Il Reporter Q1 - Marzo 2016

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Marzo 2016 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere controlli e multe, cosa cambia in città Editoriale i tanti volti (e la rinascita) del verde Matteo Francini M arzo, calendario alla mano, segna il ritorno della primavera. E la primave- ra è, per sua natura, il momen- to della rinascita. Mai come quest’anno questo è vero. So- prattutto a Firenze. Perché, al suo arrivo in città, la nuova stagione dovrà fare i conti con quanto ancora resta della tem- pesta del 1° agosto, con il capo- luogo che ne continua a porta- re addosso i segni, soprattutto in alcune delle sue aree verdi. SEGUE A PAGINA 9 SEGUE A PAGINA 11 C hi è ligio alle regole avrà poco da temere. I “furbetti”, invece, avranno qualche grattacapo in più. A Firenze scatta una pic- cola rivoluzione sul fronte delle multe: ecco allora un “manuale di sopravvivenza” dedicato agli automobilisti per non incappare nei temuti foglietti rosa. E novità sono previste anche sul fronte del trasporto pubblico e della viabilità, con i cantieri del tram in ar- rivo anche nella zona tra la Fortezza e Porta al Prato, che saranno interessate da importanti modifiche. Sara Camaiora - Gianni Carpini PAGINA 8 PAGINA 12 “la nostra firenze” (venendo da lontano) La città vista con gli occhi di tre donne che hanno lasciato i loro paesi d’origine per vivere qua. arte contemporanea, spazio ai grandi nomi Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba SEGUE A PAGINA 14 PAGINA 13 il “ragazzino” che prese la 10 U no su mille ce la fa. E Fe- derico Bernardeschi è uno di loro. Ce l’ha fatta il talento di Carrara a scrollarsi di dosso l’ap- pellativo di “ragazzino” e diven- tare un protagonista in serie A. Fiorentina Firenze Quartiere 1 giardini, una stagione di novità Spazi “autogestiti”, interventi e aperture: il punto sul verde in vista della primavera Primo piano PAGINA 3 rivoluzione viabilità per i cantieri del tram Cambiamenti in arrivo a Porta al Prato e sui viali. Novità anche per il trasporto pubblico. PAGINA 2 le mille e una torre, tra storia e aperture PAGINA 7 Anno X Ed. 11 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino Periodico d’informazione locale. Anno X n. 11 del 1 marzo 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. La famiglia italiana della frutta

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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Marzo2016

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

controlli e multe,cosa cambia in città

� Editoriale

i tanti volti(e la rinascita)del verde

Matteo Francini

Marzo, calendario alla mano, segna il ritorno

della primavera. E la primave-ra è, per sua natura, il momen-to della rinascita. Mai come quest’anno questo è vero. So-prattutto a Firenze. Perché, al suo arrivo in città, la nuova stagione dovrà fare i conti con quanto ancora resta della tem-pesta del 1° agosto, con il capo-luogo che ne continua a porta-re addosso i segni, soprattutto in alcune delle sue aree verdi.

☛ SEgUE a pagina 9

☛ SEgUE a pagina 11

Chi è ligio alle regole avrà poco da temere. I “furbetti”, invece, avranno qualche grattacapo in più. A Firenze scatta una pic-

cola rivoluzione sul fronte delle multe: ecco allora un “manuale di sopravvivenza” dedicato agli automobilisti per non incappare nei temuti foglietti rosa. E novità sono previste anche sul fronte del trasporto pubblico e della viabilità, con i cantieri del tram in ar-rivo anche nella zona tra la Fortezza e Porta al Prato, che saranno interessate da importanti modifi che.

Sara Camaiora - Gianni Carpini

☛ pagina 8

☛ pagina 12

“la nostra firenze”(venendo da lontano)La città vista con gli occhi di tre donne che hanno lasciato i loro paesi d’origine per vivere qua.

arte contemporanea,spazio ai grandi nomi

Il Reporter dei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ SEgUE a pagina 14 ☛ pagina 13

il “ragazzino”che prese la 10Uno su mille ce la fa. E Fe-

derico Bernardeschi è uno di loro. Ce l’ha fatta il talento di Carrara a scrollarsi di dosso l’ap-pellativo di “ragazzino” e diven-tare un protagonista in serie A.

Fiorentina

FirenzeQuartiere 1

giardini,una stagionedi novitàSpazi “autogestiti”,interventi e aperture:il punto sul verdein vista della primavera

Primo piano

☛ pagina 3

rivoluzione viabilitàper i cantieri del tramCambiamenti in arrivo a Porta al Prato e sui viali. Novità anche per il trasporto pubblico.

☛ pagina 2

le mille e una torre,tra storia e aperture

☛ pagina 7

Anno XEd. 11 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino

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La famiglia italiana della frutta

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In arrivo modifiche alla viabilità tra Porta al Prato e i viali per i cantieri del tram

Lavori/2

a pasqua coinvoltala zona della fortezza

Cantieri in zona Fortezza e cambiamenti per la viabi-

lità. A Pasqua verranno messe in atto alcune modifiche per fluidificare il traffico in uscita dalla stazione, in vista dei lavo-ri per la linea 3 della tramvia. Da piazza Bambine e bambini di Beslan passerà una nuova corsia stradale. Inoltre, in via Valfonda è previsto lo spegni-mento della porta telematica per alleggerire via della Sca-la. In questo modo, una volta arrivati alla Fortezza da Santa Maria Novella, chi vorrà anda-re verso piazza della Libertà o lo Statuto proseguirà lungo la viabilità attuale, chi invece vor-rà dirigersi verso viale Strozzi, aggirando la Fortezza, utilizze-rà la nuova carreggiata.

da porta al pratoai viali, cambiala viabilità per i cantieri del tram

Lavori/1

Trasporto pubblico

Chiudono al traffico via Guido Monaco e via Alamanni e scatta la rivoluzione viabilità.

Motivazione, i cantieri per le nuove linee del tram. Le modifi-che al traffico dovrebbero essere effettive dal prossimo mese – ora sono in atto le opere propedeu-tiche – e resteranno tali anche in futuro, a tramvia in funzione. Le zone coinvolte sono quella di Porta al Prato, l’intersezione tra viale Belfiore, viale Redi e via Benedetto Marcello e il primo tratto del controviale di Fratelli Rosselli. Nessun cambiamen-to per chi viaggia da viale Redi verso Ponte alla Vittoria: si potrà percorrere viale Belfiore sul lato sinistro del cantiere. Le novità principali riguardano piuttosto chi viaggia in direzione contra-ria, verso viale Fratelli Rosselli: una volta raggiunto viale Belfio-re, ci si dovrà posizionare sulle corsie a sinistra per poi svoltare a destra all’altezza dell’edificio d’angolo ed entrare così sul con-troviale. Qui saranno realizzate due corsie protette. I veicoli di-retti in viale Strozzi potranno rientrare sul viale, mentre quelli diretti alla stazione di Santa Ma-ria Novella imboccheranno via Iacopo da Diacceto, per l’occa-sione a senso di marcia inverti-to, attraversando la carreggiata di viale Fratelli Rosselli grazie

a un nuovo semaforo. Quelli provenienti da viale Belfiore po-tranno invece rientrare in viale Fratelli Rosselli grazie anche alla svolta che sarà istituita all’inter-no dell’attuale isola spartitraffico adiacente alla porta monumen-tale. La cantierizzazione in cor-rispondenza dell’intersezione tra viale Belfiore-viale Redi-via Benedetto Marcello compor-terà la “specializzazione” delle carreggiate del sottopasso tra Strozzi e Belfiore. I veicoli diretti a Porta al Prato-Ponte alla Vitto-ria dovranno obbligatoriamente viaggiare sul lato Fortezza, men-tre sarà possibile per i mezzi in transito sul lato viale Redi rien-trare sulla direttrice verso Porta al Prato. Inoltre, nel corso dei lavori, sarà chiuso l’accesso a via Cassia per i veicoli provenienti dal sottopasso. Su viale Fratelli Rosselli sarà modificato l’acces-so in via Iacopo da Diacceto e spostato l’attraversamento pe-donale sull’altro lato di via della Scala, in modo da consentire la svolta a destra dei veicoli pro-venienti da quest’ultima strada. “Queste soluzioni sono frutto di studi e approfondimenti vol-ti a mitigare l’impatto di questi cantieri sulla viabilità, impatto che comunque ci sarà – ha com-mentato l’assessore alla mobili-tà Stefano Giorgetti – saranno mantenute sempre due corsie

Sara Camaiora

per i veicoli in arrivo da viale Strozzi e altrettante per quelli che arrivano da via Benedetto Marcello e viale Redi”.

modifiche ai percorsi dei bus

Sono sette le linee di autobus che dovranno modificare il loro abituale percorso. La riorganizzazione della viabilità per la can-

tierizzazione di via Monaco e via Alamanni ha il suo impatto an-che sul trasporto pubblico: a essere coinvolte sono le linee 2, 4, 14, 22, 23, 28 e 57. Tre, invece (29, 30 e 35), quelle costrette a spostare il proprio capolinea, da via Alamanni alla Leopolda, dove i pas-seggeri troveranno l’interscambio con la tramvia per raggiungere la stazione. Sarà attivata una corsia preferenziale non, come ipo-tizzato in un primo momento, in viale Belfiore, controsenso, ma lungo piazzale Montelungo, da cui prendere la rampa Caduti di Nassiriya, svoltare – grazie a un nuovo semaforo – su viale Strozzi e raggiungere Santa Maria Novella attraverso via Valfonda. Le linee 2, 4, 14 e 28 saranno quindi deviate su via del Romito, in modo da poter imboccare la rampa “lunga” del sottopasso Strozzi-Belfiore. Per le linee provenienti da via Benedetto Marcello (22, 23 e 57) è allo studio l’ipotesi, la cui compatibilità con la cantierizzazione deve essere verificata, di mantenere una corsia ad uso soltanto dei mezzi pubblici in via Guido Monaco, per poi immettersi in viale Rosselli e continuare su viale Strozzi/via Valfonda. In caso contra-rio, i bus proseguiranno su viale Belfiore per poi svoltare a Porta al Prato rientrando così in viale Fratelli Rosselli, per proseguire su viale Strozzi e via Valfonda e arrivare alla stazione. Allo studio, per le linee del trasporto pubblico urbano provenienti da via Benedetto Marcello, anche la deviazione dei bus da piazza San Jacopino in via Pierluigi da Palestrina (che in questa ipotesi diventerebbe corsia preferenziale) e poi in via Ponte alle Mosse, da cui rientrare in viale Fratelli Rosselli, raggiungere via Valfonda e, quindi, la stazione.

#Primo piano

Dopo larealizzazione delle opere propedeutichele novità per il trafficosono previstedal prossimo mese

2 | Marzo 2016 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

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cascine & co,a spassotra i parchidel quartiereIl punto sui giardini in vista del ritorno della bella stagione

Verde

Focus

Torna la primavera e, con lei, la voglia di sta-re in mezzo al verde. E anche nel quartiere

non mancano le possibilità per farlo. Qui è ospitato il parco più grande della città, ovvero le Cascine, ma non è l’unico. In-terventi di potenziamento del patrimonio verde messi in cam-po dall’amministrazione hanno riguardato, negli ultimi mesi, molti spazi del quartiere: nuove alberature per i giardini della Fortezza (con trentacinque pian-te tra cui otto cedri del Libano, sei tigli e due lecci), in piazzale Caduti dell’Egeo (con quindici alberi in tutto, otto lecci e sette tigli), nei giardini di piazza In-dipendenza (con dodici tigli), in via Solferino (sedici piante) e piazza San Marco (con due olmi). Alberi nuovi anche per le scuole Pestalozzi e Verdi. Circa cinquecento, invece, gli alberi piantati nel parco delle Cascine: qui una recente, importante no-vità è stato il “ricongiungimento” con piazza Gui, grazie a due pas-serelle di collegamento sul fosso

Sara Camaiora

Una delle novità per il verde del Q1 è rappresentata dalle due passerelle inaugurate sul fosso Macinante per collegare le Cascine con il giardino di piazza Vittorio Gui

L’area verde di piazza Tasso

�Web verdeonweb.comune.fi.it

boboli ma non solo, le aree al di là dell’arno

Sponda opposta, altri giardini. Anche di là dall’Arno ci sono svariate aree verdi, più o meno grandi, più o meno frequen-

tate, da grandi e piccini, sicuramente patrimonio importante del quartiere. Qui una ventata di novità è arrivata grazie al protocollo d’intesa con la Camera di commercio, una forma di partenariato tra pubblico e privato che ha consentito di finanziare nuove aree giochi in piazza Tasso, nel giardino della Carraia e in quello di Porta Romana, ma anche aiuole in piazza Santo Spirito e piazza Demidoff e aiuole e arredi in lungarno Torrigiani. Tasselli, an-che questi, del più complessivo piano per l’Oltrarno, per un’ope-razione-rinascita di tutta la zona. Tra i giardini sull’altra sponda dell’Arno non può non essere menzionato quello che rappresenta uno dei fiori all’occhiello per tutta Firenze, ovvero Boboli, preso d’assalto – e come dargli torto – dai tanti turisti in visita alla città, ma frequentato spesso e volentieri anche dai residenti del rione.

S.C.

Macinante. È stata così aperta al pubblico anche quella parte del parco rimasta inaccessibile per la realizzazione dell’emissario fognario in riva destra, che corre all’interno del Macinante. Tanti, poi, sono gli spazi verdi curati e messi a disposizione di tutti grazie all’impegno dei cittadini, come il giardino di Borgo Alle-gri o quello di via Maragliano, quest’ultimo in attesa dell’ulti-mazione del secondo lotto dei lavori previsti – che dovrebbero partire questa primavera – per ottenere una riqualificazione complessiva, auspicata da tempo dall’associazione che ne garanti-sce la fruizione. Un percorso di ascolto e confronto con queste realtà è stato messo in campo negli scorsi mesi dalla Commis-sione ambiente del Quartiere, un progetto chiamato proprio “Giardini in Comune”, come spiega la presidente Lian Pelli-canò: “Abbiamo dedicato due sedute di commissione, insieme anche all’assessore Bettini, all’a-scolto delle attività svolte dall’as-sociazione del giardino di via

Maragliano, di Orti Dipinti, di Borgo Allegri, del giardino Ni-diaci e del giardino della Carraia, in cui è emersa una bella vitalità delle realtà civiche presenti sul territorio. È volontà del Quartie-re – aggiunge – collaborare con queste forme di associazione che curano gli spazi pubblici come beni comuni per valorizzare al meglio la loro capacità di fare rete con i relativi rioni”. E sta per diventare un “giardino autogesti-to” anche quello di via Fontana, sempre in zona San Jacopino: dopo essere stato risistemato da un punto di vista dell’arredo urbano ed essere stato oggetto di nuove piantumazioni, a occu-parsi dell’apertura e della chiusu-ra dei cancelli sarà un gruppo di cittadini, tra cui il presidente e la vicepresidente del Q1 Maurizio Sguanci e Patrizia Bonanni.

in piazza d’azegliodopo gli interventi

Affollati di bambini e ra-gazzi, soprattutto nel

pomeriggio, a scuole chiuse: i giardini di piazza D’Azeglio sono uno spazio tra i più im-portanti per una buona fetta di quartiere. E sono stati anche al centro, la scorsa estate, di una vasta operazione di riqualifica-zione che li ha resi più e meglio fruibili dai cittadini, special-mente dai più piccoli, grazie al completo rifacimento dell’area giochi, alla realizzazione di un campo di calcetto a due e un’a-rena circolare.

S.C.

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Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino Marzo 2016 | 3

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#Zoom

passato, presente e futuro,il “cammino” di via nazionaleDall’ex Apollo alla viabilità: come è cambiata (e cambierà) la strada

se la libreria viene “condivisa”

Le luci si sono riaccese da circa un anno. E in molti hanno tira-to un sospiro di sollievo. Ma se al posto dell’ex cinema Apollo,

in via Nazionale, ora ci sono un gran-de complesso immobiliare e un hotel a quattro stelle, resta da completare la parte commerciale. I fondi ci sono, ma non sono ancora stati dati in ge-

stione a esercenti. “Va sicuramente meglio, considerando anche solo l’il-luminazione che prima non c’era, ma ovviamente se ci fosse una galleria commerciale e tante nuove attività la situazione sarebbe ancora più viva”, commenta Giuliana, che da poco più di un anno gestisce un negozio non molto lontano dal vecchio cinema.

Anna, da un bar, aggiunge che “la struttura così com’è non è un polo di attrazione, il miglioramento è inne-gabile, considerando che prima stava diventando un ricettacolo di sporco e degrado, ma è un miglioramento per ora estetico”. Qua, in passato, si trovava una delle sale più frequenta-te della città, prima teatro Politeama Nazionale, poi Rex durante il fascismo e, infine, Apollo, dal dopoguerra in poi. Anni di cui si ricorda bene Maria Lazze-ri, che da una sessantina di anni ha una trattoria nella zona. “C’era la calca in questa strada, poi è cambiato tutto, han-no chiuso i negozi storici, resistiamo io e pochi altri”, racconta. Altra questione sotto i riflettori è quella del traffico, una “costante” per via Nazionale, di fatto fi-nora l’unica direttrice per raggiungere Santa Maria Novella, ma anche oggetto, nell’ambito dei lavori per la tramvia, di un’ipotesi di “cambio di senso” da parte dell’amministrazione, in vista dell’ap-prodo dei cantieri in via Valfonda. Un’ipotesi ancora allo studio di Palaz-zo Vecchio e che, se andasse in porto, costituirebbe un’altra piccola grande rivoluzione per la viabilità cittadina. Restando lungo la strada, molto atte-so era anche il restauro del Taberna-colo delle Fonticine. È dell’inizio di quest’anno l’approvazione, da parte della giunta comunale, di una delibera dell’assessore all’ambiente e al decoro Alessia Bettini contenente il progetto esecutivo, con l’obiettivo di far tornare all’antica bellezza un tabernacolo tra i più prestigiosi della città: lavori possi-bili grazie a un contributo dell’Istituto Lorenzo dei Medici.

Prima convento, poi carcere e infine luogo restituito alla città, con alloggi, spazi per la cultura, le imprese e punti di ritrovo. Ora le Murate potrebbero diven-

tare anche sede della prima “libreria condivisa” della città. È la risposta originale e innovativa ideata dai soci della casa editrice Nardini contro il rischio di chiusura della Nardini bookstore, la libreria ubicata proprio qui. E piuttosto che tirare giù i bandoni, facendo sparire un presidio culturale importante come una libreria, ecco l’idea, già sperimentata in altre città d’Italia, di creare un’associazione, coinvolgen-do svariate realtà, a cui affidarne la gestione. Uno spazio da offrire alla cittadinan-za, in cui presentare e vendere libri, promuovere la lettura, ma anche organizzare eventi di vario genere. “In un certo senso vogliamo ‘regalare’ la libreria: mantenia-mo l’impegno preso con il Comune quando siamo entrati qui, facendo sì però che a gestirla sia un’associazione, in cui ovviamente saremo presenti, lavoreremo con loro gratuitamente fino a quando non ci saranno anche librai formati – spiegano i soci – contiamo che l’associazione possa nascere in questo mese, abbiamo già riscontrato un grande interesse da parte di associazioni come il Wwf, il ‘Gas’ di Borgo Allegri, realtà che si occupano del recupero dei detenuti, del sostegno ai di-sabili, ma anche singoli cittadini, spesso professionisti della cultura, talvolta invece dediti ad altro, come avvocati che si occupano di mediazione sociale. Proviamo a rilanciare un luogo che pensiamo possa dare molto alla città”. Quello del libro è un mercato complesso e competitivo ma, sottolineano i soci, alcune difficoltà sono legate anche alla scarsa visibilità del luogo. “Purtroppo le Murate sono un grande progetto culturale rimasto per ora un po’ sulla carta, assieme ad altri operatori abbiamo chiesto qualcosa in più, a partire dalla segnaletica”, spiegano ancora. Ma a breve per le Murate sono in arrivo importanti novità: c’è la volontà da parte di Palazzo Vecchio di trasferire qui l’Informagiovani e il Portale Giovani, nonché l’incubatore di imprese presente ora in via della Sala, e di aumentare lo spazio del complesso da destinare alla cultura, recuperando l’area ai piani superiori del Pac (Progetti arte contemporanea) in piazza delle Murate.

S.C.

Sara Camaiora

Il punto Alle Murate

Al posto dell’ex cinema Apollo ci sono ora un complesso immobiliare e un hotel. Ma per via Nazionale ci sono anche altre novità e ipotesi allo studio

Le Murate potrebbero diventare sede della prima “libreria condivisa” della città

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4 | Marzo 2016 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 5: Il Reporter Q1 - Marzo 2016

Consiglio comunale

Il centro storico di Firenze appartiene a tutta l’umanità e rappresenta un bene prezioso e insostituibile. Il rispetto e la tutela di questo patrimonio UNESCO chiamano in causa non solo i residenti ma anche le tantissime persone che, in funzione di turisti o di operatori economici, ne utilizzano gli spazi urbani e i servizi. Una responsabilità particolare, sia per la qualità dell’o� erta merceologica sia per l’immagine della città che concorrono a formare, tocca ai gestori degli esercizi commerciali, specie i locali aperti la notte e quelli che somministrano bevande. Per rispondere a una esigenza di� usa di vivibilità e di pieno rispetto della legalità, il consiglio comunale si è dotato di uno speci� co regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico. Il regolamento intende scoraggiare le attività che vendono quasi esclusivamente alcolici e superalcolici provocando così serie ricadute sulla movida giovanile e pesanti disagi per la qualità della vita dei residenti. Pertanto è vietata l’a-pertura nel centro storico di nuove attività di commercio al dettaglio di generi alimentari, somministrazione di alimen-ti e bevande, oltre che di attività artigianali e industriali di preparazione o vendita di prodotti alimentari. A meno che l’esercizio non disponga di una super� cie superiore ai 40 metri quadrati e di un servizio igienico per i clienti, accessi-bile anche ai diversamente abili. Inoltre i gestori delle nuo-ve attività si devono impegnare a evitare assembramenti di clienti che possano disturbare la quiete pubblica e a somministrare prodotti di � liera corta o comunque tipici del territorio locale. Nei nuovi locali inoltre non possono essere esercitate attività riconducibili a money change, phone center, internet point e money transfer. Le attività già esistenti dovranno adeguarsi entro tre anni dall’entrata in vigore del regolamento (esclusi gli esercizi storici, il com-mercio tradizionale e gli esercizi di somministrazione). Nel centro Unesco è inoltre vietata la vendita di una serie di tipologie merceologiche, che vanno dalle materie prime tessili ai legnami e prodotti per l’edilizia, rottami e materiali di recupero. Stop anche all’apertura di nuove attività com-merciali, artigianali e industriali che preparano o vendono pizza, in forma esclusiva o prevalente. La vendita di pizza in modo non prevalente sarà possibile se il prodotto non viene pubblicizzato in maniera percepibile dall’esterno del locale (vetrina, insegna, altro mezzo pubblicitario). Sono vietate nuove attività commerciali, artigianali e industriali che utilizzino alimenti precotti o surgelati e quelle realizza-te attraverso apparecchi automatici di vendita o sommini-strazione; le attività esclusive o prevalenti di fast food o self service; le discoteche e sale da ballo; le o� cine di riparazio-ne auto; le attività di money change, phone center, inter-

net point, money transfer esercitate in modo prevalente; i compro-oro; le sale giochi o centri scommesse; i centri massaggi. Nei negozi di alimentari (minimarket) è vietato pubbli-cizzare ed esporre nelle vetrine o in maniera percepibile dall’esterno bevande alcoliche di qualsiasi gradazione. Questi esercizi hanno inoltre l’obbligo di vendere al-meno cinque tra le seguenti categorie merceologiche: prodotti da forno, frutta, verdura, gastronomia, latte e derivati, carne, pesce. I prodotti alimentari esposti per la vendita devono essere sistemati solo sugli scaf-fali e non direttamente a terra. Le vetrine non pos-sono essere utilizzate per lo stoccaggio delle merci. È vietato installare pannelli luminosi diversi dalle inse-gne regolarmente abilitate, schermi a led, lcd o simili, che siano visibili dalla strada, ad eccezione degli ad-dobbi natalizi nel periodo � ssato dall’amministrazione. Gli esercizi già esistenti devono adeguarsi entro tre mesi dall’entrata in vigore del regolamento. Il nuovo regolamento introduce la funzione di esercizio storico, i cui requisiti saranno de� niti con disciplinare della giunta. La trasformazione dell’esercizio storico è vietata, a meno che la giunta non deliberi che le qualità strutturali e storiche vengono mantenute anche modi� cando l'og-getto dell'attività. Per prevenire situazioni di degrado urbano, i proprietari di immobili commerciali nel centro Unesco sono obbligati a mantenere pulite saracinesche e vetrine, anche se si tratta di locali temporaneamente s� tti o non ancora attivi. Per i locali s� tti, inoltre è previsto l’oscuramento delle vetrine in modo da rispettare il decoro estetico delle vie del centro e il divieto di a� ssione alle vetrine di manifesti e volantini. Le insegne devono essere mantenute in buono stato e ri-mosse per gli esercizi cessati. Per quanto riguarda i dehors, il termine di utilizzo è � ssato alle 23.La seconda parte del regolamento è dedicata a con-trastare l’abuso di sostanze alcoliche nel centro stori-co. In particolare, è vietata la vendita di alcolici di ogni gradazione, in qualunque contenitore, dalle 21 alle 6. È vietato pubblicizzare bevande alcoliche, anche promuovendo sconti, o� erte, condizioni vantag-giose d’acquisto o consumo, così come vendere o somministrare alcol a gruppi organizzati a prez-zi vantaggiosi e in più locali (cosiddetto “alcol tour”). Nelle aree esterne di pertinenza dei locali, gli esercenti devono provvedere alla pulizia e alla rimozione dei ri� uti entro un’ora dalla chiusura del locale. Entro un anno l’am-ministrazione veri� cherà gli e� etti dell’applicazione del re-golamento e i risultati raggiunti.

E-mail: [email protected] .it

VIDEO INTERVISTE ONLINESul sito web de "Il Reporter"(http://www.ilreporter.it/video/visualizza/3154) videointervista on line con il presidente del Q.1 Maurizio Sguanci che illustra il progetto di riquali� cazione di piazza dei Ciom-pi e spiega le ragioni del momentaneo trasferimento del ‘mercatino delle pulci’ in piazza Annigoni, entrando anche nel merito della boni� ca dell’amianto e del relativo contenzioso con gli operatori. Tutti i video sono disponibili anche sul canale Youtube de ‘Il Reporter’.

Vita dei quartieri

Novità

La Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze è una della più longeve istituzioni cittadine e rappresenta da secoli un riferimento fondamentale in più settori: assistenza, bene� cenza, emergenze. In occasione della festa di San Sebastiano è stato inaugurato il nuovo Museo della Misericordia che si trova al quarto piano della storica sede di piazza Duomo, con 14 stanze distribuite in circa 600 metri quadri. Nel percorso museale sono racchiuse le testimonianze di sette secoli di attività, di committenze artistiche, di lasciti e donazioni � no ad ora solo parzialmente visibili al pubblico perché conservate in u� ci e archivi della Misericordia di Firenze. Si tratta di una ricca

esposizione che racchiude circa ottanta pezzi molti dei quali appositamente restaurati per il Museo, tra manoscritti, quadri, stemmi, arredi, oggetti d’uso e manufatti dell’artigianato � orentino; oltre ad una copia del 1500 dello Statuto dell’Arciconfraternita.

IL NUOVO MUSEO DELLA MISERICORDIA

VARATO IL REGOLAMENTO PER IL DECORO E LA TUTELA DEL CENTRO STORICOMisure stringenti per scoraggiare la vendita di alcolici e le forme di banalizzazione commerciale

Una sala del nuovo museo

Gli eventi nel quartiere

Il Museo è aperto il lunedì e il venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, il sabato dalle 10 alle 12.

Orari di apertura

San Niccolò

NUOVA ORGANIZZAZIONE PER LA RACCOLTA RIFIUTIEntro maggio cambiano le modalità di servizio di raccolta nell'area di San NiccolòIn vista della riquali� cazione di piazzale Michelangelo e dintorni, l’amministrazione comunale e Quadrifoglio, viste le caratteristiche della zona, hanno progettato la trasformazione del servizio di raccolta ri� uti che verrà completata entro il prossimo maggio.

UTENZE DOMESTICHE

1087CONTENITORI UP LOADER

UTENZE NON DOMESTICHE

187BIDONCINI

ORGANICO, RESIDUO E MULTIMATERIALECome: Contenitori diversi� cati tra utenze domestiche

e non domestiche

CARTA E CARTONECome: Porta a Porta

Modalità: Esposizione del materiale sulla soglia del proprio numero civico

Quando: Tutti i mercoledì dalle ore 19.30 alle 20.30.

"GIORNATE ETICHE" ALLE MURATE11-13 marzo, Complesso delle Mu-rate. Tre giorni per a� rontare una dimensione umana e � loso� ca che chiama in causa tutti noi, attraverso scelte, responsabilità, azioni e rela-zioni che ogni giorno mettiamo in campo.11 marzo, ore 21, Sala delle Vetrate, conferenza tavola rotonda "Etica, so-stantivo femminile"12 marzo, ore 9, Sala delle Vetrate, "Percorsi di ricerca", incontro con le scuole;13 marzo, "Passeggiata Etica" all’Oasi di Focognano, con visita guidata

CANI DA SOCCORSO IN PIAZZA D’AZEGLIO Il Q.1 intende far conoscere e valoriz-zare l’impegno di persone e animali

che spesso o� rono un contributo de-terminante in circostanze di soccorso o calamità naturali e così, per la prima volta, organizza una dimostrazione di addestramento da parte del Nucleo Cino� lo della Venerabile Arciconfra-ternita della Misericordia di Firenze. La manifestazione si svolgerà il 19 marzo in Piazza Massimo D’Azeglio, ore 15.30. L’esibizione sarà tenuta da 3 soccorritori con i relativi cani.

PIAZZA LA CANTINAIl Q.1, visto il grande successo otte-nuto lo scorso anno, organizza la se-conda edizione della manifestazione Piazza la Cantina che si svolgerà il 3 aprile in Piazza del Carmine.Per partecipare basta scaricare il modulo di adesione allegato all’av-viso pubblicato sul sito istituzionale del Quartiere 1: http://q1.comune.� .it, compilarlo in ogni sua parte e presentarlo presso gli u� ci del

Quartiere 1 (Piazza Santa Croce 1) o inviarlo tramite e-mail all’indirizzo quartiere1@comune.� .it esclusiva-mente dalle ore 9 del 7 marzo alle ore 12 del 22 marzo.

IL CARTELLONE

Domenica 3 AprilePiazza del Carmine

Firenze

PIAZZAlA cAntInA

Svuota la tua cantina e portala in Piazza!Regolamento e iscrizioni tramite il sito

q1.comune.fi.it

Page 6: Il Reporter Q1 - Marzo 2016

#Il quartiere in pillole

del luogo religioso da parte di Dante e, poi, di Boccaccio. Ma dallo scorso 5 febbraio le bellez-ze contenute all’interno dell’ex chiesa di San Pier Scheraggio sono tornate visitabili: il primo venerdì di ogni mese alle 15 (previa prenotazione, telefonan-do allo 055.2388693 dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 16.30) è possibile effettuare un tour gui-dato gratuito.

San Pier Scheraggio:una chiesa, tante viteL’edificio, ora non più luogo di culto, è tornato visitabile

Ieri e oggi

Piazza della Repubblica

hard rock e “angeli” fianco a fiancoAngeli del Bello e Hard Rock insieme: i volontari del Cafè “adottano” l’area sotto i portici di piazza

della Repubblica. Gli “Angeli”, affiancati da una quindicina di volontari dell’Hard Rock Cafe fio-rentino, tra manager e staff, hanno iniziato a fine gennaio, “armati” di ramazze e amore per la città, la risistemazione del loggiato di piazza della Repubblica. Così – è stato spiegato – Hard Rock Cafe vuol interpretare i motti “Save The Planet” e “Take Time to Be Kind!”, invitando non solo il personale, ma anche i fan a compiere azioni per la salvaguardia del pianeta. Seguendo questo principio, da due anni il locale fiorentino è impegnato a fianco degli Angeli del Bello nel progetto di volontariato urbano per la cura e il decoro di Firenze. Per quest’anno il gruppo ha deciso di “adottare” l’area intorno all’Hard Rock, ossia il loggiato sotto gli archi della piazza, con l’idea, in futuro, di occuparsi in maniera “indipendente” dell’intero quadrilatero. L’impegno vedrà poi la squadra parte in causa nella manifestazione “Tuscan American festival” in programma a marzo, mentre la Fondazione degli Angeli del Bello sta valutando anche la collaborazione con il gruppo dell’Hard Rock Cafe di Firenze nell’ambito dei progetti scolastici con gli “Angioletti del Bello”.

Gli interventi

alberi: controlli e abbattimentiControlli e abbattimenti per gli alberi del quartiere. Palazzo Vecchio ha deciso di abbattere ven-

tidue tigli in viale Spartaco Lavagnini. “Sono vecchi e ammalati”, hanno spiegato dal Comune: gli esperti della direzione ambiente, coadiuvati da tecnici esterni incaricati del monitoraggio delle piante, hanno ritenuto che quegli alberi costituissero ormai un pericolo per l’incolumità pubblica. Le piante abbattute saranno sostituite da altrettanti giovani esemplari. Dopo la caduta del-lo scorso gennaio – fa sapere Palazzo Vecchio – sono stati eseguiti approfondimenti per verificare le condizioni delle altre piante: “Gli accertamenti hanno stabilito che quanto accaduto al tiglio ribaltato poteva ripetersi anche per altri”. Così, è stato dato il via libera all’eliminazione. E intanto a febbraio sono partiti anche i controlli a tappeto sugli alberi di viale Torricelli, per verificarne lo stato di salute e la stabilità, con le cosiddette “prove di trazione”, con studi approfonditi delle condizioni di piante e radici. Un sistema che prevede la disposizione di cavi sull’albero, collegati a un contrappeso, a un paranco manuale e a un dinamometro (che misura le forze applicate). Sul tronco e al colletto sono inve-ce collocate strumentazioni che rilevano, rispettivamente, la dilatazione millimetrica delle fibre esterne del tronco e l’inclinazione della base del tronco. I dati rilevati – viene spiegato – sono raffrontati con le curve sperimentali che consentono di individuare la sicurezza alla rottura e la sicu-rezza al ribaltamento.

L’uomo, così come la natura, cambia nel corso del tempo. Suc-cede anche ai monu-

menti, alle strade e alle chiese. È il caso della chiesa di San Pier Scheraggio (oggi ex chie-sa), consacrata nel 1068, che serviva non soltanto per le fun-zioni religiose, ma anche per le riunioni dei Consigli del Co-mune prima della costruzione di Palazzo Vecchio. L’edificio è stato oggetto di trasformazioni e distruzioni: nel 1410, a causa dell’allargamento dell’odierna via della Ninna, e nel 1560, anno in cui fu inglobata negli Uffizi per opera di Giorgio Vasari. Fu utilizzata per le funzioni fino al 1782, per poi essere convertita in Archivio dei Tribunali. In-fine la chiusura e l’importante restauro nel 1971, che ha ripor-tato alla luce i suoi tesori: reperti

archeologici dell’ex chiesa del XIII secolo, affreschi di Andrea del Castagno, opere di Alberto Burri, Renato Guttuso, Marino Marini e due dipinti di Sandro Botticelli. I più attenti ai dettagli noteranno, passeggiando in via della Ninna verso piazza della Signoria, gli archi e alcune co-lonne dell’ex chiesa tra le mura degli Uffizi. Proprio qui una targa ricorda la frequentazione

Valentina Veneziano

Flexite: il futuro delle protesi dentarie è già quiSono tanti i timori che nascono quando il dentista ci dice che è ar-rivato il momento di una protesi dentale: la sensazione di un corpo estraneo in bocca, la paura di do-ver cambiare il modo di parlare, di mangiare, di sorridere, di per-dere la spontaneità delle azioni quotidiane. Perplessità che pote-vano aver fondamento agli albori dell’implantologia ma che oggi, fortunatamente, sono del tutto superate. Merito della scienza, ma nei casi dove la chirurgia implan-tologica è impossibile, lo studio di materiali sempre più raffinati ha permesso di mettere a punto composti tecnologici ad altissima efficienza per realizzare le prote-si dentali. In questo, l’adozione della Flexite ha segnato una vera e propria rivoluzione. Si tratta di un nylon flessibile sperimentato per la prima volta 45 anni fa ne-gli Stati Uniti, paese dove conta già una casistica comprovata di 46mila pazienti di ogni età. La Flexite è sul mercato italiano dal 2004 e viene ormai comunemen-te impiegata negli studi di Dsa Odontoiatria per gli innumerevo-li vantaggi che presenta rispetto alle resine acriliche tradizionali. Il

primo, lo dice il nome stesso, è la sua estrema flessibilità, che con-sente alle protesi in Flexite di pie-garsi e aderire perfettamente sen-za generare traumi al parodonto. Una caratteristica che permette di alleviare in modo significativo la pressione sulle gengive rispet-to alle vecchie protesi, azzerando l’invasività dei nuovi prodotti in nylon. Elasticità, però, non vuol dire fragilità: i prodotti in Flexite sono certificate come clinica-mente irrompibili, a differenza di quelle in acrilico o in resina, assai inclini alla rottura. L’assenza di ganci in metallo mimetizza per-fettamente questi nuovi prodotti nel cavo orale e i ganci in nylon,

al contrario di quelli in metallo, non danneggiano i denti pilastro. La Flexite, inoltre, è un materiale ipoallergenico. Comfort, sicurez-za, resistenza ed estetica: un vero punto di svolta per i portatori di protesi mobili. Una svolta offerta a costi accessibili per chiunque grazie all’impegno di Dsa Odon-toiatria che realizza protesi denta-li di alta qualità oltre a offrire un servizio odontoiatrico completo nel proprio studio di via Targioni Tozzetti, dove operano profes-sionisti qualificati e stimati come il dottor Lino Giordano. Il tutto restando fedeli alla mission del gruppo Dsa, l’“Odontoiatria con il cuore”.

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6 | Marzo 2016 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 7: Il Reporter Q1 - Marzo 2016

#Luoghi

la città (insolita) vista da quassùDopo la riapertura, nel 2011, di Porta San Niccolò,stesso destino per le torri della Zecca e della Serpe

Le torri di Firenze testi-moniano l’età medievale e racchiudono le storie di alcune delle maggio-

ri famiglie fiorentine. A volte erano altissime, forse troppo (e per questo crollavano), a vol-te fornivano un’abitazione e un rifugio nei momenti di perico-lo. Simbolo di prestigio, alcune sono scomparse, mentre altre sono sopravvissute a guerre e varie ristrutturazioni. Molte sono state “tagliate”, altre sono state inglobate in nuovi edifici. Le ammiriamo, le conosciamo benissimo o per niente ma, una volta (ri)aperte al pubblico, è tanta la curiosità di salirci fino in cima per scoprire una vista tutta nuova della città. È stato il caso della Porta di San Niccolò (in piazza Giuseppe Poggi), chiama-ta da tutti con il nome di Torre San Niccolò, visitabile dal 2011 nei mesi estivi con accesso ogni trenta minuti per un massimo di diciotto persone. Seguono lo stesso destino anche Torre della

Zecca e Torre della Serpe. Torre della Zecca (in piazza Piave) è stata inaccessibile per ben quin-dici anni. La torre, di quasi venti-cinque metri di altezza, fu eretta per proteggere il futuro ponte Reale (mai realizzato) e a difesa della parte della cerchia di mura costruita in questo tratto. Nel tempo ospitò l’officina della Zec-ca fiorentina, dove si coniavano i fiorini d’oro della Repubblica, e un circolo ricreativo. Torre della Serpe (in viale Fratelli Rosselli) faceva parte delle mura di Firen-ze e aveva la funzione di guardia: il suo nome deriverebbe da un famoso capo-guardia sopran-nominato “Serpe”. Non godono invece di una vista panoramica visitabile Torre della Pagliazza, Torre della Castagna, Torre dei Belfredelli e Torre dei Rama-glianti. Torre della Pagliazza (in piazza Sant’Elisabetta) è una torre circolare risalente al VI se-colo e rappresenta una delle più antiche costruzioni ancora in piedi nel centro storico (vedi an-

Valentina Veneziano

L’itinerario

La Torre della Zecca, in piazza Piave, riapre al pubblico dopo essere stata inaccessibile per quindici anni

prigione e museo:la storiae le curiositàdella “pagliazza”

Sono due le curiosità che riguardano Torre della Pa-

gliazza. La prima è sull’origine del suo nome. Nel XII secolo la struttura fu una prigione fem-minile e il termine “pagliazza” deriverebbe dai giacigli di pa-glia destinati alle recluse. La seconda è che al suo interno è stato allestito un museo che accoglie reperti sulla storia dell’edificio (significativo è il materiale ceramico), rinvenuti grazie agli scavi nella torre. La sua ristrutturazione è avvenu-ta nel 1980 grazie all’architetto fiorentino Italo Gamberini.

V.V.

Focus

che focus in questa pagina): oggi è sede di un hotel. A pochi passi da piazza Sant’Elisabetta si trova Torre della Castagna, che fu il primo luogo di riunione dei pri-ori di Firenze, dal 1282 fino alla realizzazione di Palazzo Vecchio. Oggi è la “casa” dell’associazione nazionale veterani e reduci G. Garibaldi. Al suo interno è sta-to allestito un piccolo museo, che occupa il piano terreno e il primo piano, di cimeli risorgi-mentali (visitabile solo il giovedì pomeriggio). La Torre dei Bel-fredelli (in borgo San Jacopo) è tra le più alte della città. Coperta di verde fino a metà, fu costruita dalla famiglia Belfredelli nel XII secolo. Torre dei Ramaglianti (via dei Ramaglianti) si “appog-gia” quasi a Torre dei Belfredelli: le sue mura ospitarono le idee e i progetti di Giovanni Michelucci.

Marzo 2016 | 7 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 8: Il Reporter Q1 - Marzo 2016

#Focus

Valentina Veneziano

L’intervista tripla

Sasha Wang, mamma full time, fotografa per passione e blogger di “Stai al Borgo” (staialborgo.com), nata in Cina. A Firenze dal 2015

Denya Pandolfi, mamma, blogger di “Grazie a te” (grazieate.com.br), nata in Brasile. A Firenze dal 2005.Foto di Kelly Stein

Georgette Jupe-Pradier, 31 anni, social media manager e blogger di “Girl in Florence” (girlinflorence.com), nata in Texas. A Firenze dal 2007. Foto di Sophie Sophrosyne

Sasha Wang Denya Pandolfi Georgette Jupe-Pradier

“Amo il suono della C aspirata” “La bellezza? nel quotidiano” “mi sono fiorentinizzata così...”

Perché hai scelto di vivere a Firenze e cosa signi� ca per te alzarsi tutte le mattine in una delle più belle città del mondo?Io e mio marito, originario della Toscana, trascorrevamo spesso le vacanze a Firenze. L’amore per questa città ci ha convinti a trasferirci qui. Abitare a Firenze è come vivere in un museo, ci sono tante cose da visitare e suc-cede sempre qualcosa di nuovo.Firenze: un pregio e un difetto.La sua cultura e storia. Ogni luo-go merita una foto o un post. È un pozzo di creatività, un luogo che la stimola e la incoraggia. Il difetto? La varietà del cibo, non è così facile trovare un buon ri-storante asiatico!La tua piazza o strada del cuore e perché. Piazza della Passera, è il luogo perfetto per uscire con gli amici. Se Firenze fosse un grande ap-partamento, piazza della Passera sarebbe il salotto.

La parola o l’espressione � oren-tina che ami di più.Amo il suono della C aspirata. “Si va a giohare!”.C’è qualcosa del tuo carattere o del tuo atteggiamento che si è “� orentinizzato” con il passare del tempo?Non ancora. È troppo presto!Un consiglio o un avvertimen-to che daresti a un amico che, come te, decidesse di lasciare il suo paese natale per fare di Fi-renze la sua casa.Gli consiglierei di imparare le basi della lingua italiana prima di trasferirsi. E poi gli direi “in qualsiasi parte d’Italia deciderai di vivere, ricordati di essere pa-ziente”.

Perché hai scelto di vivere a Firenze e cosa signi� ca per te alzarsi tutte le mattine in una delle più belle città del mondo?Non è stata proprio una scelta quella di vivere a Firenze. Ho conosciuto mio marito in Brasi-le quattordici anni fa e abbiamo deciso di vivere a Firenze dopo il matrimonio, nel 2005. Svegliarsi qui tutte le mattine è veramente una meraviglia! Osservo e foto-grafo la vita di tutti i giorni: la nonna che va al mercatino, l’ar-tista di strada e gli artigiani all’o-pera. In questa città la bellezza è racchiusa nelle scene quotidiane.Firenze: un pregio e un difetto.Le bellezze storiche che convivo-no in armonia con una città che si sta modernizzando. Difetto: trovo Firenze una città sporca, che merita più rispetto e atten-zione da parte di cittadini e tu-risti. La tua piazza o strada del cuore e perché.

Piazza della Passera. Ma anche piazza della Repubblica, così piena di vita, il cuore della città.La parola o l’espressione � oren-tina che ami di più.“Mi garba”.C’è qualcosa del tuo carattere o del tuo atteggiamento che si è “� orentinizzato” con il passare del tempo?Un po’ sì. Sono sempre stata una persona molto aperta, solare e comunicativa. In certe situazio-ni però non ricevo in cambio lo stesso sorriso, la stessa apertura. Così ho deciso di fare altrettan-to. Sono sempre educata e genti-le ma la mia simpatia cambia in base al modo in cui sono accolta. Un consiglio o un avvertimen-to che daresti a un amico che, come te, decidesse di lasciare il suo paese natale per fare di Fi-renze la sua casa. Impara e accetta la diversità. Rispetta le regole, le persone, la cultura e il ritmo di Firenze.

Perché hai scelto di vivere a Firen-ze e cosa signi� ca per te alzarsi tut-te le mattine in una delle più belle città del mondo?Credo che sia stata Firenze a sce-gliermi e non il contrario. Volevo vivere in un posto così, dove è facile muoversi e tutto è a misura d’uomo. Quando prendo un caff è, guardan-do fuori dalla fi nestra, mi sento for-tunata. Firenze: un pregio e un difetto.Sei circondato da tante persone stra-ordinarie che provengono da tutto il mondo e sono tutte raccolte in un posto incredibile. Ma vivere in una città tutto sommato piccola signifi -ca anche avere meno opportunità di lavoro. Inoltre penso che alcuni spazi pubblici e qualche parco non siano all’altezza di una città così im-portante. La tua piazza o strada del cuore e perché.L’Oltrarno: la zona intorno a piazza della Passera, carica di atmosfera vacanziera, fi no a via Maggio. Via

Maggio è arte antica, artigiani, gal-lerie d’arte contemporanea e negozi meravigliosi.La parola o l’espressione � orentina che ami di più.“Oh icché tu dici?” e “mi garba”.C’è qualcosa del tuo carattere o del tuo atteggiamento che si è “� oren-tinizzato” con il passare del tem-po?Certo! Compro la schiacciata alla fi orentina durante il periodo di Car-nevale e amo la bistecca. Mi lamen-to dell’uffi cio postale, degli autobus e della mancanza di parcheggio in centro storico.Un consiglio o un avvertimento che daresti a un amico che, come te, decidesse di lasciare il suo pae-se natale per fare di Firenze la sua casa.Prova Firenze per sei mesi, è il modo migliore per scoprire se è il posto giusto per te. Impara l’italiano, così comprenderai anche la simpatia dei fi orentini, e partecipa agli eventi per incontrare nuovi amici.

“Noi che Firenze l’abbiamo scelta”:la città vista da chi viene da lontanoSasha, Denya e Georgette hanno lasciato i loro paesi d’origine per vivere in riva all’Arno. E ora raccontano, attraverso i loro occhi, pregi e difetti del capoluogoe dei suoi abitanti. Con una curiosità: sono tutte innamorate della stessa piazzaA Firenze ci nasciamo, ci studiamo, ci lavoriamo. Ma c’è anche chi arriva da lontano e sceglie di farne la sua nuova casa, il luogo in cui costruirsi il futuro. Sarà per le sue vie strette e incantevoli, per l’inconfondibile suono della parlata fi orentina, per i suoi celeberrimi monumenti. Firenze è (sempre più) di tutti, di chiunque la ami. Sasha, Denya e Georgette hanno lasciato i rispettivi paesi d’origine per vivere in riva all’Arno. E Il Reporter, questo mese – il mese in cui si celebra la festa della donna – ha voluto raccontare le loro storie. Le storie di tre blogger che, tutti i giorni, scoprono qualcosa di nuovo sulla città, tra pregi e difetti. Per provare – per una volta – a guardare Firenze con occhi diversi.

8 | Marzo 2016

Page 9: Il Reporter Q1 - Marzo 2016

#Focus

in strada scattala “rivoluzione”dei controlliDai parcheggi fi noal lavaggio, ecco che cosa cambia

A bordo/1

Chi è ligio alle regole avrà poco da temere. I “furbetti”, invece, avranno qualche grattacapo in più. A Firenze scatta una piccola rivoluzione sul fronte delle multe. Ecco allora un “manuale di sopravvivenza” dedicato agli automobilisti per non incappare nei temuti foglietti rosa.

☞ TORNA IL CARRO ATTREZZIPulizia delle strade, si (ri)cambia: stop alle auto parcheggiate che impediscono alle spazzatrici di lavare marciapiedi e carreggiate. Dopo la modifi ca dei cartelli, su cui viene riapplicato il simbolo del carro attrezzi, parte la “guerra” contro chi lascia l’auto in strada anche quando scocca l’ora del lavaggio. Chi non rispetta il divieto rischia multa e rimozione forzata. “Era diventato impossibile ripulire le strade per le troppe auto in sosta vietata”, spiegano da Quadrifoglio.

SITO UTILEquadrifoglio.orgUn servizio per gli “smemorati”: basta registrarsi sul sito, selezionare le strade di interesse e l’anticipo desiderato per ricevere un prome-moria via mail che avvisa della pulizia strade più vicina.

☞ OCCHIO ALLE STRISCE BLUNon usare il parchimetro (o la app) costa caro: in città tornano i controlli. Dall’ini-zio dell’anno la polizia municipale ha ripreso a sanzionare con frequenza chi non paga il parcheggio nelle strisce blu, che ora è possibile saldare anche con il cellulare. Intanto, entro il 2016 – annuncia l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – in tre piazze-parcheggio saranno installate sbarre per sorvegliare l’accesso e l’uscita dei veicoli: in piazza dei Nerli, piazza della Libertà e piazza Piave (vicino alla torre della Zecca) sarà impossibile non versare quanto dovuto per la sosta.

SITO UTILEservizionline.serviziallastrada.itAddio monetine, il parcheggio si paga (anche) con lo smartphone. Prima la registrazione sul sito, poi il download dell’app Tap&Park, infi ne è possibile riempire il borsellino virtuale usando la carta di credito.

☞ MULTE CON SCOUT SPEEDÈ la “super car” dei vigili: sopra il tettuccio della volante una telecamera, dentro un autovelox da usare anche in movimento. L’occhio elettronico punta la targa delle vetture e in pochi secondi ne conosce vita, morte e miracoli: controlla il pagamento dell’assicurazione, la revisione e se il veicolo sia fi nito sulla “lista nera” (nel 2015 è stato scovato un automobilista, residente all’estero, che sulle spalle aveva addirittura 130 verbali non pagati). Pizzica anche chi lascia l’auto in doppia fi la. Solo l’anno scorso lo Scout Speed ha elevato quasi settemila contravvenzioni per sosta vietata, 1.800 per velocità eccessiva, 280 per mancata revisione e 83 per assicurazione non pagata.

SITO UTILEpoliziamunicipale.comune.fi.itNel caso di foglietto rosa, esiste un modo per non fare la fi la agli sportelli per saldare il debito: sul sito della polizia municipale è possi-bile pagare le multe online con carta di credito.

Gianni Carpini

A bordo/2 I numeri

orari, biglietti, cantieri:le novità per i mezzi pubbliciTramvia, gioie e dolori. Novità positive per gli habitué della tratta Firenze-Scandicci, weekend compreso. In attesa delle nuove linee, invece, vita un po’ più diffi cile per chi percorrerà la zona tra Fortezza e Porta al Prato, interessata da importanti modifi che alla viabilità a causa proprio della prosecuzione dei cantieri.

IN TRAM DI NOTTEAvevano sfi orato quota ventimila i passeggeri saliti sul tram dopo la mezzanotte tra aprile e ottobre 2015, i mesi in cui era stato sperimentato il prolungamento dell’orario della linea 1. Un successo che ha convinto le amministrazioni di Fi-renze e Scandicci a rendere il progetto un servizio permanente nei fi ne settima-na, con l’ultima partenza da Santa Maria Novella alle 2 di notte.

I CANTIERIL’ora X dei lavori per le nuove linee scatterà dal prossimo mese, con la chiusura di via Guido Monaco e via Alamanni, anche se sono già partite le opere prope-deutiche relative alla zona di Porta al Prato, all’intersezione tra viale Belfi ore, viale Redi e via Benedetto Marcello e al primo tratto del controviale di Fratelli Rosselli. La viabilità, così modifi cata, resterà tale anche in futuro, a tramvia in funzione, eccetto piccoli aggiustamenti. Numerose le modifi che ai percorsi de-gli autobus: le linee 2, 4, 14 e 28 dovranno svoltare su via del Romito per poter imboccare la rampa Strozzi-Belfi ore, mentre è allo studio l’ipotesi di mantenere una preferenziale in via Monaco per le linee 22, 23 e 57, che altrimenti dovranno proseguire su viale Belfi ore fi no a svoltare in viale Rosselli, proseguire su viale Strozzi e poi in via Valfonda.

LA APPBuone notizie per i passeggeri più “tecnologici” dei mezzi pubblici. Con un’u-nica app, MobiTickt, disponibile sul sistema operativo Android, si potrà pagare il biglietto di tram, bus e treno nei tratti urbani, nonché – in via sperimentale – il parcheggio nell’area di sosta vicina alla fermata Resistenza della tramvia nel comune di Scandicci, parcheggio che consente sia l’interscambio con il tram per arrivare alla stazione di Santa Maria Novella, sia la sosta per chi è diretto al centro civico di Scandicci.

Sara Camaiora

Le contravvenzionipiù frequenti182.858Transito non autorizzato in ztl

155.924Transito in corsia preferenziale

146.917Eccesso di velocità

130.585Sosta abusiva

Le stradecon più incidenti84 Via Baracca

64 Via Pistoiese

56 Viale Guidoni

42 Via Senese

41 Viale Redi

Le porte più “bucate”43.021Via Valfonda (preferenziale)

32.686Viale Strozzi (preferenziale)

29.877Via della Scala (Ztl)

22.605Via Senese (preferenziale)

21.704Corso dei Tintori (Ztl)

Dati 2015.Fonte: polizia municipale Firenze

Un’auto della polizia municipale con lo Scout Speed: è questa una delle novità sul fronte dei controlli in città

Marzo 2016 | 9

Page 10: Il Reporter Q1 - Marzo 2016

#Un mese in una pagina

cultura della legalitàin scuole e università

Un protocollo d’intesa per promuovere l’educazione civica e la cultura della legalità nelle scuole e nelle università. È quanto siglato lo scorso mese al liceo classico Michelangiolo. A sotto-scrivere il protocollo, nell’ambito di un progetto nazionale avviato dal Ministero dell’Interno, sono state la Prefettura e l’associazione di promozione sociale “Democrazia nelle Regole”, con

l'obiettivo di diff ondere l’educazione civica, la cittadinanza attiva e la cultura della legalità tra i giovani attraverso incontri e convegni. Un’iniziativa rivolta al mondo di scuola e università: è per questo che la fi rma si è tenuta al liceo Michelangiolo. Firma seguita dall’incontro sul tema “La Costituzione repub-blicana nel prisma dell’attualità”: oltre cento studenti delle classi terza, quarta e quinta hanno ascoltato il fondatore dell’associazione “Democrazia nelle Regole”, l’avvocato dello Stato ed ex magistrato Giulio Bacosi, che ha illustrato i valori fondamentali della nostra Carta, stimolando i ragazzi a un approccio pensato e critico. Una “lezione” che ha catturato l’attenzione della platea, anche grazie ai riferimenti ai fatti della cronaca quotidiana. “La Costituzione non è nell’iperuranio – ha spiegato Bacosi – è invece molto presente nella nostra vita di tutti i giorni”. Bacosi ha poi sottolineato che “il diritto serve” e che “se non abbiamo la convinzione delle regole non si va da nessuna parte”. “Dobbiamo essere innamorati della legalità”, ha aggiunto. Sulla stessa lunghezza d’onda il prefetto Alessio Giuff rida che, nel salutare i ragazzi, ha evidenziato che “ciascun italiano dovrebbe tenersi la Costituzione sotto il cuscino, perché i suoi valori fondamentali sono alla base di tutta la nostra esistenza e del nostro essere sociali”. In base al protocollo, l’associazione “Democrazia nelle Regole”, che da anni percorre l’Italia per spiegare agli studenti la Costi-tuzione e il senso delle norme, si impegna a promuovere, nelle scuole e nelle università della provincia, la conoscenza e il rispetto delle regole, la formazione di una cittadinanza attiva e la partecipazione al lavoro delle istituzioni. La Prefettura, dal canto suo, collaborerà all’organizzazione di convegni, seminari e lezioni che l’associazione programmerà nell’ambito delle iniziative concertate con il Miur, il Ministero dell’Istru-zione, dell'Università e della Ricerca.

Ivo Gagliardi

Il protocollo A Sollicciano e all’istituto Meucci

continuano le riparazioni delle biciÈ stato rinnovato per altri cinque anni il protocollo tra Comune di Firenze, Sollicciano, istituto pe-

nale per i minori “Meucci” e cooperativa sociale Ulisse: continueranno così, nelle offi cine interne di Sollicciano e del Meucci, i laboratori gestiti da Ulisse per la riparazione delle biciclette provenienti dalla depositeria comunale, dove i mezzi vengono portati dopo la loro rimozione. A febbraio la giunta di Palazzo Vecchio ha approvato la delibera presentata dall’assessore al Welfare Sara Funaro: in base al protocollo, il Comune si impegna a donare alla cooperativa Ulisse le bici non reclamate dai proprie-tari che, dopo la riparazione, saranno vendute e i cui proventi verranno destinati alla prosecuzione delle attività di riparazione. “Abbiamo rinnovato con grande convinzione il protocollo – ha spiegato Funaro – perché consente di promuovere una bella attività volta al sostegno e al reinserimento sociale dei detenuti raccordando risorse, competenze ed esperienze provenienti da soggetti diversi: del terzo settore, delle istituzioni pubbliche e degli istituti penitenziari”. Sulla base del protocollo, la direzione del nuovo complesso penitenziario di Sollicciano si impegna, tra le altre cose, a individuare i detenuti da avviare all’attività lavorativa e a favorirla assicurando il rispetto degli orari di lavoro programmati. Per quanto riguarda il Dipartimento giustizia minorile – direzione istituto penale per i minorenni, il protocollo prevede che si impegni a concedere in uso i locali destinati a laboratorio e magazzino alla cooperativa Ulisse e a individuare i minori da avviare all’attività formativa.

Rifiuti

raccolta differenziata, è sorpassoLa raccolta diff erenziata sorpassa quella indiff erenziata. Nel 2015, per la prima volta, nei dodici co-

muni serviti da Quadrifoglio, il quantitativo di rifi uti raccolti separatamente e avviati a riciclaggio (o compostaggio) ha superato quello degli indiff erenziati inviati a smaltimento. Lo ha annunciato la stessa azienda, spiegando che sono state complessivamente 209.311 le tonnellate di materiali diff e-renziati rispetto alle 202.794 tonnellate di rifi uti indiff erenziati prodotti, raggiungendo il 57,35% di raccolta diff erenziata nell’area di Quadrifoglio. Al primo posto si trovano organico e vegetale, con 72.540 tonnellate avviate all’impianto di compostaggio di Case Passerini. Seguono carta e cartone, con 69.018 tonnellate avviate tramite il consorzio Comieco alle cartiere della lucchesia. Terzo posto per il multimateriale: 45.690 tonnellate di vetro, plastica, metalli e tetrapak sono state inviate alla Revet di Pontedera che ha provveduto a separarle e trattarle per poi inviarle, secondo gli accordi con i consorzi di fi liera aderenti a Conai, alle rispettive aziende di riciclaggio. A seguire gli oggetti ingombranti, i rifi uti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e le altre raccolte diff erenziate mirate (come olio esausto vegetale, olio minerale, pile, batterie e medicinali scaduti). Per quanto riguarda il solo comune di Firenze, la percentuale di raccolta diff erenziata raggiunta nel 2015 è stata del 53,95%.

Noi per Voi Onlus

nuovo corso per diventare volontariNuovo corso di formazione per volontari da parte di Noi per Voi Onlus, associazione di genitori

che aiuta i bambini ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica del Meyer e le loro famiglie e fi nanzia progetti di ricerca contro tumori e leucemie infantili. Il corso si svolgerà il mercoledì dalle 19.30 alle 22.30 e permetterà di acquisire le competenze necessarie per poter essere di supporto ai pa-zienti aff etti da malattia oncologica o altre malattie importanti e alle loro famiglie. L’associazione Noi per Voi è nata nel 1988 e riconosciuta come Onlus nel 1997. Realtà senza scopi di lucro, ha come obiet-tivi quelli di promuovere e sostenere lo sviluppo della ricerca scientifi ca, migliorare la cura e l’assisten-za dei piccoli pazienti aff etti da patologie emato-oncologiche e assistere le loro famiglie. L’associazione ha preso vita grazie all’iniziativa dei genitori di bambini ricoverati nell’ospedale pediatrico fi orentino. Noi per Voi interviene in reparto aiutando moralmente e materialmente le famiglie dei bimbi ricove-rati, ma anche pagando borse di studio per ricercatori, acquistando strumenti medici e lavorando in termini psicologici con un team qualifi cato grazie anche all’impegno dei volontari formati per prestare la propria opera sia in reparto che a domicilio. Attualmente la Onlus sta fi nanziando tre importanti progetti di ricerca contro i tumori infantili. Per maggiori informazioni è possibile contattare la dotto-ressa Paggetti ([email protected]) o consultare il sito www.noipervoi.org.

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Piazza di San Benedetto prende il nome dall’antica chiesetta prospet-tante sulla piccola piazza, dedicata al padre del monachesimo occi-dentale, ricordata dall’XI secolo e rimasta chiesa parrocchiale fi no al

1771. Questa antica chiesa, oggi sempre chiusa, posta vicino al Duomo, ebbe il patronato della famiglia ghibellina dei Tedaldini che aveva case e palazzo nelle immediate adiacenze della chiesa, tanto che la stessa chie-sa era comunemente conosciuta come San Benedetto de’ Tedaldini. Con la supremazia della Parte Guelfa la facoltosa famiglia entrò in disgrazia ed il suo patrimonio immobiliare venne confi scato ed in parte adibito alla costruzione del palazzetto edifi cato nel 1392, per accogliere la sede dello Studio Fiorentino, ossia la prima Università cittadina e quindi nel 1435, destinato al Collegio Eugeniano per i chierici del Duomo. Proprio da questo palazzetto adibito allo “studio”, prese nome Via dello Studio tuttora esi-stente. Legato al nome di San Benedetto era l’antico proverbio: Per San Benedetto, la rondine è sotto il tetto che voleva sottolineare la ricorrenza del 21 Marzo primo giorno di primavera a lui dedicato e particolarmente festeggiato presso la chiesa. San Benedetto fu una delle primitive tren-tasei parrocchie di Firenze ed è rimasta chiesa parrocchiale fi no al 1771, quando la cura delle anime fu riunita a quella del Duomo. Rimaneggiata e ristrutturata più volte alla fi ne del Quattrocento e nel Settecento, con la-vori che ne hanno in gran parte modifi cato l’antico aspetto, la chiesa vede adesso la sua facciata così anonima da confonderla con una qualsiasi ti-pologia edilizia di comune abitazione. Unici elementi che la caratterizzano ancora un po’ sono il portale strettamente circondato da due monofore laterali e da una molto più grande posta direttamente sull’architrave. L’in-terno ad una sobria navata, diffonde un singolare senso di raccoglimento e preghiera. Sull’altar maggiore una preziosa tavola di Benedetto Veracini raffi gurante un Miracolo di San Benedetto, che mostra il santo mentre re-suscita un fanciullo morto perché caduto dall’alto di una casa; sullo sfondo della scena l’antichissima chiesa di San Pier Maggiore demolita nel 1785, con il suo cuspidato campanile a foglie d’acqua dette “gattoni” o anche “fi amme”, che ornavano con originalità gli spigoli dell’acuminata cuspi-de ugualmente a quelli della Badia Fiorentina e di Santa Maria Novella. Queste caratteristiche decorazioni in pietra serena che abbellivano le tre cuspidi dei campanili, erano dette dai fi orentini “gattonate”, in quanto le volute, viste dal basso, sembravano gatti nella loro tipica postura rilassa-ta, seduti a testa dritta. Il bell’ornato di foglie in pietra lungo gli spigoli era però soggetto ad erosioni con conseguenti, pericolose cadute. Per questo motivo, come scrive Giuseppe Conti nel suo Firenze dopo i Medici, “inve-ce di rifare nuove quelle che mancavano, con criterio idiota ed ignorante, furono levate tutte”. La chiesetta, come già detto, adesso sempre chiu-sa, appare cancellata dalla realtà fi orentina perché non vissuta e privata, chissà da quanto tempo anche del suo campanile. Infi ne, per concludere, una curiosità. Nell’attigua Piazza dei Maccheroni, fi no al 2005 esisteva una secolare pianta di vite che, come per miracolo, dal piccolo marciapie-de lastricato come tutta la breve piazza, si innalzava, incastonata come una pietra preziosa nel muro dell’immobile contrassegnato col numero 2 rosso, salendo su, oltre il primo piano, per adagiarsi quindi a pergola, su un lungo traliccio metallico appositamente costruito per ospitarla. Questa singolare pergola stracittadina che, al primo piano di un edifi cio a due pas-si dal Duomo dava ombra a tutta la sottostante terrazza, un brutto giorno cessò di donare uva e re-frigerio. Fu reciso il grosso tron-co privando della vita la longeva pianta, destando l’indignazione dei residenti e di tutti i fi orentini che hanno sempre a cuore il de-coro cittadino. Quale reliquia, è rimasto, incassato nella facciata della casa, un tratto del suo se-colare fusto a testimoniarne della longeva presenza, unitamente ad una targa apposta da ignoti “no-stalgici” che recita:

A RICORDO DELLA SECOLARE VITERECISA INSPIEGABILMENTE NEL 2005NOSTALGICI A SUO RICORDO POSERO

NEL 2010

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

�Web: artusi.net

Sta arrivando la primavera. Non c’è bisogno di vedere il calendario o le previsioni

meteo, la primavera la leggi diret-tamente sulla faccia delle persone. Agli uomini si risveglia l’ormone, rimasto ibernato durante tutto l’inverno. L’inverno è una stagione pericolosa per l’ormone, spesso rischia addirittura l’estinzione. Ai primi freddi infatti la moglie si pre-senta a letto vestita a strati; doppio calzino, pigiama, tuta da ginnastica, maglione e piumino. Due mesi fa per ravvivare il nostro rapporto mia moglie ha deciso di farmi uno strip-tease: deve ancora fi nire lo spoglia-rello. Inoltre la donna percepisce il freddo in un modo tutto suo; lei non lo sente in tutto il corpo, lei lo localizza solo in una parte di questo: i piedi. Durante l’inverno questi le diventano marmati, toccano tem-perature siberiane. Ho visto orsi polari sfi orare i piedi di una donna e poi morire di freddo! È un fenomeno strano, la donna stessa non sa spie-garselo ed infatti durante la notte appoggia i piedi costantemente sul corpo del suo uomo come a volergli chiedere “Questo freddo come te lo spieghi?”. Purtroppo questo sbalzo termico diventa fatale per gli ormo-ni dell’uomo. È una gelata da cui gli ormoni non si riprenderanno più! Ma poi arriva la primavera e per mi-racolo l’ormone torna robusto come uno scaricatore di porto. A primave-ra alcuni uomini sono così eccitati che spesso per calmarli il medico deve prescrivergli il viagra!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Webandreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglioneBRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

SAN BENEDETTO DELLE PALLOTTOLE

LA PRIMAVERAE IL RISVEGLIODELL’UOMO

#Lettere&Rubriche

“I BISOGNI DEI CANI E LE PROTESTE DEI CITTADINI”I marciapiedi del quadrilatero via Oli-vuzzo – via Veneziano – via S. Vito – via Baldovinetti sono da tempo ricettacolo dei bisogni dei cani senza che i loro proprietari si preoccupi-no di pulire quanto lasciato in terra dai loro animali. Sono numerose le rimostranze dei cittadini, anche at-traverso cartelli di protesta infi ssi in dette strade, ma i padroni dei cani non si attivano per levare i lasciti dei propri animali. Le sopraddette vie e i marciapiedi sono giornalmente percorse a piedi da tante persone e specialmente dai ragazzi e ragazze che si recano nelle scuole di via Bal-dovinetti e considerata l’inciviltà e la maleducazione di chi porta a spasso i cani e non pulisce le loro deiezioni, occorre che le istituzioni intervenga-no con una adeguata soluzione per risolvere il problema. PS. Un giorno un cane aveva lascia-to i suoi bisogni sul marciapiede e il proprietario del cane si allontanava senza togliere quelle deiezioni fu da me invitato a provvedere alla pulizia: risposta secca – pulisca lei.Distinti saluti.

Piero

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Piero,già da qualche tempo stanno au-mentando lettere e segnalazioni che riceviamo in redazione sul tema dello sporco dei cani non rimosso dai marciapiedi da parte dei loro proprie-tari. Stando a quanto raccontato dai cittadini – ma anche a quanto capita di vedere semplicemente girando a piedi per la città – sono diverse le zone interessate dalla questione. Una questione la cui soluzione è così semplice da rivelarsi compli-catissima. Giochi di parole a parte, per mettere un punto al problema “basterebbero” (e le virgolette non sono a caso) civiltà, educazione e – soprattutto – rispetto. Rispetto per la città e i suoi abitanti, ma anche per se stessi e i propri animali. Nella sua lettera lei auspica l’intervento delle istituzioni: intervento che certo può essere utile per ricordare a tutti che ci sono delle regole da rispettare, ma i controlli – da soli – non possono bastare, se non altro per l’impossibili-tà di vigilare su tutte le strade e a tut-te le ore. Serve piuttosto un cambio di mentalità, tanto facile da teorizzare quanto – ripeto – diffi cile da realizza-re. Aggiungo due cose: da una parte è giusto sottolineare come non tutti – anzi – i proprietari di cani si com-portino allo stesso modo, e come sia-no proprio i padroni “virtuosi” i primi a essere danneggiati da chi non segue il loro esempio. Dall’altra – per ris-pondere così anche alla lettera della signora Adriana, che pubblichiamo in questa pagina – è vero anche che la

presenza diffusa di cestini in cui get-tare lo sporco possa rappresentare un incentivo in più per raccogliere quan-to lasciato in strada dal proprio ani-male, cosa che comunque andrebbe fatta in ogni caso. Già con un po’ di impegno e attenzione in più da parte di tutti, insomma, si potrebbe cominciare a risolvere anche questo piccolo-grande problema.

Matteo [email protected]

“LO SLALOM SUI MARCIAPIEDI ALLO STATUTO”Egr. direttore,l’ex sindaco, con buoni propositi, sosteneva di voler fare di Firenze una città a misura di passeggino. Si ricorda? Non so se il nuovo sindaco ha le stesse intenzioni. Se è così, venga nelle vie che concorrono in Piazza Leopoldo e, più genericamen-te, in zona Statuto con un passeggi-no e provi a percorrere i marciapiedi con circospezione. Se riuscirà a non pestare l’escremento di un cane o a non scontrarsi con una bicicletta in-catenata ad un palo, lo proporrò alle prossime olimpiadi invernali come il nuovo, grande e inatteso campione di slalom. Se poi desidera una pista più sicura, basta prendere una di quelle create, con grande professio-nalità da alcuni proprietari di animali, per i bambini, nei pressi delle scuole. Firenze non merita queste gravissime manifestazioni di inciviltà.

Domenico L.

L’ISOLOTTO E I CESTINIFacendo seguito alla lettera della signora Manuela, vorrei segnalare che, nei giardini del vecchio Isolotto, non esiste un cestino, dove gettare le fatte dei nostri rampolli, che qui sono numerosi, obbligando, chi ha in-tenzione di raccoglierle, a portarle nei cassonetti accanto alla Chiesa. Sic-come non tutti hanno la possibilità (il quartiere è abitato da molti nonnini) il tempo o la voglia per cui rimangono nei prati. Sarebbe possibile provve-dere? Cordiali saluti.

Adriana S.

“LE RASTRELLIERE IN ZONA CASTELLO/SODO”Salve, vorrei segnalare la completa assenza di rastrelliere in zona Caste-llo/Sodo, infatti a partire dalla scuola elementare Don Minzoni, allontanan-dosi dal centro, non sono presenti rastrelliere su via Reginaldo Giuliani e a partire da piazza del Sodo non ci sono neanche nelle vie limitrofe. Questo genera due tipi di problemi: intralcio ai pedoni e frequenti furti di biciclette. Ho già segnalato all’ammi-nistrazione locale questo problema, ma non ho avuto alcun riscontro. Cordiali saluti

Lapo

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

Aree che ora, complice pro-prio la primavera, si appre-stano a rinascere (a partire dall’Anconella, parco suo malgrado simbolo del nubi-fragio di inizio agosto) con nuovi alberi e nuove idee, per dare alla città un volto più verde e sicuro. Ma, oltre ai grandi parchi, sono tanti i giardini disseminati qua e là, spazi spesso preziosi per gli abitanti delle diverse zone di Firenze per quanto piccoli o “nascosti” possano essere. E allora questo mese, quartiere per quartiere, Il Reporter ha deciso di fare un “sopralluo-go” nelle aree verdi fi orentine, per testare il loro stato di salu-te in vista della “prova prima-vera”, ma anche per illustrare interventi e novità che le ri-guardano e – perché no – per scoprire alcuni “tesori green” non sempre così facili da sco-vare, per dare qualche dritta su come (e dove) trascorrere una bella giornata primave-rile all’insegna della natura e a pochi passi da casa. Le no-vità, però, non si fermano ai giardini, raggiungendo anche le strade. Dove non mancano i cambiamenti per quanto ri-guarda controlli e multe. Dai parcheggi nelle strisce blu fi no al lavaggio delle carreg-giate, sono diverse le modifi -che che gli automobilisti fi o-rentini faranno bene a tenere a mente per non rischiare di incappare nei temuti foglietti rosa: ecco allora una “guida” utile per non dimenticare cosa è cambiato e cosa cam-bierà da questo punto di vi-sta. E a proposito di punti di vista, sul nostro giornale dia-mo spazio questo mese – il mese in cui si celebra la festa loro dedicata – a quello di tre donne che a Firenze non sono nate ma che qui hanno scel-to di vivere, raggiungendo le sponde dell’Arno da diversi angoli del mondo. Per cercare di vedere la città – con i suoi pregi e difetti – con lo sguar-do di chi viene da lontano.

MATTEO FRANCINI

Editore e Concessionaria PubblicitariaBunker s.r.l.Sede Legale | AmministrativaPiazza E. Artom 12, 50127 FirenzeSede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze

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Direttore Responsabile Matteo FranciniRedazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI)Tel. 055 6585939 - [email protected]

Periodico d’informazione locale. Anno X n. 11 del 1 marzo 2016. N° reg 5579

del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

Dati non raccolti presso l’interessatoSi informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono pro-venienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua resi-denza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsa-bile del trattamento è Bunker s.r.l.Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrvendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze

Marzo 2016 | 11

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#Cultura

Jan Fabre & co, Firenze contemporaneaIl belga inaugura l’anno fi orentino votato all’arte del terzo millennio. Seguono Bourgeois e Wurm

Una primavera con-temporanea quella che si appresta a ri-scaldare la città del

giglio. Spazio all’arte internazio-nale e ai grandi nomi che, dopo Antony Gormley e Jeff Koons, continuano a scegliere le rive dell’Arno come location ideale per i loro eventi. A inaugurare la stagione ci pensa Jan Fabre, in città a partire dall’inizio di aprile con una preview in piazza della Signoria e con una mostra a Pa-lazzo Vecchio e al Forte Belvede-re (che si confermerà a ingresso gratuito) dal 14 maggio alla fi ne di ottobre, dando modo al gran-de artista belga, protagonista indiscusso tanto nelle arti visive quanto in quelle performative, di proporre al grande pubblico le sue sculture, di grandissimo impatto emotivo, accompagnate da spettacoli teatrali e perfor-mance. “Spiritual guards”, così si intitola la personale di Fabre, che già in tempi recenti aveva avuto modo di esporre i suoi lavori a

Firenze (dalla discussa perfor-mance di Fabbrica Europa 2010 “Another Sleepy Dusty Delta Day” fi no all’acquisizione di due autoritratti per la collezione del Corridoio Vasariano nel 2012 e alla recente esposizione “Knight of the night” alla galleria Il Pon-te), nasce da un’idea di Sergio Risaliti e Andrea Bianchi, che in occasione della consegna all’ar-tista del premio Michelangelo per la scultura lo scorso anno, gli proposero di cimentarsi con una personale che “occupasse” alcuni dei luoghi topici della città. Curato da Joanna De Vos e Melania Rossi, il concept di “Spiritual guards” parte dal Forte Belvedere per poi trovare con-nessioni nel pieno centro della città, tra il palazzo comunale e la piazza attigua. Nell’idea dell’ar-tista, il corpo viene considerato alla stregua di una roccaforte fortifi cata, mentre il paesaggio come un corpo spirituale. Fabre, autoacclamatosi “cavaliere della disperazione e guerriero del-

Ludovica V. Zarrilli

Le opere

Jan Fabre: “Holy dung beetle with walking stick” - Foto: Pat Verbruggen - Copyright: Angelos bvba

la bellezza”, si spoglia e si veste della sua armatura, popolando Firenze con inusuali presenze per dimostrare che “la nostra battaglia è instancabile, ma non senza speranza se si attinge dalla fantasia, la bellezza e l’immagi-nazione”. La grande “invasione” contemporanea continuerà poi nel mese di settembre, con le opere di Louise Bourgeois – arti-sta francese scomparsa nel 2010 – in varie piazze cittadine e con la straordinaria presenza di Er-win Wurm al Museo Novecento e alle Murate, che disseminerà la città con le sue One Minute Sculpture e le sue architetture visionarie. Tra le novità del 2016 anche la valorizzazione del Mu-seo Bardini, scrigno d’Oltrarno, con l’avvio della serie di mostre “Contrappunti”. A inaugurare la rassegna le opere dell’americano John Currin, pittore conosciuto per i suoi dipinti carichi di fasci-no provocatorio e di una satira che verte su temi sociali e legati alla sessualità.

Warhol agli Uffizinelle foto di amendola

Warhol e Amendola fac-cia a faccia. Si inaugura

venerdì 4 marzo, nella Sala del Camino al piano nobile de-gli Uffi zi, la mostra dal titolo “Andy Warhol fotografato da Aurelio Amendola. New York 1977 e 1986”. Dieci le imma-gini in mostra – frutto di due diversi “incontri” nella Factory della Grande Mela tra il foto-grafo pistoiese di fama inter-nazionale e l’artista simbolo della pop art – otto a colori e due in bianco e nero. Proprio una di queste due fotografi e, scattate nel 1986 pochi mesi prima della scomparsa dell’ar-tista, sarà donata da Amendola al museo fi orentino e, pratica-mente, segnerà l’ingresso di Andy Warhol agli Uffi zi. La fotografi a, scelta da Antonio Natali per la donazione, ritrae Warhol in espressione pensie-rosa e la bicromia contribuisce a rendere ancora più dramma-tici i toni dell’immagine.

La mostra

� Web

marinagiaccio.comFb: marina-giaccio

circolorigacci.it

La copertina del secondo disco di Marina Giaccio, che sarà presentato il 19 marzo al Circolo Rigacci di via Baracca

Il disco/1

Il “tempo giusto” di marina

Sono lontani i tempi dei baci alla Cary Grant invocati da Marina Giaccio nell’album d’esordio, datato 2010. Stavolta la consapevo-

lezza è diversa, le sonorità strizzano l’occhio al rock cantautorale e i testi sono rifl essioni intense. Elaborazioni di un percorso, perso-nale e artistico, che ha portato fi no a qui questa giovane cantautrice abruzzese di nascita e fi orentina d’adozione. Si intitola – non a caso – “Il tempo giusto” il secondo lavoro (totalmente autoprodotto) di Marina. Anche stavolta sono undici tracce. Undici scalini che ac-compagnano lungo la gradinata di una consapevolezza nuova, fatta di ritmi più maturi e di un dialogo incessante tra musica e testi. La voce pulita dell’artista prende per mano l’ascoltatore e gli fa strada dentro la sua storia. “I pezzi vengono fuori quando hai bisogno di dire qualcosa – spiega Marina Giaccio, che è laureata in fi losofi a – e i brani di questo disco non hanno fatto eccezione”. Date alla luce in un momento di transizione, di cambiamento per la cantante, le undici tracce dell’album segnano una maturità artistica e personale. “Il mio primo lavoro si intitolava ‘Nata domani’, quindi un misto di passato e futuro, qualcosa di meno defi nito nel tempo, un insieme di brani collezionati negli anni e raccolti fi nalmente in un unico contenitore”. L’approccio di questo nuovo disco è diverso. È un qui e ora, senza esitazioni. “Ha avuto una gestazione abbastanza lunga (ci sono voluti quasi due anni per dare alla luce il disco, ndr) ma il risultato è quello che mi aspettavo, anche grazie al produttore arti-stico Gianfi lippo Boni e ai grandi musicisti che hanno lavorato con me”. Dalla violoncellista irlandese di stanza a Firenze Naomi Berrill al batterista Fabrizio Morganti, fi no al basso di Lorenzo Forti e alle chitarre di Matteo Urru e Francesco Cusumano. Cantautorale sì, ma non troppo. “I grandi cantautori hanno uno stile narrativo, il mio è un po’ più un racconto per immagini”. E per chi desidera scoprire le immagini musicali di Marina, il disco verrà presentato per la prima volta al pubblico il 19 marzo alle 21.30 in un concerto al circolo Rigacci di via Baracca 56, e successivamente potrà essere acquistato anche nei circuiti online.

L.V.Z.

Addio etichette, addio co-strizioni, addio cartellini

adesivi pensati apposta per racchiudere le cose in uno schema. La musica nella sua accezione meno compromessa è ciò che interessa a Ivo Minu-ti e Alice Chiari, che insieme hanno creato “Todo Modo”, ovvero sette tracce che affi an-cano – senza mai mischiare – background e sonorità anti-podiche. “Io e Alice siamo rette parallele che non si incontrano mai, non cerchiamo contami-nazioni, piuttosto coesistenza nelle diff erenze”. Ivo Minuti, voce, parole e chitarra elettri-ca, nel duo rappresenta la par-te garage punk, mentre Alice Chiari, al violoncello, coniuga classico, barocco e noise. Il ri-sultato è qualcosa di inatteso, nuovo, diff erente. “È musica leggera metafi sica – spiega Mi-nuti – insomma, qualcosa che non c’è, che esce al di fuori de-gli stereotipi di genere. Trovo che le etichette siano intolle-rabili. La musica è tante cose, non si può ridurre. Ed è per questo – scherza – che i brani sono lunghissimi”. Una vita tra gli spartiti, nell’86 Minuti apre il negozio Lollipop records,

Il disco/2 Il libro

“Nel buio di un teatroaccecante”, omaggio a Samuel Beckett

Un “viaggio” nel teatro be-ckettiano, per conoscere e

approfondire l’opera dello scrit-tore e drammaturgo irlandese. Si tratta di “Samuel Beckett. Nel buio di un teatro accecante”, a cura di Giancarlo Cauteruc-cio. Il libro, uscito per Edizioni Clichy nella collana Sorbonne, vuol rendere omaggio a Samuel Beckett e, come scrive l’autore stesso, “per incontrare Beckett bisogna trovarsi al cospetto del vuoto, così come a me è succes-so, proprio quando la mia opera si era caricata di eccessi visuali, di troppo rumore, di incessanti e frenetiche azioni ed ero alla ricerca di una via d’uscita. Con Beckett si incontra – come io ho incontrato – un vero maestro, capace di condurre nella qualità del buio, del vuoto, dell’assen-za, dell’immobilità, dell’attesa e nella consapevolezza del falli-mento. È così che riusciamo ad accostarci al destino della no-stra esistenza e guardare con la lente di ingrandimento nei luo-ghi reconditi del nostro corpo, un corpo che siamo chiamati a trascinare nel mondo così come nella scena”.

dedito alla musica anni ‘60. Più tardi conduce un programma musicale su Radio Centofi ori e fonda un complesso, i Flintsto-nes, che si muove nell’area ga-rage punk psichedelica e calca i palcoscenici di alcuni importan-ti festival italiani, tra cui Arezzo Wave. E poi? E poi una ventina di anni di silenzio prima della creazione di Todo Modo. “Sono sempre rimasto nei circuiti mu-sicali, però per un periodo ho sentito la necessità di prendere le distanze da tutto”. Oggi è tornato insieme ad Alice, e con lei suo-nerà sul palco della Sala Vanni il 14 aprile, in un arrangiamento nuovo rispetto al disco.

L.V.Z.

rette parallele sullo spartito

12 | Marzo 2016

Page 13: Il Reporter Q1 - Marzo 2016

L’arcobaleno e la caccia al tesoroPensate a una marachella. Lapo, Cosimo e Beatrice l’avevano fatta. L’ultima volta ne avevano combinata una davvero grossa: con le cere avevano disegnato il ritratto dei loro compagni di classe. Peccato che il bell’affresco l’avessero realizzato sulla facciata di un antico palazzo in San Frediano. Fu così che finirono dritti dritti in punizione, chiusi in casa. E ci stettero per un bel po’, complice anche un mese di marzo molto piovoso che gli impediva di correre fuori a giocare. Quando il sole tornò a fare capolino, i tre birbanti si ritrovarono in piazza con un’energia da leoni. In sella alle loro biciclette, erano pronti a nuove chiassose scorribande che facevano rimpiangere agli abitanti del quartiere che la scuola non durasse ventiquat-tro ore al dì. Mentre inforcava i pedali, Cosimo gridò: “Guardate amici, l’arcobaleno!”. Un grande ponte colorato sovrastava i tetti, risplendendo nel cielo mezzo azzurro e mezzo grigio. “Mio nonno ha detto che dove nasce l’arcobaleno c’è un tesoro prezioso. Andiamo a cercarlo!”, propose. “Sì - gli fece eco Beatrice - così potremo comprarci un sacco di caramelle!”. “Pista!”, partì Lapo. E gli altri due monelli lo seguirono a ruota. Attraver-sarono mezza città all’inseguimento dell’arcobaleno, facendo sperico-lati slalom tra i malcapitati pas-santi e talvolta sopra i loro piedi. L’ultimo tratto fu il più duro: l’arcobaleno conduceva al piazzale Michelangelo. I tre

amici dovettero alzarsi sui pedali per affrontare la salita. “La nostra fatica sarà ricompensata quando troveremo il tesoro!”, si fece forza Cosimo. E tutti pedalarono più forte. Arrivati in cima alla terrazza, là dove svetta il David, nono-stante il fiatone si misero subito a cercare il luogo esatto da cui l’arcobaleno nasceva. Dovevano fare presto, però: i colori iniziavano a sbiadire. Come segugi, setacciarono palmo a palmo il giardino dell’Iris, si infilarono nella loggia del Poggi, perlustrarono gli alberi del viale dei Colli e ogni gradino delle Rampe. Ma niente. Ormai l’arcobaleno era sparito, portando via con sé le poche nubi rimaste e il tesoro prezioso. I tre amici, scon-solati, risalirono sulla terrazza. Stavano per sedersi a riposare ai piedi del David quando Cosimo strillò: “Guardate!”. E indicò il profilo bellissimo che da Fiesole, passando per il Bargello, Palazzo Vecchio e il Duomo, toccava il Ponte Vecchio,

Santa Croce e l’Oltrarno. Splendente, nel sole ormai alto. Non seppero dirlo a parole ma lo intuirono: un tesoro più

prezioso di quello chissà se sarebbe mai esistito. E da quel giorno, i tre monelli

iniziarono a volerle più bene, e a trattarla meglio, la loro città.

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#Sport

Il calendario

il volo (sulla fascia)del bernardeschi 2.0

Il personaggio

Uno su mille ce la fa. E Federico Ber-nardeschi è uno di loro. Ce l’ha fatta il

talento di Carrara a scrollarsi di dosso l’appellativo di “ragazzino” proveniente dalle giovanili della Fiorentina e diventare un pro-tagonista della serie A (almeno per il momento lasciamo Liga e Bundesliga tra le voci di merca-to). Un appellativo, quello di ex Primavera, di cui “Berna” par-la per primo con orgoglio nelle

Irene Delfino interviste, ma che spesso viene considerato in tono negativo, affi bbiato ai talenti di prospetti-va che il mister deve mettere in campo perché crede nei giovani e non perché gli facciano vin-cere le partite. L’anno spartiac-que per Federico è la stagione in corso, in cui – con l’arrivo di Paulo Sousa in panchina e l’intu-izione dell’allenatore portoghese di trasformarlo in un esterno di fascia capace di fare entrambe le fasi di gioco – è diventato un titolare fi sso. Già in una notte di mezza estate si era intuito che

fosse l’anno giusto, per Berna, per spiccare il volo: il 2 agosto, nell’amichevole di lusso contro il Barcellona giocata al Fran-chi, il talento di Carrara segnò un’indimenticabile doppietta in soli sei minuti, che permise alla Fiorentina di battere i freschi vincitori della Champions Le-ague. I piedi buoni e i colpi di genio in grado di cambiare una gara erano già parte del suo re-pertorio. Mentre corsa e tanta abnegazione nel partecipare atti-vamente anche alla fase difensi-va fanno parte del Bernardeschi

2.0. L’azzurrabile che ha attirato su di sé gli occhi attenti del ct Antonio Conte. L’uomo merca-to che tanto piacerebbe a Carlo Ancelotti, futuro allenatore del Bayern Monaco. Il numero 10 che la Fiorentina vorrebbe issa-re come prossima bandiera sulla Torre di Maratona. Quel numero di maglia che a Firenze è sinoni-mo di top player col cuore viola e che gli è stato dato dopo aver rifi utato le avance della Juventus e aver posto la fi rma sul rinno-vo del contratto fi no al giugno 2019. La determinazione nel vo-ler raggiungere il sogno di tanti bambini che corrono dietro a un pallone l’ha sempre avuta in dote nel suo dna. Ma sicuramente l’infortunio al malleolo rimedia-to la scorsa stagione ha contri-buito a renderla ancora più forte. Cinque mesi lontano dai campi di gioco per tornare più forte di prima. E stavolta non è la classi-ca frase fatta.

Un mese per “sbocciare”

Un marzo per “sbocciare”. Con la primavera alle porte, il campio-nato entra nella sua fase più “calda”, con i punti che cominciano

a diventare sempre più pesanti. E marzo potrebbe rivelarsi un mese decisivo in vista dello sprint fi nale. Mese che è iniziato venerdì 4 con l’anticipo all’Olimpico contro la Roma del toscano Luciano Spallet-ti. Turno più abbordabile (almeno sulla carta) quello successivo: al Franchi arriva il Verona degli ex Toni e Pazzini. Una settimana dopo, alla trentesima giornata, i viola saranno invece impegnati in trasferta contro il Frosinone, altra squadra il cui obiettivo è quello di rimanere nella massima serie e che, quando gioca in casa, è sempre diffi cile da aff rontare. Il marzo di campionato fi nisce qua: la serie A riprenderà poi ad aprile, con la squadra di Paulo Sousa impegnata tra le mura amiche contro la Sampdoria dell’ex Montella. Sperando che la prima-vera faccia sbocciare defi nitivamente la Fiorentina.

Lorenzo Mossani

Al Mandela Forum

la grande boxe in cittàLa grande boxe a Firenze venerdì 22 aprile. Torna sul ring del

Mandela Forum Leonard Bundu, che mancava da Firenze dal 4 novembre 2011, giorno in cui vinse la corona europea dei pesi welter. In seguito, per Leonard, otto match divisi fra Italia, Inghil-terra e America. La corona continentale è in possesso del pugi-le Gianluca Branco e Bundu proverà a riconquistarla. Il 41enne, tesserato per l’Accademia Pugilistica Fiorentina, è allenato dal maestro Alessandro Boncinelli. L’avversario, Gianluca Branco, ha 45 anni. Nel sotto clou altri quattro incontri: per i super welter l’aretino Orlando Fiordigiglio affronterà il pratese Francesco Di Fiore. Per i pesi mosca Mohammed Obbadi incrocerà i guantoni con Mishiko Shubitidze. Per i pesi massimi l’astro nascente della boxe fiorentina Fabio Turchi sfiderà Igor Pylypenko e, infine, per i pesi super piuma, un altro fiorentino, Angelo Ardito, incontrerà Alessandro Balestri di Pontedera, per una incerta semifinale vali-da per il titolo italiano.

Sim.Spa.

Fiorentina basket,via al rush finaleSei partite al termine della stagione regolare e un solo obiettivo: salvarsi

Pallacanestro

Un mese senza vittorie può bastare. Il tour de force contro Lecco, Urania Milano, Udine e Orzibasket è fi nito come da pronostico,

con la Fiorentina Basket a secco dopo aver aff rontato in fi la quattro delle prime sei in classifi ca, comprese le due battistrada. Ma una vol-ta ripreso il “suo” campionato, la Viola è tornata a macinare gioco e risultati. Con il mese di marzo inizia la volata fi nale. Sei partite alla fi ne della stagione regolare e un solo obiettivo: la salvezza diretta, evitando la roulette dei playout. Le quattro sconfi tte consecutive ar-rivate tra il 16 gennaio e il 7 febbraio non hanno certo fatto bene alla classifi ca. Ma non tutto quel che è successo è da buttare. A Lecco, la prima di queste sfi de, i viola si presentavano con l’entusiasmo ancora vivo per il successo contro Alto Sebino, concorrente diretta per la salvezza. E per poco non è arrivato il colpo grosso ai danni di una squadra, quella lombarda, che lotta invece per un posto di spicco nei playoff . Sul parquet lecchese è fi nita 72-70 solo grazie al canestro che ha beff ato i fi orentini all’ultimo secondo. La buona prestazione con-tro l’Urania Milano ha prolungato la parabola di crescita, poi contro la capolista Udine non c’è stato niente da fare ma di nuovo, davanti a una corazzata, quella di Orzinuovi seconda in classifi ca, la vittoria è sfuggita di un soffi o – cinque punti – durante un ultimo minuto fa-

tale. Quattro sconfi tte di fi la e nonostante tutto diversi buoni motivi per non preoccuparsene. Fiducia ben riposta, perché nella settima giornata di ritorno la Fiorentina ha messo al sicuro due punti d’o-ro battendo Pavia, altra avversaria nella corsa alla salvezza. E marzo può – anzi, deve – essere il mese decisivo per la squadra di Salieri. Due weekend di pausa in più (il primo del mese per le fi nali di Cop-pa, l’ultimo per la Pasqua) e quindi due sole partite in programma, ma di quelle che contano: il 13 a Bergamo per provare a strappa-re fi nalmente punti a una “big”, impresa fi n qui solo sfi orata, e il 19 in casa contro la Sangiorgese, altra squadra che prova a riemergere dai bassifondi della classifi ca. Avere gli scontri diretti a favore alla fi ne della stagione sarà un grosso vantaggio in un torneo equilibrato come questo. È forse esagerato dire che dal prossimo mese e mezzo dipende il futuro della pallacanestro fi orentina. Senza dubbio, però, c’è in ballo un’intera stagione da salvare, lottando con gli uomini an-cora contati, contro la fatica che già si fa sentire e una scorta di ener-gie che rischia di esaurirsi. Ma la Fiorentina ha già dimostrato di ave-re tutto quel che serve per farcela: carattere, compattezza, coraggio.

Andrea Tani

Nel 1946, appena finita la seconda guerra mondia-

le, a Firenze, come nel resto d’Italia, iniziò la lunga fase di ricostruzione e ristrutturazione della città. Anche il Dopolavoro Ferroviario iniziò la ristruttura-zione della sede di via San Gallo e intraprese la costruzione del campo da calcio in via Paisiello, dove tuttora si trova il Dlf. Allo-ra il campo da calcio, ovviamen-te in terra battuta, sorgeva dove oggi si trovano i campi da tennis e il bocciodromo, e lì si dispu-tavano le partite della squadra di amatori composta da ferro-vieri e figli. A settant’anni di distanza, il Dlf calcio ha voglia di rinnovarsi, partendo proprio dal campo: a breve inizieranno i lavori di rifacimento, per man-tenersi ad alti livelli di compe-titività, come da tradizione, so-prattutto nel settore giovanile, fiore all’occhiello della società. “Ogni anno cerchiamo di mi-gliorare i risultati ottenuti nella stagione precedente, cercando di far migliorare il tasso tecni-co dei nostri ragazzi, facendoli crescere all’insegna del diver-timento e nel rispetto dei prin-cipi fondamentali dello sport. E anche quest’anno siamo molto soddisfatti dei risultati che stia-mo ottenendo”: a parlare è Pier Luigi Puccinetti, dirigente e re-sponsabile del settore giovanile del Dlf calcio. “Tengo a sottoli-neare – continua – come tutte le squadre giovanili siano gestite da ottimi allenatori, competen-ti e attenti alla fase di crescita e sviluppo dei nostri giovani atleti, che giocando a calcio imparano a confrontarsi con compagni e avversari, iniziando a scontrarsi contro i primi osta-coli, a incontrare le prime gioie e delusioni che nell’arco della vita dovranno affrontare. La nostra soddisfazione per l’andamento della stagione è dovuta, anche e soprattutto, al lavoro che guarda al futuro. Il nostro è un progetto che vede arrivare già ottimi ri-

sultati soprattutto con le squa-dre dei Giovanissimi A, Allievi e Juniores, che fino all’ultimo lotteranno per il titolo, ma in realtà è più a lungo termine, un qualcosa di lungimirante che non si limita ai risultati di fine stagione. Il lavoro è svolto quan-titativamente e qualitativamen-te nella consapevolezza che la crescita deve partire dalle fon-damenta. Proprio per questo, il lavoro più intenso viene svolto con i più piccoli, nella consape-volezza che già nella prossima stagione inizieremo a raccoglie-re i frutti del duro lavoro svolto”. E in arrivo, come detto, ci sono novità. “La notizia più bella che posso anticipare è che a fine sta-gione, dopo la fine Trofeo Pieri, arrivato alla sua 57esima edizio-ne, il torneo più longevo di tutta la provincia fiorentina, la socie-tà ha intenzione di migliorare le condizioni del campo da gioco. Il rifacimento del campo sinte-tico è un investimento impor-tante che la società ha deciso di intraprendere, ma era diventato necessario, viste le condizioni in cui versa attualmente, e sarà un ottimo biglietto da visita. Un nuovo campo sintetico – con-clude Puccinetti – permetterà anche una qualità migliore degli allenamenti: anche questo in-vestimento fa quindi parte del progetto di crescita che abbia-mo in mente da, ormai, qualche anno”.

Niccolò Dainelli

Dlf

un nuovo campo per crescere

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