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Ufficio stampa Rassegna stampa giovedì 13 dicembre 2012 Pagina 1 di 130

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Ufficio stampa

Rassegna stampagiovedì 13 dicembre 2012

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Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

INDICE

Prima pagina13/12/12 Prima pagina 6

Pochi sanno della differenziata Ma la novità è accolta con favore13/12/12 Economia e Territorio 7

Il nuovo spettro è la Tares Porterà un aumento del 20%13/12/12 Economia e Territorio 8

Centro storico, sorpresa Nella calza spunterà la raccolta porta a porta13/12/12 Ambiente 9

«Una precaria ha denunciato il suo caso ed è stata licenziata»13/12/12 Economia e Territorio, Lavoro 11

Disoccupazione, aumenta tra i ‘vecchi’13/12/12 Economia e Territorio, Lavoro 12

Il Molino Spadoni macina al massimo In arrivo altri punti vendita in città13/12/12 Economia e Territorio 14

Dmo, 16 milioni di motivi per essere felici13/12/12 Economia e Territorio 15

Marinara, cambia il vento La Cmr cede il 70% a una coop agricola13/12/12 Economia e Territorio 16

Per le primarie del 29 dicembre servono i seggi: nel Pd è corsa contro il tempo13/12/12 Politica 17

Fra i grillini ravennati tira aria di rivolta «Non deve contare solo la voce del padrone»13/12/12 Politica 18

Donazione a Cardiologia13/12/12 Sanità e Politiche sociali 19

Dal prossimo febbraio più aiuti agli sfrattati13/12/12 Sanità e Politiche sociali 20

Il mattone attira ancora? Domani mattina il rapporto 201213/12/12 Edilizia e Infrastrutture 21

Educazione alla legalità Domani se ne parla in Provincia13/12/12 Cronaca 22

Le aziende adottano progetti sociali e diventano ‘solidali’13/12/12 Sanità e Politiche sociali 23

Il Comune darà una mano a innovative attività commerciali13/12/12 Economia e Territorio 24

Prima pagina13/12/12 Prima pagina 25

Primarie, riparte la macchina organizzativa13/12/12 Politica 26

«Non vedo macchia in quello che ha fatto13/12/12 Politica 27

«Aliquota Imu troppo alta per gli alloggi Ers»13/12/12 Economia e Territorio 28

Sempre più precari e disoccupati13/12/12 Economia e Territorio, Lavoro 29

Provincia: discusso il protocollo per evitare gli sfratti13/12/12 Sanità e Politiche sociali 30

Coccolia inaugurato il mulino del futuro13/12/12 Economia e Territorio 31

Marinara, nuova proprietà per Seaser13/12/12 Economia e Territorio 32

Donazione a favore dell’Emodinamica 441mila euro dalla Fondazione Cassa13/12/12 Sanità e Politiche sociali 33

Laboratori condivisi all’Agrario13/12/12 Edilizia e Infrastrutture 34

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La Voce di Romagna Ravenna

Corriere della Sera

Il Resto del Carlino

Prima pagina13/12/12 Prima pagina 35

Ecco le aziende solidali Con loro crisi più dolce13/12/12 Economia e Territorio 36

L' ''Università'' vigila sulla pineta bruciata13/12/12 Ambiente 37

‘Ignoranti e drogati’ Il rapporto choc sui giovani d’oggi13/12/12 Cronaca 38

Dogana Sanzionata azienda che importa alcolici13/12/12 Cronaca 39

Nuova proprietà per salvare Marinara13/12/12 Economia e Territorio 40

“Il governo ha rinunciato alla quota Imu per gli alloggi Ers, i Comuni invece..''13/12/12 Economia e Territorio 41

‘Tanti padri prendono il cibo alla Caritas e poi dicono che sono stati in rosticceria’13/12/12 Economia e Territorio, Lavoro 42

LA POLEMICA13/12/12 Politica 43

Oltre 190mila euro di contributi per evitare gli sfratti13/12/12 Sanità e Politiche sociali 44

Grillo caccia Favia, psicodramma a 5 Stelle13/12/12 Politica 45

‘Creare fondo per il turismo’13/12/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 46

‘La tassa farà 10 milioni di danni’13/12/12 Economia e Territorio, Turismo, Cultura, Spettacoli 47

FONDAZIONE CASSA13/12/12 Sanità e Politiche sociali 48

E gli universitari preparano la protesta13/12/12 Cronaca 49

“RAVENNA MUSICA 2013” DOMANI PARTE LA VENDITA DEI NUOVI ABBONAMENTI13/12/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 50

Alla scuola “Don Minzoni” i diplomi di lingua francese13/12/12 Istruzione 51

Maionese italiana13/12/12 Politica Nazionale 52

Il mio passo indietro dipende anche da Monti13/12/12 Politica Nazionale 53

Il premier mantiene la distanza Ci hanno lasciato molto da fare13/12/12 Politica Nazionale 54

Chiunque vinca continui il lavoro13/12/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 55

Bersani lancia le primarie dei candidati13/12/12 Politica Nazionale 57

Ipotesi voto 17 febbraio E uno sconto delle firme per le liste13/12/12 Politica Nazionale 58

I ribelli Salsi e Favia licenziati da Grillo con 2 righe sul blog13/12/12 Politica Nazionale 59

In Emilia il fronte dei dissidenti che si preparano alla battaglia sul simbolo13/12/12 Politica Nazionale 60

La crisi gela il mito della casa Meno acquisti, mutui dimezzati13/12/12 Edilizia e Infrastrutture 61

Quei tribunali vanno tagliati Decisi quando s'andava a cavallo13/12/12 Pubblica Amministrazione 63

Sarebbe dannoso per il Professore ingaggiare un derby con Bersani13/12/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 64

Rigore e crescita Ecco perchè Mario Monti si deve candidare13/12/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 65

Un emendamento alla legge di stabilità rende più difficile la vita ai contribuenti13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 66

NON SI SCHERZA SULLA PORPORA13/12/12 Sanità e Politiche sociali 67

Berlusconi rilancia: «Mi ritiro se Monti scende in campo»13/12/12 Politica Nazionale 69

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Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

La Repubblica

Il premier snobba il Cavaliere Anche gli Usa tifano per il Prof13/12/12 Politica Nazionale 71

Pd, primarie anche per i parlamentari Bersani: «Così si cambia la politica»13/12/12 Politica Nazionale 73

Grillo espelle Favia e Salsi «Non possono più usare il logo»13/12/12 Politica Nazionale 74

Gli italiani non comprano più casa Mail Tesoro vende 350 palazzi13/12/12 Edilizia e Infrastrutture 75

Sisma, arrivano i fondi per i danni indiretti13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 77

Fra Lega e Pd è scontro sui vitalizi13/12/12 Politica Nazionale 78

Parte la Tares, costerà più della Tia13/12/12 Pubblica Amministrazione, Ambiente 79

Federalismo a sorpresa ma porterà chiarezza13/12/12 Pubblica Amministrazione, Ambiente 81

Gli importi si calcoleranno sulla superficie calpestabile13/12/12 Pubblica Amministrazione, Ambiente 82

Imu, dal 2013 taglio all'aliquota massima13/12/12 Pubblica Amministrazione 83

CASA24: I piccoli centri soffrono di più13/12/12 Edilizia e Infrastrutture 84

Grillo caccia da M5S i dissidenti Salsi e Favia13/12/12 Politica Nazionale 85

Camera con visto per i turisti cinesi13/12/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Economia Nazionale 86

Tribunalini, pressing contro il taglio13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 87

Pertinenze alla prova del saldo Imu13/12/12 Pubblica Amministrazione 89

Proventi autovelox a rischio13/12/12 Pubblica Amministrazione 91

Scuola tornano gli scatti13/12/12 Istruzione, Pubblica Amministrazione 92

CASA24: Dal catasto al Piano città, le partite del dopo Monti13/12/12 Edilizia e Infrastrutture, Pubblica Amministrazione 93

Azzerati i mini-debiti fiscali13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 94

La ricongiunzione si fa gratis13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 95

Proventi multe, dal 2013 comuni nel caos13/12/12 Pubblica Amministrazione 97

Anci e Upi: più risorse per sicurezza nelle scuole13/12/12 Pubblica Amministrazione 98

La benzina aiuta i terremotati13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 99

Sarà presentata domani13/12/12 Pubblica Amministrazione 100

Comune commissariato se non paga l'avvocato13/12/12 Pubblica Amministrazione 101

Sentenze a impatto sui privati13/12/12 Pubblica Amministrazione 102

Il laboratorio di Bersani13/12/12 Politica Nazionale 103

L’occasione dell’Italia13/12/12 Politica Nazionale 105

Berlusconi: “Pronto a ritirarmi se Monti guiderà tutti i moderati ma ora resto io il candidato”13/12/12 Politica Nazionale 107

L’altolà del Professore al Cavaliere “Un’opzione senza alcuna possibilità”13/12/12 Politica Nazionale 109

Il premier: “Silvio ha lasciato da fare” Schaeuble: meglio il governo di Mario13/12/12 Politica Nazionale 111

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La Stampa

Unità

Pd, primarie aperte per i parlamentari Bersani: “Sfida a noi stessi per cambiare”13/12/12 Politica Nazionale 112

“Elezioni anticipate, ipotesi 17 febbraio”13/12/12 Politica Nazionale 113

Grillo comincia l’epurazione fuori i dissidenti Favia e Salsi13/12/12 Politica Nazionale 114

“Ho preso 160mila voti, non mollo cacciato con due righe sul blog”13/12/12 Politica Nazionale 115

De Magistris e Ingroia “Pronti alla rivoluzione” Duri attacchi al Colle13/12/12 Politica Nazionale 116

“I tagli stanno picconando il Welfare c’è chi non si cura più o ricorre al low cost”13/12/12 Sanità e Politiche sociali, Economia Nazionale 117

Mini-sanatoria sui vecchi debiti fiscali fiducia sul decreto sviluppo alla Camera13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 119

Province stagnanti13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 120

Sì ai ricongiungimenti gratuiti13/12/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 121

A gennaio il taglio ai costi della politica13/12/12 Pubblica Amministrazione 122

Grillo caccia Favia e la Salsi Rivolta sul web13/12/12 Politica Nazionale 123

Addio al sogno della casa Crollano mutui e acquisti13/12/12 Edilizia e Infrastrutture 125

Dagli immobili pubblici subito1,2 miliardi13/12/12 Edilizia e Infrastrutture, Pubblica Amministrazione 127

Grillo epurator: via i ribelli Salsi e Favia13/12/12 Politica Nazionale 128

Il consigliere cacciato «Me lo aspettavo madarò battaglia»13/12/12 Politica Nazionale 129

Allarme Servizio civile Nel 2012 nessun bando13/12/12 Sanità e Politiche sociali 130

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www,itrestodelcartino.it/raverina cronaca.ravennaCg)itcarlino.net

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Giovedì 13 dicembre 2012

RAI ANCORA PIÙ VANTAGGI

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ONFCOMN RESE PER UITALIA (PROVINCIA Di RAVENNA

13/12/2012 press unE il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d.

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Redazione: via Salara 40, 48100 Ravenna - 'rei. 0544 249611 Fax 0544 39019 n Pubblicità: S.P.E. - Ravenna Atberti, 60 - Tel. 0544 278065/ Fax 0544 270457

Rifiuti, sotto l 'albero c'è la stangata Oggi un vertice, ma è già deciso: nel 2013 le tariffe aumenteranno del 20%

Btastemìo

Offese fonini. con un -Od eo Multa di 5n ila euro

li cardinale Ersilia ToninI, ieri ha ricevuto una laurea honoris causa

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Marinara, la svolta Il 70% passa

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Senza lavoro soprattutto i quarantenni

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Russi

La Dmo chiude un anno d'oro

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`Grillini' in fermento Tante critiche al loro leader e A pagina 11

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13/12/2012 press unE il Resto del Carlino

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Pochi sanno Ila differenziata Ma la novità

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Il nuovo spettro è la Tares Porterà un aumento del 20% Soslituira la vecchia tariffa ri uti. E sarà salata SI chiama Tares, Tassa comunale sui rifiuti e sui servizi, acronimo che nasconde una nuova mazzata fiscale: rispetto alla Tia di quest'anno (la tariffa rifiuti che andrà in pensione dal primo gen-naio), i cittadini della provincia di Ravenna pagheranno il 20 per cento in più. La simulazione è basata sull'ipote-si che i Comuni applichino alla ta-riffa del servizio rifiuti la maggio-razione base, ovvero 30 centesimi per metro quadro di superficie dell'immobile. Oggi, in Provin-cia, i rappresentanti dei 18 Comu-ni si riuniranno nel consiglio ter-ritoriale dell'Atersir, l'agenzia che ha sostituito la vecchia Aato: all'ordine del giorno ci sono i Pia-ni finanziari relativi al servizio ri-fiuti urbani. «Ci sono difficoltà nel quadro normativo — spiega l'assessore comunale all'ambiente Guido Guerrieri — in particolare per quanto riguarda la gestione da parte dei Comuni: non tutti so-no attrezzati».

IN OGNI CASO, la spesa per fit-miglie e imprese è destinata ad au-mentare. I Comuni potrebbero in teoria aumentare la maggiorazio-ne fino a 40 centesimi a metro quadro, incamerando la differen-

L>I N CONTRO Oggi in Provincia si riuniranno i rappresentanti dei diciotto Comuni

za rispetto all'aliquota base, ma per quanto riguarda Ravenna —assicura Guerrieri «non c'è l'in-tenzione di aggravare il peso fisca-le». Tutto questo in teoria, perché la crisi di governo ormai alle por-te potrebbe bloccare il decreto at-tuativo della Tares. I Piani econo-

mica-finanziari relativi ai comu-ni del ravennate mostrano un au-mento dei costi di gestione del ser-vizio da parte di Fiera: dai 61,9 mi-lioni complessivi del 2012 ai 63,9 del 2013 (+3,2 per cento), Come verranno coperti questi due milio-ni, se l'entrata in vigore della Ta-res dovesse essere ostacolata dai tumulti politici romani? Sinistra ecologia e libertà ha un'ipotesi: in un'interrogazione alla Provincia, Nicola Staloni ventila l'intenzio-ne, da parte «dei gestori del servi-zio rifiuti», di chiedere un aumen-to della tariffa rifiuti relativa all'anno in corso,

«TALE AUMENTO — sottoli-nea Staloni — determinerebbe nella provincia di Ravenna uii in-troito di 2 milioni di curo in più rispetto all'anno scorso, pur re-stando invariati la qualità e i costi del servizio». Il capogruppo di Sei chiede se «l'eventuale aumento non sia un'operazione per far fron-te a una richiesta di maggiori en-trate che il soggetto gestore avan-za, per rispondere alle attese dei mercati sui quali è stata recente-mente protagonista di un'opera-zione non condivisibile (la fusio-ne con Acca, ndr)».

Francesco Monti

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Centro storico, sorpresa Nella calza spunterà

la raccolta porta a porta li calendario è pronto: al via il 7 gennaio

DOVEVA PARTIRE ad aprile, era poi slittata all'inizio dell'esta-te e di nuovo all'autunno. Ora il. calendario è pronto: la raccolta differenziata porta a porta nelle vie dello shopping del centro di. Ravenna partirà il 7 gennaio. Il nuovo progetto di raccolta domi-ciliare di Fiera coinvolgerà la par-te di centro storico compresa tra le vie Barbiani, Mura di San Vita-le, San Vitale, Fanti, Cavour, Gal-la Placidia e Argentario. A partire dalla prossima settima-na, personale incaricato da l'era, contatterà le varie utenze conse-gnando il kit di base per poter ef-fettuare nel migliore dei modi la raccolta differenziata: biopattu-miere per l'organico, sacchi gialli per la plastica, sacchi azzurri per carta e cartone, contenitori per ve-tro e lattine e, nello stesso tempo saranno distribuiti il calendario con le giornate di raccolta e mate-riale informativo. Come funziona questa differenziata? Come cam-bia il rapporto dei cittadini con bucce di arancia, lattine, cartoni del latte? Ti porta a porta prevede il periodico ritiro presso il domici-

ho dell'utenza del rifiuto urbano prodotto. Vengono ritirati i diver-si tipi di rifiuti in giorni e conteni-tori diversi (il metodo consente di raggiungere elevatissime pecen-tuali. di differenziata). Il nuovo servizio riguarderà la raccolta por-ta a porta di organico, cartaicarto-

I NEGOZI Anche le attività commerciati saranno coinvolte dalla nuova raccolta

ne, plastica, vetro e lattine. Attual-mente nella zona interessata dal progetto viene svolta la raccolta domiciliare del rifiuto indifferen-ziato. A partire dal 7 gennaio, in accordo con l'amministrazione e le associazioni di categoria, que-sto servizio terminerà e ne verrà attivato uno nuovo dedicato alla raccolta porta a porta delle frazio-ni differenziate. La raccolta dei rifiuti indifferen-zia ti, invece, non sarà più domici-liare, ma avverrà tramite i conteni-tori stradali delle vicine Isole eco-

logiche di base (i cosiddetti Ieb) di piazza Baracca, via Agnello, via Zirardini, via Pier Traversari, via Don M inzoni e dell'Isola Ecologi-ca Interrata di Piazza Andrea Co-sta. Complessivamente, le utenze coinvolte dal nuovo servizio sa-ranno 216, delle quali 124 dome-stiche e 92 non domestiche.

A QUESTE ULTIME, già dal 2007, l'era rivolge un servizio de-dicato di raccolta domiciliare di carta e cartone. Per le famiglie la raccolta dell'organico avverrà 3 volte alla settimana, carta e carto-ne due, la plastica una volta men-tre la raccolta di vetro e lattine avrà una frequenza quindicinale. Per le utenze non domestiche le frequenze di raccolta saranno le stesse, mentre per carta e cartone la raccolta, a seconda delle strade, avverrà 2 o 3 volte la settimana. A Ravenna pioniera è stata la zo-na Teodorico, la prima ad essersi 'convertita' al porta a porta la scor-sa primavera. Ma altri centri stori-ci hanno già spwerimentato il por-ta a porta con successo: in quello di Lugo, ad esempio, questa diffe-renziata è in vigore già da molti anni.

LA PARTENZA

GENNAIO

A partire da questa data verrà attivato un servizio dedicato alla raccolta porta a porta delle frazioni differenziate di organico cartone plastica, vetro e lattine

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13/1 2/2012 il Resto del Carlino

RAVENNA

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LA MAPPA Dal 7 gennaio il nuovo progetto di raccolta domiciliare di Hera coinvolgerà la parte di centro storico compresa tra le vie indicate

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COME FUNZIONA

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La raccolta dell'organico avverrà 3 volte atta

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13/12/2012 press unE il Resto del Carlino

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C:S7ZKV3TA IDILIO GALE° I I I: «LE DIFFICOLTÀ STANNO N ESTENDO NUOVE CATEGORIE» ,

«una piecaria ha denunciato il suo caso ed e stata licenziata» '1 SONO PAD

prendere cibo dalle associazio-ni, come ad esempio la Caritas e poi, tornati a casa, raccontano ai figli di essere stati in rosticceria, Perché si vergognano». A raccon-tarlo é Iddio Galeotti, segretario .rovinciale di Nidil Cgil, Galeotti lei racconta un e sodi.> che solo qualche onno fo qui sarebbe stato irnpen salde.

sul tipo disocietà che genti o anche nella nostra 'r Le difficoltà stantio investendo

tegorie nuove e, in più, sì ag-giungono nuovi fattori come la

ergogna e la paura». Può spìegorsí veglio?' a vergogna è quella di chi noi

mai trovato prima in condi-. miti e non ha il coraggio

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soprattutto quella de che non detlialli:.tatlo siauazioni di sfruttamento perché te nono di perdere anche quel po' hanno. Non se la sentono di sporsi, Una giovane precaria do-

po aver denunciato la stta situa-ione in un'intervista, senza ne- che rivelare le proprie genera-

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«Eppure cc =se di qui cadono, inasp ment

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13/12/2012 press LinE il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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Disoccup one , aumenta tra i vecchi' Più colpita la fascia ira i 40 e i 54 anni, dove è anche più difficile `riciclarsi'

DISOCCUPAZIONE e precaria-to dilagano anche a Ravenna,

benestante Romagna. A lancia-re l'allarme è Idilio Galeotti, segre-tario provinciale dei lavoratori ati-pici della Cgil. «Il picco dei disoc-cupati — sottolinea — si registra nella fascia di età tra i 30 e i 54 an-ni e in prevalenza si tratta di disoc-cupazione femminile». Secondo i dati della Cgil nel 2010 i disoccu-pati in provincia erano 27.281, nel 2011 sono diventati 30.415 (± 3.134). Poco incoraggianti anche i numeri del terzo trimestre 2012 se confrontati con lo stesso perio-do dell'anno precedente. «I disoc-cupati in più spiega Galeotti

sono 1.987 e questo fa purtrop-po dedurre che ci troveremo a fi-ne anno con un ulteriore aumen-to».

MA a colpire, oltre ai numeri, è la diffusione della disoccupazione per fasce d'età. Se infatti la percen-tuale fra i giovani dai 18 ai 29 an-ni risulta del 18,3 per cento, quin-di inferiore al dato nazionale, si re-gistra invece un'impennata per le fasce dai 30 ai 40 anni (31,9 per cento) e dai 41 ai 54 anni (34,7per cento). «Questo dato — dice Galeotti — dimostra quanto oltre una certa età sia difficile trovare lavoro, an-che se queste persone sono molto giovani per avere diritto alla pen-sione». Nell'ampia fascia di disoc-cupazione tra i 30 e i 54 anni rien-tra anche il figlio ancora in casa con i genitori, ma che per ovvie ra-gioni di sostenibilità economica non riesce a farsi una vita propria. «Nei nostri uffici – prosegue Gale-otti — spesso arrivano giovani che vorrebbero crearsi una fami-glia, ma non possono farlo perché o sono senza lavoro o perché quel-lo che hanno è precario. Quindi non riescono a pagare l'affitto né a comprarsi un appartamento». E poi ci sono tante coppie con figli che, perso il lavoro, non riescono a trovarne un altro. La conferma arriva dai dati della Caritas

sull'aumento della richiesta di a11.3- to da parte di famiglie che, fino a qualche anno fa, rientravano nel 'ceto medio', mentre oggi si ritro-vano con redditi da faine. Altro tasto dolente è quello della disoccupazione femminile che, in provincia, rappresenta il 57,8 per cento del totale. Si tratta di donne che a parità di qualifica faticano maggiormente a trovare lavoro ri-spetto agli uomini e spesso, quan-do lo trovano, si vedono costrette

ad accettare condizioni di sfrutta-mento e sottosalario,

«HO l'esempio di donne anche laureate assicura sempre il se-gretario degli atipici della Cgil che assunte come operaie con con-tratti capestro, 'a chiamata o con. altre tipologie simili, visto che so-no ancora 46 le possibilità di as-sunzione che spesso portano a condizioni di ricatto e sfruttamen-to, che fanno 8 ore di lavoro, 6 del-

A CASA NEL 2010

L'attarme del sindacato parte da Lontano Secondo í dati diffusi detta Cgil

erano 272&1

le quali pagate e solo 2 in regola». Inoltre la situazione delle aziende e dati sugli a mmoitizzatorì soda-li denotano una situazione di crisi destinata a perdurare in quasi tut-ti i settori merceologici, con il ri-schio di ulteriori perdite occupa-zionali. «A queste valutazioni sul lavoro — conclude Galeotti — ne an- drebbero aggiunte altre sulla scuo- la intesa come volano di crescita per il futuro. Perché dimostrazio- ni, manifestazioni e occupazioni in corso dimostrano come sia lon- tana una soluzione nel breve peri- odo. Credo che occorra rilanciare un grande patto solidaristico e cambiare completamente siste- ma. Occorre ripartire da chi oggi ha meno, con leggi che riportino alla parola lavoro quella giusta di- gnità che deve risultare irrinun- ciabile a una società che vuole guardare al futuro». Nel frattem- po U Nidil Cgil si dichiara dispo- nibile a qualsiasi confronto e a di- ventare «portavoce delle tante per- sone oggi disoccupate e precarie e che per le ragioni più diverse subi- scono ingiustizie di ogni genere».

Annamaria Corrado

CASA NEL 2011

IL numero è cresciuto e nel 2011 sono diventati 30.415. Cifre poco incoraggianti quelle del terzo trimestre 2012:, rispetto at 2011 1987 disoccupati in più

COM'È CAMBIATO

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FRA 118 E 129 ANNI

percentuale di disoccupati di questa ascia d'età risulta

difehore rispetto alta effla nazionale. Ma la

ne rimane grave

L N ,

F 1 30 E I 40 ANNI

o di disoccupazione nta con l'età. Molti costretti a vivere enirori perché ssono permettersi

per

da di età penalizzata. Oltre

rta età è difficile re un nuovo Lavoro

e pero troppo giovani La pensione

di formare una famiglia

I41 El 54 ANNI

te.

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LA RICERCA DEL LAVORO Una coppia sfoglia le offerte di impiego

Ci,ccur.......11.,„m.nent... tra i 'setx.hi.

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LE FASCE D'ETÀ

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COCCOMA INAUGURATE LE NUOVE LINEE PRoDurrivE

Molino Spadoni macina al massimo In an-ivo altri punti vendita in città

PUNTANO all'innovazione noi ogica e alla proposta di nue tI, e.e- .a

sto assortimento diprodotti11 nuove linee produttive le d il pun-

o to vendita Casa Spadoni', onei' due

p ni novità di Molino Spadoni se rica azienda ravennate leader nei mercato italianodelle farine e miscele

r --- inaugurate

ieri nello stabilimento dì COCCO- lia. Le nuove lineehanno con- sentito eryito un aumento della capac"

macinazione del 90 k" pari a 6,000 quintali al giorno particolare, la capacità d`

cùufe zionamento delle farine

ca "00 quintali. al giorno p

i cr erii

formati retail destinati agli scaf-fali della grande distrihuzio!lc e di 4.000 quintalì al giorno per ì formati profèssionaii (25/30 kg). Lo store Casa Spadoni è stato cqucepitqconigutiliiogtf. distri-buito

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frire al pubblico la possibilità di scegliere tra una ricca e diversifi-.........................

cata gamma di prodotti, con ol-tre cento tipologie di farine e pre-parati, ma anche salumi, carni fresche, prodotti tradizionali co-me lo squaquerone e più 'innova-tivi come vaschette con formag-gi abbinati a confetture,

LE PROPOSTE gastronomi-

che presenti nel punto vendita, che sono realizzate dalle diverse aziende dei zuppo spadoni,» so _

no attente ai problemi derivanti da intolleranze alimentari come la celiachia e includono anche pasta senza glutine, farine, riso, prodotti da forno biologici e cioc-colato con ingredienti biologici

e dietetici, «Bisogna offrire Cibi adatti ma anche buoni » ha evi- denziato Leonardo Spadoni., am- ministratore delegato di Molino Spadord, L'azienda ha anche in programma dj aprire, in futuro, punti vendita in prossimità del- le aziende di produzione e in luo- ghi strategici di prestigio come, per esempio, a R.avenna nei pres- si della basilica di San Vitale e in via Mazzini. La doppia inaugura- zione conferma la solidità di Mo- lino Spadoni, che ha un investi- mento di oltre 1 l milioni di curo e occupa circa 100 addetti, tra di- pendenti e collaboratori esterni.

Vale/io lazzi

AUTOMATICO l sindaco con Spadoní, padre e figlio SPACCIO Lo store gastronornko

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DIPENDENTI

Attualmente sono 20 i dipendenti dell'azienda, più un indotto di altrettante persone. in Vista nuove assuriztoni.

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Gabriele SiRagni, davanzi Ria sede

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Dmo, 16 milioni di motivi per essere felici Fatturato boom per l'azienda di macchine movimento terra: «E nel 2013...»

NUOVI investimenti e nuove as-sunzioni. In un contesto economi-co provinciale dove prevalgono i dati sulla crescita della cassa inte-grazione, le buone notizie sono ve-ramente una rarità. Una di queste si trova nell'area artigianale di Russi, ed è la Dmo di Gabriele Sil-vagni, azienda che vende, noleg-gia, ripara macchine movimento terra. «Contiamo per il 2012 di chiudere l'anno con un fatturato di 16,5 milioni di C11170 — spiega Silvagni, che ha fatto di Russi il quartier generale dell'azienda — con un incremento di fatturato del 35% rispetto al 2011. La no-stra previsione per il 2013 è di su-perare i 20 milioni di euro».

D.M0 OGGI è distributore esclu-sivo Bobcat e Doosan per Lom-bardia, Veneto ed Emilia Roma-gna; Bobcat per Friuli Venezia Giulia e Dynapac per Lombardia ed Emilia e, grazie anche ad un estesa rete di officine autorizzate, copre quindi un'area molto vasta del Nord Italia. Silvagni ha avviato la Dmo, dopo 40 anni spesi a lavorare sempre nel settore delle macchine movi-mento terra, quasi come una sfida alla crisi. «Avevamo sviluppato questo insediamento qui a Russi — aggiunge — a livello di investi-mento già negli anni passati e la possibilità di stabilirci in un'area di buona visibilità dalla via Faen-tina e di potenziale sviluppo e l'ur-

genza di dare uno spazio consono per la nostra attività, ci hanno per-messo di realizzare una sede che ora ha 55.000 mq di cui 3500 di su-perficie coperta con possibilità di ulteriori ampliamenti futuri». Og-gi in Dmo lavorano 20 persone compreso il personale di vendita, più un indotto di altrettante per-sone tra cui trasportatori, officine esterne, officine elettromeccani-che.

«CON L'APERTURA del quar-tier generale a Russi abbiamo completato la nostra struttura ter-ritoriale, che oggi conta sulla filia-le di Milano, e sulla struttura ope-rativa di Crespellano. Ogni nuo-vo investimento sarà correlato al fatturato, perché vogliamo imple-mentare i sistemi satellitari di controllo a distanza, aumentare il parco macchine a disposizione per la flotta noleggio, ampliare le nostre officine, compresi i centri di assistenza mobile. A fronte di questi nuovi investimenti si ren-deranno sicuramente necessarie ulteriori risorse umane. Un aspet-to su cui stiamo puntando molto è la diversificazione del settore, oggi possiamo offrire macchine non solo per il movimento terra ma utili anche a molti altri settori. in espansione quali l'ecologia, l'energia, la bio-edilizia, l'indu-stria, il riciclaggio, la floricoltura, la lavorazione del legno, l'agrindu-stria e ogni altro settore necessiti di movimentazione di materiale».

SVILUPPO VERTIGINOSO

MILIONI

La Dm° conta di chiudere 2012 con un fatturato di 16,5 rni Uon di curo superiore del 35% rispetto al 2011

CAPANNONI

I capannoni sì estendono su una superficie dì 55 mita mq, di cui 3500 di superficie coperta. Possibili ampi:lamenti.

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MARINARA, si cambia: la curatela falli-mentare di Cm': — la cooperativa di Filo d'Argenta che ha costruito il porto turisti-co — ha ceduto alla coop agricola Sorgeva la maggioranza del capitale sociale di Sea-ser, ovvero la società titolare della conces-sione marittima: sorgeva passa così da una quota del 17,5% all'57,5%. La cessione fa parte d un percorso concordato tra Sorge-va e Italia Navigando, società a partecipa-

zione pubblica il cui presidente Ernesto Abaterusso è stato nominato alla guida del consiglio d'amministrazione di Seaser, suc-cedendo a Enrico Baraldi. 11 cda è formato da altri due soci espressi da Italia Navigan-do, e due da Sorgeva. «I nuovi amministra-tori — fa sapere la stessa Seaser — hanno il compito di portare a compimento, entro sei mesi, un'operazione di ristrutturazione del debito, per la messa in sicurezza sotto il

profilo finanziario e operativo di Seaser e la salvaguardia della concessione demaniale, sia a tutela dell'interesse pubblico sia dei terzi che hanno acquisito diritti. Conte-stualmente sarà avviato il rilancio commer-ciale di Marinara, con investimenti nell'in-frastrutnira e nei servizi» che dovrebbero farne «uno dei principali poli nautici d'Ita-ha». Per ora Seaser non fornisce altri particola-

ri. Un commento positivo arriva da Luigi Vitali, il socio di minoranza che aveva im-pugnato il bilancio 2011, chiedendone l'an-nullamento da parte del tribunale delle im-prese: «Credo che un cda così formato — scrive sul suo blog possa effettivamente sistemare il -tutto, per la competenza pub-blica di Italia Navigando, e per l'esperienza in Seaser di Sorgeva».

Francesco Monti

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Per le primarie del 29 dicembre servono i seggi: nel Pd è corsa contro il tempo ORGANIZZARE le primarie per il Parlamento in poco più di due settimane: è la missione impossibile delle segreterie provinciali del Pd — compresa quella ravennate — dopo l'annuncio, da parte del segretario Bersani, che le consultazioni si terranno il. 29 e il 30 dicembre. «Il problema principale è stabilire dove saranno allestiti i seggi — spiega il segretario provinciale Alberto Pagani. — Non potremo contare su quelli delle primarie per la scelta del leader di coalizione: erano luoghi pubblici, non sedi di partito a nostra disposizione. Stiamo verificando se alcuni di questi luoghi saranno ancora disponibili». Buio pesto anche riguardo alle modalità di candidatura: «Aspettiamo di conoscere il regolamento. Visti i tempi stretti, non credo che saranno necessarie molte firme. In ogni caso — conclude Pagani — riusciremo a organizzare qualcosa di splendido».

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Fra i gillini ravennati tira aria di rivolta «Non deve contare solo la voce del padrone» La più decisa è Serenella Spalla: «Scissione? M), per il momento....»

C'È ARIA di rivolta nel Movi-mento 5 stelle ravennate, dopo la 'cacciata' di Giovanni Favia e Fe-derica Salsi da parte di Beppe Grillo (nel tondo, dalle p...» gridato dal comico sul suo blog all'indirizzo dei dissidenti, e le successive epurazioni del consi-gliere regionale e della consigliera comunale bolognese, non è piaciu-to a diversi `grillini' di Ravenna.

LA REAZIONE più decis arriva da Serenella Spalla, candidata al-le Tarlamentarie', che già aveva criti-cato la modalità di selezione offline dei candidati alle le-gislative. La Spalla ha creato la pagina Facebook 'Solo 5 stel-le', che ha raccolto 2.500 adesioni, e sembra prefigurare la nascita di un nuovo movimento. ((Scissione? No, per il momento ci stiamo solo consultando — assi-cura Per quanto mi riguarda, Favia e la Salsi fanno ancora parte del movimento: è Grillo a dire che sono fuori, ma i militanti la pensano in modo molto diverso. Improvvisamente non conta più la voce degli elettori, ma solo quel-la del padrone?». Pietro Vandini,

capogruppo in consiglio comuna-le, non ha mai nascosto di appog-giare le critiche di Fa -via alla ge-stione autoritaria del movimento da parte del duo Beppe Grillo-Gia:nroberto Casaleggio. Per ora si è imposto il silenzio stampa. O quasi: «Mi sono preso un paio di giorni per riflettere — dice. — Posso solo dire che oggi (ieri, iidr) loro hanno fatto il più bel regalo

che potessero fare al sistema politico che vogliamo

cambiare e combatte-re». Non è difficile scorgere, dietro quel 'loro', Grillo e Casa-leggio. Sulla sua pa-gina Facebook, Van-dini è più esplicito: «Bella str...ata, com-

plimenti». Lo stesso ;;- capogruppo, nei giorni

scorsi, aveva voluto preci-sare che quella della Spalla

era un'iniziativa privata. Ma or-mai i tempi della prudenza sem-brano essere passati.

INTANTO, stasera, Giovanni Favia arriva a Ravenna con An-drea Defranceschi, per sottoporsi alla verifica periodica del lavoro in consiglio regionale con gli elet-tori della provincia: da qui si capi-rà che pensa davvero la 'base'.

Francesco Monti

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diretto dai dottor Massimo arglierj,

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13/12/2012 press unE il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

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1l mattone attira ancora? Domani mattina il rapporto 2012

Si SVOLGERÀ domani mattina atte 9.30, pres-so la sala Cavatcoli det-ta Camera di commercio di Ravenna, la presenta-zione del Rapporto 2012 del mercato immo-biliare a Ravenna e pro-vincia' organizzata dal sindacato provinciale Fi-maa e da Confcommer-cio. L'intervento di aper-

tura sarà affidato a Fa-brizio Savorani, consi-gliere naionate Fimaa che illustrerà i dati an-nuali contenuti nel rap-porto con i pezzi delle abitazioni, dei negozi e degli uffici in citta , nel forese e in tutti i comuni detta provincia, Segui-ranno Mauro Lacchini e Giorgio Cornacchia.

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13/12/2012 press LinE il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

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N ‘'• O

Educazione alla legalità Domani se ne parla in Provincia

LA PROVINCIA organizza, domani mattina alle 9.30 presso la sala Nullo Baldini di via Guaccimanni 10, un seminario internazionale sul tema dell'educazio-ne alla legalità per prevenire la violenza tra i giovani nella fascia d'età compresa tra i 14 e i 18 anni, indi-rizzato ad educatori ed insegnanti. Obiettivo del seminario, aperto dal presidente della provincia, Claudio Casadio, è illustrare gli strumenti didattici realizzati nell'ambito del progetto. I temi sviluppati riguardano gli stili di vita collegati alla dro-ga e all'abuso dì alcol, bullismo e la violenza attra-verso le nuove tecnologie e i social media.

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RICONOSCIMENTO

Le aziende adottano progetti sociali

e diventano 'solidali'

CMC, Bcc, Camera di Commercio, Assicurazione Sara, Le Dune del Delta, Fondazione Cassa di Ri-sparmio, Sapir, itway, consorzio Ciro Menotti, Con-sar e Cral del Comune. Sono le aziende che ieri, in Municipio, hanno ricevuto dal sindaco Fabrizio Mat-teucci riconoscimento di 'Azienda solidale' per aver adottato una serie di progetti di ambito socia-le, sanitario o sodo sanitario, culturale, educativo e ricreativo, I progetti sono stati proposti da Md Centro sport terapia judo, associazioni Genitori bambini ospedalizzati e K Mosaico, gruppo scout Agesci Ravenna 1, associazione Alzheimer, asso-ciazione Ama La Vita, associazione Amici degli Ani-mali, Asp, Città Meticcia, Comitato cittadino ant-- droga, Linea Rosa, Ravenna Teatro e Drammatico Vegetale. Con il riconoscimento di ieri si chiude simboli- DONMION1 came.nte. la campagna, I partecIpant hanno ma ci sono ancora pro- getti adottabili, quindi devoluto dna le aziende che volesse- euro ro aderire possono an- cora farlo (info: 0544.482785, politichesocialifacomune.ra.it). Ecco progetti già adottati: 'Le giornate dello sport come integrazione' con attività sportive per disabi-li intellettivi; 'Un'attesa a colori' per it riarredo del pronto soccorso pe.diatrico; 'Riscaldiamo le nostre sedi' che consentirà di scaldare le sedi scout; 'Caf-fè Alzheimer Bizantino' con quale l'Associazione Alzheirner rinnova progetto intrapreso lo scorso anno con Ausl, Asp, Uisp e Comune; 'Uomo a ma-re' che consente a persone affette da disagio psi-chico e relazionale di accedere al mondo della bar-ca a vela, 'Le caprette itinerantr, progetto pilota di attività assistita ad animali; 'Affido familiare-Pren-di un bimbo per mano', campagna di sensibilizza-zione su affido e accoglienza familiare; 'Na' bella scenografia', sulla realizzazione di uno spettacolo con gli ospiti della casa circondariale; 'Golose ten-tazioni' che prevede corsi di avviamento professio-nale sempre all'interno del carcere; 'Strada facen-do', sul processo rieducativo; 'Adotta un atleta' de-dicato al centro sport terapia judo; 'Italiano per stranie.ri adulti', dedicato agli immigrati; 'Un invito all'ascolto'rivolto a chi vive in strada; 'Auto-no-mia', per favorire l'autonomia di donne vittime di violenza attraverso l'acquisizione della patente; 'Baby assistenza'dedicato ai minori; infine Te' a te-atro' che prevede spettacoli dedicati alle famiglie.

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13/12/2012 il Resto del Carlino

RAVENNA Periodicità: Quotidiano

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press LinE

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13/12/2012 press unE il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

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,UJONSMZ BANDO DI SELEZIONE PER NUOVE IMPRESE

11 Comune darà una mano a innovative attività commerciali

«QUESTA iniziativa non rappresenta la panacea di tutti i problemi, ma vuole avere un significato politico che indichi quelli che sono gli indirizzi della nostra ammini-strazione. Infatti, malgrado le limitate ri-sorse economiche, puntiamo a salvaguarda-re le piccole attività che caratterizzano la nostra comunità. Intendiamo inoltre fàvo-rire la coesione sociale del nostro Comune per un futuro migliore». Così il sindaco di Affortsin.e Mauro Venturi ha presentato, con l'assessore alle attività produttive Ric-cardo Graziarti, il progetto per favorire la nascita di nuove imprese commerciali o ar-tigianali sul territorio comunale.

IL COMUNE per favorire l'avvio di nuo-ve imprese commerciali, artigianali di ser-vizio, o del terziario sul proprio territorio, ha aperto una pubblica selezione per l'am-missione a misure di sostegno a favore di tre nuove imprese che siano state aperte ne-gli ultimi sei mesi o che stiano per nascere. Da sottolineare poi che almeno una delle imprese dovrà sorgere in una delle frazioni più distanti dal capoluogo, ossia Filo e Longastrino. «Come amministrazione co-munale spiega l'assessore Graziani abbiamo preso atto delle difficoltà del setto-

re e per questo intendiamo dare un segnale chiaro. Vogliamo premiare attività impren-ditoriali di qualità».

IL PROGETTO prevede misure di assi-stenza, agevolazioni e servizi. In particola-re: consulenza individuale gratuita all'av-vio dell'attività, per 10 ore, fornita da un'as-sociazione di categoria; consulenza gratui-ta di tipo finanziario fornita dagli istituti di credito aderenti all'iniziativa che si im-pegnano a praticare le migliori condizioni interne di mercato; consulenza gratuita di 4 ore alla redazione del business plan; pub-blicità gratuita della nuova impresa sul No-tiziario del Comune per il primo anno di attività e infine agevolazioni finanziarie sul canone di locazione per il primo anno di attività, fino a 300 euro mensili. «L'attività — precisa Graziarti – deve esse-re compresa nel settore commerciale, dell'artigianato di servizio e del terziario e verrà data priorità a generi merceologici, prodotti o servizi non presenti nell'offerta commerciale di Alfonsine o che siano inno-vative rispetto ad attività esistenti». La do-manda dovrà essere inviata entro il 15 mar-zo 2013 al Servizio attività economiche del Comune di Alfonsine.

Daniele Filippi

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orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore responsabile: Pietro Caricato

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press unE

i 1 PiI11 31i ornere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

REDAZIONE E PUBBLICITA:VIADEGASPER1.5-RAVENNA-TEL 0544-218262 FAX: 0544-33793. SPEDIZIONE IN A.P.-D.L. 351'03 (COM ,. IN L.27,'02g ART. 1 COMMA1 -DCB FORLI'ALTRE SEDI: RIMINI (0541-354111), FORLÌ (0543-35520), CESENA (0547311900), IMOLA (0542-28780). OSO (0549-995147) - E-MAIL: RAVENNACORRIEREROMAGNAJT - IN ABBINAMENTO CON LA STAMPA

DE*TAUTO

euro 1,20 Anno XX / N. 345

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE 2012

26 Piano Magic in concerto al Bronson

Eraldo Baldîni a F con 'Gotico rurale"

Mondialivasca co Sci moli in finale Pollai, niente impresa

Un seggio elettorale

I ricettari del frate e i menu dei lettori

Natale è più buono con le ricette

del Corriere Romagna Il Natale più buono, quest'anno, si

trova in edicola. Il Corriere Romagna ti accompagna in un mondo di sapori tutti da scoprire o da riscoprire. Ri-cette, consigli, quant'altro per rende-re il Natale ancora più gustoso.

I RICETTARI DEL FRATE. Ogni sa-bato il Corriere Romagna propone l'abbinamento facoltativo in edicola (5,80 euro più il prezzo di copertina) con i libri della collana "I ricettari del frate". E' già in edicola, fino a venerdì 21, il primo volume "Fare il pane". Da sabato prossimo "Fare conserve e marmellate". Nelle settimane succes-sive, segreti e ricette per dolci, birra, infusi e decotti, liquori e tanto altro, presentati secondo la più classica tra-dizione italiana.

LE RICETTE DEI LETTORI. "Natale a tavola" è l'esclusivo ricettario in re-galo sabato con il Corriere Romagna. Raccoglie le migliori ricette per le fe-ste inviate dai lettori. Uno scambio di tradizioni famigliari e antichi "segre-ti" culinari, ma anche un modo per sentirsi un po' una grande famiglia tra i lettori del Corriere, tutti insieme a tavola. E non mancano i preziosi consigli di alcuni chef d'eccezione.

Per qualsiasi informazione rivol-gersi al numero verde: 800653780

Svolta importante per il porto turistico di Marina di Ravenna SERVIZIO a pagina 8

Vadim, presto nuovi interrogatori Disposti dopo le indagini personali del padre del ragazzo morto a Riccimw

via Iietiti merenda. 315 • iontace leino hotel tobel

PER TUTTOll. ESE' E PROMOSION

VIENI A SCOPRI AV O

POLITICA. La macchina organizzativa del Pd pronta a mettersi in moto; seggi aperti il 29 e 30 dicembre

Primarie, si ricomincia Si scelgono í candidati in vista delle elezioni politiche

RAVENNA. Dopo la prova delle primarie di coalizione del centro sinistra, si rimette in moto la grande macchina

organizzativa del Pd, pronta a chiamare a raccolta il popolo degli iscritti e degli elettori, per scegliere i candidati alle

Video blasfemi col cardinal Tonini

Condannato 27enne • SERVIZIO a pagina 5

elezioni politiche, attese, sem-bra, i117 febbraio. il 29 e 30 di-cembre saranno nuovamente aperti i 35 seggi per iscritti ed

elettori. Fra le novità, la dop-pia preferenza per garantire la rappresentanza di genere.

• SERVIZIO a pagina 3

INHIENINIMINMENIERN IMOLA

Per il parlamento il Pd stavolta apre a più candidati

I MOLA. Il segretario Ca-stellar i è molto chiaro: «Non c'è il candidato del partito».

• SALOMONI a pagina 18

sufiNERENCIMINERI IMOLA

Corsa al sindaco Forse sarà Cantelli a farla con De Brasi

IMOLA. I renziani attendono le mosse di Manca, ma Cantelli potrebbe correre per Attiva.

• SERVIZIO a pagina 18

IMOLA

Nasce a Medicina la Casa delle donne in difficoltà

MEDICINA. Maltrattate o in difficoltà economica. Sono le donne che verranno ospitate in una ex scuola.

• PIRAZZOLI a pagina 17

RAVENNA. Alcuni ami-ci di Vadim Piccione, il ragazzo ravennate morto in circostanze mai del tut-to chiarite durante la not-te Rosa a Riccione, ver-ranno sentiti dalla procu-ra di Rimini alla luce del-le indagini personali svolte dal padre dello sfortunato giovane.

• SERVIZIO a pagina 6

wzr,e=rez" Marinara, Sorgeva prova a rilanciare Seaser

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orriere di Ravenna Faenza-Lupo e Imola

Direttore responsabile: Pietro Caricato

13/12/2012

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pressunE

Primarie, riparte la macchina or~tiva

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Primarie, riparte la macchina organizzativa Pagani: «Faremo il possibile per superare ogni dcoltà. Noi siano diversi dagli altri partiti»

Fra le novità, la doppia preferenza per garantire la rappresentanza di genere polo degli iscritti e degli elettori per scegliere i candidati alle ele-zioni politiche, attese, sembra, il 17 febbraio.

RAVENNA. Dopo la prova delle primarie di coalizione del centro sinistra, si rimette in moto la gran-de macchina organizzativa del Pd, pronta a chiamare a raccolta il po-

Da Roma è arrivata ieri l'indicazione per primarie aperte a iscritti ed elettori, il 29 e il 30 dicembre. I vo-lontari in poche settimane dovranno garantire seggi aperti per favorire un'am-pia partecipazione. Oltre agli iscritti quindi saran-no ammessi gli elettori che hanno votato nella consultazione del 25 no-vembre. Quanto alle can-didature, il numero di fir-me necessarie e i tempi per raccoglierle saranno definiti nella direzione na-zionale, fissata per lunedì 17. Le primarie permette-ranno di compilare una li-sta di candidati; a livello regionale verrà poi com-piuta la scelta dei nomi in base al consenso ottenu-to.

Una novità, anticipa il segretario provinciale Al-berto Pagani, sarà la dop-pia preferenza per garan-tire la rappresentanza di genere. L'elettore avrà quindi la possibilità di vo-tare due candidati, se sa-ranno un uomo e una don-na.

«Nonostante il periodo -assicura Pagani - faremo il possibile per superare tut-te le difficoltà. Grazie all'impegno dei volontari apriremo lo stesso nume-ro di seggi rispetto al 25 novembre, magari non u-seremo sale pubbliche, ma per risparmiare scegliere-mo in prevalenza i nostri circoli. Abbiamo portato

oltre 3 milioni di elettori per scegliere il candidato premier, nonostante la legge elettorale scegliere-mo i parlamentari, noi sia-mo davvero diversi dagli altri partiti».

Per quanto riguarda le candidature, non ci sarà

bisogno di deleghe per i parlamentari uscenti, in-fatti sia Gabriele Albonet-ti che Vidmer Mercatali rispettivamente eletti da 12 e 7 anni hanno fatto sa-pere che non si ricandide-ranno, anche se lo statuto prevede tre mandati e 15

anni di presenza in Parla-mento. Per essere candi-dati inoltre non sarà ne-cessario essere iscritti al partito.

Fra le candidature che circolano spiccano i due più quotati, quello della pluricampionessa olimpi-

ca Sefi Idem, con un pas-sato da assessore a palazzo Merlato, e quello di Marco Venturelli, faentino, di-rettore regionale di Con-fcooperative, da alcuni as-sociato all'ala renziana del partito; Maurizio Roi, lughese, presidente della

fondazione Cassa di Ri-sparmio e Banca del Mon-te e Danilo Manfredi, ra-vennate, segretario comu-nale Pd, in passato capo-gruppo in consiglio comu-nale.

Intanto alla luce delle novità emerse i comitati per Renzi hanno deciso di riunirsi venerdì 14 alle 19 nella sede del Pd in via Gulli. Primarie il 29 e 30 dicembre anche per Sel. Lo ha annunciato ieri Ni-chi Vendola, che ha chie-sto al Pd di poter attingere allo stesso albo degli elet-tori utilizzato nella con-sultazione del 25 novem-bre.

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c.b.

Con l'annuncio di ieri da Roma arriva la data della consultazione per scegliere i parlamentari. 11 29 e 30 dicembre saranno nuovamente aperti i 35 seggi per iscritti ed elettori

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.Non quello che fatto»

Confermato per questa sera l'incontro di verifica del lavoro svolto dai consiglieri regionali eletti

«Non vedo macchia in quello che ha fatto» Pietro Vandini M5S interviene con poche parole sull'espulsione di Favia RAVENNA. Non vuole parlare il capogrup-

po in consiglio comunale Pietro Vandini, ma l'espulsione dal Movimento 5 stelle del con-sigliere regionale Giovanni Favia e di quello comunale di Bologna Federica Salsi, avve-nuta tramite post sul blog di Beppe Grillo non è cosa da digerire facilmente.

«Ho sentito Giovanni al telefono. Lo staff ha fatto il più grosso regalo a tutti i partiti e alla politica che vogliamo combattere».

Poche parole ribadite anche su Facebook a nascondere delusione e rabbia. Una decisio-ne piovuta dall'alto, tanto che solo ieri mat-tina una nota del movimento informava dell'incontro programmato per oggi con i consiglieri regionali Andrea Defranceschi e

Giovanni Favia, «al fine di riferire il lavoro svolto negli ultimi sei mesi in regione Emilia Romagna». Un incontro alla sala D'Attorre alle 20,30 confermato da Vandini che rappre-senta la quinta tappa del tour semestrale nel-le nove province della regione.

E se il movimento ravennate ha molte a-nime nessuno dei consiglieri in consiglio co-munale ha mai messo in discussione il la-voro svolto da Favia nell'assemblea regiona-le. «Non vedo macchia in quello che ha fatto Giovanni», ripete sconsolato Vandini.

Mentre in rete i commenti si dividono nell'appoggio incondizionato al leader o nell'irritazione verso prassi così sbrigative, suonano lontane dai fatti del giorno le parole

inserite nella nota del Movimento 5 Stelle per presentare l'incontro di questa sera.

«Riteniamo che l'incontro semestrale rap-presenti un'occasione importante per tutti coloro che simpatizzando per il movimento desiderano conoscerlo da vicino ed esserne coinvolti. Eleggendoci in Regione, si è scelto di condividere insieme a noi un percorso che vede il cittadino attivarsi in prima persona, chiudendo l'era delle deleghe in bianco. Par-tecipando alla serata ci aiuterai a valutare il nostro rendimento e a divulgare le informa-zioni che i media tradizionali trascurano».

Resta da capire come formalmente avverran-no le espulsioni e il divieto di uso del simbolo e cosa ne sarà di Favia dopo la tappa ravennate.

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Inmiroppo

Imposte, L'Alleanza delle cooperative si schiera contro i Comuni che applicano, unica eccezione Faenza, tariffa massima

Aliquota Imu troppo alta per gli alloggi Ers» «Colpite realtà che svolgono attività di alto rilievo sociale»

RAVENNA. Ancora polemiche sull'Imu: l'imposta più odiata degli italiani questa volta è vit-tima degli strali dell'Alleanza delle cooperative di Ravenna, che si scaglia contro l'applica-zione dell'aliquota per gli allog-gi Ers realizzati dalle coopera-tive di abitazione. Le coopera-tive chiedono aliquote ridotte per interventi che sono a soste-gno dei ceti più deboli e di fa-miglie in chiara difficoltà.

«Se il governo ha rinunciato alla propria quota dello 0,38% per gli alloggi destinati a cate-gorie svantaggiate - si chiede polemicamente l'Alleanza - per-ché i Comuni della nostra pro-vincia hanno incassato l'aliquo-ta massima?»

«Sul nostro territorio - eviden-ziano i vertici provinciali di Confcooperative, Legacoop e Agci - le cooperative di abita-

zione Snoopy Casa, Casacoop-tre, Coabi e Unicasa svolgono attività di alto rilievo sociale contribuendo in modo determi-nante ad alleggerire le ammini-strazioni locali dall'impegno di realizzare alloggi di edilizia Ers».

Secondo le centrali cooperati-

ve, eccetto qualche raro caso, nelle delibere comunali sui coefficienti da applicare per il pagamento dell'Imu, non si è te-nuto conto della realtà di questi alloggi destinati per lo più a fa-miglie disagiate e a basso red-dito.

«In una fase così difficile per il

nostro Paese sarebbe stato cer-tamente più equo per queste cooperative contribuire al pa-gamento dell'Imu con la quota dello 0,68% pari alla differenza fra l'aliquota massima e quella rinunciata dallo Stato - spiega-no Confcooperative, Legacoop e Agci Ravenna -. Purtroppo così non è stato, nonostante le sol-lecitazioni delle stesse coopera-tive. Faenza, unica realtà in tut-ta la provincia, ha deliberato lo 0,58 %».

Gli alloggi Ers sono realizzati dalle cooperative di abitazione senza fini di lucro: «Le coope-rative, che sulla base delle leggi e delle convenzioni stipulate con i Comuni hanno assegnato centinaia di alloggi in affitto permanente a famiglie forte-mente disagiate - dicono dall'Al-leanza - sono state però dimen-ticate dalle amministrazioni che hanno applicato anche per tali alloggi l'aliquota massima prevista per la seconda o terza casa».

Secondo Confcooperative, Le-gacoop e Agci il rischio è di fare di 'tutta l'erba un fascio' dimen-ticando le categorie più in dif-ficoltà. «Proprio adesso - dicono le tre cooperative - alcuni Co-muni della provincia stanno predisponendo bandi per l'asse-gnazione di aree destinate alla locazione permanente. Tutto ciò senza tenere conto che, se non avviene una modifica dei criteri di applicazione delle a-liquote Imu, queste cooperative non potranno più operare per alleggerire il problema della ca-sa per centinaia di famiglie».

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Sem 'più precari e disoccupati

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Mie q (1 u iv O th • Sempre più precari e disoccupati

Il picco tra i 30 e i 54 anni Donne in grave dcoltà

RAVENNA. L'emergenza occupazionale e sociale cresce in provincia. Gli ultimi dati evidenziano, per il terzo trimestre del 2012, un aumento di 1.987 disoccupati rispetto all'analogo trimestre dell'an-no precendente.

L'emorragia di posti di lavoro, dunque, non si ar-resta. I dati mostrano che le persone più colpite so-no tra i 30 e 54 anni. La mancanza di lavoro grava soprattutto sulle donne che, ancora una volta, ap-paiono in condizioni di svantaggio rispetto agli uomini. La preoccupante fotografia del momento nero per il lavoro è illu-strata da Idilio Galeotti, segretario provinciale del Nidil Cgil: «Tutti gli indi-catori in nostro possesso ci dicono che il 2012 sarà ancora peggio degli anni precedenti. Ci aspettiamo numeri negativi rispetto al 2010, che si chiuse con 27.281 disoccupati, e al 2011 che totalizzò 30.415 persone senza lavoro».

Galeotti propone a no-me del Nidil un grande patto solidaristico: «Biso-gna cambiare completa-mente il sistema».

I più colpiti: dai 30 ai 54 anni. L'analisi a livel-lo provinciale mostra, ri-spetto al quadro naziona-le, alcune differenze. La

Galeotti del Nidil Cgil «Senza interventi nel 2013 peggioreremo»

prima è positiva, se infatti in Italia il tasso di disoc-cupazione tra i 15 e 24 an-ni è arrivato a toccare il 36,5%, nel Ravennate la percentuale di disoccupa-zione tra i 18 e 29 anni è pari al 18,3%. Ben altro di-scorso emerge invece per altre fasce di età: «I disoc-cupati dai 30 ai 40 anni -spiega Galeotti - rappre-sentano nel nostro territo-rio il 31,9 %. Il dato si fa an-cora più preoccupante per le persone dai 41 ai 54 anni con il 34,7%». Si tratta di numeri emblematici che mostrano la grande diffi-coltà di una vasta area della forza lavoro. Si va dai 50enni che, una volta perso il lavoro, non rie-scono a ricollocarsi, pur essendo molto lontani dal-la pensione, ai trentenni che non riescono a eman-

ciparsi dai genitori per le condizioni economiche.

Galeotti racconta le con-dizioni delle persone che quotidianamente si rivol-gono agli uffici del Nidil, la categoria della Cgil che si occupa di precariato e contratti atipici: «Spesso arrivano nei nostri uffici, giovani che vorrebbero crearsi una famiglia, ma che, causa il non lavoro o il precariato che non dà loro prospettiva, non rie-scono né a pagare l'affitto né a comprarsi un appar-tamento. Così rimangono in casa con i genitori; al-tro che bamboccioni come qualche politico li ha vo-

luti definire. E poi ci sono anche tanti padri o madri di famiglia che perdendo il lavoro, non riescono più a trovarlo, facendo emer-gere situazioni di disagio sociale. Ciò risulta anche dai dati della Caritas sull'aumento della richie-

sta di aiuto che arriva da famiglie che, fino a qual-che anno fa, venivano de-finite il ceto medio e oggi spesso vivono con redditi da fame. Ci sono padri che mi dicono di andare a prendere il mangiare at-traverso enti e associazio-

ni caritatevoli e poi, ver gognandosi di questa con dizione, dicono ai figli che sono stati ad acquistare il cibo in rosticceria. Ciò de-ve far riflettere sul tipo di società che sta emergendo sempre più anche nella nostra realtà».

Il segretario

provinciale

di Nidil Cgil

Idilio

Galeotti

Donne in condizioni di svantaggio. La disoccu-pazione colpisce duro l'u-niverso femminile dove la percentuale di coloro che non lavorano è al 57,8% dei disoccupati totali. «Ho l'esempio - commenta an-cora Galeotti - di donne anche laureate che, as-sunte come operaie con contratti capestro, a chia-mata o altre tipologie (so-no ancora 46 le possibilità di assunzione e per buona parte risultano essere mo-tivo di ricatto e sfrutta-mento), comunque fanno 8 ore di lavoro, pagate 6 e in regola per 2 ore al gior-no».

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orriere Periodicità: Quotidiano

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Provincia: discusso il protocollo per evitare gli sfratti Polemico intervento della Lega Nord: «Le risorse dovrebbero andare ai cittadini italiani»

RAVENNA. Il protocollo per il sostegno alle famiglie colpite da crisi economica mediante il contenimento delle procedure di sfratto è stato illustrato al consiglio provinciale. Le caratteri-stiche salienti del documento sono state illustrate ai consiglieri dall'assessore alle politiche abitative, Francesco Rivola. La se-duta è stata a carattere informativo, non si è cioè ricorsi ad alcuna votazione. Il protocollo è stato sottoscritto da Provincia , Comuni, Cgil, Cisl, Uil e associazioni dei proprietari e degli inquilini.

L'intesa stabilisce che, a partire dal prossimo febbraio e fino a esaurimento delle risorse, gli inquilini nei cui confronti sia stato avviato un procedimento di sfratto possano chiedere ai Comuni un contributo pari all'80 % del canone di affitto per sei mesi (entro un massimo di 4mila euro) avendo preliminarmente raggiunto

coi proprietari un accordo sulla sospensione della procedura di sfratto. I Comuni erogheranno il contributo direttamente ai pro-prietari. Per accedere al contributo è necessario che gli inquilini abbiano un contratto di locazione regolarmente registrato, pa-gato il canone per almeno due anni e che la sopravvenuta mo-rosità sia dovuta a una riduzione del reddito da lavoro causata dalla crisi economica. Il progetto può al momento contare sulla disponibilità di circa 190mila euro ricavati dalle risorse per le politiche abitative assegnate dalla Regione alla Provincia e da questa ripartite tra i Comuni. La seduta è stata accompagnata dall'intervento polemico di Mauro Monti della Lega Nord: «Que-ste risorse dovrebbero essere destinate ai cittadini italiani e non come succede per circa il 50 % ad extracomunitari».

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Sopra, il sindaco Matteucci ieri con Libero e Leonardo Spadoni per il taglio del nastro dei nuovi

impianti a Coccolia; a lato, l'ad Leonardo Spadoni (foto Massimo Fiorentini)

worailutimumbilmilno

e.

A Coccolia inaugurato il mulino del futuro Spadoni: «Produce seimila quintali di farina al giorno e confeziona otto sacchetti al secondo»

RAVENNA. In un momento nel quale per le imprese italiane è diventato molto com-plicato investire, Molino Spadoni ha inau-gurato ieri, a Coccolia, le sue nuove linee produttive. Un super mulino iper automa-tizzato capace di produrre 6mila quintali di farina al giorno e di confezionare otto sac-chetti al secondo.

L'azienda, capofila del Gruppo alimenta-re Spadoni, che opera nel mercato delle fa-rine e dei preparati speciali, ha inoltre ce-lebrato l'apertura di Casa Spadoni, lo spac-cio gastronomico e primo flagstore. Alla ce-rimonia sono intervenuti, fra gli altri, il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, che ha avuto l'onore del taglio del nastro, ed il presidente della Provincia Claudio Casa-dio.

«La doppia inaugurazione di oggi - ha spiegato l'amministratore delegato Leo-nardo Spadoni - vuole essere un momento per scandire e sintetizzare i progetti che so-no stati realizzati nel percorso di sviluppo del Gruppo Spadoni, che ci vedono impe-gnati da un lato nella valorizzazione delle tradizioni gastronomiche della nostra ter-ra e dall'altro nel mantenimento di un'at-tenzione costante all'innovazione. in linea con la nostra visione del business».

Su questo si sono poi sviluppati dei filoni produttivi: così accanto alle 100 varietà di farine, è nata la produzione di mora roma-gnola nello stabilimento di Brisighella per la lavorazione di carni e salumi, e ancora

formaggi tipici a marchio Officine Gastro-nomiche Spadoni, riso e prodotti da forno con licensing Almaverde Bio, pasta senza glutine di Leila, cioccolato dei mastri cioc-colatieri del Trentino. Con il mutamento delle abitudini alimentari degli italiani, che ora richiedono sempre di più cibi in grado di salvaguardare la salute, il Gruppo Spadoni ha varato un piano triennale di in-vestimenti per oltre 6,1 milioni di euro al fine di sviluppare le linee di macinazione e confezionamento. Altri 5 milioni di euro so-no stati destinati alla realizzazione a Villa Selva di uno stabilimento - in fase di co-struzione - che verrà destinato alla produ-zione di prodotti senza glutine, in partico-lare pasta e prodotti da forno volte a sod-disfare nuove esigenze di consumo, dovute

anche all'aumentare dei casi di intolleran-ze alimentari. «Complessivamente, si trat-ta quindi di oltre 11 milioni di euro: un chia-ro segnale di fiducia nelle potenzialità del mercato - ha sottolineato Spadoni - un in-vestimento che potrebbe farci passare ra-pidamente da un fatturato di oltre 50milio-ni di euro ad oltre 80-90 milioni», mentre per quanto riguarda l'export, ora intorno al 7% «il nostro incremento potrebbe essere del 7-8% al netto delle nuove linee, che ap-pena partite segnano già una saturazione degli impianti. Per quanto riguarda la di-stribuzione, buona parte dei prodotti mi-rati per le nuove patologie, verranno prima distribuiti nelle farmacie ed erboristeria e solo in un secondo momento passeranno al-la grande distribuzione».

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Marinara, nuova proprietà rSeaser

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Andrea Alberizia

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Marci. nuova roprieta per Seaser

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L'operazione decisa dalla curatela fallimentare della cooperativa edile, annunciati anche nuovi investimenti per il rilancio commerciale

Marinara, nuova proprietà per Seaser Cedute a Sorgeva k quote della cooperativa Cmr

RAVENNA. Il porto turi-stico Marinara si aggrap-pa all'agricoltura. La cu-ratela fallimentare della cooperativa edile Cmr ha ceduto alla cooperativa a-gricola Sorgeva il 72,5 percento delle azioni di Seaser, la società titolare della concessione dema-niale marittima su cui poggia tutta la struttura a Marina di Ravenna. Il controllo del porticciolo ravennate resta quindi ferrarese: Cmr era di Filo e Sorgeva di Argenta. La compagine societaria ora è così suddivisa: Sorgeva al 90 percento e il restante all'imprenditore immobi-liare ferrarese Luigi Vita-li. Sull'aspetto economico del passaggio di quote al momento c'è il massimo riserbo da parte di tutti. Contestualmente al pas-saggio di quote, formaliz-zato il 10 dicembre e reso noto solo ieri, è stato no-minato anche un nuovo consiglio di amministra-zione: presidente è Erne-sto Abaterusso, ex depu-tato del Pd e oggi presi-dente di Italia Navigan-do, la società controllata indirettamente dal mini-stero dell'Economia per lo sviluppo della portua-lità da diporto in Italia e capofila dell'associazione temporanea di imprese che da gennaio scorso ha

un accordo per la tornitu-ra di servizi a Marinara. A completare il nuovo c-da siedono due consiglie-ri in rappresentanza di I-talia Navigando e il pre-sidente e vicepresidente di Sorgeva. Secondo gli accordi iniziale doveva essere Italia Navigando a presentare un'offerta di acquisto del pacchetto di Seaser. Non è stato così.

«I neo amministratori -si legge nella nota che uf-ficializza il passaggio di quote da Cmr a Sorgeva -hanno il compito di por-tare a compimento, entro sei mesi, un'operazione di ristrutturazione del de-bito, per la messa in sicu-rezza sotto il profilo fi-nanziario ed operativo di Seaser e la salvaguardia della concessione dema-niale, sia a tutela dell'in-teresse pubblico che dei terzi che hanno acquisito diritti. Contestualmente sarà avviato il rilancio commerciale di Marinara con investimenti nell'in-frastruttura e nei servizi che, nelle intenzioni del nuovo management, do-vrebbe diventare, uno dei principali poli nautici d'I-talia». L'investimento ra-vennate è l'unico che esu-la dal core business della cooperativa agricola Sor-geva attiva dal 1971 con circa tremila ettari in

conduzione nella provin-cia di Ferrara. «Purtrop-po è un lascito del passato - si lascia sfuggire Davide Sinigaglia, presidente di Sorgeva appena nomina-to nel cda di Seaser, con-tattato telefonicamente

-. È una scelta che risale al 2000 quando io avevo altri ruoli nella coopera-tiva». Una mossa che for-se non avrebbe fatto? Si-nigaglia non si sbilancia ma ammette solo che «ora fa parte dell'azienda e

questo investimento per arrivare al 90 percento è la dimostrazione che dob-biamo crederci. È una scelta aziendale perché crediamo che il controllo della concessionaria sia il modo migliore per il ri-lancio e la protezione del-le nostre garanzie date a suo tempo». Sul futuro Si-nigaglia è molto pragma-tico: «Non ci sono certez-ze ma faremo il possibi-le».

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laboratori condivisi all'Agrario

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Donazione a favore dell'Emodinamica 441mila euro dalla Fondazione Cassa

RAVENNA. La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, attraverso una donazione 441mila euro, ha reso possibile l'aggiornamento tecnico di uno dei due angiografi dell'Emodinamica, inseriti all'interno del reparto di Cardio-logia dell'ospedale di Ravenna, diretto da Massimo Margheri.

«Grazie a questo atto di sensibilità ed attenzione ad un tema sanitario di grande impatto quale l'infarto miocardico acuto - commenta l'Ausl di Ra-venna - il presidio cittadino è ora dotato di un'apparecchiatura all'avan-guardia e tecnologicamente avanzata nella effettuazione di procedure dia-gnostico e terapeutiche interventistiche sui vasi del cuore in caso di patologie cardiache acute e croniche». La Cardiologia di Ravenna rappresenta il centro Hub in quanto ha sede l'emodinamica oltre al reparto di degenza, l'Unità di Terapia Intensiva coronarica e il servizio ambulatoriale ed è in rete con le due cardiologie di Faenza e Lugo. Le tre cardiologie sono collegate attraverso una relazione di rete organizzativa e professionale ormai consolidata nel tempo e condividono tecnologie, risorse e protocolli assistenziali.

Le attrezzature donate dalla Fondazione Cassa

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laboratori condivisi all'Agrario

denuodinani. Fond~Cassa

Lo striscione degli studenti di Scienze ambientali e Biologia marina (foto Fiorentini)

0_1 1_/tA 13/12/2012

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Scienze ambientali sotto sfratto. Non si placano le proteste dopo le misure di accorpamento annunciate dalla Provincia

Laboratori condivisi all'Agrario A breve il progetto dell'università per la costruzione di aule prefabbricate

RAVENNA. Non si placano le proteste sulla riorganiz-zazione scolastica annunciata dalla Provincia. Da lunedì gli studenti dell'Itg Morigia hanno deciso di occupare il loro istituto per protestare contro lo spostamento della loro sede, peraltro già contestato da docenti e genitori che inutilmente hanno cercato di far cambiare idea all'as-sessore provinciale all'Edilizia scolastica Valgimigli. «Il Morigia dal 1976 è nato e si è dotato di laboratori e stru-mentazioni utilizzabili solo da un istituto per geometri. E' la loro sede storica e il loro percorso formativo è legato a quei laboratori e strumenti - dichiara Enrica Fantinelli, genitore Itg in difesa degli studenti -. la Provincia vuole sfrattarli per creare al Morigia un polo di succursali dei licei. E' stata una proposta calata dall'alto e non nata da una discussione costruttiva con chi in quell'istituto la-vora e ne conosce le caratteristiche specifiche».

In realtà, solo a febbraio 2013, a iscrizioni chiuse per il prossimo anno scolastico, la Provincia sarà in grado di definire dove e secondo quali modalità accorpare gli istituti tecnici delle scuole superiori e dove spostare gli studenti del liceo Classico. «Abbiamo la necessità di reperire, per il prossimo anno scolastico, gli spazi per 10-12 classi - ha spiegato l'assessore Valgimigli Per questo sto facendo una ricognizione con i prin-cipali interlocutori (scuole superiori, università e Fondazione Flaminia e Comune) per trovare la solu-zione migliore per tutti e assicurare un percorso for-mativo completo». Ricognizione questa che sembra avviare verso una positiva soluzione il problema in-sorto con i 250 studenti universitari di Scienze am-bientali e Biologia marina, sfrattati, con un preavviso di 6 mesi, dall'ultimo piano dell'istituto tecnico agra-

rio "Perdisa" destinato agli scolastici progettati dalla Provincia. «Entro il 20 dicembre dovrebbe essere pronto il progetto dell'università per la costruzione di aule prefabbricate destinate alla didattica universi-taria nel lotto antistante i laboratori di via Sant'Al-berto, grazie ai contributi dell'Ateneo e della Fonda-zione Flaminia e, se tutto va bene, a gennaio 2013, do-vrebbe esserci l'affidamento dei lavori, che dovranno concludersi necessariamente entro settembre - con-ferma Francesco De Maglie, tutor degli studenti che nelle settimane scorse erano entrati in fibrillazione a causa del rischio di restare senza sede -. Resta il pro-blema dei laboratori, che non potranno essere costrui-ti subito, ma la Provincia e l'assessore Valgimigli in particolare, hanno espresso la volontà di provvedere in questa prima fase ad una condivisione dei labo-ratori con gli studenti delle scuole superiori». Una pos-sibilità questa ancora in fase di valutazione, ma che Provincia e università discuteranno nel corso di un incontro che si terrà a breve. «Al Perdisa ci sono una decina di laboratori - sottolinea Valgimigli -, un nu-mero sovrastimato rispetto alle necessità, che potreb-be consentire di ricavare delle classi, di cui c'è bi-sogno, se si considera che il liceo Classico è spalmato su due sedi, le iscrizioni all'Itis sono in espansione mentre gli iscritti al Morigia sono scesi dai 600 degli anni scorsi agli attuali 250» anche per questo «riunire l'Agrario ed i geometri in un unico istituto, nella stes-sa sede e un unico dirigente scolastico potrebbe va-lorizzarne il progetto formativo. Resta il fatto che di-sporremo di un quadro definitivo solo con la chiusura delle iscrizioni scolastiche a febbraio».

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press unE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO 8. IMOLA

DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA WGO &IMOLA

ANNO xv N. 3.15

€1

GIOVEDÌ 13. DICEMBRE 2012

COMMENTI

Lairacicosirna Sta per arrivare. nelle nostre tasche. Ma pochi sanno la vera staia di quella che una volta sichiamava la "gratifica natalizia".

llorraa pagina 38

Provirch unica C'é antera spazio per una provincia romagnola nonostante la crisi di governa? Fase no, ma non bisogna arrendersi né alzare bandiera bianca.

Gabbia a pagina 38

CI NEMAC IT Y: INSORGE L'ATENEO

Tojlieted [torna rcri il Brema pdcicrl, b so:n to tritri fali fi gli irliverxitai di Raverina par la dedsicne pesa dalla pwrie ti del Onera d ty di arndlare trate le calvendori, oarides3 quella de gdanliva agli sbudelli la rich dcne di 2 eUrD. 'Scottali" dalla ruo,a linea del mul Secondo Eiri -die giada cgg in terrarisera gli sconli - doni s hien i pensano a una mani k -sta done di proor ta Lidea arriva direttamente &I'Astr, dadore Iniversi tai di Ra era dle sulla regna Faaab:d del grippa h3 franatola nolida dilla lire degli sconli.

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IL YASUMETTO diArdr® Vàsumi

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DAL SA NTERNO RIEMERGONOARMI

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Grillo caccia Favia: terremoto nel movimento dopo le polemiche sulla "scarsa democrazia"

A Ravenna psicodramma a 5 Stelle

Pros1itrziona In tempi di crisi edi "bambole non cé un curo" Io Stato sta pensando di tassare il reddito del mestiere più a ntico del mondo.

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- giurnaimprovvisa eri rnattrra - dei consigliai tra-~i pieviae Sali, da lempa impegnati a Wend " giot e derAmaza." nel movi - menta -a ultimi sviluppi 1-am-m cream confusi ore e salasti -mento nella bare pura. An-che tra gli eletti tatennati - in pasticciare ficapagruppa ara-la= /Salato Pietro~ni (da sempre molto libro aFaifh.) - otesce in modoesppnari.2Ale.il mahimare verso la graida di alia.'Harmohittoi l pia belm - gala cke patmseto tue al dste - ma pallico che vagiamo cam-biate e combattere. A qu esto punto ficcò anchiole mie ti1h-starli" - =tenti su lancetrAL unamateggatoVandini.

A pagina 15

strofato chi ha volnto gelare tempo a leggete le sue corsine tari ont vedere quanti

voi cle paslamo o corrúviSana post contro la chi ■ma tonna ficotaggia ti segata -Ai, o B.ra-ra solo i soliti p2conarú ifilhni , cle parlano parlare e quanto -nafite spariscona rel gregge".

A pagina 19

FA ENZA smARGLA SSATA DI UN TRENTEN NE AF FI DATA A UN SCC IAL NETWORK

Si fa cancellare dal registro dei Battesimi e se ne vanta

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Le "imprese solidali" premiate ieri in Municipio

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Pagina 11 RAVENNA

L'università "vigila"gulla pinetaltruciata

Lattestato di "Azienda solidale" e l'iscrizione al relativo albo pubbli-co per le 11 imprese

locali che hanno reso possibile la realizzazione di venti pro-getti di volontariato, devolven-do oltre 50mila euro, corona la 2a edizione della campagna di solidarietà "Adotta un progetto sociale diventa un'azienda so-lidale". I progetti adottati sa-ranno realizzati nel 2013. Una iniziativa in crescita, dal mo-mento che alla prima edizione le imprese partecipanti erano state 7 e i progetti adottati 12 (per un valore di circa 30mila euro). Ieri in municipio hanno ricevuto dalle mani del sinda-co Matteucci il riconoscimento di 'Azienda solidale" Cmc, Bcc, Camera di Commercio, assicu-razione Sara, Le Dune del Del-ta, Fondazione Cassa di Ri-sparmio, Sapir, Itway, consor-zio Ciro Menotti, Consar e Cral del Comune. Che hanno adot-tato 15 progetti di ambito so-ciale, tre relativi alla sfera sani-taria o socio sanitaria e due a quella culturale, educativa e ri-creativa, proposti da Asd Cen-tro sport terapia judo, associa-zioni Genitori bambini ospe-dalizzati e Il Mosaico, gruppo scout Agesci Ravenna 1, asso-ciazione Alzheimer, associazio-ne Ama La Vita, associazione Amici degli Animali, Asp, Città Meticcia, Comitato cittadino

antidroga, Linea Rosa, Raven-na Teatro e Drammatico Vege-tale.

Il Comune precisa, in una nota, "che quello di ieri è stato il momento che simbolica-mente ha sancito la chiusura della campagna, ma che ci so-no ancora progetti adottabili e

che le aziende che volessero a-derire possono ancora farlo" (Info 0544.482785, [email protected]).

"Il successo di questa secon-da edizione - dichiara il sinda-co Matteucci - è la dimostra-zione che abbiamo vinto un'importante scommessa,

quella di creare un circuito vir-tuoso nel segno della solida-rietà e della sussidiarietà coin-volgendo in modo attivo a-ziende del nostro territorio e le decine e decine di associazioni che operano nel settore del so-ciale. Abbiamo coltivato un terreno fertile perché le azien-de del nostro territorio hanno sempre fatto gesti di grande solidarietà, indipendentemen-te da questa iniziativa, ma il ri-sultato non era comunque scontato, in particolare in que-sto difficilissimo momento che stiamo vivendo".

Ecco le aziende solidali Con loro crisi più dolce Consegnati gli attestati alle 11 imprese

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RAVENNA

L'università "vigi la" sid la pin eta bruci ata

LA RICERCA Un gruppo di studiosi di Scienze ambientali al lavoro fra i 65 ettari carbonizzati Intanto è iniziato l'abbattimento dei pini

L'università "vigila" sulla pineta bruciata

adranno tutti come fiam- miferi bruciati i tronchi morti della pineta Ra- mazzotti. In questi giorni è in corso l'abbattimento

delle piante carbonizzate che popola-no quei 65 ettari di macchia mediter-ranea tra Lido di Dante e la foce del Bevano, trasformati in un cimitero di carbone dall'incendio doloso appicca-to lo scorso 19 luglio. Ma non è solo l'intervento del Corpo forestale dello Stato a tenere alta l'attenzione sul trat-to boschivo incendiato. Anche un gruppo di professori e ricercatori dell'unversità di Ravenna ha deciso di "vigilare" sulla pineta, avviando un'in-dagine su suolo e vegetazione. Uno studio che non è stato commis-sionato da alcun ente e pertanto auto-finanziato, condotto dal professor Alessandro Buscaroli, pedologo e do-cente di Scienze ambientali, assieme alla collega Giovanna Pirazzoli. Da metà ottobre hanno chiesto l'autoriz-zazione alla Forestale, per poter acce-dere ai "punti caldi" della pineta, cioè quelle zone in cui le fiamme si sono sprigionate con maggiore impatto. Assieme ad altri ricercatori della fa-coltà di Agraria e ad alcuni studenti hanno così iniziato i campionamenti

del suolo che, si auspicano gli esperti, porteranno a uno studio specialistico destinato alla divulgazione scientifica. Il nucleo del progetto, spiega Buscaroli sta "nell'individuare le conseguenze dell'incendio su suolo e vegetazione". Armati di vanga, gli studiosi dovranno perimetrare zone diverse della pineta: "Stiamo cercando più campioni - pre-cisa il professore -. Dove l'incendio è stato meno violento e dove invece ha distrutto tutto, facendo il confronto con le zone analoghe rimaste intatte". Scendendo nel dettaglio, la ricerca comprende la componente organica, i suoli, la vegentazione. Ma anche le acque di falda, "perchè il sistema idrico nella pineta è complesso a causa della salinazione delle falde", precisa Busca-roli. Infine uno studio parallelo si con-centrerà sulle ceneri depositate. Fatto ciò "verranno incrociati i dati e le analisi scaturite nei settori". L'idea è venuta a diverse centinaia di chilometri da Ravenna, in Sardegna. "Quest'estate - racconta Buscaroli - ci siamo trovati sull'isola e per un po' di tempo siamo rimasti in zone minera-rie. E' in quell'occasione che abbiamo pensato che proprio vicino a 'casa' a-vevamo un esempio fresco di terreno da studiare". Carico d'entusiasmo

scientifico per "un brutto fatto trasfor-mato in buona occasione", Buscaroli e colleghi hanno pianificato l'indagine nella pineta Ramazzotti. Che fine farà questa ricerca? "Vorrem- mo prima di tutto coinvolgere qualche studente e proporre l'argomento come

tesi, sia per la triennale di Scienze am-bientali sia per la specialistica - annun-cia il docente -. Poi si potrà puntare al-la divulgazione, con articoli su riviste specialistiche e convention che tratta-no il tema degli incendi boschivi".

Federico Spadoni

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`Ignoranti e àrogalr Il rapporto choc sui giovani d'oggi

Più della metà non fuma, il 26% si è drogato almeno una volta e il 39% beve con gli amici nel weekend. Domani a Ravenna la presentazione di un "check-up" che fa riflettere

`Ignoranti e drogati' Il rapporto choc sui giovani d'oggi

iù della metà non fu- ma, i126% si è droga- to almeno una volta, soprattutto marijua- na e cocaina. Il 39%

beve con gli amici nel weekend. I123,7% non sa nulla degli effetti nocivi di droga e alcol. Il 42% non legge, ma più dell'80% è sui social network (quasi il 20% quelli che hanno avuto brutte e- sperienze sul web). Sono i risul- tati di "Stop the violence", inda- gine realizzata nell'ambito del Progetto transnazionale Povel, che ha coinvolto 696 adolescenti di Francia (100), Spagna (51), Belgio (120) e Italia (425 da Bo- logna, Ravenna e Friuli) su alcol, droga, bullismo e cyberbullismo. Finanziato dalla Commissione europea, Povel ha visto lavorare fianco a fianco organizzazioni pubbliche e private dei 4 Paesi, coordinati dal Cefal, per pro- muovere stili di vita sani e azioni preventive in particolare sull'uso di alcolici e droga, sulla violenza tra pari e su quella connessa alle nuove tecnologie. Dall'indagine è emerso che, nonostante di- chiarino di avere un buon rap- porto con gli adulti (1'83,3%), quando si trovano nei guai gli a- dolescenti preferiscono chiedere aiuto ad amici, centri generici o servizi. Perchè? "Dei 'grandi

hanno una percezione debole in termini relazionali - spiega Lo-rena Sassi, responsabile relazioni internazionali di Cefal e coordi-natrice di Povel -. Li vedono po-co autorevoli e, quindi, non co-me un punto di appoggio sicuro nelle situazioni di difficoltà". I dati saranno presentati nel corso del seminario "Percorsi per il be-nessere dei giovani" di domani

mattina (ore 9.30), alla sala Nullo Baldini di via Guaccimanni. Il Presidente della Provincia, Clau-dio Casadio, aprirà i lavori che prevedono la presentazione di 4 kit didattici realizzati dai partner europei partecipanti. Conclu-derà il seminario Marco Rossi Doria, Sottosegretario al Mini-stero dell'Istruzione (iscrizioni su www.provincia.ralt).

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EVASIONE FISCALE

Dogana Sanzionata azienda che importa alcolici

N ell'ambito dell'intesa attività di contrasto all'e-vasione fiscale nel complesso settore dell'acci-sa, i funzionari dell'Ufficio delle Dogane di Ra-venna hanno accertato un'irregolare applicazio-

ne dell'Iva sugli acquisti intracomunitari. Nello specifico, la società verificata - acquirente di prodot-ti alcolici di provenienza comunitaria - ha infatti omesso di considerare l'accisa ai fini della determinazione della base imponibile per l'applicazione dell'Iva. L'imposta di accisa viene espressa come aliquota rispetto all'unità di misura del prodotto: in pratica, per ogni tot di un certo prodotto, viene calcolato un tot percentuale sottoposto all'accisa. Per questo motivo, l'accisa stessa è soggetta ad Iva. La scoperta dell'irregolarità ha comportato l'accertamento di una maggiore Iva pari a 48.000 euro, nonchè l'applicazio-ne delle previste sanzioni che oscillano da un minimo di 48.000 euro ad un massimo di 96.000 euro.

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'Ignoranti e drogali Il rapporto choc sui giovani d'oggi

,rtz.r.r

PALPEGGIATA

Mano misteriosa nel buio della pista Quella mano, che da die-tro l'aveva toccata sotto la gonna mentre era in di-scoteca, non l'ha associata a nessuno dei tre volti ac-cusati di violenza sessuale nei suoi confronti. D'al-tronde lei, una giovane ra-vennate all'epoca dei fatti neo-maggiorenne, la sera del 7 settembre di un an-no fa, nel buio del locale di Marina di Ravenna aveva individuato solo la corpo-ratura del responsabile. Poi era scoppiato il parapi-glia con due dei suoi amici intervenuti per difenderla. Ieri davanti al gip Antonel-la Guidomei e al pm An-gela Scorza, è proseguita la ricognizione in sede di incidente probatorio, nel processo che vede impu-tati per violenza sessuale tre albanesi tra i 24 e i 29 anni. Gli stranieri, tutti di-fesi dagli avvocati Paola Bravi, Emanuele Fregola e Luca Donelli, erano stati individuati tramite la targa dello scooter sul quale e-rano poi scappati; due di loro, tra cui il presunto pal-peggiatore, erano fuggiti sul motorino, mentre il ter-zo era stato individuato in un secondo momento. In tribunale però, la giovane non ha riconosciuto con certezza in nessuno dei tre albanesi il responsabile, ri-badendo che nel buio del-la pista, aveva colto solo le fattezze: corporatura ro-busta e poco più alto di un metro e sessanta. Starà al pm ora valutare i prossimi sviluppi processuali.

FedS

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RAVENNA

Nuovaproprietàpersalvare Mariti,

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IL CASO LA DENUNCIA UNANIME DELL'ALLEANZA DELLE COOPERATIVE DI RAVENNA: 'IGNORATA DEL TUTTO LA MISSION DELL'EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE, LE AMMINISTRAZIONI HANNO PRETESO ALIQUOTA PIÙ ALTA'

"Il governo ha rinunciato alla quota. Imu per gli alloggi Ers, i Comuni invece..."

II governo ha rinunciato alla propria quota di ali-quota Imu per gli alloggi di edilizia residenziale so-

ciale (Ers), invece i Comuni del ravennate hanno incassato quella massima. Su questo da-to si sviluppa la critica dell'Al-leanza delle cooperative di Ra-venna, che rileva come nono-stante "le cooperative di abita-zione Snoopy Casa, Casacoop-tre, Coabi e Unicasa contribui-scano in modo determinante

ad alleggerire le amministra-zioni locali dall'impegno di realizzare alloggi di edilizia Ers, nelle delibere comunali che hanno determinato i coeffi-cienti da applicare per il paga-mento Imu, eccetto qualche raro caso, non si è tenuto con-to della realtà di questi alloggi destinati per lo più a famiglie disagiate". A questo si aggiunge la scelta del Governo, che ha ri-nunciato alla propria quota dello 0,38% e invitava i Comu-

ni a "tener conto dell'interesse sociale" degli alloggi Ers. Ma le amministrazioni del ravennate

"hanno ignorato il suggeri-mento", denunciano i vertici di Confcooperative, Legacoop e Agci: "In una fase così difficile sarebbe stato più equo per queste cooperative contribuire al pagamento dell'Imu con la quota dello 0,68% pari alla dif-ferenza fra l'aliquota massima e quella rinunciata dallo Stato - spiegano -. Purtroppo così non è stato. Faenza, unica realtà in tutta la provincia, ha deliberato lo 0,58%".

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RAVENNA

Nuovaproprietàpersalvare Mariti,

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DISOCCUPAZIONE IN PROVINCIA: NUOVO ALLARME DELLA CGIL

`Tanti padri prendono il cibo alla Caritas e poi dicono che sono stati in rosticceria'

In provincia di Ravenna nel 2012 crescono precarietà e disoccupazione", per questo secondo Idilio Galeotti, segretario provin-ciale del Nidil Cgil "serve un nuovo patto

solidaristico". "Nel 2010 - scrive il sindacalista - si erano re-

gistrati in provincia 27.281 disoccupati, nel 2011 si era passati a 30.415 (con un aumento di 3.134 unità). Inoltre se prendiamo i dati del 3° trime-stre 2012 e li confrontiamo col 3° trimestre 2011 costatiamo un aumento dei disoccupati di 1.987 unità; questo fa purtroppo dedurre che ci troveremo a fine anno con un ulteriore au-mento di disoccupati". Un altro fenomeno da considerare allarmante deriva dalla diffusione della disoccupazione per fasce di età. Se la per-centuale di disoccupazione fra i giovani dai 18 ai 29 anni risulta del 18,3%, quindi inferiore al dato nazionale, si registra invece un'impennata per le fasce dai 30 ai 40 anni (31,9 %) e dai 41 ai 54 anni (34,7%). Si può ben vedere come dai 30 e 54 anni ci sia un'altissima diffusione della di-

soccupazione. E, nell'ampia fascia di disoccu-pazione dai 30 ai 54 anni, ricade anche il figlio che è ancora in casa coi genitori, ma che non riesce a farsi una vita indipendente dalla fami-glia: "A questo proposito - commenta Galeotti - spesso arrivano nei nostri uffici, giovani che vorrebbero crearsi una famiglia, ma che, causa il non lavoro o un lavoro precario che non dà loro prospettiva, non riescono né a pagare l'af-fitto né a comprarsi un appartamento. E poi ci sono anche tanti padri o madri di famiglia che perdendo il lavoro, non riescono più a trovarlo, facendo emergere situazioni di disagio sociale. Ciò risulta anche dai dati della Caritas. Ci sono padri che mi dicono di andare a prendere il mangiare attraverso enti e associazioni carita-tevoli e poi, vergognandosi di questa condizio-ne, dicono ai figli che sono stati ad acquistare il cibo in rosticceria". Detto che la disoccupa-zione femminile rappresenta il 57,8% dei disoc-cupati totali, Galeotti conclude chiedendo "un grande patto solidaristico".

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Ile caccia Falia,Ococlramma

LA POLEMICA

La candidata grillina 'Beppe e il Cavaliere? Poca differenza'

"Tre anni fa parlavamo di de-mocrazia, del fatto che non dovevano esserci leader, che dovevamo decidere tutto in rete, oggi invece chi contesta la mancanza di democrazia all'interno del Movimento ha ragione". Parole pesanti quelle espresse martedì, in diretta ai microfoni di Radio Capital dall'attivista ravennate del M5S Serenella Spalla, 44 voti alle Parlamen-tarle. "Come può definirsi de-mocratico uno che dice 'fuori dalle palle chi mi contesta' -continua in radio la Spalla -Grillo e Casaleggio dovrebbe-ro cambiare completamente, loro stanno tradendo il non-statuto, gli attivisti chiedono solo più trasparenza". La pole-mica dell'attivista tocca in par-ticolare il metodo di voto e candidatura alle 'primarie gril-line': "In molti avrebbero volu-to votare o candidarsi e non hanno potuto farlo - ammette la Spalla - Grillo e Casaleggio forse hanno fatto in maniera che il numero fosse basso per controllare meglio l'esito del voto, ma così facendo sono cresciuti gli scontenti nel Mo-vimento". Poi la domanda di rito: "Voterà Grillo?". "Non ne ho idea - afferma la Spalla -ma io sono per la democrazia, non per ordini dall'alto. Molti alle elezioni probabilmente si asterranno, perché la politica stile Pd o Pdl ha deluso, rima-neva il Movimento a dare un po' di speranza ma se si muo-ve in questo modo è molto probabile un forte astensioni-smo". Poi il finale con la do-manda sul parallelismo Grillo-Berlusconi: "Chi è più demo-cratico?". La Spalla replica con una contro-domanda polemi-ca: "Meglio la padella o la bra-ce?".

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RAVEN.

Grillo caccia Falia,Ococlramma a 5 Stelle n „ n n n I „ n. ' n

Per gli "aventi diritto" il Comune pagherà 1'80% del canone d'affitto per 6 mesi

Oltre 190mila euro di contributi per evitare gli sfratti

Lassessore provinciale alle po-litiche abitative, Francesco Rivola, ha illustrato al consi-glio il protocollo d'intesa -

sottoscritto il 3 dicembre, da Provin-cia, Comuni, Cgil, Cisl, Uil, Associa-zioni dei proprietari e degli inquilini - per il sostegno alle famiglie colpite da crisi economica mediante il con-tenimento delle procedure di sfrat-to.

L'intesa stabilisce che, a partire da febbraio 2013 e fino a esaurimento delle risorse, gli inquilini nei cui con-fronti sia stato avviato un procedi-mento di sfratto possano chiedere ai Comuni un contributo pari all'80% del canone di affitto per 6 mesi (en-

Illustrato in Provincia il protocollo siglato lo scorso 3 dicembre

tro un massimo di 4mila euro) aven-do preliminarmente raggiunto coi proprietari un accordo sulla sospen-sione della procedura di sfratto. I Co-muni erogheranno il contributo di-rettamente ai proprietari.

Per accedere al contributo è neces-sario che gli inquilini abbiano un

contratto di locazione regolarmente registrato, pagato il canone per alme-no due anni e che la sopravvenuta morosità sia dovuta a una riduzione del reddito da lavoro causata dalla crisi economica.

Il progetto può al momento con-tare sulla disponibilità di circa 190mila euro ricavati dalle risorse per le politiche abitative assegnate dalla Regione alla Provincia e da que-sta ripartite tra i Comuni.

L'assessore provinciale Francesco Rivola

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FAVIA ATTESO IN CITTÀ QUI OTTENNE 14MILA PREFERENZE

Questa sera, alle 20.30 alla sala D'Attorre Giovanni Favia e il ca-pogruppo in Regione Defrance-schi sono attesi per la tradizio-nale verifica semestrale dell'ope-rato con gli attivisti. La presenza è confermata. Alle regionali del 2010, il grillino raccolse a Raven-na ben 14.000 preferenze.

Grillocaccial

Nia,psicodramma a5titelle

Oltre 1,O ria eum cliconibut pere...gh sfratti

Grillo caccia Favia, psicodramma a 5 Stelle LE REAZIONI RAVENNATI Vandini amareggiato: "Credo che

mi tirerò fuori da questo gioco al massacro"

`Il più bel regalo che potessero fare al si-stema poli-tico che vo-gliamo cambiare'

iù si avvicinano le e- lezioni, più il Movi- mento 5 Stelle pare rischiare l'implosio- ne. Ad innescare

malumori diffusi tra militanti ed eletti Grillini - di martedì il duro sfogo in diretta su Radio Capital della candidata raven-nate alle 'parlamentarie' Sere-nella Spalla (del quale diamo ampio resoconto qui a lato) -prima il video nel quale Grillo invitava i 'dissidenti' a fare i ba-gagli poi la plateale espulsione - giunta improvvisa ieri matti-na - dei consiglieri bolognesi Giovanni Favia e Federica Salsi, da tempo in rotta con il comi-co genovese e da tempo impe-gnati a rivendicare maggiore democrazia interna al movi-mento. Gli ultimi sviluppi, ovviamente, non hanno mancato di gene-rare confusione e smarrimento nella base grillina. Anche tra gli eletti ravennati - in particolare il capogruppo a Palazzo Mer-lato Pietro Vandini (da sempre molto vicino a Favia) - cresce in modo esponenziale il malu-more verso la guida di Grillo. 'Hanno fatto il più bel regalo che potessero fare al sistema politico che vogliamo cambia-re e combattere. A questo pun-to farò anch'io le mie riflessio-ni" - commenta su Facebook un amareggiato Vandini poco dopo aver appreso della cac-ciata di Favia. Proprio il consi-gliere ravennate aveva infatti dimostrato di gradire, e non poco, il pensiero che Favia a-veva condiviso martedì sera, poche ore prima della 'scomu-nica, sul social network: "Nes-suno obbliga nessuno a rima-nere nel Movimento. HM5S nasce per autogovernarsi, dal basso, senza "capibastone", cit-

tadini che rappresentano altri cittadini. Chi non condivide questi pochi e semplici princi-pi, può andare altrove". E' stato Grillo, però, a mandare altrove il consigliere Favia. "Siamo al punto zero, mi sembra di so-gnare - commenta Vandini - e credo che tutte le persone do-tate di buonsenso pensino che sia davvero assurdo tutto que-sto". Di diverso avviso, invece, Marco Piazza, consigliere gril-lino a Bologna: 'Seppe ha di-mostrato di non fare calcoli politici, questo farà la gioia de-gli altri partiti che ora baseran-no la campagna elettorale su queste cose, ma dimostra una volta di più che i calcoli di con-venienza non ci appartengo-no". Vandini però non accetta

la modalità con cui è stata de-cretata l'espulsione: "Grillo vuol cacciare fuori Favia o chiunque altro? Va benissimo - tuona Vandini - però proponi l'espulsione alla Rete attraver-so il portale, coinvolgendo il territorio dove questi consi-glieri sono stati eletti. Proponi l'espulsione e spiega quali re-gole sono state infrante. Anche perché - ricorda il consigliere ravennate - i cittadini, ossia quelli a cui si deve rendere conto, hanno dato ben altri giudizi sull'operato dei consi-glieri cacciati. Comunque -conclude un deluso Vandini -non c'è nessun problema, cre-do che mi tirerò fuori da que-sto gioco".

AnC

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BERTI (LEGA NORD)

`Creare fondo per il turismo' "Rimandare di un anno la tas-sa di soggiorno e creare, con i proventi dell'imposta, un fon-do apposito per il turismo". Questa la proposta lanciata dal consigliere provinciale della Lega Nord Jacopo Berti. "Ritengo la tassa di soggiorno un'imposta inutile e impro-duttiva - afferma Berti in una nota - ma opporci senza se e senza ma sarebbe sbagliato". Il Carroccio si schiera dalla parte dei "già tartassati ope-ratori turistici". "Discutere a fine anno dell'applicazione della tassa - prosegue Berti -rischia di creare disagi e con-tenziosi tra albergatori e tour operator, dato che per la sta-gione turistica 2013 sono già stati siglati accordi. Perciò -aggiunge il consigliere - rite-niamo opportuno spostare l'entrata in vigore al 2014". Poi il consigliere rincara la dose: "Ma soprattutto - afferma -siamo contrari a come viene applicata, perché la tassa vie-ne calcolata sulla tipologia di struttura ricettiva e non sul-l'importo delle tariffe, e que-sta scelta va a favore di alcuni tipi di strutture rispetto al al-tre. Inoltre - prosegue Berti -non vorremmo che i proventi dell'imposta andassero a risa-nare malmessi bilanci comu-nali, bensì chiediamo che venga creato un fondo a so-stegno del turismo dove fare confluire le entrate al fine di aiutare il settore già dura-mente colpito dalla crisi eco-nomica".

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Filippo Donati, presidente Asshotel, contesta la decisione 'autonoma' della giunta Matteucci

'l a tassa farà 10 milioni

`La tassa farà 10 milioni di danni' IMPOSTA DI SOGGIORNO Donati (Asshotel):

"Mazzata alla competitività del turismo"

on ci stiamo a sentirci bollare come egoisti da chi ha fatto della politica un me-

stiere". Dopo l'attacco del vice- sindaco Giannantonio Mingozzi, che intervistato su queste colon- ne ha definito "egoista" la prote- sta degli albergatori contro l'in- troduzione della tassa di soggior- no, arriva la replica del presiden- te nazionale Asshotel Filippo Do- nati. "Innanzitutto voglio chiarire che non ce l'ho affatto col Pri, bensì con la posizione precon- cetta del vicesindaco. Purtroppo dalle sue dichiarazioni - afferma Donati - si evince che Mingozzi di turismo ne mastica poco. Se non capisce cosa si cela dietro a quei 2 euro - tuona l'albergatore - è meglio che continui ad occu- parsi di Mille miglia e dell'accen- sione dell'albero di Natale in piazza perché il nostro comparto è già massacrato a sufficienza e non abbiamo bisogno di un altro amministratore che sparli di tu- rismo". Donati dimostra di non aver per nulla gradito l'invito alla collaborazione che Mingozzi ha lanciato alla categoria, sostenen- do che in questo momento diffi- cile tutti debbano fare la propria parte: "Il vicesindaco - afferma Donati - dimentica che noi - co- me le altre categorie economiche - la nostra parte già la facciamo. Anzi, siamo cornuti e mazziati perché oltre all'Imu, per noi tri-

"Non ci stiamo a farci dare degli egoisti da chi ha fatto della politica un mestiere. Il Pri si dissoci dal vicesindaco Mingozzi"

plicata, ci troveremo anche la mazzata dell'imposta di soggior-no che ucciderà la competitività del nostro sistema turistico". Do-nati contesta in particolare il me-todo utilizzato dalla giunta per arrivare all'adozione della tassa: "La politica dovrebbe vivere di confronto e ascolto - commenta Donati - questi amministratori invece si sono limitati a presen-

tarci un regolamento già fatto e peraltro mal scopiazzato da quello di Rimini, quindi non ta- rato sulle esigenze del nostro ter- ritorio. Nelle casse del Comune - conclude l'albergatore - entre- ranno anche due milioni di euro, ma saranno almeno dieci i mi- lioni di euro di danni che l'impo- sta causerà al settore turistico".

AnC

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Mercoledì 19 dicembre In omaggio .n ...v-

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FONDAZIONE CASSA

Importante donazione a reparto Cardiologia o La Fondazione Cassa di Rispar-mio di Ravenna, attraverso una cospicua donazione (441mila eu-ro), ha consentito l'aggiorna-mento tecnico di uno dei due angiografi dell'Emodinamica, in-seriti all'interno del reparto di Cardiologia dell'ospedale di Ra-venna, diretto dal dottor Massi-mo Margheri: "Grazie a questo atto di sensibilità ed attenzione ad un tema sanitario di grande impatto quale l'infarto miocardi-co acuto - si legge in una nota dell'Ausl - il nostro presidio citta-dino è ora dotato di un'apparec-chiatura all'avanguardia nella ef-fettuazione di procedure diagno-stico e terapeutiche interventisti-che sui vasi del cuore in caso di patologie cardiache acute e cro-niche. La Cardiologia di Ravenna rappresenta, del resto, il centro Hub in quanto qui ha sede l'e-modinamica oltre al reparto di degenza, l'Unità di Terapia Inten-siva coronarica e il servizio am-bulatoriale ed è in rete con le due cardiologie di Faenza e Lu-go. Le tre cardiologie sono col-legate attraverso una relazione di rete organizzativa e professio-nale ormai consolidata nel tem-po e condividono tecnologie, ri-sorse e protocolli assistenziali".

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E gli universitari preparano la protesta

IRINA

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Pagina 17 E gli universitari preparano la protesta

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rcoledì 19 D icembre

ledlloaltuoadledente

E gli universitari preparano la protesta STOP SCONTI AL CINEMA L'associazione studentesca contro la cancellazione delle promozioni alla multisala

oglieteci tutto ma non il cine- ma, pardon, lo sconto. Imbu- faliti gli universitari di Raven- na per la decisione presa dalla proprietà del Cinema City di

annullare tutte le convenzioni, compresa quella che garantiva agli studenti iscritti all'ateneo bolognese la riduzione di 2 euro sul prezzo d'ingresso. "Scottati" dalla nuo-va linea del multiplex di via Secondo Bini - che già da oggi, riferiscono dalla bigliet-teria, interromperà gli sconti in vista dei giorni festivi e prefestivi -, alcuni studenti pensano a una manifestazione di prote-sta. L'idea arriva direttamente dall'Asur, l'as-sociazione universitari di Ravenna, che sulla pagina Facebook del gruppo ha di-ramato la notizia della fine degli sconti. "Stiamo pensando a una sorta di passeg-giata collettiva aperta a studenti Unibo e giovani ravennati per far capire che per noi 8 euro per andare al cinema sono troppi", annuncia il presidente dell'Asur, Carlo Mazzini, dopo un rapido consulto con il vicepresidente Giovanni Crocetti. D'altra parte lo stop alle convenzioni li ha presi in contropiede, proprio pochi giorni prima che chiedessero un'ulteriore age-volazione: "Volevo prendere contatti con il Cinema City per proporre un nuovo prezzo speciale per gli universitari", con-tinua indispettito Mazzini. Che fa notare il disagio per l'offerta del grande schermo ravennate, accusato da cinefili e non: "L'u-niversità è in continua espansione qui in città - spiega -, ma di sale in centro ormai non ce ne sono più e il City è difficilmente raggiungibile da chi non ha la macchina". Scelta monopolistica o meno, il portavoce del gruppo studentesco, è certo che ben altri sarebbero stati i prezzi in qualsiasi al-tra città universitaria: "A Bologna ci sono molte sale preferite dagli studenti perché

"Queste cose non accadono in altre città universitarie. L'amministrazione dovrebbe intervenire"

hanno mantenuto prezzi agevolati per lo-ro, ma anche a Cesena la realtà è la stessa". Come a dire, se nella 'Ravenna-città-uni-versitaria' l'offerta fosse più alta, anche la Sani 2000 srl (la società romana a cui fa capo il multiplex) valuterebbe in modo di-verso le promozioni. Così la palla passa inevitabilmente all'am-ministrazione: "Dovrebbe intervenire an-che il Comune", esorta Mazzini. Ma da Palazzo Merlato l'assessore alla Cultura, Ouidad Bakkali, alza bandiera bianca di fronte alla politica del 'prezzo pieno. "Sono scelte in capo alla direzione del cinema - ribadisce -, sappiamo che ri-marranno le carte bianche per le fasce più deboli di reddito, ma riconosco che per gli studenti lo sconto era un aiuto importan-te". L'assessore non esclude futuri sviluppi per "alcune proposte che stiamo valutando con il nuovo amministratore delegato del multisala Giorgio Federico Nitti". I contatti ci sono, se non altro, per trasferire parte dell'ufficio Cinema e dell'archivio del Co-mune (ospitato al City) alla biblioteca Classense. Il tutto aspettando il tanto at-teso palazzo del cinema che dovrebbe a-prire nel 2013 in I argo Firenze, per il qua-le, però, i lavori di messa a norma non so-no ancora partiti.

Federico Spadoni

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"RAVENNA MUSICA 2013" DOMANI PARTE LA VENDITA DEI NUOVI ABBONAMENTI

Parte la vendita dei nuovi abbonamenti a "Ravenna Musica 2013", la stagione concer-tistica organizzata dall'Angelo Mariani al Teatro Alighieri. Per chi non si fosse ancora abbonato, da domani a martedì 15 gennaio sarà possibile acquistare i nuovi abbona-menti per i posti rimasti disponibili. Intanto si è chiuso con successo il periodo di prela-zione: circa il 90% degli abbonati alla scor-sa edizione ha rinnovato l'abbonamento, dimostrando l'alto gradimento del cartello-ne che ospiterà tra l'altro la Prague Philhar-monia, in scena col pianista Alexander Ro-manovsky, l'Orchestra da Camera Italiana col grande violinista Salvatore Accardo, l'European Union Youth Orchestra diretta dal celebre maestro Ashkenazy. Gli abbo-namenti sono acquistabili, oltre che alla Bi-glietteria dell'Alighieri (0544. 249244), an-che online dal sito www.teatroalighieri.org, gli Uffici IAT di via Salara (0544. 482838) e al Mausoleo di Teodorico (0544.451539).

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l Gli alunni delle classi seconde e terze del "Don Minzoni"

Alla scuola "Don Minzoni" i diplomi di lingua francese STUDENTI "POLIGLOTTI" Consegnati ad oltre 50 alunni delle classi seconde e terze i prestigiosi attestati dell'Alliance Franqaise

Si è svolto lo scorso 6 dicembre, alla scuo-la Don Minzoni del-l'Istituto Compren-

sivo San Biagio, la cerimo-

nia di consegna dei diplomi "Delf" in Lingua Francese dei livelli Al e A2, consegui-ti dagli oltre 50 alunni delle classi seconde e terze che,

nell'anno scolastico 2011/2012, hanno sostenu-to e superato gli esami con docenti madrelingua accre-ditati dall'Alliance Francai-se di Bologna, dopo aver frequentato un per-corso di preparazione, organizzato all'interno della scuola con la collaborazione di una do-cente madrelingua.

Si tratta di un importante attestato del Ministero Francese della Pubblica I-struzione spendibile in tut-to il mondo, sia a livello scolastico che nell'ambito del lavoro.

Un traguardo significati-vo per i numeri e per i risul-tati ottenuti, attestato dalla presenza della referente dell'Alliance Francaise di Bologna per complimen-tarsi direttamente con i ra-gazzi.

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CORRIERE DELLA SE

«Pronto al passo

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\IONESE I TIANA di PIERO OSTELLINO

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--s•V erlusconi non era stato, al governo, il riformista che, dal-

„,..•0 l'opposizione, aveva promesso di essere. Ma il suo ipotetico ritorno sta pro-vocando un'ondata di reazio-ni, ai limiti dello sgomento, difficilmente spiegabile ra-zionalmente. E', all'interno, un rigurgito della polarizza-zione fra chi è pro e chi è contro una personalità ano-mala. È, in Europa, la preoc-cupazione — diciamola tut-ta degli altri Paesi, piè che di un ripristino, in Italia, della finanza allegra, di per-dere il controllo politico sul-l'Unione Europea e sui van-taggi commerciali ed econo-mici della nostra recessione.

Nessuno crede che il «re-divivo», non essendo stato, ieri, un riformista, sia, oggi, un rivoluzionario. Ma la par-te del Paese più responsabi-le teme che il suo ritorno e l'eventualità che possa vince-re le elezioni inducano gli al-tri partiti, per una sorta di ri-flesso condizionato, alla ri-lassatezza finanziaria. Quella conservatrice teme invece ii solleciti, per ragioni di (im-probabile) concorrenza, a un qualche riformismo. Se da un lato, dunque, le reazio-ni sono il segno inquietante di scarsa maturità democrati-ca e liberale; dall'altro paio-no prevedere un maggior di-namismo da parte di chi, fi-nora, aveva mostrato di non esserne propenso. Tutto sta a capire dove si andrà.

Che piaccia o no, dodici mesi fa una parte del mondo politico si era posta il proble-ma di liberarsi del Cavaliere; che meritava, comunque, di andarsene. La strada corret-ta erano le elezioni; che, pro-babilmente, avrebbe vinto la sinistra. Ma era mancata la fi-ducia nel popolo. Così, arma-ta di un inusitato spirito eu-ropeista, la classe politica aveva affidato il governo al

professor Monti. Che ha da-to una scossa, soprattutto fi-scale, al Paese e al quale, ora che è dimissionario, molti (compreso Berlusconi) chie-dono di restare, in un modo o nell'altro, a Palazzo Chigi malgrado i risultati non sem-pre brillanti della sua gestio-ne. Forse, è un modo di rassi-curare l'Europa. Continuia-mo ad avere bisogno di rigo-re nella spesa e, soprattutto, di una radicale semplificazio-ne legislativa e amministrati-va, più che di ulteriore pres-sione fiscale, malgrado il pa- tologico livello

malgrado

ne. Ciò che la gente comune

si aspetta sarebbe, dunque, una campagna elettorale condotta sulla base di una contrapposizione di pro-grammi politici ed economi-ci dei quali, per ora, non si vedono neppure le avvisa-glie. il centrodestra ha sco-perto, dopo averlo sostenu-to, che il governo dei tecnici ha sbagliato tutto ed è passa-to all'opposizione perché co-sì ha voluto il suo padre pa-drone (anche se ieri, a sor-presa, ha addirittura propo-sto Monti a leader dei mode-rati, dicendosi disposto ad appoggiafio). Il centrosini-stra pare accontentarsi che a vincere le primarie nel Pd sia stato un bonario ex ap-paratchik, grazie alla strut-tura dell'ex Pci. i centristi scmtano i sondaggi per de-cidere con chi allearsi e re-cuperare qualche consenso.

E quello che passa il con-vento, Ori Paese In crisi cul-turale, prima che economi-ca e politica. Gli italiani van-no a votare contando di ca-varsela personalmente, ma col dubbio che, chiunque vinca le elezioni, non sap-pia risolvere i loro proble-mi. Non è una prospettiva incoraggiante.

[email protected] 12g ,120U1730,IE RISERVAI

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41 mio passo indici re dipende anche da 'fonti

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«Il • o passo indietro dipende anche da Monti» Berlusconi: se lui. guida i. moderati ritirerò la candidatura

ROMA — «Io in questo mo-mento sono candidato a Palaz-zo Chigi». Silvio Berlusconi esordisce con queste parole al-la presentazione dell'ultimo li-bro di Bruno Vespa «Il Palazzo e la Piazza». Dopo giorni di in-certezza pareva che si fosse di-radata la confusione sulle reali intenzioni dell'ex premier. E in-vece, benché incalzato dalle do-mande dei giornalisti (oltre al-l'autore, c'erano Massimo :Fran-co e Marcello Sorgi) il Cavalie-re non consente che la nebbia sulle sue prossime mosse si dis-solva. Ciò che è certo è che il Cavaliere si è ben sistemato al centro della scacchiera politi- ca, spingendo gli altri a muove- re per primi. «Il mio passo in- dietro o avanti ---- argomenta — dipende da come si svilup-pano le cose. Se c'è bisogno so-no a disposizione, io non credo che Monti accetti di potere di-ventare uomo di parte e di par-tito, ma ove Monti decidesse di aderire a questa richiesta, tutto lo schieramento moderato arri-verebbe a questa possibilità. io in passato lo proposi come fe--deratore dei moderati». E, ag-giunge, «in quel caso mi occu-perei della mia formazione poli-tica e non avrei nessun proble-ma a ritirare la candidatura». Insomma, nelle sue parole per-mane una sorta di ambiguità: se non corro per la premier-ship posso però guidare la coa-lizione dei moderati. Ipotesi che suscita commenti sprezzan-ti di Pier Ferdinando Casini, ac-cusato dallo stesso Berlusconi. per l'ennesima volta di avere rotto il fronte dei moderati. «E in evidente stato confusiona-le», è il commento del leader centrista. Altrettanto aspro il

giudizio di Gianfranco Fini che su Twitter scrive: «Dopo aver-gli tolto la fiducia ora conside-ra Monti una pedina da muove-re sullo scacchiere di Arcore».

In ogni caso, il Cavaliere si spende in grandi elogi nei con-fronti dell'ex commissario euro-peo che gli è succeduto a Palaz-zo Chigi. «Ebbi a offrire al pro-fessor Monti ricorda ---- di entrare nel mio governo come ministro dell'Economia perché ho stima personale molto eleva-ta nei suoi confronti, non ho re-more adirlo come non ho remo-

La protesta

gruppo di giovani artisti

<aicleCralIeno»

Rornra,i, b. essa icona,

rc'ùrat, LeISS~tCa9rItì MI:ri valier e era At ' Osre da

r3e contro. S'I

1:3rupo Vespa, Ic.)ro, vestiti da muritmie, hanno mostralo cartelli con !e scritte: «Che ce ftega dello suread, í1 nostre-care leader è torilato» e «SiaiTio totip mummie» (foto 9enveRt7u/Guo:toli)

re ad affermare che l'ho invidia-to perché ha avuto la possibili-tà di fare decreti su tatto, anche su materie ordinarie».

Berlusconi sarebbe pronto a fare un passo indietro solo se Monti fosse disposto a tenere assieme (e a guidare) il rassem-blement dei moderati, compre.- sa la Lega «perché se la Lega non ci stesse avremmo un fra-zionamento che non garanti-rebbe la governabilità». Ma la. Lega è all'opposizione di Mon-ti,viene fatto notare. «Che la Lega sia contraria a Monti non lo darei così per scontato, loro erano contrari a questo gover-no dei tecnici», risponde Berlu-sconi

Roberto IMaroni, gli viene

chiesto, ha condizionato il via libera a un'alleanza con il Pdl un suo passo indietro. «Con la Lega risponde trattiamo e stiamo trattando il riconosci-mento a Marmi come candida-to presidente della Lombardia. Se la Lega non arriva con noi a un accordo sulla mia candida-tura alla presidenza del Consi-glio o noi non arriviamo a un accordo sulla candidatura di Maroni presidente della ioni-bardia, immediatamente ca-drebbero i governi di Veneto e

Piemonte guidati da uomini della Lega». Un modo molto chiaro per avvertire i dirigenti del Carroccio: attenzione a non tirare troppo la corda.

Berlusconi accentua il pro-prio profilo amletico che sem-bra essere il tratto di questo ul-timo periodo, quando replica con un certo fastidio a Vespa. che gli chiede con insistenza se farà un passo indietro. «No, non è così. La politica non è co-sì semplice se no la fareste an-che voi...». Allora si profila. un'alleanza nel nome di Monti? «E possibile». Non solo, Berlu-sconi immagina poi che «se il partito di Monterei-italo si unis-se a noi certamente vorrebbe un candidato diverso da me e io, nell'interesse del Paese, nel-l'interesse dello schieramento dei moderati, sono pronto a fa-re qualsiasi cosa...». E subito dopo afferma (ancora una vol-ta) di essere disposto a farsi cia parte: «Non è affatto escluso che Angelina Alfano ha tut-ta la mia stima e lo considero tra i migliori protagonisti della. politica italiana sia lui il can-didato premier e ieri sera (mar-tedì, ndr) ho avuto l'ok della Le-ga. Quindi la sua candidatura è in pole position».

Infine Berlusconi rivela che «non possiamo candidate Mar-cello Il senatore «antico fraterno» del Cavaliere ha polemizzato duramente con Alfano accusandolo di non ave-re gli attributi. E Alfano, a sua volta, lo ha pesantemente criti-cato. Ebbene, dinanzi a questo scontro, Berlusconi prende le parti di Alfano.

Lorenzo Fuccaro ìt Lorenzo Fuccaro

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Il titiw/e3 il presidente del Popolo della libertà Silvio Berlusconi, 76 anni (a lato, foto Afp; sotto, foto Ap), ieri ha preso parte alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, «il palazzo e la piazza», L'ex premier avrebbe dovuto partecipare all'incontro lo scorso 5 dicembre, ma aveva chiesto di posticipare l'evento

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li premio mantiene la distanza «Ci hai i o lasciato molto da fare» Monti mette l'accento sulle riforme e «ignora» le parole di Berlusconi

ROMA Si commentano solo le co- se credibili: il Professore alla guida di una. coalizione che includa. la. Lega. lo è? Si reagisce a delle posizioni politiche che magari non si condividono, ma che si ritengono legittime: è legittimo cam- biare idea nel giro di 48 ore, facendo di Monti una pedina cui cambiare ruolo a. seconda delle convenienze del momen-to?

A Palazzo Chigi non si ottengono ri-sposte, si ascoltano delle domande For-se assertive, ma domande. Tutte insie-me costruiscono un silenzio. E un no comment può significare in questo ca-so tante cose. L'assenza di una reazione a caldo, alle parole del Cavaliere, vale una presa di distanza, la consapevolez-za che alcune parole si commentano da. sole, che è meglio non concedere ribal-ta ulteriore a delle dichiarazioni sulle quali, per il momento, si preferisce sor-volare.

Alle nove di sera Mario Monti è a Bru-xelles, nella sua residenza belga, prepa-ra le ultime carte prima della giornata di oggi. Sarà intensa; un incontro con

LinvIto alla prudenza il Professore invita alla prudenza chi critica le misure adottate e spiega: «Lasciare a metà le riforme avviate è peggio che non averle fatte»

Josè Manuel }larroso, una conferenza al centro di studi Bruegel, che ha diretto negli anni passati, una colazione con. l'ambasciatore italiano Nelli Feroci, per preparare il Consiglio europeo del po-meriggio e di domani.

A chi lo chiama da Palazzo Chigi il ca-po del governo dice che non ha voglia. di rispondere alle ultime proposte di Berlusconi, non è il caso. Ne prendiamo atto, dicono nel suo staff, con un filo di stanchezza e di ironia allo stesso tem-

po. L'impressione non è tanto la man-canza di voglia, semmai la considerazio-ne che non meritano proprio una. rifles-sione, almeno pubblica: nel giro di po-che ore il capo del governo è divenuto prima un bersaglio, quindi di nuovo un possibile candidato dello schieramento dei moderati.

Persino l'ex premier fa dell'ironia sul-le proprie contraddizioni: «Vuole la ri-sposta. del pomeriggio, della, sera, di ie-ri o di oggi», dice a Vespa, mentre il pre-

mier è in volo per Bruxelles. L'ennesi-ma piroetta del leader del Pdl proietta semmai Monti verso una riflessione an-cora più appartata: «Sul suo futuro deci-derà da solo, come sempre e non prima delle dimissioni», aggiungono nel suo entourage„ spiegando che anche dopo aver rimesso il mandato nelle mani di Napolitano il presidente del Consiglio potrebbe prendersi ancora qualche giorno per sciogliere la riserva sul suo futuro.

Se accadrà prima o subito dopo Nata-le è insomma ancora da vedere: alcune variabili incideranno sul timing; la data esatta dello scioglimento delle Camere, quella delle dimissioni dopo l'approva-zione della legge di stabilità, la confe-renza stampa di fine anno, per il mo-mento fissata per venerdì prossimo, ma passibile di essere posticipata, se sarà necessario.

L'unica cosa certa al momento è che le pressioni sono diventate fortissime e praticamente «universali», aggiungono a Palazzo Chigi: dinamiche che se da un lato lusingano, dall'altro aumentano la necessità di una riflessione personale distante da condizionamenti, di ogni ti-po, anche quelli che si ritengono benve-nuti. Quante persone scontenterà Mon-ti se dovesse decidere di restare solo un senatore a vita? L'elenco è lunghissimo„ praticamente sterminato. Ieri è stato l'ambasciatore americano a Roma, Thor-ne, a rinnovare gli auspici di Washin-gton, che non da oggi cerca di stimola-re un coinvolgimento diretto del Profes-sore nella prossima legislatura.

Di certo ha cambiato nuovamente gli scenari la decisione della Lega di osteg-giare una ricandidatura di Berlusconi, che così perde non solo un alleato, ma anche la possibilità di «una narrazione»

da reale candidato a Palazzo Chigi, per dirla con il lessico di Venclola. Dinami-che che fanno lievitare l'esigenza di un progetto serio di ricostruzione di un po-lo italiano ancorato al Ppe europeo: e chi se non Monti potrebbe metterlo in cam-po, si chiedono e gli chiedono in tanti, ancorché ignari delle sue intenzioni.

Ieri il capo del governo è intervenuto ad un convegno della filiera delle impre-se automobilistiche, ricordando che il governo precedente ha lasciato «moltis-simo» da fare nel campo delle riforme, invitando chi critica le misure adottate dai tecnici ad «una maggiore pruden-za» ed ammonendo sulla necessità di «non lasciare a metà strada le riforme avviate: peggio che non averle fatte». Ri-ferimenti velati, diplomatici, alle accu-se ricevute dal Pdl.

Come altri: Monti rimarca l'importan-za della «credibilità» internazionale a.n.- che per favorire l'export. Sottolinea co-me il processo di «lenta erosione» della competitività sia. stato per anni «sotto-valutato». Mentre alle critiche mosse da All'ano, risponde con pacata fermezza: a. chi dice che la situazione è peggiorata faccio notare che servirebbe una mag-giore «prudenza», le riforme hanno bi-sogno di tempo per dare dei benefici, Mentre «negli anni alcune riforme sono state fatte, anche dal precedente gover-no, ma lasciando moltissimo da fare».

Mentre il Paese, conclude, oscilla spesso fra «l'autodenigrazione» e alcu-ni «soprassalti di indignazione» quan-do sono gli altri a criticarci. A suo giudi-zio, invece, bisognerebbe sentirsi tutti «corresponsabili» delle quotazioni che l'aggettivo «italiano» ha fuori dai confi-ni nazionali.

Marco Galluzzo mgalluzzo@res. i t .

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«Chiunque ca continui il lavoro» L'ambasciatore Usa: Monti leader coraggioso, ha rafforzato l'Italia

k

ROMA Gli Stati Uniti hanno mandato un messag-gio inequivocabilmente diret-to a Pier Luigi Bersani e a chi, oltre al segretario del Pd, do-vesse essere ritenuto un pos-sibile presidente del Consi -

glio nella prossima legislatu-ra qualora non lo fosse di nuovo Mario Monti. «E auspi-cabile elle chiunque vada al governo continui il processo di riforme in una prospettiva di stabilità e crescita di lungo periodo», ha detto ieri a Ro-ma l'ambasciatore americano David Thome dopo aver ricor-dato che presto «in Italia il po-polo sovrano sarà chiamato a. scegliere i suoi rappresentan-ti». Le parole «chiunque vada al governo» rendono partico-larmente ampia la sollecita-zione: ci si augura, in sostan-za, che anche i singoli mini-stri di un probabile governo di coalizione siano persone compatibili con le misure rite-nute necessarie a Washin-gton per garantire una ripre-sa economica.

La circostanza individuata per confermare questo orien-tamento del principale allea-to dell'Italia in giorni di incer-tezza tra le forze politiche è stato il ricevimento per gli au-guri di buone feste a Villa Ta-verna, la villa del XVI secolo che i capi della missione di-plomatica degli Stati Uniti ac.-

ereditati presso il Quirinale usano come residenza a Ro-ma dal 1933. Non era. necessa-rio che il principale destinata-. rio del messaggio e gli even-tuali altri fossero presenti. Al ricevimento c'erano comun-que membri del governo in carica: i ministri della Giusti-.

zia Paola Severino, dell'Istru-zione Francesco Profumo, del-la. Cooperazione Andrea Ric-cardi. C'erano imprenditori: dal presidente della Confindu-stria Giorgio Squinzi a Diego Della Valle. C'erano parlamen-tari, tra. i quali quelli del Pdl Lamberto Dini, Maurizio Sac-

coni e Franco Frattini che una settimana fa sulla fiducia a Monti non si è astenuto e in dissenso dal gruppo ha vota-to «sì:o.

Che secondo l'Amministra-zione di Barack °barna la li-nea da seguire resti quella tracciata dall'attuale capo del

governo è indubbio, «Il 2012

è stato un anno importante anche in Europa e in Italia, do-ve il governo ha avviato un processo di riforme che ha creato le basi per la crescita economica. Il presidente del Consiglio Monti ha dimostra-to grande leadership e corag-gio durante il suo mandato, rafforzando la posizione del-l'Italia e dell'Europa nel resto del mondo», ha affermato l'ambasciatore. Quanto la po-sizione dell'Italia sia tenuta d'occhio con attenzione dal-l'Amministrazione si è capito da altre tre frasi di Thome im-plicitamente indirizzate a tut-ta la politica italiana, da :'dichi Vendola. a Silvio Berlusconi: «Il segretario di Stato Hillary Clinton ci ha recentemente ri-cordato come non ci sia mi-naccia più grande di un futu-ro economico debole su una delle due sponde dell'Atlanti-co. Se gli Stati Uniti e l'Euro-

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pa non sono forti e stabili, la nostra capacità di affrontare le sfide globali è a rischio. Ed è sulla base di questa convin-zione che dobbiamo guarda-- re al futuro».

E a metà pomeriggio, ver-so le 17, che all'ambasciata americana sì è stabilito di im-piegare il ricevimento della sera per inviare il messaggio. Quando in via Veneto le deci-sioni vengono prese, a Washington gli uffici del Di-partimento di Stato sono in piena attività. E benché il rice-vimento fosse riservato agli invitati, il testo del saluto del-l'ambasciatore è stato tenuto tutt'altro che nascosto. E sta-to pubblicato sul sito Internet dell'ambasciata (http://ita-i an.italy,usembas-

sy.gov/everMicevimento-fe.- stiyita-natalizie.html).

E da mesi che Thorne ha in-tensificato i contatti con pro-tagonisti della politica italia-na, come succede in fasi mo-vimentate. Al di là di questi appuntamenti, due giorni fa ha incrociato i presidenti di Senato e Camera Renato Schi - fallì e Gianfranco Fini all'ac-censione della quarta candela per la festa ebraica di Chtmuldà nella residenza del-l'ambasciatore d'Israele Naor Gilon, La settimana scorsa è stato a Montecitorio per un dibattito che aveva come ospite principale Michael Sia-by, uomo-chiave per il ver-sante nuove tecnologie di un'altra campagna elettorale, quella di Obama.

In genere funziona così: Thome spiega agli italiani a che cosa è stato dovuto il suc-cesso del presidente democra-tico degli Stati Uniti nella rac-colta di consensi e di fondi online e riceve domande in materia. La sua curiosità non può che essere sugli sviluppi della politica italiana, e lo scambio di informazioni mar-cia su questi binari. Per le sue pronunce pubbliche, premes-sa o corollario d'obbligo è che spetta agli italiani sceglie-re i loro governi. Ma come la pensino a Washington è piut-tosto chiaro.

Mauro Caprara RIPRODUZIONE PSEPWATA

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Bersani lancia le p arie dei candidati Gazebo a fine mese anche per Sei, l renziai ) Reggi: regole deleterie per 'morire qualcuno

ROMA Pier Luigi Bersani vuole «cambiare la politica» e, magari, rinfrescare un po' 'l'aria ai piani alti del Pd. Per questo il se-gretario ha sfidato dirigenti e par-lamentari, confermando che de-putati e senatori saranno scelti con le primarie. «Noi giochiamo all'attacco», spiega la filosofia il vicesegretario Enrico Letta, Nichi Vendola ha raccolto il guanto e an-nunciato che Sei farà le primarie nello stesso giorno. Si voterà a ri-dosso di Capodanno, il 29 e 30 di-cembre.

«E uno sforzo al limite dell'im-possibile», ma Bersani sa che chia-mare i cittadini a scegliere i parla-mentari può togliere voti a Grillo e fare da traino alle politiche. E co-sì sfida i capicorrente, esponendo-si a critiche e bucce di banana. detrattori insinuano che il candi-dato premier, non essendosi bat-tuto più di tanto per modificare il Porcellum, apra alla partecipazio-

ne per lavarsi la coscienza. Ma Ar-turo Parisi, uno che non gli ha mai risparmiato i suoi strali, ap-prova la «scelta coraggiosa». Di di-verso tenore la reazione di Beppe Fioroni. L'ex ministro, che ha su-perato il tetto dei 15 anni di seg-gio, è pronto a sottoporsi al giudi-zio degli elettori se saranno «pri-

dubbi d D'Alema L'ex premier teme ricorsi: se qualcuno resta fuori di un soffio dada lista e contesta i risultati che si fa?

marie aperte e vere», ma chiede al leader un chiarimento urgente sul tema delle alleanze: «Ogni vol-ta che ascolto le parole di Vendola mi preoccupo» avverte Fioroni, che ha ripreso a guardare al cen-tro e a dialogare con Casini.

La reazione (ufficiale) di Mat-teo Renzi, il quale aspira a portare in Parlamento una pattuglia di amici, è positiva. Il portavoce Marco Agnoletti giudica «non feli-cissima» la data di fine anno però accoglie le primarie come «la scel-ta giusta, persino inevitabile». Ep-pure Roberto Reggi, braccio de-stro di Renzi, parlando con il Cor-riere è durissimo: «Regole delete-rie, studiate per favorire qualcu-no e fermare la partecipazione». Lei si candida? «Con queste rego-le, no. Se devi pregare in cinese per partecipare, diventa una for-ma di nomina indiretta». Lunedì la Direzione del Pd voterà il rego-lamento, sarà scontro? «lo me lo auguro». La sensazione è che Reg-gi dica quel che Renzi pensa. Di certo il sindaco è deluso di non es-sere stato coinvolto da Bei-sani e, con i suoi, non ha nascosto la pre-occupazione per le nuove regole.

Anche Massimo D'Alema nutre

forti dubbi. Parlando con alcuni deputati il presidente del Copasir disegna uno scenario poco rassi-curante: cosa succede se i candi-dati esclusi per un soffio dalle li-ste fanno ricorso alla magistratu-ra? E se la sentenza arriva a Parla-mento insediato, non c'è il ri-schio che i «detronizzati» faccia-no a loro volta ricorso? Sarebbe il caos. Walter Veltroni ha accolto la notizia con scetticismo. «Le pri-marie sono una tappa — spiega Walter Verini —. Non possono es-sere il lavacro o il trofeo in attesa di una riforma dei partiti». Ed Er-mete Realacci teme che «si favori-sca solo l'apparato». L'agitazione è grande, le incertezze molte... So-no candidabili sindaci, presidenti di provincia e presidenti di Regio-ne? E chi entrerà nella «quota na-zionale»? I «giovani turchi» Mat-teo Orfini e Stefano Fassina han-no chiesto che tutto il gruppo diri-gente passi per le forche caudine, ma Bersani ha detto no. li leader vuole una riserva protetta, per ga-rantire «competenze» di cui il Pd non può privarsi. Ma se il listino del segretario, oltre a schierare i. 47 capilista, finisse per diventare una gabbia dorata di «fedelissi-mi»?

Tra i parlamentari è allarme rosso. C'è chi teme una «ordalia» e chi prevede una «guerra fratrici-da, che lascerà molti feriti sul campo». li regolamento è ancora tutto da scrivere, come da decide-re è il criterio con cui saranno concesse (o negate) le deroghe quanti, come Rosy Bindi, ne faran-no richiesta. Per ora si sa è che i candidati (uomini e donne in egual numero) saranno scelti da-gli iscritti e dagli elettori progres-sisti, che hanno partecipato alle primarie del 25 novembre. Uno dei problemi è che l'autocandida-tura non è consentita.. Per parte-cipare servirà il via libera degli or-ganismi provinciali e toccherà passare attraverso una raccolta di firme.

Monica Guerzon

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Maninale Le preoccupazioni ce i partiti fuori 21 Parlamento

Ipotesi volo 17 tèbbraio E uno «sconto» delle firme per le liste Cancellieri: urne anticipate, ne bastano metà

ROMA «È come scalare una parete di sesto grado». Oscar Giannino si attrezza con mezzi di fortuna e, come lui, sono in molti a tremare per i tempi stretti, strettissi-mi, di una scalata da brivido: la raccolta di firme necessarie per presentarsi in campagna elettorale. Una gara contro il tempo che rischia di lasciare a casa diversi soggetti politi-ci. La lista è lunga: il Movi-mento 5 Stelle di Beppe Gril-lo, i Radicali, la sinistra comu-nista, i Verdi, gli Arancioni e tutto quel magma di liste e li-stoni ancora in via di forma-zione nel centro e non solo. Tutto dipende, naturalmente dalla data delle elezioni. Il mi-nistro dell'Interno Minatimi - ria Cancellieri annuncia: «L'ipotesi su cui stiamo lavo-rando è quella del 17 febbra-io». Ma è tutta da conferma-re, così come c'è la questione delle Regionali. Il Pd ha deci-so di rinunciare a insistere sulla data del 3 febbraio per il Lazio, per favorire l'election day.

La legge (Porcellum) parla chiaro: solo i partiti che si so-no costituiti in gruppo parla-mentare in entrambe le Came-re all'inizio della legislatura sono esentati dalla raccolta firme. Quindi: Pd, Pdl, Lega e Italia dei Valori (che però pro-testa, a nome degli altri), Tut-ti gli altri devono raccogliere 120 mila firme. Se le Camere vengono sciolte 120 giorni prima della scadenza natura-

le, quindi entro il 28 dicem-bre (così dovrebbe accadere, si parla del 21), il numero del-le firme necessarie si dimez-za. Ma resta altissimo, Go mi-la, visto che, se si votasse il 17 febbraio, le liste dovrebbe-ro essere depositate 34-35 giorni prima, quindi il 12-13 gennaio. In sostanza, conside-rando anche che ci sono le fe-ste, ci sarebbe solo un mese per raccogliere le firme. Con due difficoltà enormi: le sottoscrizio-ni si fanno nelle liste con candida-ti già decisi (e molti non lo sono affat - to), circostan-za che è an-che una di-scriminazio-ne rispetto agli altri partiti, i quali hanno tempo fino

per decidere; in più, le sottoscrizioni vanno autenti-cate: serve un notaio (ma si paga), oppure un consigliere negli enti locali (ma alcuni non ne hanno, vedi i radica-li), in alternativa restano i municipi (opzione scomoda e limitata negli °i -ad).

Anche per queste ragioni Beppe Grillo ha già lanciato il «firma day», invitando alla mobilitazione e contempora-neamente gridando al com-plotto: le urne anticipate sa-rebbero state decise per far fuori il Movimento 5 Stelle.

La legge

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Tesi a cui non crede Mario Staderini, segretario di Radi-cali italiani. Che rilancia: «Grillo ci marcia un po', fa propaganda, anche per lui non sarà difficile raggiungere le firme. Ma il problema esi-ste per tutti: per questo gli chiedo di non pensare solo a se stesso e di trasformare il firma day in una giornata di firme aperta a tutte le forma-zioni politiche». Di più: «Pri-ma della campagna elettorale c'è uno spread della democra-zia da abbattere: problema fir-me, Rai lottizzata, tribune po-litiche abolite, affissioni abu-sive. Votare a febbraio in que-ste condizioni sarebbe una truffa: chiediamo un governo a tempo, Monti o altri lavori-no un mese per cambiare e re-stituire legalità».

Cancellieri ammette l'esi-stenza del problema firme e non esclude interventi: «C'è già un dimezzamento con lo scioglimento anticipato, ma

l nodo Lazio Torna la possibilità di un eiection day anche con il voto nel Lazio, previsto il 3 febbraio

possiamo fare un'ulteriore ri-flessione». Nel 2oo8, in situa-zioni analoghe, il governo Prodi fece un decreto per esentare dalla raccolta le for-ze che avevano almeno due parlamentari italiani o ettro.- poi. «Soluzione giusta allora ma improponibile oggi ----- spiega Vizzini . Grillo non ne ha di parlamentari e sareb-be un regalo di Natale per lui: farebbe il martire e poi direb-be di essere riuscito eroica-mente a raccogliere le sotto-scrizioni. Molto meglio di-mezzare ancora le firme ne-cessarie e facilitare a lutti il percorso».

Alessandro Trocino RIMODUZIONE 0170001A

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I ribelli Salsi e Favia licenziati da Grillo con 2 righe sul blog La replica: è peggio dei vecchi partiti

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DAL NOSTRO INVIATO

BOLOGNA Due righe sttingate per sancire uno strap-po che, dopo il diktat di lunedì, era già nell'aria. «A Federica Sal-si e Giovanni Favia è ritirato l'utilizzo del logo del Movimen-to 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli au-guro di continuare la loro bril-lante attività di consiglieri». L'aveva detto: «Se c'è qualcuno che reputa che io non sia demo-cratico, se ne andrà dal Movi-mento». E, ventiquattro ore do-po, l'ha fatto: con un post sul suo btog ieri Beppe Grillo ha espulso i due «ribelli» emiliani.

«Posso continuare a fare poli-tica anche senza il patacchino di Grillo», replica al Corriere Fe-derica Salsi. «Non mi aspettavo questa esclusione, pensavo che un movimento nato dai cittadi-ni venisse portato avanti dalla base e non da due persone, co-me Grillo e Casaleggio» aveva commentato in serata, ospite di Lilti Gruber a Otto e mezzo. Ri-badendo: «Le parlamentarie del M5S erano innovative ma in realtà non si sapeva nulla, tutto è in mano a Grillo e Casa-leggio. Quindi se pur più "buro-cratizzate" le primarie dei Pd so-no state un esercizio più demo-cratico». Già in mattinata la consigliera comunale bologne-se aveva detto la sua in un vi-deo su Affari italiani: «Penso che porterò avanti il mio man-dato elettorale. Paradossalmen-te i partiti, con tutti i disastri

che hanno arrecato a questo Pa-ese, sono più controllabili dai cittadini di quanto lo siano Gril-lo e Casaleggio».

Toni nella sostanza simili a quelli di Giovanni Pavia. «Un consigliere regionale votato da 16o mila cittadini non può esse-re cancellato da due righe scrit-te da una persona su un blog», spiega il grillino del «fuotion-da» al tg regionale. E difende il suo operato in Emilia: «lo e An-drea De Franceschi facciamo un lavoro duro, durissimo in Regione osteggiato dalle lobby, siamo una spina nel fianco per i partiti di destra e di sinistra, proprio per questo abbiamo bi-sogno del sostegno di Beppe, del suo aiuto, non di questi colpi irrazionali che vengono dall'inter- no. Non ne capisco il motivo, attenderò spiegazioni e valute- rò il da farsi». La sua colpa? «Forse

azzarda Favia quella di aver dato tutto me stesso in questi 5 anni. Non riesco veramente a capire».

Uno strappo quello di ieri che divide la base. Dall'annun-cio della «scomunica» sui blog dei graffiai e sui profili Pace-book dei due «epurati» si sono scatenati i commenti. Solidali con Grillo per la maggior parte — «Finalmente ce l'hai fatta, ca-ro Beppe, a cacciar fuori due evidenti arrivisti», «Le due pri-medonne adesso possono iscri-versi felicemente al Pd. Buona.

carriera» — anche se non man-ca chi dà il suo appoggio a Salsi

• e Favia: «Con questo è ufficiale che la democrazia del 5 stelle non esiste», «Tutti valgono uno, ma qualcuno vale più uno degli altri». E in serata, alla veri-fica semestrale„ la stragrande

Modena Ma gli attivisti di Modena confermano Favia alla verifica sernestrale: 97 voti a favore su 106

maggioranza degli attivisti di Modena ha confermato Pavia: 97 voti a favore su 106.

Ma la vicenda «ribelli» non è la sola a tenere banco. Aprendo un nuovo fronte ieri Grillo ha lanciato ai suoi anche un altro messaggio: «Vogliono fermare il Movimento 5 Stelle con un colpo di mano», rendendo «quasi impossibile» la raccolta delle firme per candidarsi in Parlamento, ha scritto sul blog

lamentando i tempi troppo stretti. E chiamando a raccolta il suo popolo: «lo non mi arren-do, ho bisogno di tutto l'aiuto per organizzare nei due prossi-mi fine settimana dei "Firma day" in tutta Italia». Per i parti-ti, continua il leader dei Cinque Stelle, «il problema non si po-ne. Loro, in quanto già in Parla-mento, non devono autenticar-ne neppure una di firma e le li-ste dei candidati le faranno co-me sempre a tavolino, in un pa-io d'ore, tra un marsala e un. caf-fè. Alla faccia della democra-zia». E su Class Ciabc attacca Ma.- rio Monti: «Lui deve scompari-re, lui è stato una bolla, un bluff é stato un curatore falli-mentare. Il nostro Paese è falli-to l'anno scorso. Metà del debi-to era in mano alle banche fran-cesi e a quelle tedesche, se falli-vamo ll'anno scorso, l'Europa fi-niva. Monti è stato mandato per non farci fallire e far recupe-rare i crediti alle banche stranie-re»,

E. Bu. O RIPRODUZONS RiSERVATA

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1 li caso ll primo «ribelle», Tavolazzi: l'inizio del crollo

In timilia il «fronte» de dissidenti che si preparano alla battaglia sui simbolo La maggioranza appoggia ili esclusi. «No a una gestione verlicistica»

DAL NOSTRO INVIATO

BOLOGNA — Divisi e in battaglia o lo stesso vessillo. L'Emilia-Roma-

gna, il territorio fiore all'occhiello dei Cinque Stelle, quello dei primi successi elettorali con l'elezione di Giovanni Fa--via prima in Comune a Bologna nel 2009, poi (con Andrea De Franceschi) in Regione l'anno successivo, quello del boom a Parma con Federico Pizza-rotti alle scorse amministrative, ora sembra sempre di più una cicatrice nel cuore del movimento.

Salai e Favia vanno ad allungare la lista degli epurati da Beppe Grillo. Si aggiungono a Valentino Tavolazzi, al gruppo di Cento e a Ivano Mazzacurati (non ancora allontanato, ma querelato da Gianroberto Casaleggio). Un drap-pello sempre più nutrito, con alle spal-le l'appoggio del militanti: un parados-so da risolvere per Grillo. Sia Pavia sia De Franceschi nel loro tour di confer-ma semestrale hanno ricevuto per il momento percentuali bulgare di gradi-mento da parte della base. E il consi-gliere regionale ieri sera non si è tirato indietro nemmeno all'ennesima sfida, andando a giudizio (da «scomunica-to») di fronte ai grillini modenesi. «Fi-nirà il suo giro dì conferma come da programma a. Ravenna», dicono fonti

vicine a Favia. Una prova dì forza che sembra solo il primo atto di tino scon-tro appena cominciato.

Sembra lontano una vita, il colme El-

to ai risultati delle Parlamentarle, che prendevano militanti a lui vicini: «Fac-cio fatica a trovare le parole per l'im-mensa gioia che provo», scriveva. Ieri i toni su Facebook erano altri: «Gli inte-ressi privati, i personalismi, la verticalità organizzativa, la fede mes-sianica in un leader, non sono mai sta-te nel nostro Dna, non sono mai state i nostri semi. Accettare una deriva di questo tipo niliclierebbe arrendersi. E noi invece non ci arrendiamo mai».

«Siamo all'inizio del crollo», ha com-mentato Tavolazzi. E ha attaccato: «Il movimento è anche nostro, non sole di Beppe Grillo, Nessuno cacci nessu-no senza confronto e libere votazioni.

democrazia .intergm e decisioni condivise Nessuno cacci nesydno se.nza..un confronto

Primo «scomunicato» Valentino Tavolazzi, consigliere comunale a Ferrara

Ii movimento è la casa di chi ha contri-buito e contribuisce a costruirla. E fuo-ri chi viola il non statuto come Casaleg-gio. Siamo nati promettendo democra-zia interna e decisioni condivise». Su Fa cehook si stanno già creando dei gruppi a sostegno dei dissidenti, come il Candidato Mascherato. «Consideria-mo inappropriata la gestione assoluta-mente verticistica del movimento» af-fermano i ribelli. La pagina sul social network si chiamerà «Osservatorio M5S» e raccoglierà in forma anonima segnalazioni di eventuali ambiguità ri-guardanti i grilli.ni, «Non è nostra in-

tenzione danneggiare il movimento -- dichiarano , ma crediamo di essere arrivati troppo in là (quasi in Parlamen-to!) per lasciare tutte le scelte, ma so-prattutto il controllo dei voti, a Beppe Grillo».

Questa battaglia potrebbe anche ri-servare inaspettati colpi di scena. A partire proprio dal vessillo, dal logo del movimento, dí cui è stato proibito l'uso ieri ai due consiglieri. «Dopo il provvedimento, ancorché non ci sia formale diffida, la domanda è che ri-svolti possa avere questo strappo a ca-rattere istituzionale spiega l'avvoca-to Riccardo Novaga —. Da una parte c'è un privato, dall'altra dei consiglieri eletti a un'assemblea parlamentare re-gionale: ci si chiede se si possa inibire l'uso del segno distintivo di un grup-po parlamentare». E argomenta: «Nor-malmente i segni distintivi dei partiti sono patrimonio di associazioni, in questo caso si tratta di un marchio re-gistrato da un cittadino anche a carat-tere commerciale». I ribelli forse po-trebbero quindi continuare a utilizza-re le cinque stelle? «Sono questioni che saranno oggetto di indagine, non lo escludo», afferma il legale. «Biso-gnerà valutare».

Emanuele Buzzi 311,-,MMETM,,,,, , 1,,

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Il mattone Crolla anche il crecito alle famiglie legato a ristrutturazioni edilizie (-75%)

La crisi gela il mito della casa Meno acquisti., mutui. dimezzali Compravendite calate del 239/ restili ridotti del 41,2%

ROMA — Tra le tante indagini e rapporti svolti da notai, centri ricer-che, associazioni e banche un fatto emerge con chiarezza, al di là delle cifre che invece possono privilegia-re un profilo piuttosto di un altro: il settore dell'edilizia è in forte cri-si, le compravendite immobiliari sono crollate portandosi dietro — ma potrebbe anche essere l'inverso — la caduta dei mutui per l'acqui-sto della casa e in generale le fami-glie non si indebitano. Perché il po-tere d'acquisto del loro reddito è ca-lato oppure perché hanno paura che cali nel futuro.

L'Istat, ieri, citando le statistiche notarili, ha diffuso i dati del secon-do semestre dell'anno: le compra-vendite sono diminuite rispetto ad aprile-giugno del 2011 del 23,6% nel caso di immobili residenziali e del 24,8% per quelli di uso economi-co. Si tratta delle variazioni tenden-ziali più sfavorevoli dal 2008. Nello stesso periodo, sempre su base un-

nua, l'erogazione di nuovi mutui e finanziamenti provvisti di ipoteca hanno fatto un tonfo del 41,2%.

Lo scenario si tinge di tinte più fosche se si considerano le cifre re-lative ali' arco di tempo più ampio dell'indagine condotta dall'Osserva-torio di Assofin, era e Prometeia: nei primi nove mesi dell'anno il mercato del credito alle famiglie ha segnalato una «pesante contrario-

ne, mai registrata in precedenza», dei prestiti per l'acquisto della ca-sa. In particolare c'è stato un calo del 49,6% delle nuove erogazioni di mutui immobiliari. In. diminuzio - ne, in corrispondenza della riduzio-ne delle spese familiari, le nuove ri-chieste di credito al consumo (-12%), con prospettive di ripresa solo a partire dal 2014 (+1,3%). An-che per il comparto dei mutui l'Os -

servatorio prevede un ulteriore ral-lentamento nell'ultima parte del - l'anno, con una modesta ripresa nel 2 013 (±0,9%) e nel 2014 (+1,6%). E del resto proprio tre gior-ni fa la Banca d'Italia ha segnalato la contrazione, la prima dopo 13 mesi, dell'intero stock di prestiti al-le famiglie, sintomo preoccupante della recessione al pari del decre-mento dei finanziamenti all'indu-

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stria che viaggia attorno al 3%. Tornando alla caduta dei mutui,

se quelli per l'acquisto della casa so-no diminuiti del 49,6% gli altri, cioè i prestiti per ristrutturazione, consolidamento dei debiti, surroga e sostituzione sono crollati del 74,8% anche per le tensioni sui tas-si di interesse che ora però sembra-no in allentarn.ento per lo meno sul breve. Secondo i dati di Bankitalia il tasso variabile è passato nella me-dia in ottobre al 3,46% dal 3,54% di settembre mentre il fisso è rimasto al 4,65% per scadenze inferiori ai io anni ed è salito al 4,88% (da 4,81% di settembre) per periodi su-periori. L'Osservatorio di Assofin, Crif e Prometeia rivela ancora, a proposito dei nuovi mutui, che il rapporto tra il valore del finanzia-mento e quello dell'immobile (loan to valve ratio) ha continuato a mo-strare un valore contenuto, il 6o% nella media. A conferma della cau-tela delle famiglie nell'assumere im-pegni finanziari, nei primi 9 mesi del 20:12 sono anche stati stipulati mutui di importo medio più conte-nuto rispetto al passato: circa 123 mila euro (contro i 133 mila euro nel 2011) per l'acquisto dell'abita-zione Per la durata, invece, la mag-gioranza dei contratti ha continua-to a superare i 26 anni.

Stefania Tamburello C RIPRODUZiONE RiSERVATA

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«Quei. tribunali vanno tagliati .

Decisi quando s'andava a cavallo» Vieni: efiètti tragici se si fa slittare la riforma di due anni

ROMA «Se la riforma delle circo- scrizioni giudiziarie fosse ancora tinvia-ta, le conseguenze per l'organizzazione della giustizia sarebbero tragiche», avver-te il vicepresidente del Consiglio superio-re della magistratura Michele Vietti, In Parlamento è stato appena presentato un emendamento bipartisan teso a far slitta-re la revisione di due anni, con effetti che Vietti dipinge in termini molto allarmisti-ci. Al punto che per i dirigenti degli uffici di cui è già in corso la riorganizzazione si prospetterebbe una situazione paragona-bile a quella degli «esodati» dopo la rifor-

ma delle pensioni. «La riforma — spiega il vice-

presidente dell'organo di auto-governo dei giudici — è in fase di attuazione. Fu proposta dal governo Berlusconi ed è stata di-sciplinata da decreti attuativi di questo governo. E in vigore a tutti gli effetti. Conseguente-mente il Csm, prendendo sul se-rio governo e Parlamento, la sta. applicando da mesi. Da giugno abbiamo sospeso l'assegnazione di nuovi magistrati agli uffici de-stinati alla soppressione e pro-prio oggi (ieri, ruir) abbiamo da-to disposizioni ai dirigenti per non far trattare più i processi

nelle sedi accorpate; i capi dei tribunali e delle Procure abolite non sono stati sosti- tuiti e per quelli che perderanno il posto sono stati riaperti i termini per concorre- re ad altre sedi. A questo punto dire che abbiamo scherzato sarebbe una beffa non per il Csrn, ma per la serietà e l'affidabilità del servizio giustizia in que- sto Paese».

Perché considera questa riforma co-sì importante?

«La nostra geografia giudiziaria risale al i800, quando in Italia ci si spostava a cavallo. Oggi, non solo il costo per .mante-nere tutti gli uffici giudiziari che in due secoli sono spuntati sul territorio è dive-nuto insostenibile, ma soprattutto le ri-sorse limitate in termini di uomini e mez-zi devono essere distribuite in modo ra-zionale».

Convocherà un plenum straordina-rio alta presenza del capo dello Stato, come le è stato richiesto?

«Mi auguro che non sia necessario far-lo. Il presidente della Repubblica è infor-

mato e, come sempre, segue con attenzio-ne una vicenda così rilevante per la giu-stizia italiana».

L'altra novità a rischio in questo scampolo di legislatura è il decreto sul-le incandidabilità, che rischia di non en-trare in vigore se il Parlamento non si affretterà a esprimere il proprio pare-

re. Lei che giudizio dà di quelle regole? «La selezione dei candidati in base a re-

quisiti di onorabilità, oltre che di compe-tenza, è un'esigenza a cui nessun partito può più pensare di sottrarsi. Indipenden-temente dalla legge, e proprio per evitare accuse di ingerenza della magistratura. Le nuove norme offrono un buon appi-

glio alla politica per un'opera di moraliz-zazione. Il governo ha individuato requi-siti di candidabilità. che certo non posso-no essere tacciati di "giustizialismo". Il precipitare della situazione politica ren-de difficile ma non impossibile arrivare in tempo per le elezioni, come io auspi-co».

Come accaduto in passato, anche sta-volta ci saranno magistrati che decide-ranno di entrare nella contesa politica. A quali regole dovrebbero attenersi, se-condo lei?

«Ho più volte ripetuto che un magistra-to che scende in politica è come un arbi-tro che decide di giocare per una delle squadre in campo: è libero di farlo, ma. non dovrebbe più poter tornare ad arbi-trare. Il Csm ha chiesto ripetutamente al legislatore di intervenire sulle incompati-bilità dei magistrati, sia per gli incarichi elettivi sia per quelli di governo negli enti locali. Senza essere ascoltato, purtrop-po».

L'annuncio di una nuova «discesa in campo» di Berlusconi, accompagnato dalle consuete affermazioni sulla «ditta-tura dei magistrati» e sulla «giustizia malata» da rifortdarc, può rinfocolare il cartilitto tra politica e magistratura?

«Francamente continuo a sperare in una nuova stagione, nella quale si discuta costruttivamente non di contrasti tra po-teri dello Stato ma della giustizia come servizio efficiente e tempestivo per i citta-dini. In questi mesi il Csm ha lavorato in leale collaborazione con il ministro della

Giustizia per realizzare riforme apparente-mente non "grandi" come quelle troppe volte evocate, ma incisive per l'accelera-zione dei processi. Non mi piace guardare al passato: sono un estimatore del film di Zenieckis Ritorno al futuro».

Un componente del Csm ha denuncia-to le prime prescrizioni provocate dalla legge anticorruzione tanto voluta dal go-verno. Che cosa pensa di quella rifor-ma?

«La prescrizione manda al macero qua-si 170.000 processi all'anno e ciò dipende dai termini troppo brevi in cui matura. Bi-

La legge anticommione «La prescrizione troppo breve manderà al macero quasi 170 rnila processi all'anno»

sogna cambiare prospettiva: il processo non può essere una corsa ad ostacoli in cui vince chi arriva per ultimo, ma l'accer-tamento il più tempestivo possibile delle responsabilità, per punire chi è colpevo-le, assolvere chi è innocente, risarcire le vittime e riaffermare l'autorità dello Sta-to. La legge anticornEzione ha diversi me-- riti, soprattutto in materia di prevenzio-ne, ma sconta, nell'introduzione delle nuove fattispecie di reato, i limiti del regi-me generale della prescrizione».

Giovanni Bianconi RIP,,ODUZ:ON E 12SER00,A.

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Sarebbe dannoso per il Professore ínaggiare un deffiy con Bersani (li MARCO FOLLAN1

aro direttore, Mario Monti e la risorsa critica del nostro Paese. È quei prezioso rampino a cui

‘k,...\„.„„,"" ci siamo aggrappati nel terrore di precipitare e nella speranza di risalire. Personalmente l'ho sostenuto in Parlamento, mi sento anch'io custode della sua «agenda» e mi ero perfino permesso di auspicare il suo evento a Palazzo (bigi nel lontano febbraio zon, rispondendo a una domanda di Aldo Cazzullo, quando il Cav. sembrava ancora nel pieno delle forze.

C'è bisogno ora di entrare nel vivo della contesa elettorale perChé si accresca talento civile di Monti? io non lo credo. Per due ragioni. La prima è che il premier ha potuto fare la sua parte in questi mesi appunto perché non era. troppo di parte. La sua (relativa) neutralità rispetto alla politica è stata un punto di forza e anche, credo, una condizione di libertà. Se ora tutto questo viene meno il

premier diventa oggetto di controversia più di quanto già non lo sia. suoi (pochi) avversari e i (molti) critici della sua azione di governo ne trarrebbero un ottimo pretesto per getta:gli la croce addosso. Sottraendolo alla sua natura di terzietà, e con l'effetto di alzare ancora di più, suo malgrado, l'asticella della nostra faziosità politica. La seconda è che ---- oggettivamente, come si usa dire — la sua candidatura diventerebbe l'ultimo rifugio di chi paventa il «pericolo» Itersani. Vedo già un esercito di furbacchioni in fuga dal centrodestra pronti a cantare le sue lodi mentre si è appena spenta l'eco degli inni che avevano lungamente tributato al Cav. Quel coro non aiuta Monti e non lo spiega. E soprattutto non aiuta orali i. Ora, l'unica cosa che questo Paese non si può permettere, secondo me, è di giocare il derby tra Monti e Itersani.l due sono complementari, non alternativi. E lo sono tanto per le loro (piccole) differenze che per quella loro fondamentale affinità. Solo una ragionevole sintesi tra ii rigore civile dell'uno e il respiro sociale dell'altro ci può offrire una via d'uscita dalla crisi in cui siamo avvitati. Lì è il baricentro naturale del Paese, lì si forma l'argine contro ii populismo. Se invece quel nesso si allenta, tutto diventa precario. Ed è ovvio che una campagna controversa oggi renderebbe più complicata la collaborazione domani. Per questo Mi permetto dì consigliare a Monti di tenersi defilato dalla disputa elettorale. Nessuno gli può negare il diritto di scendere in campo, ci mancherebbe. Ma la sua forza sta più nell'aver presidiato quei campo che non nell'indossare ora una casacca e giocarvi una partita che forse non è fino in fondo la sua. Se poi deciderà di disattendere il mio consiglio, non sarò certo meno mordano di prima.

Senatore del Pd RIPROLY,i9NERSEI,A,

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Rigore e cresci :a Ecco perché Mario Morir si deve candidare di GIORGIO LA MALIA

direttore, venerdì scorso il lidi ha deciso di correre alle elezioni rinnegando integralmente

l'appoggio che pur con molti distinguo aveva in questi mesi dato al governo presieduto da Mario Monti. Cogliendo litritiediatamente le avventurose implicazioni di questa nuova posizione, il Presidente del Consiglio ha giustamente reagito con molta fermezza difendendo l'importante lavoro svolto dal governo per recuperare il prestigio internazionale dell'Italia e per conseguire un sostanziale riequiiibrio dei conti pubblici. tutto questo, però, non è sufficiente nella prospettiva di elezioni che vedranno formidabili forze il Pdl, la Lega, il Movimento di Grillo e forse l'Italia dei valori convergenti nel distruggere quello che è stato faticosamente ricostruito in questi mesi. Occorre che tutti si impegnino a far emergere dalle urne una maggioranza che garantisca al Paese che i pesanti sacrifici di questo periodo non siano buttati al vento, Sono stati chiesti ai cittadini grandi sforzi che essi hanno accettato con disciplina in vista di una prospettiva di risanamento e di ripresa dell'Italia, Le forze del Centro e il Pd difendono la cosiddetta Agenda Monti, ma ben pur solida sarà questa difesa se lo stesso Mario Monti sarà in prima fila con noi. Aggiungo una seconda considerazione. L'Agenda Monti é un programma in parte ancora in fieri. Essa aveva e ha tre componenti: il rigore, l'equità e la crescita. li rigore è stato perseguito e ha avviato i conti pubblici al risanamento. Per l'equità, il governo si è impegnato (basta pensare al tema della lotta all'evasione fiscale), ma molto resta da fare. Lo sforzo per promuovere la

crescita è appena iniziato. Come io stesso ho scritto molte volte, bisogna dedicare ogni energia a questo tema. Ma una politica per la crescita deve essere innestata sul rigore dei conti, non può contraddirlo. Europa e mercati debbono essere tranquillizzati su questo punto essenziale. Non vedo chi meglio di Monti possa offrire questa garanzia e ehi possa, nello stesso tempo, pretendere dall'Europa rispetto per gli sforzi che l'Italia deve fare per frenare una crisi economica che

potrebbe avere conseguenze sociali devastanti. Se la politica non è stata in passato la scelta di vita di Mario Monti, essa lo è diventata dal giorno nel quale ha accettato l'incarico di fatmare il governo per ridare all'Italia una speranza per il futuro,

Deputato del Parlamento italiano, Gruppo misto

RIPRODUZ:(01 RrSERV,,

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UN EMENDAMENTO ALLA LEGGE DI STABILITA RENDE PIÙ DIFFICILE LA VITA U CONTRIBUENTI

Cresci Italia o Forza avvocati? il diavolo si nasconde spesso nei

dettagli. Anche le cifre piccole, se sono molto ItUilleTOSe, possono formare un pro- blema grande. Che cosa può fare una picco- la azienda quando ha un credito non supe- riore ai 25oo curo non onorato dal debito- re? Logica vorrebbe che quel credito di mo- desta entità possa essere cancellato dall'at- tivo patrimoniale e possa venire portato in detrazione dell'imponibile fiscale dell'an- no senza bisogno di una sentenza. E que- sto aveva ottenuto Raffaello Vigilali, ex esponente della Compagnia delle opere, battagliando un po in sede di approvazio- ne parlamentare del decreto Cresci Italia. Ma ieri altri tre parlamentari del Pdi, P1-- chetto Fratim, Mazzaracchio e Latronico, stanno cercando di reintrodurre il regime fiscale precedente attraverso un emenda- mento alla legge di Stabilità, presentato ie- ri. Dato il carattere strategico della discus- sione sulla legge di Stabilità, provvedimeli- to cruciale per restare in Europa, l'emenda- mento potrebbe passare inosservato. E ve- nire approvato in sordina, tra la disatten- zione generale. Sarebbe un peccato. L'emendamento, infatti, concede la facoltà

rii svalutare i crediti di modesto importo, fino ai 25(K) eUTO, scaduti da almeno sei mesi nel caso di risoluzione per inadempi-mento, Ora la risoluzione per inadempi-mento la decide il giudice. Dunque, prima bisogna intentare una causa avvalendosi un avvocato. Che ringrazierà. Sono costi che per cifre modeste non vale quasi mai la pena di sostenere. Tanto è vero che, non di rado, si cumulano le cause presso lo stes-so studio legale. E si intasa la giustizia civi-le. Nel frattempo, quei piccoli crediti con-corrono a formare un fatturato, e dunque un utile, cui non corrisponde un adeguato incasso.

Naturalmente, affidare al giudice l'accer- tamento dell'inadempienza dell'obbligo contrattuale evita che l'inadempienza sia co- struita al fine di evadere le imposte, favo- rendo il pagamento scontato in nero. Ma non sarebbe meglio perseguire i furbi e consentire agli onesti una gestione meno burocratica dei propri bilanci? Può l'ammi- nistrazione finanziaria ispirarsi a quelle bot- teghe che issano il cartello: «Per colpa di qualcuno non fai più credito a nessuno?».

Massimo Macchetti RII,RODUL; ON RSERV1!1,

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LA STORIA di GIUSEPPE CONTI

NON SI SCHERZA SULLA PORPORA. T L VOLTO è quello un po' severo, ma

rassicurante, del cardinale Ersilio To-nini. In un angolo del video c'è il logo di RaiDue. L'arcivescovo emerito diRaven-na e Cervia risponde, dal suo studio nell'Opera 'Scmta Teresa alle domande di un intervistatore. Ma l'audio è doppia-to e, per circa tre minuti, non si sentono altro che parolacce ed espressioni blasfe-me.

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IL Gli NON SCHERZA SL LT A PORPORA

[SEGUE DALLA PRIMA] SOLO uno scherzo di pessimo gusto, potrebbe dire qualcuno, realizzato peraltro cori una voce ben diversa da quella del cardinale. Il reato, offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone, però ci sta tutto e ieri il giudice Corrado Schiaretti ha condannato uno dei due autori del doppiaggio, un barese di 27 anni. Per l'altro deciderà il Tribunale dei minorenni di Bologna.

IL VIDEO venne caricato su You tube il 13 marzo 2007. Ben presto partirono le denunce, ovviamente contro ignoti. E gli specialisti della 'oTizia postale di Ravenna avviarono le indagini, individuando rapidamente gli autori del doppiaggio e del `caricamento' dei video in rete. Su richiesta del pm, il gip emise il decreto penale di condanna: duemila euro. Una decisione mal digerita dai due multati, che di lì a poco presentarono opposizione al decreto. Scelta poco opportuna, vista la sentenza di ieri.

I DIFENSORI hanno molto insistito sull'innocenza del due, il cui gesto a loro avviso avrebbe dovuto essere ricondotto n d'al Ve0

della libera satira. criticabile (pianto si vuole, ma non punibile. Un'impostazione che il giudice ha mostrato di non condividere, visto che ha fissato la pena in cinquenfila euro.

Giuseppe Conti

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Berlusconi rilancia: «Mi ritiro se «Ma deve guidare i moderati, con dentro il Carroccio». E su A mo:

Monti scende in po» «È ancora in pole per ihre il candidato premier»

Antonella Coppari ROMA

SE NON puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico. Fedele a questa massima bellica, Berlusco-ni conferma le chiacchiere dei giorni scorsi e invoca lui stesso la discesa in campo di Monti. «Se de-cide di guidare il fronte dei mode-rati sono pronto a sostenerlo». In cambio del passo indietro, però, chiede al premier di prendere den-tro anche la Lega: «E' chiaro che l'alleanza deve comprendere il Carroccio».

LUI NON PENSA di scomparire: punta a restare come regista della coalizione. Pur vincolata a subor-dinate pesanti e alla sua convinzio-ne personale che il professore «non accetterà», la notizia che cir-colava in ambienti politici, im-prenditoriali e persino diplomati-ci merita una spiegazione. Al Ca-valiere sta sfuggendo tutto di ma-no: la Lega, la Cei, il Ppe, le can-

cellerie estere, per non parlare del Pdl. Per tutelare al meglio i suoi interessi e la sua persona, impe-dendo che prenda vita la più peri-colosa delle fronde, quella dell'am-pia area dei moderati del partito pronti a lanciare la candidatura del Professore, fa la mossa del ca-vallo. Lanciando l'endorsement

(«è una persona che stimo tantissi-mo») malgrado abbia tolto da po-co la fiducia al governo evita che gli si possa rimproverare di pren-dere una deriva populistica, an-che se qua e là ancora lo critica. Obiettivo che pare raggiunto: do-po due giorni di calvario, l'ipotesi di disg,regrazione sembra meno stringente. «E' il Berlusconi che ci piace, che entra in campo e gio-ca la parita senza estremismi», di-cono i monti ani. Intanto, l'ex pre-mier sorvola sulla scissione degli ex .An anche se osserva: «l'uscita di La Russa consentirebbe di tor-nare al simbolo di Forza Italia». Il nome forse resterà Pdl.

IL CAVALIERE le tenta davvero tutte. Alla presentazione del nuo-vo libro di Vespa — pungolato dai due giornalisti presenti, Fran-co e Sorgi, avverte: «Il candidato premier ora sono ancora io». Epperò, davanti a un rifiuto di Monti si mostra aperto ad altre so-luzioni per costruire il fronte dei moderati attualmente diviso per

SPREAD s•

E GERMANIA

Confermo che lo spread è stato un imbroglio per far cadere L mio governo I tedeschi? Guadagnano a spese degli Miri Stati

colpa di Casini: «Ha un comples-so di inferiorità nei miei confron-ti». Pronto ad inchinarsi anche a Montezemolo «se lui vuole», non chiude neppure la porta ad Alfa-no che domenica verrà celebrato in una manifestazione dal titolo 'Italia popolare' organizzata pro-prio dall'area montiana del Pdl: «Non è affatto escluso che lui sia il candidato del Pdl, l'altra sera ho avuto l'ok della Lega». Che chiu-de al suo ritorno, come gli ha spie-gato Maroni: «Io ti voterei pure, ma i miei non ci stanno». Sia per-ché l'intesa appare lontana, sia per far contenta l'ala ciellina, il Ca-

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13/1 2/2012

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valiere lancia un ultimatum: o fa l'accordo con noi alle politiche o cadono le giunte di Piemonte e Veneto. Scarica pure l'amico di una vita, Dell'Utri: «Mi spiace ma non possiamo permetterci di candidarlo». Rilancia il rinnova-mento («senza primarie») anche se sfuma la polemica sulle ricandi-dature: «I parlamentari bravi non saranno lasciati fuori».

NELLE DUE ORE di intervento, rispolvera i vecchi cavalli di batta-glia per recuperare i voti del 2008. Parte dalla magistratura politiciz-zata «che è un cancro della nostra democrazia», annunciando che ne farà partecipi oggi a Bruxelles i colleghi del Ppe. Attacca i pm: dalla sentenza Mediasei («uno schifo») al processo Ruby («una mostruosa operazione di diffama-zione») alla Boccassini che «inter-ferisce nelle elezioni democrati-che di un Paese». Ripete che è ne-cessario riformare la costituzione per far lavorare il premier «ma ciò è possibile se c'è un unico partito ad avere la maggioranza». Dice che lo spread «è un imbroglio» per come viene utilizzato. Ne ha anche per l'Unione europea («critiche maliziose») e puma Mauro, eurocapogruppo del Pdl «reo di aver influenzato Daui.

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ilr"ernic se

sneboa 1 Cavìiere Aeh' g1 i se u!'arg per

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11 pre er snobba il Cavaliere Anche gli Usa tifano per il Prof Monii: «Chi mi ha preceduto ha lasciato tante cose da are»

OUvìa Posani ROMA

NON UNA PAROLA. Silvio Berlu-sconi riscopre improvvisamente le doti da economista di Mario Monti, spiega che se lo avesse avu-to al fianco al posto di Tremonti il suo governo non sarebbe cadu-

, ,

UNA FONTE DEL GOVERNO

«à evidente che non si può commentare Berlusconi oggi potrebbe aver cambiato nuovamente parere»

del governo». Insomma, «inutile andargli dietro». Il Professore tace, ma lavora ala-cremente alla conferenza stampa di fine anno che si terrà il 21 di-cembre. E intanto dall'estero arri-vano commenti che sono meglio di un ricostituente. «Con il gover-no Monti ci sono stati molti suc-cessi e molli progressi, tutti lo san-no, ma io ripeterò sempre la difk, renza tra Monti e il suo pre7 : 1 1-• decessore», ministro delle F3ua1i ,g 11..

desco WolfgaugMie.... ble entrandO9a1E

fin. Che l:Eu .0.10 per Monti 6:1:1:10r

Ma ieri sond.:afig' .•

vati anche gli apprezzamenti espliciti dell'ambasciatore ameri- cano a Roma, David Thome: «Il governo italiano ha avviato un processo di riforme che ha creato le basi per la crescita economica. il preinier Monti ha dimostrato grande leadership e coraggio du- rante il suo mandato rafforzando la posizione dell'Italia in Europa

e nel resto del mondo. Ti segreta- fio Clinton ci ha recentemen-

te ricordato come non ci sia • .'minaccia più grande di un

turo economico debole 02 delle due sponde

tlantico. E auspica- ch chiunque vada

:Wgrer11.0 in Italia con-

to, addirittura che, se si candidas-se, lui sarebbe pronto a fare un passo indietro (a certe condizioni, :naturalmente), ma il Professore non ha intenzione di tendere pub-blico il suo pensiero. «No com-ment», risponde risoluta il porta-voce Ben. Olivi. in ambito gover-nativo qualcosa di più si capisce. «E' evidente questa la riflessio-ne — che non si può commenta-re. Berlusconi domani mattina po-trebbe aver cambiato nuovamen-te parere. Fino all'altro giorno ha mosso accuse pesanti all'operato

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L'AMBASCIATORE k AMERICANO

Il governo italiano ha creato te basi per la crescita Da Monti grande coraggio: ha rafforzato La posizione del vostro Paese nei. mondo

tim3i il processo di riforme». Come dicevamo, ISelonti lavora al-la conferenza stampa di fine an-no. Ha chiesto ai suoi ministri di preparare dossier accurati su quanto fatto dall'esecutivo. Spie-gherà agli italiani in quale situa-zione ha trovato il Paese e a che :punto siamo oggi. E spiegherà a:n.- che che cosa avrebbe voluto, e po-tuto, fare il governo dei profèssori se non gliele) avessero impedito Parlamento e lobby. I suoi colla-boratori escludono invece l'ipote-si (avanzata da qualche giornale) che stia lavorando a una sorta di memorandum sulle cose da fare nella prossima legislatura.

IERI mattina era invece tornato a duellare a distanza con Berlusco-ni: precedente governo qual-che riforma l'h.a fatta, ma ha la-sciato moltissimo da fare e questo moltissimo si è imbattuto nell'ul-

tinio anno prima del.le elezioni». Quindi una nuova bacchettata per le critiche subite: «Qualcuno dice che le riforme non hanno da-to effetti lasciando la situazione addirittura peggiorata. Occorre-rebbe maggiore prudenza nel. da-re questi giudizi». Chiunque go-vernerà «dovrà fare molta atten-zione a dar seguito a quanto avvia-to». Infine un avvertimento: «Pa-rad.ossalmente interrompere una riforma prima che possa aver dato i propri frutti è perfino peggio che non fare la riforma perché le riforme hanno bisogno di tempo, mentre i costi sono immediata-mente percepiti».

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Pd , p arie anche per i parl entan Bersani: «Così si cambia la politica» Gazebo 29 e 30 dicembre. i renziani: «Data infelice, ma scelta Giusta»

\ \

,

da iscritti e organi territoriali. Pill una quota dal segretario Pd e una dai segretari regionali. Possono votare iscritti e gli elettori del 25 novembre

Chi può correre e chi può votare i candidati sono scelti

Regole più aperte in Emitia-Romagna Nella regione rossa, potrà candidarsi anche chi riuscirà a ottenere 3-5% di firme dei dirigenti Pd della provincia in cui si corre o 50-100 firme da parte degli iscritti

lama G. PoUdori ROMA

IL TEMPO è fin troppo poco, ma fatto uno sfor-zo, tanto vale chiudere il cerchio. Le «parla-mentarie» del Pd per la scelta dei futuri deputa-ti e senatori democratici si faranno. Alla vigilia di Capodanno, ovvero il 29 e 30 dicembre. Date che hanno subito fatto arricciare il naso ai ren-ziani: «La data non mi sembra fèlicissima — ha commentato Mario Agneletti, portavoce del sindaco di Firenze ma fare le primarie per i parlamentari è la scelta giusta. Forse persino inevitabile». Perché, se si andrà a votare il 17 di febbraio, le liste dei candidati dovranno essere presentate entro il 9 gennaio. Insomma, tempi davvero strettissimi. Però, avanti, ancora, con il sistema delle primarie: «Sappiamo di chiede-re uno sforzo eccezionale ai militanti e agli elet-tori, ai limiti dell'impossibile ha detto ieri il segretario„Pier Luigi Bersani — ma noi voglia-

mo cambiarla davvero la politica in Italia. E quindi lanciamo a noi stessi questa nuova sfi-da». Sara la direzione nazionale del partito, fis-sata per lunedì prossimo, a definire nel detta-glio le regole. «Abbiamo deciso che faremo primarie aperte e vere per i parlamentari su tutti i territori — ha annunciato poi il vicesegretario Enrico Letta ----- che chiameremo milioni di cittadini sulla base di quelli che hanno partecipato alle prima-rie del 25 novembre per scegliere i nostri parla-mentari; vogliamo continuare a giocare all'at-tacco perché le elezioni si vincono così». «Per-ché noi — gli ha fatto eco Bersani — vogliamo continuare a imporre il nostro gioco che dimo-stra tutte le difficoltà degli altri». In primis, sottolinea Letta, la differenza con il movimento di Beppe Grillo: «Si deve dimostra-re che cos'è davvero la democrazia». Evidente il riferimento ad altre e ben più polemiche «par-lamentarie», ancora oggetto di vivace scontro interno. A mettere a punto il meccanismo di

ENRICO LETTA: k UNA GARA VERA

«Giocheremo all'attacco perché le elezioni si vincono così». Poi attacca Grillo: «Si deve dimostrare che cos'è la democrazia»

partecipazione sarà appunto la direzione di lu-nedì, ma una nota diffusa ieri ha comunque puntualizzato che il voto «sarà riservato agli iscritti al Pd e ai votanti alle primarie del 25 no-vembre che al momento del voto si dichiarino elettori del Pd».

QUANTO all'elettorato passivo, ovvero alle pro-poste su come formare le liste, il comunicato spiega che «saranno gli organi territoriali e gli iscritti a selezionare í candidati da sottoporre alle primarie». Per essere candidati non sarà pe-rò necessario essere iscritti al partito. Inoltre, per chi ha già ricoperto più di tre mandati, sarà necessario chiedere una speciale deroga agli or-ganismi dirigenti. L'iniziativa del Pd è stata im-mediatamente fatta propria anche da Sel che or-ganizzerà le proprie primarie negli stessi giorni di quelle del partito di Bersani. «Non vogliamo — ha detto Vendola — che le primarie siano una forma di organizzazione del notabilato lo-cale e per questo valorizzeremo le donne i gio-vani e le competenze».

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il Resto del Carlino Periodicità: Quotidiano

13/1 2/2012

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press LinE

BASE SPACCATA, LA CONSIGLIERA: PEGGIO DEI VECCHI PARTITI

Grillo espelle Favia e Salsi «Non possono più usare il logo» Saverio Mir

BOLOGNA

L'OSTRACISMO grillino raggiunge anche Bologna e i suoi 'ribelli' più famosi: ieri sia il consigliere regionale Giovanni Favia sia l'eletta in coinune Federica Salsì sono stati espulsi dal comico genovese Beppe Grillo. E bastata una breve nota per scatenare il pu-tiferio sul. web: «A Federica Salsi e Giovan-ni Favia è ritirato l'utilizzo del logo del Mo-vimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante at-tività di consiglieri». Firmato: Beppe Gril-lo. Alle poche righe, copiate e incollate sul ineetup dei grillini bolognesi da un attivi-sta, è allegata una profetica frase: «Si aprono

le danze » E infatti i militanti intervengo-no a valanga, la stragrande maggioranza per difendere i due espulsi: «Qui si sta minando la credibilità di UE1 movimento e siamo sot-to elezioni, ma cosa passa per la testa di Gril-lo? Sta demolendo tutto così», commenta un attivista. E poi ancora: «Io sono sconvol-ta! Comportandosi così Grillo non ha fatto altro che confermare i problemi sollevati proprio da Giovanni e Federica. Ma runo vale uno'?», si chiede un'altra utente del me-etup. Lapidaria, infine, una certa Clelia: «Se-renamente ritorno al mio non voto, alzando la percentuale di chi non va a votare». Il risultato ottenuto dal comico non è certo dei migliori, tanto che addirittura il fedele capogruppo in comu- ne a Bologna, Massi- mo Bugani, ammette che «sicuramente Bep-

pe, non essendo un segretario di partito, non fa calcoli in base ai voti o alle percentua-li elettorali».

E CERTAMENTE ha ben presente che Gio- varmi Favia, per ottenere quella poltrona da consigliere regionale, ha raccolto ben 161 mi- la voti in regione tre anni fa. Per ora è lo stes- so Favia a escludere una sua fuoriuscita dal Movimento: «Accettare una deriva di que- sto tipo significherebbe arrendersi. E noi in- vece non ci arrendiaino mai», ha scritto ieri sulla sua bacheca Facebook. Poi, un altro af- fondo: «Un consigliere eletto non sparisce con due righe sul blog». E noto l'ammicca- mento avuto dall'Idv nei mesi scorsi, che po-

trebbe, alla lun- ga, convincere il consigliere grillino a candi-

darsi per un posto a Roma sotto l'insegna di Di Pietro o (più credibile) Donadi. Ma per ora si limita a criticare «gli interessi privati, i personaiismi la verticalitù organizzativa, la fede messianica in un leader» che, a suo dire, «non sono mai stati nel nostro Dna». Federica Salsì risolve il problema del ritiro del logo con un sano «pazienza...». E poi di-ce: «Porterò comunque avanti il mio manda- to elettorale ha detto al quotidiano ordi- ne Affizritaliani.it perché i cittadini mi hanno affidato un compito e io intendo por-tarlo fino in fondo». Poi ammette il rischio che il Movimento diventi peggio dei tanti vituperati partiti tradizionali: «Il fatto di non avere una struttura è un problema per-ché è tutto nelle inani di Grillo e Casaleggio. Paradossalmente — conclude — negli altri partiti, essendoci una struttura, c'è più possi-bilità di controllare chi è al vertice».

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13/12/2012 press unE

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Gli italiani non comprano più casa Ma il Tesoro vende 350 palazzi Crisi ed e etto Imu. Cosi i mutui sono quasi dimezzati rispetto ai 2011

Achnte Perno g MILANO

COMPRIAMO meno automobili, vestiti, elettrodomestici e taglia-mo persino la spesa per la tavola. Ma soprattutto compriamo meno case. La crisi economica, la chiu-sura del rubinetto del credito da parte delle banche e l'effetto Imu, hanno fatto crollare un'altra cer-tezza degli italiani: l'investimen-to nel mattone. Così, nel secondo trimestre di. quest'anno, ha spiegato ieri i'Istat, le compravendite immobi-liari sono diminuite del 23,6% fer-mandosi a quota 167mila e 721. Il 93,3% riguarda immobili residen-ziali (156.552 con un meno 21,8% nelle grandi città e un meno 25,1% nei centri minori) e il 5,9% (9.816 con un meno 24,8%) nego-

zi e uffici. Al peggior risultato re-gistrato dal mercato immobiliare dal 2008 si aggiunge la caduta dei mutui che, insieme con ipoteche e finanziamenti, hanno subito un drammatico meno 41,2% passati-

MVATIZZAZIONI Lo Stato punta a incassare 1,2 miliardi per ridurre il debito pubblico

do dagli oltre 118mila concessi un anno fa a 69.830. Con un crol-lo maggiore nelle Isole (-58,3%) e minore nel Centro Italia (-36%). I dati Istat fermi a giugno sono purtroppo peggiorati negli ultimi mesi. Secondo l'Osservatorio Mu-tui di Crif, a settembre il calo sa-rebbe stato addirittura del 57%

portando il bilancio di mutui con-cessi nei primi nove mesi a un me-no 49,6%. Con addirittura un crol-lo del 74,8% per i finanziamenti ri-chiesti per ristrutturazioni, conso-lidamento del debito, surroghe e sostituzioni. Del resto, con gli at-tuali spread applicati dalle ban-che (da poco inetto del 3% in su, il triplo rispetto al periodo pre-ci7i.- si) è impossibile chiudere il vec-chio mutuo per aprirne uno più conveniente.

MALISSIMO, secondo i dati dell'Agenzia del Territorio, sono andate anche le compravendite immobiliari con una caduta che in estate si è accentuata e ha porta-to il bilancio dei primi nove mesi a 31E1 meno 27%. Questo significa che a fine anno le compravendite si fermeranno attorno a 450mila,

quasi la metà rispetto alle 800mila del 2004-2005. In un mercato in profonda crisi e che non vedrà la ripresa nel 2013, non sarà facile per io Stato vende-re i suoi immobili per ridurre il debito pubblico. Però vale la pena provarci. Anche perché il valore di mercato del patrimonio pubbli-co immobiliare ammonta a ben 340 miliardi: 55 miliardi quelli statali e 285 quelli delle altre am-ministrazioni.

DI QUESTO enorme patrimonio, 1,2 miliardi, ha spiegato ieri il di-rettore della direzione Finanza e privatizzazioni del Tesoro, Fran-cesco Parlato, potrebbe essere ce-duto subito, conferendolo anche a uno o più fondi immobiliari, per avviare il processo di dismis-s'une e cominciare a ridurre il de-bito pubblico.

NUMERI

4 1,2% EROGAZIONE MUTUI

La flessione nel. secondo semestre 2012 rispetto allo stesso periodo det

2011. i finanziamenti per ['acquisto di immobili sono

stati 69.830

Calo dette compravendite di immobili a uso

residenziale, -24,8% per gli immobili a uso

economico. E il, dato peggiore dal, 2008

123m EU RO

È crollato anche l'importo medio richiesto dalle

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era di 133mila curo 23 696 COM PRAVEN o 1TE

La diffidenza delle banche

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A,nedda vicepresidente di Vi t ' On litle, corto u ul

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settembre (dati Assefial la domando di pres titi. A

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convenienti sono sul 3-'3,20% Non sono cari, il problema è-ottenerli .

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13/12/2012 press unE

Periodicità: Quotidiano

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elpo l'introduzione dell'Imu: ha 31provocato caduta una vera cad delle p

Sul crollo dei settoerelelomravendite. ulu P u può

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l'incidenza sia maggiore». Se minore è stato l'effetto Fisco sulla prima casa, si e creata una forte pressione alle vendite delle seconde rise Senza un alleggerimento della morsa del Fisco sulla casa (che ha contribuito per tre quarti alla manovra Salva Italia) difficilmente si potrà sperare in una ripresa.

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L MATTONE, anche in tempo di crisi, e un buon investimento, Perché se anche i prezzi sono scesi (senza l'effetto inflazione il calo in 4 anni e stato solo del 5%) l'investimento immobiliare resta meno volatile di

quelli finanziari. Il problema, avverte Mario Breglia, pres idente d i Scenari Immobiliari, è che rispetto a una buona domanda, almeno di un milione di famiglie, l'acquisto viene rinviato perché speso non sì riesce a ottenere il niutito oppure il prestito copre solo un terzo, al massimo la meta del

valore dell'immobile. Per chi dispone dì liquidità invece questo é un buon momento per comprare, soprattutto nella fascia media del mercato (tra 300 e 800mila curo) dove si possono spuntare riduzioni di prezzo. Diverso il discorso delle seconde case, dove il mercato è fermo, e di quelle comprate per metterle a reddito con l'affitto, dove la domanda era diminuita negli ultimi anni e con l'Irnii è scomparsa.

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press LinE

USSZ Z) ST UUTÀ NE POTRANNO FRUIRE LE IMPRESE E I LAVORATORI AUTONOMI

Sisma, armano i fondi per i danni indiretti Silvia Uncino

MODENA

NONOSTANTE la crisi appena aperta, il governo sta mantenendo gli impegni pre-si con la Regione Emilia Romagna sulle agevolazioni fiscali per le imprese terre-motate. ieri è stato depositato in commis-sione Bilancio al Senato un emendamen-to alla legge di stabilità dei relatori Le,- <mini e Tancredi che concede anche alle imprese che hanno subito un danno eco-nomico diretto (e non un danno alle strutture) la possibilità di accedere al pre-stito in banca a tasso zero per pagare tri-buti, contributi previdenziali e assicura-, zioni obbligatorie fino a giugno 2013.

à UNA MODIFICA fortemente voluta dal commissario straordinario Vasco Erra- ni, a cui si sono unite anche le regioni

Lombardia e Veneto, e da tutto il inon-do produttivo. Il danno economico deve essere dimostrato da alcuni criteri strin-genti: diminuzione del volume d'affari da giugno a novembre 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, superiore di al-

VANTAGG Possibitità di accedere aL prestito in banca a tasso zero per pagare tributi e assicurazioni fino a giugno

meno il 20% rispetto alle variazioni rile-vate dallIstat sull'andamento dei settori di appartenenza; contrazione, sempre su-periore al 20% dei costi variabili (mate-rie prime, provvigioni, semilavorati) di prodotti destinati alla vendita. Assieme a questi due criteri deve esserci almeno una di queste due condizioni: la riduzio-

ne superiore al 20% dei consumi delle utenze rispetto alla media nazionale o il ricorso a strumenti di sostegno al reddi-to (come la cassa integrazione) per fon-teggiare il calo di attività dopo il terremoto-

IL FATTO che a depositarlo siano stati due relatori, d'intesa con il governo, ren-de quasi certa l'approvazione: fermo re-stando sorprese dell'ultima nell'approva-zione della legge di Stabilità. «Siamo vici-ni alla conquista , commenta la senatri-ce modenese del Pd, Mariangela Bastico — l'emendamento presentato rispetta gli accordi presi e può contribuire a dare una risposta ad una platea più ampia». Resta ancora fiori la questione della ra-teizzazione dei contributi previdenziali per i lavoratori, per scongiurare la 'busta pesante'. «Presenteremo un sub-emenda-mento» dice Bastico.

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13/1 2/20/ 2

Periodicità: Quotidiano

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pressunE

Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Parte la Tares, costerà più della Tia Al peso della tassa sui rifiuti andrà aggiunta la quota sui servizi comunali «indivisibili»

Gianni Trovati ROMA

=, Partirà davvero dal 2013 il nuovo tributo sui rifiuti e servizi, chiamato a sostituire Tarsu e Tia per l'igiene urbana e a finanziare i «servizi indivisibili» (illumina-zione pubblica, manutenzione strade e così via). E chiamerai cit-tadini alla cassa per la prima rata già dal prossimo gennaio (le al-'tre rate sono previste ad aprile, luglio e ottobre). Il tributo, bat-tezzato Tares, è previsto fin dal decreto salva-Italia dello scorso dicembre, ma i correttivi indi-spensabili ad avviare la macchi-na dovrebbero arrivare in extre-mis con gli emendamenti al Ddl di stabilità che ieri erano in corso di elaborazione per essere pre-

LE INDICAZONI Il primo versamento sarà previsto in gennaio I comuni potranno prevedere aumenti fino all'ultima rata

sentati da parte dei relatori al provvedimento.

Con le modifiche dovrebbe ve-nire rivista la b ase imponibile, ri-mandando il calcolo basato sull'8o% della superficie catasta-le per utilizzare in prima applica-zione i parametri utilizzati oggi dai Comuni per le attuali tasse e tariffe e viene recuperatalapossi-bilità di gestire la riscossione del-le entrate da parte delle società che oggi raccolgono la tariffa, an-che se il conto corrente in cui ver-ranno depositate le somme do-vrà essere intestato direttamen-te al Comune. Morale della favo-la: ilnuovo prelievo partirà da sul bito, vedrà la scadenza della pri-ma rata già alla fine di gennaio e, soprattutto, chiederà ai cittadini più di quanto pagano oggi.

A gonfiare i conti saranno due elementi. Con la Tares, le bollette pagate dai cittadini do-vranno per legge coprire inte-gralmente i costi del servizio, per cui i Comuni che ancora non sono arrivati a questo obiet-tivo nonostante gli aumenti de-gli ultimi anni dovranno ritocca-re ancora le richieste.

Il problema è più diffuso nei Comuni che ancora oggi applica-no la vecchia Tarsu, e che sono 6.700, cioè quasi 1'83% del totale. A Milano, per esempio, il servi-zio rifiuti costa 271,4 milioni all'anno: nel 2011 la Tarsu ha rac-colto in città solo 209 milioni, con gli aggiustamenti del 2012 Si

è saliti a 257,6 milioni, ma per rag-giungere l'obiettivo della coper-tura totale occorrerà far cresce-re il gettito di un altro 5,4%. La di-stribuzione del carico, natural-mente, sarà decisa in base al me-todo tariffario, che i Comuni an-cora legati alla Tarsu sono chia-mati a introdurre nelle prossime settimane utilizzando il «meto-do normalizzato» impiegato già dalle attuali tariffe e che sarà defi-nitivamente applicato anche alla Tares, visto che è stata soppres-sa lanorma che prevedeval'ema-nazione di un nuovo regolamen-to ministeriale. Più semplice la partita nei circa 1.30o Comuni che oggi applicano la tariffa rifiu-ti (nelle forme della Tia i previ-sta dal decreto Ronchi de11997 o, più raramente, della Tia 2 dise-

gnata dal Codice ambiente del 2006): in pratica, per il momen-to, potranno continuare a segui-re le vecchie regole.

Ma c'è anche un altro elemen-to che entrerà in campo a genna-io e produrrà aumenti per tutti a prescindere dal sistema utilizza-to oggi dal Comune per far paga-re il servizio rifiuti. La Tares por-ta infatti con sé una maggiorazio-ne chiamata a finanziare i «servi-zi indivisibili comunali», come l'illuminazione pubblica o la ma-nutenzione delle strade. Il valore di base è già fissato dalla legge, è collegato anch'esso agli immobi-liutilizzati a qualsiasi titolo e pre-vede 3o centesimi al metro qua-drato, che il Comune può porta-re a 4o centesimi se la situazione delle casse lo impone. Solo que-sta partita vale un miliardo, che lo Stato sottrae al calcolo degli ex trasferimenti (travolti anche dalle novità sull'Imu; si veda l'ar-ticolo qui a fianco), e che rappre-senta la prima ragione per la qua-le tutte le richieste di rimandare al 2014 il debutto del nuovo pre-lievo sono cadute nel vuoto.

In prima applicazione, co-munque, tutti i calcoli saranno fatti in base alla Tarsu o Tia at-tuali e sulla "tariffa" dei 3o cen-tesimi al metro quadrato, ri-mandando i conguagli con gli aumenti locali all'ultima rata. Esattamente come avviene quest'anno con l'Imu.

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I AGOECONOMICA

13/1 2/20/ 2

Periodicità: Quotidiano

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press LinE

ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Gli elementi principali

IL PARAMETRO

Tanto «inquini» tanto paghi Con la Tares il pagamento del servizio rifiuti sarà commisurato in tutti i Comuni alle «quantità e qualità medie ordinarie» di rifiuti prodotti da cittadini, attività commerciali eím prese (oggi accade solo nei 1.300 Comuni con la Tia). La Tares si pagherà in 4 rate, la prima a gennaio e le altread aprile, luglio e dicembre: le prime rate saranno commisurate a quanto pagato come Tarsu o Tia nel 2012.1conguagli con le decisioni locali saranno versati con l'ultima rata di dicembre

GLI ESEMPI

I DATI

I calcoli È il nodo più delicato. La nuova tariffa sarà commisurata a ll'80% della superficie catastale, un dato che però oggi i Comuni non hanno. Per questa ragione, l'emendamento prevede chein prima applicazione la base imponibile sarà rappresentata dalle superfici dichiarate ai fini Tarsu o Tia. L'agenzia del Territorio è chiamata ad avviare gli interscambi di dati con i Comuni, che poi dovranno trasmettere te informazioni ai singoli contribuenti

LA RISCOSSIONE .

Via libera alle società Ne12013 lesocietà che svolgono il servizio di gestione dei rifiuti, e chein particolare—nei Comuni che apptica no la Tia — raccolgono la tariffa, potranno continuare a vedersi affidata la riscossione detta Tares, in deroga alla privativa comunale prevista dal Dl 201/2011 (sa lva-Ita lia). Anc he • questo correttivo è essenziale per far partire la Tares, che secondo la vecchia norma avrebbe imposto a centinaia di enti di ricostruire da zero le banche dati

IL BOLLETTINO

Prove di semplificazione Ne12013 i versamenti delle rate di Tares relativa ai rifiuti potranno essere effettuati tramite bollettino di conto corrente postale o tramite F24, consentendo quindi anche le com pensazioní fra crediti e debiti fiscali. Si tratta, in pratica, degli stessi strumenti di pagamento oggi previsti per l'Imu. Con provvedimenti del direttore del dipartimento Finanze, in concerto con il direttore delle Entrate, saranno stabilite te modalità di pagamento a regime

LA MAGGIORAZIONE

Pesano gli altri servizi Complessivamente (si vedano gli esempi qui sotto), i contribuenti pagheranno di più rispetto ai prelievi fiscali sui rifiuti attualmente in vigore (Tia o Tarsu, dipende dalle scelte dei singoli Comuni). Infatti, per legge it gettito della Tares dovrà coprire integralmente non solo i costi di raccolta e smalti mento dei rifiuti, ma anche quelli dei servizi comunali «indivisibili», come l'illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade

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L'ANALISI

Gianni Trovati

Federalismo «a sorpresa» ma porterà chiarezza

C on gli emendamenti alla legge di stabilità che riscrivono

l'impostazione dell'Imu e permettono l'avvio effettivo della Tares, lo Stato si apre la via d'uscita dal finanziamento degli enti locali. L'«Imu ai Comuni» si risolve infatti in un azzeramento dei fondi di riequilibrio, cioè gli ex trasferimenti dello Stato ai Comuni, e la maggiorazione Tares per i «servizi indivisibili» serve a compensare un altro miliardo di euro che fino a oggi era a carico della fiscalità generale. Nel nuovo quadro, ogni Comune dovrà gestire interamente i propri servizi coni tributi che raccoglie dai cittadini del territorio, al netto di un piccolo fondo di perequazióne (meno di 5 miliardi di euro, contro gli oltre u miliardi dei trasferimenti statali di due anni fa) alimentato comunque

dall'Imu comunale. Le tasse statali, insomma, andranno tutte allo Stato, quelle comunali tutte ai Comuni.

Si tratta di una svolta, anche se solo avviata, che recupera in extremis un principio mai osato nemmeno dai federalisti della vecchia maggioranza di centro-destra, e proprio nell'anno in cui il federalismo sembrava un dibattito sepolto dalle emergenze della crisi di finanza pubblica. La conseguenza prima è un nuovo aumento della pressione fiscale locale, che salirà almeno di un miliardo (la Tares "di base" per i servizi indivisibili), a cui si aggiungeranno gli aumenti locali. Nel nuovo contesto, poi, va dimenticato il carattere "emergenziale" dell'Imu, la cui struttura diventa un pilastro della finanza pubblica a regime.

Il nuovo ordine, però, ha il grande pregio della chiarezza, e cancella l'eterna altalena degli aumenti di tasse locali imputati ai tagli statali, di cui i conguagli Imu di questi giorni sono l'espressione più infelice. Dal 2013, se i correttivi alla legge di stabilità andranno in porto, con le imposte comunali si fmanzieranno solo i servizi del municipio e si avranno in mano gli elementi essenzialiper giudicare E votare di conseguenza. Un bel passo avanti nel nome della chiarezza, che anche i sindaci hanno caldeggiato con coraggio.

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Ritorno al passato. Abbandonata l'idea del riferimento catastale, valgono i dati già dichiarati ai fini Tia e Tarsu

Gli importi si calcoleranno sulla superficie calpestabile

viene completamente riscritto eli- minando tale possibilità. Che, inoltre, non appare coerente con le previsioni di dettaglio volte a permettere l'applicazione del tri-buto fm da subito. infatti, per l'an-no 2013 e fmo alla determinazione delle tariffe, l'importo delle rate è determinato in acconto, commi-surandolo all'importo versato nel 2012 a titolo di Tarsu, Tia i o Tia 2.

E, per le nuove occupazioni, de-correnti dal i gennaio 2013, si do-vrà far riferimento, sempre in via proVvisoria, alle tariffe del 2012.

Il conguaglio sarà effettuato con la primarata successiva alla data di approvazione delle tarif-

éhe per -età, in considerazioL proga del termine di

approvazione deibilanci, conte-nuta nello stesso disegno di leg-ge di stabilità, 'dovrà avvenire entro il 3o giugno 2013.

Pasquale Mirto

Le modalità applicative del-la Tares vengono stravolte ame-no di un mese dall'applicazio-ne. Dalla base imponibile alle modalità di riscossione.

Per la base imponibile, si ab-bandona, ma solo provvisoria-mente, il criterio dell'8o% della superficie catastale, passando al-la più consolidata superficie cal-pestabile. In sede di prima appli-cazione si considerano le superfi-ci già dichiarate o accertate ai fini Tarsu, Tia 1 e Tia 2. La superficie catastale entrerà quando sarà at-

tuata la revisione del Catasto, ma potrà essere utilizzata da subito dal Comune in sede di accerta-mento. L'attuazione della Tares avverrà invia defmitiva col meto-do normalizzato di cui al Dpr 158/99, essendo stata abrogata la norma che prevedeva l'emanazio-ne di un nuovo regolamento en-tro 1131 ottobre scorso.

Le modalità di riscossione ora prevedono obbligatoria-mente, come per l'Imu, l'F24 o il bollettino postale intestato allo Stato, anche nel caso in cui il Co-mune abbia adottato la tariffa

corrispettivo. Anche se non sta-bilito espressamente, andrà ri-scosso con le stesse modalitàpu-re il tributo provinciale.

Le scadenze di pagamento ven-gono confermate e la prima delle quattro rate trimestrali rimane a gennaio. Negli emendamenti mancala deroga all'articolo 52 del Dlgs446/97,per cui sipone il dub-bio se il Comune possa prevedere scadenze diverse: la risposta do-vrebbe essere negativa. Infatti, il comma 35 dell'articolo 14 del Dl 201/11, che prevedeva la possibili-tà per il Comune di modificarle, Sul fronte del tributo sui servi-

zi indivisibili, è prevista la riscos-sione della misura standard, pari a 0,30 euro per metro quadrato, con le prime rate, e l'eventuale maggiorazione deliberata dal Co-mune saràriscossa conPultima ra-ta. Altra conferma dell'intangibili-tà delle daté di scadenza la si ha dalla previsione che rimanda al i° gennaio 2o4lapossibilità dipaga-re in unica soluzione entro il me-se di giugno di ciascun anno.

Sempre, nell'ottica dell'imme-diata applicazione del tributo, va vista la possibilità concessa ai co-muni di affidare, ma solo fmo al 31 dicembre 2013, 1a gestione del nuo-vo prelievo ai soggetti che al 31 cembre 2.012 svolgono il servizio di gestione dei rifiuti o l'accerta-mento e riscossione degli attuali tre prelievi sui rifiuti.

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Le imprcsc pagano IcrianOunzion:

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AbitazIonl Tutto il gettito ai Comuni

Imu, dal 2013 taglio all'aliquota massima

Il doppio conguaglio Imu, coni calcoli stellari per dividere la quota destinata allo Stato da quella riservata ai Comuni sugli immobili diversi dall'abitazione principale, dovrebbe rimanere un unicum, e impegnare i contri-buenti solo con il saldo 2012 di questi giorni. Gli emendamenti in arrivo al Ddl di stabilità tradu-cono in pratica la parola d'ordi-ne dell'«Imu ai Comuni» rilan-ciata dai sindaci nelle scorse set-timane, e cancellano dall'anno prossimo la quota erariale dell'imposta. Una riscrittura che nasconde una buona notizia per molti contribuenti: dal 2013 l'imposta non potrà salire oltre lo 0,96%, offrendo quindi uno sconto di almeno lo 0,1% sull'ali-quota dei tanti proprietari che in questi mesi si sono visti spinge-re la richiesta comunale al massi-mo previsto oggi dell'1,o6%.

Allo Stato sarà invece destina-

to il gettito degli immobili stru-mentali alle imprese, degli alber-ghi e dei fabbricati produttivi in agricoltura: iproprietari dovran-no pagare l'imposta all'Erario, secondo l'aliquota standard at-tuale dello 0,76%. Su questi im-mobili si potrà esercitare in real-tà anche l'unica residua condivi-sione di gettito fra Stato e sinda-ci, perché questi ultimi potran-no applicare una maggiorazione dello 0,3% (anche in questo ca-so, quindi, il nuovo tetto massi-mo è fissato allo 0,96%).

Il correttivo alla legge di stabi-' lità cancella quindi uno dei pun-tipiùcontroversi della nuova im-posta municipale, e con la lima-tura delle aliquote massime con-ferma il fatto che il gettito in con-dominio fra Erario e sindaci ha rappresentato una spinta al rial-zo per il conto presentato ai con-tribuenti.

G.Tr.

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PLUS

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La mappa

PROVINCIA COMPRAVENDITE VAR %SU

BASE ANNUA PREZZO MEDIO

EURO/MQ

Bari 5.712 -21,0 1.391

Bologna 4.533 -22,2 2.529

Catania 3.471 -26,6 1.111

Catanzaro 1.136 -19,6 822

Crotone 422 -18,6 716

Firenze 4.022 -22,6 2.705

Genova 4.054 -23,3 2.839

Mantova 1.259 -34,1 900

Milano 17.580 -19,0 2.236

Modena 2.418 -32,0 1.331

Napoli 7.321 -15,9 1.973

Padova 3.371 -28,4 1.365

Pavia 2.367 -29,3 1.255

Perugia 2.357 40.22,0 1.229

Roma 20.133 -21,8 2.912

Salerno 2.995 -14,3 1,354

Torino 11.509 -20,3 1.979

Udine 2.075 -30,0 1.271

Venezia 4.069 -22,3 2.070

Italia 229.694 -22,6 1.574

FONTE: Agenzia del Territorio

SEMESTRE 2012

Sono le province delle grandi città a reggere un po' meglio, rispetto al calo nazionale del 22,6% delle compravendite residenziali: mentre Milano e Napoli si "fermano" rispettivamente a -19% e -15,9%; le contrazioni più pesanti sono a Mantova (-34,1%), Modena (-32%) - che risentono del terremoto di maggio 2012 - e Udine (-30%) a quelle leggermente inferiori di Pavia, Padova, Catania

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MERCATO e ;NDENZE

I piccoli centri soffrono di più Le grandi città tengono più dei cen-tri minori. Sia dal punto di vista delle compravendite che, in misura minore, da quello dei prezzi. Il trend di forte ral-lentamento del mercato immobiliare, tuttavia, è generalizzato. A scattare una fotografia dettagliata sulle com-pravendite di case nel primo semestre 2012 è l'Osservatorio del mercato im-mobiliare (Orni) dell'agenzia del Ter-ritorio, che ha pubblicato sul proprio sito irffernet le note territoriali sui mer-cati residenziali: 19 report che misura-no la temperatura di vendite e quota-zioni in altrettante province e città ita-liane, alcune approdate nel "panel" da poco (un anno), come Catanzaro, Man-tova e Salerno.

Sono le grandi città a reggere un po' meglio, rispetto al calo nazionale del 22,6% delle compravendite residen-ziali (in tutto 229.694 nei primi sei me-si): considerando l'intera provincia, a Milano e Napoli le contrazioni si "fer-mano" rispettivamente a -19% e -15,9%; seguono i cali più contenuti di Roma a -21,8%, (ma su oltre 2 omila transazioni), Bologna (-22,2%) o Vene-zia (-22,3%). I crolli più decisi si regi-strano invece nei centri minori, dove sfuma fino a più di un terzo del merca-to: si passa dalle pesanti contrazioni di Mantova (-34,1%), Modena (-32%) -che risentono del terremoto di mag-gio 2012 - e Udine (-30%) a quelle leg-germente inferiori (sempre oltre il 25%) di Pavia, Padova, Catania. Poche le eccezioni, come Catanzaro e Croto-ne (che però hanno un numero totale di vendite basso), ma soprattutto Sa-lerno, che con -14,3% segna la minore flessione in assoluto.

Nelle diciannove città considerate, la "provincia" sembra tenere tenden-zialmente più delle sole città-capoluo-go: queste ultime calano di più o resta-no sullo stesso livello dell'intera pro-vincia in tre quarti dei casi (14 su 19). «Anche se alcuni grandi centri tendo- no a reggere lievemente di più, il mer-cato cala ormai in modo generalizzato e il trend negativo è più omogeneo che in passato - spiega Gianni Guerrieri, di-rettore dell'Omi -. Andando a ritroso, la contrazione di transazioni è partita nel 2006-07 nei centri maggiori, men-tre nei due anni successivi ha colpito quelli più piccoli. Nel biennio 2010-11

le città più grandi hanno poi registrato una sorta di "ripresina". Ora, invece, la domanda è in picchiata ovunque: le aspettative dei compratori sono muta-te, decidono di rinviare gli acquisti».

Sui prezzi si registra un calo medio dello 0,6% (0,5% per i soli comuni capo-luogo): un dato molto meno marcato rispetto a quanto segnalato a più ripre-se dagli operatori del settore. Letileva-zioni dell'Agenzia, rimarca comunque Guerrieri, «sono in linea con gli indici Istat e prendono in esame tutto il mer-

cato, non solo le compravendite inter-mediate, e i prezzi al metro quadro an-che degli immobili nuovi, che hanno l'effetto di ridurre la variazione negati-va complessiva». Le quotazioni più al-te restano nei centri maggiori: Roma in testa con 2.912 euro/ mq (3.385 nella città). Sotto i 1.30o euro al mq le case nelle province "minori" come Crotone, Catanzaro, Mantova, Catania, Peru-gia, Pavia, Udine. Torino è l'unica città a segnare leggerissimi rincari: +0,3% nel capoluogo.

L'analisi di dettaglio, sottolinea il di-rettore dell'Orni, «permette di osserva-re i trend locali nelle diverse zone delle città. In alcuni casi, le vendite reggono meglio nelle periferie e crollano in cen-tro, in altri la situazione è molto più va-riegata». A Milano, ad esempio, la map-pa delle compravendite mostra una contrazione minore (6-8%) nel semi-centro sud e nella periferia est, mentre segna un crollo (che sfiora il 30%) in centro. Meno definito lo scenario a Ro-ma, dove le vendite in centro storico rallentano meno della media capitoli-na (-16,4%), mentre le periferie si alter-nano: alcune addirittura crescono (co-me Eur-Laurentina), altre scendono pesantemente (Salaria).

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Netta toufetzL L'annuncio sul blog del comico

Grillo caccia da M5S i dissidenti Salsi e Favia

Espulsi dal Movimento 5 Stelle. E la sorte toccata ai dissidenti Federica Salsi (consigliere comunale) e Giovanni Favia (consigliere regionale). Entrambi bolo-gnesi, colpevoli di aver de-nunciato la mancanza di de-mocrazia nel Movimento. «A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l'utilizzo del logo del Movimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il fu-turo a qualificare la loro azio-ne politica con riferimento al M5S o alla mia figura». Fir-

mato Beppe Grillo. Poche pa-role sul blog.

Un esito atteso, dopo che martedì Grillo aveva annun-ciato: «Chi mi ritiene antide-mocratico deve andare fuori dalle palle»: Favia ribatte ri-cordando di essere stato vo-tato da «16o mila persone» e che dunque nonpotrà«spari-re così». Salsi commenta: «paradossalmente gli altri partiti sono più controllabili dai cittadini di quanto lo sia-no Grillo e Casaleggio».

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Camera con visto per i turisti cinesi RICETTIVITÀ E BUROCRAZIA

Visitano le città d'arte, mangiano spaghetti e cotolet-ta, bevono Brunello diMontalcino, acquistano bor-se Gucci e Prada (e gli uomini completi Zegna).

Lo scorso weekend, c'è perfino chi si è stupito delle loro farsesche esibizioni in un tentativo di "spazzaneve" sul-le piste della Valsassina. I turisti cinesi sognano di veni-re in Italia, anche se le ultime rilevazioni dell'Enit indica-no che i russi - big spender nel Quadrilatero della moda di Milano - viaggiano all'estero 1,3 volte più dei cittadini della Repubblica popolare.

Ma i cinesi sono molti di più e andrebbero coccolati co-me investimento per il futuro dell'economia in un Paese che può vantare il meglio della cultura e delle bellezze naturali, oltre che del lifestyle tanto amato dagli stranieri. Invece, ogni cinese che vuol venire in Italia deve sorbirsi lunghe trafile per ottenere il visto, come se fosse un emi-grante clandestino che finisce a lavorare nei sottoscala per produrre merce contraffatta. Non solo: i voli diretti dalla Repubblica popolare al nostro Paese sono una goc-cia rispetto a quelli dei Paesi limitrofi: Secondo Capstas. come Visit Britain, nel 2010 i voli verso Francoforte erano 4.639 con una disponibilità di posti di quasi 1,3 milioni, quelli verso Parigi2.979 con 894mila posti. E noi? Il fanali-no di coda con soli 992 voli e 26omila posti, dietro a Gran Bretagna e p erfmo a Olanda.

Credere nel turismo deve essere un diktat per l'Italia e non si può più perdere tempo, vista la situazione economi-co-fmanziaria del Paese. Stop alle dichiarazioni d'intenti generiche che finiscono nel dimenticatoio.

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Giustizia. Resta in piedi uno dei due emendamenti al ddl stabilità per posticipare al 2015 la nuova geografia giudiziaria

Tribunalini, pressing contro il taglio Pioggia di ricorsi per bloccare la riforma - Csm valuta plenum con Napolitano

Donatella Stasio ROMA

rcì 11 Csm è pronto a valutare un plenum straordinario con il Presi-dente della Repubblica se l'opera-tività della riforma della geogra-fia giudiziaria dovesse slittare di due anni (a settembre 2015), com'è stato chiesto al Senato con un emendamento bipartisan al ddl di stabilità (si veda Il Sole 24 ore di ieri). «L'emendamento in questione è ancora sub iudice - ha ricordato il vicepresidente del Csm Michele Vietti a chi, come il togato di Unicost Riccardo Fuzio, sollecitava la seduta straordina-ria del plenum (Mi, invece, è con-traria) -. Se e quando dovesse es-sere votato e approvato, il comita-to dipresidenza valuteràla richie-sta» ha assicurato Vietti, aggiun-gendo che sulla legge di stabilità «il governo porrà la fiducia e non si sa se recepirà tale posizione. Mi sembrerebbe stravagante che lo facesse». Insomma, bisogna atten-dere gli sviluppi parlamentari tra oggi e domani: dei due émenda-menti che propongono il rinvio, ne sarà votato uno solo (accanto-nato ieri), mentre l'altro (di conte-nuto analogo) si considera assor-bito e quindi eliminata Ma l'offen-siva per bloccare o ostacolare la riforma non è soltanto in Parla-mento. Avvocati, comuni, sinda-cati, dipendenti della Giustizia e magistrati si stanno muovendo nella stessa direzione. Dal Pie-monte alla Basilicata, dall'Emilia Romagna alla Sardegna, dal Lazio alla Calabria è tutto un fiorire di ricorsi: al Tar, ai Tribunali, alla Corte costituzionale. Gli esiti so-no-attesi entro gennaio.

Iltaglio dei Tribunalini dovreb-be partire a settembre 2013 e in vi-sta di quella data la macchina or-ganizzativa è già in movimento: il ministero sta completando, insie-me al csird'enuove piante organi-

„cheril termine scade a fine dicem-bre) e proprio ieri a palazzo dei Marescialli hanno approvato all'unanimità una delibera per

riorganizzare le sedi distaccate (interamente soppresse dalla ri-forma), che invita i dirigenti a «im-postare attività di coordinamen-to e collaborazione» al fine di sce-gliere le soluzioni «più adatte a li-mitare i problemi» conseguenti agli accorpamenti degli uffici. Il Csm, inoltre, invita tutti i dirigen-ti dei Tribunali con sedi distacca-te a procedere a un «graduale. ac-centrarnento» degli affari che non necessitano di attività urgen-ti. Nel penale, dovranno cercare di «attrarre nella sede centrale» i pro cessi per cui «non è stata fissa-ta laprima udienza»; nel civile, do-vranno «fissare direttamente di-nanzi alla sede centrale tutte le cause iscritte a ruolo a partire da

PREOCCUPAI-10MT Vietti: «Sarebbe stravagante se il governo recepisse la proposta di rinvio». Dall'Europa richiamo all'Italia sulla lentezza dei processi

una data prefissata» e «procede-re al trasferimento dalla sezione distaccata alla sede centrale di tut-te le cause che non possono esse-re prevedibilmente definite entro i113 settembre 2013».

La riforma ha soppresso 220 se-zioni distaccate, 31 Tribunalini (e relative Procure) e 66o uffici del giudice dipace allo scopo (lievita-re sprechi, recuperare risorse, promuovere la specializzazione dei magistrati. Nessuno perderà il posto. La riallocazione delle ri-sorse servirà a recuperare effi-cienza (bastipensare che negli or-ganici degli amministrativi c'è un buco di 9mila persone), soprattut-to sul fronte della durata dei pro-cessi. Proprio ieri ci è arrivato dal Consiglio d'Europa l'ennesimo ri-chiamo a presentare un piano d'azione per risolvere il proble-ma dell'eccessiva durata: il Comi-tato dei ministri chiede informai

zioni, tra l'altro, sull'impatto delle misure adottate e sulla calendariz-zazione di ulteriori interventi.

La riforma dei Tribunalini va in questa direzione, eppure le si sta scatenando contro l'inferno. In Sardegna, hanno fatto ricorso al Tar l'Ordine degli avvocati di Tempio Pausania e di S ass ari non-ché il Comune di Olbia contro i primi provvedimenti organizzati-vi dei Presidenti del Tribunale. Al Tar Basilicata si sono rivolti l'Or-ganismo unitario dell'avvocatura (Oua) e il comune di Pisticci con-tro i provvedimenti del presiden-te del Tribunale di Matera. Il co-mune di Imola ínsíeme a vari av-vocati chiedono al Tar di blocca-re le iniziative del presidente del Tribunale di Bologna, mentre I'Oua e vari Fori locali si sono ri-volti al Tar Lazio per la sospensio-ne cautelare della circolare mini-steriale sull'interpello alpersona-le di servizio presso gli uffici da sopprimere. Il Tribunale di Sul-mona (che sarà accorpato a quel-lo de l'Aquila) ha già disposto la sospensione cautelare degli ac-cordi sindacali sulla mobilità anti-cipata dei lavoratori (venerdì il ministero impugnerà la decisio-ne ma a decidere sarà lo stesso Tribunale di Sulmona). Ricorsi analoghi a Rossano, Sala Consili-na e Melfi. Tutti Tribunali desti-nati a scomparire con la riforma. Anche quello di Pinerolo, che ha sospeso una causa civile in dirittu-ra d'arrivo per mandare la rifor-ma alla Corte costituzionale. Non c'è un solo Triti -ululino che non,

abbia fatto il diavolo a quattro. An-zi no: solo a Montepulciano han-no accettato la chiusura del Tribu-nale, una splendida costruzione medievale affacciata sulla Val di Chiana e la Val d'Orcia dove ogni magistrato diceva, ironicamente, di voler trascorrere gli ultimi anni prima della pensione. Di fronte al can can degli altri, il silenzio di Montepulciano è nobile. Proprio come il suo vino.

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Riforma sotto assedio

Il Tribunale civile di Pinerolo (To) ha impugnato . la riforma davanti alla Consulta

Ricorso al Tar Emilia Romagna del Comune di Imola (Bo) e di avvocati

Ricorso al Tar Lazio dell'Oua e del foro di Sulmona

Ricorso al Tribunale di Sulmona (Aq) di 47 dipendenti dell'amministrazione giudiziaria

Ricorso al Tribunale di Melfi (Pz) di alcuni lavoratori dell'Ugl

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Ricorso al Tar Sardegna dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Tempio Pausania (Olbia•Tempio) e del Comune di Olbia

P

Ricorso al Tar Basilicata di avvocati, l'Oua e Comune di Pisticci (Mt)

Ricorso al Tar Sardegna del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Sassari

Ricorso al giudice di Sala Consilina (Sa) di dipendenti dell'amministrazione giudiziaria

Ricorso al Tribunale di Rossano (Cs) di 57 dipendenti dell'amministrazione giudiziaria

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Imposca municipale. Le regole fiscali si intrecciano a quelle civilistiche e sono talmente complicate da mettere a dura prova i contribuenti

Pertinenze alla prova del saldo Imu Le agevolazioni spettano solo a tre unità al massimo, anche se accatastate con la prima casa

Luigi Loveccfiio

La disciplina delle perti-nenze dell'abitazione principa-le nell'Imu è molto più rigorosa che nell'Ici. È la risultante della nozione del Codice civile com-binata con le limitazioni quanti-tative e tipologiche stabilite nel-la legislazione di riferimento.

In primo luogo va ricordato che le agevolazioni previste per l'abitazione principale si appli-cano anche alle pertinenze dell'abitazione stessa. Questo si-gnifica che a tali unità spettano l'aliquota ridotta deliberata dal Comune (0,4% quella base) e l'eventuale eccedenza di detra-zione rispetto all'imposta gra-vante sull'abitazione principale (200 euro quellabase, maggiora-ta di 5o euro per ciascun figlio convivente di età non superiore a 26 anni)

Nella nozione di pertinenza' rientrano gli immobili posti a servizio dell'abitazione princi-pale, ai sensi dell'articolo 817 del Codice civile. Deve inoltre trat-tarsi di una sola unità immobilia-re per ciascuna delle categorie catastali C2 (depositi), C6 (auto-rimessa) e C7 (tettoie, chiuse o aperte). In pratica, quindi, al massimo si potranno avere tre pertinenze, se si p ossiedono uni-tà immobiliari appartenenti a ca-tegorie catastali diverse.

Una complicazione dell'Imu è che, per espressa previsione di legge, integrano tale nozione anche le unità, sempre ricondu-cibili alle suddette tre catego-rie, accatastate unitamente all'abitazione principale. Ne de-riva che un proprietario che si ritrovi già unita all'abitazione principale, ad esempio, una au-torimessa di categoria C6, non potrà avere altra pertinenza ap-partenente alla suddetta catego-ria. La circolare n. 3 del 2012 del Dipartimento delle politiche fi-scali ha precisato in proposito che, nel caso sopra prospettato, il contribuente che fosse pro-

prietario di una ulteriore unità C6 non potrà neppure scegliere a quale dei due immobili appli-care le agevolazioni dell'abita-zione principale. La concreta difficoltà di scindere l'unità ab-binata all'abitazione principale rende infatti obbligatorio quali-ficare solo questa come perti-nenza della casa di abitazione.

Sempre la circolare n. 3 ha inoltre risolto in modo ragione-vole un caso frequente che po-trebbe creare problemi ai con-tribuenti. Si tratta dell'ipotesi in cui il proprietario si ritrovi, ad esempio, con due autorimes-se (categoria C6) accatastate unitamente all'abitazione prin-cipale. In tale eventualità, in li-nea teorica, l'interessato do-vrebbe scorporare una delle due autorimesse, con un doc-fa, al fine di applicare ad essa l'aliquota Imu ordinaria. Si trat-ta però di una operazione com-plessa e costosa. Per ovviare all'inconveniente, le Finanze hanno ritenuto che entrambe ta-li unità possono beneficiare del-

Abitazione principale

e È l'immobile (esente dal pagamento dal 2008) in cui il contribuente ha la residenza anagrafica. Più precisamente, per abitazione principale si intende l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleb familiare dimo .rano abitualmente e risiedono anagraficamente. A fini Imu l'abitazione principale, . con le sue pertinenze, gode di un regime agevolato

le agevolazioni dell'abitazione principale. Ovviamente, qualo-ra il proprietario possieda ulte-riori rimesse auto, nessuna di esse potrà essere considerata come pertinenza.

Trattandosi di una nozione comunque fondata sulla disci-plina civilistica, non rilevano ai fini in esame né l'accatastamen-to autonomo dell'unità pertinen-ziale né l'ubicazione della stes-sa. Ne deriva che anche fabbrica-ti situati a distanza dall'abitazio-ne principale possono rientrare nella definizione di pertinenza. È chiaro però che quanto più di-stante si trova la pertinenza tan-to più difficile sarà asserirne l'as-servimento al bene principale.

' Al riguardo, occorre ricordare, in via generale, come, in caso di contestazione da parte del Co-mune, spetti al contribuente l'onere di dimostrare l'esiten-za del nesso pertinenziale.

In linea di principio, inoltre, il vincolo pertinenziale richiede la coincidenza tra proprietario dell'abitazione principale e pro-prietario delle unità ad essa as-servite. Ne deriva che se, ad esempio, il marito è il proprieta-rio dell'abitazione e la moglie possiede il garage, su quest'ulti-mo non potranno trovare appli-cazione i benefici di legge.

Va segnalato, infine, che i Co-muni non hanno alcun potere re-golamentare in materia. La fa-coltà di intervenire sulle perti-nenze era prevista nell'articolo 59, lettera d); del Dlgs 446/97. La disposizione è stata tuttavia • abrogata dall'articolo 13, Dl 2o1/2ou. La nozione di pertinen-za d'altro canto rientra a pieno titolo nella definizione della fat-tispecie imponibile ed è pertan-to riservata al legislatore stata-le. Da ciò consegue che eventua-li regolamenti comunali adotta-ti in materia devono ritenersi il-legittimi e non possono quindi essere applicati.

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ll'erldOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

La casistica e te nozioni da conóscere per poter calcolare l'imposta

E AREE EDIFICABILI PERTINENZIAL

Un caso a parte, più volte trattato dalla giurisprudenza, riguarda le aree edificabili che siano anche pertinenziali di fa bbricati. In tale eventualità, la norma dell'articolo 2, lett. b) del decreto legislativo 504/92, dispone che l'area sia assoggettata a tassazione in uno

con ilfabbricato e non come area edificabile. Sul punto, la Cassazione è stata tuttavia molto rigorosa (sent. n.10090/2012). In primo luogo, si richiede che il contribuente dimostri che l'area sia effettivamente e stabilmente destinata a servizio od ornamento

del bene principale. Occorre inoltre che lo sfruttamento edificatorici del suolo possa avvenire solo previa una radicale trasformazione dello stesso. Infine, il contribuente deve denunciare la natura pertinenziale dell'area nella

dichiarazione Imu. In assenza anche solo di una di queste condizioni, l'area sarà tassata come suolo edificatorio. Va rilevato, poi, che, sempreai fini della pertinenzialità del bene, non rileva l'accatastamento autonomo dell'area rispetto alfa bbricato

TES

LA NOZIONE

Si considera pertinenza l'unità immobiliare asservita all'abitazione principale, appartenente alle categorie catastali C2, C6 e C7, nel numero massimo di una unità per ciascuna di queste categorie. Alle unità immobiliari qualificate come pertinenze competono le agevolazioni dell'abitazione principale

PERTINENZE UNITE ALL'ABITAZIONE

PRINCIPALE

Sono qualificate come pertinenze anche le unità immobiliari accatastate unitamente all'abitazione principale. Il proprietario, in presenza di due unità della medesima categoria, delle quali una abbinata all'abitazione principale, deve necessariamente considerare solo questa come unità pertinenziale

CONSEGUENZE DELLA NOZIONE CIVILISTICA

DI PERTINENZA

• Non rileva l'accatastamento autonomo;

• Non è decisiva la distanza dall'abitazione principale;

• Occorre la coincidenza tra proprietario dell'abitazione principale e proprietario della pertinenza

AREE SCOPERTE EDIFICABILI PERTINENZIALI

DI FABBRICATI

Sono di regola soggette a imposta unitamente al fabbricato alle seguenti condizioni: a) effettivo asservimento della pertinenza a servizio o ornamento del bene principale; b) impossibilità di sfruttamento edificatorio dell'area senza una radicale trasformazione dei luoghi; c) indicazione della pertinenzialità nella dichiarazione Imu

POTERI DEL COMUNE

I comuni non hanno alcun potere in materia di pertinenza, trattandosi di aspetto che appartiene alla definizione della fattispecie imponibile, riservata al legislatore statale

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dalla strada. La devoluzione di metà gettito al gestore

Proventi autovelox a rischio Maurizio Caprino ROMA. Dal nostro inviato

Il tempo stringe e negli enti locali si rischia il caos contabile sugli incassi autovelox. Il i° gennaio prossimo si dovrebbe-ro iniziare registrarli in un appo-sito conto, in modo da poterne poi girare la metà all'ente pro-prietario della strada per la sua manutenzione e messa in sicu-rezza, come la riformadel Codi-ce della strada impone (invano) già da due anni e mezzo. Ma il decreto ministeriale chè disci-plina l'operazione, pur essendo ormai pronto, ha ancora biso-gno dell'approvazione in Confe-renza Stato-città e, a questo pun-to, diventa difficile che possa es-sere pubblicato in tempo sulla Gazzetta Ufficiale.

Questavalutazione è statafat-ta ieri durante la riunione del co-mitato di presidenza della Filie-ra della sicurezza stradale di Confindustria Finco, riunito nella sede dell'Aci a Roma.

Durante l'incontro è emerso anche che spesso gli investi-menti degli enti locali sulla si-curezza delle loro strade sono bloccati dal patto di stabilità. Ciò continua a gravare sul bi-lancio di morti e feriti e prolun-

IL PROBLEMA Cl decreto ministeriale attuativo dovrebbe valere dal1°gennaio prossimo, ma deve ancora passare in Conferenza Stato-città

ga la crisi delle imprese della fi-liera, anche se in modo occul-to: la responsabilità dell'ente proprietario della strada per mancata manutenzione e/o messa a norma viene ricono-sciuta solo in pochi casi. Secon-do l'interpretazione della Fin-co, i proventi delle multe non dovrebbero essere inclusi nel blocco dovuto al patto di stabi-lità, perché la loro spesa ai fini della sicurezza stradale è impo-sta dal Codice della strada. .

In ogni caso, proprio i manca-ti investimenti in sicurezza e il loro impiego frequente per co-prire falle dei bilanci degli enti locali avevano portato all'ap-provazione dell'obbligo di de-volvere al gestore della strada (che talvolta è lo stesso ente)

metà dei proventi delle multe per eccesso di velocità (legge izo/io, articolo 25). Questo risa-* le al luglio 201o, ma il decreto mi-nisteriale attuativo, redatto da Infrastrutture e Interno, non è stato ancora ufficializzato

La data del i° gennaio prossi-mo come inizio della contabiliz-zazione separata è stabilita dal decreto stesso, nella bozza or-mai consolidata che II Sole 24 Ore ha anticipato il i6 novem-bre scorso. Gli uffici tecnici de-gli enti locali rischierebbero di essere presi in contropiede, qua-lora la pubblicazione avvenisse a 2013 iniziato. E quelli che chie-dono chiarimenti ufficiali ai mi-nisteri in vista dell'entrata in vi-gore dei nuovi obblighi non pos-sono ancora ricevere risposte.

Il decreto prevede poi che l'obbligo di devoluzione dei proventi rendicontati decorra dal i° gennaio 2014.

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Smola, tornano

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bh

f h. Vicino l'accordo per il recupero dell'anzianità maturata nel 2011 e congelata

Scuola, tornano gli scatti Il pagamento avverrà nella busta paga del prossimo febbraio

Claudio Tucci ROMA

Si viaggia verso lo sblocco degli scatti di anzianità zou del personale della scuola, che ver-ranno quindi regolarmente paga-ti. È quanto emerso ieri all'Aran, con l'assenso di Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals-Confsal (solo la Flc Cgil non ha condivi-so la soluzione prospettata al ta-volo). La partita interessa circa 16omila tra professori e ammini-strativi (Ata) che così potranno recuperare (probabilmente nel-la busta paga di febbraio, assie-me agli arretrati) lo scatto stipen-diale maturato lo scorso anno (gli scatti di anzianità nella scuo-la sono l'unica forma di progres-sione di carriera).

Nel 2010 gli scatti sono stati pa-gati, utilizzando, come previsto dall'accordo siglato due anni fa con gli ex ministri Giulio Tre-monti e Mariastella Gelmini, una quota dei risparmi centrati dal ministero dell'Istruzione per effetto dei tagli all'organico. Nel-lo specifico, furono utilizzati 320 milioni. La questione si è aperta per gli scatti zou, visto che la quota di economie certificate dall'Economia (e da utilizzare per il loro recupero) risultava di appena 93 milioni. Una grossa

fetta dei risparmi mancanti sono stati utilizzati dal Miur per assu-mere nuovi docenti di sostegno (circa 5mila in più) a seguito del-la sentenza della Corte costitu-zionale n. 8o del 2010 che ha di fatto vietato di ridurre gli inse-gnanti per gli alunni disabili.

Ma dopo l'incontro a palazzo Chigi con il premier Mario Mon-ti e le organizzazioni sindacali, la partita si è sbloccata: per recu-

LA COPeNTO RA Servono circa 300 milioni: saranno utilizzate le risorse del Mof, Mondo per il miglioramento dell'offerta formativa,

perare gli scatti 2011 (e il trascina-mento 2012) servono meno di 3oo milioni; mentre dal 2013, a re-gime, per il recupero degli scatti d'anzianità di prof e Ata servi-ranno 35o milioni di euro l'anno. La soluzione illustrata ai sinda-cati dal presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini, passa per uti-lizzare (per il recupero di questi soldi) le risorse del Mof, il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa. Ogni anno il Mof pe-

sa per circa 1,3 miliardi, di cui un miliardo di euro è appàmiaggio del Fis, il fondo d'istituto che ser-ve per retribuire le prestazioni "accessorie" rese dal personale scolastico. Per recuperare gli scatti zou quindi il Mof verrà ta-gliato di circa il 25%. Ma non sa-ranno toccati gli stanziamenti dedicati ai corsi di recupero e al pagamento delle ore di supplen-za (il taglio sarà spalmato pro-porzionalmente su tutte le altre voci). Mentre sulla questione (ri-chiamata anche dal premier Monti) di come incrementare la produttività del lavoro di docen-ti e Ata si è deciso di rinviare la discussione in sede di rinnovo del contratto collettivo naziona-le (bloccato fino al 2014).

Per Cisl Scuola, Uil Scuola, Gi-lda e Snals-Confsal la soluzione individuata per il recupero degli scatti è positiva, e anche il taglio al Mof (a regime avrà comunque la consistenza di un miliardo di euro) «non determinerà nessu-na paralisi delle attività delle scuole». Di diverso avviso la Flc-Cgil secondo cui questo passag-gio rappresenta invece «un ulte-riore taglio di questo Governo ai diritti, ai salari e alla qualità della scuola pubblica».

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PLUS

13/12/2012

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Dal catasto al Piano città, le partite aperte del dopo Monti Michela Finizio

In Italia non si vendono case e, se-condo le ultime note pubblicate nei giorni scorsi dal Territorio, il drasti-co calo delle Compravendite è gene-ralizzato, senza distinzione di regio-ne o città. Raggiunge alcuni picchi in centri minori come Mantova (-34%), Modena o Udine; si allenta invece a Napoli (-15%) o a Milano. E sempre più spesso le banche legano l'erogazione del credito alle impre-se edili a percentuali certe di vendu-to, denuncia l'Ance nell'ultimo Os-servatorio congiunturale. Così le nuove operazioni si riducono all'os-so: i permessi di costruire sono sce-si dell'85% in tre anni.

A quattro giorni dal saldo Imu, quindi, sembra lecito chiedersi se un anno di "cura Monti" sia servito al mercato immobiliare italiano. Le proposte di certo non son man-cate, le pressioni neanche, e le aspettative sulle misure avviate so-no lievitate. Dal Fisco (Ivie compre-sa) alle dismissioni pubbliche. Dal bonus del 50% sulle ristrutturazio-ni, alla riforma del catasto. Dal Pia-no città, alle rinnovabili. Ma ad og-gi c'è ancora tanto da fare.

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ezione giusti- butaria a sotto nanze

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13/12/2012

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LECCE DI STABILITÀ/ Emendamento dei relatori: c'è il Garante della riscossione

Azzerati mini-debiti fiscali In soffitta ruoli fino a 2 mila iscritti entro il 1999

DI VALERIO STROPPA

Azzerati i mini-debiti iscritti a ruolo fino al 31 dicembre 1999. Gli importi inferiori o

uguali a 2 mila euro non ancora riscossi euro saranno annulla-ti di diritto. E ciò comporterà una corrispondente «pulizia» nei bilanci degli enti creditori, soprattutto dei comuni. In arri-vo anche un organo supervisore sull'operato di Equitalia, che dovrà dettare le li-nee guida dell'azio-ne di riscossione e monitorare l'anda-mento dell'attività. È quanto prevede un emendamento presentato ieri in senato al ddl stabi-lità 2013 dai rela-tori Paolo Tancredi (Pdl) e Giovanni Legnini (Pd).

Sanatoria. Decorsi sei mesi dall'entrata in vigore della leg-ge i crediti di importo fino a 2 mila euro (inclusi interessi e sanzioni) iscritti in ruoli resi esecutivi prima del 31 dicem-bre 1999 saranno automatica-mente annullati. Il discarico delle somme e l'eliminazione dei corrispondenti importi da-gli attivi dei bilanci delle am-ministrazioni creditrici avver-ranno con modalità fissate da un apposito decreto del Mef. Quest'ultimo dovrà infatti di-sciplinare sia la trasmissione, da parte degli agenti della riscossione, dell'elenco delle partite che verranno meno ex lege, sia il rimborso delle spese per le procedure esecutive po-ste (vanamente) in essere. Per gli importi sopra i 2 mila euro,

invece, Equitalia dovrà rendere noto all'ente impositore di aver esaurito le attività di propria competenza. La notifica potrà avvenire anche in via telema-tica. Dopodiché sarà il singolo ente a valutare il da farsi. Nes-sun annullamento, perciò, ma è verosimile che se un credito ul-tradecennale non è stato incas-sato fino a oggi, le probabilità che la riscossione vada a buon fine non sono molte. In ogni caso non si procederà ad azioni

di responsabilità amministrativa, né saranno confi-gurate ipotesi di danno erariale da parte della Corte dei conti, salvo nei casi di dolo dei funzionari.

Proroga inesi-gibilità. Un anno

in più per provare a incassare le somme affidate alle società del gruppo Equitalia. Attualmen-te il termine per presentare le comunicazioni di inesigibilità, per i ruoli consegnati fino al 31 dicembre 2010, è fissato al 31 dicembre 2013. Con la modifica di ieri le scadenze slittano di 12 mesi: gli agenti avranno quindi a disposizione tutto il 2014 pri-ma di comunicare l'inesigibilità dei crediti consegnati dagli enti fino al 31 dicembre 2011.

Garante per la riscos-sione. Presto un comitato di indirizzo e verifica dell'attivi-tà di riscossione. A istituirlo sarà un decreto del ministero dell'economia entro il 30 giu-gno 2013. Il presidente sarà un magistrato della Corte dei conti (anche in pensione). Due membri apparterranno al Mef,

uno all'Agenzia delle entrate e uno all'Inps. Potranno poi es-sere previsti, a rotazione, altri due rappresentanti degli enti creditori che si avvalgono delle società del gruppo Equitalia (Inail, enti territoriali ecc.). Per un totale, quindi, di sette componenti al massimo. Il ci-tato dm dovrà recare modalità di funzionamento del comitato, nomine, requisiti e termini di durata delle cariche. Il nuovo organo supervisore avrà il com-pito di elaborare annualmente le linee guida generali «per lo svolgimento mirato e selettivo dell'azione di riscossione», alla luce «della capacità operativa degli agenti della riscossione e dell'economicità della stessa azione». Oltre a fissare il pia-no strategico, il comitato dovrà controllare che le indicazioni impartite siano messe in pra-tica. La sfera d'azione dell'or-gano di indirizzo interesserà le somme affidate a Equitalia a partire dal 1° gennaio 2013.

Riorganizzazione Mef. Attenuata l'applicazione della spending review a Sogei e Con-sip. Non si applica, per esempio, il tetto alla composizione dei cda, attualmente formati da tre membri (di cui due già dipen-denti dì ministero o agenzie fiscali). Marcia indietro an-che sulla direzione giustizia tributaria: storicamente in-quadrata nel Dipartimento delle finanze, il dl 95/2012 la aveva trasferita al Dipar-timento amministrazione ge-nerale. Ora si ritorna all'ori-gine: la direzione guidata da Fiorenzo Sirianni rientrerà sotto il Df. ©Riproduzione riservata

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kzzerat '-debiti fiscali

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La ricongiunzione si fa gratis

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LEGGE DI STABILITÀ/ Emendamento dei relatori cancella l'onerosità del cumulo

La ricongiunzione si fa gratis Ma per la pensione si aspetterà l'età per la vecchiaia

DI LEONARDO COMEGNA E CARLA DE LELLIS

1 ricongiungimento dei contributi torna a es- sere gratuito. Sarà una «totalizzazione retributi-

va», che dà cioè diritto a più quote di pensioni, tutte cal-colate con il sistema retri-butivo, da parte dei diversi istituti previdenziali presso i quali sono stati versati i contributi. Un emendamen-to dei relatori presentato ieri al ddl Stabilità, infatti, introduce una nuova forma di totalizzazione per favori-re i circa 610 mila lavora-tori/trici che hanno lavorato e versato contributi sia nel pubblico che nel privato e che, per effetto della rifor-ma delle pensioni del- 2010, dovrebbero adesso pagare un conto salatissimo per ricongiungere gli spezzoni contributivi al fine di otte-nere una pensione. Con la nuova formula di totalizza-zione «retributiva», invece, non ci darà bisogno di spo-stare i contributi e, quindi, nessun conto da pagare per i lavoratori. Chi nel frattem-po avesse richiesto la ricon-giunzione onerosa, avrà un anno di tempo (fino al 31 di-cembre 2013) per ripensarci e chiedere la restituzione di quanto versato.

Il problema delle ri-congiunzioni. Spostare la contribuzione da un fondo di previdenza non è più un problema, grazie all'emen-damento di ieri nell'ambito

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Soggetti Dipendenti donne settore privato

Dipendenti pubblici, uomini e donne Lavoratrici autonome (donne) Lavoratori autonomi (uomini)

A lino 201:3

62 anni e 3 mesi 66 anni e 3 mesi' 63 anni e 9 mesi 66 anni e 3 mesi

20 anni 20 anni 20 anni 20 anni

Il nuovo sistema sar quello della « otaliz-zazione retributiva»:

ogni ente al quale sono stati versati

contributi pagherà la propria quota di pen- sione, ma sulla base delle rispettive retri-

buzioni di riferimento

La ricongiunzione si fa gratis

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della legge di stabilità in discussione in commissione bilancio del senato. È sta-ta così corretta una norma «cattiva» nella manovra economica dell'estate di due anni fa (legge n. 142/2010), che aveva cancellato di botto le ricongiunzioni gratuite a partire dal 1° luglio del 2010. La ricongiunzione nel fondo pensioni dei lavoratori dipen-denti dei periodi assicurativi maturati in gestioni «alter-native» dell'assicurazione generale obbligatoria (Ago) e/o nelle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi, artigia-ni, commercianti, coltivatori diretti, disciplinata dall'art. 1 della legge n. 29/1979, si rivolge ai lavoratori dipen-denti che siano stati iscritti presso forme obbligatorie di previdenza «alternative» riconoscendo loro la facol-tà, ai fini del diritto e della misura di una unica pensio-ne, di chiedere, in qualsiasi momento, la ricongiunzione di tutti i periodi di contribu-zione presso le sopracitate forme previdenziali. Detta facoltà può essere esercitata se il lavoratore può far valere

periodi di contribuzione che non siano già stati utilizza-ti per la liquidazione di una pensione.

Totalizzazione «contri-butiva». La legge n. 122/2010 ha abrogato la disciplina delle ricongiunzioni gratu-ite nei vari ordinamenti pensionisti-ci. D'allora (luglio 2010), i lavoratori non possono più spostare i contributi da un fondo a un altro conservando pienamente i diritti pen-sionistici, se non a pagamento. L'alterna-tiva gratuita rimasta a loro disposizione è la totalizzazio-ne. Tuttavia, mentre la ricon-giunzione consente di avere una pensione «retributiva» (cioè calcolata con il vecchio sistema in percentuale delle retribuzioni da lavoro), la to-talizzazione presuppone co-munque e sempre il calcolo

della pensione con il criterio contributivo, cioè in percen- tuale dei contributi versati durante gli anni di lavoro (notoriamente meno conve- niente della pensione retri- butiva). Con l'emendamento presentato ieri dai relatori la situazione dovrebbe rimet-

tersi a po- sto; almeno per la mag- gior parte perché non si tratta di un ritorno al passato. In pratica, viene in- trodotta la possibilità di totaliz- zare i con- tributi con-

servando il diritto al calcolo della pensione retributiva. Così, se un lavoratore ha pagato i contributi all'Inps e all'Inpdap, potrà far vale- re il cumulo dei due periodi ai fini della maturazione del diritto alla pensione, mentre ciascun ente (Inps e Inpdap) procederà a calcolare la pro- pria quota di pensione in

base al sistema retributivo. Il calcolo finale della pensione (ecco la novità, rispetto alla vecchia ricongiunzione) non sarà lo stesso di quello che si sarebbe avuto con la ricon-giunzione, perché la totaliz-zazione retributiva presup-pone che ciascun ente calcoli la pensione «sulla base delle rispettive retribuzioni di ri-ferimento». Il che vuol dire, per esempio, che può capita-re che una quota di pensione venga calcolata anche con ri-ferimento a stipendi incassa-ti molti anni fa; mentre con la ricongiunzione la pensione sarebbe stata calcolata tutta sulla media delle retribuzio-ni degli ultimi anni.

Un anno per ripensarci. Per evitare disparità di trat-tamento rispetto a quanti, dal 1° luglio 2010, avessero già richiesto la ricongiunzio-ne (intanto divenuta onero-sa), l'emendamento dà un anno di tempo (presumibil-mente, quindi, entro il 31 dicembre 2013) ai lavorato-ri per richiedere il recesso e la restituzione di quanto già versato, a condizione di non aver già ottenuto la liquida-zione della pensione.

Vale la nuova vecchia-ia. La nuova totalizzazione, stabilisce inoltre l'emenda-mento, dà diritto alla pen-sione di vecchiaia in base ai requisiti stabiliti dalla rifor-ma Fornero. Quelli in vigore dal prossimo anno sono indi-cati in tabella.

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Proventi multe, dal 2013 comuni nel caos Da gennaio gli uffici ragioneria degli enti locali non sapranno come attenersi alle nuove regole_sulla contabilità dei proventi autovelox. Non è infatti ancora stato licen-ziato il necessario decreto attuativo previ-sto dalla legge 120/2010 e questa carenza determina grave pregiudizio anche alla sicurezza stradale. Lo hanno chiarito Ad e Finco con un comunicato congiunto dira-mato ieri. La vicenda dei proventi autove-lox è bizzarra perché, dopo una complessa discussione parlamentare, la riforma del codice stradale introdotta con la legge 120/2010 si è arenata. Que-sto ha scate-nato polemiche che alla fine sono confluite nel comma 16 dell'art. 4-ter del dl 16/2012, inserito in sede di conversio-ne dalla legge n. 44/2012. Il provvedimento dell'ultima ora ha inciso in maniera grossolana in materia di con-trasto degli autovelox utilizzati solo per fare cassa. In pratica la novella ha intro-dotto un automatismo specificando che anche in mancanza del decreto necessario ai sensi dell'art. 25 della legge 120/2010 per avviare il complesso meccanismo del-la ripartizione dei proventi il meccanismo anti-abusi entrerà comunque in vigore dal 1° gennaio 2013. In mancanza di istruzioni formali l'unica certezza operativa al mo-mento è che la ripartizione dei proventi riguarderà gli accertamenti alle violazioni dei limiti di velocità rilevati dagli organi di polizia stradale sulle strade appartenenti a enti diversi da quelli dai quali dipendono gli organi accertatori. Inoltre gli incassi autovelox dovranno essere destinati alla realizzazione di interventi mirati, pre-

ventivamente individuati dalla legge. Il risultato di questa accelerazione si è tra-dotto in una bozza dell'atteso decreto con annessa circolare riepilogativa sull'uso e collocazione dei misuratori di velocità che però tarda a essere pubblicato. A quanto risulta il provvedimento si com-pone di soli 5 articoli. Innanzitutto il do-cumento formalizza la struttura della re-lazione periodica da inviare allo stato ogni anno, dal 31 maggio 2014. La relazione do-vrà evidenziare tutti i proventi delle multe stradali e separatamente quelli' derivanti

dall'eccesso di velocità. Dal prossimo mese di gennaio sarà però necessa-rio tenere una contabilità se-parata. Da una parte tutte le multe stradali e dall'altra quelle per eccesso di velocità. Senza

le regole di dettaglio però sarà caos gestio-nale. Per questo motivo il tavolo di lavoro romano ha evidenziato l'impatto negativo della mancata pubblicazione del decreto sulla sicurezza stradale e in particolare sugli investimenti per il miglioramento della viabilità. «La rete stradale non va abbandonata a sé stessa», ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Aci, «perché se l'esiguità dei fondi disponibili oggi ne rallenta i lavori di manutenzione, domani ne impedirebbe totalmente la ricostruzio-ne». I proventi delle contravvenzioni non dovrebbero rientrare nel patto di stabi-lità, conclude la nota, perché destinati a investimenti per la sicurezza stradale e non a spese correnti.

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Anci e Upi: più risorse per sicurezza nelle scuole

Un ampliamento dell'utilizzo delle risorse destinate al finanziamento di interventi per la messa in sicurez-za delle scuole previsto dalla delibera Cipe n. 3/2009. È quanto chiedono i presidenti di Anci e Upi, Graziano Deh-io e Antonio Saitta, in una lettera inviata al ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, e al ministro delle infrastrutture, Corrado Passera. Dopo aver segnalato che «sono pervenute, da parte di alcuni enti locali, segna-lazioni di casi in cui i limiti del finanziamento rendono impossibile o non conveniente l'uso delle risorse loro assegnate nell'ambito del piano straordinario stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico», Delrio e Saitta propongono «di risolvere tale criticità con un am-pliamento dell'utilizzo delle risorse finanziate, qualora per diseconomicità di interventi sugli edifici scolastici individuati, sia indispensabile demolire e ricostruire il medesimo edificio ovvero realizzarne uno nuovo in so-stituzione di quello esistente».

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In Gazzetta il decreto Finanze-Rgs che dirotta 500 milioni sui territori colpiti dal sisma

La benzina aiuta i terremotati Col gettito delle accise destinato alle regioni autonome

DI ILARIA ACCARDI

o stato fino al 31 dicem- bre 2012 tratterrà nel limite di 500 milioni di uro la quota di gettito

relativo all'aliquota dell'accisa sulla benzina, sulla benzina con piombo e dell'accisa sul gasolio usato come carburan-te, che sarebbe dovuta spettare alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano.

Sono stati, infatti, approva-ti i criteri che consentono allo stato di destinare le maggiori entrate derivanti dall'aumen-to delle accise in questione al Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 20-29 maggio 2012, che ha interes-sato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio-Emilia e Ro-vigo. Detti criteri sono fissati dal decreto 5 dicembre 2012 del direttore generale delle finanze e del Ragioniere generale del-lo stato concernente «modalità di individuazione del maggior gettito di competenza delle au-tonomie speciali da riservare

all'Erario, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, del decreto legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge l° agosto 2012, n.122», pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale n. 289 del 12 di cembre 2012.

La creazio-ne da parte del legislato-re statale di queste riserve di un gettito che sarebbe, invece, conflu-ito nelle casse degli enti ad autonomia differenzia-ta è stavolta legittimata dalla specifica necessità di alimentare un fondo a favore delle zone interessate da even-ti sismici, al quale affluiscono le risorse derivanti dall'au-mento delle aliquote di acci-sa sulle benzine e sul gasolio usato come carburante fissato, a decorrere clan giugno 2012,

con la determinazione del di- rettore dell'Agenzia delle do- gane 7 giugno 2012, n. 69805. Detto aumento è pari a 2 cen- tesimi al litro, al quale occorre aggiungere anche il maggior

gettito dell'Iva relativa alle accise. Il com- pito del decre- to era quello di individuare le modalità che avrebbero consentito di contabilizzare separatamen- te tale getti- to. Al tal fine nella tabella A allegata al decreto sono riportate le previsioni de- gli incrementi di gettito del-

le suddette accise e dell'Iva, per l'anno 2012, distinte per capitolo/articolo di imputa- zione del bilancio dello stato. Vengono, poi, raffrontate le previsioni degli incrementi di gettito dei suddetti tribu-

ti con quelle complessive di competenza degli stessi ca-pitoli/articoli di entrata del bilancio dello stato, al fine di determinare le incidenze per-centuali degli incrementi di gettito derivanti dalla norma innanzi richiamata rispetto al gettito complessivo previsto per i rispettivi capitoli/artico-li. Infine sono individuati gli appositi capitoli/articoli di en-trata sui quali devono essere separatamente contabilizzate le maggiori entrate, riservate all'Erario. Sarà, poi, la strut-tura di gestione dell'Agenzia delle entrate, in fase di ri-partizione del gettito relativo alle entrate erariali riscosse attraverso il «modello F24», ed il «modello F24 enti pub-blici» (F24 EP), a imputare e contabilizzare separatamente le somme corrispondenti alle percentuali riportate nell'al-legato A agli appositi capitoli ed articoli di entrata del bilan-cio dello stato per la definitiva acquisizion9 all'Erario delle somme dovute.

I soggetti che effettuano di-rettamente alla tesoreria dello

stato i versamenti delle somme in questione devono scorpora-re la parte corrispondente alle percentuali di riserva all'Era-rio indicate nell'allegato A, che deve essere distintamente ver-sata agli appositi capitoli/arti-coli ivi indicati. Detti soggetti possono, però, evitare questi doppi passaggi semplicemen-te utilizzando il «modello F24», che attribuisce tale onere alla struttura di gestione dell'Agen-zia delle entrate.

Il decreto si chiude con una norma che dispone che il getti-to che nel frattempo è già sta-to attribuito direttamente alle regioni a statuto speciale ed alle province autonome, sarà recuperato dalla struttura di gestione. Senza le norme in questione il gettito delle acci-se sarebbe stato attribuito, in base alle quote stabilite dalle singole norme statutarie, agli enti ad autonomia differenzia-ta. E invece, detti enti devono rinunciare a tali importi nel li-mite di 500 milioni di euro, per un fine di indubbia-solidarietà sociale.

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Sarà presentata do-mani a Roma, presso la sede dell'Unione delle province d7talia in piaz-za Carclelli, 4, l'indagine sugli osservatori del mer-cato del lavoro realizzata da Upi e Formez p.a.. La ricerca scaturisce dalla stipula del protocollo d'intesa tra Upi e Formez Pa diretto a potenziare l'intermediazione tra do-manda e offerta di lavoro, favorire l'occupazione e incentivare il dialogo tra le imprese e i giovani an che attraverso l'innova-zione dei servizi pubblici provinciali per il lavoro come Centri per l'impiega agenzie formative e spor-telli presenti nelle quattro regioni dell'Obiettivo con-vergenza.

Pagina 34 ASSturzioni dov ute senza sconti

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Comune commissariato se non paga l'avvocato

Comune commissariato se non paga all'avvocato le spese di lite del decreto ingiuntivo che il legale, in qualità di pro-curatore antistatario, ha ottenuto per conto del cliente e che nel frattempo è divenuto esecutivo. L'ente è obbligato a conformarsi al giudicato e non può trincerarsi dietro il mero atto di liquidazione emesso, che di per sé non prova affatto l'avvenuto pagamento delle spettanze al professio-nista. È quanto emerge dalla sentenza 4274112, pubblicata dal Tar Campania. Accolto il ricorso del legale per l'ottemperanza. Sono passati ormai quasi tre anni da quando il titolo in forma esecutiva è stato rinotificato all'amministrazione dopo che il provvedimento monitorio risulta divenuto definitivo per non essere stata proposta opposizione. Il Comune ha rico-nosciuto il relativo debito fuori bilancio ed emesso l'atto di liquidazione, ma questo non dimostra che ha pagato. Ora dovrà farlo entro 60 giorni e, se non provvede, lo farà a spese dell'ente locale il commissario ad acta nominato dal giudice: il direttore della Ragioneria territoriale del-lo Stato, con facoltà di delega a un funzionario dell'uffi-cio. Unico neo per l'avvocato: i conteggi sono sbagliati, la sonuna proposta va depurata di quanto indicato come spese dell'atto di precetto. Nel giudizio di ottemperanza, infatti, le ulteriori somme richieste in relazione a spese diritti e onorari successivi al decreto ingiuntivo sono do-vute soltanto in relazione alla pubblicazione, all'esame ed alla notifica del medesimo, alle spese relative ad atti accessori, quali le spese di registrazione (se versate), di esame, copia e notificazione, in quanto hanno titolo nello stesso provvedimento giudiziale. Le spese, diritti e onorari accessorie successive al decreto ingiuntivo azionato sono quindi dovute, nei limiti delle voci indicate, ma in quanto funzionali all'introduzione del giudizio di ottemperanza sono liquidate, in modo omnicomprensivo, nell'ambito del-le spese di lite del giudizio di esecuzione del giudicato. Al Comune, dunque, non resta che pagare anche le spese di giudizio. Le spese per l'eventuale funzione commissaria-le andranno poste a carico del Comune intimato e sono liquidate fin da subito nella misura complessiva di euro 300,00. II commissario ad acta potrà esigere la suddetta somma all'esito dello svolgimento della funzione commis-sariale, sulla base di adeguata documentazione fornita all'ente debitore.

Dario Ferrara

Pagina 40 71 :re vuole giustizia più veloce

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Sentenze i. im svii i privati

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Il Tribunale amministrativo regionale della Puglia allarga i confini del processo

Sentenze a impatto sui privati Il giudicato del Tar eseguibile non solo verso la p.a.

DI ANTONIO CICCIA E ALESSIO UBALDI

Sentenze del Tar ese-cutive anche contro i privati. Il giudicato amministrativo può

essere eseguito non solo contro una pubblica amministrazione, ma anche nei confronti di parti private coinvolte nel processo.

Il processo amministrativo allarga i suoi confini: il giudi-zio di ottemperanza può essere attivato anche nei confronti dei privati, essendo necessario riconoscere al giudice ammini-strativo la possibilità di garan-tire l'attuazione del giudicato senza distinzioni date dalla natura soggettiva della parte condannata.

È quanto ha stabilito il Tri-bunale amministrativo per la regione Puglia — Bari, con la sentenza n. 1410/2012.

Nel caso concreto un lavora-tore si è rivolto al giudice ammi-nistrativo al fine di ottenere la liquidazione di alcuni compensi per attività svolte in favore di una società in origine pubblica, poi priiiatizzata. La condanna generica emanata dal tribunale amministrativo non è bastata al lavoratore, che ha dovuto rivolgersi allo stesso plesso giurisdizionale per chiedere

l'ottemperanza della decisione precidentemente emessa.

La sopravvenuta privatizza-zione della società condannata, però, ha comportato la decla-ratoria di inammissibilità del secondo ricorso per difetto di giurisdizione. Secondo il giudice amministrativo la giurisdizione sarebbe spettata al giudice or-dinario. Tutto da rifare quindi

Il tribunale civile, dal canto suo, ha negato, in contrasto alla pronuncia del Tar, la pretesa del lavoratore. Tuttavia, altro colpo di scena, la Corte di appello, in sede di gravame, si è ritenuta, così come il Tar, priva di giuri-sdizione.

La lite è quindi transita-ta innanzi la Suprema corte la quale, facendo ordine una volta per tutte sul farraginoso iter processuale, ha rimesso la questione al Tar, ritenuto l'uni-co giudice deputato a statuire sulla vicenda.

Il Tar, per la terza volta inve-stito della vicenda, ha rigettato l'eccezione di inammissibilità del ricorso per intervenuta de-cadenza proposta dalla società. Al contempo, però, ha dovuto individuare il mezzo alterna-tivo alla (decaduta) azione di cognizione per la liquidazione della condanna generica.

La soluzione cui è pervenu-

to il giudice amministrativo è stata quella di riqualificare la domanda, convertendola nel ricorso per l'ottemperanza del giudicato, il tutto - qui l'interes-se della pronuncia - nonostante la natura privata della parte resistente.

In passato, infatti, la giuri-sprudenza amministrativa si è dimostrata piuttosto ostile all'esperibilità del giudizio con-tro i privati, ritenendolo attiva-bile solo in presenza di soggetti pubblici.

La sentenza, invece, ribalta l'orientamento negativo, dando contezza degli argomenti che militano per la tesi positiva, al-cuni dei quali già si erano fatti avanti nella giurisprudenza del Consiglio di stato seppur con riferimento a questioni nelle quali, dal punto di vista sog-gettivo, vi era stata una mera successione fra enti (da pubbli-co a privato) nella titolarità di un determinato rapporto.

Ilargomento principale a so-stegno dell'ammissibilità del rimedio esecutorio ha carattere testuale, e risiede nel codice del processo amministrativo (dlgs 104/2010), ove all'articolo 112 si afferma che «i provvedimenti del giudice amministrativo de-vono essere eseguiti dalla pub-blica amministrazione e dalle

altre parti». Secondo il Tar Puglia, detta

disposizione avrebbe tre preci-se funzioni: anzitutto, codificare l'obbligo di esecuzione delle sen-tenze amministrative, facendo da «pendant» (per il giudicato amministrativo) con la antica disposizione contenuta nell'ar-ticolo 4 della legge 2248/1865, all. E, nella parte in cui pone l'obbligo per le amministrazio-ni di conformarsi al giudicato dei tribunali (ordinari); inoltre, osserva il Tar Puglia, la dispo-sizione estenderebbe la declara-toria dell'obbligo di esecuzione delle decisioni anche alle «altre parti» (in ipotesi, anche private) che hanno partecipato al pro-cesso nel quale il giudicato si è formato; da ultimo, attraverso la lettura combinata con il se-condo comma dell'articolo 112 c.p.a. tale da costruire un ponte logico tra le due norme, ritenere proponibile il giudizio di ottem-peranza anche nei confronti di quei soggetti diversi dalla pub-blica amministrazione, che sono comunque tenuti, giusto il disposto del primo collima, ad eseguire i «provvedimenti del giudice amministrativo».

Ci sono poi argomenti di principio: in particolare, così interpretato, il giudizio di ot-temperanza sarebbe in grado

di garantire quel principio di effettività della tutela (so-prattutto nell'ambito della giurisdizione esclusiva) tanto enfatizzato dal nuovo codice di rito, principio che risulterebbe sensibilmente compresso laddo-ve fossero paralizzati i poteri di intervento esecutivo del giudice amministrativo per il fatto che la mancata esecuzione del giu-dicato sia imputabile alla parte privata.

Infine, non deve dimenticar-si, come il giudice amministra-tivo non coincida con il «giudice dell'amministrazione», ma con il giudice dell'interesse legitti-mo (oltre che, in particolari ma-terie, del diritto soggettivo) dal che non può che risultare costi-tuzionalmente conforme l'attri-buzione del compito di garan-tire l'attuazione del giudicato (ormai vero e proprio «diritto» della parte vincente, peraltro gestibile con i poteri della giu-risdizione di merito ex articolo 134 c.p.a.), anche nei casi in cui l'obbligo di esecuzione gravi su una parte privata.

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Il laboratorio di Bersaril 3

CURZI O MALTESE

A SC ELFA di Bersani di fare le primarie anche per i candidati del Pd

:Parlamento, subito imitata da Vendola e Sei, è la più onesta e la più intelligente che si potes-se compiere. - -->>SEGUE A PAG NA 35

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IL LABORATORIO DI BERSANI L z:-,aw,Zzun,m;acìes''

z..,ecmeraxtuo Càne

sz«mt-u.,a CURZIO MALTESE

(segue dalla prima pagina)

La scelta di Bersani è segno che le due cose insieme sono possi-bili perfino nella poli-

tica italiana. La più onesta, perché restituisce agli eletto- ri, almeno a quelli del centro- sinistra, la facoltà costituzio- nale di scegliersi i propri rap- presentanti. Un diritto ormai

da anni sequestrato dalle segreterie dei par-

grazie alla vergo-gnosa barricata eretta dalla destra intorno al Porcellum. La più in-telligente, perché se-gnala a tutti gli elettori, non soltanto al popolo di sinistra, qual è oggi l' unica parte interessa-ta a riformare la politi-ca, nei fatti e non nei proclami.

Se tutto sarà conce-pito con la massima trasparenza, come vo-gliamo pensare, si trat-terà di una rivoluzione in potenza più esplosi-va delle primarie per la guida del centrosini-stra appena celebrate. In pratica, il 29 e 30 di-

cembre si decreterà la vera fi-ne della seconda repubblica e del modello che l'ha contrad-distinta, il partito padronale. Inventato a suo tempo daBer-- tino Craxi sulle ceneri della tradizione socialista, perfe-zionato e incarnato da Silvio Berlusconi per un ventennio, imitato poi a destra e a sini-stra, il partito padronale è sta-to la principale causa dellivel-lo di corruzione, trasformi-sino, incompetenza e discre-dito interno e internazionale cui è giunta la politica italia-na, inedito finanche per il paese delle eterne tangento-poli. Il padrone, alla fine, si sceglie sempre una corte di servi. E i servi alla lunga o so-no sciocchi o sono traditori o sono ladri. Oppure tutte e tre le cose insieme, come testi-moniano molti degli scandali della seconda repubblica. La selezione del personale poli-tico funziona inevitabilmen-te al peggio. I competenti, gli onesti, le persone coerenti e quindi anche capaci di dis-senso, dignità e critica, sono sistematicamente fatti fuori dai cortigiani. L accaduto ne-gli anni all'azienda-partito di :Berlusconi, con l'aggravante del conflitto d'interessi del principale. Ma il meccanismo si è ripetuto in tutti gli altri partiti padronali, dalla Lega Nord di Umberto Bossi di Antonio Di Pietro. Con sto-rie di ruberie e tradimenti fra il losco e il grottesco, che ri-cordano l'immortale satira di lohnatan Swift, .1srruzioni per la seroltù . Una lettura da con-sigliare all'ultimo Beppe Gril-lo, passato in un attimo dalla grande comicità all'umori-smo involontario del «chi dice che non sono democratico se ne va fuori dalle palle».

Non per caso, la struttura del partito governato da un "caudillo" con diritti assoluti

sui seguaci seguaci è sconosciuto nel-le democrazie classiche, ma tipico di finte democrazie del-l'Est europeo, del Sudameri-ca e dell'Africa. Con la deci-sione del Pd e di Sel non sol-tanto si riporta il nostro siste-ma nell'alveo occidentale, ma si traccia una via d'uscita per la crisi delle democrazie europee. Come del resto è già successo per le primarie chia-mate a eleggere il candidato premier. A condizione natu-ralmente che si tratti di unvo-to vero, aperto, pulito. Prima-rie vere, svolte nel territorio, con icittadini. Nongiochinidi apparato e tantomeno truc-chi virtuali spacciati per de-mocrazia online e in realtà fa-cilmente manipolabili da chi detiene il marchio difabbrica, come le recenti "parlamenta-rie" del Movimento 5 Stelle, una nuova pagliacciata della quale la lunga tradizione del-la nostra politica in questa materia non aveva sincera-mente bisogno.

Sarebbe un'ottima cosa per la famosa immagine dell'Ita-lia nel mondo, e perfino per l'altrettanto celebre spread, se il nostro paese, dopo esse-re stato per due decenni il tea-trino di pupi che è stato, tor-nassea essere come in epoche piùgloriose, unvero e interes-sante laboratorio politico.

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L'occasione 2 dell'Italia

THONAAS SCH M D

R IECCOLO, Berlusconi, Ma quel sab ato, quando ha annunciato la s na in-

tenzione di npresentani, a mio parere non è stata una brutta, ma una b ella giornata. Permet-tetemi di spiegare il perché. -->> SEGUE A PAG1NA34

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I,'OCCASIONE DELL'ITALIA THOMAS SCHMID

Da quando il Cavaliere ha scelto di ridiscendere in campo, uno spettro si ag-gira di nuovo perl'Europa,

Moltipensano che se le sue indiscu-tibili doti di potenza e genialità nel condurre campagne elettorali do-vessero riportarlo algoverno, l'Italia e l'Europa intera rischierebbero la catastrofe. Perché, a differenza del-la più piccola Grecia, l'Italia, mem-bro fondatore dell'Ue, è uno dei suoi Stati più impo:rtanti,

Effettivamente, se questo Paese dovesse ricadere in una condizione instabile, perdendo il capitale di af-fidabilità conquistato dal governo Monti, sarebbe un duro colpo per l'Unione europea. È noto che da qualche tempo la Commissione dell'Ue e il governo tedesco si preoccupano del futuro dell'Italia; a Bruxelles come a Berlino, molti si sono già chiesti- seppure in via uf-ficiosa e dietro le quinte - cosa ac-cadrà dopo la fine del "governo tec-nico". Senza dubbio per Angela Merkel il ritorno dell'irresponsabi-le illusionista di Arcore sarebbe un vero incubo, D'altra parte, la can-celliera tedesca non è l'unica in Eu-ropa a vedere con qualche perples-sità la prospettiva di un governo a guida Pd. E già accaduto infatti che governi di centrosinistra abbiano fallito a causa della loro dipenden-za dall'appoggio dipartiti della sini-stra radicale e di gruppuscoli dalle mosse imprevedibili. A fronte di queste due alternative, molti in Eu-ropa ritengono che la s ol uzione mi-glio re sarebbe una prosecuzion.e dell'esperienza del governo tecni-co. Una cosa è comunque certa: Mario Monti sa bene qual è la posta ingioco. Ha sempre dato prova diri-gole e di grande attenzione per l'e-conomia, i mercati e la reputazione dell'Italia, E si rende conto che per il suo Paese esistono solo due alter-native: compiere i grandi sforzi ne-cessari per tornare ad essere un membro e pieno titolo, e uno dei

motori dell'Ue, oppurerinunciare - probabilmente per sempre- alpro-prio rango nella compagine euro-pea.

Detto questo, non credo che chi ha paura di Berlusconi sia ben con-sigliato. Le sue dimissioni, 13 mesi fa, non furono il :risultato di un'a-zione della classe politica, e neppu-re della società civile italiana. Fu l'Unione europea a imporre le di-missioni di un uomo che era diven-tato qualcosa come un fuoco fatuo nella politica europea. Certo, una mortificazione per quei milioni di italiani che da molti anni manife-stavano il loro dissenso nei con-fro nti dello stile e dei metodi del Ca-valiere, Se p erò oggi :Berlusconi si ri-presenta, gli elettori italiani hanno la possibilità di liberarsi di lui in via ufficiale, in un confronto diretto, una volta per tutte. Allora non po-trebbe più filarsela da un'uscita sul retro del palazzo, come ha fatto tre-dici mesi fa, ma sarebbe semplice-mente messo alla porta, Certo, è un azzardo. Ma lo ritengo necessario, in nome della dignità e dell'amor proprio degli italiani. Dal 1994 ad oggi, lo spirito berlusconiano ha pervaso la politica italiana. Gra è ve-nuto il momento di porre fine in maniera corretta alle anomalie e al-l'imbarbarimento di questi due de-cenni.

Berlusconi ha fallito perché si è dimostrato incapace di fare esatta-mente ciò che con più insistenza aveva promesso. Non ha liberaliz-zato né svecchiato l'Italia, ma ha contrapposto alla vecchia partito-crazia una forma nuova e bizzarra di dominio, una sorta di autocrazia da fiction. Anziché modernizzare il Paese, ha portato avanti la battaglia obsoleta del suo ottuso anticomu-nismo, Eppure, all'inizio era partito da considerazioni deltutto condivi-sibili. Quello che mancava in Italia era una rivoluzione, o quanto meno un'apertura liberale. Berlusconi af-fermava di voler aprire nuovi spazi

in questo senso, ma presto si è visto che il suo era puro e semplice illu-sionismo propagandistico. Il suo è un liberismo egoista, basato sul di-sprezzo dello Stato, che rivelain de-finitiva la sua natura nichilista, di negazione dei valori. E che ha la-sciato il segno, come mi hanno sempre confermato gli italiani con cui ho avuto occasione di parlare: questo Paese si è abituato a toni sempre più rozzi, aggressivi evolga-ri.

I commenti a Nord dell'Italia, per quanto espressi a :mezza voce, sano chiaramente udibili. Molti guarda-no al Pd con qualche perplessità. l'effetto dell'antico scetticismo (pe-raltro non ingiustificato) verso la tradizione dell'ex Pci: il timore che qualcosa dei suo avanguardismo e della sua megalomania tatticista sia tuttora presente. Sono preoccupa-zioni che in parte condivido; ma le critiche in questo senso :tni sembra-no eccessive e in giustificate. zitutto perchélarecente esperienza delle primarie, con la straordinaria partecipazione di milioni di italia-ni, è stata un'occasione di dibattito e mobilitazione politica su cui po-chi avrebbero scommesso, in que-sti tempi di opacità e rassegnazio-ne. In secondo luogo, perché il vin-citore di queste primarie, un uomo di sinistra come Bersani, si è dimo-strato in grado di portare avanti an-che riforme decisamente scomode. E in terzo luogo, perché il successo di Matteo Renzi ha conferito auto-revolezza a unesponente del Pd che si è lasciato alle spalle ogni traccia di sentimentalismo o di folclore di si-nistra.Ho l'impressi° ne cbeil.Pci sia sulla buona strada per diventare un. partito saggiamente dformista. Un partito in cui un D'Alema giovane, malgrado le sue indubbie compe-tenze, non troverebbe alcuno spa-zio. Certo, al tempo della crisi del-l'Ue il nuovo premier si troverà ad affrontare responsabilità enormi; ma non vedo alcun motivo per te-mere che un governo guidato da

Bersani si conii;orti in nin do myen-turoso. È accaduto altre volte che nei momenti cruciali, la sinistra si sia dimostrata pronta, nell'interes-se comune, a portare avanti le più drastiche riforme. Lo dimostra l'e-sempio dell'Agenda 110 di Gerhard Schròder, senza la quale oggi la Ger-ma nia sarei be sicuramente in con-dizioni assai peggiori,

Già da tempo si ha sentore di di-versi tentativi in direzione di una nuova legislatura con Mario Monti presidente del consiglio. È com-prensibile. Ma sarebbe un bene per l'Italia? Monti e il suo governo non sono stati eletti. Una grande coali-zione apolitica come qii ella che l'ha appoggiato potrebbe rivelarsi ne-cessaria in caso d'emergenza, co-melo è stata dopo cheBerlusconiha messo a rischio il suo Paese nel con-testo politico europeo; ma a condi-zione di tornare il più presto possi-bile a un governo regolarmente eletto. E non solo perché il tecnico Monti ha rivelato di avere anche i suoi lati deboli, ma soprattutto per-ché in questi tempi difficili un go-verno deve essere legittimato dalla sovranità popolare. A mio parere, nulla vieta a Monti di candidarsi, non più in veste di tecnico, ma sta-volta come politico. Mi sembrano però poco convincenti i tentativi di architettare una coalizione qual-siasi, per poi mettere avanti Mario Monti come galeone, Se è vero che la democrazia si affida a un'élite, quest'ultima deve però avere l'e-spresso consenso dei più. A questo non si può rinunciare, soprattutto in tempi difficili, quando la posta in gioco è alta.

Non c'è dunque da aver paura di Berlusconi. Anche perché i cittadi-ni italiani potrebbero dimostrarsi assai più :refrattari alle sue bordate antieuropee e al suo volgare popu-lismo di quanto credano il cavaliere e i suoi media.

(Tract azione di Elisabetta Horvat) L'autore è direttore di "Die Welr"

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Il leader mette fuori Dell'Utri Il senatore insiste: "Sarò in lista"

ROMA — «Ho intenzione di ricandidarmi: sono un perseguitato. Voglio lottare fino al-l'ultimo sangue, spero degli altri, Alfano? Immaturo senza attributi». A dirlo Marcello Dell' Utri, ieri alla Zanzara su Radio24. Ma in serata Berlusconi lostoppa: ‹<Le accuse del-lamagistraturasono infondate, manon pos-siamo permetterci di candidarlo». Dell'Utri non si arrendee due ore dopo annuncia: «Ho sentito Berlusconi, non ci sono problemi».

Berlusconi. "Pronto aammi guide iruffi i moderati

nut ora resto io il candidato-

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Berlusconi. "Pronto a ritira se Monti guiderà tutti i moderati ma ora resto io il candidato" la Lega accetti o via Gota e Zaia" Maroni: barzelletta

CARMELO LOPAPA

ROMA— E lui il candidato del cen-trodestra alla presidenza del Con-siglio, se qualcuno non lo avesse ancora capito. E se la Lega si osti-nerà a rifiutare il patto di alleanza, allora non solo Maroni non sarà so-stenuto in Lombardia, ma cadran-no anche le giunte a guida Carroc-cio in Piemonte e Ve" teto. Disposto a un passo indietro a beneficio di Monti alla guida dei moderati, ma

e::ne COnSk.Z.3■ : VkWe eankb~ Shnb ■ :,:o

nome:

sa di provocazione: a patto che coinvolga i leghisti. Alfano resta in cima alle sue preferenze e il partito con cui tornerà alla carica si chie-merà ancora Pdl, ma con simbolo Forza Italia.

Due ore di show, in una piccola e straripante sala del centro di Ro-ma, Silvio Berlusconi riappare in pubblico e nonpiù al bordo campo di Milanello, in occasione dell'an-nuale presentazione del libro di Bruno Vespa. Le prime file, a parte Bonaiuti, Galan e Maria Rosaria Rossi, sono gremite da "Ari-lazzo-

ari" che scattano in molteplici stan-ding ovation. Comunque sono quasi tutte donne, tutte fedelissi-me. La Biancofiore in piedi con spilla "Forza Italia" e la De Girola-mo, la Ravetto e la Prestigiacomo, la Mussolini, la Calabria, la Berni-ni, la Rizzoli. File dietro la Polverini alla quale Osvaldo Napoli cede il posto poi Cesareo,Malan. Compa-re anche RosyMauro il cda RaiAtt-tonioVerro. Non c'è traccia di Lupi e Sacconi, di Fitto, Quagliariello o Frattini, di tutto il gruppo dirigen-te che prepara l'appuntamento di

domenica di "Italia Popolare", che pare già altro partito. Berlusconi dice,poicorregge,poiprecisa. E «la magistratura cancro della demo-crazia» e l'immancabile attacco al-la tv pubblica per l'affondo della Littizzetto di domenica. Insomma, è il sipario che si alza sulla sua cam-pagna elettorale.

All'ennesima domanda, alla fine il Cavaliere lo dice. «Al momento sono candidato a Palazzo Chigi». Anche perché «ho il dovere in que-

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aj.s%M MAMWRA'':..sUUMKU «Malintesi e molta malizia, sono

europeista convinto». minimizza Cavaliere ancora contro lo spread, la Germania che interferisce nella campagna elettorale e il cap o dele-gazione a Strasburgo Mario Mauro che ormai prende le distanze dalli. Berlusconi conferma che oggi an-drà al vertice Ppe di Bruxelles, per cantargliele e parlare di quanto la magistratura «cancro della nostra democrazia». E sulla Boccassini:

,Stopa d q skCa metnieknhRoz 91:fano ìo

zosR3on, à.tn-Cmm.' vog.nono"

sta campagna elettorale di farsape-re agli italiani come stanno le cose». Detto questo, dice di non credere che Monti accetti di «diventare uo-mo di parte, ma ove decidesse, tut-to lo schieramento moderato» lo sosterrebbe. Berlusconi, farebbe un passo indietro, Ma il «rassem-blement dovrebbe comprendere tutti, anche la Lega». Vespa, Massi-mo Franco e Marcello Sorgi al suo fianco strabuzzano gli occhi. EAlfa - no?, gli chiedono. «E in pole posi-don per la premiership: se facessi un passo indietro la Lega sarebbe

pronta a sostenere lui».

Due sere fa l'ultimatum di M aro - M: con te leader noi non ci stiamo. Berlusconi si vendica: «Con la Lega stiamo trattando per Maroni in Lombardia, se non c'è accordo sul-la mia candidatura» alla premier-ship, cadrebbero i governi di Vene-to e Piemonte». Più che una minac-cia una «barzelletta», lo stronca in serata il leader leghista su Twitter: «Possibile sostegno della Lega a Danti? Idem. Ma chi è questo B?»

«Interferisce nelle elezioni».

mAna Si chiamerà ancora Pdl, ha vinto

Alfano, ma per simbolo Forza Italia. Berlusconi conferma che gli ex An andranno via (ieri vertice di La Russa e i suoi) e che non ci saranno prima-rie nemmeno per i parlamentari (si-mil Pd). Confida ancora di ripetere il 38% del 2008. «Berlusconi è in evi-dente stato confusionale» commen-ta Casini. «Dimostra solo la sua di-sperata inaffidabilità» rincara Fini.

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' altolà del Professore al Cavaliere "Un'opzione senza alcuna possibilità" E la Merkel avverte: se c 'è lui oggi non vado ai Ppe

FRANCESCO BEI

ROMA ---- No, lo show di Berlu- scolli se l'è perso, noi-11'11a visto in televisione. Ma prima disalire sul volo di Stato per Bruxelles, il pro-fessore si è fatto stampare le agenzie che lo riguardavano, in particolare quell'offerta estem-poranea, avanzata dal suo prede-cessore a palazzo Chigi, di met- tersi a capo' di -un fro nte ?dl Lega. Leggendo que lie p aro le Monti ha avuto conferma dell'inaffidabi-lità del personaggio. Un giudizio severo, che va ripetendo identico da qualche giorno: «Escludo ogni recupero di unrapporto con Ber-lusconi». Se da palazzo Chigi ri-petono ufficialmente soltanto un

a:o non ha ~ora z,',xAso se -~seRCansi alle

"no comment" sull'offerta del Cavaliere, chi ha parlato con il premier. riferisce una sua ba ttuta: «E curioso questo modo di soste-nere una persona togliendo con-temporaneamente la fiducia al suo governo». Insomma, Monti ha compreso bene la «trappola» orchestrata dalleaderdelPdl, che finge un'apertura soltanto p er te-nere unito il suo partito ed evita-re la scissione dell'ala cattolico - mo d erata. «Qualsiasi, eventuale, passo avanti del Professore in po-laica - spiega chi ne raccoglie le confidenze - sarà compiuto fuori dall'orbita del Cavaliere. Questa è l'unica certezza al momento».

E sono molti i segnali (nono-

stante il riserbo dell'interessato) che Monti stia pensando in con-creto di scendere in campagna elettorale. Raccontano che abbia chiesto lumi a degli esperti circa la legge elettorale e la raccolta delle firme. «Si è messo a studiare il dossier in modo meticoloso, come fa lui», riferisce chi ci ha parlato. Conoscendo i sondaggi, Monti non si fa illusioni su chi sarà il vincitore alla Camera del premio di maggioranza. E tutta-via, in caso di risultato ballerino al Senato, potrebbe intavolarsi una discussione con Bersani su una coalizione allargata al centro montiano. Che si concluda con un p atto chiaro trai due leader sui rispettivi ruoli. Tra i montiani si sogna persino una «staffetta» con Bersani, che possa far restare an-cora un paio d'anni il Professore a palazzo Chigi in attesa che si li-beri per lui una posizione di ver-tice in Europa.

Quanto a Berlusconi, se sono molte le ragioni che lo hanno in-dotto, nono stante le sp arate quo-tidiane di Brunetta, a vestirsi da montiano per un giorno, ce n'è

una che lo preoccupa più da vici-no. Nel Pdl infatti, sotto l'appa-rente silenzio delle colombe, si sta preparando la nascita di un correntone di centro pronto a tnettersi autonotnamente al ser-vizio di una candidatura. Monti. E stavolta a farne parte sono decine e decine di parlamentari, la inag-gioranza. Domenica prossima, ai teatro Olimpico di Roma, tutti i montiani del Pdl daranno vita a un raduno inteso come una pro-

va di forza nei confronti del Cava-liere. Lo schermo sarà quello di un incontro tra le Fondazioni d'area, ma dietro ogni thinktank s'intravedono i nomi degli espo-nenti che in questi giorni si sono distinti nella difesa dell'Europa contro la linea Brunetta-Beriu-scolli. Ci saranno i ciellini Mario Mauro, Formigoni e Lupi, gli ex AnAugello eAlemanno, p oiMan-tovano, Urso, Ronchi, i forzisti Cicchitto, Quagliariello, Frattini

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L'ai Lola del Pwle ,ore Cs,nlier2 "Lin'opzion, sani alcunlim,ibiliú"

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e Sacconi. Tuttiipromotorivedo-no con preoccupazione l'ostilità manifestata nei confronti del ri-torno del Cavaliere dal cardinal Bagnasco e dal direttore dell'Os-servatore romano Viim. Leggono con raccapriccio la stampa euro-pea e l'isolamento crescente che circonda la nuova epifania di Berlusconi. E spingono aperta-mente per dar vita, sotto l'egida delPp e, a un rassemblement mo-derato guidato da Monti. Senza :Berlusconi, ovviamente. La no-vità è che a questo ap punt amen-to ha deciso ieri diprenciere la pa-rola anche Angelino Alfano, or-mai pentito perl'intervento and-Monti pronunciato alla Camera in occasione dell'ultima fiducia. Lo slogan della manifestazione è «Italia popolare», con un richia-mo chiaro a quel partito popola-re europeo che ormai tratta. Ber-lusconi. come un appestato. Tan-to cheAn gela Mericel avrebbe fat-to sapere agli italiani che, se oggi sarà presente il Cavaliere, lei di-serterà di sicuro il pranzo dei lea-der del Pp e a Bruxelles pur di non incontrarlo e stringergli la mano.

Domenica dunque nasce «Ita-lia popolare», Uno slogan che po-treb be presto diventare il nome del nuovo partito dei moderati. morttiani in uscita dal Pdl, maga-ri guidati proprio da Alfano. Del resto il segretario sta trovando quel «quid» che Berlusconi gli ha sempre rimproverato di non ave-re. Lo si è visto ad esempio nel-l'ultima tenzone contro la rican-didatura di Marcello Deil't i. Alfano ne ha fatto una questione ultimativa, arrivando ieri a mi-nacciare il suo addio se Beriusco-rti non l'avesse messo alla porta in maniera definitiva. E il Cava-liere, a malincuore, è stato co-stretto ad annunciare la non ri-

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candidatura di «Marcello, che per me è come un fratello». Ma non c'è solo la componente ca t-tolico-moderata pronta ad an-darsene. Sempre domenica sive-dranno, in due distinte manife-stazioni romane, anche i seguaci di Giorgia Meloni e quelli di Gui-do Crosetto. Entrambi ancora con il dente avvelenato per la cancellazione delle primarie. Per non parlare degli ex An di Italia. protagonista, radunati ieri da La. Russa e Gasparri, che già lunedì dovrebbe dire addio al Pdi e lan-ciare il loro nuovo movimento chiamato "Centrodestra nazio-nale".

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REPUBBLICA.IT Sui sito, on demand, tutto I' intervento di Silvio Berlusconi ieri alla presentazione del libro di Bruno Vespa

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E l'ambasciatore Usa Thome insiste: "Ha dimostrato grande leadership e coraggio"

Il premier: "Silvio ha lasciato da fare" Schaeuble: meglio il governo di Mario

ALBERTO D 9ARGENIO

ROMA—Prosegue l'operazione verità di Mario Monti di fronte agli attacchi di Berlusconi e del suo Pdl. Il premiar parlando ad un convegno ricorda a tutti come stavano le cose un anno fa, quando fu chiamato a Palazzo Chigi ai posto dei Cavaliere sotto il cui premie-rato il Paese stava sprofondando in un precipizio greco. Monti ricorda che «il precedente governo ha fatto delle riforme, ma ha lasciato moltissimo da fare». Concetto che anche dall'estero tornano a ribadire. Dopo la IVIerikel e il ministro degli Esteri. \Yes terwelle toc-ca al potente Finanzminister Wolf-gangSchaeuble daBruxelles ricordare che «l'esecutivo Monti ha fatto meglio di quello che lo ha preceduto, ha por-tato a casa molti successi e progressi. Anche se è nota a tutti, io continuerò a ricordare la differenza tra Monti e il suo predecessore». Parole che si som-mano a quelle proferitenei giorni scor-si dai presidente francese Hollande e dei vertici delle istituzioni Ue. E ieri in campo sono scesi anche gli Stati Uniti.

L'ambasciatore Usa a Roma David Thorne sottolinea che «Monti ha di-mostrato grande leadership e corag-gio durante il s uo mandato, rafforzan-

do la posizione dell'Italia in Europa e nel resto del mondo». Il diplomatico, molto vicino ad Obama, nel corso del ricevimento per le festività natalizie a Villa Taverna haaggiunto che il 2012 è stato un anno 'importante per 'l'Italia che «ha avviato un pro cesso di riforme che ha creatole basi per la crescita eco-nomica». Quanto al dopo elezioni, per Thorne «è auspicabile che chiunque vada al governo continui il processo di riforme in una prospettiva di stabilità

e crescita di lungo perio-do».

Il premier rimarca che «noi tutti siamo corresponsabili dell'andamento delle quotazioni

dell'aggettivo italiano, ognuno di noi sposta la sua quotazione». Ancora un invito airedivivo populismo berlusco-niano a non giocare col fuoco. Nonché un invito a chi eventualmente verrà dopo chini a non spre care i s acrifici im-posti in questi mesi. Dire poi che le riforme approvate non hanno dato b e-ne_fici è un giudizio «ipersemplifica-to». Dunque chi governerà dovrebbe fare «un'analisi molto attenta delle riforme avviate e di quelle che sono state "depauperate" e che bisognereb-bero di una manutenzione». Perché

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interrompere le riforrrre, aggiunge, è peggio che non farle. E in Italia c'è bi-sogno di bloccare quel «processo di erosione della competitività troppo a lungo trascurato». Poi il premier è vo-

lato a Bruxelles dove oggi e domani parteciperà al summit europeo.

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del ProkEse,2 CMIler: "Ull'00ZiOne senza alcuramssibilià"

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Pd, primarie aperte per i parlamentari Bergli "Sfida a noi stessi per cambiare" Voto possibile i129 e 30. Lunedì match su regole e deroghe UMBERTO ROSSO

ROMA — «E' una sfida che lan-ciamo a noi stessi, p erchè voglia-mo cambiarla davvero la politi-ca». Firmato Pierluigi Bersani. Arrivano le primarie del Pd per scegliersi i candidati in Parla-mento, e per "dribblare" il Por-cellum che con le liste bloccate sottrae la scelta ai cittadini. Di nuovo ai gazebo allora, molto probabilmente il 29-30 dicem-bre, in previsione di elezioni da tenere il 17 febbraio prossimo (però visto che la data delle poli-tiche non è ancora fissata, anche l'appuntamento del Pd potrebbe slittare). Riparte dunque la mac-china delle primarie, a poche set-timane dall'onda che portò tre milioni di elettori a indicare Ber-sani come futuro premier, Ma stavolta i tempi sono strettissimi. Il primo ad esserne consapevole è lo stesso segretario, «Sappiamo bene — dice — di chiedere uno sforzo eccezionale, ai limiti del-l'impossibile, ai nostri militanti e anche ai nostri elettori». Saranno infatti primarie aperte. Potranno votare gli iscritti al partito ma an-che tutti gli elettori che si sono re-gistrati alla scorsa tornata del 25 novembre, seguita dal ballottag-gio.

La decisione è presa, passa al-l'unanimità in una riunione al-

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largata di direzione, ma adesso bisogna mettere i detta gli nero su bianco. Il compito è affidato in prima battuta ai segretari sul ter-ritorio, incaricati di stendere la prima bozza di regolamento, che poi passerà sii:l tavolo della dire-zione del partito convocata per lunedì prossimo. Dubbi e pole-miche non mancano, con depu-tati e senatori uscenti in grande fibrillazione per la novità. A par-tire dalla madre di tutte le batta-glie: che faranno ora i grandi vec-chi del Pd, i parlamentari con 15 anni dil egislatura sulle spalle che :Renzi avrebbe volentieri rotta-rnato toto? A capofitto anche loro nella mischia delle primarie? Chiedendo comunque la fatidica deroga per scendere in gara? An-na Finocchiaro ribadisce che, in ogni caso, lei non solleciterà pro-roghe. La Bindinon scopre le car-te, si limita a rispondere che «la scelta delle primarie è p assata col sì di tatti», Parisi, che non si ri-candida, commenta: «E' stata presa una decisione coraggiosa». Ma c'è da risolvere anche la fac-cenda della raccolta delle firme, dell'alternanza fra candidati uo-mini e donne (forse con due liste

separate), di eventuali quote ti-servate a disposizione di Bersani e dei segretari regionali. E i ren-ziani? Il sindaco fedele alla con-segna del silenzio sulle cose "na-zionali" non commenta però —anche se dubbi sulla data e sulla platea ha espressi il coordinato-re Reggi all'Huffington— l'aria è di positiva attesa come dice la portavoce Antonella Ivladeo: «Le primarie ci piacciono, fanno be-

ne alla politica, aspettiamo di sa-pere con quali regole si svolge-ranno».

E Nichi Vendola si lancia sulla scia del Pd, annunciando: «An-che noi di Sel faremo le primarie per la scelta dei :nostri candidati in Parlamento». Perché la chia-mata alle urne del popolo deipro-gressisti è «un valore fondante, un atto costitutivo del nuovo cen-trosinistra». Però il governatore

smentisce l'ipotesi di liste eletto-rali uniche col Pd alle politiche. Insieme, intanto, chiameranno ai gazebo gli elettori per prepara-re la sfida a Berlusconi. «Lui ci prova - dichiara Bersani in un in-t en.sta a quotidia no tedes co Die Welt - ma non ce la farà. L'Europa teme un suo ritorno. N oi p onere-ino avantil agenda IVI o nti ma con piti riforme: la miglioreremo».

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13/12/2012 press unE

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"Elezioni anticipate, ipotesi 17 febbraio" Cancellieri: dimezzatala raccolta dire, puntiamo all'ok sulle liste pulite

LIANA MILELLA

ROMA Potrebbe essere il 17 febbraio il giorno utile per l'elec-fio n- day. «L'ipotesi su cui stiamo lavorando di più è questa» rivela il ministro dell'Interno Anna Ma-ria Cancellieri. Cile aggiunge tre considerazioni importanti. La prima: «Ovviamente è una data sub judice perché tutto dipende dallo scioglimento delle Came-re». La seconda: il governo si au-gura che «ci sia un accorpamento delle elezioni perché si rispar-miano soldi e non si portano i cit-tadini al voto a una distanza irri-soria».Assieme elezioni politiche e le regionali in Lomb ardia, Moli-se, Lazio Per il Lazio su cui D en- de una decisione del Tar per il 4 febbraio, ci sarà proprio oggi un'altra novità di rilievo. La terza notizia di Cancellieri è sulla pos-sibilità di ridurre ancora le firme necessarie per presentare le liste: «Possiamo fare un'ulteriore ri-flessione».

La titolare dei Viminale dà un ultimo input sulle liste pulite e sull'entrata in vigore del decreto incandidabilità: «Se il Parlamen-to volesse essere velocissimo il tempo ci sarebbe e certamente sarebbe auspicabile. Noi quello che dovevamo fare l'abbiamo

fatto, ora la responsabilità non è più nostra». Tra Camera e Senato il decreto è nel calendario delle commissioni per martedì 18. Se il Pcil non fa ostruzionismo nel giro di due giorni potrebbe essere li-cenziato.

Voto unico il 17 febbraio. La novità arriva dal Lazio Proprio oggi l'avvocato Gianluigi Pelle-grino farà un passo indietro ri-spetto ai ricorso al Tar presentato per conto del Movimento difesa del cittadino contro la data del IO, l'unica possibile secondo l'ex go-vernatore Polveri:-ai. La giustizia amministrativa gli aveva dato ra-gione ipotizzando la data del 3, ma ora Pellegrino preferisce riti-rare il ricorso per favorire l'elec-tion-day.

Firme necessarie per presen-tare una lista. Come ha spiegato Cancellieri «lo scioglimento anti-cipato già comporta il dimezza-mento di quelle necessarie». Su-bentra qui la pressante polemica di Beppe Grillo e la richiesta insi-stente di Carlo Vizzini. Il primo è convinto che lo scioglimento an-ticipato sia fatto apposta per dan-neggiare l'M5S. Tant'è che si ap-pella ai suoi militanti per chiede-re a tutti di aiutarlo «a raccogliere le firme necessarie, altrimenti non ce la facciamo a entrare in Parlamento». Vizzini, presidente della con-unissi° neAffaricostitu-zionali del Senato, ex berlusco-niano tornato all'antica fede so-cialista, ha chiesto al sottosegre-tario ai Rapporti con il Parlamen-to Antonio Malaschinila possibi-lità di ridurre le firme di un altro quarto. Sarebbe «una norma una tantum, con alle spalle proposte di legge bipartisan, che risponde alla logica di tutelare i piccoli p ar-tifi». Aggiunge Vizzini che «Grillo si combatte con i voti, non met-tendo ostacoli formali»,

Sulle liste pulite si registra un'impennata che farebbe ben sperare su un sì prima di Natale. Al Senato Vizzini e il presidente della commissione GiustiziaBer-selli hanno fissato due sedute per

il 18 e 19, Dice Vizzini: «Se salta quella data, salta il parere perché poi non ci sarà più il numero le-gale». Berselli promette «io ci sarò». Alla Camera blitz di Giulia Bongiorno, presidente della Giu-

stizia. Un rapido ufficio di presi-denza, il consenso di tutti, una lettera ai collega della prima commissione Donato Bruno per chiedere seduta e voto immedia-ti. A sera, Bruno chiama il presi-

dente della Camera Gianfranco Fini e gli annuncia che martedì la seduta ci sarà. Bongiorno insiste per licenziare subito il decreto. Altrettanto fanno il Pd (Boccia. Ceccanti, della Monica) e l'Udc

(D'Alfa). Polemico il Pdl Enrico Costa: «Non remiamo affatto contro, ma per. discutere urta nor-inu dobbiamo averla sotto mano, e il testo è arrivato solo oggi».

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Grillo comincia l'etrazione fuori i dissidi ntiFaviae Salsi

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13/1 2/20/ 2 pressunE

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Grillo co' i ca 1' epurazione fuori i dissidenti Favia e Salsi Sul web si spacca la base del Movimento5Stelle

ANNALISA CUZZOCREA

ROMA—Ecco a c.osa setviva, quel video un po' sconnesso in cui un comico sull'orlo di una crisi di nervi con una sciarpetta al collo annunciava: «Chi fa domande su domande va fuori. E andranno fuori». Ecco a chi si rivolgeva, Bep pe Grillo, nell'invettiva via In-ternet in cuiurlava: «Mi sto arrab-biando. Chi ritiene che io non sia democratico prende e va fuori dalle palle».

Gli epurati di ieri sono Giovan-ni Favia e Federica Salsi. Cancel-lati: i loro anni di militanza, il so-stegno sui territorio, le centinaia di ore passate tra banchetti, as-semblee, consiglio regi anale e co-:muntile, Espulsi, con un messag-gio di poche righe in cui il "capo politico" ritira loro l'utilizzo del logo del Movimento 5 stelle. E ag-

consigliera con-rima-0"Le ?rinsz-Me del z A-n C e;u:cra;ich,: Z, par:arnentariS

giunge: «Li prego di astenersi per il futuro di qualificare la loro azio-ne politica conriferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante atti-vità di consiglieri».

Uno choc che investela base al-le undici del mattino. Sul blog, sulle pagine Facebook, centinaia di commenti si dividono tra col-pevolisti e innocentisti: «Chi non rispetta le regole deve andar via», dice chi appoggia Grillo. «Ma quali sono, le regole che non han-no rispettato?», chiedono altri, Non c'è nulla, nel non-Statuto la Bibbia del buon grillino che vieti la televisione. Nulla che ac-cenni alla soppressione del dis-senso. Valentino Tavolazzi, il consigliere ferrarese espulso un anno fa, commenta a caldo: «1;1...l'i-nizio del crollo». Perfino Marco Piazza—che con Massimo Buga-ni aveva fisicamente isolato la Salsi in consiglio comunale ----- dice sorpreso, e spera «che .Bersa-ni non stia stappandolo champa-gne».

Federica parla prima al sito Af-fariItaliani.it: «Parado ssalmente i vecchi partiti sono più controlla-bili dai cittadini diquanto lo siano Grillo e Casaleggio», Lamenta che i candidati 5 stelle non siano af-fatto preparati al lavoro da parla-mentare. Sospetta che Grillo sia più interessato agli slogan e al gi-ro diaffaridelsuo sito che alla pro-posta politica del MoVimento. Poi, a sera, torna dove tutto co-minciò. Era stata diffidata da Gril-lo dopo un'apparizione a Ballaro («La Tv è il tuo punto G», aveva scritto il comico Sul b lo g) ..Per ilri-torno in tv sceglie Orlo e mezzo: «Non mi aspettavo che un movi-mento nato dalla base finisse per essere gestito da due persone». E ancora: «Le parlamentarle erano innovative ma non si è saputo nulla, è tutto in mano a Grillo e Ca-saleggio. Le primarie del Pd sono state più d einocratic he», Nel frat-tempo, su Internet, dove sia lei che Favia sono già stati minaccia-ti di morte, continuano sia le dife-se che gli insulti.

Per Favia tutto era cominciato ancora prima che perla Salsi. Con il suo sostegno a Tavolazzi, che il

sindaco di Parma :Pizzarotti (si-lente) avrebbe voluto come city manager. Poi, ma molti dicono sia un pretesto, per il fuorionda in cui accusava Casaleggio di aver cancellato la democrazia nel Mo-Vimento. Ha fatto il giro delle pro-vince emiliane, Favia. Ha riotte-nuto la fiducia ovunque, con cifre da plebiscito. Non gli è bastato. :Anzi, lo ha reso ancora piliperico-[oso. Davide Bono, il consigliere

regionalepiemo•tese cui pure un tempo era legato, dice ora: «La si-tuazione non era più sostenibile: consiglieri che sparano a zero su tutto e restano al loro posto. Così è meglio per tutti». Fabrizio Biolè, compagno di Bono in consiglio, espulso un mese fa dopo che ave-va manifestato il suo sostegno al-la Salsi, sostiene il contrario: «Al-meno con rime avevano una ragio-ne formale, la storia dei due man-

da ti.. Nel caso di S alsi e Favia sono indifendibili. Qui si stanno nava-hcan do le regole minime del vive-re civile». Il motivo, per Biolè, è chiaro: «Grillo ne colpisce un paio per verificare che tutti gli altri ab-biano capito come comportarsi». Poi usa le parole del pacifista Vit-torio Arrigoni: «Restiamo uma-ni», chiede, «A Grillo vorrei dire solo dires tare tin po' più umano».

RIPRODLOONE RISEr-WATA

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Lo sfogo di Giovanni Favia, Voci di un su© approdo negli Arancini

"Ho preso l 60mila voti, non mollo cacciato con due righe sul blog"

CATERINA GIUSBERTI

BOLOGNA — «Non mi è arrivata nes-suna raccomandata. Solo una mail che non ha valore legale». Giovanni Favia arriva in Regione trar) quillo, verso le 13. Sorride a tutti, stringe le mani, incassa solidarietà e pacche sulle spalle. Non ha affatto l'aria di uno "scomunicato". Infondo è dal 7 settembre, all'indoma-ni del fuorionda choc su La7 («non c'è democrazia all'interno del Movimento 5 Stelle») che aspettava questo mo-mento. «Ma.— confida 160mila voti, tanti ne ho presi alle regionali, non si possono cancellare così, con due righe postate su un blog». Chiede: «E ora che dovrei fare? Piangere?» mentre si con-cede unapausaper il pranzo col suo or-mai ex collega in Regione Andrea De-franceschi. «Non riesco veramente a capire, facciamo un lavoro durissimo, abbiamo contro le lobby econo-miche, tutti i partiti ci vedono corne fumo negli occhi e i me-dia non ci trattano certo con i guanti».

Nel pomeriggio consegna una bici-eletta a uno dei vo-lontari che lavora nel suo staff, un re-gaio di compleanno, «Ci siamo messi in marcia inmigliaia, in questi anni, per cam-biare il paese— spie-ga — . Rinnovare

la sua cultura polirica, marcita in de-cenni di scempio della cosa pubblica. Armati di tanto coraggio e buona vo-lontà, abbiamo messo al centro etica e spirito di servizio, ottenendo nelle isti-tuzioni risultati incredibili». Ormai non ha più. nulla. da perdere, sfida Gril-lo a viso aperto. Rifiuta la deriva «pa-dronale» del Movimento, lo richiama ai suoi valori originari. «Gli interessi pri-

RIBELLE Giovanni Favia consigliere regionale in Emilia Romagna

No Wesse

La fede messianica in un leader non è mai stata nel nostro Dna, è una deriva che non accetto

Beppe non riesco a capirlo: facciamo un lavoro durissimo, abbiamo contro i inedia e le lobby economiche

Ne esu,- vaZoa'e

Non mi è arrivata nessuna raccomandata, ma solo una mail che non ha alcun valore legale

vati, i personalismi, la verticalità orga-nizzativa, la fede messianica in un lea-der, non sono mai state nel nostro Dna, non sono mai statii nostri semi. Accet-tare urta deriva di questa tipo signifi-cherebbe arrendersi, E noi invece non ci arrenderemo mai», promette.

Secondo molti esponenti dei Movi-mento, in Emilia-Romagna senza di lui i grillini rischiano di perdere il 5%. Re-sta solo da capire come spenderà que-sto pacchetto di voti, in che campo gio-cherà la sua partita, In Regione molti scommettono sugli arancioni di Luigi De Magis tris, con il quale ci sarebbero statiparecchi conta tti negli ultimi gior-ni. «Favia lo sa perfettamente dove an-drà a finire, sono mesi che ci lavora», confida il coordinatore provinciale ldv Sandro Mandini. Per il momento, co-munque, la sua destinazione è il grup-po misto. «Se ne deve andare, non c'è altra strada», ammette Defranceschi con i suoi collaboratori, alla buvette. lui, il suo braccio destro, nonché ami-co, potrebbe decidere di seguirlo, la-sciando Grillo definitivamente sguar-nito di consiglieri in Emilia-Romagna.

In serata, l'espulso si reca a Modena con Defranceschi, all'assemblea con la base, la penultima nel suo tour regio-nale di riconferma. «Perché non do-vrei?», domanda con aria di sfida, Ma l'accoglienza che riceve non è delle calde. C'èrnolta tensione, «Io caccerei i. giornalisti», dice un attivista. «Io cacce-rei Favia», gli risponde quello accanto.

O OPROOJZIONC RISERVATA

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Pagina 12 De Mapjstris e Ingrom "Provi:n:11a rivoluzione" Duri ailacchi al Colle

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De Magistris e Ingoia "Pronti alla rivoluzione" Duri attacchi al Colle Arancioni in campo, ma Di Pietro

avere solo un altro "avversario" in comune: il Q uirinale.

«Faremo la nostra rivoluzione civile». Anche stavolta il pm anti-mafia, che appare fatalmente vi-cino alla candidatura nella lista di de Magistris, fa tre passi avanti e uno indietro. «Abbiamo bisogno di un atto di coraggio e direspon-sabilità: la parte sana deve salva-re questo paese.Eio sarò convoi», scandisce Ingroia. E de Magistris: «Quando mi dicevano che ero una toga rossa dicevo: no, toga anarchica, Ora direi: eversivo pa-

cifico. Perché se Scalfari definisce eversivo uno co me ingroia, allora io sono eversivo, scelgo di stare con lui e con imagistrati palermi-tani come Vittorio Teresi e Nino Di Matteo e non con chi ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per evitare che si faccia luce sulla trattativa tra Stato e mafia».

De Magistris affonda ancora contro il Quirinale: «Quei tre ma-gistrati sono entrati in una stanza buia delp otere, hanno comincia-to ad accendere qualche lampa-dina. Ma chi doveva aiutarli, in-

tendo chi doveva dire "ti do una mano, perché sono delle istitu-zioni", ha invece staccato l'inter-ruttore». Altra ovazione. Durissi-mo attacco anche quello di Sonia Alfano, eurodeputata idv; «Mi auguro che presto sarà eletto un Capo dello Stato degno di questo nome».

É in questo solco che vive, per ora, il Movimento. La lista Aran-cione che debutterà alle politiche è già in fase avanzata, daranno un sostegno anche Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto e :Verdi di An-gelo Bonelli, rinunciando ai sim-boli; incerto il sostegno dell'Idv, Antonio Di Pietro non vorrebbe rinunciare al proprio marchio. Obiettivo obbligato: 4 per cento, visto che— anche se de Magistris non si pronuncia a riguardo — appare improbabilela possibilità di entrare in coalizione con il cen-trosinistra, specie dopo i nuovi strali lanciati verso il Quirinale, Intanto Ingroia sembra giocare al "si" o "no" su questa discesa in campo, Anche ieri, prima accen-del'Eliseo conun'eloquente pro-messa: «Serve una scossa. Dob-biamo liberare il paese dalle ma-fie, dalla corruzione e dalla men-zogna che ancora lo strangolano. Facciamo la nostra rivoluzione civile; e dico la "nostra" perché, siatene certi, .io sarò della parti-ta». Boato di approvazione, lun-ghiappla usi. Poi, unattimo dopo, corregge: «Io ci sarò, dall'Italia o dal Guatemala... vedremo». Mol-ti "oh" in platea, tra tolleranza e delusione. E subito de Magistris con teatrale nonchalance: «Ve-diamo di farlo tornare dal Guate-mala,..». Il sindaco di Napoli ---- che ribadisce di voler restare «ad. amministrare la città che amo ancora per altri tre anni e mezzo» —parte dalla propria esperienza. «Vedete che forse neanche io cre-devo di vincere, a Napoli. E sape-te qual è stato il nostro punto for-te? Non apparentarci con nessu-no, stare fuori dai partiti, Ecco, abbiamo scoperto che mentre lo pensavamo, questo Movimento libero, lo stavamo già creando. E ora dobbiamo dargli gambe, dobbiamo farlo camminare. Per-ché i sogni si avverano anche: e il nostro sogno è di andare a Mon-tecitorio, aprire le finestre e fare uscire il puzzo del compromes-so».

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CONCHITA SANNINO

ROMA — Sono già in campo. Ri-vendicano; mani libere e nessu-na etichetta. Luigi de Magistris e Antonio Ingroia, uno dal palco del teatro Eliseo, l'altro collegato via Skyp e dal Guatemala, lancia-no il Movimento Arancione ili una sala gremita da quasi nove-cento persone. E, a parte i vari Berlusconi («ha portato il Paese sull'orlo del baratro» ha detto In-groia), Dell'Utri, Casini, almeno nella sera del debutto, sembrano

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"I tagli stanno picconando il Welfare e è chi non si cura più o ricorre al low cost" VALENTINA CONTE

RONZA—La scure del laspending review ha plcconato il welfare italiano. Mettendo a rischio i ser-vizi alle persone, la sanità, la scuola, l' ambiente. E «seriamen-te limitato il grado di tutela dei diritti sociali». Allontanando l'I-talia «da modelli di equilibrio so-lidale e sostenibile». E aggravan-do «In modo preoccupante la di-stanza fra Mezzogiorno e resto del Paese», tanto da segnalare «una vera e propria emergenza». Un quadro a tinte fosche, ricco di analisi dure e critiche, quello re-stituito dalla Relazione annuale del Cnel al Parlamento e al go-verno che viene presentata oggi in Senato.

Due recessioni in un quin-quennio (2008-201.2) e una pe-

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santissima crisi dei debito sovra-no partita nel 2010 e non ancora risolta fanno da sfondo a tagli di spesa pubblica, intervenuti nei frattempo, il cui impatto finale sui cittadini rischia di essere de-vastante. Solo la sanità, tra spen-dirtg elegge di Stabilità, deVe ri-nunciare a 34 miliardi tra 2010 e 2015. Con il risultato che «cresce la spesa privata "di tasca pro-pria"» al pari dell'offerta sanita-ria low cost «cui fanno ricorso molti cittadini messi nelle con-dizioni di non poter us ufruire dei

servizi pubblici». Oltre al fatto che nelle Regioni sottoposte a "Piano di rientro" per l'alto ciefi-cit«la situazione è altamente cri-tica». Il ricorso alle strutture pri-vate per gli accertamenti dia-gnostici complessi, ad esempio, è balzato dal 5,6% del totale nel 2005 al 18% nel 2011. L'anno scorso, oltre 9 milioni di persone dichiarano di non aver potuto accedere ad una o più prestazio-ni sanitarie "per ragioni econo-

miche ed organizzative": impor-to del ticket, tempi di attesa, di-stanza. «Le Regioni con perfor-mance già negative, le vedono peggiorare e quelle con una sa-nità più adeguata percepiscono segnali di peggioramento meno intensi». Insomma, la Sanità fa acqua ovunque.

Il Rapporto non si ferma qui. Intanto rivela che la spesa pub-blica non è quel moloch di cui si straparla, visto che nel 2012 «do-

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Quanti hanno dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie (Per motivi economici) Fonte: Indagine Censis-Previ rnsdical 2012

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Unipelsonele 1 ,000,000 Coppia senza figli 2.500.000 Coppia con figli 5,000,000 Monogenitore 350,000 Altra tipologia 240.000

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vreb be superare di poco il 50% delPil», nonlontano da quanto si. prevede per l'Eurozona (49,4%) e per la Ue a 27 (49,1%). Meno de. lla Francia (56%), poco più su di Germania (46%) e Regno Uni-to (48%). Ma questi denari sono spesi male e peggio controllati. Esiste una «schizofrenia», un «divario grandissimo» fra un'amministrazione orientata al cittadino, come le ultline rifar-mela delineano, e «la percezione della reale esperienza», .inficiata dall'assenza di «una cultura del risultato». Per questo, suggerisce il Consiglio dell'economia pre-sieduto daAntonioMarzano, oc-corre monitorare con più effica-ciailrisultato del servizio pub bli-c o, anche legando i premi ai diri-genti alla soddisfazione del citta-dino. A tale scopo, Cnel elsta t fa-

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ranno partire un Portale della Pubblica amministrazione per monitorare le performance del-le varie strutture (in sintonia con il dicastero della Funzione Pub-blica). E in tal senso si colloca la proposta, veicolata in particola-re da 1Vlanin Cara b b a, consiglie-re Cnel, di abolire il Bilancio di. competenza dello Stato e tenere solo quello di Cassa. Per control-lare in modo più efficace entrate ed uscite, prima che si disperda-no in rivoli non più tracciabili.

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Mini-eistoria sui vecchi debiti fisuli 5dueinul decreto svilupronlia.Carnera

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13/12/2012 press unE

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Mini sanatoria sui vecchi debiti fiscali fiducia sul decreto sviluppo alla Camera Legge Stabilità, ecco ali emendamenti E spuntai Inu ridotta penfigh ROBERTO PETRINI

ROMA ----- Scatta in avanti la legge di Stabilità al Senato e il decreto svilup-po ottiene la fiducia alla Camera con l'astensione del Pdl. [eri in Commis-sione :Bilancio del Senato sono arti-vati gli emendamenti concordati con il governo dai relatori Legnini (Pd) e Tancre di (Pdl). Tra le dieci p a-gine di modifiche apportate emerge e torna sulla scena una mini-sanato-ria: si tratta della rodamazione dei ruoli fis cali pre cedenti i131 dicembre del 1999 e non superiori a 2.000 euro (sanzioni e interessi compresi). La misura, che varrà per tutti, è stata adottata per porre fine al fenomeno delle "cartelle pazze" inviate ai con-tribuentinegli ultimi tempi e relative proprio al periodo in questione. Na-sce anche, nello stesso articolo, il " C orni tato di indirizzo e verifica del-

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l'attività di riscossione" che sarà composto da magistrati della Corte dei Conti, rappresentanti dell'Inps e di Equitalla: un organismo di garan-zia dopo le polemiche e le proteste clic si sono sviluppate nell'ultimo anno.

Confermato ilp rovvedimento sal-va- ricongiunzioni: tornano ad esse-re gratuite le ricongiunzioni dei con-tributi entro i130 luglio 2010. Dopo questa data la possibilità di cumula-re i contributi sarà possibile solo per il trattamento di vecchiaia e per chi

non è già in possesso di una pensio-ne.

Mentre arrivano maggiori risorse per il terremoto d ell 'Emilia (accede-ranno agli aiuti le aziende che harirte perso il solo 20% del fatturato e non, come n ella precedente versione del provvedimento, 30%), si:profila an-che un intervento sull'Imu. Il testo non è ancora stato formalizzato ma si interverrebbe sulla questione degli appartamenti ceduti ai figli in corno-dato d'uso, spesso per fini elusivi ma spesso per necessità oggettive. Il Sal-va-I m:ha con siderava i coma dati d'u-so come seconde case, a pres cindere dalla situazione reale, l'emenda-mento potrebbe eliminare ]apregiu-diziale e consentire alle abitazioni in comodato d'uso di essere considera-te prime case.

Infine la partita a scacchi dei vari provvedimenti, alcuni dei quali ven-

gono ripescati. Come accennato il decreto Sviluppo risorto, dopo le in-decisioni di governo e maggioranza, ieri sera ha ottimi il voto di fiducia allaCamera con l'astensione del Pd.1: grandi opere e agenda digitale i pun-ti: di forza. Ma anche la legge attuati-va del pareggio di bilancio, con la modifica dell'articolo 81 della Costi-tuzione riguadagna terreno: il gover-no che ha fatto del fiscal compact uno dei suoi cavalli di battaglia in Eu-ropa, ha puntato i piedi e il Parla-mento, Pd e Pdl, non si è tirato indie-tro. Ieri la Camera ha approvato la legge "rafforzata" con larghissima rn aggioranza e ora il provvedimen-to passa al Senato (anche se ancora non è stato calendarizzato). Un pas-saggio apprezzato da Bruxelles che ieri sera ha auspicato una rapida let-tura al Senato.

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13/12/2012 press LinE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

Periodicità: Quotidiano

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Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI

IFP- La commissione affari costituzionali del Senato ha impie-gato appena tre quarti d'ora per affossare la riforma delle province. Ma è il «come» che merita di essere raccontato e ringrazio il lettore G.P. per il resoconto della riunione. Il pre-sidente della commissione Vizzini (già segretario del Psdi quando il centravanti del Milan era Van Basten) esordisce spiegando che il provvedimento è stato oggetto di esame accurato, ma che la crisi politica e la presenza di emenda-menti e subemendamenti da approfondire rendono arduo il completamento dell'esame. Il senatore Boscetto (Pd1) con-divide e ritiene necessario un rinvio. Il senatore Calderoli (Lega) rileva che il lavoro di sintesi, encomiabile, non è stato in grado di individuare una soluzione condivisa. Il senatore Bianco (Pd) ringrazia il presidente e prende atto con dispia-

Province stagnanti cere che non sussistono le condizioni per proseguire. Il se-natore Milana (Udc) condivide la valutazione del senatore Bianco e il senatore Pardi (Idv) rileva incongruenze ma au-spica. Il presidente Vizzini prende atto e toglie la seduta.

Non uno che abbia avuto il coraggio di dire la verità: sono contrario a ridurre le province perché garantiscono posti e clientele. Tutti pronti, i finti litiganti da talk show, ad arram-picarsi in cordata sugli arabeschi delle procedure parla-mentari pur di vanificare, senza assumersene la responsa-bilità, l'unico provvedimento che tentava di cambiare final-mente qualcosa. Questo sconcio balbettio viene chiamato comunemente politica, ma ne rappresenta l'esatto contra-rio. La politica è acqua tumultuosa ricondotta negli argini, non stagno dove galleggiano i tronchi marci dei nostri ideali.

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Berluhconi, sfide e mimo

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13/12/2012 press LinE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

Periodicità: Quotidiano

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Sì ai ricongiungimenti gratuiti I Jegge di Stabilità, via il termine "oneroso". Condono sui mini-debiti col fisco precedenti 111999

RAFFAELLO MASCI ROMA

Ricongiungimenti onerosi: sembra una espressione per addetti ai lavori ed è invece la croce di decine di migliaia di lavoratori per i quali ieri è ar-rivata una buona notizia: scompare l'aggettivo «onero-si». Non si devono più tirare fuori i soldi. Questo prevede un emendamento di maggio-ranza alla legge di Stabilità, al-l'esame della commissione Bi-lancio del Senato.

Molti lavoratori avevano pagato, nel corso della loro at-tività, differenti enti previden-ziali (Inps, Inpdap ecc.), il ri-congiungimento dei contributi in un unico ente, dal luglio del 2010 non era più gratuito ma -per l'appunto - «oneroso». Ora l'emendamento risolve la que-stione delle ricongiunzioni per gli iscritti ex-Inpdap e in parti-colare ad alcune casse di di-pendenti pubblici (Cpdel, Cps, Cpi e Cpug, poi confluite nel-l'Inpdap) che si sono visti, a causa della modifica delle nor-me nel luglio 2010, diventare onerosa la ricongiunzione che prima era gratuita. Con la nor-ma ora presentata si prevede che per chi ha cessato il lavoro che aveva dato luogo all'iscri-zione in una di queste casse entro il 30 luglio 2010, valgano le vecchie regole. Le risorse -secondo la proposta di modifi-ca - saranno prese dal Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo li-vello: 32 milioni per il 2013, 43 milioni per il 2014, 51 milioni per il 2015.

Ieri, sempre in commissio-ne Bilancio del Senato, sono stati presentati dai relatori di maggioranza anche altri emendamenti destinati a ri-solvere problemi specifici: per esempio uno che annulla i pic-coli debiti con il fisco (meno di 2 mila euro fino al 1999), un al-tro estende una serie di aiuti agli imprenditori e ai lavora-tori autonomi delle zone ter-remotate dell'Emilia. L'iter assai accelerato della legge di Stabilità, prevede un suo pas-saggio all'aula di palazzo Ma-dama lunedì prossimo, e il giorno successivo alla Came-ra per il voto definitivo e blin-dato dalla fiducia.

Anche il decreto Sviluppo è in dirittura di arrivo: chiesta la fiducia di merito, la Camera l'ha accordata (295 sì, 78 no e 114 astenuti). Ad astenersi so-no stati i deputati del Pdl per coerenza con quanto avevano già fatto i senatori la settima-na scorsa. L'esame del provve-dimento riprenderà stamatti-na con il voto sugli ordini del giorno, cui seguirà la votazio-ne finale sul decreto.

All'interno di questo prov-vedimento, rilevante ai fini della crescita, un emenda-mento aveva sollevato delle perplessità, al punto da richie-dere un breve intervento del ministero. Si tratta di una nor-ma che, ad una prima lettura, avrebbe obbligato pressoché tutti a disporre di gomme da neve. Una nota del ministero ha chiarito che si tratta di una regola che ha margini di appli-cazione ben definiti e non im-

pone l'uso di questi pneumatici alla generalità degli automobi-listi. «La norma - dice il sotto-segretario ai Trasporti Guido Improta - apporta significative novità sul fronte della sicurez-za della circolazione, chiaren-do che, in condizioni ecceziona-li, puntualmente individuate, 1' ente proprietario di una strada (ad esempio Regione, Provin-cia, Anas) o il concessionario autostradale possano prescri-vere 1' utilizzo delle catene op-pure, nel caso queste non sia-no utilizzabili, degli pneuma-tici. Qualora questa prescri-zione non avvenga, la respon-sabilità di eventuali danni e disagi sarà addebitata all'ente

inadempiente». Tutto qua. Una inattesa chance si è

aperta per la norma sul pareg-gio di bilancio che sembrava or-mai abbandonata, dopo la riu-nione dei capigruppo del Sena-to che la ritenevano incompati-bile con i tempi e l'agenda già fissata. Ieri il ddl è passato alla Camera quasi all'unanimità, con 442 voti favorevoli, tre con-trari e sei astenuti, ed è stata trasmessa al Senato dove, al momento, non ne è previsto l'esame. Dato il vastissimo con-senso parlamentare intorno a questa misura ci sono ora con-tatti fra i due rami del parla-mento per spianare la strada al provvedimento.

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A gennaio il taglio ai costi della politica

ROMA

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Sul taglio ai costi della politi-ca il Parlamento uscente vuo-le fare un gesto ultimo ma di forte valore simbolico: torne-rà a riunirsi a gennaio, anche a camere sciolte, per appro-vare in quarta e ultima lettura il disegno di legge costituzio-nale che prevede la riduzione dei consiglieri regionali di Friuli Venezia Giulia, Sarde-gna e Sicilia, tre regioni a sta-tuto speciale. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo accogliendo all'unanimità la richiesta arrivata dal presi-dente della Regione Friuli, Renzo Tondo. Una nuova riu-nione deciderà a gennaio tem-pi e modi dell'esame. Perché il provvedimento diventi legge è sufficiente la maggioranza assoluta.

Grande soddisfazione da parte del presidente della Re-gioni Friuli Venezia Giulia: «Per la prima volta la Camera dei Deputati in cinquant'anni di storia repubblicana accetta di votare a Camere sciolte, ac-cogliendo la proposta di una Regione, il Friuli Venezia Giu-lia, che unica in Italia riduce i consiglieri per il contenimen-to della spesa pubblica». Lo ha detto il governatore friula-no, ricordando che la modifi-ca dello statuto regionale av-verrà il 3 gennaio, ha indicato che «tutte le strumentalizza-zioni sulle dimissioni vengono superate da quest'atto impor-tante che ho condotto con cocciutaggine e testardaggi-ne mentre tutti dicevano che non sarebbe stato possibile».

La battaglia condotta dal Friuli Venezia Giulia sulla ri-duzione del numero dei consi-glieri, in Parlamento ha viag-giato sempre di pari passo con quella relativa ad analo-ghi tagli per le regioni Sicilia e Sardegna, per questo la Ca-mera approverà una riduzio-ne delle assemblee regionali per tutte e tre le Regioni, an-che se nelle isole non sono previste elezioni a breve.

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TORINO

I fedelissimi di Grillo lo sape-vano in anticipo e raccontano che il video dell'altro giorno -«Siamo in guerra, chi fa do-mande o contesta andrà fuo-ri dalle palle» - era l'antipasto dell'espulsione dei due dissi-denti emiliani Giovanni Favia (consigliere regionale) e Fe-derica Salsi (comunale). Ieri il provvedimento, sotto for-ma di ritiro dell'uso del sim-bolo del Movimento 5 Stelle (di cui Grillo è «unico titola-re»), è stato diffuso con un breve post sul blog del comi-co-fondatore («sede» del mo-vimento, ai sensi del «non statuto» della «non associa-zione»). Favia, in un fuori on-da tv, aveva manifestato cri-

tiche sull'organizzazione verti-cistica del movimento e in par-ticolare sul ruolo di Gianrober-to Casaleggio, imprenditore nel settore della comunicazio-ne, cofondatore del movimen-to, nonché gestore del blog di

Uno paga le critiche a Casaleggio, l'altra la partecipazione televisiva a Ballarò

Grillo. La Salsi era stata bac-chettata per la sua partecipa-zione a Ballarò, quindi aveva detto in Consiglio comunale: «Non diventiamo una setta co-me Scientology».

Non sono le prime e non sa-ranno le ultime, ma queste

espulsioni sono le più rumoro-se e segnano la crisi più aperta del movimento fondato da Grillo tre anni fa, che conta og-gi quattro sindaci, oltre tre-cento eletti negli enti locali, è risultato il partito più votato in Sicilia e viene considerato il secondo dopo il Pd dai sondag-gi nazionali, tra il 15 e il 19%, con proiezione di un 80-100 parlamentari eletti.

La decisione, per quanto largamente condivisa dagli eletti (gli emiliani sono isolati), ha suscitato reazioni contra-stanti e alimentato la discus-sione sul web su regole e de-mocrazia interna. Sul blog di Grillo prevale l'approvazione. I dissensi si concentrano ormai su facebook, sia sulle bacheche personali degli epurati, sia su

spazi creati da altri gruppi, il più vivace dei quali è «Solo 5 Stelle», considerato dagli orto-dossi «uno sfogatoio di sfigati» e dagli eretici una ridotta di pensiero libero.

Favia rifiuta di dimettersi perché «un consigliere regio-nale votato da 160.000 cittadi-ni non può sparire con due ri-ghe postate su un blog». Poi spiega: «Gli interessi privati, i personalismi, la verticalità or-ganizzativa, la fede messianica in un leader non sono mai state nel nostro Dna, non sono mai stati i nostri semi. Accettare una deriva di questo tipo signi-ficherebbe arrendersi. E noi invece non ci arrendiamo mai». Anche la Salsi non si di-mette. Parla in un video ad Af-faritaliani: «Il dissenso non è

concepito all'interno del Movi-mento. Paradossalmente i par-titi, con tutti i disastri che han-no arrecato a questo Paese, so-no più controllabili dai cittadi-ni di quanto lo siano Grillo e Casaleggio. Nel momento in

Su facebook nasce un gruppo «Solo 5 Stelle»

per organizzare il dissenso

cui io ho posto delle questioni sono stata buttata fuori». Poi adombra che dietro il movi-mento ci sia solo «la volontà di acquisire maggiore visibilità da parte del blog per aumenta-re gli affari che girano attorno al blog di Beppe».

Grillo caccia Favia e la Salsi Rivolta sul web Messaggio sul blog: "Diffidati dall'uso del simbolo" Gli epurati: "Deriva messianica, non ci arrendiamo"

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«Siamo all'inizio del crollo», commenta Valentino Tavolaz-zi, ferrarese, primo a essere al-lontanato da Grillo e in buoni rapporti con Favia, con il quale aveva promosso nei mesi scor-si assemblee «eterodosse».

Anche l'altro consigliere comunale bolognese, Marco Piazza, pur in passato pole-mico con la Salsi fino a isolar-la in aula, esprime qualche dubbio: «Mi ha colto di sor-presa nei tempi e nei modi... proprio in campagna eletto-rale? Non vorrei che Bersani stesse stappando una botti-glia di spumante». In effetti il Pd ci sguazza. Dalle ironie sulla democrazia interna ai Cinquestelle fino al paragone del suo Grillo-Casaleggio con Lenin e Stalin. [G. SAI.[

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Addio al sogno della casa Crollano mutui e acquisti L'Istat: prestiti giù a -41% e compravendite a -23,7%. La ripresa dal 2014

LUCA FORNOVO TORINO

Comprare casa è sempre più difficile, anche perché otte-nere un mutuo diventa spes-so un'odissea tra costi elevati e onerose garanzie richieste dalle banche. Secondo l'Istat la crisi del mattone si aggra-va: nel secondo trimestre le compravendite di case e uffi-ci sono scese del 23,7% ri-

La situazione peggiore alle Isole e al Sud Il credito al consumo in calo del 12%

spetto a un anno fa. Si tratta delle variazioni peggiori dal 2008. Ma il crollo più dram-matico lo si registra nei mu-tui che sono in caduta libera: -41,2% rispetto al 2011. In questa situazione, secondo gli operatori, una ripresa del mercato immobiliare potrà esserci solo a partire dal 2014. In dettaglio, prosegue l'Istat, gli acquisti e vendite

di case calano di meno nei grandi centri (-21,8%), mentre il ribasso è più contenuto nei centri minori (-25,1%). Anche per le compravendite di uffici la tendenza è la stessa più ac-centuato il calo nelle città più piccole (-27,0%) rispetto ai grandi centri (-21,0%).

Per quanto riguarda i mutui nel secondo trimestre 2012 so-no a 69.830 (-41,2%) rispetto ai 118.834 di un anno fa. A livello geografico sono le Isole (-58,3%) a registrare la flessio-ne più marcata. Il dato peggio-re arriva dalla Sicilia (-63,4%) e le Regioni più colpite sono quelle del Mezzogiorno: Moli-se (-63,1%), Puglia (-45,6%), Basilicata (-44%), Campania (-43,7%) e Calabria (-43,6%). Al contrario le Regioni dove il mattone frena un po' meno della media nazionale sono quelle del Centro (-36%), in particolare il Lazio (-35,4%) e la Toscana (-35,7%). Mentre al Nord i dati ad arginare legger-mente il crollo dei mutui sono Trentino (-36,7%) e Lombar-dia (-37%).

Dati peggiori sui prestiti per le abitazioni arrivano poi dall'Osservatorio di Assofin, Crif e Prometeia: da gennaio a settembre 2012 si è registrato un calo del 49,6% delle eroga-zioni di mutui per la casa. Per gli altri mutui (ristrutturazio-ne, liquidità, consolidamento del debito, surroga e sostitu-zione) il crollo tocca il 74,8%. Ma a soffrire sono anche i pic-

coli prestiti concessi alle fami-glie. Tra gennaio e settembre, secondo l'Osservatorio, le nuove erogazioni del credito al consumo sono calate del 12%, con la prospettiva di arrivare a -5,2% a fine 2012 a fronte di una leggera attenuazione nel 2013 (-2,2%). In particolare, i finanziamenti nell'auto sono scesi del 19%, i prestiti perso-nali sono scesi del 15% (+4,3%

nell'intero 2011). Mentre la cessione del quinto dello sti-pendio/pensione registra an-cora una volta, come nel 2011, il risultato peggiore (-20,2%).

Secondo le associazioni dei consumatori, i dati sul crollo dei mutui diffusi dall'Istat e quelli sul drastico calo del cre-dito al consumo (-12%) sono il segno più evidente della re-cessione che ha colpito l'Italia.

«I cittadini - afferma il Co-dacons - non hanno più nem-meno la capacità di indebi-tarsi, accendendo mutui o ricorrendo a prestiti. Questi sono gli effetti della crisi che non solo si ripercuotono sul-le scelte nell'immediato del-le famiglie, attraverso una riduzione dei consumi, ma anche su quelle a medio e

Il Codacons: gli italiani non hanno più la capacità di indebitarsi C'è molta sfiducia

lungo termine, come mutui o finanziamenti».

In sostanza, afferma il Co-dacons, i cittadini «non hanno soldi oggi per acquistare case o altri beni durevoli, e non cre-dono di averne in futuro, per cui rinunciano a chiedere mu-tui o a ricorrere al credito al consumo. Un segno di sfiducia evidente e preoccupante, che fa presagire scenari foschi sul piano economico per il 2013».

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Dagli immobili pubblici subito 1,2 miliardi ANTONIO PITONI ROMA

Se l'obiettivo è quello della riduzione del debito pubblico, 340 miliardi non sono mica noccioline. A tanto ammon-terebbe una preliminare stima del valo-re di mercato delle unità immobiliari pubbliche. Delle quali circa 350, per 1,2 miliardi di euro, immediatamente liqui-dabili. Anche se, a proposito di patri-monio, nel portafoglio delle pubbliche amministrazioni c'è anche il capitolo delle partecipazioni detenute in circa 7.300 società, di cui almeno 6.000 diret-te. Sono i dati che il direttore della Dire-zione finanza e privatizzazioni del Di-partimento del Tesoro del ministero dell'Economia, Francesco Parlato, ha il-lustrato ieri nel corso di un'audizione

alla Camera. Il conto è presto fatto: 55 miliardi di euro dagli immobili dello sta-to «sulla base del valore di bilancio», al-tri 285 da «quelli delle altre ammini-strazioni ai prezzi medi di mercato ela-borati dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia del Territo-rio». Per un totale, appunto, di 340 mi-liardi. Senza contare i 760mila terreni, per di 1,3 milioni di ettari e un valore stimato nell'ordine dei 300 miliardi di euro. Insomma, un tesoretto vero e pro-prio, bello e pronto per fare cassa con l'obiettivo della riduzione del debito pubblico. «L'Agenzia del Demanio ha in-dividuato circa 350 immobili, del valore di circa 1,2 miliardi, potenzialmente conferibili aduno o più fondi immobilia-ri», ha chiarito Parlato, annunciando

l'emanazione in tempi rapidi di «un de-creto del ministero dell'Economia per la costituzione della società di gestione del risparmio», che risale alla manovra estiva del 2011 varata dal precedente governo. «L'operatività della Sgr - ha aggiunto Parlato - sarà avviata preve-dibilmente entro il primo semestre del 2013». Quanto alla dismissione del pa-trimonio pubblico, appurato che si trat-ta di un'operazione complessa ma im-prescindibile per la riduzione del debi-to, sarà gestita per fasi. No quindi ad «operazioni massive e indifferenziate di privatizzazione e di vendita di asset pubblici» che «non coincidono con una strategia di massimizzazione e tutela del valore», ha concluso Parlato. Sì a «un meccanismo sostenibile e credibi-

le, basato sulla maggiore conoscenza degli asset e sul progressivo accesso al mercato grazie all'attivazione di idonei strumenti finanziari».

Compito arduo dal momento che il mercato del mattone non sta certo vi-vendo il suo momento migliore. Secon-do l'Istat, che ha elaborato i dati sulla statistica notarile, nel secondo trime-stre dell'anno le compravendite di unità immobiliari hanno fatto registrare una flessione del 23,7% (mai così male dal primo trimestre 2008) su base annua. Quanto al capitolo delle partecipazioni che, come detto, le amministrazioni de-tengono in circa 7.300 società, la fanno da padrone gli Enti territoriali che pos-siedono 1'80% delle partecipazioni a fronte del 3% dello Stato centrale.

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dril114) epurata: via i ribelli Salsi e Faviu

runità Direttore Responsabile: Claudio Sardo

13/12/2012 press unE

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Grillo epurator: via i ribelli Salsi e Favia

In un'escalation autoritaria il comico mette fuori i due principali dissidenti: «Si astengano dall'uso del logo dei 5 stelle»

La consigliera emiliana: meglio i vecchi partiti, attorno al blog di Beppe si fanno affari»

TONI JOP

Fatto: Salsi e Favia. sono fuori, Grillo si è svegliato con un peso sullo stomaco, ha fatto colazione meditando ma poco, poi ha scritto sul suo blog le parole che avrebbe voluto comporre mesi, setti- mane fa e chissà perché non l'ha fatto prima. Avrebbe sofferto di meno e for- se Casaleggio non lo avrebbe tormenta- to — temiamo - dicendogli che si stava rammollendo. «Li prego -- Salsi e Fa- via, ndr -- di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillan-te attività di consiglieri»: ecco sistema-ti i due emiliani colpevoli di aver messo in discussione l'igiene democratica del capo indiscusso, del suo consigliere ispiratore e del movimento.

Federica Salsi si era permessa di ap-parire in tv nel talk show di Floris vio-lando il diktat del leader, e lui l'aveva insultata sempre sul blog .t»improveran-dola di aver ceduto ad un orgasmo faci-le abusando del suo punto «G«. Favia,

invece, si era lasciato andare in un cele-berrimo fuori-onda di Piazza Pulita nel quale aveva lamentato il regime oscu-rantista in cui si muovono Grillo e so-prattutto Casaleggio e la paura dei gru-- lini di aprire bocca su argomenti non consentiti. Pesante: poteva seguirne una espulsione, nello stile che ha già fatto brillare la stella dell'ex comico e invece Grillo si era limitato a far sapere che Favia non aveva la sua stima. Un discretamente lungo periodo di gesta-zione dei propositi reattivi fino all'altro giorno, quando l'autarca maximo ha in pratica annunciato quel che sarebbe ac-caduto — con il licenziamento — ricor-dando sul suo blog che chi sgarra toglie le tende, chi lo accusa di scarsa demo-craticità toglie le tende, chi soffre, e lo dice, per l'insufficiente democraticità nella vita del Movimento, di nuovo t.o-glie le tende, perché le tende sono pian-tate sul suo terreno.

E qui ha ragione da vendere: è tutto suo, tutta privatissima proprietà, soldi suoi, come Berlusconi per il Pdl. Come, con qualche distinguo, Marchionne con la Fiat, roba sua e chi rompe se ne vada: chiedere ai licenziati della Fiom se Grillo ha qualcosa di Marchionne op-pure no, Solo che un movimento è poli-tica e per fortuna la politica dovrebbe essere uno spazio pubblico, a differen-za di un'azienda. Invece, si è svegliato e li ha licenziati, difficile trovare un altro termine più calzante; poi, se scrivi «espulsi» - altre volte è successo —i blog-gers grillini si arrabbiano, dicono che Grillo non ha espulso, formalmente, nessuno: sono così, appena nati e già dotati di una cavillosità degna di un vec-chio democristiano. Delia da Grillo stesso: ai due «E ritirato l'utilizzo del lago del Movimento 5 Stelle», capitolo chiuso.

Ma non è vero. Di sicuro, la platea che frequenta il blog di riferimento era.

già orientata: da una parte quelli che avevano accolto il tema posto dai «tra-ditori», la democrazia interna, con favo-re, dall'altra quelli che rimproverava-no il capo per le sue esitazioni, perché volevano una decapitazione in piazza dei colpevoli. Anzi, ad entrambi sono arrivate, da parte dei duri, gentili mi-nacce di morte che fanno sempre piace-re. Così, nessuna novità dopo la certifi-cazione del licenziamento. Da giorni c'è chi accusa Grillo di essere un pro-mettente fascista e allo stesso tempo c'è chi saluta i suoi provvedimenti puni-tivi con osanna e brindisi alla prorom-pente virilità del leader che non ha ce-duto agli avvilenti tatticismi della politi-ca.. Cioè, san contenti che sembri un fa-scista. Non è ovviamente il pensiero di Federica Salsi che offre al Movimento un paio di considerazioni su cui medita-re. La prima: «Paradossalmente -- ha detto dopo aver ricevuto lo sfratto - i partiti, con tutti i disastri che hanno ar-recato al Paese sono più controllabili dai cittadini di quanto lo siano Grillo e Casaleggio»; seconda: «Vien da pensa-re se dietro il blog di Grillo ci sia la vo-lontà di acquisire maggiore visibilità da parte del blog per aumentare gli af-fari che girano attorno al blog di Bep-pe», non meno potente della prima.

Questo fa impazzire i fans grillini ne-gli altri blog perché queste cose non le sostiene un esterno ma chi il Movimen-to lo conosce e fino a ieri lo rappresen-tava nel migliore dei modi. Salsi conti-nuerà a fare la consigliera comunale di Bologna. G iovanni Favia — che ha posta-to una dichiarazione in cui annuncia che non smetterà di combattere «inte-ressi privati, personalismi, verticalità organizzativa, fede messianica nel lea-der» e cioè rullo ciò che rende il Movi-mento lo spazzolino da denti di Grillo - seguiterà a sedere nei banchi del consi-glio regionale dell'Emilia Romagna.

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, epurami': via \ i rfixIli Salsi e Patta

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13/12/2012 press LinE 1 Unità Direttore Responsabile: Claudio Sardo

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I1 consigliere cacciato «Me io aspettavo ma darò battaglia» Martedì sera, dopo aver visto il video di Beppe Grillo in cui il leader-comico scandiva il suo fragoroso «fuori dalle palle» a chi non la pensa come lui, Gio-vanni Favia aveva già forse immagina-to che la mannaia stava per colpire qualcuno., magari proprio lui.

A chi gli sta vicino lo aveva fatto capi-re. E su Facebook scriveva «Nessuno obbliga nessuno a rimanere nel MoVi-mento. L'm5s nasce per autogovernar-si, dal basso, senza "capibastone", citta-dini che rappresentano altri cittadini. Chi non condivide questi pochi e sem-plici principi, può andare altrove. Tro-verà in abbondanza, nel panorama ita-liano, scarsa democrazia e leader a coi obbedire ciecamente. Il Movimento è altro. infine: la biodiversità di pensiero produce ottimi risultati, anche se il con-fronto costa fatica. La chiusura su se stessi funziona nel breve periodo, ma alla lunga genera mostri». Un tentati-vo di pacificazione col 'capo", da un la-to, forse, l'ultima chance di chi avverte che il colpo, quello duro, sta per arriva-re; ma anche una conferma della pro-pria inossidabilita: giusto dire che chi non condivide certi principi può andar-sene, ma altrettanto giusto tutelare e rispettare la «biodiversita di pensiero , .

Se il messaggio era un tentativo di riconciliazione, l'esito non ha commos-so il capo, che la mattina successiva., ieri, ha comunicato l'epurazione dal Movimento a lui e a Federica Salti, con-sigliera grillina in Comune a Bologna. Entrambi restano ai loro posto: Favia anzi «aspetta spiegazioni , da Grillo. Questo nonostante insieme alla scomu-nica sia arrivato dal comico anche il di-vieto oli utilizzare il logo del Movimen-to 5 stelle, come Grillo usa fare in que-sti casi, dato che il simbolo continua ad essere di sua proprietà. Un fatto, que-sto, che si sta rivelando nel tempo com-promettente per il Movimento: «Più volte dalla base è stato evidenziato que-sto tema», fa sapere Serenella attivista ravennate del Movimento 5 stelle, che, come tanti, non ha accetta-to di buon grado l'epurazione. Chi, co-me lei, condanna il gesto, chiede assem-blee di discussione sul tema e parla di un Grillo <<Robespierre» che «a forza di tagliare teste perse la sua», come scri-vono i "dissidenti" forlivesi. C'è anche chi, tra i candidati alle politiche, ieri ha addirittura pensato di ritirare la pro-pria candidatura, ma. poi ha riflettuto: «Sarebbe un peccato perdere questa occasione». Ma in tanti, invece, appog-giano il leader massimo, soprattutto sul suo blog. La base è divisa, a giudica-re dal mal), Ma e in questi casi che Met-- gono le due anime del Movimento fon-dato da Grillo: quella "fedele" ai princi-pi che hanno dato vita al Cinque stelle, come ribadisce Spalla -ch e crede anco-ra nella «speranza dirompente del Mo-vimento, e vede in Grillo «il traditore» di quei principi - e quella ortodossa, di cui fanno parte ad esempio i consiglie-ri comunali Marco Piazza e Massimo Brigarti. ieri, appresa la notizia

CHIAlziAAFFRONTE BOLOGNA,

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dell'epurazione di Favia e Salsi, hanno ribadito la loro «unita» verso le elezio-mi politiche, senza commentare il gesto del leader. «ido lavorato al progetto po-litico del M5s per wird e non lo mollerò certo in questo momento come qualcu-no spera», riferisce Piazza, alludendo al segretario del Pd, candidato premier del Centrosinistra: «Non vorrei che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani stesse stappando Ulla bottiglia di spu-mante». Salsi dal canto suo promette di proseguire il suo mandato ribaden-do che «il dissenso nel Movimento non è concepito». Una cosa è certa, al di là dei commenti che a caldo il blog produ-ce: Pavia aveva appena ricevuto il plau-so del meet Up bolognese, durante la riunione semestrale in cui i consiglieri regionali chiedono di esprimere la fidu-cia o meno nei loro confronti:O risulta to per Fa-via era stato un plebiscito. E ieri sera il consigliere era atteso a Mo-dena per lo stesso motivo. Del resto, da. subito, il giovane attivista - che Grillo aveva esaltato sul palco di piazza Mag-giore durante la campagna elettorale per le Regionali nel 2010 - si era rivela-to 91 Mister Preferenze del Movimento cinque. telle, così come lo era il povero Maurizio Cevenin i per il Pd bolognese. E un po' di conti sulla potenziale perdi-ta del Movimento sono presto fatti. A quella tornata, Favia incassò l Minila voti, il 7% delle preferenze, quando Va-sco Erra ni vinse con il 52% dei voti. Un grande successo Pavia lo registrò an-che nelle altre province della regione: basti pensare che, in termini assoluti, prese più consensi dell'Ildv,

Tecnicamente adesso, escluso dal Movimento cinque stelle, Favi a dovreb-be passare al gruppo misto. Ma in Re-gione si vocifera già che ci sarebbe un interessamento del consigliere per la lista arancione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

«Davanti scelte &rsitin stara siippando dì spumante»

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13/12/2012 press LinE runità Direttore Responsabile: Claudio Sardo

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Alla e Servizio civile Nel 2012 nessun bando MARIO CASTAGNA

ROMA

Sono passati prima giorni, poi settima-. ne e infine mesi, ma alla fine il bando 2012 per il servizio civile nazionale non è mai stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La cattiva notizia è che non verrà pubblicato affatto e che quindi per 11 2012 nessuno dei progetti che ve-devano impegnati negli anni scorsi mi-gliaia di giovani verrà attivato.

L'ultimo bando era stato emanato nell'autunno del 2011 per progetti da tenersi durante l'anno 2012. Poi più nulla, solo il silenzio che è stato rotto solo ieri dall'Ufficio per il Servizio Civi-le. Ad ammetterlo è in maniera piutto-sto diretta Raffaele De Cicco, dirigente coordinatore dell'ufficio del servizio ci-vile con una ammissione piuttosto di-retta: «Non siamo in ritardo con il ban-do di selezione dei ragazzi per l'anno 2012, più semplicemente non è stato emanato a seguito dei drastici tagli effettuati al Fondo nazionale per il servizio civile negli anni 2011 e 2012».

Il Servizio Civile Volontario, che una legge del 2001] ha istituto per sostituire il servizio civile obbligatorio alternati-vo alla leva militare, ha rappresentato negli ultimi anni una possibilità concre-ta per migliaia di ragazzi di partecipa-re, attivamente, alla crescita sociale e civile del nostro paese. Nmì sono pochi i ragazzi che hanno sfruttato questa oc-casione.

Un anno a servizio degli altri, dei più deboli e dei più poveri, in cambio di un rimborso spese di 450€.Circa 150.000 giovani dai 18 ai 28 anni hanno parteci-pato, dal 2007 al 2011, ai progetti che Ong, associazioni ed enti locali organiz-zavano in 'Italia e all'estero.

C'è chi è animato da un forte spirito di servizio, come Ciro De Simone, che ha svolto il servizio civile in Caritas, presso la «casa di carità» Giovanni XIII a Sant'Agata di Esaro in provincia di Cosenza. Per lui la molla è stata la sua scelta religiosa di essere vicino ai pove-ri e ai sofferenti: «11 vero tesoro umano è l'amore per noi tutti, come Gesù pri-

ma di morire ci ha insegnato. Io, in que-sto anno, ho vissuto questa esperien-za»,

C'è chi invece ha colto l'occasione per passare un anno all'estero, pren-dendosi una pausa: .,110 svoltò il mio servizio civile in un patronato delle Acli a Sydney, in Australia, offrendo as-sistenza e consulenza pensionistica ai molti emigrati italiani che si trovano ancora lì», racconta Andrea Galli, che poi alla fine del periodo di servizio civi-le ha deciso di trasferirsi definitivamen-te dall'altra parte del globo.

Storie come queste rischiano di di-ventare solo un ricordo. Dei quasi 300 milioni di eurò a disposizione nel 2007 ne sono rimasti poco meno di 70: un taglio di circa il 75% dei fondi a disposi-zione. Più che spending review sareb-be giusto chiamarla mannaia, visto che nessuno dei soldi finora spesi può esse-re considerato uno spreco. L'andazzo era chiaro a molti, dal momento che rispetto alle domande presentate, so-stanzialmente stabili intorno alle 80.000 richieste, i posti a disposizione sono passati dai 5L273 del 2007 ai 20.157 del 2011.

Le difficoltà del bilancio alla fine hanno vinto sugli sforzi che il ministro Riccardi, competente in materia, ha. profuso per contrastare i tagli. I pochi soldi a disposizione sono disponibili so-lamente per pagare i volontari partiti con l'ultimo bando e per finanziarie i volontari che partiranno con il bando previsto per la primavera del 2013.11 2012 salta completamente tranne che per due bandi straordinari dedicati a 368 volontari per progetti relativi all'accompagnamento dei grandi inva-lidi e dei ciechi civili e ad altri 500 vo-lontari per progetti di assistenza alle aree terremotate dell'Emilia Roma-gna, della Lombardia e del Veneto.

Ormai la frittata è fatta e per il 2012 niente servizio civile. i.e cose non sem-brano destinate a migliorare negli anni successivi e c'è il rischio concreto che questa bella esperienza si riduca ad una vicenda piccola nei numeri e nelle ambizioni. Pagina 10

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