Il reporter-Impruneta-marzo-2011

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MARZO 2011

Il cane è l’amico più fedele dell’uomo.

L’animale invece che ci fa più compa-gnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioli-ne che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciar-li. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte per-sone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parec-chio tossico. Noi per l’ambiente ci pre-occupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minac-cia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Or-fei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servi-rebbe un valido motivo. Idea: mandia-mo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite?

*Comico

Andrea Muzzi*

La dura vita dei pidocchi

Il capoluogo visto dal sellino: cosa va

e cosa no. I problemi non mancano,

ma nemmeno i progetti

due ruote

fIReNze “A PeDAlI”

PAGG.10-11

Ecco chi è Michele Camporese,

la più bella sorpresa viola

di questa stagione

sPort

vItA DA PReDestINAtO

PAG.36

Alta velocità,tutto sui cantieri

il punto

PAGG.30-31

Le “zone buie” della città

I dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e

in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sento-no, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvol-ta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in cen-tro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma

anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quan-to riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate a cambiare. PAGG.14-15

di Bernini – Wiedenstritt

Navigando in piazza(e presto sul tram)

tempi moderni

PAGG.28-29

PAG.3

Bottai e Certosa,rebus parcheggi

PRIMO PIANO

Alla scoperta dell’Ellepi, compagine

femminile che partecipa ai tornei

amatoriali Csen

Il cAlcIO IN ROsA

PAG.38

Raggiunto un primo traguardo,

ma ora si punta al 65 per cento.

In arrivo due fontanelli

DIffeReNzIAtA Al 45%

PAGG.4-5

EdizionE di imprunEta • 6.273 copiE distribuitE da

Periodico d’informazione locale. Anno V n.24 del 7 marzo 2011.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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“Qualunque cosa tu possa fare,sogno tu possa sognare COMINCIA.L’audacia reca in se genialità,magia e forza.COMINCIA OrA”J.W. Goethe

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cIRcONvAllAzIONe. Taglio del nastro per il primo tratto del bypass di Impruneta

Come fosse un omaggio al giorno della mimosa: l’apertura della circonvallazione di Impruneta si festeggerà l’8 marzo. E sa-

ranno tre rappresentanti del gentil sesso a tagliare il nastro tricolore. L’inaugurazione del primo, attesissimo, lotto è fissata e a celebrare l’evento che presenta ai cittadini il bypass del centro saranno il sindaco Ida Beneforti, naturalmente, la vicepresidente della Provincia di Firenze con delega alle infrastrutture, Laura Cantini, la dirigente del dipartimento di lavori pubblici della Provincia Maria Teresa Carosella. La cir-convallazione Desco-Sassi Neri che il pae-se aspetta da quasi dieci anni è considerata dall’amministrazione comunale un’opera fondamentale, sono state investite nel pro-getto complessivo tutte le risorse disponi-bili: oltre due milioni di euro. Sull’asfalto nuovo potranno finalmente passare le auto evitando di entrare in piazza Buondelmonti e grazie a questo intervento sarà possibile declassare la strada provinciale che taglia il centro del paese: “Questo significa che potremo mettere marciapiedi, semafori, dossi per rallentare le auto, mettere in si-curezza il centro storico e procedere alla riqualificazione di piazza Buondelmonti – spiega l’assessore ai lavori pubblici e vice-sindaco Leonello Buccianelli – grazie an-che al nuovo raccordo tra via Ho Chi Minh e via di Cappello, la piazza potrà essere chiusa in occasione della festa dell’Uva e delle altre nostre feste tradizionali senza troppi disagi per i residenti”. E tutto que-sto anche in vista della futura riqualifica-zione del centro (il progetto vincitore del concorso di idee è quello dello studio Ca-nali e dell’artista Parmiggiani), dove, con il nuovo look, si entrerà in punta di piedi: “La piazza diventerà a priorità pedonale – spiega Buccianelli – con una viabilità solo di servizio. Passando sulla “cornice” della piazza, pavimentata in pietra, ci si accorge-rà subito di essere in un ambiente diverso. Come passare in piazza della Signoria, con

un permesso si può, ma con i modi dovu-ti”. L’inaugurazione del primo lotto della circonvallazione (dall’incrocio tra l’Im-prunetana e via del Desco arriva a via Fab-biolle) permetterà anche di sperimentare la segnaletica che in alcuni punti sarà, per i primi mesi provvisoria, colorata in giallo: “Abbiamo fatto un incontro con residen-ti e commercianti – racconta l’assessore Buccianelli – per chiedere dove avrebbero voluto i parcheggi intorno all’incrocio del

Desco e come progettare l’incrocio. Dopo una prima fase sperimentale faremo delle correzioni se ce ne sarà bisogno, ascoltan-do le considerazioni di chi usa la strada. Dobbiamo capire ancora quanti automobi-listi e mezzi pesanti ci passeranno e quali problemi potrebbe dare l’incrocio”. L’at-tenzione dopo l’8 marzo quindi si sposterà sul secondo lotto della strada. Sono partite le prime lettere di esproprio, “La direzione è quella buona – spiega il sindaco Benefor-

ti – speriamo che durante l’inaugurazione la vicepresidente Cantini dia nuove assi-curazioni sui tempi della realizzazione di questa seconda parte”. Le risorse ci sono: quelle comunali (750 mila euro) sono già stanziate e quelle provinciali (altrettanti 750 mila euro). che tardavano un po’ ad arrivare, sono state ora previste nel bilan-cio 2011. Insieme agli espropri dei terreni, per pubblica utilità, si deve procedere alla gara per l’assegnazione dei lavori.

Inaugurazione al profumo di mimosa

Lisa Baracchi

Il sindaco Beneforti,

la vicepresidente

della Provincia Cantini

e la dirigente Carosella

presenteranno

ai cittadini la nuova

strada in occasione

della festa della donna

la circonvallazione al Desco prima Dell’inaugurazione

glI InterventI

Sulla via Cassa interna a Bottai i motorini ora possono passare più tranquilli. Non ci

sono più le buche e i tratti sconnessi, un nuo-vo manto di asfalto ha preso posto da metà febbraio scorso. Qui la segnaletica indicava “strada sconnessa”, ma non sono manca-ti episodi anche recenti di incidenti causati dalle buche. Il lavoro è il più importante dei ripristini stradali che il Comune ha messo in programma per quest’anno. “In concomi-tanza con lavori di Publiacqua ed Enel ab-biamo colto l’occasione per rifare i tratti di pavimentazione stradale più dissestati”, dice l’assessore Filippo Ciolli fresco di delega

alle manutenzioni (Durante la valutazione di metà legislatura il sindaco ha modificato gli incarichi nella giunta, assegnando all’asses-sore Ciolli anche le deleghe alle manutenzio-ni e alla Protezione Civile, mentre l’assesso-re Bombardieri ha mantenuto la delega alla Polizia Municipale, aggiungendo quella ai Rapporti tra Enti e Istituzioni). Tra le strade che avranno un nuovo asfalto ci sono via del-la Robbia; via delle Case; vicolo della Croce; un tratto di via della Fonte; una porzione di via Papa Giovanni, via Monte S.Antonio; via di Cappello e infine via Ponte a Iozzi. “Oltre a questi abbiamo finanziato un altro pacchet-

to di lavori da fare tra la primavera e l’estate prossime – dice Ciolli – si tratta di 50 mila euro da destinare a manutenzioni straordi-narie. I soldi ci sono, i lavori sono già stati affidati, resta da capire se il patto di stabilità ce lo permetterà. La capacità di spesa dei Co-muni è stata ancor più limitata e per dovre-mo rimodulare i progetti per far fronte alle emergenze. Ad esempio serve ora intervenire sul ponte di Pozzolatico che arriva in via di Castello, crollato per le piogge la notte di Natale”. Spiega l’assessore: “Questi lavori di asfaltatura andranno comunque fatti, resta da capire quando farli partire”.

Insieme ai lavori messi in cantiere da Publiacqua

Un nuovo manto di asfalto per nove strade, intanto

/L.P.

Il progetto iniziale della circonvallazio-ne di Impruneta era stato appaltato nel 2000 ma si era scontrato con sco-gli tecnici (il tracciato passava troppo vicino a una casa e presentava anche altri problemi di fattibilità) ma soprat-tutto con una vicenda giudiziaria che aveva coinvolto il direttore dei lavori. La Provincia davanti al contenzioso decise di sostituire il progettista e il di-rettore e di stipulare un nuovo accordo di programma con il Comune. La firma del secondo accordo per la circonval-lazione porta la data del 13 giugno 2006, quando il sindaco Ida Beneforti e l’assessore provinciale alla viabilità Stefano Giorgetti. L’iter burocratico per arrivare alla gara dell’affidamento dei lavori, le procedure per gli espropri e non ultime le difficoltà legate al patto di stabilità (che limita la capacità di spesa degli enti locali) hanno portato ad alcuni rallentamenti e al riavvio dei lavori per il primo lotto nel gennaio 2010.

Tra problemi tecnici e vicende giudiziarie

Il PROgettO

Anno V n.24 del 7 marzo 2011

Il Reporter di Impruneta raggiunge 6273 famiglie nel Comune di Impruneta

2 Marzo 2011 il giornale nel tuo Comune

Page 3: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

teRzA cORsIA. Beneforti: “Per sciogliere i nodi chiedo aiuto al prefetto e alla Regione”

Bottai e Certosa, parcheggi incerti

Il commissariamento della Btp impedisce la conclusione

del cantiere dell’area di sosta nella frazione vicina a Firenze.

lungo la Cassia si aspetta di vedere realizzato un piano

di qualità per i posti auto dei pendolari e per i pullman turistici

Tornano i “forse” a invadere gli spazi dei parcheg-gi che interessano Impruneta: quello dei Bottai e quello della Certosa. Il più pungente è senz’altro il dubbio che impedisce al parcheggio dei Bot-

tai di avere la pavimentazione prevista ed essere infine, dopo due anni di ritardo, inaugurato. Il problema riguarda il commissariamento della Baldassini Tognozzi Pontello, la ditta che ha eseguito fino a questo momento i lavori che seguono l’ampliamento dell’autostrada A1. “Dopo nume-rosi incontri e sollecitazioni scritte a Società Autostrade e Provincia, il percorso sembrava ormai avviato a conclusio-ne – dice il sindaco di Impruneta Ida Beneforti – Btp aveva affidato la realizzazione della pavimentazione ad una ditta specializzata ed era stato trovato l’accordo con la Provincia per aprire il parcheggio nell’attesa dei tempi adeguati per la realizzazione dello opere idrauliche sul fosso vicino”. Ora però davanti alla grave situazione finanziaria in cui si trova la ditta i lavori sono stati sospesi. Al parcheggio dei Bottai manca la pavimentazione in cemento architettoni-co di colore grigio beige come è anche in piazza Pitti a Firenze, per intendersi. Beneforti ha già chiesto a Società Autostrade di valutare ogni possibile soluzione alternati-va per la conclusione dei lavori e non solo, ha incontra-to il prefetto Paolo Padoin: “Ho raccontato al prefetto la situazione dei cittadini dei Bottai, ormai stremati dalla convivenza con un cantiere aperto da molti anni, sia degli operatori economici ormai al collasso e delle pesanti con-seguenze che questa situazione ha anche sull’occupazione. E’ anche una questione di ordine pubblico: se i cittadini dovessero scendere in strada per protestare non si potreb-be dare loro torto”. Continua Beneforti: “Sono certa che, come accaduto con il suo predecessore, l’intervento del Prefetto possa dare forza e sostegno all’azione dell’am-ministrazione e alla difesa dei diritti dei cittadini”. Manca ora il colloquio con il commissario incaricato di gestire la situazione della Btp e chiedere di sciogliere questo nodo. Legati ai lavori per la terza corsia dell’A1 c’è an-

che il parcheggio della Certosa, chiesto per garantire l’interscambio con il servizio pubbli-co, per liberare il parcheggio dei Bottai dalla sosta dei pendolari, per ospitare servizi di informazione turistica e di ristoro. Nel corso di un convegno Gennarino Tozzi, condirettore generale di Società Autostrade aveva detto che quel parcheggio scambiatore non poteva essere fatto. Beneforti aveva scritto una dura lettera a Società Autostra-de, affermando che si sarebbe mossa “in tutte le sedi isti-tuzionali e non, per tutelare i diritti stabiliti dall’accordo procedimentale”. E’ servito con incontro tra Società Au-tostrade e l’amministrazione comunale per chiarire che “il parcheggio non verrà realizzato nella forma in cui era stato ipotizzato”, ma resta “la volontà di individuare una soluzione condivisa con il territorio”. Probabilmente non ci sarà il giardino a copertura del parcheggio e forse ne-anche i piani previsti: “Ma se il progetto iniziale, molto

costoso e ambizioso, andrà semplificato – commenta il sin-daco – non siamo disposti ad accettare una struttura ridotta ai minimi termini. L’area di sosta si trova in un luogo di pregio, sotto la Certosa, dovrà avere delle precise caratte-ristiche”. Conclude il primo cittadino: “Ora resta da capire se il Comune di Firenze seguirà ancora la questione o se Impruneta deve pensare a una soluzione autonomamente”. Insieme a una nuova soluzione condivisa del parcheggio scambiatore della Certosa, Impruneta deve concordare con Società Autostrade la realizzazione del Parco Pali e le opere di ricaduta che coinvolgono anche la piazza di Ta-varnuzze.

Luisa Pampaloni

il parcheggio alla certosa

Un mulo è stato il testimonial della manifestazione del 12

febbraio scorso, quando è stato pro-clamato il Siena-Firenze day. Circa mille partecipanti, cinque chilometri da percorrere per ribadire un concet-to: “Non si può pagare il pedaggio sull’Autopalio, una strada che è come una mulattiera”. Voluta dai presiden-ti della Provincia di Siena e Firenze, Simone Bezzini e Andrea Barducci, la manifestazione aveva anche lo sco-po di chiedere gli interventi di am-modernamento e messa in sicurezza dell’importante arteria stradale, gesti-ta da Anas. “Introdurre un pedaggio su questa strada senza prima renderla più moderna e sicura – dicono con decisione Barducci e Bezzini - signi-fica solo gravare economicamente su cittadini e imprese, con un balzello inutile e ingiustificato, e arrecare un danno di immagine al nostro terri-torio, meta ogni anno di milioni di turisti”. Continuano Barducci e Bez-zini: “Ricordiamo ancora al Ministro Matteoli che siamo in attesa di un incontro richiesto a giugno 2010: ci auguriamo che la straordinaria parte-cipazione alla manifestazione fatta di tantissimi cittadini, spinga il governo a un supplemento di riflessione che porti all’annullamento del pedaggio (atteso a partire dal Primo Maggio, ndr). Se questo non dovesse accade-re, non ci fermeremo e continuere-mo la nostra battaglia”. Il viaggio di protesta del 12 febbraio è stato infra-mezzato da tappe intermedie nei vari presidi organizzati alle uscite di Siena

Nord, Monteriggioni (dove i due pre-sidenti sono stati accolti da un gruppo in costume medievale che chiedeva “Quanti siete? Dove andate? Un fio-rino”, riprendendo la celebre battuta del film “Non ci resta che piangere”), Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi, San Donato, Tavarnelle e, infine, a Firen-ze Certosa. Qui da Impruneta c’erano ad aspettare la carovana rappresen-tanti delle associazioni di volontaria-to come delle categorie economiche e dei sindacati. In consiglio comunale, intanto, è stata votata all’unanimità una mozione che chiede al governo di eliminare quella che gli amministra-tori del Chianti chiamano una “gabel-la”. “Anche il Pdl, con dei distinguo, – spiega il sindaco Ida Beneforti – ha riconosciuto che non stiamo lavoran-

do per una presa di posizione politica, ma per il bene di chi abita e lavora nel nostro territorio”. Una rassicurazione è arrivata intanto da Roma: “L’Au-topalio sarà gratuita per i residenti delle province di Siena e Firenze e per i mezzi funzionali alle attività produttive delle aziende che operano sul territorio”, avrebbe garantito, non ancora formalmente, il Ministro a in-frastrutture e trasporti.

Insieme a un mulolungo l’Autopalio

lA PROtestA. “No al pedaggio e via ai lavori”

/L.P.

Non siamo disposti ad accettare una nuova soluzione troppo semplificata

Mille manifestanti hanno partecipato alla giornata per la Siena-Firenze

3IMPRUNETA

Page 4: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

anna bagagliPensionata, 73 anni

“Ho messo dei bidoncini nel mio giardino e ho preso l’abi-tudine a fare la raccolta differenziata da diverso tempo. Non la trovo difficile e mi piace fare una cosa che aiuta l’am-biente. Se dovessi dare un consiglio all’amministrazione chiederei di cambiare i cassonetti della carta perché spesso i cartoni più grandi non si riescono a far passare dentro”

“Bidoncini personali in giardino”

sauro cionitecnico radiologia, 53 anni

“Per migliorare la raccolta differenziata servirebbe un’in-formazione più capillare. Spiegare meglio ai cittadini come si deve farla, per ora si è contato molto sull’iniziativa per-sonale. E poi consiglierei di mettere qualche cassonetto in più, a volte è scomodo andare a cercare le multipostazioni”

“Serve più informazione sulla raccolta”

elisabetta billiImpiegata, 55 anni

“Vedo che i cassonetti interrati della differenziata in piazza Buondelmonti vengono usati ancora poco. Molti dicono che ‘tanto è uguale’. Credo comunque che i cassonetti debbano essere lavati di più, soprattutto d’estate, e vuotati più spesso, perché chi arriva con i sacchetti distinti non può essere co-stretto a lasciarli dove capita”

“Cassonetti ancora poco utilizzati”

AMbIeNte. La raccolta differenziata ha raggiunto nel 2010 il 45%, ma ora deve arrivare al 65

I traguardi e le brutte abitudini Ecco l’immondizia imprunetina

Traguardo raggiunto. La raccolta dei rifiu-ti differenziata ha conquistato nel 2010 la media del 45% nel Comune di Impruneta e questo significa che si è arrivati all’obbietti-

vo fissato dalla normativa regionale: il Comune non dovrà più pagare l’addizionale dell’ecotassa. “Non è tanto il risparmio che abbiamo ottenuto che ci sod-disfa – spiega l’assessore all’ambiente Filippo Ciol-li – ma il risultato che premia i nostri sforzi per dif-fondere l’abitudine alla differenziazione dei rifiuti”. Dopo l’estate in realtà la percentuale è salita fino al 48% (sono i dati di Quadrifoglio non ancora certifi-cati ufficialmente dall’agenzia regionale incaricata) “questo ci fa ben sperare di arrivare entro il prossimo anno al 50% - continua Ciolli – certo è che secondo la normativa nazionale il prossimo traguardo da rag-giungere è quello del 65% entro la fine del 2012. La sfida è ancora aperta”. E lo si capisce bene se si pensa che negli ultimi cinque anni la raccolta differenziata è salita di 10 punti percentuali, in due anni ora si tenterà di raggiungerne altri 15. “Ma non c’è solo il problema della raccolta – spiega l’assessore – serve continuare a sviluppare la filiera dei rifiuti, ovvero realizzare il ter-movalorizzatore ma soprattutto gli impianti di com-

Lisa Baracchi

cassonetti in piazza BuonDelmonti

postaggio per consentire di riutilizzare il materiale raccolto, in modo da avere un risparmio e non solo il costo della raccolta”. In attesa che il piano industriale di gestione dei rifiuti faccia il suo corso a Impruneta si lavora per sostituire i vecchi cassonetti con i bidoncini colorati “entro il 2011 il progetto di sostituzione dei cassonetti avrà riguardato tutto il territorio comunale.Il risultato del 45% è stato raggiunto grazie all’esten-

sione del servizio di raccolta porta a porta alle aziende di Cascine del Riccio e soprattutto grazie alla diffusio-ne della raccolta differenziata con cassonetti e bidon-cini più piccoli in molte aree collinari e frazioni dove fino a poco tempo fa non si faceva (San Gersolè, Pon-te a Iozzi, la Sodera, Torricella, Colleramole, Baruffi). I prossimi passi riguarderanno un sistema di tariffa-zione puntuale (che consiste nel pesare esattamente i rifiuti indifferenziati prodotti dalla singola casa), che premi chi si impegna per la differenziazione, ma di tutto questo se ne riparlerà il prossimo anno con il

Ora aspettiamo la realizzazione degli impianti di compostaggio e del termovalorizzatore

1141107

La legge regionale prevede l’adeguamento entro il 31-03-11

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4 Marzo 2011 il giornale nel tuo Comune

Page 5: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

aBBanDoni alla presura

nuovi bidoncini colorati,

raccolta porta a porta, due

fontanelli per prendere l’acqua

potabile risparmiando sulle

bottiglie di plastica. Poi si penserà

anche alla tariffa puntuale: la città

rinnova la sfida per la riduzione

degli scarti indifferenziati

nuovo gestore della raccolta dei rifiuti.Una bella novità è il prossimo arrivo di due fontanelli per l’acqua di alta qualità, uno in piazza Accursio a Impruneta, l’al-tro in piazza di Tavarnuzze. La Provincia finanzierà il 70% del costo complessivo. Oltre ad avere acqua potabile gratui-ta e ben controllata i cittadini potranno approfittare di questa occasione, come succede già in molti comuni della zona,

per eliminare tante bottiglie di plastica da smaltire. E per combattere il malco-stume degli abbandoni dei rifiuti ingom-branti e degli elettrodomestici? “Stiamo eliminando i cassonetti che sono in zone isolate, come alla Presura, alle Rose, ai Falciani – spiega Ciolli – è qui che ri-troviamo ripetuti abbandoni di frigorife-ri, televisori, in quantità”. Ci sono poi i quattro ispettori ambientali che passano

di negozio in negozio per dare informa-zioni su come gestire gli imballaggi più ingombranti ad esempio “ci piacerebbe che la sorveglianza fosse rafforzata an-cora”, dice l’assessore.Per informazioni sulla raccolta dei rifiuti il numero verde di Safi Quadrifoglio è lo 800 33 00 11. Per prenotare il ritiro gratuito e a domi-cilio dei rifiuti ingombranti si deve chia-mare lo 055/3906666.

simone bonechitabaccaio, 39 anni

“Faccio la raccolta differenziata a casa, da quando mi sono sposato, e in negozio, ma qui solo quella della carta non ho altri rifiuti grossi da gettare. E’ una questione di abitudine e non trovo la cosa particolarmente difficile. Ho iniziato una decina di anni fa a separare i rifiuti facendo sacchetti divisi, ora faccio la cosa in automatico”

“Ormai la raccolta è un’abitudine”

andrea gianiFioraio, 52 anni

“Una volta imparate alcune accortezze non le ho più lascia-te. Ho preso l’abitudine di tenere una stagnetta per l’olio del fritto ad esempio. Ho imparato che è una delle sostanze più inquinanti, la consegno il sabato mattina al camion di Safi. In negozio passano gli operatori ecologici a prendere gli imballaggi”

“Attenzione anche agli oli esausti”

IMPRUNETACompletato il primo lotto della circonvallazione, con segnaletica sperimentale al Desco:inaugurazione prevista per l’8 marzoIn conclusione i lavori di interramento della linea a 15mila V su via MazziniSAN GERSOLÈIn previsione la sostituzione della rete idrica su tutto il percorso stradale dalla Sp70 alla scuolaVARIE ZONE DEL COMUNEPrevisti numerosi interventi di ripristino sulle vie comunali (vedi anche articolo a pag. 2)TAVARNUZZECompletati i lavori del marciapiede e quelli complementari (acqua e luce) su via Indipendenza e via Cassia: il rifacimento dei manti stradali sarà eseguito prima dell’estate, in contemporanea saràeseguita anche la segnaletica orizzontale

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5IMPRUNETA

Page 6: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Il Comune muove battaglia ai “furbetti” della mensa, del pulmino scolastico, delle rette per l’asilo nido. A chi non paga le tariffe dei servizi scolastici l’amministra-

zione manda prima una lettera per sollecitare il pagamento, poi una seconda con ingiunzio-ne di pagamento e poi arriva la “messa a ruolo esattoriale di riscossione coattiva” con l’Agen-zia Equitalia, cioè chi non si è ancora messo in regola avrà da pagare anche una sanzione per il ritardo. “Purtroppo non si parla qui di fami-glie in grosse difficoltà economiche – spiega l’assessore alle politiche della formazione del Comune di Impruneta, Francesca Buccioni - per le quali sono previsti esoneri e sostegni al reddito erogati attraverso la commissione assistenza e le assistenti sociali del Comune”. I morosi nell’anno scolastico 2009-2010 sono stati 65, messi a ruolo 34 famiglie per la refe-

Più controlli per scovare i “furbetti”scuOlA. Sono 65 le famiglie che non hanno ancora mai saldato le tariffe dei servizi

Luisa Pampaloni zione scolastica, e 25 per la tassa di iscrizione, 5 per il trasporto scolastico e uno per la retta dell’asilo nido. Al Comune mancano all’appel-lo 14.905,70 euro, “cifra che l’amministrazio-ne è costretta a mettere tra le somme inesigibi-li, cioè tra quelle che difficilmente torneranno nelle casse dell’Ente”. Mentre per le situazioni di difficoltà economica, per l’anno scolastico in corso, sono stati assicurati (e quindi totalmente a carico dell’Amministrazione) 46 esoneri: 29 per la refezione scolastica e tassa di iscrizio-ne, 13 per il trasporto scolastico e 4 per l’asilo nido. “Se c’è una battaglia che personalmente non intendo smettere – dice Buccioni - è pro-prio questa”. Tra i controlli, ogni anno c’è an-che l’invio da parte del Comune alla Guardia di Finanza di un campione delle dichiarazioni Isee (Indicatore situazione economica equiva-lente, è una dichiarazione usata per valutare la situazione reddituale e patrimoniale delle fami-glie) presentate per accedere ai servizi scolasti-ci con delle tariffe agevolate. Le fiamme gialle accerteranno la veridicità di questi documenti. “Credo sia necessario – conclude l’assessore Buccioni - un patto di collaborazione e respon-sabilità tra tutti i soggetti coinvolti: famiglie, servizi dell’ente e organismi di partecipazione.Attraverso una capillare informazione e una strutturata collaborazione con la scuola e i geni-tori, in altre parole attraverso una rete di relazio-ni, si cerca di fornire puntuali informazioni sui servizi socio-educativi, di condividere le scelte organizzative e di incentivare comportamenti virtuosi, agendo sulla responsabilità connessa al ruolo di ciascuno e stigmatizzando i compor-tamenti scorretti”. Per far funzionare le scuole del territorio il Comune ha speso lo scorso anno 115.833 euro con cui l’amministrazione ha pa-gato gas, luce, acqua, telefono, gasolio.

Al Comune mancano

circa 15mila euro,

soldi che dovevano

arrivare dal pagamento

di mensa, pulmini

e asili nido. “I morosi

non sono i genitori in

difficoltà economiche”

• CENTRALINO COMUNE055 203641

• SEGRETERIA DEL SINDACO055 2036468

• UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO IMPRUNETA 800 475701 - 055 2036635TAVARNUZZE 055 2372153

• SEGRETERIA GENERALE, MESSI055 2036620 639

• ANAGRAFE 055 2036433-2

• STATO CIVILE, LEVA055 2036424

• UFFICIO ELETTORALE055 2036440

• UFFICIO DI DIREZIONE055 2036447-456

• SVILUPPO ECONOMICO055 2036627

• POLIZIA MUNICIPALE055 2011290

• PUBBLICA ISTRUZIONE055 2036482

• SOCIALE055 2036485

• BIBLIOTECA 055 2036404

• SUAP 055 2372130

• GESTIONE DEL TERRITORIO055 2372132

• SPORT E CULTURA055 2036408

• TRIBUTI055 203641

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6 Marzo 2011 il giornale nel tuo Comune

Page 7: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Noto per le sue specialità enogastronomiche e i suoi paesaggi, il Chian-ti sta dimostrando di

avere un tessuto culturale molto attento. Lo dice Paolo Codazzi, scrittore e ideatore del Premio Let-terario Chianti. Un comitato tecni-co presieduto da Giuseppe Panella (docente di filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa), Co-dazzi e da rappresentanti dei Co-muni che aderiscono all’iniziativa (Greve in Chianti, capofila assieme alla rivista Stazione di Posta, San Casciano in Val di Pesa, Radda in Chianti, Impruneta, Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle Val di Pesa) ha selezionato cinque titoli “scelti tra quelli che ci sono arrivati, pubbli-cati nel 2009”, spiega Codazzi. Gli autori presenteranno i libri nei mesi di febbraio, marzo e apri-le, in giro per il Chianti davanti a una giuria di 320 lettori. Si tratta di lettori volontari reclutati nelle biblioteche del territorio ed è que-sta la peculiarità dell’iniziativa che trasferisce in oltre trecento case il dibattito sulla narrativa di questi anni. Promuovendo la lettura da una parte, la diffusione dei roman-zi dall’altra. I cinque finalisti del Premio Chianti 2011 sono Bert d’Arragon, con ‘La libellula’ (ed. I.Sr.Pt), Luigi Fontanella (“Con-trofigura”, ed. Marsilio), France-sco Recami (“Il ragazzo che leg-

geva Maigret”, Sellerio), Brunella Schisa (“Dopo ogni abbandono”, Garzanti) e Ada Zapperi Zucker (“Il silenzio”, Alpha & Beta). A Impruneta il concorso arriva saba-to 19 marzo alle 17, alla Casa del Popolo, con Ada Zapperi Zucker. (Il calendario completo lo si trova su www.stazionediposta.it). Il Pre-mio Letterario Chianti nacque da un’idea di Paolo Codazzi, direttore della rivista culturale Stazione di Posta, e fu fondato nel 1987 con la collaborazione dell’amministra-zione di Greve in Chianti (il sinda-co era anche allora Alberto Benci-stà e Fabio Baldi era vicesindaco e

assessore alla cultura). “Frequen-tavo Greve per lavoro – racconta Codazzi – e andavo spesso alla libreria La Formicola, seguivo le loro iniziative, pensammo lì con il sindaco e il vicesindaco a lanciare questa iniziativa”. Le prime edizio-ni alternavano annualmente Poesia e Narrativa, poi dall’edizione del 1992 il Premio si è riferito esclusi-vamente alla narrativa. Il suo Albo d’oro oggi non ha nulla da invi-diare ad altri concorsi letterari. La cerimonia finale quest’anno sarà sabato 7 maggio 2011 (ore 17) al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano in Val di Pesa.

cultuRA. Il Premio letterario arriverà a Impruneta il 19 marzo

In Chianti 300 e più lettoriLisa Baracchi

Latte a lunga conservazione, pasta, burro, pomodoro in

scatola: i generi alimentari alle famiglie bisognose sono offerti nel Comune di Impruneta da due banchi alimentari nei due centri principali. Il più longevo e strut-turato è il banco che fa capo alla parrocchia del Sacro Cuore a Ta-varnuzze. Alla casa d’accoglienza da dieci anni ogni lunedì si offrono i viveri alle persone che ne hanno bisogno. “Dalle 15,15 alle 19 e dalle 20,30 alle 21,45 distribuia-mo i generi alimentari che vengo-no dal banco alimentare regionale che ha sede a Calenzano – spiega Franco Benincasa – il numero degli iscritti nel nostro registro è andato ad aumentare ogni anno. Oggi sono 80 le famiglie di cui ci occupiamo, sono di 11 nazionalità diverse, dall’Ucraina al Sudameri-ca, dall’India alle Mauritius”. Le famiglie sono segnalate dagli assi-stenti sociali e in tutto sono circa 250 le persone assistite, di queste circa 30 bambini piccoli e 45 fami-glie vengono puntualmente, ogni settimana. Gli alimenti sono pe-riodicamente acquistati anche con le offerte raccolte in chiesa, così come succede anche a Impruneta, dove però manca un vero “banco” che distribuisce il cibo, qui si deve contattare direttamente il parroco. “Abbiamo anche una convenzione con la Coop – spiega Marta Sestini della Caritas di Impruneta – andia-mo a prendere al supermercato i

barattoli che sono un po’ ammac-cati, i pacchetti vicini alla scaden-za o quelli che hanno perso l’eti-chetta. Le famiglie più bisognose ci sono segnalate a volte dagli as-sistenti sociali, sono immigrati ma anche imprunetini”. Racconta an-cora Marta: “Con il gruppo della Caritas abbiamo anche una cassa dove raccogliamo le donazioni che vengono da varie nostre attività come dalla vendita di candele o la degustazione di torte. Servono a saldare spese eccezionali come un affitto o una bolletta di qualcuno che non ce la fa a pagare i suoi de-biti”. La Caritas di Impruneta con-ta circa 12 volontari che prestano il loro tempo per aiutare persone in serie difficoltà non solo economi-che. L’ultimo caso che i volontari hanno preso a cuore è la situazione di un anziano che vive solo: “Una persona che ha bisogno di essere seguita, la solitudine, l’indigenza,

il disagio, la vecchiaia si somma-no insieme”. Una petizione firmata dai condomini ha segnalato il caso alle autorità competenti e si atten-dono ora una risposta e un aiuto concreto.

Doppio banco alimentareAnche con le offerte in chiesa

sOlIDARIetà. In aiuto di chi chiede aiuto

/L.P.

Distribuiamo alimenti a famiglie di immigrati, ma anche a imprunetini

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31-03-2011

7IMPRUNETA

Page 8: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

cestino di dolci e cioccolati e il gio-co è fatto, ci si toglie d’impiccio e si fa bella figura. Franca e Gianna da dodici anni danno consigli su come abbinare le chicche e confezionano personalmente i pacchetti. “Alcuni ci chiedono se abbiamo fatto dei corsi particolari per imparare a fare

pacchetti e vetrine – dicono – in re-altà attingiamo dalla nostra fantasia e prendiamo spunto da dove ci ca-pita”. Franca Sani e Gianna Falsini hanno aperto la Bottega del Caffè, un nome che ricorda una commedia di Goldoni, nel ‘99. Prima erano clienti del negozio Piansa in viale Europa al quale hanno ispirato la loro attività, ma facevano tutt’altro mestiere, lavoravano nel settore della pelletteria, ma ora le soddisfa-zioni lavorative più grandi vengono dal cioccolato e dalle vetrine. Ac-canto all’entrata ci sono in mostra vassoi con tanti cioccolatini dalle forme più diverse: la cioccolata che si trova in negozio è di alta qualità, a volte francese o svizzera, più vo-lentieri di marca italiana come Ven-chi, Maglio, Babbi, Molina. Poco più in là ci sono le torte Pistocchi e la Bottega del Caffè ha l’esclusiva della vendita di questa particolare torta nella zona. “Abbiamo cono-sciuto i Pistocchi alla prima fiera del cioccolato di Impruneta – rac-contano Gianna e Franca – ricordia-mo quell’evento con molto piacere perché c’erano solo cinque parteci-

Una bottega per il caffè, che ospita anche il tè, le caramelle e la pastic-ceria, il cioccolato. Gli

imprunetini conoscono bene il ne-gozio di via Cavalleggeri perché se c’è da fare un regalo non si sbaglia: una confezione di caffè Piansa o un

cOMMeRcIO. Viaggio nelle attività e nei negozi di Impruneta, tra originalità e tradizione

Una chicca di vetrina. Con il cuore viola

Lisa Baracchi

Franca e gianna, titolari Del negozio

la Bottega del Caffè ha aperto dodici anni fa ed è un punto

di riferimento per fare regali graditi presentati in confezioni originali.

Qui si trovano la cioccolata italiana di alta qualità e la torta Pistocchi

panti alla fiera, quella prima volta fu ospitata nel Cantinone della ba-silica. Al pubblico la fiera piacque e così è diventata una tradizione, noi dietro ai nostri banchi eravamo diventati come un’unica famiglia”. Parlano dell’altra specialità della bottega le coppe che si trovano su uno scaffale del negozio: sono ben nove i premi vinti nel concorso per la “Miglior Vetrina”. La competi-zione si svolge sempre su un tema della Festa dell’Uva: “L’ultimo premio lo abbiamo preso con una vetrina dal titolo “Il peso della tradi-zione”. Ad un vecchio giogo erano attaccati due grossi piatti da bilan-

cia. Da un lato c’era l’uva bianca dall’altro l’uva nera”, raccontano Gianna e Franca. Ma sono tante le vetrine che sono rimaste impresse nella memoria, perché le compo-sizioni cambiano spesso, almeno una volta al mese: “Un peccato non averle fotografate tutte”. Per San Valentino dominava la scena una mongolfiera rosa adornata di cuo-ricini, per l’ultimo Natale c’era un albero natalizio fatto tutto con i pe-peroncini rossi, quella volta che la Fiorentina tornò in serie A la vetrina della bottega era piena di violette... e nella bottega del caffè, si scopre, batte un cuore viola.l’interno Della Bottega Del caFFè

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8 Marzo 2011 il giornale nel tuo Comune

Page 9: Il reporter-Impruneta-marzo-2011
Page 10: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Meno traffi co e rumore, più aria pulita: sono le caratteristiche di una città a misura di bici. Ma pedalare a Firenze non è così semplice. Il polso della si-

tuazione è dato dal numero di piste ciclabili, ancora inadeguato per una città che, grazie alla sua morfo-logia, si presterebbe bene a essere percorsa senza “motore”. Le corsie loro dedicate sono un’infra-struttura fondamentale per incoraggiare l’uso delle bici, poiché aumentano la sicurezza del ciclista. Fi-renze – si sa - non possiede una vera e propria rete integrata di piste ciclabili, in quanto i vari percorsi in rosso sono spesso sconnessi tra di loro, costringen-do i ciclisti a tratti “misti”. Per rendere la bicicletta un mezzo di trasporto urbano “competitivo” - so-stiene chi la utilizza - è necessaria una rete ciclabile effi ciente, che faccia sistema con i nodi del trasporto pubblico urbano. Ma a Firenze non sembra essere così: la stazione di Rifredi, ad esempio, è total-mente scollegata, mentre da Santa Maria Novella è possibile raggiungere, tramite la rampa in fondo

al binario 16, soltanto la pista della Fortezza, men-tre per il centro-Duomo non ci sono collegamenti diretti. Un tema “storico” della viabilità fi orentina, che riguarda anche (e soprattutto?) i ciclisti, è poi quello delle buche. Chi è costretto a pedalare nel traffi co per l’assenza delle piste ciclabili è troppo impegnato a tenere d’occhio le automobili per ri-uscire a prestare attenzione anche alle buche, che talvolta sono di dimensioni tali da compromettere l’equilibrio. Ma anche quando il ciclista arriva a destinazione non terminano le diffi coltà: trovare un posto nelle rastrelliere è, in alcune zone, più arduo che parcheggiare l’auto, a causa di un numero trop-po spesso insuffi ciente di posti bici, o per colpa dei mezzi abbandonati nelle rastrelliere. In questi casi il ciclista non ha altra scelta che trovare un parcheggio di fortuna, lasciando il mezzo legato a un palo, a un’inferriata o appoggiato a un muro. Le bici par-cheggiate al di fuori delle rastrelliere, però, a volte trasformano i marciapiedi in un percorso a ostacoli, creando problemi specialmente per gli anziani e i

disabili, che spesso sono costretti a chiedere l’in-tervento dei vigili per la rimozione dei mezzi che intralciano il passaggio. Il paradosso, si lamenta il popolo dei pedali, è proprio questo: un mezzo che rappresenterebbe una risorsa per la comunità si può trasformare persino in un problema. Dal Comune di Firenze arriva comunque qualche segnale inco-raggiante: la giunta ha recentemente stanziato ol-tre mezzo milione di euro per le piste ciclabili. In particolare, 450mila euro sono destinati alla manu-tenzione dei tratti di piste in cattive condizioni, al ripristino della segnaletica e alla messa in sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali. Altri 100mila serviranno al completamento della pista che va dal Saschall fi no al molino di Sant’Andrea a Rovezza-no. Qualcosa sembra muoversi, dunque, e chissà che per il 2013, quando Firenze ospiterà i mondiali di ciclismo, la città non avrà fi nalmente attivato il servizio di bike-sharing, che renderà il capoluogo toscano più simile alle altre 100 città europee che hanno già adottato (con successo) questo sistema.

velOcIPeDI/1. Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. Qualcosa però sembra muoversi

Città ciclabile? C’è ancora da pedalare

Antonio Rettura

le diffi coltà per chi sceglie le due ruote sono molte: Firenze non possiede una

vera e propria rete integrata di piste, e così chi utilizza questo mezzo è spesso

costretto a percorrere (pericolosi) tratti misti. Poi c’è il problema del “parcheggio”

l’IMPreSA/1

José Carlos Muñoz Pérez, 31enne fiorentino di origine iberica, lo scorso ottobre ha deciso di tornare a fare visita alla sua città natale, Siviglia. In

bicicletta. Per raggiungerla ha pedalato per 26 giorni, percorrendo 2.441 chi-lometri, assieme all’amico Daniel Gencarelli, che lo ha accompagnato nell’im-presa. Com’è nata l’idea del viaggio? Ho voluto unire le due città più importanti della mia vita attraverso la passione per la bicicletta. Siviglia è la città dove sono nato, mentre a Firenze sono arri-vato per amore, e da subito mi sono innamorato anche della città. Ho deciso di fare questo viaggio in bicicletta perché credo nel trasporto sostenibile e adoro lo spirito di avventura. Ci sono stati momenti difficili? Attraversando le Alpi e i Pirenei abbiamo affrontato salite durissime. Altri mo-menti diffi cili li abbiamo vissuti in Spagna, nella pianura dell’Ebro: abbiamo

pedalato una giornata intera con un fortissimo vento contrario che quasi ci fermava. Il tempo non passava mai!Cosa ti ha insegnato questa avventura? Dopo un viaggio in bicicletta di oltre 2.400 chilometri capisci che per gli spo-stamenti quotidiani in città non c’è nessun bisogno del motore! Per i brevi tragitti la bici è il mezzo più ecologico e salutare che esista.Firenze è a misura di ciclista? È una città che ha grandi potenzialità perché è in pianura, ma ci sono ancora tante cose da fare. Bisogna aumentare le piste ciclabili e collegare tra loro quelle esistenti. Sarebbe poi utilissimo attivare il servizio di bike-sharing, come stanno facendo numerose città europee. E poi, ovviamente, riparare le buche!Concludendo, perché conviene andare in bici? Chi usa la bicicletta fa del bene all’ambiente, a se stesso e anche al portafoglio. La bici è il veicolo anti-crisi!

José Carlos Muñoz Pérez, fiorentino d’adozione, racconta il viaggio compiuto alla volta del suo paese natale

Ventisei giorni (e duemila chilometri) per riabbracciare Siviglia

mobilità

/A.R. JosÉ carlos muÑoz pÉrez

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10 Marzo 2011

Page 11: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Bici e bus, un binomio ecologico. E inve-ce no, non vanno molto d’accordo. Ep-pure per lo sposalizio ci sarebbero tutti i presupposti, almeno a sentire chi sul

sellino ci attraversa la città. E chi ne ha fatto ma-teria di studio e lavoro. È stato fi nanziato con fondi europei il progetto per l’intermodal bike, sviluppato dalla nostra facoltà di Architettura: si tratta di una due ruote ripiegabile ultraleggera, cinque volte più piccola di quelle in commercio, pensata apposta per essere trasportata sui mezzi pubblici. Il proto-tipo è stato presentato a Palazzo Vecchio sul fi nire dell’anno scorso, adesso spetta alla ricerca trovare il modo di produrla a costi accessibili, ma si prevede che potrebbe solcare le nostre strade (e i nostri bus) già entro un paio d’anni. Ma i ciclisti urbani non hanno intenzione di aspettare così tanto: il trasporto delle bici sui mezzi pubblici è una battaglia che va avanti da tempo. E c’è pure chi ci ha scritto una tesi: Giacomo Stefanini, laureato in architettura nonché socio di Firenzeinbici, la più folta associazione di “pedalatori” cittadini. “Non c’è bisogno di nessun supporto per far salire le bici sul tram – spiega Vale-rio Parigi, un altro dei soci più attivi – e nessun re-golamento lo vieta. Succede in tutte le città moderne d’Europa”. Per ora, però, Ataf e Gest hanno detto no. Stesso copione nella vicenda delle preferenziali: da anni le associazioni si battono per aprire le busvie

ai velocipedi, ma niente da fare. “È una questione di velocità commerciale dei bus – dichiara Giampiero Gallo, il consigliere comunale delegato alla mobilità alternativa – ma abbiamo un tavolo aperto con Bo-naccorsi e c’è la disponibilità a studiare specifi che soluzioni per le preferenziali a basso scorrimento, soprattutto in centro”. In compenso la giunta co-munale ha appena stanziato 450mila euro per inter-venti urgenti sulle piste, leggi soprattutto al capitolo “chiusura dei monconi”. Ancora in stallo invece l’ipotesi bike sharing. “L’investimento iniziale è in-gente – spiega Gallo – circa un milione di euro. E altrettanto servirebbe per la manutenzione annuale”. Non esattamente noccioline, in un momento di ma-gra per i conti pubblici come questo. Anche se una soluzione ci potrebbe essere: affi dare la gestione a uno sponsor privato, come succede a Parigi e Bar-cellona. L’ipotesi però appare ancora lontana. Ma Palazzo Vecchio ha ancora in serbo qualche carta da giocare. La via alternativa potrebbe essere quella di un sistema di noleggio potenziato, in stretta colla-borazione con le aziende cittadine. Per Comune e privati, in pratica, si tratta di fare fi fty-fi fty: l’ammi-nistrazione si impegna a implementare le postazioni di noleggio (ad esempio nei pressi delle stazioni) e le aziende medio-grandi forniscono parcheggi per le due ruote sicuri ai dipendenti. Assicurandosi così anche lavoratori più in forma.

velOcIPeDI/2. Mezzi ripiegabili ultraleggeri: è il progetto sviluppato dalla facoltà di Architettura

Ma la bicicletta vuol salire sull’autobusFrancesca Puliti

l’IMPreSA/2

“A.A.A. ciclonauti per biciclettata in Nepal cercasi”. Il sestese Marco Banchelli lancia

una nuova e particolarissima proposta: entrare a far parte di una vera e propria staffetta ciclistica che, nei giorni della prossima Pasqua (il program-ma completo sarà visionabile prossimamente sul sito www.marcobanchelli.com), vedrà pedalare insieme “italiani” e “nepalesi” attraverso strade e panorami del Nepal più autentico di ieri e di oggi, per portare in quelle terre un grande messaggio di unione tra popoli e genti. “Non sono richieste particolari doti di allenamento e resistenza, ma solo una buona adattabilità e spirito di avventura – precisa Banchelli – gli interessati sono invitati

a mettersi in contatto con il nostro team, in quan-to i posti a disposizione non sono moltissimi”. Al progetto potranno aderire anche eventuali “non ciclisti”, in veste di accompagnatori uffi ciali, vi-sto che l’itinerario si svilupperà su strade asfaltate e avrà mezzi di assistenza e supporto al seguito. “Come in tutte le proposte del nostro modo di viaggiare preparato, consapevole e solidale – rac-conta Marco – sono previste visite a scuole indu-iste e buddiste, oltre che cattoliche. Incontreremo i profughi tibetani e i bisognosi dei centri di acco-glienza e assistenza, per rendere ancora più com-pleta questa esperienza”. Marco Banchelli sente in sé la fantastica sensazione di aver unito e di

unire le città, le montagne, le genti “con le gocce del mio sudore e con l’invisibile ma incancella-bile segno delle ruote della mia bicicletta”. Dagli Usa al Kenya, dall’Argentina al Cile passando per le Ande, e ancora Australia, Palestina e Israele, non c’è (quasi) luogo al mondo in cui Banchelli non sia stato a portare il suo messaggio di pace. A lui il merito di aver creato anche il progetto “Den-tisti per caso in Nepal” con la moglie odontoia-tra Maria Teresa Tosto. Si tratta di un supporto medico volontario che offre da un lato un aiuto immediato alle popolazioni locali, e dall’altro una serie di competenze a medici e operatori da usare nel lungo periodo.

Al via la nuova avventura del sestese Marco Banchelli, che chiama a raccolta i ciclonauti

E c’è chi cerca volontari per una staffetta di pace in Nepal

mobilità

/A.P. marco Banchelli

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Page 12: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

A Firenze il bio è di casa. Sono sempre di più (e au-mentano a vista d’occhio) i negozi e i ristoranti dove si

mangia e si acquistano prodotti “natu-re”, controllati e certifi cati. Una moda o il bisogno sempre più impellente di tornare alla terra e mettere nel dimenti-catoio prodotti chimici e concimi dan-nosi per la salute? Forse entrambe le cose per un gran numero di consuma-tori, ma su un aspetto non ci sono dub-bi: mentre l’attenzione nei confronti di questa tipologia di prodotti cresce a dismisura, i prezzi diminuiscono in maniera inversamente proporzionale, grazie alla domanda sempre crescente. E se fi no a qualche tempo fa rappre-sentavano una categoria merceologica ad uso e consumo di chi poteva per-mettersi di spendere un po’ di più per mangiare meglio, adesso nella mag-gior parte dei casi fanno concorrenza alla grande distribuzione. Un esempio è quello di Natura Sì, franchising de-dicato all’universo del naturale, che ha aperto il suo quarto punto vendita in città (in via Kassel, dopo il recente via Baccio da Montelupo e i prece-denti via Masaccio e viale Corsica). “Indubbiamente la differenza tra un prodotto biologico e uno tradizionale c’è e si sente - spiega Cristina Biondi, direttrice del punto vendita di via Kas-sel - innanzitutto dal sapore, e poi non bisogna dimenticare che, per ottenere il marchio bio, bisogna avere tutta una serie di certifi cazioni dalle quali non si può prescindere”. Insomma, la “trap-pola del fi nto biologico” sembrerebbe non esistere, soprattutto per via della grandissima quantità di controlli a cui ogni prodotto viene sottoposto. “Il bio-logico sta diventando sempre più uno stile di vita - continua Cristina - si sta tornando pian piano a una concezione diversa anche della spesa: meglio ac-quistare piccole quantità più volte la settimana e tenere in casa cibo fresco che fare le maxi spese come usava fi no a qualche tempo fa”. E per i patiti del genere sono diversi gli indirizzi fi oren-tini da segnare in agenda: a comincia-re dai posti dove si mangia ma si può anche comprare qualcosa da portare a casa, come al Punto Macrobiotico, che ha un punto vendita in via de’ Pilastri e un ristorante in piazza Tasso. Lì vi-cino ci sono il circolo Aurora (piazza Tasso), coi suoi menù vegetariani e vegan, e la deliziosa gastronomia Vi-vanda (via Santa Monaca) che oltre

Sembrerà strano, ma il boom del biologico è riuscito a scalfi re anche le granitiche abitudini

dei fi orentini, e questi negozi spuntano come funghi nei quattro angoli della città. Per la gioia

dei moltissimi appassionati e di chi ha deciso che è arrivata l’ora di tornare a mangiar bene

Il cAsO. In aumento supermarket e ristoranti interamente votati a un’alimentazione naturale

la bio-mania contagia firenze (e non solo)

Barbara Biondi

al cibo ha anche una fornita cantina di vini biologici. Interessante anche l’esperienza de La Raccolta, in via Le-opardi, all’incrocio col viale Gramsci, che mette a disposizione della clientela anche piatti da asporto. Gli afeciona-dos non potranno poi perdere un must del “bio way of life”: la Fierucola di piazza Santo Spirito, che ogni mese porta in centro i banchini di pastori e agricoltori dell’area fi orentina. Info: www.lafi erucola.org.

E chi lo dice che biologico è bello solo se comprato in una

cascina, al mercato o in un super-mercato ad hoc? Ecco pronta la prova del contrario, che proprio dalla città del giglio e dagli im-mediati dintorni sta sviluppando un trend che riscuote sempre più successo tra gli amanti dei prodotti al naturale. Si potrebbe chiamare biologico.it, e invece si chiama Solmeo.it, azienda nata dall’entusiasmo di un gruppo di amici che, dopo aver passato parte della vita a fare mestieri di tutt’altro tipo in giro per l’Italia e per il mondo, si sono ritrovati a Impruneta per mettere su un’at-tività di selezione e vendita di prodotti biologici e biodinamici. Il principio è lo stesso che muo-ve ogni tipo di acquisto online (compresi quelli delle grandi ca-tene di supermercati): si visita il sito, si scelgono i prodotti che si desiderano e questi vengono con-segnati a casa nel giro di pochi giorni dall’ordine. La differenza è che nel “carrello” si possono inserire anche prodotti freschi come verdura e frutta, latte appe-na munto, burro, formaggi oltre a legumi secchi, confetture, ma an-che detersivi e affi ni, tutto scelto con cura dai signori Solmeo e recapitato (a Firenze il martedì è gratis) direttamente a casa. Altra piattaforma online che mette a disposizione prodotti toscani è il sito Stile Naturale (http://stores.ebay.it/stilenaturale) che offre prodotti di vario genere ma di provenienza rigorosamente lo-cale: dal rosolio di China delle monache benedettine di Pistoia ai cuscini di pula biologica fatti a mano per l’allattamento, dalle briciole d’oro a 23 carati per de-corare cocktail, ai saponi all’olio extravergine d’oliva biologico Igp toscano, fi no alla composta di cipolla di Certaldo derivata dal presidio Slow Food e al pecorino toscano di Volterra a caglio vege-tale. Questo e altro su un sito che si appoggia a Ebay e consegna i prodotti sfruttando le spedizioni postali.

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Page 13: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

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Page 14: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Sono numeri e spesso (un po’ come accade per la temperatura reale e quella percepita, quando fa cal-

dissimo e dicono che è “solo” colpa dell’umidità) non rispecchiano del tutto la percezione e la sensibilità delle persone. I dati relativi al 2010 resi noti dalla Questura di Firenze (che Il Reporter aveva pubblicato

Le zone dove la sicurezza “vacilla”DOssIeR/1. I dati della Questura dicono che i reati sono diminuiti. Ma capita di sentirsi in pericolo

Serena Wiedenstritt

l’inchiesta

tra le aree in cui la percezione di tranquillità viene a mancare ci

sono San lorenzo (vicina a tanti locali dove spesso con l’alcol si

esagera), Santa Croce, con le sue viuzze, e piazza Santo Spirito,

storicamente alle prese con notti un po’ troppo movimentate

notte a san lorenzo

sul numero di febbraio) dipingevano un quadro positivo della sicurezza in città e registravano una diminuzione del numero dei furti, delle rapine e delle truffe. Questi dati – li ricordia-mo velocemente - parlavano di una fl essione del numero totale dei de-litti, in tutta la provincia (-14,35 per cento) e nella città di Firenze (-11,83 per cento), mentre in 365 giorni le persone denunciate in stato di liber-tà erano state 3.895 e gli arrestati 1.397. Signifi cative apparivano poi le diminuzioni di alcune tipologie di reati, quali le rapine, i furti, gli scip-pi e le truffe e frodi informatiche. In controtendenza i furti in abitazione, passati da 1.174 nel 2009 a 1.356 nel 2010 (+15,5 per cento), e gli omicidi volontari, passati dai 5 del 2009 ai 9 del 2010. Soddisfacenti invece i ri-sultati sul fronte della lotta a traffi co e spaccio di sostanze stupefacenti: per questa tipologia di reato erano state arrestate 251 persone e denun-ciate in stato di libertà 69. La sicu-rezza percepita, quindi, in base ai numeri dovrebbe essere aumentata, ma in realtà sono ancora numerose le “zone buie” della città dove i re-sidenti continuano ad aver paura a uscire di sera, e la tranquillità resta spesso un miraggio. Molto spesso, infatti, non è solo il rischio-rapina a pesare sulla percezione dei fi orenti-ni, ma sono anche il disturbo della quiete pubblica, i rumori, il traffi co indisciplinato e pericoloso a causa-re insicurezza e malessere. Spesso, infi ne, le zone a più alta densità di vita notturna si confermano quelle giudicate più pericolose. La (poco ambita) palma dell’insicurezza resta in centro, nella zona di San Loren-zo, sia per la vicinanza alla stazio-ne centrale di Santa Maria Novella - che fa da naturale ricettacolo per i traffi ci meno leciti - sia per l’ab-bondanza di locali che offrono tanto alcol a poco prezzo. Altre questione irrisolta è quella dell’Oltrarno, e in particolare quella di piazza Santo Spirito, zona storicamente frequen-tata da punkabbestia e teatro, negli scorsi mesi, anche di una violenta aggressione al presidente dei giova-ni industriali di Firenze. Anche San-ta Croce spesso non permette sonni tranquilli agli abitanti della zona, fra schiamazzi, spaccio e cattive com-pagnie che si incontrano sul sagrato della chiesa per poi spostarsi nelle più riservate stradine a lato. Infi ne, a voler elencare le zone dove la perce-zione di sicurezza la notte può vacil-lare, fuori dal centro è da segnalare piazza Dalmazia, dove - a due passi dal cinema - c’è un dormitorio a cie-lo aperto, negli spazi che la mattina sono occupati dal mercato.

Fuori dal centroda segnalarei dintorni di piazza Dalmazia

La prima vittima del 2011 è arrivata nella notte fra il 6 e

il 7 febbraio, tra Firenze e Prato. Fino ad allora, il bilancio delle morti sulle strade di Firenze pote-va vantare zero vittime, anche se i primi due mesi dell’anno avevano già registrato quasi 300 incidenti e oltre 250 feriti. Nel 2010 le vit-time della strada sono state 23, con il tributo più caro pagato da motociclisti e pedoni: 9 dei primi e 9 dei secondi hanno perso la vita in modo violento sulle stra-de della città. La mappa dei punti più pericolosi si disegna partendo da via Baracca, passando da via Pistoiese e approdando in via di Novoli, per proseguire poi verso viale Guidoni, viale Strozzi e via Pisana: tutte strade da oltre 50 incidenti l’anno. E ancora non si esauriscono i casi di pirati della strada che non solo compiono un’infrazione, ma neanche si fer-mano sul luogo del misfatto. Al-cune settimane fa è successo a un taxista in piazza dalla Stazione, che ha investito un bimbo e non si è fermato. Rintracciato dalla polizia municipale, per lui è scat-tato immediatamente il ritiro della patente. Alla fi ne di gennaio una donna di 67 anni è stata investita da un automobilista, che è stato fermato e denunciato. Le proposte del Comune, che per la prevenzio-ne si associa alle associazioni dei parenti delle vittime, come quella fondata dai genitori di Lorenzo Guarnieri, partono da più punti di vista e riguardano ad esempio una raccolta di fi rme per una legge di iniziativa popolare affi nché si pre-veda l’omicidio volontario, e non colposo, per chi causa la morte di una persona mentre è alla guida in stato di ebbrezza o sotto stupefa-centi. A breve, inoltre, dovrebbe venir presentato il Piano strategi-co integrato per la sicurezza sulle strade a Firenze, mentre sono già iniziati gli incontri nelle scuole per mettere in guardia i ragazzi sui rischi che possono arrivare da comportanti scorretti e, solo ap-parentemente, catalogabili come leggerezze.

Anche incontri nelle scuole

Incidenti stradali,si cercano rimedi

FOCUS

/S.W.

1149005

14 Marzo 2011

Page 15: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

l’inchiesta

Polemiche sui costi e sulla correttezza delle proce-dure di appalto a parte, il parco della Musica è

in arrivo a Firenze, e con lui un nuovo corso per la città e, soprat-tutto, per la zona delle Cascine. Si tratta infatti di uno dei punti di Firenze più toccato dalle novità, prima con l’avvento della tramvia, che l’attraversa per collegare le due sponde dell’Arno, e ora con il nuovo centro musicale, che pren-derà il posto del vecchio Teatro Comunale. Ma come reagisce il polmone verde della città a queste continue “rivoluzioni”? Che piani ha Palazzo Vecchio per un’area che è sempre stata a rischio sfrut-tamento e che da anni sembra vi-vere una crisi di identità profonda? Per i presidenti delle commissioni urbanistica e cultura del Comune, Elisabetta Meucci e Leonardo Bie-ber, il focus è sul nuovo teatro, che rappresenterà “un’opera pubblica di alto livello internazionale e una

grande occasione per la crescita culturale della nostra città, oltre al modo per restituire alla cittadinan-za una vastissima area che ricon-nette anche il centro storico con il parco delle Cascine.” Del resto, di interventi forti sulla zona delle Cascine si parla da tempo, e una delle ultime occasioni è stata l’ini-ziativa dei “cento luoghi”, voluta dal sindaco Renzi a fi ne settembre per aprire la discussione sui luoghi simbolo della città che l’ammini-strazione vuole restituire ai fi oren-tini entro fi ne mandato. E proprio le Cascine sono state il luogo pre-scelto dal primo cittadino per per ascoltare personalmente le propo-ste degli abitanti e formulare le proprie promesse, fra cui quella di farle diventare il più grande parco urbano d’Europa: un’area che, a lavori ultimati, dovrebbe coprire ben 300 ettari e comprendere l’Ar-gingrosso, i lungarni del Pignonci-no e dei Pioppi, la zona del Podere la Trave-Il Barco e il nuovo polo

musicale con il nuovo teatro del Maggio. Il tutto per un totale di diversi milioni di euro, di cui però 13 milioni e 691mila sono già stati fi nanziati. Fra le altre prospettive per il parco ci sono una nuova pas-serella esclusivamente ciclopedo-nale, che sorgerà a metà strada tra l’Indiano e la passerella dell’Iso-

lotto, collegando il parco delle Ca-scine con quello dell’Argingrosso, un nuovo centro dell’arte e dello spettacolo nei locali ex Fabbri ed ex Scuderie e spazi per nuovi ser-vizi per il parco, o un locale legato alla tradizione culinaria, nell’ex discoteca Meccanò. Resta invece per il momento insoluta la “dispu-

ta” Renzi-Zeffi relli su dove fi nirà l’archivio storico della carriera del grande regista, diviso fra l’amore per la sua città e il richiamo del-la capitale. Ad ogni modo, i tempi per la presentazione del progetto sono stati fi ssati a inizio giugno: non resta dunque che pazientare qualche mese.

Matilde Bernini

Le Cascine restano uno dei punti preferiti per i bivacchi,

in particolar modo con l’avvento della bella stagione: ormai da ge-nerazioni alcune comunità di im-migrati, specialmente peruviani, filippini e cingalesi, hanno eletto il pratone a luogo di incontro per i picnic della domenica (e non solo), spesso e volentieri condi-ti da numerose bottiglie di birra. Gli eventi organizzati nei locali della zona, inoltre, non facilitano la vita dei residenti, e gli ultimi episodi lo confermano, come ad esempio il bis di risse in una sola serata all’evento dell’Ippodromo delle Mulina: protagonisti prima cinque magrebini in evidente stato di ubriachezza, poi alcuni cittadi-ni italiani, gli uni contro gli altri per motivi calcistici, mentre della discoteca Meccanò, al momento, restano solo i resti dell’incendio. Con l’avvicinarsi della bella sta-gione, la situazione nel parco (che da una parte ospita lo storico Cir-colo del tennis di Firenze, nato nel 1898 per iniziativa di 30 soci fon-datori in parte fiorentini e in parte inglesi, e diventato il quinto cir-colo italiano a iscriversi all’asso-ciazione italiana di Lawn Tennis, istituita a Roma il 16 aprile 1894),

si rende ancora più complicata. Ai problemi usuali, come ad esempio quello della prostituzione che con-tinua a invadere gli spazi del par-co, dal viale ai giardini interni, si aggiungono le serate brave di chi ama tirar tardi sui prati, con tanto di schiamazzi e rumori che talvol-ta arrivano a essere denunciati an-che dai residenti dell’Isolotto. Per non parlare della “città fantasma” abitata da sbandati vari che si apre nella zona fra la Leopolda e il par-co, dove si trovano i vecchi capan-noni che costeggiano i binari e che erano un tempo parte dello scalo merci delle ferrovie, come denun-ciato dai residenti delle nuove case di via Michelucci, adiacenti alla Leopolda.

I “rischi” della bella stagionezOOM. Dai bivacchi alle serate rumorose

DOssIeR/2. Tanti i progetti per dare nuova vita a un luogo dal passato certamente non facile

Ma le Cascine si preparano a rinascere

Di interventi importanti in questa parte

di città si parla da tempo: ora è in arrivo

il Parco della Musica, che ne dovrà

segnare una seconda giovinezza

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Page 16: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

ecONOMIA/1. Nella cooperativa addetti di 36 nazionalità diverse. Che parlano tutti la nostra lingua

“Nuovi italiani”. Grazie al lavoroSono stranieri, ma

hanno un forte senso

di appartenenza al

Belpaese (e a Firenze).

Sono i 400 impiegati

immigrati della Cooplat,

secondo una ricerca

condotta dal Ceuriss

Otto su dieci non lascerebbero mai la Toscana e Firenze per trasferirsi al-trove. E non sarebbe una novità, se stessimo parlando di persone nate e

cresciute qui, perché si sa che i toscani – e i fi o-rentini in particolare – sono legatissimi alla loro terra. Ma loro sono originari di Perù, Albania, Romania e Filippine: sono venuti nella nostra regione per lavorare e ora non la lascerebbero per nulla al mondo. Perché la maggioranza di questi stranieri si sente “ben integrata” (il 51%) e il 77,8% mostra un senso di appartenenza all’Italia, contro il 68,9% che dà altrettanta im-portanza ai riferimenti identitari legati al Paese d’origine. È un caso fi orentino: si tratta della ri-cerca condotta dal Centro europeo di ricerche e studi sociali (Ceuriss) tra i lavoratori immigrati della Cooplat, una delle più importanti coopera-tive italiane nel comparto dei servizi. Tra i tre-mila lavoratori della Cooplat, infatti, ce ne sono ben 400 stranieri. Per questo la cooperativa ha deciso di commissionare al Ceuriss un’inda-gine su “Lavoro e percorsi di integrazione del personale immigrato”, che è iniziata nel gen-naio 2010 e che ora è vicina alla conclusione. Leggendo i dati, ciò che salta agli occhi sono il sentimento maturato nei confronti dell’Italia e il fatto che la buona integrazione degli immigra-ti, riconosciuta da loro stessi, sembra dovuta in primo luogo al lavoro. Riguardo a quest’ultimo punto, per esempio, è da segnalare la risposta alla domanda sulle “dimensioni in cui gli im-migrati si identifi cano di più”: al primo posto

c’è la famiglia con il 68,9% e al secondo il la-voro con il 45,9%, seguiti a molta distanza dalla nazionalità (24,6%) e dai riferimenti allo stile di vita (27%). Anche una curiosità – in realtà solo apparente, perché si tratta della vita di tutti i giorni – la dice lunga sul legame tra lavoro e integrazione: il 48% degli addetti immigrati di Cooplat valuta “buoni” i rapporti con i colleghi italiani e il 54,1% quelli con i colleghi di una nazionalità diversa (il dato più basso è quello relativo ai rapporti con i connazionali: 46,7%). L’82% di loro parla in italiano con i colleghi, ma il dato ancora più signifi cativo è che soltanto il 24,6% usa ancora la lingua d’origine per le conversazioni in famiglia. Insomma, ormai par-

lano italiano anche a casa.“Questi dati – si leg-ge nella ricerca del Ceuriss – propongono una lettura in forte controtendenza con le ricerche degli ultimi anni sul senso di appartenenza degli immigrati, che vede solitamente primeggiare il legame con la terra di provenienza (con percen-tuali non inferiori all’85-90%)”. Il profi lo che esce dalla ricerca è quello di stranieri che si sentono “nuovi italiani” – e non dimentichia-mo che stiamo parlando di immigrati di prima generazione. Le brutte notizie arrivano quando si parla della crisi economica: il 46,7% dice di “arrivare con molta diffi coltà a fi ne mese” e il 14,8% “spende tutto quello che guadagna”. Ita-liani anche nelle diffi coltà, insomma.

lavoro e immigrati: un Binomio che porta all’integrazione

Federico Buti

società

Campi Bisenzio, la città dell’area fi oren-tina con la percentuale più alta di im-

migrati. Santa Croce sull’Arno, dove oltre il 40% della popolazione residente nel picco-lo centro storico è composto dalle famiglie degli stranieri che lavorano nelle concerie. Il caso della Cooplat, 400 lavoratori non italiani su 3mila (vedi pezzo a fi anco). Sono le tre esperienze toscane da cui è partito il convegno “Le vie dell’inte(g)razione”, che si è svolto il 25 febbraio scorso al teatro Dante di Campi, per affrontare le proble-matiche e le sfi de poste dall’immigrazione. A Firenze, in Toscana e in Italia. All’inizia-tiva, organizzata dall’associazione Romano Viviani e dalla Fondazione Italianieuropei, ha partecipato tra gli altri Massimo D’Ale-ma, ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri del secondo governo Prodi. Tanti i dati resi noti durante le cinque ta-vole rotonde che si sono tenute durante la giornata. Come quelli della “rivoluzione” di Campi, dove i cittadini cinesi rappresen-tano il 43,6% della popolazione straniera residente, contro il 62% di vent’anni fa, quando la popolazione della frazione San Donnino quasi raddoppiò nel giro di pochi mesi per l’arrivo di migliaia di persone pro-venienti dalla Cina. Ora i cinesi non sono più concentrati in una sola zona della città, è stato evitato il rischio ghetto e il sindaco Adriano Chini dice che “oggi Campi, per i cinesi, è molto più un luogo di residenza che un posto dove lavorano e basta, segno che il processo di integrazione sta andando avanti”. O come l’esperienza di Santa Cro-ce sull’Arno, dove la stabilità lavorativa (i tanti immigrati presenti sono assunti nelle concerie) ha permesso i ricongiungimenti familiari, potente fattore di pace e coesione sociale. Durante il convegno è stato toccato anche il caso di Prato: alle tavole rotonde hanno partecipato anche il sindaco e il pre-sidente della Provincia, Roberto Cenni e Lamberto Gestri.

I dati del convegno di Campi

La Toscana e le sue “vie dell’integrazione”

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16 Marzo 2011

Page 17: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Quei mestieri che nessuno vuol più fareecONOMIA/2. Capita che l’offerta non manchi e che invece il candidato giusto si faccia attendere

Antonio Passanese

Il lavoro? C’è, basta cercarlo, accontentarsi e “spor-carsi le mani”. La crisi economica, si sa, ha colpito duramente soprattutto il mondo giovanile. In To-scana sono 69mila i ragazzi – tra i 15 e i 34 anni

– alla ricerca di una prima occupazione, nonostante vi siano professioni che non riescono a decollare a causa delle diffi coltà di reperimento della forza lavoro. Nel-la “classifi ca” dei mestieri meno ambiti stilata da Con-fartigianato Firenze (e per i quali un contratto a tempo indeterminato sarebbe sostanzialmente assicurato) si trova di tutto un po’: pasticceri, gelatai, sarti, macellai, muratori, idraulici, falegnami, operai agricoli, cuochi, panettieri, fabbri e persino igienisti dentali. Risultati che non stupiscono affatto. A quanti di noi è capitato di aver bisogno di un elettricista, di un meccanico o, “peggio” ancora, di un antennista o di un idraulico senza riuscire a trovarli? È il paradosso dei cosiddetti lavori trascurati. “In Italia - sottolinea il report di Confartigianato - do-vrebbero essere valorizzate forme di lavoro in grado di facilitare l’accesso al mercato da parte dei giovani, e fa-vorire quei processi di formazione in azienda che sono indispensabili per ridurre il mismatch (discordanza) tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile”. Nel 2010, con la fl ebile ripresa dell’economia, le assunzioni previste dalle imprese e monitorate dal sistema infor-mativo Excelsior 2010 di Unioncamere e Ministero del Lavoro sono tornate a salire, e contemporaneamente è tornata a crescere anche la diffi coltà di reperimento di personale non stagionale (+6 per cento rispetto al 2009), che riguarda il 26,7 per cento del totale delle assunzioni

programmate dalle imprese. Il rapporto Excelsior 2010 ha inoltre evidenziato che la diffi coltà di reperimento del personale è determinata dall’inadeguatezza degli aspiranti (14,3 per cento) e dal ridotto numero di can-didati (12,4 per cento). Lo sbaglio dei giovani di oggi sembra dunque essere quello di non volersi orientare al lavoro nelle arti e nei mestieri, cosa che consentirebbe loro interessanti occupazioni prima come apprendisti, poi come lavoratori dipendenti e infi ne con l’opportu-nità di diventare un imprenditore in proprio. E lo stesso errore sembrano commetterlo anche i genitori, nel non indirizzare i fi gli su questa strada, il che, naturalmente, non signifi ca escluderli dall’opportunità di studiare. In-somma, andrebbe cambiata un’intera cultura, pare voler

dire il report. Nel frattempo, gli extracomunitari rappre-sentano sempre più una risorsa indispensabile in tanti ambiti della vita economica e sociale del nostro paese. Va ricordato, infatti, come fa notare anche l’Inail, che “quasi il 10 per cento del Pil italiano arriva dagli immi-grati e che una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Così come la maggior parte delle fabbriche del Centro–Nord”.

tra quelli meno ambiti - dice un’indagine di Confartigianato

Firenze - ci sono l’idraulico, il muratore, il sarto, il macellaio,

il panettiere, il cuoco, il falegname e persino l’igienista dentale

società

Nella nostra regione sono 69mila i ragazzi alla ricerca della prima occupazione

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Page 18: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

te ha riaperto i battenti. E’ visitabile solo il lunedì (giornata in cui quasi tutti gli altri musei sono chiusi) e offre, oltre alla collezione delle sculture originali delle nicchie, una vista inedita sulla città, che si riesce a godere solo dal “grattacielo” più alto del centro. Altra chicca a costo zero è il Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, dove, all’interno dell’ex refet-torio del convento, è custodito uno dei più begli affreschi del Rinascimento fi orenti-no, incredibilmente dimenticato dalla maggior parte dei turisti di passaggio. Se-guono a ruota il cenacolo di Ognissanti, Fuligno e Sant’Apollonia, e poi ancora il Chiostro dello Scalzo, casa Martelli e la sala del Perugino (ingresso dal Liceo Mi-chelangelo) che è recentemente entrata a far parte del circuito museale. Appena fuori dal comprensorio fi orentino ci sono le ville medicee di Castello (col meravi-glioso giardino), di Petraia, di Poggio a Caiano (con annesso museo della natura morta) e di Cerreto Guidi (con il museo storico della caccia). Gli appassionati di arte contemporanea potranno invece fare una visita by night alla Strozzina, che la-scia le sale aperte a tutti il giovedì sera dalle 18 alle 23. A disposizione anche le visite guidate gratis del sabato e della do-menica alle 16.30, oppure i deliziosi “we-ekend dell’arte”, laboratori per bambini e adulti organizzati il primo fi ne settimana del mese: l’ingresso è free, ma solo su prenotazione. Per chiudere in bellezza non poteva mancare lo spazio principe del Q3, l’Ex3, che non mette limiti ai vi-sitatori e lascia le porte aperte a chiunque si voglia abbeverare alla fonte della ricer-ca contemporanea.

17 marzo, le principali gallerie della città rimarranno aperte fi no all’una del matti-no. Altra sorpresa gradita è il ritorno delle domeniche del fi orentino che, una volta al mese, consentono ai nati nella città del giglio, a chi è residente nel comune di Firenze e nella provincia di visitare il museo di Palazzo Vecchio senza scucire un centesimo. L’appuntamento di marzo è fi ssato per il 13, ma chi non ce la farà non deve disperare: è già fi ssata una nuo-va giornata a porte aperte per il 10 aprile. L’unica accortezza è quella di munirsi di una “Bacione card”, completamente gra-tuita, che va fatta al telefono o via mail. Nei principali musei statali (ad esempio Uffi zi, Galleria dell’Accademia e Bargel-lo) si entra senza pagare solo in casi raris-simi (come in occasione della notte dei musei di cui sopra) o se si appartiene ad alcune categorie speciali, come giovani sotto i 18 anni, anziani over 65 o gruppi di studenti accompagnati da insegnan-ti. In compenso però esiste un numero incredibile di gallerie del polo museale che hanno il vantaggio non solo di essere gratuite, ma anche quasi sempre poco af-follate. Ne è un meraviglioso esempio il museo di Orsanmichele, che recentemen-

Chi l’ha detto che la cultura deve essere venduta a caro prezzo? Il pane della mente, si sa, deve essere a disposizione di tutti, e

allora ecco una serie di escamotage per godere delle bellezze della città del giglio e degli immediati dintorni senza mettere mano al portafoglio. Si comincia con la notte dei musei gratis in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, tra il 16 e il

ecco qualche consiglio per godere delle bellezze della città del giglio (e dintorni)

senza dover mettere mano al portafogli. A partire dalla lunga lista delle gallerie

statali per entrare nelle quali non serve pagare nessun tipo di biglietto

Al MuseO. Sono molti i luoghi d’arte che possono essere visitati senza spendere neanche un euro

Quando la cultura è a costo zero

tempo libero

Ludovica V. Zarrilli

palazzo vecchio

Negli ultimi anni Palazzo Vecchio ha affi ancato, ai

panni di sede del potere politi-co e amministrativo della cit-tà, quelli di uno dei musei più visitati da fi orentini e turisti. L’accesso alle sale del museo è possibile tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 19, men-tre il giovedì nei i giorni festivi infrasettimanali l’orario è ridot-to, dalle 9 alle 13. Una volta al mese, nell’ambito della “dome-nica del fi orentino”, è previsto l’ingresso gratuito al museo per tutti i cittadini residenti o nati a Firenze e provincia. Per acce-dere al Palazzo occorre ritirare una card gratuita presso gli uf-fi ci Urp del Comune. Ogni mese viene segnalato il programma delle iniziative con le attività, anch’esse gratuite, curate dal Museo dei ragazzi, che si po-tranno effettuare esclusivamen-te su prenotazione, al numero 055.055 o sul sito www.museici-vicifi orentini.it. In questa occa-sione è possibile inoltre visitare gli scavi del teatro dell’antica Florentia. Accanto ai percorsi tradizionali, che attraversano i quartieri monumentali del pa-lazzo, l’associazione Museo dei ragazzi offre modalità innovati-ve e originali di visitare il mu-seo. Queste visite conducono fi n nelle stanze segrete dei Medici, e si svolgono con guide d’ecce-zione come Giorgio Vasari o il duca Cosimo I, che, dialogando con i visitatori, consentono loro di cogliere, con maggiore chia-rezza, le differenze tra la Firenze del’500 e quella attuale. In occa-sione di aperture straordinarie, il normale percorso tra le sale si può arricchire anche con la visita di alcuni ambienti sugge-stivi, come il “camminamento di ronda” e il quartiere di Leone X, sede degli uffi ci del sindaco. At-tualmente, in Palazzo Vecchio, è poi possibile ammirare il teschio tempestato di diamanti opera di Damien Hirst, esposto nella ca-mera del duca Cosimo I fi no al primo maggio.

I tesori della sede del Comune

Il Palazzo che non t’aspetti

FOCUS

/R.Z.

18 Marzo 2011

Page 19: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

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Page 20: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Dopo la tassa di scopo, ecco quella

“d’immagine”: bancarelle, mercatini

e installazioni dovranno pagare di più

per stare in centro. e passare al vaglio

di una commissione ad hoc

politica

Piazza Signoria trasformata in spiaggia per un giorno con una sfi lza di ombrelloni, mucche colorate sparse per tutto il centro, un enorme waffel gonfi abile davanti alla basilica di Santa Croce. Palazzo Vec-chio dice basta e vara un nuovo regolamento sull’uso delle piazze

storiche fi orentine. Chi vorrà usufruire dello sfondo da cartolina dovrà pas-sare al vaglio di una commissione ad hoc. E pagare di più. Finora, infatti, per organizzare un evento in centro era suffi ciente saldare il conto del suolo pubblico. D’ora in poi non sarà più così: entra in vigore una sorta di “tassa di immagine”. “Così si tutelano le zone più preziose della città”, commenta il vicesindaco Dario Nardella. “Il regolamento – continua Nardella - in-troduce due grandi novità: il canone per l’utilizzo delle piazze storiche e precisi criteri per il loro sfruttamento, con una maggiore selezione sia dal punto di vista dell’impatto estetico, sia in base alla tipologia dell’evento”. L’indennità di immagine terrà conto delle caratteristiche del luogo, della durata degli eventi e dei ritorni economici. Ma non solo: le autorizzazio-ni saranno vincolate ad alcuni precisi parametri, come il valore sociale, culturale e politico degli eventi, l’interesse per la collettività, la ricaduta economica per il territorio. A valutare l’impatto estetico oltre che social-economico degli eventi sarà una specifi ca commissione, di cui faranno parte tutti i rappresentanti degli uffi ci comunali interessati. Ancora da stabilire i canoni d’affi tto dei differenti “palchi”, mentre è già stabilito l’elenco delle

Francesca Puliti

piazza santo spirito

cOMuNe. Stop all’utilizzo indiscriminato degli sfondi da cartolina: arriva il regolamento

Lievita l’affi tto delle piazze storichepiazze interessate: piazza Strozzi, piazzale Michelangelo, piazza del-la Signoria, piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza Santa Croce, piazza SS. Annunziata, piazza del-la Repubblica, piazza Santa Maria Novella, piazza Ognissanti, piazza-le degli Uffi zi, via Martelli, piazza Santo Spirito, parco delle Cascine e giardino della Fortezza da Basso. Ma non è fi nita qui, perché davan-ti a Palazzo Vecchio, così come tra Duomo e Battistero, in via Martelli, piazza Santa Croce e piazza della Repubblica, potranno campeggiare esclusivamente iniziative promosse direttamente dal Comune. “Era ne-cessario tutelare maggiormente le zone più preziose della nostra città – aggiunge il vicesindaco – anche per garantirne una fruizione migliore da parte di cittadini e turisti. Proprio a questo proposito abbiamo voluto tenere conto anche delle indicazioni della Soprintendenza”. Le domande dovranno essere presentate almeno 45 giorni prima dell’evento, con tanto di fi nalità, durata e caratteri-stiche dell’occupazione, compreso il progetto dettagliato. Alcune de-roghe sono previste, ma solo per le manifestazioni promosse dall’am-ministrazione comunale. A merca-tini, bancarelle e installazioni varie, invece, non si faranno più sconti.

l’InIZIAtIvA

La politica, il calcio (la Fiorentina, soprattutto), il suo Mu-gello. Erano tre delle grandi passioni di Alessia Ballini, la

consigliera regionale scomparsa il 2 febbraio scorso dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro, ed è mettendo insieme e “miscelando” questi tre ingredienti che amici e conoscenti hanno deciso di tributarle un omaggio. Così è nato il 1° tro-feo di calcio Alessia Ballini, che si è svolto il 20 febbraio al centro tecnico Figc di Coverciano, un quadrangolare che ha visto affrontarsi politici, amministratori e giornalisti di Firenze

e del Mugello. A scopo benefi co: i fondi raccolti, circa 2.600 euro, sono stati devoluti alle realtà a cui Ballini ha chiesto di fare donazioni. “Niente musi lunghi ma sorrisi – aveva detto ai famigliari prima di andarsene – e chiedete che non venga-no comprati fi ori ma fatte offerte per i centri anti-tumore”: il dipartimento oncologico dell’ospedale di Ponte a Niccheri, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l’associazione Pallium. A sfi darsi sul campo di Coverciano la squadra dei consiglieri comunali e degli assessori di Firenze, capitanata

dal sindaco Renzi, una Rappresentativa del Mugello, una dei giornalisti e una formazione composta da consiglieri regionali, provinciali e politici. In tribuna il ct della Nazionale Cesare Prandelli, Sebastien Frey e l’ad della Fiorentina Sandro Men-cucci. La vittoria è andata a Palazzo Vecchio, che ha battu-to prima i mugellani e in fi nale i politici ai rigori, nonostante l’errore di Matteo Renzi, che se l’è fatto parare da Gabriele Toccafondi del Pdl. Terzi i giornalisti, quarto il Mugello. Ma è chiaro che la vera vincitrice è stata Alessia.

Torneo di calcio a scopo benefico

Il Palazzo Vecchio Football Club vince il memorial Alessia Ballini

/P.C.

20 Marzo 2011

Page 21: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

politica

Via libera alla nuova pista di Peretola. Più o meno. Diciamo che le carte ci sono, tutto il resto è ancora da vedere. È stata approvata lo scorso febbraio la

variante del Pit (il Piano integrato del territorio) che prevede lo sviluppo dello scalo fi orentino. In un senso o nell’altro, è proprio il caso di dirlo. Il documento licenziato dalla giunta regionale, infat-ti, lascia aperte due possibilità: o la realizzazione di una nuova pista parallela all’autostrada, o il pro-lungamento di quella attuale, al fi ne di raggiunge-re la fatidica lunghezza di 2 km. Che si proceda nell’una o nell’altra direzione i dintorni saranno ovviamente coinvolti nella rivoluzione, a partire dall’autostrada, per cui si parla anche di un possibi-le interramento. Ma, cosa che più preme ai comuni limitrofi (e non solo), sarà soprattutto il parco della Piana a patirne le conseguenze. Anche se il gover-natore Enrico Rossi ha garantito che “il parco non sarà in alcun modo intaccato”. La priorità, però,

è lo sviluppo del Vespucci, su questo il presidente della Regione e il sindaco di Firenze vanno (ades-so) d’amore e d’accordo. Con la modifi ca della pi-sta l’aeroporto potrebbe raddoppiare il numero dei voli, includendo nuove destinazioni e nuovi tipi di velivoli. Secondo alcune previsioni, con il nuovo assetto Firenze potrebbe strappare a Pisa circa l’80% dei voli. Magari anche grazie allo sbarco di compagnie low cost, fi nora “dirottate” sulla città della Torre pendente. La partita vera, però, secon-

do i programmi regionali, passa proprio dall’eterna rivale del capoluogo: cioè attraverso l’integrazione dei due principali aeroporti toscani. “L’obiettivo – dichiara Rossi - è realizzare un polo aeroportuale che possa diventare il terzo in Italia, al netto di Ve-nezia”. Un obiettivo possibile, ma tutt’altro che fa-cile, anche solo in base agli assetti societari dei due aeroporti. Se la Regione conserva ancora quote di Sat, la società che gestisce il Galilei, così non è per Adf. Ma anche su questo piano il governatore si sta dando da fare per rientrare nella partita. Con la dichiarata intenzione di arrivare a un’unica società di gestione dei due scali. “Forse perderò la partita della società unica – aggiunge il presidente della Regione – ma nessuno può impedirmi di provar-ci”. La strada appare in salita, ma nel mentre Rossi si è riconquistato un compagno di viaggio, o al-meno di questo viaggio: Matteo Renzi, soddisfatto per l’approvazione della variante. “Le modifi che apportate al Pit – dichiara il suo vice Nardella – dimostrano che c’è un forte allineamento della Re-gione con le posizioni già assunte dal Comune con il piano strutturale”. Eppure qualcosa scricchiola nell’accordo. E va sotto al capitolo Cittadella vio-la. “Lì non c’entra”, ribadisce Rossi. “Invece sì”, replica Nardella. Come? Secondo il vicesindaco sarebbe una questione di scambi di volumi: den-tro il nuovo stadio, fuori altre costruzioni in pro-gramma. “Se i proprietari del terreno trovano un accordo – annuncia – siamo pronti a rimettere in discussione il Pue (piano urbanistico esecutivo, ndr)”. Il risiko della Piana continua e il match po-trebbe durare un’intera legislatura. Mentre lo scalo di Bologna diventa sempre più competitivo. “Nel 2013 Smn e lo scalo bolognese disteranno meno di un’ora in treno – avverte il vicesindaco – grazie ai nuovi people mover. Dobbiamo attrezzarci in fret-ta se vogliamo rimanere competitivi”.

Approvata la variante, trovato l’inganno. Tutti soddisfatti dalla modifica apportata

dalla giunta regionale al Pit, per realizzare una nuova pista a Peretola? Niente di più lontano dalla realtà. I sindaci della cintura urbana, capitanati dal condottiero Gianni Gianassi, primo cittadino di Sesto Fiorentino, non ci stanno e accusano il presidente della Regio-ne di “alto tradimento”. Già, perché dopo un primo momento in cui Rossi si era mostrato disponibile alla mediazione tra “Firenze la-drona” e i “piccoli della Piana”, il governatore ha sposato la battaglia renziana: la pista paral-lela. E il “tradimento” dell’alleato fa più male dell’attentato al famoso parco, che dovrebbe fare da cuscinetto-compensazione a tutto ciò che dovrebbe trovar spazio nella piana da qui a qualche anno. Inceneritore, Alta velocità ferroviaria, cassa di espansione dei Renai, raddoppio dell’A11, parcheggio scambiatore dell’Osmannoro e chi più ne ha più ne metta. Senza contare l’impatto estetico della nascen-te (?) Scuola dei Marescialli. “O il termova-lorizzatore o la pista parallela, il presidente della Regione faccia la sua scelta”. A lanciare il guanto di sfida è ancora una volta Gianas-si, sostenuto dai sindaci della cintura urbana (compreso Bagno a Ripoli, che sta dall’altra parte della città). “Non accetto ricatti”, replica

imperterrito Enrico Rossi. Ma che qualcosa si sia rotto nel tetris di equilibri della Piana è più che evidente. Il fronte della battaglia, però, si estende anche all’interno della stessa Firenze. Qui a dare del filo da torcere al sindaco, sul piano aeroporto, ci si mettono sia le opposi-zioni di destra che di sinistra. “Qualsiasi piano incrementi il numero dei voli – afferma Or-nella De Zordo di Perunaltracittà – per noi è inaccettabile. E non ci vengano a raccontare che i turisti o gli imprenditori diretti a Firen-ze desistono perché devono atterrare a Pisa”. Scettico anche Tommaso Grassi, di Spini per Firenze, al contrario del suo capogruppo, ap-punto Valdo Spini. Fa un po’ più effetto invece trovare tra gli oppositori della strada aperta dal Pit il Pdl, da sempre a favore dell’imple-mento del Vespucci. Ma si fa presto a capire il perché: secondo Marco Stella la manovra della Regione altro non sarebbe che la solita bufala. “Il Pit affonda Peretola. Lo sviluppo dello scalo fiorentino – spiega – è subordinato all’integrazione tra Pisa e Firenze. Se questa non dovesse avvenire, non ci sarebbe nessuna nuova pista”. Il “trucco” starebbe scritto in un allegato della variante. Ma anni di interroga-zioni a scuola dovrebbero averci insegnato, ormai: le cose più importanti spesso stanno nelle note a piè di pagina.

Paola Ferri

Decolla la nuova pista: parallela oppure allungata

AeROPORtO/1. Approvata dalla giunta regionale la variante del Pit, il piano integrato del territorio

/P.F.

La Piana in rivolta: “O i voli o l’inceneritore”

AeROPORtO/2. I sindaci della cintura urbana dicono no

L’obiettivo è realizzare un polo che possa diventare il terzo d’Italia

Il documento prevede lo sviluppo dello scalo

fi orentino, lasciando aperte le due possibilità.

Così, il vespucci potrebbe includere nuove

destinazioni (e nuovi tipi di velivoli)

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Un carrello della spesa colmo di ri-fi uti abbandonato in pieno centro (e in pieno giorno) a due passi dal glorioso Teatro Comunale, cestini o

cassonetti un po’ troppo pieni sparsi qua e là per la città, qualche muro che sicuramente ha visto tempi migliori, e che porta sulla “pelle” il segno del passaggio del vandalo di turno. Se a Firenze, come in qualsiasi altra città, succede sicuramente ben di peggio (e se non possono certo essere considerati questi i problemi più gravi con cui gli abitanti si trovano a dover fare i conti), si tratta comunque di situazioni (più o meno temporanee) che certo non rendo-no onore alla bella Florentia. Situazioni che i lettori del nostro sito (www.ilreporter.it) hanno immortalato in diversi scatti, che poi hanno in-viato all’indirizzo della nostra redazione ([email protected]). Queste fotografi e hanno trovato spazio sul nostro portale (qua accanto ne pubblichiamo due) con un obiettivo ben pre-ciso: raccontare quello che non va della nostra città. Che si tratti di un “piccolo” atto vandali-co così come di una situazione che si protrae da anni e che sembra non riuscire a trovare solu-zione. Perché la qualità della vita inizia proprio da come, ogni mattina, troviamo la città sotto casa. E dato che mettendo più occhi insieme si riesce sicuramente a vedere meglio (e di più), quello che chiediamo a tutti i lettori è di con-tinuare a seguirci ogni giorno sul nostro sito e a mandarci fotografi e e segnalazioni, che noi continueremo a pubblicare: è proprio portando alla luce problemi e casi di incuria, degrado e affi ni, infatti, che si può iniziare a risolverli.

on line

INteRNet. Notizie, foto e video per essere sempre aggiornati. E tutti possono mandare segnalazioni

La città in diretta su www.ilreporter.ittOP ten FOtO

1. Piselli Toscani, da stasera in vendita il calendario shock

2. Pizzul: “Della Valle in standby. Mutu va perdonato”

3. ‘’Se non ora quando?’’, le donne fi orentine si preparano

4. Dignità delle donne e ‘’no al pedaggio’’: un weekend in piazza (e in strada)

5. Politici e giornalisti si sfi dano. Per ricordare la ‘’comandantessa’’

6. Gli aeroporti toscani decollano, nuovi voli da Pisa e Firenze

7. Toscani, arriva la versione maschile del calendario shock

8. ‘’La politica è alla frutta’’, folla per Renzi-scrittore

9. Cuba, quella vera. Il documentario clandestino allo Stensen

10. Su Facebook un gruppo chiamato “Sex and City” (versione fi orentina)!

I PIÙ lettI Del MeSe

1. Cori, cartelli e anche voglia di ridere. Migliaia di donne (e uomini) in piazza

2. Auto si ribalta sul ponte all’Indiano, traffi co in tilt

3. Tir si ribalta, caos sulla Fi-Pi-Li

4. Scandicci, ditta distrutta dalle fi amme

5. I Dinamo vincitori di Sanremo... ora tour mondiale!

6. Wynne Gareth si racconta a Il Reporter

7. A Firenze arrivano i cassonetti hi-tech

8. Cosa m’invento per San Valentino?

9. Tramvia, commercianti sul piede di guerra

10. Da borgo a ‘’ghetto’’? Viaggio in San Frediano

I vIDeO PIÙ vIStI

1. Chi è la più bella della Padania?

2. E Firenze ‘’sparì’’ nella nebbia

3. San Jacopino 2012, ecco come sarà

4. Clet, l’artista dei cartelli si racconta

5. Prossima fermata ‘’Porta al Prato’’. E la riqualifi cazione?

6. La ‘’faccia pulita’’ di via Maggio

7. La ‘’dura vita’’ dei motorini all’Isolotto

8. Il granduca “cornuto” e il Perseo bifronte

9. Torre San Niccolò incappucciata: si rifà il look

10. L’arte sospesa nel vuoto

MARZO 2011

CERTOSA PARCO PALI BOTTAI,I COMPLESSI RAPPORTI CON SOCIETA’ AUTOSTRADEPARCHEGGIO DELLA CERTOSADurante la manifestazione “Cantieri Aperti” Società Au-tostrade annunciava che il Parcheggio scambiatore della Certosa “non sembrava più di interesse”.Immediatamente l’Amministrazione Comunale ha preso contatto con l’Assessore Ceccobao della Regione Toscana e con il Presidente della Provincia perché richiamassero Società Autostrade al rispetto degli accordi siglati fra Re-gione, Provincia, Comuni e Società Autostrade dove il par-cheggio è parte integrante del progetto autostradale.Tutti gli Enti si sono attivati e in un incontro con Società Autostrade il Direttore Ing. Tozzi si è impegnato a realizzare il parcheggio, anche se con un progetto più snello del pre-cedente, che mostra problematiche tecniche e gestionali.L’Amministrazione Comunale ha accolto positivamente questa volontà pur sottolineando la necessità di un pro-getto di qualità (siamo ai piedi della Certosa) e che abbia gli strumenti per garantirne la gestione.Si attende una proposta di Società Autostrade e intanto incontreremo il Comune di Firenze per verifi care l’interesse e la volontà dell’Amministrazione fi orentina di partecipare alla gestione del parcheggio.

IL PARCO E LA PIAZZADurante l’incontro con Società Autostrade è stata aff ron-tata anche la questione della realizzazione del Parco sulla Greve (opera di ricaduta), che l’Amministrazione Comuna-le ha chiesto di semplifi care inserendovi anche la realizza-zione della Piazza di Tavarnuzze.Infatti l’Amministrazione Comunale ha ottenuto dalla Re-gione Toscana 900.000€ per la realizzazione della Piazza e ha chiesto a Società Autostrade di inserire il Progetto della Piazza nelle opere di ricaduta, per poter fi nanziare la som-ma residua con una semplifi cazione nella realizzazione del Parco.In questi mesi sono stati verifi cati i costi del parco, attua-lizzate le cifre e ora è in via di preparazione la convenzio-ne che stabilirà tempi, modi, cifre per la realizzazione del progetto complessivo (piazza e parco) che dovrà avere l’approvazione di ANAS.Società Autostrade ha messo, su richiesta dell’Ammini-strazione Comunale, nero su bianco in una lettera questa volontà.E’ un passo molto importante: nonostante le diffi coltà poste dal patto di stabilità, che rendono impossibili nuovi interventi pubblici; questa soluzione permetterà ai cittadi-ni di Tavarnuzze, sia pure con un po’ di ritardo, di avere un opera così importante per lo sviluppo e la socialità della frazione.

PARCHEGGIO DI BOTTAIIl commissariamento di BPT (l’azienda che ha in appalto i lavori autostradali ed anche il parcheggio dei Bottai) che appare a un passo dal fallimento ha di nuovo bloccato i lavori.Tutto ciò ha reso vano il lavoro dei mesi scorsi: infatti dopo numerosi contatti e proteste con la Regione Toscana, la Provincia e Società Autostrade i lavori erano alla conclu-sione. Era già stata incaricata una ditta specializzata per la realizzazione della pavimentazione e concluso questo lavoro, era stata concordata con la Provincia l’apertura del parcheggio anche prima dei lavori idraulici sul fosso vicino.Con l’interruzione dei lavori dovuti alla critica situazione della ditta, siamo ritornati ad una situazione di blocco.L’Amministrazione Comunale si è mossa immediatamente attivando vari confronti anche con Società Autostrade, ma soprattutto ha chiesto e ottenuto un incontro urgente col Prefetto, a cui sottoporrà la gravità della situazione econo-mica e lavorativa della frazione e la giusta esasperazione dei cittadini, chiedendo un intervento per risolvere in tem-pi brevi almeno la situazione relativa al parcheggio.

Il sindaco, Ida Beneforti Gigli

22 Marzo 2011

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MARZO 2011

CERTOSA PARCO PALI BOTTAI,I COMPLESSI RAPPORTI CON SOCIETA’ AUTOSTRADEPARCHEGGIO DELLA CERTOSADurante la manifestazione “Cantieri Aperti” Società Au-tostrade annunciava che il Parcheggio scambiatore della Certosa “non sembrava più di interesse”.Immediatamente l’Amministrazione Comunale ha preso contatto con l’Assessore Ceccobao della Regione Toscana e con il Presidente della Provincia perché richiamassero Società Autostrade al rispetto degli accordi siglati fra Re-gione, Provincia, Comuni e Società Autostrade dove il par-cheggio è parte integrante del progetto autostradale.Tutti gli Enti si sono attivati e in un incontro con Società Autostrade il Direttore Ing. Tozzi si è impegnato a realizzare il parcheggio, anche se con un progetto più snello del pre-cedente, che mostra problematiche tecniche e gestionali.L’Amministrazione Comunale ha accolto positivamente questa volontà pur sottolineando la necessità di un pro-getto di qualità (siamo ai piedi della Certosa) e che abbia gli strumenti per garantirne la gestione.Si attende una proposta di Società Autostrade e intanto incontreremo il Comune di Firenze per verifi care l’interesse e la volontà dell’Amministrazione fi orentina di partecipare alla gestione del parcheggio.

IL PARCO E LA PIAZZADurante l’incontro con Società Autostrade è stata aff ron-tata anche la questione della realizzazione del Parco sulla Greve (opera di ricaduta), che l’Amministrazione Comuna-le ha chiesto di semplifi care inserendovi anche la realizza-zione della Piazza di Tavarnuzze.Infatti l’Amministrazione Comunale ha ottenuto dalla Re-gione Toscana 900.000€ per la realizzazione della Piazza e ha chiesto a Società Autostrade di inserire il Progetto della Piazza nelle opere di ricaduta, per poter fi nanziare la som-ma residua con una semplifi cazione nella realizzazione del Parco.In questi mesi sono stati verifi cati i costi del parco, attua-lizzate le cifre e ora è in via di preparazione la convenzio-ne che stabilirà tempi, modi, cifre per la realizzazione del progetto complessivo (piazza e parco) che dovrà avere l’approvazione di ANAS.Società Autostrade ha messo, su richiesta dell’Ammini-strazione Comunale, nero su bianco in una lettera questa volontà.E’ un passo molto importante: nonostante le diffi coltà poste dal patto di stabilità, che rendono impossibili nuovi interventi pubblici; questa soluzione permetterà ai cittadi-ni di Tavarnuzze, sia pure con un po’ di ritardo, di avere un opera così importante per lo sviluppo e la socialità della frazione.

PARCHEGGIO DI BOTTAIIl commissariamento di BPT (l’azienda che ha in appalto i lavori autostradali ed anche il parcheggio dei Bottai) che appare a un passo dal fallimento ha di nuovo bloccato i lavori.Tutto ciò ha reso vano il lavoro dei mesi scorsi: infatti dopo numerosi contatti e proteste con la Regione Toscana, la Provincia e Società Autostrade i lavori erano alla conclu-sione. Era già stata incaricata una ditta specializzata per la realizzazione della pavimentazione e concluso questo lavoro, era stata concordata con la Provincia l’apertura del parcheggio anche prima dei lavori idraulici sul fosso vicino.Con l’interruzione dei lavori dovuti alla critica situazione della ditta, siamo ritornati ad una situazione di blocco.L’Amministrazione Comunale si è mossa immediatamente attivando vari confronti anche con Società Autostrade, ma soprattutto ha chiesto e ottenuto un incontro urgente col Prefetto, a cui sottoporrà la gravità della situazione econo-mica e lavorativa della frazione e la giusta esasperazione dei cittadini, chiedendo un intervento per risolvere in tem-pi brevi almeno la situazione relativa al parcheggio.

Il sindaco, Ida Beneforti Gigli

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IMPRUNETA E IL SUO CONTRIBUTO AGLI “STATI GENERALIDELLA SCUOLA” DELLA REGIONE TOSCANANel settembre scorso la vicepresidente della Regione Toscana, l’Assessore alla Pubblica Istruzio-ne, Stella Targetti, ha lanciato “GLI STATI GENERALI DELLA SCUOLA”, un cantiere di idee, espe-rienze e progetti condivisi a livello regionale per costruire una scuola di qualità, creare una par-tecipazione civica e un coinvolgimento eff ettivo ad un ambiente, la Scuola, che appartiene a tutti e le cui odierne diffi coltà devono tutti preoccupare.Entro la fi ne dello scorso anno sono stati presentati dai diversi soggetti coinvolti in questo per-corso tutti i contributi attorno a due aree tematiche principali tracciate dall’Assessore Regionale: • il sistema della governance territoriale e dell’ innovazione organizzativo-gestionale della

scuola ( ovvero i rapporti tra scuole ed enti locali, le nuove architetture scolastiche, le diff e-renti forme organizzative e gestionali, le reti tra scuole…)

• l’innovazione metodologica-educativa (i piani integrati d’area, la formazione professionale, il progetto complessivo sull’infanzia, il diritto allo studio, i rapporti tra scuola e famiglia…).

Come Assessore alle Politiche della Formazione di questo territorio ho condiviso il percorso degli Stati Generali della Scuola Toscana, all’interno degli obiettivi prefi ssati nella Conferenza Educativa Sud Est che coinvolge i dieci Comuni del Chianti Fiorentino e del Valdarno, “metten-do insieme” alcune esperienze e apportando alla discussione l’esempio della progettualità del Sistema Scuola della nostra Impruneta.Adesso è partita la seconda fase degli Stati Generali, ovvero l’illustrazione completa da parte della Regione Toscana in incontri pubblici in ognuna Provincia di tutto il materiale raccolto.Già è stata fatta Siena a fi ne gennaio e l’8 febbraio Firenze. Proseguendo poi per tutto il mese di marzo nelle altre città.Per arrivare ad un’analisi fi nale e ad una sintesi di come possa essere costruita una proposta regionale complessiva circa le politiche da pensare e da attivare a sostegno della Scuola, alla vigilia dell’attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione, ovvero la riforma che prevede il passaggio proprio alle Regioni delle competenze amministrative sul sistema scolastico.

L’esperienza che abbiamo condiviso in ambito regionale come Impruneta ha visto:

1. il progetto “LEGGIAMO – ASCOLTIAMO – RIFLETTIAMO”, nato in questo anno scolastico proprio dal mio Assessorato alle Politiche della Formazione e dalla Biblioteca Comu-nale e che mira ad aiutare gli alunni ad acquisire maggiori competenze linguistiche e a ridurre i fenomeni di disagio attraverso l’integrazione del linguaggio della lettura. Le fi nalità generali dell’intervento sono: usare la lettura e l’ascolto come strumenti per conoscere se stessi e su-perare le diffi coltà, sia personali sia nell’interazione con il mondo esterno, aiutare gli adulti a capire i bisogni signifi cativi dei bambini, costruire percorsi didattici che permettano lo sviluppo di maggiori competenze (“sapere, saper fare e saper essere”), promuovere in ognuno la capacità di esprimersi attraverso i diversi linguaggi che la narrativa, la lettura, la poesia, il teatro possono suggerire. Per il raggiungimento degli obiettivi sopra delineati verranno attivati, quindi, dei laboratori che prevedono la partecipazione e la collaborazione dei diversi percorsi scolastici (scuola dell’infan-zia, scuola primaria e secondaria di primo grado), organizzati sulla base delle specifi cità delle diverse fasce d’età coinvolte.

2. L’esperienza consolidata e la stabilità della progettazione e della struttura didat-tica e organizzativa dell’Istituto Comprensivo del nostro territorio, in quanto modello di rete unica delle scuole di base del nostro paese. L’Istituto Comprensivo, come modello gestionale e ordinato che lega in un’unica organizzazione la formazione e l’educazione dei nostri ragazzi, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, per tutte i plessi, si trova nella condizio-ne privilegiata di svolgere un’azione formativa nei confronti della società locale, coinvolgendola nella determinazione delle politiche scolastiche. L’Istituto ha da tempo aperto profi cui canali di collaborazione con gli Enti Locali di riferimento, Comune e Distretto Sanitario, nonché con Associazioni ambientaliste e culturali e realtà diff erenti presenti sul territorio (Vieniteloracconto, Coop, SAFI, Banche, Ass. “Il Riccio” ed Associazioni di Volontariato, quali Misericordia, Pubblica Assistenza, Protezione Civile…). In particolare, il Comune di Impruneta continua a fi nanziare e a sostenere numerosi progetti integrativi alla didattica, proposti dal Collegio Docenti, mettendo, inoltre, a disposizione i servizi di refezione scolastica e di trasporto, anche per le visite guida-te giornaliere, nonostante le diffi coltà sempre maggiori sul piano economico ed organizzativo dell’Ente. Una rete di rapporti, di relazioni, di percorsi condivisi e di scambio con le famiglie, tra il Sistema Scuola e il nostro paese che ha reso il territorio vivo, ha contribuito in alcuni casi a rendere le frazioni centri attivi e non dormitori, ha permesso al nostro ambiente di sostenere e fronteggiare la pesante e progressiva crisi relativa alla complessiva riorganizzazione nazionale prevista dai decreti e dai regolamenti ministeriali.

3. IL PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA, ovvero l’intera attività didattica e scola-stica, arricchita attraverso la collaborazione e lo scambio tra le risorse dell’Istituto e quelle pre-senti sul territorio, e che ogni anno mette al centro della propria azione il raggiungimento del successo formativo di ciascun alunno, mediante la valorizzazione delle risorse ambientali, culturali e strumentali. Gli interventi sono co-progettati tra il Collegio Docenti e la Dirigente Scolastica e l’Amministrazione Comunale, con l’intenzione di garantire pari opportunità per tutti i bambini, coinvolgere in maniera più diretta le famiglie e potenziare la formazione degli insegnanti. Alcuni dei progetti implementati sono dedicati a gradi di scuola specifi ci (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), altri, invece sono estesi, mediante l’adattamento delle modalità di erogazione, a tutto l’istituto comprensivo.

4. L’ultimo nostro contributo agli Stati Generali è stata la presentazione di un’idea progettuale innovativa e che tende a creare un nuovo sistema di rapporto-scambio con la co-munità locale di riferimento: “ScuolaMuseo. Museo della Terra e del Rame (Muter)” ovvero la realizzazione di un percorso museale nella scuola per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale (sfruttando la disponibilità di un ricco patrimonio archeolo-gico attualmente non accessibile al pubblico) del territorio. L’idea progettuale lavora sul Museo come luogo del “racconto di storie” sul rapporto uomo-risorse nel corso del tempo: la riscoperta dei valori identitari del territorio attraverso le testimonianze materiali delle attività artigianali e

produttive che hanno fatto e/o fanno ancora parte della sua tipicità. Siamo ancora alle prime fasi di un percorso che coinvolgerà l’Amministrazione, l’Istituto P.Levi e l’associazione ARCHEO-PROGETTI e ovviamente i nostri ragazzi!A prescindere dal lavoro meramente tecnico e riservato a chi della Scuola si occupa ogni giorni, con diversi ruoli, responsabilità e competenze, credo che questo percorso condiviso a livello sovra comunale, come Zona Sud Est, a livello Provinciale e Regionale, sia l’occasione giusta per riportare l’attenzione sull’intero sistema Scuola.Quella Scuola che in tutto il Paese e dunque anche nei nostri territori vive un preoccupante momento di criticità: nonostante la tenacia e l’impegno degli insegnanti, del ruolo incisivo delle istituzioni locali e delle forze sociali, c’è ancora tanto da mettere in campo per far riacquisire alla Scuola un ruolo che sembra oggi svilito e depauperato.

Assessore alle Politiche della FormazioneFrancesca Buccioni

8 MARZO, I FIORI DELLE DONNE DISABILIMi piace, in questo 8 marzo 2011 dedicare il pensiero alla dignità delle donne con disabilità ed alle donne vicine alla disabilità, affi nchè l’8 marzo non sia una ricorrenza banale fatta di mimosa e cene fra donne.

Ci sono donne che in silenzio e senza cronaca meritano il nostro aff etto, la nostra considera-zione, ma soprattutto un grande rispetto; donne che accudiscono, proteggono, aiutano ogni giorno, migliaia di persone con grave disabilità, oggi più di qualche decennio fa, ancora in casa, nella propria dimora, nella propria famiglia, e non in una camerata di istituto.

Purtroppo si parla di queste donne solo quando la cronaca si fa drammatica o la mancanza di aiuti risulta così sfacciata da non poter essere del tutto ignorata. Loro sono lì, tutti i giorni, tutte le notti, tutto l’anno, rinunciando molto spesso alla libertà di programmare una gita, un giro per negozi, una serata di svago.

Sono queste donne che rappresentano la salvezza e l’esistenza di tanti disabili non autosuffi -cienti. Tutti noi, dovremmo essergli vicini ascoltare la loro voce, i loro diritti e perché no le loro attese, le loro proposte.

Ci sono anche donne che vengono da lontano, e che ora sono qui, nel nostro Paese, portandosi nel loro cuore il dolore per una famiglia abbandonata e divisa solo per cercare di sopravvive-re economicamente. Comunemente le chiamiamo “badanti”, una parte sono in regola, alcune clandestine, a loro non chiediamo più di tanto, forse per non lasciarci coinvolgere dalle loro vite, dalle loro fragilità che non possono neppure ammettere, vengono a risolvere i nostri problemi, ad aiutarci con i nostri cari in cambio di denaro.

E’ anche doveroso però dedicare una particolare attenzione alla tante donne, che anche nel nostro Comune partecipano alla vita associativa e svolgono attività di volontariato, anche loro vicine a persone che hanno bisogno di aiuto e conforto.

Siamo nell’anno Europeo del Volontariato, è quindi doveroso in questo 8 marzo 2011 ricordare il ruolo attivo della donna come Volontaria che dedica una parte del suo tempo prezioso “agli altri”.

Un grazie non basta, ma è almeno il minimo che si meritano Felice 8 marzo, con un sorriso.

Assessore al WelfarePaolo Poggini

“PREGIO”: BUONE PRATICHE A SCUOLANELLA PREVENZIONE DEL DISAGIOIl 16 febbraio scorso, per il quarto anno consecutivo, è iniziato il progetto “PREGIO: BUONE PRA-TICHE NELLA PREVENZIONE DEL DISAGIO” promosso dagli Assessorati al Welfare e alle Politiche Sociali e alle Politiche della Formazione del Comune di Impruneta, in collaborazione con l’Isti-tuto “P.Levi”, per i ragazzi delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado del territorio realizzato dalla Cooperativa 21.Il progetto riguarda un percorso di due incontri per ogni classe per la promozione del benessere degli adolescenti e la prevenzione di certi comportamenti cosiddetti a rischio.L’obiettivo principale è quello di ampliare le capacità dei ragazzi di riconoscere e prevenire stili di vita problematici o comportamenti a rischio, quali il consumo di sostanze e varie dipendenze, disturbi alimentari, disorientamento scolastico e abbandono.. ….trasmettendo conoscenze e buone pratiche legate al concetto di salute, ponendo l’accento su certi atteggiamenti e sulla conoscenza dei servizi pubblici sanitari, sociali e di orientamento professionale..Gli incontri prevedono l’intervento di una psicologa oltre che degli operatori di strada che lavo-rano da più di dieci anni sul nostro territorio tra gli adolescenti, soprattutto in quelle compagnie cosiddette informali.Con una metodologia adatta ai ragazzi, quali gruppi di lavoro, dibattiti, giochi di ruolo, e con esperti formati e preparati, si vuole off rire all’interno dell’Istituzione Scolastica un percorso di prevenzione in una società e in un tempo storico che mostra e off re ai nostri giovani, soprat-tutto in un’età particolare di crescita e di sviluppo quale quella dei ragazzi della secondaria di primo grado, insidie, pericoli, comportamenti a rischio, dipendenze e disagi…..tante problema-tiche diverse che se conosciute, aff rontate e sviscerate possono essere evitate o gestite.

Assessore alle Politiche della FormazioneFrancesca Buccioni

eAssessore al Welfare

Paolo Poggini

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i gruppi consiliari

OBBIETTIVO COMUNETRASPARENZAE PARTECIPAZIONEA IMPRUNETA:UNO, 1014, 14800CONSIGLIERI COMUNALICON IL SITO DELLA LISTAMi sono spesso domandato quale specifi co ruolo possa avere in Consiglio Comunale, e più in generale nella piccola comunità impruneti-na, un solo Consigliere Comunale (risultato di un consistente consenso elettorale, 1014 voti ovvero il 10,5 % degli elettori) di opposizione.Una funzione importante, per la trasparenza e la partecipazione dei cittadini, che il Consiglie-re può svolgere è quella di off rire a tutti (non solo ai 1014 elettori di Obbiettivo Comune ma a tutti i 14800 residenti), tramite il sito internet della Lista, le tante informazioni delle quali è destinatario.

Informazione primo, essenziale, elemento per la partecipazioneAvere a disposizione queste informazioni: con-vocazioni per Commissioni e Consigli Comu-nali ed i relativi materiali, interrogazioni e inter-pellanze, per fi nire ai verbali dei Consigli Comu-nali (nei quali gli elettori possono conoscere il comportamento tenuto da Sindaco, Assessori e Consiglieri), permette, in un certo senso di essere tutti Consiglieri Comunali e di poter in-teragire con i propri rappresentanti avendo a disposizione le loro stesse fonti informative.Nelle prossime settimane attiveremo la pre-senza della Lista Civica Obbiettivo Comune su facebook in modo che oltre a consultare le in-formazioni sul sito i cittadini possano interagire con il Gruppo consiliare tramite questo agile strumento.

Per informazioni e segnalare [email protected],per le attività svolteconsultare il sito.www.obbiettivoco-muneimpruneta.org

Il Capo Gruppo ConsiliareMassimoBisignano

FUTURO E LIBERTÀ PER L’ITALIAWI – FI LIBERA E GRATUITAQuale Capogruppo di Futuro e Li-bertà ho presentato all’attenzione dell’Amministrazione e della Giunta una mozione per chiedere l’installa-zione di una rete di connessione Wi - Fi libera e gratuita, soprattutto in due aree principali del nostro Comune: Piazza Buondelmonti ad Impruneta e Via della Repubblica a Tavarnuzze. Internet è divenuto ormai strumento indispensabile in un numero sempre maggiore di attività quotidiane, come funzionale mezzo di comunicazione, informazione, ma anche di sviluppo economico. Inoltre, la progressiva digitalizzazione della pubblica am-ministrazione potrà essere una risor-sa in grado di snellire le procedure burocratiche, ridurre sensibilmente i costi della macchina comunale e av-vicinare i cittadini alle Istituzioni. Nella mozione presentata si invita Sindaco e Giunta a predisporre un progetto di copertura Wi-Fi per almeno due aree del territorio comunale, per avere una connessione che possa essere utiliz-zata gratuitamente dai cittadini. L’area identifi cabile come centro potrebbe essere in principio quella indicata per l’installazione della rete considerata l’elevata affl uenza di persone, la pre-senza di varie attività commerciali e di sedi scolastiche/universitarie. Si tratta di un piccolo ma essenziale, passo verso la modernità considerato inol-tre che l’opportunità di accesso a In-ternet da parte dei cittadini nei luoghi pubblici si concretizzerebbe anche in un miglioramento della vivibilità degli stessi luoghi.

Gabriele BagnoliCapogruppo Futuro e Libertà per l’Italia

PARTITO DELLE LIBERTÀLE STELLE INCREDULE STANNO A GUARDARE AMMUTOLITE!Il nome di Parco della Rimembranza non sembra proprio il più adatto per designa-re l’imponente monumento che si apre a ventaglio sulla Via Veneto, seguito da una lunga scalinata fi ancheggiata da cipressi sui tronchi dei quali in origine furono apposte le targhette coi nomi dei Caduti della Prima Guerra Mondiale e poi esteso ai Caduti di tutte le Guerre.Eroi che con la vita hanno contribuito all’Unità d’Italia.

Non è un Parco e in quanto a Rimembran-za, ce n’è molto poca visto lo stato indecen-te in cui si trova. Ora che si avvicina l’ottavo anniversario dall’inizio dei lavori di restauro, sarebbe il caso di rifl ettere sull’utilità di te-nere impegnato a tale scopo un grazioso angolo di bosco. Alla velocità con cui si procede é prevedi-bile che il restauro termini dopo il 2100. A quella data il signifi cato del Monumento per i nostri bis bis bis nipoti sarà paragona-bile a quello di un nostro Cippo alla memo-ria dei Caduti romani nel corso delle Guerre Puniche.

I nostri soldati sono morti per nulla se l’A.C. non si è curata di trovare le risorse necessa-rie per sistemare quattro pietre.

Allora prendiamo atto della realtà: togliamo di mezzo le rovine, buttiamo i fi nti obici sbarbati da ignoti imbecilli e trasformiamo il tutto in tribuna per la corsa dei cavalli.Poi, con calma, chiudiamo l’Associazione Combattenti e Reduci.Certamente non serve a questa A.C. ingrata e smemorata:

Viva l’Italia!

Maria Teresa LombardiniCapogruppo PDL

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀRISVEGLICome in un famoso fi lm con De Niro anche i nostri catatonici Amministratori ogni tanto si risvegliano! Prova ne è l’indignazione espressa dal Sindaco per la vicenda riguardante i Bottai. La zona oggetto dei lavori è ormai chiusa da molti anni per la realizzazione di un parcheggio con “muraglia cinese” annessa, cioè un muro di sei metri di fronte alle case defi nito dal vicesindaco “pensilina artistica”, questa opera ha creato sia per gli abitanti che per gli operatori economici più danni di quanti ne avrebbe risolti. Intuendolo gli utenti avevano fi n da subito istituito un comitato preoccupati dall’impatto dei lavori e ricevendo, nelle numerose riunioni, rassicurazioni dall’amministrazione sia sulla durata che sulla qualità dell’opera sostenendo che se il comitato non avesse creato problemi i lavori sarebbero stati completati entro sette mesi. I fatti purtroppo li hanno smentiti e la situazione è peggiorata in seguito all’inchiesta sulla BTP, siamo comunque contenti che fi nalmente l’amministrazione si sia svegliata rendendosi conto che la situazione è insostenibile. Da parte nostra resta la disponibilità per qualsiasi azione condivisa il Comune voglia portare avanti per tutelare gli utenti nei confronti di BTP e Società Autostrade.

Gruppo ComunaleSinistra Ecologia LibertàImprunetaMarco MazzettiRiccardo Lazzerini

www.lasinistraimpruneta.itFacebook selimpruneta

SE NON ORA, QUANDO?Le consigliere comunali del partito democratico ed il Sindaco hanno aderito alla manifestazione “Se non ora, quando?” indossando, nel Con-siglio del 10/2, una piccola coccarda simbolica. In Italia la maggioranza delle don-ne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifi ca per aff ermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle rela-zioni aff ettive e familiari, occupan-dosi di fi gli, mariti, genitori anziani.Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sin-dacati, nelle imprese, nelle associa-zioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e ac-cogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità fem-

minile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’Unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica.Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, inde-cente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, off erta da giorna-li, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittiman-do comportamenti lesivi della digni-tà delle donne e delle istituzioni ed inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispec-chiarsi la coscienza civile, etica e reli-giosa della nazione.

In questo momento di riscatto e di risveglio, il gruppo PD nella sua interezza, uomini e donne, saluta con orgoglio l’avvio del progetto Bilancio di genere, che le ammini-strazioni comunali di San Casciano, Barberino, Tavarnelle ed Impruneta, sperimentando una nuova sinergia istituzionale, intendono adottare in forma comune e collettiva. Di cosa si tratta? Certo non di un bilancio per le donne e nemmeno di uno stru-mento fi nanziario tout court, piutto-sto una chiave di lettura che pone in evidenza le diverse e specifi che esi-genze della comunità individuando le diff erenze tra uomini e donne in base ai loro ruoli sociali, economici e familiari. Tutto questo per ammini-strare meglio e ottimizzare le risorse fi nalizzandole in modo consapevole ai bisogni, alle problematiche, alle potenzialità del nostro territorio.

Auguri per un 8 Marzo da donne li-bere, autonome e responsabili. Si apre una nuova stagione, per il bene nostro, dei nostri fi gli e per il futuro del Paese.

IL GRUPPOCONSILIAREDEL P.D.DI IMPRUNETA

Per scrivere al Gruppomail [email protected]

PARTITO DEMOCRATICO

Page 25: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

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IMPRUNETA E IL SUO CONTRIBUTO AGLI “STATI GENERALIDELLA SCUOLA” DELLA REGIONE TOSCANANel settembre scorso la vicepresidente della Regione Toscana, l’Assessore alla Pubblica Istruzio-ne, Stella Targetti, ha lanciato “GLI STATI GENERALI DELLA SCUOLA”, un cantiere di idee, espe-rienze e progetti condivisi a livello regionale per costruire una scuola di qualità, creare una par-tecipazione civica e un coinvolgimento eff ettivo ad un ambiente, la Scuola, che appartiene a tutti e le cui odierne diffi coltà devono tutti preoccupare.Entro la fi ne dello scorso anno sono stati presentati dai diversi soggetti coinvolti in questo per-corso tutti i contributi attorno a due aree tematiche principali tracciate dall’Assessore Regionale: • il sistema della governance territoriale e dell’ innovazione organizzativo-gestionale della

scuola ( ovvero i rapporti tra scuole ed enti locali, le nuove architetture scolastiche, le diff e-renti forme organizzative e gestionali, le reti tra scuole…)

• l’innovazione metodologica-educativa (i piani integrati d’area, la formazione professionale, il progetto complessivo sull’infanzia, il diritto allo studio, i rapporti tra scuola e famiglia…).

Come Assessore alle Politiche della Formazione di questo territorio ho condiviso il percorso degli Stati Generali della Scuola Toscana, all’interno degli obiettivi prefi ssati nella Conferenza Educativa Sud Est che coinvolge i dieci Comuni del Chianti Fiorentino e del Valdarno, “metten-do insieme” alcune esperienze e apportando alla discussione l’esempio della progettualità del Sistema Scuola della nostra Impruneta.Adesso è partita la seconda fase degli Stati Generali, ovvero l’illustrazione completa da parte della Regione Toscana in incontri pubblici in ognuna Provincia di tutto il materiale raccolto.Già è stata fatta Siena a fi ne gennaio e l’8 febbraio Firenze. Proseguendo poi per tutto il mese di marzo nelle altre città.Per arrivare ad un’analisi fi nale e ad una sintesi di come possa essere costruita una proposta regionale complessiva circa le politiche da pensare e da attivare a sostegno della Scuola, alla vigilia dell’attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione, ovvero la riforma che prevede il passaggio proprio alle Regioni delle competenze amministrative sul sistema scolastico.

L’esperienza che abbiamo condiviso in ambito regionale come Impruneta ha visto:

1. il progetto “LEGGIAMO – ASCOLTIAMO – RIFLETTIAMO”, nato in questo anno scolastico proprio dal mio Assessorato alle Politiche della Formazione e dalla Biblioteca Comu-nale e che mira ad aiutare gli alunni ad acquisire maggiori competenze linguistiche e a ridurre i fenomeni di disagio attraverso l’integrazione del linguaggio della lettura. Le fi nalità generali dell’intervento sono: usare la lettura e l’ascolto come strumenti per conoscere se stessi e su-perare le diffi coltà, sia personali sia nell’interazione con il mondo esterno, aiutare gli adulti a capire i bisogni signifi cativi dei bambini, costruire percorsi didattici che permettano lo sviluppo di maggiori competenze (“sapere, saper fare e saper essere”), promuovere in ognuno la capacità di esprimersi attraverso i diversi linguaggi che la narrativa, la lettura, la poesia, il teatro possono suggerire. Per il raggiungimento degli obiettivi sopra delineati verranno attivati, quindi, dei laboratori che prevedono la partecipazione e la collaborazione dei diversi percorsi scolastici (scuola dell’infan-zia, scuola primaria e secondaria di primo grado), organizzati sulla base delle specifi cità delle diverse fasce d’età coinvolte.

2. L’esperienza consolidata e la stabilità della progettazione e della struttura didat-tica e organizzativa dell’Istituto Comprensivo del nostro territorio, in quanto modello di rete unica delle scuole di base del nostro paese. L’Istituto Comprensivo, come modello gestionale e ordinato che lega in un’unica organizzazione la formazione e l’educazione dei nostri ragazzi, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, per tutte i plessi, si trova nella condizio-ne privilegiata di svolgere un’azione formativa nei confronti della società locale, coinvolgendola nella determinazione delle politiche scolastiche. L’Istituto ha da tempo aperto profi cui canali di collaborazione con gli Enti Locali di riferimento, Comune e Distretto Sanitario, nonché con Associazioni ambientaliste e culturali e realtà diff erenti presenti sul territorio (Vieniteloracconto, Coop, SAFI, Banche, Ass. “Il Riccio” ed Associazioni di Volontariato, quali Misericordia, Pubblica Assistenza, Protezione Civile…). In particolare, il Comune di Impruneta continua a fi nanziare e a sostenere numerosi progetti integrativi alla didattica, proposti dal Collegio Docenti, mettendo, inoltre, a disposizione i servizi di refezione scolastica e di trasporto, anche per le visite guida-te giornaliere, nonostante le diffi coltà sempre maggiori sul piano economico ed organizzativo dell’Ente. Una rete di rapporti, di relazioni, di percorsi condivisi e di scambio con le famiglie, tra il Sistema Scuola e il nostro paese che ha reso il territorio vivo, ha contribuito in alcuni casi a rendere le frazioni centri attivi e non dormitori, ha permesso al nostro ambiente di sostenere e fronteggiare la pesante e progressiva crisi relativa alla complessiva riorganizzazione nazionale prevista dai decreti e dai regolamenti ministeriali.

3. IL PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA, ovvero l’intera attività didattica e scola-stica, arricchita attraverso la collaborazione e lo scambio tra le risorse dell’Istituto e quelle pre-senti sul territorio, e che ogni anno mette al centro della propria azione il raggiungimento del successo formativo di ciascun alunno, mediante la valorizzazione delle risorse ambientali, culturali e strumentali. Gli interventi sono co-progettati tra il Collegio Docenti e la Dirigente Scolastica e l’Amministrazione Comunale, con l’intenzione di garantire pari opportunità per tutti i bambini, coinvolgere in maniera più diretta le famiglie e potenziare la formazione degli insegnanti. Alcuni dei progetti implementati sono dedicati a gradi di scuola specifi ci (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), altri, invece sono estesi, mediante l’adattamento delle modalità di erogazione, a tutto l’istituto comprensivo.

4. L’ultimo nostro contributo agli Stati Generali è stata la presentazione di un’idea progettuale innovativa e che tende a creare un nuovo sistema di rapporto-scambio con la co-munità locale di riferimento: “ScuolaMuseo. Museo della Terra e del Rame (Muter)” ovvero la realizzazione di un percorso museale nella scuola per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale (sfruttando la disponibilità di un ricco patrimonio archeolo-gico attualmente non accessibile al pubblico) del territorio. L’idea progettuale lavora sul Museo come luogo del “racconto di storie” sul rapporto uomo-risorse nel corso del tempo: la riscoperta dei valori identitari del territorio attraverso le testimonianze materiali delle attività artigianali e

produttive che hanno fatto e/o fanno ancora parte della sua tipicità. Siamo ancora alle prime fasi di un percorso che coinvolgerà l’Amministrazione, l’Istituto P.Levi e l’associazione ARCHEO-PROGETTI e ovviamente i nostri ragazzi!A prescindere dal lavoro meramente tecnico e riservato a chi della Scuola si occupa ogni giorni, con diversi ruoli, responsabilità e competenze, credo che questo percorso condiviso a livello sovra comunale, come Zona Sud Est, a livello Provinciale e Regionale, sia l’occasione giusta per riportare l’attenzione sull’intero sistema Scuola.Quella Scuola che in tutto il Paese e dunque anche nei nostri territori vive un preoccupante momento di criticità: nonostante la tenacia e l’impegno degli insegnanti, del ruolo incisivo delle istituzioni locali e delle forze sociali, c’è ancora tanto da mettere in campo per far riacquisire alla Scuola un ruolo che sembra oggi svilito e depauperato.

Assessore alle Politiche della FormazioneFrancesca Buccioni

8 MARZO, I FIORI DELLE DONNE DISABILIMi piace, in questo 8 marzo 2011 dedicare il pensiero alla dignità delle donne con disabilità ed alle donne vicine alla disabilità, affi nchè l’8 marzo non sia una ricorrenza banale fatta di mimosa e cene fra donne.

Ci sono donne che in silenzio e senza cronaca meritano il nostro aff etto, la nostra considera-zione, ma soprattutto un grande rispetto; donne che accudiscono, proteggono, aiutano ogni giorno, migliaia di persone con grave disabilità, oggi più di qualche decennio fa, ancora in casa, nella propria dimora, nella propria famiglia, e non in una camerata di istituto.

Purtroppo si parla di queste donne solo quando la cronaca si fa drammatica o la mancanza di aiuti risulta così sfacciata da non poter essere del tutto ignorata. Loro sono lì, tutti i giorni, tutte le notti, tutto l’anno, rinunciando molto spesso alla libertà di programmare una gita, un giro per negozi, una serata di svago.

Sono queste donne che rappresentano la salvezza e l’esistenza di tanti disabili non autosuffi -cienti. Tutti noi, dovremmo essergli vicini ascoltare la loro voce, i loro diritti e perché no le loro attese, le loro proposte.

Ci sono anche donne che vengono da lontano, e che ora sono qui, nel nostro Paese, portandosi nel loro cuore il dolore per una famiglia abbandonata e divisa solo per cercare di sopravvive-re economicamente. Comunemente le chiamiamo “badanti”, una parte sono in regola, alcune clandestine, a loro non chiediamo più di tanto, forse per non lasciarci coinvolgere dalle loro vite, dalle loro fragilità che non possono neppure ammettere, vengono a risolvere i nostri problemi, ad aiutarci con i nostri cari in cambio di denaro.

E’ anche doveroso però dedicare una particolare attenzione alla tante donne, che anche nel nostro Comune partecipano alla vita associativa e svolgono attività di volontariato, anche loro vicine a persone che hanno bisogno di aiuto e conforto.

Siamo nell’anno Europeo del Volontariato, è quindi doveroso in questo 8 marzo 2011 ricordare il ruolo attivo della donna come Volontaria che dedica una parte del suo tempo prezioso “agli altri”.

Un grazie non basta, ma è almeno il minimo che si meritano Felice 8 marzo, con un sorriso.

Assessore al WelfarePaolo Poggini

“PREGIO”: BUONE PRATICHE A SCUOLANELLA PREVENZIONE DEL DISAGIOIl 16 febbraio scorso, per il quarto anno consecutivo, è iniziato il progetto “PREGIO: BUONE PRA-TICHE NELLA PREVENZIONE DEL DISAGIO” promosso dagli Assessorati al Welfare e alle Politiche Sociali e alle Politiche della Formazione del Comune di Impruneta, in collaborazione con l’Isti-tuto “P.Levi”, per i ragazzi delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado del territorio realizzato dalla Cooperativa 21.Il progetto riguarda un percorso di due incontri per ogni classe per la promozione del benessere degli adolescenti e la prevenzione di certi comportamenti cosiddetti a rischio.L’obiettivo principale è quello di ampliare le capacità dei ragazzi di riconoscere e prevenire stili di vita problematici o comportamenti a rischio, quali il consumo di sostanze e varie dipendenze, disturbi alimentari, disorientamento scolastico e abbandono.. ….trasmettendo conoscenze e buone pratiche legate al concetto di salute, ponendo l’accento su certi atteggiamenti e sulla conoscenza dei servizi pubblici sanitari, sociali e di orientamento professionale..Gli incontri prevedono l’intervento di una psicologa oltre che degli operatori di strada che lavo-rano da più di dieci anni sul nostro territorio tra gli adolescenti, soprattutto in quelle compagnie cosiddette informali.Con una metodologia adatta ai ragazzi, quali gruppi di lavoro, dibattiti, giochi di ruolo, e con esperti formati e preparati, si vuole off rire all’interno dell’Istituzione Scolastica un percorso di prevenzione in una società e in un tempo storico che mostra e off re ai nostri giovani, soprat-tutto in un’età particolare di crescita e di sviluppo quale quella dei ragazzi della secondaria di primo grado, insidie, pericoli, comportamenti a rischio, dipendenze e disagi…..tante problema-tiche diverse che se conosciute, aff rontate e sviscerate possono essere evitate o gestite.

Assessore alle Politiche della FormazioneFrancesca Buccioni

eAssessore al Welfare

Paolo Poggini

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i gruppi consiliari

OBBIETTIVO COMUNETRASPARENZAE PARTECIPAZIONEA IMPRUNETA:UNO, 1014, 14800CONSIGLIERI COMUNALICON IL SITO DELLA LISTAMi sono spesso domandato quale specifi co ruolo possa avere in Consiglio Comunale, e più in generale nella piccola comunità impruneti-na, un solo Consigliere Comunale (risultato di un consistente consenso elettorale, 1014 voti ovvero il 10,5 % degli elettori) di opposizione.Una funzione importante, per la trasparenza e la partecipazione dei cittadini, che il Consiglie-re può svolgere è quella di off rire a tutti (non solo ai 1014 elettori di Obbiettivo Comune ma a tutti i 14800 residenti), tramite il sito internet della Lista, le tante informazioni delle quali è destinatario.

Informazione primo, essenziale, elemento per la partecipazioneAvere a disposizione queste informazioni: con-vocazioni per Commissioni e Consigli Comu-nali ed i relativi materiali, interrogazioni e inter-pellanze, per fi nire ai verbali dei Consigli Comu-nali (nei quali gli elettori possono conoscere il comportamento tenuto da Sindaco, Assessori e Consiglieri), permette, in un certo senso di essere tutti Consiglieri Comunali e di poter in-teragire con i propri rappresentanti avendo a disposizione le loro stesse fonti informative.Nelle prossime settimane attiveremo la pre-senza della Lista Civica Obbiettivo Comune su facebook in modo che oltre a consultare le in-formazioni sul sito i cittadini possano interagire con il Gruppo consiliare tramite questo agile strumento.

Per informazioni e segnalare [email protected],per le attività svolteconsultare il sito.www.obbiettivoco-muneimpruneta.org

Il Capo Gruppo ConsiliareMassimoBisignano

FUTURO E LIBERTÀ PER L’ITALIAWI – FI LIBERA E GRATUITAQuale Capogruppo di Futuro e Li-bertà ho presentato all’attenzione dell’Amministrazione e della Giunta una mozione per chiedere l’installa-zione di una rete di connessione Wi - Fi libera e gratuita, soprattutto in due aree principali del nostro Comune: Piazza Buondelmonti ad Impruneta e Via della Repubblica a Tavarnuzze. Internet è divenuto ormai strumento indispensabile in un numero sempre maggiore di attività quotidiane, come funzionale mezzo di comunicazione, informazione, ma anche di sviluppo economico. Inoltre, la progressiva digitalizzazione della pubblica am-ministrazione potrà essere una risor-sa in grado di snellire le procedure burocratiche, ridurre sensibilmente i costi della macchina comunale e av-vicinare i cittadini alle Istituzioni. Nella mozione presentata si invita Sindaco e Giunta a predisporre un progetto di copertura Wi-Fi per almeno due aree del territorio comunale, per avere una connessione che possa essere utiliz-zata gratuitamente dai cittadini. L’area identifi cabile come centro potrebbe essere in principio quella indicata per l’installazione della rete considerata l’elevata affl uenza di persone, la pre-senza di varie attività commerciali e di sedi scolastiche/universitarie. Si tratta di un piccolo ma essenziale, passo verso la modernità considerato inol-tre che l’opportunità di accesso a In-ternet da parte dei cittadini nei luoghi pubblici si concretizzerebbe anche in un miglioramento della vivibilità degli stessi luoghi.

Gabriele BagnoliCapogruppo Futuro e Libertà per l’Italia

PARTITO DELLE LIBERTÀLE STELLE INCREDULE STANNO A GUARDARE AMMUTOLITE!Il nome di Parco della Rimembranza non sembra proprio il più adatto per designa-re l’imponente monumento che si apre a ventaglio sulla Via Veneto, seguito da una lunga scalinata fi ancheggiata da cipressi sui tronchi dei quali in origine furono apposte le targhette coi nomi dei Caduti della Prima Guerra Mondiale e poi esteso ai Caduti di tutte le Guerre.Eroi che con la vita hanno contribuito all’Unità d’Italia.

Non è un Parco e in quanto a Rimembran-za, ce n’è molto poca visto lo stato indecen-te in cui si trova. Ora che si avvicina l’ottavo anniversario dall’inizio dei lavori di restauro, sarebbe il caso di rifl ettere sull’utilità di te-nere impegnato a tale scopo un grazioso angolo di bosco. Alla velocità con cui si procede é prevedi-bile che il restauro termini dopo il 2100. A quella data il signifi cato del Monumento per i nostri bis bis bis nipoti sarà paragona-bile a quello di un nostro Cippo alla memo-ria dei Caduti romani nel corso delle Guerre Puniche.

I nostri soldati sono morti per nulla se l’A.C. non si è curata di trovare le risorse necessa-rie per sistemare quattro pietre.

Allora prendiamo atto della realtà: togliamo di mezzo le rovine, buttiamo i fi nti obici sbarbati da ignoti imbecilli e trasformiamo il tutto in tribuna per la corsa dei cavalli.Poi, con calma, chiudiamo l’Associazione Combattenti e Reduci.Certamente non serve a questa A.C. ingrata e smemorata:

Viva l’Italia!

Maria Teresa LombardiniCapogruppo PDL

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀRISVEGLICome in un famoso fi lm con De Niro anche i nostri catatonici Amministratori ogni tanto si risvegliano! Prova ne è l’indignazione espressa dal Sindaco per la vicenda riguardante i Bottai. La zona oggetto dei lavori è ormai chiusa da molti anni per la realizzazione di un parcheggio con “muraglia cinese” annessa, cioè un muro di sei metri di fronte alle case defi nito dal vicesindaco “pensilina artistica”, questa opera ha creato sia per gli abitanti che per gli operatori economici più danni di quanti ne avrebbe risolti. Intuendolo gli utenti avevano fi n da subito istituito un comitato preoccupati dall’impatto dei lavori e ricevendo, nelle numerose riunioni, rassicurazioni dall’amministrazione sia sulla durata che sulla qualità dell’opera sostenendo che se il comitato non avesse creato problemi i lavori sarebbero stati completati entro sette mesi. I fatti purtroppo li hanno smentiti e la situazione è peggiorata in seguito all’inchiesta sulla BTP, siamo comunque contenti che fi nalmente l’amministrazione si sia svegliata rendendosi conto che la situazione è insostenibile. Da parte nostra resta la disponibilità per qualsiasi azione condivisa il Comune voglia portare avanti per tutelare gli utenti nei confronti di BTP e Società Autostrade.

Gruppo ComunaleSinistra Ecologia LibertàImprunetaMarco MazzettiRiccardo Lazzerini

www.lasinistraimpruneta.itFacebook selimpruneta

SE NON ORA, QUANDO?Le consigliere comunali del partito democratico ed il Sindaco hanno aderito alla manifestazione “Se non ora, quando?” indossando, nel Con-siglio del 10/2, una piccola coccarda simbolica. In Italia la maggioranza delle don-ne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifi ca per aff ermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle rela-zioni aff ettive e familiari, occupan-dosi di fi gli, mariti, genitori anziani.Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sin-dacati, nelle imprese, nelle associa-zioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e ac-cogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità fem-

minile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’Unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica.Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, inde-cente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, off erta da giorna-li, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittiman-do comportamenti lesivi della digni-tà delle donne e delle istituzioni ed inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispec-chiarsi la coscienza civile, etica e reli-giosa della nazione.

In questo momento di riscatto e di risveglio, il gruppo PD nella sua interezza, uomini e donne, saluta con orgoglio l’avvio del progetto Bilancio di genere, che le ammini-strazioni comunali di San Casciano, Barberino, Tavarnelle ed Impruneta, sperimentando una nuova sinergia istituzionale, intendono adottare in forma comune e collettiva. Di cosa si tratta? Certo non di un bilancio per le donne e nemmeno di uno stru-mento fi nanziario tout court, piutto-sto una chiave di lettura che pone in evidenza le diverse e specifi che esi-genze della comunità individuando le diff erenze tra uomini e donne in base ai loro ruoli sociali, economici e familiari. Tutto questo per ammini-strare meglio e ottimizzare le risorse fi nalizzandole in modo consapevole ai bisogni, alle problematiche, alle potenzialità del nostro territorio.

Auguri per un 8 Marzo da donne li-bere, autonome e responsabili. Si apre una nuova stagione, per il bene nostro, dei nostri fi gli e per il futuro del Paese.

IL GRUPPOCONSILIAREDEL P.D.DI IMPRUNETA

Per scrivere al Gruppomail [email protected]

PARTITO DEMOCRATICO

Page 26: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

TESSERINI VENATORI - STAGIONE VENATORIA 2010/2011I tesserini dovranno essere consegnati all’uffi cio Relazioni con il Pubblico (in entrambe le sedi di Impruneta e Tavarnuzze ) entro il 20 marzo 2011.La mancata riconsegna è soggetta a sanzione amministrativa da 5 a 30 Euro.

SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHEIl 16 marzo 2011 è il termine ultimo entro cui devono essere adeguati gli scarichi di acque refl ue alla norma-tiva vigente. Gli scarichi di acque refl ue domestiche (o assimilate a esse), al di fuori della pubblica fognatura devono essere Autorizzati dal Comune.La normativa prevede inoltre che i titolari di scarichi esistenti non conformi alle prescrizioni regionali devono es-sere adeguati . Si tratta prevalentemente degli scarichi derivanti da abitazioni o nuclei abitativi isolati, ove non risulta possibile eseguire l’allacciamento alla pubblica fognatura. Sono inoltre assimilate ad acque refl ue domestiche, quelle derivanti dalle attività elencate nell’allegato 2 (tabella 1) al D.P.G.R. n. 46/R del 8/09/2008 e all’art. 101 del D. Lgs. 152/2006. La domanda deve essere presentata utilizzando i modelli predisposti dall’Amm.ne comunale (reperibili sul sito del Comune www.comune.impruneta.fi .it) e seguendo le relative istruzioni. Per l’esecuzione dei lavori di adeguamento alle norme vigenti è inoltre necessario presentare la pratica edilizia (denuncia di inizio attività) corredata da un progetto a fi rma di un tecnico abilitato.

Per informazioni è possibile rivolgersi all’Uffi cio Ambiente del Comune - Via F.lli Rosselli n. 6, Tavarnuzze - ne-gli orari di ricevimento al pubblico (Mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e Giovedì pomeriggio su appuntamento dalle ore 15.00 alle 18.00) e/o contattare il telef. 055.2372146. Si ricorda che ai sensi dell’art. 133 del D. Lgs. 152/2006, sono previste sanzioni per chi sarà inadempiente. Nell’ipo-tesi di scarichi di edifi ci isolati ad uso abitativo sono previste sanzioni da €. 600,00 a €. 3.000,00. Con deliberazione del Consiglio Comunale n.58 del 1 luglio 2010 è stato approvato il Regolamento Comunale per gli scarichi delle acque refl ue, che potete visionare in allegato.

ORARIO URPVi ricordiamo che dal 1° febbraio 2011 con decreto n. 2 del 25/01/2011 ècambiato l’orario di apertura dell’Uffi cio Relazioni con il Pubblico a Impruneta pertanto gli orari sono i seguenti;

URP sede di Impruneta

Lunedì8.30 - 13.00

Martedì8.30 - 13.00

MercoledìCHIUSO

Giovedì15.00 – 18.00

Venerdì8.30 – 13.00

URP sede di Tavarnuzze

Lunedì15.00 - 18.00

MartedìCHIUSO

Mercoledì8.30 – 13.00

GiovedìCHIUSO

VenerdìCHIUSO

TURNI DI APERTURA DEL SABATOMESI DI MARZO E APRILE 2011DELLE FARMACIE DI IMPRUNETA

2011 Farmacia

PULITIIMPRUNETA

FarmaciaLA CERTOSA TAVARNUZZE

Farmacia LESCHIUTTA IMPRUNETA

Farmacia TAVARNUZZE

Marzo Sab 19/03/11Sab 26/03/11

Sab 05/03/11Sab 26/03/11

Sab 05/03/11Sab 12/03/11

Sab 12/03/11Sab 19/09/11

Aprile Sab 16/04/11Sab 23/04/11

Sab 02/04/11Sab 23/04/11Sab 30/04/11

Sab 02/04/11Sab 09/04/11Sab 30/04/11

Sab 09/04/11Sab 16/04/11

NOTE La farmacia di turno garantisce il servizio di Guardia Farmaceutica diurno, notturno, domenicale e festivo. Per informazioni telefonare a 055/2011049. Le farmacie quando in turno, eff ettuano il servizio a battenti aperti il sabato pomeriggio (vedi orari) e la domenica mattina (9/12,30)

EVENTI MARZO 20115 – 6 marzo Festa della CioccolataA cura dell’Associazione Maestri del Gusto Maestri dell’ArteAnche quest’anno ad Impruneta in Piazza Buondelmonti si svolgerà la mostra-mercato “Maestri del gusto, Maestri dell’arte”, la manifestazione dedicata ai prodotti dolciari e soprattutto al cioccolato, che ospita maestri pasticceri e cioccolatai accomunati dalla passione per una produzione artigianale e di alta qualità. Faranno da eccezionale cornice all’evento le sculture realizzate da vari artisti lungo via della Croce. La rassegna è organizzata con la collaborazione di Art & Art, e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di ImprunetaCome gli anni passati, il calendario della manifestazione include anche un grande evento Domenica 6 marzo sarà realizzata un Sacher Torte gigante presso i locali della casa del popolo che verrà distribuita agli intervenuti.

12 marzo “ Sbaracco “ a TavarnuzzeIniziativa realizzata dai commercianti di Tavarnuzze che proporranno prodotti interessanti a prezzi convenientis-simi

19 marzo Premio Letterario del Chianti XXIVa EDIZIONEPresso l’auditorium della Casa del Popolo di Impruneta in via della Croce 41alle ore 17.00 la giuria dei lettori incontra la scrittrice Ada Zapperi Zucker autrice del libro “Il Silenzio” fi nalista del premio letterario del Chianti. L’iniziativa continua negli anni a coinvolgere in modo appassionato i nostri concitta-dini che anche quest’anno partecipano, con un incremento delle iscrizioni del 20% , a presenziare la Giuria.La Giuria è composta da circa 300 lettori, disseminati nel territorio del Chianti, che partecipano con impegno e entusiasmo, vivacizzando gli appuntamenti con gli autori.

i prossimi appuntamenti :2 aprile 2011 Cinema Comunale di Radda in Chianti con Francesco Recami “ Il ragazzo che leggeva Maigret”16 aprile 2011 Teatro Verdi San Donato di Tavarnelle con Luigi Fontanella “ Contro� gura”

GALLERIA IACVia della Croce 41

Fino al 6 marzo “Bianca & Nera” mostra di Scultura. Domenica 6 marzo ore 10.00 – 19.00 nell’ambito della Festa della Cioccolata Scultori dell’Associazione Art-Art al lavoro e in mostra in via della croce, con le sculture in cioccolata.Seguirà la mostra di fotografi a pittura e scultura “Tredici anni dopo” fi no al 27 marzo.

Sabato 26 marzo alle ore 17.00 Tè, libri e pasticcini lettura condivisa del libro di G. Sapienza“L’arte della gioia” a cura dell’Associazione F. Paolieri

XI TROFEO IVO BOSCHERINIDomenica 27 marzo Gara di Mountain Bike organizzata dal Gruppo Ciclistico TavarnuzzeLa gara sarà di circa 30 Km su strada sterrata per categoria amatoriale di Mountain Bike il ritrovo dei concorrenti è previsto alle ore 8.00 a Tavarnuzze .Partenza alle ore 8.30 – 9.00 Arrivo previsto alle ore 10.30 – 13.00 sia la partenza che l’arrivo saranno su strada sterrataI giri da percorrere saranno 3 Per informazioni Tel. 055 8713220 – Cell. 329 6585461 fax 055 8713703 e-mail: [email protected]

LA RETE DI SOLIDARIETÀUna preziosa realtà associativa Imprunetina che eroga servizi di assistenza.

La RETE DI SOLIDARIETÀ nasce da un’intesa fra tredici associazioni del territorio comunale, di cui l’associazione capofi la è l’AUSER. Vive con i contributi del Comune di Impruneta, e gli operatori sono esclusivamente volontari.I servizi eff ettuati comprendono: consegna di pasti e medicinali a domicilio, compagnia alle persone sole (da non confondere con l’assistenza sanitaria o domiciliare), accompagnamento delle persone (per esempio a fare la spe-sa, al cimitero, a riscuotere la pensione), trasporto verso ospedali e luoghi di cura per terapie, esami, visite. La Rete cura l’intrattenimento e l’animazione presso l’Opera Pia Vanni e il Centro Don Gnocchi, per un pomeriggio a settimana; svolge inoltre anche servizi sociali su richiesta del Comune, a integrare quelli già svolti da quest’ulti-mo.

SERVIZI EFFETTUATI DALLA RETE DI SOLDARIETÀ NELLA’ANNO 2010Servizi Impruneta Pozzolatico Ferrone Tavarnuzze Totale

Compagnia 530 197 727Acquisto spesa 136 30 104 252Terapie,Esami,Visite 489 30 6 63 588Visite Cimiteri 86 86Consegna Pasti dom. Animazione O. Pia 19 19Animazione D. Gnocchi 11 11Consegna mat. SanitarioAcquisto medicinali 1 1 2Info. servizi variAcc. Riscos. Pensione 3 3Servizi vari 474 66 186 109 835

Totale 2523

I dati sopra riportati confermano il capillare contributo dell’Associazione sul territorio. Un impegno mantenuto dai volontari della rete che dedicano parte del loro tempo ad aiutare le persone a fronteggiare eventuali situazioni di diffi coltà.A incremento dei vari servizi di fronte al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione locale, e di fronte agli altissimi tassi di solitudine particolarmente nel caso dei “grandi vecchi” si ha sempre più l’esigenza di dar loro un sostegno durante le ore di assenza dei familiari. Si aggiunge il presente progetto che si basa sulla considerazione di dare un sostegno materiale minimo ma affi dabile, tale da infl uire positivamente sulla qualità della vita dell’an-ziano solo o con famiglia. Il servizio si propone di incidere soprattutto sulla sfera relazionale per colmare il senso di solitudine e isolamento vissuto. Come usufruire dei servizi della RETEPer i servizi con spostamento all’interno del territorio comunale, oppure per un intervento che richiede un solo spostamento fuori dal territorio comunale, è suffi ciente contattare la Rete. Il servizio potrà essere eff ettua-to secondo le disponibilità di mezzi e volontari. Il servizio erogato dalla Rete rimane, comunque, gratuito.

Per le richieste di accompagnamento rivolgersi a:RETE DI SOLIDARIETA’via Paolieri, 16 (1° piano) - Tel. 055 2012142Orario: lunedì, martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle 12.00 mercoledì e venerdì dalle ore 14,30 alle 17.00

Per ulteriori informazioni:UFFICIO SOCIO-EDUCATIVOvia Paolieri, 16 (piano terra) – Tel. 055 2036485Orario: giovedì dalle ore 15.00 alle 18.00 lunedì martedì giovedì e venerdì dalle ore 8.30 alle 13.00

NOTIZIE UTILI MARZO 2011

Page 27: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

zoom

“Mi sento invisibile”. È la fra-se che ricorre più spesso dall’altra parte della cornetta. I volontari di Charlie Tele-

fono Amico ascoltano. Lo fanno ormai da più di vent’anni, da quando nacque per la prima volta in Italia un numero verde di utilità sociale, qualche mese prima del Telefono Azzurro. Il 28 febbraio Charlie ha traslocato in una nuova sede (sempre a Pontedera), ha raddoppiato le sue postazioni te-lefoniche (sono diventate otto) e ha presentato il suo rapporto sociale, le cui illustrazioni sono state realizzate da un autore d’eccezione, il comico di Zelig Paolo Migone. La storia di Charlie inizia a Pontedera nel ‘90: “C’erano tanta disinformazione e tanta paura legate alla diffusione delle sostanze stupefacenti, e soprattutto dell’Aids – racconta An-gelo Migliarini, fondatore di Charlie e presidente della cooperativa Il Ponte – chiamavano in tanti alla cooperativa, ma quello non era il luogo adatto per rispondere a tante domande. Pensai allora che servisse un numero di telefono per dare ascolto, che garantisse l’anonimato di chi chiamava”. Il sindaco di Pontedera allora era Enrico Rossi, che è stato, attraverso il Comune, tra i soci fondatori del-la Fondazione Charlie Onlus, nata nel 1996. L’ini-ziativa ebbe un successo tale che nel ‘97 si pensò di allargarla a tanti tipi di disagi giovanili, anche quelli che nascono in famiglia, nella scuola o nel gruppo degli amici. Charlie iniziò a partecipare a diversi programmi televisivi dedicati ai ragazzi sulle reti nazionali, e aveva una rubrica anche su Cioè, rivista per adolescenti. Il cammino del tele-fono amico non si è però fermato qui: nel 2009 una seconda svolta ha diretto il servizio a tutti, indi-stintamente. Il messaggio dello spot con Migone si

rivolgeva a chiunque avesse bisogno di raccontare i propri problemi (rapporti affettivi come problemi di salute, diffi coltà economiche o smarrimento) e di trovare solidarietà. Si è così scoperto che il bi-sogno di essere ascoltati, di non sentirsi soli, non ha età. “Chiamano i ventenni come i quarantenni – spiega Francesca dalla Fondazione – parlano di problematiche diverse e palesano un disagio pro-fondo, legato alla precarietà del lavoro ma anche a una solitudine sociale”. C’è allora la storia di una coppia di coniugi, entrambi laureati, che dal sud Italia si trasferiscono in Lombardia. Comprano una villetta, hanno un tenore di vita alto fi nché, per varie cause, entrambi perdono il lavoro. Dopo una nevicata i vicini chiedono all’uomo se può spala-re la neve. Ne ricava una pacca sulle spalle e un panettone, nessun compenso come aveva sperato. “Era impressionante che fosse quest’uomo a sen-tirsi in difetto – racconta Francesca - non criticava i vicini, si sentiva lui in una situazione vergognosa. Senza un lavoro ci si sente privi di identità”. Al nu-mero 800.863.096 chiamano dalle18 alle 24 tutti i giorni almeno 20 persone, con il lancio delle cam-pagne pubblicitarie si arriva anche a 500 chiamate. Fino a oggi sono stati formati oltre 500 volontari e realizzati spot pubblicitari con personaggi del calibro di Dario Fo, Giorgio Panariello, Alessan-dro Benvenuti e Loris Capirossi. Perché Charlie? “Charlie, nei trattati di un famoso psicologo ame-ricano, Carl Rogers, è l’ansia, il disagio – conclude Migliarini – la paura che viene da quello che non si conosce, che è nascosto. Un disagio che può esse-re affrontato con l’ascolto reciproco”.

sOlIDARIetà. Presentato da poco il rapporto sociale, con le illustrazioni di Paolo Migone

Charlie, l’amico che ascolta e aiutaLisa Baracchi

la fondazione toscana, attiva da oltre vent’anni, è stata la prima in Italia a creare un

numero verde di utilità sociale, precedendo anche il telefono Azzurro. nata per dare

risposte ai disagi giovanili, si è poi allargata: “Il bisogno di non sentirsi soli non ha età”

TESSERINI VENATORI - STAGIONE VENATORIA 2010/2011I tesserini dovranno essere consegnati all’uffi cio Relazioni con il Pubblico (in entrambe le sedi di Impruneta e Tavarnuzze ) entro il 20 marzo 2011.La mancata riconsegna è soggetta a sanzione amministrativa da 5 a 30 Euro.

SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHEIl 16 marzo 2011 è il termine ultimo entro cui devono essere adeguati gli scarichi di acque refl ue alla norma-tiva vigente. Gli scarichi di acque refl ue domestiche (o assimilate a esse), al di fuori della pubblica fognatura devono essere Autorizzati dal Comune.La normativa prevede inoltre che i titolari di scarichi esistenti non conformi alle prescrizioni regionali devono es-sere adeguati . Si tratta prevalentemente degli scarichi derivanti da abitazioni o nuclei abitativi isolati, ove non risulta possibile eseguire l’allacciamento alla pubblica fognatura. Sono inoltre assimilate ad acque refl ue domestiche, quelle derivanti dalle attività elencate nell’allegato 2 (tabella 1) al D.P.G.R. n. 46/R del 8/09/2008 e all’art. 101 del D. Lgs. 152/2006. La domanda deve essere presentata utilizzando i modelli predisposti dall’Amm.ne comunale (reperibili sul sito del Comune www.comune.impruneta.fi .it) e seguendo le relative istruzioni. Per l’esecuzione dei lavori di adeguamento alle norme vigenti è inoltre necessario presentare la pratica edilizia (denuncia di inizio attività) corredata da un progetto a fi rma di un tecnico abilitato.

Per informazioni è possibile rivolgersi all’Uffi cio Ambiente del Comune - Via F.lli Rosselli n. 6, Tavarnuzze - ne-gli orari di ricevimento al pubblico (Mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e Giovedì pomeriggio su appuntamento dalle ore 15.00 alle 18.00) e/o contattare il telef. 055.2372146. Si ricorda che ai sensi dell’art. 133 del D. Lgs. 152/2006, sono previste sanzioni per chi sarà inadempiente. Nell’ipo-tesi di scarichi di edifi ci isolati ad uso abitativo sono previste sanzioni da €. 600,00 a €. 3.000,00. Con deliberazione del Consiglio Comunale n.58 del 1 luglio 2010 è stato approvato il Regolamento Comunale per gli scarichi delle acque refl ue, che potete visionare in allegato.

ORARIO URPVi ricordiamo che dal 1° febbraio 2011 con decreto n. 2 del 25/01/2011 ècambiato l’orario di apertura dell’Uffi cio Relazioni con il Pubblico a Impruneta pertanto gli orari sono i seguenti;

URP sede di Impruneta

Lunedì8.30 - 13.00

Martedì8.30 - 13.00

MercoledìCHIUSO

Giovedì15.00 – 18.00

Venerdì8.30 – 13.00

URP sede di Tavarnuzze

Lunedì15.00 - 18.00

MartedìCHIUSO

Mercoledì8.30 – 13.00

GiovedìCHIUSO

VenerdìCHIUSO

TURNI DI APERTURA DEL SABATOMESI DI MARZO E APRILE 2011DELLE FARMACIE DI IMPRUNETA

2011 Farmacia

PULITIIMPRUNETA

FarmaciaLA CERTOSA TAVARNUZZE

Farmacia LESCHIUTTA IMPRUNETA

Farmacia TAVARNUZZE

Marzo Sab 19/03/11Sab 26/03/11

Sab 05/03/11Sab 26/03/11

Sab 05/03/11Sab 12/03/11

Sab 12/03/11Sab 19/09/11

Aprile Sab 16/04/11Sab 23/04/11

Sab 02/04/11Sab 23/04/11Sab 30/04/11

Sab 02/04/11Sab 09/04/11Sab 30/04/11

Sab 09/04/11Sab 16/04/11

NOTE La farmacia di turno garantisce il servizio di Guardia Farmaceutica diurno, notturno, domenicale e festivo. Per informazioni telefonare a 055/2011049. Le farmacie quando in turno, eff ettuano il servizio a battenti aperti il sabato pomeriggio (vedi orari) e la domenica mattina (9/12,30)

EVENTI MARZO 20115 – 6 marzo Festa della CioccolataA cura dell’Associazione Maestri del Gusto Maestri dell’ArteAnche quest’anno ad Impruneta in Piazza Buondelmonti si svolgerà la mostra-mercato “Maestri del gusto, Maestri dell’arte”, la manifestazione dedicata ai prodotti dolciari e soprattutto al cioccolato, che ospita maestri pasticceri e cioccolatai accomunati dalla passione per una produzione artigianale e di alta qualità. Faranno da eccezionale cornice all’evento le sculture realizzate da vari artisti lungo via della Croce. La rassegna è organizzata con la collaborazione di Art & Art, e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di ImprunetaCome gli anni passati, il calendario della manifestazione include anche un grande evento Domenica 6 marzo sarà realizzata un Sacher Torte gigante presso i locali della casa del popolo che verrà distribuita agli intervenuti.

12 marzo “ Sbaracco “ a TavarnuzzeIniziativa realizzata dai commercianti di Tavarnuzze che proporranno prodotti interessanti a prezzi convenientis-simi

19 marzo Premio Letterario del Chianti XXIVa EDIZIONEPresso l’auditorium della Casa del Popolo di Impruneta in via della Croce 41alle ore 17.00 la giuria dei lettori incontra la scrittrice Ada Zapperi Zucker autrice del libro “Il Silenzio” fi nalista del premio letterario del Chianti. L’iniziativa continua negli anni a coinvolgere in modo appassionato i nostri concitta-dini che anche quest’anno partecipano, con un incremento delle iscrizioni del 20% , a presenziare la Giuria.La Giuria è composta da circa 300 lettori, disseminati nel territorio del Chianti, che partecipano con impegno e entusiasmo, vivacizzando gli appuntamenti con gli autori.

i prossimi appuntamenti :2 aprile 2011 Cinema Comunale di Radda in Chianti con Francesco Recami “ Il ragazzo che leggeva Maigret”16 aprile 2011 Teatro Verdi San Donato di Tavarnelle con Luigi Fontanella “ Contro� gura”

GALLERIA IACVia della Croce 41

Fino al 6 marzo “Bianca & Nera” mostra di Scultura. Domenica 6 marzo ore 10.00 – 19.00 nell’ambito della Festa della Cioccolata Scultori dell’Associazione Art-Art al lavoro e in mostra in via della croce, con le sculture in cioccolata.Seguirà la mostra di fotografi a pittura e scultura “Tredici anni dopo” fi no al 27 marzo.

Sabato 26 marzo alle ore 17.00 Tè, libri e pasticcini lettura condivisa del libro di G. Sapienza“L’arte della gioia” a cura dell’Associazione F. Paolieri

XI TROFEO IVO BOSCHERINIDomenica 27 marzo Gara di Mountain Bike organizzata dal Gruppo Ciclistico TavarnuzzeLa gara sarà di circa 30 Km su strada sterrata per categoria amatoriale di Mountain Bike il ritrovo dei concorrenti è previsto alle ore 8.00 a Tavarnuzze .Partenza alle ore 8.30 – 9.00 Arrivo previsto alle ore 10.30 – 13.00 sia la partenza che l’arrivo saranno su strada sterrataI giri da percorrere saranno 3 Per informazioni Tel. 055 8713220 – Cell. 329 6585461 fax 055 8713703 e-mail: [email protected]

LA RETE DI SOLIDARIETÀUna preziosa realtà associativa Imprunetina che eroga servizi di assistenza.

La RETE DI SOLIDARIETÀ nasce da un’intesa fra tredici associazioni del territorio comunale, di cui l’associazione capofi la è l’AUSER. Vive con i contributi del Comune di Impruneta, e gli operatori sono esclusivamente volontari.I servizi eff ettuati comprendono: consegna di pasti e medicinali a domicilio, compagnia alle persone sole (da non confondere con l’assistenza sanitaria o domiciliare), accompagnamento delle persone (per esempio a fare la spe-sa, al cimitero, a riscuotere la pensione), trasporto verso ospedali e luoghi di cura per terapie, esami, visite. La Rete cura l’intrattenimento e l’animazione presso l’Opera Pia Vanni e il Centro Don Gnocchi, per un pomeriggio a settimana; svolge inoltre anche servizi sociali su richiesta del Comune, a integrare quelli già svolti da quest’ulti-mo.

SERVIZI EFFETTUATI DALLA RETE DI SOLDARIETÀ NELLA’ANNO 2010Servizi Impruneta Pozzolatico Ferrone Tavarnuzze Totale

Compagnia 530 197 727Acquisto spesa 136 30 104 252Terapie,Esami,Visite 489 30 6 63 588Visite Cimiteri 86 86Consegna Pasti dom. Animazione O. Pia 19 19Animazione D. Gnocchi 11 11Consegna mat. SanitarioAcquisto medicinali 1 1 2Info. servizi variAcc. Riscos. Pensione 3 3Servizi vari 474 66 186 109 835

Totale 2523

I dati sopra riportati confermano il capillare contributo dell’Associazione sul territorio. Un impegno mantenuto dai volontari della rete che dedicano parte del loro tempo ad aiutare le persone a fronteggiare eventuali situazioni di diffi coltà.A incremento dei vari servizi di fronte al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione locale, e di fronte agli altissimi tassi di solitudine particolarmente nel caso dei “grandi vecchi” si ha sempre più l’esigenza di dar loro un sostegno durante le ore di assenza dei familiari. Si aggiunge il presente progetto che si basa sulla considerazione di dare un sostegno materiale minimo ma affi dabile, tale da infl uire positivamente sulla qualità della vita dell’an-ziano solo o con famiglia. Il servizio si propone di incidere soprattutto sulla sfera relazionale per colmare il senso di solitudine e isolamento vissuto. Come usufruire dei servizi della RETEPer i servizi con spostamento all’interno del territorio comunale, oppure per un intervento che richiede un solo spostamento fuori dal territorio comunale, è suffi ciente contattare la Rete. Il servizio potrà essere eff ettua-to secondo le disponibilità di mezzi e volontari. Il servizio erogato dalla Rete rimane, comunque, gratuito.

Per le richieste di accompagnamento rivolgersi a:RETE DI SOLIDARIETA’via Paolieri, 16 (1° piano) - Tel. 055 2012142Orario: lunedì, martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle 12.00 mercoledì e venerdì dalle ore 14,30 alle 17.00

Per ulteriori informazioni:UFFICIO SOCIO-EDUCATIVOvia Paolieri, 16 (piano terra) – Tel. 055 2036485Orario: giovedì dalle ore 15.00 alle 18.00 lunedì martedì giovedì e venerdì dalle ore 8.30 alle 13.00

NOTIZIE UTILI MARZO 2011

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Page 28: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

tempi moderni

gli utenti settimanali del servizio, attivo da Santa Croce alle Cascine, sono 500, una media

di 70 al giorno. la zona più gettonata? Santo Spirito. Ma la copertura continua a crescere:

presto arriverà in altri cinque posti molto frequentati, a partire da Santa Maria novella

Il PuNtO/1. In dodici aree della città è disponibile la connessione senza fili. E senza spese

Internet gratis è già in piazzama in pochi ne approfi ttano

In dieci piazze e due parchi di Firenze inter-net è gratis. O, per meglio dire, gratis un’ora al giorno. E presto il segnale wi-fi arriverà in altre cinque macro-aree molto frequentate.

Non tutti però ne sono a conoscenza, visto che il numero di utenti settimanali del servizio non supera le 500 unità. Da piazza della Signoria a Santa Croce, da Ss. Annunziata a Santo Spirito, dal piazzale Michelangelo alle Cascine. Dalla fi ne del 2009, in 12 zone della città è possibile la connessione senza fi li al web, grazie al progetto del Comune “Firenze Wifi ”: dopo la procedura di registrazione si può accedere alla rete tramite il proprio pc portatile o smartphone e navigare gra-tuitamente per 60 minuti al giorno, o 300Mbyte di traffi co. Una quantità che permette di fare ope-razioni basilari, come controllare la posta o effet-tuare brevi ricerche. Sebbene molti cittadini – in

primis i giovani – siano favorevoli al servizio, in pochi lo sfruttano. Basti pensare che solo 500 utenti alla settimana si collegano alla rete wi-fi , in media 70 al giorno. “Al momento non pensiamo ai grandi numeri, puntiamo a estendere il servizio – spiega Simone Tani, dirigente per le strategie di sviluppo di Palazzo Vecchio - solo quando inter-net wireless raggiungerà una quantità maggiore di zone gli utenti inizieranno a crescere”. Lo scar-so utilizzo è legato anche all’assenza di indicazio-ni sulla presenza della rete wi-fi . “Molte piazze coperte dal segnale sono aree storiche – spiega ancora Tani – dove non è consentito mettere nuo-vi cartelli”. La seconda parte della rivoluzione digitale arriverà tra la fi ne dell’anno e l’inizio del 2012, quando la lista dei luoghi coperti dal segna-le si arricchirà di altre cinque aree, ben più grandi delle attuali piazze. Il progetto, denominato “la città dei saperi”, verrà a costare un milione di euro e porterà internet senza fi li nella zona della stazione di Santa Maria Novella, in quella della

stazione delle Piagge, alle Murate e a San Loren-zo. Sarà inoltre potenziata la copertura nel parco delle Cascine. Entrambi i servizi, quello già attivo e quello in cantiere, si agganciano alla rete a fi -bra ottica del Comune, creata negli ultimi anni. Si chiama Fi-Net e si snoda per ben 80 chilometri. Intanto, un primo identikit degli utenti di “Firenze Wifi ” esiste già. La maggior parte si collega da smartphone o Iphone. Una percentuale più mar-ginale lo fa invece utilizzando un pc portatile. La piazza con il numero maggiore di accessi è quella di Santo Spirito, mentre in pochi si collegano dai luoghi più turistici, come piazza della Signoria. In conclusione, ecco la lista completa delle zone già raggiunte dal segnale wi-fi : piazza della Signoria, piazza Santa Croce, piazza Santo Spirito, piazza Ss. Annunziata, Parterre, via Canova (nei pressi degli uffi ci dell’anagrafe), piazza Ghiberti, piazza Alberti, piazzale Michelangelo, piazza bambini e bambine di Beslan, piazzale delle Cascine e parco di San Donato.

Gianni Carpini

aFsanehStudente, 27 anni

“Secondo me è un buon progetto, soprattutto per i giovani. Io utilizzo spesso il wi-fi gratuito nelle piazze, lo uso per scaricare la posta o per controllare alcune informazioni che mi servono per l’università. È importante che il servizio sia presente anche nei bar: io scelgo il locale dove andare pro-prio in base alla presenza della connessione senza fi li”

“Ottimo per noi giovani”

robertaesercente, 38 anni

“Per me è una buona idea quella di dare la possibilità ai cittadini di connettersi gratuitamente alla rete. Per quanto riguarda noi esercenti, dovrebbero proporre delle tariffe vantaggiose per il collegamento a internet, diverse da quelle delle abitazioni. In questo modo potremmo offrire ai clienti un servizio, a un costo limitato per le nostre attività”

“Facilitazioni per noi commercianti”

alessandroStudente, 22 anni

“Il servizio che offre la connessione a internet senza fi li nelle piazze principali piazze fi orentine è un’ottima pos-sibilità: la rete funziona e io mi collego spesso con il mio telefono. Penso che un’ora gratis al giorno sia suf-fi ciente”

“Mi collego spesso: funziona”

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28 Marzo 2011

Page 29: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

tempi moderni

Navigare con il proprio computer portatile o con lo smartphone comodamente seduti sul seggiolino del tram, oppure aspettando il convoglio alle fermate della linea 1. Il

tutto senza pagare un euro, per un’ora o 300Mbyte di traffi co, come già succede nelle piazze wireless. È ciò che sarà possibile fare a Firenze a partire dal prossimo autunno, grazie a una “bolla wi-fi ” - tra le più grandi d’Europa - che coprirà i sette chilometri e mezzo del tracciato della T1. La connessione senza fi li non solo salirà a bordo della tramvia, ma arriverà anche alle 14 fermate e nei pressi del percorso ferrato. Il segnale sarà infatti diffuso nel raggio di 100 metri dai binari. Dopo la scelta dell’impresa che eseguirà materialmente gli interventi, i lavori saranno effettuati in estate, per con-cludersi poi entro l’autunno. In tempi brevi, quindi, il web senza fi li “colonizzerà” anche la tramvia, mezzo scelto – dati alla mano – da una media di 40mila perso-ne al giorno. Per collegarsi basterà seguire la procedura di registrazione, come già avviene in 12 zone tra piazze e parchi cittadini. Il progetto “Wi-Move”, fortemente voluto dal sindaco Matteo Renzi, costerà un milione e mezzo di euro, e sarà fi nanziato in egual misura dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Con-siglio dei ministri. Proprio il primo cittadino è da sem-

pre molto sensibile quando si parla di nuove tecnologie e di word wide web, visto che è stato uno dei primi amministratori locali a utilizzare in modo strategico la rete. Prima durante la campagna elettorale, poi diret-tamente dalle stanze di Palazzo Vecchio. Proprio su internet, sul suo seguitissimo profi lo Facebook, Renzi ha speso parole di lode per l’iniziativa: “Sono molto contento per il progetto wifi – ha scritto –- una città degna di questo nome investe anche sulle infrastrutture tecnologiche. Noi ci stiamo provando”. “Wi-Move” si affi anca alle iniziative già in atto (le 12 zone cittadine wi-fi , che diventeranno 17 con l’arrivo del 2012) e alle nuove disposizioni per i cosiddetti dehor dei pubblici esercizi. Entro il prossimo 15 novembre gli allestimenti esterni dei locali dovranno adeguarsi alle nuove regole dettate dal Comune. Tra queste, una norma riguarda da vicino gli internauti: i nuovi dehor dovranno fornire ai clienti l’accesso gratuito a internet wireless. Su questo fronte si stanno muovendo nuove idee. Palazzo Vec-chio proporrà ai commercianti di individuare, tramite una gara pubblica, un gestore unico. In questo modo si abbatterebbero i costi per i locali, mentre gli utenti potrebbero accedere al servizio grazie a una password unica. Intanto, la notizia di una Firenze wi-fi varca i confi ni nazionali. Al progetto tutto gigliato si è inte-ressato perfi no il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel, che ha dedicato al sistema fi orentino un arti-colo. Sul suo sito web, naturalmente.

Gianni Carpini

Valeria e ViolaProfessionista e falegname

“Non ci siamo mai collegate alla rete wi-fi nelle piazze, ma pensiamo che un’ora al giorno sia troppo poco. Vista l’alta diffusione di internet e lo sviluppo tecnologico bisognereb-be dare la possibilità di navigare gratuitamente per maggior tempo. Si dovrebbe fare molto di più”

“Un’ora al giorno è poco”

simonePizzaiolo, 45 anni

“Ho provato a collegarmi alla rete wi-fi in piazza, ma non ci sono riuscito. Secondo la mia opinione il sistema di re-gistrazione è troppo complicato, soprattutto per chi non ha troppa dimestichezza con le nuove tecnologie. Bisognereb-be ripensarlo. Per il resto penso che sia una buona opportu-nità per i cittadini”

“Procedure troppo difficili”

costanZaStudente, 22 anni

“Un’ora al giorno è veramente poco. Dovrebbero estendere il servizio per più tempo. Comunque portare internet wi-fi nelle piazze e sulla tramvia è una buona iniziativa: ormai tutte le grandi città europee si stanno dotando di reti wire-less aperte ai cittadini, e non vedo perché Firenze dovrebbe essere da meno”

“Il servizioandrebbeesteso”

Il PuNtO/2. Dall’autunno si navigherà anche sulla T1 e nei dehor dei locali pubblici

E intanto si preparaa salire sulla tramvia

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Page 30: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Un mistero chiamato Tav. Da quando i lavori preparatori per il tunnel sotterraneo dell’al-ta velocità ferroviaria sono cominciati, sull’intera vicenda sembra calato il silen-

zio. E dopo tanti annunci e tanti cortei che invocavano il passaggio in superfi cie o quantomeno una stazione diversa dalla mega-Foster, nessuno tra i cittadini sa più con certezza quale tipo di progetto si stia mettendo in pratica. Partiamo dalle realtà assodate. L’unico piano che ha tutte le autorizzazioni necessarie è quello che prevede il sottoattraversamento della città: un tunnel di 7 km, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte per risorgere a Castello. Due i binari che scorreranno sotto terra, passando sotto la Fortezza (uno dei nodi più do-lenti) fi no ad arrivare all’area degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe nascere la tanto contestata Foster. E qui sorge un altro problema. Per la stazione fi rmata dall’archistar (comprensiva di 2 ettari e mezzo di galleria commerciale) non ci sono esattamente tutte le autorizzazioni: manca la Valutazione di impatto am-bientale. O meglio, c’è chi dice che la Via già concessa è più che suffi ciente (le Ferrovie) e chi sostiene che è vero il contrario (comitati e movimenti politici anti-Tav). Già, perché la superstazione interrata potrebbe interferire (e non poco) con la falda acquifera che si trova sotto la città. Ma torniamo agli elementi certi del-la vicenda. Di sicuro si sa che le “talpe” sono in arrivo. Anzi, la talpa, perché alla fi ne si è deciso di fare con una sola. Si comincerà dall’area di Campo di Marte, dove già si sta montando lo scivolo per accogliere la

potente scavatrice. Arriverà a giugno, a pezzi. Dovrà poi essere montata per entrare in funzione ad agosto, con circa sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia ini-ziale. Un ritardo che farà slittare anche la chiusura dei cantieri, prevista inizialmente a fi ne 2015. E forse lievi-tare anche i costi, stimati in 1,7 miliardi di euro per cin-que anni di cantieri. “Abbiamo fatto passi avanti – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi dopo il tanto sospirato incontro a tre con il sindaco Renzi e l’ad di Fs Mauro Moretti – c’è la volontà di accelerare i lavori e concluderli il prima possibile”. A questo sco-po il governatore si è rivolto a Ministero dei trasporti,

Finmeccanica, Breda e a tutte le maggiori aziende del settore affi nché mettano in campo la più alta tecnologia Made in Tuscany. Basterà? Intanto, entro la metà del mese è previsto un vertice sul tema, nel corso del quale tutti i soggetti presenteranno progetti e soluzioni. En-tro tale data dovrebbe anche essere apposta la fi rma sul famoso protocollo di intesa tra enti locali e Ferrovie. Rossi e Renzi voleranno nuovamente a Roma con in mano un accordo aggiornato da sottoporre a Moretti. Sperando che sia la volta buona.

Tunnel, via agli scavi ad agostoAltA velOcItà/1. I lavori inizieranno con sei mesi di ritardo. Il termine era previsto a fine 2015

Paola Ferri

Cinque anni di cantieri tra Campo di Marte e Castello,

per sette chilometri di binari interrati e la megastazione

Foster. rossi e Moretti promettono di rispettare le scadenze

i cantieri per la stazione Foster

Dai people mover ai parcheggi scambiatori, fi no alle stazioni

minori. È lunga la lista che il sin-daco Renzi ha intenzione di pre-sentare a Ferrovie. Insieme a un conto da 50 milioni. Se proprio il sottoattraversamento si deve fare (dopo quasi un anno e mezzo di battaglie anche il sindaco sembra essersi arreso all’idea), allora che Fs tiri fuori i soldi per le opere di compensazione. In cima all’elenco la viabilità di collegamento tra la Stazione Foster e Santa Maria No-vella, aspetto su cui Renzi e Moret-ti si sono scontrati più di una vol-ta. Scartata l’ipotesi renziana, che consisteva nel costruire la stazione dell’Alta velocità praticamente sotto quella centrale, il sindaco si è a lungo battuto per ottenere alme-no dei “people mover”, altrimenti dette navette su rotaia, in grado di collegare il nuovo scalo a quello principale della città. Ma per ora

Moretti non ha ceduto. Da parte sua anche il sindaco tiene duro e mette in conto a Ferrovie una serie di altre opere, a partire dal sotto-passaggio alla stazione di Campo di Marte, così da renderla accessi-bile anche da via Campo d’Arrigo, oltre che da via Mannelli, senza dover salire sulla passerella. Sul piatto anche la tappa di Peretola: la strada ferrata c’è già, ma la linea viene utilizzata solo per andare a pulire i convogli, mentre potrebbe comodamente servire l’aeroporto. Al pacchetto il sindaco vorrebbe aggiungere anche i 20 milioni spesi per la messa in sicurezza del Mu-gnone, nelle vicinanze del cantiere ex Macelli, opera indispensabile per Ferrovie, ma non per la città. Il braccio di ferro continuerà a Roma, quando sindaco, presidente della Regione e amministratore delegato di Fs si incontreranno di nuovo per fi rmare il nuovo accordo.

Renzi alza il tiro sulle opere di compensazione

Navette e parcheggi nel “conto”

/F.P.

l’ACCOrDO

focus

Allo studio alcune soluzioni per fare più in fretta. A breveun vertice ad alta tecnologia

In cima all’elenco la viabilità

di collegamento tra il futuro scalo

e Santa Maria novella

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30 Marzo 2011

Page 31: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

ZOOM

Duecentosettantasette edifi ci a rischio, di cui 44 storici e di particolare rile-vanza artistica e architettonica. Non c’è solo la Fortezza da Basso tra gli

immobili le cui fondamenta saranno messe alla prova dal tunnel sotterraneo dell’Alta velocità. Stando a sentire i comitati e i tecnici chiamati in causa da diversi esponenti politici dell’opposi-zione, i palazzi in pericolo sarebbero quasi die-ci volte tanto. “Oltre duemila”, dichiara Tiziano Cardosi del comitato No Tav. L’area coinvolta è una striscia di terreno larga circa 350 metri lun-go tutto il percorso del tunnel. “Calcoli fatti da tecnici indipendenti – dichiara la consigliera co-munale Ornella De Zordo (Perunaltracittà) - di-mostrano come in certi casi, in particolare nelle curve, il cosiddetto ‘volume perso’ sarà superiore al limite posto dall’Osservatorio, oltre il quale scatta il blocco dei lavori”. Si parla dell’1,8%, il che signifi ca cedimenti in superfi cie pari a 15 cm. “Un disastro annunciato”, chiosa la consigliera. Eppure lo scorso 20 gennaio il Tar ha respinto un ricorso presentato da un gruppo di cittadini rite-nendo “infondate e inammissibili le motivazio-

ni”, come è emerso da una recente interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole France-sco Bosi (Udc). Ma, stando così le cose, blocca-re il tunnel è ancora possibile? Secondo Mario Razzanelli (Lega Nord) sì, “la politica può tutto”. Solo che, se si stoppassero i lavori, al Comune di Firenze piomberebbero sulle spalle sonore penali da pagare. “Quella delle penali – ribatte Razzanelli – è una presa in giro. Facendo passare la Tav in superfi cie si risparmierebbero centinaia di migliaia di euro. Penali o non penali”. C’è poi un altro problemino nello scavare. Dove si smal-tisce il materiale di scarto? Parliamo di 3 milioni di metri cubi, come minimo, da considerare non come semplice materiale di scavo, ma come ri-fi uti. Al momento c’è solo un’autorizzazione per il conferimento di metà dei volumi all’impianto di Santa Barbara, per l’altra metà non è ancora stato predisposto niente. Avvolti nella nebbia an-che i dati sull’inquinamento ambientale provoca-to dai cantieri, che avrebbero dovuti essere resi pubblici dall’Osservatorio ambientale, che però non aggiorna il proprio sito web da mesi. Eppu-re i primi danni sono già stati denunciati, come

alcuni allagamenti di locali seminterrati in zona Castello. E riguardano edifi ci che non compaiono nell’elenco di quelli monitorati dall’Osservato-rio. Per non parlare delle proteste contro polvere e rumore di chi vive nei paraggi dei due principali

cantieri. Per tamponare la situazione sono state issate barriere più alte, ma il dubbio tra i cittadini resta: quello di ritrovarsi un giorno con le crepe nei muri o disagi ben peggiori, e doversi chiedere, ancora una volta, “ma chi ce lo doveva dire?”.

Secondo le stime uffi ciali sono 277 gli edifi ci a rischio

a causa della galleria, ma qualcuno parla di almeno

duemila. e i primi danni sono già stati denunciati

i lavori Della tav a campo Di marte

Un piano di comunicazione da 2 milioni di euro. Se le Fs lasciano all’oscuro i cittadini sull’andamento dei la-

vori dell’Alta velocità, ci pensa la Regione a stilare le linee dell’informazione. E lo fa pagare a Moretti. O meglio, così vorrebbe. L’ultima volta che i vertici si sono incontrati, in-fatti, l’ad di Ferrovie ha concesso a Rossi “solo” 1 milione e 200mila euro, specifi cando che in quella cifra sarebbero do-vute rientrare le spese per gli ulteriori accorgimenti in merito a salute, ambiente e, infi ne, anche comunicazione. La Regio-ne dovrà ancora una volta tirare i cordoni della borsa e razio-

nalizzare il più possibile le risorse per mettere in piedi la rete di infopoint che aveva in programma. O rassegnarsi a fare con quelli già esistenti, magari facendoli conoscere di più. Attualmente gli sportelli in grado di chiarire dubbi e fornire informazioni utili sull’Alta velocità sono due: l’Osservato-rio ambientale, con sede a Santa Maria Novella, e l’Uffi cio Nodo, in via Mannelli. Qui è possibile trovare studi, testimo-niali di stato e aggiornamenti in tempo reale. “Attualmente sono più conosciuti gli sportelli attivati autonomamente dai cittadini – dichiara il consigliere regionale Mauro Romanelli

(Sel-Verdi) – di quelli promossi dalle amministrazioni”. Un altro punto d’informazione, infatti, è stato attivato dal Co-mitato No Tav in piazza Baldinucci. E presto si sposterà a giro per la città: “organizzeremo una serie di infopoint – fan-no sapere dal comitato – per prendere in giro il piano della Regione”. Annunciata per questo mese anche una manifesta-zione in zona ex Macelli. Nel frattempo va avanti il ricorso intentato (e autofi nanziato) dai cittadini contro i danni già preannunciati da Ferrovie: i ricorrenti sostenuti e assistiti dal comitato sono 130. Per ora.

Va avanti il ricorso intentato da 130 cittadini contro Fs. Manifestazione annunciata per questo mese

Due sportelli per saperne di più. E quello del comitato diventa “itinerante”

“La talpa si può ancora fermare”

Francesca Puliti

AltA velOcItà/2. C’è chi dice no: i contrari non si arrendono. “Passare in superficie è possibile”

/F.P.

focus

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Page 32: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Ottomila punti vendita riforniti ogni giorno in tutta la Toscana, tra piccola e grande distribuzio-ne. Centottanta dipendenti, 600

lavoratori se si considera l’intero indotto. Sessanta stalle distribuite tra Mugello, Ma-remma, Siena e Pisa. Sono questi i numeri di Mukki, un “gigante” nella produzione di latte e dei suoi derivati. Con il presiden-te Lorenzo Marchionni abbiamo parlato dell’importanza di questo alimento e della sua tracciabilità.I fiorentini bevono latte? Come scelgono il prodotto da comprare?I fi orentini bevono latte e lo fanno spesso. Oggi il consumatore chiede che sia chiara la provenienza e la qualità, oltre ad acqui-stare una gamma di prodotti per specifi che esigenze, i cosiddetti “latti speciali”, come quello ad alta digeribilità o con l’addizione di omega 3. A quali controlli viene sottoposto il latte Mukki?Del nostro latte sappiamo tutto. Le analisi approfondite a cui lo sottoponiamo ci di-cono come vengono trattate le nostre “ra-gazze”, le nostre mucche da latte. Le stalle, legate da un contratto di conferimento con Mukki, hanno tutto l’interesse a produrre latte di qualità, in quanto vengono pagate in base alle caratteristiche del prodotto.Il consumatore sta attento alla prove-nienza del latte? Qual è l’impegno di Mukki in questo campo?Mukki è un’azienda privilegiata, la trac-ciabilità è un valore che ci appartiene da decenni. Recentemente abbiamo valorizza-to la nostra “Selezione Mugello”: latte di alta qualità che proviene da 27 stalle, tutte lorenzo marchionni

Gianni Carpini

Dopo la via del vino, quella del lattel’INteRvIstA. A tu per tu con il presidente di Mukki, Lorenzo Marchionni

in provincia di Firenze. Mukki conosce da vicino tutti gli allevatori, il massimo della tracciabilità. Questa linea sarà sempre più “una selezione della selezione”: delle 27 stalle noi sceglieremo ogni giorno il latte migliore. Inoltre, anche i consumatori po-tranno scoprire questa “via del latte”.In che modo?Da aprile sarà possibile andare nel Mugello e trovare, grazie a una segnaletica creata ad hoc, le 27 stalle della “Selezione Mugello”. Si tratta di un percorso che si snoda tra l’al-to e il basso Mugello, da Borgo San Lo-renzo a Firenzuola. I consumatori potranno visitare gli allevamenti, su appuntamento, e in alcuni casi degustare il prodotto. Qual è l’obiettivo di questo “progetto Mugello”?Creiamo valore aggiunto sul territorio, fa-cendo conoscere non solo il latte, ma anche gli altri prodotti del Mugello e le bellezze della zona. Il consumatore che beve il no-stro latte, uno dei migliori sul mercato, fa sì che possano continuare a esistere alle-vamenti di mucche in Mugello, come nel resto della Toscana.Ultimamente si è parlato del proces-so che porterà a una privatizzazione di Mukki, azienda partecipata da vari enti pubblici tra cui i Comuni di Firenze e Pistoia.Gli attuali soci hanno individuato un per-corso, iniziato nel 2009 con l’aumento del capitale e l’entrata di Fidi Toscana e Ca-mera di commercio. La vendita delle quote pubbliche non avverrà in tempi brevi. I soci hanno sottoscritto un impegno che, per il 2011, non prevede alcun avvio della proce-dura di privatizzazione.

consumi

Un percorso nel Mugello, con tanto di segnaletica

ad hoc, alla scoperta di ventisette stalle, per visitare

gli allevamenti e gustare il prodotto: è una delle novità

annunciate per le prossime settimane. Impegno

sempre maggiore per quanto riguarda la tracciabilità

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32 Marzo 2011

Page 33: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Sesso: MaschioEtà: 9 anniCarattere: dolcissimo e affettuo-sissimo!Taglia: piccolaIl piccolo Calimero è arrivato inrifugio che era un batuffolo dipochi mesi. Ovviamente dal cani-le non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono,dolce e affettuoso. Vorrebbesempre stare in braccio e apanca all'aria per ricevere cocco-le. E' davvero un cane buonissi-mo adatto a tutti. Con un belbagno e una bella spazzolatadiventerebbe anche bellissimo.

Sesso: MEtà: 5/7 anniCarattere: coccoloneTaglia: piccola, 8 kgBuffone aveva un padrone anziano ealla sua morte il cane venne affidatoal fratello che però partì perl'Australia. Così il piccolo fu dato alnipote, che non perse tempo e losbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nelcuore è ancora un cucciolone pieno dienergia e voglia di coccole! Devemorire in canile???? E' una tg piccola(8kg circa) e si abituerebbe di nuovoa vivere in una casa senza problemi.Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sof-ferenza?

Sesso: FEtà: 7anniTaglia: piccolaCarattere: dolcissima/timorosaLei si chiama Gina (è la cagnolina sulmuretto), 7 anni, una vita tutta passa-ta in canile! Anche lei è un pò ciccio-na, ma come possono vivere benequesti cagnotti che condividono conaltre 200 anime dei piccoli box sovraf-follati?I volontari la amano molto, ma sonosolo 3 e non ce la fanno a portarla apasseggio, a farla sgambare. NES-SUNO chiede in adozione cani inquesto piccolo paese della Sardegna.Gina ha una sua dignità, una vogliamatta di dare affetto e di riceverlo. Chici aiuta a realizzare questo sogno?E' una tg piccola ed è sana.

Sesso: MEtà: 3 anniCarattere: pauroso e con qualche pro-blemaTaglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato cometanti altri. Stava in una famiglia insiemealla sua amichetta Luna, ma un giornosono stati portati in canile con una bana-le scusa. Luna che era carina, bionda edolcissima ha trovato una casa, mentreinvece Tobia, che ha qualche problemacomportamentale causato dalla famiglia èrimasto in canile. Tobia si agita quando sifanno movimenti particolari, come alzareuna mano all'improvissom ma in genera-le qualunque scatto veloce. Le volte checapita Tobia ringhia anche se non attac-ca, per questo motivo crediamo che siastato picchiato. Se lo si sa prendere luiadora stare in braccio a farsi coccolare.Per lui cerchiamo una persona con espe-rienza e magari l'aiuto di un comporta-mentalista. Tobia è un cane buono, è solomolto spaventato e stressato

Sesso: MaschioEtà: 6-7 annitaglia: medio piccolaCarattere: buonissimoGiommy è arrivato al rifugio nel 2005,aveva un padrone che lo lasciava instrada in balia degli eventi come siusa qui in Sardegna. Il dolcissimoGiommy ha perso un' occhio a causadi una pietra lanciata da dei bambini.Abbiamo deciso di portarlo via e dinon ridarlo al suo padrone che insi-steva per riaverlo. Da quel momentoil piccolo non è mai più uscito dalcanile! Nessuno lo ha mai notatoforse a causa di quell'occhio, eppureè un cane dolcissimo e adatto a bam-bini e ad anziani

Età: 2006Sesso: Maschio Taglia: medio piccolaCarattere: diffidente ma dolceBlack ciotti vive in canile sin daquando era cucciolo insieme ai fratel-lini White Ciotti, Aska e alla sorellinaBambi star...Bambi nera purtroppo èmorta quest'anno a casusa di untumore. Non vogliamo assistere impo-tenti ad altre morti del genere. Questifratellini e soerelline si meritano diconoscere la vita fuori dal canile. Nonhanno idea di che cosa ci sia al difuori delle sbarre... non hanno maivisto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchènon fanno movimento e mangianomale.Black ciotti è un po' diffidente perchèvede sempre e solo i volontari delcanile, ma siamo sicuri che in unacasa si scioglierebbe.

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Sesso: Maschio Età: 6 anniCarattere: coccolone e tranquilloTaglia: media contenutaSammy è arrivato in canile con i suoifratellini e sorelline. Purtroppo solopochissimi di loro sono stati adottati.Lui vive nel box con la sorellina Dea,anche lei molto bella. Sammy è uncagnolino molto affettuoso che adorail contatto umano. E' una taglia mediama contenuta, inoltre ha qualchekiletto di troppo perchè in rifugio nonesce mai. Ha solo sei anni, è ancoraun cane giovane con tanta voglia divivere. Non lasciamo che si spengalentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.

Sesso: MaschioEtà: circa 6 anniTaglia: PiccolaCarattere: Vivace e iperattivo.Full è un cagnetto piccolo picco-lo ma molto vivace. In canile pati-sce molto la solitudine, vorrebbestare sempre con qualcuno. E'un piccoletto tutto pepe chevuole giocare e ricevere attenzio-ni. Le sue sorelline sono stateadottate e lui invece è ancora quiperchè "abbaia"un pò troppo. Masiamo sicuri che con tanto amoreFull si calmerà molto.

Sesso: MEtà: 4 anniCarattere: affettuoso con tuttitranne cani maschi grandiTaglia: piccolaPoldino è cagnetto dolcissimo dicirca 4 anni,pesa 8 kg e va dac-cordo con i bambini, con i gatti econ i cani, ma non con i maschidi taglia grande...non li soppor-ta!:-(si è rotto una zampina e io nonvoglio riportarlo in canile perchèsono sicura che Poldo si sia rottola zampa mentre scappava daqualche cane più grande al qualeha rotto le scattole...e quando hasaltalto il muretto che c'è nelpiazzale è atterrato male Moltomale!Adesso cerca URGENTEMEN-TE casa!

Età: 2001Sesso:MaschioTaglia: piccoloCarattere: tende a scappare ma è troppobuffo e dolcePepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni.Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sem-pre stato un vagabondo. E' sopravvissuto adun avvelenamento nel 2005 e ad un inci-dente l'anno scorso. Finalmente i volontarisono riusciti a convincerlo che non era più ilcaso di stare in giro per le strade, che forseera il caso di passare una vecchiaia più tran-quilla al riparo dai pericoli. Ultimamente èpiù tranquillo, ma ha sempre la tendenza ascappare, chissà se poi in una casa si cal-merebbe definitivamente. La vecchiaia iniziaa farsi sentire e avrebbe davvero bisogno diuna casa per passare gli ultimi anni in santapace.

Età: 2006Sesso:Femmina Taglia: medio piccolaCarattere: timida ma molto affettuosaBambi Star vive in canile sin da quan-do era cucciola insieme ai fratelliniWhite Ciotti, Black Ciotti e alla sorellinaAska...Bambi nera purtroppo è mortaquest'anno a casusa di un tumore. Nonvogliamo assistere impotenti ad altremorti del genere. Questi fratellini esoerelline si meritano di conoscere lavita fuori dal canile. Non hanno idea diche cosa ci sia al di fuori delle sbarre...non hanno mai visto l'erba....

Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuteràad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comu-nali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italia-na non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenzac’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pastoè costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondi-ta? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostrapappa?Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi!Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una pas-seggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile.......E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un vete-rinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e igatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete!Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime.Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbia-mo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, viassicuro, non può lasciare indifferenti.

Grazie.

Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere [email protected] siamo anche su FB

Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che

abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero.Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica

prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.

per concessione gratuita de

Page 34: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Il faccione che riempie la copertina ha un vago (e modaiolo) sapore statunitense. Sguardo strafottente, niente cravatta, camicia appena aperta e un punto esclamativo che la dice lunga. Per l’occasione si è

tolto pure quel ciuffo che lo faceva un po’ troppo bravo ragazzo di provincia. Si intitola “Fuori!” ed è edita da Riz-zoli l’ultima fatica letteraria del sindaco di Firenze, Matteo Renzi (il rampollo del Pd non è nuovo di penna e calamaio, aveva già scritto “Tra De gasperi e gli U2” e “Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro. La politica spiegata a mio fratello”, quest’ultimo scritto a quattro mani con Lapo Pi-stelli, suo avversario politico alle primarie) che ha messo nero su bianco tutto quello che del bel paese proprio non gli va giù, condito da belle speranze, aspettative e buone intenzioni. Soprattutto buone intenzioni. Non risparmia critiche a nessuno: le canta a tutti ai suoi avversari politici e ai suoi compagni di partito, a chi fa la vittima del sistema e a chi “senza Berlusconi non andrebbe da nessuna parte perchè invece di fare qualcosa di produttivo per il Paese passa le sue giornate a tentare di demolire il presidente del consiglio”. “Il primo cittadino più amato d’Italia” (appel-lativo che Renzi si è guadagnato grazie ad un sondaggio del Sole 24 ore che lo vede al primo posto nella classifi ca dei sindaci italiani), si è tolto qualche sassolino dalla scar-pa e dopo aver annunciato nella convention fi orentina dello scorso novembre la volontà di “rottamare” tutti quei politi-ci che a suo dire si fanno da troppo tempo portavoci del bel paese, Renzi ribadisce il concetto nelle duecentotto pagine che si fanno manifesto del suo pensiero, delle sue attitudini e della sua irrefrenabile voglia di cambiare le cose. A modo suo. “Molte volte mi sono chiesto se avessi fatto bene ad usare un termine forte come rottamazione - spiega Renzi - poi mi sono dato una risposta: la rottamazione deriva dal senso di nausea causato da chi è sulla stessa poltrona da 25 anni”. La presentazione in anteprima si è svolta al Palacon-gressi, sullo stesso palco dal quale lanciò il guanto di sfi da ai suoi rivali, annunciando uffi cialmente la sua candidatura a sindaco di Firenze. Stavolta lo sguardo è meno tirato, le movenze più disinvolte, quasi da showman. E mentre af-fronta una serie di date in giro per lo stivale per presentare il volume in teatri, musei e librerie, sulla quarta di coperti-na i più zelanti potranno già leggere: “Contro i soliti noti, contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose”. Il racconto in prima persona di chi guarda con orgoglio al

Caterina Gentileschi

IN lIbReRIA. Il sindaco ha dato alle stampe un volume in cui dice la sua sulla politica italiana

Adesso tutti “Fuori!”. Parola di RenziUn fi ume in piena di duecento pagine, nelle quali il primo cittadino,

con una nonchalance che ha maturato negli anni, parla della sua Firenze

e della volontà di “rottamare” chi siede sulle poltrone del potere da più

di 25 anni. “Adesso tocca a noi - scrive - ridare fi ato al Pd e slancio all’Italia” Arriva dal mare tempestoso della Bretagna e ha fatto della street-art la sua missione.

E’ Abraham Clet, in arte Clet, che da qualche tempo sorprende i fiorentini trasformando i segnali stradali in originali opere d’arte. La sua giustificazione? “A Firenze ci sono due tipi di street-art: il Rinascimento e i cartelli stradali. Ma mentre il Rinascimento compone la città, i cartelli stradali la invadono. Ed è per questo che io mi permetto di intervenirci”.Dove pensa stia il confine tra street-art e atto vandalico?Intanto vorrei sottolineare come il concetto di street-art non sia una novità, anzi: anche il David di Michelangelo può essere defi nito un’opera di street-art. Detto questo, se la pre-rogativa è creare, costruire e non distruggere allora si può parlare di arte, altrimenti parlia-mo di vandalismo.Cosa pensa dei numerosi divieti che la città impone agli street-artist e alla sua generale chiusura all’arte contemporanea?Chi ha dei privilegi come sempre cerca di te-nerseli. Ma in questo modo rinuncia alla na-turale evoluzione di ogni cosa. L’esposizione dell’opera “For the Love of God” di Hirst in Palazzo Vecchio è stato una bella iniziativa, ma rimarrà sterile se non se ne progetteranno altre che riguardino prima di tutto i fi orentini e Firenze. Hirst in Palazzo Vecchio e gli artisti fi orentini in periferia? E’ paradossale.L’opera più discussa di Clet è L’uomo co-mune. Posizionata dallo stesso artista su Ponte alle Grazie e poi rimossa dagli operai del Comune, è la scultura stilizzata di un uomo che, con un piede sospeso sul fiume, sta per compiere un passo rischioso. Per ri-posizionare la sua scultura sul ponte è stata organizzata una raccolta firme.Sì. E la cosa mi rende molto felice. E’ la ri-sposta migliore che si potesse dare alla sua rimozione. Il mio scopo è comunicare con il pubblico e se la petizione è nata dal pubblico ciò non può che rendermi felice. La mia arte nasce per essere capita da tutti e questa è la conferma che effettivamente è così.Qual era il messaggio nella sua concezione originaria?L’uomo comune è ognuno di noi. E il passo che fa è uno stimolo al dinamismo, all’andare avanti. Sotto c’è il fi ume, il baratro o forse una strada ancora da tracciare. Lui sta lì, fermo in un passo che non compirà mai. Sta ad ognuno di noi terminare l’opera e decidere se cadere nel fi ume o continuare a camminare.Guarda foto e video su www.ilreporter.it

Il PeRsONAggIO

L’artista dei segnalie l’omino scomparso

Sospensione, questa è la parole d’ordine di “Suspense. Sculture sospese”, fi no all’8 maggio al Centro per l’arte contemporanea

Ex3. Le opere in mostra sono una selezione accorta di 16 lavori che poco hanno a che vedere con quello che abitualmente viene defi nito scultura. Niente marmi e bronzi, addio basamenti, la mostra che dà il benvenuto al nuovo anno del contenitore fi orentino votato al contem-poraneo è una sfi da alla forza di gravità, che i due curatori Arabella Natalini e Lorenzo Giusti hanno calibrato scegliendo le installazioni di artisti internazionali che hanno lavorato alacremente al concetto di sospensione. Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali, in massima parte non poggianti a terra, nei quali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza al peso, il movimento alla stabilità. Quello che si vuole approfondire è un fenomeno diffuso la cui origine si può fare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista, dal costruttivismo al surrealismo, ed in particolare ai mobiles di Calder. “E’ una ricerca che portavamo avanti da tempo,

studiando le evoluzioni della scultura – spiega Natalini -. Il risultato è una mostra in cui la sospensione non rappresenta una categoria ma un dispositivo, che alcuni artisti utilizzano più frequentemente, altri in maniera più occasionale”. Opere diverse per materiali, tecniche e poetica, ma legate dal fi le rouge della “sospensione fi sica, attraverso cavi, grovigli e elementi di esilità”. Dalla poesia dei parallelepipedi vegetali di Claire Morgan, al microcosmo sotto vetro di Tomas Sara-ceno fi no ai volatili di cemento di Hèctor Zamora che si librano “leg-gerissimi” nel foyer. “Siamo molto soddisfatti – ha detto il presidente di Ex3 Andrea Tanini – lo scorso anno il centro è arrivato a quota 400mila euro, ricavi suffi cienti per pareggiare i costi”. Interessante l’iniziativa “Caffè sospeso” lanciata dallo sponsor Caffè Corsini, che strizza l’occhio all’abitudine di lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo e radicata soprattutto al sud del paese, che permet-terà di donare 50 centesimi di euro all’associazione italiana tumori per ogni caffè pagato al rinnovato Ex3 Contemporary cafè.

Sculture sospese negli spazi di Ex3lA MOstRA. 16 installazioni di autori internazionali che sfidano la forza di gravità

/C.G.

/Costanza Focardi

la copertina Del liBro

passato delle sua città, e pensa in grande al futuro, rifl esso negli oc-chi dei bambini delle scuole che incontra ogni martedì (i disegni dei quali porterà con sè in tutte le date del tour promozionale del libro, ndr). “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fi ato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia”.

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Stiamo per rivederla al cinema in un film che esalta il suo spi-rito toscano. Barbara Enrichi, nota a tutti per essere stata la

sorellina “Selvaggia” di Pieraccioni ne Il Ciclone, ora torna sul grande scher-mo con “Amici miei…come tutto ebbe inizio”. “Nel film sono Margarita, una donna molto energica della Firenze del 1490, proprietaria della locanda da cui partono le “zingarate” dei cinque… un ruolo bellissimo con sfumature comi-che e un finale drammatico.”La regia di Neri Parenti, un cast fe-nomenale e il marchio di Amici miei: il film si preannuncia un successo…Sì, è un grande onore e una grande sod-disfazione per me farne parte. Non ho fatto neanche il provino, Neri mi disse che aveva pensato proprio a me per il ruolo di Margarita. Mi chiese di leg-gere la sceneggiatura e dirgli se avrei fatto parte del gruppo… Ovviamente volevo dirgli subito sì, senza neanche aver letto un rigo, ma poi ho aspettato giusto un po’ per farmi desiderare…Fino a oggi il pubblico ti ricorda come Selvaggia, sei affezionata a

questo personaggio?A Selvaggia associo un grande diver-timento. E’ un personaggio diverso, in tutti i sensi, l’ho interpretato con mol-ta passione e l’ho preparato a lungo. Guardavo i comportamenti e gli atteg-giamenti dei gay e mi sono informata il più possibile. Ma non c’è un perso-naggio a cui sono affezionata più degli altri, sono tutti belli e vanno fatti vivere tutti, anche quelli più piccoli.Il cinema, e in generale il mestiere dell’attore, è più talento o studio?Indubbiamente il talento è necessario, ma lo studio è fondamentale. Ci vuo-le tempo, costanza, determinazione e tanto, tanto studio. Oggi tutti vogliono fare l’attore, perché sembra che basti partecipare a un reality per diventarlo, ma non è così: è un mestiere diffi cile, uno dei più diffi cili del mondo.Raccontaci come hai iniziato…Quasi per caso. Il comune di Tavar-nelle aveva organizzato un laboratorio teatrale tenuto da Ugo Chiti e decisi di partecipare. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un grande maestro, di imparare quest’arte da un vero profes-

sionista. Era il 1983 e da lì in poi ho sempre continuato. Per questo adesso organizzo seminari di recitazione in collaborazione con i comuni, perché io ho cominciato proprio grazie a un’oc-casione del genere.Non solo attrice, ma anche inse-gnante di recitazione. A chi sono ri-volti questi seminari?A chiunque voglia cimentarsi con la recitazione cinematografi ca, dai prin-cipianti agli attori esperti. In particola-re, i seminari vertono sui provini: spes-so infatti ci sono attori molto bravi che però non sanno affrontare un provino su parte. Per costruire un personaggio a partire da uno stralcio non si può im-provvisare, ma bisogna saper leggere nel testo tutti quegli elementi che lo contraddistinguono. A fi ne mese terrò un corso breve serale in collaborazio-ne col comune di Pontassieve su questi temi, mentre il 9 e 10 aprile sarò alla biblioteca comunale di Signa per uno stage formativo di un fi ne settimana.Quali progetti hai in serbo per il fu-turo?Ultimamente mi sto confrontando con

la regia e ho girato un documentario sul Vittorio Veneto Film Festival di ci-nema internazionale per ragazzi a cui quest’anno parteciperò con lezioni di recitazione cinematografi ca. Inoltre

c’è una novità per i fan. Ho appena re-alizzato la mia applicazione per iPho-ne che si può scaricare semplicemente digitando il mio nome su Apple Store.Info: [email protected]

La più “Selvaggia” degli Amici mieiGiulia Brestolani

l’INteRvIstA. L’attrice, famosa per il ruolo interpretato ne Il Ciclone, debutta nella pellicola di Neri Parenti

BarBara enrichi

Dopo il successo delle anteprime al cinema, “10 Ragazze”, il film di Tessa Bernardi,

con Alessandro Paci, Cristina De Pin, Grazia-no Salvadori, Alessio Nonfanti, Carlo Monni e Sergio Forconi, dall’8 marzo è disponibile per la vendita. Una pellicola “pulita”, con una co-micità dal gusto quasi retrò, in cui, senza quelle volgarità a cui il cinema ci ha abituati ormai da tempo, si riesce ugualmente a ridere di gusto. Il film racconta l’avventura di due comici fal-liti (Paci e Nonfanti) che si inventano un finto reality show e con questa scusa conducono, attraverso la Toscana dei piccoli paesi e delle sagre, dieci giovani modelle che aspirano alla

popolarità televisiva. Le ragazze credono alla storia raccontata dai due, che si inventano gior-no per giorno confessionali, finte dirette, ospiti inesistenti, finché la notizia che nella campagna toscana si sta svolgendo una nuova e rivoluzio-naria trasmissione inizia a diffondersi anche a mezzo stampa, regalando un finale vivace, ric-co di patos ed inaspettatamente romantico. Una commedia on the road piena di gag e colpi di scena, in cui si gioca con il genere più in voga del momento: il reality. Fra le interpreti fem-minili spicca su tutte la già celebre Cristina De Pin, protagonista principale del film, insieme a Paci e Nonfanti. “Nonostante fosse la mia pri-

ma vera esperienza cinematografica (preceduta solo dal cortometraggio “All’inferno ci vado in Porsche”, ndr), - racconta Cristina - mi sono sentita veramente a mio agio sul set. Probabil-mente perché avevo già lavorato con gran parte degli attori del cast ed inoltre le riprese si sono svolte nella campagna toscana”. Sarà forse per questo, o magari per una naturale predisposizio-ne alla recitazione; fatto è che la De Pin, già affermata modella, playmate ed anche condut-trice televisiva di un talk show su Rtv38, dove ogni giovedì riscuote un personale e crescente successo, davanti alla macchina da presa risulta comunicativa, spigliata e disinvolta.

Dieci ragazze e un gruppo di toscanacciIl fIlM. In vendita il lungometraggio firmato da Tessa Bernardi, con Paci e De Pin

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Il talento che non è più “Primavera”fIOReNtINA. Michele Camporese ha lasciato tutti basiti per sicurezza e tecnica

michele camporese

Una vita da predestinato. Si può riassumere così la giovane carriera di Michele Campo-rese (classe’92), il nuovo gioiellino cresciu-to nella ‘cantera’ della Fiorentina. Che nel

suo piccolo può vantare la vittoria (da capitano) dello scudetto “Allievi” e la partecipazione al Mondiale Un-der17 (dove ha segnato pure un gol). Se n’era accorto fi n dal ritiro di Cortina Sinisa Mihajlovic, colpito dallo stile e dalle capacità difensive che hanno portato il tec-nico serbo a convincersi di avere tra le mani una sorta di nuovo Aldair. Mai Comporese si sarebbe aspettato di entrare in così poco tempo nelle dinamiche della Fiorentina. E quando è stato chiamato in causa, l’esito delle sue prestazioni è stato sempre più che positivo.

Buona la sua prima in campionato nel secondo tempo di Milan-Fiorentina, dove il difensore ha vinto la sua personale battaglia con Ibrahimovic. Poi è stato tutto un crescendo. Nella trasferta di Torino contro la Juventus viene schierato titolare per la prima volta. E anche in quella occasione, il giudizio su di lui è stato unanime: promosso a pieni voti. Per il reparto arretrato Campo-rese diventa sempre più indispensabile, e la sua presta-zione contro il Palermo, fi no a qui, è stata sicuramente la più importante. Il suo gol, quello del momentaneo 2-2, ha dato il via al predominio della Fiorentina sui rosanero (la partita terminerà infatti 4-2 per i viola). Più sfortunata, invece, la prestazione contro l’Inter, dove il giovane pisano è stato il protagonista del primo gol dell’Inter, deviando nella propria porta la sfera calciata da Samuel Eto’o. Errori, vista la poca esperienza, che serviranno a fare crescere il ragazzo in termini di men-

talità e furbizia. Di lui, intanto, ne parlato tutti. Anche il c.t. dell’Under 21, Ciro Ferrara, che ha fatto di Camporese un titola-re inamovibile del gruppo azzurro: “Siamo di fronte a un ragazzo del 1992, non è facile avere il coraggio di schierarlo in campo in serie A. Di questo ne va dato atto a Mihajlovic, il primo a credere in lui. Lavorando a fi anco dei grandi giocatori che giocano nella Fiorentina, Michele potrà solo migliorare. Anche il fatto di essersi inserito alla perfezione all’interno dello spogliatoio è un buon punto di partenza. Le sue qualità sono indub-bie. L’importante è che Michele resti con i piedi per terra; l’errore che potrebbe commettere, data la giova-ne età, è che pensasse di essere già arrivato”. “Questo Camporese -afferma invece Arrigo Sacchi- sa giocare a calcio. Mi ha colpito in termini di personalità e fred-dezza”. Se son rose, come si dice in gergo, fi oriranno.

Cristina Guerri

gioca da veterano, si è conquistato un posto da titolare nella formazione di Mihajlovic e c’è già chi se lo

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Page 37: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Dopo 33 anni di glorioso tifo il Collettivo Autono-mo Viola si è sciolto. Non c’è dubbio che la scelta di

Sartoni&Co rivoluzionerà le dinami-che dell’intera curva. A questo punto

la gestione della Curva potrebbe essere presa in mano dal Parterre,Marasma, o il Gruppo Fiorenza. Intanto è giusto andare a ritroso nel tempo e ricordare alcuni passaggi fondamentali del CAV. A partire dalla sua nascita. Nacque nel-la primavera del 1978, quando alcuni soci degli ‘Ultras Viola’ espressero la loro insoddisfazione per come veniva

gestito il gruppo, e insieme ad altri ra-gazzi di altre provenienze decisero di fondare il Collettivo Autonomo Viola (Autonomo deriva dal fatto che il Col-lettivo non era iscritto al Coordinamen-to dei club, e questo “status” penaliz-zava non poco in quegli anni). Non fu dunque un inizio facile per il club, che che venne emarginato dagli altri occu-panti della Fiesole e si trovava spesso in disaccordo con gli ‘ULTRAS’. Il primo simbolo fu un giglio e un leone che esibiva la linguaccia, e il primo stri-scione venne esposto nella trasferta col Verona. L’impegno del CAV comin-cia a concretizzarsi in concomitanza dell’arrivo dei Pontello alla presidenza della squadra. Dopo anni di grigiore, la Fiorentina poteva fi nalmente tornare a lottare per qualcosa di importante. Nonostante le buone premesse, tutta-via la squadra continua a deludere, e nella trasferta di Roma datata 1983, e gli ‘ULTRAS’ (gruppo leader della Fiesole) si sciolgono, lasciando così un vuoto di potere nella Curva. Ne appro-fi tta il Collettivo, forte di nuovi innesti (come l’ALCOOL CAMPI e alcuni ragazzi dell’Isolotto). Da qui fi no ai giorni nostri Il Collettivo ha guidato con egemonia la curva Fiesole, rega-lando soprattutto coreografi e spetta-colari (in specie nelle partite contro la Juventus) e cori indimenticabili (come quelli rivolti all’idolo incontrastato, Gabriel Omar Batistuta). Ne parla con rammarico l’ex viola Francesco Fla-chi: “Da fi orentino e tifoso viola sono profondamente dispiaciuto per questa decisione. Il CAV è stato per tanti anni

Cristina Guerri

Una scelta che lascerà il segno. Il gruppo

che nelle ultime stagioni ha fatto la storia

del “dodicesimo uomo” si è sciolto

Viviano: Senza Cav, curva più vuotatIfOsI. Dopo 33 anni si dissolve una delle realtà più importanti della Fiesolesport

uno dei gruppi più importanti della Fie-sole, e uno dei più conosciuti gruppi ul-tras a livello italiano. La loro assenza in curva non passerà inosservata e mi auguro che questa scelta non infl uisca sul sostegno che la curva Fiesole ogni domenica garantisce alla Fiorentina”.

Gli fa eco Emiliano Viviano, portiere del Bologna e della Nazionale di Cesa-re Prandelli. “Il Collettivo ha dato tanto in tutti questi anni. E’ stato il punto di riferimento delle tifoserie di tutta Italia. Senza l’’Indianino’ la Fiesole sembrerà sicuramente più vuota”.

A volte ritornano. E quando a tornare è Adrian Mutu, il do-

mani diventa sicuramente più ro-seo. Per la Fiorentina, naturalmen-te. Partiamo dal fatto che le azioni fuori dal campo del rumeno sono assolutamente da stigmatizzare. Ma quando il numero dieci viola sveste i panni del ragazzo disso-luto e mette su la maglia viola, tutto cambia. Cambia il modulo, in primis. Ma soprattutto il volto della Fiorentina. Che ne guadagna in personalità, classe e fantasia. E quest’anno, purtroppo, lo abbiamo potuto ammirare solo poche volte. La squalifi ca per subutramina lo ha tenuto fuori dai giochi fi no a fi ne ottobre. Poi il tempo di segna-re il primo gol stagionale contro il Cagliari, in casa, e Mutu è diven-tato di nuovo un caso. Il rumeno abbandona in anticipo la cena organizzata dalla società per gli sponsor, ma la goccia che fa tra-

boccare il vaso arriva alla vigilia della trasferta col Bologna (lascia lo stadio prima di svolgere l’alle-namento). La dirigenza viola non ha altre soluzioni se non quella di metterlo ai margini della squadra. Giorni tristi, fatti di allenamenti in solitaria e tanti pensieri. Che han-no portato l’attaccante a chiedere scusa a tutti. “Non lo faccio più”, questo il succo della conferenza stampa indetta da Mutu, pentito dal non aver dato il suo importan-te apporto a compagni e mister. Adesso, col suo ritorno, sarà tutta un’altra storia, ancora da scrivere. C’è una cosa che è già stata scritta: per fare a meno di Adrian Mutu, un fuoriclesse, la Fiorentina do-vrà fare un miracolo sul mercato. Pantaleo Corvino sarà impegnato in un super lavoro se la società lo vorrà cedere. Di giocatori come il rumeno, in campo, ce ne sono po-chi, molto pochi.

Nuovo capitolo nella vicenda-Fenomeno

Mutu è tornato in gruppo

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Page 38: Il reporter-Impruneta-marzo-2011

Nemmeno un mese fa in Inghilterra una sfortunata battuta su una don-na guardalinee è costata il licen-ziamento al “Fabio Caressa” del

Regno Unito. Passano gli anni ma il rapporto tra calcio e genere femminile non migliora, almeno secondo gli uomini perché secondo le ultime statistiche le ragazze non solo lo capiscono sempre più ma lo praticano pure. Per dimostrare che i sondaggi alla fine si ba-sano su dati veri e non su mere supposizioni, non importa allontanarci troppo, anzi proprio a Impruneta si può trovare l’esempio più cal-zante. Da tre anni iscritta al CSEN (campio-nato sportivo educativo nazionale), l’Ellepi è una squadra di calcetto femminile nata quasi per caso durante la Festa dell’Uva che porta in giro il nome della cittadina celebre per il cotto, visto che tutte le componenti tranne una, che è di Strada, sono imprunetine. Ele-na Piras, è una delle giocatrici bandiera della società essendo una delle ragazze tesserate per la squadra in tutte le stagioni, ha accetta-to di rispondere a qualche domanda su questa simpatica squadra. Elena ha trentatré anni ed ha cominciato a tirare calci al pallone all’età di venti. Dopo sei anni in una squadra e un periodo d’inattività non ha esitato a indossare nuovamente le scarpette da gioco. Come mai una ragazza di venti anni decide di passare i dopocena a giocare a calcetto con le amiche?Eh sì, questa domanda non me l’hanno mai fatta – ride – comunque già nella domanda ti sei data una risposta: colpa delle amiche. La prima squadra di cui ho fatto parte è nata

Il lato femminile del calcio (a cinque)l’INteRvIstA. A Impruneta il pallone si tinge di rosa: l’Ellepi è una realtà già consolidata

Luigi Van Pelt

dall’idea di un ragazzo del gruppo dove usci-vo che ha chiesto a noi ragazze se avevamo voglia di provare. E’ successo un po’ per sfida, un po’ per stare tutte insieme e siamo diventa-te una squadra!Quindi nessun fratello da imitare o cartone animato preso ad esempio. Il calcio come sport, almeno ti piace?A essere sincera ho smesso di seguire quello che passano in televisione, certo come sport mi affascina ancora, ma non mi ci rispecchio più.Parlaci un po’ della tua squadra l’Ellepi, come va il campionato?Hai una domanda di riserva? - sorride Elena - diciamo che non scendiamo in campo per vincere, soprattutto per divertirci. Siamo un bel gruppo affiatato che nell’ultimo anno ha inserito nell’organico molte giocatrici giovani che hanno portato molta energia.Si discute molto sullo strano rapporto tra donne e calcio, cosa pensi a riguardo?Non sono una specialista a riguardo ti posso dire che come mentalità in molte cose sia-mo superiori agli uomini: testarde e cocciute all’inverosimile.Dai continua...In alcuni casi ci scoraggiamo troppo facilmen-te. Per esempio a Impruneta non ci sono molte strutture per il Calcio a 5 e dobbiamo spostarci fino a Tavarnuzze per giocare. Non immagini quante volte ho sentito lamentele a riguardo.

la squadra, che partecipa al campionato Csen, ancora non scende in campo

per vincere, ma soprattutto per divertirsi. l’idea è nata durante la Festa dell’Uva di

qualche anno fa: ora le ragazze si sono appassionate e non vogliono più smettere

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Cambio in corsa per la Rari Nantes Florentia. La crisi di risultati all’inizio del girone di ritorno ha pesato

molto sul destino di Dusan Popovic che è stato esonerato. Per non creare troppe complicazioni la società fi o-rentina ha scelto una soluzione inter-na richiamando in panchina Riccardo Tempestini. La Florentia, quinta e qualifi cata per la Coppa Len l’anno scorso, aveva iniziato positivamente la stagione centrando la Final Four di Coppa Italia e superando i primi due turni del torneo continentale, salvo poi fermarsi contro i rumeni dell’Ora-dea. Da allora, era dicembre, la squa-dra ha vissuto un’involuzione con cri-si di risultati e di gioco. La mancanza di Boris Popovic a centrovasca, fermo per problemi fi sici, ha ulteriormente peggiorato una situazione che Dusan Popovic non è riuscito a gestire. “Una scelta – ha spiegato subito il Presi-dente Pieri – che deriva dalla crisi di risultati, mancanza di grinta e di ca-rattere. In alcune partite poteva starci anche la sconfi tta, in altre no. La scos-sa non poteva che essere il cambio di allenatore con Riccardo Tempestini che sarà a bordo vasca fi no al termi-ne di questa stagione. Ringraziamo Dusan Popovic per il lavoro svolto con impegno e dedizione – conclude il presidente Pieri – anche perché nel corso del suo incarico ha contribuito in modo importante a far emergere giovani interessanti e indispensabili al

futuro della società”. Popovic è stato lasciato libero anche se, probabilmen-te, è sua intenzione tornare in Serbia. “Sono cose che capitano” è il primo commento dell’ex allenatore bianco-rosso. “Volevano dare una scossa alla squadra e sono stato esonerato. Ci sono dei problemi da risolvere – ag-giunge amaro Popovic – ed ho pagato io. Sono tranquillo. Ho sempre dato il massimo e, per un allenatore, sono situazioni che capitano”. Per Tempe-stini è un ritorno alla guida della squa-dra che ha già allenato dalla stagione 1994/95 fi no alla stagione 2004/2005 sfi orando per due volte lo scudetto e

vincendo una Coppa delle Coppe. “Una scelta fatta per la Rari. Mi con-sidero un traghettatore – spiega Tem-pestini – e confesso che, anche da un punto di vista etico e morale mi trovo un po’ a disagio. Prima allenatore di Dusan poi nel Consiglio direttivo e, adesso, di nuovo in panchina. Non è stato facile accettare. La squadra la conosco ma mi devo ancora rendere conto, per bene, delle problematiche che stanno alla base degli scarsi ri-sultati di quest’ultimo periodo. Il mio primo impegno sarà quello di cercare di trasformare l’impegno in grinta e risultati”.

PAllANuOtO. Cambio sulla panchina della Rari: torna Tempestini

Dusan Popovic è stato esoneratoSimone Spadaro

Alexia Virgili è promossa come B2: bella e brava. Infatti il

versiliese Luca Pippi e la stessa fiorentina Alexia Virgili sono i vincitori dei XXXIII Campionati Toscani Assoluti di tennis – Tro-feo “Il Rifugio Sport”, la grande rassegna regionale che si è recen-temente conclusa sui campi indoor del Match Ball dopo 16 giorni di gare che hanno visto la partecipa-zione di ben 503 atleti. Dopo i suc-cessi di Davide Bramanti (2009) e Andrea Turini (2010), un altro tennista della Versilia iscrive il proprio nome nell’albo d’oro del-la manifestazione. Luca Pippi, 20 anni, ex allievo del centro tecnico federale di Tirrenia ora tesserato per il Tc Italia Forte dei Marmi,

ha sconfitto nella finale del torneo Open il nostro Elia Grossi, mae-stro al Time Out che gioca per il Ct Alessandria, al termine di una sfida equilibrata e avvincente, con-clusasi al terzo set :(3-6, 6-1, 6-4). ‘Re’ Grossi (18 titoli toscani dal 1996, con quello del “doppio” di sabato scorso) è uscito sconfitto in finale per la seconda volta nelle ul-

time quattro edizioni (aveva perso dall’aretino Paolo Naldi nel 2008) ma ha dimostrato che il suo ten-nis tecnico e potente è ancora un modello da seguire per una nuova generazione in cerca d’identità e di risultati. Nell’Open femminile, la 25enne fiorentina Alexia Virgili, nipote di Beppe Virgili attaccante della Fiorentina del primo scudet-to, ha archiviato il suo terzo suc-cesso nella manifestazione dopo le vittorie del 2008 e del 2010, stavolta superando in finale la se-nese Gaia Tanganelli del Ct Siena. Il tennis più vario e dinamico del-la Virgili non ha lasciato scampo a una Tanganelli che non è mai riuscita a rimanere in partita, ce-dendo nettamente nei due parziali (6-2, 6-2 il finale). Dopo i successi a livello nazionale di Schiavone e Penetta anche Firenze bussa, Ale-xia Virgili, c’è!

Una fi orentina si aggiudica il Trofeo “Rifugio Sport”

/L.M.

Alexia ha dimostrato di lottare come una leonessa

teNNIs. Il trionfo di Pippi e Virgili

sport40 Marzo 2011

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Le stelle della canoa pagaiano sulle acque dell’Arno consapevoli di essere le più forti d’Italia. La Comunali Firenze è, infatti, uffi cialmente la società di canoa

numero uno d’Italia. Per la prima volta la società del Lungarno Ferrucci presieduta dal presidente Francesco Conforti raggiunge il vertice della Cop-pa Sergio Orsi, quella a punteggio che conteggia i risultati stagionali delle tre discipline della canoa: acqua piatta, acqua mossa e canoa polo. Una rin-corsa al gradino più alto che si corona quest’anno, dopo i piazzamenti degli anni passati e il secondo posto dello scorso anno (che già si poteva leggere come un risultato storico). Quest’anno c’è stato l’ulteriore salto di qualità: la squadra di acqua piat-ta (velocità e maratona) diretta da Marco Guazzini si è confermata tra le migliori, al 13esimo posto su 165 società, con, tra gli altri allori, i due argenti e il bronzo vinti da Susanna Cicali in Europei e Mon-diali Junior. A questo piazzamento si aggiunge l’ulteriore progresso della squadra di acqua mos-sa (canoa fl uviale) diretta da Niccolò Pandolfi ni; nella classifi ca di specialità è seconda dietro solo alla Luni Sarzana ovvero il gruppo sportivo della Marina Militare. Per il team di Pandolfi ni sono arrivati prestigiosi riconoscimenti internazionali (una medaglia d’oro e una di bronzo per Costan-za Bonaccorsi e il bronzo di Lapo Bonaccorsi ai Campionati Europei Juniores) e una messe di 27 titoli tricolori. Da sottolineare che la Comunali non partecipa alle gare di slalom, ma nella sola specialità di discesa la Luni Sarzana è stata ampia-mente superata dai biancorossi. Terza fondamen-tale gamba del tavolo la squadra di canoa polo, la cui prima squadra allenata da Massimiliano Sizzi ha sfi orato l’ingresso nella fi nalissima che asse-

La Canottieri Comunali è campione d’ItaliaCarlo Marrone

cANOA. Storico successo per la “pagaia” fiorentina. Una vittoria di tutta la società

Paolo Bettini, ct della Nazionale, parla dei re-centi casi di doping, uno su tutti quello di Ric-

cò, che potrebbero rovinare l’immagine del cicli-smo e i Mondiali 2013 di Firenze. “Il ciclismo ha saputo in questi anni superare questi episodi, l’ul-timo lo defi nirei un caso disperato e come tale va considerato. Il nostro sport è fatto di passione e sa-crifi cio ed è per questo che appassiona le persone. Uno sport per considerarsi tale deve essere pulito e il ciclismo lo è e lo sarà, casi come l’ultimo a parte, che ritengo rovinino solo l’immagine della nostra disciplina. Finalmente un mondiale – commen-ta Bettini - così importante arriva in una regione (Toscana, ndr) con una delle più grandi tradizioni

sportive e ciclistiche d’Italia. Quello del 2013 sarà un appuntamento bellissimo e come Nazionale ci teniamo a onorarlo”. Intanto Alfredo Martini, sim-bolo del ciclismo pulito, ha compiuto 90 anni il 18 febbraio: uno degli atleti fi orentini che hanno do-nato la loro vita allo sport. Al compleanno dell’ex ciclista, vincitore di una tappa al Giro e poi tecnico della Nazionale, gli amici: Gianni Bugno, Beppe Saronni, Maurizio Fondriest, Moreno Argentin, Francesco Moser. Tutti e cinque hanno partecipato alla serata evento per festeggiare i suoi 90 anni. Con loro altre 400 persone, fra cui il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, e la vedova di Franco Ballerini, Sabrina.

Paolo Bettini: “Il nostro sport è passione”cIclIsMO. Il ct della Nazionale è orgoglioso per i Mondiali del 2013

/Car.Mar.

Il 2011 è partito col “botto” in casa Primadonna. Lo storico allenatore

Francesco Ciolli ha infatti rassegnato le dimissioni, e al suo posto è suben-trato Mario Nicoli, tecnico della Pri-mavera. L’avvicendamento è avvenuto dopo il 7-0 rimediato a gennaio contro Mozzanica, altra neopromossa. Dopo una sconfitta così, il tecnico Ciolli ha annunciato alla formazione le dimis-sioni direttamente nello spogliatoio. Il presidente Andrea Guagni, una volta rientrata a Firenze la squadra, ha chia-mato il tecnico della Primavera Mario Nicoli, individuandolo come sostituto. Prima del suo arrivo la squadra, neo-promossa ma non mal attrezzata in ogni reparto, aveva racimolato - dopo nove partite - due soli pareggi e sette sconfitte, con quattro punti di distacco dalla penultima in classifica. I numeri parlavano da soli: il peggior attacco con sei reti segnate, la peggior difesa con ben trentacinque subite. Il tutto a dispetto dei proclami di inizio anno dello stesso Ciolli: “Tranne che con la Torres, campione in carica, ce la possiamo giocare con chiunque”. Pur-troppo per il bravo allenatore queste dichiarazioni non sono state di buon auspicio e l’arrivo di Nicoli ha voluto subito dire il traguardo delle semifi-nali in Coppa, con una vittoria per 6 a 1 contro l’Imolese, tre vittorie conse-

cutive in campionato per poi ricadere in un altro momento buio. Queste le parole del neo tecnico dopo la prima parte della sua avventura: “Peccato per gli ultimi risultati perché sul piano del gioco la squadra si è espressa bene.A detta di tutti meritavamo, per esem-pio a Verona, i tre punti, ma il calcio è questo, dobbiamo imparare a concre-tizzare al meglio le occasioni create. Corsa salvezza? Adesso non possia-mo fare calcoli, tutto è ancora aperto. Abbiamo frenato gli entusiasmi dopo i tre successi consecutivi, non dobbia-mo deprimerci dopo questa serie di sconfi tte. Ci aspetta un duro lavoro che risulterà determinante per il fi nale di stagione”.

cAlcIO. Mario Nicoli ha dato nuova linfa alla squadra

Il Primadonna si rilancia

/L.M.

gnava lo scudetto e che, col terzo posto, ha conquistato il miglior piazzamento di sempre in Serie A nella disciplina: nel dettaglio, nella classifi ca federale della canoa polo, che tiene conto anche del settore femminile e di quello giovanile, la Comunali è quarta. “Anche per una società abituata ormai da anni a essere ai vertici – è il commento del presidente biancorosso Francesco Conforti, che tra l’altro in queste ore è stato nominato presidente onorario della Federazione Italiana Canoa Kayak di cui era stato Presidente Federale dal 1991 al 2005 – il risultato ottenuto è veramente strabiliante e storico perché per la prima volta i colori biancorossi della Canottieri Comunali sono arrivati primi nella classifi ca delle classifi che, che tiene conto dei risultati ottenuti a livello nazionale ed internazionale nelle tre specialità della canoa. Non faccio per scelta i nomi degli atleti che hanno vinto medaglie europee, vestito la maglia azzurra, vinto titoli italiani e potrei continuare, perché questo è un risul-tato di “squadra” di cui tutti siamo veramente orgogliosi. Un traguardo che presto festeggeremo, grazie ai lavori in via di ultimazione da parte del Comune di Firenze, nella nostra rimodernata sede sociale nel Lungarno Ferrucci”. Ricordiamo che la Canottieri Comunali ha partorito un olimpionica, Stefania Cicali, che ha lottato per una medaglia ai Giochi Olimpici di Pechino. Complimenti.

sport

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portato a molte importanti scoperte negli ultimi 60 anni.Questi studi sono infatti stati deter-minanti nella fisica delle particelle, così poco nota che a tutt’oggi milioni di euro vengono investiti dall’Europa nel finanziare le ricerche effettuate al Cern di Ginevra, dove si proseguono appunto studi di fisica delle particelle. Non posso pronunciarmi meno drasti-camente sulla conclusione dell’articolo, in cui “criogenia” viene incluso nella lista di esami dagli “appellativi indeci-frabili”. A parte l’ignoranza riguardo la materia specifica (che può essere giu-stificata in qualcuno che non ne tratta) mi pare preoccupante l’ignoranza della lingua italiana in questo caso, dato che criogenia non è una parola così esotica ma ampiamente utilizzata anche nel-le peggiori produzioni di fantascienza degli anni ‘30 ( in ogni caso esistono i motori di ricerca e le enciclopedie libe-re sul web ed è buona norma, quando non si conosce una parola, documen-tarsi in materia prima di inserirla in un articolo, onde evitare brutte figure).A parte la superficialità dimostrata nel non documentarsi, resta il fatto che la criogenia, ovvero lo studio delle tecniche e delle tecnologie di raffred-damento e del comportamento del-la materia in condizioni di bassissime temperature, è stata, ed è tuttora, alla base di una grandissima fetta della ri-cerca di base ed applicata che viene svolta in tutto il mondo; per citare al-cuni ambiti in cui la criogenia è impor-tante ci tengo a ricordare l’industria dei semiconduttori (a rigor di cronaca, di semiconduttori sono fatti per esempio i chip che permettono ai computer di funzionare e i laser grazie ai quali, per esempio, ascoltiamo la musica o guar-diamo un film in dvd), l’industria della biotecnologia, che oggi come oggi va molto di moda e, ultima ma non meno importante, la prevenzione medica (senza criogenia non sarebbero dispo-nibili molte macchine per la diagnosi come per esempio la tac). Per conclu-dere, sono rimasta molto amareggiata per come è stato trattato l’argomento: il nuovo ordinamento universitario ha veramente aperto le porte alla prolife-razione di corsi inutili, togliendo molte risorse a quelli che invece hanno buon diritto di esistere (anche qualora se-guiti da un numero esiguo di persone, non è infatti, come alcuni pensano, il numero di iscritti ad un corso che ne determina l’utilità o la bontà degli in-segnamenti); di questo dato di fatto è stata fatta un’arma per giustificare la nuova riforma universitaria e i tagli imposti dal governo all’università pub-blica e agli enti di ricerca (minando di fatto anche il mio futuro in Italia), per cui, essendo sensibile all’argomento, ri-mango basita quando, per dar fiato alle trombe sull’onda dell’entusiasmo per aver “scoperto l’acqua calda” (c’è voluto parecchio prima di accorgersi cosa ha provocato la vecchia riforma), si prende un elenco di corsi dell’Università degli Studi di Firenze e, sulla base della fanta-sia dell’autrice dell’articolo, senza nean-che darsi la pena di controllare cosa si scrive, si includono, in una lista di corsi considerati inutili, due corsi che tratta-no argomenti molto importanti per la formazione di figure che dovrebbero essere valorizzate piuttosto che pena-

lizzate com’è abitudine fare.E’ evidente quanta ignoranza ci sia in ambito scientifico tra la gente comu-ne, mentre, se viviamo nelle comodità del 2011 lo dobbiamo proprio a quel-le persone che hanno dedicato la vita alla scienza contribuendo al benessere di tutti e che sono puntualmente igno-rate dalla maggioranza della gente; ritengo per cui che contribuire a de-monizzare la cultura scientifica sia una cosa da evitare con tutte le forze, spe-cialmente quando si può fare sempli-cemente aprendo un browser internet. Non so quanto quello che vi ho scritto possa interessarvi, spero di non essere stata eccessiva, ma ritenevo importan-te chiarire questo equivoco ed invitare l’autrice o la redazione, per le edizioni future, a documentarsi quando si parla di qualcosa che non si conosce, onde evitare appunto queste gaffe.Grazie per l’attenzione,un’accorata lettrice di reporter,

Barbara Olmi

Cara Barbara,la ringrazio per la sua lettera, che ho molto apprezzato, in primis per la pas-sione (incoraggiante) che mostra per i suoi studi e per il mondo della cultura, della scienza e della ricerca in generale, mondi che meritano – è superfluo dirlo – il massimo del rispetto e della conside-razione da parte di tutti. E voglio subito rassicurarla sul fatto che nessuno di noi ha mai voluto mettere in discussione l’importanza – né tantomeno l’utilità - di ognuno degli esami e dei corsi citati nell’articolo in questione, ben coscienti tra l’altro del non facile momento che sta vivendo l’università italiana – tema, quest’ultimo, che abbiamo affrontato più volte in ben altri termini. Volevamo soltanto, questa volta (e per una volta), prendere l’argomento un po’ più alla leggera, e dare scherzosamente voce a chi – magari trovandosi, per un qual-che motivo, ad avere a che fare con l’ambiente universitario – potesse tro-varsi un po’ spiazzato di fronte al nome di certi corsi (della cui importanza e validità, le ripeto, non ci permettiamo assolutamente di dubitare), il cui nume-ro – questo sì – è esponenzialmente au-mentato negli ultimi tempi, rischiando di causare, a volte, un certo disorienta-mento. Insomma, abbiamo cercato per una volta di affrontare un argomento tra i più seri e importanti col sorriso sul-le labbra, per dare magari avvio a una riflessione (avvio, tengo a precisare, e non risposte né giudizi), sull’effettiva funzionalità del sistema universita-rio così com’è strutturato, senza però considerare inutile nessun corso. Era soltanto sul loro nome – le ribadisco concludendo – che si era concentrato il nostro “gioco”: il titolo dell’articolo non era infatti, come da lei riportato, “Que-gli esami un po’ così”, bensì “Quegli esami dai nomi un po’ così”. E c’è una bella differenza.MF

TRAMVIA, PENSILINE E PULIZIAQuando posso cerco di usare la linea 1 della tramvia in quanto la trovo ottima. Una cosa però non capisco: come mai non ci siano pensiline alla fermata del-le Cascine e di Leopolda Porta al Prato. Perché a queste due fermate dobbiamo bagnarci??? Inoltre una migliore pulizia

degli spazi intorno alla linea (sempre in zona Porta al Prato) non farebbe male. Come mai si lasciano spesso le cose a mezzo?Grazie per l’attenzione

Adriana Filippi

“LA MIA ESPERIENZA:DA FIRENZE A VALENCIAPER APRIRE UN LOCALE”Carissimi (posso, vero?),leggo sempre con molto interesse il vostro giornale e, dopo aver preso vi-sione dell’ultimo numero, ho deciso di scrivervi. Leggendo l’articolo di pag. 32 “Quando il caffè ...” mi sono ricordato dell’esperienza breve ma efficace che ho avuto tre anni fa, volendo aiutare mio figlio ad ‘aprire’ un locale “libreria-caffè” (io sono un professionista che opera nel campo dell’edilizia). Un’espe-rienza davvero poco esaltante e demo-ralizzante!A parte i ‘rimandi’ da ufficio a uffi-cio senza avere una risposta concre-ta, emersero anche problemi di locali (dove e quanto di affitto) per i quali oc-correvano permessi anche urbanistici con costi lievitanti di giorno in giorno, problemi con banche (!!??)... insomma un vero calvario. Risultato finale? Mio figlio e un suo amico avevano lasciato il lavoro a Roma per intraprendere que-sta via, senza uno scopo di lucro ma perché erano fortemente motivati da ideali ‘culturali’. Hanno aperto un locale a Valencia, in Spagna, dopo una ricerca di qualche mese e l’espletamento delle pratiche in ‘qualche mese’, oltre ad un rapporto molto proficuo con le banche spagnole.Il loro locale è diventato in due anni uno dei più ‘in’ non solo a Valencia: una libreria cafè con concerti, organizzazio-ne di mostre, meeting di teatro, poesia e letteratura, spazi per i bambini (sì, proprio bambini!), interviste alle mag-giori tv spagnole e... ora anche un buon ritorno economico. Devo purtroppo constatare che se fossero rimasti in Italia probabilmente sarebbero ancora alla ricerca di... nella lista dei precari! Ep-pure anche la Spagna è in crisi e... che crisi!Cordiali saluti

Giovanni Donvito

A PROPOSITO DELLA TAVGentile Direttore,è con un senso di profonda amarezza che le sto scrivendo questa lettera. Nel suo giornale, che mi arriva puntual-mente al mio indirizzo e che mi fa pia-cere ricevere, non leggo mai un articolo su una questione quanto mai attuale: quella della Tav.Le faccio notare che i lavori propedeu-tici alla Tav hanno già provocato non pochi danni nella zona di via R. Giuliani e che la zona di via Campo d’Arrigo è diventato uno dei cantieri più trafficati di Firenze, con inevitabili danni da un punto di vista dell’inquinamento atmo-sferico. Allora, mi domando. Perché da fiorentini non denunciare una simile si-tuazione? Lo sapete che sta per iniziare un’opera mastodontica che “taglierà” Firenze da sud a nord, senza le adegua-te garanzie che un’opera di tale portata dovrebbe avere? Chi proteggerà noi cittadini che magari ci ritroveremo ad avere (così come è già successo a Bo-logna) le case transennate, le cantine

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

ORTI SOCIALI E TARGAINTITOLATA A BURZIO,“ECCO COME STANNO LE COSE”Spett.le Direzione,con la presente vorrei rispondere alla segnalazione a firma Alfredo Manetti dal titolo “La scomparsa della targa di largo Burzio” pubblicata sul mensile nel mese di dicembre a pag. 43. Per quanto riguarda gli orti sociali nell’area compresa tra via Piemonte e via delle Stazione delle Cascine la direzione am-biente del Comune di Firenze comu-nica che è in corso di realizzazione il progetto per la sistemazione conclusi-va dell’area. Per quanto attiene invece alla targa intitolata al compaesano Bur-zio l’ufficio competente del Comune di Firenze, verificata tale mancanza, ha provveduto ad inoltrare richiesta per la nuova realizzazione della targa che sarà installata quanto prima.Vi ringrazio e saluto cordialmente,

il Presidente del Quartiere 5Federico Gianassi

SULL’UNIVERSITÀ,I CORSI E I LORO NOMICara redazione,vi scrivo per segnalarvi un articolo che ho avuto la sfortuna di leggere sull’edi-zione del Reporter di febbraio 2011 del Q3. L’articolo in questione è “Quegli esami un po’ così”, di Annalisa Cecione-si. Premetto che appartengo alla cate-goria da lei definita dei “cervelloni per antonomasia” in quanto studentessa magistrale in astrofisica.L’articolo, fondato per altro su fatti evidentemente veri, ovvero come il passaggio all’ordinamento 3+2 abbia portato alla prolificazione dei corsi uni-versitari, non tutti effettivamente giu-stificati ad esistere, mi ha lasciato ab-bondantemente perplessa; inizia infatti subito molto male, mostrando l’igno-ranza in materia della giornalista che cita come primo esame “stravagante” e dal nome enigmatico l’esame di “raggi cosmici”. Si dà il caso che lo studio dei raggi cosmici (che altro non sono che radiazioni altamente energetiche che provengono dall’universo, detto anche cosmo) sia una delle branche più im-portanti della fisica moderna, che ha

42 Marzo 2011

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invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Caro Marco,rieccoci qui, grazie alla sua lettera, a parlare di viabilità (tema che si conferma tra i più d’interesse per i fiorentini, e non è difficile capire perché) e dei modi migliori per “affrontarla”. Devo dirle, per cominciare, che non mi dispiace affatto l’immagine della “scala di virtuosità” da lei proposta a proposito dei modi di muoversi in città. Detto questo, veniamo al tema della sua lettera, ovvero moto, motorini e affini. Capita spesso anche a me di utilizzare lo scooter, e di trovarmi quindi a vivere pro-blemi e “privilegi” di chi sceglie le due ruote per spostarsi in città. Inizio dicendo che, nonostante a volte il traffico sia davvero arduo (per non usare altre parole) da af-frontare, non è da giustificare mai, in nessun modo, l’invasione dei marciapiedi da parte di scooter e moto (per mille, ovvie ragioni che la fretta, né lo smog, possono in alcun modo giustificare, dalla sicurezza dei pedoni al dovuto rispetto delle regole), così come da giustificare non è nessuna infrazione delle norme di viabilità. Mai. Concordo invece con lei nel ritenere che – per la situazione che si vive attualmente lungo le strade fiorentine – le due ruote rappresentino un importante (e forse anche qualcosa di più) mezzo di trasporto, senza le quali la già difficile condizione della viabilità di casa nostra sarebbe messa ulteriormente a dura prova (senza comun-que il bisogno di arrivare a invocare uno sciopero per averne la controprova...), seb-bene sarebbe auspicabile – da parte di tutti – un maggiore utilizzo dei mezzi pub-blici, e in questo senso la realizzazione delle nuove linee della tramvia (dopo i buoni risultati ottenuti dalla prima, tempi dei cantieri a parte) va senz’altro guardata con grande fiducia. Quanto alle sue proposte per “incoraggiare l’uso dei motoveicoli”, non so quanto la costruzione di una “via di fuga” lungo alcune strade possa essere effettivamente realizzabile: do spazio comunque con piacere alla sua lettera e ai suoi suggerimenti, in modo – anche - da invitare chiunque voglia farlo a portare il proprio contributo, per provare a trovare nuove idee e soluzioni per la mobilità fiorentina in generale e – perché no – per quella sulle due ruote in particolare.

Matteo Francini

IN DIFESA DEI MOTORINI: “INCORAGGIAMONE L’USO” Prendo spunto dalla lettera del prof. Pellizzari che lamenta, giustamente, il com-portamento di motociclisti e scooteristi che transitano sul marciapiede. Simili e continue lamentele tendono a demonizzare chi va sulle due ruote senza che però in merito vengano fatte riflessioni più approfondite. Prima di tutto voglio eviden-ziare che esiste una scala di “virtuosità” di chi si sposta in città. Ovvio che chi usa i mezzi pubblici non inquina, né congestiona il traffico, né crea situazioni di disagio o pericolo. Altrettanto può dirsi di chi usa la bicicletta, non sempre però discipli-nato ed a volte temuto per la silenziosità del mezzo che a volte può “sorprendere” il pedone poco attento nell’attraversamento. Ma i problemi principali per la nostra viabilità vengono però sicuramente dalle migliaia di automobilisti che, viaggian-do quasi sempre soli, inquinano in proporzione alla cilindrata del loro mezzo ed agli spaventosi tempi di spostamento che l’uso delle quattro ruote presuppone. E creano spaventosi ingorghi che vengono subiti perfino da chi, sicuramente più virtuoso, viaggia su due ruote. Ma se ciclisti e utenti dei mezzi pubblici vengono incoraggiati con corsie preferenziali e quant’altro, cosa viene fatto per quella parte di popolazione che sceglie di muoversi agilmente, inquina in misura relativa e non crea ingorghi, viaggiando come il sottoscritto con pioggia o bel tempo? Poco. Forse niente. E siamo tanti, tantissimi. Abbandonati dalle istituzioni, intrappolati dietro i tubi di scappamento delle macchine. Uno sguardo più lungimirante sulla categoria e sul problema correttamente evidenziato dal lettore dovrebbe sugge-rire che se taluni salgono sui marciapiedi, può essere che accada per cercare di evadere da una situazione che spesso si presenta come folle! A mio parere sareb-be opportuno incoraggiare l’uso anche dei motoveicoli. In primis prevedendo per le strade più congestionate una corsia, anche stretta, riservata a moto e scooter che desiderano arrivare in “prima fila” ai semafori soprattutto per potere respirare. Un esempio: a me pare scandaloso che spesso i sottopassi della Fortezza da basso si tramutino in trappole con camera a gas proprio per chi meno contribuisce alla situazione drammatica della città nelle ore di punta. Almeno in queste situazioni non si potrebbe prevedere una via di fuga? Possibile che nessuno si preoccupi per questi numerosissimi utenti della strada? Se un ipotetico sciopero dei demonizzati li inducesse tutti a prendere la macchina cosa succederebbe alla nostra città? La risposta c’è: basta guardare che cosa accade quando piove ed una parte di noi abbandona le due ruote…….Cordiali saluti e complimenti per la Vostra pubblicazione.

Marco Fini Storchi

lettere

allagate, etc...?Gentile Direttore, con questa mia le chiedo di volersi dedicare approfondi-tamente alla sopracitata questione che sta tanto preoccupando noi cittadini, oltre che ai campini della Fiorentina.Distinti Saluti,

David Cardoso

Gentile lettore,come forse avrà già notato, in questo numero de Il Reporter ci sono due pa-gine (30 e 31) interamente dedicate alla Tav, e nell’edizione precedente (quella di febbraio) avevamo pubblicato un ar-ticolo sull’argomento, in cui facevamo il punto sui lavori. Quindi – pur essendo questi articoli già in programma al mo-mento dell’arrivo della sua lettera - ecco soddisfatta la sua richiesta. Per quanto riguarda i campini della Fiorentina, le faccio notare che si tratta soltanto di una delle tante, tantissime questioni che cerchiamo di affrontare ogni mese. E che a nostro avviso meritano di essere trattate.MF

L’AEROPORTO DI PERETOLAE IL COLLEGAMENTOCON IL CENTROMi trovo spesso ad usare l’aereo per re-carmi a Cagliari per motivi di famiglia. Devo dire che l’aeroporto cosiddetto “cittadino” di Firenze è collegato malis-simo alla città in quanto non è possibi-le raggiungerlo in bici o a piedi per chi abita vicino, uno è costretto o a pren-dere il taxi che per 1,5 km costa 10 euro circa oppure la navetta che va dall’ae-roporto di Peretola alla stazione, circa 5 euro, a cui si aggiunge il costo del bi-glietto urbano per tornare ad esempio a Novoli dove abito: il tutto costa più del treno tra Firenze e Pisa aeroporto con un tempo impiegato quasi simile.Chiaramente questo servizio è pen-sato per i turisti che si dovono recare in centro, ma per chi usa l’aereo come pendolare perché la navetta non ef-fettuata una fermata intermedia prima del centro? Ho letto che tra 1000 giorni (tre anni) arriverà la tramvia che collega all’aeroporto, ma per evitare ora il traf-fico veicolare e quindi l’inquinamento non sarebbe possibile da subito colle-gare meglio alla città questo cosiddet-to aeroporto cittadino?Cordiali saluti

Fabrizio Parissi

PIANETA SCUOLA NEL VALDARNO,L’“UNIVERSO” DELL’ISTITUTOVASARI DI FIGLINEGentilissimo Direttore,sul numero di Reporter di febbraio al-cuni docenti e numerosi studenti mi hanno segnalato con marcato disap-punto, quanto contenuto nell’articolo sul Pianeta scuola di pag. 2. In defini-tiva sono stati pressoché ignorati due importanti indirizzi dell’Istituto Vasari che ho l’onore di dirigere.Ma in generale del Vasari si è fatto un solo accenno senza considerare, tra le altre cose, che è uno degli istituti più grandi della Toscana e per complessi-tà addirittura il terzo. Inoltre, trattando l’articolo dei licei, non si fa assoluta-mente riferimento al fatto che questo Istituto attua da quest’anno, oltre al già consolidato Liceo, anche il Liceo scien-tifico con opzione scienze applicate,

che è una delle novità più incisive della riforma Gelmini.Infine, qualora fossimo stati contattati dalla giornalista, avremmo fatto pre-sente che l’indirizzo alberghiero risul-ta essere tra i più prestigiosi d’Italia e d’Europa (ne fa fede la vittoria nel Gran trofeo della ristorazione della Provincia di Brescia vinto appena un anno fa e come sanno gli addetti ai lavori, quello di Brescia è il più prestigioso concorso internazionale del settore).Si nota, peraltro, che l’articolo non for-nisce indicazioni utili neanche in rela-zione all’indirizzo Tecnico a cui si è fatto appena un riferimento, malgrado esso sia tra Firenze ed Arezzo l’unico Istitu-to tecnico per Geometri. Se la giorna-lista si fosse fatta viva, avremmo avuto molto altro da segnalarle, per esempio in relazione all’imminente presentazio-ne di un volume curato dagli studenti dell’indirizzo Geometri dedicato alle Pievi del Valdarno o dell’imminente convegno di carattere nazionale sulla didattica della matematica, e ancora il fatto che tra un mese o poco più, ospi-teremo un concorso enogastronomico internazionale ideato in collaborazione con gli enti locali e le forze produttive del territorio e altro ancora…Così non è stato e ne prendiamo atto con rammarico. Il plurale non è ovvia-mente da intendersi come majestatis, bensì come indice di un sentimento condiviso dalla comunità scolastica del Vasari.La saluto cordialmente,

Valerio Vagnoli Dirigente scolastico ISIS Vasari

Pubblichiamo con piacere la sua lette-ra, nella speranza di rendere merito, in questo modo, all’istituto e alle sue tan-te e lodevoli attività.MF

TRE DOMANDEPER IL “RIONE LIPPI”Gentile Redazione,sottopongo a Voi e ai lettori della Vo-stra rubrica 3 quesiti relativi al rione Lippi, ma anche 3 possibilità per i nostri amministratori di dimostrare interesse, fornendo risposte e portando migliora-menti.1) Giardino di via Pescetti. Ricavato da un piccolo spazio verde tra le case, è stato recintato e arredato con tanto di panchine circa 3 anni fa. Da allora è sempre stato chiuso con lucchetti e ca-tene e interdetto al pubblico. Qualcuno ne sa qualcosa?2) Strada di recente costruzione adia-cente al cimitero di Rifredi, collega-ta con via delle Tre Pietre. Non ha un nome, non è illuminata, ha un asfalto grezzo non finito, non si capisce se è una strada pubblica o solo una servitù di accesso alla ferrovia. Qualcuno ne sa qualcosa?3) Passaggio pedonale che collega via Vasco de Gama con via delle Tre Pietre. Frequentatissimo dai pendolari di gior-no, buio e pericoloso di notte, imprati-cabile quando piove per le pozze. Negli anni è stato solo sfiorato da interventi di risistemazione a margine dei lavori Tav: una parte è coperta da cemento, una da asfalto, una buona parte è an-cora sterrata. Qualcuno ne sa qualcosa?Cordiali saluti

Andrea Lucidi

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Concerti

Nathalie12 marzosaschall

Nathalie nasce a Roma nel 1979 da famiglia italo-belga. Inizia a scrivere le sue prime canzoni all’età di 15 anni, prima alla chitarra, in seguito al pianoforte, strumento che studia per due anni. La sua musica si ispira in gran parte ad artisti anglosassoni come Tori Amos, P.J. Harvey, Fiona Apple, Radiohead, Jeff Buckley, ma anche ad italiani come De André e De Gregori.Diventa nota al grande pubbli-co vincendo la quarta edizione di X Factor esordendo nel 2010 con il singolo In punta di piedi, contenuto nell’omonimo EP.Questa vittoria le ha assicu-rato un contratto con la casa discografi ca Sony Music e du-rante la fi nale le è stato inoltre assegnato il premio della critica da parte della sala stampa e di alcune emittenti radiofoniche.

Alessandra Amoroso19 marzoMandela forum

Dopo le anteprime di dicem-bre a Roma e Milano, Alessan-dra Amororo sarà in tour nel 2011 nei palasport italiani. Intorno a lei l’interesse del pubblico è sempre altissimo e ogni sua attività è seguita con l’affetto che viene riservato

solo ai grandi artisti. L’uscita del nuovo album “Il mondo in un secondo”, è diventata l’oc-casione di un fermento stra-ordinario che anima l’universo di internet. Il giorno del lancio del nuovo sito uffi ciale www.alessandraamoroso.it, quando ben 50.000 visitatori unici si sono collegati quasi in con-temporanea per ascoltare in anteprima il singolo e avere le prime anticipazioni, mandan-do in tilt il server situato negli Stati Uniti. “Il mondo in un secondo”, il nuovo album di inediti di Alessandra Amoroso contiene tredici brani e arriva dopo i risultati straordinari dei due dischi precedenti, entrambi multiplatino.

giovanni Allevi27 e 28 marzoteatro verdi

E’ partito il 19 febbraio 2011, dal Palalottomatica di Roma il nuovo tour di Giovanni Allevi intitolato “Alien World Tour”. Il compositore e pianista marchigiano esegue, oltre ai suoi più grandi successi, i brani di “Alien”, ultimo disco di inediti di pianoforte solo (Bizart/Sony Music) uscito lo scorso 28 settem-bre e attualmente ai vertici delle classifi che di vendita. La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografi ci (con oltre 500.000 copie vendu-te dal 2005 a oggi). Dopo i due dischi di pianoforte solo “No concept” (2005 - disco d’oro e disco di platino), con cui Giovanni Allevi si è fatto conoscere al grande pubbli-co ,e “Joy” (2006), tre volte disco di platino, il pianista e compositore marchigiano ha pubblicato l’album registrato con orchestra sinfonica “Evo-lution” (2008 - disco d’oro e disco di platino). A completare

queste pubblicazioni il disco registrato dal vivo durante il tour 2007 “Allevilive” che celebra i dieci anni di carriera discografi ca .

A teatro

Il sogno dei milleDall’8 al 13 marzoteatro della Pergola

Come far rivivere, oggi, l’icona di Giuseppe Garibaldi? Come rigenerare quel fascino e quell’entusiasmo che il generale sapeva suscitare ai quattro angoli del mondo? Garibaldi era conosciuto, amato, sostenuto da tutti i ceti sociali. A Murmansk, i pescatori tenevano affi sso ai muri il suo ritratto; in Uruguay era una leggenda; in Francia i grandi poeti gli dedicavano poesie e inni. In un mondo dove non esisteva la televi-sione e internet sorprende la facilità con cui si diffuse la sua leggenda.

cercando PicassoDal 29 marzo al 3 aprileteatro della Pergola

Il maestro Giorgio Albertazzi sbarca a Firenze. Siamo a Pa-rigi nel 1941. La città è asse-diata dalla guerra, tormentata dai bombardamenti: cionono-stante un gruppo d’intellettua-li continua a riunirsi, leggono, mantengono vive le loro idee, le loro utopie. Sono Dora Maar, Albert Camus, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Raymond Queneau e Pablo Picasso. Proprio in questo cli-ma il grande pittore spagnolo creò quel meraviglioso testo onirico e surreale che è Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda), animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio

o la Torta, privo di chiare evoluzioni logiche, singolare nella punteggiatura.

e ora qualcosa di completamente tipico9 marzoglue - Alternative concept space

Sai dov’è Semifonte? Conosci l’origine del carciofo di Empoli? Conosci altri oli oltre a quello d’oliva? Ma soprat-tutto: il prodotto tipico è morto o è vivo più che mai? Per rispondere aqueste domande (e soprattut-to per farsene molte altre) non vi resta che vedere “… e ora qualcosa di completamente tipico!”Uno spettacolo che va alla (ri)scoperta del prodotto tipico, passando attraverso il raccon-to di storie remote del passato ma anche di situazioni sur-reali, di favole, che saranno interrotte dascene corali, da gag scoppiet-tanti e divertenti dove anche il pubblico sarà protagonista, il tuttoaccompagnato da musiche dal vivo.

Ideali, tumulti e locomotive. Il Risorgimento dai fi nestrini dei treni30 e 31 marzoteatro Puccini

Un viaggio sferragliante, attento, a tratti beffardo tra le pagine del Risorgimento, guardando dai fi nestrini dei primi treni moti, battaglie, strategie, alleanze e volta-faccia, scontri tra le diverse ipotesi d’Italia unita, contrasti col potere papale e anticleri-calismo risorgimentale, con i protagonisti di quegli anni visti come persone, capaci di emozioni, intelligenze ed ideali come d’antipatie perso-

nali e colpi bassi, non ancora prigioniere dell’ alone mitico in cui la Storia uffi ciale vorrà successivamente avvolgerli.

Le mostre

Personale fotografi ca di elisabetta Miglietta Dal 15 al 26 marzoglue - Alternative concept space

Nata a Firenze nel 1987. Sin da piccola è sempre stata affascinata dall’arte in tutte le sue forme: dalla musica al disegno, dai fi lm alla let-teratura. Crescendo sviluppa un enorme interesse per la fotografi a ed inizia a compiere i primi passicon una refl ex analogica.Capisce in questo modo che la fotografi a è l’arte attraverso la quale riesce meglio ad esprimere se stessa e che più la rappresenta.Compra così la sua prima refl ex digitale e nel 2008 si iscrive al corso di fotogra-fi a della scuola fi orentina YouCrea . Successivamente si specializza nella fotografi a di ritratto e moda e collabora come fotoreporter per il festi-val della Creatività di Firenze.

figure, memorie, spazioDisegni da frà Angelico a leonardoDall’8 marzo al 12 giungogalleria degli uffi zi

Cinquanta disegni del Gabi-netto Disegni e Stampe degli

Uffi zi incontrano cinquanta disegni del British Museum. Sono questi i numeri della mostra che vede unite, in una partnership simbolicamente giocata su un numero uguale di prestiti, due tra le maggiori collezioni di grafi ca esistenti al mondo. L’occasione è unica - ma in realtà della iniziativa si è avuta una edizione ingle-se, allestita nella Great Court del British Museum, aperta fi no alla fi ne di luglio 2010 - per confrontare in sequenza capolavori da antologia mai prima d’ora esposti contem-poraneamente in una unica sede.

Picasso, Mirò e Dalì. giovani e arrabbiati: la nascita della modernitàDal 12 marzo al 17 luglioPalazzo strozzi

Dedicata alla produzione gio-vanile di maestri che hanno avuto un ruolo decisivo per gli esordi dell’arte moderna, la mostra prende in esame il periodo pre-cubista di Picasso con suoi lavori anteriori al 1907, mentre le opere di Miró realizzate fra il 1915 e il 1920 sono presentate in relazione con quelle di Dalí del quinquennio 1920-1925 per porre in evidenza le dif-ferenze e relazioni stilistiche che caratterizzano il periodo precedente all’adesione dei due artisti alla poetica del Surrealismo.La mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità presenta più di sessanta opere della produzione giovanile di Picas-so, Miró e Dalí e oltre cento schizzi picassiani, provenienti dai più importanti musei spagnoli, dal Metropolitan Museum of Art e da collezioni private.

segnalazioni a [email protected]

Era il 4 novembre 1966 quando la città si ri-trovò invasa dall’acqua, sommersa da una

valanga melmosa e feroce che ne rapì la gente, le botteghe, le opere d’arte, l’anima. “Gli Angeli nel Fango – L’alluvione mai vista” è la più com-pleta ricostruzione dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966. 90 minuti di immagini choc, inedite e a colori in cui viene raccontata la verità sui ritardi nei soccorsi, la città che si auto-orga-nizza e l’arrivo degli Angeli del Fango. Il cofa-netto (che può essere acquistato nelle edicole al prezzo di 12 euro, i cui utili saranno destinati alla Biblioteca Nazionale Centrale) contiene il libro e il docu-film di Erasmo D’Angelis, giornalista e promotore del Raduno internazionale degli An-geli del Fango del 4 novembre 2006, un’iniziativa editoriale che vede Fondazione Sistema Toscana (FST) per la prima volta nella veste di produttore

e realizzata in partnership con il quotidiano La Nazione. “È il frutto di tre anni di ricerche gior-nalistiche e storiche. Grazie ad una imponente mole di materiali, documenti, testimonianze e immagini inedite e mai viste ritrovate negli Ar-chivi Rai, dell’Esercito o messe a disposizione da privati, siamo riusciti a ricostruire quelle ore drammatiche che hanno preceduto e seguito l’al-luvione del 4 novembre 1966 – spiega Erasmo D’Angelis – inutile dire che abbiamo lavorato con passione e ovviamente a titolo gratuito, realizzan-do una grande opera collettiva. Questo lavoro è anche il nostro particolare sos nei confronti di un Paese che non è ancora riuscito, nonostante tutti i lodevoli sforzi del nostro territorio e la pianifica-zione realizzata dall’Autorità di Bacino dell’Arno, a mettere in sicurezza dalle alluvioni città, indu-strie, opere d’arte”.

l’AlluvIONe Del ‘66

Un docu-fi lm che raccontala furia del fi ume d’argento

/B.B.

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