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Ufficio stampa Rassegna stampa lunedì 23 luglio 2012 Pagina 1 di 81

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Ufficio stampa

Rassegna stampalunedì 23 luglio 2012

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Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

La Voce di Romagna Ravenna

INDICE

Vigor nel cuore (prima pagina)23/07/12 Prima pagina 5

«Ripiantare gli alberi al più presto»23/07/12 Ambiente 6

Tutelare l’area e ferreo rispetto della legge23/07/12 Ambiente 7

Andrea Gambi dal ‘mattone’ all’acquedotto di Romagna23/07/12 Economia e Territorio 8

Equitalia Apre lo sportello dedicato ai casi più difficili23/07/12 Edilizia e Infrastrutture 9

All’Esp c’è J Forest, coro Unicef in chiesa a Marina23/07/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 10

Province Mingozzi: «È il momento di unire i nostri punti di forza»23/07/12 Politica 11

Ancarani (Pdl) «Sbagliata la cittadinanza alla Urru Come se non ci fosse nulla di più importante»23/07/12 Politica 12

Patrono Ensemble di ottoni in concerto a S. Apollinare Nuovo23/07/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 13

Rassegna Cinema in cinquetracce ed eventi collaterali Si parte con ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo’23/07/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 14

Autori di best seller tra i turisti23/07/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 15

Passeggiata in pineta23/07/12 Ambiente 16

Provincia: una, nessuna23/07/12 Politica 17

Provincia: una, nessuna (prima pagina)23/07/12 Prima pagina 18

«Uniti e alleati come con l’Università»23/07/12 Politica 19

«Salviamo gli istituti di mosaico e ceramica»23/07/12 Istruzione 20

La pioggia spegne i focolai e la pineta ferita riapre al pubblico23/07/12 Ambiente 21

«La cittadinanza onoraria alla Urru non era una priorità»23/07/12 Politica 22

In bici tra i tesori della Città del Sale23/07/12 Politica 23

Provincia di Romagna o di Ravenna?23/07/12 Politica 24

Rimini, piove sul bagnato Freddo, fogne e blitz (prima pagina)23/07/12 Prima pagina 25

Romagna unica23/07/12 Politica 26

Realtà Sarà Romagnacity23/07/12 Politica 27

Spenti i focolai Ora la pineta è aperta ai visitatori23/07/12 Ambiente 28

“L’esempio deve essere l’università”23/07/12 Politica 29

Sant’Apollinare celebrato in musica23/07/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 30

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Corriere della Sera

Il Resto del Carlino

Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

La Repubblica

La Stampa

Il politico guarda al voto, lo statista no23/07/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 31

Il governo agisca per rendere gli edifici antisismici23/07/12 Edilizia e Infrastrutture, Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 32

Giusta la pena, non la tortura E' ora di cambiare le nostre carceri23/07/12 Sanità e Politiche sociali 33

Monti in Russia con tono da statista «Penso alle generazioni future»23/07/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 34

Le unioni gay spaccano i partiti No dei cattolici Pd, sì dei liberal Pdl23/07/12 Politica Nazionale 35

E la Regione ha pronto il ‘piano casa’: più di 1.500 alloggi per gli sfollati23/07/12 Edilizia e Infrastrutture, Pubblica Amministrazione 36

«Ricostruzione in grave ritardo. Roma ci dia i soldi subito»23/07/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale, Politica Nazionale 38

LE SPESE NELLE CITTA'23/07/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 40

I SINDACI AL NUOVO TEST DELLA DIETA SUI DIPENDENTI23/07/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 45

NORME E TRIBUTI: Le massime23/07/12 Pubblica Amministrazione 46

LA «ROULETTE» DELLE SPESE DEI COMUNI23/07/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 47

LE SPESE NELLE CITTA' / 223/07/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 49

SPENDING REVIEW23/07/12 Pubblica Amministrazione 54

NORME E TRIBUTI: REGOLE DI SETTORE PER I SERVIZI PUBBLICI LOCALI23/07/12 Pubblica Amministrazione, Trasporti 55

NORME E TRIBUTI: LIMITI QUANTITATIVI AI RIFIUTI SPECIALI23/07/12 Pubblica Amministrazione 56

NORME E TRIBUTI: Verifiche contabili con le società23/07/12 Pubblica Amministrazione 57

NORME E TRIBUTI: IMU,TEMPO SCADUTO PER IL MODELLO23/07/12 Pubblica Amministrazione 59

Castelli (Anci): due i nodi da sciogliere, risorse umane e tecnologia23/07/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 60

Una lotta all'evasione poco locale23/07/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 61

Più asili per la conciliazione e per creare posti di lavoro23/07/12 Economia Nazionale 63

Monti da Mosca avverte i partiti “Pensiamo alle future generazioni”23/07/12 Politica Nazionale 64

“Centrosinistra oltre i partiti deve trovare la terza anima per vincere come a Milano”23/07/12 Politica Nazionale 66

Un miliardo di euro didebiti e l’ombra dei crediti inesigibili23/07/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 67

L'irresistibile inadeguatezza della politica23/07/12 Politica Nazionale 69

Dieci grandi città a rischio crac23/07/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 71

Risanamento strada obbligata “Altrimenti la città morirà”23/07/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 73

Per il salvataggio arriva il progetto “blocca-dissesti”23/07/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 75

LAVORO IN CORSO: Contro il caro bolletta arriva il kit-fotovoltaico23/07/12 Sanità e Politiche sociali 76

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Repubblica Affari & Finanza

Visite del medico di famiglia a tutte le ore23/07/12 Pubblica Amministrazione 77

Bondi ribalta la classifica CentroNord più sprecone23/07/12 Pubblica Amministrazione 78

Comecer, all'eccellenza servono alleati23/07/12 Economia Nazionale 79

La città del futuro sarà tutta smart cablata, pulita e con poco traffico23/07/12 Edilizia e Infrastrutture, Ambiente 80

Pannelli, metri e potenza il catasto detta le regole23/07/12 Edilizia e Infrastrutture, Ambiente 81

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Nomine: sciolto l'uttimo nodo

press LIETE 23/07/2012

il Resto del Carlino

RAVENNA

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WINWitrestodetcartino.ittiravenna e-mai(: [email protected]

[email protected] Lunedì 23 luglio 2012

Redazione: via Sabra 40, 48100 Ravenna - Tel. 0544 249611 Fax 0544 39019 Pubblicità: S.R.L. - Ravenna - L.B. Alberti, 60 - TeL 0544 278065/ Fax 0544 270457

OGGI SU www.ilrestodeicariinejtkavenn

FOTOGAL ERY N Q ildayafter kk della pineta bruciata

%.,\.%\n FOTOGALLERY Beach voliey, che festa

SONDA Ri 0 Giusto chiudere

i la pineta Ramazzolti?

Eventi

Stasera debutta il cinema in piazza e A pagina 4

Ex primario

Sanità ,

addio al dottor Montevecchi

A pagina 6

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PROGEIIAMINE E CO \\:\

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FINO A

Gambi amministratore di Romagna Acque per 36.000 curo l'anno vA pagina 3

Lido di Dante, it comitato: «Rinascerà»

Cessato allarme: riaperta al pubblico la pineta Ramazzotti .

A pagina 2

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BENVENUTI SULLA LUNA Sopra, nella foto grande, una veduta aerea della pineta bruciata. Nella foto piccola invece un ciclista a spasso in un paesaggio lunare. Da ieri mattina l'area è di nuovo accessibile

CESS,'\T,'\ L'EMERGENEAg RIAPERTI GLI ACCESSI La pioggia delle ultime ore ha consentito di mettere in sicurezza l'area investita dalle fiamme e ieri dalle 8 la pineta è nuovamente accessibile. Sul sito Internet del Carlino, video, immagini e commenti sul rogo che ha devastato l'oasi: cliccate all'indirizzo www.ilrestodelcarlino.itiravenna

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press LIETE 23/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA

UDO D , DANTE DOMANI IL SINDACO INCONTRA IL COMITATO CI I I ADINO

«Ripiantare gli alberi al più presto» Rasponi: «È il nostro patrimonio, dobbiamo ricostruirlo»

«DOBBIAMO far rinascere la pineta. Ne abbiamo già parlato con la Forestale venerdì sera durante una serata promo-zionale in piazza e siamo tutti d'accordo. Partiremo in autunno, magari ci aiute-ranno anche le scolaresche a piantare i nuovi alberelli». Fabio Rasponi, vice pre-sidente del Comitato cittadino di Lido di Dante ha i figli piccoli: «La pineta deve tornare a vivere per loro, per chi oggi è bambino. Questa è la nostra risorsa». Per domani il Comitato cittadino è stato invi-tato dal sindaco Matteucci al vertice con-vocato in Comune per affrontare il tenia del nuovo incendio della pineta di Lido di Dante. «Certo che non è un anno posi-tivo per la nostra località — commenta il presidente del Comitato, Marco Ferretti — perché la crisi economica pesa su tut-ti, c'è stato i terremoto in Emilia con scosse ripetute e tanta paura, in più le po-lemiche sul naturismo. Adesso il nuovo incendio. Ma noi continuiamo sulla no-stra linea, che è quella di valorizzare il ter-ritorio. Non ci interessano le polemiche. Sull'incendio aspettiamo che la Foresta-le e la magistratura facciano le indagini».

PER IL VICEPRESIDENTE Rasponi, le fiamme sono opera «di idioti isolati». «Chi viene a Lido di Dante – aggiunge – Io fa perché ama questo posto, la sua natu-ra. Si può essere pro o contro la pratica del naturismo, ad esempio, ma nessuno darebbe fuoco alla pineta per affermare la propria idea. Ciò non toglie, a proposi-to di naturismo, che ci debbano essere dei controlli e che vada eliminato ciò che non è sano. Anche negli anni '90 ci furo-no incendi, ci sono analogie. D'altronde il sottobosco è molto secco e difficile da pulire, per cui con un paio di inneschi si fa scoppiare un incendio di notevoli di-mensioni. E così è stato». Il Comitato cit-tadino di Lido di Dante aveva già in agenda per giovedì un incontro in Muni-cipio con l'assessore Andrea Corsini. Poi è arrivata la convocazione anticipata a do-mani. «Non sappiamo se si parlerà anche di ingessione marina nella zona dei cam-peggi e di altri problemi. La volontà ad affrontare queste tematiche è totale».

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Continuare com'è successo finora é da irre-sponsabili; ma rifiutarsi di affinitare il pro-Nenia nella sua interezza e complessità è altrettanto pericoloso. In ogni caso siamo tutti consapevoli di una cosa: così non si può pmii andare avanti,

PER QUESTO adesso diventa inevitabi-le usare davvero il pugno di ferro, mettendo in campo tutte le risone, finanziarie e uma-ne, per presidiare costantemente i siti protet-ti e reprimere, senza cedimenti, chi viola le norme. Ma contemporaneamente occorre trovare soluzioni che solo la politica può e deve trovare, avendo cura di separare ade-guatamente le zone, interdette da quelle par-zialmente fruibili, e normando rigorosa-mente anche quelle fruibili. Deve essere chiaro (e represso duramente) che dove non ci si può andare non ci si va: nudi o vestiti che si sia. Punto e basta! svio che il ri-chiamo alla politica non può non tirare in ballo anche responsabilità su eventuali ab-bassamenti della guardia sul fronte preven-zione incendi boschivi. La Protezione Civi-le aveva negli anni messo in campo, attra-verso il Coordinamento Provinciale e di concerto con Prefettura e Forestale, un siste-ma di monitoraggio e sorveglianza che ave-va portato a risultati confortanti, Ricordo che si riuscì anche ad arrivare, mi pare nel 2009, a chiudere la stagione con un bel "ze-ro"' alla voce incendi boschivi. Squadre di volontari del Coordinamento, adeguata-mente formati dalla Provincia su sorve-glianza e spegnimento, garantivano un'adeguata copertura del territorio provin-ciale, con appostamenti fissi e mobili e con uomini e mezzi attrezzati. La protezione ci-vile va rimessa in campo. *Ex assessore pvovineiale

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a Resto del Carlino

RAVENNA

L 5, s .N TO

Tutelare l'area e ferreo rispetto della legge d EUGENIO FUSIGNANI

IL VILE e devasiante incendio alla ta Ramazzotti, indigna e brucia nelle men-ti di ogni cittadino più delle fiamme che hanno cancellato un pezzo importante di territorio. Solo un criminale o una mente malata può concepire un simile scempio, che io paragono a un vero ano di terrori- SMO.

I circa 40 ettari di patrimonio pinetale an-dati in cenere rappresentano un danno am-bientak e paesistico inestimabile. Senza contare il rischio per gli uomini dei soccorsi, case, attività e residenti. Per questo spero che gli itifami piromani possano essere individuati e puniti esemplarmente. Dico, e sono sempre più convinto che, senza un adeguato progetto di fruibilità di quell'area, una delle più belle dell'in-tero litorale adriatico, noi saremo sempre esposti a ri-schio di vedere distrutto un patrimonio am-bientale di straordinaria bellezza e, con es-so, parte importante della nostra storia del-la nostra cultura; ma dico anche che non si può lasciare il solo Comando forestale combattere una battaglia che deve essere in primis della politica.

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Filippo BRANDOLitil (Hera Holding)

Matiee ill (Sag, Tcr)

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Andrea (Romagna Acque)

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Pier Luigi MAIITI (Aser)

press LIETE 23/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA CARRi ERAAL1 'OMRRA DEI w,DTD:(0

Gran parte degli amministratori delle società pubbliche ha ricoperto incarichi di rilievo nei Pd. Tra loro Paolo Pirazzini Un fotol ex sindaco di Fusignano e Andrea Maestri ; ex capogruppo a Ravenna

Andrea G bi dal mattone' all'acquedotto di Romagna E' il nuovo amministratore delegato della società

ti I CINQUE «TOP MANAGER» ROMAGNA Acque ha un nuovo amministratore delegato. E' An-drea Gambi, ingegnere ravenna-le, che dopo essere cresciuto in Acmar, ha ricoperto incarichi di massima responsabilità in Iter e ora dovrà occuparsi della gestione della società che disseta la Roma-gna. Di area Pd, prende il posto di Carlo Pezzi, nel frattempo nomi-nato presidente di Ravenna Hol-ding, cassaforte dei principali Co-muni della provincia. Gambi, no-minato in assemblea dagli azioni-sti, percepirà un compenso annuo lordo di 36.175 euro, a cui si ag-giungono 135 curo per ogni parte-cipazione alle sedute del consiglio di amministrazione. Nella stanza dei bottoni della società è stato confermato l'altro ravennate Gio-vanni Paglia (Sinistra ecologia li-bertà) che, come consigliere, rice-

verà un compenso di 10.250 curo, più 135 C11370 di gettone di presen-za. Con la nomina di Pezzi e Gam-bi da parte del sindaco Matteucci, si completa il quadro dell'assegna-zione degli incarichi nelle società controllate o partecipate dall'am-ministrazione comunale di Ra-venna. Resta solo da definire la presidenza di Terminal Contai-

ner, ora affidata 'ad interim' al pre-sidente di Sapir, Matteo Casadio, e per la quale sembra in pole posi-tion la repubblicana Luisa Babi-iii.

I COMPENSI di presidenti e consiglieri di amministrazione delle diverse società costano oltre mezzo milione l'anno, non tutti a

carico del bilancio del Comune. L'incarico meglio remunerato è quello ricoperto da Filippo Bran-dolini, consigliere di Hera Hol-ding: 75rnila curo lordi l'anno. A seguire Casadio (58.700 euro), Pezzi (43.000 più 30,000 di pre-mio di risultato .), Claudia Cocchi presidente di Ravenna Entrate (36.500 più 150 C11370 di gettone di

presenza), Pier Luigi Martini am-ministratore di Aser (35.000 curo lordi alfa:nino), Paolo Pirazzini presidente di Ravenna Farmacie (20.000 euro), Andrea Maestri, presidente di Agenda la società di sviluppo della darsena di città (15,000 curo).

NEI CONSIGLI delle società sie-dono poi Laimer Analizzi e Ari-de Brandolini (13.500 curo) da Ra-venna Holding, Claudio Suprani presidente (10,800 euro) e Ugo Montanari (2.700 euro) da Aser, Guido Fabbri e Stefania Taranto-la (5.000 curo più 150 di gettone) da Ravenna Entrate, Tania Pavi-rani e Bruno Riva Cambrino (5.000 euro) da Ravenna Farma-cie, Alberto Fiachi (5.400 curo) da Azimut, Marco Benati (10.000 euro) da Start.

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press LIETE 23/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA

EquitaLia Apre lo sportello dedicato ai casi più difficili APRE oggi a Ravenna lo sportello di Equitalia dedica-to alle situazioni più complesse. L'iniziativa, avviata ad aprile in alcune città italiane e in partenza anche a Reggio Emilia e Cesena, ha permesso fino ad oggi a più di Smila cittadini di ricevere assistenza mirata e regolarizzare la propria situazione con il fisco. Lo spor-tello dedicato è alla sede di Equitalia Centro, in via Ma-gazzini Posteriori 28/x ed è a disposizione dei cittadini negli abituali orari di apertura degli uffici di &pita-lia, vale a dire dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.

SERVIZIO Viene

attivato nella sede di via .

Magazzini Posteriori

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press LIETE 23/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA Spettacoli All'Esp c'è J Forest, coro Unicef in chiesa a Marina SHOWMAN Andy j Forest

è cantante, arrnonicista, chitarrista e

attore

OGGI, festa del patrono, il centro commerciale Esp è aperto dalle 9 alle 21.30 e nella galleria, alle 18, propone l'aperitivo blues dì Andy J Forest, cantante, armonici-sta, chitarrista e attore (ha partecipato a due film di Tin-to Brass). Lo spettacolo fa parte di 'Spiagge soul 2012', festiva! itinerante organizzato lungo i lidi ravennati dall'associazione culturale 'Blues eye'. Nella chiesa di S.Giuseppe a Marina di Ravenna, invece, concerto del coro Unicef bimbi per i bimbi' con l'orchestra Ali-ghieri diretta da Orio Conti. Inizio alle 21.15.

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press LIETE 23/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA

Province Mingozzi: «E il momento di unire nostri punti di forza»

PER Giannantonio Mingozzi non si può «buttare per aria il cappello prima di avere esaminato in con-creto le opportunità di una unica Provincia». Rispondendo a .l

Vichi e Stefano Vitali, af-ferma che «è il momento di unire i nostri punti di forza, perchè alla lunga, da separati in casa, conse-gneremo alle nuove generazioni un fardello di piccole battaglie e risentimenti che nessuno capirà». Per Carlo Lorenzo Corelli, del Psi, «il campanile impedisce una vera riforma istituzionale. Ritengo che bene abbiano fatto il Psi roma- gnolo e il segretario regionale Fran-co Benaglia a dichiarars i favorevoli al-la Provincia Romagna; cosi come filen- <= t,o che non dobbiamo sottrarci dall'esa-

che senza pregiudizi, un'ipotesi dai confini più larghi».

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Rossella Urru sull'aereo che "ha riportata in Italia

press LIETE 23/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA

Ancarani (PdLJ «Sbagliata la cittadinanza alla Urru Come se non ci fosse nulla di più importante»

«IL VOTO sulla cittadinanza onoraria alla Urru entro luglio è l'ennesima presa in giro ai ravennati». Ad affermarlo è Alberto Ancarani, vicecapogruppo del Pdl. A suo avviso, «prima dei provvedimenti che interessano realmente i cittadini vengono privilegiate ben altre cose: il regolamento dei consigli territoriali dopo un anno dalle elezioni e dopo essere stato invocato per mesi è arrivato all'attenzione del consiglio solo quindici giorni fa; il tema di Marina di Ravenna e della gestione dei lidi bypassa il consiglio perchè il sindaco Matteucci preferisce andare avanti a colpi di ordinanze; il riaggiornamento del piano del traffico è una chimera; le correzioni al piano regolatore sono in alto mare, ma la cittadinanza onoraria a Rossella 'Unì deve essere votata entro l'estate. Senza se e senza ma e a qualsiasi costo». «Dunque — rimarca Ancarani — non solo la cittadinanza onoraria contro ogni logica, ma pure una fretta che, a nostro avviso, oltre ad essere inopportuna, è un insulto ai ravennati perché mostra quali sono le reali priorità di questa maggioranza tutto fumo e niente arrosto».

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press LIETE 23/07/2012

il Resto del Carlino

RAVENNA

rovo Ensernbte ottoni in concerto

a Sx poilinare Nuovo

A ESTA delpatrono P e stasera alle 21, a

'Apollinare Nuovo, un irto dei giovanissimi

musicisti del Romagna Brass nsenible: Marco Vita e

Matteo Fiumana trombe, Cavallarì corno,

Damiano Drei trombone, Fausto avermi tuba. Organizza la Cooperativa

axàlla Romagna Concerti. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Per quanto concerne i riti elOosi, alle 1030 in duomo arcivescovo N erucchl presiede

ssa pontificale; alle 18 spiri solenni, alle 18.30 il

poniti cale celebrato sempre dall'arcivescovo a Sant'Apolfin

Classe.

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KERMESSE Prima dei film è previsto un `contest' di break dance a oppie

press LIETE 23/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA

Rassegna Cinema in cinquetracce ed eventi collaterali Si parte con 'Incontri ravvicinati del terzo tipo'

IN PIAZZA del Popolo a Ravenna pren- de il via questa sera 'Il cinema in cinque tracce + effetti collaterali', rassegna di film ed eventi culturali che animerà le se- rate fino a venerdì 27. L'iniziativa, orga- nizzata dallo Staff e dal Comitato artisti-

co-organizzativo di Ravenna2019, fa par- te del programma in vista

della candidatura del- la città a Capitale

europea della cultura.

Ogni

serata è dedicata a uno dei macrotemi che connotano la candidatura ravennate: sta-sera alle 21.30 il film 'Incontri ravvicinati del terzo tipo' aprirà la kermesse per il ma-crotema `Di soglia in soglia'. Alle 19, sem-pre in piazza, è previsto il primo 'Effetto collaterale': 360' Breakin" contest 2 vs 2, contest di break dance a cura di Duna. E' previsto un premio in denaro per la prima coppia classificata. Iscrizioni gratuite tele-fonando al .335 7971403 oppure inviando una inail a [email protected]

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Aatt.ri il be.t sger Yr.. i aulst.

press LIETE 23/07/2012

a Resto del Carlino

RAVENNA

E‘',N's TORNA DA OGGI 'LA SPIAGGIA AMA IL LIBRO°, ALLA VENTESIMA EDIZIONE

Autori di best seller tra i La manifestazione è africchita dagli incontri di 'Filosofia sotto le stelle' CI SONO molte delle firme del nostro giornale fra gli autori che sfileranno ques l'anno alla ventesi-ma edizione di Cervia, la spiaggia ama il libro, che torna nell'anno del centenario di Milano Maritti-ma con un programma ricco di sorprese. Molti gli appuntamenti con giornalisti e autori di roman-zi, ma anche tante le altre opportu-nità culturali proposte dalla mani-festazione. Da qui l'idea di fàre vi-site guidate alla mostra di Palanti allestita ai Magazzen i del Sale, tut-ti i giovedì pomeriggio (in l'o 0544 913 913), ma anche quella di in-ventare salotti letterari.

LA MANIFESTAZIONE pren-de il via oggi con la presentazione del libro di C inzia Tani, bacio della Dionea' ed. Mondadori, La giornalista e scrittrice aprirà la kermesse a Milano Marittima, al-

le 21.30, all'hotel Saraceno. Sem-pre oggi alle 21.30, ma in viale Ra-venna, torna il primo appunta-mento di Filosofia sotto le stelle. Intervengono Diego Fusaro e Da-vide Grossi. Domani si prosegue

VISITE GUIDATE Tutti i giovedì pomeriggio un tour atta mostra su Giuseppe Palanti

con Andrea Tagliapietra con 'Sul cattivo uso della matematica in economia e finanza'. Il ciclo filoso-fico, in viale Ravenna prosegue sa-bato 28 luglio, con David Riondi-no e Massimo Donò impegnati nella performance 'Poema sul de-naro'. Domenica 29 luglio Elio Mutassi e Rocco Ronchi chiudo-

nalista e scrittore, autore e condut-tore di programmi televisivi, par-lerà de 'Il disagio della libertà' ed. Rizzali, a Milano Marittima in viale Ravenna, alle 21.30. Venerdì 27 luglio alle 21.30 Carlo Valenti-- ai, giornalista Rai racconterà la vera storia di Elvira, la modella di Modigliani, nell'omonimo libro da lui curato. L'incontro sarà mo-derato da Andrea Babbi ammini-stratore delegato Apt Servizi Emi-lia Romagna.

SABATO 28 la sarà la volta di Ro-berto Balzani. Lo storico prestato alla politica racconta la sua espe-rienza di sindaco nel libro 'Cin-que anni di solitudine. Memorie inutili di un Sindaco'. A dialoga-re con lui, nel salotto letterario or-ganizzato al bagno Fantini Club, alle 18 sarà Giancarlo Mazzuca, parlamentare Pdl.

no il ciclo parlando di 'Moneta e bene comune'. Mercoledì 25 lu-glio sarà la volta di Roberto An-dò, regista di teatro di prosa, lirica e cinema con il suo 11 trono vuo-to'. Giovedì Corrado Augias, gior-

MILANO MARITTIMA Cluzia l'ani sarà questa sera all'Hotel Saraceno. Augias ospite il 26 luglio

• Nn

"S\\ `. s`,,,

Sabato prossimo sarà a Cervia assieme a Massimo Donà per la performance Poema sul denaro"

Lo storico oggi sindaco Forb racconterà

.a sua esperienza iL 28 luglio al Fantini Club intervistato da Mazzuca

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press LIETE 23/07/2012

il Resto del Carlino

RAVENNA

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Il nuovo ente unico a livello romagnolo è ancora un'ipotesi, ma il dibattito è già acceso

Provincia: una, nessuna Rimini attacca Roma. Ravenna ai riminesi: uniti si vince

Una Provincia unica della Romagna. Ma con quali competenze, quali risorse e quale capoluogo? Il sin-daco di Rimini, Andrea Gnassi, non risparmia criti-che alle scelte del Governo. Sul fronte ravennate, in-vece, il vicesindaco Gianfranco Mingozzi non ha gra-dito le contrarietà di alcuni politici riminesi sul nuovo ente romagnolo e ricorda: solo uniti si vince, come è successo per l'Università.

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Provincia: una, nessuna

gir.,.P119514 E3 EXTRAG0111 Remino Immediato

press unE 23/07/2012 ~ere

di Ravenna

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O orriere

del lunedì

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11 nuovo ente unico a livello romagnolo è ancora un'ipotesi, ma il dibattito è già acceso

Provincia: una, nessuna

acquisto oro pagamento immediato

press LITE 23/07/2012 ~ere

di Ravenna

REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ: PIAllATEE MARTIRI, 433 11-11031101 - TEL: 0541-354111 FG: 0541-354199. SPEDIZIONE IN A.P. D.L3531031C0NV1 IN L. 271021041AR" 1 CDIAMA 1 - DCB FORAI' ALTRE 5E02 RAVENNA (0544-2182623 44E431-W7010546-23120)1ORLÌ10543-355201, 0E5E1 ,14,10547-6119003 RSM (0549-9951473 RAOLA10542 2878R) E MAIS: RIMINIMCORRIEREROMASILAIT-€ 1,20 INTANDEM CON LAS -1MARK'

curo 1,20 Anno XX I N. 202

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

Rimini attacca Roma. Ravenna ai riminesi: uniti si vince Una Provincia unica della Romagna. Ma con quali

competenze, quali risorse e quale capoluogo? Il sin-daco di Rimini, Andrea Gnassi, non risparmia criti-che alle scelte del Governo. Sul fronte ravennate, in-vece, il vicesindaco Gianfranco Mingozzi non ha gra-dito le contrarietà di alcuni politici riminesi sul nuovo ente romagnolo e ricorda: solo uniti si vince, come è successo per l'Università.

Mingozzi: «No battaglie da separati

in casa»

Marco Melandri sul podio di Brno

SIJPERBIKE. Il ravennate vola

Marco Melandri, fantastica doppietta sul circuito di Brno

Marco Melandri mette a segno una fantastica doppietta sul cir-cuito di Brno e riduce il divario con Max Biaggi nella classifica mondiale.

• MISEROCCHI a pagina 45

CALCIO B. Per il Cesena cinque squilli in amichevole

Il Cesena segna cinque gol nell'amichevole con la Sampiera-na, due portano la firma di Lapa-dula, uno a testa per Turchetta, Meza Colli e D'Alessandro.

• SERVIZI alle pagine 38 e 39

CALCIO 2a DIVISIONE Rimini, no al ripescaggio

Il Rimini si è radunato ieri e oggi parte per il ritiro di Bagno di Ro-magna. Biagio Amati punzecchia la Lega («è antica») e dice no al ri-pescaggio in Prima divisione.

• SERVIZI alle pagine 40 e 41

Sgomberato rave party, 23 denunce

Gnassi: «Scatola vuota

Il governo ci prende in giro»

Un momento del blitz di ieri mattina sgomberato il rave CUPO a pagina 3

• CASSIANI a pagina 5 •SERVIZIO a pagina 21

IMOLA

FORLÌ

CESENA

Via Appia cambia faccia

Maturità, più severità

Popolazione in crescita Da oggi il cantiere

Le lodi sono crollate

Crollo dei matrimoni IMOLA. Via Appia cambia

volto. Da oggi fino alla fine dell'estate Area blu lavorerà nella via cen-trale per rifare la pavimenta-zione in blocchi e lastre di are-naria per uni-formarla al re-

sto delle vie principali. • SERVIZIO a pagina 27

FORLÌ. I criteri più severi con i quali le commissioni d'esame

sono state chia-mate a valutare gli studenti, han-no prodotto un vero e proprio crollo delle lodi attribuite agli studenti miglio-ri. In anno queste

sono passate da 18 a 8. • GIANARDI a pagina 11

CESENA. La popolazione cre-sce grazie all'aumento degli

immigrati. In-tanto crollano i matrimoni: me-no 28 per cento ri-spetto ad un anno fa. E i riti civili e quelli religiosi si equivalgono. E' la fotografia di

Cesena nel primo semestre. • SERVIZIO a pagina 15

OLIMPIADI LONDRA Scozzoli sogna il podio

Fabio Scozzoli è pronto per vo-lare a Londra e per realizzare il sogno: diventare il settimo nuota-tore italiano a vincere una meda-glia olimpica.

• SPADA a pagina 43

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di Ravenna ~ere press LinE

23/07/2012

Provincia Unica di Romagna, il vicesindaco di Ravenna bacchetta Rimini e invita a superare i campanilismi per pensare a un futuro comune

9 «Uniti e alleati come con l Università» Mingozzi: «Su un tema del genere non possiamo ragionare da separati in casa»

RAVENNA. «Siamo sempre stati divisi, a-desso proviamo ad unire le forze come abbiamo fatto per l'Università».

Questo l'esempio vin-cente da seguire secon-do il vicesindaco Raven-na, Giannantonio Min-gozzi (nella foto), che in-vita i "cugini" riminesi a lasciarsi alle spalle ste-rili campanilismi.

All'esponente repub-blicano non sono piaciu-te le dichiarazioni arri-vate da Rimini in merito alla possibile creazione di una sola provincia di Romagna. Un' ipotesi che vedrebbe Ravenna come capoluogo più plausibile.

In particolare Mingoz-zi invita alla collabora-zione il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, che ave-va espresso non solo ri-serve sul ruolo di Raven-na capoluogo, ma so-

prattutto aveva detto di essere favorevole a un accorpamento solo con Forlì e Cesena «alla luce delle probabili compe-tenze che verranno la-sciate alle future provin-ce».

«Non si può buttare per aria il cappello pri-ma di avere esaminato in concreto le opportuni-tà di un'unica provincia - ha dichiarato ieri Min-gozzi - Quindici anni fa eravamo nelle stesse condizioni sul tema uni-versitario, ognuno trat-tava con il rettore sepa-ratamente; poi abbiamo condiviso un impegno comune e oggi raccoglia-mo 24mila iscritti, un terzo dell'ateneo, con strutture di studio e di ricerca che funzionano meglio di quelle di Bo-logna. E cosa vuol dire "non vogliamo essere annessi a Ravenna"? Stiamo parlando della provincia Romagna e

«Questo è il momento giusto per unire i nostri punti di forza»

proprio quelle compe-tenze citate dal presi-dente Vitali consigliano, soprattutto in tempo di crisi, di concordare scel-te economiche, cultura-

«Evitiamo battaglie di cui nessuno in futuro capirà il motivo»

li, imprenditoriali e in-frastrutturali rivolte all'intera popolazione romagnola in quanto a competitività e difesa delle reciproche eccel-

lenze». Per Mingozzi la strada

da seguire è solo una: quella intrapresa tre lu-stri fa per dare alla Ro-magna nuove opportuni-tà di sviluppo legate all'Ateneo bolognese.

«Dobbiamo fare come abbiamo fatto per l'Uni-versità: turismo a Rimi-ni, beni culturali a Ra-venna, economia a For-lì, architettura a Cese-na, per fare qualche e-

sempio di promozione congiunta, grazie anche alla sintonia che si è creata tra le fondazioni bancarie delle singole città. Questo è il momen-to di unire i nostri punti di forza - conclude Min-gozzi - perché alla lunga, da separati in casa, con-segneremo alle nuove generazioni un fardello di piccole battaglie e ri-sentimenti che nessuno capirà».

ILCONCERTO

RAVENNA. Nell'ambito della stagione musicale de "I Concerti del Mare", oggi alle 21,15, nella Chiesa di San Giuseppe a Marina di Ravenna, si terrà il Concerto di Sant'Apollinare: protagonisti della serata, il soprano ravennate Jenny Ballarini, il clarinettista Agide Brunelli, i cori Unicef di Ravenna "i Bimbi per i Bimbi" e "da Fratello a Fratello" e l'orchestra Alighieri di Ravenna, diretta dal Maestro Orio Conti. Il coro Unicef "i Bimbi per i Bimbi" è una realtà presente a Ravenna da ben 15 anni e protagonista di importanti manifestazioni: è formato da circa 50 bambini d'età compresa tra i 5 e i 12 anni, guidato da Tiziana Stanzione e sotto la direzione artistica di Annalisa Gardella e Orio Conti, ed è nato con l'intento di divulgare le iniziative e i programmi dell'Unicef. L'entrata è ad offerta libera.

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«Uniti e alleati. come con tUniversita›

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di Ravenna ~ere press LinE

23/07/2012

«Salviamo s istituti di mosaico e ceramica» Il preside Landi: «Mentre si discute di una macroprovincia si

lasciano in balia della loro sorte due scuole uniche in Europa»

Con una lettera indiriz-zata al presidente della provincia e ai sindaci di Ravenna e Faenza, il diri-gente del Liceo Artistico Severini-Nervi, Marcello Landi, chiede un confron-to urgente sul futuro dell'istituto per il mosai-co e di quello per la cera-

mica, oggetto di riforma. «Tutto questo - scrive

Landi - avviene senza una riflessione complessiva, né un confronto tra le par-ti interessate. La Provin-cia, il cui compito sareb-be quello di coinvolgere i cittadini e gli utenti del proprio territorio, latita di fronte a decisioni im-portanti mentre ci trovia-mo di fronte a scelte sto-riche senza sapere chi ha deciso, con quali criteri e con quale progettualità. Mentre tutti ripetiamo da anni che nel mondo le pa-

role mosaico e ceramica si identificano con le città di Ravenna e Faenza, i no-stri amministratori, nel disinteresse totale, cele-brano una silenziosa eu-tanasia culturale incon-sapevole. Ritengo non più rinviabile un'assunzione di responsabilità da parte degli amministratori e di noi tutti per affrontare questo importante nodo. I cittadini hanno il diritto di sapere quali progetti e quali disegni gravino sul futuro dei loro figli e ni-poti».

RAVENNA. «Mentre si discute di una macroprovincia o di Regione Roma-gna, nell'indifferenza generale, si la-sciano in balia della loro sorte due scuole uniche in Europa che hanno un ruolo determinante per la cultura e l'istruzione nella nostra Provincia».

Il grido

d'allarme

del preside

Landi sul

futuro di

due istituti

simbolo per

la nostra

provincia

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«Uniti e alleati come con l'Universita>

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di Ravenna ~ere press LinE

23/07/2012

In molti hanno voluto rendersi conto di persona della gravità dell'incendio di Lido di Dante

La pioggia spegne i focolai e la pineta ferita riapre al pubblico RAVENNA. La pioggia caduta in nottata

e attesa da ore dai vigili del fuoco ha san-cito la fine dell'emergenza nella pineta Ramazzotti. L'incendio è definitivamen-te spento e ora non ci sono nemmeno pe-ricolosi focolai da tenere sotto'occhio per evitare ritorni di fiamma improvvisi. Ie-ri la Forestale ha persino concesso l'in-gresso in pineta alle persone e in molti ne hanno approfittato per rendersi conto di persona dei danni causati dal terribile ro-go di giovedì. Quel che resta è una vera e

propria cicatrice nera in un polmone ver-de che la comunità ravennate ha scoperto essere ancora troppo poco tutelato. In quel panorama a dir poco spettrale già da questa mattina cominceranno i rilievi scientifici della Forestale diretti dal Co-mandante provinciale Giampiero An-dreatta. L'indagine - un fascicolo in pro-cura è stato aperto dal pm di turno Isa-bella Cavallari - seguirà diversi passi.

Oggi si comincia con i rilievi del gps per capire quanta pineta è andata di-

strutta, poi si interrogheranno i testi-moni, nel frattempo si spera che le ri-cerche fatte con il cosiddetto metodo Mef (metodo delle evidenze fisiche) pos-sano dare i primi risultati. Si cercano tracce di focolai e i punti dal quale si è scatenato l'incendio. Secondo i pompie-ri giovedì c'erano almeno tre fronti di-versi, se questo venisse confermato l'i-potesi della matrice dolosa, sicuramen-te la più probabile, diventerebbe un'a-mara certezza.

Uno scorcio spettrale della pineta

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«Uniti e alleati come con l'Universita>

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di Ravenna ~ere press LinE

23/07/2012

«La cittadinanza onoraria alla Urru non era una priorità» RAVENNA. «Il voto sulla cittadinanza onoraria alla

Urru entro luglio è l'ennesima presa in giro ai raven-nati». Il consigliere comunale del Pdl, Alberto Anca-rani (nella foto), torna sulla recente liberazione della cooperante sarda e critica «non solo la cittadinanza onoraria, concessa contro ogni logica e all'insegna di quella necessità di trovare un eroe a caso, ma pure la fretta nella tempistica che oltre ad essere inopportu-na- scrive Ancarani - è un insulto ai ravennati perché mostra loro quali siano le reali priorità di questa mag-

gioranza tutto fumo e niente arrosto». Secondo Anca-rani tutto questo dimostra «come prima dei provve-dimenti che interessano realmente i cittadini vengono privilegiate ben altre cose. Il regolamento dei consigli territoriali è arrivato all'attenzione del consiglio solo quindici giorni fa, il tema di Marina di Ravenna e della gestione dei Lidi bypassa il consiglio perché il Sindaco Matteucci preferisce andare avanti a colpi di ordinan-ze, ma la cittadinanza onoraria a Rossella Urru - con-clude Ancarani - deve essere votata entro l'estate».

Pagina 22 Crona. Raverna

Immigrato trova soldi e li riconsegna

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L'inaugurazione alla presenza delle autorità, previsti diversi percorsi storico culturali, con un occhio di riguardo per i bimbi e la sicurezza b • • • • • In ta. tra tesori Ultimato il progetto di riqualificazione e valorizzazione dei percorsi ciclabili

della Cdta del Sale Tra gli obiettivi anche

la completa riqualifica-zione del percorso che corre lungo il canale di collegamento tra le sali-ne, la zona dei Magazzi-ni del Sale e della Torre San Michele - nel cuore del centro storico di Cer-via e nel perimetro del Parco del delta del Po - e il Porto Canale di Cer-via, fino allo sbocco a mare.

Al taglio del nastro, al Ponte Ospedale San Giorgio, sono intervenu-ti il primo cittadino di Cervia, Roberto Zoffoli, il presidente della Pro-vincia di Ravenna, Clau-dio Casadio, e l'assesso-re al Turismo e Commer-cio della Regione Emi-lia-Romagna, Maurizio Melucci. Complesso e ambizioso l'obiettivo del progetto, che ha interes-sato un tratto di porto canale privo di sponda da un lato e con banchi-ne, originariamente, in cattivo stato di manu-tenzione, mentre la stra-da parallela, intensa-mente trafficata, non permetteva il transito in sicurezza per pedoni e ciclisti.

L'intervento è consi-stito nella costruzione delle banchine mancan-ti, ha recuperato spazi dal dirupo arginale ese-guendo nel contempo u-na regolarizzazione del-la sezione utile del cana-le e, sopra le banchine costruite, ha realizzato un percorso ciclo-pedo-nale protetto in sede pro-pria, realizzato median-te sistema di palancole metalliche come struttu-ra principale, e struttu-re di finitura a copertu-ra del palancolato, dota-

Interessato un tratto di porto canale privo di sponda da un lato e con banchine che erano poco sicure

Il costo complessivo dell'intervento è stato pari a 1.900.000 euro, di cui 950.000 finanziati dal Por Fesr

te di adeguati sistemi di ormeggio per natanti a motore e da diporto con albero abbassabile. La passeggiata sul lungo ca-nale così realizzata è di collegamento all'analo-go percorso in area pe-donale ed è separata, con una barriera di sicurez-za in legno, dal traffico veicolare.

Il progetto ha previsto

anche il ripristino dei percorsi storici. L' inter-vento mira alla comple-ta riqualificazione del percorso (percorribile a piedi e in bicicletta) che corre lungo il canale di collegamento tra le sali-ne, la zona dei Magazzi-ni del Sale e della Torre San Michele (siti nel cuore del centro storico di Cervia e nel perime-

tro del Parco del delta del Po) e il Porto Canale di Cervia, fino allo sboc-co a mare.

I percorsi storico-cul-turali realizzati hanno diverse caratteristiche, ma entrambi hanno co-me punto di partenza la Torre San Michele. Il primo, Cervia sale o "della fondazione", ha lo scopo di promuovere

Cervia come Città di progetto, con particolare riferimento al rapporto della città con l'acqua, intesa come saline, mare e canale. L'altro, Cervia Mare, conduce ai luoghi legati all'altro grande protagonista della città, il mare.

Il progetto ha previsto lo studio e la progetta-zione del percorso, non-

ché la cartellonistica, la realizzazione di pannelli illustrativi e altro mate-riale di supporto.

Esiste poi un percorso storico-culturale dedica-to ai bambini.

Il costo complessivo dell'intervento è stato pari a 1.900.000 euro, di cui 950.000 finanziati dal Por Fesr e il resto dal Co-mune di Cervia.

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In bici trai tesori della Cittàdel Sale

flor

CERVIA. Con il posizionamento dei cartelli infor-mativi che evidenziano i punti storici, identitari e strategici per conoscere la città del sale, è stato por-tato a termine l'ambizioso progetto cofinanziato da Por Fesr e Comune di Cervia "Cervia città del sale: ripristino percorsi storici", che ha previsto anche l'opera di consolidamento sponde e pista ciclabile sul porto canale tra Ponte Cavour e Ponte Ospedale.

Il taglio del nastro il presidente della Provincia Casadio, il sindaco Zoffoli e l'assessore regionale al Turismo Melucci

press unE 23/07/2012

~ere di Ravenna

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di Ravenna ~ere press LinE

23/07/2012

AUTONOMIE Provincia di Romagna o di Ravenna?

Ormai la frittata sem-

bra fatta, avremo la pro-vincia Unica di Romagna o forse la Provincia di Ra-venna allargata.

In sé era forse una ne-cessità non del tutto nega-tiva, se portasse effettiva-mente risparmi, la bontà della cosa per noi dipen-derà però dalla forma che assumerà questo nuovo organismo negli effetti pratici.

Certo è che c'è differen-za tra una Provincia di Ravenna che assorbe le altre due e un nuovo or-ganismo che comprenda e faccia riferimento a tut-ta la Romagna, con parità di doveri e diritti per tut-ti.

Anche il nuovo nome potrebbe essere significa-

tivo dell'andazzo futuro. Importante è che non si

proceda nell'assorbimen-to delle positività, con-centrandole a Ravenna e lasciando alle altre due ex Provincie le negatività.

Già in questi anni ab-biamo potuto verificare il trasferimento a Ravenna di competenze e/o organi-smi che hanno comporta-to il trasferimento di po-sti di lavoro in quella cit-tà; speriamo che la logica accentratrice e depreda-toria finisca e per questo credo che i ns. ammini-stratori avranno un gran-de e gravoso impegno da-vanti.

Sarà una dura batta-glia, vista la comprovata arroganza usata in questi

anni e verificata anche nell'approccio alla crea-zione dell'unificazione: anche le garanzie regio-nali ci danno poca tran-quillità, visto il peso dei ravennati in Regione, sot-to l'ombrello di un P.D. Ravennate egemone in ambito non solo roma-gnolo.

Non vogliamo e non possiamo sentirci cittadi-ni di serie B, rispetto a nessuno e bisogna fare lobby trasversale per ga-rantire l'equità, nel nuo-vo organismo.

Ravenna dovrà tener conto delle altre realtà, se queste saranno capaci di farsi valere, magari unendo le loro energie, non per boicottare l'uni-ficazione, ma per rivendi-care parità di trattamen-to e di ricadute a partire da quelle economiche.

A noi la volontà e la for-za di farci rispettare, non abbiamo altra possibili-tà!

Non diamo per scontato niente e lottiamo per il ns. territorio ed i ns. cittadi-ni, tenendo presente an-che le ns. peculiarità, di-stinte e diverse da quelle ravennati.

Roberto Mussoni Coordinatore Provinciale Api

di Rimini

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LUNEDÌ 23. LUGLIO 2012

La pioggia salva la pineta Riaperta ai visitatori A pagina 13

Economia Doppia moneta per superare la crisi e salvare l'Italia

Freddi a pag. 5

Turismo A caccia di orientali per salvare la Riviera

Monterumisi a pag. 5

Letteratura La bellezza e l'amore di Keats a Parco Poesia

Copioli a pag. 19

sabato sera sono stati aperti per l'ennesima volta gli scarichi a

mare. Insomma, questa volta un bel bollino rosso sul weekend non lo leva nessuno. l'estate

non è finita, comunque, e si può ancora recuperare.

Bartolucci a pagina 9

BOCCONI CASE SVUOTATE DURANTE LA SAGRA

La festa dei ladri

San estival luglio 2012 PALAZZO Imaginarium Ensemble

Enrico Onofri violino, Alessandro Palmeri violoncello, Riccardo Doni Clavicembalo "Il trillo del Diavolo" Info e prenotazioni: www.son-leo.it - 0541/926967

press unE 23/07/2012

LAVOCEL4 '

Ravenna

E GRANDE ROMAGNA

911111 III ANNO

2131 O XV

WEEK END DA DIMENTICARE Aperti gli scarichi con conseguente divieto di balneazione. Pari: "Controlli della Finanza troppo pubblicizzati"

Rimini, piove sul bagnato Freddo, fogne e blitz COMMENTI

n weekend da di- menticare per Rimi-

ni. Se il maltempo ha azzerato i guada-

gni di bagnini e operatori turi- stici in generale, l'operazione messa in piedi dalla Guardia di

Finanza in questi tre giorni "ri- schia di ampliare il conflitto so-

ciale, oltre che portare una brut- ta pubblcità". "Troppo mediati- co", quindi, il blitz, secondo Mir-

co Pari della Confesercenti: "I controlli vanno bene, ma servi- rebbe più riservatezza. La gente

si fa un'idea sbagliata della no- stra categoria. che al pari delle altre vive questa crisi con diffi- coltà, ma nonostante questo dà

lavoro a tantissime persone". U- na pubblicità negativa per Rimi- ni che si somma a quella dettata

dallo stop di 24 ore alla balnea- zione. Un atto dovuto in quanto

a causa della pioggia battente,

PROVINCIA UNICA

Romagna unita Le prime insidie E così ci siamo. Siamo ad

un passo solamente dal-l'unità della Romagna. vero, la Romagna non sta

diventando una regione, con tutte le competenze ed i poteri che oggi le re-gioni hanno, ma sola-

mente una provincia al-l'interno dell'Emilia-Ro-magna. Ma non si può

non definire storico il tra-guardo in cui lo spezzet-

tato territorio romagnolo, per la prima volta dall'U-nità d'Italia, diventa un

ente autonomo che ri-comprende le tre vecchie provincie. Non era mai successo nell'Italia repub-

blicana, e neppure in quella monarchica, ma, l'ultima volta, sotto il Pa-

pa-Re. Ma se immaginiamo che questo sia un traguardo,

dobbiamo subito com-prendere come l'orizzon-te che si staglia davanti

sia pieno di insidie ed o-stacoli. Tutti contenuti nelle nostre teste e nella mentalità a cui siamo sta-

ti abituati sino ad oggi. Gambi a pagina 3

Stop al rave party, 23 denunciati RIMINI I carabinieri hanno ripulito ieri mattina un sito industriale dismesso vicino al fiume Marecchia nella zona di Santa Giustina di Rimini

RI MINI Volevano organizzare un rave party in una specie di ci-mitero industriale, mi sito dismesso da anni dove ci sono tralicci di ferro arniginiti, rulli e nastri trasportatori abbandonati. Ma

il buil, dei carabinieri Ira interrotto i loro propositi. Un nutrito gruppo di "punkabbestia" composto da 23 giovani provenienti da varie città italiane e dell'entroterra romagnolo, è stato sve-gliato ieri mattina attorno alle 8 e 30 in un'area demaniale, un

tempo una cava di ghiaia, a ridosso del fiume Marecchia, in ter-ritorio di Santa Giustina. ln questo luogo, reso particolarmente sinistro per lo stato di abbandono e la presenza delle sttutture

in ferro, i giovani hanno fatto frastuono fino a notte fonda. A pagina 11

a tenia stella Pro loro è sempre molto sentita. L'altra sera c'era quasi

tutto il paese riunito in centro

per la sagra del cinghiale dove sotto il tendone si mangiava-

no le varie specialità prepara-le dai volontari. E mietili-e lutti erano presi dalla festa e guar-

davano i minacciosi lampi in cielo, i ladri svuotavano le ca-se. I ladri hanno agito con tut-

ta tranquillità approfittando della assenza dei padroni di

casa, ben sapendo che tra le 21) e le 22 avrebbero avuto

Lutto il tempo disponibile per mettere in atto il loro piano. Diverse le case svuotate.

Baldoni a pagina 16

Curiosità Teodora "ballava" con le oche per sedurre

Zaccherini a pag. 23

Dizionario I neologismi del futuro sono nati a Rimini

Bonizzato a pag. 5

II Pagina 25 di 81

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Qui accanto la bandiera romagnola con i suoi colori e il galletto, simbolo della nostra terra insieme alla caveja

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ROMAGNA,....

Romagna unica

press unE lAVOCLoti 23/07/2012 Ravenna

Romagna unica In questo contesto storico in cui la nostra terra si vede per la prima volta tutt'una, prevarranno i municipalismi da uomini provinciali?

E così ci siamo. Siamo ad un passo solamente dall'unità della Romagna. È vero, la Romagna non sta diventando una regione, con tutte le competenze ed i poteri che oggi le regioni hanno, ma solamente una provincia all'interno dell'Emilia-Romagna. Ma non si può non definire storico il traguardo in cui lo spezzettato territorio romagnolo, per la prima volta dall'Unità d'Italia, diventa un ente autonomo che ricomprende le tre vecchie provincie. Non era mai successo nell'Italia repubblicana, e neppure in quella monarchica, ma, l'ultima volta, sotto il Papa-Re. Ma se immaginiamo che questo sia un traguardo, dobbiamo subito comprendere come l'orizzonte che si staglia davanti sia pieno di insidie ed ostacoli. Tutti contenuti nelle nostre teste e nella mentalità a cui siamo stati abituati sino ad oggi. Sembra risolto il problema ferrarese. Si pensava che i corresse il rischio che in qualche modo la provincia di Ferrara finisse per essere accorpata alla nuova "grande Romagna". Ora il governo, chiariti i criteri, sembra aver scongiurato l'ipotesi. Che potrebbe tornare fuori solo se qualcuno, in preda a qualche desiderio di disordine e di vendetta, volesse davvero mischiare le carte e far finire Ravenna con Ferrara, tenendo Forlì-Cesena con Rimini. Saltato questo ostacolo... subito un altro non scontato problema si porrebbe: che nome

LA PROVINCIA

Serve molta intelligenza in questa fase storica per adattarsi al cambiamento Paolo Gambi

dare alla nuova provincia? Sino ad ora è sembrato quasi naturale che si debba chiamare provincia di Romagna, ma se qualcuno si alzasse e la volesse chiamare Flaminia, o qualche forlivese nostalgico volesse chiamarla semplicemente provincia di Forlì per non seppellire la gloria del proprio Comune? Subito segue un altro particolare simbolico, ma non troppo: che stemma dare alla provincia? Se è vero che la Romagna ha un complesso di simboli —galletto e caveja in testa — e di colori — rosso e giallo — che risalgono ai tempi lontani, cosa succederebbe se qualcuno con poca conoscenza della storia e un forte patriottismo per il borgo volesse imporre i colori del proprio comune, magari mettendoci dentro la moderna nave riminese o un qualche improbabile colore? Ma fin qui trattiamo solo questioni di piccolo cabotaggio, che possono interessare al massimo gli appassionati, e poi neanche troppo. I veri e più grossi problemi sorgono quando si parla di sedi. Se infatti non è possibile non dare a Ravenna, per motivi storici evidenti, la primazia simbolica della sede, è altrettanto evidente che non si può non dare a Cesena, per la sua centralità non solo geografica, la sede operativa del nuovo ente. Fin qui tutto potrebbe quadrare, in una logica di partecipazione diffusa, o di, come si dice, policentrismo. D'altra parte se si pensa che oggi i

Comuni stessi tendono a dislocare gli assessorati in giro per la città, mantenendo nel municipio la sede principale e di rappresentanza, in una logica di Romagna considerata come un'unica città non sarebbe strano dislocare in giro per i vari centri gli uffici. Ma a questo punto a Rimini e Forlì basteranno sedi di istituzioni collegate alla provincia, come la ASL unica o la sede, per esempio, dell'eventuale unico tribunale o dell'eventuale prefettura (ancora bisogna capire cosa succederà), o ci saranno lotte intestine ad ogni piccolo passo? Cioè, in questo contesto storico in cui la Romagna si vede per la prima volta tutt'una, prevarranno i municipalismi da uomini provinciali, o i romagnoli, ed in particolare la loro classe dirigente, saranno capaci di applicare una logica più ampia, metropolitana, per la quale se il proprio borgo "perde" qualcosa non significa di per sé nulla? Bisogna mettersi in

testa che serve dell'intelligenza in questa fase storica. Se ogni amministratore alzerà la bandierina del proprio Comune e della grave perdita che subirà, non capendo che mettendosi a sistema sarà molto di più ciò che riceverà, è evidente che tutto il processo risulterà molto traumatico. Siamo in una fase di grandi cambiamenti, ed il cambiamento richiede flessibilità e capacità di adattamento. Insomma, ciascuno di noi è stato a lungo attaccato come una patella allo scoglio. Ma lo scoglio si sta per frantumare. Quindi o diventiamo pesci ed impariamo a nuotare nel mare, o finiremo sul fondo insieme allo scoglio a cui siamo attaccati.

Paolo Gambi

In alto lo splendido campanile di San Mercuriale. Quello che dovremo fare però, è dimenticare per un poco i nostri campanili

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press unE lAVOCEmin 23/07/2012 Ravenna

FUTURO PROSSIMO

Realtà Sarà Romagnacity Tra poche settimane, nella sorpresa di tutti, la Romagna potrebbe già essere un'unica provincia. Per anni, anzi, per decenni si è dibattuto sull'au-tonomia romagnola, sulla re-gione Romagna e sulla ne-cessità del territorio di met-tersi a sistema. Ora, come un fulmine a ciel sereno, da Ro-ma hanno mischiato le carte, e di botto la Romagna si ri-troverà - salvo brutte sorpre-se dell'ultimo minuto - come un'unica realtà provinciale. Ancora le menti che si sono rese conto della rivoluzione che questo comporterà sono poche, anzi, pochissime. Ra-venna, Forlì, Cesena, Rimini, Faenza, Lugo (di Imola anco-ra non si hanno notizie certe) dovrebbero andare a com-porre un unico ente provin-ciale. L'idea la lanciò, ancora in altro contesto, il prof. Bal-zani. Il susseguirsi degli e-venti l'ha resa quasi una ne-cessità. Ma una domanda na-sce legittima e spontanea: i romagnoli saranno capaci di fare questo salto e divenire sempre più cittadini di que-sta "Romagnacity" che si sta andando a formare, o i con-flitti sorgeranno sul provin-cialismo municipalista a cui siamo stati sin qui abituati? Solo il futuro potrà dare una risposta. Quello che però è auspicabile è che tutti quanti ci mettiamo tutto l'impegno possibile per far vedere al re-sto dell'Italia, prima ancora che a noi stessi, che i roma-gnoli, se vogliono, possono.

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L'INCUBO È FINITO Determinante la pioggia di questi giorni Il Corpo Forestale consente l'accesso, il comandante Andreatta: "E' ancora presto per parlare delle cause"

Spenti i focolai Ora la pineta è aperta ai visitatori L 'incendio è spento e la

pineta è stata riaperta al pubblico. Complice la pioggia, a

Lido di Dante è stato dichiarato cessato l'allarme per la pineta di Classe e le attività di bonifica e di presidio dei focolai. I vigili del fuoco sono rientrati alla base mentre sul posto è rimasto il Corpo Forestale. "Abbiamo deci-so di riaprire la pineta al pubbli-co - spiega il Comandante pro-vinciale Giampiero Andreatta - e già ieri mattina molte persone sono entrate per rendersi conto del disastro. Nei giorni scorsi, anche a causa del vento che fa-ceva cadere i rami dagli alberi, e-ra stato interdetto l'accesso con l'ausilio di una pattuglia dei vi-gili". Circa 40 ettari di pineta ridotti in cenere, ma per le cause è ancora presto: "Lo spegnimento dell'in-cendio è ultimato - continua An-dreatta - ma è ancora presto per parlare delle cause. Ne sapremo qualcosa di più nei prossimi giorni. Nella serata di domani potremmo anche essere in grado di dare l'esatta dimensione del-l'evento e la superficie di pineta andata in fiamme". Come dicevamo si parla di una quarantina di ettari andati in fu- mo, un duro colpo e una brutta

cicatrice alla storica pineta di Ra-venna. Nei giorni scorsi il sinda-co Fabrizio Matteucci ha annun-ciato che domani incontrerà il Comandante Andreatta, per de-cidere i passi da fare, sempre do-mani Matteucci incontrerà an-che una delegazione del comita-to cittadino di Lido di Dante. L'incendio è divampato giovedì scorso, per spegnere le fiamme

è stato necessario l'intervento del canadair e due elicotteri, uno dei vigili del fuoco e uno della fo-restale. La pioggia di questi giorni ha spento definitivamente i fumi, che continuavano a riaccendersi in diversi focolai, senza pregiu-dicare i rilievi Mef per cercare i punti d'innesco e stabilire le cause.

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Spenti i focolai Ora la pineta e aperta ai Visitatori

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Ravenna

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press unE LAVOCE.,.' 23/07/2012

Ravenna

PROVINCIA UNICA

"L'esempio deve essere l'università" Il vice-sindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi, fa un appello all'unità sulla provincia romagnola e lo fa, ricordando il tema uni-versitario, a Ermanno Vi-chi e al presidente della Provincia di Rimini Stefa-no Vitali. "Siamo sempre stati divisi, adesso provia-mo a unire le forze come abbiamo fatto per l'Uni-versità". Il vice-sindaco si riferisce alle contrarietà e-spresse dai due riminesi: "Quindici anni fa eravamo nelle stesse condizioni sul tema universitario, ognu-no trattava con il rettore separatamente; poi abbia-mo condiviso un impegno comune e oggi raccoglia-mo 24mila iscritti, un terzo dell'Ateneo, con strutture di studio e di ricerca che funzionano - continua Mingozzi - E cosa vuol di-re 'non vogliamo essere annessi a Ravenna'? Stia-mo parlando della Provin-cia Romagna e proprio quelle competenze citate dal presidente Vitali consi-gliano, soprattutto in tem-po di crisi, di concordare scelte economiche, cultu-rali, imprenditoriali e infra-strutturali rivolte all'intera popolazione romagnola in quanto a competitività e difesa delle reciproche ec-cellenze. Questo è il mo-mento di unire i nostri punti di forza, perché da separati in casa, conse-gneremo alle nuove gene-razioni un fardello di pic-cole battaglie e risenti-menti che nessuno ca-pirà".

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Spellati focolai Ora la pineta e aperta ai visitatori

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AGENDA ROMAGNA

Cappnceetto Rosso la fiaba che accende

press unE lAVOCLon - 23/07/2012 Ravenna

Sant'Apollinare celebrato in musica

Ravenna La Cooperativa Emi-lia Romagna Concerti propo-ne questa sera (ore 21) nella chiesa di Sant'Apollinare Nuo-vo, un concerto dedicato al Santo Patrono ravennate, ve-scovo di origini siriane che

ebbe un ruolo strategico nella storia politica, religiosa e arti-stica di Ravenna.

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«Il politico guarda al voto, o statista no» Monti in Russia eh De Gasperi. E spiega: i mercati? Conta l'economia reale

DAL. NOSTR., Nywro

MOSCA giornalisti russi. dell'agenzia Itar-tass chiedono a Mario Monti se la politica deb-ba prevalere sull'economia e lui cita De Gasperi: «Il politico guar-da alle prossime elezioni, lo sta-tista alle prossime generazio-ni». Poi spiega: «Politica ed eco-nomia devono procedere assie-me. Non bisogna guardare nes-suna delle due con ottica a bre-ve termine: è una sindrome non positiva». A fine giornata, uscendo dalla cena in ambascia-ta, quando gli chiedono se sia preoccupato per la riapertura dei mercati il premier spiega: «Abbiamo una serie di impor-tanti contratti da firmare tra im-prese italiane e russe: questa è l'economia reale».

Facile intendere che l'aspira-zione di Monti, in questo suo re-cente impegno da presidente del Consiglio, sia quella dello stati-sta, non del politico. In tale qua-dro vanno intese le sue missioni all'estero. Non è solo in Italia. che si può «guarire» l'Italia, ritie-ne Monti. Quindi, andrà all'ini-zio di agosto a trattare con i seve-ri finlandesi e olandesi e subito dopo dai «reprobi» spagnoli.

Né basta sentire il polso delle capitali europee, così da ieri Monti è a Mosca. Si tratta, innan-zitutto, di togliere emotività alle relazioni fra i due Paesi, dopo la lunga stagione basata sull'«arni-

d'a.» Berlusconi-Putin. Poi c'è da affrontare il doppio nodo del-l'interesse russo e di quello euro-peo dentro la crisi dell'euro. La Russia detiene in euro il 41,5% delle sue riserve internazionali (505,3 miliardi di dollari) e quin-di segue con preoccupazione il processo in atto a Bruxelles. Inol-tre, Germania e Italia sono fra i principali partner economici di

Mosca ed è quindi importante per la Russia che le loro econo-mie non si fermino.

La Russia ha circa l'85 per cento degli attivi investiti in ti-toli Usa, francesi, tedeschi e bri-tannici. Monti ha annunciato che parlerà qui di «partenariato strategico», ricorderà la crescita dell'interscambio (più 22% nel 2011), il ruolo chiave di Eni ed

Enel (l'Italia è il secondo mag-gior acquirente di gas russo), gli investimenti di grande rilie-vo di Pirelli. Rinnovando il sal-do patto con Putin„ scremato da-gli aspetti personalistici, cerche-rà dunque di far crescere la quo-ta di investimento russo nel no-stro Paese.

Oggi Monti vedrà Putin. nella sua dacia di Sochi sul Mar Nero.

Putin è un leader appena ritor-nato presidente (terza volta) in un Paese cambiato sotto i suoi occhi. Sta crescendo un ceto me-dio al quale non si può dare sol-tanto sicurezza, che chiede e chiederà sempre di più rappre-sentanza politica. Si parlerà, nei colloqui di oggi, delle quattro giovani donne, «Pussy Riot», de-tenute da cinque mesi per aver

cantato contro Putin sull'altare della cattedrale di Cristo salvato-re? Probabilmente no. Piii facile che si esamini la nuova legge sui partiti appena approvata dal Parlamento russo o l'adesione della Russia alla organizzazione mondiale del commercio (Wto). Quando a Monti, i gior-nalisti russi hanno chiesto di in-dicare nuove mete italiane per i turisti, oltre alle solite Roma, Ve-nezia, Firenze, Monti ha rispo-sto: «Suggerirei Assisi e Iliaven-na. Quest'ultima perché è stata ponte fra Occidente e Oriente. Proprio come quello che Putin e Medvedev vogliono costruire».

Il cattolico Monti ha voluto iniziare la sua visita a Mosca in-contrando il Patriarca ortodos-so di Mosca e di tutte le Russie, Kirill L Nel trecentesco monaste-ro Danilovskoe, Kirill ha detto a Monti che «l'attuale crisi non ha soltanto cause economiche, ma anche spirituali, di valori e morali». E ha esortato il presi-- dente del Consiglio italiano a es-sere «difensore dei valori cristia-ni, senza i quali la civiltà moder-na diventa debole e attaccabi-le». Alla fine, coperto dalla sua barba bianca, ha dato a Monti una sorta di benedizione: «Lei che è competente in materia economica, aiuterà gli italiani a superare la crisi».

Andrea Garibaldi agaribahli(t'Ucorr ie re . t

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Le scosse in Ernilia municipio di Sant'Agostino (Ferrara)

L'appello La Finco-Confincustría

Al governo agisca per rendere gli edifici antisismici»

MILANO — I rovinosi terre-moti che hanno flagellato l'Ita-lia, negli ultimi anni, hanno ri-proposto la problematica della sicurezza degli edifici piEbblici e privati.

«Occorre riflettere, ma an-che rapidamente agire affer-ma Fabio Brivio, consigliere in-caricato di Finco-Corifin.dustria che rappresenta tra gli altri i prefabbricatori in acciaio — il governo deve investire in fun-zione antisismica, il che com-porterebbe, tra l'altro, un imme-diato ritorno occupazionale». La differenza dei costi non è enorme. «La percentuale tra una struttura antisismica ed una a rischio oscilla tra il io e il 20 per cento spiega Angelo Artale„ direttore generale di Fin-co-Confindustria per cui co-stituisce quasi un imperativo categorico costruire ed adegua-re tutti gli edifici secondo le norme antisismiche». Il proble-ma é capire quanto investire. «Allo Stato, nel complesso, non

costano meno — argomenta Ar-tale né gli interventi. di rico-struzione, né quelli straordina-ri a favore dei terremotati e an-cor meno la riduzione del getti-io produttivo rispetto a quelli di riqualificazione sismica pre-ventiva».

il consigliere incaricato Brivio: «Intervenire immediatamente, tra l'altro, avrebbe un ritorno occupazionale»

Confindustria-Finco, chiede al governo un ulteriore passo in avanti. «Vorremo che non fosse assimilata la detrazione sulla riqualificazione energeti-ca (il 55%) conclude Artale — alla semplice ristrutturazio-ne edilizia (l'ex 36% ora positi-vamente al 50%)».

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press unE 23/07/2012 CORRIERE DELLA SERA

Giusta la pena, non la tortimi, É ora di cambiare le nostre carceri di DACIA M TRAINI

'n—\\ artendo dal presupposto che il car- . \ cere è un luogo di pena, e la pena è

necessaria per fare giustizia, ci si chiede se sia lecito che diventi anche un luogo di tortura

legalizzato. Una tortura non esercitata con coscienza, si potrebbe perfino dire «non voluta», e soprattutto non applicata per ottenere qualcosa, ma fine a se stessa, il che diventa una testimonianza di pura inefficienza e arroganza del potere. «Nel carcere di Siano (Catanzaro) —racconta un detenuto di nome Antonino a Riccardo Arena che cura la rubrica radio-Carcere su Radio radicale siamo costretti a vivere in 4 dentro celle di appena 6 mq. Per farei stare tutti, hanno messo il letto a castello a tre piani, e lo sfortunato che dorme di sopra si trova con la testa incastrata tra il cuscino e il soffitto». Per capire il supplizio basta un poco di immaginazione. Dormire ogni notte con la testa incuneata. in uno spazio di una ventina. di centimetri, col soffitto in bocca, l'impossibilità di sollevare la testa, la mancanza d'aria, la paura di voltarsi nel sonno, la spalla non entrerebbe in quello spazio angusto, coi pericolo di cadere dal letto; non è tortura questa? Soprattutto se prolungata. «li reato di tortura nel nostro codice non c'è precisa. Arena ma ci sono quello di maltrattamenti, quello di abuso d'ufficio, quello di omicidio colposo peri casi di detenuti che muoiono per mancanza di cure; però non vengono mai accertati e puniti». «Qui a Poggioreale scrive Francesco spesso manca l'acqua corrente nelle celle, e non possiamo né bere nè rinfrescarci. Tra queste mura la vita è diventata impossibile: ci fanno stare in 8 in una cella di appena io mq, come vivere per mesi o anni in un autobus pieno di gente. Di fatto restiamo chiusi 24 ore su 24, con solo tuo minuti di aria, dopo di che ci richiudono e non possiamo più fare niente se non resistere alla tortura. Ti confesso che ho pensato spesso di farla finita perché dopo un po', essere trattati come animali, ti fa morire dentro. Finora mi ha salvato il pensiero di mia moglie e dei mie due bambini, ma fino a quando riuscirò a resistere?». Non solo la strettezza dello spazio, ma rimozione, lo stare addosso l'ano all'altro per ore e ore, senza potere fare niente. Anche questo è tortura. Si possono immaginare le intolleranze, le rabbie, l'aggressività che monta. Eppure il lavoro é previsto per i carcerati. Ma indovino la risposta: non ci sono guardie a sufficienza per tenerli d'occhio, non ci sono i mezzi per gli

spostamenti, ecc. A volte la replica è molto semplice. Guardate il caso dei pochi fortunati reclusi che hanno avuto modo di fare teatro o cinema. Sono usciti, hanno lavorato, hanno goduto di libertà impreviste e non é mai scappato nessuno. Se si dà al detenuto una motivazione, una occupazione che lo interessi, che magari gli faccia anche guadagnare qualcosa, se capisce che è nel suo interesse non scappare, non creare problemi, starà alle regole della fiducia. Ma è chiaro che un lavoro sulla fiducia e la voglia di cambiamento, è molto più. faticoso e difficile che lasciarli marcire in una cella.

ul nel carcere di Belluno non abbiamo corsi scolastici, né possibilità di lavoro, nè tantomeno di fare un no' di sport. In pratica. siamo lasciati ad oziare 24 ore su 24. Le celle sono in condizioni disastrose e sono rimaste le stesse degli anni 40. I materassi sono vecchi e puzzolenti e con il caldo non

riusciamo a dormire. E vergognoso disporre di un rotolo di carta igienica ogni io giorni, è vergognoso non riuscire a parlare col direttore, è vergognoso non ricevere adeguate cure mediche. La nostra dignità è ridotta in polvere e tutto questo è immorale e anticostituzionale». Riccardo Arena mi ricorda che ci sono due carceri modello nel nostro Paese, quello di Bollate e quello della Gorgona, dovei detenuti lavorano tutto il giorno e rientrano in cella solo per dormire. Nessuno è scappato e i reclusi sono contenti. «Qui nel carcere di Siracusa siamo stipati come bestie, In celle di ig mq siamo chiusi in 12,

per 22 ore al giorno. Da quei 15 mq ci devi togliere lo spazio occupato da 4 brande a castello alte 3 piani, 5 tavolini e 12 sgabelli. Come si può chiamare questa, una pena o una tortura?». Perfino a Rebibbia, da sempre considerato un carcere modello, le cose non

vanno meglio: «Qui ci possono stare circa mille detenuti, siamo invece più. di .i.7oo scrive Valerio Molti vengono ammassati nelle salette per il ping pony, senza neanche il bagno. Gli agenti sono pochi e lavorano sempre sotto stress, il mangiare è scarso, cattivo e i prezzi del sopravvitto sono un furto. Ti informo anche che non solo io ma tanti altri miei compagni sono pronti ad aderire ai 4 giorni di sciopero della fame e del silenzio che ha proposto Pannello». In effetti il solo fra i politici che si sia impegnato con passione è proprio Marco Pannello e i detenuti lo sanno. Per questo hanno aderito a migliaia all'appello per i 4 giorni di digiuno e silenzio indetti da Radio radicale, «I-Io il tavolo coperto da una montagna di lettere mi dice Arena abbiamo bisogno di riforme, ma subito. Ce ne sono già due, la Nordio e la Pisapia, già pronte sui tavolo del ministro».

Gli chiedo qual è la base delle riforme proposte. E mi risponde e-'..be tutti partono dalla razionalizzazione del processo, accorciandone i tempi e riformando il sistema delle impugnazioni. Un processo che dura 4 o 6 anni, non fa mai giustizia. «Pensi che ci sono 14 mila persone in attesa di giudizio nelle nostre prigioni». Fra l'altro più. della metà dei carcerati oggi è dentro per traffico di droga e sono spesso drogati essi stessi. «In questi casi ci vuole una comunità terapeutica, non la galera.

Ma la burocrazia rende difficilissimo questo passaggio». I-Io letto decine di lettere, una più angosciosa dell'altra. C'è chi parla di topi che corrono sui letti, chi di scarafaggi nel piatto, chi non riesce ad avere le medicine per malattie gravi, chi ha vissuto il terremoto chiuso in cella per un'ora prima di essere portato fuori. «Il carcere di Ferrara ha subìto seri danni dal terremoto. Ci sono crepe dappertutto e la cucina è inagibile, perfino gli agenti si rifiutano di entrarci. Sai qual è stato il rimedio? Trasferire centinaia di detenuti in altre prigioni sovraffollate. Per noi che siamo rimasti qui, nulla è cambiato. Le scosse continuano ogni giorno e, come prima, restiamo chiusi 22 ore al giorno in celle stipate». Cosa aspettiamo a dare loro una mano?

O RIPRODI3ZiONE RISERVATA

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Monti in Russia con tono da statista «Penso alle generazioni future» «i mercati Oggifumiamo grandi contratti, è questa l'economia reale»

Oggi incontrerà ~in, poi R rientro a Roma, ma il primo agosto andrà a Helsinki nella tana dei detrattori dello scudo anti-spread. Infine, sarà la volta della Spagna

Veronica Passeri ROMA

IL MERCATO può dettare l'agenda alla politica? Molti nella maggio-ranza che sostiene il governo Mon-ti hanno risposto, soprattutto ne-gli ultimi tempi, sonori e polemici 'no'. Perché la politica di qui a po-chi mesi si riprenderà il suo posto e i tecnici dovranno cedere il pas-so. Ieri il Professore ha fatto sua una frase di Alcide De Gasperi che rintuzza ogni polemica: «Un poli-tico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime genera-zioni». Da Mosca, dove ha incon-trato il patriarca Kirill e il gotha degli imprenditori italiani, Monti ha voluto dire la sua come ha fatto spesso cercando di serrare le fila della sua maggioranza e di ricorda-re che la politica del rigore dei con-- ti è interesse generale. Nessuno de-ve indugiare in calcoli elettorali di corto respiro. E quanto ai mercati che riaprono oggi, Monti taglia corto: «Ora qui dobbiamo firmare una serie di importanti contratti, è questa l'economia reale».

NEL FRATTEMPO bisogna lavora-- re senza allentare la presa sia sul fronte interno che su quello inter-nazionale. Monti proseguirà fino a

oggi la sua missione in Russia in-contrando il primo ministro Dirai-tri Medvedev e poi il presidente Vladimir Patino E prevista la fir-ma di sei accordi e joint venture tra società italiane e russe, a parti-re dall'energia fino all'ambiente e al turismo. E i mercati? gli chiedo-no. Nuove tappe all'estero il pri-mo agosto con il viaggio ad Hel-sinki e il 2 agosto con quello in.

Spagna. Impegni questi tutti in chiave CU-

ropea. 11 Professore incontrerà nel-la capitale finlandese il collega Ti-rki Katainen, leader di uno dei Pa-esi contrari al meccanismo dello scudo anti-spread. I paesi del Nord Europa nutrono «pregiudi-zi» verso l'Italia che viene trattata da paese debitore. La sfida agosto-na e dei prossimi mesi è proprio

cIL1 PREMIER TA DE GASPERI

Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione L'ottica di breve termine per politica e economia è una sindrome non positiva

quella di non chiedere aiuti all'Ue. Cruciale anche la missione in Spa-gna dopo il maxl-linanziatnento europeo per salvare le banche spa-gnole e il contagio in corso nell'Eu-rozona.

NON MENO impegnativa la situa-zione 'a casa'. Appena rientrato da Mosca, Monti incontrerà — doma-ni a Palazzo Chigi — il governato-re siciliano Raffaele Lombardo che nei giorni scorsi ha sparato a zero, fino a minacciare la 'secessio-ne', su chi ha paventato un default dell'isola. Al premier dovrà spiega-re come stanno le cose. In Parla-mento, intanto, prosegue l'iter dei provvedimenti sulla spending re-view: il decreto dovrebbe arrivare in Aula a Palazzo Madama merco-ledì per essere licenziato entro ve-nerdì. Ma c'è da risolvere il proble-ma delle società in house, dopo che la Consulta ha bocciato le nor-me sulla privatizzazione della ma-novra Berlusconi.

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FACCIA A FACCIA Monti con il patriarca di Mosca Kirill e, sotto, con il primo ministro Medvedev (Ansa)

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press unE 23/07/2012 il Resto del Carlino

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Le unioni gay spaccano i partiti No dei cattolici Pd, sì dei liberai Pdl Milano, oggi il registro in consiglia La Curia: decida il Parlamento Stefania Consenti

MILANO

MENTRE approda oggi nell'aula del consiglio comunale la delibe-ra sul registro delle unioni civili, ancora non si placano le fortissi-me polemiche scaturite dall'attac-co frontale della Curia milanese nei confronti della giunta Pisapia. Il registro non piace, «è un'inizia-tiva inefficace, forse solo un'opera-zione d'immagine», sentenziano in Curia. E anche se in arcivesco-vado la consegna è quella del silen-zio («Abbiamo detto inno quello che dovevamo dire»), si insiste an-cora su un concetto. Ossia, che la «discussione su questi temi an-drebbe trasferita in Parlamento» e che il Comune «non. ha compe-tenza in materia». Intanto, prende posizione a favo- re della Curia l'esponente del Pdl, Maurizio Lupi, vice presidente della Camera. «E evidente che per il sindaco di Milano la questione non è risolvere i problemi concre-ti, che certamente vanno affronta-ti, ma seguire la crociata, che inte-ressa solo pochi, di equiparare la famiglia fondata sul matrimonio alle unioni omosessuali». Al con-trario, invece, Stefano Boeri, as-sessore alla Cultura del Comune

facile ma dall'esito scontato poi-ché la giunta ha in numeri per ap-provare il registro delle coppie ci-vili. Annunciate nella maggioran-za quattro defezioni (i cattolici del Pd) e anche nell'opposizione si va in ordine sparso, con otto contrari al registro nel Pdi e quat-tro favorevoli e la Lega che dà li-bertà di coscienza. Ma si vedrà. Di sicuro il sindaco è intenziona-to a portare in acque sicure l'an-nunciato registro «per rispettare l'impegno preso con i milanesi». Con tutti i milanesi, senza distin-zioni. D'altronde Pisapia l'aveva :richia-mata durante la visita del Papa, ,,da laico», la sua attenzione massi-ma a «tutte le realtà familiari». Quanto poi alle polemiche sul re-gistro che potrebbe «istigare alla poligamia», sono «tbrzature» e «nulla vieta di apportare modifi-che più esplicative», con un preci-so riferimento «alla coppia», dice Marilisa D'Amico presidente del-la commissione Affari istituziona-li del Comune. Per Abdel Hamid Shaari, portavoce della Comunità islamica milanese, siamo difronte ad «una polemico assurda», «La poligamia tra gli islamici che vivo-no in città rappresenta quasi lo ze-ro per cento e noi sappiamo bene che in Italia è un reato».

Pagina 15 Le unioni gay sp-tecaro 1,1 chi Ne clei cAtobei ?d, d-i 11,21 Fc I

di Milano, esulta: «È un primo passo importante per aprire an-che a Milano, come già accade nel-le altre metropoli europee, una battaglia culturale affinché l'eg,ua-glianza di genere venga estesa al concetto di famiglia, come il sin-daco Pisapia ha ribadito in occa-sione della visita a Milano del Pa-

pa, e al rito del ma-trimonio».

L PASSAGGIO del provvedi-mento in consi-glio comunale ou.Si

DUELLO Due attiviste lesbkhe. Sopra Angelo Scola

41,Q4bress; Tninews)

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Page 36: ¬ 23 luglio 2012.pdfIl Resto del Carlino Ravenna Corriere Romagna Ravenna La Voce di Romagna Ravenna INDICE Vigor nel cuore (prima pagina) 23/07/12 Prima pagina 5 «Ripiantare gli

LA SZTVAMONE OGGI INCONTRO TRA ERRANÌ E I PRIMI CITTADINI SU CASE SFITTE, MODULI ABITATIVI TEMPORANEI E CONTRIBUTI PER LE RISTRUTTURAZIONI

E la Regione ha pronto il 'piano casa': più di 1.500 alloggi per gli sfollati

o BOLOGNA UNA SETTIMANA di svolta, quel-la che inizia oggi, per la gestione del post-terremoto e della rico-struzione. Mentre il numero de-gli sfollati si riduce gradualmente di settimana in settimana, oggi il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, incontrerà i sindaci dei Comuni più colpiti dal sisma di maggio per presentare l'ultima bozza del 'Piano casa', il progetto con cui si punta a portare gli sfol-lati fuori da tendopoli e strutture di accoglienza in modo definitivo-

TRE i punti alla base del piano: la sistemazione di chi ha perso tut-to, o non può rientrare nella pro-pria abitazione, in alloggi slitti messi a disposizione dai proprieta-

ri e dalle associazioni di catego-ria; l'utilizzo di moduli abitativi temporanei nei casi di stretta ne-cessità; i contributi per la ricostru-zione e ristrutturazione delle abi-tazioni danneggiate, che potran-no essere coperti fino all'80% dai soldi garantiti dallo Stato. Un momento importante, nel ca-pitolo della ricostruzione, visto che da tempo il governatore ripe-te due concetti fondamentali: sfol-lati fuori dalle tendopoli entro l'autunno e niente New Town co-me successo tre anni fa all'Aquila.

NUMERI certi su quante siano le abitazioni non ce ne sono ancora, ma alcune stime parlano di un pa-trimonio abitativo che superereb-be senza problemi i 1.500 apparta-menti, il cui affitto verrà in parte

(o tutto) coperto con il contributo per l'autonoma sistemazione (100 euro al mese a persona o 600 al massimo per ogni nucleo familia-re). Considerato che gli sfollati, pur es- sendo in lenta diminuzione, in Emilia Romagna sono ancora

007 GLI ASSISTITI

It totale degli sfollati in Emitta Romagna: 6.428 nette tende, altri 2,154 in strutture atberghiere

9.007 (di cui 6.428 ospitati nelle tendopoli) è chiaro che non tutti potranno essere trasferiti negli al-loggi sfitti. E qui arrivano gli altri due punti del piano: l'utilizzo di moduli abitativi temporanei dove necessario, sulla falsa riga di quan-to fatto con le scuole (i moduli sa-

33.583 I CONTROLLI

Tante le verifiche di agibilitasvollez i 41,2% dette abitazioni è stato ctassificato Bibite

I NUMERI

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Page 37: ¬ 23 luglio 2012.pdfIl Resto del Carlino Ravenna Corriere Romagna Ravenna La Voce di Romagna Ravenna INDICE Vigor nel cuore (prima pagina) 23/07/12 Prima pagina 5 «Ripiantare gli

ranno probabilmente usati nei ca-si in cui la messa in sicurezza del-le abitazioni comporterà tempi molto lunghi) e i contributi stata-li per la ristrutturazione delle ca-se, che copriranno fino all'80% della spesa prevista.

UN ASPETTO, quest'ultimo, che chiama in causa un'altra svolta che avverrà a partire da domenica 29 luglio: a meno di nuove dispo-sizioni, infatti, questa è la data in cui terminerà la fase dell'emergen-za di competenza della Protezio-ne civile. Tradotto: da lunedì .30 luglio tut-ti gli interventi, compresi quelli relativi all'assistenza alle popola-zioni, saranno economicamente a carico della struttura del Commis-sario per la ricostruzione, che, per ogni spesa, dovrà attingere al fon-

do di 500 milioni messo a disposi-zione per il 2012 dal Governo.

IL TIMORE è che questo passag-gio finisca vittima di qualche pa-stoia burocratica che non permet-ta di avere subito i soldi. Dalla Re-gione, però, assicurano che non ci saranno problemi, visto che i 500 milioni sono già disponibili e che per ogni evenienza possono già es-sere prelevati ogni qualvolta ce ne sia bisogno. Intanto, entro fine mese, con una settimana di ritardo rispetto a quanto previsto, dovrebbero con-cludersi in modo definitivo anche i controlli sull'agibilità degli edifi-ci (di cui è già stato effettuato l'80`-,%) che richiedono la compila-zione della scheda Aedes, quella che serve per stimare i danni.

Andrea Zanchi

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Page 38: ¬ 23 luglio 2012.pdfIl Resto del Carlino Ravenna Corriere Romagna Ravenna La Voce di Romagna Ravenna INDICE Vigor nel cuore (prima pagina) 23/07/12 Prima pagina 5 «Ripiantare gli

«Ricostruzione in grave ritardo. «Ricostruzione Roma ci dia i soldi subito» La rabbia del sindaco di Finale Emilia, Fernando Peno/i: «Ora basta, servono risposte. Non possianw più aspettare»

Davide Miserenefino FINALE EMILIA (Modena)

«I SOLDI Ci servono subito». e- s frase il sindaco di Finale Enti-

lia Fernarido Fetioli l'ha ripeta- centinaia di volte. E' un grido

di dolore, e il fatto di sentirla spesso non la rende banale: na - actmde le speranze di migliaia di sfollati che non hanno anco-ra capito come si fa a ricostrui-re una casa, una scuola o l'azien-da violentata dal terremoto se non si vcilena quau tino.

Sindaco, sono passati due mesi dedica primo scossa,

quellca con epicentro a Fina-le. A che punto siamo?

«Siamo in ritatdo». In ritarda su tutti i fronti?

«CI sono troppe cose ancora da chiarire».

Facciamo un elenco. printo nodo da sciogliere è il

decreto legge, quello varato subi-to dopo il sisma che il Parlamen-to non ha ancora convertito. Quello strumento dovrebbe spie-gare».

Spiegare cosa? ((Pante cose. La rima . sono pie

. viste deroghe al patto di stabili- tà? Voglio ricordare che se og-gi qualcuno decide di regalar- mi 60 milioni di curo per

l'emergenza io non posso usarli perle il patto li

te. blocca».

rimborsato». Si spieghi meglio,

«Il governo ha p res.ViStO rimborsi fi-no all'80%. Significa che se un pri-vato spende 100mila euro per rico-struire la sua casa, gliene vengono restituiti al massimo 80».

Perché? «A Roma ci hanno detto che man-cano i soldi. Ma non lo trovo giu-sto».

Lei cosa cambierebbe? «Secondo me chi ha perso la pri-ma casa dovrebbe essere rimborsa to al 100%. Ma la mia opinione non conta molto, sono solo un pic-colo sindaco di provincia...».

Prima diceva rimborsi fino all'80%. Qual è d criterio per stabilire la quota da rimbor- sare?

«Bella domanda, non lo sappiamo. Aspettiamo che il decreto legge ce lo dica, ma chi se la sente, intanto, di fare il primo passo? I privati

hanno paura: non vogliono tirare fuori i loro soldi se non hanno cer-tezze».

Vale anche per le banche? «Certo, le banche fanno prestiti a tasso agevolato ma i soldi, prima o poi, bisogna restituirli. E se non si :fa chiarezza sui rimbors i, anche lo-ro stanno alla finestra».

Qualche giorno fa i sindaci hanno protestato perché i Co-'

sì sai-io dovuti sobbarca- re il costo della prima fase

L'INCERTEZZA DEI RIMBORSI

«il decreto non spiega quali saranno i criteri per i fondi: e così, per ora, nessuno se La sente di iniziare i Lavori»

skz.....ì, • POI? «Poi c'e la questio-

.%-\\'‘''■V' \ ne rimborsi. Anche se sap-

tt piatta.- gia •.• che il no -

\\k•:.• stro terre - `mot

•o sarà

il primo a non essere intera-men te

50P-M , lid i ,oldi sOito%

TRA ATTESA E MACERIE Sopra, l'allestimento di una tendopoli nei giorni successivi alle scosse di maggio. A destra, la distruzione nel centro di Finale Emilia

\ g,r,3231:3à-n,‘ \\„\ \deVetsntze,‘

-1Z4'c\osse\ a \n4.

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la». Molti soldi, però, sono stati sprecati.

«E' vero, ma dobbiamo stare atten-ti a non fare l'errore opposto. Me-glio dire 'non Lui. soldo buttato', piuttosto che 'non un soldo in più'. Chiariamo una cosa: l'Ernilia non può farcela da sola. Siamo pr-sone che lavorano, ma riraboecu4 si le maniche, stavolta, non ba t. Servono i soldi».

E certezze. «Impegni seri messi nero su co».

C'è Vasco Errarti a vigikre. Come si sta componen-do?

«So che col Governo sta. discutendo molto. E' una persona che stimo, si sta impegnando tantissimo, Io, però, sorto un po' più sanguigno di lui, e chic- derei i soldi per fare le cose adesso, non fra 1111 anno».

dell'emergenza, tendopoli comprese. Le casse del suo mumcipio in che condizioni sono?

«Piangono. C'erano tre milioni di curo prima del terremoto, ne ab-biamo spesi 4,5. L'Imu sulla casa è stata sospesa e quindi quelle entra-te, previste, non ci saranno. Parlia-mo di 5,5 milioni. C'è, mi sembra evidente, un grosso problema di li-quidità».

fondi statali ed europei do-vrebbero servire a riprende-re fiato.

«Dovrebbero. Ma la scansione è sbagliata».

Cioè? «Il governo stanzia 500 milioni quest'anno, un miliardo l'anno prossimo e un miliardo nel 2014, soldi recuperati con la spending re-view. Ma i cantieri devono partire adesso. I soldi ci servono ora».

500 milioni non basteran-

no? «No, la stima dei danni è di sette miliardi. E poi quei soldi, che ver-ranno recuperati con le accise del-la benzina, non saranno tutti di-sponibili subito».

Bisognava invertire le eroga-ziona, quindi.

«Come minimo. Ma rimangono pochi. Voglio ricordare che all'Aquila, in tre anni, hanno stan-ziato dieci miliardi e mezzo di cu-ro. E gli sfollati sono ancora 15rni-

COMUNE E DENARI

«Le casse del municipio piangono: c'e un problema dì Liquidità. I 500 milioni? Sono pochi, e non saranno disponibili subito»

A settembre c'e uno scadenza importante.; ti' porte la scuola, Riuscirete -v o riaprirle?

«No, non credo, Ci servirà più tempo, dovremo aspettare alme,- no fino a ottobre».

Impossibile fare previsioni anche per le tendopoli?

«Sì, è molto difficile». Speranze?

«Spero che il Parlamento approvi in tempi brevi il decreto. E che, fi-nalmente, anche i sindaci siano messi nella condizione di poter da-re delle risposte ai cittadini. Ora non ce la facciamo».

E` frustrante? «Sì, lo è. Sono nato e cresciuto qui, a Finale c'è la mia scuola. Mi cono-scono tutti e mi cercano per sapere cosa fare. Hanno ragione, con chi dovrebbero parlare? Ho risposto troppe volte 'non lo so'. Ora basta, vogliamo risposte. Non possiamo più aspettare».

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Sondrio 1.575 78 Pisa 593

26 Milano 1.555 79 Barletta 578

27 Lodi 1.545 Lecce 575

28 Cuneo 1.509 Messina 573

29 L'Aquila 1.471 82 Benevento 552

Rimini 1.461 83 Nuoro 550 Chieti 14.971 54 Salerno 3g

996 Pordenone 1.440 84 Perugia 547 Ragusa 10,254 Isernia 926 Pavia 1.404 85 Cosenza 546 Crotone 8.452 56 Verona 37.

900 Trento 1.390 86 Avellino 524 Grosseto 5.698 57 Arezzo 33

899 Fermo 1.335 87 Terni 513

5 Campobasso 5.030 58 Sassari 897 Varese 1.227 Novara 513 Aosta 4.617 59 Livorno 872 Brescia 1216 89 Catania 509 Frosinone 3.392 60 Rieti 36

864 Cremona 1.210 95 Lucca 506 8 Siena 3356 61 Caserta 37

848 Treviso 1.187 91 Trapani 504

9 Ascoli P 3.329 62 Piacenza .3g

830 Bergamo 1.184 92 Como 497 Vibo V. 3.1.09 63 Massa 807 Caltanissetta 1.173 9$ Foggia 479 11 Mantova 2.533 64 Savona 4g

799 Genova 1.157 t7)4 Forlì 476 12 Bologna 2.426 65 Oristano 762 Trieste 1.147 95 Torino 471 13 Agrigento 2.325 66 Ravenna

42 752

Ancona 1135 96 Asti 460 14 Siracusa 2.188 67 Potenza 43

749 Cagliari 1.135 97 Alessandria 449 Pistoia 1.834 68 Imperia 745 Catanzaro 1,087 98 Lecco 441 Bellu no 1.751 69 Vercelli 739 Viterbo 1.075 99 La Spezia 376 Monza 1.729 70 Pesaro .66

718 Brindisi 1.059 100 Ferrara 342 18 Parma 1.697 71 Udine

47 717

Firenze 1.045 101 Vicenza 339 19 Biella 1.683 72 Matera 48

680 Pescara 1 .045 102 Taranto 304 Enna 1.63$ Prato 672 Modena 1.027 1g3 Teramo 24$ 21 Bolzano 1.625 74 Macerata 5z.)

652 Bari 1.020 154 Palermo 208 22 Roma 1.615 75 Latina 613 Padova 1.004 Rovigo 190 23 Gorizia 1,587 75 Napoli 52

611 Reggio E. 1.000 1O Reggio C. 59 24 Verbania 1,576 77 Venezia 53

610

Pagina 2

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press LITE 23/07/2012 Il So eli, l

•; C: • \

\ \ \\ \ \\\

Siena 4.819 54 Potenza

Aosta 4,458 .55 Pesaro

Salerno .084 56 Trento

Pordenone 2.471 57 Crotone

Venezia 2.054 58 Forlì

Cuneo 1.959 59 Cagliari

Enna 1,954 65 Treviso

9 Verbania 1.878 61 Ragusa

Vercelli 1.860 62 Messina

10 Rieti .778 63 Grosseto

Lodi 1,668 64 Novara

Sondrio 1.652 65 Caltanissetta

Ancona 1.594 66 Genova

14 Rovigo 1.532 Prato

Monza 1.472 68 Bari

16 Oristano 1.339 69 Firenze

Avellino 1.323 Latina

1.8 Belluno 1.319 Pisa

19 Lecce 1.316 72 La Spezia

Gorizia 1,305 7:9 Macerata

Matera 1.277 74 Siracusa

22 Barletta 1.226 Perugia

Pescara 1.225 Ravenna

Alessandria 1.225 7 Catania

Bergamo 78

Asti Piacenza

Milano Ascoli P. 27

28

29

Bolzano Vibo V. 174

164

153

143

142

127

6

Viterbo Imperia

Padova Fermo 30 53

Verona Cremona 31

Terni Catanzaro

Chieti Lucca

Reggio E. Palermo 34

:95 Udine Pavia

Trieste Pistoia

Brescia Arezzo

Modena Bologna 38

89

40

92

94

95

96

Savona Parma

Agrigento Torino

Brindisi Taranto 41

Campobasso Frosinone 42

Varese Caserta 43

Biella Cosenza

Mantova Isernia 45

Sassari 46 Nuoro

Rimini Benevento 47

48 Roma L'Aquila

Como Ferrara

Vicenza Lecco 55

Livorno Foggia 51

Napoli Massa

Teramo

52

53 Reggio C.

770 100

754 101

607 102

Trapani 1.213

1.172 79

1.099 80

1.096 8j

1.089 82

1.071 83

1.062 84

1.039 es 1.036 86

1,023 87

1.012 88

1.012 89

1,006

944

937

926

912

84

839

590

...583H 1.05

108

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2 4

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802 '

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Aosta 633 54 Taranto

Oristano 331 js Rimini

Varese 29(1) 56 Matera

Verona 273 Bologna

Rieti 251 58 Pesaro

Roma 228 59 Parma

Cagliari 210 La Spezia

Udine 206 Salerno

Bolzano 206 62 Cremona

Sassari 204 Treviso

11 Monza 195 64 Arezzo

12 Alessandria 189 Perugia

13 Cuneo 176 66 Imperia

14 Siena 171 67 Rovigo

15 Grosseto 170 68 Vibo V.

16 Belluno 168 69 Terni

17 Trapani 166 70 Forlì

Lecco 166 71 Chieti

Potenza 166 Isernia

Bergamo 166 Ancona

21 Trento 164 Pisa

22 L'Aquila 161 75 Pistoia

Gorizia 161 Venezia

Vicenza 158 77 Catanzaro

84

83

78

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75

73

73

73

71

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69

69

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62

60

59

59

56

53

52

52

51

Pagina 2

Verbania 157 78 Macerata

26 Campobasso 145 79 Ragusa

27 Catania 144 Foggia

28 Novara 142 Como

29 Mantova 136 82 Brindisi

35 Biella 134 83 Messina

Brescia 132 84 Teramo

Q. Pordenone 126 86 Milano

33 Firenze 122 Benevento

34 Ravenna 115 87 Enna

nzz Piacenza 110 88 Savona

Padova 109 Nuoro

Vercelli 109 95 Avellino

Crotone 109 Palermo

Prato 109 92 Cosenza

45 Livorno 108 9$ Torino

Ascoli P. 107 Pescara

42 Lecce 105 Caserta

Pavia 104 Massa

Genova 104 Frosinone

45 Modena 100 98 Bari

43 Reggio E. 98 99 Barletta

Asti 96 Latina

48 Trieste 94 101 Caltanissetta

49 Sondrio 91 Lucca

SZ) Viterbo 89 103 Agrigento

Lodi 87 Napoli

52 Ferrara 86 Reggio C.

53 Fermo 85 Siracusa

48

46

45

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42

38

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6

2

2

O

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Milano 49.337 54 L'Aquila

Venezia 30.863 Macerata

Roma 30.648 56 Cagliari

Va rese 23.884 57 Rieti

Potenza 18.505 58 Messina

6 Napoli 14.338 59 Ravenna

Perugia 13,732 65 Brindisi

Bergamo 13.443 61 Verbania

Vercelli 13.362 82 Monza

Palermo 12.219 63 Oristano

Genova 11.885 64 Rimini

Bari 11.574 65 Grosseto

13 Mantova 10.412 Fermo

14 Cuneo 10.379. Lodi

Padova 10,264 8 Siracusa

16 Pavia 10.148 69 Chieti

17 Novara 9.023 Forlì

18 Lecco 8.923 Pescara

19 Livorno 8.675 72 Salerno

Pisa ,416 Teramo

21 Ancona .290 74 Ragusa

22 Benevento 8.189 Udine

23 Verona 8.011 76 Isernia

24 Belluno 7.552 77 Reggio E.

1.567

1.549

1.534

1.479

1.448

1,393

1.266

1.235

1.090

1.081

1.064

961

961

959

920

913

874

871

07

497

476

474

470

469

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25 Treviso 7.418 78 Torino

26 Brescia 6.243 ae Barletta

Lecce 5.928 80 Catanzaro

13 Enna 5,733 81 Vicenza

29 Como 5 598 Bologna

Prato 5.352 83 Savona

3.1 Pistoia 5.276 84 Massa

32 Rovigo 5.010 (.- Gorizia

33 Ascoli P. 4,992 86 Trieste

39 Lucca 4.798 Pordenone

35 Latina 4.782 88 Caserta

Taranto 4.563 89 Reggio C.

3-7 Trapani 4.447 Caltanissetta

Cremona 4.351 SI Aosta

Alessandria 4.271 92 Vibo V.

Biella 4.252 93 Nuoro

41 Viterbo 4.034 Trento

42 Siena 3 .714 95 Asti

43 Firenze 3.053 90 Modena

Pesaro 2.700 Ferrara

45 Sondrio 2.543 98 Agrigento

46 Terni 2.533 Arezzo

Parma 2.501 Bolzano

Foggia 2.459 Campobasso

Crotone 2.405 Cosenza

55 Frosinone 2,2$6 La Spezia

Imperia 2.117 Matera

52 Avellino 2.108 Piacenza

53 Catania 1.830 Sassari

452

442

430

360

324

324

264

121

113

85

80

73

60

43

38

\ \ •

8

4

1

1

O

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Pagina 2

25 Palermo 17.145 78 Lucca 462

26 Ancona 17.094 7$ Forlì 378

27 Latina 17.029 Treviso 342

28 Pavia 17.021 81 Potenza 264

29 Bologna 16.956 g2 Livorno 258

12.074 30 Genova 16.926 83 Modena 149

11.986 Padova 16.513 84 Firenze 135

11.897 Q. Nuoro 16.282 85 Pistoia 133

11.802 33 Catania 15,875 86 Parma 126

11.543 34 Monza 15.866 87 Belluno 92

10,818 35 Pordenone 15.331 88 Reggio E. 56

10.458 Campobasso 15.304 89 Messina 42

10.251 37 Torino 15.214 95 Verbania 14

9.317 Trapani 15,016 Pesaro 6

9.203 Bergamo 15.014 92 Caltanissetta 5

8,932 40 Lodi 14.642 9$ Prato 4

8.890 Novara 14.450 g4 Arezzo 3

8.601 42 Avellino 14382 Vicenza 2

6.245 43 Brescia 14.373 Mantova 2

6,134 Trieste 14.198 97 Bolzano

5.226 45 Verona 14.016 Rimini 1

5.193 Aosta 13.803 99 Fermo o

3.974 47 Caserta 13.784 La Spezia o

1.219 48 Ragusa 13.175 Piacenza o

1.052 Lecco 13.164 Ravenna o

921 5z.) Crotone 12.442 Rovigo O

667 51 Macerata 12283 Siena o

538 52 Barletta 12.264 Terni o

510 53 Como 12.233 Venezia o

Enna 40.044 Cuneo

Perugia 35.6( X ) A.Piceno

Cagliari 28.819 56 Sassari

Gorizia 25.568 SÌ Frosinone

5 Brindisi 24D27 58 Asti

Taranto 23.876 59 Alessandria

Cremona 23.734 6o Vibo V.

Siracusa 22.425 61 Biella

Bari 22.074 62 Chieti

Imperia 21.697 63 Viterbo

11 Teramo 21.354 64 Trento

12 Milano 20.999 65 Rieti

Roma 20.480 66 Salerno

14 Massa 20.294 6 Catanzaro

15 Lecce 19.790 68 Cosenza

16 Sondrio 19.351 69 Udine

Pisa 19.236 70 Isernia

Oristano 19.213 ì1 Reggio C.

19 L'Aquila 19.192 ì'2 Matera

Benevento 18,811 •3 Vercelli

21 Savona 17.815 Va rese

Grosseto 17.753 75 Foggia

23 Napoli 17.356 ì Agrigento

24 Pescara 17,180 77 Ferrara

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I sindaci al nuovo test della dieta sui dipendenti Il personale costa 15,7 miliardi, il 30% delle uscite totali ::::::::: Per ora, il personale degli

enti locali si è salvato dalle ta-gliole della spending review: la revisione delle regole è in calen-dario per il 2013, e rimane il turn over "allargato" (4o% invece del 20% che tocca alle altre am-ministrazioni) e le regole di fa-vore per educatori e vigili urba-ni. L'appuntamento, però, è so-lo rimandato, perché entro fine anno bisognerà individuare per decreto le medie oltre le quali scatterà la dieta: blocco totale delle assunzioni per chi supera la media di riferimento del 20%,

e dimagrimento forzoso colpi-to da prepensionamenti e mobi-lità per chi è sopra il 40%.

La scelta è inevitabile, per-ché tra competenze fisse, inden-nità accessorie e contributi il personale dei Comuni è costato 15,7 miliardi di euro, assorben-

do il 30,3% delle spese correnti complessive. Poco più din,5 mi-liardi sono serviti alle compe-tenze del personale di ruolo (esclusi quindi i contributi), e il 12,2% di queste risorse ha finan-ziato le indennità accessorie e gli straordinari.

Anche in questo caso, insie-me alle regole (che non manca-no in particolare dal 2010, con il blocco di contrattazione e stipendi individuali) occorre individuare le cautele, perché l'equazione fra spesa maggio-re e inefficienza non funziona. Nella classifica dei capoluo-ghi di Regione (o di Provincia autonoma), primeggiano Trento e Firenze, le uniche due città a superare i 50o euro ad abitante, mentre Bari, Cam-pobasso e Catanzaro chiudo-no la classifica con livelli an-

che inferiori alla metà rispetto al gruppone di testa.

A incidere sulla spesa diret-ta di personale, infatti, sono pa-recchi fattori, a partire dall'or-ganizzazione dei servizi. Per abbattere la spesa, infatti, ba-sta esternalizzare alcune atti-vità (oppure trascurarle del tutto, come accade agli asili ni-do o ai servizi sociali in alcune città soprattutto nel Mezzo-giorno), e il gioco è fatto.

Più che dai valori assoluti, pe-rò, indicazioni importanti pos-sono arrivare dalla struttura del-la spesa, che mostra variazioni parecchio significative da ente a ente: indennità accessorie e straordinari, per esempio, val-gono in media il 12% delle com-petenze per il personale a tem-po indeterminato, ma a Genova e Milano questo rapporto scen-

de e oscilla fra 1'8 e il 9%, men-tre a Catanzaro arriva a sfiorare i124 per cento. Come mai? Una spiegazione può essere offerta da integrativi più generosi, per esempio nel riconoscimento di «attività innovative», o premi più diffusi, con un risultato para-dossale: dal momento che la ma-novra estiva del 2010 ha conge-lato il trattamento economico individuale di tutti i dipendenti, chi è arrivato all'appuntamento con un integrativo più ricco ha potuto goderne anche negli an-ni successivi, mentre chi lavora in un ente più rigido si è visto perpetuare la stretta. Difetti classici delle manovre "linea-ri", che finiscono per premiare chi prima del taglio ha avuto una gestione più rilassata.

G.Tr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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press unE 23/07/2012 Il Sole 9.0)1111E

A CURA DI Vittorio Italia A

ETERNIT

Rimozione, al vaglio le responsabilità È illegittima l'ordinanza delsindaco che, senza una preventiva idonea istruttoria, ha ordinato ai proprietari di un terreno recintato di bonificarlo e di togliere le lastre di eternit ivi abbandonate. (Tar Lazio—Latina, sezione I, 18 giugno 2012, n. 493)

L'amministrazione comunale avrebbe in effetti dovuto effettuare un'idonea istruttoria in contraddittorio tra le parti e verificare se i proprietari erano responsabili, a titolo di dolo o di colpa, per l'abbandono di questi rifiuti pericolosi nel territorio recintato.

UNGENTI

Infermiere corrotto, danno all'immagine Il comportamento dell'infermiere di ente ospedaliero che accetta denaro dai titolari di imprese funebri per consentire loro di gestire le esequie delle persone decedute costituisce un danno per l'immagine dell'amministrazione pubblica, e tale danno è quantificato sulla base dell'articolo 1226 del Codice civile. (Corte dei conti, sezione Lombardia, 28 maggio 2012, n. 310)

La motivazione ha scolpito le caratteristiche di questo danno, che consiste nella lesione del bene giuridico del buon andamento della pubblica amministrazione, che perde credibilità e affidabilità all'esterno e fa sorgere la convinzione che questi comportamenti patologici siano usuali negli enti pubblici.

PARI OPPOWURIIA

Illegittima la giunta solo al maschile È illegittima la nomina di assessori solo di sesso maschile, se lo statuto dispone che il Comune «attua la pari opportunità» e «assicura, di norma, la presenza di ambo i sessi» e non è stata compiuta la necessaria attività istruttoria per acquisire le disponibilità di persone di sesso femminile. (Tar Umbria, sezione I, 20 giugno 2012, n. 242)

I giudici hanno puntualmente applicato lo statuto del Comune, che prevede l'«attuazione» della pari opportunità, e «assicura», come regola generale, la presenza, certa e sicura, dei due sessi. In conseguenza, la nomina doveva essere preceduta da un'attività istruttoria e doveva essere giustificata da un'esauriente motivazione.

PIARO REGOLATORE

Vietato limitare gli impianti telefonici Sono illegittime le norme tecniche del piano regolatore generale di un Comune che hanno previsto alcuni siti sui quali possono essere installati i nuovi impianti di telefonia cellulare, escludendo così la possibilità di realizzare questi impianti su tutte le altre aree delterritorio comunale. (Tar Emilia Romagna—Parma sezione I, 27 giugno 2012, n. 228)

La sentenza ha applicato l'articolo 86, comma 3, del Codice comunicazioni elettroniche, che stabilisce che le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione sono assimilate alle opere di urbanizzazione primaria, e ha concluso il sillogismo affermando che, nel caso esaminato, senza una plausibile ragione giustificatrice, si è stabilita un'illegittima limitazione alla localizzazione di questi impianti a intere ed estese porzioni del territorio comunale.

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La «roulette» delle spese dei Comuni Negli incarichi professionali Roma supera Milano di 5 volte - A Enna il record per la raccolta rifiuti

Gianni Trovati

AMilano il trasporto pubbli-co costa al Comune il 6o% in più rispetto a Roma (ma funziona meglio), mentre la Capitale stracciaPalazzo Marino negli in-carichi professionali, pagando quasi 2.600 euro ogni loo abitan-ti contro i465 di Milano. Ma abal-zare agli occhi sono primati co-me quello di Enna, che per il ser-vizio rifiuti spende, sempre in rapporto agli abitanti, il quadru-plo della media nazionale, e arri-va a pagare il 177% in più di Nova-ra e il 366% in più di Salerno, giu-sto per citare le due città sopra i ioomila abitanti incoronate co-me «Comuni ricicloni» dall'ulti-mo rapporto Legambiente. Asti, invece, primeggia nelle utenze (telefono, acqua, gas e eccetera), Chieti nelle spese per cancelle-ria e materiale informatico, men-tre a giudicare dai conti gli uffici e gli immobili comunali mante-nuti con più attenzione sono a Lucca, dove per queste voci si

spende il quintuplo della media dei capoluoghi.

Il caleidoscopio di numeri pubblicato nelle tabelle qui sot-to è quello dei «consumi inter-medi» dei Comuni, messi nel mi-rino dal decreto sulla revisione di spesa che promette di distri-buire i tagli ai fondi (lo stesso si-

NEI MIE NO

Il decreto legge del Governo punta a rendere più omogenee le uscite per il funzionamento degli enti, togliendo risorse a chi si scosta dai valori medi

stema è previsto per le Regioni) proprio a chi spende di più per quello che dovrebbe essere il «funzionamento ordinario» de-gli enti. I dati sono quelli del Sio-pe, il sistema informatico del mi-nistero dell'Economia che moni-tora gli andamenti di cassa degli

enti pubblici e che il decreto ar-ruola proprio per decidere a chi riservare i tagli più pesanti. Il meccanismo ha scatenato pole-miche accese fra Governo e am-ministratori, che si riflettono nell'alluvione di emendamenti presentati al Senato e impegne-ranno la Conferenza Stato-Città nel tentativo di introdurre cor-rettivi entro il termine del 3o set-tembre fissato dal decreto. Ma qual è il senso che si può trarre dagli indicatori qui sotto, in cui si fotografa una quota importan-te delle voci che compongono i «consumi intermedi»?

Primo: è vero che nel caldero-ne entra un po' di tutto, e che la spesa per servizi essenziali co-me il trasporto o i rifiuti andreb-be trattata diversamente da quella per la cancelleria o le bol-lette. In alcuni casi, poi, il servi-zio non è regolato da contratti di servizio ma da altre modalità (per esempio gli appalti: questo spiega i Comuni in cui compare

«zero» vicino alle voci), e i con-teggi ministeriali dovranno te-nerne conto.

Mail primo dato a campeggia-re nelle tabelle è il peso di queste voci (in cancelleria e materiali di consumo, per esempio, se ne vanno 1,2 miliardi all'anno, come per la manutenzione ordinaria, mentre le bollette si mangiano 3 miliardi), e laloro estremavaria-bilità, che solo in parte può esse-re spiegata da picchi di spesa an-nuali (il sistema misura la cas-sa). La manutenzione ordinaria di immobili e auto di servizio co-sta una fortuna a Lucca, Trento, Avellino o Aosta, mentre a Saler-no, Genova o Matera assorbe an-che 20 volte meno. Sempre infat-to di immobili comunali, Poten-za spende 7.500 euro ogni loo abitanti nella pulizia e nei servi-zi ausiliari, mentre Macerata e Ascoli Piceno non arrivano a 500. A Siena, invece, nel 2011 se ne sono andati quasi3 milioni so-lo in manifestazioni e convegni

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(la tabella 2 qui sotto compren-de anche le altre spese "di rap-presentanza"), mentre a Ferrara sono bastati 34mila euro. Scor-rendo le parti basse delle gradua-torie, poi, sorge qualche dubbio sul fatto che tutte le amministra-zioni contabilizzino con la stes-sa attenzione i dati ufficiali tra-smessi all'Economia: siamo pro-prio sicuri, per esempio, che Pa-lermo o Napoli non spendano un euro per pulire gli uffici? Sen-za contare altre voci che per ra-gioni di spazio non compaiono in pagina, come i 400 milioni all'anno pagati dai sindaci per le assicurazioni, o i 177 milioni di spese legali.

Morale della storia? La spen-ding review prova a fare ordi-ne nel «funzionamento ordina-rio», qualche correttivo alla norma è necessario: ma i rifiuti di Enna, o i «materiali di consu-mo» di Chieti, meritano una spiegazione.

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Pagina 3

Le medie

Le spese per consumi intermedi (*) nei Comuni per fascia demografica. Importi in euro per abitante

ft 00

Meno di 2mila

2.000-4.999

5.000-9.999

10.000-19.999

20.000-59.999

60.000-249.999

Più di 250.000

Totale Comuni

436,26

368,72

332,94

337,62

378,26

484,67

—798,82

447,42

(*) Si tratta delle uscite per l'acquisto di beni, per le prestazioni di servizi e per l'utilizzo di beni di terzi

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press LITE 23/07/2012 Il So eli, l

8 88 38

38 8 90

Ae.

5 Udine

Pordenone

Catanzaro

Ravenna 2 . 34

35

Parma

Mantova 407 88

410 87 Torino

Pistoia 222

221

219

217

208

206

190

187

179

171

163

159

152

151

143

132

Macerata Avellino 1.458 59

1.039 60

871 61

Ferrara Vercelli

Asti Aosta

Cagliari Bari Trapani

04

761

738

737

720

Nuoro Novara 62 Savona Catania 39 348 97

Caltanissetta

Rovigo

Sassari

Palermo Trento Verona

Siracusa 11 Massa Reggio E.

Ancona Fermo Monza

Modena Ascoli P. Cuneo

7 61

714 68

701 69

674 70

656 71

641 72

625 73

610 74

604 75

578

63

64

65

66

Barletta

Belluno

45

43

La Spezia

Grosseto

344 93

326 96

363 91

32W 95

337 94

Benevento Messina 14

15

Arezzo Alessandria 44 323 97

Terni Viterbo Bergamo Biella 309 98

Bologna Pisa 30W 99 Imperia 1. Chieti

Reggio C. 1O Teramo Sondrio Campobasso

Forlì Caserta 4,9 297 W1 Rimini 18 Livorno

Trieste 296 102 Napoli Genova Lucca 19

Enna Cremona 296 Varese Ragusa

Latina Cosenza 51. 293 Como Taranto 124

29t: 1.05 .:.....:...:....:: Prato Potenza 5.2 Brescia Firenze 113

Foggia Vibo V. 269 106 53 Perugia 109 Lecce

Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su da i del ministero dell'Economia 107

23

24 Padova

76

Oristano 65

Le spese nelle città

Vicenza

Treviso

Gorizia

Lecco

27

28

Rieti

Bolzano

Isernia

Pavia

Lodi

Piacenza

559 78

500 79

496 W

488 81

477 82

3 ez Pescara Salerno 476 83

Venezia

Brindisi

Roma

30.863 54

3.424 55

66

Verbania

Milano

Crotone

474 3:z

465 85

445 86

Agrigento

L'Aquila

Matera

.31 Pesaro 263

241

229 33 Siena

Frosinone

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La «roulette» delle spese dei Comuni

2.597

1.813

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"-•

1 Lucca 10.640 5$z Lecco 1.938

Trento 6.371 55 Sondrio 1.907

3 Avellino 6.214 56 Torino 1.881

Aosta 6,205 5 Macerata 1,827

Catanzaro 5.785 58 Mantova 1.756

6 Roma 5.488 59 La Spezia 1.743 .35

Chieti 5.295 60 Ascoli P. 1.695 37

Bari 4.947 M Biella 1.659 38

Reggio E. 4.947 62 Massa 1.594

15 Como 4.814 63 Rovigo 1.547 $0

11 Va rese 4.762 :.•)$- Siracusa 1.464

1.2 Pordenone 4.458 65 Barletta 1.463 $4?

13 Bolzano 4.200 66 Grosseto 1,459

Lodi 4.169 57 Ferrara 1.457 44

Rimini 4.012 58 Milano 1.438

Pisa 3.994 69 Ragusa 1.389

-à. à Livorno 3,709 75 Enna 1.375 4 -7

ig Bergamo 3.704 71 Imperia 1.295

Monza 3.542 72 Latina 1.291 49

Pavia 3.373 ì'3 Caltanissetta 1.241 50

21 Modena 3.368 74 Pesaro 1,226 51

22 Cagliari 3.340 ì5 Caserta 1.223 52

Brindisi 3.240 75 Isernia 1.184

24 Potenza 3.209 77 Padova 1.108

Arezzo 3.169 • Fermo 1.077

Udine 3.167 79 Cremona 1 .059

Bologna 3,150 t. `.3 Verbania 1,046

Terni 2.818 81 Oristano 1040

Pistoia 2.810 82 Savona L010

Firenze 2.722 83 Alessandria 969

Cuneo 2.714 g4 Benevento 947

Ravenna 2.703 Perugia 850

Vicenza 2.583 85 Piacenza 829

Viterbo 2,580 8•ì L'Aquila 809

Crotone 2A85 88 Gorizia 805

Messina 2.462 89 Catania 798

Ancona 2.402 90 Taranto 768

Siena 2.399 91 Lecce 704

Trapani 2.386 92 Vercelli 686

Belluno 2.380 53 Agrigento 600

Brescia 2.347 94 Rieti 576

Forlì 2231 95 Prato 574

Novara 2.214 9$-.ì . . Napoli 555

Verona 2.154 9: Parma 546

Trieste Genova 433

Asti 2.125 98 Matera 376

Venezia 2.100 100 Salerno 352

Sassari 2.098 151 Nuoro 330

Campobasso 2.012 102 Palermo 304

Foggia 2.00W 13 Teramo 262

Pescara L997 104 Cosenza 183

Treviso I995 105 Vibo V. 149

Reggio C. 1.989 106 Frosinone 4

Pagina 3

III l(nurn

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25 Perugia 1 .909 78 . . Avellino 676 26 Treviso 1.808 79 Siena 662 27 Bari 1.740 SO Chieti 649 28 Latina 1.709 81 Lecco 619 29 Ancona 1.694 62 Pescara 583

Firenze 1.6 84 83 Messina 546 Potenza 7.485 Ferrara 1.203 31 Verbania L679 34 Arezzo 525 Bolzano 5.018 55 Foggia 1.184 Padova L671 3S Enna 512

"-■ Pisa 4.316 56 Imperia 1.183 Brescia I•:::65() 86 Macerata 495 Ae. Catania 4.187 57 Genova 1.165 Rieti 1637 87 Ascoli P. 493

Fermo 3.790 .58 Reggio E. 1.151 Cuneo 1.601 83 Como 485 Bologna 3.304 59 Verona 1.129 36 Mantova 1.592 39 Isernia 483 Trieste 3.055 60 Catanzaro 1.052 Sondrio L587 90 Taranto 472 Aosta 3,055 61 Rovigo 1.025 Cagliari 1.559 91 Salerno 445

9 Udine 3.047 62 La Spezia 966 39 Pavia 1,529 92 Alessandria 436 10 Agrigento 2.965 63 Ravenna 963 45 Sassari L518 Crotone 411 11 Savona 2.745 64 Rimini 934 Piacenza 1.489 94 Trapani 379

Varese 2.713 65 Frosinone 933 42 Monza L470 95 L'Aquila 289 13 Milano 2.590 66 Lecce 928 43 Massa 1464 e.5 , , Matera 269 14 Gorizia 2.586 67 Benevento 918 4.4 Grosseto 1.392 97 Cosenza 257 15 Parma 2.570 68 Lucca 896 45 Forlì 1.391 9 Teramo 255 16 Livorno 2.536 69 Pistoia 865 46 Torino 1.347 99 Brindisi 221 17 Caltanissetta 2.527 7e, Ragusa 857 Biella 1.,..346 105 Vibo V. 212

Pesaro 2.488 71 Asti 844 4,9 Trento 1.336 101 Prato 111 19 Cremona 2.339 72 Belluno 834 49 Modena 1.302 102 Caserta 107 "'.• ■•• Pordenone 2.205 Novara 808 55 Terni 1.261H 103 Reggio C. 2 6 21 Lodi 2,160 74 Oristano 798 Barletta 1.214 Napoli 3 22 Vercelli 2.062 75 Campobasso 761 52 Viterbo :.:.:.:.:.:.:..................: . 1.0zì Palermo 1 2.3 Bergamo 2.020 Vicenza 758 53 Siracusa 1.206 16 Nuoro o 24 Venezia 1.923 77 Roma 747

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Milano 6 .76 Genova 3,943

2:5 Verbania 6.749 -

Arezzo 3.900

Mantova 6.737 6 Crotone 3.800

22 Ancona 6.687 81 Roma 3.797 k\ Z ,\VAk

29 Vercelli 6.606 Bari 3.588

Biella 6.593 83 Livorno 3.573

Asti 12.660 54 Fermo 5.119 31 Siena 6.592 24 Foggia 3.556

Udine 10.108 55 Terni 5 114 .32 Rimini 6.392 2 Benevento 3.459

Catania 9.339 56 Caltanissetta 5.107 Lucca 6.385 86 Barletta 3.334

Trieste 8.577 57 Viterbo 5,095 Potenza 6.255 e Messina 3.318

Enna 8.546 58 Cremona 5.072 Treviso 6.251 82 Teramo 3.301

Pordenone 8.525 59 Como 4.974 36 Trento 6158 Sassari 3.085

Pavia 8,520 $30 Brindisi 4.808 37 La Spezia 6.125 90 Frosinone 3.028

Monza 8.294 M Aosta 4.784 32 Trapani 6.106 c: Bologna 2,8 08

Rovigo 8.205 :52 Forlì 4.726 Verona 6O82 92 Campobasso 2,435

15 Catanzaro 8.163 63 Perugia 4.721 40 Va rese 5.949 93 Pesaro 2.409

11 Lecce 8.124 64 Pescara 4.705 41 Piacenza 5.945 94 Palermo 2.293

Novara 8.106 65 Alessandria 4.694 42 Padova 5.926 Ferrara 2.2 80

Brescia 7964 66 Torino 4.619 43 Massa 5.919 92 Prato 2.242

Vibo V. 7.922 Macerata 4.583 Cuneo 5.675 9: Reggio C. 2.037

Lodi 7.706 68 Salerno 4.457 45 Savona 5.46 8 98 Reggio E. 1.999

1$ Bergamo 7.616 69 Chieti 4.389 46 Cagliari 5.461 Cosenza 1387

17 Bolzano 7.460 75 Taranto 4,278 47 Gorizia 5.447 100 Vicenza 1.324

Lecco 7.436 71 Ravenna 4.242 48 Pistoia 5.439 1 -.3 Parma 1.229 zr• Modena 7.434 72 Belluno 4.121 49 Ascoli P. 5.344 102 Ragusa 1.049

Oristano 7.137 L'Aquila 4,078 50 Latina 5.256 „ Napoli 642

Agrigento 7.118 74 Siracusa 4,040 51 Isernia 5,127 124 Nuoro 630

22 Firenze 6.976 Matera 4.038 52 Sondrio 5.125 t(ì' Avellino 477

Rieti 6.825 76 Pisa 4.033 Imperia 5.125 1() Caserta 334

24 Venezia 6.789 77 Grosseto 3.977

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Modena 3.971 54 Agrigento

2 Isernia 3.882 55 Arezzo

3 Roma 3.389 56 Lecce

Ae. Catanzaro 3.356 57 Pavia

Venezia 3.309 58 Caltanissetta

Foggia 3.155 59 Varese

Catania 3.087 8k3 Viterbo

Bologna 2.942 93 Sondrio

Bolzano 2.611 Belluno

Udine 2.574 63 Gorizia

Firenze 2.540 54 Piacenza

Rovigo 2.533 65 Frosinone

Pisa 2.484 66 Novara

14 Padova 2.482 6 Enna

15 Sassari 2,466 68 Milano

Cosenza 2.439 69 Prato

9.7 Perugia 2.435 ì'() Lodi

18 Trento 2.338 71 Trieste

Messina 2.325 72 Ancona

Rimini 2.325 -n Biella

21 Genova 2.063 74 Fermo

Latina 2.031 75 Massa

2.3 Rieti 1.909 76 Napoli

24 Salerno 1.903 7 -1 Forlì

25 Aosta 1.771 78 Benevento 682 •m".; Mantova 1.75 8 79 Barletta 587 27 Lecco 1 .734 W Lucca 575

28 Terni L721 81 Pistoia 571

29 Taranto Imperia 563

Brescia 1.6 62 83 Savona 562 1.030 Bari 1 . 644 8zz Ragusa 561

1010 .31

Palermo 1.626 85 Ferrara 553 989

Ravenna 1 .549 86 La Spezia 552 .33 987

Cagliari 1348 87 Reggio E. 535 985

Chieti 1.528 28 Torino 523 983 Siracusa 1.495 39 Brindisi 5 05 975 Macerata 1.420 90 Cuneo 500 954 .37

L'Aquila L415 91 Como 496 943 Bergamo 1.385 47 Livorno 482 39

937 Caserta 1.372 93 Alessandria 418

923 45

Monza 1.365 44 Ascoli P. 385 922

41

Parma 1362 9; Treviso 369 861 42

Oristano 1,36() 46 Verbania 314 860 43

Campobasso 1355 47 Vibo V. 293 856

4.4

Pordenone 1.269 98 Potenza 288 45 853 Grosseto 1.254 . . Reggio C. 283 796 Pesaro 1.22W 105 Teramo 263 762 Nuoro 1.;) Trapani 253 758 42

Verona 1.173 107 Asti 228 738 49

Cremona 1.161 ì0. Pescara 224 726 Vicenza L135 04 Matera 75 708 Crotone 1.098 Vercelli 155 695

52

Siena 1035 156 Avellino 78 686 53

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Manifestazione promossa dall'Anci per protestare sul Dl sulla spendi ng review. Il pireenseidente, Graziano DelriQ

' ricevuto dal v

presidente del Senato, Renato Sthifanì (ore 12).

«Spending review: gli effetti ne gativi per il Ssn, le imprese, i medici e i cittadini»: Assobiomedica analizza insieme alle società scientifiche le nuove

is l'impatto

che avranno e sulla sanità e sulle prestazioni. Hotel Nazionale, piazza Montecitorio 131, Roma (ore 12,30).

«No alla scure della nspending review” sulla cultura: le proposte di Federculture per salvare le gestioni culturali che funzionano». Palazzo delle Esposizioni, via Milano 9 A, Roma (ore 12,30).

Pagina 11 L'emergenensprend •—• - detta i tempi alleCamere

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M MNMLÌ„.

Regole di settore per i servizi pubblici locali di Stefano Pozzoli

abrogazione ell'arti- , colo 4 del dec

dreto leg-

..\ ge 138/2011 - decisa dal- la Corte costituzionale con la sentenza 199 depositata ve-nerdì 20 luglio - comporta una generale riflessione su quello che resta oggi della di-sciplina sui servizi pubblici lo-cali e anche un ripensamento sulle modalità con cui si è pro-ceduto finora.

In primo luogo, resta in vita l'articolo 3-bis dello stesso de-creto 138/2011, che attribuisce alle Regioni il compito di orga-nizzare lo svolgimento dei ser-vizi pubblici locali a rete di ri-levanza economica. La norma non chiarisce quali siano que-sti servizi a rete. Però, il fatto che l'articolo 19, comma i, del decreto legge 95/2012 sulla spending review riconosca co-me funzioni fondamentali dei Comuni «l'organizzazione dei servizi pubblici di interes-se generale di ambito comuna-le, ivi compresi i servizi di tra-sporto pubblico comunale» e «l'organizzazione e la gestio-ne dei servizi di raccolta, av-vio e smaltimento e recupero deirifiutiurbani e la riscossio-ne dei relativi tributi» lascia pensare a una lettura non estensiva del concetto.

Restano poi in vigore tutti i vincoli per le società in hou-se: sulle assunzioni del perso-nale, sugli acquisti di beni e servizi, in termini di futura estensione del patto di stabili-tà interno alle aziende con af-fidamento diretto. Si tratta di limitazioni già imposte dall'articolo 18 del decreto leg-ge 112 del 2008 e in parte ripro-poste dall'articolo 3-bis del de-creto 138/2011.

Restano in vigore, inoltre, le discipline speciali di setto-re: per esempio, per rifiuti e trasporto pubblico locale la via maestra resta quella dell'af-fidamento mediante procedu-

ra di evidenza pubblica. Peraltro, alla luce delle con-

tinue bocciature di una nor-mativa che si illude di regola-mentare "tutti" i servizi pub-blici locali, sarebbe opportu-no ripensare l'approccio con cui, a partire dagli inizi degli anni 2000, Si è cercato di af-frontare il tema dei servizi a rilevanza economica. Si deve prendere atto che è irragione-vole una normativa "univer-sale" e occorre invece pensa-re a corrette regole di setto-re: il trasporto pubblico loca-le ha esigenze completamen-te diverse dal servizio idrico e da quello dei rifiuti. A parti-re da questa considerazione, occorre pensare a leggi che contengano idee e strategie industriali di comparto.

Restino pure delle regole comuni, ma limitate all'essen-ziale: a modalità di composi-zione dei consigli di ammini-strazione, a incompatibilità e regolazione, al reclutamento del personale e all'acquisto di beni e servizi. Occorre chiari-re le competenze di Stato, Re-gioni ed Enti locali.

Non ci si spinga oltre nelle regole generali. E non solo per-ché occorre prendere atto di una sentenza della Corte costi-tuzionale, ma soprattutto per-ché bisogna riconoscere l'astrattezza e la irrealizzabili-tà di norme che pretendono di regolamentare uniformemen-te settori che hanno caratteri-stiche e problematiche com-pletamente diverse.

Questo, fermo restando che l'obiettivo della liberaliz-zazione deve comunque esse-re perseguito. Ma senza forza-ture, non imponendo termini che non possono essere ri-spettati e avendo sempre a mente che, alla fine, a prevale-re su tutto è sempre il princi-pio di realtà.

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Delìbere Assimilazione agli urbani

Limiti • • quantitativi

ai rifiuti speciali Giuseppe Debenedetto

La delibera comunale di assimilazione dei rifiuti spe-ciali a quelli urbani deve indi-viduare il limite quantitativo dei rifiuti prodotti, altrimenti non è valida per la Tarsu. Lo ha stabilito la sezione tributa-ria della Cassazione con la sentenza 9631 del 13 giugno scorso, accogliendo il ricorso di una società proprietaria di un supermercato.

Nel caso esaminato, il Co-mune aveva approvato un semplice elenco delle sostan-ze assimilabili ai rifiuti urba-ni, indicandole nominativa-mente e senza specificare ili-miti quantitativi. Il comporta-mento dell'ente è stato censu-rato dalla Cassazione, che ha fissato il principio in base al quale, in tema di Tarsu, la di-chiarazione di assimilazione dei rifiuti speciali a quelli ur-bani presuppone la concreta individuazione delle caratteri-stiche, non solo qualitative, ma anche quantitative dei ri-fiuti "assimilatr da gestire tra-mite il servizio pubblico.

Nei fatti, il provvedimento comunale di assimilazione rende il rifiuto speciale equiva-lente a quello urbano sia per lo smaltimento (il produttore de-ve conferire il rifiuto al servi-zio pubblico) sia per la tassa-zione (le superfici dove i rifiu-ti assimilati si producono so-no soggette alla tassa). Finora, i Comuni si sono perlopiù limi-tati a indicare la qualità dei ri-fiuti da assimilare (anche ri-portando l'elenco contenuto nella delibera interministeria-le del 1984), senza valutare la concreta possibilità di smalti-mento dei rifiuti "assimilati". La tendenza dei Comuni ad ampliare le possibilità di tassa-zione delle superfici, per evi-denti motivi legati al gettito del tributo, si è poi scontrata

con il grado di adeguatezza del servizio da rendere alle at-tività produttive coinvolte -servizio che spesso i Comuni non sono riusciti a garantire -provocando le reazioni degli operatori economici: per esempio, richieste di rimbor-so, di riduzione o di esonero. Il criterio quantitativo impone invece di fissare il tetto massi-mo entro cui il contribuente si può avvalere del servizio pub-blico (per esempio stabilendo il conferimento massimo espresso in chilogrammi per metri quadrati all'anno). La so-glia va stabilita secondo le esi-genze degli operatori e la con-creta possibilità di espletare adeguatamente il servizio.

Della questione si è occupa-ta anche l'Antitrust che, con la segnalazione AS922 del 2012,

ha evidenziato che molte am-ministrazioni comunali (o i ge-stori del servizio di raccolta dei rifiuti), interpretando in maniera impropria le norme di settore, procedono a un'ec-cessiva assimilazione deirifiu-ti speciali agli urbani: si tratta di un ampliamento suscettibi-le di determinare rilevanti squilibri concorrenziali. L'Au-torità ha pertanto sollecitato l'adozione del decreto del mi-nistero dell'Ambiente, previ-sto dall'articolo 195 del decre-to legislativo 152/2006, che de-ve stabilire in maniera univo-ca i criteri per individuare quantità e qualità delle tipolo-gie di rifiuti speciali da assimi-lare a quelli urbani, anche per definire l'ambito di discrezio-nalità delle amministrazioni comunali. D'altronde sono or-mai trascorsi quasi3o anni dal-la deliberazione del comitato interministeriale de11984, che rappresenta tuttora l'unica norma di riferimento in mate-ria di assimilazione.

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press unE 23/07/2012 Il Sole 9.0)111S

Spendin evìetv, Obbligo per gli enti di controllare crediti e debiti pendenti con le realtà partecipate

Verifiche che contabili con le società È necessario allegare una nota informativa al bilancio di gestione

Anna Guiducci

Enti locali e società parteci-pate sono obbligati alla concilia-zione finanziaria delle recipro-che posizioni giuridiche.

Secondo le disposizioni del-l'articolo 6, comma 4, del decre-to sulla spending review (Dl 95/2012), con decorrenza dal-l'esercizio finanziario 2012, i C o-muni e le Province sono tenuti ad allegare al rendiconto della gestione una nota informativa contenente la verifica dei reci-proci rapporti di debito e credi-to intercorrenti con le proprie società partecipate.

Questa nota, che dovrà essere asseverata dai rispettivi organi di revisione, dovrà inoltre anali-ticamente evidenziare, dando-ne adeguata motivazione, even-tuali discordanze, per le quali do-vranno essere adottati senza in-dugio i provvedimenti necessa-ri ai fini della riconciliazione del-le partite debitorie e creditorie.

Il termine ultimo assegnato ai competenti organi per effettua-re tale riconciliazione viene in-dividuato nell'esercizio finan-ziario in corso.

Se, da un lato, la norma in-trodotta dal secondo decreto sulla spending review rispon-de ad una logica di corretti principi contabili, anche in funzione dei previsti obblighi di consolidamento dei conti, dall'altro occorre però rileva-

re che non ne viene precisato l'ambito di applicazione.

Il riferimento indistinto alle società partecipate non con-sente infatti di individuare il corretto perimetro entro il qua-le rendere operativa questa di-sposizione. In particolare, oc-corre chiedersi se l'obbligo di conciliazione dei reciprocirap-porti di debito-credito riguar-di solo le società direttamente partecipate o anche quelle a

a NODO DA SCIOGLIERE Rischio di sfasamento: il confronto è impossibile se i due prospetti vengono approvati in momenti diversi

partecipazione indiretta. In questo caso poi occorre capire il livello di partecipazione en-tro il quale devono essere veri-ficate le reciproche posizioni.

La nota da allegare al rendi-conto non comprende invece l'analisi dei reciproci rapporti intercorrenti con altri organi-smi di diritto pubblico o priva-to, quali le aziende di servizi al-la persona - ex Ipab, le associa-zioni e le fondazioni.

Altra questione da chiarire è connessa alla diversa tempistica dell'approvazione dei bilanci da

parte di enti e società:la concilia-zione di partite contabili potreb-be infatti risultare difficoltosa laddove i bilanci degli organi-smi partecipati non vengano ap-provati entro il termine ultimo previsto per l'approvazione dei rendiconti degli enti locali, cioè il 30 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento.

A norma dell'articolo 2364 del Codice civile, l'assemblea dei so-ci deve essere convocata per di-scutere e deliberare sull'appro-vazione del bilancio di esercizio entro il termine stabilito dallo statuto, il quale non deve essere superiore a 120 giorni dalla chiu-sura dell'esercizio. Per le società tenute alla redazione del bilan-cio consolidato o in presenza di particolari esigenze relative alla struttura o all'oggetto della so-cietà, lo statuto può comunque prevedere un termine maggiore rispetto quello ordinario, non su-periore in ogni caso a i8o giorni.

Poiché la norma dispone 1' ob-bligo di asseverazione della no-ta informativa da parte degli or-gani di revisione dell'ente e di tutte le società, sarebbe necessa-rio individuare, magari in sede di conversione del decreto, non solo l'esatta definizione del p eri-metro, ma anche le modalità di gestione di eventuali sfasamenti temporali nei termini di appro-vazione dei rispettivi bilanci.

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I passaggi

I L'OBBLIGO I LA RICONCILIAZIONE L'articolo 6 del decreto legge Se dalla verifica emergono 95/2012 sulla spending discordanze nelle eciproche review ha introdotto posizioni finanziarie, la nota l'obbligo per Comuni e informativa deve darne province di verifica dei

fi nanziario e nell esercizio in

debiti e dei crediti con le anziario in cors le due società partecipate parti dovranno riconciliare le

partite debitorie e creditorie 02I LATEM PISTICA La verifica d eve essere svolta già a partire dai bilanci 2012. Il decreto non fornisce indicazioni sull'eventua ità che la società partecipata non riesca ad approvare il bilancio entro il terniine previsto per gli enti locali

0'; I LA NOTA La conciliazione finanziaria si attua attraverso una nota informativa da allegare al , bilancio dell'ente locale in cui si dà atto delle posizioni reciproche. La nota deve essere asseverata dai revisori dei conti

05 I IL PERIMETRO Non e chiaro se l'obbligo dì conciliazione dei rapporti finanziari riguardi solo le società direttamente partecipate dall'ente o anche quelle a partecipazione indiretta

06 i 1_0 SFASAMENTO Può capitare che una società partecipata non riesca ad approvare il proprio bilancio entro il termine ultimo stabilito per l'ente locale. La norma del decreto sulla spending review non affronta il nodo

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press unE 23/07/2012 Il Sole 9.0)1111E

Fisco Manca il fac-simile della dichiarazione di variazioni nel possesso degli immobili

Imu, tempo scaduto per il modello Pasquale Mirto

La normativa Imu preve-de che i soggetti passivi devo-no presentare la dichiarazione entro novanta giorni dalla data in cui il poss ess o degli immobi-liha avuto inizio o sono interve-nute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell'im-posta, utilizzando un apposito modello, che ad oggi non risul-ta ancora approvato.

Il ritardo nell'emanazione di-fatti comprime il periodo di no-vanta giorni concesso al contri-buente, oltre a tradursi in un'evi-dente violazione di legge.

L'articolo 13, comma iz-ter del Dl 201/2011, prevede per gli immobili per i quali l'obbli-go dichiarativo è sorto dal i° gennaio 2012, la presentazio-ne della dichiarazione entro

il 30 settembre 2012 e ciò vuol dire che per concedere tutti i novanta giorni previsti dalla norma primaria, il decreto del ministero dell'Economia, di approvazione dei modelli di dichiarazione, doveva esse-re emanato entro il 3 luglio; l'acquisto effettuato in tale da-ta deve essere dichiarato en-tro novanta giorni e quindi en-tro il 30 settembre.

Oltre al problema pratico di avere a disposizione il mo-dello da compilare e al poco tempo a disposizione delle software house per aggiorna-re i gestionali Imu, la manca-ta emanazione del decreto rende incerta la verifica di quando scatta l'obbligo di-chiarativo. È pur vero che il Dl 201/2011 prevede espressa-

mente che le dichiarazioni presentate ai fini dell'Ici re-stano valide, «in quanto com-patibili», anche ai fini Imu, ma è altrettanto vero che la normativa primaria deman-da al decreto ministeriale l'individuazione dei casi in cui deve essere presentata la dichiarazione.

Così, ad esempio, la norma-tiva Imu non richiama espres-samente né il D1 223/2006, che ha eliminato l'obbligo di pre-sentazione della dichiarazio-ne allorquando gli elementi necessari alla gestione dell'Ici sono presenti nel modello uni-co informatico (Mui), messo a disposizione dei comuni dal-l'agenzia del Territorio, né la legge 383/2001, la quale dispo-ne che per gli immobili inclusi

nella dichiarazione di succes-sione, l'erede ed i legatari non sono obbligati a presentare la dichiarazione Ici, ponendo a carico dell'ufficio finanziario presso il quale è presentata la dichiarazione di successione l'obbligo di trasmissione in copia a ciascun comune nel cui territorio sono ubicati gli immobili.

Naturalmente, anche nel-l'Imu potranno continuare ad operare tali semplificazioni, ma a condizione che l'ema-nando decreto richiami espressamente la normativa sopra citata.

I ritardi del ministero del-l'Economia non finiscono pe-rò qui. Con l'articolo 91-bis del D11/2012 sono state modi-ficate le norme sull'esenzio-

ne Ici degli immobili degli en-ti non commerciali, preveden-do l'obbligo di accatastamen-to, nel caso di uso promiscuo, per la frazione di fabbricato in cui viene svolta attività commerciale, con la precisa-zione che le rendite catastali dichiarate o attribuite produ-cono effetto fiscale a partire dal i° gennaio 2013.

Nel caso in cui non sia possi-bile procedere all'accatasta-mento, l'esenzione si applica, sempre a partire dal i° gennaio 2013, in proporzione all'utiliz-zazione non commerciale dell'immobile quale risulta da apposita dichiarazione che do-vrà essere presentata secondo modalità che saranno stabilite da un decreto del ministero dell'Economia e delle finanze. Il decreto doveva essere ema-nato entro 6o giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, e quindi entro il 24 maggio 2012.

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Castelli (Anci): due i nodi da sciogliere, risorse umane e tecnologia

Il 2012 sarà l'anno decisivo per la lotta all'evasione dei comuni. Il punto di svolta, sia sotto il profilo culturale, sia sotto quello dei risultati concreti. Ad assicurarlo è Guido Castelli, responsabile finanza locale dell'An-ci e sindaco di Ascoli Piceno, che spiega a ItaliaOggi Sette il perché i numeri sono sta-ti fino a oggi modesti. «I problemi principali sono due: avere una dotazione tecnologica e strumentale adeguata e le risorse umane adatte, per quantità e qualità. Circostanze che in un contesto fatto in maggior parte di piccoli comuni si verificano difficilmente. Talvolta le risorse sono così stringate che si fa fatica perfino a erogare i servizi d'ufficio, figurarsi predisporre segnalazioni qualifica-te per presunte violazioni a un ordinamento estremamente complesso come quello tribu-tario». E qui entra in gioco l'Anci, già attivo da diversi anni al fianco dell'amministrazio-ne finanziaria. «Il nostro ruolo deve essere quello di garantire tramite le strutture re-gionali gli strumenti idonei e la formazione», spiega Castelli, «dobbiamo svolgere una fun-zione di coaching, specie nei confronti delle realtà che per via delle dimensioni ridotte non hanno possibilità di operare autonoma-mente. In tal senso, dopo l'insediamento del presidente Delrio, abbiamo messo a punto l'idea di un progetto-paese, os-sia un protocollo per rendere sistemico l'impegno dei comuni in tutta Italia, sul modello di quanto sta avvenendo in Emilia-Romagna». Anche perché in un periodo di spending review costan-te le risorse trasferite agli enti loca-li si sono ridotte e recuperare parte dell'evasione può costituire per i sin-daci un'opportunità di rimpinguare le casse. «È un'occasione da non lasciar-si sfuggire, specie vista la normativa premiale che riconosce ai comuni il 100% del riscosso fino al 2014», chio-

sa Castelli, «direi che il messaggio è stato recepito un po' ovunque. Le difficoltà di questi anni dipendono da limiti oggettivi, non da una mancanza di volontà. Anche se non va dimenti-cato che la compartecipazione all'accertamento è un compito che va svolto con rigore ed equità, senza però sconfinare nell'abuso. Dai primi dati in nostro possesso emerge che in questi primi mesi dell'anno le somme recuperate siano in crescita, soprattutto nel settore dell'urbani-stica».

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I dati riportati dalla Corte dei conti sulle intese con le Entrate. In Emilia Romagna è record

Una lotta all'evasionepoco locale Il contributo dei comuni è ancora poco incisivo. E limitato

Pagina a cura DI VALERIO STROPPA

La lotta all'evasione da parte dei comuni è fer-ma al palo. Eccezion fat-ta per l'Emilia-Romagna,

regione nella quale circa 275 municipi (80% del totale regio-nale) hanno stretto intese con l'Agenzia delle entrate per l'in-vio di segnalazioni qualificate, nel resto d'Italia la comparteci-pazione non funziona. Almeno fino all'anno 2011, giacché «le somme riconosciute ai comuni nel 2010 non arrivano a 1,2 milioni di euro distribuiti su 973 accertamenti. Di tali som-me il 91,6% risulta attribuito a comuni dell'Emilia-Romagna». Ad affermarlo è la Corte dei conti, che in audizione alla commissione bicamerale di vi-gilanza sull'anagrafe tributaria (si veda ItaliaOggi del 13 luglio scorso) evidenzia come «l'ap-porto dei comuni all'azione di accertamento è stato alquanto circoscritto in valori assoluti e fortemente concentrato sul pia-no territoriale».

E dire che, nell'affilare le armi per il recupero dell'eva-sione, il legislatore negli ultimi sei anni ha spinto molto su tale forma di collaborazione. Il ruolo dei comuni, già previsto nella formulazione originaria dell'ar-ticolo 44 del dpr n. 600/1973, è stato infatti investito della pos-sibilità di percepire parte delle somme accertate e riscosse a ti-tolo definitivo per effetto delle segnalazioni (articolo 1, comma 1 del dl n. 203/2005).

Con una misura inizialmen-te fissata al 30%, poi elevata al 50% dal dlgs n. 23/2011 e infine,

per il solo triennio 2012-2014, innalzata al 100% dal dl n. 138/2011.

Quest'ultima misura era sta-ta tuttavia subordinata all'isti-tuzione, da parte di ciascun comune, dei consigli tributari, ma tale norma è stata abroga-ta dal dl n. 201/2011 alla luce delle difficoltà operative che si andavano profilando

La ratio dell'intera disciplina poggia sulla considerazione che gli enti locali hanno una cono-scenza del territorio indubbia-mente più capillare rispetto agli uffici incaricati dei controlli fi-scali, che operano a livello pro-vinciale.

In particolare, le aree d'inter-vento individuate dalla norma-tiva sono cinque: urbanistica e territorio, residenze fittizie all'estero, disponibilità di beni indicativi di capacità contribu-tiva (in ottica redditometro), commercio e professioni, pro-prietà edilizia e patrimonio immobiliare.

Nonostante un'intensa atti-vità di formazione e centinaia di protocolli d'intesa sottoscrit-ti, però, i risultati ancora non si vedono. «Andrebbe meglio valutato quanta parte del pur limitato apporto finora fornito dalle amministrazioni locali si sia tradotto in un effettivo incremento di risultati per la finanza pubblica», rileva Luigi Giampaolino, presidente della Corte conti, «e quanta parte si sia invece risolta in una mera operazione sostitutiva delle fonti di innesco •dei controlli, priva di effettivo apporto ag-giuntivo al potenziale operativo dell'Agenzia delle entrate».

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Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna 368 Friuli V.G. 3 Lazio 3 Liguria 2 Lombardia 2 Marche 10 Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-A.A. Umbria Valle d'Aosta Veneto TOTALE

174 1.080 808

57,09

-

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1.062.54

-

7,29€ 1.065 3

82,6

-

7 €

30.886

-

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157 311

46

15.904

-

01€ 29.378,77 € 3.791,82

37.667,93 C

5.446,

-

99

2.861,65 €

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7 162

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ili per a concili azione creare posti di lavoro

Servizi per l'infanzia a in Italia, acce ib e g do la tutela

dei bambild e la P genitori di svolgere ilproPrio lavoro senza rinunce. Non un miraggio, ma una opportunità concreta: è possibile, per esempio, mettere su un nido da 50 posti in cui i piccoli saranno seguiti per 7 ore e mezza 'al gi 44 orno per settimane, e sostenere la spesa di 346 mila e 500 euro annui al 77% con le rette familiari (532 euro per dieci mesi), mentre il restante 23% sarebbe saldato da imprese ed enti pubblici. È una

ulazione del «mercato del welfare» effettuata dal Gruppo cooperativo nazionale egut (la più grande rete italiana di imprese sociali), nella convin-zione che un'azienda non profit sia in grado di sviluppare un circuito «ge-nerativo», capace, cioè, di riprodurre le risorse statali che impiega a patto, però, che l'amministrazione (locale e centrale) crei in termini di finanzia-mento, le ottimali condizioni politiche, normative 'e di sviluppo dei proget- to. Sul versante della conciliazione dei tempi di lavoro e cura familiare,l'Italia arranca, visto che secondo l'Istat la mancanza di servizi a su rpOrto delle attività, di presa in carleo'dei membri non autosufficienti del nu-cleo (bambini, disabili e anziani) rappresenta un ostacolo per il tempo

p eno di 204 mila donne pegnate part-time 14,3%), eper altre

489 mila disoccupate• gli obiettivi di Lisbon; 2020 (i parametrisanciti

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voratori, con un vai ore annuo della produzione oltre o uzione 841 26 milioani e di 708 la-

che assicurerebbe un cospicuo gettito per le casse dello

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Monti da Mosca avverte i partiti "Pensiamo alle future generazioni" 11 premia': l governo è il più europeista in Europa" DAL NOSTRO INVIATO CARMELO LOPAPA

MOSCA — «Il governo italiano è il più europeo tra gli europei. Ed è anche per questo che spesso altri premier mi chiamano per chie-dere come va affrontatala crisi fi-nanziaria che stiamo vivendo. Anche il presidente Ob ama lo fa, di tanto in tanto: mi riconoscono un ruolo». Mario Monti in mis-sione in Russiap arla ap orte chiu-se davanti alla platea ristretta di

l'aCSC con .."et3ca. d À "bmve terntìn,, obv.

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LA FRASE DI DE GASPERI Alla domanda su politica ed economia, Monti ha citato Alcide De Gasperi (foto): "Un politico pensa alle prossime elezioni. Uno statista alle prossime generazioni"

Morto il senatore della Lega che dal palco confessò la malattia ROMA — È morto ieri il senatore della Lega Nord Ce-sarino Monti. Lo aveva colpito una grave forma di pol-monite, causata dallo stato di immuno-depressione conseguenza dei cicli di chemioterapia cui era sotto-posto da tempo per combattere il tumore. Monti, che aveva 65 anni e che era anche sindaco di Lazzate in provincia di Milano, a giugno si era candidato alla se-greteria regionale lombarda della Lega contro il maro-niano Matteo Salvini. Al congresso, denunciando i ve-leni seguiti agli scandali del partito, alzò la voce per di-re che «il potere ci ha rovinati, ha messo l'odio tra noi». E confessò ai delegati la sua condizione: «lo ho la for-za di combattere la mia malattia, ma non so se riusci-remo a combattere il cancro che è entrato nella Lega».

17 big dell' economia italiana, in-vitati a cena nella residenza del-l'ambasciatore a Mosca Antonio Zanardi Landi. E' la vigilia della riapertura dei mercati, dopo l'ul-timo venerdì nero, il presidente del Consiglio tiene aperto un ca-nale di comunicazione con i mi-nistri economici a Roma. Il Pro-fessore ostenta self control e, do-po tre ore con gli imprenditori, nega qualsiasi preoccupazione per l'andamento delle Borse.

Preferisce volare alto, come aveva detto poche ore prima al

canale tyRussia24. Con una cita-zione che ha avuto tutto il sapore del monito ai politici italiani già distratti dalla campagna eletto-rale, ma anche di un messaggio per chi proverà a succedergli alla guida del governo, dopo il voto. «Un politico guarda alle prossi-me elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione» dice il Professore citando Alcide De Gasperi, per rispondere a una domanda su cosa debb a prevale-re, tra p olitica ed economia. «De-vono procedere insieme», spiega

il premier italiano, aggiungendo come non si possa guardare a nessuna delle due con l'ottica del «breve termine»: è sempre una «sindrome non positiva».

Oggi l'incontro con Medvedev al Cremlino prima della stipula di importanti accordi commerciali per Eni e Poste. C'è un canale di-plomatico-economico da tenere aperto. Poi il bilaterale con Putin nella dacia sul Mar Nero. «Berlu-sconi e Prodi avevano forti e re-golari rapporti con Vladimir Pu-tin — ricorda Monti— questo si-

gnifica che al di là del partito po-litico al potere, Italia e Russia de-vono, vogliono e continueranno a lavorare insieme». Ma la prima tappa del viaggio in Russia, il pre-mier la dedica all'incontro con il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, nel trecentesco monastero Danilovski. All'origi-ne della crisi non ci sono solo cause economiche, ma «anche cause spirituali, di valori e mora-li» gli dice il patriarca che si spin-ge fino ad auspicare che Monti diventi «difensore dei valori cri-

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Montida Mosca aweite ipa rtiri l'ens iamo alle future generzon

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stimi». «Sono convinto che lei aiuterà il suo paese a superare la crisi».

Poiilpremier si è concesso una visita privata delle cattedrali del Cremlino, prima della lunga ce-na col gotha dell'imprenditoria italiana in Russia. Al tavolo dei 17 big, tra crepes con panna acida, una portata di caviale rosso e ge-lato di pesca, gli amministratori delegati di Eni ed Enel, Paolo Sca-roni e Fulvio Conti, il presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, l'amministratore delegato delle

Poste italiane, Massimo Sarmi, tra gli altri. Monti ascolta tutti, poi parla dell'importanza del «si-stema Paese». Chiude con un aneddoto: «Sono venuto qui in Russia nel '59, mi ci ha portato mio padre per farmi conoscere il mondo sovietico dopo gli Stati Uniti. Ero rimasto colpito dal si-stema dell'istruzione, molto effi-ciente.Alritomo in Italiaho scrit-to un articolo che ho proposto al giornale dei gesuiti. Non è stato mai pubblicato». Censurato.

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Montida Mosca aweite ipa rtiri "Pens iamo alle future generzon

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ETTORE LIMI

MILANO — «Non sarà il partito dei sindaci», garantisce lui. E nemme-no il «listone» delle realtà civiche. Il centrosinistra però «deve anda-re oltre l'usato sicuro» (quello pro-posto da Bersani) e la «demagogia certa» (leggi Grillo e «alcune re-centi e inaccettabili dichiarazioni di Di Pietro»). E se vuole vincere le elezioni deve trovare una «terza anima» in grado di coinvolgere nella politica e al governo «le intel-ligenze e le energie dell'associa-zionismo e della cittadinanza atti-va». Giuliano Pisapia esce allo sco-perto. Forte dell'esperienza a Pa-lazzo Marino e dei successi del centrosinistra «in luoghi impen-sabili come Como e Monza» met-te sul piatto il «modello Milano» per provare a fare Bingo alle pros-sime politiche. La sua ricetta: un'i-niezione di «società civile» nella foresta pietrificata della politica nazionale per «rinnovare i partiti senza demonizzarli». Proponen-do «energie nuove e progetti con-creti» in grado di regalare una svol-ta a sinistra dopo il governo Monti ma pure «un punto di riferimento a moderati e liberali delusi da cen-tro destra e Lega».

Tutta farina del suo sacco, sin-daco?

«No, molti altri sindaci e diverse associazioni mi sollecitano da tempo per trovare il modo di pro-porre un'opzione di questo tipo».

Nomi? «È presto per farne. Ci sono in

teoria anche ministri del governo Monti che non hanno condiviso completamente alcuni dei suoi provvedimenti che potrebbero darci una mano in questo proget-to. Chiari invece sono i programmi e gli obiettivi. E mi piacerebbe ve-dere tra i candidati alle primarie un portabandiera dell'associazio-nismo e del volontariato».

Vuol mandare a casa subito Monti?

«Il suo è stato un governo di ne-cessità che ha recuperato credibi-lità all'esecutivo in Italia e autore-volezza all'estero. E che in ogni ca-so, al di là delle scelte fatte, ha ri-portato tra i palazzi romani valori etico-morali di cui dobbiamo far tesoro. Non so quando si voterà anche se è evidente che siamo in campagna elettorale. Bisognerà dire "Grazie Monti" e dare la paro-la agli elettori con una proposta concreta di "buona" politica. E il centrosinistra deve finirla di scon-trarsi e mettersi attorno a un tavo-lo per lanciare la sua proposta al-ternativa».

Che cosa vuol dire buona poli-tica?

«Significa disegnare il pro-gramma dal basso. Fare primarie vere, di coalizione. Garantire pa-rità di genere e mettere unlimite di due mandati. Chi è da tropp o tem-po ai vertici deve avere la genero-sità di mettersi a dispo sizione sen-za incarichi di governo o un seggio in Parlamento. C'è fermento. È tornata la voglia di impegno poli-tico. Serve un salto di qualità per intercettare le persone impegnate

sul territorio per creare partecipa-zione non solo in campagna elet-torale, ma coinvolgendole pure nell'esperienza di governo».

Anche lei un rottamatore? «Tutt'altro. L'opposto. Non vo-

glio scardinare i partiti ma contri-buire a rinnovarli facendo emer-gere forze vive che hanno voglia di impegnarsi. E non chiedono né demago gia né antipolitica, ma so-luzioni pratiche, responsabili e

una modalità diversa di far politi-ca».

Un modo per intercettare l'e-morragia di consensi verso il Mo-vimento 5 stelle?

«Davanti a un'opzione politica diversa che dimostra re sp onsabi-lità— cosa che ve do raramente da Grillo — e capacità di governare senza che a comandare siano so-lo i partiti, anche gli elettori e i de-lusi della politica possono essere riconquistati».

Bersani contro Di Pietro. Ven-dola contro Grillo e tutti contro tutti. Il centrosinistra pare già abbastanzacacofonico così. Non è che adaggiungere un'altravoce si aumenta la confusione?

«No. Lo insegnala nostra espe-rienza a Milano e quella delle ulti-me elezioni.Ai comizi c'erano più palloncini arancioni e striscioni di associazioni che bandiere di partito, che pure è giusto che ci siano. Ed è stato il mix vincente che ci ha aiutato a portar via tanti comuni a Lega e Pdl. Le identità non vanno nascoste, anzi. Alla fi-ne però bisogna saper trovare un punto di incontro, per il bene co-mune. La sinistra deve imparare non solo a vincere le elezioni ma anche a governare, facendo teso-ro degli errori del passato quando a qualcuno è mancato il senso di responsabilità. Gestire la cosa

pubblica è molto più difficile che stare all'opposizione. E una volta vinte le elezioni, non si può esse-re sia di governo che di lotta».

Difficile fare un programma che metta d'accordo tutti, daFio-roni a Vendola...

«La mia idea è quello di partire tutti assieme da dieci disegni di legge condivisi. Su lavoro, diritti sociali e civili con il riconosci-mento giuridico delle coppie di fatto, giustizia, economia. Un de-calogo da concordare prima delle elezioni per evitare equivoci do-po. Scegliendo magari dei garan-ti per il rispetto di questi impe-gni».

Esempi? «Mi vengono in mente la Tobin

fax, la patrimoniale, scelte sul la-voro in alcuni casi un po' diverse, in altri molto diverse, da quelle di Monti. Vent'anni fa le propone-vamo in pochi e sembravano uto-pie belle e impossibili. Oggi lo suggeriscono Hollande e interi paesi della Ue».

Ci riuscirete? «La campagna verso le prima-

rie non è partita proprio benissi-mo. Spero che ad agosto ci sia il tempo per riflettere per poi a set-tembre iniziare a lavorare assie-me».

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"Centrosinistra oltre i partiti deve trovare la terza anima per vincere come a Milmo" Pisapia. alleprimarie candidati delle associazioni

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Un miliardo di euro di debiti e l'ombra dei crediti inesigibili

ANTONIO SALVATI NAPOLI

Qual è lo stato di salute dei conti del Comune di Napoli? Dipende a chi viene posto il

quesito. «Ad un passo dal bara-tro», se a rispondere è Riccardo Realfonzo, fino a cinque giorni fa assessore al Bilancio. «Situazione appesantita, certo non siamo a Montecarlo, ma mi sembra che l'allarme sia ingiustificato», è l'opi-nione di Salvatore Palma, ex presi-dente del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune, chiamato dal sindaco De Magistris a sostituire proprio Realfonzo. Un avvicenda-mento, spiega quest'ultimo, frutto di una tensione nata quando «dissi al sindaco che l'alternativa era tra il dichiarare il dissesto o mettere in campo incisive azioni di risana-mento. Lui scartò il dissesto ma ha anche sempre resistito alle politi-che di risanamento». Sì, ma i debi-

Nella relazione al previsionale 2011 si sottolineava la «difficoltà

della riscossione dei crediti, che ammontano a 3,3 miliardi»

ti? «Non abbiamo aumentato di un euro il debito del Comune di Napo-li, stimato intorno al miliardo di euro - rendiconta Realfonzo -, ma la situazione di liquidità è grave e questo per la scarsissima qualità dei residui attivi, i crediti, in bilan-cio». Sentite Palma: «Prendere in considerazione sola la massa debi-toria, che è comunque consistente, è un errore. Ad esempio, analiz-

La somma dei residui attivi che l'exassessore al Bilancio

Riccardo Realfonzo stima di fatto non, più esigibili

zando gli indici di liquidità la situa-zione potrebbe essere quasi bilan-ciata vista la grossa mole di crediti che vanta il Comune». Che la giun-ta De Magistris abbia ereditato una situazione di bilancio preoccu-pante, è un fatto noto. Tanto che il sindaco, lo scorso mese, si è recato direttamente da Napolitano. Nella relazione al previsionale 2011 Real-fonzo sottolineava la «difficoltà

Il sindaco Luigi De Magistris è in ca-

rica dal 30 maggio 2011. Pro-tagonista della cosiddetta «ri-voluzione arancione» ha vinto al secondo turno ottenendo il 65,37% delle preferenze e sconfiggendo Gianni Lettieri, candidato del Pdl.

La popolazione A gennaio del 2011 Napoli

contava 959.574 abitanti. Sono 455.577 i maschi residenti, mentre la popolazione residen-te femminile ammonta a 503.997. Con una superficie di 117,27 kmq, Napoli ha una den-ità di popolazione pari a 8182.

Gli occupati Secondo le stime della Ca-

mera di Commercio, nel 2012 il tasso di disoccupazione della provincia di Napoli arriverà »al 8%e raggiungerà il 45% se rife-

rito ai giovani. Il prodotto inter-no lordo pro-capite per la pro-vincia di Napoli è 14.600 euro.

Le imprese Tra gennaio e settembre

2011 l'anagrafe delle imprese con 266.447 unità si conferma al terzo posto in Italia, regi-strando un saldo positivo di 1.687 unità ed un tasso di cre-scita dello 0,63%; 687 invece, le nuove procedure di fallimento.

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Dieci grandi città a rischio era

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della riscossione dei crediti, il cui totale supera i 3,3 miliardi di euro, dovuta alle previsioni di entrata degli anni passati formulate in ma-niera ottimistica e non realistica e la grave inefficienza dei meccani-smi di riscossione». Già nel mese di agosto, dopo la trionfale caval-cata dell'armata arancione, la giunta si è trovata nella difficoltà di reperire i soldi per il pagamento degli stipendi dei dipendenti. Solo una manovra, quella del 2011, im-prontata al rigore e al taglio dei troppi rivoli di spesa che da Palaz-zo San Giacomo sgorgavano copio-si, aveva permesso di non sforare il Patto di Stabilità. «Ho gestito una situazione delicatissima - sottoli-nea Realfonzo - e ho faticato non poco, nel maggio scorso, a fare ap-provare una delibera di giunta che imponesse una ricognizione stra-ordinaria dei residui attivi presen-ti in bilancio e quindi facesse final-mente emergere il buco di bilancio ereditato dal passato». Per Real-fonzo ci sono una mole di crediti che vanno cancellati perché di dubbia esigibilità. «Certo non me-no di 400 milioni», la stima. Per Palma le priorità è un'altra: «La prima cosa che ho chiesto agli uffi-ci è di velocizzare il processo di formalizzazione del rendiconto

2011 che Realfonzo, con la revisio-ne dei residui, aveva bloccato; per settembre dovrà essere pronto. La mole dei crediti? Dobbiamo velo-cizzarne la riscossione, questa è una delle leve da utilizzare per cre-are un ciclo virtuoso per il Comu-ne». Nella relazione al bilancio di previsione del 2012 è sottolineato «il grave rischio che il rispetto del Patto di Stabilità determini il bloc-co delle spese per lavori con gravi ripercussioni sull'economia citta-

l'ASSESSORE ffDIMISS;ONATew

Reaffonzo: «Sostituito perché ho combattuto il partito della spesa»

dina». Ora, se la situazione è diffi-cile perché cambiare assessore? «In giunta esiste un partito della spesa - sottolinea Realfonzo - che è incompatibile con la situazione dei conti. Non le dico quando ho fatto passare una delibera che li-mitava le spese alle sole indispen-sabili». «Snellire le partecipate, combattere l'evasione e velocizza-re la riscossione dei crediti», la ri-cetta di Palma. «Le affermazioni di Realfonzo? Ho grossa stima di lui e spero che questi allarmi siano frutto di uno slancio emotivo».

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Dieci grandi città a rischio era

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Terzo: riduzione della quantità e della qualità delle cure, per i ma-lati; per tutti, problemi di ap-provvigionamento energetico,

perché benzina, riscaldamento, luce elettrica scarseggerebbero e costereb-bero di più.

Qui mi fermo, perché non è il caso di in-fierire. Ma il menù è questo. Le dosi posso-no variare, le portate - ovvero i guai - pos-sono essere abbondanti o striminzite, ma questo è il genere di eventi che accompa-gnano un default.

Ebbene, di fronte a tutto questo - che fortunatamente non è né certo né probabi-le, e tuttavia sta diventando sempre più possibile - le forze politiche paiono avere completamente smarrito il senso della mi-sura, delle proporzioni, o meglio ancora del-le priorità. Ogni giorno ci riserva la sua pic-cola bega, fra partiti ed entro i partiti, e po-chissimi paiono rendersi conto che ci siamo di nuovo pericolosamente avvicinati al ba-ratro.

Da qualche giorno si riparla della possi-bilità di votare subito, ad ottobre, e non sap-piamo ancora nulla. Non sappiamo se do-vremo rivotare con le liste bloccate del "porcellum" oppure ci sarà una nuova legge elettorale. Non sappiamo se chi ha condan-ne definitive potrà essere eletto in Parla-mento. Non sappiamo quali saranno le for-ze politiche in campo. Non sappiamo che al-leanze faranno i partiti. Non sappiamo chi saranno i candidati premier. Ma soprattut-to non abbiamo ancora ascoltato alcuna proposta precisa in materia di politica eco-nomica, salvo quella dei cosiddetti montia-ni, che propongono di andare avanti così, completando le riforme dell'agenda Monti.

Pagina 1 niRESISTIBIT

INADE( WATEZZ: \ DEI. POLITICA

DOPO-MONTI

LIRRESISTIBIT INADEGUATEZZA DELLA POLITICA

LUCA RICOLFI

Credo che la mag-gior parte dei cit-tadini non abbia ancora capito. Per non parlare dei

politici, dei sindacalisti, dei rappresentanti di associazio-ni e gruppi. A giudicare dalla spensieratezza con cui si va in vacanza, si segue il calcio mercato, si discetta di siste-mi elettorali, ci si infervora sui matrimoni gay e sulle di-missioni della Minetti, si di-rebbe che siano davvero po-chi gli italiani che si rendono conto di quanto è drammati-co questo momento.

E allora proviamo a riassu-mere. Nessuno sa quanto è probabile che l'euro crolli, o che lo Stato italiano fallisca e ci trascini tutti nel baratro. Però questa eventualità, che era decisamente remota fino a qualche tempo fa, ora non è più trascurabile. Può succe-dere. Speriamo di no, ma può succedere. Questa settimana, o fra un mese, o fra un anno.

Non è inutile ricordare che cosa l'eventualità di un de-fault si porterebbe dietro. Pri-mo: una considerevole erosio-ne dei propri risparmi, per chi ne ha; un crollo del valore degli immobili; l'impossibilità - in caso di necessità - di ven-derli a un prezzo decente.

Secondo: un taglio del-l'importo delle pensioni, per chi non lavora più; difficoltà di conservare il posto di la-voro, per operai e impiegati; difficoltà di tenere aperte at-tività economiche, per im-prenditori, commercianti, artigiani.

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Illustrazione di Koen Ivens

Eppure, come elettori, avremmo diritto di sapere come le principali forze politiche del paese intendono evitare il default e, se possibile, riavviare un minimo di crescita economica. Ma attenzione, quando dico che avremmo il diritto di sapere, non mi ri-ferisco ai soliti elenchi di impegni generici, velleitari, o privi di copertura finanziaria Oggi meno che mai, come elettori, possia-mo accontentarci del consueto minestrone elettorale: crescita, coesione sociale, equi-tà, sgravi fiscali, lotta all'evasione fiscale, ri-duzione degli sprechi, federalismo, rilancio del mezzogiorno. I progetti delle forze poli-tiche che si candidano a governare il paese dovrebbero essere dettagliati e finanziaria-mente sostenibili, e soprattutto chiari nel loro rapporto con quel che Monti ha fatto fin qui. Non sono fra quanti pensano che Monti abbia fatto il massimo possibile, e an-zi ritengo che abbia commesso qualche no-tevole sbaglio. Ma mi spaventa di più la completa mancanza di analisi credibili da parte delle forze che lo criticano, o lo so-

stengono fra mille distinguo e prese di di-stanza. Né Bersani, né Alfano, né Grillo -leader delle tre principali forze in campo -sono stati finora capaci di offrire una alter-nativa convincente, ossia chiara ed artico-lata, alla linea del professore. Quel che si in-tuisce è soltanto che Grillo non esclude il ri-torno alla lira, ad Alfano non sono piaciuti gli aumenti delle tasse, a Bersani non sono piaciute le riduzioni di spesa. Quanto al partito di Montezemolo, l'unica lista che potrebbe competere con le tre forze mag-giori, non si sa neppure se sarà presente al-le prossime elezioni.

Forse è anche per questo - perché capia-mo che i suoi critici farebbe meno e peggio -che sempre più insistentemente si sente parlare di una lista Monti, o di una conti-nuazione del montismo con altri mezzi. E forse è per lo stesso motivo che, talora, Monti si lascia andare ad atteggiamenti da salvatore della patria, da uomo di stato che - diversamente dai politici politicanti - non pensa alle prossime elezioni ma alle prossi-me generazioni (vedi dichiarazioni di ieri nella sua visita in Russia).

Il dramma delle prossime elezioni, siano quest'autunno o siano questa primavera, è proprio questo. L'Italia avrebbe bisogno di un governo politico, dotato di visione, di co-raggio e di legittimazione elettorale, che la portasse fuori dalla palude in cui si è caccia-ta. Ma il ceto politico vecchio e nuovo appa-re così debole, così incosciente, così incon-cludente e cialtrone, che in molti comincia-mo a pensare che, tutto sommato, un nuovo governo Monti sarebbe meglio che riconse-gnarci a forze politiche che non saprebbero dove portarci. Con una piccola complica-zione, però: che i governi li fa il parlamento, e tutto fa pensare che il nuovo parlamento non sarà molto migliore di quello che ci la-sceremo alle spalle.

Pagina 1 niRESISTIBIT

INADE( WATEZZ: \ DEI .LV POLITICA

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Dieci grandi città a rischio crac ln cima alla "lista nera" i capoluoghi di Campania e Sicilia. Boom di commissariamenti negli ultimi due anni

PAOLO BARONI ROMA

Ci sono dieci grandi città ita-liane con più di 50 mila abitan-ti che sono ad un passo dal crac. Napoli e Palermo in cima alla «lista nera», anche se da settimane una task force a Pa-lazzo Chigi sta facendo di tut-to per evitare il peggio. Poi Reggio Calabria, finita in ros-so già nel 2007-2008 ed ora og-getto di un'inchiesta della ma-gistratura. E poi tante altre amministrazioni, grandi e me-no grandi (come Milazzo), ma-gari fino ad oggi virtuose, po-trebbero essere costrette a chiedere il «dissesto», che si-gnifica scioglimento della con-siglio, entrata in campo della Corte dei Conti e commissario prefettizio.

L'ultimo colpo, o se voglia-mo il colpo di grazia, sta infatti per arrivare: è una norma in-serita nel decreto sulla spen-ding review che nelle pieghe delle nuove regole che impon-gono l'«armonizzazione dei si-stemi contabili e degli schemi di bilancio» impone di svaluta-re del 25% i residui attivi accu-mulati sino ad oggi. Si tratta di entrate contabilizzate ma non ancora incassate, come posso-no essere i proventi delle mul-te e le tassa sui rifiuti. Cifre im-portanti, che servono a «fare» il bilancio di un ente che spes-so, per prassi, gonfia queste voci pur sapendo di non riusci-re a poter incassare il100% de-gli importi messi a bilancio. In-cassi spesso molto dubbi in-

somma, che ora non possono più servire a far quadrare i conti.

«A rischio sono almeno una decina di grandi città» confida-no i tecnici del governo che stan-no monitorando la situazione. «La situazione sta diventando ogni giorno più difficile», confer-ma il presidente dell'Anci Gra-ziano Del Rio. Che punta il dito contro l'ennesimo taglio dei tra-sferimenti, contro le misure in-trodotte dalla spending review,

Pesa il taglio dei residui attivi e dei trasferimenti

imposto dal decreto sulla spending review

e che rilancia l'allarme di tanti colleghi sindaci. «Tagliando di colpo i residui attivi è chiaro che i bilanci non quadrano più». Di per sè il principio, argomenta Del Rio, non sarebbe nemmeno sbagliato, «ma serve più gradua-lità per dare tempo ai sindaci che hanno utilizzato questa mo-dalità di adattarsi. Perché altri-

Alessandfla Il Palazzo

Rosso, muni- cipio di Ales- sandria. Solo poche setti-

mane fa, il sindaco ha gettato la

spugna per il debito di 100

milioni

menti anche Comuni virtuosi, come ad esempio Salerno, a que-sto punto sono a rischio».

In base ai dati a disposizione del Viminale il fenomeno dei Co-muni che hanno dichiarato il dis-sesto negli ultimi due anni è let-teralmente esploso: da 1-2 casi all'anno si è passati a circa 25, comprese anche amministrazio-ni del Centro-Nord dove questo tipo di fenomeno fino a ieri era sconosciuto. Eclatante il caso di Alessandria, il cui sindaco solo poche settimane fa, ha gettato la spugna sotto il peso di 100 milio-ni di euro di debiti. Stessa sorte in precedenza era toccata a Co-muni più piccoli come Riomag-giore (Sp), Castiglion Fiorentino e Barni in provincia di Como.

C'è un problema di tenuta dei bilanci e ce n'è uno ancora più forte di cassa. Che spesso il sin-daco di turno si trova vuota. Per-ché la centralizzazione della Te-soreria decisa di recente ha sì fatto affluire alla cassa naziona-le qualcosa come 9 miliardi di li-quidità aggiuntiva ma, al tempo stesso, ha reso più complicato

da parte degli enti poter benefi-ciare di anticipazioni da parte del sistema bancario. Prima col proprio tesoriere municipale ogni sindaco poteva contrattare e in casi di emergenza otteneva liquidità praticamente anche gratis, ora se si rivolge ad una banca deve certamente pagare gli interessi Ammesso che il prestito riesca ad ottenerlo. A tutto ciò occorre poi aggiungere gli ennesimi tagli ai trasferimen-ti imposti dalla spending review: 500 milioni già entro fine 2012 e 1 miliardo all'anno dal 2013.

«A 4 mesi dalla chiusura dei bilanci 2012 - spiega Del Rio - an-che i 500 milioni di tagli ai tra-sferimenti previsti per quest'an-no sono molto pesanti. Rappre-sentano una quota molto impor-tante dei nostri bilanci e cancel-larli così di colpo non solo crea altri problemi di cassa ma scon-volge anche gli obiettivi del pat-to di stabilità». Per questo l'as-sociazione dei Comuni, che do-mani tornerà a manifestare a Roma contro i nuovi tagli, man-da a Monti un messaggio preci-so: «Attenzione a forzare la ma-no, perché avanti di questo pas-so il giorno in cui comuni come Milano, Napoli e Torino usciran-no dal patto di stabilità basterà questo solo gesto a scassare i conti dell'intero Stato». Conclu-de Del Rio: «Siamo disponibili a ragionare, ma le cose vanno fat-te con criterio. E soprattutto bi-sogna tenere conto che come Comuni negli ultimi anni abbia-mo già dato 22 miliardi di euro».

twitter @paoloxbaroni

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I bi I an CI a gg re gati

Spesa delle amministrazioni comunali per funzione Anni 2009 e 2010, dati provvisori e valori percentuali 2010 2009

•.:. Funzioni relative , 28,6 ..." :,...,,,, ' -. ......i,\ alla giustizia :::: 30,4 :::::::: ":: ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

-N, F

unzioni nel campo 20,2

'..:... turistico 19,5

Funzioni relative ,2' 114, ....

.̀,. k.,. a servizi produttivi 1 3 6 ;

-N..., F

unzioni nel campo .‘ 138 k.. :? .:

"..:‘‘.. dello sviluppo economico 1 ,4

F

unzioni nel settore 9,6 sportivo e ricreativo 9,2

.\\ F

unzioni relative alla cultura ed ai beni culturali 4,4

Funzioni di polizia locale

F

unzioni di istruzione pubblica 2,2

Funzioni nel settore 1,2 sociale 1,2

Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti

F

unzioni riguardanti la gestione 0,9 del territorio e dell'ambiente O

Funzioni generali di amministrazione, .‘ 06 • gestione e controllo 05

Centimetri - LA STAMPA

Pagina 2 Per il sltivalaggio arriV'Gll IllllgCl lo bk

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Risanamento strada obbligata "Altrimenti la città morirà"

GUIDO RUOTOLO INVIATO A PALERMO

l primo piano di palazzo delle Aquile, la tappezze-

L ria del divano del primo cittadino ha uno squarcio. Il sin-daco Leoluca Orlando non è sor-preso della sorpresa: «In questa stanza non c'era neppure un computer o nel palazzo il wi-fi. Il sindaco Cammarata non si face-va vedere in ufficio, dieci anni di sua amministrazione hanno por-tato allo sfascio e al fallimento dell'amministrazione».

Palermo come molte grandi città del Sud è sull'orlo della crisi, della bancarotta, del dissesto fi-nanziario. «Se fossi cinico dichia-rerei il dissesto. Sono appena ar-rivato, le responsabilità sono del mio predecessore. Ma un conto è dichiarare il dissesto in una città come Parma, per esempio, un al-tro è farlo a Palermo. Perché qui

ZÌ1

E la pianta organica del Comune di Palermo prendendo in

considerazione anche le aziende partecipate

il dissesto - tecnicamente siamo in condizioni di poter essere con-siderati in dissesto - sarebbe un disastro per la città. Gran parte dell'economia di Palermo vive sul terziario che si sviluppa attorno al Comune».

Ma siccome Palermo non è Parma, nel senso che a Parma l'economia della città sopporte-rebbe un Comune in dissesto, Or-

. \ ,

▪ .

onì È il deficit delle aziende

partecipate del Comune. sindaco Orlando sta avviando

un'opera di risanamento '

lando sta cercando di risanare i bilanci comunali.

È la quarta volta che si ritrova alla guida della città. La prima fu nell'85, poi nel '93 e nel '97. Anzi, è la quinta volta, se si considera quel mese del '90 in cui provò, da democristiano, a fare una giunta che mandasse all'opposizione gli Andreottiani.

Di Leoluca Orlando si può dire

Il sindaco Leoluca Orlando è sinda-

co di Palermo dal maggio scor-o, ottenendo il 72,43% delle

preferenze al secondo turno. Lo sfidante, Fabrizio Ferran-delli, si è invece fermato al 27,57% dei voti. È la quarta volta che è sindaco della città.

La popolazione ,R A gennaio del 2011 Paler-

mo contava 655.875 abitanti. La popolazione maschile resi-dente ammonta a 311.121 unità, mentre quella femmini-le a 344.754. Con una su perfi-ce di 158,88 kmq, Palermo ha una densità pari a 4.130.

Gli occupati Il reddito imponibile ai fi-

ni delle addizionali Irpef a Pa-lermo è pari al 9.743 euro (2007). I contribuenti con un reddito superiorea 70 mila eu-ro sono il 3,9% del totale. A Pa-lermo si registra un tasso di di-soccupazione del 17% (2009).

Le imprese Nel corso del 2009 il nu-

mero di imprese con sedea Pa-lermo iscritte alla Camera di Commercio è cresciuto di 728 unità, 1'1 ,4% in più rispetto al 31 dicembre 2008. In totale le imprese registrate negli appo-siti albi sono 53.431.

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tutto ma nessuno può contestare il fatto che sia un profondo cono-scitore della città e della macchi-na comunale.

«Fanno più male mille scippi da cento euro che una rapina da 100.000 euro. Quando un sindaco si presenta all'opinione pubblica con lo skipper della sua barca che è un dipendente comunale, pro-duce più danni che un ammini-stratore pizzicato con una tan-gente di diecimila euro, perché impedisce di chiedere ai dipen-denti comunali di fare il proprio dovere».

E i guasti dell'amministrazio-ne Cammarata, secondo Orlan-do, sono stati anche «la gestione di 1.800 lavoratori che di "preca-ri" avevano solo il nome essendo tutti contrattualizzati a tempo indeterminato».

E oggi la macchina di Palazzo delle Aquile deve fare i conti con 21.000 dipendenti, compresi i la-voratori delle partecipate, delle aziende dei trasporti, del gas, dell'acqua. Le partecipate co-stano 280 milioni l'anno ma pre-sentano un deficit di 240 milioni di euro.

Il Comune di Palermo ha un bi-lancio di un miliardo e duecento milioni di euro. «Quando sono ar-

rivato qui ho trovato soltanto 11 milioni di investimenti, meno dell'i% del bilancio. Uno scanda-lo. E fondi Ue per 35.000 euro. Io in poche settimane ho attivato 150 milioni di Fondi Fas, ho ri-messo in movimento i cantieri per la realizzazione della prima linea del tram, e sono stati attiva-ti gli appalti per la chiusura del nodo ferroviario. Dopo un decen-nale letargo gli uffici comunali stanno lavorando per i progetti

LO SCANDALO NV.:.:.STIMENT

Orlando: "Ho trovato solo 11 milioni destinati

al rilancio dell'economia"

di cantierabilità esecutivi per utilizzare risorse ingenti dei fon-di Por del 2007-2012. Almeno 250 milioni possono essere destinati a Palermo».

In bilico tra risanamento e dis-sesto, Palermo scommette sul-l'uscita dalla crisi. Aiutata da una task force di Palazzo Chigi guida-ta dal sottosegretario Catricalà, si sta elaborando un piano di rientro. «La stagione degli spre-chi è alle spalle - conclude Orlan-do -, che la musica sta cambiando se ne è accorta la città».

Pagina 3 Per il slilkalaggio ,LITh LI1l progeito

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Quando la lista dei sindaci che chiedeva udienza al Di-partimento affari interni ha cominciato ad allungarsi al Viminale è scattato l'allar-

me rosso. C'erano Comuni con le casse vuote, amministratori magari appena eletti che volevano capire come fare, oppure sindaci più navigati e in sella da anni che lanciavano l'ennesimo grido d'aiuto. Per tutti lo spettro del dissesto dietro l'angolo. Passaggio drammatico per ogni Comune, visto che si traduce nel commissariamento ed in una im-mediata paralisi di tutte le attività per un lungo periodo. Proprio per questo ministero dell'Interno e governo da settimane sono al lavoro per evitare che la situazione possa diventare irre-cuperabile per tante amministrazioni.

Il progetto blocca-dissesti corre lungo l'asse Viminale, ministero di

CrTA M FONDO

Consentire alle amministrazioni in difficoltà di fare punto e a capo

e di poter avviare un'altra gestione

Grazia e Giustizia e Corte dei Conti, cui sono demandati a tempo i controlli sugli enti locali. L'idea di fondo è quella di consentire alle amministrazioni in difficoltà di fare punto e a capo. Di po-ter avviare insomma una nuova gestio-ne, ovviamente con vincoli ben precisi su tutte le voci di bilancio tradizional-mente più a rischio, dalle spese per il personale alla gestione dei servizi sino agli investimenti. «Bisogna dare loro la possibilità di iniziare ex novo, di avvia-re un meccanismo virtuoso digestione dei bilanci» spiegano i collaboratori del ministro Cancellieri, che forte della sua esperienza di prefetto e di com-missario (Bologna, Parma le ultime città che ha «guidato» prima di entra-re a far parte del governo Monti) ha su-bito spinto per individuare una solu-zione al problema.

Il piano, è nelle cose, dovrà partire a breve. Perché l'emergenza-comuni è lì lì per esplodere. Come prima cosa,

anziché proclamare lo stato di dissesto, i Comuni in crisi verrebbero messi nelle condizioni di approntare precisi piani di rientro e di riordino pluriennali dei propri bilanci. La durata precisa non è ancora stata definita: si ragiona su tre o cinque anni, ma anche su manovre biennali eventualmente prorogabili. Piani che dovrebbero ovviamente esse-re certificati dai revisori dell'ente e

quindi approvati dalla Corte dei Conti che a sua volta dovrebbe fissare poi dei controlli periodici, anche di tre mesi in tre mesi, per accertare il pieno rispetto degli accordi. Il Viminale, oltre che con la Corte dei Conti, con cui negli ultimi tempi i contatti si sono intensificati sempre di più, ha avviato colloqui an-che col ministero della Giustizia per va-lutare la fattibilità di un altro punto im-

portante del blocca-dissesto, ovvero la possibilità di congelare temporanea-mente i debiti che i Comuni hanno nei confronti dei fornitori.

Rispetto alle tante manovre che si so-no succedute negli ultimi tempi, spiega-no al Dipartimento affari interni, «in questo caso non parliamo di introdurre nuovi risparmi, ma di far finalmente di-ventare virtuosi queste amministrazio-ni». Cosa non facile soprattutto per mol-ti enti del Mezzogiorno sui quali, nel cor-so dei decenni, sono stati impropria-mente scaricati centinaia e a volte anche migliaia di lavoratori inquadrati poi co-me forestali o «lsu» al solo scopo di far fronte alle più disparate emergenze oc-cupazionali. Eccessi di personale che og-

a..P:AN'Z)

Al lavoro il Vuninale, il ministero della Giustizia

e la Corte dei Conti

gi si traducono in un costo strutturale molto consistente ma anche impossibile da cancellare con un tratto di penna. Una marea di dipendenti, spesso male o poco utilizzati, che col nuovo regime gli enti dovranno gestire in maniera diffe-rente rispetto al passato. «Bisogna esse-re capaci di risanare senza ammazzare l'ente, perché se soffre il Comune poi sof-frono i cittadini» spiegano ancora al Vi-minale, che proprio in questi ultimi gior-ni ha per questo intensificato il suo lavo-ro, stretto i contatti col presidente della Corte dei Conti Giampaolino e avviato le verifiche col dicastero guidato da Seve-rino. E' una vera corsa contro il tempo, l'obiettivo è evitare quanti più disastri possibili. [P. BAR.]

Per il salvataggio arriva il progetto "blocca-dissesti"

La durata del piano? Si punta anche su manovre biennali

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Il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri

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Csa

Contro il caro bolletta arriva il kit-fotovoltaico

uce, gas, costi di riscal- , damento e persino il

... conto in banca. Sono al- cune delle spese legate al- l'abitazione che offrono anco- ra margini per una revisione al ribasso. Il risparmio può

arrivare a di- verse centina- ia di euro l'an- no. L'opera- zione è molto semplice e, in genere, inizia

in Internet con i siti di com- parazione delle tariffe sul mercato. Luce e gas sono i settori più battuti anche per- ché la recente liberalizzazio- ne ha portato un po' di con- correnza. Per fare un esem- pio, una famiglia con una spe- sa di 600 euro l'anno per l'utenza elettrica con il pas-

saggio a una nuova proposta può risparmiare 60 euro. Deci-samente più interessante, e già praticato da molti, è il ri-sparmio per chi fa la scelta ra-dicale del passaggio al fotovol-taico. Sul mercato esistono kit chiavi in mano con tanto di fi-nanziamento collegato. E' il ca-so di Officine Verdi, società UniCredit-Wwf, che ha lancia-to Eko, l'energia a chilometro zero, un Energy kit fotovoltai-co ed Efficienza energetica, fi-nanziatile fino al 100%. Con-sente di tagliare la bolletta energetica fino all'80%. Tra le possibili strade da battere per spendere meno c'è poi quella del conto in banca. Anche qui sono arrivate nuove proposte che permettono di spendere anche un solo euro al mese, contro gli oltre 10 della media.

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ASSISTENZA 24 ORE SU 24

Studi aggregat per garantire il servizio a tutte le ore

PAOLO RUSSO ROMA

Studi dei medici di famiglia aperti per 24 ore e sette gior-ni su sette, libera professione dei camici bianchi ospedalie-ri sotto più stretto controllo delle Asl per evitare abusi e fenomeni di elusione fiscale. E poi stop alla corsa alle cau-se sanitarie facili, possibili solo per i casi di colpa grave o

Si riducono i livelli essenziali di assistenza ma entra no l'epidu ra le e la cura di malattie rare

dolo. È una mini-riforma sa-nitaria quella contenuta nel "decretone Balduzzi", che il titolare della salute è pronto a presentare all'ultimo consi-glio dei ministri di agosto o, al più tardi, al primo dopo la pausa estiva.

La novità più importante per gli assistiti è sicuramente quella che riguarda i medici di famiglia. I dottori dovran-

PIU CONTROLLI DA PARTE DELLE ASL

Dottori in rete con leAs1 tariffe fisse e stop ai pagamenti cash

no "obbligatoriamente" aggre-garsi intima il decreto. In prati-ca medici di famiglia, pediatri e specialisti ambulatoriali do-vranno smettere di lavorare in proprio e associarsi per garan-tire studi aperti 24 ore al gior-no, sette giorni su sette. Una vera e propria rivoluzione ri-spetto all'attuale convenzione dei medici di medicina genera-le, che molto generosamente si limita ad indicare un orario mi-nimo di apertura degli studi medici di sole 16 ore settima-nali. Lavorando in equipe, i dottori dovrebbero ora invece rispondere sempre "presente" alle nostre chiamate ed evitare così quelle spesso inutili corse ai pronto soccorsi. Resta la li-bera scelta del medico da parte del cittadino, che avrà anzi più libertà di cambiare dottore. I medici di famiglia non saranno poi più compensati solo con una quota fissa per ciascun as-sistito ma anche con una parte variabile in funzione della complessità clinica dei casi trattati. Almeno sulla carta si dovrebbe così limitare il rinvio

ME NO CAUSE CONTRO I MEDICI

Sarà possibile intenta re causa solo per dolo o colpa grave

al medico specialista ai casi re-almente necessari.

Riguardo l'attività dei medi-ci convenzionati il provvedi-mento fa infine riferimento ai Lea, i livelli essenziali di assi-stenza che, con un altro prov-vedimento ad hoc, lo stesso Balduzzi è in procinto a mette-re in cura dimagrante. Almeno per quel che riguarda gli accer-tamenti diagnostici giudicati "inappropriati". La Tac per un semplice mal di testa per in-tenderci. Anche se nella nuova lista dovrebbero entrare nuove cure per le malattie rare e l'epi-durale per il parto indolore.

Novità in vista anche per le visite private dei medici ospe-dalieri. Un emendamento ap-pena approvato al "milleproro-ghe" ha esteso fino al 31 dicem-bre prossimo la proroga di visi-tare "a studio" o in clinica in as-senza di spazi adeguati nelle strutture pubbliche. Poi, però, con il decretone cambieranno le regole. Le Regioni potranno continuare ad autorizzare l'at-tività negli studi privati ma a diverse condizioni. Prima di

tutto gli studi dovranno lavora-re "in rete" con le Asl, che po-tranno così controllare se il medico lavora più privatamen-te che in ospedale. Poi vengono fissate tariffe minime e massi-me per ciascuna prestazione. Questo per evitare il "caro-vi-sita" recentemente rilevato dal Censis. Poi niente pagamenti in cash ma solo moneta elet-tronica e assegni da intestare

alla Asl anziché al medico. Un modo per frenare il fenomeno dell'elusione fiscale. Vizietto tutt'altro che raro tra i camici bianchi visto che, dati del-l'Agenzia delle Entrate alla ma-no, il 40% dei medici pubblici che visitano privatamente non emette fattura ed intasca an-che la quota (minima) spettan-te alla Asl. Nonostante i paletti il decreto viene giudicato «in

gran parte condivisibile» da Costantino Troise, segretario nazionale dell'Anaao, il più rap-presentativo sindacato dei me-dici ospedalieri. Che però met-te in guardia dall'"obolo" del 5% sulla parcella a carico del-l'assistito per finanziare la ri-duzione delle liste d'attesa. «Un prelievo che potrebbe ren-dere la libera professione me-no interessante e competiti-va», commenta Troise.

Con il decretone sarà infine più difficile portare medici e Asl in tribunale. I ricorsi po-tranno essere presentati solo per colpa grave o dolo, mentre un Fondo di solidarietà a costo zero coprirà i maxi-risarci-menti e le categorie più espo-ste. Le assicurazioni potranno infine dare disdetta solo ad av-venuto risarcimento. Obiettivo delle norme: porre un freno al-l'escalation delle cause sanita-rie che al 98,8% finiscono con l'archiviazione ma che spingo-no i medici sulla "difensiva", prescrivendo anche quel che non serve. Uno spreco valutato ben 10 miliardi di euro l'anno.

Pagina 10

Visite del medico di famiglia a tutte le ore

Roridi ribaltala el.sif ( Nord più si

Visite del medico di famiglia a tutte le ore Balduzzi prepara la rivoluzione dei camici bianchi Tariffe fisse e un freno ai furbetti della parcella

press unE 23/07/2012 LA STAMPA

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Bondi ribalta la classifica Centro \ ord più sprecone

ROMA

Mentre sulla spending re-view sanitaria si abbatte una pioggia di centinaia di emen-damenti, il super-commissa-rio Enrico Bondi continua gli incontri bilaterali con le Re-gioni per esaminare voce per voce tutti i risparmi messi in cantiere. Una verifica che proseguirà anche domani ma che non sembra smuovere il Governo dalla decisione di portare a casa i 4,7 miliardi preventivati per la sanità. Anche perché a governatori ed assessori regionali il super commissario ha aperto lo stesso libro contenente una lunghissima lista di sprechi su beni e servizi non sanitari: ristorazione, luce, riscalda-

mento, pulizie e voci di spesa simili. Per ogni Asl e ciascun ospedale sono stati esaminati i costi rispetto a quelli «stan-dard» individuati con il «meto-do Bondi». Per le Asl si è calco-lato il costo rispetto alla popo-lazione servita, per gli ospedali

Regioni sul piede di guerra: con il suo

metodo parametri tutti sballati

la spesa in rapporto al numero di pazienti dimessi. Meccani-smo bocciato senza mezzi ter-mini dalle Regioni, sia perché i bacini di utenza delle Asl sa-rebbero stati calcolati male, sia perché così si premierebbe chi

fa più ricoveri, magari inutili. Fatto è che i risultati sono

sorprendenti, con una classifi-ca degli sprechi che vede nella parte alta soprattutto le Regio-ni «virtuose» del centro-nord. Il Lazio deterrebbe il record dello sperpero con circa 580 milioni, ma subito a ruota se-guirebbero Lombardia (495), Veneto (445), Emilia Romagna (227) e Piemonte (213). Tra le meno spendaccione figurereb-bero invece Molise, Basilicata, Valle d'Aosta e Calabria ma an-che la Sicilia si piazzerebbe nella parte bassa della classifi-ca dello sperpero. Risultati de-cisamente controcorrente, che per il super-commissario Bon-di si traducono però in un po-tenziale risparmio di 3,2 mi-liardi. E di questi ben 2,2 mi-

liardi sarebbero addebitabili alle Regioni del centro-nord per spese superiori ai costi standard di Bondi.

Cifre considerate irrealisti-che dalle Regioni, che sui tagli alla sanità continuano a punta-

re i piedi, con i governatori del centro nord disposti però in subordine a discutere anche sulla ridistribuzione dei tagli, in modo da non penalizzare la amministrazioni considerate «virtuose». Almeno prima del

«metodo Bondi». Su questa stessa lunghezza

d'onda si muovono parte degli emendamenti presentati in Commissione Bilancio al Sena-to, dove gli stessi partiti, sotto la minaccia dello spread, si so-no però impegnati a un'ampia scrematura. Dalla selezione si potrebbero salvare gli emen-damenti che puntano a cancel-lare l'aumento dello sconto sui medicinali mutuabili a carico di industriali farmaceutici e farmacisti, triplicato per i pri-mi, anche se per soli sei mesi e raddoppiato a tempo indeter-minato per i secondi. Intanto il 25 luglio, il giorno prima della proclamata serrata delle far-macie, Federfarma incontrerà il ministro della Salute, Renato Balduzzi, per convincere il Go-verno ad allentare la stretta. La revoca dello sciopero è nel-l'aria. Tra gli emendamenti che potrebbero passare inden-ni la scrematura anche quello targato Pd che chiede di esclu-dere le auto delle Asl destinate a servizi di assistenza dal ta-glio del 50%. [PAO. RUS.

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Visite del medico di Famiglia a tutte le ore

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la &ottava AFFARKFINANZA NET, ECONONIV 2,11,117111,01,r

i OPEN FOR INNOVATION i

Comecer, all'eccellenza servono alleati L'AZIENDA È SPECIALIZZATA NELLA PRODUZIONE DI SISTEMI E MACCHINE PER LA MEDICINA NUCLEARE. SENZA L'INGRESSO DEL FONDO FII DELLA CDP NON AVREBBE POTUTO CHIUDERE DUE ACQUISIZIONI IN POCHI MESI

Alberto Di Minin Andrea Piccaluga

Molti dei gioielli tecnologici italiani riescono a trovare grandi clienti e a fidelizzarli nel tempo, creando di-namiche di filiera tipiche di conte-sti più strutturati, come quelli giap-ponesi e statunitensi, dove le Pmi hi-tech crescono anche grazie alle commesse provenienti dai grandi gruppi industriali. In Italia c'è però un limite a questo rappresentato dalla frammentazione delle impre-se. Ove Granstrand, docente del-l'Università di Chalmers, in Svezia, afferma che il grado di integrazione tecnologica e la necessità di realiz-zare economie di scala porta azien-de di diverse dimensioni a entrare ìn contrattazioni di «technology-based M&A», accelerando così la crescita e accedendo a tecnologie sviluppate da altri.

La Comecer (Costruzioni Mec-caniche Certificate) è un'azienda di Castel Bolognese (Ravenna) fon-data a metà anni '70 da Carlo Za-

nelli. E' leader mondiale nel settore della medicina nucleare e specia-lizzata nei sistemi di gestione, ela-borazione e dosaggio di radiofar-maci. In particolare, Comecer ope-ra nel settore della medicina nu-cleare attraverso la produzione di sistemi di schermature e attrezza-ture per applicazioni speciali, sia per grandi gruppi industriali, sia per enti di ricerca, nel settore dell' i-solation technology. Il gruppo im-piega oggi 230 dipendenti pur es-sendo partito dal garage di casa; è guidato dal presideivte Carlo Za-nelli e dall'ad Messia Zanelli e ha realizzato nel 2011 un fatturato pa-ri a 34,5 milioni di euro.

Con due siti produttivi a Castel Bolognese e sedi a Miami (Usa) e

Mumbai (India), Comecer com-mercializzai propri prodotti in oltre 100 paesi attraverso una rete di ven-dita diretta e grazie ad alcune part-nership con multinazionali e centri di eccellenza in Italia e all'estero, dove è diretto ben il 90% della pro-duzione.

Le recenti scelte di Comecer ci portano a dire che l'azienda ha de-cisamente imboccato una strategia di «technology based acquisition», per avere accesso a tecnologie com-plementari e rafforzare così la pro-pria offerta. All'inizio del 2012 Co-mecer ha acquisito l'olandese Veenstra Instruments, dando vita ad una realtà unica nel campo della medicina nucleare, realizzando si-nergie trai reparti di R&S, integran-

do le migliori tecnologie elettroni-che e software per la medicina nu-cleare, aggiungendo la gamma di prodotti Veenstra a quella di Come-cer ed estendendo i confini del mer-cato di riferimento. A maggio ha poi rilevato il ramo delle lavorazioni speciali legate al piombo della Brita Trade, società appartenente al gruppo ceco Brisk Tabor. Questa seconda operazione mira a raffor-zare le competenze produttive nel-le lavorazioni speciali richieste nel-laproduzione delle attrezzature per il settore della medicina nucleare.

Ma come ha fatto un'impresa co-me Comacer a fare due acquisizio-ni in unperiodo non certo dei piùfe-lici, rincorrendo il sogno di diventa-re una vera e propria "multinazio-nale tascabile"? Fondamentale, nella realizzazione di questa strate-gia è stato l'ingresso nella compagi-ne azionaria, in qualità di socio di minoranza, del Fondo Italiano d'Investimento, veicolo di private equity nato su iniziativa del mini-stero dell'Economia e delle Finanze (Mef). Si dice spesso che il nostro Paese ha bisogno di riprendere a fa-re politica industriale. Ciò che è sta-to fatto con Comacer, una delle pri-ma aziende ammesse al Program-ma Elite del Mef e di Borsa Italiana, sembra esserne un esempio pro-mettente.

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Accanto, uno dei macchinari per la medicina nucleare prodotti dalla Comecer che realizza all'estero il 90% dei suoi ricavi

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AFFARI FINANZA

La città del futuro sarà tutta "smart" cablata, pulita e con poco traffico

PRESENTATE A REGGIO EMILIA SU INIZIATIVA DI TECHNOLOGY REVIEW LE ULTIME NOVITÀ IN TEMA DI SMART CITY,

' DAI LAMPIONI INTELLIGENTI ALLE AUTO CON IL WI-FI: UNA SERIE DI PROGETTI PRONTI A PARTIRE CHE ASPETTANO SOLO I FINANZIAMENTI DELL'AGENDA DIGITALE ANNUNCIATA DAL GOVERNO

Enrico Miele

Lampioni intelligenti che si accendono solo al transito delle auto, vetture ecologi-che collegate inwi-fi per conoscere in tem-po reale i dati del traffico e i parcheggi di-sponibili, cartelle sanitarie online, spor-telli comunali virtuali. Il tutto collegato in una banda larga che mette in rete ogni punto della città e con esso i suoi abitanti. E la filosofia delle smart city: la capacità di usare le nuove tecnologie per migliorare la vita dei cittadini. Innovazioni che oggi danno la possibilità di trasformare il volto d'intere città, entrate di diritto nell'agen-da politica dei govw-ni europei. Come in quella di tanti nostri Comuni, che stanno provando non senza fatica a costruire la via italiana all'innovazione, facendo i con-ti in tempi di spending review con l'assen-za di risorse.

Qualcosa però si muove. Grazie al Miur e ai fondi comunitari, a inizio luglio è arri-vato il primo bando nazionale dedicato al-le città smart da 665 milioni, e in maggio si erachiuso un progetto simile per le Regio-ni meridionali (altri 200 milioni). Finan-ziamenti che stanno spingendo decine di enti locali a immaginare progetti di resty-

‘ ling urbano che strizzano l'occhio alle nuove tecnologie. Prendendo spunto dal-le esperienze avviate in giro per l'Europa, come a Bilbao (dove per le strade è possi-bile notare la City Car snodabile progetta-ta dal Mit). «Le applicazioni sono infinite, dalla sicurezza alla sanità, l'obiettivo è co-struire servizi di livello più elevato», spie-ga Andrea Cuomo, vicepresidente di Stm e "padre" del Telepass, oggetto smart ante litteram. «Abbiamo sempre immaginato di costruire lampioni intelligenti, prima non c'era la possibilità di avere un radar a basso costo, ora sì»,

In Italia non mancano i territori di speri-mentazione, come documenta l'ultimo numero di Technology Review, l'edizione italiana della rivista del Mit coordinata da Alessandro Ovi e Gianpiero Jacobelli. In at-tesa che arrivino i fondi dell'Agenda Digita-le, per la quale il governo promette un me-ga-finanziamento da 3 miliardi, a Genova è stata costituita un'associazione in cui enti locali e soggetti privati declinano in chiave

smart gli strumenti di pianificazione urba-na. Idem a Torino dove è nata una Fonda-zione con questo scopo. Sulla stessa scia Bari e Bologna. E, dopo aver fatto scuola nel mondo coni suoi asili, Reggio Emilia è trale prime sul terreno dell'innovazione. Da po-co ha cablato con una fibra da 30 megaby-te il centro in joint-venture con Telecom. «Abbiamo prima lavorato sulle infrastrut-ture fisiche, dai lampioni intelligenti al wi fi», spiega il sindaco Graziano Delrio, che in queste settimane sta aprendo l'autostrada telematica alle aziende reggiane «che così possono cablarsi quasi a costo zero». Il Co-mune fornisce a ogni cittadino una secon-da identità elettronica (username e pas-sword) per scaricare sul pc di casa i docu-menti della pubblica amministrazione: «A breve potranno accedere ad ogni atto pub-blico, come certificati anagrafici, e in futu-ro anche le bollette». I reggiani risparmia-no lunghe code agli sportelli e Delrio può tagliare cartaeburocrazia. «Per questo pro-getto investiamo 200mila euro ma ne ri-

sparmieremo molti di più. Agli inizi del No-vecento abbiamo costruito le scuole, oggi le fibre ottiche sono gli asili del nuovo mil-lennio, ma la politica deve avere un'idea forte sul modello di sviluppo di ogni città».

Quello delle Smart City è un tema che ri-guarda la politica. «Oggi abbiamo una dispo-nibilità di tecnologia che ci permette di af-frontare in chiave nuova problemi come ri-fiuti, traffico, inquinimento, energia», spiega Alessandro Ovi. Ai suoi occhi è decisivo che sia il pubblico a dettare le linee di indirizzo su cui svilupparelecittàintelligenti: «Il segreto è nel-la flessibilità. C'è chi preferisce semafori in-telligenti per regolare il traffico e chi, limitan-do la circolazione in centro, punta sul car sha-ring». Decisioni che influenzano i comporta-menti dei cittadini: «L'auto elettrica ha nella suaautonomia il suo limite. Essendo usataso-lo per brevi tratti è interscambiabiletra gli abi-tanti». Nell'attesa che un giorno, forse non troppo lontano, girando in auto forniremo energia elettrica anche alla nostra abitazione.

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AFFARI FINANZA NET, ECONONIV 2,11,117111,01,r

Pannelli, metri e potenza il catasto detta le regole

L'AGENZIA DEL TERRITORIO STABILISCE LE CONDIZIONI PER ADEMPIERE AGLI OBBLIGHI BUROCRATICI DEGLI IMPIANTI A COMINCIARE DAI CRITERI PER L'ATTRIBUZIONE DELLA CATEGORIA E DELLA RENDITA FISCALE LA QUESTIONE DEGLI INSEDIAMENTI RURALI

Rosa Serrano

Roma Quando scatta l'obbligo di acca-tastamento degli immobili che ospitano impianti a pannelli fo-tovoltaici? Quali sono i requisiti previsti per gli immobili ospitan-ti impianti fotovoltaici ai fini del riconoscimento del carattere di "ruralità"? A questi e ad altri in-terrogativi risponde l'Agenzia del Territorio con una Trota del 22 giugno di quest'anno indirizzata ai propri uffici provinciali evi-denziando l'importanza dell'ar-gomento e "delle rilevanti impli-cazioni che ne derivano in ambi-to fiscale". Analizziamo il conte-nuto della nota attraverso una ve-loce panoramica.

Centrali elettriche a pannelli solari. Gli immobili ospitanti le centrali elettriche a pannelli foto - voltaici devono essere accatasta-ti nella categoria "D /1 — opifici" e che i pannelli fotovoltaici devo-no essere inclusi nella determi-nazione della rendita catastale. L'Agenzia del Territorio accerta gli immobili che ospitano gli im-pianti indagando, ai fini delta de-terminazione della relativa ren-dita catastale, sulla correlazione tra l'immobile e, in generale, quelle componenti impiantisti-che rilevanti ai fini della sua fun-zionalità e capacità reddituale, a

prescindere dal mezzo di unione utilizzato.

Installazioni fotovoltaiche ar-chitettonicamente integrate. La nota chiarisce che non sussiste l'obbligo di accatastamento co-me unità immobiliari autonome per le installazioni fotovoltaiche architettonicamente integrate o parzialmente integrate e per quelle realizzate su aree di perti-nenza, comuni o esclusive, di fabbricati o unità immobiliari censiti al catasto edilizio urbano, in quanto possono assimilarsi agli impianti di pertinenza degli immobili. E' però necessario pro-cedere, con dichiarazione di va-riazione da parte del soggetto in-teressato, alla rideterminazione della rendita catastale dell'unità immobiliare a cui l'impianto ri-sulta integrato, allorquando lo stesso ne incrementa il valore (o la relativa reddività ordinaria) di una percentuale pari al 15%, o su-periore.

L'individuazione separata. Ulteriore precisazione: nel caso in cui sorga la necessità, per fina-lità civilistiche, di individuare se-paratamente il fabbricato e l'in-stallazione fotovoltaica realizza-ta sulla copertura, si deve proce-dere preliminarmente al frazio-namento del fabbricato, indivi-duando con i rispettivi subalterni le porzioni immobiliari compo-nenti l'unità. In particolare, deve essere preliminarmente indivi-duato il lastrico solare, oggetto di trasferimento di diritti reali. Suc-cessivamente, ultimata la realiz-zazione dell'impianto, si deve procedere alla presentazione della dichiarazione di variazione in categoria D/ 1, o in D / 10 qualo-ra in possesso del requisiti per il riconoscimento del carattere di ruralità.

L'esclusione dall'obbligo di dichiarazione al catasto. Non sussiste nessun obbligo di di-chiarazione al catasto, qualora sia soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti: la potenza no-minale dell'impianto fotovoltai-co non è superiore a 3 chilowatt; la potenza nominale complessi-va, espressa in chilowatt non è su-periore a tre volte il numero delle unità immobiliari le cui parti co-muni sono servite dall'impianto, indipendentemente dalla circo-stanza che sia installato al suolo o sia architettonicamente o par-zialmente integrato ad immobili già censiti al catasto edilizio ur-bano. Ulteriore requisito: per le installazioni ubicate al suolo, il volume individuato dall'intera

area destinata all'intervento (comprensiva, quindi, degli spa-zi lib eri che dividono ipannellifo-tovoltaici) e dall'altezza relativa all'asse orizzontale mediano dei panelli stessi, è inferiore a 150 m3.

La ruralità degli immobili ospitanti gli impianti fotovoltai-ci. Ai fini del riconoscimento del carattere di ruralità agli immobi-li ospitanti gli impianti fotovol-taici realizzati su fondi agricoli è necessario accertare che: l'azien-da agricola esista, ossia si riscon-tri la presenza di terreni e beni strumentali che congiuntamen-te siano, di fatto, correlati alla produzione agricola; l'energia sia prodotta dall'imprenditore agri-colo, nell'ambito dell'azienda agricola; l'impianto fotovoltaico

sia posto nel comune ove sono ubicati i terreni agricoli, o in quel-li limitrofi; almeno uno dei requi-siti oggettivi, richiamati al para-grafo 4 della circolare dell'Agen-zia delle Entrate numero 32 del 2009, sia soddisfatto. Agli immo-

bili ospitanti le installazioni foto-voltaiche, censiti autonoma-mente, viene attribuita la catego-ria "D % —fabbricati perfunzio-ni produttive connesse alle atti-vità agricole".

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Pannellimehiepolen. ileabstudettaleregole

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