Il Reporter Q1 - Gennaio 2016

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Gennaio 2016 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere firenze 2016, guida all’anno che sarà Editoriale I grandi lavori e la memoria del passato Matteo Francini A gennaio è tempo di guar- dare avanti. Come ogni anno, il cambio di calendario segna il momento migliore per provare a immaginare la Firenze che sarà, quella che giorno dopo giorno dovrà es- sere “costruita” per rispondere non solo alle esigenze dei suoi abitanti, ma anche a quelle dei tempi che cambiano. Così, su Il Reporter di questo mese ab- biamo provato ad addentrarci nel 2016 appena iniziato. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 11 V oltarsi indietro per guardare avanti. Lo scorrere del 2016 ri- serverà diversi anniversari, per ricordare il passato ma so- prattutto per pensare al domani. Tra i giorni da segnare sul calen- dario c’è ad esempio il 29 agosto, quando la Fiorentina compirà novant’anni, oppure – questa volta più che mai – il 4 novembre, a cinquant’anni di distanza dall’alluvione del 1966. Ma quello ap- pena iniziato non sarà solo un anno di ricorrenze e “compleanni”, bensì anche di lavori decisivi per il presente e il futuro della città. Sara Camaiora - Gianni Carpini PAGINA 12 PAGINA 10 cultura, dodici mesi di eventi e novità Tra i momenti più attesi il taglio del nastro del Museo degli Inno- centi dopo tre anni di lavori. la corsa dei saldi (e del commercio) Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba PAGINA 14 PAGINA 13 il tottenham? ora gioca così U n anno dopo, l’urna di Nyon ha messo nuovamen- te di fronte i viola e gli Spurs nei sedicesimi di Europa League. La doppia sfida si avvicina: ecco come sono cambiati gli inglesi. Fiorentina Firenze Quartiere 1 in piazza del carmine un anno dopo L’11 gennaio 2015 il via alla pedonalizzazione. In futuro altri mercatini e nuove iniziative Primo piano PAGINA 2 la terrazza con vista cambia il suo volto Parte il piano di valorizzazione destinato a trasformare radical- mente piazzale Michelangelo. PAGINA 7 là dove l’arte si veste di contemporaneo PAGINA 4 Anno X Ed. 1 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino Periodico d’informazione locale. Anno X n. 1 del 2 gennaio 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. La famiglia italiana della frutta

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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Gennaio2016

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

firenze 2016, guidaall’anno che sarà

� Editoriale

I grandi lavorie la memoriadel passato

Matteo Francini

A gennaio è tempo di guar-dare avanti. Come ogni

anno, il cambio di calendario segna il momento migliore per provare a immaginare la Firenze che sarà, quella che giorno dopo giorno dovrà es-sere “costruita” per rispondere non solo alle esigenze dei suoi abitanti, ma anche a quelle dei tempi che cambiano. Così, su Il Reporter di questo mese ab-biamo provato ad addentrarci nel 2016 appena iniziato.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 11

Voltarsi indietro per guardare avanti. Lo scorrere del 2016 ri-serverà diversi anniversari, per ricordare il passato ma so-

prattutto per pensare al domani. Tra i giorni da segnare sul calen-dario c’è ad esempio il 29 agosto, quando la Fiorentina compirà novant’anni, oppure – questa volta più che mai – il 4 novembre, a cinquant’anni di distanza dall’alluvione del 1966. Ma quello ap-pena iniziato non sarà solo un anno di ricorrenze e “compleanni”, bensì anche di lavori decisivi per il presente e il futuro della città.

Sara Camaiora - Gianni Carpini

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cultura, dodici mesidi eventi e novitàTra i momenti più attesi il taglio del nastro del Museo degli Inno-centi dopo tre anni di lavori.

la corsa dei saldi(e del commercio)

Il Reporterdei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ pagina 14 ☛ pagina 13

il tottenham?ora gioca cosìUn anno dopo, l’urna di

Nyon ha messo nuovamen-te di fronte i viola e gli Spurs nei sedicesimi di Europa League. La doppia sfi da si avvicina: ecco come sono cambiati gli inglesi.

Fiorentina

FirenzeQuartiere 1

in piazzadel carmineun anno dopoL’11 gennaio 2015 il viaalla pedonalizzazione.In futuro altri mercatinie nuove iniziative

Primo piano

☛ pagina 2

la terrazza con vistacambia il suo voltoParte il piano di valorizzazione destinato a trasformare radical-mente piazzale Michelangelo.

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là dove l’arte si vestedi contemporaneo

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Anno XEd. 1 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino

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La famiglia italiana della frutta

Piazza del Carmine “liberata” dalle auto:la pedonalizzazionecompie un anno

Oltrarno

“rivoluzione” ztle riqualificazioni

Piazza del Carmine pedona-le ha dato il via a una serie

di novità, racchiuse nel “piano per l’Oltrarno”. Tra queste c’è la Ztl O, una zona a traffico limitato ad hoc per l’Oltrarno, di fatto una ztl di tipo A, ana-logamente alla parte di centro storico sulla riva destra dell’Ar-no. Un’altra piccola grande rivoluzione che è partita pro-gressivamente proprio da gen-naio dello scorso anno. Tra gli interventi di riqualificazione urbana messi in campo per la “rive gauche”, nuovi giochi per le aree bimbi di piazza Tasso e Scuderie, riqualificazione del verde in piazza Santo Spirito e nuovi arredi urbani tra lungar-no Torrigiani, piazza Demidoff e palazzo Vegni.

S.C.

piazza del carmine,la pedonalizzazioneun anno dopo. “nuoveiniziative in futuro”

Ricorrenze/1

Ricorrenze/2

Era l’11 gennaio dello scorso anno. Il giorno di una grande festa or-ganizzata per tagliare il

nastro di una “nuova” piazza a misura di pedone, con laborato-ri per bambini, artisti di strada e molto altro ancora. La piazza in questione era piazza del Car-mine che, questo mese, festeggia il suo primo anno senza auto. Sicuramente una piccola gran-de rivoluzione nel cuore della “rive gauche” fiorentina, il primo tassello di una riqualificazione complessiva di tutto l’Oltrarno annunciata da Palazzo Vecchio, il cosiddetto “piano per l’Oltrar-no”. La pedonalizzazione vera e propria riguarda solamente la parte centrale della piazza, che è stata “liberata” dalle auto in sosta che prima la occupavano, in particolare nel fine settimana quando la zona era presa d’assal-to. Sono quindi stati riorganizza-ti gli spazi destinati ai parcheggi per i residenti, riservando i po-steggi di piazza di Cestello, come pure i posti lungo gli edifici e sul fronte opposto alla chiesa in piazza del Carmine e in via San-ta Monaca, mentre piazza del Carmine è rimasta raggiungibile da via dei Serragli attraverso via Santa Monaca e da borgo San Frediano. Due gli itinerari anche per l’uscita: dalla piazza in dop-pio senso su borgo San Frediano

e da piazza Piattellina. “Un’ope-razione ben riuscita”, commen-tano alcuni residenti della zona. “C’è meno inquinamento, più calma, la piazza è sicuramente più vivibile – spiega una signo-ra che abita proprio sulla piazza – ci sarà anche il disagio di non poter parcheggiare qui, ma le aree di sosta sono poco lonta-no, e in realtà anche prima era davvero difficile trovare posto in piazza”. “Si potrebbe fare di più per il quartiere – sostiene un commerciante – non è una vera pedonalizzazione se l’area poi non è vissuta. Finché si organiz-zano mercati o manifestazioni si sta bene e la piazza è valorizzata, quando non ci sono si svuota. Bisognerebbe prestarvi atten-zione in modo costante”. Non ha dubbi invece Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1. “La pedonalizzazione di piazza del Carmine è stata un successo – dice – è un luogo straordinario che piace ai fiorentini e agli stra-nieri. Ha dimostrato di essere viva, vissuta e vivibile da tutti grazie a un’efficace programma-zione culturale che l’ha vista pro-tagonista durante l’estate e non solo. I mercatini proseguiranno e poi ci saranno sicuramente nuove iniziative in futuro. Come Quartiere – aggiunge – avevamo lanciato la proposta di un con-corso di idee, analogamente a

Sara Camaiora

quanto fatto per piazza dell’Iso-lotto, per capire come ridefinire la piazza a lungo termine e darle un assetto stabile che la possa sempre più valorizzare”.

il “trasloco” di san lorenzo

C’è anche un altro anniversario questo mese per il centro sto-rico. Riguarda un’operazione importante, discussa per molto

tempo, attesa da alcuni, osteggiata da altri, sicuramente un grande cambiamento per un punto centrale della città: lo spostamento dei banchi del mercato da piazza San Lorenzo. Da allora sono passati due anni: era il 24 gennaio 2014 quando gli ambulanti che qui la-voravano si spostarono nella vicina piazza del Mercato Centrale, sgomberando così la zona antistante la basilica, in modo da con-sentire l’esecuzione dei lavori di ripavimentazione dell’area coinvol-ta. “Abbiamo liberato come promesso l’area di San Lorenzo, uno dei posti più belli al mondo. Era una promessa, l’abbiamo mantenuta”, scrisse all’epoca l’allora sindaco Matteo Renzi in un tweet. Una scel-ta che tra i commercianti suscitò non poche lamentele verso la nuo-va ubicazione che, secondo molti, rischiava di penalizzarli, mentre venne salutata positivamente dai residenti. A seguito di questo spo-stamento, anche i bussini elettrici avevano potuto tornare a tran-sitare dalla piazza. Successivamente il mercato è stato “spacchet-tato” in più postazioni, non solo nell’area intorno a San Lorenzo ma anche in altre parti del centro storico. Secondo il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, l’operazione di “svuotamento” della piazza ha avuto “un ottimo impatto” e ha portato “grandi risultati”. “La piazza è tornata a esercitare il suo fascino – spiega Sguanci – l’impegno ora deve essere quello di valorizzarla ancora di più, met-tendo tutta l’area circostante in condizione di essere più libera e pulita”.

S.C.

#Primo piano

L’11 gennaio2015 la festaper il “tagliodel nastro”.Ora è tempodi bilanci,mentre siguarda avanti:l’obiettivoè valorizzarla

2 | Gennaio 2016 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

rinasce l’hotelmajestic.e piazza unitàcambia volto?Tra le idee ci sonoun “anfiteatro”e lo stop alle auto

Il progetto

Il regolamento

Uno dei “buchi neri” del centro storico tornerà a vivere. Par-tono questo mese i

cantieri per il rifacimento del Grand Hotel Majestic di piazza dell’Unità. Inaugurato nel 1972, chiuso dal 2008, negli anni era diventato ricettacolo di degra-do e un dormitorio arrangia-to, ragioni per cui da un po’ di tempo era stato circondato da apposite recinzioni. L’immobile, però, è stato di recente acquista-to da una società e si prepara a diventare, presumibilmente nel giugno 2017, dopo quindi di-ciotto mesi di lavori, un hotel 4 stelle super. Non solo una strut-tura ricettiva: parte dell’edificio sarà destinata a ospitare attività commerciali di vario genere, un ristorante e un bar. “Tra l’attività alberghiera e quella commer-ciale ci sarà una forte ricaduta occupazionale, nel numero di centinaia di posti di lavoro”, spie-ga il nuovo proprietario. Ma la nuova vita del Majestic potrebbe essere anche l’occasione per una vera e propria metamorfosi di

Sara Camaiora

Via ai cantieri per il rifacimento del Grand Hotel Majestic

Il cancello di ingresso degli orti sociali del Q1, in via Jahier

novità in vista per gli orti sociali

Vi si accede da una cancellata in ferro (chiusa a chiave) che ren-de via Jahier priva di sbocchi. Sono i quarantasei orti sociali

del Q1, assegnati ogni tre anni su bando comunale (il prossimo sarà nel 2017), rivolti a residenti pronti a piantarci insalate, piselli, piante aromatiche e altre coltivazioni biologiche. Per salvaguarda-re il terreno non sono ammesse costruzioni: chi ne ha necessità, ha a disposizione una stanza (in uso comune) per riporvi la pro-pria attrezzatura o, semplicemente, usarla come spazio di socia-lizzazione. E quest’anno arriveranno alcune novità in termini di regolamento. Se finora ogni Quartiere redigeva il suo, in cantiere adesso c’è un nuovo regolamento unico comunale. Il compito di elaborarlo è della direzione servizi sociali del Comune che – in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali e i presidenti dei Quartieri – detterà le linee comuni (di accesso al bando, gestio-ne e assegnazione degli orti) valide per tutti.

S.M.

tutta piazza dell’Unità. La socie-tà che ha acquistato la struttura ha proposto a Palazzo Vecchio un progetto complessivo per l’a-rea che prevede la creazione di una sorta di anfiteatro al centro della piazza, se possibile scavato di qualche metro, che potrebbe diventare uno spazio deputato a ospitare gli artisti di strada. “Un luogo da dedicare a forme di arte contemporanea, ad artisti che qui avrebbero modo realizzare opere e performance, come già avviene in molte città europee”, fa presente l’imprenditore. Una struttura che, nell’idea avanzata, dovrebbe essere direttamente raccordata e collegata con la gal-leria commerciale della stazio-ne. Altra richiesta che la società rivolge all’amministrazione è quella di pedonalizzare la piazza, perlomeno nella parte davan-ti all’hotel. Ipotesi al momento al vaglio dei tecnici di Palazzo Vecchio, con un incontro che si è già svolto tra l’imprenditore e gli assessori comunali competenti. Nodo cruciale da risolvere, la fattibilità della pedonalizzazione.

“La proposta di pedonalizzare la piazza va valutata nell’ambito della mobilità della zona intor-no alla stazione, pensando alla tramvia a regime – dice l’asses-sore alla mobilità Stefano Gior-getti – i nostri tecnici hanno a disposizione studi accurati che ci permettono di fare le opportune verifiche e capire così eventuali criticità. È un nodo complesso, c’è l’attestazione del capolinea tramviario e attorno vi dovran-no girare i mezzi. Se poi la pro-posta si rivelasse compatibile da un punto di vista della mobilità – conclude – ci sarà una valuta-zione in termini progettuali”.

ringhiere in ferroper le aiuole di rose

Una ringhiera in ferro per proteggere le aiuole di

rose in piazza Santa Maria No-vella. È quanto deciso a fine novembre dalla giunta comu-nale, con l’approvazione della delibera presentata dall’asses-sore Alessia Bettini. “In un primo tempo si era previsto di permettere l’accesso ai prati, ma gli atti di vandalismo e l’u-sura dovuta alle tante persone hanno provocato gravi danni al sistema di innaffiamen-to – ha spiegato Bettini – si è pensato quindi di delimitare le aiuole con una siepe, ma è sta-to inutile perché il prato conti-nuava a essere invaso da per-sone e animali e così, alla fine, abbiamo deciso di installare ringhiere artistiche in metallo”.

S.M. Novella

#Primo piano

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Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino Gennaio 2016 | 3

#Zoom

ALLA SCOPERTA DEL VOLTOcontemporaneO DEL CENTROA spasso tra alcuni degli spazi in cui ammirare i lavori dei giorni nostri

viaggio al centrodella pergola

Quando a Firenze si parla di arte, a pochi viene subito in mente quella contem-poranea. Firenze è Rinasci-

mento, e questo è un dato di fatto. Però esistono tanti “puntolini”, nel centro della città, dove è possibile visitare e ammirare i lavori dinamici, colorati e alternativi di artisti che lasciano il se-gno. Tra i punti più grandi e conosciuti c’è il centro di cultura contemporanea a Palazzo Strozzi. Una delle mostre più at-tese di questo nuovo anno (22 aprile-19

giugno), alla Strozzina, è quella dedicata a Liu Xiaodong, uno dei più importanti e originali artisti cinesi contemporanei. Ma chi è curioso di scoprire anche altri fulcri di arte contemporanea fiorentina, può intraprendere il viaggio che Il Re-porter ha diviso a zone tra alcune del-le realtà presenti in città. Partendo dal centro storico, la Galleria Santo Ficara (via Ghibellina 164r) è uno spazio di grande suggestione in cui spesso gli au-tori espongono i loro lavori modellan-doli all’ambiente circostante. La Galleria

d’Arte Mentana (piazza Mentana 2) è composta da quattro sale comunicanti e si occupa anche di promuovere nuovi talenti. La Galleria Il Ponte (via di Mez-zo 42/b) si trasferisce a Firenze nel 1977 ospitando, anno dopo anno, opere di Rosai, Sironi, Soffici e Pistoletto. Aria art gallery (borgo Ss. Apostoli 40r) è un’oasi di pace circondata da un antico giardino che sembra appartenere a un’altra città, a un altro tempo. Spostandosi verso la zona di Santa Maria Novella, la Galleria Poggiali e Forconi (via della Scala 35/a) è aperta dal 1984 e ha testimoniato, nei suoi quattrocento metri quadrati, i suc-cessi di artisti come Enzo Cucchi e Luca Pignatelli. La Galleria 360 (via Il Prato 11r) propone lavori provenienti da tutto il mondo e fornisce quindi una panora-mica sull’arte contemporanea mondiale. Superando ponte Santa Trinita si arriva in Oltrarno dove, a partire da via Mag-gio, le gallerie d’arte contemporanea sono numerose. TornabuoniArte (via Maggio 58r), nata a Firenze nel 1981, è ad esempio molto attiva a livello in-ternazionale. Ha presentato i lavori di Francesca Pasquali, Sung-Kuen Lee ed Enrico Benetta. La ZetaEffe Galleria (via Maggio 47/r), inaugurata nel 2014, vuol creare un dialogo tra gli artisti gio-vani e quelli già conosciuti. La Eduar-do Secci Contemporary (via Maggio 51r), aperta nel 2012, è un grande loft che ospita quasi dieci mostre all’anno. E giungendo al termine di questo per-corso tra alcune delle gallerie d’arte con-temporanea più conosciute, forse non si sarà più così sicuri che a Firenze non si respiri anche un bel po’ di aria contem-poranea.

Furono gli “Accademici Immobili”, un gruppo di nobili dediti alla coltivazio-ne delle arti, a individuare un’area idonea in cui edificare l’attuale teatro della

Pergola. Progettata da Ferdinando Tacca, la struttura aprì al pubblico pagante nel 1718. Tra i suoi periodi più fecondi c’è quello tra il 1823 e il 1855 sotto la direzio-ne di Alessandro Lanari: grazie a lui è un susseguirsi di nomi importanti. Ma al teatro della Pergola ogni data è il ricordo di un dettaglio di rilievo. Nel 1826 Ga-sparo Martellini dipinge il sipario storico che ritrae l’incoronazione di Petrarca in Campidoglio e Cesare Canovetti costruisce la macchina per il sollevamento della platea. Nel 1847 Giuseppe Verdi va in scena con il suo Macbeth e nel 1906 viene creato il Primo Camerino grazie all’arrivo di Eleonora Duse. Nel 1925 lo Stato dichiara la Pergola monumento nazionale. Un luogo magico in cui sono andati in scena personaggi significativi della storia italiana e dove, per ogni spettacolo, le persone si sono emozionate calandosi nei panni dell’attore, immergendosi nella storia o ascoltando la colonna sonora del musical o del balletto in programmazio-ne. E per chi vuol andare più a fondo c’è ora la visita-spettacolo “In sua movenza è fermo” (10 gennaio, 14 febbraio, 13 marzo, 17 aprile e 8 maggio, ore 10-11-12), in collaborazione con la Compagnia delle Seggiole. Un racconto che viaggia nei luoghi più segreti del teatro, quelli che lo spettatore non è abituato a vedere e che può solo immaginare. I laboratori, i depositi, i sotterranei percorsi da tutta quel-la gente che contribuisce a rendere completo, funzionante e infine spettacolare quello che poi viene portato sul palcoscenico. Accompagnati dall’impresario La-nari, dall’inventore Meucci, dal macchinista Canovetti, dal soprano Barbieri Nini e dalla sarta di Eleonora Duse, sarà possibile esplorare i luoghi in cui si lavavano e si tingevano le stoffe e si forgiavano i martelli da macchinisti. Una visita anche al sottopalco che ospita la sezione museale del teatro, occupata anche dal mecca-nismo per il sollevamento della platea. “In sua movenza è fermo” (biglietto intero 15 euro, ridotto 12) ricorda insomma ciò che è stato e ciò che rappresenta oggi il teatro della Pergola.

Valentina Veneziano

V.V.

Arte I “segreti” del teatro

Aria Art Gallery è uno degli spazi dedicati all’arte contemporanea in città

Alla Pergola la visita-spettacolo “In sua movenza è fermo”(foto di Filippo Manzini)

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4 | Gennaio 2016 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Veicoli elettrici

In una città come Firenze che presenta una delle più am-pie zone a tra� co limitato d’Europa e conta una delle più alte concentrazioni di scooter in rapporto al numero di abitanti la scelta del mezzo elettrico rappresenta un’ opzio-ne davvero importante e signi� cativa, una sorta di nuova frontiera da esplorare e valorizzare, sia nel trasporto pub-blico (bussini e taxi) che in quello privato. Non è un caso che siano circa 1.700 i veicoli elettrici circolanti in città, un numero che colloca Firenze in una dimensione di eccel-lenza a livello italiano, anche se il nostro paese resta per ora ancora lontano dalle esperienze del centro e del nord-europa, per non parlare del Giappone e degli Stati Uniti.Il veicolo elettrico non produce emissioni e non fa rumore e dunque il suo impatto ecologico è ben più leggero dei corrispettivi alimentati con carburante di origine fossile. I limiti attuali alla crescita di questa alternativa sono rappre-sentati dal costo non indi� erente, dalla scarsa autonomia e dalle lentezza del processo di ricarica. Mentre sui primi due elementi si sta concentrando l’attenzione e la progetta-zione delle case costruttrici, il terzo entra più decisamente nell’ambito delle politiche pubbliche e infatti è in questo settore che il Comune di Firenze ha operato un investi-mento di rilievo.L’Amministrazione ha completato la prima fase della rea-lizzazione di una nuova infrastruttura a rete dedicata alla ricarica dei veicoli elettrici: si tratta di un sistema dedicato al servizio di ricarica elettrica con elementi di nuova tec-nologia, in grado di assicurare migliori prestazioni nella ricarica, aderenza agli standard internazionali utilizzati per i veicoli e la completa interoperabilità per la distribuzione dell’energia.Le colonnine infatti hanno prese per ricarica a 3,3 KW (kilo-watt) – ricarica lenta – e prese per ricarica veloce a 22 KW (kilowatt). I tempi di ricarica dipendono dal mezzo (auto-vettura, scooter etc.) ma in generale saranno notevolmen-te ridotti rispetto alle precedenti infrastrutture in cui era disponibile una potenza di 6 KW ma distribuita su 4 prese.L’opera ha richiesto un investimento complessivo di € 1.302.276,34, di cui l’80% � nanziato con fondi nazionali e comunitari e il rimanente 20% con fondi del Comune di Firenze; la società aggiudicataria dell’appalto che ha realiz-zato la rete è Enel Sole, società del gruppo Enel.Prima dell’intervento erano presenti 107 colonnine di vecchia concezione localizzate in 95 siti nella città. Con l’intervento saranno installate: 96 colonnine con potenza complessiva di 6,6 kW e doppia presa con tipologia SCA-ME 3A/SCAME 3°; 76 colonnine con potenza complessiva di 25,3 kW e doppia presa: 1 con tipologia SCAME 3A ed 1 con tipologia MENNEKES per complessive 172 colonnine in 114 siti.Di queste, 141 sono state installate, mentre le rimanenti saranno operative entro la � ne dell’anno in sostituzione delle vecchie colonnine lasciate in funzione nel periodo di transizione per non interrompere il servizio.Tutte le colonnine sono gestite da un sistema che consen-te di visualizzare in tempo reale: la mappa con localizzazio-ne delle colonnine; lo stato della colonnina (disponibile, in uso, in manutenzione, piani� cate); i consumi su ogni sin-gola postazione di ricarica; il tipo di presa di ogni singola colonnina

E-mail: [email protected] .it

Protezione civile

In collaborazione con "Libera"

Il 26 novembre il Quartiere 1 e l’Associazione Libera hanno organizzato una giornata dedicata ai ragazzi delle scuole superiori per a� rontare il tema della lega-lità attraverso il cinema e la musica. Al cinema Odeon è stato proiettato il � lm ‘Biutiful cauntri’, riservato ai 400 ragazzi dei licei � orentini che hanno partecipato ad un percorso educativo struttu-rato, svoltosi all’interno delle classi con incontri e le-zioni preliminari; il � lm, che focalizza il fenomeno de-vastante delle ‘eco-ma� e’ (organizzazioni criminali che speculano sullo smaltimento illegale dei ri� uti, in� ig-gendo pesantissimi danni all’ambiente e alla salute),

è stato introdotto da don Andrea Bigalli, coordinatore di Libera Toscana, e Fausto Ferruzza, presidente di Le-gambiente Toscana. La sera, all’Auditorium Flog di via Mercati, si è svolto il ‘Concerto per la legalità’, a ingresso gratuito, con la partecipazione degli Street Clerks e di tre giovani band � orentine provenienti dalla sala prove del Q.1 nel rione di San Jacopino, intitolata non a caso a Peppino Impa-stato, l’attivista siciliano ucciso dalla ma� a a Cinisi nel 1978 (la vicenda fu ricostruita dal regista Marco Tullio Giordana nel noto � lm ‘I cento passi’).

Viene presentato in queste settimane, con una se-rie di incontri nei quartieri, il Piano di protezione civile che si caratterizza per una articolazione or-ganizzativa e logistica a livello locale, che chiama in causa a diversi livelli tutti quanti noi (bambini e ragazzi compresi, naturalmente, con un ruolo fon-damentali delle scuole e delle altre agenzie educa-tive). Si tratta di confrontarsi su un terreno che ha un fondamento tecnico-professionale molto marca-to ma che, per funzionare davvero, ha bisogno ne-cessariamente di innervarsi nel tessuto civile me-diante la promozione della cittadinanza attiva e della responsabilità pubblica condivisa. Specie in un territorio come il nostro che presenta notevoli criticità dal punto di vista del dissesto idro-geologico e del rischio sismico, domandando pertanto azioni quotidiane di prevenzione e di cautela oltre alla predisposizione di punti di rac-colta e alla preparazione, individuale e comunita-ria, nella gestione delle situazioni di emergenza. Il piano di protezione civile si articola in tre diversi settori di potenziale criticità: rischio sismico, ri-schio alluvione e rischio neve-ghiaccio.

RISCHIO ALLUVIONEA Firenze il rischio idraulico è strettamente connes-so, come è ovvio, al reticolo principale dell’Arno e ai torrenti direttamente o indirettamente tributari il cui bacino insiste su importanti centri abitati: Ema (Ponte a Ema, Cascine del Riccio, Galluzzo), Mugno-ne (Ponte alla Badia, Le Cure, San Jacopino, Rifredi), Terzolle (Serpiolle, Careggi, Ponte di Mezzo, Novoli), Greve (Galluzzo, Ponte a Greve, San Bartolo, Manti-gnano), Mensola (Settignano, Ponte a Mensola, Ro-vezzano), fossi Dogaia e Dogaione (Ugnano), fosso Macinante (Cascine), canali Macinante e Gorici-na (Petriolo, Peretola, Le Piagge). Il piano prevede una serie di norme di comportamento da tenere prima, durante e dopo l’evento e indica come acce-dere alle fonti informative necessarie a fronteggiare l’emergenza.

RISCHIO SISMICO Gli esperti hanno elaborato un cosiddetto ‘scena-rio di danno’ con la localizzazione e l’estensione dell’area maggiormente colpita, la funzionalità delle reti dei trasporti, delle vie di comunicazione e delle linee di distribuzione. Al veri� carsi dell’e-mergenza il sindaco, in qualità di autorità comu-nale di protezione Civile, si avvale del ‘Centro Operativo Comunale’ (Coc) che ha sede alla protezione civile, in via dell’Olmatello. Qui dirige e coordina i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Per la messa in sicurezza dei

cittadini sono individuate e organizzate aree di attesa della popolazione, aree di attesa con sosta, centri e aree di assistenza dei cittadini. Tutte sono gestite in collaborazione con il volon-tariato che svolge attività di comunicazione delle informative del sindaco e consegna i primi generi di conforto.In considerazione della forte vocazione turistica del nostro Comune nelle prime fasi dell’emergen-za è prevista l’integrazione del centralino con per-sonale in grado di fornire informazioni in lingua inglese, tedesco, arabo e altre, secondo le indica-zioni del responsabile.

Le aree di attesa nel Quartiere 1Piazzale Michelangelo, Piazza D’Azeglio, P.zza SS. Annunziata, Piazza Pitti, Piazza Tasso.

RISCHIO NEVE, GHIACCIO E BASSE TEMPERATUREAll’interno del documento viene delineato il si-stema di allertamento che, nel rispetto delle direttive statali e regionali, individua quattro li-velli di rischio attraverso una serie di colori. Per il ‘rischio neve’: verde (nulla da segnalare), gial-lo (� no a 2 centimetri in pianura, con possibili temporanei problemi alla circolazione), arancio (� no a 10 centimetri in pianura, sono possibili black-out elettrici e telefonici) e rosso (oltre i 10 centimetri in pianura, sono possibili di� usi pro-blemi alla circolazione stradale, con interruzioni della viabilità e black-out elettrici e telefonici).Per il rischio ghiaccio è utilizzato lo stesso siste-ma di allertamento in crescendo dal verde al rosso, in base agli e� etti sulla circolazione stradale e ferroviaria e alle possibili interruzioni sulla for-nitura di servizio quali acqua, telefono, elettricità.Il rischio basse temperature riguarda, in particola-re, la salute delle persone: il calare del termome-tro come potenziale aumento del pericolo legato a disturbi al miocardio o ictus. La risposta della protezione civile a questi rischi è rappresentata dall’attuazione di tutta una serie di azioni: informazione alla popolazione, manteni-mento transitabilità della rete viaria (in particolare di quella destinata alla funzionalità dei servizi es-senziali, con priorità per quelli istituzionali primari, ospedali, strutture operative di pronto interven-to come 118 o 115.), assistenza alla popolazione coinvolta negli eventi, in modo particolare ai sog-getti appartenenti a categorie svantaggiate.

info e dettagli http://protezionecivile.comune.� .it

IL PIANO CITTADINO PER RISPONDERE AI RISCHI ALLUVIONE, SISMA E NEVE

i

via Sant’Agostino, piazza Mentana, via Pellicceria, piazza del Mercato Centrale, piazza Ghiberti (2), piazza Adua, via degli Orti Oricellari, via degli Alfa-ni, via San Gallo, via Verdi, via delle Farine, piazza San Marco, viale Petrarca, piazza D’Azeglio, piazza Cestello, piazza Brunelleschi, via Santa Reparata, piazza Poggi, lungarno Corsini, via Scarlatti, Borgo Ognissanti, via Galliano, via Bonifacio Lupi, piazza Pitti, via della Scala, piazza Indipendenza, piazzale di Porta al Prato, lungarno Guicciardini, viale Giovi-ne Italia, viale Lavagnini, piazza San Jacopino, via Senese, via Renai, via San Pier Maggiore, via Veraci-ni, via Vivaldi, via del Campidoglio, piazza dei Ciom-pi, via della Pergola, viale Ariosto

Postazioni colonnine Q.1

Piazza dei Ciompi 10 (2 postazioni), Piazza San Jaco-pino, via del Campidoglio 2, via della Pergola 63, via dei Renai 7/r, via San Pier Maggiore, via Veracini 13, via Vivaldi (ang. Via Mercadante), v.le Ariosto (ang. Via dell’Orto), viale S. Lavagnini 2

Postazioni vecchie attive

IN FUNZIONE UNA NUOVA RETE DI COLONNINE PER LA RICARICATempi molto più veloci. Una Smart Card per l’attivazione. Le postazioni nel quartiere

UNA GIORNATA PER LA LEGALITÀ

Notizie dal territorio

Al momento il sistema è visibile all’indirizzo www.Eneldrive.it oppure può essere scaricata apposita APP di EnelDrive per tablet e cellulari. Le colonnine di ricarica sono accessibili a mezzo di smart card collegata ad un contratto di fornitura di energia e per-tanto chiunque ne sia in possesso potrà fruire liberamente delle infrastrutture.Inoltre, nell’ottica di incentivare l’utilizzo dei mezzi elettrici sul territorio comunale, l’Amministrazione sta provveden-do al rilascio ai cittadini proprietari di veicoli elettrici di una smart card per un uso temporaneo e sperimentale, senza oneri di ricarica per i cittadini. Per ottenere la smart card rila-sciata dall’Amministrazione i cittadini devono compilare ed inviare on line all’Amministrazione una richiesta reperibile sulla home page del Comune http://goo.gl/9rNlcn

Dissuasori mobili nel centro storicoLa giunta comunale ha approvato l’installazione di nuovi dissuasori mobili nel centro storico, alcuni dei quali richiesti dal Quartiere 1. Obiettivo migliorare la gestione delle aree pedonali di tipo E in cui alcune categorie di veicoli autorizzate possono circolare ma non sempre in fasce orarie predeterminate. Per questo il dissuasore a scomparsa, tipo pilomat, risulta maggiormente indicato rispetto ai classici paletti e catene. Il progetto prevede la prossima installazione di questi dispositivi in via dei Banchi, via dei Servi, piazza Strozzi (tre dissuasori), piazza Annigoni. Saranno inoltre installati altri dissuasori in San Niccolò (uno all'an golo con via dell'Olmo e uno alla Porta San Miniato) e in piazza Santo Spirito (uno all'angolo tra via Michelozzi e Borgo Tegolaio e l'altro sul lato di via Mazzetta). Investimento previsto 260.000 euro. 

Boni� ca in Piazza dei CiompiIl Comune accelera sulla realizzazione dell'interven-to di riquali� cazione di piazza dei Ciompi, dopo aver recentemente completato il restauro della Loggia del Pesce. Il progetto di interevento sulla piazza è suddiviso in due lotti: un primo intervento per la rimozione e la demolizione delle strutture e succes-sivamente la realizzazione della nuova piazza.I risultati delle ultime analisi e� ettuate hanno evi-denziato infatti la necessità di una boni� ca urgente per rimozione dell'amianto. Il Comune emetterà pertanto un'ordinanza di urgenza per la rimozione dell'amianto con oneri a carico dei concessionari, ri-servandosi anche la possibilità di agire direttamen-te. Dopo la rimozione delle strutture in amianto si procederà immediatamente alla pubblicazione del bando di gara per la riquali� cazione della piazza e alla successiva esecuzione dei lavori.

#Il quartiere in pillole

Una delle targhe che ricordano l’alluvione

le storie dei cittadiniai tempi dell’alluvioneTanti documenti consegnati:c’è tempo fino al 4 febbraio

La raccolta Piazza Adua

stazione di santa maria novella,aperto un nuovo parcheggioLa stazione di Santa Maria Novella ha un nuovo parcheggio. Situato in piazza Adua, lo spazio

si sviluppa al piano strada e può ospitare trentacinque auto e ottanta moto. Disponibili anche tre posti auto dedicati ai disabili, collocati in piazza Stazione. Il posteggio è aperto tutti i gior-ni ventiquattro ore su ventiquattro: il costo orario è di tre euro per la sosta delle auto (non fra-zionabile la prima ora) e 0,50 euro per le moto. Prevista anche la funzione “Kiss&Ride”: i primi quindici minuti di sosta sono gratuiti. “Il completamento dei lavori alla stazione significa lotta al degrado, maggiori servizi, meno traffico e posti di lavoro – ha detto il sindaco Dario Nardella in occasione della sua apertura – con il completamento dei lavori al parcheggio in piazza Adua ab-biamo restituito la piazza alla bellezza”. Oltre alla realizzazione del parcheggio, è stata risistemata anche tutta l’area di piazza Adua, con una nuova pavimentazione dei marciapiedi, del sottoportico e dell’isola pedonale, oltre al rifacimento dell’illuminazione e alla sistemazione dei capolinea dei bus. Nella piazza è stata poi collocata la 49esima stazione interrata di Quadrifoglio, con otto campane per la raccolta dei rifiuti.

Piazza della Repubblica e via Pellicceria

via libera alla risistemazionedella pavimentazione in pietraSì alla riqualificazione della pavimentazione in pietra di piazza della Repubblica e via Pellicceria.

Lo scorso mese la giunta comunale ha approvato in linea tecnica, su proposta dell’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, il progetto di riqualificazione. Un via libera – viene spiegato – neces-sario all’inserimento dell’intervento nel piano triennale degli investimenti nell’annualità 2015. In concreto, si tratta di un progetto preliminare che prevede il risanamento delle pavimentazioni stra-dali in lastrico. In via Pellicceria sarà effettuato il rifacimento in pietra forte della parte carrabile, a esclusione della parte prospiciente a piazza della Repubblica. Nell’occasione saranno rifatti anche il marciapiede sinistro e alcune caditoie. Il lastrico di via Pellicceria sarà smontato e recuperato (per quanto possibile) in modo da essere utilizzato per la pavimentazione di piazza della Repubblica, che sarà interessata da interventi a tratti. Previsti anche lavori di Publiacqua. Quanto ai tempi, nei primi mesi di quest’anno verranno espletate le procedura per la gara di appalto, per poi poter avviare i lavori in estate.

Segnalazioni

sicurezza e altri problemi,incontro tra prefetto e comitatiI comitati cittadini incontrano il prefetto. All’inizio dello scorso mese, una delegazione del co-

mitato San Jacopino e del comitato cittadinanza attiva di piazza Madonna degli Aldobrandi-ni è stata ricevuta dal prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, a cui sono stati segnalati i problemi riscontrati in queste due zone. I rappresentanti del comitato di San Jacopino hanno illustrato i problemi legati soprattutto al tema della sicurezza e hanno chiesto al prefetto un intervento a sostegno delle richieste avanzate nelle varie sedi istituzionali, “affinché nel quartiere di S. Jaco-pino vengano finalmente migliorati i controlli sia con più frequenti pattugliamenti di vigili ur-bani e forze dell’ordine, sia con l’installazione di un adeguato numero di telecamere in modo da disincentivare la presenza di malavitosi”, è stato spiegato. Il comitato cittadinanza attiva di piazza Madonna ha invece voluto segnalare i problemi di questa importante piazza, la cui par-te pedonale, quella a più stretto contatto con le Cappelle Medicee, “è diventata una sorta di di-scarica di biciclette abbandonate spesso divenute un ammasso di ferri vecchi”, è stato raccontato. I rappresentanti dei due comitati, che stanno iniziando un percorso di avvicinamento per instaurare un coordinamento delle loro iniziative, hanno voluto ringraziare il prefetto per questo incontro definito “molto positivo e costruttivo”.

Verde

lecci, tigli e cedri del libano:piantati settantotto alberiSettantotto nuovi alberi piantati nel centro storico e in altre zone del quartiere. A dicembre, tec-

nici e operai della direzione ambiente del Comune hanno piantato i nuovi alberi: lecci, cedri del Libano, tigli, olmi e altre specie. Gli interventi più importanti hanno riguardato i giardini della Fortezza (con trentacinque piante tra cui otto cedri del Libano, sei tigli e due lecci) e quello di piazzale Caduti dell’Egeo (dove hanno trovato “casa” quindici alberi in tutto: otto lecci e sette tigli). E ancora, dodici tigli per i giardini di piazza Indipendenza e due olmi per quelli di piazza San Mar-co. Nell’area verde di via Maragliano, invece, sono arrivate cinque piante. Due nuovi alberi anche per la scuola Pestalozzi e tre per la Verdi. Quattro piante sono poi state sistemate in piazza D’Aze-glio, mentre venticinque ceppaie sono state eliminate alla Fortezza e sei in piazza Indipendenza. “Proseguiamo nel lavoro per potenziare il patrimonio verde della nostra città – ha commentato l’assessore all’ambiente Alessia Bettini – lo facciamo con un senso, scegliendo le specie più adatte ai nuovi microclimi”.

Foto, articoli di giornali dell’epoca, filmati ama-toriali inediti: sono al-cuni dei materiali conse-

gnati dai cittadini alla segreteria del Q1 in risposta all’appello – lanciato lo scorso novembre dai presidenti dei cinque Quartieri – per raccogliere testimonian-ze legate all’alluvione del 1966. Tutte immagini che riportano indietro nel tempo e che raccon-tano le storie di chi quei giorni li ha vissuti in prima persona, da spettatore, da vittima o da protagonista della ricostruzione della città. “Un’occasione per far rivivere i ricordi e condivider-li, mostrando ciò che la città ha vissuto non solo nel suo centro storico, ma in ogni sua parte – spiega il presidente Maurizio Sguanci – così facendo siamo in grado di restituire uno spaccato più ampio e inedito di ciò che è

stato, includendo immagini che immortalano anche piazza Puc-cini, San Jacopino, l’Oltrarno e il quartiere tutto”. C’è tempo fino al prossimo 4 febbraio per parteci-pare all’iniziativa, che i cittadini hanno mostrato di apprezzare. Non a caso “ci sono arrivate de-cine e decine di documenti che, di volta in volta, vengono dupli-cati e restituiti ai proprietari – continua Sguanci – per i filmati,

Sonia Muraca

invece, il riutilizzo è un po’ più complicato, perché sono stati re-alizzati con vecchie macchine da presa. Ma ci stiamo lavorando”. Una volta terminata la raccolta, il materiale verrà poi utilizzato per mostre ed eventi legati alle celebrazioni per il cinquantesi-mo anniversario dell’alluvione.

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6 | Gennaio 2016 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#Luoghi

la terrazza su firenze si trasformaPedonalizzazione e interventi di restauro: così cambia volto piazzale Michelangelo

“Un nuovo Ri-n a s c i m e n t o culturale e ur-banistico per

il piazzale più bello del mondo”. Così il sindaco Dario Nardella ha definito il piano di valorizzazio-ne di piazzale Michelangelo che, a partire da quest’anno, si propo-ne di trasformare radicalmente uno degli angoli più noti e visitati della città. Un progetto elaborato che comprende più aspetti, dalla pedonalizzazione fino a un pac-chetto di interventi di restauro, alcuni già partiti, altri da realiz-zare da qui a due anni, per un to-tale di cinque milioni e 180mila euro. Ma andiamo con ordine. La pedonalizzazione partirà da febbraio: la parte off limits per i veicoli si allargherà ben oltre la copia della statua del David, escludendo solo una striscia di circa dodici metri, adiacente ai posti per i bus, ai lati della qua-le saranno ricavati settantotto parcheggi a rotazione veloce (e quindi a pagamento per tutti),

tre posti riservati ai disabili e al-trettanti stalli per i taxi, oltre a una corsia per la viabilità interna. Altri posti a rotazione saranno a disposizione nell’area pubblica adiacente al giardino dell’Iris (se-dici) e nel parcheggio in via delle Porte Sante (sessantaquattro a sosta promiscua). Parola d’ordine è “valorizzazione”, da un punto di vista monumentale e paesaggisti-

Sara Camaiora

Il piano

i lavori che hannogià preso il via

Molti gli interventi già messi in campo o avviati

lo scorso anno nell’area, com-plessivamente per un milione e 220mila euro. Tra quelli già effettuati, la manutenzione straordinaria e riqualificazio-ne dei cordonati e delle aiuo-le di viale Galilei dal piazzale alla scalinata di Santa Maria a Monte (340mila euro), la manutenzione straordinaria e consolidamento dei percorsi in salita delle Rampe (320mila euro), il primo lotto della ri-qualificazione del giardino dell’Iris (120mila) e la riqua-lificazione dell’area dell’ex bar Michelangelo (150mila euro). Già progettati i lavori per il restauro della Rampa dei Ba-stioni (100mila euro) e le ope-re propedeutiche alla pedona-lizzazione, che prenderanno il via a metà mese, per una spesa di quarantamila euro.

Focus

co e, sulla base di questo comun denominatore, saranno messi in campo importanti interven-ti. L’investimento complessivo di oltre cinque milioni è in par-te coperto da fondi comunali e in parte finanziato dal gruppo Starhotels che, in occasione del suo trentacinquesimo complean-no, ha deciso di destinare oltre un milione di euro nel 2016 proprio

al recupero della storica terrazza sulla città, utilizzando lo stru-mento dell’Art bonus. E proprio grazie ai fondi Starhotels nell’arco di quest’anno sarà possibile pro-cedere al restauro delle balaustre della Loggia del Poggi (370mila euro), al restauro e al consoli-damento delle balaustre e para-mento d’angolo lato Cinque Pa-niere (450mila euro) e al restauro

delle balaustre lato valle (370mila euro). Il rifacimento della pavi-mentazione e degli arredi monu-mentali del piazzale (per 510mila euro) sarà invece realizzato con fondi comunali. Sempre tramite l’Art Bonus verranno effettuati restauro e consolidamento del-la Via Crucis (550mila euro) e del sistema delle Rampe e delle vasche (790mila euro). Gli altri

interventi, che saranno realizzati con fondi comunali, sono il re-stauro delle balaustre del piazzale lato giardino dell’Iris (500mila) e il secondo lotto della riquali-ficazione del giardino (200mila euro). E ancora, la manutenzio-ne straordinaria delle alberature di viale Michelangiolo (100mila euro) e la riqualificazione del Bo-schetto Lapi (120mila).

Gennaio 2016 | 7 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#L’inchiesta

com’era,come sarà:così firenzecambia volto

a cura di Sara Camaiora e Gianni Carpini

La “guida”/1 Dodici mesi per ridare vita a piazze e spazi cittadini e per rendere Firenze un po’ più ver-de. Attraverso un luogo “simbolo” per ogni quartiere, Il Reporter fa un viaggio nelle zone del capoluogo che, durante questo 2016, cambieranno volto (o inizieranno a farlo).

PIAZZALE MICHELANGELODa terrazza sulla città, così come progettata dal Poggi, a maxi-parcheggio, come spesso appare ai giorni nostri, per tornare agli antichi splendori. Piazzale Michelangelo si prepara a cambiare volto (o, per meglio dire, a recupe-rare quello originario). Proprio il 2016, secondo quanto annunciato da Palazzo Vecchio, sarà l’anno delle grandi novità. Da febbraio parte la pedonalizzazione, e in ca-lendario da qui al 2017 ci sono una serie di interventi di riqualifi cazione e valorizzazione per un totale di oltre cinque milioni di euro, in parte coperti da fondi comuna-li, in parte fi nanziati dal gruppo Starhotels, che ha messo in campo circa un milione.

PIAZZA DELLE CUREDa piazza “spartitraffi co” a rinnovato cuore pulsante del quartiere. Una riqualifi cazione attesa da tempo quella di piazza delle Cure, che dovrebbe prendere il via dalla primavera di quest’anno. Non più solo traffi co e merca-to, frequentatissimo sì ma, secondo molti cittadini, da riorganizzare: la piazza si prepara ad avere una nuova “anima”. Il progetto prevede un riordino complessivo dell’area, dall’assetto dei banchi del mercato ai parcheg-gi, che verranno mantenuti e implementati, fi no alla cre-azione di due rotonde in punti strategici per poter – è l’auspicio – evitare ingorghi e caos.

PARCO DELL’ANCONELLADa “deposito” di alberi martoriati a polmone verde di Firenze sud, così come in passato. Il secondo parco del-la città è stato la vittima principale del nubifragio dello scorso agosto. Danni immani alla vegetazione lo hanno letteralmente devastato. Ora l’Anconella sta provando ad alzare la testa. E il 2016 dovrebbe essere l’anno della rinascita. Legacoop Toscana si farà carico della spesa e dei lavori di ripiantumazione degli alberi abbattuti. A partire da febbraio saranno ripiantati 150 alberi tra An-conella e Albereta, e a fi ne gennaio Palazzo Vecchio avrà in mano un progetto di riqualifi cazione elaborato, a titolo volontario, da una squadra di agronomi e architet-ti, grazie a una convenzione siglata dai due Ordini con il Comune.

EX LUPI DI TOSCANADa caserma militare a quartiere residenziale, il 2016 sarà l’anno dei “Lupi”. L’ex Gonzaga, fi no al 2008 quartier ge-nerale dei Lupi di Toscana e oggi abbandonata, si can-dida a diventare una cittadella con case per giovani e coppie, verde e servizi. A febbraio partirà il percorso di partecipazione per raccogliere le idee dei cittadini sull’a-rea da 33mila metri quadri, ceduta gratuitamente dal Demanio a Palazzo Vecchio. Il Comune conta di far par-tire i lavori nella seconda parte del 2017 anche grazie a investitori privati. L’unica porzione che non potrà essere demolita, ma solo restaurata, è la palazzina di comando, quella di accesso, perché tutelata.

EX MECCANOTESSILEDa spazio vuoto a giardino pubblico. Sembra la volta buona per il primo lotto dell’ex Meccanotessile, con la creazione di un’area verde sul lato di via Santelli da “re-galare” al quartiere in tempo per l’estate 2016. Ad allun-gare i tempi dei lavori, ora in corso, è stata la diffi cile bonifi ca del terreno. Resta aperta la questione degli altri tre lotti: in parte degli edifi ci è previsto l’arrivo dell’Isia, l’istituto superiore per le industrie artistiche. L’ex Mec-canotessile, 27mila metri quadrati sotto il Poggetto, at-tende un nuovo futuro dagli anni Settanta, quando le Offi cine Galileo si trasferirono a Campi Bisenzio.

8 | Gennaio 2016

#L’inchiesta

viaggio nel 2016, tra ricorrenze e “compleanni” La “guida”/2

Voltarsi indietro per guardare avanti e (ri)sco-prire personaggi ed eventi. Lo scorrere del 2016 riserverà diversi anniversari, per ricordare il passato ma soprattutto per pensare al do-mani. Ecco allora alcuni giorni da segnare sul calendario.

1° GENNAIOSETTANTA VOLTE ATAFIn attesa del gestore unico dopo la gara regionale per il trasporto pubblico locale, Ataf compie settant’anni. Istitu-ita nell’ottobre 1945, l’azienda entrò in funzione il primo gennaio del 1946, gestendo una rete di bus su 133 chilo-metri di strade. All’inizio l’acronimo stava per “Azienda tranviaria automobilistica fi loviaria”, poi è cambiato in “Azienda trasporti area fi orentina”.

23 APRILE PAPERINO? NO, VESPAGli altri lo chiamano scooter, per molti, qua, è Vespa da settant’anni tondi. Il 23 aprile del 1946, nell’uffi cio brevetti di Firenze, Enrico Piaggio fece arrivare la documentazione per registrare l’invenzione dell’ingegnere aeronautico Cor-radino D’Ascanio: una “strana” motocicletta a tre marce. Da allora è entrata nel mito. In principio il nome doveva essere “Paperino”, perché ideale erede della Topolino, pri-ma auto del popolo. E questo 2016 sarà un anno di eventi organizzati dai Vespa Club di tutta Italia.

29 AGOSTONOVANT’ANNI DI PASSIONE VIOLAGuelfi e Ghibellini, pure nello sport. A inizio Novecento, nella partita gigliata del calcio, dominavano due società: la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas e il Club Spor-tivo Firenze. Per non restare fuori gioco rispetto ai grandi team nazionali, il 29 agosto 1926 le due realtà fusero le loro sezioni calcio in una sola. Nacque la Fiorentina, tra una manciata di mesi novantenne. Ma c’è anche un’altra data da ricordare, quella del 6 maggio: sessant’anni fa, con dodici giornate di anticipo, la Fiorentina conquistava il suo primo scudetto, piazzandosi davanti al Milan.

15 SETTEMBREUNA PENNA FIORENTINANEL MONDOCon la sua penna ha pungolato l’opinione pubblica su temi mai facili, la guerra, l’aborto, lo scontro tra civiltà. Dieci anni fa se ne andava Oriana Fallaci, una delle giornaliste italiane più conosciute nel mondo. Era malata di cancro, “l’Alieno” lo chiamava lei. Oggi Oriana continua a far par-lare di sé: dalla sua scomparsa si discute sull’intitolazione di uno spazio nella sua città, Firenze. E proprio nel 2016 dovrebbe chiudersi l’iter burocratico.

4 NOVEMBREUN FIUME DI FANGO(E SOLIDARIETÀ)Il primo, grave evento alluvionale dell’Italia contempo-ranea. Il prossimo 4 novembre saranno trascorsi cin-quant’anni dall’alluvione di Firenze del 1966: trentaquattro morti accertati, danni incalcolabili. Durante tutto il 2016 il Comune ha programmato un calendario di iniziative, e anche Unicoop Firenze promuove un progetto dedicato all’Arno con laboratori e mostre. Intanto, sono in corso i lavori (che dovrebbero concludersi nel 2019) per costruire quattro casse di espansione a Figline Valdarno, per mette-re al sicuro il centro fi orentino.

Gennaio 2016 | 9

#Un mese in una pagina

scattati i saldi,obiettivo “ripresa”

È sempre un momento molto atteso, dalle donne ma (sempre più) anche dall’universo maschile. Parliamo dell’inizio uffi ciale dei saldi, che in Toscana sono scattati il 5 gennaio, alla “vigilia” dell’Epifania. Saldi che seguono un Natale che, secondo Confcommercio, è stato più ricco ri-spetto a quello degli ultimi anni. Soddisfatta anche Confesercenti: “Possiamo dire che i consumi

stanno riprendendo – aff erma Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana – anche se il 2015 ha compensato una buona estate con un autunno più cauto. Come tutti sanno e ripetono, ci vorranno indubbiamente degli anni per tornare ai livelli pre-crisi, ma a Firenze abbiamo il turismo, sia dall’estero sia quello interno, che funziona e infl uenza positivamente i consumi. Anche la regione nel complesso si situa fra quelle ai primi posti in Italia per la ripresa dei consumi. Insomma, siamo ottimisti”. Partiti il 5 gennaio, i saldi dureranno come di consueto sessanta giorni, quindi quasi fi no alla primavera, anche se – c’è da aspettarselo – in molti cercheranno di accaparrarsi subito i “pezzi migliori”. Occhio quindi ai capi che si “corteggiavano” fi n dall’inizio della stagione, con le solite raccomandazioni salva-clienti: verifi care sempre che siano presenti sia il prezzo originale che quello scontato, possibilmente con la percentuale del ribasso, e pretendere che vengano garantite le stesse condizioni di vendita di tutti i prodotti e di tutte le stagioni, come la sostituzione in caso di capo difettoso. Non solo: le associazioni dei consumatori sugge-riscono di diffi dare dei negozi che espongono cartelli con sconti “esagerati” e di fare riferimento ai punti vendita già conosciuti per acquistare la merce in saldo, perché il rischio è che sconti particolarmente audaci possano nascondere merce “non proprio nuova”. Il pericolo, insomma, può essere quello di incap-pare in rimanenze di magazzino, come è necessario – altra raccomandazione – fare attenzione a eventuali capi non a saldo che potrebbero trovarsi molto vicini a quelli scontati e trarre così in inganno la (o lo) “shopalcoholic” di turno.

Serena Wiedenstritt

Commercio Tramvia/1

i fiorentini pronti a salire a bordoPiù di nove fi orentini su dieci si dicono pronti a utilizzare la tramvia se questa “assicurasse i colle-

gamenti necessari”. È uno dei risultati emersi dal sondaggio sul progetto tramvia realizzato dall’uf-fi cio comunale di Statistica su un campione di cittadini. Ebbene, dal sondaggio è emerso che, guar-dando al futuro, oltre il 90% dei fi orentini utilizzerebbe il tram se assicurasse i collegamenti necessari, mentre il 5% ha risposto che non lo farà. Quanto al gradimento, quattro fi orentini su cinque si dicono molto o abbastanza d’accordo con il nuovo sistema di trasporto: i consensi diminuiscono al 74% se si considerano i soli residenti di Rifredi, il 44% dei quali spiega di essere stato costretto a cambiare le proprie abitudini in seguito ai lavori. “Si tratta di dati molto positivi – ha commentato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – dai quali emerge chiaramente il gradimento della tramvia, considerato un mezzo di trasporto effi ciente, puntuale, affi dabile ed ecologico”. Il sondaggio è servito anche per fare il punto sulla mobilità in città: per quanto riguarda i mezzi di trasporto più utilizzati, il 67,5% ha dichiarato di muoversi a piedi, il 66,3% in auto e il 50,2% in autobus. “Dalle risposte, che potevano essere multiple, è emerso un rilevante ricorso agli spostamenti a piedi, seguito da quelli in auto e dal bus. In quarta posizione la bicicletta, che supera anche lo scooter. Questo a testimonianza di come, so-prattutto in centro – ha concluso Giorgetti – la mobilità pedonale e ciclabile sia fortemente utilizzata”.

Tramvia/2

come sarà il “sirio” del futuroÈ arrivato a dicembre nel deposito del Vingone, a Scandicci, il primo Sirio destinato al servizio sulle

linee 2 e 3 della tramvia. Prodotto da Hitachi Rail Italy, è il primo di una fl otta di ventinove mezzi che viaggeranno sulle due linee in costruzione: la fornitura (ventidue veicoli per la linea 2 e sette per la 3) sarà completata entro gennaio 2017. E se a prima vista il nuovo Sirio potrebbe sembrare non molto diverso da quelli già in funzione sulla T1, sono state apportate alcune importanti modifi che tecno-logiche sulla base dell’esperienza dei convogli in servizio. Tra queste – è stato spiegato – il materiale utilizzato per la pavimentazione, resa più resistente e impermeabile, l’impianto di condizionamento migliorato e diff erenziato tra cabina e comparto passeggeri e le caratteristiche della ruota, con un profi lo ottimizzato che consentirà una maggiore velocità in zona scambi riducendo allo stesso tempo rumore e manutenzione. Il nuovo Sirio è lungo trentadue metri e largo 2,4, con cinquanta posti a se-dere e quattro riservati ai disabili. Può portare fi no a 276 passeggeri e la velocità massima è di settanta chilometri orari. “È una dimostrazione concreta che il progetto del sistema tranviario fi orentino va avanti – ha sottolineato il sindaco Dario Nardella, che è andato a vedere di persona il nuovo tram – conosciamo i disagi legati ai cantieri, ma i lavori sono necessari. La nostra città si trasforma puntando sull’innovazione, ma soprattutto sulla mobilità sostenibile”.

Gli interventi

due milioni per strade e marciapiediPiù di due milioni di euro per strade e marciapiedi cittadini e nuovi dissuasori mobili in centro. Lo

scorso mese la giunta comunale ha approvato due delibere con cui sono stati stanziati un milione e 650mila euro per interventi di manutenzione straordinaria di marciapiedi, carreggiate e lastrici nei cinque quartieri, oltre ad alcuni progetti specifi ci riguardanti via Vecchia di Pozzolatico e alcune stra-de delle zone collinari, tra cui via di Ruffi gnano e via San Martino a Mensola, per altri 470mila euro. Ma non solo: la giunta ha dato il via libera anche al progetto defi nitivo per l’installazione di nuovi dissuasori mobili nel centro storico, per una spesa stimata di 260mila euro. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione straordinaria, sono previsti progetti relativi alle strade dei diversi quartieri e ai lastrici delle vie comunali, da individuare sulla base della lista delle priorità stilata dagli uffi ci an-che in base alle segnalazioni dei cittadini. È stato invece approvato direttamente il progetto defi nitivo relativo al “consolidamento strutturale di manufatti stradali” a servizio di alcune vie delle zone colli-nari. Approvato anche, come detto, il progetto defi nitivo per l’installazione di nuovi dissuasori mobili nel cuore della città, per migliorare la gestione delle aree pedonali di tipo E. Prevista l’installazione di questi dispositivi in via dei Banchi e via dei Servi, piazza Strozzi e piazza Annigoni, mentre saranno installati due impianti, con un dissuasore mobile ciascuno, in San Niccolò e piazza Santo Spirito.

10 | Gennaio 2016

In Piazza San Giovanni dalla parte absidale (detta scarsella) dell’antichissi-mo Battistero dedicato a San Giovanni Battista ed il Palazzo Arcivescovi-le, già residenza dei vescovi fi orentini fi n dal IX secolo, è da notare la mar-

morea Colonna di San Zanobi, legata all’ultimo miracolo attribuito a questo santo nato dalla famiglia dei Girolami, una delle più antiche casate fi orenti-ne, che risiedeva in Via Por Santa Maria nell’antica casa-torre all’angolo con Via Lambertesca. Questa stele commemorativa sormontata da una croce, fu posta a ricordo di un vecchio e maestoso olmo che offriva ombra e riparo a tutti coloro che sostavano sotto le sue grandi fronde, ma ormai seccato da tempo. Il 26 gennaio dell’anno 429 l’olmo improvvisamente rinverdì al passaggio della salma del vescovo Zanobi, detto “l’Apostolo di Firenze” per aver evangelizzato completamente Firenze ed i dintorni, traslata dalla vicina chiesa di San Lorenzo, allora fuori le mura, a quella di Santa Reparata (oggi il Duomo) assurta al ruolo di Cattedrale. Da quel momento l’albero disseccato che aveva ricevuto in modo miracoloso la sua linfa perduta, fu devotamente venerato fi no a quando dopo alcuni secoli, nuovamente secco per vetustà, fu ridotto a pezzi dal popolo che desiderava averne una reliquia. Una di queste “reliquie” è conservata nel Museo dell’Opera del Duomo: si tratta di un dipinto dovuto al pennello del cosiddetto Maestro del Bigallo, il quale in un dossale d’altare raffi gurò San Zanobi e scene della sua vita proprio su una tavola ricavata dall’eccezionale olmo. La tradizione indica anche, in un Crocifi sso nella chiesa di San Giovannino dei Cavalieri in Via San Gallo, una seconda reliquia scolpita nel legno dell’olmo miracolato. A perenne ricordo del miracoloso evento, nel preciso punto dove fi orì l’olmo appena sfi orato dalla bara del santo, fu innalzata la colonna, con croce lobata sulla cima e decorata sul fusto con un piccolo olmo ed una corona candelabro in ferro battuto. Cesare Torricelli nel suo Da Firenze … a Firenze ricorda l’episodio narrato in ottava rima dal propugnatore del “volgar fi orentino” Bernardo Giambullari (Firenze 1495-ivi 1555) canonico di San Lorenzo:

Alla piazza del Duomo in sull’entrataV’era un gran’ olmo secco ritto in piedeOnde passando, per un’ onda dataIl cataletto alquanto all’olmo cede:Né prima tocco l’ebbe che mostrataMirabil cosa fu come si vede,Che l’olmo secco in un istante fuoriTutto coperto fu di fronde e fi ori.

Il poeta continua a narrare e conclude così:Posto vi fu quella colonna in segnoE per memoria del miracol degno.

Il cronista Giovanni Villani nel suo libro della Cronaca, ci narra invece che il 4 Novembre 1333 a seguito della grande alluvione defi nita addirittura un diluvio, “abbattè in terra la colonna con la croce del segno di San Zanobi che era sulla piazza”. Un anno dopo la bella stele veniva rialzata e nel 1338 una nuova croce ne coronò la cima. Anche adesso, a memoria della fi oritura miracolosa dell’olmo, per consuetudine rituale, il 26 gennaio di ogni anno, ricordando la traslazione del “Gloriosissimo Vescovo e Protettore di questa città” a cura dell’Amministrazione Comunale, viene posta alla base della colonna una ghirlanda di garofani bianchi e rossi, da sempre colori cardini dell’araldica fi orentina. Ancora a proposito della traslazione della salma di San Zanobi da San Lorenzo a Santa Reparata, va anche detto che, una volta oltrepassato l’olmo e raggiunta la porta d’ingresso della cattedrale, improvvisamente la bara si fece pesantissima e coloro che la trasportavano a spalla furono costretti a posarla a terra sul sacrato. Il vescovo Andrea, che aveva caldeggiato lo spostamento del sepolcro, inginocchiatosi accanto alla cassa pregò in silenzio, quasi a dialogare col defunto, poi rialzatosi fece cenno di procedere; la bara tornata leggera fu deposta nel nuovo sepolcro, poi impreziosito dall’urna in bronzo, capolavoro di orefi ceria di Lorenzo Ghi-berti. Nel 1442 l’arca, costata circa 1324 fi orini, con la stupenda decorazio-ne frontale a grande rilievo rappresentante la Resurrezione di un fanciullo (miracolo del santo avvenuto in Borgo degli Albizi al civico 18, dove una targa sul cosiddetto Palazzo dei Visacci commemora tuttora l’episodio), fu posta sotto la mensa d’altare della cappella dedicata al santo e vescovo fi orentino.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

Web: artusi.net

È iniziato il nuovo anno. Sarà bello? Brutto? Sicuramente sarà un anno in più! E anno

dopo anno, duole pensarci, senza accorgersene s’invecchia. Una volta, sull’autobus, se vedevo un anziano in piedi mi alzavo e gli cedevo il posto e lui felice mi ringraziava. Ieri ho fatto la stessa cosa: sulla tramvia mi sono avvicinato a un ottantenne e gli ho chiesto di sedersi al mio posto. Mi ha mandato a quel paese: “Non lo vedi, sei messo peggio di me!”. Mi sono accorto di essere invecchiato pure da un altro episodio. Anni fa volevo andare al cinema, il fi lm era vietato ai minori di 18 anni e alla cassa mi chiesero la carta d’iden-tità. Il mese scorso sono andato nuovamente a vedere un altro fi lm vietato ai minorenni ma questa volta la cassiera mi ha fatto due biglietti: uno per me, l’altro per la badante! I misuratori più attenti della nostra età sono i fi gli. I primi anni della loro vita non sono molto colpiti dalla nostra anagrafe, ma appena acquisiscono l’uso della parola ti fanno intuire che sanno già che non durerai in eterno: “Babbo, ma tu un giorno morirai, vero?”. Poi crescono e stai tranquillo che il primo capello bianco saranno loro a fartelo notare. Idem, per le pri-me rughe! È proprio vero: i fi gli ci tra-smettono sempre tanto ottimismo! Giorni fa, mio fi glio stava facendo una ricerca sulla battaglia tra Visi-goti e Bizantini, poi mi ha guardato e mi ha detto: “Una battaglia così dev’essere stata sanguinosa, tu che ricordi hai?”. Il 2016 sarà perciò solo un anno in più. Un granello in più di polvere che ci troveremo addosso ma non bisogna essere tristi o spa-ventati: il tempo è un fi ume in piena che non possiamo fermare, perciò lasciamoci trasportare dalla corrente con orgoglio! Anno dopo anno assi-steremo a un viaggio unico, il viaggio della nostra vita!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

Web: andreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglione

BRICIOLE DI STORIA,FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’OLMO DI PIETRA

IL 2016? SOLOUN ANNO IN PIÙ

#Lettere&Rubriche

SEMAFORI, SE I TEMPI “NON TORNANO”Buonasera,vi scrivo dopo aver letto sul vostro giornale del mese di dicembre la lettera del signor Marco F. inerente ai semafori di piazza Batoni. Quanto letto mi ha fatto venire in mente che quel problema indicato nella lettera non riguarda solo piazza Batoni, ma a mio avviso ci sono molti semafori a Firenze i cui tempi non tornano. Mi spiego meglio: mi capita spes-so (ma certamente non solo a me) di aspettare per lungo tempo che scatti il verde a un semaforo, e quando fi nalmente arriva il verde, subito dopo ecco scattare il rosso al semaforo successivo. E quindi di nuovo fermo costretto ad aspettare e così via. Per arrivare in fondo ad alcune strade ci vuole quindi molto tempo anche quando non c’è traffi -co. Per non parlare di alcuni semafori pedonali, che non fanno in tempo a diventare verdi che arriva subito l’a-rancione, spaventando soprattutto le persone più anziane che decidono prudentemente di aspettare il verde successivo, perdendo molto tempo. La mia domanda è in sostanza la stessa dell’altro lettore: non si po-trebbero rivedere un po’ i tempi dei semafori vicini, per agevolare sia chi viaggia in macchina, sia chi viaggia a piedi? Grazie,

Roberto

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Roberto,a chi non è capitato, almeno una volta, di spazientirsi nell’attesa che scattasse il verde a questo o quel semaforo, a piedi o in auto che fosse? Se non è sempre così facile sincronizzare i tempi dei semafori, soprattutto agli incroci più “com plessi” o in strade particolarmente traffi cate, è comunque giusto (e opportuno) da parte dei cittadini se-gnalare quelli che sembrano regolati in maniera meno funzionale, come fatto da lei e dal lettore che ci aveva scritto in precedenza. Utili, a questo proposito, sono meccanismi come la cosiddetta “onda verde”, ovvero la sincronizzazione dei tempi dei se-mafori adottata (e apprezzata) in al-cuni tratti dei viali di circonvallazione da un po’ di tempo a questa parte. Meccanismi che potrebbero essere studiati – compatibilmente con le diverse caratteristiche e necessità – anche per altre zone della città, con vantaggi non soltanto in termini di sicurezza, ma anche ambientali. Ma, come sempre, utili sono anche le segnalazioni dei cittadini, che da parte nostra continueremo a ospi-tare con piacere su Il Reporter, per provare ad affrontare insieme le si-tuazioni da migliorare.

Matteo [email protected]

PIAZZA DELLA COSTITUZIONE E LE BICICLETTEVorrei segnalare sia il profondo degrado di Piazza Costituzione peraltro già segnalato dal sig. Ro-berto, ma aggiungerei anche la pericolosità del greto del Mugnone lasciato completamente abbando-nato e pieno di rifi uti di ogni tipo. Il marciapiede è pieno di buche! Veniamo al problema biciclet-te. Vengono lasciate legate ad ogni palo a due o tre insieme, costituendo un pericolo per le persone anziane e i non vedenti. Vorrei inoltre sapere se c’è qualche ordinanza che autorizzi i sempre lodati ciclisti a procedere abitual-mente contromano o sul marcia-piede. Se il sindaco di Firenze fa-cesse una giratina da queste parti, constaterebbe tutto ciò di persona. Ormai, nella città del degrado, que-sta è la regola!

Luciana

CANI E BAMBINI NEL GIARDINO DI VIA TOSCANINISpett/le Redazione.Con questa nota voglio rappresen-tare la situazione di grave disagio in cui si trovano i bambini che fre-quentano il giardino pubblico posto in Via Toscanini, di fronte ai numeri civici 5 - 7 - 9, quelli dotati di strut-ture di gioco (altalene, scivoli ecc.). In tale giardino è invalso l’uso da parte di possessori di cani di usarlo come “gabinetto” per i cani stessi, specie al mattino; a poco servono le avvertenze sull’obbligo di rac-colta degli escrementi: il giardino è sempre pieno di cacche (e poi, l’u-rina come raccoglierla?) ed anche l’obbligo di guinzaglio viene spesso disatteso (alcuni guinzagli lunghi 10 metri: a che servono, se non a fare fi nta di rispettare le regole?). E quindi i bambini, nel pomeriggio si trovano a giocare in un luogo pieno di cacche e impregnato di pipì di cane. Si segnala, tra l’altro, che a poche decine di metri esistono altri giardini dove non sono presenti strutture di gioco per bimbi e a nemmeno 100 metri c’è una apposita “area cani”. A chi, come il sottoscritto, ha osato protestare è stato opposto, anche con arroganza e insolenza, il fatto che il regolamento posto all’ingresso dei giardini non proibisce l’ingresso ai cani. Mi chiedo, quindi, se sia pos-sibile istituire un divieto assoluto di ingresso per i cani, come ho visto nei giardinetti delle Cascine (Piazzale J.F. Kennedy). Sarebbe gradito anche un maggior controllo da parte della Po-lizia Municipale. Tengo a precisare che il sottoscritto è proprietario di un cane, ma non mi sogno nemmeno di portarlo a fare i suoi bisogni dove giocano i bambini. Cordialmente

Maurizio L.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

Un “viaggio”, il nostro, nella città di domani per cerca-re di scoprire quello che il nuovo anno potrà lasciare in eredità in riva all’Arno, dal centro alle periferie. Per farlo abbiamo scelto cinque luo-ghi “simbolo”, uno per ogni quartiere, raccontando come proprio nel corso di questi dodici mesi siano destinati a cambiare il loro volto e, nello stesso tempo, quello di tutta Firenze. Piazzale Michelan-gelo, piazza delle Cure, il par-co dell’Anconella, la vecchia caserma dei Lupi di Toscana e l’ex Meccanotessile: cinque luoghi diversi che raccontano storie diverse e che portano sulle spalle un passato, anche recente, diverso. Cinque luo-ghi che ora – vuoi per cercare un nuovo “ruolo” in una città che negli anni è mutata, vuoi per ripartire dopo eventi che li hanno visti loro malgrado coinvolti, come nel caso del grande polmone verde di Fi-renze sud – provano a inizia-re una nuova vita. Ma, mese dopo mese, i grandi lavori per dare volto alla città che sarà si intrecceranno anche con la memoria di quanto avvenu-to “ieri”, ovvero con le tante (e importanti) ricorrenze che caratterizzeranno questo 2016 fi orentino. Una su tut-te, quella dei cinquant’anni dall’alluvione del 1966, che il capoluogo toscano ricorderà durante tutto il corso dell’an-no con una serie di iniziative fi no ad arrivare al 4 novem-bre. Passato, presente e futu-ro sono insomma destinati a fondersi più volte nel corso dei prossimi mesi, come av-verrà anche a giugno quan-do – dopo lunghi lavori – il museo degli Innocenti torne-rà alla città completamente rinnovato, per rendere piena-mente fruibile un patrimonio carico di storia. E sono tanti anche gli eventi e le iniziative già in cartellone per questo nuovo anno sul fronte della cultura: sul nostro giornale ne proponiamo un “assaggio”, per prepararsi a vivere al me-glio la città nei mesi a venire.

MATTEO FRANCINI

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Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze

Gennaio 2016 | 11

#Cultura

eventi e “ritorni”, cosa succede in cittàMusei che tagliano il nastro, capolavori in arrivoe iniziative in programma: cosa aspettarsi nel 2016

Riaperture, kermesse ed eventi di vario genere. Ecco che cosa c’è da aspettarsi in città, sul

fronte della cultura, in questo 2016. Dopo tre anni di lavori, sarà inaugurato il 23 giugno il Museo degli Innocenti: poco meno di 1.500 metri quadri di percorso espositivo disposto su tre livelli e 1.655 mq per eventi temporanei e attività educati-ve per una struttura totalmente rinnovata, in grado di rendere pienamente fruibile il patrimo-nio artistico, monumentale e storico dell’istituto. Novità in vista anche per il Teatro dell’O-pera: è aperta fi no al 29 di questo mese una gara per la concessio-ne a privati di alcuni dei suoi spazi – piano terra, torre sceni-ca, cavea e area esterna – per la loro valorizzazione, con attività commerciali, di somministra-zione e intrattenimento. Il 20 gennaio, intanto, a tagliare il nastro sarà il nuovo museo della Misericordia, che amplia e rior-

ganizza l’attuale sede di piazza Duomo creando un percorso ad hoc per ripercorrere i sette seco-li di vita dell’istituzione. La sua “rinascita” è avvenuta nell’anno ormai terminato, ma il Museo dell’Opera del Duomo riserva anche nel 2016 novità e inizia-tive, come la rassegna concerti-stica “Note al Museo”, iniziata a dicembre per terminare a marzo.

Sara Camaiora

Il cartellone

Un rendering del Museo degli Innocenti, che aprirà il prossimo 23 giugno dopo tre anni di lavori

A pochi metri di distanza pro-seguono intanto i cantieri dei Nuovi Uffi zi. Diciotto milioni di euro sono arrivati l’estate scor-sa dal Mibact nell’ambito di un pacchetto di fi nanziamento per i “grandi progetti Beni Culturali”. Se a far ritorno a casa, la scorsa primavera, sono stati i capolavo-ri di Cimabue e del Gotico inter-nazionale, entro quest’estate sarà

in sessantamilaper la “50 giorni”.con una novitàall’orizzonte

Un boom di presenze, con oltre mille persone

al giorno che hanno assisti-to alle proiezioni e agli eventi in programma. Si è chiusa lo scorso 13 dicembre, all’Ode-on, la nona edizione della “50 Giorni di Cinema Internazio-nale a Firenze”, la rassegna di festival organizzata da Fonda-zione Sistema Toscana. Una rassegna iniziata a fi ne otto-bre con il festival del cinema francese France Odeon, per poi proseguire fi no a metà di-cembre con un cartellone che ha visto alternarsi nove festival internazionali e una quattro giorni con i classici di tutti i tempi in versione restaurata. Quanto ai numeri, sono state oltre sessantamila le presenze registrate, 284 i fi lm proiettati, dei generi più diversi, in lingua originale, sottotitolati in italia-no, in anteprima nazionale o non distribuiti nelle sale, pre-sentati da autori e protagonisti. Tanti anche gli ospiti presenti. Filo conduttore della rassegna era il tema “Essere Umani”, con molti dei fi lm in program-ma che hanno raccontato le storie del “popolo dei migran-ti”. “I risultati della 50 Giorni sono molto positivi e incorag-gianti per il futuro del cinema di qualità – ha commentato la vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Toscana Monica Barni – il successo di pubblico ottenuto dimostra che la 50 Giorni non è una semplice somma di eventi per la realizzazione di un’economia di scala, ma una rassegna le cui caratteristiche sono la qualità e la compattezza dell’off erta, la varietà e la grande attualità dei temi trattati”. E intanto è già scattato il conto alla rovescia verso la decima edizione, con una novità all’orizzonte. “Quel-lo che mi preme sottolinea-re – ha spiegato il consigliere comunale del Pd Leonardo Bieber – è che l’edizione che si è conclusa dovrebbe esse-re l’ultima al cinema Odeon, perché a settembre la rassegna verrà spostata al Cinema Nuo-vo Teatro della Compagnia, i cui lavori dovrebbero termi-nare prima dell’estate, che – ha concluso – diventerà la nostra ‘casa del cinema’ e un punto di riferimento centrale per la vita culturale della nostra città”.

Cinema

Elio e mehta insiemeper “Pierino e il lupo”

Cosa ci fanno nello stesso teatro Zubin Mehta ed

Elio (sì, proprio il cantante delle Storie Tese e giudice di X Factor)? La risposta è semplice: il primo dirige l’Orchestra del Maggio Musicale e il secondo lo accompagna nella narrazio-ne di un’opera speciale, “Pieri-no e il lupo”, la favola musicale di Sergej Prokof ’ev. Un’accop-piata vincente, da non perdere, il 30 gennaio alle 20 all’Opera di Firenze.

Gennaio

mese dopo mese, l’anno comincia cosìEcco alcune delle proposte culturali che accompagneranno i fi orentinida qui alla primavera. Dalla musica classica al rock, dal grande schermo all’arte, non resta che segnarsi in agenda questi appuntamenti Barbara Biondi

Piano e violoncelloal museo dell’opera

È il terzo appuntamento con “Note al museo”, la rasse-

gna concertistica dell’Opera di Santa Maria del Fiore ideata da Francesco Ermini Polacci. Il 25 febbraio alle 21, nella sala del Paradiso del nuovo Museo dell’Opera, sarà la volta delle “Favole musicali dalla Mitte-leuropa”: Francesco Dillon al violoncello ed Emanuele Tor-quati al pianoforte proporran-no musiche di Schumann, Bu-soni e Grieg.

Febbraio

La famiglia Guggenheima palazzo Strozzi

La passione per l’arte era un tratto distintivo della fami-

glia Guggenheim, la cui colle-zione (distribuita al di qua e al di là dell’oceano Atlantico) è la protagonista di “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, dal 19 marzo al 24 luglio a Palazzo Strozzi. Una grande mostra che porta a Firenze oltre cento capolavori dell’arte europea e americana tra gli anni Venti e gli anni Ses-santa del Novecento.

Marzo

la finestra sul mondodel “Middle east now”

È diventato uno di quegli eventi che gli appassiona-

ti aspettano trepidanti da un anno all’altro. Il festival Middle East Now, dedicato al Medio Oriente nelle sue tante sfaccet-tature (il cinema in primis, ma anche l’arte, la cucina, la musi-ca e la cultura tutta), torna al ci-nema Odeon dal 5 al 10 aprile e promette una programmazio-ne che unisce ricerca e infor-mazione, aprendo una fi nestra su realtà poco conosciute.

Aprile

Elvis costellosi impara sul campo

Non è un caso se è entrato nella lista dei cento più

grandi artisti di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Sto-ne. Il geniale cantautore inglese Elvis Costello arriva al teatro Verdi con uno spettacolo ac-colto con entusiasmo in tutto il mondo, un viaggio nei mean-dri della sua musica tra ballate romantiche e pezzi più rock. La data da segnare in agenda è il 27 maggio, l’orario le 20.45. Per amanti della musica evergreen.

Maggio

la volta dei dipinti del Botticelli e di Leonardo da Vinci, opere che erano state “messe al sicuro” durante lo svolgimento dei lavori nelle sale che li ospitavano. Tan-te, ovviamente, anche le mostre e le iniziative culturali in pro-gramma in città in questo 2016, come ad esempio “Da Kandin-sky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, prevista a Palazzo

Strozzi da marzo a luglio, o come l’esposizione dedicata a Carlo Portelli alla Galleria dell’Acca-demia fi no al 30 aprile. Cam-biando stagione, anche quella del 2016 sarà una “lunga” estate, con eventi da aprile a ottobre come avvenuto lo scorso anno. Il bando per gli operatori culturali uscirà entro la fi ne di febbraio e sarà per la prima volta anche in inglese, per coinvolgere sogget-ti anche dall’estero. Tra i luoghi protagonisti sarà inserito anche piazzale Michelangelo, prossimo a essere pedonalizzato e riquali-fi cato. Inizio uffi ciale il 30 aprile, in occasione della Notte Bianca. Tra le iniziative in preparazione “100 concerti in 100 musei” con il festival di archi “String city”, un evento con Pitti a giugno e uno al cimitero degli Allori a cent’an-ni dalla pubblicazione dell’Anto-logia di Spoon River.

12 | Gennaio 2016

#Il Reporter dei piccoli

La Befana è una cara vecchietta ma da un po’ le puzzano i piedi. Guendalina, la sua fidata domestica, le ha provate tut-te: deodoranti spray, solette rinfrescanti, pediluvi. Non c’è verso: i piedi della Befana mantengono un odore insopportabile. Se si toglie le scarpe, a chi le sta intorno ser-ve la maschera antigas! Un bel guaio, tan-to più che l’Epifania sta per arrivare e le famose calze di lana della Befana si rifiu-tano di accompagnarla nel viaggio intorno al mondo per portare i doni ai bimbi buoni. “Non ci avvicineremo ai tuoi piedi - le di-cono proclamando lo sciopero - a costo di non essere mai più rammendate o di essere riempite di carbone per i bambini monelli”. La Befana è sgomenta: come farà ad affrontare la notte dell’Epifa-nia senza le calze di lana a proteggerle i piedi dalla tramontana gelida? “Non ci riuscirò senza di voi”, implora. Ma le calze non vogliono saperne. Eppure quell’im-

provviso e resistente fetore è strano. Alla Befana non erano mai puzzati i piedi. “O per lo meno non così tanto”, dice svelta Guendalina. Che sia colpa di qualcosa che la Befana ha mangiato? Del gran daffa-re per preparare i doni? È Guendalina a risolvere il mistero: all’imbrunire del 5 gennaio dalla finestra di casa scorge una figura nascosta dietro la siepe. Il naso adunco, un cappello a punta sopra capelli color stoppa. Non c’è dubbio, è la strega cattiva di Boboli e a giu-dicare da come muove la bac-chetta

sta lanciando un incantesimo contro l’a-bitazione della Befana! “Ecco perché ti puzzano i piedi, quella megera è uscita dal laghetto delle ninfee per scatenare la ribellio- ne delle calze di lana e prendere il tuo posto!”, dice Guendalina alla Be-

fana. La Befana afferra il libro degli incantesimi a caccia di un

antidoto. Eccolo! È l’erba Pussa-

viapuzzona officina l is

ma pur-troppo

cre-sce solo sulla Luna

e il tempo stringe: mancano

poche ore all’Epifania. Tutta la notte la Befana e Guendalina la-vorano per dotare la scopa di due razzi. È una faticaccia ma ne vale la pena: azio-nati i reattori, la scopa schizza dritta sulla Luna, e raccolta l’erba medicamentosa, in pochi minuti riporta la Befana a casa. Guendalina prepara subito un doppio pe-diluvio con la Pussaviapuzzona. Qualche secondo in ammollo e da caciocavallo stagionato i piedini della Befy tornano a profumare di viole e mughetti. Le calze di lana gridano di gioia mettendo fine allo sciopero. La strega di Boboli, appresa la notizia, va a nascondersi nella grotta del Buontalenti per non uscirne mai più dal-la vergogna. Guendalina invece mette su il caffè per la Befana perché ormai è l’alba del 6 gennaio e c’è molto da fare: l’Epifania è salva e i bambini sono pronti a ricevere i loro doni.

La Befana e lo sciopero delle calze di lanaGennaio 2016 | 13

#Sport

Il calendario

e un anno dopo saràancora tottenham

Europa League

Più che “da fi nale”, come recita l’abusato refrain, secondo l’urna di Nyon Fiorentina-Tottenham è

una sfi da da sedicesimi di Euro-pa League. Bella e aff ascinante, non c’è dubbio, ma probabilmen-te sia sulle sponde dell’Arno che su quelle del Tamigi avrebbero preferito una gara più sempli-ce. Perché se la carta continua a dire, pur con un tono meno deciso, Spurs, il precedente parla viola dopo l’1-1 di White Hart

Irene Delfino Lane e il 2-0 maturato al ritor-no sull’erba del Franchi proprio dodici mesi fa. Tanti volti nuo-vi nella Fiorentina, a partire da Paulo Sousa, pochi fra i rivali londinesi, che si sono raff orza-ti, o almeno hanno cercato di farlo, in difesa con l’acquisto di Alderweireld. Il centrale belga che affi anca Vertonghen si con-traddistingue per la grande abi-lità sulle palle alte, anche in area avversaria. Il Tottenham ha così aggiunto solidità al centro della difesa, ma sulle fasce laterali può continuare a essere penetrabile,

visto che i terzini Rose e Walker pensano maggiormente a spin-gere che a ripiegare in copertura. Mentre l’inglese Dier e il dician-novenne di origine nigeriana Alli sono l’inedita coppia nella mediana a due di Pochettino. Il punto di forza del Tottenham rimane l’attacco, guidato dall’u-ragano Harry Kane, esploso lo scorso campionato. Alle sue spalle il tridente di trequartisti composto dall’ex giallorosso Erik Lamela, dal belga Dembélé e dal talento danese Eriksen, capace di accendere la scintilla agli Spurs.

Senza dimenticare il nazionale francese Lloris in porta. La squa-dra gioca un calcio piacevole, tra i migliori della Premier, unito alla forza agonistica che caratte-rizza gran parte dei team inglesi, ma da anni rimane una “eterna promessa”. E in Europa potrebbe essere penalizzata da una rosa giovane, di 24,6 anni d’età me-dia. Inoltre Pochettino potrebbe risparmiare qualche titolare per puntare al quarto posto in cam-pionato, l’obiettivo principale del club. La Fiorentina di Montella riuscì in quella che allora era sta-ta considerata un’impresa. Sousa ha aggiunto alla facilità di palleg-gio della squadra la forza agoni-stica e il pressing a tutto campo, oltre a una forte personalità. Paulo aveva “chiesto” un club inglese ai sedicesimi di Europa League: il 18 febbraio al Franchi non gli resta che batterlo, per spuntarla poi anche sette giorni dopo nella tana degli Spurs.

campionato, via al ritorno

Provaci, Fiorentina. Tra Inter, Juventus, Napoli e Roma, non man-cano i motivi per credere alla squadra di Sousa. Ha fame, vuol

stupire e gioca bene. Una squadra che ha una sua identità, una sua anima. Dopo la pausa natalizia, gennaio segna il momento del ritor-no in campo, l’unico “opinionista” veramente attendibile di questo avvincente campionato. Dopo la trasferta di Palermo, il diciannove-simo turno di serie A vede la squadra viola impegnata contro la La-zio, mentre nella giornata successiva, la ventesima (che segna anche l’inizio del girone di ritorno), i gigliati scenderanno in campo in casa del Milan. Poi un’altra sfi da impegnativa, quella tra le mura amiche dell’Artemio Franchi contro il Torino. Gennaio si chiuderà infi ne in casa del Genoa. Un mese in cui le insidie non mancheranno, ma se i viola vogliono puntare davvero in alto dovranno provare a vincerle tutte. O quasi.

Lorenzo Mossani

L’evento

Trisome Games, in cittàun’olimpiade “speciale”Un evento sportivo molto particolare si terrà a Firenze in que-

sto 2016. In estate, dal 15 al 22 luglio, si svolgeranno i “Tri-some Games”, la prima olimpiade mondiale dedicata ad atleti con sindrome di Down. Se prima lo sport per i disabili era conside-rato una terapia, oggi si è andati avanti, vedendo lo sport come relazione, cultura e benessere per tutti. Un messaggio, questo, che vuol essere condiviso e colto proprio come una nuova cultura. Le discipline sportive presenti saranno atletica leggera, nuoto, nuo-to sincronizzato, ginnastica, judo, tennis, tennistavolo e calcio a cinque. Un evento che, secondo le previsioni, vedrà la presenza di oltre mille tra atleti e tecnici, provenienti da tutti i continenti. Le istituzioni e il comitato promotore si aspettano una grande par-tecipazione di tutta la città a un evento che si preannuncia come davvero straordinario.

fiorentina basket,nuovo entusiasmoA dicembre le risposte sperate.E ora può aprirsi un’altra stagione

Pallacanestro

Tutti, in casa Fiorentina Basket, sapevano che il mese di dicem-bre sarebbe stato quello decisivo. Con il rientro dei tanti, troppi

infortunati e l’arrivo dei rinforzi dal mercato, c’erano fi nalmente le premesse per vedere di che pasta era fatta la squadra viola. Per ca-pire se al di là dell’impegno e della dedizione – mai venuti meno, è bene dirlo – la strada verso la salvezza sarebbe proseguita in sa-lita o se invece si poteva prendere una scorciatoia più comoda. La risposta è stata così incoraggiante che, se la Fiorentina riuscirà a mantenere questa inerzia, l’asticella delle ambizioni potrebbe an-che essere spostata un po’ più in alto nella seconda parte del cam-pionato. Già la vittoria di Moncalieri alla fi ne di novembre aveva fi nalmente dato sostanza a una serie di prestazioni in crescendo. Poi è iniziato dicembre. La Fiorentina si è presentata sul parquet del-la Sangiorgese con un Mohamed Touré, vero trascinatore dei viola, fi accato da una lunga infl uenza, l’ultimo arrivato Jacopo Valentini lanciato in quintetto a coprire l’emergenza e tanti interrogativi in sospeso. Con una strepitosa prova collettiva ha vinto, decidendola col sacrifi cio di tutti in difesa e lasciandosi trainare in attacco da Andrea Marusic, autore di una prova da capitano vero che, da sola, ha zittito le voci di mercato. Una settimana più tardi c’era lo scon-

tro salvezza con Mortara, due punti dal peso specifi co altissimo. Per la prima volta al completo dopo undici giornate, la squa-dra di coach Salieri ha vinto staccando i bassifondi della classifi -ca e, dopo mesi di soff erenze, ha provato un nuovo entusiasmo. Talmente trascinante che, nel turno successivo, è arrivata la ter-za vittoria consecutiva, la quarta in cinque partite. E la meno pro-nosticabile: a Crema, sul campo della terza in classifi ca, reduce da sei vittorie consecutive e con gli occhi puntati verso la serie A2. Un vero capolavoro sportivo, la partita che ha segnato la svolta atte-sa da società, tifosi e dalla squadra stessa. L’anno nuovo si apre con gli scontri salvezza contro Varese e Padova, per proseguire con la sfi da a Costa Volpino, la trasferta di Lecco e la diffi cile partita con-tro l’Urania Milano. Un mini-torneo di cinque giornate dal quale la Fiorentina deve tirar fuori altri punti buoni per staccare le zone a rischio della classifi ca. E allora sì che sarà una nuova stagione per il basket fi orentino.

Andrea Tani

I podisti e gli amanti della cor-sa non possono non conside-

rare il parco delle Cascine come uno dei luoghi migliori in cui allenarsi, anche se a volte – so-stiene qualcuno – può risultare scomodo. Quante persone, ad esempio, raggiungono il parco delle Cascine in macchina e non hanno poi la possibilità di farsi una doccia e cambiarsi libera-mente? Il progetto della Uisp Firenze “Corri in compagnia” viene incontro proprio alle ne-cessità dei podisti con l’obiettivo principale di rendere più como-da la vita degli atleti: il fine set-timana l’impianto Magnificenza - Le Pavoniere è a disposizione di tutti con la possibilità di fare una doccia, lasciare le borse negli armadietti e fare colazio-ne o pranzare in compagnia. Giovanni Lorusso, responsabile del progetto, racconta come è nata l’idea: “Abbiamo in mente questo progetto da ottobre, ma avevamo bisogno di un evento guida, un evento che riuscisse a carpire l’attenzione e che po-tesse pubblicizzarlo e informare i cittadini. Dopo quasi due mesi di lavoro – spiega – finalmente il 14 novembre siamo riusciti a realizzare una giornata di rifini-tura alle Cascine per affrontare le gare di fine anno con il giusto passo di corsa, abbiamo propo-

sto un allenamento su diverse distanze (dai sei ai ventiquattro chilometri) seguito da allenatori esperti e nella piena tranquillità e consapevolezza di poter usu-fruire delle docce e dei servizi spogliatoio. L’evento è stato un successo! Abbiamo avuto ses-santa partecipanti che sono rimasti entusiasti e soddisfatti dei servizi: adesso puntiamo a incrementare il numero del-le persone che sceglieranno di correre con noi, in compagnia”. L’impianto delle Pavoniere si conferma così per tutto l’in-verno un punto di riferimento importante nei weekend dei runner, tutti i sabati con ora-rio continuato dalle 8 alle 17 e le domeniche dalle 8 alle 13. Oltre al servizio spogliatoio, la Uisp mette a disposizione corsi di miglioramento della corsa e soprattutto – nella convinzione che l’alimentazione di un atleta non vada trascurata – il proget-to Uisp prevede la possibilità di fare colazione o pranzare all’in-terno dell’impianto delle Pa-voniere: sono attivi alcuni pac-chetti che prevedono il servizio doccia assieme alla colazione o al pranzo, il tutto “a prezzi po-polari”, ulteriormente scontati se soci Uisp.

Niccolò Dainelli

Alle Cascine per i podisti c’è il progetto della Uisp Firenze chiamato “Corri in compagnia”

Alle Cascine

se la corsa è “in compagnia”

14 | Gennaio 2016

UN’IDEA DI

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Soci

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sign

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FIRENZEConvitto della CalzaOLTRARNO MEETING CENTERPiazza della Calza 6

RIPENSARE L’UOMO E LA SOCIETÀ NON COME SOMMA DI SPECIALIZZAZIONI MA COME INSIEME ORGANICO

CONVEGNO

Intervengono

MIGUEL BENASAYAG LUIGINO BRUNIFRITJOF CAPRAFRANCO CRACOLICIELENA GRANATASTEFANO MANCUSOCLAUDIO MARAZZINITOMASO MONTANARICARLO PETRINI

Info: www.coopfirenze.it • 055.4780078

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Per lo studio, la cura, l’assistenzae l’informazione sui tumori cerebrali infantili