Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

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C hi l’avrebbe mai detto che un giorno, sui campetti di casa no- stra, non si sarebbero visti solo baby calciatori di ogni nazionalità, uniti dall’amore per il pallone e dal sogno di diventare campioni, ma anche arbi- tri provenienti da mezzo mondo. Oggi quel giorno è arrivato, come conferma- no i vertici fiorentini dell’associazione italiana arbitri: “Sì, tra nostri fischiet- ti ci sono molti stranieri, soprattutto africani, ma anche rumeni, albanesi e spagnoli”. Succede che tanti studenti universitari, una volta arrivati in città, decidano di tentare questa “carriera”, spinti dalla passione per il calcio, dal rimborso riconosciuto ai direttori di gara e dal passaparola tra compagni di studi. E se qualcuno pensa che l’esse- re di pelle nera possa sottoporli a un eccessivo rischio di offese razziste, qui arriva la prima buona notizia: “In tanti anni c’è stato un solo caso clamoroso: per fortuna si dimostra più maturità a livello dilettantistico che professioni- stico”, spiegano dall’Aia. La seconda buona notizia viene da coloro che in campo scendono per giocare, e non per fischiare falli o fuorigioco: dai pulcini agli juniores, ormai non c’è squadra che non abbia tra le sue fila almeno qualche straniero, con alcuni casi “estremi”. E così, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, i campioncini in erba imparano (an- che) l’integrazione. GENNAIO 2010 In città si gioca (e si fischia) straniero CALCIO. Squadre giovanili ormai multietniche. E boom di arbitri extracomunitari Quel nemico chiamato Aids È una responsabilità collettiva, una di quelle cose per cui vale la pena fare un po’ di mea culpa: di Aids non si par- la più. Da tempo, ormai. Come se con la fine degli anni ’90 fosse passato il perico- lo, come se lo spettro di questa tremenda malattia non fosse più di questo mondo. Eppure il virus c’è ancora, eccome, an- che se ora non fa più notizia. E Firenze è diventata la terza città in Italia per nume- ro di malati conclamati (1.159) e siero- positivi presupposti (circa 2.400). Ma la vita di chi ne è colpito, complici i preziosi progressi della medicina, va avanti: come accade a Casa Vittoria, piccola comuni- tà, sorta di “grande famiglia”, dove ogni giorno si lotta assieme contro questa ma- lattia. PAGG.14-15 PAGG.16-17 di Puliti-Ferri H o letto sul giornale che lo spettacolo più rappresentato è Ro- meo e Giulietta. Molti ritengono che Romeo & Giulietta sia la più bella storia d’amore di tutti i tempi. Stiamo scherzando! Quella è solo una cotta fra due adolescenti! Se li lasciavano stare quei due si sarebbero mollati da soli. Io sono con- vinto che alla terza volta che Romeo mon- tava sul balcone Giulietta gli diceva “Che noia Romy, sei sempre qui!”. E lo buttava di sotto. Secondo me le storie d’amore da raccontare sono quelle che durano una vita. Dove lui e lei si conoscono da bambini, crescono assieme, invecchiano assieme e solo prima di morire lei guarda lui e gli dice “Ma te chi cacchio sei!?”. Questa è la storia di una vita! Io quando sento dire che Shakespeare è un genio mi prende il nervoso! Ha scritto certe cose: essere o non essere… questo è il problema! Ma come? Avere o non avere, questo è il problema. La mattina quando uno si alza non ha il dubbio se essere o non essere, ma si chiede quale supermercato conviene di più. Questo è il problema!! Gli scrittori sono le persone meno adatte per parlare d’amore. Dante la conosceva Beatrice? No. Leopardi la conosceva Silvia? No. Dante scriveva che Beatrice era dolce e gentile. Ma chi gliel’ ha detto? Magari Beatrice la mattina si alzava e faceva dei versi mostruosi! Sarebbe come se un estraneo parlasse di mia moglie. Lo saprò io com’è fatta, no? E Manzoni? Si vede che non ci capisce niente di matri- moni, nei “Promessi Sposi” ha scritto 300 pagine solo per raccontare i preparativi. Lo sanno tutti che la cosa più bella del matri- monio è la cerimonia. Al limite scrivici un capitolo sulla lista di nozze! *Comico Andrea Muzzi* Caro Shakespeare, il problema è un altro l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t t r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r r ro o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o Le puntate sull’ippica attirano meno, ma il vizio del gioco colpisce ancora. Intanto gli ippodromi sono a un bivio: la svolta è in arrivo L’INCHIESTA UNA FEBBRE DA CAVALLO PAGG.28-29 Lo scorso anno un inizio difficile, ora gol e assist a ripetizione: storia dell’ascesa di Juan Vargas SPORT IL PERUVIANO “VOLANTE” PAG.36 L’oroscopo della Maga Lula: le stelle raccontano il 2010 che ci aspetta Astri PAGG.30-31 PAG.3 PAG 2010, un anno all’insegna della cura del cittadino PRIMO PIANO La società gialloverde sta vivendo un momento d’oro. “Nessun segreto, solo divertimento” IL SOGNO DELLA LUDUS PAG.38 Indagine tra gli agricoltori: più attenzione alla promozione e al turismo slow OLIO FIESOLANO PAGG.8-9 Periodico d’informazione locale. Anno IV n.5 del 4 gennaio 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 EDIZIONE DI FIESOLE • 6.025 COPIE DISTRIBUITE DA Il Giornale del tuo Comune Affiliato AFFILIATO FI - Campo di Marte 055 0515231 STATUTO in palaz- zina completamente ristrutturata apparta- mento con doppia esposizione compo- sto da sala due camere matrimoniali cucina abitabile servizio concludono la proprietà un’ampia cantina finestrata e un posto auto EURO 349.000 1013960 AFFILIATO FI - Campo di Marte - 055 0515231 Affiliato Pirelli RE Agency. Ogni affiliato è imprenditore indipendente ed autonomo. Affiliato 4 V ANI FIRENZE VITTORIO EMANUELE ultimo piano completamente ristrutturato ampio ingresso soggiorno due camere matrimoniali cucina abitabile servizio ripostiglio balconato soffitta ad uso esclusivo. 4 V ANI FIRENZE COVERCIANO in piccola palazzina ampio quadrivani composto da ampio ingresso soggiorno due grandi camere matrimoniali cucina abitabile servizio finestrato e ripostiglio balconato. 340.000 trattabili 319.000 trattabili 1013961

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Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

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Chi l’avrebbe mai detto che un giorno, sui campetti di casa no-

stra, non si sarebbero visti solo baby calciatori di ogni nazionalità, uniti dall’amore per il pallone e dal sogno di diventare campioni, ma anche arbi-tri provenienti da mezzo mondo. Oggi quel giorno è arrivato, come conferma-no i vertici fiorentini dell’associazione italiana arbitri: “Sì, tra nostri fischiet-ti ci sono molti stranieri, soprattutto africani, ma anche rumeni, albanesi e

spagnoli”. Succede che tanti studenti universitari, una volta arrivati in città, decidano di tentare questa “carriera”, spinti dalla passione per il calcio, dal rimborso riconosciuto ai direttori di gara e dal passaparola tra compagni di studi. E se qualcuno pensa che l’esse-re di pelle nera possa sottoporli a un eccessivo rischio di offese razziste, qui arriva la prima buona notizia: “In tanti anni c’è stato un solo caso clamoroso: per fortuna si dimostra più maturità a

livello dilettantistico che professioni-stico”, spiegano dall’Aia. La seconda buona notizia viene da coloro che in campo scendono per giocare, e non per fischiare falli o fuorigioco: dai pulcini agli juniores, ormai non c’è squadra che non abbia tra le sue fila almeno qualche straniero, con alcuni casi “estremi”. E così, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, i campioncini in erba imparano (an-che) l’integrazione.

GENNAIO 2010

In città si gioca (e si fi schia) stranieroCALCIO. Squadre giovanili ormai multietniche. E boom di arbitri extracomunitari

Quel nemico chiamato Aids

È una responsabilità collettiva, una di quelle cose per cui vale la pena fare

un po’ di mea culpa: di Aids non si par-la più. Da tempo, ormai. Come se con la fine degli anni ’90 fosse passato il perico-lo, come se lo spettro di questa tremenda malattia non fosse più di questo mondo. Eppure il virus c’è ancora, eccome, an-che se ora non fa più notizia. E Firenze è

diventata la terza città in Italia per nume-ro di malati conclamati (1.159) e siero-positivi presupposti (circa 2.400). Ma la vita di chi ne è colpito, complici i preziosi progressi della medicina, va avanti: come accade a Casa Vittoria, piccola comuni-tà, sorta di “grande famiglia”, dove ogni giorno si lotta assieme contro questa ma-lattia. PAGG.14-15

PAGG.16-17

di Puliti-Ferri

Ho letto sul giornale che lo spettacolo

più rappresentato è Ro-meo e Giulietta. Molti ritengono che Romeo & Giulietta sia la più bella storia d’amore di tutti i tempi. Stiamo scherzando! Quella è solo una cotta fra due adolescenti! Se li lasciavano stare quei due si sarebbero mollati da soli. Io sono con-vinto che alla terza volta che Romeo mon-tava sul balcone Giulietta gli diceva “Che noia Romy, sei sempre qui!”. E lo buttava di sotto. Secondo me le storie d’amore da raccontare sono quelle che durano una vita. Dove lui e lei si conoscono da bambini, crescono assieme, invecchiano assieme e solo prima di morire lei guarda lui e gli dice “Ma te chi cacchio sei!?”. Questa è la storia di una vita! Io quando sento dire che Shakespeare è un genio mi prende il nervoso! Ha scritto certe cose: essere o non essere… questo è il problema! Ma come? Avere o non avere, questo è il problema. La mattina quando uno si alza non ha il dubbio se essere o non essere, ma si chiede quale supermercato conviene di più. Questo è il problema!! Gli scrittori sono le persone meno adatte per parlare d’amore. Dante la conosceva Beatrice? No. Leopardi la conosceva Silvia? No. Dante scriveva che Beatrice era dolce e gentile. Ma chi gliel’ ha detto? Magari Beatrice la mattina si alzava e faceva dei versi mostruosi! Sarebbe come se un estraneo parlasse di mia moglie. Lo saprò io com’è fatta, no? E Manzoni? Si vede che non ci capisce niente di matri-moni, nei “Promessi Sposi” ha scritto 300 pagine solo per raccontare i preparativi. Lo sanno tutti che la cosa più bella del matri-monio è la cerimonia. Al limite scrivici un capitolo sulla lista di nozze!

*Comico

Andrea Muzzi*

Caro Shakespeare,il problema è un altrolllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrroooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Le puntate sull’ippica attirano meno,

ma il vizio del gioco colpisce ancora.

Intanto gli ippodromi sono a un bivio:

la svolta è in arrivo

L’INCHIESTA

UNA FEBBRE DA CAVALLO

PAGG.28-29

Lo scorso anno un inizio diffi cile,

ora gol e assist a ripetizione: storia

dell’ascesa di Juan Vargas

SPORT

IL PERUVIANO “VOLANTE”

PAG.36L’oroscopo

della Maga Lula:

le stelle raccontano

il 2010 che ci aspetta

Astri

PAGG.30-31

PAG.3PAG

2010, un anno all’insegnadella cura del cittadino

PRIMO PIANO

La società gialloverde sta vivendo

un momento d’oro. “Nessun segreto,

solo divertimento”

IL SOGNO DELLA LUDUS

PAG.38

Indagine tra gli agricoltori:

più attenzione alla promozione

e al turismo slow

OLIO FIESOLANO

PAGG.8-9

Periodico d’informazione locale. Anno IV n.5 del 4 gennaio 2010.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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2 Gennaio 2010 il giornale del tuo Comune

L’INIZIATIVA. Al circolo “La Pace”, ogni due settimane viene proiettato un melodramma

La musica lirica è di casa a Compiobbi

Grazie all’impegno e all’entusiasmo di Luciano Sbezzi, è nata

l’iniziativa “Compiobbi all’opera”, promossa dal progetto sociale

“Mai Dire Vecchio”, reso operativo dalla Società della Salute della

Zona Fiorentina Nord Ovest e dalla cooperativa Silver

Settanta anni appena compiuti e la verve di un quindicenne. Luciano Sbezzi, ex operaio, da trent’anni residente a Compiobbi, è un signore dalla voce squillante con una grande passione,

quella per la musica lirica. “La ascoltavo fin da piccolo – spiega – già a otto anni ne ero affascinato, poi a sedi-ci sono stato la prima volta a teatro. Ero da solo perché i miei amici erano affaccendati in tutt’altre cose”. Una passione così forte da riuscire a coinvolgere gli abitanti della frazione di Fiesole in una serie di incontri dedi-cati al melodramma italiano. Appuntamenti, quelli con l’opera lirica al Circolo “La Pace” di Compiobbi, che continuano anche con l’anno nuovo. Il giovedì sera, a settimane alterne, da gennaio a marzo l’appuntamento delle ore 15.30 è con “Compiobbi all’opera”, una delle tante iniziative portate avanti dal progetto sociale “Mai Dire Vecchio”, reso operativo dalla Società della Salute della Zona Fiorentina Nord Ovest e dalla cooperativa Silver - in collaborazione con il Comune di Fiesole, la Misericordia di Fiesole, la Misericordia di Compiobbi, la Croce Azzurra del Girone e la Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone. I prossimi appuntamenti in calendario sono fissati giovedì 7 gennaio con “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, giovedì 21 gennaio con “Il Lago dei Cigni” di Cajkovskij. Altri due appuntamenti anche nel mese di febbraio: giovedì 4, quando in programma c’è “La Vedova Allegra” di Franz Lehár, e giovedì 18 con “Otello” di Giuseppe Verdi. L’ultimo appuntamento è fissato per giovedì 4 marzo con “Carmen” di Georges Bizet. “Tutto è nato – spiega Sbezzi – perché avevo pensato con Maria Giovanna Lunghi (coordinatrice del progetto, ndr) di portare un gruppo di anziani alle prove del Teatro Comunale, ma ci sono stati problemi e allora abbiamo pensato di proiettare direttamente alcunee opere nella sala del circolo. Speravamo che venissero almeno una ventina di persone e a sorpresa, la prima volta, ne arri-

varono sessanta. Adesso siamo sui 100 spettatori circa a proiezione”. Un grande monitor, quattro belle casse, un’acustica discreta, che non guasta mai, e il gioco è fatto. “Per selezionare ogni opera ne ascolto anche otto diverse – continua Sbezzi –. Perché sono convinto che per produrre un’opera lirica fatta bene, non siano ne-cessari solo degli ottimi cantanti, ma anche una buo-na regia, una buona coreografia e un ottimo direttore d’orchestra. E’ tutto un lavoro d’equipe”. Dieci giorni prima di ogni appuntamento Luciano comincia a di-stribuire la trama dell’opera che verrà proiettata in al-cuni dei luoghi strategici del paese, “così la gente ha il tempo di leggerla”. Gli appuntamenti con “Compiobbi all’opera” sono partiti nel gennaio del 2009 e la prima stagione, durata fino a marzo, ha visto a ogni pomerig-gio un crescendo di pubblico. Più di cento gli spettatori

che ogni volta si fanno trascinare dalle grandi opere ac-curatamente scelte da Sbezzi per l’occasione. Un suc-cesso che si è riconfermato negli ultimi incontri della stagione 2009 e che ha tutte le carte per continuare nel suo successo anche nel 2010. “Gli incontri sono fissati una volta ogni due settimane in modo da far “riposare” la testa delle persone – continua Sbezzi ridendo -. Però di recente ho pensato: perché non proiettare nei gio-vedì di “vuoto” la Divina Commedia letta da Roberto Benigni? Magari tre canti per volta. Ho già in mente alcune date ma devo ancora confrontarle col calenda-rio del circolo”.

Barbara Biondi Le spese per le forniture aumentano a dismisura e sono sempre di più

le persone che fanno fatica a pagare le bollette ogni bimestre. Per prestare soccorso a chi non ce la fa, arriva il bo-nus gas. E’ ancora possibile presentare all’Urp, Ufficio relazioni col pubblico (via Portigiani, 3), la domanda per accedere al servizio. Il Bonus Gas è l’agevolazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di gas naturale. La misura è stata in-trodotta dal Ministero dello Sviluppo economico secondo modalità definite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (delibera ARG/gas 8809) per dare sostegno ad alcune categorie economi-camente disagiate. Avranno accesso al Bonus Gas (per la forn i tura ne l l ’ ab i -tazione di residenza) i clienti do-mestici con indicatore ISEE non superiore a 7.500 euro, ovvero che non percepiscono un reddito annuo supe-riore ai 7500 euro, nonché le famiglie numerose (4 o più figli a carico) con ISEE non superiore a 20.000 euro. Sono quindi confermati gli stessi para-metri economici stabiliti per accedere al Bonus Energia per disagio econo-mico. Per le domande presentate entro il 30 aprile 2010, il bonus avrà valore retroattivo al 1 gennaio 2009. Si ricor-da, inoltre, che è attiva la possibilità di

richiedere il bonus sociale per l’ener-gia elettrica, presentando apposita do-manda e documentazione in Comune. Il bonus sociale è un’agevolazione in-trodotta dal Governo nel 2007 per so-stenere la spesa elettrica delle famiglie in condizione di disagio economico e delle famiglie presso le quali vive un soggetto in gravi condizioni di salute. I requisiti di ammissibilità al bonus sono: disagio economico - con un red-dito annuo uguale o inferiore a 7.500 euro Isee, oppure a 20.000 euro Isee per le famiglie con 4 o più figli a cari-co e/o disagio fisico, con uno dei com-ponenti del nucleo familiare in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo delle apparecchiature elet-

tromedicali necessarie alla loro esistenza in vita. In entrambi i casi di di-sagio è la prima di-scriminan-

te. I primi a poter richiedere il bonus sono quindi i soggetti che rispondono a questo profilo. Il primo requisito da verificare è la compatibilità della pro-pria dichiarazione dei redditi con il modello Isee. Per avere informazioni ci si può rivolgere all’ufficio relazio-ni col pubblico del Comune o, i più tecnologici, potranno trovare tutte le informazioni necessarie sul sito inter-net: www.bonusenergia.anci.it/?q=in-arrivo-il-bonus-gas.

Bonus Gas, c’è tempoancora fi no al 30 aprile

IL SERVIZIO. I più disagiati potranno usufruirne

/B.B.

Ho amato l’opera fi n da quandoero bambino. A otto anni ho iniziato ad ascoltarla e a 16 sono stato per la prima volta a teatro

Potranno accedervi i clientiche non percepiscono più di 7.500 euro l’anno e le famiglie numerose con reddito basso

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Il Reporterè un periodico di 8 edizioniche mensilmenteviene distribuito da in 198.200 copie

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196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il

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quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o

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3Fiesole

I PROGETTI. Cosa è stato fatto e cosa c’è da fare. Alla scoperta dei servizi offerti dal Comune

Prendersi cura del cittadino prestan-dogli attenzioni e ascoltando le sue esigenze. Questi sono gli obiettivi primari di Marghe-

rita Taras, assessore alla sanità del comune di Fiesole, che ha accom-pagnato il Reporter in un viaggio attraverso i progetti sociosanitari, per scoprire cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare. “Nel 2009 abbiamo messo in pratica molti progetti insieme alla Società della salute – ha spiegato Ta-ras –. Sono andati bene, anche se non si può pensare che sia tutto rose e fiori”. Nell’anno appena trascorso il comune, insieme alla So-cietà della salute (Fiesole fa parte della so-cietà ed è inquadrato nell’area Firenze Nord ovest insieme ai comuni di Sesto Fiorentino, Scandicci, Signa, Lastra a Signa, Calenza-no, Vaglia e Campi Bisenzio ), ha investito e portato avanti numerose iniziative rivolte a precise categorie di cittadini, per l’esattezza anziani, minori, portatori di handicap e adulti indigenti. “Abbiamo ripresentato ad ottobre i progetti finanziati dalla Società della salute – ha continuato Taras - perché è nostra in-tenzione portarli avanti sviluppandoli anco-ra, ma probabilmente non si avranno risposte prima di qualche mese. Nel frattempo chi ci ha lavorato, continuerà a farlo ancora per ga-rantire al servizio di non interrompersi, ma lo farà solo grazie al suo buon cuore”. Per ognuna delle tipologie di cittadino coinvol-te, sono state predisposti servizi ad hoc, per intervenire sul cittadino aiutandolo e respon-sabilizzandolo. Come il progetto Flash, de-dicato ai minorenni, che vede attiva sul ter-ritorio una squadra di persone che avvicina i ragazzi nei luoghi di aggregazione e cerca di parlarci facendo prevenzione e informazio-ne (info: www.myspace.com/camperflash). “Sono dei buoni strumenti – continua l’as-sessore – ma sicuramente perfezionabili. A volte ci sono difficoltà economiche da parte dell’amministrazione, altre volte la tempisti-ca non funziona. Stiamo testando un buon modo di lavorare insieme alla Società della salute, ma questo è ancora un banco di prova, sicuramente possiamo fare di meglio”. Per

gli anziani sono attivi da tempo diversi, tarati su tipologie di problemi altrettanto differen-ziate. Come l’iniziativa “Mai dire vecchio”, che coinvolge gli anziani in un percorso di socializzazione e inserimento, oppure i ser-vizi di accompagnamento alle persone più avanti con l’età e di conseguenza più fragili. Altro capitolo è quello che riguarda i disabili, per i quali viene fornita assistenza, vengono organizzate vacanze, centri di socializzazio-ne e percorsi di inserimento lavorativo, come

avviene, ad esempio, nella cooperativa che gestisce il progetto Altremani e come av-viene nel portierato del comune, dove sono impiegati ragazzi disabili. “Sono a favore dell’inserimento di queste persone – spie-ga Taras – purché si tratti di un inserimento costruttivo, che li responsabilizzi e li aiuti a inserirsi in un tessuto sociale”. E per il 2010 cosa bolle in pentola? “Innanzitutto deside-reremmo consolidare il rapporto già ottimo con il terzo settore e le associazioni volon-

tarie che sono indispensabili per la buona riuscita dei progetti – continua l’assessore –. Poi abbiamo in cantiere il progetto “Fiesole misurata” che andrà avanti tutto l’anno e che garantirà il monitoraggio di 993 anziani con più di 65 anni soggetti a ipertensione. Inol-tre dovrebbero cominciare presto i corsi pre e post partum destinati a chi sta per diventare o è appena diventata mamma. Ma non ci fer-meremo qui. Vogliamo garantire la cura del cittadino a trecentosessanta gradi ”.

Prendersi cura dei fi esolani a 360 gradi

Ludovica V. Zarrilli

Dall’offerta per gli

anziani alle iniziative

per disabili, minorenni

e adulti problematici.

L’assessore alla sanità

spiega quali sono

i suoi obiettivi

L’APPUNTAMENTO

Il Paziente al Centro, così si chiama l’ini-ziativa che ha l’obiettivo di informare, pro-

muovere e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della salute e del benessere in modo da rendere il pubblico consapevole circa il pro-prio diritto alla salute e al benessere, che va esercitato e difeso. Iniziativa nata da un’idea di Emy Narbone, naturopata energetica, e co-ordinata dalla stessa esperta, sarà realizzata grazie alla sinergia con la Fratellanza Popo-lare della Valle del Mugnone, il Comune di Fiesole e valenti professionisti della salute. Alimentazione e intolleranze, salute della donna, inestetismi. Saranno questi i temi de-

gli incontri - gratuiti e aperti a tutti i cittadini – che si terranno da gennaio a maggio alla Fratellanza Popolare della Valle del Mugno-ne. Gli incontri si suddividono in tre cicli: il primo affronterà il tema alimentazione e salute, nel secondo sarà la donna al centro dell’interesse – dalla pubertà alla menopausa - infine saranno gli inestetismi – causati da obesità e invecchiamento - l’argomento che chiuderà la serie di incontri. La prima data con “Il Paziente al Centro” è fissata per sa-bato 23 gennaio, quando la gastroenterologa Ilaria Giangrandi affronterà il tema “Alimen-tazione e Benessere quale protezione dalle

malattie”. L’incontro successivo si terrà saba-to 30 gennaio con “Intolleranza e Attacchi di panico. Sintomi, cause e trattamenti”, svilup-pato da Emy Narbone insieme alla psicote-rapeuta Sonia Parodi. Gli incontri prevedono una parte dove è lasciato spazio alle domande del pubblico. Gli appuntamenti si svolgeran-no nei locali della Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone (piazza dei Mezzadri, 7 - Caldine) dalle ore 16 fino alle ore 18. A chi fosse interessato a partecipare all’iniziativa “Il Paziente al Centro” è consigliato preno-tare telefonicamente al numero 055549166.

Parte alla fine di gennaio il ciclo di incontri “Il paziente al Centro”

Cibo, salute e inestetismi: se ne parla alle Caldine

/C.G.

Per ogni nuovo progetto che pren-de vita sul territorio comunale, ce ne sono altrettanti che cambiano e si modifi cano nel corso del tempo, andando a migliorare i servizi già esistenti nell’area fi esolana. Primo fra i nuovi interventi c’è il previsto spostamento (i tempi non sono an-cora stati stabiliti ma quasi sicura-mente avverrà nel mese di gennaio) del servizio di guardia medica da Camerata a Fiesole, nei locali della Misericordia (via Marini, 7). “Mi sem-bra un atto dovuto – ha commen-tato l’assessore Taras – non si può pensare che una persona, magari anziana e in diffi coltà, in una situa-zione di emergenza debba arrivare fi no all’ospedale di Camerata”. La seconda novità riguarda la chiusura dell’ospedale di comunità a Came-rata, che comporta lo spostamento dei pazienti anziani ricoverati nella casa di cura Poggio Sereno (via Be-nedetto da Maiano, 14).

Guardia medica in paesee anziani a Poggio Sereno

LE NOVITÀ

Anno IV n.5 del 4 gennaio 2009

Il Reporter di Fiesole raggiunge 6025 famiglie

nel Comune di Fiesole.

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4 Gennaio 2010 il giornale del tuo Comune

ta da buttare diventa un’agenda o un album fotografico, le eccedenze di legno e corda si trasformano in para-venti e pannelli. Con questi metodi di recupero il laboratorio artigianale di Fiesole AltreMani, che nasce e cre-sce a Pian di Mugnone, realizza pro-dotti di qualità rispettando l’ambien-te, il tutto nel contesto di un progetto sociale di inserimento lavorativo. AltreMani, infatti, produce prodotti secondo due criteri: i materiali im-piegati sono eco compatibili e fanno

parte di eccedenze di lavorazione industriale e il processo produttivo coinvolge lavoratori svantaggiati (ad esempio extracomunitari, cas-sintegrati, ex detenuti e tutte quelle persone che in settori diversi trovano difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro). Questi lavoratori sono stati inseriti in un percorso propedeutico, attentamente monitorato, che rende possibile l’apprendimento graduale delle mansioni necessarie alla rea-lizzazione del prodotto. Tutte queste fasi avvengono sotto la supervisione di un responsabile della produzione che si occupa anche della direzione artistica delle linee di prodotto. At-tualmente il laboratorio AltreMani occupa in forma stabile tre persone, due delle quali appartenenti alle ca-tegorie svantaggiate. Sono inoltre in supporto alla produzione tre perso-ne in inserimento socio-terapeutico e terapeutico-riabilitativo. Inoltre, nei periodi di picco di produzio-ne, il laboratorio attinge personale dall’adiacente laboratorio di rilega-tura e restauro libri, dove lavorano otto persone, di cui tre svantaggiate e due in inserimento socioterapeuti-co. Tutto nasce nel 2007 quando la cooperativa Socialeinrete investe in un laboratorio di legatoria e restau-ro libri in precedenza gestito da una cooperativa sociale fallita. La coope-rativa si era a suo tempo fatta carico di macchinari, attrezzature e – so-prattutto – aveva ricollocato a tempo indeterminato sei soci lavoratori (di cui tre svantaggiati). Per risollevare le sorti dell’attività di legatoria i soci avevano pensato di introdurre una linea di produzione di articoli di car-

Cosa succede se si pren-de un pezzo di stoffa in-dustriale, della carta da buttare o degli avanzi di

legno e corda e si mettono in mano a lavoratori svantaggiati? Succede il miracolo del laboratorio artigiana-le AltreMani, associazione che dal 2008 dà lavoro a persone in difficoltà realizzando oggetti d’uso quotidiano da scarti di produzione industriale. E’ così che quel pezzo di stoffa si trasforma in un cuscino, che la car-

IL PROGETTO. A Pian di Mugnone cresce la cooperativa che dà lavoro agli svantaggiati

Il laboratorio creativo e solidale

Barbara Biondi

Oggetti in carta e complementi d’arredo tutti realizzati con scarti

di produzione industriale grazie all’abilità di lavoratori svantaggiati.

E’ così che nasce a Fiesole il laboratorio AltreMani

Uno dei ragazzi nel laboratorio

totecnica (agende, album fotografici, rubriche, ecc.) caratterizzata dalla qualità del prodotto e dal coinvolgi-mento di lavoratori in difficoltà. Agli inizi del 2008 prende il via l’idea di creare un marchio in grado di con-cretizzare questo progetto, unendo ai

prodotti derivati dalla carta, la nuova linea di complementi d’arredo, le cui caratteristiche segnassero una conti-nuità di design con la cartotecnica. I prodotti di AltreMani si possono ac-quistare anche online sul sito www.altremani.org

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Page 5: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

5Fiesole

Il carcere è un luogo decisamente insolito dove consumare una cena. Il ricavato della “Cena Galeotta” del 22 Gennaio, manifesta-

zione a scopo benefico promossa da Unicoop in collaborazione col Ministero della Giustizia e Slow Food verrà devoluto alla diocesi di Fiesole che a sua volta la devolverà alla Palestina. Ai fornelli, lo chef Gori del ristorante da Burde di Firenze. Ma per capire di cosa si trat-ta bisogna fare un salto all’indietro. Il penitenziario di Volterra è una

struttura particolare: la Rocca Vecchia fu fatta costruire nel 1342 dal duca d’Atene Gualtieri di Brenne, all’epoca governatore di Firenze; poi Lorenzo de’ Medici la restaurò tra il 1472 e il 1475. Insomma, più che un carcere sembra un castello. Un castello blindato però, dove da un paio d’anni circa 30 detenuti sono impegnati nelle “Cene galeotte”, un’iniziativa che una volta al mese vede arrivare a tavola, nella cappel-la sconsacrata del carcere, un centinaio di ospiti esterni. Un menù di prima categoria, tutto rigorosamente preparato e servito dai detenuti sotto la supervisione di uno chef professionista. E così si riesce (con successo) in un duplice intento: recuperare i detenuti ed aiutare i paesi del Terzo mondo grazie all’incasso. A Volterra i reclusi sono quasi tutti italiani, solo il 20% è straniero, e qui ci arriva solo chi ha una pena definitiva da scontare e chi, anche per meriti di condotta, vuole frequentare la scuola per geometra e riuscire a vedere uno sprazzo di

luce in fondo al tunnel della galera. Pene dure, alcune durissime, molti sono giovani sorridenti, educati e, come spesso succede in carcere, sono «tutti innocenti». Nel 1989, in visita alla Fortezza, è arrivato addirittura Papa Wojtyla. Le parole Giovanni Paolo II sono rimaste impresse su una targa di marmo all’uscita del carcere. Un istituto di pena modello, ma con regole ferree: ci si può addirittura cucinare in cella con un fornellino da campeggio durante le visite dei familiari, giocare a tennis e leggere a profusione. Un appuntamento unico che nella scorsa edizione ha permesso a circa ottocento persone di vivere un’esperienza emozionante e formativa come quella di entrare in un carcere e avvicinarsi ai detenuti. Come accaduto per gli oltre 25.000 euro della passata stagione, il denaro raccolto sarà impiegato in pro-getti di solidarietà in otto paesi del Sud del mondo: Brasile, Burkina Faso, Camerun, Filippine, India, Libano, Palestina e Perù.

Fare benefi cenza, gomito a gomito con i detenutiL’INIZIATIVA. Le cene galeotte sono un modo per dare un’occasione ai carcerati e aiutare i Paesi poveri

/B.B.

Il ricavato dell’appuntamento del 22 gennaio sarà devolutoalla diocesi di Fiesole

Il paese visto da una prospettiva inusuale, quella del reticolo di vie che lo compon-gono e che partecipano alla costruzione della storia del luogo, come se fosse un

grande puzzle senza schema. Sembra nascere da una profonda curiosità e da un amore incon-dizionato per Fiesole il libro di Mario Cantini “Le strade di Fiesole” (Edizioni Polistampa) che analizza e racconta con precisione mania-cale strada per strada, vicolo per vicolo, le vi-cende fiesolane, i cambiamenti, le intestazioni, i personaggi che ne hanno attraversato la storia. E poi “I nomi delle persone, degli artisti, dei proprietari terrieri, dei combattenti, dei martiri della Resistenza, dei sacerdoti, degli studiosi – si legge nella presentazione al libro, scritta dal sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato insieme al vicesindaco Giancarlo Gamannossi – che oggi leggiamo su una targa e che portano con sé un pezzo fondamentale della nostra identi-tà. Questo volume ci restituisce la voglia e la

passione di essere fiesolani, ma darà anche a tutti la dimensione del peso e della forza della nostra storia”. Quello di Mario Cantini è una specie di atlante, che accompagna il visitatore alla ricerca di racconto nascosto dietro targhe sbiadite e cartelli su cui sono impressi nomi di personaggi di cui a volte si stenta a ricordare l’identità. Cantini li ripresenta a uno a uno, indi-cando l’origine della denominazione e le even-tuali denominazioni precedenti, la collocazione geografica e la motivazione del nome abbinato al luogo. Si scopre come “l’assegnazione del nome alle vie e alle piazze avveniva – spiega l’autore – tramite un atto deliberativo che po-teva riguardare una o più strade”. Leggendo ad uno ad uno, in ordine alfabetico, i nomi riporta-ti si imparano cose curiose, si risolvono enigmi che altrimenti si sarebbero rimandati senza mai scioglierli del tutto, come ad esempio quello sull’origine del nome di via dell’Acquinvo-gliolo (vecchio tratto di via Bosconi). Si legge

nel libro: “Pare avere un significato onomato-peico con riferimento al gorgoglio dell’acqua della vicina sorgente, nota ed utilizzata fin dal tempo dei romani” oppure la graziosa via delle lucciole, che si chiama così forse per via degli insetti o forse per l’“erba lucciola”, comune-

mente detta “erba serpentina”. E ancora, c’è via della polveriera, chiamata così a memoria di un deposito di munizioni, e via degli scalpellini, che ricorda i tanti lavoratori che nei secoli sono stati attivi nelle cave di Maiano. Un viaggio consigliato nel tempo e nella vita di Fiesole.

Il volume analizza e spiega nei dettagli

l’origine e la collocazione geografi ca di ogni via.

Dalle più antiche a quelle nate di recente

Via Peschiera all’incrocio con via Aretina (foto tratta dal libro “Le strade di Fiesole”)

Una storia raccontata strada per stradaIL LIBRO. Mario Cantini racconta Fiesole attraverso un curioso e ricercatissimo stradario

Caterina Gentileschi

FIESOLE Via Bozzolini,32

Orari apertura: Martedì, Mercoledì, Venerdì dalle 9,30 alle 12,00 Giovedì dalle 15,00 alle 16,30GIRONE (c/o la Casa del Popolo)

Orari apertura: Martedì dalle 15 alle 16

COMPIOBBI (c/o il centro Incontri)

Orari apertura: Martedì dalle 16,30 alle 18,00CALDINE (c/o la Casa del Popolo)

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soltanto di pochi euro.

Le pensioni minime, per sempio, sono aumentate di € 2,77: da € 458,20 a € 460,97.

Questi 2euro e 77 centesimi non coprono nemmeno l’aumento di pane, pasta, latte.

A gennaio le pensionate ed i pensionati fi Fiesole si sono accorti di una trattenuta in più.

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Page 6: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

6 Gennaio 2010 il giornale del tuo Comune

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www.comune.fiesole.fi.it • [email protected]

A chi non è capitato di vedere l’Uni-versità di Harvard in qualche film americano? Sono centinaia le pelli-cole girate tra le mura dell’istituto

universitario più famoso d’America, alle porte di Boston, dove hanno studiato ben 7 presiden-ti degli Stati Uniti tra cui Theodore Roosevelt, John Kennedy, George Bush e non da ultimo, l’attuale presidente Barak Obama. Ma, qualcu-no potrebbe pensare, qual è il legame che uni-sce una delle università più celebri e acclamate del mondo e il comune di Fiesole? In realtà è più forte di quanto si possa pensare, perché è proprio nella cornice idilliaca di via di Vinci-gliata, a pochi chilometri dall’abitato, che si trova il Centro di storia del Rinascimento Italia-no dell’università americana, ed è qui che tutti gli anni si ritrovano fior di studiosi per portare avanti le loro ricerche. A onor del vero, i cugini statunitensi non avrebbero potuto scegliere lo-cation migliore per il dipartimento di studi sul

Harvard si sposta sulle colline fi esolaneNON TUTTI SANNO CHE... Alle porte del paese si trova il prestigioso centro studi dell’Università

Barbara Biondi Rinascimento: a due passi da Firenze, ma im-merso nella quiete delle colline e con una vista spettacolare sulla città, il Centro studi si trova all’interno di villa I Tatti, meraviglioso com-plesso lasciato in eredità all’istituto universita-rio dal famoso critico e storico dell’arte Bernard Berenson, che insieme alle mura, lasciò agli amanti del bello anche la biblioteca, la fototeca e un’importante collezione d’arte risalente ai secoli XIV, XV e XVI. In realtà la storia della villa affonda le sue radici in un passato molto più lontano. Fonti storiche documentate, testi-moniano l’appartenenza della villa alla famiglia Zati già all’ inizio del Cinquecento, famiglia che la cedette nel 1563 a Giulio d’Alessandro del Caccia, e solo dopo diversi passaggi di pro-prietà, arrivò a Berenson all’inizio del XX se-colo e rimase di proprietà dello storico fino alla sua morte alla fine degli anni Cinquanta, mo-mento in cui passò sotto la giurisdizione della Harvard University. Nel 1909 Berenson e sua moglie Mary ingaggiarono l’architetto inglese Cencil Pinset e il suo allievo Geoeffrey Scott per ristrutturare la villa e modificare in parte il giardino. I due padroni di casa, che avevano le idee molto chiare riguardo a come doveva ap-parire l’interno e l’esterno della loro abitazione, non si fecero molti scrupoli nel chiedere agli ar-chitetti di modificare il progetto secondo le loro esigenze. Oggi l’aspetto della villa è identico a quello pensato da Berenson all’inizio del se-colo. L’incredibile biblioteca, che è andata am-pliandosi nel corso degli anni, contava già alla fine degli anni Cinquanta circa 160mila volumi (di cui molti manoscritti rari di epoca medievale e rinascimentale), mentre la fototeca conta più di 300mila fotografie, molte delle quali erano state collezionate dallo stesso Berenson, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento.

Il centro si trova

all’interno di Villa I Tatti,

suggestivo complesso

che lo storico dell’arte

Berenson lasciò

in eredità all’ateneo

statunitense

La Harvard University a Cambridge, Massachussets

• LESIONI TRAUMATICHE DEI DENTITali lesioni sono molto frequenti nei bambiniin eta’ scolare; giocando, facendo sportecc può accadere che il bambino subiscauna lesione. I traumi piu’ frequenti sonofratture coronali semplici e complesse(con esposizione del nervo); i dentiinteressati sono spesso gli incisivisup/inf ed un fattore predisponente è laprotrusione dentale (denti in fuori).COME RISOLVERE IL PROBLEMA?- ricostruzione con materiale estetico- reincollaggio del frammento coronale:ilframmento recuperato va trattato e conservatoin modo ottimale ossia prima lavato conacqua corrente e poi messo in un contenitorecon soluzione fisiologica o anche latte; il

dentista provvederà poi a riattaccare il frammento. Il dente va controllatoperiodicamente per valutarne la vitalità,funzionalità e presenza di eventualidiscromieAltre fratture meno gravi consistono inscheggiature dello smalto a livello deibordi incisivi e la terapia va dalla semplicelevigatura alla piccola ricostruzione conmateriale estetico.

STUDIO ODONTOIATRICODott.ssa Elisabetta Farnararo

• Laureata presso l’Università di Firenze in odontoiatriae protesi dentaria nel 1989

• Master specializzazione in endodonzia dal Dott. Arnaldo Castellucci

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Page 7: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

L'Associazione ebbe la sua prima costituzione nel 1872 ad opera di reduci, così come per tutte le altre Fratellanze Militari, che numerose furono in Italia ed oggi tutte estintesi. Prese il nome di Fratellanza Militare Italiana e poi di Vittorio Emanuele II; la sua costituzione ufficiale si ebbe solo nel 1876, negli attuali locali di S. Maria Novella che erano stati requisiti alla Chiesa a seguito delle " Leggi Napoleoniche ".Nei primissimi anni, la Fratellanza Militare, ebbe come finalità il mutuo soccorso tra gli aderenti e solo nel 1878 si costituì all'interno la " Compagnia Volon-taria di Pubblica Assistenza " per portare aiuto ai diseredati e agli infortunati. Una Compagnia Volon-taria, organizzata militarmente, dove i Militi Volon-tari eseguivano oltre che l'assistenza agli ammalati, il soccorso, ed esercitazioni periodiche che oggi po-tremmo definire Protezione Civile.Dal volontariato di guerra, per l'Indipendenza, al Vo-lontariato di pace; la solidarietà e gli ideali, sorti in guerra, trasmessi alle popolazioni civili in pace.Si era ai primi albori dell'assistenza laica, che si po-trebbe tradurre in: " non più carità, ma solidarietà " . E la solidarietà non poteva essere solo appannaggio dei reduci e così si aprì a tutti coloro, uomini e don-

ne, che sentivano gli ideali di " fratellanza " , contri-buendo così ad allargare le attività della Fratellanza Militare.Con la guerra di liberazione, le file dei Militi Volonta-ri si assottigliarono e difficile fu l'opera di riorganiz-zazione della Pubblica Assistenza, alcune ambulanze furono requisite dai tedeschi, mentre una fu comple-tamente smontata dai Militi autisti per sottrarla alla requisizione.Gli anni '50 e '60 videro un notevole sviluppo, ma un grave fatto colpì la città: l'alluvione e la Fratellanza Militare ne fu colpita duramente. I mezzi, le attrez-zature, la sede, l'archivio ebbero danni ingenti e solo grazie alla generosità dei fiorentini e all'opera dei Mi-liti Volontari che risollevarono le sorti dell'Associa-zione fu possibile tornare ad essere una Pubblica As-sistenza operativa e attenta ai bisogni dei cittadini.Ma la Fratellanza Militare non ha svolto nel corso degli anni solo assistenza e soccorso: sono da ricor-dare le Scuole Professionali Domenicali, che furono rilevate dall'Associazione di Reduci delle Patrie Bat-taglie che svolsero per decenni un'opera educativa e di formazione professionale; la biblioteca, il corpo bandistico, il gruppo smassatori.In 133 anni di Fratellanza Militare a Firenze, in ogni

vicenda dolorosa o gioiosa che ha coinvolto la città e i sui abitanti, i Militi Volontari sono stati sempre pronti a rispondere con il principio altruistico del-la solidarietà. La Fratellanza Militare deve molto a Firenze, ai sui cittadini, ai propri associati, ai propri Militi Volontari, questo legame è vivo da 133 anni, ed è di questo che bisogna rendere merito!In 133 anni di Fratellanza Militare a Firenze, in ogni vicenda dolorosa o gioiosa che ha coinvolto la città e i sui abitanti, i Militi Volontari sono stati sempre pronti a rispondere con il principio altruistico della solidarietà.La Fratellanza Militare è una istituzione che non ha finalità di lucro; gli associati, i volontari, i dirigenti, non percepiscono nessun rimborso od altro, sotto di-versa forma. Tutti i proventi ed i costi sono illustrati ai soci e i bilanci sono pubblici, le risorse vengono reinvestite nell'attività dell'Associazione per potenziarle, per dare dei servizi sempre migliori alla gente. L'Asso-ciazione vive con le quote dei soci, con le donazioni, con i contributi legati ad alcune convenzioni. Per so-stenere la Fratellanza Militare è possibile associarsi o erogare contributi liberi, anche legati a singole inizia-tive o attività.

La P.A. Fratellanza Militare è attiva sul territorio fiorentino con tre sedi operative: Piazza S. Maria Novella, Piazza San Salvi e Via S. Agostino. Ad oggi conta circa 11.000 soci, 800 volontari attivi e svolge circa 31.000 servizi all’anno.I Servizi che l’Associazione è in grado di offrire alla cittadinanza sono:

SERVIZIO DI AMBULANZAL'attività di trasporto degli infortunati e' tra le più tradizionali, oggi si avvale di moderni mezzi che hanno la loro base di par-tenza dalle tre sedi dell'Associazione. I Volontari si alternano nelle 24 ore per coprire i turni ed essere sempre disponibili alle richieste della popolazione. I trasporti con ambulanza avven-gono in città, ma anche da e per altre città e paesi europei. Il servizio e' da sempre gratuito in città, mentre per altre località, vi sono agevolazioni per gli associati;- assistenza sanitaria: In occasione di importanti eventi sportivi od artistici che richiamano un numero elevato di spettatori, i Militi Volonatri organizzano sul luogo, dei coordinamenti di as-sistenza con ambulanze, medici, squadre ed Attrezzature per la protezione degli spettatori. La priu' frequente e' l'assistenza sa-nitaria allo Stadio Comunale, ma anche in occasione di concerti o raduni di vario genere. Un'organizzazione capillare, efficiente, che e' diretta da Militi di esperienza e responsabilità;- servizi sociali: trasporto con autovetture o furgoni attrezzati di dializzati, portatori di handicap e persone anziane. Assistenza domiciliare per persone anziane e disabili.

PROTEZIONE CIVILEIl gruppo di protezione civile nato nel 1908 è in grado di inter-venire in ogni circostanza calamitosa con attrezzature e mezzi adeguati (supporto logistico con montaggio tende, illumina-

zione tramite torri faro, impiego di pompe idrovore negli allaga-menti). Inoltre svolge attività di ricerca persone disperse, servizio d’ordine, viabilità e logistico per eventi sportivi, manifestazioni, concerti ecc…

DONATORI SANGUEil gruppo dei donatori sangue è sempre molto attivo all’inter-no della nostra associazione per sensibilizzare i soci e non alla donazione del sangue. Sono migliaia i flaconi di sangue che i donatori della fratellanza hanno donato ai centri trasfusionali ospedalieri. e' anche un modo per sottoporsi periodicamente ad accertamenti diagnostici e soprattutto di essere sensibili ad un problema sociale che solo con la disponibilità verso gli altri si puo' affrontare concretamente;

ONORANZE FUNEBRI E CREMAZIONEE' un'attività , che si avvale di personale specifico e qualificato. Si occupa di tutti gli adempimenti relativi alla morte; e' un settore che e' improntato con una logica sociale e di servizio.Siamo in grado di effettuare qualsiasi servizio funerario per le diverse esi-genze e possibilità dei nostri soci, ponendo sempre in rilievo in un momento così delicato la discrezione.

POLIAMBULATORIONel nostro ambulatorio vengono effettuate visite specialistiche di ogni genere e sono dotati delle più moderne attrezzature per ogni tipo di indagine medica. Presso la struttura ambulatoria-le vengono effettuati eco color doppler arteriosi e venosi agli arti inferiori e superiori; eco color doppler carotidei e vertebrali, ecocardio, holter pressori e   cardiaci, visite con elettrocardio-grammi, ecografie pelviche e transvaginali, ecografie addome superiore, addome inferiore e addome completo ed ecografie

della tiroide.Tutti i venerdì pomeriggio presso l’ambulatorio verranno effet-tuate visite pneumologiche per curare le malattie dell’apparato respiratorio e visite per iniziare la terapia antifumo. Si possono prenotare gli appuntamenti presso la segreteria dell’ambulato-rio. La segreteria dell’ambulatorio è a vostra disposizione per informazione e appuntamenti al numero 055 671388.

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Page 8: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

8 Gennaio 2010 il giornale del tuo Comune

MAURO GALARDIAzienda agricola Poggio piano

“Il raccolto è stato scarso ma l’olio è ottimo, amarognolo e piccantino. Purtroppo l’attuale normativa sull’etichettatura non consente di valorizzare gli oli di qualità che sono una fonte di ricchezza per l’organismo. Solo gli oli di qualità possiedono un elevato contenuto di antiossidanti, omega 3 e di altre sostanze di elevatissimo valore nutrizionale”.

“Ottimo, peccato non sia valorizzato”

GIOVANNI PISCOLLAAzienda agricola Poggio al sole

“Il 2009 è stato caratterizzato da un raccolto scarso, ma da un olio qualitativamente ottimo. Fiesole è una zona fortuna-ta per la coltivazione degli ulivi. Si trova ad un’altezza che oscilla tra i 450 e i 500 metri, proprio al limite climatico. E’ proprio quando la pianta inizia a soffrire che dà il meglio di sé”.

“Quando la pianta soffre dà il meglio di sé”

ENRICO SCARAVELLIFattoria Poggio di Fiesole

“Abbiamo raccolto circa il 50% di olive in meno rispetto all’anno scorso, ma la resa è stata invariata. La nostra azien-da produce olio biologico, quindi abbiamo una resa tenden-zialmente più bassa rispetto alle aziende che fanno uso di concimi e di antiparassitari. Il nostro segreto è la semplicità e la passione”.

“Raccoltopiù scarso ma stessa resa”

OLIO EXTRAVERGINE. Quest’anno è stato meno fruttuoso ma la qualità è rimasta invariata

Produttori sul piede di guerraValorizzare il prodotto: si può

Le dolci colline fiesolane, dipinte dai pittori più sensibili e immortalate in migliaia di cartoline che hanno fatto il giro del mondo, sono anche il luo-

go ideale per la coltivazione di piante preziose, che regalano ogni anno una quantità ristretta ma significativa di olio extravergine d’oliva, sicuramente uno dei più pregiati di tutto il bel paese. “Stiamo facendo sistema con le azien-de agricole presenti sul territorio – ha spiegato l’assessore all’ambiente Luciano Orsecci –

perché i nostri sono prodotti d’eccellenza e meritano di essere valorizzati”. Reduci da un annata non delle migliori, i proprietari delle aziende agricole e delle fattorie distribuite sul territorio, mostrano l’orgoglio di chi produce un olio di alto livello, ma allo stesso tempo, si sentono frustrati dalla poca attenzione che il mercato riserva loro, nonostante producano un olio di altissima qualità. “A causa delle norma-tive sui marchi Dop (denominazione di origi-ne protetta, ndr) o Igp (indicazione geografica protetta, ndr) – spiega Francesco Miari Fulcis, presidente dell’Unione agricoltori della pro-vincia di Firenze e titolare de “La fattoria di

Maiano” - sulle etichette non possiamo citare il luogo d’origine dei nostri prodotti. L’unico Igp che possiamo utilizzare è quello “tosca-no”, ma bisogna capire che un olio prodotto a Fiesole è ben diverso da uno prodotto in Ma-remma, anche solo per il tipo di cultivar, per la quantità di piante presenti sul territorio e per il clima”. Il 2009 dunque non è stata un’an-nata molto clemente per i produttori fiesolani, ma perché esistono annate migliori di altre? Bisogna ricordare che l’olivo è caratterizzato da annate di alternanza: un anno è di “carica”, cioè produce molte olive, e l’anno successivo è di scarica, ossia ne produce meno. Il 2008 è

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Page 9: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

9Fiesole

ANDREA PASSIGLIAzienda agricola Il Leccio

“Il segreto per produrre un buon olio lo sa solo il padre-terno! Frangere subito le olive e conservarle in un luogo areato sono buone regole. Nel 2009 abbiamo raccolto tra il 30 e il 40 per cento di olive in meno rispetto all’anno pre-cedente perché gli alberi hanno sofferto il caldo nel mese di maggio”.

“Gli alberihanno soffertoil caldo”

I prodotti di casa nostra sono

d’eccellenza e meritano di essere

valorizzati creando una sinergia

tra produttori e assessorati

a cultura, ambiente e turismo

stata un’annata carica, di conseguenza quest’anno è stato un po’ meno fortunato. A Fiesole c’è chi dice di aver rac-colto la metà rispetto all’anno scorso, c’è invece chi pen-sa che le olive prodotte si siano assestate tra un 30 e un 40 per cento in meno rispetto all’anno passato, c’è anche chi sostiene che gli alberi portavano con sé talmente pochi frutti da essere tentati di non raccoglierli. Annata “scarica” a parte, tutti i proprietari degli oliveti fiesolani sono d’ac-cordo su una cosa: la qualità è rimasta invariata e l’olio ottenuto dalle olive frante nel 2009 è di ottimo livello, as-solutamente paragonabile ad un annata più fruttuosa. “Il nostro olio ha delle peculiarità uniche – continua Orsecci - sia per quanto riguarda gli ulivi, sia per le caratteristiche altimetriche che differenziano da qualsiasi altro prodot-to”. D’accordo con l’assessore anche Giovanni Piscolla, agronomo e titolare dell’azienda agricola “Poggio al sole”, “Gli oliveti fiesolani si trovano ad un’altezza sul livello del mare che oscilla tra i 450 e i 500 metri – spiega l’agronomo -. Questo vuol dire che ci troviamo ai limiti climatici ed è proprio per questo che otteniamo un olio così pregiata e sa-porito, perché è quando la pianta comincia a soffrire che dà il suo meglio”. Particolari che rendono l’olio di Fiesole in grado di competere con i migliori nettari. “E’ nostro com-pito valorizzare una ricchezza del genere – ha continuato Orsecci -. La parola chiave è fare sinergia tra i produttori di olio d’oliva locali e gli assessorati all’ambiente, al turi-smo e alla cultura, in modo tale da garantire una corretta informazione anche tra i turisti che vengono in visita, invo-gliandoli non solo ad approfittare delle bellezze, ma anche dei prodotti che il territorio offre”. “Bisogna incentivare un turismo trasversale che invogli il visitatore a fermarsi almeno quattro giorni – ha detto Miari Fulcis – abbinando cultura, enogastronomia e il piacere di visitare il territo-rio”. L’iter di promozione è già cominciato “e nei prossimi mesi sono in programma nuove iniziative – ha detto Orsec-ci - non da ultimo la filiera corta, che riserverà dello spazio per le aziende fiesolane nel mercato settimanale”.

Il Reporter informa. Di seguito sono riportati i principali cantieri

stradali nei quali la popolazione fiesolana si imbatterà nell’arco

del prossimo mese, sia a Fiesole che nelle frazioni. Per sapere in

anticipo se e quando cambiare strada.

VIA DEL GIRONEIntervento alla rete idrica nel territorio del Girone. I lavori

cominceranno antro i primi dieci giorni di gennaio andranno

avanti per circa un mese. L’intervento consiste nella

sostituzione di un tratto di acquedotto e nel rifacimento del

manto stradale.

VIA ARETINAFine a metà gennaio andranno avanti i lavori di interramento

di un tubo dell’acquedotto sulla via aretina nei pressi della

frazione di Quintole

VIA PORTIGIANILavori di restyling in via Portigiani per la realizzazione di una

serie di palazzine residenziali, di un parcheggio pubblico con

posti riservati a diversamente abili e di un percorso pedonale. I

lavori saranno conclusi entro la fine del 2009, mancano ancora

le finiture e i collaudi.

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Page 10: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

L’anno che si è appena conclu-so si è trascinato dietro un pesante fardello. Quello della crisi, che per tutti gli ultimi

mesi ha imperato sulle vite della maggior parte della famiglie, come un’odiosa spa-da di Damocle che ha soffocato portafo-gli e buonumore. A Firenze, come nella Toscana tutta e nel resto d’Italia, tanti nuclei familiari si sono ritrovati con uno stipendio solo, costretti a fare i conti con la giostra dell’economia mondiale che nel 2009 ha cominciato a girare impazzita. I dati Istat rielaborati dall’Osservatorio regionale del mercato del lavoro insieme ai dati sugli avviamenti forniti dai centri per l’impiego parlano chiaro. Nel corso dei primi 9 mesi del 2009 in Toscana si è registrato un calo delle assunzioni del 15 per cento, il che significa, in termini as-soluti, 90mila persone in meno al lavoro rispetto allo stesso periodo del 2008. Una cifra che, per farsi un’idea, equivale ad un’intera cittadina rimasta a spasso, sen-za un’occupazione e dunque senza stipen-dio. Le persone in cerca di lavoro, iscrit-

te ai centri per l’impiego della Toscana, a fine ottobre scorso erano 50.753 (17,2 per cento) in più rispetto a ottobre 2008. Decisamente in affanno appare l’occupa-zione femminile: il 62 per cento dei di-soccupati iscritti al collocamento è com-posto da donne. Scendendo nel dettaglio, la contrazione degli avviamenti al lavoro risulta particolarmente forte per il settore dei contratti a tempo indeterminato (-28,3 per cento), anche se pure quelli a tempo determinato registrano una flessione pari a -12,8 per cento. Altra spia del malesse-re della nostra economia è il ricorso alla cassa integrazione, sia ordinaria che stra-ordinaria: rispetto al 2008 è cresciuto del 354 per cento. Per la cassa integrazione straordinaria in deroga le richieste perve-nute alla Regione (che gestisce in proprio le procedure di autorizzazione su richie-sta delle aziende e sulla base di accordi sindacali) sono state, a partire dal 4 mag-gio 2009, 7.395, per un totale di 18.063 lavoratori e poco meno di 9 milioni e 600 mila ore. In media sono state richieste 530 ore di cassa integrazione in deroga

a lavoratore. Tra le situazioni più criti-che che si è cercato di tamponare pub-blicamente ci sono quelle dei lavoratori precari, privi di ammortizzatori sociali: proprio pensando a loro sono stati estesi gli incentivi alle aziende che rinnovano per un anno i contratti a termine in sca-denza. Oltre a questo, grazie ad una serie di accordi stipulati con le parti sociali, la cassa integrazione in deroga potrà essere concessa per un periodo superiore ai sei mesi e anche gli incentivi della Regione ai contratti di solidarietà sono stati estesi e potenziati. Infine, uno sguardo all’anno appena cominciato: “Il 2010 non sarà un anno facile – ha spiegato l’assessore re-gionale al Lavoro Gianfranco Simoncini – l’occupazione in Toscana non è ancora al tracollo ma dobbiamo ricordare che stan-no funzionando in maniera massiccia gli ammortizzatori sociali che hanno aiutato a mitigare l’impatto sociale della crisi. Ma molti problemi devono ancora venire al pettine e quindi dobbiamo attrezzarci per integrare e adeguare il pacchetto dei provvedimenti anticrisi”.

ECONOMIA/1. Nel 2009 si è registrato un calo pesante delle assunzioni e il mercato del lavoro è in affanno

Ma l’anno nero è davvero fi nito?

Benedetta Strappi

Per ora il tracollo è stato evitato grazie a un articolato sistema di ammortizzatori sociali, ma l’assessore

regionale al lavoro avverte: “Il 2010 non sarà facile, molti nodi devono ancora venire al pettine”

LA NOVITÀ

La crisi che si è mangiata i redditi dei toscani ha tra i suoi strascichi negativi anche l’aumento del pericolo usura.

Chi si occupa di combatterla parla chiaro: ci sono segnali inquietanti, che fanno pensare che questa tremenda pratica si stia ulteriormente diffondendo. E così la Regione è corsa ai ripari, approvando una legge che apre nuove prospettive per la lotta allo strozzinaggio. Il primo punto prevede nuovi sportelli anti-usura: “Grazie a quanto è stato fatto in questi anni, in particolare con il volontariato, esiste già una rete im-portante costituita dai 24 sportelli della Fondazione toscana

per la prevenzione dell’usura – spiega il vicepresidente della Regione Federico Gelli – ma ora la nostra presenza sul territo-rio potrà essere ampliata e diventare ancora più capillare, con servizi di primo ascolto affidati anche agli Uffici relazioni per il pubblico e ad altri uffici delle pubbliche amministrazioni, nonché a realtà del volontariato con cui stipuleremo apposite convenzioni”. Oltre a questo ampliamento, la legge prevede nuove attività di studio e di monitoraggio del fenomeno, con la creazione di una banca dati. Si punterà molto anche sulla comunicazione e sulla sensibilizzazione, con campagne rivol-

te specialmente ai giovani: l’obiettivo è quello di educarli a un uso consapevole del denaro e delle carte di credito e metterli in guardia dai rischi del gioco d’azzardo e da quelli derivan-ti dall’indebitamento dovuto ai pagamenti a rate. Una lotta a tutto campo, insomma, per cercare di estirpare quella piaga odiosa che è lo strozzinaggio. Il problema del resto ha dimen-sioni colossali, con fatturati degni di una grande azienda: si stima che in Italia il giro di affari annuo dell’usura si aggiri intorno ai 30 miliardi di euro e che il 36 per cento di esso sia controllato dal crimine organizzato.

La rete di sportelli verrà ampliata con altri punti di primo ascolto

Allarme usura: il fenomeno cresce e la Toscana vara una nuova legge

attualità

/B.S.

10 Gennaio 2010

Cari amici e concittadini,un grazie a tutti voi che mi avete consentito di torna-re in Palazzo Vecchio per continuare a lavorare per la nostra Firenze e che mi avete sostenuto nelle battaglie intraprese per difendere la nostra città dal degrado fi sico e culturale al quale era stata condannata dalla passata amministrazione. Abbiamo ottenuto dei risultati storici merito di tutti i fi orentini che ci hanno creduto: • La pedonalizzazione di Piazza duomo;• La revisione del progetto della tramvia; • La riapertura della discussione sul progetto TAV e

sulla Stazione Foster la cui costruzione sembrava ormai data per scontata;

• La revisione del “Piano Strutturale” per impedire la cementifi cazione incontrollata della città.

Dopo la positiva esperienza della lista civica “Firenze c’è” e dopo il distacco dall’Udc maturato durante l’ulti-ma campagna delle elezioni comunali perché non potevo rinnegare il mio lavoro di opposizione alla sinistra degli ultimi cinque anni ed appoggiare, secondo le richieste del mio ex partito, direttamente la lista di Matteo Renzi , era necessario trovare un alleato ed un appoggio politico a li-vello nazionale per dare forza e respiro alla politica locale. Era necessario un partito concreto ed in grado di mettere le sue radici nel territorio.

Ho scelto la Lega Nord perché questo movimento è l’uni-co ad avere proprio queste caratteristiche. Un partito:• vicino a i problemi della gente;• politicamete trasversale;• che parla un linguaggio chiaro e comprensibile; • in difesa della nostra cultura, dei nostri valori e

delle nostre tradizioni che ha avuto il coraggio di scendere in Piazza per difendere il Crocifi sso;

• unico partito del centro destra, tranne l’UDC, che partecipò alla raccolta delle fi rme per i referendum sulla tramvia;

• composto da persone entusiaste del proprio lavoro,

con un senso pratico per i proble-mi che mi è piaciuto e col quale mi sono identifi cato;

• che ha detto basta agli sprechi fatti unicamente per mantenere dei bacini di voto di scambio;

• che sostiene il federalismo e non solo quello fi scale come soluzione per riportare correttamente l’ Italia al ruolo che le compete responsabilizzando le zone del paese che ancora soffrono per colpa di politiche di tutti i tipi dove i soldi vengono troppo spesso spesi unicamente per mantenere i voti e con essi il potere.

Il legame con la Lega Nord è sorto perche la Lega ha aderito in pieno al programma della lista civica “Firenze C’è” condividendone contenuti e programmi. L’associazione “Firenze C’e” con i suoi ottocento soci proseguirà liberamente la propria attività. Un caro salu-to a tutti i fi orentini ai quali chiedo di appoggiarmi per far crescere questa realtà politica nell’interesse di Firenze e dei fi orentini.

Mario Razzanelli • Capogruppo Lega Nord, Comune di Firenze

Page 11: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

attualità

All’inizio quelle borse sembravano quasi un affare di famiglia. Era tanto tempo fa: correva l’anno 1954 e Carla Braccialini, oggi presidente onorario

della Braccialini S.r.l, insieme al marito Roberto aveva scelto di usare ago e filo per dar forma a quell’idea di borsa che le rimbalzava in testa. Co-mincia da quell’esperimento il percorso che negli anni ha fatto di quest’azienda fiorentina una realtà di fama internazionale, con negozi sparsi in ogni angolo del pianeta e un fatturato col segno più anche nell’anno nero dell’economia. Ecco come Carla Braccialini e suo figlio Lorenzo, direttore marketing e comunicazione, raccontano la loro azienda.Come vi siete mossi per uscire dai venti di crisi che nell’ultimo anno hanno soffiato forte?Braccialini combatte la crisi puntando sulla distri-buzione: ampliamento in mercati nuovi, con un presidio comunicativo forte ed un aggiornamento continuo di prodotto; non ultimo con aperture di nuovi store in punti strategici come l’aeroporto di Fiumicino a Roma.Un settore come il vostro si trova a dover fare i conti con una competizione feroce e talvolta sleale, fatta di contraffazione. Come ci si rein-venta per sopravvivere sul mercato?Il problema della competizione feroce e della con-traffazione è sempre esistito nel nostro settore ma la Braccialini ha nel suo dna degli anticorpi poten-ti. Siamo abituati ad essere copiati da tanti anni, non c’è bisogno di reinventarsi per sopravvivere, ma bensì di fare sempre meglio le cose, con sem-pre più entusiasmo ed impegno rispetto ai nostri contraffattori, investendo in ricerca e difendendo

Giulia Righi

L’azienda fi orentina

ha appena inaugurato

un avveniristico

stabilimento a Scandicci

ed è riuscita a chiudere

il 2009 con un fatturato

dal segno più

L’AZIENDA IN CIFREIl fatturato di Braccialini dal 2000 al 2008 è cresciuto di otto volte, con una media del 40 per cento annuo, puntando sui propri marchi e su accordi con maison interna-zionali. Ha complessivamente 200 dipen-denti e coinvolge nell’export 40 paesi. Nel 2008 Braccialini e la controllata Dadorosa Srl (marchio Gherardini) hanno fatturato 70 milioni. Il core business dell’azienda è rappresentato da borse, piccola pelletteria, cinture e scarpe. I marchi propri sono Brac-cialini, Tua by Braccialini e quelli in licenza sono Gherardini, Looney Tunes (Warner Bros.), AmazonLife e Vivienne Westwood.

ANNO NUOVO SEDE NUOVAProprio poche settimane fa, con una gran-de festa, è stata inaugurata la nuova sede di Braccialini a Scandicci. Il progetto – nato e realizzato dall’architetto Sandro Cammilli – riproduce uno stabilimento-giardino ispira-to ai principi del feng shui, su una superfi cie di 10mila metri quadrati, su due piani, ed è pensato per accogliere, assieme al nuovo centro logistico di 4mila mq (distante pochi chilometri) gli oltre 200 dipendenti. La fac-ciata principale è interamente sovrastata da un giardino verticale allestito con piante di edera a pronto eff etto, che funzionerà an-che da stabilizzatore termico consentendo una riduzione dei consumi energetici.

LA STORIA La storia di Braccialini comincia nel 1954, quando Roberto e Carla Braccialini aprono il primo laboratorio artigianale di borse. Con lei, dopo la scomparsa del marito, già dagli anni ’80 cominciano a collaborare i fi -gli. Nel 1993 apre la prima boutique a Firen-ze, nel 2001 il primo negozio monomarca a Milano e Tokyo, nel 2005 il primo in franchi-sing in terra araba e altri due monomarca a Dubai. Nel 2007 viene acquisito Dadorosa, licenziatario di un altro grande marchio fi o-rentino, Gherardini e nel 2008 viene inau-gurato il grande showroom milanese. Nel 2009, infi ne, la nomina di Carla Braccialini a Cavaliere del Lavoro.

ZOOM

il know-how.Qual è la vostra sfida per il futuro immediato?Quella di combattere la contrazione dei consumi mantenendo vivo l’appeal che in questo momento esiste sul marchio Braccialini. Sappiamo che in un momento di crisi come questo, per chi è dav-vero bravo, si liberano delle chance importanti per guadagnare terreno.E’ appena stato inaugurato lo stabilimento di Scandicci, come nasce l’idea di un progetto tanto particolare?Nasce da un sogno, che è quello di unire l’aspet-

to estetico, etico e di comunicazione in un pro-getto in grado di rappresentare la filosofia stessa dell’azienda: basso impatto ambientale, qualità del lavoro, vivibilità e benessere mentale (im-prontato ai principi del Feng Shui, l’antica arte geomantica taoista della Cina) con una straordi-naria sensibilità ai servizi interni allo stabilimento (mensa/salotto, asilo nido, area relax..) ed un for-te impatto visivo che crea un importante elemento di comunicazione con l’esterno. La sede doveva essere qualcosa di unico, originale che rispec-chiasse il mondo Braccialini e le sue borse.

Carla Braccialini

“Questa crisi può offrire delle chances”ECONOMIA/2. Carla e Lorenzo Braccialini raccontano presente e futuro della loro impresa

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Page 12: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

Un albergo silenzioso che non risente della crisi. Un “ricovero” per oggetti di qualsiasi forma e dimen-

sione. L’Hotel delle cose, il grande palazzo giallo che s’affaccia su via Baccio da Montelupo, è un luogo che non assomiglia a nessun altro. Una lunga serie di box (da 2 a 300 metri quadri) che si trasformano all’oc-correnza in garage, librerie, archivi e semplici “sgabuzzini”. Ogni locale col suo volto, il suo odore e le sue storie. Una scelta imprenditoriale che s’è dimostrata vincente anche in altre parti d’Italia, e che il gruppo Carcano, attivo nel settore dei trasporti, sembra voglia replicare nella zona di Firen-ze sud. “Le richieste non mancano” spiega Filippo Fallai, che insieme a Mirko Degl’Innocenti porta avanti la struttura. “C’è chi trasloca e cerca una sistemazione temporanea per le proprie cose e chi ha bisogno di uno spazio ulteriore per la propria pro-fessione”. Poi, continua: “Ci sono i collezionisti e quelli che trasformano i box in un archivio. Senza dimenti-care – conclude – che molti ricorrono ai nostri locali per puro sentimenta-lismo, per non staccarsi dagli oggetti cui sono maggiormente affezionati”. In alcuni casi, ad ogni modo, il valore emotivo va di pari passo con quel-lo economico. Non mancano auto d’epoca e preziosi oggetti d’antiqua-riato, tutti protetti da un avanguar-distico sistema d’allarme. I prezzi vanno da 50 euro mensili più iva (per un box di quasi 2 metri quadri) fino a raggiungere cifre consistenti per i lo-cali più grandi. Otto metri quadri, per esempio, arrivano a costare oltre due-cento euro al mese. Per i box di oltre cento metri quadri si va fuori listino: “Ma quanto si spende per affittare un magazzino in proprio? - dice Filippo Fallai - la nostra carta vincente è pro-prio questa. A patto che sia legale i nostri locali sono a disposizione per qualsiasi attività”. Un luogo singo-lare, l’Hotel delle cose, una sorta di combinazione tra una deposito e un albergo vero e proprio, dove gli og-getti si trasformano in ricordi perpe-trando vite e storie passate. A pochi metri dall’ingresso, dopo una breve rampa di scale, c’è anche un’esposi-

Un po’ deposito, un po’ libreria, all’occorrenza archivio o semplice ripostiglio:

in questo particolare deposito viene stipato tutto quello che in casa non sta più.

Per affi ttare un box si parte da 50 euro (più Iva) al mese per due metri quadrati

LA CURIOSITÀ. In via Baccio da Montelupo c’è uno speciale hotel che ospita solo e soltanto “cose”

Anche gli oggetti vanno in albergo

usi e costumi

Luca Serranò

zione di modernariato (periodo 1920-1980) curata da Giovanni Guerri: “Vorremmo allargare l’offerta - rac-conta ancora Fallai - magari ospitan-do vere e proprie botteghe artigianali, sulla scia di quanto sperimentato nei nostri centri di Bergamo e Brescia. Il sogno è accompagnare all’attività di trasloco e deposito quella di opi-ficio, innescando un circolo virtuoso che si contrapponga alla meccanicità dell’usa e getta”.

È stato un brutto incendio a mettere la parola fine sulle

sorti di quell’edificio di viale Guidoni che da scuola che fu (Caterina De’ Medici) si era trasformato in rifugio per deci-ne e decine di persone, per la maggior parte di origine soma-la. Dopo quell’episodio (dop-pio, per la verità, perché gli in-cendi sono stati due) si è deciso di correre ai ripari e il sindaco Matteo Renzi ha firmato in loco un’ordinanza che cambia radi-calmente la destinazione d’uso di quell’area.Al posto di quelle macerie carbonizzate presto ci sarà un giardino. La palazzina non era infatti recuperabile, le fiamme avevano compromesso definitivamente una situazione già assai precaria, e così si è scelto di demolirla per lascia-re spazio a un nuovo fazzo-letto di verde. Gli occupanti, rimasti senza casa proprio nei giorni del gran freddo, sono stati invece sistemati in altre strutture. All’avvio dei lavori erano presenti il sindaco Mat-teo Renzi e gli assessori ai la-vori pubblici Massimo Mattei e alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi. Prima di co-minciare con l’abbattimento è stata avviata un’operazione di pulizia e rimozione dei mobili che affollavano gli interni della struttura. Quattro ditte hanno preso parte a questa impegna-tiva operazione di sgombero:la Cooperativa di Rifredi che si è occupata della rimozione dei materiali contenuti nella strut-tura; il Quadrifoglio invece che si è occupato del conferimento degli scarti in discarica; la ditta Eredi Sabini incaricata di rea-lizzare la chiusura dell’edificio e la ditta Migliorini Piero che ha curato la chiusura in rete metallica delle finestre al pia-no terra. Una volta conclusa la fase preliminare di sgombero delle masserizie sono riprese le operazioni di demolizione e si è dato avvio alla preparazione del giardino.

In viale Guidoni

La scuola occupata diventa un giardino

LA DECISIONE

Non mancano auto d’epoca e preziosi oggetti d’antiquariato, tutti protetti da un avanguardistico sistema d’allarme /B.S.

12 Gennaio 2010

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Page 13: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

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ISTITUTO delSACRO CUORE di Firenze

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L'ISTITUTO DEL SACRO CUORE, nella sua secolare attività, nella formazione integrale degli allievi dai tre anni fino al coro-namento degli studi superiori (liceo a indirizzo classico, scientifico e linguistico) persegue i seguenti obiettivi:

• Educare tutta la persona mediante una solida formazione intellettuale, un'attenta coscienza critica e l'abitudine al ragionamentoSensibilizzazione ai valori umani e spirituali.• Risvegliare la capacità di selezionare, ordinare e personalizzare gli stimoli esterni per un giusto orientamento della vita, secondo la propria specificavocazione.• Educare alla libertà, alla coerenza, alla responsabilità. • Aiutare ciascuno a sviluppare la propria originalità• Studio accurato delle lingue straniere a tutti i livelli. Per gli studi superiori conoscenza ed usi dei linguaggi specifici e dell'informatica.Particolare attenzione alle discipline umanistiche, scientifiche ed economico-giuridiche, • L'ambiente che si apre a tutti gli allievi è sereno e, per la sua stessa posizione naturale, assai privilegiato.

Il Convitto che si apre alle allieve dalla scuola primaria al liceo, in un ambiente sereno e familiare favorisce la formazionepersonale in un clima di fraternità e di impegno.

ServiziGli allievi usufruiscono delle attrezzature di cui la scuola

dispone:laboratorio di informatica

laboratorio di scienze e di fisicalaboratorio linguistico

bibliotecheteatro

palestrastrumenti audiovisivi

campi da gioco aperti anche in ore extrascolasticheservizio di trasporto e di mensa

Ma soprattutto gli allievi, dai più piccoli della Scuola dell'Infanziaai più grandi del Liceo usufruiscono della splendida posizione

dell’Istituto; le loro ricreazioni si svolgono abitualmentenell’ampio parco che si offre ai giochi delle differenti età, senza

alcuna preclusione.

ConvittoL'Istituto del Sacro Cuore offre un ambientesereno e familiare che favorisce la formazionespirituale, intellettuale, e personale di ciascunaragazza. Ogni singola alunna è presa nella suainterezza, con i suoi talenti e le sue difficoltà, ed èguidata alla piena maturazione e crescitanecessarie per la costruzione della persona, nelrispetto delle diverse personalità. Ciascuna èaiutata e sollecitata nel suo impegno scolasticoperché possa mettere a frutto tutte le potenzialità. Le religiose che sono accanto alle ragazze nei varimomenti della giornata favoriscono il clima difamiglia così necessario per creare e ricreareequilibri in una fascia di età particolarmentedifficile. Il convitto è aperto alle alunne dellaScuola Primaria, della Scuola Media e del Liceo.

L' istituto del SacroCuore è lieto di offrirea un piccolo gruppo diuniversitarie un

Pensionato dove si respiri un'atmosfera difamiglia.È appunto in questo clima che esse potrannostudiare serenamente e raggiungere itraguardi della maturità umana e cristiana.

Page 14: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

Solo stime, non esistono dati precisi attraverso i quali indagare l’incidenza del virus Hiv sulla popolazione

fiorentina o toscana. Eppure le sti-me parlano di una Firenze balzata

In città l’Aids colpisce più che maiFOCUS/1. Secondo le stime siamo terzi in Italia per numero di contagiati conclamati e sieropositivi

Paola Ferri

salute

Nessuno la nomina più, eppure la malattia c’è, eccome: a Firenze gli

ammalati sono 1.159 e i positivi al virus Hiv presupposti sono 2.400.

È un’emergenza silenziosa e dunque il test è importantissimo per

tutti: è gratis e si può fare insieme alle classiche analisi del sangue

improvvisamente dal quinto al terzo posto in questa amara classifica, con 1.159 casi di Aids conclamata (quel-li sì, documentati) e circa 2.400 sie-ropositivi presupposti. Cifre che collocano il capoluogo toscano ben al di sopra della soglia di incidenza considerata usuale, attestata sull’1 per mille. Stando a questi dati a Fi-renze si supererebbe il 2,7 per mille. Un universo sommerso quello dei contagiati, sepolto da una coltre di pregiudizi e paure sedimentate negli anni. Dopo l’iniziale ondata media-tica, gli spot da elettroshock, i film da premio oscar e le iniziative di sensibilizzazione, è come se l’Aids fosse sprofondata nell’abisso in cui gli stessi mass media tendono a re-legare tutto ciò che non fa più noti-zia. Primo dicembre a parte (ovvero durante la giornata mondiale della lotta all’Aids), se ne parla poco o punto. Sono rimaste le lezioni nelle scuole, quelle sì, per fare prevenzio-ne tra ragazzi e ragazzini sempre più precoci e sempre meno avvez-zi all’uso delle precauzioni (basti pensare che secondo alcune recenti statistiche solo il 40 per cento dei giovani tra 15 e 25 anni ne fa uso). Ma forse la prevenzione sbaglia ber-saglio, o meglio dovrebbe ampliare il target, perché il maggior numero dei contagiati si colloca nella fa-scia compresa tra i 30 e i 45 anni. E sono più del 60 per cento coloro che scoprono di essere sieropositivi al momento del ricovero in ospedale, quando ormai l’Aids è conclamata. Un ritardo che li costringe a ricorre-re a cure più pesanti, con forti riper-cussioni sulla futura qualità di vita. Nonché sulla spesa sanitaria. In me-dia l’Asl spende 10mila euro l’anno per ogni malato di Hiv. E il conto lievita ad ogni giro: in Toscana si parla di 100 nuovi casi di Aids con-clamata all’anno, che si vanno ad aggiungere a quelli già riconosciu-ti, la cui prospettiva di vita, con le nuove terapie, si è allungata. Ma la cura è tanto più efficace quanto pri-ma il virus viene riconosciuto. Da qui il progetto lanciato dal Comune di Firenze, in collaborazione con la Asl 10 e la Lila Toscana, chiamato “Hiv-Aids, una malattia dimentica-ta”. La prima parte dell’iniziativa, quella che prevede una campagna di informazione a tappeto tra scuole, presidi Asl, autobus e via dicendo, è già partita. Obiettivo quello di spingere coloro che si accingono a fare normali analisi del sangue ad effettuare, gratuitamente, anche il test per l’Hiv. “Lo scopo è quello di arrivare a 10mila test, in modo da capire la reale incidenza del virus sulla popolazione fiorentina – spie-ga l’assessore alle politiche sociali e presidente della Società della Salute Stefania Saccardi – e la novità sta proprio nel coinvolgere la cosiddet-ta popolazione normale, non soltan-to le categorie a rischio, in modo da avere un dato reale e non soltanto stime basate su dati parziali”.

Prevenzione, assistenza, auto-aiuto e tutela legale. L’Aids

si combatte su più fronti, come spiega Stefano Corso, presidente della Lila (Lega Italiana Lotta all’Aids) Toscana. Quali sono le principali attivi-tà della Lila in ambito di pre-venzione?Facciamo informazione mirata a seconda delle fasce di età. Non si tratta soltanto di fare lezioni specifiche nelle scuole, ma di coinvolgere anche gli adulti, alla luce dei dati che vedono l’età media dei contagiati in aumento. Al momento stiamo conducendo un progetto per fare prevenzione nelle palestre, sui luoghi di la-voro, nei centri di aggregazione giovanile. Ma non solo: cerchia-mo di rendere partecipi i medici di famiglia, affinché consiglino ai pazienti il test per l’Hiv. Quante persone assistete a Fi-renze?Attualmente sono un’ottantina le persone che seguiamo attra-verso diversi tipi di sostegno, dall’accompagnamento in ospe-dale per coloro che hanno pro-blemi a spostarsi, all’assistenza domiciliare, fino ai gruppi di auto-aiuto e alla tutela giuridica. Sono molti, infatti, coloro che perdono il lavoro non appena rivelano di essere sieropositivi. E si ritrovano in gravi difficoltà economiche, oltre che psicologi-che. Basti pensare che l’assegno di invalidità corrisponde a 250 euro, una cifra con cui diventa difficile sopravvivere. Inoltre capita sempre più spesso che si rivolgano a noi delle coppie mi-ste, formate da un partner siero-positivo e uno sieronegativo, in cerca di consulenze.In materia di figli, per esem-pio?Sì, con le nuove terapie e pren-dendo tutte le precauzioni del caso, il rischio di trasmettere il virus al figlio è sceso al di sotto dell’1 per cento e sono diverse le coppie che decidono di affron-tarlo. Chi scopre precocemente di essere sieropositivo ha delle buone prospettive di vita, sia in termini di qualità che di durata. Più tardi lo si scopre e più debili-tanti saranno le cure.

Stefano Corso, Lila Toscana

“Si combattesu più fronti”

L’INTERVISTA

/F.P.

14 Gennaio 2010

IL DENTISTA RISPONDE

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QUESTO MESE GLI IMPIANTI: quando e perchè metterliA cura delDott. Giuseppe Garrubba

Parlando di impianti le cose da diresono tante. Questo mese vi spiegheròquando e perché è bene ricorrere aquesto tipo di protesi e nei mesisuccessivi il loro impiego.Un dentista coscienzioso consigliaal suo paziente il lavoro su impiantidopo aver spiegato bene di cosa sitratta e rilevato la sua motivazione verso questatipologia di protesi. Dopo un accurato studio dellabocca e radiografia del paziente, si valuterà l'osso esi progetterà quanti impianti inserire e dove metterli.Questi lavori danno molti benefici a patto checomunque ci sia uno spessore minimodi osso e il paziente non sia affettoda malattie importanti: grave diabete,gravi insufficienze respiratorie,malattie cardiovascolari rilevantietc...Ciò non perché esso siaparticolarmente complesso o diper sé pericoloso ma perché alcunemalattie rendono difficile il cicatrizzarsidei tessuti e situazioni precarie

sconsigliano interventi pur minimicome questi. Tutti gli altri possono scegliere questa protesi che permette di tornare ad avere una situazioneparagonabile a quella dei propridenti.Spesso mi trovo a parlare conpazienti che si rammaricano di avertrascurato la loro bocca, o che

per colpa di malattie parodontali(piorrea) si sono ritrovati senza molti o addiritturatutti i denti. Si può tornare ad avere denti fissi edesteticamente naturali che occupano lo stesso spaziodei propri. Oggi questo è possibile perché la tecnicaimplantare ha fatto passi in avanti.

Quindi fondamentale è: che ci sianole condizioni per poter mettere gliimpianti, affidarsi ad un dentista chetragga soddisfazione dal fare bene ilproprio lavoro e che abbia allespalle un laboratorio odontotecnico(per la protesi) che sappia copiarela natura per costruire denti nuoviparagonabili ai propri.

Salute a tutti.

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Page 15: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

salute

Casa Vittoria si trova lungo i viali di circonvallazio-ne, luogo di passaggio per molti, ma in cui rara-

mente ci si ferma a lungo. Gli au-tomobilisti ci passano davanti tutti i giorni, augurandosi di arrivare il più in fretta possibile a destinazione, o almeno al semaforo successivo, sen-za guardarsi troppo intorno. Casa Vittoria – unica struttura del gene-re in Toscana convenzionata con la Asl - è una palazzina dedicata ai malati di Aids più fragili. Quelli che non hanno alle spalle una famiglia in grado di sostenere le cure, quel-li che hanno perso il lavoro e non hanno un posto dove andare, quelli che sono stati gettati nello sconforto dalla scoperta della malattia quando era già in stato avanzato. Qui i vo-lontari della Caritas, loro sì, si fer-mano a lungo, ci passano le giornate e ricostruiscono una sorta di fami-glia allargata. La vita si svolge come in una vera e propria casa, i ritmi, segnati dalle terapie, dalle riabilita-

zioni, dai riposi forzati, cercano di assomigliare il più possibile a quelli di una famiglia normale. E’ una pic-cola comunità, 12 i posti letto, di cui 7 convenzionati con l’Asl 10 e gli altri a carico della Caritas. Qui arrivano i casi più gravi, “ma solo una persona al momento è costretta a letto – racconta la dottoressa Luisa Sanvito, responsabile della struttura – mentre gli altri possono svolgere attività normali, seppur con qualche difficoltà”. E così si cerca di ripor-tarli alla vita, quella vita in cui han-no perso la fiducia. Attraverso gite all’aperto, piccoli lavoretti, attività riabilitative. “Al centro del proget-to c’è la persona nel suo comples-so – continua la dottoressa Sanvito – non si tratta soltanto di terapie farmaceutiche, ma di un percorso personalizzato, basato soprattutto sulla relazione umana che si viene a creare”. Da quando ha aperto, venti anni fa, Casa Vittoria ha accolto 119 persone, 94 uomini e 25 donne, e ne ha accompagnate alla morte 62.

Solo negli ultimi 12 mesi la “fami-glia” ha perso tre pezzi, due giovani sulla trentina e un uomo di circa 60 anni. Già, perché i malati che arriva-no ultimamente sono in gran parte sulla sessantina, un dato che emerge anche dalle statistiche e che getta una luce diversa sulla diffusione della malattia. “Non esistono cate-

gorie a rischio, ma comportamenti a rischio – sottolinea la dottoressa – la percezione del rischio si è ab-bassata”. I casi meno gravi (persone sieropositive, ma non in Aids con-clamata) vengono ospitati invece a Casa Helios, un’altra struttura gesti-ta dalla Caritas. Anche qui si respi-ra il clima di una comunità, in cui

ognuno tenta di sconfiggere i propri demoni, quelli di un marchio, di un’esclusione sociale, ricominciare da capo. Non è facile, ma a volte succede. “Uno di loro si è sposato proprio pochi giorni fa”, racconta la Sanvito. E i suoi occhi velati da un po’ di commozione sono più che comprensibili.

Francesca Puliti

Membro della Consulta na-zionale per la lotta all’Aids,

Luisa Sanvito presiede al Co-ordinamento italiano delle case alloggio per chi soffre di questa sindrome. Dottoressa, che condizione vi-vono, socialmente parlando, i sieropositivi e i malati di Aids?Soffrono di una ghettizzazione sempre più marcata, purtroppo. Continuiamo a dividere i malati in buoni e cattivi, a segnare questi ultimi con un marchio che è diffi-cile cancellare. Basti pensare che questa discriminazione li segue anche post mortem. A causa di una legge vecchissima ormai sen-za più senso, coloro che muoiono di Aids non possono essere espo-sti, né tantomeno vestiti come si deve. Ad amici e parenti viene negato anche il piccolo conforto di accomiatarsi in maniera meno traumatica dal defunto. Crede che i pregiudizi siano au-mentati nel tempo?Sì, a causa della crescita dell’ignoranza. C’è stata una rimozione collettiva del proble-ma, ma nascondere la malattia è

ancora più pericoloso. Lo dimo-strano i dati, che parlano di un aumento dei contagiati e di un cambiamento anche nelle moda-lità di trasmissione. In che senso? E’ aumentata l’età media dei contagiati, in Toscana si aggira attorno ai 40 anni. Per quel che riguarda il contagio è nettamen-te diminuita la percentuale della trasmissione tramite siringa, le-gata alla tossicodipendenza (pas-sata dal 69 per cento del 1988 all’odierno 8,6 per cento), men-tre l’infezione per via sessuale è salita dal 13,3 per cento dei primi tempi al 73 per cento. Inoltre si stima che in Italia, sul totale dei sieropositivi, un quarto sia ignaro di esserlo. Le terapie si sono evolute? A quando il vaccino?Le terapie hanno fatto passi da gigante, ma dall’Aids non si gua-risce. E non credo che ci sia l’in-teresse economico ad elaborare il vaccino: le case farmaceutiche si arricchiscono sui costosi farmaci somministrati a sieropositivi e malati conclamati.

“I pregiudizi sonoaumentati nel tempo”

L’OPINIONE. Luisa Sanvito, Consulta nazionale lotta Aids

FOCUS/2. La struttura, unica nel suo genere, è dedicata alle persone più fragili che hanno contratto il virus

Ma a Casa Vittoria la vita continua

È una piccola comunità convenzionata

con la Asl, una sorta di famiglia allargata

che accoglie chi ha bisogno d’aiuto nella

lotta quotidiana contro questa patologia

/F.P

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Page 16: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

PALLONE/1. Una nuova tendenza sui campetti di casa nostra: sempre più “fischetti” da tutto il mondo

Se l’arbitro viene da (molto) lontanoArrivano da Paesi

africani come Camerun

e Senegal, ma non solo.

Molti sono studenti,

che una volta qui si

avvicinano a questo

mondo per passione e

rimborsi. “Razzismo nei

loro confronti? No,

c’è più maturità

a livello dilettantistico

che professionistico”

Se è cosa risaputa che tanti giovani stranieri, a partire dagli africani, vengano in Italia con il sogno di diventare famosi calciatori emu-

lando le gesta dei vari Weah ed Eto’o, meno noto è invece il fatto che molti di loro, una volta arrivati qui, decidano di “armarsi” di casacca nera e fischietto e calcare i campi non per segnare o evitare gol, bensì per se-gnalare fuorigioco e tirare fuori cartellini. Questo, almeno, è quanto succede a Firen-ze, da sempre fucina di grandi arbitri, da Gino Menicucci ai più “recenti” Rocchi e Pierpaoli, passando per Cristina Cini, prima assistente donna nel calcio professionistico italiano. Sarà forse per quest’aria da gran-di fischietti che si respira in città (e che ha portato, ai tempi di Menicucci, al record di sette fiorentini ad arbitrare contemporanea-mente, la stessa domenica, altrettante par-tite di serie A), fatto sta che, una volta qui, anche i giovani venuti da fuori decidono di tentare la carriera arbitrale. Così, capita che nei campetti di tutta la provincia e non solo si vedano camerunensi e senegalesi, alba-

Matteo Francini

società

nesi e rumeni intenti a far rispettare le regole di gioco a calciatori di ogni età e categoria. “Sì, tra i nostri arbitri ci sono molti stranieri, provenienti da ogni parte del mondo: la maggior parte dall’Africa, a partire da Camerun, Senegal e Burundi, ma anche da Albania e Romania o da Francia e Spagna”, conferma Paolo Tepsich, presidente della sezio-ne fiorentina dell’Aia, l’associazione italiana arbitri. Sono circa una ventina, ogni anno, i fischietti stranieri in attività in città, sui 395 tra arbitri e assistenti affiliati all’Aia di Fi-renze, una delle più grandi a livello nazionale (“ma invito tutti i ragazzi e le ragazze a provare a diventare direttori di gara, a fare quest’esperienza nuova che li può molto arric-chire: per partecipare al corso servono solo tanta passione e un’età di almeno 15 anni”, aggiunge Tepsich): un numero costante da un po’ di tempo a questa parte, dovuto a un’alta “mobilità” tra chi viene e chi va. “Anche all’ultimo corso, su 37 partecipanti, tre o quattro non erano italiani – racconta il presidente della sezione fiorentina dell’Aia – molti di loro sono studenti universitari che, durante il periodo di perma-nenza da noi, un po’ per la passione per il calcio, un po’ per-ché spinti dal rimborso che offriamo, decidono di diventare arbitri. Ma ci sono anche gli studenti Erasmus e i fissi”. Se questi sono dunque i motivi che spingono ad avvicinarsi al mondo dei fischietti, al resto ci pensa il passaparola: due chiacchiere con il compagno di studi, magari connazionale, ed ecco che un altro aspirante arbitro bussa alla porta di Tepsich. “E poi qui si integrano bene con gli altri, per loro diventa una sorta di seconda famiglia”, rivela. Il segreto, quindi, è presto svelato. Ma come si comportano una volta sui campi da gioco? “Possono avere un po’ di difficoltà con

la lingua, ma atleticamente sono davvero forti, soprattutto gli africani – dice il presidente dell’Aia fiorentina – c’è chi è arrivato a dirigere partire a livello regionale, di Prima ca-tegoria o di C1 di calcio a cinque. E c’è anche chi continua una volta tornato nel proprio Paese”. E se qualcuno pensa che il fatto di essere straniero, e magari di pelle nera, possa sottoporre l’arbitro di turno (figura spesso già non troppo amata da calciatori e spettatori) a un rischio eccessivo di insulti, anche di stampo razzista, questo qualcuno si sbaglia – fortunatamente – di grosso. “In tanti anni c’è stato solo un caso clamoroso di offese razziste a un direttore di gara, a cui sono seguite tutta una serie di scuse anche a livello isti-tuzionale – conclude Tepsich – per il resto non ci sono mai stati problemi: per fortuna, si dimostra più maturità a livello dilettantistico che professionistico”. Forse, negli stadi di se-rie A, qualcuno dovrebbe prendere esempio.

C’è anche chi continua questa carriera una volta tornato nel proprio Paese d’origine

16 Gennaio 2010

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Page 17: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

Uno straniero per compagno di squadraPALLONE/2. Tanti, e in continuo aumento, gli immigrati presenti nelle formazioni giovanili toscane

Ivo Gagliardi

Un rumeno in porta, un marocchino e un peruviano fianco a fianco a centrocampo, un albanese come centravanti. Non stiamo parlando di una selezione “resto del mon-

do”, di quelle che giocano nei vari tornei di benefi-cenza, ma di come potrebbe facilmente presentarsi una qualsiasi squadra giovanile fiorentina. Se infatti in serie A, tanto per fare l’esempio più noto, l’Inter è da molti considerata un’eccezione (essendo Interna-zionale di fatto, oltre che di nome), pur non arrivando a una percentuale così alta di stranieri in formazione – anche se qualche caso “estremo” non manca e non è mancato – nelle baby squadre di casa nostra, dai pulcini agli juniores, gli stranieri non sono più una rarità. Anzi. Certo, non si tratta di campioni strapagati fatti arrivare da ogni angolo del mondo, ma di bam-bini e ragazzi che l’universale (o quasi) passione per il calcio unisce nella stessa formazione, su ogni cam-petto di centro città e periferia. Dove - e chi conosce l’universo del pallone giovanile lo sa bene - la mul-tietnicità è ormai una realtà, e l’integrazione non una chimera impossibile da raggiungere, ma un qualcosa di concreto costruito allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. I numeri parlano chiaro: in To-scana, il settore giovanile e scolastico della Figc (la Federazione italiana gioco calcio), quello per inten-dersi che comprende bambini e ragazzi dai primi calci agli juniores, conta 43.655 tesserati (a Firenze sono 10.541). Di questi, 2.651 sono stranieri, una gran par-te dei quali (2.160) extracomunitari. “E il loro numero

è in continuo aumento – spiega Antonio Torelli, segre-tario della delegazione provinciale fiorentina – spesso infatti si verifica quasi una ‘corsa allo straniero’ da parte delle società, e in qualche caso abbiamo dovuto bloccare i tesseramenti per mancanza di documenti o per situazioni irregolari. Ma il loro è un inserimento tranquillo nelle squadre, non ci sono grossi problemi di integrazione”. Per quanto poi riguarda le nazionali-tà più rappresentate sui nostri campetti da calcio, sono due gli elementi da tenere in considerazione: le comu-nità più numerose e la loro “cultura” calcistica. Così, a farla da padrone sono i giovani albanesi (ben 1.009 tesserati in Toscana), seguiti da marocchini (392) e rumeni (368). Comunità da anni presenti nella nostra regione, e la cui passione per il pallone spinge bam-bini e ragazzi a tesserarsi nel club più vicino a casa, proprio come i giovani “autoctoni”. “Queste sono da sempre le tre nazioni più rappresentate – continua To-relli – ma sono tanti i Paesi presenti”. Per fare qualche esempio, i tesserati peruviani sono 82, i macedoni 50, i polacchi 38 e i filippini 21. E ancora: 23 brasiliani, 22 indiani, 40 ucraini e 48 senegalesi. Non mancano nemmeno i rappresentanti di Cina (11), Usa (10) e Giappone (1), anche se la minore popolarità del calcio in quei Paesi fa sì che, una volta in Italia, siano meno coloro che decidano di darsi al pallone. Ma, quali che siano le nazioni più rappresentate, la strada è ormai tracciata: oltre che a stoppare la palla e a tirare in por-ta, nelle società di casa nostra si impara anche altro. Come a stare tutti insieme.

Dai pulcini agli juniores, ormai non c’è compagine che, a Firenze

e dintorni, non abbia tra le sue fi la marocchini o albanesi, rumeni

o peruviani. E così i baby calciatori imparano l’integrazione

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Page 18: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

euro l’uno supera il Bel Paese del 70 per cento. Anche a Firenze la situazione non è rosea, soprattut-to per chi lavora in centro e non ha la disponibilità di mangiare a mensa: se non si tiene d’occhio il prezzo del menu si corre infatti il rischio di “sprecare” i buoni, dato che ne servono almeno due a coprire la spesa di un unico pasto. Per questa ragione non ha tardato ad arrivare in tavola un sano ed economico rimedio anti-crisi: il buon vecchio cestino da pranzo riempito a casa con cura e dedizione. Quanto ai ticket che si accumulano nel portafogli, una soluzione a molti gradita è usarli per fare la spesa. Nella maggior parte dei supermercati e merca-ti cittadini, è possibile effettua-re qualsiasi acquisto con questa forma alternativa di pagamento. Per quelli che invece non vo-gliono rinunciare al piacere del pranzo fuori, anche dal web sono arrivati interessanti aiuti: basta digitare le parole chiave per tro-vare siti internet ad hoc, che si impegnano giorno dopo giorno in una scrupolosa valutazione del rapporto qualità/prezzo nei ristoranti e nei locali fiorentini più famosi. Un’ulteriore tattica per trovare la soluzione più adat-ta alle proprie esigenze, evitando inutili sprechi di buoni, pazienza e denaro. Quando si tratta di ri-sparmio, a pranzo o a cena, tutto fa brodo.

co. Fino a qualche tempo fa, un valido alleato di questa strategia era il famoso buono pasto degli impiegati che forniva copertura economica per un pranzo ricco e abbondante. Naturalmente, con il caro vita degli ultimi anni, an-che su questo fronte le cose sono cambiate: così, per farla breve, quel pasto completo che sapeva saziarci nella pausa dal lavoro si è presto trasformato in panino e bottiglietta d’acqua o, in alterna-tiva, in primo piatto seguito dal caffè. Consumare un pasto velo-ce vuol dire infatti spendere in-torno ai 5 euro, mentre un pranzo più consistente si aggira intorno ai 10 o poco più. In base a re-centi studi effettuati dall’Adoc, l’associazione a difesa ed orien-tamento dei consumatori, è infat-ti emerso che oggi il valore dei ticket, circa 5,29 euro, non è nep-pure lontanamente equiparabile al costo della vita. Tale adegua-mento è invece avvenuto in altri paesi europei, tanto che la Spa-gna con i suoi buoni pasto da 9

Se c’è una cosa che pro-prio non va giù quando si resta a pranzo fuori è trovarsi di fronte a un

conto salato. Ecco perché in ge-nere ogni bravo fiorentino, dopo lunghi anni di esperienza, arriva a formulare una lista di locali e ristoranti “affidabili”, in cui man-giar bene ma ad un prezzo modi-

Per evitare spese di troppo tornano in voga vecchie abitudini, come quella di portarsi il

cestino da casa con dentro le “provviste” per la giornata, mentre sulla rete aumentano i

siti che offrono guide ai locali fi orentini dove si spende meno. Ecco le idee più ingegnose

CONTI IN TASCA. Per pranzare fuori un solo ticket spesso non è più sufficiente

Quel buono pasto che non basta mai

economia

Simele Kruklidis

Ci risiamo, eccoli che torna-no. I saldi, evento da sem-

pre atteso e che in tempi di crisi come questo profuma più che mai di buono, sono tornati. Le vendite promozionali sono ri-cominciate e allora vale la pena di ricordare quella serie di ac-corgimenti che le associazioni di consumatori ci ripetono ogni anno e che permettono di fare acquisti in tutta serenità. Il re-golamento prevede che posso-no essere messe a saldo “tutte le merci a carattere stagionale o di moda, suscettibili di no-tevole deprezzamento se non vengono vendute entro un certo periodo. Le merci a saldo devo-no essere separate dalle merci non a saldo”. Le regole per le vendite a saldo sono quelle di sempre: le merci scontate do-vranno indicare il prezzo pie-no, la percentuale di sconto e il prezzo finale e si applicano le norme del codice civile e cor-relate che prevedono l’obbli-go della sostituzione di merci difettate e la garanzia. Non è quindi ammissibile la dicitura “non si cambia la merce a sal-do” se non riferita ai casi in cui questa facoltà spetta comunque all’esercente (cioè nei casi in cui il cambio è determinato da ripensamenti di chi compra e non da difetti del prodotto: ad esempio se è stata sbagliata la taglia oppure se si cambia semplicemente idea). Devono essere accettati i pagamenti con carte di credito, bancomat e mezzi simili negli esercizi che li accettano normalmente, e dunque non è ammissibile la dicitura: “sulle merci a sal-do non viene accettata la carta di credito” e simili. La viola-zione da parte degli esercenti commerciali di tale normativa comporta sanzioni da 500 a 3.000 euro. D’altro canto, per chi compra, è indispensabile è comunque conservare lo scon-trino fiscale, vero lasciapassare per esercitare i propri diritti di acquirente.

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Page 20: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

Tre alloggi su cinque senza un regolare

contratto di locazione, residenze di

comodo e permessi ztl falsi. Aumentano

i controlli “per ristabilire la legalità come

principio di convivenza civile”

politica

Settanta indagini in due mesi, 27 contratti di affitto in nero rilevati e san-zioni per 131mila euro. “Non si tratta di un’operazione spot – afferma l’as-sessore alla casa Claudio Fantoni – intensificheremo i controlli grazie alla collaborazione con la Guardia di Finanza e all’incremento dell’organico

del nucleo di polizia tributaria”. Il baritono di Palazzo Vecchio fa la voce grossa con gli evasori e presenta i risultati dei primi mesi di attività dell’Osservatorio sulla casa, costituito con l’obiettivo di realizzare una banca dati utile all’individuazione degli affitti in nero. E non solo: le violazioni riscontrate dagli agenti della polizia municipale sono le più diverse, dall’abuso edilizio (65 irregolarità rilevate nell’ar-co del 2009), all’evasione della Tia (a quota 105), fino alle residenze di comodo ottenute solo per avere il permesso di circolare con l’auto nel centro storico (32 i casi scoperti). Con tre case su 5, tra quelle controllate, senza regolare contratto di locazione, quella degli affitti in nero rimane comunque la piaga più difficile da estirpare. Assessore, come intende procedere riguardo alla questione affitti?Innanzitutto vorrei chiarire che al momento non abbiamo dati statistici in proposito. L’attività dell’Osservatorio sulla casa si basa sull’incrocio delle banche dati di ca-tasto, Ici, anagrafe e patrimonio, a cui ben presto si aggiungerà quella dell’Agenzia delle Entrate. Questa attività produce dati su cui operare indagini e a partire da questi abbiamo deciso di intensificare i controlli. Non solo per recuperare l’evasio-ne fiscale, ma per contrastare un fenomeno dalle forti ricadute sociali. Gli affitti in

Francesca Puliti

Claudio Fantoni

PALAZZO VECCHIO/1. L’assessore alla casa Claudio Fantoni dichiara guerra all’evasione

“Affi tti in nero, ora si fa sul serio”nero contribuiscono a tenere alti quelli regolari e privano chi accetta il compro-messo di una serie di diritti civili. Il no-stro obiettivo dunque non è sanzionare per sanzionare, ma ristabilire la legalità come principio di convivenza civile.A proposito di legalità, come la met-tiamo con le numerose occupazioni abusive?Ribadisco che la strada da percorrere è una soltanto, quella della legalità. Come amministrazione cittadina ab-biamo il dovere, anche morale, di dare delle risposte all’emergenza abitativa. Ma lo faremo – e lo stiamo già facendo – aumentando lo stock degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e accele-rando le procedure di assegnazione. In tal senso va la decisione di effettuare l’assegnazione tramite planimetria, che consente un notevole risparmio di tempo. Stiamo consegnando decine e decine di appartamenti, via via che si concludono i lavori di manutenzione. E il famoso fondo di garanzia a ca-rico del Comune per le 100 giovani coppie impossibilitate ad accendere un mutuo, che compariva tra i 100 punti di Renzi, che fine ha fatto?La giunta ha già deliberato in proposito lo scorso ottobre, si tratta adesso sola-mente di aspettare che le pratiche buro-cratiche facciano il loro corso. Il bando dovrebbe uscire proprio nelle prossime settimane.

Conclusa la campagna per le primarie e lasciato alle spal-le qualche strascico di polemica su un’affluenza non

troppo entusiasmante (115mila i toscani alle urne, ovvero 40mila in meno rispetto all’ultima consultazione del gene-re), la squadra dei candidati al consiglio regionale è pronta a scendere in campo. Sette i seggi pronti ad accogliere i fu-turi consiglieri del Pd eletti nella circoscrizione fiorentina. Ed ecco i “magnifici sette” che hanno incassato il maggior numero di preferenze. In ordine di arrivo si classifica primo Vittorio Bugli con 3.678 voti, ex diessino residente a Empoli,

di cui è stato sindaco per due mandati. Dietro di lui tre ex margheritini, Gianluca Parrini (3.238 schede per lui), Paolo Bambagioni (2.990), presidente della Mukki con un passato da sindaco di Signa, e Nicola Danti (2.830), consigliere re-gionale dal 2007. Alla quinta posizione un volto ben noto a Firenze, l’ex assessore a sport e cultura Eugenio Giani, ov-vero il campione di preferenze alle ultime elezioni comunali, titolare al momento della poltrona di presidente del Consi-glio in Palazzo Vecchio. Si classifica sesta l’unica donna ri-uscita a spuntarla: è Alessia Ballini, assessore provinciale a

sport, pari opportunità, gemellaggi e cooperazione interna-zionale, due mandati da primo cittadino di San Piero a Sieve alle spalle. Settima posizione per Simone Naldoni, segre-tario provinciale del Pd nonché assessore ai servizi sociali a Scandicci e presidente della Società della salute dell’area nord-ovest. Sul fronte Sinistra ecologia e libertà, l’unico al-tro partito che aveva accettato la sfida-primarie, ad arrivare davanti a tutti è invece stata Alessia Petraglia. Quasi dop-piato il secondo in classifica, Maurizio De Santis. E adesso comincia la corsa vera, obiettivo le elezioni di marzo.

Pronta la squadra del Pd. Ecco chi sono i “magnifi ci sette”OBIETTIVO REGIONALI. È stato Bugli a incassare il maggior numero di preferenze alle primarie. Per Sel prima la Petraglia

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Page 21: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

politica

Molla, non molla, resiste. Sono circola-te su tutti i giornali le voci che davano Giovanni Galli prossimo alla rottura con il Pdl. Sarebbe stato il terzo can-

didato a sindaco del centrodestra ad abbandonare il Salone dei Dugento dopo la sconfitta elettorale. E invece no, l’ex portierone viola non ha nessu-na intenzione di arrendersi. Resta al suo posto e resta con il Pdl. Anche se nel frattempo ha preso nuovamente possesso di un’altra poltrona, quella degli studi Mediaset, dove è tornato a fare l’opi-nionista di calcio. Pentito della discesa nell’agone politico forse? “Assolutamente no – afferma Galli – sono una persona a cui piace conoscere le cose, affrontarle di persona. Quella in Palazzo Vecchio è un’esperienza che mi arricchisce moltissimo”. Da outsider della politica che era, come ha vissuto questi primi mesi in Consiglio comunale?In questo periodo ho cercato di capire come funziona la macchina pubblica e devo ammettere che se per certi aspetti sono rimasto positivamente colpito, altri mi han-no lasciato perplesso. A cosa si riferisce?Sono rimasto deluso dal fatto che di fronte alle esigenze concrete dei cittadini, spesso in Consiglio comunale la discussione scivoli sul piano ideologico, come se fossi-mo sempre in campagna elettorale. E’ l’aspetto pretta-mente politico che mi ha fatto sorgere alcuni dubbi sul ruolo che rivesto in Consiglio. Riflessioni che ho fatto a voce alta e sono state travisate dalla stampa.Riguardo a un suo possibile abbandono del gruppo del Pdl?Esattamente. Ma non ho mai detto questo, ho soltanto espresso il mio imbarazzo per alcune situazioni che si erano venute a creare. Ad esempio mi è sembrato as-surdo che il Consiglio abbia bocciato la mozione di Or-nella De Zordo che chiedeva di fermare il taglio degli alberi nell’area degli ex Macelli, dove sarebbe dovuta nascere la stazione dell’Alta Velocità, dal momento che era stato deciso che la stazione non sarebbe più stata costruita là. A proposito di Tav, come pensa che sia stata gestita la vicenda?Da parte del sindaco e della maggioranza con poca chia-rezza. Al di là della comunicazione del sindaco non c’è niente a livello progettuale, non ci sono atti ufficiali da impugnare. La collocazione della stazione è stata rimes-sa in discussione mille volte, senza che si procedesse a

mettere niente per iscritto. Ma credo che la gente sia in grado di accorgersene, non penso che si faccia ubriaca-re dalla pedonalizzazione di piazza Duomo. Un’opera-zione meritevole, ma gestita in modo discutibile. In che senso?La chiusura di piazza Duomo al traffico implicava l’in-tero riassetto della viabilità urbana. Invece non c’è stata nessuna pianificazione e il caos nelle strade cittadine lo dimostra. Renzi ha un sacco di belle idee, ma ogni tan-to è costretto a scontrarsi con la realtà. Come nel caso della Cittadella viola. Finora il sindaco ha venduto “aria fritta”, ha deciso cosa fare in un’area che non è sua e su cui pendono, oltre a un’inchiesta giudiziaria, una serie di progetti ben diversi. Pensa che Firenze riuscirà a presentarsi all’appun-tamento degli Europei del 2016 con lo stadio nuovo?Credo che sia più facile ristrutturare il Franchi che avere lo stadio nuovo pronto per allora. La prima scadenza, infatti, è fissata per il 10 febbraio, data entro la quale presentare la candidatura con annesso il progetto della nuova struttura. Il che significa che per allora tutti i pro-blemi legati Castello dovrebbero essere stati risolti. La partita del nuovo stadio è una grande opportunità, ma può rivelarsi un pericoloso boomerang.

Giovanni Galli

Non ha fatto un ingresso trionfale dal portone princi-

pale, eppure ci è arrivata lo stes-so nel palazzo del potere, la Lega Nord. Ce l’ha portata Mario Raz-zanelli, a pochi mesi dalle elezio-ni amministrative che lo avevano visto guadagnarsi nuovamente uno scranno grazie alla lista ci-vica Firenze C’è. C’è stato un (breve) momento, durante la lun-ga marcia verso le scorse ammi-nistrative, in cui Razzanelli era sembrato un plausibile candidato per il centrodestra. Abbastanza “civico” da poter essere apprez-zato anche dagli elettori del Pdl e forte di un referendum (quello sulla tramvia, ma non ci sarebbe neanche bisogno di ricordarlo) che aveva smosso gli equilibri cittadini. Ma il matrimonio non è andato in porto. A sposare la cau-sa di Mario (o viceversa) è stata invece la Lega, qualche tempo dopo. A novembre il cambio di targa e nome del gruppo e la “di-scesa della Lega oltre gli Appen-nini”. Come ha spiegato questo pas-saggio ai suoi elettori?Dopo il successo della lista ci-vica, dovevo trovare una “casa”, un appoggio politico a livello nazionale. La Lega Nord è stato l’unico partito che abbia appog-giato fin dall’inizio la mia batta-glia contro la tramvia, mentre An osteggiava il referendum e Forza Italia si è limitato a concedere la libera scelta ai suoi elettori. Non solo, la Lega è un partito vicino ai problemi concreti della gente. Che poi può condividere o meno ciò che propone, ma sicuramente capisce quello a cui si riferisce. In questo senso posso dire di es-sere leghista da sempre, perché mi sono sempre occupato dei problemi concreti della gente. Quindi la sua linea politica non cambia?

Assolutamente no, perché il mio programma si identifica in quello della Lega, anche nello spirito. Tant’è vero che ho ricevuto più congratulazioni per questo “ma-trimonio” che per la vittoria del referendum sulla tramvia. Allora perché non l’ha fatto prima delle amministrative?Avevo cominciato un percorso con un altro partito, l’Udc, ma mi sono scontrato con gerarchie e veti. Tra cui, quello più eclatan-te, l’appoggio prima proclamato e poi ritirato alla mia lista civica alle amministrative di giugno. La mia candidatura stonava perché non mi prestavo all’accordo con il Pd, che il partito voleva speri-mentare a Firenze. I rumors la accreditano come candidato alle prossime regio-nali…Non ho mai fatto nessuna richie-sta in tal senso alla Lega, si tratta di uno “sposalizio” alla pari, fatto per convinzione e non in base alle rispettive doti. Ma se arrivasse la proposta lo farei sicuramente. Con l’intenzione di far crescere questo movimento. Una cosa è certa, adesso non devo più guar-darmi dai colpi bassi e dalle col-tellate alla schiena.

Mario Razzanelli

Francesca Puliti

“Non mollo l’opposizione. E ora voglio vedere i fatti”

PALAZZO VECCHIO/2. Giovanni Galli, capogruppo Pdl in Comune

“Tra me e la Lega Nord uno sposalizio alla pari”

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PALAZZO VECCHIO/3. Mario Razzanelli, consigliere del Carroccio

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Page 22: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

Anche la Provincia di Firenze ha il suo Diamante, un vero e proprio gioiello fotovoltaico. Si tratta di una centrale energetica di nuova

generazione realizzata da Enel Ingegneria e Innovazione dalla forma appunto di un dia-mante che illuminerà le notti del Parco di Villa Demidoff a Pratolino. Sviluppato dalla Ricer-ca Enel in collaborazione con l’Università di Pisa, il Diamante (alto 12 metri) è un sistema energetico innovativo che consente, per la pri-ma volta, di testare la generazione di elettricità con pannelli fotovoltaici, integrandola con un sistema in grado di accumularla sotto forma di idrogeno e di renderla disponibile anche quan-do il sole non c’è. Con una forma architettoni-ca che lo rende particolarmente adatto per es-sere inserito in contesti paesaggistici di pregio architettonico e naturalistico, il Diamante, che ha una potenza installata di 11 kWp, fornirà energia per l’illuminazione notturna del parco Mediceo e quindi del colosso dell’Appennino del Giambologna, della peschiera della ma-schera, della grotta di Cupido, del viale degli zampilli e per l’alimentazione delle biciclette elettriche messe a disposizione dei frequen-tatori della villa. I 38 pannelli fotovoltaici di ultima generazione installati sulla struttura permettono di produrre energia elettrica sfrut-tando l’irraggiamento del sole. La parte di energia non utilizzata viene accumulata ge-nerando idrogeno, che è stoccato all’interno di tre serbatoi sferici alloggiati nel Diamante. Utilizzando l’idrogeno in celle a combustibile, la struttura è in grado quindi di produrre ener-gia elettrica anche durante la notte o in assenza di sole. “Diamante, in molti sensi, non è solo un esercizio tecnologico o di design – spiega Sauro Pasini, responsabile della ricerca Enel –

ma è una sorta di pre-prototipo industriale. Il sistema, infatti, è tarato su un piccolo condo-minio, una casa da due o tre famiglie e l’idea è stata quella di svilupparlo come piccola cen-trale di generazione permanente di energia rin-novabile. Per ora Diamante è un oggetto che ci è costato un occhio della testa solo per far tagliare triangolarmente i pannelli fotovoltaici e sviluppare il sistema a idrogeno di estrema sofisticazione, che ha bisogno di un suo bilan-ciamento termico per accumulare ed erogare energia. Ma con le prossime batterie sarà tutto diverso, diverrà una vera e propria proposta di investimento per famiglie, condomini e anche piccole imprese”. “Come Provincia di Firenze – ha detto il Presidente Andrea Barducci – ab-biamo chiesto che l’installazione del diamante energetico nel parco di Pratolino non resti un fatto isolato. Abbiano già dato la disponibilità ad Enel per un nostro impegno concreto che porti all’installazione di altri impianti di que-sto genere anche nel Parco delle cascine e ai Renai di Signa”.

provincia

FUORI PORTA. A Villa Demidoff, a Pratolino, una innovativa centrale energetica fotovoltaica

Un “gioiello” che illumina un parco intero

Ginevra Donnici

Alto dodici metri, “Diamante” è stato sviluppato

dalla Ricerca Enel in collaborazione con

l’Università di Pisa: produce energia sfruttando i

raggi del sole, e trasforma in idrogeno quella che

non viene utilizzata Esaltare la bellezza dei luoghi dove l’uomo è divenuto grande allontanando però la presenza

umana. Sembra essere un paradosso ma è l’idea che sta alla base delle fotografie della tede-sca Candida Höfer, artista specializzata in immagini di grande formato. La Galleria di Palazzo Medici Riccardi espone, fino al 24 gennaio, venti gigantografie meticolosamente composte, che ritraggono interni vuoti e spazi sociali di una Firenze elegante, raffinata e unica. Le imma-gini chiave della mostra sono sale di biblioteche, musei, teatri, caffè e università, oltre a dimore e palazzi storici. Il progetto che ha portato a questa mostra (realizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi in collaborazione con la Provincia di Firenze) ha avuto inizio con un inventario degli innumerevoli spazi pubblici possibili a Firenze: da questa lista la Höfer ha svolto una selezione preliminare, per compiere in seguito una serie di prolungate visite in città nel 2007 e 2008, documentando accuratamente questi spazi. Alla fine ha individuato venti luoghi capaci di espri-

mere la sua visione su Firenze: alcuni am-bienti del Museo di San Marco, gli Uffizi e la loro biblioteca, il Teatro della Pergola, Palazzo Pitti, Palazzo Corsi-ni, la Villa di Poggio a Caiano, le Biblioteche Marucelliana e Riccar-diana, l’Accademia con uno scorcio del David di Michelangelo, Palazzo Vecchio e Palazzo Me-dici Riccardi. Elemento comune agli scatti è l’esplorazione di interni evocativi e deserti, privi di presenze umane che “sono una distrazione alla visione dello spa-zio” come afferma la fotografa tedesca. L’ar-tista ha prodotto questi ritratti di interni senza ritoccare digitalmente o alterare le immagini. Saranno quindi incon-tri di luce ravvicinati e sfolgoranti quelli che vivranno i visitatori in transito tra via Cavour e via Ginori (ingresso gratuito 9-19, chiuso mercoledì).

A Palazzo Medici venti gigantografie Gli scatti di Candida Höfer in una mostra

/G.D.

ARTE E DINTORNI

Palazzo Medici Riccardi in uno scatto di Candida Höfer

Il presidente Barducci con il direttore Ingegneria e Innovazione di Enel Livio Vido

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Giornale di informazione del ComuneN.1 - Gennaio 2010 www.comune.fiesole.fi.it

informazioni 055/055

A FIESOLE SI ARRIVA IN UN “EXPRESS”Con il nuovo anno si potenzia il trasporto pubblico locale a Fiesole. A Fiesole arriva, infatti, la Linea 7 express che affianca quella regolare. Quest’ultima continua ad effettuare tutte le fermate del suo tragit-to, l’express invece fa solo quelle principali e arriva più velocemente al capolinea. Il 7 da Fiesole a San Marco ci impiegerà, così, solo 20 minuti, e collegherà più rapidamente a Firenze, aiutando studenti e lavoratori nel loro spostamento quotidiano. Il 7X, così si chiama l’ex-press, farà quattro corse dirette la mattina verso Firenze, dalle 7 alle 9, e quattro la sera per tornare da Firenze con le sole fermate di San Domenico, Viale Volta, Viale Don Minzoni e San Marco.Con la pedonalizzazione di piazza del Duomo a Firenze è coincisa, infatti, una riorganizzazione dei tragitti dei mezzi Ataf anche sul territorio fiesolano. Ciò ha comportato che la Linea 7 non arrivi più alla stazione di Santa Maria Novella, ma termini il suo tragitto in piazza San Marco. Questo “accorciamento” del percorso è avvenuto assieme a quello di altre sedici linee e solo quattro di queste -la 6, 17, 14 (che collegando anche la Valle dell’Arno è da considerarsi una “Linea fiesolana”) e la 23- hanno mantenuto la fermata alla stazione centrale fiorentina. Gli utenti che scendono in piazza San Marco con il 7 trovano, quindi, in ogni momento la coincidenza con gli autobus delle quattro linee che arrivano fino a Santa Maria Novella.I soldi che sono risparmiati in tutto l’intervento sono serviti a poten-ziare la Linea 7: alle corse già in essere sono state aggiunte quattor-dici nuove coppie di autobus che rendono la frequenza del servizio a cadenza di ogni dieci minuti, la metà rispetto ai 20 precedenti. Anche alla Linea 25, a seguito del cambiamento di percorso, sono state assegnate sei coppie di autobus in più che proseguono fino a Pratolino.Le novità riguardano anche la Linea 21. Infatti il progetto di ri-assetto del trasporto pubblico ha visto l’inserimento di un nuovo capolinea in località Mimmole e il conseguente sdoppiamento del percorso della Linea 21. Il nuovo capolinea di Mimmole è andato ad aggiungersi a quello di Querciola e i bus, a seconda dell’orario, si dirigono alternativamente nelle due direzioni. I mezzi di trasporto pubblico locale della Linea 21 con capolinea a Mimmole effettuano anche un nuovo percorso. Le corse che transitano da Pacinotti verso Caldine – Mimmole, e viceversa, passano da via Sant’Andrea a Sve-glia, dove è stata inserita una nuova fermata. Percorso immutato, invece, per i mezzi che fanno capolinea a Querciola. Con l’istituzio-ne del nuovo capolinea è stato anche incrementato il numero delle coppie di corse (andata e ritorno). È, inoltre, in fase di pianificazione il prolungamento dell’itinerario della Linea 1 dalla stazione di Firenze fino a Caldine. Saranno im-portanti in questo senso le ripercussioni della partenza della Linea 1 della Tramvia. Quando il progetto sarà portato a compimento anche da Caldine e Pian del Mugnone sarà possibile raggiungere il centro storico con facilità.

“CIELI NOSTRANI. SCATTI DA FIESOLEE DINTORNI”: IN MOSTRA I CIELIDI FIESOLE CATTURATI DALL’OBIETTIVODI ROBERTO D’ANGELO

Il cielo e le sue nuvole. La tensione delle nubi in tempesta, la loro calma al calar della sera, il cielo azzurro del mattino, rosso infuocato

al tramonto e grigio cupo con la bufera. È il cielo con i suoi colori, le sue sfumature e le sue nuvole il protago-nista della mostra fotografica “Cieli Nostrani. Scatti da Fiesole e dintorni” di Roberto D’Angelo.L’esposizione, ospitata nei Nuovi locali comunali di piazza Mino a Fiesole, verrà inaugurata sabato 16 gennaio, alle ore 14 e rimarrà aperta, con ingresso libero, fino al 30 gennaio tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18. All’evento oltre a Roberto D’Angelo saranno presenti il Sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato, l’Assessore alla Cultura Paolo Becattini ed Egisto Nino Ceccarelli, autore di diversi saggi di argomento et-no-fotografico, membro della Società Italiana di Antropologia ed Etnologia, e insegnante di composizione fotografica presso il Cen-tro Sperimentale di Fotografia di Prato da lui fondato nel 1995 con Renzo Carlesi.La mostra “Cieli Nostrani. Scatti da Fiesole e dintorni” raccoglie tren-ta foto e si presenta come un omaggio alla terra fiesolana attraverso suggestivi scatti. L’autore coglie i colori, le sfumature e gli elementi naturali del cielo e li trasforma in suggestive immagini, che raccolgo-no in un click un emozione che dura più di un momento.Ogni scatto testimonia un attimo irripetibile di colore che D’Angelo ha saputo cogliere e catturare. Trenta foto che sono state scelte fra le tantissime che il fotografo ha scattato in più di tre anni. Roberto D’Angelo, fiorentino di nascita, vive a Fiesole dal 1987. È fo-tografo, giornalista pubblicista e grande appassionato di pesca, nel 1962 ha, infatti, fondato, insieme ad alcuni amici d’infanzia, il club “Amo d’Oro di Firenze”, di cui è stato presidente per trent’anni.

INCONTRI PER LE FAMIGLIE SUL TEMA RAPPORTO GENITORI-FIGLINell’ambito del progetto Spazio Ombra finanziato dalla Società del-la Salute Zona Fiorentina Nord-Ovest, il Comune di Fiesole in col-laborazione con lo Spazio Giovani di Caldine e il Centro Incontri di Compiobbi, propone un ciclo di incontri rivolti alle famiglie con lo scopo di creare occasioni si scambio e confronto sul tema rap-porto genitori-figli.“Anche i figli diventano adulti.... Come crescono i nostri figli e come cambia il rapporto che abbiamo con loro” è il titolo del ciclo di incontri proposto, in parallelo, nella zona della Valle del Mugnone e in quella della Valle dell’Arno. Gli incontri condotti dalla psicologa Sabrina Bellini, affrontano le se-guenti tematiche e si svolgeranno nelle date, orari e luoghi indicati:Come vedo mio figlio: chi ho davanti, cosa conosco, cosa mi preoccu-pa…Lunedì 11 Gennaio ore 21 Giovedì14 Gennaio ore 21 Come si può manifestare il disagio di un ragazzo:aspetti del comporta-mento a cui fare attenzioneLunedì 18 Gennaio ore 21 Giovedì 21 Gennaio ore 21 Alcune risorse che possiamo usare per accompagnare la crescita dei no-stri figliLunedì 25 Gennaio ore 21 Giovedì 28 Gennaio ore 21

Gli incontri si svolgeranno il lunedì presso i locali della Fratellanza Popolare di Caldine (piazza dei Mezzadri 7), ed il giovedì presso il Centro Incontri di Compiobbi (via di Romena, 58): gestiti dalla Coo-perativa Silver, sono gratuiti e aperti a tutti. Per avere ulteriori informazioni e segnalare la propria partecipazio-ne agli appuntamenti contattare il Centro Incontri di Compiobbi (via di Romena, 58) Tel:055/6593090; e-mail:[email protected].

PIÚ DI 25MILA KIT PER IL RISPARMIO ENERGETICO DISTRIBUITI AI CITTADINI DEL COMUNE DI FIESOLEl’Amministrazione Comunale in collaborazione con “Il Mulino sull’Arno Srl” ed Enel, ha organizzato l’iniziativa “Fiesole s’illumina di più con il risparmio energetico”: una campagna di informazio-ne e sensibilizzazione sul risparmio energetico. Il Comune di Fiesole mette a disposizione dei propri cittadini più di 25mila kit per il risparmio energetico, composti da lampadi-ne a basso consumo e riduttori per il flusso dell’acqua. Il kit potrà essere ritirato gratuitamente dai residenti nei plessi scolastici, nelle

Page 24: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

chiese, nelle parrocchie e nelle associazioni presenti nel territorio fiesolano.Insieme al kit ai cittadini verrà anche consegnato il manuale “Viag-gio dei rifiuti” realizzato in collaborazione con Quadrifoglio. Si tratta di una guida pratica di informazioni utili per sapere come far fronte alla crescita dei rifiuti e come, anche in questo campo, riuscire ad aiutare l’ambiente.Obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di informare, sensibilizzare e promuovere il risparmio energetico, così che possa essere acquisita, da parte di tutti i cittadini, una reale con-sapevolezza e avvertito l’impegno ad aiutare l’ambiente cittadino anche attraverso queste “attenzioni”. Con il kit risparmio energetico l’Amministrazione comunale si au-gura, pertanto, di poter andare incontro, insieme agli abitanti del comune, alla sostenibilità del territorio.

LA BIBLIOTECA A CASA DI TUTTIUna biblioteca aperta a tutti, proprio a tutti, anche a chi non è in grado di raggiungerla.L’iniziativa promossa dalla Biblioteca di Fiesole insieme a quella di Bagno a Ripoli, offre un nuovo importante servizio per i citta-dini disagiati, permettendo loro di ricevere a casa propria, in pre-stito, non solo i libri, ma anche film, cd musicali, fotocopie, ecc.Il nuovo servizio dà la possibilità a chi ha difficoltà a raggiungere i locali della biblioteca (anziani, malati ecc.), di poter continuare a coltivare le proprie letture e interessi senza la necessità di uno spo-stamento. Le biblioteche hanno tra le loro finalità quella di rendere dispo-nibili a tutti l’accesso all’informazione e alla conoscenza. Per questo viene offerta la possibilità di usufruire del prestito diret-tamente presso il domicilio, garantendo la consegna e il ritiro ad opera di volontari che potranno inoltre orientare e consigliare i fruitori. Proprio per la formazione di questi volontari è in fase con-clusiva un corso di preparazione finanziato da Cesvot. Da metà febbraio partirà la sperimentazione dell’iniziativa, cui seguirà l’attivazione definitiva prevista, indicativamente, per il mese di aprile.Tutti coloro che abitano nel Comune di Fiesole e che si trovano nell’impossibilità di spostarsi da casa propria, sia per motivi tem-poranei (incidenti, malattie) sia permanenti (invalidità, difficoltà di deambulazione, età avanzata ecc.) possono usufruire del servizio. Già da adesso è possibile contattare gli addetti della biblioteca, sia per telefono sia per e-mail, per informazioni e per la registrazio-ne al servizio, segnalando la propria posizione o quella dei propri congiunti. L ‘accesso alla biblioteca anche tramite Internet renderà ancora più facile i contatti oltre le barriere imposte dalla situazione personale.L’iniziativa mira ad ampliare la rete di servizi e di solidarietà a li-vello intercomunale, tra i territori di Bagno a Ripoli, Fiesole e zone limitrofe. Questo ampliamento è sostenuto dalla partecipazione di associazioni di volontariato presenti sul territorio, e in particolare dell’Associazione amici della biblioteca e dell’Auser (per Bagno a Ri-poli).

LA BIBLIOTECA INCONTRAIN RETE I CITTADINICon l’inizio dell’anno la Biblioteca di Fiesole ha adottato un nuo-vo sistema informatico per la gestione del prestito automatiz-zato in rete Internet, integrato con il sistema bibliotecario fioren-tino (SDIAF).Al di là degli aspetti tecnici innovativi, questo passaggio reca una serie di vantaggi e di servizi aggiuntivi per tutti i cittadini.In primo luogo, con la stessa tessera è possibile frequentare e uti-lizzare i servizi di tutte le biblioteche dell’area metropolitana, da quelle di Firenze a quelle di Bagno a Ripoli, come anche di Scan-dicci, Sesto, Campi Bisenzio, ecc.Inoltre, il servizio di prestito interbibliotecario, già molto ap-prezzato e utilizzato, conta di essere più efficiente e le procedure meno complesse. Anche il collegamento fra la sede principale del capoluogo e quella decentrata di Compiobbi diventa più semplice e rapido.Infine, si aprono le porte di un sistema integrato di servizi on-li-ne. Chiunque può, infatti, consultare il catalogo via Internet e veri-ficare in tempo reale la disponibilità dei singoli documenti. Tutti gli utenti possono avere una password che consente loro di effettuare prenotazioni, recandosi poi con comodo in biblioteca per ritirare quanto richiesto. E’ anche possibile accedere a uno spazio persona-le, dove verificare la propria situazione, procedere a rinnovi auto-matici, memorizzare i propri dati e le proprie preferenze e così via. Da questo spazio personale si possono gestire anche i rapporti che ogni singolo utente intrattiene con tutte le biblioteche dell’area fiorentina.

“COMPIOBBI ALL’OPERA”: LA STAGIONE CONTINUA ANCHE NEL 2010L’incontro con l’opera lirica al Circolo “La Pace” di Compiobbi con-tinua anche con l’anno nuovo. Il giovedì sera, a settimane alterne, da gennaio a marzo l’appuntamento delle ore 15.30 è con “Compiobbi all’opera”, una delle tante iniziative portate avanti dal progetto so-ciale “Mai Dire Vecchio”, reso operativo dalla Società della Salute della Zona Fiorentina Nord Ovest e dal consorzio CO&SO. L’iniziativa

è nata anche in collaborazione con il circolo La Pace di Compiobbi, la Misericordia di Compiobbi e in particolare con gli Amici della Bi-blioteca di Compiobbi, che fin dall’inizio hanno creduto al progetto.I prossimi appuntamenti in calendario sono fissati giovedì 7 gen-naio con “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, giovedì 21 gennaio con “Il Lago dei Cigni” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Altri due appuntamenti anche nel mese di febbraio: giovedì 4, quando in programma c’è “La Vedova Allegra” di Franz Lehár, e giovedì 18 con ”Otello” di Giuseppe Verdi. L’ultimo appuntamento è fissato per giovedì 4 marzo con “Carmen” di Georges Bizet.L’iniziativa è nata grazie alla passione e all’impegno di Luciano Sbezzi che è riuscito a trasmettere il suo amore per l’opera lirica ai tantissimi che ogni giovedì affollano la sala del Circolo “La Pace”. Gli appunta-menti con “Compiobbi all’opera”, infatti, sono partiti nel gennaio del 2009 e la prima stagione, durata fino a marzo, ha visto a ogni pomeriggio un crescendo di pubblico. Più di cento gli spettatori che ogni volta si fanno trascinare dalle grandi opere accuratamente scelte da Sbezzi per l’occasione. Un successo quello di “Compiobbi all’opera” che si è riconfermato negli ultimi incontri della stagione 2009 e che ha tutte le carte per continuare nel suo successo anche nel 2010.

“IL PAZIENTE AL CENTRO”:INCONTRI SULLA SALUTEE IL BENESSERE“Il Paziente al Centro” è il nome dell’iniziativa che ha l’obiettivo di informare, promuovere e sensibilizzare la cittadinanza sul tema del-la salute e del benessere in modo da rendere il pubblico consapevo-le circa il proprio diritto alla salute e al benessere, che va esercitato e difeso. Iniziativa nata da un’idea di Emy Narbone, naturopata energetica, e coordinata dalla stessa esperta, sarà realizzata grazie alla sinergia con la Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone, il Comune di Fiesole e valenti professionisti della salute. Alimentazione e intolleranze, salute della donna, inestetismi. Saran-no questi i temi degli incontri - gratuiti e aperti a tutti i cittadini – che si terranno da gennaio a maggio alla Fratellanza Popolare della Valle del MugnoneGli incontri si suddividono in tre cicli: il primo affronterà il tema ali-mentazione e salute, nel secondo sarà la donna al centro dell’in-teresse – dalla pubertà alla menopausa e oltre; infine, saranno gli inestetismi – causati da obesità e invecchiamento - l’argomento che chiuderà la serie di incontri.La prima data con “Il Paziente al Centro” è fissata per sabato 23 gennaio, quando la gastroenterologa Ilaria Giangrandi affronterà il tema “Alimentazione e Benessere quale protezione dalle malattie”. L’incontro successivo si terrà sabato 30 gennaio con “Intolleranza e Attacchi di panico. Sintomi, cause e trattamenti”, sviluppato da Emy Narbone insieme alla psicoterapeuta Sonia Parodi. Il primo appunta-mento nel mese di febbraio è stabilito per sabato 6 con “Celiachia. Alcune indicazioni per riconoscerla ed affrontarla” condotto intera-mente da Emy Narbone. Tutti gli incontri prevedono una parte interattiva, dove è lasciato spazio alle domande, ai dubbi, alle curiosità e ai quesiti del pubblico.Gli appuntamenti si svolgeranno nei locali della Fratellanza Po-polare della Valle del Mugnone (piazza dei Mezzadri, 7 - Caldine) dalle ore 16 fino alle ore 18.A chi fosse interessato a partecipare all’iniziativa “Il Paziente al Cen-tro” è consigliato effettuare la prenotazione telefonica al numero 055549166.

I CONCERTI DEGLI AMICI ECCO I PRIMI APPUNTAMENTIDEL 2010La stagione dei Concerti per gli Amici 2010 continua la linea che la connota nel panorama dell’offerta musicale. Protagonisti sono appunto gli ‘amici’ della Scuola di Musica di Fiesole, docenti, ex-allievi, musicisti che si riconoscono e condividono il suo progetto didattico, che hanno partecipato e partecipano al suo percorso arti-stico in una continuità di intelligenze, intenzioni, esiti musicali. Dopo il grande concerto del 10 gennaio per festeggiare i novant’an-ni di Piero Farulli la stagione 2010 continuerà nel mese di febbraio, che è dedicato alla contemporaneità.Sabato 12 febbraio alle 21 al Museo Marino Marini (Piazza San Pancrazio – FI) si esibirà un trio formato da Luciano Tristaino, flau-to, Edoardo Rosadini, viola, e Antonino Siringo, pianoforte, in un programma che va da Radio Music di Cage a Come vengono prodotti gli incantesimi di Sciarrino passando attraverso Fratres di Pärt e due brani di due giovani compositori come l’Orange Trio (in prima esecu-zione assoluta) di Portera e Lines Written in Early Spring dello statuni-tense Gordon.Sabato 19 febbraio alle 21 si terrà sempre al Museo Marino Mari-ni il nuovo appuntamento della serie di Musica e Cultura che vedrà protagonista quest’anno Claudio Ambrosini, compositore venezia-no, senza dubbio una delle voci più interessanti del panorama in-ternazionale. Premiato nel 2007 con il Leone d’oro per la Musica alla Biennale di Venezia, sue composizioni sono state inserite nei pro-grammi dell’IRCAM di Parigi, della Scala di Milano, delle Fondazioni Gulbenkian di Lisbona e Gaudeamus di Amsterdam, del Mozarteum di Salisburgo, della Akademie der Künste di Berlino, dei Münchener

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Philharmoniker, del Maggio Musicale Fiorentino, e sono state diret-te, tra gli altri, da R. Muti, D. Masson, S.A. Reck, Ed Spanjaard, J. Stör-gards, P.-A. Valade. Ambrosini ha fondato e tutt’ora dirige l’ Ex novo Ensemble, e il CIRS, Centro Internazionale per la Ricerca Strumentale.Il coprotagonista sarà Guido Barbieri, voce nota al pubblico di Ra-dio Tre e critico musicale de La Repubblica, è anche autore di nume-rosi testi teatrali e radiofonici oltre a libretti per il teatro musicale di compositori come Ennio Morricone, Adriano Guarnieri, Luigi Cecca-relli, Laura Bianchini, Michelangelo Lupone.Renato Rivolta sarà alla guida del Fiesole Laborintus Ensemble, un gruppo che nasce per promuovere la musica dei nostri tempi presso le nuove generazioni di strumentisti e che è costituito da gio-vani e brillanti musicisti della Scuola. L’Ensemble unisce la passione musicale e il rigoroso lavoro collettivo, con un approccio al reper-torio contemporaneo privo di pregiudizi estetici. Solisti della serata saranno Sonia Visentin, soprano, William Chiquito, violino e An-tonino Siringo, pianoforte.Sabato 27 dalle 15 alle 20 e domenica 28 febbraio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 saranno i giorni dedicati al Fiesole Laboratorio En-semble, il momento in cui la Scuola si apre a tutta la cittadinanza. Per non lasciare nessuno escluso dal mondo della musica è stato deciso di aprire le porte anche del momento più segreto: quello alchemico della lezione. Sarà una vera panoramica: dal quartetto d’archi alla musica da camera con pianoforte, fino alla musica per fiati e a quel-la antica. Oltre alla classi di base della Scuola saranno protagonisti gli allievi dei corsi di perfezionamento. La domenica il Fiesole La-boratorio Ensemble avrà il suo culmine nella Lezione Magistrale del violoncellista Enrico Dindo e nella Maratona Schumann -ripresa in successione dal Centro Ferruccio Busoni di Empoli, dall’Associazio-ne Musicale Lucchese e dalla Scuola di Musica di Prato- quando, in occasione del bicentenario della nascita del compositore, verranno eseguite le Sonate per violino, violoncello e clarinetto, corno, sem-pre in duo con il pianoforte, costellate da brani per pianoforte solo, quartetti e musica da camera con pianoforte. Gli interpreti sono gli allievi dei Corsi Speciali di Natalia Gutman, Pavel Vernikov, Andrea Lucchesini, Pietro De Maria, Giovanni Riccucci, Guido Corti e Andrea NannoniIngresso: intero 8 euro, ridotto 5 euro, ridotto allievi 2 euroPer informazioni: 055/597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it

ATTIVITÁ BIBLIOTECHE“IL TÈ ALLE CINQUE IN BIBLIOTECA”Continuano gli appuntamenti con il “Circolo di Lettura – il Tè alle cinque in Biblioteca” organizzati dall’Associazione “Amici delle Bi-blioteche di Fiesole”, per condividere pagine e riflessioni: un’occasio-ne collegata alla formazione e allo sviluppo intellettuale dei lettori. Sabato 16 gennaio l’appuntamento è alla Biblioteca comunale di Fiesole con l’agopunturista Dorata Kowal che presenta: “La legge dei 5 elementi nella medicina cinese”. Nella Biblioteca saranno esposte opere di pittori dell’Associazione Artisti fiesolani.Seguirà la condivisione del libro scelto dal pubblico durante l’incon-tro precedente. I Circoli di Lettura, ai quali è possibile partecipare liberamente, vo-gliono unire gli appassionati della lettura dando loro l’opportunità di partecipare alla discussione sulle impressioni ricevute nella lettu-ra di un’opera letteraria scelta, instaurando così una proficuo con-fronto. I Circoli di Lettura rappresentano momenti di dibattito in cui analizzare i testi, recuperando la dimensione comune della lettura, considerata non più solamente come uno spazio intimo e personale, ma come uno collettivo e di condivisione delle emozioni suscitate dalle pagine lette.

LABORATORIO DI CANTO SOCIALE “NOVECENTO”: CENTO ANNIDI LOTTA ATTRAVERSO I CANTIDELLA TRADIZIONE ORALEL’Assessorato alla Formazione del Comune di Fiesole, nell’ambito del progetto dell’Educazione degli Adulti, e l’Associazione Amici della Biblioteca di Fiesole promuovono un “Laboratorio di Canto So-ciale”. Tale attività, curata da Giacomo Gentiluomo, è aperta a tut-te quelle persone che desiderino cantare insieme ed approfondire quel repertorio di “Canti Sociali” e di tradizione orale che sono patri-monio della nostra storia e della nostra cultura, fonte e stimolo per la riscoperta di uomini e idee del “Novecento”. Il “Laboratorio” si protrarrà fino a maggio 2010 e prevede incontri settimanali di due ore. Gli appuntamenti sono fissati per ogni lu-nedì sera dalle ore 21 alle ore 23 nei locali di Casa Marchini Car-rozza (via Portigiani, 3 – Fiesole). Per informazioni, contatti e iscri-zioni: Giacomo Gentiluomo tel. 055/7300735 – 3894348325, e-mail: [email protected] o Valdemaro Morandi tel. 3391834218, e-mail: [email protected] oppure Ufficio Scuola del Comune di Fiesole tel. 055/5961314.

ATTIVITÁ “AMICI DEI MUSEIDI FIESOLE” Continuano anche con l’anno nuovo le iniziative organizzate dall’as-sociazione “Amici dei Musei di Fiesole”, che si distingue per la vo-lontà di approfondire la conoscenza del patrimonio storico, archeo-logico ed artistico della Città di Fiesole e di contribuire a diffonderla. Sabato 16 gennaio l’appuntamento è con “Il bel paesaggio fieso-

lano” raccontato dal Prof. Leonardo Rombai, docente di Geogra-fia presso l’Università di Firenze. L’introduzione è curata dalla D.ssa Maura Borgioli, Responsabile dell’Archivio Storico di Fiesole. L’incon-tro si tiene alle ore 17.30 negli spazi di Casa Marchini Carrozza. Segue aperitivo.Sabato 23 gennaio l’appuntamento è con la visita al Museo Arche-ologico di Dicomano. Piero Bruni, esperto del territorio e membro del Gruppo Archeologico di Dicomano, guida i visitatori lungo il per-corso. Il ritrovo è alle ore 14.30 in piazza Mino a FiesolePer informazioni: http://amicideimuseidifiesole.myblog.it.

INCONTRI SULL’ARCHEOLOGIAE LA STORIA LOCALEProseguono, anche nell’anno 2010, gli incontri degli Amici dei Mu-sei di Fiesole su temi legati alla Storia Locale e all’Archeologia. Gli appuntamenti sono curati dal Dott. Marco de Marco, Conservatore del Museo Civico Archeologico e si svolgeranno a Fiesole il lunedì alle 17.30 presso Casa Marchini Carrozza.Il primo incontro è fissato per il 18 gennaio, a conclusione del breve ciclo dedicato alla storia della ceramica antica attraverso la collezio-ne Costantini, e si tiene sull’argomento “La ceramica dell’Italia me-ridionale prima della conquista romana”.I tre incontri successivi sono invece dedicati all’approfondimento di temi specifici legati alla storia e all’archeologia di Fiesole e del suo territorio. Il 1 febbraio saranno trattati “I materiali dagli scavi del tempio etrusco-romano e la ricostruzione delle fasi più antiche della città”, mentre il 22 febbraio “La necropoli di via del Bargelli-no: una necropoli etrusco – romana nella valle dell’Arno” e, infine, il 15 marzo si parlerà di “Dove sorse il Convento di San Francesco: Etruschi, Romani, Longobardi”.

BREVI

TURNI FARMACIE MESE GENNAIOEcco l’elenco dei turni di alcune farmacie del territorio fiesolano per il mese di GENNAIO e FEBBRAIO: • Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15, Tel. 055/59214 - Sabato

23 gennaio; Domenica 24 gennaio; Sabato 6 febbraio; Domeni-ca 7 febbraio; Sabato 20 febbraio e Domenica 21 febbraio.

• Farmacia Magonio, Girone, via Aretina 10, Tel. 055/6594233 - Do-menica 17 gennaio; Sabato 23 gennaio; Domenica 31 gennaio; Sabato 6 febbraio; Domenica 14 febbraio; Sabato 20 febbraio e Domenica 28 febbraio.

• Farmacia Benvenuti, Compiobbi, via Aretina 194, Tel. 055/6594878 - Domenica 10 gennaio; Sabato 16 gennaio; Do-menica 24 gennaio; Sabato 30 gennaio; Domenica 7 febbraio; Sabato 13 febbraio; Domenica 21 febbraio e Sabato 27 febbraio.

• Farmacia delle Caldine, piazza dei Mezzadri, Tel. 055/5040028 – Domenica 10 gennaio; Sabato 27 febbraio e Domenica 28 feb-braio.

IL SINDACO DA TEContinua con il nuovo anno il canale di comunicazione diretta fra Sindaco. Di seguito il calendario degli incontri.

IL SINDACO DA TE

INCONTRA IL SINDACO NELLA TUA FRAZIONE, SENZA APPUNTAMENTO

CALDINE

PIAZZA MEZZADRI

C/O FRATELLANZA

POPOLARE

VENERDÌ 5 MARZO, DALLE 16 ALLE 18

VENERDÌ 14 MAGGIO, DALLE 16 ALLE 18

COMPIOBBI CENTRO INCONTRIVENERDÌ 12 FEBBRAIO, DALLE 16 ALLE 18

VENERDÌ 23 APRILE, DALLE 16 ALLE 18

ELLERA CIRCOLO ARCIVENERDÌ 26 FEBBRAIO, DALLE 16 ALLE 18

VENERDÌ 30 APRILE, DALLE 16 ALLE 18

FIESOLE

MUNICIPIO

(OPPURE CHIAMA IL

SINDACO AL NUMERO

055/597107)

VENERDÌ 29 GENNAIO, DALLE 15 ALLE 18

VENERDÌ 12 MARZO, DALLE 15 ALLE 18

VENERDÌ 16 APRILE, DALLE 15 ALLE 18

VENERDÌ 21 MAGGIO, DALLE ORE 15 ALLE 18

GIRONE CIRCOLO ARCIVENERDÌ 22 GENNAIO, DALLE 16 ALLE 18

VENERDÌ 2 APRILE, DALLE 16 ALLE 18

MONTEBENI LOCALI PARROCCHIALIVENERDÌ 19 FEBBRAIO, DALLE 16 ALLE 18

VENERDÌ 9 APRILE, DALLE 16 ALLE 18

PIAN DEL

MUGNONECIRCOLO ARCI

VENERDÌ 5 FEBBRAIO, DALLE 16 ALLE 18

VENERDÌ 7 MAGGIO, DALLE 16 ALLE 18

PIAN DI SAN

BARTOLOCIRCOLO ARCI

VENERDÌ 15 GENNAIO, DALLE 16 ALLE 18

VENERDÌ 19 MARZO, DALLE 16 ALLE 18

APPUNTAMENTI CON IL SINDACO E LA GIUNTAContinua anche nel 2010 il canale di comunicazione diretta fra Sin-daco, Giunta e cittadini. Di seguito il calendario degli incontri.

GIUNTAPERTA

ORE 21.00

GIRONE CIRCOLO ARCI VIA ARETINA, 24 MERCOLEDÌ 27 GENNAIO 2010

CALDINE CIRCOLO ARCI VIA FAENTINA, 183 VENERDÌ 26 FEBBRAIO 2010

PIAN DEL

MUGNONECIRCOLO ARCI VIA FAENTINA, 75 VENERDÌ 26 MARZO 2010

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I “Fogli di Fiesole” sonoa cura del Comune di Fiesole

BONUS GAS E BONUS ENERGIA ELETTRICASi ricorda che è attiva la possibilità di presentare all’URP (via Por-tigiani, 3 – Fiesole) la domanda per accedere al Bonus Gas e al Bonus Sociale per l’energia elettrica.Il Bonus Gas è l’agevolazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di gas naturale. La misura è stata intro-dotta dal Ministero dello Sviluppo economico secondo modalità defi nite dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (delibera ARG/gas 8809) per dare sostegno ad alcune categorie economicamente disagiate.Avranno accesso al Bonus Gas (per la fornitura nell’abitazione di residenza) i clienti domestici con indicatore ISEE non superiore a 7.500 euro, nonché le famiglie numerose (4 o più fi gli a carico) con ISEE non superiore a 20.000 euro. Per le domande presentate entro il 30 aprile 2010, il Bonus avrà valore retroattivo al 1 gennaio 2009.È possibile richiedere il Bonus Sociale per l’energia elettrica, presentando apposita domanda e documentazione in Comune. Il Bonus Sociale è un’agevolazione introdotta dal Governo nel 2007 per sostenere la spesa elettrica delle famiglie in condizione di disagio economico e delle famiglie presso le quali vive un sog-getto in gravi condizioni di salute.I requisiti di ammissibilità al Bonus sono:

DISAGIO ECONOMICO - con un reddito annuo uguale o infe-riore a 7.500,00 euro ISEE, oppure a 20.000,00 euro ISEE per le famiglie con 4 o più figli a carico.e/o DISAGIO FISICO, con uno dei componenti il nucleo fa-miliare in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo delle apparecchiature elettromedicali necessarie alla loro esi-stenza in vita.

In entrambi i casi di disagio il primo requisito da verificare è l’ISEE.Informazioni: URP di Fiesole 055/599478;www.bonusenergia.anci.it/?q=in-arrivo-il-bonus-gas.

“IL VIAGGIO DEI RIFIUTI”CONTINUA IL SUO PERCORSORifiuti e raccolta differenziata: sono questi i temi affrontati duran-te gli incontri intitolati “Il Viaggio dei Rifiuti”, organizzati dall’As-sessorato all’Ambiente del Comune di Fiesole e che tornano anche nel 2010 con nuovi appuntamenti, a gennaio e febbraio. Durante gli incontri che si rivolgono ai cittadini del comune di Fie-sole, oltre ad essere affrontate tematiche legate ai rifiuti e alla rac-colta differenziata, verrà distribuito un manuale di informazioni utili per affrontare la crescita della quantità dei rifiuti anche e so-prattutto nell’ottica di aiutare l’ambiente del territorio cittadino. Gli incontri si terranno a Ellera, al Girone, a Montebeni, a Pian di San Bartolo e a Pian del Mugnone e vi parteciperanno l’Assessore all’Ambiente Luciano Orsecci e l’Architetto Elena Petrini del Ser-vizio Ambiente del Comune di Fiesole e, per conto di Quadrifo-glio – Servizi Ambientali area fiorentina Spa, l’Ingegnere Dome-nico Scamardella, Capo Struttura Pianificazione Gestione Servizi, e l’Architetto Paola Sghinolfi, Capo Struttura Relazioni esterne e

comunicazione,.

CORSI DI LETTURA E DIZIONE Nell’ambito del programma 2009-2010 di Educazione degli Adulti, l’Assessorato alla Formazione promuove, a partire da gennaio, un corso di lettura e dizione al quale possono partecipare tutti.Il Corso intende, attraverso l’interpretazione di testi poetici, favo-rire un processo di conoscenza delle opere d’arte legate alla Mito-logia Greca presenti nel Museo Archeologico.Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Scuola 055/5961246 oppure [email protected].

IL TICKET SANITARIO ALLA ASL DI FIRENZESI PAGA (ANCHE) CON LOTTOMATICA Lottomatica Italia Servizi (LIS) ha siglato un importante accordo con la ASL di Firenze per consentire i servizi di pagamento dei ti-cket sanitari mediante la rete delle ricevitorie del Lotto.Per usufruire dei servizi di pagamento del ticket sanitario attraver-so la rete Lottomatica è necessario essere in possesso del codice prescrizione (PNR) rilasciato al momento della prenotazione della prestazione sanitaria e/o del Codice Fiscale del cittadino cui sono intestate le prenotazioni. Se ci si avvale dei punti vendita Lotto-matica è suffi ciente recarsi in una delle ricevitorie LIS - avendo a portata di mano tali codici - ed eseguire direttamente in ricevi-toria il pagamento dei ticket per le prestazioni precedentemente prenotate. Eseguito il pagamento, all’utente vengono rilasciati a titolo di ricevu-ta tanti scontrini quante sono le prestazioni saldate. Ogni scontrino è valido a tutti gli eff etti - anche fi scali - come attestazione di paga-mento e riporta: i dati identifi cativi della ASL/Azienda Ospedaliera, il codice fi scale assistito, il numero di prescrizione, l’importo del ti-cket e della commissione e, infi ne, l’importo totale dell’operazione.Per ulteriori informazioni: www.lottomaticaservizi.it.

CALENDARIO DICEMBRE–GENNAIODEGLI APPUNTAMENTI ISEE Per la compilazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Econo-mica Equivalente) è possibile chiamare l’ufficio URP al numero te-lefonico 055/599478 per prendere un appuntamento, secondo il seguente calendario: Fiesole (URP/Ufficio informazioni turistiche, Via Portigiani, 3) mer-coledì 13 gennaio – 3 febbraio, ore 15 -18; Compiobbi (Centro Incontri, Via Romena, 58), mercoledì 20 gen-naio – 10 febbraio, ore 15-18; San Bartolo (Circolo Ricreativo Arci, Via Dei Cipressini, 6), merco-ledì 24 febbraio, ore 15-18; Caldine (Fratellanza Popolare, Piazza Dei Mezzadri, 1° Piano Stan-za, 4), mercoledì 27 gennaio – 17 febbraio, ore 15-18.

Page 27: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

137 anni al servizio della città e dei fio-rentini. La Fratellanza militare di Firen-ze nasce nel 1872 ad opera di un gruppo di reduci di guerra che prestavano soc-

corso agli aderenti all’associazione, ma bastano pochi anni per trasformarla in associazione vo-lontaria aperta a tutta la cittadinanza, nessuno escluso. “Si chiama Fratellanza Militare perché è un retaggio della guerra d’indipendenza ma oggi di militare non c’è più niente, ci spostiamo con le ambulanze non coi carri armati”. Sorri-de Stefano Naldi, segretario dell’associazione, che spiega con entusiasmo tutti i servizi che ri-escono, con tanto impegno, a offrire alla città. 11mila soci reali (ovvero soci che annualmente versano una quota di 15 euro) di cui circa 700 impegnati in attività di volontariato per un tota-le di 140mila ore di servizio offerte alla citta-dinanza. “I volontari sono tanti ma potrebbero essere molti di più, ci sarebbe ancora moltis-simo da fare – continua Naldi -. Riusciamo a soddisfare una buona percentuale delle richie-ste che riceviamo, ma quello che facciamo non è ancora abbastanza. Ci piacerebbe coinvolgere di più i giovani”. La domanda è altissima e l’of-ferta è differenziata. La fratellanza è in contatto diretto col 118 e mette a disposizione le am-bulanze e il personale volontario per il primo soccorso (vengono svolti dei corsi formativi per chi svolge attività di questo genere a bor-do delle ambulanze), ma si mette a disposizio-ne anche per attività di carattere sociale, come l’accompagnamento degli anziani, l’assistenza domiciliare o l’aiuto ai disabili. “A chi si mette a disposizione per il servizio volontario – conti-nua Naldi – chiediamo una disponibilità di due ore settimanali”. Studenti, casalinghe, profes-sionisti, pensionati, l’identikit del volontario è quantomai variegato. “Ogni volontario è fonda-mentale, perché la differenziazione consente di

coprire tutte le necessità”. Tutti questi servizi sono forniti gratuitamente, chi vuole può la-sciare un’offerta, ma non è obbligatorio, men-tre per consentire alla Fratellanza di autofinan-ziarsi sono stati intrapresi le cosiddette “attività commerciali marginali” di onoranze funebri e di servizio ambulatoriale. Dal 31 gennaio pros-

simo i due locali che la Fratellanza affittava alla Asl (via Sant’Agostino e cia di San Salvi) ces-seranno di esistere e i cittadini potranno rivol-gersi ai nuovi ambulatori che la Asl designerà. “Siamo consapevoli che certe scelte possono talvolta arrecare disagio alla cittadinanza – ha detto il presidente della Fratellanza Filippo Al-

legri - ma come associazione di volontariato viste le troppe problematiche nate nel conti-nuare a gestire tale servizio abbiamo preferito interrompere tale rapporto ed iniziare da subito a pensare ad un nuovo servizio altrettanto utile per la popolazione che speriamo a breve di po-ter comunicare”.

noi e gli altriFRATELLANZA MILITARE. Nata nel 1872, l’associazione garantisce ancora oggi sostegno a chi ne ha più bisogno

Un secolo al servizio della città

Undicimila soci sparsi sul territorio fi orentino e 700 volontari che prestano attivamente

servizio mettendosi a disposizione di chi è in diffi coltà. Il segretario Stefano Naldi:

“Facciamo tanto, ma insieme ai giovani si potrebbe fare molto di più”

/L.F.

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930736

Page 28: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

l’inchiesta

Il progetto prevede che trotto e galoppo vengano accorpati in un’unica struttura destinata

a ospitare anche un mini casinò, un ristorante e una sala eventi. Tra i lavoratori si respira

però qualche incertezza, acuita dal recente licenziamento di 18 dipendenti

IL CASO/1. Gli impianti del Visarno e Le Mulina stanno per subire un cambiamento radicale

Ippodromi, un lungo invernoin attesa della grande svolta

Anno cruciale, il 2010, per l’ippica fio-rentina. Nonostante la firma della con-venzione tra il Comune e l’ente gestore risalga a un anno fa, infatti, gli impianti

del Visarno e Le Mulina s’apprestano a subire un cambiamento radicale. La svolta si deve all’ammi-nistratore delegato di Ippodromi fiorentini s.p.a., Concetto Mazzarella, che già nei mesi scorsi aveva presentato a grandi linee il suo piano di rilancio. Punto qualificante del progetto è l’accorpamento delle corse di trotto e di galoppo in un’unica strut-tura, il Visarno, destinata ad ospitare anche un mini casino, un ristorante e una sala-eventi. L’impianto de Le Mulina, così, potrebbe tornare nella disponibilità del Comune o essere convertito ad altra destinazio-ne. “E se invece il trotto scomparisse del tutto?”, sussurra sibillino un operatore dell’ippodromo. “Ci vuole poco, basta spostare le corse altrove”. Una

sensazione diffusa ma senza alcun riscontro, che ben spiega il clima di incertezza che si respira tra gli addetti ai lavori. Oltre un mese fa, d’altra par-te, Ippodromi fiorentini s.p.a. ha aperto le pratiche di licenziamento per 18 dipendenti (su 48), tra cui molte donne e molti giovani. “Ci avevano offerto un contratto di solidarietà ma non abbiamo accettato - spiegano dalla r.s.u - perché pagare colpe altrui?”. Ippodromi fiorentini s.p.a. ha motivato la riduzione di personale con l’ostracismo dei lavoratori e la crisi complessiva del settore. Lo stesso Concetto Maz-zarella, proprietario dell’ippodromo di Siracusa, ha poi indicato nell’austerity imposta dall’Unire (tagli ai costi, diminuzione del numero di corse) una delle cause principali del ridimensionamento. Oltre ai 18 licenziati, ad ogni modo, a pagare le spese del crollo delle scommesse è soprattutto lo storico impianto di via del Pegaso, fino a pochi anni fa tra i più “re-munerativi” di tutta la penisola. Un declino su cui molti operatori si dividono, chi prendendosela con la concorrenza, chi lamentando le condizioni quasi

fatiscenti della struttura. Di certo c’è che la girando-la di cessioni di ramo d’azienda che ha interessato l’ente gestore (da Ippodromi & Città a Cascine S.r.l. fino all’attuale Ippodromi fiorentini s.p.a.) prima e dopo l’assegnazione del bando di gara (30/09/2008), ha comportato il rinvio di molti lavori necessari al perfetto funzionamento de Le Mulina. La delibera di giunta adottata l’11/11/2008, relatore Tea Albi-ni, indicava nel 31/11/2009 il limite ultimo per ri-strutturare “la palazzina ex biglietteria distrutta da un incendio… e la Palazzina Scuderie”. Interventi mai ultimati, ma che un provvedimento dirigenzia-le del settembre scorso ha ulteriormente prorogato all’aprile 2011, proprio alla luce del cambio di ge-stione. “Che almeno si investa sul Visarno”, com-menta sconsolato un vecchio scommettitore, mentre si passa tra le dita uno scontrino stropicciato. Poco distante, un gruppetto di fantini conversa allegra-mente e due operai si divertono a fare arrabbiare la barista. Loro, più di altri, sentiranno la mancanza del vecchio Le Mulina, luogo di vizio solo per alcuni.

Luca Serranò

ROLANDO VERSARI63 anni, barista

“Tanti miei colleghi si sono attrezzati con video poker e slot machine, una scelta che non condivido e che in fondo ritengo un po’ pericolosa. Troppa gente si rovina con quelle macchinette, servono limiti ulteriori e regole precise”.

“Servono limiti per le macchinette”

TOMMASO CAVERNI 28 anni, studente

“La questione è complicata. Molti miei coetanei gioca-no solo per divertirsi, senza accanimento, e credo siano pochi quelli che ne rimangono invischiati. Certo lo Stato deve deporre l’ipocrisia e affrontare il problema, non è accettabile che lotterie e scommesse invadano la nostra vita quotidiana.”

“Molti giocano solo per divertirsi”

GIOVANNI RIGACCI53 anni, edicolante

“Qualche regola in più non farebbe certo male. Ormai si può giocare dappertutto, alla stazione come al bar, e per quanto sia contrario ad ogni forma di proibizionismo credo si debba valutare attentamente la questione. Non vorrei che le nuove generazioni crescessero col mito dell’azzardo”.

“Servirebbe qualche regola in più”

28 Gennaio 2010

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Page 29: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

l’inchiesta

Con l’avvento di internet e il boom delle scommesse sportive le corse dei cavalli hanno perso centralità nell’immaginario degli amanti del gioco. Quote troppo basse,

feroce concorrenza (soprattutto on line) e i dubbi stri-scianti sul regolare svolgimento delle gare hanno in-fatti relegato l’ippica ad un ruolo marginale. Il flusso di puntate a livello nazionale cala al ritmo di svariati milioni di euro l’anno (500 in meno tra il 2007 e il 2008), mentre gli ippodromi hanno perso gran parte della loro clientela. Lontani i tempi in cui a Firenze c’era la fila per pagare l’ingresso a Le Mulina, distan-te anni luce il periodo d’oro delle agenzie ippiche. Or-mai negli innumerevoli centri autorizzati alla raccolta di scommesse è il calcio a farla da padrone, mentre sono le slot machine (tarate al 75 per cento) a pre-annunciarsi come l’affare del secolo. Pochi spiccioli di manutenzione e un numero altissimo di potenziali giocatori hanno spinto le principali agenzie come i semplici tabaccai a ricorrere a queste “macchine da profitto”. In via Martelli, a tal proposito, si è giunti a costruire una stanza ad hoc ad uso e consumo dei fumatori, mentre un progetto simile sembra in cantie-re anche per i vecchi locali di via del Prato. A breve, grazie ad un sofisticato sistema di collegamento tra

le macchine, dovrebbe partire anche una sorta di su-per enalotto nazionale delle slot machine, con tanto di montepremi milionario. La necessità di porre un limite al gioco “selvaggio”, a questo punto, comin-cia a farsi largo tra gli stessi addetti ai lavori, stanchi di scacciare ragazzi minorenni e di vedere padri di famiglia scialacquare gran parte del proprio stipen-dio. “Sono scene che preferirei non vedere - spiega il direttore di un noto centro scommesse che vuol mantenere l’anonimato - se tra i giocatori di cavalli manca il ricambio generazionale, in tutti gli altri casi la clientela è davvero troppo giovane. E’ una situa-zione che mi ricorda il periodo del cambio lira- euro: quanti sprechi e quanta incoscienza in quegli anni”. Davvero complicato arginare un fenomeno in così rapida espansione, anche alla luce delle frantumazio-ne dell’offerta in mille opportunità. Lo Stato, d’altra parte, beneficia non poco dell’“azzardo” legalizzato, accantonando quella vocazione proibizionista tante volte praticata. Si calcola infatti che circa l’80 per cento degli italiani scommetta regolarmente, mentre sono 700 mila i giocatori affetti da vizio conclamato.Cifre che aiutano a inquadrare ancor meglio la cri-si dell’ippica, che rispetto alle altre declinazioni del mondo del gioco (poker on line, slot machine, lotte-rie, concorsi a pronostico) segna decisamente il pas-so. L’Italia raccontata in “Febbre da cavallo”, d’altra parte, è poco più di uno sbiadito ricordo.

Luca Serranò

GIANCARLO PAOLIERI31 anni, tabaccaio

“Noi siamo attrezzati per scommesse e lotterie, il libero mercato lo consente e non vedo perché dovremmo rinun-ciarvi. Metà dell’incasso giornaliero viene dai Gratta e Vinci, un gioco che in fondo tiene compagnia alle perso-ne anziane come la radio o la tv”.

“Il gratta e vinci? Fa compagnia agli anziani”

MARCO GIOVANNONI 54 anni, commerciante

“Proprio non capisco come si sia arrivati a tutto questo. Fino a pochi anni fa ero un assiduo giocatore, e capi-sco cosa scatta nella mente di chi tenta la fortuna. Pen-so sarebbe stato meno dannoso aprire nuovi casinò, la frammentazione dell’offerta rischia di calamitare anche le persone più indifese”.

“Meno dannoso aprire nuovi casinò”

ALESSIO GRANA29 anni, events manager

“Non ci vedo niente di male, la società non offre altre valvole di sfogo e la gente si diverte come può. Quel che fa più rabbia, semmai, è il moralismo a giorni alterni del-lo Stato. Credo proprio che lo schema vizi privati-pub-bliche virtù sia la quintessenza della politica italiana”.

“Non ci vedo niente di male”

IL CASO/2. Le corse dei cavalli non attirano più, ma il gioco d’azzardo è in ottima salute

Un esercito di persone “risucchiate” dal vizio

29

Plácido Domingo, tenore e direttore d‘orchestra

Hear the World è un’iniziativa internazionale ideata da Phonak per aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’udito, un problema che colpisce più del 16% della popolazione mondiale. Plácido Domingo, Annie Lennox, Dionne Warwick, Harry Belafonte, Laura Pausini e altri artisti di fama internazionale hanno unito le loro forze a favore di Hear the World. Nel contesto di questa iniziativa, Phonak ha istituito la Hear the World Foundation,un’entità non-profit per supportare progetti dedicati all’aiuto di chi è affetto da deficit uditivo. www.hear-the-world.com

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Page 30: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

oroscopo

Con il 2010 si annunciano buone nuove in arri-vo per gli arieti, ma ci vorrà un po’ di pazien-za, perché il trionfo vero arriverà solo questa primavera e più ancora in estate, stagione spe-ciale per gli affari di cuore dei nati del segno. Benissimo andrà in questo periodo ai cuori solitari, che potrebbero fi nalmente trovare compagnia, mentre le coppie rodate arrive-ranno a un banco di prova. Sul fronte lavorati-vo i primi mesi dell’anno porteranno una ricca raccolta di quanto seminato l’anno scorso, con belle soddisfazioni per chi ha faticato tanto per guadagnare quello scatto in avanti.

Per i nati sotto il segno del toro quest’anno non mancheranno le soddisfazioni, specialmente sul fronte lavorativo. In questo settore infatti vi aspettano dodici mesi movimentati, dinamici, densi di incontri: l’importante è prestare molta attenzione anche ai minimi dettagli in fase di pianifi cazione, dopo la strada sarà in discesa. Una buona abitudine sarà quella di contare fi no a dieci prima di dire cose di cui ci si può pentire. Per i cuori solitari non mancheranno nuovi e promettenti incontri, mentre chi è già in compagnia potrebbe trovarsi di fronte a un bivio e fare quel passo che rimanda da tempo.

Avete tentennato tanto durante l’anno passa-to, e invece il 2010 adesso si presenta come l’anno della svolta. Quello delle rivoluzioni nella vostra vita, dei cambiamenti che un tempo vi spaventavano e che adesso invece vi sembrano tanto semplici. Anche il porta-foglio benefi cerà di queste trasformazioni e fi nalmente avrete la serenità per pensare alle questioni lasciate in sospeso. L’importante è però che voi non vi facciate prendere la mano dalle vostre faccende fi nendo per distrarvi e dimenticare le persone che avete accanto e che richiedono le vostre attenzioni.

Si parte bene e si fi nisce meglio, questa volta. L’anno nuovo farà vedere di che pasta è fatto fi n dai primi giorni, regalandovi un po’ di sol-lievo dopo un 2009 tribolato. Lavoro e fi nanze saranno illuminati da una luce nuova, e quel-la boccata d’ossigeno che aspettavate da così tanto tempo fi nalmente arriverà regalandovi fi nalmente un po’ di serenità. Importante è non tirare i remi in barca e continuare a impegnar-si a fondo, con tanta pazienza, chiedendo aiuto e consigli a chi avete intorno se ce n’è bisogno e senza fare troppo dietrologie quando qualcosa sembra non andare per il verso giusto.

Ariete 20 marzo • 20 aprile Toro 21 aprile • 21 maggio

Bilancia 23 settembre • 22 ottobre Scorpione 23 ottobre • 22 novembreQualcuno ci crede, qualcuno no. Per qualcuno le stelle sono solo puntini lumi-nosi da guardare dal basso, per altri sono oracoli da ascoltare con orecchio at-tento. Ma insomma, crederci o non crederci, un’occhiata all’oroscopo si fi nisce per darla sempre. Scettica oppure convinta, speranzosa oppure rassegnata. Una ricerca recente ha raccontato che a Firenze il 31 per cento degli intervi-stati ha ammesso di consultare l’oroscopo riguardo a diversi argomenti, dal lavoro all’amore. Un altro 31 per cento si è dichiarato scettico, ma ha spiegato che questo non gli impedisce di buttare uno sguardo alle previsioni degli astri. Ma c’è un dato più impressionante ancora: il 4.5 per cento ha ammesso di ba-sare le scelte della giornata sul responso delle stelle. Insomma, gli astri vanno sempre di moda e non smettono di affascinare: e allora sentiamo cosa hanno da raccontarci e che ci promettono per l’anno che è appena iniziato. Se poi avevano ragione, si vedrà…

Le stelle della Maga Lula

30 Gennaio 2010

PROF. PIERALDO INAUDI OSTETRICO - GINECOLOGO MEDICINA DELLA RIPRODUZIONEStudio Monteriggioni (SI) Via S. Pertini 7 Tel. 0577 51394 Fax 0577 588249 - Studio Firenze Via Lorenzo Il Magnifico 64 Tel. e Fax 055 4633294 e-Mail: [email protected]

AVANZATE TECNOLOGIE E CURE PERSONALIZZATEL'infertilità è un problema sempre più diffuso, soprattutto a causa delle maternità rinviate nel tempo.

Ma anche le soluzioni sono sempre più efficaci, rapide e sicure.

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INCONTRO CON IL PROF. PIERALDO INAUDIGINECOLOGO, LAUREATO E SPECIALIZZATO all'Università di Siena, dottore in medicina all’Università di Losanna, il Prof. Pieraldo Inaudi tra i pionieri della riproduzione umana in Italia, vanta una carriera di alto profilo, svolta fra Italia e Svizzera, ricca di inca-richi di responsabilità, di importanti consulenze come quella fornita al Centro di Medicina della Riproduzione dell'Ospedale di Bergamo, di rilevanti pubblicazioni scientifiche, relazioni congressuali e di corsi di aggiornamento. Il professore, dirige il centro "SienaFertility" a Monteriggioni oltre ad offrire la sua esperienza nello studio fiorentino di via Lorenzo il Magnifico. A lui chiediamo quali sono le più recenti evoluzioni nella diagnosi e cura dell'infertilità. "La riproduzione umana è uno degli ambiti medici che negli ulti-mi decenni ha conosciuto le maggiori evoluzioni tecnologiche. Grazie a queste innovazioni gli esami si sono semplificati e la diagnosi è diventata più precisa grazie alle ecografie transvaginali, specie nei casi di endometriosi, cisti ovariche e ovaio policistico. Anchedal punto di vista terapeutico lo strumentario si è fatto più ricco ed efficace: oggi possiamo scegliere il migliore spermatozoo da iniettare nel migliore ovocita come effettuare analisi genetiche sull'embrione per prevenire malattie ereditarie". Qual è la sua filosofia di intervento? "Il mio atteggiamento, messo a punto in anni di lavoro, privilegia i metodi di diagnosi e terapia a bassa invasività, basati su trattamenti accuratamente personalizzati sul singolo caso. Ad esempio evito la strada del bombardamento ormonale e uso invece basse dosidi farmaci, comunque adeguate a raggiungere lo scopo".Cosa pensa della legge 40? "È un provvedimento che dovrebbe essere migliorato e che certamente, penalizza le tante persone che soffrono di infertilità costringendole ad impegnativi viaggi oltre confine.

DIAGNOSI IN UN SOLO GIORNO E TRATTAMENTI MININVASIVI Membro fondatore e tesoriere della Mediterranean Society for Reproductive Medicine, organismo rivolto agli specialisti di tutti i Paesi affacciati sul Mediterraneo per i quali organizza corsi di formazione, convegni, pro-getti scientifici e reti di comunicazione on-line, il dr. Pieraldo Inaudi è da sempre al fianco di chi soffre di problemi di infertilità. "Nel mio studio come presso il centro Siena Infertility si parte da un'accurata diagnosi finalizzata ascegliere il trattamento più efficace ma meno invasivo e costoso. Anche la diagnosi stessa viene eseguita in un giorno solo proprio per ridurre i viaggi e le spese, limitare le assenze dal lavoro, minimizzare lo stress". Inquanto alla possibilità di recarsi all'estero? "Siamo collegati con centri elvetici e francesi per trattamenti di fecondazione in vitro con congelamento e di microchirurgia per la ricanalizzazione tubarica o dei deferenti. Iosono abilitato anche in Svizzera e non abbandono di certo le mie pazienti".

Page 31: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

2010

Vietato farsi scoraggiare da un inizio anno poco promettente sul fronte lavorativo e su quello amoroso, perché nel vostro caso il buon-giorno non si vede dal mattino, ma arriva comunque. E alla svelta. Fin dai primi mesi dell’anno la ruota comincerà a girare nel verso giusto e la parola d’ordine diverrà “emozioni”. Forti in campo sentimentale, rassicuranti su quello professionale, vi accompagneranno per tutto il 2010. Mese d’oro in questo senso sarà agosto, trionfo di belle novità: l’importante è tenere a freno certe inclinazioni impulsive, che se assecondate potrebbero far danni.

Per tutto l’anno la parola d’ordine sarà ocula-tezza, un po’ su tutti i fronti. A patto di non scor-darsi mai una buona dose di prudenza questo 2010 si preannuncia sereno, con ottimi picchi di buonumore e fortuna alle stelle. Saranno do-dici mesi propizi per le relazioni sociali e pieni di energie, e questo potrebbe essere positivo per chi sceglie di dedicarsi a progetti nuovi. Questo è per voi anche l’anno del cuore, e le belle novità sono in vista sia per chi cerca sia per chi è già in felice compagnia, e i momenti in cui sarete giù di corda saranno ampiamente controbilanciati dall’affetto di chi vi circonda.

Niente paura, l’inizio dell’anno non sarà bril-lante ma questo non vuol dire niente. In breve tempo infatti le cose cominceranno ad andare per il verso giusto e ottimismo e buonumore tor-neranno ad accompagnare le vostre giornate. Guadagnerete un po’ di serenità interiore e que-sto vi consentirà di avvicinarvi più serenamente agli altri: col partner sfumeranno le tensioni e sul lavoro abbandonerete quell’atteggiamento ostile che ha caratterizzato gli ultimi mesi. Il pe-riodo migliore un po’ su tutti i fronti sarà quello estivo, e sarà proprio durante la bella stagione che arriverà quello che aspettavate da tanto.

Il 2010 per i nati sotto il segno del Capricorno arriva carico di promesse ma un po’ dispettoso: dispenserà emozioni e successi un po’ su tutti i fronti ma i risultati raggiunti saranno sempre frutto di un impegno costante. Vietato dunque abbassare la guardia e sedersi sugli allori: è es-senziale investire le proprie energie senza riser-ve e la ricompensa poi non tarderà a farsi vede-re, anzi, lo farà in pompa magna. Bel momento per chi cerca l’amore, che una volta trovato po-trebbe diventare quello che si aspettava da una vita intera. Delicatezza con gli amici o si rischia di ferirli involontariamente.

Questo per il leone sarà l’anno della riscossa, della rivincita su un 2009 che non è stato molto clemente. La ruota gira e questa volta ha scelto di farlo con decisione, senza indugi. Si annuncia un buon periodo sotto diversi settori: chi vuol cam-biare lavoro e medita da tempo un radicale cam-biamento troverà pane per i suoi denti, chi invece continuerà un cammino già intrapreso potrà far-lo serenamente. Discorso simile vale per la vita di coppia: il 2010 promette interessanti novità e una svolta positiva per chi la sta aspettando, sia che si tratti di fare un passo col partner, sia che si tratti di trovare compagnia per un cuore solitario.

Qualche grattacapo ci sarà, è vero, ma in arrivo c’è pure una ottima dose di forza per far fronte agli imprevisti. Avete delle questioni in sospeso e i primi mesi dell’anno saranno propizi per met-tere dei punti e andare a capo senza tanti indu-gi. Si tratta di cercare di essere risoluti e di non farsi trattenere dalla paura del nuovo: un po’ di audacia non guasterà. In campo sentimentale l’anno nuovo esordisce con qualche intoppo, ma regalerà a breve miglioramenti percepibili e cam-biamenti positivi, e con la primavera si aprirà la stagione del cuore, con picchi di felicità molto alti e grandi dosi di buonumore.

Dovete convincervi a sognare un po’ di più, a vedere il bicchiere un po’ più pieno e a sorridere anche quando ne avete poca voglia. Fatto que-sto la strada sarà più in discesa e arriveranno le soddisfazioni. L’anno nuovo si preannuncia positivo e specialmente a partire da febbraio il buonumore vi guiderà come un Virgilio dei tempi nostri. Cercherete la spensieratezza e tro-verete amici in grado di assecondarvi in questo vostro desiderio, e la stessa sintonia si registrerà con il partner, dopo un periodo un po’ travaglia-to. Per gli affari ottimi i primi mesi dell’anno, che potrebbero portare belle sorprese.

Cambiano le carte in tavola, il 2010 ha deciso di sparigliarle e fortunatamente può farlo senza l’impiccio di pianeti che si divertono a fare i di-spetti. Sul piano professionale si apre la stagione dei cambiamenti, dei progetti che passano dalla carta alla realtà e che vi restituiscono quell’ener-gia che sul fi nire dell’anno passato sembrava essere stata risucchiata. L’importante è mante-nere sempre una profonda lucidità. Anche per le faccende sentimentali pare arrivato il momento di fare un passo avanti e di dare concretezza ai rapporti già avviati, mentre i cuori in cerca di capanna troveranno di che rallegrarsi.

Gemelli 22 maggio • 21 giugno Cancro 22 giugno • 22 luglio Leone 23 luglio • 22 agosto Vergine 23 agosto • 22 settebre

Sagittario 23 novembre • 21 dicembre Capricorno 22 dicembre • 20 gennaio Acquario 21 gennaio • 19 febbraio Pesci 20 febbraio • 19 marzo

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tempi moderni

L’ultima volta è finita con una retro-marcia da parte di chi voleva farsi pubblicità utilizzando l’immagine di Firenze. La filosofia del “do ut

des” aveva portato alla copertura del ponte più famoso del mondo con uno striscione promo-zionale di una catena della grande distribuzio-ne in cambio di finanziamenti per il restauro del Corridoio Vasariano. Ma l’operazione ha rischiato di ritorcersi contro l’inserzionista che ha ritirato la pubblicità, confermando il soste-gno ai lavori. Non è però la prima volta che una pubblicità in cambio di una sponsorizza-zione fa discutere, né Firenze è l’unica a do-ver affrontare questi dilemmi. Non va meglio a Venezia, dove la facciata della chiesa di San Simeon aveva ospitato niente di meno che una pubblicità di una casa di moda, scatenando le proteste dei religiosi, né a Roma, dove qualcu-no aveva pensato di tappezzare il Pantheon. Ma a parte i casi clamorosi, come si deve regolare chi vuole fare pubblicità “usando”, con misu-ra, la città? E quale è la logica che ispira l’am-ministrazione Renzi? “Alcuni provvedimenti sono già allo studio - spiega l’architetto Gianni Bordoni, responsabile Pubblicità e Insegne del Comune di Firenze - il principio è che Firenze ha un grande potenziale, vista la sua fama in-

ternazionale. Chi vuol fare pubblicità a Firenze può sfruttare un brand di tutto rispetto, ma ci deve essere una contropartita per la città. D’ora in poi non si tratterà di affittare uno spazio a una ditta, in cambio di introiti che vanno a fare cassa, ma di sponsorizzazioni mirate per interventi di restauro di beni monumentali o di riqualificazione di aree specifiche. In pratica, deve essere chiaro il legame fra la concessione di uno spazio e il vantaggio per la città. Del resto se i fondi per i restauri non arrivano dal Governo, è opportuno che la città li trovi in al-tro modo”. Per quanto riguarda gli introiti da pubblicità in generale (dalla pubblica affissio-ne negli spazi gestiti dal Comune agli impianti pubblicitari fino alle insegne) Firenze gua-dagna ogni anno dai 6,5 ai 7 milioni di euro. Ma anche qui si cambierà: “Modificheremo le modalità di assegnazione degli spazi - continua Bordoni – e al più presto si procederà a gare di evidenza pubblica per la concessione”. In altre parole, se prima lo spazio si doveva richiedere, ora i diversi circuiti e le localizzazioni più am-bite saranno a disposizione, in esclusiva, di chi offre di più. E non solo, un’altra novità riguarda le insegne: dal 2010 chi apre un negozio potrà chiedere l’autorizzazione direttamente con la dichiarazione di inizio attività.

In città una pubblicità tira l’altraZOOM/1. Sono molte le realtà che utilizzano il “marchio Firenze” per promuovere la propria immagine

Serena Wiedenstritt

Allo studio del Comune ci sono provvedimenti

per regolare la materia: “D’ora in poi sponsorizzazioni

mirate per i restauri e le riqualifi cazioni

e gare pubbliche per la concessione di spazi”

Lo studente straniero che in via Calzaioli distribuisce il

volantino con la pubblicità della pizzeria e la piantina per arrivarci è un fuorilegge. Così come sono vietate le “vele” – i grandi camion che trasportano cartelloni promo-zionali – in piazza della Libertà. Nelle zone centrali la pubblicità è particolarmente regolamenta-ta, chiariscono dall’ufficio del Comune in piazza Artom, cui tutti i cittadini sono chiamati a rivolgersi prima di intraprende-re iniziative promozionali. Se su tutto il territorio la promozione è contingentata in modo da non snaturare la città, le regole sono ancora più severe per quanto ri-guarda il centro storico. È infat-ti vietata sia la pubblicità fonica – quella con gli altoparlanti sul tettuccio della macchina – sia quella sulle persone: per capirsi, niente uomini sandwich in piazza della Signoria. Fuorilegge anche la distribuzione “hand to hand” e tutte le forme di volantinaggio che insistono su spazi pubblici (altro discorso, insomma, per la pubblicità dei concerti di organo

distribuita sul sagrato della chie-sa). Tornando alle vele, ne è per-messa la circolazione ma non la sosta: spiegano da piazza Artom che la vela ferma in una piazza fiorentina equivale ad un gran-de cartellone pubblicitario fisso, con la differenza che non viene pagato lo spazio al Comune. Si aggira quindi la norma che vieta una pubblicità così grande in spa-zi che non la possono contenere: “Firenze non è Parigi – chiarisco-no dall’ufficio preposto – qui non abbiamo i grandi boulevard con marciapiedi da 12 metri che pos-sono contenere il dehors dei caf-fè, lo spazio per i pedoni e quello per i 6 metri per 3 pubblicitari”. E sul rispetto delle regole il Comu-ne annuncia il pugno duro: “In-tendiamo contrastare non tanto il singolo inserzionista quanto il sistema delle vele e procedere in ogni caso con la verifica di com-patibilità. Purtroppo la pubblicità è legata al codice della strada: si può rimuovere una insegna se è pericolosa, altrimenti si deve ri-correre a procedure ostative che richiedono più tempo”.

Ma che cosa è in regola e che cosa no?

ZOOM/2. Parte la lotta alle “vele” abusive

/S.W.

32 Gennaio 2010

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Page 33: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010
Page 34: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

“Un uomo innamorato ha una forza incredibile, niente lo può fermare. Un uomo inna-morato è capace di rovesciare

qualunque potere e disarmare qualunque eser-cito. L’Iraq ha perso la guerra perché Saddam Hussein era circondato solo da uomini. Se gli facevano vedere due gnocche con il cavolo che perdeva!”. E’ un Andrea Muzzi nuovo quello che scrive e interpreta “L’amore è geco”, spet-tacolo ideato insieme al giovane autore Marco Vicari, che approderà sul palcoscenico del teatro Puccini il 13 e il 14 febbraio (la seconda data è riservata ai soci Coop). “I protagonisti della storia sono due precari – spiega l’autore e pro-tagonista - e proprio perché sono precari hanno un sacco di cose da fare. Questi due precari si improvvisano rivoluzionari e tentano di met-tere su una battaglia per l’amore ma cercano di coinvolgere il pubblico perché sono troppo impegnati nei loro mille lavoretti per essere in prima linea, così invogliano il pubblico a parti-re poi, dicono, loro li seguiranno volentieri”. E’ una sorta di omaggio all’amore quello che Muz-zi regala al pubblico fiorentino e non solo (è in

tour da gennaio in tutta la toscana). “Mi viene da sorridere perché non avrei mai pensato che un tema universale come l’amore diventasse anche argomento di dibattito politico come è avvenuto il mese scorso, dopo l’aggressione al presidente del consiglio e il suo invito a combat-tere l’odio con l’amore”. Ma come mai un titolo così curioso? Perché l’amore è geco? “A parte il gioco di parole – continua Muzzi – ovviamen-te scherzoso, “L’amore è geco” perché il geco è un animaletto misterioso. Ho scoperto che un gruppo di scienziati americani hanno cercato di capire come fa a rimanere attaccato alle superfici verticali, senza però riuscire a darsi una valida risposta. Per l’amore vale lo stesso principio: è una cosa misteriosa e speciale che non va ana-lizzata e studiata, va presa come viene”. Sul palcoscenico insieme a Muzzi, l’attrice Diletta Opulista che va in scena nella prima parte dello spettacolo, e Nicola Costanti, unico cantautore italiano a vincere per due volte il premio Tenco ( 1998, miglior esordiente, 2003 miglior autore), che collabora musicalmente con molti artisti, tra cui Benvenuti e Pieraccioni. “Sono un comico, non un filosofo – continua Muzzi – ma penso

che la risata sia il modo migliore per trasmettere alcuni messaggi, come quello che vogliamo far arrivare con questo spettacolo”. “Un innamorato è un uomo libero, non lo assoggetti a nessuna legge – si legge in una nota della piece - Per que-sto vogliono controllarci. Ribellatevi. Ricordate-vi che il matrimonio è un sacramento che unisce due persone per sempre: la sposa e il ristoratore. Perché per pagare le rate del pranzo una vita non basta!”. Un modo di parlare d’amore sen-za banalizzare l’argomento. Una risata continua dall’inizio alla fine. Fa ridere tutto, tranne la chiusura, che invita alla riflessione, prendendo in prestito una citazione del grande Enzo Biagi.

Caterina Gentileschi

LO SPETTACOLO. Va in scena il 13 e 14 febbraio l’ultima fatica del comico fiorentino

L’amore al tempo di Andrea Muzzi“L’amore è geco” è il testo teatrale scritto

e interpretato dal comico. Due date al Puccini per

assistere a uno spettacolo che ha il merito di parlare

delle questioni di cuore riuscendo a non banalizzarle Un anno di mostre che portano apre che coniuga opere d’arte e storie da

raccontare, nell’anno in cui si celebra-no alcune importanti ricorrenze. E’ stata presentata a Roma “Firenze 2010. Un anno ad arte”, nuova stagione espositiva del Polo museale fiorentino, organizzata in partnership con l’Ente cassa di rispar-mio e Firenze Musei. Si comincia il 25 marzo con “Pregio e bellezza. Cammei e intagli dei Medici” (fino al 27 giugno) al Museo degli argenti di Palazzo Pitti, dove verranno esposte le preziose gemme rina-scimentali che indossava la famiglia che governava la città. Si prosegue con l’atte-sissimo arrivo (dal 22 maggio al 17 otto-bre), dell’antologica dedicata a Caravag-gio e i caravaggeschi che a quarant’anni dalla mostra curata dalla storica dell’arte Evelina Borea, porta alla Galleria degli Uffizi e alla Palatina un centinaio di ca-polavori realizzati dall’artista e dai suoi seguaci, proprio nell’anno in cui ricorre il quarto centenario della morte del pit-tore. La terza tappa è fissata alla Galleria dell’Accademia, dove dall’8 giugno all’1 novembre, prenderà vita “Virtù d’amore. Pittura nuziale nel Quattrocento fiorenti-no”, organizzata in collaborazione con il museo Horne, nella quale verrà esposta una selezione sofisticatissima dei cassoni e delle spalliere che arredavano le camere da letto rinascimentali: da quello realiz-zato per la nascita di Lorenzo il Magnifi-co, conservato al Metropolitan Museum di New York, a quelli dipinti da pittori che hanno fatto la storia, come Botticelli e Filippo Lippo. La curiosa esposizione che segue è “Parigi val bene una messa. L’omaggio dei Medici a Enrico IV re di Spagna” che dopo aver fatto tappa al Mu-sée national du château de Pau, porterà alle Cappelle Medicee le 19 tele che Co-simo II commissionò a pittori accademici fiorentini per celebrare le esequie del re di Francia e Navarra il 16 settembre 1610 nella Basilica di San Lorenzo. Il 20 luglio sarà la volta di “Vinum nostrum. Arte, scienza e miti del vino nelle civiltà del Mediterraneo Antico”, dedicata alla cul-tura del vino nell’antichità e organizzata insieme al Museo Galileo. A chiudere la stagione ci pensano “I grandi bronzi del battistero. Rustici e Leonardo” (dal 10 settembre al 10 gennaio 2011) che ver-ranno esposti al Bargello prima di tornare al Museo dell’Opera del Duomo.

IL PROGRAMMA

Sei mostre per un 2010a base di arte e cultura

Uno dei dipinti in mostra

Sociologo, giornalista e scrittore. Pippo Russo, agrigentino di nascita ma fiorentino d’adozione,

innamorato della città e “supertifoso” della Fioren-tina. Grande animatore di Facebook, due romanzi alle spalle (Il mio nome è Nedo Ludi e Memo), uno di prossima uscita e un altro già in cantiere. Il Repor-ter lo ha incontrato per parlare di Firenze e di libri.Partiamo da Firenze…E’ stato un innamoramento immediato e incondizio-nato. Sin da quando misi piede qui mi sentii a casa, come se in questa città ci fossi nato. E le tracce di questo amore sono ben visibili nel mio nuovo ro-manzo. Le suggestioni che questa città mi regala sono nella bellezza di certi suoi scorci, che addome-sticano la luce del giorno. Ma anche la sua gente ha qualcosa di particolare, un voler mettere “tutto in di-

scussione” che è al tempo stesso la sua ricchezza e il suo limite. Anche in città chiudono le piccole librerie e si rafforzano i giganti della distribuzione. Riflessi sulla vita culturale e sul mercato?Una libreria chiusa è una perdita incalcolabile. Tanto più nel caso delle piccole librerie, così come per i piccoli negozi di musica. Però vedo anche che delle piccole librerie continuano a aprire, in questo perio-do. Forse siamo davanti a un periodo di transizione. Tra pochi mesi esce il tuo terzo romanzo. Di cosa parla?Il mio terzo romanzo, “La memoria dei pesci”, sarà ancora una volta diverso dai primi due. Un romanzo sociale, che prova a interpretare l’attuale condizio-ne umana, soffermandosi su quella che mi pare la più acuta malattia delle società avanzate: l’ansia di

costruire un’immagine edificante di se stessi. Con questa realtà si confronta Brando, il protagonista di una storia ambientata a Firenze nel 2011. Ma stai anche lavorando al seguito di “Il mio nome è Nedo Ludi”...Vero, e si tratta di un ripensamento rispetto alle in-tenzioni iniziali. A tutti quelli che mi sollecitavano a scrivere un sequel rispondevo che no, per me la sto-ria finiva lì e non poteva esserci un seguito. Ma poi lo scorso luglio, assieme al mio caro amico Michele Morrocchi ho aperto il “Nedo Ludi fans Club” su Facebook. E c’è stata una valanga d’adesioni: siamo già quasi a 700. Tanto affetto mi ha fatto capire che “dovevo” scrivere il sequel. E quando ho cominciato a pensarlo ho scoperto che ce l’avevo già dentro.

Firenze, i libri e... La memoria dei pesciL’INTERVISTA. A colloquio con Pippo Russo, agrigentino di stanza a Firenze

/Ciro Becchimanzi

Shades of Maremma, letteralmente “Ombre di Maremma” (Ingorda Editore), così si intitola il libro scritto dalla studentessa Charlotte Bailey insieme a Johanna Marshall e Lana Turner, dell’Università internazionale

Fua - Florence University of the Arts. Per mesi le autrici hanno assaporato, studiato e attraversato da cima a fon-do la Maremma, arrivando a realizzare un libro dalle grandi potenzialità, nel quale il racconto è affiancato dalle immagini più belle, per un viaggio indimenticabile alla scoperta della regione più selvaggia della Toscana dove mare e montagna si fondono. “E un libro che si scosta dalla linea classica delle guide toscane – ha spiegato Bailey - la Maremma è un luogo fantastico, un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. La vista con i colori caratteristici e vivaci della natura, l’udito con il vento che accarezza la terra, l’olfatto con i profumi dei luoghi lontani dalle caotiche città, gli odori dei piatti tipici da generazioni, la sensazione della natura che ti entra nel profondo, il gusto che si prova assaporando le ricette vecchie di generazioni, il tatto che viene stimolato accarezzando e giocando con le opere del Giardino dei Tarocchi”. Il libro si trova nelle librerie fiorentine Paperback exchange (Via delle Oche, 4 rosso), MB bookshop (Borgo Ognisanti, 4) e Edison (Piazza Della Repubblica).

Tre americane in viaggio per scoprire la MaremmaLA RECENSIONE. Un tuffo in uno dei luoghi più suggestivi e selvaggi della Toscana

/L.V.Z.

Page 35: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

Cinquantanovemila metri quadrati di spazi allestiti, 739 aziende con più di 800 marchi, più di 20mila compratori attesi. Sono questi i

numeri della moda in città, olimpo fashion che a Firenze a un solo sinonimo: Pitti Im-magine. “Pitti Uomo fa da apripista e dà una risposta forte alle trasformazioni del mercato, rivoluzionando la progettazione del salone – dice Raffaello Napoleone, am-ministratore delegato di Pitti Immagine -. Così a questa edizione il padiglione centrale si presenta con un nuovo layout, affidato a uno dei nomi più interessanti nel panorama internazionale dell’architettura e del design, Patricia Urquiola. E cambia di conseguen-za l’aspetto complessivo della fiera, che si afferma definitivamente come luogo di ri-cerca, sperimentazione e novità oltre che di incontro e scambio per la Pitti community”. Nuovo volto dunque per l’evento che inau-gura l’anno della moda (dal 12 al 15 genna-io). Tra i progetti speciali, le anteprime e i lanci internazionali che saranno protagonisti alla Fortezza da Basso sono da segnalare: lo speciale allestimento con il quale Everlast festeggerà i 100 anni del marchio, ideato dall’architetto Elio Di Franco, l’importan-

te spazio espositivo, all’esterno dell’Arena Strozzi, con cui il marchio Add presenterà il suo stile e la nuova collezione, il debutto a Pitti Uomo di un marchio cult del jean-swear contemporaneo, l’olandese Denham, l’esordio internazionale di Fornarina Sport Glam, la nuova linea fitness-chic di Fornari-na e infine la presentazione worldwide della collezione di un prestigioso marchio heri-tage scozzese come Barbour. Ma non solo, c’è “What’s Fashion About?”, ed è un nuo-vo tributo alla community internazionale dei buyer e dei visitatori della manifestazione il tema conduttore di questo Pitti Uomo, legato alle parole, alle idee e al gossip del mondo della moda. “Ci sarà un fitto mon-taggio di interviste realizzate da un gruppo di blogger itineranti” spiega Agostino Polet-to, vice-direttore generale di Pitti Immagine “ancora una volta saranno protagonisti i Pit-ti People, la variegata community di buyer, stampa e visitatori che con il loro stile e le loro idee contribuiscono a rendere unico il Pitti Uomo”. Nel piazzale della Fortezza da Basso ci sarà un’installazione fatta da un imponente nastro su cui si accumuleranno parole, frasi e suggestioni, raccolte tra al-cuni dei protagonisti di Pitti Uomo. Grande

attesa per gli ospiti vip, che come ogni edi-zione, animano le serate fiorentine di Pitti. Protagonisti assoluti saranno Giles Deacon, designer britannico che presenterà la sua collezione in un maxi-evento alla manifat-

tura Richard Ginori e Corneliani, storico brand legato all’abbigliamento maschile. Da non perdere anche il fiume di appuntamenti di Pitti_W, sezione dedicata alla moda “pour elle”.

Gennaio è sinonimo di Pitti ImmagineBarbara Biondi

LA MANIFESTAZIONE/1. Di nuovo in città le proposte della fiera che inaugura l’anno della moda

Sembrano rincorrersi. Dopo le novità per i grandi, seguono a ruota i suggerimen-

ti per le tendenze dei bambini più modaio-li. Tra le importanti novità di questo Pitti Bimbo (dal 21 al 23 gennaio alla Fortezza) ci sono le presentazioni speciali di grif-fe come Junior Jean-Paul Gaultier e Paul Smith Kids, il rientro di Diesel Kids, che l’azienda presenterà in uno spazio dedica-to assieme a Diesel Footwear e alla nuova collezione di John Galliano, e poi i nuovi ingressi delle collezioni bambino di grandi nomi internazionali come Adidas, Custo Barcelona, Desigual e Notify. Insomma

sempre di più la moda dei più piccini fa invidia alle griffe dei grandi. Addio tutine e felpe da strascicare dovunque, benvenuta attenzione ai marchi, ai colori più trendy e alle novità in fatto di gusti e abbinamenti. Il successo di Pitti Bimbo è legato anche agli importanti momenti di comunicazio-ne, sfilate e iniziative legate al mondo dei più piccoli che a ogni edizione affiancano la manifestazione. Sempre più seguite le sfilate, da cui partono non soltanto le ten-denze di collezione ma anche preziose in-dicazioni di styling e di abbinamento tra abiti e accessori. E Pitti non è Pitti senza

l’immancabile appuntamento con i Filati (dal 27 al 29 gennaio), che chiuderà come di consueto la stagione invernale del calen-dario della moda fiorentina. “La forza di Pitti Filati è nel suo essere un vero labo-ratorio di ricerca – dice Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine – l’osservatorio privilegiato delle tendenze della moda del futuro. Il nostro pubblico provenienti da tutto il mondo viene a Fi-renze per vedere l’eccellenza della filatu-ra internazionale, a caccia di suggestioni creative sempre nuove”. Che la festa abbia inizio.

Bimbo e Filati: nuove tendenze e grandi ritorniLA MANIFESTAZIONE/2. Tornano anche le kermesse dedicate ai piccoli e ai tessuti d’autore

/B.B.

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Page 36: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

Goleador e talismano, la rinascita di VargasIL PERSONAGGIO. Un inizio (molto) difficile in viola, ora farne a meno è quasi impossibile

Se non fosse stato per il suo stratosferico inizio di sta-gione (e in parte per il finale della precedente), Juan Vargas avrebbe potuto essere uno dei papabili vincitori del “Bidone d’oro 2009”, andato poi all’ex viola Felipe

Melo. E invece il peruviano, 27 anni il prossimo ottobre, è la rivelazione di questa Fiorentina. A detta degli esperti il vero Var-gas è sempre stato quell’infallibile dispensatore di assist sboc-ciato a Catania, mentre i mesi bui del primo anno in viola sono riconducibili al difficile periodo di adattamento che il giocatore stava attraversando. Un periodo durato quasi tutto il campionato e coinciso con la sua posizione arretrata. Quella posizione che, per lo stesso Vargas, non avrebbe influito sulle prestazioni (ne-gative) del giocatore. “Mi piace molto giocare in avanti - ha di-chiarato l’esterno - però non rinnego il ruolo di difensore. Anzi,

sono pronto a rifarlo in qualsiasi momento. Sono convinto che se oggi, in un periodo così positivo, dovessi tornare a correre sulla linea difensiva, otterrei buoni risultati, proprio come faccio in fase offensiva”. Vargas non è solo la principale fonte degli assist per l’attacco viola. E’ anche un vero e proprio talismano-goleador. Il perché? Basta analizzare le partite in cui il mancino ha segnato. Il primo, vero, gol della stagione è datato 18 ago-sto, Sporting Lisbona- Fiorentina (2-2), pari determinante per il passaggio ai gironi di Champions. Poi il gol a Torino contro la Juventus (1-1), il gol vittoria a Udine (0-1) e la rete contro il Lione (1-0) decisiva per il passaggio agli ottavi. Finita qui? No, anche con l’Atalanta (2-0) il peruviano è andato a segno con un bellissimo tiro dalla lunga distanza. Tutto questo significa che quando “El Loco” segna, la Fiorentina non perde. Con le sue su-per-prestazioni, l’ex Catania è stato inserito tra i 10 calciatori più conosciuti secondo la classifica Iffhs, l’Istituto di storia e statisti-ca calcistica, ma soprattutto ha attirato l’attenzione dei club più

forti del mondo, come Real Madrid, Manchester City e Barcel-lona. Queste le big interessate del giocatore, che dovranno però sborsare tra i 20 e i 25 milioni per acquistarlo. Interesse che non tocca neanche lontanamente Vargas, il cui unico obiettivo è quel-lo di fare bene con la maglia viola: “E’ un problema che non mi riguarda. Quello che accadrà più avanti lo valuterò al momento opportuno. Adesso, lo ripeto, vedo al mio orizzonte solo la Fio-rentina. Voglio crescere qui, voglio spingere la squadra viola in alto, poi a giugno, o magari fra qualche anno, si vedrà. So bene che circolano certe voci. Ma si tratta di chiacchiere e come tali vanno considerate. Non è il momento, lo ripeto, di parlare del domani”. Parole confermate anche da Jorge Cysterpiller, agente del giocatore: “Lui sta benissimo a Firenze, adesso deve pensare solo alla Fiorentina anche se ci sono molte squadre interessate a lui. Con Corvino ancora non abbiamo parlato di clausole rescis-sorie. Nel suo ruolo lui è uno dei migliori al mondo. Per ora Juan non ha mai espresso la volontà di lasciare la Fiorentina”.

Cristina Guerri

Il peruviano non è solo la principale fonte di assist per l’attacco gigliato, ma quando segna lui la squadra

non perde. Tante le “big” che lo vorrebbero, ma El Loco giura: “Al mio orizzonte vedo solo la Fiorentina”

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Era sicuramente l’avversaria da evitare. Ma la mano di Emilio Butragueño - ex

attaccante del Real Madrid e della nazionale spagnola - ha voluto far incontrare nuova-mente Fiorentina e Bayern Monaco. Oltre ai bavaresi, Porto, Stoccarda, Olympiakos e Cska Mosca erano tra le possibili avversarie per gli ottavi di Champions League. Il de-stino è stato ancora una volta crudele con la Fiorentina, chiamata, dopo Lione e Liverpo-ol, a una nuova impresa per raggiungere un risultato storico: i quarti di finale della più prestigiosa competizione europea per club. L’andata, Bayern Monaco-Fiorentina, si gio-cherà il 17 febbraio nello strepitoso Allianz Arena (già teatro, l’anno passato, di un 3-0 a favore dei tedeschi); il ritorno il 9 marzo al Franchi. “Forse era meglio arrivare secon-di”, aveva commentato a caldo lo spoglia-

toio viola. Diverso il pensiero di Sebastien Frey, voglioso di rivincita nei confronti del club tedesco. “Vorrei - aveva espresso subito dopo la vittoria ad Anfield - incontrare subito i tedeschi: con loro c’è un conto in sospeso”. Un conto in sospeso ce l’avrà anche Manuel Vargas, autore della sua peggiore prestazio-ne in maglia viola (per lui, lo scorso anno, 90 minuti di errori e orrori). Più moderato il commento di Karl Heinz Rummenigge, presidente dei tedeschi: “Poteva andarci peg-gio, ma non dobbiamo sentirci strafavoriti”. Tutt’altro che positivo, infatti, il percorso in-trapreso fin qui dal club tedesco. Dopo un modestissimo inizio, il Bayern è ora terzo in campionato e ha ottenuto il secondo posto nel girone europeo dietro al Bordeaux. E per la Fiorentina - Lione insegna - la vendetta è un piatto che va servito freddo.

I risultati parlano chiaro: si è chiu-so un 2009 da incorniciare per la Fiorentina. Dopo il quarto posto raggiunto la scorsa stagione, i vio-

la terminano l’anno con la storica quali-ficazione agli ottavi di Champions Lea-gue. Anche se le partite - tra preliminari, Champions e campionato - giocate dai viola sono state veramente tante, il 2009 non è l’anno solare con più gare dispu-tate nell’era dei Della Valle. Quello con più partite rimane il 2008 (58), mentre il 2009 resta fermo a 47 (potevano essere 48 se Fiorentina-Milan non fosse stata ri-mandata causa neve). Confrontando i nu-meri del campionato con quelli europei, sembra che la Fiorentina viaggi molto più in Europa che nella serie A italiana. Anche non dimenticando la sfortuna-ta apparizione in Coppa Uefa dell’anno scorso (quando i viola furono elimina-ti dall’Ajax nei sedicesimi di finale), la Fiorentina chiude la fase a gironi di Champions League con una sola sconfitta (quella di Lione) e ben 5 vittorie. E non è finita qui. Perché la squadra di Prandelli è stata l’unica italiana su quattro a vin-cere il proprio girone di qualificazione, e con le 14 reti fatte è la seconda squadra in assoluto (dietro al Real Madrid) per il nu-

mero dei gol realizzati. Anche per Cesare Prandelli è stato un 2009 da incorniciare. Con la vittoria contro la Sampdoria, infat-ti, il tecnico ha raggiunto Fulvio Bernar-dini in testa alla classifica degli allenatori più vincenti della storia viola, a quota 99 successi. Poco tempo dopo, nel turno che ha visto la Fiorentina di scena a Livorno (0-1), Prandelli ha ottenuto la sua cen-tesima vittoria in 197 partite (record as-soluto) alla guida della squadra gigliata. La 101esima vittoria però, siamo sicuri, resterà quella più bella per il tecnico di Orzinuovi: lo strepitoso 2-0 contro il Li-verpool del 29 settembre. Un record lo ha raggiunto anche Alberto Gilardino. Con la rete del 2-1 ad Anfield, l’attaccante ex Milan ha raggiunto Gabriel Batistuta in vetta alla classifica dei marcatori eu-ropei della Fiorentina. Dopo i 6 centri della stagione scorsa (preliminare con lo Slavia Praga compreso), infatti, la punta dei viola ha già toccato quota 4 reti dopo la prima fase dell’edizione di quest’an-no. In campionato, invece, la Fiorentina viaggia a velocità più moderata. I viola terminano l’anno solare al sesto posto con 60 punti (comanda l’Inter con 81), mentre nel 2008 si erano piazzati quarti con 70 lunghezze.

Cristina Guerri

È stata l’unica italiana a vincere il proprio girone di

Champions e la seconda in assoluto, dietro al Real

Madrid, per gol fatti. Sesta nell’anno solare in serie A

E la Fiorentina diventò a misura d’EuropaIL BILANCIO. Si è chiuso un 2009 da incorniciare per i viola. Soprattutto oltre i confini nazionali

sport

Ancora i tedeschi sul cammino della squadra di Prandelli

C’è il Bayern Monaco, missione rivincita

/C.G.

VERSO GLI OTTAVI

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38 Gennaio 2010

Situata nella periferia fiorentina tra le splendide colline di Fiesole, svolge la sua attività la società Ludus ’90 che, formata da un gruppo di volontari,

promuove il calcio e i suoi valori. Nel 2005 ha raggiunto la vittoria del campionato di Terza Categoria, e ancora oggi la prima squadra milita nel campionato di Seconda Categoria con pieno merito. Il presidente Antonio Ciolli racconta la storia di questo importante club.Presidente, partiamo dall’inizio: come nasce la Ludus ‘90? La società calcistica Ludus ‘90 nacque dicianno-ve anni fa dalla fusione tra il Gruppo Sportivo Compiobbi e l’Unione Sportiva Girone. I colori sociali sono il giallo e il verde, il primo acquisito dal Girone e il secondo dal Compiobbi. Entram-be le società usufruivano del campo sportivo di Quintole: in seguito per necessità economiche ed organizzative si decise di formare un unico gran-de gruppo, e fu così che nacque la Ludus ‘90. E’ presente anche un settore giovanile? Abbiamo una scuola calcio che si allena nel Cir-colo sportivo Anchetta: negli ultimi sei anni da un numero di circa 20 bambini iscritti siamo arri-vati a una scuola calcio che ne accoglie quasi 80. Sono divisi in corsi o in base all’età? La società Ludus ‘90 è costituita dalla squadra di Seconda Categoria e da quella del calcio a cinque, mentre il settore giovanile, o meglio la scuola calcio, è stata divisa in gruppi in base agli anni di nascita: ‘98- ‘99- 2000-2002-2003. L’unica squadra che partecipa a un campionato preagonistico è quella dei i ragazzi del 1998, che giocano a calcio a nove. Avete anche campi adatti alle nuove regole

Il grande sogno del “Cuore Ludus”L’INTERVISTA. Il presidente Antonio Ciolli racconta la storia del club gialloverde

Carlo Marrone

della Figc? La Federazione da diversi anni investe nel vivaio, tutela i bambini, che si allenano con porte picco-le e campi proporzionati alla loro età. Era dav-vero un peccato vedere partite in cui i bambini erano costretti a giocare in campi regolamentari, non toccavano nemmeno la palla. Come è organizzata la struttura? Le strutture nel 1999/2000 sono state sottoposte a un adeguamento da parte del Comune di Fieso-le, mentre la società si è occupata di provvedere al recupero del campo, migliorato da un punto di vista di semina di erba. Ma torniamo alla prima squadra: come si sta comportando in campionato? Bisogna dire che nelle ultime stagioni abbiamo disputato sempre i play-out, riuscendo a rimane-re in seconda categoria, mentre quest’anno con sorpresa di tutti stiamo ottenendo risultati che ci hanno portati fino al terzo posto... speriamo di proseguire così! Qual è il segreto di questi ragazzi? Non ci sono segreti, la caratteristica fondamen-tale dei giocatori è che hanno il “Cuore Ludus”, come diciamo noi addetti ai lavori. Sono ragaz-zi che vengono a giocare senza essere retribuiti, con il solo scopo di divertirsi e di stare insieme giocando a calcio.Dove vuole arrivare la Ludus ‘90? L’obiettivo è quello della salvezza, ma quest’an-no chissà, il sogno play-off non è poi così lon-tano...

La società fi esolana sta attraversando un momento di importante rilancio

della scuola calcio, con l’aumento delle iscrizioni, e sorprende con gli ottimi

risultati della prima squadra nel campionato di seconda categoria

sport nel comune

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Page 40: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

Serie A. Finalmente una bella notizia per il baseball “made in Florence”. Troppi anni sono passati da quando Faso

di Elio e Le Storie Tese esclamò in un concerto: “Fiorentini, avete una squa-dra di A1, dovete essere felici, è un bellissimo sport!”. Da allora ci sono stati solo problemi e tante delusioni. Nella prossima stagione la Fiorentina Baseball giocherà insieme all’Arezzo Baseball, detentore del titolo attuale della A2. La società aretina, per voce del proprio presidente Fabrizio Ca-salini, ha convinto uno scettico Pier Cesare Vita, presidente del glorioso sodalizio biancorosso, titubante so-prattutto per i costi. Ma Firenze ha bisogno di lottare ancora per qualcosa d’importante ed è una piazza ambi-ziosa, quindi l’unione delle forze era necessaria per far tornare pubblico e sponsor al diamante del Campo di Marte. Giocare l’A2 insieme ad Arez-zo vuol dire spese dimezzate: questo assume un valore ancora maggiore se si pensa che, da sola, la Fiorentina avrebbe dovuto giocare il campionato di B. Segnali positivi arrivano anche dallo sponsor, Banca Etruria, che si è detta pronta per un campionato di vertice, aumentando il budget per la prossima stagione sportiva. La squa-dra sarà composta da una “fusione” di circa 10 giocatori dell’attuale Arezzo Baseball insieme a un’altra decina di appartenenti attualmente alla Fiorenti-na Baseball. Le magliette porteranno

i due loghi. Ovvia la soddisfazione delle due società, le parole di Fabrizio Casalini sono chiare: “Lo spirito di questa nuova collaborazione nasce da una serie di esigenze e necessità og-gettive. L’unione delle due forze, sia societarie che sportive, porterà ad af-frontare la prossima importantissima stagione con più motivi di interesse, sia tecnici che economici”. Per la Fio-rentina Baseball, alla quale purtroppo il campo non aveva regalato la promo-zione, questa è davvero un’occasione irripetibile. Così il “nove” che uscirà dalla fusione potrebbe direttamente competere con le migliori squadre

della categoria. Un’ipotetica squadra con: Pinto in terza, Bindi interbase, Cappuccini e/o Parri in prima, Pipo Ristori in seconda, un parco lanciatori unito da far invidia a qualsiasi squadra. Soddisfatte le due società che hanno raggiunto un accordo di collabora-zione in vista delle prossime stagioni sportive. L’accordo avrà durata di un anno, ma i due club si propongono di attuare una progettualità che miri alla prosecuzione dell’accordo anche per le annate sportive 2011 e 2012, per af-frontare al meglio il nuovo campiona-to di Serie A. Il sogno sarebbe quello di raggiungere il Grosseto in Serie A1.

L’ACCORDO. Fusione tra Fiorentina e Arezzo Baseball: sogno A1

Il baseball può tornare a volareLorenzo Mossani

Pinto in azione

Immerso nel verde del parco del-le Cascine, il circolo ricreativo “Il

Filo” sta diventando uno dei centri culturali più attivi in città. Tante le discipline che rendono questa associa-zione unica nel suo genere. Ogni socio fondatore è responsabile di un settore. L’idea di avere un responsabile per ogni disciplina è venuta al momento della fondazione del circolo, per evi-tare di creare quelle chiusure, caratte-ristiche di molte associazioni monodi-sciplinari che aumentano la coesione del gruppo, ma ne diminuiscono la forza. L’idea di apertura all’esterno si riscontra anche nelle attività: sempre aperte a tutti, soci e non. Un nuovo socio perciò non è considerato solo un numero, ma avrà buone possibilità di diventare responsabile di un nuovo settore, allargando ulteriormente il

raggio di azione del club. Le discipli-ne in cui il circolo ricreativo “Il Filo” è specializzato sono veramente tante, molte delle quali definite, ingiusta-mente, di nicchia: fattore che porta le persone a non prenderle neanche in considerazione. Il caso del polo può essere preso ad esempio. Vista la for-tuna della scuola di equitazione e la possibilità di avere a disposizione un

ippodromo come quello del Visarno, provare a organizzare una squadra di polo è stato il passaggio successivo: molto soddisfatti dell’operazione si sono detti il presidente Ceccherelli e il responsabile Zaccaria. Multidisci-plinarietà anche nella diffusione del-la cultura. Sono attivi corsi di moda, arte, spettacolo e cucina, e negli ultimi tempi è stata data molta importanza al risparmio energetico. Gli sport più seguiti dai soci sono il bridge, la vela e la danza, ma come dice la denomi-nazione del circolo, “Filo”, tutto può cambiare ed essere aggiunto a questo panorama di discipline. La solida-rietà e le attività sociali sono sempre presenti, e le collaborazioni con enti benefici sono molteplici. Il tempo li-bero è poco, ma per chi ha voglia di non perdere più il “filo”, vagando di club in club, questo è il luogo adatto: e, se qualcuno ha un’idea, il “filo” si potrebbe allungare.

IL CIRCOLO. Tante attività nel verde delle Cascine

Dall’equitazione alla danza,al “Filo” c’è spazio per tutti

/L.M.

sport

Ogni socio fondatore è responsabile di un settore

40 Gennaio 2010

Page 41: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

sport

Solo a primavera tornerà il campiona-to di football americano, con i Guelfi Firenze in serie A2. Nella passata stagione, la squadra del presidente

Alessandro Dallai, dopo un ottimo campio-nato, si è dovuta inchinare, in semifinale, agli Shark Palermo. Ma l’obiettivo di vincere lo scudetto di serie A2 rimane immutato anche per la stagione che avrà inizio il prossimo 14 marzo per concludersi, come sempre, a luglio. “Il mondo del football americano italiano è diviso in due federazioni – spiega il presiden-te Dallai – noi siamo affiliati alla Fidaf, che è l’unica riconosciuta e che sta per entrare, di diritto, anche nel Coni. Esiste poi la Fif, che è una federazione in cui alcune società si sono staccate perché volevano creare squadre con gli stranieri. Una scelta ideologica che noi non abbiamo condiviso. Ci sembra giusto, proprio per far crescere questo sport, giocare senza gli stranieri. C’è ancora troppa differenza tra gio-catori americani e italiani. La scelta di allestire squadre composte da soli italiani può essere molto utile a tutto il movimento”. E i risultati si vedono. “Abbiamo due squadre, l’Under 21 e l’Under 18, che si sono comportate molto bene nell’ultima stagione. Nel campionato na-zionale under 21, i Guelfi sono stati sconfitti solo nei quarti di finale, a Bolzano dai Giants per 13 a 6, al termine di una battaglia duris-sima e avvincente. L’Under 18 ha ricevuto innumerevoli complimenti per il campionato disputato. Il football americano – aggiunge Dallai – sta incuriosendo e interessando mol-tissimi giovani. La prima squadra, anche se è ancora composta da uno ‘zoccolo duro’ di

I “primi” dieci anni dei Guelfi FirenzeSimone Spadaro

FOOTBALL AMERICANO. La stagione riparte a marzo: l’obiettivo rimane lo scudetto di A2

È arrivata la neve in Appennino. E gli im-pianti dell’Abetone, la “montagna dei

fiorentini”, sono in funzione a ritmo conti-nuo. Non solo la possibilità di sciare per tan-ti appassionati, sono molti gli appuntamenti agonistici previsti nel corso dell’inverno, tra cui gare Fis e Master, i circuiti per le catego-rie giovanili, e poi importanti manifestazioni nazionali e internazionali. In particolare, il “Pinocchio sugli sci” dal 22 al 27 marzo e i Campionati italiani allievi e ragazzi, dal 29 al 31 marzo. Da segnalare, dal 1° al 5 aprile, la 51esima edizione dei Campionati italia-ni Uisp (Unione italiana sport per tutti), che

porteranno 400 persone nella stazione pisto-iese. Una stagione anche ricca di ricorrenze, a partire dai 90 anni della campionessa Ce-lina Seghi, che saranno festeggiati nel mese di marzo. Sempre nel 2010 cadono poi i 60 anni dalla vittoria in discesa libera di Zeno Colò ai Mondiali di Aspen, e i 90 anni del-lo Sci club Abetone – Val di Lima. Come di consueto, anche quest’anno saranno molte le occasioni per iniziative di valorizzazione dei legami tra Firenze e l’Abetone, con gare di sci club fiorentini e occasioni per manifestazioni di festa e d’amicizia tra il capoluogo toscano e la “sua” montagna.

Appuntamenti e ricorrenze, Abetone protagonistaSCI. A regime la nuova stagione della “montagna dei fiorentini”: ecco gli eventi principali

/Sim.Spa.

“Abbiamo dato il nostro pa-trocinio a questa prima

fase sperimentale del corso, per-ché lo riteniamo un importante servizio, peraltro gratuito, fornito alla cittadinanza. Ben vengano altre iniziative come questa, che aiutino noi donne a sentirci più sicure”. Parole semplici quelle di Barbara Cavandoli, assessore allo sport del Comune di Firenze, sempre più occupata ad affrontare problemi sociali attraverso le di-scipline sportive. Sono purtroppo in un aumento aggressioni, stupri, borseggi e rapine ai danni delle donne, che da oggi avranno un aiuto in più per la propria difesa. Da sabato 23 gennaio a sabato 20 febbraio, dalle 14.30 alle 16.30, alla palestra Body Line Center di via dello Steccuto 5r inizierà, in-fatti, il percorso del tutto gratuito di “Self Defence e antiaggressione femminile”, dedicato principal-mente a donne di tutte le età del quartiere 5, per poi essere esteso a tutti gli altri quartieri fiorentini. I tecnici federali Toni Enrico e Pa-olo Pinzauti, fondatori dell’asso-ciazione no-profit Asd Florence Self Dence Academy, proporran-no 10 ore di lezione: prevenzione, argomenti giuridici per non cade-

re in eccesso di difesa, psicologia applicata e tecniche e tattiche di autodifesa, principalmente studia-te su situazioni reali che potreb-bero accadere sulla strada; difesa da aggressioni o minacce da armi bianche come coltello e bastone; difesa da aggressioni o coerci-zione a mano nuda; difesa da pi-stola, antistupro, antitaccheggio e antirapina sia su mezzi privati che pubblici e a piedi. Le allieve impareranno quindi a sviluppare una mentalità difensiva che porte-ranno con sé per tutto il resto del-la vita. Informazioni e iscrizioni al Body Line Center in via dello Steccuto 5r.

IL CORSO. Più sicurezza per le donne

Imparare a difendersi. Gratis

/L.M.

giocatori che fondarono la società, può contare su un buon 40% di giovani. Sono tanti i fiorentini che si stanno avvicinando ai Guelfi Firenze e si appas-sionano a questo sport”. La disciplina principe degli Stati Uniti potrebbe, addirittura, sbarcare alle Olimpiadi. “Al di là del fatto che sono ormai molte le società che allestiscono squadre Under 15 e, qualcuna, anche l’Under 13, questo sport, in una versione più soft, potrebbe essere disciplina olimpica. Proprio gli Under 15 – continua Dallai – praticano il Flag Football, dove il contatto fisico è ridotto al minimo. Gli atleti giocano con una bandierina attaccata alla muta ed il placcaggio viene effettuato proprio tirando la ban-dierina. Ecco perché si chiama ‘flag’, ovvero bandiera in inglese. Il contatto fisico è assai ridotto, e quindi anche i giovani, ancora in fase di crescita, pos-sono cimentarsi nel football americano”. Non solo, ma nel 2010 ricorrono i dieci anni di fondazione dei Guelfi. “E stiamo preparando la Coppa Toscana allo stadio Ridolfi, la casa del football americano a Firenze. Entro febbraio – annuncia Dallai – organizzeremo una giornata di festa per tutti i fiorentini con partite tra i Guelfi e le squadre di Massa, Grosseto e Pisa”. Un modo per far conoscere ancora meglio il football americano a Firenze.

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DUBBIO, CONTROLLO, RIPETIZIONE... “E’ più forte dime...Non posso fare a meno di controllare di aver chiuso bene laporta e poi tornare indietro, e indietro, e poi ancora indietro...”; “Inquel momento è come se esistesse solo quel pensiero, non riescoa distogliere la mente da esso nel modo più assoluto, e così devocontare, e ripetere...”; “Penso e faccio azioni così assurde...credodi essere solo al mondo!” “Sento che non sono sicura di aver lettobene e così rileggo, e rileggo, e mi rendo conto che il tempo passaed io sono sempre alla stessa pagina...”; “Temo che mi possaaccadere qualcosa di terribile e così sono costretto a dover faretutta una serie di movimenti...solo così mi tranquillizzo, ma poi èpeggio.”A chiunque sarà capitato di non essere certo di aver chiuso l’autoo spento il gas, di credere in qualche azione scaramantica che ci

possa aiutare ad affrontare meglio una prestazione, di voler tene-re in un certo ordine oggetti a cui teniamo particolarmente, maquando si inizia a percepire disagio, la sensazione che non dipen-da più da noi stessi, e ci ritroviamo in uno degli esempi sopradescritti, allora è giunto il momento di chiedere aiuto ed affronta-re la problematica ossessivo-complusiva. È un problema moltodiffuso, ma non ancora del tutto conosciuto dalla popolazione, chepuò interessare svariati campi e che provoca molta sofferenza poi-ché invade la quotidianità e limita il raggio di azione della perso-na che ne soffre. La persona è aiutata dal professionista ad usciredal circolo vizioso delle ossessioni (pensieri intrusivi) e dellecompulsioni (azioni ripetute), attraverso l’utilizzo di opportunetecniche sia cognitive sia comportamentali, migliorando la propriaqualità di vita.

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RUBRICA DI PSICOLOGIA A CURA DELLADR.SSA DEBORA GILARDI

Approccio cognitivo - ComportamentaleMaster in Disturbi dell'Alimentazione e Obesità

Iscrizione all'albo degli Psicologi della Toscana al N.° 4388

Page 42: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

offrire un impianto in totale messa in sicurezza per gli utenti, che curiosamente bisogna rileva-re siamo tutti noi, compresi i Consiglieri Don-zelli (del Comune) e Fanelli (del Q4). Vorrei ricor-dare a tutti che il ciclodromo “Graziella Cenni” è il primo tassello di un polo sportivo nell’area di San Bartolo a Cintola, e mi preme altresì ricorda-re qui, che nei primi mesi del 2010 sarà affidata la realizzazione del prossimo campo di football americano del quale è appena finito il bando di gara. Affido allora ai Consiglieri Donzelli e Fanelli per memoria storica e futura che, le polemiche strumentali servono solo a loro, a noi resta di concludere per tutti gli utenti un’avventura di impianto sportivo, che rimane in testa ai nostri pensieri e doveri non solo come cittadini ma sopratutto come amministratori. Non rimania-mo certo insensibili alle critiche, doverose e tal-volta anche giuste, quando queste però nasco-no dall’intento di costruire per il bene comune, e non di polemizzare inutilmente. Dice infatti l’oracolo che “quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”.

Donatella Villani Presidente della Commissione Sport del Q4

“IL MIO PINOCCHIO DIMENTICATO”Spettabile “Il Reporter”, ho 78 anni e sono un “figlio” purosangue del quartiere 2; nato a Varlungo in via della Log-getta e vissuto sempre tra Campo di Marte, Rovezzano e Coverciano. La mia famiglia era povera, ma io, appassionato di cartoni animati, cominciando da ragazzo, con le mie sole forze e la mia tenacia, riuscii alla fine ad entrare da professionista in questo fantastico mondo. Tut-to questo partendo da semplice autodidatta, realizzando chilometri e chilometri di pellicole in disegni animati, arrivando addirittura a pro-durre (come autore) negli anni dal 1966 al 1971, il film lungometraggio “Un burattino di nome Pinocchio” che realizzai (tutto a Coverciano in via Domenico Maria Manni) con una équipe di circa 50 tra tecnici, disegnatori, pittori ecc. Questo film che fu apprezzato ed esaltato da tutti i media di allora nonché dalla critica, co-stò poco meno di mezzo miliardo di lire (degli anni ’70!) equivalenti a diversi milioni di euro di oggi, ed ebbi anche la soddisfazione di vederlo proiettare nelle sale cinematografiche di mez-zo mondo! Dico la mia in questo senso: è mai possibile che l’ignoranza umana sia tanto diffu-sa (anche in tanti giornalisti!) da citare, ogni vol-ta che si parla di film su “Pinocchio”, solo quelli prodotti da altri autori: Disney, Comencini, Be-nigni, ecc. compreso perfino quello che D’Alò avrebbe intenzione di fare? Nessuno infatti cita mai quel mio film che secondo gli esperti del settore rimane una delle pietre miliari del cinema di animazione italiano; tanto per fare un esempio, questo è accaduto abbastanza recentemente su articoli pubblicati da Il Tirreno e La Stampa, ma ciò vale anche per tantissime altre pubblicazioni o citazioni in Tv! Per carità, faccio la mia sommessa protesta non sulla Gaz-zetta Ufficiale, bensì solo sul giornale del mio quartiere, quindi quasi sottovoce, mica sono in cerca dell’assegnazione del “fiorino d’oro” né, tantomeno, del “gonfalone d’oro”! Tuttavia, come autore, confesso che mi piacerebbe che qualche giornalista e (perché no?) anche qual-che autorevole amministratore menzionassero, almeno quando si parla di lungometraggi su Pinocchio, i meriti di un fiorentino che, anziano sì ma pur sempre “vivo, anzi vivissimo!”, gradi-rebbe di vedere pubblicamente riconosciuta una vita intera spesa nell’immenso lavoro che richiede l’arte di quei disegni animati che han-no fatto e fanno sorridere tanti bambini, ma anche tantissimi adulti.Grazie per l’attenzione e l’ospitalità.

Giuliano Cenci

“TROPPA VELOCITA’ DAVANTI ALLA SCUOLA”La fermata Sita in via De Nicola di fronte all’ITT Marco Polo si trova in tratto percorso a forte velocità lontano dagli autovelox e l’attraversa-mento pedonale non è rialzato a banda larga come tutti quelli della zona (via Aretina , lun-garno Colombo, ecc.); non solo, le righe bian-che sono consunte e su metà della carreggiata cancellate da una toppa di asfalto recente. E’ perciò necessario un intervento immediato che evidenzi l’attraversamento e moderi la velocità programmando l’adeguamento con apposito rialzo, colorazione azzurra o rossa e salvagente centrale per poter attraversare in due fasi. Sono due mesi che avevo fatto questa segnalazione al Sindaco e alla Polizia Municipale senza che si sia visto il minimo intervento; noto con dispia-cere che la nuova Amministrazione ha portato novità sulle grandi questioni (Duomo, tramvia, Tav) ma sulle piccole cose imperversa ancora trascuratezza e scaricabarile fra i vari uffici. Che facciamo, aspettiamo il morto?

Maurizio Landi

VIA BARACCA E I PULLMAN IN SOSTAGentile redazione, ho letto con grande atten-zione, sull’ultimo numero del Vs. giornale, le lettere sull’argomento in oggetto e vorrei ag-giungere anche la mia indignazione a quella dei precedenti lettori, precisando anche qual-che altro aspetto del problema. Io abito in via Baracca e i pullman, oltre a sostare col motore acceso davanti ad un grande albergo, spesso rimangono parcheggiati, occupando l’intero spazio del marciapiede di fronte all’albergo, per tutta la notte. Quando mi capita di rientrare a casa a piedi, spesso con i miei nipotini, poco pri-ma di cena sono costretta a scendere sul piano stradale, con grossi rischi per l’incolumità mia e dei due bambini che devo tenere per mano. Inutile ricordare che in Via Baracca il traffico non solo è intenso, ma la maggior parte delle auto non rispetta assolutamente il limite di velocità, i motorini sfrecciano svirgolando tra le auto e non c’è nessun attraversamento pedonale “a dosso”, come quelli che hanno collocato negli ultimi tempi in molte strade. Oltre ai pullman, inoltre, sostano sul marciapiede, in corrispon-denza del muro di cinta del deposito Anas, un paio di autotreni i cui autisti vanno a cena e a pranzo nei ristoranti dall’altro lato della strada e forse si fermano anche a dormire nella cuccetta del loro mezzo, perché anche a notte fonda i mezzi sono ancora lì. Come già hanno fatto presente gli altri lettori, i vigili, da me varie volte interpellati, quando rarissimamente passano a piedi per questa disgraziata strada, sostengono di non poter fare nulla, perché nelle ore serali non sono più in servizio e se, talvolta, di giorno, hanno elevato qualche multa, queste non sono state pagate, perché i pullman erano stranieri e dunque... Dunque, come in tante altre situazio-ni, i cittadini devono rassegnarsi e arrangiarsi, senza sperare che nessuna delle autorità com-petenti prenda provvedimenti incisivi. Può l’As-sessore competente farsi un giretto da queste parti, magari con la macchia di servizio, in orario notturno, per rendersi conto di persona del pro-blema? Chiedo troppo? Faccio un’altra doman-da: perché in questo tratto di Via Baracca (all’al-tezza di Via don L. Perosi) non si sostituiscono alle normali strisce pedonali i dossi? Che cosa non lo consente? Oppure nessuno ci ha pensa-to, perché ancora non c’è stato il morto? Posso sperare in una risposta da chi istituzionalmente deve occuparsi di questi problemi? Grazie per l’ospitalità e cordiali saluti.

Carla Veronese

AUTOBUS, BIGLIETTI E REGOLESpett.le redazione il Reporter,sono il padre di Mattia, un ragazzo che pochi

giorni fa è stato multato sull’autobus per aver convalidato in ritardo il biglietto. Il solito furba-stro si dirà. Mio figlio, al contrario di me, non utilizza i mezzi pubblici: viaggia in motorino. Si è ritrovato in autobus solo a causa di un dito rotto che al momento gli impedisce di guida-re. Io stesso gli ho fornito il biglietto (non i soldi: proprio per evitare che vadano spesi in altro modo). Salito sull’autobus, complice una certa svagatezza e l’impedimento della mano rotta, ha impiegato del tempo per trovare il biglietto e convalidarlo. Lo ha fatto nel momento in cui l’autobus si è arrestato alla fermata dove atten-devano i controllori. Quando sono saliti a bor-do, Mattia ha già timbrato il biglietto, ma non importa, uno dei due, forse appassionato di te-lefilm polizieschi, da terra ha visto i movimenti del passeggero, attribuendogli una preveggen-za che mio figlio è lungi dal possedere. Data la giovane età e un carattere remissivo, lo zelante funzionario ha avuto buon gioco nell’elevare la multa che io ho pagato, esattamente come il biglietto, pur consapevole dell’illegittimità del verbale, laddove afferma, distorcendo la real-tà dei fatti, che Mattia avrebbe timbrato dopo l’inizio della verifica, a meno che l’attività di ve-rifica non s’intenda già iniziata sul marciapiede, ancor prima di salire sull’automezzo. Ma non è per lamentare l’illegittimità dell’accertamento che scrivo: se mio figlio si fosse premurato per tempo di trovare il biglietto, il problema non si sarebbe posto e anche una multa può inse-gnare a preparasi per tempo: oggi a timbrare un biglietto, domani a cose ben più importanti. Scrivo per lamentare quanto avvenuto in segui-to, quando lo zelante controllore, a fronte dell’in-transigenza mostrata con Mattia, è stato invece molto più “comprensivo” nei confronti di un al-tro passeggero, questo sì sprovvisto di biglietto. Il passeggero, di nazionalità straniera (lo preciso solo per amor di verità), non è stato arrendevo-le come mio figlio, al contrario. Risultato: lui ha continuato pacifico il suo viaggio senza bigliet-to e Mattia con la sua multa. Si ha un bell’insiste-re con i figli sul valore della legalità quando poi, il primo controllore che passa impone un rispet-to delle regole perfino eccessivo a qualcuno e le infrange clamorosamente un attimo dopo con qualcun altro. Quale insegnamento può trarre un ragazzo da un comportamento tanto con-traddittorio? Non finirà per convincersi che le regole si possono infrangere impunemente, a patto di essere determinati nel farlo? Vorrei po-ter dire che casi come questo sono l’eccezione, ma la mia quotidiana esperienza di viaggiatore testimonia il contrario.Cordiali saluti,

Fabio Daddi

LE NOTTI “IMPOSSIBILI” ALLE PIAGGEBuongiorno,scrivo per fare presente un problema che af-fligge chi come me abita alle Piagge di fronte al Viper Theatre. Il venerdì e il sabato notte è impossibile dormire e riposare in quanto il ru-more è talmente forte da non permetterlo. La polizia municipale ha già realizzato delle rileva-zioni fonometriche che hanno constatato che il rumore prodotto dal Viper è oltre il limite di tollerabilità. Ha quindi presentato un esposto al Viper per porvi rimedio ma i pannelli che han-no applicato per attutire il rumore non hanno migliorato la situazione. E da allora non è stato fatto più niente. Vi scrivo per chiedere il vostro aiuto, per sensibilizzare le istituzioni in qualche modo. Il Viper è una struttura che è importante per la comunità in quanto in settimana ven-gono svolti dei corsi per i giovani e gli anziani ed è giusto mantenerla. Non è però tollerabile avere una discoteca in un centro abitato. Inoltre, in aggiunta al rumore della discoteca fino alle 4 del mattino, si aggiungono gli schiamazzi dei ragazzi che rimangono fuori dal locale fino a

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

“CICLODROMO DI SAN BARTOLO A CINTOIA, LA MIA RISPOSTA”L’intervento di realizzazione del ciclodromo “Graziella Cenni” di San Bartolo a Cintoia è sta-to formalmente ultimato il 16 marzo 2009, in data 8 gennaio 2009 sono state consegnate le chiavi dell’impianto alla Commissione Sport del Q4, affinché si potessero svolgere i preparativi dell’inaugurazione avvenuta poi il 18 gennaio 2009. Il Q4 ha provvisoriamente affidato le chia-vi della pista alla Società sportiva Itala Ciclismo che gestisce con merito e in via transitoria, il plesso. Il 16 novembre 2009 sono iniziati i lavori di completamento dell’appalto per l’installa-zione dell’impianto di illuminazione, al fine di consentire il pieno utilizzo della pista in orari notturni e nel periodo invernale, lavori dun-que che termineranno entro i primi mesi del 2010. Successivamente l’Ufficio Tecnico Sport redigerà il Certificato di Regolare Esecuzione dell’appalto di realizzazione della pista. Ecco, questa in estrema sintesi l’iter sin qui osservato ed eseguito per portare a termine la struttura del ciclodromo “Graziella Cenni” di San Bartolo a Cintoia. I Consiglieri Donzelli (del Comune) e Fanelli (del Q4) rilevano su “Reporter” del mese di dicembre l’assoluta mancanza dell’utilizzo dell’impianto in discussione, raccontata così, sembrerebbe anche vera; i fatti però sono riportati in testa a questo articolo, aggiungo inoltre che, non essendo del tutto ultimato e non avendo ancora le dovute certificazioni per il pieno utilizzo della struttura, diventa assai difficile oltre che rischioso, pensare di aprire un complesso dove l’Amministrazione ne rispon-derebbe in primis (e con essa tutti noi) a causa di problemi eventuali che potrebbero sorgere, con infortuni piccoli o grandi agli atleti o perso-ne della società civile, causati dalla noncuranza e soprattutto dalla mancanza dei protocolli questi sì imposti dai termini di legge. Vorrei inoltre ricordare al consigliere Fanelli, compo-nente per la PdL della Commissione Sport del Q4 che avrebbe potuto aggiornarsi in qualsiasi momento sullo stato degli impianti, e comun-que sarebbe bastato partecipare con più fre-quenza (sia detto fuori da ogni polemica) alle riunioni della Commissione per essere tenuti al corrente ed informati dunque dello stato d’arte. Il ciclodromo era all’ordine del giorno della se-duta di commissione del 10 dicembre scorso, da aggiungere inoltre che per gli orari di aper-tura sono di interesse primario dell’Amministra-zione, cui preme siano resi noti a tutti i cittadini in maniera tempestiva, ma non prima di poter

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mattina.Spero che ci possiate aiutare in qualche modo, grazie,

Mariella

“MANTO DISSESTATOIN PIAZZA FARDELLA”Spettabile Reporter,già diverse volte ho sollecitato l’Amministrazio-ne Comunale di Firenze a provvedere al rifaci-mento dell’asfalto di piazza Fardella, in zona Sal-viatino, Campo di Marte. La piazza ha un manto stradale completamente dissestato e potenzial-mente pericoloso per chi viaggia e attraversa le strisce. Inoltre, la rotatoria già subisce il frequen-te transito giornaliero delle linee Ataf che hanno avvallato non di poco una parte dell’asfalto. In più, si aggiungono altrettante buche sparse. Mi domando: perché questa bella piazzetta, non irrilevante per le funzionalità urbane del suo intorno, viene considerata cosi “marginale” dal Comune di Firenze? Come è possibile vedere frequenti e dubbiosi lavori di asfaltatura nelle

vie circostanti (via Centostelle e via Lungo l’Affri-co) e lasciare invece una piazza in uno stato così pietoso da tanti anni? Non è il modo in un sito dove è presente anche e soprattutto una scuo-la media, la “Dino Compagni”. Basta poco per rompersi una caviglia e provocare altri peggiori inconvenienti. Grazie dell’attenzione. Un cordiale saluto.

Alessandro Nencioni

SAN FREDIANO, LA VOCE DEI RESIDENTIGentile Redazione,sono un residente del quartiere di San Frediano. Ho letto sul numero di novembre della nasci-ta della nuova Associazione San Frediano che avrebbe ritrovato l’unione tra artigiani, commer-cianti e residenti. L’articolo riporta anche di varie proposte fatte alla nuova Amministrazione dal vicepresidente dell’associazione stessa, una del-le quali mi ha fatto letteralmente trasecolare. Mi riferisco alla richiesta di spostare la porta telema-tica sino all’angolo con Piazza del Carmine “per evitare la desertificazione di certe zone, miglio-

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Gentile Mariateresa,innanzitutto le faccio i complimenti per il suo impegno e il suo senso civico che, da quello che ci racconta, neanche il passare degli anni riesce a scalfire. Quello dei rifiuti è un tema troppo spesso sottovalutato, se non quando l’argomento balza all’onore delle cronache nazionali nei casi come quelli che abbiamo visto e stiamo vedendo a Napoli o Palermo. Tardi, troppo tardi. Se è vero che in quei casi, oltre ai comporta-menti dei cittadini, alle spalle ci sono altre e ben più gravi responsabilità, è anche vero che il primo passo per non arrivare a tanto deve essere compiuto – ogni giorno – da tutti noi, i cittadini. Non è difficile, né troppo “faticoso”: basta dividere i rifiuti che quo-tidianamente produciamo in casa, con un minimo d’attenzione e la consapevolezza di stare facendo – più di quanto spesso siamo portati a pensare - qualcosa di molto importante per l’ambiente. Il secondo passo, poi, è quello di gettare i rifiuti (già diffe-renziati) nei rispettivi cassonetti. E qui, qualche volta, iniziano i problemi. Come nel caso che lei ci ha raccontato. La vicinanza dei contenitori per ogni tipo di materiale (carta, plastica, organico, ecc.) alla propria abitazione è senza dubbio importante per incentivare tutti i cittadini a comportarsi correttamente, e va da sé che, al contrario, la loro lontananza dal portone di casa possa spingere a gettare indiscriminatamen-te tutta l’immondizia nel cassonetto blu (quello generico) chi non è dotato della ne-cessaria “convinzione”. Nel numero di questo mese de “Il Reporter” abbiamo fatto, per ognuno dei cinque quartieri fiorentini, il punto della situazione sulla raccolta dei rifiuti e sulla presenza dei necessari cassonetti, e nelle edizioni precedenti avevamo affrontato lo stesso argomento a Fiesole e Impruneta. Quello che ne è venuto fuori è la volontà di investire in nuove tecnologie per rendere il servizio sempre più efficiente, oltre alla (gradita) notizia dell’arrivo di nuovi cassonetti (a patire da quelli per il ma-teriale organico) dove prima non c’erano. Speriamo che tutto questo diventi presto realtà, e che alle intenzioni seguano i fatti. Noi saremo qui a controllare. Ma il neces-sario impegno che le aziende e gli enti preposti si devono assumere non deve essere vanificato da un comportamento non responsabile da parte di noi cittadini, che dob-biamo fare la nostra parte. Basta poco, ma il messaggio che deve passare è questo: con un minimo d’attenzione, tutti possiamo fare molto per l’ambiente. E in questo senso il comportamento “virtuoso” suo e di tutti coloro che seguono il suo esempio è da lodare e promuovere.

Matteo Francini

L’ONORE (E L’ONERE) DI “DIFFERENZIARE”Gentili amici della Redazione, da qualche mese in largo Cantù è stato installato un cassonetto per la raccolta diffe-renziata dei rifiuti organici. Sensibile alla conclamata necessità di ampliare la raccolta differenziata, mi sobbarco (ho 82 anni d’età) l’onere di portare pressoché quotidiana-mente i rifiuti fino a Largo Cantù dalla mia abitazione in Via della Cernaia, nell’aspettativa dell’estensione del servizio anche alla zona di Piazza della Vittoria. Le ripetute richieste in tal senso rivolte al Quadrifoglio sono rimaste lettera morta: volete provarci voi?Ringraziando per l’attenzione,

Mariateresa Gallo

lettere

rando il commercio, quindi i problemi dovuti al degrado e alla sicurezza”. A parte il fatto che pur sforzandomi non riesco proprio a capire che nesso ci possa essere tra la localizzazione della porta telematica con il degrado e la sicu-rezza ma mi pare proprio incredibile che questa richiesta possa essere auspicata dai residenti. Questa assurda proposta avrebbe il solo effetto di estromettere Piazza del Carmine dalla Z.T.L. forse per “migliorare il commercio” non certo per migliorare la vita dei residenti che già con la situazione attuale hanno sempre dei grossi problemi di parcheggio. Ho parlato di questo con amici e conoscenti residenti nel quartiere (alcune decine di persone) e tutti erano del mio stesso parere, anzi approfitto di questo spazio per spiegare meglio le vere ragioni dei residenti, che vorrebbero non solo che la porta telema-tica rimanga dov’è ma auspicherebbero anche un maggior controllo dei molti furbetti che la aggirano percorrendo in contromano Via dei Cardatori (passando tra l’altro davanti alla scuo-la media Machiavelli) e anche da Via di Cestello (sempre in contromano). Per quanto riguarda l’ormai leggendario parcheggio sotterraneo di Piazza del Carmine i residenti sono assoluta-mente a favore a patto però che i posti siano a loro riservati. Nell’articolo non è chiaro a cosa si riferisca l’assessore Massimo Mattei quando riferisce che ha richiesto alla S.a.s di intervenire nelle situazioni più urgenti, mi permetto però di ricordargli che i residenti sono molti di più degli artigiani e dei commercianti del quartiere e so-prattutto votano tutti a Firenze.Nel ringraziare dell’attenzione saluto cordial-mente,

Claudio Nucci

LA SOSTA SENZA I VIGILINISpettabile Il Reporter,premesso che sono un automobilista e che in famiglia abbiamo due auto, vorrei dire la mia sui “vigilini” e la loro “soppressione”. Certo posso parlare solo di via Mazzoni dove abito, ebbene, da quando non ci sono più i “vigilini” parcheg-giare in quella strada è diventato quasi impos-sibile anche per i residenti. Tra le strisce blu c’è sosta senza pagamento di ticket e tra le strisce bianche sostano tutti fuorché i residenti... tanto nessuno controlla! Eppoi alle fermate dell’Ataf i passeggeri salgono e scendono con difficoltà poiché la fermata è occupata dalle auto in so-sta. Il sindaco disse con enfasi che il compito che svolgevano i “vigilini” possono anzi devo-no svolgerlo i vigili urbani: giustissimo ma tra il dire e il fare... In via Mazzoni, infatti, questi tutori dell’ordine non li vediamo mai e se raramente, molto, molto raramente passano è il classico “passi e non baci” e così, come dicevo, è difficile per i residenti parcheggiare: le auto sostano sul marciapiede, sulle strisce pedonali o in curva. Ora si parla di togliere i parcometri; fare strisce rosa e/o viola (colori non previsti dal codice del-la strada) e dare in affitto porzioni di strada. Ma non sarebbe meglio tornare con i piedi per terra e finirla con la demagogia?Cordialmente,

Giancarlo Romoli

GLI AVVALLAMENTI DI VIA DI SCANDICCICarissimi redattori,ho letto con grande interesse l’articolo di Pa-ola Ferri e di un altro o un’altra non meglio identificato/a M.F. circa le situazioni di rischio che due amici del compianto Andrea Pellegrino hanno preso la lodevole iniziativa di evidenzia-re. Speriamo che la loro preziosa collaborazione trovi ascolto presso chi di dovere. Mi aggiungo a loro per fare questa segnalazione. Voglio parla-re del tratto di Via di Scandicci compreso tra via Guardavia e l’Ospedale di Torregalli. E’ una ver-gogna per un Comune dal sindaco efficiente e rampante all’elezione del quale non mi pento

di avere contribuito, mantenere una strada inte-ressante un complesso ospedaliero così impor-tante, piena di avvallamenti pericolosi che non possono non provocare sobbalzi a chi la per-corre anche a velocità moderata e prudenziale. Ciò, penso, con grande disagio di chi ha anche la mala sorte di essere trasportato in ambulanza. Il Comune, alla confluenza di Via di Soffiano in Via di Scandicci ha da tempo apposto un cartel-lo che ricorda un evento funesto accaduto più di quarant’anni fa, con invito alla prudenza, una prudenza che va raddoppiata per la presenza di un manto degno di una “trazzera” o di una viottola di campagna. Tralascio il rischio di chi la percorre in moto come il sottoscritto, che non è più un giovanotto, né ha abitudini di guide sportive. Anzi, a questo proposito, mi ripro-metto di misurare nei prossimi giorni gli avval-lamenti più profondi e, successivamente darne immediata comunicazione alla Procura della Repubblica perché, in caso di incidente dovu-to alla negligenza e alla cattiva manutenzione della carreggiata, si possa più agevolmente in-criminare gli inadempienti per omissione d’atti d’ufficio. Certo che la presente venga tenuta nella debita considerazione, Vi porgo i miei più cordiali saluti.

Riccardo Tucci

SMENTITA DELL’ARTICOLO“E I CORSI DI LINGUA CERCANO SPAZIO” REPORTER OTTOBRE 2009La sottoscritta Anna Micheletti, IDC del labora-torio linguistico/culturale del Q5, presente all’an-nuale incontro di programmazione didattica e delle attività culturali con gli utenti del labora-torio, avvenuto il 16/09/2009, alla presenza della giornalista di Reporter Francesca Puliti, smenti-sce la veridicità dell’articolo in oggetto per i se-guenti motivi:1)l’articolo appare come un’intervista ad Anna Micheletti, il suo nome infatti risulta per quattro volte e le frasi sono virgolettate, non come una conversazione con gli utenti come è effettiva-mente avvenuto2)gli argomenti esposti nell’articolo non sono quelli trattati nella suddetta sede3)le affermazioni attribuite alla sottoscritta per-tanto, sono fuori luogo, fuori contesto e non rispondono alla verità.Nell’articolo compaiono inoltre errori evidenti quali1)il titolo introduttivo non risponde a verità, in-fatti la biblioteca non ha mai organizzato corsi di lingua, tale attività da anni, è prerogativa del laboratorio linguistico2)il titolo non risponde a verità perché gli spazi al DSU erano già stati garantiti dal Presidente Gianassi come infatti si evince dalla parte finale dell’articolo3)unico errore rettificato nel numero di novem-bre riguarda il profilo professionale di Anna Micheletti come IDC del laboratorio di lingue e non come operatrice bibliotecaria.Per i motivi sovraesposti sono pertanto a richie-dere una rettifica appropriata da pubblicare al più presto.

Anna Micheletti

Prendo atto delle sue parole e del fatto che tra noi possa esserci stato un fraintendimento sul taglio dell’articolo che, comunque, non è un’intervista. Nell’articolo in questione mi sono limitata a descrivere la situazione per discutere della quale ci eravamo incontrate insieme a un gruppo di utenti del laboratorio linguistico; nel redigerlo, ho ritenuto opportuno inserire anche alcune sue affermazioni fatte a ulteriore spiega-zione della situazione. Mi rincresce invece che, secondo lei, il titolo possa non aver centrato in pieno l’argomento trattato e possa contenere alcune imprecisioni, di cui mi scuso.

Francesca Puliti

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Concerti

Luther Blisset 15 GennaioGinger Zone - ScandicciLuther Blissett è una formazione bolognese nata nel 2006 come duo comprendente Antonio d’Intino (basso elettrico) e Andrea Grillini (batteria). Nel 2007 sono entrati nel gruppo Dario Fariello (sassofoni), Carlo D’Alessandro (chitarra elettrica) e Lucio Corenzi (contrabasso) per sperimentare il nuovo suono a metà via fra jazzcore, improvvisazione e composizione. Nel 2008 dopo aver pubblicato il primo disco (“Live @ Downbeat Festival”) con Eclectic Polpo Records ed aver intrapreso un tour promozionale in Italia suonano a Chicago nella “Immediate Sound Series” e nella “Improvised Music Series”. Collaborano e registrano con Ken Vandermark e Jason Stein. Pertecipano al “Downbeat Festival” e all’”Iceberg Festival 2009”. Talvolta si avvalgono della collaborazione e dell’apporto live di Beppe Scardino (sax baritono) e Giorgio Simbola (trombone, violino). Inizio ore 22

Millelemmi e Low ‘n’ Zac16 GennaioGinger Zone - ScandicciFrancesco Morini alias Millelem-mi e Simone Zaccagnini alias Low’n’Zak. Uno parla e l’altro disegna. Ma non è detto che non possa avvenire il contrario. D’altra parte la differenza tra un visualiz-zatore verbale e un verbalizzatore visuale è minima, commutati-vamente parlando. Ne risulta un linguaggio forbito e sforbiciato, diretto e di stomaco, di sogno e di segno. Un segno kilometrico, di lettere e fi gure invasive, retoriche, armoniche, semiotiche ed ottiche. Genere: rap, slam poetry, graffi ti, spoken words, fumetti, reading, pennelli, jazz, pennarelli, sprolo-quio, jam session. Inizio ore 22

Stone in the water – Stefano Bollani Trio18 GennaioTeatro ComunaleStone in the Water ha come protagonita il “Danish Trio” del brillante Stefano Bollani, gruppo che affi na la propria sensibilità nel campo dell’improvvisazione ormai da sei anni. Il bassista

Jesper Bodilsen ed il batterista Morten Lund (entrambi al loro esordio su ECM) hanno al loro attivo una collaborazione che dura da più di quindici anni. I tre musicisti si muovono con grande fi nezza attraverso un affascinante programma che include nuovi brani di Bollani e Bodilsen, ballad di Caetano Veloso, Antonio Carlos Jobim, ed un’improvvisazione su Poulenc “Improvisation 13 en mineur”, apportando nuovi colori e sfumature al genere pianistico. Il Mondo di Patty23 e 24 GennaioMandela ForumIl Mondo di Patty, il Musical più bello è la versione teatrale del telefi lm argentino che racconta la storia di una ragazza di 13 anni - Patricia Castro detta Patty - e le sue vicende adolescenziali. Uno stile fresco e giovane, amori, ami-cizie, sogni, ballo, musica, scontri e disaccordi tra ‘’Las Divinas’’ e ‘’Las Populares’’ sono gli elementi di successo dello spettacolo che ha entusiasmato milioni di ragazzi in tutto il mondo.

Alessandra Amoroso23 gennaioSachallCon 200.000 copie vendute e il doppio platino conquistato, si è confrontata ai primi posti della classifi ca con grandi star italiane e internazionali. Nel corso dell’estate Alessandra ha tenuto i suoi primi concerti in tutta Italia, sempre circondata dallo straor-dinario calore del pubblico. Dopo un avvio di carriera folgorante che l’ha catapultata in un tourbillon di impegni e di successi, Alessandra Amoroso è pronta ad annunciare la pubblicazione del suo primo album completo di inediti dal titolo ‘Senza nuvole’, uscito il 25 settembre e subito primo in clas-sifi ca davanti a star internazionali del calibro di Madonna.

FFH29 GennaioGinger Zone - ScandicciFFH nasce dall’incontro tra l’artista Nicola Martini e Kilroy e indaga il suono come massa fi sica, materia tangibile all’interno dello spazio, piuttosto che le sue qualità musicali. Insinuando la massa sonora nelle strutture ospitanti, si servono di diversi tipi di apparecchiature a seconda

degli spazi e dei motivi dell’in-tervento, come risuonatori al Terfenol, strumentazione analogi-ca, computer, generatori, ventole industriali, strumenti musicali modifi cati. Al Ginger in occasione di Borderline, l’appuntamento dedicata alle nuove frontiere della musica di ricerca.

Fiorello29 e 30 gennaioMandela ForumFiorello torna dal vivo, questa volta all’interno dei Palasport, per continuare e allo stesso tempo iniziare, una nuova avventura del Fiorello Show. A pochi mesi dal successo teatrale ottenuto a Roma, Fiorello porta il suo spettacolo in alcune delle prin-cipali città italiane, con un tour che proseguirà anche nel nuovo anno. Il Fiorello Show Tour, regia di Giampiero Solari, è un fl usso di storie e di canzoni che, nel corso delle diverse tappe, si evolve e cambia ad ogni appuntamento. In un continuo divenire e in continuo movimento, Fiorello, accom-pagnato sul palco dal maestro Enrico Cremonesi e la sua band, trasforma ancora una volta i fatti di attualità e gli elementi del quo-tidiano in uno show tutto nuovo. La scaletta dello show si nutre molto dell’ispirazione artistica del momento e Fiorello riesce a rendere lo spettacolo ogni sera diverso, con gag, canzoni, battute, imitazioni, racconti di vita vissuta ed improvvisazioni.

Mostre

Innocente e calunniatoFino al 28 febbraioGabinetto disegni e stampe degli Uffi ziNel quarto centenario della morte la mostra Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40 – 1609) e le vendette d’artista presenta al pubblico i temi di polemica e di vendetta che alcuni artisti, e in particolare Federico Zuccari, usarono per dichiararsi innocenti a fronte di calunnie e ingiustizie vere o presunte.

Sub Pop StoryFino al 25 GennaioGinger ZoneUna grande mostra dedicata ai venti anni di Sub Pop, storica eti-chetta di Seattle a cui va il merito di aver scoperto, e fatto scoprire

a tutti noi, gruppi come Nirvana, Soundgarden, Mudhoney, Afghan Whigs, L7 e tanti altri. Venti magnifi ci pannelli ripercorrono, dal 1998 al 2008, la storia di questa piccola grande etichetta. I pannelli, ricchi di immagini e testi d’accompagnamento, sono inoltre introdotti da una strepitosa ed accorata lettera del boss della label, Jonathan Poneman.

Artefatti preziosiFino al 31 gennaioMuseo degli argenti - Palazzo PittiA 45 anni dalla vittoria a Firenze del primo premio al Concorso Nazionale di Orefi ceria del 1964, Fausto Maria Franchi torna nel capoluogo toscano con una mo-stra monografi ca al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. Già nel 2007 l’orafo romano aveva voluto legare il suo nome al Museo degli Argenti, donando l’anello Triangoli segreti, la spilla Affi nità elettive e l’anello Ore perdute, opere entrate a far parte della collezione permanente del Gioiello Contem-poraneo del museo.

Le porcellane di Betty WoodmannFino al 15 FebbraioMuseo delle porcellane – Palazzo PittiTra le prestigiose porcellane conservate alla Palazzina del Cavaliere trovano una appropriata collocazione le creazioni colte e fantasiose di Betty Woodman, in vetrine appositamente integrate con l’allestimento del Museo. Le insolite porcellane di Sèvres realizzate dall’artista, scon-volgono l’idea tradizionale di “corredo da tavola apprezzato” con le loro forme imprevedibili e l’intensità e brillantezza dei colori, senza tralasciare il bon ton ormai consolidato dei prestigiosi serviti amati dai regnanti.

Christian Balzano. Luci del destinoFino al 14 FebbraioLu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art Il Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, propone la mostra Christian Balzano. Luci del destino a cura di Luca Beatrice (co-curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009), frutto del primo progetto di collaborazione e partnership

internazionale del Lu.C.C.A. con il Pabellón de las Bellas Artes dell’U.C.A. - Pontifi cia Universidad Catolica Argentina di Buenos Aires, il CEC - Centro de Expresio-nes Contemporáneas di Rosario e il Museo Provincial de Bellas Artes Franklin Rawson di San Juan. L’esposizione, dopo il tour nei musei argentini iniziato a maggio 2009, sbarca al Lu.C.C.A. sotto forma di una grande installazione che coinvolgerà i due piani espo-sitivi principali del museo con 32 lavori su tela, pelle e carta, alcune grandi sculture, alcune particolari opere concepite site-specifi c e uno spazio completamente interattivo che si omologherà, e quindi modifi cherà, a seconda delle scelte dello spettatore-utente.

Santi poeti navigatoriFino al 31 gennaioSala Reali Poste – Galleria degli Uffi ziDa nove anni alla Galleria più importante della città riscuotono un grande successo le meditate mostre gratuite che hanno per principale oggetto opere poco note o sconosciute conservate nei depositi. Quest’anno, l’opera ‘mai vista’ non proviene dai magazzini del museo: si presenta infatti la donazione da parte dell’Associa-zione di un magnifi co ritratto di Amico Aspertini (Bologna, 1474 circa – 1552) datato ante 1521, che raffi gura Alessandro Achillini (medico e fi losofo bolognese 1463 – 1512), già appartenuto alle raccolte di ritratti di uomini illustri di Paolo Giovio a Como.

Teatro

L’anatra all’aranciaDal 12 al 17 gennaioTeatro della Pergola

Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio ne “L’anatra all’aran-cia”, di Douglas Home e Marc Gilbert Sauvajon, per la regia di Ennio Coltorti, che ne ha curato la traduzione e l’adattamento insieme a Nino Marino. Prodotto da Rosario Coppolino e Antonia Piccolo per Molise Spettacoli, questo capolavoro del cosid-detto teatro “leggero”, costruito su un meccanismo comico di straordinaria effi cacia, dà vita a un intreccio spassoso e frizzante

che da un trentennio riscuote continui successi. Nel cast, oltre a Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi, nei panni di Gilberto e Lisa Ferrari, i coniugi annoiati che il sospetto del tradimento risveglia da una vita di coppia forse un po’ troppo tranquilla, anche Mino Manni, interprete dell’affascinate Leopoldo Augusto Serravalle-Scrivia, in grado di far tremare le fondamenta del matrimonio Ferrari, Gloria Bellicchi,(Miss Italia 1998), nel ruolo della sexy Patrizia Bertini, la segretaria ingenua e bellissima di Gilberto Ferrari, e la spumeggiante Gioietta Gentile, nel ruolo di Teresa, la colf di famiglia, impicciona e ironica.

Enrico IVDal 19 al 24 GennaioTeatro della PergolaVent’anni dopo la tragica cavalcata in costume nella quale il protagonista si è “fi ssato” nel personaggio di Enrico IV che interpretava, Matilde Spina (la donna di cui era innamorato), Belcredi (il suo vecchio rivale in amore), la fi glia di lei Frida e il suo fi danzato marchese Di Nolli (nipote dello stesso) vanno da Enrico accompagnati dal dottor Genoni (molto interessato al caso della sua pazzia) con l’intenzione di farlo rinsavire. Naturalmente l’arrivo di questi ospiti nella villa dove da vent’anni Enrico vive il suo personaggio - nei primi dodici realmente pazzo, negli ultimi otto per dolorosa necessità - con i suoi quattro fi nti consiglieri segreti ed il fedele maggiordomo travestito da umile fraticello, crea uno sconvolgimento emotivo in tutti i personaggi della vicenda che, ognuno a suo modo, rivive le emozioni del passato e lo striden-te contrasto con il presente.

L’italiana in AlgeriDal 22 al 29 GennaioTeatro ComunaleUn esordio molto atteso è quello del gruppo teatrale catalano Els Comediants che curerà il nuovo allestimento della popolare opera di Gioachino Rossini realizzato in coproduzione con il Teatro Real di Madrid, l’Opéra National de Bordeaux e la Houston Grand Opera. Enrique Mazzola dirige un cast formato da alcuni dei migliori cantanti rossiniani dei nostri tempi.

segnalazioni a [email protected]

Quello che fu il Museo Centrale dell’Etruria, costituitosi con l’unità

d’Italia, fu ferito quasi a morte dall’allu-vione del novembre 1966 e oggi prova a ri-sorgere. L’allora soprintendente Guglielmo Maetzke, con le lacrime agli occhi, indicò in 25 anni il tempo necessario per il suo restauro e la sua piena riattivazione: mol-ti lo tacciarono di pessimismo. Il progetto “Archeologico 2010”, che si è avvalso di un contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, redatto dalla Soprintendenza, affronta il corpo museale che affaccia su Piazza SS. Annunziata, confermandone l’ingresso principale sull’angolo con via Capponi. Com’è noto, il museo archeolo-gico interessa l’intero isolato fra via Lau-ra, via della Pergola, via della Colonna, e

via Gino Capponi. L’intervento previsto riguarda il volume ex-Innocenti che affac-cia su piazza SS. Annunziata. La novità che prenderanno vita saranno un uditorium con a complemento un qualificato spazio espositivo, i servizi di libreria e di archeo-shopping faranno da “attrattore urbano” per grandi e piccoli, così da superare la tradi-zionale resistenza del grande pubblico verso l’archeologia. I facili collegamenti interni, il libero accesso “senza biglietto” all’intero piano terra, il servizio di bar (aperto anche sul giardino monumentale), le attività espo-sitive temporanee, finiranno per costituire un “nuovo avvertibile polo di aggregazione” per la vita di relazione della città , in uno dei suoi spazi privilegiati, qual è quello della ri-nascimentale piazza dell’Annunziata.

IL PROGETTO

Ecco il MuseoArcheologico che verrà

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Page 46: Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

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