Il Congresso attacca Trump sulla risposta alla pandemia nella ......urgenti di viaggiare dentro e...

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Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00 L’OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLX n. 175 (48.499) Città del Vaticano domenica 2 agosto 2020 . y(7HA3J1*QSSKKM( +z!z!:!"!$! TEL AVIV, 1. Nella striscia di Gaza — il territorio con la maggiore den- sità di popolazione nel mondo — la situazione sanitaria è al collasso. I bambini stanno morendo perché non possono essere curati fuori dal- la striscia. Pochi giorni fa due neo- nati sono deceduti per mancanza di cure. Sono più di 50 i bambini ma- lati di cancro che rischiano di per- dere la vita perché non possono più accedere alle terapie oncologiche, interrotte a causa della crisi sanita- ria per la pandemia. A denunciare questa drammatica situazione è un rapporto redatto da diverse ong attive sul terreno. I bambini a Gaza — afferma il rap- porto — stanno morendo «perché viene negata loro la possibilità di accedere all’assistenza sanitaria ne- cessaria fuori dalla Striscia e altri moriranno se non verranno curati presto». Il coordinamento tra le autorità palestinesi e israeliane si è interrot- to a causa della pandemia e questo rende impossibile espletare le ne- cessarie pratiche burocratiche. Inoltre, trattamenti più specifici come la chemioterapia e la radiolo- gia, che necessitano di apparec- chiature particolari, non sono al momento disponibili nel territorio palestinese. Prima della pandemia di covid-19 e dell’interruzione del coordina- mento tra israeliani e palestinesi, una media di duemila persone al mese richiedevano assistenza sanita- ria al di fuori di Gaza, un terzo delle quali per un trattamento con- tro il cancro. Ad aprile il dato è precipitato a sole 159 richieste accettate, il nume- ro più basso registrato in oltre un decennio. La maggior parte delle domande sono state rifiutate per motivi di sicurezza. A maggio tra le domande che non sono state accet- tate c'era quella di un bambino di 7 anni con immunodeficienza, ad alto rischio di complicanze da covid-19. Altri ventotto bambini non hanno ricevuto il permesso di lasciare Ga- za per le cure. Le ong affermano che i funzio- nari palestinesi e israeliani «devo- no riprendere il coordinamento per le domande per i pazienti che lasciano Gaza e Israele deve im- mediatamente consentire ai bambi- ni bisognosi di cure mediche urgenti di viaggiare dentro e fuori da Gaza, accompagnati da un ge- nitore». A complicare le cose non c’è solo pandemia. Oltre al blocco imposto da Israele sulla striscia, ci sono an- che le recenti tensioni con Hamas, il movimento islamico che controlla il territorio palestinese dal giugno 2006. Ci sono poi le tensioni inter- nazionali scatenate dal piano di pa- ce proposto dall’amministrazione statunitense, che prevede ampie an- nessioni israeliane dei Territori pa- lestinesi. NOSTRE INFORMAZIONI WASHINGTON, 1. L’America è nel mezzo di una «catastrofe sanitaria». Non ha utilizzato mezzi termine Ja- mes Clyburn, presidente della com- missione speciale del Congresso Usa ieri nel riferire sulla risposta alla pandemia da parte dell’amministra- zione Trump. Clyburn, davanti al direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive, il virolo- go Anthony Fauci, e al direttore dei Cdc (Centri di controllo e preven- zione delle malattie), Robert Red- field, ha criticato duramente la Casa Bianca per la mancanza di «una strategia nazionale per proteggere gli stetunitensi», aggiungendo che «quello che serve è un piano che dia priorità alla scienza sulla politica». Il presidente Donald Trump ha replicato su twitter ancora una volta ribadendo come gli Usa siano avanti nei test. «Qualcuno può dire a Clybunr che il grafico che mostra più casi negli Usa che in Europa è dovuto al fatto che noi facciamo molti più test che in qualsiasi altro Paese al mondo», ha twittato l’in- quilino della Casa Bianca. Sulla questione è intervenuto anche Fauci motivando scientificamente come l’Europa sia stata molto abile nel riuscire ad appiattire la curva dei contagi e a vedere scendere i casi. «Nei Paesi europei mentre il virus si diffondeva è stato realmente messo MANAGUA , 1. «Un atto terroristi- co»: così il cardinale Leopoldo José Brenes Solórzano, arcivescovo di Managua, ha definito l’attentato avvenuto ieri contro la cattedrale della capitale nicaraguense. In base alle ricostruzioni basate sul racconto di alcuni testimoni, un uomo incappucciato ha lanciato una bomba molotov nella cappella del Sangue di Cristo all’interno della cattedrale, provocando un in- cendio che, tra l’altro, ha bruciato un antico crocifisso. San Giovanni Paolo II sostò in preghiera davanti al crocifisso durante la visita alla cattedrale nel febbraio 1996. L’in- cendio — dicono i media locali — è stato domato in tempi abbastanza rapidi. Non ci sono stati feriti, ma l'attacco ha profondamente colpito la comunità cattolica e l’intero pae- se. Messaggi di solidarietà alla Chiesa nicaraguense stanno arrivan- do da tutto il mondo. Un comunicato dell’Arcidiocesi afferma che l’attacco è stato «un at- to premeditato e pianificato, com- piuto da una persona esperta». Il crocifisso — si sottolinea ancora nella nota — «è stato bruciato nella sua interezza da un dispositivo non ancora identificato». Si esclude in modo deciso, come invece afferma- to da alcuni, «l’ipotesi di un incen- dio accidentale» in quanto nell’area dell’attacco non ci sono candele. L’Arcidiocesi parla quindi di «una deplorevole azione» che «offende e ferisce profondamente» tutti i cat- tolici perché il crocifisso distrutto «è una delle più amate e venerate dai fedeli» nicaraguensi. I vescovi chiedono di identificare mandanti ed esecutori del gesto. «Questo fatto riprovevole — prose- gue il comunicato — si aggiunge a una serie di atti sacrileghi, di viola- zioni alla proprietà della Chiesa, di assedi ai templi, che non sono altro che una catena di eventi che riflet- tono l’odio verso la Chiesa cattolica e la sua opera di evangelizzazione. Gli attacchi contro la fede del po- polo cattolico richiedono un’analisi approfondita, per chiarire gli autori intellettuali e materiali di questo at- to macabro e sacrilego». Infine, il comunicato invita i credenti a «es- sere attenti» alle indicazioni dell’ar- civescovo nei prossimi giorni, per rispondere con fede «al sentimento di dolore e impotenza che soffria- mo». Va detto che negli ultimi mesi, e anche recentemente, sono stati compiuti diversi atti di vandalismo contro le chiese in Nicaragua. Sono state profanate ostie consacrate, ru- bati ostensori, cassette delle offerte, amplificatori, distrutte statue, dan- neggiati banchi e altri mobili e og- getti sacri. Questo clima di violen- za e odio si inquadra nella più va- sta crisi politica ed economica che sta affliggendo il Nicaragua. Il colibrì e il trionfo effimero della specializzazione Il presidente su Twitter: «Noi facciamo più test» Il Congresso attacca Trump sulla risposta alla pandemia A causa del coronavirus e delle tensioni politiche Sanità al collasso nella striscia di Gaza Il cardinale Brenes Solórzano sull’attentato alla cattedrale di Managua in Nicaragua «Un atto terroristico» In Venezuela Indigeni contro Maduro: discriminazioni nelle procedure elettorali PAGINA 3 Riaprono i locali ristrutturati Per la Farmacia vaticana una missione di servizio e carità NICOLA GORI A PAGINA 8 ALLINTERNO PUNTI DI RESISTENZA Il cardinale von Galen e l’opposizione al nazismo Il ruggito del leone GIULIA ALBERICO A PAGINA 4 in lockdown il 95 per cento delle at- tività sociali, mentre negli Stati Uni- ti circa il 50 per cento». E quando gli Stati Uniti hanno iniziato a «ria- prire il Paese di nuovo, soprattutto negli Stati del sud abbiamo visto 50 mila, 60 mila, 70 mila nuovi casi al giorno», ha sottolineato la figura di spicco tra gli esperti medici della ta- sk force Usa contro il coronavirus. Fauci, nel suo intervento, ha anche ripetuto l’appello di evitare «ogni ti- po di assembramento», evitando la polemica con il deputato repubbli- cano Jim Jordan, che lo ha incalzato sulla facilità di diffusione del virus negli assembramenti in strada per le proteste delle ultime settimane. Il virologo è tornato sul tema vac- cino, dicendosi speranzoso che uno «sicuro ed efficace» sarà disponibile nel tardo autunno o alla fine dell’anno per tutti gli americani che ne avranno bisogno, senza dover di- pendere da vaccini elaborati da altri Paesi. «La sicurezza o l’efficacia non possono mai essere garantite a meno che il processo non venga completa- to, ma siamo cautamente ottimisti», ha detto Fauci. Intanto il Paese per il quarto gior- no consecutivo ha oltrepassato le 1.200 vittime in 24 ore per complica- zioni legate al covid-19. Dai dati della Johns Hopkins University ieri gli Stati Uniti hanno registrato 1.442 decessi rispetto alla sera precedente, portando a 153.268 il dato comples- sivo delle morti dall’inizio dell’emer- genza sanitaria. La cifra quotidiana dei nuovi contagi si è avvicinata alle 70.000 unità ben 69.160 per la preci- sione, per un totale di oltre 4,56 mi- lioni di casi confermati. Centinaia di bambini con un’età media di 12 anni sono stati contagia- ti dal coronavirus durante le vacanze in un campo estivo della Georgia. Positivi anche diversi membri dello staff. Lo ha rivelato ieri un rapporto dei Cdc, la massima autorità sanita- ria federale negli Usa, secondo cui sono almeno 260 i casi di covid-19 accertati dopo i test condotti su 344 individui che hanno soggiornato nel centro lo scorso mese. Sul fronte finanziario l’agenzia in- ternazionale di rating Fitch ha con- fermato ieri la tripla A per gli Stati Uniti ma ha abbassato l’outlook da stabile a negativo, puntando il dito anche sulla mancanza di «un piano credibile di consolidamento dei con- ti» visto il deterioramento in corso dell’economia e delle finanze pub- bliche a causa della pandemia. Il Santo Padre ha annoverato tra i Consultori della Congrega- zione delle Cause dei Santi: la Reverenda Suor Nicoletta Vitto- ria Spezzati, A.S.C., già Sotto Segretario nella Congregazione per gli Istituti di Vita Consacra- ta e le Società di Vita Apostoli- ca; gli Illustrissimi Signori: Pro- fessor Bernard Dompnier, Mem- bro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, Dottor Pieran- tonio Piatti, Officiale dello stes- so Pontificio Comitato di Scien- ze Storiche; Dottor Matteo Nacci, Docente di storia del di- ritto presso la Pontificia Univer- sità Lateranense a Roma; Pro- fessoressa Giselda Adornato, collaboratrice dell’Archivio Sto- rico Diocesano di Milano e dell’Istituto Internazionale Pao- lo VI; Professoressa Simona Ne- gruzzo, Docente di storia mo- derna all’Università di Bologna. Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Port Pirie (Au- stralia), presentata da Sua Ec- cellenza Monsignor Gregory O’Kelly, S.I. Provvista di Chiesa Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Port Pirie (Australia) il Reverendo Padre Karol Kul- czycki, S.D.S., finora Vice-Pro- vinciale della Società del Divin Salvatore in Polonia. di CARLO MARIA POLVANI Il cardinale Ravasi, nel Breviario de «Il Sole 24 Ore» del 5 gennaio 2020, riporta una bellissima parabola africana, “Il leone e il colibrì”: Scoppia un incendio nella foresta. Tutti gli animali fuggono terrorizzati. Il leone vede un colibrì che vola in direzio- ne opposta: «Dove vai? C’è un incen- dio!». Il colibrì: «Vado al lago a racco- gliere acqua nel becco da gettare sul fuo- co». Il leone: «Ma è assurdo: non lo spe- gnerai con quattro gocce!». Il colibrì: «Io faccio la mia parte!». Un colibrì vive in genere solamente 3 anni, pesa 3 grammi, può battere le ali 80 volte al secondo e raggiungere in picchia- ta la velocità di 80 km all’ora. Per fare questo brucia molta, moltissima energia; infatti, nel mondo animale, ha il metabolismo basale più alto che si conosca. E per poter sostenere questo metabolismo deve succhiare zuc- chero puro direttamente dal nettare dei fiori, al punto che alcune specie di colibrì hanno sviluppato la capaci- tà di indursi in letargo per sopravvivere quando la di- sponibilità di cibo scarseggia. Per riuscire a nutrirsi, il colibrì è dunque diventato un maestro del volo stazio- nario. Il volo stazionario è molto diverso dal volo nor- male: si pensi alla differenza tra un elicottero e un jum- bo jet. Il volo stazionario è aerodi- namicamente così complesso che, ri- spetto agli altri uccelli, il colibrì ha dovuto modificare le sue articolazio- ni per poter muovere le ali in una maniera quasi unica. Solo alcune farfalle, infatti, possono battere le ali come lui. C’è, dunque, un’altra cosa che il colibrì potrebbe insegnare al leone: il trionfo effimero della specializzazione. E questo è, in un certo senso, il riscatto di coloro che sono diventati così bravi a fare qualcosa che la devono fare in maniera rapidissima, senza un ieri, senza un oggi, senza un do- mani. Il virologo Anthony Fauci membro della task force anti-covid durante l’audizione al Congresso (Reuters)

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L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSO

Non praevalebunt

Anno CLX n. 175 (48.499) Città del Vaticano domenica 2 agosto 2020

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TEL AV I V, 1. Nella striscia di Gaza— il territorio con la maggiore den-sità di popolazione nel mondo — lasituazione sanitaria è al collasso. Ibambini stanno morendo perchénon possono essere curati fuori dal-la striscia. Pochi giorni fa due neo-nati sono deceduti per mancanza dicure. Sono più di 50 i bambini ma-lati di cancro che rischiano di per-dere la vita perché non possono piùaccedere alle terapie oncologiche,interrotte a causa della crisi sanita-ria per la pandemia.

A denunciare questa drammaticasituazione è un rapporto redatto dadiverse ong attive sul terreno. Ibambini a Gaza — afferma il rap-porto — stanno morendo «perchéviene negata loro la possibilità diaccedere all’assistenza sanitaria ne-cessaria fuori dalla Striscia e altrimoriranno se non verranno curatip re s t o » .

Il coordinamento tra le autoritàpalestinesi e israeliane si è interrot-to a causa della pandemia e questorende impossibile espletare le ne-cessarie pratiche burocratiche.Inoltre, trattamenti più specificicome la chemioterapia e la radiolo-gia, che necessitano di apparec-chiature particolari, non sono almomento disponibili nel territoriopalestinese.

Prima della pandemia di covid-19e dell’interruzione del coordina-mento tra israeliani e palestinesi,una media di duemila persone almese richiedevano assistenza sanita-ria al di fuori di Gaza, un terzodelle quali per un trattamento con-tro il cancro.

Ad aprile il dato è precipitato asole 159 richieste accettate, il nume-ro più basso registrato in oltre undecennio. La maggior parte delledomande sono state rifiutate permotivi di sicurezza. A maggio tra ledomande che non sono state accet-tate c'era quella di un bambino di 7anni con immunodeficienza, ad altorischio di complicanze da covid-19.Altri ventotto bambini non hannoricevuto il permesso di lasciare Ga-za per le cure.

Le ong affermano che i funzio-nari palestinesi e israeliani «devo-no riprendere il coordinamentoper le domande per i pazienti chelasciano Gaza e Israele deve im-mediatamente consentire ai bambi-

ni bisognosi di cure medicheurgenti di viaggiare dentro e fuorida Gaza, accompagnati da un ge-n i t o re » .

A complicare le cose non c’è solopandemia. Oltre al blocco impostoda Israele sulla striscia, ci sono an-che le recenti tensioni con Hamas,il movimento islamico che controllail territorio palestinese dal giugno2006. Ci sono poi le tensioni inter-nazionali scatenate dal piano di pa-ce proposto dall’amministrazionestatunitense, che prevede ampie an-nessioni israeliane dei Territori pa-lestinesi.

NOSTRE INFORMAZIONI

WASHINGTON, 1. L’America è nelmezzo di una «catastrofe sanitaria».Non ha utilizzato mezzi termine Ja-mes Clyburn, presidente della com-missione speciale del Congresso Usaieri nel riferire sulla risposta allapandemia da parte dell’amministra-zione Trump. Clyburn, davanti aldirettore dell’Istituto nazionale diallergie e malattie infettive, il virolo-go Anthony Fauci, e al direttore deiCdc (Centri di controllo e preven-zione delle malattie), Robert Red-field, ha criticato duramente la CasaBianca per la mancanza di «unastrategia nazionale per proteggeregli stetunitensi», aggiungendo che«quello che serve è un piano che diapriorità alla scienza sulla politica».

Il presidente Donald Trump hareplicato su twitter ancora una voltaribadendo come gli Usa siano avantinei test. «Qualcuno può dire aClybunr che il grafico che mostrapiù casi negli Usa che in Europa èdovuto al fatto che noi facciamomolti più test che in qualsiasi altroPaese al mondo», ha twittato l’in-quilino della Casa Bianca. Sullaquestione è intervenuto anche Faucimotivando scientificamente comel’Europa sia stata molto abile nelriuscire ad appiattire la curva deicontagi e a vedere scendere i casi.«Nei Paesi europei mentre il virus sidiffondeva è stato realmente messo

MA N A G UA , 1. «Un atto terroristi-co»: così il cardinale Leopoldo JoséBrenes Solórzano, arcivescovo diManagua, ha definito l’attentatoavvenuto ieri contro la cattedraledella capitale nicaraguense.

In base alle ricostruzioni basatesul racconto di alcuni testimoni, unuomo incappucciato ha lanciatouna bomba molotov nella cappelladel Sangue di Cristo all’internodella cattedrale, provocando un in-cendio che, tra l’altro, ha bruciatoun antico crocifisso. San GiovanniPaolo II sostò in preghiera davantial crocifisso durante la visita allacattedrale nel febbraio 1996. L’in-cendio — dicono i media locali — èstato domato in tempi abbastanzarapidi. Non ci sono stati feriti, mal'attacco ha profondamente colpitola comunità cattolica e l’intero pae-se. Messaggi di solidarietà alla

Chiesa nicaraguense stanno arrivan-do da tutto il mondo.

Un comunicato dell’Arcidio cesiafferma che l’attacco è stato «un at-to premeditato e pianificato, com-piuto da una persona esperta». Ilcrocifisso — si sottolinea ancoranella nota — «è stato bruciato nellasua interezza da un dispositivo nonancora identificato». Si esclude inmodo deciso, come invece afferma-to da alcuni, «l’ipotesi di un incen-dio accidentale» in quanto nell’a re adell’attacco non ci sono candele.L’Arcidiocesi parla quindi di «unadeplorevole azione» che «offende eferisce profondamente» tutti i cat-tolici perché il crocifisso distrutto«è una delle più amate e veneratedai fedeli» nicaraguensi.

I vescovi chiedono di identificaremandanti ed esecutori del gesto.«Questo fatto riprovevole — p ro s e -gue il comunicato — si aggiunge a

una serie di atti sacrileghi, di viola-zioni alla proprietà della Chiesa, diassedi ai templi, che non sono altroche una catena di eventi che riflet-tono l’odio verso la Chiesa cattolicae la sua opera di evangelizzazione.Gli attacchi contro la fede del po-polo cattolico richiedono un’analisiapprofondita, per chiarire gli autoriintellettuali e materiali di questo at-to macabro e sacrilego». Infine, ilcomunicato invita i credenti a «es-sere attenti» alle indicazioni dell’ar-civescovo nei prossimi giorni, perrispondere con fede «al sentimentodi dolore e impotenza che soffria-mo».

Va detto che negli ultimi mesi, eanche recentemente, sono staticompiuti diversi atti di vandalismocontro le chiese in Nicaragua. Sonostate profanate ostie consacrate, ru-bati ostensori, cassette delle offerte,amplificatori, distrutte statue, dan-neggiati banchi e altri mobili e og-getti sacri. Questo clima di violen-za e odio si inquadra nella più va-sta crisi politica ed economica chesta affliggendo il Nicaragua.

Il colibrìe il trionfo effimero della specializzazione

Il presidente su Twitter: «Noi facciamo più test»

Il Congresso attacca Trumpsulla risposta alla pandemia

A causa del coronavirus e delle tensioni politiche

Sanità al collassonella striscia di Gaza

Il cardinale Brenes Solórzano sull’attentato alla cattedrale di Managua in Nicaragua

«Un atto terroristico»

In Venezuela

Indigenicontro Maduro:discriminazioninelle procedureelettorali

PAGINA 3

Riaprono i locali ristrutturati

Per la Farmaciavaticanauna missionedi servizio e carità

NICOLA GORI A PA G I N A 8

ALL’INTERNO

PUNTI DI RESISTENZA

Il cardinale von Galene l’opposizione al nazismo

Il ruggito del leone

GIULIA ALBERICO A PA G I N A 4

in lockdown il 95 per cento delle at-tività sociali, mentre negli Stati Uni-ti circa il 50 per cento». E quandogli Stati Uniti hanno iniziato a «ria-prire il Paese di nuovo, soprattuttonegli Stati del sud abbiamo visto 50mila, 60 mila, 70 mila nuovi casi algiorno», ha sottolineato la figura di

spicco tra gli esperti medici della ta-sk force Usa contro il coronavirus.Fauci, nel suo intervento, ha ancheripetuto l’appello di evitare «ogni ti-po di assembramento», evitando lapolemica con il deputato repubbli-cano Jim Jordan, che lo ha incalzatosulla facilità di diffusione del virus

negli assembramenti in strada per leproteste delle ultime settimane.

Il virologo è tornato sul tema vac-cino, dicendosi speranzoso che uno«sicuro ed efficace» sarà disponibilenel tardo autunno o alla finedell’anno per tutti gli americani chene avranno bisogno, senza dover di-pendere da vaccini elaborati da altriPaesi. «La sicurezza o l’efficacia nonpossono mai essere garantite a menoche il processo non venga completa-to, ma siamo cautamente ottimisti»,ha detto Fauci.

Intanto il Paese per il quarto gior-no consecutivo ha oltrepassato le1.200 vittime in 24 ore per complica-zioni legate al covid-19. Dai datidella Johns Hopkins University ierigli Stati Uniti hanno registrato 1.442decessi rispetto alla sera precedente,portando a 153.268 il dato comples-sivo delle morti dall’inizio dell’emer-genza sanitaria. La cifra quotidianadei nuovi contagi si è avvicinata alle70.000 unità ben 69.160 per la preci-sione, per un totale di oltre 4,56 mi-lioni di casi confermati.

Centinaia di bambini con un’etàmedia di 12 anni sono stati contagia-ti dal coronavirus durante le vacanzein un campo estivo della Georgia.Positivi anche diversi membri dellostaff. Lo ha rivelato ieri un rapportodei Cdc, la massima autorità sanita-ria federale negli Usa, secondo cuisono almeno 260 i casi di covid-19accertati dopo i test condotti su 344individui che hanno soggiornato nelcentro lo scorso mese.

Sul fronte finanziario l’agenzia in-ternazionale di rating Fitch ha con-fermato ieri la tripla A per gli StatiUniti ma ha abbassato l’outlook dastabile a negativo, puntando il ditoanche sulla mancanza di «un pianocredibile di consolidamento dei con-ti» visto il deterioramento in corsodell’economia e delle finanze pub-bliche a causa della pandemia.

Il Santo Padre ha annoveratotra i Consultori della Congrega-zione delle Cause dei Santi: laReverenda Suor Nicoletta Vitto-ria Spezzati, A.S.C., già SottoSegretario nella Congregazione

per gli Istituti di Vita Consacra-ta e le Società di Vita Apostoli-ca; gli Illustrissimi Signori: Pro-fessor Bernard Dompnier, Mem-bro del Pontificio Comitato diScienze Storiche, Dottor Pieran-tonio Piatti, Officiale dello stes-so Pontificio Comitato di Scien-ze Storiche; Dottor MatteoNacci, Docente di storia del di-ritto presso la Pontificia Univer-sità Lateranense a Roma; Pro-fessoressa Giselda Adornato,collaboratrice dell’Archivio Sto-rico Diocesano di Milano edell’Istituto Internazionale Pao-lo VI; Professoressa Simona Ne-gruzzo, Docente di storia mo-derna all’Università di Bologna.

Il Santo Padre ha accettato larinuncia al governo pastoraledella diocesi di Port Pirie (Au-stralia), presentata da Sua Ec-cellenza Monsignor GregoryO’Kelly, S.I.

Provvista di ChiesaIl Santo Padre ha nominato

Vescovo di Port Pirie (Australia)il Reverendo Padre Karol Kul-czycki, S.D.S., finora Vice-Pro-vinciale della Società del DivinSalvatore in Polonia.

di CARLO MARIA PO LVA N I

Il cardinale Ravasi, nel B re v i a r i o de «Il Sole 24 Ore»del 5 gennaio 2020, riporta una bellissima parabolaafricana, “Il leone e il colibrì”: Scoppia un incendionella foresta. Tutti gli animali fuggono terrorizzati. Illeone vede un colibrì che vola in direzio-ne opposta: «Dove vai? C’è un incen-dio!». Il colibrì: «Vado al lago a racco-gliere acqua nel becco da gettare sul fuo-co». Il leone: «Ma è assurdo: non lo spe-gnerai con quattro gocce!». Il colibrì:«Io faccio la mia parte!».

Un colibrì vive in genere solamente 3anni, pesa 3 grammi, può battere le ali 80volte al secondo e raggiungere in picchia-ta la velocità di 80 km all’ora. Per fare questo bruciamolta, moltissima energia; infatti, nel mondo animale,ha il metabolismo basale più alto che si conosca. E perpoter sostenere questo metabolismo deve succhiare zuc-chero puro direttamente dal nettare dei fiori, al punto

che alcune specie di colibrì hanno sviluppato la capaci-tà di indursi in letargo per sopravvivere quando la di-sponibilità di cibo scarseggia. Per riuscire a nutrirsi, ilcolibrì è dunque diventato un maestro del volo stazio-nario. Il volo stazionario è molto diverso dal volo nor-male: si pensi alla differenza tra un elicottero e un jum-

bo jet. Il volo stazionario è aerodi-namicamente così complesso che, ri-spetto agli altri uccelli, il colibrì hadovuto modificare le sue articolazio-ni per poter muovere le ali in unamaniera quasi unica. Solo alcunefarfalle, infatti, possono battere le alicome lui.

C’è, dunque, un’altra cosa che ilcolibrì potrebbe insegnare al leone:

il trionfo effimero della specializzazione. E questo è, inun certo senso, il riscatto di coloro che sono diventaticosì bravi a fare qualcosa che la devono fare in manierarapidissima, senza un ieri, senza un oggi, senza un do-mani.

Il virologo Anthony Fauci membro della task force anti-covid durante l’audizione al Congresso (Reuters)

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L’OSSERVATORE ROMANOpagina 2 domenica 2 agosto 2020

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Impennata dei casi in Spagna e nei Balcani

Non si allenta la morsa del virusin Europa

Dieci civili uccisi e sette rapiti

Attacco di Boko Haramin Ciad

BRUXELLES, 1. Non allenta la suamorsa il coronavirus, con la GranBretagna e la Spagna che detengonola “maglia nera” in Europa.

Balzano in avanti i contagi inSpagna con 1.525 casi nelle ultime 24ore e dove le comunità più colpitesono Madrid e l’Aragona rispettiva-mente con 372 e 511 nuovi malati.Nei confronti di tre regioni spagnole— Aragona, Catalogna e Navarra — èaumentata l’allerta della Germania.Il Ministero degli esteri di Berlinoha emanato ieri un comunicato uffi-ciale nel quale si sconsigliano viaggiin queste regioni. Stretta anche inGrecia, che ieri ha annunciato l’ob-bligo delle mascherine in tutte learee al chiuso per tutto il mese diagosto. Inoltre, il governo di Ateneha disposto il lockdown per i “cam-pi migranti”. La presenza di oltre26.000 richiedenti asilo nelle cinqueisole del Mar Egeo (in campi conuna capacità inferiore a 6.100) hacausato un forte attrito con le comu-nità locali. La riapertura degli aero-porti e delle frontiere greche al turi-smo, accompagnata dalla rimozionedelle restrizioni per la popolazione,hanno portato a un aumento deicasi. Dal primo luglio ci sono stateoltre 340 infezioni confermate traquasi 1,3 milioni di viaggiatori in ar-rivo, ha detto l’agenzia di protezionecivile.

Ancora critica la situazione neiBalcani e resta in piena emergenzala Romania che continua a registrarenumeri tra i più alti d’Europa, con1.295 nuovi casi. Prolungate le restri-zioni.

Massima allerta anche in Monte-negro: nelle ultime 24 ore i nuovi

contagi sono stati 39, su 451 test ef-fettuati, con un altro decesso. I casiattivi sono in totale 2.059, le vittime40. Il Montenegro — insieme a Ser-bia, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina eRepubblica di Macedonia del Nord— è tra i Paesi balcanici extra Ue daiquali gli arrivi sono vietati in Italia.

In Francia per il terzo giorno con-secutivo, sono stati registrati oltre1.300 nuovi casi di coronavirus. Unfenomeno che la stampa francese hadefinito “effetto vacanze”. Nelle ulti-me 24 ore sono stati inoltre indivi-duati 15 nuovi focolai per un totaledi 157 sotto osservazione in tutto ilPaese. Secondo le autorità sanitariefrancesi il 21 per cento di questi fo-colai sono stati causati dal ricon-giungimento delle famiglie per le va-canze e da «assembramenti pubblicio privati» come i matrimoni.

In Germania sono stati registrati955 nuovi casi di coronavirus nelleultime 24 ore. Il trend è in aumento.Lo rende noto il Robert Koch Insti-tute, l’agenzia di esperti incaricatadal governo di Berlino di monitorarel’andamento della pandemia nel Pae-se. Viene così aggiornato a 209.653 iltotale dei contagi, mentre sale a9.148 il numero delle persone chehanno perso la vita per complicanzelegate all’infezione, sette in più ri-spetto a ieri.Controlli anti-covid a Madrid (Reuters)

N’DJAMENA, 1. Non si placano leviolenze in Ciad, dove almeno die-ci civili sono stati uccisi e altri setterapiti, ieri, in un attacco attribuitoal gruppo jihadista Boko Haram.Lo rendono noto fonti governative,riferendo che tra le vittime ci sonodue donne e otto uomini.

Un ufficiale dell’esercito ha pre-cisato che l’agguato è avvenuto lascorsa notte a Tenana, un villaggio

nella regione del Lago, vicino allefrontiere con Nigeria, Niger e Ca-merun. A luglio scorso, il governoha avviato il dispiegamento di circa8.000 soldati al fine di reprimere lacrescente minaccia jihadista in que-sta regione.

Boko Haram è particolarmenteattivo nella zona del Lago Ciad,dove i militanti continuano a ucci-dere civili e a distruggere le abita-zioni locali. La violenza dei terrori-sti ha contribuito ad aumentare ilnumero di sfollati interni, peggio-rando le condizioni di vita degliabitanti. Almeno 3,6 milioni di per-sone vivono in una situazione diestrema insicurezza alimentare acausa dell’impossibilità di praticarela pesca o l’agricoltura, secondo idati delle Nazioni Unite.

Il Global Terrorism Index 2018ha inserito il Ciad al 38° posto nel-la lista dei 163 Paesi di cui è statomisurato l’impatto della minacciaterroristica, con un indice pari a4,7. Durante i loro assalti, i militan-ti del gruppo fondamentalista nige-riano rapiscono spesso donne ebambini per arruolarli e costringer-li a compiere attentati suicidi. Larivolta, cominciata nel nord-est del-la Nigeria, si è allargata fino acoinvolgere, Camerun, Niger eCiad, causando una grave crisiumanitaria in tutta la regione. Percombattere i ribelli, i quattro Statihanno istituito, nell’aprile 2012,una Task Force multinazionalecongiunta (Mnjtf).

Albania: tensioniin Parlamentosulla riforma

del sistema elettorale

TIRANA, 1. Il parlamento albanese havotato ieri a favore di una modificadella Costituzione, tesa a modificareil sistema elettorale, dall’attuale pro-porzionale regionale a liste chiuse, aquello in cui l’elettore può esprimerela preferenza del nome del candida-to. La modifica verrà attuata nellepolitiche della primavera prossima.

La decisione, che ha scatenato for-ti polemiche, avviene in un compli-cato clima politico. Le principali for-mazioni dell’opposizione di centro-destra sono fuori dal parlamento dalfebbraio del 2019, quando decisero ilboicottaggio in blocco, mentre inaula sono rimasti invece quelli chenon hanno obbedito a tale mossaestrema. Sono stati infatti quest’ulti-mi a premere per l’apertura delle li-ste, mentre la maggioranza del pre-mier socialista Edi Rama si è unitaalla loro iniziativa solo poche setti-mane fa.

La comunità internazionale hapremuto perché ci fosse anche ilconsenso dell’opposizione extra par-lamentare di Basha. Ma in aula Ra-ma ha dichiarato che si tratta di«una decisione sovrana del parla-mento, che non va condivisa con ipartner internazionali». L’attuazionedelle liste aperte cambia anche l’at-tuale modello delle coalizioni pre-elettorali, secondo il quale ogni sin-golo partito doveva presentare lapropria lista di candidati. A pareredel leader dell’opposizione «questoè un trucco della maggioranza chesta tentando di tutto per impedire larotazione politica. L’atto di oggi delparlamento è inaccettabile», ha dettoBasha. Ma secondo Rama il modellodelle coalizioni, in vigore dal 2008,«non si trova in alcun Paese demo-cratico. Perciò sceglieremo quelloutilizzato nei Paesi dell’Europa, dicui vogliamo fare parte» ha dettoRama.

Mentre continuano gli interventi di salvataggio nel Mediterraneo

Francia: sui migranti l’Italia non sia lasciata sola

Il ministro degli Interni francese, Gerald Darmanin, in visita in Italia (Ansa)

Ankara sulla Libia:«Fermare il sostegno a Haftar»

Mosca risponde alle accusedi cyberattacchi

Nuove normeper la candidatura

dei militari in EgittoIL CA I R O, 1. Il presidente egiziano,Abdel Fattah al-Sisi, blinda le ele-zioni con una legge che modifica lecondizioni per la candidatura deimilitari. La ratifica è stata segnala-ta dall’agenzia Afp, riferendo cheAl-Sisi ha emanato, il 29 luglio, treleggi — precedentemente approvatealla Camera dei Deputati — riguar-danti le funzioni e la formazionedelle forze armate.

Tra queste, il divieto per gli uffi-ciali sia in carica sia in pensione diconcorrere a elezioni presidenziali,parlamentari o anche solo munici-pali senza l’approvazione del Con-siglio supremo delle forze armate(Csfa). Secondo quanto riportatodal quotidiano al-Araby al-Jadeed,si tratta, in realtà, di emendamenti.La nuova legge mette al riparo ilpresidente ed ex-generale, che hagià ottenuto la possibilità di rican-didarsi per restare in carica fino al2030, da candidature provenientidalle fila dell’esercito. Dovrebberoessere ratificati due paragrafi, ag-giunti all’articolo 103. Finora il di-vieto valeva solo per i militari incarica, ma con la legge approvatadal Parlamento il 6 luglio ora vieneesteso anche ai pensionati. Un di-niego è appellabile di fronte a«una Commissione giudiziaria», ri-porta al-Araby al-Jadeed.

ROMA, 1. Mentre proseguono i sal-vataggi nel Mediterraneo, la Fran-cia lancia un appello affinchè l’Ita-lia non sia lasciata sola. «Non pos-siamo accogliere tutti, l’Ue deveavere fermezza alle sue frontiereesterne e ci vuole la redistribuzionedei richiedenti asilo affinché l’Italianon sia lasciata sola». Lo ha affer-mato il ministro degli Interni fran-cese, Gerald Darmanin, in visita inItalia, durante un incontro con lastampa a Villa Medici, a Roma.

La Francia — ha ribadito Darma-nin — è «solidale» con l’Italia e«ogni Paese europeo deve fare lasua parte». Per la prima volta — haannunciato — «ci sarà una pattugliamista tra le forze di polizia di Italiae Francia alla frontiera Italiana»che sarà dispiegata a fine agosto einizi settembre. «I trafficanti di es-seri umani — ha spiegato — si ap-profittano delle diverse disposizionidelle polizie di Italia e Francia equindi questa forza di polizia mistaè un grande passo in avanti». Nonè ancora chiaro dove sarà dispiega-ta, ma si parla di Mentone. «Unaforza di polizia di frontiera italianasi installerà anche a Bardonecchia»,ha aggiunto.

Contestualmente, il ministro de-gli Esteri italiano, Luigi di Maio,ha paventato «il rischio enorme diuna nuova ondata di sbarchi, chel’Italia non può permettersi». DiMaio ha chiesto di sospendere lostanziamento previsto per la Tuni-sia «in attesa di un risvolto nella

collaborazione con le autorità tuni-sine in materia migratoria». Occor-rono «rimpatri più veloci, non pos-siamo farli solo con gli aerei». Sarànecessaria una collaborazione perrimpatri anche attraverso le imbar-cazioni. La decisione sul blocco di

6,5 milioni di euro di aiuti — ha pe-rò precisato nel corso di una direttaFacebook — «non è un atto irrever-sibile». L’Italia si aspetta, in parti-colare, «una risposta sul potenzia-mento dei rimpatri, un accordo sulmettere fuori uso i barconi» e sul

monitoraggio della costa di Sfax,da dove partono gran parte delleimbarcazioni dirette verso l’Italia. Ela Tunisia risponde: «massimo sfor-zo per fermare le partenze».

Intanto, sulle coste del Mediter-raneo si continuano a salvare vite.Dopo una tregua durata meno di24 ore, gli sbarchi sono ripresi peril tredicesimo giorno consecutivo.Circa 150 migranti sono stati soc-corsi al largo di Lampedusa, dovenell’hotspot sono ancora ospitate533 persone. Nel frattempo, la Ma-rina militare tunisina ha soccorso lanotte scorsa un gommone in diffi-coltà con a bordo 70 persone pro-venienti da vari Paesi dell’Africasub-sahariana. Fra loro c’erano cin-que donne e quattro bambini, il piùpiccolo di appena qualche mese.

I migranti sono partiti, mercoledìscorso, dalla Libia diretti in Italia.Lo ha annunciato il Ministero dellaDifesa tunisino. I migranti sonostati fatti poi sbarcare nel porto diZarzis, nel sud tunisino, non lonta-no dal confine con la Libia. Sonoin corso test per la ricerca di positi-vi al covid-19 e tutti saranno postiin quarantena in una struttura dellaCroce rossa.

Nel frattempo, si attende neiprossimi giorni l’arrivo di una navedella compagnia Grandi navi velociin Sicilia con 700 posti disponibiliper consentire di trasferire a bordoi migranti che sbarcano sulle costeitaliane e che devono essere sotto-posti a quarantena.

MOSCA, 1. La Russia ha annuncia-to oggi che risponderà «in manie-ra simmetrica» alle sanzioni impo-ste dall’Unione europea ad alcunicittadini ed enti russi (ma anchecinesi e nordcoreani) accusati diattacchi informatici. Ad annun-ciarlo è il Ministero degli Esteri inuna nota pubblicata sul suo sitointernet ufficiale. «Certamente —sottolinea una nota — questo passoostile da parte dell’Ue non sarà la-sciato senza una risposta. Com'ènoto, tutto è speculare in diploma-zia».

Mosca accusa l’Unione europeadi aver adottato le sanzioni «senzaalcuna prova» e sostiene che «imotivi politici dietro questo passosono palesi». Le sanzioni impostedall’Ue includono il divieto diviaggio e il congelamento dei be-ni. È fatto inoltre divieto di mette-re fondi a disposizione delle per-sone ed entità inserite nella listanera. In particolare, Bruxellesprende di mira il Centro principa-le per le tecnologie speciali delservizio dell’intelligence russa.

TRIPOLI, 1. «Se Emirati Arabi Uni-ti, Arabia Saudita, Egitto, Russia eFrancia non fermano il loro soste-gno a Haftar, in Libia non si trove-rà mai una soluzione alla crisi». Loha dichiarato il ministro della Dife-sa turco, Hulusi Akar, riferendosial presunto appoggio che questiPaesi danno al generale KhalifaHaftar, rivale del governo di accor-do nazionale presieduto da Al Ser-raj e alleato di Ankara.

«Questi Paesi — ha aggiunto —devono impedire che Haftar rag-giunga i suoi obiettivi e risolvere il

problema di Sirte ed al-Jafra», duedelle roccaforti del generale nel mi-rino delle forze del governo di AlSerraj. In un’intervista rilasciata adal-Jazeera, Akar ha quindi esortatoil presidente egiziano, Abdel Fat-tah al-Sisi, a «evitare annunci chenon servono alla pace in Libia, mapiuttosto alimentano la guerra».

Com’è noto, in Libia i combatti-menti continuano senza tregua, conpesantissime conseguenze sulla po-polazione locale e sulle migliaia dimigranti che passano attraverso ilPaese per arrivare in Europa.

Il presidente nigeriano Buhari, uno dei protagonisti della lotta contro Boko Haram (Reuters)

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L’OSSERVATORE ROMANOdomenica 2 agosto 2020 pagina 3

Pesanti le conseguenze della pandemia in America Latina

Piano di Piñera per rilanciarel’economia cilena

Quindici bambini e una donna uccisi dalle alluvioni

Tragedia in AfghanistanTrump pronto

a bloccareil social network

T i kTo k

WASHINGTON, 1. Il presidentestatunitense, Donald Trump, haannunciato ieri, mentre era a bor-do dall’Air Force One in voloverso la Florida, che è pronto undecreto per vietare nel Paesel’utilizzo di TikTok. Il social net-work è di proprietà del gruppocinese ByteDance. L’applicazioneha quasi un miliardo di utenti intutto il mondo ed è molto popo-lare tra i giovani. Trump, rivol-gendosi sempre ai giornalisti alseguito sull’Air Force One, hapoi detto di essere fermamentecontrario a un accordo per la ces-sione di TikTok che coinvolgaMicrosoft e di avere respintol’ipotesi. L’interesse di Microsoftera stato riportato dal «NewYork Times» che parlava di trat-tative già in corso.

Nei giorni scorsi il segretario alTesoro Usa, Steven Mnuchin,aveva detto che il popolare socialmedia, specializzato in brevi vi-deo, era ufficialmente nel mirinodella Commissione per gli inve-stimenti stranieri negli Stati Uniti(Cfius). «La commissione sta re-visionando TikTok e faremo lenostre raccomandazioni al presi-dente in settimana», aveva dettol’alto funzionario statunitense.L’amministrazione Trump ha re-centemente aumentato le misuredi controllo nei confronti dellesocietà cinesi di high tech, affer-mando che rappresentano unaminaccia per la sicurezza.

Qualche giorno fa, TikTok,che ha sempre negato la condivi-sione dei dati con le autorità ci-nesi, si era impegnata a garantireun alto livello di trasparenza e, inparticolare, a consentire il con-trollo dei suoi algoritmi, per ras-sicurare gli utenti e le autorità dire g o l a m e n t a z i o n e .

Intanto ieri un teenager dellaFlorida è stato arrestato dall’Fbiperchè ritenuto la mente del ma-xi attacco hacker che giorni fa haviolato gli account twitter di per-sonaggi di spicco negli Usa.

SANTIAGO DEL CILE, 1. In Cile ilpresidente Sebastián Piñera ha pre-sentato ieri il piano per la riattiva-zione economica del Paese incentra-to sulla creazione di posti di lavoro,investimenti pubblici e privati e so-stegno alle pubbliche e medie im-prese, sottolineando il lancio di unprogramma di sovvenzioni «massic-cio e urgente» che andrà a beneficiodi più di un milione di persone perun importo di 2 miliardi di dollari.

Intanto l’Istituto nazionale di sta-tistica del Cile ha reso noto che neltrimestre aprile-giugno la disoccupa-zione nel Paese è salita al 12,2 percento, il dato più alto degli ultimidieci anni, con un aumento di 4,9punti percentuali rispetto allo stesso

periodo dell’anno scorso, a causadegli effetti della pandemia del co-ronavirus. I dati peggiori arrivanoin particolare dai settori del com-mercio, del turismo e dell’edilizia. Iltasso di disoccupazione del trime-stre non considera gli oltre 800.000lavoratori che hanno usufruito dellalegge sulla protezione del lavorocreata a marzo per far fronte agli ef-fetti della pandemia e che consentela sospensione temporanea dei con-tratti di lavoro. Senza tale legge, ladisoccupazione in Cile raggiunge-rebbe il 22,8 per cento.

Il ministro della Salute cileno,Enrique Paris, ha espresso preoccu-pazione per «la crescita della veloci-tà del contagio» registrato nel Paesenei giorni scorsi, sottolineando tut-tavia che contemporaneamente c’èstato anche un aumento dei test ef-fettuati sul territorio. Il Paese è in-fatti passato da 115.000 test settima-nali a 138.000. «Sebbene osserviamoun miglioramento, che abbiamosempre descritto come "leggero", sia-mo sempre preoccupati dell’evolu-zione del virus in tutto il Paese», hadetto Paris, riferendo che nelle ulti-me 24 ore sono stati rilevati 80 nuo-vi decessi e 2.123 casi di coronavirus,che hanno portato il totale di mortiper cause riconducibili al covid-19 a9.457 e i contagi a 355.667.

Il presidente argentino AlbertoFernández ha annunciato una nuovaproroga fino al 16 agosto del loc-kdown in vigore a Buenos Aires eprovincia, portando così a 150 igiorni continui di isolamento. Ladecisione è stata presa in virtù delfatto che la pandemia da coronavi-rus nell’agglomerato urbano dellacapitale e dei 40 municipi della pro-vincia non è ancora ritenuta in fasedi controllo. L’ultimo rapporto delleautorità sanitarie ha indicato che icontagi nel Paese hanno raggiuntoquota 185.373 e i morti sono invecesaliti a 3.441. Fernández ieri ha sot-tolineato che «stiamo attraversandoun momento crescente di diffusionedel virus che si concentra in granmisura nell’area metropolitana diBuenos Aires, ma che si sta irra-diando nel sud delle province diSanta Fé, Entre Ríos e Córdoba».Da giorni ormai oltre il 90 per cen-to dei contagi rilevati quotidiana-mente sono concentrati a BuenosAires città e nella sua periferia.

Il governo della Bolivia, che ieriha esteso di un altro mese la qua-rantena, ha avviato le procedure perimportare ossigeno a causa dell’ele-vata domanda nel Paese per farfronte alla pandemia di covid-19. IlPaese ha fatto registrare finora 2.977decessi e 76.789 infezioni tra i suoiundici milioni e mezzo di abitanti.

Una nuova norma stabilisce che le comunità di nativi non potranno scegliere i loro deputati con voto segreto e diretto

Indigeni contro Maduro:discriminazioni nelle procedure elettorali

KABUL, 1. Improvvise e violente alluvioni dovute a nu-bifragi notturni hanno ucciso almeno 15 bambini e unadonna in un villaggio dell’est dell’Afghanistan. Lo fasapere un portavoce dell’amministrazione del distrettodi Kooz Kunar, nella provincia di Nangarhar.

«La notte scorsa delle piogge torrenziali hanno scate-nato delle alluvioni improvvise. Una donna e 15 bambi-ni fra uno e cinque anni d’età sono rimasti uccisi. Altriquattro sono rimasti feriti» ha detto il portavoce gover-nativo, Naimatullah Noorzai, aggiungendo che «decine

di abitazioni soni andate distrutte» e che soccorritorisono sul posto.

Attaullah Khogyani, portavoce del governatore diNanarhar, ha aggiunto che il corpo di un bambino«non è stato ancora trovato».

Le catastrofi alluvionali sono comuni nel paese asiati-co, specialmente nelle aree rurali più povere, dove mol-te case fragili collassano durante le forti piogge. Perquesto, le autorità hanno lanciato nelle ultime ore l’al-lerta in molte regioni, dispiegando anche sul terrenoforze di sicurezza per gestire la situazione.

Lam annunciail rinvio di un anno

delle elezionia Hong Kong

HONG KONG, 1. Il capo esecutivodi Hong Kong, Carrie Lam, hadeciso di rinviare di un anno, dal6 settembre 2020 al 5 settembre2021, le elezioni politiche a causadell’emergenza sanitaria covid-19.In conferenza stampa, ieri, spie-gando quella che ha definito «ladecisione più difficile degli ultimisette mesi», Lam ha sottolineatoche si sono registrati oltre 100 casidi contagio per dieci giorni di filae ha citato i rischi di diffondere lamalattia se 4,4 milioni di elettorisi fossero recati alle urne; spiegan-do inoltre che i concittadini bloc-cati in Cina o all’estero per lapandemia non avrebbero comun-que potuto esprimere il voto.

Pechino ha appoggiato la deci-sione, definendola «molto neces-saria, ragionevole e legale» si leg-ge in un comunicato, in cui si ag-giunge che «il governo centralecomprende in pieno e sostiene»l’operato del capo esecutivo Lam.

Critiche al provvedimento sonogiunte dai governi di diversi Paesi.«Condanniamo la decisione diHong Kong di posticipare le ele-zioni» ha affermato la portavocedella Casa Bianca, Kayleigh McE-nany. La decisione — ha aggiunto— «indebolisce il processo demo-cratico» nell’ex colonia britannica.

Khameneirisp onde

a Pompeo

TEHERAN, 1. Le pressioni statuni-tensi per nuove sanzioni interna-zionali contro l’Iran sono «un cri-mine contro l’umanità» e «punta-no a far collassare l’economia ira-niana». Queste le parole pronun-ciate ieri dalla guida suprema diTeheran, ayatollah Ali Khamenei,in un discorso in occasionedell’Aid Al Adha, la Festa musul-mana del Sacrificio. Parole che ar-rivano a meno di 24 ore di distan-za dalle dichiarazioni del segreta-rio di stato Usa, Mike Pompeo,che aveva annunciato l’intenzionedi Washington di chiedere nuovesanzioni Onu contro Teheran.Khamenei ha lanciato un appelloa «concentrare le forze per rispon-dere alle minacce» e ha accusatoWashington di voler «ridurre lapotenza regionale» dell’Iran.

In Colombia il tribunale specialechiede di tutelare gli ex Farc

BO GOTÁ, 1. La Giurisdizione spe-ciale per la pace (Jep), il tribunalespeciale istituito in Colombia pergiudicare i crimini commessi duran-te la decennale guerra tra Forze ar-mate rivoluzionarie (Farc) e gover-no centrale, ha ordinato all’esecuti-vo di Bogotà di adottare misure emeccanismi di sicurezza efficaci per«garantire la vita e la sicurezza»degli ex combattenti delle Farc.«La misura è stata presa dopo aververificato la grave situazione di vul-nerabilità dei loro diritti fondamen-tali (più di 200 persone sono stateassassinate dalla firma dell’a c c o rd odi pace nel 2016), un fenomeno do-cumentato dalla Missione di verifi-ca delle Nazioni Unite e dall’Istitu-to Kroc», ha affermato in un comu-nicato la Jep.

Rivolgendosi all’alto Commissa-rio per la pace del governo colom-biano, Miguel Ceballos, la Jep ha

richiesto un «programma di prote-zione globale» per i membri delpartito Farc, nato dopo la smobili-tazione del gruppo armato, e haconcesso un periodo che non preve-de rinvii per presentare al tribunalegli «orientamenti» e il «pianod’azione» per contrastare la violen-za dei gruppi criminali che attacca-no gli ex combattenti.

La Jep ha poi invitato Emilio Ar-chila, consigliere presidenziale perla Stabilizzazione e il consolida-mento, di redigere un «piano stra-tegico per la sicurezza e la protezio-ne» e una «diagnosi» dello statoattuale dei territori in cui si trovanogli ex guerriglieri.

Infine, la Giurisdizione specialeper la pace ha ordinato all’Unitànazionale di protezione di imple-mentare tutte le misure di protezio-ne e gli studi sui rischi per gli ex ri-b elli.

La decisione del premier Al-Kadhimi per risollevare il Paese dal caos

In Iraq anticipato il voto per le legislative

BAGHDAD, 1. Il primo ministro ira-cheno, Mustafa Al-Kadhimi, ha an-nunciato che il Paese andrà alle ur-ne con elezioni parlamentari antici-pate il 6 giugno 2021. L’attualemandato del parlamento irachenotermina all’inizio del 2022. L’annun-cio della data del voto è stata diffu-sa da al-Kadhimi in un discorso te-levisivo.

«Abbiamo cercato instancabil-mente di lavorare su un documentodi riforma globale che farà riviverel’economia irachena e risolverà lecrisi» ha aggiunto il primo ministro.Al-Kadhimi ha quindi affermato cheil suo obiettivo principale è statoquello di «salvare l’Iraq dal caos»,aggiungendo che i conflitti interni einternazionali, nonché la pandemiadi covid-19, hanno minacciato la si-curezza dell’Iraq e il futuro dellasua gente.

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro (Reuters)

CARACAS, 1. Le comunità indigenevenezuelane hanno alzato la vocecontro la recente decisione del Con-siglio nazionale elettorale (Cne), vi-cino al presidente Maduro, di varareun nuovo regolamento per la sele-zione dei deputati indigeni alle ele-zioni parlamentari.

Il voto per eleggere i deputatidell’Assemblea nazionale è previstoper il prossimo 6 dicembre. Per lecomunità indigene — che secondo ilcensimento del 2011 rappresentano il2,8 per cento della popolazione, cir-ca 800.000 venezuelani — non saràpiù un voto diretto, universale e se-greto. In base alla decisione delCne, gli indigeni dovranno sceglierei propri parlamentari nelle assembleedelle comunità per alzata di mano eattraverso un sistema di delegati.

Dal Comitato per i diritti di Gua-jira hanno sottolineato che il votoper alzata di mano espone «i fratellie le sorelle indigeni a rivelare la loroposizione in modo aperto e pubbli-co nei confronti dei presunti difen-sori dei loro diritti collettivi, collega-ti al governo nazionale, limitandocosì il diritto di eleggere i proprirappresentanti senza alcuna forma dicoercizione o intimidazione».

Anche l’opposizione ha affermatol’incostituzionalità del provvedimen-to: la modifica della norma viola lalegge sui processi elettorali che sta-

bilisce che non dovrebbero essercimodifiche nei sei mesi precedenti alvoto. Inoltre il resto del Paese voteràcome di consueto. Il sistema di dele-gati di settore era già stato utilizzatonelle contestate elezioni dell’Assem-blea costituente nazionale.

Il Cne, tramite il presidente Indi-ra Alzonzo, aveva già fatto sapere diavere aumentato il numero di depu-tati da 167 a 277, in base a presunteproiezioni sull’aumento della popo-lazione e al fine di trovare un “equi-librio” tra voto di lista e voto nomi-nale. Saranno confermate le 87 circo-scrizioni elettorali già in vigore nelleprecedenti elezioni del 2015. Di fron-te all’aumento del 66 per cento deideputati, i parlamentari indigenicontinueranno a essere tre, perdendocosì valenza politica all’internodell’Assemblea nazionale.

Julio Harón Ygarza, uno dei treattuali deputati rappresentanti dellecomunità indigene, ritiene che ilnuovo regolamento «oltre a essere il-legale e incostituzionale, discriminale popolazioni indigene».

Il 30 luglio scorso, Armando Ob-dola, presidente dell’asso ciazioneKapé-Kapé, aveva dichiarato che ilregolamento del Cne, «impone allepopolazioni autoctone un voto di se-condo grado, completamente contra-rio a quanto stabilito dalla Costitu-zione».

Le recenti proteste antigovernative nel centro di Baghdad (Ansa)

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L’OSSERVATORE ROMANOpagina 4 domenica 2 agosto 2020

Il cardinale von Galen e l’opposizione al nazismo

Il ruggitodel leone

di GABRIELE NICOLÒ

F osse stato per il padre, il qua-le voleva che facesse il com-merciante, sarebbe rimastonell’”ignoranza”, sprovvisto diquella istruzione che avrebbe

poi acquisito nel tempo con ferrea vo-lontà.

Il 4 agosto di duecento anni fa nascevaPellegrino Artusi, critico letterario nonchéeccellente gastronomo, tanto che al suonome si lega un libro di ricette cheall’epoca conobbe uno grande successo:La scienza in cucina e l’arte di mangiar be-ne. Nativo di Forlimpopoli, nell’alloraStato Pontificio, crebbe in una famiglianumerosa (dodici fratelli): fu chiamatoPellegrino in onore del santo forlivese Pel-legrino Loziosi. Come racconta nell’Au t o -b i o g ra f i a , fu un autodidatta perché il pa-dre, appunto, non riteneva necessario cheseguisse un corso regolari di studi.

In un passo dell’opera si legge: «Quan-do poi, fatto adulto, ho riflettuto a questoconsiglio non mi parve dato da gente sa-via perché un fondo d’istruzione ben datain qualunque caso è sempre giovevole».

La sua vita fu segnata da un fatto chevide come infelice protagonista l’alloranoto brigante Stefano Pelloni, detto “ilPa s s a t o re ”. Era il 25 gennaio 1851 quandoil brigante assaltò Forlimpopoli con l’in-tento di rapinare le famiglie più ricche delpaese. Quella sera i più benestanti erano

pendice a trenta lettere di Giuseppe Giusti eil libro La scienza in cucina e l’arte di man-giar bene, che, dopo un’accoglienza tiepi-da, conquistò una vasta e travolgente po-polarità. «Ugo Foscolo — scrive Artusi nelsaggio — sia pe la spiccata individualità,sia per l’originalità degli scritti e dellospirito che li informa, è nome che suonacaro alle orecchie degli italiani».

Il Carme dei Sepolcri viene definitoun’opera «forte e splendida», che «rifulgedi giovanile bellezza». Al contempo rilevache «la novità e la profondità dei concet-ti, la concisione della frase, l’elevatezzadella forma ne rendono spesso difficilel’intelligenza». Al riguardo, aggiunge:«Ho tentato di agevolare questa letturacon le mie modeste note». Coinvolgente earguta è la prosa di Artusi, che per cattu-rare l’attenzione del lettore attinge a quelpatrimonio sempre vivo, e inesauribile,dell’aneddotica. «Cresciuto adulto — scri-ve — stava spesso taciturno più ore, ma se

titolo Pellegrino Artusi. Il tempo e le opere,il testo è scritto «in una lingua fluida, ele-gante ed armoniosa». Quindi si evidenziache il libro è divenuto familiare a genera-zioni di italiani e soprattutto di italiane:un libro che è diventato nel tempo «unapresenza preziosa ed amica, nonché unostraordinario esempio di opera dinamica eap erta”.

Il libro racconta la cucina nazionaleraccogliendo le tante tradizioni locali, ri-composte in un variegato e articolato mo-saico. Da oltre cent’anni esso viene inin-terrottamente editato: è stato tradotto innumerose lingue, tra le quali l’inglese, ilfrancese, il portoghese, il russo e il giap-ponese. Nella prefazione Artusi scrive:«La cucina è bricconcella; spesso e volen-tieri fa disperare, ma dà anche piacere,perché quelle volte che riuscite o che ave-te superato una difficoltà, provate com-piacimento e cantate vittoria». Poi tiene aprecisare: «Non vorrei che per essermi oc-

Il 4 agosto di duecento anni fa nasceva il critico letterario e gastronomo Pellegrino Artusi

Da Ugo Foscoloalla ricetta per il babà

Studiò da autodidatta e l’istruzioneche acquisì gli permise di scrivereun saggio sul poeta di Zantenutrito di riflessioni illuminantie impreziosito da una ricca aneddotica

a teatro per assistere al dramma La mortedi Sisara. Catturati i gendarmi papaliniche presidiavano Forlimpopoli, la bandadei briganti penetrò nel teatro ordinandoa tutti i presenti di consegnare i preziosi.Pelloni costrinse poi un amico degli Artu-si, che non si trovavano a teatro, a farsiaprire la porta della loro abitazione. En-trati in casa, malmenarono Pellegrino, fe-cero razzia di ogni cosa e, infine, usaronoviolenza a sua sorella, Gertrude, la quale,sconvolta da quella esperienza, dovette es-sere ricoverata al manicomio di Pesaro,dove poi morì.

In seguito a questa raccapricciante vi-cenda, la famiglia Artusi decise di abban-donare quelle terre infestate dai briganti edi trasferirsi a Firenze, capitale del Gran-ducato di Toscana.

Furono tre le principali opere di Artusi,tutte pubblicate a spese proprie. I saggiVita di Ugo Foscolo e Osservazioni in ap-

La copertina del libro (1891) che all’epoca ebbe un travolgente successo e che fu tradotto in numerose lingue

PUNTI DI RESISTENZA

mente; ma poi restringeva con molta curae diligenza il copiosissimo scritto per dar-gli ordine e per estrarne l’essenza perché“quel precetto”, dic’egli, “di scrivere comese Omero e Platone dovessero leggere, mi

avviava a discorrere, lafoga lo trasportava oltre ilimiti della discretezza diche poi si doleva. Cosìnel dettare, dotatocom’era di fervida imma-ginazione e di tenacissi-ma memoria, la pennascorreva, velocemente perlunghe ore a deporre sul-la carta i pensieri comegli si affollavano alla

I consigli e i suggerimenti contenuti nel librodedicato all’arte culinaria conservanoun valore e un’utilità ancora oggiCome l’esortazione a stare fermi dopo pranzoe a muoversi dopo cena

cupato di culinaria mi gabellaste per unghiottone o per un gran pappatore; prote-sto, perché non sono né l’una né l’altracosa. Amo il bello e il buono ovunque sitrovino e mi ripugna di vedere straziata,come suol dirsi, la grazia di Dio».

Nell’opera l’autore sciorina una miriadedi consigli al lettore, stabilendo un nessoindissolubile tra l’arte del mangiare e lasalute dell’organismo. Ciò che colpisce inparticolare è l’attualità di certe raccoman-dazioni. «Fra la colazione e il pranzo la-sciate correre un intervallo di sette ore,che tante occorrono per una completa di-gestione»; «Il gelato non nuoce alla finedel pranzo, anzi giova, perché richiama alventricolo il calore opportuno a ben dige-rire». Nell’esortare poi a riposarsi dopopranzo e a fare una passeggiata, anchebreve, dopo cena, richiama un’antica mas-sima latina: Post prandium stabis e post ce-nam ambulabis.

Quanto mai interessanti, e gustose, so-no poi le ricette da lui confezionate. Ven-gono ammanniti suggerimenti e indicazio-ni per preparare ad arte i tortellini allabolognese, i cappelletti all’uso di Roma-gna, i taglierini di semolino, gli gnocchi.Artusi sfoggia una competenza in materiadavvero disarmante. Si dimostra altresìmolto ferrato sui vari tipi di minestra:quella di bamboline di farina e di matton-cini di ricotta, quella di nocciuole di se-molino e di mille fanti. Non poteva certomancare la lista dei dolci che contempla,tra l’altro, la torta alla marengo, la tortacon i pioli, la torta mantovana. Spiccaquindi la ricetta, redatta in modo metico-losissimo, per fare il babà: ben tredici in-gredienti, scelti con la massima cura, sonoindispensabili per «dare alla luce il mi-glior babà», dolce — scrive argutamenteArtusi — che «vuol vedere la persona inviso, cioè per riuscir bene richiede pazien-za e attenzione».

Il 3 agosto 1941 pronunciò un’omeliain cui denunciò il programmadi eugenetica avviato da Hitlere diretto a eliminare le personecon disabilità e affetteda gravi malattie genetiche

gime che, però, nonosò sbarazzarsi di luicon la violenza perchétemeva le sicure reazio-ni del popolo, di quellodi Renania-Westfalia inp a r t i c o l a re .

Il 3 agosto ricorrono79 anni dall’omelia pro-nunciata nel 1941, forsequella in cui la sua vo-ce si levò più forte con-tro il regime e, in parti-colare, contro il pro-

fa spesso stracciare i mieiscartafacci che forse i li-brai comprerebbe volen-tieri”. Per equal modo —sottolineava Artusi — nel-la corrispondenza episto-lare o non scriveva agliamici, o se il faceva but-tava giù di sovente finsette od otto facciate discritto che, per la manopoco felice, egli chiamavaarabico o a geroglifici».

Nel saggio su Giusep-pe Giusti, Artusi ne met-teva in evidenza lo stiledelle composizioni, carat-terizzato da un umorismopungente, ma mai irrive-rente, e striato da unamalinconia, sottile e pe-netrante. Tra i destinataridelle lettere figuranoAlessandro Manzoni, Pie-ro Guicciardini e il mar-chese Gino Capponi.

Considerata la primatrattazione gastronomicadell’Italia unita, La scien-za in cucina e l’arte dimangiar bene r a p p re s e n t aun’opera di particolarepregio anzitutto perchéha contribuito alla diffu-sione della lingua italianasul territorio nazionale.Come si legge in un cata-logo curato dall’Accade-mia della Crusca in occa-sione di una mostra dal

di GIULIA ALBERICO

«N ec laudibus, nect i m o re » scelsecome mottoepiscopale Cle-

ments August von Galen quan-do fu ordinato vescovo da Pioxi il 5 settembre del 1933. Di no-bile famiglia cattolica, dopo glistudi liceali proseguì con quelliuniversitari di storia e filosofia aFriburgo, e poi di teologia a In-nsbruck. Ordinato sacerdote nel1904, iniziò la vita pastorale as-sumendo via via cariche più ele-

Von Galen, il leone di Mun-ster — mai appellativo fu piùappropriato — aveva vissutol’ascesa al potere del nazionalso-cialismo con profondo sgomen-to. Ne aveva denunciato findall’inizio le violazioni al con-cordato tra la Chiesa di Germa-nia e il governo (Reichskonkon-c o rd a t ) che si manifestavano conattacchi alla stampa e alle asso-ciazioni cattoliche, occupazionie confische di monasteri e con-venti. Ovviamente il suo agire,le sue parole, la sua stessa nobi-le figura costituivano un ostaco-lo non di poco conto per il re-

vate fino a essere nominato ve-scovo di Munster.

Una giovinezza vissuta in an-ni tumultuosi: la prima guerramondiale, la fragile Repubblicadi Weimar, l’ascesa del partitonazista. Di quest’ultimo indivi-duò subito la portata pericolosaper la Chiesa e per il popolodissidente. E mai ebbe timorenel denunciare le storture delpartito hitleriano.

Insieme a gran parte delmondo cattolico trovò pienasintonia con Pio XI che nel 1937emanò l'enciclica Mit brennenderS o rg e — Con cocente preoccupazio-ne, l’unica in tutta la storia dellaChiesa di Roma a non esserescritta in latino ma, volutamen-

gramma di eugenetica avviatoda Hitler con l’Aktion T4.

Hitler preferì una politica ditemporeggiamento tanto che,dopo l’omelia del 3 agosto,sospese per qualche tempol’Aktion T4 per poi riprenderlain sordina.

Ecco alcune delle potenti pa-role di von Galen relative alprogramma di eutanasia T4 che,sotto responsabilità medica, pre-vedeva la soppressione di perso-ne affette da malattie geneticheinguaribili e da persone con di-sabilità. «Non possono più pro-durre, sono come una vecchiamacchina (...) come un vecchiocavallo diventato inguaribilmen-te zoppo. Come una mucca che

te, in tedesco perché potesse es-sere letta ai parrocchiani il 14marzo di quell’anno, domenicadelle Palme, in tutte le chiese diGermania. Papa Ratti denuncia-va le violenze del regime e leva-va la sua sofferta preoccupazio-ne per la persecuzione dei catto-lici di cui era stato vittima nellanotte dei lunghi coltelli il capodell’Azione Cattolica tedesca

non dà più latte (...) qui non sitratta di macchine, qui non sitratta di cavallo e di vacca (...)qui si tratta di esseri umani, no-stri fratelli e sorelle, poveri esse-ri malati e, se si vuole, ancheimproduttivi! Ma per questonon meritano di essere uccisi.Hai tu, ho io il diritto alla vitasoltanto finché siamo noi pro-duttivi. Basterà allora un qual-

siasi editto segreto che ordini diestendere il metodo messo apunto per i malati di mente adaltre persone improduttive, aquesto punto la vita di nessunodi noi sarà più sicura. Nessunapolizia, nessun tribunale inda-gherà sul nostro assassinio, népunirà l’assassino come merita».

Erich Klauseur. Allastesura dell’enciclica —insieme al cardinalePacelli, futuro Pio XII,allora Nunzio apostoli-co a Berlino — avevapartecipato anche Au-gust von Galen.

E insieme ad altriministri di culto, vonGalen non smise maidi contrastare la cre-scente smisurata forzache Hitler stava assumendo inEuropa, ma per il complessoquadro storico politico — p eruna sorta di attendismo che sisarebbe rivelato dannoso daparte delle forze democraticheoccidentali — la sua voce restòuna delle poche a denunciare lapolitica nazista.

Non smise mai di contrastarela crescente forza di Hitlerin Europa ma la sua vocefu una delle poche a criticareapertamente la politica nazista

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L’OSSERVATORE ROMANOdomenica 2 agosto 2020 pagina 5

di MARCO TESTI

Il ricordo di una nobile signo-ra è per il narratore di Al l aricerca del tempo perduto «ilprimo abbozzo di un ritratto,il solo vero, che cogliesse il

segreto della vita, il solo che fosserealmente la signora di Guerman-tes». Cogliere il segreto dell’esisten-za è il cruccio e nello stesso tempo ilprogetto che fin dal 1909 MarcelProust coltiva nella sua fragile figuradi intellettuale un po’ nevrotico, vit-tima di malattie che per alcuni eranodi natura nervosa, e un po’ snob.Ma nonostante lo snobismo, (cheperò lo scrittore trova già bell’epronto nella società frequentata dal-la famiglia), va assai oltre: inizia conJean Santeuil, primo abbozzodell’opera maggiore, scritto nel 1905ma pubblicato dopo la sua scompar-sa avvenuta nel 1922, e passa lenta-mente nello sconfinato continentedella Ricerca, che gli prenderà tuttala vita di segregato, votato al grandesacrificio nel tempio del dio Crònos,ossessione e spina che diverrannonel contempo genio e umana im-mortalità.

Perché è il tempo che assilla Prou-st, come stava assillando un pensato-

sempre diversa e sempre oltre. Mar-cel va alle lezioni del filosofo, e co-me lui si interroga sul tempo: chesenso ha una vita che — prima diBergson — sembrava un insensatoscorrere di minuti dall’inizio verso lafine? Che senso ha una corsa in cuile esperienze, le persone da noi tan-to amate poi tramontano e apparen-temente non lasciano alcuna traccia?

tante Berma, ora è il turno della du-chessa di Guermantes, nobile fami-glia che torna spesso nella R i c e rc a ,simbolo inizialmente di mito intoc-cabile, visione preraffaellita, incantomistico che lentamente mostra dellecrepe. Quando? Esattamente al mo-mento in cui, e questo è un altrocardine dell’intera opera, colui chespasima entra a contatto diretto conil centro dei suoi sogni. Non biso-gnerebbe mai tornare nei luoghi incui si è stati felici, non si dovrebbemai entrare in confidenza con l’og-getto dei sogni, perché la vicinanza,la quotidianità li uccidono, quei so-gni: questa è una delle certezzedell’intero ciclo proustiano e anchedei Guermantes.

Una volta entrato nel loro salottoil narratore non può fare a meno dinotare la meschinità di certi discorsiin cui vengono tirati in ballo storianobiliare, amicizie, tradimenti, attua-lità. Molte pagine di questo volumesono ad esempio dedicate all’a f f a reDreyfus e alcune parole della tantovagheggiata signora di Guermantescadono come pietre nelle orecchie dichi aveva preso le parti dell’ufficialeebreo al tempo del processo: «Chelettere idiote e retoriche scrive dallasua isola!», è una delle perle dell’og-getto platonico di un amore fatto disogni di finezza e misticismo. Anchequesto mito cade e sarà dimenticato.

E allora che si chiude a fare Mar-cel nel suo studio a deperire sul suolibro, anzi, sui suoi sette libri? Pertentare di creare un’opera d’arte. Manon solo e non tanto per la fama.Semplicemente perché è l’unico mo-do di consegnare alla memoria ciòche si è perduto. Salvare non solo ilpassato, ma anche quel suo ritornonel nostro presente attraverso im-provvise emozioni cui non saprem-mo dare spiegazioni, e che in realtàsono l’eterno, ma imprevedibile,riaggallare di quello che pensavamoperduto dentro di noi. È questo ilsenso dell’arte, altro che inutilità, al-tro che snobismo, sembra dirci Mar-cel ancora oggi: ritrovare il sensodella singola esistenza, sapere che lepersone non se ne sono andate com-

pletamente, ma vivono nel nostropresente perché noi guardiamo untramonto anche con i loro occhi,agiamo e pensiamo in virtù dei loroinsegnamenti, e così farà chi verràdopo di noi, o perché viene da noi,o perché ha fatto suo il dono dell’ar-tista.

Un artista che, bisogna pur dirloper onestà critica, nei Guermantessembra lo faccia apposta a esibirsi inquello che i critici gli avevano rim-proverato bocciando il primo libro:una lunghezza estenuante dei perio-di, con subordinate e subordinate aparlare di pettegolezzi, pretese dinobiltà da parte di borghesi arricchi-ti, giudizi su chi è da poco uscito discena, moralismi vari, croce e deliziadello scrittore. Tutto vero: a volte

viene voglia di chiudere il libro, mapoi arrivano la parola, la frase, lanotazione che da sole assolvono ilmare di pagine che ci hanno tolto ilsonno, e che hanno il potere di farcisobbalzare; il geniale snob, il raffina-to salottiero riesce a cogliere il sensodella vita, di tutta la vita, anchequella dei bassifondi: «Quasi tutte lecase erano abitate da gente infelice.(…) altrove una madre lavoratrice,bastonata da un figlio ubriacone,cercava di nascondere la sua soffe-renza agli occhi dei vicini. Almenomezza umanità piangeva».

Come gli aveva insegnato Ruski-nhen, da Proust molto amato, nellamemoria c’è spazio per i diseredati:snob sì, ma non indifferente al dolo-re altrui.

L’ossessione di Marcel Proust nella «Recherche»

I sogni uccisidalla quotidianità

Morto il regista britannico Alan Parker

Allergico alle dinamiche del sistema commerciale

Il senso della vita si recuperanella memoria involontariaattraverso improvvise illuminazioniche si accendono nel gustare un biscottoo nel vedere un volto tra la folla

Ritratto di Duchessa di Guermantes (Figurino di Carlo Menucci)

Un avventuriero dello schermoche ha sondato ogni voltazone cinematografiche nuove per averein prima persona un senso di sorpresada inglobare nel suo cinema

una riuscita versione visiva del famoso al-bum della band britannica.

B i rd y (1984) è un altro film lontano daqualsiasi schema. La storia di un reduce dalVietnam che diventa pazzo e dell’amico checerca di farlo rinsavire è di nuovo un omag-gio alla forza della giovinezza e il ritratto diun’innocenza perduta. Si parla di Vietnamma il modo di interiorizzare la guerra e dideclinarla in senso intimistico è fortementebritish. Con Angel heart (1987) il cinema diParker si mantiene ad alti livelli. Il film è unhorror mefistofelico che parte come una de-tective-story alla Raymond Chandler. La ca-pacità del regista di rendere un ambiente –in questo caso la Louisiana degli anni Cin-quanta e di immergere lo spettatore nel rac-conto — un’agghiacciante discesa agli inferiscandita da riti esoterici e incubi che forsesono invece ricordi — raggiunge il culmine.Il periodo d’oro prosegue con Mississippiburning (1988), solido dramma sulle discrimi-nazioni razziali nel sud degli Stati Uniti de-Una scena da «Birdy» (1984)

di EMILIO RA N Z AT O

Con Alan Parker se ne va uno degli ul-timi outsider del grande schermo.Uno di quei registi che, pur facendo

un cinema spettacolare che non disdegnal’intrattenimento, vogliono rimanere dei canisciolti allergici alle dinamiche del sistemacommerciale. Non stupisce affatto, in talsenso, la recente dichiarazione dello stessoParker a proposito del rifiuto di dirigere epi-sodi della serie di Harry Potter. Allo stessotempo, il regista britannico non ha mai aspi-rato molto alle passerelle dei festival, dovepure a volte i suoi film sono stati presentati.

L’eclettismo di Parker, nato a Islington il14 febbraio 1944 e scomparso il 31 luglio aLondra, non era un modo di piegarsi alle di-rettive dei produttori, ma un’inclinazione deltutto personale e istintiva. Se ha girato filmsempre attraverso produzioni o coproduzioniamericane, è stato solo per assicurarsi un al-to standard tecnico. La varietà dei temi af-frontati gli ha impedito di avere una poeticacoerente da autore in senso stretto, ma nonuna personalità e uno stile viceversa forte-mente riconoscibili.

La personalità è stata quella dell’avventu-riero che sonda ogni volta zone cinemato-grafiche nuove per avere in prima personaun senso di sorpresa da inglobare nel suomodo di fare cinema, allo stesso tempo mol-to tecnico ma anche molto spontaneo.

Il suo stile, davvero peculiare, concilia lavecchia matrice realista del cinema britanni-co — fino ad arrivare, a tratti, ad accenti dadocumentario — con la nascente estetica delvideoclip e degli spot pubblicitari, di cui ilregista cavalca in particolare le qualità emo-zionali e l’uso ipertrofico del montaggio, dicui diventa un maestro. Il risultato è un flus-so di immagini e suoni che dà l’i m p re s s i o n edi assecondare esclusivamente l’inventiva delsuo autore, seguendo più un percorso di as-sociazioni di idee che non un filo stretta-mente narrativo e drammaturgico.

È un cinema figlio dei suoi tempi, fattomolto più di immagini che non di costruzio-ne dei personaggi o di un racconto inteso

nel suo modo più convenzionale. Per lospettatore si tratta, almeno nelle prove mi-gliori, di un viaggio sensoriale straordinaria-mente immersivo e coinvolgente. Un cinemadi cui già si sente molto la mancanza, in un

periodo in cui la televisione sta viceversa ap-piattendo l’uso delle immagini sul dominiodella parola e del racconto più piano.

Dopo alcuni trascorsi come autore propriodi spot pubblicitari, la carriera di Parker nel

sopra le righe di Oliver Stone in sede di sce-neggiatura, il sensazionalismo non manca,ma il film è il primo esempio della capacitàdi Parker di immergere lo spettatore in unracconto con la semplice forza delle immagi-ni, e di rendere con straordinaria fedeltà sen-soriale l’atmosfera di un ambiente.

Fa m e (1980) è un film sottovalutato forsea causa della più banale serie televisiva a cuidarà vita. È uno dei pochi musical del cine-ma moderno e condensa alla perfezione lepassioni del regista: la musica, il mondodell’adolescenza, il desiderio di inserire i

gli anni Sessanta, in bilico ma in perfettoequilibrio fra spettacolo e impegno civile.

Dopo il meno riuscito dramma storico Co-me see the paradise (1990), Parker firma forseil suo film migliore con The Commitments(1991), irresistibile storia di un gruppo di ra-gazzi di Dublino che vogliono diventare fa-mosi con una band di musica soul. Quasiun nuovo Saranno famosi, ma ben più senti-to. I sogni dell’adolescenza in contrasto conla dura realtà vengono raccontati stavoltacon leggerezza ma con grande passione ehumour. Il ribellismo e gli scontri generazio-

re che affosserà quel positivismo de-terministico convinto che ogni cosasia misurabile e segmentabile. HenriBergson (1859-1941) — legato peraltroa Marcel da legami parentali, aven-do sposato una sua cugina — in Ma -teria e memoria aveva mostrato l’in-conciliabilità tra il tempo degliscienziati, segmentabile e «irrigidi-to», e quello dell’uomo, colto dallamemoria involontaria: la sola chepuò intuire lo scorrere perenne delloslancio vitale in cui precipitano pas-sato e presente in una soluzione

Inutile tornare al Boi de Boulo-gne o a Balbec o Combray, per cita-re i luoghi reali — anche se talvoltatravestiti nei nomi dell’opera — p ertentare di rivivere di nuovo quellasensazione, o, peggio, per rivederepersone e posti mutati e irriconosci-bili.

Proprio cento anni fa usciva il ter-zo dei sette volumi della R e c h e rc h e , IGuermantes, da cui abbiamo estrattoquella citazione iniziale. Le seduzio-ni si susseguono nell’animo di Mar-cel: dopo Gilberte, Albertine, la can-

La risposta sta proprionella memoria invo-lontaria, il recuperodel senso attraversoimprovvise illumina-zioni che si accendonoin noi alla vista di untramonto o nel gustareil sapore di un biscot-to inzuppato nel tè, onel vedere un volto trala folla.

cinema comincia in patria macon un film che già guarda espli-citamente oltreoceano. BugsyMa l o n e (1976) è un omaggio aigangster-movie americani inter-pretato però solo da bambini cheusano torte al posto di armi.Non è solo un divertissement, da-to che il tema dell’infanzia edell’adolescenza, più in generaledell’innocenza, in contrasto conla durezza del mondo tornerà ci-clicamente nella filmografia delregista. Midnight express (1978),storia vera del calvario di unostudente statunitense nelle pri-gioni turche, è l’esordio america-no e il primo film di successo.Anche a causa della mano un po’

personaggi in un contesto realisticorestituito con fedeltà allo sguardodel pubblico. Shoot on the moon(1982) è un buon dramma familiaree l’unico film con cui il regista si èavvicinato a una moda, in anni incui pellicole come Gente comune eKramer contro Kramer vincevanoOscar. Con Pink Floyd – The Wall(1982), però, Parker torna subito aun cinema più personale e alla suapassione per la musica, firmando unvideoclip di due ore che rappresenta

nali sono mitigati da un senso di apparte-nenza alle proprie origini che si fonde con laricostruzione ambientale dei sobborghi du-blinesi, resi con consueta maestria.

Dopo questo ulteriore picco, gli ultimidieci anni della carriera del regista sono me-no esaltanti. The road to Welville (1994), sati-ra sul salutismo, è l’unico film da dimentica-re, nonostante l’ennesima ammirevole rico-struzione ambientale. Evita segna invece unritorno al musical con uno spettacolo strana-mente un po’ statico, sontuoso ma inamida-to, dall’opera teatrale della grande coppiaWebber-Rice. E anche An g e l a ’s ashes (1999)non si rivela all’altezza della fonte, il best-seller di Frank McCourt.

D all’ultimo film, The life of David Gale(2003), un ritorno all’impegno civile in que-sto caso contro la pena di morte, era giàpassato quasi un ventennio. A fermare il re-gista è stata una lunga malattia ma anche uncinema che nel frattempo aveva smesso dia s s o m i g l i a rg l i .

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L’OSSERVATORE ROMANOpagina 6 domenica 2 agosto 2020

La campagna di Caritas-Focsiv nei Paesi in via di sviluppo dove l’emergenza pandemia acuisce la piaga della fame

Condividere il panemoltiplicare la speranza

di PAT R I Z I A CA I F FA

È la “pandemia della fame” laprossima sfida che il mondodovrà affrontare, una volta su-

perata l’emergenza sanitaria ancorapesantemente in corso. Secondo idati più recenti della Fao (l’O rga-nizzazione delle Nazioni Unite perl’alimentazione e l’agricoltura) e dialtre quattro agenzie Onu, a causadelle misure di contenimento del co-vid-19 entro la fine del 2020, almeno130 milioni di persone in più soffri-ranno di fame cronica; e si tratta diuna cifra destinata ancora a crescere.Nel 2018 erano 690 milioni di perso-ne nel mondo, ossia 10 milioni inpiù rispetto al 2018 e poco meno di60 milioni in più nell’arco di cinqueanni. L’impatto del lockdown ha au-

Papa Francesco a Lampedusa, lacampagna nazionale “Dacci oggi ilnostro pane quotidiano” per aiutarei Paesi più poveri ad affrontare l’im-patto socio-economico delle misureprese a causa del coronavirus. Ini-ziative analoghe sono state intrapre-se da altre Caritas nazionali.

Le due realtà italiane hanno deci-so di unire le forze in una alleanzaintitolata “Insieme per amore degliultimi”, con un sito dedicato da cuisarà possibile scaricare materiali in-formativi ed effettuare donazioni.Lo scopo dell’iniziativa, che durerà 7mesi, fino a gennaio 2021, è infattiduplice: sensibilizzare le comunitàcristiane, associazioni, scuole, uni-versità, persone di buona volontà eraccogliere fondi per finanziare pro-getti di emergenza in Africa, Ameri-

sure di contenimento del virus: ci siè dovuti riorganizzare tempestiva-mente attrezzandosi con dispositividi protezione individuale come ma-scherine e guanti e percorsi per ildistanziamento sociale. Tutti i pro-getti hanno quindi subito rallenta-menti e dovuto affrontare spese nonpreviste. Perciò in molti hanno bus-sato alle porte di Caritas italiana perchiedere un sostegno.

La maggior parte delle richiesteprovengono dall’Africa, anche se nonè stato, numericamente, uno dei con-tinenti più colpiti dal virus. Il moti-vo è strutturale: «Qui l’e m e rg e n z aalimentare è prioritaria. Per questo —prosegue Beccegato — f i n a n z i e re m oprogetti per aiuti alimentari alle per-sone più in difficoltà e progetti cheaiutino a procurarsi il cibo. Ad esem-

«La grave situazione che stiamovivendo — precisano nel manifestodella campagna Massimo Pallottino,di Caritas italiana, e Andrea Stoc-chiero, della Focsiv — interpella per-sonalmente ognuno di noi, nella no-stra responsabilità e nella nostra ca-pacità di vivere in modo consapevo-le. L’impegno necessario parte daun cambiamento degli stili di vita diognuno di noi» ma serve anche«un’efficace azione nei riguardi dichi ha la responsabilità di stabilire leregole e fissare le politiche pubbli-che, orientando anche le scelte dim e rc a t o » .

La campagna Caritas-Focsiv offreperciò la possibilità di un impegnoconcreto, al servizio di progetti digiustizia e di autentica promozioneumana. Sul sito ogni mese sarà pro-posto un tema specifico — cib o,educazione, donne, lavoro, salute efamiglia — sul quale verrà focalizza-ta l’attenzione. L’iniziativa durerà alungo perché si prevede che la pan-demia non finirà tanto presto né irelativi bisogni diminuiranno. Ancheperché alcuni Paesi che all’inizionon erano colpiti si trovano a fron-teggiare ora il picco di contagi, co-me sta accadendo in Brasile, India,Guatemala.

I promotori non hanno fissato unobiettivo per la raccolta fondi, masperano di raccogliere almeno un

mentato infatti le disuguaglianze: il55 per cento delle persone nel mon-do è in difficoltà per l’accesso al ci-bo, alla salute, al lavoro dignitoso esi ritrovano privi di tutele e ancorapiù vulnerabili. Un miliardo e600.000 bambini hanno smesso diandare a scuola e molti non vi tor-neranno.

Gli effetti nei Paesi meno svilup-pati si stanno già facendo sentire.Sono infatti numerose le richieste diaiuto da parte delle Chiese locali.Per venire incontro a queste esigen-ze, Caritas italiana, insieme alla Foc-siv (confederazione di ong cattoli-che) ha lanciato l’8 luglio scorso,anniversario della visita apostolica di

ca Latina, Europa dell’Est, Asia,compreso il Medio Oriente.

«Finora abbiamo selezionato 62progetti di emergenza che ci hannomandato le Chiese locali e le ong —spiega Paolo Beccegato, vicediretto-re vicario di Caritas italiana — conun occhio particolare ai Paesi piùpoveri e più colpiti dal coronavirus.Questi Paesi non hanno le risorseche ha l’Italia né il sostegnodell’Unione europea. Vista la veloci-tà con cui la pandemia colpisce ecambia aggiorneremo i progetti a se-conda dell’evoluzione del virus».

Molte diocesi, Caritas e ong si so-no trovate inoltre a dover rivedere iprogetti di sviluppo inserendo le mi-

pio, ci sono tante piccole realtà, coo-perative, gruppi di persone più vul-nerabili, che hanno come obiettivoquello di dare dignità al lavoro. Inquesti casi si punta a dare un redditoper qualche mese anziché distribuiredirettamente cibo».

milione di euro, per dare una primarisposta ai bisogni più urgenti.«Condividere il pane, moltiplicare lasperanza è possibile — sottolineano— diventando più consapevoli e fa-cendo un’offerta a sostegno degli in-terventi proposti».

Iniziativa di Avsi, Medici con l’Africa Cuamm e Vis

Insiemecontro il covid-19

ROMA, 1. Risposta rapida all’emer-genza sanitaria, rallentamento delladiffusione del virus e promozionedella resilienza: sono queste le prin-cipali linee di azione messe in cam-po da Fondazione Avsi, da Medicicon l’Africa Cuamm e da Volonta-riato internazionale per lo sviluppo(Vis), insieme alla multinazionaleEni e al Politecnico di Milano, percontenere il covid-19 nei Paesi piùpoveri. Si tratta, in sostanza, di unanuova iniziativa che ha come scopoquello di favorire sia campagne in-formative, sia la promozione di tu-torial e schede tecniche per la rea-lizzazione di dispositivi di protezio-ne individuale nei contesti rurali eperiurbani per prevenire la diffusio-ne della pandemia.

Da diversi anni, le tre Ong italia-ne raggiungono insieme, con pro-getti diretti di cooperazione allosviluppo o tramite partnership conrealtà locali, oltre un centinaio diPaesi tra Africa, America Latina eAsia. In questo particolare momen-to, l’emergenza sanitaria in moltearee del mondo necessita più chemai di supporto soprattutto per raf-forzare le capacità di risposta e diresilienza dei contesti più critici edelle fasce della popolazione piùpovere e vulnerabili, dove l’emer-genza sanitaria si innesta in condi-zioni economiche e sociali già parti-colarmente critiche.

Questo scenario ha spinto sog-getti diversi quali Avsi, Cuamm eVis, con il Politecnico di Milano edEni ad avviare una nuova collabo-razione che parte dalla diffusione divideo e schede tecniche in linguediverse, preparate dall’ateneo mila-nese, partner tecnico, che sarannomesse a disposizione di soggetti lo-cali come cooperative, piccole im-prese, scuole di formazione profes-sionale, ospedali e piccoli centri sa-nitari per contenere la diffusionedel virus. Le strategie individuatedai partner promotori prevedonoistruzioni e modalità operative perla realizzazione autonoma e la di-stribuzione a livello locale di dispo-sitivi volti alla mitigazione del con-tagio, come le “mascherine comuni-tarie” che, utilizzando materiali op-portunamente testati, potrebbero

essere certificate come dispositivochirurgico; la produzione e la di-stribuzione a livello locale di solu-zioni o di gel igienizzanti facili daprodurre nelle strutture in loco; larealizzazione autonoma e la succes-siva distribuzione, sempre a livellolocale, di visiere protettive per ilpersonale, in particolare quello me-dico, paramedico e della pubblicaamministrazione, a contatto conti-nuo con il pubblico. E ancora, atti-vità di formazione, con un focus sulpersonale sanitario e ausiliario;campagne di sensibilizzazione volteall’adozione di misure di prevenzio-ne per la riduzione del contagio;nonché interventi di assistenza e disicurezza alimentare. L’utilizzo del-le competenze specifiche di ciascunpartner garantirà una maggior effi-cacia degli interventi a beneficiodelle popolazioni più vulnerabili.

Avsi, Medici con l’Africa Cuamme Vis promuoveranno la diffusionedelle attività di informazione neiPaesi dove sono presenti, facendoleva sulla conoscenza del contestoin cui operano. Ciascuno degli at-tori coinvolti, oltre ad avere espe-rienze e competenze specifiche, èinserito all’interno di network chepotrebbero rivelarsi utili sia a livellotecnico sia a livello di presenza econoscenza dei territori di interven-to. Il piano di risposta all’e m e rg e n -za covid-19 formulato da Eni preve-de che alcuni degli interventi giàprevisti in termini di sostegno so-ciale, sanitizzazione dell’acqua, pre-venzione sanitaria e istruzione po-tranno essere realizzati anche attra-verso la collaborazione con uno opiù partner, con cui la multinazio-nale italiana già collabora, rimodu-lando le azioni in relazioneall’emergenza coronavirus.

Secondo i promotori dell’iniziati-va, questa partnership, che è apertae a disposizione del sistema Paese,rappresenta un caso concreto di va-lorizzazione di un approccio “mul-ti-attoriale” e di “i n t e rc o n n e s s i o n e ”tra bisogni globali e competenze lo-cali: solo una molteplicità di attoriche, sulla base delle rispettive com-petenze, agiscono in modo integra-to e sinergico, può garantire unacerta efficacia nell’azione.

Presso gli empori della solidarietà di Caritas ambrosiana

«Gli angeli della spesa» disponibili anche ad agostoMI L A N O, 1. Ci sono l’avvocato, il fo-tografo, il giornalista. Ma anche ilpensionato, lo studente e la casalin-ga tra i volontari che in questo mesedi agosto dedicheranno il loro tem-po libero al servizio degli altri pres-so gli empori e le botteghe della so-lidarietà di Milano.

Diventa “un angelo della spesa”era stato l’invito che la Caritas Am-brosiana aveva rivolto ai milanesiper far fronte all’emergenza sanitariada coronavirus che in Lombardia, ein particolare nel capoluogo, ha co-stretto migliaia di persone a chiede-re aiuto alla Chiesa locale. Una pro-posta di volontariato estivo, primadi andare in ferie, o se in ferie que-st’anno non si ha la possibilità diandare per svariate ragioni. Tra iprofessionisti c’è chi spiega di averscelto l’estate per fare del volontaria-to perché è il periodo dell’anno incui ha più tempo libero. Tra chi nonha mai fatto esperienze di questo ti-po in precedenza, c’è chi dichiara diaver accettato l’invito della Caritasper dare il proprio contributo inquesto momento particolarmentedifficile per il Paese.

I mini market solidali aperti dallaCaritas si sono rivelati una fonda-mentale rete di sicurezza proprio peri cittadini che a causa delle misuredi contenimento della pandemiahanno visto precipitare la propriacondizione economica. Molte perso-ne, che hanno perso il lavoro duran-te il lockdown, hanno potuto rifor-nirsi di generi di prima necessitàproprio in questi negozi dove si ac-quista senza denaro, ma con unatessera a punti offerta alle famigliein base alle loro necessità. In questimesi questo sistema di aiuti ha fun-

zionato abbastanza bene anche gra-zie al prezioso contributo dei volon-tari.

Gli “angeli della spesa”, una cin-quantina di persone, accoglierannoquanti accedono agli empori e aiute-ranno gli operatori a tenere in ordi-ne il magazzino e a disporre sugliscaffali i prodotti. Attualmente, gliempori e le botteghe della solidarie-tà, promosse dall’ente caritativo mi-lanese, sostengono 8.062 persone, il35 per cento in più rispetto al perio-do precedente all’emergenza sanita-ria: una percentuale che sale al 66per cento, considerando il solo ca-poluogo lombardo. Da quando èstata dichiarata l’emergenza sanita-ria, nel mese di marzo a oggi, questepersone hanno ricevuto complessiva-mente più di 430 tonnellate di gene-ri alimentari e beni di prima necessi-

tà, grazie all’impegno di una decinadi operatori sociali e oltre un centi-naio di volontari.

«Il coronavirus — ha dichiaratoLuciano Gualzetti, direttore di Cari-tas Ambrosiana — ha messo in lucele le debolezze, ma anche le risorsedei nostri territori. Abbiamo visto aMilano e in provincia precipitare inpoco tempo sotto la soglia della po-vertà tante persone, che non aveva-no mai avuto bisogno prima dellanostra assistenza, al punto da doverscegliere di settimana in settimanase fare la spesa oppure pagare lebollette». Ma allo stesso tempo, haaggiunto Gualzetti, «tante altre per-sone che non conoscevamo hannobussato alla nostra porta per offrireil loro aiuto: studenti e giovani lavo-ratori in smart working che si sonoritrovati con più tempo a disposizio-ne da offrire agli altri. Queste ener-gie ci hanno consentito di andareavanti e di far fronte a un aumentodi richieste che non potevamo im-maginare. Ad agosto, purtroppo, chiha perso il lavoro non andrà in feriee continuerà ad avere bisogno delnostro aiuto. Noi ci saremo — haproseguito — ma abbiamo bisognodi nuove energie. Sono fiduciosoche arriveranno».

Gli “angeli della spesa” svolgeran-no la loro attività di volontariato ne-gli empori milanesi di via San Vigi-lio, via Pitteri e via Padre LuigiMonti, oppure in quello di Saronnodi via Francesco Petrarca, a Garba-gnate in via Bartolomeo Cabella,oppure a Varese in via Padre Marzo-rati. «Purtroppo andiamo incontro aun autunno difficile. In questo sce-nario d’incertezza — conclude Gual-zetti — la solidarietà tra le persone è

il capitale più importante che dob-biamo preservare e di cui dobbiamoavere cura. La risposta al nostro ap-pello per gli empori dimostra chefortunatamente il virus non lo ha in-taccato, anzi al contrario, ha ancoradi più motivato le persone. Non erauna reazione scontata».

Corsi di lingua nel campo di Kara Tepe sull’isola di Lesbo

Non migranti ma ospitiATENE, 1. Corsi di inglese e di gre-co, coordinati da Caritas Grecia,per favorire un’integrazione dei mi-granti. È quanto avviene a Kara Te-pe, struttura sulla costa di Lesbo,dove il campo di accoglienza per lefamiglie di rifugiati in difficoltà èdiventato un luogo-simbolo di effi-cienza. Qui non ci migranti, maospiti. Una situazione molto diversada quella del 2015, quando sulle co-ste dell’isola greca si riversavano ol-tre 7.000 persone al giorno.

Sebbene il covid-19 abbia inter-rotto solo parzialmente le attività,soprattutto quelle formative, l’entecaritativo ellenico sta portandoavanti un progetto culturale e for-mativo per il rilancio della convi-venza civile nell’isola. Le lezionivengono seguite da 16 gruppi dipersone, ognuno dei quali formatoda sei studenti. E in tempo di coro-navirus si è fatto ricorso anche alladidattica a distanza e alle lezioni on

line. «L’arrivo della pandemia sullenostre coste — spiega Hannah Ga-ganis, dal 2017 insegnante di inglesee coordinatrice delle attività educa-tive di Caritas Grecia a Kara Tepe— ha portato con sé incertezza epaura. Ma mi ha consentito di rive-dere il mio approccio didattico e in-ventare nuovi modi di interagirecon gli studenti a distanza. Abbia-mo cercato — aggiunge — di nonvenir mai meno ai nostri impegni,caricando il materiale didattico online. La risposta è stata positiva,grazie anche a una connessione ab-bastanza costante, considerate lecondizioni di isolamento in cui sia-mo».

Le lezioni in presenza si svolgonoall’interno del centro educativodell’ente caritativo greco ed è l’uni-co presidio del genere aperto a Ka-ra Tepe che propone corsi di linguainglese fino al livello A2. Al terminedel percorso, gli studenti sostengo-

no un esame finale e, in caso di esi-to positivo, ottengono la certifica-zione del British Council. Garantitianche i corsi di conversazione delladurata di uno o due mesi. Stessamodalità anche per il greco che, neltempo, ha visto aumentare il nume-ro di frequentanti. Coloro che in-tendono rimanere, vengono indiriz-zati al “Neos Kosmos Social Hou-se”, il presidio della Caritas ad Ate-ne per l’accoglienza di persone e fa-miglie in urgente stato di bisogno,in particolare profughi in fuga daguerre e povertà e famiglie grechecolpite dalla crisi economica.

Hannah Gaganis racconta di averraccolto tutte le lezioni audio-video:«Un sussidio molto importante chetornerà utile anche in futuro. Anchese — ammette la docente — la lezio-ne di presenza è altra cosa. Perso-nalmente preferisco interagire con imiei studenti in classe guardandolinegli occhi».

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L’OSSERVATORE ROMANOdomenica 2 agosto 2020 pagina 7

L’a l t a reStoria e valore

Messaggio pontificio a un seminario in Argentina

La tratta, flagellocontro la dignità umana

Nomina episcopalein AustraliaKarol Kulczycki

vescovo di Port Pirie

Nato il 19 ottobre 1966 a Góra, inPolonia, nel 1987 è entrato nellaSocietà del Divin Salvatore nellasua patria, emettendo i voti solenninel 1992. Ordinato sacerdote il 28maggio 1994 sempre in Polonia, haprestato servizio presso l’ufficio vo-cazionale dei salvatoriani nel suoPaese. Nel 1997 si è trasferito inAustralia, dove ha ricoperto diversiincarichi da cappellano, viceparro-co e parroco. Dal 2010 al 2018 èstato superiore della provincia deisalvatoriani in Australia e dal 2018era vice-provinciale in Polonia.

di CORRAD O MAGGIONI

Di etimologia incerta (dal lati-no altus, elevato, ma ancheda a d o l e re , ardere, allusivo al

fuoco che consuma la vittima), l’al-tare è il luogo dove viene offerto ilsacrificio. Fatto di pietra, presso gre-ci e romani aveva dimensioni ridottesenza escluderne di più ampie, comel’ara pacis di Augusto. Nell’econo-mia cultuale del popolo ebraico rive-stiva un ruolo preciso: pensiamoall’altare eretto da Noè (Gen 8, 20),da Abramo (Gen 12, 7; 13, 18), daIsacco (Gen 26, 25); Mosè lo innalzòper suggellarvi col sangue l’alleanzasinaitica (Es 24); nel tempio di Ge-rusalemme l’altare era il luogo cul-tuale per eccellenza.

Dati storiciI cristiani dei primi secoli, co-

scienti della novità del cristianesimo,hanno preso le distanze dall’ideaebraica e pagana dell’altare: «Ara etdelubra non habemus» diceva Minu-cio Felice (Octavius 32), significandocosì la peculiarità del culto «in spiri-to e verità» (Gv 4, 23) inaugurato daCristo, vero altare, sacrificio, sacer-dote e tempio dell’eterna alleanza traDio e uomo.

Nella “domus ecclesiae” il pane e ilvino per il sacrificio eucaristico era-no posti su una tavola mobile di le-

romane di San Pietro e di San Paolol’altare, eretto sopra la tombadell’apostolo martire, è ancora oggichiamato della «confessione».

Di dimensioni ridotte, fino al se-colo IX l’altare si ergeva al centrodell’abside sul pavimento a capodella navata (come nelle antiche ba-siliche), oppure su un piano rialzato.

della vita di Cristo e poi a glorifica-zione di un santo, specie nel baroc-co. Si assiste così a uno spostamentod’accento: le immagini non sono piùun accessorio dell’altare, ma è lamensa dell’altare a risultare un ac-cessorio del complesso monumenta-le. Ne consegue che la mensa del sa-crificio eucaristico non attira più

della croce, è anche la mensa del Si-gnore, alla quale il popolo di Dio èchiamato a partecipare quando èconvocato per la Messa; l’altare è ilcentro dell’azione di grazie che sicompie con l’Eucaristia» (Institutiogeneralis Missalis Romani, 296). Per-ciò, come ha ricordato Papa France-sco, «verso l’altare si orienta losguardo degli oranti, sacerdote e fe-deli, convocati per la santa assem-blea intorno ad esso» (Discorso del24 agosto 2017).

Il suo valore è espresso anche dairiti che, nella dedicazione, ne esplici-tano il simbolismo: l’unzione con ilcrisma, l’incensazione, l’illuminazio-ne; stendendovi la tovaglia, il nuovoaltare è preparato quale mensa delsacrificio: lì ci si nutre del Pane dellavita e ci si disseta al Calice della sal-vezza; lì risplende e da lì si diffondela luce che illumina i commensali e ifamiliari di Dio, perché a loro voltasiano luce del mondo.

Lo rammenta il Catechismo dellaChiesa Cattolica: «L’altare, attorno alquale la Chiesa è riunita nella cele-brazione dell’Eucaristia, rappresentai due aspetti di uno stesso mistero:l’altare del sacrificio e la mensa delSignore, e tanto più in quanto l’alta-re cristiano è il simbolo di Cristostesso, presente sia come vittima of-ferta per la nostra riconciliazione, siacome alimento celeste che si dona anoi» (n. 1383).

Si chiede che in chiesa si costrui-sca un solo altare, staccato dalla pa-rete per potervi girare attorno e cele-brare verso il popolo, e collocato inmodo da attirare l’attenzione; sianormalmente fisso e dedicato, con lamensa di pietra (non è esclusa altramateria degna, solida e ben lavora-ta); sotto l’altare si possono porre re-liquie di santi; sia coperto da unatovaglia e sopra o accanto a esso visiano una croce e i candelieri (cf. In-stitutio generalis Missalis Romani,298-308).

La venerazione per l’altare (si ba-cia, lo si incensa, davanti a esso ci siinchina) è motivata dal suo legamecol sacrificio di Cristo, al quale nelsacramento si associa il sacrificiodella Chiesa orante. Segno di Cristoe vincolo di comunione con lui è ilsanto altare: su di esso viene depostal’offerta spirituale dei fedeli, signifi-cata nel pane e nel vino, perché loSpirito Santo, per il ministero delsacerdote, li renda sacramento delcorpo e sangue di Cristo, così chequanti se ne nutrono diventino unsolo corpo in Cristo, a lode di DioPadre. Lo esprime in preghiera ilp re f a z i o della messa di dedicazione:«Intorno a quest’altare ci nutriamodel corpo e sangue del tuo Figlioper formare la tua Chiesa una e san-ta».

Sull’altare si depone anche l’Evan-geliario. Davanti all’altare si compio-no i riti di ordinazione (nel rito bi-zantino il candidato pone il caposull’altare), il matrimonio, la profes-sione religiosa, la consacrazione del-la verginità, e nelle esequie si depo-ne la bara del defunto. Nella liturgiadelle Lodi e del Vespro, estensionedella lode eucaristica alle ore cardinedel giorno, l’altare può essere incen-sato.

Sempre, anche al di fuoridell’azione liturgica, l’altare è invo-cazione e attesa della presenza diColui che fa nuove tutte le cose (cf.Ap 21, 5).

La tratta di esseri umani è «un fla-gello che ferisce la dignità dei fra-telli e delle sorelle più deboli»: loha scritto Papa Francesco, in unmessaggio a firma del cardinale se-gretario di Stato, Pietro Parolin, in-viato alla Commissione nazionaleGiustizia e pace (CNJYP) della Con-ferenza episcopale argentina, in oc-casione della Giornata mondialecontro questo turpe fenomeno, ce-lebrata il 30 luglio.

L’organismo formato prevalente-mente da laici, attraverso l’équip e“No alla tratta” ha tenuto un semi-nario on line, durante il quale ilpresidente, l’ingegnere Emilio In-zaurraga, ha letto il testo pontificioin cui si evidenzia come l’ep o ca

contemporanea sia «tristementemarcata da una prospettiva utilita-ristica, che guarda al prossimo se-condo i criteri di convenienza e ditornaconto personale, troncandocosì il cammino verso la realizza-zione dell’umanità di ciascuno, inconformità con la sua unicità e ilsuo essere irripetibile». Ecco allorache «nel conteso di questa dram-matica e persistente situazione dicommercializzazione rappresentatadalla tratta di persone, nelle suemolteplici forme — continua il mes-saggio, che si conclude con la be-nedizione e un’invocazione allaVergine di Luján — il Papa inco-raggia l’impegno nello sradicamen-to totale di questa piaga», soste-nendo gli sforzi in atto «per aiuta-re i sopravvissuti e collaborare inmodo decisivo alla costruzione dipercorsi che conducano al bene co-mune e alla piena realizzazionedella vita umana».

Intitolato “Insieme contro latratta di esseri umani”, l’incontro inrete si è svolto sulla piattaformaZoom alla presenza virtuale di oltre600 partecipanti, in rappresentanzadi diversi settori attivi contro latratta, come magistrati, responsabilidelle politiche pubbliche, organiz-zazioni per il sociale e la Chiesa.«Il periodo di pandemia e di isola-mento sociale obbligatorio, dovutoal Covid-19 — hanno spiegato gliorganizzatori — non ha impedito lenostre attività. Da un lato, è au-mentata l’opportunità di connetter-si con più persone, provenienti daluoghi diversi, e dall’altro è cresciu-ta la necessità di sensibilizzarel’opinione pubblica su questo te-ma, poiché le circostanze attuali,che purtroppo formano maggiorisacche di vulnerabilità, favorisconol’aumento dello sfruttamento dellep ersone».

gno (come il tripode, comune nellecase romane, raffigurato nella cap-pella dei sacramenti nel cimitero diCallisto): tale mensa ha valore di al-tare, essendo l’Eucaristia un convitosacrificale, modellato sull’Ultima Ce-na; spiegando la comunione al sacri-ficio di Cristo san Paolo parla infattidi «mensa Domini» (1Cor 10, 21).

Con l’avvento delle basiliche, nelsecolo I V, compare in esse l’altare fis-so, di pietra o metallo prezioso: sanPier Crisologo commenta che «com-mutantur in ecclesias delubra, in alta-ria vertentur arae» (Sermo 51).All’adozione dell’altare lapideo nonfu estraneo il simbolo biblico di Cri-sto «pietra angolare dell’edificio spi-rituale» (cf. Sal 117, 22; Mt 21, 42; At4, 11; 1Cor 10, 4; 1Pt 2, 4-8). Contri-buì anche l’uso di celebrare l’Eucari-stia sulle tombe dei martiri, i “con-fessori” della fede: la visione giovan-nea di Ap 6, 9 («Quando l’Agnelloaprì il quinto sigillo, vidi sotto l’alta-re le anime di coloro che furono im-molati a causa della parola di Dio edella testimonianza che gli avevanoreso»), trovò infatti concreta tradu-zione sia nella costruzione di altarisopra i sepolcri dei martiri, sia nellatraslazione delle loro reliquie sottogli altari delle nuove basiliche. Al ri-guardo sant’Ambrogio scrive: «Nelluogo in cui Cristo è vittima, vi sia-no anche le vittime trionfali. Sopral’altare lui, che è morto per tutti;questi, redenti dalla sua passione,sotto l’altare» (Epistula 22, 13: PL 16,1023).

Nel V-VI secolo l’altare, posto an-che sotto un ciborio per rimarcarnel’importanza nello spazio basilicale,si presenta in tre forme: una lastra dimarmo sostenuta da un pilastro cen-trale o da colonnine ai quattro ango-li (l’altare in san Vitale a Ravenna,raffigurato anche nei mosaici delpresbiterio); un cubo vuoto, al cuiinterno sono poste le reliquie, visibilie accessibili per deporvi fazzoletti oindumenti tramite la «fenestrella con-fessionis», ossia una grata o portici-na; un blocco squadrato di pietra,innalzato sopra il sepolcro del marti-re (confessio), al quale si accedevamediante una scala. Nelle basiliche

Dal secolo VI cominciò a disatten-dersi l’antica norma di «un solo alta-re» e di «una sola messa» in ognichiesa, a motivo del crescente nume-ro di sacerdoti e della moltiplicazio-ne di messe, specie di suffragio per idefunti.

Dal secolo IX, l’uso di porre le re-liquie dei santi sulla mensa dell’alta-re come di elevare, dietro a esso,l’urna di un santo, lo trasformano inaltare reliquiario. Poiché non tutte lechiese disponevano di reliquie insi-gni, si diffuse l’uso dell’altare a dos-sale, sul quale sono raffigurati Cri-sto, Maria, i santi patroni. Progressi-vamente la pala si sviluppa in elabo-rate costruzioni, fino a giungereall’altare monumento, che sarà ad-dossato al fondo dell’abside. In Spa-gna sono famosi i re t a b l o s , ossia ele-vate pareti in legno policromo isto-riato, dapprima intorno ai misteri

versalmente seguito — eccetto nellecattedrali che spesso seguivano laprassi antica — fino a sviluppare l’al-tare tabernacolo. Non sempre però iltabernacolo e, al di sopra, il luogodella solenne esposizione del Santis-simo Sacramento (espressione mani-festa di fede nella presenza realecontro i negatori di essa) mantenne-ro la giusta proporzione in rapportoalla mensa dell’altare. La riforma li-turgica seguita al Concilio VaticanoII ha inteso restituire all’altare il suosignificato liturgico.

Valore simbolico-celebrativoTra i luoghi di una chiesa — am-

bone, sede, battistero, tabernacolo —solo l’altare conosce un rito di dedi-cazione, a sottolinearne l’eccellenza:«L’altare, sul quale si rende presentenei segni sacramentali il sacrificio

l’attenzione dei fedeli,perché visivamente è piùimportante l’urna delsanto o l’immagine chela sovrasta; scompare ilciborio; lungo le paretidella chiesa o in cappel-le vi sono gli altari late-rali o minori, in onoredella Vergine e dei santi,a seconda delle devozio-ni. L’idea dell’unicità ètuttavia custoditadall’altare maggiore.

Ulteriore fase evoluti-va è la collocazione deltabernacolo al centrodella mensa dell’a l t a re .Il primo sostenitore fu ilvescovo di Verona, Mat-teo Giberti (+ 1543). AMilano, ne fu convintoassertore san Carlo Bor-romeo. Il Rituale diPaolo V (1614) lo pre-scriveva a Roma e loraccomandava alle altrediocesi. Nel secoloXVIII, quest’uso era uni-

Il sacerdoteFabio Salerno

s e g re t a r i op ersonale

di Papa Francesco

Papa Francesco ha chiamato«come suo Segretario personaledon Fabio Salerno, attualmenteimpiegato presso la Sezione peri Rapporti con gli Stati dellaSegreteria di Stato». Lo ha resonoto nella mattina di sabato 1°agosto, una comunicazione deldirettore della Sala stampa dellaSanta Sede, Matteo Bruni, pre-cisando che «nel contesto di unnormale avvicendamento di per-sone, disposto da Papa France-sco per i collaboratori della Cu-ria Romana, il reverendo monsi-gnor Yoannis Lahzi Gaid, segre-tario personale del Santo Padredall’aprile 2014, conclude il suoservizio. Monsignor Gaid conti-nuerà l’attuale incarico di mem-bro dell’Alto Comitato per laFratellanza Umana».

Nato a Catanzaro il 25 aprile1979, don Fabio Salerno è statoordinato sacerdote il 19 marzo2011 per l’arcidiocesi metropoli-tana di Catanzaro-Squillace. Haconseguito il dottorato in U t ro -que Iure presso la Pontificia uni-versità lateranense in Roma e,dopo essere stato alunno dellaPontificia accademia ecclesiasti-ca, ha prestato servizio come se-gretario della nunziatura aposto-lica in Indonesia e della Missio-ne permanente della Santa Sedepresso il Consiglio d’Europa aS t r a s b u rg o .

Don Fabio Salerno affianca ilsacerdote uruguayano GonzaloAemilius, chiamato lo scorsogennaio a sostituire monsignorFabián Pedacchio Leániz comenuovo segretario personale delPa p a .

Un cortometraggio della Guardia svizzera pontificia per la festa nazionale elvetica

Al suono del corno delle AlpiErano i primi giorni di agosto del 1291 quando nacquela Confederazione elvetica. Da allora ogni 1° agosto èfesta nazionale. Viene celebrata con fuochi di artificio,scampagnate e con il suono delle campane di tutte lechiese. Quest’anno a causa della pandemia gli appun-tamenti tradizionali sono stati ridotti all’essenziale. An-che la Guardia svizzera pontificia si è dovuta adeguarealle ristrettezze imposte dal covid-19, ma ciò non le haimpedito di unirsi alla madrepatria attraverso un corto-metraggio visibile su https://youtu.be/vDlFOui3Tmc.Registrato in uno scenario particolare, i Giardini Vati-cani, il video di circa tre minuti mostra la banda delCorpo militare che si esibisce insieme con il coro alsuono delle musiche tradizionali elvetiche.

Durante il filmato scorrono immagini della Basilicadi San Pietro e degli altri edifici del Vaticano, immor-talando in primo piano due militi che suonano il cornodelle Alpi con il suo inconfondibile richiamo.

La fanfara musicale è parte integrante della Guardiasvizzera: attualmente è composta da una quindicina dielementi che suonano ottoni, strumenti a fiato e a per-cussione. Sono alabardieri che giornalmente prestanoanche il loro servizio di turno. La banda si esibisce in

occasioni ufficiali, come la cerimonia di giuramento del6 maggio o il 31 dicembre, quando il Papa visita il pre-sepe in Piazza San Pietro, e per alcune ricorrenze delCorpo. Partecipa anche a progetti nazionali e interna-zionali, come è avvenuto per il Federal music festivaldi Montreux, nel giugno 2016, o a trasmissioni televisi-ve. Di recente è stato riorganizzato anche il coro dellaGuardia: vi cantano principalmente giovani militi pro-venienti della Svizzera occidentale.

Jan van Eyck«Polittico dell’Agnello mistico»( p a r t i c o l a re )

Francesco unge l’altare durante il rito di dedicazione nella chiesa romanadi San Giulio a Monteverde (7 aprile 2019)

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L’OSSERVATORE ROMANOpagina 8 domenica 2 agosto 2020

Dopo sette mesi di vendita nei container lunedì riaprono i locali ristrutturati

Per la Farmacia vaticanauna missione di servizio e caritàdi NICOLA GORI

I locali della Farmacia Vaticana sirinnovano. Dopo sette mesi diattività in container provvisori

allestiti dietro il palazzo del Belve-dere, da lunedì 3 agosto si torna aitradizionali punti vendita. E gli av-ventori si troveranno davanti a unrestyling completo degli spazi.

Sostituiti i pavimenti, il soffitto,l’illuminazione, sono stati sistematialtri quattro scivoli per la distribu-zione dei medicinali attraverso i ro-bot Bd Rowa. In tal modo si è rag-giunto il numero di sei porte auto-matiche, dalle quali i tre robot fannoarrivare in soli 8 secondi i prodottial farmacista richiedente, come spie-ga il direttore della farmacia, il reli-gioso dei Fatebenefratelli, fra BinishThomas Mulackal.

E questa è solo una delle tante in-novazioni introdotte con i recenti la-vori di ristrutturazione. In particola-re, oltre all’automatizzazione dellavendita è stato attivato anche lo“smartticket”. Si tratta di un indica-tore completo di tutto quanto ri-guarda il prodotto: basta inquadrar-lo e con un semplice click del cellu-

lare vengono illustrati tutti i dettagli.Sono state anche installate vetrinevirtuali con schermi collegati a com-puter, in modo da poter visionare imedicinali e gli integratori e averemaggior spazio dietro al banco ven-dita. Anche le tradizionali cassettiere

per i medicinali sono state eliminateper avere più posto a disposizione.

I lavori, portati avanti nell’otticadi una gestione compatibile conl’ecologia, sono stati necessari permettere a norma gli impianti tecnicie consentire l’ottimizzazione deglispazi. In primo luogo, dunque, laFarmacia Vaticana offre un ambientepiù accogliente al visitatore e per-mette al farmacista di erogare unservizio efficace. È stata prestatamolta attenzione all’estetica degli in-terni e si è cercato di utilizzare ap-parecchiature, mobili, scaffalature,pavimenti, infissi e illuminazione so-stenibili dal punto di vista ambienta-le. In particolare, l’adozione di ap-parecchi ad alta efficienza energeticanon solo aiuterà a ridurre l’inquina-mento, ma consentirà significativi ri-sparmi energetici.

Senza dimenticare che la missionedella Farmacia Vaticana è quella dicontribuire alla salute del corpo edare speranza a quanti soffrono, an-che attraverso la disponibilitàall’ascolto. In prima linea, infatti, cisono i farmacisti che con la loro pro-fessionalità permettono un uso sicu-ro, efficace e razionale dei prodotti.

Ciò garantisce che il singolo pazien-te riceva il medicinale giusto al mo-mento giusto, insieme al consigliopiù appropriato.

È stato anche rinnovato il sitoweb della Farmacia Vaticana per as-sicurare la possibilità di controllarelo stato dei prodotti ordinati ancorain sospeso. Altro elemento innovati-vo, l’adozione di un sistema di eli-mina code in tempo reale.

Certamente, la pandemia da co-vid-19 ha impresso un’accelerazionenell’ottimizzazione degli spazi. D’al-tra parte, il palazzo del Belvedere incui essa si trova, non era una strut-tura nata per ospitarla, per cui a

causa della vetustà dei locali è statonecessario intervenire.

Attualmente, la farmacia occupaglobalmente una superficie di 1.000metri quadrati suddivisa in varie zo-ne, tra cui una grande sala adibitaalla vendita, i magazzini sotterranei,gli uffici e il reparto cosmetico. Ven-gono gestite circa 40.000 referenze(farmaci, parafarmaci, integratori eprodotti di igiene e dermocosmesi),impiegando 65 dipendenti, oltre aipromoters delle aziende che collabo-rano nel reparto cosmetico.

Questa équipe di farmacisti, reli-giosi Fatebenefratelli, magazzinieri epersonale amministrativo, come una

grande famiglia, si occupa quotidia-namente dell’accoglienza e del servi-zio delle circa 2.000 persone che ac-cedono, metà delle quali provengo-no da fuori lo Stato della Città delVaticano. Non è la prima volta chela Farmacia si rinnova. Fin dalla suanascita nel 1874 sono stati effettuativari interventi e sistemazioni dei lo-cali.

L’ultimo grande ampliamento ri-sale 1989, ma negli ultimi tre annierano stati rinnovati il magazzino(2017-2018), gli uffici dell’ammini-strazione e il reparto cosmetico(2018-2019) e, infine, la sala del pun-to vendita (2019-2020).

Nel nuovo numero di «Civiltà Cattolica»

Papa Francesco e l’idea di progressoPubblichiamo un articolo tratto dal nuovo nu-mero de «La Civiltà Cattolica» (quadernodoppio 4083-4084), uscito sabato 1° agosto.

di GIAND OMENICO MUCCI

La parola «progresso» è una di quellepiù comunemente usate. È pratica-mente sinonimo di miglioramento,

perfezionamento, evoluzione, e la sua corre-lativa, «regresso», indica involuzione, deca-denza, ritorno a uno stadio meno avanzato oprimitivo. L’esigenza del progresso è insitanella natura stessa dell’uomo, che si svolge,perfezionandosi, attraverso le sue attivitànell’ambiente storico e sociale, che, a suavolta, si trasforma e si modifica. La storia èfatta dei rapporti che gli uomini stabilisconotra di loro e con l’ambiente sviluppando leloro potenzialità, progredendo. I limiti delprogresso sono, in definitiva, i limiti dellanatura umana, che possono essere sempreulteriormente spostati in avanti, ma mai sop-p re s s i .

Accanto a questo significato generico diprogresso, la modernità ha introdotto il mitodel progresso indefinito, che postula la vitto-ria finale e totale dell’umanità sul dolore, sulmale e sulla morte. È un mito che, nono-stante le smentite dell’esperienza e del pen-

rente. Quasi sempre fanno altrettanto altridocumenti ecclesiastici. Così anche la predi-cazione ordinaria. Ci sembra pertanto che, alivello di Magistero, sia la prima volta chenell’enciclica Laudato si’ (Ls) di Papa Bergo-glio compaiono, e sono esplicitamente echiaramente citati e discussi, l’idea, il signifi-cato, il mito del progresso indefinito. Noiqui non intendiamo commentare l’enciclica ei sei capitoli nei quali si divide, ma soltantoenucleare da essi quanto si riferisce diretta-mente a quell’idea.

La tecnica del possesso

Quando gli esploratori americani poseropiede sulla luna, quel giorno che è entratonella storia dell’umanità, Paolo VI scrisse allaNasa: Vidimus et admirati sumus. La medesi-ma stupefatta ammirazione è nel giudizio diPapa Bergoglio sul progresso: «Siamo glieredi di due secoli di enormi ondate di cam-biamento: la macchina a vapore, la ferrovia,il telegrafo, l’elettricità, l’automobile, l’a e re o ,le industrie chimiche, la medicina moderna,

siero critico, conserva ed esercita la sua po-tenza di suggestione sentimentale ed è desti-nato a risorgere in tutte le utopie. Oggi poiè reso maggiormente credibile dallo sviluppodella tecnoscienza (Cfr. N. Petruzzellis,«Progresso», in Enciclopedia Filosofica, vol.III, Firenze, Sansoni, 1957, 1656-5).

Il Concilio Vaticano II, che costituisce lapiù alta forma di Magistero della Chiesanell’ultimo secolo, riconosce il progresso rea-lizzato dall’uomo «specialmente con l’aiutodella scienza e della tecnica», che gli ha per-messo di estendere «il suo dominio su quasitutta intera la natura» (Costituzione pastora-le Gaudium et spes, n. 33) sicché «il grandio-so sviluppo delle scienze materiali e umane»(Ivi, n. 54) può preludere a «un ordine tem-porale più perfetto» (Ivi, n. 54). L’unicapreoccupazione della Chiesa è che «l’o dier-no progresso delle scienze e della tecnica,che in forza del loro metodo non possonopenetrare nelle intime ragioni delle cose,può favorire un certo fenomenismo e agno-sticismo, quando il metodo di investigazionedi cui fanno uso queste scienze viene innal-zato a torto a norma suprema di ricerca del-la verità totale» (Ivi, n. 57).

Come si vede, il Concilio parla del pro-gresso nella sua accezione più comune e cor-

cerca etica condivisa nell’era digitale, in «Civ.Catt.» 2020 II 30-43).

La tecnoscienzaPer il suo stesso argomento, una buona

parte dell’enciclica è una meditazione sullanatura e sui compiti della scienza e sulle ap-plicazioni della tecnica. L’una e l’altra, infat-ti, condizionano pesantemente sia la vitadelle persone sia il funzionamento della so-cietà e sono all’origine di molte difficoltà delmondo attuale. Basti pensare ai loro prodot-ti, niente affatto neutri, che governano larga-mente gli stili di vita e, senza parere, orien-tano la vita di tutti secondo gli interessi dideterminati gruppi di potere (Cfr. ivi, n.107). «Oggi il paradigma tecnocratico è di-ventato così dominante che è molto difficileprescindere dalle sue risorse e ancora piùdifficile è utilizzare le sue risorse senza esse-re dominati dalla sua logica. È diventatocontro-culturale scegliere uno stile di vitacon obiettivi che almeno in parte possanoessere indipendenti dalla tecnica, dai suoicosti e dal suo potere globalizzante e massi-ficante» (Ivi, n. 108).

Lo strapotere della tecnoscienza diventasovrano quando, nell’attuale frammentazionedel sapere che toglie il senso della totalità edelle relazioni che esistono tra le scienze e lecose, esso si erige a orizzonte etico di riferi-mento e a criterio unico per interpretarel’esistenza (Cfr. ivi, n. 110). La «sfrenatezzamegalomane» (Ivi, n. 114) dell’uomo con-temporaneo non pare favorisca nella gente,che pure si serve del progresso della scienzae della tecnica, la fiducia nel futuro. Da unlato, essa non si sogna di rinunciare a quan-to il progresso le mette a disposizione;dall’altro, avverte «una fugacità che ci trasci-na in superficie in un’unica direzione», sen-za potersi fermare «per recuperare la profon-dità della vita» (Ivi, n. 113). Ne consegue«un deterioramento etico e culturale, che ac-compagna quello ecologico». È un pericoloche il Papa paventa: «L’uomo e la donnadel mondo postmoderno corrono il rischiopermanente di diventare profondamente in-dividualisti, e molti problemi sociali attualisono da porre in relazione con la ricercaegoistica della soddisfazione immediata, conle crisi dei legami familiari e sociali, con ledifficoltà a riconoscere l’altro» (Ivi, n. 162).E conclude: «Uno sviluppo tecnologico edeconomico che non lascia un mondo miglio-re e una qualità di vita integralmente supe-riore non può considerarsi progresso» (Ivi,n. 194).

Per sanare e per prevenire, un compito,tra gli altri, si presenta più urgente: «È indi-spensabile anche un dialogo tra le stessescienze, dato che ognuna è solita chiudersinei limiti del proprio linguaggio, e la specia-lizzazione tende a diventare isolamento e as-solutizzazione del proprio sapere» (Ivi, n.201).

C’è poi un compito decisivo che deve im-pegnare particolarmente le religioni: «Qua-lunque soluzione tecnica che le scienze pre-tendano di apportare sarà impotente a risol-vere i gravi problemi del mondo se l’umanità

perde la sua rotta, se si dimenticano le gran-di motivazioni che rendono possibile il vive-re insieme, il sacrificio, la bontà» (Ivi, n.200).

Sarebbe un errore pensare la Ls come unmero elenco di denunce, di preoccupazioni,di ammonimenti, o come l’espressione di unpessimismo preconcetto. Essa, invece, nascedalla stessa missione religiosa della Chiesa,di cui sono parte «i compiti, la luce e le for-ze che possono contribuire a costruire e aconsolidare la comunità degli uomini secon-do la legge divina» (Gaudium et spes, n. 42).

Questa missione evangelica e apostolicacomprende una indefettibile speranza. «Nontutto è perduto, perché gli esseri umani, ca-paci di degradarsi fino all’estremo, possonoanche superarsi, ritornare a scegliere il benee rigenerarsi, al di là di qualsiasi condiziona-mento psicologico e sociale che venga loroimposto. Sono capaci di guardare a se stessicon onestà, di far emergere il proprio disgu-sto e di intraprendere nuove strade verso lavera libertà. Non esistono sistemi che annul-lino completamente l’apertura al bene, allaverità e alla bellezza, né la capacità di reagi-re, che Dio continua ad incoraggiare dalprofondo dei nostri cuori» (Ls, n. 205).

Un commento autorevole

Nei paragrafi che toccano il tema del pro-gresso indefinito, i soli di cui qui ci siamooccupati, la Ls continua l’insegnamento del-la Chiesa sul progresso, ampliandone il con-cetto, prendendo in esame quello invalsonella cultura occidentale dal Settecento inpoi. Su questa idea moderna di progresso ilPapa offre un commento autorevole, chepoggia sulle seguenti affermazioni.

Scienza, tecnica e ricerca applicata sonoun bene in se stesse. Prodotte dall’ingegnoumano, creano risorse che promuovono ilbenessere integrale dell’uomo e sono a servi-zio di tutti gli uomini. Raggiungono questoloro fine quando rispettano nella personaumana il limite della loro azione e accettanodi essere normate dai valori morali. Da sole,senza cioè il confronto con altri saperi, lescienze sperimentali non posseggono la ca-pacità di indicare il senso dell’esistenza edello stesso progresso che esse producono.Scienza, tecnica e ricerca applicata non sonoattività moralmente neutre. Il valore della lo-ro attività non può essere valutato e giustifi-cato soltanto per la loro utilità pratica peralcuni, dimenticando il danno subìto da al-tri, e per l’appoggio che ricevono dalle ideo-logie dominanti. Si chiede loro di essere alservizio della persona umana e dei suoi ina-lienabili diritti: il che, per i credenti, signifi-ca conformità al progetto e al volere di Dio(Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn.2293 s.).

È stato giustamente notato che il SantoPadre, con questa sua enciclica, richiama tut-ti alle responsabilità individuali e sociali, auna metanoia del pensare e dell’agire, aun’antropologia integrale che concepiscel’uomo come l’essere in relazione e interdi-pendenza, corresponsabile del mondo e de-gli uomini, aperto alla trascendenza (Cfr. F.J. Froján Madero, Brevi pontifici scomparsi, in«L’Osservatore Romano», 23 luglio 2015, 5).

cura della casa comune», che è il tema gene-rale dell’enciclica, non richiede di porre ilfreno alla creatività dell’uomo, ma certamen-te esige che l’uomo d’oggi riconsideri gli ef-fetti, il contesto e i limiti etici della sua atti-vità (Cfr. ivi, n. 131).

L’«eccesso antropocentrico» o un «antro-pocentrismo deviato» produce il relativismopratico. «Quando l’essere umano pone sestesso al centro, finisce per dare priorità as-soluta ai suoi interessi contingenti, e tutto ilresto diventa relativo. Perciò non dovrebbemeravigliare il fatto che, insieme all’o n n i p re -senza del paradigma tecnocratico e all’adora-zione del potere umano senza limiti, si svi-luppi nei soggetti questo relativismo, in cuitutto diventa irrilevante se non serve ai pro-pri interessi immediati» (Ivi, n. 122).

In un paragrafo drammatico, il Papa inse-risce in questa cultura del relativismo e inquesta patologia del soggetto i tristissimi fe-nomeni che stanno sotto i nostri occhi sgo-menti: il degrado sociale e ambientale, la so-praffazione sull’uomo ridotto o al lavoro for-zato o alla schiavitù, lo sfruttamento sessualedei bambini, l’abbandono dei vecchi, la trat-ta degli esseri umani, la criminalità organiz-zata, il narcotraffico, il commercio insangui-nato dei diamanti e delle pelli degli animaliin via di estinzione. Quando l’interesse e lanecessità prevalgono sulle verità oggettive esu stabili princìpi etici, a poco servono iprogrammi politici e la stessa legge, «perchéquando è la cultura che ci corrompe [...], leleggi verranno intese solo come imposizioniarbitrarie e come ostacoli da evitare» (Ivi, n.123). E, «ugualmente, quando la tecnica nonriconosce i grandi princìpi etici, finisce perconsiderare legittima qualsiasi pratica» (Ivi,n. 136). Superfluo portare esempi.

Dalla «coscienza della gravità della crisiculturale ed ecologica» (Ivi, n. 209) il Paparisale ai fondamenti della cultura moderna,alla «critica dei “miti” della modernità basatisulla ragione strumentale (individualismo,progresso indefinito, concorrenza, consumi-smo, mercato senza regole)» (Ivi, n. 210).Ma senza illusioni. A una situazione tantocomplessa non possono recare rimedio i sin-goli, i quali «possono perdere la capacità ela libertà di vincere la logica della ragionestrumentale e finiscono per soccombere a unconsumismo senza etica e senza senso socia-le e ambientale» (Ivi, n. 219). Occorre unaconversione comunitaria che risponda, intutti i settori, dalla scuola alla parrocchia ealla politica, alla sfida educativa e promuovacomportamenti corrispondenti alla volontàcomune di «uscire dal pragmatismo utilitari-stico» (Ivi, n. 215).

Il momento centrale di una tale conversio-ne consiste nel convincimento di dover or-mai abbandonare la «fiducia irrazionale nelprogresso» e maturare «una sincera e dolo-rosa preoccupazione per ciò che sta accaden-do al nostro pianeta» (Ivi, n. 19), con la ri-considerazione delle motivazioni dell’eticaentro le quali vanno condotte le ricerche del-la scienza e della tecnologia (Cfr ivi, n. 60).Il valore e la fragilità della natura sono mo-tivi e imperativi per «porre fine al mito mo-derno del progresso materiale illimitato»(Ivi, n. 78. Cfr. anche C. Casalone, Una ri-

e dal raggiunto progresso («l’energia nu-cleare, la biotecnologia, l’informatica, la co-noscenza del nostro stesso Dna e altre po-tenzialità») deriva «un tremendo potere» in«coloro che detengono la conoscenza e so-prattutto il potere economico per sfruttarla».Allora, «mai l’umanità ha avuto tanto poteresu se stessa e niente garantisce che lo utiliz-zerà bene, soprattutto se si considera il mo-do in cui se ne sta servendo» (Ivi, n. 104).

Il pericolo e il timore scaturiscono daquello che il Papa considera «un notevoleeccesso antropocentrico» (Ivi, n. 116). E lospiega.

Il soggetto o uomo moderno si pone di-nanzi al suo oggetto con un processo logico-razionale e tende a possederlo, dominandoloe trasformandolo con la sperimentazionepropria del metodo scientifico, «come se ilsoggetto si trovasse di fronte alla realtà in-forme totalmente disponibile alla sua mani-polazione», interessato a «estrarre tuttoquanto è possibile dalle cose attraverso l’im-posizione della mano umana»; e da qui «sipassa facilmente all’idea di una crescita infi-nita o illimitata», che «suppone la menzo-gna circa la disponibilità infinita dei benidel pianeta, che conduce a “s p re m e r l o ” finoal limite e oltre il limite» (Ivi, n. 106). «La

l’informatica e, più recen-temente, la rivoluzione di-gitale, la robotica, le bio-tecnologie e le nanotecno-logie. È giusto rallegrarsiper questi progressi edentusiasmarsi di fronte al-le ampie possibilità che ciaprono queste continuenovità [...]. La tecnologiaha posto rimedio a innu-merevoli mali che afflig-gevano e limitavano l’es-sere umano» (Ls, n. 102).

Sennonché, «ogni epo-ca tende a sviluppare unascarsa auto-coscienza deipropri limiti» (Ivi, n. 105)