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Cultura e Turismo Economia e lavoro Pubblica Amministrazione Sanità, sociale, servizi per l'infanzia INDICE Gli studenti diventano designer con gli scarti industriali 14/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 2 Quando la voce non è solamente aria che esce 14/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 3 Jessica ospite del Congresso 14/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 4 Un corso sulla celiachia 14/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 5 Da luglio 2013 Iva al 22% 14/11/12 Il Sole 24 Ore 6 Gli sconti favoriscono le famiglie più povere 14/11/12 Il Sole 24 Ore 7 Imu chiesa, sì del Consiglio di Stato 14/11/12 Il Sole 24 Ore 9 Esuberi nellaPacentrale: si parte da 4.500 dipendenti 14/11/12 Il Sole 24 Ore 11 In Comune controlli ai professionisti 14/11/12 Il Sole 24 Ore 12 Patroni Griffi: non licenzio nessuno 14/11/12 Italia Oggi 13 Retta simbolica, niente Imu 14/11/12 Italia Oggi 15 Imu alla chiesa, via libera al regolamento 14/11/12 La Stampa 16 Spending review ora tocca agli statali 14/11/12 La Stampa 17 Quote rosa per legge da oggi negli enti locali 14/11/12 La Stampa 19 Da luglio 2013 Iva al 22% 14/11/12 Il Sole 24 Ore 6 Gli sconti favoriscono le famiglie più povere 14/11/12 Il Sole 24 Ore 7 Pagina 1 di 19

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Cultura e Turismo

Economia e lavoro

Pubblica Amministrazione

Sanità, sociale, servizi per l'infanzia

INDICE

Gli studenti diventano designer con gli scarti industriali14/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 2

Quando la voce non è solamente aria che esce14/11/12 La Voce di Romagna Ravenna 3

Jessica ospite del Congresso14/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 4

Un corso sulla celiachia14/11/12 Il Resto del Carlino Ravenna 5

Da luglio 2013 Iva al 22%14/11/12 Il Sole 24 Ore 6

Gli sconti favoriscono le famiglie più povere14/11/12 Il Sole 24 Ore 7

Imu chiesa, sì del Consiglio di Stato14/11/12 Il Sole 24 Ore 9

Esuberi nellaPacentrale: si parte da 4.500 dipendenti14/11/12 Il Sole 24 Ore 11

In Comune controlli ai professionisti14/11/12 Il Sole 24 Ore 12

Patroni Griffi: non licenzio nessuno14/11/12 Italia Oggi 13

Retta simbolica, niente Imu14/11/12 Italia Oggi 15

Imu alla chiesa, via libera al regolamento14/11/12 La Stampa 16

Spending review ora tocca agli statali14/11/12 La Stampa 17

Quote rosa per legge da oggi negli enti locali14/11/12 La Stampa 19

Da luglio 2013 Iva al 22%14/11/12 Il Sole 24 Ore 6

Gli sconti favoriscono le famiglie più povere14/11/12 Il Sole 24 Ore 7

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press unE il Resto del Carlino 14/11/2012

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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.37:Z UNA SETTIMANA DI MOSTRE IN TUTTA LA PROVINCIA: PITTURA, CERAMICA MOSAICO, MA NON SOLO

Gli studenti diventano designer con gli scarti industii .ali MOSTRE d'arte questa settimana in tutta la provincia. Co-minciamo da Ravenna. Al Mar mostra di Carlo Corsi dal titolo 'Opere dal 1902 al 1966'. Fino al 9 dicembre. A Tamo fino al 25 novembre espone Giuseppe Scagnolari con l'in-stallazione 'Egg City'. All'Autorità portuale, fino al 16 no-vembre mostra di fotografia e design. Dal lunedì al giovedì 9-17. Negli spazi di niArt fino al 22 novembre 'Rigore e azzardo', mosaici in carta di Alari Gattamorta. Orario: mar-tedì, mercoledì e sabato 11.12.30 ; giovedì, venerdì e sabato 17-19. Alla Sala Della Manica Lunga Biblioteca Classen-se fino al dicembre mostra di pittura e grafica. Orari: da martedì a sabato 10-12 / 15-18. Alle Cantine Palazzo Rava; fino al 24 novembre mostra dal titolo 'Concretezza' degli artisti Parmaré, Giulio Neri, Enrico Manera, Gianni Bu-cher Schenker, Orari: tutti i giorni 11-12.30 / 17-20. In Sa-letta di vicolo degli Ariani fino al 18 personale di Bruno Merendi dal titolo 'Opere d'Autore'. Orario: tutti i giorni 9.30-1230 / 15-19. Alla Galleria Ninapi, 'Il corpo trascen-dente', mostra di Federico Lombardo. Fino al 6 gennaio, venerdì e sabato 17-20, domenica tutta la giornata. In setti-mana su appuntamento (340 0789505). A Faenza al Museo delle ceramiche fino al 6 gennaio mo-stra 'Omaggio a Guido Gambone' con opere della collezio-ne Giuseppe Tampieri. Sempre al Mic da sabato al 6 genna-io 'Guerrino Tramonti. La magia del colore'. Nella Sala Delle Bandiere-Municipio, fino ali% dicembre mostra di ceramiche. Orario: da lunedì a venerdì 8.30-19. Alla Banca di Romagna fino al 30 novembre l'esposizione dei progetti

Due immagini della mostra degli studenti dell'Isia faentini

del workshop dell'Isia con il designer Paolo Ulian sugli scarti industriali. Alla Bottega Bertaccini fino al 28 mostra di Domenico Dahnorite. Orario: 930-12.30 / 15.30- 1930, Chiuso domenica e lunedì mattina. Fino a fine anno mo- stra fotografica di Raffaele Tassinari 'Nude in blue'. Al Ros-

Art Catà fino al 30 novembre mostra di sculture di Idi-ho Galeotti dal titolo 'Mutazioni esistenziali'. A Caste! Bo-lognese fino al 18 novembre nella sala espositiva di via Emi-lia Interna, mostra di Fiorenza, la pittrice dei cavalli. Feria-

li 10-13 e 15-18, festivi 10-1.3 e 15-18. A Cervia in Sala Rubicone; fino al 25 collettiva di nove arti-sti in occasione della Biennale delle chiese laiche. Dal gio-vedì a domenica dalle 16 alle 19. A Russi all'Ex Macello, fino al 25 mostra di pittura. Orario: dal venerdì alla dome-nica 15.30-1830, A Lugo, alle ex Pescherie della Rocca, fi-no al 2 dicembre mostra di Federico Zanzi intitolata 'Catar-si e Palingenesi di una Forma', giovedì e venerdì 15-18, sa-bato e domenica 15-18. A Bagnara di Romagna fino al 31 dicembre nello studio tecnico Mattia Galli Ingegnere mo-stra 'Ferro caldo', sculture di Eros Mariani. Dal lunedì al. venerdì 8-13 e 14.30-18. A Bagnacavall o nel Museo Civico delle Cappuccine fino a domenica 25 `Sonia Miccia pittrice del Novecento. Memorie e quadri'. Sempre al Museo Civi-co fino alla fine di aprile 'Vedute di Assisi' di Enzo Morelli. Orario: tutti i giorni 10-12/15-18. Chiuso lunedì e postfesti-vi. In Biblioteca Taroni; fino al 10 novembre 'Libri di inte-resse e provenienza camaldolese': lunedì, mercoledì e ve-nerdì 14.30-1.830; martedì e giovedì: 8.30-12-30/ 14-30-18.30, sabato 8.30-12.30. In Sala delle Colonne: 'Im-magini dalla Ramenghi', collettiva fino 21 7 dicembre. Ora-rio: 15-1830; festivi dalle 10 alle 12. A Massa Lombarda al Centro Culturale Venturini 'Romagna Liberty'. Fino al 24, lunedì e giovedì 930-13 / 1.5-18.30; martedì, mercoledì e venerdì 9,30.12.30!' 15-18.30; sabato 930-12.30. Alla Gal-leria San Vitale; fino al 18 'Pittura e Mosaico'. Tutti i gior-ni 16-19; sabato e domenica 10.12.

Rosanna Ricci

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FOCE Direttore Responsabile: Franco Fregni

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La Medd eri divisieoriesipro

Quando la voce non è solamente aria che esce

Quando la voce non è solamente aria che esce RUSSI Daniela Piccari spiega il percorso del laboratorio in programma da martedì. "Ogni persona ha un timbro differente e già questo colore vocale è una traduzione del testo perché la qualità del suono aggiunge o toglie significato alla parola"

na bella voce che sappia contribuire alla crescita della propria personalità si può creare andando a le- zione. "Quando devo im-

postare una lettura ad alta voce penso a una 'partitura vocale, una struttura da co- struire - spiega l'attrice Daniela Piccari, che condurrà a Russi un laboratorio sulla voce -. Ma il materiale di costruzione non è in vendita: è nascosto in un deposito, spesso buio, dentro il mondo delle nostre esperienze percettive. E' questo il luogo della ricerca in cui aggirarsi per illuminare anche piccoli frammenti sonori che po- trebbero essere la perla rara". Daniela Pic- cari sarà il riferimento di coloro che par- teciperanno dal 20 novembre al 14 di- cembre, tutti i martedì e venerdì dalle 20 alle 23, al laboratorio sulla voce organiz- zato dalla Compagnia teatrale Le Belle Bandiere, in collaborazione con Pro Loco Russi, Panda Project/Compost C, Altr' e20 e con il sostegno di Regione, Provincia e Comune. "Il primo strumento in dotazio- ne a un lettore o interprete teatrale di un

testo è, dunque, l'orecchio, inteso come occhio - prosegue la docente -. In ascolto si vedono gli elementi portanti di un'ar-matura sonora che sostiene il testo inte-gro nella traduzione della voce (perché la voce tradu-ce sempre!). Ogni persona ha un timbro di voce diffe-rente, e già questo colore vocale è una traduzione del testo, perché la qualità del suono aggiunge o toglie si-gnificato alla parola. E' chiaro che il fra-seggio o la concatenazione ritmica delle parole nella frase possono far vivere o morire una lettura e, per quanto mi ri-guarda, sono sicura che un riferimento musicale possa essere di aiuto. Esercitarsi sull'andatura di linee melodiche di una canzone e riportarla nel parlato - sottoli-nea la Piccari - può aiutare a entrare in un flusso che svela la forza del respiro di una frase. Tenendo presente la diversità della parola detta da quella cantata, è di grande aiuto semplicemente cantare. Cantare e non pensare. L'introduzione del canto nel

lavoro dell'attore rivela una dimensione collettiva, perché il solista chiede spesso l'accompagnamento armonico. Una voce solista risalta fortemente in un coro". I la-

boratori si svolgeranno a Russi, nella sede de Le Bel-le Bandiere. Per iscriversi è necessario inviare una mail all'indirizzo [email protected]; per informazioni si può telefo-nare al 393-9535376; la

quota di iscrizione è di 200 euro. "La ri-cerca che proponiamo è un divertimento in forma di studio o viceversa - dice Da-niela Piccari -. Non esiste scoperta senza un profondo piacere e un'ilarità che si ri-trova inevitabilmente nell'aver centrato il bersaglio. Le cadute di tono che si accu-mulano durante il percorso saranno va-lorizzate per capire che non si tratta di stonature, ma di mancanza di motivazio-ne. Perché la voce non è sostenuta sem-plicemente dal fiato, ma da una volontà di desiderio che, invisibile, ci anima, ci mette in movimento, appunto!".

"La ricerca che proponiamo è un divertimento in forma di studio"

Daniela Piccari L'attrice condurrà il laboratorio sulla voce dalla prossima settimana

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COnSafriL Le novità sull'imposta sul valore aggiunto

Da luglio 2013 Iva al 22% Ferma l'aliquota del 10% Luca De Metani

Dal 2013 non sarà più esen-te da Iva la gestione individua-le di portafogli titoli, ma sui re-lativi corrispettivi si dovrà ap-plicare l'imposta, come oggi ac-cade per i servizi di custodia e amministrazione. Per consenti-re la detrazione dell'Iva sui co-sti relativi ai servizi di gestione individuale di portafogli, co-munque, sarà possibile optare per la contabilità separata. So-no queste le novità relative all'Iva contenute nell'emenda-mento di ieri al Ddl di stabilità, il quale ha confermato l'aumen-to dell'aliquota ordinaria dal 21% al 22% dal 1 ° luglio 2013, mantenendo invariata quella del io per cento.

I servizi bancari e finanziari sono caratterizzati dalla gene- ene-

ralizzata ralizzata esenzione Iva, tranne che per quelle operazioni og-gettivaniente non riconducibi-li a quelle di carattere crediti-zio e finanziario, come, ad esempio, i servizi di custodia e amministrazione titoli, di cas-sette di sicurezza, vendite all'asta, eccetera.

Il19 luglio 20121a Corte di giu-stizia europea, nella sentenza sulla causa C-44/u (Deutsche Bank), ha stabilito che l'attività di gestione di un portafoglio ti-toli non è esente da Iva se la banca, oltre alla compravendi-ta degli strumenti finanziari, fornisce anche una prestazio-ne, di analisi e di custodia del pa-trimonio del cliente. Nel caso trattato dalla sentenza è stata decisa l'imponibilità a Iva delle prestazione di gestione di por-

tafoglio titoli, costituita da un'attività remunerata, nella quale «un soggetto passivo adotta decisioni autonome in merito alla compravendita di ti-toli e attua tali decisioni me-diante la compravendita di tito-li». Nel caso esaminato, la ban-ca gestiva i titoli in nome e per conto dei clienti, a fronte di una remunerazione, variabile in funzione del valore sia del patrimonio gestito, sia dei tito-li scambiati. Secondo la senten-za, l'articolo 135, paragrafo 1,1et-tera f) o g), della direttiva Iva 2006/112/C e va interpretato nel senso che non è esente da Iva la gestione patrimoniale tramite titoli, descritta nella controversia.

L'emendamento ha riscritto l'articolo io, primo comma; n.

4) del Dpr 633/1972, conferman-do l'esenzione Iva per le opera-zioni relative «ad azioni, obbli-gazioni o altri titoli non rappre-sentativi di merci e a quote so-ciali», oltre che «a valori mobi-liari e a strumenti fmanziari di-versi dai titoli, incluse le nego-ziazioni e le opzioni». Però, tra le operazioni non esenti da Iva ha fatto rientrare anche il servi-zio di gestione individuale di portafogli. L'imponibilità Iva, quindi, si applicherà alle opera-zioni effettuate a partire dal i °

gennaio 2013. Per evitare di perdere l'Iva

sugli acquisti relativi ai servizi digestione individuale di porta-fogli, l'emendamento prevede che dal i° gennaio 2013 sarà pos-sibile optare per l'applicazione separata dell'Iva. In particola-re, la contabilità separata Iva Sa-rà una facoltà per i soggetti che svolgeranno «sia il servizio di gestione individuale di portafo-gli, ovvero prestazioni di man-dato, mediazione o intermedia-zione relative al predetto servi-zio, sia attività esenti» da Iva.

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esiguo più povere.

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S°Ierld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

CARICHI FAMILIARI Cambiano i valori di base delle detrazioni percarichi familiari: peri figli con più di 3 anni si passa dagli attuali 800 euro a 900, per quelli fino a tre anni si passa da 900 a 1.080. A questi valori si applicano poi i molti plicatori che abbassano la detrazione all'au mentare del reddito

GLIALTRISCONTI Scompare la franchigia da 250 euro ipotizzata con effetto retroattivo dal disegno di legge va rato dalGoverno per quanto riguarda le detrazioni e le deduzioni, e scom pare anche il tetto dei 3mi la euro complessivi alle detrazioni fiscali, che quindi seguono Le vecchie regole

ALIQUOTE Rimane invariata la struttura delle aliquote Irpef, perché viene cancellata la limaturaipotizzata a quelle che si applicano ai primi due scaglioni di reddito: di conseguenza, peri redditi fino a 15mila euro l'aliquota rimane quella del23%, e per oueRifra 15.001e 28mila dina ne al27%

IVA In calendario perii luglio de12013 rimanesolo l'aumento di un punto dell'aliquota Iva più alta, che passerà dalli al22%se non si troveranno entro quella data iisorsb alternative. Rima ne a110% invece l'aliquota intermedia, di cui il Ddloriginario prevedeva raumento di un punto

PENSIONI DI GUERRA L'emendamento alla legge di stabilità interviene anche sulle pensioni di guerra e sugli assegni connessi a prestazioni previdenziali di analogo tenore, precisando che l'agevolazione non opera qualora gli emolumenti sono percepiti, a titolo di reversibilità, da soggettititolad

i di reddito superiore a 15mila euro

PORTAFOGLI TITOLI Dal 201T non sarà più esente da Iva la gestione individuale di portafogli titoli: sui relativi corrispettivi si dovràapplicare L'imposta. Ferconsentire la detrazione deirIva sui costi relativi ai servizi di gestione sarà possibile, perù,optare perla contabilitqseparata

Gli sconti favoriscono le famiglie più povere Con un reddito di 20mila euro e un figlio a carico le detrazioni porteranno una diminuzione Irpef del 3,4%

Marco Bellinazzo Gianni Trovati MILANO

È assai meno "rivoluziona-ria" rispetto alla versione ini-ziale, ma almeno è portatrice solo di buone notizie, concen-trate sulle famiglie a basso red-dito. Nella versione riscritta dalla commissione Bilancio della Camera la manovra sull'Irpef contenuta nel dise-gno di legge di stabilità perde le limature delle aliquote più basse, ma anche gli interventi retroattivi su deduzioni e de-trazioni, dicendo addio a tetti e franchigie. Delle risorse rese disponibili dal mancato taglio Irpef, un miliardo verrà desti-nato, nel 2013, alle famiglie per' la riduzione del carico fiscale.

Al posto di quel pacchetto di novità, i deputati hanno in-trodotto alcune misure dirette ad elevare le detrazioni per i carichi di famiglia, che entre-ranno in vigore dalle dichiara-zioni dei redditi del prossimo anno e che aiuteranno soprat-tutto le famiglie con entrate minori.

Partianio dai risultati: unnu-cleo faniiliare con reddito complessivo da iomila euro e un figlio a carico che ha già compiuto tre anni ottiene uno sconto aggiuntivo sull'Ir-pef totale del 10,2%, mentre il beneficio scende al 3,4% con 2omila euro di reddito, all'1,7% con 3omila euro per avvicinar-si alla scomparsa per i redditi superiori (si vedano i grafici in pagina) Se i figli sono due, e uno di questi ha meno di tre an-ni, i b enefici si fanno più consi-stenti, e con loro diventa an-che più marcata la concentra-. zione degli effetti sui redditi bassi. Con iomila euro di reddi-to, l'Irpef da pagare diminuirà del 41,4%, scenderà del 8,2% con2omila euro di reddito e co-sì via, fmo a offiire una diffe-renza di poche decine di euro (o" del totale) se il reddito della famiglia è a 9omila euro.

A determinare questa "pira-mide" è l'incremento dei valo-ri-base degli sconti fiscali de-dicati ai figli: per il figlio con più di tre anni si passa dagli 800 euro attuali a 980, per quello più piccolo si va da 900 a i.o8o euro.

A favorire i redditi bassi c'è il meccanismo dei parametri previsto dal testo unico delle imposte sui redditi, che in pra-tica moltiplica queste cifre ba-se per un valore che scende in-sieme al reddito: i moltiplicato-ri cambiano a seconda del nu-mero di figli, in modo da favori-re le famiglie più numerose.

In questa maniera, l'effetto fiscale dei figli a carico diventa inversamente proporzionale al reddito complessivo dichia-rato, e la stessa dinamica ovvia-mente si presenta accresciuta dall'aumento dei valori di base operato dall'emendamento. Le tabelle in pagina, per mo-strare l'effetto combinato di questi fattori, fanno i conti in tasca a una famiglia con un so-lo figlio superiore ai tre anni, e a un nucleo con due figli, di cui uno inferiore ai tre anni e quin-di caratterizzato dalla detra-zione maggiorata.

Un'altra considerazione pe-rò è d'obbligo: i calcoli in pagi-na tengono conto esclusiva-mente dei redditi lordi e dei ca-richi familiari, ma soprattutto

quando le entrate dichiarate non sono troppo consistenti le altre detrazioni (da quelle per le spese sanitarie a quelle per i mutui) o le deduzioni possono intervenire ad azzerare l'Irpef, e quindi anche l'effetto positi-vo delle novità. Un "vizio di fondo", questo, che contraddi-stingue tutti gli interventi sull'Irpef, che naturalmente non hanno alcun impatto su chi già oggi non paga l'imposta (si tratta dei cosiddetti «inca-pienti»).

_ La «rimodulazione di alcu-

ne tax expenditures», come l'aveva definita il comunicato stampa diffuso nella notte di inizio ottobre del travagliato Consiglio dei ministri che ave-vavarato la prima versione del-la manovra, come si ricorderà, prevedeva un taglio delle age-volazioni con effetto retroatti-vo. Un taglio in «deroga» allo Statuto del contribuente, che sarebbe dovuta scattare già dalle dichiarazioni dei redditi del 2012 e che tante polemiche aveva suscitato.

Erano state introdotte una franchigia di 250 euro sulle de-duzioni e sulle detrazioni d'im-posta, e un tetto massimo di 3mila euro su queste ultime. La contrazione dei bonus fisca-li toccava praticamente tutti gli oneri che oggi danno la p os-sibilità di ottenere un rispar-mio sul prelievo fiscale, per i soggetti con redditi superiori

euro. E se in qualche caso erano

previste deroghe, come per le spese sanitarie che non con-correvano alla detrazione d'impostamassima di 3mila eu-ro, era anche vero che la fran-chigia sotto la quale non era più possibile ottenere benefici fiscali per i costi medici di fat-to saliva dagli attuali 129,11 eu-ro (le vecchie 25omila lire) ai 250 euro, appunto.

Nella versione originaria del provvedimento le uniche voci escluse dallo sfoltimento erano quelle relative ai carichi di famiglia, le detrazioni per la-voro dipendente e quelle per le ristrutturazioni e il rispar-mio energetico, che poggiano su regole proprie e dribblava-no anche il tetto dei 3mila eu-ro. Dalla franchigia erano

esentati altri due tibi di costi, quelli sostenuti dai non veden-ti per il mantenimento dei ca-ni guida e quelli sostenuti per i servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordo-muti. Costi che tuttavia non era possibile "ammortizzare" integralmente in quanto rien-travano nel tetto massimo di tremila euro introdotto per le detrazioni.

Tutto questo insieme di re-gole ora sono state cancellate dall'emendamento deposita-to ieri dai relatori Renato Bru-netta (Pdl) e Pier Paolo Baret-ta (Pd). Emendamento che in-terviene anche sulle pensioni di guerra e sugli assegni con-nessi a prestazioni previden-ziali di analogo tenore (disci-plinati all'articolo 34, primo comma, del Dpr 29 settembre 1973, n. 6m), precisando che l'agevolazione «non opera qualora gli emolumenti indica-ti siano percepiti, a titolo di re-versibilità, da soggetti titolari di reddito complessivo supe-riore a euro is.000».

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ll'erld CAS

PRIMA

18.497,3

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DOPO

427,3 DOPO

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-43,4 Differenza % -10,2 Differenza % -0,3

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REDDITO 100.00

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Il risparmio per le famiglie

Ilcohfrontotra l'Irpef attuale e ['imposta dopo l'aumento delle detrazioni per carichi familiari invigore da[1 ° gennaio 2013

ESEMPIO Famiglia con un figlio a carico di età superiore ai tre anni

ESEMPIO 2 Famiglia con due figli a carico, di cui uno di età inferiore ai tre anni

REDDITO 10 000

REDDITO 0.000

PRIMA

L584,2

—\\/—

Differenza %

DOPO PRIMA DOPO

1.423,2 18.975,3 18.908,9

PRIMA

4.168,4

Differenza %

DOPO

4.026,3

-3,4

PRIMA

23.159,5

Differenza %

DOPO

23.112,1

-0,2

PRIMA

3.409,1

Differenza %

DOPO

3.114,5

VV

-8,6

PRIMA

22.751,8

Differenza %

DOPO

22.620,9

REDDIT

• PRIMA DOPO

7.172,6 7.049,5 PRIMA

27.443,7

Differenza %

DOPO 27.415,3

-0,1

DOPO 27.008,2 __\,/__

REDDITO

40-090

REDDITO 90'00f

PRIMA DOPO

11.056,8 10.952,6

Differenza % -0,9

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31.827,9

Differenza %

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31.818,4

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PRIMA

10.438,2

Differenza %

DOPO PRIMA

10.209,1 31.560,9

-2,2 Differenza %

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REDDITO 50.00

PRIMA DOPO PRIMA DOPO

14.941,1 14,855,8 36.170,0 36.170,0 •

Differenza % -0,6 Differenza % 0,0

PRIMA

14.392,7

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origìie pii] povere.

DDITO .00

EDDITO 0.00

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754,5

Differenza %

PRIMA DOPO PRIMA 6.483,6 6.221,8 27.106,4

--m— —m— —m—

Differenza % -4,0 Differenza %

DOPO PRIMA

14.196.4 36.015,5

-1,4 Differenza

REDDITO {) )00

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INDICIriesa.si del Consi4odiStato

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Imu Chiesa, sì del Consiglio di Stato Via libera con riserva al regolamento: può scattare dal 2013 l'imposta sulle attività extra culto

Antonello Cherchi Marta Paris ROMA

,T,Zu Imu Chiesa, regolamento promosso con riserva. Dal pri-mo gennaio prossimo scatterà, dunque, l'imposta anche sugli immobili del clero adibiti ad atti-vità commerciali Ieri il Consi-glio di Stato ha, infatti, espresso parere favorevole al provvedi-mento riformulato dal Governo, dopo la prima bocciatura del 27 settembre scorso. Allora i giudi-ci di Palazzo Spada eccepirono che il decreto messo a punto dall'Economia, in attuazione del Dl Cresci-Italia, per determina-re i criteri di esenzione dall'im-posta sugli immobili degli enti no profit, e quindi anche di quel-li ecclesistici, nei quali si svolgo-no attività non commerciali, an-dava oltre i confini attribuiti dal-la legge. Per questo Palazzo Chi-gi è corso ai ripari correggendo, con il decreto legge sui costi del-la politica (Dl 174/2012), la nor-ma primaria e ha rivisto lo sche-ma di regolamento, che nei gior-ni scorsi è stato rispedito al Con-siglio di Stato.

Il nuovo testo, sette articoli in tutto, ha ottenuto il via libera so-stanziale della sezione atti nor-mativi di Palazzo Spada (relato-re Roberto Chieppa), ma con Pin-vito ad adeguare le disposizioni ai principi Ue, valorizzando «il concetto di attività economica, inteso in senso comunitario». Per PUe, infatti, ipresupp osti ne-cessari a escludere la natura commerciale di un'attività van-no rilevati non tanto facendo ri-ferimento al concetto dell'assen-za dello scopo di lucro, ma piut-

tosto richiamando il carattere non economico dell'attività non commerciale. E per la giurispru-denza comunitaria costituisce «attività economica» qualsiasi attività consistente nell'offrire beni e servizi inun mercato.

In sostanza - sottolinea il pare-re - anche gli enti non commer-ciali possono svolgere attività commerciali dì natura economi-ca ai sensi del diritto Ue e gli im-mobili destinati a tali attività so-no, pertanto, soggetti al paga-mento dell'Imu e non possono beneficiare dell'esenzione an-chepro-quota in caso di utilizza-zione mista.

Inparticolare, le osservazioni del Consiglio di Stato riguarda-no i requisiti per lo svolgimento

'tà ec nemica

oPeril diritto dell'Ue costituisce attività economica qualsiasi attività che consiste nell'offrire beni e servizi in un mercato. Per rilevare i presupposti necessari a escludere la natura commerciale non è determinanté l'assenza dello scopo quanto il carattere non economico che deve qualificarla. Questo vale anche nei settori disciplinati dal regolamento Imu Chiesa: attività assistenziale, sanitaria, didattica, ricettiva, culturale ricreativa e sportiva

con modalità non commerciali delle varie attività ricreative. Re-quisiti di cui viene rilevata «rete-rogeneità» e la non compatibili-tà con il concetto europeo di «at-tività economica». In alcuni ca-si, infatti, è utilizzato il criterio di gratuità o del carattere simbo-lico della retta (perle attività cul-turali, ricreative e sportive), in al-tri il criterio dell'importo non su-periore alla metà di quello me-dio previsto perle medesime at-tività svolte nello stesso ambito territoriale con modalità com-merciali (attività ricettive e in parte assistenziali e sanitarie) o ancora il criterio della copertura integrale del costo effettivo del servizio (attività didattiche).

Il Consiglio di Stato invita, dunque, il ministero dell'Econo-mia a modificare il regolamento nella parte in cui definisce le atti-vità esenti dall'Imu, specifican-do che non solo devono essere senza scopo di lucro, ma devono anche essere «prive del caratte-re di attività economica come de-finito dal diritto dell'Unione eu-ropea, tenuto conto dell'assenza di relazione con il costo effetti-vo del servizio e della differenza rispetto ai corrispettivi medi previsti» per le stesse attività svolte sul mercato.

Modifiche necessarie, secon-do i giudici, anche per evitare il rischio diuna procedura di infra-zione da parte di Bruxelles, visto che nel 2010, sull'analoga que-stione relativa alle esenzioni del-la vecchia Ici, la Commissione Ue aveva avviato un'indagine per valutare l'eventuale sussi-stenza di aiuti di Stato.

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Imudriesa.si dei Consi4odiStato

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IMAGO ECONOMICA

Quando scatta l'esenzione secondo i giudici

Le strutture sanitarie esenti I requisiti per l'esenzione da delle attività assistenziali e sanitarie si configurano quando c'è un «versamento di rette di importo simbolico o comunque tale da non integrare il requisito del carattere economico dell'attività, come definito dal diritto dell'Unione europea, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con il costo effettivo del servizio e detta differenza rispetto ai corrispettivi medi previsti per attività analoghe svolte con modalità concorrenziale netto stesso ambito territoriale»

Attività didattica Perché le attività didattiche possano aspirare all'esenzione dall'Imu, devono essere «svolte a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di rette di importo simbolico o comunque tale da non integrare il requisito del carattere economico dell'attività, come definito dal diritto dell'Unione europea, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con il costo effettivo del servizio e delta differenza rispetto ai corrispettivi medi previsti per attività analoghe con modalità concorrenziale nello stesso ambito territoriale»

«Sodale» senza imposta Lo svolgimento di attività ricettive è esente dall'Imu se «è prevista l'accessibilità limitata ai destinatari propri delle attività istituzionali e la discontinuità nell'apertura; nonché relativamente alla ricettività sociale se è diretta a garantire l'esigenza di sistemazioni abitative anche temporanee per bisogni speciali» o rivolta alle fasce deboli. Le rette devono essere di importo simbolico o «comunque tale da non integrare il requisito del carattere economico dell'attività», secondo il diritto comunitario

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S°Ierld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Incont sindacane. Il ministro Patroni Griffi: «Nessun impatto traumatico»

Esuberi nella Pa centrale: si parte da 4.500 dipendenti ROMA

. -T T. I dati non sono ancora defi-nitivivisto che mancano all'ap-pello le nuove dotazioni orga-niche della Farnesina, dei mini-steri dell'Interno, della Giusti-zia e, soprattutto, dell'Inps -dove si parla di circa 2.00o esu-beni senza contare il taglio "so-speso" del 10% previsto dalla legge i48/2on - degli enti par-co, la Croce Rossa e delle For-ze Armate. Ma sulle 5o ammini-strazioni centrali scrutinate dalla Funzione Pubblica risul-ta al momento personale in so-vrannumero per 4.515 unità: 487 dirigenti di prima e secon-da fascia e 4.028 tra funzionari e semplici dipendenti.

L'attuazione dell'articolo 2 del dl 95 (la spending review) sugli uffici di queste ammini-strazioni non produrrà «impat-ti traumatici» ha assicurato ie-ri il ministro della Pa e la sem-plificazione, Filippo Patroni Griffi, al termine dell'incontro

informativo con i sindacati che prelude al varo dei decreti con le nuove dotazioni organi-che ridotte di un decimo per il personale di base e di un quin-to per i dirigenti. L'intervento produrrà risparmi, a regime, per 392 milioni annui comples-sivi, è stato per ora calcolato, ma il dato è destinato a cresce-re con il completamento della ricognizione.

«Il nostro obiettivo non era rincorrere coloro che si augu-ravano licenziamenti di massa nel pubblico impiego, perché è uno dei settori portanti dello Stato - ha spiegato Patroni Griffi - e nello stesso tempo non abbiamo inseguito coloro che non avrebbero voluto fare nulla». Su questi numeri e quelli che seguiranno si apre ora il tavolo di confronto con i sindacati. Si tratterà di indivi-duare quanti degli interessati hanno maturato i requisiti per la pensione o il prepensiona-

mento, quanti manifesteran-no la disponibilità alla mobili-tà volontaria; uno screening che dovrà essere chiuso entro il prossimo mese di giugno, da-ta dopo la quale, se ci saranno ancora addetti in sovrannume-ro, potrà scattare la mobilità collettiva con i 24 mesi di sti-pendio ridotto. I sindacati re-stano per ora prudenti, anche se hanno annunciato che utiliz-zeranno tutti gli strumenti per «evitare i licenziamenti». E chiedono, oltre al confronto sulla spending review, l'aper-tura di un «tavolo vero» sui precari. Entro l'anno, hanno avvisato Cgil, Cisl e Uil, sca-dranno 400mila contratti, cir-ca il 40% dei quali nella Pa. Un confronto è stato chiesto, infi-ne, sulla norma contenuta nel Dl sanità che esclude i contrat-ti a termine del comparto dal limite Ue dei 36 mesi.

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lls°11dOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

EntS Ioc íil. La Camera ha approvato il decreto legge che rivede le regole per i municipi e i costi della politica

In Comune controlli ai professionisti Cancellata la norma di favore prevista dall'Economia per i dipendenti ministeriali

Gianni Trovati MILANO

rew Niente controllori scelti dal Governo nelle città, libertà di rivedere i contratti di riscos-sione prima del 3o giugno 2013 (anche se mancano le regole di contesto), esclusione dal Patto delle penali per l'estinzione an-ticipata dei mutui. Sono le prin-cipali novità peri sindaci imbar-cate alla Camera dal decreto su-gli enti locali, che ieri ha ottenu-to la fiducia a Montecitorio (386 sì, 5 no e 75 astenuti nelle file di Lega e Idv) e ora passa al Senato per la conversione in leg-ge definitiva. Lo stesso provve-dimento sposta al 4 febbraio la prima scadenza per la dichiara-zione Imu, e offre qualche setti-

' mana in più ai consigli regionali per adeguare indennità e costi ai parametri offerti dalla Regio-ne più virtuosa.

II provvedimento riscrive il si-stema dei controlli su Regioni ed enti locali. In questo secondo fronte, la Camera ha cancellato

la scelta da parte del ministero dell'Economia, fra i dipendenti ministeriali, del presidente dei revisori nelle Province, nei Co-muni superiori a 6omila abitan-ti e nei capoluoghi. Anche in questi enti, quindi, i controllori dei conti saranno sempre com-mercialisti e revisori legali:

IL QUADRO Possibile rivedere i contratti di riscossione prima del 30 giugno 2013 Il provvedimento attende il sì delSenato

«Avevamo chiesto di cancella-re la norma già nel nostro con-gresso di Bari - commenta sod-disfatto Claudio Siciliotti, presi-dente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili - perché que-sto meccanismo ignorava ogni principio meritocratico e nulla

prevedeva sulle competenze professionali dei prescelti».

Dalle parti delle Regioni, sal-ta invece il controllo preventi-vo di legittimità sugli atti, che era previsto dalla versione origi-naria del decreto (e che per un cortocircuito temporale viene disciplinatoda una delibera del-le sezioni Riunite della Corte dei conti diffusa giusto ieri), mentre rimangono le verifiche su preventivi e consuntivi mo-dellate sulle procedure seguite fm dal 2006 coni questionari ri-volti a Comuni e Province. Nel loro esame, i magistrati contabi-li dovranno "anticipare" una sorta di bilancio consolidato, te-nendo conto anche dei risultati delle società controllate.

Sul versante della riscossio-ne dei tributi, rimane nel testo finale l'emendamento della Le-ga che consentirebbe ai Comu-ni di abbandonare Equitalia an-che prima del 3o giugno, data fissata dallo stesso decreto per l'uscita dell'agente nazionale

dalla riscossione locale. Nello stesso tempo, però, la legge de-lega sulla riforma del federali-smo fiscale promette di cambia-re a breve le regole sulle gare e sulle caratteristiche dei conces-sionari privati, mentre riman-gono da sciogliere i nodi sugli strumenti esecutivi e sulla loro applicabilità.

Ricco, infine, il capitolo dedi-cato a costi della politica e tra-sparenza sugli eletti. Entro 1123 dicembre le Regioni dovranno tagliare le indennità allineando-le a quelle della Regione più vir-tuosa sia per i presidenti (è l'Umbria) sia per i consiglieri (l'Emilia Romagna), e per ta-gliare drasticamente i fondi ai gruppi che non potranno supe-rare i 5mila euro a consigliere. C'è più tempo per ridurre le di-mensioni di consigli e giunte adeguandole ai nuovi parame-tri, che scatteranno dallaprossi-ma legislatura.

giandtrovatiffilsole24ore.com 0 RIPRODUZIONE RISERVATA

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Statali, ce ne sono 4 mila in più. Il ministro assicura: tagli indolori. Escamotage per salvare l'Inps

Patroni Griffi: non licenzio nessuno Spunta lipotesi di prepensionamenti per assorbire gli esuberi

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Come un mantra, ripe-te che lui non licenzia nessuno. Lo ha detto ai sindacati, lo ribadisce ai

giornalisti. «I tagli agli organici dello stato non diventeranno li-cenziamenti. Anzi non parlate di esuberi, ma di eccedenze», predi-cava ieri il ministro della fun-zione pubblica, Filippo Patroni Griffi, a poche ore dal vertice con i sindacati nel quale aveva an-nunciato quanti sono i travet di troppo a seguito della Spending review, che ha imposto un taglio del 10%: su 50 amministrazioni scrutinate, tra ministeri, enti di ricerca ed enti pubblici non eco-nomici, pari a 94.200 lavoratori in servizio, le «eccedenze» sono 4.028 dipendenti e 487 i dirigenti. Meno del 5% , grazie alle vacan-ze in organico di alcune ammini-strazioni che hanno compensato gli eccessi di altre. Saranno circa 390 i milioni di euro di rispar-mio a regime, «con tagli indolo-ri», preCisava Patroni Griffi. La platea degli esuberi è comunque destinata a crescere, visto che nelle 64 pagine di conteggio di Palazzo Vidoni risulta presente

la situazione dell'ente Fiume Po (un esubero) ma non quella dell'Inps, che di esuberi ne ha 4 mila. Così come mancano all'ap-pello gli enti parco e le agenzie fiscali, le Forze armate e l'Interno. Ma si è lontani dagli 11 mila tagli stimati dalla legge di Spending review. Quanti degli esuberi poi saranno trasferiti presso altre amministrazioni e, nel caso in cui questo non dovesse bastare, sa-ranno messi in mobilità per due

anni e poi licenziati? Al ministero della funzione pubblica sembrano convinti che il problema esuberi possa essere risolto grazie alla leva dei pensionamenti: la legge consente infatti di scontare le ec-cedenze con le uscite previdenzia-li. E visto che la riforma di Elsa Fornero ha irrigidito i requisiti, per le amministrazioni che hanno esuberi si potrà ricorrere al ripri-stino delle regole prefornero: 40 anni di contributi oppure 65 anni

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Patroni Criffi: 11011 li o cenzi nebsu no

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di età e si può andare in pensio-ne. Insomma, una via privilegiata per i prepensionamenti che, una volta aperta, potrebbe essere per-corsa da molti più lavoratori di quelli necessari a mettersi in pari coni tagli della Spending review. La Funzione pubblica è alle prese con i conteggi sulla scorta delle classi di età insieme al ministero dell'economia. L'operazione dovrà essere chiusa entro fine dicembre, dal primo gennaio prossimo de-vono entrare in vigore le nuove piante organiche. E poi c'è l'in-cognita dell'Inps. Mentre per l'Inail c'è la chiara indicazione di 650 lavoratori da tagliare, l'isti-tuto previdenziale di pubblici e privati è assente. I dati, vista la fusione con l'Inpdap, richiedono un po' più di tempo per essere elaborati, è la spiegazione uffi-ciale. Al senato il direttore ge-nerale-dell'istituto previdenziale, Mauro Nori, aveva confermato le voci che volevano che gli esuberi fossero 4 mila, stime poi negate dal presidente dell'ente, Antonio Mastrapasqua, che sta tentando di ottenere dal'governo una sorta di deroga nell'ambito del disegno di legge di Stabilità. Operazione non facile, visto che subito prote-

sterebbero gli altri enti che invece i tagli devono farli. L'escamotage per addolcire la pillola però c'è già: far scontare al super Inps, in attesa che completi la riorganiz-zazione con l'Inpdap, solo un ta-glio, quello previsto dalla legge del 2011 e non anche quello dovuto con l'ultima Spending review. In questo modo gli esuberi potrebbe-ro dimezzarsi, arrivare a 2 mila. I sindacati sull'intera operazione restano per ora prudenti. Per il segretario confederale della Cgil, Nicola Nicolosi, «l'azione prodotta dal governo è di budget dell'iste-ria. La pubblica amministrazione va considerata un investimento e non funziona quest'ansia che si è prodotta in giro per il paese». Contesta il metodo seguito la Uil di Luigi Angeletti: «In nessuna parte del mondo accade che il ministro stabilisca quanti, come e perché e poi discute col sindacato su come gestire gli esuberi». La Cisl sollecita l'apertura del tavolo di confronto per delineare i det-tagli della gestione degli esuberi, da definire, precisa Giovanni Fa-verin, segretario Cisl-fp, «prima della presentazione dei decreti at-tuativi al consiglio dei ministri». Riproduzione riservata_ez

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Patroni C f rifi: 1011 li o cenzi nebsu no

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t 9 QINUTIOUNO ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO

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I rilievi del Consiglio di stato sullo schema di regolamento per enti non profit

Retta simbolica, niente Imu Attività economica definita secondo i criteri Ue

DI SERGIO TROVATO

Sbagliati i requisiti gene-rali e di settore indicati nello schema di regola-mento Imu per quanto

concerne la qualificazione delle attività non commerciali. Per l'esenzione dall'imposta muni-cipale occorre fare riferimento al carattere economico dell'at-tività, come definito dal diritto dell'Unione europea. Infatti, le rette richieste per lo svolgimen-to di attività assistenziali, sani-tarie, didattiche, ricettive e così via devono essere simboliche. Anche il convenzionamento con le strutture pubbliche non è de-cisivo per escludere la natura economica dell'attività.

Doppia bocciatura del Consi-glio di stato, dunque, del rego-lamento Imu sull'esenzione per gli enti non profit. Dopo il no al primo regolamento, il Consi-glio di stato, con il parere 4802 emanato ieri, ha formulato altri rilievi critici al nuovo schema di regolamento che definisce i requisiti generali e di settore per qualifiCare le attività non commerciali in seguito alle mo-

difiche normative introdotte con l'articolo 9, comma 6, del dl enti locali (174/2012).

Per i giudici amministrati-vi non vanno bene i requisiti indicati nel regolamento che devono caratterizzare un'atti-vità non commerciale. Occorre adottare la nozione di attività economica definita a livello comunitario, poiché anche nei settori presi in considerazione dall'articolo 4 (attività assi-stenziale, sanitaria, didattica, ricettiva, culturale, ricreativa e sportiva), soggetti in apparen-za «non commerciali» possono svolgere attività economiche in concorrenza con servizi offerti da altri operatori economici.

Quindi, è esclusa anche l'esenzione parziale, o pro quota, in caso di utilizzazione mista.

Secondo il Consiglio di stato, per evitare procedure d'infrazione, è indispensabile modificare alcune parti del re-golamento per uniformare le relative disposizioni ai principi comunitari.

I rilievi critici riguardano i requisiti contenuti nell'artico-

lo 4 che non rispettano questi principi per quanto concerne le attività assistenziali, sanitarie, didattiche e ricettive.

In particolare, per le attività assistenziali e sanitarie l'accre-ditamento, convenzionamento o altro tipo di accordo con le competenti autorità pubbliche non esclude il carattere eco-nomico dell'attività. Anche la gratuità dei servizi offerti, per i giudici, «è attenuata da una non meglio precisata possibili-tà di partecipazione alla spesa ai fini della copertura del ser-vizio universale, che pure non esclude la predetta natura eco-nomica dell'attività».

Allo stesso modo non idoneo è anche il criterio delle rette di importo non superiore alla metà di quello medio previsto per le stesse attività conven-zionate o contrattualizzate svolte nello stesso ambito ter-ritoriale, in quanto è di difficile applicazione e non è idoneo a qualificare l'attività come non commerciale.

Peraltro, proprio la Commis-sione europea ha precisato che il fatto che un servizio sanita-

rio sia svolto da un ospedale pubblico non è di per sé suf-ficiente a classificare l'attività come non economica. Va invece previsto che le rette devono es-sere di importo simbolico o co-munque tale da non integrare il requisito del carattere econo-mico dell'attività, a prescinde-re dal costo effettivo del servi-zio e della differenza rispetto ai corrispettivi medi richiesti per attività analoghe.

Anche per le attività didat-tiche sono stati formulati gli stessi rilievi. Mentre per le at-tività ricettive nel regolamento va precisato che sono quelle in cui le iniziative sono dirette a garantire l'esigenza di siste-mazioni abitative per bisogni speciali o quelle che sono ri-volte nei confronti di persone svantaggiate in ragione di con-dizioni fisiche, psichiche, eco-nomiche, sociali o familiari. Riproduzione riservata

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14/11/2012 press unE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

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Imu alla Chiesa, via libera al regolamento La tassa è dovuta per i locali commerciali Non pagano invece le attività, no profit

GIACOMO GALEAZZI ROMA

Le regole ora ci sono. «Giusto che la Chiesa paghi per attività extraculto. Vanno rispettati i principi dell'Unio-ne europea». Il Consiglio di Stato ha dato il via libera al regolamento del governo che fissa le modalità per tassare gli immobili commerciali de-gli enti non commerciali e anche quindi i beni della Chiesa che hanno destinazioni commerciali. Da genna-io avranno l'obbligo di pagare l'Imu, in quota parte rispetto all'attività concretamente no-profit.

Ma le valutazioni dei giudici am-ministrativi, che nel precedente esa-me avevano bocciato il provvedi-

mento perché «esulava» dalla legge dalla quale era delegato, contengono anche dei rilievi concreti sulle modali-tà per identificare le attività non lu-crative. Tra questi, il «carattere sim-bolico» delle rette.

Manca il riferimento alle norme eu-ropee che identificano l'attività eco-nomica e incombe «il rischio di una procedura di infrazione». Il regola-mento ha l'ok del Consiglio di Stato ma saranno necessari dei ritocchi pri-ma del varo finale per adeguarlo alle norme comunitarie evitando escamo-tage che estendano l'applicazione concreta. Il regolamento, che ancora non è noto, può essere desunto dall'at-to del Consiglio di Stato. È composto da sette articoli che identificano i sog-getti «no profit» e regolano anche gli immobili che hanno utilizzazione mi-sta, cioè quelli che avevano creato problemi di applicazione dell'Imu. Se sarà possibile individuare l'immobile o la porzione di immobile adibita ad attività non commerciale si esenterà solo questa «frazione di unità». Se ciò

non è possibile, si applica l'esenzione in modo proporzionale all'utilizzazio-ne non commerciale dell'immobile.

I nodi affiorano però sull'eteroge-neità dei requisiti individuati per sta-bilire le attività non commerciali. In alcuni casi è utilizzato il criterio delle gratuità o del carattere simbolico del-le retta (attività cultura, ricreativa e sportive). In altri il criterio dell'im-porto non superiore alla metà di quel-lo medio previsto per le stesse attività svolte nello stesso territorio (struttu-re ricettive e in parte quelle sanita-rie). In altri ancora il criterio della non copertura integrale del costo effettivo del servizio (attività didattiche).

I rilievi dei magistrati entrano nel dettaglio. Sulla scuola, l'Ue consente che si possano pagare tasse di iscri-zione e contribuire ai costi di gestione, però il criterio usato dal governo della «retta simbolica» che «non copra in-tegralmente il costo effettivo del ser-vizio» non è «compatibile col caratte-re non economico dell'attività». Tale criterio, infatti, «consente di porre a

carico degli utenti anche una percen-tuale dei costi solo lievemente inferio-re a quelli effettivi». Intanto divampa la polemica. Il segretario del Psi, Ric-cardo Nencini, chiede alla Cei di « ri-nunciare ad esenzioni inique ed ingiu-stificabili». Ma il direttore di «Avveni-re», Marco Tarquinio respinge la «fa-vola della cappellina che renderebbe esente un edificio alberghiero», anzi

Nel caso dei locali con destinazione mista

si paga l'imposta sulla frazione commerciale

«un edificio che ha una cappellina al-l'interno, paga l'imposta anche sulla cappellina». Quanto all'accusa dei Ra-dicali secondo i quali l'esenzione alla Chiesa produrrebbe nelle casse dello Stato un buco di «almeno 500 milioni all'anno», Tarquinio ribatte che «l'An-ci non ha mai fatto una stima del gene-re » e che i primi due contribuenti del

comune di Roma per l'Imu sono, dopo l'Inps, l'Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) e Propaganda fide, cioè due organismi del Vaticano presenti con immobili di proprietà e affittati anche fuori dal confine dello Stato pontificio. E il Fo-rum del terzo settore avverte: «Si fac-cia chiarezza e non si penalizzi non profit», in quanto «affrontare il tema in modo approssimativo mette a ri-schio mense per i poveri, dormitori, assistenza ai disabili, cura degli anzia-ni, protezione civile, difesa del patri-monio culturale». Nella «sfida» delle esenzioni la palla torna al Tesoro.

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FRANCESCO GRIGNETTI

s';'orbk'a La spend in g review prevede il taglio del

O% dei dipendenti 2 tra i dirigenti)

numero tota dei dipendenti pubblici attivi oggi in Italia

l discorso del ministro Filippo Patroni Griffi, questa volta, non ha lasciato margini di dubbio ai sindacati. Accom- pagnandosi con una serie di tabelle, il ministro ha presentato la pubblica am-

ministrazione che sarà dopo la Spending Review, ovvero quella legge che ha disposto un taglio del 20% sui dirigenti pubblici e del 10% sul resto del personale. Ebbene, tabelle organiche alla mano, nelle pubbliche ammi-nistrazioni ci sono 4028 esuberi di personale non dirigenziale e 487 di personale dirigente (nel dettaglio: 48 direttori generali di prima

fascia, 439 dirigenti di secon- da fascia).

Un taglio che non sa- rà indolore, ma che ga-rantirebbe allo Stato un risparmio di 392 milioni di euro, di cui 342 per il personale non dirigenziale e al-tri 50 per i dirigenti.

«Il governo - spiega - ha evitato e, comun-

que, ha molto contenuto l'impatto traumatico sul

personale. Il nostro obiettivo non è rincorrere coloro

che si auguravano licen- ziamenti di massa nel pubblico impiego e al-lo stesso tempo non abbiamo inseguito chi che non avrebbe voluto far nulla. Evi-dentemente c'è scar-

sità di risorse, biso- gna ridimensionare

tante cose e anche le am- ministrazioni pubbliche».

Per meglio inquadrare que-ste cifre, va considerato però che Esteri, Economia, Interno, Giustizia, Presidenza del Consiglio dei ministri, enti parco, agen-zie fiscali, e Inps, non sono ancora stati con-teggiati. Che la scuola segue regole diverse. Lo stesso dicasi per il mondo militare. E che manca del tutto il sistema degli enti locali, oggetto di una seconda Spending Review, appena licenziata. Queste tabelle riguarda-no insomma appena 50 enti, i quali dovran-no attestarsi su 94.249 dipendenti, 1769 diri-genti di seconda fascia e 209 dirigenti gene-rali. Ma la somma dei dipendenti pubblici in Italia sfiora i 3,3 milioni.

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Spending review ora tocca agli statali Patroni Griffi identifica le prime eccedenze: 4000 lavoratori

Il taglio garantirebbe allo Stato risparmi per 392 milioni

Le proteste non mancano. La Cgil è già sulle barricate: «No ad una politica tutta fondata sui vincoli di bilancio e sui sacrifici, senza alcuna certezza sulla garanzia dei ser-vizi ai cittadini, e contro la quale si terrà lo sciopero europeo di domani (oggi, ndr)». Co-sì la Uil: «Proposta irricevibile. Il nostro Pa-

ese ha bisogno non di meno pubblico, ma di un pubblico più efficiente». Più possibilista la Cisl: «I soprannumeri non devono trasfor-marsi in esuberi, la soluzione deve essere il riassorbimento o il pensionamento con re-quisiti agevolati». E l'Ugl: «Restando ancora da conoscere le eccedenze in diverse ammi-

LA TRATTATIVA

Ora il confronto con il sindacato il ministro: «Non licenzieremo

Le uscite saranno concordate»

FUORI DAL CONTO

I numeri sono ancora incerti mancano ancora i ministeri dell'Interno e della Giustizia

Giustizia (anche se già si sa che quest'ultima è in sotto organico e non avrà eccedenze), più l'Inps (e qui invece le eccedenze sono pe-santi: si parla di 2000 persone di troppo, a cui sommare i 648 dell'Inail). Il conteggio, poi, è reso complicato dal fatto che molte amministrazioni lamentano buchi di organi-co e che molti dipendenti pubblici potrebbe-ro approfittare delle regole ancora favorevo-li per andare in pensione. Prima di arrivare alla mobilità obbligatoria, dunque, e al possi-bile licenziamento dopo 24 mesi, ce ne corre.

Chi rischia di più, sostengono al diparti-mento della Pubblica amministrazione, so-no i troppi dirigenti esterni con contratto a tempo determinato, i cosiddetti "incarica-ti". «Sui dirigenti - spiega Barbara Casa-grande, segretario generale Unadis - non abbiamo il numero esatto sulle eccedenze, perché hanno fornito disaggregato il dato tra ruolo e incaricati, e non è ancora chiaro il dato definitivo. Abbiamo lamentato la scarsa chiarezza dei dati e a invitato il mini-stro ad illustrare quale sia la visione politi-ca generale di insieme».

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nistrazioni dei ministeri e degli enti pubblici non economici, così come nelle autonomie locali e nella scuola, è necessario conoscere precisamente quale sarà il quadro comples-sivo che consentirà quindi di avviare la mo-bilità volontaria e, in questo modo, ridurre al massimo i prepensionamenti».

Il ridimensionamento della pubblica am-ministrazione, per come è stato impostato dalla Spending Review, passerà comunque attraverso un confronto con i sindacati. E Patroni Griffi si preoccupa di raffreddare il clima: «Non si tratta di licenziamenti, ma di circa quattromila eccedenze che saranno gestite attraverso un esame congiunto». Gli strumenti per tagliare sono i soliti: pensio-namenti ordinari, prepensionamenti, part time, mobilità volontaria, infine mobilità ob-bligatoria per due anni con riduzione degli stipendi. «Solo quando si arriverà a questa fase, si potrà parlare di esuberi veri e pro-pri», conclude il ministro.

In verità i numeri sono ancora incerti. In-nanzitutto perché mancano all'appello alcu-ne amministrazioni di peso come Interno e

I d 'pendenti pubblici Fonte, elaborazione su dati Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione

MINISTERI

O Difesa

Sviluppo economico

O Ambiente tutela del territorio e mare

O Infrastrutture e trasporti ...... ..... Lavoro e politiche sociali . .

O Beni e attività culturali

ENTI PUBBLICI DI RICERCA

ASf(AgenziaSpaziale Italiana)

O CNR (Consiglio Nazionale- • delle Ricerche)

O INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

O INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia)

ISS (Istituto Superiore di Sanità)

ENTI PUBBLICI NON ECONOMICO . INAIL (Ist. Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro)

Unioncarnere

AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)

TOTALE

PERSONALE NONI DIRIGENZIALE

Personale in dotazione

27.751

2.917

559

7.525

7.172

18.947

Eccedenze

1.562

152

598

129

664

% Eccedenze sul personale

5,6%

5,2%

0,4%

7,9%

1,8%

3,5%

‹F'

&

108 5 4,6%

2.934' 76 2,6%

932 32 3,4%

222 12 5,4%

1.018 1 0,1%

8.581 661 7,7% $

61 6,6% &

17, 61 6,6%

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80.094 4.028 5,0%

...N H. o a.

wkw La Banca d'Italia lo ha reso noto ieri: a settem-bre 2012 il debito pubblico italiano ha sfiorata quo-ta 2000 miliardi. Palazzo Koch però precisa:«nessun allarmismo», La spesa che lo Stato deve sostenere per il proprio funzionamento (cresciuta di 88,4 mi-liardi nei primi 9 mesi dell'anno) è solita aumentare in questo periodo per poi subire un calo fisiologico

a fine anno. A incidere sui conti sono soprattutto il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (61,9 miliardi) e i 21,7 miliardi di disponibilità liquida ri-chiesta dal Tesoro. Tra i segni più del bollettino di via Nazionale figurano invece le entrate tributarie, au-mentate di 7 miliardi rispetto al 2011(per un totale di 280 miliardi incassati nei primi 9 mesi del 2012).

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giallo di Illadre e figlia trovate murate in essa

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LA CAMERA DÀ IL VIA LIBERA

Quote rosa per legge da oggi negli enti locali

Più donne nei consigli

ROMA

La Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge sulle quote rosa nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Il provvedimento è passato con 349 voti a favore, 25 contrari e 66 astenuti. Nu-merose le novità. Per i Comuni sopra i 15.000 abitanti le liste dovranno contenere almeno un terzo di candidate donna. Se la commissione elettorale

dovesse verificare che questa quota non è rispettata, proce-de d'ufficio a cancellare dalla lista i nomi dei candidati uomi-ni. Se alla fine dello «sbian-chettamento», la lista contiene ancora meno donne di quante previste, la lista viene total-mente invalidata.

Altro strumento introdotto è quello della doppia preferen-za. Ogni elettore potrà indica-re due nomi se di sesso diver-so. Se dello stesso, la seconda preferenza viene annullata.

Par condicio rosa anche nel-le trasmissioni televisive. Nei talk show trasmessi a ridosso delle elezioni amministrative dovrà esserci in studio un nu-mero uguale di candidati e di candidate. Soddisfazione bi-partisan dopo il voto.

«Mi sembra sicuramente una cosa positiva - è stato il primo commento di Antonio Saitta, neoleader dell'Unione delle Province e presidente della Provincia di Torino - Sa-rà una grande scossa per i par-titi che finora non hanno ga-rantito quanto avrebbero do-vuto fare». Commento anche dai Comuni: «Sul rispetto della rappresentanza di genere so-no d'accordo, ma questo deve essere fatto ai blocchi di par-tenza, poi conta il suffragio dei cittadini» ha dichiarato il vice-presidente dell'Anci e sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo.

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