Il Reporter Q3 - Gennaio 2016

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Gennaio 2016 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere firenze 2016, guida all’anno che sarà Editoriale I grandi lavori e la memoria del passato Matteo Francini A gennaio è tempo di guar- dare avanti. Come ogni anno, il cambio di calendario segna il momento migliore per provare a immaginare la Firenze che sarà, quella che giorno dopo giorno dovrà es- sere “costruita” per rispondere non solo alle esigenze dei suoi abitanti, ma anche a quelle dei tempi che cambiano. Così, su Il Reporter di questo mese ab- biamo provato ad addentrarci nel 2016 appena iniziato. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 11 V oltarsi indietro per guardare avanti. Lo scorrere del 2016 ri- serverà diversi anniversari, per ricordare il passato ma so- prattutto per pensare al domani. Tra i giorni da segnare sul calen- dario c’è ad esempio il 29 agosto, quando la Fiorentina compirà novant’anni, oppure – questa volta più che mai – il 4 novembre, a cinquant’anni di distanza dall’alluvione del 1966. Ma quello ap- pena iniziato non sarà solo un anno di ricorrenze e “compleanni”, bensì anche di lavori decisivi per il presente e il futuro della città. Sara Camaiora - Gianni Carpini PAGINA 12 PAGINA 10 cultura, dodici mesi di eventi e novità Tra i momenti più attesi il taglio del nastro del Museo degli Inno- centi dopo tre anni di lavori. la corsa dei saldi (e del commercio) Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba PAGINA 14 PAGINA 13 il tottenham? ora gioca così U n anno dopo, l’urna di Nyon ha messo nuovamen- te di fronte i viola e gli Spurs nei sedicesimi di Europa League. La doppia sfida si avvicina: ecco come sono cambiati gli inglesi. Fiorentina PAGINA 4 Anno X Ed. 3 Firenze Quartiere 3 biciclette, cosa cambia nel quartiere Previsti ampliamenti e ricongiungimenti per le piste ciclabili. Chiesti alcuni interventi Primo piano PAGINA 3 cinema colonna, prove di futuro Bandone abbassato da mesi in lungarno Ferrucci. Ma per la sala sono allo studio nuove idee. PAGINA 2 novità e iniziative per il museo bartali Periodico d’informazione locale. Anno X n. 3 del 2 gennaio 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud La famiglia italiana della frutta

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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Gennaio2016

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

firenze 2016, guidaall’anno che sarà

� Editoriale

I grandi lavorie la memoriadel passato

Matteo Francini

A gennaio è tempo di guar-dare avanti. Come ogni

anno, il cambio di calendario segna il momento migliore per provare a immaginare la Firenze che sarà, quella che giorno dopo giorno dovrà es-sere “costruita” per rispondere non solo alle esigenze dei suoi abitanti, ma anche a quelle dei tempi che cambiano. Così, su Il Reporter di questo mese ab-biamo provato ad addentrarci nel 2016 appena iniziato.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 11

Voltarsi indietro per guardare avanti. Lo scorrere del 2016 ri-serverà diversi anniversari, per ricordare il passato ma so-

prattutto per pensare al domani. Tra i giorni da segnare sul calen-dario c’è ad esempio il 29 agosto, quando la Fiorentina compirà novant’anni, oppure – questa volta più che mai – il 4 novembre, a cinquant’anni di distanza dall’alluvione del 1966. Ma quello ap-pena iniziato non sarà solo un anno di ricorrenze e “compleanni”, bensì anche di lavori decisivi per il presente e il futuro della città.

Sara Camaiora - Gianni Carpini

☛ pagina 12

☛ pagina 10

cultura, dodici mesidi eventi e novitàTra i momenti più attesi il taglio del nastro del Museo degli Inno-centi dopo tre anni di lavori.

la corsa dei saldi(e del commercio)

Il Reporterdei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ pagina 14 ☛ pagina 13

il tottenham?ora gioca cosìUn anno dopo, l’urna di

Nyon ha messo nuovamen-te di fronte i viola e gli Spurs nei sedicesimi di Europa League. La doppia sfi da si avvicina: ecco come sono cambiati gli inglesi.

Fiorentina

☛ pagina 4

Anno X Ed. 3

FirenzeQuartiere 3

biciclette,cosa cambianel quartierePrevisti ampliamentie ricongiungimentiper le piste ciclabili.Chiesti alcuni interventi

Primo piano

☛ pagina 3

cinema colonna,prove di futuroBandone abbassato da mesi in lungarno Ferrucci. Ma per la sala sono allo studio nuove idee.

☛ pagina 2

novità e iniziativeper il museo bartali

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Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud

La famiglia italiana della frutta

Il cinema Colonnain lungarno Ferrucci

La storia

negli anni ’80 anchelaboratori di Gassman

Quella del cinema Colonna, classe 1925, è una storia

che ha visto alternare chiusure e riaperture. Era già succes-so nel 2011 quando, dopo un anno di buio in sala, il proiet-tore era tornato in funzione, sotto la gestione della Giglio Film, che ne aveva migliorato gli interni (arredamento e bar). Dopo una nuova chiusura ave-va preso il via la gestione di Baccani e il cinema – che negli anni ’80 aveva ospitato anche alcuni laboratori teatrali di Vittorio Gassman – si era “fat-to in tre”: il Cineclub di lunedì, gli Invisibili (autori emergenti) martedì e mercoledì, le prime visioni da giovedì a domenica.

S.M.

cinema colonna,bandone abbassato.nuove idee peril futuro della sala

Lungarno Ferrucci

Palazzo del Podestà

Il bandone del cinema Co-lonna è tirato giù da mesi. L’aggiornamento della sua pagina Facebook (quando

Il Reporter va in stampa, ndr) è fermo al 5 giugno scorso, al post che informa della proiezione (per beneficenza) del documen-tario “Articolo 32”, sul tema del programma Italia di Emergency, in compagnia del regista Anto-nio Di Peppo. Sul sito internet, un annuncio: è quello della chiu-sura estiva, con tanto di saluto e invito a godersi la calda stagione. Ma quel “ci rivediamo a settem-bre” (ancora in homepage) ha tradito le aspettative di chi, non vedendolo riaprire, ha temuto di perdere (di nuovo) questo spazio da sempre apprezzato nel quar-tiere e non solo. Ad averci messo lo zampino, anche in questo caso – viene spiegato – è stata la tem-pesta del 1° agosto, che “oltre ad aver colpito Firenze e soprattut-to il quartiere 3, ha danneggiato anche il Colonna – dice Alessan-dro Baccani, patron dell’agenzia di comunicazione Headlive e ul-timo gestore del cinema – sono in corso lavori di risistemazione, ripristino e messa in sicurezza dell’edificio, in particolare su tetto, controsoffitto e bagno, che sono le parti messe peggio”. Da qua – viene spiegato ancora – l’input ad allargare lo sguardo e iniziare, parallelamente ai lavori

di manutenzione e alle migliorie architettoniche, un restyling che vada oltre il puro aspetto este-tico. “Abbiamo approfittato di questa chiusura forzata per fare un’analisi sulle attività proposte – continua Baccani – essendo un cinema indipendente, la sala soffriva un po’ per la bassa af-fluenza, perciò abbiamo deciso di provare a renderlo anche un centro di aggregazione, magari ricorrendo all’aiuto di qualche sponsor”. Una nuova sperimen-tazione, quindi, in linea con lo spirito del cinema, dove l’ulti-ma gestione guidata da Bacca-ni (partita nel novembre 2014) aveva portato alla convivenza di pellicole classiche e cinema d’au-tore con i nuovi linguaggi cine-matografici: dalle web serie agli spot, dai lungometraggi ai corti, dal docufiction ad altre contami-nazioni digitali, con un occhio sempre rivolto ai giovani registi emergenti. E non era mancata nemmeno l’attenzione a progetti come il “Cinemami Colonna”, le proiezioni del venerdì mattina lanciate nel febbraio scorso e de-dicate a neogenitori o nonni con prole (ma anche pappa e carroz-zina) al seguito. E ora, in attesa di scoprire i dettagli sul progetto in cantiere, in tanti sperano di vedere quel bandone rialzarsi quanto prima.

Sonia Muraca

il rilancio a suon di mostre

Lo scorso autunno ha visto tornare al vecchio splendore la faccia-ta dello storico Palazzo del Podestà al Galluzzo, noto ai cittadini

per il suo curioso aspetto con ben quarantadue stemmi in maiolica appartenuti ai vari podestà tra il 1400 e il 1700. Un piccolo gioiello caro a tutti i galluzzini e non solo. Sbirciando dietro le mura, si scopre che il palazzo è composto da tre piani con un cortile inter-no, attorno al quale si distribuivano la residenza privata dell’allora podestà e dei suoi collaboratori. Tra le tante sale esistenti, oltre alla stanza per le sentenze, c’erano anche delle piccole prigioni crimi-nali e la cosiddetta Sala dei Tormenti. Ed ecco che finalmente sarà possibile vederle dal vivo dopo la fine dei lavori per il restauro con-servativo del tetto e delle facciate. Proprio questo nuovo anno pro-mette un bel rilancio. Già in passato questo era stato un prezioso spazio per mostre di ogni genere, dagli egizi ad alcune esposizioni fotografiche e non di tipo contemporaneo, realizzate da artisti lo-cali. “Posso anticipare che ripartiremo al più presto con le mostre al Palazzo del Podestà – annuncia Alfredo Esposito, presidente del Quartiere 3 – Galluzzo Immagine sta già lavorando alla prima mo-stra che contiamo di organizzare tra febbraio e marzo sulla storia degli stemmi della facciata del palazzo. Poi, nel corso del 2016, ne realizzeremo sicuramente una sull’alluvione del ‘66 in occasione del cinquantesimo anniversario. Il Galluzzo è stato uno dei luoghi più colpiti perché strariparono sia il fiume Ema e che la Greve. Per il Q3 – conclude Esposito – è importante ripartire con l’attività cul-turale all’interno di questa storica dimora”.

V.B.

#Primo piano

Lavori dirisistemazionein seguitoalla tempestadel 1° agosto.“Proviamo a renderlo anche un centro di aggregazione”

2 | Gennaio 2016 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

biciclette,novitàin pistaper il 2016Segnalati alcuni problemi: interventi in arrivo

Mobilità

Focus

“Più bici a Gavina-na”. È quello che molti auspicano, ed era proprio

questo il titolo dell’incontro pub-blico che si è tenuto lo scorso 2 dicembre al circolo Vie Nuove, promosso dall’associazione Città Ciclabile Firenze Onlus e duran-te cui si è discusso di alcuni in-terventi per la sicurezza dei cicli-sti nel quartiere. Erano presenti all’incontro il presidente dell’as-sociazione Città Ciclabile Carla Lucatti, il direttore del Consor-zio Lamma Bernardo Gozzini, il presidente dell’Isde Massimo Generoso e, per l’amministra-zione, gli assessori all’Ambiente Alessia Bettini e alla Mobilità Stefano Giorgetti, oltre al pre-sidente del Q3 Alfredo Esposi-to. “Molto è stato fatto durante quest’ultimo anno e mezzo – ha iniziato proprio Esposito – ab-biamo risistemato le piste cicla-bili di via Villamagna e via Erbo-sa e abbiamo costruito ex novo il tratto di via Kassel e quello di Nave a Rovezzano. Per il 2016 – ha annunciato – abbiamo previ-

Niccolò Falchini

La pista ciclabile di via Villamagna: nel quartiere, dopo i lavori degli ultimi mesi, sono previsti altri interventi anche nel 2016

Nel quartiere non mancano le segnalazioni riguardo al “parcheggio selvaggio”

“parcheggio selvaggio”, altre segnalazioni

Continuano le segnalazioni di “parcheggio selvaggio” a Ga-vinana. A denunciarlo questa volta è anche Carla Lucatti

dell’associazione Città Ciclabile Firenze Onlus, che punta il dito contro i trasgressori soprattutto in prossimità delle scuole: “Spes-so mancano percorsi ciclabili come ad esempio nel caso della Vil-lani e della Botticelli, per non parlare della Puccini. Molti bambini hanno difficoltà a districarsi all’arrivo a scuola fra le auto in sosta vietata, spesso in doppia o tripla fila”. E in effetti non solo in pros-simità delle scuole, ma anche in altri luoghi del quartiere, sono in molti coloro che continuano a parcheggiare sui marciapiedi, sulle rotonde o sulle piste ciclabili, come capita di vedere spesso – se-gnalano i residenti – in viale Giannotti e via di Ripoli. “Un caso particolare è poi costituito da piazza Artusi dove, nonostante il divieto di sosta 0-24, le auto parcheggiano normalmente perfino di fronte ai posti per le biciclette”, conclude Lucatti.

N.F.

sto l’ampliamento della ciclabile di via Erbosa fino a piazza Bar-tali e il congiungimento di quella di via Kassel a viale Europa, pas-sando per via Portogallo”. A que-sto proposito, l’assessore Bettini ha sottolineato come “la scelta da parte dell’amministrazione di andare nella direzione delle ciclabili” sia “un chiaro segno di un cambio di rotta. La città di Firenze ha siglato il Patto dei sindaci per ridurre le emissioni di anidride carbonica del ven-ti per cento entro il 2020 e per adesso ci stiamo riuscendo. La bicicletta dà un contributo no-tevole e il quartiere 3 è uno dei più all’avanguardia sotto questo punto di vista”. Ma alcuni pro-blemi restano, secondo quanto spiegato da Carla Lucatti: “Tan-ti cittadini – ha detto – spesso bloccati in strade congestionate, sarebbero disposti a ‘convertirsi’ alla bicicletta ma hanno paura, e incidenti recenti anche gravi diffondono sempre più que-sta paura. Abbiamo bisogno di più strutture e fatte meglio. Ad esempio – ha aggiunto – la pista

sul lungarno Ferrucci è chiusa da mesi per lavori mentre il trat-to che attraversa via Villamagna e piazza Ravenna è strettissimo e in più a senso unico”. Da parte sua, l’assessore Giorgetti ha ras-sicurato sul fatto che “verranno sicuramente fatti più interventi laddove necessari e i lavori sa-ranno complementari a quelli per la linea 3bis della tramvia su viale Giannotti e viale Europa. Su sollecitazione di Carla Lucatti stiamo pensando anche di pro-porre un percorso più centrale – ha concluso – che passi da via Datini o via Gran Bretagna e si colleghi a quello già esistente”.

alberi, è tempodi “grandi lavori”

Dopo i difficili momen-ti vissuti dal quartiere

in seguito alle tempeste del 5 marzo e 1° agosto scorsi, che hanno raso al suolo centinaia di alberi, è iniziata da alcune settimane la fase di rinascita. Nei giorni scorsi sono stati piantati tredici cipressi in viale Michelangiolo e sei alberi nei giardini di via Gran Bretagna. “La maggior parte degli albe-ri caduti erano pini. Anche la tipologia di pianta è un indi-catore fondamentale”, ha af-fermato l’assessore Bettini. Un piccolo inizio in attesa della buona stagione e dei primi mesi del 2016, quando sono previsti i “grandi lavori” come il ricollocamento di 150 alberi nel parco dell’Anconella.

Ambiente

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Gennaio 2016 | 3 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

#Luoghi & persone

a “scuola” di scacchi,al circolo o sui banchiIn viale Giannotti ha sede una realtàche vuol diffondere questo gioco

il museo bartaliriparte in giallo

Due sedi (una in viale Gian-notti 13, l’altra in via Vit-torio Emanuele 303), una squadra promossa in A, due

in serie C e in Promozione, corsi per grandi e piccini, un’affiliazione (alla Fe-derazione Italiana Scacchi) e tante altre attività (agonistiche e non). È questo il bilancio 2015 della Firenze Scacchi, una delle associazioni dilettantistiche fio-rentine che – collaborando con scuole,

Comune e Quartieri – si occupa di dif-fondere il gioco degli scacchi, assieme ai suoi oltre sessanta soci che la rendono uno dei club più grandi di tutta l’area metropolitana. Un numero che è do-vuto alla fusione tra due circoli (che dal 2015 rappresentano le due anime di una stessa realtà, ma che continuano a essere attivi in due diversi quartieri): quello di viale Giannotti al circolo Arci Vie Nuo-ve, nato nel 2007, e quello di via Vittorio

Emanuele all’Sms di Rifredi, istituito nel 2004. Due luoghi divisi fisicamente ma uniti, come testimonia il logo che una delle socie ha deciso di donare proprio in occasione della fusione di un anno fa. L’immagine scelta è quella di una corona bianca e nera, che è il risultato dell’unione frontale di due cavalli (uno bianco e uno nero) e altrettanti alfie-ri. Alfieri e cavalli che si imparano a muovere sulla scacchiera frequentando i corsi organizzati nei circoli (sul sito www.firenzescacchi.it il dettaglio del-le attività) o sui banchi di scuola, dove gli istruttori di Firenze Scacchi colla-borano con gli insegnanti e utilizzano il gioco per contribuire allo sviluppo delle capacità logico-matematiche degli studenti. Rientra tra questi il corso per principianti che partirà dal 23 gennaio all’istituto superiore “Volta-Gobetti” di Bagno a Ripoli: dodici lezioni in tutto, di un’ora ciascuna (orario 12.20-13.20), aperte non solo agli alunni ma anche agli esterni (inviando una mail all’in-dirizzo [email protected]). Bambini e ragazzi che abitano fuori provincia, inoltre, possono contare sul-la presenza, una volta a settimana, di un istruttore nella sezione distaccata pratese del club. Quanto ai soci, ai tes-serati di tutte le età e ai veterani, anche in questo 2016 potranno partecipare ai tanti appuntamenti scacchistici annuali. Tra i principali, sono in agenda i tornei sociali, quelli serali, il torneo provincia-le (organizzato con il circolo Dlf di via Michelucci) e, soprattutto, il “Florence Move”, la competizione internazionale che – giunta alla quarta edizione – ha coinvolto ben 187 partecipanti nel 2015.

In via Chiantigiana 173 c’è un edificio (di oltre mille metri quadrati) che ricorda un po’ un “deposito” di biciclette. Non uno qualsiasi, però, ma un vero e proprio

scrigno di cimeli, pronti a documentare l’evoluzione nel tempo di questo mezzo a due ruote, tecnica (grazie a quelle conservate nel suo seminterrato) ma anche sto-rico-sportiva (nel museo vero e proprio). È il museo Bartali che, dal 2005, celebra “Ginettaccio” nel luogo che gli diede i natali, Ponte a Ema. Al suo interno non ci sono solo bici e indumenti del campione fiorentino, ma anche giornali e pubblica-zioni d’epoca sul ciclismo, assieme a una raccolta di audio e video in cui ascoltare chi la storia di questo sport l’ha vissuta da protagonista. Ma se il merito della sua (prima) inaugurazione è dell’associazione Amici del Museo, che ha come presi-dente Andrea Bresci – un amico al quale fu lo stesso Bartali a donare molti degli oggetti in mostra – tocca ora al Comune continuare a prendersene cura, così come sta facendo dallo scorso 1° ottobre. Una cura iniziata dall’esterno, con l’installa-zione di una nuova (e più visibile) insegna. “Gialla, come il colore della maglia della sua impresa più bella”, spiega l’assessore allo sport Andrea Vannucci. Inol-tre, “la sala polivalente è stata intramezzata con del cartongesso, e non più da un tendone, in modo da separare il museo vero e proprio da tutto il resto”. Oltre alle migliorie estetiche, il museo è stato inserito anche nel circuito della Firenze card e dei musei civici fiorentini, giusto in tempo per sfruttare il richiamo dell’ultima “Domenica metropolitana” del 2015. E sempre in ottica promozionale, l’ingresso è stato mantenuto gratuito fino a fine dicembre, nei suoi tre giorni (venerdì, sabato e domenica) di apertura. “Se le affluenze continueranno a crescere, non escludiamo un ampliamento orario – dice Vannucci – per ora, essendosi conclusa questa pri-ma fase sperimentale di aperture gratuite, vogliamo continuare a mantenere viva l’attenzione sulla rinascita di questo museo. Per questo, per metà gennaio abbiamo pensato a una biciclettata inaugurale con partenza da piazza Bartali, da organizza-re assieme a tutte le associazioni del territorio che si occupano di ciclismo”.

S.M.

Sonia Muraca

L’associazione Le novità

A Ponte a Ema si trova il museo dedicato a Gino Bartali

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4 | Gennaio 2016 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

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In una città come Firenze che presenta una delle più ampie zone a tra� co li-mitato d’Europa e conta una delle più alte concentrazioni di scooter in rap-porto al numero di abitanti la scelta del mezzo elettrico rappresenta un’ opzione davvero importante e signi� cativa, una sorta di nuova frontiera da esplorare e valorizzare, sia nel trasporto pubblico (bussini e taxi) che in quello privato. Non è un caso che siano circa 1.700 i veicoli elettrici circolanti in città, un numero che colloca Firenze in una dimensione di eccellenza a livello italiano, anche se il nostro paese resta per ora ancora lontano dalle esperienze del centro e del nord-europa, per non parlare del Giappone e degli Stati Uniti.Il veicolo elettrico non produce emissio-ni e non fa rumore e dunque il suo im-patto ecologico è ben più leggero dei corrispettivi alimentati con carburante di origine fossile. I limiti attuali alla crescita di questa alternativa sono rappresentati dal costo non indi� erente, dalla scarsa autonomia e dalle lentezza del processo di ricarica. Mentre sui primi due elementi si sta concentrando l’attenzione e la pro-gettazione delle case costruttrici, il terzo entra più decisamente nell’ambito delle politiche pubbliche e infatti è in questo settore che il Comune di Firenze ha ope-rato un investimento di rilievo.L’Amministrazione ha completato la pri-ma fase della realizzazione di una nuova

infrastruttura a rete dedicata alla ricarica dei veicoli elettrici: si tratta di un sistema dedicato al servizio di ricarica elettrica con elementi di nuova tecnologia, in gra-do di assicurare migliori prestazioni nella ricarica, aderenza agli standard interna-zionali utilizzati per i veicoli e la completa interoperabilità per la distribuzione dell’e-nergia.Le colonnine infatti hanno prese per ricarica a 3,3 KW (kilowatt) – ricarica len-ta – e prese per ricarica veloce a 22 KW (kilowatt). I tempi di ricarica dipendono dal mezzo (autovettura, scooter etc.) ma in generale saranno notevolmente ridotti rispetto alle precedenti infrastrutture in cui era disponibile una potenza di 6 KW ma distribuita su 4 prese.L’opera ha richiesto un investimento com-plessivo di € 1.302.276,34, di cui l’80% � -nanziato con fondi nazionali e comunitari e il rimanente 20% con fondi del Comu-ne di Firenze; la società aggiudicataria dell’appalto che ha realizzato la rete è Enel Sole, società del gruppo Enel.Prima dell’intervento erano presenti 107 colonnine di vecchia concezione loca-lizzate in 95 siti nella città. Con l’interven-to saranno installate: 96 colonnine con potenza complessiva di 6,6 kW e doppia presa con tipologia SCAME 3A/SCAME 3°; 76 colonnine con potenza complessiva di 25,3 kW e doppia presa: 1 con tipologia SCAME 3A ed 1 con tipologia MENNEKES per complessive 172 colonnine in 114 siti.

Di queste, 141 sono state installate, men-tre le rimanenti saranno operative entro la � ne dell’anno in sostituzione delle vec-chie colonnine lasciate in funzione nel periodo di transizione per non interrom-pere il servizio.Tutte le colonnine sono gestite da un sistema che consente di visualizzare in tempo reale: la mappa con localizzazione delle colonnine; lo stato della colonnina (disponibile, in uso, in manutenzione, piani� cate); i consumi su ogni singola po-stazione di ricarica; il tipo di presa di ogni singola colonninaAl momento il sistema è visibile all’indiriz-zo www.eneldrive.it oppure può essere scaricata apposita APP di EnelDrive per tablet e cellulari. Le colonnine di ricarica sono accessibili a mezzo di smart card collegata ad un con-tratto di fornitura di energia e pertanto chiunque ne sia in possesso potrà fruire liberamente delle infrastrutture.Inoltre, nell’ottica di incentivare l’utilizzo dei mezzi elettrici sul territorio comuna-le, l’Amministrazione sta provvedendo al rilascio ai cittadini proprietari di veicoli elettrici di una smart card per un uso temporaneo e sperimentale, senza oneri di ricarica per i cittadini. Per ottenere la smart card rilasciata dall’Amministrazione i cittadini devono compilare ed inviare on line all’Amministrazione una richiesta reperibile sulla home page del Comune http://goo.gl/9rNlcn.

Veicoli Elettrici

IN FUNZIONE UNA NUOVA RETE DI COLONNINE PER LA RICARICATempi molto più veloci. Una Smart Card per l’attivazione. Le postazioni nel quartiere

Verso il 50° anniversario

UNA MOSTRA PER L’ALLUVIONE

Viale Europa, via Tagliamento, via Andorra, piazza Gualfredotto, piazza Don Puli-ti, via del Gelsomino, via Benedetto Fortini, via Nanchino, piazza Ravenna, piazza Acciauoli, piazza Ferrucci, viale Giannotti, via Kassel, piazza di Badia a Ripoli.

Viene presentato in queste settimane, con una serie di incontri nei quartieri, il Piano di protezione civile che si carat-terizza per una articolazione organizzati-va e logistica a livello locale, che chiama in causa a diversi livelli tutti quanti noi (bambini e ragazzi compresi, natural-mente, con un ruolo fondamentali delle scuole e delle altre agenzie educative).Si tratta di confrontarsi su un terreno che ha un fondamento tecnico-professionale molto marcato ma che, per funzionare davvero, ha bisogno necessariamente di innervarsi nel tessuto civile mediante la promozione della cittadinanza attiva e della responsabilità pubblica condivi-sa. Specie in un territorio come il nostro che presenta notevoli criticità dal punto di vista del dissesto idrogeologico e del rischio sismico, domandando pertanto azioni quotidiane di prevenzione e di cautela oltre alla predisposizione di punti di raccolta e alla preparazione, individua-le e comunitaria, nella gestione delle si-tuazioni di emergenza.

Il piano di protezione civile si articola in tre diversi settori di potenziale criti-cità: rischio sismico, rischio alluvione e rischio neve-ghiaccio.

RISCHIO ALLUVIONEA Firenze il rischio idraulico è strettamente connesso, come è ovvio, al reticolo princi-pale dell’Arno e ai torrenti direttamente o indirettamente tributari il cui bacino insiste su importanti centri abitati: Ema (Ponte a Ema, Cascine del Riccio, Galluzzo), Mugno-ne (Ponte alla Badia, Le Cure, San Jacopino, Rifredi), Terzolle (Serpiolle, Careggi, Ponte di Mezzo, Novoli), Greve (Galluzzo, Ponte a Greve, San Bartolo, Mantignano), Mensola (Settignano, Ponte a Mensola, Rovezzano), fossi Dogaia e Dogaione (Ugnano), fosso Macinante (Cascine), canali Macinante e Goricina (Petriolo, Peretola, Le Piagge). Il piano prevede una serie di norme di com-portamento da tenere prima, durante e dopo l’evento e indica come accedere alle fonti informative necessarie a fronteggiare l’emergenza.

RISCHIO SISMICO Gli esperti hanno elaborato un cosiddet-to ‘scenario di danno’ con la localizza-zione e l’estensione dell’area maggior-mente colpita, la funzionalità delle reti dei trasporti, delle vie di comunicazione e delle linee di distribuzione. Al veri� car-si dell’emergenza il sindaco, in qualità di autorità comunale di protezione Civile, si avvale del ‘Centro Operativo Comuna-le’ (Coc) che ha sede alla protezione civi-le, in via dell’Olmatello. Qui dirige e coor-dina i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Per la messa in sicurezza dei cittadini sono individuate e organizzate aree di attesa della popo-lazione, aree di attesa con sosta, centri e aree di assistenza dei cittadini. Tutte sono gestite in collaborazione con il vo-lontariato che svolge attività di comuni-cazione delle informative del sindaco e consegna i primi generi di conforto.In considerazione della forte vocazione turistica del nostro Comune nelle prime fasi dell’emergenza è prevista l’integrazio-

ne del centralino con personale in grado di fornire informazioni in lingua inglese, tedesco, arabo e altre, secondo le indica-zioni del responsabile.

Le aree di attesa nel Q.3Piazza Acciaiuoli, Piazza Bartali, Par-cheggio via Senese.

RISCHIO NEVE, GHIACCIO E BASSE TEMPERATUREAll’interno del documento viene deli-neato il sistema di allertamento che, nel rispetto delle direttive statali e regionali, individua quattro livelli di rischio attraver-so una serie di colori. Per il ‘rischio neve’: verde (nulla da segnalare), giallo (� no a 2 centimetri in pianura, con possibili tem-poranei problemi alla circolazione), aran-cio (� no a 10 centimetri in pianura, sono possibili black-out elettrici e telefonici) e rosso (oltre i 10 centimetri in pianura, sono possibili di� usi problemi alla circo-lazione stradale, con interruzioni della viabilità e black-out elettrici e telefonici).

Per il rischio ghiaccio è utilizzato lo stesso sistema di allertamento in crescendo dal verde al rosso, in base agli e� etti sulla cir-colazione stradale e ferroviaria e alle pos-sibili interruzioni sulla fornitura di servizio quali acqua, telefono, elettricità.Il rischio basse temperature riguarda, in particolare, la salute delle persone: il calare del termometro come potenziale aumento del pericolo legato a disturbi al miocardio o ictus. La risposta della protezione civile a questi rischi è rappresentata dall’attuazione di tutta una serie di azioni: informazione alla popolazione, mantenimento transitabili-tà della rete viaria (in particolare di quella destinata alla funzionalità dei servizi es-senziali, con priorità per quelli istituzio-nali primari, ospedali, strutture operative di pronto intervento come 118 o 115.), assistenza alla popolazione coinvolta ne-gli eventi, in modo particolare ai soggetti appartenenti a categorie svantaggiate.Per info e dettagli http://protezionecivi-le.comune.� .it

Le colonnine di nuova generazione nel Q.3

Le colonnine vecchie attivePiazza Acciaioli 20, Piazza Ferrucci 2/r, viale Giannotti 43, via Kassel 30

Protezione Civile

IL PIANO CITTADINO PER RISPONDERE AI RISCHI ALLUVIONE, SISMA E NEVE

Il Quartiere 3, in vista del 50° anniversario dell’alluvione, vuole allestire una mostra che consentirà di documentare in modo quanto più completo possibile gli avvenimenti per tenere viva la memoria di quel periodo. Pertanto invitiamo i cittadini a partecipare alla raccolta di immagini, � lmati, fotogra� e, testimonianze, consegnando il materiale presso la sede del Quartiere 3, via Tagliamento 4, tel. 055 276 7739, dal lunedì al venerdì in orario d’u� cio o via e-mail a quartiere3@comune.� .it entro il 4 marzo 2016.Le immagini consegnate verranno digitalizzate e restituite e dovranno contenere la didascalia del luogo e i dati dell’autore. Quelle inviate per e-mail dovranno avere risoluzione 300 D.

A � ne gennaio verranno presentati i progetti per la rinascita del parco Albereta-Anconel-la e delle altre aree verdi del Q.2e del Q.3 danneggiate dalla devastante tempesta del 1° agosto. Lo prevede una convenzione che il Comune di Firenze ha stipulato con l’Ordine degli architetti di Firenze e con l’Ordine provinciale dei dottori agronomi e forestali. A redigere il piano una super equipe formata da circa 100 professionisti dei due settori che svolgeranno il loro compito a titolo volontario; tra loro molti giovani che potranno così dare un servizio importante alla città realizzando nel contempo una preziosa esperienza formativa. I progetti sono stati sottoposti all’attenzione dei cittadini delle zone interessate durante due diversi incontri che si sono tenuti nel mese di dicembre.A � ne gennaio è prevista la consegna u� ciale del progetto de� nitivo in Palazzo Vecchio.

Rinascita dei parchi danneggiati

100 PROFESSIONISTI VOLONTARI AL LAVORO

La programmazione del mese di gennaio sarà incentrata su una storia creata apposta per la ludoteca: “Le avventure di un � lo di lana”, un libro tattile che racconta la storia di un � lo di lana che si stacca dal suo gomitolo per iniziare un’avventura speciale.Tutte i laboratori avranno come tema � li, bottoni, sto� e e anche le letture animate del sabato avranno come argomento storie di � li. Sono previsti inoltre laboratori per i genitori da svolgere in contemporanea a quelli dei bambini, durante i quali ognuno cucirà un li-bro tattile per il proprio bambino. Alla � ne del percorso, ogni bambino riceverà una copia del libro realizzato dagli educatori e fatto stampare appositamente per essere donato agli utenti della ludoteca.

Ludoteca Il Castoro, Piazza Bartali 3b, 055.6810517 Orario: dal lunedì al vener-dì, ore 16-19; martedì, giovedì e sabato, ore 10-12,30

In ludoteca

UN MESE TRA FILI E BOTTONI

i

#Il quartiere in pillole

segnanti locali di approfondire la conoscenza di realtà diver-se e lontane tra loro. Una bella esperienza che è partita bene: gli statunitensi si sono integrati im-mediatamente e partecipano en-tusiasti alle attività previste con i nostri ragazzi fiorentini. Infine – conclude – ad alcuni rilasce-remo un attestato di frequenza utile per il loro percorso di studi, come i nostri crediti scolastici”.

se l’america “sbarca”in piazza dalla costaAl centro Il Porto il progetto “Do you speak Auser?”

Doposcuola Verde

arrivano gli alberi, via le ceppaieIn arrivo in città centinaia di nuovi alberi, mentre saranno eliminate molte delle ceppaie presenti.

È quanto succederà nei prossimi mesi, secondo quanto previsto dalle delibere approvate dalla giunta comunale tra il mese di dicembre e la fine di novembre, su proposta dell’assessore all’am-biente Alessia Bettini: mezzo milione di euro per piantare nuovi alberi (858 in tutto) ed eliminare le ceppaie (ne saranno rimosse complessivamente 915). Nel quartiere 3, il lavoro di tecnici e operai della direzione ambiente si concentrerà soprattutto nel parco dell’Albereta-Anconella (senza di-menticare, però, viale Michelangiolo, viale Poggi, viale Galileo e la zona di Sorgane). Complessiva-mente, saranno eliminate 506 ceppaie e piantati 160 alberi. Nel resto della città, nel Q1 gli interventi riguarderanno soprattutto il parco delle Cascine, con 113 ceppaie eliminate e 209 alberi piantati. Nel Q2, in particolar modo a Campo di Marte, verranno estirpate 73 ceppaie e arriveranno 74 nuove piante. E ancora, il programma dei lavori prevede l’arrivo di 206 alberi e l’eliminazione di 171 ceppaie nel quartiere 4: tra gli interventi previsti, quelli ai giardini delle scuole Bechi, Don Milani, De Filippo, Martin Luther King e Montagnola e degli asili La Coccinella e Rodari. A fine novembre era invece stata approvata la delibera sul quartiere 5 per piantare 209 nuovi alberi: il piano dei la-vori prevede anche l’eliminazione di 52 ceppaie. “Continuiamo a investire risorse in questo settore per mantenere e migliorare il nostro già ricco patrimonio verde che, comunque, nell’ultimo anno è stato devastato dagli eventi atmosferici – ha spiegato Bettini – e abbiamo scelto con cura queste nuove piante tenendo conto dei nuovi microclimi e delle indicazioni della sovrintendenza per le zone vincolate”.

In piazza Acciaiuoli e viale Tanini

due defibrillatori al galluzzoDue defibrillatori al Galluzzo, in piazza Acciaiuoli e viale Tanini. L’inaugurazione degli appa-

recchi è avvenuta lo scorso 13 dicembre, grazie ai giovani della Misericordia del Galluzzo che si sono aggiudicati il premio messo in palio dalla Bcc Impruneta-Banco Fiorentino in risposta al bando “Dai vita al tuo territorio”, realizzando così la loro idea. L’iniziativa del bando era partita dalla Consulta dei Giovani della Bcc Impruneta-Banco Fiorentino, che aveva pensato di dare ai ragazzi dai 18 ai 35 anni dei comuni di Impruneta, Greve in Chianti, Bagno a Ripoli e Firenze-Galluzzo la possibilità di presentare il progetto che avrebbero voluto veder realizzato. L’idea presentata doveva avere come scopo la valorizzazione del territorio o lo sviluppo delle sue attività e associazioni, in modo che tutta la collettività potesse beneficiarne. Cosa di meglio, allora – hanno pensato i giovani della Misericordia – che rifornire il quartiere di strumenti che permettono di salvare vite? In piazza Acciaiuoli (accanto all’edicola) e in viale Tanini (a fianco del fontanello di Publiacqua) sono così stati installati i due defibrillatori semiautomatici, dispositivi che utilizzati dai soccorritori sono in grado di analizzare il ritmo cardiaco e risolvere le aritmie del cuore. “I defibrillatori sono necessari per i servizi di emergenza immediata – spiega il provveditore della Misericordia del Galluzzo Mas-simo Magnolfi – abbiamo un gruppo di giovani formatori che segue i cittadini che lo desiderano, ma anche i rappresentanti delle aziende, nel percorso che porta a diventare soccorritori e a utilizzare questi strumenti. Ringrazio la Bcc Impruneta-Banco Fiorentino che ha creduto in questo progetto”. Da circa tre anni i giovani volontari che hanno proposto l’installazione dei defibrillatori si occupano di sensibilizzare all’uso di questi apparecchi. “Abbiamo pensato che fosse importante metterli nei due punti del Galluzzo più frequentati: in piazza, dove ogni giorno c’è il mercato, e nel viale, fre-quentato da tante famiglie e animato dalle feste nei mesi estivi”, racconta Tommaso Giorni, uno dei tre ideatori del progetto.

I volontari

angeli e “angioletti” in azioneAngeli e Angioletti del Bello in azione nel quartiere. Nemmeno il Natale ha fermato le squadre di

volontari fiorentini: alcuni giorni prima delle festività, sabato 12 dicembre, gli Angeli del Bello del quartiere sono intervenuti alla scuola dell’infanzia Pertini, a Sorgane, a fianco degli “Angioletti”. In collaborazione con la classe terza A (bambini, genitori e insegnanti), l’obiettivo era quello di can-cellare le scritte dal muro in cotto della scuola dell’infanzia e ripulire, “armati” di scope e rastrelli, il piccolo cortile. Attività, queste, che segnano una prosecuzione del lavoro avviato negli anni scorsi con i progetti scolastici inseriti nei percorsi “Le chiavi della città” dell’assessorato all’educazione del Comune di Firenze, realizzati anche in collaborazione con la Fondazione e che, nel solo 2014, hanno coinvolto oltre 250 bambini. Un altro gruppo, sempre a Sorgane, è invece entrato in azione nei giardini di via Tagliamento, per ripulire le quattro panchine in pietra davanti alla sede del Quartiere, ricostruire i giochi per bambini e colorare panchine e cestini all’interno dell’area giochi.

Via Svizzera

interventi alla scuola kasselInterventi nelle scuole cittadine, stanziati 430mila euro dalla giunta comunale, che ha approvato

cinque delibere presentate dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. Interessato anche il quartiere: una delibera riguarda il terzo lotto del rifacimento della copertura della Kassel (per cinquantamila euro) in via Svizzera. Quanto agli altri interventi – viene spiegato – quello più importante (130mila euro) riguarda la ristrutturazione dei bagni dell’Andrea del Sarto, a San Salvi, mentre altri novantamila euro serviranno per la riqualificazione delle facciate della secondaria di primo grado Lavagnini. E ancora, sessantamila euro è l’investimento per mettere in sicurezza un muro della scuola Agnesi, in Oltrarno. L’ultima delibera riguarda poi una serie di interventi per le coperture di alcuni asili nido, per centomila euro. “Prosegue lo sforzo dell’amministrazione comu-nale per rendere più belle e sicure le nostre scuole – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – grazie a un attento lavoro di programmazione troviamo risorse adeguate in tempi ragionevoli, cosa non sempre scontata”.

“Do you speak Auser?”. È que-sto lo slogan trovato dall’o-

monima associazione di vo-lontariato per il suo progetto di doposcuola nel Q3. Come spiega Paolo Pranzini, ideatore del pro-getto targato Auser Gavinana, “il merito va alla collaborazione con la fondazione americana Ac-cent che, nella nostra città, offre a studenti universitari americani programmi e corsi di studio fi-nalizzati anche per esperienze di tipo internazionale. Dallo scorso ottobre, Accent offre ai propri partecipanti la possibilità di fare anche esperienza di volontaria-to ampliando in questo modo la possibilità di approfondire la conoscenza sociale con il territo-rio che li ospita. Così è nato un progetto comune che vede im-pegnati gli studenti nell’ambito

scolastico, affiancando i nostri volontari nel supporto didatti-co svolto nella sede ‘Il Porto’ di piazza Elia Dalla Costa (nella foto) per gli alunni della scuola elementare Villani”. “Il compito principale dei volontari america-ni – continua Pranzini – è quello di insegnare la lingua inglese, ma anche di interagire in attività di gioco e socializzazione, con il valore aggiunto per alunni e in-

Vanessa Bambi

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6 | Gennaio 2016 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

#Zoom

anno nuovo, musica nuova a sorganeNella zona un’iniziativa che vuol diffondere le note come strumento di integrazione per i più giovani

“Dove le parole falliscono, par-la la musica”, ricordava un

tempo il grande scrittore Hans Christian Andersen. Nuove me-lodie e nuove note sono pronte a risuonare a Sorgane, zona in cui nel tempo non sono mancate le lamentele derivanti dalla sua po-sizione periferica. Anno nuovo, musica nuova per “l’estremo” sud di Firenze: sotto l’egida del-la Scuola di musica di Fiesole, approda un’iniziativa che mira a “diffondere la musica come effi-cace strumento di integrazione culturale e sociale e come leva di sviluppo delle intelligenze”. Il progetto intende coinvolgere bambini e ragazzi residenti nel-le zone più limitrofe della città, spronandoli a volgere le proprie attenzioni verso un qualcosa di grande, di potente, di travolgen-te – come la musica, appunto – distogliendoli anche dalle tante attività futili che sempre più spesso accompagnano le gior-

nate di giovani e giovanissimi e indirizzandoli verso un’inedita, preziosa passione, per scoprire magari – perché no – un inaspet-tato talento. Un esperimento che nella realtà fiorentina ha riscosso

Elisa Lami

Il progetto

Nuove melodie sono pronte a risuonare a Sorgane, dove approda un’iniziativa che vuol diffondere la musica come strumento di integrazione

impegno, passionee sogni da inseguire:le storie sportive“di periferia”

Una piccola fetta di città che vanta storie sportive

care ai fiorentini di ieri e vive in quelli di oggi. Il Centro Gin-nastica Firenze Asd ha spento nel 2014 ben cinquanta can-deline: mezzo secolo di agoni-smo, di passione, di impegno e talento trasmesso oggi ai nuovi atleti dell’impianto. Centinaia di bambine hanno invece vis-suto il sogno di “Mila e Shiro” intraprendendo le loro carriere pallavolistiche nella Eurodue Sorgane, oggi Euroripoli. In-somma, si scrive “Sorgane”, si legge “sport”.

E.L.

Focus

in passato un grande successo in un’altra zona periferica, le Piag-ge: dal 2012 ad oggi, centinaia di bambini e adulti hanno fre-quentato con entusiasmo corsi di musica totalmente gratuiti, un

traguardo reso possibile grazie all’azione della Scuola di Musica di Fiesole e all’appoggio di Uni-coop e di alcuni esperti del set-tore (come i liutai Sorgentone e Mecatti). A sostegno dell’iniziati-

va, lo scorso dicembre ha debut-tato al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio uno spetta-colo musicale basato su novelle tratte da “Storie al telefono” di Gianni Rodari. Una piece teatra-le coprodotta dal dipartimento di musica contemporanea della Scuola di Musica di Fiesole, un progetto – come è stato spiegato – “destinato al sostegno del na-scente nucleo orchestrale di Sor-gane e delle Piagge. L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto Vincere da grandi promosso dal Gioco del Lotto e dal Sistema Orchestre e Cori giovanili e in-fantili in Italia”. Un’iniziativa che vuol insomma stimolare e invo-gliare i più giovani, che riesca a riunirli e a farli stare insieme per un obiettivo comune, una causa nobile: la musica.

Gennaio 2016 | 7 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

#L’inchiesta

com’era,come sarà:così firenzecambia volto

a cura di Sara Camaiora e Gianni Carpini

La “guida”/1 Dodici mesi per ridare vita a piazze e spazi cittadini e per rendere Firenze un po’ più ver-de. Attraverso un luogo “simbolo” per ogni quartiere, Il Reporter fa un viaggio nelle zone del capoluogo che, durante questo 2016, cambieranno volto (o inizieranno a farlo).

PIAZZALE MICHELANGELODa terrazza sulla città, così come progettata dal Poggi, a maxi-parcheggio, come spesso appare ai giorni nostri, per tornare agli antichi splendori. Piazzale Michelangelo si prepara a cambiare volto (o, per meglio dire, a recupe-rare quello originario). Proprio il 2016, secondo quanto annunciato da Palazzo Vecchio, sarà l’anno delle grandi novità. Da febbraio parte la pedonalizzazione, e in ca-lendario da qui al 2017 ci sono una serie di interventi di riqualifi cazione e valorizzazione per un totale di oltre cinque milioni di euro, in parte coperti da fondi comuna-li, in parte fi nanziati dal gruppo Starhotels, che ha messo in campo circa un milione.

PIAZZA DELLE CUREDa piazza “spartitraffi co” a rinnovato cuore pulsante del quartiere. Una riqualifi cazione attesa da tempo quella di piazza delle Cure, che dovrebbe prendere il via dalla primavera di quest’anno. Non più solo traffi co e merca-to, frequentatissimo sì ma, secondo molti cittadini, da riorganizzare: la piazza si prepara ad avere una nuova “anima”. Il progetto prevede un riordino complessivo dell’area, dall’assetto dei banchi del mercato ai parcheg-gi, che verranno mantenuti e implementati, fi no alla cre-azione di due rotonde in punti strategici per poter – è l’auspicio – evitare ingorghi e caos.

PARCO DELL’ANCONELLADa “deposito” di alberi martoriati a polmone verde di Firenze sud, così come in passato. Il secondo parco del-la città è stato la vittima principale del nubifragio dello scorso agosto. Danni immani alla vegetazione lo hanno letteralmente devastato. Ora l’Anconella sta provando ad alzare la testa. E il 2016 dovrebbe essere l’anno della rinascita. Legacoop Toscana si farà carico della spesa e dei lavori di ripiantumazione degli alberi abbattuti. A partire da febbraio saranno ripiantati 150 alberi tra An-conella e Albereta, e a fi ne gennaio Palazzo Vecchio avrà in mano un progetto di riqualifi cazione elaborato, a titolo volontario, da una squadra di agronomi e architet-ti, grazie a una convenzione siglata dai due Ordini con il Comune.

EX LUPI DI TOSCANADa caserma militare a quartiere residenziale, il 2016 sarà l’anno dei “Lupi”. L’ex Gonzaga, fi no al 2008 quartier ge-nerale dei Lupi di Toscana e oggi abbandonata, si can-dida a diventare una cittadella con case per giovani e coppie, verde e servizi. A febbraio partirà il percorso di partecipazione per raccogliere le idee dei cittadini sull’a-rea da 33mila metri quadri, ceduta gratuitamente dal Demanio a Palazzo Vecchio. Il Comune conta di far par-tire i lavori nella seconda parte del 2017 anche grazie a investitori privati. L’unica porzione che non potrà essere demolita, ma solo restaurata, è la palazzina di comando, quella di accesso, perché tutelata.

EX MECCANOTESSILEDa spazio vuoto a giardino pubblico. Sembra la volta buona per il primo lotto dell’ex Meccanotessile, con la creazione di un’area verde sul lato di via Santelli da “re-galare” al quartiere in tempo per l’estate 2016. Ad allun-gare i tempi dei lavori, ora in corso, è stata la diffi cile bonifi ca del terreno. Resta aperta la questione degli altri tre lotti: in parte degli edifi ci è previsto l’arrivo dell’Isia, l’istituto superiore per le industrie artistiche. L’ex Mec-canotessile, 27mila metri quadrati sotto il Poggetto, at-tende un nuovo futuro dagli anni Settanta, quando le Offi cine Galileo si trasferirono a Campi Bisenzio.

8 | Gennaio 2016

#L’inchiesta

viaggio nel 2016, tra ricorrenze e “compleanni” La “guida”/2

Voltarsi indietro per guardare avanti e (ri)sco-prire personaggi ed eventi. Lo scorrere del 2016 riserverà diversi anniversari, per ricordare il passato ma soprattutto per pensare al do-mani. Ecco allora alcuni giorni da segnare sul calendario.

1° GENNAIOSETTANTA VOLTE ATAFIn attesa del gestore unico dopo la gara regionale per il trasporto pubblico locale, Ataf compie settant’anni. Istitu-ita nell’ottobre 1945, l’azienda entrò in funzione il primo gennaio del 1946, gestendo una rete di bus su 133 chilo-metri di strade. All’inizio l’acronimo stava per “Azienda tranviaria automobilistica fi loviaria”, poi è cambiato in “Azienda trasporti area fi orentina”.

23 APRILE PAPERINO? NO, VESPAGli altri lo chiamano scooter, per molti, qua, è Vespa da settant’anni tondi. Il 23 aprile del 1946, nell’uffi cio brevetti di Firenze, Enrico Piaggio fece arrivare la documentazione per registrare l’invenzione dell’ingegnere aeronautico Cor-radino D’Ascanio: una “strana” motocicletta a tre marce. Da allora è entrata nel mito. In principio il nome doveva essere “Paperino”, perché ideale erede della Topolino, pri-ma auto del popolo. E questo 2016 sarà un anno di eventi organizzati dai Vespa Club di tutta Italia.

29 AGOSTONOVANT’ANNI DI PASSIONE VIOLAGuelfi e Ghibellini, pure nello sport. A inizio Novecento, nella partita gigliata del calcio, dominavano due società: la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas e il Club Spor-tivo Firenze. Per non restare fuori gioco rispetto ai grandi team nazionali, il 29 agosto 1926 le due realtà fusero le loro sezioni calcio in una sola. Nacque la Fiorentina, tra una manciata di mesi novantenne. Ma c’è anche un’altra data da ricordare, quella del 6 maggio: sessant’anni fa, con dodici giornate di anticipo, la Fiorentina conquistava il suo primo scudetto, piazzandosi davanti al Milan.

15 SETTEMBREUNA PENNA FIORENTINANEL MONDOCon la sua penna ha pungolato l’opinione pubblica su temi mai facili, la guerra, l’aborto, lo scontro tra civiltà. Dieci anni fa se ne andava Oriana Fallaci, una delle giornaliste italiane più conosciute nel mondo. Era malata di cancro, “l’Alieno” lo chiamava lei. Oggi Oriana continua a far par-lare di sé: dalla sua scomparsa si discute sull’intitolazione di uno spazio nella sua città, Firenze. E proprio nel 2016 dovrebbe chiudersi l’iter burocratico.

4 NOVEMBREUN FIUME DI FANGO(E SOLIDARIETÀ)Il primo, grave evento alluvionale dell’Italia contempo-ranea. Il prossimo 4 novembre saranno trascorsi cin-quant’anni dall’alluvione di Firenze del 1966: trentaquattro morti accertati, danni incalcolabili. Durante tutto il 2016 il Comune ha programmato un calendario di iniziative, e anche Unicoop Firenze promuove un progetto dedicato all’Arno con laboratori e mostre. Intanto, sono in corso i lavori (che dovrebbero concludersi nel 2019) per costruire quattro casse di espansione a Figline Valdarno, per mette-re al sicuro il centro fi orentino.

Gennaio 2016 | 9

#Un mese in una pagina

scattati i saldi,obiettivo “ripresa”

È sempre un momento molto atteso, dalle donne ma (sempre più) anche dall’universo maschile. Parliamo dell’inizio uffi ciale dei saldi, che in Toscana sono scattati il 5 gennaio, alla “vigilia” dell’Epifania. Saldi che seguono un Natale che, secondo Confcommercio, è stato più ricco ri-spetto a quello degli ultimi anni. Soddisfatta anche Confesercenti: “Possiamo dire che i consumi

stanno riprendendo – aff erma Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana – anche se il 2015 ha compensato una buona estate con un autunno più cauto. Come tutti sanno e ripetono, ci vorranno indubbiamente degli anni per tornare ai livelli pre-crisi, ma a Firenze abbiamo il turismo, sia dall’estero sia quello interno, che funziona e infl uenza positivamente i consumi. Anche la regione nel complesso si situa fra quelle ai primi posti in Italia per la ripresa dei consumi. Insomma, siamo ottimisti”. Partiti il 5 gennaio, i saldi dureranno come di consueto sessanta giorni, quindi quasi fi no alla primavera, anche se – c’è da aspettarselo – in molti cercheranno di accaparrarsi subito i “pezzi migliori”. Occhio quindi ai capi che si “corteggiavano” fi n dall’inizio della stagione, con le solite raccomandazioni salva-clienti: verifi care sempre che siano presenti sia il prezzo originale che quello scontato, possibilmente con la percentuale del ribasso, e pretendere che vengano garantite le stesse condizioni di vendita di tutti i prodotti e di tutte le stagioni, come la sostituzione in caso di capo difettoso. Non solo: le associazioni dei consumatori sugge-riscono di diffi dare dei negozi che espongono cartelli con sconti “esagerati” e di fare riferimento ai punti vendita già conosciuti per acquistare la merce in saldo, perché il rischio è che sconti particolarmente audaci possano nascondere merce “non proprio nuova”. Il pericolo, insomma, può essere quello di incap-pare in rimanenze di magazzino, come è necessario – altra raccomandazione – fare attenzione a eventuali capi non a saldo che potrebbero trovarsi molto vicini a quelli scontati e trarre così in inganno la (o lo) “shopalcoholic” di turno.

Serena Wiedenstritt

Commercio Tramvia/1

i fiorentini pronti a salire a bordoPiù di nove fi orentini su dieci si dicono pronti a utilizzare la tramvia se questa “assicurasse i colle-

gamenti necessari”. È uno dei risultati emersi dal sondaggio sul progetto tramvia realizzato dall’uf-fi cio comunale di Statistica su un campione di cittadini. Ebbene, dal sondaggio è emerso che, guar-dando al futuro, oltre il 90% dei fi orentini utilizzerebbe il tram se assicurasse i collegamenti necessari, mentre il 5% ha risposto che non lo farà. Quanto al gradimento, quattro fi orentini su cinque si dicono molto o abbastanza d’accordo con il nuovo sistema di trasporto: i consensi diminuiscono al 74% se si considerano i soli residenti di Rifredi, il 44% dei quali spiega di essere stato costretto a cambiare le proprie abitudini in seguito ai lavori. “Si tratta di dati molto positivi – ha commentato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – dai quali emerge chiaramente il gradimento della tramvia, considerato un mezzo di trasporto effi ciente, puntuale, affi dabile ed ecologico”. Il sondaggio è servito anche per fare il punto sulla mobilità in città: per quanto riguarda i mezzi di trasporto più utilizzati, il 67,5% ha dichiarato di muoversi a piedi, il 66,3% in auto e il 50,2% in autobus. “Dalle risposte, che potevano essere multiple, è emerso un rilevante ricorso agli spostamenti a piedi, seguito da quelli in auto e dal bus. In quarta posizione la bicicletta, che supera anche lo scooter. Questo a testimonianza di come, so-prattutto in centro – ha concluso Giorgetti – la mobilità pedonale e ciclabile sia fortemente utilizzata”.

Tramvia/2

come sarà il “sirio” del futuroÈ arrivato a dicembre nel deposito del Vingone, a Scandicci, il primo Sirio destinato al servizio sulle

linee 2 e 3 della tramvia. Prodotto da Hitachi Rail Italy, è il primo di una fl otta di ventinove mezzi che viaggeranno sulle due linee in costruzione: la fornitura (ventidue veicoli per la linea 2 e sette per la 3) sarà completata entro gennaio 2017. E se a prima vista il nuovo Sirio potrebbe sembrare non molto diverso da quelli già in funzione sulla T1, sono state apportate alcune importanti modifi che tecno-logiche sulla base dell’esperienza dei convogli in servizio. Tra queste – è stato spiegato – il materiale utilizzato per la pavimentazione, resa più resistente e impermeabile, l’impianto di condizionamento migliorato e diff erenziato tra cabina e comparto passeggeri e le caratteristiche della ruota, con un profi lo ottimizzato che consentirà una maggiore velocità in zona scambi riducendo allo stesso tempo rumore e manutenzione. Il nuovo Sirio è lungo trentadue metri e largo 2,4, con cinquanta posti a se-dere e quattro riservati ai disabili. Può portare fi no a 276 passeggeri e la velocità massima è di settanta chilometri orari. “È una dimostrazione concreta che il progetto del sistema tranviario fi orentino va avanti – ha sottolineato il sindaco Dario Nardella, che è andato a vedere di persona il nuovo tram – conosciamo i disagi legati ai cantieri, ma i lavori sono necessari. La nostra città si trasforma puntando sull’innovazione, ma soprattutto sulla mobilità sostenibile”.

Gli interventi

due milioni per strade e marciapiediPiù di due milioni di euro per strade e marciapiedi cittadini e nuovi dissuasori mobili in centro. Lo

scorso mese la giunta comunale ha approvato due delibere con cui sono stati stanziati un milione e 650mila euro per interventi di manutenzione straordinaria di marciapiedi, carreggiate e lastrici nei cinque quartieri, oltre ad alcuni progetti specifi ci riguardanti via Vecchia di Pozzolatico e alcune stra-de delle zone collinari, tra cui via di Ruffi gnano e via San Martino a Mensola, per altri 470mila euro. Ma non solo: la giunta ha dato il via libera anche al progetto defi nitivo per l’installazione di nuovi dissuasori mobili nel centro storico, per una spesa stimata di 260mila euro. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione straordinaria, sono previsti progetti relativi alle strade dei diversi quartieri e ai lastrici delle vie comunali, da individuare sulla base della lista delle priorità stilata dagli uffi ci an-che in base alle segnalazioni dei cittadini. È stato invece approvato direttamente il progetto defi nitivo relativo al “consolidamento strutturale di manufatti stradali” a servizio di alcune vie delle zone colli-nari. Approvato anche, come detto, il progetto defi nitivo per l’installazione di nuovi dissuasori mobili nel cuore della città, per migliorare la gestione delle aree pedonali di tipo E. Prevista l’installazione di questi dispositivi in via dei Banchi e via dei Servi, piazza Strozzi e piazza Annigoni, mentre saranno installati due impianti, con un dissuasore mobile ciascuno, in San Niccolò e piazza Santo Spirito.

10 | Gennaio 2016

In Piazza San Giovanni dalla parte absidale (detta scarsella) dell’antichissi-mo Battistero dedicato a San Giovanni Battista ed il Palazzo Arcivescovi-le, già residenza dei vescovi fi orentini fi n dal IX secolo, è da notare la mar-

morea Colonna di San Zanobi, legata all’ultimo miracolo attribuito a questo santo nato dalla famiglia dei Girolami, una delle più antiche casate fi orenti-ne, che risiedeva in Via Por Santa Maria nell’antica casa-torre all’angolo con Via Lambertesca. Questa stele commemorativa sormontata da una croce, fu posta a ricordo di un vecchio e maestoso olmo che offriva ombra e riparo a tutti coloro che sostavano sotto le sue grandi fronde, ma ormai seccato da tempo. Il 26 gennaio dell’anno 429 l’olmo improvvisamente rinverdì al passaggio della salma del vescovo Zanobi, detto “l’Apostolo di Firenze” per aver evangelizzato completamente Firenze ed i dintorni, traslata dalla vicina chiesa di San Lorenzo, allora fuori le mura, a quella di Santa Reparata (oggi il Duomo) assurta al ruolo di Cattedrale. Da quel momento l’albero disseccato che aveva ricevuto in modo miracoloso la sua linfa perduta, fu devotamente venerato fi no a quando dopo alcuni secoli, nuovamente secco per vetustà, fu ridotto a pezzi dal popolo che desiderava averne una reliquia. Una di queste “reliquie” è conservata nel Museo dell’Opera del Duomo: si tratta di un dipinto dovuto al pennello del cosiddetto Maestro del Bigallo, il quale in un dossale d’altare raffi gurò San Zanobi e scene della sua vita proprio su una tavola ricavata dall’eccezionale olmo. La tradizione indica anche, in un Crocifi sso nella chiesa di San Giovannino dei Cavalieri in Via San Gallo, una seconda reliquia scolpita nel legno dell’olmo miracolato. A perenne ricordo del miracoloso evento, nel preciso punto dove fi orì l’olmo appena sfi orato dalla bara del santo, fu innalzata la colonna, con croce lobata sulla cima e decorata sul fusto con un piccolo olmo ed una corona candelabro in ferro battuto. Cesare Torricelli nel suo Da Firenze … a Firenze ricorda l’episodio narrato in ottava rima dal propugnatore del “volgar fi orentino” Bernardo Giambullari (Firenze 1495-ivi 1555) canonico di San Lorenzo:

Alla piazza del Duomo in sull’entrataV’era un gran’ olmo secco ritto in piedeOnde passando, per un’ onda dataIl cataletto alquanto all’olmo cede:Né prima tocco l’ebbe che mostrataMirabil cosa fu come si vede,Che l’olmo secco in un istante fuoriTutto coperto fu di fronde e fi ori.

Il poeta continua a narrare e conclude così:Posto vi fu quella colonna in segnoE per memoria del miracol degno.

Il cronista Giovanni Villani nel suo libro della Cronaca, ci narra invece che il 4 Novembre 1333 a seguito della grande alluvione defi nita addirittura un diluvio, “abbattè in terra la colonna con la croce del segno di San Zanobi che era sulla piazza”. Un anno dopo la bella stele veniva rialzata e nel 1338 una nuova croce ne coronò la cima. Anche adesso, a memoria della fi oritura miracolosa dell’olmo, per consuetudine rituale, il 26 gennaio di ogni anno, ricordando la traslazione del “Gloriosissimo Vescovo e Protettore di questa città” a cura dell’Amministrazione Comunale, viene posta alla base della colonna una ghirlanda di garofani bianchi e rossi, da sempre colori cardini dell’araldica fi orentina. Ancora a proposito della traslazione della salma di San Zanobi da San Lorenzo a Santa Reparata, va anche detto che, una volta oltrepassato l’olmo e raggiunta la porta d’ingresso della cattedrale, improvvisamente la bara si fece pesantissima e coloro che la trasportavano a spalla furono costretti a posarla a terra sul sacrato. Il vescovo Andrea, che aveva caldeggiato lo spostamento del sepolcro, inginocchiatosi accanto alla cassa pregò in silenzio, quasi a dialogare col defunto, poi rialzatosi fece cenno di procedere; la bara tornata leggera fu deposta nel nuovo sepolcro, poi impreziosito dall’urna in bronzo, capolavoro di orefi ceria di Lorenzo Ghi-berti. Nel 1442 l’arca, costata circa 1324 fi orini, con la stupenda decorazio-ne frontale a grande rilievo rappresentante la Resurrezione di un fanciullo (miracolo del santo avvenuto in Borgo degli Albizi al civico 18, dove una targa sul cosiddetto Palazzo dei Visacci commemora tuttora l’episodio), fu posta sotto la mensa d’altare della cappella dedicata al santo e vescovo fi orentino.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

Web: artusi.net

È iniziato il nuovo anno. Sarà bello? Brutto? Sicuramente sarà un anno in più! E anno

dopo anno, duole pensarci, senza accorgersene s’invecchia. Una volta, sull’autobus, se vedevo un anziano in piedi mi alzavo e gli cedevo il posto e lui felice mi ringraziava. Ieri ho fatto la stessa cosa: sulla tramvia mi sono avvicinato a un ottantenne e gli ho chiesto di sedersi al mio posto. Mi ha mandato a quel paese: “Non lo vedi, sei messo peggio di me!”. Mi sono accorto di essere invecchiato pure da un altro episodio. Anni fa volevo andare al cinema, il fi lm era vietato ai minori di 18 anni e alla cassa mi chiesero la carta d’iden-tità. Il mese scorso sono andato nuovamente a vedere un altro fi lm vietato ai minorenni ma questa volta la cassiera mi ha fatto due biglietti: uno per me, l’altro per la badante! I misuratori più attenti della nostra età sono i fi gli. I primi anni della loro vita non sono molto colpiti dalla nostra anagrafe, ma appena acquisiscono l’uso della parola ti fanno intuire che sanno già che non durerai in eterno: “Babbo, ma tu un giorno morirai, vero?”. Poi crescono e stai tranquillo che il primo capello bianco saranno loro a fartelo notare. Idem, per le pri-me rughe! È proprio vero: i fi gli ci tra-smettono sempre tanto ottimismo! Giorni fa, mio fi glio stava facendo una ricerca sulla battaglia tra Visi-goti e Bizantini, poi mi ha guardato e mi ha detto: “Una battaglia così dev’essere stata sanguinosa, tu che ricordi hai?”. Il 2016 sarà perciò solo un anno in più. Un granello in più di polvere che ci troveremo addosso ma non bisogna essere tristi o spa-ventati: il tempo è un fi ume in piena che non possiamo fermare, perciò lasciamoci trasportare dalla corrente con orgoglio! Anno dopo anno assi-steremo a un viaggio unico, il viaggio della nostra vita!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

Web: andreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglione

BRICIOLE DI STORIA,FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’OLMO DI PIETRA

IL 2016? SOLOUN ANNO IN PIÙ

#Lettere&Rubriche

SEMAFORI, SE I TEMPI “NON TORNANO”Buonasera,vi scrivo dopo aver letto sul vostro giornale del mese di dicembre la lettera del signor Marco F. inerente ai semafori di piazza Batoni. Quanto letto mi ha fatto venire in mente che quel problema indicato nella lettera non riguarda solo piazza Batoni, ma a mio avviso ci sono molti semafori a Firenze i cui tempi non tornano. Mi spiego meglio: mi capita spes-so (ma certamente non solo a me) di aspettare per lungo tempo che scatti il verde a un semaforo, e quando fi nalmente arriva il verde, subito dopo ecco scattare il rosso al semaforo successivo. E quindi di nuovo fermo costretto ad aspettare e così via. Per arrivare in fondo ad alcune strade ci vuole quindi molto tempo anche quando non c’è traffi -co. Per non parlare di alcuni semafori pedonali, che non fanno in tempo a diventare verdi che arriva subito l’a-rancione, spaventando soprattutto le persone più anziane che decidono prudentemente di aspettare il verde successivo, perdendo molto tempo. La mia domanda è in sostanza la stessa dell’altro lettore: non si po-trebbero rivedere un po’ i tempi dei semafori vicini, per agevolare sia chi viaggia in macchina, sia chi viaggia a piedi? Grazie,

Roberto

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Roberto,a chi non è capitato, almeno una volta, di spazientirsi nell’attesa che scattasse il verde a questo o quel semaforo, a piedi o in auto che fosse? Se non è sempre così facile sincronizzare i tempi dei semafori, soprattutto agli incroci più “com plessi” o in strade particolarmente traffi cate, è comunque giusto (e opportuno) da parte dei cittadini se-gnalare quelli che sembrano regolati in maniera meno funzionale, come fatto da lei e dal lettore che ci aveva scritto in precedenza. Utili, a questo proposito, sono meccanismi come la cosiddetta “onda verde”, ovvero la sincronizzazione dei tempi dei se-mafori adottata (e apprezzata) in al-cuni tratti dei viali di circonvallazione da un po’ di tempo a questa parte. Meccanismi che potrebbero essere studiati – compatibilmente con le diverse caratteristiche e necessità – anche per altre zone della città, con vantaggi non soltanto in termini di sicurezza, ma anche ambientali. Ma, come sempre, utili sono anche le segnalazioni dei cittadini, che da parte nostra continueremo a ospi-tare con piacere su Il Reporter, per provare ad affrontare insieme le si-tuazioni da migliorare.

Matteo [email protected]

PIAZZA DELLA COSTITUZIONE E LE BICICLETTEVorrei segnalare sia il profondo degrado di Piazza Costituzione peraltro già segnalato dal sig. Ro-berto, ma aggiungerei anche la pericolosità del greto del Mugnone lasciato completamente abbando-nato e pieno di rifi uti di ogni tipo. Il marciapiede è pieno di buche! Veniamo al problema biciclet-te. Vengono lasciate legate ad ogni palo a due o tre insieme, costituendo un pericolo per le persone anziane e i non vedenti. Vorrei inoltre sapere se c’è qualche ordinanza che autorizzi i sempre lodati ciclisti a procedere abitual-mente contromano o sul marcia-piede. Se il sindaco di Firenze fa-cesse una giratina da queste parti, constaterebbe tutto ciò di persona. Ormai, nella città del degrado, que-sta è la regola!

Luciana

CANI E BAMBINI NEL GIARDINO DI VIA TOSCANINISpett/le Redazione.Con questa nota voglio rappresen-tare la situazione di grave disagio in cui si trovano i bambini che fre-quentano il giardino pubblico posto in Via Toscanini, di fronte ai numeri civici 5 - 7 - 9, quelli dotati di strut-ture di gioco (altalene, scivoli ecc.). In tale giardino è invalso l’uso da parte di possessori di cani di usarlo come “gabinetto” per i cani stessi, specie al mattino; a poco servono le avvertenze sull’obbligo di rac-colta degli escrementi: il giardino è sempre pieno di cacche (e poi, l’u-rina come raccoglierla?) ed anche l’obbligo di guinzaglio viene spesso disatteso (alcuni guinzagli lunghi 10 metri: a che servono, se non a fare fi nta di rispettare le regole?). E quindi i bambini, nel pomeriggio si trovano a giocare in un luogo pieno di cacche e impregnato di pipì di cane. Si segnala, tra l’altro, che a poche decine di metri esistono altri giardini dove non sono presenti strutture di gioco per bimbi e a nemmeno 100 metri c’è una apposita “area cani”. A chi, come il sottoscritto, ha osato protestare è stato opposto, anche con arroganza e insolenza, il fatto che il regolamento posto all’ingresso dei giardini non proibisce l’ingresso ai cani. Mi chiedo, quindi, se sia pos-sibile istituire un divieto assoluto di ingresso per i cani, come ho visto nei giardinetti delle Cascine (Piazzale J.F. Kennedy). Sarebbe gradito anche un maggior controllo da parte della Po-lizia Municipale. Tengo a precisare che il sottoscritto è proprietario di un cane, ma non mi sogno nemmeno di portarlo a fare i suoi bisogni dove giocano i bambini. Cordialmente

Maurizio L.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

Un “viaggio”, il nostro, nella città di domani per cerca-re di scoprire quello che il nuovo anno potrà lasciare in eredità in riva all’Arno, dal centro alle periferie. Per farlo abbiamo scelto cinque luo-ghi “simbolo”, uno per ogni quartiere, raccontando come proprio nel corso di questi dodici mesi siano destinati a cambiare il loro volto e, nello stesso tempo, quello di tutta Firenze. Piazzale Michelan-gelo, piazza delle Cure, il par-co dell’Anconella, la vecchia caserma dei Lupi di Toscana e l’ex Meccanotessile: cinque luoghi diversi che raccontano storie diverse e che portano sulle spalle un passato, anche recente, diverso. Cinque luo-ghi che ora – vuoi per cercare un nuovo “ruolo” in una città che negli anni è mutata, vuoi per ripartire dopo eventi che li hanno visti loro malgrado coinvolti, come nel caso del grande polmone verde di Fi-renze sud – provano a inizia-re una nuova vita. Ma, mese dopo mese, i grandi lavori per dare volto alla città che sarà si intrecceranno anche con la memoria di quanto avvenu-to “ieri”, ovvero con le tante (e importanti) ricorrenze che caratterizzeranno questo 2016 fi orentino. Una su tut-te, quella dei cinquant’anni dall’alluvione del 1966, che il capoluogo toscano ricorderà durante tutto il corso dell’an-no con una serie di iniziative fi no ad arrivare al 4 novem-bre. Passato, presente e futu-ro sono insomma destinati a fondersi più volte nel corso dei prossimi mesi, come av-verrà anche a giugno quan-do – dopo lunghi lavori – il museo degli Innocenti torne-rà alla città completamente rinnovato, per rendere piena-mente fruibile un patrimonio carico di storia. E sono tanti anche gli eventi e le iniziative già in cartellone per questo nuovo anno sul fronte della cultura: sul nostro giornale ne proponiamo un “assaggio”, per prepararsi a vivere al me-glio la città nei mesi a venire.

MATTEO FRANCINI

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Il Reporter del Q3 raggiunge le famiglie del quartiere 3 di Firenze

Gennaio 2016 | 11

#Cultura

eventi e “ritorni”, cosa succede in cittàMusei che tagliano il nastro, capolavori in arrivoe iniziative in programma: cosa aspettarsi nel 2016

Riaperture, kermesse ed eventi di vario genere. Ecco che cosa c’è da aspettarsi in città, sul

fronte della cultura, in questo 2016. Dopo tre anni di lavori, sarà inaugurato il 23 giugno il Museo degli Innocenti: poco meno di 1.500 metri quadri di percorso espositivo disposto su tre livelli e 1.655 mq per eventi temporanei e attività educati-ve per una struttura totalmente rinnovata, in grado di rendere pienamente fruibile il patrimo-nio artistico, monumentale e storico dell’istituto. Novità in vista anche per il Teatro dell’O-pera: è aperta fi no al 29 di questo mese una gara per la concessio-ne a privati di alcuni dei suoi spazi – piano terra, torre sceni-ca, cavea e area esterna – per la loro valorizzazione, con attività commerciali, di somministra-zione e intrattenimento. Il 20 gennaio, intanto, a tagliare il nastro sarà il nuovo museo della Misericordia, che amplia e rior-

ganizza l’attuale sede di piazza Duomo creando un percorso ad hoc per ripercorrere i sette seco-li di vita dell’istituzione. La sua “rinascita” è avvenuta nell’anno ormai terminato, ma il Museo dell’Opera del Duomo riserva anche nel 2016 novità e inizia-tive, come la rassegna concerti-stica “Note al Museo”, iniziata a dicembre per terminare a marzo.

Sara Camaiora

Il cartellone

Un rendering del Museo degli Innocenti, che aprirà il prossimo 23 giugno dopo tre anni di lavori

A pochi metri di distanza pro-seguono intanto i cantieri dei Nuovi Uffi zi. Diciotto milioni di euro sono arrivati l’estate scor-sa dal Mibact nell’ambito di un pacchetto di fi nanziamento per i “grandi progetti Beni Culturali”. Se a far ritorno a casa, la scorsa primavera, sono stati i capolavo-ri di Cimabue e del Gotico inter-nazionale, entro quest’estate sarà

in sessantamilaper la “50 giorni”.con una novitàall’orizzonte

Un boom di presenze, con oltre mille persone

al giorno che hanno assisti-to alle proiezioni e agli eventi in programma. Si è chiusa lo scorso 13 dicembre, all’Ode-on, la nona edizione della “50 Giorni di Cinema Internazio-nale a Firenze”, la rassegna di festival organizzata da Fonda-zione Sistema Toscana. Una rassegna iniziata a fi ne otto-bre con il festival del cinema francese France Odeon, per poi proseguire fi no a metà di-cembre con un cartellone che ha visto alternarsi nove festival internazionali e una quattro giorni con i classici di tutti i tempi in versione restaurata. Quanto ai numeri, sono state oltre sessantamila le presenze registrate, 284 i fi lm proiettati, dei generi più diversi, in lingua originale, sottotitolati in italia-no, in anteprima nazionale o non distribuiti nelle sale, pre-sentati da autori e protagonisti. Tanti anche gli ospiti presenti. Filo conduttore della rassegna era il tema “Essere Umani”, con molti dei fi lm in program-ma che hanno raccontato le storie del “popolo dei migran-ti”. “I risultati della 50 Giorni sono molto positivi e incorag-gianti per il futuro del cinema di qualità – ha commentato la vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Toscana Monica Barni – il successo di pubblico ottenuto dimostra che la 50 Giorni non è una semplice somma di eventi per la realizzazione di un’economia di scala, ma una rassegna le cui caratteristiche sono la qualità e la compattezza dell’off erta, la varietà e la grande attualità dei temi trattati”. E intanto è già scattato il conto alla rovescia verso la decima edizione, con una novità all’orizzonte. “Quel-lo che mi preme sottolinea-re – ha spiegato il consigliere comunale del Pd Leonardo Bieber – è che l’edizione che si è conclusa dovrebbe esse-re l’ultima al cinema Odeon, perché a settembre la rassegna verrà spostata al Cinema Nuo-vo Teatro della Compagnia, i cui lavori dovrebbero termi-nare prima dell’estate, che – ha concluso – diventerà la nostra ‘casa del cinema’ e un punto di riferimento centrale per la vita culturale della nostra città”.

Cinema

Elio e mehta insiemeper “Pierino e il lupo”

Cosa ci fanno nello stesso teatro Zubin Mehta ed

Elio (sì, proprio il cantante delle Storie Tese e giudice di X Factor)? La risposta è semplice: il primo dirige l’Orchestra del Maggio Musicale e il secondo lo accompagna nella narrazio-ne di un’opera speciale, “Pieri-no e il lupo”, la favola musicale di Sergej Prokof ’ev. Un’accop-piata vincente, da non perdere, il 30 gennaio alle 20 all’Opera di Firenze.

Gennaio

mese dopo mese, l’anno comincia cosìEcco alcune delle proposte culturali che accompagneranno i fi orentinida qui alla primavera. Dalla musica classica al rock, dal grande schermo all’arte, non resta che segnarsi in agenda questi appuntamenti Barbara Biondi

Piano e violoncelloal museo dell’opera

È il terzo appuntamento con “Note al museo”, la rasse-

gna concertistica dell’Opera di Santa Maria del Fiore ideata da Francesco Ermini Polacci. Il 25 febbraio alle 21, nella sala del Paradiso del nuovo Museo dell’Opera, sarà la volta delle “Favole musicali dalla Mitte-leuropa”: Francesco Dillon al violoncello ed Emanuele Tor-quati al pianoforte proporran-no musiche di Schumann, Bu-soni e Grieg.

Febbraio

La famiglia Guggenheima palazzo Strozzi

La passione per l’arte era un tratto distintivo della fami-

glia Guggenheim, la cui colle-zione (distribuita al di qua e al di là dell’oceano Atlantico) è la protagonista di “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, dal 19 marzo al 24 luglio a Palazzo Strozzi. Una grande mostra che porta a Firenze oltre cento capolavori dell’arte europea e americana tra gli anni Venti e gli anni Ses-santa del Novecento.

Marzo

la finestra sul mondodel “Middle east now”

È diventato uno di quegli eventi che gli appassiona-

ti aspettano trepidanti da un anno all’altro. Il festival Middle East Now, dedicato al Medio Oriente nelle sue tante sfaccet-tature (il cinema in primis, ma anche l’arte, la cucina, la musi-ca e la cultura tutta), torna al ci-nema Odeon dal 5 al 10 aprile e promette una programmazio-ne che unisce ricerca e infor-mazione, aprendo una fi nestra su realtà poco conosciute.

Aprile

Elvis costellosi impara sul campo

Non è un caso se è entrato nella lista dei cento più

grandi artisti di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Sto-ne. Il geniale cantautore inglese Elvis Costello arriva al teatro Verdi con uno spettacolo ac-colto con entusiasmo in tutto il mondo, un viaggio nei mean-dri della sua musica tra ballate romantiche e pezzi più rock. La data da segnare in agenda è il 27 maggio, l’orario le 20.45. Per amanti della musica evergreen.

Maggio

la volta dei dipinti del Botticelli e di Leonardo da Vinci, opere che erano state “messe al sicuro” durante lo svolgimento dei lavori nelle sale che li ospitavano. Tan-te, ovviamente, anche le mostre e le iniziative culturali in pro-gramma in città in questo 2016, come ad esempio “Da Kandin-sky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, prevista a Palazzo

Strozzi da marzo a luglio, o come l’esposizione dedicata a Carlo Portelli alla Galleria dell’Acca-demia fi no al 30 aprile. Cam-biando stagione, anche quella del 2016 sarà una “lunga” estate, con eventi da aprile a ottobre come avvenuto lo scorso anno. Il bando per gli operatori culturali uscirà entro la fi ne di febbraio e sarà per la prima volta anche in inglese, per coinvolgere sogget-ti anche dall’estero. Tra i luoghi protagonisti sarà inserito anche piazzale Michelangelo, prossimo a essere pedonalizzato e riquali-fi cato. Inizio uffi ciale il 30 aprile, in occasione della Notte Bianca. Tra le iniziative in preparazione “100 concerti in 100 musei” con il festival di archi “String city”, un evento con Pitti a giugno e uno al cimitero degli Allori a cent’an-ni dalla pubblicazione dell’Anto-logia di Spoon River.

12 | Gennaio 2016

#Il Reporter dei piccoli

La Befana è una cara vecchietta ma da un po’ le puzzano i piedi. Guendalina, la sua fidata domestica, le ha provate tut-te: deodoranti spray, solette rinfrescanti, pediluvi. Non c’è verso: i piedi della Befana mantengono un odore insopportabile. Se si toglie le scarpe, a chi le sta intorno ser-ve la maschera antigas! Un bel guaio, tan-to più che l’Epifania sta per arrivare e le famose calze di lana della Befana si rifiu-tano di accompagnarla nel viaggio intorno al mondo per portare i doni ai bimbi buoni. “Non ci avvicineremo ai tuoi piedi - le di-cono proclamando lo sciopero - a costo di non essere mai più rammendate o di essere riempite di carbone per i bambini monelli”. La Befana è sgomenta: come farà ad affrontare la notte dell’Epifa-nia senza le calze di lana a proteggerle i piedi dalla tramontana gelida? “Non ci riuscirò senza di voi”, implora. Ma le calze non vogliono saperne. Eppure quell’im-

provviso e resistente fetore è strano. Alla Befana non erano mai puzzati i piedi. “O per lo meno non così tanto”, dice svelta Guendalina. Che sia colpa di qualcosa che la Befana ha mangiato? Del gran daffa-re per preparare i doni? È Guendalina a risolvere il mistero: all’imbrunire del 5 gennaio dalla finestra di casa scorge una figura nascosta dietro la siepe. Il naso adunco, un cappello a punta sopra capelli color stoppa. Non c’è dubbio, è la strega cattiva di Boboli e a giu-dicare da come muove la bac-chetta

sta lanciando un incantesimo contro l’a-bitazione della Befana! “Ecco perché ti puzzano i piedi, quella megera è uscita dal laghetto delle ninfee per scatenare la ribellio- ne delle calze di lana e prendere il tuo posto!”, dice Guendalina alla Be-

fana. La Befana afferra il libro degli incantesimi a caccia di un

antidoto. Eccolo! È l’erba Pussa-

viapuzzona officina l is

ma pur-troppo

cre-sce solo sulla Luna

e il tempo stringe: mancano

poche ore all’Epifania. Tutta la notte la Befana e Guendalina la-vorano per dotare la scopa di due razzi. È una faticaccia ma ne vale la pena: azio-nati i reattori, la scopa schizza dritta sulla Luna, e raccolta l’erba medicamentosa, in pochi minuti riporta la Befana a casa. Guendalina prepara subito un doppio pe-diluvio con la Pussaviapuzzona. Qualche secondo in ammollo e da caciocavallo stagionato i piedini della Befy tornano a profumare di viole e mughetti. Le calze di lana gridano di gioia mettendo fine allo sciopero. La strega di Boboli, appresa la notizia, va a nascondersi nella grotta del Buontalenti per non uscirne mai più dal-la vergogna. Guendalina invece mette su il caffè per la Befana perché ormai è l’alba del 6 gennaio e c’è molto da fare: l’Epifania è salva e i bambini sono pronti a ricevere i loro doni.

La Befana e lo sciopero delle calze di lanaGennaio 2016 | 13

#Sport

Il calendario

e un anno dopo saràancora tottenham

Europa League

Più che “da fi nale”, come recita l’abusato refrain, secondo l’urna di Nyon Fiorentina-Tottenham è

una sfi da da sedicesimi di Euro-pa League. Bella e aff ascinante, non c’è dubbio, ma probabilmen-te sia sulle sponde dell’Arno che su quelle del Tamigi avrebbero preferito una gara più sempli-ce. Perché se la carta continua a dire, pur con un tono meno deciso, Spurs, il precedente parla viola dopo l’1-1 di White Hart

Irene Delfino Lane e il 2-0 maturato al ritor-no sull’erba del Franchi proprio dodici mesi fa. Tanti volti nuo-vi nella Fiorentina, a partire da Paulo Sousa, pochi fra i rivali londinesi, che si sono raff orza-ti, o almeno hanno cercato di farlo, in difesa con l’acquisto di Alderweireld. Il centrale belga che affi anca Vertonghen si con-traddistingue per la grande abi-lità sulle palle alte, anche in area avversaria. Il Tottenham ha così aggiunto solidità al centro della difesa, ma sulle fasce laterali può continuare a essere penetrabile,

visto che i terzini Rose e Walker pensano maggiormente a spin-gere che a ripiegare in copertura. Mentre l’inglese Dier e il dician-novenne di origine nigeriana Alli sono l’inedita coppia nella mediana a due di Pochettino. Il punto di forza del Tottenham rimane l’attacco, guidato dall’u-ragano Harry Kane, esploso lo scorso campionato. Alle sue spalle il tridente di trequartisti composto dall’ex giallorosso Erik Lamela, dal belga Dembélé e dal talento danese Eriksen, capace di accendere la scintilla agli Spurs.

Senza dimenticare il nazionale francese Lloris in porta. La squa-dra gioca un calcio piacevole, tra i migliori della Premier, unito alla forza agonistica che caratte-rizza gran parte dei team inglesi, ma da anni rimane una “eterna promessa”. E in Europa potrebbe essere penalizzata da una rosa giovane, di 24,6 anni d’età me-dia. Inoltre Pochettino potrebbe risparmiare qualche titolare per puntare al quarto posto in cam-pionato, l’obiettivo principale del club. La Fiorentina di Montella riuscì in quella che allora era sta-ta considerata un’impresa. Sousa ha aggiunto alla facilità di palleg-gio della squadra la forza agoni-stica e il pressing a tutto campo, oltre a una forte personalità. Paulo aveva “chiesto” un club inglese ai sedicesimi di Europa League: il 18 febbraio al Franchi non gli resta che batterlo, per spuntarla poi anche sette giorni dopo nella tana degli Spurs.

campionato, via al ritorno

Provaci, Fiorentina. Tra Inter, Juventus, Napoli e Roma, non man-cano i motivi per credere alla squadra di Sousa. Ha fame, vuol

stupire e gioca bene. Una squadra che ha una sua identità, una sua anima. Dopo la pausa natalizia, gennaio segna il momento del ritor-no in campo, l’unico “opinionista” veramente attendibile di questo avvincente campionato. Dopo la trasferta di Palermo, il diciannove-simo turno di serie A vede la squadra viola impegnata contro la La-zio, mentre nella giornata successiva, la ventesima (che segna anche l’inizio del girone di ritorno), i gigliati scenderanno in campo in casa del Milan. Poi un’altra sfi da impegnativa, quella tra le mura amiche dell’Artemio Franchi contro il Torino. Gennaio si chiuderà infi ne in casa del Genoa. Un mese in cui le insidie non mancheranno, ma se i viola vogliono puntare davvero in alto dovranno provare a vincerle tutte. O quasi.

Lorenzo Mossani

L’evento

Trisome Games, in cittàun’olimpiade “speciale”Un evento sportivo molto particolare si terrà a Firenze in que-

sto 2016. In estate, dal 15 al 22 luglio, si svolgeranno i “Tri-some Games”, la prima olimpiade mondiale dedicata ad atleti con sindrome di Down. Se prima lo sport per i disabili era conside-rato una terapia, oggi si è andati avanti, vedendo lo sport come relazione, cultura e benessere per tutti. Un messaggio, questo, che vuol essere condiviso e colto proprio come una nuova cultura. Le discipline sportive presenti saranno atletica leggera, nuoto, nuo-to sincronizzato, ginnastica, judo, tennis, tennistavolo e calcio a cinque. Un evento che, secondo le previsioni, vedrà la presenza di oltre mille tra atleti e tecnici, provenienti da tutti i continenti. Le istituzioni e il comitato promotore si aspettano una grande par-tecipazione di tutta la città a un evento che si preannuncia come davvero straordinario.

fiorentina basket,nuovo entusiasmoA dicembre le risposte sperate.E ora può aprirsi un’altra stagione

Pallacanestro

Tutti, in casa Fiorentina Basket, sapevano che il mese di dicem-bre sarebbe stato quello decisivo. Con il rientro dei tanti, troppi

infortunati e l’arrivo dei rinforzi dal mercato, c’erano fi nalmente le premesse per vedere di che pasta era fatta la squadra viola. Per ca-pire se al di là dell’impegno e della dedizione – mai venuti meno, è bene dirlo – la strada verso la salvezza sarebbe proseguita in sa-lita o se invece si poteva prendere una scorciatoia più comoda. La risposta è stata così incoraggiante che, se la Fiorentina riuscirà a mantenere questa inerzia, l’asticella delle ambizioni potrebbe an-che essere spostata un po’ più in alto nella seconda parte del cam-pionato. Già la vittoria di Moncalieri alla fi ne di novembre aveva fi nalmente dato sostanza a una serie di prestazioni in crescendo. Poi è iniziato dicembre. La Fiorentina si è presentata sul parquet del-la Sangiorgese con un Mohamed Touré, vero trascinatore dei viola, fi accato da una lunga infl uenza, l’ultimo arrivato Jacopo Valentini lanciato in quintetto a coprire l’emergenza e tanti interrogativi in sospeso. Con una strepitosa prova collettiva ha vinto, decidendola col sacrifi cio di tutti in difesa e lasciandosi trainare in attacco da Andrea Marusic, autore di una prova da capitano vero che, da sola, ha zittito le voci di mercato. Una settimana più tardi c’era lo scon-

tro salvezza con Mortara, due punti dal peso specifi co altissimo. Per la prima volta al completo dopo undici giornate, la squa-dra di coach Salieri ha vinto staccando i bassifondi della classifi -ca e, dopo mesi di soff erenze, ha provato un nuovo entusiasmo. Talmente trascinante che, nel turno successivo, è arrivata la ter-za vittoria consecutiva, la quarta in cinque partite. E la meno pro-nosticabile: a Crema, sul campo della terza in classifi ca, reduce da sei vittorie consecutive e con gli occhi puntati verso la serie A2. Un vero capolavoro sportivo, la partita che ha segnato la svolta atte-sa da società, tifosi e dalla squadra stessa. L’anno nuovo si apre con gli scontri salvezza contro Varese e Padova, per proseguire con la sfi da a Costa Volpino, la trasferta di Lecco e la diffi cile partita con-tro l’Urania Milano. Un mini-torneo di cinque giornate dal quale la Fiorentina deve tirar fuori altri punti buoni per staccare le zone a rischio della classifi ca. E allora sì che sarà una nuova stagione per il basket fi orentino.

Andrea Tani

Il calcio giovanile italiano ha un nuovo protagonista. Il

Centro Federale Territoriale, inaugurato il 26 ottobre scorso, è un progetto ambizioso e in-novativo che punta alla crescita dei giovani talenti sotto l’occhio attento della Figc e che ha la sua sede allo stadio Buozzi delle Due Strade. Molta la soddisfa-zione del presidente della Figc Carlo Tavecchio, per quello che è il primo progetto interamente rivolto ai giovani talenti: “Que-sto centro – ha dichiarato – rap-presenta un’opportunità unica per il sistema calcistico italiano, per una nuova filosofia di cre-scita di tanti ragazzi. C’è biso-gno di pensare a questo enorme bacino di giovani”. Il Centro Federale rappresenta il primo passo di un investimento che, a regime, costerà alla Figc quasi nove milioni di euro. “Non è un caso che il primo Centro Fede-rale d’Italia sia stato inaugurato alle Due Strade – ha spiegato il presidente del Comitato Regio-nale Toscano Fabio Bresci – sia per la cultura sportiva delle so-cietà toscane che per l’alto livel-lo tecnico che abbiamo. Le Due Strade è un progetto che viene da lontano, dal 2013 con l’allora sindaco Renzi, con cui fu sanci-to l’accordo per l’inaugurazione di questo stadio con vocazio-ne di centro federale, e che al momento ospita tutte le finali nazionali della Lnd oltre che le finali del comitato regionale to-scano ed è la casa delle rappre-sentative del comitato stesso”. “I Centri Tecnici Federali fanno parte di un nuovo progetto del-la Ficg sull’esempio del progetto tedesco – aggiunge Bresci – an-che se può sembrare ambizio-so, si tratta di mettere a regime duecento centri sul territorio nazionale con una raggiera di influenza territoriale di 35-40 chilometri, che fanno capo al settore giovanile scolastico e re-cuperano il talento. Sono rivolti a quei ragazzi che non sono già

stati selezionati dalle società pro-fessionistiche, ma che frequenta-no le scuole calcio delle società dilettantistiche. La selezione av-viene in base ai dati e alle cono-scenze in possesso del direttore tecnico del Centro Federale e del suo staff”. Il progetto mira a cre-are un bacino calcistico di valo-re: “Gli allenamenti si svolgono una volta alla settimana, tutti i lunedì pomeriggio. Al momento sono coinvolti cento giovani di cui venticinque ragazze, il per-corso formativo dura due anni e c’è una tendenza a lavorare su un gruppo che resti lo stesso. Quest’anno i Giovanissimi B parteciperanno al progetto per un anno, mentre gli Esordienti avranno un percorso biennale”. Una “rivoluzione” che parte dal-le Due Strade. “Questo è il primo Centro Tecnico d’Italia che ha anche un compito di sperimen-tazione, in modo da rimodulare gli altri che apriranno sul terri-torio prendendo questo a cam-pione. A gennaio ne dovrebbero partire altri quattro, e a fine 2016 ci sarà un ulteriore step di allar-gamento in cui la Toscana avrà il secondo – conclude Bresci – molto probabilmente a Pisa, a San Giuliano Terme, che è già un centro della Lnd”.

Tiziana Alma Scalisi

Il Centro Federale Territoriale delle Due Strade

giovani talenti crescono Alle Due Strade

14 | Gennaio 2016

UN’IDEA DI

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FIRENZEConvitto della CalzaOLTRARNO MEETING CENTERPiazza della Calza 6

RIPENSARE L’UOMO E LA SOCIETÀ NON COME SOMMA DI SPECIALIZZAZIONI MA COME INSIEME ORGANICO

CONVEGNO

Intervengono

MIGUEL BENASAYAG LUIGINO BRUNIFRITJOF CAPRAFRANCO CRACOLICIELENA GRANATASTEFANO MANCUSOCLAUDIO MARAZZINITOMASO MONTANARICARLO PETRINI

Info: www.coopfirenze.it • 055.4780078

Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi]Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203

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Per lo studio, la cura, l’assistenzae l’informazione sui tumori cerebrali infantili