Il reporter-Rignano-marzo-2011

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MARZO 2011 I l cane è l’amico più fedele dell’uomo. L’animale invece che ci fa più compa- gnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioli- ne che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciar- li. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte per- sone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parec- chio tossico. Noi per l’ambiente ci pre- occupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minac- cia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Or- fei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servi- rebbe un valido motivo. Idea: mandia- mo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite? *Comico Andrea Muzzi* La dura vita dei pidocchi Ecco chi è Michele Camporese, la più bella sorpresa viola di questa stagione SPORT VITA DA PREDESTINATO PAG.36 Le “zone buie” della città I dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sento- no, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvol- ta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in cen- tro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quan- to riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate a cambiare. PAGG.14-15 di Bernini – Wiedenstritt Navigando in piazza (e presto sul tram) t empi moderni PAGG.28-29 Altri 200 posti nell’area delle Ferrovie. Le ipotesi al vaglio per il parcheggio preso d’assalto dai pendolari FIGLINE STAZIONE, NUOVO PARK PAG.4 La squadra di Barbara Biagi cresce partita dopo partita. I play-off ora sono possibili. Vietato fermarsi VALDARNO VOLLEY PAG.41 Il negozio di calzature Olmi compie 100 anni. Storia di una famiglia che non si è mai fatta fare le scarpe RIGNANO PAG.5 Promossi e bocciati, la mappa dei servizi PRIMO PIANO PAGG.2-3 Periodico d’informazione locale. Anno V n.26 del 7 marzo 2011. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 Il Giornale nel tuo Comune EDIZIONE DEL V ALDARNO F. NO • 18.509 COPIE DISTRIBUITE DA Naturalia, il menu della fiera più attesa I ncisa PAG.6 Una mappa dell’abbandono per individuare i luoghi dove intervenire: il piano del Comune REGGELLO PAG.7 www.coamcostruzioni.it Costruzioni Opere Civili e Industriali Costruzioni Opere Civili e Industriali Via Roma, 37 - 50067 Rignano sull’Arno (FI) Tel. 055 8348040 Fax 055 8348342 e-mail: [email protected] www.cocisrl.it P.IVA 05019320489 Certificazione Qualità EN ISO 9001:2000 N°08738A Attestazione SOA n° 638/68/07 1122153 Ist. Fisioterapico Barbini Rieducazione Funzionale Traumatologia Sportiva Via Verdi, 10 Rignano sull’Arno - FI Tel. 055 8349217 1170808

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Il reporter-Rignano-marzo-2011

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Page 1: Il reporter-Rignano-marzo-2011

MARZO 2011

Il cane è l’amico più fedele dell’uomo.

L’animale invece che ci fa più compa-gnia è il pidocchio: in molte scuole le teste dei bambini sono un allevamento a cielo aperto. Dentro le teste di alcuni bimbi c’è un affollamento di bestioli-ne che al cospetto la Cina sembra terra disabitata! Una volta per mandare via i pidocchi esistevano rimedi naturali. C’era chi usava l’aceto, chi rasava i capelli. Mia mamma usava la scopa: me la batteva ripetutamente in testa, convinta in questo modo di schiacciar-li. In verità i pidocchi continuavo ad averli: in compenso, per tre volte sono stato all’ospedale per trauma cranico! In questi anni il pidocchio si è adattato a un ambiente che via via si è sempre più trasformato. Una volta i pidocchi prosperavano in teste biologiche, dove il capello era naturale. Oggi molte per-sone si fanno la tinta: il pidocchio vive in un modo colorato ma anche parec-chio tossico. Noi per l’ambiente ci pre-occupiamo del buco dell’ozono. Per il pidocchio il problema atmosferico si chiama lacca: una nube tossica che aleggia sopra alcune teste e che minac-cia la sopravvivenza di molte specie! In alcuni casi questo problema è un disastro ambientale senza precedenti: pensate a Toto Cotugno o a Moira Or-fei! Insomma, i pidocchi sono attaccati al loro posto, per mandarli via servi-rebbe un valido motivo. Idea: mandia-mo qualche escort ai pidocchi! Magari minorenne. Poi scoppia lo scandalo e il pidocchio sarà costretto a dimettersi. Non è male, che ne dite?

*Comico

Andrea Muzzi*

la dura vita dei pidocchi

Il capoluogo visto dal sellino: cosa va

e cosa no. I problemi non mancano,

ma nemmeno i progetti

dUE rUoTE

Firenze “a pedali”

PAGG.10-11

Ecco chi è Michele Camporese,

la più bella sorpresa viola

di questa stagione

SPorT

vita da predestinato

PAG.36

Alta velocità,tutto sui cantieri

il punto

PAGG.30-31

le “zone buie” della città

I dati resi noti dalla questura non lasciano spazio a dubbi: in città (e

in tutta la provincia) la sicurezza è aumentata. Sono numeri, e come tali non ammettono repliche. Però c’è un però. Ed è quello che i cittadini sento-no, le loro sensazioni, il loro grado di percezione di tranquillità. Che talvol-ta, e in certi luoghi, viene a mancare. Succede soprattutto di notte, in cen-tro. E si scopre così che ci sono aree (vedi San Lorenzo e Santa Croce, ma

anche l’Oltrarno) dove a passeggiare dopo il calar del sole non ci si sente poi così sicuri, anzi. Una sensazione di scarsa tranquillità che in qualche caso esce dalla cerchia dei viali e raggiunge anche altri parti di Firenze. Come i dintorni di piazza Dalmazia, ad esempio, o come – storicamente – le Cascine. Ma, almeno per quan-to riguarda il grande polmone verde cittadino, le cose sembrano destinate a cambiare. PAGG.14-15

di Bernini – Wiedenstritt

Navigando in piazza(e presto sul tram)

tempi moderni

PAGG.28-29

Altri 200 posti nell’area delle Ferrovie.

Le ipotesi al vaglio per il parcheggio

preso d’assalto dai pendolari

FIGLINE

stazione, nuovo park

PAG.4

La squadra di Barbara Biagi cresce

partita dopo partita. I play-off ora sono

possibili. Vietato fermarsi

VaLdarNo VoLLEy

PAG.41

Il negozio di calzature Olmi compie

100 anni. Storia di una famiglia che

non si è mai fatta fare le scarpe

rIGNaNo

PAG.5

Promossi e bocciati,la mappa dei servizi

priMo piano

PAGG.2-3

Periodico d’informazione locale. Anno V n.26 del 7 marzo 2011.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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EdizionE dEl Valdarno F.no • 18.509 copiE distribuitE da

Naturalia, il menudella fiera più attesa

Incisa

PAG.6

Una mappa dell’abbandono per

individuare i luoghi dove intervenire:

il piano del Comune

rEGGELLo

PAG.7

www.coamcostruzioni.it

Costruzioni OpereCivili e IndustrialiCostruzioni OpereCivili e Industriali

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Centralizzare e razionalizzare. Quante volte abbia-mo sentito trattare i servizi pubblici con questa logica? Ma se la strategia funziona in una realtà ad alta densità abitativa, non si può dire lo stes-

so in caso di frazioni sparpagliate sul territorio. Ne sono un esempio le proteste che si accendono ogni qualvolta un uffi-cio postale minaccia la chiusura in un piccolo centro abitato. Una strada alternativa però c’è e il Valdarno la sta già speri-mentando da tempo in diversi settori: fare squadra, in modo da coordinare le attività abbattendo i costi, pur lasciando sul territorio personale e presidii. E’ quel che succede ad esem-pio con la polizia municipale, unificata su tre comuni (Figli-ne, Incisa e Rignano). E per il settore sanità, che fa capo alla

Società della Salute sud-est, comprensiva di ben 15 comuni. Gestione unitaria anche per quanto riguarda la protezione civile. Dall’Unione a nove in poi, che ha visto convolare a nozze Valdarno e Valdisieve, sono diventati molti di più i servizi “di squadra”. Le funzioni in materia di vincolo idro-geologico (a livello urbanistico e forestale), ad esempio, ma anche le procedure per l’abbattimento delle barriere architet-toniche, la gestione dello sportello catastale e l’elaborazione delle linee guida dei regolamenti edilizi. Non solo: anche le materie informatiche sono diventate pratiche condivise, con l’obiettivo di una generale innovazione amministrativa. Per-ché i servizi passano e passeranno sempre di più dal web, per essere davvero presenti in ogni singola frazione.

l’inchiesta. Servizi pubblici, gioie e dolori

A caccia dello sportellofrazione per frazione

Francesca Puliti

Si concentrano tutti nel capoluogo i servizi ter-ritoriali a disposizione dei cittadini di Figline,

essendo ormai definitivamente scomparsi nelle frazioni minori (Ponte agli Stolli, Gaville, Brol-lo) gli ambulatori medici a cadenza settimanale, i piccoli uffici di servizio (poste), i presidii farma-ceutici. “Un segno dei tempi”, come ci ha spie-gato l’assessore Carlo Artini. Oggi si tende infatti a concentrare i servizi invece che a disperderli sul territorio, cercando di ottimizzare la qualità dell’of-ferta. E bisogna dire che, soprattutto dal punto di vista dei servizi sanitari, che poi sono quelli che più premono alla popolazione, i figlinesi non si possono lamentare. Le lunghe battaglie degli anni scorsi per il mantenimento dell’ospedale Serristo-ri, in particolare del pronto soccorso, avevano ed hanno una fondata ragione. “Il presidio – afferma Artini – costituisce un punto di riferimento e una sicurezza per la popolazione. In mancanza del me-dico di base, anche per i piccoli problemi medici, il ricorso al Serristori è massiccio. Basti pensare che, su circa 17mila presenze annue, il 70% sono ‘codici bianchi’, cioè interventi senza carattere di urgenza, piccole medicazioni, o semplici consulti. Ma il pronto soccorso funziona anche per le emer-genze vere, costituendo un importante primo livel-lo di intervento per la ‘stabilizzazione’ di pazienti gravi. Sono interventi professionali, effettuati in un

ambiente quasi familiare, in cui non c’è la sperso-nalizzazione che si riscontra nei grandi ospedali”. Accanto al Serristori, ci sono i servizi messi a di-sposizione dal Distretto sanitario: oculista, otori-nolaringoiatra, dermatologo, fisiatra, reumatologo, neurologo, cardiologo e psichiatra. In più il servi-zio di pediatria, che funziona con day hospital dal lunedì al sabato, in collegamento con l’ospedale. Un servizio, anche questo, molto utilizzato dal-le famiglie figlinesi, che possono contare su due soli pediatri per l’intera popolazione. Per quanto riguarda i medici di base, 14 su tutto il territorio comunale, sono per lo più organizzati individual-mente, eccezion fatta per un poliambulatorio e uno studio di medici “associati”. “Pochi – secondo Ar-tini - : la strada degli studi associati è quella da per-correre in futuro, perché garantisce più continuità di assistenza per i pazienti e maggior flessibilità di orario per i medici”. Concludono il panorama le farmacie: a Figline sono quattro, due comunali e due private, queste ultime entrambe nel centro storico. La comunale del capoluogo, recentemente ristrutturata e riaperta in piazza della Fattoria, ge-stisce anche un attiguo ambulatorio specialistico. Quella del Matassino è invece gestita da Farma-valdarno, organizzazione che riunisce presidii far-maceutici di Figline, Reggello e Cavriglia, e la cui sede è proprio nel territorio figlinese.

FiGline. Oltre all’ospedale Serristori

Sanità a misura d’uomo. E di bambino

La situazione dei servizi pubblici essenzia-li nel territorio comunale di Incisa non è

affatto omogenea. Se da un lato, alcune strut-ture “vestono” perfettamente la realtà cittadi-na, e riescono a rispondere prontamente alle esigenze degli incisani, altre invece risultano essere profondamente inadatte, presentando numerose criticità, che potremmo definire croniche, in quanto non facilmente risolvi-bili nel breve periodo. Tutto questo finisce per gravare sull’utenza, da sempre in prima fila a farne le spese quando non è garanti-to il corretto funzionamento di un servizio essenziale. Nel corso degli anni, a finire nell’occhio del ciclone è stato in particolare il servizio postale. Ogni mattina, sono 5 ore roventi per gli uffici postali adiacenti a Piaz-zale Mazzanti, costantemente sovraffollati, a causa principalmente di un ambiente piccolo e di una evidente carenza di personale. Sono infatti raramente più di due gli sportelli che erogano il servizio contemporaneamente. Questo provoca attese estenuati, in coda ad attendere il proprio turno anche per effet-tuare le più elementari operazioni, tanto da trasformare quello che dovrebbe essere un servizio primario, in un vero e proprio dis-servizio. Situazione radicalmente diversa al

distretto sociosanitario di via Roma. Non ci sono code significative agli sportelli, il so-vraffollamento è contenuto entro limiti più che accettabili e l’efficienza del servizio è costantemente garantita. Nella struttura ven-gono infatti effettuati dai 30 ai 40 prelievi al giorno, grazie anche ai lavori di ampliamento terminati lo scorso anno, che hanno permesso di ottimizzare gli spazi inutilizzati e rendere più immediata la prestazione medica. Attual-mente sono in corso altri lavori, che, oltre alla ristrutturazione del tetto dell’edificio, mirano a risolvere il problema dell’umidità, tutt’ora presente nei locali del presidio. Per quanto riguarda invece il servizio farmaceutico, a Incisa c’è una sola farmacia, quella di Via-le XX Settembre, da sempre “Monopolio di Fiducia” per tutti i cittadini. Anche in questo caso la situazione è ben lontana dalle criticità che presenta il servizio postale. Grazie infatti a un personale numeroso, si riescono a servi-re dalle due alle quattro persone alla volta, e questo fa sì che la distribuzione dei farmaci sia rapida ed efficace. Si respira un’atmosfera piuttosto serena all’interno della struttura, a testimonianza di come questa possa rappre-sentare un modello da esportare in molti altri comuni della vallata.

incisa. Promosso a pieni voti il settore salute

Semaforo rossoper gli uffici postali

/M.M./P.T.

I comuni del Valdarno provano a fare squadra, anche

con la Valdisieve. Ma il futuro sarà sempre più informatizzato

Anno V n.26 del 7 valdarno 2011

Il Reporter del Valdarno F.no raggiunge 18.509 famiglie nei Comuni di Figline, Incisa, Reggello, Rignano.

2 Marzo 2011 il giornale nel tuo comune

Page 3: Il reporter-Rignano-marzo-2011

I servizi nel comune di Rignano sono croce e delizia per gli abitanti. In verità il giudi-

zio dipende dalla distanza di quel che ognu-no cerca. Sembra una banalità, ma mai come in questo caso i chilometri possono fare o meno la felicità. Chi abita nel capoluogo ha ben poco da lamentarsi, almeno rispetto ad alcune frazioni. Oltre alla sede comunale si hanno a disposizione nel raggio di cinquecen-

to metri la stazione ferroviaria, l’ufficio della polizia municipale, la farmacia, il supermer-cato, le poste, tre sportelli bancari e l’ambu-latorio della Asl per le analisi. Il tema sanità è comunque quello più sentito: prima di tutto perché - oltre al caso già citato del capoluogo – solo Troghi ha un altro ambulatorio per le analisi mediche grazie a un presidio dell’Asl aperto due volte alla settimana. In secondo

luogo per la lontananza dall’ospedale di Fi-gline, non facilmente raggiungibile per quella fascia di cittadini che va dalla terza alla quar-ta età. Raggiungibilità che diventa più ostica per chi abita nei centri minori e comune a tutti i rignanesi quando l’ospedale da raggiungere non è il “Serristori” di Figline – che da alcuni anni ha perso alcune competenze specifiche, ndr – ma quello di Ponte a Niccheri. I bus, ci dicono in molti, scarseggiano e per chi non ha l’auto è assai scomodo da raggiungere. In ogni caso i centri minori soffrono di carenze strutturali da sempre. La frazione di Rosano, ad esempio, ha giocoforza tutti i servizi es-senziali nell’attigua Pontassieve. I residenti ormai sono rassegnati a dover passare l’Arno e affidarsi in toto (o quasi) - da banali opera-zioni postali a quelle bancarie – ad un altro

comune. In pratica quel che succede, al con-trario, ai cittadini di San Clemente, comune di Reggello, che si trovano da sempre a dover “emigrare” in quel di Rignano. Decisamente meglio va agli abitanti di Troghi che, compli-ce la presenza della farmacia, di uno sportel-lo bancario e di quello postale, fanno da loro volta da centro aggregatore per gli altri cen-tri, come il vicino Cellai. Stessa sorte per San Donato in Collina le cui poste rappresentano il fulcro di una frazione dove la divisione am-ministrativa dei servizi tra Rignano e Bagno a Ripoli è forse più fastidiosa di qualunque assenza. Quel che è certo è che per ogni cosa fuori dall’ordinario, come per il lavoro, la so-luzione per molti rignanesi è la solita: fare i pendolari con Firenze. Di necessità ancora una volta virtù.

riGnano. Flussi migratori da un centro abitato all’altro, alla ricerca dell’ufficio giusto. E aperto al “giusto” orario

Vita da pendolari anche per le bolletteFuori dal capoluogo può essere complicato

trovare ciò che si cerca. E per ogni operazione

fuori dall’ordinario spesso è più semplice

fare rotta su Firenze

Per un servizio che nasce c’è n’è un altro che sta per scomparire: l’apertura del

nuovo ambulatorio medico a Montanino fa infatti da contraltare alla chiusura, or-mai difficile da scongiurare, dell’ufficio postale di Sant’Ellero. Cominciamo con le brutte notizie. Sul finire dell’agosto scor-so Poste Italiane annuncia in una nota che l’ufficio nella frazione sta per diventare inattivo di lì a pochi giorni, a causa di non meglio definite problematiche di sicurez-za e igiene, e senza precisare se si tratti di chiusura definitiva o solo temporanea. Presi in contropiede, i sindaci di Reg-gello e Pelago, Sergio Benedetti e Renzo Zucchini, si attivano subito per non per-dere il servizio postale nel centro abitato, territorialmente diviso tra i due comuni,

ma lontano da entrambi i capoluoghi. Un presidio strategico tra l’altro, vista la vici-nanza dalla stazione ferroviaria. Intervie-ne anche l’assessore regionale ai rapporti con gli enti locali, Riccardo Nencini, che ottiene rassicurazioni da parte di Maria Teresa Liliu, responsabile di Poste spa per Toscana e Umbria. Passano i mesi però e la situazione non si sblocca. “Si va verso la chiusura – ammette sconsolato il sindaco Benedetti – non sappiamo ancora quando, ma arriverà, così come è arrivata mesi fa per lo sportello di Cancelli. L’amministra-zione ha fatto tutto quello che poteva fare, ma d’altra parte si tratta di scelte strate-giche aziendali sulle quali non abbiamo poteri”. Sul territorio restano dunque gli uffici di Tosi, Leccio e Donnini, aperti

solo in orario mattutino, il piccolo sportel-lo di Vallombrosa, attivo due mattine alla settimana e l’ufficio centrale di Reggello. Aumentano invece gli ambulatori medici: l’ultimo è quello ricavato nei locali adia-

centi la Chiesa di Montanino, inaugurato a metà gennaio, che consentirà ai cittadini di avere i medici di famiglia anche nella frazione ed ospiterà inoltre gli specialisti che ne faranno richiesta. Stesso discorso per Matassino e Vaggio, dove nei mesi scorsi sono stati attivati i presidii medici da tempo chiesti a gran voce dai residenti. Restando in ambito sanitario, buona anche la copertura territoriale per quanto riguar-da le farmacie. A quelle reggellesi, la Co-munale di Leccio, quelle di Tosi e Cascia, si sono aggiunte un anno fa le due proie-zioni farmaceutiche di Donnini e Vaggio, una sorta di “succursali” per andare incon-tro alle esigenze di chi abita nelle frazioni, in particolare gli anziani che spesso hanno difficoltà a spostarsi.

reGGello. Il territorio perde un’altra filiale, dopo quella di Cancelli. Aumentano invece i presidi medici

Poste di Sant’Ellero: chiusura inevitabileInaugurato a gennaiol’ambulatorio di Montanino,che si aggiunge a quellidi Matassino e Vaggio, chiesti a gran vocedai residenti. E le farmacieaprono due “succursali”

/V.L.

/A.T.

3FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

Page 4: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Irrimandabile. L’aggettivo che me-glio di tutti connota il problema dei parcheggi alla stazione ferroviaria di Figline è questo. Un problema

cresciuto con gli anni, per una stazio-ne da sempre ad alta concentrazione di pendolari, che ha conosciuto un vero e proprio boom con l’entrata in funzione della Direttissima. Una recente indagine dei vigili figlinesi sulle targhe delle auto parcheggiate in zona stazione, ha dimo-strato come Figline sia diventato lo scalo di riferimento non solo dei pendolari di Incisa o Reggello, ma anche di Castel-franco, Pian di Scò e addirittura Cavri-

glia e San Giovanni Valdarno. Il moti-vo? La mancanza di adeguati parcheggi a San Giovanni. Con conseguente so-vraffollamento del park figlinese, giunto ormai al collasso. Eppure il parcheggio è grande: circa 770 posti auto, tra quelli in piazza Caduti di Pian d’albero e quel-li in piazza della Repubblica. Un altro centinaio sono nelle vie limitrofe; ma evidentemente non bastano. Il Comune ha di recente predisposto la creazione di 23 posti a pagamento (gratis per i resi-denti), per migliorare l’accesso alle aree commerciali. Ventitré posti su quasi 800 che hanno scatenato le polemiche, segno del malcontento che aleggia fra i pendolari. Molte le ipotesi al vaglio per dare una svolta alla situazione: l’idea “car sharing”, recentemente messa in campo dal sindaco Nocentini, si affi-derebbe per ora all’iniziativa privata e non sembra destinata ad avere molto successo. Più praticabile lo studio di so-

luzioni per la creazione di nuovi posti auto: circa 200 potrebbero essere realiz-zati nell’ex area commerciale delle Fs, adiacente alla stazione, dove una volta c’erano magazzini e locali per il carico e scarico delle merci. E’ un terreno di proprietà delle Ferrovie, con le quali bisognerebbe instaurare una trattativa,

ma l’ipotesi non è da scartare. Anche perché gli altri terreni vicini alla stazio-ne, come ha affermato il sindaco No-centini “hanno vincoli idrogeologici e per creare un parcheggio bisognerebbe realizzarlo sopraelevato di almeno un metro o attendere la fine dei lavori per le casse di espansione sull’Arno”.

Le olimpiadi figlinesi dell’edilizia hanno già aperto le iscrizioni on-

line. La giornata di “competizioni” è programmata per il prossimo 8 maggio, ma, visto il successo delle precedenti edizioni (questa è la sesta), gli organiz-zatori quest’anno hanno pensato di fare le cose in grande. “Nati da un’idea che ci è venuta nel 2006, anno delle Olim-piadi – spiega Marco Matassini della ditta Tognaccini, che organizza l’evento insieme all’Accademia della Pubblici-tà – i Giochi Edili sono rivolti ai nostri clienti (imprese, muratori, aziende di potatura e agricole) e alle loro famiglie. Uomini, donne e bambini insomma”. Dalle 10 alle 19 una giornata all’insegna dello “sport”: si tratta in pratica di gare effettuate con l’utilizzo di macchine e at-trezzature edili. “Il lancio del giunto, ad esempio – spiega l’organizzatore - è una delle gare più gettonate, soprattutto dalle donne. La scorsa edizione hanno parteci-pato 60-70 concorrenti. Fra le gare simili a questa, c’è poi il lancio del tassello, o il lancio del disco. La competizione più impegnativa, e anche una delle più spet-tacolari, è quella del riempimento della betoniera, a mano con la pala, una gara a tempo in cui conta molto la forza fisica. Questa è una gara riservata ai soli uo-mini. E il vincitore si aggiudica proprio la betoniera”. “C’è poi la gara di abilità con l’escavatore, la corsa con le minipa-le, la gara di velocità con l’avvitatore - sulla falsariga del pit-stop delle corse di Formula 1 - la gara del martello (velocità nel piantare i chiodi), e infine, un’altro capostipite dei giochi, l’arrampicata sul-la gru (fino a 18 metri di altezza), anche questa molto gettonata dal gentilsesso”. Il tutto in una cornice di festa, con gon-fiabili per i bambini, mangiare e bere per tutti. “E i premi sono per tutti, non solo per i vincitori”.

FiGline. Lo scalo è sempre più affollato e il parcheggio scoppia. Ecco le ipotesi al vaglio

Stazione, un nuovo park nell’area Fs

Paola Tozzi

Domenicasalgo sulla gru

sport. Olimpiadi ediliCirca 200 spazi potrebbero essere realizzati al posto di magazzini delle Ferrovie.

Per gli altri terreni nelle vicinanze l’attesa è lunga. Quanto i lavori per le casse di espansione

/P.T.

Presi d’assaltoda Cavriglia, San Giovannie Castelfranco

il parcheggio della stazione

Si amplia ancora l’offerta formativa dell’Istituto supe-riore Vasari. Dall’anno prossimo il Liceo Scientifico

attiverà l’opzione Scienze applicate: più matematica, in-formatica, chimica e tecnologia, fisica e biologia e niente latino. Le materie umanistiche rappresenteranno comun-que una parte fondamentale della didattica, attraverso lo studio della filosofia, della storia dell’arte e ovviamente dell’italiano. Largo spazio sarà dato inoltre alle attività di laboratorio, garantite da figure professionali ad hoc, mentre l’informatica non sarà più un optional, ma una materia autonoma. Un progetto in grado di rispondere ad una Università profondamente cambiata. E a un mondo sempre più hi-tech. Ma il Vasari non è solo questo: ter-zo istituto superiore in tutta la Toscana come numero di

iscritti, la scuola vanta ben quattro indirizzi. Oltre al Liceo Scientifico, il Tecnico per geometri (Indirizzo tecnologico costruzioni, ambiente e territorio), Ragioneria e Alber-ghiero, fiore all’occhiello dell’offerta formativa figlinese. Un’offerta che va ben oltre la didattica, grazie alle nume-rose iniziative attivate in collaborazione con il Comune. Qualche esempio? Si terrà dal 13 al 16 aprile il Primo con-corso enogastronomico internazionale dell’Ipssar Vasari, a cui parteciperanno studenti di tutto il mondo. Grazie alla collaborazione con partners locali come il Norcenni Gira-sole Club e Villa La Palagina, i primi classificati avranno la possibilità di vincere contratti a tempo determinato per i mesi estivi presso queste strutture del territorio. “L’Isis Vasari – ha spiegato l’assessore alla pubblica istruzione,

Patrizia Campanelli - è uno degli istituti più importanti del territorio provinciale, che ospita 1300 ragazzi impegnati in diversi percorsi di studio. L’impegno dell’amministra-zione comunale è quello di coinvolgere questi studenti anche in una serie di attività extrascolastiche che li legano al territorio in cui vivono. Con l’Isis Vasari è nata davve-ro una bella collaborazione, merito anche del Dirigente scolastico, Valerio Vagnoli, e di tutti i docenti”. Ne sono altri esempi l’iniziativa “A spasso per Figline”, attraverso la quale i ragazzi si trasformano per alcuni giorni in guide per i turisti, portandoli a visitare i principali punti di inte-resse figlinesi, o il “Convegno della matematica”, rivolto a insegnanti e studenti, che si svolgerà il 12 marzo prossimo proprio al Vasari.

Isis Vasari: un’offerta che va oltre la didatticascuola. Tante le iniziative promosse con la collaborazione dell’amministrazione comunale

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4 Marzo 2011 il giornale nel tuo comune

Page 5: Il reporter-Rignano-marzo-2011

C’era una volta un artigiano della scarpa, le calzature le faceva a mano ed era il mi-gliore di tutto il paese. Cento

anni dopo quell’attività funziona ancora ed è una delle più longeve di Rignano sull’Ar-no. Compie un secolo di vita il negozio di calzature Olmi, nella centralissima via dell’Unità d’Italia. In principio fu il nonno Guglielmo, che le scarpe se le faceva da solo e le riparava agli altri. “Cominciò nel 1911 – racconta il nipote Simone – e conti-nuò fino alla seconda guerra mondiale”. Nel dopoguerra gli subentrò il figlio Renzo, che abbandonò l’attività artigiana per dedicarsi esclusivamente alla vendita. E con succes-so, considerando che il negozio non solo ha resistito fino ad oggi, ma continua ad al-largarsi. “Mio nonno ci raccontava sempre – continua Simone, a sua volta subentrato nella gestione dell’esercizio commerciale –

che il dottore, il farmacista e il maresciallo si ritrovavano qui per fare due chiacchiere con lui. E tuttora non si viene qui soltanto per comprare, ma anche per scambiare due parole, parlare dei fatti del paese. La relazio-ne umana è sempre al primo posto per noi”. Per Simone Olmi, poi, è anche più facile: attraverso l’impegno nell’associazionismo, con gli Amici di Rignano e con la Formica, ha avuto modo di conoscere pressoché tut-to il paese. E’ questo il segreto per resistere tanto a lungo? “E’ anche questo. Innanzitut-to è necessario specializzarsi molto – con-tinua – e conoscere molto bene la clientela, per prevederne i gusti e le necessità. Essere una realtà a conduzione familiare aiuta, ci si dà tutti una mano e si riducono i costi”. Alla faccia degli outlet che stanno sorgendo tutto intorno al paese. “Siamo letteralmente accerchiati, ma non abbiamo risentito della concorrenza. Anzi, casomai è uno stimolo a

fare sempre meglio”. Niente paura, dunque, del nuovo colosso da una trentina di negozi che sta per aprire alle porte del capoluo-go. “Gli esercizi commerciali che aprono oggi – continua Simone Olmi – hanno una vita media di 11 mesi, noi siamo riusciti a

conquistare la fiducia della clientela, solo così si può sopravvivere per cento anni”. E proprio con la clientela Simone e il padre Renzo festeggeranno il traguardo, sabato 2 aprile, inaugurando un nuovo spazio a fian-co di quelli attuali.

In principio fu il nonno Guglielmo, poi - generazione

dopo generazione - l’attività si è ampliata. Storia

di una famiglia che non si è mai fatta fare le scarpe

simone e renzo olmi davanti al loro negozio

Una passeggiata lunga un secolo

Francesca Puliti

riGnano. Il negozio di calzature Olmi compie cento anni e festeggia con tutto il paese

Correva l’anno 1944 quando i dintorni di Troghi registra-no una delle pagine più brutte della storia del secolo

scorso: la strage della famiglia Einstein. Adesso la procura tedesca di Landau/Pfalz, nella Renania-Palatinato (sudo-vest), si rivolge al pubblico per cercare di far luce sulla vi-cenda: un appello al “Chi l’ha visto” tedesco per cercare di rintracciare gli autori del massacro. In particolare la procura spera di rintracciare un ex soldato nazista, allora ventenne, che non partecipò all’assassinio, ma era presente nella villa di famigliai. Le milizie naziste, infatti, prima occuparono la Villa del Focardo e poi uccisero una donna, Cesarina Maz-zetti, e le sue figlie, Luce ed Annamaria Einstein. Il tutto per-ché, con buona probabilità, si voleva colpire nei suoi affetti più cari il famoso scienziato tedesco, Albert Einstein, reo di

aver tradito la madrepatria Germania all’inizio del nazismo a favore degli Stati Uniti d’America. Un affronto che durante la ritirata delle truppe di Hitler doveva esser fatto pagare con quel sangue che colpì le campagne rignanesi. Individuata la casa di Robert Einstein, il cugino di Albert, che aveva scelto in contemporanea alla guerra di abbandonare Firenze per la più tranquilla vita tra le colline, ci fu il vile agguato a cui si aggiunse l’odio razziale per le origini ebraiche della famiglia. Nella villa fu ritrovato, infatti, un biglietto in cui si testimo-niava che l’assalto e le relative uccisioni erano state effettuate in quanto “rei di tradimento e giudei”. In realtà la moglie di Robert, Cesarina, era la figlia di un pastore protestante; la donna e le due bambine (Luce ed Annamaria) pagarono caro lo scotto di chiamarsi Einstein. Un dramma infernale

per lo stesso Robert che, nonostante fosse riuscito a scampare alla furia dei nazisti, non riuscì a resistere al dolore e si tolse la vita nel 1945. Quella che è una storia crude e tremenda, come solo la guerra sa regalare, ha però riservato anche un nuovo spazio al ricordo. Durante la strage infatti le tre nipoti e le cugine, facenti parte dello stesso nucleo familiare, furo-no salvate dal massacro. Probabilmente il fatto di non essere ebree e di non chiamarsi Einstein fu la loro salvezza. Una delle nipoti, Lorenza Massetti, ha raccontato pubblicamen-te l’orrore di quel drammatico 3 agosto attraverso un libro autobiografico (“Il cielo cade”). Recentemente, in occasione della Giornata della Memoria, anche la Provincia di Firenze ha ricordato il crudele massacro di Rignano. Un modo per non dimenticare mai.

Strage degli Einstein, Germania a caccia dei colpevoliMeMoria. Quasi 60 anni dopo il massacro nazista, una procura tedesca lancia un appello televisivo

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Page 6: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Dopo il successo della scorsa edizione è già in cantiere Naturalia 2011- Fiera della cac-

cia e pesca, natura e tempo libero che si terrà a Incisa il 13, 14 e 15 maggio prossimi. Molte sono le novità e le curiosità da scoprire in anteprima. Tanto per comin-ciare quest’anno gli stand degli operatori saranno collocati lungo il centro storico di Incisa, men-tre gli spettacoli durante la tre

Dal quad al tortello, qui è tutto Naturaliaincisa. Le novità in anteprima dell’edizione 2011 della Fiera dedicata a caccia e pesca

Silvia Del RiccioTiro con l’arco e competizioni sulla sponda dell’Arno, ce n’è per tutti

gli sportivi. E per gli amanti della buona tavola. Per tre giorni, dal 13

al 15 maggio, il centro si popola di stand provenienti da tutta Italia.

Ma a cena si mangia solo toscano. Ecco il menu dell’evento più atteso

giorni saranno proposti nell’area del campo sportivo di via Olim-pia. Naturalia è una fiera unica in quanto rappresenta l’evento dove il cacciatore, il pescatore, l’amante della natura e del buon vivere trova tutti gli ingredienti per assaporare e toccare la gioia di stare in mezzo alla Natura. Na-turalia 2011 vedrà ovviamente la partecipazione delle maggiori fe-derazioni sportive della caccia e della pesca, della provincia di Fi-renze, della regione toscana, del-la polizia ambientale e del corpo forestale. Saranno inoltre presen-ti espositori di armi, di attrezzatu-re per la pesca, di abbigliamento sportivo e di tutto quello che ri-guarda il turismo venatorio. Ma non solo, questo vuole essere anche il luogo dove si possono trovare idee per il tempo libero con l’esposizione di attrezzature e auto nonché le nuove frontiere del green power, senza dimenti-care che ci sarà anche la possibi-lità per deliziarsi il palato presso i numerosi operatori dei prodotti tipici sia toscani che provenienti dalle altre regioni Italiane. Novi-tà assoluta per Naturalia 2011 è rappresentata dalla proposta dei ristoratori locali nelle sere di ve-nerdì e sabato: la cena denomina-ta “Hic cibus tuscus”, tradotto qui si mangia toscano, con proposte di menù che variano dagli anti-pasti di cinta senese alla trippa e al lampredotto, dalla bistecca di carne chianina alla pappa al po-modoro, dai tortelli mugellani ai funghi porcini fritti, dalla schiac-ciata alla fiorentina al classico zuccotto. Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di Chianti. Ce n’è abbastanza da farsi venire l’acquolina in bocca. Per quanto riguarda invece il divertimento, l’area eventi ospiterà spettaco-li equestri, dimostrazioni di tiro con l’arco, una mostra canina con tanto di dimostrazioni della scuola di cani per ciechi, gare di pesca sulla sponda del fiume e tante altre iniziative come la dimostrazione di quad e di trial. Tanto lo spazio dedicato ai visi-tatori più piccoli, così da rendere l’evento veramente alla portata di tutti. Tra le tante novità anche un gran ritorno, quello della prova di tiro al piattello, che tanto succes-so ha riscosso durante le passate edizioni. Ad ospitarla sarà l’area della vecchia cava. Che dire, ce ne è davvero per tutti i gusti e per tutti gli sport, insomma per tutti quelli che amano la natura.

Un taglio da 24 milioni di euro, pari a circa il 12%

delle risorse dello scorso anno. E’ soprattutto sul trasporto pub-blico locale che si è abbattuta la scure dei tagli della Regione Toscana, costretta a stringere il cordone della borsa a causa dei minori trasferimenti statali. Mentre si continuano a cercare soluzioni per dare respiro a bus e pullman, la pesante sforbiciata comincia a dare i primi effetti sul servizio. “L’operazione di ‘recupero fondi’ – commenta l’assessore incisano ai trasporti Mauro Di Stefano - messa in atto dalla Regione, attingendo ai fondi accantonati negli scor-si anni per la casa e l’edilizia residenziale popolare, è andata a buon fine. Si tratta tuttavia di una soluzione provvisoria, in quanto tali risorse varranno solo per il 2011”. Per quando riguarda l’impatto che i tagli avranno nel territorio comuna-le, l’assessore non lascia molte speranze. “Sarà inevitabile per-tanto anche da parte nostra una ‘razionalizzazione’ del servizio. Nell’incontro con la Provincia, abbiamo richiesto di far subire il minor disagio possibile all’uten-za che abita nelle frazioni di Poggio alla Croce, Palazzolo e Burchio, oltre a preservare l’in-tegrità del trasporto scolastico”. E qualcosa in questa direzione è stato fatto. “Al momento attua-le, i tagli apportati al trasporto pubblico su gomma si sono concentrati per oltre l’80% in corse a scarsa frequentazione e festive, andando dunque ad incidere poco sulle fasce orarie più frequentate”. Ma il futuro è tutt’altro che in discesa. “Biso-gnerà tuttavia lavorare a stretto contatto con Provincia e Regio-ne – aggiunge Di Stefano - in vi-sta del 2012, anno in cui, senza adeguati finanziamenti, i tagli avranno un brusco contraccolpo sul Tpl”.

Bus e dintorni

Meno corsenei festivi

TAGlI

In mostra anche le nuove frontiere del green power/M.M.

una sfida di tiro con l’arco

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6 Marzo 2011 il giornale nel tuo comune

Page 7: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Stop al degrado,ci pensano i privati

reGGello. Mappa dell’abbandono per localizzare gli interventi

Andrea TaniCinque le aree d’azione:

edifici non a norma, situazioni

a rischio igienico-sanitario,

immobili sovraffollati

o utilizzati in maniera impropria,

dissesto ambientale.

“Vogliamo favorire il recupero

del nostro patrimonio

architettonico e paesaggistico”,

spiega l’assessore Natali

Tutto pronto per il taglio del nastro alla nuova Biblioteca comunale di Reggello. La data c’è già: il prossimo 12

marzo inizia una nuova vita per la “casa del Roppa”, trasfor-mata da rudere a struttura all’avanguardia dopo un profondo restauro durato quasi due anni. Circa 1 milione e 800mila euro il costo totale dell’operazione, di cui 450mila a cari-co del Comune e gli altri 1.350.000 finanziati da un bando regionale per il recupero di beni culturali. All’ingresso, una grande sala multimediale potrà ospitare incontri, confe-renze, spettacoli ed eventi culturali di ogni genere, mentre al suo fianco ci sarà un’area dedicata all’infanzia, con let-ture, giochi ed attività a misura di bambino. Ogni giorno una rassegna completa dei principali quotidiani, riviste e periodici sarà all’interno della neonata emeroteca, mentre per preparare al meglio i loro esami gli studenti avranno a disposizione l’intero piano superiore adibito a sala lettura, dove si potranno approfondire le ricerche servendosi delle postazioni internet e degli oltre 15mila testi disponibili per il prestito e la consultazione. Una sala insonorizzata – pron-ta a trasformarsi all’occorrenza in auditorium musicale o cinema – si trova invece nel seminterrato, poco distante dal nuovo locale dell’Archivio storico del Comune che verrà presto ricomposto ed arricchito: sei tra i suoi pezzi storici di maggior pregio (tra i quali lo Statuto della Podesteria di Cascia del 1531, la Decimina 333 del XVI secolo e le Deli-

berazioni della Comunità dei quattro popoli) sono infatti in fase di restauro. Qui sarà inoltre possibile osservare il poz-zo di epoca altomedievale ed altri reperti rinvenuti durante le operazioni di scavo. Già in calendario il primo importan-te evento: il giorno stesso dell’inaugurazione verrà infatti premiato il vincitore dell’annuale concorso nazionale di poesia ‘8 marzo’.

Il restauro è durato quasi due anni

Apre la nuova biblioteca

FoCuS

Tracciare una mappa del degrado che localizzi i complessi edilizi in stato di abbandono e in un futuro prossimo possa essere utilizzata per predisporre piani di recupero mirati attraverso

un’apposita variante al Regolamento urbanistico oggi in vigore. È iniziata proprio in questi giorni l’analisi delle segnalazioni raccolte con il bando comunale indetto dal responsabile del settore urbanistica che si è chiuso lo scorso 28 febbraio. Uno strumento rivolto a quei privati disposti a partecipare ad una ricognizione delle zone ex-traurbane esposte all’incuria e a far conoscere il proprio progetto per il risanamento delle situazioni più a rischio. Cinque le diverse categorie di degrado individuate nel bando: il degrado urbanistico degli edifici al di fuori de-gli standard edilizi previsti per legge, quello fisico dovuto all’usura del tempo o alla precarietà della struttura, quello igienico-sanitario, il degrado socio-economico degli edi-fici sovraffollati o utilizzati impropriamente per struttu-re produttive non compatibili, o ancora quello geofisico determinato dal dissesto ambientale e idrogeologico. “Il bando – spiega l’assessore all’urbanistica Vilma Natali – nasce dalla volontà, condivisa da tutta l’amministrazione, di favorire il recupero del nostro patrimonio architetto-nico dalla valenza storica e paesaggistica che purtroppo oggi versa in condizioni difficili. La nuova normativa regionale permette ai Comuni di introdurre varianti al Regolamento urbanistico, un potente strumento di pro-grammazione capace di dare delle risposte concrete ad esigenze di questo tipo”. La palla è ora in mano ad una commissione costituita ad hoc che sta valutando tutte le proposte pervenute accompagnate da studi di fattibilità rispettosi di rigidi criteri ambientali e paesaggistici. Una volta selezionate le aree da sottoporre a piani di recupero, per ognuna di queste verrà compilata la relativa scheda normativa di intervento. A quel punto si tratterà di passare dalla teoria alla pratica. Non resta che aspettare per vede-re quali e quanti saranno i primi cantieri ad aprire.

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Page 8: Il reporter-Rignano-marzo-2011

FIGLINE

CIMITERO DI CANNUCCEE DEL TARTIGLIESEA distanza di pochi mesi dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione del cimitero di Scampata (ottobre 2010), l’amministrazione

comunale prosegue il suo programma di riqualificazione di altri due cimiteri, in particolare quelli delle Cannucce e del Tartigliese. Pavimentazione, sistema fognario, rifacimento dei vialetti e sostituzione dei pini – danneggiati dalla nevicata di dicembre – con 9 nuovi cipressi, nel primo caso (per un totale di 100mila euro circa). Per quanto riguarda invece il cimitero del Tartigliese, il piano di lavoro prevede la realizzazione di 32 nuovi loculi e un adeguamento del vialetto pedonale interno al cimitero, per un costo complessivo di circa 110mila euro.

INCISA

VILLA CAMpORI Continuano I lavori riguardanti il completamento della ristrutturazione di Villa Campori. L’edificio, destinato ad anziani autosufficienti e a servizi sanitari A.S.L., vede così

compiersi il percorso che in pochi anni ne ha visto il recupero e l’ampliamento. L’intervento, che dovrebbe terminare in primavera, prevede infatti due nuovi mini appartamenti per anziani, la ristrutturazione degli spazi esterni, compreso il marciapiede sulla S.R. 69, il rifacimento degli infissi, la ristrutturazione della facciata dell’edificio e il rifacimento del tetto. La spesa complessiva per l’intervento è di € 320.000= di cui € 130.000 finanziati dalla Regione Toscana, € 70.000 finanziati dalla Asl e € 70.000 dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Restano a carico del Comune € 50.000

REGGELLO

MARCIApIEDI NUOVISono appena stati assegnati i lavori per la realizzazione di alcuni marciapiedi all’interno dei centri abitati del Comune. Ecco le strade interessate: via Sette Ponti nel centro abitato

di Reggello capoluogo, adiacente al Palazzo Comunale, al fine di realizzare un idoneo passaggio pedonale per l’abbattimento delle attuali barriere architettoniche che impediscono l’accesso al Palazzo stesso; via Turati nel centro abitato di Vaggio, nel tratto compreso tra la fine del centro abitato e via di Catigliano. Qui l’interevento si rende necessario per collegare un percorso pedonale con le abitazioni poste lungo la strada provinciale; via Matteotti nel centro abitato di San Donato in Fronzano, nel tratto compreso tra via Amendola e la strettoia stradale; Loc. Camerino in frazione Cascia, lungo la strada Provinciale SP 17 “Ponte di Matassino - Reggello”, nel tratto compreso tra via di Camerino e la rotatoria stradale. Il marciapiede si rende necessario al fine di garantire un giusto collegamento pedonale fra la zona urbanizzata di Camerino e il centro abitato di Cascia. Il costo complessivo previsto è di 104mila euro.

DISAbIlI378MIlA EUroPEr UNA VItA INDIPENDENtEQuasi 400mila euro (378mila per la pre-cisione) per sviluppare 28 progetti in tutti e 15 i comuni che fanno riferimento alla Società della Salute zona Sud-Est. Parte così la “Fase Pilota” del piano regionale “Vita indipendente”. Il progetto si pro-pone, infatti, di riconoscere alle persone con disabilità motoria e sensoriale, la possibilità di vivere con la stessa libertà di scelta delle altre persone, favorendone l’integrazione e la partecipazione. Con “Vita Indipendente” si finanziano pro-getti volti a favorire e rendere possibile il diritto a una vita autonoma a persone con disabilità, dietro la presentazione di progetti elaborati da parte di persone di-versamente abili residenti in Toscana, e nel nostro caso nella zona fiorentina Sud-Est. La SdS ha accolto le domande di 28 persone, le cui azioni prevedono preva-lentemente interventi per l’assistenza e la cura personale. I programmi saranno finanziati per tutto il 2011 grazie al con-tributo della Regione Toscana, che ha as-segnato alla SdS 378mila euro. Ciò che differenzia l’intervento di “Vita Indipen-dente” da altre azioni più a carattere as-sistenziale è il diverso ruolo svolto dalla persona con disabilità, che abbandona la posizione di “oggetto di cura” per diven-tare soggetto attivo e protagonista della propria vita. “Dopo aver accolto positi-vamente il progetto speciale disabilità approvato dalla Regione lo scorso anno per l’attivazione di una fase pilota per progetti di “Vita Indipendente” - dichiara il Presidente della SdS Sud-Est, Lucia-no Bartolini - oggi esprimiamo tutta la nostra soddisfazione nel veder rendersi concreto un programma così importante e significativo grazie al quale sarà possi-bile concedere contributi personalizzati, che ci consentano di garantire risposte articolate e rispondenti ai bisogni dei cit-tadini–utenti”.

FiglinelAVorooPErAzIoNE tAtA,rIEcco Il corSoC’è tempo fino al 12 marzo per presenta-re la domanda di partecipazione al corso di formazione per baby sitter. Il corso si articola in 30 ore di lezioni (presso il Centro Civico “Giuliano Lastrucci”, Via Longo 1- Ponte a Ema) più altre 6 di pra-tica nei servizi all’infanzia della zona. Al termine delle lezioni ci sarà da sostenere un esame, dopo di che si potrà accede-re all’albo delle tate per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. L’Albo Zonale delle/dei baby sitter sarà a disposizione di tutte le famiglie residenti nella Zona Fiorentina sud-est che desiderano avva-lersi del servizio e che contatteranno per-sonalmente le persone iscritte nell’elen-co. Il bando si rivolge ai residenti dei 15 comuni della zona sud-est della provincia di Firenze. Il corso si svolgerà soltanto se arriveranno più di 20 domande. Il bando e il modulo da compilare per presentare la domanda sono disponibili online sul sito internet del Comune.

SocIAlEIl PUNto INSIEMEcAMbIA orArIoIl Punto Insieme cambia orario di apertu-ra: dallo scorso febbraio lo sportello, col-locato presso l’Ufficio Servizi Sociali, situato a lato della Sala Consiliare (pia-no terreno – Piazza del Municipio), sarà aperto solo il martedì dalle 15 alle 18. Ma è possibile accedervi anche dalle 9 alle 12, sempre il martedì, presso il Comune di Figline Valdarno. Il Punto Insieme è la prima porta di accesso ai Servizi Sociali e punta a dare una risposta tempestiva ai bisogni assistenziali degli anziani non autosufficienti. Oltre a fornire le infor-mazioni utili, questo sportello ha anche la funzione di ascolto dei bisogni e delle necessità legate ai problemi degli anziani non autosufficienti che risiedono in casa e di accoglienza della richiesta di servizi e di prestazioni assistenziali (es. servizio domiciliare e contributo a badante).

IncisacUltUrASEI PEzzI DA MUSEoFINIScoNo “Sotto I FErrI”Sei documenti dell’Archivio storico del Comunale di Reggello, individuati fra i pezzi di maggior pregio, saranno re-staurati. Si tratta di pezzi unici, fra cui lo Statuto della Podesteria di Cascia del 1531, composto da 90 pergamene e da 54 carte; la Decimina 333 del seco-lo XVI; le Deliberazioni della Comu-nità dei Quattro Popoli, 1729 - 1758. “Riportare agli antichi splendori alcuni pezzi dell’Archivio storico del Comune - dichiara l’assessore alla cultura del Co-mune di Reggello, Maria Pia Babini - è un atto significativo che ci consentirà di valorizzare un patrimonio comune, che potrà essere meglio conosciuto e studia-to. I pezzi restaurati saranno collocati nei nuovi locali dell’Archivio storico, situati nell’edificio della nuova Biblioteca Co-munale”. Un’operazione di pregio, che costerà complessivamente circa 7.800 euro, soprattutto a carico di finanziamen-ti regionali: il Comune di Reggello inve-stirà meno di 3mila euro.

ScUolAGENItorI E FIGlIA lEzIoNE DI GIocoSono aperte fino al 31 marzo le iscrizioni per frequentare il Centro Gioco Bambi-ni e Genitori che si svolgerà da giovedì 7 aprile a giovedì 19 maggio dalle ore 16.30 alle ore 19.00 presso l’Asilo Nido Comunale Arcobaleno in località Prul-li. Il Centro Arcobaleno è uno spazio dove il genitore accompagna il bambi-no nell’attività di gioco, avvicinandolo gradualmente ad un ambiente nuovo e verso le prime esperienze di socializ-zazione. Marzo è il mese del genitore: sono fissati incontri il 15, il 22 e il 30 marzo con psicologi e pedagogisti. Ad aprile, invece, arriverà anche il pediatra a rispondere alle domande di mamma e papà. Per informazioni: Settore Servizi Educativi Culturali e del Territorio, tel. 055/8669273 oppure www.comune.reg-gello.fi.it.

ReggellorIFIUtI/1olIo USAto, NUoVo PUNto DI rAccoltAPiù di 3 chili di olio usato, tanto è stato raccolto da Aer in tutto il 2010 nel comu-ne di Rignano. Un vero e proprio succes-so se si considera che si tratta del primo anno di attivazione a pieno regime della raccolta differenziata di tale tipo di rifiuti e che gli utenti hanno avuto a disposi-zione per il conferimento un solo punto di raccolta negli spazi messi a disposi-zione dall’Associazione “La Formica” in zona Orti Sociali nel Capoluogo. Per incrementare tale risultato e allo scopo di raggiungere nel 2011 l’obiettivo com-plessivo, fissato a livello regionale, del 65% di raccolta differenziata (per il 2010 Rignano si avvicina alla soglia del 50%), sarà prossimamente attivato un nuovo punto di raccolta di olii esausti presso il Circolo “Il Bocciodromo” nella frazione di Rosano. “Non solo - dice l’Assessore all’ambiente Tommaso Cipro - ma ab-biamo già raggiunto un accordo con la Parrocchia di Troghi per installare entro il 2011 anche in quella zona una nuova stazione di conferimento”. A Troghi, Rosano e nel Palazzo Comunale arrive-ranno quest’anno anche le stazioni eco-logiche per apparecchiature elettriche ed elettroniche.

rIFIUtI/2VIDEocoNtrollocoNtro l’AbbANDoNoLe isole ecologiche diventano delle “sor-vegliate speciali”. Contro l’abbandono indiscriminato di rifiuti ingombranti del-le più svariate fattispecie (dai mobili agli pneumatici), l’assessore all’ambiente Tommaso Cipro ha deciso di installare delle videocamere a circuito chiuso. “La prima telecamera in sperimentazione – dichiara Cipro – entrerà in funzione presso l’isola ecologica delle Corti, pur-troppo la più bersagliata dall’ammasso incontrollato di rifiuti”. Ma altri “occhi elettronici” saranno installati a vegliare nelle aree più a rischio, come quelle di Poggio di Torri e di Pian dell’Isola.

Rignano

8 Marzo 2011 il giornale nel tuo comune

Page 9: Il reporter-Rignano-marzo-2011

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Page 10: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Meno traffi co e rumore, più aria pulita: sono le caratteristiche di una città a misura di bici. Ma pedalare a Firenze non è così semplice. Il polso della si-

tuazione è dato dal numero di piste ciclabili, ancora inadeguato per una città che, grazie alla sua morfo-logia, si presterebbe bene a essere percorsa senza “motore”. Le corsie loro dedicate sono un’infra-struttura fondamentale per incoraggiare l’uso delle bici, poiché aumentano la sicurezza del ciclista. Fi-renze – si sa - non possiede una vera e propria rete integrata di piste ciclabili, in quanto i vari percorsi in rosso sono spesso sconnessi tra di loro, costringen-do i ciclisti a tratti “misti”. Per rendere la bicicletta un mezzo di trasporto urbano “competitivo” - so-stiene chi la utilizza - è necessaria una rete ciclabile effi ciente, che faccia sistema con i nodi del trasporto pubblico urbano. Ma a Firenze non sembra essere così: la stazione di Rifredi, ad esempio, è total-mente scollegata, mentre da Santa Maria Novella è possibile raggiungere, tramite la rampa in fondo

al binario 16, soltanto la pista della Fortezza, men-tre per il centro-Duomo non ci sono collegamenti diretti. Un tema “storico” della viabilità fi orentina, che riguarda anche (e soprattutto?) i ciclisti, è poi quello delle buche. Chi è costretto a pedalare nel traffi co per l’assenza delle piste ciclabili è troppo impegnato a tenere d’occhio le automobili per ri-uscire a prestare attenzione anche alle buche, che talvolta sono di dimensioni tali da compromettere l’equilibrio. Ma anche quando il ciclista arriva a destinazione non terminano le diffi coltà: trovare un posto nelle rastrelliere è, in alcune zone, più arduo che parcheggiare l’auto, a causa di un numero trop-po spesso insuffi ciente di posti bici, o per colpa dei mezzi abbandonati nelle rastrelliere. In questi casi il ciclista non ha altra scelta che trovare un parcheggio di fortuna, lasciando il mezzo legato a un palo, a un’inferriata o appoggiato a un muro. Le bici par-cheggiate al di fuori delle rastrelliere, però, a volte trasformano i marciapiedi in un percorso a ostacoli, creando problemi specialmente per gli anziani e i

disabili, che spesso sono costretti a chiedere l’in-tervento dei vigili per la rimozione dei mezzi che intralciano il passaggio. Il paradosso, si lamenta il popolo dei pedali, è proprio questo: un mezzo che rappresenterebbe una risorsa per la comunità si può trasformare persino in un problema. Dal Comune di Firenze arriva comunque qualche segnale inco-raggiante: la giunta ha recentemente stanziato ol-tre mezzo milione di euro per le piste ciclabili. In particolare, 450mila euro sono destinati alla manu-tenzione dei tratti di piste in cattive condizioni, al ripristino della segnaletica e alla messa in sicurezza degli attraversamenti ciclopedonali. Altri 100mila serviranno al completamento della pista che va dal Saschall fi no al molino di Sant’Andrea a Rovezza-no. Qualcosa sembra muoversi, dunque, e chissà che per il 2013, quando Firenze ospiterà i mondiali di ciclismo, la città non avrà fi nalmente attivato il servizio di bike-sharing, che renderà il capoluogo toscano più simile alle altre 100 città europee che hanno già adottato (con successo) questo sistema.

velocipedi/1. Il capoluogo visto dal sellino: cosa va e cosa no. Qualcosa però sembra muoversi

città ciclabile? c’è ancora da pedalare

Antonio Rettura

le diffi coltà per chi sceglie le due ruote sono molte: Firenze non possiede una

vera e propria rete integrata di piste, e così chi utilizza questo mezzo è spesso

costretto a percorrere (pericolosi) tratti misti. Poi c’è il problema del “parcheggio”

l’IMPRESA/1

José Carlos Muñoz Pérez, 31enne fiorentino di origine iberica, lo scorso ottobre ha deciso di tornare a fare visita alla sua città natale, Siviglia. In

bicicletta. Per raggiungerla ha pedalato per 26 giorni, percorrendo 2.441 chi-lometri, assieme all’amico Daniel Gencarelli, che lo ha accompagnato nell’im-presa. Com’è nata l’idea del viaggio? Ho voluto unire le due città più importanti della mia vita attraverso la passione per la bicicletta. Siviglia è la città dove sono nato, mentre a Firenze sono arri-vato per amore, e da subito mi sono innamorato anche della città. Ho deciso di fare questo viaggio in bicicletta perché credo nel trasporto sostenibile e adoro lo spirito di avventura. Ci sono stati momenti difficili? Attraversando le Alpi e i Pirenei abbiamo affrontato salite durissime. Altri mo-menti diffi cili li abbiamo vissuti in Spagna, nella pianura dell’Ebro: abbiamo

pedalato una giornata intera con un fortissimo vento contrario che quasi ci fermava. Il tempo non passava mai!Cosa ti ha insegnato questa avventura? Dopo un viaggio in bicicletta di oltre 2.400 chilometri capisci che per gli spo-stamenti quotidiani in città non c’è nessun bisogno del motore! Per i brevi tragitti la bici è il mezzo più ecologico e salutare che esista.Firenze è a misura di ciclista? È una città che ha grandi potenzialità perché è in pianura, ma ci sono ancora tante cose da fare. Bisogna aumentare le piste ciclabili e collegare tra loro quelle esistenti. Sarebbe poi utilissimo attivare il servizio di bike-sharing, come stanno facendo numerose città europee. E poi, ovviamente, riparare le buche!Concludendo, perché conviene andare in bici? Chi usa la bicicletta fa del bene all’ambiente, a se stesso e anche al portafoglio. La bici è il veicolo anti-crisi!

José Carlos Muñoz Pérez, fiorentino d’adozione, racconta il viaggio compiuto alla volta del suo paese natale

Ventisei giorni (e duemila chilometri) per riabbracciare Siviglia

mobilità

/A.R. JosÉ carlos muÑoz pÉrez

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10 Marzo 2011

Page 11: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Bici e bus, un binomio ecologico. E inve-ce no, non vanno molto d’accordo. Ep-pure per lo sposalizio ci sarebbero tutti i presupposti, almeno a sentire chi sul

sellino ci attraversa la città. E chi ne ha fatto ma-teria di studio e lavoro. È stato fi nanziato con fondi europei il progetto per l’intermodal bike, sviluppato dalla nostra facoltà di Architettura: si tratta di una due ruote ripiegabile ultraleggera, cinque volte più piccola di quelle in commercio, pensata apposta per essere trasportata sui mezzi pubblici. Il proto-tipo è stato presentato a Palazzo Vecchio sul fi nire dell’anno scorso, adesso spetta alla ricerca trovare il modo di produrla a costi accessibili, ma si prevede che potrebbe solcare le nostre strade (e i nostri bus) già entro un paio d’anni. Ma i ciclisti urbani non hanno intenzione di aspettare così tanto: il trasporto delle bici sui mezzi pubblici è una battaglia che va avanti da tempo. E c’è pure chi ci ha scritto una tesi: Giacomo Stefanini, laureato in architettura nonché socio di Firenzeinbici, la più folta associazione di “pedalatori” cittadini. “Non c’è bisogno di nessun supporto per far salire le bici sul tram – spiega Vale-rio Parigi, un altro dei soci più attivi – e nessun re-golamento lo vieta. Succede in tutte le città moderne d’Europa”. Per ora, però, Ataf e Gest hanno detto no. Stesso copione nella vicenda delle preferenziali: da anni le associazioni si battono per aprire le busvie

ai velocipedi, ma niente da fare. “È una questione di velocità commerciale dei bus – dichiara Giampiero Gallo, il consigliere comunale delegato alla mobilità alternativa – ma abbiamo un tavolo aperto con Bo-naccorsi e c’è la disponibilità a studiare specifi che soluzioni per le preferenziali a basso scorrimento, soprattutto in centro”. In compenso la giunta co-munale ha appena stanziato 450mila euro per inter-venti urgenti sulle piste, leggi soprattutto al capitolo “chiusura dei monconi”. Ancora in stallo invece l’ipotesi bike sharing. “L’investimento iniziale è in-gente – spiega Gallo – circa un milione di euro. E altrettanto servirebbe per la manutenzione annuale”. Non esattamente noccioline, in un momento di ma-gra per i conti pubblici come questo. Anche se una soluzione ci potrebbe essere: affi dare la gestione a uno sponsor privato, come succede a Parigi e Bar-cellona. L’ipotesi però appare ancora lontana. Ma Palazzo Vecchio ha ancora in serbo qualche carta da giocare. La via alternativa potrebbe essere quella di un sistema di noleggio potenziato, in stretta colla-borazione con le aziende cittadine. Per Comune e privati, in pratica, si tratta di fare fi fty-fi fty: l’ammi-nistrazione si impegna a implementare le postazioni di noleggio (ad esempio nei pressi delle stazioni) e le aziende medio-grandi forniscono parcheggi per le due ruote sicuri ai dipendenti. Assicurandosi così anche lavoratori più in forma.

velocipedi/2. Mezzi ripiegabili ultraleggeri: è il progetto sviluppato dalla facoltà di Architettura

Ma la bicicletta vuol salire sull’autobusFrancesca Puliti

l’IMPRESA/2

“A.A.A. ciclonauti per biciclettata in Nepal cercasi”. Il sestese Marco Banchelli lancia

una nuova e particolarissima proposta: entrare a far parte di una vera e propria staffetta ciclistica che, nei giorni della prossima Pasqua (il program-ma completo sarà visionabile prossimamente sul sito www.marcobanchelli.com), vedrà pedalare insieme “italiani” e “nepalesi” attraverso strade e panorami del Nepal più autentico di ieri e di oggi, per portare in quelle terre un grande messaggio di unione tra popoli e genti. “Non sono richieste particolari doti di allenamento e resistenza, ma solo una buona adattabilità e spirito di avventura – precisa Banchelli – gli interessati sono invitati

a mettersi in contatto con il nostro team, in quan-to i posti a disposizione non sono moltissimi”. Al progetto potranno aderire anche eventuali “non ciclisti”, in veste di accompagnatori uffi ciali, vi-sto che l’itinerario si svilupperà su strade asfaltate e avrà mezzi di assistenza e supporto al seguito. “Come in tutte le proposte del nostro modo di viaggiare preparato, consapevole e solidale – rac-conta Marco – sono previste visite a scuole indu-iste e buddiste, oltre che cattoliche. Incontreremo i profughi tibetani e i bisognosi dei centri di acco-glienza e assistenza, per rendere ancora più com-pleta questa esperienza”. Marco Banchelli sente in sé la fantastica sensazione di aver unito e di

unire le città, le montagne, le genti “con le gocce del mio sudore e con l’invisibile ma incancella-bile segno delle ruote della mia bicicletta”. Dagli Usa al Kenya, dall’Argentina al Cile passando per le Ande, e ancora Australia, Palestina e Israele, non c’è (quasi) luogo al mondo in cui Banchelli non sia stato a portare il suo messaggio di pace. A lui il merito di aver creato anche il progetto “Den-tisti per caso in Nepal” con la moglie odontoia-tra Maria Teresa Tosto. Si tratta di un supporto medico volontario che offre da un lato un aiuto immediato alle popolazioni locali, e dall’altro una serie di competenze a medici e operatori da usare nel lungo periodo.

Al via la nuova avventura del sestese Marco Banchelli, che chiama a raccolta i ciclonauti

E c’è chi cerca volontari per una staffetta di pace in Nepal

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Page 12: Il reporter-Rignano-marzo-2011

A Firenze il bio è di casa. Sono sempre di più (e au-mentano a vista d’occhio) i negozi e i ristoranti dove si

mangia e si acquistano prodotti “natu-re”, controllati e certifi cati. Una moda o il bisogno sempre più impellente di tornare alla terra e mettere nel dimenti-catoio prodotti chimici e concimi dan-nosi per la salute? Forse entrambe le cose per un gran numero di consuma-tori, ma su un aspetto non ci sono dub-bi: mentre l’attenzione nei confronti di questa tipologia di prodotti cresce a dismisura, i prezzi diminuiscono in maniera inversamente proporzionale, grazie alla domanda sempre crescente. E se fi no a qualche tempo fa rappre-sentavano una categoria merceologica ad uso e consumo di chi poteva per-mettersi di spendere un po’ di più per mangiare meglio, adesso nella mag-gior parte dei casi fanno concorrenza alla grande distribuzione. Un esempio è quello di Natura Sì, franchising de-dicato all’universo del naturale, che ha aperto il suo quarto punto vendita in città (in via Kassel, dopo il recente via Baccio da Montelupo e i prece-denti via Masaccio e viale Corsica). “Indubbiamente la differenza tra un prodotto biologico e uno tradizionale c’è e si sente - spiega Cristina Biondi, direttrice del punto vendita di via Kas-sel - innanzitutto dal sapore, e poi non bisogna dimenticare che, per ottenere il marchio bio, bisogna avere tutta una serie di certifi cazioni dalle quali non si può prescindere”. Insomma, la “trap-pola del fi nto biologico” sembrerebbe non esistere, soprattutto per via della grandissima quantità di controlli a cui ogni prodotto viene sottoposto. “Il bio-logico sta diventando sempre più uno stile di vita - continua Cristina - si sta tornando pian piano a una concezione diversa anche della spesa: meglio ac-quistare piccole quantità più volte la settimana e tenere in casa cibo fresco che fare le maxi spese come usava fi no a qualche tempo fa”. E per i patiti del genere sono diversi gli indirizzi fi oren-tini da segnare in agenda: a comincia-re dai posti dove si mangia ma si può anche comprare qualcosa da portare a casa, come al Punto Macrobiotico, che ha un punto vendita in via de’ Pilastri e un ristorante in piazza Tasso. Lì vi-cino ci sono il circolo Aurora (piazza Tasso), coi suoi menù vegetariani e vegan, e la deliziosa gastronomia Vi-vanda (via Santa Monaca) che oltre

Sembrerà strano, ma il boom del biologico è riuscito a scalfi re anche le granitiche abitudini

dei fi orentini, e questi negozi spuntano come funghi nei quattro angoli della città. Per la gioia

dei moltissimi appassionati e di chi ha deciso che è arrivata l’ora di tornare a mangiar bene

il caso. In aumento supermarket e ristoranti interamente votati a un’alimentazione naturale

la bio-mania contagia Firenze (e non solo)

Barbara Biondi

al cibo ha anche una fornita cantina di vini biologici. Interessante anche l’esperienza de La Raccolta, in via Le-opardi, all’incrocio col viale Gramsci, che mette a disposizione della clientela anche piatti da asporto. Gli afeciona-dos non potranno poi perdere un must del “bio way of life”: la Fierucola di piazza Santo Spirito, che ogni mese porta in centro i banchini di pastori e agricoltori dell’area fi orentina. Info: www.lafi erucola.org.

E chi lo dice che biologico è bello solo se comprato in una

cascina, al mercato o in un super-mercato ad hoc? Ecco pronta la prova del contrario, che proprio dalla città del giglio e dagli im-mediati dintorni sta sviluppando un trend che riscuote sempre più successo tra gli amanti dei prodotti al naturale. Si potrebbe chiamare biologico.it, e invece si chiama Solmeo.it, azienda nata dall’entusiasmo di un gruppo di amici che, dopo aver passato parte della vita a fare mestieri di tutt’altro tipo in giro per l’Italia e per il mondo, si sono ritrovati a Impruneta per mettere su un’at-tività di selezione e vendita di prodotti biologici e biodinamici. Il principio è lo stesso che muo-ve ogni tipo di acquisto online (compresi quelli delle grandi ca-tene di supermercati): si visita il sito, si scelgono i prodotti che si desiderano e questi vengono con-segnati a casa nel giro di pochi giorni dall’ordine. La differenza è che nel “carrello” si possono inserire anche prodotti freschi come verdura e frutta, latte appe-na munto, burro, formaggi oltre a legumi secchi, confetture, ma an-che detersivi e affi ni, tutto scelto con cura dai signori Solmeo e recapitato (a Firenze il martedì è gratis) direttamente a casa. Altra piattaforma online che mette a disposizione prodotti toscani è il sito Stile Naturale (http://stores.ebay.it/stilenaturale) che offre prodotti di vario genere ma di provenienza rigorosamente lo-cale: dal rosolio di China delle monache benedettine di Pistoia ai cuscini di pula biologica fatti a mano per l’allattamento, dalle briciole d’oro a 23 carati per de-corare cocktail, ai saponi all’olio extravergine d’oliva biologico Igp toscano, fi no alla composta di cipolla di Certaldo derivata dal presidio Slow Food e al pecorino toscano di Volterra a caglio vege-tale. Questo e altro su un sito che si appoggia a Ebay e consegna i prodotti sfruttando le spedizioni postali.

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12 Marzo 2011

Page 13: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Sesso: MaschioEtà: 9 anniCarattere: dolcissimo e affettuo-sissimo!Taglia: piccolaIl piccolo Calimero è arrivato inrifugio che era un batuffolo dipochi mesi. Ovviamente dal cani-le non è mai più uscito. Calimero è un nonnetto buono,dolce e affettuoso. Vorrebbesempre stare in braccio e apanca all'aria per ricevere cocco-le. E' davvero un cane buonissi-mo adatto a tutti. Con un belbagno e una bella spazzolatadiventerebbe anche bellissimo.

Sesso: MEtà: 5/7 anniCarattere: coccoloneTaglia: piccola, 8 kgBuffone aveva un padrone anziano ealla sua morte il cane venne affidatoal fratello che però partì perl'Australia. Così il piccolo fu dato alnipote, che non perse tempo e losbattutè in canile immediatamente. Buffone ha 5, forse 7 anni ma nelcuore è ancora un cucciolone pieno dienergia e voglia di coccole! Devemorire in canile???? E' una tg piccola(8kg circa) e si abituerebbe di nuovoa vivere in una casa senza problemi.Ci aiutate a farlo felice dopo tanta sof-ferenza?

Sesso: FEtà: 7anniTaglia: piccolaCarattere: dolcissima/timorosaLei si chiama Gina (è la cagnolina sulmuretto), 7 anni, una vita tutta passa-ta in canile! Anche lei è un pò ciccio-na, ma come possono vivere benequesti cagnotti che condividono conaltre 200 anime dei piccoli box sovraf-follati?I volontari la amano molto, ma sonosolo 3 e non ce la fanno a portarla apasseggio, a farla sgambare. NES-SUNO chiede in adozione cani inquesto piccolo paese della Sardegna.Gina ha una sua dignità, una vogliamatta di dare affetto e di riceverlo. Chici aiuta a realizzare questo sogno?E' una tg piccola ed è sana.

Sesso: MEtà: 3 anniCarattere: pauroso e con qualche pro-blemaTaglia: piccola Tobia è un cagnetto sfortunato cometanti altri. Stava in una famiglia insiemealla sua amichetta Luna, ma un giornosono stati portati in canile con una bana-le scusa. Luna che era carina, bionda edolcissima ha trovato una casa, mentreinvece Tobia, che ha qualche problemacomportamentale causato dalla famiglia èrimasto in canile. Tobia si agita quando sifanno movimenti particolari, come alzareuna mano all'improvissom ma in genera-le qualunque scatto veloce. Le volte checapita Tobia ringhia anche se non attac-ca, per questo motivo crediamo che siastato picchiato. Se lo si sa prendere luiadora stare in braccio a farsi coccolare.Per lui cerchiamo una persona con espe-rienza e magari l'aiuto di un comporta-mentalista. Tobia è un cane buono, è solomolto spaventato e stressato

Sesso: MaschioEtà: 6-7 annitaglia: medio piccolaCarattere: buonissimoGiommy è arrivato al rifugio nel 2005,aveva un padrone che lo lasciava instrada in balia degli eventi come siusa qui in Sardegna. Il dolcissimoGiommy ha perso un' occhio a causadi una pietra lanciata da dei bambini.Abbiamo deciso di portarlo via e dinon ridarlo al suo padrone che insi-steva per riaverlo. Da quel momentoil piccolo non è mai più uscito dalcanile! Nessuno lo ha mai notatoforse a causa di quell'occhio, eppureè un cane dolcissimo e adatto a bam-bini e ad anziani

Età: 2006Sesso: Maschio Taglia: medio piccolaCarattere: diffidente ma dolceBlack ciotti vive in canile sin daquando era cucciolo insieme ai fratel-lini White Ciotti, Aska e alla sorellinaBambi star...Bambi nera purtroppo èmorta quest'anno a casusa di untumore. Non vogliamo assistere impo-tenti ad altre morti del genere. Questifratellini e soerelline si meritano diconoscere la vita fuori dal canile. Nonhanno idea di che cosa ci sia al difuori delle sbarre... non hanno maivisto l'erba.... Sono tutti un po' sovrappeso perchènon fanno movimento e mangianomale.Black ciotti è un po' diffidente perchèvede sempre e solo i volontari delcanile, ma siamo sicuri che in unacasa si scioglierebbe.

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Sesso: Maschio Età: 6 anniCarattere: coccolone e tranquilloTaglia: media contenutaSammy è arrivato in canile con i suoifratellini e sorelline. Purtroppo solopochissimi di loro sono stati adottati.Lui vive nel box con la sorellina Dea,anche lei molto bella. Sammy è uncagnolino molto affettuoso che adorail contatto umano. E' una taglia mediama contenuta, inoltre ha qualchekiletto di troppo perchè in rifugio nonesce mai. Ha solo sei anni, è ancoraun cane giovane con tanta voglia divivere. Non lasciamo che si spengalentamente tra le sbarre! Adatto anche a famiglie con bambini.

Sesso: MaschioEtà: circa 6 anniTaglia: PiccolaCarattere: Vivace e iperattivo.Full è un cagnetto piccolo picco-lo ma molto vivace. In canile pati-sce molto la solitudine, vorrebbestare sempre con qualcuno. E'un piccoletto tutto pepe chevuole giocare e ricevere attenzio-ni. Le sue sorelline sono stateadottate e lui invece è ancora quiperchè "abbaia"un pò troppo. Masiamo sicuri che con tanto amoreFull si calmerà molto.

Sesso: MEtà: 4 anniCarattere: affettuoso con tuttitranne cani maschi grandiTaglia: piccolaPoldino è cagnetto dolcissimo dicirca 4 anni,pesa 8 kg e va dac-cordo con i bambini, con i gatti econ i cani, ma non con i maschidi taglia grande...non li soppor-ta!:-(si è rotto una zampina e io nonvoglio riportarlo in canile perchèsono sicura che Poldo si sia rottola zampa mentre scappava daqualche cane più grande al qualeha rotto le scattole...e quando hasaltalto il muretto che c'è nelpiazzale è atterrato male Moltomale!Adesso cerca URGENTEMEN-TE casa!

Età: 2001Sesso:MaschioTaglia: piccoloCarattere: tende a scappare ma è troppobuffo e dolcePepsi è un bellissimo cagnetto di 10 anni.Durante tutta la sua vita, il piccoletto è sem-pre stato un vagabondo. E' sopravvissuto adun avvelenamento nel 2005 e ad un inci-dente l'anno scorso. Finalmente i volontarisono riusciti a convincerlo che non era più ilcaso di stare in giro per le strade, che forseera il caso di passare una vecchiaia più tran-quilla al riparo dai pericoli. Ultimamente èpiù tranquillo, ma ha sempre la tendenza ascappare, chissà se poi in una casa si cal-merebbe definitivamente. La vecchiaia iniziaa farsi sentire e avrebbe davvero bisogno diuna casa per passare gli ultimi anni in santapace.

Età: 2006Sesso:Femmina Taglia: medio piccolaCarattere: timida ma molto affettuosaBambi Star vive in canile sin da quan-do era cucciola insieme ai fratelliniWhite Ciotti, Black Ciotti e alla sorellinaAska...Bambi nera purtroppo è mortaquest'anno a casusa di un tumore. Nonvogliamo assistere impotenti ad altremorti del genere. Questi fratellini esoerelline si meritano di conoscere lavita fuori dal canile. Non hanno idea diche cosa ci sia al di fuori delle sbarre...non hanno mai visto l'erba....

Mi chiedo, e so che molti non saranno d’accordo con me, che si offenderanno, ma che senso ha vivere così? Chi ci aiuteràad avere una vita dignitosa? Sì, è vero tutti gli animali del mondo sono uguali, ma se ci fossero più sindaci o consiglieri comu-nali che iniziassero a proporre una strategia “comoda ed economica” come quella spagnola, siete sicuri che la legge italia-na non cambierà? che qualcuno accorrerà a salvarci? Siamo sicuri di essere così più civili degli altri paesi? Che differenzac’è tra una perrera e un canile dove ci sono 700 o più cani, dove l’USL è collusa e si nascondono i cadaveri? Dove il pastoè costituito dall’immondizia gettata via dalle mense? Ci avete mai visto mangiare bucce di frutta o pasta al sugo stracondi-ta? Siete mai andati a rovistare nelle pattumiere alla ricerca di sacchi di immondizia con scarti “utilizzabili” per la nostrapappa?Questa è la nostra realtà, aprite gli occhi!Giommy chi lo adotterà? Sammy è una meraviglia, entrato in canile da cucciolo non ha mai visto un guinzaglio, mai una pas-seggiata, mai una casa!!!! Tobia la casa ce l’aveva invece ora è qui, chiuso al buio, terrorizzato dalla vita in canile.......E questo non è un canile lager, qui i 3 ragazzi che tentano di gestirlo alla meglio lottano ogni giorno, e non abbiamo un vete-rinario che ci segua, non c’è un’area di sgambo, non ci sono volontari per portarci in passeggiata...noi cani siamo 200 e igatti 80 circa. Il comune non ha soldi da spendere neppure per qualche metro di rete!Adozioni zero o quasi, solo abbandoni e “viaggi della speranza” verso il continente. La scorsa estate siamo arrivati a 100cuccioli abbandonati più vari adulti, e stiamo parlando di un paesino di poche anime.Anche se non siete d’accordo con il contenuto di questo sfogo,vi preghiamo di dare anche a noi visibilità, anche noi abbia-mo diritto a un posticino caldo e una pappa decente: vederci morire giorno dopo giorno, sempre più rassegnati invisibili, viassicuro, non può lasciare indifferenti.

Grazie.

Contattare Bianca dopo le 17.00 al 3803130298 opp scrivere [email protected] siamo anche su FB

Noi, i “cani di LiberiTutti”, non siamo spagnoli, non siamo croati né romeni e non rischiamo la soppressione ma la prospettiva di vita che

abbiamo è di invecchiare in un box dimenticati dal mondo intero.Siamo sani, non tutti giovanissimi ma siamo cani che hanno come unica

prospettiva una morte lenta, inesorabile in tre metri quadrati.

per concessione gratuita de

Page 14: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Sono numeri e spesso (un po’ come accade per la temperatura reale e quella percepita, quando fa cal-

dissimo e dicono che è “solo” colpa dell’umidità) non rispecchiano del tutto la percezione e la sensibilità delle persone. I dati relativi al 2010 resi noti dalla Questura di Firenze (che Il Reporter aveva pubblicato

le zone dove la sicurezza “vacilla”dossier/1. I dati della Questura dicono che i reati sono diminuiti. Ma capita di sentirsi in pericolo

Serena Wiedenstritt

l’inchiesta

Tra le aree in cui la percezione di tranquillità viene a mancare ci

sono San lorenzo (vicina a tanti locali dove spesso con l’alcol si

esagera), Santa Croce, con le sue viuzze, e piazza Santo Spirito,

storicamente alle prese con notti un po’ troppo movimentate

notte a san lorenzo

sul numero di febbraio) dipingevano un quadro positivo della sicurezza in città e registravano una diminuzione del numero dei furti, delle rapine e delle truffe. Questi dati – li ricordia-mo velocemente - parlavano di una fl essione del numero totale dei de-litti, in tutta la provincia (-14,35 per cento) e nella città di Firenze (-11,83 per cento), mentre in 365 giorni le persone denunciate in stato di liber-tà erano state 3.895 e gli arrestati 1.397. Signifi cative apparivano poi le diminuzioni di alcune tipologie di reati, quali le rapine, i furti, gli scip-pi e le truffe e frodi informatiche. In controtendenza i furti in abitazione, passati da 1.174 nel 2009 a 1.356 nel 2010 (+15,5 per cento), e gli omicidi volontari, passati dai 5 del 2009 ai 9 del 2010. Soddisfacenti invece i ri-sultati sul fronte della lotta a traffi co e spaccio di sostanze stupefacenti: per questa tipologia di reato erano state arrestate 251 persone e denun-ciate in stato di libertà 69. La sicu-rezza percepita, quindi, in base ai numeri dovrebbe essere aumentata, ma in realtà sono ancora numerose le “zone buie” della città dove i re-sidenti continuano ad aver paura a uscire di sera, e la tranquillità resta spesso un miraggio. Molto spesso, infatti, non è solo il rischio-rapina a pesare sulla percezione dei fi orenti-ni, ma sono anche il disturbo della quiete pubblica, i rumori, il traffi co indisciplinato e pericoloso a causa-re insicurezza e malessere. Spesso, infi ne, le zone a più alta densità di vita notturna si confermano quelle giudicate più pericolose. La (poco ambita) palma dell’insicurezza resta in centro, nella zona di San Loren-zo, sia per la vicinanza alla stazio-ne centrale di Santa Maria Novella - che fa da naturale ricettacolo per i traffi ci meno leciti - sia per l’ab-bondanza di locali che offrono tanto alcol a poco prezzo. Altre questione irrisolta è quella dell’Oltrarno, e in particolare quella di piazza Santo Spirito, zona storicamente frequen-tata da punkabbestia e teatro, negli scorsi mesi, anche di una violenta aggressione al presidente dei giova-ni industriali di Firenze. Anche San-ta Croce spesso non permette sonni tranquilli agli abitanti della zona, fra schiamazzi, spaccio e cattive com-pagnie che si incontrano sul sagrato della chiesa per poi spostarsi nelle più riservate stradine a lato. Infi ne, a voler elencare le zone dove la perce-zione di sicurezza la notte può vacil-lare, fuori dal centro è da segnalare piazza Dalmazia, dove - a due passi dal cinema - c’è un dormitorio a cie-lo aperto, negli spazi che la mattina sono occupati dal mercato.

Fuori dal centroda segnalarei dintorni di piazza Dalmazia

La prima vittima del 2011 è arrivata nella notte fra il 6 e

il 7 febbraio, tra Firenze e Prato. Fino ad allora, il bilancio delle morti sulle strade di Firenze pote-va vantare zero vittime, anche se i primi due mesi dell’anno avevano già registrato quasi 300 incidenti e oltre 250 feriti. Nel 2010 le vit-time della strada sono state 23, con il tributo più caro pagato da motociclisti e pedoni: 9 dei primi e 9 dei secondi hanno perso la vita in modo violento sulle stra-de della città. La mappa dei punti più pericolosi si disegna partendo da via Baracca, passando da via Pistoiese e approdando in via di Novoli, per proseguire poi verso viale Guidoni, viale Strozzi e via Pisana: tutte strade da oltre 50 incidenti l’anno. E ancora non si esauriscono i casi di pirati della strada che non solo compiono un’infrazione, ma neanche si fer-mano sul luogo del misfatto. Al-cune settimane fa è successo a un taxista in piazza dalla Stazione, che ha investito un bimbo e non si è fermato. Rintracciato dalla polizia municipale, per lui è scat-tato immediatamente il ritiro della patente. Alla fi ne di gennaio una donna di 67 anni è stata investita da un automobilista, che è stato fermato e denunciato. Le proposte del Comune, che per la prevenzio-ne si associa alle associazioni dei parenti delle vittime, come quella fondata dai genitori di Lorenzo Guarnieri, partono da più punti di vista e riguardano ad esempio una raccolta di fi rme per una legge di iniziativa popolare affi nché si pre-veda l’omicidio volontario, e non colposo, per chi causa la morte di una persona mentre è alla guida in stato di ebbrezza o sotto stupefa-centi. A breve, inoltre, dovrebbe venir presentato il Piano strategi-co integrato per la sicurezza sulle strade a Firenze, mentre sono già iniziati gli incontri nelle scuole per mettere in guardia i ragazzi sui rischi che possono arrivare da comportanti scorretti e, solo ap-parentemente, catalogabili come leggerezze.

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14 Marzo 2011

Page 15: Il reporter-Rignano-marzo-2011

l’inchiesta

Polemiche sui costi e sulla correttezza delle proce-dure di appalto a parte, il parco della Musica è

in arrivo a Firenze, e con lui un nuovo corso per la città e, soprat-tutto, per la zona delle Cascine. Si tratta infatti di uno dei punti di Firenze più toccato dalle novità, prima con l’avvento della tramvia, che l’attraversa per collegare le due sponde dell’Arno, e ora con il nuovo centro musicale, che pren-derà il posto del vecchio Teatro Comunale. Ma come reagisce il polmone verde della città a queste continue “rivoluzioni”? Che piani ha Palazzo Vecchio per un’area che è sempre stata a rischio sfrut-tamento e che da anni sembra vi-vere una crisi di identità profonda? Per i presidenti delle commissioni urbanistica e cultura del Comune, Elisabetta Meucci e Leonardo Bie-ber, il focus è sul nuovo teatro, che rappresenterà “un’opera pubblica di alto livello internazionale e una

grande occasione per la crescita culturale della nostra città, oltre al modo per restituire alla cittadinan-za una vastissima area che ricon-nette anche il centro storico con il parco delle Cascine.” Del resto, di interventi forti sulla zona delle Cascine si parla da tempo, e una delle ultime occasioni è stata l’ini-ziativa dei “cento luoghi”, voluta dal sindaco Renzi a fi ne settembre per aprire la discussione sui luoghi simbolo della città che l’ammini-strazione vuole restituire ai fi oren-tini entro fi ne mandato. E proprio le Cascine sono state il luogo pre-scelto dal primo cittadino per per ascoltare personalmente le propo-ste degli abitanti e formulare le proprie promesse, fra cui quella di farle diventare il più grande parco urbano d’Europa: un’area che, a lavori ultimati, dovrebbe coprire ben 300 ettari e comprendere l’Ar-gingrosso, i lungarni del Pignonci-no e dei Pioppi, la zona del Podere la Trave-Il Barco e il nuovo polo

musicale con il nuovo teatro del Maggio. Il tutto per un totale di diversi milioni di euro, di cui però 13 milioni e 691mila sono già stati fi nanziati. Fra le altre prospettive per il parco ci sono una nuova pas-serella esclusivamente ciclopedo-nale, che sorgerà a metà strada tra l’Indiano e la passerella dell’Iso-

lotto, collegando il parco delle Ca-scine con quello dell’Argingrosso, un nuovo centro dell’arte e dello spettacolo nei locali ex Fabbri ed ex Scuderie e spazi per nuovi ser-vizi per il parco, o un locale legato alla tradizione culinaria, nell’ex discoteca Meccanò. Resta invece per il momento insoluta la “dispu-

ta” Renzi-Zeffi relli su dove fi nirà l’archivio storico della carriera del grande regista, diviso fra l’amore per la sua città e il richiamo del-la capitale. Ad ogni modo, i tempi per la presentazione del progetto sono stati fi ssati a inizio giugno: non resta dunque che pazientare qualche mese.

Matilde Bernini

Le Cascine restano uno dei punti preferiti per i bivacchi,

in particolar modo con l’avvento della bella stagione: ormai da ge-nerazioni alcune comunità di im-migrati, specialmente peruviani, filippini e cingalesi, hanno eletto il pratone a luogo di incontro per i picnic della domenica (e non solo), spesso e volentieri condi-ti da numerose bottiglie di birra. Gli eventi organizzati nei locali della zona, inoltre, non facilitano la vita dei residenti, e gli ultimi episodi lo confermano, come ad esempio il bis di risse in una sola serata all’evento dell’Ippodromo delle Mulina: protagonisti prima cinque magrebini in evidente stato di ubriachezza, poi alcuni cittadi-ni italiani, gli uni contro gli altri per motivi calcistici, mentre della discoteca Meccanò, al momento, restano solo i resti dell’incendio. Con l’avvicinarsi della bella sta-gione, la situazione nel parco (che da una parte ospita lo storico Cir-colo del tennis di Firenze, nato nel 1898 per iniziativa di 30 soci fon-datori in parte fiorentini e in parte inglesi, e diventato il quinto cir-colo italiano a iscriversi all’asso-ciazione italiana di Lawn Tennis, istituita a Roma il 16 aprile 1894),

si rende ancora più complicata. Ai problemi usuali, come ad esempio quello della prostituzione che con-tinua a invadere gli spazi del par-co, dal viale ai giardini interni, si aggiungono le serate brave di chi ama tirar tardi sui prati, con tanto di schiamazzi e rumori che talvol-ta arrivano a essere denunciati an-che dai residenti dell’Isolotto. Per non parlare della “città fantasma” abitata da sbandati vari che si apre nella zona fra la Leopolda e il par-co, dove si trovano i vecchi capan-noni che costeggiano i binari e che erano un tempo parte dello scalo merci delle ferrovie, come denun-ciato dai residenti delle nuove case di via Michelucci, adiacenti alla Leopolda.

I “rischi” della bella stagionezooM. Dai bivacchi alle serate rumorose

dossier/2. Tanti i progetti per dare nuova vita a un luogo dal passato certamente non facile

Ma le cascine si preparano a rinascere

Di interventi importanti in questa parte

di città si parla da tempo: ora è in arrivo

il Parco della Musica, che ne dovrà

segnare una seconda giovinezza

/M.B.

15

Page 16: Il reporter-Rignano-marzo-2011

econoMia/1. Nella cooperativa addetti di 36 nazionalità diverse. Che parlano tutti la nostra lingua

“Nuovi italiani”. Grazie al lavoroSono stranieri, ma

hanno un forte senso

di appartenenza al

Belpaese (e a Firenze).

Sono i 400 impiegati

immigrati della Cooplat,

secondo una ricerca

condotta dal Ceuriss

Otto su dieci non lascerebbero mai la Toscana e Firenze per trasferirsi al-trove. E non sarebbe una novità, se stessimo parlando di persone nate e

cresciute qui, perché si sa che i toscani – e i fi o-rentini in particolare – sono legatissimi alla loro terra. Ma loro sono originari di Perù, Albania, Romania e Filippine: sono venuti nella nostra regione per lavorare e ora non la lascerebbero per nulla al mondo. Perché la maggioranza di questi stranieri si sente “ben integrata” (il 51%) e il 77,8% mostra un senso di appartenenza all’Italia, contro il 68,9% che dà altrettanta im-portanza ai riferimenti identitari legati al Paese d’origine. È un caso fi orentino: si tratta della ri-cerca condotta dal Centro europeo di ricerche e studi sociali (Ceuriss) tra i lavoratori immigrati della Cooplat, una delle più importanti coopera-tive italiane nel comparto dei servizi. Tra i tre-mila lavoratori della Cooplat, infatti, ce ne sono ben 400 stranieri. Per questo la cooperativa ha deciso di commissionare al Ceuriss un’inda-gine su “Lavoro e percorsi di integrazione del personale immigrato”, che è iniziata nel gen-naio 2010 e che ora è vicina alla conclusione. Leggendo i dati, ciò che salta agli occhi sono il sentimento maturato nei confronti dell’Italia e il fatto che la buona integrazione degli immigra-ti, riconosciuta da loro stessi, sembra dovuta in primo luogo al lavoro. Riguardo a quest’ultimo punto, per esempio, è da segnalare la risposta alla domanda sulle “dimensioni in cui gli im-migrati si identifi cano di più”: al primo posto

c’è la famiglia con il 68,9% e al secondo il la-voro con il 45,9%, seguiti a molta distanza dalla nazionalità (24,6%) e dai riferimenti allo stile di vita (27%). Anche una curiosità – in realtà solo apparente, perché si tratta della vita di tutti i giorni – la dice lunga sul legame tra lavoro e integrazione: il 48% degli addetti immigrati di Cooplat valuta “buoni” i rapporti con i colleghi italiani e il 54,1% quelli con i colleghi di una nazionalità diversa (il dato più basso è quello relativo ai rapporti con i connazionali: 46,7%). L’82% di loro parla in italiano con i colleghi, ma il dato ancora più signifi cativo è che soltanto il 24,6% usa ancora la lingua d’origine per le conversazioni in famiglia. Insomma, ormai par-

lano italiano anche a casa.“Questi dati – si leg-ge nella ricerca del Ceuriss – propongono una lettura in forte controtendenza con le ricerche degli ultimi anni sul senso di appartenenza degli immigrati, che vede solitamente primeggiare il legame con la terra di provenienza (con percen-tuali non inferiori all’85-90%)”. Il profi lo che esce dalla ricerca è quello di stranieri che si sentono “nuovi italiani” – e non dimentichia-mo che stiamo parlando di immigrati di prima generazione. Le brutte notizie arrivano quando si parla della crisi economica: il 46,7% dice di “arrivare con molta diffi coltà a fi ne mese” e il 14,8% “spende tutto quello che guadagna”. Ita-liani anche nelle diffi coltà, insomma.

lavoro e immigrati: un Binomio che porta all’integrazione

Federico Buti

società

Campi Bisenzio, la città dell’area fi oren-tina con la percentuale più alta di im-

migrati. Santa Croce sull’Arno, dove oltre il 40% della popolazione residente nel picco-lo centro storico è composto dalle famiglie degli stranieri che lavorano nelle concerie. Il caso della Cooplat, 400 lavoratori non italiani su 3mila (vedi pezzo a fi anco). Sono le tre esperienze toscane da cui è partito il convegno “Le vie dell’inte(g)razione”, che si è svolto il 25 febbraio scorso al teatro Dante di Campi, per affrontare le proble-matiche e le sfi de poste dall’immigrazione. A Firenze, in Toscana e in Italia. All’inizia-tiva, organizzata dall’associazione Romano Viviani e dalla Fondazione Italianieuropei, ha partecipato tra gli altri Massimo D’Ale-ma, ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri del secondo governo Prodi. Tanti i dati resi noti durante le cinque ta-vole rotonde che si sono tenute durante la giornata. Come quelli della “rivoluzione” di Campi, dove i cittadini cinesi rappresen-tano il 43,6% della popolazione straniera residente, contro il 62% di vent’anni fa, quando la popolazione della frazione San Donnino quasi raddoppiò nel giro di pochi mesi per l’arrivo di migliaia di persone pro-venienti dalla Cina. Ora i cinesi non sono più concentrati in una sola zona della città, è stato evitato il rischio ghetto e il sindaco Adriano Chini dice che “oggi Campi, per i cinesi, è molto più un luogo di residenza che un posto dove lavorano e basta, segno che il processo di integrazione sta andando avanti”. O come l’esperienza di Santa Cro-ce sull’Arno, dove la stabilità lavorativa (i tanti immigrati presenti sono assunti nelle concerie) ha permesso i ricongiungimenti familiari, potente fattore di pace e coesione sociale. Durante il convegno è stato toccato anche il caso di Prato: alle tavole rotonde hanno partecipato anche il sindaco e il pre-sidente della Provincia, Roberto Cenni e Lamberto Gestri.

I dati del convegno di Campi

la toscana e le sue “vie dell’integrazione”

/F.B.

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16 Marzo 2011

Page 17: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Quei mestieri che nessuno vuol più fareeconoMia/2. Capita che l’offerta non manchi e che invece il candidato giusto si faccia attendere

Antonio Passanese

Il lavoro? C’è, basta cercarlo, accontentarsi e “spor-carsi le mani”. La crisi economica, si sa, ha colpito duramente soprattutto il mondo giovanile. In To-scana sono 69mila i ragazzi – tra i 15 e i 34 anni

– alla ricerca di una prima occupazione, nonostante vi siano professioni che non riescono a decollare a causa delle diffi coltà di reperimento della forza lavoro. Nel-la “classifi ca” dei mestieri meno ambiti stilata da Con-fartigianato Firenze (e per i quali un contratto a tempo indeterminato sarebbe sostanzialmente assicurato) si trova di tutto un po’: pasticceri, gelatai, sarti, macellai, muratori, idraulici, falegnami, operai agricoli, cuochi, panettieri, fabbri e persino igienisti dentali. Risultati che non stupiscono affatto. A quanti di noi è capitato di aver bisogno di un elettricista, di un meccanico o, “peggio” ancora, di un antennista o di un idraulico senza riuscire a trovarli? È il paradosso dei cosiddetti lavori trascurati. “In Italia - sottolinea il report di Confartigianato - do-vrebbero essere valorizzate forme di lavoro in grado di facilitare l’accesso al mercato da parte dei giovani, e fa-vorire quei processi di formazione in azienda che sono indispensabili per ridurre il mismatch (discordanza) tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile”. Nel 2010, con la fl ebile ripresa dell’economia, le assunzioni previste dalle imprese e monitorate dal sistema infor-mativo Excelsior 2010 di Unioncamere e Ministero del Lavoro sono tornate a salire, e contemporaneamente è tornata a crescere anche la diffi coltà di reperimento di personale non stagionale (+6 per cento rispetto al 2009), che riguarda il 26,7 per cento del totale delle assunzioni

programmate dalle imprese. Il rapporto Excelsior 2010 ha inoltre evidenziato che la diffi coltà di reperimento del personale è determinata dall’inadeguatezza degli aspiranti (14,3 per cento) e dal ridotto numero di can-didati (12,4 per cento). Lo sbaglio dei giovani di oggi sembra dunque essere quello di non volersi orientare al lavoro nelle arti e nei mestieri, cosa che consentirebbe loro interessanti occupazioni prima come apprendisti, poi come lavoratori dipendenti e infi ne con l’opportu-nità di diventare un imprenditore in proprio. E lo stesso errore sembrano commetterlo anche i genitori, nel non indirizzare i fi gli su questa strada, il che, naturalmente, non signifi ca escluderli dall’opportunità di studiare. In-somma, andrebbe cambiata un’intera cultura, pare voler

dire il report. Nel frattempo, gli extracomunitari rappre-sentano sempre più una risorsa indispensabile in tanti ambiti della vita economica e sociale del nostro paese. Va ricordato, infatti, come fa notare anche l’Inail, che “quasi il 10 per cento del Pil italiano arriva dagli immi-grati e che una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Così come la maggior parte delle fabbriche del Centro–Nord”.

Tra quelli meno ambiti - dice un’indagine di Confartigianato

Firenze - ci sono l’idraulico, il muratore, il sarto, il macellaio,

il panettiere, il cuoco, il falegname e persino l’igienista dentale

società

Nella nostra regione sono 69mila i ragazzi alla ricerca della prima occupazione

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Page 18: Il reporter-Rignano-marzo-2011

te ha riaperto i battenti. E’ visitabile solo il lunedì (giornata in cui quasi tutti gli altri musei sono chiusi) e offre, oltre alla collezione delle sculture originali delle nicchie, una vista inedita sulla città, che si riesce a godere solo dal “grattacielo” più alto del centro. Altra chicca a costo zero è il Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, dove, all’interno dell’ex refet-torio del convento, è custodito uno dei più begli affreschi del Rinascimento fi orenti-no, incredibilmente dimenticato dalla maggior parte dei turisti di passaggio. Se-guono a ruota il cenacolo di Ognissanti, Fuligno e Sant’Apollonia, e poi ancora il Chiostro dello Scalzo, casa Martelli e la sala del Perugino (ingresso dal Liceo Mi-chelangelo) che è recentemente entrata a far parte del circuito museale. Appena fuori dal comprensorio fi orentino ci sono le ville medicee di Castello (col meravi-glioso giardino), di Petraia, di Poggio a Caiano (con annesso museo della natura morta) e di Cerreto Guidi (con il museo storico della caccia). Gli appassionati di arte contemporanea potranno invece fare una visita by night alla Strozzina, che la-scia le sale aperte a tutti il giovedì sera dalle 18 alle 23. A disposizione anche le visite guidate gratis del sabato e della do-menica alle 16.30, oppure i deliziosi “we-ekend dell’arte”, laboratori per bambini e adulti organizzati il primo fi ne settimana del mese: l’ingresso è free, ma solo su prenotazione. Per chiudere in bellezza non poteva mancare lo spazio principe del Q3, l’Ex3, che non mette limiti ai vi-sitatori e lascia le porte aperte a chiunque si voglia abbeverare alla fonte della ricer-ca contemporanea.

17 marzo, le principali gallerie della città rimarranno aperte fi no all’una del matti-no. Altra sorpresa gradita è il ritorno delle domeniche del fi orentino che, una volta al mese, consentono ai nati nella città del giglio, a chi è residente nel comune di Firenze e nella provincia di visitare il museo di Palazzo Vecchio senza scucire un centesimo. L’appuntamento di marzo è fi ssato per il 13, ma chi non ce la farà non deve disperare: è già fi ssata una nuo-va giornata a porte aperte per il 10 aprile. L’unica accortezza è quella di munirsi di una “Bacione card”, completamente gra-tuita, che va fatta al telefono o via mail. Nei principali musei statali (ad esempio Uffi zi, Galleria dell’Accademia e Bargel-lo) si entra senza pagare solo in casi raris-simi (come in occasione della notte dei musei di cui sopra) o se si appartiene ad alcune categorie speciali, come giovani sotto i 18 anni, anziani over 65 o gruppi di studenti accompagnati da insegnan-ti. In compenso però esiste un numero incredibile di gallerie del polo museale che hanno il vantaggio non solo di essere gratuite, ma anche quasi sempre poco af-follate. Ne è un meraviglioso esempio il museo di Orsanmichele, che recentemen-

Chi l’ha detto che la cultura deve essere venduta a caro prezzo? Il pane della mente, si sa, deve essere a disposizione di tutti, e

allora ecco una serie di escamotage per godere delle bellezze della città del giglio e degli immediati dintorni senza mettere mano al portafoglio. Si comincia con la notte dei musei gratis in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, tra il 16 e il

Ecco qualche consiglio per godere delle bellezze della città del Giglio (e dintorni)

senza dover mettere mano al portafogli. A partire dalla lunga lista delle gallerie

statali per entrare nelle quali non serve pagare nessun tipo di biglietto

al Museo. Sono molti i luoghi d’arte che possono essere visitati senza spendere neanche un euro

Quando la cultura è a costo zero

tempo libero

Ludovica V. Zarrilli

palazzo vecchio

Negli ultimi anni Palazzo Vecchio ha affi ancato, ai

panni di sede del potere politi-co e amministrativo della cit-tà, quelli di uno dei musei più visitati da fi orentini e turisti. L’accesso alle sale del museo è possibile tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 19, men-tre il giovedì nei i giorni festivi infrasettimanali l’orario è ridot-to, dalle 9 alle 13. Una volta al mese, nell’ambito della “dome-nica del fi orentino”, è previsto l’ingresso gratuito al museo per tutti i cittadini residenti o nati a Firenze e provincia. Per acce-dere al Palazzo occorre ritirare una card gratuita presso gli uf-fi ci Urp del Comune. Ogni mese viene segnalato il programma delle iniziative con le attività, anch’esse gratuite, curate dal Museo dei ragazzi, che si po-tranno effettuare esclusivamen-te su prenotazione, al numero 055.055 o sul sito www.museici-vicifi orentini.it. In questa occa-sione è possibile inoltre visitare gli scavi del teatro dell’antica Florentia. Accanto ai percorsi tradizionali, che attraversano i quartieri monumentali del pa-lazzo, l’associazione Museo dei ragazzi offre modalità innovati-ve e originali di visitare il mu-seo. Queste visite conducono fi n nelle stanze segrete dei Medici, e si svolgono con guide d’ecce-zione come Giorgio Vasari o il duca Cosimo I, che, dialogando con i visitatori, consentono loro di cogliere, con maggiore chia-rezza, le differenze tra la Firenze del’500 e quella attuale. In occa-sione di aperture straordinarie, il normale percorso tra le sale si può arricchire anche con la visita di alcuni ambienti sugge-stivi, come il “camminamento di ronda” e il quartiere di Leone X, sede degli uffi ci del sindaco. At-tualmente, in Palazzo Vecchio, è poi possibile ammirare il teschio tempestato di diamanti opera di Damien Hirst, esposto nella ca-mera del duca Cosimo I fi no al primo maggio.

I tesori della sede del Comune

Il Palazzo che non t’aspetti

FoCuS

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18 Marzo 2011

Page 19: Il reporter-Rignano-marzo-2011

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Page 20: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Dopo la tassa di scopo, ecco quella

“d’immagine”: bancarelle, mercatini

e installazioni dovranno pagare di più

per stare in centro. E passare al vaglio

di una commissione ad hoc

politica

Piazza Signoria trasformata in spiaggia per un giorno con una sfi lza di ombrelloni, mucche colorate sparse per tutto il centro, un enorme waffel gonfi abile davanti alla basilica di Santa Croce. Palazzo Vec-chio dice basta e vara un nuovo regolamento sull’uso delle piazze

storiche fi orentine. Chi vorrà usufruire dello sfondo da cartolina dovrà pas-sare al vaglio di una commissione ad hoc. E pagare di più. Finora, infatti, per organizzare un evento in centro era suffi ciente saldare il conto del suolo pubblico. D’ora in poi non sarà più così: entra in vigore una sorta di “tassa di immagine”. “Così si tutelano le zone più preziose della città”, commenta il vicesindaco Dario Nardella. “Il regolamento – continua Nardella - in-troduce due grandi novità: il canone per l’utilizzo delle piazze storiche e precisi criteri per il loro sfruttamento, con una maggiore selezione sia dal punto di vista dell’impatto estetico, sia in base alla tipologia dell’evento”. L’indennità di immagine terrà conto delle caratteristiche del luogo, della durata degli eventi e dei ritorni economici. Ma non solo: le autorizzazio-ni saranno vincolate ad alcuni precisi parametri, come il valore sociale, culturale e politico degli eventi, l’interesse per la collettività, la ricaduta economica per il territorio. A valutare l’impatto estetico oltre che social-economico degli eventi sarà una specifi ca commissione, di cui faranno parte tutti i rappresentanti degli uffi ci comunali interessati. Ancora da stabilire i canoni d’affi tto dei differenti “palchi”, mentre è già stabilito l’elenco delle

Francesca Puliti

piazza santo spirito

coMune. Stop all’utilizzo indiscriminato degli sfondi da cartolina: arriva il regolamento

lievita l’affi tto delle piazze storichepiazze interessate: piazza Strozzi, piazzale Michelangelo, piazza del-la Signoria, piazza San Giovanni, piazza Duomo, piazza Santa Croce, piazza SS. Annunziata, piazza del-la Repubblica, piazza Santa Maria Novella, piazza Ognissanti, piazza-le degli Uffi zi, via Martelli, piazza Santo Spirito, parco delle Cascine e giardino della Fortezza da Basso. Ma non è fi nita qui, perché davan-ti a Palazzo Vecchio, così come tra Duomo e Battistero, in via Martelli, piazza Santa Croce e piazza della Repubblica, potranno campeggiare esclusivamente iniziative promosse direttamente dal Comune. “Era ne-cessario tutelare maggiormente le zone più preziose della nostra città – aggiunge il vicesindaco – anche per garantirne una fruizione migliore da parte di cittadini e turisti. Proprio a questo proposito abbiamo voluto tenere conto anche delle indicazioni della Soprintendenza”. Le domande dovranno essere presentate almeno 45 giorni prima dell’evento, con tanto di fi nalità, durata e caratteri-stiche dell’occupazione, compreso il progetto dettagliato. Alcune de-roghe sono previste, ma solo per le manifestazioni promosse dall’am-ministrazione comunale. A merca-tini, bancarelle e installazioni varie, invece, non si faranno più sconti.

l’INIZIATIVA

La politica, il calcio (la Fiorentina, soprattutto), il suo Mu-gello. Erano tre delle grandi passioni di Alessia Ballini, la

consigliera regionale scomparsa il 2 febbraio scorso dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro, ed è mettendo insieme e “miscelando” questi tre ingredienti che amici e conoscenti hanno deciso di tributarle un omaggio. Così è nato il 1° tro-feo di calcio Alessia Ballini, che si è svolto il 20 febbraio al centro tecnico Figc di Coverciano, un quadrangolare che ha visto affrontarsi politici, amministratori e giornalisti di Firenze

e del Mugello. A scopo benefi co: i fondi raccolti, circa 2.600 euro, sono stati devoluti alle realtà a cui Ballini ha chiesto di fare donazioni. “Niente musi lunghi ma sorrisi – aveva detto ai famigliari prima di andarsene – e chiedete che non venga-no comprati fi ori ma fatte offerte per i centri anti-tumore”: il dipartimento oncologico dell’ospedale di Ponte a Niccheri, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l’associazione Pallium. A sfi darsi sul campo di Coverciano la squadra dei consiglieri comunali e degli assessori di Firenze, capitanata

dal sindaco Renzi, una Rappresentativa del Mugello, una dei giornalisti e una formazione composta da consiglieri regionali, provinciali e politici. In tribuna il ct della Nazionale Cesare Prandelli, Sebastien Frey e l’ad della Fiorentina Sandro Men-cucci. La vittoria è andata a Palazzo Vecchio, che ha battu-to prima i mugellani e in fi nale i politici ai rigori, nonostante l’errore di Matteo Renzi, che se l’è fatto parare da Gabriele Toccafondi del Pdl. Terzi i giornalisti, quarto il Mugello. Ma è chiaro che la vera vincitrice è stata Alessia.

Torneo di calcio a scopo benefico

Il Palazzo Vecchio Football club vince il memorial Alessia ballini

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20 Marzo 2011

Page 21: Il reporter-Rignano-marzo-2011

politica

Via libera alla nuova pista di Peretola. Più o meno. Diciamo che le carte ci sono, tutto il resto è ancora da vedere. È stata approvata lo scorso febbraio la

variante del Pit (il Piano integrato del territorio) che prevede lo sviluppo dello scalo fi orentino. In un senso o nell’altro, è proprio il caso di dirlo. Il documento licenziato dalla giunta regionale, infat-ti, lascia aperte due possibilità: o la realizzazione di una nuova pista parallela all’autostrada, o il pro-lungamento di quella attuale, al fi ne di raggiunge-re la fatidica lunghezza di 2 km. Che si proceda nell’una o nell’altra direzione i dintorni saranno ovviamente coinvolti nella rivoluzione, a partire dall’autostrada, per cui si parla anche di un possibi-le interramento. Ma, cosa che più preme ai comuni limitrofi (e non solo), sarà soprattutto il parco della Piana a patirne le conseguenze. Anche se il gover-natore Enrico Rossi ha garantito che “il parco non sarà in alcun modo intaccato”. La priorità, però,

è lo sviluppo del Vespucci, su questo il presidente della Regione e il sindaco di Firenze vanno (ades-so) d’amore e d’accordo. Con la modifi ca della pi-sta l’aeroporto potrebbe raddoppiare il numero dei voli, includendo nuove destinazioni e nuovi tipi di velivoli. Secondo alcune previsioni, con il nuovo assetto Firenze potrebbe strappare a Pisa circa l’80% dei voli. Magari anche grazie allo sbarco di compagnie low cost, fi nora “dirottate” sulla città della Torre pendente. La partita vera, però, secon-

do i programmi regionali, passa proprio dall’eterna rivale del capoluogo: cioè attraverso l’integrazione dei due principali aeroporti toscani. “L’obiettivo – dichiara Rossi - è realizzare un polo aeroportuale che possa diventare il terzo in Italia, al netto di Ve-nezia”. Un obiettivo possibile, ma tutt’altro che fa-cile, anche solo in base agli assetti societari dei due aeroporti. Se la Regione conserva ancora quote di Sat, la società che gestisce il Galilei, così non è per Adf. Ma anche su questo piano il governatore si sta dando da fare per rientrare nella partita. Con la dichiarata intenzione di arrivare a un’unica società di gestione dei due scali. “Forse perderò la partita della società unica – aggiunge il presidente della Regione – ma nessuno può impedirmi di provar-ci”. La strada appare in salita, ma nel mentre Rossi si è riconquistato un compagno di viaggio, o al-meno di questo viaggio: Matteo Renzi, soddisfatto per l’approvazione della variante. “Le modifi che apportate al Pit – dichiara il suo vice Nardella – dimostrano che c’è un forte allineamento della Re-gione con le posizioni già assunte dal Comune con il piano strutturale”. Eppure qualcosa scricchiola nell’accordo. E va sotto al capitolo Cittadella vio-la. “Lì non c’entra”, ribadisce Rossi. “Invece sì”, replica Nardella. Come? Secondo il vicesindaco sarebbe una questione di scambi di volumi: den-tro il nuovo stadio, fuori altre costruzioni in pro-gramma. “Se i proprietari del terreno trovano un accordo – annuncia – siamo pronti a rimettere in discussione il Pue (piano urbanistico esecutivo, ndr)”. Il risiko della Piana continua e il match po-trebbe durare un’intera legislatura. Mentre lo scalo di Bologna diventa sempre più competitivo. “Nel 2013 Smn e lo scalo bolognese disteranno meno di un’ora in treno – avverte il vicesindaco – grazie ai nuovi people mover. Dobbiamo attrezzarci in fret-ta se vogliamo rimanere competitivi”.

Approvata la variante, trovato l’inganno. Tutti soddisfatti dalla modifica apportata

dalla giunta regionale al Pit, per realizzare una nuova pista a Peretola? Niente di più lontano dalla realtà. I sindaci della cintura urbana, capitanati dal condottiero Gianni Gianassi, primo cittadino di Sesto Fiorentino, non ci stanno e accusano il presidente della Regio-ne di “alto tradimento”. Già, perché dopo un primo momento in cui Rossi si era mostrato disponibile alla mediazione tra “Firenze la-drona” e i “piccoli della Piana”, il governatore ha sposato la battaglia renziana: la pista paral-lela. E il “tradimento” dell’alleato fa più male dell’attentato al famoso parco, che dovrebbe fare da cuscinetto-compensazione a tutto ciò che dovrebbe trovar spazio nella piana da qui a qualche anno. Inceneritore, Alta velocità ferroviaria, cassa di espansione dei Renai, raddoppio dell’A11, parcheggio scambiatore dell’Osmannoro e chi più ne ha più ne metta. Senza contare l’impatto estetico della nascen-te (?) Scuola dei Marescialli. “O il termova-lorizzatore o la pista parallela, il presidente della Regione faccia la sua scelta”. A lanciare il guanto di sfida è ancora una volta Gianas-si, sostenuto dai sindaci della cintura urbana (compreso Bagno a Ripoli, che sta dall’altra parte della città). “Non accetto ricatti”, replica

imperterrito Enrico Rossi. Ma che qualcosa si sia rotto nel tetris di equilibri della Piana è più che evidente. Il fronte della battaglia, però, si estende anche all’interno della stessa Firenze. Qui a dare del filo da torcere al sindaco, sul piano aeroporto, ci si mettono sia le opposi-zioni di destra che di sinistra. “Qualsiasi piano incrementi il numero dei voli – afferma Or-nella De Zordo di Perunaltracittà – per noi è inaccettabile. E non ci vengano a raccontare che i turisti o gli imprenditori diretti a Firen-ze desistono perché devono atterrare a Pisa”. Scettico anche Tommaso Grassi, di Spini per Firenze, al contrario del suo capogruppo, ap-punto Valdo Spini. Fa un po’ più effetto invece trovare tra gli oppositori della strada aperta dal Pit il Pdl, da sempre a favore dell’imple-mento del Vespucci. Ma si fa presto a capire il perché: secondo Marco Stella la manovra della Regione altro non sarebbe che la solita bufala. “Il Pit affonda Peretola. Lo sviluppo dello scalo fiorentino – spiega – è subordinato all’integrazione tra Pisa e Firenze. Se questa non dovesse avvenire, non ci sarebbe nessuna nuova pista”. Il “trucco” starebbe scritto in un allegato della variante. Ma anni di interroga-zioni a scuola dovrebbero averci insegnato, ormai: le cose più importanti spesso stanno nelle note a piè di pagina.

Paola Ferri

Decolla la nuova pista: parallela oppure allungata

aeroporto/1. Approvata dalla giunta regionale la variante del Pit, il piano integrato del territorio

/P.F.

la Piana in rivolta: “o i voli o l’inceneritore”

aeroporto/2. I sindaci della cintura urbana dicono no

L’obiettivo è realizzare un polo che possa diventare il terzo d’Italia

Il documento prevede lo sviluppo dello scalo

fi orentino, lasciando aperte le due possibilità.

Così, il Vespucci potrebbe includere nuove

destinazioni (e nuovi tipi di velivoli)

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Page 22: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Un carrello della spesa colmo di ri-fi uti abbandonato in pieno centro (e in pieno giorno) a due passi dal glorioso Teatro Comunale, cestini o

cassonetti un po’ troppo pieni sparsi qua e là per la città, qualche muro che sicuramente ha visto tempi migliori, e che porta sulla “pelle” il segno del passaggio del vandalo di turno. Se a Firenze, come in qualsiasi altra città, succede sicuramente ben di peggio (e se non possono certo essere considerati questi i problemi più gravi con cui gli abitanti si trovano a dover fare i conti), si tratta comunque di situazioni (più o meno temporanee) che certo non rendo-no onore alla bella Florentia. Situazioni che i lettori del nostro sito (www.ilreporter.it) hanno immortalato in diversi scatti, che poi hanno in-viato all’indirizzo della nostra redazione ([email protected]). Queste fotografi e hanno trovato spazio sul nostro portale (qua accanto ne pubblichiamo due) con un obiettivo ben pre-ciso: raccontare quello che non va della nostra città. Che si tratti di un “piccolo” atto vandali-co così come di una situazione che si protrae da anni e che sembra non riuscire a trovare solu-zione. Perché la qualità della vita inizia proprio da come, ogni mattina, troviamo la città sotto casa. E dato che mettendo più occhi insieme si riesce sicuramente a vedere meglio (e di più), quello che chiediamo a tutti i lettori è di con-tinuare a seguirci ogni giorno sul nostro sito e a mandarci fotografi e e segnalazioni, che noi continueremo a pubblicare: è proprio portando alla luce problemi e casi di incuria, degrado e affi ni, infatti, che si può iniziare a risolverli.

on line

internet. Notizie, foto e video per essere sempre aggiornati. E tutti possono mandare segnalazioni

la città in diretta su www.ilreporter.itToP TEN FoTo

1. Piselli Toscani, da stasera in vendita il calendario shock

2. Pizzul: “Della Valle in standby. Mutu va perdonato”

3. ‘’Se non ora quando?’’, le donne fi orentine si preparano

4. Dignità delle donne e ‘’no al pedaggio’’: un weekend in piazza (e in strada)

5. Politici e giornalisti si sfi dano. Per ricordare la ‘’comandantessa’’

6. Gli aeroporti toscani decollano, nuovi voli da Pisa e Firenze

7. Toscani, arriva la versione maschile del calendario shock

8. ‘’La politica è alla frutta’’, folla per Renzi-scrittore

9. Cuba, quella vera. Il documentario clandestino allo Stensen

10. Su Facebook un gruppo chiamato “Sex and City” (versione fi orentina)!

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1. Cori, cartelli e anche voglia di ridere. Migliaia di donne (e uomini) in piazza

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5. I Dinamo vincitori di Sanremo... ora tour mondiale!

6. Wynne Gareth si racconta a Il Reporter

7. A Firenze arrivano i cassonetti hi-tech

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10. Da borgo a ‘’ghetto’’? Viaggio in San Frediano

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10. L’arte sospesa nel vuoto

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22 Marzo 2011

Page 23: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Il mese di Febbraio è nella maggior parte dei Comuni dedi-cato alla raccolta dei dati necessari alla predisposizione del Bilancio di previsione relativo all’anno in corso. Può sembrare

strano che si definisca un Bilancio annuale quando l’anno stesso è iniziato da un pezzo, ma ormai si tratta di una consuetudine perché prima di Febbraio o Marzo non si hanno tutti i riferimenti utili ad impostare una previsione reale: solo per fare un esempio lo stesso “decreto mille proroghe” che è andato in approvazio-ne da parte del Parlamento nel mese di Febbraio contiene di-sposizioni utili per le finanze dei Comuni per l’anno 2011.Pur nell’incertezza di dati definitivi possiamo dire che l’esercizio finanziario del 2011 sarà caratterizzato da non poche difficoltà. Su un bilancio complessivo che nella parte corrente nel 2010 ammontava a circa cinque milioni e mezzo di Euro verranno a mancare quest’anno circa cinquecentomila Euro. La stretta eco-nomica decretata dal Governo nazionale sugli Enti Locali porte-rà ad una diminuzione del contributo statale al funzionamento del Comune di Rignano Sull’Arno di circa duecentomila Euro a cui dovremo sommare minori contributi da parte della Regione Toscana a cui lo Stato ha concesso meno fondi (soprattutto nel trasporto pubblico locale e nei servizi sociali). Inoltre la crisi eco-nomica che attanaglia il Paese porterà meno risorse al Comune per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione mentre sarebbe necessario poter disporre di maggiori risorse per far fronte alle difficoltà in cui si trova un numero sempre crescente di famiglie.Nel prossimo numero di “Viviamo Rignano” torneremo con maggiori e più puntuali dettagli su questa situazione; ad oggi l’impegno della nostra Amministrazione Comunale è quello di mantenere possibilmente inalterate le prestazioni nei due set-tori chiave dell’Istruzione e dei Servizi Sociali, proprio quelli pesantemente tartassati dal Governo. E’ certo però che dovre-

mo fare tagli sostanziosi su altri servizi e prestazioni erogati dal Comune, cercando nello stesso tempo di non aggravare più di tanto i costi a carico della cittadinanza. Contemporaneamente tutti gli Amministratori e dipendenti comunali sono chiamati ad un impegno quotidiano e certosino per controllare ogni spesa, limitando ogni intervento che non sia strettamente necessario : solo così i nostri concittadini potranno capire e comprendere la necessità di rinunciare a qualcosa finora dato per acquisito.Fra tante notizie preoccupanti c’è almeno un’informazione più positiva: con il 31 Gennaio è stato possibile accertare che il no-stro Comune ha rispettato il “patto di stabilità” relativo all’anno 2010. Possiamo così essere annoverati fra i Comuni cosiddetti “ virtuosi” ; non ne ricaveremo grandi benefici però possiamo evi-tare le gravi conseguenze che avremmo avuto in caso di man-cato rispetto del patto (ulteriori penalizzazioni economiche per l’anno successivo, impossibilità di accedere a mutui ed assunzio-ni di personale anche indispensabile , ecc. ). Da più parti (anche da Amministratori Comunali appartenenti ai Partiti della maggioranza governativa) vengono richieste modi-fiche sostanziali al patto di stabilità che di fatto ingabbia l’attivi-tà amministrativa dei Comuni in dei vincoli talmente rigidi che sostanzialmente annullano qualunque autonomia degli Enti Lo-cali; il Governo assicura che con il federalismo tutto questo sarà risolto. A noi sembra che il federalismo sia divenuto una specie di parola magica che dovrebbe, a detta dei suoi propugnatori, guarire tutti i mali del Paese: troppo bello per essere vero. In-tanto è certo che per il 2012 sono previsti ulteriori e più pesanti tagli al trasferimento di risorse dallo Stato a Regioni, Province e Comuni.

L’Assessore al BilancioGiuliano Buonamici

EDITORIALECari Concittadini,ho il piacere di comunicarvi che da oggi, con cadenza bimestrale, troverete que-sto paginone centrale “Viviamo Rignano” dedicato ai principali avvenimenti e temi di discussione che riguardano la vita del-la nostra comunità. Intendiamo farne uno degli strumenti di comunicazione e informazione sulle attività che quoti-dianamente vengono svolte per gestire i piccoli e grandi problemi del nostro territorio, nonché uno spazio di ascolto, anche critico, delle esigenze “emergen-ti”. Per questo è attiva la casella di posta elettronica [email protected] alla quale potrete inviare tutte le vostre osservazioni e sol-lecitazioni sui temi trattati o da trattare. Com’è noto, il 2011, dal punto di vista delle Amministrazioni Locali, non si apre certo sotto i migliori auspici: come potre-te leggere nell’articolo qui accanto, dedi-cato al bilancio di previsione, nonostante il comportamento “virtuoso” tenuto dalla nostra amministrazione nel 2010, per l’anno in corso sarà molto difficile riusci-re a mantenere gli equilibri economico/finanziari richiesti dal Governo Centrale. Il nostro sforzo sarà comunque quello di evitare interventi drastici su settori già pesantemente colpiti (scuola e servizi sociali) e cercare di contenere al minimo le ricadute negative sugli altri servizi ero-gati dal Comune. Come già accaduto in passato, resta nostra intenzione mante-nere aperte le consultazioni con voi cit-tadini per riuscire nel nostro intento.

Il SindacoGianna Magherini

2010 - 2011:DA UN BILANCIO ALL’ALTRO

NUMERI UTILI CENTRALINO055834781FAX0558348787UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO0558347802SEGRETERIA DEL SINDACO0558347864ANAGRAFE, STATO CIVILE, ELETTORALE0558347868ASSISTENZA SOCIALE0558347861ISTRUZIONE E CULTURA0558347833SPORT E TEMPO LIBERO0558347832LAVORI PUBBLICI0558347835URBANISTICA0558347825BIBLIOTECA COMUNALE0558347018POLIZIA MUNICIPALE055953025Per contattarci:[email protected]

Page 24: Il reporter-Rignano-marzo-2011

RACCOLTA DIFFERENZIATA DEGLI OLII VEGETALI PER USO ALIMENTARE USATISono oltre 3000 i chilogrammi di olio per uso alimentare usato che sono stati raccolti da AER in tutto il 2010 nel Comune di Rignano sull’Arno. Un vero successo se si considera che si tratta del primo anno di attivazione a pieno regime della raccolta differenziata di tale tipo di rifiuti. Sempre in tema di raccol-ta differenziata quest’anno vedrà anche la novità delle stazioni RAEE (Rifiuti da Appa-recchiature Elettriche ed Elettroniche): pic-coli contenitori destinati a raccogliere piccoli apparecchi non più funzionanti che saranno installati a Rosano, a Troghi e nel Palazzo Co-munale.

150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA IN.... RIMALo scorso venerdì 11 febbraio presso l’aula magna della Direzione Didattica di Rignano è stato presentato il libro “C’era una volta il Risorgimento” di Agata Reitano Barbagallo. Si tratta di un volume dedicato ai ragazzi della scuola primaria che, attraverso illustra-zioni e un testo in rima, sulla falsariga delle filastrocche di tradizione popolare, racconta il percorso che dal Risorgimento ha portato all’Unità d’Italia. Un modo accattivante per avvicinare i più piccoli alla comprensione e allo studio della nostra storia nazionale. Una copia del libro, inoltre, è stata donata alla Bi-blioteca Comunale e sarà disponibile per il prestito e la consultazione. CARNEVALE 2011A RIGNANO SULL’ARNOLa stoffa per le maschere è già arrivata e le sarte stanno scaldando i motori delle mac-chine da cucire. Anche i carri sono agli ultimi ritocchi: è tempo di pensare al Carnevale. L’Amministrazione Comunale e l’Associazio-ne “Amici di Rignano” danno appuntamento a tutti i cittadini, grandi e piccini, domenica 6 marzo 2011 alla VIII edizione del Carnevale di Rignano. La sfilata di carri e gruppi mascherati partirà da via della Pieve alle ore 14.00 e percorrerà le vie del paese, seguita dal trenino dei bam-bini. Parteciperà ai festeggiamenti anche il gruppo folkloristico “La Tarantella” e al ter-mine premiazioni delle maschere e grande ballo in maschera.

AGGIORNATO E RIVISTOIL “PIANO NEVE” COMUNALEA seguito dei noti eventi meteorologici dello scorso dicembre, l’Amministrazione sta pro-cedendo all’adeguamento del proprio piano neve. Alcune associazioni del territorio han-no già dato la propria disponibilità ad essere dotate delle attrezzature necessarie al primo intervento in caso di allerta meteo per forti nevicate. Inoltre la VAB, con il contributo del Comune, ha attrezzato un mezzo con lama spalaneve e spargisale che andrà ad affian-carsi ai due spalaneve del comune consen-tendo così un servizio di sgombro neve mol-to più efficiente e tempestivo su gran parte del territorio.

GIORNO DEL RICORDOLo scorso 10 febbraio ricorreva la celebrazio-ne del “Giorno del Ricordo” al fine di conser-vare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. Su iniziativa Presidenza del Consiglio Comu-nale di Rignano sull’Arno le classi terze delle scuole secondarie inferiori del capoluogo hanno incontrato una profuga istriana da anni residente nel nostro Comune che si è resa disponibile a raccontare ai giovani inter-venuti la propria difficile esperienza di vita.

> ...IN BREVE...

La Biblioteca Comunale, un servizio che ha visto, soprattut-to negli ultimi anni, un importante incremento del proprio ruolo nell’ambito dell’offerta culturale per la nostra comu-

nità, vive in questi giorni un momento di passaggio e rinnova-mento: Barbara Del Moro, la bibliotecaria “storica” alla cui pas-sione e dedizione si deve gran parte dell’alto livello qualitativo e organizzativo della struttura rignanese, ha deciso infatti di lasciare l’attività dallo scorso gennaio 2011. Attraverso una selezione pubblica, alla quale hanno partecipa-to ben dieci aspiranti, l’Amministrazione Comunale ha quindi individuato nella Dott.ssa Serena Botti, anche lei rignanese, sia pur di adozione, e con un rilevante curriculum nella gestione e organizzazione di attività ed eventi culturali, la figura che andrà a raccogliere l’importante eredità che Barbara lascia a tutti noi.Del resto il costante trend di crescita dei dati relativi agli iscritti, ai prestiti dal proprio fondo o attraverso il servizio di prestito inter-bibliotecario dell’area fiorentina, l’incremento e aggior-namento sistematici del fondo librario, la disponibilità della connettività wireless in tutti gli spazi della struttura, stanno lì a dimostrare la cura con la quale lo staff che si occupa della bi-

blioteca ha seguito l’evolversi delle necessità di fruizione di un servizio all’altezza dei tempi.Non solo, ma la recente riorganizzazione ha anche visto la pos-sibilità di dedicare degli spazi esclusivi alla sezione di storia lo-cale (una vera rarità nell’ambito delle biblioteche di dimensioni paragonabili alla nostra) e alla letteratura per l’infanzia, con la predisposizione di uno spazio di lettura appositamente arreda-to e strutturato.Nel solco del rinnovamento attraverso la continuità si colloca anche lo sforzo che l’Amministrazione intende mettere in cam-po per fare in modo che gli eventi dedicati alle “letture animate” per i più piccini, alla presentazione delle novità editoriali e delle nuove acquisizioni, agli incontri con gli autori, nonché all’acco-glienza nei locali della biblioteca di mostre d’arte, possano di-ventare degli appuntamenti fissi che offrano agli appassionati dei costanti punti di riferimento e, nel contempo, avvicinino con “leggerezza” il maggior numero di cittadini di tutte le età al ma-gico mondo della lettura.

L’Assessore alla CulturaLucia Bencistà

LA BIBLIOTeCA COmUNALe:UN seRvIzIO ImpORTANTe sI RINNOvA

Da qualche tempo i cittadini residenti nella frazione di Tro-ghi avranno certamente rilevato un aumento della cir-colazione di mezzi pesanti lungo la Via Vecchia Aretina

in uscita dall’abitato: si tratta dei lavori di rimozione rifiuti de-positati presso l’area dismessa della Ex Fornace Montecchi, con-seguenti all’ordinanza emessa dal Sindaco di Rignano sull’Arno nel marzo 2010 e alla relazione del C.T.U incaricato dal Tribunale di Firenze che ha redatto una perizia tecnica atta a stabilire la natura dell’intervento sull’area.Da tale perizia è emerso quanto segue: i rifiuti presenti sono ri-sultati non pericolosi ; non vi sono pericoli di dilavamento di so-stanze pericolose; non vi è percolamento di sostanze pericolose.

Inoltre nella disamina delle parti di amianto è stato accertato che non vi sono elementi sparsi all’ interno dell’ area ,in quanto

rimossi precedentemente al sequestro disposto dall’ Autorità Giudiziaria.

Lo stesso CTU, sempre all’interno della perizia, consiglia una rimozione a breve termine delle stesse pur non ritenendo la copertura un problema sanitario per l’ esposizione a fibre ae-rodisperse.Pur essendo lavori a totale carico e sotto la diretta responsabilità della proprietà, l’Amministrazione Comunale è comunque im-pegnata in un attento monitoraggio delle attività del cantiere e ritiene importante tenere i cittadini sempre informati circa gli interventi che avvengono all’interno dell’area.

Il Vice Sindaco e Assessore all’AmbienteTommaso Cipro

ex mONTeCChI: LAvORI IN CORsO

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GIORNATA DELLA MEMORIAIl giorno 27 gennaio anche il Comune di Rignano sull’Arno ha partecipato alla ce-lebrazione della “Giornata della Memoria”, istituita nell’anno 2000 per l’anniversario dell’abbattimento dei cancelli del lager na-zista di Aushwitz, rinnovando il ricordo del barbaro eccidio di Nina Mazzetti Einstein e delle figlie Luce ed Annamaria la notte fra il 3 ed il 4 Agosto del 1944, notte in cui l’incon-trollabile furia nazista, e la sete di sangue, colpirono tre donne inermi ed innocenti mentre il loro padre e marito era alla mac-chia con i partigiani. Quest’anno poi, il caso “Einstein” è stato protagonista di una mo-stra organizzata dalla Provincia di Firenze e dall’Istituto Storico della Resistenza Italiana presso Palazzo Medici Riccardi fino al 19 Febbraio, mostra alla quale ha collabora-to anche il nostro Comune. Per l’occasione è stato presentato L’Album di Famiglia di Lorenza Mazzetti, una serie di tele dipinte dall’autrice de “Il cielo cade”, che costituisco-no il diario per immagini di una bambina sotto il Fascismo.

ISOLE ECOLOGICHE: PER ARGINAREIL FENOMENO DELL’ABBANDONODEI RIFIUTI INGOMBRANTIVIDEO-CONTROLLOE CARTELLONISTICA MULTILINGUEPer riuscire a prevenire il fenomeno dell’ab-bandono incontrollato di rifiuti ingombran-ti e migliorare la gestione e il decoro delle isole ecologiche è stata approntata una nuova cartellonistica multilingue in italiano, inglese, arabo, rumeno e albanese ed è stato predisposto, in accordo con AER, un piano di video sorveglianza che tenga conto delle aree individuate come più sensibili. “La pri-ma telecamera in sperimentazione – dice l’Assessore all’Ambiente Tommaso Cipro – entrerà in funzione presso l’isola ecologi-ca delle Corti, purtroppo la più bersagliata dall’ammasso incontrollato di rifiuti”. Altre aree “sorvegliate speciali” che potranno es-sere controllate saranno quelle di Poggio di Torri e di Pian dell’Isola concordando ogni volta la turnazione nella gestione della tele-camera in servizio con gli assessorati all’Am-biente di Incisa e Figline.

BANCARELLATA DI PRIMAVERADomenica 3 aprile 2011 torna a Rignano sull’Arno la tradizionale Bancarellata di Pri-mavera, annuale appuntamento che inau-gura la bella stagione e la voglia di uscire e fare festa insieme. Oltre alla tradizionale sfilata di bancarelle con prodotti artigianali, le animazioni ed i giochi per i più piccoli, si rinnoverà anche la proposta della “Soffitta in Piazza”, l’opportunità cioè, per chiunque voglia approfittarne, di esporre e vendere oggetti dismessi dalla propria soffitta.

SI AGGIORNA L’ALBO ZONALEDELLE BABY SITTERA due anni dalla prima istituzione dell’Albo Zonale delle Baby Sitter, un elenco di per-sone disponibili e preparate a disposizione delle famiglie che necessitano di un suppor-to per la gestione dei figli, parte nel mese di marzo un corso destinato all’aggiornamento degli operatori interessati. Questa edizione darà l’opportunità ai partecipanti di essere iscritti anche nell’elenco zonale degli educa-tori idonei all’esercizio dei servizi domiciliari, presupposto per poter avviare un’attività di asilo nido in proprio in uno qualsiasi dei dieci Comuni della Zona Fiorentina Sud-Est (Chianti e Valdarno fiorentino).

> ...IN BREVE...

Nella condivisione del denominazione si trova il motivo dei primi contatti avviati tra i Comuni di Rignano sull’Arno, Ri-gnano Flaminio e Rignano Garganico. Al di là della collo-

cazione geografica sottolineata da “sull’Arno” in Toscana, “Flami-nio” nel Lazio e “Garganico” in Puglia, i tre Comuni condividono probabilmente la derivazione del nome “Rignano” dall’usanza dell’antica Roma di imporre ai fondi il nome del proprietario: così l’ipotesi più accreditata è quella secondo la quale certi Arinius, o Rennius, oppure Rinnius, siano stati gli assegnatari dei terreni agricoli dei rispettivi territori, che poi con l’aggiunta del suffisso

-anus, che indica appartenenza, sono divenuti Arinianus, o Ren-nianus, oppure Rinnianus, da cui, appunto, Rignano.Lo scorso 31 gennaio, quindi, una rappresentanza di nostri Am-ministratori composta dal vicesindaco Tommaso Cipro e dai con-siglieri Daniela Ganci e Michele Matrone, si è recata a Rignano Flaminio, in provincia di Roma, per sottoscrivere con l’Ammini-strazione locale un primo patto d’amicizia tra le due comunità. Anche i rispettivi gruppi folkloristici “La Tarantella” e “La Velocis-sima” hanno partecipato all’evento, facendone una vera festa di popolo.

DIveRse COmUNITà “RIgNANesI”sI CONOsCONO: pRImO INCONTROCON RIgNANO FLAmINIO

Nel giugno 2010 l’Amministrazione Comunale di Rignano sull’Arno aveva commissionato uno studio di valutazio-ne di vulnerabilità sismica su 4 edifici di sua proprietà,

progettati e realizzati precedentemente alle normative antisi-smiche vigenti dal 1984. Tale valutazione ha lo scopo di rilevare la capacità degli edifici di subire, o non subire, possibili danneg-giamenti in caso di eventi sismici.Gli edifici interessati dallo studio sono stati: il Palazzo Comunale, caratterizzato come strategico, e i tre edifici scolastici del Capo-luogo e di Troghi caratterizzati come rilevanti, vista la particola-re utenza che accolgono.Le strutture analizzate hanno caratteristiche costruttive diverse: due sono in muratura e due in calcestruzzo armato, con anni

di costruzione che variano dall’inizio del ‘900 per la scuola di Troghi, agli anni ‘50 del Palazzo Comunale, fino al decennio 1971/1981 rispettivamente per le Scuole Secondarie e Primarie del Capoluogo.I risultati dello studio hanno rilevato un buon comportamento degli edifici in caso di sisma: in una scala che individua cinque livelli crescenti di vulnerabilità (bassa, medio bassa, media, me-dio alta, alta) tutti gli edifici si collocano nella valutazione tra bassa (il Palazzo Comunale) e media (le scuole secondarie del capoluogo). Siamo quindi all’interno di una valutazione di criticità assoluta-mente accettabile per gli edifici presi in considerazione.Ovviamente l’Amministrazione Comunale di Rignano è molto sensibile alla sicurezza degli ambienti pubblici, particolarmente di quelli destinati ai propri cittadini più giovani, e quindi è già stato affidato il mandato per la redazione di uno studio prelimi-nare sulle soluzioni da adottare per l’adeguamento sismico della scuola secondaria del Capoluogo, ritenuto come prioritario, per poi passare in una seconda fase agli altri edifici.Gli esiti di questo studio preliminare, dovranno dare indicazioni sul miglior percorso tecnico/economico da perseguire in modo da capire se è opportuno investire in opere edili per l’adegua-mento dell’esistente o attivarci per la realizzazione di un nuovo edificio nell’area prospiciente all’asilo nido.

L’Assessore ai Lavori PubbliciAlberto Barbetti

CONsegNATO LO sTUDIOsULLA vULNeRABILITà sIsmICA COmmIssIONATO DAL COmUNe

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L’ULIVO PER RIGNANO

Nell’ultimo Consiglio Comunale del 4 febbraio è stata approvata la delibera inerente la proposta di sostenere la tassa sulle transazioni finanziarie. Questo passaggio impegna l’Amministrazione Comunale a sostenere tutte le iniziative volte a promuovere questa proposta in collaborazione con le associazioni del territorio e i promotori della campa-gna, disponendo inoltre di trasmettere il seguente ordine del Giorno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Economia e al Presidente della Commissio-ne Europea e invitando il Governo italiano a sostenerla in tutte le sedi internazionali. Ma in sostanza, di cosa parla questa proposta?E’ in corso in tutta Europa una mobilitazione promossa da numerose associazioni della società civile, dai sindacati, dalle ONG, per promuovere l’introduzione di una piccolis-sima tassa (dello 0,05%) su tutte le transazioni finanziarie (FTT). Tale tassa non avrebbe alcun effetto sugli investimenti di lungo periodo e colpirebbe solamente le transazioni a carattere speculativo, con la possibilità di raccogliere – anche con la sola applicazio-ne nell’Unione europea – oltre 200 miliardi di Euro all’anno. La FTT può contribuire a sostenere piani di investimento rivolti allo sviluppo; può essere utilizzata per finanzia-re attività finalizzate alla riduzione del debito pubblico dell’UE; può rendere i mercati finanziari più trasparenti e ridurre i fenomeni speculativi. La FTT ha già ricevuto il so-stegno della Presidenza di turno dell’Unione Europea e di numerosi capi di governo, in primis Sarkozy e Zapatero. La Commissione Europea con una comunicazione del 7 ottobre 2010 ha espresso il proprio sostegno ad una tassa sulle transazioni finanziarie applicata a livello globale.La crisi di finanziamento dei sistemi di welfare si accompagna ad un calo dei livelli occupazionali, all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dei bisogni sociali, ed impone di individuare nuove risorse e nuovi strumenti di finanziamento della spesa sociale e riduzione del debito pubblico. I costi della crisi e del risanamento delle finan-ze pubbliche sono fatti cadere in larga parte sugli Enti Locali, che stanno affrontando una fase di pesante taglio delle risorse che inevitabilmente si tradurrà in una riduzione dei servizi che ricadrà sui cittadini. E’ quindi necessario ripristinare un principio di equi-tà fiscale, facendo pesare tanto i costi della crisi quanto quello dei servizi pubblici non solo sul lavoro e le imprese, ma anche sulla finanza che oggi contribuisce a tutto ciò solo in maniera marginale.

Informazione a cura del Comune di Rignano sull’Arno

UNITI PER RIGNANO

A Rignano sull’Arno aumenta la precarietà, la disoccupazione, l’esclusione. A fronte di un grande impoveri-mento sociale e salariale il Sindaco e il PD non fanno niente. Non si attenua la crisi economica e sociale in atto a Rignano sull’Arno, i suoi effetti e la sua durata non stanno risparmiando né il sistema imprese né tanto meno la tenuta dei livelli occupazionali. Sono molte le attività che chiudono e sono tanti i lavoratori che vengono espulsi dal sistema produttivo. Al centro della crisi si conferma l’occupazione industriale manifatturiera. Tra i giovani e in particolar modo sulle donne non ac-cenna ad arrestarsi la flessione degli ingressi al lavoro. Aumenta la precarietà, l’esclusione e soprattutto un impoverimento sociale e salariale. Il governo Berlusconi dal suo insediamento ha peggiorato gravemente la situazione del nostro paese, attaccando il lavoro, i diritti costituzionali, il contratto e lo statuto dei lavo-ratori, precarizzando ulteriormente il lavoro, tagliando risorse allo stato sociale, alla scuola e all’università pubbliche. A Rignano sull’Arno dove però non governa il centro destra, inefficaci sono state le misure di sostegno al lavoro, all’occupazione ai salari e ai redditi da parte del Sindaco. L’Amministrazione Comunale e il PD che occupa stabilmente i centri del governo locale non brillano nel mettere in campo tutti gli strumenti di tutela possibili previsti dalle normative né tanto meno sono riusciti a realizzare un sistema di sostegno contro la disoccupazione. Una solidarietà sbandierata a parole ma smentita nei fatti. Eppure sul nostro ter-ritorio continuano a chiudere imprese e altre sono entrate in profonda crisi. Ma a pagare sono sempre gli stessi i lavoratori, i giovani e le donne. Due esempi: fallisce l’azienda MACCHINE INDUSTRIALI Srl – MIND  di Castiglionchio a Rosano. Al ritorno dalle ferie i lavoratori trovano l’azienda chiusa, rimangono senza stipendi e senza lavoro. Parte la vertenza sindacale e attualmente i 20 addetti sono in CIGS ( cassa integrazione stra-ordinaria) per procedura concorsuale dal 10 novembre 2010 al 9 novembre 2011 e a rischio licenziamento. Di fronte a questa crisi il Sindaco si è limitato al solito balbettio. In queste ore entra in crisi un’altra impresa storica di Rignano sull’Arno. La ditta Fantechi Srl di Castiglionchio a Rosano che occupa 24 addetti, da circa 10 mesi in cassa integrazione ordinaria a rotazione, è coinvolta da una nuova crisi di mercato. Questa volta nei restanti due mesi di cassa ordinaria sono coinvolti tutti e 24 operatori. Si acuisce il processo di precarie-tà mentre un’evoluzione negativa della crisi potrebbe determinare l’apertura di una procedura di cassa integrazione straordinaria (CIGS). Anche in di fronte a questa crisi aziendale l’Amministrazione Comunale è stata totalmente latitante. Siamo di fronte ad un altro drammatico epilogo occupazionale verso il quale occorre che le Amministrazioni Locali mostrino un adeguata attenzione e accompagnino con idonee misu-re di sostegno i salari e i redditi dei lavoratori e dei precari. Rifondazione Comunista più volte ha richiesto al Sindaco e alla maggioranza un piano di contrasto alla precarietà del lavoro e della vita, nonché l’attivazione di misure di supporto e di sostegno a chi il lavoro lo ha perso o non lo ha ancora trovato ma le risposte sono state sempre scarse e di basso profilo politico e istituzionale. Un’altra occasione persa dal Sindaco di stare dalla parte dei più deboli.

Cons. Comunale Andrea Calò

POPOLO DELLE LIBERTÀ

Mentre l’amministrazione si prepara a redigere il bilancio di previsione 2011 il PDL rappresentato del capo gruppo Michele Matrone puntualizza alcune spese onerose ed altre non necessarie effettuate dall’amministrazione nel 2010 (dico alcune perchè altrimenti non basterebbe lo spazio a disposizione in questa pagina).1)A metà anno c’è stata una variazione di bilancio dove venivano aggiunti 10.000 euro per spese legali ai già 50.000 mila stanziati ma esauriti, una cosa grave visto i costi si potrebbe assumere un avvocato. 2)Un altro punto da evidenziare poi è stato all’inizio dell’anno scolastico quando l’am-ministrazione proclamava ad alta voce i tagli del governo alla scuola i quali non ga-rantivano il terzo giorno tempo pieno alle elementari,dovendo impegnare seimila euro dalle casse comunali cosa che spettava al governo. Io gli feci notare che lo stesso comune,per l’ufficio di piano cioè quello che servirà per la redazione del piano strut-turale aveva impegnato 30.000 euro al fine di rinnovare una stanza in uno stabile non di sua proprietà ma di un altro ente. in questo ultimo contesto chiesi se era necessaria una tale spesa visto che la stessa redazione poteva avvenire nelle stanze del palazzo comunale o comunque riscattare quella cifra dai proprietari visto che il comune paga un affitto.3)in ottobre le famiglie Rignanesi hanno ricevuto una lettera in cui sindaco e giunta scaricano veleno sul governo (quanto ci è costata non era più semplice fare un mani-festo) a mio parere farebbero meglio a pensare prima a curare la loro amministrazione e quella di segno identico che,per esempio governa la provincia e la regione.4)ultimo punto è l’immobile in pian dell’isola costato fior di quattrini e che non ha mai prodotto risultato economico degno,una rimessa per intenderci, il lavoro infinito della circonvallazione di Rosano per poi passare alla provincia dove l’analisi picchia dura sulle spese,non ci parlano dello stato di abbandono e degrado in cui è stato lasciato il tracciato di quella che avrebbe dovuto essere la circonvallazione del capoluogo. Qual-cuno ci dica quanti soldi è costata a ciascun contribuente. Infine la lunga agonia del ponte mediceo che ancora soffre e soprattutto fa soffrire. Mi dimenticavo di Piazza della Repubblica dove persiste il famoso spremiagrumi “che metteranno in bilancio 2011 l’abbattimento e la riqualificazione dell’intera piazza? ”

Michele Matrone

FUTURO E LIBERTÀ

Il Consigliere Comunale Enrico Masi è lieto di presentare ai cittadini la formazione del Gruppo consiliare di Futuro e Libertà, espressione di un Centro-Destra alternativo a questo berlusconismo sfegatato che si è diffuso sul territorio. Il ruolo di questo Gruppo è quello di fare una opposizione critica e costruttiva a questo Centro-Sinistra che da troppi anni è al Governo di questo comune. Crediamo fermamente in una politica sana, libera di obblighi verso particolari lobby, libera da comportamenti immorali verso i cit-tadini, una politica fatta di piccole cose concrete; inoltre crediamo fortemente all’alter-nanza politica anche a livello locale, per dare stimolo alla politica stessa di migliorarsi e fare sempre più progetti migliori per la Comunità locale. La politica del territorio deve essere un mezzo di diffusione delle varie idee che i cittadini hanno, il tutto visto in un interesse generale del territorio e di un beneficio reale per tutta la comunità loca-le; basta con una politica di cementificazione del territorio, basta con una politica che chiaramente favorisce solo determinati despoti locali. Nel territorio è necessario che i Consiglieri Comunali riprendano a mano i veri problemi della gente, evitando di fare una politica su argomenti di carattere generale di competenza sia della Provincia che della Regione. Nel parlamento locale si deve tornare a discutere dei problemi come la mensa scolastica, la viabilità comunale, il trasporto pubblico locale, lo sviluppo del territorio ed altri problemi imminenti. Tutte queste azioni devono essere rappresen-tate con forza presso la neo-Unione dei Comuni, per far sì che Rignano non sia solo il fanalino di coda della nuova Unione ma sia una parte fondamentale del motore di tale struttura. L’Unione dei Comuni, se fatta funzionare correttamente, può essere il punto di svolta per il territorio nel chiedere ai vari enti erogatori di servizio garanzie e lavori certi. È dovere e diritto delle opposizioni avere una voce critica ma costruttiva, volta ad apportare la voce di quella fetta di popolazione che non ha votato la maggioranza at-tuale. Come Gruppo mi impegno a far si che a livello di Unione dei Comuni i vari servizi siano gestiti nel modo migliore possibile, prendendo però atto che in 60 anni e più di Governo locale del Pd sono stati formati molti baracconi come Aer, Publiacqua ed altri, che è difficile eliminare o migliorare a breve termine; a riguardo di essi deve essere fatto un cammino a medio termine che migliori i servizi ed abbassi i costi degli stessi. Rinnovando la fiducia verso la popolazione, vi auguro buon proseguimento. A presto.

Cons. Comunale Enrico Masi

Page 27: Il reporter-Rignano-marzo-2011

zoom

“Mi sento invisibile”. È la fra-se che ricorre più spesso dall’altra parte della cornetta. I volontari di Charlie Tele-

fono Amico ascoltano. Lo fanno ormai da più di vent’anni, da quando nacque per la prima volta in Italia un numero verde di utilità sociale, qualche mese prima del Telefono Azzurro. Il 28 febbraio Charlie ha traslocato in una nuova sede (sempre a Pontedera), ha raddoppiato le sue postazioni te-lefoniche (sono diventate otto) e ha presentato il suo rapporto sociale, le cui illustrazioni sono state realizzate da un autore d’eccezione, il comico di Zelig Paolo Migone. La storia di Charlie inizia a Pontedera nel ‘90: “C’erano tanta disinformazione e tanta paura legate alla diffusione delle sostanze stupefacenti, e soprattutto dell’Aids – racconta An-gelo Migliarini, fondatore di Charlie e presidente della cooperativa Il Ponte – chiamavano in tanti alla cooperativa, ma quello non era il luogo adatto per rispondere a tante domande. Pensai allora che servisse un numero di telefono per dare ascolto, che garantisse l’anonimato di chi chiamava”. Il sindaco di Pontedera allora era Enrico Rossi, che è stato, attraverso il Comune, tra i soci fondatori del-la Fondazione Charlie Onlus, nata nel 1996. L’ini-ziativa ebbe un successo tale che nel ‘97 si pensò di allargarla a tanti tipi di disagi giovanili, anche quelli che nascono in famiglia, nella scuola o nel gruppo degli amici. Charlie iniziò a partecipare a diversi programmi televisivi dedicati ai ragazzi sulle reti nazionali, e aveva una rubrica anche su Cioè, rivista per adolescenti. Il cammino del tele-fono amico non si è però fermato qui: nel 2009 una seconda svolta ha diretto il servizio a tutti, indi-stintamente. Il messaggio dello spot con Migone si

rivolgeva a chiunque avesse bisogno di raccontare i propri problemi (rapporti affettivi come problemi di salute, diffi coltà economiche o smarrimento) e di trovare solidarietà. Si è così scoperto che il bi-sogno di essere ascoltati, di non sentirsi soli, non ha età. “Chiamano i ventenni come i quarantenni – spiega Francesca dalla Fondazione – parlano di problematiche diverse e palesano un disagio pro-fondo, legato alla precarietà del lavoro ma anche a una solitudine sociale”. C’è allora la storia di una coppia di coniugi, entrambi laureati, che dal sud Italia si trasferiscono in Lombardia. Comprano una villetta, hanno un tenore di vita alto fi nché, per varie cause, entrambi perdono il lavoro. Dopo una nevicata i vicini chiedono all’uomo se può spala-re la neve. Ne ricava una pacca sulle spalle e un panettone, nessun compenso come aveva sperato. “Era impressionante che fosse quest’uomo a sen-tirsi in difetto – racconta Francesca - non criticava i vicini, si sentiva lui in una situazione vergognosa. Senza un lavoro ci si sente privi di identità”. Al nu-mero 800.863.096 chiamano dalle18 alle 24 tutti i giorni almeno 20 persone, con il lancio delle cam-pagne pubblicitarie si arriva anche a 500 chiamate. Fino a oggi sono stati formati oltre 500 volontari e realizzati spot pubblicitari con personaggi del calibro di Dario Fo, Giorgio Panariello, Alessan-dro Benvenuti e Loris Capirossi. Perché Charlie? “Charlie, nei trattati di un famoso psicologo ame-ricano, Carl Rogers, è l’ansia, il disagio – conclude Migliarini – la paura che viene da quello che non si conosce, che è nascosto. Un disagio che può esse-re affrontato con l’ascolto reciproco”.

solidarietà. Presentato da poco il rapporto sociale, con le illustrazioni di Paolo Migone

charlie, l’amico che ascolta e aiutaLisa Baracchi

la fondazione toscana, attiva da oltre vent’anni, è stata la prima in Italia a creare un

numero verde di utilità sociale, precedendo anche il Telefono Azzurro. Nata per dare

risposte ai disagi giovanili, si è poi allargata: “Il bisogno di non sentirsi soli non ha età”

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Page 28: Il reporter-Rignano-marzo-2011

tempi moderni

Gli utenti settimanali del servizio, attivo da Santa Croce alle Cascine, sono 500, una media

di 70 al giorno. la zona più gettonata? Santo Spirito. Ma la copertura continua a crescere:

presto arriverà in altri cinque posti molto frequentati, a partire da Santa Maria Novella

il punto/1. In dodici aree della città è disponibile la connessione senza fili. E senza spese

Internet gratis è già in piazzama in pochi ne approfi ttano

In dieci piazze e due parchi di Firenze inter-net è gratis. O, per meglio dire, gratis un’ora al giorno. E presto il segnale wi-fi arriverà in altre cinque macro-aree molto frequentate.

Non tutti però ne sono a conoscenza, visto che il numero di utenti settimanali del servizio non supera le 500 unità. Da piazza della Signoria a Santa Croce, da Ss. Annunziata a Santo Spirito, dal piazzale Michelangelo alle Cascine. Dalla fi ne del 2009, in 12 zone della città è possibile la connessione senza fi li al web, grazie al progetto del Comune “Firenze Wifi ”: dopo la procedura di registrazione si può accedere alla rete tramite il proprio pc portatile o smartphone e navigare gra-tuitamente per 60 minuti al giorno, o 300Mbyte di traffi co. Una quantità che permette di fare ope-razioni basilari, come controllare la posta o effet-tuare brevi ricerche. Sebbene molti cittadini – in

primis i giovani – siano favorevoli al servizio, in pochi lo sfruttano. Basti pensare che solo 500 utenti alla settimana si collegano alla rete wi-fi , in media 70 al giorno. “Al momento non pensiamo ai grandi numeri, puntiamo a estendere il servizio – spiega Simone Tani, dirigente per le strategie di sviluppo di Palazzo Vecchio - solo quando inter-net wireless raggiungerà una quantità maggiore di zone gli utenti inizieranno a crescere”. Lo scar-so utilizzo è legato anche all’assenza di indicazio-ni sulla presenza della rete wi-fi . “Molte piazze coperte dal segnale sono aree storiche – spiega ancora Tani – dove non è consentito mettere nuo-vi cartelli”. La seconda parte della rivoluzione digitale arriverà tra la fi ne dell’anno e l’inizio del 2012, quando la lista dei luoghi coperti dal segna-le si arricchirà di altre cinque aree, ben più grandi delle attuali piazze. Il progetto, denominato “la città dei saperi”, verrà a costare un milione di euro e porterà internet senza fi li nella zona della stazione di Santa Maria Novella, in quella della

stazione delle Piagge, alle Murate e a San Loren-zo. Sarà inoltre potenziata la copertura nel parco delle Cascine. Entrambi i servizi, quello già attivo e quello in cantiere, si agganciano alla rete a fi -bra ottica del Comune, creata negli ultimi anni. Si chiama Fi-Net e si snoda per ben 80 chilometri. Intanto, un primo identikit degli utenti di “Firenze Wifi ” esiste già. La maggior parte si collega da smartphone o Iphone. Una percentuale più mar-ginale lo fa invece utilizzando un pc portatile. La piazza con il numero maggiore di accessi è quella di Santo Spirito, mentre in pochi si collegano dai luoghi più turistici, come piazza della Signoria. In conclusione, ecco la lista completa delle zone già raggiunte dal segnale wi-fi : piazza della Signoria, piazza Santa Croce, piazza Santo Spirito, piazza Ss. Annunziata, Parterre, via Canova (nei pressi degli uffi ci dell’anagrafe), piazza Ghiberti, piazza Alberti, piazzale Michelangelo, piazza bambini e bambine di Beslan, piazzale delle Cascine e parco di San Donato.

Gianni Carpini

aFSaNEHStudente, 27 anni

“Secondo me è un buon progetto, soprattutto per i giovani. Io utilizzo spesso il wi-fi gratuito nelle piazze, lo uso per scaricare la posta o per controllare alcune informazioni che mi servono per l’università. È importante che il servizio sia presente anche nei bar: io scelgo il locale dove andare pro-prio in base alla presenza della connessione senza fi li”

“Ottimo per noi giovani”

roBErTaEsercente, 38 anni

“Per me è una buona idea quella di dare la possibilità ai cittadini di connettersi gratuitamente alla rete. Per quanto riguarda noi esercenti, dovrebbero proporre delle tariffe vantaggiose per il collegamento a internet, diverse da quelle delle abitazioni. In questo modo potremmo offrire ai clienti un servizio, a un costo limitato per le nostre attività”

“Facilitazioni per noi commercianti”

aLESSaNdroStudente, 22 anni

“Il servizio che offre la connessione a internet senza fi li nelle piazze principali piazze fi orentine è un’ottima pos-sibilità: la rete funziona e io mi collego spesso con il mio telefono. Penso che un’ora gratis al giorno sia suf-fi ciente”

“Mi collego spesso: funziona”

28 Marzo 2011

Page 29: Il reporter-Rignano-marzo-2011

tempi moderni

Navigare con il proprio computer portatile o con lo smartphone comodamente seduti sul seggiolino del tram, oppure aspettando il convoglio alle fermate della linea 1. Il

tutto senza pagare un euro, per un’ora o 300Mbyte di traffi co, come già succede nelle piazze wireless. È ciò che sarà possibile fare a Firenze a partire dal prossimo autunno, grazie a una “bolla wi-fi ” - tra le più grandi d’Europa - che coprirà i sette chilometri e mezzo del tracciato della T1. La connessione senza fi li non solo salirà a bordo della tramvia, ma arriverà anche alle 14 fermate e nei pressi del percorso ferrato. Il segnale sarà infatti diffuso nel raggio di 100 metri dai binari. Dopo la scelta dell’impresa che eseguirà materialmente gli interventi, i lavori saranno effettuati in estate, per con-cludersi poi entro l’autunno. In tempi brevi, quindi, il web senza fi li “colonizzerà” anche la tramvia, mezzo scelto – dati alla mano – da una media di 40mila perso-ne al giorno. Per collegarsi basterà seguire la procedura di registrazione, come già avviene in 12 zone tra piazze e parchi cittadini. Il progetto “Wi-Move”, fortemente voluto dal sindaco Matteo Renzi, costerà un milione e mezzo di euro, e sarà fi nanziato in egual misura dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Con-siglio dei ministri. Proprio il primo cittadino è da sem-

pre molto sensibile quando si parla di nuove tecnologie e di word wide web, visto che è stato uno dei primi amministratori locali a utilizzare in modo strategico la rete. Prima durante la campagna elettorale, poi diret-tamente dalle stanze di Palazzo Vecchio. Proprio su internet, sul suo seguitissimo profi lo Facebook, Renzi ha speso parole di lode per l’iniziativa: “Sono molto contento per il progetto wifi – ha scritto –- una città degna di questo nome investe anche sulle infrastrutture tecnologiche. Noi ci stiamo provando”. “Wi-Move” si affi anca alle iniziative già in atto (le 12 zone cittadine wi-fi , che diventeranno 17 con l’arrivo del 2012) e alle nuove disposizioni per i cosiddetti dehor dei pubblici esercizi. Entro il prossimo 15 novembre gli allestimenti esterni dei locali dovranno adeguarsi alle nuove regole dettate dal Comune. Tra queste, una norma riguarda da vicino gli internauti: i nuovi dehor dovranno fornire ai clienti l’accesso gratuito a internet wireless. Su questo fronte si stanno muovendo nuove idee. Palazzo Vec-chio proporrà ai commercianti di individuare, tramite una gara pubblica, un gestore unico. In questo modo si abbatterebbero i costi per i locali, mentre gli utenti potrebbero accedere al servizio grazie a una password unica. Intanto, la notizia di una Firenze wi-fi varca i confi ni nazionali. Al progetto tutto gigliato si è inte-ressato perfi no il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel, che ha dedicato al sistema fi orentino un arti-colo. Sul suo sito web, naturalmente.

Gianni Carpini

VaLErIa E VIoLaProfessionista e falegname

“Non ci siamo mai collegate alla rete wi-fi nelle piazze, ma pensiamo che un’ora al giorno sia troppo poco. Vista l’alta diffusione di internet e lo sviluppo tecnologico bisognereb-be dare la possibilità di navigare gratuitamente per maggior tempo. Si dovrebbe fare molto di più”

“Un’ora al giorno è poco”

SIMoNEPizzaiolo, 45 anni

“Ho provato a collegarmi alla rete wi-fi in piazza, ma non ci sono riuscito. Secondo la mia opinione il sistema di re-gistrazione è troppo complicato, soprattutto per chi non ha troppa dimestichezza con le nuove tecnologie. Bisognereb-be ripensarlo. Per il resto penso che sia una buona opportu-nità per i cittadini”

“Procedure troppo difficili”

CoSTaNZaStudente, 22 anni

“Un’ora al giorno è veramente poco. Dovrebbero estendere il servizio per più tempo. Comunque portare internet wi-fi nelle piazze e sulla tramvia è una buona iniziativa: ormai tutte le grandi città europee si stanno dotando di reti wire-less aperte ai cittadini, e non vedo perché Firenze dovrebbe essere da meno”

“Il servizioandrebbeesteso”

il punto/2. Dall’autunno si navigherà anche sulla T1 e nei dehor dei locali pubblici

E intanto si preparaa salire sulla tramvia

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Un mistero chiamato Tav. Da quando i lavori preparatori per il tunnel sotterraneo dell’al-ta velocità ferroviaria sono cominciati, sull’intera vicenda sembra calato il silen-

zio. E dopo tanti annunci e tanti cortei che invocavano il passaggio in superfi cie o quantomeno una stazione diversa dalla mega-Foster, nessuno tra i cittadini sa più con certezza quale tipo di progetto si stia mettendo in pratica. Partiamo dalle realtà assodate. L’unico piano che ha tutte le autorizzazioni necessarie è quello che prevede il sottoattraversamento della città: un tunnel di 7 km, che comincerà a interrarsi a Campo di Marte per risorgere a Castello. Due i binari che scorreranno sotto terra, passando sotto la Fortezza (uno dei nodi più do-lenti) fi no ad arrivare all’area degli ex Macelli, in via Circondaria, dove dovrebbe nascere la tanto contestata Foster. E qui sorge un altro problema. Per la stazione fi rmata dall’archistar (comprensiva di 2 ettari e mezzo di galleria commerciale) non ci sono esattamente tutte le autorizzazioni: manca la Valutazione di impatto am-bientale. O meglio, c’è chi dice che la Via già concessa è più che suffi ciente (le Ferrovie) e chi sostiene che è vero il contrario (comitati e movimenti politici anti-Tav). Già, perché la superstazione interrata potrebbe interferire (e non poco) con la falda acquifera che si trova sotto la città. Ma torniamo agli elementi certi del-la vicenda. Di sicuro si sa che le “talpe” sono in arrivo. Anzi, la talpa, perché alla fi ne si è deciso di fare con una sola. Si comincerà dall’area di Campo di Marte, dove già si sta montando lo scivolo per accogliere la

potente scavatrice. Arriverà a giugno, a pezzi. Dovrà poi essere montata per entrare in funzione ad agosto, con circa sei mesi di ritardo sulla tabella di marcia ini-ziale. Un ritardo che farà slittare anche la chiusura dei cantieri, prevista inizialmente a fi ne 2015. E forse lievi-tare anche i costi, stimati in 1,7 miliardi di euro per cin-que anni di cantieri. “Abbiamo fatto passi avanti – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi dopo il tanto sospirato incontro a tre con il sindaco Renzi e l’ad di Fs Mauro Moretti – c’è la volontà di accelerare i lavori e concluderli il prima possibile”. A questo sco-po il governatore si è rivolto a Ministero dei trasporti,

Finmeccanica, Breda e a tutte le maggiori aziende del settore affi nché mettano in campo la più alta tecnologia Made in Tuscany. Basterà? Intanto, entro la metà del mese è previsto un vertice sul tema, nel corso del quale tutti i soggetti presenteranno progetti e soluzioni. En-tro tale data dovrebbe anche essere apposta la fi rma sul famoso protocollo di intesa tra enti locali e Ferrovie. Rossi e Renzi voleranno nuovamente a Roma con in mano un accordo aggiornato da sottoporre a Moretti. Sperando che sia la volta buona.

tunnel, via agli scavi ad agostoalta velocità/1. I lavori inizieranno con sei mesi di ritardo. Il termine era previsto a fine 2015

Paola Ferri

Cinque anni di cantieri tra Campo di Marte e Castello,

per sette chilometri di binari interrati e la megastazione

Foster. Rossi e Moretti promettono di rispettare le scadenze

i cantieri per la stazione foster

Dai people mover ai parcheggi scambiatori, fi no alle stazioni

minori. È lunga la lista che il sin-daco Renzi ha intenzione di pre-sentare a Ferrovie. Insieme a un conto da 50 milioni. Se proprio il sottoattraversamento si deve fare (dopo quasi un anno e mezzo di battaglie anche il sindaco sembra essersi arreso all’idea), allora che Fs tiri fuori i soldi per le opere di compensazione. In cima all’elenco la viabilità di collegamento tra la Stazione Foster e Santa Maria No-vella, aspetto su cui Renzi e Moret-ti si sono scontrati più di una vol-ta. Scartata l’ipotesi renziana, che consisteva nel costruire la stazione dell’Alta velocità praticamente sotto quella centrale, il sindaco si è a lungo battuto per ottenere alme-no dei “people mover”, altrimenti dette navette su rotaia, in grado di collegare il nuovo scalo a quello principale della città. Ma per ora

Moretti non ha ceduto. Da parte sua anche il sindaco tiene duro e mette in conto a Ferrovie una serie di altre opere, a partire dal sotto-passaggio alla stazione di Campo di Marte, così da renderla accessi-bile anche da via Campo d’Arrigo, oltre che da via Mannelli, senza dover salire sulla passerella. Sul piatto anche la tappa di Peretola: la strada ferrata c’è già, ma la linea viene utilizzata solo per andare a pulire i convogli, mentre potrebbe comodamente servire l’aeroporto. Al pacchetto il sindaco vorrebbe aggiungere anche i 20 milioni spesi per la messa in sicurezza del Mu-gnone, nelle vicinanze del cantiere ex Macelli, opera indispensabile per Ferrovie, ma non per la città. Il braccio di ferro continuerà a Roma, quando sindaco, presidente della Regione e amministratore delegato di Fs si incontreranno di nuovo per fi rmare il nuovo accordo.

Renzi alza il tiro sulle opere di compensazione

Navette e parcheggi nel “conto”

/F.P.

l’ACCoRDo

focus

Allo studio alcune soluzioni per fare più in fretta. A breveun vertice ad alta tecnologia

In cima all’elenco la viabilità

di collegamento tra il futuro scalo

e Santa Maria Novella

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30 Marzo 2011

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ZooM

Duecentosettantasette edifi ci a rischio, di cui 44 storici e di particolare rile-vanza artistica e architettonica. Non c’è solo la Fortezza da Basso tra gli

immobili le cui fondamenta saranno messe alla prova dal tunnel sotterraneo dell’Alta velocità. Stando a sentire i comitati e i tecnici chiamati in causa da diversi esponenti politici dell’opposi-zione, i palazzi in pericolo sarebbero quasi die-ci volte tanto. “Oltre duemila”, dichiara Tiziano Cardosi del comitato No Tav. L’area coinvolta è una striscia di terreno larga circa 350 metri lun-go tutto il percorso del tunnel. “Calcoli fatti da tecnici indipendenti – dichiara la consigliera co-munale Ornella De Zordo (Perunaltracittà) - di-mostrano come in certi casi, in particolare nelle curve, il cosiddetto ‘volume perso’ sarà superiore al limite posto dall’Osservatorio, oltre il quale scatta il blocco dei lavori”. Si parla dell’1,8%, il che signifi ca cedimenti in superfi cie pari a 15 cm. “Un disastro annunciato”, chiosa la consigliera. Eppure lo scorso 20 gennaio il Tar ha respinto un ricorso presentato da un gruppo di cittadini rite-nendo “infondate e inammissibili le motivazio-

ni”, come è emerso da una recente interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole France-sco Bosi (Udc). Ma, stando così le cose, blocca-re il tunnel è ancora possibile? Secondo Mario Razzanelli (Lega Nord) sì, “la politica può tutto”. Solo che, se si stoppassero i lavori, al Comune di Firenze piomberebbero sulle spalle sonore penali da pagare. “Quella delle penali – ribatte Razzanelli – è una presa in giro. Facendo passare la Tav in superfi cie si risparmierebbero centinaia di migliaia di euro. Penali o non penali”. C’è poi un altro problemino nello scavare. Dove si smal-tisce il materiale di scarto? Parliamo di 3 milioni di metri cubi, come minimo, da considerare non come semplice materiale di scavo, ma come ri-fi uti. Al momento c’è solo un’autorizzazione per il conferimento di metà dei volumi all’impianto di Santa Barbara, per l’altra metà non è ancora stato predisposto niente. Avvolti nella nebbia an-che i dati sull’inquinamento ambientale provoca-to dai cantieri, che avrebbero dovuti essere resi pubblici dall’Osservatorio ambientale, che però non aggiorna il proprio sito web da mesi. Eppu-re i primi danni sono già stati denunciati, come

alcuni allagamenti di locali seminterrati in zona Castello. E riguardano edifi ci che non compaiono nell’elenco di quelli monitorati dall’Osservato-rio. Per non parlare delle proteste contro polvere e rumore di chi vive nei paraggi dei due principali

cantieri. Per tamponare la situazione sono state issate barriere più alte, ma il dubbio tra i cittadini resta: quello di ritrovarsi un giorno con le crepe nei muri o disagi ben peggiori, e doversi chiedere, ancora una volta, “ma chi ce lo doveva dire?”.

Secondo le stime uffi ciali sono 277 gli edifi ci a rischio

a causa della galleria, ma qualcuno parla di almeno

duemila. E i primi danni sono già stati denunciati

i lavori della tav a campo di marte

Un piano di comunicazione da 2 milioni di euro. Se le Fs lasciano all’oscuro i cittadini sull’andamento dei la-

vori dell’Alta velocità, ci pensa la Regione a stilare le linee dell’informazione. E lo fa pagare a Moretti. O meglio, così vorrebbe. L’ultima volta che i vertici si sono incontrati, in-fatti, l’ad di Ferrovie ha concesso a Rossi “solo” 1 milione e 200mila euro, specifi cando che in quella cifra sarebbero do-vute rientrare le spese per gli ulteriori accorgimenti in merito a salute, ambiente e, infi ne, anche comunicazione. La Regio-ne dovrà ancora una volta tirare i cordoni della borsa e razio-

nalizzare il più possibile le risorse per mettere in piedi la rete di infopoint che aveva in programma. O rassegnarsi a fare con quelli già esistenti, magari facendoli conoscere di più. Attualmente gli sportelli in grado di chiarire dubbi e fornire informazioni utili sull’Alta velocità sono due: l’Osservato-rio ambientale, con sede a Santa Maria Novella, e l’Uffi cio Nodo, in via Mannelli. Qui è possibile trovare studi, testimo-niali di stato e aggiornamenti in tempo reale. “Attualmente sono più conosciuti gli sportelli attivati autonomamente dai cittadini – dichiara il consigliere regionale Mauro Romanelli

(Sel-Verdi) – di quelli promossi dalle amministrazioni”. Un altro punto d’informazione, infatti, è stato attivato dal Co-mitato No Tav in piazza Baldinucci. E presto si sposterà a giro per la città: “organizzeremo una serie di infopoint – fan-no sapere dal comitato – per prendere in giro il piano della Regione”. Annunciata per questo mese anche una manifesta-zione in zona ex Macelli. Nel frattempo va avanti il ricorso intentato (e autofi nanziato) dai cittadini contro i danni già preannunciati da Ferrovie: i ricorrenti sostenuti e assistiti dal comitato sono 130. Per ora.

Va avanti il ricorso intentato da 130 cittadini contro Fs. Manifestazione annunciata per questo mese

Due sportelli per saperne di più. E quello del comitato diventa “itinerante”

“la talpa si può ancora fermare”

Francesca Puliti

alta velocità/2. C’è chi dice no: i contrari non si arrendono. “Passare in superficie è possibile”

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Page 32: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Ottomila punti vendita riforniti ogni giorno in tutta la Toscana, tra piccola e grande distribuzio-ne. Centottanta dipendenti, 600

lavoratori se si considera l’intero indotto. Sessanta stalle distribuite tra Mugello, Ma-remma, Siena e Pisa. Sono questi i numeri di Mukki, un “gigante” nella produzione di latte e dei suoi derivati. Con il presiden-te Lorenzo Marchionni abbiamo parlato dell’importanza di questo alimento e della sua tracciabilità.I fiorentini bevono latte? Come scelgono il prodotto da comprare?I fi orentini bevono latte e lo fanno spesso. Oggi il consumatore chiede che sia chiara la provenienza e la qualità, oltre ad acqui-stare una gamma di prodotti per specifi che esigenze, i cosiddetti “latti speciali”, come quello ad alta digeribilità o con l’addizione di omega 3. A quali controlli viene sottoposto il latte Mukki?Del nostro latte sappiamo tutto. Le analisi approfondite a cui lo sottoponiamo ci di-cono come vengono trattate le nostre “ra-gazze”, le nostre mucche da latte. Le stalle, legate da un contratto di conferimento con Mukki, hanno tutto l’interesse a produrre latte di qualità, in quanto vengono pagate in base alle caratteristiche del prodotto.Il consumatore sta attento alla prove-nienza del latte? Qual è l’impegno di Mukki in questo campo?Mukki è un’azienda privilegiata, la trac-ciabilità è un valore che ci appartiene da decenni. Recentemente abbiamo valorizza-to la nostra “Selezione Mugello”: latte di alta qualità che proviene da 27 stalle, tutte lorenzo marchionni

Gianni Carpini

Dopo la via del vino, quella del lattel’intervista. A tu per tu con il presidente di Mukki, Lorenzo Marchionni

in provincia di Firenze. Mukki conosce da vicino tutti gli allevatori, il massimo della tracciabilità. Questa linea sarà sempre più “una selezione della selezione”: delle 27 stalle noi sceglieremo ogni giorno il latte migliore. Inoltre, anche i consumatori po-tranno scoprire questa “via del latte”.In che modo?Da aprile sarà possibile andare nel Mugello e trovare, grazie a una segnaletica creata ad hoc, le 27 stalle della “Selezione Mugello”. Si tratta di un percorso che si snoda tra l’al-to e il basso Mugello, da Borgo San Lo-renzo a Firenzuola. I consumatori potranno visitare gli allevamenti, su appuntamento, e in alcuni casi degustare il prodotto. Qual è l’obiettivo di questo “progetto Mugello”?Creiamo valore aggiunto sul territorio, fa-cendo conoscere non solo il latte, ma anche gli altri prodotti del Mugello e le bellezze della zona. Il consumatore che beve il no-stro latte, uno dei migliori sul mercato, fa sì che possano continuare a esistere alle-vamenti di mucche in Mugello, come nel resto della Toscana.Ultimamente si è parlato del proces-so che porterà a una privatizzazione di Mukki, azienda partecipata da vari enti pubblici tra cui i Comuni di Firenze e Pistoia.Gli attuali soci hanno individuato un per-corso, iniziato nel 2009 con l’aumento del capitale e l’entrata di Fidi Toscana e Ca-mera di commercio. La vendita delle quote pubbliche non avverrà in tempi brevi. I soci hanno sottoscritto un impegno che, per il 2011, non prevede alcun avvio della proce-dura di privatizzazione.

consumi

un percorso nel Mugello, con tanto di segnaletica

ad hoc, alla scoperta di ventisette stalle, per visitare

gli allevamenti e gustare il prodotto: è una delle novità

annunciate per le prossime settimane. Impegno

sempre maggiore per quanto riguarda la tracciabilità

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32 Marzo 2011

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Il faccione che riempie la copertina ha un vago (e modaiolo) sapore statunitense. Sguardo strafottente, niente cravatta, camicia appena aperta e un punto esclamativo che la dice lunga. Per l’occasione si è

tolto pure quel ciuffo che lo faceva un po’ troppo bravo ragazzo di provincia. Si intitola “Fuori!” ed è edita da Riz-zoli l’ultima fatica letteraria del sindaco di Firenze, Matteo Renzi (il rampollo del Pd non è nuovo di penna e calamaio, aveva già scritto “Tra De gasperi e gli U2” e “Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro. La politica spiegata a mio fratello”, quest’ultimo scritto a quattro mani con Lapo Pi-stelli, suo avversario politico alle primarie) che ha messo nero su bianco tutto quello che del bel paese proprio non gli va giù, condito da belle speranze, aspettative e buone intenzioni. Soprattutto buone intenzioni. Non risparmia critiche a nessuno: le canta a tutti ai suoi avversari politici e ai suoi compagni di partito, a chi fa la vittima del sistema e a chi “senza Berlusconi non andrebbe da nessuna parte perchè invece di fare qualcosa di produttivo per il Paese passa le sue giornate a tentare di demolire il presidente del consiglio”. “Il primo cittadino più amato d’Italia” (appel-lativo che Renzi si è guadagnato grazie ad un sondaggio del Sole 24 ore che lo vede al primo posto nella classifi ca dei sindaci italiani), si è tolto qualche sassolino dalla scar-pa e dopo aver annunciato nella convention fi orentina dello scorso novembre la volontà di “rottamare” tutti quei politi-ci che a suo dire si fanno da troppo tempo portavoci del bel paese, Renzi ribadisce il concetto nelle duecentotto pagine che si fanno manifesto del suo pensiero, delle sue attitudini e della sua irrefrenabile voglia di cambiare le cose. A modo suo. “Molte volte mi sono chiesto se avessi fatto bene ad usare un termine forte come rottamazione - spiega Renzi - poi mi sono dato una risposta: la rottamazione deriva dal senso di nausea causato da chi è sulla stessa poltrona da 25 anni”. La presentazione in anteprima si è svolta al Palacon-gressi, sullo stesso palco dal quale lanciò il guanto di sfi da ai suoi rivali, annunciando uffi cialmente la sua candidatura a sindaco di Firenze. Stavolta lo sguardo è meno tirato, le movenze più disinvolte, quasi da showman. E mentre af-fronta una serie di date in giro per lo stivale per presentare il volume in teatri, musei e librerie, sulla quarta di coperti-na i più zelanti potranno già leggere: “Contro i soliti noti, contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose”. Il racconto in prima persona di chi guarda con orgoglio al

Caterina Gentileschi

in liBreria. Il sindaco ha dato alle stampe un volume in cui dice la sua sulla politica italiana

Adesso tutti “Fuori!”. Parola di renziun fi ume in piena di duecento pagine, nelle quali il primo cittadino,

con una nonchalance che ha maturato negli anni, parla della sua Firenze

e della volontà di “rottamare” chi siede sulle poltrone del potere da più

di 25 anni. “Adesso tocca a noi - scrive - ridare fi ato al Pd e slancio all’Italia” Arriva dal mare tempestoso della Bretagna e ha fatto della street-art la sua missione.

E’ Abraham Clet, in arte Clet, che da qualche tempo sorprende i fiorentini trasformando i segnali stradali in originali opere d’arte. La sua giustificazione? “A Firenze ci sono due tipi di street-art: il Rinascimento e i cartelli stradali. Ma mentre il Rinascimento compone la città, i cartelli stradali la invadono. Ed è per questo che io mi permetto di intervenirci”.Dove pensa stia il confine tra street-art e atto vandalico?Intanto vorrei sottolineare come il concetto di street-art non sia una novità, anzi: anche il David di Michelangelo può essere defi nito un’opera di street-art. Detto questo, se la pre-rogativa è creare, costruire e non distruggere allora si può parlare di arte, altrimenti parlia-mo di vandalismo.Cosa pensa dei numerosi divieti che la città impone agli street-artist e alla sua generale chiusura all’arte contemporanea?Chi ha dei privilegi come sempre cerca di te-nerseli. Ma in questo modo rinuncia alla na-turale evoluzione di ogni cosa. L’esposizione dell’opera “For the Love of God” di Hirst in Palazzo Vecchio è stato una bella iniziativa, ma rimarrà sterile se non se ne progetteranno altre che riguardino prima di tutto i fi orentini e Firenze. Hirst in Palazzo Vecchio e gli artisti fi orentini in periferia? E’ paradossale.L’opera più discussa di Clet è L’uomo co-mune. Posizionata dallo stesso artista su Ponte alle Grazie e poi rimossa dagli operai del Comune, è la scultura stilizzata di un uomo che, con un piede sospeso sul fiume, sta per compiere un passo rischioso. Per ri-posizionare la sua scultura sul ponte è stata organizzata una raccolta firme.Sì. E la cosa mi rende molto felice. E’ la ri-sposta migliore che si potesse dare alla sua rimozione. Il mio scopo è comunicare con il pubblico e se la petizione è nata dal pubblico ciò non può che rendermi felice. La mia arte nasce per essere capita da tutti e questa è la conferma che effettivamente è così.Qual era il messaggio nella sua concezione originaria?L’uomo comune è ognuno di noi. E il passo che fa è uno stimolo al dinamismo, all’andare avanti. Sotto c’è il fi ume, il baratro o forse una strada ancora da tracciare. Lui sta lì, fermo in un passo che non compirà mai. Sta ad ognuno di noi terminare l’opera e decidere se cadere nel fi ume o continuare a camminare.Guarda foto e video su www.ilreporter.it

il personaGGio

l’artista dei segnalie l’omino scomparso

Sospensione, questa è la parole d’ordine di “Suspense. Sculture sospese”, fi no all’8 maggio al Centro per l’arte contemporanea

Ex3. Le opere in mostra sono una selezione accorta di 16 lavori che poco hanno a che vedere con quello che abitualmente viene defi nito scultura. Niente marmi e bronzi, addio basamenti, la mostra che dà il benvenuto al nuovo anno del contenitore fi orentino votato al contem-poraneo è una sfi da alla forza di gravità, che i due curatori Arabella Natalini e Lorenzo Giusti hanno calibrato scegliendo le installazioni di artisti internazionali che hanno lavorato alacremente al concetto di sospensione. Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali, in massima parte non poggianti a terra, nei quali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza al peso, il movimento alla stabilità. Quello che si vuole approfondire è un fenomeno diffuso la cui origine si può fare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista, dal costruttivismo al surrealismo, ed in particolare ai mobiles di Calder. “E’ una ricerca che portavamo avanti da tempo,

studiando le evoluzioni della scultura – spiega Natalini -. Il risultato è una mostra in cui la sospensione non rappresenta una categoria ma un dispositivo, che alcuni artisti utilizzano più frequentemente, altri in maniera più occasionale”. Opere diverse per materiali, tecniche e poetica, ma legate dal fi le rouge della “sospensione fi sica, attraverso cavi, grovigli e elementi di esilità”. Dalla poesia dei parallelepipedi vegetali di Claire Morgan, al microcosmo sotto vetro di Tomas Sara-ceno fi no ai volatili di cemento di Hèctor Zamora che si librano “leg-gerissimi” nel foyer. “Siamo molto soddisfatti – ha detto il presidente di Ex3 Andrea Tanini – lo scorso anno il centro è arrivato a quota 400mila euro, ricavi suffi cienti per pareggiare i costi”. Interessante l’iniziativa “Caffè sospeso” lanciata dallo sponsor Caffè Corsini, che strizza l’occhio all’abitudine di lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo e radicata soprattutto al sud del paese, che permet-terà di donare 50 centesimi di euro all’associazione italiana tumori per ogni caffè pagato al rinnovato Ex3 Contemporary cafè.

Sculture sospese negli spazi di Ex3la Mostra. 16 installazioni di autori internazionali che sfidano la forza di gravità

/C.G.

/Costanza Focardi

la copertina del liBro

passato delle sua città, e pensa in grande al futuro, rifl esso negli oc-chi dei bambini delle scuole che incontra ogni martedì (i disegni dei quali porterà con sè in tutte le date del tour promozionale del libro, ndr). “Adesso tocca a noi” scrive “ridare fi ato al Pd, ma soprattutto ridare slancio all’Italia”.

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Stiamo per rivederla al cinema in un film che esalta il suo spi-rito toscano. Barbara Enrichi, nota a tutti per essere stata la

sorellina “Selvaggia” di Pieraccioni ne Il Ciclone, ora torna sul grande scher-mo con “Amici miei…come tutto ebbe inizio”. “Nel film sono Margarita, una donna molto energica della Firenze del 1490, proprietaria della locanda da cui partono le “zingarate” dei cinque… un ruolo bellissimo con sfumature comi-che e un finale drammatico.”La regia di Neri Parenti, un cast fe-nomenale e il marchio di Amici miei: il film si preannuncia un successo…Sì, è un grande onore e una grande sod-disfazione per me farne parte. Non ho fatto neanche il provino, Neri mi disse che aveva pensato proprio a me per il ruolo di Margarita. Mi chiese di leg-gere la sceneggiatura e dirgli se avrei fatto parte del gruppo… Ovviamente volevo dirgli subito sì, senza neanche aver letto un rigo, ma poi ho aspettato giusto un po’ per farmi desiderare…Fino a oggi il pubblico ti ricorda come Selvaggia, sei affezionata a

questo personaggio?A Selvaggia associo un grande diver-timento. E’ un personaggio diverso, in tutti i sensi, l’ho interpretato con mol-ta passione e l’ho preparato a lungo. Guardavo i comportamenti e gli atteg-giamenti dei gay e mi sono informata il più possibile. Ma non c’è un perso-naggio a cui sono affezionata più degli altri, sono tutti belli e vanno fatti vivere tutti, anche quelli più piccoli.Il cinema, e in generale il mestiere dell’attore, è più talento o studio?Indubbiamente il talento è necessario, ma lo studio è fondamentale. Ci vuo-le tempo, costanza, determinazione e tanto, tanto studio. Oggi tutti vogliono fare l’attore, perché sembra che basti partecipare a un reality per diventarlo, ma non è così: è un mestiere diffi cile, uno dei più diffi cili del mondo.Raccontaci come hai iniziato…Quasi per caso. Il comune di Tavar-nelle aveva organizzato un laboratorio teatrale tenuto da Ugo Chiti e decisi di partecipare. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un grande maestro, di imparare quest’arte da un vero profes-

sionista. Era il 1983 e da lì in poi ho sempre continuato. Per questo adesso organizzo seminari di recitazione in collaborazione con i comuni, perché io ho cominciato proprio grazie a un’oc-casione del genere.Non solo attrice, ma anche inse-gnante di recitazione. A chi sono ri-volti questi seminari?A chiunque voglia cimentarsi con la recitazione cinematografi ca, dai prin-cipianti agli attori esperti. In particola-re, i seminari vertono sui provini: spes-so infatti ci sono attori molto bravi che però non sanno affrontare un provino su parte. Per costruire un personaggio a partire da uno stralcio non si può im-provvisare, ma bisogna saper leggere nel testo tutti quegli elementi che lo contraddistinguono. A fi ne mese terrò un corso breve serale in collaborazio-ne col comune di Pontassieve su questi temi, mentre il 9 e 10 aprile sarò alla biblioteca comunale di Signa per uno stage formativo di un fi ne settimana.Quali progetti hai in serbo per il fu-turo?Ultimamente mi sto confrontando con

la regia e ho girato un documentario sul Vittorio Veneto Film Festival di ci-nema internazionale per ragazzi a cui quest’anno parteciperò con lezioni di recitazione cinematografi ca. Inoltre

c’è una novità per i fan. Ho appena re-alizzato la mia applicazione per iPho-ne che si può scaricare semplicemente digitando il mio nome su Apple Store.Info: [email protected]

la più “Selvaggia” degli Amici mieiGiulia Brestolani

l’intervista. L’attrice, famosa per il ruolo interpretato ne Il Ciclone, debutta nella pellicola di Neri Parenti

BarBara enrichi

Dopo il successo delle anteprime al cinema, “10 Ragazze”, il film di Tessa Bernardi,

con Alessandro Paci, Cristina De Pin, Grazia-no Salvadori, Alessio Nonfanti, Carlo Monni e Sergio Forconi, dall’8 marzo è disponibile per la vendita. Una pellicola “pulita”, con una co-micità dal gusto quasi retrò, in cui, senza quelle volgarità a cui il cinema ci ha abituati ormai da tempo, si riesce ugualmente a ridere di gusto. Il film racconta l’avventura di due comici fal-liti (Paci e Nonfanti) che si inventano un finto reality show e con questa scusa conducono, attraverso la Toscana dei piccoli paesi e delle sagre, dieci giovani modelle che aspirano alla

popolarità televisiva. Le ragazze credono alla storia raccontata dai due, che si inventano gior-no per giorno confessionali, finte dirette, ospiti inesistenti, finché la notizia che nella campagna toscana si sta svolgendo una nuova e rivoluzio-naria trasmissione inizia a diffondersi anche a mezzo stampa, regalando un finale vivace, ric-co di patos ed inaspettatamente romantico. Una commedia on the road piena di gag e colpi di scena, in cui si gioca con il genere più in voga del momento: il reality. Fra le interpreti fem-minili spicca su tutte la già celebre Cristina De Pin, protagonista principale del film, insieme a Paci e Nonfanti. “Nonostante fosse la mia pri-

ma vera esperienza cinematografica (preceduta solo dal cortometraggio “All’inferno ci vado in Porsche”, ndr), - racconta Cristina - mi sono sentita veramente a mio agio sul set. Probabil-mente perché avevo già lavorato con gran parte degli attori del cast ed inoltre le riprese si sono svolte nella campagna toscana”. Sarà forse per questo, o magari per una naturale predisposizio-ne alla recitazione; fatto è che la De Pin, già affermata modella, playmate ed anche condut-trice televisiva di un talk show su Rtv38, dove ogni giovedì riscuote un personale e crescente successo, davanti alla macchina da presa risulta comunicativa, spigliata e disinvolta.

Dieci ragazze e un gruppo di toscanacciil FilM. In vendita il lungometraggio firmato da Tessa Bernardi, con Paci e De Pin

/I.B.la locandina del film

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Il talento che non è più “Primavera”Fiorentina. Michele Camporese ha lasciato tutti basiti per sicurezza e tecnica

michele camporese

Una vita da predestinato. Si può riassumere così la giovane carriera di Michele Campo-rese (classe’92), il nuovo gioiellino cresciu-to nella ‘cantera’ della Fiorentina. Che nel

suo piccolo può vantare la vittoria (da capitano) dello scudetto “Allievi” e la partecipazione al Mondiale Un-der17 (dove ha segnato pure un gol). Se n’era accorto fi n dal ritiro di Cortina Sinisa Mihajlovic, colpito dallo stile e dalle capacità difensive che hanno portato il tec-nico serbo a convincersi di avere tra le mani una sorta di nuovo Aldair. Mai Comporese si sarebbe aspettato di entrare in così poco tempo nelle dinamiche della Fiorentina. E quando è stato chiamato in causa, l’esito delle sue prestazioni è stato sempre più che positivo.

Buona la sua prima in campionato nel secondo tempo di Milan-Fiorentina, dove il difensore ha vinto la sua personale battaglia con Ibrahimovic. Poi è stato tutto un crescendo. Nella trasferta di Torino contro la Juventus viene schierato titolare per la prima volta. E anche in quella occasione, il giudizio su di lui è stato unanime: promosso a pieni voti. Per il reparto arretrato Campo-rese diventa sempre più indispensabile, e la sua presta-zione contro il Palermo, fi no a qui, è stata sicuramente la più importante. Il suo gol, quello del momentaneo 2-2, ha dato il via al predominio della Fiorentina sui rosanero (la partita terminerà infatti 4-2 per i viola). Più sfortunata, invece, la prestazione contro l’Inter, dove il giovane pisano è stato il protagonista del primo gol dell’Inter, deviando nella propria porta la sfera calciata da Samuel Eto’o. Errori, vista la poca esperienza, che serviranno a fare crescere il ragazzo in termini di men-

talità e furbizia. Di lui, intanto, ne parlato tutti. Anche il c.t. dell’Under 21, Ciro Ferrara, che ha fatto di Camporese un titola-re inamovibile del gruppo azzurro: “Siamo di fronte a un ragazzo del 1992, non è facile avere il coraggio di schierarlo in campo in serie A. Di questo ne va dato atto a Mihajlovic, il primo a credere in lui. Lavorando a fi anco dei grandi giocatori che giocano nella Fiorentina, Michele potrà solo migliorare. Anche il fatto di essersi inserito alla perfezione all’interno dello spogliatoio è un buon punto di partenza. Le sue qualità sono indub-bie. L’importante è che Michele resti con i piedi per terra; l’errore che potrebbe commettere, data la giova-ne età, è che pensasse di essere già arrivato”. “Questo Camporese -afferma invece Arrigo Sacchi- sa giocare a calcio. Mi ha colpito in termini di personalità e fred-dezza”. Se son rose, come si dice in gergo, fi oriranno.

Cristina Guerri

Gioca da veterano, si è conquistato un posto da titolare nella formazione di Mihajlovic e c’è già chi se lo

immagina in Nazionale, magari in coppia con Ranocchia. uno dei migliori prodotti del vivaio degli ultimi 20 anni

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Page 37: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Dopo 33 anni di glorioso tifo il Collettivo Autono-mo Viola si è sciolto. Non c’è dubbio che la scelta di

Sartoni&Co rivoluzionerà le dinami-che dell’intera curva. A questo punto

la gestione della Curva potrebbe essere presa in mano dal Parterre,Marasma, o il Gruppo Fiorenza. Intanto è giusto andare a ritroso nel tempo e ricordare alcuni passaggi fondamentali del CAV. A partire dalla sua nascita. Nacque nel-la primavera del 1978, quando alcuni soci degli ‘Ultras Viola’ espressero la loro insoddisfazione per come veniva

gestito il gruppo, e insieme ad altri ra-gazzi di altre provenienze decisero di fondare il Collettivo Autonomo Viola (Autonomo deriva dal fatto che il Col-lettivo non era iscritto al Coordinamen-to dei club, e questo “status” penaliz-zava non poco in quegli anni). Non fu dunque un inizio facile per il club, che che venne emarginato dagli altri occu-panti della Fiesole e si trovava spesso in disaccordo con gli ‘ULTRAS’. Il primo simbolo fu un giglio e un leone che esibiva la linguaccia, e il primo stri-scione venne esposto nella trasferta col Verona. L’impegno del CAV comin-cia a concretizzarsi in concomitanza dell’arrivo dei Pontello alla presidenza della squadra. Dopo anni di grigiore, la Fiorentina poteva fi nalmente tornare a lottare per qualcosa di importante. Nonostante le buone premesse, tutta-via la squadra continua a deludere, e nella trasferta di Roma datata 1983, e gli ‘ULTRAS’ (gruppo leader della Fiesole) si sciolgono, lasciando così un vuoto di potere nella Curva. Ne appro-fi tta il Collettivo, forte di nuovi innesti (come l’ALCOOL CAMPI e alcuni ragazzi dell’Isolotto). Da qui fi no ai giorni nostri Il Collettivo ha guidato con egemonia la curva Fiesole, rega-lando soprattutto coreografi e spetta-colari (in specie nelle partite contro la Juventus) e cori indimenticabili (come quelli rivolti all’idolo incontrastato, Gabriel Omar Batistuta). Ne parla con rammarico l’ex viola Francesco Fla-chi: “Da fi orentino e tifoso viola sono profondamente dispiaciuto per questa decisione. Il CAV è stato per tanti anni

Cristina Guerri

una scelta che lascerà il segno. Il gruppo

che nelle ultime stagioni ha fatto la storia

del “dodicesimo uomo” si è sciolto

Viviano: Senza cav, curva più vuotatiFosi. Dopo 33 anni si dissolve una delle realtà più importanti della Fiesolesport

uno dei gruppi più importanti della Fie-sole, e uno dei più conosciuti gruppi ul-tras a livello italiano. La loro assenza in curva non passerà inosservata e mi auguro che questa scelta non infl uisca sul sostegno che la curva Fiesole ogni domenica garantisce alla Fiorentina”.

Gli fa eco Emiliano Viviano, portiere del Bologna e della Nazionale di Cesa-re Prandelli. “Il Collettivo ha dato tanto in tutti questi anni. E’ stato il punto di riferimento delle tifoserie di tutta Italia. Senza l’’Indianino’ la Fiesole sembrerà sicuramente più vuota”.

A volte ritornano. E quando a tornare è Adrian Mutu, il do-

mani diventa sicuramente più ro-seo. Per la Fiorentina, naturalmen-te. Partiamo dal fatto che le azioni fuori dal campo del rumeno sono assolutamente da stigmatizzare. Ma quando il numero dieci viola sveste i panni del ragazzo disso-luto e mette su la maglia viola, tutto cambia. Cambia il modulo, in primis. Ma soprattutto il volto della Fiorentina. Che ne guadagna in personalità, classe e fantasia. E quest’anno, purtroppo, lo abbiamo potuto ammirare solo poche volte. La squalifi ca per subutramina lo ha tenuto fuori dai giochi fi no a fi ne ottobre. Poi il tempo di segna-re il primo gol stagionale contro il Cagliari, in casa, e Mutu è diven-tato di nuovo un caso. Il rumeno abbandona in anticipo la cena organizzata dalla società per gli sponsor, ma la goccia che fa tra-

boccare il vaso arriva alla vigilia della trasferta col Bologna (lascia lo stadio prima di svolgere l’alle-namento). La dirigenza viola non ha altre soluzioni se non quella di metterlo ai margini della squadra. Giorni tristi, fatti di allenamenti in solitaria e tanti pensieri. Che han-no portato l’attaccante a chiedere scusa a tutti. “Non lo faccio più”, questo il succo della conferenza stampa indetta da Mutu, pentito dal non aver dato il suo importan-te apporto a compagni e mister. Adesso, col suo ritorno, sarà tutta un’altra storia, ancora da scrivere. C’è una cosa che è già stata scritta: per fare a meno di Adrian Mutu, un fuoriclesse, la Fiorentina do-vrà fare un miracolo sul mercato. Pantaleo Corvino sarà impegnato in un super lavoro se la società lo vorrà cedere. Di giocatori come il rumeno, in campo, ce ne sono po-chi, molto pochi.

Nuovo capitolo nella vicenda-Fenomeno

Mutu è tornato in gruppo

/C.G.

FoCuS

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Page 38: Il reporter-Rignano-marzo-2011

“Fame” o in italiano “Saranno Fa-mosi” era un noto telefilm anni ‘80 che descriveva una accade-mia d’arte che avrebbe lanciato

i più talentuosi al successo. Stessa cosa puo’ ac-cadere nel Valdarno. L’A.C.S.D. Figline Danza, infatti, nasce nel 1993 come associazione cultu-rale del Comune di Figline Valdarno ponendo-si come finalità principale la promozione e lo sviluppo della danza nei suoi molteplici aspetti attraverso attività didattiche, ricreative e sociali senza tralasciare l’obiettivo dello sviluppo dei potenziali tecnico-artistici degli allievi. Nasce con sede provvisoria presso il ridotto del Teatro Comunale Garibaldi si trasferisce prima all’ora-torio salesiano e poi alla sede attuale in via della Comunità Europea, 13/b. L’attività didattica ri-volta in un primo momento solo al settore della danza classica, si è progressivamente ampliata ad altri settori. Tutto questo ha permesso all’as-sociazione di rivolgere attenzione anche ad altre discipline diventando così il fulcro di iniziative e di nuove sperimentazioni artistiche nel Val-darno. La scuola conta ad oggi circa 200 allievi di varie età che hanno così possibilità di scelta tra danza classica, moderna, moderno-contem-poranea, hip-hop e break-dance a seconda della loro età, del loro gusto e delle naturali attitu-dini. Altre attività sono presenti nella scuola come Pilates, Tai Chi Chuan, tango argentino, hata yoga, corsi questi rivolti soprattutto agli adulti. L’organizzazione dei corsi si articola secondo il metodo della Royal Academy of Dance di Londra. A seconda dell’età e livello tecnico raggiunto vengono formati gruppi di allievi suddivisi in propedeutica alla danza per

“Saranno Famosi”: Figline Danzala disciplina. La società fulcro di tante iniziative sta diventando una vera scuola d’arte

Lorenzo Mossani

i piccoli allievi di 4-5 anni, per passare poi pro-gressivamente ai corsi dal Primo al Quinto gra-do per gli allievi dai 6 ai 12 anni. Dopo i corsi a livello gradi gli allievi passano ai programmi professionali Majors sempre della Royal Aca-demy of Dance (Intermediate Foundation, In-termediate, Advanced Foundation, Advanced 1, Advanced 2, Solo Seal) e contemporaneamente allo studio dei programmi Majors sono previste lezioni dedicate al repertorio ballettistico, allo studio delle punte e allo studio della tecnica maschile. L’attività didattica è tenuta da inse-gnanti diplomati alla Royal Academy of Dance di Londra dotati da grande professionalità e da grande esperienza nell’insegnamento, coadiu-vati nel loro lavoro dalla collaborazione di bal-lerini professionisti che settimanalmente sono presenti nella scuola. Il Metodo R.A.D. (Royal Academy of Dance di Londra) prevede per ogni livello esami annuali dove gli allievi presenta-no programmi fissi, valutati da esaminatrici/esaminatori provenienti dalla sede londinese. Parallelamente alla importante e fondamentale attività didattica, nella programmazione della scuola sono previste organizzazione di Stage con ballerini professionisti, partecipazione a Rassegne di Danza, organizzazione di spettaco-li e sviluppo di progetti in collaborazione con l’assessorato del Comune (Progetto rivolto alla scuole di Figline V.no “Pierino e il Lupo”). Per gli allievi particolarmente dotati sono previsti dei corsi modello “Fame”.

l’attività didattica rivolta in un primo momento solo al settore classico si è

progressivamente ampliata ad altri generi. ora si possono scegliere anche

hip-hop, break dance, tai chi chuan, tango argentino e hata yoga. Ma non solo

sport nel Valdarno38 Marzo 2011

Page 39: Il reporter-Rignano-marzo-2011

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Page 40: Il reporter-Rignano-marzo-2011

C’era una volta lo sport di squa-dra. Non che oggi sia scompar-so, ma per le principali realtà agonistiche del Valdarno fio-

rentino non si tratta certo di un periodo felice. Con il calcio e basket della vallata già travolti dalla crisi finanziaria e di risultati, l’unica a salvarsi ad oggi è la pallavolo. La storia recen-te del football figlinese è ben nota: nel 2008 arriva la promozione nell’ex Serie C2 e con essa forti investimenti che portano alla firma di fuoriclasse come Anselmo Robbiati ed En-rico Chiesa. Subito un altro salto di categoria. La prima avventura Lega Pro Prima divisione si chiude con un buon 7° posto e a quel punto la Serie B non è più una fantasia da ultras ma un obiettivo sbandierato dalla società. Sogni destinati però ad infrangersi sulle sentenze del Consiglio federale e del Tar del Lazio: il club viene radiato e il calcio figlinese deve ripartire dal basso, in Eccellenza toscana, con la neo-nata Asd Giallo-Blu Figline fondata dal sin-daco Nocentini. Ritorna dunque il derby con la Rignanese, protagonista in questi ultimi anni di un saliscendi da brividi: tre stagioni in Eccellenza fino alla doppia retrocessione del 2005/06 e del 2006/07. Due annate di purgato-rio in Prima categoria prima del nuovo doppio salto, questa volta in avanti, che ha riportato i biancoverdi là dove erano partiti. Non fa ecce-zione la Resco Reggello, retrocessa a sorpre-sa in Prima categoria al termine dello scorso campionato, anche se in questo caso, più che il venir meno degli investimenti, si è trattato di un annata sfortunata e i reggellesi stanno già tentando la risalita al primo colpo. Una sorte

c’era una volta lo sport di squadraAndrea Tani

il punto/1. Dopo tanti anni ai vertici di molte discipline, ora il Valdarno cerca di rinascere

Il basket gialloblù si tinge di venature rosa. Inizia in questi giorni infatti la fase più

calda di una stagione in grande crescita per il settore femminile dell’Asd Don Bosco Basket Figline. La prima squadra, che sta ben figurando nel campionato di Serie C, è ovviamente la punta di diamante di un movi-mento sempre più ampio che conta anche due formazioni giovanili. Per le ragazze di coach Egizio Giuliana il bilancio fin qui è certamen-te positivo: dopo una regular season giocata sempre ai vertici della classifica è tempo di concentrarsi sulla seconda parte di stagione, al via proprio nei primi giorni del mese. Un

girone al quale le figlinesi accedono in posi-zione privilegiata dato che potranno mantene-re i punti acquisiti nella prima fase. Ci sono allora motivi sufficienti per credere al buon esito del rush finale, da qui a maggio. Grande fermento anche nei tornei giovanili, dove le ragazze dell’Under 14 restano in piena corsa per guadagnarsi l’accesso ai playoff, cercan-do di dare continuità all’ottimo secondo po-sto regionale Under 13 conquistato al termine della scorsa stagione. Le sorti del basket in rosa a Figline dipendono in buona parte dal futuro di questa squadra, sulla quale la società ha puntato molto.

Il basket a Figline parla al femminileil punto/2. Dalla prima squadra al settore giovanile: il buon momento del Don Bosco

/A.Tani

simile è toccata alla palla a spicchi. Appena due anni fa, stagione 2008/09, la Don Bosco Figline e il Reggello Basket si giocavano derby infuocati nel campionato di Serie C dilettanti, quinto livello della pallacanestro nazionale. Una categoria di tutto rispetto che metteva le due compagini valdarnesi di fronte a piazze importanti come Perugia, Empoli e Siena. Oggi i gialloblù vivacchiano tre categorie più sotto, nella parte bassa della classifica del tor-neo di Promozione, e salvo miracoli il prossimo anno saranno raggiunti dai ‘cugini’ reggellesi, attualmente ultimi in Serie D, per una versione riveduta e corretta (in peggio) della già menzionata partita di campanile. I motivi della caduta? Esclusivamente economici, legati al venir meno degli sponsor. En-trambe le società sono ripartite con un piano pluriennale che punta tutto sui giovani del vivaio per costruirsi la squadra col materiale di casa propria in modo da ammortizzare i costi e ottenere comunque i risultati. Una formula spesso vincente, e la prima ad averlo intuito è stata la pallavolo locale. Altro che crisi, sotto rete siamo di fronte al vero e proprio exploit della Valdarno Volley, che dietro all’ottimo team impegnato in Serie B1 vanta un movimen-to giovanile di tutto rispetto per quantità di praticanti e qualità dello staff.

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40 Marzo 2011

Page 41: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Con la salvezza acquisita il Valdarno Volley puo’ pun-

tare solo ai play-off. Un risulta-to straordinario ottenuto grazie ad un lavoro perfetto dello staff, dell’allenatrice Barbara Biagi e grazie anche a un gruppo di gio-catrici eccezionali. Sicuramente non sarà facile accedervi, soprat-tutto perché le gare da vincere sono fuori casa. Ma mai dire mai. Il cocktail tra giovani e esperte è ubriacante. La centrale Alessan-dra Ambrosi vuole, però, rimane-re con i piedi per terra.Abbiamo ottenuto grandi risul-tati, abbiamo un’ottima classi-fica, ora non dobbiamo rimane-re ancorati a terra. La guardi questa classifica da “vertigini”?No! Per scaramanzia, perché non voglio illudermi ma soprattut-to perché dobbiamo giocarci la partita punto dopo punto, azione dopo azione senza fare calcoli.Avete avuto un periodo nero a fine 2010, a cosa era dovuto?Abbiamo giocato contro le for-mazioni più forti, dispiace non aver preso punti contro San Ca-sciano: siamo scese in campo troppo tese.Come valuti il tuo campionato?Vorrei fare molto di più. Posso

migliorare ancora tanto: sono convinta che con questo gruppo, in questa società e con queste meravigliose ragazze come com-pagne non sarà impossibile.Cosa pensi delle più giovani?Sono eccezionali. Hanno entusia-smo, un enorme potenziale e tan-ta voglia di imparare. La carta d’ identità non importa più di tanto nello sport, ma il sacrificio...Dentro di te cosa speri...Voglio continuare il campionato di alta classifica per poi l’anno prossimo lottare per la A2, questa società ha tutte le carte in regola per poter provare ad arrivare in Serie A.

pallavolo. Valdarno Volley a caccia dei play-off

Ambrosi: “obiettivo A2”

/L.Mossani

Una sola vittoria in XX* partite: troppo poco per evitare l’ultimo posto in classifica e lo spaurac-

chio di una retrocessione che a meno di dieci giornate dal termine sembra sempre più probabile. Sarebbe la terza in tre stagioni di caduta libera, dal prestigio della Serie C dilettanti al ben più modesto campionato di Promozione. Non è certo il perio-do più roseo per basket reggellese, eppure, dalle parti di piazza Don Sturzo, nessuno ha perso la sereni-tà: “Questa situazione non ci me-raviglia più di tanto. Fin dall’inizio sapevamo delle nostre possibilità limitate”, spiega Lorenzo Chimen-ti, presidente del Reggello Basket. “Nei cinque anni nei di campionati nazionali ci siamo confrontati con squadre sarde, liguri, umbre, città importanti e società storiche. Poi il venir meno improvviso dei principa-li sponsor ha praticamente azzerato le risorse costringendoci a rivedere le strategie, e dopo aver ospitato ragazzi usciti dalle migliori scuole nazionali abbiamo deciso di punta-re tutto sul nostro vivaio”. Facile a dirsi, più complicato da mettere in pratica. “Avevamo già una squadra di giovani del posto che militava nel campionato di Promozione – rac-conta il presidente – per non perdere i titoli sportivi li abbiamo impegnati in un doppio salto di categoria, ver-so un livello di gioco evidentemen-

te fuori portata, così come la serie D di quest’anno, ma la squadra ha fatto tesoro dell’esperienza riuscen-do a maturare tecnicamente e come gruppo”. Nel frattempo è stato av-viato un progetto di ricostruzione a medio-lungo termine che passa per gli oltre 100 ragazzi e le sette squa-dre del settore giovanile. Concentra-re il lavoro sui più piccoli, allargare il bacino, dare vita ad un ambiente sano all’interno del quale i bambi-ni possano diventare adolescenti prima, poi uomini e – perché no? – cestisti di buon livello. La riorga-nizzazione del vivaio ha già sortito

i primi frutti, se è vero che la for-mazione Under 19, l’ultimo livel-lo juniores prima del passaggio ai campionati senior, è in piena corsa per guadagnarsi l’accesso alle Final four regionali ed ha già rifornito la prima squadra di un paio di gioca-tori. “Ma c’è ancora tanto lavoro da fare e non abbiamo fretta né fame di risultati immediati – precisa la vice-presidente Simonetta Evangelista – ad oggi l’unico obiettivo è arrivare in fondo al campionato in maniera dignitosa. ridendo sul parquet. Il gruppo è rimasto ugualmente unito: questo è un ottimo segnale!

reGGello. Il non roseo periodo “agonistico” della pallacanestro

la retrocessione? ormai è certaAndrea Tani

bASKEt rEGGEllo UNDEr 19cAMPIoNAto rEGIoNAlESi avvicina l’atto conclusivo di una stagione fin qui esaltante per la formazione Under 19 del Basket Reggello: mercoledì 9 marzo i ragazzi in biancoverde andranno a gio-carsi il secondo posto nel girone sul campo del fanalino di coda Pallacanestro Poppi. Un impegno più che abbordabile per concludere al meglio la prima fase del torneo qualificandosi al girone interzona successivo che avrà inizio il 21 marzo.

DoN boSco FIGlINE bASKEt UNDEr 17cAMPIoNAto oPENStabili nelle zone alte della classifica del campionato toscano Open e con quasi un in-tero girone di ritorno ancora da giocare, agli Under 17 della Don Bosco Basket Figline restano due mesi di tempo per dare l’assalto finale al quarto posto, l’ultimo utile per ac-cedere agli ottavi di finale. Con la Synergy di S.Giovanni Valdarno in fuga, a giocarsi le posizioni dalla seconda alla quarta saranno con ogni probabilità Colle Basket, Legnaia Firenze e gli stessi figlinesi, con la Virtus Siena che insegue a distanza ravvicinata.

VAlDArNo VollEY UNDEr 14SEcoNDA FASE ProVINcIAlEChiuso il cammino fin troppo netto della prima fase di campionato (vinte tutte le gare giocate, con il primato del girone D messo presto al sicuro), per le Under 14 del Val-darno Volley è tempo di far sul serio: le ragazze di mister Targioni sono ormai entrate nei momenti caldi del torneo riservato alle migliori squadre della provincia e, pur con qualche difficoltà, restano in piena corsa per accaparrarsi una delle prime sei posizioni, quelle cioè che valgono l’accesso alle fasi regionali.

VAlDArNo VollEYPrIMA DIVISIoNELa marcia del Valdarno Volley prosegue sui binari giusti anche ai piani inferiori: le nero-celesti sono ormai emerse come una delle ‘grandi’ del campionato di Prima Di-visione, dove occupano un solido secondo posto nel girone A. E se il primato sembra ormai una chimera, con il Campi Bisenzio che tenta addirittura la fuga solitaria in testa alla classifica, alle ragazze di coach Lapi basterà mantenere la concentrazione ed evitare passi falsi per andare a giocarsi il tutto per tutto ai playoff. La strada è lunga e tutto può ancora accadere, ma Casimirri e compagne hanno tutte le carte in regola per far sentire la loro voce fino in fondo.

cAlcIoEScE ErMINI, ENtrA ForASASSIIl Figline dopo la deludente stagione ha deciso di esonerare Manolo Ermini. Al suo posto è arrivato l’entusiasmo di Giuseppe Forasassi. Il nuovo tecnico ha già guidato il primo allenamento il 23 febbraio. L’obiettivo è risalire, compito non facile ma non impossibile per una società che merita di più.

pillole

sport nel Valdarno 41

Page 42: Il reporter-Rignano-marzo-2011

portato a molte importanti scoperte negli ultimi 60 anni.Questi studi sono infatti stati deter-minanti nella fisica delle particelle, così poco nota che a tutt’oggi milioni di euro vengono investiti dall’Europa nel finanziare le ricerche effettuate al Cern di Ginevra, dove si proseguono appunto studi di fisica delle particelle. Non posso pronunciarmi meno drasti-camente sulla conclusione dell’articolo, in cui “criogenia” viene incluso nella lista di esami dagli “appellativi indeci-frabili”. A parte l’ignoranza riguardo la materia specifica (che può essere giu-stificata in qualcuno che non ne tratta) mi pare preoccupante l’ignoranza della lingua italiana in questo caso, dato che criogenia non è una parola così esotica ma ampiamente utilizzata anche nel-le peggiori produzioni di fantascienza degli anni ‘30 ( in ogni caso esistono i motori di ricerca e le enciclopedie libe-re sul web ed è buona norma, quando non si conosce una parola, documen-tarsi in materia prima di inserirla in un articolo, onde evitare brutte figure).A parte la superficialità dimostrata nel non documentarsi, resta il fatto che la criogenia, ovvero lo studio delle tecniche e delle tecnologie di raffred-damento e del comportamento del-la materia in condizioni di bassissime temperature, è stata, ed è tuttora, alla base di una grandissima fetta della ri-cerca di base ed applicata che viene svolta in tutto il mondo; per citare al-cuni ambiti in cui la criogenia è impor-tante ci tengo a ricordare l’industria dei semiconduttori (a rigor di cronaca, di semiconduttori sono fatti per esempio i chip che permettono ai computer di funzionare e i laser grazie ai quali, per esempio, ascoltiamo la musica o guar-diamo un film in dvd), l’industria della biotecnologia, che oggi come oggi va molto di moda e, ultima ma non meno importante, la prevenzione medica (senza criogenia non sarebbero dispo-nibili molte macchine per la diagnosi come per esempio la tac). Per conclu-dere, sono rimasta molto amareggiata per come è stato trattato l’argomento: il nuovo ordinamento universitario ha veramente aperto le porte alla prolife-razione di corsi inutili, togliendo molte risorse a quelli che invece hanno buon diritto di esistere (anche qualora se-guiti da un numero esiguo di persone, non è infatti, come alcuni pensano, il numero di iscritti ad un corso che ne determina l’utilità o la bontà degli in-segnamenti); di questo dato di fatto è stata fatta un’arma per giustificare la nuova riforma universitaria e i tagli imposti dal governo all’università pub-blica e agli enti di ricerca (minando di fatto anche il mio futuro in Italia), per cui, essendo sensibile all’argomento, ri-mango basita quando, per dar fiato alle trombe sull’onda dell’entusiasmo per aver “scoperto l’acqua calda” (c’è voluto parecchio prima di accorgersi cosa ha provocato la vecchia riforma), si prende un elenco di corsi dell’Università degli Studi di Firenze e, sulla base della fanta-sia dell’autrice dell’articolo, senza nean-che darsi la pena di controllare cosa si scrive, si includono, in una lista di corsi considerati inutili, due corsi che tratta-no argomenti molto importanti per la formazione di figure che dovrebbero essere valorizzate piuttosto che pena-

lizzate com’è abitudine fare.E’ evidente quanta ignoranza ci sia in ambito scientifico tra la gente comu-ne, mentre, se viviamo nelle comodità del 2011 lo dobbiamo proprio a quel-le persone che hanno dedicato la vita alla scienza contribuendo al benessere di tutti e che sono puntualmente igno-rate dalla maggioranza della gente; ritengo per cui che contribuire a de-monizzare la cultura scientifica sia una cosa da evitare con tutte le forze, spe-cialmente quando si può fare sempli-cemente aprendo un browser internet. Non so quanto quello che vi ho scritto possa interessarvi, spero di non essere stata eccessiva, ma ritenevo importan-te chiarire questo equivoco ed invitare l’autrice o la redazione, per le edizioni future, a documentarsi quando si parla di qualcosa che non si conosce, onde evitare appunto queste gaffe.Grazie per l’attenzione,un’accorata lettrice di reporter,

Barbara Olmi

Cara Barbara,la ringrazio per la sua lettera, che ho molto apprezzato, in primis per la pas-sione (incoraggiante) che mostra per i suoi studi e per il mondo della cultura, della scienza e della ricerca in generale, mondi che meritano – è superfluo dirlo – il massimo del rispetto e della conside-razione da parte di tutti. E voglio subito rassicurarla sul fatto che nessuno di noi ha mai voluto mettere in discussione l’importanza – né tantomeno l’utilità - di ognuno degli esami e dei corsi citati nell’articolo in questione, ben coscienti tra l’altro del non facile momento che sta vivendo l’università italiana – tema, quest’ultimo, che abbiamo affrontato più volte in ben altri termini. Volevamo soltanto, questa volta (e per una volta), prendere l’argomento un po’ più alla leggera, e dare scherzosamente voce a chi – magari trovandosi, per un qual-che motivo, ad avere a che fare con l’ambiente universitario – potesse tro-varsi un po’ spiazzato di fronte al nome di certi corsi (della cui importanza e validità, le ripeto, non ci permettiamo assolutamente di dubitare), il cui nume-ro – questo sì – è esponenzialmente au-mentato negli ultimi tempi, rischiando di causare, a volte, un certo disorienta-mento. Insomma, abbiamo cercato per una volta di affrontare un argomento tra i più seri e importanti col sorriso sul-le labbra, per dare magari avvio a una riflessione (avvio, tengo a precisare, e non risposte né giudizi), sull’effettiva funzionalità del sistema universita-rio così com’è strutturato, senza però considerare inutile nessun corso. Era soltanto sul loro nome – le ribadisco concludendo – che si era concentrato il nostro “gioco”: il titolo dell’articolo non era infatti, come da lei riportato, “Que-gli esami un po’ così”, bensì “Quegli esami dai nomi un po’ così”. E c’è una bella differenza.MF

TRAMVIA, pENSILINE E pULIZIAQuando posso cerco di usare la linea 1 della tramvia in quanto la trovo ottima. Una cosa però non capisco: come mai non ci siano pensiline alla fermata del-le Cascine e di Leopolda Porta al Prato. Perché a queste due fermate dobbiamo bagnarci??? Inoltre una migliore pulizia

degli spazi intorno alla linea (sempre in zona Porta al Prato) non farebbe male. Come mai si lasciano spesso le cose a mezzo?Grazie per l’attenzione

Adriana Filippi

“LA MIA ESpERIENZA:DA FIRENZE A VALENCIApER ApRIRE UN LOCALE”Carissimi (posso, vero?),leggo sempre con molto interesse il vostro giornale e, dopo aver preso vi-sione dell’ultimo numero, ho deciso di scrivervi. Leggendo l’articolo di pag. 32 “Quando il caffè ...” mi sono ricordato dell’esperienza breve ma efficace che ho avuto tre anni fa, volendo aiutare mio figlio ad ‘aprire’ un locale “libreria-caffè” (io sono un professionista che opera nel campo dell’edilizia). Un’espe-rienza davvero poco esaltante e demo-ralizzante!A parte i ‘rimandi’ da ufficio a uffi-cio senza avere una risposta concre-ta, emersero anche problemi di locali (dove e quanto di affitto) per i quali oc-correvano permessi anche urbanistici con costi lievitanti di giorno in giorno, problemi con banche (!!??)... insomma un vero calvario. Risultato finale? Mio figlio e un suo amico avevano lasciato il lavoro a Roma per intraprendere que-sta via, senza uno scopo di lucro ma perché erano fortemente motivati da ideali ‘culturali’. Hanno aperto un locale a Valencia, in Spagna, dopo una ricerca di qualche mese e l’espletamento delle pratiche in ‘qualche mese’, oltre ad un rapporto molto proficuo con le banche spagnole.Il loro locale è diventato in due anni uno dei più ‘in’ non solo a Valencia: una libreria cafè con concerti, organizzazio-ne di mostre, meeting di teatro, poesia e letteratura, spazi per i bambini (sì, proprio bambini!), interviste alle mag-giori tv spagnole e... ora anche un buon ritorno economico. Devo purtroppo constatare che se fossero rimasti in Italia probabilmente sarebbero ancora alla ricerca di... nella lista dei precari! Ep-pure anche la Spagna è in crisi e... che crisi!Cordiali saluti

Giovanni Donvito

A pROpOSITO DELLA TAVGentile Direttore,è con un senso di profonda amarezza che le sto scrivendo questa lettera. Nel suo giornale, che mi arriva puntual-mente al mio indirizzo e che mi fa pia-cere ricevere, non leggo mai un articolo su una questione quanto mai attuale: quella della Tav.Le faccio notare che i lavori propedeu-tici alla Tav hanno già provocato non pochi danni nella zona di via R. Giuliani e che la zona di via Campo d’Arrigo è diventato uno dei cantieri più trafficati di Firenze, con inevitabili danni da un punto di vista dell’inquinamento atmo-sferico. Allora, mi domando. Perché da fiorentini non denunciare una simile si-tuazione? Lo sapete che sta per iniziare un’opera mastodontica che “taglierà” Firenze da sud a nord, senza le adegua-te garanzie che un’opera di tale portata dovrebbe avere? Chi proteggerà noi cittadini che magari ci ritroveremo ad avere (così come è già successo a Bo-logna) le case transennate, le cantine

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

ORTI SOCIALI E TARGAINTITOLATA A BURZIO,“ECCO COME STANNO LE COSE”Spett.le Direzione,con la presente vorrei rispondere alla segnalazione a firma Alfredo Manetti dal titolo “La scomparsa della targa di largo Burzio” pubblicata sul mensile nel mese di dicembre a pag. 43. Per quanto riguarda gli orti sociali nell’area compresa tra via Piemonte e via delle Stazione delle Cascine la direzione am-biente del Comune di Firenze comu-nica che è in corso di realizzazione il progetto per la sistemazione conclusi-va dell’area. Per quanto attiene invece alla targa intitolata al compaesano Bur-zio l’ufficio competente del Comune di Firenze, verificata tale mancanza, ha provveduto ad inoltrare richiesta per la nuova realizzazione della targa che sarà installata quanto prima.Vi ringrazio e saluto cordialmente,

il Presidente del Quartiere 5Federico Gianassi

SULL’UNIVERSITÀ,I CORSI E I LORO NOMICara redazione,vi scrivo per segnalarvi un articolo che ho avuto la sfortuna di leggere sull’edi-zione del Reporter di febbraio 2011 del Q3. L’articolo in questione è “Quegli esami un po’ così”, di Annalisa Cecione-si. Premetto che appartengo alla cate-goria da lei definita dei “cervelloni per antonomasia” in quanto studentessa magistrale in astrofisica.L’articolo, fondato per altro su fatti evidentemente veri, ovvero come il passaggio all’ordinamento 3+2 abbia portato alla prolificazione dei corsi uni-versitari, non tutti effettivamente giu-stificati ad esistere, mi ha lasciato ab-bondantemente perplessa; inizia infatti subito molto male, mostrando l’igno-ranza in materia della giornalista che cita come primo esame “stravagante” e dal nome enigmatico l’esame di “raggi cosmici”. Si dà il caso che lo studio dei raggi cosmici (che altro non sono che radiazioni altamente energetiche che provengono dall’universo, detto anche cosmo) sia una delle branche più im-portanti della fisica moderna, che ha

42 Marzo 2011

Page 43: Il reporter-Rignano-marzo-2011

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Caro Marco,rieccoci qui, grazie alla sua lettera, a parlare di viabilità (tema che si conferma tra i più d’interesse per i fiorentini, e non è difficile capire perché) e dei modi migliori per “affrontarla”. Devo dirle, per cominciare, che non mi dispiace affatto l’immagine della “scala di virtuosità” da lei proposta a proposito dei modi di muoversi in città. Detto questo, veniamo al tema della sua lettera, ovvero moto, motorini e affini. Capita spesso anche a me di utilizzare lo scooter, e di trovarmi quindi a vivere pro-blemi e “privilegi” di chi sceglie le due ruote per spostarsi in città. Inizio dicendo che, nonostante a volte il traffico sia davvero arduo (per non usare altre parole) da af-frontare, non è da giustificare mai, in nessun modo, l’invasione dei marciapiedi da parte di scooter e moto (per mille, ovvie ragioni che la fretta, né lo smog, possono in alcun modo giustificare, dalla sicurezza dei pedoni al dovuto rispetto delle regole), così come da giustificare non è nessuna infrazione delle norme di viabilità. Mai. Concordo invece con lei nel ritenere che – per la situazione che si vive attualmente lungo le strade fiorentine – le due ruote rappresentino un importante (e forse anche qualcosa di più) mezzo di trasporto, senza le quali la già difficile condizione della viabilità di casa nostra sarebbe messa ulteriormente a dura prova (senza comun-que il bisogno di arrivare a invocare uno sciopero per averne la controprova...), seb-bene sarebbe auspicabile – da parte di tutti – un maggiore utilizzo dei mezzi pub-blici, e in questo senso la realizzazione delle nuove linee della tramvia (dopo i buoni risultati ottenuti dalla prima, tempi dei cantieri a parte) va senz’altro guardata con grande fiducia. Quanto alle sue proposte per “incoraggiare l’uso dei motoveicoli”, non so quanto la costruzione di una “via di fuga” lungo alcune strade possa essere effettivamente realizzabile: do spazio comunque con piacere alla sua lettera e ai suoi suggerimenti, in modo – anche - da invitare chiunque voglia farlo a portare il proprio contributo, per provare a trovare nuove idee e soluzioni per la mobilità fiorentina in generale e – perché no – per quella sulle due ruote in particolare.

Matteo Francini

IN DIFESA DEI MOTORINI: “INCORAGGIAMONE L’USO” Prendo spunto dalla lettera del prof. Pellizzari che lamenta, giustamente, il com-portamento di motociclisti e scooteristi che transitano sul marciapiede. Simili e continue lamentele tendono a demonizzare chi va sulle due ruote senza che però in merito vengano fatte riflessioni più approfondite. Prima di tutto voglio eviden-ziare che esiste una scala di “virtuosità” di chi si sposta in città. Ovvio che chi usa i mezzi pubblici non inquina, né congestiona il traffico, né crea situazioni di disagio o pericolo. Altrettanto può dirsi di chi usa la bicicletta, non sempre però discipli-nato ed a volte temuto per la silenziosità del mezzo che a volte può “sorprendere” il pedone poco attento nell’attraversamento. Ma i problemi principali per la nostra viabilità vengono però sicuramente dalle migliaia di automobilisti che, viaggian-do quasi sempre soli, inquinano in proporzione alla cilindrata del loro mezzo ed agli spaventosi tempi di spostamento che l’uso delle quattro ruote presuppone. E creano spaventosi ingorghi che vengono subiti perfino da chi, sicuramente più virtuoso, viaggia su due ruote. Ma se ciclisti e utenti dei mezzi pubblici vengono incoraggiati con corsie preferenziali e quant’altro, cosa viene fatto per quella parte di popolazione che sceglie di muoversi agilmente, inquina in misura relativa e non crea ingorghi, viaggiando come il sottoscritto con pioggia o bel tempo? Poco. Forse niente. E siamo tanti, tantissimi. Abbandonati dalle istituzioni, intrappolati dietro i tubi di scappamento delle macchine. Uno sguardo più lungimirante sulla categoria e sul problema correttamente evidenziato dal lettore dovrebbe sugge-rire che se taluni salgono sui marciapiedi, può essere che accada per cercare di evadere da una situazione che spesso si presenta come folle! A mio parere sareb-be opportuno incoraggiare l’uso anche dei motoveicoli. In primis prevedendo per le strade più congestionate una corsia, anche stretta, riservata a moto e scooter che desiderano arrivare in “prima fila” ai semafori soprattutto per potere respirare. Un esempio: a me pare scandaloso che spesso i sottopassi della Fortezza da basso si tramutino in trappole con camera a gas proprio per chi meno contribuisce alla situazione drammatica della città nelle ore di punta. Almeno in queste situazioni non si potrebbe prevedere una via di fuga? Possibile che nessuno si preoccupi per questi numerosissimi utenti della strada? Se un ipotetico sciopero dei demonizzati li inducesse tutti a prendere la macchina cosa succederebbe alla nostra città? La risposta c’è: basta guardare che cosa accade quando piove ed una parte di noi abbandona le due ruote…….Cordiali saluti e complimenti per la Vostra pubblicazione.

Marco Fini Storchi

lettere

allagate, etc...?Gentile Direttore, con questa mia le chiedo di volersi dedicare approfondi-tamente alla sopracitata questione che sta tanto preoccupando noi cittadini, oltre che ai campini della Fiorentina.Distinti Saluti,

David Cardoso

Gentile lettore,come forse avrà già notato, in questo numero de Il Reporter ci sono due pa-gine (30 e 31) interamente dedicate alla Tav, e nell’edizione precedente (quella di febbraio) avevamo pubblicato un ar-ticolo sull’argomento, in cui facevamo il punto sui lavori. Quindi – pur essendo questi articoli già in programma al mo-mento dell’arrivo della sua lettera - ecco soddisfatta la sua richiesta. Per quanto riguarda i campini della Fiorentina, le faccio notare che si tratta soltanto di una delle tante, tantissime questioni che cerchiamo di affrontare ogni mese. E che a nostro avviso meritano di essere trattate.MF

L’AEROpORTO DI pERETOLAE IL COLLEGAMENTOCON IL CENTROMi trovo spesso ad usare l’aereo per re-carmi a Cagliari per motivi di famiglia. Devo dire che l’aeroporto cosiddetto “cittadino” di Firenze è collegato malis-simo alla città in quanto non è possibi-le raggiungerlo in bici o a piedi per chi abita vicino, uno è costretto o a pren-dere il taxi che per 1,5 km costa 10 euro circa oppure la navetta che va dall’ae-roporto di Peretola alla stazione, circa 5 euro, a cui si aggiunge il costo del bi-glietto urbano per tornare ad esempio a Novoli dove abito: il tutto costa più del treno tra Firenze e Pisa aeroporto con un tempo impiegato quasi simile.Chiaramente questo servizio è pen-sato per i turisti che si dovono recare in centro, ma per chi usa l’aereo come pendolare perché la navetta non ef-fettuata una fermata intermedia prima del centro? Ho letto che tra 1000 giorni (tre anni) arriverà la tramvia che collega all’aeroporto, ma per evitare ora il traf-fico veicolare e quindi l’inquinamento non sarebbe possibile da subito colle-gare meglio alla città questo cosiddet-to aeroporto cittadino?Cordiali saluti

Fabrizio Parissi

pIANETA SCUOLA NEL VALDARNO,L’“UNIVERSO” DELL’ISTITUTOVASARI DI FIGLINEGentilissimo Direttore,sul numero di Reporter di febbraio al-cuni docenti e numerosi studenti mi hanno segnalato con marcato disap-punto, quanto contenuto nell’articolo sul Pianeta scuola di pag. 2. In defini-tiva sono stati pressoché ignorati due importanti indirizzi dell’Istituto Vasari che ho l’onore di dirigere.Ma in generale del Vasari si è fatto un solo accenno senza considerare, tra le altre cose, che è uno degli istituti più grandi della Toscana e per complessi-tà addirittura il terzo. Inoltre, trattando l’articolo dei licei, non si fa assoluta-mente riferimento al fatto che questo Istituto attua da quest’anno, oltre al già consolidato Liceo, anche il Liceo scien-tifico con opzione scienze applicate,

che è una delle novità più incisive della riforma Gelmini.Infine, qualora fossimo stati contattati dalla giornalista, avremmo fatto pre-sente che l’indirizzo alberghiero risul-ta essere tra i più prestigiosi d’Italia e d’Europa (ne fa fede la vittoria nel Gran trofeo della ristorazione della Provincia di Brescia vinto appena un anno fa e come sanno gli addetti ai lavori, quello di Brescia è il più prestigioso concorso internazionale del settore).Si nota, peraltro, che l’articolo non for-nisce indicazioni utili neanche in rela-zione all’indirizzo Tecnico a cui si è fatto appena un riferimento, malgrado esso sia tra Firenze ed Arezzo l’unico Istitu-to tecnico per Geometri. Se la giorna-lista si fosse fatta viva, avremmo avuto molto altro da segnalarle, per esempio in relazione all’imminente presentazio-ne di un volume curato dagli studenti dell’indirizzo Geometri dedicato alle Pievi del Valdarno o dell’imminente convegno di carattere nazionale sulla didattica della matematica, e ancora il fatto che tra un mese o poco più, ospi-teremo un concorso enogastronomico internazionale ideato in collaborazione con gli enti locali e le forze produttive del territorio e altro ancora…Così non è stato e ne prendiamo atto con rammarico. Il plurale non è ovvia-mente da intendersi come majestatis, bensì come indice di un sentimento condiviso dalla comunità scolastica del Vasari.La saluto cordialmente,

Valerio Vagnoli Dirigente scolastico ISIS Vasari

Pubblichiamo con piacere la sua lette-ra, nella speranza di rendere merito, in questo modo, all’istituto e alle sue tan-te e lodevoli attività.MF

TRE DOMANDEpER IL “RIONE LIppI”Gentile Redazione,sottopongo a Voi e ai lettori della Vo-stra rubrica 3 quesiti relativi al rione Lippi, ma anche 3 possibilità per i nostri amministratori di dimostrare interesse, fornendo risposte e portando migliora-menti.1) Giardino di via Pescetti. Ricavato da un piccolo spazio verde tra le case, è stato recintato e arredato con tanto di panchine circa 3 anni fa. Da allora è sempre stato chiuso con lucchetti e ca-tene e interdetto al pubblico. Qualcuno ne sa qualcosa?2) Strada di recente costruzione adia-cente al cimitero di Rifredi, collega-ta con via delle Tre Pietre. Non ha un nome, non è illuminata, ha un asfalto grezzo non finito, non si capisce se è una strada pubblica o solo una servitù di accesso alla ferrovia. Qualcuno ne sa qualcosa?3) Passaggio pedonale che collega via Vasco de Gama con via delle Tre Pietre. Frequentatissimo dai pendolari di gior-no, buio e pericoloso di notte, imprati-cabile quando piove per le pozze. Negli anni è stato solo sfiorato da interventi di risistemazione a margine dei lavori Tav: una parte è coperta da cemento, una da asfalto, una buona parte è an-cora sterrata. Qualcuno ne sa qualcosa?Cordiali saluti

Andrea Lucidi

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Figline

carnevale in piazza6 e 8 marzopiazza Marsilio Ficino

Si avvia a conclusione la stagione delle maschere. La tradizionale sfilata organizzata dall’Oratorio Salesiano si snoderà per le strade del centro cittadino la domenica pomeriggio e in occasione di martedì grasso, l’8 marzo, per la gioia di grandi e piccini. Tutti muniti di coriandoli e stelle filanti.

un santo in cina12 marzoridotto del Garibaldi

Prosegue il ciclo di incontri “Il Medioevo per immagini”, dedicato alla storia e alle civiltà medievali. Il sesto incontro è in programma per il 12 marzo, sempre al Ridotto del Garibaldi (piazza Serristori) e sempre alle 16.30. A tenere la conferenza, intitolata “Un santo nella Cina del Trecento. Odorico da Pordenone”, sarà Andrea Tilatti dell’Università di Udine. Ingresso libero.

tullio solenghi in scena18-20 marzoteatro Garibaldi

Tullio Solenghi sbarca a Figline, dal 18 al 20 marzo prossimi. Il celebre attore comico, indimenticabile nel trio Solenghi-Lopez-Marchesini, sarà di scena al Garibaldi con la commedia “Italiani si nasce…e noi nacquimo”, per la regia di Marcello Cotugno. Sul palco con Solenghi ci sarà anche Maurizio Micheli, attore tosco-pugliese arrivato al successo con Allegro ma non troppo. Spettacoli venerdì ore 21, sabato ore 21, domenica ore 16.30. Prevendite dei biglietti presso la biglietteria del Teatro tre giorni prima

della data dello spettacolo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

arriva ambra25-27 marzoteatro Garibaldi

Dopo Solenghi sarà la volta di un’altra star, per il Garibaldi di Figline: dal 25 al 27 marzo andrà in scena “I pugni in tasca”, riedizione teatrale del film cult di Bellocchio. Protagonista della scena Ambra Angiolini, accompa-gnata dal figlio di Bellocchio, Pier Giorgio. Lo spettacolo, in tour in tutta Italia già da alcuni mesi, sta riscuotendo successo su ogni palco. La regia è affidata a Stefania De Santis, le musiche sono in gran parte quelle originarie del film. Così come il conflitto generazionale messo in sce-na è ancora quello del ’68, ma sembra quello dei nostri giorni. Spettacoli venerdì ore 21, sabato ore 21, domenica ore 16.30. Prevendite dei biglietti presso la biglietteria del Teatro tre giorni prima della data dello spettacolo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

un po’ di uffizinel valdarno2 aprileridotto del Garibaldi

Giunge a conclusione il ciclo di appuntamenti sulla Storia dell’arte intitolato “Cono-scenza e Gusto”. A conge-

dare il pubblico sarà Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, con la conferenza intitolata “Pontormo maestro del Bronzino”. L’incontro si terrà al Ridotto del Garibaldi alle 17.30.

Reggello

premio “8 Marzo…e non solo”12 marzonuova biblioteca comunale

Si svolgerà sabato 12 marzo la premiazione del concorso nazionale di poesia “8 Marzo…e non solo”, dedicato quest’anno alla figura femminile nel Risorgimento. Per conoscere il vincitore non c’è altro che recarsi alle 21 alla nuova biblioteca comunale in via Enrico Berlinguer, a Cascia. E come potevano essere premiati gli scrittori emergenti, se non in buoni d’acquisto per i libri? Il primo premio è di 500 euro, 150 euro andranno invece al vincitore della sezione ragazzi, mentre il primo classificato residente nel comune di Reggello riceverà un buono da 50 euro.

piero sparacinoda zelig12 marzocinema teatro excelsior

Risate amare con l’ex comico di Zelig e Colorado Cafè Piero Sparacino. Al Teatro Excelsior va in scena “Io ho paura”. Temi sensibili e scottanti quali la religione, il razzismo, il terrorismo, i rapporti tra mafia e politica, affrontati in uno stile asciutto e diretto che spiazza il pubblico, lo divide e lo fa ridere amaramente. Inizio spettacolo ore 21.30, biglietti 15 euro, riduzioni per over 65 e under 18.

Rignano

Frittelle che passione!Fino al 27 marzosan donato in collina

Probabilmente sono le più famose della Toscana, sicu-ramente lo sono a Firenze e dintorni. Sono le frittelle di San Donato in Collina. La sagra è già cominciata e durerà fino al 27 marzo, tutti i sabati e le domeniche, con tanto di scarpinata tra gli ulivi per San Giuseppe. Le golose palline di riso fritto saranno a disposizione di tutti i gourmet ogni sabato dalle 15 alle 19 e la domenica tutto il giorno, fin dalle 8.30 di mattina, allo stand del Circolo Sms di San Donato. Da oltre 30 anni in questo periodo la frazione rignanese è meta di uno spe-cifico pellegrinaggio. Provare per credere. Per informazioni: tel.: 055 699250.

Concerti

nathalie12 marzosaschall

Nathalie nasce a Roma nel 1979 da famiglia italo-belga.

Inizia a scrivere le sue prime canzoni all’età di 15 anni, prima alla chitarra, in seguito al pianoforte, strumento che studia per due anni. La sua musica si ispira in gran parte ad artisti anglosassoni come Tori Amos, P.J. Harvey, Fiona Apple, Radiohead, Jeff Buckley, ma anche ad italiani come De André e De Gregori.Diventa nota al grande pubblico vincendo la quarta edizione di X Factor esorden-do nel 2010 con il singolo In punta di piedi, contenuto nell’omonimo EP.Questa vittoria le ha as-sicurato un contratto con la casa discografica Sony Music e durante la finale le è stato inoltre assegnato il premio della critica da parte della sala stampa e di alcune emittenti radiofoniche.

A teatro

cercando picassodal 29 marzo al 3 aprileteatro della pergola

Il maestro Giorgio Albertazzi sbarca a Firenze. Siamo a Parigi nel 1941. La città è assediata dalla guerra, tormentata dai bombarda-menti: ciononostante un gruppo d’intellettuali continua a riunirsi, leggono, man-tengono vive le loro idee, le loro utopie. Sono Dora Maar, Albert Camus, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Raymond Queneau e Pablo Picasso. Proprio in questo cli-ma il grande pittore spagnolo creò quel meraviglioso testo onirico e surreale che è Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda), animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio o la Torta, privo di chiare evoluzioni logiche, singolare

nella punteggiatura.

il sogno dei milledall’8 al 13 marzoteatro della pergola

Come far rivivere, oggi, l’icona di Giuseppe Garibaldi? Come rigenerare quel fascino e quell’entusiasmo che il generale sapeva suscitare ai quattro angoli del mondo? Garibaldi era conosciuto, amato, sostenuto da tutti i ceti sociali. A Murmansk, i pescatori tenevano affisso ai muri il suo ritratto; in Uruguay era una leggenda; in Francia i grandi poeti gli dedicavano poesie e inni. In un mondo dove non esisteva la televi-sione e internet sorprende la facilità con cui si diffuse la sua leggenda.

Le mostre

Figure, memorie, spazio disegni da Frà angelico a leonardodall’8 marzo al 12 giungoGalleria degli uffizi

Cinquanta disegni del Gabi-netto Disegni e Stampe degli Uffizi incontrano cinquanta disegni del British Museum. Sono questi i numeri della mostra che vede unite, in una partnership simbolica-mente giocata su un numero uguale di prestiti, due tra le maggiori collezioni di grafica esistenti al mondo. L’occa-sione è unica - ma in realtà della iniziativa si è avuta una edizione inglese, allestita nella Great Court del British Museum, aperta fino alla fine di luglio 2010 - per confron-tare in sequenza capolavori da antologia mai prima d’ora esposti contemporaneamente in una unica sede.

segnalazioni a [email protected]

L’Unità d’Italia passa dal Valdarno. Ecco tutte le iniziative in programma.

A partire da Figline - cittadina in cui venne arrestato Giuseppe Garibaldi, il 4 novem-bre 1867 - a Palazzo Pretorio è stata alle-stita la mostra su “Risorgimento, Firenze Capitale e Unità d’Italia”, con francobolli, monete, corrispondenza e cimeli garibal-dini. Quattro classi delle scuole medie, si sono inoltre recate alla Risiera di San Sab-ba e alle Foibe di Basovizza, e si è anche svolta una serie di letture e riflessioni dal titolo “Rileggere un discusso Risorgimen-to?” in collaborazione con l’Istituto Marsi-lio Ficino. Gli studenti dell’Isis Vasari han-no realizzato per l’occasione un particolare lavoro, presentato anche in consiglio co-munale, su “Risorgimento e Gastronomia”.

Rignano ha pensato ai più piccoli: la scrit-trice siciliana Agata Reitano Barbagallo ha presentato il suo libro “C’era una volta il Risorgimento – La storia in versi racconta-ta ai bambini”, agli alunni delle classi 4° e 5° delle elementari. Incisa ha “snocciolato” le celebrazioni nell’arco di tutto l’anno: fra le più vicine il consiglio comunale solenne del 17 marzo, con un concerto della cora-le Carmen Campori. Altre iniziative sono previste per aprile. Reggello si è fatto pro-motore di un concerto di musiche “risor-gimentali” che si è tenuto presso il Teatro Excelsior. I ragazzi delle scuole medie, inoltre, sono impegnati in un laboratorio teatrale in tema. La pièce finale sarà messa in scena per la Festa delal Repubblica, il 2 giugno.

le iniziative

Unità d’Italia a suondi cori, mostre e bambini

/P.T.

Page 45: Il reporter-Rignano-marzo-2011

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46 Marzo 2011

Page 47: Il reporter-Rignano-marzo-2011

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Page 48: Il reporter-Rignano-marzo-2011

Publiacqua è il gestore dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. Tra gli utilizzatori di tali servizi esiste una categoria particolare: coloro che vivono in un condominio e che non hanno un rapporto diretto con Publiac-qua, che ha un contratto con il Condominio nel suo insieme. Ciò significa che Publiacqua legge e fattura i consumi registrati sul contatore generale, mentre il riparto del consumo totale tra i singoli condomini viene effettuato dall’Amministratore o da operatori specializzati incaricati dal Condominio stesso. Per chiarire i rispettivi ruoli, lo scorso novembre l’Autorità di Ambito ha approvato il Regolamento per il servizio ripartizione e pagamento con-sumi utenze raggruppate che contiene nuovi obblighi per il Condominio e per Publiacqua.

OBBLIGHI DEL CONDOMINIOEntro un anno (novembre 2011) dall’approvazione del Regolamento il Con-dominio, tramite l’Amministratore, ha l’obbligo di:1) Comunicare a Publiacqua i dati relativi all’Amministratore/Delegato del condominio;2) Comunicare le modalità deliberate dall’Assemblea condominiale per la ri-partizione, la riscossione delle bollette dei singoli condomini e il pagamento a Publiacqua della fattura condominiale In caso di affidamento da parte dell’Assemblea delle attività di cui sopra ad un soggetto diverso dall’Amministratore/Delegato del Condominio, questo deve, entro 30 giorni dalla data di tale Assemblea, specificare a Publiacqua gli estremi del verbale d’Assemblea, o presentare un documento sottoscrit-to da tutti i condomini, che indichi le attività affidate e i dati identificativi del soggetto individuatoL’Amministratore/Delegato del Condominio deve comunicare annualmen-te a Publiacqua i nominativi dei condomini segnalando coloro cui spetti-no eventuali agevolazioni tariffarie ed ha l’obbligo di trasmettere a tutte le utenze interne le fatture e le comunicazioni inviate da Publiacqua.

L’Amministratore/Delegato del Condominio verifica con cadenza almeno annuale la corrispondenza degli importi ripartiti rispetto a quanto fatturato da Publiacqua.

ATTENZIONE:La mancata comunicazione delle informazioni relative ai dati identificati-vi dell’Amministratore/Delegato del Condominio e alla modalità di ripar-tizione, riscossione e pagamento delle fatture del servizio idrico espone il Condominio alle procedure di disattivazione della fornitura e di risoluzione del contratto secondo quanto stabilito dal Regolamento del Servizio Idrico Integrato.

OBBLIGHI DI PUBLIACQUA1) Per agevolare la suddivisione dei consumi interni l’Amministratore/De-legato del Condominio potrà richiedere che Publiacqua provveda alla lettura del contatore generale ogni tre mesi.2) Su richiesta dell’Amministratore/Delegato del Condominio la data di scadenza della fattura può essere posticipata di 15 giorni rispetto a quella prevista nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato.3) Nel caso in cui ad un soggetto diverso dall’Amministratore/Delegato del Condominio sia affidata, oltre alla ripartizione, anche la riscossione e/o pa-gamento delle bollette di Publiacqua, la stessa invierà anche a tale sog-getto copia elettronica delle fatture e delle altre comunicazioni relative al rapporto contrattuale.4) Per una corretta suddivisione dei consumi condominiali tra i singoli con-domini è opportuno che la lettura dei contatori interni avvenga contestual-mente alla lettura del contatore generale. Publiacqua si impegna quindi a fornire la data di lettura prevista all’Amministratore/Delegato dal Condo-minio.5) Publiacqua si impegna ad effettuare, entro un anno (novembre 2011) dall’approvazione del Regolamento, un censimento dei Condomini.

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assicurati che il tuo condominio sia in regola

con il nuovo Regolamento

Ricorda: anche un condominio può domiciliare la bolletta ed avere indietro il deposito

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Regolamento e moduli sono scaricabili da:www.ato3acqua.toscana.it e www.publiacqua.it