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Rassegna stampamercoledì 17 ottobre 2012
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Il Resto del Carlino Ravenna
INDICE
"Siamo in ginocchio" (prima pagina Lugo)17/10/12 Prima pagina 7
'Bionde' al bando (prima pagina)17/10/12 Prima pagina 8
Il ‘Ginanni’ fa scuola nella lotta al fumo17/10/12 Istruzione 9
Ora protestano i residenti «Troppi rumori e polveri dal cantiere della Cmc»17/10/12 Economia e Territorio 11
Ottobre è il mese più amato dai croceristi L’anno si chiuderà con 100mila arrivi17/10/12 Economia e Territorio, Turismo, Cultura, Spettacoli 13
Ex Vinyls, lettera al ministro E operai agricoli in rivolta17/10/12 Economia e Territorio, Lavoro 14
Una strada sopraelevata verso la Darsena17/10/12 Economia e Territorio, Edilizia e Infrastrutture 15
L’ex assessore Poggioli torna in Comune, come funzionario17/10/12 Economia e Territorio, Edilizia e Infrastrutture 17
«Micoperi lavora al Giglio e investe 100 milioni di dollari in 2 nuove navi»17/10/12 Economia e Territorio 18
Gravissimo don Giuseppe Pozza17/10/12 Cronaca 19
Scontro, prognosi riservata per un ciclista17/10/12 Cronaca 20
Caso Bisi, parlamentari Pd chiedono che il ministro disponga un’ispezione17/10/12 Cronaca 21
Il cuore dei ravennati arriva a Sant’Agostino17/10/12 Economia e Territorio, Sanità e Politiche sociali 22
Mille bimbi in piazza del Popolo per la giornata ‘Pane e Scuola’17/10/12 Economia e Territorio 23
Passeggiata nei luoghi dei senza casa a cura di Avvocati di strada17/10/12 Sanità e Politiche sociali 24
Rinnovamento dei percorsi di cura e centralità del soggetto: un convegno17/10/12 Sanità e Politiche sociali 25
L’Accademia dei Menù esposta in vetrina17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 26
Alberto Ancarani consigliere nazionale dell’Associazione dei Comuni17/10/12 Politica 27
I BAMBINI E LA CULTURA17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 28
Il benvenuto del rettore Dionigi a tutti gli studenti universitari17/10/12 Istruzione 29
Confermato il blocco del traffico Domani stop alle automobili17/10/12 Edilizia e Infrastrutture, Viabilità 30
Entra in vigore il 5 novembre la sosta a pagamento in nuove strade17/10/12 Edilizia e Infrastrutture, Viabilità 31
Treno di Dante sul binario giusto17/10/12 Economia e Territorio 32
No Tav, tra demagogia e nuove speranze17/10/12 Economia e Territorio 33
Sant’Alberto, sui fanghi niente allarme17/10/12 Economia e Territorio 34
«La castanicoltura è in ginocchio Ci serve un aiuto»17/10/12 Economia e Territorio 35
«Assurdo creare un bosco di betulle in centro»17/10/12 Parchi, Ambiente 36
«La tassa di soggiorno è ok»17/10/12 Economia e Territorio, Turismo, Cultura, Spettacoli 37
Un Vecchioni ‘cervese’ non piace a tutti17/10/12 Economia e Territorio 38
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Corriere Romagna Ravenna
La Voce di Romagna Ravenna
Impiantistica elettrica, Cinzia Frega fa il bis Termoidraulica: eletto Riccardo Loreta17/10/12 Economia e Territorio 40
Il regno degli amanti di piadine e crescioni17/10/12 Economia e Territorio 41
Disciplina cessione prodotti agricoli e agroalimentari17/10/12 Economia e Territorio 42
Comunicazione contratti locazione e noleggio17/10/12 Economia e Territorio 43
Patentino per i frigoristi, lunedì un convegno a Ravenna17/10/12 Economia e Territorio 44
A Cinemacity per rivedere i Led Zeppelin17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 45
I bambini incontrano il Risorgimento17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 46
Convegno alla Classense esplora ‘La battaglia di Ravenna’17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 47
I genitori scrivono racconti sull’allattamento dei neonati17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 48
FLASH D’AUTUNNO17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 49
«La crisi in centro è nera, occorre reagire in fretta»17/10/12 Economia e Territorio 50
CULTURA17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Economia e Territorio 51
Omaggio a Dante e una notte tutta d’oro17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Economia e Territorio 52
Ravenna, fra Roma e Bisanzio Suggestioni e misteri dei mosaici17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Economia e Territorio 53
Si fingono abbandonati per farsi mantenere (prima pagina)17/10/12 Prima pagina 54
Tampona camion, grave parroco17/10/12 Cronaca 55
Bus navetta gratuiti per il centro in occasione della Notte d’Oro17/10/12 Economia e Territorio, Turismo, Cultura, Spettacoli 56
Coem, interpellanza urgente presentata da Mercatali17/10/12 Economia e Territorio, Lavoro 57
«Non si possono scaricare sui braccianti le criticità del momento»17/10/12 Economia e Territorio, Lavoro 58
Coem, pressing sul ministero17/10/12 Economia e Territorio, Lavoro 59
Turismo: la Romagna chiama Ferrara17/10/12 Economia e Territorio, Turismo, Cultura, Spettacoli 61
Vision contro Bellettini, scontro in tribunale17/10/12 Cronaca 63
Una salute mentale che riabilita per evitare isolamento e solitudine17/10/12 Sanità e Politiche sociali 64
Dinamicità oltre il mosaico17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 66
Ridotto il numero di incidenti e la mortalità17/10/12 Cronaca 67
«Quei fanghi non sono né tossici né inquinanti»17/10/12 Economia e Territorio 68
Situazione grave in centro storico Confcommercio chiede una terapia d’urto17/10/12 Economia e Territorio 69
Vecchioni cittadino onorario17/10/12 Economia e Territorio 70
Tassa di soggiorno: pressing della Uil No a quella di scopo17/10/12 Economia e Territorio 71
sport Maratona di Ravenna: di corsa dai lidi al cuore della città17/10/12 Politica 72
La trua degli albanesi (prima pagina)17/10/12 Prima pagina 73
La trua degli albanesi17/10/12 Cronaca 74
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Una via dei poeti per Ravenna17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 75
Bus navetta gratuiti ogni 12 minuti17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Economia e Territorio 76
L’accordo: da Palazzo Merlato 200mila euro17/10/12 Economia e Territorio 77
DUE ANNI PER LA REALIZZAZIONE17/10/12 Economia e Territorio 78
Una via dei poeti per fare rinascere il centro17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 79
Il Comune amplia l’area compresa nel ‘centro storico’ Dal 5 novembre sosta a pagamento in zona giardinipubblici17/10/12 Economia e Territorio, Edilizia e Infrastrutture 80
Traco: confermato il blocco anti-smog17/10/12 Economia e Territorio, Edilizia e Infrastrutture 81
Zapping17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 82
La Cisl attacca ‘Zero confronto’17/10/12 Edilizia e Infrastrutture, Lavoro, Trasporti 83
‘Quei fanghi non sono contaminati e possono essere utilizzati come concime’17/10/12 Economia e Territorio 84
‘Perché era ai domiciliari? ’ Chiesta ispezione ministeriale17/10/12 Cronaca 85
‘Perché era ai domiciliari? ’ Chiesta ispezione ministeriale17/10/12 Cronaca 86
Uno psichiatra per analizzare la mente di Primo Bisi17/10/12 Cronaca 87
RAVENNA PAC MANIFESTA CONTRO IL CIRCO17/10/12 Sanità e Politiche sociali 88
Pluralismo e tolleranza religiosa Focus sulle comunità albanesi17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 89
I residenti nelle zone confinanti agli stabilimenti Cmc didano la coop: “Pretendiamo rispetto”17/10/12 Economia e Territorio 90
Oltre 300 firme per la Darsena17/10/12 Economia e Territorio, Edilizia e Infrastrutture 91
VERTENZE SINDACALI17/10/12 Economia e Territorio, Lavoro 92
Parroco si schianta contro camion Hera17/10/12 Cronaca 93
Josefa Idem accoglie le matricole17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 94
PRIMARIE PD17/10/12 Politica 95
‘Operazione ciclopica ma contiamo di finire in primavera’17/10/12 Economia e Territorio 96
‘A che fine quei 50mila euro investiti nell’Istituto sui Trasporti?”17/10/12 Economia e Territorio, Trasporti 97
Matteucci: ‘Al dunque tutti i Comuni hanno votato a favore’17/10/12 Economia e Territorio 98
I cattolici per Renzi ci mettono del pepe17/10/12 Politica 99
RIPARTE LA CORSA SCOLASTICA DI FORNACE17/10/12 Edilizia e Infrastrutture 100
Esperimenti sul mosaico Al via l’oerta didattica17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 101
Inferno, Purgatorio e Paradiso L’incontro col mondo della moda17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 102
Led Zeppelin live sul grande schermo17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 103
Ricette e musica Un blog e la cucina si fa indie17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 104
L’ARTISTA MULTIMEDIALE DIANNE BOWEN PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 105
Ultima giornata per il progetto “Pane e Scuola”17/10/12 Economia e Territorio 106
L’Accademia dei menù in mostra al Private Banking17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 107
Hera e Università insieme per l’ambiente17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 108
Treno di Dante Lettera aperta di Bazzoni “Due o tre idee per la tratta Faenza-Firenze”17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 109
Pagina 4 di 170
Corriere della Sera
Il Fatto
Il Giornale
Il Resto del Carlino
Il Sole 24 Ore
Roberto Vecchioni è cittadino onorario17/10/12 Economia e Territorio 110
Il Duce tra i cittadini onorari cervesi17/10/12 Economia e Territorio 111
Il Duce tra i cittadini onorari cervesi17/10/12 Economia e Territorio 112
IN BREVE17/10/12 Edilizia e Infrastrutture, Viabilità 113
E ora la Uil promuove la tassa di soggiorno17/10/12 Economia e Territorio, Turismo, Cultura, Spettacoli 114
E di semplice non restò nulla17/10/12 Politica Nazionale 115
Bersani: non faccio io le liste D'Alema: decide il partito17/10/12 Politica Nazionale 116
L'ex leader: siamo in piena battaglia17/10/12 Politica Nazionale 118
Martello e scalpello I mille volontari che ricostruiscono il puzzle della torre17/10/12 Pubblica Amministrazione 119
Dai tagli ai partiti fondi per i terremotati17/10/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 120
Noi sindaci al lavoro per i cittadini17/10/12 Pubblica Amministrazione 121
Legge di stabilità: niente tagli per gli invalidi17/10/12 Pubblica Amministrazione 122
Gabrielli: emiliani meglio degli aquilani dopo il terremoto17/10/12 Cronaca 123
I soldi dei partiti vanno ai terremotati Tagliate le prime due aliquote Irpef17/10/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale, Politica Nazionale 124
Pd in mille pezzi: Bersani scarica D’Alema17/10/12 Politica Nazionale 126
Bollette più leggere, il Governo ci prova17/10/12 Sanità e Politiche sociali, Economia Nazionale 127
Bersani molla D’Alema, big in crisi «Non gli chiederò di ricandidarsi»17/10/12 Politica Nazionale 128
«Emiliani più bravi degli aquilani» Terremotati, bufera su Gabrielli17/10/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 129
Sisma, soldi dai tagli alla politica Altri 91 milioni per la ricostruzione17/10/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 130
La Regione sblocca il Patto di stabilità, nuove risorse ai Comuni17/10/12 Pubblica Amministrazione 131
Ravenna, fra Roma e Bisanzio Suggestioni e misteri dei mosaici17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 132
CULTURA17/10/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 134
Grilli: dalle dismissioni i fondi per i crediti Pa17/10/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 135
Nelle semplificazioni-bis stop al silenzio-rifiuto e Durc valido 180 giorni17/10/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 137
Alle scuole private fondi per 223 milioni17/10/12 Istruzione, Lavoro 142
Concussione, il 50% dei processi in corso a rischio prescrizione17/10/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 144
Una fusione di comuni per risparmiare17/10/12 Pubblica Amministrazione 145
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Italia Oggi
La Repubblica
La Stampa
Libero
Unità
Le mani sulla Civit17/10/12 Politica Nazionale 146
Energia, 14 miliardi di risparmi e sconti anche nella bolletta del gas per chi sceglie le fonti rinnovabili17/10/12 Sanità e Politiche sociali, Economia Nazionale, Politica Nazionale 147
Una legge vera contro i corrotti17/10/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 148
“Terremoto, emiliani meglio degli aquilani”17/10/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 151
Bersani strappa con D’Alema “Non gli domando di candidarsi se vuole chieda la deroga”17/10/12 Politica Nazionale 155
“Io difendo la nostra storia e sbaglia chi mi crede finito”17/10/12 Politica Nazionale 157
Pd in subbuglio, lite sulla rottamazione17/10/12 Politica Nazionale 158
Fuoco incrociato sulla manovra Bersani: “Iniqua e inefficace”17/10/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 159
Chiamparino, Baricco&co.: s’allarga il voto pro-Renzi17/10/12 Politica Nazionale 160
Primarie Pd, strappo Bersani-D’Alema17/10/12 Politica Nazionale 161
Sei ore in più, scuola in rivolta Profumo:ora gli stati generali17/10/12 Istruzione 162
“Il terremoto? Gli emiliani più reattivi degli aquilani”17/10/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 163
Gli eterni spostamenti del signor Pinco Pallino17/10/12 Sanità e Politiche sociali 164
«Sul terremoto meglio l’Emilia dell’Aquila»17/10/12 Cronaca 166
«Questa legge è solo un simbolo contro la corruzione serve altro»17/10/12 Politica Nazionale 168
Dai tagli ai partiti 91 milioni per le zone terremotate17/10/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 169
«Emiliani meglio degli aquilani»17/10/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 170
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La casa in collina prende fuoco Gravi ustioni per un pensionato
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Mercoledì 17 ottobre 2012
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«Assurdo piantare betulle a Lugo» .10N rANARI e A pagina 20
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Minorenni messi a carico del Comune con una truffa Servizio e A pagina 19
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Dopo i No Tav
Via Trieste, anche i. residenti contro Cmc
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La nuova Darsena
Un ponte sui Anari per collegare città e mare
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Fabio Poggiciti in Comune
Ex assessore ritorna come funzionario e A pagina 5
OGGI SU www.iirestodeicarlinaitiravenna
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• CalMENTO Sigarette vietate
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Sant'Alberto
«I lnghi stoccati non sono tossici» ig A pagina 16
Statking a Cervia
Aggredì a sua 'ex', concessi . i domicilian
Tampona autocarro Gravissimo don Giuseppe Pozza
A pagina 9 SCONTRO li parroco trasportato a Cesena
Le orfanelle raccontano: «Le nostre vite abbandonate da utti» e In Nazionale
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Redazione: via Salare 'O, 48 .100 Ravenna - Lel. 0544 249611 Fax 0544 39015 t Pubblicità: S.P.E. - Ravenna L.B. Adberti, 60 - lel. 0544 278065/ Fax 0544 270457
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REGOLAMENTO Il preside Marcello Landi mostra le norme in vigore nelle due soie che dirige, il Liceo artistico e l'Istituto del mosaico
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LILIA PELLIZZAR1 preside Kis
Come scuota, tutti gli anni mettiamo in piedi in collaborazione con L'Aust progetti dedicati ai ragazzini di 14 e 15 anni
MARCELLO LAND1 preside Artistico
Organizzo iniziative, come interventi di pneumologi che spieghino ai giovani i danni derivanti dal. consumo di sigarette
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Gina fa scuola nella lotta al f Una battaglia nata sull'onda dei preoccupanti dati sulla diffusione tra i giovanissimi
STOP al consumo delle 'bionde' a scuola. L'istituto di ragioneria ravennate, itct Gi-na:n.:ni, ha dato il via al nuovo anno scolasti-co con una drastica campagna aiiii fumo. Ai ragazzi è stato infatti posto il divieto as-soluto di fumare non solo all'interno dei lo-cali scolastici chiusi, ma anche in quelli all'aperto, giardino compreso. Un'eredità, questa, lasciata da Vittore Pecchini, diri-gente scolastico della scuola di via Carduc-
ci fino all'anno scorso, alla neo preside Giu-seppina Tinti. L'idea della stretta al consu-mo di sigarette fu deliberata all'unanimità dal consiglio d'istituto nel 2011; in quell'oc-casione votarono contro solo i quattro con-siglieri in rappresentanza degli studenti. La scelta del 'no' al fumo venne giustificata con la pubblicazione dei dati dell'associa-zione I-think in merito alla dilagante cre-scita d consumo di 'bionde' tra i giovanissi-
mi: il 17,7 per cento dei maschi e il 1$ per cento delle femmine inizia a fumare prima dei 15 anni e addirittura 1'87 per cento en-tro i 20. Non è fiivorevole ai giovani tabagi-sii nemmeno la legislatura vigente, secon-do la quale d preside ha facoltà, tramite spe-cifica direttiva, di vietate il consumo di si-garette anche nei locali all'aria aperta, com-presi i cortili scolastici. La direttiva del Pre-sidente del consiglio dei ministri 14 dicem-
bre 1995, all'art. 3 comma d, precisa: «Re-sta salva l'autonomia regolamentare e disci-plinare delle amministrazioni e degli enti in ordine all'eventuale estensione del divie-to a luoghi diversi da quelli contemplati dalla legge 11 novembre 1975, n. 584 (in merito alle scuole: tutti i locali chiusi), con gli strumenti e gli effetti propri dei rispetti-vi ordinamenti».
Alessandro Cieognani
TIMORI iL 17,7% DEI MASCHI E IL 13% DELLE FEMMINE INIZIA A FUMARE PRIMA DEI 15 ANNI
COMPRENSIONE AL 'MORIGIA-PERDISK È STATA RISERVATA UN'AREA IN GIARDINO PER I FUMATORI
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DOPO uno stupore generale, la reazione degli studenti si divide tra coloro che accet- tano di buon grado la scelta della dirigente di ragioneria, Giuseppina Tinti, e coloro che invece non riescono proprio a mandar-
la giù. La scuola è comincia- ta da più di un mese, ma il tema è tra i più discussi dai ragazzi delle superiori. «Sin- ceramente sono d'accordo con la scelta di vietare il fu- mo a scuola — afferma una giovane studentessa di quin- ta —. Ci sono tanti ragazzini di prima e seconda che ini- ziano le superiori e comin- ciano subito a fumare. In questo modo sono disincen- tivati», «Quello che ritengo incomprensibile — prose- gue — sono le sanzio:n.i. Tro- vo abbastanza esagerato fare una multa da 25 a 250 curo ad uno studente trovato a fu- mare una sigaretta all'aper- to. Per non parlare poi
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press unE il Resto del Carlino 17/10/2012
RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
N:L.,ArVE MOLTE SCUOLE ORGANIZZANO PROGETTI CON L'AUSL
«Impresa difficile, meglio sensibilizzare» LA MANOVRA repressiva del Ginanni fa discutere tutti i dirigenti scolastici delle scuole secondarie di Ravenna. «Quello del fumo tra i giovani è un problema sicura-niente importante — interviene Marcello Landi, preside del liceo artistico e dell'isti-uno di mosaico — noi proviamo ad argina-re il fenomeno da quando uscirono le pri-me leggi contro il fumo nei locali chiusi, ma mi rendo conto che sia piuttosto diffici-le, Per questo, più che altro, cerco di re-stringere il più possibile i momenti in cui i ragazzi possono fumare e di organizzare iniziative di sensibilizzazione, come l'inter-vento di qualche p:n.eumologo che possa spiegare ai giovani i danni derivanti dal consumo di sigarette». Sulle campagne ara-ti fumo hanno puntato anche la preside dell'Itis, Lilia Pellizzari, e il neo dirigente del liceo scientifico, Gianluca Dradi. «Co-me scuola, tutti gli anni mettiamo in piedi progetti contro il fumo, in collaborazione con l'Ausl, dedicati alle classi prime e se-conde spiega la Pellizzari In questo modo cerchiamo di evitare che i ragazzini di 14 e 15 anni, certamente i più curiosi sull'argomento, si avvicinino al consumo
delle 'bionde'». «Per quanto ci riguarda è la prima volta che procediamo alla realizza-zione di una campagna di sensibilizzazio-ne, anche noi collaborando con l'Ausl» af-ferma Dradi. che in merito alla politica del. Ginanni si esprime dicen- do: «E giusta, ma penso che la repressione assoluta sia impossibile da attua-re». «Quello del fumo è un problema veramente gra-ve — sostiene Patrizia Ba-vagli, preside dell'Alighie-ri e del Morigia-Perdisa —. Per quanto concerne l'Alighieri abbiamo deli-mitato nel giardino un'area per i fumatori e poi ci affidiamo alla matu-rità dei ragazzi affinché ri-spettino le regole. In meri-to alla formazione, ogni an-no facciamo organizzare ai ragazzi di quarta e quinta giornate di lotta al fumo per gli allievi delle prime».
a. e.
RZ=M SUL PUGNO DI FERRO GU STUDENTI SI DIVIDONO
«Esagerate le sanzioni e la sospensione» dell'eventuale sospensione». I più colpiti dal provvedimento sono però i ragazzi del-la succursale, posta all'interno dell'istituto geometri Morigia. «Oltre al fatto di non po-ter fumare — racconta un'allieva della suc-cursale — viviamo la beffa di vedere gli stu-denti di Geometri che fumano tranquilla-mente le loro sigarette in un'area del giardi-no. Capisco una campagna restrittiva per i più piccoli, ma noi maggiorenni dovrem-mo avere la possibiliil di gestire liberamen-te la nostra scelta di fumare o meno, Oltre-tutto, in questo modo si incentivano i ra-gazzi a fumare di nascosto, magari chiusi nei bagni. E questo sì che sarebbe veramen-te grave, specialmente per i non fumatori». Il tema, tramite il passaparola e i social network, sta velocemente rimbalzando tra tutti i giovani ravennati che, come si dice nel gergo di Facebook, 'postano' contim3a-me nte dibattiti sull'argomento, Le elezio-ni per i rappresentanti di istituto sono vici-ne e quello dello 'stop al fumo', per il Gi-nanni, promette di essere uno dei punti car-dine delle liste candidate.
a. e.
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il Resto del Carlino
RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
17/10/2012 press LinE
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Ora protestano i residenti «Troppi ori e polveri dal fiere della Cmc»
«IL PRESIDENTE della Cmc, in occasione del corteo No Tav ha chiesto rispetto per la società. Ebbe-ne anche i residenti dell'aera confi-narne con la Cmc chiedono al presi-dente Massimo Matteucci lo stesso rispetto. Rispetto per i loro polmo-ni, per le loro orecchie, per la loro esistenza». Maurizio Mauro è un avvocato esperto del diritto della navigazio-ne che ha lo studio in uno dei nuo-vi palazzi realizzati a margine della nuova Darsena, all'angolo fra via Giovanna Bosi Maramotti e via Tri-este. I residenti della zona lo hanno eletto da tempo a portavoce delle lo-ro lamentele per i rumori e soprat-tutto le polveri che si levano dall'area ancora occupata dalla sto-rica cooperativa ravennate. E così, a distanza di circa un anno dal pri-mo intervento pubblico, Maurizio Mauro torna ora a far sentire la vo-ce dei residenti, vecchi e nuovi. La Cmc ha radici profonde in via Trie-ste, la strada che non solo portava a Marina lungo il Can diano, ma che soprattutto collegava la città alle sue industrie. Di case allora ce n'erano poche. Ora la posizione si è completamente invertita, ora il quartiere è destinato a diventare un fiore all'occhiello e la Cmc è l'ul-tima industria ancora presente. Il progetto per la realizzazione della `nuova Darsena' ben prevede che anche la parte produttiva della Cmc lasci l'area. Il nuovo insedia-mento troverà spazio infatti su una vasta area nei pressi di Porto Fuori.
Dice l'avvocato Mauro: «Quando sono cominciati i primi insedia-menti residenziali e commerciali, in questa zona, avevamo tutti ben presente che per un po' avremmo dovuto convivere con Cmc. Nulla da eccepire anche perchè era stato assicurato che entro il 2011 ci sareb-be stato il trasferimento».
Invece ci sono ritardi. «Infatti è passato un altro anno e non solo non si ha notizia del traslo-co, ma soprattutto le condizioni di salubrità dell'area sono ben poco so-stenibili».
A che cosa si riferisce? «Alle continue emissioni, talvolta anche di notte, di gas e polveri, e poi i rumori, i rumori dei macchi-nari che secondo noi sono obsoleti, e dei mezzi pesanti».
digiorno il rumore fon por-te dell'ambiente, soprattutto in periferia...
«Beh, non è proprio cosi. Intanto questa zona, per scelta urbanistica, è residenziale e poi i rumori non ci sono solo du-rante il giorno. Ci sono qual-
che volta anche di notte, ma soprat-tutto al mattino cominciano ben presto, anche alle 6. E a quell'ora la gente ha diritto di dormire. Il lavo-ro, assieme al profitto, svolge un ruolo primario per Cmc, ma esso non può contliggere con i diritti e la qualità della vita di chi è costret-to a convivere con questa struttura industriale»».
Che cosa chiedete? «Comprendiamo che i tempi del trasloco possano dilatarsi e allora chiediamo che si blocchi l'emissio-ne continua di polveri adottando i provvedimenti necessari. Soprat-tutto queste polveri si sollevano nel settore dove viene prodotto bitume e calcestruzzo. E chiediamo anche di provvedere nei confronti del ru-more adeguando i mezzi». I tempi di trasferimento a Porto Fuori sembrano direttamente colle-gati all'accordo fra i comproprieta-ri dell'area (Cmc, Sapir e privato) su spese extraoneri e al reperimen-to dei fanghi per l'innalzamento
del livello di terra dell'area.
Carlo Raggi
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r),, peot,st.no i n-Adenti Wi'■urpi numeri e poker;
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LE VALUTAZIONI DELLA CQAP
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ZONA AìTATA LA STORICA SEDE DELLA COOPERATIVA E' CIRCONDATA DA AREE RESIDENZIALI
TRASFERIMENTO SI ALLUNGANO I TEMPI PER IL TRASFERIMENTO NELLA ZONA DI PORTO FUORI
L E RICHIES TE
press unE il Resto del Carlino 17/10/2012
RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
LA RMLIFIC,UIDNE DELLA SEDE
Commissione urbanistica:
«Un progetto da rivedere»
IN ATTESA del trasferimento del comparto produttivo di Cmc da via 'Trieste a Porto Fuori, pro-segue l'istruttoria degli uffici co-munali sul progetto di riqualifica-zione della grande area occupata dalla cooperativa e che si afficcia direttamente sul Candiano. L'in-tervento prevede di mantenere in via Trieste la sede e gli uffici dire-zionali. In più ci sarebbero aree re-sedenzialì, complessi di edilizia agevolata, un'ampia superficie commerciale, un grande parcheg-gio multipiano coperto di vegeta-zione, un imponente albergo (più alto della vicina torre realizzata
da Iter) vicino all'acqua. Tra le par- ticolarità dell'operazione, un percorso pedonale e ciclabile so-praelevato. IL PROGETTO è stato esamina-to una prima volta dalla Commis-sione sulla qualità architettonica e il paesaggio, che ha richiesto ap-profondimenti progettuali su di-versi elementi, che dovranno esse-re riesaminati dalla Cqap. 01; del-la commissione al percorso sopra-elevato, come anche alla riqualifi-cazione funzionale ed edilizia del-la sede originaria della cooperati-va, ed alla parete vegetale del par-
cheggio multipia- no per mitigarne l'im-
patto visivo. Da rivedere, inve-ce, la piazza in quota posta sull'edificio adiacente la viabilità di distribuzione a est; il fronte del-la piastra parcheggio prospiciente il parco e la conclusione della pro-spettiva di collegamento della piazza e del parcheggio su via D'Alaggio; gli spazi sottostanti il percorso pedonale; la necessità di un percorso carrabile tra la via Spadolini e il Candiano. La Cqap richiede in aggiunta una revisio-ne del progetto del verde tra il par-cheggio multipiano e la residenza convenzionata a sud.
LA SITUAZIONE
L'avvocato Maurizio Mauro (netta foto) è portavoce dette proteste di un gruppo di abitanti delta nuova zona residenziate d via Rosi Mararnotti
„
«A causare te polveri sono gli impianti per La produzione di bitume e di catcestruzzo e rumori sono provocati da macclinari O bSOtet >>
Bene it percorso pedonate sopraelevato, La r qualificazione detta sede, la parete vegetate per mitigare t'impatto dei, parcheggio muLtipiano
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chiesto recentemente «IL presidente cmc ha
rispetto per La società. Noi chiediamo rispetto per La satute detta gente che vive e lavora vicino alta storica sede»
La commissione ha chiesto tra t'attro di prevedere un percorso carret)ite tra via Spadolini e il, Candiano, oltre a una revisione del progetto del verde
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Lana, i diluderL n PlOAIL ainvi
pressunE il Resto del Carlino 17/10/2012
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Periodicità: Quotidiano
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Ottobre è il mese più ato dai croceristi SI chiuderà con 1 SI a vi
Gigante: «Al lavoro per progettare la nuova stazione passeggeri»
OTTOBRE è diventato il mese preferito dai croceristi per fare tappa a Ravenna. «In questo mese — spiega il presidente del Termi-nal di Porto Corsini, Natalino Gi-gante. saranno 22 mila i passeg-geri movimentati nel terminal crociere grazie a 11 compagnie ar-matrici, che hanno scelto questo scalo marittimo con 12 diverse na-vi, dai velieri esclusivi alle presti-giose navi di nuova generazione». La presenza di un gran numero di croceristi in centro storico, non era passata inosservata. Com-plici le temperature ancora piace-voli, si sono notati tanti gruppi in visita alla città, un po' ad affollare i monumenti, un po' nei bar e nei ristoranti. Non è mancato chi, naturalmen-te, ha scelto San Marino o la Mo-tor Valley modenese e bolognese per escursioni fuori Ravenna. «La collaborazione con l'aeropor-to di Bologna aggiunge Gigan-te — che garantisce piste adatte a ogni tipo di aeromobile, numero-si collegamenti aerei e massima as-sistenza ai passeggeri, è un valore aggiunto importante. In ottobre sono circa 10 mila i passeggeri che hanno usufruito dello scalo
BENE L'AEROPORTO Positiva La partnership con il 'Marconr di Bologna, dove arrivano gli spagnoli
bolognese per poi raggiungere il nostro terminal e imbarcarsi. La partnership con Pullmantur e la nave Zenith è strategica».
AUTORITÀ Portuale e Ravenna Terminal Passeggeri proseguono nella messa a punto degli inter-venti per migliorare sempre più l'accoglienza al terminal, con la progettazione di una vera e pro-pria stazione passeggeri dotata di servizi e attività commerciali, e la sicurezza della navigazione con l'escavo dei fondali. «Il 2012 — conclude Gigante — resta comunque un anno di conso-lidamento in proiezione di un 2013 per il quale abbiamo già ol-tre 107 approdi prenotati, rispetto sgli 82 del 2011 e ai 67 di quest'an-no. Consolidamento significa per-fezionare ancora di più i servizi, l'offerta commerciale, i tour
oltre a proseguire nell'opera di infrastruturazione. Quest'anno si chiuderà con l'arrivo di 100 mi- la passeggeri e 25 mila membri di equipaggio». Per il prossimo an- no è previsto un notevole flusso croceristico legato alle navi Msc.
Lorenzo Tazzari
ARRIV,'\11 N $2 MILA A FINE DEL MESE SARANNO 22000 I PASSEGGERI CHE AVRANNO FATTO SCALO A PORTO CORSINI
LE ESCURSIONI VISITE IN CENTRO STORICO E VIAGGI A SAN MARINO E NELLA MOTOR VALLEY EMILIANA
A PASSEGGIO A fine mese saranno 22mila in totale i passeggeri movimentati nel terminal crociere di Porto Corsini
UN ANNO DI TRANSIZIONE PRIMA DEL NUOVO BOOM
$7 approd 2012 sì chiuderà con 67
Ipprodi, rispetto agli 82 li un anno fa. ma transizione iecessaria per :onsolidare te posizioni in cista del prossimo anno
$01 3 Sono già stati prenotati 107 approdi per il prossimo anno. Un ruolo particolare Lo dovrebbe giocare La Msc, intenzionata a puntare sullo scalo ravennate
Le .
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Terminal passeggeri e Autorità portuale stanno progettando la nuova stazione marittima, pronta nel 2014.1n vista nuovi aprofondìment i dei fondali
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IN ATTESA DI RISPOSTE
OPERAI Incerti sul
loro futuro
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il Resto del Carlino
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17/10/2012 press unE
Periodicità: Quotidiano
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Ex Vinyls, lettera alstro E operai agricoli in* rivolta
Matteucci: «Mancato controllo alla cessione» EMERGENZA lavoro anche in città. Dalle istituzioni ai sindacati ci si mobilita per sollecitare rispo-ste alle crisi più palesi. Problemi che riguardano sia l'industria sia l'agricoltura. In primo piano, or-mai da mesi, il caso della Vin:sils, oggi Coem. Il nome è cambiato, i problemi per i dipendenti sembra-no essere sempre gli stessi. Il sin-daco Fabrizio Matteucci ha invia-to ieri mattina al ministro dello Sviluppo economico Corrado Pas-sera una lunga lettera sulla verten-za Coem (ex Vinyls). «Con questa lettera — scrive Matteucci. — vo-glio portare alla sua attenzione la vertenza che riguarda lo stabili-mento chimico Coem di Ravenna ed il dramma che coinvolge i suoi lavoratori». Il sindaco ripercorre le varie tappe del passaggio a Co-em, compresi gli impegni a riav-viare l'impianto produttivo e la conseguente produzione di Pvc, unica a livello italiano. «Va sottoli-neato, che la fornitura della mate-ria prima, costituita da Cvm, veni-va garantita dal Gruppo chimico francese Archema. Nell'ottobre del 2011, dopo più di due anni di proteste e di sacrifici dei lavorato-ri, oltre all'occupazione fisica per diversi mesi del silos presso lo sta-bilimento, le istituzioni le orga-nizzazioni sindacali ed i lavorato-ri avevano davanti a sé una situa-zione che faceva pensare che la cri-si aziendale fosse definitivamente risolta in modo positivo».
«VA RILEVATO tuttavia — ri-prende il sindaco — che a partire del luglio 2012, la ripresa dell'atti-vità produttiva dell'impresa Co-em subiva un'improvvisa ed ina-spettata battuta d'arresto. I lavora-tori ravennati si trovano ancora una volta in una situazione di in-certezza e di profonda esasperazio-ne. Dalla vertenza emergono evi-
CHIMIW\ I PROBLEMI DEI DIPENDENTI DELLA COEM, EX VINYLS, NON SONO MIGLIORATI
denti problematiche alle quali ri-tengo che il Ministero dello Svi-luppo economico debba dare una risposta: l'assenza di una garanzia contrattuale riguardante la forni-tura di Cvm per lo stabilimento di Ravenna. Si ritiene, che i com-missari ministeriali della procedu-ra dell'amministrazione straordi-naria, al momento della cessione dello stabilimento produttivo alla società Coem avrebbero dovuto vigilare affinché venisse effettua-ta una garanzia contrattuale scrit-ta e formale. Secondo: le motiva-zioni per cui le istituzioni locali ed i sindacati territoriali siano ve-nuti a conoscenza della mancanza del contratto di fornitura di Cvm solamente quando è avvenuta la cessione del ramo aziendale dal Gruppo Archema a KleshlKem One».
SULL'ARGOMENTO ha pre-sentato, sempre ieri, una interro-gazione anche il sentaore Vidmer Mercatali. «Con Mercatali dice Matteucci — abbiamo concorda-to questa sua iniziativa parallela alla mia lettera, dopo l'incontro che ho avuto lunedì, insieme all'assessore Cameliani., con Cgil., Cisl e Uil e la Rsu di Coem». E ora i problemi dell'agricoltoru-ra. «Dopo 10 mesi di trattative per il rinnovo del contratto pro-vinciale dei lavoratori agricoli del settore privato affermano i sin-dacati — le associazioni datoriali con un atto di arretratezza cultura-le si tuffano nel passato. Cercano di ripristinare il 'salario di raccol-ta', norma contrattuale esistente nel 1983 e definitivamente supera-ta a livello nazionale nel 1995, per-ché aveva già allora pienamente dimostrato la sua inefficacia». Coldiretti, Unione Agricoltori e Cia hanno deciso di interrompere le trattative.
R.ACCI,"\NI1 INTERROTTE LE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO PROVINCIALE
Dalla vertenza emergono evidenti problematiche alle quali ritengo che il Ministero dello Sviluppo debba dare una risposta
PROTESTE CH operai della Coern, ex Vinyls, hanno cercato in tutti i modi di far sentire la loro voce
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' Un nostro studio dimostra che il sottopasso N carrabile avrebbe costi insostenibili. E non sst....
ci sarebbe una vera apertura sulla Darsena
LIBERO ASIOL1, ASSESSORE COMUNALE ALL'URBANISTICAL
FRATTURA Il fascio dei binari separa il centro della città dal suo sbocco sul mare. Un bando dovrà studiare la soluzione migliore per il ollegamento
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pressunE il Resto del Carlino 17/10/2012
RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Periodicità: Quotidiano
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Una strada sopraelevata verso la Darsena Escluso il tunnel sotto la stazione. E' necessario aggiornare il protocollo del 2009
TRAMONTA l'ipotesi di un pas-saggio al di sotto della ferrovia per collegare centro storico e Dar-sena attraverso la stazione. Lo si evince dall'integrazione al proto-collo d'intesa fra Comune, Regio-ne, Rete ferroviaria italiana e Au-torità portuale per il «rilancio del-la cerniera urbana della stazione Fs, nel quadro della formazione del Poc della Darsena di città»: l'aggiornamento dell'accordo pre-vede che il Comune inetta a ban-do la progettazione preliminare di un riassetto della stazione ferro-viaria, come punto di congiunzio-ne fra il centro e la testata del Can-diano. Il documento è stato deli-berato dalla giunta, e dovrà ora es-sere approvato dagli altri soggetti coinvolti. A studiare le soluzioni da applica-re all'area, insomma, sarà il sog-getto vincitore della gara d'appal-to, che varrà circa 800 mila euro (la parte a carico del Comune è co-perta da fondi ministeriali). Il bando dovrebbe essere pubblica-to entro la primavera. Nei nuovi articoli del protocollo d'intesa si trova un chiaro riferimento alla ri-cerca di «soluzioni inerenti il si-stema della mobilità nell'area inte-ressata alternative al superamen-to carrabile del sistema ferrovia-rio in soluzione interrata». E l'as-sessore all'urbanistica Libero Asioli lascia già intendere che la bilancia pende verso un passaggio al di sopra della ferrovia, piutto-sto che al di sotto: «Un nostro pri-mo studio di fititibilità - spiega — dimostra che un sottopasso car-rabile avrebbe costi insostenibili, e in ogni caso non realizzerebbe una vera e propria apertura della Darsena». Il nuovo studio di fattibilità e il progetto prelimina-
re redatti da chi si aggiudicherà l'appalto passeranno all'esame di Comune, Autorità portuale e Rfi. Il documento approvato dalla giunta riporta una prima ipotesi sulla capacità edificatoria da rea-lizzare nell'ambito dell'attuale sta-zione: si parla di una superficie utile di 10 mila metri quadri. Le quote eccedenti «verranno rese di-sponibili sotto forma di diritti edi-fica lori -trasferibili, e alienati a fa-vore di operatori e proprietari del-la Darsena di città», con particola-re riferimento al «nuovo edificio da realizzare nell'area dell'ex Do-gana». I proventi delle alienazioni patrimoniali verranno «priorita-riamente riservati» a opere legate
al riassetto della stazione, a comin-ciare dalla soppressione del pas-saggio a livello su via Candiano. L'integrazione al protocollo preti-gura inoltre la realizzazione di una grande piazza sull'acqua con parcheggio interrato, già oggetto di polemiche nei mesi scorsi. Lo studio di tittibilità dovrà poi valu-tare la possibilità di «riservare gli spazi d'acqua residui del Candia-no a bacino di evoluzione, riferito in particolare a vettori ciocieristi-ci pregiati di media e piccola di-mensione»: in parole povere, un attracco per piccole navi da crocie-ra, a due passi dalla stazione e dal centro.
Francesco Monti
I TRE PARTNER DI PAL,•\,ZZO MERLATO 11 primo protocollo per collegare centro città e Darsena è stato firmato nel giugno del 2009. In calce le firme di Comune di Ravenna, Regione, Rete ferroviaria italiana e Autorità portuale. L'accordo dovrà essere integrato. Poi sarà pubblicato il bando, probabilmente nella primavera del 2013
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M LIONI DI EURO
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IN DETTAGLIO
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METRI QUADRATI
E' ta superficie destinata per it riassetto detta attuate stazione ferroviaria. Altri 6.000 metri saranno riservati a commerciate
POSTI AUTO
Verrebbero ricavati nel nuovo parcheggio interrato su due piani, ricavato dal tombamento detta testata detta Darsena di città
DARSENA CHE VO RRE
In missione a Milano e Ven ezía il percorso partecipativo `La Darsena che vorrei ha da poco compiuto un anno di vitacelebrato con una fe- sta sul'. Candiano‹. La ',rossi-ma tappa sarà in trasferta; il 27 ottobre 'La Darsena che vorrei' è stata invitata dal Comune di Milano a un se., minario sulla partecipazio-ne civica, e il 2 e 3 novem-bre sarà al Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
E H. valere, a grandi linee, dell'operazione immobiliare che coinvolge anche L'edificio dell'ex Dogana, acquisito dal Comune
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III s..rad,t ,opraelewda ,relso Dur,,,
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Una stradlsopraelevar2 velo
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URBAN'S'flCA LAUREATO IN ARCHITETTURA, HA COLLABORATO CON MERCATALI E MAI I EUCCI
L'ex assessore Poggioli torna in Comune, come funzionario FABIO Poggioli, quattro anni do-po, torna in Comune: non più co-me assessore, ruolo che aveva la-sciato con le dimissioni nel 2008, ma come funzionario del settore Urbanistica. Già assessore nella giunta guidata dal sindaco Mercatali, poi inseri-to nella prima giunta Matteucci (in quota Rifondazione), Poggioli aveva assunto la delega all'urbani-stica, che aveva poi lasciato nell'estate del 2008 per motivi fa-miliari e lavorativi, tornando al suo posto nel settore Territorio della Provincia. Un addio arriva-to subito dopo l'approvazione del Piano strutturale comunale e l'adozione del Regolamento urba-nistico edilizio.
Laurealo in architettura, Poggioli è tra l'altro autore del libro ma-re dentro', dedicato al tema della Darsena,
CURMULUM Ha seguito l'approvazione del Psc e del Rue. Poi era rientrato in Provincia
Poggioli, perché questo ritor-no a Palazzo Meriato, a quat-tro anni dalle dimissioni da assessore?
«Semplicemente, ho partecipato a un bando di mobilità. Rientro in Comune, ma con un ruolo com-
pietamente diverso da quello pre-cedente: l'esperienza da assessore è stata utile ma si è conclusa, ora taccio tutt'altro».
Tornerà a occuparsi di Darse-na?
«A dire il vero non lo so ancora. Credo di no, ma sarà la dirigente del settore a stabilire su cosa lavo-rerò».
Quel è il suo bilancio del lavo- ro fatto in Provincia?
«Sicuramente è un bilancio positi-vo: la Provincia, pur vivendo un momento particolarmente diffici-le, è un osservatorio importante, che mi ha permesso di entrare in contatto con esperienze diverse da quelle che riguardano il Comu-ne»,
f.m.
A PALAZZO MERLATO Fabio Poggioli quando era assessore
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«Micoperi lavora al Giglio e investe 100 milioni di dollari in 2 nuove navi» NON si arresta un attimo l'attività della Micoperi. L'altra sera l'amministratore delegato dell'azienda ravennate, Silvio Bartolotti, era tra protagonisti della trasmissione 'Porta a Porta' di Bruno Vespa, dedicata all'avvio del processo per il naufragio della Costa Concordia. «Sicuramente il relitto della Concordia — ha spiegato Bartolotti — sarà rimosso entro la primavera prossima». La Micoperi, insieme alla T itan Salvage, incaricata della rimozione della nave naufragata il 13 gennaio scorso all'Isola del Giglio. «Il progetto è iniziato subito dopo l'assegnazione del contratto — spiega Bartolotti ma ogni giorno lo aggiorniamo in base alle nuove esigenze. Vi sono una serie di procedure e di cose da tenere in considerazione che
emergono ogni giorno, ma la nave sarà rimossa sicuramente entro la primavera prossima, questo è l'obiettivo». ieri il patron della Micoperi era proprio al Giglio per un sopralluogo al cantiere dove sono all'opera quattrocento persone. Ma la Micoperi non si ferma. Nelle ultime settimane, l'azienda ravennate ha acquistato altre due navi, con un investimento di 100 milioni di dollari. Si tratta della nave Remas, appena costruita da un cantiere turco e della Manta, costruita un anno fa a Singapore. Si tratta di due mezzi costruiti per essere da supporto alle attività estrattive di idrocarburi, La Re mas è già al lavoro in Israele, dove è impegnata a fianco della costruzione di un rigassificatore, e verrà poi inviata in Egitto. Re mas, lunga 80 metri è una delle poche unità navali con le caratteristiche per poter operare nel Mar Caspio. La Mania è in cantiere in Croazia per alcune modifiche e poi raggiungerà la sede di Micoperi Ortona. Anche per questa nave sono già pronte le prime commesse.
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35:‘:" PARROCO DI CASEMURATE IN 500 TAMPONA UN AUTOCARRO
Gra o don Giuseppe Pozza IL PARROCO di Casernurate e San Pietro in Guardiano, don Giuseppe Pozza, 78 anni, residente a Castiglione di Ravenna, versa in gravissime condizioni a causa di un incidente stradale avvenuto ieri alle 9 lungo via Dismano. Si è trattato della collisione tra l'utilitaria del sacerdote, una Fiat 500 vecchio tipo, e un autocarro Istmi adibito alla raccolta dei rifiuti urbani 'porta a porta'. In base a una prima ricostruzione da parte della Polizia municipale-ufficio Infortunistica di Ravenna, intervenuta per i rilievi, l'autocarro era fermo sulla carreggiata in direzione di
Ravenna. Alle sue spalle procedeva la 500 di don Pozza che, per cause in via di accertamento, è andata a tamponare il mezzo per la raccolta dei rifiuti Le condizioni del sacerdote sono apparse subito molto gravi. Soccorso dal personale del 118, don Pozza è stato poi caricato sull'elianribulanza e trasportato con codice di massima gravità all'ospedale 'Bufalini' di Cesena. Per circa mezz'ora il traffico nel tratto di via Dismano interessato dall'incidente è rimasto completamente sospeso.
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NCDENTE COLLISIONE CON UN'AUTO NEL CENTRO ABITATO DI CASTROCARO i
Scontro, prognosi riservata per un ciel sta L'uomo, un 74enne di Mezzano, è stato ricoverato ai &l'Ani' di Cesena
IL PARABREZZA infranto del-la Mercedes, proprio davanti al posto del conducente, dà l'idea della violenza dell'impatto. La bi-ci dell'uomo è a terra; lui è a po-chi metri. Erano circa le 17 quan-do è scattato l'allarme, ieri in cen-tro a Castrocaro, precisamente all'angolo tra via Maltoni e via Ba-racca. Immediata la segnalazione alla centrale operativa del 118, che ha fatto intervenire un'ambu-lanza del 118 e l'auto con il medi-CO.
IL GUASTA, un settantaquat-trenne residente a Mezzano, ha ri-CeV111.0 le prime cure e, una volta stabilizzato, è stato caricato sull'ambulanza e trasportato diret-
tamen le all'ospedale `Bufalini' di Cesena. In base ai primi accerta-menti svolti dai medici, l'uomo avrebbe riportato un forte trauma cranico. Per lui, il personale del 'Bufalini' si è riservato la progno-si. Nessuna conseguenza invece per il conducente della Mercedes, un uomo di 34 anni residente a Castrocaro.
DA VALUTARE la dinamica dell'incidente. Per gli accertamen-ti, sul luogo dell'incidente hanno operato gli agenti della Polizia stradale di Forli. La collisione tra il ciclista e la berlina non avrebbe avuto testimoni. Dai primi riscon-tri, sembra che il ciclista scendes-se da via Baracca per immettersi poi verso via Flavio Biondo.
PAURA La bici in sella alla quale viaggiava il 74enne di Mezzano
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cuore dei rave ati va a Sant'Agostino
Donati 18mila euro per la scuola terremotata GESTI DI AIUTO, nient'altro. U n'iniziativa partita tramite Face-book dallo spirito di solidarietà di un albergatore che ha coinvolto tantissimi ravennati ed è arrivata a raccogliere la bellezza di l8mila curo per le popolazioni terremota-te. E partita lunedì la delegazione ravennate capitanata da Filippo Donati, destinazione Sant'Agosti-no, in provincia di Ferrara. Insieme a lui il vicesind.aco Gian-nantonio Mingozzi e Riccardo Martini, presidente dell'Associa-zione spedizionieri di Ravenna. «Siamo stati ricevuti dal sindaco del paese Fabrizio Toselli in quel-lo che è il suo studio: un ufficio ricavato in un palazzo di fronte al Municipio, andato distrutto — racconta Donati—. Abbiamo con-segnato nelle sue mani i soldi rac-colti e con lui siamo andati nella scuola media dove ai ragazzini so-no stati regalati kit di materiale di-dattico acquistati direttamente nelle cinque cartolerie della zo-na.E i bimbi erano felicissimi, ogni 5 minuti dovevo tirare indie-tro le lacrime che volevano scen-dere».
DEI DICIO'FFOMILA curo die-cimil a sono stati donati dall'Asso-ciazione spedizionieri, il resto da privati cittadini e associazioni ra-vennati. Gli spedizionieri hanno preso a cuore l'iniziativa dopo aver saputo che l'azienda cerami-ca Sant'Agos lino intrattiene rap-porti commerciali col porlo di Ra-venna: si sono sentiti così chiama-ti in causa. Il resto l'ha fatto il tam tam su Facebook e l'energia conta-giosa del presidente di Asshotel Donati. Che dai primi giorni del sisma non si è tirato indietro e ha
ospitato nel suo albergo le fami-glie terremotate dando il via ad una gara di solidarietà tutta raven-nate. «Io sono stato solo il tramite della solidarietà dei miei concitta-dini — continua —. Il sindaco di Sant'Agostino è rimasto piacevol-mente stupito dall'entità della do-nazione, ha detto che probabil-mente la nostra è la pii] importan-
te offerta, raccolta da privati, che abbia ricevuto». In precedenza sono già partiti dal-la 'città bizantina' quattro spedi-zioni cariche di prodotti alimenta-ri e generi di prima necessità per 160 quintali.
MA I PROGETTI legati a Sant'Agostino non finiscono qui. «Per la prossima primavera — di-ce l'albergatore stiamo pensan-do di organizzare una piccola va-canza per i bambini di quel paese maroriato tra mosaici e parco di-vertimenti. E sono sicuro che an-che in quell'occasione Ravenna sa-rà la capitale della solidarietà».
Leda Santoro
LA CONSEGNA DEI KIT Da Ravenna partiti anche Mingozzi e Riccardo Mortigli (presidente degli
LUNEDÌ UNA SPEDIZIONE CAPITANATA DA FILIPPO DONATI HA PORTATO IL DENARO NELLE MANI DEL SINDACO
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CONNZ:Z:. URea) ELEMENTARI E MEDIE
Mitte bimbi in piazza del Popolo per La giornata < Pane e Scuota'
SONO attesi questa mattina in piazza del Popolo mil-le bambini delle scuote ravennati, per la giornata conclusiva di 'Pane e Scuola', organizzata da Con-fcommercio Ravenna e dal sindacato panificatori ar-tigiani Confcommercio. Ai bimbi verrà consegnato uno zaino completo di prodotti per la scuola offerto dalla Cassa di Risparmio di Ravenna e la merenda. Prosegue negli stand la vendita di pane, pizzette, bi-scotti: il ricavato sarà devoluto a Linea Rosa.
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GZORNST,s: CONTRO Passeggiata nei Luoghi dì
a cura di Avvocati di strada LO SPORTELLO A
y c di strada ha promovssooper oggi, Giornata d
li' vpeerrtèl'elairn 'nazione, deela°Irou- Passeggiata di so-
lidarie
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tà' che vedrà insie- €tee studenti, dt- ta
odr,rli sui luoghi che accol-
í ao p2rsen e senza casa, alle 14,30 dal dor-
itorio re di Girgenti,
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.'kMTÀ DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE
Rinnovamento dei percorsi di cura e centralità del soggetto: un convegno RINNOVAMENTO dei percorsi di cura e centralità del soggetto sono i temi at centro di una iniziativa che si svol-gerà domani alte 15,30 nella sala D'Attorre. L'incontro, rivolto alla cittadinanza, è organiz-zato dal Dipartimento
salute mentale dell'Au-sl di Ravenna. L'obietti-vo è fare il punto sui si-stemi di cura della ma-lattia psichiatrica anche alta luce del processo di revisione del modello organizzativo avviato dal Dipartimento di salu-te mentale.
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OST.RA ALLESTITA NEL PRIVATE BANKING DELLA CASSA FINO AL 26
L'Accademia dei Menù esposta in vetrina LA CASSA di Risparmio di Raven-na ospita nelle vetrine del Private Ban.king, ex negozio Bubani dì Piaz-za del Popolo 30, una particolare mo-stra su: 'L'Accademia dei Menù', grazie alla collaborazione di Franco Chiarini, vice presidente della dele-gazione ravennate della 'Accademia Italiana della Cucina', presieduta dal ravennate Emilio Antonellini,
nell'ambito della promozione di ini-ziative culturali legate al. 50° anni-versario dalla fondazione. Franco Chiarini ed Angela Schiavi-na ne hanno curato l'allestimento in base a materiali delle loro collezioni private.
I MENij nascono ai primi dell'800 quando il servizio 'alla russa' (con la
sequenza di portate come oggi è in uso) comporta la necessità di comu-nicare i piatti che verranno poi servi-ti. La mostra, ospitata fino al 26 otto-bre ha simbolicamente invitato a ta-vola i due grandi gastronomi roma-grtoli, Pellegrino Artusi. e °lindo Guerrini, testimoni dei nostri 'mangiari'; l'uno di casa a Forlimpopoli, l'altro adottato da Russi per il proget-to 'Mangiare in Dialetto'.
IN PIAZZA DEL POPOLO La storia dei menù nel corso del tempo
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`OLf ` CA NUOVA NOMINA
Alberto Ancarani consigliere nazionale dell'Associazione dei Comuni
IL VICE capogruppo con-siliare e coordinatore provinciale Pdt Alberto Ancarani è uno dei nuo-vi consiglieri nazionali dell'Associazione nazio-nate dei Comuni italiani Ne ha dato notizia il pre-sidente del Consiglio na-zionate detrassociazio-ne Gianni Alemanno che l'ha così formalizzata a seguito detta cooptazio-
ne avvenuta durante l'ut-Urna seduta dello stes-so consiglio svoltasi a Lamezia Terme. L'altro ravennate, fino ad oggi l'unico, a far parte di det-to organo è Alvaro Anci-si che ne è recentemen-te divenuto vice presi-dente. Ancarani parteci-perà per la prima volta al Consiglio nazionale domani.
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Gli studenti atta scoperta dei " gioiel'li detta città
LE GIORNATE del Patrimonio, iniziativa dedicata alla sperimentazione del linguaggio artistico del mosaico, nasce da un accordo stipulato tra Comune e la fondazione RavennAntica, è riservata alle scuole del Territorio e si prefigge l'obiettivo di promuovere patrimonio artistico, monumentale e musivo di Ravenna e le tecniche per la realizzazione del mosaico. Le giornate verranno strutturate in un percorso costituito dalla formazione per insegnanti, laboratori di mosaico e visite guidate ai luoghi d'arte ravennati. Il progetto è rivolto all'ultimo anno della scuola dell'Infanzia, alle primarie e secondarie, di 1 ° e 2 ° grado, e si svolgerà da ottobre a dicembre. «Abbiamo già 13 classi e vogliamo arrivare a 40, cioè circa 1000 bambini» ha spiegato Elsa Signorino, presidente di RavennAntica. In programma visite guidate a San Vitale, Galla Placidia, alla Dornus dei Tappeti di Pietra alla mostra permanente Tarno e un laboratorio di mosaico con approfondimenti sui mosaici pavimentali e gli intrecci di marmo. Poi visite a S. Giovanni Evangelista, SantApollinare Nuovo, al battistero degli Ariani e degli Ortodossi. Interessanti i laboratori con approfondimenti sui mosaici parietali, vetri, smalti ed oro, durante quale si realizzerà una copia tratta dal repertorio visto in mattinata. Per informazioni ci si può collegare al sito www.ravennantica.it
VMerio lazzi
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ZSMCZ:ME A PALAZZO CONGRESSI
Il benvenuto del rettore Dionigi a tutti gli studenti universitari
OGGI LE LEZIONI niversi-tarie verranno sospese in tutte le sedi, dalle 10 alle 16, per consentire agli studenti, in partico-lare alte matricole iscrit-te ai corsi di laurea di Ravenna, di partecipare al benevenuto che verrà dato toro dal rettore Iva-no Dionigi (in collega-mento da Bologna con tutte le sedi romagnole( e dai rappresentanti det-te istituzioni locali net palazzo dei congressi. Il vicesindaco Giannanto-nio Mingozzi, che inter-verrà insieme al vice presidente detta provin-cia Gianni Bessi, ringra-zia la pluricampionessa Josefa Idem «che sarà con noi come testimone d'eccezione poiché non è seconda a nessuno per impegno, passione e determinazione nel raggiungere risultati straordinari. Non abbia-mo fatto passi da gigan-
te solo nei numeri (l'an-no scorso 1000 matrico-le e 3.500 iscritti( ma an-che nella città universi-taria. Quella odierna sa-rà l'occasione per ribadi-re l'importanza anche degli Erasmus e dei Leo-nardo che consentono ai nostri stu-denti di ac-quisire una forma-zione pro-fessionate in vari pae-si d'Euro-pa. Fare-Bilo la pro-posta di coinvolgere tutti coloro che si sono laureati nel-la nostra città negli ulti-mi 20 anni per costituire un'associazione in gra-do di reperire finanzia-menti che superino l'at-tuale empasse di cui sof-frono i bandi Erasmus per La carenza di fondi europei».
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SKCG SFORAMENT1 D 'EA. PM O
Conferm to'ìl blocco del traffico Domani stop alle automob
CONFERMATO bl del traffico di domani, sul-la base del bollettino di Ar-pa dal quale non sono emerse condizioni favore-I.
tali da revocare lprov- ved mento. Dalle 8.30 alle 18.30 le limitazioni and-smog alla circolazione tradale nel centro abita
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VALT.,sk VIE DEL CENTRO STORICO
Entra in vigore it 5 novembre La sosta a pagamento in nuove strade
IL 5 NOVEMBRE entra in vigore la sosta a pagamen-to in alcune strade del centro storico. Si tratta di piazzale Segurini, via Padre Genocchi, via 5, Pier Da-nniano, via Santi Baldini, via Gradisca e del tratto di via cesarea tra Porta Nuova e via Monfalcone-Ser-ra. In piazzale Segurini e nel tratto di via Cesarea tra Porta Nuova e via Monfatcone-Serra sarà appli-cata la tariffa di 50 cent all'ora (massimo 4 orel, nel-le altre strade 35 cent l'ora, 1,50 euro tutto il giorn.
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Noi ravennati di MARCELLO PETRONEW
Treno di Dante sul binario giusto HO LETTO con interesse e un certo nervo-sismo le dichiarazioni dei sindaco Matteuc-ci in merito al treno che dovrebbe/potrebbe collegare Ravenna con Firenze via Faenza. Ho letto degli incontri che si stanno tenen-do, della eventuale elettrificazione della li-nea e dei benefici che questo collegamento porterebbe. Però mi chiedo: non si può in-tervenire subito su ciò che esiste già e viene quotidianamente usato? Secondo me l'elet-trificazione non ci sarà neanche nel caso di Ravenna Capitale 2019, ma la linea c'è! Co-sa impedisce di allungare il percorso del tre-no da Faenza a Ravenna e viceversa? Perché Faenza ha regolari coppie di treni, da e per Firenze, ma Ravenna ne è quasi esclusa? Per non parlare dei giorni festivi! Si arriva. all'assurdo di programmare un treno Firen-ze-Faenza e poi, dopo alcuni minuti, lo stes-so treno riparte da Faenza per Ravenna ma viene indicato con un diverso numero/codi-ce (ho visto persone scendere a Faenza e poi cercare il treno per Ravenna, stupendosi di
dover risalire sullo stesso treno). Non è pos-sibile trovare una soluzione ed offrire que-sto collegamento anche a Ravenna senza. aspettare l'elettrificazione o il. 2019? Gli as-sessori ai trasporti se ne occupano mai?
Riccardo Rosetti Ti Comitato Amici della Faentina' è nato pro-prio allo scopo di stimolare l Regioni Toscana ed Emilia Romagna e le società che si occupano di trasporto ferroviario a investire in un segmen-to di nicchia che ha grandissime potenzialità. L'idea di sviluppare il collegamento tra due stra-ordinarie città d'arte come Firenze e Ravenna non è nUOVO. Ma oggi c'è un'attenzione più ma-- tura e diffusa che ci auguriamo possa produrre risultati importanti in tempi ravvicinati.
lettere (rnex 15 righe) vanno índirizzote il Resto del Codino
via Soiora, 40 - 49100 RAVENNA MI. 0544 249611 - fax 0544 39019
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LETTERE
No Tav, tra demagogia e nuove speranze DEMAGOGIA è l'arte di tra-scinare e incantare le masse che, secondo Aristotele, porta all'oligarchia o alla tirannide. Forse appare un incipit un po' forte, ma sabato alcuni dei ra-gazzi di Giovane Italia recatisi alla manifestazione 'No Cmc - No Tav' non hanno visto mol-to altro, anzi, quel poco in più che hanno visto è anche peg-gio. Certamente non è stato un corteo all'insegna della violen-za, come quelli in Vai di Susa, quanto all'insegna di una plate-ale mancanza di rispetto. Dai megafoni venivano decantati dati riportati sui volantini do-ve non è stata indicata nessuna fonte. Ogni dove, in giro per la città, sono stati attaccati adesi-vi (molto ben fatti, dunque sor-ge spontaneo domandarsi chi finanzi questi movimenti') con slogan fortemente offensivi nei confronti della Cmc e della cit-tà. Sono state, tra l'altro, detur-pate fermate dei bus, strade, re-cinti, con bombolette senza che nessuno muovesse un dito contro questo irrispettoso scempio. La manifestazione contro la Cmc nasce da pretesti sbagliati e con delle accuse asso-lutamente false nei confronti di una cooperativa virtuosa che porta alla nostra città motivi di vanto e di orgoglio in Italia e nel mondo. Altri ragazzi di Gio-vane Italia inoltre si sono reca-ti per le strade deserte del cen-tro dove hanno raccolto i pare-ri dei pochi commercianti che avevano tenuto aperte le pro-prie attività, e la situazione di disagio creata da un sabato si-mile, che nei social network è stata definita di poca importan-za da molti ragazzi, è stata inve-ce un vero e proprio disastro per i commercianti, nei quali negozi i consumatori si poteva-no contare sulle dita di una ma-no, e anche per i turisti che si sono trovati coinvolti in un'at-
mosfera quasi da tempi di guer- ra. Eviteremo di dilungarci ol- tre sui disagi creati alla circola- zione dei veicoli e anche dei mezzi pubblici in quanto cre- diamo che i cittadini se ne sia-. no resi conto di persona. Il no- stro pieno sostegno infine va al- le forze dell'ordine che come sempre sono vittime di cori in- rYiuriosi e, anche fuori dal conte- sto della manifestazione, per il loro ottimo lavoro e per la tute- la che danno ai nostri cittadini.
Giovane Italia Ravenna
Leggo su alcuni quotidiani il tentativo di accomunare le posi- zioni di Rifondazione comuni- sta a quelle del Pd in merito al- la manifestazione di sabato con- tro la Cmc. Nulla dì più falso. Rifondazione è contro la Tav senza se e senza ma, e per que- sto abbiamo partecipato con le nostre bandiere alla manifesta- zione. La nostra non adesione organica è stata determinata dal voluto e settario mancato coinvolgimento del Prc nell'or- ganizzazione e nella piattaforma che ha accompagnato la ma- nifestazione. Dire che solidariz-ziamo con la Cmc è quindi una menzogna. Quindi, Rifondazio-ne comunista è contro la Tav e
non solidarizza con la Cmc luri Farabegoli,
segretario provinciale di Rifondazione Comunista
di Ravenna Sabato cinquanta carbonari ra-vennati abbracciando le perife-rie hanno visto germogliare la rosa bianca' sulle finestre di via Trieste e di via Tommaso Gulli. Il nazismo del nostro tempo addestra corpi in trappo-la, lobotomizza intelligenze e speranze, dissangua sperimen-tazioni libertarie. Oggi si apro-no cantieri che devastano l'am-biente. E la Cmc è tra coloro che li realizza. La classe politi-ca è complice. Eppure c'è stato un tempo in cui gli esseri uma-ni avevano edificato una civiltà basata sull'uguaglianza, lo scambio e la solidarietà. Sabato a Ravenna il coraggio dei ribel-li ha sancito col proprio com-portamento che la violenza non può assurgere a valore. Ma. ha evidenziato i propri limiti e le solitudini. Senza partiti, sen-za voce, senza cavalli, sta attra-versando la notte alla ricerca di interlocutori.
Domenico Gavella Circolo anarchico
Emile Henry
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NCON730
Sant'Alberto, sui fanghi
niente allarme L'ARRIVO di fanghi di ori-gine agroalimentare da fuo-ri regione a Sant'Alberto ha destato, a fine agosto, allar-me e preoccupazione nella popolazione. Si è appena conclusa l'ulteriore fase di analisi dei materiali conferi-ti. Provincia e Comune di Ravenna promu 0 vono un'assemblea pubblica sul tema 'Fanghi di Sant'Alber-to' per fornire informazioni dettagliate e definitive sulla vicenda. Ne discuteremo do-mani alle 20.45, alla Sala po-livalente di S. Alberto di via Cavedone. Interverranno anche i tecnici della sezione provinciale Arpa. La Pro-vincia e U Comune di Ra-venna intendo no ricostrui-re la vicenda dello stoccag-gio dei fanghi provenienti da Perugia per rassicurare là popolazione. Si tratta di fanghi di origine ag,roali-mentare, che, a pano di pre-sentare determinate caratte-ristiche qualitative sinora ri-scon irate possono essere utilizzali per la concimazio-ne dei campi, evitando l'uti-lizzo di prodotti chimici per il medesimo scopo e lo smaltimento di tale materia-le come rifiuto da inceneri-
re o portare in discarica. La Cooperativa agricola dì San. Biagio è in possesso di auto-rizzazione rilasciata nel 2008 dalla Provincia per lo stoccaggio di fanghi nel sito di via Forello, attività alla quale poteva procedere, co-me da prescrizioni, soltanto dopo aver ottenuto una spe-cifica autorizzazione all'uti-lizzo agricolo dei fanghi, ri-lasciata dalla Provincia il 20 agosto. Dopo quella data, per poter procedere allo spandimento effettivo sul terreno, la Cooperativa ha compiuto ulteriori passaggi tecnico-amministrativi che ora l'autorizzano allo span-dimento in campo. E' poi opportuno fare chiarezza sul sito di provenienza dei tanghi. Il Comune di Peru-gia, su indicazione di Arpa, in un'ordinanza consultabi-le su internet, ordinava che tali fanghi, entro 15 giorni, fossero rimossi da dove era-no stati accumulati perché maleodoranti in quanto stoccati da troppo tempo e in quantità eccessive. Nell'ordinanza non si parla di materiali 'inquinati' o di fanghi 'tossici', in tal caso infatti l'Arpa Umbra avreb-be dovuto sequestrarli e metterli in sicurezza. Ci ri-sulta invece che Arpa Um-bria abbia effettuato cam-pioni da cui non è emersa al-cuna con laminazione. Mara Roncuzzi, assessore provinciale all'ambiente,
Guido Guerrieri, assessore comunale
all'ambiente
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V c.‘saux ‘.A.Lb,N,,v GIUSEPPE PIFFERI
«I da caste coltura è in ginocchio Ci serve un aiuto»
•
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LA R.ACCOLTA dei marroni at-tualmente in corso nella media ed alta valle del Senio rivela il vero proprio disastro economico ed ambientale, che ha messo in gi-nocchio la castanicoltura. Il decli-no è iniziato quattro anni fa con l'attacco ai castagni del `cinipide galligeno' Drycosmus kuriphilus, meglio conosciuto come vespa ci-nese che ha provocato un progres-sivo calo di produzione che lo scorso anno si è aggirata tra il 30 e il 40 per cento e questianno, com-plice la siccità, si è ridotta a circa il 10 per cento. «La siccità un anno c'è e un anno no, ma la vespa sempre quella la causa che rischia di lir morire la castanicoltura nella Valle del Se-nio, come altrove», afferma Giu-seppe Pifferi, presidente dell'As-sociazione Castanicoltori della Vallata del Senio che raccoglie un centinaio di soci tra Casola e Pa-lazzuolo, pari a circa l'& per cen-to del complesso dei castanícolto-ri dei due comuni. Per molti dei quali gli introiti derivanti dalla
vendita dei marroni costituisco-no la pane prevalente dell'econo-mia aziendale, «oggi in forte crisi perchè la montagna offi.e poche al-terantive».
SE QUATTRO cinque anni fa si producevano nei due comuni dai sette agli ottomila quintali di mar-roni con un introito superiore ai due milioni di curo oggi, con una produzione ridotta al 10 per cento si incassa non più del 20 per cento rispetto ad allora. Al mercato all'ingrosso di Misileo, gestito dall'associazione nella frazione sul confine tra Casola e Palazzuo-lo e dove il martedì, giovedì e do-menica confluisce la produzione dei due comuni il prezzo é attor-no ai sei o sette curo al chilo, il doppio di cinque anni fa. «Il disastro — aggiunge Pifferi —non è solo economico. ma anche ambientale. Già si registrano feno-meni di abbandono dei castagneti da parte di chi li coltiva in affitto o in comodato. Ma la maggior par-te dei castanicoltori e la nostra aS-
sociazione in testa, vogliono anda-re avanti auspicando due inter-venti: una intensificazione della lotta biologica alla vespa cinese e una sorta di indennità compensa-tiva per chi continua a coltivare i castagneti. Bisogna riconoscere che gli enti pubblici, province e regioni, hanno lavorato bene nel-lo studio e nell'analisi del fenome-no, ma i lanci degli insetti antago-nisti della vespa cinese (il Tory-mus sinensis), sono stati scarsi.
CRISI Siccità e vespa cinese
(a lato) sono le cause principali
Dovrebbero intensificarli, crean-do anche delle aree di moltiplica-zione in loco e affiancando i lanci che come privati abbiamo già ef-fettuato e che sono in programma per i prossimi tre anni. Contempo-raneamente servirebbe un soste-gno pubblico a chi continua a col-tivare i castagneti senza trarne un reddito adeguato all'impegno, nel-la speranza che tra sette o otto an-ni la situazione migliori».
Beppe Sangiorgi
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'Non sono alberi tipici di ques
te territorio e hanno scarse possibilità di sopravvivere
Edoardo VaccarL uno dei progettisti dei Parco dei Loto • '•
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«Assurdo creare un bosco di betulle m centro» Agronomo conoscitore di Lugo contesta il progetto di rieri cazione del Pavaglione «UN BOSCO di betulle nel cen-tro di Lugo è un'idea veramente assurda. Si tratta di alberi che nul-la hanno a che fare con il territo-rio lughese, nel quale non avran-no molte possibilità di sopravvive-re». A 'bocciare' con decisione l'idea di piantare betulle in una parte del piazzale interno al Pava-gl ione (contenuta nel progetto che ha vinto il bando per la riqua-lificazione del quadriportico) è l'agronomo Edoardo Vaccari, di-rettore del settore verde pubblico del Comune di Bologna dal 1971 al 2002. Una voce autorevole, tra l'altro non estranea al territorio lu-ghese, in quanto Vaccari è stato anche l'autore del primo progetto del Parco del Loto, l'oasi naturali-mica di Lugo.
«HO LETTO la notizia delle be-tulle con raccapriccio — afferma — dopo cinquant'anni di batta-glie a favore della flora autoctona, 'che c'azzecca', per dirla alla Di Pietro, un bosco di betulle in cen-tro a Lugo? Mi domando se il gruppo di lavoro, costituito da tanti architetti, ma anche da un agronomo, non si sia reso conto che un bosco di pioppi bianchi (populus alba) avrebbe molto più degnamente risolto il problema. Le betulle sono piante nordiche, tipiche della tundra russa e del nord Europa. A Lugo potranno sopravvivere per qualche anno, ca-lando in altezza di 5 centimetri all'anno, ma non potranno supera-re i 25 anni d'età. Lo so che per un po' sono state 'piante di moda' e sono state collocate anche in ter-ritori non idonei, dove peraltro non sono sopravvissute. Ripeto:
meglio il pioppo bianco, che ha la stessa foglia cangiante della betul-la ed è autoctono del territorio lu-gliese».
A QUESTO punto non resta che chiedere 'lumi' alla commissione che a Lugo ha decretato vincente il progetto che prevede le betulle nella piazza interna del Pavaglio-ne. Si tratta, spiega l'architetto Giovanni Liverani, responsabile comunale del patrimonio e mem-bro della commissione giudicatri-ce, «di un aspetto che non è stato certo trascurato: nel gruppo di progettisti c'è anche un agrono-mo e della commissione ha fatto
parte anche la preside della Facol-tà di Agraria di Imola, Patrizia Tassinari. Dunque i pareri degli esperti non sono mancati e, pur consapevoli che le betulle non so-no alberi autoctoni del nostro ter-ritorio, è stato valutato che anche qui, con le dovute accortezze spe-cie nella fase dell'attecchimento, questi alberi possono vivere bene. Poi è chiaro che il progetto è preli-minare e prima che diventi attua-tivo ci saranno consultazioni con la Sovrintendenza e confronti con la cittadinanza. Ma le valuta-zioni sono state fatte e riteniamo che le betulle possano vivere bene anche qui):.
Lorenza Montanari
IL PROGETTO
Il progetto vincitore del bando di riqualificazione prevede la creazione di un 'bosco incantato', formato da 13 betulle nel piazzale interno, sul lato del teatro Rossini
e inoltrei dehors dei bar, gli spazi all'aperto, saranno coperti da tende Leggere ed è previsto anche un palco a scomparsa per spettacoli nel piazzale
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'A:Rn :O FONDI DESTINATI ALLO SVILUPPO E ALL'ABBELLIMENTO DEL TERRITORIO
ia di so orno è ok» Per la responsabile 01 non avrebbe conseguenze negative SI PAGHERÀ o no la tassa di soggior-no? Una scelta non facile, vista la situa-zione critica in cui versano le casse comu-nali e le tasche dei turisti. «Penso sia uti-le — afferma la responsabile Uil di Cer-via, Loretta Lacchini — perché può con-tribuire a definire meglio le politiche per il turismo. Viene pagata dai turisti e non va a colpire i cittadini. A Rimini è già sta-ta applicata e auspico che gli altri Comu-ni della costa romagnola si adeguino».
Le fonti principali interessate? «Tutte le strutture, comprese le case in af-fitto, i campeggi, gli alberghi che ospita-no persone per fini turistici. La regola non vale per i turisti giornalieri, che non usufruiscono del pernottamento».
Quanto pagherebbero i turisti? «La quota e ancora da definire, la fascia potrebbe andare da l a 5 curo al giorno. Secondo noi per cominciare dovremmo applicare la quota minima».
QUOTA DA DECIDERE «Potrebbe andare dai a 5 euro: applicando it mìnimo potremmo prevedere 3 o 4 milioni all'anno»
A quanto ammonterebbe ii gettito? «Applicando il minimo potremmo preve-dere 3, 4 milioni di curo all'anno».
Come verrebbe irropiegato? «Rappresenterebbe una risorsa molto im-portante da destinare al turismo, per svi-luppare e abbellire il nostro territorio. E' la legge a prevedere che la tassa sia finaliz-zata a questo scopo».
turisrno significa per Cervia un ge- nerale benessere. Cosa ne pensa?
«Riteniamo sia la principale fonte di ric-chezza per il Comune, ma, andando ad analizzare i redditi dei cittadini residen-
tim, non vediamo la ridistribuzione di questa ricchezza. Le de:nunce no che il 42 per cento dei contribuenti rientra nella fascia di reddito da O a 15 mi-la curo lordi e il 37 per cento in quella da 15 a 28 mila curo lordi, con un reddito medio per queste due fasce, equivalenti al 79 per cento dei contribuenti, di 12.565 euro
Non penso che l'introduzione della tassa di soggiorno potrebbe essere penalizzante per la scelta delle va-canze?
«Non credo, ormai la tassa è applicata in tutta Italia nelle maggiore località turisti-che. Riteniamo che questa scelta debba essere applicata su tutta la costa».
Come si sopperirà se l'imposta non sarà applicata?
«Pe• il prossimo bilancio bisogna pensa-re ad altre soluzioni più difficili, che po-trebbero pesare ancora sui cittadini».
t. ti b.
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POETA Roberto Vecchioni, milanese doc, è un vecchio amico di Cervia, dove da bambino trascorreva le vacanze con i genitori
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Un Vecchioni cervese non piace a tutti Il conferimento approvato in consiglio, male opposizioni disertano quasi in blocco il voto
SULLA proposta di conferire la cittadinanza onoraria della città al cantautore milanese Roberto Vecchioni, avanzata dal sindaco Zoffoli, non si è registrata l'auspi-cata unanimità da parte del consi-glio comunale. In sostanza tutti i membri dell'opposizione, escluso il repubblicano Cappelli che ha votato a fivore, sono usciti dall'au-la al momento del voto. «La moti-vazione della cittadinanza onora-ria —ha argomentato il primo cit-tadino — va ricercata sia nel parti-colare momento che stiamo viven-do, ovvero le celebrazioni del Cen-tenario di Milano Marittima, sia nell'attività svolta da Roberto Vecchioni come cantautore, auto-re, poeta, scrittore, ma anche inse-gnante e accademico, da sempre impegnato, come poeta della mu-sica, a promuovere i valori della cultura letteraria italiana. Milane-se doc, il cantautore è legato a Mi-lano Marittima per il fatto che qui, come molti suoi concittadini, trascorreva le vacanze quando era bambino insieme al padre, com-merciante, alla madre, casalinga, e al fratello minore. Con la moglie ha poi frequentato le nostre spiag-ge per oltre dieci anni, quando i figli erano piccoli».
I PIDIELLINI Savell i e Mazzola- ni hanno esposto una serie dì mo-
tivazioni a sostegno della propria contrarietà: avrebbero preferito «un premio ad hoc inserito nelle celebrazioni per il centenario. Sa-rebbe stata l'occasione per premia-re tante personalità e personaggi pubblici che frequentano abitual-mente e da tempo la nostra locali-tà. A mero titolo di esempio: Gior-gio Squinzi presidente di Confin-dustria, il maestro Vince Tempe-ra, il calciatore Pippo Inzaghi.
LA CERIMONIA di conferimen-to della cittadinanza onoraria (con ingresso libero) si svolgerà sa-bato 20 ottobre alle 10.30 nel tea-
tro comunale. Saranno il sindaco Roberto Zoffoli e i giornalisti Er-nesto Capasso e Marino Bsrtoletti ad accogliere il :professor Vecchio-ni che, accompagnato dal chitarri-sta Massimo Germini, proporrà alcune delle proprie canzoni dedi-cate alla poesia e ai grandi poeti italiani e stranieri. Inoltre vener-dì 19 Roberto Vecchioni incontre-rà al Magazzino del Sale alcuni studenti cervesi e delle città vici-ne e discuterà con loro del valore della poesia e della letteratura nell'educazione e nella formazio-ne delle coscienze.
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MOMENTI CLOU
L.lncontr'o. Venerdì 19, al Magazzino del Sale, L'autore di 'Luci a San Siro' discuterà con
gli studenti del valore della poesia
e della Letteratura netta formazione
delle coscienze
La ce.-:aoà21t111 E' in programma sabelò:5g 20, alle 10.30, nel teatro
comunale. Accompagnatealta chitarra da MassimoM
Germini, Roberton Vecchioni proporrà aleOrieR propri brani dedicatietteg:
poesia e ai grandi poeti
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ROBERTO SOFFOL1 RICONOSCIMENTO ALL'ATTIVITÀ DI CANTAUTORE, POETA, SCRITTORE, INSEGNANTE E ACCADEMICO
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C~'A3T:C1AN.,470 RINNOVATI I CONSIGLI DIRETTIVI DI CATEGORIA
Impiantistica elettrica, C a Frega fa il bis Termoidraulica: eletto Riccardo Loreta
I CON SIGLI direttivi dei settori impiantistica termo-idraulica ed elettrica della Confartigianato provinciale si sono riuniti per l'elezione dei nuovi presidenti di categoria, Riccardo Loreta (Gair-sa Ravenna) è stato eletto presi-dente per il prossimo quadrien-nio del settore termoidraulica e condizionamento, coadiuvato dai vicepresidenti Luca T imoncini dì Faenza e Marco Rontini. (R.14/1 Lugo). Per l'impiantistica elettri-ca è stata confermata presidente Cinzia Frega (Frega Impianti Fa-enza) e, quali vicepresidenti, Ga-briele Orioli (Biesse Sistemi Ra-venna) e Giovanni Biancoli (BMB Lugo). Tra le priorità evi-denziate per le prossime attività associative vi è la continuazione
dell'aggiornamento tecnico e nor-mativo di imprenditori e addetti, tramite seminari e corsi su quan-to richiesto dalle regole e dal mer-cato. Le novità tecniche e norma-tive appena emanate, o che lo sa-ranno prossimamente, saranno oggetti) di specifici approfondi-menti di qualificazione del setto-re. Il confronto si è anche soffer-mato sul cosiddetto patentino fri-goristi, tema che sarà affrontato lunedì prossimo in un seminario di Confartigianato a Ravenna. Gli impiantisti hanno auspicato una ripresa del mercato dell'edilizia e una maggiore presa dì coscienza delle possibilità legate al rispar-mio ed efficienza energetica, le-gandole anche a una richiesta di semplificazione della burocrazia.
IN CARICA anzia Frega e Riccardo Loreta
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il amaro ergli amar riacque e ,eseigni
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11 regno degli anti di piadine e crescioni A Pinarella c'è il chiosco 'Salina' che orna specialità per tutti i gusti
MOZZARELLA, radicchio ros-so, gorgonzola e speck. Ecco il cre-scione cha va per la maggiore e che Alessandro Strada propone al chiosco 'Salina' di Pinarella, pro-prio sotto l'acquedotto. «Presenta-to così spiega il titolare po-trebbe sembrare pesante, ma tutti quelli che lo hanno provato si so-no ricreduti, sottolineandone il gusto molto delicato». Alessandro Strada gestisce il chiosco di piadi-ne di Pinarella ormai da dodici an-ni. La sua è stata una scelta consa-pevole: «Dopo essermi diplomato all'Alberghiero, per quindici anni ho fatto il cuoco un po' dappertut-to, anche in montagna. E stata un'esperienza molto bella, ma an-che molto faticosa. A un certo punto mi sono stancato di girare l'Italia e 'fare le stagioni', così mi sono convinto a rilevare un'attivi-tà». Il bivio si è presentato quan-do le proposte per un ristorante non mancavano: «Il ristorante sa-t'ebbe stato più impegnativo, così
ho preferito buttarmi sul chiosco di piadine. L'investimento inizia-le è stato alto, poi la gestione si è rivelata pii] semplice, accessibile e abbordabile». Oggi il chiosco di Alessandro Strada è un po' il punto di riferi-mento per clienti locali e turisti: «Apriamo verso le 3 del pomerig-gio e andiamo avanti fino a sera. Potrebbe sembrare quasi un lavo-ro part time, ma invece l'attività copre l'intera giornata, perché quando siamo chiusi ci dedichia-mo alla preparazione delle basi e delle verdure». Strada parla al plu-rale perché al suo fianco c'è la mo-glie Renate, altoatesina e madre-lingua tedesca: «E una fortuna so-prattutto d'estate. I clienti tede-schi sono molto scettici di fronte alla piadina, anche perché è un piatto che non conoscono. Mia moglie li fa sentire a loro agio e, dopo che hanno provato il prodot-to, non lo lasciano più».
PIADINE, crescioni e rotoloni,
tutti rigorosamente sfornati espresso, o in giornata. L'imbaraz-zo della scelta è determinato dalle fàrciture: «La piada con crudo, squacquerone e rucola resta co-munque al top delle preferenze. I giovani amano molto i gusti parti-colari, come la piadina con cotto e maionese, oppure quella con la nutella». C'è poi la 'diatriba' lega-ta alla consistenza della piadina ravennate, diversa da quella rimi-nese, che è più sottile: «La nostra piadina — ha concluso Alessan-dro Strada — è quella che si elabo-ra con lo strutto, è alta mezzo cen-timetro e rimane friabile, tant'è vero che molti clienti, soprattutto i pendolari del Bolognese, la por-tano a casa e la congelano. Più in generale, un grande successo per tutti i produttori di piadina, an-che per quelli della catena indu-striale, sarebbe quello di eleggere la piadina romagnola a prodotto Igp, ovvero a indicazione geografi-ca protetta».
r. r.
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Disciplina, cessione prodotti agricoli e agroalimentari
IL 24 OTTOBRE è prevista l'entrata in vigore dell'alt, 62 del d.l. 1/2012 che introduce importanti novità nell'ambito delle relazio-ni commerciali relative alla filiera alimentare. Poiché il Decreto interministeriale di applicazione della normativa suddetta, la cui emanazione era prevista entro il 24 giugno, è ancora al vaglio del Consiglio di Stato e presumibilmente non sarà pubblicato prima dell'entrata in vigore della legge, Confartigianato ha contattato il ministero dello Sviluppo economico per acquisire elementi certi riguardo l'applicabilità dell'articolo in questione. Tale decreto contiene un indirizzo interpretativo alquanto flessibile, che con-sente di tener conto della molteplicità e complessità di situazioni e rapporti riconducibili a tale comparto, nonché delle prassi ope-rative consolidate nei rapporti di filiera. La mancata adozione del decreto attuativo lascerebbe quindi spazio a un'interpretazione letterale della norma che comporterebbe elementi di rigidità inso-stenibili a carico degli imprenditori, tali da paralizzare l'operatività. In considerazione di questi elementi, Confartigiana-to assieme alle altre organizzazioni componenti Rete Imprese per l'Italia ha inoltrato una richiesta ai ministri competenti per una congrua proroga, che rinvii la data di entrata in vigore di tutte le disposizioni ivi previste, al fine di accordare un arco di tempo entro il quale apportare i dovuti correttivi ed evitare situazioni di disagio per le imprese.
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Comunicazione contratti locazione e noie•+o
CONFARTIGIANATO della provincia di Ravenna informa che per gli esercenti attiVità di locazione e/o noleggio, limitata-mente a specifici beni mobili (autovelture, caravan, altri veicoli, unità da diporto e aeromobili), in base al documento dell'Agen-zia delle Entrate del 22 dicembre 2011, sussiste l'obbligo di comu-nicare i dati relativi ai contratti stipulati a decorrere dal 21 no-vembre 2011. Il termine per l'invio della comunicazione dei dati, che in un pri-mo tempo era previsto al 30 giugno, è stato poi differito al 29 otto-bre. Per i soggetti che svolgono attività di locazione e/o noleggio di autovetture, caravan, altri veicoli, unità. da diporto e aeromobili, la comunicazione riguarda solamente i contratti che sono stati stipulati a decorrere dal. 21 novembre 2011 e fino al 31 dicembre 2011. Per le società di leasing, invece, l'obbligo di effettuare la comuni-cazione riguarda qualsiasi tipologia dì contratto posta in essere nel periodo di imposta 2011.
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Patentino per i frigoristi, lunedì un convegno a Ravenna
LUNEDÌ 22 ottobre, alle 17.30 nella sala conferenze della sede provinciale di Confartigiato, in viale Berlinguer 8 a Ravenna, è in programma il seminario tecnico sul tema patentino frigoristi: chi lo deve prendere, come si consegue, modalità e tempistica'. Si tratta di un incontro formativo organizzato da Confartigianato della provincia di Ravenna in collaborazione con Formart, Tek-nologica e ASQSTS, con il contributo della Camera di commer-cio di Ravenna. Questa certificazione, prevista dal Regolamento CE n.303/2008, è stata recepita nel nostro paese con il D.P.R. n.43/2012 e interessa tutte le imprese e il personale che eseguono interventi tecnici su impianti frigoriferi, condizionatori, pompe di calore ovvero ove vi siano gas refrigeranti fluorurati (quindi anche gli elettricisti che installano condizionatori che siano in possesso della lettera c come da normativa). Relatore sarà Paolo Zecchini Teknologica S.r.l. Ulteriori e più dettagliate informazioni sono disponibili sul sito www.confartigianatosait
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INEDITO II concerto del 2007 non è mai stato mostrato prima
L1V NTO SULLO SCHERMO
Cinemacity per rivedere Led Zeppelin
CI SARA anche CinemaCity, il multiplex di via Secondo Bini a Ravenna, tra cinema che in tutta Italia mercoledì 17 ottobre renderanno omaggio a una delle più grandi band della storia del rock, i Led Zeppelin, con la proiezione Medita del concerto del 2007. Solo per un giorno infatti sul grande schermo ci sarà 'Live from London. 2007'. E' stato un concerto memorabile — raccontano gli. organizzatori — in occasione del. quale la band si è riunita ricomponendo la sua formazione originale: Jimmy Page (chitarra), Robert Plani (voce), johriPaul Jones (basso) e alla batteria jason Bordi= tiglio di John Bonham. L'appuntamento è stato l'unica vera minimn della band in oltre 30 anni di storia. In poche ore le richieste dei biglietti sono arrivate a quota 20 milioni. Solo in 18mila però hanno avuto l'opportunità di assistere all'evento entrato nel Guinness come singolo evento live più richiesto nella storia della musica. Le riprese di quel concerto, alla 02 Arena di Londra erano state tenute saldamente 'sotto chiave' sino a oggi. Il concerto verrà proposto in contemporanea mondiale e solo per un giorno, in alta definizione. Doppia proiezione alle 20.15 e alle 22A5. Il prezzo del biglietto è di 12 euro (intero) e 10 euro (over 60 e under 12). Info e prenotazioni 0544 500410.
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,MZATNA NEL MUSEO FAENTINO UNA CACCA AL TESORO
I bambini incontrano 11 Risorgimento DOMENICA dalle 15m30 alle 17m30, la sala didattica del Museo del Risorgimento e dell'Età contemporanea di Faenza (corso Garibaldi, 2) sarà a disposizione di tutti i bambini, fino a dieci anni d'età, per dise-gnare, partecipare alla caccia al tesoro e sco-prire le collezioni del Museo. L'iniziativa, promossa dalla direzione del Museo, sarà poi riproposta anche nei mesi successivi, fi-no a marzo 2013, sempre la terza domenica di ogni mese. Un modo simpatico per avvi-cinare i bambini al Museo del Risorgimen-
to, con una proposta didattica che si rivol-ge non solo a loro ma anche agli adulti. In-fatti i genitori e i nonni che li accompagne-ranno troveranno, ogni volta, un quadro o un oggetto che, per l'occasione, sarà espo-sto per la prima volta prelevandolo dai de-positi del Museo. Domenica 21 ottobre si potrà così ammirare una rara tovaglia di se-ta (nella foto a lato), con stampigliata la sce-na della morte di Napoleone a Sant'Elena, donata al Museo del Risorgimento dalla si-gnora Runcaldeir vedova Gheba nel 1948.
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Convegno atta Classense esplora battaglia di Ravenna"
Da domani a sabato, la sala Muratori della biblioteca Classense ospita íl convegno di studi '1512 La battaglia di Ravenna, l'Italia, l'Europa'. Quattro le sessioni, domani e venrdì dalle 9 alle 12.30 e dalla' 14.30 atte 17.30. Conetude use
vota rotonda domen ìca alle 10
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I genitori scrivono racconti suLeaLlattamento dei neonati Il Centro per le Famiglie di Faenza ha promosso una raccolta di scritti intitolata Allat-Ti Amo: mamme e papà raccontano la toro esperienza dì allettamento", i testi hassiilio due cartelle) vanno invìati entro il 31/12 a ìnformafamiglie racornune,faenzasa,d,
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N
La delega-civile portoghese
iudicata il pre81110
per il panc
si e agg artistico con la casa Ithatetan
Taglio del nastro per il centro diurno per quindici anziani, che ha sede a Porto Fuori, in via
Nel concorso indetto dal Festival Stradone 14, La del pane di Confcommercio cooperativa
la Spagna ha vinto Sol. Co ne ha
il premio Pane della Pace la concessione
con il 'ramoscello d'ulivo'
à stato inaugurato il centro sportivo 'Le Ghiarine', gestito dalla sezione ravennate della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (Fipsas)
per
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o negli O nta rà€¢r negli anni Ottanta a Punta
\ ° a per la serata Discoring, scatenati con Sandy Marton
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ACC»: CRITICHE E PROPOSTE
«La crisi in centro è nera, occorre reagire in fretta» «LA CHIUSURA del bar Roma è solo l'ultimo atto del processo di crisi gravissima in cui versa il centro storico. Urgono interventi immediati». Ascom Confcommercio ricorre a toni amari per inquadrare la situazione del centro cervese, «ormai relegato ai margini della vita sociale e privato in maniera crescente di esercizi commerciali». Amarezza, ma non rassegnazione: «Nulla è perduto. L'errore più grave che si può commettere è assistere con senso di impotenza al degrado progressivo». Chiede, l'Ascom, una «terapia d'urto» che in tempi rapidissimi — le festività natalizie sono già dietro l'angolo — vede operare assieme tutte le associazioni di categoria e la giunta comunale. Proprio in vista del Natale, segnala la necessità di «organizzare un programma di eventi all'altezza delle aspettative della cittadinanza» e chiede che siano installate «infrastrutture adeguate a garantire spettacoli e animazione all'aperto, come installazioni provvisorie in piazza Garibaldi e lungo il porto canale nel tratto vicino al Magazzino del Sale Torre». Altra proposta è quella di valutare proposte già formulate negli ultimi anni «e finora non considerate con la dovuta attenzione». Tra l'altro, «la messa a punto di un piano di marketing urbano per il rilancio del centro storico; l'adozione di iniziative di sostegno alla piccola impresa commerciale, come incentivi per nuove aperture, agevolazioni su costo degli affitti e accesso al credito, studio di forme di tassazione differenziata; l'incentivazione delle aperture dei negozi nei periodi di bassa stagione». A sostegno di questa strategia, Ascom organizza due iniziative; domani alle 15.30, nella sede di via Di Vittorio, l'incontro pubblico 'Commercio e centri storici: la rinascita possibile»; poi il corso 'Nuove forme di promozione per il centro storico' nel quale sarà messo a punto il programma di iniziative per il periodo natalizio.
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CULTURA Sono I 3 i progetti consegnati nei giorni scorsi dal presidente della Cna comunale di Ravenna, Andrea Dalmonte, per affiancare il percorso di candidatura della città dei mosaici a capitale europea della cultura 20 i 9
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Ravenn fra Re,n, e bi3anzi3 Su ,,,stoni e misten rr,saiej
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Omaggio a Dante e una notte tutta d'oro l'AMO — TUTTA L'AVVENTURA DEL MOSAICO Suggestivo percorso museale attraverso reperti ec cellenti dei patrimonio musivo di Ravenna e din-torni, in parte inediti, antichi, tardoantichi, tardo-antica e medievali, fino alle produzioni moderne e al mosaico industriale. In "Mosaici tra Inferno e Paradiso" troviamo 21 pannelli di grandi artisti italiani del Novecento per celebrare il VII centena-rio della nascita di Dante. Fino al 31 dicembre a Ravenna, Complesso di San Nicolò. Costo: 4 curo intero, 3 curo ridotto. Sito: www.tamoravenitait. LA NOTTE D'ORO La notte bianca a Ravenna si riveste dell'oro dei mosaici: spettacoli, concerti con noti artisti, lettu- re di poesie, mostre, visite guidate, e tanto altro an-
cora. Nelle strade di Ravenna sarà possibile diver-tirsi con animazioni e giocolieri, curiosare nei rnemtlini. Il 20 ottobre nel centro storico dì Ra-venna, gratuito. Sito www,nottedoro.it RAVENNA FESTIVAL, TRILOGIA D'AUTUNNO‹ ASPETTANDO VERDI Dopo il successo del cartellone estivo, una trilogia d'autunno affidata a giovani artisti ed una sfida che indica possibili vie per il futuro del teatro in musica: Rigoletto, 'Trovatore e Traviata. che Giu-seppe Verdi compose tra il 1851 e il 1853.9-18 no-vembre a Ravenna, Teatro Dante Alighieri, costo a seconda degli spettacoli. Sito www.ravennafesti-val.org. Per tutti gli eventi Info — Ravenna — teL 0544/35404
Itezenre, fra Re .n, e bi3anzi, Sul,gest od e misten Jer mosaici
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frlf 4,111e Bisanzio Sirr,g,tori e rn'stni rronlei
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Rave a fra Roma e Bis O Suggestioni e misteri dei mosaici imperatori, santi, cieli stellati incantano nei preziosi monumenti
EMOZIONE Turisti in visita alla basilica di San Vitale, dichiarata. Patrimonio dell" Umanità dall'Unesce
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CHE MISTERO si nascon-de dietro ai labirinti, dise-gnati sui pavimenti delle cattedrali medioevali? C'è chi dice che quei trac-ciati spiraliformi siano un simbolo di rigenerazio-ne, O che il percorso - con tutto quel girare e rigirare - volesse condurre chi lo imboccava a una sorta di estasi mistica, Lo studio dei labirinti nelle chiese medioevali è molto affa-scinante. Ma forse non tutti sanno che il capitolo numero uno comincia proprio in Emilia Roma-gna, a Ravenna. Il più an-tico labirinto europeo si trova infimi nella basilica di San Vitale. E' il primo in asso-luto mai apparso in una chiesa cri-stiana e risale al VI secolo dopo Cristo. Gli studiosi hanno prova-to a entrare nei suoi segreti (una delle tesi è che questo labirinto si-gnifichi l'inseguimento perenne dell'uomo alla perfezione). Ma non c'è alcuna certezza. Quel che è sicuro, invece, è che la basilica di San Vitale (con una pianta ottagonale a forma dì stella polare a otto punte), è uno dei luo-ghi più emozionanti di Ravenna. Non a caso, è stato dichiarato Pa-trimonio dell'Umanità dall'Une-sco,
SE VI à VENUTA voglia di veder-la, l'autunno è un ottimo periodo per un week e nd a .Ravenna. Città bellissima, un po' bizantina e un po' orientale, Una città che stregò lo scrittore inglese George Byron e che fu scelta da Dante Alighieri come seconda patria (proprio a Ravenna c'è la sua visitatissima tomba). Ma soprattutto una città che nel giro di poche centinaia di metri permette di godersi ben ot-to fiati Unesco (con 9,50 euro si può acquistare un biglietto cumu-lativo per visitarli). Questi siti so-no fondamentalmente i tesori e gli sfavillanti mosaici del periodo
materiali preziosi, incasto-nati con inclinazioni va-riabile, in modo che la su-perficie fosse irregolare. Il risultato? Il quadro sem-bra quasi illuminato con degli effetti speciali: la lu-ce viene trattenuta o rifles-sa a seconda della posizio-ne dello spettatore,
ECCO allora che nella semioscurità delle chiese bizantine di Ravenna, si può ammirare, a naso in su, una parata di personag-gi della Bibbia, di re, im-peratori santi, saggi. Co-me per esempio l'impera-trice Teodora, nata pove-ra e bellissima. Teodora la
trovate proprio a San Vitale, raffi-gurata accanto all'imperatore Giu-stiniano. O lo ieratico Sant'Apolli-nare nella chiesa omonima. O — è forse il più emozionale di tutti - lo struggente cielo stellato nel tem-pietto di. Galla Placidia. Nel Mau-soleo di Galla Placidia si entra a piccoli gruppi e non si può sosta-re per oltre 5 minuti: Ma quel mo-saico che raffigura una notte stel-lata è davvero ipnotizzante,
bizantino e paleocristiano. Oltre alla Basilica di San Vitale, ci sono il Mausoleo di Galla Placidia, il Mausoleo di Teodorico, la Basili-ca di Sant'Apollinare Nuovo e di Sant'Apollinare in Classe, il Batti-stero degli Ariani, il Battistero Ne-oniano e la Cappella di Sant'An-drea all'interno del Museo Arcive-
scovile.
LO SAPETE poi perché i mosaici di Ravenna sono diversi da quelli di Roma e Venezia? Perché non sono piatti, composti cioè con tes-serine tutte uguali. I bizantini usa-vano tasselli di firme diverse, d'oro o di madreperla o di altri
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Via Faentina, 173 - Ravann
Tel. 0544-500850
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pe r gaver«,a e provincia
lall ballerino tentino che sarà Tony Manero
26
L'incidente è avvenuto ieri in via Dismano SERVIZIO a pagina 2
Il Tribunale
Racchettoni dal giudice Vision contro Bellettini, dalla spiaggia al tribunale
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Tel. 0543 21213 tEx
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.5> i\ L\ • 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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REDAZIONE E PUBBLICITA:VIACEGASPERI. - RAVENNA-TEL: 0544-218262 FAX: 0544-33793. SPEDIZIONE IN A.P.-D.L. 35303 (00E18 IN L.27(.02814I ART.1 COMMA1 -DCB FORLIIALTRE SEDI: RIMINI (0541-354111), FORLÌ (0543-35520), CESENA (0547-011900), IMOLA (0542-28780). RSM (0540-905147) - E-MAIL: RAVENNWORRIEREROMAGNA.IT - IN ABBINAMENTO CON LA STAMPA
ornere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola
per ~lena e ~pia
Via Fasr,tina, 1718 - Ravenna
Tel. 0544-500850
euro 1,20 Anno XX / N. 288
MERCOLEDÌ 17 OTTOBRE 2012
37 U s a 40 Co, 25 Marco San al Cafte letterari torna nelle scuole dell'Ala d'Oro
Si fingono abbandonati per farsi mantenere Minori stranieri cercano di accedere Tampona camion, grave parroco RAVENNA ai servizi sociali. Smascherati da polizia Casemurate in ansia per don Giuseppe Pozza Salute mentale:
la "rivoluzione" dà buoni frutti
renni, di origine prevalentemente albanese. Lo scopo è di accedere ai servizi sociali e farsi mantenere.
• SERVIZI a pagina 8
FAENZA. «Sono abbandonatoeho bisogno di assistenza». Con questa frase si sono rivolti al commissaria-to una ventina di sedicenti mino-
Il beach tennis finisce in tribunale
Faenza, un nuovo processo per il prof
del Ballardini FA ENZA.
«Mancata esecu-zione dolosa di un provvedimento del magistrato». Nuovi guai per E-zio Foschini, il professore 57en-ne dell'Istituto Ballardini già condannato per violenza sessuale.
• SERVIZIO a pagina 9
RAVENNA. «Turbata li-bertà del commercio e dif-famazione». Queste le ac-cuse dalle quali dovrà di-fendersi Giandomenico Bellettini, storico patron del beach tennis ravenna-te e presidente della Ifbt (International Federa-tion beach tennis), trasci-nato ieri in tribunale dal-la denuncia presentata da Geo Orsini, amministra-tore della Vision.
• SERVIZIO a pagina 5
IMOLA. La donna fa marcia indietro e lui la minaccia, interviene la polizia
Nei guai in due per un finto matrimonio Lei chiede 10mila curo per sposarlo ma lui non li consegna
IMOLA. Si erano accorda-ti per un matrimonio fasul-lo che a lei avrebbe portato
no, la cittadinanza. Ma lui i soldi promessi poi non li ha
10mila euro a lui, clandesti-
aumentano i lupi Imola,
portati e al rifiuto di lei ha in Vallata preso a minacciarla fino a che la donna stessa ha chia-mato al polizia. Entrambi sono stati denunciati. •SERVIZIO a pagina 13
• SERVIZIO a pagina 11
RAVENNA. In provincia di Ravenna sono circa 4.200 le persone con disturbi psichiatrici più o meno gravi prese in carico dal Dipartimento di Salute mentale dell'Ausl.
• SERVIZIO a pagina 5
EIHRIEMINEIEHEIEHM
RAVENNA
Caso ex Vinyls: il sindaco fa pressing su Corrado Passera
RAVENNA. Coem, il sindaco scrive a Passera: «Il ministero si deve adoperare con forza per il mantenimento dell'unico stabilimento per la produzione di Pvc in Italia».
• SERVIZIO a pagina 4
W2LN22LN22LN2a CERVIA
Roberto Vecchioni cittadino onorario Critiche dal Pdl
CERVIA. Il Consiglio di zona ha approvato il conferimento della cittadinanza onoraria a Roberto Vecchioni, ma il Pdl critica questa decisione.
• SERVIZIO a pagina 17
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Con la sua 500 vecchio modello si è scontrato con un mezzo di Hera per la raccolta porta a porta di rifiuti
La strada bloccata per un'ora nei due sensi di marcia per i rilievi della polizia municipale
Le immagini
dell'incidente
(foto Massimo
Argnani)
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tr., n• e _1 — Tampona camion, grave parroco
.5> i\ L\O 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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Drammatico incidente ieri mattina in via Dismano, all'altezza di San Zaccaria, un 78enne trasportato in elicottero al Bufalini
Tampona camion, grave parroco Il ferito è Don Giuseppe Pozza "storico" prete di Casemurate e S. Pietro in Guardiano
RAVENNA. Un'intera comunità è in ansia per le sorti di don Giuseppe Pozza. Il parroco 78en-ne di Casemurate e di San Pietro in Guardiano è ricoverato da ieri mattina nel reparto di Ria-nimazione dell'ospedale Bufalini di cesena, in seguito alle gravi ferite riportate in un inci-dente stradale avvenuto lungo la via Dismano alle 9.
Le sue condizioni sono considerate gravissime dai medici che si sono ri-servati la prognosi. Stan-do a una prima ricostru-zione della dinamica, ese-guita dall'ufficio infortu-nistica della polizia muni-cipale di Ravenna, il 78en-ne stava guidando la pro-pria Fiat 500 vecchio mo-dello color avorio quando si è scontrato con un auto-carro Isuzu di Hera adibi-to alla raccolta di rifiuti porta a porta. Il veicolo, guidato da un 58enne ra-vennate rimasto illeso nel-lo scontro, era fermo sulla carreggiata in direzione Ravenna, quando - per cause ancora in corso di accertamento - è stato tam-ponato dall'auto di Don Pozza che stava provenen-do dallo stesso senso di marcia. L'impatto è stato violentissimo e le condi-zioni del parroco di Case-murate (anche in virtù
della sua non più giovane età) sono apparse subito molto gravi.
Sul posto è stato fatto at-
terrare immediatamente l'elicottero del 118 decolla-to dal pronto soccorso di Ravenna e poi ripartito al-
la volta del Bufalini. Per permettere alla mu-
nicipale di ultimare i rilie-vi il tratto di strada inte-
ressato all'incidente è sta-to chiuso per circa mezzo-ra in entrambe le direzio-ni.
Don Pozza, che abita a Castiglione di Ravenna, è parroco di Casemurate dal 1968.
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Busmi unramitiperilernhn
•
.5> i\ L\ • 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
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Bus navetta gratuiti per il centro in occasione della Notte d'Oro
RAVENNA. Bus navet-ta gratuiti per la Notte d'Oro. Partiranno dai parcheggi esterni per fa-vorire la partecipazione agli appuntamenti senza il problema della sosta. Per facilitare il raggiun-gimento dei luoghi in cui si svolgeranno le varie i-niziative, previste dalle 17 all'alba di domenica, è stato istituto un servizio gratuito di bus navetta che, dai parcheggi del Pala Mauro De André ( Viale Europa) e dallo sta-dio Bruno Benelli (Piaz-za Sighinolfi), condur-ranno in centro (e ritor-no) fino alle 4 di notte, con frequenza ogni 12 minuti. Per quanto ri-guarda le aree del centro
cittadino è stata emana-ta un'ordinanza che in-troduce le seguenti mo-difiche alla viabilità, e alla sosta alcune già dal venerdì precedente: Piazza G. Garibaldi: di-vieto di transito per tutti i veicoli e divieto di sosta con zona rimozione per tutti i veicoli ore 4 del 20 ottobre alle 16 del 21 ot-tobre 2012. Nel medesi-mo periodo il collega-mento ciclabile fra Piaz-za del Popolo e Piazza G. Garibaldi dovrà avveni-re attraverso Piazza L.
Einaudi. In Piazza del Popolo:
divieto di sosta, rimozio-ne di tutti i portabiciclet-te dalle 6 del 19 ottobre alle 20 del 22 ottobre 2012; divieto di transito ai ve-locipedi dalle 20 del 20 ot-tobre alle 3 del 21 ottobre 2012; rimozione dei dis-suasori di transito e so-sta posti all'intersezione con Via IV Novembre (che dovranno essere ri-collocati a perfetta rego-la d'arte nella posizione originale) dalle 6 del 19 ottobre alle 20 del 22 ot-
tobre 2012; Piazza XX Set-tembre: divieto di sosta, rimozione di tutti i por-tabiciclette Piazza A. Co-sta: divieto di sosta con zona rimozione per tutti i veicoli e restringimen-to carreggiata dalle 14 del 20 ottobre alle 24 del 21 ottobre 2012.
Piazza J. F. Kennedy: divieto di sosta con zona rimozione per tutti i vei-coli nella prima fila di parcheggi lato Palazzo Rasponi Murat dalle 8 del 19 ottobre alle 20 del 22 ottobre 2012 per la col-
locazione dei portabici-dette rimossi da Piazza del Popolo e Piazza XX Settembre; divieto di transito e sosta con zona rimozione per tutti i vei-coli nella seconda e terza fila di parcheggi lato Pa-lazzo Rasponi delle Teste (compresa la corsia cen-trale ed esclusi i circa 6 stalli della seconda fila lato via A. Guerrini) dal-le 6 del 20 ottobre alle 13 del 21 ottobre 2012. In via R. Ricci: divieto di tran-sito e sosta con zona ri-mozione per tutti i veico-li nella parte centrale de-stinata a parcheggio, nei posti auto lato sud e nella corsia centrale, dalle 8 del 20 ottobre alle 3 del 21 ottobre 2012.
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Turismo: la Romagna chiama Ferrara
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IL CASO IN SENATO
Coem, interpellanza urgente presentata da Mercatali
Il senatore Vidmer Mercatali ha presentato ieri un'interpel-lanza urgente al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera sulla vicenda della Coem. Insieme a Mercatali -che è il primo firmatario -hanno sottoscritto il documen-to altri 35 senatori. Sarebbero bastate anche solo 33 firme per vincolare il Governo a rispon-dere entro 15 giorni. Ne dà notizia il sindaco Fabrizio Mat-teucci, che commenta: «Con Mercatali abbiamo concordato questa sua iniziativa parallela alla lettera che ho scritto oggi (ieri per chi legge, ndr) al mi-nistro, dopo l'incontro che ho avuto lunedì, insieme all'as-sessore Massimo Cameliani, con Cgil, Cisl e Uil e la Rsu di Coem».
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, Cronaud Raverna
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«Non si possono scaricare sui braccianti le criticità del momento» Agricoltura. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil accusano le parti datoriali: «Serve un salario equo e dignitoso»
RAV ENNA. «Dopo 10 mesi di trattative per il rinnovo del contratto provinciale dei lavoratori agricoli del settore privato, le associazioni datoriali con un atto di arretratezza culturale si tuffano nel passato, di fatto vanificando 30 anni di sana contrattazione collettiva che ha visto il mondo agricolo dei proprietari e degli operai camminare insieme verso un futuro migliore». La denuncia arriva da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che accusano Coldiretti, Upa e Cia «di negare oggi il futuro a una negoziazione innovativa e responsabile». Per le tre sigle sindacali dell'agricoltura, «le associazioni da-toriali non si accorgono del contesto che li circonda, dimenticando gli innumerevoli avvisi comuni firmati recentemente. Cercano di ripristinare il "salario di raccolta", norma contrattuale esistente nel 1983 e de-finitivamente superata a livello nazionale nel 1995, perché aveva già allora pienamente dimostrato la sua inefficacia. Come trenta anni fa le parti datoriali u-sano le "operazioni di raccolta" come condizione per
rinnovare il contratto provinciale mortificando il di-ritto inalienabile dei lavoratori a mantenere un sa-lario equo e dignitoso». Da parte loro, Fai, Flai e Uila assicurano di avere «responsabilmente e unitaria-mente ricercato in trattativa tutte le migliori soluzio-ni possibili che consentissero il rinnovo del contratto con una forma aderente alle necessità sia dei lavora-tori che delle aziende al fine di garantire, nell'inte-resse di tutti, un necessario futuro occupazionale. Col-diretti, Unione Agricoltori e Cia hanno deciso di in-terrompere le trattative arroccandosi su posizioni ir-ricevibili che vogliono riportare il rapporto a forme degne degli scontri sociali del passato». i sindacati chiedono quindi alle controparti «il coraggio di cam-biare» e attiveranno «qualsiasi percorso a loro dispo-sizione per raggiungere un accordo tendente a risol-vere problemi di comune interesse e che non scarichi solo sulle retribuzioni di migliaia di braccianti agri-coli, tutte le criticità del momento».
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Coem, . ,
pressing sul ministero
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pressunE
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Il sindaco Matteucci sollecita Passera sul nuovo stop degli impianti e il ricorso agli ammortizzatori sociali
Coem, pressing sul ministero «I commissari avrebbero dovuto vigilare sulle garanzie contrattuali»
RAVENNA. «Il ministero dello Sviluppo economico si de-ve adoperare con forza, e in ogni modo a livello politi-co-istituzionale, per il mantenimento dell'unico stabili-mento per la produzione del Pvc in Italia, tenendo in con-siderazione che tale materiale sia estremamente neces-sario per le imprese manifatturiere del nostro Paese».
«Un riscontro urgente non è più rinviabile». Il sindaco di Ravenna Fa-brizio Matteucci tira per la giacchetta il ministro Corrado Passera con una lettera aperta inviata ieri a proposito della nuova situazione di crisi che stanno vivendo i cin-quantacinque lavoratori dell'ex Vinyls oggi diven-tata Coem.
Da luglio 2012 la produ-zione dello stabilimento ravennate è di nuovo fer-ma, costringendo la pro-prietà a ricorrere agli am-mortizzatori sociali, per-ché è bloccata la fornitura di materia prima, costi-tuita da Cvm. L'intoppo è collegato a un'operazione di cessione di un ramo d'azienda tra i fornitori. Quando a ottobre 2011 la Coem acquistò lo stabili-mento del petrolchimico dalla Vinyls, ottenne l'im-pegno della francese Ar-chema per la fornitura di Cvm. Quando Archema ha ceduto il suo ramo d'a-zienda per la produzione di Cvm agli americani di Kem One sono iniziati i problemi: una vertenza tra Francia e America ha di fatto messo in difficoltà Ravenna dove non arriva più la materia prima ne-cessaria alla lavorazione.
«Dalla vertenza in og-getto - scrive il primo cit-tadino al superministro -emergono evidenti pro-blematiche alle quali ri-tengo che il ministero del-lo Sviluppo economico debba dare una risposta.
In primo luogo l'assenza di una garanzia contrat-tuale riguardante la for-nitura di Cvm per lo sta-bilimento di Ravenna. Si ritiene che i commissari ministeriali della proce-dura dell'amministrazio-ne straordinaria, al mo-mento della cessione del-lo stabilimento produtti-vo alla società Coem a-
vrebbero dovuto vigilare affinché venisse effettua-ta una garanzia contrat-tuale scritta e formale. In secondo luogo le motiva-zioni per cui le istituzioni locali e i sindacati terri-
toriali siano venuti a co-noscenza della mancanza del contratto di fornitura di Cvm solamente quando è avvenuta la cessione del ramo aziendale dal Grup-po Archema a Kem One.
Le esprimo pertanto le forti preoccupazioni dell'intera comunità ra-vennate che appare scon-certata davanti alla ver-tenza riguardante l'im-presa Coem. Devo rileva-re che questa situazione appare assurda ed assolu-tamente incomprensibi-le».
Matteucci tira in ballo
la Costituzione, «permea-ta, nella parte riguardan-te i principi fondamenta-li, da ideali che riguarda-no l'attuazione della giu-stizia sociale, della liber-tà e della dignità umana. L'articolo 41 della Costi-tuzione afferma che "l'i-niziativa economica non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recar danno alla sicurezza, alla libertà, al-la dignità umana". Si af-ferma inoltre, "che la leg-ge determina i programmi e i controlli opportuni per-ché l'attività economica possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali". Ritengo che il legislatore nazionale, con la norma-tiva sulla procedura di amministrazione straor-dinaria riguardanti le cri-si aziendali, abbia previ-sto determinate procedu-re che hanno lo scopo di garantire la salvaguardia dello stabilimento pro-duttivo e dell'occupazio-ne dei prestatori di lavoro coinvolti. Si ribadisce pertanto che tali disposi-zioni dovevano e devono essere rispettate anche per l'impresa Coem di Ra-venna».
«Mantenere l'unico stabilimento per la produzione del Pvc in Italia, necessario per le imprese manifatturiere del Paese»
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orriere di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
I lavoratori dell'ex Vinyls alle prese con nuove pesanti
incertezze; a lato il sindaco con il ministro Passera in
occasione della sua visita a Ravenna (foto Fiorentini)
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Coem, . ,
pressing sul ministero
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pressunE
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Pagina 3
Turismo: la Romagna chiama Ferrara
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.5> i\ L\ • 17/10/2012
orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti
Diffusione: n.d.
pressunE
L'assessore Andrea Corsini lancia la proposta di un tavolo regionale per costruire strategie comuni di promozione
Turismo: la Romagna chiama Ferrara «Il sistema romagnolo ha bisogno di due capisaldi Rimini e Ravenna»
RAVENNA. Mentre pro-cede l'iter per il riordino delle Province, nono-stante le tante resistenze dei territori, impegnati nella difesa a oltranza dei campanili e nonostante la scarsa propensione de-gli amministratori a guardare in prospettiva, dalla città del mosaico arriva una sorta di appel-lo perché almeno in am-bito turistico si arrivi a una condivisione di in-tenti e obiettivi.
È l'assessore Andrea Corsini ad aprire il dibat-tito ponendo alcune que-stioni. «Occorre un salto di qualità nelle politiche di promozione del pro-dotto turistico. Il sistema attuale si basa sulla com-mercializzazione dei pro-dotti di ciascuna provin-cia. Dobbiamo invece a-gire su un territorio che comprenda le città della Romagna ma anche la provincia di Ferrara. U-na realtà forte di oltre 100 chilometri di spiagge, di città d'arte patrimonio dell'Unesco, di borghi mediovali, di aree natu-ralistiche come il parco del delta del Po e quello delle foreste casentinesi,
di prodotti enogastrono-mici e di una rete di im-prese nel ricettivo».
Come è possibile te-nere insieme tutti que-sti soggetti?
«Con politiche di mar-keting territoriale capaci di rafforzare il marchio Romagna in sintonia con Ferrara».
Ma le polemiche di questi mesi fra sindaci delle città romagnole sono tutte legate alla difesa dei campanili.
«Abbiamo assistito a u-na discussione asfittica nella quale il riordino amministrativo non è mai apparso come un'op-portunità. Mentre siamo chiamati a valorizzare u-no dei sistemi turistici più solidi in Europa».
Ma gli operatori sono pronti?
«Certo, la riflessione è molto più avanti di quan-to non accada a livello i-stituzionale. Ne parlia-mo da tempo e risposte sono positive».
Gli amministratori quindi sono più indie-tro?
«Serve condivisione, certo si tratta di un pro-
getto che va riempito di contenuti, ma credo che riusciremo a trovare o-biettivi comuni, penso al trasporto rapido di co-sta».
Sul turismo Rimini rivendica un primato e non sembra gradire l'i-dea di un capoluogo spostato su Ravenna.
«Nessuno mette in dub-bio che Rimini dovrà
rappresentare il punto di eccellenza per quello che ha significato e per quel-lo che è oggi. Per quanto riguarda il capoluogo bi-sogna guardare oltre. Penso che il sistema tu-ristico romagnolo abbia bisogno di due capisaldi, Rimini e Ravenna che con il proprio patrimo-nio culturale rappresen-ta un elemento di grande
valore». Cosa succederà quin-
di nel prossimo futu-ro?
«Sarebbe opportuno un tavolo regionale nel qua-le individuare strategie per arrivare a pensare in grande e ad gire come un unico corpo, composto dalla provincia Romagna e da Ferrara».
Chiara Bissi
Lo stand di
un'edizione
della Borsa
interna-
zionale del
turismo
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L 'assessore
al Turismo Andrea
Corsini
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Turismo:laRomagnachiamaFerrara
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Bus per il cento inn nisiunedellanune d'Oro
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17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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pressunE
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•
Da Ravenna parte l'idea di co-struire un unico sistema turisti-co di promozione che superi i confini stabiliti dal riordino isti-tuzionale per la nuova Provin-cia Romagna.
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• • •
Una partita di beach tennis
orriere di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
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17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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pressunE
Vision contro Bellettini, scontro in tribunale RAVENNA. «Turbata libertà del
commercio e diffamazione». Queste le accuse dalle quali dovrà difendersi Giandomenico Bellettini, storico patron del beach tennis ravennate e presidente della Ifbt (International Federation beach tennis), trascinato ieri in tribunale dalla denuncia presentata da Geo Orsini, amministratore della Vision uno dei brand più importanti nella produzione di racchette. Oggetto del contendere un torneo del 2009 a Marina di Ravenna organizzato proprio da Bellettini nel periodo successivo alla rottura della sinergia con Orsini. Stando alla versione dell'accusa l'imputato (difeso dall'avvocato Marina Tambini) avrebbe preteso dagli atleti che firmassero una clausola in cui si impegnavano a giocare il torneo con le racchette fornite dallo stesso Bellettini e
assolutamente non con marchio Vision, nonostante alcuni di questi fossero sponsorizzati proprio dall'azienda di Orsini. A tutto ciò si aggiunse poi il fatto che lo stesso Bellettini, essendo in possesso di una fornitura di Vision dell'anno precedente, fornì quelle racchette agli atleti dopo aver preventivamente coperto il marchio con una passata di vernice. Secondo i legali di Orsini questo comportamento avrebbe leso la sua azienda, così come alcuni commenti negativi lasciati su un sito specializzato da Bellettini il quale ha sempre negato di aver voluto screditare in alcun modo il marchio Vision. D'eccezione anche la lista di testimoni: ieri in aula sono sfilati i campioni del mondo Alessandro Calbucci, Alex Mingozzi e Matteo Marighella. Prossima udienza a febbraio.
Pagina 5 Raverna
Una sal. mentale che riabilitt ilare isolarnento e solbudine ":
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.5> i\ L\ • 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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pressunE
Una salute mentale che riabilita per evitare isolamento e solitudine
RAVENNA. In provincia di Ravenna sono circa 4.200 le persone con distur-bi psichiatrici più o meno gravi prese in carico dal Dipartimento di Salute mentale dell'Ausl, ma si stima, a livel-lo nazionale, che i servizi riescano ad intercettarne solo un terzo, mentre è sempre più frequente la comparsa dei primi disturbi psichiatrici in età ado-lescenziale, fra i 12 e i 24 anni.
Come a dire, che alme-no il 25% della popola-zione prima o poi po-trebbe trovarsi a fare i conti con un disturbo p-sichiatrico. «Per cercare di superare la solitudine e l'isolamento che ne de-rivano, occorre avviare percorsi di trattamento che mettano al centro la persona e non la malat-tia», spiega il direttore del Dsm dell'Ausl di Ra-venna, Paola Carozza.
A Ravenna si è scelto il paradigma "bio psicoso-ciale" per riformulare le strategie di intervento, che dal 2006 ad oggi han-no consentito di dimet-tere dalle strutture resi-denziali 85 pazienti (su 165) attraverso "pro-grammi di abitazione (o lavoro) supportata" e al-la drastica riduzione delle contenzione per i pazienti e degli infortu-ni per gli operatori.
Di questo si parlerà nel convegno promosso dal Dsm sul Rinnova-mento dei percorsi di cu-ra. Centralità del sogget-to e Il mondo della vita, in programma domani, alle 15.30, alla Sala D'At-torre di Casa Melandri, Il convegno ha il duplice obiettivo, ha spiegato il responsabile del Centro di Salute mentale di Faenza, Matteo Magnan-te, «di presentare i pro-getti che stiamo portan-do avanti e di collocarli
all'interno di quella che è la parte più "nobile" della psichiatria, incen-trata sulla persona», me-diando «fra la pratica clinica di provata effica-cia e il bisogno di valo-rizzare l'osservazione e la relazione con il pa-ziente».
Tutto è iniziato nel 2006, come ha spiegato la Carozza, «quando la pre-cedente direzione dell'Ausl ha avviato una riflessione a partire da due considerazioni: il ri-corso alla residenzialità dei pazienti psichiatrici, con i relativi costi, e la
prevalenza della stabi-lizzazione del paziente dal punto di vista clini-co», con la conseguenza che «i pazienti vanno in-contro alla riduzione dei sintomi, ma restano de-socializzati».
Da questa evidenza, il Dipartimento si è orien-
tato su programmi che mettessero al centro il paziente nella sua di-mensione biologica, psi-cologia e sociale.
«In sei anni abbiamo provveduto alla seconda de-istituzionalizzazione di pazienti considerati incapaci di funzioni so-
ciali, per i quali non e-sistevano programmi che ne sviluppassero le risorse».
Sono stati quindi atti-vati programmi mul-ti-professionali incen-trati sui destinatari per i disturbi mentali in età a-dolescenziale, in aumen-to, che richiedono un de-licato processo di osser-vazione perché nel loro primo insorgere presen-tano elementi simili ad altre patologie; per le di-sabilità intellettive e per i pazienti in doppia dia-gnosi, con una malattia psichiatrica associata all'abuso di alcol e so-stanze stupefacenti.
La formazione del per-sonale è stato l'altro grande filone di inter-vento. «Ogni anno atti-viamo corsi di formazio-ne trasversale con 250 o-peratori, per aumentar-ne le competenze e do-tarli di pratiche basate sull'evidenza necessarie ad aiutare i pazienti a sviluppare le proprie ca-pacità di relazione. Ol-tre alle lezioni in aula, si effettuano supervisioni interne, che coinvolgo-no tutti, vertici compre-si, per affrontare even-tuali criticità».
Grazie a questo lavoro «possiamo dire con or-goglio che quest'anno solo un paziente è stato sottoposto a contenzione (contro i 48 nel 2011) e tra gli operatori c'è stato un solo infortunio sul la-voro (contro i 50 circa del 2011). Un risultato questo, che ci colloca al secondo posto in regio-ne».
Sabrina Lupinelli
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Pagina 64 di 170
ina salute mentale che viabili. ,i - per evitare i.lamenlo e soliludine
.5> i\ L\ • 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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Il direttore
del Dsm
dell'Ausl di
Ravenna,
Paola
Carozza
IL MODELLO Reinserimento in casa e al lavoro
A Ravenna si è scelto il pa-radigma "bio psicosociale" per riformulare le strategie di intervento, che dal 2006 ad oggi hanno consentito di di-mettere dalle strutture resi-denziali 85 pazienti (su 165) attraverso "programmi di a-bitazione (o lavoro) suppor-tata".
I RISULTATI Contenzione e infortuni al minimo
• Quest'anno solo un pazien-te è stato sottoposto a con-tenzione (contro i 48 nel 2011) e tra gli operatori c'è stato un solo infortunio sul lavoro (contro i 50 circa del 2011). Un risultato che col-loca il Dipartimento raven-nate al secondo posto in re-gione.
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Pagina 5 Cronaud Raverna
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Dinamicità oltre il mosaico Latuff «Un'arte senza cambiamento non ha senso»
Quei Uniti non sono né tossici né iiIquinanti»
Dinamicità oltre il mosaico
.5> i\ L\O 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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Incontro al Mar con i protagonisti di Komikazen per parlare non solo di fumetto
Il corteo No
tav di sabato
scorso a
Ravenna; a
lato, il
disegno che
la giornata
ha ispirato a
Latuff
RAVENNA. Cosa significa "arte"? Alcuni risponderebbe-ro che "arte" è possibilità di cambiare il mondo, di parteci-pare attivamente alla realtà o-dierna, comunicando con un linguaggio d'impatto. Ma chi poteva pensare all'arte nel giorno in cui la città era in sta-to di assedio per una manife-stazione rivelatasi poi assolu-tamente pacifica, mentre al Mar si svolgeva un brunch con tutti i protagonisti di Komika-zen, il festival di fumetto della realtà. Da loro un messaggio forte che investe alcuni dei te-mi politici più importanti del nostro tempo. Ma Ravenna ha spazio per questa dinamicità tra le tessere dei propri mosai-ci? Nonostante la tensione del-la giornata, qualcuno è riusci-to a riflettere sugli spunti of-ferti dal festival: proprio nella mattinata di sabato, gli stu-denti dell'Itis, hanno discusso di mafia con Marco Rizzo e Manfredi Giffone. «Le espe-rienze più efficaci sono quelle nelle scuole», ha commentato Rizzo, giornalista e sceneggia-tore siciliano, sulla reazione partecipativa degli studenti di fronte ad un tema così premi-nente; in questo modo si attua ciò che lui stesso ha definito «una missione, prima che un dovere. L'antimafia è un lavo-
ro di recupero». Informare di-venta quindi l'ordigno che fa esplodere l'azione, come l'ope-ra "Un fatto umano" di Giffo-ne, che cerca di fotografare la storia di Falcone e Borsellino aggiungendovi la «speranza che, andando avanti nel rac-conto, il finale sia diverso da quello che tutti conosciamo». Sono le sensazioni che permet-tono alla parola di tradursi in gesto e l'arte del fumetto ha il
compito di legare emozione al segno grafico: «L'arte di oggi è spesso una gomma da mastica-re: ci riempiamo la bocca rin-frescandola e poi sputiamo. Un'arte senza cambiamento non ha senso», ha detto il gran-de illustratore Carlos Latuff, che ha collaborato con le mag-giori testate giornalistiche del mondo, tra cui MAD magazine e New York Times. «Cerco di adattare la mia necessità di di-
segnare ai bisogni politico-so-ciali», ha raccontato appassio-natamente, ammettendo di a-ver caricato un suo disegno per i No-Tav a Ravenna. An-che lui ha parlato dei giovani: «E' interesse di certi orienta-menti politici mantenere igno-ranti le nuove generazioni, mentre invece sarebbe impor-tante riflettere sulle situazioni contemporanee».
Christian Esposito
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Queilinghinonsono né tossicinéidIquinanli»
oltre il mosaico
.5> i\ L\O 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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Workshop. Dati positivi per la provincia di Ravenna, presentati ieri mattina insieme agli strumenti di monitoraggio
Ridotto il numero di incidenti e la mortalità Il costo sociale che paga la comunità è stimato in circa 662 euro per abitante
RAVENNA. L'impegno della Provincia per ridurre il numero degli incidenti sulle strade, è stato il tema
del workshop "Sicurezza stradale, sistemi di rileva-zione, strumenti di pro-grammazione", in program-ma ieri mattina, nel corso del quale sono stati presen-tati gli strumenti di monito-raggio e i dati sugli inciden-ti stradali alla presenza, tra gli altri, dell'assessore re-
gionale alla Programmazio-ne territoriale Alfredo Peri. Nella nostra regione, che presentava nel 2001 un'inci-denza di mortalità sulla strada tra le più elevate d'Europa, si stima che il co-sto sociale degli incidenti stradali raggiunga il 2°,70 del Pil regionale. L'efficacia de-gli interventi messi in cam-po in questi anni ha consen-tito di raggiungere risultati importanti passando dai 200 morti ogni milione di abi-tanti rilevati nel 2001 ai 92 del 2010, con una riduzione del 54%, superando l'obiet-tivo fissato dall'Ue. In pro-vincia di Ravenna è stato superato questo obiettivo, riducendo la mortalità del 62%, e il numero degli inci-denti stradali del 32%. «Un dato confortante che ci deve spronare a fare di più per-ché nel 2011 abbiamo regi-strato 1.926 incidenti con
2.734 feriti e 43 morti. Il co-sto sociale che paga la no-stra comunità è stimato, se-condo i parametri fissati dal Piano nazionale della sicu-rezza stradale, in circa 662 euro per abitante».
Il maggior numero di inci-denti in provincia si verifica sulle strade urbane (1.721 nel 2011) seguite da quelle e-xtraurbane (928) e autostra-de (54). Pur essendo mag-giormente lesivi (e mortali), gli incidenti che avvengono in autostrada per effetto del-la velocità, il maggior nume-ro di incidenti e feriti, si ve-rifica proprio nelle strade urbane. Sono i Comuni con più alta densità demografi-ca, tagliati dalle strade di maggior traffico e caratte-rizzati dall'incremento del parco veicolare nei mesi e-stivi per ragioni turistiche, a registrare i valori più ele-vati. Giugno e luglio sono in-
fatti i mesi in cui si registra-no i picchi di incidenti, feriti e vittime. Le vittime per tipo di veicolo vedono al primo posto quelle delle autovettu-re (53% tra i morti e 58% tra i feriti) seguiti dai motocicli-sti (21% e 18%) e dai ciclisti (19% e 14%).
I ciclisti sono la categoria che, in controtendenza ri-spetto ai dati complessivi, registra un aumento del nu-mero dei feriti, che passano dai 348 (12%) nel 2001 ai 386 (20%) nel 2011, registrando comunque una diminuzione della mortalità. I ciclisti rap-presentano nel 2011 il 14% del totale complessivo dei fe-riti, contro l'8% rilevato nel 2001. Tra le vittime, oltre il 60% è costituito da persone di età superiore a 65 anni. Tra gli incidenti che coinvol-gono velocipedi, nel 52% dei casi si deduce un comporta-mento scorretto del ciclista.
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Pagina 7 Cronaud Raverna
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L'assessore Mara Roncuzzi
L'assessore Roncuzzi: «Sono di origine agroalimentare e possono essere utilizzati per la concimazione dei campi»
orriere di Ravenna Faenza-Lupo e Imola
Direttore Responsabile: Maria Patrizia Lanzetti
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
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pressunE
RAVENNA. Provincia e Comune di Ravenna promuovono per domani un'assemblea pubblica sul tema "Fanghi di Sant'Alberto", per fornire informazioni dettagliate e definitive sulla vicenda. All'incontro, fissato per le 20,45, alla Sala polivalente di S. Alberto (via Cavedone), interverran-no gli assessori provinciale e comu-nale all'Ambiente, rispettivamente Mara Roncuzzi e Guido Guerrieri, e tecnici della sezione provinciale di
Arpa. L'arri-vo di fanghi di origine a-gr oalimen-tare da fuori regione a S. Alberto ha destato, a fi-ne agosto, al-larme e preoccupa-zione nella popolazione. Ora, appena conclusa l'ulteriore fase di anali-si dei mate-riali conferi-ti, si può fare il punto sul-la situazio-ne.
«Provin-cia e Comu-ne di Raven-na intendo-no ricostrui-re la vicenda dello stoc-
caggio dei fanghi provenienti da Pe- rugia - spiegano Guerrieri e Roncuz- zi - per rassicurare la popolazione». «Si tratta di fanghi di origine agroa- .
limentare - precisa poi l'assessore provinciale - che, a patto di presen-tare determinate caratteristiche qualitative sinora riscontrate, pos-sono essere utilizzati per la concima-zione dei campi, evitando l'utilizzo di prodotti chimici per il medesimo sco-po e lo smaltimento di tale materiale come rifiuto da incenerire o portare in discarica. La Cooperativa agricola di San Biagio è in possesso di auto-rizzazione rilasciata nel 2008 dalla Provincia per lo stoccaggio di fanghi nel sito di via Forello, attività alla quale poteva procedere, come da pre-scrizioni, soltanto dopo aver ottenu-to una specifica autorizzazione all'u-tilizzo agricolo dei fanghi, rilasciata dalla Provincia il 20 agosto. Dopo quella data, per poter procedere allo spandimento effettivo sul terreno, la Cooperativa ha compiuto ulteriori passaggi tecnico-amministrativi che ora l'autorizzano allo spandimento in campo». La Roncuzzi prosegue poi facendo chiarezza sul sito di prove-nienza dei fanghi. «Il Comune di Pe-rugia - spiega - su indicazione di Ar-pa, in un'ordinanza consultabile su internet, ordinava che tali fanghi, entro 15 giorni, fossero rimossi da do-ve erano stati accumulati perché ma-leodoranti in quanto stoccati da trop-po tempo e in quantità eccessive. Nell'ordinanza non si parla di mate-riali "inquinati" o di fanghi "tossi-ci"; in tal caso infatti l'Arpa Umbra avrebbe dovuto sequestrarli e met-terli in sicurezza. Ci risulta invece che Arpa Umbria abbia effettuato campioni da cui non è emersa alcuna contaminazione dei fanghi». Per i due assessori all'Ambiente, dunque, non vi sarebbe incompatibilità fra quanto deciso a Perugia e quanto au-torizzato a Ravenna.
A destra,
l'arrivo dei
fanghi
ripreso da
Ravenna
Punto a
Capo
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Assemblea a Sant'Alberto
«Quei fanghi non sono né tossici né inquinanti»
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Tassa di sogiorno: pressale dellaUil
No a quella di scopo
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di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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Situazione grave in centro storico Confcommercio chiede una terapia d'urto CERVIA. Le condizioni del centro storico sono di «e-
strema gravità». Lo afferma Confcommercio, che vede il cuore pulsante «relegato ai margini della vita sociale e privato in maniera crescente di esercizi commercia-li». La chiusura del bar Roma è solo l'ultimo episodio. «Proprio il commercio ha sempre rappresentato il prin-cipale attrattore del centro storico - viene sottolineato -, con la sua multiforme e qualificata attività di vendita. La maxi serrata si accompagna alla scarsa visibilità dei negozi, oggi meno presenti al piano terra. Nulla, però, è perduto. L'errore più grave che si può commettere sa-rebbe di assistere con un senso di impotenza al degrado progressivo». L'associazione intende invece reagire con decisione, invitando le altre di categoria e l'ammi-nistrazione comunale ad operare insieme, con una «te-rapia d'urto». Si guarda alle imminenti festività nata-lizie, con un programma di eventi all'altezza delle a-spettative, per poi proseguire con un piano di interven-ti straordinari nel primo semestre 2013. Confcommer-cio chiede poi «infrastrutture adeguate, per garantire spettacoli e animazioni all'aperto, in piazza Garibaldi e lungo il porto canale, nel tratto vicino al magazzino del sale Torre». Occorrono poi un piano di marketing ur-bano per il rilancio del centro storico, iniziative di so-stegno per la piccola impresa commerciale, incentiva-zione delle aperture dei negozi in bassa stagione, cura dell'arredo urbano, valorizzazione di piazza Pisacane per la vendita di produzioni tipiche. A tale riguardo si svolgeranno domani un incontro alle 15.30 nella sede di via G. di Vittorio e il corso di formazione Nuove forme di promozione per il centro storico, per la messa a punto del programma di iniziative del periodo natalizio. (m.p.)
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Vecchioni cittadino onorino
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Vecchioni cittadino onorario Ma il Pdl non ci sta e svela la cittadinanza di Mussolini
Tassa di sogiorno: pressale dellaUil
No a quella di scopo
La
iiiii Vecdtioni cittadino onorati°
.5> i\ L\O 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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CERVIA. Il Consiglio di zona ha ap-provato il conferimento della cittadi-nanza onoraria a Roberto Vecchioni, ma il Pdl critica questa decisione.
Al momento del voto i suoi consiglieri sono u-sciti dall'aula, insieme al-la indipendente Alessan-dra Coatti e al repubbli-cano Moraldo Fantini. La cerimonia si svolgerà sa-bato 20 ottobre alle 10.30, nel Teatro comunale.
Ad accogliere e raccon-tare il professor Vecchio-ni ci saranno il sindaco Roberto Zoffoli, che ha proposto la cittadinanza, i giornalisti Ernesto Ca-passo (autore del volume Roberto Vecchioni. Miti e parole di un lanciatore di
coltelli), e Marino Barto-letti, amico di antica data del cantautore milanese. Quest'ultimo sarà accom-pagnato dal suo storico chitarrista, Massimo Germini, con il quale in-tonerà alcune delle sue canzoni.
Vecchioni diventa così il quarto cittadino onora-rio, dopo la scrittrice Gra-zia Deledda, i poeti Giu-seppe Ungaretti e Mario Luzi.
«La motivazione - com-menta il sindaco - va ri-cercata sia nel Centena-
rio di Milano Marittima, sia nell'attività svolta da Roberto Vecchioni come cantautore, autore, poeta, scrittore, ma anche inse-gnante e accademico. Qui trascorreva le vacanze quando era bambino in-sieme al padre, commer-ciante, alla madre, casa-linga, e al fratello minore, oggi notaio. Con la moglie Daria Colombo ha fre-quentato le nostre spiag-ge per oltre dieci anni, in-sieme ai figli».
Ma per i consiglieri Pdl Paolo Savelli e Massimo
Mazzolani, la cittadinan-za onoraria «è una cosa seria». Tanto che Cervia, ha insignito ben poche persone di questo titolo prestigioso. «Vecchioni poteva ben esser premia-to nell'ambito del Cente-nario - affermano -, insie-me a tante personalità e personaggi pubblici che frequentano da tempo la località. Come ad esem-pio Giorgio Squinzi, pre-sidente di Confindustria, il maestro Vince Tempe-ra, il calciatore Filippo Inzaghi. Ma il sindaco vo-leva il suo cittadino ono-rario a tutti i costi. Sicu-ramente è un cantante no-to, oltre che un professio-nista, ma non possiamo
paragonarlo a Deledda, Ungaretti e Luzi. Oltre-tutto, il primo cittadino si è dimenticato di un no-stro concittadino onora-rio, Benito Mussolini; fu insignito nel primo anni-versario della marcia su Roma, il 27 ottobre del 1923. E' tutto vero e ripor-tato, con tanto di foto, nel libro scritto da Sanzio Strada su Cervia. La cit-tadinanza onoraria al Du-ce non è poi mai stata re-vocata. Ne facciamo ri-chiesta ora, ma forse il fresco ex direttore del Po-polo d'Italia e novello Du-ce non aveva un trascorso letterario adeguato a quello di Vecchioni?».
Massimo Previato
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Pagina 17
Pagina 70 di 170
Imposte locali. «Non grava sulla collettività»
Tassa di soggiorno: pressing della Uil
No a quella di scopo Lacchini: «Non è vero che il turismo
genera benessere per tutti» CERVIA. La Uil ritorna all'at-
tacco sulla Tassa di soggiorno, e boccia quella di scopo propo-sta dalla Regione. A tale ri-guardo, viene citato il sempre maggiore numero delle ammi-
nistrazioni locali che ricorre a questo specifico contributo; il quale, nel primo caso appun-to, «grava sul turista che sog-giorna nella località, e non sulla collettività».
Loretta
Lacchini
della Uila
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TassadisogOorao: pressing
No aquella di scopo
Vecchioni cittadino onorali°
.5> i\ L\ • 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lugo e Imola Tiratura: n.d.
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pressunE
«La tassa di scopo, in-vece - precisa la coordi-natrice Loretta Lacchi-ni - ha come finalità la realizzazione di opere pubbliche, ma viene pa-gata dai cittadini. Risul-ta evidente la diversa natura della operazione, anche in termini di e-quità ed equilibrio della tassazione locale. Nello specifico è necessario ri-flettere, se sostenere un unico anche se impor-tante sistema economi-co, con il contributo del-la comunità. E' corretto che ad ogni cittadino sia imposta una spesa di 50 euro annui, per le fun-zioni in campo turisti-co? Contro i 9 di Raven-na, i 2 di Lugo e i 15 di Faenza, come rileva un nostro studio presentato in occasione della di-scussione sul bilancio preventivo. Questi one-ri, andrebbero a som-marsi con una eventuale Tassa di scopo».
Ma il sindacato rifiuta pure la tesi secondo cui il settore turistico crea un benessere generale. Gli stessi dati, infatti, e-videnziano un'altra realtà. «Il 42 per cento dei contribuenti cervesi rientra nella fascia di reddito da O a 15.000 euro lordi - sottolinea Lacchi-ni -, e un rimanente 37 per cento dichiara dai
15.000 ai 28.000 euro, sempre lordi. Il reddito medio, per queste due fa-sce, equivale al 79% dei contribuenti: pari a 12.565 euro lordi».
La Uil invita a valuta-re attentamente questi numeri, per trovare la «coesione sociale». «E
poi - parte la sfida -, sia-mo veramente convinti che i problemi del no-stro sistema turistico di-pendano dall'introdu-zione o meno di una tas-
sa di soggiorno? Che, tra l'altro, noi stessi siamo ormai abituati, in quali- tà di turisti, a pagare sia in Italia che all'estero».
Massimo Previato
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Rossi, Guerrieri, Righini, Argnani, De Franciscis e Montanari
11Ravennasacomemuoversi
gffigim
.5> i\ L\ • 17/10/2012 orriere Periodicità: Quotidiano
di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.
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Podismo. Presentato il percorso della 14a edizione che prevede anche il campionato italiano bancari/assicurativi
Maratona di Ravenna: di corsa dai lidi al cuore della città RAVENNA. La Maratona
internazionale Ravenna Città d'arte , in program-ma il 4 novembre, presen-ta due novità importanti: un percorso tutto nuovo e la disputa, nell'ambito del-la gara, del campionato i-taliano bancari e assicu-rativi di maratona. Due novità presentate ieri nel-la splendida sala del Con-siglio della Fondazione Cassa di Risparmio alla presenza del vice presi-dente della Fondazione Romano Argnani, dell'as-
sessore alla Sport Guido Guerrieri, del presidente di Ravenna Runners Club Stefano Righini, del co-mandante della Polizia Municipale Stefano Rossi, della presidente del Cral della Cassa di Risparmio Elide De Franciscis e di Giacomo Montanari, re-sponsabile del percorso.
Il nuovo percorso certi-ficato dal misuratore uffi-ciale Iaaf Massimo Gran-di, omologato dalla Fidal, prevede la partenza dal Pala De Andrè e l'arrivo in
Largo Firenze, nel cuore del centro storico della cit-tà. Lungo i 42,195 km i con-correnti attraverseranno i lidi (Punta Marina e Ma-rina di Ravenna) poi tor-neranno verso la città per inoltrarsi nei luoghi più belli sfilando davanti ai monumenti che rappre-sentano la storia di Raven-na. «E' un percorso nuovo, molto veloce - ha spiegato Stefano Righini - per la prima volta inserito nelle maratone dell'Aims (As-sociation of International
Marathons and Distance Races), aspetto che ha dato già riscontri di una mag-giore internazionalizza-zione con l'iscrizione di a-tleti spagnoli e statuniten-si, oltre ad austriaci, slo-veni e tedeschi. E' un per-corso che si allungherà verso il mare per poi ter-minare nel centro storico toccando quasi tutti i mo-numenti più importanti della città. L'altra novità, vedrà protagonisti "quelli che corrono" nel mondo bancario che si sfideranno
per conquistare il titolo tricolore. Non manche-ranno i bancari di casa no-stra, che hanno buone pos-sibilità di emergere». A vi-gilare sulla sicurezza dei podisti ci sarà la Polizia
municipale, oltre a 130 vo-lontari e a 22 motociclisti del Guzzi Club. La Mara-tona sarà ripresa dalle te-lecamere di RaiSport che trasmetteranno l'evento in differita. (s.ferr.)
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via castellani, 25 - FAENZA
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MERCOLEDÌ 17. OTTOBRE 2012
La truffa degli albanesi Decine di minorenni Nel Ravennate fingevano di esser stati abbandonati ottenendo dai servizi sociali vitto, alloggio e lavoro. Spillati migliaia di euro
ALL'INTERNO
IMOLA
Clandestino Lo m i sposo non paga
. 17- Lei lo denuncia Deve pagare un'imolese per sposarsi e diventare regola-re, ma non tira fuori i soldi nemmeno all'ultimo mo-mento, La ragazza si nega e lui, un 35enne tunisino, la minaccia. Interviene la poli-zia nel giorno delle nozze e acciuffa il clandestino.
A pagina 24
- -A
CASEMURATE
Schianto contro camion Hera: grave parroco E' finito dritto contro il ca-mion della raccolta rifiuti, sbattendo violentemente la testa e riportando gravi feri-te, Don Giuseppe Pozza, storico parroco della parroc-chia di Casemurate si trova ora ricoverato in gravi con-dizioni al`Bufalini' di Cesella.
A pagina 15
«V Ai3oscci dei
Cr- d t.R. 9134.0 .-le
Vidi adr,rrod, 6 - 4 8022 ,C1-11.7,0rriii te!, 0545 28 8337 i Prz 51.r re. rranni fivicorriliAr[ChigrA2ICC I
riCUi.A
ApOito tutt. i° ,irti, • M 2 Me 7,00 alle ,00 1
FESTIVAL DEL PANE
Baby panettieri per un giorno
Mille studenti delle mater-ne ed elementari di Raven-na protagonisti di "Pane e scuola", laboratorio di pa-nificazione realizzato in piazza del Popolo da Conf-commercio e Sindacato pa-nificatori. Anche quest'an-no le scolaresche sono sta-te infatti invitate ad assi-stere direttamente alla pro-duzione del pane e a toc-care con mano il processo che, dal seme alla farina,
alla lievitazione e cottura, porta questo alimento sulle loro tavole. L'obiettivo è far conoscere le tradizioni le-gate al mestiere di fare il pane, quindi sensibilizzarli verso un'alimentazione sa-na e genuina. L'ultima gior-nata è in programma oggi. A pagina 17
MASSA LOMBARDA 85 PROIETTILI
I Carabinieri hanno trovato a casa di un 45enne di Massa tante munizioni per pistola e fucile. E un grammo di coca
A pagina 20
DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA
IIIIIIIIIIIIIII II g xv
Una via dei poeti per Ravenna
RAVENNA Parola d'ordine: rigenerare il centro storico, E' questo l'obiettivo di un accordo che sarà siglato tra Comune e associazioni per rilanciare il cuore della città. Prima mossa: la rea-lizzazione della La via dei Poeti. si pensa di svilup-parla in via Mazzini, strada pregevole ma con poche attrattive turistiche, con u-na serie di targhe con cita-zioni letterarie di poeti e scrittori che hanno avuto un rapporto con la città. A pagina 11
Faenza gasata Arriva Renzi
Grande fibrillazione in città per l'arrivo del sinda-co di Firenze nonchè can-didato alle primarie de Pd, Matteo Renzi annunciato per venerdì mattina. A pagina 18
Casa in fiamme Uomo ustionato
Un pensionato è8enne di Fognano da ieri è ricovera-to con gravissime ustioni in tutto il corpo al Bufalini di Cesena. Si è procurato le ustioni cercando di spe-gnere un incendio scop-piato nella vecchia casa di Monte Romano (Brisighel-la) causa il malfunziona-mento di un camino; mol-to difficili, in quella zona impervia, le operazioni per recuperare l'uomo. A pagina 19
Sgominata banda di romeni
MEDICINA I carabinieri hanno sgominato una banda composta da cin-que romeni dai 24 ai 28 anni, di cui due donne, do-miciliati a Medicina, che di notte rubavano materiale nelle aziende della provin-cia bolognese. La cattura è avvenuta dopo un insegui-mento è stata recuperata refurtiva per 40mila euro. Due pregiudicati sono fini-ti in carcere, le donne han-no l'obbligo di dimora a Medicina. A pagina 25
na brillante ope- razione congiun- ta di Polizia e Pol- fer di Faenza ha stroncato una
nega truffa albanese. Decine di minorenni della terra delle aqui- le si consegnavano alle forze del- l'ordine riferendo di essere clan- destini e senza documenti e, sfruttando la legge che impone ai Comuni di fornire vitto, allog- gio e un percorso di formazione al lavoro ai minorenni 'non ac- compagnati', hanno spillato sol- di a Ravenna, Lugo e soprattutto a Faenza, dove il fenomeno stava dilagando ed è costato al Conse- rve, ovvero ai faentini, almeno 400mila curo. I minorenni veni- vano infatti presi in cura da cen- tri di accoglici-2.e servizi sociali.
passaparola tra le famiglie al- banesi ha fatto il resto: manda- vano i figli nel Ravennate come a un college con borsa di studio. La Polizia ha scoperto che tutto partiva dalla Toscana e special- mente da Montecatini e Pescia.
A pagina 18
RAVENNA INDOTTI A PRELEVARE GROSSE CIFRE PER RESTARE TRA BALLERINE E LUSTRINI
Spennano i clienti del night: tre indagati docchiaviano quei clienti con qualche truffa, appropriazione indebita e falso. Balleri- problema. E li spremevano con i modi ne, pali della lap dance. lustrini. E nel mezzo ci
riai assurdi per avere i loro risparmi. si era nove io quel ffic n ne che - secondo l'av- Sin icsi tuoi aie, ma ciù che l'accusa viso di conclusione indagine - aveva una inar-
contesta a due. responsabili di un night del la cata difficoltà nell'interazione sociale. Al 40en-provincia di Ravenna. Con loro nei guai c'è fi- ne, in panini giorni, i due erano riusciti a spre-nito anche un amico: i tre devono ora rispon- mere circa 34mila curo.
dere. a vario titolo di circonvenzione d'incapace, A pagina 13
COMMENTI
Premio assurdo L'Unione europea ci porta al disastro e le danno pure il Nobel
Fanali a pagina 39
Governo Il futuro di Monti non dipende più dai partiti ma dalle sue scelte
Baccarini a pagina 38
America Il boss delle torte e i difensori messicani del cibo Italiano
Mariotti a pagina 39
Ballerine, pali della lap dance e lustrini: questa la scenografia che ha fatto da sfondo al raggiro che i responsabili di un night club della provincia avrebbero perpetrato ai danni di un 40enne
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La Muffa degli albanesi
• • La truffa degli albanesi Decine di minorenni Nel Ravennate fingevano di esser stati abbandonati ottenendo dai servizi sociali vitto, alloggio e lavoro. Spillati migliaia di euro
na brillante ope- razione congiun- ta di Polizia e Pol- fer di Faenza ha stroncato una
mega truffa albanese. Decine di minorenni della terra delle aqui- le si consegnavano alle forze del- l'ordine riferendo di essere clan- destini e senza documenti e, sfruttando la legge che impone ai Comuni di fornire vitto, allog- gio e un percorso di formazione al lavoro ai minorenni 'non ac- compagnati', hanno spillato sol- di a Ravenna, Lugo e soprattutto a Faenza, dove il fenomeno stava dilagando ed è costato al Comu- ne, ovvero ai faentini, almeno 400mila euro. I minorenni veni- vano infatti presi in cura da cen- tri di accoglienza e servizi sociali. Il passaparola tra le famiglie al- banesi ha fatto il resto: manda- vano i figli nel Ravennate come a un college con borsa di studio. La Polizia ha scoperto che tutto partiva dalla Toscana e special- mente da Montecatini e Pescia.
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Una via dei poeti per Ravenna
RAVENNA Parola d'ordine: rigenerare il centro storico. E' questo l'obiettivo di un accordo che sarà siglato tra Comune e associazioni per rilanciare il cuore della città. Prima mossa: la rea-lizzazione della La via dei Poeti: si pensa di svilup-parla in via Mazzini, strada pregevole ma con poche attrattive turistiche, con u-na serie di targhe con cita-zioni letterarie di poeti e scrittori che hanno avuto un rapporto con la città. A pagina 11
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LAVOCE 1.R
La truffa degli albanesi
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RAVENNA na via dei poeti per thre
rinascere il centro
NOTTE D'ORO
Bus navetta gratuiti ogni 12 minuti
Per facilitare il raggiungi-mento dei luoghi in cui sabato si svolgeranno le iniziative della Notte d'O-ro, previste dalle 17 all'al-ba di domenica, è stato i-stituto un servizio gratui-to di bus navetta che, dai parcheggi del Pala Mauro De André ( Viale Europa) e dallo Stadio Bruno Be-nelli (Piazza Sighinolfi), condurranno in centro (e ritorno) fino alle 4 di not-te, con frequenza ogni 12 minuti. Per quanto ri-guarda le aree del centro cittadino, strade e piazze teatro della notte di in-trattenimenti, è stata e-manata un'ordinanza che introduce le seguenti modifiche alla viabilità, e alla sosta alcune già dal venerdì precedente. Piaz-za G. Garibaldi: divieto di transito per tutti i veicoli e divieto di sosta con zo-na rimozione per tutti i veicoli ore 4 del 20 otto-bre alle 16 del 21 ottobre 2012. Inoltre dalle 18 del 19 ottobre alle 10 del 22 ottobre sarà consentita la sosta ai veicoli dei resi-
denti autorizzati alla so-sta in Piazza G. Garibaldi, purché espongano sul la-to sinistro del parabrezza il relativo permesso di sosta, nelle seguenti aree regolamentate a parco-metro: Largo Firenze, Via P. Costa, Via G. Carducci, Viale C. L. Farini, Viale P. Maroncelli, Via G. B. Bez-zi, Via M. A. Colonna, Via U. Bassi, Via L. Rava, Via G. Falier, Via Rocca ai Fossi, Piazzale G. B. Ros-si, Via G. Rossi (nel tratto compreso fra Via Anasta-gi e Via Mura di Porta Serrata), Via Mura di Por-ta Serrata e Via di Roma (nel tratto compreso fra Via Mura di Porta Serrata e Via A. Mariani). Piazza Kennedy: divieto di sosta con zona rimozione per tutti i veicoli nella prima fila di parcheggi lato Pa-lazzo Rasponi Murat dalle 8 del 19 ottobre alle 20 del 22 ottobre; divieto di transito e sosta con zona rimozione per tutti i vei-coli nella seconda e terza fila di parcheggi lato Pa-lazzo Rasponi delle Teste (compresa la corsia cen-trale ed esclusi i circa 6 stalli della seconda fila lato Via A. Guerrini) dalle 6 del 20 ottobre alle 13 del 21 ottobre.
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ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA
RAVENNA na via dei poeti per thre
rinascere il centro rm.
P r-
L'accordo: da Palazzo Merlato 200mila euro IL PATTO CON LE ASSOCIAZIONI Da parte di commercianti e artigiani l'impegno a coinvolgere gli operatori nei progetti e la ricerca di sponsor e appoggi di enti e istituti bancari RAVENNA Il progetto di cui parliamo nell'articolo sopra è accompagnato da un accordo tra il Comune e le associazio-ni di categoria (Cna, Confar-tigianato, Confesercenti, Confcommercio). Un patto che ne segue almeno altri tre (firmati nel 2003, 2004 e 2006). Palazzo Merlato è pronto ad investire 195mila euro nelle linee guida per il ri-lancio del centro storico. Inol-tre si impegna ad organizzare e finanziare, in aggiunta a
quella somma, attività speci-fiche di promozione commer-ciale e turistica. Eventuali "al-tre sponsorizzazioni che il Comune do-vesse reperire" andranno "ad incrementrre la dotazione relativa al pro-getto".
Da parte lo-ro le associazioni si impegna-no a "formulare proposte da sottoporre alla Cabina di Re-
gia, di progetti annuali di va- lorizzazione del centro e a collaborare attivamente alla loro realizzazione" anche tra-
mite "società di servizi col- legate". In se- condo luogo c'è l'impegno a "sollecitare il coinvolgi- mento diretto
delle imprese" che operano nel centro storico nei progetti annuali di valorizzazione "con
attività che possono svolgere direttamente e con un appor-to economico da parte degli stessi operatori commerciali". Infine le associazioni finan-zieranno e sosterrano diretta-mente attraverso la ricerca di altri soggetti terzi (Camera di commercio, banche, sponsor privati) i progetti annuali sul-la base delle intese che inter-verranno annualmente all'in-terno della Cabina di regia del centro.
Am
In passat o approvati altri tre protoc olli tra le due parti
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rinascere il centro
DUE ANNI PER LA REALIZZAZIONE
Ci vorranno due anni per vedere l'effetto che fa. Dura infatti ventiquattro mesi l'accordo tra associazioni e Comune per il rilancio del cen-tro storico, ap-provato dalla giunta qualche giorno fa.
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La critica Il livello dei servizi "non appare adeguato" Negozi sfitti a lungo
I PIANI DEL COMUNE Tra le azioni di marketing anche i cinque giorni di Sant'Apollinare che coinvolgeranno due città tedesche
Una via dei poeti per fare rinascere il centro
p arola d'ordine: rigenerare il centro storico. E' que-sto l'obiettivo di un ac-cordo che sarà siglato tra
Comune e associazioni per rilan-ciare il cuore della città, rinnovan-do anche lo strumento della Ca-bina di regia, mai completamente decollata. Il progetto sperimentale licenziato dalla giunta è un dos-sier di 35 pagine dove si riconosce che il livello di organizzazione dei servizi economico-commerciali "non appare sempre adeguato". Le linee guida partono dall'accessi-bilità e vedono un piano della mobilità ciclabile nella quale oggi "si registra una forte criticità per la mancanza delle aree di sosta dedicate alle bici" e una proble-matica riguardo i bus turistici. Secondo punto è quello della co-municazione e della promozione dove si prevede un piano di marketing urbano. Si sottolinea nel progetto che oggi, a fronte di un buon aumento di locali, bar e wine bar, i negozi conti-nuano a soffrire con "una rotazione troppo veloce delle vetrine e spazi che rimangono sfitti per pa-recchio tempo nelle vie principali". Gli operatori, si legge, devono maturare la consapevolezza di essere "parte integrante dell'offerta turistica e della qualità della vita dei cittadini".Si mira quindi alla program-
mazione ma soprattutto alla co-municazione. Il piano di marke-ting deve essere pronto entro 15 mesi: accanto agli strumenti clas-sici (marchio, segnaletica, brochu-re) ci sarà spazio per le nuove tec-nologie, come app e so cial network. Nel piano ci saranno anche una serie di eventi, alcuni già esistenti (Notte d'Oro, Ravenna Bella di Se-ra, RavennaMosaico) e altre da far partire il prossimo anno. Un e-sempio è il progetto di animazio-ne per Sant'Apollinare che mira al coinvolgimento di altre città lega-te alla vita del Patrono, in partico-lare le due città tedesche di Aqui-sgrana e Dusseldorf. Si prevedono quattro o cinque giorni di anima-zione, con il clou il 23 luglio. Tor-nerà anche il cinema in 5 Tracce. Infine un progetto che riguarda la
valorizzazione dei percorsi. In particolare La via dei Poeti: si pensa di svilupparla in via Mazzini, stra-da pregevole ma con poche attrattive turistiche, con una serie di targhe con citazioni letterarie di poeti e scrittori che hanno avuto un rapporto con la città "dando vita ad un percorso storico culturale". Ci permettiamo un suggerimento: evitare 'lasciate ogni speranza voi ch'entrate su Porta Sisi...
Alessandro Montanari Via Mazzini: potrebbe diventare una strada dedicata ai poeti
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I. avia dei poeti per fare omir
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VIABILITÀ
Il Comune amplia l'area compresa nel 'centro storico' Dal 5 novembre sosta a pagamento in zona giardini pubblici Il 5 novembre entrerà in e del tratto di via Cesarea tratto di via Cesarea tra vigore la sosta a paga- tra Porta Nuova e via Porta Nuova e via Monfal- mento in alcune strade re- Monfalcone-Serra (in una cone-Serra sarà applicata centemente inserite nella fase successiva è prevista la tariffa 3 (50 centesimi "zona di particolare rile- l'istituzione della sosta a all'ora, sosta massima vanza urbanistica" deno- pagamento anche nell'i- quattro ore), nelle altre minata "centro storico", sola posta tra via Monfal- strade la 5 (35 centesimi con l'obiettivo di una cone e circonvallazione l'ora, con 1,50 euro tutto il maggiore rotazione dei Canale Molinetto e in via giorno). mezzi in sosta e quindi di Monfalcone, attualmente I residenti nell'area inte- una maggiore offerta. occupate da un cantiere di ressata riceveranno una Si tratta di piazzale Segu- Romagna Acque per la comunicazione nelle quali rini, via Padre Genocchi, realizzazione di una nuova sono indicate le modalità via San Pier Damiano, via condotta idrica). di richiesta del permesso Santi Baldini, via Gradisca In piazzale Segurini e nel di sosta. Arrivano i parcometri
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na via dei poeti per thre rinascere il centro
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RAVENNA na via dei poeti per thre
rinascere il centro
Traffico: confermato il blocco anti-smog E' confermato il blocco del traffico in pro-gramma domani, 18 ottobre, sulla base del bollettino di Arpa dal quale non sono emer-se condizioni favorevoli tali da revocare il provvedimento né a Ravenna né a livello re-gionale. Pertanto domani sarà in vigore l'or-dinanza che ha recepito l'accordo regionale per il miglioramento della qualità dell'aria che istituisce dalle 8.30 alle 18.30 le limita-zioni antismog alla circolazione stradale nel centro abitato compreso all'interno della circonvallazione esterna. Si ricorda che nei giovedì di blocco — in vigore da ottobre a novembre, e da gennaio a marzo 2013 - non possono circolare i veicoli a benzina e diesel precedenti l'Euro4 (i diesel Euro 3 possono circolare ma solo se dotati di sistemi di ri-duzione della massa di particolato), ciclo-motori e motocicli precedenti l'Euro2.
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Caso 0..1. Sitlipson Voi lo avreste assolio?y Pír
ZAPPING
Dalla battaglia di Ravenna all'Europa
La battaglia di Ravenna (11 a-prile 1512) ha rappresentato un evento cruciale nelle "guerre d'Italia" che dalla fine del Quattrocento sconvolsero per molti decenni il Paese. Il con-vegno in programma da do-mani al 20 ottobre in Classen-se intende affrontare, da varie-gate angolature e in un'ottica interdisciplinare, questo evento e le sue conseguenze politiche, militari, culturali nel delicato momento di transizione dal medioevo all'età moderna.
I mercatini natalizi di Speyer
La città di Ravenna è gemella-ta dal 1989 con la città di Speyer. A Speyer ogni anno si
tiene il tipico Mercatino di Na-tale, al quale il sindaco della città invita anche le varie città
gemelle. Il Circolo "Amici di Speyer" vi partecipa da oltre 19 anni. Quest'anno il viaggio si svolgerà da giovedì 29 novem-bre al lunedì 3 dicembre. Pre-notazioni entro martedì 23 ot-tobre al circolo in via Berlin-guer 11 (aperto tutti i martedì dalle 16 alle 18.30).
Komikazen alle Cantine di Palazzo Rava
Il 20 ottobre, in occasione del-la Notte D'Oro, le Cantine di
Palazzo Rava (via di Roma 117) ospitano "Le mani hanno oc-chi", mostra delle tavole di tre importanti disegnatori, tutti presenti al Festival Komikazen: Carlos Latuff, Riccardo Man-nelli, Shout. In occasione della Notte d'Oro sarà inoltre possi-bile gustare l'aperitivo a cura dello Chef Matteo Salbaroli (L'Acciuga Osteria). Orario dal-le 19 alle 22, ingresso libero, a-peritivo 5 euro.
"PaeSagg io" "Orti e Giardini... urbani"
Oggi alle 17 nella Sala Serra, vi-cino all'Orto Botanico Rasponi di Ravenna, nell'ambito del ci-clo d'incontri "PaeSaggio", il professor Giovanna Pezzi, ri-cercatore in botanica, terrà l'in-contro "Orti e Giardini... urbani, in balcone e didattici" (iscrizio-ni 0544 528710 - 529260, [email protected]).
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TRASPORTI
Start Romagna La Cisl attacca `Zero confronto' Anche a Ravenna c'è aria di malcontento tra i sindacati con-tro Start Romagna. Ad alzare la voce è Fabrizio Prioretti, re-sponsabile provinciale della Fit Cisl: "L'azienda - attacca - ha un bel coraggio a dare la colpa alle organizzazioni dei lavoratori per nascondere la sua incapa-cità nelle relazioni sindacali". Da agosto, sostiene la Cisl, Start ha in mano la bozza per il premio di risultato. Start, accusa Prio-rietti, "non ha un vero piano in-dustriale" e "aveva promesso e-conomie di scala" mentre si presenta con "2,5 milioni di eu-ro di deficit nel 2011. Gli unici investimenti fatti sono quelli im-mobiliari, acquisendo per 2,7 milioni la sede dell'Agenzia della mobilità di Rimini, non si capisce per quale scopo". Delle tre a-ziende facenti parte di Start, solo Atm Ravenna ha avuto un calo di unità lavorative (venti in meno) e "il servizio è peggiorato, con disagi alle linee del forese e autobus strapieni al limite del consentito". La Cisl segnala anche la chiusura, "per motivi di si-curezza", del deposito di Faenza e una carenza di organizzazione che ne è seguita: per le piccole manutenzioni sono infatti co-stretti ad intervenire i dipendenti ravennati e forlivesi, con con-seguenti ore di straordinario da pagare. "Non si capisce - spiega la nota del sindacato - quale sia l'economicità di pagare una per-sona per portare gli autobus in un'officina esterna per cambiare la lampadina o per un rabbocco dell'olio". Secondo Priorietti, "queste operazioni si possono fare senza spendere un euro, co-me si faceva fino a qualche mese fa". Ora, invece, queste man-sioni sono svolte "da personale non sempre abilitato alla manu-tenzione". Contro la chiusura del deposito faentino si è espressa anche l'amministrazione di Faenza. Tra le note dolenti della Cisl anche l'assegnazione di due turni cesenati a Ravenna, "con 20mi-la chilometri di trasferimento a vuoto in più, senza un confronto con il sindacato. In generale la Cisl si dice preoccupata "dell'as-senza di un confronto serio con Start Romagna" e si chiede "che fine farà il bilancio 2012". Il sindacato si augura che "non si va-dano a ledere i diritti dei lavoratori" perché "è evidente che i ri-sparmi non vadano fatti sul personale ma si dovrebbe riflettere sul coesto della struttura dirigenziale".
Bus strapieni, la Cisl protesta
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II prof, lemolestie e il danaro chenon c'è
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17/10/2012
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`Quei fanghi non sono contaminati e possono essere utilizzati come concime' SANT'ALBERTO Domani l'assemblea pubblica convocata dalle istituzioni per fare il punto sul materiale di scarto proveniente dalla distilleria di Perugia L'arrivo di fanghi di origine a-groalimentare da fuori regione a Sant'Alberto ha destato, a fine agosto, allarme e preoccupazio-ne nella popolazione. Ora che si è conclusa un'ulteriore fase di analisi dei materiali conferiti, Provincia e Comune organizza-no un incontro per fugare ogni dubbio. All'assemblea pubblica - convocata per domani alle 20.45, alla Sala polivalente di S. Alberto (via Cavedone) - inter-verranno Mara Roncuzzi, asses-sore provinciale all'ambiente,
Guido Guerrieri, assessore co-munale all'ambiente e tecnici Arpa. "La Provincia e il Comune di Ravenna intendono rico-struire la vicenda dello stoccag-gio dei fanghi provenienti da Perugia - spiegano gli assessori - questo al fine di rassicurare la popolazione. Si tratta - aggiun-ge Mara Roncuzzi - di fanghi di origine agro alimentare, che, a patto di presentare determinate caratteristiche qualitative sino-ra riscontrate, possono essere utilizzati per la concimazione
dei campi". Secondo gli asses-sori "Arpa Umbria ha effettuato campioni da cui non è emersa alcuna contaminazione dei fanghi. Non vi è quindi incom-patibilità fra quanto deciso a Perugia e quanto autorizzato a Ravenna" concludono gli asses-sori, "ma restiamo a disposizio-ne per eventuali ulteriori do-mande nel corso dell'assem-blea".
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RAVENNA
Se il cliente del nightviene spremuto
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17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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FISSATO L'INCIDENTE PROBATORIO
Uno psichiatra per analizzare la mente di Primo Bisi Sarà il professor Domenico Berardi, docente di psichiatria all'università di Bologna, l'esperto che dovrà dire se il 75en-ne Primo Bisi era capace d'intendere e volere quando il po-meriggio del 17 settembre scorso sparò all'avvocato Fran-cesco Manetti all'interno del suo studio di Borgo San Roc-co. Il consulente dovrà riferire anche sulla pericolosità so-ciale dell'anziano, in precedenza condannato per tre omici-di e negli ultimi tempi ai domiciliari nella casa del fratello a Longastrino. Il gip Piervittorio Farinella, dopo avere accolto la richiesta d'incidente probatorio formulata dal pm Isabel-la Cavallari titolare del fascicolo, ha fissato per fine mese l'udienza di conferimento dell'incarico. In quella sede anche la difesa (avvocato Marco Bertozzi) e la parte lesa (avvoca-to Ermanno Cicognani) potranno avvalersi di un loro esper-to. Intanto il tribunale della Libertà non ha ancora sciolto la riserva in merito alla richiesta di annullamento dell'ordinan-za di carcerazione avanzata dal legale di Bisi. In quella, lo stesso gip Farinella aveva definito Bisi pericoloso. Del resto l'anziano, arrestato dalla polizia, non solo era riuscito a confezionare un'arma artigianale, ma deteneva anche altre due pistole. E aveva pure un quadernino con cinque nomi dei quali il primo era proprio quello di Manetti. Mentre gli altri erano di legali che lo avevano seguito in altri fori.
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Il pluriomicida Primo Bisi e l'avvocato Francesco Manetti
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press LinE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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CASO B IS I Interrogazione parlamentare promossa da Albonetti (Pd)
`Perché era ai domiciliari?' Chiesta ispezione ministeriale Dubbi sulle pene inflitte e sul fatto che dopo tre omicidi, l'uomo potesse trovarsi ai domiciliari in attesa di entrare in una clinica psichiatrica. Un quadro alla luce del quale viene caldeggiata un'ispezione. E' quanto in un'interrogazione gli onorevoli Gabriele Albonetti e Giovanni Cuperlo hanno chiesto al ministro della Giustizia, Paola Severino, in merito a Primo Bisi, il 75enne che il 17 settembre scorso ha tentato di uccidere l'avvocato Francesco Manetti con un colpo di pistola. Il documento parte dai trascorsi dell'uo-mo che nel "gennaio 1963 aveva ucciso un uo-mo a sprangate a Filo di Argenta" ed era "stato condannato a 14 anni di carcere; tornato in li-bertà nel 1977, si era trasferito a Savio, insieme
alla famiglia". Il 6 dicembre 2001 aveva ucciso "la moglie e un vicino di casa a colpi di pistola; nel 2003 con rito abbreviato era stato condan-nato a 16 anni di carcere più cinque da trascor-rere in una clinica psichiatrica giudiziaria. Nel settembre 2010 gli erano stati concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute, condizione nella quale si trovava anche al momento del tentativo di omicidio nei confronti dell'avvocato".Elemen-ti che — hanno sottolineato Albonetti e Cuperlo - "pongono diversi interrogativi soprattutto in ordine alla congruità delle pene". Per questo è stato chiesto al ministro "se non intenda assu-mere iniziative ispettive presso le competenti autorità giudiziarie".
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17/10/2012
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FISSATO L'INCIDENTE PROBATORIO
Uno psichiatra per analizzare la mente di Primo Bisi Sarà il professor Domenico Berardi, docente di psichiatria all'università di Bologna, l'esperto che dovrà dire se il 75en-ne Primo Bisi era capace d'intendere e volere quando il po-meriggio del 17 settembre scorso sparò all'avvocato Fran-cesco Manetti all'interno del suo studio di Borgo San Roc-co. Il consulente dovrà riferire anche sulla pericolosità so-ciale dell'anziano, in precedenza condannato per tre omici-di e negli ultimi tempi ai domiciliari nella casa del fratello a Longastrino. Il gip Piervittorio Farinella, dopo avere accolto la richiesta d'incidente probatorio formulata dal pm Isabel-la Cavallari titolare del fascicolo, ha fissato per fine mese l'udienza di conferimento dell'incarico. In quella sede anche la difesa (avvocato Marco Bertozzi) e la parte lesa (avvoca-to Ermanno Cicognani) potranno avvalersi di un loro esper-to. Intanto il tribunale della Libertà non ha ancora sciolto la riserva in merito alla richiesta di annullamento dell'ordinan-za di carcerazione avanzata dal legale di Bisi. In quella, lo stesso gip Farinella aveva definito Bisi pericoloso. Del resto l'anziano, arrestato dalla polizia, non solo era riuscito a confezionare un'arma artigianale, ma deteneva anche altre due pistole. E aveva pure un quadernino con cinque nomi dei quali il primo era proprio quello di Manetti. Mentre gli altri erano di legali che lo avevano seguito in altri fori.
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press LinE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO 8• IMOLA
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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RAVENNA PAC MANIFESTA CONTRO IL CIRCO
Dopo quella di giovedì scorso, nuove manifestazio-ni al Pala de Andrè contro il circo Royal. Ravenna Pac presidierà l'ingresso "per difendere gli animali" questa sera e domenica 21 dalle 20.30 alle 21.30.
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Parroco si schianta con tro camion l lera
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press LinE 17/10/2012
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ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA
Oggi a SVitale preghiera interreli-giosa per la pace
UNIVERSITÀ SI APRE DOMANI IL CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA CATTEDRA DI DIRITTO ECCLESIASTICO SULLA CONVIVENZA TRA APPARTENENTI A DIVERSE FEDI
Pluralismo e tolleranza religiosa Focus sulle comunità albanesi I Balcani occidentali hanno conosciuto anche in tempi recenti conflitti interetnici e interreligiosi. Ciò non è avvenuto per le popola-zioni che hanno vissuto all'interno dello Stato al-banese, dove in uno spazio segnato dalla laicità dell'ordinamento, si sono sviluppati il pluralismo e la tolleranza tra gli appartenenti alle diverse fedi grazie anche à ruolo del diritto che ha svolto una funzione pedagogica di educazione alla convi-venza. Domani e venerdì 19 ottobre si svolgerà a Ravenna - organizzato dalla cattedra di Diritto Ec-clesiastico italiano e compa-rato dell'Università degli Studi di Bologna, sede di Ra-venna - il convegno "Le co-munità religiose albanesi: u-na convivenza è possibile", per discutere di questo caso di convivenza pacifica tra appartenenti a diverse fe-di. Sarà presente l'ambascia-tore d'Albania in Italia Llesh Kola e l'ambasciatore Mario Bova.
Parteciperanno alla di-scussione i leader delle con-fessioni religiose albanesi: Comunità mussulmana sunnita, Chiesa Ortodossa Autocefala d'Albania, Chiesa Cattolica d'Albania, Comunità Bektashi, Fratellanza Evangelica. Sarà presente anche una rappresentanza della Com-missione per i rapporti con i culti del Governo al-banese che ha stipulato gli accordi di collabora-zione con le comunità religiose. Il convegno, che verrà aperto alle 9.30 in Comune dà vicesindaco Giannantonio Mingozzi e poi proseguirà nella sala 'Nullo Baldini' del palazzo della Provincia in via
Guaccimanni 10, prende spunto dalla pubblica-zione del libro di Giovanni Cimbalo, Pluralismo confessionale e Comunità religiose in Albania, Bologna, Bononia University Press, 2012 e si svol-ge in concomitanza con il centenario della nascita dello Stato albanese. Il dibattito proseguirà con la partecipazione di Francesco Altimari dell'Univer-sità di Calabria, Giovanni Cimbalo dell'Università di Bologna, Maria Cristina Folliero dell'Università di Salerno, Adoracion Castro Jover dell'Università del Pais Vasco, Roberta Aluffi Peccoz dell'Univer-
sità di Torino, Salvatore Bu-shati dell'Accademia delle Scienze d'Albania, Nicola Colaianni. dell'Università di Bari.
Interverranno inoltre Flo-rian Kamsi, avvocato a Tira-na, e i professori Alejandro Torres Gutierrez dell'Univer-sità di Pamplona, Flora Ko-leci dell'Università di Tirana, Giuseppe d'Angelo dell'Uni-versità di Salerno, Antonello De Oto e Federica Botti dell'Università di Bologna.
Il convegno, che si colloca all'interno del 'cantiere di lavoro' dedicato allo studio
dei paesi dell'Est Europa, finalizzato a consentire l'identificazione delle radici comuni dell'Europa, è stato possibile grazie à contributo di Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Ravenna. Prendendo spunto dalla presenza dei rappresentanti dei di-versi culti, la curia di Ravenna organizza oggi alle 16 una preghiera interreligiosa per la pace nella chiesa di S.Vitale, presieduta dal Vescovo di Ra-venna Mons. Giuseppe Verucchi.
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Parroco si schianta contro camion I lera
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pressunE 17/10/2012
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I residenti nelle zone confinanti agli stabilimenti Cmc diffidano la coop: "Pretendiamo rispetto" LA LETTERA Il legale che tutela i cittadini annuncia accertamenti sulle emissioni degli impianti di via Maramotti "Profitto e lavoro non possono confliggere con i diritti di chi vive in queste aree"
Un contro-appello per chiedere pari condizioni. A sot-toscriverlo e ad in-
dirizzarlo al presidente Cmc Massimo Matteucci alcuni re-sidenti nelle zone di Via G. Bosi Maramotti e nelle vie li-mitrofe agli stabilimenti della coop edile. I residenti si sono rivolti all'avvocato Maurizio Mauro che nella giornata di ieri ha inviato una missiva al colosso ravennate delle co-struzioni. Lettera che riportia-
mo di seguito. Interpellato a proposito
della recentissima manifesta-zione No Tav, il signor Mat-teucci, presidente Cmc, ha re-clamato "rispetto" per tale so-cietà. I residenti dell'area con-finante con Cmc rivolgono al presidente di Cmc il medesi-mo appello: rispetto. Rispetto per i loro polmoni, per le loro orecchie, per la loro esistenza. E se il lavoro (ma anche il pro-fitto) svolge un ruolo primario per Cmc, esso non può conflig-
gere con i diritti e la qualità della vita di chi è costretto a convivere con una struttura industriale che insiste in un'a-rea fittamente urbanizzata. Autentico paradosso urbani-stico.
Le continue (talora anche notturne) emissioni di gas e polveri, i rumori di obsoleti macchinari e di mezzi pesanti di Cmc non sono oltremodo sopportabili dalla popolazio-ne circostante.
Ho ricevuto mandato da
parte di alcuni residenti della suddetta area di promuovere tutte le necessarie indagini per accertare se le emissioni in questione siano a norma, con tutte le conseguenze di legge. Sarà in tal modo possibile ve-rificare se il "rispetto" tanto in-vocato dal presidente di Cmc trovi un riscontro di recipro-cità con la loro realtà produt-tiva. La salute dei cittadini, infatti, ha la precedenza asso-luta su tutto.
Avv. Maurizio Mauro
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AETZE~ Oltre 300 firme per la Darsena Trecento firme sulla sicurezza della Darsena, inviate al prefetto Bruno Corda da parte di nume-rosi residenti della zona. La raccomandata, sostenuta da Lista per Ravenna e caldeggiata dall'esponente della lista civica Giulio Bazzocchi e da Elisa Fron-tini dell'associazione La Senti-nella, è stata inviata ieri al pre-fetto, corredata dalle 300 firme. Nel corso dell'iniziativa sono sta-te raccolte le adesioni dei citta-dini residenti nella zona di via Gulli, via Lanciani, via Nicolodi, piazza Medaglie d'Oro, e in ge-nerale della vecchia Darsena. I promotori hanno coinvolto an-che abitanti di altre zone della città, con l'obbiettivo di "sensibi-lizzare il prefetto sui temi legati alla sicurezza e al degrado del quartiere e per formulare propo-ste in merito". "Attendiamo che il signor prefetto risponda - scri-vono -, motivando la decisione che vorrà prendere".
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Uno scorcio sul Candiano
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l'arroco si schianta contro camion I lera
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VERTENZE SINDACALI
Crisi Vinyls Matteucci scrive al Ministro Passera
Il ministero dello Sviluppo e-conomico "si deve adoperare con forza, ed in ogni modo a livello politico-istituzionale, per il mantenimento dell'uni-co stabilimento riguardante la produzione del Pvc in Ita-lia". Si apre con queste paro-le la missiva inviata dal sin-daco Matteucci al ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, per solleci-tare il suo intervento in favo-re dello stabilimento chimico Coem (ex Vinyls). E' di lunedì l'incontro a palazzo Merlato con i lavoratori, da cui si è e-vinto che la situazione resta drammatica: la fornitura di materia prima, garantita dal gruppo francese Archema e poi interrotta a luglio, non ri-prende, e l'azienda fa ricorso agli ammortizzatori sociali. Il ministero è chiamato in cau-sa perchè furono i suoi com-missari ad occuparsi dell'am-ministrazione straordinaria ai tempi della crisi della Vinyls (di cui i 55 lavoratori oggi di Coem erano dipendenti) e "si ritiene- scrive Matteucci che al momento della ces-sione dello stabilimento pro-duttivo alla società Coem a-vrebbero dovuto vigilare af-finché venisse effettuata una
garanzia contrattuale scritta e formale". Sulla crisi Coem è intervenuto anche il Sena-tore Vidmer Mercatali che ie-ri ha presentato a riguardo una interrogazione urgente al Ministro Passera. All'inter-rogazione, sottoscritta da 35 senatori, il Governo è vinco-lato a rispondere entro 15 giorni.
Contratto agricolo "Son braccianti o servi della gleba?"
Dopo 10 mesi di trattative per il rinnovo del contratto provinciale dei lavoratori a-gricoli del settore privato, "le associazioni datoriali con un atto di arretratezza culturale si tuffano nel passato, di fat-to vanificando 30 anni di sa-na contrattazione collettiva". Lo affermano, in una nota, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. I sindacati denunciano l'inter-ruzione delle trattative per il rinnovo del contratto agrico-lo, "interruzione voluta da Coldiretti, Unione Agricoltori e Cia" e si dicono pronti "ad attivare qualsiasi percorso per raggiungere un accordo tendente a risolvere proble-mi di comune interesse e che non scarichi, solo sulle retri-buzioni di migliaia di brac-cianti agricoli, tutte le criti-cità del momento".
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Parroco si schianta contro camion Hera CASEMURATE Ricoverato don Pozza, storica guida della locale parrocchia e membro della Commissione per l'arte sacra
' finito dritto contro il ca- mion della raccolta rifiuti, sbattendo violentemente la testa e riportando gravi fe- rite. Don Giuseppe Pozza,
storico parroco della parrocchia di San Giovanni Battista, a Casemurate, e della parrocchia di San Pietro in Guardiano, piccola frazione ai piedi di Bertinoro, è stato ricoverato ieri mattina all'ospe-dale 'Bufalini' di Cesena, dopo l'inci-dente che lo ha coinvolto lungo via Di-smano, tra San Zaccaria e Casemurate. Lo schianto è avvenuto lungo il tratto di strada che il religioso, all'alba dei suoi 78 anni e membro dell'Arcidiocesi di Ravenna e Cervia, nel vicariato di Campiano, conosceva alla perfezione. Attorno alle 9 di ieri si trovava à volan-te della sua Fiat 500 e stava percorren-do via Dismano verso San Zaccaria. Non è ancora chiara la causa che lo ha portato a schiantarsi, tamponandolo, l'autocarro Isuzu dell'Hera che in quel momento si trovava accostato à mar-gine della strada. Il conducente del mezzo, R.C., raven-nate di 58 anni, è rimasto illeso. Più preoccupanti invece le ferite ripor-tate dà parroco; una volta giunto sul posto il personale medico del 118, è stato richiesto anche l'intervento del-l'elisoccorso, per il trasporto al Centro traumi dell'ospedale di Cesena. La stra-da, invece, è stata chiusa à traffico per circa una mezz'ora per consentire i rilievi di rito condotti dal-l'Ufficio infortunistica della polizia munici-pale di Ravenna. Dopo i primi accerta- menti, don Pozza è stato ricoverato nel reparto di rianimazione per il trauma cranico-facciale riportato nell'urto. Già nel pomeriggio di ieri, i medici lo han-no dichiarato fuori pericolo di vita. Uno choc per le comunità presso le quali il religioso aveva preso servizio.
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Originario di Castiglione di Ravenna, don Pozza era stato nominato parroco della parrocchia di San Giovanni Bat-tista a Casemurate dà gennaio 1967, mentre dal 2005 era in carica anche nella piccola frazione di San Pietro in Guardiano, ai piedi di Bertinoro. Tra gli incarichi conferiti dalla curia ra-
vennate, don Pozza e-ra anche membro del-la Commissione dio-cesana per l'arte sacra. Appena quattro giorni fa, in un analogo schianto tra un'auto e
un camion della raccolta rifiuti, aveva perso la vita Serena Pilotti, 32enne che abitava proprio a Castiglione di Raven-na. Fatale, nel suo caso, la sbandata avve-nuta lungo la statale Adriatica attorno alle 5 di sabato mattina.
Il religios o 78enne si trova in rianima-zione al B ufalini
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Josefa Idem accoglie le matricole Quest'oggi le lezioni uni-versitarie verranno so-spese in tutte le sedi, dalle 10 alle 16, per con-sentire agli studenti, in particolare alle matricole iscritte ai corsi di laurea di Ravenna, di partecipa-re al benevenuto che verrà dato loro dal ma-gnifico rettore Ivano Dio-nigi. Il vicesindaco Gian-nantonio Mingozzi rin-grazia la pluricampiones-sa Josefa Idem "che sarà con noi come testimone d'eccezione poiché non è seconda a nessuno per impegno, passione e de-terminazione nel rag-giungere risultati straor-dinari. Oggi, aggiunge Mingozzi - sarà l'occasio-ne per ribadire l'impor-tanza anche degli Era-smus e dei Leonardo che consentono ai nostri stu-denti di acquisire una formazione professionale in vari paesi d'Europa".
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PRIMARIE PD
E' nato il Comitato Bersani della Prima Circoscrizione
Domenica scorsa, presso la sala Rinascita, di via Maggiore a Ra-venna, si è costituito il Comitato con Bersani della Prima Circoscri-zione. A tenerlo a battesimo sono stati Mauro Dadina, portavoce del Comitato comunale, la Consiglie-ra comunale Mariella Mantovani ed il Senatore Vidmer Mercatali. Nel corso dell'incontro sono state illustrate le linee programmatiche con le quali Pier Luigi Bersani si candida alle primarie ed alla gui-da dell'Italia. Il Comitato, che sarà coordinato da Guido Fabbri, fin dai prossimi giorni metterà in campo decine di banchetti e in-contri per fare conoscere agli e-lettori della città gli aspetti or-ganizzativi e politici delle impor-tanti primarie che si terranno, lo ricordiamo, domenica 25 novem-bre e, in caso di ballottaggio, do-menica 2 dicembre. Già durante questo primo incontro sono sta-te oltre 50 le adesioni raccolte. Sono stati raccolti anche 175 eu-ro, primo risultato dell'autofinan-ziamento che il comitato pro-muoverà nelle prossime settima-ne. Per informazioni o adesioni: [email protected]
I bersaniani di Ravenna scendono in piazza
L'apertura della campagna per le primarie di Pier Luigi Bersani è cominciata. Ai numerosi aderenti al comitato comunale di Ravenna si stanno sommando gli aderenti ai comitati territoriali (Piangipa-ne, prima circoscrizione, Marina e terza circoscrizione). In questo fi-ne settimana partirà l'iniziativa "Le piazze di Ravenna con Bersa-ni". Verranno allestiti banchetti in molte piazze di Ravenna e del fo-rese. Per informazioni www.ra-vennaconbersani.com
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4›.
Silvio Bartolottti
COSTA CONCORDIA Il numero uno di Micoperi Silvio Bartolotti a Porta a Porta
`Operazione ciclopica ma contiamo di finire in primavera'
I l presidente di Micoperi Silvio Bar-tolotti è stato ospite nella serata di lunedì di Porta a Porta, la trasmis-sione di Raiuno condotta da Bruno
Vespa. Tema della puntata i primi svi-luppi giudiziari della tragedia Costa Concordia e il recupero della nave che vede impegnata proprio l'azienda ra-vennate. "Si tratta di un'operazione ci-clopica - ha spiegato Bartolotti incalzato da Vespa - la mia società insieme all'a-mericana Titan Salvage sta lavorando 25mila-30mila tonnellate di ferro per re-cuperare la Concordia, quello necessa-rio all'imbragatura del relitto, pratica-mente un'altra nave". I tempi: i lavori finiranno "entro la pros- sima primavera" o almeno questo è il
`Al cantiere dal costo di 300 milioni di dollari lavorano 400 persone'
nostro obiettivo. "Tutti i giorni però - ha aggiunto il numero uno dell'azienda di via Trieste - emergono delle novità. Il re-litto - ha poi assicurato Bartolotti - sarà fatto galleggiare e portato via intero, o-perazione Medita su scala mondiale". Dove sarà trasferita? "Non dipende da noi ma dalla Costa". Per appoggiare la
nave e raddrizzarla, secondo quanto spiegato dal capo cantiere Micoperi Ro-meo Santucci, saranno utilizzati 26 pi-loni e sei piattaforme. Al momento Mi-coperi sta concludendo le operazioni di messa in sicurezza della nave. Il raddriz-zamento, "che impiegherà pochi giorni" sarà effettuato tra febbraio e marzo. Al cantiere lavorano 400 persone. Il costo totale dell'operazione è di 300 milioni di dollari, pagato dalla compagnia cro-cieristica tramite le assicurazioni.
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FOSCHINI (PDL) INTERPELLA IL SINDACO
`A che fine quei 50mila euro investiti nell'Istituto sui Trasporti?"
Il Comune di Ravenna nel gennaio 2006 ha aderito alla Fondazione "Istituto sui Trasporti e la Logistica" ritenendola "un'importante aggregazione di competenze finalizzate alla definizione delle politiche nel settore della lo-gistica e dei trasporti". "L'operazione - scrive il capogruppo Pdl Nereo Foschini - sinora è costata alle casse del Comune 50mila euro".
o_ F schini chiede conto di queste spese invi- tando il sindaco "a spiegare l'attività svolta
da ITL; quali studi e proposte siano stati fatti per la logistica ed il tra-sporto ravennate; nonché i costi della struttura operativa di ITL".
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17/10/2012
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FUSIONE HERA-ACEGAS
Matteucci: dunque tutti i Comuni hanno votato a favore' Il sindaco Matteucci interviene dopo l'approvazione della fusione Hera-A-cegas che ha visto il voto favorevole del 99% dei soci. "Io ho detto sì alla fu-sione e sì hanno detto tutti i sindaci delle principali città dell'Emilia-Romagna che sono azionisti di Hera. Sì perché è una buona cosa per l'azienda e per i cittadini utenti. In alcune città - prosegue il sindaco - il dibattito ha preso un'altra piega, ma à dunque tutti i Comuni nell'assemblea dei soci hanno espresso il loro voto a favore della fusione". Poi Matteucci guarda avanti: "Dal 2014 diminuirà il numero di componenti del Cda. Adesso la sfida si concentra su due fronti. Assicurare ai cittadini, alle famiglie e alle imprese la migliore qualità dei servizi à costo più contenuto possibile. So bene quanto, in tempi di crisi, crei sofferenza il tema delle tariffe. Ma è un tema che fa capo agli enti locali e non all'azienda. E mi è anche chiaro che ci vuole il fisico per svolgere il doppio ruolo di soci e regolatori. Non c' è però alternativa, sennò meglio vendere le azioni e privatizzare.Infine è indispensabile rafforzare il legame di Hera con i singoli territori e le loro realtà produttive".
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17/10/2012
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Pagina 16 I cattolici per Remi ci mettono
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I cattolici per Remi ci mettono del pepe PRIMARIE PD "Parlamentari e assessori ravennati
schierati con Bersani a difesa dello status quo"
entre i bersa- niani sono al- le prese con il 'caso D'Aie- ma' - con il
più anziano dei 'big' democra- tici che sulla personale rican- didatura si mette nelle mani del partito e il segretario che di rimando replica "che non chiederà a nessuno di candi- darsi" - sul versante locale a gettare un po' di pepe sulle pri- marie ci pensa il Comitato pro Renzi di area popolare e catto- lica. Nato la settimana scorsa e coordinato da Andrea Bondi, il comitato #matteorenziravenna annuncia in una nota un in- contro pubblico per "divulgare e analizzare lo sviluppo delle proposte di Renzi", ma anche per "organizzarci al fine di su- perare gli appesantimenti bu- rocratici (doppia fila per regi- strarsi, ecc.) che sono stati in- trodotti dai partiti della coali- zione con l'obiettivo di compli- care la partecipazione alle pri- marie degli elettori meno informati e motivati ed in ulti- ma analisi favorire il successo di Bersani". I 'renziani cattolici' dunque, puntano l'indice con- tro la modifica allo statuto in- trodotta dall'assemblea demo- cratica, modifica mal digerita dal comitato che ribadisce di essere "nato spontaneamente dall'iniziativa di un gruppo di persone variegate per età e for- mazione ideologica accomu- nate dalla convinzione che il programma riformista di Mat- teo Renzi possa rappresentare l'occasione per rinnovare profondamente riti e contenuti della politica". Riti che - a detta del Comitato - a Ravenna sono purtroppo ben cristallizzati. "Anche di questo - afferma il Comitato - parleremo questa
sera, alle 20.45 nella sala riu-nioni del consorzio Il Solco (via Oriani 8). Non ci saranno con noi relatori di nome perchè, come noto, tutti i parlamentari locali, consiglieri regionali, per-sino assessori, sono schierati come un sol uomo a sostegno di Bersani. Ce ne facciamo una ragione - affermano i renziani - certi di poter supplire, alla mancanza di presenze più o meno prestigiose, con il nostro entusiasmo". Non manca, dun-que, la stoccata ai vertici del Pd ravennate e alla loro attenzio-ne a preservare lo status quo ultradecennale. "Il nostro im-pegno - prosegue il Comitato -si concentra ora sulla divulga-zione delle proposte di Renzi, dichiaratamente aperte al con-
tributo di tutti prima di essere definite in un più classico 'pro-gramma' verso metà novem-bre". Nel frattempo prosegue anche l'attività del comitato "Adesso! Ravenna per Matteo Renzi" che ha organizzato un ciclo di incontri aperti a tutti i cittadini per discutere il programma uf-ficiale del sindaco di Firenze. Il prossimo incontro - che avrà come tema principale 'Il rilan-cio del paese e lo sviluppo eco-nomico' - è fissato per domani sera (ore 21) nella sede del Pd di Porto Fuori in via Staggi. Il Comitato sarà inoltre presente con un suo stand al mercato già dalla mattina di sabato prossimo (Info www.comitato-renziravenna.blospot.it).
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"Compli-cata la par-tecipazio-ne alle pri-marie per favorire il successo di Bersani"
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17/10/2012
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DIETROFRONT TRASPORTO RIPARTE LA CORSA SCOLASTICA DI FORNACE
Sarà ripristinata giovedì la corsa scolastica di Fornace Zarattini, soppressa "dopo 15 anni di inin-terrotto funzionamento". Lo fa sapere il consigliere Alvaro Ancisi (LpRa) che nei giorni scorsi aveva chiesto alla giunta di riattivare la corsa delle 13.10 tra le scuole ele-mentari Torre e Don Minzoni.
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17/10/2012
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Esperimenti sul mosaico Al via l'offerta didattica L'INIZIATIVA "Le giornate del Patrimonio" sono dedicate alla formazione degli insegnanti, a laboratori e a visite guidate
C on l'inizio dell'anno scolastico 2012-13 il Comune e la Fonda-zione RavennAntica -
tramite l'attivazione di un ap-posito accordo - hanno rielabo-rato una tradizionale offerta di-dattica per la conoscenza del patrimonio storico della nostra città e riproposta in una nuova veste: "Le giornate del Patrimo-nio", dedicate alla sperimenta-zione del linguaggio artistico del mosaico. Il progetto si sviluppa con formazione per insegnanti, laboratori di mosaico e visite guidate ai luoghi d'arte della nostra città. La proposta scola-stica, presentata ieri mattina in municipio, è suddivisa in mo-duli ed è indirizzata all'ultimo anno della scuola dell'Infanzia, alle scuole Primarie, Secondarie di 1° e 2° grado, nei mesi di ot-tobre, novembre e dicembre 2012. Ogni modulo è suddiviso
in momenti teorici e pratici. Si visiteranno i principali monu-menti della città, dove si ap-profondirà la conoscenza stori-ca e artistica del nostro patri-monio, con particolare atten-zione alla tecnica musiva e alla storia del mosaico. Il percorso sarà completato dall'attività la-boratoriale, durante la quale gli alunni avranno la possibilità di vedere gli strumenti e i materiali utilizzati dal mosaicista e realiz-zare un mosaico che rimarrà lo-ro al termine dell'attività. Per l'assessore alla Cultura e Istru-zione Ouidad Bakkali "tale pro-getto nasce dalla condivisione della approfondita e ricca pro-gettualità sul mosaico svilup-pata in questi anni". Elsa Signo-rino, presidente Fondazione Ra-vennAntica, ha aggiunto che "RavennAntica già da molti an-ni si occupa dei rapporti con i bambini, con numerose attività
ed iniziative ad essi dedicate e che "Le giornate del Patrimo-nio" sono un'offerta didattica flessibile, articolata in più pro-poste, con lo scopo di unire la conoscenza dei monumenti della nostra città e del mosaico con l'attività laboratoriale". Ad oggi sono 13 le classi che hanno aderito a questa offerta didatti-ca. "F obiettivo che ci prefiggia-mo nell'arco dei 3 mesi - ha ag-giunto la Signorino - è di rag-giungere quota 40 classi, con il coinvolgimento di circa mille bambini". Sergio Fioravanti, di-rettore della Fondazione Raven-nAntica, ha sottolineato "l'estre-ma economicità dell'offerta for-mativa, in modo da consentire a quanti più bambini possibile di aderire all'iniziativa". Si va da un minimo di 4 euro per una giornata ad un massimo di 8 euro per il modulo che prevede due intere giornate.
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Inferno, Purgatorio e Paradiso L'incontro col mondo della moda Canti della Divina Commedia. Venerdì, dalle 19.45, al ri-storante al Porto by I Fiocinini di Marina di Ravenna è in programma uno spettacolo di moda e intrattenimento, ispirata ai canti della Divina Commedia. Anna de Riggi, in collaborazione con B.O. Service, ha voluto ricreare u-na sfilata ispirata a Inferno, Purgatorio e Paradiso.
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Led Zeppelin live 1114 sul grande schermo
C'è anche il CinemaCity tra i cinema che oggi renderanno omaggio ad una delle più grandi band della storia del rock, i Led Zeppelin, con la proiezione sul grande schermo dell'i-nedito concerto del 2007 'Live from London'. Doppia proiezione alle 20.15 e alle 22.45.
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Ricette e musica Un blog eli. cucina si fa indie
INDIECOOK L'idea di un cuoco-musicista ravennate assieme a un collega e a un blogger Sul web i trucchi per saziare udito e palato
Ricette e musica Un blog e la cucina si fa indie
usicisti che fanno i cuo- chi, o cuochi che sanno suonare?". E' il 'dilemma' che introduce un singo- lare blog, nato per essere
un "manuale di cucina metropolitana per musicisti". Lo hanno chiamato Indiecook' (indiecook.wordpress.com) i suoi fondatori. Tra loro il cuoco-musicista 26enne Paolo `Maolo' Torreggiani, bolognese doc ma ra-vennate d'adozione. Le ultime due stagio-ni le ha infatti passate dietro ai fornelli dell'HanaBi, guardacaso, lo stabilimento balneare di Marina di Ravenna diventato ormai un'istituzione in Italia e all'estero nella scena musicale indipendente. Cantante dei Quekers and Mormons e dei My Awesome Mixtap e, Torreggiani ha sempre accompagnato la vita da tournée alla passione per i fornelli, finché i ruoli non si sono invertiti con l'esperienza a tempo pieno nella cucina del locale roma-gnolo. Il blog ha fatto la sua comparsa pro-prio in quest'ultimo periodo. Aperto qual-che mese fa, è curato con un altro musici-sta, Lidio Chericoni (Shiva Bakta), con la collaborazione del blogger Enzo Polaroid. L'idea non si discosta troppo dai classici siti-raccoglitori di ricette sparsi a macchia d'olio sul web. Ma a fare la differenza è la singolare formula che mette in simbiosi musica e cucina. Fornelli e padelle come fossero strumenti da suonare, ricette da seguire come partiture di uno spartito. Il risultato è una guida che mescola l'inven-
tiva musicale a quella culinaria, sperimen-tando e illustrando le nuove creazioni dei due fondatori, e accogliendo le ricette in-viate da altri colleghi musicisti dal palato raffinato. "Per molti di noi musica e cucina sono elementi indivisibili - si legge nella presentazione del blog - e imprescindibili nel quotidiano. Un piatto ben cucinato è come una canzonetta ben scritta. Ingre-dienti ben scelti, un pò di tecnica, fantasia e cuore". Gli 'indie-cuochi', promettono di parlare poco di musica, perché "per noi preparare una ricetta è come suonare", ma tra le pa-gine virtuali i riferimenti sonori non si fan-no desiderare. Da giochi di parole che con-templano nomi di brani e band più o me-no note, ad associazioni che uniscono ge-neri musicali a pietanze appena sfornate. Così la cicerchia, abbinata con il palombo, diventa "rock e born to be wild". Oppure la facilità della preparazione delle trofie al tonno e pesto di rucola, talmente veloce che è "come quei pezzi troppo belli che durano troppo poco che ti tocca riavvol-gerli e riascoltarli almeno quattro volte". A colpi di nouvelle cuisine e grandi classi-ci, Torreggiani e compagni danno anche le istruzioni per l'uso ai lettori, con un'av-vertenza: "Il connubio tra musica e cucina non è legato a un singolo genere, ovvero la fusion, ma nasconde una moltitudine variegata di stili: hard cook, cucina metal, palati brit, cibo street...". Ai fan il compito di stilare piatti top in classifica.
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pressunE 17/10/2012
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ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA
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DA NEW YORK A RAVENNA L'ARTISTA MULTIMEDIALE DIANNE BOWEN PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA
Venerdì prossimo, 19 ottobre, alle 18 s'inau-gura con la presenza dell'artista "Teli me e-verything - Dimmi tutto" personale di Dianne Bowen. L'artista statunitense vive a New York dove ha studiato alla School of Visual Arts. Ha esposto in diverse parti del mondo. Questa esposizione personale è la sua prima mostra in Italia. Attraverso la li-nea, la più semplice e la più complicata dei segni, la Bowen collega segni, parole, colo-ri. L'artista esplora la linea attraverso i ma-teriali fino a raggiungere una sorta di con-versazione in poesia visiva. Conseguente-mente affronta con ottimi risultati il tema del "libro d'artista". La sua astrazione è an-che l'espressione dell'inconscio, tocca il surrealismo, diventa un'esperienza intellet-tuale che filtra la grande eredità delle a-vanguardie storiche. La mostra resterà a-perta fino al 3 di novembre. Visita su ap-puntamento (tel. 340 0789505).
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pressunE 17/10/2012
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ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA
PIAZZA DEL POPOLO
Ultima giornata per il progetto "Pane e Scuola" Sono attesi questa mattina in Piazza del Popolo circa mille bambini delle scuole, materne ed elementari ravennati, per la giornata conclusiva dell'iniziati-va "Pane e Scuola", organizzata da Confcommercio e dal sinda-cato panificatori. "Pane e Scuo-la" prevede visite guidate ai la-boratori con dimostrazioni delle fasi della panificazione.
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L'ESPOSIZIONE
L'Accademia dei menù in mostra al Private Banking La Cassa di Risparmio di Ravenna ospita al "Private Banking" (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo una mostra su "L'Accademia dei Menù", grazie alla collabora-zione con la Delegazione ravennate dell'Accademia Ita-liana della Cucina nell'ambito della promozione di inizia-tive culturali legate al 50° anniversario dalla fondazione. L'Accademia anche grazie alla collaborazione con l'asso-ciazione 'Menu Associati', ha allestito un'esposizione che presenta parte delle pubblicazioni e dei menù dalla stes-sa editi. La mostra, ospitata fino al 26 ottobre prossimo, ha simbolicamente invitato a tavola i due grandi gastro-nomi romagnoli, Pellegrino Artusi e Olindo Guerrini, te-stimoni dei nostri "mangiari".
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IL PROGETTO STUDENTI DEL POLO RAVENNATE CHE SI AFFACCIANO SUL MONDO DEL LAVORO
Hera e Università insieme per l'ambiente Il Gruppo Hera e l'Università degli studi di Bologna hanno dato vita ad un progetto sperimentale che coinvolge gli studenti del corso di studio in Scienze Ambientali - Analisi e Gestione dell'Ambiente, del Campus di Ravenna. Si tratta di un progetto che prevede mo-menti di informazione, svolti dagli universitari e rivolti a cittadini e attività economiche, con l'obiettivo di diffondere comportamenti responsabili per la gestione corretta dei rifiuti, incentivandone la riduzione e la raccolta differenziata. L'azienda ha già selezionato, a seguito di avviso di ricerca del personale, 4 studenti di età inferiore a 25 anni, ai quali Hera mette a disposizione un compenso. Si tratta di giovani già laureati che stanno seguendo i corsi per il consegui-mento della Laurea magistrale e che grazie a questa esperienza possono entrare in contatto con il mondo del lavoro. Il programma prevede un percorso di formazione per gli studenti condotto da personale Hera che svolge quotidianamente attività legate ai servizi ambientali, con lezioni frontali in aula sui servizi erogati, la nor-mativa ambientale nazionale e locale e l'affiancamento a tecnici Hera sul territorio, per apprendere le modalità di erogazione del servizio e le tecniche di divulgazione delle informazioni. Gli studenti concluderanno la collaborazione con Hera alla fine del 2012 ma l'azienda auspica di poter replicare l'esperienza anche nel 2013.
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17/10/2012
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Prende Fumo per spegnere 'incendio
Treno di Dante Lettera aperta di Bazzoni "Due o tre idee per la tratta Faenza-Firenze" Il Consigliere regionale del Pdl, Giangui-do Bazzoni, ha scritto una lettera aperta a proposito del "Treno di Dante" che vo-lentieri pubblichiamo.
Reduce dal viaggio a Firenze promosso dal Comitato per il Treno di Dante di sabato scorso credo sia ora di met-
tere in campo anche delle idee oltre a farsi promotori di viaggi town to town. A tal proposito chiedo che le amministra-zioni comunali e il Comitato stesso si ac-cordino con i soggetti gestori dei colle-gamenti Ravenna-Faenza e Faenza-Fi-renze per far inserire nei pannelli segna-latori all'interno dei treni, ad esempio nei Minuetto, e negli annunci oltre alle stazioni di arrivo anche le attrazioni tu-
ristico culturali che si trovano nelle città e paesi toccati dal treno di Dante. E' chiaro che c'è la necessità di compiere una selezione e un aggiornamento pe-riodico dei luoghi ed eventi da promuo-vere, tanto più per Ravenna e per Firen-ze, ma sarebbe cosa buona che un viag-giatore che vuole scendere a Faenza sap-pia che può visitare il Museo delle Cera-miche o la Pinacoteca o Palazzo Milzetti; oppure chi scende a Brisighella la Via de-gli Asini, o a Marradi le mostre perma-nenti dedicate agli Artisti come Dino Campana o come il pittore Francesco Galeotti; naturalmente le diciture hanno necessità di essere tradotte almeno in in-glese ma si tratta comunque di una pro-mozione a costo zero per tutti.
Gianguido Bazzoni
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ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO 8• IMOLA
Pagina 21 CERVIA
Duce tra i cittadini onorari cervesi 7EnnE.'"'
IAVOCL
LA CERIMONIA
Roberto Vecchioni è cittadino onorario Lunedì il consiglio comunale ha approvato il conferimento della cittadinanza onoraria a Roberto Vecchioni, proposta dal sindaco Roberto Zoffoli. La cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria si svol-gerà sabato, alle 10.30, in teatro comunale. Ad accogliere e raccon-tare il professor Roberto Vecchio-ni ci saranno il sindaco e i giornali-sti Ernesto Capasso (autore del volume "Roberto Vecchioni. Miti e parole di un lanciatore di coltelli") e Marino Bartoletti, amico di anti-ca data del cantautore milanese. A cura dell'orchestra giovanile Città di Cervia i momenti musicali, mentre il professor Vecchioni sarà accompagnato dal suo storico chi-tarrista, Massimo Germini, con il quale intonerà alcune delle sue canzoni dedicate alla poesia. L'ingresso all'evento è libero e tut-ta la cittadinanza è invitata. Venerdì pomeriggio, inoltre, il pro-fessor Vecchioni incontrerà al Ma-gazzino del Sale alcuni studenti cervesi e delle città vicine e sarà a disposizione per discutere del va-lore della poesia e della letteratura nell'educazione. "Roberto Vec-chioni diventa così il quarto citta-dino onorario di Cervia, andando ad arricchire il prestigioso elenco nel quale figurano Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti e Mario Luzi -commenta il sindaco Roberto Zoffoli - La motivazione della cit-tadinanza onoraria a Vecchioni va ricercata sia nel particolare mo-mento che stiamo vivendo, ovvero il Centenario di Milano Marittima, sia nell'attività svolta da Vecchioni come cantautore, autore, poeta, scrittore, ma anche insegnante e accademico, da sempre impegna-to a promuovere i valori della cul-tura letteraria italiana. Milanese doc, il cantautore è legato a Mila-no Marittima per il fatto che qui trascorreva le vacanze quando era bambino insieme al padre, com-merciante, alla madre, casalinga, e al fratello Sergio, oggi notaio. Con la moglie Daria ha frequentato le nostre spiagge per oltre dieci an-ni, quando i figli erano piccoli".
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Il I hice dai cittadini onorari cervvwi
n cittadino onorario un po' ingombrante che por- ta il nome di Benito Mus- solini. Questo emerge dal resoconto della delibera
del consiglio comunale di Cervia del 27 ottobre 1923, quando il Duce fu insignito nel primo anniversario della marcia su Roma della cittadinanza onoraria cerve-se. Tutto vero e riportato, con tanto di fo-to, nel libro scritto da Sanzio Strada dal titolo "Cervia", libro edito con il patroci-nio del Comune. E quella cittadinanza onoraria non è mai stata revocata. Un particolare che evidentemente è sfuggito al sindaco Roberto Zoffoli che nella lista dei cittadini onorari che hanno preceduto Roberto Vecchioni, ha solo ci-tato Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti e Mario Luzi. Una dimenticanza? Secon-do il Pdl cervese "un'omissione. Di certo il sindaco sapeva, ma quel nome gli deve essere rimasto nella penna". E ora "Roberto Vecchioni sarà felice di poter condividere con cotanto personag-gio questa onorificenza?", continua iro-nico il PdL che non manca di tornare sul conferimento, di questi giorni, della cit-tadinanza onoraria a Roberto Vecchioni. "Il cantautore poteva esser premiato nell'ambito di un premio del Centenario costituito in occasione delle celebrazioni per Milano Marittima, un premio creato ad hoc. Sarebbe stata l'occasione per premiare tante personalità e personaggi pubblici che frequentano la nostra loca-lità - spiegano i consiglieri Massimo Mazzolani e Paolo Savelli - A mero titolo di esempio: Giorgio Squinzi (presidente di Confindustria), il maestro Vince Tem-pera oppure il calciatore Filippo Inzaghi, tutti accomunati dall'amore per Cervia e perciò meritevoli di un riconoscimento che avrebbe potuto rappresentare un
grande appuntamento di risonanza na-zionale. Il sindaco voleva il suo cittadino onorario a tutti i costi. Sicuramente un noto e famoso cantante in Italia, sicura-mente un professionista, ma non pos-siamo paragonarlo a Deledda, Ungaretti e Luzi. Più leggevamo le motivazioni me-no capivamo le ragioni della scelta. Ecco che allora, nel disperato tentativo di comprendere le oscure motivazioni che avevano indotto il sindaco a puntare su Vecchioni - dopo tre personaggi della ca-ratura di Deledda, Ungaretti e Luzi - non riuscendo a trovare risposte adeguate, ci siamo informati e così, risalendo nel tempo, siamo giunti a una scoperta dav-vero curiosa. Nella fretta di conferire la cittadinanza onoraria a Roberto Vecchio-ni, il sindaco si è dimenticato del concit-tadino onorario Benito Mussolini". Poi un "piccolo" particolare: "La cittadi-nanza onoraria al Duce non è mai stata revocata. Quindi dobbiamo annoverare ancora Benito Mussolini tra i nostri con-cittadini onorari - continuano i consi-glieri PdL - Ora, a parte l'ovvia richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Be-nito Mussolini che di certo non ci fa o-nore, discende poi un'ulteriore doman-da: forse il fresco ex direttore del Popolo d'Italia e novello Duce non aveva un tra-scorso letterario adeguato a quello di Vecchioni? Chissà. Ai posteri l'ardua sen-tenza. Certo è che tra le pieghe della no-stra storia ci sono anche tante piaghe. Sarà il caso di non dimenticare le une e le altre in futuro. E se da una parte il sin-daco ha tentato, con raro ardimento let-terario e voli pindarici, di unire in un u-nico filo rosso Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi e Roberto Vecchio-ni, ci chiediamo quale sforzo avrebbe dovuto compiere per unire tutto questo alla memoria di Benito Mussolini".
Il seminario VENERDÌ L'INCONTRO "GIOCO D'AZZARDO: UN INFERNO"
Per approfondire il problema del gioco d'azzardo compulsivo, l'Ada, in colla- borazione con la Uil e l'Ausl di Ravenna, ha organizzato un incontro. Venerdì (ore 20.30) ai Magazzini del Sale si parlerà di "Gioco
Pagina 23 CERVIA IAVOCL
Il Duce tra i cittadini onorari cervesi 27 OTTOBRE 1923 Riconoscimento mai revocato. PdL: "Forse il sindaco Zoffoli si è dimenticato di informare la città?"
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Il Duce tra i cittadini onorari cervesi 27 OTTOBRE 1923 Riconoscimento mai revocato. PdL: "Forse il sindaco Zoffoli si è dimenticato di informare la città?"
n cittadino onorario un po' ingombrante che por- ta il nome di Benito Mus- solini. Questo emerge dal resoconto della delibera
del consiglio comunale di Cervia del 27
ottobre 1923, quando il Duce fu insignito nel primo anniversario della marcia su Roma della cittadinanza onoraria cerve-se. Tutto vero e riportato, con tanto di fo-to, nel libro scritto da Sanzio Strada dal titolo "Cervia", libro edito con il patroci-nio del Comune. E quella cittadinanza onoraria non è mai stata revocata. Un particolare che evidentemente è sfuggito al sindaco Roberto Zoffoli che nella lista dei cittadini onorari che hanno preceduto Roberto Vecchioni, ha solo ci-tato Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti e Mario Luzi. Una dimenticanza? Secon-do il Pdl cervese "un'omissione. Di certo il sindaco sapeva, ma quel nome gli deve essere rimasto nella penna". E ora "Roberto Vecchioni sarà felice di poter condividere con cotanto personag-gio questa onorificenza?", continua iro-nico il PdL che non manca di tornare sul conferimento, di questi giorni, della cit-tadinanza onoraria a Roberto Vecchioni. "Il cantautore poteva esser premiato nell'ambito di un premio del Centenario costituito in occasione delle celebrazioni per Milano Marittima, un premio creato ad hoc. Sarebbe stata l'occasione per premiare tante personalità e personaggi pubblici che frequentano la nostra loca-lità - spiegano i consiglieri Massimo Mazzolani e Paolo Savelli - A mero titolo di esempio: Giorgio Squinzi (presidente di Confindustria), il maestro Vince Tem-pera oppure il calciatore Filippo Inzaghi, tutti accomunati dall'amore per Cervia e perciò meritevoli di un riconoscimento che avrebbe potuto rappresentare un
grande appuntamento di risonanza na-zionale. Il sindaco voleva il suo cittadino onorario a tutti i costi. Sicuramente un noto e famoso cantante in Italia, sicura-mente un professionista, ma non pos-siamo paragonarlo a Deledda, Ungaretti e Luzi. Più leggevamo le motivazioni me-no capivamo le ragioni della scelta. Ecco che allora, nel disperato tentativo di comprendere le oscure motivazioni che avevano indotto il sindaco a puntare su Vecchioni - dopo tre personaggi della ca-ratura di Deledda, Ungaretti e Luzi - non riuscendo a trovare risposte adeguate, ci siamo informati e così, risalendo nel tempo, siamo giunti a una scoperta dav-vero curiosa. Nella fretta di conferire la cittadinanza onoraria a Roberto Vecchio-ni, il sindaco si è dimenticato del concit-tadino onorario Benito Mussolini". Poi un "piccolo" particolare: "La cittadi-nanza onoraria al Duce non è mai stata revocata. Quindi dobbiamo annoverare ancora Benito Mussolini tra i nostri con-cittadini onorari - continuano i consi-glieri PdL - Ora, a parte l'ovvia richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Be-nito Mussolini che di certo non ci fa o-nore, discende poi un'ulteriore doman-da: forse il fresco ex direttore del Popolo d'Italia e novello Duce non aveva un tra-scorso letterario adeguato a quello di Vecchioni? Chissà. Ai posteri l'ardua sen-tenza. Certo è che tra le pieghe della no-stra storia ci sono anche tante piaghe. Sarà il caso di non dimenticare le une e le altre in futuro. E se da una parte il sin-daco ha tentato, con raro ardimento let-terario e voli pindarici, di unire in un u-nico filo rosso Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi e Roberto Vecchio-ni, ci chiediamo quale sforzo avrebbe dovuto compiere per unire tutto questo alla memoria di Benito Mussolini".
Il seminario VENERDÌ L'INCONTRO "GIOCO D'AZZARDO: UN INFERNO"
Per approfondire il problema del gioco d'azzardo compulsivo, l'Ada, in colla-borazione con la Uil e l'Ausl di Ravenna, ha organizzato un incontro. Venerdì (ore 20.30) ai Magazzini del Sale si parlerà di "Gioco d'azzardo: un inferno"
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ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO 8• IMOLA
Il centro storico al Noto dalla gente °
, ,
IN BREVE
Mele per Novi
FUSIGNANO Continua a Fusignano la campagna di solidarietà per sostenere la comunità di Novi impegna-ta nella ricostruzione dopo il devastante terremoto. Per questo, sabato 20 ot-tobre dalle ore 10 alle 12 si terrà una vendita straordi-naria di mele e vino.
Lavori sull'Adriatica
ALFONSINE L'Anas comu-nica che dalle 9 di domani alle 18 di venerdì 26 otto-bre sarà istituito un senso unico alternato regolamen-tato da impianto semafori-co, dal km 69,514 al km 69,600 della statale 16 "A-driatica" in provincia di Ferrara. La limitazione alla circolazione che prevede i-noltre l'abbassamento del limite di velocità a 30 km/h ed il divieto di sor-passo per tutti gli autovei-coli si rende necessaria per consentire, in direzione
Ferrara, l'esecuzione dei la-vori di manutenzione ur-gente dei giunti sulla cam-pata centrale del ponte sul fiume Po, in località Ponte-lagoscuro in provincia di Ferrara. L'evoluzione della situazione in tempo reale è consultabile sul sito www.stradeanas.it/traffico oppure con l'applicazione 'VAI', disponibile gratuita-mente per Android, lpad e lphone (http://www.stra-deanas.it/vaiapp). L'Anas invita gli automobilisti alla prudenza nella guida, ri-cordando che l'informazio-ne sulla viabilità e sul traf-fico di rilevanza nazionale è assicurata attraverso il si-to www.stradeanas.it e il numero unico "Pronto A-nas" 841.148.
Il Dante di Santagata
LUGO Domani alle 21, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, incontro di Caffè Letterario con lo scrittore e studioso Marco Santagata che presenterà il suo ulti-mo libro "Dante. Il roman-zo della sua vita". Ugo Zoli introdurrà la serata.
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F oro lo UI F la tassa di ,,,,,ciorn
CERVIA Duce
tra i cittadini onorari cervesi
L'INTERVENTO Loretta Lacchini: "Si tratta di un contributo che non grava sui cittadini, ma sui turisti"
E ora la Uil promuove la tassa di soggiorno La Uil interviene sulla possibilità di introdurre a Cervia la tassa di soggiorno. "Questa imposta, così come prevista dalle normative vigenti - interviene la responsa-bile della Uil cervese, Loretta Lacchini - è un aspetto impor-tante per avviare quel necessario equilibrio in termini di equità delle politiche amministrative locali, partendo dalla considera-zione che sempre maggiore è il numero delle amministrazioni locali che ricorrono all'introdu-zione di questo specifico contri-buto che grava sul turista che soggiorna nella località e non sulla collettività. Diversa è la tas-sa di scopo che ha come finalità la realizzazione di opere pubbli-che e grava sui cittadini. Ritenia-mo quindi evidente la diversa natura dell'intervento e il valore in termini di equità ed equilibrio della tassazione locale".
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.. _ "Diversa è invece la tassa di scopo"
Poi la Uil entra nel dettaglio della tassa di soggiorno: "E' necessa-rio riflettere sull'opportunità di continuare a porre a carico della comunità un sistema comples-sivo di servizi in buona parte ne-cessario a sostenere un unico anche se importante, sistema e-conomico, o per meglio dire, se è corretto che ad ogni cittadino sia imposta una spesa di 50 euro annue per le funzioni in campo turistico contro i 9 euro di Ra-
venna, i 2 euro di Lugo o i 15 eu-ro di Faenza, come rileva un no-stro studio presentato in occa-sione della discussione sul bilan-cio preventivo. Dato questo che andrebbe a sommarsi con una eventuale tassa di scopo - conti-nua Loretta Lacchini - E, per fa-vore, non ci si risponda che in fondo dal settore turistico si ri-cava un generale benessere visto che gli stessi dati evidenziano che il 42% dei contribuenti cer-vesi rientra nella fascia di reddito da O a 15mila euro lordi ed un ri-manente 37% in quelli dai 15 ai 28mila euro sempre lordi, con un reddito medio per queste due fasce equivalenti al 79% dei contribuenti pari a 12.565 euro lordi. E poi siamo veramente convinti che i problemi del no-stro sistema turistico dipendano dall'introduzione o meno di una tassa di soggiorno?".
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Così cambiane la tasse
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E DI SEMPLICE NON RESI NULIA di - MELE .AINIS
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vesta legislatura si era consegnata al
.,•'› mondo sventolan- -•--- do una bandiera:
semplificazione. Cinque soli partiti in Parlamento, quan do il governo Prodi ne riuni-va n attorno al proprio de-sco, Rieri le estreme, dalla Destra di Storace a Rifonda-zione comunista, ghigliotti-nate dalla soglia di sbarra-- mento. Fusione in un unico cartello di An e Forza Italia
Pdi), Ds e Margherita (il Pd). in'idea di riforma costi-tuzionale condivisa, per sfol-tire i ranghi (mille parlamen-tari), per recidere i doppioni (due Camere gemelle). Al-l'epoca venne persino inven-tato un ministro per la Sem-plificazione: Caldera, buo-nanima.
Forse non dovremmo mai voltarci indietro, perché la vi-ta è un treno che corre dritto sul binario. Ma sta di fatto che adesso la locomotiva at-traversa un paesaggio di eli-tà fortificate, l'una contro l'al-tra. L'unità del Pdl è come un ricordo dell'infanzia: be-ne che vada, gli subentrerà una federazione con due gambe, o magari con tre. Nel Pd Rema e Bersani non incar-nano una sfida tra diverse esecuzioni d'uno stesso spar-tito; no, suonano musiche opposte, 11 rock and roll e il liscio romagnolo. C'e insom-ma lo spartito, non c'è pin il partito. O meglio ce ne sono troppi, dalla sinistra di Ven-dola al movimento di Grillo, che ovviamente non ha nes-suna voglia di mescolare le sue truppe con quelle a-te da Di Pietro. E senza conta-re i nuovi commensali: Italia futura, la lista dei sindaci, quella di Giannino.
in questo specchio infran-to si riflettono anche le no-stre istituzioni. L'officina del diritto è affollata di meccani-- ci: dettano norme gli atenei, le autorità portuali, i consigli di quartiere. L'attività ammi-nistrativa è a sua volta frantu-mata, sicché per dirne una — sui nostri 13.503 ac-quedotti vegliano 5.513 enti. Il controllo del territorio vie-
ne affidato a 6 forze di poli-zia nazionali e a 2 locali. Ma custodi sono ormai un eserci-to, anche se per lo più. spara-no a salve: al capezzale di mamma tv, per esempio, sgo-mitano la Vigilanza, l'Autori-tà per le comunicazioni, il mi-nistero, l'Antitrust. Un tem-po avrebbe potuto metterci ordine la legge, ma anche la legge è diventata un condo-minio dove s'accalcano a Ca-mere, 20 Consigli regionali e a provinciali, Trento e Bolza-no. Insomma, siamo passati dalla separazione alla disgre-gazione dei poteri. E gioco-forza questi poteri disgregati trascorrono i loro giorni a liti-gare sulle rispettive compe-tenze. In questo o momento davanti alla Consulta pendo-no 6 conflitti tra poteri dello Stato, ra tra Stato e Regioni, 126 ricorsi sulla spettanza del-la potestà legiSlativa.
Potremmo interrogarci a lungo se questa diaspora sia il riflesso, o piuttosto la can-- sa, delle fratture che solcano la società italiana. Dove ar-meggiano corporazioni e ca-marille, ordini e collegi, cor-renti giudiziarie e sindacali, disputandosi il terreno pali mo a palmo. Anche in que-sto caso non c'è Erl popolo, come non c'è uno Stato. C'e viceversa una serie di tribù, e guai a te se ne rimani fuo-ri: ci rimetteresti la carriera. Eppure è esattamente que-sta l'urgenza di cui dovrebbe farsi testimone la politica. C'è bisogno d'unità, non di ulteriori divisioni. C'è biso-gno d'istituzioni unificanti, quando fin qui soccorre sol-tanto il Quirinale. Significa sbarazzarsi di tutti gli enti, portenti e accidenti che ci te-niamo sui groppone. Ma si-gnifica altresì recuperare l'in-teresse nazionale quale limi-te alle leggi regionali, come ieri ha ribadito Calli della Loggia. E significa introdur-re un sistema detienile che scoraggi la frammentazione. Dopotutto la semplicità reca almeno una virtù: non ti complica la vita.
raidele,ttints4uniroma3,it 12220D:17 , 0,1E
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Centrosinistra i renziani: li aspettiamo a uno a uno sulla riva ce l fiume Fassina: squalo
Bersani: non faccio io le liste D'Alema: decide il partito Il segretario non chiederà a nessuno di ricandidarsi
ROMA — Inseguito dai gior-nalisti giù per lo scalone di Montecitorio, a ogni gradino Massimo D'Alema scandisce la sua ribellione. Nega lo scontro con Pier Luigi Bersani, accusa i cronisti di voler «giocare sulle parole per costruire una con-trapposizione che non esiste» e poi, accelerando il passo: «Deci-de il partito, non Bersani. Ma il segretario ha risposto corretta-mente, ha detto quel che sta. scritto nello Statuto e cioè che le candidature le fa il gruppo di-rigente. E sia chiaro che lo ha detto in polemica con Renzi, perché se le liste elettorali pen-sa d.i farle lui...».
Altra giornata di tormenti,
per i democratici. Al mattino, al videoforum su Repubblica 'fv, il leader del Pd strappa al sinda-co l'arma della rottamazione: «lo non chiederò a D'Alema di candidarsi, lo non chiedo a nes-suno di candidarsi. lo non sono quello che nomina i deputati. Io farò applicare la regola, chi ha fatto più di 15 anni deve sin- colarmente chiedere una dero- - (fa alla direzione nazionale». ,
E una svolta. ID'Alema diser-ta la riunione di corrente dei parlamentari bersaniani e il se-gretario deve chiamarlo al tele-fono per chiarire. Ma intanto, sulla «giostra» che ha preso a gi-rare vorticosamente nel Pd, le interpretazioni si scatenano.
L'ex ministro ha davvero «scari-cato» l'ex premier? La dalemia-na Velina rossa di Pasquale Lau-rito paragona Bersani a «Pori-zio Pilato» e prevede la vittoria del «Grillo di Firenze». Ma D'A-lema, dopo aver detto «mi can-dido solo se me lo chiede il Pd», non si arrende: «Decide il gruppo dirigente. D'altro canto io non mi ero rivolto a Bersani,
Rend e l'«UnItà» sindaco contro il
giornale: «È ingiusto se scrive che rottarnazione è parola fascistoide»
ma al partito». E a chi gli do-manda se intenda chiedere la deroga, dopo 23 anni e 190 zior-ni di Parlamento, replica infasti-dito: «C'è tempo, deciderò quando riterrò opportuno lin-lo». Non si sente scaricato dal segretario? «Assolutamente no, sono d'accordo con quello che ha detto». Ma il cielo sul Pd è livido. Ed è con maicelata sod.di-sfazione che i renziani assisto-no allo psicodramma innescato dal loro leader. «Anche Bersani è rottamatore, se D'Alema si aspettava una difesa è rimasto deluso. Ora non ci resta che aspettare uno a uno sulla riva del fiume» è il commento mali-zioso di Roberto Reggi, capo
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3:0000: 001 faccio IO liKte 111:00n0 dee:de parai;
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della campagna del sindaco. Un'uscita che il bersaniano Ste-fano Fassina respinge inaspren-do la polemica: «Le dichiarazio-ni di Reggi sono squallide e inaccettabili». Perché nel Pd il rinnovamento «è in corso da
La vicenda
,sa L'oì,:nsw.‘one gh
Matteo Renzi, candidato alle Primarie del Pd, ha da tempo invocato la «rottamazione» degli esponenti più anziani del partito, chiedendone la non ricandidatura
`-‘ eppee
2 Dopo settimane di polemiche, domenica Walter Veltroni annuncia che non si ricandiderà. Lunedì sull'Unità appare un appello per la ricandidatura di Massimo D'Alema
e poìte
3 Massimo D'Alema dichiara «Mi candido se me io chiede il partito». Bersani replica: «Non chiedo a nessuno di candidarsi». Corìtroreplica: «Decide il partito, non il segretario»
tempo» e per metterlo in moto, è la linea di Bersani, non servi-va Renzi.
Ma ieri anche io sfidante ha dovuto mandar giù un calice amaro, l'articolo di Michele Pro-spero su L'Unità lo ha letteral-mente sconvolto: «Trovo ingiu-sto che il quotidiano fondato da Gramsci scriva che rottaina-zione è una parola fascistoide e, con stile e sobrietà, mi giudi-chi volgare, rozzo, populista, suicida, cinico, arrampicatore, brutale». Il termine fa discute-re. «Rottamazione? Inorridi-sco...», commenta De Mita, 84 anni, alla presentazione del suo ultimo libro, «La storia d'Italia non è finita» (Guida editore).
Ma intanto Arturo Patisi e Li-via Turco hanno deciso di non ricandid.arsi e Bersani spera che altri seguano l'esempio di Vel-troni. «E tutta gente che sa be-ne che si può essere protagoni-sti senza essere parlamentari. Quel che non è accettabile è che qualcuno impanchi, che di-ca "tu sei il ramo secco, tu il mo-torino da rottamare"». E se Ren-zi vincesse? «Non ci saranno scissioni», confida il leader. In-tanto il partito ha ufficializzato tre candidature: il segretario, il sindaco e Laura Puppato. E con lutti, compresi Vendola e Tabac-ci, Bersani è pronto a confron-tarsi in tv: «Alla grande...».
Monica Guerzoní ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Le regole
l'iliterpr -etazrone auterltica
deroghe Sono previste derergbr?, al ntassini0 10% dei parlanientari eletti, virtCr del «contributo fondantentale»: (he si è dknostrato
1.:roter dare e dell'«esperrertza
naie». L_a decisione ; a rnaMoranza, spetta alla direzione naziorlale su richiesta dell'assemblea
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PIUSCi PAe_t4 tErt 4nRE - 0
Egììììì:ì:ì:ììììqpìììì:ì:ì:ì:ì:ì:ì:::ì*
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Lo scontro Il presic ente del Copasin serve rispetto. Ed è sbagliato care l'impressione di cedere a Renzi
L'ex leader: «Siamo in piena battaglia» $ o
Una telefonata non scioglie il gelo «Volevo sostenere di nuovo il segretario Ma c'è chi pensa che debba andarmene...»
ROMA «Siamo in piena batta- glia»: nel primo pomeriggio Massi- mo D'Alema suona la carica. Per la ve- rità, il presidente del Copasir il con- flitto con il segretario del Pd lo ha aperto da tempo. Mesi fa, quando ha cercato di opporsi alle primarie. Pier Luigi Bersani le aveva volute anche per scrollarsi di dosso D'Alema e tut - ti gli altri maggiorenti del partito, convinto che in realtà stessero lavo- rando non per portarlo a palazzo Chi- gi, ma per il Monti bis: «Se vinco le primarie, decido io che cosa fare». Chissà se al numero uno del Pd era giunta anche l'eco di una battuta fat- ta dall'ex premier a una cena: «Certo, adesso abbiamo Monti, che è autore-
volle e parla in inglese, poi avremo Bersani... che parla in emiliano».
Comunque il segretario quella vol- ta ha giocato d'anticipo e ieri ha fatto la stessa cosa. Del resto l'ex premier aveva provato a condizionarlo lune- dì e quella dichiarazione sulle candi- dature di chi è in Parlamento da piu di quindici anni è stata la risposta. del leader. Già, perché far pubblicare quell'appello sull'Unità aveva un si- gnificato ben preciso. Era un segnale non inviato all'esterno ma all'inter- no del partito, e per la precisione a. Bersani.
L'elenco di quei 700 nomi presso- ché sconosciuti ai più (tra cui c'era anche qualche inserimento indebito, come il sindaco di Avellino e quello di Rionero in Vulture) non serviva a stupire il pubblico. Era un messag- gio al leader del Partito democratico: nel 2009 hai vinto le primarie per l'elezione a segretario nel Meridione, e il Meridione è «roba mia». E ora tut - ti nel Pd si chiedono che cosa faran- no i dalemiani, che nel corpo del par- tito ci sono ancora, quando il 25 no- vembre il voto dovrà decidere chi è il candidato premier del centrosini - stra.
Ma ieri D'Alema. non ha mostrato solo il volto del combattente. Quan- do, nel pomeriggio, è arrivato alla Ca- mera dei deputati per la presentazio-
ne di un libro di Ciriaco De Mita. ave-va l'occhio attonito e l'incarnato palli - do. E stato lui a chiamare i giornalisti delle agenzie per rilasciare le prime dichiarazioni sulla mossa di Bersani. Atteggiamento insolito per chi, co-me il presidente del Copasir, non ama né ha mai amato i rappresentan-ti della stampa. Con i cronisti, prima di infilarsi nel dibattito al secondo piano del palazzo di Montecitorio, D'Alema ha cercato di ridimensiona-re l'accaduto e di negare che tra lui e Bersani vi fosse una questione aper-ta: «Ha ragione il segretario, non è lui che decide le liste».
Con gli amici, più tardi., è stato più esplicito: «Vi pare che io potevo mai
chiedere a Bersani di ricandidarmi? Non me lo sono so- gnato nemmeno». E tutti i suoi interi° - cutori gli hanno da- to ragione. Effettiva- mente una richiesta
del genere contrasta con il carattere orgoglioso dell'uomo. E comunque, ha aggiunto il presidente del Copa-
«Bersani non è Berlusconi e non decide lui chi candidare o meno. Il Pd non è un partito padronale come il Pd l e decide nei suoi organismi di- rigenti». Una frase a doppio senso, questa. Da una parte, D'Alema ripete una cosa scontata, ossia che la dialet-
tica democratica dentro il suo parti-to esiste e non è paragonabile a quel-la del PdI. Dall'altra, sottolinea che Bersani sarà pure il segretario, ma che il suo potere è limitato.
È chiaro che D'Alema a questo pun-to difficilmente mollerà la presa. Sa-rebbe per lui una sconfitta troppo plateale tirarsi indietro perché Bersa-ni, di fatto, glielo ha chiesto. «La bat-taglia continua», annunciava ai suoi. Che erano sul piede di guerra anche loro, come dimostra la «Velina ros-sa», un foglio molto vicino agli am-bienti dalemiani, che ieri attaccava Bersani paragonandolo a Ponzio Pila-to,
È ancora presto per capire quale sa-rà l'esito di questo braccio di ferro tra il presidente del Copasir e il segre-tario. Bersani non vuole cedere: se vuole., sia D'Alema a chiedere la dero-ga, lui non muoverà un dito. Ma an-che l'ex premier è irremovibile. Non è la voglia di tornare a Montecitorio che lo spinge, visto che era stato lui
Coltelli e accordi Fioroni è certo: «D'Alerna accoltellerà tutti». Sarubbi: «No, è d'accordo con Bersani, alla fine si ricandiderà»
stesso il primo a proporre a Bersani un paio di mesi fa di non candidarlo. È una questione di principio. E, per dirla con le sue parole, anche di «ri-spetto nei confronti di chi ha speso la vita per questo partito». E poi, se Bersani è lì dove è adesso è anche perché «io l'ho sostenuto alle prima-ne per la segreteria. E volevo fare lo stesso anche questa -volta, ma vedo che c'è chi pensa che sia bene che io mi faccia da parte...». E c'è anche un altro elemento che non piace a D'Aie-ma: «E sbagliato dare l'impressione che stiamo cedendo a Renzi».
Come finirà? Beppe Fioroni assicu-ra che alla fine «D'Alema. accoltellerà tutti». Il renziano Andrea Sarubbi ri-tiene invece che il segretario e il pre-sidente del Copasir «siano d'accor-do» e che alla fine l'ex premier «si candiderà». La notizia serale di una telefonata di chiarimento tra Bersani e D'Alema sembra dare ragione a Sa-rubbi. Ma la ruggine tra i due non è storia di ieri. Non basterà un collo-quio a mettere la parola fine a questa vicenda. E a sera, quando il segreta-rio riunisce l'assemblea dei parla-mentari del Pd, D'Alema non è lì ad ascoltarlo.
Maria Teresa Meli RIPRODUZIONE RISERVA-FA
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§V.g.
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Martello e scalpello I mille volontari che ricostruiscono il puzzle della torre
mo molto nell'aiuto dei privati. An-che perché abbiamo 12 chiese inagi-bili. E vogliamo ricostruire anche il castello», mette già in conto Fernan-do Ferioli, eletto per il centrosini-stra. Un paio di aziende si sono det-te disponibili a farsi carico della ti-costruzione della torre dei Modene-si. La cosa non è ancora definita, presto per fare nomi. Ma l'ammini-strazione lavora per far partire il cantiere l'anno prossimo: nel 2013 la torre avrebbe compiuto Boo anni,
Tornando ai mille volontari, non. si potrebbe pensare a compagnia più eterogenea. «E arrivata gente
Pensarla come ima torre e basta sarebbe uno sgarbo. Per gli abitanti di Finale Emilia la torre dei Modene-si era (è) una persona con occhi, orecchi ed emozioni. Quando l'han-no vista rovinare giù sulla piazza è stato un dispiacere come quando si perde una persona cara. Dopo la pri-ma scossa., alle quattro del mattino del 20 maggio, lei aveva cercato di resistere, aggrappata al cielo per me-tà. Ma il pomeriggio seguente un nuovo brivido ha percorso la terra e non c'è stato niente da fare. Alle 3.20 si è accasciata sulla piazza, cir-condata da una nuvola di polvere e calcina.cci.
Poteva finire così? «No», si sono risposti i finalesi nelle settimane successive, quando ancora la terra tremava e sembrava che la pace non dovesse tornare più. Su manda-to del sindaco, l'assessore alla Cultu-ra, Massimiliano Righini, ha chia-mato i rappresentanti delle associa.- rioni del paese, 16 mila abitanti in tutto. Dai soci della bocciofila a quelli dei caccia e pesca. «C'è qual-cuno che ha voglia di rimboccarsi le maniche? Bisogna cominciare a. raccogliere le pietre delle torre. Una per una. Sia chiaro: chissà quando avremo i fondi per ricostruirla... Ma, quando sarà il momento, dob-biamo essere pronti».
L'ultimo sabato di giugno, sotto la torre c'erano una quindicina di persone. Poi sono diventate venti, trenta, quaranta. La richiesta di vo-lontari con scalpello e martello è sta-ta pubblicata sul sito del Comune e
sul giornali del paese. In breve ha co-minciato ad arrivare gente da tutta Italia. Alla fine sotto la torre si sono avvicendate un migliaio di persone.
Oggi tutte le pietre sono state rac-colte, catalogate, messe su pallet ri-coperti di cellophane, ciascuno con una targhetta e un numero di rico-noscimento. Il tutto in base a. un protocollo nuovo di zecca stilato con la soprintendenza. Il risultato è che i finalesi si sentono un po' me-glio. Quando passano davanti alle scuole elementari (inagibili) posso-no sbirciare attraverso il cancello e vedere la loro torre. Sdraiata sul pra-
to verde. Tutti a Finale Emilia sono convin-
ti che il monumento sia solo addor-mentato. E tanto ci credono che lo hanno scritto dappertutto. Ogni ca-sa o quasi, in giardino ha un cartel-lo con la foto della torre com'era, sotto una scritta: «Sto solo dormen-do, svegliatemi!». E quel «solo» sta. a dire che non c'è da far tragedie. Anche il terremoto si può affronta-re.
TI sindaco è convinto che i fondi pubblici basteranno a malapena per rimettere in piedi case, fabbriche e scuole. «Per i beni culturali speria-
dai 15 ai 70 anni. Laureati, operai, disoccupati, professori, suore...», racconta Giorgio Marchetti, uno che fino a maggio faceva il funziona-rio comunale in materia ambientale e poi si è trovato a organizzare la lo-gistica di tutta la compagnia. «Il mio compito era procurare martelli e scalpelli, organizzare pasti e allog-gio nelle tende per chi veniva da fuori», continua Marchetti.
Volontari che si sono distinti? L'amministrazione di centrosini-stra segnala un giovane consigliere comunale leghista, studente univer-sitario. «Guardi che non c'è nulla di cui stupirsi. Nell'emergenza il colo-re politico non esiste — si schermi-sce Lorenzo Biagi, 24 anni, iscritto a Giurisprudenza . E comunque io mi sono dato da fare. Ma molti più di me». In effetti Biagi a un certo punto, a metà agosto ha dovuto mollare. Le vacanze non c'entrano: ha trovato un contratto stagionale per raccogliere la frutta nei campi, non poteva farselo scappare.
La gente qui è così, la s'inse,gna, s'ingegna come dicono gli anziani che hanno ripreso a. incontrarsi da-vanti ai bar. Ma la missione non è finita. I vigili del fuoco stanno finen-do di mettere in sicurezza il ca.stel-lo. Poi i volontari cominceranno a catalogare anche le pietre e i corni-cioni del n'astio. «Abbiamo resisti-to al sole di quest'estate — dicono
. Non ci farà paura l'inverno». Rita Querzé
rquerzepicon.iere.it
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17/10/2012 pressunE CORRIERE DELLA SERA Fondato nel 1876 • • m www.coriere.it
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Il sisma li responsabile della Protezione civile: reazioni sproporzionate e offensive alle He parole sui ritardi della ricostruzione
Dai tagli ai partiti fondi per i terremotati Stanziati 91 milioni. Gabrielli: ha reagito meglio. L'ira del sindaco dell'Aquila
ROMA ---- I soldi risparmiati con i tagli alla politica, ovvero con il dimezzamento dei fondi pubblici destinati ai partiti, an-dranno alle Regioni colpite dal terremoto. Sono 91 milioni di rano, i risparmi dei 2012, e an-dranno per 61 milioni all'Emi-lia Romagna, in particolare alle province di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Frulli a, ma an - Che alla provincia veneta di Ro-vigo e a quella lombarda di Mantova. Venti milioni sono tuttavia riservati all'Umbria, meglio ai comuni interessati dal terremoto del 15 dicembre 2009. infine, dieci milioni sa-ranno destinati alla provincia dell'Aquila.
Tutto pronto, dopo la firma del decreto da parte del pre-mier Mario Monti ma non ci so-no soltanto i paesi terremotati da assistere: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ha assicurato Che «non ci siamo dimenticati di altri eventi calamitosi e i 78 milioni per il 2013 provenienti dal taglio dei fondi ai partiti, sa-ranno destinati ad aree del Pae-se colpite da altre calamità, co-me alluvioni e dissesti idrogeo-logici». L'occasione dell'arrivo di questo denaro fresco che di fatto sblocca per moltissimi co-.nruni il patto di stabilità, diven-ta anche la leva di una polemi-
ca a distanza tra il capo della Protezione civile Franco Ga-brielli e il sindaco de Massimo Cialente. Gabrielli ha detto che a suo parere gli «emi-liani hanno reagito meglio» de-gli aquilani al terremoto, e a Cialente che si lamenta del fat-
to elle a L'Aquila é tutto fermo, Gabrielli risponde che «ci sono molte cause ma anche 11 territo-rio ha le sue responsabilità. Io ho visto un territorio, quello emiliano, molto diverso dalla mia esperienza aquilana. E sem-pre facile dare le responsabilità
ad altri, a chi sta fuori». Cialen-te ha tutt'altro che apprezzato le parole del capo della Prote-zione civile e ha reagito: Ga-brielli sbaglia di grosso, ha det-to, non è affatto vero che gli emiliani siano migliori degli aquilani, è che «la colpa è stata di un governo e di tutto un meccanismo che ha creato una governance in cui gli enti locali non avevano alcun ruolo. Da aprile 2009 al primo febbraio 2010 siamo passati dal potere assoluto della Protezione Civile a un regime di commissaria-mento, in cui la. stessa organiz-zazione escludeva completa-mente un qualsiasi ruolo degli enti locali».
Secondo Cialente„ Gabrielli «ha perso la capacità di avere notizie sulla situazione aquila-na, noi ci siamo dovuto inven-tare come ricostruire. Le città vanno ricostruite dai cittadini non da un potere commissaria-le». Gabrielli ha replicato che le parole di Cialente gli sono sem-brate «sproporzionate e anche offensive». «Non pretendo di dare pagelle né di offendere la memoria delle 309 vittime, semplicemente credo sia nelle mie facoltà esprimere un giu-dizio che seppure non gradito è difficilmente contestabile».
Mamlohna lossa
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Dai tagli ai politi tondi per i terremotati
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17/10/2012 press LinE CORRIERE DELLA SERA Fondato ne11876 I www.coniere.it.
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LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Noi sindaci ai lavor eri cittadini di PIERO FASSINO *
, \ aro presidente Monti, oggi a Bolo- gna al Congreso dell'Anci avrà di fronte a sé una
s platea amplissima,
rapgi italiani .
dagli oltre 8.000
Consapevoli — per esperienza personale di quanto grande sia la fatica di chi deve
governare e di quanto lei abbia restituito al-l'Italia credibilità, quei sindaci la ascolteran-no con enorme attenzione. E anche con Fan-gosa per i troppi e ripetuti episodi di dege-nerazione nella vita della politica e delle isti-tuzioni. Sì, perché quegli episodi che giu-stamente e legittimamente suscitano indi-gnazione in tanta parte dell'opinione pubbli-ca offuscano la fatica quotidiana che mi-gliaia di sindaci, di ogni colore politico, con-ducono nel guidare la propria comunità.
La troppa facile attribuzione del termine «casta» a qualsiasi persona che ricopra fun-zioni pubbliche, non rende giustizia a chi mette ogni giorno competenza, passione, ge-nerosità al servizio dei propri cittadini.
Sindaci che quando nevica non si compra-no un sua coni soldi dei cittadini, ma passa-no l'intera notte in Comune per garantire che
la neve sia spaiata bene e in fretta. Sindaci che non cercano i voti della 'ndrangheta, la contrastano ogni giorno perché la vita pub blica sia trasparente, corretta, pulita. Pio fan-no rischiando la vita, come Angelo Vassallo il sindaco di Politica. Sindaci che su ogni deci-sione mettono la propria faccia e anzi spesso ce la mettono anche per rispondere di deci-sioni altrui. Sindaci che la spending review la fanno tutte le mattine, irazionalizzando spese e riorganizzando servizi. Sindaci che quando c'è il terremoto, sono lì a scavare tra le mace-rie con i loro cittadini e a restituire speranza a chi vede infranti i sacrifici di una vita. Sinda-ci che non godono di scandalose indennità e di ingiustificati benefit, ma spesso ci rimetto-no di tasca propria per sopperire alle tante ca-renze delle istituzioni. Sindaci soprattutto — che costituiscono spesso l'unico punto di certezza e di fiducia per i cittadini in un pano-rama politico e istituzionale devastato. Quei sindaci non si attendono oggi annunci mira-colosi, perché sono uomini e donne di gover no, abituati a scegliere e decidere, ad assume-re responsabilità e sanno bene che per tirare fuori il Paese dall'orlo del baratro in cui era
stato condotto saranno necessari ancora deci-sioni difficili. Ma proprio per questo quei sin-daci si attendono da lei parole che diano loro la certezza che il governo e consapevole di do-ver assicurare ai Comuni gli strumenti e le ri-sorse per poter corrispondere alle aspettative dei cittadini: un patto di stabilità che non strozzi la possibilità di attivare investimenti; un'autonomia fiscale che consenta a ogni co-munità di avere le risorse per vivere; un ordi-namento che riconosca a ogni Comune effet-tive possibilità di autogoverno delle proprie risorse umane e finanziarie.
Soprattutto si attendono parole di ricono-scimento per la fatica che ogni giorno si sob-barcano per assicurare che nonostante i tagli delle risorse — i bambini continuino ad avere asili nido, gli anziani siano assistiti e curati, i trasporti pubblici funzionino, gli investimenti non si paralizzino.
Parlando ai sindaci lei parlerà agli italiani e a tutto il Paese. Per questo siamo certi che da lei verranno parole di fiducia e di speran- Za«.
Sindaco di Torino o RPRODUZIONE WIERVATA
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17/10/2012
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press unE ..0113 • r Fi ri
Direttore Responsabile: Antonio Padellaro
Altro che semplifieuziorn, regali per Ilva e costruttori
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0 + :,.; O es. •,'''Z rA I \ ,
k\\
FINALMENTE il testo definitivo della legge di Stabilità è stato reso
pubblico, peraltro non senza un
piccolo giallo: il governo, infatti, l'ha messo sul suo sito prima an-
cora di depositarlo in Parlamento. Tutte confermate le bozze dei gior-
ni scorsi - compresa la retroatti-
vità, in violazione dello Statuto del contribuente, del taglio da due mi-
liardi a deduzioni e detrazioni fi-
scali - tranne che per due tra i provvedimenti che s'erano attirati
il maggior numero di critiche. Non c'è traccia, nonostante la nor-
ma fosse citata nel comunicato uf-
ficiale della settimana scorsa, del dimezzamento della paga per i
permessi lavorativi concessi ai di-
pendenti pubblici per assistere un parente che non fosse coniuge o
figlio dell'interessato (gettito pre-visto: 50 milioni). Salta pure la tas-
sazione lrpef di pensioni di inva-
lidità e assegni di accompagna-mento nel caso che, anche cumu-
landosi ad altri redditi, facessero
superare al contribuente la soglia dei 15 mila euro l'anno (gettito:
255 milioni). La disposizione resta però in vigore per le pensioni di
guerra.
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17/10/2012
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press LinE
..0113 • r Fi ri Direttore Responsabile: Antonio Padellaro
Lo show di S heitino e i guai della Costa
OTE.ZgO.NE
Gabrielli: emiliani meglio degli aquilani dopo il terremoto Gli emiliani hanno reagito meglio degli aquilani al ter-
remoto. Così ha detto ieri il capo della Protezione ci- vile, Franco Gabrielli, commentando i ritardi nella rico-struzione in Abruzzo. "Io ho visto un territorio, quello emi-liano, molto diverso dalla mia esperienza aquilana - ha detto Gabrielli É sempre facile dare le responsabilità ad altri, a chi sta fuori. C'è in alcune comunità un attivismo, una voglia di fare, che sono insiti. La differenza, storicamente, in Italia, non la fa la quantità di denaro destinato agli aiuti ma la capacità di progettualità di ogni singolo territorio. E gli emiliani hanno reagito meglio". Non ci sta il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente: "Da aprile 2009 a febbraio 2010 siamo passati dal potere assoluto della Protezione Civile a un regime di commissariamento, in cui la stessa organizzazione escludeva completamente un ruolo degli enti locali". E il comitato 3.32 si dice basito: "Gabrielli era prefetto a L'Aquila in quel periodo. Possibile che lui, condividendo il comando con Bertolaso, non si sia accorto di nulla? Forse era troppo impegnato a vietare as-semblee e vietare volantinaggi nelle tendopoli, o forse era concentrato sulla 'delicata' operazione del sequestro delle carriole, o a cercare di reprimere in ogni modo ogni forma di attivismo e partecipazione della società civile che non fosse gradito". Da Gabrielli nessun passo indietro: "Non è mia intenzione
offendere la memoria delle 309 vittime o dimenticare i dolori patiti - spiega -. Sem-plicemente credo sia nelle mie facoltà, laddove mi vie-ne peraltro richiesto, espri-mere un giudizio che seppur non gradito è difficilmente contestabile".
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Taglio detrazioni e deduzioni fiscali: applicazione retroattiva al 2012, ma con effetti di cassa nelle dichiarazioni del 2013
Cosa resta fendi persi' k esodati
Cosa salta
250 Franchigia per deduzioni e detrazioni aumenta di gettito nel 2013
3.000 €
Il tetto delle detrazioni al 191.
‘k8 3 milioni elif0
570 €
Sconto fiscale massimo per le detrazioni
3 milioni hh,
di euro
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lAPRESSETEGO
I soldi dei Miti vanno ai terremotati Taglialele prime d ne ali,cd, frper
il Giornale Direttore Responsabile: Alessandro Sallusti
17/1 0/2012 press unE
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il caso Il testo definitivo della legge di Stabilità: nessuna retromarcia sulla retroattività delle detrazioni fiscali
I soldi dei partiti vanno ai terremotati Tagliate le prime due aliquote Irpef
Monti ha firmato il decreto per ifondi alle zone colpite: 91 milioni. Altre nuove tasse per 6 miliardi e 200 milioni
Gian Battista Bozzo
Roma Nessuna retromarcia del governo sulla retroattività dei tagli alle detrazioni e deduzioni fiscali. Il testo definitivo della leg-ge di Stabilità conferma che il nuovo limite di tremila euro alle detrazioni e la franchi-gia di 250 euro sulle deduzioni varrà anche per i redditi 2012, da dichiarare nel giugno prossimo. Saltano, tuttavia, sia la tassabili-tà delle pensioni di invalidità (ma non quel-le di guerra) e il taglio alla retribuzione dei dipendenti pubblici per i primi 3 giorni di assistenza ai parenti disabili. Mentre ieri, il premier Monti ha firmato il decreto p er la ri-partizione dei fondi per il terremoto a favo-re di Emilia, Lombardia, Veneto, Umbria e Abruzzo. Le risorse, per oltre 91 milioni di euro, derivano dai tagli ai contributi a favo-re dei partiti e dei movimenti politici.
NUOVE TASSE PER 6,7 MILIARDI Il governo cancella solo un paio di norme sulle pensioni d'invalidità e sull'assistenza ai disabili. Ma per il resto tutto come previ-sto: aumento di un punto dell'Iva da metà 2013, limite cumulativo di tremila euro alle detrazioni fiscali, franchigia da 250 euro per le deduzioni. Ma anche una serie di limature - ad esempio un aggravio sulla tassazione del Tfr - che complessivamente portano il mag-giorprelievo tributario 2013 a 6 miliardi e 700 milioni di euro, a fronte di tagli di spesa per 6 miliardi e 200 milioni. Viene anche stabilizza-to l'aumento delle accise su benzina e gaso-lio che era stato deciso proprio per trovare ri-sorse peri terremotati emiliani. L'unica caro-ta in mezzo a tante bastonate è la riduzione
delle prime due aliquote Irpef, per 4,2 miliar-di. Ma non basta. «Mancano provvedimenti incisivi perla ripresa, inparticolare per quan-to riguarda ricerca, innovazione e infrastrut-ture - attacca il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - sulle semplificazioni servi-va un decreto, non un disegno di legge».
A RISCHIO IL TAGLIO IRPEF Forse perla prima volta dall'ottobre scorso,
le critiche a un provvedimento del governo sono così dure e trasversali. Provengono datutti e tre ipartiti che sorreggono l'esecu-tivo, persino dall'Udc, finora schierato con Montil probabile che in Parlamento sivo - glia intervenire sulla retro attività del taglio a detrazioni e deduzioni; ma il governo ha fatto sapere che, in questo caso, chiederà il rinvio al 2014 della riduzione della secon-da aliquota Irpef (quella che dovrebbe
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An Emilia più bravi che all'Aquila,' Bufera per la frase choc sul sisma "=,
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I soldi dei Miti vanno ai terremotati Taglialele prime d ne ali,cd, frper
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17/10/2012 pressunE
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scendere dal 27% al 26% sullo scaglione dai 15mila ai 28mila euro). Pd e Udc sarebbero disposti allo scambio, giudicando più equo il ripristino di detrazioni e deduzioni. I democratici puntano anche a stanzia-menti a favore degli «esodati» più cospicui dei 100 milioni previsti. Mentre ilPd1 si con-centra sulla riduzione del peso fiscale della manovra. Tutti puntano ad aumentare la nuova tassa dello 0,05% sulle transazioni fi-nanziarie (la Tobin tax) per trovare risorse aggiuntive.
AUMENTO ORARIO LAVORO INSEGNANTI L'aumento dell'orario di lavoro per gli inse-gnanti, da 18 a 24 ore settimanali, comporta risparmi per oltre 720 milioni a partire dal 2014 (240 milioni ne12013). Ma questo non
CRIZ:CHE kuaL: ;NDLSZEALI Il presidente Squinzi: «Nessuna misura incisiva per ripartire È il governo degli annunci»
consola i professori che si preparano a uno sciopero generale di categoria per il 24 no-vembre. Nel frattempo i docenti si asterran-no dalle attività non obbligatorie e terran-no assemblee in orario di lavoro il 13 no-vembre.
SEMPLIFICAZIONI-BIS E DECRETO SISMA Il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo disegno di legge semplificazioni che contie-ne, fra l'altro, la certezza dei temi per i per-messi di costruzione. Mentre Monti ha fir-mato il decreto sui fondi alle zone colpite dai terremoti: il grosso, 61 milioni, va ai Co-muni delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo; 20 milioni vanno all'Umbria; 10 milioni a L'Aquila. Soldi tagliati ai finanziamenti ai partiti.
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An Emilia più bravi che all'Aquila,' Bufera per la frase choc sul sisma "=,
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Pd in mille pezzi: Bersani scarica D'Alema
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111 11,1111.11111 figlio del sindaco preso con le mani ill paga
il Giornale Direttore Responsabile: Alessandro Sallusti
17/10/2012 pressunE
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Pd in mille pezzi: Bersani scarica D'Alema Il segretario liquida il suo ex leader: «Non nomino io i deputati». Gelida replica: «Non tocca a luifare le liste»
Laura Cesa retti
Roma «Ponzio Pilato», lo bolla veemente laVelinaRossa.Accusando Pier LuigiBer-sani di essersi «lavato le mani» della sorte di Massimo D'Alema, ben sapendo di av-viarlo al suo Calvario.
Il diretto interessato reagisce con mol-to più savoirfaire, addirittura difende il se-gretario che, dice, «assolutamente non mi ha scaricato», anzi: «Ha ragione Bersa-ni - dice D'Alema - non è il capo che fa le liste, anche se ha vinto le primarie, ma so-
no tutti i dirigenti del partito ». Ma in realtà quello che si va consumando in casa Pd è un vero e proprio psicodramma, e Bersa-ni sapevabene che, con quellarispostava-gamente burocratica alla domanda «Chiederà a D'Alema di ricandidarsi?»,
SCCORS.,blMA Insorgono i fedelissimi di Baffino con «Velina rossa»: «Come Ponzio Pilato»
durante il forum su Repubblica tv, avreb-be tolto l'ultimo argine alla stagione del re-pulisti: «Io non chiederò a ne ssuno di can-didarsi, non sono quello che nominai de-putati», dice sornione il segretario Pd. Chi vuole essere esonerato dalla regola dei tre
STRATEGIA Il segretario vuol intestarsi la rottamazione. Prove d'intesa con Di Pietro, mollato da Grillo
mandati dovrà farne domanda alla Dire-zione del partito, che deciderà. Un modo per far capire, senza dirlo, che sarà lui ad avviare la «rottamazione» (pur condan-nando severamente chi la chiede aperta-mente).
L'ira dei dalemiani, cui dà vo ce Pasqua-le Laurito con la sua «Velina», è compren-sibile. Intanto i renziani cantano vittoria, anche se Renzi ha capito alvolo che ora ri-schia di trovarsi con le armi spuntate a vantaggio del segretario: «Bersani dice che non chiederà a nessuno di candidar-
si: ok. A questo punto credo che gli stiamo facendo un piacere ». Ieri nel Transatlanti-co di Montecitorio si aveva una rappresen-tazione plastica del tumulto nel Pd: Rosy Bindi impegnata in frenetici conciliaboli con Livia Turco (sua accanita paladina) e con altri a lei vicini per capire il da farsi; D'Alema tirato involto e assediato dai cro-nisti che negava di essere stato «scarica-to» dal segretario; Veltroni che solcava se-rafico il corridoio stringendo mani e salu-tando giornalisti. Lui la sua mossa la ha giàfatta, sfilandosi magistralmente dal ci-glio del burrone.
Bersani mette fieno in cascina pervince-re le primarie, ma sa che la strada per Pa-lazzo Chigi resta irta di ostacoli. Chiusa l'intesa con Sel e coni socialisti, resta aper-tala questione Di Pietro: l' expm ha capito che Grillo non lo vuole e che (specie dopo il caso Maruccio) il rischio di non supera-re il quorum da solo è forte. Dunque bussa alle porte delPd, dicendo si pronto a firma-re la «carta d'intenti». E il Pd non dice no, anzi i contatti informali sono in corso. «Se resta il premio di coalizione, sarà inevita-bile imbarcare anche Di Pietro», va ripe-tendo da giorni ilvendoliano Franco Gior-dano. «Bersani sa che o vince lui o c'è il Montibis, quindi il centrosinistra habiso-gno di ogni sua componente pervincere», spiega il capogruppoIdvDonadi, da sem-pre pontiere con il Pd che ora ha trascina-to dalla sua anche il «capo». La tentazione di lasciare che l'Idv venga a Canossa col suo gruzzolo di voti è forte aiverticiPd, ma «serve un gesto forte di Di Pietro per evita-re che Napolitano faccia le barricate», sus-surra un dirigente. Il fatto che l' ex pm non abbia aperto bocca in difesa dei colleghi palermitani dopo la durapresa diposizio-ne del Colle sul caso D'Ambrosio è la di-mostrazione che Di Pietro lo ha capito.
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il Resto del Carlino Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
17/10/2012 press unE
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VIA LIBERA AL PIANO SULL'ENERGIA
Bollette più leggere il Governo ci prova
M I LAN O IL PRIMO obiettivo della strate-gia energetica del governo è la ri-duzione delle bollette. Questo il messaggio lanciato dal ministro dello Sviluppo economico Corra-do Passera, prese ma ndD insieme a Mario Monti il piano in confe-renza stampa al termine della riu-nione del Consiglio dei ministri. «Gli altri ire obiettivi principali sono il rispetto degli impegni am-bientali europei del 2020, la sicu-rezza degli approvvigionamenti e lo sviluppo delle energie verdi». Era oltre vent'anni che l'Italia non varava un piano complessi-vo, ha fatto notare lo stesso Mon-ti: l'ultimo risale al 1988. E dopo settimane di anticipazioni e rumors che avevano reso ancora più febbrile l'attesa degli addetti ai lavori, il governo ha annuncia-lo ieri i provvedimenti e avviato una consultazione pubblica per
permettere a cittadini, associazio-ni e imprese di dire la propria, La Strategia energetica nazionale punta a ridurre le emissioni di gas serra del 19% rispetto ai livelli del 2005 (l'obiettivo nazionale assun-to in sede comunitaria era invece del 18%).1l peso delle fonti rinno-vabili dovrà raggiungere almeno il 23% sui consumi primari ener-getici, mentre l'incidenza dei combustibili fossili dovrà scende-re dall'86 al 76%. Per il settore elettrico, nel 2020 le rinnovabili diventeranno la prima fonte del Paese, al pari o superando legger-mente il gas, con una quota del
36-38% dei consumi (rispetto al 23% del 2010). Per quanto riguar-da il risparmio energetico l'obiet-tivo è la riduzione dei consumi primari di circa il 4% rispetto ai livelli del 2010. Sul fronte delle importazioni, il governo punta a tagliare di circa 14 miliardi di cu-ro l'anno la fattura energetica este-ra (che al momento ammonta a 62 miliardi), con la riduzione dall'84 al 67% della dipendenza dall'este-ro.
TARGET che avranno, sottolinea- no Monti e Passera, degli effetti importanti anche sul piano °ceti-
pazionale e finanziario. Il Consi-glio dei ministri stima che ci sa-ranno 180 miliardi di euro di inve-stimenti da qui al 2020, sia nei set-tori delle rinnovabili e dell'effi-cienza energetica che in quelli tra-dizionali. «Si tratta di investimen-ti privati spiega ancora il gover- no in parte sopportati da incen- tivi» A proposito di incentivi alle rinnovabili, si prevede, nel me-dio-lungo periodo, la «graduale ri-duzione degli incentivi, con un previsto annullamento, in partico-lare nel caso del fouovoltaico governo vuole puntare sulle rin-novabili termiche, attraverso l'av-vio imminente di un Conto Ener-gia dedicato. Al di là di efficienza e rinnovabili, per affrancare l'Ita-lia dalla dipendenza delle impor-tazioni di energia la Sen prevede anche di sviluppare la produzio-ne nazionale di idrocarburi, «ri-tornando sostanzialmente ai livel-li degli anni Novanta».
Elena Cornetti
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Pagina 8 ne," mola ri Ahlet, big aii aego elneieM ecan'd;wesi,
il Resto del Carlino Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
17/10/2012 pressunE
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Bers molla D'Alema, big in crisi «Non gli chiederò di ricandidarsi» La replica: decide il Pd, non lui. I renziani: Pier Luigi rouarnatore
Antonella Copparì ROMA
BERSANI abbraccia la filosofia della rottamazione, e fa capire che pure D'Alerna appartiene al passa- to. Non è più lo Special one, ma sta sullo stesso piano di B indi, Einoc- chiaro, Turco e tutta la vecchia guardia. Nessun occhio di riguar- do, malgrado il lungo sodalizio politico: deve sottostare alle rego- le. E dunque non sarà lui a chie
dergli di ripresentarsi, ma l'ex premier dovrà domandare una deroga alla norma statuta- ria che mette un tetto di 15 an- ni ai mandati parlamentari che deve essere approvata dalla maggioranza assoluta della direzione nazionale. Almeno, questa è la lettura che hanno dato tutti, metten- dola in correlazione con la puntuta replica di D'Alema, che da settimane si lamenta- va del silenzio del partito di fronte agli attacchi quotidia- ni di Renzi: «Sulla candida- tura non decide Bersani ma il partito». I più scatenati, parlano addirittura di un. «Massimo scaricato», e Veli- na rossa — di ispirazione dalemiana — definisce il se- gretario un «Ponzio Pila- to», Per tutto il giorno nel Palazzo si commenta il
«braccio di ferro» in punta di fio-retto tra i due, tanto da far passare in secondo piano afièrmazioni in-teressanti come la conferma del re-cupero di Monti, considerato una «risorsa» (per il Quirinale a senti-re i soliti bene informati) dopo le polemiche scatenate dalla cancel-lazione di riferimenti al premier nel manifesto del centrosinistra. Ma è una lettura che lo staffbersa-niano tende a smorzare: il segreta-rio non aveva intenzione di man-care di rispetto a nessuno — si spiega — si è limitato a ricordare
L REZIONI Velina Rossa: segretario Pilato E Letta si prepara all'addio: sarà la mia ultima Legislatura
una norma statutaria che è anche una regola di democrazia. Ciò non toglie che Bersani abbia rite-nuto doveroso telefonare nel po-meriggio a D'Alema (assente all'assemblea dei gruppi parla-mentari) per spiegare il senso del-le sue frasi e assicurare che è un capitale importante del Pd. Non vedrà «scissioni all'orizzon-te» il segretario nè «implosioni» se vince Renzi, ma deve tenere sot-to controllo le fibrillazioni nel Pd. Consapevole che — sostengo-
no i dalemiani — «per vincere le primarie ha bisogno di noi». Tant'è: da tempo Bersani ripete che il rinnovamento ci sarebbe stato nei fatti. Ma è singolare la scelta di lanciare durante un vide-ofbrum un sasso tanto pesante che colpisce al volto D'Alema e i gli altri big. Con Letta che ritiene giusto andare in tivìi a dire: «Mi candido per l'ultima volta».
EVIDENTEMENTE, ha lasciato più segni il ciclone Veltroni di Cleopatra a Roma. «Non chiederò a Massimo e a nessuno di candi-darsi — dice il segretario —. Farò applicare la regola». E non perché costretto da Renzi: «lo quelli da `rottamare' li conosco tutti. Non c'era bisogno del sindaco di Firen-ze perché facessero una riflessio-ne». E inaccettabile, chiosa, «che ci sia qualcuno che si impanca, che dica tu sei il motorino da rot-tamare». Un attacco al principale rivale al-le primarie che considera una sua vittoria la versione 2,0 di Bersani «Gli stiamo facendo un piacere», sorride Renzi. E Reggi, che gli co-ordina la campagna: «Non ci re-sta che aspettare ad uno ad uno sulla riva del ihinle». Raccontano che D'Aleina l'avesse anticipato al segretario: «Da tutto ciò trarrà vantaggio Renzi, che ri-vendicherà di aver imposto il ri-cambio».
LA TELEFONATA TRA I LEADER
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Alessandro Farruggia ROMA
GLI EMILIANI hanno reagito me- glio degli aquilani al terremoto? «Sicuramente». Il giudizio, non
corre et, sfugge al prefetto Franco Gabrielli in una intervista a Radio Capital. «Il problema dell'Aquila — osserva il capo del-la Protezione civile — è frutto di una serie di concause, tra le quali continuo ad ascrivere responsabi-lità dei territori. Ad esempio, in Emilia ho visto un territorio mol-to, molto diverso dalla mia espe-rienza aquilana. E sempre fitcile attribuire ad altri le responsabili-tà, ma c'è anche una voglia di fare insita nelle stesse comunità: è an-che una questione di progettualità di ogni singolo terri-
OM E RU3POSTA sindaco delta città abruzzese,
Datante: «Non è colpa nostra, enti locali tagliati fuori»
torio». Per gli aquilani è un giudizio du- ro da digerire. «Se gli emiliani
Pagina 12 degl+
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il Resto del Carlino Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
17/10/2012 pressunE
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«Emffiani più bravi degli aquilani» Terremotati, bufera su Gabrielli Il capo della Protezione civile: «Al Nord hanno reagito meglio»
hanno reagito meglio — replica il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo C ialente — la colpa non è certamente nostra. Sino alla fine del 2010 c'è stata la Protezione ci-vile e poi una serie di commissa-riamenti. Gli enti locali sono stati tagliati completamente fuori. Se avessimo avuto una gramonce di-versa non avremmo perso tutto questo tempo». E l'ex presidente della Provincia, Stefania Pezzopa-ne non è da meno: «Come può Ga-brielli dire una cosa così superfi-ciale e assurda? il centro storico è stato bloccato da vergognose pro-cedure imposte dal governo e dal commissario Chiodi». La polemica scoppia proprio il giorno nel quale il Gover- no stanzia per le aree terre-motate 91 milioni di curo, derivanti dai tagli dei con- tributi ai partiti politici. • Ne beneficeranno i co- muni colpiti dal terre- moto — nelle provin- ce di Bologna, Mode- na, Ferrara, Manto- va, Reggio Emilia e Rovigo il 20 e 29
maggio 2012 —a cui sono destina-ti oltre 61 milioni di euro. Ai co-muni dell'Umbria vittime del si-sma del 15 dicembre 2009 andran-no invece 20 milioni di curo, men-tre all'Aquila a cui sono stati desti-nati 10 milioni di CUM.
Gabrielli affronta anche il tema dei fondi inviali via sms per aiutare i terremotati emiliani.
«NON C'È nessun blocco per mo-tivi burocratici, quella è una favo-la — replica — la verità è che ci sono 13,5 milioni di curo su un conto della Banca d'Italia. La re-gione Emilia Romagna ha manda-lo 27 progetti, giovedì il comitato dei garanti li esaminerà e spero che venerdì sia possibile dare il via agli accrediti alla Regione». In seratada Gabrielli non arriva-no scuse, ma un invito agli abruz-zesi ad assumersi le proprie re-sponsabilità.
«LA REAZIONE di alcuni espo-nenti politici — sostiene Gabriel-li — appaiono sproporzionate ol-tre che offénsive. Evocare i morti e le distruzioni non serve a na-scondere le responsabilità che so-no molteplici ma che non posso-no non riguardare anche il territo-rio e le sue Istituzioni. Non è mia intenzione offendere la memoria delle 309 vittime, semplicemente credo sia nelle mie facoltà espri-mere un giudizio che seppur non gradito è difficilmente contestabi-le».
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DISASTRO A sinistra, macerie a Concordia (Modena). Sotto, l'aula della Camera dei Deputati
Tanto è stato raccolto cori gli sms. Altri 10 milioni sono sul conto detta Regione
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17/10/2012 pressunE
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Sisma, soldi dai tagli alla politica Altri 91 milioni per la ricostruzione Due terzi nei territori di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia
BOLOGNA
ALTRI soldi in arrivo da Roma per la ricostruzione post-terremo-te in Emilia. Con il decreto per la ripartizione dei fondi dovuti al ta-glio dei rimborsi ai partiti e movi-menti politici, alle province colpi-te dal sisma dello scorso maggio sono destinati 61 milioni dei 91 complessivi, Soldi che serviranno a far ripartire i territori di Mode-na, Ferrara, Bologna, Reggio Emi-lia, ma anche Mantova e Rovigo.
ORA bisognerà dunque aspettare che i soldi arrivino direttamente nelle casse della struttura del coni-
SOLDSRETÀ Domani i 27 progetti finanziati con gli sms saranno esaminati dal comitato dei garanti
missario speciale per la ricostru-zione, Vasco Errani, per saperne l'utilizzo. E anche per sapere qua-le sarà la ripartizione tra le varie zone colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio. La cosa certa è che i soldi noti verranno distribuiti pro-vincia per provincia, ma finiran-no direttamente nella contabilità
generale della struttura commissa-riale per la ricostruzione. Abbastanza certo, poi, è anche il capitolo relativo alla ripartizione: il 95% delle risorse dovrebbe an-dare alle province emiliane (si tratterebbe, in totale, di quasi 58 milioni), il 4?/,:) a quelle lombarde (per 2,4 milioni .), e il restante 1% (circa 610mila eu' ro) a Rovigo. Le
stesse proporzioni con cui sono stati ripartiti i fondi del 2012 per la ricostruzione stabiliti dal decre-to governativo dello scorso giu- r= bno •
INF/NE, una buona notizia anche per quanto riguarda i fondi degli sms: ieri a Radio Capital il nume-
ro uno della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha detto che «giovedì (domani, ndr) il comita-to dei garanti esaminerà i 27 pro-getti inviati dai Comuni. Spero ve-nerdì di dare il via agli accrediti alla contabilità speciale della Re-gione». Anche su questo versante, dunque, il via libera al denaro per la ricostruzione è dietro l'angolo.
I FONDI DISPONIBILI
15,3 MILIARDI
IL denaro stanziato dal governo per [e spese di emergenza nel periodo 2012-2014
MILIARDI
soldi disponibili per la ricostruzione di case e imprese danrieggiate dal sisma di maggio
MILIONI MILIONI
IL denaro raccolto con la sottoscrizione On -Certi no, Tg 5 e Mediafriends Cnu.
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17/10/2012 press unE
Periodicità: Quotidiano
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LA DELMELA IL PROVVEDIMENTO INTERESSA 48 PAESI DEL CRATERE, IN ARRIVO PERI SINDACI 40 MILIONI DI EURO
La Regione sblocca il Patto di stabilità, nuove risorse ai Comuni BOLOGNA
AZZERATO il patto di stabilità per i Comuni dell'Emilia Romagna colpiti dal terremoto. La giun-ta regionale guidata da Vasco Errarli ha inflitti appro-vato la delibera che 'libera' i Comuni colpiti dal si-sma del maggio scorso dai vincoli del patto di stabili-tà nazionale, mettendo a disposizione i 40 milioni di potenzialità di spesa previsti dal decreto 74/2012. Sono 48 i Comuni interessati da questo provvedi-mento. Nello specifico si tratta di: Argelato, Baricel-la, Bentivoglio, Costei Maggiore, Castello d'Argile, Crevalcore, Galliera, Malalbergo, Minerbio, Molinel-la, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casa-le, San l'Agita Bolognese (provincia di Bologna); Bomporto, Campogalliano, Corpi, Castelfranco Emi-lia, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Nonatola, Novi di Modena, Ra-
varino, San Felice sul Panaro, San Prospero, Soliera (provincia di Modena); Bondeno, Cento, Poggio Re-natico, Sant'Agostino, Vigarano Mainarda (provin-cia di Ferrara); Borea°, Brescello, Campagnola Emi-lia, Corteggio, Fabbrico, Gualtieri, Guastalla, Luzza-ra, Novellara, Reggiolo, Rio Saliceto, San Martino in Rio (provincia di Reggio Emilio).
«L'ATTIVITÀ della Regione conferma il nostro im-pegno per sostenere le popolazioni e le imprese —sottolinea Simonetta Saliera, vice presidente e asses-sore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna Con questo intervento liberiamo risorse per la rico-struzione e gli interventi che i Comuni sono chiama-ti ad effettuare». Lo sblocco del patto è stato salutato favorevolmente, oltre che dai sindaci, anche dal pre-sidente di Confindustria Emilia Romagna, Maurizio Marchesini («una buona notizia, vuol dire poter fare le opere pubbliche immediatamente»).
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Re cene, ira no.: e Bi,lu:ne Suggestimi e mi3tIn dei InDscie:
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Rave
17/10/2012 press LinE
Periodicità: Quotidiano
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a, fra Roma e Bis o Suggestioni e misteri dei mosaici Imperatori, santi, cieli stellati incantano nei preziosi monumenti
EMOZIONE Turisti in visita alla basilica dì San Vitale, dichiarata Patrimonio dell" Umanità dall'Unesce
CHE MISTERO si nascon-de dietro ai labirinti, dise-gnati sui pavimenti delle cattedrali medioevali? C'è chi dice che quei trac-ciati spiraliformi siano un simbolo di rigenerazio-ne. O che il percorso - con tutto quel girare e rigirare - volesse condurre chi lo imboccava a una sorta di estasi mistica. Lo studio dei labirinti nelle chiese medioevali è molto affa-scinante. Ma forse non tutti sanno che il capitolo numero uno comincia proprio in Emilia Roma-gna, a Ravenna. Il più an-tico labirinto europeo si trova infatti nella basilica di San Vitale. E' il primo in asso-luto mai apparso in una chiesa cri-stiana e risale al VI secolo dopo Cristo. Gli studiosi hanno prova-to a entrare nei suoi segreti (una delle tesi è che questo labirinto si-gnifichi l'inseguimento perenne dell'uomo alla perfezione). Ma non c'è alcuna certezza. Quel che è sicuro, invece, é che la basilica di San Vitale (con una pianta ottagonale a forma di stella polare a otto punte), è uno dei luo-ghi più emozionanti di Ravenna. Non a caso, è stato dichiarato Pa-trimonio dell'Umanità dall'Une-sco.
bizantino e paleocristiano. Oltre alla Basilica di San Vitale, ci sono il Mausoleo di Galla Placidia, il Mausoleo di Teodorico, la Basili-ca di Sant'Apollinare Nuovo e di San t'Apollinare in Classe, il Batti-stero degli Ariani, il Battistero Ne-oniano e la Cappella di Sant'An-Area all'interno del Museo Arcive-
scovile.
LO SAPETE poi perché i mosaici di Ravenna sono diversi da quelli di Roma e Venezia? Perché non sono piatti, composti cioè con tes-semine tutte uguali. I bizantini usa-vano tasselli di forme diverse, d'oro o di madreperla o di altri
materiali preziosi, incasto-nati con inclinazioni va-riabile, in modo che la su-perficie fosse irregolare. Il risultato? Il quadro sem-bra quasi illuminato con degli effetti speciali: la lu-ce viene trattenuta o rifles-sa a seconda della posizio-ne dello spettatore.
ECCO allora che nella semioscurità delle chiese bizantine di Ravenna, si può ammirare, a naso in su, una parata di personag-gi della Bibbia, di re, im-peratori santi, saggi. Co-me per esempio l'impera-trice Teodora, nata pove-ra e bellissima. Teodora la
trovate proprio a San Vitale, raffi-gurata accanto all'imperatore Giu-stiniano. O lo ieratico Sant'Apolli-nare nella chiesa omonima. O — è forse il più emozionale di tutti - lo struggente cielo stellato nel tem-pietto di Galla Placidia. Nel Mau-soleo di Galla Placidia si entra a piccoli gruppi e non si può sosta-re per oltre 5 minuti: Ma quel mo-saico che raffigura una notte stel-lata è davvero ipnotizzante, ..,
SE VI à VENUTA voglia di veder-la, l'autunno è un ottimo periodo per un week e nd a Rave an a. Città bellissima, un po' bizantina e un po' orientale. Una città che stregò lo scrittore inglese George Byro 31
e che fu scelta da Dante Alighieri come seconda patria (proprio a Ravenna c'è la sua visitatissima tomba). Ma soprattutto una città che nel giro di poche centinaia di metri permette di godersi ben ot-to sui Unesco (con 9,50 curo si può acquistare un biglietto cumu-lativo per visitarli). Questi siti so-no fondamentalmente i tesori e gli sfavillanti mosaici del periodo
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il Resto del Carlino Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
17/10/2012 press unE
Periodicità: Quotidiano
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ZVENV OPERE MUSIVE DEDICATE ALL'ALIGH ERI, DIVERTIMENTI E FESTIVAL
Omaggio a Dante e una notte tutta d'oro l'AMO — TUTTA L'AVVENTURA DEL MOSAICO Suggestivo percorso museale attraverso reperti ec-cellenti dei patrimonio musivo di Ravenna e din-torni, in parte inediti, antichi, tardoantichi, tardo-antica e medievali, fino alle produzioni moderne e al mosaico industriale. In "Mosaici tra Inferno e Paradiso" troviamo 21 pannelli di grandi artisti italiani del Novecento per celebrare il VII centena-rio della nascita di Dante. Fino al 31 dicembre a Ravenna, Complesso di San Nicolò. Costo: 4 curo intero, 3 curo ridotto. Sito: www.tamoravennait. LA NOTTE D'ORO La notte bianca a Ravenna si riveste dell'oro dei mosaici: spettacoli, concerti con noti artisti, lettu- re di poesie, mostre, visite guidate, e tanto altro an-
cora. Nelle strade di Ravenna sarà possibile diver-tirsi con animazioni e giocolieri, curiosare nei mercatini. Il 20 ottobre nei centro storico dì Ra-venna, gratuito. Sito www,nottedoro.it RAVENNA FESTIVAL, TRILOGIA D'AUTUNNO ASPE ANDO VERDI Dopo il successo del cartellone estivo, una trilogia d'autunno affidata a giovani artisti ed una sfida che indica possibili vie per il futuro del teatro in musica: Rigoletto, 'Trovatore e Traviata. che Giu-seppe Verdi compose tra il 1851 e il 1853.9-18 no-vembre a Ravenna, Teatro Dante Alighieri, costo a seconda degli spettacoli. Sito www.ravennafesti-val.org. Per tutti gli eventi Info — Ravenna — teL 0544/35404
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il Resto del Carlino Periodicità: Quotidiano
17/10/2012
Tiratura: 183.714
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi Diffusione: 137.247
press unE
CULTURA Sono I 3 i progetti consegnati nei giorni scorsi dal presidente della Cna comunale di Ravenna, Andrea Dalmonte, per affiancare il percorso di candidatura della città dei mosaici a capitale europea della cultura 20 i 9
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Grilli sulla retroattività dedde Parlament,
la troutomunilinnio
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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press unE ll'erldOIS
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Intemnta. «Sulla retroattività in Parlamento si può cambiare»
Grilli: dalle dismissioni i fondi per i crediti Pa
TRA IRPEF E IVA
Nella legge di stabilità un giusto mix di misure fiscali: bisognava fare subito qualcosa per la domanda
PRODUTTIVITÀ
Su questa parte dei salari i fondi sono stati raddoppiati: ma le parti devono trovare un'intesa più virtuosa
di Fabrizio Forquet Continua da pagina i
t-94 proprio il mix di misure fiscali il pri-mo aspetto della legge di stabilità che lascia quakhe perplessità. Si fa
un gran parlare di rilancio della crescita e di competitività. Non era meglio concen-trare sul cuneo fiscale e sui salari di pro-duttività tutte le risorse disponibili per i tagli fiscali?
11 Governo ha indicato la produttività co-me una sua priorità. Essere produttivi oggi significa però due cose. Una è la competiti-vità del sistema in cui le imprese si trovano ad operare. E qui il Governo ha approvato nel corso dell'anno tutta una serie di prov-vedimenti, dalle liberalizzazioni ai decreti sviluppo, fino all'ultimo provvedimento sulle semplificazioni approvato proprio og-gi (ieri, ndr).
Molti interventi, non c'è dubbio, ma le imprese faticano a percepire novità so-stanziali. I nodi strutturali del Paese sono ancora in gran parte lì.
C'è un problema di attuazione delle misu-re, come ha osservato anche il Sole - 24 Ore. Ma ci sono anche i tempi fisiologi del cam-biamento. Stiamo cercando di ridurre il set-tore pubblico per dare spazio a quello priva-to. Ma questo non succede in un giorno. An-che perché lo stesso settore privato deve abi-tuarsi a ridurre la sua dipendenza dal pubbli-co. Quello che conta è che non prevalgaitra ;le imprese lo sc,oramentQ:Non bisogna_ SC:Th
'raggiarsi se non si vedono insultati subito. L'andamento del Pil non aiuta. Anche
per questo ci si chiede se non fosse meglio destinare ogni risorsa disponibile sulla parte di salario che ha a che fare con la pro- duttivit *à.
Qui ci riferiamo al secondo aspetto della competitività: quello interno alle imprese. Anche questa parte è certamente deficita-ria. Il presidente Monti non a caso ha invita-to le parti sociali a un confronto serrato: noi, abbiamo detto, interveniamo sulla competi-tività di sistema, imprese e sindacati rioccu-pino di quest'altra parte che riguarda i loro rapporti contrattuali. Il Governo è disposto a incentivare l'accordo, e per questo abbia-mo messo 1.6o o miliardi in due anni sui sala-ri di produttività, ma l'intesa non dipende dal Governo. È responsabilità delle parti.
Insisto: se la priorità è la crescita, non si poteva fare di più?
di Fabrizio Forquet
ento molte critiche, ma ora che il testo della leg- ge di stabilità è pronto
per andare in Parlamento, lo pos-so dire: questa è la composizio-ne ideale delle misure fiscali. In principio volevamo solo evitare il previsto aumento dell'Iva nel 2013. Poi abbiamo pensato a un approccio più articolato per te-nere insieme rilancio della do-manda, equità e competitività. Ecco allora i tre interventi chia-ve di questa legge: lo stop all'au-mento di un punto dell'Iva, la ri-duzione delle aliquote più basse dell'Irpef e la detassazione dei salari di produttività».
Grilli: sulla retroattività decide il Parlamento, ma va trovato un miliardo Nella legge di stabilità giusto mix di misure fiscali Dalle dismissioni i fondi per pagare i debiti della Pa
Abbiamo destinato il doppio delle risorse del precedente anno. Non mi sembra poco. Tra l'altro fino ad oggi queste risorse non so-no state utilizzate bene. Di produttività in re-altà se ne è fatta poca. Perciò voglio dire che questa volta ci aspettiamo dalle parti un ac-cordo più virtuoso rispetto a quello dell'al-tra volta. Certo, poi, si può fare sempre di più, ma dovevamo operare delle scelte.
E avete deciso di destinare quasi 6 mi-liardi alla riduzione di un punto delle ali-quote dei primi due scaglioni dell'Irpef. Non c'è il rischio, così, di sprecare risorse inun intervento apioggia, quasiimpercet-tibile per i più?
Come le ho spiegato, questo Governo ri-tiene di aver fatto già molto sul lato dell'of-ferta, ora bisognava fare dipiùperla doman-da. I consumi sono in una fase di grande de-bolezza. Bisogna cercare dirilanciarli o, per-lomeno, evitare un ulteriore scivolamento.
Intanto la stretta sulle detrazioni e de-duzioni fiscali rischia di ridurre al lumici-no anche lo stesso taglio Irpef.
A regime dalle tax expenditure arriva una copertura di 1,l miliardi rispetto ai 6 che vale l'intervento sulle aliquote. 11 resto vie-
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Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 Pagina 135 di 170
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Grilli sulla retroattività dedde Parlament, ma 00 tros aro un miliardo
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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pressunE
ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
ne dalla Tobin tax e dai tagli di spesa. Dalla stretta sugli sgravi abbiamo comunque escluso le fasce di reddito fino a ismila cu-ro, le spese mediche, le spese per la cura del-le persone disabili, altre spese di valenza so-ciale. Credo che anche questo sia un inter-vento equilibrato.
Di sicuro è un intervento retroattivo. In violazione dello statuto del contri-buente.
Le eccezioni allo statuto del contribuente negli anni sono laregola piuttosto che l'ecce-zione (il ministro mostra una lista con alme-no io 15 violazioni negli ultimi anni, ndr). Purtroppo negli interventi fiscali la retroat-tività si rende spesso necessaria per ragioni di copertura. Non toccare l'anno in corso può rivelarsi problematico.
Ancora lunedì sembravate pronti a ri-pensarci...
Non c'è stato alcun ripensamento. La de-cisione del Consiglio dei ministri è stata quella di mettere questo riassetto fiscale, nel quale crediamo, a regime al più presto. Per mettere in campo le tre misure di cui ab-biamo parlato, che valgono complessiva-mente 8,7 miliardi nel 2013, non potevamo rinunciare a introdurre la stretta sugli sgra-vi già nel 2012. In caso contrario sarebbe mancato nel 2m3 circa i miliardo di copertu-ra. Voleva dire rinviare l'intervento sul se-condò scaglione dell'Irpef al 2014. Abbiamo preferito non farlo.
E ancora possibile un ripensamento in „Parlamento? -
Discuteremo insieme. Si dovrà fare una scelta.11 Parlamento può prendere una deci-sione diversa.
Un miliardo non è una cifra enorme. Non si può recuperare attraverso tagli al-la spesa?
Su questo siamo davvero molto aperti. Anche i tagli però non sono senza conse-guenze. Perciò abbiamo ritenuto che que-sto fosse l'equilibrio migliore. Ma siamo an-che convinti che si debba continuare a ta-gliare la spesa e a contrastare l'evasione per ridurre la pressione fiscale.
Confindustria si è detta disponibile a un taglio degli incentivi alle imprese in cambio di una riduzione del cuneo fi-scale.
Siamo disponibili a ridefinire gli incenti-vi per rendere più trasparenti i trasferimen-ti dallo Stato ai privati. Stiamo lavorando in questa direzione.
Evitare la retroattività sarebbe un se-gnale importante. Lei prima ricordava che lo statuto del contribuente è stato già violato tante volte. Ma è proprio da que-sto che poi nasce la sfiducia del cittadino verso lo Stato. Si dice: 'quello che è a favo-re dello Stato scatta subito, quello che è a mio favore con tutta calma...'.
In realtà il fenomeno del "prima e dopo" questa volta non ci sarà. Tutti gli effetti avranno luogo insieme nel 2013.
Ma è una disparità di trattamento che va oltre la questione fiscale. Prenda ipaga-menti dello Stato verso iprivati. Tempi in-finiti, senza nessuna sanzione. A che pun-to è la procedura per avviare i pagamenti?
Per quanto riguarda lo stock accumula-to, le procedure sono state-tutte messe a punto. E la certificazione permetterà alle imprese di respirare attraverso le banche. Ora c'è un problema di risorse. Bisogna ali-mentare quel fondo che nel 2012 era stato di 6,7 miliardi. Vogliamo rìfmanziarlo anche per il 2013. E lo faremo attraverso le dismis-sioni. Più successo avremo con queste ulti-me e più potremo accelerare i pagamenti. Una parte di quanto incasseremo, infatti, andrà aridurre il debito finanziario, unapar-te quello commerciale.
Per quanto riguarda invece i debiti futu-ri, perché si è rinunciato a mettere nella legge di stabilità l'attuazione della diretti-va europea?
Perché significava allungare i tempi. L'ap-provazione in Parlamento del Ddl stabilità sarà lunga, meglio procedere con la via mae-stra dell'attuazione della delega.
Di dismissioni si parla da sempre. Lei
LA TRASFORMAZIONE
«Stiamo cercando di ridurre il settore pubblico per dare spazio a quello privato»
si è posto l'obiettivo di un punto di Pil all'anno, ma quando si parte? Il 2012 sta finendo.
Per i12012 abbiamo incassato i m miliardi attraverso l'operazione conia Cassa deposi-ti. Nel 2013 spero di fare anche più di un pun-to di Pil. Con il decreto della spending re-view abbiamo introdotto gran parte degli strumenti necessari. Ora bisogna individua-re i beni davendere e finali zzare le procedu-re. Ci aiuterà a farlo un seminario che abbia-mo organizzato per la fine del mese con i soggetti politici e istituzionali e con gli ope-ratori del settore.
Ministro, due settimane fa, con un arti-colo di Luigi Zingales, il Sole le ha chiesto di chiarire due vicende che lwvedevano
-coinvolta: la- 'supposta consulenza di Finmeccanica alla sua ex moglie e le sue conversazioni con Ponzellini sulla candi-datura alla Banca d'Italia. Lei ha risposto con una lunga lettera. A distanza di qual-che settimana, non pensa di poter dire che ci sia stata almeno una leggerezza da parte sua?
Conquella lettera ho già dato la mia rispo-sta. La mia storia parla da sola, come i miei comportamenti. Ho visto che nel frattempo è uscito l'esito dell'audit interno a Finmecca-nica che ha certificato l'inesistenza di qua-lunque consulenza alla mia ex moglie. E riba-disco che il contenuto di conversazioni asso-lutamente private con una persona con la quale ho un rapporto familiare da sempre non può mettere in dubbio né la mia profes-sionalità né la mia moralità.
kgrr twitter©fabrizioforquet
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STATUTO DEL CONTRIBUENTE
«Le violazioni non sono l'eccezione ma la regola, sul fisco va toccato spesso l'anno in corso»
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Periodicità: Quotidiano
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press unE
Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Eugenio Bruno ROMA
Con una settimana di ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria arrivano le sempli-ficazioni-bis.I sette giornitrascorsitrail Consi-glio dei ministri di martedì scorso, che doveva vararle, e quello di ieri, che le ha approvate, non sono servitiacambiare "pelle" alprovvedimen-to, da disegno di legge a decreto, come chiede-vanole imprese e il Garanteperlenni, Giusep-pe Tripoli. Ddl era e tale è rimasto. Le speranze diunasuaintroduzione intempistrettiè oraaf-fidata alla possibilità di approvarlo in almeno una delle due Camere in commissione in sede deliberante. Pressoché immutati anche i pila-strideltesto:Durc validoi8o giorni; addio al"si-lenzio-rifiuto" per il permesso di costruire sui beni vincolati; imprese individuali esonerato dal Codice dellaprivacy; invio on line del certi-ficato di malattia. Mentre è scomparso all'ulti-macurvailtaglio de12% sugli interessi daversa-re sui crediti contributivi dilazionati.
I 33 articoli del Ddl proseguono nello snelli-mento della burocrazia avviato con il Dl"Sem-plifica-Italia" di febbraio. Agli 8,14 miliardi di oneri amministrativi su cui si è intervenuti all'epoca si aggiungono ora altri 4,6 miliardi. Molti dei quali (circa 3,7) concentrati nel pac-chetto sulla sicurezza lavoro. Tra gli adempi-menti destinati a sparire vanno segnalati quelli suilavoratori assunti per meno di5o giomil'an-no, che toccherà a un decreto di Lavoro e Salu-
te individuare. I datori di lavoro sivedranno ri-dotti anche gli obblighi di comunicazione dei dati sanitari che da soli costano 372 milioni. Confermata inoltre la sostinizione del docu-mento divalutazione deirischidainterferenze (il cosiddetto Duvri) conlanominadiunincari-cato ad hoc.Un adempimento che p esaper 390 milioni a cui vanno aggiunti i 308 milioni pro-dotti dall'obbligo dipresentare ilDuvrinelle at-tività a basso rischio. Ancora più cospicua la massa di spesa "aggredibile" neipiccoli cantie-
ri: 2,6 miliardi dovuti ai vari piani di sicurezza che un decreto attuativo snellirà. Cómpletano il quadro delle semplificazioni sulla sicurezza le verifiche più rapide delle attrezzature da la-voro e l'obbligo del datore di inviare on line all'Inail le denunce di infortunio. E, sempre in zonalnail, va segnalata lanecessitàper ilmedi-co di trasmettere per via telematica i certificati di malattia professionale e non solo quelli di malattia semplice. Unamisura che, insieme al-
lapossibilitàdi ottenere lacertificazioneaiTar-su in abbinata al cambio di, residenza e ai titoli distudioinlinguainglese,completailmini-pac-chettoper i cittadini.
Più di una nonna è dedicata invece all'edili-zia A cominciare dall'eliminazione del silen-zio-rifiutoperipermessi di costruireinpresen-zadivincoliambientali,paesaggistici o cultura-li: la Pa dovrà pronunciarsi in maniera espres-sa Senza dimenticare la fissazione a 45 giorni del termine di conclusione del procedimento di autorizzazione paesaggistica
Tra le misure più attese dalle aziende vanno segnalate le semplificazioni per autorizzazio-ne (Aia) e valutazione d'impatto ambientale (Via) e l'estensione aglo giorni della durata del documento unico di regolarità contributiva (Durc) per partecipare agli appalti. Oltre alla possibilità di ottenere il Durc pure hi presen-za di debiti contributivi purché abbia credi-ti vero la Pa certi ed esigibili. Ma anche l'esonero delle imprese individuali 'dal Co-dice della privacy. Degne di nota infine la chance degli hotel dotati di baro ristoranti di somministrare cibi e bevande senza ri-chiedere l'apposita autorizzazione e quella delle reti di impresa di accedere alle gare di appalto.
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SCHEDE A CURA DI Nicola Barone, Andrea Gagliardi,
Luigi Mano e Giuseppe Latour
CONTRIBUTI
Durata doppia per il Durc yrita più lunga per il documento unico V di regolarità contributiva (Durc).
Con le regole attuali il Durc rilasciato per gli appalti di lavori pubblici, forniture e servizi ha validità trimestrale e si riferisce a una specifica fase dell'appalto nell'ambi-to della quale viene emesso, come la stipu-la del contratto o il collaudo. Insomnía, vi-ve per un arco di tempo limitato, costrin-gendo le imprese a chiedere continue rie-missioni. Il nuovo assetto disegnato dal Ddl semplificazioni stabilisce che il docu-mento unico di regolarità contributiva per «contratti di lavori pubblici, servizi e forniture ha validità di 18o giorni dalla da-ta di emissione».
Sempre in materia di Durc, i1Ddl correg-ge un errore di formulazione contenuto nel decreto spending review (Dl n. 52/2012, convertito con la legge n. 94/2012). In questo modo sarà possibile, dopo l'approvazione dei provvedimenti attuativi previsti dal Dl n. 52, ottenere il ri-lascio del Durc, nonostante la presenza di debiti contributivi, semplicemente esi-bendo una certificazione che attesti la sus-sistenza di un credito almeno di pari im-porto nei confronti della pubblica ammini-strazione.
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EFFICACIA Egmerani MEDIA
Nelle semplificazioni-bis stop al «silenzio-rifiuto» e Durc valido 180 giorni Il Governo non accelera: niente decreto, avanti con il Ddl
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Il in I 4.1.911 110111:1111 :111111
Aree vincolate, via il silenzio rifiuto
iene eliminato il «silenzio-rifiuto». Questo significa che la pubblica am-
ministrazione non potrà più rimanere inerte nel caso in cui venga chiesto un per-messo di costruire in presenza di un vinco-lo ambientale, paesaggistico o culturale. In base alle nuove regole questo silenzio non è più "significativo", non ha cioè più valore di diniego. Resta, quindi, assoluta-mente ferma «la necessità che l'ammini-strazione concluda ilprocedimento di rila-scio del permesso di costruire con un provvedimento espresso». Anche in caso di esito negativo del procedimento di rila-scio del titolo abilitativo. L'obiettivo è quello di dare maggiori certezze ai sogget-ti privati interessati.
Viene poi eliminàta la distinzione tra immobili tutelati dall'amministrazione co-munale e altri immobili che, invece, rien-trano sotto altre competenze. In questo se-condo caso, infatti, le norme attuali rendo-no obbligatoria la conferenza di servizi. Questa ipotesi viene eliminata «allo sco-po - si legge nella relazione illustrativa - di evitare inutili aggravi procedimentali e al fine di avere una più semplice formulazio-ne del testo». Il Comune potrà convocare la conferenza solo se lo ritiene necessario.
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EFFICACIA M EDIA
NOMIdd 1:100110.151WAY111
Smaltimento senza discarica
T iene completata, con il disegno di leg- ge, la disciplina che regola l'utilizzo
delle terre e rocce da scavo. Dopo il de-creto sui grandi cantieri, pubblicato da poco, il Ddl regola anche le procedure per i piccoli cantieri, sotto i seimilametri cubi di materiale estratto.
Questi possono riutilizzare le terre, senza doverle portare in discarica e trat-tare come rifiuto, se rispettano una serie di condizioni: certezza della destinazio-ne di riutilizzo, rispetto delle soglie di contaminazione del materiale, assenza di rischi per la salute nel quadro dell'ope-razione di riuso.
In questi casi non sarà necessario redi-gere il piano di utilizzo, la parte centrale della complessa procedura prevista nei grandi cantieri. Al suo posto basterà una dichiarazione al Comune in cui si preci-sano i tempi e i modi di impiego, purché non si superi il termine massimo di un anno dal momento della produzione del materiale.
Per il trasporto, al posto dell'articola-to iter richiesto per i grandi cantieri, ba-sterà utilizzare una semplice scheda che contenga tutti i dettagli relativi al-le terre.
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EFFICACIA 0.5WITERR1 ALTA
AMBIENTE
Procedimento unico per la Via Uiene modificato il regime di pubblicità V del provvedimento di valutazione
dell'impatto ambientale (Via), prevedendo la sola pubblicazione dello stesso sul sito web dell'autorità competente, per evitare una duplicazione degli adempimenti. Sem-pre in materia di Via, è previsto un unico procedimento, evitando che per una stessa opera il richiedente debba instaurare due di-versi procedimenti presso due diversi uffi-ci del ministero dell'Ambiente e della Tute-la delTerritorio e del Mare. Con effetti posi-tivi anche a livello regionale, ove la relativa legislazione assorba e ricomprenda tutte le altre autorizzazioni. Infine, allo scopo di semplificare e accelerare il procedimento di autorizzazione integrata ambientale (Aia), sono apportate modifiche al codice dell'ambiente, sopprimendo, relativamen-te alla Via e alla Vas (valutazione ambienta-le strategica), l'obbligo di acquisire il parere dei ministeri diversi da quelli concertanti nonché introducendo ulteriori norme di semplificazione dell'intero procedimento. In particolare, si prevedono disposizioni semplificatorie per la verifica di completez-za e correttezza della domanda dapresenta-re per il rilascio dell'Aia.
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EFFICACIA NIEU ;.r
ALTA
17/10/2012
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pressunE
s'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
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EFFICACIA , EFFICACIA
EFFICACIA ALTA MEDIA ALTA
APPALTI .
Accesso alle gare per le reti di Pmi
1 disegno di legge incorpora con questo articolo una segnalazione avanzata nei
giorni scorsi dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Se il Ddl sarà ap-provato dal Parlamento, anche le impre-se legate attraverso i contratti di rete po-tranno essere ammesse al mercato dei la-vori pubblici e potranno partecipare alle gare di appalto. Perché, fmo ad oggi, la partecipazione era possibile per i consor-zi stabili e le cooperative ma non per le reti. Secondo la legge, infatti, queste non danno vita ad "un ente munito di soggetti-vità autonoma". E, per questo, non posso-no essere classificate nel recinto delle ga-re pubbliche.
Nei network di piccole e medie impre-se, però, viene instaurato un rapporto di collaborazione duraturo e continuativo, non limitato aduna specifica gara e ani i z-zato al perseguimento di un programma di sviluppo di ampia portata. Un rapporto assolutamente compatibile con gli appalti pubblici. Non essendoci un unico sogget-to giuridico, per andare in gara le parti do-vranno regolare attraverso accordi la par-tecipazione congiunta alle procedure di appalto nell'oggetto del contratto di rete.
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ER PUBBLICHE
Buona esecuzione, garanzia ridotta g er alleviare i problemi delle imprese
che operano sul mercato degli appai-ti pubblici, spesso in difficoltànel reperi-re liquidità, il disegno di legge riduce la quota dell'importo della garanzia di buo-na esecuzione non svincolabile quando il contratto è in corso. Si passa così dall'attuale 25 fmo al zo per cento.
Va in questa stessa direzione la norma che regola il caso in cui l'opera, ultimata e consegnata dall'impresa, non venga di-chiarata completa a causa della sola man-canza formale del collaudo. In questi ca-si sarà possibile svincolare automatica-mente la cauzione, liberando così il dena-ro a disposizione dell'impresa.
Nello specifico, il Ddl prevede che lo svincolo automatico scatti quando pas-sa almeno un anno dalla messa in eser-cizio senza il successivo collaudo. Re-sta bloccata solo una quota del 20% non svincolabile prima del collaudo ef-fettivo. È prevista, a tutela del commit-tente nei confronti dell'impresa, una clausola di garanzia nell'ipotesi di vizi o difformità dell'opera non rimossi dall'appaltatore entro un anno dalla messa in esercizio.
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CONTRATTI BREVI
Adempimenti formali aboliti E, rimandata a un decreto del ministro del JLItlavoro e delle politiche sociali, l'adozio-ne.cli misure di semplificazione degli adem-pimenti relativi all'informazione, formazio-ne e sorveglianza sanitaria, nei casi di pre-stazioni lavorative di brevé durata (fmo a cinquanta giornate lavorative nell'anno so-lare di riferimento). Ciò per evitare la ripeti-zione di adempimenti, per ragioni solo for-mali, da parte del datore di lavoro. Si pensi, ad esempio, alla necessità di sottoporre il lavoratore a visita medica di controllo per ogni prestazione lavorativa, anche di po-che ore, o a quella, ove previsto, di ripetere la medesima attività di formazione riferita ad analoga attività perché il datore di lavo-ro presso il quale il prestatore svolge la pre-stazione è mutato rispetto al datore di lavo-ro precedente, pur nel medesimo settore produttivo. L'articolo u del Ddl, invece, da un lato estende l'utilizzo dei buoni lavoro rper•disoccupati di lungo periodo anche per l'anno 2012, senza tuttavia produrre ef-fetti sulla finanza pubblica. Dall'altro risol-ve unproblema di coordinamento normati-vo in modo da sottoporre ibuoni lavoro uti-lizzati dall'impresa familiare al regime con-tributivo e assicurativo previsto dalla disci-plina generale sul lavoro accessorio.
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17/10/2012
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s'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
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17/10/2012
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s'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
SORVEGLIANZA SANITARIA
Relazioni in formato ridotto
i interviene sull'articolo 4o del decre- to legislativo 9 aprile 2008, n. 81 in ba-
se al quale i medici competenti sono te-nuti a predisporre e a trasmettere alla Asl una onerosa relazione annuale con le informazioni sui dati aggregati sanita-ri é di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria. Viene prevista pertanto l'adozione di un modello di re-lazione semplificato, «secondo criteri di semplicità e comprensibilità», che non includa dati già in possesso delle pubbliche amministrazioni. Rimango-no fermi gli obblighi di sorveglianza sa-nitaria. La norma introdotta dal D dl sem-plificazioni bis incide su un costo stima-to di372 milioni di euro. Il risparmio sa-rà stimato da un decreto ministeriale at-tuativo.
Quest'ultimo deve essere adottato en-tro il 31 dicembre 2013 dal ministro del lavoro e delle politiche sociali e del mini-stro della salute, sentita la Conferenza per i rapporti tra Stato, Regioni e Provin-ce autonome.
Il decreto servirà anche a chiarire me-glio i contenuti e le modalità di trasmis-sione della relazione annuale, nonché della cartella sanitaria e di rischio.
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EFFICACIA ERVO-RM REER MEDIA
INFORTUN
Certificati solo online
Tiene completato il pro cesso.di telema-V tizzazione delle trasmissioni delle cer-
tificazioni di malattia, già reali i zzate tra me-dici di medicina generale e Inps. In analo-gia a tali previsioni è Previsto che il medi-co debba provvedere alla trasmissione del certificato di infortunio e di malattia pro-fessionale esclusivamente per via telema-tica. In questa maniera è eliminato l'obbli-go a carico del datore di lavoro di inviare all'Inail tali certificati.
Viene inoltre utilizzata l'informatizza-zione già avviata dall'Inali, per introdurre la telematizzazione delle procedure, delle comunicazioni, delle denunce di infortu-nio abbreviando i tempi, riducendo i costi ed eliminando le duplicazioni. Si prevede, inoltre, che la notifica preliminare degli in-sediamenti produttivi sia effettuata al Suap (Sportello unico attività produttive). Con un risparmio stimato di no milioni di euro all'anno. Dalla disposizione in esame non derivano nuovi o maggiori oneri per la finan7a pubblica. Ai compiti derivanti dalla disposizione in esame, infatti, le Am-ministrazioni competenti provvederanno con le risorse umane, strumentali e finan-ziarie previste a legislazione vigente.
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EFFICACIA ALTA
AGRICOLTURA
Alla cooperativa il registro rifiuti T soggetti tenuti al registro di carico-scafi-." co rifiuti potranno delegarne la tenuta al-la coop agricola di cui sono soci. E verranno esclusi dall'obbligo di iscrizione all'albo na-zionale dei gestori ambientali gli imprendi-tori agricoli che si occupano direttamente del trasporto di rifiuti pericolosi e non peri-colosi di propria produzione. In questo mo-do si sollevano le piccole aziende di un one-re che, secondo la giurisprudenza comuni-taria, spetta a un altro tipo di operatori.
Scattano poi, nel comparto, le assunzio-ni collettive di lavoratori da parte di gruppi di imprese. In agricoltura si assiste assai spesso a rapporti di lavoro instaurati tra sin-goli addetti e una pluralità di datori, facenti capo allo stesso gruppo o riconducibili a uno stesso proprietario o a uno stesso nu-cleo familiare. Finora però ognuna di que-ste aziende ha dovuto fare per sé, non essen-do ammessa una procedura di assunzione di gruppo.
Infine, il disegno di legge permette il con-ferimento delle funzioni di ufficiale rogan-te degli atti di competenza dei consorzi di bonifica ai funzionari appartenenti all'area amministrativa di questi ultimi, purché lau-reati in giurisprudenza.
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EFFICACIA MEDIA
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17/10/2012
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s'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
PRIVACY CERTIFICAZIONI LAVORO E SICUREZZ
Imprese individuali fuori dal Codice
Cambio di residenza Duvri non più con variazione Tarsu obbligatorio
ambio di residenza e dichiarazione per la tassa sui rifiuti saranno contestuali.
L'intervento da un lato evita ai cittadini inu-tili peregrinazioni e dall'altro previene l'evasione tributaria. Si tratta di uno dei provvedimento che i cittadini potranno va-lutare immediatamente e in maniera diret-ta. Nelle intenzioni è un'altra misura che tende a semplificare il rapporto trai cittadi-ni e la burocrazia che spesso sembra ostile verso gli utenti.
Novità in arrivo anche per il rilascio dei titoli di studio in lingua inglese. La norma stabilisce che le certificazioni relative ai ti-toli di studio e agli esami sostenuti sono ri-lasciate dalle università e dagli istituti equi-parati (su richiesta dell'interessato) anche in lingua inglese. Un altro passo concreto. verso l'allineamento al contesto europeo.
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ossibile la sostituizione del documen- to di valutazione dei rischi da interfe-
renze (quelli per la salute derivanti dall'in-tervento di una ditta esterna) con l'indivi-duazione di un responsabile che sovrain-tenda e vigili sulle attività (da indicare nei contratti d'appalto). L'obiettivo è ridurre, perle imprese e le stesse amministrazioni pubbliche, gli oneri connessi alla predi-sposizione del DUVRI (il cui costo unita-rio stimato per una Pmi è pari a 461 euro) nei casi in cui vi sia la disponibilità di ade-guate professionalità. La norma incide su un costo stimato di circa 3"90 milioni di eu-ro all'anno. Si prevede, infine, che le im-prese che operano in settori di attività a basso rischio possano sostituire il docu-mento divalutazione dei rischi conun mo-dello semplificato. La norma incide su un costo stimato di circa 308 milioni di euro all'anno.
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i estende all'attività d'impresa esercita- ta in forma individuale l'esclusione dal
campo di applicazione del Codice in mate-ria di protezione dei dati personali, deroga già prevista per le imprese gestite in forma societaria. Il testo precisa che tale esclusio-ne dal campo di applicazione del Codice opera nei limiti in cui il trattamento dei dati siAenda necessario per Io svolgimento dell'attività di impresa. La disposizione mi-ra a integrare la parte del Codice privacy che affida a un apposito decreto intermini-steriale , emanato dai ministri competenti, il compito di adeguare il disciplinare tecni-co al Codice, introducendo la possibilità di defmire, con il medesimo decreto, modali-tà semplificate di adozione delle misure mi-nime a favore, in particolare, di piccole e medie imprese, professionisti e artigiani.
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EFFICACIA MEDIA BASSA
EFFICACIA P,E9
EFFICACIA ITZ54 ,̀. E's•"-g,'Wts MEDIA
Cantieri con meno documenti
ecisa è la sforbiciata agli adempimenti che il testo unico sicurezza impone alle
imprese in fase di organizzazione del lavo-ro. Un decreto del ministero del Welfare do-vrà individuare una serie di modelli sempli-ficati per la redazione del Piano operativo di sicurezza (Pos) e del Piano di sicurezza e co-ordinamento (Psc). Un altro decreto, stavol-ta dei dicasteri di Lavoro e Infrastrutture, si occuperà, invece, del piano di sicurezza so-stitutivo del Psc. Inoltre sono esclusi dall'ombrello del Testo unico sicurezza, nel-la parte relativa ai cantieri, tutti quei lavori «fmalizzati alla realizzazione o manutenzio-ne delle infrastrutture per i servizi». In que-sto modo si chiarisce un dubbio interpretati-vo e si portano risparmi alle Pmi pari a 138 milioni di euro. Infine, le verifiche periodi-che sulle macchine da lavoro successive al-la prima, obbligatorie per legge potranno es-sere effettuate presso un privato abilitato.
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EFFICACIA ALTA
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17/10/2012
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s'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
mili • m Alle scuole private fondi per 223 o Micro-interventi alternati a maxi-misure: dai 600mila euro della cooperazione ai 4,2 miliardi dell'Irpef
ROMA
La manovra è approdata ieri alla Camera e dopo una settima-na dal suo varo ufficiale scopre definitivamente le sue carte. Il fat-to di chiamarsi legge di stabilità da tre anni non le impedisce però di assomigliare alle vecchie leggi Finanziarie.
A dimostrarlo sono la sua strut- tura e le sue stesse poste messe in gioco dal Governo da cui spunta- no anche 223 milioni alle scuople private. Si spazia così daimicroin- terventi da 600mila euro a titolo di contributo 2013 per finanziare 1'Investment and Technology Promotion Office di Roma (ovve- ro l'agenzia internazionale per la cooperazione e lo sviluppo nel settore delle tecnologie) agli ol- tre 4,2 miliardi di euro necessari per il taglio di un punto percen- tuale delle prime due aliquote Ir- pef (dal 23 al 22% e dal 26 al 27%).
Nel mezzo, come si legge nella tabella pubblicata in questa pagi- na in cui sono riportati gli effetti del Ddl di "stabilità" ai fini dell'in- debitamento netto, ci sono i 3 mi- lioni di euro stanziati per "mette- re in moto" la Società di gestione del risparmio per rendere opera- tivo il piano di dimissioni. O an- cora im milioni destinati alla dife- sa del mare, i 25 milioni per la co- struzione del nuovo quartier ge- nerale della Nato, e a salire i 4o milioni- sempre inuscita - per Ra- dio radicale. Tra le misure che viaggiano in senso contrario e con cui il Governo farà cassa a partire dal 2013 si segnalano inve- ce gli oltre 623 milioni che do- vranno versare le assicurazioni per l'acconto sulle riserve tecni- che, la nuova stretta sulle auto aziendali da oltre 412 milioni di euro in aumento nel triennio, nonché le due poste da oltre un miliardo l'una con la stabilizza- zione delle accise della benzina e la "Tobin fax" made in Italy per tassare le transazioni finanziarie.'
M. Mo. RIPRODUZIONE RISERVATA
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ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Tutta la legge di stabilità misura per misura
Impatto sull'indebitamento netto del disegno di legge di stabilità secondo la relazione tecnica del Governo
Art. Co. Indebitamente netto P.A.
Art. 2013 2014 . 2015
Co. Indebitamento netto
2013] 2014
P.A.
2015
MINORI ENTRATE TOTALE MAGGIORI ENTRATE 6392 6232;6 5702,5
12 3 Proroga fiscale sulla detassazione dei salari di produttività 1200 400 MINORISPESE
12 1 Sterilizzazione aumento Iva da 1.7.2013 3280 Minori spese correnti 3752,9279 3501,4279 3501,4279
12 2 Riduzione lrpef i 4271 6540,7 5891,4 2 1 Gestioni previdenziali (adeguamento Istat)
12 2 Addizionale Regionale 64,5 645 3 28 Riduzione stanziamento di cui alla legge n. 49/1987 - PV5 0,6 0,6 0,6
12 2 Addizionale Comunali 23 17,7 3 62 Versamento Agea 19,8
4 Riduzione di spese Enti previdenziali e assistenziali 300,0 300,0 300,0 12 13 Stabilizzazione incremento acase carburanti per sisma Emilia-Irae 0 14,2 7,7
5 1 lett. a) Riduzione di spesa enti territoriali • Regioni statuto ordinario 1000,0 1000,0 1000,0 12 13 Stabilizzazione incremento accise carburanti per sisma Emilia - imposte dirette 40,4 23,1 5 2 Riduzione di spesa enti territoriali - Regioni statuto speciale 500,0 500,0 500,0
12 23-26 Differimento in 5 anni del riconoscimento dei maggiori valori conseguenti al riallineamento, con versamento dellinteraimposta sostitutiva nel 2013 - Imposta sostitutiva 200 5 4 Riduzione di spesa enti territoriali-Province 200,0 200,0 200,0
TOTALE MINORI ENTRATt5. ' = 8751 .7282,8 li 5 3 Riduzione di spesa enti territoriali - Comuni . . 500,0 500,0 500,0 6 2
Settore sanitario-Razionalizzazione e nduzione della spesa 600,0 1000,0 1000,0
MAGGIORI ENTRATE 7 27 Commissione unica peri procedimenti ambientali Via-Vas-Aia 0,8279 0,8279 0,8279
12 Disposizioni in materia di entrate 6392 6232,6 5702,5 8 18 Fondo esigenze indifferibili , 631,7
12 Franchigia 250 euro deduzioni, ad. 10 (fatta eccezione per i contributi previdenziali)
4.7 e detrazioni Irpef, art. 15 (fatta eccezione per quelle per cani guida e interpretariato peri sordomuti) con limite di reddito di 15.000 euro
1647,9 941,7 Minori spese in conto capitale 30,0 30,0 25,0
941,7 7 4 Acquisto mobili e arredi 5,0 5,0
12 4-7 Addizionate Regionale 8,9 8,9 8,9 8 19 Riduzione spese rimodurabili parte capitale Difesa, art.21, comma 5, legge n.196/2009 25,0 25,0 25,0
12 4-7 Addizionale Comunale 3,2 2,4 2,4 TOTALE MINORISPES ' 3782,9279 35314279 3526,4279,
12 8-10 Tetto 3.000 euro per le detrazioni Irpef di cui all'art. 15 (fatta eccezione per quelle mediche), con limite di reddito di 15.000 euro
298,8 170,8 MAGGIORI SPESE
170,8
28
Maggiori spese correnti 2284,6
lino Unido 0,6 1601,17
0,6
1669,52 0,6 12 8-10 Addizionale Regionale 1,0 1,0 1,0 3
12 8-10 Addizionale Comunale 0,4 0,3 0,3 7 2 Fondo fitto immobili 500,0 900,0 900,0
12 11 Abolizione clausola di salvaguardia Tfr 170 170 170 8 9 Difesa del mare e servizio antinquinamento 5,0 10,0
12 12 Abrogazione esenzione Bollo certificati penali 175 175 175 8 .11 Lavoratori salvaguardati dalla riforma pensionistica 100,0
17 13 Stabilizzazione incremento uccise carburanti per sisma Emilia 1106,6 1106,6 1106,6 8 13 Fondo flotta aerea antincendio 40,0 40,0 40,0
12 '14-16 Iva servizi cooperative 153 153 153 8 16 Radio radicale -Articolo 2, comma 3, D1194/2009 10,0
12 Abrogazione esenzione lrpef pensioni di guerra e tabellari erogate da1Mef con limite
17 di reddito di 15.000 euro 195,9 226,6
8 20 Lavori socialmente utili Napoli e Palermo 110,0 220,9 8 o 21 Fondo per interventi di settore 900,0
12 17 Addizionate Regionale 0,0 10,6 10,3 9 1 Fondo finanziamento TPL 464,9 443,37 506,72
12 17 Addizionale Comunale 0,0 3,8 2,8 12 13 Credito di imposta autotrasportatori 159,1 212,2 212,2
12 18-21 Imposta di bollo sulle transazioni finanziarie -Tobin tax 1088 1088 1088 Maggiori spese in conto capitate 1781,81 1081,64 1354,66 12 22 Riduzione di 7,5 punti percentuali di deducibitità delle spese auto (dal 27,5% a120%) 412,0 549,0 532,0 8 1 Fondi munilaterati di sviluppo e fondo globa Le per l'ambiente 295,0 295,0 295,0 12 22 kap 41,0 48,0 45,0 8 3 Manutenzione straordinaria Rfi 200,0 100,0
12 2-26 Differimentoin 5 anni del riconoscimento dei maggiori valori conseguenti al 200 riallineamento, con versamento dell'intera imposta sostitutiva nel 2013
8462 , 4231 8 , 4 Contratti di programma Rfi - lotti costruitivi opere già approvate 50,0 200,0 300,0 8 5 Manutenzione straordinaria Anas 200,0 100,0
12 23-26 Irap i 0,0 160,0 80,0 8 6 7
MO.S.E. 50,0 200,0 300,0 12 29 Incremento dei redditi dominicali e agrari ai fini Irpef 87,2 49,8 49,8 8 Torino-Lione 20,0 150,0 400,0 12 29 Addizionale Regionale 26 26 2,6 8 8 Oneri transazioni relative alla realizzazione di opere pubbliche di interesse nazionale 300,0
12 29 Addizionale Comunale 0,9 0,7 0,7 8 10 Fondo rotazione Comuni predissesto 130,0
12 27-28 Incremento dell'acconto sulle riserve tecniche per le imprese di assicurazione da 0,35% a 0,50% per il 2013 e a 0,45% dal 2014
. 623,1 373,9 8 15 Partecipazione italiana alla costruzione del Nuovo Quartier generale Nato a Bruxelles 11,81 373
'9 11,64 34,66
8 19 Bonifiche poligoni militari 25,0 25,0 25,0 12 32-33 Riduzione agevolazione gasolio agricoltura 100,0 100,0 100,0 8 22 Fondo compensazione contributi pluriennali 500,0
IT-9194M.A5GO7Weg812l ::. '`- i..-.', '489.9.241 , 2682 8 12 30-31 Società agricole 76,5 47 43,7 :.
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17/10/2012
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pressunE
ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Donatella Stasio ROMA
Alla vigilia del voto di fidu-cia sul ddl anticorruzione e del viaggio di Mario Monti a Bruxel-les, da via Arenula trapelano al-cuni dati sulle ricadute della ri-forma sui processi in corso per il reato di concussione visto che, nell'ipotesi di «induzione», è stato non solo riscritto ma ne è stata anche ridotta la pena (da 12 a 8 anni) e quindi la prescrizio-ne (da 15 a io). Dal 2009 ad oggi, ogni anno sono riusciti ad arri-vare in Cassazione circa un cen-tinaio di pro cessi per questo rea-to (109 nel 2009, 121 nel 2010, 142 nel 2011, 90 fmo a settembre 2012) e ne sono stati decisi poco meno (con una percentuale di prescrizioni che va dallo o,7o al 7,6%) cosicché ora al Palazzac-cio ne risultano pendenti 75. Ma il ministro della giustizia ha an-che chiesto (a Tribunali e Corti d'appello, oltre che alla Cassa-zione) quanti di questi processi riguardino l'ipotesi dell'«indu-zione» e quanti quella della «co-strizione» (le due condotte oggi sono riunite nel medesimo arti-colo 317 del Codice penale, men-tre con la riforma saranno sepa-rate e distinte). La risposta della Cassazione è stata: 5o e 5o.
Il dato è per certi versi clamo-roso e inaspettato, poiché, a sen-tire i magistrati che si occupano di reati contro la pubblica ammi-nistrazione, di concussioni per «costrizione» (quando ilpubbli-co ufficiale ricorre a una violen-za o a una minaccia esplicita) se ne vedono poche mentre assai più numerose sono quelle per «induzione» (quando il pubbli-co ufficiale, con una condotta
subdola, strisciante, artificiosa, determina una persona a fare scelte che altrimenti non fareb-be). In ogni caso, per clamoroso e inaspettato che sia (e forse di-scutibile per i criteri con cui è stato ricavato), il dato conferma che almeno la metà dei processi in corso per concussione subirà contraccolpi-lievi o micidiali, a seconda dei casi - con l'entrata in vigore della riforma. Poco im-porta (anche se non è proprio se-condario) che molti di questi processi per «induzione» ri-guardino politici di ogni colore (Berlusconi, Penati, Mastella, Del Turco, Papa ecc) e poco im-porta, anche, se qualcuno rinun-cerà alla prescrizione o sarà as-solto in primo grado. Ci sarà co-munque un contraccolpo sui processi in corso che - vista .l'emergenza-corruzione a livel-lo nazionale e l'attenzione inter-nazionale su questo fronte - giu-stifica l'allarme di alcuni magi-strati affinché le nuove norme non complichino di più il corso della giustizia.
Il tema non appassiona la maggioranza, che anzi lo ha ri-mosso, blindando il testo. E i da-ti potrebbero essere addirittura letti in chiave minimalista, se og-gilaSeverino ne parleràin Sena-to. A questo punto, qualunque sia la valutazione dell'impatto, il ddl viaggia veloce verso l'ap-provazione. E domani viaggerà anche nella tasca del premier Mario Monti diretto a Bruxel-les, per dimostrare all'Europa che la riforma si farà. Ieri Pier Carlo Padoan, capo economista e vicesegretario generale dell'Ocse ha rib adito che le rifor-me strutturali che il governo ita-
liano sta mettendo in campo, una volta dispiegati tutti i loro effetti potrebbero aumentare il Pil dell'Italia fmo a 4 punti per-centuali in 5 anni, ma ha aggiun-to che «quei benefici potrebbe-ro essere in gran parte vanificati se allo stesso tempo non ci sarà un significativo successo nella lotta alla corruzione». Cioè an-che nelle aule giudiziarie.
È probabile che oggi il gover-no chieda tre fiducie sul ddl: una sulla parte della prevenzio-ne, la seconda sugli incarichi «fuori ruolo» delle toghe e sull'incandidabilità, la terza sul-la parte penale. Sui magistrati «fuori ruolo» in tarda serata si è raggiunto un accordo che tra l'altro prevede in alcuni casi un
CASSAZIONE Sono "solo" 75 i fascicoli pendenti in Corte, di cui metà per «induzione» Chiesti i dati anche a Tribunali e giudici d'appello
delega al governo. Ieri Severino ha fatto sapere che che il reato di voto di scambio non entrerà nel ddl perché bisogna evitare interventi «sull'onda dell'emo-zione», ma lei si impegna apren-dere in considerazione, e «apro-porre al governo», un decreto legge prima delle elezioni. E che sul falso in bilancio (su cui ieri il segretario del Pd Bersani aveva parlato di «un'iniziativa del governo» ad horas) «l'ur-genza è condivisa» ma è bene non infilare nel ddl anticorru-zione «troppe cose».
Quanto ai dati sui processi in corso per concussione, per di-stinguere le «induzioni» dalle «costrizioni» si è dovuto far ri-ferimento (vista anche la ri-strettezza dei tempi) ai capi di imputazione e non al merito, cioè alle condotte accertate in concreto. Ciò aiuta a spiegare perché l'ordine di grandezze ri-sulta uguale, mentre nelle aule di giustizia non lo è.
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Anticorruzìone. Intesa sulle toghe fuori ruolo
Concussione, il 50% dei processi in corso a rischio prescrizione
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17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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pressunE
ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano
Raccolta firme: a San Giovanni Gemini e Cammarata si punta a tagliare i costi della politica
Una fusione di comuni per risparmiare
iir l salotto a C ammarata;la cucina a San
Giovanni Gemini, l'ingresso in un co-mune, il balcone nell'altro. È il para-
dosso con cui convivono alcuni cittadini le cui abitazioni sono costruite proprio al confine tra questi due paesi dell'Agri-gentino che, da un punto di vista urbani-stico e territoriale, sono un unico bloc-co, ma amministrativamente sono sem-pre stati separati.
Adesso questo paradosso potrebbe es-sere ribaltato in simbolo di virtù fmanzia-ria e amministrativa. Da quasi un anno, in-fatti, è partita una campagna che punta al-la fusione dei due paesi, si è formato un co-ordinamento e questa estate è stata avvia-tala raccolta di firme per indire un referen-dum. Al momento hanno aderito in 2 mila, con in testai due sindaci, Vito Diego Man-giapane e Valerio Viola. Servono in tutto 3.800 firme, ma, intanto, su una cosa si so-no già messi d'accordo: qualora la fusione andasse in p orto, il nome del nuovo comu-ne sarebbe Cammarata Gemini.
In controtendenza rispetto all'imperan-te campanilismo italiano, Cammarata, 6.28o residenti, e San Giovanni Gemini,
8.14o abitanti, hanno forse capito che cam-minare insieme è meglio: si è più forti e si risparmia. Specialmente per due paesi che vivono praticamente in una costante sim-biosi. Ovviamente la prima ragione per un passo così importante è PaSpetto territo-riale: San Giovanni Gemini, fondato nel 1451 e quindi più giovane rispetto a Cam-marata che è di origini bizantine, è un'iso-la circondata dal vasto territorio cammara-tese. La fusione porterebbe anche vantag-gi da un punto di vista politico-ammini-strativo: un'unica amministrazione, oltre a garantire stesse regole per persone, beni e cose, facilitando la semplificazione delle procedure e degli iter burocratici (medesi-mi regolamenti, uguali adempimenti) rea-lizzerebbe un risparmio annuo sui costi
I VANTAGGI Dall'unione dei due enti si otterrebbe un taglio alle varie indennità di 139mila euro all'anno e altre economie dalla gestione dei servizi pubblici
della politica pari a 139.376,71 euro. «Viviamo in un contesto esigente - spie-
ga il presidente del coordinamento per l'unificazione, Nino Margagliotta - Per ri-spondere agli attuali bisogni è necessaria una struttura adeguata a soddisfare aspira-zioni ed attese. Un grande Comune rispon-de meglio ai moderni bisogni della nostra società e diventa anche attrattore per i co-muni vicini». Le due realtà sono molto vi-vaci da un punto di vista imprenditoriale, tanto da essere punto di riferimento per i paesi limitrofi per quanto riguarda il com-mercio, la ristorazione, ma anche la movi-da. Attualmente Cammarata conta 349 ad-detti nell'agricoltura, 40o nell'artigianato e 1.174 nel terziario e sono 447 le imprese iscritte alla Camera di commercio, men-tre il tasso di disoccupazione è del 14 per cento. San Giovanni invece ha meno ad-detti nell'agricoltura, 231, mentre è più for-te nell'artigianato con 602 addetti e nel ter-ziario con 1.751 addetti. Le imprese con iscrizione camerale sono 604, i disoccupa-ti sono il 12,8 per cento.
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pressunE t
9 ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO
Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
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Il governo a caccia di un esperto di corruzione pubblica
Le mani sulla Civit Nuovo presidente a budget invariato
DI ALESSANDRA RICCIARDI
Un nuovo presidente per la Civit, la commissio-ne per la valutazione e la trasparenza del-
le pubbliche amministrazioni voluta da Renato Brunetta, all'epoca ministro della fun-zione pubblica, e passata nei suoi tre anni di vita attraverso diverse vicissitudini. Ai tempi della prima Spending review messa a punto dal ministro dei rapporti con il parla-mento, Piero Giarda, negli ambienti governa tivi circolava insistente anche la voce di una sua imminente chiusu-ra, visto il blocco dei contratti pubblici e dunque di quella differenziazione dei salari, da im-putare al merito e alla produtti-vità, che la Civit avrebbe dovuto guidare. Ma poi la commissione ha avuto nuovi compiti, diven-tando autorità nazionale an-ticorruzione. Ora il percorso sembra ultima-
to, con la recente mossa del go- verno nel ddl di Stabilità. Ci sarà un nuovo presidente che si aggiungerà agli attuali tre componenti della commissione, Antonio Martone, ex presi- dente, Romilda Rizzo, presi- dente, e Alessandro Natalini. A fare la nomina sarà il gover- no e questa volta il ministro in carica della funzione pubblica,
Filippo Patroni Grif fi, che della Civit
è stato compo- nente, dovrà concordarla
con i colleghi di Giustizia e Interno, rispetti- vamente
Paola Severino e Anna Ma-ria Cancellieri. Già, perché si tratta di scovare non più un esperto di diritto pubblico, qual era il magistrato Marto-ne, ma un esperto in materia di contrasto e repressione degli illeciti nella pubblica ammini-strazione che abbia anche il re-quisito della «notoria indipen-denza». E il compenso? Dovrà essere definito con decreto del presidente del consiglio, di con-certo con l'Economia. Ma una cosa il ddl Stabilità già la dice: il tetto di spesa complessivo resterà invariato, e dunque la torta di 480 mila euro (180 mila per il presidente e 150 mila per i semplici commissari) sarà ne-cessariamente risuddivisa. Per far fronte ai nuovi obiettivi, il presidente della Civit potrà ser-virsi anche del supporto della Guardia di finanza e dell'Ispet-torato della Funzione pubblica. L'operazione Civit non è l'uni-ca, il governo con la legge sulla stabilità sta provando a carat-terizzare vari organismi, dalla istituenda Agenzia per la coe-sione territoriale di Fabrizio Barca, ministro della Coesio-ne, al super ente di ricerca di Francesco Profumo, respon-sabile dell'istruzione. Del resto siamo a fine legislatura.
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Pagina 12
Pagina 146 di 170
IL NORD CONTRO IL SUD L'EUROPA SULLE BARRICAT E E
LUCIO CARACCIOLO
un giorno usciremo dall'eurocrisi. Quando proveremo a trarne un bilancio, non dovre-mo valutare solo i danni economici, sociali e politici prodotti in questi anni di decresci-
ta, di lacerazioni nel corpo delle nostre società, di de-legittimazione delle istituzioni e della stessa vita pub-blica. Dovremo censire anche gli effetti culturali del-la disputa intorno ai "caratteri nazionali", presunta origine della crisi in corso. Come se un redivivo Luca Pacioli avesse elaborato una partita doppia geocultu-rale, è di moda contrapporre i viziosi meridionali ai virtuosi nordici, le cicale alle formiche, i fannulloni mediterranei agli operosi baltici.
Stampa da boulevard, blog da strapazzo? Anche. Non mancano però gli intellettuali e i leader politici impegnati in questo sport. Fioccano invettive incro-ciate fra nordici e meridionali all'insegna di un asseri-to destino che imporrebbe comportamenti sociali ed economici prestabiliti a seconda del clima o del pa-rallelo di riferimento.
In tal modo è l'idea, anzi la storia stessa d'Europa, a essere violentata. Se davvero ciascuno di noi fosse confitto nel determinismo geografico, che senso avrebbe parlare di un progetto europeo? Se alcuni gre- ci truccano i conti in quanto greci e non in quanto im-
broglioni, di quale orizzonte comune discettiamo? E se un estone, un tedesco o un austriaco sono per definizione ri- gorosi in virtù dei rigidi inverni, perché mai dovrebbero scendere a compro- messi con i pigri, goderecci abitatori del Belpaese o della penisola iberica?
In tempo di crisi la ragione va in sof- fitta. Si ricorre agli slogan. È il festival degli estremismi: le questioni vengono poste e asseritamente risolte a fil di spa- da - oggi una metafora, ieri meno e quanto al domani incrociamo le dita. Senza nemmeno curarsi di darcene spiegazione, molti tra coloro che fino a poco tempo fa inneggiavano al "mon- do globale" e dipingevano i rapporti fra
Il numero di Limes in edicola
la Repubblica Direttore Responsabile: Ezio Mauro
16/10/2012 press LinE
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i paesi europei in termini di perfetta interdipendenza inclinano ormai al semplicismo bipolare. Nord con-tro Sud, Sud contro Nord. Bianco e nero, nero e bian-co. Di qui al razzismo, il passo è breve.
Siamo nel campo delle "verità eterne". Indiscutibi-li perché indimostrabili. Ma se le nostre società e le no-stre economie sono rette da una regola inflessibile, se ciascuno di noi appartiene per nascita a una casta se-midivina o irredimibile, che senso ha (avuto) tentare di allestire un'architettura comunitaria dal Mare del Nord all'Egeo?
Di recente, un diplomatico tedesco spiegava così il fallimento della logica di Maastricht: «Abbiamo cer-cato di nordificare i mediterranei. Solo se fossimo di-ventati omologhi anche nella cultura monetaria avremmo potuto gestire una divisa comune. A quan-to pare, è stata un'illusione».
L'avventura dell'euro sarà giudicata dagli storici. Ma qui è in gioco molto più di un mezzo di scambio. Come avverte uno dei massimi storici dell'Europa contemporanea, Mark Mazower: «L'economia ha guidato il dibattito sulla crisi dell'Eurozona, ma è del-la politica che dovremmo preoccuparci. Dopotutto, il progetto europeo del dopoguerra si fondava sull'uso dell'integrazione economica e dei suoi benefici per emancipare il continente dal suo passato sanguino-so. Ma ora nell'Europa meridionale laviolenza sta tor-nando in seguito ai programmi di austerità che ven-gono reclamizzati come prezzo per continuare a far parte dell'Eurozona.Ilpunto non è solo l'essere mem-bro dell'Eurozona: in questione sono la natura e il fu-turo della democrazia». Di tutte le democrazie, meri-dionali e settentrionali.
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17/10/2012 press LinE
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Una legge vera contro i corrotti BARBARA SPI N ELLI
S E IL ministro Severino dav-vero pensa che siamo davan-ti a una seconda Tangento-
poli, e a crimini ancora più deva-stanti perché «lucrare sul denaro pubblico mentre ai cittadini ven-gono chiesti sacrifici è di una gra-vità inaudita», allora bisogna che subito, senza dar tempo al tempo, il governo metta ai voti una legge contro la corruzione: una legge che impedisca questo delinquere che imperversa sfacciatamente, e che non è una seconda Tangento-poli ma un'unica storia criminale, che indisturbata persiste da vent'anni e perfino cresce.
SEGUE A PAGINA 41
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rmigoni, un altro scandalo 1,1, run4uc4,942
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la Repubblica Direttore Responsabile: Ezio Mauro
17/10/2012 press LinE
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UNA LEGGE VERA CONTRO I CORROTTI
s e gravità inaudita vuoi_ dire qualcosa — inaudi-to è ciò di cui prima non s'era udito parlare, mai
esistito — serve un'azione che sia all'altezza del responso: an-ch'essa inaudita, ha da essere un farmaco senza precedenti. Non devono più esistere un Parlamento, un Consiglio re-gionale, una Provincianei qua-li nuotino squali: politici navi-gati e novizi, anziani e giovani, uomini di partito o d'affari, che si arricchiscono togliendo sol-di a un'Italia impoverita. Che addirittura, come a Milano, negoziano con la 'ndrangheta prebende, voti, posti, sparten-do con lei i beni e il dominio della p òlis.
Paola Severino ha detto, giorni fa: «Ce lo chiede l'Euro-pa». È una frase che non an-drebbe neanche pronunciata, perché questo sì è perdere so-vranità e massima umiliazio-ne. Possiamo delegare all'Eu-ropa parte della politica eco-nomica; non la nostra coscien-za, la capacità di distinguere tra b ene e male, lecito e illecito. È come se dicessimo che, bam-bini senz'ancora uso della ra-gione, non capiamo bene cosa sia il Decalogo (settimo co-mandamento compreso) e lo depositiamo nel grembo del-l'Europa-genitore. A chi ten-tenna in Parlamento, e mer-canteggia per salvare brandel-li di impunità, il governo do-
vrebbe dire che sono gli italia-ni a esigere quel che già Eracli-to riteneva imperativo: combattere per la legge come per le mura della città.
Se il governo avesse dimen-ticato co sa p ensano gli italiani, guardi ai 300.000 cittadini che hanno firmato la petizione di Repubblica, perché giustizia sia fatta: hanno firmato non per una legge abborracciata ma per un nuovo inizio, per una scossa autentica. Osi rico-noscere che questa non è Tan-gentopoli-2. E Tangentopoli mai interrotta; sta travolgendo istituzioni cruciali; è sfociata, a Nord, in un patto fra organi di Stato e mafie che non è più un episodio passato indagato dai giudici, ma un presente che ci avviluppa e uccide lo Stato.
Non è chiaro se l'esecutivo dei tecnici sia consapevole di questa domanda che sale dal basso. Se si renda conto del-l'urgenza di una questione morale divenuta nel frattempo antropologica, economica, politica: biografia di una na-zione, nauseante per tanti. L'impressione che dà è strana, più ancora della maggioranza che lo sorregge. Da settimane i governanti avanzano, indie-treggiano, ogni tanto alzando lavoce ma nonla mano che in-tima l'altolà della sentinella. Sono puntigliosamente deter-minati quando parlano di con-ti, tasse. Paiono animati dauna sorta di divina indifferenza al-l'immoralità che regna nella cosa pubblica, a una cultura dell'illegalità che in Lombar-dia secerne antichi connubi fra borghesia imprenditoriale, Stato, poteri pseudoreligiosi come Comunione e Liberazio-ne. Poteri assecondati da una Chiesa che solo in apparenza
ha smesso l'ingerenza politica dopo il crollo della Dc; che tol-lera o sostiene certi affarismi della Compagnia delle opere e certi patteggiamenti con le cooperative rosse. Che tace sull'infiltrazione, nel connubio, della cri-minalità organizzata. La vera sovranità da re-suscitare è questa: lo Stato che riconquisti il territorio, e non per-metta che gli sfuggano di mano roccaforti deci-sive (Lazio, Sicilia, Lom-bardia). È un secondo Risorgimento e una se-conda Liberazione di cui abbiamo bisogno.
Già è stato troppo ac-contentato, il partito nato come Forza Italia non per superare Tan-gentopoli, ma per po-terla più perfettamente perpetuare. La legge non reintroduce il falso in bilancio, svuotato da Berlusconine12002: ep-
pure il crac del San Raffaele co-minciò proprio così. Non con-templa un reato essenziale, l'autoriciclaggio: punito in gran parte d'Europa; reclama-
to, prima che da Bruxelles, dal-la Banca d'Italia. Pietro Grasso, Procuratore nazionale anti-mafia, lo ripete da12010: la non punibilità dell'autoriciclaggio
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17/10/2012 press LinE
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"frenale indagini, non consen- te di indagare su quanti, aven- do commesso un reato, utiliz- zano i proventi del denaro sporco per investirlo in attività
lecite e turbare l'econo-mia". Punirlo è "neces-sità assoluta", ma — ha detto nel settembre scorso — «di tale neces-sità non riusciamo a convincere il legislato-re».
Lo stesso dicasi per il voto di scambio: nella legge è punibile se il po-litico lo paga in denaro, non se lo compra con assunzioni, appalti fa-vori. Sul Corriere, Luigi Ferrarella ne deduce che Domenico Zambet-ti, l'assessore della Re-gione Lombardia arre-stato con l'accusa di aver comprato 4000 vo-ti dalla 'ndrangheta, «non sarebbe neppure indagato per voto di scambio, se non avesse
pagato in denaro». Troppe omissioni, nella leg-
ge presente, troppi favori: non è la muraglia di Eraclito. Sono elencati crimini punibili solo in teoria— traffico di influenze, concussione — visto che i tra-sgressori rischiano pene tal-mente ridotte che prestissimo otterranno la prescrizione. C'è poi il divieto di candidarsi, se sei condannato per corruzione con sentenza definitiva. Ma non si sa se il divieto scatti su-bito, e l'idea stessa della sen-tenza definitiva ha qualcosa di scandaloso. Perché resti can-didabile dopo la prima, la se-conda condanna? Un deputa-to, un assessore, un governato - re, un sottosegretario sono presunti innocenti sino al ter-zo grado di giudizio, come ogni cittadino. M anon sono cittadi-ni qualsiasi. Dovendo dare l'e-sempio, hanno più obblighi: lo Stato non può esser affidato a onesti presunti.
La nomina di Monti voleva rappresentare una rottura an-che morale, rispetto ai prede-cessori. Accennando alla lotta anticorruzione, il Presidente del consiglio ha denunciato «l'inerzia, comprensibile ma non scusabile, di alcune parti politiche». Perché comprensi-bile? Perché questa deferenza verso parti politiche che non ci si azzarda nemmeno a nomi-nare? Il rischio è che così facen-do, l'esecutivo faccia il notaio delle stesse inerzie che critica. Che non trovi il coraggio di for-
zare il varo di una legge seria. Chi non è d'accordo va messo davanti all'opinione pubblica: dica a voce alta che vuole una storia italiana fondata su cor-ruzione e mafie in espansione.
Non basta più essere esperti di spread, davanti a quel che accade. Non basta presentare l'evasione come nuovo discri-mine di civiltà, se castigati so-no i piccoli negozianti e non gli squali. Occorre lo sguardo tra-gico e lungo dello storico, non solo sugli ultimi vent'anni. Oc-corre rileggere quel che Pietro Calamandrei scrisse fin dal 1946, appena un anno dopo la Liberazione: lo spirito dellaRe - sistenza già era deperito, se per resistenza s'intende «la ribel-lione di ciascuno contro la pro-pria cieca e dissennata assen-za», e «la sete di verità, di pre-senza, di fede nell'uomo».
Già allora s'intuiva il disfaci-mento, e il pericolo non era «nel ritorno del fascismo: era in noi». Era nella rinascita del di-sgusto della politica che aveva dato le ali a Mussolini; nel «de-siderio di appartarsi, di lascia-re la politica ai politicanti». Og-gi come ieri, è nell'attrazione esercitata da capipopolo dai nomi esoterici: Belzebù, Cava-liere, Celeste, e chissà come designeremo i prossimi. Cala-mandrei chiamò questo disgu-sto desistenza, contrapponen-dola alla tuttora necessaria re-sistenza. Non più eroica, ma pur sempre resistenza: «resi-stenza in prosa» .
È tardi per simile resistenza? Non è tardi mai per divenire adulti, e sovrani nella coscien-za. Per difendere le mura della legge e le sue sentinelle, come si difendono le mura della città.
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"Terremoto , emiliani meglio degli aquilani" J EN N ER M ELETTI
L'AQUILA
LA PRIMA scossa arriva alle 6.52. Piccola, magni-tudo 2, ma capace di rin-
novare la paura nei Comuni del cratere, fra Campotosto e Pizzoli. La seconda scossa, più forte, in mattinata, quando Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, dice che do-po il terremoto di maggio «gli emiliani hanno reagito meglio rispetto agli aquilani».
SEGUE A PAGINA21
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rmigoni, un altro scandalo Inanumludio, IlerManirlm nowiltuA,
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`Tenrmoto. gli ennhan meghodegh ablureq BufernsuGaMielli , gli aquilm insorgono
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È sempre facile accusare gli altri ma il territorio ha le sue responsabilità. E gli emiliani hanno reagito meglio Franco Gabrielli, capo della Protezione civile
Proprio lui che qui era il prefetto dimentica come tutto fu deciso
senza prima consultare cittadini e istituzioni
Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila
"Terremoto, gli emiliani meglio degli abruzzesi" Bufera su Gabrielli, gli aquilani insorgono Il sindaco risponde al capo della Protezione Civile: "Noi come Kabul, occupali militarmente"
JENNER MELETTI
L'AQUILA
IL SUCCESSORE di Guido B ertolas o è stato prefetto del-l'Aquila, arrivato in quella
città proprio nel giorno del si-sma, 6 aprile 2009. E adesso (ri-spondendo al sindaco dell'A-quila, Massimo Cialente, che aveva denunciato come nella sua città la ricostruzione non fosse mai cominciata) nell'in-tervista a Radio Capital dice che «anche il territorio ha le sue re-sponsabilità. È sempre facile da-re le responsabilità ad altri, a chi sta fuori». Sembra quasi fame una questione di genetica: «C'è in alcune comunità un attivi-smo, una voglia di fare, che sono insiti. Non è la quantità di dena-ro destinato agli aiuti afare la dif-ferenza, ma la capacità di pro-gettualità di ogni singolo territo-rio. Gli emiliani hanno reagito meglio».
Parole che fanno male. E la reazione è pesante. «Tra me e Hamid Karzai, presidente del-l'Afghanistan — dice il sindaco Massimo Cialente — non c'è nessuna differenza: entrambi viviamo sotto un'occupazione militare. Ma come si fa a dire che un territorio non è stato capace di fare progetti quando una città come l'Aquila viene trattata co-me Kabul? Certo, una differenza con l'Emilia c'è: là non è scattata l'occupazione e la Protezione ci-vile non ha avuto tutti i poteri. Io, come sindaco, semplicemente non contavo nulla. Alla Prote-zione civile c'era qualche perso-na gentile che mi faceva leggere qualche decreto prima di pub-blicarlo. Con il commissario Giovanni Chiodi, presidente dellaRegione, non mi mostrava-
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no nulla. C'è voluto un cambio di govemo, per mandare via que-sto nuovo commissario». Il sin-daco per più di due anni ha lavo - rato assieme al prefetto Gabriel-li. «Le sue dichiarazioni mi stupi-scono perché lui conosce benis-simo il peccato originale dell'A-quila: tutto è stato deciso senza ascoltare cittadini e istituzioni. Non a caso, subito dopo il terre-moto in Emilia, il presidente Va-sco Errani ha dichiarato: "Non faremo come all'Aquila". Qui è stato sperimentato, sulla nostra pelle, il potere assoluto della Protezione civile di Guido Berto - las o. E qui proprio quel modello — del tutto diverso da quello sperimentato in Friuli — è com-pletamente fallito».
Il centro storico aquilano è an-cora distrutto e sorvegliato da soldati armati. Il professor Raf-faele Colapietra, storico, per al-meno due anni è stato l'unico abitante di questa città fanta-sma: «Sono aquilano e conosco bene l'Emilia. Le differenze sono tante. Lassù il terremoto è arri-vato all'improvviso, come tutte le calamità. Qui danoi invece era non posso dire previsto ma pro - babile. Ed è per questo che l'eso-do della popolazione era stato preparato ed è scattato subito. 35mila persone si sono trovate
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negli hotel almare, cedendo a quella che io
chiamo suggestione. "Tutto è pronto, andate al mare...". Non c'è stata la reazione giusta. Molti di loro potevano dire: resto qui, come ho fatto io, in camper, in macchina, nella mia casa an- cora abitabile...". E con la scom- parsadi35 milapersone, è scom- parso anche il cuore della città: c'è stata una dissoluzione della
società. Poi, un'altra differen-za: in Emilia non c'è stato un Berlusconi. Immaginate l'idea di fare un G8 a Finale Emilia, a Mirandola, a San Felice?».
Il terremoto divenne uno spot, per il governo del 2009. Case prefabbricate a prezzi al-tissimi, spumante sulle tavole, tutto sembrava risolto in po-chi mesi. «E invece — raccon-ta Eugenio Carlomagno, pre-
side dell'accademia di Belle arti — già aspettiamo la neve del quarto inverno. Proprio ie-ri abbiamo potuto presentare i progetti di ricostruzione per le nostre case distrutte e già sap-piamo che la risposta arriverà fra tre anni. Queste accuse da Gabrielli non me le aspettavo. È stato un bravo prefetto, ha la-vorato molto per riaprire le scuole. Non ha p erò capito che
Abruzzo 6 aprile 2009
Emilia 20 e 29 maggio 2012
27
350
45.046
46
14.000
950 milioni di euro
9.000 milioni di euro
5,8 \ 60 e 5 scala Richter
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a stare fermi non sono stati i cit-tadini male istituzioni». Stefania Pezzopane era presidente della Provincia e ora è assessore alla cultura in Comune. «Reazione migliore rispetto a cosa? Ai 309 morti che ancorapiangiamo? Gli emiliani, persone meravigliose che erano già qui il 6 aprile, non direbbero mai una cosa così in-giusta. L'Emilia ha avuto una
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sorte migliore: non hanno avuto un presidente cinico come Ber-lusconi che con il suo codazzo scorrazzava fra le rovine e le ten-dopoli ad annunciare che tutto era risolto».
«Il prefetto Gabrielli — ricor-da il comitato 3.32 —vietava as-semblee e volantinaggi nelle tendopoli. Secondo lui, noi avremmo dovuto restare "sedu-ti e buoni" ad aspettare il mira-colo». Ma la p olemica è solo all'i-nizio. «Non pretendo —replicail prefetto in serata — di dare pa-gelle. Tantomeno voglio offen-dere la memoria delle 309 vitti-me. Ho voluto soltanto esprime-re un giudizio che, se pure non gradito, è difficilmente conte-stabile».
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l'enrrnoto„gli emihan megliodegli abluresr BufemsuOallielli,gli aquilani insorzono
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Zone colpite: stanziati 91 milioni recuperati dai risparmi sui partiti
GREGORIO ROMEO
ROMA—Più di 91 milioni di euro dai forzieri dei partiti alle casse dei co-muni italiani colpiti dal sisma: il Pre - sidente del Consiglio Mario M onti ha firmato il decreto con cui vengono distribuite nelle zone terremotate le risorse ottenute dai tagli ai contribu-ti per partiti e movimenti politici.
Nello specifico, alle province di Bologna, Modena, Ferrara, Manto - va, Reggio Emilia e Rovigo saranno destinati oltre 61 milioni di euro, mentre ai comuni dell'Umbria (col-piti dal sisma del 15 dicembre 2009) andranno 20 milioni. Meno consi-stente il saldo per l'Abruzzo, che ri-ceverà dallo Stato 10 milioni di euro. «Certo ci aspettavamo qualcosa in più — spiega il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente —.Ma que stavol-ta non facciamo polemiche, ci ren-diamo conto che in altre zone del Paese la situazione è ancora di piena
emergenza». Il decreto di ripartizione dei fondi
firmato dal Presidente Monti segue l'approvazione, il6 luglio scorso, del-la legge numero 96: una vera e pro-pria scure che dimezza le risorse pa-gate dallo Stato ai partiti, passate nel 2012 da 182 a 91 milioni di euro. «Ap-prezziamo ilvalore etico dellanorma —prosegue il sindaco Cialente —ma tutte le istituzioni devono impegnar-si di più». Sempre in chiave ricostru-zione, i presidenti di Camera e Sena-to Gianfranco Fini e Renato Schifani hanno già annunciato che almeno parte dei risparmi ottenuti tagliando le spese interne del Parlamento (cir-ca 170 milioni di euro) sarà destinata alle comunità terremotate. «Intanto — commenta il governatore dell'E-milia Romagna Vasco Errani — . I fondi in arrivo dal Governo rappre-sentano un primo passo nella giusta direzione».
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MA
9 L-nn IL FONDO Nuove risorse per le comunità terremotate grazie al taglio dei contributi ai partiti
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Io difendo lanostra storia e sbaglia chi mi crede finito"
METROPOL.NA D'ITAL
Anche Beppe Pisanu, in Parlamento dal 1972, si ricandiderà: «In Sardegna c'è una famiglia che detiene il record della longevità in Italia e voi non volete permettere a un politico sardo di detenere un record della longevità politica?».
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Bersani strappa con D'Alema "Non gli domando di candidarsi se vuole chieda la deroga" La replica: decide il partito. Il segretario: so che divido
GOFFREDO DE MARCHIS
ROMA — A fine giornata, la sedia vuota di Massimo D'Alema all'as-semblea in sostegno di Bersani convocata dai parlamentari, è la "foto" della rottura conclamata tra lui e il segretario. Ma altri se-gnali fanno ancora più male. Da giorni Bersani li tiene sotto o sser - vazione . Eli teme. Un esempio? In Puglia, feudo dalemiano, si fatica terribilmente a organizzare i co-mitati pro B ersani p er le primarie. L'80 per cento del partito, lì, è in mano al presidente del Copasir e se i voti pugliesi dovessero essere dirottati su Nichi Vendola allora sarebbero dolori per il candidato Pier Luigi. In tutto il Sud infatti la corrente di D'Alema è in grado di orientare e ostacolare la vittoria al primo turno.
Sono "messaggi" chiari maB er-sani decide di affrontarli a viso aperto. Lo ha fatto ieri nelvide ofo - rum condotto da Massimo Gian-nini su Repubblica Tv con parole che hanno il sapore se non di una sfida sicuramente di una mancata difesa, questo sì. «Io non chiederò a D'Alema di candidarsi. Non chiedo a nessuno di candidarsi. Non sono io quello che nomina i deputati. Farò applicare la regola, chi ha fatto più di quindici anni, per essere candidato deve, singo-larmente, chiedere una deroga al-la direzione nazionale», spiega il segretario. Una risposta a D'Ale-
AL GOVERNO Bersani e D'Alema sono stati insieme nell'ultimo governo Prodi, dal 2006 al 2008, il primo allo Sviluppo, il secondo agli Esteri
ma che il giorno prima si era ap-pellato di nuovo al partito: «Deci-derà il Pd se mi devo candidare o meno». Ma se per partito s'inten-de il suo segretario, la risposta di Bersani è poco conciliante. E non sono previsti passi indietro: «So che molte delle scelte che ho fatto non sono state condivise anche da persone a cui sono molto legato—dice Bersani ai parlamentari —. Ma fin qui sono sicuro che non ab-biamo sbagliato strada, anzi è quella giusta». Nei fatti, si allarga il solco tra l' ex premier e il candida-to premier, nonostante una te-
lefonata di chiarimento nel po-meriggio.
D'Alema non si sottrae alla bat-taglia. Quando arriva alla presen-tazione di un libro di Ciriaco De Mita, cercale agenzie per rilascia-re il suo commento alle parole di Bersani. «Decide il partito e non Bersani, questo prevede lo Statu-to». Non sfugge le telecamere che lo assediano all'uscita del dibatti-to sulvolume . È disponibile a spie - gare e rispiegare, in Transatlanti-co, che lui e Bersani stanno dicen-do la stessa cosa, non c'è nessuna rottura «a meno che non ci si vo-
ALL'ASSEMBLEA Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema seduti uno accanto all'altro all'assemblea nazionale del Partito democratico, lo scorso 6 ottobre
glia costruire sopra un'operazio-ne politica e giornalistica». In realtà, è furente. Così lo descrivo-no i deputati che gli parlano in au-la a Montecitorio. Punta il dito contro l'intero gruppo dirigente bersaniano, dal segretario al vice - segretario ai giovani della segrete -ria. I suoi sorrisi (tirati) non fanno parte del personaggio e nascon-dono il sentimento di chi si sente davvero "scaricato". Ufficialmen-te, il bersaglio è sempre Renzi. «B ersani si rivolge soprattutto alui ricordando le regole. È Renzi a vo - ler fare le liste elettorali da solo. Se
ALLA FESTA Massimo D'Alema ascolta il discorso del segretario Bersani all'ultima festa nazionale del Pd, il 9 settembre, a Reggio Emilia
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Io difendo lanostra storia e sbaglia chi mi crede finito"
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vince...», ripete il presidente del Copasir. Ma il rinvio della sua de-cisione sulla deroga diventa un macigno sulla corsa di Bersani: «Mancano molti mesi al voto, de-ciderò al momento opportuno». Prima del 25 novembre, data del-le primarie? O dopo?
Bersani non è meno irritato di D'Alema. Ha vissuto molto male l'appello firmato da 700 politici, accademici e imprenditori meri-dionali di sostegno all'expremier. «Non vedo la società civile», avrebbe commentato velenosa-mente. Ma con il coordinatore
della sua campagna Roberto Spe-ranza, lucano, ex dalemiano e buon conoscitore dei meccani-smi politici di quelle terre, ha va-lutato anche il" sottote sto" del do-cumento. È un chiaro invito a prendere posizione sul 'rotta-mando" perché senza i consensi del Sud lavittoria alle primarie sifa più difficoltosa. Ed è il modo di ri-cordare a Bersani come è arrivato a giocarsi Palazzo Chigi. Nel 2009, quando diventò segretario, i voti di Puglia, Calabria e Camp ania fu - rono decisivi per la sua vittoria.
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lo ditene o a nostra stona e sbaglia chimi crede finito"
METROPOL.NA D'ITAL '""'" 2;t°
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"Io difendo la nostra storia e sbaglia chi mi crede finito" L expremier: non sono un cane morto, ve ne accorgerete ROMA — «Polemica? Ma quale pole-mica! Io sono perfettamente d'accor-do con il mio segretario...». Massimo D'Alema è appena uscito da Monteci-torio, dove ha presentato l'ultima fati-ca letteraria di un altro leader di lungo corso del Palazzo romano, Ciriaco De Mita. E di fronte alle parole di Pierluigi Bersani, che a Repubblica Tv dichiara «non chiederò a D'Alema di ripresen-tarsi», il presidente del Copasir (ex le a-der dei Ds ed ex presidente del Consi-glio) non batte ciglio.
Come sarebbe, presidente D'Ale-ma? Vuol dire che si aspettava queste parole di Bersani?
«Certo che me le aspettavo. Pierlui-gi ha detto una pura e semplice verità, che chiunque conosce le regole e lo statuto del nostro partito può facil-mente verificare. Non è il segretario che decide le candidature: c' è una pro - cedura prestabilita, e c'è un organo preposto. Quell'organo si chiama di-rezione. Ed è lì che si decide. Questo ha detto Bersani, e questo dico anch'io».
Quindinon c'è nessun disaccordo e nessuna polemica tra voi?
«Nessun disaccordo e nessuna po-lemica. Nessun "attacco" e nessuna "replica". Capisco che questo di-spiacerà a qualche titolista, ma Bersani ed io la vediamo esat-tamente allo stesso modo. Io l'ho ascoltata, l'intervista di Pierluigi a Repubblica Tv: e l'ho apprezzata in ogni sua parte. Il resto sono chiac-chiere, illazioni, strumenta-lizzazioni».
Questo significa che lei non chiederà alcu-na deroga, per quanto riguarda la sua candida-tura?
«Non è un tema all'ordine del gior-no. Valuterò quando sarà il momento, il che significa tra alcuni mesi».
Eppure era sembrato che Bersani, con le sue parole, andasse nel solco di Matteo Renzi e avallasse la rinuncia unilaterale di WalterVeltroni...
«Era sembrato male. Se legge bene, quella di Bersani che dice "non sono io a decidere" non è una risposta a me, ma semmai a chi si crede e pretende che a decidere non sia un organo col-legiale del partito, ma un capo solo al comando, che magari ha vinto le pri-marie. Vorrei far notare che le cose non funzionano così... ».
Lei ce l'ha con Renzi, anche stavol-ta. Com'era già successo per iviaggi in aereo invece che in camper.
«Io non ho mai polemizzato e conti-nuerò a non polemizzare con Renzi. Né voglio polemizzare con chi invoca il cambiamento. Io sono il primo a volere il cam-biamento. Vuole che glielo dica? Avevo già deciso di non ricandidarmi due mesi e mezzo fa, si figuri se
aspetto Renzi!
Renzi non mi interessa. Ma mi interes-sa molto, invece, l'operazione politica che sta dietro la cosiddetta "rottama-zione". A quella mi oppongo, perché la trovo ingiusta e dannosa».
Dannosa per chi? «Per il partito, ovviamente. Le pri-
marie sono un grande evento, un grande fatto politico che alimenta il pluralismo e la buona democrazia. Maperché questo succedale primarie devono avvenire in un clima di coe-sione e di consenso, non di rissa per-sonale sistematica e quotidiana. E al-lora, mi chiedo e le chiedo, a chi giova mettere ogni giorno Bersani contro qualcuno di noi, o qualcuno di noi contro Bersani? Non giova a nessuno. Al contrario, fa solo del male al Pd».
Ma insomma, presidente D'Alema, lei si candiderà o no alle prossime ele-zioni?
«Ho già risposto a questa domanda. Valuteremo insieme, nelle sedi depu-tate e al momento opportuno. Quello che mi sta a cuore, adesso, è difendere la mia, la nostra storia. Noi abbiamo governato questo Paese, noi l'abbia-mo portato in Europa. Questo è un fat-to, non è un'opinione».
Nonostante questo, che è un dato oggettivo, c'è qualcuno che
non la pensa così, e che continua a chiedervi di fare un passo indietro.
«Se c'è qualcuno che pensa che io sia ormai un cane morto, beh, credo proprio che in termini di
consensi reali, nel par-tito e nel Paese, si
stia sbagliando. E se ne accor-
gerà». (m. gia.)
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Massimo D'Alema, 63 anni, è parlamentare da 23 anni In 700 hanno firmato un appello in suo sostegno sull'Unità, auspicando una ricand idatura
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Pd in subbuglio, lite sulla rottamazione
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Pd in subbuglio, lite sulla rottamazione Finocchiaro: non chiedo deroghe. I renziani: li aspettiamo sulla riva del fiume GIOVANNA CASADIO
ROMA—Nelmirino ci sono anche loro, le due leader delPd:RosyBin-di, la presidente del partito, e An-na Finocchiaro, la capogruppo al Senato. Esperienza politica e cari-sma. Ma non saranno ricandidate in Parlamento, se non chiederan-no la famosa deroga allaDirezione del partito, quella stessa che dovrà presentare D'Alema e che è al cen-tro dello scontro con Bersani.
Il clima è surriscaldato. C'è aria di burrasca tra i Democratici, alle prese conia scelta di Veltroni - che darà l'addio al Parlamento - la "rottamazione" di Renzi e il pres-sing di Bersani per il ricambio. Da qui, laritrosia diFinocchiaro e l'in-sofferenza di Bindi.
In un corridoio di Palazzo Ma-dama, di corsa tra una giunta del regolamento e l'aula da gestire sull'anticorruzione, Anna Finoc-chiaro sorride: «Io non chiedo de-roghe». La presidente dei senatori democratici è tranquilla, nonvuo - le entrare nel gioco di chi si tira fuori e di chi no, di chi chiede e di chi pretende. «Sono a disposizio-ne del partito, saranno i suoi orga-nismi a de cidere se sarò utile o me - no». Anche perché «non ho mai chiesto di essere candidata a nulla in vita mia». E scappa via, a fare quel lavoro parlamentare su cui ha accumulato 25 anni di espe-rienza. A Montecitorio freme in-vece Rosy Bindi. Ha giurato a se stessa e alla madre Melfi che, pri-ma di parlare, si calmerà un po'. Racconta che la mamma l'ha sve-
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gliata dicendole: «Rosy, guarda che finora nessuno ha vissuto fino a 120 anni». E lei: «Cosa vuoi di'?». «Che tu hai sessant'anni e non ne vivi altri sessanta, quindi sta' cal-ma». Deve però mordersi la lin-gua, fumantina com'è, e convinta che non si cede a Renzi e alla rotta-mazione. «Mi hanno chiesto per-sino se mi candido sindaco di Ro-ma. Allora sì che sarei da tratta-mento sanitario obbligatorio». Prova ancora a scherzare: «Sono un po' ingrassata. Ora mi diranno: allora, va fuori». Intanto aspetta di discutere con B ersani.
Una rivoluzione generazionale è in atto nel Pd. Enrico Letta, il vice segretario annuncia: «Sono in Parlamento danove anni e lapros-sima sarà la mia ultima legislatu-ra». Lo scontro si fa sempre più aspro. Roberto Reggi, il coordina-tore della campagna del sindaco "rottamatore", canta vittoria: «Sullarottamazione abbiamo vin-to, ora non ci resta che aspettarli a uno a uno sulla riva del fiume». La reazione deibersaniani è dura: «Le parole di Reggi sono squallide e inaccettabili, si cavalca l'antipoli-tica per qualche voto in più» (Fas-sina); «Indecorosa questa caccia all'uomo» (Boccia). In seratai sup - porter di Bersani nella sfida per le primarie si riuniscono, non c'è D'Alema ma molti big. Ci si aspet-ta che il segretario dica qualcosa su chi resta e chi va: «La rottama-zione svilisce il confronto nel pae-se, non è così che si risolvono i pro-blemi degli italiani», esordisce. Franceschini, il capogruppo a Montecitorio, conclude: «Sulle
deroghe peri parlamentari si valu-ti il lavoro che hanno svolto».
Oltre a Veltroni, Castagnettie Livia Turco, non si ricandideràAr-turo P arisi: «Dodici anni sono sta-ti anche troppi specie se penso agli ultimi 4 passati a pigiare bottoni a comando». Non chiederanno la deroga probabilmente Bressa, Treu, Garavaglia. Sarà la Direzio-ne (120 membri più quelli di dirit-to, in tutto 180) a dover giudicare secondo l'articolo 21 dello Statu-
to, a decidere chi sì e chino. Le de-roghe possibili sono una trentina; chi non ha fatto tre mandati pieni (ovvero 15 anni) è ricandidabile. Antonello Giacomelli sottolinea l'importanza che i casi siano af-frontati individualmente (nel 2008 ci fu il "listino" dei derogati). Gianni Cuperlo vorrebbe una di-rezione ad hoc per un dibattito se-rio sul ricambio. Ettore Rosato scommette che le deroghe saran-no assai meno del previsto.«Civo -
gliono per chi rappresenta la me-moria storica e per chi ha compe-tenze come Morando», afferma Tonini. Luigi Zanda, vice capo-gruppo in Senato, difende Finoc-chiaro: «È la migliore parlamenta-re che abbiamo, questa discussio-ne è assurda». Ma Roberto Zacca-ria, expresidente Rai, ricorda: «Ba-sterebbe una legge elettorale che consente di scegliere per risolvere i problemi».
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Fuoco incrociato sulla manovra Bersani: iniqua e inefficace-
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17/10/2012 press LinE
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Fuoco incrociato sulla manovra Bersani: "Iniqua e inefficace" Confindustria: "Nessun intervento incisivo per la crescita"
VALENTINA CONTE
ROMA — Critiche, richieste di correzioni, bocciature. Il ddl sta-bilità inizia il suo iter alla Came-ra sotto il fuoco di pesanti giudi-zi, fuori e dentro l'Aula. All'attac-co, per la prima volta dall'inse-diamento del governo Monti, anche la "strana" maggioranza, decisa a cambiare le norme. «Così com'è la legge di stabilità non è né equa né efficace», incal-za su tutti Pier Luigi Bersani, se-gretario del Pd, nell'intervista concessa ieri a Repubblica tu. «Faremo bene i conti, ma già adesso ci sembra che non porta sollievo alle fasce medie e basse di reddito. E se il saldo, tra detra-zioni e Iva, risultasse negativo per le categorie più deboli, per noi non sarebbe accettabile». Va giù duro anche il presidente di Confindustria. «Dal governo nessun provvedimento incisivo per la ripartenza, in particolare su ricerca, innovazione e infra-strutture», ripete Giorgio S quin-zi.
Nel mirino delle analisi più aspre, le misure sulla scuola. In particolare, l'aumento da 18 a24 ore settimanali per tutti i docen-ti, in cambio di 15 giorni in più di ferie. «Misure prese di punto in bianco, dentro nessun contesto, che aggravano senza corrispetti-vo il lavoro degli insegnanti, li
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mettono allo sbaraglio in un si-stema frantumato, chiudono la strada ai precari. Mi pare che nell'insieme la logica non ten-ga», attacca ancora Bersani. «Io dico, fermiamoci. La scuola ha bisogno di un attimo di pausa perché non si può continuare per due o tre anni a intervenire con le accette e con le botte». «Il governo cancelli i tagli inaccet-tabili alla scuola», fa eco B onan-ni (Cisl) . «La nostra mobilitazio-ne continuerà fino a che il gover-no non rivedrà quelle odiose mi-sure», avverte Pantaleo (Flc-Cgil). «È una norma che offende gli insegnanti», tuona Di Menna (Uil). «In parlamento vigileremo su tutte le misure preoccupanti che toccano fasce di disagio, in particolare la dis abilità. Il diavo-lo è nei dettagli», prosegue scet- tico il segretario del Pd, mai così critico vers o lapolitica economi-ca del governo tecnico.
«Siamo dentro un meccani-smo europeo che non funziona, in cui si rincorrono recessione e manovre, manovre e recessione. Ma così la strada non si trova», tuona ancora Bersani. «Anche la prassi di approvare in Consiglio dei ministri la copertina dei provvedimenti e poi scriverli do-po, introdotta da Berlusconi, non è una buona cosa», dice inri-ferimento al ddl stabilità, appro-vato il 9 ottobre, ma approdato solo ieri in commissione Bilan-cio diMontecitorio (relatoriBru-
netta, Pdl e Baretta, Pd). «Alla fi-ne si creano incertezze e aspetta-tive poi deluse». Stoccate arriva-no anche sul decreto che tagliale spese agli enti locali: «Attenzio-ne. Non vorrei che con questa giusta battaglia sui costi ci sve-gliassimo tra sei mesi con l'Italia ferma perché ogni atto deve es-sere controllato dalla Corte dei Conti, che tra due o tre anni sarà
benvoluta come Equitalia. Con queste norme, se il comu-
ne di Bettola decide di cambiare il ragioniere deve prima avere il parere del ministero degli Inter-ni e poi quello della Ragioneria dello Stato. Ma così blocchiamo l'Italia e smontiamo le autono-mie locali, le uniche in grado di creare lavoro». Sugli esodati, in-fine, Bersani non molla la batta-
glia condotta sin qui da Damia-no: «Bisogna tamponare il pro - blema e intanto fare una ricogni-zione. Non vogliamo sbaraccare i conti, ma la riforma delle pen-sionihaprodottounbuco ed esi-stono margini per perfezionarla. Se nella legge di stabilità non c'è nulla per gli esodati, dobbiamo mettercela».
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Sergio Chiamparino, presidente della Compagnia di San Paolo
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17/10/2012 press unE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi
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Chiamparino, Baricco & co.: s'allarga il voto pro-Renzi
A Torino anche Farinetti, a Milano Davide Serra. Movimenti in Bocconi e McKinsey
ergio Chiamparino in questa campagna elettorale per le
K.. primarie del centrosinistra non farà alcuna presa di posizione pubblica, ma andrà a votare da semplice cittadino democratico, e voterà per Matteo Renzi. È un altro endorsement di fatto, probabilmen-te uno dei più rilevanti, che il sinda-co di Firenze può incassare con sod-disfazione particolare, anche consi-derando ciò che Chiamparino ha espresso, politicamente, in tutti gli anni in cui è stato sindaco: una sini-stra laica, liberal, capace di capire decenni fa che il nord era in soffe-renza, e andava ascoltato uscendo dai soliti giri romani.
Naturalmente la sua posizione ufficiale resterà un "no comment" a prova di bomba; ma chi gli è vicino, conosce il pensiero dell'ex sindaco e l'ha sentito esprimersi sul tema, non comunica alcun dubbio. Dopo di che il profilo attuale di Chiampa-rino è diverso da quello del politico, lui presiede dal maggio scorso la Compagnia di San Paolo e si è fatto un punto d'onore nel sembrare -non solo essere - distante dalla lotta politica. Poi certo, se a ridosso del voto qualcuno gli chiederà a brucia-pelo cosa pensi, non è tipo da tirarsi indietro e lo dirà.
Nel frattempo esiste una schiera sempre più nutrita non di semplici simpatizzanti di Renzi, ma di veri e propri endorsement che avvengono nelle chiacchierate sotterranee nel-le città, nelle conversazioni tra ami-ci, nella vita economica, intellettua-le, politica. Uno di questi, sicura-mente notevole, è stato confermato ancora ieri e ieri l'altro al telefono con amici da Alessandro Baricco. Ricorderete che a fine ottobre del-l'anno scorso, al big bang alla sta-
zione Leopolda a Firenze, Baricco fe-ce un discorso breve ma molto ap-plaudito e di vera rottura, rispetto al-la sinistra ufficiale, un discorso da barbaro. Disse che «la sinistra è oggi ciò che di più conservativo c'è nel no-stro paese», e che occorreva non aver paura di guardare al futuro. Bene: Baricco ha comunicato a chi gli è mol-to amico che andrà tutta la vita a vo-tare per Renzi, rompendo anche una certa ritrosia che aveva sempre ma-nifestato - negli ultimi anni - a com-piere gesti di intervento politico di-retto. Il suo è un sostegno ormai aperto, che si aggiunge a quello di Oscar Farinetti, il patron di Eataly,
che sarà in prima fila al Lingotto, do-menica prossima a Torino, nell'even-to di Renzi. Va colto però anche altro, e qui occorre spostarsi da Torino a Milano.
Proprio oggi Renzi discute al Four Seasons a Milano l'ultimo libro di Ro-ger Abravanel e Luca D'Agnese (Ita-lia, cresci o esci!), assieme agli autori e a Claudio Costamagna. Abravanel è uno dei perni di un mondo che sta molto a cuore a Renzi, col quale è in collegamento anche per via di Yoram Gutgeld, l'israeliano senior partner e direttore di McKinsey, dove appunto lavora fianco a fianco con Abravanel. È Gutgeld, attenzione, che sta lavo-
rando a una delle proposte chiave del renzismo, togliere cento euro di tasse a tutti i redditi sotto i duemila euro: qualcosa davvero di sinistra, ma par-torito in un mondo lontano dalla sini-stra tradizionale. E sempre per resta-re a Milano, è possibile annunciare il voto di Davide Serra, un personaggio che, se si può passare l'immagine, sta alla finanza un po' come Matteo alla politica. Economista bocconiano, Serra ha lanciato Algebris Invest, un hedge fund da due miliardi, dopo es-ser stato cinque anni a Morgan Stan-ley, è molto noto nella city londinese, ha tante relazioni fresche a Milano, e porta a Renzi molto più che una di-chiarazione di voto, è chiaro anche ai muri. Mentre ovviamente è solo ipo-tetica la possibilità che si sbilanci a favore di Renzi uno che pure sarebbe accolto a braccia aperte dal suo te-am: il successore di Monti in Bocconi, il professore di economia Guido Ta-bellini (sostenitore, tra parentesi, di un prelievo del 5 per mille per i patri-moni finanziari superiori al milione di euro ). Tra gli scrittori, in città, An-tonio Scurati voterà per Matteo. For-se, anche Giorgio Faletti.
«E' il tuo momento Matteo, non ascoltare quei vecchi babbioni, vai, fai, se fai le cose belle poi la gente ti segue», gli gridò qualche mese fa dal palco del Palamandela Lorenzo Jova-notti, l'unico cantautore italiano che sia un po' ascoltato all'estero. E, come si vede, fuori dai bla bla delle caute dichiarazioni pubbliche comincia a seguirlo gente di un qualche peso e interesse.
twitter @jacopo_iacoboni
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PrimarlePd,strappoBersani-D'Alema
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Primarie Pd, strappo Bersani-D'Alema
ricco & sitlhugu il voto pro-Renzi
17/10/2012 press unE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 350.297
Diffusione: 253.971
Primarie Pd, strappo Bersani-D'Alema ci Non gli chiederò di emendarsi". E l'ex premier gli risponde secco: è vero che decide il partito, non lui
CARLO BERTINI ROMA
La sensazione di uno dei po-chissimi big con cui il segreta-rio si confida, è che Bersani non volesse fino a quel punto scatenare l'ira funesta di D'Alema e Bindi, ma che c'è riuscito in pieno. «Perché vo-lente o nolente, dalle sue pa-role è emerso tutto il fastidio con cui da settimane osserva gli attacchi a testa bassa con-tro Renzi che non fanno che portare acqua al mulino di Matteo».
E quindi se l'intenzione era quella di sminare il terreno dal tema delle candidature, rinviando i giochi a dopo le primarie, la fotografia che esce da questa giornata di passione è un altra: quella di un leader che con grande sprezzo del pericolo si gioca tutta la posta, chiarendo chi comanda nel Pd e adoperando un argomento che più Demo-cratico non si può: D'Alema ie-ri avvertiva che si sarebbe candidato solo se glielo avesse chiesto il partito? Bene, ecco la risposta in punta di Statuto che gli scodella Bersani. «Non chiederò a D'Alema di candi-
darsi, io non chiedo a nessuno di candidarsi. Io non sono quel-lo che nomina i deputati: farò applicare la regola, chi ha fatto più di quindici anni, per essere candidato deve singolarmente chiedere una deroga alla dire-zione nazionale». E non basta, se è vero come è vero che que-ste primarie si combattono sul fronte del rinnovamento, «sono certo della generosità di chi l'ha fatto, il Pd, e che va rispettato». Tradotto, i passi indietro dei big sono graditi, ma non decido io, al momento giusto sarà la di-rezione a esprimersi.
Ma subito nel partito si sca-tena l'inferno, un'ordalia di let-ture («Bersani non può fare co-me Ponzio Pilato, se consegne-rà il partito a Renzi, la scissione è certa», sentenzia ad esempio la Velina Rossa di Laurito) che va avanti fino a tarda sera, quando il leader affronta la fos-sa dei leoni: un summit, rinvia-to due volte in tre settimane, con i duecento e passa parla-mentari che sostengono la sua candidatura. Dove guarda caso D'Alema non si presenta. Ma la Bindi sì, con decine tra ex mini-stri e veterani d'aula curiosi di sapere che fine faranno quando
sarà il momento di formare le liste. E l'antipasto glielo forni-sce Bersani fin dalla mattina, quando dice che «si può essere protagonisti senza essere par-lamentari»: facendo capire che quando parla di «rinnovamen-
to» non si riferisce solo ai vec-chi ma anche ai giovani, «per-ché c'è gente che ne ha fatta so-lo una di legislatura, gli Scilipo-ti, i Calearo». E quindi chi deve intendere capisca che nessuno può sentirsi al riparo. Se non al-
tro, perché se non verrà cam-biato il porcellum, «noi faremo le primarie e non c'è nessuno che può battezzare chi è depu-tato».
Renzi se ne sta alla finestra, «a questo punto mi pare che gli
stiamo facendo un piacere». Forte dei sondaggi che lo vedo-no a 4 punti dal leader e forse in procinto di smussare il suo mantra, «perché anche Bersani è rottamatore, ora non ci resta che aspettarli uno a uno sulla riva del fiume ed è arrivato il momento che questo tema pas-si in second'ordine», anticipa il coordinatore della sua campa-gna Roberto Reggi.
Come da copione, D'Alema risponde da par suo: «Assoluta-mente no!», reagisce quando i cronisti gli chiedono se si senta scaricato da Bersani. Che ha «giustamente ricordato una procedura che mi è nota, cioè che è l'organismo collegiale che decide. Non spetta a lui e d'al-tro canto non mi ero rivolto a lui ma al partito. non è il capo che fa le liste nemmeno se vince le primarie, ma i gruppi diri-genti». E chiederà una deroga? «Valuterò». Ed è da copione la telefonata tra i due per provare a ricucire: in cui D'Alema obiet-ta che Renzi potrebbe intestar-si tutto ciò come una sua vitto-ria; e Bersani lo rassicura riba-dendo che lo ritiene una risorsa preziosa e che competenze ed esperienze vanno preservate...
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Immigrati, le badanti ;• escono allo scoperto
Pmfumi e ora 211
17/10/2012 pressunE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 350.297
Diffusione: 253.971
I SINDACATI: SI TAGLIA LA STRADAAI PRECARI. BERSANI: MISURE INACCETTABILI
Sei ore in più, scuola in rivolta Profumo: ora gli stati generali
II governo Il ministro
dell'Istruzione Francesco Profumo si è detto pronto a
discutere «purché si rispettino i vincoli di bilancio»
Il sottosegretario Rossi-Doria: faremo una riforma per dare progettualità
MARIA TERESA MARTINENGO
Tutti contro l'allungamento dell'orario degli insegnanti da 18 a 24 ore scritto nero su bian-co nella proposta di legge di stabilità inviata alla Camera dopo l'approvazione in consi-glio dei ministri Il testo, pub-blicato ieri, ha scatenato le re-azioni dei sindacati, compatti nel chiedere la cancellazione del provvedimento, e ha susci-tato una netta presa di posizio-ne del segretario del Pd Pier-luigi Bersani. «Le misure sulla scuola sono inaccettabili», ha detto Bersani, definendole «improvvisate» e, venendo al nocciolo del problema cui guardano le organizzazioni sindacali: «Chiudono la strada ai precari. La logica non tiene. La scuola ha bisogno che ci fer-miamo e reimpostiamo il di-scorso in modo strategico».
Piena disponibilità al dialo-go con Bersani e il Pd sulla scuola è arrivata poco dopo dal ministro dell'Istruzione Fran-cesco Profumo, «purchè si re-sti all'interno dei vincoli di bi-lancio votati dallo stesso Par-lamento». Per il suo dicastero
significa un taglio di 182 milioni. «Condivido appieno l'esigenza espressa da Bersani - ha detto il ministro - di impostare il con-fronto in un quadro strategico complessivo. E in quest'ottica che sto lavorando a una confe-renza generale sulla scuola, nei primi due mesi del 2013, con il coinvolgimento di tutte le forze professionali e sociali. Circa le misure, ogni suggerimento nel dibattito parlamentare sarà benvenuto».
Per il sottosegretario Marco Rossi Doria «i vincoli di bilancio non possono che essere rispet-tati, ma non è sostenibile taglia-re altri posti di lavoro nella scuo-la. Poi, il dibattito in Parlamento dovrà tener conto che non è più rimandabile l'avvio di un proces-so di innovazione che porti a una scuola secondaria più flessibile, più simile alla primaria, dove il
tempo scuola degli insegnanti non coincide con le ore frontali, come nella maggior parte dei paesi sviluppati. Una condizione che è anche in parte all'origine dei risultati accreditati e abba-stanza stabili della nostra pri-maria». Rossi Doria ribadisce che «occorre più progettualità, possibilità di recupero di chi è indietro, ma anche promozione di chi è avanti, maggiore flessibi-lità nell'organizzazione del tem-po scuola, classi e aule non ne-cessariamente corrispondenti per rispondere a bisogni non standardizzati. Tutto questo fa pensare a un progressivo au-mento di orario per i docenti, a differenziazione di compiti. Cer-to, un processo così significativo non si fa facilmente con la legge di stabilità. Ma speriamo che le forze politiche in Parlamento colgano il problema».
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"E Lerrernolo? Oli emiliani più reallivi degli aquilani"
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17/10/2012 press LinE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 350.297
Diffusione: 253.971
"Il terremoto? Gli emiliani più reattivi degli aquilani"
Bufera dopo la frase del capo della Protezione Civile Gabrielli Il comitato "3 e 32": "Che coraggio, era lui il vice di Bertolaso"
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.
- - --1 Franco Gabrielli, ca- po dipartimento della
. .....A Protezione civile, a provocare un altro terre-moto mettendo a confronto quelli dell'Aquila e dell'Emi-lia. Soprattutto le reazioni degli abitanti al sisma. Ci sono molte cause per spie-gare il ritardo nella rico-struzione, ma per Gabrielli «anche il territorio ha le sue responsabilità. Io ho visto un territorio, quello emilia-no, molto diverso dalla mia esperienza aquilana. È sem-pre facile dare le responsa-bilità ad altri, a chi sta fuo-ri». In sostanza per Gabriel-li gli emiliani hanno reagito meglio degli aquilani al ter-remoto. Una frase che ha scatenato la reazione indi-gnata degli abitanti de L'Aquila, a cominciare dal suo primo cittadino, Massi-mo Cialente: «La colpa non è certamente nostra. A dif-ferenza dell'Emilia noi sia-mo stati commissariati. Se avessimo avuto una gover-nance diversa non avrem-
mo certo perso tutto questo tempo. Invece gli enti locali sono stati lasciati completa-mente fuori».
Gabrielli aveva motivato il suo giudizio sostenendo che in alcune comunità esiste «un attivismo, una voglia di fare, che sono insiti. La diffe-renza, storicamente, in Ita-lia, non la fa la quantità di denaro destinato agli aiuti ma la capacità di progettua-lità di ogni singolo territo-rio». Ancora più dura è la re-plica del comitato 3e32, che si domanda con «che corag-gio Gabrielli si permetta an-cora di dare simili giudizi su L'Aquila. Noi non abbiamo dimenticato il ruolo che ha svolto nell'immediata emer-genza. Gabrielli non solo era vice-commissario, vice di Bertolaso, ma era anche prefetto, con il compito spe-cifico di vigilare sulle possi-bili infiltrazioni e specula-zioni da parte della crimina-lità organizzata e delle "cric-che" nella ricostruzione». La replica del comitato prose-gue ricordando come la Pro-tezione Civile «ha represso e ostacolato, fin dai primi giorni delle tendopoli, ogni forma di volontà di parteci-pazione attiva, auto-orga-nizzazione e dissenso da parte della popolazione». Se in Emilia le cose stanno an-
dando diversamente è anche grazie alla denuncia e alla ri-bellione degli abruzzesi che hanno contribuito «a far venir fuori tutto il marcio che c'era ai vertici della Protezione Ci-vile».
Stefania Pezzopane, ai tem-pi del terremoto in Abruzzo presidente della provincia dell'Aquila, e oggi assessore comunale nel capoluogo, si domanda come si possa esse-re «così superficiali. Ho lavo-rato a fianco di Gabrielli per molti mesi e sono veramente
IL PREFETTO P BA`SCE
«Il mio giudizio è difficilmente contestabile»
delusa e arrabbiata. Come può aver dimenticato le no-stre condizioni? È un parago-ne ingiusto e sbagliato, di una cattiveria senza confini». Il deputato Augusto Di Stani-slao (Idv) definisce «vergo-gnose» le parole del capo della Protezione civile. «Gli aquila-ni - prosegue - sono stati colpi-
ti al cuore, hanno perso le loro case, i loro figli, il futuro, l'identità stessa. Le sue scuse sono doverose».
Gabrielli invece non solo non si scusa, ma rilancia: «La reazione di alcuni esponenti politici appaiono sproporzio-nate oltre che offensive. Non pretendo di dare pagelle, non è mia intenzione offendere o dimenticare i dolori patiti, semplicemente credo sia nelle mie facoltà esprimere un giu-dizio che seppur non gradito è difficilmente contestabile». E un commento arriva anche dal presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia, Matteo Richetti: «Senza polemizzare con gli aquilani, gente altret-tanto tenace, è nella storia e nel Dna della nostra terra, ti-rarsi su le maniche ed essere i primi protagonisti della rico-struzione. È stato così nella ri-nascita dopo la Seconda Guerra Mondiale ed è così adesso, quando, pur tra mille difficoltà, l'Emilia colpita dal terremoto si sta rialzando».
Twitter @RosariaTalarico
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Gli eterni spostamenti del signor Pinco Pallino
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17/10/2012 press LinE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 350.297
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Gli eterni spostamenti del signor Pinco Pallino
L na ricerca ricostruisce le migrazioni interne in Italia grazie ai cognomi
13 iù che desta, l'Italia si è mossa. A parte le ricorrenti calate, invasioni e occupa-zioni dall'estero su-
bite da un popolo abituato a es-sere, come diceva Voltaire, «il premio del vincitore», da secoli gli italiani si spostano su e giù per uno stivale di varia grade-volezza ma sempre affollato. Adesso una ricerca scientifica ricostruisce cinque secoli di migrazioni interne grazie a un'incredibile ricerca sui co-gnomi. La rivista americana «Human biology» ha appena pubblicato il ponderoso studio, una specie di «Cognome della rosa» che partendo da come si chiamano racconta dove sono andati gli italiani.
L'impresa è stata realizzata da Franz Manni, un genetista antropologo di Ferrara che è «maitre de conférences» al Muséum national d'Histoire naturelle di Parigi insieme al gruppo di Alessio Boattini del-l'Istituto di Biologia dell'Uni-versità di Bologna e a quello di Gianna Zei dell'Istituto di Ge-netica molecolare di Pavia. Uno dei rari casi di uno studio scien-tifico eccezionalmente interes-sante anche per i profani. Tutto inizia dagli elenchi telefonici italiani del 1997. Da lì sono stati estratti 77.451 cognomi, esclu-dendo o quelli estremamente rari o quelli «polifiletici», cioè
troppo frequenti per avere una zona d'origine doc, tipo i soliti Ferrari, Rossi, Verdi, Bosco e così via. Tre quarti di questi co-gnomi vengono da una zona più o meno identificata. Lo sappia-mo, anzi lo sanno Manni & Co., perché dal Concilio di Trento, nel XVI secolo, le parrocchie italiane sono state obbligate a tenere i registri delle nascite e si è generalizzato l'uso dei co-gnomi che peraltro, a seconda delle regioni, era diffuso già dalla fine del Medioevo.
Il passo seguente è stato confrontare la diffusione dei cognomi di cinque secoli fa con quella del 1997. «In pratica -spiega Manni - se sappiamo che il cognome Pallino viene, per esempio, da Trento, possiamo sapere quanti Pallino vivono ancora a Trento e quanti se ne sono andati, e dove». Certo, è impossibile sapere quando, nel lasso di tempo intercorso fra la Controriforma e il primo go-verno Berlusconi, messer Palli-no abbia deciso di lasciare la sua Trento per cercare fortuna altrove. Però così si sono potute dividere le 97 provincie italiane del '97 (poi ovviamente aumen-tate come ogni ente inutile e co-stoso) in quattro grandi gruppi.
Il primo è quello delle provin-ce «non attrattive», quelle, cioè, da cui è emigrata più gente e ce n'è immigrata meno. Sono, ov-viamente, quelle del Sud e anche
del Triveneto (che fino al secondo dopoguerra era poverissimo), ma il record appartiene a Lec- ce. Il barocco, le orecchiette e il - mare vicino, evidentemente, non bastano: è la provincia che ha dif-
fuso di più i suoi cognomi nel resto d'Italia e ne ha accolti
di meno. Dal- l'altro lato della
scala ci sono le pro- vince più attrattive da
cui nessuno si muove ma cui tutti muovono. In
testa, come prevedibile, le tre grandi città: Roma, Milano e To- rino. Lì van tutti: nessuna sorpre- sa. Però il signor Pautasso di Tori-
no sappia che con ogni probabilità è dal Rinascimento che la sua fa- miglia vive a Torino o nei dintorni.
Le altre due categorie di pro-vince sono le isolate e i «corri-doi». Le isolate sono quelle in cui nessuno si trasferisce ma da cui nessuno se ne va. Sul podio, Bol-zano, Cagliari e Trento, quindi molto probabilmente i Pallino di cui sopra in realtà sono sempre rimasti lì. I «corridoi», invece, sono le province «di passaggio», quelle da cui molti sono partiti ma in cui molti sono andati. So-no soprattutto in zona tirrenica, fra Liguria, Toscana e Lazio. Mobilità massima in due provin-ce toscane, Grosseto e Livorno (che si spiega forse con la nasci-ta artificiale, decisa a tavolino, di Livorno come porto franco). Lo studio smonta definitivamente le mitomanie locali su quella specie di toscanità «razziale» ri-vendicata dagli autoctoni. «I to-scani sono una costruzione cul-turale», taglia corto il professor Manni. E il fatto che le famiglie citate nella «Divina commedia» siano ancora tutte lì, agli stessi indirizzi del Dugento, non vuol dire proprio nulla.
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press LinE Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 350.297
Diffusione: 253.971
17/10/2012
LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi
Su e giù per Io Stivale N 40/50
30/40
I flussi di spostamenti 20/30
della popolazione 10/20
sono in percentuale. 0/10
Al livello superiore -10/0
i picchi di immigrazione, ,> -20/-10
a quello inferiore -30/-20
i picchi di emigrazione k -40/-30
Centimetri - LA STAMPA
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Gli eterni spostamenti del signor Pino) ilillino
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ibero
A sinistra un uomo emiliano che si rimbocca le maniche dopo il crollo dell'azienda del Parmigiano. A destra, una chiesa crollata in Abruzzo e nessuno muove una pietra Oly
press LinE
Direttore responsabile: Maurizio Belpietro
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
CAMILLO LANGONE
'e Non vorrei lo avesse detto, il capo della protezione civile, ma lo ha, detto. Franco Gabrielli ha detto che, dopo i rispettivi terremoti, la ricostruzione emiliana viaggia a velocità doppia rispetto a quella abruzzese. Adducendo motiva-ziorti tendenti all'etnico: «C'è in al-cune comunità un attivismo, una voglia di fare, che sono insid La differenza, storicamente, in Italia, non la fa la quantità di denaro de-stinato agli aiuti ma la capacità di progettualità di ogni singolo terri-torio. E gli emiliani hanno reagito meglio». Non vorrei lo avesse det-to perché trovo grossolana oltre che obsoleta, vetero-leghista, in-somma roba vecchia più o meno come il cucco o Umberto Bossi, la contrapposizione Nord-Sud (a parte che all'Abruzzo contempo-raneo non piace essere definito Sud: nonostante che la storia e la lingualo portino verso Napoli pre-ferisce essere definito Centro e immaginarsi una specie di Lazio orientale).
Non vorrei lo avesse detto so-prattutto perché sono abruzzese quasi quanto sono emiliano: vivo a Parma ma fra Pescara e l'Aquila ho amici, parenti, radici. Però se Gabrielli, che fra l'altro è toscano e quindi almeno in teoria equidi-stante, ha detto quello che ha det-to, io che di protezione civile non ne capisco Un'acca, come faccio a smentirlo? Devo prendere per buone le sue affermazioni e im-maginare in fretta qualche scu-sante per la regione degli avi ma-terni e qualche motivazione per la regione di residenza. La prima dif-ferenza, quella che salta subito agli occhi, è dimensionale: in Abruzzo il terremoto ha messo in ginocchio una città, anzi, un ca-poluogo di regione, mentre in Emilia ha colpito soprattutto pae-si. Magari grossi, magari impor-tanti, ma paesi. E chiaramente non è la stessa cosa, sia dal punto divistatecnico che morale. Prova-te soltanto a immaginare se fosse mezzo crollato e mezzo inagibile il centro di Bologna (Dio non vo-glia).
Poi mi sovviene che laddove ii tessuto produttivo è più fitto è più facile ricucire, riavvicinare i lembi strappati, e questo potrebbe spie-gare almeno la maggiore velocità nel rialzare i capannoni. Devono c'entrare pure i simboli, quei pro-dotti e quei marchi all'incrocio fra economia e mito che in Emilia
Le risposte ala tragedia
: LE STORIE
5 CS MA Colpite prevalentemente le province di Modena, Ferra-ra, Bologna e Mantova, le scosse del maggio del 2012 hanno causato un totale di 27 vittime - 22 nei crolli, 3 per infarto o malore e 2 per le ferite riportate. I danni globali stimati sono intorno ai 500 milioni di euro.
Ai ABRUZZO L'evento più importante si é verificato a L'Aquila la notte del 6 aprile 2009 con epi-centro nel capoluogo abruz-zese e ha avuto una magni-turo pari a 6,3.11 bilancio de-finitivo è di 308 vittime e ol-tre 1500 feriti e circa 65.000 sfollati. Sono invece oltre 10 miliardi di euro i danni sti-mati.
pullulano e iir Abruzzo scarseg-giano. li terremoto del maggio 2012 h a toccato (o anche solo sfio-rato) alcune leggende nazionali quali il parmigiano-reggiano e la Terrari (senza contare Larnbru-sco, l'aceto balsamico, lo zampo-ne, prodotti magari non univer-
salmente amati ma universal-mente noti).
Perciò l'Italia si è mobilitata senza risparmio: ricordo le corse per comprare il grana precipitato a terra nei caseifici, in fretta prima che l'aria entrata nelle spaccature lo facesse andare a male. Chiama-temi pure snob ma io all'ubiquo parmigiano preferisco il formag-gio gregoriano che un geniale pa-store produce a Scanno, ma se il 6 aprile 2009 il tetto dell'agriturismo Valle Scannese fosse cascato sulle forme di Gregorio Ruotolo non avremmo assistito a un a mo b ilita-zione nazionale per salvare l'atti-vità: i formaggi abruzzesi fuori dall'Abruzzo non li conosce nes-suno, ed è impossibile amare qualcosa di cui si ignora l'esisten-za.
Gabrielli dà la colpa alla diversa reattività delle popolazioni. Biso-gna capire se a essere veloci come ghepardi, in un caso, e lenti come bradipi, siano gli elettori o gli eletti. I sindaci tenernotati so-no tutti comunque di sinistra ma
evidentemente non tutti i demo-cratici sono uguali, in Val Padana gli artuninistratori hanno una marcia in più, non sarà un caso che il più importante piddino emiliano è il realista Bersani men-tre il principale piddino nato in Abruzzo è il fumoso Ivan Scalfa-rotto.
Già il fatto che Bersani lo cono - scano nane Scalfarotto quasi nes-suno dice il diverso livello di vippi-smo delle due regioni hi ballo: a te - nere accesi i riflettori sulla rico-struzione emiliana ci ha pensato uno dei più famosi cuochi del mondo, il modenese Massimo Bottura, e una lista di cantanti arnatissimi, tutti nati e residenti a pochi chilometri dall'epicentro ovvero Gianni Morandi, Cesare Cre monini, Ligabu e, i Nomadi, gli Stadio, Zucchero, Guccini... Sarò disinfonnato ma se penso alla canzone contemporanea abruz-zese mi viene in mente solo il sim-patico Nducdo. Non c'è storia, non c'è gara, e lo dice un abruzze-sista.
«Sul terremoto meglio l'Emilia dell'Aquila» Per Gabrielli, capo del Protezione civili, «la differenza non 'afa la quantità di denaro che arriva tua la capacità di reagire»
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ul tem:moto meglio
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libero press LinE
Direttore responsabile: Maurizio Belpietro
17/10/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
FONDI PUBBLICI
Alle zone colpite 91 milioni dai tagli ai partiti
Dai tagli alla Casta il pre- miar Mario Monti trova i risparmi per risarcire le re- gioni colpite dai terremoti Con la firma sul decreto per la ripartizione dei fon- di, Emilia Romagna, Lom- bardia, Veneto, Umbria e Abruzzo riceveranno oltre 91 milioni di curo, Risorse che derivano dai risparmi. ottenuti dalla riduzione dei contributi in favore dei partiti e dei movimenti po- litici, legge del 6 luglio 2012. Nello specifico aa be- neficiare degli "emolu- menti" dei parlamentari saranno i comuni delle province di Bologna, Mo- dena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, colpite dal terremoto tra il 20 e il 29 maggio 2012, ri- ceveranno oltre Cb1. milioni
di euro, Ai comuni dell'Umbria, colpiti dal si-sma del 15 dicembre 2009, sono destinati 20 milioni di euro. Infine, la provincia dell'Aquila. Ai suoi comuni a cui sono destinati 10 mi-lioni di euro. E in tema di "casta" e di norme sulla trasparenza dei bilanci, proprio ieri, la Giunta del regolamento del Senato It a approvato all'unanimità la riforma delle nonne relative ai fon-di a disposizione dei gruppi parlamentari di Palazzo Madama. Come previsto dalla riforma già adottata alla Camera, saranno so-cietà di revisione a svolgere una verifica sui bilanci. I fondi verranno esclusiva-mente utilizzati per assicu-rare lo svolgimento delle attività parlamentari dei gruppi e l'attività politica ad esse connessi. Infine, in analogia con quanto deciso dalla Camera, le somme di denaro non ben rendicon-tate resteranno nelle casse del Senato.
CH.PEL.
1 La differenza in Italia, non la fa la quantità di denaro destinato agli aiuti ma la capacità di progettualità di ogni singolo territorio. Gli emiliani hanno reagito meglio FRANCO GABBIE:W
Gabrielli sbaglia, la colpa è del governo. La tragedia dell'Aquila si chiama governance e burocrazia MASSIMO MUNTE
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ul tem:moto meglio
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17/10/2012 pressunE 1 Unità Direttore Responsabile: Claudio Sardo
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«Questa legge è solo un simbolo contro la co rione serve altro» CLAUDIA FUSANI ROMA
Consigliere Canepa, questa legge che il governo spinge con ogni forza è una so-luzione contro la piaga della corruzione o solo una bandierina tra le macerie? «È un piccolo passo di un percorso anco-ra tutto da fare per .risollevare il paese dalle macerie. -E chiaro che in Italia il pro-. Nenia, oltre la grave e delicata congiun-tura economica, è il mal affare e. la corru-zione a tutti il livelli. Questo insieme di norme ha soprattutto un valore simboli-co, il primo segnale di un'inversione di tendenza dopo anni in cui i vari governi sono andati in direzione opposta,. Con i simboli ci si fa poco. Quale la man-canza più grave? ‹<L'Atirn ha denunciato più volte i limiti della legge. Il più grave resta quello che non si è voluto mettere mano a ima plin.a organica di revisione della prescri-zione. L'Europa ci aveva chiesto di rive-dere anche quella , . Intende non aver azzerato la Cirielli che nel 2005 dimezzo i tempi della prescri-zione, la più nefasta delle leggi ad perso-nam? «La corruzione è un reato complesso da scoprire, perché si basa sulla complicità tra le parti e necessita di tempi di indagi-ne e processuali molto lunghi. D'altra parte in questo Parlamento la maggio-ranza è sempre di coloro che approvaro-no la Cirielli», li secondo limite, o criticità? Quando l'Europa ci ha chiesto di rivede-
re la concussione, ha suggerito anche strumenti di tutela per i soggetti vittime di corruzione per induzione (uno dei nuovi reati, nato dalla vecchia concussio-ne, ria'r). Il risultato invece è che la vitti-ma sarà sanzionata quanto il carnefice. Questa scelta è ori arretramento e non un incentivo alle indagini>. Tra i magistrati, ad esempio Ca cini che l'ha preceduta ai vertici dell'Aromi, si par-la di diritto solo simbolico, illusorio e dun-que dannoso. Condivide? «Occorre attivarsi perché non sia solo un'illusione. Ad esempio, visto che la leg-ge ora al Senato non credo sarà modifi-cata, sarebbe un bel segnale se il gover-no incardinasse in questo scorcio di legi-slatura l'iter per approvare norme sul falso in bilanCii0 ,, . Facciamo finta che l'anticorruzione sia già legge dello Stato. Cosa cambia subi-to e in concreto nel quotidiano delle pro-cure e di coloro che delinquono contro la po.obb lica amministrazione? «I magistrati cercheranno di utilizzare al meglio inuovi strumenti. Difficile dire cosa possa cambiare in concreto visto che con i minimi di pena a 3 anni per i
Anna Canepa
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nuovi reati non si possono neppure fare le intercettazioni. Detto questo, poiché ci sono state molte resistenze, viene da pensare che in ogni caso corruzione tra privati e traffico di influenze potrebbero aiutare a scoprire il malaffare», Chi e cosa punisce realmente il reato di traffico di influenze illecite? «Tutte le "cricche" emerse in questi an-ni di indagini. E la classica norma ispira-ta dalla prassi», C'è il rischio, invece subito tangibile, che saltino molti processi per via del nuovo reato di corruzione per induzione che ha una pena massima di 8 anni e dunque si prescrive prima? «Un buon legislatore in genere verifica l'impatto di una nuova legge. E chiaro che se l'impatto sarà devastante otterrà l'effetto contrario a quello atteso,. Corruzione tra privati: il reato modifica un articolo del codice civile. Perché non è stato modificato il penale? «E uno dei limiti. Punendo solo le socie-tà private restano fuori banche, multina-zionali, assicurazioni, contesti dove c'è molta corruzione. :La realtà, infatti, è già oltre l'immaginazione del legislatore». Nella corruzione tra privati è stata inseri-ta la querela di parte, tranne i casi in cui si viola la pubblica concorrenza. Quanto penalizza il reato? «Lo depotenzia», Anche questa legge, come tutte quelle sulla giustizia, ha avuto un percorso tor-tuoso. li Pdl parlò di «trittico» da appro-vare in blocco, la corruzione ma anche le intercettazioni e la responsabilità civile delle toghe. La sensazione è che questo testo sia frutto di un ricatto. «Nasce da una situazione assai complica-ta che tutti abbiamo ereditato dal passa-to in cui volutamente si mischiavano pia-ni diversi», Norma sui magistrati, il tanto discusso ar-ticolo 18 che alla fine sarà stralciato o di-mezzato. Può essere che toghe di ogni ordine e grado, avvocati e gran commis, stiano fuori ruolo una vita e facciano due o tre mestieri insieme? «L'Anni è contraria alle carriere paralle-le e alla sovrapposizione dei ruoli con conseguenti cumuli di stipendi e inden-nità. Non bisogna demonizzare gli altri incarichi perché la competenza dei ma-gistrati in certi uffici è decisiva.. Ma vari-no imposti limiti temporali», Ricorrono, in questi mesi i parallelismi con Mani Pulite di cuì per l'appunto cade il ventennale quest'anno. Condivide? «Ora è molto peggio perché il malaffare non è solo a livello di partiti:ma di coscien-ze. Ci vuole un sussulto di responsabilità per salvare il paese. E. la soluzione non può essere solo per via giudiziaria. Fu un errore allora. Non lo ripetiamo oggi».
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Dai ta ai partiti 91 milioni per le zone terremotate PINO STOPPON ROMA
Novantuno mitiont di curo dai partiti ai terremotati di Abruzzo, Emilia, Ve-neto, Lombardia ed Umbria. Con la firma del premier Mario Monti e la prossima pubblicazione sulla Gazzet-ta Ufficiale si è coneretizza la lunga corsa, iniziata a maggio, dei provvedi-mento che destina a favore dei territo-ri colpiti dal terremoto i «risparmi» del dimezzamento dei fondi pubblici destinati ai partiti. Un cospicuo teso-retto che in particolare interessa i co-muni delle province di Bologna, Mo-dena, Ferrara, Mantova, Reggio Erni-ha e Rovigo colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 ed a cui vanno oltre
61 milioni di curo. Venti milioni van-no poi ai comuni del cratere del terre-moto in Umbria del 15 dicembre 2009. Alla provincia de L'Aquila van-no, infine, i rimanenti 10 milioni di cu-ro.
Il cammino che ha portato a desti-nare i fondi dei partiti alla risoluzione dell'emergenza terremoto è stato mol-to lungo e non privo di sorprese. È ini-ziato lo scorso 24 maggio con l'appro-vazione da parte della Camera del di-segno di legge e quella da parte del Senato del 6 luglio. ll testo prevede risparmi per 78 milioni nei 2013: que-sti, spiega il sottosegretario Antonio Cm:tic:a, saranno 'ripartiti per altre diverse calamita, come alluvioni e dis-sesti idrogeologici.
Il testo approvato a luglio puntava a modificare anche la disciplina di controllo dei bilanci dei partiti. Ieri la Giunta per il regolamento del Senato ha stabilito più trasparenza e control-li sui bilanci dei gruppi. In particola-re, impone il ricorso a società di revi-sione esterna dei conti che verranno scelte dai Senato. Per il via libera defi-nitivo si attende la votazione di oggi dell'aula di Palazzo Madama.
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Ieri intanto la giunta regionali dell'Emilia Romagna ha approvato 1: delibera che congela il patto di stabili tà per 48 Comuni della regione colpir dai terremoto liberandoli quindi da vincoli del Patto di stabilità nazionali e mettendo a disposizione 40 milion di coro di potenzialità di spesa. «L'atri vita della Regione conferma il itosta impegno per sostenere le popolazion e le imprese impegnate, insieme alli istituzioni, nella ricostruzione», sotto linea Simonetta Saliera, vicepresiden te e a.ssessore al Bilancio della Regio ne Emilia:-Romagna. «Con questo in tervento liberiamo risorse per la rico struzione e gli interventi che i Come M sono chiamati ad effettuare», ag giunge,
Sempre ieri il Consorzio del Parmi-giano Reggiano ha reso noti in una conferenza stampa i conti della gara di solidarietà partita all'indomani del terremoto per aiutare i produttori del formaggio che hanno registrato dann-ni per oltre 100 milioni di curo con la caduta di circa 600.000 forme e il danneggiamento di 37 caseifici e 600 allevamenti fra Modena, Reggio Emi-lia, Mantova e Bologna. Grazie alle vendite solidali coordinate un milione di curo è giunte nelle casse del <‹Comi-tato Gruppo caseifici terremotati del .
Parmigiano Reggiano», A questa ci-fra si aggiungono i quasi 9 milioni di curo derivanti dal contributo straordi-nario di solidarietà dei caseifici del comprensorio di produzione.
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Pagina 12 "Etrami megiio degh ,Jclufkini»
17/10/2012 press LinE rUnità Direttore Responsabile: Claudio Sardo
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«Emiliani meglio degli aquilani» Franco Gabrielli il capo della Protezione civile:
«Hanno reagito bene al sisma» • Cialente: «Sbaglia totalmente, noi sotto il potere assoluto di Dipartimento e governo». È rivolta sul web JOLANDA BUFALINI
jbutaiini@unitait
C'è Fabio che, twittando, cita Oscar Wilde: «A volte meglio tacere e sembra-re stupidi che parlare e togliere ogni dubbio», ci sono tanti altri che vanno per le spicce, i «vaffa» in versione abruzzese si sprecano e, per una volta, i acciai network non censurano le paro-lacce. Una frase del capo della Protezio-ne civile Franco Gabrielli ha scatenato la rivolta degli aquilani: «Gli emiliani hanno reagito meglio degli aquilani al terremoto». Non ci stanno i terremota-ti aquilani. Gabrielli spiega: «C'e in al-cune comunità attivismo e voglia di fa-re, la differenza in Italia non la fa il de-naro ma la capacità progettuale del ter-ritorio», La reazione non si fa attende-re, il sindaco de L'Aquila Massimo Cia-lente risponde in diretta: «Siamo stati da aprile 2009 a febbraio 2010 sotto il potere assoluto della Protezione civile, poi sotto un potere commissariale. Il dramma de L'Aquila si chiama gover-nante e burocrazia, i cittadini non so-no stati messi nelle condizioni di deci-dere». Racconta l'ultimo, in ordine di tempo, sgarbo istituzionale: «460 mi-lioni bloccati da un ricorso, che il com-missario Gianni Chiodi, prima di termi-nare il mandato, ha rispedito a Roma». Non solo: «Errani, appena nominato commissario, dichiarò che non sareb-bero stati fatti gli errori compiuti a L'Aquila, il nostro terremoto ha aiuta-to gli altri a non ripetere gli errori». In Abruzzo, insiste Cialente, «persi due anni per colpa del regime commissari a-le». Ma sono i cittadini del capoluogo abruzzese, interamente evacuato, do-ve morirono 309 persone, dove crollò il palazzo del governo, sede della pre-fettura, a rispondere per le rime. in
Ma lui sì difende «Non faceevo e non volevo §-pIewiere i. memoría delle viníme»
molti, anche non abruzzesi, ironizza-no: «Prendiamo tutti i terremotati del mondo e facciamo la classifica». C'è so-prattutto un termine, usato da Gabriel-li a proposito dell'Emilia, «attivismo» che fa inalberare chi si è mobilitato per la ricostruzione: «Il prefetto Gabrielli a L'Aquila vietava le riunioni nelle tendo-poli». C'è il capitolo B&B, Berlusconi e Bertolaso, «Il terremoto palcoscenico mediatici», «Quelli che ridevano la not-te del 6 aprile», c'è chi usa pochissime parole: «Sono indignato», e chi gli ricor-da che da prefetto «non ha fatto le whi-te list», ci sono anche voci emiliane: «posso dire che abbiamo reagito bene ma lascerei stare le classifiche», e: «in entrambi i casi ci sono state persone che hanno perso affetti e sono senza casa e l'inverno si sta avvicinando di nuovo per tutti». Qualcuno preferisce la chiave dell'ironia: «Non sapevo che un soprannome di Berlusconi fosse ter-ritorio», «Mai detto meglio il concetto 'terroni di m..."».
Stefania Pezzopane, che allora era presidente della Provincia: «Ho lavora-to a fianco di Gabrielli per molti mesi e sono veramente delusa e arrabbiata. Come può aver dimenticato le nostre condizioni? Come può dire una cosa co-sì assurda? Reazione migliore? Rispet-to a cosa? Ai 309 morti che ancora pian-giamo? Gli emiliani erano con noi il 6 aprile e loro, sono certa, non direbbero mai una cosa come quella detta ingiu-stamente da Franco Gabrielli».
Gabrielli a sera risponde: «La reazio-ne di alcuni esponenti politici appaio-no sproporzionate e offensive». «Evo-care i morti e le distruzioni - ha rilevato Gabrielli non serve a nascondere le responsabilità che sono molteplici ma che non possono non riguardare anche il territorio e le sue Istituzioni». «Non pretendo - ha concluso - di dare pagel-le, non è mia intenzione offendere la memoria delle vittime o dimenticare i dolori patiti, semplicemente credo sia nelle mie facoltà, laddove mi viene ri-chiesto, esprimere un giudizio che sep-pur non gradito è difficilmente conte-stabile».
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