Il Reporter Q5 - Marzo 2015

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Marzo 2015 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere “prova primavera” per alberi e giardini Editoriale fari puntati sulla salute della natura Matteo Francini B entornata primavera. Il mese che segna l’arrivo “ufficiale” della bella stagione è l’occasione per testare lo stato di salute della natura in città, dai giardini agli alberi, croce e delizia – questi ultimi – del verde fiorentino. Da un lato il capoluogo toscano può vanta- re alcuni splendidi esemplari di “giganti verdi”, ovvero pian- te monumentali e secolari alla cui ombra la città si è trasfor- mata nel tempo. PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 22 U n milione e ottocentomila euro per il verde pubblico. Palaz- zo Vecchio ha messo in campo una serie di progetti ad hoc, come la mappatura degli alberi a rischio e uno studio per sele- zionare le piante più adatte ai vari luoghi di Firenze. Dove non mancano nemmeno i “giganti verdi”, gli alberi ultracentenari che rendono speciali alcuni parchi cittadini. E a proposito di parchi, in vista della bella stagione ecco quali sono quelli migliori per dedi- carsi a questa o quella attività, dai pic-nic agli aperitivi. Serena Wiedenstritt PAGINE 10-11 PAGINA 12 la firenze dei migranti: giro del mondo in città Aumentano gli stranieri residen- ti: passeggiate “speciali” per sco- prire un capoluogo diverso. le donne fiorentine che hanno fatto storia Serra Yilm torna sul palco: “Questa è un po’ casa mia” PAGINA 18 PAGINA 16 viola, “caccia” al pek di domani D avid Pizarro (foto da www. violachannel.tv) è il perno attorno a cui ruota la Fiorentina. La carta d’identità dice però che ha quasi 36 anni. E allora si co- mincia a pensare a un sostituto. Calcio Distribuito da Formula Direct simply Le strade di Mr. Moskovitch Terza puntata Dove si scopre che la vita è sorprendente. Basta saper guardare PAG. 17 Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 15 del 1 marzo 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A. Anno IX Ed. 15 Novoli Rifredi Brozzi Firenze Quartiere 5 ex centrale con vista: così cambia novoli Terrazza panoramica e non solo nel futuro del vecchio edificio. Spazio anche all’arte Il progetto PAGINA 3 raccolta dei rifiuti, novità nel quartiere Attivi da pochi mesi i nuovi ser- vizi di Ecofurgone e “Olly”. E non è finita qua. PAGINA 2 villa triste, un film per non dimenticare PAGINA 4 La famiglia italiana della frutta

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere

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Marzo2015

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

“prova primavera”per alberi e giardini

� Editoriale

fari puntatisulla salutedella natura

Matteo Francini

Bentornata primavera. Il mese che segna l’arrivo

“uffi ciale” della bella stagione è l’occasione per testare lo stato di salute della natura in città, dai giardini agli alberi, croce e delizia – questi ultimi – del verde fi orentino. Da un lato il capoluogo toscano può vanta-re alcuni splendidi esemplari di “giganti verdi”, ovvero pian-te monumentali e secolari alla cui ombra la città si è trasfor-mata nel tempo.

☛ paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 22

Un milione e ottocentomila euro per il verde pubblico. Palaz-zo Vecchio ha messo in campo una serie di progetti ad hoc,

come la mappatura degli alberi a rischio e uno studio per sele-zionare le piante più adatte ai vari luoghi di Firenze. Dove non mancano nemmeno i “giganti verdi”, gli alberi ultracentenari che rendono speciali alcuni parchi cittadini. E a proposito di parchi, in vista della bella stagione ecco quali sono quelli migliori per dedi-carsi a questa o quella attività, dai pic-nic agli aperitivi.

Serena Wiedenstritt

☛ paginE 10-11

☛ pagina 12

la firenze dei migranti:giro del mondo in cittàAumentano gli stranieri residen-ti: passeggiate “speciali” per sco-prire un capoluogo diverso.

le donne fiorentineche hanno fatto storia

Serra Yilm� torna

sul palco:“Questaè un po’

casa mia”☛ pagina 18 ☛ pagina 16

viola, “caccia”al pek di domaniDavid Pizarro (foto da www.

violachannel.tv) è il perno attorno a cui ruota la Fiorentina. La carta d’identità dice però che ha quasi 36 anni. E allora si co-mincia a pensare a un sostituto.

Calcio

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Le stradedi Mr. MoskovitchTerza puntata

Dove si scopreche la vitaè sorprendente.Basta saperguardare

☛ PAG. 17

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Anno IX Ed. 15

NovoliRifrediBrozzi

FirenzeQuartiere 5

ex centralecon vista: cosìcambia novoliTerrazza panoramicae non solo nel futurodel vecchio edificio.Spazio anche all’arte

Il progetto

☛ pagina 3

raccolta dei rifiuti,novità nel quartiereAttivi da pochi mesi i nuovi ser-vizi di Ecofurgone e “Olly”. E non è finita qua.

☛ pagina 2

villa triste, un filmper non dimenticare

☛ pagina 4

La famiglia italiana della frutta

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Focus

via forlanini “regina”della differenziata

Ma qual è la zona del quar-tiere a più alta densità

di raccolta differenziata? La palma di “prima della classe” spetta, forse inaspettatamen-te, alla zona di via Forlanini, a Novoli: qui, nell’ultimo anno, la raccolta differenziata ha toccato punte del 75 per cen-to, staccando di diversi punti percentuali altre zone del Q5. Merito anche della recente in-stallazione dei nuovi cassonet-ti per la raccolta differenziata a caricamento dall’alto, decisa dall’azienda dei rifiuti fioren-tina anche per contribuire a combattere il degrado in una zona alle prese con alcuni pro-blemi di vivibilità.

M.B.

rifiuti, nuovi servizinel quartiere.e altri cambiamentisono all’orizzonte

Ambiente

La segnalazione

Più che la differenza, il quartiere fa la differen-ziata. Potrebbe essere questo lo slogan per le

nuove iniziative di Quadrifo-glio – l’azienda fiorentina che si occupa della raccolta dei rifiuti – nel quartiere 5. Una tematica importante anche se a volte sot-tovalutata, quella della raccolta differenziata dei rifiuti, soprat-tutto in una zona ampia e con grandi periferie come il Q5. E proprio nel quartiere, a partire dallo scorso gennaio, sono attivi due nuovi servizi dedicati alla raccolta di particolari tipologie di rifiuti. Al mercato rionale di via del Giardino della Bizzarria è arrivato l’Ecofurgone, mentre alla Coop di piazza Leopoldo è attivo un punto di raccolta dell’olio vegetale da cucina. Nel dettaglio, ogni primo e terzo mercoledì del mese l’Ecofur-gone di Quadrifoglio fa tappa ai giardini della Bizzarria: un mezzo attrezzato presidiato dal personale di Quadrifoglio al quale si potranno consegnare tutti quei rifiuti che non vanno inseriti nei cassonetti (come pile, farmaci scaduti, toner e cartucce per stampanti esauste). La seconda novità è il punto di raccolta dell’olio vegetale “Olly”, in piazza Leopoldo, presso il supermercato: attraverso ap-positi fustoncini da richiedere

Maurizio Belli

“troppi sacchi lasciati fuori”

I “furbetti della spazzatura” avranno vita breve. Parliamo di quei cittadini che, invece di gettare l’immondizia nei contenitori, la

lasciano fuori, contribuendo così ad aumentare il degrado della zona. Un atteggiamento – viene segnalato – purtroppo ancora mol-to diffuso in alcune aree del quartiere. Come ad esempio in piazza Puccini, dove nonostante la presenza di quasi dieci cassonetti per la raccolta differenziata spesso accade di vedere sacchetti e rifiuti abbandonati al loro esterno. “A denunciare questi atteggiamenti – confermano da Quadrifoglio – sono gli stessi residenti di piazza Puccini e viale Redi”. In questi casi, una volta ricevuta la segnala-zione, la procedura attivata è sempre la stessa: ispettori ambientali e polizia municipale intervengono insieme con appostamenti nei pressi delle zone interessate, per poter ‘cogliere sul fatto’ i colpevo-li. E che piazza Puccini sia una zona “difficile” lo conferma anche l’alto numero di residenti non mappati nel database Tari (la tassa su rifiuti e servizi della città di Firenze, che si aggirerebbero intor-no alle mille unità). “È un dato simbolico – spiegano ancora da Quadrifoglio – considerando anche che la tassa è attiva dal gennaio scorso: nei prossimi mesi dovremo intervenire su questa e su altre situazioni della città di Firenze. Il nostro obiettivo – viene concluso – è quello di arrivare a una mappatura completa”.

M.B.

#Primo piano

L’Ecofurgone al mercato di via del Giardino della Bizzarria, in piazza Leopoldo la raccolta dell’olio da cucina

a Quadrifoglio è possibile con-segnare l’olio identificandosi attraverso la chiave elettronica che l’azienda dà in dotazione agli utenti che la richiedono. “Si tratta di due nuove iniziative di cui siamo orgogliosi – spiegano da Quadrifoglio – perché ri-spondono a particolari richieste che ci sono arrivate dalla citta-dinanza del quartiere 5. Due servizi che contribuiscono a ridurre notevolmente i costi di servizio e soprattutto gli impat-ti ambientali di questo tipo di materiali, e che si aggiungono

alle altre iniziative che abbia-mo pensato per la zona, come i nuovi cassonetti con carico dall’alto installati recentemente in via Forlanini”. Ma qual è la si-tuazione nel quartiere dal punto di vista della raccolta dei rifiuti? “Si tratta di una zona a macchia di leopardo – rispondono da Quadrifoglio – in alcune zone la percentuale di raccolta differen-ziata è molto alta, al 70 per cen-to, in altre invece siamo sotto la media cittadina (51%, ndr)”. Una situazione comunque in costante monitoraggio, e che sarà oggetto di nuove iniziative da parte di Quadrifoglio: “Si-curamente tra i nostri obiettivi – concludono da Quadrifoglio – c’è l’allargamento a tutta l’area di Novoli e di via Pistoiese della copertura con i nuovi cassonetti a carico dall’alto: il nostro desi-derio, forse ambizioso, è quello di riuscire a coprire tutto il ter-ritorio cittadino con il nuovo servizio ‘uploader’ nei prossimi tre anni”.

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2 | Marzo 2015 Quartiere 5Novoli . Rifredi . Brozzi

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l’ex centralefiat si aprealla città. con panoramaUrban center, artisti, bar e terrazza nel piano di recupero

Novoli

La storia

Firenze vista dall’alto sa essere ancora più bella. Si resta senza fiato a do-minare con lo sguardo la

città da piazzale Michelangelo, oppure salendo sulla Cupola del Brunelleschi, sul campanile di Giotto, sulla torre di Arnolfo. E se il loro fascino resta irraggiun-gibile, presto una nuova terrazza panoramica offrirà una visuale inedita di Firenze dal versan-te nord. E non è questa l’unica novità che riguarda l’ex centrale Fiat di Novoli, pronta a trasfor-marsi da rudere a centro vitale per il quartiere e per tutta la città. È pronto un piano di recupero da 2,8 milioni di euro (tutti pri-vati, risultato della convenzione con la quale l’Immobiliare No-voli cede al Comune la proprie-tà dell’edificio e i soldi necessari all’intervento come onere di ur-banizzazione per il suo progetto di edilizia residenziale nell’a-rea di Novoli) grazie al quale lo stabilimento ospiterà a breve, dal basso verso l’alto: un urban center, un laboratorio artistico polifunzionale, un bar-ristorante

Andrea Tani

Un particolare di quanto resiste ancora oggi al primo piano (quello delle caldaie) dell’ex centrale Fiat di Novoli, ora pronta a trasformarsi in un centro vitale per il quartiere e per tutta la città

L’interno dello stabilimento di Novoli: qua la Fiat voleva trasferire la produzione aeronautica

quel sogno (poi abbandonato) di volare

La Fiat arrivò a Firenze con un sogno: quello di volare. Era qui, a Novoli, che la casa motoristica torinese voleva trasferire la

produzione aeronautica. La ragione, pare, stava nella posizione geografica di Firenze, scelta dagli strateghi dell’Aeronautica in quanto Torino rappresentava all’epoca un bersaglio più esposto alle incursioni nemiche. Così, nel 1938, inaugurò i cantieri che di lì a pochi mesi avrebbero dato alla luce l’edificio progettato dall’in-gegner Vittorio Bonadé Bottino. Un sogno poi abbandonato dopo il periodo bellico, durante il quale la Fiat di Novoli ebbe di che lavorare. Nato per dare vigore allo sviluppo industriale di Firenze, nei decenni successivi lo stabilimento si concentrò sulla produ-zione di pezzi meccanici per gli autoveicoli. Fino al 1984, quando venne presa la scelta di dismettere la fabbrica fiorentina per tra-sferire le attività produttive a Campi Bisenzio. Lo stabilimento di Novoli venne ceduto alla Gkn Componenti, ma nel 1995 venne abbandonato definitivamente. Almeno fino ad oggi.

e la terrazza panoramica. Il pia-no terra sarà convertito in uno spazio aperto ai cittadini, 360 metri quadri per restare infor-mati sulle trasformazioni della città, l’avanzamento dei cantieri pubblici, gli eventi in corso e la pianificazione del nuovo rego-lamento urbanistico. Al primo piano, là dove i forni bruciavano la lignite, ci andranno gli artisti. Certo, le caldaie non si toccano: sono il patrimonio più evidente (e bello) di archeologia indu-striale dell’intero edificio. Re-steranno lì, restaurate insieme all’intricato sistema di scale e passerelle che si arrampica tutto intorno per trasformare il primo livello in uno spazio polivalente dedicato a produzioni ed esposi-zioni di arte contemporanea, con un occhio di riguardo per la “vi-sual architecture”. Alla base della ciminiera si mangia, con il bar, caffetteria e ristorante che sor-gerà al secondo piano, affacciato sulla città dalle grandi vetrate dell’edificio. Lo spazio sarà affi-dato in gestione a privati tramite un bando che valuterà anche la

ricchezza dell’offerta culturale proposta. Le cucine e tutti i ser-vizi necessari sono previsti al ter-zo piano, mentre sulla terrazza si apparecchiano i tavoli con vista, l’ideale per un caffè, un aperitivo o un pranzo con il bel tempo. La ciminiera verrà messa in sicu-rezza, per il resto rimarrà com’è, con le stesse fasce bianche e rosse di massima visibilità per gli ae-rei da e verso Peretola. E sulla sua sommità verrà installata una webcam per trasmettere in diret-ta immagini ad alta definizione.

ciminiera, un simboloalto cinquanta metri

La struttura è un enorme pa-rallelepipedo alto 31,5 me-

tri a base quadrata di diciotto metri per lato. È organizzato su quattro livelli per un totale di 1.700 metri quadri calpesta-bili: 360 al piano terra, 270 al piano caldaie, escluso l’ingom-bro delle stesse, dove si trova la sala più ampia (un totale di 1.900 metri cubi). Altri 350 metri quadri sono al secondo piano e 310 al terzo. La coper-tura diventerà una terrazza panoramica sulla città di 440 metri quadri. La ciminiera, vero simbolo dell’edificio e del quartiere stesso, raggiunge i cinquanta metri di altezza.

A.T.

Numeri

#Primo piano

2,8MILIONIPER IL PIANO DI RECUPERO

Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).

PRONTO SOCCORSO GIURIDICOIl servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso.Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.

Marzo 2015 | 3 Quartiere 5Novoli . Rifredi . Brozzi

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#Ieri & oggi

villa triste rivive in un film“per non dimenticare mai”Il regista Fabrizio Favilli raccontala storia della “casa delle torture”

“più attenzioneper via milanesi”

C’è ancora qualcosa di si-nistro attorno a quell’e-dificio di via Bolognese. Perché gli anni passano,

ma Villa Triste non sembra aver perso il suo alone di bestiale crudeltà. Non è la facciata severa, in pieno contrasto con gli eleganti edifici che la circondano, ma la pesante coltre del ricordo che ancora oggi circonda questo grande condomi-nio, un tempo fortino inespugnabile e teatro di scempi e supplizi. Era il marzo del 1943 quando il palazzo venne re-

quisito e trasformato in una “casa delle torture” dalla famigerata Banda Carità, milizia repubblichina addestrata dai nazisti per seviziare i membri della Re-sistenza. Un nome sinistro, che sembra farsi gioco del dolore, ma che deriva invece dal suo capo indiscusso, Mario Carità, che addestrerà una pletora di adepti come Pietro Koch, che replicherà a Milano i metodi di tortura assimilati nella Villa Triste fiorentina. Tante le vit-time che persero la vita tra quelle mura, dove la morte era accolta come una libe-

razione dalle torture a cui i prigionieri venivano sottoposti. Detenuti dai nomi illustri, come il nonno di Oriana Falla-ci, il padre di Pratolini o ancora Bruno Fanciullacci, che preferì gettarsi dal secondo piano della villa piuttosto che subire l’ennesimo interrogatorio a base di ustioni, colpi di frusta e altri metodi indicibili. Ma chi si aggirava nei pressi dell’edificio non poteva udire le loro gri-da: c’era il monaco Ildefonso, al secolo Epaminonda Troya, che copriva le urla strazianti suonando il pianoforte. Mol-te delle principali città italiane hanno ospitato una loro personalissima “villa triste”, palcoscenici urbani dove questo spettacolo dell’orrore andò in scena fino al 1945. E oggi quella fiorentina diventa un film, realizzato da Fabrizio Favilli, che verrà proiettato nelle sale di Firenze il 22 aprile. Un film che non fa sconti, girato in un rigoroso bianco e nero, per ricordare ma soprattutto per non di-menticare mai. “Su mille studenti, solo uno ha saputo dirmi cosa era Villa Tri-ste – racconta il regista – recuperarne la memoria è doveroso. È un film duro, violento, perché così ho voluto che fos-se, mostrando realmente ciò che è acca-duto”. La vicenda si apre con la costitu-zione del Gruppo d’Azione Partigiana per concludersi con la morte di Carità in Alto Adige, ripercorrendo una storia che è anche (e soprattutto) italiana. Per un solo, grande monito, come recitano le parole di Piero Calamandrei sulla tar-ga dell’edificio: “Non più Villa Triste”.

La signora Maria Cioni è una over 80 determinata e combattiva, una fiorentina doc che – come ripete lei stessa – ama in modo spassionato la propria città,

e che non esita a segnalare a chi di dovere problemi e carenze di strutture e in-frastrutture urbane. Ora è tornata a segnalare a Il Reporter “la situazione di poca manutenzione in cui versa la zona di via Milanesi e strade limitrofe”. “La situazio-ne – racconta – è praticamente rimasta uguale a due anni fa, quando iniziai a fare le prime segnalazioni, a parte le strisce fatte in via Bonaini di fronte alla scuola e qualche vigile in più in giro”. Secondo quanto segnalato dalla signora Cioni, “con-tinuano a esserci buche, i marciapiedi sono troppo stretti e con crepe che quando piove si allagano. Questa è una zona in cui vivono molte persone anziane, alcune che si muovono solo col bastone o addirittura in carrozzina, e diventa un’impresa anche andare a fare la spesa se il terreno sotto i piedi è dissestato”. Di fatto alcuni interventi al manto stradale sono stati realizzati, ma si tratta “di rattoppamenti del marciapiede e non di una vera e propria manutenzione”. “L’ultima volta che ho chiamato in Comune – prosegue – mi è stato detto che un addetto è passato per il controllo e ha concluso che era tutto a posto, quando invece così non è”. Anche secondo altri abitanti la strada resta dissestata ed è soggetta ad allagamenti in caso di maltempo, mentre il marciapiede alterna toppe, buche e crepe. Inoltre – viene spiegato ancora – nella zona fino a piazza Tanucci la segnaletica e l’illuminazione sono stati collocati con tempi e modalità diversi, tanto che in alcuni punti i pali della luce ostruiscono il passaggio a causa del restringimento del marciapiede. “Quello che vorrei è una maggiore attenzione verso questa zona – prosegue – ogni tanto noi che abitiamo qui vediamo una transenna e speriamo che si tratti di un intervento alla strada, ma resta il fatto che ‘veri’ lavori di manutenzione non si vedono...”, conclude la signora Cioni che, facendosi portavoce dei cittadini della zona, continua a chiedere alle istituzioni una riqualificazione che renda più vivi-bile il quartiere.

Deborah Macchiavelli

Fannì Beconcini

Via Bolognese La richiesta

La Villa Triste fiorentina, in via Bolognese, diventa un film realizzato da Fabrizio Favilli, girato in un rigoroso bianco e nero per non dimenticare mai

Segnalati alcuni problemi per strade e marciapiedi nella zona di via Milanesi e dintorni

4 | Marzo 2015 Quartiere 5Novoli . Rifredi . Brozzi

Page 5: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

Cosa succede sotto casa nostra

Verde pubblico

Dieci alberi da abbattere nel parco di Villa Fabbricotti, in base alla valutazione degli esperti dell’amministrazione comunale che hanno già dato il via libera alle ope-razioni. Si tratta di due cipressi e di otto pini: tutte le piante sono contrassegnate con la lettera “D” delle cosiddette classi di propensione al cedimento e in questi casi il taglio è obbligatorio, proprio per garanti-re la sicurezza dei frequentatori del parco

prevenendo così il veri� carsi di altri tragici episodi come quello recente delle Cascine. Alcuni ulteriori esemplari dovranno essere abbattuti anche in altri parchi e giardini del quartiere: un pino in classe D sarà abbattuto nel parco dello Stibbert, un altro al giardi-no dell’Orticoltura e stessa sorte toccherà ad un cedro dell’Himalaya nel giardino dell’asilo nido “L’Aquilone rosso” in via Burci. Per cinque lecci, tre pini e un cedro della Ca-

lifornia, sempre al parco di Villa Fabbricotti, e un pino dello Stibbert basterà invece una potatura per assicurare la relativa messa in sicurezza.

Per maggiori informazioni Consultare il sito: http://www.isaita-lia.org/sezioni-collegi-sia/stabilita-degli-alberi/156-nuove-classi-di-propensione-al-cedimento.html

ALBERI PERICOLANTI NEL PARCO DI VILLA FABBRICOTTI

[email protected] .it

Meccanotessile

I teatri del Q.5Teatro di Rifredi, via Vittorio Emanuele 303. 24-29 marzo, ore 21, (domenica ore 16.30), Il fantasma di Canterville, di Ugo Chiti (da Oscar Wilde), con Lucia Poli.Teatro Il Progresso, via Vittorio Emanue-le 135. 20-21 marzo, ore 21.15, Quando parla Gaber, canzoni e monologhi dal repertorio di Giorgio Gaber, con Fulvio Ferrati e Roberto Bonaiuti.Teatro Le Spiagge, via del Pesciolino 26a. 6 marzo, ore 21.15, Signorinette, regia di Nuccio Fiano (in occasione della festa della Donna); Teatro Nuovo Sentiero, via delle Pan-che 36. 8 marzo, ore 21.15, Non sarò più la stessa, di Alessandro Becherucci; 15 marzo, ore 17.15, I’ Vanni e le su dame, regia di Sandra Ballerini; 20 e 21 marzo,

ore 21.15, La patatina nello zucchero, di Alan Bennett, con Aldo Innocenti; 27-28 e 29 marzo, ore 21, Il Re muore, di Euge-ne Ionesco. Teatro Nuovo, via Fanfani 16. 7-8, 14-15, 21-22, 28-29 marzo, ore 21.15 (domeni-ca ore 16.15), Che, che, un mi sposo più, di S.Nelli, con Sergio Forconi

Careggi in musicaStagione concertistica a cura di A.Gi.Mus. Aula magna padiglione 3, Largo Brambil-la, ore 10.30, ingresso libero.

8 marzo, Concerto per la Festa della Donna con il Quartetto Afrodite; 15 marzo, Quartetti, musiche di Brahms e Schumann; 22 marzo, Recital pianistico di Letizia Michielon, musiche di Chopin e Ligeti; 29 marzo, ore 10.30 (ludoteca

del Meyer), Filastrocche musicali.Info: www.agimus� renze.it

Conversazioni musicaliGuida all’ascolto delle opere in program-ma al Teatro del Maggio Musicale, a cura dell’Associazione degli Amici del Maggio Musicale Fiorentino. Villa Pozzolini, ore 17 (ingresso libero).23 marzo, La traviata di Giuseppe Verdi.

Presentazione letteraria20 marzo, ore 21, Centro di Lettura di Brozzi, piazza 1° Maggio 33, presenta-zione del libro “Una storia sbagliata. Un caso per il Commissario Monti” di Dona-tella Fabbri (edizioni Atelier), introduce Lucia Bruni.

L’intersezione tra via Panciatichi e via Antognoli è completata con l’innesto di alberi ai lati e al centro dell’incrocio. Nel contempo cambiano i sensi di marcia: via Caboto diviene a senso unico da via Benedetto Dei a via Magellano e via Antognoli inverte il senso aumentando così i posti per parcheggiare in via Caboto, che sono stati tutti ridisegnati. Davanti alla piscina è stata instal-lata una rastrelliera con l’aggiunta di un posto riservato ai disabili di fronte alla posta. e sarà realiz-zata la prosecuzione della pista ciclabile che costeggerà via Perfetti Ricasoli � no a via Famiglia Benini e il tratto su via Magellano che si ricongiungerà con via Carlo del Prete.Dall’11 febbraio in via Giovanni di Marignolli, davanti al Liceo Leonardo da Vinci, vengono isti-tuiti nuovi parcheggi per motorini che saranno a disposizione degli studenti in orario 7/15; nelle ore successive i posti potranno essere utilizzati per il parcheggio dei residenti.Nel frattempo è in atto in varie zone del quartiere la copertura delle buche, insieme ad altri interventi di manutenzione stradale.

Riquali� cazione dell’area mercatale di via Giardino della BizzarriaIl consiglio di quartiere ha votato all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri Ales-sandra Innocenti e Filippo Ferraro, per la riquali� cazione dell’area mercatale di via Giardino della Bizzarria a Novoli, dove si richiede la realizzazione di una struttura che sia accessibile anche con condizioni meteorologiche avverse, accogliendo in tal senso le istanze presen-tate dai cittadini dopo la chiusura del piccolo centro commerciale Incoop di via Valdera. Questo intervento consentirebbe oltretutto la riquali� cazione urbana di una zona in piena trasformazione (tramvia, ricostruzione delle vecchie abitazioni demolite etc). Nella mozione viene richiesta anche l’installazione di un fontanello per la distribuzione di acqua di alta qualità.

CANTIERI TRAMVIAIn Piazza Leopoldo altri 140 posti auto a disposizione dei residentiDal 16 febbraio, nel parcheggio del supermercato Coop di piazza Leopoldo al secondo piano interrato, 140 stalli di sosta saranno a disposizione dei residenti, gratuitamente, tutti i giorni con ingresso dalle 19 alle 23.30 e obbligo di uscita tra le 6 e le 9 del mattino. Possono fare domanda le persone � siche (una solo per nucleo familiare) residenti nell’area limitrofa al cantiere che non dispongano di autorimessa o posto auto privati. La manifestazione di interesse (il modulo è disponibile in Rete Civica www.comune.� .it) deve essere consegnata a mano presso l’u� cio “Rilascio contrassegni” di SAS presso il cubo 8 del Parterre, in piazza della Libertà corredata di copia di documento di identità valido. Lo sportello è aperto dal lunedì al venerdì in orario 8.30-13 e 14-16.30.

Parcheggio San DonatoSi ricorda inoltre ai residenti di via Forlanini, viale Guidoni, via di Novoli e zone limitrofe la pos-sibilità di parcheggiare al parcheggio di San Donato, a 1 euro al giorno. Gli interessati devo-no richiedere la tessera di accesso presentando la carta d’identità o il certi� cato di residenza all’u� cio Park.it che si trova all’ingresso del parcheggio (lato Guidoni).

Avanzano i lavori alla Fortezza e in via BonsignoriDa febbraio si è ampliato il cantiere in viale Strozzi, con un ulteriore restringimento di car-reggiata lato vasca, a partire dal fronte di via Lorenzo Il Magni� co � no alla rampa Spadolini. È stato attivato un percorso alternativo interno al giardino per i pedoni e i ciclisti. Il provvedi-mento sarà in vigore � no al 20 luglio. I cantieri della linea 2 arrivano invece in via Buonsignori dove sono inizialmente in programma gli interventi sui sottoservizi seguiti poi dai lavori per la realizzazione della sede tranviaria. I provvedimenti previsti per la circolazione: divieto di transito nel tratto da via Giovanni dei Marignolli a via Mariti, restringimento di carreggiata con senso unico nel tratto da via Circondaria a via Giovanni dei Marignolli (direzione dei Marignolli), divi-eti di sosta nel tratto via Mariti-via Circondaria. I veicoli provenienti da via di Novoli e diretti in via Circondaria e in via dei Marignolli utilizzeranno l’itinerario alternativo via Mariti-via Ponte di Mezzo-via Pordenone. Per i mezzi provenienti da viale Bel� ore diretti sempre in via Circondaria e in via dei Marignolli il percorso alternativo è via del Ponte all’Asse-via Gordigiani-via Buonsignori. Divieti di sosta e transito anche sul ponte che collega via Doni e via Circondaria: anche in questo caso per i veicoli diretti in via Circondaria e in via dei Marignolli provenienti da via Doni/viale Redi è stato predisposto l’itinerario alternativo viale Redi-via Mariti-via del Ponte di Mezzo-via Pordenone. I provvedimenti saranno in vigore � no al 20 giugno.

INTERVENTI IN CORSO SUL TERRITORIO

Sono in corso le operazioni di trasporto a discarica dei materiali di scavo all’interno dell’area ex-Meccanotessile. Il materiale si è accumulato durante la boni� ca del terreno da ordigni esplosivi, un’operazio-ne indispensabile per poter procedere alla realizzazione del progettato giardino. Le analisi e� ettuate sul materiale di sca-vo hanno rilevato concentrazioni di metalli pesanti incompatibili con la de-stinazione a verde pubblico e da qui è nata la necessità di trasferirlo in discarica. Nel frattempo il Comune sta andando avan-ti nella de� nizione tecnica della messa in sicurezza tramite un’apposita conferenza dei servizi a cui partecipano tra gli altri anche la Città Metropolitana (ex-provincia) e l’Arpat. L’assessore all’ambiente e alla partecipazio-ne, Alessia Bettini, ha incontrato i rappre-sentanti del comitato di cittadini Alderotti-Morgagni per informarli sulle operazioni in corso che dovrebbero proseguire per circa un mese.

Cultura

Il 20 gennaio la giunta comunale si è riuni-ta a Villa Pallini, nella sede circoscrizionale del Q.5, e se i simboli vogliono dire qual-cosa allora si può a� ermare a buon motivo che i rapporti tra quartieri e amministrazio-ne comunale stanno davvero cambiando. Anche perché si è trattato di una giornata di lavoro e di confronto a tutto campo e non certamente di una mera visita di circostanza.La nascita della Città Metropolitana e la va-

lorizzazione dei quartieri disegnano dunque un nuovo scenario della geogra� a politica � orentina, delineando un quadro policentri-co dove la città storica rinuncia al suo splen-dido isolamento per porsi invece al centro di una � tta trama istituzionale dove le comu-nità locali trovano non solo rappresentanza ma anche un ambito politico di interazione e progettazione coordinata del territorio.Il Presidente del Q.5 Cristiano Balli ha espres-

so gratitudine al Sindaco e a tutta la Giunta comunale per l’opportunità che si è creata di realizzare un approfondimento sui princi-pali problemi a livello locale, in modo parti-colare sull’evolversi dei cantieri della tramvia. Si è parlato inoltre della proliferazione delle sale da gioco e dei progetti di manutenzione di aree verdi, strade e marciapiedi.

I quartieri al centro delle politiche cittadine

LA GIUNTA RIUNITA A VILLA PALLINI

IN CORSO LA BONIFICA DEL TERRENO

VIDEO INTERVISTE ONLINEInteressante novità nella comunicazione multimediale dei quartieri � orentini. A partire dal gennaio di quest’anno sul sito web de “Il Reporter”(www.ilreporter.it) e an-che sulle pagine del quartiere in Rete Civica (http://q5.comune.� .it) troverete un’intervista mensile dedicata ad un argomento “caldo”, suggerito dall’attualità e dalla vita del territorio. I servizi sono realizzati in esterna, nel vivo delle situazioni descritte, e privilegiano un ap-proccio diretto e fresco con le realtà locali come è nella vocazione dei quartieri stessi, nati per rappresentare la cellula istituzionale più prossima alle esigenze quotidiane dei cittadini. La prima videointervista è già visibile on line e vede protagonista il presidente Q.5, Cristiano Balli, che davanti alla strettoia di Novoli parla dei lavori della tramvia (linee 2 e 3) e illustra come l’amministrazione sta operando per contenere gli inevitabili disagi di residenti e operatori economici.

Vita dei quartieri

U� cio Cultura Q.5

055.2767046/055.2767033

IL CARTELLONE

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#Il quartiere in pillole

Il 4 aprile è in programma la cerimonia inaugurale della ventesima edizione delle Piaggeliadi

sport, le piaggeliadiai blocchi di partenzaLa manifestazione arrivaalla sua ventesima edizione

Giovani Scuola/1

la sicurezza stradalesi impara in classeLa sicurezza stradale finisce sui banchi di scuola. Lo scorso 19 febbraio è stato organizzato, nella

sede del Quartiere 5, un incontro con le classi prima C e seconda C della scuola Paolo Uccel-lo, alla presenza del presidente del Q5 Cristiano Balli, della presidente della commissione territorio Alessandra Innocenti e dei tecnici della mobilità. Al centro dell’incontro la sicurezza stradale e come l’amministrazione ha progettato interventi futuri per via Pistoiese. Tutto è nato da alcune ricerche che gli alunni della scuola hanno svolto e che hanno proposto al Quartiere: l’incontro è stato solo il primo di una serie di appuntamenti che si svolgeranno alla scuola Paolo Uccello con l’obiettivo di condividere con i ragazzi il tema della sicurezza stradale e della loro partecipazione alla vita attiva del quartiere.

Scuola/2

messa a norma e meno consumi:via ai lavori negli istitutiCinque milioni e 200mila euro per intervenire in sei scuole della città. Il pacchetto di investimenti

è stato deciso a febbraio dalla giunta comunale, che ha approvato altrettante delibere presentate dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi, varate con l’obiettivo di accedere al finan-ziamento regionale previsto. Messa a norma degli impianti, rifacimento delle facciate e sostituzione degli infissi per rendere le strutture più efficienti dal punto di vista energetico sono alcuni dei lavori previsti negli istituti. Per la Cadorna, in via del Pontormo (investimento di 400mila euro), i lavori riguardano l’adeguamento igienico-funzionale e l’efficientamento energetico. Con 480mila euro anche alla Beato Angelico verranno sostituiti gli infissi per aumentare il contenimento dei consumi energe-tici. “È un piano corposo, soprattutto in tempi di difficili equilibri di bilancio dovuti anche al patto di stabilità, quello messo in programma dal Comune – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – questa amministrazione vuole scuole non solo più moderne e funzionali ma, soprattutto, sempre più sicure e adeguate dal punto di vista ambientale”.

Scuola/3

manutenzioni e riqualificazioni:i giardini si rifanno il lookManutenzione e riqualificazione in vista per i giardini delle scuole comunali: l’investimento da

parte di Palazzo Vecchio è di due milioni e mezzo di euro in cinque anni. Il programma prevede interventi di manutenzione in tutti i giardini all’interno delle 130 scuole comunali (per un totale di 588.070 metri quadrati di verde) da sviluppare in cinque anni per un investimento annuale di circa 500mila euro. Ogni anno saranno riqualificati anche strutture e impianti in venti istituti, mentre la manutenzione ordinaria dei giardini sarà intensificata rispetto al passato con l’obiettivo di raggiungere un livello di riqualificazione generale del verde nelle aree scolastiche. La manutenzione prevista per tutte le scuole consiste in taglio e sfalci dell’erba con lavorazioni del terreno, nella potatura di siepi, cespugli e alberature, nel monitoraggio e manutenzione di giochi e attrezzature ludiche in generale e, in aggiunta, in alcune scuole è prevista anche la pulizia di pozzetti, griglie e impianti fognari, la manutenzione di impianti di irrigazione e dei pozzi e la ricostruzione e il ripristino di recinzioni, can-cellate e muretti, superfici in asfalto e ghiaia. Nel quartiere 5 gli interventi riguarderanno 36 aree verdi scolastiche, per 184.056 metri quadrati. “Complessivamente si tratta di un investimento di due milioni e mezzo di euro che riteniamo molto importante – ha spiegato il sindaco Nardella – per realizzarlo abbiamo fatto uno sforzo perché le risorse di bilancio tutti gli anni diminuiscono, ma crediamo molto in questo intervento perché i giardini per i bambini sono un luogo di vita, di gioco e socialità”. “L’obiet-tivo del piano – ha sottolineato la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi – è quello di dare massima risposta alle richieste di genitori e insegnanti rispetto alla possibilità di svolgere anche all’aperto le attività ludiche e pedagogiche nel massimo della tranquillità e sicurezza. Il Comune di Fi-renze, inoltre, investe nella formazione dei propri insegnanti proprio per le attività educative all’aperto. Non opere faraoniche – ha proseguito Giachi – ma azioni di manutenzione costante, che permettano di recuperare un gap pregresso e potenziare la fruibilità delle aree scolastiche”. “Gli interventi – ha ag-giunto l’assessore all’ambiente Alessia Bettini – sono finalizzati non solo a garantire la sicurezza degli alunni e del personale docente e non, ma anche a migliorare lo standard qualitativo di fruizione del verde, a mantenere lo stato di conservazione del patrimonio verde comunale e, infine, a ripristinare i manufatti e gli impianti deteriorati o rovinati”.

Trasporti

autobus, prolungata la linea 14È in funzione dalla fine di gennaio il prolungamento della linea 14 a servizio del parcheggio di via

della Quiete a Careggi. Si tratta di un’area di sosta dell’amministrazione comunale con 220 posti, utilizzabili gratuitamente 24 ore su 24, collegata da un percorso pedonale con la vicina area ospedalie-ra di Careggi. In concreto, tutte le corse della linea 14 in partenza dal capolinea “Niccolò da Tolentino” e dirette verso Ripa/Il Girone sono state modificate ed effettuano l’itinerario da via Aselli-inversione alla rotatoria all’altezza di via Bellincione-via Aselli-via Niccolò da Tolentino per poi riprendere il loro regolare percorso. Sul prolungamento sono state istituite due nuove fermate: una in corrispondenza del parcheggio di via della Quiete e l’altra in via Aselli, all’altezza del capolinea. “Il parcheggio di via della Quiete rappresenta un’opportunità importante a servizio dell’ospedale di Careggi – ha sottoline-ato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – grazie al prolungamento del percorso della linea 14 di Ataf diventa anche un polmone importante per la sosta a servizio delle zone interessate dai cantieri della tramvia. Un parcheggio gratuito e servito dal trasporto pubblico”.

�Web piaggeliadi.it

Le Piaggeliadi fanno ven-ti. Con la cerimonia inaugurale in program-ma il prossimo 4 aprile

al Mandela Forum, prenderà il via la ventesima edizione della manifestazione di promozione alla pratica sportiva organizzata dalla Polisportiva Firenze Ovest e dal Comune di Firenze, nata nel 1995 con l’obiettivo di com-battere il degrado giovanile nel quartiere. “Le Piaggeliadi sono una delle manifestazioni spor-tive più autentiche della nostra città – ha spiegato l’assessore allo sport Andrea Vannucci – in grado di rispecchiare davvero i valori dello sport, dalla salute all’educazione e allo stare insie-me divertendosi. Un’occasione per migliaia di bambini, che in questi anni hanno potuto avvi-cinarsi allo sport nel modo più vero e diretto. Un’opportunità

– ha aggiunto – per giocare e crescere, ma anche per compe-tere sfidandosi in vere e proprie Olimpiadi con numeri da re-cord”. I partecipanti si sfideran-no in gare e tornei di pallavolo, minitennis, calcetto, scherma, tiro al bersaglio, atletica leggera, nuoto, rugby e basket. Ma non solo, perché quest’anno c’è una novità: il gioco dei samurai.

Ivo Gagliardi

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251

via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

6 | Marzo 2015 Quartiere 5Novoli . Rifredi . Brozzi

Page 7: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

#Zoom

“alias”, il teatro del lippi cambia pelleNuovo nome e nuove proposte per lo spazioospitato all’interno del circolo Arci di via Fanfani

Il 1954 fu l’anno della sua fondazione. E già nel ‘69 accolse la compagnia di Dario Fo e Franca Rame

con lo spettacolo “Mistero buf-fo”, una pietra miliare che spostò le lancette della storia del teatro clamorosamente in avanti. E ancora i cineforum, le assem-blee rionali, le band di quartie-re, fino a diventare un tempio esclusivo del vernacolo toscano. Tantissime sono (e sono state) le modalità attraverso cui il teatro del circolo Lippi ha scandito e animato la vita di questo rione. Un paese in città, come molti lo chiamano, da sempre consape-vole e innamorato del proprio territorio, dove certo non poteva mancare un ambiente deputa-to alla cultura e all’arte teatrale. Sono passati ormai molti anni da quando questo palcoscenico con più di centosettanta posti era poco più di un salone. Oggi, a distanza di oltre mezzo secolo, l’ex Teatro Nuovo di via Fanfani cambia non solo il nome, ma an-

che la veste, proponendosi alla città come un nuovo contenitore culturale più ampio e alternativo. Il nuovo nome è “Alias”, mentre la sua direzione artistica è pas-sata all’agenzia di spettacoli fio-rentina SP management di Silvia Papucci e Roberto Pratesi. Un rilancio vero e proprio, dunque, dettato dalle contingenze e for-temente voluto dalla direzione del circolo ricreativo Arci Lip-pi, proprietario degli spazi: “La fruizione degli eventi culturali registra un sensibile calo gene-rale per via della crisi – osserva il presidente del circolo Mauri-zio Jaksetich – ci è sembrata la classica situazione di fronte alla quale o ci si arrende o si prova a crescere. Con la SP management abbiamo costruito un program-ma, un vero e proprio cartellone di eventi, che proseguiranno per tutta l’estate, grazie alla terrazza esterna del circolo”. Un cambio di programmazione, anzitutto, che manterrà viva la tradizione del teatro vernacolare portata

Deborah Macchiavelli

In scena

L’ex Teatro Nuovo cambia non solo il nome (quello nuovo è “Alias”), ma anche la veste, proponendosi come un contenitore più ampio e alternativo

e la chiesa del rionesi arricchiscedi un dipinto

Proviene dal convento di San Bonaventura a Qua-

racchi il nuovo dipinto della chiesa del Lippi. Originaria-mente pala d’altare del con-vento francescano, l’opera si trovava nel deposito delle Belle Arti, che ne hanno fatto dono alla parrocchia di via Fanfani. Realizzato intorno al 1850, il quadro raffigura l’Immacolata Concezione di Maria, mentre schiaccia la testa del serpente. “Voglio ringraziare la dotto-ressa Brunori – commenta don Francesco – è grazie alla sua disponibilità se il quadro oggi è qui”.

D.M.

Focus

avanti dalla storica compagnia “Il Grillo”, introducendo persino un concorso dedicato al mondo del cabaret chiamato “La Fab-brica della Comicità.Com”. Una proposta eclettica e attuale quel-la che ha in mente il teatro, che vedrà alternarsi ironia, varietà e persino musical, puntando sui talenti toscani e gli omaggi ad artisti come Fabrizio De André e Giorgio Gaber. Senza dimen-ticarsi dei più piccoli, per i quali sono stati pensati uno spettaco-lo di magia e un live concert su Mary Poppins.

Marzo 2015 | 7 Quartiere 5Novoli . Rifredi . Brozzi

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#L’inchiesta

Un milione e ottocentomila euro per il verde pubblico fi orentino. La stes-sa cifra del 2014, che era stata aumentata di 500mila euro rispetto al 2013. L’investimento dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Firen-ze è uno dei pochi capitoli di spesa di Palazzo Vecchio a non calare,

nonostante i tagli che l’amministrazione è stata suo malgrado costretta a fare in tanti campi. “Ricognizione e programmazione sono le parole chiave che guidano il nostro impegno – spiega l’assessore Alessia Bettini – per questo abbiamo messo in campo progetti con importanti enti di ricerca perché gli interventi nel settore del verde pubblico ottengano il massimo risultato. Sempre a proposito di fi nan-ziamenti – aggiunge – altri 150mila euro verranno spesi nei prossimi cinque anni per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nei giardini delle scuole comunali fi orentine”. Alcuni numeri: nel 2014 sono stati intensifi cati i controlli sulle alberature, passando da 13mila a 21mila su 74mila alberi presenti a Firenze. Delle piante monitorate, il 5% è risultato pericoloso e 450 verranno abbattute, mentre circa un migliaio sono gli alberi che verranno ripiantati nei prossimi mesi. Ai tagli per motivi di sicurezza vanno poi aggiunti gli alberi che sono caduti o che si sono danneggiati nella tempesta del 19 settembre scorso. Quanto alle ripiantumazioni, in alcuni casi si tratterà proprio di sostituzioni: dove non si potrà procedere con le sostituzioni – ad esempio dove sono stati tagliati platani malati e si devono atten-dere tre anni perché la nuova pianta non venga contagiata dal fungo – sono stati individuati nuovi spazi, come alle Cascine. Per l’aspetto della pianifi cazione, “stiamo collaborando con la facoltà di Scienze Forestali dell’ateneo fi orentino a un progetto che prevede la mappatura del rischio entro l’estate. Si tratta di un’analisi che prende in esame sia le condizioni delle piante, sia il contesto, vale a dire se sono in un par-co o in mezzo al traffi co, quanto vengono sollecitate le radici e così via. In questo modo, fermo restando un grado di imponderabilità legato al fatto che gli alberi sono organismi biologici come noi, è possibile prevedere cosa accadrà e intervenire in tempo”, continua Bettini, che conta molto anche su un altro progetto: “Con il Cnr stiamo studiando le piante più adatte a sostenere i cambiamenti climatici cui abbia-mo assistito negli ultimi anni e le condizioni di vita nella città. Il cuore del progetto è nel vivaio comunale di Ugnano, dove i ricercatori stanno selezionando le piante più adatte per i vari luoghi di Firenze”. Infi ne, per quanto riguarda i giardini, spiega l’assessore che “stiamo lavorando all’ampliamento e alla valorizzazione del giardi-no dell’Iris, che si allargherà fi no a comprendere parte del terreno sotto piazzale Michelangelo che prima ospitava il campeggio. Inoltre metteremo in sicurezza i camminamenti e vorremmo aprire il giardino tutto l’anno, ripristinando l’accessibi-lità anche dalle rampe”. I tempi? “Contiamo di fi nire l’intervento entro il prossimo settembre, per un costo di 150mila euro. Sarà un regalo a fi orentini e turisti”.

Serena Wiedenstritt

Uno dei percorsi “sospesi” del parco avventura “Il Gigante”, che si trova alle porte di Firenze

I “parchi avventura”

teleferiche e ponti sospesi, là dove si sfidano le vertigini

Piccoli e grandi sospesi fra un albero e l’altro. Assicurati con un cavo in acciaio legato all’im-

bracatura che garantisce la sicurezza ma pronti a sfi dare l’ebbrezza di destreggiarsi fra ponti tibeta-ni e altri “passaggi” avventurosi a quota cinque, otto o dieci metri da terra. I “parchi avventura” sono una delle ultime tendenze in fatto di gior-nate da trascorrere all’aria aperta, mangiando un panino immersi nel bosco e sfi dando le vertigini. Quello più grande della Toscana è “Il Gigante”. Si trova a Pratolino, per la precisione nel bosco di Poggio della Garena, di fronte a Villa Demidoff , e comprende dieci diversi percorsi adatti a tutte le età. È gestito dallo staff di “Alberovivo”, che si occupa di introdurre all’attività, fornire tutte le informazioni tecniche necessarie e seguire il per-corso di prova, oltre a essere presente per qualsi-asi esigenza. Il parco nasce nel 2009 dall’idea di una squadra di esperti arboricoltori tree-climber appassionati di progettazione di parchi avventu-ra, e off re percorsi avventurosi fatti di teleferiche, ponti e corde sospesi, passerelle a mezz’aria, salti nel vuoto e skateboard volanti. Con cinque per-corsi dai nomi suggestivi come Pitone, Cobra e Anaconda, un altro parco avventura fi orentino si trova nel bosco di Vincigliata, vicino Fiesole. Il “Tree Experience” vanta i percorsi più lunghi della Toscana e, per gli appassionati, off re anche la possibilità di un’esperienza di “soft air”, grazie all’area attrezzata.

S.W.

“mappa del rischio”,le piante sotto la lenteTronchi e rami osservati speciali per poter intervenire in tempo.Novità per il giardino dell’Iris

Bentornata primavera/1

8 | Marzo 2015

Page 9: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

#L’inchiesta

a testa in su,per ammirarei “giganti verdi”A caccia degli alberipiù antichi (e alti)sparsi per la città

Bentornata primavera/2

Girare per giardini a testa in su. Passeg-giare nel verde come in un museo. Li chiamano “giganti verdi” e sono gli al-beri monumentali che, dall’alto della

loro esistenza secolare e delle loro imponenti di-mensioni, rendono speciali alcuni parchi fi orentini. Un monumentale cedro del Libano si trova a Villa Favard, è alto 24 metri per una circonferenza di quasi sei. Un altro esemplare, ancora più maesto-so, svetta davanti a Villa Fabbricotti: misura venti-quattro metri per 750 centimetri di circonferenza. A Mantignano è invece possibile incontrare una quercia, tecnicamente Quercus Robur, che arriva a

venti metri d’altezza, anche se la sua circonferenza è di “appena” 280 centimetri. La pianta è particolar-mente suggestiva grazie alla sua posizione isolata, per cui sembra davvero dominare il giardino su cui sorge. Un’altra quercia da non perdere si tro-va all’ippodromo delle Mulina, alle Cascine: è alta trenta metri per un tronco di 4,5 metri. Se comun-que querce e cedri sono piuttosto diff usi a Firenze, anche se nella maggior parte dei casi hanno dimen-sioni più ridotte, una vera eccezione nel panorama botanico cittadino è rappresentata dalla Jubaea Chilensis di quindici metri che si trova nel parco della Villa di Rusciano, in via Fortini. Infi ne non c’è

bisogno di addentrarsi in un’area verde per restare impressionati dalla grandezza della Gleditzia tria-canthos situata fra viale Righi e via Lungo l’Aff rico. Una vera forza della natura, alta 23 metri e con una circonferenza di quasi 5,5 metri che “domina” sul traffi co. Ma per i parchi si può passeggiare anche a testa in giù, con lo sguardo rivolto verso le targhette che individuano la varietà di questa o quella pianta. A questo proposito, Firenze può off rire lo spettaco-lo di uno degli orti botanici più antichi al mondo. Nasce nel 1545 il Giardino di piante medicinali, detto Giardino dei Semplici, oggi gestito dall’ate-neo fi orentino: momentaneamente chiuso, riaprirà

i battenti ad aprile dopo i danni subiti in occasione della tromba d’aria e della maxi-grandinata del 19 settembre scorso che ha infi erito anche su alberi e piante dell’orto botanico. Il giardino, cui si accede da via Micheli, è parte del museo di Storia Naturale e occupa oltre due ettari di terreno, di cui una parte consistente occupata da serre. Proprio nelle serre si trovano le collezioni più pregiate, piante tropicali e subtropicali come Cicadee, Ficus e Palme, oltre a un’antica selezione di agrumi. Non solo, anche l’orto botanico vanta la sua scelta di alberi monumentali: da non perdere quelli centenari come il tasso pian-tato nel 1720 e la sughera del 1805.

Serena Wiedenstritt

APERITIVO

1. Giardino dell’Orticoltura – posizione strategica, a due passi da piazza della Libertà, e tanti prati su cui buttare una coperta per sorseggiare una birra e spilluzzicare un pacchetto di patatine, anche portate da casa.

2. Giardino Caponnetto (lungar-no del Tempio) – perfetto per godere una vista spettacolare del tramonto sull’Arno, già dotato di chiosco per aperitivi non troppo elaborati.

3. San Niccolò – in attesa della riapertura della spiaggia sull’Arno, l’appuntamento nell’area verde di fronte alla porta di San Niccolò e sotto le rampe che portano al piaz-zale Michelangelo è un must per uno spritz in compagnia. Ma va bene anche un analco-lico in bottiglietta.

PANORAMA

1. Giardino delle Rose – è sinonimo di primavera, visto che fino a un po' di tempo fa apriva al pubblico solo per un breve periodo in questa sta-gione. Si trova sotto il piaz-zale Michelangelo e la sua spettacolare vista è ancora più gradevole se “consumata” passeggiando fra i roseti.

2. Giardino del Dragone – l’ac-cesso principale è da via Trento, dove si affaccia una spettacolare terrazza su Firenze, ma i più sportivi pos-sono anche “arrampicarsi” sulla ripida stradina che parte dall’inizio di via Bolognese.

3. Giardino di Villa Bardini – un passaggio al museo, una visita alle specie botaniche uniche ospitate nel parco e il panorama di Firenze ai vostri piedi. Potrebbe sembrare una meta prettamente turistica, ma non lo è.

PIC-NIC

1. Villa Il Ventaglio – prati verdi e ampi per stendere la co-perta e iniziare ad apparec-chiare: la posizione nascosta dietro viale Volta fa sì che sia facilmente raggiungibile ma protetto dal traffico. Anti-camente rappresentava un punto di sosta per i pellegrini diretti a San Domenico.

2. Parco dell’Anconella – il polmone verde di Firenze sud offre grandi spazi, giochi per bambini (per distrarli nell’at-tesa del momento dell’aper-tura del cesto) e una sugge-stiva posizione in riva all’Arno.

3. Giardino dei Cigni (Fortezza da Basso) – una soluzione centrale ma ottimale. I prati si trovano nella parte più interna dell'area, a ridosso della Fortezza e più riparati dal traffico.

CORRERE

1. Giardino del museo Stib-bert - si snoda fra tempietti, limonaia e scuderia il percor-so all’interno di questo parco. Indicato per una corsetta leggera intorno al laghetto, i più allenati possono permet-tersi anche la salita a Villa Fabbricotti.

2. Viale Giuseppe Poggi – in salita, consigliato per i più allenati, non sarà un vero e proprio giardino ma il verde non manca, ed è un must per i runner fiorentini. Perfet-to anche d’estate, grazie al percorso completamente ombreggiato.

3. Villa Strozzi al Boschetto – fra Soffiano e Bellosguardo, permette una corsetta piace-vole fra ampi vialetti. Si nota anche qui l’impronta lasciata dall’architetto Poggi.

FESTE CON BAMBINI

1. Villa Vogel – dal laghetto al parco giochi con la nave, è la location ideale anche in caso di situazioni meteo incerte, grazie alla stanza e al portica-to (che si può affittare).

2. Area Pettini Burresi – in zona Cure, quando il problema è la temperatura troppo alta, offre comodi pergolati per fe-steggiare all’ombra. È dotato anche di giochi per bambini.

3. Giardino di Borgo Allegri – dietro Santa Croce c’è tutto quello che serve per una festa coi fiocchi, compresi tri-cicli e biciclettine da prendere in prestito per far giocare i bambini e uno spazio per tenere in fresco il rinfresco.

I tre parchi top per...

Sono diversi i “giganti verdi” di Firenze, gli alberi monumentali

che svettano sulla città dall’alto della loro esistenza secolare

e delle loro imponenti dimensioni

Marzo 2015 | 9

Page 10: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

#Società

in via palazzuolo,dove i fiorentiniprovarono il kebab

Qui, per la prima volta, i fi orentini assaggiaro-

no kebab e falafel, da Amon. Qui in seguito sono sorti, uno dopo l’altro, molti negozi stra-nieri, da macellerie islamiche a supermercati indiani. E se Amon ha chiuso i battenti la scorsa estate, il kebab si può mangiare poco più avanti, da Adel. Via Palazzuolo è una del-le strade più multietniche della città: basta percorrerla in tutta la sua lunghezza per notare insegne di diverse nazionalità, accanto ad altre fi orentine doc. Un melting pot che la rende un “unicum” in tutta Firen-ze. Abdel, marocchino, da un paio di anni ha aperto il suo negozio all’inizio della stra-da, quasi in piazza Ottaviani, dopo aver lavorato al mercato di San Lorenzo. Più avanti si trova Hawa, che da più di un anno vende vestiti somali e non solo, poi un parrucchiere africano. C’è un centro servizi per immigrati che si occupa anche di stampa e distribuzio-ne di pubblicità, gestito da un giovane pakistano a cui mol-tissimi connazionali, spiega, si rivolgono per un aiuto a tro-vare occupazione. Tra le tante macellerie islamiche c’è quella di Abdul, che ha aperto da un paio di anni: “Qui – ammette – i clienti non mancano”. Sempre qui ha sede “Gli Anelli Man-canti”, associazione che si oc-cupa di integrazione e che of-fre assistenza a tutto tondo agli stranieri, da corsi di alfabetiz-zazione di italiano a consulen-za legale, oltre a organizzare mercatini multietnici e altre iniziative. In via Palazzuolo c’è anche un ristorante etiope-eritreo: Reshan lo ha aperto nel 2009, dopo aver lavorato per otto anni in vari locali, fa-cendo un po’ di tutto, dalla ca-meriera alla lavapiatti, per poi decidere, come racconta, di mettere a frutto la sua passione per la cucina. Odori, colori e sapori lontani si mescolano in un’atmosfera tutta particolare: siamo in un angolo di centro storico caratteristico ma anche delicato, in cui non sono man-cati negli ultimi anni problemi di sicurezza e degrado, come lamentano commercianti, italiani e stranieri, e residen-ti, alcuni dei quali segnalano, attraverso la pagina Facebook Palomar, le diffi cili situazioni che qui si verifi cano.

La strada

nella firenze che arriva da lontanoQuasi 60mila i residenti stranieri. “Il calore dopola tragedia di Mor e Modou si è un po’ consumato”

Rossi, Bianchi, Ferrari. No, curiosando tra i campanelli dei por-toni del quartiere 5 il

cognome più diff uso è un altro, Hu. E lo è ormai da tempo, a riprova del fatto che Firenze sta diventando sempre più una città multietnica. Sono circa 59mila i residenti stranieri in città (a gen-naio 2015), il 15,5% del totale: la comunità più rappresentata è quella romena con 8.607 perso-ne, segue la peruviana con 6.386, poi la albanese con 5.671 e la ci-nese con 5.625. Ed è proprio il quartiere 5 quello con il più alto tasso di popolazione straniera, 19.757 residenti al 31 dicembre 2014 contro i 14.506 del quartie-re 1. Seguono il quartiere 2 con 11.160, il 4 con 8.593 rappresen-tanti e, a chiudere, il 3 con 4.540. Se Firenze cresce, d’altronde, è proprio merito degli stranieri: a compensare il calo dei residenti italiani, -9.4 per cento, c’è il ver-tiginoso aumento di quelli stra-nieri, +164%. Fino al 2005 sono

stati i cinesi i residenti stranieri più numerosi, nel 2006 sono sta-ti superati dagli albanesi per poi assistere a una forte crescita degli abitanti di cittadinanza rumena: nel 2007, anno in cui il loro pae-se è entrato nell’Ue, diventano la comunità più ampia in città. Au-mento esponenziale anche dei cittadini provenienti dal Perù: tra il 2007 e il 2012 la loro pre-senza è cresciuta di oltre il 90%, come mai nessun’altra nazio-nalità. Le principali diffi coltà di questa comunità le spiega Lina Callupe, presidente dell’associa-zione Comunità peruviana: “Il lavoro è il principale problema, ma anche la casa e la burocrazia. Come associazione cerchiamo di indirizzare le persone verso i servizi off erti dal Comune e di favorire l’autonomia della per-sona, non l’assistenzialismo che non aiuta a integrarsi – spiega – i più sono impiegati al mercato ortofrutticolo, come operatori sociosanitari o ancora trovano opportunità nel lavoro domesti-

Sara Camaiora

La città multietnica/1

Firenze sta diventando una città sempre più multietnica: sono circa 59mila i residenti stranieri in città

co. Chiediamo controlli quando ci sono situazioni di illegalità, come il mercato clandestino del-le Cascine: non vogliamo buoni-smo, tutti i cittadini sono uguali anche nel dover rispettare le regole”. Una delle prime associa-zioni a formarsi a livello italiano e fi orentino è stata quella dei senegalesi: una comunità che, in città, è stata colpita al cuore dalla strage di piazza Dalmazia del 13 dicembre 2011. “Sono an-cora tanti i muri da abbattere e il clima generale non aiuta, ma piuttosto incrementa la diffi den-za verso gli stranieri. Il calore e la mobilitazione che ci sono stati dopo la tragedia di Mor e Modou si sono un po’ consumati”, am-mette Mamadou Sall, segretario dell’Associazione senegalesi, che conclude: “La burocrazia è anco-ra un ostacolo per gli immigrati, diffi cile la ricerca di lavoro: mi è capitato di recente di dover aiutare alcuni ragazzi vittime di truff e e fi nte assunzioni”.

Anci

immigrazione, la delegaal sindaco di prato biffoniCirca tre volte tanto. Sono

15.957 i residenti di ori-gine cinese – numero che non tiene conto di quelli irregolari – nella vicina Prato, contro i poco più di 5.600 di Firenze. Stiamo parlando di una delle “Chinatown” più estese d’Eu-ropa, la principale in Italia, fi nita purtroppo recentemen-te alla ribalta delle cronache nazionali per la tragica scom-parsa, nel dicembre 2013, di sette persone nel rogo di un’azienda tessile. Una città in cui è quindi necessario lavorare co-stantemente sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione. E non è un caso che proprio al sindaco Matteo Biff oni sia stata affi data dal presidente dell’Anci Piero Fassino la delega a immigrazione e politiche per l’integrazione, un importante riconoscimento per il Comune toscano ma anche una possibilità, per la città, di diventare centro delle politiche nazionali in questo ambito. “Ringrazio il pre-sidente Fassino per la fi ducia che mi ha accordato assegnandomi una delega così importante per il nostro Paese, soprattutto in que-sto momento di profonda trasformazione sociale – ha dichiarato per l’occasione il sindaco Biff oni – questo incarico ha per me una doppia valenza: quella di fare un servizio all’Anci, dove potranno essere portate avanti politiche innovative su tematiche complesse, facendo tesoro della nostra esperienza pratese, ma è anche un’occa-sione per fare del bene alla nostra città, potendo portare con ancora maggior forza le esigenze di Prato all’attenzione nazionale e facendo diventare i nostri punti di eccellenza, come l’inclusione scolastica, un modello da seguire”.

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10 | Marzo 2015

Page 11: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

#Società

il giro del mondo in un pugno di piazze“Passeggiate migranti” in riva all’Arno per scoprireuna faccia poco conosciuta del capoluogo toscano

È un giro del mondo in una manciata di piazze. Erii, nome nipponico a cui i genitori hanno

aggiunto una “i” in onore dell’I-talia, tra una tappa e l’altra spiega le tradizioni giapponesi. Jackli-ne, con le sue lunghe treccine, racconta di quando – arrivata dal Kenya – si trovò nei panni dell’aiuto vigile. E ancora, Zaka-ria, origini algerine, accompagna il gruppo dentro la “moschea” di Borgo Allegri. Haswell è un in-segnante missionario che viene dal Malawi, Nina e Guilherme una coppia di brasiliani trapian-tati all’ombra del David. È il loro sguardo a guidare i turisti urbani tra vicoli e stradine alla scoper-ta di una faccia poco conosciuta della città: due ore di passeggia-ta, tanti dettagli a chilometri zero che portano lontano. Il percorso si snoda intorno al melting pot in salsa fi orentina di via Palazzuolo, divisa tra botteghe tradizionali, macellerie islamiche e kebabba-ri, o nel cuore di Sant’Ambrogio,

nella sinagoga e nel centro di preghiera musulmano, nelle as-sociazioni e nei ristoranti esotici. Il progetto Mygrandtour (www.mygrantour.org) è nato nel 2010 a Torino grazie ai fondi europei e a un pool di associazioni fra cui Oxfam Italia e la cooperativa di turismo responsabile Viaggi solidali. Nel 2013 è poi arrivato a Firenze, Roma, Genova e Mi-lano. In pochi anni undicimila persone hanno partecipato alle “passeggiate migranti” nelle cin-que città. E oggi questa esperien-za si sta espandendo a macchia d’olio in Italia e in Europa. L’an-no scorso, in riva all’Arno, una ventina di immigrati di prima e seconda generazione hanno imparato l’abc dell’accompagna-tore interculturale. Alcuni sono fi orentini quasi dalla nascita, come Erii, che qui ha spento la prima candelina. Jackline è ar-rivata in Italia da due decenni. Altri hanno varcato il confi ne da una manciata di anni, por-tando con loro tradizioni, storie

Gianni Carpini

La città multietnica/2

Una delle “passeggiate migranti” svolte a Firenze, alla scoperta di una faccia poco conosciuta della città

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quandolo shoppingdiventainternazionale

Non importa macinare mi-gliaia di chilometri per

portare a casa sapori insoliti o sfoggiare un look etnico. Per arrivare fi no in Russia c’è il gran bazar di via Ventisette aprile, in zona San Marco, fre-quentatissimo da chi è origi-nario dei paesi dell’ex Unione Sovietica per alimenti, dolci e cosmetici. I più gettonati? “Le aringhe in salamoia – rispon-dono dalla bottega, oggi gestita da ucraini – e lo zefi r, un dol-cetto con purè di frutta, albu-mi e gelatina”. Spostandosi ver-so il Medio Oriente, la prima macelleria halal di Firenze, che off re carne lavorata secondo i dettami dell’Islam, si trova dal 1997 dietro il Duomo, in via dell’Oriuolo. Qui un cliente su dieci è italiano. Spezie, hum-mus, salumi (ma non di ori-gine suina) e dolciumi sono il piatto forte del negozio kosher di via dei Pilastri, uno dei più conosciuti per i cibi adatti agli ebrei osservanti. L’Africa ha casa tra la zona di San Lorenzo (via Panicale è aff ollata di par-rucchieri afro, niente messa in piega ma un tripudio trecci-ne) e Santa Maria Novella. Al 60 rosso di via Palazzuolo ha aperto da un anno un piccolo negozio di vestiti. Arrivano da ogni parte del globo: Somalia, paesi arabi e perfi no Olanda. “Questa strada è il luogo ideale per un negozio di abiti mul-tietnico”, dice una delle due socie, Hawa, somala, cono-sciuta da tutti semplicemente come Sara. Il Giappone ha la sua libreria da dieci anni in via Romana, Italia Shobo Firenze: sugli scaff ali romanzi, saggi, manuali per origami e discipli-ne orientali. In fatto di capel-li, la Cina è ormai sempre più presente e alcuni cino-coiff eur sono diventati una sorta di isti-tuzione, come a Firenze sud il parrucchiere “Stella”, nome ita-liano ma staff al 90 per cento cinese. Infi ne, per restare in Europa, l’Olandese Volante dal 1999 in via San Gallo è un must per i cioccolatini ripieni (ne ha quaranta tipi diversi). La farmacia Münstermann di piazza Goldoni, nata dall’idea di un tedesco nel 1897, è stata la prima a portare l’omeopa-tia a Firenze, mentre Jullian è una bottega di cibo francese aperta l’anno scorso da due fratelli d’Oltralpe in via Roma-na: off re vini, formaggi e altre prelibatezze introvabili in riva all’Arno.

G.C.

Commercio

e speranze. “È un viaggio sulle tracce delle migrazioni di ieri e di oggi e su come queste abbia-no arricchito Firenze – racconta Stefania Carrara di Oxfam Italia, che segue il progetto – non è un esperto a parlare, sono racconti in prima persona. Abbiamo la-sciato da parte gli aspetti turistici e gastronomici per concentrarci sull’incontro di culture e religio-ni”. Tutti parlano l’italiano, c’è ad-dirittura chi ha una “c” aspirata da far impallidire gli autoctoni. “Per loro queste escursioni sono anche un’occasione di reddito – aggiunge Carrara – ci voglio-no preparazione e impegno per condurre le passeggiate”. Le vi-site sono aperte a tutti, grandi e piccini. Molte anche quelle dedi-cate alle scuole. Per partecipare basta prenotare il tour, che costa tra i cinque e i dieci euro: in al-cuni casi è prevista anche una degustazione. E presto arriverà un terzo itinerario nell’ombelico multietnico di Firenze, San Lo-renzo.

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Marzo 2015 | 11

Page 12: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

#Focus

da beatrice alla hack, le “signore” di firenzeSono tante le personalità importantiche hanno fatto la storia della città

Il mese in rosa

Se la “festa della donna” è diventata nel tempo – come sostengono in molti – una ricorrenza

fi n troppo “commerciale”, tra il giallo delle mimose e i bigliettini di carta sui tavoli prenotati, non va però dimenticato il suo vero signifi cato, fatto di conquiste sociali e politiche e di battaglie contro frustranti discrimina-zioni. Nel corso degli anni si sono trasformati la fi sionomia della donna e il suo ruolo nella società, nella politica e nella fa-miglia. Alcune libertà sono state raggiunte, altre sono ancora da ottenere, ma aleggia, nell’aria primaverile di marzo, una con-sapevolezza che forse alcune donne del passato possedevano già. Firenze vanta importanti personalità femminili, alcune delle quali sono nate e cresciute sul territorio fi orentino mentre altre vi hanno “solo” soggior-nato, apportando cambiamenti radicali nelle arti e nelle scienze, nella storia della città o dell’inte-ro paese. Beatrice Portinari (Fi-renze, 1266) fu, secondo vari cri-tici letterari, la fi gura storica che ispirò il personaggio dantesco di Beatrice. Caterina de’ Medici (Firenze, 1519) rimase fedele alla lingua, al modo di vestire e di vi-vere della sua patria italiana pur soggiornando in ambiente fran-cese. Di lei si è scritto di tutto, eppure in pochi ricordano che fu la prima a distinguere le portate

Valentina Veneziano

Sono molte le personalità “in rosa” che il capoluogo toscano può vantare: tra loro c’è Margherita Hack, la “signora delle stelle”

salate da quelle dolci e che fu lei a introdurre le mutande nel ve-stiario delle dame di corte. Anna Maria Luisa de’ Medici (Firenze, 1667) fu l’ultima discendente della casata fi orentina e grande appassionata d’arte, colei che stipulò nel 1737 il famoso “Pat-to di famiglia”. Firenze deve a lei parte di quello che possiede. Anna Maria Enriques Agnoletti (Bologna, 1907), medaglia d’oro al valor militare, svolse attività politica e partigiana a Firenze. L’Archivio di Stato le ha dedi-cato una targa nel 2005. Mar-gherita Hack (Firenze, 1922) fu la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, icona del pensiero libero e capace di spiegare la scienza con estrema semplicità. Firenze ricorda ancora, fra le altre cose, la sua indimenticabile lezione in piazza della Signoria nel 2008. Oriana Fallaci (Firenze, 1929) fu scrittore (come preferiva essere chiamata), giornalista, attivista, appassionata e passionale. Aveva un forte legame con il mondo e le sue vicende e un grande amo-re per i viaggi, che raff orzavano il suo spirito fi orentino. Diceva: “Sono nata a Firenze. Fioren-tino parlo, fi orentino penso, fi orentino sento. Fiorentina è la mia cultura e la mia educazione. All’estero, quando mi chiedono a quale paese appartengo, rispon-do: Firenze. Non Italia. Perché non è la stessa cosa”.

a spasso tra le (poche)vie intitolatealle donne

In Italia le donne sono più numerose degli uomini. Ma

se parliamo delle vie fi orentine intitolate alle rappresentanti del gentil sesso le cose cambia-no, perché Firenze ne possiede ben poche. Tra queste ci sono lungarno Anna Maria Luisa de’ Medici, ricordata per il “Patto di famiglia” con cui fece in modo che restassero assicu-rate in perpetuo a Firenze le collezioni d’arte, via Lucrezia Mazzanti, via Eleonora Fon-seca Pimentel e viale Floren-ce Nightingale, alle Cascine, la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna. Da ricordare anche via Caterina Franceschi Ferrucci, che fu la prima donna a essere accolta nell’Accademia della Crusca.

V.V.

In strada

“Dietrofront”, la statua che si trova a Porta Romana, è una delle più “discusse” tra quelle presenti in città

Arte

quelle statue al femminile

Non sono molte le statue di donne presenti nella bella Firenze. Non almeno quanto quelle che raffi gurano uomini. Ci sono

la “misteriosa” testa di marmo della Berta, posta nel muro della chiesa di Santa Maria Maggiore, la statua dell’Elettrice Palatina di Ivo Barbaresi e le sei sculture, allineate lungo la parete, della Loggia dei Lanzi. La più discussa (e forse la meno amata) in città è però la statua di Michelangelo Pistoletto a Porta Romana. Impossibile non notarla: “Dietrofront” (1981-1984) è il suo nome, e si trova proprio al centro della rotatoria, di fronte alle vecchie mura di Fi-renze. “Dietrofront” fu presentata per la prima volta nella perso-nale dell’artista al Forte Belvedere e fu installata successivamente nel piazzale di Porta Romana. L’opera è composta da due fi gure femminili in marmo: la prima è in posizione verticale, rivolta verso via Senese, mentre la seconda è posta sopra la testa della prima, come se fosse in equilibrio, con lo sguardo verso le mura fi orentine. La scultura è bidirezionale e si spinge verso il mondo uscendo da Porta Romana per poi tornare a Firenze. È la modernità che ritorna verso il capoluogo toscano dopo il suo viaggio nel mondo perché, come spiegò Pistoletto, “è un continuo partire da Firenze, tornare a Firenze e ripartire da Firenze con una prospettiva che fa tesoro del passato”. “Dietrofront”, però, non sembra aver mai convinto troppo i fi orentini. C’è chi la chiama la statua con il mal di testa, chi vorrebbe sostituirla con dei fi ori, chi portarla in un magazzino e chi, addirit-tura, darebbe volentieri una mano a spostarla.

V.V.

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12 | Marzo 2015

Page 13: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

gli animali avranno il loro cimitero

Lo spazio

A Firenze o a Scandic-ci. Cittadino o me-tropolitano. Sono le variabili in campo

per un progetto atteso da molti: la realizzazione di un cimitero per gli animali. Palazzo Vecchio aveva indicato un’area idonea a Ugnano, ma nella vicina Scan-dicci sono già stati adibiti a que-sta funzione sei ettari di terreno: così, data la vicinanza tra le due zone, ecco l’ipotesi di un unico cimitero “metropolitano” per gli amici dell’uomo. “Sono in corso valutazioni sull’ubicazione più adatta e quella di Scandicci, data la sua vastità, potrebbe essere suffi ciente per le esigenze dell’a-rea metropolitana, considerando che quella da noi in preceden-za individuata a Ugnano dista pochissimo”, spiega Elisabetta Meucci, assessore alle politiche del territorio del Comune di Fi-renze. Resta insomma da stabi-lire il luogo preciso, ma sembra ormai davvero esserci la volontà

Elisabetta Pini

In arrivo anche a Firenze (o alle sue porte) un cimitero per gli animali

da parte dell’amministrazione di concludere un “atto di civil-tà”, come l’ha defi nito Leonardo Bieber, consigliere comunale e presidente della Commissione urbanistica che, per primo, ha sollevato la questione in Palaz-zo Vecchio. Sua l’iniziativa della mozione “per la realizzazione di un cimitero d’animali d’aff ezione a Firenze”, che invita la giunta “a promuovere, nell’ambito del-la pianifi cazione urbanistica, la localizzazione di uno spazio per la realizzazione di un cimi-tero per animali d’aff ezione” e “a valutare e tener conto per l’in-dividuazione dell’area suddetta della eventuale realizzazione di servizi ed infrastrutture fun-zionali all’area cimiteriale (per esempio un forno crematorio)”, dopo essere stato promotore di una risoluzione per “consentire l’ingresso degli animali da com-pagnia nelle strutture sanitarie”. “È ormai sempre più riconosciu-ta l’importanza della relazione

aff ettiva con gli animali, la loro valenza sociale, è dimostrato scientifi camente anche il loro benefi cio sulla salute di persone malate – sostiene Bieber – circa un fi orentino su due possiede animali, è un’esigenza sacrosanta dare a queste persone un luogo adeguato per seppellirli, anche per evitare un problema sanita-rio. E dopo la nuova legge regio-nale in materia, anche per Firen-ze è giunto il momento di fare qualcosa”. La Toscana è una delle poche regioni italiane a essersi già dotata di una normativa che disciplina i cimiteri per animali d’aff ezione, snellendo le proce-dure burocratiche: ai Comuni la facoltà di individuare, nell’am-bito della pianifi cazione urba-nistica, le zone idonee alla loro localizzazione, agli enti pubblici o privati i compiti di realizzazio-ne e gestione, previa stipula di autorizzazioni e convenzioni. Il tutto nel rispetto delle esigenze ambientali e di salute pubblica.

Nel resto del mondo

rin tin tin riposa in francia, a new york c’è perfino un leone C’è perfi no un leone che riposa a Hartsdale, il cimitero per animali più antico d’America, sorto alla

fi ne dell’800 a New York. Ospita invece il pastore tedesco che recitò la parte di Rin Tin Tin nella celebre serie tv il “Cimetière des chiens”, il cimitero dei cani di Asnières-sur-Seine, nord-ovest di Parigi, inaugurato sempre nella fi ne dell’800. Altre spoglie di cani “eroi” si trovano al National War Dog Ce-metery, sull’isola di Guam: si tratta degli animali caduti in servizio con la marina militare Usa durante la seconda guerra mondiale. E ancora, a Londra sono almeno una decina i luoghi in cui è possibile piangere i propri amici a quattro zampe, mentre ha chiuso i battenti a inizio ‘900 il vittoriano cimitero di Hyde Park, dove sono presenti centinaia di tombe. Si possono però trovare cimiteri per animali d’af-fezione anche senza dover varcare i confi ni nazionali. A Roma ne esiste uno già dagli anni ’20, grazie all’iniziativa di un privato, mentre Genova e Milano si stanno attrezzando per avere il loro nel corso di quest’anno. Ma basta allontanarsi anche solo di qualche chilometro da Firenze per imbattersi in altri esempi, come a Prato, dove esiste una struttura apposita gestita dall’associazione “L’orma” in un’area di 2.500 metri quadrati immersa nel verde di San Giorgio a Colonica, a San Miniato o ancora nella cam-pagna grossetana, precisamente nel comune di Gavorrano, dove si trova un altro grande cimitero che si estende su ben quindicimila metri quadri di terreno.

E.P.

#Focus

Un progettomoltoatteso:da decideredovesorgerà

Marzo 2015 | 13

Page 14: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

Il bello nella città del bello per eccel-lenza. Questa l’intuizione del pro-fessor Vincenzo Del Gaudio, medi-co chirurgo specialista in chirurgia

estetica, plastica e ricostruttiva, che da tre anni porta nel capoluogo toscano il congresso nazionale di chirurgia este-tica. Nel 2015 il convegno dedicato alle novità del settore si tiene al Grand Hotel Baglioni dal 13 al 15 marzo: in program-ma l’intervento di ospiti internazionali e workshop su temi specifi ci. Al centro della tre giorni le novità e le ultime ten-denze in merito ai cosiddetti “ritocchi-ni”: con il professor Del Gaudio cerchia-mo allora di saperne qualcosa di più su questo settore, per capire chi, e che cosa, si “rifà” nella nostra regione.Professor Del Gaudio, cosa sta suc-cedendo nel mondo della chirurgia estetica? Si sta andando sempre più verso una volgarizzazione del settore, intesa in senso buono. La tecnologia in questo campo, come in tutti gli altri, progre-disce, e gli interventi diventano sempre meno invasivi e meno stressanti per il paziente. Ad esempio, recentemente si è molto perfezionata la tecnica di aneste-sia. In altre parole, la tendenza è a una chirurgia estetica “mordi e fuggi”, all’a-mericana.

Quali sono gli interventi più richiesti? Passano gli anni ma le clienti conti-nuano a chiedere aumento del seno e liposcultura, gli uomini puntano su li-poscultura, soprattutto dell’addome, e rinoplastica. Quanto si “rifà” la Toscana, rispetto alle altre regioni? In Toscana storicamente c’è un numero consistente di chirurghi estetici, anche se questi numeri da soli non sono signi-fi cativi. Grazie all’evoluzione della tecnologia i prezzi stanno scendendo? In parte sì, ma è sempre meglio stare attenti alle off erte troppo convenienti. Oltre all’intervento ci sono spese fi sse come la clinica, l’anestesista e altro. Con l’aumento della domanda si è assistito anche all’aumento dell’off erta, ma tal-volta di bassa qualità. Chi è il toscano tipo che decide di sot-toporsi a un intervento di chirurgia estetica? Non c’è un identikit defi nito, sicura-mente si tratta di una persona sicura di sé, aperta all’esterno e con una vita so-ciale attiva. I nostri clienti coprono tutte le fasce di età, ma lasciatemi sfatare il mito delle giovanissime che fanno la fi la per rifarsi il seno: io, nel mio studio, non ne ho mai viste.

“ritocchini”,chi (e che cosa)si rifà in toscanaReggonogli interventiclassici

I clienti?Di tuttele fasced’età

Chirurgia estetica

Serena Wiedenstritt

A Firenze il congresso nazionale di chirurgia estetica: ecco chi, e che cosa, si “rifà” nella nostra regione

Gli aspiranti medici fiorentini puntano a diventare soprattutto anestesisti e a specializzarsi in chirurgia generale

Gli aspiranti medici

anestesia la più richiesta, tossicologia fanalino di coda

Non solo chirurghi estetici. Gli aspiranti medici fi orentini puntano a diven-tare soprattutto anestesisti e a specializzarsi in chirurgia generale. Se i posti

messi a bando a Firenze nel 2012/13 – dall’anno accademico 2013/14 il bando per l’ammissione alle scuole di specializzazione di area sanitaria è nazionale e non per ateneo – per Anestesia erano quattordici, in cinquantasei avevano presentato domanda. Ancora più stretta la strada per diventare chirurghi: a fronte di sette posti si erano candidati in cinquanta. Ambita anche la specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare: per otto posti erano arrivate 48 domande. Quarta classifi cata fra le specializzazioni più richieste dai dottori in medicina fi orentini la pediatria: 43 domande per dodici posti. Piuttosto quotata anche la cura degli an-ziani, con Geriatria che ha registrato 37 domande per sette posti, superata però da Medicina interna con 39 domande per nove posti. Fanalino di coda nel 2012/13 è stata Tossicologia, con appena otto domande per due posti. Con la sicurezza, però, che solo in sei sarebbero rimasti scontenti. Meno richieste anche le specializzazio-ni in Medicina nucleare e Medicina del lavoro, con dieci domande ciascuna, con la diff erenza che i posti per quest’ultima erano tre e solo due quelli per Medicina nucleare. Si piazzano a metà classifi ca Medicina di emergenza (24 domande per tre posti), Ginecologia e Ostetricia (21 domande per sette posti), Psichiatria (27 domande per sette posti) e Radiodiagnostica (33 domande per sette posti).

S.W.

#Tendenze14 | Marzo 2015

Page 15: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

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#Cultura

Serra yilmaz, a Firenze come a casaDopo il successo de L’ultimo harem, l’attrice turca interpreta a Rifredi il nuovo spettacolo di Savelli

I l Reporter l’aveva intervista-ta giusto un anno fa, Serra Yilmaz, attrice turca icona del regista cinematografi co

Ferzan Ozpetek e da undici anni protagonista indiscussa del pal-coscenico del Teatro di Rifredi con L’ultimo harem, ispirato alle Mille e una notte. Proprio in occasione del decennale di que-sto spettacolo di successo Serra raccontò che le sarebbe piaciuto tornare sul palco fi orentino con uno spettacolo nuovo. Detto fat-to. Angelo Savelli – storico regi-sta teatrale che la dirige anche ne L’ultimo harem – ha appena dato vita a una rappresentazione che sembra cucita addosso all’attri-ce. La bastarda di Istanbul, così si intitola la nuova messinscena (dal 3 al 15 marzo), è ispira-ta all’omonimo romanzo della scrittrice turca Elif Shafak (che per la prima volta in assoluto ha concesso in esclusiva i diritti per la sua messa in scena). In occa-sione del centesimo anno dal ge-nocidio armeno – che ricorre il

24 aprile – La bastarda di Istan-bul accende un faro sul dramma vissuto da quella popolazione all’inizio del secolo scorso grazie al racconto di due donne. “È la storia del rapporto tra due Pae-si – spiega Savelli – la Turchia e l’Armenia, ma è anche la storia del rapporto tra un coro di voci femminili, due in particolare”. Otto attori sul palco, di cui set-te donne, una forte componente femminile che aff ronta con mae-stria e coraggio un tema ancora scottante: la rimozione di quegli eventi che cento anni fa aprirono l’annosa questione armena. An-gelo Savelli, grazie all’adesione dell’autrice e contando sull’inter-pretazione, al tempo stesso iro-nica e appassionata, di Serra Yil-maz, porta in scena questa saga inter-etnica, sperimentando una drammaturgia epica, dove i personaggi si raccontano in ter-za persona, realizzandola grazie alle video-scenografi e di Giusep-pe Ragazzini, già collaboratore di Fabio Fazio, Ornella Vanoni e

Ludovica V. Zarrilli

On stage

Serra Yilmaz sarà sul palco del Teatro di Rifredi fino al 15 marzo con “La bastarda di Istanbul”, spettacolo ispirato all’omonimo romanzo di Elif Shafak

�Webteatrodirifredi.itFb: teatrodirifredi

Avion Travel. “Grazie alle video-stazioni di Giuseppe – continua Savelli – attraversiamo tutto il mondo passando dall’Arizona alla Turchia, approfi ttando della vastità del palcoscenico per met-tere in scena una storia epica, molto forte”. Per prendere parte allo spettacolo, dopo L’ultimo harem (che ha visto l’ultima re-plica lo scorso 15 febbraio) Serra Yilmaz si è fermata a Firenze per quasi due mesi tra studio, prove, debutti e repliche. “Sono sempre felice di tornare, questa è un po’ una seconda casa per me”. Così il Teatro di Rifredi getta ponti tra Oriente e Occidente, raccon-tando storie, aff rontando tema-tiche mai banali e coinvolgendo il pubblico. “Già in passato su questo palco avevamo provato la mise en espace di diversi testi ambientati in Turchia e La ba-starda di Istanbul piacque subito tantissimo sia a noi che al pub-blico”. Lo spettacolo piacerà al-trettanto? Non resta che vederlo dal vivo. Che si alzi il sipario.

la primavera esplodein palazzetti e teatri:via a una stagionedi eventi e concerti

Primavera, profumi, fi o-ri e... spettacoli. Questo

marzo porta in città una vasta gamma di concerti ed eventi. Non mancano le opportunità per gli appassionati di teatro, dall’adattamento della pelli-cola omonima di Bergman, “Sinfonia d’autunno”, alla Per-gola tra il 10 e il 15 marzo, a “La bastarda di Istanbul” dal 3 al 15 marzo al teatro di Rifredi, passando per il Puccini, dove il 4, l’11 e il 18 va in scena “Non vorrei parlare d’amore”, perfor-mance diretta e interpretata da Riccardo Rombi, preceduta da una degustazione. Prose-gue la stagione concertistica dell’Ort il 12 marzo al teatro Verdi, con il direttore Jonathan Stockhammer e la pianista Lilya Zilberstein alle prese con Beethoven, Haydn e Bartok. Si balla sui ritmi balcanici di Goran Bregovic il 13 marzo all’Obihall, mentre tutt’altro tipo di sonorità è previsto la sera successiva al Viper Th e-atre grazie al trio indie-rock Blonde Redhead. Giunge alla sua ventesima edizione l’Ir-landa in Festa: per l’occasione il 17 marzo l’Obihall ospita gli “italoceltici” Whisky Trail e la band folk metal Dalriada. Si torna alla Pergola dal 17 al 22 con l’Enrico IV di Shakespe-are, mentre per i cinefi li l’ap-puntamento è all’Odeon dal 20 al 29 con il Korea Film Fest, la rassegna dedicata al cinema sudcoreano, 34 lungometraggi e 20 corti, la maggior parte dei quali in anteprima nazionale. Arriva poi alla Flog il 21 marzo il cantautore degli “anni zero”, ovvero Le luci della centrale elettrica (nella foto), progetto musicale dietro cui si cela il ferrarese Vasco Brondi. Dop-pietta il 23 e 24 marzo al Ver-di per una delle più note voci femminili italiane, Fiorella Mannoia, mentre il 25 al Man-dela Forum Francesco De Gre-gori presenta live Vivavoce, la sua ultima fatica discografi ca in cui riarrangia molti grandi successi. Per gli amanti della classica il 26 al Verdi c’è Salva-tore Accardo con musiche di Mozart, Spohr e Schonberg. Sabato 28 si può optare per il folk dei Modena City Ram-blers alla Flog o per un salto negli anni ’80 con gli Spandau Ballet al Mandela Forum.

Agenda

� Web

palazzostrozzi.orgTel. 055.2645155

A Palazzo Strozzi si inaugura la mostra “Potere e Pathos. Bronzi del mondo ellenistico” (14 marzo-21 giugno)

A Palazzo Strozzi

arrivano i bronzi ellenistici

Dopo un anno da record la strada era segnata. Sfi orate le 350mila presenze con le acclamate mostre “Pontormo e Rosso fi orenti-

no” e “Picasso e la modernità spagnola” nel 2014, la nuova stagione di Palazzo Strozzi si inaugura con un’altra esposizione di livello in-ternazionale, stavolta dal sapore classico. E replicare certi numeri è possibile. Arriva “Potere e Pathos. Bronzi del mondo ellenistico”, aperta dal 14 marzo al 21 giugno, prima tappa di una tournée che nell’estate passerà per Los Angeles e il prossimo inverno sarà a Wa-shington. Monumentali statue di divinità, atleti, eroi della mitologia e personaggi della storia popoleranno le sale della dimora rinasci-mentale in un percorso che si propone di contestualizzare ogni ope-ra, raccontandone le tecniche di produzione, fusione e fi nitura. Le statue sono affi ancate a ritratti di personaggi storici in un percorso che conduce il visitatore alla scoperta delle aff ascinanti storie dei ritrovamenti di questi capolavori, la maggior parte dei quali avve-nuti in mare, oppure attraverso scavi archeologici che pongono i reperti in relazione ad antichi contesti. A diff erenza di precedenti esposizioni, la mostra si propone di contestualizzare le sculture in-vestigando anche – come detto – il processo di produzione, quello di fusione e le tecniche di fi nitura. Arriveranno a Firenze alcuni dei maggiori capolavori del mondo antico, provenienti dai maggiori musei archeologici italiani e internazionali: il Moma di New York, il British Museum di Londra, il Prado di Madrid, il Louvre di Parigi, i Musei Vaticani e i Musei Capitolini di Roma, il Museo archeologico di Atene, quelli di Creta e Salonicco, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, gli Uffi zi e il Museo archeologico di Firenze. Il 2014, in-tanto, è stato l’anno dei 190mila visitatori per Picasso, tra i quali almeno ventimila studenti, e degli oltre 150mila per Pontormo e Rosso Fiorentino, mostra premiata con l’Apollo Award come mi-gliore esposizione dell’anno. Questo sarà invece l’anno dei bronzi el-lenistici e, da settembre, di “Bellezza divina – arte sacra da Gauguin a Fontana”. Due ottimi presupposti per confermare Palazzo Strozzi tra i grandi musei d’arte di livello internazionale.

A.T.

cinema ma non solo:il medio orientetorna protagonistaad aprile in città

Cinema, arte, musica, libri, dibattiti e cucina: ce n’è

per tutti i gusti nell’edizione numero sei del “Middle East Now”, in programma in città dall’8 al 13 aprile. Sarà il tema del viaggio il fi l rouge che unirà le quaranta proiezioni – quasi tutte anteprime italiane ed europee – in cartellone, tra lungometraggi, cortometrag-gi, documentari e fi lm (anche d’animazione) che tra il 2013 e il 2015 sono stati prodotti in Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Gior-dania, Emirati Arabi, Afgha-nistan, Siria, Bahrein, Algeria e Marocco. Presente anche l’artista Nasser Al Zayani, per realizzare la mostra “Finding the Middle East in Florence”. E spazio pure ai workshop educativi per bambini che, all’interno di “Middle East for Kids”, avranno l’opportunità di vestire i panni di cronisti per intervistare (a modo loro) gli ospiti del festival.

S.M.

undici candelineper il “lucca filmfestival”. nel segnodi David Cronenberg

Sarà il regista, sceneggiatore, produttore e scrittore cana-

dese David Cronenberg a spe-gnere l’undicesima candelina del “Lucca Film Festival”, l’ap-puntamento annuale che cele-bra la cultura cinematografi ca spaziando dal mainstream allo sperimentale (15-21 marzo). Non solo proiezioni, ma an-che mostre, convegni, incontri e performance nella rassegna che, da quest’anno e per le prossime tre stagioni, si uni-sce al “Festival Europa Cine-ma” di Viareggio. Il risultato è una doppia location di eventi e mostre, che rimarranno aper-te fi no al 3 maggio. Tra queste anche un’anteprima italia-na: “Evolution” (Fondazione Ragghianti-Lucca), creata dal Toronto International Film Festival, dedicata alla carriera dell’artista canadese e allestita con centinaia di oggetti e co-stumi di scena, disegni, schizzi, foto e fi lmati inediti. I biglietti del festival sono disponibili sul sito www.luccafi lmfestival.it.

S.M.

Cartellone/1 Cartellone/2

16 | Marzo 2015

Page 17: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

#Cultura

“Abbraccia il Battistero”, i clienti diventano mecenati 2.0

L’iniziativa

Andrea Tani

Sarà un carrello della spesa a salvare il Batti-stero? Si direbbe di sì: è iniziata “Abbraccia il Battistero”, l’iniziativa nata dalla collabora-zione tra Unicoop Firenze e Opera di Santa

Maria del Fiore per sostenere l’intervento di restau-ro di uno dei monumenti simbolo della città. Molti l’avranno già notato: dal gennaio scorso all’ingresso dei supermercati sono comparsi alcuni banchetti informativi con una cassetta per raccogliere dona-zioni libere di almeno 5 euro, che possono essere eff ettuate anche alla cassa “scalando” i punti accu-mulati sulla carta socio. Tutto il ricavato andrà a so-stenere il maxi restauro diretto e fi nanziato dall’O-pera di Santa Maria del Fiore, un intervento da un milione e 800mila euro iniziato nel marzo scorso. Un progetto innovativo, oltre che utile, grazie al quale si potrebbe aprire una nuova strada per il fi -

nanziamento del patrimonio culturale. L’idea è nata nel momento in cui, all’inizio dell’anno, il sindaco Dario Nardella ha detto basta ai cartelloni pubbli-citari affi ssi intorno alle pareti del Battistero, usate come spazi commerciali da affi ttare. Così l’Opera si è dovuta mettere a studiare nuove soluzioni. La proposta di Unicoop ha convinto subito ed è nata la grande campagna di crowdfunding che trasforme-rà migliaia di consumatori in mecenati 2.0, al pun-to che, se lo vorranno, il loro nome resterà scritto sul registro dei benefattori conservato nell’Archivio dell’Opera, una delle più antiche e complete testi-monianze di secoli di storia della città. L’obiettivo è salvare il Battistero. Perché proprio di una questio-ne di salvezza si tratta: rimaste per settant’anni sen-za interventi sostanziosi (l’ultimo restauro generale fu quello eseguito dal 1938 al 1944), le otto facciate

Collaborazione tra Unicoop Firenzee Opera di Santa Maria del Fioreper il restauro del monumento

Le strade di Mr. Moskovitch | Terza puntata

Dove si scopre che la vita è sorprendente. Basta saper guardare

Camminando sul lungarno, prima, Helen aveva chiesto a Boogey: “Dove mi por-ti?”. “In uno dei posti dove la vita di Firenze pulsa con prepotenza”, era stata la sua risposta.

- Tu di cosa ti occupi?- Ho scritto, ma bisognerebbe prendere l’annuario degli scrittori del secolo scorso

per ricordarsi di me. I gomiti dei due, camminando, continuavano a sfregarsi più del necessario, in-

spiegabilmente. Ed Helen, a un certo punto, aveva preso anche una storta cascando dagli alti tacchi

che indossava. Si era aggrappata istintivamente a lui.- E tu cosa fai?- Non sei andato a cercarmi su Google, ieri?- No, ho pensato di farlo ma non l’ho fatto. Ho pensato che eri qui, ed era meglio.

* * *

Così, quasi a braccetto, erano arrivati in quel posto dove la vita pulsa in questa città, più che altrove: il parco delle Cascine, dove i pensionati ballano il pomeriggio tardi.

Helen si era tolta le scarpe e si era messa a ballare con loro quei balli sincronizzati, che so, la macarena, la scompigliada. Poi tanghi, valzer e mazurche.

Boogey se ne stava a guardare seduto al tavolino nel grande prato, cercando di indovinare cosa si sarebbero inventati Alvaro Cenci e la sua loop band per la canzone successiva.

La regina della scena, però, era lei, non Helen. Era Nella. Settanta anni e di una bel-lezza vitale. Fiera di quante storie e vite aveva attraversato, restando così, bellissima.

Boogey si riempiva lo sguardo di ambedue, che duettavano e ballavano complici, sapendo che ogni sguardo non poteva che essere per loro.

Occorre saper guardare, per sorprendersi, perché come si sa, la bellezza è negli occhi di chi guarda.

* * *

- Ferruccio, ma che lo sai con chi t’hai ballato?- Oh Nella, un sarà miha colpa mia se vo’ di moda. No, ‘un lo so chi l’è. Chi voi

che sia?

Nella avvicinò la bocca all’orecchio del marito sussurrandogli il nome di Helen e in quali film aveva recitato.

- Ma no, dai, venvia, ‘un ci credo... Allora sarebbe anche quella che la si vedeva nuda in... ma dai...

- Sì sì, l’è proprio lei, ti ricordi e’ si vide a casa di Gino qui’ firm?- Ma dai Nella, una così... Dai, ‘un ci credo. E se fosse lei, tanto so’ sihuro che la s’è rifatta

tutta...Nella si fece seria.- Ferruccio, vedi ‘un tu capisci nulla! Quella l’è topa di suo...- E allora quell’altro che sta seduto lì, chi è? I’ su’ produttore, la su’ guardia di’ corpo?- Venvia, Ferruccio, gli è i’ su ganzo. E ce ne fossero di ganzi così a giro...- Siiiieeee i’ su ganzo... e la porta a ballà co’ pensionati? Capisco i’ tracollo delle borse

internazionali, ma diobonino... o unn’era meglio Saint Tropez? Che gli s’ha a offrire una pizza alla casa di’ popolo o una birretta?

* * *

- Accettiamo volentieri, Ferruccio - aveva risposto decisa Helen arrotolando un po’ la erre, senza nemmeno interpellare Boogey. - Le presento Bernard Moskovitch... - ci pensò un attimo - il mio fidanzato. Come lo chiamate voi qui?

Helen guardò maliziosa Boogey. - Parli pure, tanto è canadese e non capisce.- Eh, signorina, noi si direbbe i’ su ganzo. Allora vada per domani? Che ne dice?- Certo, a domani... le segno il mio numero di telefono. Boogey, che in cuor suo era certo di non aver mai assistito a una scena di così potente

tenerezza, si frugò nelle tasche e porse a Helen un taccuino e una matita. Aveva un sorriso ebete stampato sul viso.

- Ah, Ferruccio, lo sa che sua moglie è bellissima?- Mi perdoni eh, signorina Heléne, ma lo so bene, e l’ho sposata per quello!Ferruccio strappò il foglietto dal taccuino e se lo mise in tasca. Arrivato vicino al tavolo

dove sedeva la sua signora, disse con voce troppo alta: “T’avevi ragione Nella, gli è i su’ ganzo”.

- Oh Ferruccio, che lo voi fa’ sape’ a mezzo mondo? Guarda che anche te t’eri bello alla su’ età, ma anche lui mi sa che va parecchio di moda...

* * *

Helen e Boogey sedevano tranquilli nel parco, respirando. Ambedue sorridevano. Un ciclista passò di lì cantando stonato “È primavera, svegliatevi bambine, alle Cascine...”. An-dava rapido. Le ultime strofe della canzone si persero nell’aria.

Boogey si accorse forse solo dopo una ventina di minuti che Helen aveva appoggiato la mano sulla sua.

Continua ☞

Nella puntata precedente i due protagonisti erano rimasti in attesa di qualcosa – o meglio, di qual-cuno – in un hotel del centro di Firenze. Ora, complice l’autore Domenico Luigi Cena, li ritroviamo alle Cascine. I loro destini si sono davvero incrociati. Cosa succederà adesso? Non resta che scoprirlo.

esterne e la copertura del monumento si presenta-no rovinate dalle incrostazioni nere e dai depositi di sostanze inquinanti, con gli elementi marmorei che, nel tempo, si sono degradati. L’operazione fa parte del più ampio progetto di riqualifi cazione dell’intera piazza del Duomo, nel quale rientrano la pulitura e il restauro delle pareti di tutti i monu-

menti per un totale di quarantamila metri quadrati di superfi ci marmoree su cui intervenire. Un’altra novità per i soci Unicoop Firenze: le visite guidate al Battistero con l’accesso ai matronei. Durano un’o-ra, costano dieci euro, sono organizzate in gruppi di quindici persone al massimo e la prenotazione è obbligatoria.

Il BattisteroCourtesy Opera di Santa Maria del FioreFoto Ghigo Roli

Marzo 2015 | 17

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#Sport

Il calendario

viola, cercasi l’erededi pek l’indispensabileIl perno della squadra ha un “problema”: la carta d’identità

David Pizarro

A ogni partita, dall’ago-sto del 2012, risuona-no come una profezia le parole pronunciate

da Montella sull’acquisto di Da-vid Pizarro: “Per noi sarà un va-lore aggiunto. Però potrà essere anche un limite, perché succe-derà che un giorno i compagni non potranno fare più a meno di lui”. E quel giorno è puntual-mente arrivato. Il regista cileno è il perno attorno a cui ruota la squadra viola. Attorno al Pek, suo ex compagno in giallorosso,

Vede la luce in fondo al tun-nel, ma non vuol correre

altri rischi. È per questo che Giuseppe Rossi evita di fi ssare una data precisa per il suo ri-torno in campo. Il terzo, di un ragazzo che non perde la forza di combattere, nonostante la sfortuna che perseguita il suo ginocchio destro. Il primo crack è datato agosto 2011: durante il match fra il suo Villarreal e il Real Madrid, Pepito si rompe il legamento crociato del gi-nocchio destro. Va subito sotto i ferri, ma le cose non vanno per il verso giusto. E nell’aprile 2012 ha una ricaduta che lo porta a una nuova operazione. Il resto è storia nota a Firenze: il fallo di Rinaudo a gennaio 2014 sullo stesso ginocchio martoriato e un sospetto aff aticamento mu-scolare, sempre lì al ginocchio destro, due giorni prima della prestigiosa amichevole contro il Real Madrid. L’artroscopia dia-gnostica negli States e un nuovo calvario per Pepito, che fi nal-mente dovrebbe essere arrivato all’epilogo. Proprio alla fi ne del

Irene Delfino

Montella ha costruito fi n dal pri-mo anno in riva all’Arno il gioco spumeggiante della sua Fiorenti-na. È il cervello in mezzo al cam-po, che permette di costruire le azioni off ensive lanciando in diagonale per far salire gli ester-ni o verticalizzando per la pun-ta che va in rete. Vedi gli assist millimetrici per il gol di Gomez contro la Roma o di Babacar al Sassuolo. Oppure, perché no, può trovare la soluzione perso-nale andando al tiro, quando è particolarmente ispirato. È un

giocatore indispensabile anche per tenere la palla fraseggiando con gli altri “tenori”. Il compa-gno a cui puoi passare il pallone perché diffi cilmente, se è in for-ma, lo perde, nonostante il pres-sing degli avversari. In quel caso, con mestiere, protegge la palla facendosi fare fallo. A seconda delle esigenze alza o abbassa la squadra. E risulta utile anche in fase di ripiegamento. Inoltre non ha pesato nel bilancio societario al suo arrivo e tuttora pesa poco nel monte ingaggi. Dov’è quindi

il problema? Nella carta d’iden-tità. Pizarro ha quasi 36 anni: può giocare almeno un’altra stagione ad alti livelli, certo, ma senza scendere in campo in ogni match. Perciò ha bisogno di un sostituto. Di un giocatore con le sue stesse caratteristiche, giova-ne e al tempo stesso già pronto. E sono in tanti a pensare che nella sessione estiva di mercato debba essere investito proprio in quel ruolo il “tesoretto” accumulato dalla cessione a gennaio di Cua-drado al Chelsea. Se, al contra-rio, la Fiorentina preferisse pun-tare su un’operazione low cost, potrebbe pensare di far tornare in viola l’ex Primavera Capezzi. Un ragazzo che sta ben impres-sionando al Varese in serie B e che è stato indicato proprio dal Pek come un suo possibile erede. Ma non c’è tempo da perdere – ricordano i tifosi – perché le stra-tegie di mercato per la prossima stagione si cominciano a imba-stire in questi mesi. Non a luglio o, peggio ancora, ad agosto.

mese il ct Antonio Conte radu-nerà gli Azzurri a Coverciano, in vista della gara di qualifi cazione a Euro 2016 contro la Bulgaria, in programma il 28 marzo. E dell’amichevole con l’Inghilterra che si disputerà tre giorni dopo allo Juventus Stadium. Forza Giuseppe, la Fiorentina e la Na-zionale ti aspettano.

I.D.

Mese decisivo per la corsa all’Europa, visti i tanti scontri diretti previsti in campionato: i tifosi sono pronti a fare la loro parte

Giuseppe Rossi vede una luce in fondo al tunnel:quella del suo ritorno in campo. Il terzo di un ragazzo che non perde la forza di combattere

una “calda” primavera

È primavera, svegliati... Fiorentina. Perché per la corsa all’Europa marzo sembra già essere il mese decisivo, visti i tanti scontri

diretti in programma in campionato. Un mese iniziato con la tra-sferta di Milano contro l’Inter. Una settimana dopo altro diffi cile impegno fuori casa, all’Olimpico di Roma contro la Lazio. A metà mese la prima partita casalinga di marzo, contro un’altra “big” (che ha vissuto però momenti migliori nel corso della sua storia), il Mi-lan. Partita, anche questa, da vincere, per continuare a rincorrere i traguardi europei. Marzo si conclude poi con l’insidiosa trasferta di Udine, contro la squadra di Stramaccioni, diffi cile da aff rontare soprattutto tra le mura amiche del Friuli. Un marzo che, più che tiepido, si prospetta insomma di fuoco. Dopo la sosta per le Nazio-nali, il campionato riprenderà quindi ad aprile, quando i viola sono attesi subito dalle due diffi cili sfi de contro Sampdoria e Napoli. Una primavera “caldissima”, insomma, per la squadra di Montella. Che dovrà farsi trovare sveglia. Sveglissima.

Lorenzo Mossani

Il ritorno

rossi, luce in fondo al tunnel

verso i settant’annidi tennis al poggetto

Si avvicina la ricorrenza:ecco propositi e desideri

L’associazione Situata da sempre in via Mercati, nasce nel 1946 come Ct Tennis Flog per diventare,

cinquant’anni dopo, l’attuale Associazione Sportiva Dilettantistica Poggetto, in colla-borazione con la Uisp. Nel 2004 si chiude la collaborazione e prende le redini della so-cietà l’attuale presidente, Andrea Bellucci. “L’associazione – spiega – si occupa esclusi-vamente di tennis: disponiamo attualmente di tre campi coperti, due in resina e uno in terra sintetica, e di quattro campi scoperti in terra rossa”.Presidente, questi sono anni economica-mente difficili: l’associazione sta risenten-do della crisi?Non in modo significativo, fortunatamente. Certo, qualche segnale c’è, ma le cose stan-no andando piuttosto bene, in particolar modo per ciò che riguarda la scuola tennis: abbiamo più di cento giovani iscritti.A questo proposito, perché suggerirebbe a un bambino di scegliere il tennis, tra i tanti sport che si possono praticare?Il fatto che sia uno sport individuale lo

rende particolarmente stimolante e utile nella formazione del carattere: non c’è una squadra a cui appoggiarsi, in campo si può contare solo su se stessi, e questo accresce la concentrazione, l’autonomia e soprattut-to l’autostima. È un’ottima palestra mentale, oltre che fisica.Al tempo stesso è uno sport molto atti-vo, si corre e si fatica tanto... è un’attività adatta a tutti?A esclusione ovviamente di chi ha patolo-gie cardiache gravi, sì. Anche perché negli anni l’attrezzatura per i più piccoli è stata perfezionata, alleggerita e adattata alla loro giovane età, e non si rischiano più come un tempo problematiche alla parte del corpo più sollecitata.Parliamo di agonismo: come sta andando la stagione?Siamo orgogliosi dei nostri ottimi atleti, che si stanno facendo valere a livello regionale, soprattutto tra i più giovani nei tornei in-dividuali, e i ragazzi dell’Under 10 l’anno scorso sono stati vicecampioni regionali.

Ovviamente speriamo di fare ancora meglio quest’anno. L’Over 18, dal canto suo, deve ancora arrivare alla sua forma migliore, ma negli ultimi due anni è stato riorganizzato lo staff tecnico e speriamo di vedere presto i risultati.Altri desideri per il futuro?Ci auguriamo di poter presto ristrutturare i nostri impianti. L’anno prossimo la strut-tura compie settant’anni, e si sentono. Ov-viamente nel tempo sono state apportate alcune migliorie, ma vorremmo fare un intervento più approfondito, soprattutto per quanto riguarda la palestra che, al mo-mento, non è altro che la struttura del muro di palleggio, dotata semplicemente di una copertura contro la pioggia.Insomma, un’associazione storica con tutte le intenzioni di continuare a far parte, in modo attivo e sempre più presente, della vita dei fiorentini. Che non possono dun-que che augurarle il meglio.

Carlo Marrone

18 | Marzo 2015

Page 19: Il Reporter Q5 - Marzo 2015

#Sport

E IN TOSCANA LO SPORT DIVENTA PIÙ SICURO La novità

In Toscana sarà più facile e più sicuro fare sport. Lo scorso mese il consiglio regionale ha dato il via libera alla legge sulla “Promozione della cultura e della pratica delle attività spor-

tive e ludico-motorie-ricreative e modalità di affi -damento degli impianti sportivi”: una nuova legge sullo sport che ha tra i suoi obiettivi il contrasto al doping, la valorizzazione del talento agonistico, la promozione dell’attività fi sica nelle scuole di ogni ordine e grado e la valorizzazione delle tradizioni sportive locali e del volontariato. La legge prevede inoltre nuove regole sulle modalità di affi damento degli impianti sportivi. “Per aprire o avere in ge-

stione una palestra o un campo sportivo – spiega la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi – serviranno precisi requisiti dal punto di vista non solo tecnico, igienico-sanitario e di sicurezza degli impianti, ma anche di qualifi cazione profes-sionale di istruttori e allenatori e della qualità del servizio. È un modo per tutelare chi fa sport, in particolare i bambini e i ragazzi, le loro famiglie e anche le realtà sportive che operano in modo se-rio e rigoroso”. Secondo la nuova legge, la scelta del soggetto che gestisce un impianto dovrà tenere conto tra l’altro dell’esperienza nel settore, delle ta-riff e praticate e dei prezzi d’accesso, dell’affi dabilità

economica, dell’assenza di posizioni debitorie nei confronti dell’ente affi datario, della compatibilità dell’attività sportiva esercitata con quella praticabi-le nell’impianto e dell’eventuale organizzazione di attività a favore dei giovani, dei diversamente abili e degli anziani. “È stata rivista in modo radicale la disciplina precedente – dice il presidente della Commissione istruzione, cultura e sport del con-siglio regionale Gianluca Parrini – e, nel rispetto dell’autonomia regolamentare dei Comuni, che do-vranno stabilire i criteri di affi damento in gestione, sono stati individuati alcuni concetti per far sì che l’entità e la durata dell’affi damento siano commisu-

rati agli interventi di miglioramento degli impian-ti stessi, che gli affi datari si impegneranno a fare”. La nuova legge regionale sullo sport è il risultato della collaborazione di forze politiche diverse: è la sintesi di tre proposte di legge, presentate rispetti-vamente dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, da quello del Partito Democratico e dalla giunta regionale per revisionare e accorpare le leggi esi-stenti, vecchie rispettivamente di quindici e dieci anni. “È il risultato di un lavoro prezioso e a costo zero per i toscani: la nuova legge non graverà in alcun modo sul bilancio della Regione”, conclude la vicepresidente Saccardi.

Via libera alla legge regionale: tra gli obiettivi il contrastoal doping e la promozione dell’attività fi sica nelle scuole

Stefania Saccardialla premiazionedel Pegaso per lo sport 2015

La vicepresidente Saccardi:“Un modoper tutelare bambinie ragazzi,ma anchele realtà che operanoin modo serio”

Nuove regole anche per l'affi damento degli impianti

#Sport

DATI NON RACCOLTI PRESSO L’INTERESSATOSi informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsa-bile del trattamento è Bunker s.r.l.Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in con-temporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

Direttore Responsabile Matteo FranciniRedazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI)Tel. 055 6585939 - [email protected]

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Bunker s.r.l.Sede Legale | AmministrativaPiazza E. Artom 12, 50127 FirenzeSede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze

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STAMPARotostampa - Firenze (FI)

Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 15 del 1 marzo 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.

Il Reporter del Q5 raggiunge le famiglie del quartiere 5 di Firenze.

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#Rubriche

Durante il periodo che precedeva la Pasqua, fi no ai primi del Novecento, avevano luogo a Firenze le prime fi ere dell’anno dette “quaresimali”, molto frequentate dai di-versi ceti sociali. Tutti partecipavano, grandi e piccini,

con grande gioia e divertimento. Vi erano i variopinti baracconi con le giostre, gli spettacoli dei saltimbanchi, detti anche “forzatori” e le spassose disturne, nelle quali i faceti “poeti” si scambiavano salaci motteggi in versi, provocando l’ilarità dei presenti che, sgranocchian-do nocciole, semi di zucca salati e brigidini, passavano allegramente pomeriggi e sere. La quinta domenica di Quaresima aveva luogo a Porta Romana la caratteristica Fiera dei Contratti, alla quale affl ui-va una copiosa e agreste quantità di persone da tutta la vicina cam-pagna. Per i fi orentini giostre, disturne, nocciole e brigidini erano soltanto pretesti per parteciparvi: infatti la vera e buona ragione era quella di vedere la grande quantità dei contadini che aspettavano ani-mosamente quel giorno, per combinare i “contratti” di matrimonio, volgarmente detti “pateracchi”. Questi accordi si eff ettuavano sotto l’oculata direzione del “cozzone”, cioè di un mediatore, intermediario fra le parti, che proponeva la trattazione della “dama” che il “damo” si era scelta, o meglio, che qualcuno aveva scelto per lui, ma anche per far conoscere candidate promesse spose ad altrettanti aspiranti ma-riti. C’è però da rilevare che, con il termine “cozzone”, erano chiamati in Toscana i sensali di cavalli, i quali svolgevano con competenza il patteggiamento fra venditori ed acquirenti degli equini. Spesso e vo-lentieri questi cozzoni erano gli stessi che, per la fi era, si occupavano con uguale tecnica del negoziare, anche di matrimoni del contado. Messi l’una di fi anco all’altro, ragazza e giovanotto, venivano innan-zitutto sottoposti all’esame delle rispettive famiglie; quindi i cozzoni facevano incamminare l’impacciata coppia per il Viale del Poggio

Ci sono cose che iniziano proprio a inquietarmi. La vendita dei dati personali è sicuramente una di queste. Giorni fa sono stato su uno di quei siti dove ti calcolano l’età pensionabile. Il

giorno dopo mi sono arrivate due email: la prima era di una badante, la seconda di un notaio per il testamento! Cosa fanno, anticipano le mie esigenze? Sarebbe come se un cliente entrasse in farmacia per comprare un sonnifero e il commesso gli vendesse anche una confe-zione di Viagra: “Le assuma contemporaneamente, così quando dor-me anche sua moglie ne avrà dei benefi ci!”. Per la cronaca riporto an-che la risposta sul calcolo dell’età pensionabile. Ho digitato precario da trent’anni, età pensionabile? Risposta: bella battuta! Internet è un mezzo di comunicazione magnifi co ma il prezzo da pagare è un con-trollo totale sulle nostre vite. Possibile che io su internet non possa cliccare su una bicicletta da corsa senza che il giorno dopo mi arrivi via email il catalogo delle borracce? Chi è che fa la spia? Ci dev’essere qualcuno che tutto il giorno sta sul sito delle biciclette da corsa e ap-pena io esco lo va a dire in giro a tutti: a quello delle borracce, a quello dei sellini, agli spacciatori (non si sa mai, volessi doparmi!). A questo signore mi sento di dirgli solo una cosa: pettegolo!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Webandreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

Imperiale. Questo fu realizzato nel 1622 durante i lavori di ampliamen-to dell’omonima villa, dall’architetto Giulio Parigi per volere di Maria Maddalena d’Austria, allo scopo di migliorare l’accesso prospettico alla villa stessa dalla Porta di San Pier Gattolino, poi nell’800 denominata Porta Romana. L’amena salita, tagliata tra due sponde di cipressi e lec-ci, era percorsa dai due “morosi” sotto il divertito sguardo degli ironici fi orentini, già presenti ed in trepidante attesa. Strada facendo il cozzone metteva in rilievo ai familiari i pregi dei due candidati, sottolineando ro-bustezza, andatura e tutto ciò che poteva servire a dimostrare l’idoneità fi sica dell’uomo al duro lavoro dei campi e le doti giunoniche della don-na riguardanti la prosperità del petto e la larghezza dei fi anchi quali doti di auspicate e numerose maternità. Infatti, si soleva dire che le ragazze da marito, per essere considerate belle, dovevano avere tre cose nere: ciglia, occhi e capelli; tre bianche: unghie, pelle e denti; tre voluminose: cosce, natiche e seni. Così come accadeva per il cozzone a conclusione della trattativa degli animali, a pateracchio concluso, avveniva la conse-gna del compenso anche al mediatore di matrimoni, che quasi sempre consisteva nel regalo di una camicia. Dono molto allusivo in quanto al mediatore, che aveva favorito l’unione, spettava una camicia mentre il futuro sposo avrebbe goduto tutto il resto... cioè quello che conteneva una camicia da notte! Naturalmente lo spasso dei cittadini intervenuti alla fi era era quello di osservare e dileggiare quei pittoreschi gruppi di coloni con l’indaff arato sensale, sparsi qua e là fuori porta, che contrat-tavano, guardavano, ammiccavano, questionavano come al mercato, con le ragazze appena aff acciate al “mondo Firenze” con il viso rosso dalla vergogna, anche per gli apprezzamenti saettati dai divertiti spettatori, intervenuti appositamente per godersi il curioso spettacolo.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

�Web artusi.net

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

la fiera dei contratti

i pettegoli che fannola “spia” su internet

20 | Marzo 2015

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Lettere

GIARDINI DELLA MONTAGNOLA, “IL MIO GRAZIE AGLI ANGELI DEL BELLO”Spett. Redazione,con riferimento all’argomento di cui all’oggetto ed alla lettera della Fondazione degli Angeli del Bello da Voi pubblicata su Reporter del mese di Gennaio 2015 voglio, con la presente, pubblicamente ringraziare la Fondazione di cui sopra per aver preso nella dovuta considerazione la mia lettera (Reporter ottobre 2014) e per l’interesse dimostrato per riportare i Giardini della Montagnola (Coverciano) al passato splendore e di sicuro riusciranno nel loro intento. Ritengo senza ombra di dubbio di poter aff ermare che la Fondazio-ne Angeli del Bello è un esempio di serietà e di amore per la nostra bella città! Una Fondazione che va forte-mente sostenuta da tutti coloro, compreso ovviamen-te il sottoscritto, che amano Firenze e le sue bellezze.Distinti saluti.

Claudio N.

“CHI DEVE OCCUPARSIDI PIAZZA SS. GERVASIOE PROTASIO?”Mi piacerebbe avere una risposta su quanto sto per scrivere. Ricevo il Vs. Reporter, molto gradevole e piacevole, grazie. Di chi è la piazza, per competenza, Ss. Gervasio e Protasio? Piazza di fronte alla chiesa. Non penso sia della Parrocchia, ma del Comune. È una vergogna: piante di lecci mai potate, aiuole mai vangate, aiuole piene di sporcizia. Fra l’altro quando piove le frasche battono nel collo dei passanti. Se è impossibile eseguire una potatura e manutenzione, perché fu realizzata quella struttura che se fosse rego-larmente pulita non sarebbe disdicevole!

Franca

VIA DELLA NAVE DI BROZZI, “SODDISFATTI PER I LAVORI”A nome di tutti i residenti che facendo sentire la pro-pria voce nel richiedere il risanamento di via della Nave di Brozzi, desideriamo esprimere la grande sod-disfazione nella constatazione del magnifi co lavoro eseguito, spingendosi oltre la fatidica “regola d’arte”. Vorremmo per questo, ringraziare pubblicamente, in primis il nostro sindaco Dario Nardella che non ha mancato di presenziare all’inizio dei lavori, ma non di

meno tutti i dirigenti che hanno lavorato impegnan-dosi, affi nché il progetto potesse arrivare a buon fi ne. Un grazie particolare, lo vogliamo esprimere nei ri-guardi dei progettisti, i quali superando se stessi sono riusci a creare un marciapiede agevole e ben protetto dove le persone anziane e le mamme con i passeggini possono transitare senza paura di essere investite da incauti automobilisti. Ancora un grazie, per le mae-stranze che si sono dimostrate altamente capaci nell’e-seguire i lavori affi dati, curando tutta la sede stradale fi n nei minimi particolari. Grazie di cuore a tutti.

Il comitato Via della Nave di Brozzi

“VIABILITÀ, UNA MODIFICA PER VIA MASACCIO”Vorrei far presente una modifi ca alla circolazione stradale di via Masaccio, che a costo zero, si rende-rebbe molto utile a snellire il traffi co. Tutti i veicoli che sono diretti al supermercato provenienti da sud, devono passare davanti allo stesso, arrivare al viale Don Minzoni, girare in via Luca Giordano e poi in via Frà Bartolommeo dove c’è l’entrata del supermer-cato. Dopo per tornare via devono rifare lo stesso giro e percorrere tutta la via Luca Giordano. Per ovviare a tutto ciò basterebbe togliere il cartello stradale che all’incrocio tra via Masaccio e via Frà Bartolommeo obbliga ad andare solo a sinistra o a dritto, in modo che potendo girare anche a destra si potrebbe subito accedere al posteggio del supermercato e uscendo si riprenderebbe subito la via Luca Giordano, evitando di fare ben due giri di un isolato di 200 o 300 metri, dove nei due lati di via Masaccio e viale Don Minzo-ni il traffi co risulta sempre intenso e regolato da un semaforo, che sarebbe così evitato. Anche altri punti di via Frà Bartolommeo è percorso nei due sensi con i posteggi su entrambi i lati e in special modo questo tratto resterebbe sempre solo a servizio dei residenti e di chi va a far la spesa.Ringraziando porgo cordiali saluti.

Carlo Antonio B.

“INDISCIPLINA, I CICLISTI GLI ULTIMI A POTER FARE CRITICHE”Sul numero di febbraio 2015 è pubblicata la lettera a fi rma ‘Daniela C.’ che commenta una precedente let-tera pubblicata sul numero di dicembre 2014 in cui

il Sig. A.B. criticava, giustamente, l’indisciplina e la maleducazione dei ciclisti. Nel condividere in pieno gli argomenti riportati dal sig. A.B. vorrei ricordare alla suddetta ‘Daniela C.’ che la stessa ne fa una que-stione di educazione e sulla maleducazione degli au-tomobilisti si possono riempire pagine ma i ciclisti sono gli ultimi utenti della strada che possono fare critiche e lamentarsi. I ciclisti diffi cilmente si fermano al rosso, tirano dritto sulle strisce pedonali, pedalano tranquillamente contromano, viaggiano in mezzo alla strada, ecc. E questa sarebbe soltanto indisciplina; ma la suddetta ‘Daniela C’ pensi all’automobilista, come me, che urta un ciclista passato col rosso o controma-no: a chi crede che la Polizia Municipale dia la col-pa? Chi crede che fi nisca in Tribunale? Quanti ciclisti sono assicurati? Oltre allo stato d’animo e al dispiace-re di aver fatto male ad una persona, anche se colpe-vole, pensi a quante grane va incontro l’automobilista. Dal lato economico c’è l’assicurazione Rca, eventual-mente, per l’automobilista, ma il ciclista come li paga i danni materiali e morali che un automobilista come me richiederebbe? Cordialmente,

Massimo P.

IL TAGLIO DEGLI ALBERIE LA LORO SOSTITUZIONEGentile Redattore,girando per la città, ho notato molti alberi tagliati (vedi: viali, Albereta, Cascine, giardini). Non sono contrario, di principio, al taglio delle piante, giusto se esiste un pericolo per le persone o si presentino nuove esigenze cittadine, ma perché non si provve-de velocemente a togliere i ceppi e ripiantare nuove piante, magari in numero maggiore? La città parreb-be meno triste e, in caso di nuovi tagli, gli arboscelli sarebbero cresciuti ed avremmo sempre un numero considerevole di alberi. Mi chiedo anche come mai, i vari comitati, invece di protestare contro questi tagli, quasi sempre necessari, non si mobilitino e control-lino affi nché nei quartieri vengano sostituite le pian-te in numero maggiore, anche se spostate di qualche metro. Certo la protesta susciterebbe minor clamore, ma, a mio parere, avrebbe maggiore utilità.Grazie per l’attenzione

Ezio

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaDall’altro, però, la cronaca – an-che recente – riporta l’attenzione sulla necessità di costanti con-trolli su tronchi e rami, perché non si ripetano situazioni di pe-ricolo. Controlli che nell’ultimo anno non sono mancati, così come non mancano i progetti che vedono protagoniste proprio le piante cittadine. Quanto ai giardini, Firenze ne conta (for-tunatamente) diversi e di diverso tipo, dai grandi polmoni verdi alle piccole aree sotto casa. E vi-sto che in questo periodo, insie-me alle belle giornate, torna per molti fi orentini anche la voglia di trascorrere del tempo all’aria aperta, Il Reporter pubblica que-sto mese alcune “classifi che” dei parchi più adatti per dedicarsi ad attività “open air” come correre o organizzare pic-nic e feste per i bambini, ma anche per godersi, a stretto contatto con la natura, uno di quei panorami che solo Firenze sa off rire. Una sorta di “istruzioni per l’uso” per assapo-rare al meglio l’arrivo della bel-la stagione. Ma marzo è anche il mese di un’altra importante ricorrenza, la festa della don-na. Ricorrenza che – seppur nel tempo, secondo qualcuno, ha fi nito per assumere un sapore fi n troppo commerciale – ricor-da quelle che sono state (e che sono) le tante battaglie portate avanti, accendendo i rifl ettori anche su discriminazioni e vio-lenze che continuano ancora oggi troppo spesso a vedere le donne come vittime. Un appun-tamento, insomma, quanto mai attuale, che il nostro mensile ha voluto celebrare in “salsa fi oren-tina” rendendo omaggio a quelle fi gure femminili che hanno fatto la storia della città e non solo. E ancora, su Il Reporter trova poi spazio la presentazione di alcune passeggiate “speciali” che porta-no alla scoperta di una Firenze insolita. Un’occasione per cono-scere una faccia diversa della cit-tà. Ancor meglio se sotto il mite sole di primavera.

MATTEO FRANCINI

RACCOLTA DEI RIFIUTI,“I ‘DIFFERENZIATI’ CI SENTIAMO NOICHE FACCIAMO LE COSE PER BENE”Sono residente a Campo Marte, in via del Pratellino, dove fanno bella mostra i cassonetti della raccolta diff erenziata ma, osservando bene, vedi nell’organico gettare di tutto di più, e spesso quello che fa fatica in-fi lare in uno qualunque dei cassonetti.... scarpe, pezzi metallici, cartoni, plastiche etc, viene lasciato in terra o appoggiato su una moto che parcheggia fi ssa tra cassonetti e marciapiede.... ultimamente un residente “ha osato” mettere un cartello per invitare a gettare i rifi uti nel relativo cassonetto ma, da mattina a sera, è stato stracciato... è quindi diventato “normale” (come forse poteva essere prevedibile) non usare la chiavetta o essere “sconosciuto” al Quadrifoglio per non averla presa, forse per non pagare i rifi uti? I “diff erenziati” si sentono quelli che, con buona volontà e civiltà cercano di diff erenziare i rifi uti, che pagano la bolletta... anche per gli altri!! Forse ci vorrebbero dei controlli mirati, nell’interesse dei “diff erenziati”, del Quadrifoglio e di tutti.

Una residente

IL REPORTER RISPONDECara lettrice,forse troppo poco spesso viene sottolineata l’importanza della raccolta diff erenziata dei rifi uti. Capita anzi che di questo argomento si fi nisca per parlare solo (o quasi) in situazioni di emergenza come quel-le che di tanto in tanto si verifi cano in alcune città italiane, che fanno balzare la questione dei rifi uti alla ribalta della cronaca nazionale. Situazioni “estreme” che a Firenze non si sono riscontrate e che non devono verifi carsi. Serve, però, anche l’impegno da parte dei cittadini. E in questo senso, se non tutti mostrano di avere senso civico e buona volontà – come purtroppo appare evidente dallo stato in cui versano certi cassonetti – alcuni controlli mirati possono certamente essere utili, per “incentivare” chi già non lo fa a gettare la spazzatura nel modo corretto. Così come utili sono i nuovi servizi e le nuo-ve modalità di raccolta che Quadrifoglio sta attivando in diverse zone di Firenze per dare ai cittadini la possibilità di diff erenziare di più, meglio e più facilmente. Perché – non va mai dimenticato – stiamo parlando di un tema fondamentale per l’ambiente, per la città e, di conseguenza, per la salute e la qualità della vita dei suoi abitanti.

MATTEO FRANCINI [email protected]

22 | Marzo 2015

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