/07/2012

ItaliaOggi

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Imu, scade oggi il «perdono» sprint Ultimo giorno per pagare con sanzioni super-ridotte - Da domani il conto si alza

Sergio Pellegrino Giovanni Va lca renghi

Ravvedimento sprint al tra-guardo per gli errori e le omissio-ni sul versamento dell'acconto Imu - scaduto il 18 giugno scorso - che ha portato nelle casse dello Stato circa 9 miliardi, in linea con le attese. Per chi avesse man-cato l'appuntamento o si fosse accorto di eventuali errori, oggi è l'ultimo giorno per mettersi in regola con l'imposta pagando le sanzioni super-ridotte. D a doma-ni, invece, il conto si alza.

Le penalità

Chi non paga l'Imu o la paga in ritardo rischia una sanzione pari al 30% dell'importo del tributo. Si applica però anche l'articolo 13 del Dlgs 471/97, che stabilisce an-che che - se il ritardo del versa-mento non supera 15 giorni - la sanzione è ulteriormente ridotta di un quindicesimo per ogni gior-no di ritardo, che equivale al 2%

al giorno. In pratica, la penalità è fissata al 20% per 10 giorni di ri-tardo, al 22% per n, al 24% per 12,

al 26% per 13, al 28 per 14, fino ad arrivare al 30% per ritardi da 15 giorni in avanti.

La sanzione base, però, si ridu-ce se il contribuente si mette inre-gola con il ravvedimento opero-so. In base all'articolo 13 del Dlgs 472/97, infatti, la penalità si ridu-ce a un decimo per ritardi fino a 3o giorni e a un ottavo per ritardi superiori aio giorni ma contenu-ti entro l'anno. Nei fatti, per esem-pio, il contribuente che pagasse l'Imu oggi (14 giorni dopo la sca-denza del 18 giugno) senza ravve-dimento potrebbe rischiare l'ap-plicazione della sanzione da par-

te del Comune, pari al 28% del-l'importo. Se invece entro oggi versasse il tributo con ravvedi-mento, si metterebbe in regola pa-gando una sanzione pari al 2,8% del tributo (28% di sanzione edit-tale, ridotta a un decimo).

Inoltre, l'agenzia delle Entra-te, con la circolare 41 del 2012, ha precisato che la riduzione a un decimo sulla minore sanzione, proporzionata ai giorni di ritar-do, spetta anche se sanzioni e in-teressi siano pagati dopo il tribu-to, purché entro 3o giorni dalla scadenza. Restano dovuti gli in-teressi conteggiati al tasso an-nuo del 2,5 per cento.

Per mettersi in regola

Mentre chi paga oggi deve versa-re in aggiunta all'imposta una san-zione del 2,8%, chi si metterà in re-gola da domani al 18 luglio dovrà pagare una sanzione del 3% (3o% ridotta a un decimo). Inoltre, oc-corre aggiungere gli interessi per i maggiori giorni di ritardo.

Nel compilare il modello F24 non occorre riportare separati codici per il tributo, le sanzioni e gli interessi. Lo ha precisato l'agenzia delle Entrate che, con la risoluzione 35 del 2012, ha chiarito che le sanzioni e gli inte-ressi sono versati insieme con l'imposta dovuta.

Chi ha già pagato l'imposta, ma avesse utilizzato codici non corretti, potrà segnalarlo al-l'agenzia delle Entrate, con una lettera di richiesta di corretta at-tribuzione. Pur non essendo ri-chiesta, una comunicazione al Comune in forma libera potreb-be aiutare a raccordare le posizio-ni, facendo in modo che anche

l'ente locale "classifichi" corret-tamente il gettito.

Gli errori «scusabili»

Potrebbero fare a meno di versa-re le sanzioni quei contribuenti che hanno commesso errori "scusabili". Infatti, il ministero dell'Economia, con la circolare 3 del dipartimento delle Finan-ze, ha suggerito che la situazio-ne di estrema confusione che si è creata con il debutto dell'Imu potrebbe evitare l'applicazione di sanzioni e interessi ai contri-buenti che abbiano commesso errori per le obiettive condizio-ni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione del-la norma tributaria.

Così, in alcune situazioni-limi-te, si potrebbe anche decidere di versare l'imposta (sia pure in ri-tardo) senza aggiungere interes-si né sanzioni, confidando nella comprensione degli organi accer-tatori (vale a dire i Comuni). Il punto è che oggi definire l'errore "scusabile" non è così facile.

Al contrario, si possono indivi-duare situazioni in cui l'errore o la mancanza non sono dovuti alla confusione normativa, ma a una distrazione del contribuente. È il caso, ad esempio, delle abitazio-ni concesse in comodato gratuito ai parenti: con l'Ici erano spesso assimilate all'abitazione princi-pale dai Comuni, e quindi esenta-te, ma il loro trattamento Imu non è mai stato in dubbio, perché la legge vieta l'assimilazione. In queste ipotesi è consigliabile uti-lizzare il ravvedimento per paga-re sanzioni ridotte ed evitare un conto più salato in seguito.

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Il Sole12

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Le istruzioni peri ritardatari

L'ESEMPIO Il signor Mario Rossi è proprietario dell'abitazione principale a Roma, con rendita catastale di 800 euro, e di una seconda casa nel comune di Ladispoli, con rendita catastale di 600 euro. Il contribuente non ha versato il tributo alla scadenza del 18 giugno, ma prowede entro oggi con ravvedimento operoso, ottenendo la riduzione delle sanzioni a un decimo

codice ente/ codice comune

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enumera rateazione/ codice tributo Sa. Salda ■ aaaaabIS se rif.

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anno di ferimento

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TOTALE G 569p,1,H I 569,0,11

O Si segnala ilversannento con rawedimento; O si indica il numero degli immobili cui si riferisce l'importo sul rigo;` è il codice tributo prima casa, con beneficiado il Comune;

è il codice tributo altri fabbricati con beneficiado il Comune; O è il codice tributo altri fabbricati con beneficiado Erario;

in relazione all'abitazione principale e pertinenze, è consigliabile indicare il numero delle rate scelte. Il campo va compilato indicando: 0101, se si versa l'acconto in unica soluzione a giugno; 0102, se si versa l'acconto in due rate, a giugno e settembre;

si indica il codice catastale del comune di ubicazione dell'immobile; O si segnala che il versamento è a titolo di acconto;

si indica l'ammontare della detrazione per l'abitazione e le pertinenze relativa al primo semestre (200 : 2); l'anno di riferimento è sempre il2012; in assenza di indicazioni specifiche, come quelle dettate per i pagamenti "in tempo" dell'Imu,

l'importo viene indicato senza arrotondamenti

IL PAGAMENTO IN DUE TEMPI Il conteggio delle sanzioni e degli interessi, come sopra calcolato, non cambia se il contribuente versa oggi solo il tributo (senza alcuna maggiorazione) e poi provvede a pagare le sanzioni e gli interessi entro il prossimo 18 luglio, completando il ravvedimento. In questo caso, il versamento delle somme accessorie deve avvenire come nel modello sotto.

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press LinE 02/07/2012

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AccedmeffiL In campo i Comuni

I controlli fermano il ravvedimento Giuseppe Debenedetto

Chi non ha pagato l'Imu ha un anno di tempo per il ravvedi-mento operoso. Attenzione, pe-rò, ad arrivare prima che il Co-mune scopra la violazione: do-po, infatti, non sarà più possibi-le usufruire delle sanzioni ridot-te e neppure dello sconto a un terzo previsto per l'adesione al-l'accertamento.

Chi adempie in modo spon-taneo, ma in ritardo, deve versa-re, oltre al tributo, le sanzioni del 3% se paga entro un mese dalla scadenza originaria e del 3,75% se paga entro un anno (ar-ticolo 13 del decreto legislativo 472/97). Alla sanzione ridotta si devono poi aggiungere gli in-teressi legali del 2,5% su base annua, non quelli moratori deli-berati dall'ente. Mentre chi pa-ga entro 15 giorni dalla scaden-za ha la chance del ravvedimen-to sprint (si veda il servizio a fianco). I versamenti "tardivi" fatti dal 3 al 18 luglio sconteran-no invece la sanzione del 3%, mentre per quelli successivi la sanzione sarà del 3,75%, oltre agli interessi legali calcolati in base ai giorni di ritardo.

Si tratta di misure premiali particolarmente vantaggiose, che spingono il contribuente a mettersi in regola spontanea-mente. Ed è consigliabile sfrutta-re l'occasione, anche per evita-re di incorrere nelle sanzioni del 30% in caso di accertamento del Comune. Il "pentimento" del contribuente deve infatti precedere la constatazione del-la violazione, o l'inizio di attivi-tà istruttorie rese formalmente note. Quindi il Comune potreb-

b e bloccare il ravvedimento con una semplice richiesta di chiari-menti circa il mancato pagamen-to. In questo caso si applicherà la sanzione del 30% dell'impor-to non versato, a cui si dovranno aggiungere gli interessi morato-ri fissati dall'ente nei limiti di tre punti di differenza rispetto al tas-so legale (articolo unico, com-ma 165, della legge finanziaria 2007), quindi fino al 5,5% annuo. Così, se l'ente effettuasse l'accer-tamento a distanza di poco più di un anno, il contribuente si ri-troverebbe a pagare l'imposta maggiorata di oltre i135% (136% più al massimo il 5,5%).

RI.SCHM Se il municipio contesta la violazione al contribuente si applica la penalità a130% dell'importo non versato e interessi pesanti

Sono sanzioni che non si pos-sono ridurre a un terzo poiché lo sconto previsto in caso di "adesione" del contribuente non si può applicare all'omesso o al tardivo versamento ma solo all'omessa o infedele dichiara-zione. D'altronde, l'impossibili-tà di aderire all'accertamento per omesso o ritardato pagamen-to ha una ragione di fondo: si trat-ta di un illecito così "certo" sotto il profilo dell'esigibilità da parte dell'ente impositore da non rien-trare tra quelli ammessi alla defi-nizione agevolata pagando un terzo della sanzione irrogata.

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Cristiano Dell'Oste Gianni Trovati

Se l'equità diventa un lusso peri sindaci <-"' e il buongiorno si vede dal

mattino, saranno molte le città che azioneranno la

leva dell'addizionale Irpef per far quadrare il bilancio comunale. Per approvare i preventivi 2012 i Comuni avranno tempo fino al 31 agosto - e le scelte sull'Imu potranno essere corrette addirittura fino al 30 settembre -, ma il monitoraggio sulle decisioni prese finora lascia intravedere aumenti diffusi dell'Irpef locale. E il campione è già molto rappresentativo, perché copre quasi un quarto dei Comuni italiani, tra cui una buona metà dei capoluoghi di provincia.

A prima vista, l'addizionale Irpef pare più adatta dell'Imu a garantire l'equità del prelievo. Da una parte, infatti, c'è un tributo che colpisce il valore catastale degli immobili, spesso disallineato dai reali prezzi di mercato. Dall'altra, un'imposta che segue il reddito dichiarato dai contribuenti.

Prendiamo un caso classico: un pensionato con un imponibile sotto i iomila euro annui, che abita in una grande casa di proprietà, troverà sicuramente più vantaggiosa una manovra basata sull'hp ef rispetto a una che fa leva sull'Imu. Di fatto, in alcune città non pagherà nemmeno un euro di addizionale, grazie all'area di esenzione, mentre il conto dell'Imu sulla prima casa potrebbe arrivare a400 euro annui (ipotizzando una rendita catastale di 6o o euro, nemmeno delle più alte).

Il problema è che in molti casi l'equità si rivela un lusso che le casse municipali non possono permettersi. Certo, ogni Comune può fare la propria spending review, ma i margini di riduzione degli sprechi sono ormai ridotti all'osso in molte realtà. Così l'Imu non scende al di sotto del livello base fissato dal decreto salva-Italia e le aliquote dell'addizionale tendono a stratificarsi verso l'alto. Le cifre dell'Irpef locale forse non sono altissime in valore assoluto -120 euro in più per un reddito di 3omila euro, se si passa dall'aliquota dello 0,4% allo o,8% - e oltretutto saranno prelevate nel 2013 per il tipico sfasamento temporale delle addizionali. Ma arrivano dopo gli ultimi dati sull'inflazione (+3,3% a giugno) e dopo le cupe previsioni di Confindustria sull'andamento del Pil 2012 (-2,4%). Smentendo ancora una volta la promessa federalista di riduzione della pressione fiscale complessiva.

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L'appkaAene concreb, I margini di manovra degli amministratori

Vietato creare una «no tax area» Giuseppe Debenedetto

La proroga al 31 agosto del termine per adottare i bilanci concede ai sindaci altri due me-si di tempo per intervenire sul-l'addizionale comunale Irpef, passando dall'aliquota zero di-rettamente allo o,8% oppure spaziando all'interno di tale in-tervallo a seconda del gettito che si vuole realizzare.

La legge 148/2011 consente di introdurre aliquote "differenzia-te" in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli stabiliti per l'Irpef statale, quindi è venuto meno l'obbligo dell'ali-quota unica per l'addizionale. La disposizione ha inizialmente cre-ato alcuni dubbi sul corretto fun-zionamento delle aliquote diver-sificate, se applicabili a "scaglio-

ni" (come l'Irpef nazionale) op-pure a "classi" (il livello del reddi-to decide l'aliquota da pagare). Per esempio, se il Comune appli-ca lo 0,2% fino a 15mila euro di reddito, lo 0,4% fino a 28mila, lo 0,6% fino a 55mila, lo 0,7% fino a 75mila e lo 0,8% sopra questa so-glia, chi dichiara 4omila euro pa-gherà 154 euro nel primo caso (a scaglioni) oppure 240 euro nel se-condo (lo 0,6% di 4omila).

Il nodo è stato sciolto dal Dl 201/2011, che ha precisato che l'istituzione di più aliquote può avvenire «utilizzando esclusiva-mente gli stessi scaglioni di red-dito stabiliti, ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dalla legge statale, nel rispetto del principio di progressività». Le aliquote scaglionate devono

quindi funzionare come l'Irpef nazionale. Di conseguenza, i Co-muni che intendono mantenere un sistema proporzionale - appli-cando magari lo 0,6% a tutto il reddito - sono costretti a rima-nere con un'aliquota unica, dato che il passaggio alle aliquote dif-ferenziate comporta l'applica-zione del criterio progressivo, più penalizzante per gli enti lo-cali. Per verificare i margini dell'operazione è comunque possibile simulare l'introito dell'addizionale accedendo al-l'area riservata sul portale del di-partimento delle Finanze.

Gli amministratori locali do-vranno tuttavia fare attenzione, perché l'opzione delle aliquote differenziate è particolarmente insidiosa e potrebbe costituire

oggetto di rilievi ministeriali si-no all'impugnazione della delibe-ra davanti al Tar. Per applicare correttamente il principio di pro-gressività è in primo luogo neces-sario che a reddito più alto segua una tassazione maggiore. Inol-tre, se il Comune dispone l'esen-zione fino a 15mila euro di reddi-to, deve comunque prevedere un'aliquota per il primo scaglio-ne, altrimenti si creerebbe una fa-scia di no tax area, cioè una vera e propria franchigia vietata dalla norma. In pratica, prendendo co-me riferimento le aliquote dell'esempio precedente, il con-tribuente che dichiaragmila eu-ro non dovrà pagare nulla in quanto esente, mentre chi dichia-ra 16mila euro dovrà pagare 34 euro di addizionale e non già4 eu-

ro (applicando l'aliquota dello 0,2% sui primi 15mila euro e dello 0,4% sugli ultimi mille).

I principali rilievi del ministe-ro dell'Economia e delle Finanze sono stati effettuati proprio sulle aliquote differenziate, riguar-danti tutti quei Comuni che ave-vano mantenuto la medesima ali-quota per due o più scaglioni di reddito diversi, marchiati nel-l'elenco ministeriale con la dici-tura «rilievo del dipartimento delle finanze». Nel grafico sono riportate alcune fattispecie con-crete di errori e le relative corre-zioni apportate dai Comuni inte-ressati. L'orientamento ministe-riale è stato peraltro confermato dalle prime pronunce dei giudici amministrativi, tra cui si segnala l'ordinanza n. 193 del 15 marzo 2012 del Tar Piemonte, che ha so-speso l'efficacia di una delibera comunale che aveva mantenuto la medesima aliquota per due scaglioni di reddito diversi.

ORIPRODUZIONEREERVATA

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I parametri da utilizzare

Gli errori rilevati dal ministero dell'Economia nelle aliquote progressive dell'addizionale comunale Irpef predisposte dai Comuni (in rosso) e le correzioni effettuate dagli enti locali (in verde). Valori in percentuale

Da O a 15.000 euro 0,6

Da 15.000,01 a 28.000 euro

Da 28.000,01 a 55.000 euro

Da 55.000,01 a 75.000 euro

Oltre 75.000 euro

Da O a 15.000 euro

Da 15.000,01 a 28.000 euro

Da 28.000,01 a 55.000 euro

Da 55.000,01 a 75.000 euro

Oltre 75.000 euro

Scaglioni dtNddit .On Esempio 3 ESempiOl, Esempio 2 Esempio 4

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L'Irpef locale cresce in mille Comuni Aumenti dell'addizionale in metà delle città in cui è stato approvato finora il preventivo 2012

Cristiano Dell'Oste Gianni Trovati

C'è chi punta direttamente al massimo, da Palermo a Ca-tanzaro, da Torino a Sassari, passando per Savona e Parma, e chi differenzia il trattamento in base al reddito, come accade a Milano, Pavia, Cuneo, Ferra-ra o Cagliari. Qualcuno, come Firenze, Empoli o Novara, va in controtendenza, limando l'ali-quota o alzando l'area dell'esen-zione, anche se si tratta di picco-li benefici largamente assorbiti dalla botta dell'Imu. Fatto sta che il 2012 si conferma l'anno della grande ripresa per le addi-zionali Irpef comunali, come le condizioni della finanza locale e i tagli portati dalle varie mano-vre sul fondo di riequilibrio la-sciavano presagire.

Lo stato di caos in cui viaggia-no i numeri de i bilanci comuna-li ha prodotto anche quest'an-no l'ennesima catena delle pro-roghe, che grazie all'ultimo de-creto del Viminale pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» mar-tedì scorso lascia tempo fino al 31 agosto per chiudere i bilanci preventivi (si fa per dire) e deci-dere il trattamento fiscale da ap-plicare ai propri cittadini. Mol-ti Comuni, però, hanno già deci-so, e anche lontano dalle grandi città il livello del prelievo muo-ve al rialzo.I1 dipartimento del-

UIFFEFIENIIE FORMALI Le aliquote progressive

adottate in alcune città

spesso non si traducono

in una reale modulazione

della tassazione

le Finanze (i dati sono aggiorna-ti alla fine della scorsa settima-na) ha già censito 1.816 delib ere comunali, che nel 49,7% dei ca-si cambiano le regole rispetto all'anno scorso: la maggioran-za di queste decisioni alzano le aliquote, spesso differenzian-dole per scaglioni, mentre in 88 casi la scelta è quella di tassare per la prima volta i redditi. Nel-la sostanza, quasi un migliaio di sindaci hanno già deciso di au-mentare la pressione fiscale usando la leva dell'addizionale.

In media, l'aliquota applicata dal gruppone dei Comuni che ha già trasmesso ufficialmente le proprie delib ere al ministero dell'Economia vola al 5,24 per mille, con un incremento del 15% rispetto al 4,55 per mille re-gistrato nel 2011 fra gli enti che applicano l'addizionale, men-tre l'aumento è del 46,3% se si considera il 3,59 per mille chie-sto l'anno scorso dalla generali-tà dei sindaci.

Gli effetti cambiano da città a città, e dipendono dalla situa-zione di partenza e dalla scelta di differenziare o meno l'aliquo-ta in base al reddito dichiarato. Quando il livello di allarme del bilancio comunale è tale da mettere al bando ogni sotti-gliezza e costringere a chiede-

re il massimo a tutti, i conti so-no presto fatti: a Parma, per esempio, un contribuente con reddito da zomila euro lordi an-nui ne girava 8o al Comune con le vecchie regole e ne devolve-rà 160 con le nuove. Lo stesso livello raggiunto a Torino, che allo stesso contribuente nel 2011 chiedeva io o euro.

Più articolata la situazione dove si è imboccata la strada dell'aliquota diversificata, che in base alle nuove regole deve prevedere gli stessi cinque sca-glioni in cui è strutturata l'impo-sta nazionale: da zero a 15mila euro il primo; oltre 75mila l'ulti-mo. A Verbania, per esempio, chi dichiara zomila euro ne pa-gherà 100 al Comune (con ali-quota dello 0,5%), mentre chi ne dichiara 8omila dovrà ver-sarne 518,50, con un'aliquota media dello 0,648% che nasce dall'applicazione delle richie-ste progressive per i vari sca-glioni. A Milano l'ipotesi su cui ha lavorato la Giunta prevede invece scalini molto più ampi, che tengono basso il prelievo su redditi più diffusi, con il risul-tato che gli 8omila euro in di-chiarazione dovrebbero costa-re non più di 250,50 euro. Se l'impianto previsto sarà confer-mato nei provvedimenti finali, inoltre, tutti i redditi fino a 33.500 euro continueranno a es-sere esentati, mantenendo fuo-ri dal contributo la maggioran-za dei cittadini.

Non sempre, però, la pro-gressività declinata in chiave lo-

cale ha effetti così concreti, an-zi spesso si trasforma in uno strumento di carattere più poli-tico che economico. L'obbligo introdotto da quest'anno di se-guire in ogni caso gli scaglioni nazionali se non si vuole appli-care a tutti la stessa aliquota, ol-tre a produrre più di un proble-ma operativo (su cui si ve da an-che l'articolo inbasso), impone acrobazie che complicano i cal-coli, ma cambiano di pochi eu-ro il conto finale. A Ragusa e Pe-saro, per esempio, i cinque sca-glioni si concentrano in una for-bice tra lo 0,6% e lo 0,8%, che di fatto separa solo dello 0,2% il primo dall'ultimo, obbligando a prelievi con due decimali. Fi-no ad arrivare al caso di Caglia-ri, in cui le aliquote sono anco-ra più ravvicinate: al netto della soglia d'esenzione per chi ha redditi fino a lomila euro, si par-te dallo 0,66% per arrivare agli ultimi tre scaglioni tassati allo 0,78%, 0,79% e 0,80% per cen-to. Con buona pace dei sostituti d'imposta e del principio di pro-gressività, perché nella sostan-za l'aliquota è "piatta".

L'obiettivo della «razionali-tà del sistema tributario», di-chiarato dalla norma, non sem-bra centrato, anche perché il puzzle è complicato dal fatto che le Regioni - la cui addizio-nale è più pesante e può arriva-re fino al 2,03% — possono conti-nuare a diversificare le aliquo-te come meglio credono.

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Il peso degli incrementi

I NUMERI

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k.

31 agosto Dopo l'ultima proroga decisa dal ministero dell'Interno, i Comuni hanno tempofino al 31 agosto per chiudere i bilanci preventivi 2012 e fissare il livello della tassazione locale: addizionale comunale all'Irpef, Imu e altri tributi minori. Anche dopo ilvaro del preventivo, comunque, il quadro resterà in evoluzione, perché i Comuni potranno modificare le aliquote e le detrazioni dell'Imu fino a130 settembre

49,7% Finora il dipartimento delle Finanze ha censito 1.816 delibere comunali sull'addizionale Irpef. Nel 49,7% dei casi, le decisioni locali cambiano le regole rispetto all'anno scorso e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di cambiamenti peggiorativi per i contribuenti, perché viene innalzato il livello del prelievo. In 88 casi, poi, l'addiziona le viene introdotta per la prima volta

5,24 per mille L'aliquota media dell'addizionale comunale applicata dagli enti che hanno già trasmesso al dipartimento delle Finanze le proprie delibere è pari al 5,24 per mille (cioè lo 0,524%). Il dato segna un incremento annuo del15% rispetto alla media dei Comuni che nel 2011 applicavano l'addizionale Irpef. Se invece si fa riferimento alla media di tutti i Comuni, l'aumento è addiridttura del 46,3%

15mila euro È i l livello del primo scaglione Irpef, cui sono obbligati ad allinearsi i Comuni che scelgono di adottare aliquote differenziate per l'addizionale comunale. Quando i l prelievo non è uguale per tutti i contribuenti, infatti, la legge impone di differenziarlo secondo le fasce di reddito. Èvietato creare una no tax area: anche se i l Comune esenta il primo scaglione, va comunque prevista un'aliquota da applicare a chi ha redditi oltre i 15mila euro

L'EFFETTO sin REDDITI L'importo dell'addizionale comunale annua dovuta per fasce di reddito. Si ipotizzano aliquote proporzionali, applicate in modo uniforme a tutto il reddito. Dati in euro

Atiq uota addizionale (in %)

0,1 0,2 0,3 0,4 O,

10 15 20 25

10 20 30 40 50

20 40 60 80 100

30 60 90 120 150

40 80 120 160 200

50 100 150 200 250

75 150 225 300 375

100 200 300 400 500

150 300 450 600 750

Reddito annuo (euro)

5.000

10,000

Pagina 3

70 80

140 160

210

60

120

180 240

240 320 280

300 400 350

30

0 8

40

450

600

525

700

600

800

900 1.050 1.200

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Il Solere /,1

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Il soler /,1 press LinE 02/07/2012

10.000 Pavia 03

Torta 8.000 Trento

0,5 0,3

6:<iv

15.000 ,4

10.000 0,5/0,7 ........... Reggio Emilia

Ravenna

.......................... Roma

12.000

0,5 11.000

7.500

15.000

Nota: * dati in ano; (1) esenzione applicata solo ai redditi da pensione Fonte: elaborazioni del Sole 24 Ore su dati dei Comuni e del dipartimento Finanze

A CONFRONTO Le addizionali Irpef 2011 e 2012 nei capoluoghi di Provincia che hanno già definito le loro scelte

2011

Soglia di Soglia di

esenzione* Aliquota esenzione*

7.500 0,4

0,8

10.000 0,5 10.000

8.500 Perugia

Pesaro

Piacenza

Pisa

12.000 Potenza

0,6 0,6 0,5

0,9

08

San lu ri

15.000

15.000

Siena

10.000

........ 10.000 Treviso

Trieste 0,8 7.500

15.1360 Udine 0,2

15.000 Venezia 0670:g 15.000 Verbania 0:5/0,8 14.500

33.500 Verona 0,5/0,8 10.000 0,3

- Villacidro 0,4

- Viterbo 0,5

201 2011

Aliquota

Palermo

Parma

n

5 7

0,7 _ Ragusa

(1) 8.000

Rovigo 8.619

10.000

Sassari

Savona

12.000

Teramo

Torino 11.000

.......................... •-••• ■••

0,4

10.000

8.500

12.000

2012

Soglia di esenzione*

12.500

Aliqoota

Osé

A58

0 6

rL0 .,6,/0,8 9.000

0,1j 11.000

8.000

W.6 -108 10.000

0,5 15.000

Pagina 3

Comune Nova ra

Aliquota

0,6

Arezzo

Aosta

Ascoli Piceno

Bari nd Belluno

Biella

Bologna

Bolzano

Brescia

Cagliari

Campobasso

Carbonia 90

Catanzaro

Chieti

Cuneo

Empoli

Ferrara

Firenze

Forlì

Genova

Iglesias 0s/0 8 La Spezia

L'Aquila nd

Messina 0,8

Milano l,1 0"7 Monza 0,5 Napoli

10.000

15.000

- 0,4

5:5‘

- 0,65

- 0,4

9.000

10.000

.................... 15.000

Soglia di esenzione *

10.500

10.000

12.500

12.500

9.000

11.000

8.000

8.500

15.000

(1) 8.000

8.619

Agrigento Ancona

1),7

0,55

0,66/0,8

nd

33.500 15.000

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Nodo-personale per le unioni di funzioni Gianluca Bertagna

La gestione del persona-le, nell'associazione di fun-zioni e servizi, è incompatibi-le con i vincoli assunzionali e le limitazioni di spesa volute dal legislatore. A complicare le cose è l'articolo 9, comma 28, del decreto legge 78/2010 il quale, nel limitare al 50% del-la spesa 2009 le forme di lavo-ro flessibile, ha indicato an-che le «convenzioni» tra le ti-pologie oggetto del taglio.

La Corte dei conti della Lombardia, nella deliberazio-ne 279/2012, pur evidenzian-do la dubbia razionalità, fun-zionalità e costituzionalità di norme che impongono unrigi-do limite quantitativo, ancora-to a un dato di spesa storico, ha affermato che anche in ca-so di stipula di convenzioni "obbligatorie" - disciplinate dall'articolo 14, commi da 25 a

31, del decreto legge 78/2010 -sia necessario rispettare que-sta norma.

Quindi, in caso di conven-zione, dovrà essere rispettato l'obbligo di avvalersi di perso-nale nel limite del 50% rispet-to alla spesa sostenuta nel 2009. Ma chi deve fare questo calcolo? L'ente che verrà indi-viduato capofila? E perché so-lo questo dovrebbe caricarsi di un simile vincolo?

In pratica: due comuni deci-dono di mettere insieme la funzione fondamentale o8, quella della viabilità e dei tra-

WNCOLO Il decreto legge 78/2010 ha limitato al 50% dei costi sostenuti nel 2009 le forme di lavoro «atipiche»

sporti. Un ente ha in servizio dieci dipendenti, l'altro ente cinque. Viene stabilito che il comune con dieci dipendenti diventi il capofila della con-venzione. Quindi si costitui-sce un ufficio comune, in ba-se all'articolo 3o, comma 4, del decreto legislativo 267/2000 con15 dipendenti. È evidente che, in questo caso, non ci sono maggiori spese, perché non ci sono nuove im-missioni in servizio. Si con-venzionano i dipendenti che già sono conteggiati nei singo-li enti; dipendenti che resta-no «giuridicamente ed econo-micamente» in capo all'ente di appartenenza. Quindi, in questo caso, la norma non può operare.

Caso diverso, invece, è se dalla convenzione scaturisse la necessità di implementare l'organico della gestione asso-

ciata, mediante una nuova as-sunzione nelle forme flessibi-li. In questa ipotesi la disposi-zione dell'articolo 9, comma 28, si applica anche se resta da stabilire (per esempio, in un articolo della convenzione) chi si accollerà l'onere dell'as-sunzione e in quale modo si procederà al conteggio del tet-to del 50% della spesa 2009.

Se, invece, si utilizza l'arti-colo 14 del contratto colletti-vo nazionale di lavoro del 22

gennaio 2004, non nece ssaria-mente le funzioni vengono esercitate in forma associata. Anzi, lo strumento sembra più vicino a quello che è stato anche definito "comando a tempo parziale" in assenza di convenzione, disciplinato dall'articolo 3o del decreto le-gislativo 267/2000. Di fatto, quindi, per l'ente utilizzatore, si tratterebbe di un incremen-

to di personale, con una mag-giore attività lavorativa e una conseguente maggiore spesa di personale.

Questo è quanto emerge dalla deliberazione 180/2012 della Corte dei conti della C ampania. I giudici concludo-no che non esistono margini per interpretazioni diverse ri-spetto a quanto contenuto nel-la norma. Le "convenzioni" vi sono indicate al pari delle al-tre forme di assunzione in es-sa menzionate e a tutte è espressamente riferito il limi-te previsto. Viene anche ag-giunto che non appare corret-ta alcuna distinzione tra una ti-pologia di convenzione rispet-to a un'altra, data l'univocità del termine, riferibile poten-zialmente a ognuna di esse. Chiusura totale, quindi. Ora, può spettare solo al legislato-re chiarire le priorità tra ge-stione obbligatoriamente as-sociata e vincoli di conteni-mento della spesa.

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• Turn over salvo nei mini-enti I Comuni non soggetti al Patto restano esclusi dal tetto del 40%

Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan

La Corte dei conti cambia rotta sulle assunzioni nei picco-li enti. E lo fa con la ripubblica-zione della deliberazione delle Sezioni riunite 11/2012: che ave-va creato scompiglio perché, di fatto, aveva bloccato il turn over imponendo il rispetto del tetto del 4o% della spesa delle cessazioni dell'anno preceden-te anche agli enti non soggetti al patto di stabilità.

L'affondo delle Sezioni riunite

I magistrati contabili, nel pare-re 11/2012, hanno affrontato al-cune questioni inerenti l'ap-plicazione dei limiti al lavoro flessibile, fissati dall'articolo 9, comma 28, del decreto leg-ge 78/2010.

Analizzando la normativa applicabile agli enti locali, la Corte si è soffermata sulla mo-difica fatta all'articolo 76, com-ma 7, del decreto legge 112/2008 dall'articolo 14, com-ma 9, del decreto legge 78/2010. In pratica, secondo i giudici, quest'ultimo «ha in-trodotto per tutti gli enti, sia quelli sottoposti al patto che quelli esclusi, una restrizione alle assunzioni di personale che possono essere effettuate nel limite del 20 (oggi 4o) per

cento della spesa corrispon-dente alle cessazioni dell'an-no precedente».

Dopo poche righe, nella stessa deliberazione, si legge che «è stato chiarito che la re-strizione alle assunzioni di personale valida per tutti gli enti, sia quelli sottoposti al patto che quelli esclusi, che ne rendono possibile l'effettua-zione nel limite del 20 (oggi 4o) per cento della spesa corri-

L'ALLARME La versione originaria della deliberazione a Sezioni riunite avrebbe creato problemi ai piccoli municipi

spondente alle cessazioni dell'anno precedente, riguar-da esclusivamente i rapporti a tempo indeterminato, e non si estende alle assunzioni a qual-siasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale».

Si è trattato di una presa di posizione diversa rispetto al passato per la Corte dei con-ti, che fino a quel momento aveva sempre ritenuto appli-cabile agli enti non soggetti al patto di stabilità l'articolo

unico, comma 562, della leg-ge 296/2006, che prevede il contenimento della spesa di personale rispetto all'am-montare del 2008 (in origine il riferimento era il 2004) e la sostituzione integrale delle cessazioni avvenute nell'an-no precedente.

L'intervento lombardo

Il parere delle Sezioni riunite ha scatenato grande clamore visti gli enormi problemi orga-nizzativi creati agli enti. È quin-di intervenuta la Corte dei con-ti della Lombardia che, con la deliberazione 242/2012/PAR, da un lato ha ammesso che nel-la deliberazione 11/2012 era pre-sente l'affermazione incrimi-nata, ma dall'altro ha ritenuto questa affermazione un inciso di nessun valore, in quanto fuo-ri dal contesto della problema-tica affrontata.

Vale a dire, il parere riguar-da il lavoro flessibile, mentre l'affermazione "impropria" ha per oggetto le assunzioni a tempo indeterminato.

La ripubblicazione

La conferma di questa imposta-zione è arrivata dalla pubblica-zione della nuova edizione del-la deliberazione 11/2012. Nel nuovo testo è stato eliminato

qualsiasi collegamento fra l'ar-ticolo 14, comma 9, del decreto legge 78/2010 e gli enti non sog-getti al patto di stabilità.

Così, si legge nella versione attuale, pubblicata sul sito in-ternet della Corte dei conti, che «l'articolo 14, comma 9, dello stesso decreto legge 78/2010 ha introdotto per tutti gli enti, sottoposti al patto, una restrizione alle assunzioni di personale che possono essere effettuate nel limite del 20 (og-gi 40) per cento della spesa cor-rispondente alle cessazioni dell'anno precedente». Di con-seguenza, la norma si applica solo alle amministrazioni sog-gette al patto.

Per evitare ulteriori incer-tezze, viene, invece, evidenzia-to che «resta fermo, inoltre, per gli enti non sottoposti al patto di stabilità l'obbligo di contenere la spesa entro il limi-te del 2004 (oggi 2008)».

In conclusione, viene data conferma dell'applicazione dell'articolo unico, comma 562, della legge 296/2006 in te-ma di assunzioni per gli enti non soggetti al patto di stabili-tà, così come affermato dagli stessi magistrati contabili, a Se-zioni riunite, con le delibere 3 e 4 del 2011.

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Sul territorio Doppio chiarimento

Stefano Pozza

Nelle società partecipate dagli enti locali guidate da un consiglio di amministrazione (e non da un amministratore unico) è possibile cumulare le cariche di amministratore e di direttore generale ma non i compensi. Lo ha precisato la Corte dei conti della Calabria che, con il parere del 12 giugno scorso, formulato in risposta a una serie di quesiti posti dal Co-mune di Reggio Calabria, con-tribuisce a fare chiarezza su al-cune questioni in tema di consi-gli di amministrazione delle so-cietà partecipate.

Il primo tema che viene po-sto è se nell'omnicomprensivi-tà del compenso debba rientra-re tutto e quindi anche l'incari-co di amministratore delegato e se siano cumulabili funzioni e compensi di amministratore e di dipendente della società (in particolare di direttore genera-le). Per la Corte, anzitutto, le ca-riche di amministratore e di di-rettore generale possono esse-re cumulate, purché «si riscon-tri in concreto la presenza di una volontà imprenditoriale au-tonoma, che si formi indipen-dentemente dalla volontà dell'amministratore-dipenden-te». È ammissibile, in sostanza, se vi sia un consiglio di ammini-strazione e non un amministra-tore unico.

In merito ai compensi, però, la Corte ritiene che non solo l'omnicomprensività vada co-munque rispettata ma che il cu-mulo non si possa applicare pro-prio in virtù dell'articolo 2, com-ma 44, della legge 244/2007, che prevede che «coloro che so-no legati da un rapporto di lavo-ro con organismi pubblici an-che economici, ovvero con so-cietà a partecipazione pubblica o loro partecipate (...), e che so-no al tempo stesso componenti

degli organi di governo (...) so-no collocati di diritto in aspetta-tiva senza assegni». La Corte, quindi, ritiene che la norma non si applichi solo alle ammini-strazioni centrali ma anche agli enti locali. In sostanza, la Corte interpreta in chiave antielusiva la norma, perché in questi anni si è verificato molto spesso che, a fronte di compensi ritenuti inadeguati, si utilizzasse l'esca-motage di nominare direttore generale l'amministratore dele-gato o il presidente della socie-tà, così da aumentare il corri-spettivo complessivo.

Inoltre, il Comune ha chiesto alla Corte se il limite quantitati-vo ai compensi erogabili sia un tetto cumulativo implicito, en-tro il quale liberamente confor-mare i corrispettivi dei singoli (quindi anche oltrepassando il tetto previsto per il presidente e per i singoli amministratori), oppure no. La Corte sottolinea che l'articolo unico, comma 725, della legge 296/2006 non configura una soglia indistinta, ma che espressamente prevede un massimale per il presidente e uno per i consiglieri di ammi-nistrazione. In sostanza, i giudi-ci calabresi ritengono che lo spi-rito e la lettera della norma in-tendano limitare i compensi in-dividuali e non p ermettano per-ciò di manovrare i corrispettivi entro un massimo teorico "com-plessivo". E questo sia che la de-libera sia dell'assemblea, sia che venga assunta dal consiglio di amministrazione, come con-sentito dall'articolo 2389, com-ma 3, del Codice civile. Da que-sto punto di vista la Corte dei conti calabrese conferma l'orientamento ligure (sezione Liguria, 63/20n) e contrasta la più datata interpretazione del-la sezione per il Piemonte (29/2009).

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i LA RIPARTIZIONE Secondo i giudici calabresi, il limite quantitativo ai compensi non è' una soglia indistinta. Al contrario, è previs o un massimale per il presidente e uno pe i consiglieri di ammmistrazione, Non è quindi permesso manovrare i compensi entro un massimo teorico «complessivo»

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I contratti flessibili contano tutti Annalisa D'Amato

La spesa per i dipendenti con contratti flessibili nel 2009, che è la "base" per la riduzione del lavoro a tempo negli anni successivi, va calcolata conside-rando cumulativamente tutte le fattispecie indicate dall'articolo 9, comma 28, del decreto legge 78/2010, senza distinzione dei settori diriferimento. Lo ha chia-rito il dipartimento dellaFunzio-ne pubblica, con il parere del 28 maggio, rispondendo a una ri-chiesta dell'Anci.

Il dipartimento, condividen-do l'orientamento dell'associa-zione, ha spiegato come applica-re la riduzione della spesa e le de-roghe previste dai decreti legge 216/20n e 16/2012 sulle assunzio-niper garantire le funzioni di po-lizia locale, di istruzione pubbli-ca e del settore sociale e, per il 2012, la continuità dei rapporti di lavoro degli ex lavoratori social-mente utili coinvolti in percorsi di stabilizzazione. Secondo il pa-rere, le norme non permettono di ritenere che la spesa per tali ca-tegorie dipersonale sia da decur-tare dalla base di calcolo 2009.

e RIPRODUZIONE RISERVATA

Deroga limitata agli insegnanti In base al milleproroghe (articolo 1, comma 6-bis, decreto legge 216/2011), nella formula «assunzioni del personale educativo e scolastico degli enti locali» è compreso anche il personale ausiliario?

La norma fa riferimento al «personale educativo e scolastico degli enti locali». Si ritiene che la deroga riguardi solo il personale docente ed educativo impegnato negli asili nidi e nelle scuole gestite direttamente dagli enti locali; trattandosi di una norma di contenimento della spesa, non può essere oggetto di una interpretazione estensiva.

Il lavoro accessorio rientra nel «tetto»

Il Comune intende utilizzare i voucher per un progetto di aiuto alle famiglie che contempla un lavoro occasionale accessorio. Questa tipologia di lavoro rientra nel tetto delle spese di personale?

Sì. L'articolo 9, comma 28, del decreto legge 78/2010 prevede che il lavoro accessorio rientri tra le spese per lavoro flessibile oggetto di riduzione.

Escluse le assunzioni per il settore sociale

Un piccolo Comune da quest'anno avrà problemi a garantirei servizi di assistenza agli anziani, non potendo assumere a tempo determinatogli operatori impiegati nel servizio, per non sforare la spesa del 2009. Come risolvere il problema?

Sono escluse dai vincoli previsti dall'articolo 9, comma 28, del decreto legge 78/2010 le spese per le assunzioni necessarie a garantire le funzioni di polizia locale, istruzione pubblica e del settore sociale. Il conteggio della base di riferimento va effettuato cumulativamente, senza distinzione dei settori. Inoltre, la Corte dei conti, a sezioni riunite, nella delibera 11/2012, ha ritenuto che le disposizioni limitative sul lavoro flessibile possono essere adattate dagli enti più piccoli per salvaguardare esigenze operative, se l'applicazione potrebbe impedire le funzioni fondamentali degli enti e non esistano altri possibili rimedi organizzativi.

«Il Sole 24 Ore del lunedì» pubblica in questa rubrica una selezione delle risposte fornite dall'Anci ai quesiti (che qui appaiono in forma anonima) degli amministratori locali. I Comuni possono accedere al servizio «Anci-risponde» —solo se sono abbonati — per consultare la banca dati, porre domande e ricevere la risposta, all'indirizzo internet www.ancitel.it.I quesiti non devono, però, essere inviati al Sole 24 Ore. Per informazioni, le amministrazioni possono utilizzare il numero di telefono 06762911 o l'e-mail «[email protected]».

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Francesco Nariello

:::::::: Regioni a rilento sulla rifor-ma dei servizi pubblici locali. Era ilio giugno il termine per riorganizzare, allo scopo di massimizzare efficienza e co-sti, gli ambiti o bacini territoria-li ottimali - i cosiddetti Ato -per i servizi "a rete" (rifiuti, ac-qua, trasporto locale): solo al-cune amministrazioni regiona-li, però, lo hanno fatto, spesso riconfermando i perimetri pro-vinciali individuati in passato, mentre pochissime hanno co-stituito nuove strutture di go-vernance. Una situazione che rischia di far saltare l'intero ca-lendario delle liberalizzazioni.

Secondo il decreto di Ferra-gosto 2011, le Regioni avrebbe-ro dovuto ridefinire, entro giu-gno, gliAto per i servizi pubbli-ci locali a rete, designando gli enti di governo degli stessi. Questi enti, infatti, sono chia-mati- come precisa il Dl svilup-

po - a trasmettere entro 1113 ago-sto all'Antitrust l'istruttoria (sulla quale però manca anco-ra il decreto del governo) che individua i servizi liberalizzabi-li (idrico escluso) e quelli da af-fidare in regime di esclusiva, mettendo le basi per le gare. Il cerchio deve chiudersi entro il 31 dicembre, termine ultimo per i nuovi affidamenti. Il ri-schio concreto, quindi, è di sca-tenare ritardi a catena. Con il Governo che, sulla carta, può intervenire in via sostitutiva.

Lo scenario varia da regione a regione. Si è portata avanti l'Emilia Romagna, dove da ini-zio anno i nove Ato provinciali sono stati sostituiti da un'unica Agenzia territoriale per la ge-stione di servizi idrici e rifiuti (Atesir), che consente - spiega Simonetta Saliera, vicepresi-dente regionale con delega ai servizi pubblici lo cali - «di ave-re regole e tariffe omogenee e

competitive, ottenendo rispar-mi». Nel Tpl su gomma, inve-ce, esistono bacini di livello provinciale (con Bologna-Fer-rara unite). In prima fila c'è an-che la Toscana, che ha indivi-duato un unico Ato per il servi-zio idrico e tre per i rifiuti, sop-primendo quelli preesistenti: gli organi di governance nasce-ranno entro metà agosto. La Re-gione, inoltre, ha avviato dal 2010 un percorso per un ambi-to unico dei trasporti su gom-ma e questo mese ci sarà il ban-do per il gestore.

Molte amministrazioni so-no in ritardo. In Piemonte è sta-ta varata a maggio una riforma che prevede la riduzione da ot-to a quattro degli Ato per i rifiu-ti. Il sistema, però, si complete-rà solo a inizio 2013 con la for-mazione degli enti digovernan-ce. Situazione simile in Puglia, dove gli Ato rifiuti sono passati da 15 a 6, uno per provincia: la

designazione delle autorità è tuttavia demandata a un ddl all'esame del consiglio. Molta strada da fare in Campania, do-ve la regione si appoggia - sul delicato fronte rifiuti - sui vec-chi Ato a base provinciale, al momento senza nuovi assetti di governo. La Liguria, invece, corre ai ripari con una discipli-na transitoria che, su acqua e rifiuti, affida le funzioni di Ato alle province, mentre sul tra-sporto si fa strada l'idea di un bacino unico.

Nel Lazio la situazione è cri-tica soprattutto sul Tpl. «Il si-stema è complesso - spiega l'as-sessore ai Trasporti, France-sco Lollobrigida - con l'azien-da regionale Cotrald'Atac a Ro-ma e una miriade di piccoli ge-stori: serve tempo».

Discorso a parte, infine, in Lombardia. Qui gli Ato rifiuti non esistono e non s'intende individuarli, assegnando ai comuni il compito di gestire il servizio e fare affidamenti. Sul Tpl, invece, la Regione si è mossa d'anticipo, disegnan-do a marzo 5 ambiti s ovra-pro-vinciali al posto dei 22 attuali: entro il 21 ottobre saranno co-stituite le agenzie.

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nbM • Dopo il termine del 30 giugno

Regioni al rallentatore nel definire i bacini ottimali

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press LITE 02/07/2012 Il Sole 2gillym

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Emilio Fabio Torsello

:::::: Se non cambierà la normati-vavigente, da qui al2029 solo set-te su cento minori stranieri resi-denti nel nostro Paese divente-ranno ogni anno cittadini. A lan-ciare l'allarme, in uno studio che verrà presentato giovedì prossi-mo a Roma durante l'incontro "Da residenti a cittadini", è Citta-lia-Fondazione Anci Ricerche. Secondo le proiezioni, da qui al 2027 i diciassettenni stranieri na-ti in Italia passeranno dagli attua-li 9.061 (dato 20n) a 78.082, con un incremento pari al 761 per cento. Se a questi si aggiungono i minori che avranno diritto a di-ventare cittadini perché figli di un genitore italiano, la cifra sali-rà a mmila, ma «rappresenteran-

no comunque una minima parte (circa i17%) dell'universo dei mi-nori residenti in Italia». Un dato che risulta ancora più eclatante se raffrontato all'incremento ge-nerale della popolazione dei mi-noni, sia italiani che stranieri. Se-condo quanto scrive la Fonda-zione Anci Ricerca-Cittalia, «al 2029 la popolazione totale sfio-rerà i 64 milioni, con un trend co-stantemente crescente. Nello stesso periodo la popolazione minorile raggiungerà il picco nel 2016 conio milioni e 340mila unità, per tornare a scendere, raggiungendo nel 2029 i 9 milio-ni e 813mila minori In parallelo al calo dellapopolazione minori-le, abbiamo assistito e assistere-mo nei prossimi anni a un au-

mento sostanziale della popola-zione minorile straniera: dalle circa 350mila unità del 2003, si raggiungeranno i due milioni nel 2029 (di cui 1,77 milioni nati in Italia), con una crescita pari al 474 per cento. Rispetto al totale dei minori residenti in Italia, la quota di minori stranieri passe-rà dal 9,7% attuale al 20,7%».

«A oggi - spiega Veronica Nicotra, vicesegretario gene-rale dell'Anc i - nell'ac quisizio-ne della cittadinanza si tende a far prevalere lo jus sanguinis e non lo jus soli, con il risultato che solo una bassa percentua-le di minori stranieri residenti riesce ogni anno a ottenere lo status di cittadino italiano. I ri-sultati di questo studio servo-

no a porre le basi per un dibat-tito scientifico e politico, in modo da capire come sta evol-vendo la società italiana».

Nell'ottica di una modifica dell'attuale normativa sulla cit-tadinanza per i minori stranieri è stata avanzata una proposta di legge di iniziativa popolare, all'interno dell'iniziativa "L'Ita-lia sono anch'io". Con criteri me-no restrittivi diventerebbero cit-tadini italiani i figli dei residenti da almeno un anno nel nostro Paese, con il risultato che «gli esclusi risulterebbero 3oomila minori» (su 2 milioni). Ma il da-to andrebbe ancora più assotti-gliandosi, poiché si prevede di ri-conoscere la cittadinanza anche ai minori che siano giunti in Ita-lia prima del io anno di età se re-sidenti nel nostro Paese fmo ai 18 anni e a quanti abbiano fre-quentato corsi di studi primari o secondari o percorsi di forma-zione professionale.

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StranìerL Studio Cittalia-Anci: solo il 7% diventerà italiano

Minori, cittadinanza a rischio

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Il sistema del factoring aiuta le aziende e la Pa

di Massimo Ferraris

ecenti studi hanno qua il si

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no dei ritardi di pagamento della pubblica amministrazio-ne, considerando sia l'effetto diretto per le imprese credi-trici sia l'effetto indotto costi-tuito dai minori redditi per le famiglie e l'effetto dinamico rappresentato dal fallimento di alcune delle imprese credi-trici della pubblica ammini-strazione a causa di problemi di liquidità generati dal man-cato pagamento, a scadenza, dei debiti di fornitura da par-te degli enti pubblici: nel 2011,

se la pubblica amministrazio-ne italiana avesse pagato i pro-pri debiti entro i novanta gior-

ni, il beneficio netto comples-sivo per l'economia del no-stro paese sarebbe stato com-preso fra a 3,2 miliardi di euro (circa lo 0,20% del prodotto interno lordo) e 5,3 miliardi di euro (0,33% del Pil).

I ritardi di pagamento da parte della pubblica ammini-strazione italiana costituisco-no quindi un costo sociale ed economico di assoluto rilievo perle imprese e, più in genera-le, per l'intero sistema Paese.

RWL0 AMMO L'attività costituisce uno strumento fondamentale di supporto alla liquidità in una fase di crisi acuta

In Italia, il credito commercia-le rappresenta una percentua-le assai elevata degli attivi del-le imprese: secondo gli ultimi dati disponibili, tale aggrega-to nel 2011 rappresentava per le società non finanziarie ol-tre 590 miliardi di euro, pari ad una quota di oltre il 39% del totale delle attività finan-ziarie delle imprese (dati Ban-ca d'Italia), di cui, stando alle ultime stime non ufficiali, cir-ca 90 nei confronti della pub-blica amministrazione italia-na con tempi di pagamento pa-ri a i8o giorni in media, ma con punte anche di oltre mille giorni, in particolare nel setto-re della sanità e nelle regioni del Sud.

Il factoring, strumento fman-ziario basato sulla cessione

del credito commerciale ad una banca o ad un intermedia-rio finanziario, può rappresen-tare uno strumento particolar-mente efficace sia per sostene-re le imprese in un contesto di difficoltà come quello attuale sia per rilanciare lo sviluppo dell'economia, e le imprese ita-liane hanno via via riconosciu-to al prodotto questo suo ruo-lo di supporto, portando il tur-nover registrato nel 2011 dagli Associati ad Assifact, l'Asso-ciazione di categoria delle so-cietà di factoring, a quasi 169 miliardi di euro, pari a circa Pii% del Prodotto interno lor-do italiano (+22% rispetto al-l'anno precedente).

Dal punto di vista dell'econo-mia nel suo complesso, l'impor-tanza del settore del factoring

I numeri

'Iìlìardì Il beneficio netto I vantaggi per l'economia nel 2011 se la Pa avesse pagato i propri debiti entro 90 giorni

Effetto fattoring Il factoring nel2009 con un turnover pari a 118 miliardi e anticipi erogati di 33 miliardi, ha fornito un contribuito all'economia di 70 miliardi con effetti su consumi, risparmi, investimenti in capitale circolante e gettito fiscale

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press LinE 02/07/2012 Il Sole 9.0)1111E

nell'economia italiana è stata confermata anche da alcuni re-centi studi che hanno analizza-to il contributo complessivo del factoring all'economia su di-versi livelli: tali studi hanno in-fatti stimato che il settore del factoring, nell'anno 2009, con un turnover pari a n8 miliardi di euro e anticipi erogati di 33 miliardi di euro, abbia fornito nel complesso un contribuito all'economia italiana pari a cir-ca 70 miliardi di euro, con effet-ti su consumi, risparmi, investi-menti in capitale circolante e gettito fiscale.

Da quanto sopra emerge che il settore del factoring in Italia ha avuto un ruolo di rilievo nel sostenere le imprese durante le fasi più acute della crisi, e può avere un ruolo importante an-che nel rilanciare lo sviluppo dell'economia italiana. In parti-colare, il settore del factoring ha dato un contributo significa-tivo nel ridurre gli squilibri do-

vuti ai ritardi di pagamento del-la pubblica amministrazione: il settore pubblico rappresenta in-fatti uno dei principali debitori ceduti del settore del factoring, con circa 17 miliardi di euro di crediti in essere al 31 dicembre 2011 pari a quasi un terzo del montecrediti totale e a circa un quinto dell'ammontare com-plessivo dei crediti commercia-li vantati dalle imprese verso la pubblica amministrazione.

In conclusione, il settore del factoring svolge un ruolo positi-vo e particolarmente significati-vo nell'economia del nostro Pa-ese, costituendo peraltro uno strumento fondamentale di sup-porto alla liquidità delle impre-se in un momento di grave diffi-coltà come quello attuale, in par-ticolare per quelle che operano con la pubblica amministrazio-ne: in altri termini, il factoring "fa bene" alle imprese e, più in generale, all'economia italiana.

Presidente Assifact

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Pagamenti p.a., mancano le agevolazioni Imprese in attesa delle agevolazioni per i cre-diti vantati nei confronti della p.a. È passato infatti più di un mese dall'emanazione del pacchetto di interventi, da parte del governo, per accelerare una volta per tutte i pagamen-ti delle pubbliche amministrazioni centrali e locali. Per il momento, però, solo due decreti su quattro sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale (n. 143 del 21 giugno scorso). Vale a dire il decreto che stabilisce la procedura di certificazione dei crediti e quello che permet-

te alle imprese che vantano crediti da oltre mille euro verso le amministrazioni statali di essere pagate in titoli di stato (decreti del 22 maggio scorso del ministero dell'economia). Mancano però all'appello ancora due inter-venti: il decreto che consente alle imprese di utilizzare il credito vantato nei confronti delle p.a. locali e centrali per pagare eventuali debiti fiscali, e quello che riguarda il Fondo centrale di garanzie, dove si prevedono agevo-lazioni per le imprese creditrici della p.a.

Pagina 3 Un calcio ai bilanci delle imprese i Per avere m.edito romita la storia

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ItaliaOggi

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Ricognizione delle iniziative degli enti previdenziali in favore delle zone colpite dal sisma

Casse in campo per il terremoto Per i professionisti danneggiati sospensione dei contributi

Pagina a cura DI SIMONA D'ALESSIO

p rimo atto: la sospensio-ne del pagamento dei contributi previden-ziali. E, a seguire, vari

provvedimenti di assistenza e sostegno finanziario a chi, a causa delle violente scosse di terremoto, ha dovuto interrom-pere l'attività professionale, e si ritrova con un'abitazione, o uno studio, danneggiati e ina-gibili. Misure appena decise, che si protrarranno nel tempo e verranno ampliate e perfezio-nate nelle prossime settima-ne, quando l'emergenza sarà cessata, e bisognerà puntare i riflettori sulla ricostruzione. All'indomani del sisma con epi-centro l'Emilia Romagna (ma i cui effetti devastanti si sono estesi ad alcuni comuni della Lombardia e del Veneto) del 20 e 29 maggio, le casse pen-sionistiche privatizzate nate con i dlgs 509/1994 e 103/1996 hanno intrapreso azioni di ap-poggio agli iscritti residenti nel territorio, sulla scia di quanto attuato dopo gli analoghi avve-nimenti all'Aquila e in Abruzzo nell'aprile del 2009. Una pri-ma ricognizione di ItaliaOggi Sette, a poco più di un mese da quando la terra ha tremato per la prima volta, rivela che, in se-guito all'emanazione del decre-to del ministero dell'economia e delle finanze del 1° giugno 2012 (Sospensione, ai sensi dell'ar-ticolo 9, comma 2, della legge 27 luglio 2000, n. 212, dei ter-mini per l'adempimento degli obblighi tributari a favore dei contribuenti colpiti dal sisma

del 20 maggio 2012, verifica-tosi nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emi-lia, Mantova e Rovigo), gli enti hanno disposto lo slittamento dei termini per ottemperare agli adempimenti previden-ziali di carattere dichiarativo e contributivo: la scelta inizia-le, quasi generale, è stata di concedere una proroga fino al prossimo 30 settembre (si veda la tabella in pagina), però l'isti-tuto pensionistico degli avvoca-ti ha preferito posporre la data ancora più in là, arrivando al 31 dicembre. Accanto a questa decisione, si apre un ventaglio di iniziative per soccorrere i colleghi professionisti ma, rac-contano i vertici di alcuni enti interpellati, «i progetti adottati finora rappresentano soltanto la punta dell'iceberg, perché quando potremo disporre di una puntuale stima dei danni, verranno programmati ulterio-ri, efficaci interventi».

Area economico - giuri-dica. La cassa di previdenza forense ha congelato fino all'ul-timo giorno del 2012 i versa-menti per i legali residenti, o esercenti nei comuni funestati dal sisma. Proprio in questi giorni, inoltre, i rappresentanti

dei locali ordini degli avvocati sono impegnati in un accura-to monitoraggio sul territorio, passaggio ritenuto «indispen-sabile per individuare compiu-tamente criteri e modalità di azione», riferisce il presidente Alberto Bagnoli. Il vertice della Cnpadc (dottori commer-cialisti), Walter Anedda, fa

sapere che «per quanto riguar-da gli interventi assistenziali, l'intendimento è quello di ope-rare sulla falsariga di quanto già fatto tre anni fa all'Aquila, ossia il riconoscimento di un contributo al singolo iscritto, in funzione del particolare stato di bisogno in cui versa»; l'obiet-tivo, specifica, è «analizzare

caso per caso, al fine di poter dare un contributo adeguato ai colleghi, in funzione della ne-cessità rilevata» e, soprattutto, incalza Anedda, «scongiurando il ricorso a interventi a piog-gia». Stesso principio adottato dall'ente dei ragionieri perché, afferma il numero uno Paolo Saltarelli, «raccogliamo le se-

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GLI ENTI LE NUOVE SCADENZE GLI AIUTI

Niente pagamento degli adem-pimenti-previdenziali (dichiarativi e contributivi) fino al 31/12/2012 per residenti o esercenti nei co-muni colpiti dal sisma

Dilazione delle rate di mutui e prestiti in essere con l'Inpgi di 12 mesi senza aggravi: con-tattare l'ufficio di Bologna (tel. 051/239991)

Prorogati al 30/9/2012 i termi-ni per versare la contribuzione soggettiva per l'anno in corso, la dichiarazione dei compensi 2011 e saldare le rate pregresse

Sì al congelamento fino al 30/9/2012 delle somme dovu-te, compresi i crediti contributivi pregressi

Stop fino al 30/09/2012 per gli adempimenti contributivi e fiscali per iscritti e pensionati residenti nelle province di Bo-logna, Modena, Ferrara, Manto-va, Reggio Emilia e Rovigo

Pagamenti degli iscritti postici-pati al 30/9/2012

Gli ordini locali hanno avviato un monitoraggio sul territorio, da cui in tempi molto rapidi emergeranno indicazioni sui criteri di intervento

Si lavora per riconoscere sov-venzioni al singolo iscritto, in funzione del suo reale stato di bisogno

La cassa raccoglie le segna-lazioni di chi ha riportato cedi-menti a case e studi, per predi-sporre presto un piano di aiuti

Sussidi per le lesioni a prima casa, studio (di proprietà, o in usufrutto), automezzi e attrez-zature

Erogazioni straordinarie in fa-vore dei giornalisti in condizioni di difficoltà. Per le modalità di assegnazione consultare il sito www.inpgi.it

Sono al vaglio forme di soste-gno agli esponenti della ca-tegoria che vivono nelle zone terremotate

Avviate azioni di supporto che sono contenute nel regolamen-to di assistenza dell'Enpapi

Stanziati 100 mila euro. Inoltre Cipag, Inarcassa, Eppi ed Epap hanno firmato un accordo per prestare aiuto in modo coordi-nato a circa 3 mila professionisti con danneggiamenti alle sedi

Prevista l'erogazione di risorse finanziarie: sul sito www.eppi. it le modalità di accesso alle prestazioni

Oltre all'intesa con altre casse dell'area tecnica, allo studio misure ad hoc per i colleghi, invitati a compilare il modu-lo di segnalazione dei danni (wvvw,inarcassAit) e a inviarlo, allegando i documenti richie-sti, all'ente via posta ordinaria, elettronica e fax

Le competenze delle categorie iscritte all'Epap, di concerto con geometri, ingegneri ed ar-chitetti e periti industriali sono già al servizio dei colleghi delle zone terremotate

Avvocati

Commercialisti

Ragionieri

Medici-odontoiatri

Giornalisti

Consulenti lavoro

Infermieri

Geometri

Periti industriali

Sospesi sia il versamento dei contributi in scadenza tra il 20 maggio e il 30 settembre 2012 degli associati iscritti, non iscrit-

Ingegneri -architetti ti e pensionati e società aventi sede operativa nelle province funestate, sia le ritenute lrpef da giugno ad agosto dei pen-sionati

Epap

La cassa di attuari, chimici, dot-tori agronomi e forestali e geo-logi ferma il versamento degli adempimenti fino al 30/9/2012

Fino al 30/9/2012 sono sospese le contribuzioni

Disposto lo slittamento a 30/9/12 per i versamenti

Rinvio al 30/9/2012 del paga- mento delle quote dovute

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gnalazioni di chi ha riportato cedimenti a case e studi, per allestire presto un piano di aiuti», così come sta facendo la cassa dei consulenti del lavoro (Enpacl).

Area tecnica. La sinergia operativa, avviata nei mesi scorsi dagli istituti pensioni-stici di ingegneri e architetti, geometri, periti industriali e attuari, chimici, dottori agro-nomi e forestali e geologi non viene meno, in occasione di una calamità naturale. Anzi: i pre-sidenti hanno firmato un'inte-sa alcuni giorni fa per prestare aiuto in maniera coordinata, efficace e non dispersiva agli esponenti delle loro categorie nelle zone terremotate, met-tendo a disposizione le proprie competenze, con l'obiettivo di tutelare una platea di circa 3 mila colleghi (tanti ne sono sta-ti individuati finora); ogni ente, prevede l'accordo, metterà a disposizione benefici e provvi-denze per il proprio iscritto. E la settimana scorsa, dichiara la guida della Cipag (che ha già stanziato 100 mila euro per i primi aiuti) Fausto Amadasi «abbiamo tenuto a Bologna un incontro, insieme al consiglio nazionale geometri e ai collegi delle province interessate per delineare interventi 'a favore dei professionisti che han-no subito danni allo studio e all'abitazione, e per sostenere la formazione dei colleghi che

opereranno nella fase di rico-struzione degli edifici» post sisma.

Area sanitaria. La fonda-zione Enpam rende noto di es-sere pronta alla concessione di sussidi per riparare le lesioni che i medici e gli odontoiatri hanno subito alla prima casa, allo studio (sia esso di proprie-tà, o in usufrutto), ma anche agli automezzi e alle attrezza-ture, così come l'apposito re-golamento dell'Enpapi (infer-mieri) comprende già l'avvio di misure di supporto, in caso si verifichino drammatici eventi naturali, come quello avvenuto in Emilia Romagna.

Giornalisti. Concessa la sospensione per 12 mesi delle rate di mutui e prestiti in es-sere con l'Inpgi a tutti i gior-nalisti residenti nei territori interessati dalle scosse, che hanno segnalato di aver subi-to danneggiamenti; previste anche erogazioni straordi-narie di fondi a coloro che si trovano in condizioni di parti-colare disagio. «Il nostro è un intervento diretto», commenta il presidente Andrea Cam-porese, a dimostrazione del fatto che, «ancora una volta, la categoria non viene lasciata mai sola dal proprio istituto di previdenza. Specie nei mo-menti di difficoltà». Riproduzione riservata

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Il comune ha 45 giorni di tempo per i controlli Il regolamento approvato dal governo

introduce una disposizione sugli «accer-tamenti sulle dichiarazioni rese e ripri-stino delle posizioni anagrafiche prece-denti». Se nei 45 giorni successivi alla dichiarazione mandata anche via email dagli interessati il comune non manda la comunicazione di preavviso di rigetto, quanto dichiarato si considera confor-me alla situazione presente al momen-to della dichiarazione stessa, secondo l'istituto del silenzio-assenso (articolo 20 della legge n. 241/1990). La pratica si chiude e, per esempio, il cambio di residenza è definitivo.

Qualora l'accertamento abbia, invece, dato esito negativo, il comune provvede al ripristino della posizione anagrafica presente al momento della ricezione del-la dichiarazione.

L'ufficiale d'anagrafe, quindi, ha qua-rantacinque giorni dalla ricezione delle dichiarazioni per accertare la effettiva sussistenza dei requisiti previsti dalla legislazione vigente per la registra-

zione. Se entro tale termine l'ufficiale d'anagrafe, tenuto anche conto degli esiti degli eventuali accertamenti svol-ti dal comune di provenienza, nel caso di iscrizione per trasferimento da altro comune, non invia all'interessato la co-municazione di cui all'articolo 10-bis della legge 241/1990, quanto dichiarato si considera conforme alla situazione di fatto in essere alla data della ricezione della dichiarazione.

Qualora a seguito degli accertamenti sia stata invita la comunicazione di pre-avviso di rigetto e non vengano accolte le osservazioni presentate dall'interessato a sua difesa o sia decorso inutilmente il termine per la presentazione delle stesse, l'ufficiale d'anagrafe provvederà al ripristino della posizione anagrafica precedente, con decorrenza dalla data di ricezione della dichiarazione.

Il ripristino comporta la cancellazione dell'interessato a decorrere dalla data della ricezione della dichiarazione. Nel caso di dichiarazione d'iscrizione per

trasferimento da altro comune cr da comune di iscrizione Aire, l'ufficiale d'anagrafe dovrà comunicare immediata-mente il provvedimento di cancellazione adottato al comune di provenienza o di iscrizione Aire, al fine del ripristino del-la posizione anagrafica dell'interessato con decorrenza dalla data di ricezione della dichiarazione.

Nel procedimento d'iscrizione anagra-fica per trasferimento di residenza da altro comune o dall'estero dei cittadini iscritti all'Aire, l'ufficiale d'anagrafe, ef-fettuata l'iscrizione, deve provvede alla immediata comunicazione, con modalità telematica, al comune di provenienza o di iscrizione Aire, dei dati relativi alle dichiarazioni rese dagli interessati, ai fini della corrispondente cancellazione anagrafica, da effettuarsi entro due gior-ni lavorativi. A partire dall'acquisizione dei dati degli interessati, il comune di cancellazione cessa di rilasciare la cer-tificazione anagrafica.

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Cambi di residenza senza attese

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Varato il regolamento attuativo che semplifica la disciplina delle dichiarazioni anagrafiche

Cambi di residenza senza attese Le richieste viaggiano sul web. Registrazioni entro due giorni

Pagina a cura DI ANTONIO CICCIA

Cambio di residenza online e con effetti im-mediati. Anche se il comune ha 45 giorni di

tempo per controllare le dichia-razioni ricevute e smascherare chi fa il furbo, magari solo per ostacolare la propria reperibili-tà e quindi la possibilità di es-sere rintracciato, per esempio, per la notificazione di un atto giudiziario

Il governo ha approvato il regolamento attuativo dell'ar-ticolo 5, comma 5, del decreto-legge n. 5/2012,che ha imposto di semplificare la disciplina del regolamento anagrafico (dpr 223/1989), introducendo, innan-zi tutto il «cambio di residenza in tempo reale».

L'effetto è che si potranno evitare le code agli sportelli comunali e si eviteranno anche i possibili disguidi tipici del periodo in cui si è lasciata la vecchia residenza, ma non si è ottenuta ancora la nuova.

Ctminciamo a esaminare il dettaglio tecnico delle norme partendo dal citato articolo 5.

Per la registrazione delle di-chiarazioni anagrafiche, è previ-sto che debba essere effettuata entro due giorni lavorativi suc-cessivi alla loro presentazione e che gli effetti giuridici delle dichiarazioni anagrafiche e del-le corrispondenti cancellazioni decorrano dalla data della di-chiarazione.

I controlli sulla sussistenza effettiva dei requisiti devono essere effettuati nei quaranta-cinque giorni successivi, decorsi i quali quanto dichiarato si con-sidera conforme alla situazione di fatto in essere alla data della dichiarazione.

Leventuale esito negativo dei controlli comporta il ripristino della situazione anagrafica presente all'atto della dichia-razione.

Nell'attuare l'articolo 5 cita-to si prevede che la modulisti-ca relativa alle dichiarazioni anagrafiche sia elaborata dal Ministero dell'interno, d'intesa con l'Istat.

Quanto alle modalità di ef-

fettuazione delle dichiarazioni anagrafiche, il comune deve pubblicare sul proprio sito isti-tuzionale gli indirizzi, anche di posta elettronica, ai quali invia-re le dichiarazioni, in modo da dare certezza, a beneficio sia del cittadino che del comune, alle modalità di inoltro delle dichia-razioni stesse. Quindi il cittadi-no potrà con un «clic» inviare la dichiarazione anagrafica senza spostarsi da casa o comunque senza dover andare in municipio.

In dettaglio le dichia-razioni anagrafiche devono essere rese nel termine di venti gior-ni dalla data in cui si sono verificati i fatti. Le

, dichiarazioni anagrafi-che possono continua-re a essere consegnate all'ufficiale d'anagrafe, ma possono anche es-sere inviate al comune, corredate dalla necessaria do-cumentazione, con le modalità di cui all'articolo 38 del dpr 445/2000: quindi anche per via telematica. Il comune deve pub-blicare sul proprio sito istituzio-nale gli indirizzi, anche di posta

elettronica, ai quali inoltrare le dichiarazioni.

Ricevuta la dichiarazione l'uf-ficiale d'anagrafe deve inviare agli interessati la comunicazio-ne di avvio del procedimento finalizzato alla registrazione delle dichiarazioni inoltrate.

La comunicazione di avvio del procedimento assorbe la ricevu-ta della domanda d'iscrizione:

il dichiarante così è informato dei termini e delle modalità di conclusione dell'intero iter pro-cedimentale; inoltre così si ga-rantisce anche il diritto a esse-re informati in capo ai soggetti diversi dal diretto interessato,

nei confronti dei quali il provve-dimento in esame è destinato a produrre effetti, siano informati del procedimento avviato.

Viene ridotto a due giorni la-vorativi il termine attualmente fissato in tre giorni, per la re-gistrazione in anagrafe delle comunicazioni di stato civile e delle dichiarazioni rese dagli - interessati.

Entro due giorni la- vorativi successivi alla presentazione delle dichiarazioni, così pre- vede il regolamento in esame, l'ufficiale d'ana- grafe deve effettuare le iscrizioni o le registra- zioni delle variazioni anagrafiche dichiarate, con decorrenza dalla data della presentazio- ne delle dichiarazioni.

Entro e non oltre cinque giorni lavorati- vi dalla comunicazione,

il comune di provenienza degli interessati, sulla base dei dati anagrafici in suo possesso, inol- tra al comune dà nuova iscrizio- ne, con modalità telematica, le eventuali rettifiche e integrazio- ni dei dati ricevuti, unitamente

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alla notizia di avvenuta cancel-lazione. Fino all'acquisizione dei dati, l'ufficiale d'anagrafe del comune di nuova iscrizione rilascia certificati relativi alla residenza, allo stato di famiglia sulla base dei dati documentati, e a ogni altro dato disponibile all'ufficio.

Nel caso di persona che di-chiari per sé e per i componen-ti della famiglia di provenire dall'estero, l'ufficiale di ana-grafe deve dare comunicazio-ne della dichiarazione resa dall'interessato all'ufficiale di anagrafe del comune di even-tuale precedente iscrizione anagrafica affinché questo, qualora non sia stata a suo tempo effettuata la cancella-zione per l'estero, provveda alla cancellazione per emi-grazione nel comune che ha segnalato il fatto. L'iscrizione viene pertanto effettuata con provenienza dal comune di precedente iscrizione e non dall'estero; ove la cancellazio-ne per l'estero sia stata inve-ce a suo tempo effettuata, si procede a una iscrizione con provenienza dall'estero.

- -o Riproduzione riservata

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Una scheda rivela la vita di ogni cittadino

Siamo tutti schedati. Il regolamento aggiunge, nelle sche-de individuali (insieme alle schede di famiglia, compongono l'anagrafe), tra le informazioni obbligatorie, il codice fiscale, essenziale per la eircolarità anagrafica.

A ciascuna persona residente nel comune deve essere in-testata una scheda individuale. Le informazioni obbligatorie sono le seguenti: il cognome, il nome, il sesso, la data e il luogo di nascita, il codice fiscale, la cittadinanza, l'indirizzo dell'abitazione. Nella scheda sono anche indicati i seguenti dati: la paternità e la maternità, ed estremi dell'atto di nasci-ta, lo stato civile, ed eventi modificativi, nonché estremi dei relativi atti, il cognome e il nome del coniuge, la professione o la condizione non professionale, il titolo di studio, gli estremi della carta d'identità.

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Tutte le istanze diventano telematiche Istanze alle pubbliche amministrazioni anche per via telematica. Lo prevede l'articolo 38 del dpr 445/2000: questo vale per tutte le istanze (non solo per le registrazioni anagrafiche). Le condizioni di validità delle istanze e delle di-chiarazioni presentate alle pubbliche ammini-strazioni per via telematica sono le seguenti: a) sottoscrizione mediante la firma digitale o la firma elettronica qualificata, il cui certificato è rilasciato da un certificatore accreditato; b) identificazione dell'autore dal sistema in-formatico con l'uso della carta d'identità elet-tronica o della carta nazionale dei servizi, nei limiti di quanto stabilito da ciascuna ammini-strazione; c) identificazione dell'autore dal sistema infor-

matico con i diversi, strumenti diversi purché tali strumenti consentano l'individuazione del soggetto che richiede il servizio; d) trasmissione dall'autore mediante la propria casella di posta elettronica certificata purché le relative credenziali di accesso siano state rilasciate previa identificazione del titolare, anche per via telematica, e ciò sia attestato dal gestore del sistema nel messaggio o in un suo allegato. Le istanze e le dichiarazioni inviate o compilate sul sito secondo le modalità indicate sono equi-valenti alle istanze e alle dichiarazioni sotto-scritte con firma autografa apposta in presenza del dipendente addetto al procedimento.

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Circolare del Vimivale sulle intestazioni fittizie. Infrazioni da segnalare subito al Pra

Veicoli fantasma, i1 conto è salato Mezzi poco trasparenti sorvegliati speciali con multe ad hoc

Pagina a cura DI STEFANO MANZELLI

ED ENRICO SANTI

Se l'intestatario di un veicolo fantasma risul-ta estraneo all'illecito la polizia stradale deve

segnalare subito l'infrazione al Pra per evitare trasferimenti di proprietà troppo repentini in grado di interferire con la successiva cancellazione del mezzo dai pubblici registri. Lo ha precisato il ministero dell'interno con la circolare prot. n. 300/A/4587/12/106/16/1 del 15 giugno 2012. Dallo scor-so 7 giugno sono diventate operative le disposizioni con-tenute nell'art. 94-bis, comma 3, del codice della strada, in-trodotto dalla legge di riforma n. 120 del 29 luglio 2010 per eliminare i pregiudizi derivan-ti dalle intestazioni fittizie o simulate dei mezzi. In sostan-za, come già chiarito dal mi-nistero delle infrastrutture e dei trasporti con la circolare prot. n. 13245 del 14 maggio 21112, se viene accertata un'in-testazione simulata sulla car-ta di circolazione dei veicoli e sul certificato di proprietà o sul certificato di circolazione dei ciclomotori a favore di un soggetto che non ne è l'effetti-vo proprietario e non ne ha la materiale disponibilità, scat-ta una sanzione pecuniaria di 500 euro e la cancellazione d'ufficio dal Pra e dall'archivio nazionale dei veicoli. Inoltre, in caso di circolazione dopo la cancellazione d'ufficio scatterà la sanzione di 389 euro con se-

questro del mezzo finalizzato alla confisca del veicolo. Come meglio precisato dal ministero dell'interno con la circolare del 15 giugno 2012, sono esempi evidenti di accertamento del-la responsabilità l'ammissione da parte del soggetto proprie-tario dissimulato di non esse-re proprietario o di non avere la materiale disponibilità del veicolo, i pronunciamenti da parte di un'autorità giurisdi-zionale o amministrativa in ordine all'incapacità di agire del proprietario dissimulato, le sentenze di condanna per fatti dai quali emerga l'intestazio-ne simulata. Per ogni veicolo fantasma deve essere redatto verbale di contestazione e gli organi di polizia stradale devo-no contestare singole separate violazioni nei confronti di chi ha fatto richiesta di rilascio dei documenti di circolazione e di chi ha li ha ottenuti e, se identificati, nei confronti del proprietario dissimulato e dei soggetti che abbiano la mate-riale disponibilità del veicolo. La cancellazione d'ufficio deve essere richiesta dall'organo di polizia stradale all'ufficio provinciale dell'Aci del luogo in cui è avvenuto l'accerta-mento dopo che questo è dive-nuto definitivo, cioè quando il

trasgressore ha effettuato nei termini di legge il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria oppure non ha pro-posto ricorso avverso il verbale

di contestazio-ne e non ha effettuato il pagamento in misura ridotta

della sanzione amministrativa pecuniaria oppure ha esperito tutti i rimedi giurisdizionali o amministrativi di impugnazio-ne con rigetto dei gravami. La cancellazione d'ufficio, analo-gamente alle procedure già in uso per la radiazione dei veico-li, è gestita con procedura te-lematica in modo da garantire

contestuale aggiornamento dell'archivio nazionale dei veicoli e del pubblico registro automobilistico, nell'intento di assicurare una più efficace tutela degli interessi sia di or-dine pubblico sia dei cittadini a nome dei quali siano stati fraudolentemente intestati veicoli. Una volta avvenuta la cancellazione del veicolo, nel sistema centrale compare la dicitura «veicolo cancella-to d'ufficio a norma dell'art. 94-bis C.d.s.». Il ministero dell'interno, peraltro, con la circolare del 15 giugno 2012 ha precisato che, ancor prima della richiesta di cancellazio-ne, nel caso in cui risulti che l'intestatario del documento di circolazione sia ignaro dell'in-testazione a suo nome oppure estraneo all'illecito (per esem-pio nell'ipotesi che il veicolo sia intestato a soggetto deceduto antecedentemente), è opportu-no che l'organo di polizia stra-dale trasmetta ai Competenti uffici del Pra una preliminare e sintetica comunicazione in modo che siano esaminate più approfonditamente le richie-ste di annotazione del trasferi-mento di proprietà degli stessi veicoli.

Ma per quanto riguarda la possibilità di negare il rilascio dei documenti di circolazione quando si ha il sospetto che la richiesta (presentata, ma non ancora accolta) nascon-da un'operazione simulata, occorrerà però attendere le disposizioni attuative che sa-ranno emanate con i decreti ministeriali previsti dall'art. 12, comma 4, della legge n. 120 del 29 luglio 2010. Riproduzione rtservata---E

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Da sciogliere il nodo dei decreti attuativi L'applicazione delle disposizioni dell'art. 94-bis del Codice della strada lasciano spazio ad alcune perplessità di non poca impor-tanza. Una prima criticità è rappresentata dalla data di entrata a regime della nuova disciplina. La circolare del ministero dell'in-terno del 12 agosto 2010 emanata in corri-spondenza dell'entrata in vigore della legge n. 120 del 29 luglio 2010 aveva evidenziato che era necessario attendere i decreti mi-nisteriali di attuazione. Successivamente, invece, il ministero delle infrastrutture e dei trasporti con una circolare del 14 maggio 2012 e l'Aci con una circolare del 4 giugno 2012 hanno comunicato che le procedure di cancellazione d'ufficio sono applicabili dal 7 giugno 2012, senza necessità di attendere i decreti attuativi. Anche il ministero dell'in-terno, con una circolare del 15 giugno 2012 ha precisato che, limitatamente ai casi in cui l'intestazione fittizia sia stata provata dopo il rilascio dei documenti, l'applicazio-ne delle norme sulla cancellazione d'ufficio non richiedono l'emanazione dei decreti mi-nisteriali, perché l'avvenuto accertamento della violazione, la sua contestazione e la definizione del procedimento costituiscono sufficiente garanzia per attivare la procedu-ra. Invece, lo stesso ministero dell'interno ha sottolineato che i decreti attuativi sono necessari per poter negare il rilascio dei do-cumenti di circolazione qualora si sospetti che l'operazione nasconda un'operazione si-mulata. Risulta essere forse un po' troppo limitativa l'indicazione della circolare mi-nisteriale del 15 giugno sulla necessità che l'organo di polizia stradale trasmetta subito ai competenti uffici del pra una preliminare e sintetica comunicazione per consentire più approfonditi accertamenti nel-raso in cui, prima della richiesta di cancellazione, venga illecitamente richiesta l'annotazione del tra-sferimento di proprietà del veicolo ad altro soggetto. Infatti, il ministero dell'interno precisa che tale segnalazione deve essere inviata solo quando l'intestatario del docu-mento di circolazione sia ignaro dell'intesta-zione del veicolo a suo nome e, comunque,

sia estraneo all'illecito. Probabilmente sa-rebbe stata più efficace un'indicazione mi-nisteriale di più ampio respiro, che avesse previsto la segnalazione immediata da parte degli organi di polizia stradale in tutti i casi di contestazione della violazione dell'art. 94-bis del Codice della strada, dunque an-che quando l'intestatario del documento di circolazione è a conoscenza dell'intestazio-ne fittizia. Altro aspetto rilevante riguarda l'applicazione delle sanzioni accessorie in caso di circolazione con veicolo cancellato. Infatti, applicando in tali circostanze l'art. 97, comma 3, del codice della strada, oltre alla sanzione pecuniaria da un minimo di 398 euro a un massimo di 1.596 euro scatta il sequestro e la confisca. Tuttavia, come precisato dal ministero dell'interno con la circolare del 12 agosto 2010, non può essere confiscato il veicolo che, nel frattempo, è divenuto di proprietà di un soggetto estraneo all'illecito. Oltre a tali considerazioni, occorre comunque ri-levare che, in generale, dal punto di vista operativo, certamente non è semplice per gli organi di polizia stradale accertare le situazioni che danno luogo all'intestazione fittizia del veicolo. Soprattutto nei casi in cui l'intestatario del documento di circola-zione è complice dell'illecito.

Legge di riforma stradale n. 120 del 29 luglio 2010

Circolare del ministero dell'interno del 12 agosto 2010

Circolare del ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 14 maggio 2012

Ha introdotto l'art. 94-bis per arginare il feno-meno dell'intestazione fittizia dei veicoli a sog-getti diversi dagli effettivi proprietari

Viene illustrato sinteticamente il nuovo art. 94-bis insieme a tutte le novità della riforma

II ministero precisa che l'art. 94-bis è applica-bile dal 7 giugno 2012 anche se non è ancora stato emanato alcun decreto attuativo

L'Aci presenta il modello per la richiesta, da parte dell'organo di polizia stradale, di cancel-lazione d'ufficio del veicolo

Vengono specificate le procedure di competen-za degli organi di polizia stradale e le sanzioni da applicare

Pagina 14 Circolare dell'Aci del 4 giugno 2012

Veicoli forammo, Il conio è salmo

Circolare del ministero dell'interno del 15 giugno 2012

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1 , una sforbiciata da oltre 8 mi- liardi in due anni e mezzo quella contenuta nel capitolo

sanità della spending review, con tagli che andranno a colpire soprattutto beni e servizi, industrie farmaceuti-che e farmacisti, case di cure e ambu-latori specialistici. Una cura dima-grante soggetta ancora a un duro braccio di ferro tra il titolare della sa-lute, Renato Balduzzi e il duo Giarda-Bondi che propone misure ancora più drastiche. Al momento l'asticella si è fermata a un taglio di circa 1,3 miliardi nei restanti sei mesi del 2002 (Balduz-zi proponeva di fermarsi a uno), men-tre poi si salirà a 3,4 nel 2013 e a quasi 3,6 nel 2014.

Una fetta im-portante dei ri-sparmi della spending review sanitaria verrà dalla revisione verso il basso dei listini d'acquisto di beni e servizi, che dovranno adeguarsi ai «prezzi di riferimento» fissati dall'Agenzia per i servizi sanitari regionali del ministe-ro di Balduzzi (l'Agenas) e dall'Autho-rity per i contratti pubblici. Prezzi on line da oggi. Asl e ospedali per fare cassa da subito dovranno rivedere an-

che i contratti d'acquisto con prezzi più alti di quelli di riferimento senza correre il rischio di pagare penali. I nuovi prezzi non sono tuttavia i «più bassi» sul merca-to e lasceranno un po' di libertà di mano-vra alle centrali d'acquisto regionali e alle singole Asl. Per esempio se c'è da acqui-

stare una protesi non è detto che debba spun-tarla quella made in China su quelle in tita-nio ma si sceglierà ri-spetto alle tipologie di intervento che bisogna eseguire. Comunque si metterà ordine alla giungla dei prezzi che oggi marcano differen-ze anche del 1200% in-giustificabili. Tant'è

che dai nuovi listini è attesa una riduzio-ne degli importi per beni e servizi del 3,7% a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto sulla spending review. E la riduzione vale anche per i contratti di fornitura dei farmaci ospedalieri.

Industriali e farmacisti pagheranno

ma ma questo è ancora oggetto di tratta- tiva. Per i prossimi sei mesi i super-sconti frutteranno comunque 300 milioni in più.

Resta confermato il ripiano a carico degli industriali del 35% degli sfonda-menti di spesa per la farmaceutica, ma cambierà il metodo, spalmando gli oneri tra i farmaci venduti in farmacia e quelli più innovativi venduti in ospedale, che con le norme attuali sarebbero stati gli unici a pagare pegno, mettendo così a ri-schio l'ingresso nel nostro mercato dei medicinali di maggior rilievo terapeuti-co. Il tutto avviene abbassando dal 13,3% della spesa sanitaria complessiva il "tet-to" per la farmaceutica territoriale e in-nalzando dal 2,4 al 3,2% quello dei farma-ci ospedalieri.

In cura dimagrante e da subito do-vranno mettersi ambulatori specialistici e case di cura convenzionate: per loro già quest'anno la spesa non potrà superare il limite del 2011 ridotto del 2%. Soppressi infine alcuni enti inutili come l'Istituto mediterraneo per l'ematologia o l'Allean-za degli ospedali del mondo, sulla cui uti-lità parlano le loro denominazioni.

Da sanità e farmaci 8 miliardi di risparmi in due anni e mezzo

Rivisti al ribasso tutti i listini d'acquisto, contratti e forniture

BRACC30 DI FERRO Giarda e Bondi insistono

per interventi ancora più drastici

FAFMUTRA PROTESTA

«Manovra molto pensata in gioco i110 per cento

del nostro fatturato»

Le farmacie sul piede di guerra

pegno aumentando sensibilmente per i restanti sei mesi dell'anno lo sconto ob-bligatorio che oggi applicano allo Stato per i medicinali mutuabili. Quello dell'in-dustria sarà più che triplicato, balzando dall'1,83 al 6,4% «pari al 10% del nostro fatturato», spiegano allarmati a Farmin-dustria. Quello dei farmacisti raddoppia passando dall'1,82 al 3,65%. Poi nel 2013 gli sconti dovrebbero tornare nella nor-

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llgo‘erno cerca fondi anche per esodali e aiuti ai terremotati

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Riparte la lotteria delle Province Cancellate 20 o forse anche 40

ROSARIA TALARI C O

e resteranno solo 40. Forse. Chissà se a super Mario (Monti) riuscirà un'impresa ben più tita-

nica della riduzione del debito pubblico o il contenimento dello spread: l'aboli-zione delle province. Vero coacervo di interessi politici e di poltrone golosissi-me per i ras locali, la loro abolizione o anche la sola riduzione è stata finora una promessa non mantenuta trasver-salmente da tutti gli schieramenti.

Le varie proposte (prima di Monti, l'ultima in ordine di tempo è quella di Calderoli) hanno visto via via allargare i criteri in origine restrittivi. Rendendo alla fine inutile qualsiasi intervento. Anche nel caso della riforma attual-mente allo studio si andrà da un mini-mo di 20 ad un massimo di 42 province in meno, a seconda dei criteri usati. Alla scure dovrebbero sopravvivere solo le Province in grado di soddisfare almeno

"geografica", ma investe anche le giun-te (che saranno azzerate), mentre i con-sigli subirebbero una forte cura dima-grante divenendo non più elettivi. Le province continuerebbero a mantenere la supervisione su tre funzioni: strade, ambiente e gestione delle aree vaste. Inoltre, altre dieci province dovrebbero scomparire con l'istituzione delle città

metropolitane (Roma, Milano, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Na-poli, Bari e Reggio Calabria).

Dal disegno non sfuggono nemmeno i comuni: sotto i mille abitanti (e sono circa mila quelli interessati) dovranno puntare ad unire i servizi. Drastica ri-duzione pure per le oltre società di ser-vizio controllate dagli enti territoriali.

due di tre requisiti: superficie di tremi-la chilometri quadrati, popolazione su-periore a 350 mila abitanti e oltre 50 Comuni presenti nel territorio. Dalle attuali 107 (salvo Valle d'Aosta e Provin-ce autonome di Trento e Bolzano) si scenderebbe a 50. Meno delle 59 del-l'epoca dell'unità d'Italia. Ma anche in questo caso ci sono delle deroghe ai cri-teri scelti. Ad esempio, verrebbero sal-vati i capoluoghi di regione non in pos-sesso dei requisiti (Venezia, Ancona, Trieste e Campobasso).

Di certo verrebbe stravolta la geo-grafia italiana, con storiche rivali come Pisa e Livorno che finirebbero unite nello stesso territorio. E la Toscana sa-rebbe la più penalizzata dalla riforma, che farebbe sparire tutte le sue provin-ce eccetto Firenze. Stessa cosa in Ligu-ria, con l'eccezione di Genova. Mentre in Emilia-Romagna, ne sparirebbero 7 su 9. Esattamente metà in meno in Pie-monte. La riforma non sarebbe solo

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Caiiere

RAVENNA

Ciclismo. Esordienti

Paolini da solo e Satta allo sprint vincono a Russi RUSSI. Il memorial Fa-

bio Valli-Gp Bar Porta Nuova va al cesenate Pao-lini autore di una avvin-cente fuga solitaria, ini-ziata al terzo di otto previ-sti e per oltre venti chilo-metri. Il ragazzo Corpus Cesena conquista così la seconda vittoria stagiona-le consecutiva.

Ordine d'arrivo: 1. Ema- nuele Paolini (Corpus Club Cesena) che ha per-corso i 28 km in 47' alla me-dia di 35.036 km/h; 2. Ste-fano Palli (Uc Scat) a 1'3", 3.Alex Mina (Ped. Rimine-se Terranova), 4. Lorenzo Barbieri (Vc Cattolica) a 1'10", 5. Elia Tedaldi (Scat) a 1'30", 6° Nicola Gar di (Santerno Fabbi), 7. Simo-ne Fausto Barbuto (Juve-nes), 8. De Luca (Forlive-se), 10° Antonio Cervo (Az-zurro Rinascita).

Secondo anno. Vittoria allo sprint del riccionese Alessandro Satta. Undici giri, unica azione di Ales-sandro Alboni in fuga per un paio di giri. Nella vola-ta a ranghi compatti il più veloce è Satta che vince sullo stesso Alboni e sul compagno Savioli.

L'ordine d'arrivo. 1. A- lessandro Satta (Juvenes Rsm) che ha percorso i 38.5 km in lh 9' alla media di 33.398 km/h; 2. Alessandro Alboni (Cotignolese), 3. Matteo Savioli (Juvenes), 4. Davide Muratori (Ped. Riminese Terranova), 5. Omar Turki (Ped. Rimine-se), 6. Simone Cuozzo (Vil-lafontana), 7° Massimilia-no Licata (Sc Forlivese), 8. Andrea Bonacci (Uc Scat), 9. Othman Benkhmas (Vil-lafontana), 10. Alex Ponti (Scat). (m. b.)

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press LITE

il Resto del Carlino 02/07/2012 Ravenna

s lenti Paolini inarrestabile Satta , una vittoria allo sprint

Russi (Ravenna)

IL CESENATE Emanuele Paolini del Corpus Club si è im-posto per distacco nella corsa per esordienti di anno, 15' Memoria' Fabio Valli-Gp Bar Porta Nuova. Paolini è stato protagonista di un'avvincente fuga solitaria. Il ragaz zo del presidente Doriano Montanari ha conquistando la seconda vittoria stagionale consecutiva. Ordine d'arrivo: 1) Emanuele Paolini (Corpus Club Ce-sena) km 28 in 47' media 35,036; 2) Stefano Palli Scat) a l'e 3", 3) Alex Mina, 4) Lorenzo Barbieri a 1' e 10", 5) Elia Tedaldi a l' e 30", 6) Nicola Gardi, 7) Simone Fau-sto Barbuto, 8) Pasquale Repino, 9) Giuseppe De Luca, 10) Antonio Cervo. Vittoria allo sprint del riccionese Alessandro Satta nella gara degli esordienti di 2' anno. Ordine d'arrivo: 1) Alessandro Satta (Juvenes Cis San Marino) km 38,500 in lh 9' e 10" media 33,398; 2) Ales-sandro Al boni (Se Cotignolese), 3) Matteo Savioli, 4) Da-vide Muratori, 5) Omar Turki, 6) Simone Cuozzo, 7) Mas-similiano Licata, 8' Andrea Bonacci, 9) Othman Benkh-mas, 10) Alex Kati.

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Pagina 9 1/2522!■ZEIZEZIEI Botti forti con Casadei e Troiano

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MERCATO NEL VIVO: PROTAGONISTE AFONSINE, SAVIGNANESE E SAMPIERANA

Botti forti con Casadei e Troiano CONFERME E GIOVANI Sono i due parametri che caratterizzano questo mercato d'Eccellenza. Tutta la Romagna è pronta a gettarsi nella mischia nel segno della linea verde

ALFONSINE Merita la palma del mi-glior mercato finora il club biancaz-zurro. Sono stati, infatti, confermati il tecnico Evangelisti, e gli uomini di punta: Salomone, capocannoniere di squadra con 25 reti, e il centrocam-pista Innocenti, specializzato in zona gol (14 i centri), oltre a Lucatini ('94), ai difensori Fusconi e Fontana, al baby portiere Dandini ('93). E sono arrivati Lanzoni dal Massalombarda (6 reti nel passato campionato), Ana-stasio ('91) dallo Stuoie Lugo, Bacchi-lega, classe '95, dagli Allievi Nazionali del Cesena, il portiere Cappelli ('94), nella scorsa stagione alla Savignanese ma di proprietà del Cavalluccio, e l'e-sperto centrocampista Foschini. CATTOLICA Confermata tutta la spi-na dorsale della squadra che ha cen-trato la promozione: mister Alessan-dro Carta, il portiere Gozzi, i difensori Sabattini, Casolla, i centrocampisti Bagli, Mercuri, Pasini, Ordonselli ('94), Ragno ('93), Zandri ('91) e l'at-taccante Bernabucci, 17 reti in cam-pionato. Sfumato il colpo Matteo Ca-sadei, è stato confermato Gualtieri, mentre è in partenza Vele. Tre le no-vità: Cavalletti ('94) dal Rio Salso, Bat-tistini ('95) dal Coriano e Ceccaroli ('95) dagli Allievi Nazionali del San Marino. IMOLESE Il futuro comincerà a deli-nearsi oggi, con il summit che por-terà alla nomina del nuovo allenato-re. Intanto ha subito una frenata la trattativa per l'inserimento in società di Gianni Galli, nel ruolo di direttore generale. MASSA LOMBARDA Trovato in Zac-caroni l'erede sulla panchina di Men-ghi, il Massa per ora ha operato in u-scita: hanno salutato la punta Gar-denghi e il difensore Baldinotti, co-stretto a lasciare per motivi di lavoro. MISANO Smaltita in parte la delusio-ne del mancato approdo in D, il Mi-sano riparte con la stessa rosa e la stessa voglia. Il mercato ruota attorno a Sanchez, Londero, Serafini, Pironi, Gravina e Pontet. Se dovessero parti-re, lusingati dalle sirene dei profes-sionisti, il Misano ha pronte nuove promesse del settore giovanile da va-lorizzare.

co: oltre al neo acquisto, infatti, sono arrivate anche le conferme di Peluso, Roccati e Maiorano. Mica male come quartetto. La storia, però, insegna che i successi partono dalla difesa. E così ecco il rinnovo del contratto alle ban-diere Gargiulo, Dall'Olio e Fariselli: se il Romagna Centro nelle ultime due stagioni ha subito meno gol di tutti molto del merito spetto proprio ai tre moschettieri. RUSSI Per ora il club arancione ha badato soprattutto alla conferma di quanti più calciatori possibili, tanto che ad oggi potrebbe schierare lo stesso undici titolare dello scorso an-no con l'aggiunta del secondo portie-re Masetti, fresco di accordo, e del centrocampista Manuel Prati classe '95, prelevato dal Cesena. I due van-no ad incrementare una lista che an-novera i giovani Spazzoli, Focaccia, Dal Re, Vasumini, Coralli e Rusticali e i più 'esperti' Gardini, Casadei, Pez-zi, Calviello, Rinaldini e Savelli oltre

alla consueta 'covata' di giovani pro-venienti dalla Juniores guadata dal li-vornese Alessio Banchini. "L'obiettivo di mantenere l'ossatura della scorsa stagione era primario per noi - sotto-linea il ds Riccardo Maritozzi - ed ora possiamo dedicarci al mercato per trovare qualche altro giocatore per completare la rosa senza aver fretta, anche perché prima aspetteremo di chiudere i discorsi ancora aperti con i giocatori a cui abbiamo fatto le no-stre proposte". Il riferimento è all'at-taccante Calderoni che, fresco di ma-trimonio, tornerà a discutere con la società arancione al suo ritorno dal viaggio di nozze negli Stati Uniti. SAMMAURESE Per il momento solo conferme, a partire da mister Stefano Protti, il grande artefice della promo-zione. Certi di rimanere anche i vari Zoffoli, Bonandi, Vitaioli, Mantovani e Dieng. Questa settimana decisiva per iniziare ad allestire una squadra competitiva. Il derby con la Savigna-

Il bomber del Romagna Centro è passato alla Sampierana mentre l'atleta dal nobile curriculum rinforza i gialloblu

nese è molto appetito... SANT'ANTONIO La terza forza dello scorso campionato è ancora in alto mare. Due le certezze da cui ripartire: il rinnovo di mister Marco Gelli e la nomina del nuovo direttore sportivo, Fausto Franchini, ex Castenaso. SAMPIERANA Il grande colpo è del club di San Piero: preso Matteo Ca-sadei, grande protagonista nella pas-sata stagione al Romagna Centro con 10 centri nonostante un pesante infortunio. Un attaccante con i fioc-chi, se troverà l'intesa giusta con l'al-tro neoacquisto, la mezza punta An-drea Brighi ('92), la compagine di Muccioli può davvero fare un salto verso l'alto. Le possibilità ci sono tut-te, il materiale su cui lavorare non manca: confermata in blocco tutta la rosa, eccetto bomber Tani e il centro-campista Carlo Campacci. SANTAGATESE A Sant'Agata sul San-terno non sembra essere passato il tempo. Tutto come l'anno scorso. O quasi. Per il quarto anno di fila sarà Luigi Candeloro a guidare la squadra, mentre tutti i giocatori, tranne Lean-za e Tampieri, hanno rinnovato il contratto. SAVIGNANESE 'The never ending story'. La storia infinita. Con il pros-simo salgono ad otto gli anni conse-cutivi di mister Oscar Farneti sulla panchina del club di Savignano. Un'unione fortissima. Dopo sei sta-gioni, invece, saluta tutti la bandiera Thomas Zagnoli. Al suo posto ecco Antonello Troiano, centrocampista dal curriculum nobile: Santarcangelo, San Marino e Bellaria in Seconda Di-visione, Cervia e nella passata stagio-ne Romagna Centro. Campagna di rafforzamento completata dal play-maker Tommaso Domini dal Vallesa-vio, e dal difensore Lessi dal Cervia. Confermata anche tutta l'ossatura della rosa: il portiere Bianchi, i difen-sori Basini, Bertozzi, i centrocampisti Bartolini, Zandoli e il centravanti Ni-cola Farneti (13 gol). Gianluca Mariotti

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