Il reporter-Fiesole-marzo 2009

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D rin. Qualcuno suona alla por- ta, dallo spioncino sembra una persona per bene. Il nonno apre e lo fa entrare, salvo poi sco- prire che quello che ha accolto in casa non era un addetto di chissà quale azienda, né un amico del figlio, ma un truffatore che gli ha ripulito il portafoglio. E’ questo il copione delle truffe che sempre più spesso va in scena nelle case dei fiorentini. Lo dicono anche i numeri: lo scorso anno sono stati segnalati alla questura 224 casi,e non si tratta di “colpacci” ma di piccole frodi che danneggiano i cittadini comuni. Specie quelli an- ziani, più indifesi: le analisi sulle truffe rivelano che i furfanti scel- gono di preferenza le ore mattuti- ne, per mettere a segno i loro colpi quando tendenzialmente in casa ci sono solo i pensionati. Che spesso rimangono vittime anche di rag- giri più sottili, come un conto per una riparazione domestica troppo salato per essere onesto. Oppure, e capita spesso, l’inganno arri- va per telefono, con le centinaia di offerte più o meno vere che ci vengono propinate dall’altro capo della cornetta. Insomma, c’è poco da stare tranquilli: e chi i consu- matori li tutela per mestiere, vedi associazioni come il Codacons, consiglia di non abbassare mai la guardia. Ebbene, ecco un po’ di consigli per evitare di cadere in trappola... MARZO 2009 La truffa è dietro l’angolo DOSSIER. Nel 2008 segnalati 224 casi, le vittime prescelte sono gli anziani SPORT BONAZZOLI SI PRESENTA L’attaccante ritrova Prandelli e a Firenze cerca riscatto: “Sono motivatissimo” La mappa delle etnie I cinesi a Brozzi, i cingalesi alle Cascine, i peruviani alla sta- zione di Santa Maria Novella e i nordafricani a San Lorenzo, San- ta Croce e Santo Spirito. La città si apre a nuove contaminazioni, che scelgono posti precisi per mettere radici. Firenze si divide a zone e ogni etnia si stabilisce in un territorio definito. Dal centro, che è anche il punto di arrivo per la maggior parte degli stranieri, quindi il primo sbocco natura- le, fino alle periferie dove alcuni decidono di stabilirsi. Viaggio in una Firenze a macchie di colore. Dove è possibile fare un viaggio nel viaggio e scoprire costumi, usanze, tradizioni e nuove abitu- dini. PAGG.28-29 PAG.38 PAGG.8-9 Lo sguardo attento de Il Reporter sulla quotidianità fiorentina PAG.28 Sondaggio PAG.15 Ronde dei cittadini per la sicurezza sul territorio, sei d’accordo? Pochi gesti e la bolletta scende: dal riscaldamento all’elettricità, ecco qualche trucco... CONSUMI RISPARMIARE SI PUÒ PAGG.10-11 di S.Wiedenstritt e C.Gentileschi L a primavera, la sta- gione dell’amore, è oramai alle porte. Leggendo le stati- stiche, la primavera è anche la stagione dei matrimoni. Il ma- trimonio è il sacramento che unisce 2 persone per sempre: la sposa e il ristora- tore. Perchè per pagare le rate del pran- zo una vita non basta! Non capisco cosa c’entra il matrimonio con due persone che si vogliono bene. In alcune isole della Nuova Guinea quando una ragazza vuole sposare un uomo glielo fa capire dandogli un morso nel polpaccio! Que- sto te la fa odiare una donna, mica amar- la! Da noi come segno di prosperità agli sposi si tira il riso, in un paesino sperdu- to dell’Africa c’è l’usanza di tirare agli sposi le noci di cocco. E’ amore questo? No è un attentato! In India lo sposo deve portare la sposa sulle spalle fino al suo villaggio. Io fossi un indiano, pur di evi- tare l’ernia, mi sposerei la vicina di casa. Il matrimonio è un business, non c’entra niente con i sentimenti delle persone. Però devo ammettere che oggi c’è più amore di prima. E per giunta tutti amia- mo la stessa persona: la Signora denaro. Un tempo in Sicilia se il marito trovava la moglie a letto con l’amante ricorreva al delitto passionale. Ieri ho letto sul giornale di un palermitano che è rientra- to a casa ed ha sparato ad un uomo che abbracciava il suo salvadanaio. Il pove- retto prima di morire ha provato anche a giustificarsi: “ti giuro, ero venuto in casa tua solo per fare sesso con tua moglie!”. La Signora denaro è libidinosa, cambia uomini con una facilità incredibile. In- fatti oggi i migliori club privè sono in banca. Ieri ho visto due correntisti con la mascherina che di nascosto si scam- biavano le banconote! Allora questa pri- mavera facciamo il matrimonio giusto: sposiamoci con una bella banconota da 500 euro. E tanti auguri a tutti! *Comico Andrea Muzzi* E se mi sposassi la Signora denaro? PAG.3 Camerata e Sant’Antonino, garanzie sul loro futuro PRIMO PIANO Via al recupero di fabbriche dismesse, ville storiche e conventi PAG.2 VECCHI EDIFICI RINASCONO Periodico d’informazione locale. Anno III n. 17 del 2 marzo 2009. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 EDIZIONE DI FIESOLE • 7.724 COPIE DISTRIBUITE DA Il Giornale del tuo Comune Affiliato AFFILIATO FI - Campo di Marte 055 0515231 VALUTAZIONI GRATUITE E SENZA IMPEGNO 1013960 AFFILIATO FI - Campo di Marte - 055 0515231 Affiliato Pirelli RE Agency. Ogni affiliato è imprenditore indipendente ed autonomo. Affiliato CAMPO MARTE IN TERRA TETTI tutti con ingresso indipendente disponiamo di varie tipologie immobiliari di nuova costruzione composte da soggiorno con cottura due camere servizio ampi spazi esterni. A partire da 200.000 1013961

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Il reporter-Fiesole-marzo 2009

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Drin. Qualcuno suona alla por-ta, dallo spioncino sembra

una persona per bene. Il nonno apre e lo fa entrare, salvo poi sco-prire che quello che ha accolto in casa non era un addetto di chissà quale azienda, né un amico del figlio, ma un truffatore che gli ha ripulito il portafoglio. E’ questo il copione delle truffe che sempre più spesso va in scena nelle case dei fiorentini. Lo dicono anche i numeri: lo scorso anno sono stati

segnalati alla questura 224 casi,e non si tratta di “colpacci” ma di piccole frodi che danneggiano i cittadini comuni. Specie quelli an-ziani, più indifesi: le analisi sulle truffe rivelano che i furfanti scel-gono di preferenza le ore mattuti-ne, per mettere a segno i loro colpi quando tendenzialmente in casa ci sono solo i pensionati. Che spesso rimangono vittime anche di rag-giri più sottili, come un conto per una riparazione domestica troppo

salato per essere onesto. Oppure, e capita spesso, l’inganno arri-va per telefono, con le centinaia di offerte più o meno vere che ci vengono propinate dall’altro capo della cornetta. Insomma, c’è poco da stare tranquilli: e chi i consu-matori li tutela per mestiere, vedi associazioni come il Codacons, consiglia di non abbassare mai la guardia. Ebbene, ecco un po’ di consigli per evitare di cadere in trappola...

MARZO 2009

La truffa è dietro l’angoloDOSSIER. Nel 2008 segnalati 224 casi, le vittime prescelte sono gli anziani

SPORT

BONAZZOLI SI PRESENTAL’attaccante ritrova Prandelli

e a Firenze cerca riscatto:

“Sono motivatissimo”

La mappa delle etnie

Icinesi a Brozzi, i cingalesi alle Cascine, i peruviani alla sta-

zione di Santa Maria Novella e i nordafricani a San Lorenzo, San-ta Croce e Santo Spirito. La città si apre a nuove contaminazioni, che scelgono posti precisi per mettere radici. Firenze si divide a zone e ogni etnia si stabilisce in un territorio definito. Dal centro,

che è anche il punto di arrivo per la maggior parte degli stranieri, quindi il primo sbocco natura-le, fino alle periferie dove alcuni decidono di stabilirsi. Viaggio in una Firenze a macchie di colore. Dove è possibile fare un viaggio nel viaggio e scoprire costumi, usanze, tradizioni e nuove abitu-dini. PAGG.28-29

PAG.38

PAGG.8-9

Lo sguardo attento de Il Reportersulla quotidianità fiorentina

PAG.28

Sondaggio

PAG.15

Rondedei cittadiniper la sicurezzasul territorio, sei d’accordo?

Pochi gesti e la bolletta scende:

dal riscaldamento all’elettricità,

ecco qualche trucco...

CONSUMI

RISPARMIARE SI PUÒ

PAGG.10-11

di S.Wiedenstritt e C.Gentileschi

La primavera, la sta-gione dell’amore,

è oramai alle porte. Leggendo le stati-stiche, la primavera è anche la stagione dei matrimoni. Il ma-trimonio è il sacramento che unisce 2 persone per sempre: la sposa e il ristora-tore. Perchè per pagare le rate del pran-zo una vita non basta! Non capisco cosa c’entra il matrimonio con due persone che si vogliono bene. In alcune isole della Nuova Guinea quando una ragazza vuole sposare un uomo glielo fa capire dandogli un morso nel polpaccio! Que-sto te la fa odiare una donna, mica amar-la! Da noi come segno di prosperità agli sposi si tira il riso, in un paesino sperdu-to dell’Africa c’è l’usanza di tirare agli sposi le noci di cocco. E’ amore questo? No è un attentato! In India lo sposo deve portare la sposa sulle spalle fino al suo villaggio. Io fossi un indiano, pur di evi-tare l’ernia, mi sposerei la vicina di casa. Il matrimonio è un business, non c’entra niente con i sentimenti delle persone. Però devo ammettere che oggi c’è più amore di prima. E per giunta tutti amia-mo la stessa persona: la Signora denaro. Un tempo in Sicilia se il marito trovava la moglie a letto con l’amante ricorreva al delitto passionale. Ieri ho letto sul giornale di un palermitano che è rientra-to a casa ed ha sparato ad un uomo che abbracciava il suo salvadanaio. Il pove-retto prima di morire ha provato anche a giustificarsi: “ti giuro, ero venuto in casa tua solo per fare sesso con tua moglie!”. La Signora denaro è libidinosa, cambia uomini con una facilità incredibile. In-fatti oggi i migliori club privè sono in banca. Ieri ho visto due correntisti con la mascherina che di nascosto si scam-biavano le banconote! Allora questa pri-mavera facciamo il matrimonio giusto: sposiamoci con una bella banconota da 500 euro. E tanti auguri a tutti!

*Comico

Andrea Muzzi*

E se mi sposassila Signora denaro?

PAG.3

Camerata e Sant’Antonino,garanzie sul loro futuro

PRIMO PIANO

Via al recupero di fabbriche dismesse,

ville storiche e conventi PAG.2

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2 Marzo 2009

L’OPERAZIONE. Recupero in corso o in vista per numerosi spazi di pregio storico e artistico

Appartamenti in opifi ci dismessi, ma anche dimore storiche che diventano hotel a cinque stelle e perfi no un convento chiuso che

rinasce come biblioteca e museo. Dopo anni di immobilismo, Fiesole sta cambiando volto grazie a un processo di recupero che vede al centro numerosi spazi di pregio storico e arti-stico. L’operazione riguarda complessivamen-te otto complessi industriali, quattro ville e tre conventi, dislocati sia in collina sia nelle due valli del territorio locale, tutti però caratteriz-zati da un comune destino di degrado. “Alcuni di questi complessi - spiega l’assessore all’ur-banistica Marcello Cocchi - hanno una storia di abbandono trentennale che, nonostante la volontà di recupero, espressa fi n dal primo regolamento urbanistico, non facevano passi avanti e che invece, negli ultimi anni, hanno avuto un’inversione di tendenza, grazie a un lavoro congiunto fra gli uffi ci comunali e ope-ratori privati che, invece di proporre nuovi in-sediamenti, hanno deciso di scommettere sul recupero urbano di complessi che fanno parte del patrimonio di questa città”. Ecco che così sono recentemente tornati a “nova vita” l’ex fabbrica Borna del Manzolo, l’oleifi cio Che-lazzi di Compiobbi e il mobilifi cio Ciappi di Pian di San Bartolo, tutti trasformati in palaz-zine residenziali con parcheggi privati. Hanno invece avuto da poco il via libera del consiglio comunale gli interventi di recupero, sempre a fi ni residenziali, del complessi del lanifi cio Calamai di Ellera (60 alloggi) e della fabbrica di freni per le ferrovie del Bersaglio (36 allog-gi). Ancora tre cambi di destinazione d’uso si avranno poi grazie al nuovo regolamento ur-banistico. Si tratta del Centro Galvanotecnico Toscano e dell’area produttiva di Compiobbi, dove troveranno spazio nuovi appartamenti, uffi ci e un centro commerciale, con un su-permercato di circa 500metri quadrati per la vendita. Cambio di destinazione a fi ne resi-denziale anche per la fabbrica di macchine da caffè “Marzocco” di Pian di San Bartolo, che

presto sarà trasferita nel Mugello. Accanto ai complessi produttivi dismessi, procede anche il piano di recupero di alcune dimore di pregio storico-artistico. Si tratta delle due ville Covo-ni e Machiavelli, del complesso settecentesco di Sant’Ignazio a Maiano, dove sono in via di ultimazione 14 appartamenti, di quello di Villa I Tatti, dove l’Harvard University sta completando il recupero dell’ex residenza del-lo studioso Berenson, di quello di Villa Ojetti del Salviatino che, chiuso nel 1988 il distac-

camento della Stanford University, è stato recentemente acquistato da una società che lo sta trasformando in un hotel a cinque stelle. Sta inoltre per arrivare il via libera del Comu-ne anche per le suite di lusso dell’ex convento San Girolamo di via Vecchia Fiesolana, lascia-to dalle suore irlandesi negli anni ’90, mentre nel conventino della Maddalena di Caldine, il Demanio ha confermato sia il trasferimento di un distaccamento della biblioteca Laurenziana di Firenze ma anche la prossima apertura di

un museo della stamperia. Infi ne, grazie a un cambio di destinazione, nuovi appartamenti saranno costruiti nell’ex convento delle suo-re Stimmatine, chiuso due anni fa a Borgun-to. “Oltre ad avere dato soluzione e ad aver consentito di prevenire inevitabili situazioni di degrado, molti di questi interventi – sotto-linea ancora Cocchi - si sono trasformati in occasione per migliorare la qualità urbana e insediativi, con la creazione di nuove aree per attrezzature e infrastrutture pubbliche”.

La nuova vita di ex fabbriche e antiche ville

Giovanna Del Naia

Il progetto riguarda otto

complessi industriali,

quattro palazzi

e tre conventi,

tutti caratterizzati

da un destino di

degrado. Al loro posto

hotel di lusso, case

e anche un museo

L’ex oleificio Chelazzi di Compiobbi

FATTI E PERSONE

Il Reporterè un periodico di 7 edizioniche mensilmenteviene distribuito da in 190mila copie

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Anno II n.17 del 2 marzo 2009

L’INTERVENTO

Via libera al Piano attuativo di Ellera. Dopo la giunta, anche il consiglio co-

munale fi esolano ha approvato (con 12 voti favorevoli della maggioranza, 3 contrari di Prc e “Fiesole tua” e 2 astensioni del Pdl) l’importante intervento urbanistico, che ridisegna il volto della frazione sulla riva dell’Arno. Il progetto ha come punto cen-trale il recupero dell’ex area industriale “Calamai” nella quale saranno realizzati 50 alloggi, una piazza centrale, due par-cheggi pubblici per 50 posti auto, 4.500 mq destinate ad aree di verde pubblico e a una serie di percorsi pedonali. Completano

l’intervento la costruzione di un depuratore e la nuova viabilità alternativa alla strada Aretina. Si tratta della cosiddetta “variante di Ellera”, che consentirà di spostare il traf-fi co all’esterno del centro abitato. “Il recu-pero a fi ni residenziali delle volumetrie del-l’ex fabbrica, che attualmente sono in stato di abbandono, la variante alla statale e le altre opere - ha detto soddisfatto l’assessore all’urbanistica Marcello Cocchi - costitui-scono un importante intervento urbanistico che rappresenta per Ellera una grande op-portunità, e un’occasione per la riqualifi ca-zione dell’intera frazione”. “Questo proget-

to, senz’altro faraonico, appare prettamente speculativo ed avulso dalle reali necessità abitative della frazione, sia per l’esorbitan-te numero di alloggi previsto, sia per la to-tale assenza di locali destinati al commercio e ai servizi anche indispensabili - ha sotto-lineato il consigliere di “Fiesole Tua” Gior-gio Gasperi Campani – inoltre, nonostante il richiamo della Provincia, non è stato fatto nessuno studio per la verifi ca degli aspetti idraulici, così come nessuno ha consultato la Soprintendenza archeologica, malgrado il recente ritrovamento di numerosi manu-fatti preistorici”.

Via libera al Piano attuativo: punto centrale il recupero dell’ex area industriale “Calamai”

Alloggi, viabilità e anche una piazza: Ellera cambia volto

/D.G.

Era il 7 giugno 1943 quando Ca-millo Calamai, titolare di un la-

nifi cio a Prato, acquistò la “Fabbrica dei Cenci”, uno stabilimento indu-striale aperto dalla fi ne dell’Ottocen-to nei pressi di Ellera per la fi latura. L’edifi cio viene ampliato con nuovi locali, che vengono adattati anche per la produzione della stoffa e la cer-nita degli stracci. In questo periodo, all’interno della fabbrica, erano in funzione una decina di telai e numero-si macchinari, che prevedevano vari trattamenti dei tessuti (sfi lacciatura, carbonizzo, tessitura, ecc). Le pez-ze così ricavate venivano poi inviate a Prato per la rifi nitura. Lo stabili-mento Calamai è stato in attività per quasi quaranta anni e ha dato lavo-ro a centinaio di abitanti della zona, soprattutto di Compiobbi. Il periodo di massima espansione è stato fra il 1945 e il 1946, quando nella fabbrica furono occupati fi no a novanta operai con varie mansioni.

La “fabbrica dei cenci”che produceva lavoro

SCHEDA

Il Reporter di Fiesole raggiunge 7.724 famiglie nel Comune di Fiesole.

3Marzo 2009PRIMO PIANO

SANITÀ/1. Il direttore della Asl 10 Marroni e l’assessore Rossi danno garanzie sul futuro dei presidi locali

Camerata resta com’è (aspettando l’ospedalino)

Dal consiglio comunale sul tema è emersa la volontà di

realizzare, al più presto, il nuovo polo sanitario di Fiesole nell’ex

Sant’Antonino. Congelata, nel frattempo, l’ipotesi di trasferire l’Ispo

(l’istituto per lo studio e la prevenzione oncologica) a Camerata

Camerata resta così com’è, fi no quando il recupero dell’ex Sant’Antonino non sarà completato. Dopo le indiscrezioni, gli an-nunci e le smentite di questi ultimi mesi, sia

il direttore generale dell’Asl 10 di Firenze Luigi Mar-roni sia l’assessore regionale alla Sanità Enrico Rossi hanno dato garanzie sul destino dei due presidi sani-tari fi esolani, confermando la volontà di realizzare, al più presto, il nuovo polo sanitario di Fiesole nell’ex ospedale Sant’Antonino, e congelando nel frattempo l’ipotesi di trasferire a Camerata l’Ispo - l’istituto per lo studio e la prevenzione oncologica. L’annuncio è arrivato lo scorso 12 febbraio, durante il consiglio comunale svoltosi con adunanza straordinaria aperta, avente come unico tema all’ordine del giorno “Sani-tà ed assistenza sul territorio del Comune di Fiesole”, che ha richiamato oltre 150 cit-tadini, a dimostrazione di quanto la questione sia sentita. L’inizia-tiva è nata dalla petizione orga-nizzata dal circolo di Fiesole di Rifondazione comunista che, insieme al laboratorio della si-nistra, ha raccolto 700 fi rme. Certo, chi si aspettava risposte concrete sull’inizio dei lavori di recupero del-l’ex ospedalino è rimasto deluso. Nessuno ha infatti voluto dare una data. Ma, per la prima volta dal blocco del “project fi nancing” per la ristrutturazione del San-t’Antonino, che ha fatto temere un ripensamento del-l’intera operazione, almeno appare certo che l’Asl non solo non ha intenzione di vendere l’immobile, ma ha pronto anche un consistente investimento per portare a termine l’operazione. “Abbiamo stanziato 10 milioni di euro per risolvere il contenzioso e far partire i lavori - ha detto Marroni - confermo anche la destinazione socio-sanitaria del project fi nancing, che farà del San-

t’Antonino un polo sanitario di qualità, con una resi-denza sanitaria assistita”. Puntuale la risposta anche in merito alla preoccupazione per la chiusura, da parte della Asl, dell’ospedale di comunità, situato presso il presidio di Camerata e dismesso da luglio scorso. “Questa esperienza non è stata perduta - ha detto an-cora Marroni - la riorganizzazione prevede infatti che i posti riservati ai fi esolani siano recuperati presso la casa di cura di Poggio Sereno”. Non tutti, però, han-no gradito la novità. Sembra infatti che la struttura di Maiano non sia attrezzata per questo servizio. Tanto che si sarebbero già verifi cati alcuni inconvenienti con i primi ospiti. Sia Marroni che il sindaco Fabio Incatasciato hanno promesso controlli. Sorpreso e in-sospettito dalla pronta retromarcia di Asl e Regione è il Comitato per la difesa dell’ex ospedale, nato nel ‘95

tra i lavoratori e gli ospiti del-l’ospedale. “Questo intervento — spiega Piero Ulivi— è piutto-sto anacronistico, in quanto della struttura di un tempo è rimasto poco. Il nostro comitato ha rac-colto 10mila fi rme, ma nessuno

ci ha mai ascoltato. Ora siamo meravigliati di questi rimpianti”. Le risposte concrete dovrebbero comun-que arrivare a breve. Società della Salute, Comune di Fiesole e Asl, entro il mese di aprile, daranno infatti vita a un tavolo istituzione per individuare quali sono i servizi sanitari di cui i fi esolani hanno più urgenza. In tal senso va anche un ordine del giorno approvato all’unanimità delle forze politiche che compongono il consiglio comunale fi esolano. “Abbiamo avuto tre ri-sposte importanti - ha concluso soddisfatto il sindaco Fabio Incatasciato - la conferma del project fi nancing del Sant’Antonino, il recupero dell’ospedale di comu-nità e l’impegno a rivedere i servizi di Camerata”.

Daniela Giovannetti

L’ospedale di Camerata a San Domenico

Stanziati 10 milioniper risolvere il contenziosoe far partire i lavoridell’ex Sant’Antonino

Sono tante le carenze lamentate dai cittadini in tema di servizi sanita-

ri offerti sul territorio fi esolano. Negli ultimi quindici anni, il Colle etrusco non ha infatti subìto solo la chiusura di due ospedali cari a tanti cittadini, fi esolani e non, ma ha anche assistito a un progressivo deterioramento e al-lontanamento di numerosi servizi di assistenza primaria, secondo la logi-ca di una pianifi cazione dell’offerta socio-sanitaria decisa a livello azien-dale e regionale, che ha indiscutibil-mente penalizzato i cittadini di Fieso-le. Risposte importanti per uscire da questa situazione dovrebbero arriva-re dal “tavolo istituzionale” che sarà attivato da Comune di Fiesole, Asl e Società della Salute entro aprile. A tale scopo, si stanno raccogliendo riflessioni e materia-le da vari soggetti . Ecco al-cune delle segna la -zione arrivate. Il “Laboratorio della Sinistra” lamenta la mancanza di infermieri nel distretto sanitario di Compiobbi, con esose ricadute di lavoro extra a carico dei medici. Fra i paradossi si segnala anche la man-canza di un telefono cellulare per la guardia medica che, quindi, diventa introvabile se fuori sede per una visi-ta. I sindacati ospedalieri lamentano invece diffi coltà nel dover lavorare fra la minaccia di “tagli continui” e l’in-sicurezza nel domani. Un sunto del

malcontento è raccolto nel documen-to redatto dal Partito Democratico di Fiesole, che ha presentato un elenco con i servizi di assistenza primaria che in questi anni sono stati in parte tagliati. Oltre alla necessità di avere tempi rapidi per risolvere il conten-zioso del Sant’Antonino, si richiama l’attenzione anche su problematiche da risolvere con urgenza. Fra queste ci sono la mancanza di un medico sulle ambulanze e la necessità di potenzia-re i punti prelievo delle due vallate. Si ricorda infatti che, per le emergen-ze del 118, si è da tempo costretti a fare riferimento sull’automedica che arriva da Firenze, con il conseguente dilatamento dei tempi di intervento. A Camerata andrebbero invece po-tenziati il cup, l’anagrafe sanitaria,

il servizio psichiatri-co, la ria-bilitazione e i vari consultori, primi fra

tutti quello di ostetricia e di pediatri-ca. Non meno negativo è il giudizio dato sulla recente cancellazione del centro diabetologico che, sebbene se-guisse 150 pazienti, è stato soppresso senza preavviso e con una comuni-cazione arrivata via e-mail. “Fiesole non ha bisogno di un ospedale vero e proprio — spiega l’assessore alla sanità Serena Spinelli — ma del ri-pristino di alcuni servizi di assistenza primaria che in questi anni sono stati in parte tagliati”.

Servizi tagliati e carenze,ecco quello che non va

SANITÀ/2. Diverse le lamentele dei cittadini sulla questione

Per le emergenze del 118gli abitanti sono costretti a far riferimento all’automedicaproveniente da Firenze

/D.G.

4 Marzo 2009

Tempo di bilancio anche per la polizia municipale di Fiesole, che in questi giorni ha presentato la re-

lazione dell’attività svolta nel 2008. “Sono notevolmente diminuiti sia il numero dei sinistri stradali sia il numero complessivo delle violazio-ni elevate - sottolinea il comandante Paolo Cappellini - in particolare, si segnala una costante diminuzione delle violazioni per mancato rispet-to del semaforo rosso: dall’8 set-tembre del 2006 (giorno dell’attiva-zione) al 31 dicembre 2006 furono infatti rilevate 4.368 violazioni, che poi dal primo gennaio al 31 dicem-bre 2007 sono scese a 3.641, con una tendenza alla diminuzione con-fermata anche per il 2008, quando sono state rilevate 2.400 violazioni in tutto l’anno”. Complessivamente, nel 2008, le violazioni totali al co-dice della strada sono state 8.861, contro le 11.150 del 2007. In forte diminuzione anche le multe per i di-vieti di sosta, che arrivano a dimezzarsi, attestandosi su circa due-mila verbali contro gli ol-tre 4mila dell’anno precedente. In controtendenza, invece, gli accer-tamenti effettuati con l’autovelox, sia in postazione fi ssa che mobile, passati da 2.187 (nel 2007) a 2.313 nel 2008. In calo, infi ne, i verbali elevati per “omessa comunicazione dati conducente” (1.445 contro gli oltre 2.500 dell’anno precedente). Complessivamente, nel corso del

2008, i vigili di Fiesole hanno ver-balizzato anche 69 incidenti stradali, contro i 79 del 2007. Di questi, due sono stati mortali (così come l’anno

precedente) mentre cala il numero dei feriti: 43 contro 45. La distribuzione mensile de-

gli incidenti è molto variabile, con punte massime ad agosto, con 10 incidenti, e febbraio con 8, quando si sono verifi cati anche i due inci-denti mortali. Nella classifi ca delle strade più pericolose, il primo po-sto spetta alla via Faentina con 24 incidenti, seguita dall’Aretina con 21. La polizia municipale di Fieso-le ha confermato anche per il 2009

il servizio di notte, dalle 21 alle 2. Il pattugliamento avviene tre volte alla settimana in giorni diversi, e prevede l’utilizzo di tre unità: una pattuglia all’esterno e un ispettore in sala radio per coordinare il servizio. “Per quanto riguarda la rilevazione dei sinistri stradali - ha aggiunto il comandante Cappellini - nel 2009 dovrebbe essere acquistato un eti-lometro omologato, per poter disto-gliere il meno possibile gli agenti dal servizio attivo, in quanto, ulti-mamente, non avendo in dotazione questo apparecchio, la pattuglia, quando il caso lo rende necessario, è costretta ad accompagnare il guida-tore alla sede di altri corpi di polizia per poter espletare i necessari accer-tamenti, con conseguente perdita di tempo”.

FATTI E PERSONE

Acquedotto nuovo per le ville di via Mantellini, a San Do-

menico. Dopo anni di attesa, si sono fi nalmente conclusi i lavori per la posa del collegamento in-terrato delle ultime utenze (una quindicina di abitazioni, alcune delle quali frazionate in più appar-tamenti), rimaste escluse dai pre-cedenti interventi. Tutti gli abitan-ti dalla collina più bella di Fiesole potranno così fi nalmente avere la messa in sicurezza dell’allaccio al sistema idrico principale, al quale sono stati per sette anni collega-ti solo grazie a un semplice tubo che correva in esterno per oltre cinquecento metri. Numerosi i disagi creati da questa situazio-ne. Il tubo, in materiale plastico, passava infatti in alcuni tratti di collina a boscaglia e, essendo esposto alle intemperie, era sog-getto a frequenti rotture, che ve-nivano scoperte solo dall’importo salato delle bollette, con il conse-guente spreco d’acqua e denaro. L’intervento era atteso dall’inizio dei primi anni del duemila, perio-do in cui sono stati fatti i lavori per collegare alla fognatu-ra principale tutta la zona residenziale a sud di Fie-sole capo-luogo. A completare l’intervento mancava infatti ancora l’allaccia-mento defi nitivo all’acquedotto in quest’ultima parte di collina. Dopo una serie di rinvii, ecco che l’opera è stata ora portata a termi-ne. Per consentire lo svolgimento dei lavori è stato più volte istitui-to anche un senso unito alternato sulla strada, con disagi per resi-

denti e automobilisti. L’intervento è stato eseguito da Acque Toscane Spa, su fi nanziamento del Comu-ne, che ha investito circa 18mila euro. Il prossimo passo sarà l’en-trata in funziona dei contatori che Acque Toscane installerà, a breve, alle singole utenze. Intan-to, si stringono i tempi anche per un altro “acquedotto volante”. Si tratta di quello di Quintole: circa un chilometro di tubo in pvc per il quale gli abitanti sollecitano l’in-terramento da oltre dieci di anni.

Conclusa la progettazio-ne, si sta ora per proce-dere con la richiesta di mutuo. Quin-

di si potrà dare il via alla gara per l’appalto dei lavori, con un inve-stimento previsto di circa 110mila euro. Confermato, entro il 2009, anche il lavoro del Girone, dove servono circa 87mila euro per so-stituire una vecchia tubatura in via del Girone. Gli uffi ci competenti stanno infatti procedendo con la progettazione.

POLIZIA MUNICIPALE. Presentata la relazione dell’attività svolta nel 2008

Meno incidenti e multe (ma più velocità)

Daniela Giovannetti

Nuovo acquedotto a San DomenicoVIA MANTELLINI. Conclusa la posa del collegamento

Novità in arrivo:nel 2009 dovrebbeessere acquistatoun etilometro omologato

L’autovelox di Pian del Mugnone

Diminuiti sia il numero dei sinistri che quello delle violazioni.

In calo i passaggi con il rosso e i divieti di sosta.

Aumentati gli accertamenti con l’autovelox

Dopo anni di attesale utenze rimaste esclusepotranno avere la messain sicurezza dell’allaccio

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5Marzo 2009

Per oltre un millennio, il ponte del Cal-deraio sul Mugnone ha fatto il suo dovere. Adesso, però, tutti si sono di-menticati di lui, e dopo l’abbandono

è arrivato, inesorabile, anche il degrado. La si-tuazione è peggiorata drasticamente negli ultimi mesi, quando - probabilmente anche in seguito al maltempo - è crollata buona parte della spalletta sul lato destro. “E’ una delle opere più antiche di tutta la valle, eppure non c’è un cartello che lo indichi – denuncia Andrea Prosperi, consiglie-re del Gruppo Naturalistico Valle del Mugnone - per raggiungerlo dobbiamo passare da un can-cello privato e quando arriviamo al torrente ci troviamo davanti a una situazione penosa, con tanto di resti di una vecchia auto arrugginita. Insomma, un grande abbandono”. L’origine del ponte del Calderaio si perde nella notte dei tem-pi. Una tradizione orale lo fa risalire all’epoca

romana. Più verosimilmente, come attestano anche alcune fonti scritte, fu costruito in età me-dievale. Il suo massimo splendore risale però al Quattrocento, quando il Comune di Fiesole ave-va un suo distaccamento alla Lastra, sull’attuale via Bolognese, e il ponte del Calderaio segna-va la via più breve fra le due colline. Tale era la sua importanza che addirittura il Botticelli, o quantomeno un suo allievo, decise di rendergli omaggio, raffi gurandolo in una tavola realizzato nel 1470 per la chiesa di San Pier Maggiore, e oggi conservata nientemeno che alla Tate Gal-lery di Londra. Con la costruzione della strada Faentina venne segnata la fi ne dell’importanza del Ponte del Calderaio, che da allora servì solo per il passaggio verso le cave di Monterinaldi o per raggiungere il Mulino sull’altra sponda. “Nonostante le segnalazioni più volte fatte alle autorità competenti, nessuno sembra interessato

a intervenire per fermare questo degrado. Eppure è in una delle zone più interessanti e belle della valle del Mugnone, basta elencare la vicinanza con l’oratorio di Fontelucente, gli acquedotti del Serrone e del Serroncino, l’acquedotto mediceo, le cave, le buche delle fate. Come gruppo natura-

listico - aggiunge Prosperi - rilanciamo quindi la nostra proposta di realizzare un percorso natura-listico lungo la sponda del Mugnone, che oltre a offrire la possibilità di godere delle bellezze del luogo potrebbe anche fungere come controllo e rispetto del medesimo”.

C’è chi lo fa risalire all’epoca romana, chi invece

al Medioevo: ora le sue condizioni sono sempre

peggiori. E spunta una proposta: un percorso

naturalistico lungo la sponda del torrente

FATTI E PERSONE

L’antico ponte del Calderaio

La triste fi ne del ponte del Calderaio

Giovanna Del Naia

IL FATTO. L’antica opera sul Mugnone versa in uno stato di crescente abbandono e degrado

Contestualmente al bilancio di previsione 2009, è stata ap-provato anche il Piano triennale delle opere pubbliche. Per

gli interventi dell’anno in corso, il Comune ha disposto la stipula di mutui per 950mila euro. “Mi rendo conto che abbiamo un piano di investimenti modesto - ammette il vicesindaco Gian-carlo Gamannossi - pur nelle ristrettezze del bilancio, nel 2009 riusciremo comunque a dare alcune importanti risposte ai nostri cittadini”. Fra gli interventi più attesi ci sono una serie di lavori alla rete idrica. “Complessivamente spenderemo 250mila euro - spiega Gamannossi - in particolare, il 2009 vedrà l’interramen-to del tratto di Quintole, per un investimento di 110mila euro e di via del Girone, con 87mila euro”. Per la manutenzione delle strade comunali e della segnaletica saranno spesi 350mila euro; 200mila sono per il capitolo relativo alla “manutenzione straor-

dinaria del patrimonio comunale, sport e illuminazione”; 50mila euro, invece, sono per gli “interventi di somma urgenza”. Due anni dopo il previsto, il 2009 vedrà finalmente la costruzione del parcheggio pubblico di Borgunto (100mila euro). Nel corso dell’anno, infine, si procederà con la pro-gettazione della strada-parco di Maiano (grazie al finanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha messo a di-sposizione 200mila euro) e vedremo l’ini-zio della costruzione della variante stradale alla via Aretina per il tratto di Ellera. E’ in programma, ma difficilmente verrà realizzato, anche il restauro del Municipio, per il quale servono circa 250mila euro. “Infine, nel 2009 troveranno attuazione due opere del piano 2008. Mi

riferisco a via di Mimmole, che sarà riasfaltata entro primavera, e al marciapiede di via Sampre. Si tratta di lavori - chiude Ga-mannossi - effettivamente più volte annunciati, ma che quest’an-no, dopo tanti rinvii, possono finalmente essere completati”. Si

dovrà invece attendere il prossimo anno per la messa in sicurezza degli edifici sco-lastici. A questo capitolo sono destinati 800mila euro. Prima di procedere con i lavori sarà però necessario completare la progettazione, per la quale servirà tutto il 2009. Critiche al Piano delle opere pubbli-

che sono arrivate dai gruppi consiliari di opposizione del Pdl e di “Fiesole Tua”, che hanno evidenziato come “gli stessi interventi passino di anno in anno senza essere mai realizzati”.

Rete idrica, strade, parcheggi e manutenzioni: ecco i lavori del 2009OPERE PUBBLICHE. Approvato il piano triennale. Gamannossi: “Risposte ai cittadini”. L’opposizione: “Interventi sempre rimandati”

/G.D.N.

Si dovrà attendereil prossimo annoper la messa in sicurezzadegli edifi ci scolastici

Gli ultimi tre mesi sono stati caratterizzati da un’intensa attività politica e sindacale che ha riacceso la discussione sulla chiusura dell’Ospedale di S. Antonino e le sue conseguenze negative. Le notizie (apparse sul giornale) della chiusura dell’Ospedale di Comunità di Camerata e il prospettato tra-sferimento degli ambulatori con ipotesi di portare i posti letto nella clinica di Poggio Sereno (con una convenzione specifica che determini spazi e servizi esclusivi per i lungo degenti), separata dai servizi psichiatrici, assieme al trasferimento del distretto sanitario c/o la Misericordia in Fiesole in locali che necessitano di una ristrutturazione con l’autorizzazione da parte della Sovrintendenza, sono sfociate in accese assemblee di cittadini, di sindacati e delle Associazioni e un Consiglio Comunale aperto hanno evidenziato la necessità di una definizione certa del problema. E’ sta-to chiesto quindi da parte delle OOSS confederali un incontro urgente con la Regione Toscana e l’ASL avvenuto il 20 Febbraio nella sede dell’ Assessorato. Questi i chiarimenti specifici: per quanto riguarda il Distretto Sanitario e il servizio di Analisi, rimarranno c/o il centro di Camerata fino alla definizione per il riutilizzo di S Antonino (da definirsi entro 2/3 mesi). Se ciò avverrà si proporrà l’utilizzo dell’immobile dell’ex Ospedale in termini di una gestione diretta dell’ASL destinato alla definitiva sistemazione del Distretto Sanitario e i relativi servizi diagnostici e la riconversione di parte dell’immobile in RSA ed una parte ad uso ASL. Situazione quindi ancora molto fluida, senza certezze di destinazione dell’ex ospedale di S.Antonino e del Distretto Sanitario nel capoluogo.

FIESOLE Via Bozzolini,32Orari apertura: Martedì, Mercoledì, Venerdì dalle 9,30 alle 12,00

Giovedì dalle 15,00 alle 16,30GIRONE (c/o la Casa del Popolo)Orari apertura: Martedì dalle 15 alle 16COMPIOBBI (c/o il centro Incontri)Orari apertura: Martedì dalle 16,30 alle 18,00

CALDINE (c/o la Casa del Popolo)Orari apertura: Giovedì dalle 17,00 alle18,00PIAN DI S. BARTOLO (c/o la Casa del Popolo)Un mercoledì al mese da Settembre a Giugnoinsieme all’operatore dell’INCA

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CAMPAGNA TESSERAMENTO 2009 • CALENDARIO ASSEMBLEEELLERA • GIOVEDÌ, 12 MARZO Circolo R. MURRI, ore 15,00GIRONE • GIOVEDÌ, 12 MARZO Circolo L’UNIONE, ore 17,00P. DI S. BARTOLO • VENERDÌ, 13 MARZO Circolo ARCI, ore 15,00COMPIOBBI • VENERDÌ, 13 MARZO Circolo LA PACE, ore 15,30CALDINE • LUNEDÌ, 16 MARZO Circolo ARCI, ore 15,00P. del MUGNONE• LUNEDÌ, 16 MARZO Circolo ARCI, ore 17,00FIESOLE • VENERDÌ, 20 MARZO Casa del Popolo,ore 16,00Appare evidente la necessità di denunciare ai nostri iscritti e al Paese la delicata fase che stiamo attraversando!A questo scopo lo SPI NAZIONALE ha promosso una MANIFESTAZIONE a Roma il 5MARZO e la CGIL NAZIONALE a Roma il 4 APRILE

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6 Marzo 2009

Sono molti gli aspetti ancora scono-sciuti della storia della Valle del-l’Arno. Belinghiero Buonarroti ne sta riscoprendo tradizioni e costumi,

che risalgono addirittura al 3.000 A.C. Il Re-porter lo ha intervistato per conoscere gli esiti delle sue ricerche. “L’amore per Compiobbi è nato per caso. Ho scoperto lentamente quanti aspetti della cultura e della tradizione stessi ignorando”, racconta. “Sono partito – spiega - studiando i documenti riguardanti le parroc-chie di Girone, Quintale, di S. Donato a Torri, S. Maria Pontanico, S. Maria Contigna-no, S. Martino di Vico, S. Clemente in Pocco, S. Mar-tino a Terenzano, riuscendo a risalire con una certa continuità al 1.000-1.100 d.C.”. Parallelamente a que-sta documentazione - cominciata attorno al 1995 - il signor Buonarroti sta creando anche un suo archivio, che ha chiamato “l’archivio del tempo che passa – compi-hobby”. In que-sti tredici anni è riuscito a raccogliere 10mila

fotografi e e mille libri sulla storia locale. “Tra i documenti più interessanti ed eloquenti, ho individuato quei libri che il prete compilava ogni volta che si trovava a benedire una casa, e con questi la ricostruzione diventa più fi tta, a partire dal 1708”, racconta ancora Buonar-roti, che sta puntando alla pubblicazione di un libro per creare un percorso leggibile delle evoluzioni della Valle dell’Arno e della Valle del Sambre. La trattazione passa da una ricer-ca individuata per argomenti: la nascita e gli sviluppi della nave e i passi di nave – cioè le

imbarcazioni che portavano da Fie-sole a Bagno a Ri-poli, delle case del popolo, delle ville, piazze, fabbriche e

ancora l’archeologia, i personaggi tradizionali di cui ha conservato su bobina i racconti ora-li, il fascismo, la guerra, i poderi, i mestieri, le cooperative, le bande musicali di cui parlò anche Palazzeschi ne “Le sorelle Materassi” e le infl uenze che questo paesaggio ha avuto di-rettamente nella letteratura di grandi scrittori

come Hermann Hesse. Le sue ricerche si sono accompagnate a sopralluoghi, che oltre a rive-larsi suggestivi gli hanno dato la possibilità di riscoprire luoghi ed edifi ci dimenticati. E’ il caso, per esempio, di due gualtiere risalenti al ‘300 che costituiscono un patrimonio cultura-le soprattutto nell’ottica precipua del testo, per via delle condizioni in cui si sono mantenute, sottolineando le differenze e le continuità di sviluppo tecnico se paragonate alle altre due

gualtiere risalenti invece all’800, quando cioè Compiobbi si avviava all’industrializzazione dei giorni nostri. Niente passa inosservato nella prospettiva di questa ricostruzione: ogni aspetto sociale e materiale diventa argomento di studio per ricostruire la storia di un paese e capirne le attitudini del presente. Un recupe-ro che mira anche, e forse soprattutto a non perdere le ricchezze, nascoste dal tempo, di queste valli.

Berlinghiero Buonarroti

Gaia Grassi

VALLE DELL’ARNO. L’impresa di Berlinghiero Buonarroti: ripercorrere la storia di Compiobbi e dintorni

Un archivio per il “tempo che passa”

Le sue ricerche si sonoaccompagnate a sopralluoghiche gli hanno permessodi riscoprire luoghi dimenticati

In tredici anni è riuscito a raccogliere 10mila foto e mille

libri. Con un obiettivo: scovare aspetti sconosciuti e

costumi locali. “Ho scoperto lentamente quanti aspetti

della cultura e della tradizione stessi ignorando”,

racconta. E ora punta a pubblicare un libro

FATTI E PERSONE

RICCARDO, 26ENNE. Nonostante la mia giovane età ho passato degli anni molto duri che mihanno maturato. Sono un ragazzo del sud e cerco una ragazza dolce e comprensiva per potercostruire un progetto d’amore.DANIELE, 29ENNE dolce e romantico, tipo mediterraneo stanco dei soliti locali e di ragazze evanescentie superficiali, cerco una ragazza con la voglia di guardare avanti e di costruirsi una famiglia.GIULIANA 46ENNE nubile, passo le giornate dedicandomi completamente al mio lavoro cheadoro ma che non mi basta più. Ho mille interessi ma questo non è sufficiente a farmi felice per-chè mi sento comunque sola: vivere in due cambia la prospettiva …MARZIA, 53ENNE. Mi ritengo una donna sensibile, stanca di conoscere persone che hannopaura di impegnarsi affettivamente, cerco un uomo disposto a condividere i momenti belli e quel-li difficili. Un uomo semplice, vero.

MATILDA, 34 ANNI. Sono straniera. Mi trovo in difficoltà perche non ho amici e mi sento molto sola.Mi piacerebbe avere una persona a fianco perché mi manca l’amore.OLGA 42ENNE, serena indipendente, ho avuto un uomo che non ha saputo essermi leale, adesso voglioconoscere un uomo che apprezzi quello che sono e quello che so dare a chi mi ama.LAURA 47 ANNI. Amo il mare d'inverno, il suono della pioggia e per questo mi ritengo una delle ulti-me romantiche. Ho sempre il sorriso sulle labbra e ho tanta voglia di innamorarmi ancora. Amo le cosesemplici della vita e vorrei incontrare un uomo che mi faccia stare bene e soprattutto ridere.ALESSANDRA 47ENNE, particolarmente sensibile ma dal carattere estremamente forte. Amo cercare nellepersone e cose la semplicità, pur essendo io, una donna ambiziosa. Mi ritengo di bella presenza. Cercoun uomo come me, distinto, di bella presenza , esigente, ma profondamente legato ai principi morali e allafamiglia.LINDA 50ENNE di bella presenza. Cerco un uomo attento che ami la donna, rendendosi conto del ruoloche lei ricopre nella società e nella famiglia. Desidero che sia di sani principi, solare,trasparente, di carat-tere mite: mi piacerebbe una persona colta.SILVIA 51ENNE divorziata. Mora, raffinata, semplice nei modi, carismatica. Cerco un uomo di spessore,gratificato, buona posizione e intelligente.BRUNA, 54 ANNI. Sono una signora di bell'aspetto, dinamica, mi piace molto il ballo liscio e andare afare delle belle gite. Amo stare in compagnia, sono vedova e cerco una persona sensibile di sani principi,che ami le cose semplici come me. MONICA, 60 ANNI, molto curata e giovanile. Non mi rassegno alla solitudine, sono forte, combattiva dicarattere, ma molto dolce e affettuosa nel privato. Se anche tu sei stanco di essere solo chiamami, potreb-be nascere qualcosa di speciale.ELIANA 60ENNE romantica timida e fragile, vedova da troppo tempo; ho il desiderio di un compagno fortesensibile e intelligente che mi sorprenda con la sua profondità.

PAOLO, 33ENNE. Non so come mi vedono le ragazze, ma iniziare questa nuova sfida è davvero entusia-smante, tutto pur di essere felice!ALEX 42 ANNI laureato, con un lavoro gratificante. Il mio aspetto è gradevole e curato. Amo la vita, visi-tare bei posti, gustare una buona cena, frequentare bella gente. Gli eventi culturali non mi dispiacciono.Vivo la coppia con intensità purché ci si sappia stimolare e valorizzare a vicenda. TOMMASO, 44 ANNI, 178, fisico asciutto, imprenditore. Ho girato il mondo per lavoro, parlo tre lingue.Non amo i compromessi e le storielle. Cerco una relazione importante, una donna indipendente, che saquello che vuole. FRANCO 48 ANNI, libero, laureato. Ho una biografia intensa, insegno per hobby, amo le persone com-plesse, ma molto intelligenti ed amanti della vita, che non si perdono nella banalità quotidiana. Mi riten-go un creativo con spiccato senso pratico, che sa realizzare qualunque sogno.DOMENICO. 55ENNE, laureato in discipline giuridiche, alto 182 moro, peso forma. Estroverso, socializ-zo con facilità. Amo lo sport, filosofia orientale, psicosomatica. Cerco una donna di buona estrazione, alta,curata.ANDREA. HO 55 ANNI portati bene, sono alto 183, con spalle larghe. Le esperienze della vita, anche quel-le negative, sono lezioni delle quali fare tesoro. Mi piace guardare una donna dentro. Sono schietto,profondo, sincero.STEFANO 56ENNE, laureato. Negli ultimi 25 anni ho girato il mondo. Ora mi sono fermato e voglio tro-vare la compagna che qualche volta mi sono illuso di aver trovato. Cerco una donna aperta mentalmente.Di piacevole aspetto.TIZIANO 58ENNE, avvocato, con passione per la musica ed il pianoforte, carattere verace, onesto, riso-luto. Cerco una donna leale, di buona cultura, decisa, aperta mentalmente, con interesse a viaggiare evivere assieme.GIULIO 61ENNE, di me dicono che sono un uomo raro da trovare perché leale ed onesto. Questo a voltenon basta e non ripaga. Cerco una donna anche coetanea, che abbia imparato che nella vita contano i sen-timenti e l’onestà. 992584

7Marzo 2009FATTI E PERSONE

Grande scrittore e poeta, ma an-che pittore e amante dei viaggi, le cui emozioni sono registrate fedelmente nel suo diaro. A que-

sti molteplici aspetti è dedicata la mostra “Hermann Hesse a Fiesole – Poeta. Pittore. Viandante”, organizzata dal 29 marzo al 31 maggio dal Comune di Fiesole, in collabo-razione con la Fondazione Hermann Hesse Montagnola, nella cornice del Museo Civico Archeologico e Sala Antiquarium Costantini. Hermann Hesse (1877–1962), premio Nobel per la letteratura nel 1946, è oggi il più letto scrittore di lingua tedesca del 20esimo seco-lo, tradotto in più di 60 lingue. Pochi però sanno che, da giovane, Hesse intraprese nu-merosi viaggi in Italia, che lo portarono per quattro volte a Firenze e Fiesole, località che descrisse come “luogo di pace come un’im-magine da sogno” e “caro come pochi altri al mondo”. È qui che lo avrebbe colpito per la prima volta “l’incantesimo del Sud”, come scrive nel suo diario del 1901. I suoi soggior-ni non si limitarono solo al centro di Fieso-le, che raggiungeva per lo più a piedi da San

Il volto “segreto” di Hermann HesseL’APPUNTAMENTO. Al via la mostra dedicata agli aspetti più e meno noti della vita dello scrittore

Giovanna Del Naia Domenico, ma Hesse vagabondò anche per le colline di Settignano e Vincigliata, affascinato dalla vegetazione, dalla vista e dalle persone che conobbe. Queste esperienze italiane fe-cero sì che, nel 1912, Hesse eleggesse a sua patria il cantone più meridionale della Sviz-zera, il Ticino, dove trascorse 43 anni della sua vita. Da questo rigoglioso paesaggio, il poeta fu ispirato alla pittura, che tradusse in colorati acquerelli espressionisti sulla natura e sulla cultura contadina. La mostra fi esolana presenta proprio l’aspetto di Hermann Hesse pittore, con venti originali dei suoi acquerelli accompagnati da disegni a china e matita e un quaderno di schizzi particolarmente pre-zioso risalente al 1917. Inoltre, a disposizio-ne dei visitatori, una scelta di prime edizioni, manoscritti, lettere, poesie manoscritte ed estratti delle opere, che danno un panorama sul suo lavoro letterario. Hermann Hesse tor-na così a Fiesole, dopo più di cento anni dal suo incontro con la cittadina toscana che, nel 1901, tratteggiò con entusiasmo: “Dalle rovi-ne romane alla villa di Böcklin, Fiesole offre numerose e affascinanti attrattive, retaggio di epoche storiche diverse. La cosa più bella è però la sua incantevole posizione, distribui-ta com’è lungo i fi anchi e sulla cima di due massicci colli affacciati su Firenze e coperti di frutteti e case di campagna. �…� Chi fugge su quest’altura il viavai e la folla di Firenze, troverà riposo e appagamento alla vista e allo spirito inseguendo i profi li verdi di monti e dei gruppi di cipressi nei giardini”. (Hermann Hesse, Fiesole, 1901). La mostra, a cura di Luca Scarlini, sarà aperta fi no al 31 maggio (Orario: 10-19, chiusa il martedì. Costo del biglietto: intero 5 euro; ridotto 3). Vernissage: 28 marzo, ore 17.

In pochi sanno che

da giovane fece molti

viaggi in Italia, che lo

portarono per quattro

volte a Firenze e Fiesole

Hermann Hesse a Fiesole. Poeta, pittore, viandante

Prosegue la stagione dei con-certi promossi dagli Amici

della Scuola di musica di Fiesole. Domenica 22 marzo, alle 11, in Auditorium Sinopoli di Villa La Torraccia si terrà il concerto dei migliori allievi della XV Accade-mia Europea del Quartetto, che si svolgerà da lunedì 16 a sabato 21 marzo. Questa sessione sarà aperta in via eccezionale anche al Trio con pianoforte, su richie-sta delle altre istituzioni che fan-no parte dell’Ecma (European Chamber Music Academy), e ve-drà la partecipazione di docenti quali Hatto Beyerle del Quartet-to Alban Berg, Dario De Rosa del Trio di Trieste e il grande violista romeno Vladimir Mendelssohn. L’appuntamento della domenica sarà l’occasione per apprezzare la qualità dei migliori ensemble cameristici di giovani a livello europeo. Giovedì 26 marzo, inve-ce, alle 21 al Cenacolo di Santa Croce, si terrà il primo appunta-mento del nuovo ciclo, ideato da Andrea Lucchesini e intitolato “Le Parole della Musica”. Sarà uno spazio dedicato all’incontro con artisti illustri che hanno ac-cettato di raccontare il proprio

complesso rapporto con la musi-ca, non solo attraverso dell’ese-cuzione, ma anche nel vissuto individuale, cercando così di far entrare l’ascoltatore nel cerchio magico dell’esecutore. Il primo protagonista sarà il grande ami-co della Scuola, celeberrimo vio-linista, Salvatore Accardo, che si avvarrà della collaborazione del noto critico musicale Alberto Cantù e avrà come partner d’ec-cezione Andrea Lucchesini nel-l’esecuzione della Prima Sonata di Brahms e di quella di Franck. Per informazioni: 055/597851 oppure www.scuolamusica.fi eso-le.fi .it.

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L’INCHIESTA

DOSSIER/1. Aumentano i casi di raggiro e le vittime sono soprattutto gli anziani

Le regole d’oro contro i truffatori

La piaga delle truffe ha colpito anche Firenze ed il bilancio dell’anno da poco concluso non lascia scampo: 224 i casi segnalati alla questura.

Qui non si parla di “colpacci” ad alto livello, ma di piccole frodi a scapito di gente comune che, peccando di troppa fiducia o anche solo di poca attenzione, cade in queste infauste trappole. In molti infatti credono di poter ri-conoscere a prima vista un truffatore o una si-tuazione poco chiara, ma, nella realtà, le dina-miche che caratterizzano i furti sono piuttosto complesse. Il “piano” viene studiato nei mi-nimi particolari ed i furfanti-come attori de-gni dell’Oscar- interpretano i personaggi più disparati, mettendo in scena dei veri e propri spettacoli teatrali. Di cattivo gu-sto, naturalmente. Dal finto vici-no di casa che vi supplica per un prestito, al funzionario della tele-fonia che richiede il pagamento di una bolletta, fino al venditore che offre un’occasione irrinunciabile: sono questi i tipici trucchi utilizzati a Firenze dai truffatori per adescare le loro “prede”. Dopo una breve presentazione del “personaggio”, il gioco si svolge nel giro di pochi minuti ed il malcapitato si ritrova con il portafoglio alleg-gerito, senza neanche capirne il perché. In cit-

tà è così scattato l’allarme, e dalle istituzioni fiorentine è partito un piano di sicurezza che suggerisce ai cittadini le regole basilari per evitare di essere raggirati con troppa facilità. Le direttive sono semplici e rappresentano il mezzo più efficace per difendersi dalla truffa. Innanzitutto bisogna accertarsi sempre del-l’identità della persona che ci sta importunan-do, con l’accortezza di non rivelare i propri dati personali. Come seconda regola è poi raccomandabile non fidarsi mai di sconosciuti che si presentano alla porta come dipendenti di Enti pubblici o privati, anche se in apparen-za sembrano indossare una divisa: se si ritiene opportuno, all’occorrenza è bene richiedere un tesserino di riconoscimento, ricordandosi

che non è maleducazione, ma giustificata diffidenza. Nel caso in cui non si sia sufficientemen-te convinti della persona che si ha di fronte, è sempre meglio rifiutare qualsiasi proposta o ri-

chiesta, magari prendendo tempo o chiedendo l’aiuto di carabinieri o polizia. Come previ-sto, le vittime “preferite” dei truffatori resta-no, ancora una volta, gli anziani. Per questa ragione, il monito delle autorità fiorentine si indirizza soprattutto ai familiari più giovani, affinché possano tutelare in prima persona i

loro cari, tenendoli sempre informati sui pos-sibili pericoli in cui possono incorrere, dalle vendite telefoniche alla vincita di finti premi. Di recente, per facilitare l’identificazione di alcuni tra i possibili truffatori, sono stati ela-borati dalla polizia scientifica anche tre iden-tikit, che individuano il volto di due uomini e una donna specializzati in truffe tra Firenze e provincia. I dati sono stati raccolti durante tutto il 2008, partendo esattamente dalle te-stimonianze delle vittime. Dalla ricostruzio-ne delle dinamiche delle truffe, sembra che i malviventi agiscano perlopiù di mattina, nelle ore in cui si presume che gli anziani siano soli in casa. A quel punto, dopo essersi guadagnati la fiducia della vittima, trovano la scusa per richiedere il denaro o per derubare in segreto. In altri casi, i truffatori preferiscono studiare a lungo i movimenti del “bersaglio”, seguendo-ne le abitudini: le vittime vengono così circui-te nei supermercati, alle poste o nelle banche, luoghi percepiti come “sicuri”. Per arginare il fenomeno, sono stati disposti pattugliamen-ti mirati nelle zone della città in cui c’è una maggiore concentrazione di persone anziane o dove si sono già verificate le truffe. Fino a questo momento, le persone arrestate sono soltanto cinque: ma il lavoro della questura continua.

Simele Kruklidis

Seguendo qualche semplice accorgimento si può evitare di cadere nelle mani dei

malfattori che si aggirano in città e che si fanno consegnare soldi con l’inganno. Spesso

diffidare aiuta: ecco un vademecum per non inciampare nelle trappole

La questuraha elaboratoalcuni identikit

Il Codacons è un’associazione nata a tutela dei diritti dei consumatori:

per saperne di più abbiamo incontrato l’avvocatessa Silvia Bartolini, respon-sabile dell’area fiorentina e toscana.Chi si rivolge al Codacons e quali sono i casi di truffe più ricorrenti?Da noi arrivano soprattutto le per-sone anziane, vittime dei raggiri più disparati. Nella casistica della nostra città, le frodi più comuni riguardano le riparazioni domestiche, i cui costi a volte si rivelano talmente eccessivi da non poter essere ritenuti plausibili. Molto ricorrenti sono anche i furti ad opera di finti tecnici dell’Enel, della Telecom o di qualunque altro servizio pubblico. Nella zona dell’Isolotto, di recente, siamo persino venuti a cono-scenza di circa quattro imbrogli ad opera di un presunto ispettore delle caldaie.Dunque bisogna fare attenzione a non firmare contratti con troppa leggerezza...I venditori “porta a porta” che tenta-no di propinare agli utenti nuovi con-tratti devono indurre al sospetto. Pri-ma di compilare un qualsiasi modulo è fondamentale valutare con estrema cautela tutte le clausole, per evitare di “legarsi” ad un contratto che non si desidera. Altrimenti, il più delle volte,

si finisce con l’acquistare un prodotto diverso da quello desiderato. Il primo passo per tutelarsi è mantenere alti i livelli di attenzione.I casi di truffa agli anziani sono in aumento? A fronte dei fatti compiu-ti, come agisce il Codacons? In verità, anno dopo anno, gli episo-di di truffa a Firenze si mantengono piuttosto stabili. La speranza per il futuro è semmai che le campagne di sensibilizzazione ed il lavoro delle autorità portino ad una effettiva e consistente riduzione del fenomeno. Intanto, il Codacons continua a sma-scherare questi tentativi di frode, an-che se non sempre è possibile risalire ai colpevoli.

Silvia Bartolini

Parla Silvia Bartolini, responsabile Codacons Toscana

“Mantenete alta la guardia”

/S.K.

L’INTERVISTA/1

8 Marzo 2009

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L’INCHIESTA

Lo scocciatore suona sempre due volteDOSSIER/2. Le offerte telefoniche sono un assillo costante per tutti, ma la Toscana va in controtendenza

La pioggia di offerte telefoniche che ogni giorno invade la nostra privacy, infiltrando-si nelle mura di casa attraverso i cellulari e l’apparecchio fisso, non di rado ci spinge ad

inveire furibondi contro gli impavidi call center; che puntualmente richiamano. Le proposte sono moltepli-ci e svariate, da chi cerca di convincerci a cambiare gestore telefonico a chi offre un nuovo abbonamento per la tv e ancora, da chi chiede di collaborare ad un sondaggio a quelli che propongono una polizza assi-curativa. Non c’è limite alla fantasia umana. Di riceve-re queste chiamate è successo proprio a tutti, anche se in genere la questione si chiude lì, insieme al gesto di riattaccare la cornetta. Eppure il fenomeno in Italia è dilagante, tanto che il Garante della Privacy Francesco Pizzetti ha parlato di “selvaggia aggressione” fuori da ogni legge sulla tutela della sfera privata. A Firenze però, la situazione non è molto chiara o meglio: sem-bra andare in netta controtendenza. Il difensore Civico della Toscana Giorgio Morales ci ha infatti spiega-to, statistiche alla mano, che: “Le pratiche aperte lo scorso anno sono state 148 - ha spiegato Morales - in perfetta media con gli anni precedenti. Inoltre, le se-gnalazioni che ci sono pervenute dagli utenti hanno riguardato in larga misura la Telecom, che si è sempre dimostrata piuttosto corretta nel risolvere le controver-sie”. Insomma, nessun caso allarmante o fuori dalla

norma, sembrerebbe. Ma, se ad ognuno di noi è capita-to più volte al mese di ricevere chiamate indesiderate, i conti allora non tornano. A quanto pare, il nocciolo della questione sta nel fatto che i fiorentini ricorrono all’aiuto del difensore civico o del Co.Re.Com solo ed esclusivamente nel momento in cui il disturbo si fa serio e continuato. Come nel caso di servizi telefonici addebitati senza richiesta o costi in bolletta di chia-mate mai effettuate. Dalle pagelle annuali del nostro difensore civico, un genere di reclamo che sembra in crescita è semmai quello di utenti che si sono ritrovati abbonati ad un diverso gestore telefonico senza saper-ne le ragioni. Su altri casi meno eclatanti ci si passa sopra, soprattutto per evitare di “infilarsi” in quei ter-ribili labirinti delle pratiche burocratiche. Infine, nel-l’eventualità in cui ancora non vi sia mai successo di essere disturbati al telefono, secondo statistiche recen-ti dell’agenzia Assocontact, vuol dire che fate parte di quel fortunato 4 per cento della popolazione, per mi-racolo scampato all’attacco degli aitanti operatori dei call center. Invece, il resto dei comuni mortali è sche-dato in foltissime banche dati che raccolgono non solo numeri di telefono, ma anche indirizzi e informazioni personali. Per sapere come questo sia possibile, pensa-te all’ultima volta in cui avete compilato un modulo o un coupon, nei supermercati come dal benzinaio. Che fine fanno tutti quei dati? A buon intenditore...

Serena Cafaggi

Si stima che solo il 4 per cento della popolazione sia

al riparo dall’insistenza degli operatori dei call center.

Ma il difensore civico rassicura: “Da noi le pratiche aperte

per questo tipo di questioni non sono in aumento”

L’INTERVISTA/2

Forse non tutti sanno che il Co-recom (Comitato Regionale

per le Comunicazioni), può aiutare i cittadini a difendersi da truffe e violazioni della privacy gratui-tamente. Marinella Romoli, diri-gente responsabile del settore, ci ha illustrato le attività principali dell’ente.Di cosa si occupa nello specifico il Corecom? Il Corecom è un organo della Re-gione che si occupa soprattutto di attività di servizio all’utenza, in particolar modo in materia di vi-gilanza, controllo, conciliazione nelle controver-sie tra utenti ed operatori delle telecomunica-zioni e di mo-nitoraggio dei media locali. Un ventaglio molto vasto di ope-razioni, del tutto rivolto alla tutela dei cittadini.Sono frequenti i casi di conten-zioso? Dal 2004 all’anno appena con-cluso, le istanze che abbiamo ac-colto sono passate da 235 a 3420: un numero nettamente in aumento dunque. Tra le varie situazioni di

malcontento, non di rado succede che gli utenti si rivolgano a noi per aver subito atti di violazione della privacy. Di fronte a tali circostanze è importante che i cittadini sap-piano dell’esistenza del Corecom della possibilità di risolvere le controversie in maniera del tutto gratuita e senza il coinvolgimento di avvocati. Dietro il fenomeno del telemarke-ting e del teleselling possono na-scondersi delle truffe? Quali sono le fasce di età più colpite? Alla luce dei sondaggi da poco effet-tuati abbiamo rilevato che le telefo-

nate e la pubbli-cità a carattere info-promozio-nale coinvolgo-no soprattutto gli anziani over 65, ma anche

un’ampia presenza femminile in condizioni “non professionali”. Uno dei sistemi più frequenti per at-trarre l’attenzione dell’interlocutore è quello di far balenare la speranza di un premio, di una vincita inaspet-tata. Si tratta di una modalità di vendita “mascherata”, che prevede quindi una forma di inganno nei confronti delle persone.

Parla Marinella Romoli, dirigente Corecom

“La privacy? Violata spesso”

/S.C.

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IN BOLLETTA/1. Pochi gesti per tagliare i consumi di elettricità senza rinunciare alle comodità

Il risparmio energetico in dieci mosseVia libera agli

elettrodomestici ad

alta efficienza, ma

l’importante è non

lasciarli in stand-by

troppo a lungo

Case sempre più tecnologiche uguale bollette sempre più salate. Un’equazione che ben conoscia-mo. Eppure qualcosa si può fare

per limitare i danni di quell’armata silenziosa che da qualche anno ha invaso i nostri appar-tamenti. Un vero e proprio esercito corazzato di spine, spinotti e batterie. In principio fu la tv, poi il videoregistratore, in seguito il com-puter, adesso neanche il normale portaritratti ci basta più, abbiamo bisogno della cornice elettronica. La lotta è impari: di loro non pos-siamo più fare a meno. Così, senza che ce ne accorgiamo, i consumi energetici lievitano e il nostro conto in banca scema. Ma tagliare il costo in bolletta è semplice, come spegnere un interruttore. Semaforo verde dunque per il risparmio energetico, a partire da pochi gesti quotidiani, piccole abitudini che poco incidono sul nostro stile di vita, ma che mol-to possono fare per il nostro portafogli. Si comincia con i tanto vituperati led, da tem-po sotto accusa da parte delle associazioni ambientaliste e di consumatori. Il consiglio numero uno, dunque, è quello di spegnere gli elettrodomestici - televisore, lavatrice o pc che sia - direttamente dal pulsante princi-pale, anziché lasciarli in stand-by. Se è vero che il consumo della spia è irrisorio, altret-tanto vero è che le nostre case al buio brillano più di un albero di Natale: moltiplicando il costo di ogni led, il risparmio che si ottiene varia dal prezzo di un biglietto per il cinema fino a una ventina di euro l’anno, a seconda di quanti apparecchi possediamo. Non una grossa cifra, ma un punto di partenza per li-mitare gli sprechi. Quando andiamo a com-

prare un elettrodomestico, inoltre, assicuria-moci che sia classificato come A o A+: non molti sanno che lavastoviglie e lavatrici di questo tipo consumano meno acqua di quan-ta se ne utilizza lavando a mano. A fronte di un investimento più sostanzioso, il risparmio sarà dunque costante negli anni a seguire. Sarebbe buona norma, poi, effettuare i lavag-gi solo a pieno carico e preferire le tempe-rature più basse, evitando il prelavaggio. In alternativa si può interrompere il ciclo per una decina di minuti, lasciando in ammollo i panni, e poi farlo ripartire. La manutenzione inoltre è fondamentale per l’efficienza ener-getica e la lunga vita degli elettrodomestici:

ad esempio se il congelatore è correttamente sbrinato, anziché foderato da uno strato di ghiaccio, funziona meglio e con meno spe-sa. Un’altra strategia è posizionare il frigo nella zona più fredda della cucina ed evitare quelli ad incasso, più facili a surriscaldarsi. Non dimentichiamo infine le lampadine a fluorescenza che, a parità di luce, consumano il 70 per cento in meno di quelle tradiziona-li. Tutto ciò dovrebbe portare ad un sollievo pari al 15-20 per cento della bolletta della corrente. Chi non ne avesse abbastanza può ottenere ulteriori consigli presso lo Sportello EcoEquo di via dell’Agnolo, aperto quattro mattine e due pomeriggi a settimana.

Francesca Puliti

VADEMECUM

Parla Sergio Gatteschi, Presidente di Amici della Terra e Forum Energia,

associazioni attive da anni nella sensibiliz-zazione verso il risparmio energetico e lo sfruttamento di fonti alternative. Cosa consiglia a chi vuole risparmiare sui costi delle bollette?Prima di tutto di “misurare la febbre” alla propria abitazione, attraverso una certifi-cazione energetica, per capire dove e come intervenire al fine di limitare le dispersioni. Poi si possono mettere in pratica interventi di varia entità, dai più semplici e abborda-bili ai più complessi.Cominciamo dai più economici.Una delle cose meno costose è l’installazio-ne di valvole termostatiche ai termosifoni. Questi apparecchi consentono il manteni-mento di una temperatura diversa stanza per stanza. Un’operazione che richiede un investimento davvero piccolo (circa 160 euro a radiatore) a fronte di un grosso ri-sparmio. Altro aspetto da tenere sotto con-trollo sono gli infissi delle finestre: il costo per cambiarli è un po’ più alto rispetto al-l’esempio precedente, ma si recupera per il 55% attraverso l’Irpef. Anche la sostituzio-ne della vecchia caldaia con un impianto ad alta efficienza gode di incentivi fiscali.Passiamo agli interventi più impegnativi.A chi deve ristrutturare la facciata consi-glio vivamente la coibentazione esterna: si tratta di montare un pannello isolante che funziona come una sorta di coperta per la casa, proteggendola dal freddo d’inverno e dal caldo eccessivo d’estate. Salendo di prezzo c’è l’installazione di un pannello solare termico, da collegare alla caldaia, o di un pannello fotovoltaico. In quest’ul-timo caso l’investimento è più consistente, circa 22mila euro per l’impianto completo, mentre per quanto riguarda il primo caso il costo iniziale si ammortizza facilmente, soprattutto se viene abbinato alla caldaia centralizzata di un condominio.

Sergio Gatteschi di Forum Energia

“Misuriamo la febbreai nostri appartamenti”

/F.P.

L’INTERVISTA

10 Marzo 2009

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A qualcuno piace caldo (e poco caro)IN BOLLETTA/2. Temperatura e costi sotto controllo grazie a un piccolo dispositivo

Paola Ferri

C’è chi conosce a memoria il listino prezzi di ogni catena di supermercati e sceglie dove compra-

re questo e quello in base al risparmio. C’è chi passa da un gestore telefonico all’altro alla ricerca della convenienza. Ormai far quadrare i conti è diventato un mestiere. Se tutti (o quasi) conoscia-mo l’esistenza dei riduttori di flusso da montare sui rubinetti di casa per limi-tare il getto, op-pure la necessità di mantenere una temperatura infe-riore ai 20 gradi, non molti sono a conoscenza di altri strumenti per taglia-re i costi della vita di tutti i giorni. A partire proprio dal riscaldamento. Per chi abita in un condominio e ha la cal-daia centralizzata la soluzione si chia-

ma “valvola termostatica”. “Si tratta di un apparecchio da montare ad ogni termosifone di casa – spiega Andrea Cavaciocchi della società Ecolazio che lavora in questo settore da 15 anni, con sedi a Firenze e a Roma - in modo da poter impostare la temperatura in ma-niera indipendente dagli altri apparta-menti del palazzo. Non solo: in questo modo è possibile differenziare la tem-peratura nelle varie stanze, per cui pos-

siamo tenerla più bassa nelle ca-mere e più alta in bagno ad esem-pio”. Il meccani-smo si completa

con un ‘ripartitore’ che misura la quan-tità di calore emessa da ogni radiatore e trasmette i dati a una centralina che si trova sul pianerottolo, in modo che ognuno paghi solo per l’energia effet-

tivamente consumata. Un modo per limitare gli sprechi, oltre che le litigate tra i vicini di casa che non riescono a mettersi d’accordo su quando e per quanto tempo tenere acceso il riscal-damento. “Il risparmio varia tra il 15 e il 30 per cento – continua Cavaciocchi - a seconda dell’uso che il cliente ne fa. Una persona a cui abbiamo installato il meccanismo ha tagliato addirittura il 70 per cento dei costi in questa stagione”. Per far funzionare al meglio l’intero sistema è necessario però affidarsi ad

aziende specializzate, in grado di usare tutti gli accorgimenti necessari. E men-tre su internet fioccano consigli di ogni tipo, da come prepararsi uno sgrassato-re universale a base di aceto, a come re-cuperare l’acqua di cottura della pasta per lavare i piatti, arriva anche il nuovo autostop, per risparmiare sulla benzina. Nonché sullo smog. Il meccanismo è semplice come mettersi d’accordo con gli amici per prendere una sola auto, anziché andare nello stesso po-sto ognuno con il proprio mezzo. Solo

che in questo caso a mettersi d’accordo sono persone che non si conoscono tra di loro: galeotto fu il web ancora una volta. Tramite l’apposito sito (www.roadsharing.com), dopo aver inserito i propri dati, ognuno immette il tragitto che intende percorrere e cerca compa-gni di viaggio. Uno strumento efficace contro il caro-carburanti, ma anche contro il traffico. E se proprio ci si do-vesse ritrovare incolonnati al semaforo, almeno si ha la possibilità di fare due chiacchiere.

Il ripartitore aiutaa dividere equamentele spese condominiali

Scaldare casa costa tra il 15 e il 30

per cento in meno, basta montare

una valvola su ogni termosifone.

Ma si possono tagliare anche le spese

per il riscaldamento condominiale,

e contro il caro benzina arriva

un nuovo tipo di autostop

VADEMECUM 11Marzo 2009

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La città si evolve, gli spazi cambia-no, la geografia urbana si modella su una Firenze che cresce e che diventa area metropolitana. Un

processo complesso, affascinante, che però a volte lascia delle zone d’ombra che assor-bono vecchi edifici dismessi e dimenticati. L’occhio a volte si abitua, a volte si stravolge a vedere, accanto alle novità, vecchi e caden-ti emblemi di una “Firenze com’era” che non avrebbe nessun motivo di resistere nel tempo. A seguire qualche esempio di dimenticanza che qua e là imbruttisce la città. Al Ponte al Pino sorge ancora una struttura che fu, nei decenni passati, di proprietà delle Poste, che oggi dichiarano di aver venduto il palazzo diversi anni fa ad una società privata, di cui,

per discrezione, non viene fatto il nome. Ac-canto all’edificio, l’area che ospitava i capan-noni ex-Omnia Express è stata bonificata ed è stato ripulito tutto, fanno sapere dalle FS. L’acquirente delle Poste, invece, continua a latitare. Altro capitolo, l’area vecchio Meyer. L’ospedale dei bambini ha cambiato casa, ma la vecchia struttura? L’edificio è stato ogget-to dell’attenzione del Movimento di Lotta

per la Casa, che vi ha fatto irruzione lo scor-so gennaio, quando circa 150 persone hanno forzato il lucchetto e sono entrate nei locali. Lì è partita la polemica, recentemente torna-ta agli onori delle cronache per la decisione del Comune di finanziare la pulizia di alcuni bagni chimici installati nell’area: il centrode-stra insorge, da Palazzo Vecchio evidenziano problemi di igiene pubblica. Ancora: chi si

muove spesso fra Firenze e Sesto Fiorentino lo vede sempre, idem per chi si avvia verso Careggi. Si tratta del casermone in mezzo a via Taddeo Alderotti: uno scheletro abbando-nato e rovinato ormai da anni. Spostandosi a Firenze sud, s’incontra l’ex Esselunga di via-le Giannotti. Ora la spesa si fa un centinaio di metri più in là, ma il vecchio supermercato di viale Giannotti (per mesi al centro di un tira e molla determinato dalla nuova apertura

della Coop di Gavinana) è ancora lì. Da tre anni la struttura è stata ceduta al Comune di Firenze. Da Palazzo Vecchio spiegano che, a marzo scorso, prima l’approvazione della va-riante al piano regolatore da parte della giun-ta comunale, poi l’ok del consiglio, parevano aver dato l’ultimo via libera alla realizzazio-ne degli alloggi ad affitto agevolato nell’area dell’ex supermercato Esselunga. Il progetto sarebbe dovuto essere l’ultimo tassello del progetto di trasformazione urbana dell’area ex Longinotti. C’erano anche i fondi, visto che da Palazzo Vecchio avevano fatto sapere che il progetto di nuovi alloggi aveva rice-vuto il finanziamento dallo Stato per 2 mi-lioni 573.490 euro pari al 50 per cento del costo complessivo dell’intervento, mentre il restante 50 sarebbe stato a carico di Casa spa. Ad oggi però non solo non ci sono gli alloggi, ma mancano soprattutto le tracce del cantiere.

DIMENTICANZE. In ogni angolo della città s’incontrano strutture fatiscenti e in disuso da anni

Una pioggia di edifici abbandonati

IL CASO

L’ex Esselunga di viale Giannotti nel quartiere 3

Dal Ponte al Pino

a Rifredi, passando

per Gavinana e le Cure:

sparse qua e là,

come cartoline

di una Firenze

ormai tramontata,

le vecchie costruzioni

sonnecchiano in città

Serena Wiedenstritt

Tra le aree fantasma,l’ex Meyer,

l’ex Meccanotessile,l’ex Esselunga

di viale Giannotti

Di fronte a tanti edifici disa-bitati e a migliaia di metri

quadrati sprecati Lorenzo Bar-gellini, del Movimento di Lotta per la Casa di Firenze, snocciola i numeri dell’emergenza abitativa: “Ogni giorno a Firenze vengono eseguiti tre-quattro sfratti e nei prossimi tre anni ne sono previsti circa 5.500. Si tratta per la mag-gior parte di persone indigenti, spesso anziani e spesso donne sole con bambini. Un segnale del-la crisi che sta colpendo la città si vede anche in questo fenomeno: prima la percentuale degli sfratti per morosità era il 20 per cento, nell’ultimo periodo è salita al 60 per cento. Significa che le fami-glie non ce la fanno più a pagare un affitto, che la precarietà sta colpendo sempre di più. E il pa-radosso è che chi viene sfrattato per morosità non può partecipare ai bandi per gli alloggi popolari, quei pochi che sono rimasti. La morosità viene quindi ancora vi-sta come una colpa. Idem per chi non riesce a pagare il mutuo ed è insolvente nei confronti di una banca: non avrà mai diritto ad una casa popolare”. Il Movimento di Lotta per la Casa, oltre a inter-

venire in soccorso delle persone sfrattate, segue da vicino le case occupate della città, che ospitano in tutto circa 1.700 persone, molti italiani ma anche molte famiglie straniere e cittadini richiedenti asilo: “A parte l’ultima vicenda del vecchio Meyer - spiega Bar-gellini - che abbiamo dovuto oc-cupare in vista dello sgombero della Rosai che avrebbe lasciato 150 persone per la strada, non abbiamo messo in piedi nessuna nuova iniziativa. Ormai, infatti, gli sgomberi sono immediati e c’è un problema di rapporti di forza con le istituzioni”. In conclusio-ne, di fronte ad una emergenza abitativa conclamata, cosa pro-pone il Movimento? “Chiediamo un aumento dell’edilizia popola-re pubblica, non sovvenzionata né affidata alla cooperative, la promozione di progetti di auto-recupero, come sta avvenendo ad esempio nell’asilo nell’area di Castello, la requisizione di stabili disabitati, l’utilizzo di edifici sfitti a uso culturale e abitativo, come per alcune vecchie caserme, e una inchiesta sugli affitti a nero in centro, che sono la gran parte” termina Bargellini.

Lorenzo Bargellini, Movimento di Lotta per la Casa

“Ogni giorno tre sfratti”

/S.W.

L’INTERVISTA

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L’inverno ci ha regalato un carico di infl uenza, la primavera inve-ce si trascina dietro le allergie. Non si scappa, ogni stagione ha

i suoi mali. E allora, di nuovo, largo ai fazzo-letti. “Anche quest’anno per un fi orentino su dieci non sarà possibile fare a meno di que-sto sgradito accessorio”. E, se ce lo dice un medico, c’è da crederci. “Negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento dei soggetti che soffrono di allergie stagionali più o meno importanti- spiega il dottor Niccolò Berzi- e l’arrivo della primavera costituisce un mo-mento particolarmente critico”. Il termine “al-lergia”, prosegue, ha origine greca e signifi ca ‘reazione anomala, diversa’ : “Si tratta di una risposta esagerata dell’organismo a sostanze normalmente innocue per il resto delle perso-ne, come polveri, pollini o alimenti- continua il dottor Berzi- Praticamente inneschiamo una battaglia contro un nemico inesistente, il no-stro corpo si comporta come Don Chisciotte contro i mulini a vento”. I sintomi classici sono il prurito, l’arrossamento e la lacrimazio-ne degli occhi, la rinorrea sierosa (il naso che gocciola), frequenti starnuti, problemi delle vie respiratorie, senso di mancanza d’aria e tosse, spesso accompagnati da stanchezza e irritabilità. “Questi sintomi si presentano sin-golarmente o associati, determinando quadri lievi e sopportabili oppure notevoli e inva-lidanti”. Per questo, chiosa il dottore, è fon-damentale individuare l’allergene scatenante (ovvero il nemico inesistente), perché il primo rimedio, il più immediato, è tenersi alla larga dalla causa del proprio male. Poi. “Ciascu-no di noi è o può diventare allergico e non è

infrequente la comparsa di sintomi in età già adulta- prosegue il dottor Berzi- Complici nel determinare questo fenomeno sono la familia-rità (il 30% dei bambini con genitore allergico svilupperanno sintomi allergici dello stesso tipo), l’igiene che ha ridotto i contatti con i germi e quindi l’allenamento del nostro siste-ma immunitario, ma anche il fumo di sigaret-ta, l’inquinamento e i cambiamenti climatici rapidi e improvvisi”. Ma come si rimedia? “Possono aiutare alcune piccole accortezze, per esempio limitare l’attività all’aria aperta nei periodi di maggiore suscettibilità, sapere che nelle giornate secche e ventose la con-centrazione dei pollini è maggiore e svolgere una vita sana, cercando di mantenere un ritmo del sonno regolare e un’alimentazione varia, magari con integrazione di vitamine”. Se tutto questo non ci basta, allora ci sono i medicina-li: “Oggi disponiamo di farmaci che aiutano a contenere o eliminare la sintomatologia, da assumere al bisogno quando necessario o in terapie stagionali- prosegue il dottor Berzi- In determinati periodi possiamo limitare i sinto-mi per esempio con antistaminici o cortisonici oppure “istruire” l’organismo a non risponde-re a certe sostanze, con la terapia vaccinale”.E, per il resto ci vuole la solita, santa, pazienza perchè ogni mese ha il suo tormento: marzo e aprile ad esempio sono i mesi dei pollini della betulla, del cipresso, quelli in cui iniziano le graminacee e quelli in cui la parietaria vive ha un picco di fi oritura. Per fi nire, una curiosità: “Sfatiamo una convinzione errata- conclude il dottor Berzi- la lanugine del pioppo che “im-bianca” la nostra città durante la primavera non è costituita da polline e per quanto fastidiosa non produce fenomeni allergici: è solo il capro espiatorio di tutti quei pollini che contempora-neamente vengono trasportati dal vento”.

IN ARRIVO. Un fiorentino su dieci dovrà fare i conti con le conseguenze dell’aumento dei pollini nell’aria

Bentornate allergie, nemiche di stagioneGiulia Righi Starnuti, prurito, naso che gocciola, occhi che lacrimano:

sono questi i fastidiosi sintomi del tormento primaverile.

Ecco i consigli del medico. E una piccola curiosità: la

lanugine dei pioppi è innocua, fa solo da capro espiatorio

14 Marzo 2009

LA LEGGE 194 CHE REGOLAMENTA L’ABORTO DEVE ESSERE CANCELLATA?

50,64% Si, le tradizioni devono essere difese

31,22% No, la fusione di popoli e cultureè positiva per la città

18,14% Non so, andrebbe trovatauna via di mezzo tra tradizione e novità

Il sondaggio è stato eff ettuato tramite il sito internet www.ilreporter.it, una linea telefonica dedicata e l’indirizzo e-mail [email protected]. Totale votanti: 1406; Risposte: Si, le tradizioni devono essere difese: 712 (50,64%); No, la fusione di popoli e culture è positiva per la città: 439 (31,22%); Non so, andrebbe trovata una via di mezzo tra tradizione e novità: 255 (18,14%); Sondaggio tramite www.ilreporter.it: 918 (65,29%); Risposte: Si, le tradizioni devono essere difese: 464 (50,5%); No, la fusione di popoli e culture è posi-tiva per la città: 287 (31,3%); Non so, andrebbe trovata una via di mezzo tra tradizione e novità: 167 (18,2%); Sondaggio tramite linea telefonica dedicata: totale votanti: 276 (19,63%); Risposte: Si, le tradizioni devono essere difese: 141 (51,2%); No, la fusione di popoli e culture è positiva per la città: 86 (31,1%); Non so, andrebbe trovata una via di mezzo tra tradizione e novità: 49 (17,7%); Sondaggio tramite [email protected]: totale votanti: 212 (15,07%); Ri-

sposte: Si, le tradizioni devono essere difese: 107 (50,7%); No, la fusione di po-poli e culture è positiva per la città: 66 (31,2%); %); Non so, andrebbe trovata una via di mezzo tra tradizione e novità: 39 (18,1%); AVVERTENZA: I “sondaggi on line” non sono sondaggi rappresentativi ai sensi delle direttive dell’Autori-tà garante delle comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che forniscono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l’opinione di gruppi di persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientifi camente, che hanno l’unico scopo di permettere agli utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione.

Stop a fast food e kebab in centro: Firenze deve seguire l’esempio di Lucca?

Così avete risposto il mese scorso

Partecipa al sondaggioPuoi votare sul sito www.ilreporter.itoppure inviaci una mail a [email protected] telefona al numero 840.70.74.74

I risultati saranno pubblicati sul prossimo numero

Ronde dei cittadiniper la sicurezza sul territorio, sei d’accordo?

1. Sì, serve un maggior controllo nelle strade

2. Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione

3. No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te

50,64%

31,22%

18,14%

C’è solo un modo di dimenticare il tempo: impiegar-lo, diceva Charles

Baudelaire. Ed è proprio questo il se-greto per vivere serenamente gli anni dopo la pensione: investire appieno il tempo libero senza lasciare spazio alla trappola della solitudine. Gli ultra sessantacinquenni di oggi che sono in pensione hanno imparato a condurre una vita dinamica e impe-gnata, abbattendo così il pregiudizio che li vuole pigri, tristi, con panto-fole ai piedi lui, e con l’uncinetto in mano lei. Invece no, i nostri nonni sono molto indaffarati, soprattut-to in tempi in cui le generazioni di mezzo sono sempre più impegnate dal lavoro e a corto di denaro. Allora bisogna accudire i nipoti, la mattina portarli a scuola e poi riprenderli nel pomeriggio. Malgrado qualche ac-ciacco fisico, gli individui che hanno superato le sessantacinque primave-re detengono un primato in città: il volontariato è ormai appannaggio completo di pensionati ancora desi-derosi di essere utili alla società. Le statistiche dicono che non c’è molta differenza tra il tempo libero delle donne e quello degli uomini. Se pri-ma la donna anziana trascorreva più tempo in casa e l’uomo passava le sue giornate al Circolo sociale, oggi, il popolo dei pensionati si organizza ed esce di casa, dando più concre-

tezza alle possibilità che la vita gli offre. A conferma che i nonni di casa nostra si danno un gran daffare per impiegare al meglio il tempo libero ci sono i dati Istat, da cui emerge che quasi la metà della popolazione anziana legge sempre più libri e, se un tempo si dedicava soprattutto al Vangelo, oggi si prediligono storie di avventura, natura e cultura. Le don-ne vanno di più al cinema, visitano musei e mostre, passano più tempo dal parrucchiere e si soffermano di più a guardare le vetrine cercando di farsi una ragione per la moda che cambia. E gli uomini, lungi dall’es-sere annoiati pantofolai davanti alla televisione, si dedicano alla manu-tenzione della casa e si rendono utili recandosi al supermercato per fare la spesa, muniti di sacchetti riciclabili e volantino con tutte le promozioni alla mano. Altra novità sono i co-siddetti viaggi post pensionamento. Ben lontani dalle solite visite guidate o dai classici pellegrinaggi in città sante, i nonni sono pronti a visitare capitali europee e a partire per lun-ghe trasferte, come dimostrano i pac-chetti preparati ad hoc dalle agenzie di viaggio. Insomma, se anche la sa-lute non è più quella d’un tempo, la vita dopo la pensione non è destinata all’isolamento e alla solitudine per-ché si diventa realmente vecchi solo quando si perde il buonumore, indi-pendentemente dagli anni che si ha.

Non è mai il tempo di esser vecchiTERZA ETÀ/1. In controtendenza rispetto ai luoghi comuni, gli anziani sono molto attivi

Giuditta Boeti

FOCUS

Sono sempre di più i pensionati che conducono una vita

dinamica e varia, trascorrendo il tempo libero con i nipoti

o impiegandolo al teatro, al cinema, al museo.

I nostri nonni hanno imparato ad esser super impegnati

Tra il lavoro, la famiglia e gli impegni i fiorentini non hanno

molto tempo libero a disposizione. L’unico ritaglio di libertà da de-dicare a se stessi è concesso dalle otto di sera in poi, da passare più che altro in casa in compagnia dei figli. Per chi preferisce uscire, la meta prediletta è il cinema. Ele-mento che accomuna fasce di età e sessi diversi è la scarsità di soldi da investire nella fruizione cultu-rale: fra i 25 e i 30 euro al mese, non di più. Lo rivela un’indagine messa a punto dall’Ufficio stati-stica del Comune, effettuata su un campione di 800 persone residenti a Firenze. Gli unici a spendere più tempo libero nelle ore pomeridia-ne, perché svincolati dagli impegni lavorativi, sono le casalinghe e gli anziani. Quattro fiorentini su dieci tra gli intervistati dichiarano di trascorrere il tempo libero in casa propria o altrui, il 28 per cento in attività all’aperto e il 18,3 per cen-to in attività sportive. Tra i 30 e i 60 anni i momenti di svago si trascor-rono prevalentemente con i figli. Dedicano il proprio tempo libero al partner il 28 per cento, mentre il 27 per cento lo dedica agli amici.

Un buon 10 per cento, prevalente-mente composto da donne, decide di rilassarsi in solitudine. La spesa mensile che gli intervistati hanno dichiarato di sostenere per fruire delle attività di carattere culturale, vede più della metà del campione dividersi equamente fra coloro che spendono da 25 a 50 euro (preva-lenza femmine) e coloro che spen-dono fino a 25 euro (prevalenza maschi). Il rimanente 36 per cento si ripartisce fra chi sostiene una spesa compresa fra i 50 e i 100 euro e chi, invece, ha dichiarato di non sostenere alcun tipo di spesa e sono per lo più anziani e di bassa scolarizzazione.

Una ricerca fotografa le nostre abitudini

Il relax? Scatta alle 20

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L’INDAGINE

16 Marzo 2009

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Éarrivata, accompagnata da una cortina di pro-paganda e slogan, ed ha subito scontentato i più.

E’ la “social card”, la carta acquisti ideata dal ministro Tremonti. Una tesserina magnetica, ricaricata con 80 euro ogni due mesi, e riserva-ta agli anziani che si trovano in difficoltà economica comprovata. Appena introdotta sono nati i primi problemi. Numero uno: tanti an-ziani, anche in città, se la sono sì ritrovata tra le mani, ma non cari-cata. Vuota. E si sono accorti dello “scoperto” nel modo più umiliante possibile: alla cassa del supermer-cato, davanti agli sguardi incurio-siti delle altre persone in fila. Al momento di pagare infatti, in tanti hanno scoperto che la tessera non era stata caricata. Perché? “La tra-fila per ottenerla - spiega Daniele Bettarini segretario dello Spi Cgil di Firenze - si è dimostrata fin da subito farraginosa. Perché gli an-

ziani la hanno ritirata negli uffici postali, ma spettava poi all’Inps caricarla, dopo che erano stati ve-rificati i requisiti. Ma è successo in molti casi che gli anziani non siano stati avvisati che la loro do-manda non era stata accettata”. E, di qui, l’umiliazione alle casse dei supermercati. Un’altra questione è quella relativa alle persone che, pur avendo presentato la domanda, se la sono vista respingere. I dati Inps (aggiornati al 15 gennaio) spiega-no che a Firenze, su 3.800 richieste pervenute alle Poste, ne sono state soddisfatte 2.948. “Ottenere questa carta - continua Bettarini - era un percorso a ostacoli. Occorre infatti soddisfare molti requisiti, e in tanti sono rimasti a bocca asciutta per-ché magari, pur avendo pensioni misere, avevano un piccolo gruz-zoletto da parte”. E i gradini che l’anziano deve superare per avere diritto alla ricarica mensile di 40 euro sono: un Isee (indicatore della

situazione socio economica equi-valente) inferiore ai seimila euro, un reddito sotto i 6.000 euro (8.000 per gli over 70), non avere più di un’utenza del gas o dell’ elettricità, non avere patrimonio mobiliare su-periore ai 15 mila euro, non essere proprietario di un’auto, non essere in possesso del 25 per cento o più di un immobile ad uso abitativo, o

del 10 per cento di immobili a uso non abitativo. Insomma, una giun-gla. “Un quarto delle persone che ha fatto domanda non ha ottenuto la carta - spiega Bettarini - e noi stiamo verificando quei casi per vedere se effettivamente non ne avevano diritto. Ma c’è anche un altro dato: c’è uno scarto del 90 per cento tra chi si è presentato qui

da noi e chi poi ha fatto effettiva-mente domanda”. In tanti si sono scoraggiati, e ci hanno rinunciato in partenza. E ora, come vanno le cose? Chi invece la ha ottenuta ri-ceve puntualmente la sua ricarica? “Per quanto ci risulta, sembra che non ci siano particolari problemi, e dopo le prime tessere vuote, non abbiamo più avuto segnalazioni”.

Giulia Righi

TERZA ETÀ/2. A Firenze su 3.800 richieste presentate ne sono state soddisfatte 2.948

Social card, un percorso a ostacoliPer ottenere la ricarica di 40 euro

mensili occorrono molti requisiti. A tante

persone, poi, è capitato di ritrovarsi

fra le mani un tessera non caricata.

Lo Spi: “Una procedura complicata”

LA SCHEDA

SOLLIEVO O UMILIAZIONE? La “Social Card” è una carta acquisti ideata dal ministro Tremonti, destinata agli anziani over 65 e ai minori con meno di tre anni, in comprovata situazione di indigenza. E’ stata pensata per dare un sollievo, seppur minimo, alle persone in difficoltà. Viene ricaricata con 80 euro ogni due mesi, 40 al mese. A Firenze, secondo i dati Inps del gennaio su 3.800 richieste pervenute alle Poste, ne sono state soddisfatte 2.948. In tutta la Toscana invece ne sono state richie-ste 16.033, concesse invece 12.332. Appena introdotta ha suscitato molte polemiche, perché tanti anziani se la sono sì ritrovata tra le mani, ma “vuota”, senza la ricarica, e se ne sono accorti al momento di pagare alla cassa del supermercato, con relativa umiliazione.

ORIENTARSI TRA I REQUISITIIn tanti hanno messo in discussione la fitta serie di requisiti necessa-ri per ottenere la Social Card. Le condizioni da rispettare per averne diritto sono tante: l’Isee (indicatore della situazione socio economi-ca equivalente) deve essere inferiore ai 6 mila euro, il reddito perso-nale deve essere inferiore a 6 mila euro (o a 8 mila se il richiedente è over 70), non bisogna avere più di un’utenza rispettivamente del gas o dell’ elettricità, non avere patrimonio mobiliare superiore ai 15 mila euro, non essere proprietario di un’auto, non essere in posses-so del 25 per cento o più di un immobile ad uso abitativo, o del 10 per cento di immobili a uso non abitativo.

UNO SCONTO ULTERIOREUna convenzione siglata tra varie associazioni di categoria e il Ministero dell’economia prevede il riconoscimento ai possessori della Social card di uno sconto del 5 per cento sulle spese effettuate con la stessa carta. Confcommercio è tra quelle che hanno aderito. La Carta Acquisti può essere utilizzata solo negli esercizi del dettaglio alimentare e della risto-razione, compresi i bar, che potranno cumulare il 5 per cento di sconto con altre eventuali iniziative promozionali già in atto. Alla convenzione posso aderire le imprese dotate di un POS abilitato al circuito Master-card e che rientrano in un codice merceologico (merchant category code) autorizzato dal Ministero dell’Economia.

17Marzo 2009

FIRENZE e il Suo ARTIGIANATO

C’è una categoria che si sente dimenticata, che teme di male in peggio. Che chiede aiuto, magari alla Ammi-nistrazione che verrà dopo le elezioni (6-7 Giugno). Una categoria di operatori laboriosi semi asfissiati da merca-to globale, crisi economica, ma soprattutto dalla più che decennale insipienza degli amministratori locali, respon-sabili primi del malgoverno e del degrado della Città.

L’Artigianato Fiorentino ha costituito la Storia, l’anima e la linfa di questa Città, e la Ricchezza di Firenze. L’Artigianato Fiorentino vive oggi un Presente incerto e teme un Futuro oscuro.• Il nostro grande Artigianato (le stoffe, il cuoio

lavorato, i gioielli, il legno dorato e dipinto) se ne è andato.

• Le mostre dell’Artigianato e dell’Antiquariato, no-stre glorie tradizionali , non ci sono più.

• L’industria della Moda è emigrata altrove, tra Roma e Milano, con gravi ricadute anche sull’in-dotto artigianale e commerciale.

L’Artigianato Fiorentino ha bisogno e voglia di rinasce-re e di risplendere.

Si tratta di una componente economica e lavorativa di consistenza non indifferente, oltreché di una “Cultura” fatta di dedizione, sacrificio, ingegno, eccellenza di “nic-chia”, sapienza trasmessa, che sa proporre in tutti i mer-cati oggetti particolari, “unici”, diversi , in un mondo di prodotti standardizzati.Con misure di sostegno si possono e si devono af-frontare le criticità che affliggono il “sistema”: dal problema legato alle localizzazioni sul territorio (connes-so al mercato immobiliare), al ricambio generazionale (incertezze dell’apprendistato).

Ma non si tratta solo di necessari interven-ti per la rivitalizza-zione del comparto ( scuole d’arte, arti-gianato artistico e di qualità) .Una reale volontà di rilancio della Città (e del Suo Artigia-nato) non può prescindere da una visione di insieme, da un progetto globale.

La Nuova e, senz’altro, Diversa Amministrazione che i Fiorentini sceglieranno il 6-7 Giugno, saprà sicuramen-te rispondere alle esigenze del Sistema Moda : spazi espositivi consoni, sempre più efficienti e funzionali collegamenti aeroportuali, infrastrutture adeguate. La Valorizzazione dell’Antiquariato (Biennale e manifesta-zioni collaterali) avrà riflessi positivi per il rilancio delle attività collegate al restauro. La Politica Culturale della Amministrazione di CentroDestra realizzerà una nuova stagione di Eventi collegati non solo a Teatro, Musei, Mu-sica, ma anche a Antiquariato e Artigianato, e sarà quindi in grado di rigenerare il comparto produttivo.

Si tratta di saper riconciliare Firenze e il Suo Artigiana-to con il passato, per rilanciarli verso il futuro. Una atto d’amore, di responsabilità e concretezza, che solo il Cen-troDestra potrà realizzare; un risultato che scaturirà, ne siamo certi, dalla intelligenza dei Fiorentini tutti.

Riccardo SarraCapogruppo di AN in Consiglio Comunale a Firenze

INFO

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Riccardo SarraCapogruppo di ANal Consiglio Comunale di Firenze

Si compra on line, si ritira al bancone

Gli americani lo fanno già da tempo, come ben sanno i cultori del film “40 anni vergine”, in cui

per la prima volta compare il perso-naggio che lavora su eBay, il celebre sito di aste on line. E’ un lavoro sem-plice, per chi ama “smanettare”: si tratta di stare tutto il giorno sul web a tirare sul prezzo di un oggetto o strappare la cifra migliore sull’altro. Se per qualcuno è un divertimento, per molti gestire tutte le operazioni della compravendita elettronica è un ostacolo quasi insormontabile e così per alcuni fare l’assistente di vendi-te sul web sta diventando o potrebbe diven-tare un lavoro. I dati di una re-cente indagine AcNielesen parlano di circa 8 mila persone che, solo in Italia, traggono la loro fonte di reddito unica o prin-cipale da eBay. Non stupisce quindi che il boom degli assistenti alla ven-dita elettronica sia arrivato anche nel nostro Paese e nella nostra città. In Lungarno Benvenuto Cellini, ad esempio, c’è “Affari in Vista”, nego-zio in franchising che si occupa di

supportare la massa all’asta su eBay di oggetti di terzi. Lo slogan è chia-ro: “Sei stanco di passare i tuoi fine settimana a mettere i tuoi oggetti all’asta su eBay?”. Affari in Vista si definisce un “drop-off shop eBay” e già a sentire questa definizione i non esperti di informatica si mettono le mani fra i capelli. In realtà si tratta semplicemente di un negozio dove tutti (privati o aziende) possono re-carsi per vendere i propri oggetti o prodotti su eBay, la maggior casa d’ aste virtuale del mondo. Racconta Sandro Santarlasci, titolare del ne-gozio che si trova a pochi passi da

porta San Nic-colò: “I nostri clienti sono di tutti i tipi, c’è l’anziano che non ha il com-

puter a casa, ma anche giovani e professionisti che sono esperti ma non si fidano ed hanno paura di in-cappare in qualche truffatore, fino alle aziende o ai negozi che hanno sede a Firenze ma vogliono cercare clienti anche in altri paesi o oltreo-ceano”.Quanto agli oggetti più stra-ni che mettono in vendita: “C’è un po’ di tutto, si va dagli slip di grandi

marche a cinque euro fino al gom-mone da 55 mila, passando per le botti di Chianti classico, le più clas-siche macchine fotografiche e per i videogame. Al momento abbiamo in vendita anche alcuni gioielli an-tichi, che crediamo possano essere interessanti soprattutto per il merca-

to americano”. Per vendere i propri oggetti sulla piattaforma virtuale occorre collegarsi ad internet, apri-re un account, scrivere l’inserzione più accattivante, verificare a quale prezzo vendere l’oggetto in questio-ne per poi stabilirne anche il costo di spedizione, fare le fotografie del-

l’oggetto, seguirne la vendita e poi a fine asta, impacchettarlo per spedirlo a mezzo posta. Operazioni semplici, ma non per tutti, oltre alla difficoltà di guadagnarsi un buon riscontro: “ Noi cerchiamo di vedere gli oggetti che mettiamo in vendita, per essere quanto più possibile affidabili”.

Serena Wiedenstritt

CLICK. In città aumentano i negozi a cui rivolgersi per vendere sul web i propri oggetti

Su eBay si trova di tutto:dalle mutande firmate ai gioielli antichi

TENDENZE

Per chi non riesce, o non vuole, pensare da sé alla vendita in rete di gingilli vari adesso ci sono gli “assistenti

di vendite sul web”, che si occupano di inserire l’annuncio e di curare le trattative per conto del cliente

LA SCHEDA

FRANCHISING IN CERCA D’AFFILIATI La maggior parte dei negozi sono attività in franchising e proprio in questo settore ci sono ancora tante possibilità per chi cerca lavoro ed è appassionato di pc: sono numerosi i franchising che cercano affiliati a Firenze. Uno fra tutti Vendilo, ma anche Ven-duto! (uno dei primi del genere che ha aperto qualche anno fa a Milano) mentre a Scandicci si trova già BIT2BIT, che nasce come servizio di assistenza informatica e ora si occupa anche di offrire “pieno supporto alla creazione ed all’inserimento delle inserzioni, alla realizzazione delle relative fotografie, al monito-raggio delle visite ed alla definizione di una efficace strategia di vendita”. Naturalmente su eBay.

MONDO VIRTUALE VS MONDO REALEOltre ai negozi fisici che si occupano di portare il commercio elettronico-fatto di mezzi virtuali- in mano a persone reali, eBay resta anche in rete, con il blog www.assistenteallecompravendi-te.com. I gestori del sito spiegano: “I temi che tratteremo saran-no quelli del business e delle opportunità legati ad eBay ed al mondo che gli gira attorno. Si parlerà di “Assistenti alle compra-vendite” e di come si possa creare un buon business assistendo privati ed aziende a vendere online, tratteremo dei “Drop Off Shop”, e cioè di quei negozi su strada che offriranno in modo fisico l’assistenza sopra descritta e non solo”. Come dire, studiato per chi alla rete non vuol proprio rinunciare.

OCCHI BEN APERTI CONTRO LE TRUFFEA proposito di truffatori, la cronaca recente non sempre incoraggia il fai da te. È piuttosto recente la notizia che tre persone sono state denunciate a Reggio Emilia perché clonavano gli account di e-Bay e truffavano gli utenti che partecipavano alle aste su internet. La truf-fa informatica è stata scoperta grazie alla segnalazione di un giova-ne che aveva acquistato e pagato 380 euro un cellulare che non gli è mai stato recapitato a casa, ma i tre avevano già truffato una venti-na di persone con il sistema della clonazione degli account, mentre poi si facevano versare i soldi delle aste su numerose carte prepaga-te, per evitare che gli organi di polizia le potessero bloccare.

18 Marzo 2009

lavoreremo con gli amici che hanno condi-viso questa prima battaglia e con il sindaco Domenici, che mi ha dato la disponibilità. Dobbiamo agire tutti insieme per una ri-composizione del Pd e per la costruzione di una coalizione di centrosinistra. L’avversa-rio è il centrodestra, al cui elettorato dico che la nostra è l’unica proposta credibile. E se Giovanni Galli dovesse essere il loro candidato spero di fargli goal.Che sindaco sarà, qualora i fiorentini la eleggano?Sarò un sindaco che non si chiude nel Pa-lazzo, ma che sta in mezzo alla gente. Il mercoledì mattina riceverò i cittadini come fa il sindaco di Torino, Sergio Chiampari-no. Anche gli assessori e i consiglieri do-vranno partecipare agli eventi della città. I fiorentini ci hanno chiesto di cambiare

Firenze e per farlo partiremo dalle facce nuove in Palazzo Vecchio e dai 100 punti per i primi tre mesi di mandato. Tra questi ci sono 50 piccole cose e 50 grandi progetti come, ad esempio, la detassazione degli in-terventi per la “lotta al brutto”, le bibliote-che aperte anche di notte, tempi certi per i cantieri e la bretella Barberino-Incisa. Presidente della Provincia a 29 anni, potenziale sindaco di Firenze a 34. Cosa vuole fare da grande?Ho vinto le primarie e adesso farò di tutto per vincere le elezioni e governare Firenze. Se sarò eletto sindaco cambierò la città: penserò a Firenze 24 ore su 24 e mi concen-trerò sul futuro della nostra città. Dobbia-mo lavorare per far sì che i fiorentini siano orgogliosi del domani come sono gelosi del passato.

POLITICA

AL VOTO/1. Parla Matteo Renzi, il candidato che ha sbaragliato le primarie

“Se vinco sarò un sindaco tra la gente”

Quando Matteo Renzi divenne presidente della Provincia a soli 29 anni la sua elezione venne salutata come l’affermazione

di una nuova generazione di amministratori pubblici. Sono passati quasi cinque anni da quel giorno, cinque anni nei quali il giova-ne presidente ha maturato esperienza nella gestione della cosa pubblica. Esperienza che Renzi, forte del successo ottenuto alle recenti primarie del centrosinistra, cercherà di mettere a frutto qualora i fiorentini, nel giugno prossimo, lo eleggano sindaco di Firenze. Prima di allora ancora gli ultimi mesi a capo della Provincia e una campagna elettorale che si preannuncia tutt’altro che semplice. La corsa verso Palazzo Vecchio è appena iniziata.Un successo al termine di una campagna per le primarie a dir poco movimentata.

Poteva andare meglio di così? Aver vinto al primo turno è stato un risul-tato che va oltre ogni aspettativa e che di-mostra la voglia di nuovo degli elettori del centrosinistra. Il 15 febbraio non ha vinto Matteo Renzi, ma il Pd. Ha vinto l’idea di partecipazione e la politica di quelli che sanno rischiare e che hanno coraggio. In-torno alla mia candidatura si sono riunite persone diverse per estrazione culturale e politica. Persone che si sono messe insieme con entusiasmo perché hanno a cuore il fu-turo di Firenze. La prima battaglia è vinta. Adesso è at-teso da un secondo confronto, quello de-cisivo.La campagna per le amministrative sarà in-tensa, da portare avanti con determinazione. Dobbiamo fare tesoro dell’occasione offer-ta dalle primarie. La squadra si allargherà:

Angelo Lenosi

Ha vinto la prima battaglia e adesso si prepara ad

affrontare la sfida contro gli altri candidati. E promette

che, se arriverà a Palazzo Vecchio, nei primi tre mesi

di mandato realizzerà i suoi “cento punti”

CRONACA DI UNA VITTORIA INASPETTATA

Cronaca di una vittoria inaspettata. Almeno nei termini numerici. Mat-teo Renzi ha vinto le primarie del centrosinistra conquistando la nomi-nation a sindaco di Firenze. Un successo ottenuto al primo turno, ribal-tando ogni pronostico che dava quasi per scontato il ballottaggio. Una vittoria conquistata sul filo di lana:il regolamento delle primarie pre-vedeva infatti una sfida al secondo turno per i primi due candidati nel caso in cui nessuno fosse riuscito ad raggiungere il 40% dei voti. Sfida evitata per pochissimo: 15104 i voti ottenuti da Renzi (pari al 40,52%), 10031 (26,91%) quelli incassati da Lapo Pistelli. A seguire Daniela Lastri (14,59%), Michele Ventura (12,48%) e Eros Cruccolini (5,49%). Primarie combattute, quindi, e molto partecipate, come dimostrano gli oltre 37mila votanti che lo scorso 15 febbraio si sono recati nei 55 seggi alle-stiti sul territorio fiorentino. Per Matteo Renzi, attuale presidente della Provincia di Firenze, una forte e legittimante investitura popolare.

Matteo Renzi

20 Marzo 2009

992414

POLITICA

“Firenze vuole cambiare. Sul serio”. Poche parole che campeggiano in centinaia di manifesti in giro per la città. E’ l’inizio della campagna

elettorale del Popolo della Libertà. Una campagna che il centrodestra fiorentino si prepara ad affronta-re con la forza di chi non ha nulla da perdere. I dati delle scorse elezioni politiche attribuiscono al Pd circa il 48% dei consensi. In lieve flessione rispetto al dato elettorale (49,2% al primo turno, lievitato al 64% al ballottaggio) ottenuto da Leonardo Do-menici alle elezioni amministrative del 2004. Un vantaggio talmente ampio da far tremare le gambe agli sfidanti. Ma nonostante tutto in casa Pdl si re-spira aria di ottimismo. Le fibrillazioni vissute dal centrosinistra durante la campagna per le primarie, e la vittoria di Matteo Renzi, non hanno fatto altro che aumentare la consapevolezza nella dirigenza del centrodestra. Consapevolezza delle difficoltà, ma anche delle opportunità di raggiungere un ri-sultato significativo: strappare al centrosinistra una delle sue roccaforti storiche. A lanciare la carica è Massimo Parisi, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. Mancano circa tre mesi alle elezioni amministra-tive. Siete pronti a dar battaglia e a candidarvi alla guida della città?La macchina organizzativa è già in moto. Durante questi anni abbiamo dimostrato di avere una classe dirigente all’altezza, matura per assumersi respon-sabilità di governo anche a Firenze. Uomini e don-ne pronti ad impegnarsi per dare un futuro migliore a questa città. L’amministrazione di centrosinistra sta mostrando i suoi limiti e le sue debolezze, ed il suo storico consenso sta scricchiolando. Sta a noi dare la spallata definitiva e cambiare Firenze. C’è una grande opportunità che dovremo cogliere an-dando a cercare il consenso anche in quelle fascia di società civile scontenta di questa amministrazio-ne. Per poter vincere dobbiamo guardare oltre il nostro elettorato storico. Alle scorse amministrative avete raggiunto il ballottaggio grazie alla presenza di una lista alla sinistra di quello che allora si chiamava Ulivo. Ipotesi che potrebbe replicarsi anche in questa tornata elettorale. Ripetere il risultato di cinque anni fa vi lascerebbe soddisfatti?Direi proprio di no. Che conquistare Palazzo Vec-

chio non sia impresa semplice è noto, tuttavia non credo sia impossibile. Noi ci abbiamo sempre cre-duto, e a maggior ragione ci crediamo adesso. A Firenze c’è una situazione paradossale: di fronte ad un evidente scontento nella cittadinanza il Par-tito democratico sta cercando di far passare un messaggio di cambiamento rispetto al passato. Un cambiamento, però, tutto interno al loro sistema di potere. Abbiamo il dovere di svelare questo grande bluff, riaprire la partita e provare a vincerla.Un bluff che, sembra di capire, ha un nome ed un cognome. Esatto. Matteo Renzi si propone come l’uomo nuo-vo, simbolo della discontinuità con l’amministra-zione Domenici. Ma la realtà è ben diversa: basti ricordare che il neocandidato sindaco del centro-sinistra da quattro anni e mezzo sta governando la provincia di Firenze, sostenuto da una coalizione che è più o meno la stessa che governa a Palazzo Vecchio, e avallando nei fatti le decisioni assunte dalla giunta comunale. Nonostante il suo tentativo di smarcarsi dal Pd e da Domenici, Renzi resta un politico organico al suo partito e al centrosinistra. Un politico attento più all’immagine che alla so-stanza. Non è certo lui il simbolo del cambiamento di cui Firenze ha bisogno.

Massimo Parisi

Liste civiche, indipendenti, aperte. Cambia la forma, non la sostanza: la corsa

a sindaco non vedrà protagonisti solo i candidati del centrodestra e del centrosinistra, ma anche sog-getti esterni ai due schieramenti. E come accadde cinque anni fa con Ornella de Zordo potrebbe esse-re proprio il successo di una lista slegata dai partiti a rendere neces-sario il ballottaggio. Una lista che potrebbe avere il nome di “Insie-me per Firenze”, trascinata dalla candidatura di Valdo Spini, do-cente universitario con alle spalle una lunga esperienza governativa e parlamentare dapprima nel Psi, poi nei Ds, da cui è uscito in oc-casione della nascita del Pd. Una decisione, quella dell’ex ministro, maturata nel tempo e assunta de-finitivamente lo scorso novembre. A sostenere Spini un lungo elenco di fiorentini provenienti soprattut-to, ma non solo, dal mondo della cultura e dell’università. Una pro-posta a 360 gradi, che, nelle inten-zioni di Spini, va oltre gli steccati ideologici e i soggetti partitici. Un progetto in divenire, dalla de-finizione del programma (alla cui stesura stanno lavorando specifici gruppi) alla strategia politica. An-che se l’obiettivo resta immutato: inserirsi tra le due coalizioni, racco-gliere il consenso degli scontenti dell’una e dell’al-tra parte. Da un lato gli elettori del Pdl, stanchi di continuare a perdere senza neanche provare a vincere, dall’altro il popolo della sinistra (interno o esterno al Pd) che non si riconosce nel proget-to politico del centrosinistra né in Matteo Renzi. Delusi per una sconfitta annunciata gli uni, delu-si per una vittoria insoddisfacen-

te gli altri. Un bacino elettorale ampio e disorientato che, auspica Spini, potrebbe trovare cittadi-nanza politica nella lista “Insieme per Firenze”. Una lista in grado di intercettare consensi facendo leva su alcuni punti fermi, dalla riqua-lificazione della città, conciliando le esigenze di sicurezza con le po-litiche di integrazione, al rilancio dell’immagine della città, parten-do dal suo immenso patrimonio artistico e culturale. Temi generali cui va aggiungersi il piatto forte: la necessità di verifiche puntuali sulla tramvia in piazza Duomo e sul sottoattraversamento dell’Alta

Velocità. Obiezio-ne che accomuna gran parte delle li-ste civiche. Segno che un comune denominatore c’è, così come potreb-

be esserci lo spazio ed il tempo perché si intessa un dialogo tra i diversi soggetti della sinistra, sia-no essi partiti o associazioni, con l’obiettivo di individuare un per-corso unitario. Un dialogo avviato e che potrebbe vedere Spini uno dei possibili candidati di un nuovo raggruppamento che va da Rifon-dazione ai Verdi.

Valdo Spini

Lorenzo Salusest

“Dobbiamo riaprire la partitae guadagnarci la vittoria”

AL VOTO/2. Parla Massimo Parisi, coordinatore regionale Forza Italia

“Insieme per Firenze”,Spini scende in campo

/L.S.

ALVOTO/3. L’ex ministro corre con la sua lista civica

Una propostaa 360 gradiche va oltreideologie e partiti

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Sindaco di Sesto Fiorentino per nove

anni, dal 2004 è vicepresidente dell’ente

provinciale ed è stato segretario

metropolitano del Pd fino a gennaio. E, senza

reticenze, si definisce un “uomo di sinistra”

POLITICA

ÈAndrea Barducci il candidato alla presidenza della Provincia per il centrosinistra: ha vinto le primarie con un netto 59,8%.

Per nove anni sindaco di Sesto fioren-tino, dal 2004 ad oggi vicepresidente della Provincia di Firenze, segretario metropolitano del Pd sino al gennaio scorso, aspirante successore di Matteo Renzi sulla poltrona più alta di Palazzo Medici Riccardi, Barducci, fiorentino di nascita, sestese d’adozione, è cresciuto a pane e politica, impegno e passione. In-dole tranquilla, aria bonaria si definisce senza reticenze “uomo di sinistra”. Un unico vizio: il sigaro. Però toscano.Circa il 75% dei consensi in provin-cia, oltre il 50% a Firenze. Confidava

in un successo così ampio?Ci si aspetta sempre un buon risultato, e così è stato. Sono molto contento sia per il dato dell’area metropolitana sia per quello, più risicato, ottenuto in città. Adesso occorre mettere da parte il risul-tato delle primarie e lavorare per le am-ministrative, ripartendo dalla cornice programmatica del centrosinistra, con l’aiuto dei partiti della coalizione. Qualora dovesse essere eletto quali saranno le priorità della sua presi-denza? Il momento è critico per tutti, lavoratori e datori di lavoro. L’obiettivo primario è aiutare tutti i settori, partendo dagli investimenti nel campo della formazio-ne e del trasferimento tecnologico. Per

Lorenzo Salusest

Andrea Barducci

AL VOTO/4. Andrea Barducci è il candidato del centrosinistra per la corsa a Palazzo Medici

“La mia sfida per una Provincia di qualità”rimanere competitive e reggere la sfida, le piccole e medie imprese della provincia hanno bisogno del sostegno delle istituzioni. Inoltre intendiamo migliorare una qualità ambientale già buona, at-traverso le energie rinnovabili, la bioarchitettura, e l’incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti. La corsa verso Palazzo Medici Riccardi è cer-tamente più in discesa di quella verso Palazzo Vecchio. Sarà una campagna di basso profilo?Assolutamente no. Il centrodestra cercherà di gio-carsi le sue carte, quindi mi attendo una sfida impe-gnativa, da non sottovalutare. Il consenso bisogna guadagnarselo e mantenerlo nel tempo. Non mi fermerò alla vittoria alle primarie, per rispetto nei confronti di alleati e avversari. Si discute da tempo circa l’opportunità di abo-lire le province. Diventerà presidente di un ente inutile?Le province hanno competenze importanti, dalla viabilità, a parte dell’edilizia scolastica, dalla for-mazione professionale alle politiche ambientali. Ciò nonostante sono a favore di una razionalizzazione, a partire dall’abolizione delle province di Firenze, Prato e Pistoia, con il conseguente trasferimento delle loro competenze all’ente Città metropolitana. Non un livello di governo in più, ma un soggetto utile a semplificare l’attività amministrativa. Quin-di, a costo di mettere a rischio il mio posto, dico che se ci saranno le condizioni spero che nel 2014 i cittadini non debbano più votare per la provincia di Firenze.

Se la partita per la conquista di Palazzo Vecchio è tutt’al-tro che chiusa, lo stesso non può dirsi per la corsa per

la Provincia di Firenze. Numeri alla mano, Palazzo Medici Riccardi è un fortino inespugnabile del Partito democra-tico. Mugello, Valdisieve, circondario empolese, comuni dell’area metropolitana: tutte zone, quelle della provincia fiorentina, a spiccata subcultura di sinistra, terreni ancora impraticabili per gli uomini del centrodestra. Alle scorse elezioni amministrative Matteo Renzi, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, ottenne il 58,8 per cento dei consensi, relegando a grande distanza gli avversari: solo il 30 per cento per Federico Tondi, candidato in quota Udc dell’allora Casa delle libertà, e 9 per cento per Sandro Tar-

getti, esponente di Rifondazione comunista. Maggioranze bulgare che, in vista delle prossime amministrative, lascia-no solo briciole di speranze al Popolo della libertà, no-nostante Rifondazione (ancora ben radicata in molte aree della provincia fiorentina) anche nella prossima tornata elettorale si presenti da sola. A rendere ancor più proble-matica la già improbabile rincorsa, la maggior politicizza-zione del voto alle provinciali, con un conseguente effetto “anti-Berlusconi” ancor più accentuato che alle comunali. Scontato quindi che il centrodestra non investirà grandi risorse nella sfida per Palazzo Medici Riccardi. Né tanto meno schiererà una figura di alto rilievo o di grande richia-mo. Ad oggi nessuna indiscrezione sul nome del candidato

del Popolo della libertà, anche se pare ormai certo che a sfidare Andrea Barducci, uscito trionfatore dalle primarie del centrosinistra, non sarà un un candidato della socie-tà civile ma un esponente di partito, con ogni probabilità un rappresentante di Forza Italia. Consigliere provinciale uscente o dirigente di partito, poco cambia: in entrambi i casi si tratterà di un candidato di bandiera pronto ad im-molarsi sull’altare delle amministrative. Un sacrificio in termini di riscontro elettorale che verrà ripagato da un solo beneficio: sedere per cinque anni sugli scranni dell’oppo-sizione in consiglio provinciale. Sola consolazione per chi avrà trascorso un mese di campagna elettorale girando per i paesi della inconquistabile provincia fiorentina.

Pdl, alla conquista dell’inespugnabile fortino “rosso”AL VOTO/5. La partita dell’opposizione nell’area metropolitana fiorentina si annuncia difficile

/A.L.

22 Marzo 2009

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Giornale di informazione del ComuneN.3 - Marzo 2009 www.comune.fiesole.fi.it

informazioni 055/055

14 MARZO 2009 INAUGURAZIONEPIAZZA MINO A differenza di quanto comunicato in precedenza, si terrà il 14 marzo 2009alle ore 16.00 un importante appuntamento per i fiesolani: verrà, infatti, inaugurata Piazza Mino, che vede il termine dei lavori di ristrutturazione. A sottolineare l’evento un’interessante esposizione allestita nei nuovi spazi comunali di carattere storico-archeologico dedicata ai progetti della piazza ed ai ritrovamenti. La cittadinanza sarà invitata ad ammirare il basolato, l’antica fognatura romana e la grande cisterna per la raccolta delle acque, poi un brindisi con i rappresentati dell’Amministrazione Comunale.

TRE RISPOSTE IMPORTANTIPER LA SANITA’ A FIESOLE Si è svolto 12 febbraio 2009 a Fiesole il Consiglio Comunale con Adunanza StraordinariaAperta, avente il seguente ordine del giorno: “Sanità ed assistenza sul territorio del Comune di Fiesole”. La seduta ha visto la partecipazione del Sindaco e della Giunta, dei Consiglieri Comunali e di molti cittadini, oltre a Simone Naldoni, Presidente della Società della Salute, il dottor Luigi Marroni, Direttore Generale dell’Asl, e l’Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, Enrico Rossi, i quali hanno risposto in merito al futuro di Camerata e dell’ospedale Sant’Antonino. Il Direttore Generale dell’Asl ha affermato che non hanno nessuna intenzione di vendere l’immobile di Sant’Antonino e ne ha riconfermato la destinazione socio-sanitaria. Per quanto riguarda l’ospedale di Camerata è stata assicurata la riorganizzazione dei servizi ed i posti relativi all’Ospedale di Comunità riservati ai fiesolani saranno momentaneamente recuperati presso la casa di cura di Poggio Sereno. <La conferma del project financing del Sant’Anoniono, il recupero dell’Ospedale di Comunità e l’impegno a rivedere i servizi di Camerata, - afferma il Sindaco Fabio Incatasciato - sono un grandissimo risultato ottenuto per tutta la comunità>.

LA FESTA DELLA DONNAA FIESOLE: 8 MARZOGià il 7 marzo 2009 un’anticipazione delle celebrazioni dedicate alla donna: alle ore 18.00 presso la Sala Costanini con lo spettacolo “Por algo serà - Le Pazze di Plaza de Mayo”, rappresentazione liberamente tratta da “Le pazze” di Daniela Padoan. Ingresso gratuito. L’8 marzo 2009 il Palazzo Comunale sarà arredato con opere che l’Associazione Artisti Fiesolani ha pensato per festeggiare l’universo femminile. Poi, alle ore 16.30 nella Sala Antiquarium Costantini, sede della mostra Anatomia dell’Anima di Elisabetta Rogai si terrà l’incontro dal titolo “Come Dolce Sapere Che Esisti” (R. Battaglia) sul tema della donna. Sono previsti gli interventi di Romano Battaglia, moderatore, Rosa Giannetta Alberoni e Cristina Acidini. Tradizionale l’appuntamento con la distribuzione della stampa con la quale il Comune di Fiesole omaggia la sua popolazione femminile. Quest’anno sarà consegnata la riproduzione de “Le stelle” xilografia del maestro Primo Conti e per l’occasione la Fondazione Primo Conti aprirà gratuitamente le sue porte per visite gratuite.

LINEA COMUNE 055055Ecco il report del contact center Linea Comune 055055 che dal gennaio 2008 è attivo anche per il comune di Fiesole e che ha fornito una sintesi dei dati del periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre 2008. Gli elementi riportati sono relativi alla gestione delle chiamate e dei contatti nei quali si evidenzia che sono stati gestiti per il Comune di Fiesole 2.217 su un totale di circa 211.000 chiamate (il contact center serve anche il comune di Firenze, la Provincia, i comuni di Bagno a Ripoli, Sesto Fiorentino, Rufina)il tempo medio di conversazione e’ stato pari a 1,93 minuti. Nella quasi totalità dei casi il motivo della chiamata si è focalizzato sulla richiesta di Informazioni (98% dei casi), le richieste più frequenti hanno riguardato i seguenti servizi forniti dall’Ufficio URP 530 casi; attestazione ISEE e punto di assistenza fiscale servizi istituzionali e alla persona 105 casi, Estate Fiesolana 102 casi, certificati anagrafici servizi demografici 102 casi, ICI dipartimento delle risorse 65 casi. Da evidenziare il servizio visite ai giardini fiesolani con 208 prenotazioni telefoniche e 86 richieste di informazione per un totale di 294 casi gestiti. In percentuale le informazioni richieste hanno riguardato i seguenti dipartimenti: 12% Dipartimento assetto e gestione del territorio (sevizio urbanistica edilizia residenziale, servizio ambiente, servizio lavori pubblici); per il 4% il Dipartimento delle risorse (servizio contabilità, servizio entrate, servizio personale); 17% Dipartimento servizi Demografici, 30% Dipartimento dei servizi istituzionali ed alla persona (servizio cultura, servizio scuola e sport, ufficio informazioni turistiche), n 6%

Servizio autonomo polizia municipale, 31% Servizio autonomo segreteria operativa del sindaco e della giunta (URP, Ufficio segreteria del Sindaco, Ufficio Protocollo).Il Contact center 055055 ha risolto al 1° Livello il 91% delle richieste telefoniche pervenute (2.023 casi), mentre il 7% dei casi è passato al 2°Livello (153 casi) presso l’ufficio competente tramite trasferimento via telefono, in questo caso l’Amministrazione parla direttamente con il cittadino e risolve la problematica al 2° livello. Il restante 2% dei casi (40 casi) è caratterizzato da segnalazioni fatte dai cittadini su piccole anomalie del territorio comunale (es. buche, lampioni rotti, ecc). Da gennaio a dicembre 2008 sono state visualizzate nell’area servizi del sito oltre 48.000 pagine. La sezione più visitata è stata Guide Tematiche (55%) in quanto costituisce il percorso privilegiato per il cittadino per la ricerca di informazioni su un servizio. Da evidenziare inoltre il successo della sezione Modulistica con il 32% delle pagine visualizzate vale a dire quasi 15.000. Il contact center 055055 è aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20.

FIESOLE, ISCRIZIONI MENSAE SCUOLABUS ANNOSCOLASTICO 2009/2010A seguito delle iscrizione alle scuole per l’anno scolastico 2009-2010 sarà possibile presentare domanda di per il servizio mensa e scuolabus entro il 29 maggio 2009. Le domande di iscrizione andranno così presentate: all’URP, via Portigiani 1, e scaricare dal sito del Comune www.comune.fiesole.fi.it la modulistica di riferimento.

VADEMECUM SAFI – RIFIUTI Realizzato in collaborazione con SAFI (numero verde è 800-139300) un “vademecum” in cui sono raccolte le informazioni maggiormente richieste sui servizi SAFI: - raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani;- raccolta differenziata di carta e cartone;- raccolta differenziata dei rifiuti urbani ingombranti;- raccolta differenziata dei rifiuti verdi;- raccolta di rifiuti domestici pericolosi;- pulizia e spazzamento delle aree pubbliche;-raccolta differenziata di bottiglie di plastica e contenitori per liquidi in plastica;- raccolta differenziata di vetro, lattine e scatolette;-rifiuti ingombranti, a Scandicci l’area gratuita di Safi. Nel territorio del Comune di Fiesole, il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani viene svolto dalla Safi - Servizi Ambientali Fiorentini. Per qualsiasi suggerimento e/o reclamo inerente ai servizi effettuati dalla Safi, i cittadini possono rivolgersi al Numero Verde di Safi 800-139300, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 17,30. La raccolta della carta viene effettuata tramite il servizio “Porta a Porta” nei seguenti giorni ed orari (vedi anche l’elenco strade allegato):- nel Centro storico di Fiesole, il giovedì mattina entro le ore 8.00, e, per le attività commerciali, anche il martedì ed il sabato dalle 13.00 alle 15.00; - nella zona di Caldine, per tutti gli utenti, il martedì ed il sabato dalle ore 13.00 alle ore 15.00 (visualizza l’elenco delle vie coperte dal servizio); - nella zona di Pian di San Bartolo, per tutti gli utenti, il giovedì dalle 13.00 alle 16.00, e, per le attività commerciali, anche il martedì, sempre dalle ore 13.00 alle ore 16.00. N.B: Il servizio in queste zone è comunque vincolato alla presenza dei cassonetti gialli per la raccolta della carta; laddove sono presenti questi cassonetti, l’utente deve conferire il rifiuto nel loro interno. Come preparare la carta:raccogliere la carta tutta assieme, facendo attenzione a non mescolarla con altri materiali. Legare i giornali, le riviste e tutta la carta con uno spago o un nastro, oppure mettere tutto dentro ad un sacchetto di carta o ad una scatola di cartone. Lasciare il tutto fuori dalla porta di casa, all’esterno di eventuali cancelli (e comunque su ambito pubblico), nei giorni e negli orari sopraindicati. Il servizio di ritiro di mobili ed elettrodomestici viene effettuato gratuitamente dietro prenotazione, per un massimo volume di 2 m3 per ogni ritiro. Per usufruire del servizio, è sufficiente telefonare al numero verde 800-139300, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e fissare direttamente la data del ritiro. Si consiglia di prenotare con anticipo, perché le richieste sono moltissime. In alternativa i materiali ingombranti possono essere conferiti, sempre gratuitamente, ad una delle stazioni ecologiche “Recupera” presenti sul territorio servito da SAFI: a Scandicci, in via Charta 77 (ingresso al pubblico da via Newton, tel. 055/756671) aperta dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30; a San Casciano val di Pesa, loc. Canciulle (055/8249467), aperta il lunedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato dalle 7.30 alle 12.30 e il martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 18.30; a Tavarnelle val di Pesa, loc. Pontenuovo (tel. 335/7633057), aperta martedì, giovedì e sabato dalle 8.30 alle 12.30 e lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30. NON LASCIATE I MATERIALI INGOMBRANTI ALL’ESTERNO DEL CASSONETTO E, SOPRATTUTTO, NON DISPERDETELI NELL’AMBIENTE.Con la nuova raccolta i cittadini di Fiesole dovranno tenere separati da tutti gli altri, collocandoli nei cassonetti verdi, gli scarti organici della preparazione dei pasti, gli avanzi della consumazione dei cibi, le foglie e gli scarti della cura del

giardino. Con gli scarti che verranno recuperati dai cittadini di Fiesole grazie a “Un fiore dai rifiuti!”, verrà prodotto un concime naturale, il compost, ottenuto al termine di un processo di trasformazione presso l’impianto di compostaggio di Case Passerini, a Sesto Fiorentino. I nuovi cassonetti verdi verranno lavati ogni 15 giorni; verranno svuotati tre volte alla settimana nel periodo estivo e due volte in quello invernale. I cittadini di Fiesole potranno partecipare alla raccolta, impegnandosi a conferire i loro rifiuti organici al cassonetto verde più vicino. Tutti coloro che possiedono un giardino o un orto potranno richiedere, gratuitamente, (al Numero Verde Safi 800/139300) la compostiera domestica, un contenitore pratico, ecologico e facile da usare, utile per riciclare i propri scarti alimentari e vegetali e trasformarli in un terriccio rivitalizzante per il terreno, il compost, da utilizzare come concime per le proprie piante. In caso di potature effettuate in grandi quantità SAFI provvede a tale recupero, alla pari del servizio di raccolta di materiale ingombrante (per gli utenti residenti in strade di ridotte dimensioni si rende necessario confezionare in sacchi o in fascine il rifiuto ricavato). RIFIUTI DOMESTICI PERICOLOSI (tossici, corrosivi, infiammabili ed irritanti).Ogni giorno in casa (per la pulizia, il giardinaggio, il “fai da te”, la pulizia dell’auto ecc.) vengono utilizzati molti prodotti i cui contenitori la legge classifica come “rifiuti urbani pericolosi”. Se sui contenitori di questi prodotti trovate la scritta “tossici”, “corrosivi”, “infiammabili” o “irritanti”, una volta terminato il prodotto, non gettateli nei normali cassonetti né in quelli delle raccolte differenziate. Questi contenitori sono pericolosi sia per l’ambiente che per l’uomo. La Safi ha attivato un servizio sperimentale di raccolta che viene svolto il secondo sabato del mese non festivo in piazza del Mercato, dove sarà posizionato un apposito furgone riconoscibile e dove sarà presente un operatore addetto a ricevere il rifiuto, dalle ore 8.00 alle ore 11.00. Al furgone potranno essere consegnati anche: gli oli vegetali usati per la frittura e gli oli da motore, appositamente raccolti in contenitori chiusi. Pile, batterie e accumulatori al piombo Bombolette spray (vernici, lacche, deodoranti, insetticidi ecc) Vernici ad acqua, smalti, diluenti, solventi purché chiusi nel loro contenitore originale Contenitori vuoti di fitofarmaci Farmaci scaduti (senza l’imballaggio in cartone toner e cartucce di stampanti) Lampade a basso consumo e piccoli tubi al neon Piccole apparecchiature elettriche o elettroniche (radio, telefonini ). E’ partito il progetto, sviluppato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Ernesto Balducci di Fiesole e S.A.Fi. S.p.A. per la messa in opera di un punto di conferimento “ECOTAPPA” per rifiuti particolari di origine domestica che non possono essere raccolti nei normali contenitori stradali. I recipienti raccoglieranno bombolette spray, pile esauste, toner e cartucce per stampanti, farmaci scaduti e piccoli elettrodomestici (radio, cellulari, ferri da stiro, utensili elettrici). I contenitori, forniti da S.A.Fi. S.p.A., sono posizionati dentro i cancelli della scuola media di Fiesole – località Borgunto - Via del Pelagaccio 1. I cittadini che hanno necessità di gettare per questo tipo di rifiuti troveranno la scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,00; sabato dalle 8,00 alle 13,00. Durante i periodi di vacanza i cancelli saranno aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 13,00. Lo spazzamento meccanizzato delle strade viene effettuato nei seguenti giorni ed orari: Nel centro storico di Fiesole:- piazza Mino da Fiesole, Piazza Garibaldi, via Gramsci, via Matteotti, via Ferrucci, via Dupré, via Marini, via Costa, via Sermei, via del Bargellino, via Fra’ Giovanni da Fiesole e via delle Fontanelle. Il Lunedì dalle 5.00 alle 12.30- in via del Cecilia e in via PortigianiIl 1° e il 3° Lunedì del mese con divieto di sosta ore 8.30-12.30- in piazza del Mercato e in via delle Mura EtruscheIl 2° e il 4° Lunedì del mese con divieto di sosta ore 8.30-12.30. Nella valle del Mugnone:- via XXV Aprile (lato destro a scendere), via Faentina (divieto di sosta dalle 5.00 alle 8.30) e via di Fontalla (lato ferrovia). Il Martedì dalle 5.00 alle 8.30 -piazza della Repubblica, via della Polveriera, via di Fontalla (altro alto) e via XXV Aprile (lato destro a salire)Il Martedì dalle 9.00 alle 12.00. A Caldine:-via Faentina (dalle Caldine fino al centro artig. La Maddalena). Il Martedì dalle 5.00 alle 8.30- via S. Martino, via Mugnoncello, via Mimmole, via S. Andrea a Sveglia (fino al cimitero), via della Libertà, piazza della Vittoria e via del Risorgimento. Il Martedì dalle 8.00 alle 10.30- via di Bugia Primo e terzo Martedì del mese dalle 8.00 alle 10.30- via Faentina (interno Maddalena) 1 e 3 lunedì 8.00 - 10.30. A Compiobbi:- via Aretina (verso Firenze da piazza Mazzini a fine Compiobbi, verso Pontassieve da Piazza Mazzini a via Polifemo), Il mercoledì dalle 5.00 alle 8.30- via Sambre, via Romena e parcheggio, via Pontanico, via della Fornace, piazza Mazzini e via Venturini Il mercoledì dalle 8.00 alle 10.00. A Ellera:-via Aretina e via Murri Il mercoledì dalle 5.00 alle 8.30. Al Girone: -via S. Jacopo, via dei Bassi, via del Girone, via delle Gualchiere, via del Renaio, via dell’ Arno, via del Molino, via della Martellina e via Aretina Il mercoledì dalle 9.00 alle 12.00. All’Anchetta:-via Aretina Il mercoledì dalle 9.00 alle 12.00.

SENSIBILIZZAZIONEFINALIZZATA ALLA RACCOLTADELLE DEIEZIONI CANINEL’Amministrazione Comunale di Fiesole ha portato avanti in questi anni una campagna di sensibilizzazione rivolta ai proprietari dei cani inserita in quadro di impegno per mantenere pulita la città e della promozione di una cultura in cui ogni cittadino si senta impegnato a non sporcare. Quindi il tema delle deiezioni canine rappresenta da sempre un punto importante basandosi sul comune senso del rispetto reciproco. L’obiettivo alla luce della presenza in alcuni giardini e strade della città di deiezioni canine e delle lamentele giustamente espresse da alcuni cittadini, è sensibilizzare ulteriormente i proprietari di cani alla raccolta delle deiezioni dei propri animali, per superare ogni forma di intolleranza verso la presenza di cani nella città ed avere un ambiente più pulito. Evitando così che portare a passeggio il proprio cane non si trasformarmi in un atto di inciviltà. “Nel Comune di Fiesole restano ancora tracce di questa campagna, visto che il territorio continua ad essere tappezzato da cartelli “Porco Cane”, purtroppo però rimangono ancora tracce anche della mancanza di rispetto, poiché in molti casi le deiezioni non vengono raccolte- afferma l’assessore all’Ambiente Eva Mosconi-. La

raccolta delle deiezioni canine insudicianti le strade, i parchi e i viali cittadini, dovrebbe costituire, per i proprietari degli animali una condotta dettata dal rispetto del senso civico ancor prima che un dovere imposto dalla vigente normazione comunale. Purtroppo sono sempre più numerosi i cittadini i quali, fondatamente, lamentano il fenomeno dell’insudiciamento del suolo pubblico, cagionato dalla mancata raccolta delle deiezioni animali da parte dei rispettivi proprietari. E vero, possono essere applicate delle sanzioni a chi non provvede alla raccolta, sanzioni che però possono essere emesse soltanto se colti in flagranza. E qui arriva l’informazione che in qualche modo mi lascia stupefatta: in presenza della Polizia Municipale, anche se in borghese, si provvede alla pulizia, in loro assenza si lascia libero il cane di vagare senza guinzaglio e di defecare non solo nei giardini pubblici, ma addirittura in quelli di infanzia come accade troppo spesso nelle nostre frazioni. Temo –aggiunge l’Assessore Eva Mosconi- che non ci sia facile soluzione a questa fastidiosa soluzione, posso di nuovo invitare tutti i detentori di cani a rispettare non solo le norme, ma soprattutto le persone. A rispettare chi ha il diritto di passeggiare sul marciapiede senza esser costretto a far lo slalom, ai bambini che devono essere liberi di giocare nelle aree a loro dedicate, ai manutentori del verde che tagliano l’erba costretti ad indossare tute impermeabili. Non serve molto: in questo caso una paletta e un sacchettino fanno davvero la differenza”

CONSIGLIO COMUNALEAll’inizio del Consiglio Comunale, che si è svolto l’8 gennaio, il Sindaco ha dato le comunicazioni inerenti il prelievo dal Fondo di Riserva e l’inaugurazione della mostra di Elisabetta Rogai .Sono stati poi presi in esami e trattati congiuntamente i punti n. 3, n. 4 e n. 5 che riguardavano rispettivamente il programma triennale dei lavori pubblici, il piano triennale delle valorizzazioni ed alienazioni degli immobili comunali, e l’approvazione del Bilancio di Previsione 2009.Dopo la presentazione dell’Assessore Bercigli, il Segretario ha dato lettura degli allegati al bilancio, successivamente è intervenuto il Vice Sindaco Gamannossi. Poi hanno preso la parola i consiglieri Gasperi Campani (Lista Civica Fiesole Tua), Fedeli (Sinistra Europea-Rifondazione Comunista), Tinti (Uniti per Fiesole–L’Ulivo), Socci (Il Popolo delle Libertà), Tarchi (Uniti per Fiesole–L’Ulivo), di nuovo Fedeli (Sinistra Europea-Rifondazione Comunista), Orsecci (Uniti per Fiesole–L’Ulivo) e Baccari (Il Popolo delle Libertà). È intervenuto poi il Sindaco e, per le dichiarazioni di voto, i consiglieri Gasperi Campani (Lista Civica Fiesole Tua), Socci (Il Popolo delle Libertà), Bartolini (Uniti per Fiesole–L’Ulivo), Fedeli (Sinistra Europea-Rifondazione Comunista). Ultimati gli interventi e passati alla votazione dei singoli atti, il Consiglio ha approvato il punto 3 - Programma triennale dei Lavori Pubblici per il triennio 2009-2011 ed elenco annuale per l’anno 2009 con 12 voti favorevoli. e 5 voti contrari (Fedeli: Sinistra Europea-Rifondazione Comunista; Baccari, Vaggelli e Socci: Il Popolo delle Libertà; e Gasperi Campani, Lista Civica Fiesole Tua). Ha approvato poi con immediata eseguibilità il punto n. 4 - Approvazione del Piano triennale delle valorizzazioni ed alienazioni degli immobili comunali con 12 voti favorevoli e 5 voti contrari (Fedeli: Sinistra Europea-Rifondazione Comunista; Baccari, Vaggelli, Socci: Il Popolo delle Libertà; e Gasperi Campani, Lista Civica Fiesole Tua) e, dichiarandone l’immediata eseguibilità, il punto n. 5 - Approvazione del Bilancio di Previsione 2009, del Bilancio Pluriennale 2009-2011 e della Relazione Previsionale e Programmatica 2009-2011, con 12 voti favorevoli e 5 voti contrari (Fedeli: Sinistra Europea-Rifondazione Comunista; Baccari, Vaggelli e Socci: Il Popolo delle Libertà; e Gasperi Campani: Lista Civica Fiesole Tua).In seguito è stato preso in esame il punto numero 6 - Concessione fideiussione solidale a favore dell’Istituto di Credito Sportivo e nell’interesse dell’Unione Sportiva dilettanti Fiesolecaldine per la realizzazione della copertura di un campo di calcio a 5. Dopo la presentazione dell’Assessore Bercigli, prendono la parola le consigliere Vaggelli (Il Popolo delle Libertà) e, per la dichiarazione di voto, Fedeli (Sinistra Europea-Rifondazione Comunista). Il Consiglio ha approvato con 13 voti favorevoli, 4 contrari (Gasperi Campani: Lista Civica Fiesole Tua; Socci, Baccari e Vaggelli: Il Popolo delle Libertà) e 1 astenuto (Fedeli: Sinistra Europea-Rifondazione Comunista). Il Consiglio Comunale è passato, infine, alla trattazione dell’argomento Variante al Regolamento Urbanistico vigente: secondo Regolamento Urbanistico. Adozione. Il consigliere Gasperi Campani (Lista Civica Fiesole Tua) ha inizialmente esposto tre questioni pregiudiziali da lui presentate. Sono intervenuti su queste ultime la consigliera Ravoni (Uniti per Fiesole–L’Ulivo) e per le dichiarazioni di voto i consiglieri Socci (Il Popolo delle Libertà), e Fedeli (Sinistra Europea-Rifondazione Comunista). Il Consiglio Comunale non ha approvato nessuna delle tre questioni pregiudiziali e sospensive, con 12 voti contrari, 1 voto favorevole (Gasperi Campani: Lista Civica Fiesole Tua) e 4 astenuti (Fedeli: Sinistra Europea-Rifondazione Comunista, Socci, Vaggelli e Baccari: Il Popolo delle Libertà). A questo punto il Consiglio Comunale è passato alla trattazione dell’argomento all’ordine del giorno. Dopo la presentazione dell’Assessore Cocchi, il Presidente ha sospeso la seduta per esaminare in riunione dei Capigruppo gli emendamenti presentati dal Consigliere Gasperi Campani, seduta che è stata ripresa dopo mezz’ora. A questo punto il consigliere Gasperi Campani (Lista Civica Fiesole Tua), ha esposto sinteticamente gli emendamenti presentati. Sono intervenuti, poi, i consiglieri Socci (Il Popolo delle Libertà), Ravoni (Uniti per Fiesole – L’Ulivo), Gasperi Campani (Lista Civica Fiesole Tua), Fedeli (Sinistra Europea-Rifondazione Comunista) e ha replicato l’Assessore Cocchi. Hanno preso quindi la parola il Sindaco, i consiglieri Gasperi Campani (Lista Civica Fiesole Tua) e Baccari (Il Popolo delle Libertà). Il Consiglio è infine passato alla votazione degli emendamenti, i quali non vengono approvati, avendo riportato il solo voto favorevole del presentatore. Il Consiglio ha approvato la delibera, e ne ha decretato l’immediata eseguibilità, con 13 voti favorevoli e 4 voti contrari (Baccari, Socci: Il Popolo delle Libertà; Gasperi Campani: Lista Civica Fiesole Tua; e Fedeli: Sinistra Europea-Rifondazione Comunista).

BREVI

TURNI FARMACIE DEL MESE DI MARZOEcco l’elenco dei turni delle farmacie del territorio fiesolano per il mese di marzo: domenica 1 marzo - Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15 Tel. 055.58.78.412; Domenica 1 - Farmacia Magonio, loc. Girone, via Aretina 10 Tel. 055 6594233; Sabato 7 e Domenica 8 - Farmacia S. Bernardino Borgunto, Via Colzi 8/B Tel: 055.59.92.62; Sabato 7 - Farmacia Magonio, loc. Girone, via Aretina 10 Tel. 055 6594233; Domenica 8 - Farmacia Benvenuti, loc. Compiobbi, via Aretina 194 Tel. 055 6594878; Sabato 14 e e Domenica 15 - Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15 Tel. 055.58.78.412; Sabato 14 - Farmacia Benvenuti, loc. Compiobbi, via Aretina 194 Tel. 055 6594878; Sabato 21 - Farmacia Magonio, loc. Girone, via Aretina 10 Tel. 055 6594233; Domenica 22 - Farmacia Benvenuti, loc. Compiobbi, via Aretina 194 Tel. 055 6594878; Sabato 21 e Domenica 22 – Farmacia delle Caldine, piazza dei Mezzadri Tel. 055 5040028; Sabato 28 e Domenica 29 – Farmacia S. Bernardino Borgunto, Via Colzi 8/B Tel: 055.59.92.62; Sabato 28 - Farmacia Benvenuti, loc. Compiobbi, via Aretina 194 Tel. 055 6594878; Domenica 29 - Farmacia Magonio, loc. Girone, via Aretina 10 Tel. 055 6594233

BANDO PUBBLICO RELATIVAMENTE ALL’ASSEGNAZIONE DEI POSTEGGI LIBERI NEI MERCATI DI FIESOLE E’ stato pubblicato sul Burt il bando pubblico, per la partecipazione all’assegnazione dei posteggi liberi nei mercati di Fiesole.Le domande si possono inviare dal 17 marzo al 11 aprile 2009, solo per raccomandata, pena l’esclusione. Nei sessanta giorni successivi al 11 aprile 2009, l’ufficio competente redigerà le graduatorie, che saranno poi successivamente pubblicate, a seguito di ciò si procederà quindi all’assegnazione dei posteggi. Per informazioni consultare il sito www.comune.fiesole.fi.it nella sezione “Bandi, gare, avvisi e concorsi”

SGATESistema di Gestione delle Agevolazioni sulle Tariffe Elettriche (SGATE)consente ai Comuni italiani di adempire agli obblighi legislativi in tema di compensazione della spesa sostenuta per la fornitura di energia elettrica dai clienti domestici disagiati. cosiddetto “bonus sociale” (ovvero il regime di compensazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di energia elettrica) è uno strumento introdotto dal Governo con l’obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di disagio economico, garantendo loro un risparmio sulla spesa annua per energia elettrica. Il bonus sociale è uno sconto applicato alle bollette dell’energia elettrica, per 12 mesi; al termine di tale periodo, per ottenere un nuovo bonus, il cittadino, anche a Fiesole, dovrà rinnovare la richiesta di ammissione. Il sistema sarà pienamente operativo dal gennaio 2009 ma il godimento del “bonus” può essere retroattivo anche per tutto il 2008.Le domande possono essere presentate entro il 30 aprile 2009. Potranno accedere al bonus sociale, secondo quanto stabilito dal decreto del Governo (decreto interministeriale 28 dicembre 2007), tutti i clienti domestici, intestatari di una fornitura elettrica nell’abitazione di residenza con potenza impegnata fino a 3 kW, che abbiano un ISEE inferiore o uguale a 7.500 euro. L’ISEE (Indicatore di situazione economica equivalente) è uno strumento largamente utilizzato in Italia per l’accesso a prestazioni assistenziali o a servizi di pubblica utilità e permette di misurare la condizione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio mobiliare-immobiliare, dei titoli posseduti (conti correnti, azioni, BOT e simili) e del numero di componenti della famiglia. A titolo puramente esemplificativo, un nucleo familiare composto da padre, madre e due figli, monoreddito, in affitto e senza ulteriori disponibilità patrimoniali, rientra nella soglia ISEE di 7.500 se ha un reddito annuo lordo fino a circa 23.400 euro. Hanno inoltre diritto al bonus sociale tutti i clienti elettrici presso i quali vive un soggetto affetto da grave malattia, costretto ad utilizzare apparecchiature elettromedicali necessarie per il mantenimento in vita. In questi casi, per avere accesso al bonus sociale, il cliente finale deve essere in possesso di un certificato ASL che attesti: la necessità di utilizzare tali apparecchiature, il tipo di apparecchiatura utilizzata; l’indirizzo presso il quale l’apparecchiatura è installata; la data a partire dalla quale il cittadino utilizza l’apparecchiatura. Secondo quanto disposto dalla legge, per accedere al bonus sociale il cittadino deve recarsi presso il proprio Comune di residenza o presso altro istituto da questo designato, compilando l’apposita modulistica. Le domande andranno presentate, esclusivamente previo appuntamento telefonico, all’URP, via Portigiani 3, Fiesole - tel 055/599478 il giovedì dalle 15.00 alle 18.00.

PER PARLARE CON ACQUE TOSCANE CHIAMARE ESCLUSIVAMENTE 800/755246Acque Toscane Spa informa che il numero attivo per informazioni e segnalazione guasti è esclusivamente 800/755246, numero verde gratuito attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 mentre il giovedì anche dalle 14.30 alle 18.30. Sottolinea che la linea telefonica 055/599554 non è più attiva. Comunica, inoltre, che gli utenti chiamando il numero verde e digitando l’opzione 9 potranno parlare con un addetto alla clientela dello sportello di Fiesole.

RICONSEGNA TESSERINI VENATORISi ricorda che i tesserini venatori dovranno essere riconsegnati entro il 20 marzo 2009.I cacciatori avranno la possibilità di restituirli tutti i giorni, escluso il sabato, dalle 8.00 alle 13.00 e il giovedì dalle 14.00 alle 18.30 presso l’Urp in Via Portigiani 1, e presso gli uffici della Polizia Municipale di Fiesole. Inoltre, all’Ufficio Mobile della Polizia Municipale secondo il seguente calendario: lunedì Caldine, martedì Compiobbi, giovedì Pian del Mugnone e venerdì Girone dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Si potranno riportare i tesserini anche all’Ufficio Polizia Amministrativa e Commercio, in Municipio, il martedì dalle 8.30 alle 13.30 e il giovedì anche dalle 14.30 alle 18.30.

CONSULTAZIONI ELETTORALIGIUGNO 2009Nel mese di giugno 2009 si svolgeranno le elezioni comunali, provinciali ed anche le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Si ricorda che il diritto di votare per le suddette consultazioni spetta a tutti i cittadini italiani maggiorenni ed anche ai cittadini di uno Stato Membro dell’Unione Europea (comunitari) che siano regolarmente residenti nel Comune. I cittadini europei che vogliano esercitare tale diritto devono presentare domanda al Sindaco del Comune di residenza entro e non oltre il 90° giorno precedente la data in cui si svolgeranno le consultazioni elettorali. Data ultima utile a tale scopo sarà il 9 marzo 2009 se, come indicato del Ministero dell’Interno, le elezioni si svolgeranno nei giorni 6 e 7 giugno prossimi.

FIESOLE PER GAZAIl Comune di Fiesole aderisce e promuove l’iniziativa dal titolo Invia un giocattolo ad un bambino di Gaza, che l’associazione palestinese “Juzoor Foundation for Health and Social Development” ha dato avvio ad un’iniziativa “Da bambino a bambino” che consiste nella raccolta di giocattoli provenienti da varie parti del mondo, che saranno distribuiti ai bambini di Gaza tramite l’UNRWA, l’agenzia dell’Onu che assiste i palestinesi rifugiati a Gaza. L’obiettivo è inviare a Gaza giocattoli, libri illustrati, pennarelli e quaderni da colorare per regalargli un sorriso, per aiutarli a superare il trauma terribile che stanno vivendo e sognare un futuro migliore. Chi vuole contribuire a questa semplice ma significativa iniziativa può inviare personalmente il suo pacco all’indirizzo: Juzoor, P.O. BOX 17333 – Jerusalem – Israel. Per ulteriori informazioni telefonare al n. 075/5722148. Inoltre, il Comune fa suo l’appello del Coordinamento Enti locali della Pace, di cui fa parte, per sostenere il progetto di adozione a distanza di bambini di Gaza feriti o rimasti orfani, l’adozione può essere sottoscritta anche da gruppi di persone oltre che da singoli, la quota ammonta a € 50,00 mensili che sono un modesto sostegno per le cure e l’educazione dei minori. Per info: tel. 0555961250.

PRESENTAZIONE LIBRISabato 7 marzo alle ore 15.45, in Sala Costantini, via Portigiani, 9 a Fiesole si terrà la presentazione del libro “Su la testa Argentina! desaparecidos e recupero della memoria storica” di Orlando Baroncelli edizioni libriliberi. Interverranno Moreno Biagioni, Archivio dei Movimenti di Quartiere Firenze, Silvia Giannini Amensty International America Latina, O. Baroncelli, coordina Maria Luisa Moretti, Assessore alla Formazione del Comune di Fiesole. Ingresso Libero. Venerdi 20 marzo 2009 Tavola Rotonda sul tema dell’informazione a partire da “Informazione e controinformazione” di Pio Baldelli. Ingresso libero.

PROROGATA FINO ALL’8 MARZO ANATOMIA DELL’ANIMA Prorogata fino all’8 marzo 2009, ANATOMIA DELL’ANIMA MOSTRA, la mostra tutta al femminile di Elisabetta Rogai. L’esposizione, che ha sede nel Museo Civico Archeologico e nella Sala Antiqurium Costantini a Fiesole, si potrà visitare il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 16.00 con orario continuato.La pittura di Elisabetta Rogai non lascia indifferenti, i colori e le forme entrano dentro l’anima. I ritratti, i corpi quasi sempre al femminile, un femminile mai banale, sempre bello, combattono una loro storia che va oltre lo stereotipo. Elisabetta Rogai è nata a Firenze, e nel capoluogo toscano opera da diversi anni: oggi il suo nome è legato a mostre importanti che nel corso degli anni si sono succedute a Firenze, Venezia, Cannes o Capri. Nell’ottobre 2005 l’arte di Elisabetta Rogai è stata chiamata a rappresentare Firenze nell’ambito del 40° anniversario del gemellaggio con Kyoto e ad esporre i suoi quadri nella città nipponica. Il recente passato ha riservato all’artista fiorentina profonde soddisfazioni. Basti pensare ad “Astrid”, il quadro divenuto l’etichetta del vino ufficiale del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea.

UN QUADRO AL MESE21 marzo 2009 ore 10,00 La zingara (1934): mutazioni di “regime” nell’arte degli anni Trenta. Questo l’ultimo appuntamento per Un Quadro al mesepromosso dalla Fondazione Primo Conti di Fiesole finalizzato ad approfondire la conoscenza dell’artista e della cultura del suo tempo attraverso le opere conservate nel museo di Villa “Le Coste”. Ingresso gratuito. Per informazioni rivolgersi alla segreteria della Fondazione Primo Conti 055.597095 - [email protected] prenotazione è obbligatoria entro le ore 13.00 del venerdì precedente la lezione .

MERCATIContinua uno degli appuntamenti più attesi e più apprezzati dagli appassionati: il Mercato del Piccolo Antiquariato in piazza Mino. Fiesole, infatti, è riuscita a farne una tendenza e lo si vede dal numero crescente di visitatori. La manifestazione si replicherà domenica 1 marzo 2009 per tutta la giornata. Puntuale il secondo sabato del mese l’appuntamento con il mercato di Caldine. Sabato 14 marzo 2009 in piazza dei Mezzadri, continuerà per tutta la giornata, “Caldine in Fiera”, mercato del piccolo antiquariato, dell’arte, dell’ingegno e della filiera corta. Sabato 21 e domenica 22 marzoPiazza Mino diventerà un bellissimo giardino grazie al Mercato Dei Fiori,organizzato da Fiesole Attiva. Mentre domenica 29 marzo torna la Fierucoladel Fare e del Coltivare una fiera dei prodotti della stagione: prodotti dell’orto, formaggi e altri prodotti agricoli e prodotti artigianali utili per la stagione).

INIZIATIVE Sabato 13 e domenica 14 marzo 2009 a Casa Marchini Carrozza il convegno Progetto Giovani: Curare Gli Adolescenti, curato dal Professor Fabio Franchini e dall’Assessore alle politiche Sociali Serena Spinelli. Sabato 14 marzo 2009 un omaggio alla creatività e all’impegno culturale e politico di Gianfranco Draghi, si terrà alle ore 10.30 in Palazzo Comunale a Fiesole, interverranno personalità del mondo della cultura.

I “Fogli di Fiesole” sonoa cura del Comune di Fiesole

TELEFONARE ALLA PROVINCIA?ANCHE CON INTERNETCambiano alcuni numeri. Inoltro automatico di fax nelle caselle di posta elettronica Digitalizzazione immediata dei documenti e risparmio di carta. Entro il 28 febbraio dismesse circa 20 utenze. Ecco tutte le novità Cittadini e imprese potranno contattare presto alcune strutture dell’Amministrazione provinciale, grazie al sistema Voip (tecnologia che consente di effettuare una conversazione telefonica sfruttando Internet): l’elenco degli uffici, dagli assessorati agli uffici per cui si riterrà di attivare questa modalità di contatto, è pubblicato sul sito dell’Amministrazione Provinciale. E’ stata avviata intanto la ristrutturazione delle linee telefoniche in Provincia. E’ stata infatti ultimata la configurazione delle nuove linee fax, con inoltro automatico nelle caselle di posta elettronica indicate dai singoli Uffici interessati. Conseguentemente circa venti linee telefoniche, riportate in allegato, cesseranno entro il 28 febbraio di quest’anno. L’operazione consentirà un risparmio sia sui canoni delle linee, sia un traffico diretto tra diversi uffici dell’Amministrazione e l’immediata digitalizzazione dei documenti inviati alla Provincia, con risparmio di carta e una più semplice ed efficace archiviazione e gestione dei documenti stessi. Solo grazie alla cessazione delle utenze telefoniche, le spese per nuove soluzioni attivate saranno ammortizzate entro due anni. I nuovi numeri sono già attivi.Direzione Ambiente e Gestione Rifiuti 055368092 0552761255Centro Impiego Q2 0555048538 0552761253Centro Impiego Q3 0556815000 0552761254Centro Impiego Q4 0552767146 0552761261Centro Impiego Q5 0554476052 0552761257Centro Impiego – San Casciano 0558290236 0552761258Centro Impiego – Borgo San Lorenzo 0558496931 0552761259Centro Impiego – Sesto Fiorentino 0554206110 0552761260Centro Impiego – Figline Valdarno 0559154200 0552761263Centro Impiego – Scandicci 0557351155 0552761271Centro Impiego – Pontassieve 0558325386 0552761265A.T.P.C. Trasporti Eccezionali 055366838 0552761251Ufficio Amministrativo Direzione Viabilità 055333086 0552761256URP 0552396845 0552761276URP 055294507 0552761276Commissione Pari Opportunità 055292576 0552761277Sistemi Informativi 0552654683 0552760233

ASCARE’PICCOLO TEATRO DI FIESOLE – ATTIVITA’Venerdì 6 Marzo 2009 ore 19.00/22.00 STAGE INTENSIVO DI TECNICA LABANSala Graziella Stecchi, Via F. Colzi, 3 - Fiesole (Fi). Lo stage affronterà i principi basilari della danza contemporanea e del movimento in genere, secondo il Metodo Laban/Bartenieff: Corpo, Spazio, Qualità, Forma, Relazione, ossia cosa si sta muovendo, dove, come, con quale relazione col mondo circostante. Costo dello stage: € 40,00 Per informazioni e prenotazioni:055.507143 / 333.6450877 [email protected] Gli altri appuntamenti: Venerdì 3 Aprile ore 19.00/22.00Venerdì 8 Maggio ore 19.00/22.00.Domenica 8 Marzo 2009 ore 18.30 Sala Graziella Stecchi Via F. Colzi, 3 - Fiesole (Fi) QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO ... LO DICO IO!! di e con Clara Carusi. Perfida e travolgente più che mai e con tanta voglia di ridere e di fare ridere. Spara a zero sulla vita di coppia. Fidanzati, mogli, mariti e amanti: nessuno sfugge alla sua comicità genuina e casereccia, che trae diretta ispirazione da episodi del quotidiano e coglie sempre nel segno, smascherando piccole e grandi manie pubbliche e private. È impossibile non identificarsi in almeno una delle situazioni descritte oppure riconoscere amici, genitori e fidanzati nei personaggi di questa irriverente galleria. E quanto più

l’identificazione e l’ironia sono immediate e impietose tanto maggiore risulta il divertimento. Vi sorprenderete allora a ridere insieme alla protagonista pensando al “romanticismo” della vostra dolce metà, in cui all’SMS in cui gli avevate scritto “Ti amo” risponde “Prendo atto”. Non potrete non sorridere guardando i fidanzati delle altre «quando vi sentite sconfinatamente single, guardate i fidanzati o i mariti delle vostre amiche. E poi domandatevi se c’è ancora da piangere perché siete da sole.» oppure pensando alle fisse che sfiancano le coppie, «quelle abitudini bizzarre e insensate con le quali ci flagelliamo a vicenda»Tutto questo e molto ancora nello spettacolo Quello che le donne non dicono… lo dico io!, dove la protagonista Clara Carusi , non si fa più illusioni sul Principe Azzurro ma non ha ancora smesso di cercarlo. Cinica e cattivissima, non risparmia nessuno con le sue critiche; tenera e romantica quando si ostina a sognare parole d’amore. Una Principessa piena di umanissime contraddizioni e proprio per questo tanto irresistibile e simpatica. Ingresso:Intero € 8,00 Ridotto Soci, sotto 18 e sopra 65 anni € 5,00Per info e prenotazioni: Tel 055.597143 / 333.6450877 [email protected]

PROGRAMMAZIONESCUOLA DI MUSICA DI FIESOLEDomenica 1 marzo ore 10.00 – 18.00 Villa La Torraccia, Auditorium Sinopoli MARATONA MENDELSSOHN musiche di F. Mendelssohn; Domenica 22 marzo ore 11.00 Villa La Torraccia, Auditorium Sinopoli ACCADEMIA DEL QUARTETTO musiche di AA.VV., Ingresso: intero 8 € - ridotto 5 € - 2 € ridotto allievi Scuola di Musica di Fiesole; Giovedì 26 marzo ore 21.00 Cenacolo di S. Croce, Piazza S. Croce LE PAROLE DELLA MUSICASALVATORE ACCARDO a colloquio con ALBERTO CANTÙ con la partecipazione di ANDREA LUCCHESINI, pianoforte, musiche di J. Brahms, C. Franck. Prenotazione obbligatoria a [email protected] sabato 28 marzo 2009 ore 16.00 – 19.00 Auditorium Sinopoli, MASTERCLASS

SALVATORE ACCARDO. Salvatore Accardo ancora una volta ribadisce il suo impegno a favore della Scuola di Musica di Fiesole, regalando una masterclass di tre giorni. È rivolta agli allievi del corso di solismo di Pavel Vernikov. I giovani, provenienti da tutta Europa, avranno il privilegio di incontrare un musicista che ha segnato la storia dell’interpretazione. Inoltre per la prima volta Salvatore Accardo aprirà al pubblico le porte della sua aula permettendo a tutti gli interessati e appassionati di seguire sabato 28 marzo (dalle ore 16 alle 19) la sua straordinaria lezione musicale. Salvatore Accardo, vincitore ancora adolescente del Concorso di Ginevra e del Paganini, da sempre ha rivolto il suo interesse al mondo dei giovani tanto da creare il Quartetto Accardo i Corsi di perfezionamento per strumenti ad arco della Fondazione Stauffer di Cremona. Oltre alle incisioni dei Capricci e dei Concerti per violino di Paganini per la DGG e alle numerose registrazioni per la Philips, tra le quali le Sonate e le Partite di Bach per violino solo, Accardo ha inciso per ASV, Dynamic, EMI, Sony Classical, FONE’.. Tra le sue più recenti registrazioni: Concerto in Re Magg. e Due Romanze di Beethoven con l’Orchestra Filarmonica della Scala e Carlo Maria Giulini per Sony Classical; Accardo suona il violino di Paganini per Dynamic; Omaggio a Heifetz, Omaggio a Kreisler, l’Integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Brahms, i Quartetti di Schubert e I Capricci di Paganini per FONE’, che ha anche rimasterizzato con la tecnologia valvolare di alta qualità l’Integrale delle opere per violino di Mozart. Per le sue eccezionali interpretazioni ha ricevuto il Premio Abbiati dall’Associazione Italiana Critici Musicali. Salvatore Accardo e stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, “Most Honorable Professor” dal Conservatorio di Pechino e “Commandeur dans l’ordre du mérit culturel” Attenzione dato l’esiguo numero di posti della sala Sinopoli, per accedere alla Masterclass, sarà necessario inviare un e-mail di richiesta a [email protected] . Le richieste verranno accettate fino ad esaurimento posti. La possibilità di partecipare verrà confermata tramite una e-mail. Per informazioni: 055/597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it

COMUNE Informazioni 055/055Centralino 055/59611Urp 055/599478Segreteria Sindaco 055/5961227Polizia Municipale 055/597177Uff. Inf. Turistiche 055/598720Archivio Storico 055/5961306Biblioteca Comunale 055/599659Centro Incontri 055/6593090Musei e Teatro Romano 055/5961293Difensore Civico 055/599478

FARMACIE Farmacia Benvenuti 055/6593057Farmacia Caldine 055/5040028Farmacia Magonio 055/6594233Farmacia Perna 055/59214Farmacia S. Bernardino 055/599262Farmacia di Trespiano 055/401119

TRASPORTI A.T.A.F. 800/424500Li-nea 800/449910Trenitalia 892021

SANITA’ Croce Azz. Pontassieve 055/6593712

Frat. Pop. V.Mugnone 055/5040090Presidio Camerata 055/2758568Amb. Girone 055/6593712Amb. Caldine 055/5040090Amb. Compiobbi 055/6593787Guardia Medica 055/5001664Misericordia di Compiobbi 055/6593011Misericordia di Fiesole 055/59213Mis. Pian di San Bartolo 055/401474

SCUOLE Media Borgunto 055/5961525Media Compiobbi 055/5961560Elementare Borgunto 055/5961515Elementare Girone 055/5961550Elementare Compiobbi 055/5961566Elementare Pian di Mugnone 055/5961500Materna Pian di Mugnone 055/5961501Materna Caldine 055/540167Materna Compiobbi 055/6593309Materna Girone 055/690829Materna Pian di San Bartolo 055/401245Materna Fiesole 055/597063

ALTRI NUMERI Acque Toscane 800/755246Toscana Energia 800/509124Toscana Energia- Guasti 800/862048Enel/Guasti 800/900800Carabinieri Fiesole 055/59136Esattoria Comunale 055/630882CUP 840/003003Safi - Rifiuti ingombranti 800/139300Safi - Ufficio tariffa 800/485822S.P.I. Cgil - Fiesole 055/59564Tesoreria Comunale (CRF) 055/59212Ufficio Postale di Fiesole 055/597861Cimiteri di Fiesole SpA 055/59292Protezione Animali 055/213296Numero Verde Antitruffa 800/335588Radio Taxi Fiesole 055/4242Centro Antiviolenza Donne 055/602311Protezione Civile 800/015161Radio Taxi 055/4798-4390Telefono Azzurro 055/215737Trib. Diritti del Malato 338/8407500Società della Salute 055/4498205

EMERGENZE Polizia 113Carabinieri 112Vigili del Fuoco 115Emergenze Sanitarie 118

ORARI COMUNEAmbiente, Archivio Storico, Assistenza e PoliticheSociali, Contabilità, Cultura, Entrate, Lavori Pubblici, Personale, Polizia Amministrativae Commercio, Provveditorato, Scuola, Segreteria Generale e del Consiglio Comunale,Servizi Tecnologici Esterni, Sport, Trasporti Pubblici, Urbanistica e Edilizia Residenziale

Martedì 8.00-13.00Giovedì 8.00-13.00 e 14.00-18.30

Anagrafe e Stato CivileLunedì e Martedì 8.00-13.00Giovedì 8.00-13.00 e 14.00-18.30

Polizia Municipale, Protocollo, Segreteria del Sindaco, Ufficio Relazioni con il Pubblico

Lunedì-Venerdì 8.00-13.00Giovedì 8.00-13.00 e 14.00-18.30

IL CASO

SOCIALE

Lo sa bene chi, in famiglia, ha un anziano non autosufficiente. Un nonno che magari fino a poco tem-po prima era in ottima salute e che

all’improvviso inizia a sentire il peso del-l’età. Lo sa bene, si diceva. Sa quanto può essere impervio il cammino per ottenere aiuto quando ce ne è bisogno. Negli ultimi mesi però, grazie a una legge regionale che ha portato un po’ d’ordine, esiste una serie di strumenti in più per avvicinarsi alle isti-tuzioni e chiedere sostegno quando la famiglia non basta a portar sollievo a una vita in difficoltà. Il primo passo da compiere, quando in casa c’è un anziano non autosufficien-te, è bussare alla porta del medico di fami-glia. E’ lui il primo intermediario, colui che valuta se la condizione di salute della perso-na anziana è tale da richiedere l’attivazione di un “percorso della non autosufficienza”. E

c’è anche un’altra porta, a cui bussare: quella dei “PuntoInsieme”, sportelli dedicati dove si può presentare la propria richiesta di as-sistenza. A Firenze ce ne sono in ogni quar-tiere ed è in questa sede che si trovano gli operatori che accolgono la richiesta e con-segnano agli utenti tutta la documentazione da compilare per segnalare il loro bisogno e chiedere una valutazione. Quello della valu-tazione, appunto, è un gradino cruciale: ad occuparsene è una Unità di Valutazione Mul-

tiprofessionale (composta da un medico, da un assistente sociale, da un infermiere e dal medico curante della per-sona), che una volta analizza-te le complessive condizioni

della persona formula un “Progetto Assi-stenziale Personalizzato”. Progetto che, at-tenzione, non si traduce automaticamente in un ricovero in una Rsa. Anzi: la tendenza in corso, ciò a cui si punta, è che l’anziano non

autosufficiente resti nella propria abitazione, adeguatamente seguito in base alle sue esi-genze. Ci sarà dunque chi avrà bisogno di un sostegno essenzialmente sociale, e chi invece avrà bisogno di un’assistenza di tipo sanitario. Laddove l’Unità di Valutazione Multiprofessionale formuli un progetto che prevede un’assistenza domiciliare, la legge regionale prevede anche la possibilità di un

eventuale contributo economico per coprire, almeno in parte, le spese per una badante. “Stiamo lavorando su più fronti-spiega Ric-cardo Poli, direttore della Società della Sa-lute di Firenze- per fare in modo di snellire procedure burocraticamente pesanti. Un al-tro obiettivo è quello di fare in modo che la persona non autosufficiente abbia una rispo-sta nel minor tempo possibile”.

Quello della non autosufficienza degli anziani

è un problema sempre più diffuso,

ecco qualche indicazione per non perdersi

nella giungla della burocrazia

Nel primo semestre 2008, a Firenze, le vendite della cosid-detta “pillola del giorno dopo” sono aumentate del 10 per

cento. Mentre nel resto della Toscana l’incremento è attestato intorno all’ 1.5 per cento annuo, il capoluogo va in controten-denza. Il dato si ricava da un dossier regionale sui distributori delle case farmaceutiche: in città nei primi sei mesi del 2008 sono state vendute 3.830 confezioni, mentre nel secondo se-mestre dell’anno precedente erano state 3.487. Questo tipo di medicinale (fascia C, prescrivibile su carta bianca) nasce come mezzo per evitare gravidanze indesiderate a rapporto ormai

avvenuto. Si tratta di compresse da assumere entro 72 ore dal rapporto a rischio, a base di un ormone progestinico: più si aspetta ad assumerle, minore è l’efficacia, come ha dimostrato anche uno studio dell’’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Non è un farmaco contraccettivo standard, è cosa ben diversa dalla pillola anticoncezionale, e dovrebbe servire solo in situazioni d’emergenza, come può essere un caso di violenza sessuale oppure la rottura accidentale del preservativo. Ma tut-to questo evidentemente sfugge alle giovanissime, che secondo una recente indagine della Sigo (Società italiana di ginecologia

e ostetricia) sono tra le consumatrici maggiori di questo farma-co. L’allarme, lanciato dai medici a più riprese, è che proprio le adolescenti abbiano “frainteso” e che la pillola del giorno dopo sia diventata per loro un metodo contraccettivo d’elezio-ne. Qualcosa a cui ricorrere non perché accidentalmente si è rotto il preservativo, ma in sostituzione di questo o di qualunque altro metodo anticoncezionale. Di qui il monito dei dottori: ci sono i consultori, dove, specialmente le giovanissime possono contare sui consigli di una ginecologa. Che sono sempre meglio di una corsa col fiatone in farmacia.

In città il ricorso a questo farmaco è aumentato

Boom della pillola del giorno dopo, vendite aumentate del 10 per cento

Quando il nonno da solo non ce la fa

Benedetta Strappi

SALUTE. Con l’attivazione dei Punto Insieme il percorso per ottenere assistenza è più semplice

Stiamo lavorandoper snellirele procedure

/B.S.

27Marzo 2009

A Firenze in Via Rattazzi, 4/d tel. 055 676888 - lun./ven. 9.00-13.00/15.00-19.30 sab. 9.00-13.00e in Via Scipione Ammirato, 22r tel. 055 663526 - lun./ven. 9.00-13.00 solo mattina

Vetri MaurizioVetri Maurizio

ANCHE MONETE D’OROVALUTIAMO INTERE EREDITA’PAGAMENTO IN CONTANTIALLE MASSIME VALUTAZIONI

COMPROORO E ARGENTO

1003824

Firenze non è come Londra. E non solo perché manca-no i caratteristici bus ros-si a due piani. E neanche

perché non ci sono le cabine tele-foniche, sempre rosse - a dire la ve-rità non ci sono proprio più cabine telefoniche. Piuttosto perché non si può suddividere in etnie così bene come la capitale britannica che su un sito molto frequentato (www.londraviaggi.it) viene mappata se-condo zone di appartenenza delle diverse nazionalità che vi si sono via via stabilite. Questo non signifi -ca che anche Firenze non sia divisa per zone più popolate da alcune na-zionalità ed altre più frequentate da altre. Sicuramente il melting pot è un tratto caratterizzante della città, che specialmente nel centro storico raccoglie tutte le etnie e le popola-zioni, che si raggruppano intorno al polo nevralgico del commercio e della vita cittadina. Del resto, il centro è anche il punto di arrivo per la maggior parte degli stranie-ri, quindi il primo sbocco naturale. Dove, insomma, è più facile muo-versi e fare affari. Certo, poi non si può negare che ci siano comunità straniere che hanno trovato il loro ambiente ideale al di fuori delle mura che delimitano il centro cit-tà. Così gli stranieri di nazionalità cinese hanno scelto di stabilirsi nella zona di Brozzi, fra via Pra-tese e via Pistoiese, in quella parte di Firenze che già si estende ver-so Prato, dove ai giardini è molto comune vedere bambini cinesi che giocano insieme ai piccoli albane-si e rumeni. Tornando al centro, ci

sono casi di diverse comunità che insistono sulla stessa zona, anche per motivi diversi. Le ragioni che spingono le comunità a riunirsi, infatti, sono varie: si può trattare di zone commerciali, piuttosto che di un centro culturale o di associa-zioni di volontariato che fanno da catalizzatore. Così, ad esempio, i somali hanno eletto a loro zona di riferimento l’area fra piazza Santa Maria Novella e via Palazzuolo:

l’aggregazione, come la nascita di negozi, è infatti forte in via e piazza San Paolino, via della Scala, zona piazza Santa Maria Novella e intor-no al Centro Culturale “Gli Anelli Mancanti”, che organizza corsi di lingua e fornisce assistenza legale agli stranieri. Cittadini originari dello Sri Lanka, invece, hanno la “sana” abitudine di incontrarsi alle Cascine, soprattutto la domenica, perché individuano nello sport una

delle attività fondamentali della co-munità e una fonte di forte aggre-gazione e socialità. Torna il com-mercio, invece, come catalizzatore delle comunità straniere presso lo Spazio Multiculturale del lungarno Pecori Giraldi. Qui si trovano so-prattutto le comunità marocchina, cinese e senegalese, che, oltre a vendere oggetti di artigianato dei rispettivi paesi di origine, approfi t-tano di uno spazio comune per in-contrarsi. Inoltre, sono fondamen-tali come centri di aggregazione i luoghi di culto. Per la comunità cattolica dello Sri Lanka, ad esem-pio, un altro ritrovo importante è la Chiesa di San Pier Gattolino in via Romana, dove si tiene ogni domeni-ca mattina la messa dalla comunità cingalese. Presso la chiesa ortodos-sa di Costa San Giorgio, invece, la domenica mattina, che è il giorno libero delle badanti, si ritrova una grande parte della comunità ru-mena. Ci sono poi i negozi-poli di attrazione delle comunità straniere. A questo proposito è interessante la zona Santa Croce-via Ghibel-lina, che, dopo aver a lungo ospi-tato la moschea, ora conta diversi locali etnici. Così ad esempio sia in Borgo Santa Croce, sia in via dei Benci si trova un take away messi-cano. Un altro ristorante messicano è in via Ghibellina, che può vantare anche un bar tavola calda iraniano e un caffé iraniano, con tanto di dolci e dolcetti da accompagnare alle bevande calde. Il suo gemel-lo, sempre iraniano, è in via Verdi. Un altro ristorante etnico, stavolta indiano, si trova in via Ghibellina, mentre poco più in là, in via Farini, grazie anche alla prossimità con la sinagoga, si trova ormai da tempo

il ristorante ebraico Kasher Ruth’s. Del resto alle ultime rilevazioni - ottobre 2008 - i cittadini stranieri residenti a Firenze erano 37.634, più del 10% della popolazione to-tale, particolarmente concentrati nei quartieri 5 (12.007 unità) e 1 (10.629). La popolazione più pre-sente era quella rumena, seguita dall’albanese e da quella cinese. Numerosi anche gli imprenditori stranieri, soprattutto concentrati nei settori delle attività manifattu-riere, del commercio all’ingrosso e al dettaglio e delle costruzioni. Non stupisce quindi l’abbondanza di centri e locali delle comunità non italiane.

POPOLI/1. Ecco una mappa della città raccontata attraverso le etnie che la vivono

Quartiere che vai, gente che trovi

Serena Wiedenstritt

I cinesi scelgono Brozzi, i somali la zona della stazione, i cingalesi hanno eletto il verde

delle Cascine come campo sportivo, le donne rumene nel giorno libero s’incontrano

nella chiesa di Costa San Giorgio: ritratto di una Babele in salsa toscana

TEMPI MODERNI

Paese che vai, usanza che trovi. No no. Il vecchio proverbio non ser-ve più a un fi co secco. Adesso si dovrebbe dire “Paese che vai, tutte le usanze ci trovi”. A Firenze per esempio - che non si può certo defi nire città dalle aspirazioni cosmopolite – se si vuol sapere come festeggia il capodanno un cinese basta fare capolino nel triangolo tra Brozzi, Peretola e Campi. Se a suscitare interesse è la cultura maghrebina basta fare un salto in piazza Santa Croce, a Santo Spirito e in San Lorenzo. L’osservatore fortunato potrebbe anche incappare in una vera e propria chicca, ovvero qualcuno che prega inginocchiato su un tappeto, rivolto verso La Mecca. Senza andare troppo lontano, lo studioso improvvisato che vuole saperne di più della quotidianità dei cugini dell’Est Europa, basta che alzi la cornetta e componga il nume-ro di una delle tantissime ditte di costruzioni sparse per la città. Dal-l’altra parte del fi lo risponderà quasi sicuramente un preparatissimo signore dall’accento albanese. E le famose usanze di queste parti? Il vecchio fi orentino si è fatto veramente fagocitare dalle “orde degli in-vasori”? No, non propriamente. Si è seduto da una parte ed è rimasto a guardare. Talvolta cercando di capire, tal altra chiudendosi a riccio. Il risultato è che “l’homus becerus”, la specie indigena un tempo più diff usa, va cercata con attenzione. Dove? Impresa ardua. Qualcuno si trova ancora dalle parti di Gavinana o all’Isolotto. Ma aff rettatevi, sono esemplari in via di estinzione.

Melting potalla fiorentina

28 Marzo 2009

Il quartiere. Sezionato, colorato, rumoroso. Ognuno arriva e si ritaglia un pezzetto di strada tra-sformandola nel proprio territo-

rio. C’è chi si affaccia dai negozi e c’è chi strilla al mercato. C’è chi sbircia da fi nestre socchiuse e sventola il bu-cato di nascosto, strizzando l’occhio ai vicoli napoletani. Ma c’è anche chi si arrangia agli angoli della strada, scambiandosi sguardi e osservando il mondo che passa. Il limbo che vive tra la Stazione Santa Maria Novella e il quartiere di San Lorenzo, scientifi ca-mente delimitato da via Nazionale, è un mondo in continuo cambiamento. Terra di nessuno e terra di tutti. Da questo dedalo di viuzze ogni giorno passano migliaia di persone, chi per un motivo chi per un altro. Di fi orentini ne sono rimasti pochi ad abitare quelle case strette e lunghe, le stesse che un tempo dovevano essere un baluardo della fi orentinità. Questo quartiere

popolare, animato dal mercato più grande di Firenze, si è trasformato nel tempo e con la prossimità della stazio-ne, nel melting pot per eccellenza. Gli omoni che rallegravano il tempio otto-centesco del commercio made in Flo-rence, sono stati rimpiazzati di recente da signori sud americani che vendono frutta esotica e da giovani commesse dagli occhi a mandorla, che vendono merci con marchio italiano a gente di passaggio che arriva da ogni parte del pianeta. Qualche indigeno c’è ancora in quella Firenze cambiata. Vende il pesce, affetta bistecche o dirige sa-pientemente qualche ristorantino spar-tano. Tutti sembrano i personaggi di un grande presepein movimento. Questo quartiere è una terra di confi ne, sorta di colonne d’Ercole dalle quali tutti devono passare per entrare nella città gigliata. Tutti lo attraversano frettolo-samente, qualcuno si ferma. Nel cuore di San Lorenzo c’è via Faenza a fare da spartiacque, rinnovata nel look ma non nell’essenza. Il lastricato nuovo di zecca dà una luce tutta diversa alla

via. Quella che prima appariva come un suk, ora sembra un salottino mul-tietnico. I frequentatori abituali sono sempre i soliti. Ci sono i maghrebini con i negozi specializzati in prodotti delle loro terre e i call center, gestiti da sudamericani o da nordafricani, che “vendono” chiamate a persone care sparse per il globo al prezzo di un cono gelato. Non mancano i cinesi, formichine operose che in cambio di pochi euro riescono a trovare qualsiasi tipo di articolo, dal souvenir agli abiti di seta fi no al necessaire per il fai da te. Passando attraverso il mercato e superando i banchi dei pellettieri, oggi gestiti per lo più da brasiliani chiac-chieroni, si arriva in via Nazionale, la strada di gran lunga più rumorosa e disordinata. Quasi non sembra Fi-renze. Le categorie merceologiche si sprecano e proliferano oggetti in-trovabili in altre zone della città. Dal negozio specializzato in cerniere alle originali calzature fi rmate da Albion, fi no ad un barbiere vecchio stile e ad una fornitissima bottega per gli amanti del fetish e dei pearcing. In fondo alla strada c’è la stazione. Partenza e arrivo per anime frettolose e rifugio per ani-me inquiete e devastate. Santa Maria Novella è frequentata da ospiti fi ssi. Clochard dai volti ormai noti, rom che gironzolano con le gonne svolazzanti e persone di ogni etnia che sembra attratta da questo non-luogo come da una calamita. Spesso, la sera, c’è gente a bivaccare sul prato, proprio di fronte all’abside di Santa Maria Novella. La musica accesa, una birra in mano. Ri-dono e chiacchierano, parlano dei loro problemi. Forse non lo sanno che lì di fronte c’è Masaccio, forse non sanno neanche perché la stazione si chiama così, forse non se lo domandano nem-meno. Forse.

C’è chi vende al mercato e chi lavora nel call center. C’è chi

gironzola alla stazione e chi vive agli angoli delle strade. C’è chi

ci abita e chi lo attraversa. Vizi e virtù di un quartiere di frontiera

POPOLI/2. Tra San Lorenzo e Santa Maria Novella, una società dalle abitudini diverse

Un mondo racchiuso in poche strade

Caterina Gentileschi

TEMPI MODERNI

L’INTERVISTA

Divina Capalad, fi lippina, presidente del consiglio de-gli stranieri del Comune di Firenze, conosce bene la geografi a di Firenze, sa dove si riuniscono le diverse comunità e soprattutto perché: “Prevalgono i motivi religiosi, la vicinanza della moschea piuttosto che la chiesa evangelica per la comunità fi lippina che tende a concentrarsi anche dalle parti di via Masaccio”. La maggiore concentrazione di cittadini stranieri, anche secondo Capalad, si trova nel centro città, ma ci sono anche le eccezioni di periferia e mezza periferia: “Ad

esempio i cittadini dello Sri Lanka tendono a stabilirsi dalle parti di via Carlo del Prete, mentre i peruviani si trovano più spesso dalle parti di Coverciano, verso la parte a sud della città”. La comunità fi lippina, di cui Capalad fa parte, è mossa però anche da altri “in-teressi”. Racconta la presidente del Consiglio degli Stranieri: “Ci incontriamo spesso fra piazza Indipen-denza e Santa Maria Novella, perché in quella zona del centro si trovano le nostre banche, banche fi lippine che hanno aperto una fi liale a Firenze, alcune fi n dal

1992”. Sono infatti diversi, circa quattro, gli istituti bancari con sede nelle Filippine che lavorano anche a Firenze. E neanche poco, visto che servono la quasi totalità dei loro concittadini emigrati per lavorare nel capoluogo toscano e si occupano dei trasferimenti di denaro nel paese d’origine. È a questa banche, infat-ti, che la maggior parte dei fi lippini affi da l’invio dei propri guadagni: “Si spende poco ed è come se des-simo i nostri soldi in mano ai nostri parenti” spiega Capalad.

Parla Divina Capalad, presidente del consiglio degli stranieri

“Motivi economici o religiosi determinano la geografi a delle comunità”

/S.W.

29Marzo 2009

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Quelli più diffusi sono in francese, arabo, inglese e tagalog (la lingua dei filippini) e generalmente compaiono sui tram, sui giornali e sui volantini. Sono gli annunci

pubblicitari “etnici” quelli che si rivolgono, diretta-mente in lingua originale, alla popolazione di stranieri che vive, consuma e spende in città e dunque è un po-tenziale acquirente a tutti gli effetti. Lo scorso anno i cittadini extra comunitari presenti a Firenze erano quasi 35 mila, il 9,5% della popolazione complessiva. Con questi numeri le aziende hanno iniziato a strizza-re l’occhio a questi possibili clienti che, pur abitando nel nostro Paese, non conosco-no bene la lingua. O comunque anche se conoscono l’italiano, è sicuramente più forte il richiamo di un messaggio che non parla semplicemente di loro ma parla direttamente con loro. Ci provano le compagnie tele-foniche, le banche, le grande catene di arredamento con pubblicità che comunicano in tante lingue diverse. E così capita di trovare sui giornali annunci in alba-nese, cinese, rumeno, arabo. I fiorentini, naturalmen-te, finiscono per capirci poco, se non che si tratta di qualche allettante promozione costruita a misura di immigrato. Un mercato in forte crescita è quello della telefonia, sia fissa che mobile, verso i paesi di origine degli stranieri, come dimostra il particolare business dei phone center, nati nei quartieri ad alta densità di immigrati stranieri. Così le compagnie telefoniche si

sono poste l’obiettivo di sviluppare spot costruiti in-torno a questo tipo di utenza, con tanto di tariffe ad hoc e spiegazioni in lingua madre. Ma anche le Po-ste hanno imparato a rivolgersi ai clienti non italiani con pubblicità mirate: ne è un esempio la campagna per promuovere il trasferimento via telefono di dena-ro dall’Italia all’estero, senza bisogno di banche che spesso, nel Paese d’origine, mancano o sono difficili da raggiungere. Per la prima volta, nel mondo della pubblicità di casa nostra, volantini e manifesti si rivol-gono direttamente all’universo degli extracomunitari presenti in Italia, considerandoli quindi a pieno titolo

cittadini. Le nuove immagini che si affacciano nell’universo delle inserzioni mostrano uno spaccato di quotidianità fin’ora inesplo-rato: dalla donna rumena con in braccio un bambino, al sorridente

operaio senegalese, dallo studente albanese, al giar-diniere filippino. Tutte queste campagne pubblicitarie sono nate dopo un’indagine di mercato di Millword Brown, che ha mostrato come gli extracomunitari si sentissero spettatori e non protagonisti dei messaggi promozionali. E a pensarci bene, per una famiglia musulmana, una donna con le gambe al vento in una stazione di servizio che sponsorizza una compagnia telefonica, ha lo stesso appeal che potrebbe avere su una famiglia italiana uno spot che propone qualche strano intruglio da mettere sulla pasta asciutta. Que-stioni di gusto, certo.

Quando la pubblicità parla stranieroSPOT. Cresce il numero degli immigrati, e in città spuntano manifesti multilingue

Giuditta Boeti

Compagnie telefonichee Poste hanno elaboratoanche prodotti ad hoc

SOCIETÀ

Le aziende, nelle loro campagne promozionali, hanno iniziato

a rivolgersi anche a questo tipo di pubblico, e non è difficile

imbattersi in cartelloni scritti in francese, arabo, inglese e rumeno

Professore, negli ultimi tempi stiamo assisten-

do ad un nuovo fenomeno a livello comunicativo: le aziende lanciano, sempre più spesso, campagne pub-blicitarie rivolte esclusiva-mente ai cittadini stranieri. Perché si sta diffondendo questa moda?È un tentativo, da parte dei soggetti privati, di avviare una strategia commerciale rivolta ad un nuovo target di acquirenti, quasi a voler lanciare il messaggio ‘sono disponibile a venirti incontro parlandoti direttamente nella tua lingua’. Il rischio, però, è quello di creare un ‘eteroge-nesi dei fini’ che potrebbe in-fastidire il cittadino straniero, nel senso che potrebbe esser percepito come un messaggio classista. Per quanto prove-nienti da altri Paesi, gli extra-comunitari hanno bisogno di sentirsi parte integrante della comunità italiana senza esse-re identificati come stranieri. È come se i newyorkesi per parlare ad un cittadino napo-letano immigrato in America

si rivolgessero suonandogli il mandolino! Per quanto sia un richiamo alla propria ter-ra credo che la maggior parte delle persone si infastidireb-be”.Ma queste strategie com-merciali a livello comunica-tivo sono efficaci?“Sicuramente sono efficaci da un punto di vista pretta-mente informativo: leggendo una promozione in lingua ma-dre ne comprendo immediata-mente i vantaggi. Però non so fino a che punto questi mes-saggi possano entusiasmare i cittadini italiani. Trovare in giro per la città campagne pubblicitarie che si rivolgono solo agli stranieri potrebbe alimentare un sentimento di antipatia, in questi giorni così diffuso, contro gli extracomu-nitari. Qualcuno potrebbero infastidirsi e pensare che sia in atto una sorta di invasione da parte degli immigrati, ma in realtà non è così perché i primi a non volersi ghettizza-re ma piuttosto a cercare l’in-tegrazione sono proprio gli stranieri.”

La parola a Carlo Sorrentino, docente di comunicazione

“Strategia efficace ma rischiosa”

/G.B.

L’INTERVISTA

30 Marzo 2009

SPECIALE SALUTE 31

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LA PERIATRITE DELLA SPALLA La periatrite della spalla è una espressionegenerica di una sindrome dolorosa causata da una patologia periarticolare. Si distinguono diverse sindromi: spalla dolorosa semplice (tendinite del m. sovraspinoso o del capo lungo del m. bicipite brachiale), spalla dolorosa acuta(associata a borsite calcifica subacromiale), spalla bloccata o congelata (capsulite adesiva), sindrome da conflitto sotto-acromiale (rottura della cuffia deirotatori). E’ frequente sia in attività lavorative che sportive, per traumi efficienti,microtraumi ripetuti, sovraccarico funzionale notevole. Si manifesta clinicamentecon limitazione funzionale e dolore che si accentuano nei movimenti attivi e passivi. Generalmente il dolore è localizzato sulla faccia antero laterale dellaspalla con possibile irradiazione sulla faccia anteriore del braccio.Il trattamento all’inizio è conservativo associando terapia farmacologia per viagenerale e locale. Efficace è la terapia fisica strumentale (Ultrasuoni, Ionoforesi, Tens,Laserterapia, Tecarterapia). Per potenziare i risultati della terapia medica efisica è indispensabile il trattamento riabilitativo per riattivare la motilitàarticolare compromessa specie nella spalla bloccata, per rinforzare i gruppimuscolari deficitari, con automotivazione del paziente per un migliorerecupero funzionale della spalla.

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RECENSIONI. Viaggio nei libri, alla scoperta di racconti nascosti e nuovi autori

Narrativa? Solo se è made in TuscanyQuale luogo migliore delle strade fiorentine, della campagna toscana, dei parchi del granducato per ambientare

una storia? Luoghi che invogliano a raccontare e stimolano la fantasia. Allora ecco un sottobosco di scrittori

indigeni (noti e meno noti) che si mettono alla prova con la penna, lasciando sullo sfondo il porto sicuro della

propria terra. Il risultato? Un originale mix di narrativa gialla e romantica, con un occhio all’ambientalismo

“Teatro popolare minimo”, un li-

bro per riscoprire il gu-sto di tradizioni ormai perse e cancellate dal tempo. Carlo Lapucci manda in stampa per i tipi della fiorentina Sarnus, l’edizione arric-chita e aggiornata di un lavoro che apparve già nel 1990. Il risultato è degno di nota e di atten-zione. Il volume (pagg. 208, euro 14) raccoglie le rappresentazioni ele-mentari che si usavano nelle veglie, nelle aie, nei raduni, nei mercati, nelle fiere, come monologhi, sproloqui, parodie, lamenti, se-renate, testamenti, lettere, prediche, contrasti. Una vera e propria raccolta di metamorfosi, dove il testo orale, nelle mani sapienti dell’attore, passa dal racconto alla rappresentazione, quasi che la novella e altri raccon-ti tendano a travalicare nel teatro. Questa nuovissima edizione, corredata da stampe popolari che mostrano alcune realizzazioni pratiche dello spettacolo, ci conse-gna – semmai ve ne fosse bisogno – anche la conferma delle capacità e del rigore scientifico dell’autore. Carlo Lapucci vive a Firenze dove insegna. Si è occupato di letteratura e ha al suo attivo diverse opere di narrativa e di linguistica, tra cui il Dizionario dei modi di dire della lingua italiana, Garzanti 1993. Lapini ha anche pubblicato i volumi: Fiabe toscane, Mondadori 1984; La Bibbia dei poveri, Mondadori 1985; Indovinelli italiani, Vallardi 1994. Nel 2006 per Le Monnier e nel 2007 per Mondadori è uscito il Dizionario dei proverbi italiani che raccoglie 25.000 proverbi, prima opera e studio generale sui detti italiani. /C.B.

CARLO LAPUCCI

I palcoscenici scomparsi

Dopo la flora la fauna. Erasmo

D’Angelis, politico am-bientalista e giornalista fiorentino (d’adozione) di vecchia data, continua il suo originale viaggio nella splendida natura toscana e ci regala un altro bel volume, ricco di splendide foto e pre-gevoli storie. “Animali della Toscana” (Giunti Editore, pagg. 288, euro 35,00) è in libreria da poche settimane e se-gue di circa un anno il volume sui parchi della nostra regione. “Gli animali come non li abbiamo mai visti né conosciuti”, si vanta l’autore. E, del resto, come dargli torto: specialmente noi “cittadini”, alle prese ogni giorno con un ambiente fatto di strade, palazzi, auto e smog. Eppure, a seguire le rotte animaliste tracciate da D’Angelis, basterebbe fare pochi chilometri per arrivare nell’oasi del centro di scienze naturali di Galceti, a Prato, e lì potremmo vedere da vicino addirittura l’unicorno, un bel cucciolo di capriolo dalla congenita e leggendaria anomalia. Op-pure spostarsi in Maremma per scoprire, attraverso le migrazioni dei fenicotteri rosa, un angolo di Camargue made in Tuscany. E così via sfogliando “Animali della Toscana”: dal ritorno del lupo nel Casentino e del volo dell’aquila reale sulle pareti delle Apuane, alle anatre di Fucecchio e del barbagianni che vive in città, al tuf-fo del martin pescatore e degli aironi che sono tornati a popolare i nostri fiumi a partire dall’Arno fino alle cicogne con i loro nidi “ospitate” sui tralicci, grazie ai tecnici dell’Enel. Un viaggio affascinante da comincia-re in poltrona e proseguire dal vivo. /C.B.

ERASMO D’ANGELIS

Animali made in Tuscany

“L’eroe non è di carta” è il ro-

manzo d’esordio del fiorentino Gianrocco Pucino, ex commer-cialista e consulente di marketing dello sport, che ha deciso di pian-tare il lavoro per dedi-carsi al grande amore per la scrittura. Usci-to recentemente nella collana Giallo & Nero - I colori del brivido di Mauro Pagliai editore, “L’eroe non è di carta” (pagg. 146, euro 10) è anche la prima avventura del maresciallo calabrese Andrei, personaggio simpatico ed estroverso. Il mi-lite dell’Arma indaga sul rapimento di Silvia, un’af-fermata scrittrice da lui amata in gioventù ai tempi della Scuola Sottoufficiali Carabinieri frequentata a Firenze. La donna è stata rapita in concomitanza con l’uscita del suo ultimo libro, l’ennesimo sulle av-venture del maresciallo Santi, chiara trasposizione idealizzata di Andrei che all’epoca della loro storia decise di inseguire la carriera rinunciando all’amo-re. Il maresciallo Andrei non è solo l’ispiratore dei romanzi di Silvia, ma anche l’eroe delle storie di Ce-sare, aspirante scrittore di gialli che per vivere fa il guardiano. Il tema dello scrivere innesca così un gioco di scatole cinesi in cui la fiction contiene la realtà e viceversa, tanto da arrivare alla risoluzione del caso dopo non pochi e sorprendenti colpi di sce-na. Insomma, gli ingredienti del noir o, se preferite, del poliziesco all’italiana, ci sono tutti, pesati e mi-scelati da un autore che di certo farà ancora parlare (e stampare) di sé. /Ciro Becchimanzi

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Il rebus del maresciallo

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CULTURA

“Libera, si chiama-va, Libera. Nome

strano, inverosimile, sì. Ma le era perfetto. Li-bera l’amava davvero, la libertà. Era disposta a rinunciare a tutto, per averla. Soldi e sorrisi, amori di uomini, sicu-rezza di avere qualcuno che la aspettasse, quando tornava”. Comincia così “L.”, il primo roman-zo di Giovanni Bogani (pagg 180, Cult editore, 9,50 euro), uscito per la prima volta dieci anni fa, già ristampato sette volte, in due edizioni diverse. Quest’anno è stato rieditato dalla casa editrice Cult, che l’ha curato come un piccolo e prezioso caso editoriale, il primo del noto giornalista e critico cinematografico del quotidiano La Nazione, che nel frattempo si è dedicato alla scrittura di altri romanzi che hanno per protago-nista sempre lui, Luca. Un “long seller”, ma non solo: ha anche innescato un meccanismo di identificazione. All’autore sono arrivate più di 1500 mail, in gran parte di lettrici. Molte di loro si identificano nella protago-nista, Libera. Una donna che ama la libertà più di ogni altra cosa: più dell’amore stesso. La storia di L. è la sto-ria di Libera, una personalità inarrestabile davanti alla quale il ragazzo soccombe innamorato. Luca la rincorre e lei si divincola. Poi si riavvicina, poi scappa ancora, in un terremoto emotivo che non accenna a terminare. “L’amore, il sesso, il bordo d’abisso: ‘L.’ racconta que-sta ossessione e la racconta bene, cioè ossessivamen-te” scrive Caludio Lolli nell’introduzione del libro. Un storia tormentata, come tutte le storie d’amore. Quelle vere. /C.G.

GIOVANNI BOGANI

Libera di nome e di fatto

Ottanta pagine “gialle”. Una sto-

ria concentrata in un volumetto leggero e pratico. “Via barbaca-ne 120” (98 pagg, Edi-zioni Il filo, 13 euro) è il romanzo a tinte fosche scritto da Giu-liano Giorgetti, sinda-calista fiorentino che si è già misurato con la scrittura, partecipando a numerosi concorsi e scrivendo un saggio sul mobbing e diverse raccolte di racconti e poesie. Via barbacane 120 si volge alle porte di Fi-renze, in quel limbo fatto di stradine intatte che si inerpicano verso Fiesole. E’ in questo scenario che viene uccisa una vecchia signora. Alessandro Ama-dei, il protagonista, si avventura verso la cittadina etrusca per visionare una villetta in vendita. Ed è proprio all’interno dell’abitazione che si consuma il delitto. La vittima è Adelina Morabito, un’anzia-na studiosa della storia e dei riti delle civiltà Inca e Maya che viene inaspettatamente pugnalata. Mo-rabito coltivava interessi esoterici e contatti con un antico culto e con un coltello da lei ritrovato, lo stes-so che si trasformerà nell’arma del suo delitto. Ama-dei si trova coinvolto in questa indagine sui generis, che si svolge tra cipressi e ulivi ma è avvolta da una persistente nebbia che affonda le radici nelle cultu-re precolombiane. A fare da divertente appendice al libro ci sono le ricette tipiche, le musiche ascoltate dai personaggi, i luoghi visitati e le citazioni dotte che l’autore sparge tra una pagina e l’altra del ro-manzo. /C.G.

GIULIANO GIORGETTI

Giallo alle porte di Fiesole

La campagna toscana fa gola agli scrit-

tori. Lo skyline fatto di poggi e cipressi al-lungati sembra essere lo scenario ideale di ogni romanzo. Pagine dolci, pungenti, seriose e terrificanti. L’apoca-lisse perduta (Giovane Golden Edizioni, 513 pagg, 15 euro) prima fa-tica letteraria di Gianni Becciani, sessantaset-te anni, ne è l’esempio lampante. Lo scrittore, che di mestiere ha scelto di lavorare con l’arte, ha costruito una storia ambien-tata tra il granducato, le isole dell’Egeo e l’Europa del nord. Le vicende di un uomo che scopre negli ambienti di una vecchia pieve un antico manoscritto. Un volume “scomodo”, la prova lampante che l’Apocalisse non sa-rebbe stata scritta da Giovanni ma bensì da Luca. L’uo-mo scompare portando il libro con sé e lasciando alle sue spalle solo poche tracce, quelle che sua figlia e un vecchio professore riusciranno a ripercorre. Il viaggio si dipana tra luoghi e incontri diversi, trasformandosi in thriller storico filologico scorrevole e ben fatto. La scrittura è agile, la trama avvincente. A completare l’opera ci pensa una sottile ironia e le pillole di storia dell’arte che qua e là deliziano i palati degli appassiona-ti. Per dirlo con le parole dell’autore: “Questo romanzo è l’espressione di quella ineliminabile e multiforme pas-sione senile per la vitae la sua complessità che mi spinge verso sempre nuove avventure. Nonostante l’età”. Tom-baroli, iscrizioni aramaiche e trafficanti di opere d’arte faranno da ottimi ciceroni a chi vorrà avventurarsi tra le pagine di questo libro. Buon viaggio. /L.V.Z.

GIANNI BECCIANI

Un viaggio nell’apocalisse

Valerio Verdiani, ha 48 anni e una lunga, imperitura passione per letteratura. Poco

importa se nella vita poi ha deciso di fare il medico, questo signore nato a Empoli e vis-suto tutta la vita a Firenze, ha appena pubbli-cato il suo primo romanzo, “La fattoria delle ultime case” (171 pagg, Editrice Effequ, 11 euro). Una storia semplice, ambientata tra le colline toscane, con una cadenza senza prete-se che ricorda il procedere scandito della vita di campagna e che in certi punti assomiglia

più a una sceneggiatura che a un romanzo. Si vedono la piazza e i cipressi, si assapora l’an-datura discontinua della corriera che lascia la città e sale verso un mondo più piccolo e rac-colto. La fattoria delle ultime case è la storia di un babbo che racconta a suo figlio pezzetti del-la vita, degli incontri, delle avventure straordi-narie che si possono vivere tra le quattro viuz-ze di un posto di provincia. Il protagonista è Vittorio, un ragazzino le cui parole fanno da cicerone al lettore attraverso un mondo fatto

di un amore giovanissimo e non dichiarato, di una amicizia speciale e leale, di uno skyline cambiato nel tempo, di cui si conservano solo vividi ricordi. Sullo sfondo, vicende ombrose e misteriose si celano nella collina degli spiriti, luogo dove si aggira un sagrestano meschino e prende vita un losco traffico di vino. Una pa-rentesi piacevole su una dimensione nascosta, forse in qualche angolo della toscana ancora viva, che si lascia scoprire solo dai viaggiatori più volenterosi. /L.V.Z.

VALERIO VERDIANI

La collina, gli amici e un libro

33Marzo 2009

CULTURA

Insieme per ricostruire il passato della città. Erasmo D’Angelis, pre-

sidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale, lancia un appello a chiunque pos-sieda materiale video e fotografico riguardante l’alluvione del 1966. L’obiettivo? Realizzare il primo docu-film interamente dedicato agli angeli del fango e prodotto insieme a Mediateca Toscana Film Commis-sion e Rai. Il film-documento sarà a cura di Gabriele Parenti, coordinatore dei programmi della sede Rai di Fi-renze con il supporto di Angela Mor-ra, responsabile della sede toscana di Teche Rai. “ Sarà un’opera collettiva – spiega D’Angelis – ed è per que-sto che facciamo appello a chiunque abbia a disposizione immagini della tragedia dell’alluvione del 1966 a collaborare con noi nel racconto di quella che è stata anche una straordi-naria operazione di volontariato e di passione civile mai vista in Italia. Il film-documento chiarirà anche tutti gli aspetti relativi ai mancati allarmi e ai ritardi dei soccorsi statali, met-tendo in mostra quanto di positivo è stato realizzato nel bacino dell’Arno negli ultimi anni e il molto che resta ancora da fare”. Il docu-film, che ver-rà realizzato entro la fine dell’anno, avrà scopo documentaristico e di ri-cerca senza finalità commerciali e gli autori lavoreranno a titolo interamen-te gratuito. I filmati possono essere consegnati presso la Mediateca Re-gionale Toscana Film Commission in Via San Gallo 25 dal lunedì al vener-dì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 17. tel. 055-2719035

ALLUVIONE

Cercasi videoper realizzare un film

/C.G.

Èstata la rivelazione del pro-gramma Rai “X Factor” dello scorso anno, grazie ad una vocalità intrigante e par-

ticolarissima. Da lì la sua carriera ha preso il volo con il tormentone “Non ti scordar mai di me” e con il singolo “Novembre.” E’ Giusy Ferreri che trasforma in oro tutto quello che can-ta e che parte con il primo tour della sua carriera. Sarà anche a Firenze al Saschall il 31 marzo con l’ album di esordio “Gaetana”.Nome insolito per un album, Gaeta-na è un omaggio alla nonna di Giusy, una signora tutto pepe a cui l’artista tiene molto. «La vedo raramente perché vive a Palermo, ma siamo legate da affetto profondo. È una nonna modaiola e rock: grande fan di Gianna Nannini e Francesco Renga. Mi piace giocare sui contrasti: un disco di qualità con un ti-tolo ironico. “Gaetana” è perfetto per il mio timbro vocale, cosi personale, forte e ingombrante ».Le dodici tracce del cd “Gaetana” sono un mix di suoni caldi e raffinati. Il singolo “Novembre” dalle sono-rità anni 80 mostra il carattere più audace e intraprendente di Giusy Ferreri.«Novembre è un brano molto auto-biografico, anche se ispirato a vicen-de passate, perché ora sto vivendo un periodo sereno sentimentalmente e gratificante professionalmente. Mi ci

ritrovo perché affronta la conclusione di una relazione amorosa con meno ro-manticismo rispetto a “Non ti scordar mai di me” e maggiore risolutezza nel riprendere il controllo della propria esistenza».Un disco che vanta collaborazioni di importanti nomi della musica che hanno puntato su questo talento in ascesa attratti soprattutto dalla sua vocalità originale. La canzone che apre l’album è il duetto con Tiziano Ferro “L’amore e basta!”.«Ha voluto cantare con me questo brano, perché ci è molto affezionato: sono orgogliosa che l’abbia affidato a me invece di inciderlo nel suo disco. Sono fiera che la mia vocalità l’abbia intrigato e che dopo l’esperienza di “X Factor” con “Non ti scordar mai di me” abbia voluto proseguire la nostra collaborazione come autore e produt-tore assieme a Canova del mio disco d’esordio».Un debutto impreziosito anche dalla presenza fra gli autori di Linda Per-ry, da sempre un modello di riferi-mento per Lei.«Era un mio sogno collaborare con Linda ed è una grande soddisfazione essere la prima artista italiana a es-serci riuscita. Linda Perry è un’autrice profonda e compone la musica in modo geniale. Il risultato è stato entusia-smante: Linda è gasatissima. Le sono piaciuti gli arrangiamenti, la mia voce e pure le altre canzoni del disco».

Sara Ghilardi

Giusy, Gaetana e il successoUn presente da cantante e un passato

da cassiera. Storia di una ragazza

che ce l’ha messa tutta e oggi si gode

la serenità di un’ovazione pop

L’EVENTO. Arriva a Firenze la cantante che ha vinto la scorsa edizione di X-Factor

Giusy Ferreri (photo Alex Gerini)

34 Marzo 2009

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una trottola, un cavallo a dondolo: oggetti unici, levigati, dai colori tenui e le forme li-neari e che ai bambini piacevano tanto. Poi, con l’avvento dell’era della plastica, della produzione in serie e dei microchip, tutto è cambiato; e oggi, i balocchi sono diventati talmente complessi e sofisticati che c’è un manuale di istruzioni per capirne il funzio-namento, proprio come per un comune pc. Fatto sta che, in seguito allo scandalo della Mattel, la nota multinazionale dei giocattoli che si è trovata costretta a ritirare dal mer-cato centinaia di prodotti altamente nocivi, è iniziata un’inversione di rotta, i cui echi si avvertono anche nella nostra città. Dal-le fierucole di Santo Spirito e Santissima Annunziata al nuovo “Gatto Lardo” di via Gioberti, dal Dreoni Giocattoli alla Città del Sole, i negozi dedicati all’infanzia che ven-dono oggetti “all’antica” sono tutt’altro che introvabili. E su questo dopotutto non c’è da stupirsi, Firenze ha sempre avuto un debole per il passato. Sembrerebbe un autentico ri-torno alla tradizione, anche se il rischio è che si tratti di una semplice moda. Al momento, infatti, la tendenza dei genitori più giovani è comprare per i loro pupi oggetti rigorosa-mente in legno o in materiali naturali, poco trattati, possibilmente ideati in Italia, scolpiti e non assemblati. Caratteristiche precise, che contrastano con il più comune “made in chi-na”. Questi piccoli capolavori di artigianato sono consigliati per i bambini in fase di cre-

CULTURA

Marionette e animali buffi, cubetti colorati e scrigni preziosi. Il vecchio balocco in

legno continua ad appassionare i piccini. Lau-ra Dreoni, titolare dell’omonimo negozio, ci ha spiegato perché. Quali sono i vantaggi dei giochi in legno?Innanzitutto prevedono una maggiore parte-cipazione ed interattività del bambino, a diffe-renza dei giochi elettronici che, in alcuni casi, sono quasi del tutto autosufficienti. Inoltre, un oggetto in legno, anche se si ammacca o perde

il colore, rimane sempre bellissimo; questo non accade per il suo corrispettivo in plastica che invece, una volta rotto, diventa inutile, spesso da buttare via. Come vanno le vendite di questi giocattoli?Il mercato non è mai in calo ed anzi, già da diver-si anni abbiamo notato un notevole incremento nelle vendite. Questo accade perché i giochi in legno sono oggetti semplici ma ben fatti, che non perdono mai il loro incredibile fascino. Vanno bene anche per i più piccoli? Il prezzo

è moderato?I giocattoli in legno sono consigliati soprattutto ai bambini dagli zero a cinque anni; natural-mente ogni oggetto, a seconda la fascia di età cui è destinato, presenta caratteristiche diverse, soprattutto per mantenere alti gli standard di si-curezza. Il prezzo poi è oltremodo accessibile, in confronto ai giochi più sofisticati. Purtroppo, il problema di fondo è che oggi i bimbi subiscono gli effetti della pubblicità e vanno alla ricerca dei prodotti visti in tv.

Nel regno dei giochi vince ancora la tradizioneL’INTERVISTA. La proprietaria di un negozio spiega il perché di una passione che non tramonta

Simele Kruklidis

Torna in auge il vecchio PinocchioGIOCATTOLI. La nuova vita dei balocchi in legno. Meno tecnologia e più spazio alla creatività

/S.K.

scita e pare che possano addirittura favorire lo sviluppo della creatività e della fantasia: con pochi mezzi, l’ingegno si aguzza. Dun-que, mentre molti di noi si affannavano a cer-care giochi all’ultimo grido, c’era qualcuno che, di soppiatto, continuava ad acquistare i balocchi del passato, alimentando un mer-cato silenzioso ma in continuo movimento. E così, davanti alla visione di un cagnolino robot o di una pista automobilistica teleco-mandata, viene spontaneo chiedersi se sia davvero necessario spendere ingenti som-me di denaro in complicati circuiti perché i bambini si divertano. La risposta è scontata. Semmai il difficile sarà spiegare ad un inno-cente pargoletto perché a lui spetta un trenino rigido e senza ruote, mentre il suo compagno di scuola ha un Robocop ad altezza naturale. Ma questa è un’altra storia.

36 Marzo 2009

É presente a Firenze da oltre vent’anni. La Scuola Accademica di Danza Sad è stata fon-data nel 1986 da Laura Checcucci Lisi, balle-rina di successo che per prima ha introdotto in Italia l’insegnamento del metodo della Ecole de Dance Classique di Montecarlo di Ma-rika Besobrasova. E oggi, dopo tanti anni, nella bella sede di via Scipione Ammirato, la tradizione continua e si rinnova: l’off erta for-mativa spazia dalla danza classica a quella moderna e contemporanea, fi no ai corsi di stretching e tono, elegantissima disciplina fi tness praticabile da chiunque per scolpire i

muscoli, eliminare le tensioni accumulate, to-nifi care il fi sico, migliorare energia, equilibrio e portamento. Le allieve della Scuola possono contare su un corpo insegnante altamente qualifi cato e i corsi, sia per la danza classica che per quella moderna e contemporanea, sono organizzati in base a diversi livelli di diffi coltà. Le insegnanti, guidate dalla diret-trice Lisi, affi ancata da Donatella Locchi e da altre docenti d’esperienza, seguono le allieve e le preparano per le audizioni con particola-re attenzione alle potenzialità professiona-li della danza.

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gico Nazionale di Napoli, le

ceramiche di Giò Ponti con

quelle dei Musei Archeologici

Nazionali di Firenze e Roma, i

gioielli del Novecento con al-

cune meraviglie dell’antichità

e con le collezioni Medicee di

Palazzo Pitti.

I marmi viviMuseo Nazionaledel BargelloDal 3 Aprile al 12 luglio

La mostra fiorentina mette in

luce la fase più significativa

della produzione ritrattistica

dell’artista, quella in cui si

afferma il suo magistero

rappresentato, oltre che

da Costanza Bonarelli, dai

Ritratti di Urbano VIII, di

Scipione Borghese e di altri

personaggi della cerchia

papale.

It’s Waterfull!Visita guidata Galleria degli Uffizi8 Marzo

Un viaggio di due ore alla

scoperta dei grandi ca-

polavori conservati nel

famoso museo fiorentino.

Tra Botticelli, Leonardo,

Michelangelo e Raffaello, il

cui ricavato verrà devoluto

in favore del movimento

Shalom Onlus per la costru-

zione di un pozzo in Burkina

Faso. 12,00 euro a persona.

Prenotazione obbligatoria al

n. 3285398918

Concerti

Luca CarboniTeatro Puccini9 Marzo

Il concerto segue l’uscita

del nuovo album “Musiche

Ribelli”, una raccolta di rilet-

ture di brani dei cantautori

degli anni ‘70. L’artista sarà

accompagnato sul palco

dalla sua band composta da

Antonello Giorgi (batteria e

percussioni), Ignazio Orlando

(basso), Fabio Anastasi

(pianoforte e tastiere), Mauro

Patelli (chitarre) e Vincenzo

Pastano (chitarre). Una parte

del concerto lo vedrà affian-

cato dalla chitarra e dalla

voce di Riccardo Sinigallia,

con cui duetterà in “La casa

di Hilde” e “Ho visto anche

degli zingari felici”. Durante i

concerti Carboni passerà da

una dimensione acustica ad

una più elettrica proponendo

brani dell’ultimo album e dal

suo repertorio.

Laura Pausiniworld tour 2009Nelson Mandela Forum11 e 12 Marzo

Laura Pausini - World Tour

2009” arriva a due anni

di distanza dal concerto-

evento di San Siro del 2

giugno 2007 - prima donna

ad esibirsi all’interno dello

stadio milanese - e a quattro

dal precedente tour mondiale

che in quasi 60 data ha

totalizzato oltre 500.000

spettatori. Il nuovo tour sarà

l’occasione per ascoltare

live i brani del nuovo album

“Primavera in anticipo” e le

grandi hit indimenticabili del

repertorio dell’artista.

Franco Battiatilive in theatre 2009Teatro del Maggio Musicale Fiorentino17 e 18 Marzo

Accompagnato sul palco dei

maggiori teatri d’Italia dalla

sua più rodata formazione,

garanzia di assoluta armonia,

ricreerà in teatro la magia

di canzoni splendide in un

contesto semplice e raccolto,

perfetto per questo repertorio

prezioso sia nei testi che

nelle musiche. Fleurs 2 è,

infatti, il capitolo conclusivo

della trilogia iniziata nel 1999

con il primo storico e rivolu-

zionario Fleurs, che inaugu-

rava in Italia, ma anche nel

mondo, un modo originale di

affrontare la rilettura di gran-

di canzoni del passato, con

gusto sottile e aristocratico

sfuggendo alla logica banale

della cover.

Biagio AntonacciIl cielo hauna porta sola in Tour Nelson Mandela Forum 25 Marzo

Si riconferma il feeling tra il

cantautore milanese e i gran-

di numeri dei palazzetti, ad

un anno di distanza dall’ ul-

timo tour che ha registrato il

tutto esaurito in ogni tappa, e

che ha mantenuto la migliore

tradizione dei tour di più

conclamato successo del-

l’artista. Il nuovo tour segue

l’uscita dell’omonimo album

che, dopo sette settimane

dalla sua pubblicazione, è già

triplo disco di platino. Biagio

Antonacci in questa seconda

parte del tour riproporrà al

suo affezionato pubblico tutti

quei brani che hanno reso

la sua carriera una delle più

eterogenee del panorama

musicale italiano e che lo av-

vicinano così empaticamente

a chi lo ascolta.

J AxAuditorium Flog26 marzo

Ax, famosa voce degli

Articolo 31 (che di fatto non

si sono sciolto ma hanno

deciso di intraprendere

carriere da solisti), arriva a

Firenze portando con sé i

suoi ultimi lavori. Dopo le

recenti collaborazioni con

Marracash (il cantante di

Badabum cha cha) e dove

aver vinto il “Best act” agli

Mtv Music awards a Monaco,

J Ax, pubblica su My space

un brano dedicato a tutti i

suoi fans, “Uno di noi”. Nel

2009 è attesa l’uscita del

suo nuovo album.

Giusy FerreriSaschall31 Marzo

Un successo straordinario

iniziato con la pubblicazione

del singolo di “Non ti scordar

mai di me”, presentato

nella scorsa edizione del

talent show X Factor, che ha

mantenuto per 12 settimane

consecutive il primo posto

nella classifica dei ‘digital

download’. L’omonimo

CD-EP, pubblicato a giugno

2008, ha raggiunto le 250

mila copie vendute rima-

nendo in vetta alla classifica

degli album per 11 settimane

consecutive. Numeri che da

esordiente hanno trasfor-

mato Giusy Ferreri in una

delle star più brillanti del

panorama musicale italiano,

con oltre 600.000 copie

complessive vendute in soli

sette mesi.

Teatro

Ridere fa buon sangueTeatro Puccini19 Marzo

Protagonista è la risata nel

divertente spettacolo-mo-

nologo di Novello Novelli,

attore verace toscano che ha

collaborato con Francesco

Nuti, Leonardo Pieraccioni

e Alessandro Benvenuti.

Tra i numerosi personaggi

interpretati al cinema, si

ricorda il maresciallo dei

carabinieri alle prese col ben

noto psicanalista Caruso

Pascoski e il vecchio nonno

della famigerata e così reale

famiglia Gori.

Onesto ma non troppoTeatro Puccini27 e 28 Marzo

L’ultimo lavoro scritto e

interpretato da Dado, il

comico diventato famoso sul

palcoscenico di Zelig che ha

realizzato questo divertente

sipario con la collaborazione

di Mario Scaletta.

La signorina GiuliaTeatro della PergolaDal 10 al 15 Marzo

La Signorina Giulia, è forse

il testo più felice di August

Strindberg. Tutta la vicenda

tragica è frutto della notte

di San Giovanni che, legata

a leggende e riti nordici è

nell’immaginario popolare

nordico la notte in cui può

accadere di tutto. L’allesti-

mento dello spettacolo è

affidato alla sapiente regia

di Armando Pugliese, e vede

come protagonista, nel ruolo

della signorina Giulia, una

intensa Vanessa Gravina e un

altrettanto incisivo Edoardo

Siravo nel ruolo di Jean.

segnalazioni a [email protected]

Il prossimo 23 marzo il cotto di Imprune-ta compie ufficialmente 700 anni, e per

festeggiare un compleanno così importante l’amministrazione del comune chiantigia-no, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e l’Osservatorio Mestieri d’Arte (Oma), hanno promosso una serie di inizitive che culmi-nano nella mostra “Il cotto dell’Imprune-ta. Maestri del Rinascimento e le fornaci”. L’esposizione, allestita nei secolari locali di piazza Buondelmonti (salone e chiostro della Basilica di S. Maria e Loggiati del Pellegrino) sarà aperta al pubblico fino al 26 luglio dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. La mostra, avrà essenzialmente tre sezioni: una di architet-tura con ampio uso di apparati multimedia-li, una sulle manifatture locali comprese le

produzioni attuali, la terza (la principale) sulla scultura rinascimentale in terracotta. Quest’ultima farà la gioia degli ammiratori di Brunelleschi, Michelozzo, Della Robbia, Verrocchio, Benedetto da Maiano, Ghiber-ti, Desiderio da Settignano e dei tanti altri maestri del Rinascimento, le cui opere sa-ranno messe a disposizione dai principali musei fiorentini. Sette secoli di storia che iniziarono ufficialmete il 23 marzo 1309, data di pubblicazine del primo statuto della corporazione dei fornaciai. Per il 2009 il co-mune di Impruneta sta lavorando anche a un itinerario geografico–stradale per segnalare sul terreno dove andare e che cosa vedere. Il Museo Horne ospiterà invece Artigiani in Famiglia, iniziativa didattica per i bambini in collaborazione con l’Oma.

L’INIZIATIVA/1

Cotto imprunetino,700 anni da raccontare

/S.C.

Un architetto specializzato in proget-tazione sostenibile – e per questo già

premiato e famoso in Europa e nel mondo - e trenta giovani architetti e ingegneri alle prese con il quartiere di Novoli. Questi gli ingredienti del workshop “Progettare la so-stenibilità” che si terrà dal 24 al 28 marzo alla Stazione Leopolda di Firenze, in con-temporanea con il Salone Immobiliare di Firenze in programma, sempre alla Stazione Leopolda, dal 26 al 29 marzo. A condurre il workshop sarà Mario Cucinella, padre del Sino Italian Ecological Building a Pechino, della nuova sede del Comune di Bologna, del Padiglione eBo a Bologna e della stazione Villejuif-Leo Lagrange della metropolitana di Parigi. Scopo degli incontri sarà giungere alla progettazione di un’area urbana di Fi-

renze, Novoli, già da anni al centro di una complessa trasformazione - nelle diverse scale d’intervento e secondo un approccio ed una metodologia sostenibile. L’area di Novoli sarà infatti oggetto sia di una macro valutazione urbanistica e di riassetto del luo-go urbano, sia di una micro valutazione a li-vello del singolo edificio come generatore di qualità ambientale. Nel corso del workshop i partecipanti potranno consultarsi con consu-lenti tecnici delle aziende produttrici di ma-teriali per l’edilizia eco-sostenibile e seguire convegni e letture in cui si confronteranno figure e proposte di rilievo del panorama locale e internazionale. Per informazioni e iscrizioni al workshop: www.progettosape-re.eu. Per informazioni sulla fiera: www.saloneimmobiliare.it

L’INIZIATIVA/2

Una proposta per reinventare il quartiere di Novoli

/S.W.

Èdedicata a Pietro Benvenu-ti, il Pittore Imperiale, la

prima mostra di Firenze 2009. Un anno ad arte, quarta edi-zione del ciclo di esposizioni organizzato dal Polo Museale Fiorentino con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Fi-renze Musei. Il debutto a Pa-lazzo Pitti (Galleria Palatina e Galleria d’arte moderna) dal 10 marzo, per ammirare fino al 21 giugno le opere di una figura sconosciuta al grande pubblico, ma che rappresenta il massimo protagonista del-l’arte toscana negli anni del passaggio dal neoclassicismo al romanticismo. Pietro Ben-venuti (Arezzo 1769 - Firenze 1844) artista vicino al potere in ogni fase della sua carriera, fu allievo dell’Accademia del-le Belle Arti di Firenze, com-pletò la formazione a Roma. Fu nominato pittore di corte da Elisa Baciocchi Bonaparte (sorella di Napoleone e Gran-duchessa di Toscana) la quale nel 1807 lo chiamò a dirigere l’Accademia di Firenze. La mostra a cura di Liletta For-nasari e Carlo Sisi ripercorre la carriera dell’artista. Si va dalle grandiose composizioni degli anni napoleonici con temi mitologici, tra cui il quadro di Pirro presentato per la prima volta dopo un lungo e com-plesso restauro, alla Sala di Ercole, decorata da Benvenuti durante l’ammodernamento di Palazzo Pitti e terminata negli anni della Restaurazione. L’Iti-nerario si conclude con opere che già preludono ai temi del romanticismo e che portano anche il Pittore Imperiale ad accennare alle istanze di veri-dicità proprie della successiva generazione dei ‘moderni’, so-prattutto dai Macchiaioli.

/Sara Ghilardi

Benvenutia Pitti

LA MOSTRA

La rivincita “viola” di Emiliano BonazzoliFIORENTINA. L’attaccante è sbarcato alla corte di Prandelli dopo la cessione di Pazzini alla Samp

Ha scelto la maglia numero 32. Quella stessa maglia che la stagione passata è stata di proprietà di Christian Vie-ri. Emiliano Bonazzoli – arrivato alla corte di Prandel-li nel mercato di gennaio, nell’ambito della trattativa

che ha portato Giampaolo Pazzini a vestire la maglia blucerchiata - spera di ripetere l’annata che ha vissuto (rigore nella semifi nale di coppa Uefa a parte) l’anno scorso Bobo. “Vieri ha fatto molto bene qua. Vorrei seguire le sue orme, fare bene come lui ha fatto a Firen-ze”, confessa. L’attaccante, classe 1979, cresciuto calcisticamente nel Brescia, lascia Genova (sponda blucerchiata) con un pizzico di amarezza. “Alla Sampdoria dovevo fare il titolare, poi tutto è cam-biato e ho scelto la Fiorentina quando si è presentata la possibilità”, racconta. La possibilità gliel’ha data il direttore sportivo viola Pan-taleo Corvino, cedendo Pazzini ai blucerchiati per 9 milioni di euro

più il prestito (la sua opzione per il riscatto è fi ssata per 2 milioni e 800mila euro) dell’attaccante di Asola. “C’era la volontà di far mi-surare Pazzini con un’altra realtà - commenta Corvino - abbiamo cercato di coniugare la sua volontà con i nostri interessi, e mi sem-bra che ci siamo riusciti. Bonazzoli ha delle qualità e delle caratte-ristiche simili a Giampaolo, e siamo sicuri che ci darà una mano a raggiungere i nostri obiettivi”. E anche lui, l’ex attaccante doriano, è sicuro: “Non sono un giocatore fi nito. Vengo qui motivatissimo, gli infortuni ormai sono superati e voglio fare del mio meglio per dimostrare che le voci su di me sono infondate”. Già, perché la carriera di Bonazzoli è stata caratterizzata da lunghi e pesanti in-fortuni, come quello del 28 dicembre 2005, quando s’infortunò durante l’allenamento al legamento crociato della gamba destra (6 mesi di stop) e quello del 7 aprile 2007, questa volta al legamento crociato del ginocchio sinistro, dove si sottopose a un’operazione che gli procurò altri 6 mesi di infermeria. Il momento più felice della carriera lo ha passato alla Reggina, dove con i suoi gol dette

un contributo fondamentale per la salvezza della società amaran-to. “Nel gennaio 2003 lasciai Parma per andare a Reggio Calabria – ricorda la punta - con quella maglia ho totalizzato 17 presenze e sono riuscito a segnare 7 gol”. Sarà diffi cilissimo, per lui, “rubare” il posto da titolare alla “coppia d’oro” Mutu-Gilardino (entrambi ex compagni nel Parma), ma Bonazzoli questo lo sa bene. “Non mi pesa entrare a partita in corso. Vengo per cercare di subentrare in caso di necessità, e vorrò farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà in causa”. A Firenze il giocatore ha ritrovato Prandelli: “Sono contento di ritrovarlo; conosco i suoi metodi di lavoro, li ho già testati a Parma, ma da tutti gli allenatori che ho avuto ho cer-cato di trarre i consigli migliori”. Infi ne, viene naturale chiedere al giocatore un paragone tra l’ex compagno doriano Antonio Cassano e il “fenomeno” viola Adrian Mutu. “Cassano è un individualista, Mutu invece è un giocatore che si mette più al servizio della squa-dra. Se Adrian è meglio di Antonio? Per me sì”. Parola di Emiliano Bonazzoli.

Cristina Guerri

Ha scelto la maglia numero 32

che fu di Vieri, e a Firenze

cerca riscatto dopo

un periodo non troppo

fortunato a Genova.

“Mi farò trovare pronto

quando il mister

mi chiamerà”

970884

SPORT

Èuna grande famiglia, quella del Ponte a Greve. Diffi cile (prima di metterci piede) pensare di trovare, dietro quel-l’infi nita massa di cemento che pren-

de il nome di centro commerciale (che non ha dato un sostegno economico alla società ma ha portato comunque visibilità) tanto entusiasmo, tanto affetto verso i propri ragazzi. L’ambiente del Ponte a Greve è molto accogliente, con un ristorante-pizzeria che ispira belle rimpatriate e un bar grande e funzionale. Qui c’è France-sco Casentini, vicepresidente della società ma anche direttore generale e responsabile del-la scuola calcio, un po’ il factotum del Ponte a Greve. “Il presupposto della nostra società - esordisce Casentini - non è quello di creare dei campioni, ma di formare i ragazzi”. Al mo-mento del suo arrivo, la scuola calcio contava 45 elementi: adesso “dopo tre anni di duro la-voro raggiunge i 160 ragazzi. C’è stato un cam-biamento di mentalità. La nostra polisportiva predilige lo sport educativo, senza escludere, chiaramente, quello agonistico. Il nostro sport dovrà cercare di divertire, di aggregare, di es-sere una scuola di vita e una palestra di virtù”. La prima squadra, guidata da mister Ronaldel-li, affronta il campionato di terza categoria. “È uno spogliatoio particolare – afferma Casentini

Cristina Guerri

Dietro il cemento del centro commerciale sorge la società che ha fatto dell’entusiasmo

e dell’affetto verso i suoi ragazzi due elementi distintivi. “Il nostro presupposto

non è quello di creare campioni, ma di formare i ragazzi”, spiega il vicepresidente

Francesco Casentini. E dalla prima squadra escono allenatori e dirigenti

A scuola di calcio (e vita) a Ponte a GreveVIAGGIO NEL PALLONE. Settima tappa del tour de Il Reporter tra i club sportivi di casa nostra

- siamo quasi in fondo alla classifi ca, ma i no-stri ragazzi si allenano continuamente, sono un bellissimo gruppo. Per noi la prima squadra è vista come un serbatoio dove crescere nuovi al-lenatori e dirigenti”. Diverso il discorso per gli juniores, che militano nel campionato regionale ottenendo buonissimi risultati (la caratteristica della squadra è che vince in trasferta e perde in casa, precisa il vicepresidente); anche gli allievi A e B e i giovanissimi A e B sono belle squadre (“puntiamo a ottenere il passaggio al regionale anche qui”). La scuola calcio è ricca di piccoli talenti: “Dal ‘95 in giù abbiamo tanta qualità – continua Casentini - abbiamo capito che se i ragazzi vanno in campo con lo stress, con l’an-sia del risultato, non rendono. I nostri, quando perdono, li sentiamo cantare sotto la doccia... è una gioia vederli stare insieme”. La polisporti-va nasce nel 1974 grazie a un gruppo di trenta genitori che, stanchi del degrado e del disagio giovanile che si presentava in quella parte del-la città, hanno messo insieme le proprie forze economiche, dando vita alla polisportiva. Tanto aiuto è stato dato dal presidente Franco Ciccio-ni e dall’insostituibile Don Vittorio, prete della parrocchia di San Lorenzo a Ponte a Greve. Ora Don Vittorio non c’è più. Ma il nuovo parroco, Don Marco, continua con la stessa passione e dedizione a occuparsi dei ragazzi. Nel pome-riggio, nell’edifi cio sopra il bar si riuniscono i ragazzi delle medie per fare i compiti, mentre la sera, nella stessa stanza, si riunisce il Collettivo Autonomo Viola. “I nostri ragazzi arrivano qui dopo la scuola, pranzano al ristorante e ven-gono qui a fare i compiti. I genitori si fi dano, sanno che hanno lasciato i loro ragazzi in buo-ne mani”. Che dire, ci fossero più società come questa, il calcio forse non sarebbe più visto come uno sport violento, ma come un elemento importante nella crescita dei ragazzi.

39Marzo 2009

Firenze A.S.P. Montedomini3° CORSO TEORICO-PRATICO DI NEUROFISIOLOGIA PEDIATRICA 20-24 APRILE 2009Il gruppo di studio della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica si è fatto promotore del Primo Corso Triennale residenziale teorico-pratico di “Neurofisiologia Clinica Pediatrica”, arti-colato in 4 giornate con una parte teorica (lezioni frontali) ed una parte pratica (esercitazioni in piccoli gruppi, con tutor).Il corso è rivolto a Medici Specialisti e Specializzandi (Neurologici, Neurofisiologi, Neurop-sichiatri Infantili, Pediatri, Fisiatri), Tecnici di Neurofisiopatologia, Terapisti della Riabilita-zione.L’obiettivo è quello di fornire in un triennio una preparazione di base sulle caratteristiche generali e sugli aspetti peculiari dell’impiego delle diverse metodiche neurofisiologiche nel bambino e nel neonato.La scelta del triennio è dettata dalla complessità e vastità degli argomenti da affrontare: ogni anno è trattata in dettaglio una tematica precisa, cercando però di dare una panora-mica completa degli argomenti, per consentire una informazione a largo raggio; abbiamo optato per il corso triennale itinerante per tenere conto delle esigenze e delle diverse realtà nazionali.Il primo anno di corso si è tenuto nel 2007 a S. Servolo, il secondo anno di corso si è svolto a Frascati (Roma) nel 2008 .

Il terzo anno (2009) il corso si terrà a Firenze concludendo il triennio. Saranno affrontate tre grosse ed interessanti tematiche in ambito pediatrico che riguardano la parte neuropsicolo-gica con i disturbi ad essa connessi, i disordini del movimento e la spasticità, le emergenze neurologiche ed i disturbi di coscienza nel bambino e nel neonato. Un altro fondamentale aspetto è quello che lega la neurofisiologia alla terapia;

Il terzo corso sarà promotore della Giornata “satellite” di Neurofisiologia Clinica Pediatrica Europea, che vedrà partecipanti fra i maggiori esponenti europei del settore, che porteranno la loro esperienza a confronto sugli argomenti del corso stesso e su argomenti di interesse

internazionale, consentendo di approfondire la conoscenza sullo “stato dell’arte” dello neu-rofisiologia pediatrica a livello europeo.,, Tale giornata vuole anche sancire la fondazione del Gruppo di Studio Europeo di Neurofisiologia Pediatrica che vedrà al suo interno i coordinatori ed i referenti del Gruppo di Studio Italiano.

Comitato d’Onore:Francesco Pinto - Direttore Neurofisiopatologia Careggi - PresidenteFilippo Vannoni - Presidente MontedominiDirettore del Corso:Silvia LoriDirettore Clin. di Neurologia Ped. AOU Meyer: Renzo Guerrini

ECM: E’ stata avviata, presso il Ministero della Salute, la procedura prevista per l’attri-buzione dei Crediti Formativi per le figure professionali di Medico Chirurgo e Tecnico di Neurofisiopatologia

SEDE CONVEGNOFirenzeA.S.P. MontedominiVia de’ Malcontenti 6

Lunedì 20/04/09Basi teoriche EEG/PE/EMGSonno

Martedì 21/04/09Neuropsicofisiologia:

Mercoledì 22/04/09Spasticità e Disordini del movimento (Distonie)

Giovedì 23/04/09Neurofisiologia in Area Critica Pediatrica

Venerdì 24/04/09GIORNATA NEUROFISIOLOGIA PEDIATRICA EUROPEAEUROPEAN MEETING OF PEDIATRIC NEUROLOGY

Simposio satellite (parte integrante del corso, aperto ad esterni gratuitamente fino ad un max di 80 persone totali)Intervengono:De Grandis, Liguori, Eleopra J.A.Eyre: The developmemt and plasticity of the corticospinal systemK. E. Eeg-Olofsson: Elettromiography and maturative aspects in pediatric ageR. Guerrini: Functional organization of the cerebral cortex in malformations of cortical developmentS.Boyd: ERPs generatorsTavola Rotonda: Esperienze a confronto (Boyd, Eeg-Olofsson,Eyre, Guerrini, Suppiej, Di Capua, Scaioli, Sergi, Pastorino, Lori).

Relatori e Coordinatori:AldoAmantini - Firenze, Maria Pia Amato - Firenze Carmen Barba - Firenze, Ivo Bruni - Firenze, Massimo Cincotta - Firenze, Domenico De Grandis - Rovigo Giuseppe De Scisciolo - Firenze, Matteo Di Capua - Roma Francesco Di Russo - Roma, Roberto Eleopra - Mestre, Selvaggia Fossi - Firenze, Lorenzo Genitori - Firenze, Flavio Giordano - Firenze, Renzo Guerrini - Firenze, Antonello Grippo - Firenze, Silvia Lori - Firenze, Rocco Liguori - Bologna, Tiziana Metitieri - Firenze, Francesco Mari - Firenze, Bruna Molteni - Milano, Roberto Miliucci - Roma, Giancarlo Pastorino - Milano, Nardo Nardocci - Milano, Federica Provini - Bologna, Luigi Piccinini - Lecco, Marcello C. Romano - Palermo, AldoRagazzoni - Firenze, Vidmer Scaioli - MilanoPaola Sergi - Milano, Vincenza Tarantino - Padova, Agnese Suppiej - Padova, CarloTrompetto - Genova, Catello Vollono - Roma

European TeachersJanet A.nn Eyre - U.K., Karin Edebol Eeg-Olofsson- S, Stewart Boyd - U.K.

Segreteria Organizzativa:Centro Servizi e Formazione “Montedomini”Via de’ Malcontenti, 6 50122 FirenzeElena Barbucci - Anna Maria De RosaTel. 055 2339404 - 0552339410 Fax: 055 2339416e-mail: [email protected] web: www.montedomini.net www.csf-montedomini.net

With the support of theEuropean Chapter of the IFCNAzienda Ospedaliera Universitaria Meyer

www.montedomini.netGruppo di Studio di Neurofisiologia Pediatrica

SPORT

Lei sarà felice per i tre traguardi che sta per tagliare. I fioren-tini, probabilmente, solo per due. Il primo, pienamente con-

diviso, è naturalmente la possibilità di riportare la sua Cpf in B1, una catego-ria importante per il volley fiorentino. Per due anni, il Rifredi ha sfiorato la promozione, sfumata per tanta, troppa sfortuna. Arrivare sulla linea d’arrivo e perdere al fotofinish non è stato solo un danno. Insieme alla brava e bella Giulia Ridolfi, ormai veterana della squadra, sono state inserite giocatrici di qualità senza una “prima donna” ma guidate da una delle migliori allenatrici della toscana, Barbara Biagi. Un progetto di ragazze giovani che stanno crescendo accanto a un’esperta come Ilaria Ranie-ri, talento della pallavolo che ha militato come palleggiatrice in Serie A1 nella Fi-gurella Firenze.Giulia, a pochi mesi da tre traguardi importanti come si sente?Felice. Il matrimonio per una ragazza di 24 anni è una scommessa, ma io ci voglio credere anche perché ho trovato un ragazzo stupendo. E’ un sogno bel-lissimo, non svegliatemi. Altro obiettivo del quale vado fiera è la mia laurea in Scienze della Comunicazione, traguardo non tagliato, ma ormai imminente. Poi c’è la B1 da conquistare con la Cpf, in questo momento prima di fare commen-ti celebrativi voglio aspettare l’ultima giornata: abbiamo fatto bene fin qui, ma ancora non abbiamo vinto nulla.

I tre traguardi di Giulia RidolfiLorenzo Mossani

PALLAVOLO. L’atleta del Cpf Volley di Rifredi tra promozione in B1, laurea e matrimonio

Un vero “boom” di successi, soprat-tutto tra i più giovani, al Centro ip-

pico Toscana Equitazione di Cerbaia. Il fascinoso mondo dei cavalli attira sem-pre più appassionati del volteggio, del dressage e degli ostacoli, e iniziano ad arrivare i primi riconoscimenti a livello nazionale. In particolare tra i più giova-ni che utilizzano i pony per imparare. Il centro, diretto da Paola Micheletto, conta un’ottantina di atleti e, nei mesi scorsi, Ludovica Pellicoro, 11 anni, si è confer-mata campionessa regionale di dressage, titolo che aveva conquistato anche l’anno

prima, nella categoria allievi pony in sel-la a Barbessa. Non solo. La Pellicoro si era già messa in evidenza ai campionati italiani di Cervia dove, nel concorso ip-pico, si è classificata nona su 130 partenti e, nella gara di cross, è arrivata seconda su circa 50 partecipanti. Ma un po’ tut-ta la squadra sta andando bene. Anche nel volteggio, i ragazzi allenati da Elena De Martino hanno conquistato varie me-daglie a livello regionale a conferma di un’importante crescita di tutta la società, che si sta mettendo in netta evidenza nel panorama nazionale.

Il centro ippico Toscana… a cavalloEQUITAZIONE. Tanti successi (soprattutto tra i più giovani) per la società

/Sim.Spa.

Si chiama Matteo Lo Re, ed è uno dei fiori all’occhiello della

società “Ugo di Toscana”, storica compagine del tiro con l’arco a Fi-renze. Nell’intento di promuovere la divulgazione del tiro con l’arco e in particolare di creare motivi di aggregazione e punti di riferimento importanti, la società fiorentina ha avviato da qualche anno il proget-to “Giovani & Giovani”. Un vero e proprio percorso facilitato che unisce attività ludica e sportiva con partecipazione a gare appo-sitamente preparate, che abbiano come traguardo fondamentale quello dell’educazione, del vivere insieme, dell’avviamento gradua-le allo sport agonistico. Uno dei prodotti migliori di questo specia-le programma è proprio il giova-nissimo Matteo Lo Re, 13 anni, che, nei mesi scorsi, si è laureato campione italiano a squadre indoor nell’arco olimpico insieme a Ema-nuele Magrini e Tommaso Gatti. Un ben traguardo per un ragazzo molto promettente, che potrebbe regalare grandi soddisfazioni a Firenze. Sempre nel campionato italiano, Matteo Lo Re si è messo in evidenza pure nelle prove indivi-duali, conquistando la medaglia di bronzo al termine di una gara au-

torevole, condotta al comando per tutta la prima parte e chiusa con un eccellente 283 su 300 nelle prime 10 volée. La Compagnia degli Ar-cieri della Città di Firenze è nata nel dicembre 1965 e da subito, in maniera pioneristica, ha promosso la pratica del tiro con l’arco e la crescita della Fitarco (Federazione Italiana del Tiro con l’Arco). Dopo due anni, la nuova denominazione: Compagnia degli Arcieri della Cit-tà di Firenze “Ugo di Toscana”, che onora il marchese “Ugo di Tuscia”, vissuto a cavallo dell’anno mille e primo personaggio storico a dare una connotazione europea all’allo-ra crescente Firenze.

TIRO CON L’ARCO. Prime vittorie per Matteo Lo Re

“Ugo di Toscana”, campioni crescono

/Sim.Spa.

Scaramanzia?Forse. Ma per troppi anni abbiamo pensato “è fatta”, poi l’incan-tesimo si è incrinato sul più bello. Anche se quest’anno siamo più complete come rosa.Se dovesse arrivare la promozione, la società dovrebbe raffor-zare il gruppo o vi sentite pronte così per il salto in B1?Secondo me ci vorrebbe il classico martello, ‘over’ 180 cm, con esperienza che ci garantisca punti in ogni incontro. Poi qualche altro acquisto per avere una panchina più lunga: la B1 è un’altra cosa, rispetto alla B2.Parlando di mercato, lei si sente sulla “piazza”?Con i ragazzi no – sorride Giulia – mi sposo! Nella pallavolo sto bene in questo gruppo, ma ne riparleremo a giugno. Certo non sarà la B1 a spaventarla…Non credo, l’ho già vissuta. Giovanissima a Borgo a Buggiano e poi a San Casciano con l’Azzurra, dove ho sfiorato un’altra pro-mozione… ma era in A2, un altro sogno che si è rotto sul traguar-do: speriamo che non sia io a portare sfiga!

40 Marzo 2009

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SENZA CANTIERE!NESSUN DANNO

ALLE PIASTRELLE

La Mabo non può mollare. Firenze ha biso-gno del grande basket. Simone Cortesi, ex Osimo, la deve trascinare. In estate, quan-do tutti avevano dato “l’estrema unzione”

alla Serie A dilettanti, è arrivata la famiglia Falsini con un direttore sportivo preparato come Dario Boc-chini, che ha stoppato Cortesi mentre era pronto a vestire la casacca della Bipop in LegaDue. Simone ha compiuto da poco 24 anni, ma è considerato a Fi-renze quasi un veterano. Segnale della fiducia che l’ambiente ripone in lui. “Non è solo fiducia in me – sorride Simone - siamo una squadra di giovanis-simi. Tra i miei compagni sono considerato un ‘Old Boy’. E’ un roster che ha un futuro, ma ora deve cre-dere nel presente”.Salvezza possibile?Non è ‘possibile’, è quasi un dovere. Ci sono dieci squadre che possiamo battere tranquillamente, ma solo se ci crediamo fino all’ultima giornata.Quanto è difficile per una giovanile affrontare un campionato composto anche da molti veterani?E’ stimolante. Noi sappiamo il nostro valore, ma cer-te volte siamo ingenui, nell’ultimo quarto abbiamo paura di vincere. Stiamo in partita per 30 minuti, poi ci dissolviamo come una bolla di sapone. Nel girone di ritorno non può più accadere, abbiamo perso trop-pi punti per strada.A inizio stagione le sue prestazioni sono state alta-

lenanti, ha influito il cambio di ruolo?Niente alibi, posso e voglio giocare meglio.E’ difficile giocare al Mandela Forum?Sì. I nostri tifosi sono molto calorosi, ma spesso il palazzetto sembra vuoto, forse per noi è ancora trop-po grande.E’ possibile secondo lei avere in una grande o me-dia città una squadra di vertice nel basket? Per molti il calcio oscura gli altri sport...Non è impossibile. Vedi Milano, Roma, Bologna, la stessa Pesaro...Si sussurra che a Pesaro abbia fatto canestro nel “cuore” della pallavolo (Francesca Ferretti ndr), una tripla strana ma eccezionale!Le voci a Firenze corrono velocemente. Comunque la “ciana” è vera, ma forse è lei che mi ha alzato il pallone per una schiacciata!.Potrebbe dire a Bocchini di ingaggiarla come playmaker a Firenze?Non credo, abbiamo già ottimi play a Firenze. Lei in regia ha vinto tutto a livello di club e in Nazionale: ora tocca a me vincere qualcosa.

BASKET. Parla il ventiquattrenne giocatore della Mabo

Simone Cortesi, missione salvezza

Lorenzo Mossani

Simone Cortesi e Francesca Ferretti

SPORT

Stagione di debutto non facile per il Giunti Firenze Rugby in A1.

Ma il coach Paolo Ghelardi guarda fiducioso alla fine del campionato. “Come raggiungere la salvezza? Oltre a dover vincere tutti gli scontri diretti in casa dobbiamo riuscire a ottenere una vittoria in trasferta con una squadra di alta classifica – dice - non è una cosa facile, ma sareb-be importante riuscire a recuperare almeno altri 4 punti. E’ una strada lunga e faticosa, ma siamo fiducio-si”. Un cammino, quello del Giunti Firenze Rugby, complicato da alcu-ne partite che potevano essere gestite meglio. “Sicuramente abbiamo sba-gliato la partita contro la squadra di Udine all’andata: li abbiamo lasciati fare il loro gioco – spiega Ghelardi - poi contro il Colorno in casa, partita che si è chiusa con un solo punto di vantaggio per gli avversari, ottenuto nel recupero. La squadra c’è, ma a volte qualche episodio compromette il match e basta poco per mancare il risultato. Abbiamo pagato a causa di nostri errori e dei punti di penalizza-zione. Ma bisogna dire che ci sono stati molti infortuni e che probabil-mente la fortuna non ci è venuta in-contro come nella scorsa stagione”. E forse, rispetto alla scorsa stagione, la rosa non è stata rinforzata abba-stanza per affrontare la A1? “Inizial-mente è stato così – risponde il coach - ma adesso abbiamo preso 4 giovani dal Viadana, una squadra di Top Ten che ha deciso di ritirare la formazio-ne cadetta dal campionato nazionale

di serie A2. Abbiamo rinforzato so-prattutto la linea di trequarti. Sono ragazzi molto giovani ma sono si-curo che potranno darci una mano, anche perché ci mancava il numero sufficiente di giocatori per allenarci e andare in campo. Motivo per cui abbiamo preso i punti di penaliz-zazione”. Dunque, ora sperare si può… “Ne ho già parlato anche con i ragazzi – racconta - per me l’im-portante è che il gruppo resti unito. Ci aspettano ancora partite difficili, soprattutto le trasferte contro Prato e Colorno, ma siamo tutti fiduciosi”. E il 29 marzo, al “Padovani”, arriva l’Amatori Rugby Milano. “E’ una squadra di metà classifica che gio-ca molto bene – conclude Ghelardi - è un avversario alla nostra portata anche perché noi in casa riusciamo sempre a fare quel qualcosa in più per vincere. Puntiamo molto sul fat-tore campo”.

RUGBY. Il coach Paolo Ghelardi è fiducioso

Giunti, vita dura in A1Ma sperare ora si può

/Ivana Vita

Paolo Ghelardi

Nonostante la sua età

è considerato quasi un

veterano. E intanto si gode

anche la love story con la

pallavolista Francesca Ferretti

41Marzo 2009

L’avvocato Aldo Fittante risponde

Gentili lettori, come ricorderete alcuni mesi fa è stato pubbli-cato su Reporter un mio contributo specifi camente dedicato alla materia del risparmio energetico e del relativo meccani-smo di incentivazione denominato “Conto Energia”.Più recentemente ho anche segnalato l’importante Convegno “Conto Energia: risparmio energetico ed eliminazione dei costi dell’energia elettrica per le imprese toscane”, svoltosi il 14 no-vembre 2008 in Firenze presso la Sede dell’Assessorato all’Am-biente del Comune, con l’intervento di illustri ed autorevoli Relatori e del quale ho curato personalmente la realizzazione.In questa sede, poiché abbiamo ricevuto tantissime richieste di chiarimenti in merito e riscontrato un notevole interesse dei lettori, anzichè rispondere come faccio di consueto ad uno specifi co quesito di natura giuridica, desidererei segnalare una interessante opportunità in materia di energie rinnovabili alla quale potranno aderire i lettori interessati.La ATI costituita da Empower Energy Group S.r.l., da Columbus S.r.l. e da Solgenera S.r.l. del GRUPPO CONSIAG S.p.A., intende realizzare un progetto volto a promuovere la diff usione di impianti fotovoltaici in Toscana. Il progetto prevede l’instal-lazione di 1.000 sistemi fotovoltaici, ciascuno con potenza nominale pari a 3 kWp (suffi ciente a garantire il fabbisogno energetico domestico medio di una famiglia), nel territorio di ciascuna provincia della Toscana, con assegnazione a ciascun Comune di una quota di ripartizione. All’iniziativa aderiscono naturalmente i comuni della Provincia di Firenze. Ogni singolo impianto sarà collegato alla rete del distributore

locale di energia elettrica con attivazione del sistema di scam-bio sul posto, usufruendo degli incentivi sull’energia elettrica prodotta attraverso il meccanismo del “Conto Energia” disci-plinato dal DM 19/02/2007 e dunque messi a disposizione dallo Stato italiano.Chiunque possegga un edifi cio con caratteristiche tali da con-sentire l’installazione di un impianto con potenza nominale pari a 3 kWp, attraverso il progetto in questione e gli incentivi messi a disposizione dalla normativa del nostro Paese ed inoltrando una specifi ca domanda alla ATI, potrà partecipare alla selezione e rendere possibile il sogno di non pagare più le bollette per l’energia elettrica. Sarà la ATI ad occuparsi dell’in-tero progetto: dai sopralluoghi necessari, alla realizzazione ed installazione degli impianti; dai collaudi previsti dalla legge, a tutte le attività necessarie all’attivazione degli incentivi previsti dal Conto Energia.Il progetto sarà realizzato con la collaborazione delle Ammini-strazioni Locali interessate, l’Assessorato all’Ambiente del Co-mune di Firenze, le Province ed i Comuni aderenti all’iniziativa, le Associazioni di categoria. L’attivazione del fi nanziamento per i soggetti benefi ciari avverrà attraverso apposite conven-zioni da stipularsi con numerosi Istituti di credito del nostro distretto territoriale, tra i quali il Monte dei Paschi di Siena. La partecipazione al progetto prevede l’invio di una domanda di adesione da compilarsi attraverso un modulo fornito dalla ATI. Successivamente all’ammissione alla selezione sarà veri-fi cata la presenza di tutti i requisiti richiesti per l’installazione

dell’impianto.Sono ammessi alla sele-zione tutti i soggetti privati titolari di un diritto reale di godimento su edifi ci ubicati all’interno di uno dei Comuni della Provincia di interesse.

Sicuro di aver fatto cosa gradita nel segnalare un’opportunità davvero unica, invito i lettori interessati ad avere maggiori delucidazioni in ordine alla procedura e alle condizioni di ade-sione al progetto a rivolgersi a Empower Energy Group S.r.l., Tel. 055 2280921 – Fax 055 2304477 – Cell. 328 0882340E-mail: [email protected] internet: www.empowereg.eu.

Prof. Avv. Aldo FittantePer contattare il Legale:Posta elettronica: fi [email protected]: 055 2337651 • fax 055 2306552

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E.MAIL: [email protected]

A cura del Prof. Avv. Aldo Fittante

Una grande opportunità in materia di energie rinnovabili:

“Progetto 1000 tetti fotovoltaiciper ciascuna Provincia della Regione Toscana”

CASCINE E LUNGARNI, LA “DURA VITA” DEI CICLISTIGentile redazione,vorrei segnalare un problema urgente che riguarda i moltissimi ciclisti che utilizzano le Cascine e i lungarni per spostarsi in città. Si tratta della tanto strombazzata ciclopista dell’Arno C1 che già da anni, a seguito dei la-vori tramvia, viene spostata progressivamente in stretti sentieri melmosi con grandi disagi. Ora addirittura all’im-provviso viene tagliata ogni possibile comunicazione anche a piedi fra le Cascine e piazza Vittorio Veneto, isolando il mercato settimanale e il passaggio di chi va a fare sport nel parco senza usare l’auto. I cartelli indicano la direzione via del Fosso Macinante poi si perdono nel nulla presso il circolo del tennis; da notare che detta via (a parte l’allungamento del percorso di 1 km) è a senso unico e percorsa da auto a tutta velocità. Nell’altro senso (direzione piazza V. Veneto) è assolutamente impossibile passare in bici o a piedi in quanto stretta, tortuosa, priva di marciapiedi e piena di auto in sosta. Io mi sono trova-to un camion in faccia e l’autista è sceso dal mezzo per inseguirmi... La Polizia Municipale non sa dare risposte e dice che le decisioni vengono dal settore mobilità (i fa-mosi ingegneri ...) e faranno una segnalazione. Si vede che detti “ingegneri”, funzionari e politici non vanno in bici o a piedi e dai vetri oscurati delle loro auto blu non si rendono conto di cosa significa la vita normale di pen-dolari e cittadini.

Maurizio Landi

MA CHI DECIDE DOVE SISTEMARELE RASTRELLIERE?Mi chiamo Raffaele Di Mauro e abito in via delle Cascine. Qualche mese fa è stata messa una rastrelliera per par-cheggio bici davanti all’uscita del nostro numero civico 22, creando problemi di pulizia e di camminamento in quanto le bici non vengono messe solo nelle apposite rastrelliere, ma anche sui lati e dalla parte opposta che dà verso il marciapiede. Inoltre può creare difficoltà per un trasloco, per una emergenza, tipo l’uscita con una barella, un incendio, insomma i fattori possono essere molteplici. Tutto il condominio ha fatto diverse telefona-te in Comune ma nessuno si è mai fatto vivo. Notare che dalla parte opposta della strada la suddetta non cree-rebbe problemi a nessuno. Mi piacerebbe sapere chi è la persona che decide dove piazzare le suddette, che tecnica usa per stabilire uno spazio invece che un’altro. Vi ringrazio se date voce a questo piccolo ma fastidioso problema.

Raffaele Di Mauro

UNO “SCIVOLO” PER LA PASSERELLADI CAMPO DI MARTE Buongiorno,mi sono da poco trasferito a Firenze da Milano. Vivo a Campo di Marte e giro molto in bicicletta. Per andare in centro uso spesso la passerella sopra i binari della stazione ferroviaria che collega viale Fanti a viale Mazzini. Le scale mi obbligano a sollevare la bicicletta e portarla a mano. Perché, come spesso ho visto in casi come questo, non si munisce le scale di un piccolo “scivolo” largo come una ruota di bicicletta che ne permetta il trascinamento? A Milano il Comune ha da tempo istituito un (efficiente) filo diretto con i cittadini che possono mandare e-mail con suggerimenti/proteste ai vari assessorati, l’ho cercato an-che sul sito del Comune di Firenze, ma invano... grazie,

Fabio Pittella

Il Reporter rispondeLe lettere che ci hanno scritto i signori Landi, Di Mauro e Pittella dimostrano come in città, spesso, la vita dei ciclisti non sia delle più facili. Eppure, c’è da dire che la scelta di muoversi sulle due ruote andrebbe incentivata il più possibile e per diversi motivi, dalla riduzione del traffico ai benefici per l’ambiente, e questo soprattutto all’inter-no delle città. Già in passato, Il Reporter aveva affrontato l’argomento, andando a verificare le condizioni delle pi-ste ciclabili fiorentine: ebbene, dalle nostre indagini era emerso che uno dei problemi maggiori – denunciato anche da molti ciclisti – era quello dell’interruzione, a volte anche improvvisa, delle piste. Ma non solo. Il pro-blema, infatti, pare essere quello della mancanza di una “rete globale”, di una visione generale della città per chi si muove sulle due ruote: le dimensioni di Firenze, infatti, consentirebbero di spostarsi da una parte all’altra della città in bicicletta, salvo incontrare difficoltà di cui la (pe-

ricolosa) interruzione delle piste rappresenta solo un esempio. Lo scorso gennaio, la commissione ambiente e mobilità del Comune ha approvato una mozione per chiedere misure urgenti per la promozione dell’uso della bicicletta, e prima ancora, a dicembre, la Giunta aveva dato il via libera ad altri 11 chilometri di piste ciclabili, che saranno portati a termine nei prossimi mesi. Ma, quando si parla di biciclette, sono molti gli aspetti da tenere in considerazione, e non solo il numero di chilometri di pi-ste ciclabili messe a disposizioni dei ciclisti. Come la pos-sibilità di transitare da sottopassaggi o passerelle anche in sella alla bici, o la presenza sufficiente – e in posti ade-guati – delle rastrelliere. Per questo, continueremo anche in futuro a occuparci della questione – che, seppur nel suo “piccolo”, rientra nel delicato tema della mobilità, molto dibattuto in questo momento a Firenze - e per questo vi chiediamo di continuare a segnalare difficoltà e problemi che incontrate in sella alla bicicletta. Perché un giorno Firenze possa dire di essere, davvero, una città a misura di ciclista.

Marco Agnoletti

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IL DEGRADO ALLA STAZIONE VISTOCON GLI OCCHI DI UNA MAMMASpettabile Direzione,sono una polacca e da più di 10 anni vivo nel cuore di Firenze nella zona di Stazione Santa Maria Novella. Fino a poco tempo fa non vedevo o semplicemente non avevo tempo di vedere il degrado di questa città. Da un anno, da quando ho una bimba, vedo tutto con occhi diversi. Attraversando, adesso molto lentamente spingendo il mio passeggino, le strade del centro, mi sto accorgendo, che viviamo letteralmente nella fogna. E non si tratta soltanto dei poveracci, che ci chiedono l’elemosina ma del totale disordine e caos generale: i marciapiedi spes-so inesistenti o non ristrutturati dai tempi di Medici, che costringono le persone con i passeggini come me a fare il pericolosissimo slalom tra le macchine (sembra, che nel centro di Firenze, nonostante i numerosi divieti, passi il mondo intero, che, ancora peggio, parcheggia ovun-que, le strisce pedonali comprese), le strade piene di buche enormi dove il passeggino sprofonda completa-mente (così è ad esempio il tratto di Via Faenza verso la Fortezza da Basso), e ancora peggio piene di e di escre-menti degli animali a due zampe (ad esempio Via Fiu-me e Via Valfonda, che sono delle vere e proprie latrine all’aria aperta). Se fosse solo la colpa dei poveri cagnolini dei quali si lamentano gli abitanti dei quartieri periferici! E tutto questo in totale assenza delle forze dell’ordine. Attraverso spessissimo la stazione Santa Maria Novella e personalmente non ho visto mai davanti a me un po-liziotto, idem nelle zone circostanti compresa l’area del passaggio sotterraneo. Fa pensare, che visto tutto que-sto casino, hanno paura di farsi vedere. Tra l’altro, come si sa, ogni intervento è per loro una vera e propria via crucis

burocratica perciò a Firenze gli individui socialmente pe-ricolosi sono semplicemente pregati di non delinquere! Che cultura superiore... Non è così nelle grandi città euro-pee. A Berlino, che visito spesso, c’è un poliziotto ad ogni angolo della stazione pronto ad intervenire... e così trovo sempre qualcuno per chiedere le informazioni. Sono loro a impedire con salatissime multe, anche a non far soddisfare i bisogni primari nei luoghi pubblici (che tra l’altro succede raramente perchè ormai quasi nessuno si azzarda di farlo). Lo stesso nella mia città natale Poznan in Polonia (tra l’altro della stessa grandezza di Firenze) dove tutte le principali strade del centro storico e della stazio-ne centrale sono in continuazione sorvegliate dalle pat-tuglie dei poliziotti, che multano severamente chiunque si faccia vedere fuori dai locali pubblici con una bottiglia di birra in mano. Che leggi barbariche, non degne degli eredi dei grandi Signori Medici! E’ un quadro generale talmente squallido, che persino le “donnine” accom-pagnate dai clienti, che incontro nel mio palazzo pieno di pensioni, mi sembrano persone tutto sommato per bene. La mia più grande paura è, come dovrò racconta-re questa triste realtà alla mia figlia, quando mi chiederà spiegazioni. Vi prego, da bravi giornalisti, fateci qualcosa per sensibilizzare il nostro caro Comune! Complimenti per il buon lavoro.

Lettera firmata

EX MEYER, UNA DIFFICILE CONVIVENZACaro Signor Francini, direttore de “Il Reporter”,sono un’abitante di via Buonvicini, proprio davanti agli ex caseggiati del Meyer e trovo che il servizio apparso sull’ul-timo numero di Reporter non dica le cose come stanno! Gli edifici sono stati consegnati alla “chetichella” il 3 gen-naio scorso, sabato alle ore 7.30 dal comune ai cosiddetti inquilini (Sic!). Non è stato forzato alcun cancello, sem-plicemente un’assistente sociale, unitamente ai signori di Movimento “lotta per la casa”, muniti di chiavi, sono entrati! Le faccio presente che una parte di quella abitata da questi signori è protetta dalle Belle arti, che abbiamo più e più volte parlato con gli “inquilini” al fine di farli desi-stere dall’appendere bucati e tappeti, oltre che alle solite antenne paraboliche, ma che - nonostante le chiamate e le lettere - a polizia, vigili urbani, lettere al sindaco e a vari esponenti delle forze politiche, niente è stato fatto, nep-pure per il decoro urbano. Si ammonticchiano i carrelli per la spesa abbandonati in via Luca Giordano, si lascia l’immondizia fuori dei cassonetti, (neppure il comune ha pensato ad aumentarli nonostante le 200 presenze in più). Si assiste ad una via vai notturno e diurno di gente non proprio sicura, vedi le macchine di grossa cilindrata che arrivano a notte fonda e se ne vanno sempre a notte fonda. Che ci fanno? E i lor signori si lamentano pure che il Comune non mette a loro disposizione i pulmini per il trasporto a scuola dei bambini. Ma cos’altro vogliamo chiedere ai cittadini? Cittadini intesi nel senso vero della parola: che pagano le tasse e votano (e pagano i pulmini privati). Grazie, spero proprio che vorrete correggere il

L’ANGOLO DEI LETTORI

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.it

Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

42 Marzo 2009

1010104

tiro nella prossima edizione del vostro giornale. Chissà, aspetterò con fiducia e... scarsa speranza.

Lettera firmata

IMPRUNETA: “BRETELLA” O GROVIERA?Gentile Direttore,a nome di numerosi abitanti di Via di Riboia a Pozzolati-co, è doveroso segnalare la indecente manutenzione da parte del Comune di Impruneta del manto stradale nel tratto iniziale che va dalla Chiesa di Pozzolatico a Via Se-nese, Casello Firenze Certosa. Tale strada è chiamata “la bretella” perchè permette senza semafori di portare il traffico dal Poggio Imperiale al casello delle varie auto-

strade di Firenze Certosa. Per tale motivo la strada è di-ventata di grande traffico e non ha più la natura di strada secondaria. Nonostante segnalazioni, la strada continua ad essere un formaggio groviera con rischi quotidiani per gli ammortizzatori e sopratutto per i motociclisti che scendono da Via di Riboia al sottopassaggio autostrada-le prima della salita per la chiesa di Pozzolatico. Per giurisprudenza costante il Comune è custode delle sue strade e quindi le numerose, continue buche gros-solane sono causa di risarcimento. Si vede che finora al Comune di Impruneta è andato tutto liscio perchè ba-sterebbe il risarcimento di un sinistro con gravi lesioni per superare il costo del ripristino del manto stradale.

Speriamo che il Vostro intervento serva a eliminare que-sto grave disagio. Complimenti per il periodico e saluti cordiali.

Giuseppe Chidichimo

IL PROBLEMA DEGLI APPARTAMENTIFRAZIONATIGent.ma redazione,sono sconcertata per lo “scempio” urbanistico del Co-mune di Firenze. Edilizia scellerata e lo vediamo tutti i giorni su tutti i giornali. Inoltre, da qualche anno è iniziata la “moda”, con una semplice Dichiarazione di inizio at-tività, di frazionare gli appartamenti nei condomini. Ad esempio un condominio (come quello dei miei genitori) costruito negli anni 60 con 15 unità abitative può arrivare a 30-40 appartamenti. In questo periodo un’abitazione di 130 mq la stanno frazionando in 4 monolocali così, i miei genitori sopra la loro testa si ritrovano 4 cucine e 4 bagni con tutto quello che ne consegue, senza contare che i vecchi appartamenti perdono completamente di valore. Purtroppo viviamo nel far west senza nessun tipo di tutela per il cittadini e... questo è il Comune di Firenze! Tutto questo è legale? Chiaramente sono stati mandati numerosi fax (dai primi di gennaio) anche alla Polizia Edi-lizia per verificare la corretta conformità dei lavori ma, per il momento, non si è visto nessuno. Vi ringrazio,

Cristina Bellocci

SPORCO IN STRADA, LA “SOLUZIONE TEDESCA”…Egregi Signori,voglio anch’io fare una proposta al Comune di Firen-ze affinché, adottandola, si risolva una volta per tutte il problema di questi proprietari di cani che non rispet-tano la regola civile di raccogliere le defecazioni che il loro cane lascia sul terreno (giardini, strade e piazze). Il Comune dovrebbe mettere in atto il sistema che mi risulta essere adottato in Germania e cioè per ogni cane viene rilevato e registrato il Dna. In Germania, il vigile che trova la “cacca” in questione (mi si permetta la volgare espressione, ma è proprio necessaria per illustrare meglio lo schifo che si prova pestandola!!) fa un piccolo prelievo della stessa per rilevarne il Dna per poter risalire al pro-prietario del cane, al quale viene poi mandata una multa di minimo € 600,00. Sono certo che con questa proce-dura il problema si risolverebbe prontamente.Cordiali saluti.

Renato Pellegrini

MULTE DURANTE LA MESSA,UN RINGRAZIAMENTOEgregia redazione, un grato ringraziamento per la pubblicazione dello scritto a proposito delle multe in piazza San Felice, do-menica dalle 11 alle 12 durante la celebrazione della Messa. Non so se la situazione si alleggerirà (troppo bello sarebbe sentirsi dei cittadini ascoltati) di certo, insieme,

abbiamo dato un sostegno forte ad un forte sacerdote, Don Gianfranco Rolfi, che tanto dà alla propria parroc-chia, restituendo in umile parte, il dono della speranzache riesce ad infondere con il suo ministero. Resto a disposizione, sentinella delle multe, se vorrete seguire il caso. Grazie ancora e buon lavoro per tutta la grintosa redazione del Reporter. Cordialmente,

Giovanna Sanetti Spagnoli

SAN SALVI, NOTTI ESTIVE A TUTTO VOLUMELa scorsa estate, per gli abitanti di San Salvi, è stata fune-stata a causa del rumore emesso dal locale “Closer” che ha “allietato” le nottate degli abitanti fino alle 2 e oltre, con musica ad altissimo volume. La polizia municipale, allertata ai primi di luglio, è intervenuta soltanto a fine settembre, in una serata di maltempo durante la quale la musica dal vivo ovviamente non c’era. Sono stati in-formati del problema il nucleo ambientale della Polizia municipale, l’assessorato alla Cultura, l’assessorato al Commercio, ma nessuno ha ritenuto prioritario il diritto dei cittadini di dormire durante la notte. Giunti alle soglie della primavera 2009, i cittadini di San Salvi si chiedono quali iniziative saranno prese, questa volta tempestiva-mente. Intanto, forti dell’esperienza passata, si potrebbe limitare alle ore 24 l’orario di apertura di un locale i cui gestori non hanno dimostrato alcuna sensibilità nei confronti del vicinato (contattati immediatamente, non hanno abbassato ilvolume di un decibel). Oppure, meglio ancora, non consentire affatto a chi è allergico a qualsiasi tipo di me-diazione tra “popolo della notte” e “popolo della notte ma che durante il giorno deve purtroppo lavorare” di funestare le notti dei cittadini, impedendo l’apertura. Speriamo in una risposta questa volta un po’ prima del prossimo autunno.

Un gruppo di cittadini della zona di San Salvi

ERRATA CORRIGENell’articolo uscito a pagina 28 del numero di gennaio de “Il Reporter” e dedicato alle Rsa, in riferimento al si-stema di compartecipazione degli assistiti per l’ospitalità giornaliera in queste strutture, abbiamo impropriamen-te scritto che “...recenti sentenze del Tar stabiliscono che il reddito conteggiato deve essere solamente quello del-l’assistito”. La Società della Salute di Firenze ci ha fatto no-tare che la sentenza emanata dal Tar della Toscana “non riveste carattere generale ma si riferisce alla sola specifica situazione oggetto di impugnazione”. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori per l’imprecisione.

L’ANGOLO DEI LETTORI

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

“RIDUZIONI SULL’ABBONAMENTO IN BASE AL REDDITO”Riguardo le numerose segnalazioni dei cittadini e gli articoli di stampa relativi all’abolizione della Carta Fata, Ataf desidera chiarire nuovamente le ragioni della propria scelta. La Carta Fata legava la riduzione del costo dell’abbonamento unicamente al dato anagrafico: si basa-va, cioè, su una equazione del tutto ipotetica e demagogica “anziano uguale povero”. Con il risultato che anche i cosiddetti “pensionati d’oro” si trovavano a poter beneficiare di una ridu-zione di spesa assolutamente ingiustificata. Ataf offre invece sconti sull’acquisto dell’abbona-mento al servizio di trasporto pubblico legati al reddito effettivamente percepito (in quanto basati sulla dichiarazione ISEE, già in uso anche al Comune di Firenze e in altri Comuni per tutelare le fasce deboli): in questo modo, la riduzione di spesa va unicamente a vantaggio dei cittadini meno abbienti, risultando veramente tutelante delle fasce deboli, siano esse com-poste da studenti, disoccupati o pensionati. Per informazioni sulle agevolazioni tariffarie, è possibile rivolgersi alla Sala Clienti Ataf presso la stazione di Santa Maria Novella.

ATAF

ABOLIZIONE DELLA CARTA FATA: PERCHÈ? L’Ataf è proprio decisa a riportare i suoi conti in attivo, infatti ha abolito la Carta Fata istituita nel 1996 (validità 3 anni, costo 60 euro) che consentiva alle persone di oltre 75 anni di fare un abbonamento annuale al costo di 65 euro. Francamente non ho capito quale vantaggio pos-sa ottenere: una persona di oltre 75 anni può essere portata a fare questo abbonamento per la convenienza economica immediata senza considerare però l’eventualità di un “coccolone” prima della scadenza. C’é inoltre la comodità, appena salito in vettura, di potersi sistemare nel primo posto libero senza doversi preoccupare di obliterare il biglietto. Comunque io ho fatto i miei conti e quindi non ho accettato l’abbonamento ordinario a prezzo pieno e utilizzo l’autobus per lo stretto necessario. Voi che ne pensate?

Lettera firmata

Le lettere che non hanno trovatospazio sul giornale sono pubblicate

sul nostro sito internet www.ilreporter.it

La risposta

Buche e strade pericoloseInviateci le vostre segnalazioni corredate di fotoall’indirizzo [email protected]

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TERRA E CIELO

Torna la primavera e sbocciano i primi fiori. Dopo il grigiore in-vernale, ricomincia a esplodere il miscuglio di colori di piante, ar-

busti, e riflessi di acqua e cielo. Forse non tutti sanno che primavera è anche tempo di cromoterapia. Una moda, un’ossessio-ne, un diversivo ma per molti è anche una maniera per curarsi senza fare ricorso alla medicina tradizionale. Niente di provato scientificamente, nessuna scienza esatta, ma un’usanza che affonda le sue radici nell’an-tichità più remota. Sulle sponde del Nilo già migliaia di anni fa si utilizzavano ungenti colorati e si dipingevano a tinte particolari i luoghi che si frequentavano. Stesso discorso vale per la Grecia. Gli antichi abitanti del Peloponneso associavano a ciascun colore una secrezione del corpo. Se i colori cam-biavano era il segnale di una malattia in cor-so e per debellarla si ricorreva all’uso delle stesse tonalità. Anche gli arabi credevano nelle influenze cromatiche, e lo stesso con-cetto si ritrova nella tradizione indiana (che

imputava ai colori la variazione nell’equili-brio dei chakra) e cinese, che usava colori distinti per guarire malattie diverse. Una tradizione andata sviluppandosi nel tempo, passando per il medioevo e l’illuminismo fino ad arrivare ai giorni nostri. Ma anche senza scomodare le scienze esatte, si può af-fermare con certezza che le giornate di sole, quelle che con l’arrivo della bella stagione fanno brillare ogni cosa, aiutano a mettere di buon umore. E allora perché non ricorre-re anche a tecniche semplici, come vestirsi di un colore sgargiante o portarsi dietro un oggettino colorfull? Un multivitaminico per il buon umore può essere anche la tonalità dell’ambiente nel quale si trascorrono le ore centrali della giornata. Al bando i grigiori e le stanze asettiche, via libera a tinte vivide ma senza esagerare, i picchi troppo intensi a lungo andare potrebbero affaticare la vista. Secondo le antiche teorie, ciascuna sfuma-tura corrisponderebbe alla cura per determi-nati sintomi. Ad esempio il rosso aiuterebbe a risolvere i casi di ustioni, mentre il blu,

colore rilassante per eccel-lenza, aiuterebbe negli stati di stress e nervosismo. Il giallo stimolerebbe la con-centrazione mentre l’aran-cione dovrebbe incentivare l’ottimismo. Sono molti a gridare alla bufala e a con-siderare i risultati un sem-plice effetto placebo. Chi può dirlo. Una sola cosa è certa: quando a primave-ra la natura si risveglia, si respira un’aria nuova e po-sitiva.

BENESSERE. Vizi e virtù di un fenomeno dilagante

Quanto piace la cromoterapiaCaterina Gentileschi

Le stelle della Maga LulaAriete 20 marzo • 20 aprileDopo un mese di tensioni, specie sul lavoro, arriva final-mente la quiete. E ci sono, adesso, tutti i presupposti per tirare un bel sospiro di sollievo e dedicarsi a una ritrovata serenità. Ed è arrivata (sarà che siamo quasi a primavera) la stagione dell’amore, che in questo mese regalerà un trionfo d’emozioni.

Toro 21 aprile • 21 maggioLa ricetta per arrivare felici in fondo al mese è la se-guente: bisogna stringere i denti e portare pazienza nella prima metà del mese, che dispenserà qualche grattaca-po, mentre, passata questa faticosa quindicina, la strada sarà in discesa. In arrivo anche un bastimento carico di buonumore e creatività.

Gemelli 22 maggio • 21 giugnoQuesto mese avrete dalla vostra una scintillante forma fisica, che vi consentirà di scaricare le tensioni in attività salutari, alleggerendo una mente di solito occupata da mille pensieri. E, finalmente più rilassati, sarete stimolati ed intellettualmente attivi: largo dunque alla messa in pra-tica di progetti a lungo meditati.

Cancro 22 giugno • 22 luglioPer i nati sotto questo segno sarà il mese degli affari, e in arrivo ci sono belle novità sotto il profilo economico. A beneficiarne sarà soprattutto chi, in questi mesi, ha investito in attività personali. Sul lato affettivo/amoroso sarà invece il caso di portare un po’ di pazienza. Poca, comunque: dopo le salite ci son sempre le discese!

Leone 23 luglio • 22 agostoSignori, le stelle consigliano di smettere di fare gli spen-daccioni: le tasche fanno presto a bucarsi e chi vi sta accanto potrebbe non essere entusiasta della vostra vita da Paperon de Paperoni, anche se le vostre spese pazze sono dettate dalla generosità verso gli altri. E del resto, per voi questo è un mese in cui gli affetti saranno una priorità...

Vergine 23 agosto • 22 settebreOccorrerà aspettare la fine del mese per ritrovare la vostra consueta affettività:durante le prime due decadi sarete infatti un po’ freddini e una ventata di gelo verrà a turbare i rapporti di coppia. Sarà anche il mese del pes-simismo, e l’unica arma per combatterlo sarà cercare di ricordarsi, sempre, quanto sono belle le piccole cose...

Bilancia 23 settembre • 22 ottobreE’ il mese dell’estro artistico e di un rinnovato slancio creativo che vi porterà a dedicarvi ad attività che avevate trascurato. L’importante, ammoniscono le stelle, è non di-menticarsi di tutto il resto e rimanere sempre con i piedi piantati a terra. Ottimo periodo per gli affari di cuore.

Scorpione 23 ottobre • 22 novembreChe noia, lavorare. Sarà un po’ questo il vostro motto del mese, che vi riserverà qualche grattacapo professionale e un clima tra colleghi non proprio scintillante. Sul lato sentimentale, è il momento di regalare al rapporto una bella brezza di romanticismo. Largo al lume di candela.

Sagittario 23 novembre • 21 dicembreE’ il momento di tenere gli occhi ben aperti su chi vi circonda, giusto per non ricevere fregature che potreb-bero causare qualche mal di pancia, specie nel settore professionale. Fuoco e fiamme in campo sentimentale: è il momento dell’amore e dopo qualche turbolenza final-mente torna il sereno.

Capricorno 22 dicembre • 20 gennaioLa strategia vincente per arrivare a testa alta a fine mese potrebbe essere quella di chiedere aiuto a chi vi sta in-torno, senza timori, affidandosi ai consigli delle persone vicine, specie per ciò che a che fare con il lavoro. E’ anche il periodo di una rinnovata autostima, e questo vi renderà sereni. E belli agli occhi altrui.

Acquario 21 gennaio • 19 febbraioDovrete mostrare il lato risoluto e battagliero del vostro carattere, anche con il partner, senza lasciare che sia lui a reggere il timone ad ogni ora del giorno. Sul lavoro è un periodo fortunato: finalmente in giro qualcuno si è accorto del vostro lavoro, e chissà che questo non giovi al conto in banca.

Pesci 20 febbraio • 19 marzoSono loro, gli amici, la chiave di volta di un mese che partirà con il “piede sbagliato”.Ci sarà qualche faccenda un po’ complicata da risolvere e dovrete investire su di loro per sciogliere il bandolo della matassa. Sul lavoro, in arrivo giornate di noia che potrebbero invogliarvi a guardarvi intorno...

44 Marzo 2009

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