Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

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Gennaio 2014 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere il valzer dei negozi, come cambia la città Editoriale buon anno firenze fra tappe-chiave, sogni e traguardi Matteo Francini D ici 2014 e pensi alle am- ministrative. Già, perché quello appena iniziato è l’anno che, anche a Firenze, porte- rà all’elezione del sindaco e al rinnovo del consiglio comuna- le. L’appuntamento con quella che – per ovvie ragioni – sarà una tappa fondamentale per la costruzione della città del fu- turo è in primavera. Cresce l’at- tesa per il voto, dunque, ma non è questo l’unico momento che caratterizzerà il 2014 fiorentino. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 21 P rendete carta e penna. La mappa dello shopping fiorentino, da qui alla prossima primavera, si prepara a cambiare volto. A onor del vero le novità riguardano soprattutto i “giganti”: per i piccoli in difficoltà che continuano a tirar giù il bandone, ci sono i colossi in fermento. La bussola che indica le nuove aperture im- pazza soprattutto nel triangolo d’oro degli affari, quello compreso tra piazza Stazione, il Duomo e Ponte Vecchio. Qua i cambiamenti non mancano. Sara Camaiora - Gianni Carpini PAGINA 12 PAGINE 10-11 reportage: una notte con l’unità di strada In giro per Firenze con la squa- dra della Croce Rossa che distri- buisce aiuti ai senza dimora. le famiglie di oggi tra crisi e mamme 2.0 Grandi classici e ultime uscite: quei libri a “chilometri zero” SEGUE A PAGINA 18 PAGINA 16 Il Reporter è distribuito da batistuta-firenze, una storia d’amore C erti amori non finiscono, resistono al tempo e scaval- cano gli oceani. Fino a Recon- quista, a casa di Batigol. E quan- do il Re Leone torna, Firenze gli dimostra tutto il suo affetto. Fiorentina Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.1 del 2 Gennaio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A. Centro Storico Porta Romana San Jacopino Anno VIII Ed. 1 Firenze Quartiere 1 le “missioni” del quartiere per il 2014 Luoghi da recuperare, novità e richieste: ecco che cosa aspetta il rione in questo anno Scenari PAGINA 3 cinema del centro, operazione recupero Il punto su Alfieri (quattro mesi dopo la sua riapertura) e teatro della Compagnia. PAGINA 4 la “battaglia” degli esercizi storici PAGINA 2 STUDIO DENTISTICO Dr. Mario Ristori Convenzionato con i maggiori Fondi sanitari https://www.facebook.com/ DentalSmilesRistori?fref=ts Via Luigi Morandi, 120 - Firenze 50141 Tel. 055 456001 - [email protected] www.dentisti-firenze.com Orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 19. Il Sabato reperibile Per urgenze: 331 83 98 826

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Edizione di Gennaio 2014 de "Il Reporter" relativa al Quartiere 1 della città di Firenze

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Page 1: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

Gennaio2014

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

il valzer dei negozi,come cambia la città

� Editoriale

buon anno firenzefra tappe-chiave,sogni e traguardi

Matteo Francini

Dici 2014 e pensi alle am-ministrative. Già, perché

quello appena iniziato è l’anno che, anche a Firenze, porte-rà all’elezione del sindaco e al rinnovo del consiglio comuna-le. L’appuntamento con quella che – per ovvie ragioni – sarà una tappa fondamentale per la costruzione della città del fu-turo è in primavera. Cresce l’at-tesa per il voto, dunque, ma non è questo l’unico momento che caratterizzerà il 2014 fi orentino.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 21

Prendete carta e penna. La mappa dello shopping fi orentino, da qui alla prossima primavera, si prepara a cambiare volto.

A onor del vero le novità riguardano soprattutto i “giganti”: per i piccoli in diffi coltà che continuano a tirar giù il bandone, ci sono i colossi in fermento. La bussola che indica le nuove aperture im-pazza soprattutto nel triangolo d’oro degli aff ari, quello compreso tra piazza Stazione, il Duomo e Ponte Vecchio. Qua i cambiamenti non mancano.

Sara Camaiora - Gianni Carpini

☛ pagina 12

☛ paginE 10-11

reportage: una nottecon l’unità di stradaIn giro per Firenze con la squa-dra della Croce Rossa che distri-buisce aiuti ai senza dimora.

le famiglie di oggitra crisi e mamme 2.0

Grandi classici

e ultime uscite:quei libri

a “chilometri zero”

☛ SEgUE a pagina 18 ☛ pagina 16

Il Reporter è distribuito da

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resistono al tempo e scaval-cano gli oceani. Fino a Recon-quista, a casa di Batigol. E quan-do il Re Leone torna, Firenze gli dimostra tutto il suo aff etto.

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Centro StoricoPorta RomanaSan Jacopino

Anno VIIIEd. 1

FirenzeQuartiere 1

le “missioni”del quartiereper il 2014Luoghi da recuperare,novità e richieste:ecco che cosa aspettail rione in questo anno

Scenari

☛ pagina 3

cinema del centro,operazione recuperoIl punto su Alfieri (quattro mesi dopo la sua riapertura) e teatro della Compagnia.

☛ pagina 4

la “battaglia”degli esercizi storici

☛ pagina 2

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Al Visarno si è tenuta la prima edizione del Palio dell’associazione degli Esercizi Storici Fiorentini

L’impianto/1

MULINA, L’IPPODROMOATTENDE UN FUTURO

L’ippodromo delle Mulina ha chiuso i battenti nel

marzo del 2012, lasciando lo storico impianto fiorentino del trotto in attesa di un ban-do pubblico per valorizzarlo e renderlo nuovamente frui-bile. “L’obiettivo dell’ammini-strazione – spiega l’assessore Elisabetta Meucci – è arrivare presto alla pubblicazione del bando. Abbiamo fatto gran-dissimi lavori insieme alla So-printendenza per predisporre un bando che non metta in difficoltà i concorrenti sull’ef-fettiva realizzabilità dell’opera. La nostra idea è che, una volta restaurato, sia possibile ren-derlo flessibile e fruibile per manifestazioni collaterali o del tutto non inerenti alla sua atti-vità principale, l’ippica”.

L’ASSOCIAZIONE COMPIE UN ANNO: ARTIGIANIE BOTTEGHE STORICHESI “ALLEANO” CON ROMA

Commercio

L’impianto/2

L’associazione Esercizi Storici, Tradiziona-li e Tipici Fiorentini nasce nel febbraio

del 2013 riunendo sessantuno aziende storiche fiorentine di artigiani, commercianti, atti-vità ricettive, della ristorazio-ne e dell’enogastronomia che, iscritte all’Albo degli esercizi storici istituito dal Comune di Firenze, intendono promuo-vere, qualificare, tutelare e valorizzare le proprie attività sia come singoli che nella loro collegialità. L’obiettivo comu-ne – viene spiegato – è anche quello di portare all’attenzione nazionale e internazionale que-ste attività quale patrimonio culturale, sociale, caratteristico e tradizionale della città di Fi-renze. Partner dell’associazione è Oma, “Associazione Osser-vatorio dei Mestieri d’Arte”, da sempre impegnata nella tutela dell’artigianato artistico. Ora, a un anno dalla nascita, una del-le novità è il gemellaggio con l’Associazione Negozi Storici di Eccellenza di Roma, con la quale si vogliono portare avanti importanti progetti d’interes-se comune. Grande successo e tanto pubblico, intanto, è stato registrato per la prima edizione del Palio dell’associazione degli Esercizi Storici Fiorentini, che si è tenuto nel novembre scor-

so all’ippodromo del Visarno. Il drappo realizzato per l’occa-sione da Roberto Cavalli e dalla sua “maison” è stato vinto dalla Bottega d’Arte Maselli, abbinata al cavallo Nobody Want You. Erano cinquantatré i cavalli in gara, ognuno dei quali chia-mato a difendere il prestigio dell’esercizio storico a lui abbi-nato. I due euro del biglietto di ingresso sono stati devoluti alla onlus nata grazie al celebre “taxi fiorentino della solidarietà”, Mi-lano 25 di Caterina Bellandi, così come tutte le offerte rac-colte nei punti predisposti per l’occasione nell’ippodromo. Ma non solo: esiste anche una guida comprendente tutte le attività inserite nell’elenco volontario degli esercizi storici fiorentini, redatta in formato tascabile dal Comune di Firenze, che inten-de offrire ai visitatori della città e, perché no, anche ai residenti, uno strumento pratico e di faci-le consultazione per diffondere la conoscenza delle tradizioni, del costume e della cultura fio-rentina. La guida divide la città in cinque zone (piazza della Re-pubblica, Santa Maria Novella, Santa Croce, Oltrarno e fuori le mura) e per ogni area gli eserci-zi vengono a loro volta suddivisi per categorie commerciali.

Giulio Schoen

�Web esercizistoricifiorentini.it

la “galoppata” del visarno

Inizia nel 1847 la storia dell’ippodromo del Visarno, nato a poca distanza dai prati del Quercione, “sede” delle prime gare di galop-

po in città. Una passione, quella fiorentina (e toscana) per i cavalli, che ha attraversato i secoli, per giungere fino ai giorni nostri, non senza però qualche difficoltà. E se le Mulina cercano un recupero con il nuovo bando di gestione (vedi articolo in questa pagina), il Visarno è già passato in mani nuove da un paio d’anni. E per l’im-pianto non mancano le novità all’orizzonte. La nuova società che gestisce la struttura è la San Felice srl: il piano di sviluppo per il Visarno prevede la realizzazione di una galleria commerciale e di un centro fitness all’interno delle tribune, la riconversione di parte delle scuderie, il restauro della tribuna leopoldina e la nascita di un nuovo impianto di illuminazione. “Ci sarà poi il classico ristorante con vista – spiega Carlo Meli, coordinatore dell’ippodromo – che permetterà di godersi le corse e il cupolone del Duomo”. Spazio an-che ai bambini, con un’ampia area giochi a loro dedicata. Anche lo spazio scommesse sarà rinnovato, e verranno aggiunti nuovi giochi del panorama ippico. “Ci stiamo attrezzando – continua Meli – per rilanciare un settore apparentemente morto, quello dell’ippica, pro-prio nella città in cui ha avuto origine e gloria. Questo posto non deve essere solo un luogo dove si scommette, si vince o si perde, ma deve tornare a essere un punto di incontro per i fiorentini. Ab-biamo fatto in modo di unire le modernità del gioco alle tradizioni storiche di questo sport, come la Corsa dell’Arno che – conclude – arriverà quest’anno alla sua 187esima edizione”.

G.S.

Nata nel febbraio 2013,questa realtàvuol tutelare,promuovere e qualificarele attività che ne fanno parte

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2 | Gennaio 2014 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

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IL QUARTIEREVERSIONE 2014,TRA PROGETTIE desideriFra le richieste notti più silenziose e nuovi spazi

Il punto

L’intervento

Un centro storico più a misura dei resi-denti, con luoghi per il divertimento

ma anche tranquillità per chi la notte vuol dormire. E poi con-tenitori dismessi da “riempire”, luoghi da ri-utilizzare e grandi inaugurazioni in arrivo: ecco quali sono progetti e aspettative nel quartiere per questo 2014.

MOVIDAC’è chi vuol vivere la città gior-no e notte, ma anche chi vorreb-be dormire senza rumore: come convivere con la tanto discussa “movida”, soprattutto in zone come Santo Spirito, Santa Cro-ce e Sant’Ambrogio? Lo scorso anno ha visto una mobilita-zione dei locali del centro, con tanto di “maratona musicale” in seguito al caso della Cité: una tre giorni con l’obiettivo di ria-prire una discussione con l’am-ministrazione su come vivere la notte in città, e di “creare un quadro di regole condivise dal quale emergano con precisione competenze e compiti, parten-

Sara CamaioraTra le questioni da affrontare e risolvere in questo 2014 ci sono la “movida” e la convivenza tra i residenti e il “popolo della notte”, soprattutto in alcune zone del centro come Santo Spirito, Santa Croce e Sant’Ambrogio

Attesa la pedonalizzazioneper ponte Santa Trinita:la viabilità nell’area“osservata speciale”

TUTTI A PIEDI SUL PONTE SANTA TRINITA

All’inizio di quest’anno è attesa anche la pedonalizzazione di ponte Santa Trinita. Inizialmente fissata per lo scorso novem-

bre, il sindaco Renzi aveva però spiegato di voler prima sottoporre il progetto di riorganizzazione dell’area ai residenti. “L’ammini-strazione comunale è impegnata in questa operazione, tesa a ri-portare il ponte di Santa Trinita a essere un capolavoro assoluto di passaggio, oltre che di paesaggio – aveva detto il primo cittadino – e il progetto realizzato dai tecnici mi piace molto. Per questo abbiamo deciso di mostrarlo in anteprima ai residenti e ai comitati dell’Oltrarno”. Nei mesi scorsi tra cittadini e commercianti del-la zona la discussione sul tema non era mancata. L’attenzione era puntata soprattutto sulla viabilità nell’area: tra le richieste c’erano quelle di mettere in sicurezza i marciapiedi, di ridefinire le linee Ataf interessate e della creazione di bus-navetta elettrici, postazio-ni di bike sharing e un parcheggio per le auto.

S.C.

do da quanto di buono è già stato fatto con la stesura del Pat-to della notte”, recitava il docu-mento che presentava l’inizia-tiva. Tra i residenti c’è però chi lancia l’allarme: alcuni abitanti di Sant’Ambrogio e Santa Croce si sono riuniti nel comitato “Ma noi quando si dorme?”, pro-motore lo scorso dicembre di una protesta silenziosa contro la movida rumorosa, realizzata con drappi appesi alle finestre delle case. “Occorre studiare una soluzione per limitare la concentrazione di locali in alcu-ne zone e porre orari precisi per la notte”, dice il presidente del Quartiere 1 Nicola Benvenuti. Per il 2014 l’obiettivo è risolvere questa questione.

CONTENITORI VUOTISant’Orsola, l’ex tribunale, la Manifattura Tabacchi. Sono tre complessi dismessi in attesa di un nuovo ruolo. “Il quartiere avrebbe bisogno di luoghi di scambio civico per i residenti o posti dove far vivere la vocazio-ne culturale della città”, fa pre-

sente Benvenuti. Alcune rispo-ste sono attese proprio nell’anno appena iniziato.

ZONE “CALDE”Oltre al centro storico, ci sono anche altre zone del quartie-re che attendono di ri-vivere. “Quella intorno alla Leopolda andrebbe riprogettata e ripu-lita: da lì fino a piazza Puccini c’è un’area piena di possibilità, ma si deve discutere su come organizzarla e farla rivivere”, spiega Benvenuti. Un’occasione per rivitalizzare parte di questa grande fetta del quartiere sarà il nuovo teatro dell’Opera. Secon-do quanto annunciato lo scor-so settembre, il 21 marzo sarà inaugurata la grande piazza di ingresso, mentre a maggio è in programma il taglio del nastro del teatro.

UNO SPIRAGLIO PERNAZIONALE E OPIFICIO

Si chiama Decreto Valore Cultura, ed è un insieme

di provvedimenti per gli enti culturali del Paese varato dal governo. Assieme al decreto è stato approvato anche un ordi-ne del giorno, primo firmata-rio l’onorevole Riccardo Nen-cini, che impegna il governo a fronteggiare con urgenza il problema della carenza di per-sonale, determinato dal blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, all’Opificio delle Pietre Dure e alla Biblio-teca Nazionale Centrale di Fi-renze, due realtà fortemente penalizzate negli anni dai tagli alle risorse e all’organico. La speranza è che quest’atto sia una boccata d’ossigeno per le due storiche istituzioni.

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Gennaio 2014 | 3 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

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#Ciak

ALFIERI, AVANTI TUTTAE ORA L’OFFERTA AUMENTAA quattro mesi dalla sua riaperturaè tempo di un primo bilancio

L’ANNO-CHIAVEDEL “COMPAGNIA”

Il rinnovato Spazio Alfieri di via dell’Ulivo, a un passo da piazza Santa Croce, riapriva i battenti quattro mesi fa. Dopo ben sette

anni di inattività alla struttura è stato donato un nuovo volto, con la ristruttu-razione della sala da 230 posti, del bar e della terrazza/bistrot. E con un nuovo obiettivo: divenire un luogo di incontro e di condivisione di arte e cultura acces-sibile a tutti. Dalla sua inaugurazione dello scorso settembre a oggi lo Spazio Alfieri ha proposto al pubblico un fitto

programma di eventi, comprendente proiezioni e rassegne cinematografi-che, spettacoli teatrali, serate musicali, incontri letterari e molto altro ancora. Tanti i nomi eccellenti coinvolti nel progetto, a partire dal coordinamento artistico del teatro di Sergio Bini in arte Bustric, per passare alla programma-zione cinematografica a cura del critico Claudio Carabba in collaborazione con Quelli della Compagnia di Fst, alla cura del settore scuola di Italo Dall’Orto, al contributo dello Studio Marangoni per

la fotografia e all’attenzione per il de-sign e l’immagine realizzata dallo Ied di Firenze. Infine, gli aperitivi e gli eventi gastronomici proposti dal bistrot sono curati dalla libreria d’arte contempora-nea Brac, con un occhio di riguardo alla cultura alimentare vegetariana. “Siamo molto soddisfatti di come sta andando il progetto – fa il punto Federico Babi-ni, uno degli organizzatori – dall’aper-tura ad oggi lo Spazio Alfieri è rimasto sempre aperto sette giorni su sette, con spettacoli e proiezioni tutti i giorni: nei primi tre mesi abbiamo contato oltre diecimila presenze”. Oltre al favore del pubblico, lo Spazio Alfieri ha incontrato anche il plauso dei residenti, svolgen-do un’utilissima funzione di riquali-ficazione e rivitalizzazione del rione, combattendo l’incuria in cui a detta di molti abitanti versava via dell’Ulivo ma soprattutto creando un polo di cultura e aggregazione tra piazza Sant’Ambro-gio e Santa Croce, dove nel tempo non sono mancate le segnalazioni di episodi di microcriminalità e degrado urbano. Oltre all’ampia offerta di eventi che pro-seguirà per tutta la stagione, da questo gennaio lo Spazio Alfieri punterà con forza anche sulla seconda serata, dalle 23 in poi, organizzando in collaborazio-ne con il bistrot performance artistiche di varia natura, letture dal vivo e musica. La difficile e ambiziosa sfida che lo Spa-zio Alfieri ha voluto lanciare al quartie-re e alla città per ora, insomma, sembra vinta. Non resta dunque che continuare a godersi lo spettacolo.

Doveva essere una sede stabile per il teatro regionale toscano. Poi, a causa della scarsità di risorse economiche, fu ceduto al gruppo Cecchi Gori e utilizzato

prevalentemente come sala cinematografica. Fino alla sua chiusura, che ha lascia-to un grande vuoto nel cuore della città, rimpinguando le fila della ormai folta schiera dei tanti cinema che hanno chiuso i battenti a Firenze. Il 2014, però, sarà un anno chiave per il cinema teatro della Compagnia di via Cavour: si è concluso a fine 2013 l’appalto dei lavori, e nell’arco di quest’anno sarà quindi possibile partire con l’operazione di recupero, per poi riconsegnare alla cittadinanza un importante spazio culturale, oggi di proprietà della Regione. Sarà la Mediateca di Fondazione Sistema Toscana a gestire le varie fasi dell’operazione, partita appunto dopo l’ag-giudicazione dei lavori di ristrutturazione degli spazi di via Cavour. La Regione Toscana ha acquistato lo stabile nel 2010 con lo scopo di destinarlo a sede del pro-getto Casa del Cinema della Toscana, ruolo finora ricoperto dall’Odeon di piazza Strozzi. Il ristrutturato Teatro della Compagnia erediterà in toto l’esperienza cultu-rale maturata in tanti anni: dovrebbero essere quindi mantenuti i grandi progetti già portati avanti, come la 50 giorni di cinema internazionale. Il piano di recupero è molto elaborato e ambizioso: è previsto infatti che la nuova sede sia dotata delle più moderne tecnologie di proiezione cinematografica, e anche le attività saran-no svariate, dal momento che gli spazi di via Cavour saranno destinati a ospitare anche spettacoli dal vivo ed eventi culturali di rilievo di vario genere. Non solo la Regione Toscana, ma anche il Comune di Firenze si è ormai da tempo impegnato ad assicurare continuità al progetto della Casa del Cinema. Dallo scorso anno i principali eventi cinematografici promossi dalla Regione sono stati sostenuti an-che dal Comune, attraverso risorse proprie o contributi di sponsor privati. Non resta insomma che attendere ancora un po’: poi, finalmente, in controtendenza rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni (escludendo la “storia a lieto fine” dello spazio Alfieri, leggi articolo in questa pagina), una sala cinematografica si riaprirà alla città.

Giulia Quercini

Elisabetta Pini

Cinema/1 Cinema/2

Lo Spazio Alfieri ha riaperto i battenti lo scorso settembre. E ora all’orizzonte ci sono altre novità

Il cinema teatro della Compagnia di via Cavour si prepara a tornare alla città

�Web: spazioalfieri.it Tel. 055.5320840 Mail: [email protected]

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4 | Gennaio 2014 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

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Page 6: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

#Il quartiere in pillole

Il liceo artistico di Porta Romana ha sede dal 1923 nell’edificionato per ospitare le Scuderie Reali della Reggia di Palazzo Pitti

NEL “REGNO” DELL’ARTEDI PORTA ROMANAViaggio al liceo: tanti i grandi nomi che hanno studiato qua

Istruzione

Wifi

AL PARCO DELLE CASCINESI NAVIGHERÀ GRATISNon solo correre o passeggiare, presto alle Cascine si potrà anche navigare. Dalla prossima pri-

mavera sarà infatti pronto il progetto che porterà all’estensione del wifi anche nel più grande parco cittadino, dove tutti avranno dunque la possibilità di consultare gratuitamente internet dal proprio tablet o smartphone. E, grazie alla nuova tecnologia “seamless”, la navigazione sarà presso-ché continua, senza zone d’ombra. Firenze è stata tra le prime città italiane a essere coperta dal wifi libero: al momento la rete comprende 530 hotspot in duecento aree della città. Il prossimo passo sarà quello che porterà all’estensione della tecnologia wifi in quasi tutto il parco delle Cascine, a partire da piazza Vittorio Veneto lungo il viale che costeggia l’Arno fino all’Indiano. Ma verran-no coperti anche luoghi di aggregazione come le Pavoniere, il prato del Quercione e l’Anfiteatro, il nuovo Teatro dell’Opera e l’antistante piazza-giardino. La connettività, come detto, sarà di tipo “seamless”, ovvero “senza cuciture”: si tratta di una delle prime esperienze del genere. Se nel centro di Firenze, a causa di strade strette o coni d’ombra, il segnale del wifi può “cadere”, alle Cascine la connessione sarà invece continua, senza perdite di segnale. Gli hotspot, in tutto ottanta, saranno istallati sopra i lampioni.

Beccaria

IN PIAZZA SPUNTANOLE AIUOLE FIORITETre nuove aiuole fiorite in piazza Beccaria. Sono quelle realizzate grazie alla collaborazione fra

Direzione Ambiente del Comune di Firenze, Apab (associazione biodinamica sezione di Firen-ze) e dipartimento di giustizia minorile del Ministero della Giustizia, nell’ambito dei progetti di for-mazione nel campo di agricoltura biodinamica e giardinaggio per l’inserimento dei giovani detenuti nel mondo del lavoro. Con questa installazione prosegue il programma delle “invasioni botaniche” in città, per incentivare lo sviluppo della biodiversità in ambito urbano, per il quale la Direzione Ambiente ha stipulato un protocollo di intenti con l’istituto per lo studio degli ecosistemi del Cnr di Pisa e con l’orto botanico dell’Università di Firenze. L’obiettivo – spiegano da Palazzo Vecchio – è quello di esaltare gli aspetti naturali che rispondono ad esigenze ecologiche, come semplificare e rendere meno onerosa la manutenzione delle aiuole stradali, e allo stesso tempo garantire il valore estetico delle superfici a verde. Sul lato di via Gioberti le nuove aiuole rispecchiano nella compo-sizione quella di Borgo la Croce, con la differenza che in queste sono state utilizzate non soltanto specie autoctone (corbezzolo, lavanda, achillea, garofani e agli spontanei), ma anche selezioni da giardino quali il corniolo “Alba elegantissima” e “Alba Gouchoultii”, la graminacea “Stipa capillata” e altro ancora.

La cerimonia

UNA TARGA SULL’ARNOin RICORDo del “GARGA”Una targa per “Il Garga”. È quella sistemata lo scorso 14 dicembre sull’Arno, sul terrazzino da-

vanti alla Pescaia di Santa Rosa, per ricordare Giuliano Gargani, meglio conosciuto appunto come “Il Garga”. La cerimonia si è svolta nel giorno in cui avrebbe compiuto 75 anni: tante le per-sone che vi hanno partecipato, oltre ai familiari e ai rappresentanti delle istituzioni. A rappresentare Palazzo Vecchio erano presenti il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani e il consigliere della Lista Galli Massimo Sabatini. “Ricordiamo un grande fiorentino che amava la città, un grande lavoratore, un artista, una persona che si prodigava per rendere più belle le rive del nostro fiume”, ha detto Giani in occasione della cerimonia.

�Web isa.firenze.it

Non una scuola “qual-siasi”. Stiamo parlan-do del liceo artistico di Porta Romana,

nato nel 1869 nel quartiere di Santa Croce, che “solo” dal 1923 ha sede nell’edificio nato per ospitare le Scuderie Reali della Reggia di Palazzo Pitti, all’in-terno del parco della Pace. Qua si porta avanti una tradizione storica di grande prestigio, dove cultura e didattica si fondono con l’apprendimento di arti e mestieri antichi. Un esempio? Gli studenti utilizzano le “ricet-te” di Benvenuto Cellini nei loro laboratori di scultura, ma fanno anche esperienze di serigrafia, cesellatura, sbalzo e bassorilievi, oltre che tessere le stoffe con i telai. Ed è proprio qui, nei labo-ratori, il punto di forza del liceo. Professionisti di ogni settore, dall’oreficeria alla scultura e alla

decorazione, dalla grafica al de-sign e alla moda, trasmettono ai giovani l’arte con strumenti innovativi uniti alla tradizione, senza perdere di vista la centra-lità del lavoro manuale necessa-rio per apprendere il mestiere, reinterpretando così l’artigianato artistico in senso moderno. “Tra i nomi importanti che la scuola ha avuto l’onore di avere come studenti – racconta Anna Maria Addabbo, preside dell’istituto – ci sono artisti di grande cali-bro, da Libero Spartaco Andre-otti, scultore, ai pittori Ottone e Bruno Rosai, a Franco Zeffirelli, regista, da Gabriella Pescucci, costumista premio Oscar con il film ‘L’età dell’innocenza’, ai grandi della moda, tra cui Co-veri e Cavalli. Ma, oltre a questi ‘soliti noti’, tanti altri sono i nomi dei settori dell’oreficeria, del-la fotografia e della grafica che

Carolina Natoli

operano sul territorio fiorentino e nazionale dando un contributo fondamentale dell’arte made in Italy nel mondo”. Da non per-dere la gipsoteca, che occupa la Sala della Cavallerizza, dove in inverno venivano fatti girare i cavalli del re: aperta su appunta-mento per gruppi o in occasioni speciali come la settimana dei beni culturali in cui gli studenti fanno da guida in lingua per gli stranieri, contiene copie di opere rinascimentali.

1246224

Giocodanza (3-4 anni)Predanza (5-7 anni)Danza Classica (Bambini adulti)Modern Jazz (Bambini adulti)Hip HopBalli CaraibiciBoogie WoogieTango ArgentinoDanza del VentreCanto MusicalCanto Pop RockPercussioni Afro CubaneRecitazione (Bambini adulti)Pilates con macchine e mat-workFormazione Professionale

BreakdanceMercoledì ore 17-18

Zumba DanceLunedì e Mercoledì ore 19-20

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BreakdanceMercoledì ore 17-18

Zumba DanceLunedì e Mercoledì ore 19-20

C'è un luogo per imparare a volare, a cadere, a riazarsi, cantare e in-ventare storie. Tutto è possibile, per un bambino. E anche l'impossibile può essere realizzato, grazie alla magia del teatro.Sono aperte le iscrizioni per i nuo-vi corsi per bambini e ragazzi del-la Scuola del Teatro di Rifredi alla MaxBalletAcademy.

1 lezione

gratuita

6 | Gennaio 2014 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 7: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

#Luoghi

VIA PALAZZUOLO TORNA A FARSI SENTIREDa tempo la strada cerca di recuperare vivibilità. Ma ultimamente qualcosa sembra cambiato

Una strada da tem-po complessa, che però negli ultimi anni aveva cercato

di recuperare un po’ di vivibili-tà e tranquillità. E se non tutti i problemi erano spariti, a detta di molti abitanti e commercianti la situazione sembrava comunque molto migliorata. Qua, inoltre, si era attivato anche un comitato di residenti che aveva fatto dell’in-tegrazione e della promozione di iniziative di aggregazione i punti di forza per far fronte alle pro-blematiche della zona. Stiamo parlando di via Palazzuolo, stra-da che nella sua storia ha attra-versato diverse “fasi”. E proprio qua, da qualche tempo qualcuno è tornato a puntare il dito contro una serie di “vecchi” problemi e questioni. “Quando chiudo la sera ammetto che, da un po’ di tempo a questa parte, ho un po’ di paura. Ed era parecchio che non mi capitava”, conferma Su-sanna, una commerciante della strada. “Il periodo brutto sem-

brava finito, e invece ora stiamo tornando ad avere qualche timo-re – le fanno eco altri negozian-ti – i malumori tra la gente non mancano e qui intorno, a volte, ci sono brutti giri, anche se per adesso non è successo nulla di particolare, né risse né episodi simili”. “Da quando ha aperto, da poco tempo, un nuovo locale con macchinette per giocare, per strada è aumentata la presenza di un certo tipo di persone che a volte ci fanno preoccupare”, spiega un residente della zona, riassumendo quello che qua è il pensiero di molti. “Sta capitando quello che era già avvenuto in via il Prato a suo tempo – racconta Riccardo, che ha un’attività in zona – il problema non è il lo-cale in sé, né quanto succede al suo interno, ma quanto poi ac-cade all’esterno, a causa di alcune delle persone che vi gravitano intorno. Ho visto qualcuno che all’esterno cercava soldi ed era incline a litigare con le altre per-sone, cosa che rischia di causare

Sara Camaiora

Zoom

Un tratto di via Palazzuolo: negli ultimi anni la “missione” della strada è stata quella di recuperare un po’ di vivibilità e tranquillità

SOLUZIONI AI PROBLEMI, ATTESA PER I RISULTATidel questionariodistribuito in estate

Vivibilità, integrazione, a che punto siamo e come

fare per migliorare la strada. Erano questi gli argomenti delle domande di un questio-nario distribuito la scorsa esta-te ai cittadini da un gruppo di residenti e commercianti di via Palazzuolo. Un’idea nata per tastare il polso di una situazio-ne particolare come quella del-la zona e per trovare soluzioni per arginare i principali pro-blemi che la caratterizzano. I risultati del questionario sono ora al vaglio degli organizza-tori: all’inizio di quest’anno si prevede che saranno calcolati e pronti per essere resi noti.

S.C.

L’iniziativa

risse. Insomma – continua – una serie di piccoli grandi problemi che alimentano la sensazione di insicurezza tra le persone. Biso-gna ammettere comunque che via Palazzuolo è migliorata negli anni”. E proprio sui temi di de-grado e sicurezza era incentrata la “lotta” dei cittadini che gesti-scono l’osservatorio Palomar, che dalla loro pagina Facebook segnalano le problematiche della via. Tra cui la chiusura di tanti negozi, nonché – ultimamente – anche di un ambulatorio veteri-nario. “In via Palazzuolo quando chiude un locale come l’ambula-torio veterinario, è una sconfitta per tutti, perde la strada, perdo-no gli abitanti e perdono anche i pochi artigiani rimasti”, si legge-va qualche tempo fa sulla pagina Facebook.

AIDS, UN PROGETTO PER LA RICERCA E LA PREVENZIONELA VITA VA AVANTI ANCHE CON L’HIV

INFONDERE NUOVA LINFA NEI CENTRI STORICISTUDI E RICERCHE SULLA RIGENERAZIONE URBANA ATTRAVERSO MOSTRE E CONVEGNI

Prende il via “PenSieroPositivo”, un’iniziativa benefi ca promossa dal Q.1 a sostegno dell’ospedale di Careggi per la ricerca contro l’HIV. Si tratta di una patologia che nel Quartiere 1, per caratteristiche specifi che di composizione sociale e di stili di vita, presenta un incidenza tre volte superiore alla media nazionale. Proprio per questo il Consiglio di Quartiere, in collaborazione con i medici di Careggi, si impegna a favorire il fi nanziamento di due progetti: il primo riguarda le resistenze ai farmaci antiretrovirali (per fattori di varia natura alcuni pazienti non tollerano i farmaci e pertanto

non possono avvalersi del loro eff etto salvavita); il secondo è relativo al versante della prevenzione, in particolare per la sperimentazione di un protocollo multi-screening per patologie metaboliche e onco-logiche associate all’infezione da HIV. Artisti e personaggi sportivi di grande successo han-no aderito a questo progetto, mettendo la loro fi rma su una serie di piatti di terracotta: Emma Marrone, Marco Mengoni, Arisa, Noemi, Emis Killa, James Morrison, Stefano Bollani, Dolcenera, i Modà, Fran-

cesca Michielin, Irene Grandi, Roberto Vecchioni, Chiara Galiazzo, Max Pezzali, Bruno Barbieri, i giocatori della Fiorentina e della Nazionale Italiana di Calcio. I piatti sono stati messi all’asta in due serate svoltesi al Crisco Club di via Sant’Egidio e al Rivalta Cafè di Lungarno Corsini. “Questa iniziativa - spiegano Nicola Benvenuti, presidente del Quartiere 1, e Niccolo’ Torrini, presidente della commissione Servizi Educativi e idea-tore del progetto- vuole riportare l’attenzione sul problema del contagio da HIV e, nello stesso tempo, lanciare un segnale di fi ducia e di speranza. L’HIV è una malattia con la quale oggi si può convivere serenamente, grazie al progresso dei farmaci, e la positività del nome del progetto è proprio quella che vogliamo trasmettere con questa serie di eventi. La vita va avanti anche con l’HIV”. A dicembre è inoltre uscito il calendario 2014 del noto personaggio en travesti Drusilla Foer (conosciuto al pubblico per la partecipazione al fi lm Magnifi ca Presenza di Ozpetek e ai programmi tv di Serena Dandini), distribuito su prenotazione e il cui ricavato sarà destinato all’iniziativa. E’ possibile prenotare una copia inviando una e-mail a [email protected] con oggetto “pensiero positivo”. A gennaio l’iniziativa proseguirà con ulteriori iniziative in altri luoghi della città, tra cui una raccolta fondi in occasione di una gara casalinga di Coppa Italia della Fiorentina. E’ possibile donare anche rivolgendosi all’uffi cio di presidenza del Q.1, piazza S.Croce 1. Il programma aggiornato degli eventi è consultabile sulla Rete Civica del Comune (www.comune.fi .it), nella pagina del Quartiere 1.

Il Q.1-Centro Storico, nell’ambito dei grandi processi di trasformazione in atto, avverte con chiarezza la richiesta di nuove e più profonde forme di partecipazione e segue dunque con estrema attenzione il tema del decentramento politico-amministrativo e, in particolare, la necessità ormai ineludibile di una dimensione metropolitana nel governo del territorio. La vita delle comunità locali si deve più che mai caratterizzare non solo assicurando ai cittadini i servizi di prossimità ma anche favorendo la loro partecipazione ai momenti decisionali della “vita pubblica”.Con questo spirito il Q.1 ha stretto un sodalizio con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e con l’Associazione Nazionale Centri Storici Artistici (ANCSA). per intraprendere insieme un percorso di approfondimento sulle tematiche territoriali della rigenerazione urbana focalizzato in particolare sul centro storico. Questa collaborazione si è concretizzata in una mostra, al Palagio di Parte Guelfa, dei lavori realizzati nei corsi di laurea, raccogliendo un bagaglio di spunti, suggerimenti e rifl essioni che hanno fatto da prezioso supporto ai processi partecipativi di cui il Q.1 si è reso promotore. Alla mostra è seguito il convegno “Rigenerazione Urbana”, che ha messo a fuoco quattro interventi esemplari di riqualifi cazione: la nuova Biblioteca Hertziana di Roma (E.Kieven), l’ex-caserma Manin di Venezia (M.Folin), l’ospedale vecchio di Santa Chiara a Pisa (D.Franchini), l’Università di Foggia (G.Volpe). Un altro importante convegno è stato dedicato a “Visione e operatività nel recupero dei complessi architet-tonici dismessi”, con la partecipazione di importanti personalità quali: il Prof. Gasparrini (membro del Comitato Scientifi co ANCSA), l’Avv. Amante (INU Toscana), A. Ricci (ANCE Toscana), Simone Gheri (ANCI Toscana), Casini Benvenuti (IRPET), Prof. A. Marson (Presidente ANCSA e Assessore urbanistica Regione Toscana), l’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Prof. Givone e la sua collega all’Urbanistica Meucci, la Soprintendente Marino, l’Arch. Fani (vicepresidente dell’ASSI Industria), il Prof. Pratesi (Direttore del Sistema Museale d’Ateneo), Carlo Francini (Uffi cio Unesco del Comune di Firenze), A.Jaff (Presidente dell’Ordine degli Architetti), Ing. S.Staccioli (Ordine degli Ingegneri), Avv. T. Gori (Associazione “Toscana Concilia”).In precedenza alle Murate era stata allestita la mostra “Le Piazze d’Europa, le piazze per l’Europa”. Tutte queste iniziative hanno presentato come comune denominatore il tentativo di infondere, anche attraverso le politiche pubbliche, nuovo slancio ed energia vitale ai centri storici, attraverso processi come la promozione della residenza, la destinazione socio-culturale degli edifi ci dismessi, la vivacità civica, artistica e commerciale delle piazze.

Oberdan Armanni, Presidente della Commissione Territorio e Rigenerazione Urbana Q.1

PenSiero Positivo Un progetto con l’Università

1 Sede del Quartiere 1Piazza Santa Croce 1Tel: 055-2767645 • 055-2767628 | Fax: 055-2767604/71 88 03 62E-mail: [email protected] .itA cura del Consiglio di Quartiere 1

CENTRO STORICO

Gennaio 2014 | 7 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

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per quindici anni. “Non faremo con-correnza alle attività del piano terreno”, assicurano gli imprenditori. Il progetto è un tassello del masterplan di Palazzo Vecchio per riqualifi care San Lorenzo, che prevede anche lo sgombero delle bancarelle intorno alla basilica.

G.C.

#L’inchiesta

come cambiala “mappa”dello shoppingNegozi, è scattatoil valzer. Una cittadellasotto la stazione

Commercio/1

Prendete carta e penna. La map-pa dello shopping fi orentino, da qui alla prossima primave-ra, si prepara a cambiare volto.

A onor del vero le novità riguardano soprattutto i “giganti”: per i piccoli in diffi coltà che continuano a tirar giù il bandone, ci sono i colossi in fermento. La bussola che indica le nuove aperture impazza soprattutto nel triangolo d’oro degli aff ari, quello compreso tra piazza Stazione, il Duomo e Ponte Vecchio. Qua i cambiamenti non mancano, tra nuove librerie, quaranta negozi in arri-vo nella “pancia” della stazione di San-ta Maria Novella e grandi manovre tra le griff e di via Tornabuoni e dintorni, sull’onda lunga di Pitti Uomo. Il primo assaggio si è avuto a dicembre, quando Eataly ha aperto i battenti in via Martel-li, al posto della libreria chiusa dal 2011. Pure l’ex Edison si prepara a cambiare pelle. Non abbandonerà i libri, ma a suo modo farà concorrenza alla catena di Oscar Farinetti: Feltrinelli, proprietaria del fondo di piazza della Repubblica, ha tirato fuori dal cilindro il marchio “Red”, che dopo Roma e Milano si pre-para a sbarcare anche a Firenze con libri, un ristorante, un reparto vini e acquisti gastronomici. Se non ci sono intoppi, il cantiere partirà entro giugno. Ma la eff e rossa si accederà anche den-tro la stazione di Santa Maria Novella, con una libreria pronta in primavera: un bookshop su due piani, a livello binari e nella nuova galleria commerciale a cui si accede dal sottopassaggio. Feltrinelli si ritroverà così con tre punti vendita nel raggio di qualche centinaio di me-tri. “Manterremo comunque la libreria di via Cerretani”, assicurano dagli uffi ci milanesi. Intanto, sotto la stazione, nel-la galleria inaugurata la scorsa estate, in questi mesi una dopo l’altra si anime-

Gianni Carpini

“Opening soon”: passeggiando in centro, negli ultimi mesi, non era difficile imbattersi in cartelli di nuove aperture. Nel cuore della città è in corsoun “valzer dei negozi”,tra chi tira giù e chi su il bandone

Il primo piano del mercato centrale di San Lorenzo si prepara a cambiare volto: inarrivo botteghe, locali ed eventi

ranno le vetrine di quaranta negozi. Ab-bigliamento, telefonia, una catena dedi-cata alla ristorazione orientale. Quando tutti i registratori di cassa saranno attivi, sotto i piedi dei viaggiatori ci sarà una “cittadella dello shopping” con quasi novanta esercizi, compresi quelli del vecchio sottopassaggio. Gioco a inca-stro, invece, per le boutique di lusso nelle strade della moda. Tiff any si è spo-stata più in là in via Tornabuoni accanto a Burberry, facendo posto agli orologi Omega. Prada sbarca in via Roma al po-sto di Raspini, che ha traslocato in via Porta Rossa. Furla ha preso casa in via Calzaioli, D&G Kids in via Tornabuoni. In piazza Duomo, forse già in estate, il marchio di orologeria Offi cine Panerai amplierà il suo negozio con vista sul Battistero, trasformando l’attuale spazio sotto l’arcivescovado in un laboratorio a vista, dove “spiare” gli artigiani al lavoro.

Al mercato centrale

botteghe, iniziative e locali:una piazza coperta in san lorenzo

Sul “tetto” di San Lorenzo qualcosa si muove. Un progetto milionario

per ridisegnare il primo piano dello storico mercato centrale, che quest’an-no compie 140 anni. Sotto banchi di frutta e verdura, sopra una piazza co-perta da 2.600 metri quadrati con una dozzina di botteghe: un ristorante, una pizzeria, un’enoteca, due scuole di cucina, trecento tavolini e 1.200 posti liberi dove mangiare senza pagare il coperto. Ci sarà anche un angolo li-breria gestito da Giunti, lo sportello di una banca e un impianto di riscal-damento per non patire il freddo. Una “Boqueria” in salsa fi orentina dove si potranno assaggiare salumi, vini, dolci

40nuovi negozisottola stazione

2.600 mqla piazza copertaal primo pianodel mercato centrale

e i prodotti di Eataly, portando tutto a casa con un servizio di consegna a do-micilio. Accanto al cibo spazio anche a eventi, musica, appuntamenti cultura-li, gastronomici e legati all’artigianato. Stando alle previsioni, tutto dovrebbe essere pronto per l’8 marzo: il primo piano del mercato centrale sarà aperto dalla mattina alla sera, con la possibilità di arrivare fi no alla mezzanotte duran-te il weekend. Costo: cinque milioni di euro, fi nanziati totalmente dai privati che hanno vinto il bando del Comune. Dietro al progetto ci sono due impren-ditori, Umberto Montano (patron del Caff è Italiano) e Claudio Cardini (Otel), che avranno in concessione lo spazio

8 | Gennaio 2014

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#L’inchiesta

i blockbuster “di quartiere” sopravvivonoNegli Usa annunciata la chiusura degli ultimi rimasti,ma a Firenze se ne possono trovare ancora due

Un tempo ce n’erano tan-tissimi sparsi per il globo, aperti praticamente gior-no e notte. Bastava vedere

quell’insegna gialla e blu per essere certi di trovare un fi lm tra gli ultimi usciti, in grado di risolvere (quasi) qualsiasi serata. Mano a mano, però, quelle inse-gne si sono spente in Italia e nel resto del mondo. Parliamo di Blockbuster, la storica catena di videonoleggio appro-data nel nostro paese nel 1994 e, negli ultimi anni, progressivamente sparita. Nel 2011, infatti, Blockbuster fi nisce in bancarotta e viene acquistata dalla so-cietà Dish Network, che nel novembre 2013 annuncia la chiusura degli ultimi trecento negozi rimasti negli Stati Uniti, dopo aver già abbandonato il mercato italiano. Ma in due zone di Firenze è ancora possibile imbattersi in quell’in-segna gialla e blu, precisamente in via Poggio Bracciolini e in viale Talenti. “Perché?”, si domandano in molti pas-sandoci davanti, stupiti per la loro so-pravvivenza dopo l’annuncio della chiu-sura degli ultimi punti venditi in Usa. Semplice: erano due negozi in franchi-sing che, anche se di fatto la società non esiste più, sono potuti restare aperti con lo stesso marchio. “Avevamo il marchio e seguivamo le linee guida Blockbuster, ma eravamo negozi in proprio: per que-sto siamo rimasti aperti anche dopo la chiusura della sede generale – spiega Manuela, che lavora nel punto vendita di via Bracciolini – in Italia come noi ci sono all’incirca 35 negozi, e qui in città siamo in due”. Resistere al tempo dello streaming, del download dalla rete e

della tv on demand: una missione im-possibile? “Noi siamo una specie di vi-deoteca di quartiere, abbiamo una clien-tela abituale che è costituita da persone che stanno in zona Gavinana, Galluzzo o viale Europa, insomma nei dintorni, a cui fa piacere chiedere consigli su un fi lm o scambiare opinioni, cosa che da-vanti a un pc non si può fare – risponde Manuela – il calo, ovviamente, c’è stato, ma ultimamente c’è addirittura un po’ di crescita, anche perché alcuni siti dove prima si potevano vedere fi lm in stre-aming sono stati oscurati, quindi è più diffi cile trovare sul web quello che si sta

cercando. In molti, poi, hanno televisio-ni di alta qualità, dove è necessario ave-re un dvd per vedere un fi lm al meglio, perciò preferiscono noleggiarlo”. Ma da chi è costituita principalmente la clien-tela? “Siamo un negozio da famiglie, ma la clientela è abbastanza omogenea, vengono ragazzi, adulti ma anche non-ni con i nipoti – aff erma Emanuele, del punto vendita di viale Talenti – c’è stato un calo fi siologico del lavoro, ma esse-re un negozio di quartiere e poter dare consigli ai clienti ci ha agevolati”.

Commercio/2

Il Blockbuster di via Poggio Bracciolini: il negozio, in franchising, è potuto rimanere aperto con lo stesso marchio

In Toscana le vendite ribassate sono scattate il 4 gennaio: andranno avanti per sessanta giorni

Sconti & speranze

caccia all’affare, riecco i saldi

Sessanta giorni di saldi per la gioia dei fi orentini a caccia di aff ari e per dare una boccata d’ossigeno ai negozianti, che ormai da diverse stagioni sono alle prese

con una costante fl essione degli acquisti. In tutta la Toscana le vendite ribassate sono scattate il 4 gennaio, con la speranza di riuscire a intercettare prima della Befana anche una parte dei turisti che aff ollano la città in occasione delle feste. Le regole da non dimenticare, per evitare che lo shopping a sconto si tramuti in una delusione, sono sempre le stesse: visitare diversi negozi e confrontare i prezzi esposti prima e durante i saldi, diffi dare di capi presenti in tutte le taglie e i colori e fare particolare attenzione agli sconti superiori al 50 per cento.

S.W.

Cash mob

tutti insieme per salvare i “piccoli”

Prendi una bottega top-secret e un gruppo di persone. Fissa l’ora X, pubblicizza l’evento su Facebook, svela il commerciante “fortunato” e il negozio di quar-

tiere è salvo. Ecco il nuovo modo di aiutare piccoli esercizi commerciali in crisi. “Cash mob”, per dirla con due parole che stanno diventando famose anche dalle nostre parti. Il nuovo modo di fare acquisti solidali arriva direttamente dagli Usa: il termine è stato inventato da un avvocato che, davanti alla possibile chiusura della sua libreria preferita a Cleveland, non si è dato per vinto. Grazie ai social ha radunato un gruppo di persone disponibili a spendere “al buio” almeno 20 dollari in un piccolo esercizio, fi ssando data e punto di ritrovo. Solo lì ha svelato l’indirizzo del bookshop. E in poco tempo questa trovata salva-botteghe è diven-tata un fenomeno mondiale: i primi a organizzare un cash mob a Firenze sono stati Sara Bassot e Stefano Grassini, due professionisti della formazione, lo scorso settembre. In questo caso le attività scelte sono state un ristorante e un negozio di articoli in pelle a Grassina. E intanto in Toscana è nato un gruppo per organizzare acquisti di massa anche a Pisa.

G.C.

Sara Camaiora

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#Società

“SOLO OTTO PICCOLIOGNI DIECI GENITORI:QUESTO SQUILIBRIOPORTERÀ PROBLEMI”

Non c’è solo la recessio-ne economica, ma pure

quella demografi ca. E a met-terci lo zampino è sempre la crisi. Gustavo De Santis, pro-fessore di Demografi a all’Uni-versità di Firenze e cofonda-tore della rivista online www.neodemos.it, spiega perché.C’è recessione anche tra i nuovi nati?Ci sono poche nascite, e la bassa fecondità che da tempo caratterizza l’Italia e la Toscana è aggravata dalla crisi. Fare un fi glio è un investimento a lun-go termine, in un momento come questo non è facile.Qual è la situazione di Firen-ze?Fermo restando che esiste un calo delle nascite, Firenze e la Toscana sono messe meglio ri-spetto alla situazione italiana. Questo non succede per una fecondità maggiore, ma per l’alta immigrazione. La Tosca-na è una terra attrattiva non solo per gli stranieri, ma anche per le altre regioni, da cui arri-vano soprattutto giovani.Quali sono le tendenze prin-cipali?C’è una forte crescita delle na-scite da genitori non uniti da matrimonio. Negli anni Ses-santa solo il due per cento delle madri non era sposato, in gran parte ragazze madri. Si è tocca-to il massimo nel 2012 con, in Italia, oltre il 25% delle madri non spostate. Quasi il 40 per cento in Toscana.Quando si diventa mamma?Sempre più tardi. In Toscana a 33 anni per le donne italiane, un anno in più rispetto alla media nazionale. Le italiane hanno in media 1,3 fi gli, le straniere quasi il doppio.Quindi c’è poco ricambio ge-nerazionale?Prendiamo il numero di bam-bini tra 0 e 4 anni e confrontia-molo con quello dei genitori, tra i 30 e i 34 anni. In Toscana il rapporto è intorno al 74 per cento. Nella provincia di Fi-renze è un po’ più alto: quasi 80 per cento. Ogni dieci “genitori” ci sono solo otto fi gli. Questo squilibrio, sul lungo periodo, crea problemi per l’assistenza sanitaria, il welfare e il sistema pensionistico, che rischiano di diventare insostenibili.

G.C.

Il prof

quando la crisi colpisce i bambiniLe famiglie toscane sono costrette a risparmiare sempre più anche su salute e istruzione dei fi gli

La “bua” può attendere. O si compra la pappa o si porta il bimbo dal den-tista. I soldi non bastano

per tutto e le famiglie toscane sono costrette a risparmiare sem-pre più sulla salute dei fi gli. Le visite specialistiche in Toscana sono diminuite del 4 per cento, secondo gli ultimi dati dell’Agen-zia regionale di sanità, che con-frontano 2011 e 2012. Ma la crisi, secondo il quarto atlante dell’in-fanzia di Save the Children, non entra soltanto negli studi medici. Se nel giro di cinque anni, dal 2007 al 2012, le famiglie tosca-ne con minori hanno diminuito di poco la spesa per acquistare alimenti (circa 30 euro in meno al mese), il crollo riguarda tutto ciò che non si mangia, salute e istruzione comprese. Sono 177 gli euro spesi in meno ogni tren-ta giorni da chi ha un bebè, un bimbo o un adolescente. I picco-li che vanno all’asilo sono calati dell’uno per cento, quelli affi dati ai centri gioco e ai servizi privati pure. Sintomo che, in alcuni casi, mamma e papà tendono a tenerli più in casa per spendere meno, magari chiedendo una mano ai nonni. Sia ben inteso, dalle no-stre parti – viene spiegato – la situazione è migliore che in altre parti d’Italia, ad esempio che nel Mezzogiorno, ma alcuni aspetti fanno comunque rifl ettere. Uno su tutti: aumenta il numero dei

bimbi che vivono con meno di un euro al giorno. Poveri. Abitano in case sovraff ollate, i loro geni-tori non posso permettersi una macchina, le spese per mettere a posto l’alloggio, una cena fuori casa. Secondo Save the Children, a una coppia con due fi gli servo-no almeno 1.500 euro al mese per campare in una grande città come Firenze. Cifra che comprende l’es-senziale, niente lussi. In Toscana i minori che vivono sotto la soglia della povertà assoluta sono l’8,3 per cento. In cinque anni sono quasi raddoppiati. La nostra re-gione è nella fascia grigia, tra il nero cupo della Sicilia (dove due piccoli su dieci sono poveri) e la situazione più luminosa dell’E-milia Romagna. Poi ci sono i mi-nori sotto sfratto perché i genitori non riescono a pagare l’affi tto. La maglia nera va a Prato, dove una famiglia su 135 rischia di esse-

Gianni Carpini

Baby Firenze/1

Sempre più famiglie sono costrette a risparmiare anche sulle spese per i figli (foto di Francesca Leonardi - Contrasto per Save the Children)

�Webatlante.savethechildren.it

re buttata fuori casa. Situazione migliore a Firenze, dove “solo” un nucleo familiare con minori su 323 ha ricevuto lo sfratto. Sul fronte della salute, un quinto dei bimbi toscani è sovrappeso, men-tre il 7 per cento è obeso. Un dato leggermente più basso rispetto alla media nazionale. La nota positiva arriva invece dai libri. I nostri ragazzini leggono di più: il 66 per cento dei toscani tra i 6 e i 17 anni ha letto almeno un libro nel tempo libero durante l’ultimo anno.

Dove va la cicogna

i fiocchi? in centro e a novoli

Piccino picciò. È basso il numero che indica l’incremento dei nuovi nati nel comune di Firenze. Azzurri o rosa che siano, da

qualche tempo a questa parte i fi occhi appesi alle porte fi orentine non superano le tremila unità l’anno, restando bloccati grossomodo sulla stessa cifra. Erano 2.876 nel 2011, 2.913 nel 2012. Nell’anno che si è appena concluso (da gennaio a novembre) i piccoli venu-ti alla luce sono stati 2.594, 1.232 maschietti e 1.362 femminucce. Novantotto sono gemelli, il 3,4 per cento del totale. Sono il centro storico e Novoli i quartieri dove si fanno più fi gli in rapporto al numero di residenti, Firenze sud e Campo di Marte quelli meno “fertili”. Numeri che spesso sono legati alla presenza di immigrati: là dove vivono più famiglie straniere è più alta la natalità. Scorrendo i dati che arrivano dall’uffi cio di statistica del Comune di Firenze, si scopre che il 44 per cento dei bimbi nati l’anno scorso ha genitori non sposati. Le mamme fi orentine in media hanno 35 anni, quelle straniere sono più giovani e partoriscono il primo piccolino a 30 anni. Il 62% delle famiglie ha soltanto un fi glio, il 32 per cento due. Sul fronte dei nomi, a Firenze Lorenzo e Niccolò vanno per la mag-giore tra i maschietti, Sofi a e Giulia tra le femminucce (come suc-cede in tutta Italia). Se dunque per i bambini si segue la tradizione, per le bambine siamo in linea con la tendenza nazionale.

G.C.

35annil’età media in cui le fi orentine diventano mamme

8,3%i minori che vivono sotto la soglia della povertà assoluta in Toscana

www.lav.it

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10 | Gennaio 2014

Page 11: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

#Società

E ora LE MAMME SI RACCONTANO IN RETEViaggio tra blog e portali creati dalle madri 2.0 di casa nostra. Dove si possono trovare eventi e informazioni utili, ma anche storie di “vita vissuta” e tanta, tanta ironia

Storia recente, ma già storia. È quella dei “mommy blog”, genere che funziona a livello internazionale, nazionale e perfi no locale. A Firenze le mamme 2.0 che si raccontano in rete sono diverse, da chi parla di pannolini e pappine a

chi si concentra sul vissuto giornaliero di neomamma, con accenti ironici e pillole di sagace verità, fi no a chi usa la rete per segnalare appuntamenti ed eventi per i più piccoli. Insomma, una bussola per capire dove va la città e cosa serve ai piccoli e piccolissimi fi orentini e alle loro mamme. Ecco allora alcuni blog e portali rigorosamente “made in Florence”.

Fiorentini si cresce fi orentinisicresce.it

Ha appena compiuto quattro anni il portale dedicato alle famiglie con bambini di Firenze e della Toscana, che registra trentamila vi-site mensili con oltre 3.800 famiglie iscritte alla newsletter. Il sito nasce dall’idea di Elisa Staderini di divulgare le iniziative dedica-te ai più piccoli: un modo per aiutare le mamme a trovare sempre nuove attività divertenti da fare con i propri bimbi. Punto focale del portale è il calendario, in cui i genitori possono trovare ogni giorno eventi e iniziative, mentre nella sezione sul tempo libero sono pre-senti indicazioni utili sulle strutture che organizzano stabilmente attività per bambini, come ludoteche, musei e teatri.

L’hai voluta la carrozzina?haivolutolacarrozzina.wordpress.com

Racconti di mamme giornaliste alle prese con la quotidianità. L’idea è di Ale(ssandra) e Ale(ssia), felicemente mamme per caso di due

Pietro di meno di un anno. A loro si sono unite nel tempo un’al-tra mezza dozzina di mamme (e quasi mamme) del Belpaese, tutte giornaliste, tutte innamoratissime dei loro bambini di cui racconta-no, fra ironia e realtà, avventure e disavventure, primi passi, prime pappe e primi pannolini. Fra i titoli dei post più letti? Due ore per uscire, Cervello da gravidanza, Di lettini, lettoni e co-sleeping…, Quello che le mamme non dicono…, Denti sì, denti no, denti ec-coli!

Mamme a Firenze mammeafi renze.it

Sul sito, nato nel 2010 quando la sua ideatrice, Cristina, era in at-tesa della sua bimba, molto spazio viene dedicato al tempo libero delle famiglie, ma non mancano notizie su corsi, consigli, ricette, shopping e tutto ciò che ruota attorno al mondo di genitori e bimbi. Del resto, quando lo ha aperto, Cristina, che nella vita si occupa di marketing e web e passa buona parte della giornata connessa a internet per lavoro, ha pensato proprio a un luogo dove raccontare la sua esperienza di mamma e ciò che off re Firenze alle famiglie con bambini.

Firenze Kidsfi renzekids.it

Il portale, dedicato ai genitori di Firenze e dintorni, nasce dall’esi-genza di conoscere altre mamme e altri babbi alle prese con infanti scatenati, di scambiarsi consigli e suggerimenti, di avere qualche dritta su come “sfangare la domenica in gita”. Firenze Kids è con-temporaneamente un web magazine, dove vengono recensiti gli

spazi, le istituzioni e le attività del territorio fi orentino che riguar-dano l’infanzia, un social network, dove si possono stringere amici-zie con altri utenti, creare gruppi e dare il via a forum, e un’agenda, dove si trova il calendario sempre aggiornato degli eventi destinati a bambini e ragazzi.

The Fashion Mama’sthefashionmamas.com

L’autrice del blog è fashion designer, stylist e blogger, ma è soprat-tutto la mamma di Cloe. Sul suo blog, su cui scrive appena può, e cioè quando non sta correndo da una parte all’altra della città o su qualche aereo, in modalità “fashionmama” presenta ai lettori la sua vita, il suo stile e il suo mondo, racconta di nuove scoperte in fatto di moda, per grandi e piccoli, e i luoghi inediti di una Firenze da provare, per famiglie ma non solo.

iPadMamaipadmama.it

La mamma con l’iPad si descrive “premurosa, amorosa, paziente, di una pazienza che non credevo mi appartenesse, giocherellona, ma anche severa e poco incline alla perfezione delle tante mamme in cui mi sono imbattuta in questi mesi”. Il suo Ipad viaggia sempre con lei e ha salvato i suoi mille lavori nei momenti in cui “non si può stare seduti fi ssi a una scrivania”. Dalla ricetta del risotto alla zucca alla confessione che il ferro da stiro non è il suo miglior ami-co, passando per le app provate e consigliate per i piccoli e le loro mamme, il blog racconta le avventure e i pensieri di una mamma tecnologica.

Serena Wiedenstritt

Baby Firenze/2

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�Web: crifirenze.itTel. 055.27441

#Focus

CON GLI ANGELI DELLA NOTTEFRA TÈ, COPERTE E CONSIGLIIn giro per Firenze con la squadra di unità di strada della Croce Rossa

Reportage

Martedì, ore 20. In lungarno Sode-rini, alla sede del comitato locale

della Croce Rossa, è l’ora del tè. Sì, perché a quell’ora si preparano i grandi thermos che la squadra di unità di strada porterà con sé per dare una bevanda calda ai senzatetto di Firenze, assieme a una buona scorta di dolci e alle coperte. Il progetto di unità di strada nasce nel 2008 per aiutare i senza dimora della città e distri-buire loro beni di prima necessità. Biancamaria Sarri è la referente di questo servizio: spetta a lei coordinare i cinquanta volontari che si alternano nelle tre uscite settimanali il martedì, il giovedì e il venerdì. Una volta al mese con loro c’è anche un medico, per for-nire assistenza sanitaria di base. Il martedì è una serata particolare, al lavoro ci sono anche altre as-sociazioni, come la Ronda della Carità. Ore 21, si parte. La squa-dra è composta da Biancamaria, tre ragazzi e una coppia di nuovi soci Cri. Prima tappa, lungarno Santa Rosa. Due volti noti all’u-nità di strada dormono di fronte alla sede della Asl. Normale, per i volontari più esperti, conoscer-li. “Senza dimora non vuol dire solo senza casa, ma spesso anche senza famiglia, senza relazioni, senza un tessuto sociale di riferi-mento. Noi li ascoltiamo”, spiega Biancamaria. Capita che chi è per strada chieda loro informazioni,

Sara Camaiora

L’unità di strada all’opera (foto di Croce Rossa Italiana - Comitato locale di Firenze)

di vario genere. “Spesso ci sono stranieri che hanno problemi con i documenti, sta a noi indirizzarli verso le associazioni che possono aiutarli”, prosegue la referente. In piazza Pitti, a dormire in un an-golo seminascosto, c’è una coppia. Non rispondono, probabilmente il sonno ha già preso il soprav-vento. La squadra lascia accanto a loro una bottiglietta di tè: “Speria-mo che non si freddi”, è l’auspicio. Poi si riparte, direzione Campo di Marte. Qua c’è la fi la ad attendere il pasto caldo delle Ronde. Sono in tantissimi, “stranamente una coda ordinata”, osserva Biancamaria. C’è Ivan, di origine slava, che con educazione saluta “la signo-ra Bianca” e chiede del tè, poi un signore dal forte accento meridio-nale che si ferma a scherzare con i ragazzi. In molti fanno richiesta di coperte, che “non bastano mai”, rivela Bianca (chi vuole donarle può portarle alla sede di lungarno Soderini dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14). La fi la a Campo di Mar-te si sfoltisce, sono stati consumati ben due thermos da quattro litri di tè. La notte dell’unità di strada però non fi nisce, la tappa suc-cessiva è la zona intorno a Santa Maria Novella. C’è tempo per un rapido spuntino e poi si continua, che in molti aspettano gli angeli della mezzanotte.

RONDA DELLA CARITÀ, VENT’ANNI TRASCORSINELLE STAZIONIACCANTO AI POVERI

Vent’anni di attività rag-giunti nel 2013, vent’anni

trascorsi vicino a marginalità e povertà. La Ronda della Carità e della Solidarietà è un’associa-zione onlus nata a Firenze nel 1993 da un’idea di Paolo Coc-cheri. I volontari svolgono ser-vizio nelle principali stazioni ferroviarie fi orentine, in aiuto di coloro che vivono in stato di povertà, dormendo nelle stra-de, nelle stazioni e nei sottopas-si, portando loro la sera cibo e bevande. Alla sede dell’associa-zione, in via Assisi, è attivo da oltre dieci anni uno sportello per la distribuzione di pacchi alimentari. Gli alimenti ven-gono forniti soprattutto dalla Fondazione Banco Alimenta-re, ma una buona parte arriva anche dal progetto “buon fi ne” della Coop di Ponte a Greve.

La onlus

La Foresteria Pertini di Sorgane: sono aumentati i posti offerti in città per far fronte all’emergenza freddo

Emergenza freddo

PIÙ POSTI PER L’ACCOGLIENZAEmergenza freddo e accoglienza: i posti off erti dal Comune sono

passati da 120 a 172. Quattro le strutture predisposte: tre sono gestite dalla Caritas, ovvero la Foresteria Pertini a Sorgane (di pro-prietà comunale) con un massimo di cento posti per uomini adul-ti, l’Istituto Pio X Artigianelli in via dei Serragli, con 24 posti letto sempre per uomini adulti, e l’Accoglienza Salesiani in via Gioberti, con venti posti per donne sole (le ultime due sono messe a disposi-zione dall’Associazione Solidarietà Caritas Onlus). La quarta strut-tura è la Foresteria del Fuligno (in uso al Comune) in via Naziona-le: gestito dall’Acisjf, lo spazio prevede 28 posti letto destinati alle donne (anche con bambini). Oltre al posto letto, agli ospiti viene fornito un pasto serale e la prima colazione. Per quanto riguarda gli ingressi in struttura, sono aperti gli sportelli al front-offi ce dell’asso-ciazione Acisjf per donne e donne con bambini al centro di ascolto dell’associazione (binario 2 della stazione di Santa Maria Novella), al front-offi ce della Caritas per l’inserimento di donne e uomini soli nei locali di via Faentina 34. Hanno priorità di accesso le perso-ne che abitualmente dormono in strada, over 45 anni o in precarie condizioni di salute. I primi quindici giorni sono gratuiti per tut-ti, poi scatta il pagamento della quota di un euro al giorno per gli adulti (i minori non pagano), a parte casi particolari indicati dagli operatori. Per le persone che hanno diffi coltà è comunque previsto un meccanismo di esenzione.

S.C.

50volontari

3uscitesettimanali

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adesso da riscrivere e ridise-gnare: una spinta alla vendita è stata data dal nuovo mix di fun-zioni urbanistiche previste per l’edifi cio. In testa ci sono quelle ricettive, seguite da destinazio-ni commerciali e residenziali. Ancora i piani defi nitivi non si conoscono, ma il Comunale potrebbe essere rimpiazzato da un albergo, negozi e nuovi ap-partamenti.

VIA ALLA NUOVA VITA DEL TEATRO COMUNALEL’immobile di corso Italia ha trovato un proprietario: ora dovrà essere “ridisegnato” il suo futuro

La vicenda

Teatro Comunale, buo-na la quinta. Dopo anni di aste deserte e trattative con i privati

fi nite nel nulla, il grande immo-bile di corso Italia, uno dei “gio-ielli di famiglia” da tempo messo sul mercato da Palazzo Vecchio, trova un nuovo proprietario. Si tratta della Cassa depositi e pre-stiti, l’ente partecipato all’80 per cento dal ministero dell’Econo-mia e delle Finanze, che gestisce i risparmi postali. Il vecchio te-atro diventerà suo, per la cifra di 23 milioni di euro. È questo l’epilogo di una storia che si apre nel 2009. Risale ad allora il pri-mo dei quattro tentativi di ven-dita dello stabile, inserito nel piano delle alienazioni in vista del trasloco della Fondazione del Maggio nel nuovo Teatro dell’Opera in zona Leopolda. Con un prezzo di base fi ssato a 44 milioni di euro, l’asta inizia-le va deserta. Lo stesso accade per le successive, che progres-sivamente, negli anni, vedono

Natalia Binagli

Il teatro Comunale di corso Italia ha trovato un nuovo proprietario: qua potrebbero nascere appartamenti, negozi e un albergo

abbassarsi il valore dell’immo-bile fi no ai 26 milioni previsti dall’ultima asta del luglio scor-so. Come se non bastasse, nau-fraga anche una trattativa con il privato. Troppo pochi i quindici milioni messi sul piatto, secon-do il Comune. Alla fi ne dello scorso anno il colpo di scena, con l’interessamento della Cas-sa depositi e prestiti. Il quinto tentativo per Palazzo Vecchio è quello giusto. L’ente così si por-terà a casa il teatro a un prezzo stimato dalla Commissione va-lutazioni immobiliari del De-manio: una “svendita” secondo le opposizioni, ma una cifra che per il Comune rappresenta un “tesoretto” utile, specie in tempi di tagli e mancati trasferimenti statali, per allentare la morsa del patto di stabilità e sostene-re il piano degli investimenti. Insomma, per far fronte alla coperta del bilancio sempre più corta. Ma cosa sorgerà al posto del teatro? I diciottomila metri quadrati dell’immobile sono

#Politica

Sabato 11 ore 10.30-12.30Palazzo Strozzi alle Oblate “Prendi parte all’arte” Laboratorio per riscoprire insieme il linguaggio dell’arte contemporanea.bambini e adulti 7-12 annisu prenotazione 0552616512

Sabato 11, sabato 18 e sabato 25ore 16.30-18.30 “Sei un buon cittadino? Ve lo insegna Mammaiuto!”Laboratorio a fumetti.Primo incontro. “Cosa si può fare in un fumetto?”“Cosa si può fare in una città?”Per bambini 9-13 anni su prenotazione 0552616512

ORIENTAMENTOALLE OBLATE

Gli studenti del IV e V anno del-le scuole secondarie di secondo grado incontrano neolaureati e

delegati all’orientamento delle Scuole dell’Ateneo Fiorentino

PER UNA SCELTA ACCADEMICAPIÙ CONSAPEVOLE

Lunedì 13 ore 15.00-17.30

La scelta Intorno ai percorsidelle scienzeScuola di Agraria, Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.I neolaureati presentano le loro testimonianze ed esperienze e ne discutono con:Marco BenvenutiChiara FortDelegati all’orientamentoin entrata, Scuola di ScienzeMatematiche, Fisiche e NaturaliStefano RapacciniDelegato all’orientamento inentrata, Scuola di AgrariaStefano GuigliDelegato all’orientamentoLiceo Castelnuovo

Lunedì 20 ore 15.00-17.30

La scelta intorno ai percorsidella tecnologiaScuola di ArchitetturaScuola di IngegneriaI neolaureati presentano le loro testimonianze ed esperienze e ne discutono con:Benedetto AllottaDelegato all’orientamento inentrata, Scuola di IngegneriaAlessandro MerloFrancesca MugnaiDelegati all’orientamento inentrata, Scuola di ArchitetturaLaura PuccioniDelegato all’orientamentoLiceo A. Gramsci

Lunedì 27 ore 15.00-17.30

La scelta Intorno ai percorsiumanistici e della formazioneScuola di Studi Umanisticie della Formazione.I neolaureati presentanole loro testimonianze edesperienze e ne discutono con:Vanna BoffoDelegato all’orientamento

in entrata, Scuola di StudiUmanistici e della FormazioneDaniela ManettiDelegato all’orientamentoin entrata, Scuola di StudiUmanistici e della FormazioneValerio VagnoliDirigente Liceo SS.Annunziata e Istituto A. Saffi

Su prenotazione [email protected]

Venerdì 24 gennaio ore 18.00-20.00

Incontri Transafrica 2013Africa fra migranti e memoria“Omaggio al Sahara: il deserto negli occhi”sala conferenze piano terraINGRESSO LIBERO

Puoi trovare tutte le informazioni sulla biblioteca delle Oblate su www.biblioteche.comune.fi.it

BIBLIOTECA DELLE OBLATE. VIA DELL’ORIUOLO, 26 FIRENZEWWW.BIBLIOTECHE.COMUNE.FI.IT

GENNAIO

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Fabio PicchiChef

“Serve una risposta collettiva”

È uno degli chef più famosi della città, ed è sem-pre molto attento alle vicende fi orentine. Fabio

Picchi, patron del Cibreo, ha detto la sua su questo 2014: ecco quali sono le sue “ricette”.Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità?La priorità è che la città ritrovi il senso di alleanza con se stessa. Ne è capacissima davanti alle emer-genze, come accadde nell’alluvione, in tempi di normalità lo è meno. Ma non stiamo vivendo in un periodo normale, c’è una crisi economica pro-fonda che colpisce trasversalmente, bisogna tener-ne conto ed elaborare una risposta collettiva, non è pensabile l’egoismo in questo momento. Avere coscienza dell’empatia è un obbligo. Come farlo? Qualsiasi ristoratore ammette che quando c’è un’at-mosfera positiva in un tavolo si propaga in tutto il locale. È una condizione umana, siamo incredi-bilmente più intelligenti di quello che pensiamo di essere. Basta pensare ai neuroni specchio, tra l’altro scoperti da un italiano, anche se non tutti lo sanno. E che paese è un paese che non riconosce la genia-lità? Pensiamoci. Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Fi-renze in questo nuovo anno?Gli altri. Stare insieme agli altri è anche stare insie-me a noi stessi, alla nostra parte migliore.

Franco CardiniStorico

“Bisogna smetteredi lamentarsi”

Franco Cardini, celebre storico medievalista e fi orentino doc, ha le idee ben precise sulla

sua città, su cosa debba essere (ri)valorizzato e su quello che dovrebbe essere fatto quanto prima in questo 2014 agli albori.Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità?Le priorità riguardano un generale riassetto ur-bano, a partire dai mezzi di trasporto, come la tramvia, fi no alla bonifi ca delle aree di degrado e alla sicurezza, che in generale sta diminuendo. Ci vorrebbe una riqualifi cazione del rapporto tra turismo e vita culturale della città. I proventi del turismo non sono distribuiti equamente, ne usu-fruisce un’élite e il resto della città lo subisce. Il turismo in città è poco qualifi cato, per colpa di un generale decremento culturale ma anche di percorsi banali che portano al sovraff ollamento di alcuni luoghi, trascurandone altri importanti.Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Fi-renze in questo nuovo anno?Smettete di lamentarvi. Bisogna farle le cose, non sempre scaricare su altri la responsabilità.

#Attualità

FIRENZE 2014, “LA CITTÀ CHE VORREI”Quattro personaggi celebri svelano i loro sognie le loro aspettative per questo nuovo anno

Il confronto

interviste a cura di Sara Camaiora

Sergio StainoFumettista

“Un nuovo progetto culturale”

Senese di nascita ma fi orentino d’adozione (pra-ticamente da sempre), Sergio Staino è una delle

fi rme satiriche più note del Paese. Ora il “padre” di Bobo, il personaggio più conosciuto dei suoi fu-metti, spiega a Il Reporter cosa reputa più impor-tante per la città e cosa spera che si possa realizzare in questi dodici mesi a venire.Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità?Vorrei un progetto culturale per la città che fi nora è mancato. Non è stata costruita un’idea di cultura in città, e questo ha determinato molti problemi, come ad esempio la tragedia del Maggio Musicale, una sconfi tta per tutti. Parlo di un progetto cultu-rale a tutto tondo, anche in termini di spazi urbani, che andrebbero ristudiati: basti pensare ad esem-pio ai dehor, che a volte c’entrano poco o nulla con gli edifi ci circostanti. Andrebbe ripensato il modo di progettare la città e cambiata l’idea di cultura che regna ora, una cultura troppo spesso svilita e mercifi cata.Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Fi-renze in questo nuovo anno?Firenze alla cultura e la cultura a Firenze.

Tiziana FrescobaldiImprenditrice

“Più attenzioneper la qualità”

Appartiene a una nota e nobile casata con una tradizione vitivinicola secolare, da sempre ac-

compagnata da una grande attenzione per l’arte. Tiziana Frescobaldi è impegnata in entrambi i set-tori, e su Firenze e l’Italia ci ha illustrato le sue idee.Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità?Penso che ci sia da lavorare per una maggiore qualità del centro storico. Più cura dei dettagli, ad esempio in piazza Duomo, ci vorrebbe un occhio attento alla tipologia degli esercizi commerciali, non una proliferazione incontrollata. Negli ultimi anni la città è migliorata, le pedonalizzazioni han-no portato evidenti vantaggi. Manca una proget-tualità, bisogna capire su quali proposte puntare da qui al futuro e lavorarci con un’attenzione per i par-ticolari che a volte scarseggia. Un esempio, la ria-pertura del Forte Belvedere con la mostra di Zhang Huan: una bella esposizione in un posto unico al mondo. Tanti servizi, però, non erano all’altezza. Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Fi-renze in questo nuovo anno?Consapevolezza delle nostre potenzialità e atten-zione per la qualità. Abbiamo ancora tante carte da giocare, ma non ne siamo mai convinti. Vale per Firenze e per l’Italia: dobbiamo tornare a essere un paese di qualità.

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LE APP PER VIVERE IL CAPOLUOGO toscanoDa quella per saltare la fi la negli uffi ci a quella per conoscere in diretta le strade in tilt per il traffi co: Il Reporterne ha testate alcune, rigorosamente “made in Florence”

Tecnologia

#Attualità

QURAMIApp salta-filaLa coda intelligente: invece di attendere in fila davanti agli uffici pubblici, questa app permette di “staccare” un numerino elet-tronico direttamente da casa o dal posto di lavoro. Mentre si aspetta il proprio turno si è liberi di fare piccole commissioni: Qurami comunica in tempo reale lo stato dell’attesa. Il servizio per ora è attivo all’anagrafe del Parterre, ma presto sarà esteso a Villa Vogel, via Bini e piazza Alberti. PRO Evita lunghe attese e ottimizza i tempiCONTRO Se si svolgono altre operazioni sullo smartphone, l’app si chiude e scompare il biglietto elettronico

ATAF 2.0Per non attaccarsi al tramConsente di individuare le fermate più vicine, controllare gli orari dei bus in arrivo per una finestra di 30 minuti e comprare il biglietto via sms con un tocco. Mancano all’appello i collega-menti gestiti da Li-nea, gli orari della tramvia e la versione per iPhone. PRO Conoscere gli orari del bus quando ancora non si è ar-rivati alla fermataCONTRO Non è disponibile il tragitto delle linee, né gli orari completi

GEOMOBIApplicazione anti-ingorgoAttenti alla sottile linea rossa. Sulla mappa di Geomobi le vie in tilt per il traffico sono di questo colore. Sul telefonino arri-vano gli aggiornamenti in tempo reale riguardo alla viabilità. Segnala autovelox, vistared, varchi ztl, lavori, restringimenti di carreggiata e chiusure di strade. Funziona a Firenze, Bagno a Ripoli, Pontassieve, Scandicci e Sesto. PRO Viaggiare informati anche in cittàCONTRO Meglio filtrare le informazioni, altrimenti la mappa diventa illeggibile

LAMMAPer i meteo addictedDecidere fin dal mattino se lasciare l’ombrello a casa o portarlo con sé. L’app del Lamma, il servizio meteo della Regione, per-mette di consultare sia le previsioni per la Toscana che quelle per una singola località. Fino a tre giorni sono dettagliate (tem-perature, venti, mari), poi c’è la tendenza meteo che copre due settimane. PRO Di facile utilizzoCONTRO Non esiste il tasto esci

FIRENZE UP!Cosa fare in cittàUna guida agli eventi di Firenze a portata di dito: dai concerti alle rassegne cinematografiche, fino alle iniziative per i bimbi. Tutti gli appuntamenti vengono “pescati” dal database del Co-mune. PRO Eventi geolocalizzati, per trovare quelli più viciniCONTRO Non esiste una lista di eventi in ordine di data

FIRENZE TURISMOAlla scoperta di casa nostraChi ha detto che le informazioni turistiche sono utili solo ai “forestieri”? Questa app, collegata al portale turistico della Pro-vincia, consente di conoscere tutti gli appuntamenti, le mostre d’arte e i mercatini per una gita fuori porta. PRO Molto aggiornataCONTRO Il download della mappa offline è troppo pesante

TRASHCUBEI dilemmi della differenziataQuesto va nella carta o nell’umido? Per rispondere ai dubbi amletici legati alla raccolta differenziata, Quadrifoglio ha cre-ato un’app per individuare il cassonetto giusto per ogni rifiuto. Comprende la mappa di ecofurgoni, stazioni ecologiche e punti per la raccolta degli oli esausti. PRO Utile per chi ha l’animo verdeCONTRO I nomi troppo lunghi dei rifiuti non vengono vi-sualizzati per intero

CAREGGISMART HOSPITALNavigare in ospedaleÈ l’ultimo gioiellino di Careggi. Per non perdere la bussola nella cittadella ospedaliera, l’app comprende una mappa di tutti i re-parti, con il percorso da seguire per trovare strutture sanitarie e dottori. C’è anche la possibilità di consultare su telefonino e tablet i referti medici. In questo caso è necessario attivare l’ap-plicazione a uno dei totem presenti a Careggi, con la tessera sa-nitaria.

PRO Niente coda per ritirare i refertiCONTRO Funzionalità “ricerca” lenta

SIAMO SICURE!A fianco delle donneIl servizio nazionale, patrocinato anche dal Comune gigliato, è pensato per le donne che rientrano a casa da sole. Ci sono quattro bottoni: il primo fa scattare un allarme sonoro per ri-chiamare l’attenzione, con il secondo parte la chiamata al 112, il terzo invia una richiesta di aiuto via sms a un numero predefi-nito, l’ultimo tasto consente di leggere un decalogo di sicurezza. PRO Di facile utilizzoCONTRO Esistono alcuni “bug” (piccoli errori di program-mazione)

FLORENCE DELICEMangia che ti passaUna guida alla Firenze di Leonardo. Non il genio da Vinci, ma Leonardo Romanelli, noto critico enogastronomico. Ci sono le specialità fiorentine e le recensioni sui luoghi dove mangiare. PRO Fornisce il percorso più breve per arrivare al ristorante presceltoCONTRO Non esiste la versione per Android

A ciascuno la sua app. Utile, fiorentina e gratuita. Basta un tocco per scaricare questi mini-programmi su smartphone e tablet. Un “passepartout” tecnologico: una chiave per scoprire un buon ristorante, un modo per saltare la fila negli uffici pubblici (senza fare i furbetti), una guida per trovare l’evento giusto. Anche se qualche difettuccio, a volte, queste applicazioni ce l’hanno. Telefonino alla mano, le abbiamo testate per voi.

a cura di Gianni Carpini

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#Cultura

Chi ben comincia... è a metà del libroUna full immersion nella carta stampata tra saggi, romanzi rosa e fantasy. Tutti a “chilometri zero”

È vero, il periodo miglio-re per fare abbuff ate di libri è quello di Nata-le, con quelle giornate

interminabili da passare sotto le coperte o sul divano, magari davanti al caminetto. Ma è pur vero che, per cominciare l’anno col piede giusto, è bene mette-re in libreria qualche gustosa novità, meglio se a “chilometri zero”, ovvero made in Tuscany. E allora ecco qualche fresco di stampa (e qualche vecchio clas-sico) da non perdere. Visto che ormai è un personaggio sempre più popolare anche a livello na-zionale, non si può fare a meno di consigliare gli ultimi due libri dedicati al sindaco della città del giglio e novello leader del Par-tito democratico, pubblicati da quattro giornalisti fi orentini che da sempre seguono le sue vicis-situdini. Il primo è Il Seduttore. Matteo Renzi e la sinistra rosè di Massimo Vanni e Simona Poli (Barbera Editore, 15,90 euro), mentre il secondo, di Alberto

Ferrarese e Silvia Ognibene, è edito da Giunti e si intitola Mat-teo il conquistatore. La vera storia di un’ascesa politica (10 euro). Mettendo da parte la politica e balzando in sella alle due ruote, si può optare per l’ultima fatica di Fabio Genovesi, scrittore di Forte dei Marmi che quest’anno ha seguito passo passo (o me-glio, pedalata dopo pedalata) tutto il Giro d’Italia. Il risultato è Tutti primi sul traguardo del mio cuore (Mondadori, 10 euro), un romanzo più che un saggio, tra personaggi mitologici e at-mosfere di provincia. E, sempre a proposito di cuore e dintorni, ecco Attraverso il cuore (Librita-lia, 14,50 euro), romanzo storico fi rmato da Elisabetta Pucci e am-bientato nella Toscana del secon-do dopoguerra. Amori, amanti e mariti sono il tema dell’ultimo li-bro della fi orentina (d’adozione) Federica Bosco, che propone un divertente Non tutti gli uomini vengono per nuocere (Mondado-ri, 17 euro), nuova e divertente

Enrica Cinaschi

Letture/1

epopea della Bridget Jones in salsa italiana (ma non ditele che l’abbiamo defi nita così, proprio non lo sopporta). Da Firenze ci si sposta in un mondo fantastico con Terra Ignota (Mondadori, 17 euro), primo volume di una saga tra l’epico e il fantasy proposta da Vanni Santoni, già noto per i suoi Se fossi fuoco, arderei Fi-renze (Laterza 2011) e il più re-cente In territorio nemico, libro corale pubblicato da Minumum Fax. A chi ai classici non riesce proprio a rinunciare, la casa edi-trice fi orentina Clichy propone una versione del sempreverde Pinocchio illustrata dal bravis-simo Leo Mattioli, che rende la lettura della storia fi rmata da Collodi ancora più avvincen-te. Dulcis in fundo, non poteva mancare una parentesi dedicata ai ricordi, con Il triangolo delle gualchiere (Polistampa, 25 euro), viaggio indietro nel tempo nella valle fi esolana dell’Arno, in com-pagnia dello studioso Berlin-ghiero Buonarroti.

Le parole in prestitodi una ragazza perbene: Maramotti e la sua vita in versi

Da giovane voleva fare la giornalista, ma suo pa-

dre glielo impedì perché “una ragazza perbene non fa questo mestiere, diceva. Ma quando l’aspirazione è forte, risurge per li rami”. Cita Dante e aff onda la sua prima stoccata lirica Maria Grazia Maramotti, po-etessa fi orentina “d’adozione” con un passato da pittrice e insegnante di lingue straniere. Un’ineludibile vocazione poe-tica, la sua. L’esordio letterario risale al 1988, a Firenze, dove viene pubblicata la raccolta di racconti Ironia. Trascorrono tredici anni prima che veda la luce la sua prima silloge po-etica, Sul fi lo dell’inquietudi-ne, di cui Mario Luzi fi rma la prefazione. Nel 2003 esce un nuovo lavoro, intitolato Sul fi lo del bene e del male. In quello stesso anno viene a mancare il suo compagno – suo “amore assoluto”, come scrive in una poesia – cui dedica la raccolta Alchimie d’amore, pubblica-ta nel 2005. Quattro anni più tardi è la volta di Arabeschi di luce, con cui vince, nel 2010, il “Fiorino d’oro” e, a dicem-bre 2013, il premio “Nuove Lettere”, promosso dall’Istitu-to Italiano di Cultura di Na-poli. La sua carriera artistica è costellata di partecipazioni importanti, come quella alla Convention Internazionale degli scrittori tenutasi a Bel-grado nel 2011 o i mercoledì culturali in Vaticano nel 2012. I suoi ultimi libri di poesia sono acquistati dalle più rino-mate università americane, fra cui Yale e Harvard. Tanti gli appuntamenti che la vedranno protagonista anche nel nuovo anno, a partire dall’11 gennaio, quando il Cenacolo di Santa Croce dedicherà alle sue poe-sie un pomeriggio di letture e approfondimenti critici. In ar-rivo anche una nuova silloge, Sarà chiamata donna. L’amore e la condivisione di sé restano i perni della sua poetica: “Au-spico l’incontro e il confronto con l’altro, non tollero le sma-nie di possesso, in amore come in poesia. Le mie parole ap-partengono a chi le fa proprie. Sono in prestito”.

I.R.V.

A tu per tu

Il poeta di origine brasiliana Julio Monteiro Martins durante un reading dei suoi lavori dedicati alla città di Firenze

Letture/2

Firenze, nella penna degli altriFirenze è un mattino di dicembre/dove arrivai urlando dal mio

Ade. Sono queste le parole con cui il poeta di origine brasilia-na Heleno Oliveira, morto nel 95, apre la sua lirica “Per Firenze”. Come lui, tanti altri scrittori migranti hanno condensato in versi e romanzi intense suggestioni sul capoluogo toscano. Inizialmente frastornati, scissi tra un’appartenenza che non si ha più e un’altra che non si ha ancora, ritraggono Firenze con l’occhio di chi l’am-mira per la prima volta, mentre il brulichio di gente alla stazione non fa che rimandare a una condizione di solitudine e confusione in cui temono di restare imprigionati. L’Ade di Oliveira è l’inferno degli immigrati, sradicati dalla propria terra e spesso respinti dal-la comunità d’accoglienza, etichettati come minaccia più che come potenziale risorsa. In questa condizione di smarrimento, Firenze accoglie come una madre e restituisce nuova linfa vitale. La città è, via via, memoria/di angoli di strade di giardini, poesia e arte si pro-manano dal verde marmoreo delle architetture. Anche in un altro scrittore di origine brasiliana, Julio Monteiro Martins, si inseguono romantiche epifanie fi orentine, contenute nel romanzo “Madrelin-gua” e dedicate stavolta al Ponte Vecchio. A dispetto dei pregiudizi, gli scrittori migranti dimostrano di conoscere e amare la città. Ar-tur Spanjolli, scrittore di origine albanese trapiantato in Toscana da quasi vent’anni, ha fatto del suo romanzo “Eduart” un inno alla città e alla nostra letteratura, includendosi, di fatto, in un canone che da Dante – esiliato e dunque migrante della sua epoca – giunge a Ma-rio Luzi. Firenze città-simbolo, legata alla fi gura di Dante, anche in Garane Garane, che nel suo “Il latte è buono” instaura un paralle-lo tra il Sommo Poeta, ibrido di tante culture, e il migrante. Nello specchio della letteratura della migrazione, Firenze si contempla nella sua essenza più variopinta, dai forti contrasti: immobile e di-namica, accogliente e respingente, bellissima e trascurata. Una città, chiosa Oliveira in “Firenze”, che guarda lucida tranquilla/ off re solo se stessa nel silenzio/ A noi rifare il suo Rinascimento.

Irene Roberti Vittory

due “italiani veri”sul palco del cestello,per riflettere ridendo sui nostri drammi

Dove si ritrovano due Ita-liani veri, se non a teatro?

È con questo spirito che An-drea Muzzi torna a far alzare il sipario su uno dei suoi spetta-coli più riusciti, che lo vede dal 30 gennaio al 2 febbraio (gio-vedì, venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16,45) al Teatro del Cestello in compagnia del suo compagno di scorribande Massimiliano Galligani. Italia-ni veri, scritto da Muzzi insie-me a Marco Vicari, è compo-sto da sei quadri, ognuno dei quali totalmente indipendente dagli altri, e racconta aneddo-ti, sketch che sembrano rubati alla quotidianità di molti mo-stri all’italiana. “Piccoli grandi drammi di casa nostra – spiega Muzzi – riassunti in una serie di scene che fanno ridere e rifl ettere al tempo stesso. L’in-tento è questo: accendere un faro sui tanti atteggiamenti dell’italiano medio”. E, per i let-tori de Il Reporter, uno sconto speciale per la serata di giovedì 30: per averlo basta ritagliare il coupon nella pagina accanto.

“spiagge”, si alzaIl sipario di periferia per raccontare storiea spettatori di ogni età

Anno nuovo, spettacoli nuovi anche al Teatro del-

le Spiagge, dove il 2014 comin-cia con Schiavi in mano! Hai per caso visto il mio lavoro?, ov-vero Fabio Monti in stile tragi-comico che aff ronta il tema del lavoro e della precarietà. Ironico e graffi ante, il testo ha ricevuto una menzione specia-le al Premio Storie di lavoro. Domenica 19 sarà la volta di Con gli occhi di Mirò. Faccia-mo il giro del cielo, liberamente ispirato ai quadri di Joan Mirò e a “Il giro del cielo” di Daniel Pennac, un emozionante per-corso tra arte e sogni. Venerdì 24 arriva per la prima volta in Toscana Il grande mago di Vittorio Moroni, che racconta la storia vera di un padre che diventa donna. Dulcis in fun-do, giovedì 30, C’era la vita nel ghetto. I giorni della rivolta di Varsavia: dalle straordinarie pagine del libro di Edelman, uno spettacolo che ricostruisce paesaggi, storie e potenti emo-zioni di un periodo storico che non deve essere dimenticato.

A teatro/1 A teatro/2

due “italiani veri”sul palco del cestello,per riflettere ridendo sui nostri drammi

Dove si ritrovano due Ita-liani veri, se non a tea-

tro? È con questo spirito che Andrea Muzzi torna a far alzare il sipario su uno dei suoi spettacoli più riusciti, che lo vede dal 30 gennaio al 2 febbraio (giovedì, venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16,45) al Teatro del Cestello in compagnia del suo compagno di scorribande Massimiliano Galligani. Italiani veri, scritto da Muzzi insieme a Marco Vi-cari, è composto da sei quadri, ognuno dei quali totalmen-te indipendente dagli altri, e racconta aneddoti, sketch che sembrano rubati alla quoti-dianità di molti mostri all’ita-liana. “Piccoli grandi drammi di casa nostra – spiega Muzzi – riassunti in una serie di sce-ne che fanno ridere e riflette-re al tempo stesso. L’intento è questo: accendere un faro sui tanti atteggiamenti dell’italia-no medio”. E, per i lettori de Il Reporter, uno sconto speciale per la serata di giovedì 30: per averlo basta ritagliare il cou-pon in questo giornale.

16 | Gennaio 2014

Page 17: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

#Cultura

“Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento”, dal 10 gennaio al 14 marzo a Villa Bardini

Da MichelangeloAi tesori degli archivi,Nove appuntamentiper “un anno ad arte”

Il programma

Barbara Biondi

�Webbardinipeyron.itTel. 055.20066206Mail [email protected]

N on basta l’off erta “permanente”, i fi o-rentini vogliono qualcosa in più dai

loro musei. Mostre che off ra-no nuove chiavi di lettura e che accendano fari su protagonisti a volte dimenticati. L’edizione 2014 di Un anno ad arte, pro-gramma di esposizioni del polo museale, sfodera un program-ma di grande peso, con nove appuntamenti sparsi nei musei della città. A inaugurare l’anno ci pensa Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze (28 gennaio-27 aprile), esposizione nella Sala Bianca di Palazzo Pitti dedicata ai piccoli e grandi tesori “nascosti” negli archivi cittadini. Qualche esem-pio? Il certifi cato di battesimo di Leonardo da Vinci , un disegno

di Raff aello e una lezione scritta di Galileo sull’Inferno di Dante. Seconda tappa del 2014 all’in-segna dell’arte è Le stanze delle muse. Dipinti barocchi della col-lezione del direttore d’orchestra Francesco Molinari Prandelli, alla Galleria degli Uffi zi dall’11 febbraio all’11 maggio. A seguire, in occasione del 450esimo anni-versario della nascita, non pote-va mancare un appuntamento su Michelangelo: ecco allora che la Galleria dell’Accademia dedica al maestro del David Ri-conoscere Michelangelo, dal 18 febbraio al 18 maggio. Il Bargello focaliz-za l’attenzione sulle sculture di Baccio Bandinelli (9 aprile-13 luglio), mentre il Museo degli ar-genti ospita Il tesoro della cappel-la delle reliquie in Palazzo Pitti (dal 20 maggio al 28 settembre).

Appena una settimana più tardi, la Galleria Palatina apre i suoi spazi al “singolarissimo” Jacopo Ligozzi e ai suoi dipinti tardo cinquecenteschi (27 maggio-28 settembre). Gli Uffi zi e l’Acca-demia si preparano poi a un bis ospitando, quasi in contempo-ranea, Puro, semplice e naturale nell’arte a Firenze tra ‘500 e ‘600 (Uffi zi, 17 giugno -2 novembre) e La fortuna dei primitivi. Teso-ri d’arte dalle collezioni italiane tra Sette e Ottocento (Galleria dell’Accademia, 24 giugno-8 di-cembre). Chiude la rassegna un compleanno speciale: le prime cento candeline che la Galleria d’arte moderna si appresta a spe-gnere con una mostra che rac-conta il museo palatino a tutto tondo (30 settembre-11 genna-io). Da non perdere.

Fotografia

il giovanotto che incantò re Giorgio (armani)Da sempre moda fa rima

con fotografi a, due uni-versi che non possono fare a meno l’uno dell’altro. Questo non vuol dire però che basta avere una macchina fotografi -ca e una modella di fronte per essere un buon interprete delle intuizioni di un fashion desi-gner. E lo sa bene Aldo Fallai, storico protagonista fi orentino dell’immagine, il cui sodalizio con la moda è nato per uno strano scherzo del destino. Di-plomato all’Istituto d’Arte, nei primi anni Settanta Fallai fa il grafi co, ma in occasione di un servizio che Vogue dedica ad Armani s’improvvisa fotografo. Accade quasi per gioco, eppure il successo è così esplosivo da spalancargli un mondo e una carriera. Doveva essere scritto da qualche parte che quel gio-vanotto avrebbe fatto strada, perché da quel momento nasce un sodalizio con il grande Gior-gio (e successivamente con altri big delle passerelle) che viene raccontato per fi lo e per segno nella mostra “Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimen-to. Fotografi e dal 1978 al 2013”, a Villa Bardini dal 10 gennaio al 14 marzo. Una raccolta di im-magini di grandi dimensioni, curata da Martina Corgnati, che racconta non solo il per-corso di un professionista, ma i cambiamenti di un’epoca.

Gennaio 2014 | 17

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#Fiorentina

Il calendario

batigol e firenze,un amore infinitoOra è un “tifoso a distanza”,“ma sarei pronto a tornare”

Il personaggio

Certi amori non fi ni-scono, resistono al tempo e scavalcano gli oceani. Fino a Recon-

quista, a casa di Gabriel Omar Batistuta. E quando il Re Leone torna, Firenze gli dimostra tut-to il suo aff etto. Un amore ri-cambiato dal bomber, non solo segnando gol a raffi ca: “La Fio-rentina è stata importante nella mia vita, non solo nella mia car-riera. Oltre alla carriera, con la Fiorentina c’è una storia che non può essere uguale con nessuna

Un segno del destino, per chi di mestiere segna con

gli scarpini ai piedi e la maglia viola addosso. Il segno (zodia-cale) in questione è l’Acquario: gli amanti di astrologia non avranno fatto a meno di notare la data del 1° febbraio. Quando nelle “Americhe” sono nati due campioni del presente e del re-cente passato viola. Uno nel Nord, l’altro nel Sud. Giuseppe “Pepito” Rossi è venuto al mon-do con le scarpette da calcio, là dove il popolarissimo football è un altro sport. Gabriel “Re Leone” Batistuta, da una del-le patrie del calcio, comincia a giocare a pallone tardi, “verso i sedici anni, per entrare gratis alle partite”. Diciotto anni sepa-rano il bomber di Reconquista dal “bambino” di Teaneck. Che quindici anni dopo, al Franchi, con un’indimenticabile tripletta ha permesso ai viola di battere l’avversaria di sempre, la Juven-tus. L’ultimo a far gioire i tifosi era stato proprio lui, Batigol, nel lontano 1998, andando ad esultare sotto la Fiesole con la

Irene Delfino

altra squadra”. Bati ha voglia di tornare e il rapporto con i Della Valle è buono: “Qualche battuta c’è stata, ma non abbiamo avuto il tempo di approfondire niente”. Quale ruolo potrebbe ricoprire nella Fiorentina? “Sicuramente non farò l’allenatore. C’è Vincen-zo che lo sta facendo alla grande. Il mio pensiero dall’Argentina è che Vincenzo rimarrà a lungo qua. Ha una società che gli co-pre le spalle, sono in armonia, non vedo perché cambiare. Po-trei fare comodo alla Fiorentina

in qualche modo. A me piace-rebbe, ma io sono in Argentina. Potrei fare l’uomo immagine: essere legato alla Fiorentina. Già lo sono, anche se non ho un ti-tolo. Se vado da qualche parte mi riconoscono come giocatore della Fiorentina. Non c’è bisogno di un titolo, ma se qualcuno me lo vuole dare è meglio. Il legame con la Fiorentina è forte e apri-rebbe le porte pure alla società. Ci sono tante possibilità. Io per ora gioco a polo in Argentina e guardo le mucche tutti i giorni.

Sarei pronto a tornare in Fio-rentina, ma il tempo passa, le mucche crescono e io mi aff e-ziono (ride, ndr). Sto benissimo là. Devo sentire qualcosa che mi faccia muovere. Per la Fiorentina potrei farlo, perché c’è una storia dietro. Per altre squadre non so, magari ci parlo e mi convinco-no, ma per ora no”. Un ruolo da direttore sportivo della Fiorenti-na in Sudamerica? “Io sono un tifoso che vive a Reconquista, a 14mila chilometri da Firenze. Se si mette qualcuno a fare un giro in Sudamerica, fuori da Firenze, ci sono più possibilità di essere riconosciuti. Oggi Antognoni, in Asia, viene riconosciuto come Fiorentina. E lo stesso potrebbe succedere con Batistuta. Sono nomi, sono garanzie che ti puoi giocare. Tante squadre lo fanno, avranno i loro motivi. Oggi la Fiorentina non lo sta facendo, si-curamente avrà i suoi. Dico solo che da tifoso potrei fare comodo. Se ti chiama qualcuno che ti è vi-cino, che hai amato, ti fa piacere, a chi no? Altro che ragazza, per me la Fiorentina è stata di più. Una compagna”. Da amare, e non solo su un campo di calcio.

sua leggendaria mitraglia. “Ma la mia sparava davvero”, ricor-da il bomber. A diff erenza di quelle di Tevez e Pogba, cui la smitragliata si è rivoltata contro. Forse i due juventini avrebbero dovuto prima guardare gli astri. E non sbeff eggiare l’avversario. Soprattutto se nato il 1° febbra-io.

I.D.

I tifosi viola si aspettano un gennaio diverso da quello della scorsa stagione, per continuare a sognare in grande

Giuseppe “Pepito” Rossi è nato il 1° febbraio 1987, Gabriel Omar Batistuta lo stesso giorno del 1969

VIOLA, “MISSIONE” GENNAIO

Il primo obiettivo della Fiorentina, in questo 2014, è quello di non ripetere il “gennaio nero” della scorsa annata. Nel primo mese del

2013 i viola si giocarono infatti buona parte della stagione, con la sconfi tta interna alla ripesa del campionato contro il Pescara e al-tri stop che, al termine del campionato, hanno infl uito eccome sul piazzamento fi nale. Ma questa è ormai storia passata, perché ora c’è da guardare avanti. Con un Mario Gomez in più, tra l’altro, visto che il centravanti tedesco è praticamente mancato per tutto il gi-rone d’andata. Quest’anno, dopo il derby toscano con il Livorno, si riparte dalla “partita del cuore” contro il Toro. Massima attenzione ai granata, che giocano quasi a memoria e che hanno nell’ex Cerci un’arma letale. Poi via al girone di ritorno: la seconda parte della se-rie A per i viola comincia da Catania, con i siciliani in cerca di punti salvezza. L’ultima partita di campionato di questo mese sarà la sfi da casalinga contro il Genoa. Un gennaio senza incontrare big, insom-ma, ma è vietato abbassare la guardia. La scorsa stagione insegna.

Lorenzo Mossani

Dal Re Leone a Pepito

quelle reti nate il 1° febbraio

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18 | Gennaio 2014

Page 19: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

#Sport

Nei quarti di finale della Champions League la Ngm Firenze Waterpolo se la vedrà con la Mediterranea Imperia: l’andata si gioca il 5 febbraio in città

Nel corso del seminario è stato fatto il punto su uno dei temi più delicati del movimento sportivo italiano: il futuro degli impianti

Pallanuoto

NGM, È DERBY EUROPEOIl debutto in Champions League, ad Eger in Ungheria, non pote-

va essere migliore per la Ngm Firenze Waterpolo, che ha colle-zionato due vittorie contro le magiare padrone di casa e contro le greche dell’Olympiacos, oltre a una sconfi tta contro le russe dello Skif Mosca. Era il battesimo per le ragazze di Andrea Sellaroli, che adesso dovranno pensare, oltre al campionato, anche alla sfi da nei quarti di fi nale: il sorteggio ha messo sulla strada delle pallanuo-tiste la Mediterranea Imperia. Un derby (andata il 5 febbraio a Firenze, ritorno il 12 marzo in Liguria) in campo internaziona-le, nel quale le fi orentine potranno “vendicarsi” dell’eliminazione dalla Coppa Italia subita proprio dall’Imperia lo scorso settem-bre. Avendo quest’anno fuso Champions e Len Trophy, la squa-dra che vincerà il doppio confronto accederà alla Final Four della Champions League. La squadra perdente andrà invece a giocare la Final Four di Coppa Len (l’Europa League della pallanuoto): questo perché la federazione internazionale ha unito, per motivi economici, le due manifestazioni.

Simone Spadaro

Il seminario

IL FUTURO DEGLI IMPIANTIUn importante “seminario sulle problematiche dell’impianti-

stica sportiva nei comuni della provincia di Firenze” ha fat-to il punto su uno dei temi più delicati del movimento sportivo italiano. “Quello del futuro degli impianti sportivi è un proble-ma oggettivo – spiega il delegato provinciale e consigliere nazio-nale Coni Eugenio Giani – ed è necessario intervenire in materia con una legge che, a livello nazionale, preveda la costituzione di un fondo, da articolare con leggi regionali, per la manutenzione degli impianti sportivi e per la costruzione di quelli necessari. Deve essere la Regione a individuare, con appositi piani, quali debbano essere questi nuovi impianti”. Quanto a Firenze, Giani ha spiegato che “le priorità di nuovi impianti sportivi sono co-stituite dalla piscina nell’area di San Bartolo a Cintoia, vista la mancanza di impianti natatori nel sud-ovest della città, e da un palazzetto dello sport da 2.000-2.500 posti, in considerazione del fatto che, a parte il Mandela Forum, non vi è impianto a Firenze che superi gli ottocento posti di capienza”.

Uno dei campi da tennis dell’Assi Giglio Rosso: qua tutti, dai bambini ai “senior”, possono dedicarsi a questo sport

TENNIS IN “COLLINA”, PER TUTTE LE ETÀA tu per tu con Roberto Sarti dell’Assi Giglio Rosso

La società

�Web assigigliorosso.it [email protected] Nel 1922 una ventina

di giovani accomu-nati dalla passione per il football si im-

pegna a spianare e bonificare la “buca di Gamberaia”, la disca-rica di viale dei Colli. Ne viene ricavato un campo di gioco e quei giovani si costituiscono in associazione polisportiva, impe-gnata, oltre che nel football, an-che in podismo, ciclismo, lotta e pugilato, scherma e tamburello. L’associazione viaggia da subito a gonfie vele, e alla fine del suo primo anno di vita conta già ol-tre duecento soci. Dopo cinque anni, nel 1927, il campo sportivo dell’Assi viene completamente ristrutturato e trasformato in campo di atletica. È il tempo del-la Giglio Rosso creata dal mar-chese Luigi Ridolfi, un tempo di successi e soddisfazioni. Oggi, dopo novanta anni di attività, l’Assi è guidata da Roberto Sarti, con il quale, in questa occasio-ne, vogliamo parlare soprattutto di tennis. “La scuola tennis Assi Giglio Rosso – spiega – dispone di tre campi in terra battuta, tut-ti illuminati, di cui uno coperto nel periodo invernale. La sezione tennis Assi Giglio Rosso dispone di altri tre campi in terra battuta illuminati, sviluppa un program-ma annuale di attività sociali e partecipa ai vari campionati a squadre della F.I.T.”.Perché scegliere il tennis, in mezzo all’infinita gamma di

Carlo Marrone

possibilità sportive? La risposta sta nei nostri pro-grammi: il programma miniten-nis è rivolto a tutti i bambini dai 4 ai 9 anni, con lo scopo di favo-rire lo sviluppo delle capacità co-ordinative attraverso un approc-cio ludico. L’esigenza primaria dei bambini è quella di giocare, e il minitennis è soprattutto un gioco, da fare insieme agli altri coetanei e che aiuta lo svilup-po fisico e mentale. Gli spazi e i materiali sono dimensionati in modo tale che il bambino si trovi a suo agio e abbia a che fare con un mondo su misura: racchette corte, minireti, palle di spugna e molto altro. Il programma adde-strativo è invece rivolto ai ragazzi dai 10 ai 18 anni, di tutti i livel-li. Gli obiettivi del programma sono l’educazione allo sport, l’in-segnamento tennistico e la for-mazione fisica. Senza trascurare divertimento e spirito di gruppo, quest’ultimo riscontrabile anche nella vita quotidiana. Infine il programma preagonistico e ago-nistico, che si articola in varie fasi di allenamento integrato. È personalizzato e altamente spe-

cializzato e si sviluppa attraverso metodi di insegnamento tecnici e tattici fra i più innovativi oggi esistenti. Gli allievi frequentano gli allenamenti alternando il ten-nis alla preparazione atletica. Il programma prevede l’organizza-zione di tornei. Abbiamo anche un programma senior, per chi ha scoperto il tennis in età adulta.Decisamente, trasmettete la sensazione di un’associazione seria e ricca di proposte: avete sogni nel cassetto?Consolidare la nostra attività didattica con alcune proposte innovative e qualificate. Costitu-ire un settore giovanile, il team junior Assi Giglio Rosso, che co-stituisca il vero e proprio vivaio da cui attingere.E se è vero che chi semina racco-glie, i frutti non tarderanno.

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

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#Rubriche

L’Epifania è una delle principali feste religiose dell’anno, che la

Chiesa cattolica festeggia dodici giorni dopo il Natale, il 6 Genna-io. Il vocabolo Epifania deriva dal greco Epifaneia cioè “manifesta-zione”, assumendo nella tradizio-ne cristiana il signifi cato di prima manifestazione dell’umanità e di-vinità di Gesù Cristo ai Re Magi. Molti capolavori di pittura fi oren-tina di noti artisti quali l’Angelico, Botticelli, Leonardo, Filippo Lippi, Lorenzo Monaco e il Gozzoli, fu-rono ispirati dall’Epifania. Monna Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifi co, fu infl uen-zata dal meraviglioso aff resco di Benozzo Gozzoli, la Cavalcata dei Magi, eseguito nella cappella di Palazzo Medici, tanto che compo-se una laude da cui ci piace trarre alcuni versi:

E’ Magi son venuti dalla stella guidati,co’ lor ricchi tributi,

in terra inginocchiatie molto consolati,

adorando il Messia.Persino le mamme fi orentine, per addormentare i loro bambini, usa-vano cantare una ninna nanna che aveva un preciso riferimento con

la venuta dei re Magi:Canta dentro la capannaMaria, fi glia di Sant’Annae guardando il suo bel sole

dice a lui queste parole:Dormi dormi, cuor di mamma,

fai la ninna, fai la nanna!Dormi, chiudi i lumi santi,quelle stelle fi ammeggianti.

Dormi, cuore della mamma,fai la ninna, fai la nanna!Vedi, viene dall’Oriente

Un corteo tutto splendente:due re bianchi ed un re moro

e con doni tutti d’oro.Bacia, bacia la tua mamma,

non più ninna, non più nanna!Nel secolo XV aveva sede nella Chiesa di San Marco, cara alla fa-miglia Medici, una Compagnia di laici, i cui membri seguivano determinate regole a carattere religioso, denominata “Santi Re Magi”, per la particolare devozio-ne che i suoi iscritti nutrivano per i tre regali sapienti; Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Essi, gui-dati dalla ben nota stella cometa, entrarono a Betlemme per ado-rare Gesù Bambino off rendogli rispettivamente oro, incenso e mirra. I tre popolarissimi sovrani sono considerati anche oggi, nel

Che anno sarà il 2014? Gli astrologi per saperlo leggono le stelle, secondo me, se abbassassero lo sguardo, ci indovinerebbero di

più. Io, per esempio, leggendo ad un amico le cartelle di Equitalia non pagate gli ho previsto un pignoramento. C’ho indovinato! Altro che mago Otelma! Per sapere come sarà il 2014 bisogna ricordarsi di com’era il 2013! Nell’anno appena fi nito la parola più infl azionata è stata crisi: in economia, in politica, nel lavoro, tutto era in crisi. Un mio amico che aveva il lavoro e dei risparmi in banca ha divorziato dalla moglie: almeno aveva una crisi matrimoniale! Per colpa della crisi non si poteva fare più niente: le ferie? Si saltano! La spesa? Si riduce al minimo. Per fortuna a un certo punto del 2013 la parola crisi se n’è andata. L’hanno risolta? No, è subentrata un’altra parola: decadenza. Non c’era giorno che non si parlasse di dare la grazia a Berlusconi. Brunetta ha cercato di aiutarlo in tutti i modi, un giorno si è pure presentato ad Arcore con una sua cugina: “Silvio, questa è la Grazia!”. Il 2013 è fi nito con un crescente malumore. Ovunque scioperi e proteste. Mentre da noi si parlava tanto della protesta dei “forconi” in America scioperavano gli attori porno per rivendicare salari più alti. Ogni paese ha la sua rivolta: noi abbiamo la rivolta dei forconi, gli americani quella dei porconi! Buon anno e, visto il precedente, che questo sia buono davvero!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Webandreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

mondo cristiano, patroni dei viag-giatori, dei mercanti e dei cava-lieri. La Compagnia dei Magi era famosissima in tutta Firenze per l’organizzazione della fastosa e so-lenne manifestazione rievocativa dell’evento che ricordava, appun-to, l’off erta dei Magi al Bambino Gesù. Per l’Epifania, fra il sacro ed il profano, la Compagnia detta an-che “La Stella”, preparava con cura quella che popolarmente era detta la “Festa de’Magi” (fi no a tutto il XV secolo essa l’allestiva ogni tre anni e dal 1447, ogni cinque), con un bel corteo nel centro cittadi-no. Naturalmente i tre Re erano i protagonisti, i quali coinvolgevano la popolazione al punto che, man mano, si aggregava al corteo gran parte del popolo festante. Della Compagnia fecero parte i maggio-ri componenti della famiglia Me-dici e confratelli di elevata cultura come Donato Acciaiuoli, uno dei più insigni umanisti ed oratori, Gentile Becchi, il notaio e studio-so di letteratura latina Cristoforo Landino il quale sosteneva che “era necessario esser latino chi voleva es-ser buon toscano”, Giovanni Nesi, Alamanno Rinuccini, Giorgio Antonio Vespucci e il poeta Luigi Pulci. L’origine del sodalizio risale probabilmente alla fi ne del XIV secolo, anche se la prima esplicita menzione dell’eff ettiva presenza nel panorama devozionale fi oren-tino si ha soltanto nel 1417. Da un documento di quell’anno appren-diamo infatti che la Signoria deci-se di sovvenzionare la “compagnia de’Magi que in ecclesia sancti Marci de Florentia congregatur” proprio per rendere ancora più fastoso il corteo da essa organizzato il 6 Gennaio. Questa Compagnia era seguita con particolare attenzione, per non dire gestita (a partire dal 1436) dalla stessa famiglia Medi-ci, amante del sapere e delle belle arti nonché deferente ai Re Magi tanto – solo per citare un esempio – da fare aff rescare nella propria cappella del palazzo – oggi Me-dici-Riccardi – di Via Larga (oggi Cavour), il celeberrimo e allego-rico viaggio dei Magi a Betlemme commissionato direttamente da

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’EPIFANIAUn’antica festivitàdalle molte animeche ripropone tutti gli anniil ritorno dei Magi

tra stelle e cartelle,un buon anno a tutti!

Cosimo il Vecchio a Benozzo Gozzoli. La cappella dove si arti-cola il grande aff resco è la “perla” artistica più preziosa di tutto il pa-lazzo progettato da Michelozzo. Il pittore Benozzo Gozzoli, che dal 1459 al 1463 dipinse la scena con grande vivacità di colore resa an-cor più luminosa dall’uso dell’oro, prese più di un suggerimento dalle celebrazioni che la Compagnia dei Magi allestiva in città, disegnando in vari personaggi con volti noti della famiglia Medici come Piero il Gottoso, Giuliano ed il suo più famoso fratello Lorenzo in età giovanile. Lo stesso autore ritrasse pure il Beato Angelico, suo mae-stro, nonché lui stesso, fi rmando-ne l’opera sul berretto del suo auto-ritratto con la scritta opus Benotii. Inizialmente fu proprio Cosimo il Vecchio a far sì che in San Marco avesse sede la Confraternita dei Santi Re Magi, la quale inizial-mente si riuniva addirittura nella splendida cappella della sacrestia, dall’imponente volta a crociera, successivamente si spostò nella vi-cina sala del Capitolo dove il Beato Angelico aff rescò l’insigne opera della Crocifi ssione. La Compagnia dei Magi, la cui festività solenne ri-correva naturalmente il 6 Genna-io, come già ricordato, fu per anni l’organizzatrice della rievocazione dell’ultima tappa del viaggio dei Re Magi. Gli scrupolosi confratelli organizzavano per “la cavalcata” tre cortei separati, rispettivamen-te guidati dai regali Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, cortei che poi si ricongiungevano davanti al Battistero (in seguito, a partire dal 1429, in piazza della Signoria) e proseguivano uniti fi no alla Basili-ca di San Marco dove veneravano Gesù Bambino, recitando:

Noi siamo i tre re venuti dall’O-riente

che abbiam visto la stellaannunciare la novella

del Signore.Per monti, piani e valli

lungo è stato il camminoin cerca del divino

Redentore.La Compagnia dei Magi fu sop-pressa nel 1494, dopo la cacciata dei Medici da Firenze e non fu più ripristinata anche perché, con l’an-dar del tempo, aveva assunto un aspetto sempre più profano. Nel-la corruzione popolare, infatti, la parola Epifania era divenuta “Be-fanía” o “Befana” indicando, con quella ricorrenza l’inizio del Car-nevale, con cortei mascherati che derivavano chiaramente dalle sa-cre rappresentazioni medievali, o “misteri”, sempre ispirati al viaggio dei Magi a Betlemme. In questa antica forma di rappresentazione della “Befana”, specialmente nelle campagne, gruppi di giovani ap-propriatamente vestiti mimavano scene che si riallacciavano al signi-fi cato religioso della festa, ma con gli anni anche la sacra austerità dei “misteri” si attenuò, fi nché essi non furono del tutto soppiantati da profani cortei mascherati. La

Befana era spesso circondata da “Befanotti” o “Befani”, giovani dal volto colorato di nero, abbigliati in modo sgargiante e ridicolo, che in un qualche modo richiamavano i Re Magi e i loro doni per il Bam-bino nella grotta. Questi cortei mascherati, a poco a poco, anziché off rire doni, divennero oggetto di questua, eseguita la sera della vigi-lia, prima a vantaggio degli stessi questuanti, poi per pubblica be-nefi cenza. Le canzoni di questua, dette “befanate”, accompagnavano la raccolta. In cambio di musica e canzoni, i Befani ricevevano doni, consistenti in alimenti e vino, con-sumati poi in un’allegra cena col-lettiva. A Firenze i cortei masche-rati provenivano in larga parte dai quartieri più popolari dove chias-sose comitive con torce, fi schietti e trombe, portavano su carretti oppure issate su lunghe pertiche, fantocci realizzati di paglia e cenci, raffi guranti la Befana. Fra il chia-rore rossastro di innumerevoli torce, i cortei convergevano sotto le Logge del Mercato Nuovo dove, in mezzo ad un fracasso assordan-te, veniva dato fuoco alla Befana:

dalla direzione assunta dal fumo gli anziani traevano l’auspicio per l’annata buona, incerta o negativa. In seguito, a poco a poco la festa subì un ulteriore processo di tra-sformazione che sostituì i chias-sosi cortei pubblici carnevaleschi con le più intime feste familiari de-dicate esclusivamente ai bambini i quali, dopo aver appeso la calza alla cappa del camino, che serviva da contenitore per i doni, erano soliti cantare questa fi lastrocca prima di andare a letto:

La Befana vien di nottecon le scarpe tutte rotte,

con un cencio per sottana,viva, viva la Befana!

E la mattina seguente sui loro volti si leggevano gioia e contentezza, constatando che la Befana era re-almente arrivata; chissà da dove e chissà se a cavalcioni di una scopa, comunque i tanto desiderati regali erano nella calza!

LUCIANOE RICCIARDO ARTUSI

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Il viaggio dei Magi. Affresco di Benozzo Gozzoli – Palazzo Medici Riccardi

20 | Gennaio 2014

Page 21: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

Lettere

VIA DEI CANACCI, “STANCHIPER QUESTA SITUAZIONE”Cara redazione, grazie per darmi l’opportunità di scrivere sul vostro gior-nale. Chi vi scrive è un ragazzo che stanco di assistere inerme al degrado della strada in cui abita, ha deciso di provare a denunciare i problemi che secondo il suo mo-desto parere coinvolgono sia direttamente me che tutte le famiglie che vi abitano. Sono stanco e amareggiato, ma soprattutto tremendamente infastidito all’idea di non poter far niente al riguardo assistendo in maniera ormai quotidiana a scene indecenti che hanno progres-sivamente ghettizzato questo posto. Le condizioni in cui versa questa povera via sono disastrose e lo sono di più per chi ci vive. I disagi sono tanti e molteplici, non ci sono giorni che per i marciapiedi non si incontrino degli escrementi, si spera canini, per non parlare del nause-ante odore di urina stagnante che aleggia in ogni angolo di portone. Di notte, poi, il viavai di ragazzi stranieri, spesso ubriachi, ci sveglia dal nostro sonno. Capita or-mai quasi tutte le sere verso le tre di notte che si venga svegliati da urla, bottiglie rotte, litigi e partite di pallo-ne. Queste cose sono colpa della poca professionalità di persone che lavorano nei locali i quali si disinteressano totalmente di quello che accade un centimetro fuori dai loro locali lasciando orde di ragazzi fare ciò che gli pare; la mia disapprovazione riguarda anche gli accompagna-tori di queste scolaresche di stranieri che se ne fregano altamente dei danni causati. A molte altre situazioni assai più spiacevoli e pericolose ho assistito: ubriachi che vomitano in ogni angolo, persone che urinano alle cinque del pomeriggio o drogati che si iniettano dosi di eroina seduti sui nostri marciapiedi alle sette di sera. In-somma per farla breve sono veramente stanco di vedere che chi dovrebbe tutelare i nostri diritti e garantire ad ogni singolo cittadino il quieto vivere non lo faccia. Cre-do che le persone che vivono in questa strada siano indi-gnate quanto me ma ormai troppo scoraggiate e stanche per fare qualcosa. La domanda è per quanto dovremo permettere tutto ciò, quanto tempo ancora dovrà passare prima che le istituzioni, il comandante della polizia mu-nicipale, il presidente di circoscrizione, il nostro sindaco, ops mi correggo segretario di partito facciano qualcosa. Bah, ai posteri l’ardua sentenza.

Federico

VIA DI QUARTO, “PERCHÈ I GIARDINIIN QUESTO STATO?”Salve,vi scrivo a proposito dei giardini pubblici (o almeno così dovrebbe essere!) di Via di Quarto nel Quartiere 5 nella zona di Careggi. Da sempre, tali giardini sono totalmente al buio nonostante la presenza di lampioni che vengono tenuti costantemente spenti, creando così rischi di ma-lavita notturna. Inoltre sono in completo stato di abban-dono con erba incolta e sporcizie, da segnalare anche la totale assenza di cestini per i rifi uti. Visto che nella zona

sono presenti pochissimi spazi verdi per i tanti bambini, anziani e cani del quartiere, sarebbe auspicabile che que-sto spazio venisse fi nalmente sistemato e usufruibile da tutti. Mi piacerebbe avere una chiara risposta dalle isti-tuzioni per sapere per quale motivo tale giardino viene tenuto in questo stato. Vi ringrazio anticipatamente per lo spazio concessomi.Cordiali saluti

Flavia

I CICLISTI E LE REGOLE DELLA STRADA

Buongiorno,mi chiamo Alessandro Ilari ed abito in Via C. Macca-ri all’Isolotto - Firenze. Sono un vostro lettore e sono oramai anni che mi riprometto di contattarvi per una segnalazione per me molto importante. Visti i vostri nu-merosi articoli pro-biciclette e i problemi che ruotano attorno al ciclista urbano (io sono un ciclista e motoci-clista) gradirei molto vedere anche un articolo che punti a sensibilizzare la civiltà e le regole che anche i ciclisti dovrebbero rispettare e che invece infrangono con rego-larità o comunque spesso, forse pensando che le bici non siano un mezzo come un altro. In Via Modigliani e Via Massa c’è una pista ciclabile invidiabile, la percorro spes-so quindi vi garantisco che non ci sono buche od ostaco-li ed è sicura, all’altezza di Via Altamura quattro/cinque anni fa, non ricordo con precisione, gli abitanti hanno perso circa quaranta posti auto per far spazio ad un cordolo alto 35cm per delimitare la pista ciclabile (vedi foto allegata, peraltro a mio parere “pericolosissimo” per moto e scooter.. ma questo è un altro argomento) e mi son detto: ok sacrifi chiamo un po’ di parcheggi per la si-curezza dei ciclisti, però ahimé il 70/80% dei ciclisti che transitano in Via Modigliani e Via Massa non utilizza-no la pista ciclabile e pedalano sulla carreggiata accanto alle transenne o ai cordoli della ciclabile.... paradossale e pericoloso per la loro incolumità e per quella degli altri (non esagero credetemi, è un dato che potete constatare stando per strada la mattina alle 8 e la sera dalle 16 alle 20). L’articolo 3 del Codice della Strada al punto 39 recita che: là dove ci siano piste ciclabili il ciclista è “obbligato” a percorrerle con lo scopo di separare il traffi co ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, che hanno

velocità diverse, per migliorare la sicurezza stradale e fa-cilitare lo scorrimento dei veicoli. Pochi giorni fa davanti al cancello di casa mia c’era una pattuglia di controllo (non specifi co il corpo d’appartenenza visto cosa mi ha riferito il cortese agente) e quando ho lamentato questo problema, l’agente mi ha risposto che il ciclista in questo caso è passibile di multa proprio per l’articolo 3 del Cod. della strada delle Biciclette, ma se facessero questo tipo di multe scatterebbero subito le segnalazioni e le multe verrebbero contestate come accanimento contro chi non inquina e altri slogan populisti che ora vanno tanto di moda (premetto che sono ambientalista convinto, per specifi care che sognerei una Firenze come Amsterdam o più vicino Ferrara dove tutti si spostano con la bici) e quindi con questo ricatto i ciclisti trasgressori conti-nuano a infrangere il Codice in tutta tranquillità. Questo atteggiamento “lobbista”, oltre a starmi pesantemente antipatico, conferma purtroppo il comportamento del classico italiano furbetto che oramai ha dilagato in tutti i tessuti di questa società anarchica e malata e tutto ciò mi frustra visto che, soprattutto per strada, con la bici, la moto o l’auto sono una persona ligia alle regole (ho parlato delle bici in questo caso, se volessimo parlare di come si comporta la gente per la strada alla guida di tutti i veicoli non basterebbero le pagine del “Il Reporter” in-tero!). Spero di essere stato chiaro e di non aver ferito la sensibilità di nessuno che legge questo mio sfogo.Cordiali saluti

Alessandro Ilari

LE CONDIZIONIDI PIAZZA BERNARDINO PIOGentile direttore, voglio riassumere brevemente la storia di questa piccola piazza che si apre parallela al viale Europa. Quando sono venuta ad abitare nel quartiere 3, circa 23 anni fa, era un in condizioni pietose: solo erbaccia abbandonata e carto-ni in cui qualcuno dormiva. I miei fi gli erano piccoli ma non potevano frequentare questa area così mal messa. Poi è stata riqualifi cata, sono stati piantati diversi alberi che ora sono cresciuti, è stata recintata da una bella stac-cionata, sono state sistemate 3 panchine e dei giochi per i bimbi, insomma è diventata in piccolo rifugio di ombra e relax, anche grazie al fatto che circolano poche mac-chine, essendo una piazzetta chiusa “a ferro di cavallo”! Negli ultimi 5 anni: è stata abbattuta la recinzione, più volte danneggiata dai vandali, non sono più stati ricollo-cati i pochi giochi per i bimbi (uno scivolo, una giostrina e poco altro) che permettevano agli abitanti circostanti di intrattenere i bambini. Io così mi ritrovo, dopo essere stata una mamma che non ha potuto usufruire di que-sta piccola ma comoda area verde, anche ad essere una nonna che deve raggiungere il parco dell’Anconella con i nipotini, pur avendo un comodo e grazioso giardinetto sotto casa, anche molto ombreggiato d’estate.Grazie dell’attenzione

Sara Giannelli

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaA gennaio è infatti “d’obbligo” guardare avanti, ai dodici mesi a venire, con gli appuntamenti più importanti che cominciano a incasellarsi ognuno al proprio posto. Alcuni percorsi arri-veranno alla loro conclusione (uno su tutti quello del teatro dell’Opera, che a maggio sarà inaugurato defi nitivamente), altri prenderanno il via, per andare – tutti insieme – a scri-vere la storia dell’anno da poco iniziato. Intanto, però, in attesa di capire quello che succederà in questi trecentosessantacin-que giorni e di scoprire quali saranno i fatti e gli eventi per cui il 2014 fi orentino sarà ri-cordato, è l’ora dei desideri e delle aspettative. L’ora dei buoni propositi, quelli con cui ognu-no saluta l’anno nuovo prefi g-gendosi obiettivi e traguardi da raggiungere. Succede così per le persone, succede lo stesso per le città. Così, all’alba di questo 2014, abbiamo chiesto a quat-tro fi orentini doc (di nascita o d’adozione), quattro personaggi appartenenti a mondi diversi, di svelarci i loro sogni e le loro aspettative per Firenze per il nuovo anno. Abbiamo chiesto loro di elencare desideri e prio-rità per il capoluogo toscano, e di indicare quale – a loro parere – debba essere la “parola d’ordi-ne” per questo 2014. Di indica-re insomma la strada che Firen-ze dovrebbe seguire per vivere al meglio questo nuovo anno in modo da lasciarlo, il prossimo dicembre, in maniera miglio-re di come l’aveva trovato. Che poi è l’augurio che tutti si fan-no in questo periodo: quello di riuscire a imboccare la strada giusta, per poter arrivare il più lontano possibile. Un augurio che vale anche, e soprattutto, per la città. Buon anno a tutti, allora. E buon anno a Firenze.

MATTEO FRANCINI

L’INCROCIO TRA I VIALI FANTIE CALATAFIMI

Gentile Redazione,mi preme segnalare la diffi cile e pericolosa circolazione nei pressi dell’incrocio fra Viale Calatafi mi e Viale Fanti. La presenza sullo stesso lato stradale di una farmacia e di un bar tabacchi ha fatto sì che gli automobilisti si aff astellino parcheggiando dove capi-ta. I pedoni, a loro volta in diffi coltà, sembra facciano apposta a non utilizzare le strisce pedonali. A mio parere occorrerebbe un semaforo, oltre ai pali sugli angoli per impedire il parcheggio selvaggio.Grazie,

Riccardo Biff oli

IL REPORTER RISPONDECaro Riccardo,sono tante le segnalazioni che riceviamo, di volta in volta, su que-sto o quell’incrocio cittadino. Segnalazioni da parte di persone che chiedono più attenzione e sicurezza per alcune strade e intersezio-ni ritenute particolarmente pericolose, dove magari capita troppo spesso di assistere a qualche incidente. Insomma, ognuno ha il “suo” incrocio da segnalare, incrocio al quale sa di dover stare partico-larmente attento. Ed è utilissimo, anche in questo caso, il ruolo dei cittadini, che con le loro segnalazioni possono portare all’attenzione generale alcune delle situazioni sulle quali è più urgente interve-nire, situazioni che devono essere aff rontate e risolte. Sono diverse le cause che possono rendere un incrocio più pericoloso degli altri: cause che a volte sono legate – come nel caso da lei segnalato – proprio al comportamento scorretto delle persone. Capita infatti che “normali” intersezioni vengano rese particolarmente critiche dalla presenza di mezzi parcheggiati dove non potrebbero, che ne diminuiscono la visibilità: gli esempi purtroppo non mancano, e

spostandosi per la città accorgersene non è troppo diffi cile. Com-portamenti, questi, da condannare, per i pericoli che possono deter-minare. Altre cause riguardano invece l’ubicazione degli incroci e le caratteristiche delle varie strade: questo mese, ad esempio, nell’edi-zione del quartiere 5 del nostro giornale aff rontiamo la questione dell’intersezione tra via Allori e via Baracca, dopo le tante segna-lazioni ricevute in merito da parte dei residenti. In questo caso la soluzione individuata sembra quella dell’installazione di un nuo-vo semaforo, proprio come richiesto dagli abitanti. E se in alcuni momenti la circolazione può rischiare di esserne un po’ rallentata, non deve mai essere dimenticato che la priorità è – e deve essere – la sicurezza dei cittadini, pedoni o automobilisti che siano. Ben vengano dunque le segnalazioni come la sua: per mettere fi ne alle tragedie della strada c’è bisogno dell’impegno di tutti.

MATTEO FRANCINI [email protected]

Gennaio 2014 | 21

Page 22: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

COPPIE, SE L’INTIMITÀVA TROPPO DI FRETTAIl “tempo dell’amore” non supera i due minuti in un caso su quattro

“BOLLINI ROSA”per 14 ospedali

Il cancro? Si batte (anche) a colpi di look

In Toscana, per una coppia su quat-tro, il “tempo dell’amore” non va oltre i due minuti. E cioè: 250mila coppie della nostra regione dichia-

rano che i loro rapporti sessuali non durano oltre 120 secondi. Questo suc-cede a fronte di un’attività in camera da letto invece piuttosto intensa rispetto alla media: i toscani dichiarano infatti di avere otto rapporti sessuali al mese, per un totale di 96 l’anno. A fotografa-

re la frettolosa intimità della regione è un’indagine presentata al congresso nazionale dell’associazione andrologi italiani, condotta su un campione di 825 uomini e 402 donne in sei regioni italiane (oltre alla Toscana ci sono Li-guria, Piemonte, Lazio, Puglia e Sicilia). Da questo studio, che si focalizza sulla fascia d’età compresa tra i 20 e i 50 anni, è emerso che ben il 53 per cento dei maschietti del granducato lamenta insi-

curezze nel rapporto sessuale: in questo senso va peggio solo ai laziali (60%). Il 59% ammette che il problema provoca diffi coltà nella relazione di coppia e lo stesso studio – guardato dall’altra metà del cielo – rivela che il 62 per cento delle donne toscane ritiene i propri rapporti insoddisfacenti. E pare che, mescolati tutti assieme, questi numeri ne generino un altro non proprio confortante: il 16% delle intervistate dichiara infatti di fi nire per tradire o interrompere la relazione. Di più: il 54% degli uomini ammette che il disturbo nuoce alla coppia, che in un caso su due smette di frequentare gli amici o cerca di distrarsi con i viaggi (22 per cento: i laziali invece in questo caso si attestano al 29%). Va aggiunto, d’altro canto, che le donne toscane si dimostrano più comprensive delle altre italiane: si dichiara insoddisfatto “solo” il 62% di loro, contro il 68% delle laziali e delle pugliesi, il 71 per cento delle pie-montesi e addirittura il 78% delle liguri. “L’eiaculazione precoce è il disturbo ses-suale maschile più comune e comporta molta frustrazione in entrambi i partner – spiega Nicola Mondaini, responsabile del servizio di andrologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze – lui diventa insicuro e perde l’autostima, lei reagisce con rabbia e aggressività”. Tra-dizionalmente gli uomini sono più restii a frequentare gli studi dei medici, e così succede che l’amore “fast” resti una que-stione spesso irrisolta. Sepolta, non sen-za conseguenze, sotto le lenzuola: “Pur-troppo – conclude Mondaini – il 90% di chi soff re di eiaculazione precoce, pur temendo il fallimento della coppia, non aff ronta o trascura il problema”.

Sono quattordici gli ospedali toscani che si sono aggiudicati i “bollini rosa”, i riconoscimenti attribuiti dall’Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della

donna) che anche quest’anno ha stilato la classifi ca degli ospedali che si distinguo-no per prestazioni e servizi “in rosa”, ossia a misura di donna. La classifi ca passa in rassegna le strutture maggiormente qualifi cate nella cura di patologie femminili specifi che, ma anche i reparti di ginecologia e ostetricia all’avanguardia. In tutta Italia le strutture premiate sono state 230, con uno, due o tre bollini a seconda del punteggio acquisito: la Toscana ha incassato 29 bollini in tutto. E chi se li è me-ritati? I più virtuosi (tre bollini) sono l’ospedale San Donato di Arezzo, l’azienda ospedaliero universitaria di Careggi, quella pisana e quella senese. Hanno invece ottenuto due bollini rosa l’ospedale del Casentino a Bibbiena, quello di Santa Ma-ria della Gruccia a Montevarchi e, a Firenze, Torregalli, il Meyer e Ponte a Nicche-ri, ai quali si aggiungono il presidio ospedaliero della piana di Lucca e l’ospedale della Misericordia di Grosseto (Asl 9). Infi ne, un bollino rosa se lo sono guada-gnati l’ospedale fi orentino Piero Palagi, quello del Mugello a Borgo San Lorenzo e l’ospedale SS. Giacomo e Cristoforo di Massa (Asl 1). “Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento attribuito agli ospedali toscani – ha commentato l’assesso-re regionale al diritto della salute Luigi Marroni – tra l’altro il numero è cresciuto dal 2011: allora erano dieci, oggi sono quattordici. Le donne costituiscono la mag-gioranza dell’utenza dei servizi sanitari, ma non sempre gli ospedali off rono un trattamento adeguato alle loro esigenze e necessità. La Toscana ha dimostrato di essere una regione molto attenta alle problematiche femminili anche sul versante sanitario. In Toscana – ha concluso l’assessore – è insediata una commissione re-gionale permanente sulla medicina di genere, e in molte aziende è in funzione il Codice Rosa, che presto si estenderà a tutto il territorio”.

B.S.

Un tocco di mascara e un po’ di ombretto. Un momento di intimità con il pro-prio partner. Accanto a terapie e medicinali, anche queste possono essere armi

vincenti per combattere la malattia. Modi per sentirsi meglio con se stessi, più belli e desiderati. Una marcia in più per non arrendersi al cancro. Nascono da qui i “Martedì del Cerion”, una serie di incontri organizzati dal centro di riabilitazione oncologica di Firenze, in programma il terzo martedì di ogni mese a Villa delle Rose. Appun-tamenti che prevedono, tra le altre cose, corsi di trucco e “lezioni” di sessualità con volontari ed esperti, che aiuteranno i pazienti ad aff rontare argomenti importanti in una fase così delicata della propria vita. Il tutto all’insegna del buonumore e della cura di sé. Iniziati a dicembre, gli incontri proseguiranno fi no a maggio. Il 21 gennaio si parlerà di vita aff ettiva e sessualità con i medici di Ispo e della Lilt, il 18 febbraio di lavoro, mentre dei vantaggi di una sana alimentazione il 18 marzo. Il rapporto con i fi gli e la cura della pelle, con consigli per il maquillage e la tintarella in vista dell’estate, sono i temi degli ultimi due appuntamenti, in programma il 15 aprile e il 20 maggio.

N.B.

Benedetta Strappii

L’indagine Il riconoscimento

I “Martedì del Cerion”

Secondo un’indagine presentata al congresso dell’associazione andrologi italiani, per una coppia su quattro il “tempo dell’amore” non va oltre i due minuti

�Webassociazioneandrologi.it

#Salute

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22 | Gennaio 2014

Page 23: Il Reporter Q1 - Gennaio 2014

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24 | Gennaio 2014 Il Reporter per il sociale

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