Il Reporter Q1 - Dicembre 2014

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Dicembre 2014 addio 2014, cosa resta dell’anno che se ne va Editoriale i tanti volti di un mese “speciale” Matteo Francini U n altro anno è ai titoli di coda. Firenze si prepara a salutare il 2014 per accogliere il 2015, e come sempre non c’è momento migliore dell’appros- simarsi di una “fine” per fer- marsi un momento e tracciare un bilancio. In questo caso, per guardarsi indietro e capire che cosa è successo in questo anno, ma anche che cosa ci lascia in eredità. Il Reporter ha deciso allora di “riassumere” dodici mesi in dodici date. PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 19 E un altro anno se ne va. Il 2014 è ormai ai titoli di coda, ma se presto ci sarà da cambiare il calendario, a Firenze resta co- munque il segno di quanto accaduto in questi dodici mesi. Già, ma quali sono stati i fatti e gli eventi più importanti di quest’anno? Il Reporter ha fatto un viaggio indietro nel tempo per ripercorrere, mese per mese, quanto successo da gennaio ad oggi, “riassumen- do” 365 giorni in dodici date. In attesa di scoprire quello che ci riserverà il 2015 ormai alle porte. Sara Camaiora - Gianni Carpini PAGINA 11 PAGINA 12 “così vorrei firenze”: le letterine dei bimbi Ecco i “regali” per la città che gli alunni dell’istituto Villani spera- no di trovare sotto l’albero. nella casa dell’uomo che ispirò monicelli Guida ai libri sotto l’albero (meglio se made in Florence) PAGINA 18 PAGINA 16 calciomercato, i nomi per l’attacco S i avvicina la sessione inverna- le del calciomercato: anche in casa viola ci si comincia a guar- dare intorno per capire come rinforzare la squadra. E spunta- no già alcuni “candidati”. Fiorentina Distribuito da Formula Direct simply www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.52 del 1 dicembre 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A. Anno VIII Ed. 52 Centro Storico Porta Romana San Jacopino Firenze Quartiere 1 piazza repubblica ieri e oggi Tante trasformazioni recenti e alle porte. E in centro continua il “valzer” dei bandoni Il quartiere che cambia PAGINE 2-3 palazzuolo-ognissanti, “vicine” ma non troppo Scenari diversi quelli segnalati da abitanti e commercianti delle due strade parallele. PAGINA 4 natale, il centro si veste a festa PAGINA 7 AFFITTO POSTI AUTO MOTO CICLI VIA F. VERACINI, 26 PER INFO: 333/4382994 BLU GARAGE La famiglia italiana della frutta

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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Dicembre2014

addio 2014, cosa restadell’anno che se ne va

� Editoriale

i tanti voltidi un mese“speciale”

Matteo Francini

Un altro anno è ai titoli di coda. Firenze si prepara a

salutare il 2014 per accogliere il 2015, e come sempre non c’è momento migliore dell’appros-simarsi di una “fi ne” per fer-marsi un momento e tracciare un bilancio. In questo caso, per guardarsi indietro e capire che cosa è successo in questo anno, ma anche che cosa ci lascia in eredità. Il Reporter ha deciso allora di “riassumere” dodici mesi in dodici date.

☛ PAGINE 8-9

☛ SEGUE A PAGINA 19

E un altro anno se ne va. Il 2014 è ormai ai titoli di coda, ma se presto ci sarà da cambiare il calendario, a Firenze resta co-

munque il segno di quanto accaduto in questi dodici mesi. Già, ma quali sono stati i fatti e gli eventi più importanti di quest’anno? Il Reporter ha fatto un viaggio indietro nel tempo per ripercorrere, mese per mese, quanto successo da gennaio ad oggi, “riassumen-do” 365 giorni in dodici date. In attesa di scoprire quello che ci riserverà il 2015 ormai alle porte.

Sara Camaiora - Gianni Carpini

☛ PAGINA 11

☛ PAGINA 12

“così vorrei firenze”:le letterine dei bimbiEcco i “regali” per la città che gli alunni dell’istituto Villani spera-no di trovare sotto l’albero.

nella casa dell’uomoche ispirò monicelli

Guida ai libri sotto

l’albero(meglio se made

in Florence)☛ PAGINA 18 ☛ PAGINA 16

calciomercato,i nomi per l’attacco Si avvicina la sessione inverna-

le del calciomercato: anche in casa viola ci si comincia a guar-dare intorno per capire come rinforzare la squadra. E spunta-no già alcuni “candidati”.

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Anno VIIIEd. 52

Centro StoricoPorta RomanaSan Jacopino

FirenzeQuartiere 1

piazzarepubblicaieri e oggiTante trasformazionirecenti e alle porte.E in centro continuail “valzer” dei bandoni

Il quartiere che cambia

☛ PAGINE 2-3

palazzuolo-ognissanti,“vicine” ma non troppoScenari diversi quelli segnalati da abitanti e commercianti delle due strade parallele.

☛ PAGINA 4

natale, il centro si veste a festa

☛ PAGINA 7

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L’interno di Black Spring Bookshop, una delle nuove attività dedicate ai libri nate nel quartiere

Alla stazione

prossima fermatafeltrinelli express

È attesa per fine mese l’a-pertura della Feltrinelli

Express all’interno della sta-zione di Santa Maria Novella. Uno spazio di oltre mille metri quadri su due piani, grazie a cui torneranno a essere tre le insegne del gruppo Feltrinelli a Firenze, con la nuova libreria che andrà ad affiancarsi a quel-la storica di via dei Cerretani e a Red, aperta lo scorso aprile nei locali della ex Edison. Tre come in passato, quando al posto delle due “new entry” la città ospitava la Feltrinelli International in via Martel-li – ormai chiusa e i cui locali attendono una nuova destina-zione – e Ricordi Media Store nella zona di piazza della Re-pubblica, il negozio di musica che ha tirato giù i bandoni de-finitivamente nel 2012.

addio insegne storiche,ecco nuove realtà:cambia la “mappa”di cinema e librerie

Il quartiere ieri e oggi/1

Il bilancioLe Monnier ormai sette

anni fa, la Martelli e la Edison in tempi più re-centi, solo l’anno scorso

la libreria del Cinema e quella dei Servi. Piccole e grandi libre-rie, piccoli e grandi presidi cul-turali che non ce l’hanno fatta e vuoi per la crisi, vuoi per un mercato che cambia, sono stati costretti a tirare giù i bandoni. Stessa cosa è capitata a molti cinema, in tutta la città come nel quartiere 1, che già tempo addietro vide sparire tante sale storiche, dal Gambrinus, nei cui locali si trova ora l’Hard Rock Cafè, all’Ariston di piazza Otta-viani, di cui invece restano solo vecchie insegne rovinate. Ma c’è anche chi riesce, pur in un mo-mento difficile come quello at-tuale, a fare cultura con attività commerciali: il 2014 ha visto la nascita di nuovi spazi e il con-solidarsi di realtà importanti. In via dei Fossi, ad esempio, è sta-ta inaugurata a ottobre “Todo Modo”, libreria indipendente con una selezione di circa 15mila titoli tra narrativa, saggistica e libri per bambini, nonché uno spazio caffè/enoteca e uno per incontri, concerti e laboratori. Sempre a ottobre ha visto la luce un’altra libreria indipendente, in via di Camaldoli: Black Spring Bookshop, con una selezione di libri variegata, dalla narrati-

va contemporanea ai fumetti e uno spazio caffetteria. Resistono poi tante librerie, anche di pic-cole dimensioni, che lamentano però le difficoltà di tirare avanti in un periodo così particolare e che, per questo, cercano di orga-nizzarsi e farsi sentire. È quello che ha fatto ad esempio la libre-ria dei lettori della Pergola, nata nel 2013 in collaborazione con il teatro, che ha lanciato una peti-zione in difesa delle piccole li-brerie a Comune e Quartiere 1, invitandoli a organizzare eventi per rilanciare questo importante patrimonio. Come “una mani-festazione che porti per una do-menica al mese in una piazza del centro le librerie indipendenti di Firenze – si legge nella petizione – con lo scopo di fornire un aiu-to concreto in termini di possi-bilità di vendita e opportunità di comunicazione alle librerie che vorranno partecipare”. Quanto ai cinema, nonostante le tante chiusure nel corso del tempo, nel Q1 c’è ancora una discreta possi-bilità di scelta. I cinefili incalliti possono trovare una filmografia più ricercata e d’essai allo Spazio Uno, mentre resiste la multisala rimasta incentro, il Fulgor. Do-vrebbe invece riaprire all’inizio del prossimo anno il cinema Teatro della Compagnia in via Cavour, che ospiterà la sede della Casa del Cinema.

Sara Camaiora

l’alfieri torna a farsi spazio

Cinema che chiudono ma anche che aprono. Anzi, che riaprono. È passato poco più di un anno dall’inaugurazione del nuovo

Spazio Alfieri in via dell’Ulivo, dopo un lungo percorso di riquali-ficazione costato circa un milione di euro, che ha ridato vita a un angolo di città che si stava letteralmente spegnendo. Se dal 1979 l’Alfieri era stato un crocevia di personaggi del mondo del cinema, una sala speciale con una programmazione d’essai, anteprime e ras-segne particolari, il nuovo Spazio ha proseguito nel solco di questa tradizione, con una programmazione che dà ampio spazio al cine-ma d’autore. Non solo: a questo sono stati affiancati una program-mazione teatrale e spettacoli di musica, il tutto accompagnato dalla presenza di un bistrot. E quella arrivata dalla città è stata una rispo-sta positiva: sono stati oltre trentamila, nel corso di questo primo anno di apertura, gli spettatori paganti, tra cinema, musica e teatro. Proprio come nel passato, tanti volti noti del mondo dello spettaco-lo, della cultura e non solo sono passati da qui: Francesco Guccini, Carlo Petrini, Valerio Mastandrea, Alessandro Haber e Peppe Vol-tarelli, solo per citarne alcuni. Tutto esaurito per il documentario “Searching for Sugar man”, i film “Philomena” di Stephen Frears, “La mia classe” di Gaglianone, “Essere Riccardo”, “A proposito di Davis” dei fratelli Cohen e “La storia del cinema” di Pangallo. Molte le realtà coinvolte nel progetto: il coordinamento artistico del teatro di Sergio Bini in arte Bustric, la programmazione cinematografica a cura del critico Claudio Carabba in collaborazione con Quelli della Compagnia di Fst, la cura del settore scuola di Italo dall’Orto, la presenza di rassegne e festival di cinema, il contributo dello Studio Marangoni per la fotografia e la nuova immagine curata dallo Ied.

#Primo piano

Dopo le ultimechiusure“eccellenti”c’è chi non si arrendee continuaa fare culturaanche in un momentodifficile

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2 | Dicembre 2014 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

2012la libreria Edison tira giù i battenti

le tante vite vissuteda piazzarepubblicaMolte le recentitrasformazioni.E non è finita qua

Il quartiere ieri e oggi/2

Le Giubbe Rosse

“L’antico centro della città da se-colare squallo-re a vita nuova

restituito”. È la scritta che cam-peggia sull’arcone di piazza del-la Repubblica, nata dalle ceneri del mercato vecchio e del ghetto ebraico della città. E in un certo senso una vita nuova la piazza l’ha cominciata una seconda vol-ta in tempi relativamente recen-ti, se guardiamo ai cambiamenti che, negli ultimi anni, l’hanno vista protagonista e a quelli che si prepara ancora ad affrontare. Al posto dello storico cinema Gam-brinus, chiuso definitivamente nel 2007, è nato l’Hard Rock Cafè, presente ormai dal 2011. Il 2012 ha visto tirare giù i ban-doni di due attività importanti, Ricordi Media Store e la libreria Edison. Ed è ancora nella mente dei fiorentini la grande mobili-tazione cittadina che avvenne in difesa della libreria, terminata con una raccolta di oltre dieci-mila firme perché fosse man-tenuto il vincolo che obbligava a dedicare sette decimi dei suoi

Sara Camaiora

Una veduta panoramica di piazza della Repubblica: sono tanti i cambiamenti che, nel tempo, hanno interessato l’area

Il caffè Le Giubbe Rosse è una delle attività storiche della piazza

Quel “rifugio” per artisti e intellettuali

Qui si sono incontrati i precursori del Futurismo, i redattori di prestigiose riviste letterarie come Lacerba e La Voce. In-

tellettuali del calibro di Prezzolini, Palazzeschi, Gadda, Montale. Personaggi che hanno fatto la cultura del ‘900 trascorrevano qua le loro giornate. Al caffè le Giubbe Rosse di piazza della Repubbli-ca si respirano la storia e la cultura del ‘900. E ancora oggi in que-sto storico locale non mancano artisti e intellettuali, in un angolo della città sempre più “assaltato” dai turisti. “Ormai è un dato di fatto – conferma Claudio Catalani, uno degli attuali titolari – ma per noi la situazione è diversa, manteniamo una clientela sempre perlopiù ‘fiorentina’. Abbiamo un fitto calendario di presentazioni di libri, organizziamo vernissage artistici: c’è una moltitudine di artisti che ci frequenta e crea sempre occasioni di ritrovo”. Fare cultura, insomma, si può anche in un momento come questo. Quanto alle nuove attività che sono sorte e sorgeranno in piazza, Catalani non ha dubbi: “A prescindere dalla tipologia, è impor-tante che aprano attività e scompaiano le ‘cattedrali nel deserto’”.

(ex) locali ad attività culturali. Al suo posto, dallo scorso aprile, ha poi aperto i battenti Feltrinelli Red, che ha consentito di ricol-locare i dipendenti della Ricordi. Quanto agli ex lavoratori della Edison, sono diversi quelli che non hanno ancora trovato un’oc-cupazione. Alcuni di loro sono ora impiegati nella “Via dei libri”, la libreria temporanea aperta dallo scorso novembre fino al prossimo marzo in via Martel-li, per un’iniziativa degli editori fiorentini Clichy e Mandrago-ra. Ma l’affetto della città per la Edison non è mai venuto meno, come racconta Alessandro Fal-ciani, ex direttore della libreria: “Lo percepisco passeggiando in centro, parlando con le persone che ancora si ricordano di noi – ammette – manca quella libreria con oltre 60mila titoli, mancano le professionalità che lavoravano al suo interno. Credo che di que-sta mancanza Firenze ne risenta”. E se in un primo momento per i locali della Edison si era parlato dell’opzione Apple, ipotesi poi sfumata, il marchio della “mela”

non sembra però aver rinunciato ad avere un punto vendita nella centralissima piazza: un negozio potrebbe aprire già entro la fine dell’anno nei locali dell’ex Banca nazionale del lavoro. “Quando ci sono fondi sfitti una zona è sem-pre penalizzata, quindi se ci sono delle riaperture è positivo”, com-mentano alcune lavoratrici di un negozio della zona. E piazza del-la Repubblica si prepara allora a vivere un nuovo capitolo della sua lunga storia.

“l’importante è che ci sia decoro”

Proprio nel palazzo col gran-de arcone la signora Pendi-

ni, nel 1879, decise di fondare la pensione che porta ancora il suo nome. Praticamente sotto ai suoi locali, dentro cui si re-spira ancora un po’ di “Belle Époque”, potrebbe sbarcare un simbolo dei tempi moderni, la Apple. Ma il direttore Claudio Borghigiani non si stupisce: “Sarebbe bello avere ancora tante attività storiche, ma an-che anacronistico. Quello che accade in piazza Repubblica è quello che accade dappertutto: la cosa più importante è che ci sia decoro. L’Hard Rock Cafè, comunque la si pensi, ha ripu-lito un angolo che ne aveva bi-sogno, e Apple potrebbe porta-re un gran giro di persone”.

Il commento

#Primo piano

2007chiudeil cinema Gambrinus

Dicembre 2014 | 3 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#Luoghi

palazzuolo-ognissanti,“vicini” a confrontoLa prima via alle prese con vecchiproblemi, nell’altra “negozi-vedette”

quel balcone“alla rovescia”

Traffico, rumore, sicurezza e degrado. Via Palazzuo-lo combatte da anni contro queste problematiche: una

situazione difficile che – spiegano gli abitanti – in alcuni momenti si è fatta più pesante, in altri meno, ma che mai è stata risolta del tutto. Una strada co-lorata e multietnica in cui negli anni sono proliferati minimarket e luoghi di bivacco e che si è trovata troppo spesso a dover fronteggiare episodi di delin-quenza. Palomar, l’osservatorio dei re-

sidenti di via Palazzuolo, nato proprio per monitorare le criticità della strada, sottolinea poi come intorno ad alcune attività spuntate lungo la via rischino di crearsi situazioni considerate peri-colose, anche “a pochi metri da scuo-la materna, spazio bimbi e ludoteca”, viene evidenziato. Altra problematica che l’osservatorio puntualmente segna-la è quella legata all’eccessivo traffico e al mancato rispetto, da parte di molti, della Ztl. “Aspettiamo da anni le neces-sarie porte telematiche che regolereb-

bero il traffico anche in questa parte della Ztl, come avviene già nelle altre zone del centro storico”, viene fatto pre-sente sulla pagina Facebook. E sempre attraverso i social network i residenti lamentano episodi “sospetti” in strada anche durante il giorno e frequenti bi-vacchi. Un contesto complesso, insom-ma, quello segnalato dai residenti, che sembra però improvvisamente cambia-re spostandosi appena di pochi metri, in Borgo Ognissanti. Qua si trova un centro commerciale naturale molto at-tivo che programma, sia in estate che in inverno, eventi e occasioni di ritrovo, e che si è organizzato negli anni an-che per monitorare le condizioni del-la strada. “L’associazione è nata dieci anni fa e conta ormai novanta esercizi commerciali – racconta il presidente Fabrizio Carabba – il direttivo si è ‘di-viso’ la via in tre sezioni per controllare cosa non va: i negozi, insomma, fanno da ‘vedette’ e si occupano di segnalare all’amministrazione i vari problemi, dall’illuminazione alle condizioni del manto stradale”. Quanto alla sicurezza, Carabba afferma: “Controllare costan-temente la situazione e animare la stra-da vuol dire tanto: certo è che non pos-siamo dimenticarci dei problemi ora che fa freddo e ritrovarci nella stagione estiva a lamentarsi della delinquenza e del degrado, bisogna organizzarsi”. Poi conclude: “Tante attività commerciali rendono una strada anche più sicura, è merito pure della presenza del cine-ma Fulgor che vivacizza un angolo che, altrimenti, rischierebbe di diventare difficile da gestire”.

Firenze non regala solo grandi opere d’arte, buon cibo, una bellezza rara, tra-monti e scorci indimenticabili, ma anche storie particolari che hanno come

protagonisti personaggi e palazzi con facciate dai dettagli curiosi che non sfug-gono all’osservatore più attento. Alla vicenda che Il Reporter racconta questo mese, le cui radici risalgono intorno al 1500, si deve la nascita del balcone “a rovescio” che si può vedere in Borgo Ognissanti. Un’architettura anomala in cui tutti gli elementi della grande terrazza sono al contrario: i mensoloni con le volte, i balaustri e le basi che sono al posto dei capitelli e viceversa. Si narra che il proprietario del palazzo, un certo messer Baldovinetti, desiderasse ardentemen-te un grande e imponente balcone per la sua dimora. Ogni giorno inviava la ri-chiesta di concessione per la costruzione ad Alessandro de’ Medici che – sempre secondo quanto si racconta – non voleva però saperne di accettarla. Alessandro voleva rendere Firenze più armonica e aveva emanato il divieto di costruire, sulle facciate dei palazzi, terrazze o elementi architettonici troppo invadenti per le piccole strade cittadine. C’è da aggiungere poi che non avrebbe sopportato i balconi alla romana (ritenuti troppo sporgenti dalle facciate), e quindi alla vista del progetto non si era certo mostrato entusiasta. Cosa successe allora? A volte succede che le storie lontane non possiedano una verità assoluta, come in que-sto caso. Alcuni sostengono che Alessandro de’ Medici, stanco dell’insistenza di Baldovinetti, gli rispose con un “Sì alla rovescia”, volendo intendere no. Altri af-fermano che gli scrisse una lettera in cui, ironicamente, gli dava il suo benestare solo se lo avesse realizzato al contrario. I più scrupolosi sottolineano però che lo stile del palazzo non appartiene ai primi del Cinquecento, ma a un periodo più tardo e che, quindi, la risposta alla richiesta di Baldovinetti sarebbe stata scritta dal Granduca Ferdinando I. Ma in fin dei conti poco importa, dato che il mae-stoso e massiccio balcone è ancora oggi ben visibile in Borgo Ognissanti, come a ricordare a tutti il detto secondo cui “chi la dura la vince”.

Sara Camaiora

Valentina Veneziano

Il punto Curiosità

Nella foto a sinistra Borgo Ognissanti,in quella a destra via Palazzuolo

Il balcone “a rovescio” presente in Borgo Ognissanti

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4 | Dicembre 2014 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Cultura

TORNANO GLI INCANTI E LE SUGGESTIONI DI ‘FIRENZE INSOLITA’

PARCHEGGIO SAN DONATO A DISPOSIZIONE DEI RESIDENTI DEL Q.1Il Quartiere 1 informa che, per compensare i disagi dovuti ai lavori della tramvia, l’Assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti,ha stilato un importante accordo relativo ai parcheggi che riguarda anche i residenti del Q.1, per quella parte di viale Redi che va dal Ponte San Donato al Ponte alle Mosse. Nel Parcheggio di San Donato, messo a disposizione dall’Immobiliare Novoli, i residenti potranno uti-lizzare gratis i posti � no al 15 gennaio, mentre successivamente il costo sarà di 1 euro al giorno. Chi è interessato può richiedere la tessera di accesso chiamando il numero 055.410990 (dal lunedì al venerdì, in orario 8-18), comunicando di avere diritto ad una tessera gratuita per il parcheggio, in quanto residen-te della zona oggetto dei lavori in corso; oppure può prendere un appuntamento telefonico e recarsi presso l’u� cio di “Park.it”, all’ingresso del parcheggio di viale Guidoni, presentando la carta d’identità o il certi� cato di residenza, al � ne di attestare la residenza nella zona interessata.

Cantieri della tramvia

Pagina !1

“Firenze Insolita” ha rappresen-tato negli ultimi quattro anni un appuntamento � sso per il Q.1. Con le sue visite guidate e i suoi percorsi ha accompagnato i cittadini in luoghi non sempre accessibili e ha costituito l’occa-sione per riappropriarsi di spazi poco conosciuti e di storie di-menticate.La copertina-logo della manife-stazione 2014 ra� gura la proie-zione di una delle opere umane più famose al mondo, la Cupola del Brunelleschi in Santa Ma-ria del Fiore. Quasi a suggerire che, all’ombra della bellezza, c’è tutto un mondo da esplorare e portare alla luce.Firenze è già insolita di per sé poiché si tratta di una città con un piccolo centro storico che racchiude un patrimonio artisti-co e culturale inestimabile. Un tesoro annidato in ogni angolo, ogni strada, ogni palazzo dove è comunque ancora possibile scoprire, da una prospettiva di-versa, qualcosa di inedito o co-munque inusuale.Firenze stupisce sempre e rie-sce, a volte anche con poco, a farci innamorare delle sue bel-lezze ogni giorno, a seconda del punto di vista con cui la guardiamo.“Firenze Isolita 2014” ci permet-te anche di valorizzare e co-noscere più da vicino la realtà dell’associazionismo, perché proprio grazie alle associazioni che si sono proposte, rispon-dendo all’avviso pubblicato sul-la rete civica, è stato possibile realizzare questo evento.L’iniziativa ha preso il via vener-dì 14 novembre con una visita guidata (organizzata dall’Asso-ciazione via Maggio) al Museo Casa Guidi, nell’appartamento

Notizie dal territorio

I LAVORI IN CORSO A PIAZZA D’AZEGLIOSaranno 40 i nuovi alberi (la maggior parte platani) di piazza d’Azeglio. L’ha spiegato l’assessore all’am-biente e al decoro Alessia Bettini rispondendo in consiglio comunale ad un’interrogazione.13 platani sono stati abbattuti negli scorsi mesi perché malati di cancro e stessa sorte, a breve, toccherà a 12 platani e un tiglio. L’amministrazione ha però scelto non solo di sostituirli tutti ma di piantarne 14 in più. Le nuove piante sono tutte resistenti al cancro. Piazza d’Azeglio tornerà pienamente agibile a dicembre mentre per le strutture sportive, tra le quali il campo di calcetto, bisognerà aspettare il marzo del prossimo anno. Sono inoltre in programma interven-ti sulle fognature, i camminamenti e le aree che delimitano gli alberi. Durante gli scavi è stato trovato un pozzo e per questo motivo è stata realizzata una cisterna con conseguenti bene� ci per il Comune che non dovrà più pagare la bolletta dell’acqua per l’irrigazione.«Quanto alle siepi -ha a� ermato l’assessore all’ambiente- nel progetto approvato dalla soprintendenza dovevano essere eliminate ma sono state mantenute su precisa richiesta degli abitanti. Per rendere la piazza agibile (quantomeno per settori) si è evitato di allestire un unico cantiere. Per quanto riguarda il campo per ‘il calcio a due’, l’obiettivo è quello di realizzarlo contemporaneamente al campo di calcetto».

Opere pubbliche

LEOPOLDA, UN INTERVENTO DA COMPLETARELo scorso 14 ottobre, alla presenza degli assessori Bettini ed Elisabetta Meucci, si è tenuta un’assem-blea pubblica sulla situazione venutasi a creare nel quartiere residenziale Leopolda-Paisiello, costruito tra il 2005 e il 2007 nell’ambito di un programma di edilizia residenziale che è poi rimasto incompiuto. I problemi economici delle ditte costruttrici hanno infatti comportato il mancato completamento delle opere di urbanizzazione. Un primo segnale signi� cativo di riquali� cazione è in arrivo con la realizzazione di un giardino verticale su una parete esterna del complesso. La parete verticale sarà realizzata grazie al progetto ‘In three’ cha nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Apab, il Centro di giustizia minorile della Toscana e dell’Umbria e il Comune di Firenze. Si tratta di un percorso di 100 ore che punta a formare sei giovani dell’area pena-le esterna in agricoltura biodinamica, giardinaggio e piccole manutenzioni. Come già accaduto per le aiuole di piazza Beccaria i ragazzi lavoreranno a stretto contatto con i giardinieri del Comune di Firenze allestendo sulla parete una trama di piante rampicanti di vite americana inserendo invece nelle � oriere altre piante ornamentali.A conclusione di questo confronto pubblico l’amministrazione comunale si è impegnata a stabilire una forma permanete di comunicazione con i residenti e i rappresentati dei comitati della zona.

SANTISSIMA ANNUNZIATA,IN ARRIVO IL RESTAURO DELLA FACCIATA La giunta comunale ha approvato a metà novembre una delibera che sancisce l’accettazione di una donazione di 300.000 euro da parte di un privato (un cittadino straniero che abita a Firenze e ha chiesto di restare anonimo) per il restauro della facciata della Basilica di SS.Annunziata e della fontana posta sul lato occidentale della piazza. L’altra fontana posta sul lato orientale (entrambe sono opera dello scultore Pietro Tacca) è già da qualche mese in corso di restauro e sarà “scoperta” a breve. La facciata della basilica comprende diverse tipologie di opere d’arte: stemmi lapidei, un mosaico raf-� gurante l’Annunciazione e la copia di un a� resco del Poccetti che ra� gura la Fede e la Carità. Inoltre saranno restaurate le super� ci decorate architettoniche in pietra serena che compongono il loggiato. In programma anche un intervento sulla pavimentazione del loggiato e il ripristino di un’iscrizione su uno scalino che conduce alla chiesa; saranno inoltre riprese le tinteggiature con i colori che caratterizzano la piazza.L’iter prevede ora di procedere all’approvazione del progetto per passare poi all’adozione del bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori.

Tutti gli eventi

IL NATALE NEL Q.1I mercatiPiazza Annigoni

Mercato dei Bambinidall’8 dicembre al 6 gennaio Mercato Equosolidalea cura del Villaggio dei Popolidall’8 al 24 dicembre

Piazza Santa CroceMercato di Natale dal 3 al 20 dicembre

Piazza S. Giovanni Rigiocattolo 13 e 14 dicembre

Piazza Santa Maria NovellaMercatino di Natale delle Associazioni dal 17 al 22 dicembre

Piazza Santo Spirito Fierucola 14 e 21 dicembre

Piazza SS. AnnunziataFierucola dell’Immacolata

7 e 8 dicembre

Piazza Strozzi Artour 4-9 dicembre e 18-22 dicembre

Concerti di CapodannoI concerti di Capodanno si terran-no in piazza Annigoni, alle Casci-ne e in piazza del Carmine.

di Oltrarno dove visse la cele-bre poetessa britannica Eliza-beth Barrett Browning. Cala il si-pario domenica 4 gennaio con “Eclettica”, a cura della Compa-gnia dei Nove, che in Piazza Santo Spirito vedrà musicisti, attori, poeti e pittori esibirsi in un’unica performance. Durante tutta la manifestazione si alterneranno concerti, visite guidate e laboratori per bam-bini.

Il programma completo e ag-giornato è consultabile e sca-ricabile alla pagina webhttp://q1.comune.� .it.

Buon viaggio nella Firenze Insolita 2014.

Il Presidente della Commissione Cultura Q.1 - Mirco Ru� lli

E-mail: [email protected] .it

#Il quartiere in pillole

I nuovi autobus da diciotto metri

nuovi bus (più lunghi)contro i “furbetti”Si sale dalla porta anteriore.Aumentata anche la sicurezza

Trasporti L’iniziativa

il ritorno dei libri in via martelliVia Martelli è nuovamente “La Via dei Libri”. La strada nel cuore di Firenze, a lungo un punto di

riferimento, in città e non solo, per gli amanti della lettura, ospita dallo scorso mese la libreria temporanea “all’aperto” che l’anno precedente era stata montata in piazza della Repubblica. Un punto vendita ma non solo: previsti incontri con gli autori, letture collettive e appuntamenti fissi con la let-teratura. Se dunque delle librerie di via Martelli oggi resta solo il ricordo, ora c’è un nuovo spazio per gli appassionati: l’iniziativa è promossa dalle case editrici fiorentine Mandragora e Clichy, che già un anno fa avevano portato i libri nel cuore di Firenze, in piazza della Repubblica, con una libreria tem-poranea che in pochi mesi di vita aveva ospitato autori del calibro di Dacia Maraini, Daniel Pennac e Sandro Veronesi. La libreria temporanea resterà in via Martelli fino a marzo 2015: tanti gli eventi e gli appuntamenti previsti fino ad allora, con al centro gli autori di Firenze e della Toscana.

Via Garibaldi

uffici nell’ex scuolasassetti (dopo i lavori)Lavori all’ex scuola Sassetti di via Garibaldi, che ospiterà uffici comunali. Lo ha deciso Palazzo Vec-

chio, per continuare l’operazione-risparmio sugli “affitti passivi”: su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Giorgetti, la giunta ha approvato un pacchetto di progetti di manutenzione straordi-naria dell’ex istituto scolastico. L’immobile, di proprietà comunale, i cui locali sono stati liberati dagli uffici della Fondazione del Maggio Musicale, è stato scelto per accogliere alcuni uffici comunali che attualmente si trovano in affitto in altre sedi. Così, in vista del trasferimento, è stato deciso di effettuare opere di manutenzione straordinaria, mirate soprattutto alla riqualificazione degli impianti, al colle-gamento alla rete in fibra ottica oltre a interventi di adeguamento funzionale, in particolare per l’ab-battimento delle barriere architettoniche e l’accoglienza del pubblico. Il tutto per una spesa di 780.500 euro, finanziati con avanzi di amministrazione. “Con questo intervento proseguiamo il nostro piano di trasferimento degli uffici comunali da immobili in affitto a immobili di proprietà, che significa per l’amministrazione un risparmio di 2,2 milioni di euro all’anno – ha spiegato l’assessore Elisabetta Meucci – andiamo avanti nell’ottica dell’abbattimento dei fitti passivi, della razionalizzazione e della riqualificazione di edifici vuoti che tornano a nuova vita. Già dallo scorso anno – ha aggiunto l’asses-sore – siamo partiti con il trasferimento della Direzione Patrimonio Immobiliare da via Pietrapiana a via dell’Anguillara, della Direzione Risorse Finanziarie da via Pietrapiana a via del Parione, del presi-dio della polizia municipale da via dell’Ulivo a via dell’Agnolo, nell’ex aula Dionisi, e della Direzione urbanistica dall’immobile di via Andrea del Castagno all’ex sede della Pretura in piazza San Martino. Il nuovo intervento – ha concluso Meucci – riguarda l’edificio dell’ex scuola Sassetti che era incluso nel piano delle alienazioni, ma che con decisione del consiglio comunale è stato destinato a rientrare nell’operazione di spostamento degli uffici”.

Sanità

la “sub-intensiva” a santa maria nuovaInaugurato ufficialmente il nuovo reparto di “sub-intensiva” a Santa Maria Nuova. Chiamato in in-

glese “High dependency unit” (Hdu), il reparto si colloca nella parte più interna dell’ala che ospita il pronto soccorso, rappresentando una sorta di “ponte” tra il pronto soccorso stesso e medicina interna, ed è appositamente attrezzato per accogliere e monitorare i pazienti in attesa di diagnosi più precise e per gestirne eventuali emergenze. Il reparto esisteva già prima della ristrutturazione che ha portato al rifacimento di un’ampia parte di Santa Maria Nuova, tra cui il pronto soccorso, completamente rinnovato nel 2011, e la terapia intensiva, inaugurata alla fine del 2013. Sono quattro i posti letto che costituiscono il reparto di “sub-intensiva”, per cui il mese scorso c’è stato il taglio del nastro ufficiale. “Si tratta di un servizio importante per la città – ha commentato l’assessore al welfare Sara Funaro – che va ad arricchire ancora di più un ospedale come quello di Santa Maria Nuova che, negli ultimi anni, è stato interessato da un importante intervento di rinnovamento e che vede nel nuovo pronto soccorso un vero fiore all’occhiello. Ringrazio a nome dell’amministrazione e della città gli operatori che, con il loro lavoro, ogni giorno si prendono cura delle persone sofferenti”.

Mobilità

“enjoy”, il car sharingraddoppia in cittàSi chiama “Enjoy”, ed è il car sharing di Eni realizzato in partnership con Fiat e Trenitalia. Dopo

Milano e Roma, dallo scorso mese le Fiat 500 rosse targate Enjoy transitano anche per le strade fiorentine: una volta a pieno regime, saranno duecento le auto a disposizione di cittadini e turisti. Ma come funziona Enjoy? Si può visualizzare l’auto più vicina e prenotarla con l’app per smartphone o tramite il sito internet enjoy.eni.com. È possibile sceglierne anche una libera lungo la strada e iniziare subito il noleggio. Le vetture hanno libero accesso e transito in Ztl e possono essere rilasciate al termi-ne dell’utilizzo (oppure anche in modalità “sosta”) in qualsiasi parcheggio consentito all’interno dell’a-rea coperta dal servizio (che per Firenze è di circa 56 chilometri quadrati e corrisponde grossomodo al centro abitato), compresi gli spazi riservati ai residenti e quelli a pagamento delimitati da strisce blu. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: l’iscrizione è gratuita e può essere effettuata sul sito internet o attraverso l’app. “Enjoy è il risultato di un lavoro di squadra che punta sul made in Italy – ha commentato il sindaco Nardella – l’arrivo di un secondo gestore in città è una buona notizia, perché la competizione porta vantaggi per chi gestisce il servizio e per i clienti che lo usano. Il car sharing è un’alternativa all’auto privata che ha due effetti positivi: riduce l’uso di automobili private e produce minore inquinamento”.

Quattordici nuovi au-tobus Euro 6 da di-ciotto metri, di ulti-ma generazione, per

collegare il centro di Firenze con Campi Bisenzio (ma non solo): sono i mezzi presentati il mese scorso, che riducono le emissio-ni nocive e i consumi e che circo-leranno in particolare sulle linee 30 e 35, che dal cuore di Firen-ze vanno verso Campi Bisenzio sulle direttrici di via Pratese e via Pistoiese, transitando da piazza Puccini e via Baracca. La salita sui nuovi bus avviene solo dal-la porta anteriore, permettendo così al conducente di verificare la convalida del biglietto: l’obiet-tivo, come per i bus da dodici metri, è quello di contrastare i “furbetti” del biglietto. Riorga-nizzati anche gli spazi interni, “per aumentare accessibilità e comfort di viaggio”, viene spie-gato. E ancora, il sistema di vi-deosorveglianza per passeggeri e autista consentirà di aumentare la sicurezza a bordo. “Siamo la prima realtà in Italia che sta rin-

novando la flotta con autobus Euro 6 che inquinano meno del metano, fanno meno rumore dei precedenti e ci consentono di fare di Firenze sempre più una città metropolitana: questi nuovi autobus circoleranno sul-le linee che collegano la nostra città con l’area metropolitana a nord-ovest – ha spiegato il sin-daco Dario Nardella – abbiamo ancora molto da fare sul traspor-to pubblico, ma se giochiamo in squadra possiamo ottenere risul-tati straordinari”.

Ivo Gagliardi

“Meyer per il Meyer” all’Opera di Firenze

Torna la festa per i bimbi

Saranno novanta e calcheranno le scene di un palco nuovo fiammante: quello del teatro dell’Opera di Firenze. Sono i bambini protagonisti del coro dello spettacolo “Le allegre comari di Falstaff”, spettacolo di Natale a ingresso gratuito che andrà in scena mercoledì 17 dicembre alle 20,45 per la tradizionale festa “Il Meyer per il Meyer” che l’Ospedale e la sua Fondazione dedicano alle fami-

glie e a tutta la città di Firenze. L’evento rientra in Meyer Teatro della Fondazione, è sostenuto da Regione Toscana e realizzato con la collaborazione del Comune di Firenze e della Fondazione Maggio Musicale Fiorentino. Per tanti cittadini sarà l’occasione per visitare per la prima volta questo nuovo fulcro d’arte fiorentino e sarà qui che l’Associazione Venti Lucenti porterà in scena uno spettacolo per grandi e piccini a divertimento garantito. L’ ingresso è gratuito con invito, fino a esaurimento dei posti disponibili. Basta scaricarlo dal sito dell’ospedale www.meyer.it/ilmeyerperilmeyer. L’invito è valido per l’ingresso gratuito di due persone adulte, ma i bambini in più saranno i benvenuti. Ma la festa comincia ancora prima del-lo spettacolo: a partire dalle 19,30 nel foyer del teatro si terranno attività curate dall’associazione Pupi di Stac, tutte dedicate ai piccoli. Clown, musicisti e marionette animeranno la festa prima dell’ingresso in sala e apriranno la serata in un clima di festa. Alle 20,45 si abbasseranno le luci e si aprirà il sipario sull’opera “Le allegre comari di Falstaff”, rielaborazione nata dall’intreccio dell’opera di Giuseppe Verdi “Falstaff” con “Le Allegre Comari di Windsor” di William Shakespeare, adattata per un pubblico di bam-bini e ragazzi. L’opera, con un vivace gioco delle parti in cui ogni attore cambia continuamente ruolo e personaggio, narra le avventure di un vecchio truffatore, Falstaff, e delle sue ingegnose trovate per sedurre le comari del paesino di Windsor, che invece finiranno per fare di lui, piuttosto, un truffato. Scrittura scenica e regia sono di Manu Lalli, pianoforte e direzione di Loris di Leo, le percussioni di Sergio Odori, gli strumentisti del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini e il coro di voci bianche della scuola secon-daria di I grado dell’Istituto San Giuseppe di Firenze/Maestro del Coro Ania Leila Rufo. Appuntamento dunque all’Opera di Firenze (viale Fratelli Rosselli 7), mercoledì 17 dicembre a partire dalle 19,30 per la festa e alle 20,45 con lo spettacolo.

6 | Dicembre 2014 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#Zoom

luci e mercatini, il natale va in scenaTanti gli eventi in programma, dalle occasioni per dedicarsi allo shopping a insolite passeggiate

A dicembre Firenze cambia aspetto, e in questa sua “trasfor-mazione” coinvolge

tutti coloro che attraversano le sue strade e le sue piazze e si fer-mano ad ammirare i suoi scorci. Le luci sono contagiose, i rifl essi delle vetrine a festa portano ca-lore, il profumo delle castagne invade le viuzze e il grande al-bero di Natale diventa il punto di riferimento per i turisti e il luogo ideale per scattare qual-che fotografi a. Ma, oltre al clima contagioso, il centro del capo-luogo toscano regala anche una pioggia di eventi per coinvolgere e soddisfare anche le personali-tà meno avvezze al Natale. Per gli amanti dei mercatini, torna a sorpresa quello di piazza San-ta Croce (dal 3 al 20 dicembre). La fi erucola dell’Immacolata ha luogo in piazza Santissima Annunziata (7 e 8 dicembre), mentre ARTour (4-9 e 18-22 dicembre) in piazza Strozzi. E ancora, piazza Annigoni fa da

scenario al “mercato dei bambi-ni” e a quello Equosolidale (8-24 dicembre) a cura del Villaggio dei Popoli. Dal 17 al 22, in piazza Santa Maria Novella il mercatino di Natale delle associazioni terrà compagnia a fi orentini e turisti, mentre il 13 e il 14, in piazza San

Valentina Veneziano

Festività

Il grande albero davanti al Duomo è uno dei “simboli” del Natale in città. Dove non mancano eventi e iniziative per vivere al meglio il periodo di festa

la finestra muratain via dei puccidopo l’agguatoa cosimo i de’ medici

Firenze è tanto bella quan-to insolita e misteriosa.

Anche a Natale. Se durante lo shopping state passeggiando nella zona di Santissima An-nunziata, può valere la pena fare una sosta in via dei Pucci, all’incrocio con via dei Servi, dove si può notare una fi nestra murata. Si racconta che Pan-dolfo de’ Pucci, per vendicarsi di Cosimo I de’ Medici, assol-dò alcuni sicari per assassinar-lo, che si sarebbero appostati al piano terreno, proprio dietro quella fi nestra. La congiura fu scoperta e Pandolfo processa-to. Ma Cosimo I, per andare sul sicuro, dopo il fattaccio de-cise comunque di farla murare.

V.V.

La storia

Giovanni, i giocattoli sono i pro-tagonisti di “Rigiocattolo”, su ini-ziativa della comunità di Sant’E-gidio. Un’altra fi erucola invade piazza Santo Spirito (14 e 21), mentre la Fortezza apre le sue porte (dall’11 al 14 dicembre) tra prodotti tipici e graziose idee re-

galo. File (fondazione italiana di leniterapia onlus) organizza un mercato di benefi cenza a Palazzo Corsini (dal 12 al 14), un arco-baleno di abiti per donna, uomo e bambino, oggettistica e articoli di design. Ma l’atmosfera natali-zia può essere assaporata anche

attraverso l’evento “Firenze tra le righe” (10 dicembre ore 10, per prenotazioni info@trepassiperfi -renze.com), una passeggiata tra le righe di scrittori che hanno visto, descritto e raccontato la città del giglio. Sabato 13 dicem-bre ci sarà invece la possibilità di scoprire un’insolita piazza della Signoria attraverso una mostra fotografi ca che la ritrae da un al-tro punto di vista (per informa-zioni club@idea-fotografi ca.it). E suggestiva si annuncia anche la passeggiata per scoprire la sto-ria e i tesori nascosti nel quartie-re di Santissima Annunziata, in programma il 18 dicembre (pre-notazioni sempre a info@trepas-siperfi renze.com). A ciascuno, insomma, il suo Natale.

Dicembre 2014 | 7 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#Dossier

Dodici mesi in dodici date: addio 2014Da gennaio a dicembre, uno sguardo indietro per ripercorrerequanto è successo in città e capire che cosa resta dell’anno che se ne va

a cura di Sara Camaiora e Gianni Carpini

Il punto

24 GENNAIOVIA I BANCHI DALLA BASILICA

Dopo le levate di scudi e i ricorsi al Tar è il giorno del trasloco. Il mercato di San Lorenzo “cam-bia verso”: 83 banchi di fronte alla basilica vengono trasferiti, la maggior parte va a finire in piazza del Mercato centrale. Due mesi e mezzo più tardi davanti alla chiesa arriva il bussino Ataf. Uno spostamento non gradito dai bancarellai, che a mesi di di-stanza lamentano un calo delle vendite. Durante l’anno si sono susseguite varie ipotesi per le lo-cation degli ambulanti (piazzale Michelangelo, uscita degli Uffizi, lungarno degli Archibusieri), ora il nodo sembra sciolto con una nuova mappa delle bancarelle.

17 FEBBRAIOCIAO RENZI, VA A ROMA

Firenze perde un sindaco, l’Italia ha un nuovo premier. Il 17 feb-braio Giorgio Napolitano affida l’incarico di governo a Matteo Renzi, che una settimana dopo ottiene la fiducia di Camera e Senato. Con i suoi 39 anni di-venta il presidente del consiglio più giovane nella storia d’Italia. Non lascia la fascia di sindaco: con le sue dimissioni a Firenze arriverebbe un commissario. È il consiglio comunale a dichiararlo decaduto dalla carica il 24 marzo per incompatibilità. A traghetta-re Firenze alle elezioni ci pensa il “reggente” Dario Nardella, nel frattempo rientrato da Roma e tornato a vestire i panni di vice-sindaco.

19 MARZOGALLUZZO,APRE LA GALLERIAIl bypass del Galluzzo può atten-dere, la galleria delle Romite no. Dopo essere rimasto ostaggio

della burocrazia (oltre che delle erbacce), diventa percorribile il tunnel che da via delle Bagnese porta fino a via Senese. Si trat-ta di 260 metri per i quali il pri-mo atto formale risale al 1999. La rotonda su via Senese viene attivata dopo l’estate, mentre a novembre si aprono spiragli per il bypass: vengono consegnati i lavori per concludere i tre chi-lometri e mezzo destinati a di-rottare il traffico fuori dal centro abitato del Galluzzo fino alla A1 e all’autopalio.

23 APRILE“RIVOLUZIONE”AL PRIMO PIANO

Il mercato centrale di San Loren-zo ha il suo “attico”. Il centro di Firenze continua a cambiare vol-to: il 15 aprile apriva Red in piaz-za della Repubblica (una libreria Feltrinelli in versione “mangia e leggi” al posto della vecchia Edison), una settimana più tardi spalanca le sue porte al pubbli-co un altro “tempio” del cibo di qualità. Al primo piano del mer-cato centrale niente più banchi di frutta e verdura, ma tanti corner dove gustare le prelibatezze del territorio. Tremila metri quadrati di superficie, cinquecento posti a sedere, centosettanta occupati.

14 MAGGIOSI “RIACCENDE” LA TRAMVIA

Dopo una “pausa forzata”, si ri-aprono i cantieri per le linee 2 e 3 della tramvia, i tracciati che porteranno i vagoni di Sirio dalla

stazione di Santa Maria Novel-la rispettivamente a Peretola e Careggi. Previsione di fine lavo-ri: settembre 2016 per la linea 2, un anno dopo per la 3. Qualche intoppo c’è stato: ad agosto, durante gli scavi per costruire il nuovo ponte Bailey, in viale Mil-ton salta fuori un cavo di fibra ottica non segnato sulle mappe. Risultato: stop ai lavori per trenta giorni. Ora Palazzo Vecchio assi-cura: avanti tutta per recuperare il tempo perduto.

16 GIUGNOFASCIA TRICOLOREPER NARDELLAInizia l’era Nardella, con il primo consiglio comunale per l’ex de-putato (ed ex vicesindaco reg-gente), eletto con il 59 per cen-to delle preferenze, poco più di 111mila voti. “Sarò il sindaco di tutti i fiorentini”, dice nel salone de’ Dugento. Nella giunta cinque assessori donne e cinque uomi-ni, per un matematico equilibrio di genere. Dario Nardella eredita dalla precedente “gestione” solo due nomi: Cristina Giachi, che di-venta vicesindaco, ed Elisabetta Meucci, che resta all’urbanistica. Il 16 giugno il consiglio comuna-le sceglie come suo presidente Caterina Biti, ex assessore all’am-biente e “regina” delle preferen-ze alle amministrative con 1.664 voti.

14 LUGLIOLA PARTITADEL NUOVO STADIO

L’area è quella indicata dall’am-ministrazione comunale, il pro-getto è completo e approfondito, includendo anche attività turisti-co-ricettive, spazi per conferen-ze e molto altro. L’Ac Fiorentina presenta lo studio di fattibilità per il nuovo stadio nell’area Mer-cafir. Quarantamila posti per un insediamento sportivo moderno e funzionale, per essere all’altez-

za delle principali squadre euro-pee. “Sono contento e fiducioso per lo studio di fattibilità del nuo-vo stadio presentato oggi dalla società viola. È una bella notizia non solo per la Fiorentina ma per tutta Firenze”, scrive su Facebo-ok per l’occasione il sindaco Nar-della.

11 AGOSTOFIRENZE LIBERA DA 70 ANNI11 agosto 1944: Firenze si libera da sola. Le forze partigiane com-battono con tenacia una bat-taglia lunga e sanguinosissima, con tante perdite di vite umane causate dai franchi tiratori fa-scisti. Fra le vittime anche Aligi Barducci, detto “il potente”, uno dei protagonisti della Resistenza toscana. Nella notte tra il 3 e il 4 agosto i tedeschi fanno salta-re tutti i ponti di Firenze, tranne Ponte Vecchio. Ma la città insor-ge compatta e il comitato to-scano di Liberazione Nazionale prende le redini del governo cit-tadino. Settant’anni dopo, la cit-tà ricorda quei giorni con eventi, mostre, proiezioni e anche un concerto.

28 SETTEMBREBENVENUTA CITTÀ METROPOLITANAE alla fine arrivò il momento di dire addio alle Province. Si ten-gono le elezioni per la Città me-tropolitana di Firenze, il nuovo ente di secondo livello previsto dalla riforma Delrio. A votare per i 18 membri del consiglio metro-politano non sono i cittadini, ma i consiglieri comunali e i sindaci dei 42 comuni coinvolti. Per rico-prire questa carica gli eletti non percepiranno alcuna indennità accessoria: Dario Nardella non è più solo il sindaco di Firenze, ma di un’area molto più vasta e va-riegata. I risultati del voto deter-minano un’assemblea composta da 14 consiglieri del Pd, uno di Forza Italia, uno del Movimento 5 Stelle, uno della lista Città Me-tropolitana Territori Beni Comuni e uno delle Liste Civiche per la Città Metropolitana.

14 OTTOBREETEROLOGAAL VIA A CAREGGIÈ Careggi la prima struttura sani-taria pubblica italiana a realizza-re un intervento di fecondazione eterologa, con gameti maschili acquisiti in una banca del seme europea. La Regione Toscana fa da apripista a livello nazionale, approvando una delibera che, in attesa di disposizioni dal Gover-

no, permette e regolamenta que-sto tipo di procreazione assistita. L’ospedale fiorentino è tra i cen-tri accreditati per praticarla, rice-vendo fin da subito un numero record di prenotazioni: per que-sto viene deciso di aumentare a cinque gli ambulatori dedicati a questo trattamento, in modo da poter accogliere fino a quaranta coppie a settimana.

5 NOVEMBREVIA SENESE,ECCO IL SUPERMERCATODuemilacinquecento metri qua-dri di superficie di vendita, 30 casse, 130 dipendenti, 500 po-sti auto nel parcheggio coperto. Sono alcuni numeri del nuovo supermercato Esselunga inaugu-rato al Galluzzo, in via Senese, il 149esimo negozio della catena in Italia, il nono a Firenze e 29esi-mo in Toscana. Dopo trentacin-que anni, il progetto arriva alla sua conclusione. E se lo stesso discorso non vale (ancora) per il bypass, per l’occasione arrivano però buone notizie: Autostrade affida i lavori per il tratto finale, e può partire così il conto alla rovescia per il completamento dell’opera. Per un’Esselunga che apre, una che chiude: quella di via dell’Argingrosso.

31 DICEMBRECAPODANNO IN OLTRARNOCi sarà anche quella del Carmine tra le piazze fiorentine che salu-teranno “ufficialmente” il 2014. Ospiterà un mercatino, una ras-segna di strada e un concerto. Ad annunciarlo è stato il sindaco Nardella, presentando il “piano dell’Oltrarno”, un progetto nato per recuperare l’identità di que-sta parte importante del centro storico. Progetto che vedrà tra i suoi protagonisti la stessa piaz-za del Carmine, che sarà pedo-nalizzata in via sperimentale per Natale e Capodanno e definiti-vamente a partire dal 12 gennaio 2015. Promozione delle botteghe artigiane, interventi per cultura e giovani e una Ztl come nel resto del centro storico sono gli altri aspetti che caratterizzano il pia-no dell’Oltrarno.

8 | Dicembre 2014

#Dossier

“Fase di stallo, ma grandi potenzialità”

“Portare la cultura nei quartieri”

L’intervista/1 L’intervista/2

La crisi e le imprese fi orentine nell’anno che volge al termine, grandi opere e ricadute sull’economia per quello a venire. Il Re-porter ne ha parlato con Leonardo Bassili-

chi, 42 anni, presidente della Camera di Commer-cio di Firenze da giugno.Come è andato questo 2014 per l’economia � o-rentina? Il 2015 sarà � nalmente l’anno della ri-presa?Diciamo che Firenze “tiene botta” rispetto ad al-tri territori, c’è una sostanziale tenuta il che non è poco. Siamo ancora in una fase di stallo, non credo che ci possa essere uno sblocco totale per il 2015. Sicuramente ci sono delle imprese che han-no grandi potenzialità per un rilancio concreto, dipende ovviamente da come e quanto le sfrutte-ranno.Novità in vista per Firenze, in primis le grandi infrastrutture, aeroporto, tramvia, ma anche opere importanti come lo stadio: che ricadute possono avere sul sistema economico?Sono tutte grandi opportunità. La nuova pista di Peretola è la priorità: più voli, nuove destinazioni. I vantaggi di un sistema tramviario effi ciente sono innegabili: questo sarà il momento più critico, ma le zone che ora soff riranno avranno poi un rilan-

cio senza pari. Con il rifacimento della Fortezza da Basso la struttura diventerà una chicca di qualità per la grande industria fi eristica. E infi ne lo stadio, un’opera che renderà più attrattiva una parte di Fi-renze poco vissuta: a volte ci si concentra troppo sul centro storico. Neoeletto, ha � n da subito parlato di rinnova-mento per la Camera di Commercio: come pen-sa di portarlo avanti e quali sono i suoi obiettivi?La priorità è rimettere la Camera in linea con la volontà delle imprese, con iniziative concrete, come ad esempio un programma di eventi in città che esse stesse possano scegliere, all’insegna di un dialogo costante. E poi servizi più rapidi e sem-plici, grazie a uno sportello unico e al web, azioni concrete per la legalità – un monitoraggio sulla concorrenza sleale ma anche progetti che abbiamo già intrapreso come lo sportello Sos usura – l’indi-viduazione di forme adeguate di credito per le im-prese, la formazione, con incentivi a scuole e corsi che hanno fatto assumere persone.

Divisa fra il teatro da “single” e quello di coppia (aperta, dice) con Anna Me-acci, Katia Beni gira la Toscana con i suoi spettacoli e cura un laboratorio

per nuove leve della risata a Cascina (Pisa). La sua fotografi a del 2014 fi orentino? Tra sorrisi e spunti di rifl essione.Come è cambiata la città in questo anno?Penso che debba fare ancora un bel lavoro per po-ter cambiare veramente, in ambito culturale e tea-trale, ma anche per quanto riguarda il degrado e le periferie.Tra le novità, l’apertura del teatro dell’Opera.È una buona cosa, ma non basta. È necessario fare anche cose che possano arrivare a tutti. Secondo me bisogna rivalutare i quartieri, portare il teatro e gli eventi culturali nelle zone più popolari, a un prezzo accessibile a tutti.Manca un circuito teatrale alternativo?Penso di sì. A Roma e Milano esiste un circuito che permette di vedere di tutto, anche nuova dramma-turgia, mentre a Firenze si lavora ormai soprattut-to su nomi toscani conosciuti o su quelli già famosi che vengono da fuori.Con Anna Meacci, a � ne mese, riporterete sul palco le “Dirimpettegole”, due signore � orenti-

ne che sparlano dal balcone: come hanno visto cambiare la città nel 2014?Diffi cile questa domanda. Di certo direbbero: “È andato via i’Renzi. Ma se n’è accorto qualcuno?”.Nel 2014 Firenze ha ospitato anche qualche grande evento: si può fare di più?Normalmente si prediligono Milano e Roma. Fi-renze è una città che ha meno possibilità di ospi-tare il grande evento, quello da duecentomila spet-tatori. Piuttosto penso che sia importante investire sul piccolo evento, perché il grande non è alla por-tata di tutti e rimane un qualcosa di sporadico, sempre se riusciamo a “rubarlo” ad altre città.Concertone di Capodanno, chi porteresti in piazza per salutare il nuovo anno?Beh, questa è facile. Se chiedi a una fan di Vasco come me chi vorrebbe vedere a Firenze, cosa vuoi che ti risponda? Ligabue! Scherzo. Vasco per l’ulti-mo dell’anno, però, lo vedo un po’ diffi cilino... E tu come festeggerai?Sul palco (del teatro Puccini, ndr), lavorando. Se fossi stata libera, sarebbe stata un’angoscia. Per l’ul-timo dell’anno vado in crisi, non so cosa fare, mi prende la depressione. Non amo festeggiare, ma passarlo in teatro come negli ultimi cinque anni.

Sara Camaiora Gianni Carpini

Cronaca Curiosità Focus

I casi che hannoscosso Firenze

Parata di vip (e un sosia) tra nozze e selfie 365 giorni in numeri

Il 2014 fi orentino ha visto scrivere anche pagine di cronaca delicate e

complesse. Fatti che hanno lasciato la città con il fi ato sospeso, fatto clamore, commosso e spaventato. Sono i primi di marzo quando Firenze fi nisce alla ri-balta della cronaca nazionale per il caso Magherini: una morte, la sua, per cui restano ancora da chiarire le eventuali responsabilità. Due mesi dopo, a mag-gio, una donna viene ritrovata senza vita sotto un cavalcavia di Ugnano, nuda e legata. La fi ne di giugno è segnata inve-ce dalla tragedia delle Cascine: la sera del 27 un grosso ramo crolla a terra, travolgendo Donatella Mugnaini e la sua nipotina Alice, di appena due anni. Muoiono entrambe, e nel giorno delle esequie viene proclamato il lutto cittadi-no. Ma le Cascine sono teatro anche di un altro drammatico episodio: il 2 luglio viene ritrovato il cadavere di un 78enne. A ottobre piazza Puccini è scossa da una maxi-rissa: protagonisti due gruppi di persone che si sono aff rontati per stra-da, bloccando il traffi co e seminando non poca paura nella zona.

Nozze stellari, un gran galà e selfi e d’artista: nel 2014 Fi-renze ha fatto parlare di sé anche sulle riviste patina-

te. A partire dal duello con Venezia per le nozze dell’anno. Se la città delle gondole ha ospitato il chiacchieratissimo “sì” tra George Clooney e Amal Alamuddin, Firenze ha risposto a suon di rap. L’americano Kanye West ha scelto una sfarzosa cerimonia a Forte Belvedere per prendere in sposa, a maggio, la modella Kim Kardashian. Senza con-tare che George Clooney una capatina in riva all’Arno con la compagna l’aveva già fatta poco prima del matrimonio: a inizio settembre, durante la “Celebrity fi ght night” di Andrea Bocelli in Palazzo Vecchio, l’attore aveva dichia-rato davanti a un parterre di vip il suo amore per Amal. Molte star quest’anno si sono poi auto-paparazzate a Fi-renze, postando le foto delle loro vacanze sui social net-work. A luglio Will Smith ha condiviso con i suoi follower il panorama di piazzale Michelangelo, lo stesso mese Hugh Jackman girava per Firenze in bici (come testimoniano i selfi e in sella), a ottobre il regista Tim Burton ha scelto un caff è di Santo Spirito per uno scatto con la compagna Hele-na Bonham Carter, mentre a ottobre l’idolo delle teenager Justin Bieber ha scorrazzato in città su uno scooter (ma senza casco). E non è mancata nemmeno una bella “sola”, con il falso avvistamento di Leonardo Di Caprio su una Ferrari in piazza della Repubblica. Era un sosia, ma le foto hanno fatto lo stesso il giro del mondo.

Leonardo Bassilichi, presidentedella Cameradi Commercio

Katia Beni,comicae attrice

100 CAREGGIIl più grande ospedale di Firenze compie un secolo di vita: tanto è passato dalla posa della prima pietra, avvenuta il 5 luglio 1914.

100 DON LIVIIl 31 marzo compleanno speciale con messa per il prete-simbolo di San Lorenzo, don Angelo Livi. Fiorentino, è parroco della basilica da 34 anni.

100 BARTALI E LUZIIl 2014 è stato anche il centesimo anniversario delle nascite di Ginettaccio, venuto alla luce a Ponte a Ema il 18 luglio del 1914, e del poeta Mario Luzi (20 ottobre).

60 ISOLOTTOFesta per la “città giardino”: il 6 novembre del 1954 Giorgio La Pira consegnava le chiavi delle prime 750 case popolari.

10 POLO DI NOVOLINel gennaio 2004 a Novoli prende vita il Polo delle scienze sociali: fino a quel momento le tre Facoltà che ospita erano divise in 21 sedi diverse.

5 DUOMO A PIEDIPedoni “padroni” da un lustro. Erano le 10 del 25 ottobre 2009 quando piazza del Duomo diventò pedonale.

Dicembre 2014 | 9

#Speciale

pupazzi, vestiti e fiabe: è “caccia” al regaloViaggio nei negozi fi orentini che off rono doni tradizionali per bambini contemporanei (senza fargli storcere il naso)

Trenini giocattolo e iPad. Vestiti da prin-cipessa e computer di ultima generazione. I

bambini 2.0 mettono un po’ in confusione i grandi, con richie-ste che spaziano dai giocattoli più tradizionali agli ultimi ritro-vati delle nuove tecnologie. Per dare qualche spunto (abbastanza tradizionale, bisogna ammetter-lo) ai genitori (ma anche a zii, cugini e amici) in cerca di un regalo per i più piccini, Il Re-porter ha fatto un giro fra alcu-ni dei negozi più “speciali” della città. Partendo da Flo concept store (lungarno Corsini 30-34r), social business che, oltre a dare lavoro a personale svantaggiato, vanta un grande assortimento di abitini e giocattoli in cotone or-ganico. In più, per il Natale 2014, Flo ha dato vita a un’iniziativa editoriale molto speciale, una fi aba inedita, scritta e illustrata apposta per il concept store (di-sponibile in negozio), che potrà essere anche ascolatata come le

fi abe sonore di qualche tempo fa. Un altro indirizzo da segnare in agenda è Baby Bottega (via il Prato 53-55r), dove trovare un universo di oggetti dedicati ai più piccini, dai giocattoli di pez-za ai tessuti per l’arredamento, fi no all’attrezzatura per la pappa. Bambini fashion unitevi al grido di A cup of milk (Borgo Pinti 6r), piccola bottega che riserva sor-prese alle mamme appassionate di abbigliamento e ai piccoli mo-daioli, per un “total look” (come direbbero i grandi) davvero me-morabile. Per i piccoli che ama-no i giochi un salto alla Città del sole (via dello Studio 21-23r) non guasta mai, mentre se è evidente (e auspicabile) la passione per la lettura, tra gli indirizzi da segna-re ci sono Cuccumeo, liberia per ragazzi (via Meyer 11-13r) al cui interno, oltre all’assortimento di volumi, prendono vita molte ini-ziative, e Castalia (via Romana 153), che mette a disposizione una selezione speciale di giochi (e libri, ovviamente).

Enrica Cinaschi

Sotto l’albero/1

Un’immagine tratta da “Il Grande Albero”, fiaba di Natale scritta e illustrata per Flo concept store

µflo-firenze.orgbabybottega.comcuccumeo.itcittadelsolefirenze.itlibreriacastalia.itcupofmilk.it

Solidarietà

quando le feste non luccicano

Oltre al rincorrersi di shopping e auguri, a Firenze c’è un mondo per cui il Natale luccica meno. Secondo il dossier Caritas sulle

povertà 2014 i “nuovi poveri”, ovvero coloro che si sono rivolti per la prima volta, nel 2013, a un centro Caritas, sono 10.225 (il 40,3% del totale delle persone incontrate), con un’incidenza inferiore ri-spetto all’anno precedente (-6,3%), alla quale però fa da contral-tare l’aumento delle persone seguite da oltre un anno. Fra questi, gli italiani rappresentano il 32,1%. La percentuale complessiva dei disoccupati sale, fra i “nuovi poveri”, all’80,5%, a riprova del fat-to che la perdita del lavoro è sempre più spesso causa scatenante di situazioni di bisogno. Ma la città può vantare importanti realtà che proveranno a rendere il Natale un giorno di festa anche per i meno fortunati. La stessa Caritas, che gestisce il sistema di mense, il 25 dicembre non si fermerà, continuando ad accogliere i più bi-sognosi. La Comunità di Sant’Egidio tornerà a proporre un pasto di Natale per tutti coloro a cui è vicina giorno dopo giorno: persone anziane, senza fi ssa dimora, migranti. Il 25 dicembre i volontari apparecchieranno 350 coperti nella chiesa di Santo Stefano al Ponte Vecchio. Il 29 dicembre a Sollicciano si festeggerà il “Natale in ri-tardo” con i detenuti del penitenziario: saranno le donne del settore femminile a collaborare in cucina, mentre si mangerà nel Giardino degli Incontri. La Ronda della Carità, che sarà attiva anche la notte di Natale, anticipa invece le feste: il 14 dicembre preparerà il pranzo di Natale al circolo Vie Nuove per le persone in diffi coltà.

Serena Wiedenstritt

Mercoledì 17 Dicembre - ore 20.45

OPERA DI FIRENZEPRIMA DELLO SPETTACOLO Dalle ore 19.00 nel Foyer del teatroVi aspettano gli artisti e i professionisti delle attività di accoglienza del Meyer, con il coordinamento artistico dei PUPI DI STAC. Ci saranno attori, burattini, clown, giocolieri, musicisti, trampolieri, operatori della pet therapy, video proiezioni e tanta allegria!INGRESSO GRATUITO - Biglietti e programma su www.meyer.it/meyerperilmeyer

IL MEYER PER IL MEYER 2014

CON IL CONTRIBUTO DI IN COLLABORAZIONE CON

UN’INIZIATIVA DI

10 | Dicembre 2014

#Speciale

babbo Natale, vorrei che Firenze fosse così...Il Reporter ha chiesto agli alunni delle terze classi della scuola Villanidi svelare i loro desideri per la città di domani. Le risposte? Eccone alcune

Sotto l’albero/2

mare, piscinee un gruppo di pinguini

Caro Babbo Natale,la nostra città è Firenze e ci piace molto perché ci sono tante piscine e anche perché fanno i gelati e per le feste, ma anche per l’arte, perché c’è la statua del Davide, Palazzo Vecchio e il Duomo. Tra tutte le feste ci piace soprattutto la vigilia di Natale. Per la nostra città vogliamo tanti regali e vorremmo il mare e altre piscine, tanti campi da calcio, molta cioccolata, ma non al latte perché non ci piace. Tutti noi siamo andati allo zoo di Pistoia e ci è piaciuto tantissimo. Ne vorremmo uno anche a Firenze, con questi animali: scimmie, giraffe e ghepardi, leoni, elefanti, coccodrilli, un ciuco, un cavallo e un gruppo di pinguini!

Emma, Giampietro e Mathias - 3A

Il treno speciale della felicitàIo vorrei che per Natale, per le famiglie povere ci fosse un treno spe-ciale con dentro un vagone con una sala da pranzo e una sala con tanti letti, per far dormire chi non ha una casa. Una sala giochi e una sala per far riposare in pace i bambini piccoli e una biblioteca per leggere. Naturalmente questo treno è enorme e quando passa rende felici tutti e porta la pace e l’educazione tra le persone. Un treno che porti subito un lavoro per tutti. Un treno che porti la voglia di stare in famiglia e di stare in armonia e di stare uniti. Questo treno va piano e fa le curve piano perché dentro c’è anche un vagone con una maestra e libri, quaderni e penne per tutti i bambini. Lì possono studiare i bambini di tutto il mondo. Questo treno è come una grande famiglia, perché uniti possiamo essere più forti. Vorrei che anche le persone cattive, per Natale fossero più buone, cioè vorrei che questo Natale fosse magico per tutti. Spero che questo treno un giorno ci sia davvero.

3C

fast food e una ruota panoramica

Firenze è una città molto bella perché c’è il Duomo e ci sono stati i più bravi scultori e pittori. Firenze è molto grande e ci sono tante cose: il Duomo, l’Arno, Ponte Vecchio, Burger King e Mc Donald’s. Firenze è molto inquinata perché la gente butta nell’Arno tutte le cose. Noi per Natale vorremmo l’Arno più pulito e che l’aria non fosse inquinata. E poi che i bambini poveri avessero una grande casa e che ci fosse una ruota panoramica!

Matilde, Jacopo e Delia - 3A

La storia del bambinoe la statua della pace

C’era una volta a Firenze un bambino povero che non aveva neanche un soldo e voleva eliminare il male dalla città. Voleva tante altre cose belle: la pace in tutti gli abitanti della città, che tutti si vogliano bene e che chi ha malattie gravi si possa curare. Desiderava anche che si costruisse una statua simbolo della pace. Qualche giorno prima di Nata-le scrisse una lettera a Babbo Natale. Quando Babbo Natale la lesse pensò che quel bambino ci teneva tanto alla sua città e lo aiutò subito. Firenze si riempì di gioia.

Ginevra, Agata, Lorenzo, Niccolò e Gabriele - 3B

Amicizia, lealtà e un parco con gelati e fontane

Caro Babbo Natale,

i regali di Natale migliori per la nostra città sono: l’amicizia, perché ci si può aiutare, la pace perché si può stare bene insieme, più felicità per essere sempre felici, più fedeltà per essere sempre leali, meno povertà per avere meno poveri, più simpatia nelle persone, più tran-quillità per essere spesso sereni. Noi vorremmo anche dei parchi e per far contente le persone ci vorremmo mettere: panchine, tanti alberi, altalene e scivoli, collinette, muretti, gelaterie, bar, fontanelle, campi da calcio e aiuole fiorite. Questi sarebbero i regali che preferiamo per la nostra città di Firenze!

Alessio, Gymwel, Chiara, Giulia e Viola - 3B

Un grattacielo di marzapanee zaini di cioccolato

Caro Babbo Natale,Firenze è una bellissima città: è grande ed ha molte cose, come il Duomo di Firenze, la statua di Davide, Palazzo Vecchio, ecc. Secondo noi c’è poco verde. Noi per Natale vorremmo che la città stia bene e che sia molto carina, che ci fossero più cose, come tanti posti uguali a Gardaland, che non ci fosse inquinamento e avere tanti animali in casa. Nel giorno di Natale vorremmo svegliarci e trovare davanti a noi un grattacielo fatto di dolci e marzapane e vorremmo gli zaini di cioccolato. Infine vorremmo che tutti gli abitanti vivessero in pace, che non ci fosse inquinamento sulla Terra e neanche nel mare.

Elena e Alberto - 3A

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Dicembre 2014 | 11

#Focus

zingarate, scherzi e ricordi:le mille e una vita di “foffo” Rodolfo Angelico ha ispirato Monicelli: “La guerra mi ha insegnato a ridere”

Il personaggio

E se vi dicessero che le “zingarate” di “Amici Miei” non sono solo frutto della fantasia,

ma dell’ingegno di qualcuno che davvero partiva dal cuore di Fi-renze per andare fuori porta a combinarne di ogni colore? E si vi dicessero anche che quel qual-cuno è stato, nell’ordine, partigia-no, pugile professionista, autista, poeta, autore di teatro, scrittore e titolare di un bar in piazza Pit-ti? Rodolfo Angelico, per tutti “Foff o”, in vita sua non si è fatto mancare nulla. Glielo ricordano le fotografi e e gli attestati appesi alle pareti della sua casa di Bella-riva, i libri che mostra con orgo-glio rivendicando di essere lui il pozzo di aneddoti dal quale Mo-nicelli ha attinto per dar vita ai suoi “Amici Miei”. Di certo è suo il soggetto di un’altra indimen-ticabile commedia all’italiana, “Cari fottutissimi amici”, anche questa diretta da Monicelli. Oggi Rodolfo ha 88 anni, la stessa vo-glia di ridere e la mente lucida di un ragazzino. Ricorda tutto ma non campa di ricordi, comincia a raccontarsi da quel che ha fat-to il mattino stesso. Poi spegne la sua Chesterfi eld blu e attacca: “Sono nato in via Pietrapiana e cresciuto in via Michelangelo Buonarroti”, un salto all’indietro di quelli che ti stendono. “Fin da bambino mi appassionavo alle storie della gente, dei tipi eccentrici che c’erano”. E ce n’e-

Andrea Tani

Rodolfo Angelico, per tutti “Foffo”, nella sua casa di Bellariva

rano, in quella Firenze popola-resca ormai scomparsa. Arrivò la guerra e “durante il passaggio tragico della Repubblica di Salò” il 17enne Foff o scelse di unirsi ai partigiani, terza Brigata Rosselli. Poi, una volta deposte le armi, si dà al pugilato. “Forse mi manca-va un po’ di adrenalina”, scherza. Professionista a 19 anni, lo re-sta fi no al ‘52: “135 incontri, 12 sconfi tte tutte fuori casa, cinque vittorie all’estero, cavaliere per meriti sportivi, albo d’onore della Federazione pugilistica italiana”, elenca orgoglioso. “Il presidente dell’accademia pugilistica fi oren-tina era anche titolare dell’indu-stria chimica di via D’Annunzio che produceva il Nero d’inferno, una tintura per pelli che, data la miseria, veniva data sulle scarpe estive per farle diventare nere e quindi buone anche per l’inver-no. Mi assunse come autista”. Il pallino per via Buonarroti e la sua “fauna”, però, era rimasto. Prende carta e penna e le raccon-ta nell’antologia “Una strada mil-le storie”. Compra un bar, vince concorsi per poesie e porta in scena commedie teatrali in ver-nacolo. “Ma la mia vera passione era il cinema”, rivela. E la grande occasione arriva nei primi anni ‘70. “Alla festa di una casa editri-ce fi orentina, un mio conoscente incontra lo sceneggiatore Piero De Bernardi, che gli fa: stiamo per partire con ‘Amici Miei’, ma non abbiamo abbastanza mate-

L’episodio di “Amici Miei”

“la storia del righi? è vera”L’anziano cliente di un bar viene tirato in mez-

zo a un fi nto regolamento di conti tra bande di narcotraffi canti, con un fi nale tragicomico. La storia del Righi è forse la goliardata più divertente del primo “Amici Miei”. Ed è una storia vera. Ma-gari spettacolarizzata sulla pellicola, ma vera. Va da sé, farina del sacco di Rodolfo Angelico. Al bar di Foff o veniva quest’uomo che nel fi lm diventerà il Righi. “Una faina – racconta Angelico – stava con la seggiola sulla soglia, scrutava ogni cosa, sospettoso. Era avido di quattrini”. Un invito a nozze per la squadra delle zingarate. “Io le inven-tavo, Cent’anni le riquadrava, Lillo le interpreta-va”. Giorgio, detto “Cent’anni”, era il merciaio che aveva bottega dietro l’angolo, Lillo il parrucchiere in combutta. Il giorno dopo Cent’anni entra al bar e ordina il suo solito caff è. In tasca tiene un rotolo di banconote, l’incasso di una settimana. Lo sventola bene per aria, paga, saluta ed esce. Il Righi abbocca subito. “‘Ma che fa quello? Ave-va un monte di soldi!’, mi disse avvicinandosi al bancone. Io feci il vago: ‘Eh... quello vende la roba’. ‘Roba? Che roba?’. Mi guardai intorno sospettoso e feci il gesto di tirare su col naso. Poi aggiunsi: ‘Se vuole buscare qualcosa pure lei magari si può fare’. Era attaccato morbosamente alla possibilità di guadagnare. ‘Lo faccio per le mie due fi gliolucce’,

mi disse. Una sera si parte. L’automobile ce l’aveva solo Cent’anni, Lillo aveva rimediato una pistola Flobert a salve. Si va verso i Bottai, dico che ho un aff are grosso con i Marsigliesi, la banda crimi-nale che mi ero inventato (e che poi fi nirà anche nel fi lm, ndr). Scendo di corsa, corro, sparo, torno poco dopo tenendomi l’addome. ‘Scappa, scappa, mi hanno ferito!’, mentre Cent’anni ripartiva a tutto gas e io mi rovesciavo addosso la boccetta di amarena che tenevo sotto al cappotto. ‘Guarda quanto sangue!’, e intanto scalciavo dal dolore. Il dolore era fi nto, ma i calci che davo al Righi erano veri, tanto che lui strillava: ‘Buttiamolo di sotto!’”. Tutto fi nito? Macché. “Una signora ci aveva visti dalla fi nestra e si era segnata il numero della tar-ga. Il giorno dopo i carabinieri di Borgo Ognis-santi ci chiamano uno per uno al commissariato. Nemmeno a farlo apposta: il maresciallo capì che era stato uno scherzo e diventò nostro complice. Chiamò il Righi per interrogarlo. Quel poveraccio era terrorizzato mentre noi ce la ridevamo alle sue spalle. Poi toccò a Cent’anni. Il maresciallo fu ca-tegorico anche con lui: ‘Levatevi dai c... e non fate più queste bischerate!’”.

A.T.

riale. E lui: ce l’ho io. Andate da Foff o, ha un bar in piazza Pitti”. Detto fatto. “De Bernardi venne e l’incontro è durato più di qua-rant’anni. Arrivavano a casa mia lui, Monicelli e Tullio Pinelli. A volte partivano in tutta fretta da Roma quando al telefono accen-navo una storia che poteva esse-re buona. Si presentarono anche con mogli e fi gli: ‘Vu mangiate icché c’è’, dissi io”. “Amici Miei” nacque così, nel salotto in cui Rodolfo oggi si racconta. “Mi di-cevano: vendi il bar, vieni a stare con noi a Roma. Ma io avevo fa-miglia e quattro dipendenti, loro non davano garanzie. Cosa avrei dovuto fare? Continuai a scrive-re per divertimento”. Lavora a un progetto “poi sparito misterio-samente – ricorda tirando fuori un dattiloscritto dal titolo “Com-plici Miei” – sarà stato l’84 o giù di lì. Qualche anno dopo scoprii che l’avevano venduto all’estero a mia insaputa”. Monicelli lo cerca di nuovo per “Cari fottutissimi amici”, l’irresistibile novella pica-resca di un gruppo di “sbandati” che si improvvisano pugili pur di rimediare qualcosa da man-giare. Cazzotti e grasse risate: più biografi co di così. “La guerra e la fame ci avevano tolto tutti i divertimenti – si congeda Foff o – è così che ho imparato a fare gli scherzi”.

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12 | Dicembre 2014

la rivoluzionedell’oltrarnocominciadal carmineLa piazza diventapedonale. Tantele novità in arrivo

Il piano

Il Capodanno porta via le auto dal Carmine. La piazza sarà liberata dal parcheg-gio per ospitare strumenti

e musicisti di un concertone di San Silvestro. Solo la prova ge-nerale della pedonalizzazione che scatterà in via defi nitiva dal-la metà di gennaio. Un tassello, forse il più emblematico ma non l’unico, di una “rivoluzione” che, con il nuovo anno, interesserà la viabilità (e non solo) di tutto l’Oltrarno, con una parola d’ordi-ne: meno macchine, più spazio ai pedoni. La Ztl di tipo A, quella che oggi è in vigore nel centro storico, sarà estesa all’intera “rive gauche”. Chilometri di strade e marciapiedi saranno rifatti. In-fi ne, via i bus turistici di colore rosso e avanti tutta con mezzi più “light”. Il piano per l’Oltrarno annunciato dal Comune prevede inoltre di rimettere mano al ver-de pubblico. Ma anche di costel-lare il quartiere di rastrelliere per le bici per incentivare l’utilizzo delle due ruote. Non solo. Dopo piazza del Carmine, entro la fi ne del 2015 Palazzo Vecchio pre-

Natalia Binagli

Auto parcheggiate in piazza del Carmine: l’area è destinata a cambiare volto con la pedonalizzazione

vede di “sgomberare” dalle auto anche il piazzale Michelangelo. “L’Oltrarno fi no ad oggi non è stato né carne né pesce – dice il sindaco Dario Nardella – un’area senza identità che invece voglia-mo recuperare”. E il punto di par-tenza sarà proprio il Carmine. Per pedonalizzarlo si è scelta una data simbolica, il 12 gennaio, an-niversario della morte di Vasco Pratolini, narratore dell’Oltrarno con le sue “Ragazze di San Fre-diano”. Ma i duecento posti auto presenti nella piazza non scom-pariranno del tutto: lungo i lati del Carmine resteranno 65 stri-sce bianche per i residenti. Altre 82 saranno ricavate in piazza di Cestello, 92 in piazza dei Nerli. Il centro della piazza, invece, sarà tutto pedonale: il selciato sarà rifatto con una pavimentazione granulare in stile piazza Pitti. Le auto, in sostanza, non potranno più passare di fronte alla basili-ca. Per agevolarne l’uscita sarà invertito il senso di marcia di via Santa Monaca, verso via dei Serragli. Archiviata l’idea del parcheggio interrato, il Comune

tira dritto su quello sotterraneo in piazza Tasso, dove dovrebbero nascere 140 posti auto, la metà per i residenti. Spazio, nel piano del Comune, anche alla guerra alle buche. Saranno rifatti 2,5 chilometri di strade e cinque di marciapiedi a partire da via Ro-mana, via dei Serragli e piazza dei Nerli (le ultime due saranno in pietra), per un investimento di oltre 3,5 milioni. Trecentomila euro saranno spesi per potenzia-re l’illuminazione, specie in San-to Spirito e San Niccolò. Se da gennaio la Ztl di tipo A caratte-rizzerà dunque l’Oltrarno, “per-ché il quartiere – spiega Nardella – non può più essere usato come scorciatoia per il centro”, i bus turistici saranno banditi. Al loro posto Euro 6 meno ingombran-ti e inquinanti. Le stesse linee dell’Ataf, la 36 e la 37, passeranno fuori dalle mura, fermandosi in piazza Tasso. Altre novità in ar-rivo sono l’apertura del giardino dell’Iris tutti i giorni, i pilomat al posto delle catene in San Nic-colò e la riqualifi cazione di via dell’Erta Canina. Entro la fi ne del 2015, infi ne, anche piazzale Michelangelo smetterà di esse-re un parcheggio a cielo aperto: sotto i piedi del David sarà vie-tata la sosta alle auto. Un vecchio pallino di Renzi, che ora con la giunta Nardella sembra destina-to a diventare realtà.

L’accordo

botteghe e artigiani in vetrina sul web

Da botteghe storiche a store online 3.0. C’è anche questo nel piano pensato da Palazzo Vecchio per l’Oltrarno, la valorizzazione attraverso le potenzialità del web dei mestieri artigiani che, nel tempo,

hanno reso celebre il quartiere. Da qui l’accordo siglato dal Comune con i due colossi della rete Google e Amazon, che porterà alla vendita online dei prodotti tipici della riva sinistra dell’Arno e alla segna-lazione delle botteghe su Google Maps, con un progetto che non ha precedenti in Italia. Gli artigiani, inoltre, non dovranno temere per l’estensione della Ztl in tutto il quartiere: potranno inserire i loro clienti in una sorta di “lista bianca” – li rassicura il Comune – che funzionerà da lasciapassare. Obiettivo di Palazzo Vecchio è quello di creare un distretto artigianale con promozioni, campagne e collegamenti ai percorsi museali della Firenze Card, con incentivi alla trasformazione dei volumi dismessi in nuovi spazi per l’imprenditoria artigianale, in particolar modo giovanile. Si inserisce in quest’ottica anche la nascita, nel chiostro delle Leopoldine, di un mercato con prodotti a km zero. Via anche al percorso turi-stico “Oltrarno delle meraviglie”, che comprende la riapertura del camminamento sulle mura tra piazza Tasso a Porta Romana. Previste infi ne misure in favore dei giovani talenti: il Conventino, ad esempio, è destinato a ospitare alcune residenze per giovani artisti (il bando si aprirà a gennaio).

N.B.

#Focus Dicembre 2014 | 13

Oltre cinquanta mezzi spargisale e spazzaneve, più di 1.500 tonnellate di sale e scorte in ogni scuola comunale della città. Sono solo alcune delle “armi” con cui Firenze si prepara ad af-frontare un’eventuale emergenza neve. La lezione, del resto, è servita: i trenta centimetri che imbiancarono e paralizzarono la città il 17 dicembre 2010 hanno insegnato che prevenire (e

prepararsi al peggio) è meglio che curare. Così, a partire dal 2011, alla vigilia di ogni dicembre, quando si aff accia il freddo e il cielo minaccia fi occhi bianchi, Palazzo Vecchio sfodera un piano neve per mantenere le strade transitabili e garantire in tempi rapidi assistenza alla popolazione. È la Protezione civile comuna-le guidata da Paolo Dolfi a reggere il volante della macchina dell’emergenza. Pronta a ingranare la quarta se, dal Centro funzionale della Regione Toscana, dovesse scattare l’allerta per precipitazioni nevose a bas-sa quota e in pianura. È a quel punto che in città iniziano a scaldare i motori cinquantuno mezzi in grado di contrastare neve e ghiaccio. Una squadra di spargisale e spazzaneve messa a disposizione da Quadri-foglio e dalla Protezione civile, ma anche da alcune associazioni di volontariato del territorio. Nel 2010, tanto per avere un’idea, quando ancora mancava però un vero e proprio piano neve, i mezzi in campo erano appena nove. Se la colonnina di mercurio si avvicina allo zero e le previsioni danno la neve nell’aria, gli spargisale vengono subito condotti in aree strategiche della città. Ventidue quelle previste dal Comune per coprire tutta Firenze da nord a sud, tra cui si contano il ponte alla Vittoria e viale Belfi ore, piazza della Libertà e Porta Romana, solo per citarne alcune. Ogni mezzo ha come “angelo custode” un’auto dei vigili urbani, pronta a scortarlo durante gli spostamenti una volta entrato in azione. Sulle strade principali ven-gono inoltre smistati quattro mezzi di Quadrifoglio, piccole gru mobili che provvedono al rifornimento costante degli spargisale. Anche per quanto riguarda il sale, la città nel 2010 si fece trovare impreparata. Oggi Palazzo Vecchio ha pensato bene di premunirsi, mettendone da parte oltre 1.500 tonnellate stoccate in dodici punti diversi (cinque di Quadrifoglio e sette della Protezione civile ). Senza contare che tutte le scuole comunali, fi n dall’inizio dell’anno, vengono dotate di un equipaggiamento di sale utile, in caso di neve, a rendere sicure le pertinenze interne e quelle esterne, come i cortili e le uscite. Spargisale e spazza-neve ovviamente sono dotati di catene o, in alternativa, di apposite gomme termiche. Un obbligo che vale tanto per il trasporto privato quanto per quello pubblico, per evitare, come accadde quattro anni fa, di vedere lunghe fi le di automobili arenate sui viali e autobus intraversati a causa del manto stradale ricoper-to di neve. Ma i disagi causati dalla neve si combattono anche con una buona comunicazione ai cittadini. In caso di emergenza, chiunque potrà rivolgersi al numero della sala operativa della Protezione civile del Comune (055.7890). Spazio, inoltre, agli aggiornamenti in tempo reale su traffi co, viabilità e meteo sui social network di Palazzo Vecchio. Perché la neve si “combatte” anche così.

rischio neve?così firenzelo “combatte”Oltre 50 mezzie scorte di sale:queste le armianti-emergenze

Il piano

Valentina Buti

La nevicatadel 17 dicembre 2010 in città:da quel momento Firenze si è dotata di un “piano neve” per farsi trovare pronta in casodi emergenze

µ Webprotezionecivile.comune.fi.itTel. 055.7890

Il vadem

ecum

tutto quello che i cittadini(non) devono fare

Catene a bordo, auto e (soprattutto) scooter e motorini parcheg-giati a casa, scorte di sale in cantina per sgomberare le strade

private. Il piano neve messo in campo dal Comune da solo non basta: per ridurre il più possibile i disagi in caso di nevicate anche i cittadini devono metterci un po’ di impegno. Bastano pochi gesti che, in caso di necessità, possono però risultare decisivi. Si parte dall’automobile. Se nevica la cosa migliore sarebbe lasciarla in garage. Non se ne parla, poi, per i mezzi a due ruote, per i quali una strada imbiancata può rivelarsi davvero pericolosa. Se proprio non si può fare a meno di utilizzare la macchina, almeno sia chiaro che è obbligatorio avere a bordo le catene o gli appositi pneumatici da neve. Lo prevede un’or-dinanza emessa dal Comune nel 2013, che ogni anno torna in vigore dal 1° dicembre al 31 marzo. Non sarebbe male, inoltre, se ciascuno conservasse qualche sacco di sale per liberare dalle lastre di ghiaccio la viabilità privata. Un gesto di civiltà in grado di evitare rischi inutili per se stessi e per gli altri. Occhio, poi, ai contatori esterni dell’acqua: è buona norma proteggerli dal freddo utilizzando materiali isolan-ti che ne impediscano il congelamento, come un panno o pannelli di polistirolo. Accorgimenti semplici e veloci che possono limitare i danni e far risparmiare tempo e denaro, raccolti in un vademecum per i cittadini compilato dalla Protezione civile di Palazzo Vecchio. Chi vuole può scaricarlo dal sito della sala operativa comunale: www.protezionecivile.comune.fi .it.

V.B.

#Meteo

se il computer va dal “dottore”“Ci arrivano anche computer vecchi di dieci anni, spesso è possibile recuperarli, anzi in alcuni casi

dopo la riparazione possono andare più veloci di quando erano nuovi”. Alessandro Calò è un esperto in fatto di computer. Lavora in un centro di assistenza a duecento metri dalla Fortezza da Basso, in via del Romito, Wisdom. Negli ultimi tempi, complice la crisi, si sono moltiplicate le persone che por-tano dal “dottore” il loro vecchio pc per allungarne la vita, anziché comprare un apparecchio di ultima generazione. “Riparando una vecchia macchina si può spendere fi no a un quarto in meno rispetto a una nuova”, fa due conti Alessandro. Una bella ripulita al sistema operativo costa in media dai 40 ai 140 euro, nei casi più ostici. “Ovviamente dipende dalle ore di vita di ogni computer – precisa – alcuni possono essere vecchi, ma avere sulle spalle un carico di ore e di lavoro non troppo pesante e perciò possono essere facilmente recuperati”. Spesso è un problema di soft ware, l’apparecchio è gravato da troppi programmi inutilizzati, che possono rallentare il pc fi n da quando lo tiriamo fuori dalla scatola. Molte applicazioni sono comprese nel pacchetto installato di fabbrica e rubano potenza, fatto che diventa più evidente col passare del tempo e il moltiplicarsi dei dati. “Per questo facciamo prima di tutto una consulenza gratuita, con un’analisi completa del soft ware, stampando tutti i dati e facendo decidere al proprietario se proce-dere o meno”. Altra richiesta di aiuto molto frequente riguarda la presenza di virus scaricati involontaria-mente da internet. “I computer sono come le auto – conclude Calò – non tutti lo fanno, ma ogni duemila ore di funzionamento, in media una volta l’anno per un computer da uffi cio, andrebbe fatto il ‘tagliando’ per ripulirli da programmi inutili e infezioni varie, come virus e malware”.

Mestieri

14 | Dicembre 2014

#Rubriche

A quel tempo era una piccola pa-ginetta di formato doppio, tut-ta bianca e merletta, sembrava una piccola tovaglia di altare,

realizzata con doratura a rilievo tutta in-torno, come un cofanetto di “pastiglia”; al centro, in alto, c’era posizionata una fi gu-rina colorata la quale veniva azionata con un piccolo “ventaglio meccanico”, ovvero a mezzo di una fragile linguetta che faceva muovere l’immagine, che la maggior parte delle volte riproduceva un semplice pre-sepe, od una colomba, recante nel becco l’augurale segno di pace, oppure i tre Magi che off rivano i doni a Gesù Bambino. Su-bito sotto queste animate decorazioni, la maestra tracciava con il lapis alcuni righi (dove non erano già stampati), segni che terminata la scrittura, più o meno corretta, a seconda della capacità scolastica e della precisione del giovane alunno, venivano accuratamente cancellati. Non era certo una cosa da nulla scrivere su quella “im-portante” missiva... anzi comportava un impegno assai maggiore di un compito in classe! Infatti, nel caso frequente del verifi -carsi di deprecate nonché accidentali mac-chie d’inchiostro, sempre in agguato, o di errori madornali, forzatamente e malde-stramente cancellati, come poter chiedere nuovamente i soldi necessari all’acquisto di una seconda letterina di Natale? Quin-di massima attenzione e concentrazio-ne, sempre però nel timore che l’orrenda

macchia potesse compromettere tutto. Con ansia e batticuore, dopo aver ripetu-tamente umettato ed asciugato il pennino dalla caratteristica forma a foglia o a torre, con l’indispensabile strumento, il pulisci penne, il più delle volte realizzato dalla mamma, con tanti pezzettini di stoff a co-lorata e ben sagomata, fermati al centro da un bottoncino, iniziava la scrittura, ge-sto che faceva gonfi are nel petto il grande amore fi liale. Il contenuto, era più o meno il solito: “Cari genitori, oggi è Natale e io prego il Bambino Gesù che è nato stanot-te perché vi dia ogni felicità...”. Seguivano le promesse e terminava con “tanti bacini cari dal vostro...”. Il testo veniva scritto al meglio delle possibilità, con lettere am-pie che davano respiro a tutta la letterina; perfi no le inevitabili correzioni passava-no quasi inosservate per la diligente cura con la quale erano state eseguite. Anche la maestra sembrava soddisfatta perché, in quegli anni, era lei che oltre alle materie tradizionali, insegnava anche “calligrafi a”. Finalmente il giorno di Natale la letterina veniva nascosta sotto il piatto o il tovaglio-lo del babbo, quando ancora la particolare apparecchiatura che la tradizionale festivi-tà richiedeva (e tuttora richiede) non era del tutto terminata. Poi il babbo si sedeva e, naturalmente, fi ngendo di scorgerla solo all’ultimo momento, per aumentare la tre-pidante emozione del bambino, dava se-guito alla lettura, mentre alcune lacrime di

commozione e di gioia rigavano i volti dei commensali. Al termine, abbracci, baci, ed auguri... quindi il “Paternoster” recitato tutti insieme prima dell’inizio del pranzo. Al termine della lunga e magica giornata, quando uomini e cose si addormentavano nella notte, anche la letterina, che aveva vissuto la sua fugace e breve vita, inizia-va il sonno dell’oblio... pronta, però, quasi per magia a far riprovare le stesse identi-che emozioni con i ricordi, a due teste dai capelli grigi che la rileggono di quando in quando, perché conservata amorevol-mente come un gioiello prezioso! Adesso a ricevere le letterine “trinate” sono i fi gli dei nostri fi gli, e questa tradizione carica di aff etto e di reciproca gioia, è da augu-rarsi che possa rimanere sempre in tutte le famiglie come qualcosa di indispensabile; quasi per una legge naturale che si ripete e si tramanda, come gli alberi fanno intuire agli uomini di avere radici profonde alle quali sono indissolubilmente legati. Au-guri!

LUCIANO E RICCIARDOARTUSI

µ Webartusi.net

Su un giornale ho letto la letterina che una bambina ha scritto a Babbo Natale: “Quest’anno come regalo vorrei un lavoro per mio padre!”. Mi ha molto colpito che la piccola chiedesse lavo-

ro proprio a Babbo Natale, l’uomo più assenteista del pianeta: lavora solo un giorno all’anno. Sarebbe come chiedere a Brunetta di giocare playmaker nell’Armani Basket. In una seria spending review, Babbo Natale dovrebbe essere tagliato per primo: è una spesa inutile. Per quel giorno di dicembre basterebbe contattare una pizzeria che fa servizio a domicilio, così il 25, oltre al regalo, in omaggio ci dareb-bero pure una pizza quattro stagioni. Babbo Natale rappresenta la peggior lobby del mondo del lavoro. Come ha avuto questo incarico? Ha fatto un concorso? E soprattutto, quando gli scade? Mi piacerebbe che i sindacati si facessero sentire! Io sogno un nuovo Babbo Natale, magari più giovane e sveglio, questo ormai è in là con gli anni ed è chiaramente rintronato. L’anno scorso come regalo avevo chiesto una donna capace di risvegliare le mie emozioni. Invece per Natale arrivò a casa mia suocera. L’unica emozione che è riuscita a regalarmi è stata la depressione! Non mi sono mai fi dato delle persone che mantengo-no l’anonimato. Chi è veramente Babbo Natale? Nessuno lo sa... certo uno con quella pancia non passa tanto inosservato. Vi do un indizio: perché il 24 dicembre Giuliano Ferrara non si vede mai in giro?

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

µ Web: andreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

LA LETTERINA DI NATALE DEGLI ANNI ‘40

BABBO NATALEE LA SPENDING REVIEW

DATI NON RACCOLTI PRESSO L’INTERESSATOSi informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsa-bile del trattamento è Bunker s.r.l.Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in con-temporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.52 del 1 dicembre 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.

Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze.

Dicembre 2014 | 15

#Cultura

Panariello, una risata ci salveràIl comico toscano torna a Firenze con un “one man show” remake dello spettacolo dei record

In vent’anni cambiano molte cose. Cambia l’età, cambia-no le fasi della vita, cam-biano persino le battute di

un comico, tranne quelle più riuscite. Ne sa qualcosa Giorgio Panariello, che dopo due decen-ni torna sul palcoscenico dell’O-bihall (quattro lustri fa si chia-mava ancora Teatro Tenda) con lo spettacolo “Panariello sotto l’albero”, riuscitissimo one man show che nel 1995 collezionò due settimane di repliche con-secutive e oltre 24mila presenze. Stavolta le date sono quattro: 27, 28, 29 dicembre e 2 gennaio, ma sul palcoscenico c’è sempre lui, l’istrione toscano. “Dal ’95 ad oggi è cambiato tutto, sono cam-biato io, è cambiato il mio lavoro, è cambiato il mondo – ammette Panariello – anche tecnicamente è tutta un’altra cosa, vent’anni fa le scenografi e le costruivo da solo, di notte, e di solito non era-no né più e né meno che dei car-tonati. Oggi vengono proiettate in formato video”. E poi ci sono

i personaggi, alcuni dei quali rimasti gli stessi di allora. “C’è Mario il bagnino, c’è Merigo, c’è Renato Zero – spiega – e poi c’è Sirvano. Ma soprattutto sto stu-diando Nardella (eh già, ci sarà anche il sindaco di Firenze tra le gag del comico, ndr), perché il primo cittadino ha radici parte-nopee come me, e infi ne ci sarà suor Cristina, alla quale farò fare un’esibizione live”. Insomma, ce ne sarà per tutti i gusti. “Ci sarà anche una comparsata di Dante Alighieri, sul palco alla ricerca di Roberto Benigni, che deve anco-ra pagargli i diritti d’autore dopo tutte le repliche dell’Inferno in piazza Santa Croce. Ma non è tutto, questo Dante ce l’ha a morte anche con Virgilio, perché dice di aver messo su un motore di ricerca col quale fa un sacco di soldi”. Insomma divertente, scanzonato, capace di strappare una risata liberatoria anche al più musone, Panariello racconta l’Italia agli italiani e lo fa sempre in modo genuino. Una presa in

Ludovica V. Zarrilli

A tu per tu

Giorgio Panariello sarà all’Obihall tra dicembre e gennaio per “Panariello sotto l’albero”, che nel 1995 arrivò a toccare le 24mila presenze in due settimane

µ Webgiorgiopanariello.itticketone.it

giro come solo un toscano riesce a costruire, fatta di gestualità e sketch, di momenti seri e mo-nologhi rifl essivi. Non manca un cenno al presidente del consiglio, a lungo al centro delle sue battu-te. “Renzi lo conosco da tempo, mi ricordo quando veniva a ve-dere gli spettacoli miei e di Carlo (Conti, ndr) alla Bussola. Allora era poco più che un ragazzo, ma lo si prendeva già in giro bonariamente. Chi? Matteo? È passato da capoclasse a preside nello stesso anno”. E poi ci sono gli incontentabili fi orentini, che “vogliono fare i comici prima di te. Sono un pubblico diffi cile, ma anche molto caloroso”. Visto il periodo natalizio, c’è qualcosa che Panariello vorrebbe regalare ai suoi spettatori? “Vorrei regala-re un po’ di serenità. Vorrei che chi viene a vedermi dimentichi per un paio d’ore il lavoro, i pro-blemi, la suocera, il cane, Renzi, la Bindi, Gasparri. Vorrei riderci sopra, anche se per poco tempo”. Una risata ci salverà?

Classici e rock,le tante sfumaturedelle feste in città(su e giù dal palco)

Qualche idea per trascor-rere fuori casa le vacanze

di Natale? Detto fatto. Firenze pullula di cose interessanti in programma nei giorni intor-no al 25 dicembre. Il teatro Puccini, per fare un esempio, di occasioni adatte a grandi e piccini ne organizza un paio: il 14 fa spazio al classico Canto di Natale di Charles Dickens, messo in scena e musicato da Tea Paoli, mentre dal 19 al 23 propone le fi abe di Natale lette e intepretate dalla compagnia teatrale Catalyst (in occasione dei reading, i bambini potran-no portare con loro anche le letterine indirizzate a Babbo Natale). E se l’Obihall il 21 pro-pone il Family rock show, una sorta di festa un po’ rock and roll con echi natalizi dedicata ai piccini, due giorni più tardi accompagna sul palco i 60 pic-coli cantanti del coro del Melo-grano diretti da Laura Bartoli, una delle corali di voci bianche più conosciute d’Italia, vinci-trice di vari premi nazionali, con un repertorio natalizio ma anche di musica per l’infanzia e classici. Diversa l’atmosfera all’Opera di Firenze, dove il 23, seguendo le regole della tradi-zione, sarà off erto al pubblico un concerto di Natale che ha per protagonista il direttore Federico Maria Sardelli con l’Orchestra e il coro del Mag-gio Musicale fi orentino (con brani tratti dal repertorio di Vivaldi e dello stesso Sardelli). Appuntamento la sera della vigilia al Teatro Verdi per un’al-tra versione del concerto pre-natalizio. Sul palcoscenico di via Ghibellina ci sarà Daniele Rustioni con l’Orchestra della Toscana, a eseguire pezzi di Beethoven, Brahms e Dvorak. C’è chi invece le feste non le celebra con eventi a tema, ma che non per questo off re oc-casioni meno interessanti. È il caso del Teatro della Pergola, che dal 16 al 21 mette in scena Il Mercante di Venezia di Sha-kespeare, con Silvio Orlando nei panni del protagonista, e a fi ne 2014, il 31 per l’esattezza, saluta l’anno con Rocco Papa-leo e il suo Una piccola impresa meridionale. Buff o e romanti-co al tempo stesso. L’ideale per un brindisi.

B.B.

Agenda

Susanna Madarnas e la copertina di “Susy Cacao”, romanzo autobiografico edito da Mauro Pagliai

Sotto l’albero

Che Natale è senza un libro?

Sarà che Il Reporter ha una predilezione per la carta stampata, sarà che a Natale non si può rinunciare (almeno, secondo il pa-

rere della nostra redazione) a un buon libro sotto l’albero, fatto sta che qualche consiglio per le feste non può mancare, soprattutto se dagli scaff ali delle librerie fi orentine fanno capolino titoli ambienta-ti nella città del giglio o sfornati da scrittori o editori del granducato. Interessante è certamente la prima fatica letteraria di Susanna Ma-darnas, intitolata Susy Cacao ed edita da Mauro Pagliai (240 pagg, 14 euro). Un romanzo autobiografi co che racconta la storia di una bambina cresciuta tra disagio, violenze e privazioni, ma che ha sa-puto uscire dal quel mondo di oppressioni per trovare il suo riscatto in una storia d’amore, un lavoro nuovo e delle amicizie sincere. Da non perdere, visto l’imminente anniversario di Firenze capitale (nel 2015 ne ricorrono i 150 anni), anche il volume edito da Apice libri (114 pagg, 9 euro) intitolato Firenze in tasca. Una gita di piacere alla capitale, guida economico pratica, ristampa anastatica di una guida scritta da un anonimo e pubblicata nel 1867 dai Fratelli Pellas. I palazzi, le chiese, i musei, le strade e poi le attività commerciali, compresi gli alberghi e i ristoranti. Informazioni utilissime per i viaggiatori dell’epoca, dettagli curiosi e a tratti teneri per il letto-re contemporaneo, che certamente scoprirà, sfogliandola, qualche curiosità in più sulla città del giglio. Gli amanti del noir invece non potranno perdersi Gotico fi orentino, di Giacomo Aloigi (Mauro Pagliai editore, 248 pagg, 16 euro), giallo ambientato in città che pone un punto interrogativo su una morte misteriosa avvenuta il giorno della vigilia di Natale nei primi anni Ottanta. Fiorentina la casa editrice ma non l’autrice nel caso de La gallina che aveva mal di denti, di Benedicte Guettier, edito da Clichy e dedicato al pubblico dei più piccoli, racconto illustrato dall’editore specializzato in autori francesi. Dulcis in fundo, non poteva mancare un classico ambien-tato sulle rive dell’Arno. Il Natale 2014 potrebbe essere l’occasione per leggere (o rileggere) Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi e im-maginare i pressi di Coverciano (ma non solo) come li dipinse lo scrittore nella prima metà degli anni Trenta.

Dal folk allo swing,in piazza dei ciompile notti di dicembresono a base di musica

A Firenze non succede mai niente, recita un vecchio

adagio spesso ripetuto dai frequentatori delle notti fi o-rentine. La dimostrazione che quest’aff ermazione è falsa si chiama Plaz, locale nella zona di piazza dei Ciompi che off re un’accurata programmazione di musica dal vivo per tutto il mese di dicembre, che spa-zia dal rockabilly al folk e allo swing. Qualche esempio? Il 12 dicembre ci sono i Contessa and the squires e il loro show di puro rock’n’roll. Il 18 spa-zio ai Th e Greasy Beard, side project acustico, che propone un repertorio di cover rocka-billy, rock’n’roll e country. E poi ancora Martin Minelli (il 20), chitarrista e cantautore fi orentino dalla mille sfaccetta-ture artistiche e dal repertorio praticamente infi nito, e anche Th e horny monkeys (venerdì 26), duo acustico che va da atmosfere sonore ’60-’80 e che vede alla voce William Costel-lo, talentuoso italo-americano già voce degli 81db.

Falstaff spiegatoa (molti) bambini:appuntamentocon venti lucenti

Si intitola “Le allegre comari di Falstaff ” ed è un concen-

trato del Falstaff musicato da Giuseppe Verdi e delle Allegre comari di Windsor di William Shakespeare. Detto così può suonare un po’ strano, ma in realtà il coinvolgimento dei ragazzi (perché è a loro che è destinato lo spettacolo) è as-sicurato. Parola di Venti Lu-centi, compagnia teatrale che ha all’attivo una folta schiera di successi, tutti incentrati sull’avvicinamento all’opera dei bambini di varie età, dal-le elementari in su. L’appun-tamento è fi ssato dal 9 al 14 dicembre al teatro Goldoni, dove i più piccoli saranno invi-tati dai protagonsti a prendere parte attiva nello spettacolo che vedranno mettere in scena (in che modo? Troppo facile, almeno un briciolo di sorpresa ci vuole). Sul palco, oltre agli attori professionisti, il coro di voci bianche della scuola se-condaria dell’istituto San Giu-seppe di Firenze.

Dal vivo Per i piccoli

16 | Dicembre 2014

#Cultura

Uno scorcio del pulpito di Benedetto da Maiano all’interno della basilica

A santa croceL’arte (sacra)riserva più sorpresese è “vista da vicino”

Visite guidate

Ludovica V. Zarrilli

µ Websantacroceopera.itTel. 055.2466105Mail: [email protected] S e la foto non è buona,

vuol dire che non eri abbastanza vicino, di-ceva Robert Capa, tra

i migliori fotoreporter del XX secolo. E in un certo senso que-sta massima, che si rivolgeva al soggetto da fotografare, po-trebbe essere applicata anche ad altre situazioni della vita di tutti i giorni. Si potrebbe applicare, ad esempio, a tutta quella serie di monumenti che, visti più da vicino, regalano (o meglio, re-galerebbero) un corredo di det-tagli che mai ci si sarebbe potuti immaginare. Ecco, siccome non sempre è possibile oltrepassare la linea (talvolta si tratta di veri e propri cordoli protettivi) che divide lo spettatore dall’oggetto da osservare o dall’opera d’arte, lo staff dell’Opera di Santa Croce

ha ben pensato di realizzare un itinerario che porta proprio que-sto nome, “Visti da vicino”, e che grazie alla guida di un accompa-gnatore d’eccezione, per tutti i weekend fi no al 27 febbraio (ve-nerdì, sabato e domenica, solo su prenotazione allo 055.2466105 interno 3, attivo dal lunedì al ve-nerdì), porta alla scoperta di quei dettagli che pochi conoscono e che ancora meno hanno avuto la possibilità di scorgere a distanza ravvicinata. Dopo un’introdu-zione alla “lettura” della basilica di Santa Croce e dei suoi spazi, si comincia a esplorarla punto per punto, partendo dalla tomba monumentale di Michelangelo Buonarroti. Tra le pieghe delle sculture del Vasari si scoprono fi gure praticamente invisibili per chi le guarda da una distanza

non abbastanza ravvicinata. Ma di curiosità ce ne sono a bizzeff e. Ad esempio, qualcuno dei visita-tori abituali della basilica aveva fatto caso alla scala del pulpito di Benedetto da Maiano, realizzata all’interno di una colonna “rin-forzata” e non all’esterno come di solito accade? E ancora, guar-dando verso il basso si scopre che ai piedi del pulpito c’è un’om-bra marmorea dentro la quale sono contenute le spoglie terrene delle famiglia Mellini, che aveva commissionato l’opera. E poi, in quanti sapevano che la sindrome di Stendhal colse lo scrittore pro-prio all’interno di Santa Croce? E che Giorgio De Chirico prese ispirazione dalle Storie di San Silvestro di Maso di Banco per le sue quinte metafi che? Vedere (da vicino) per credere.

L’iniziativa

La cappella dei pazzi? la restaura la gente

È la prima volta che un monumento fi orentino viene coinvolto in un’iniziativa del genere: una raccolta di denaro “dal basso”, alla quale chiunque abbia a cuore la salute della Cappella dei Pazzi può parteci-

pare. Sì, perché il loggiato esterno in pietra serena della cappella progettata da Filippo Brunelleschi su ri-chiesta di Andrea de’ Pazzi ha bisogno di un corposo restauro per realizzare il quale occorrono 190mila dollari. La metà della somma è già stata stanziata dall’Opera di Santa Croce, la restante metà (95mila dollari) è al centro di un progetto di crowdfunding al quale tutti (ma proprio tutti) possono partecipare. Ecco come funziona: basta visitare il sito www.kickstarter.com sul quale l’Opera, in collaborazione con il magazine Th e Florentine e l’editore di giochi da tavola Ares, ha creato una pagina dedicata con tanto di video esplicativo, dove si può scegliere se e quanto denaro donare per questa buona causa. Bastano anche dieci euro. E in cambio che cosa si ottiene? Vari “regali”, o meglio, riconoscimenti, che vanno da una citazione negli archivi storici della basilica fi no a medaglie in bronzo, biglietti omaggio e ancora litografi e originali e visite private ai cantieri. Forza, c’è tempo solo fi no al 19 dicembre: la salvi chi può!

DICEMBRE nelle biblioteche comunali fi orentineBIBLIOTECA ORTICOLTURA Sabato 20 Dicembre - ore 11.00“Un libro per Natale”Presentazione in biblioteca dei nuovi acquisti, con scambio di auguri e piccolo rinfresco.A cura delle bibliotecarieIngresso libero senza prenotazione

BIBLIOTECA VILLA BANDINILunedì 15 dicembre - ore 17.00Per il ciclo di incontri “Profumi e baloc-chi”: Fragranze e miasmi alle origini di una disciplina dell’igiene. A cura di Aldo Pasquali

BIBLIOTECaNova ISOLOTTO 20 novembre - 30 dicembreE SONO 5... BUON COMPLEANNO BIBLIOTECA!!!Festeggiamo insieme! BiblioteCa-Nova Isolotto festeggia il suo quinto compleanno in modo originale con un breve percorso dedicato all’arte del racconto. La Vita è Troppo Breve… per un Romanzo. Ovvero l’Arte del Racconto Scrivere racconti, oggi più che mai, è una scelta coraggiosa; signifi ca esaurire un’ispirazione nel giro di poche pagine fulminanti, utilizzare uno spunto narrativo che brucia se stesso e non si distende nel più ampio respiro del romanzo. Insieme a illustri ospiti e a Leonardo Bucciardini e Daniele Bacci, Ass.ne Venti Lucenti.Giovedì 20 novembre - ore 19.00 Il Racconto del Novecento, fra Epifanie

e ConfessioniGiovedì 27 novembre - ore 19.00 I Maestri dell’OttocentoGiovedì 4 dicembre - ore 19.00 I Grandi ArchetipiGiovedì 11 dicembre - ore 18.00 Il Decameron Mercoledì 3 dicembre - ore 17.00 Nell’ambito delle iniziative per i 60° anni dell’Isolotto, presentazione del libro “Isolotto: una comunità tra Vange-lo e diritto canonico di Sergio Gomiti” (2014). Insieme all’autore e a Mirko Dormentoni, Presidente del Quartiere 4, Sergio Tanzarella, Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli e cu-ratore della Collana Oi Christianoi per la casa editrice Il Pozzo di Giacobbe, Valerio Gigante, giornalista, scrittore e redattore dell’Agenzia di informazione politico-religiosa Adista, Francesco Mori, avvocato Collegio di difesa degli imputati al processo dell’Isolotto. A cura della Comunità dell’IsolottoVenerdì 19 dicembre - ore 17.30E sotto l’albero... si canta!!BiblioteCaNova Isolotto desidera augurare a tutti i suoi utenti e frequentatori un felice Natale insieme al coro Sing We Will. Un concerto emozionante con un’avvincente selezione di canti natalizi tradizionali e moderni tra cui The Twelve Days of Christmas, I Saw Three Ships e Ding Dong Merrily on High, Imagine, Santa Claus is Coming to Town, And so this is Christmas, e molti altri. Auguri a tutti noi!!!

BIBLIOTECA BUONARROTI Mercoledì 17 dicembre - ore 17.30Progetto Bibliocoop/Negozio Coop di via ForlaniniCapelli bluPresentazione del volume di Valerio Nardoni con intervista all’autorePer info 055432506 oppure [email protected] .it

BIBLIOTECA DEL GALLUZ-ZO Martedì 16 dicembre 2014Martedì 23 dicembre 2014 dalle ore 15.00 alle 17.00Progetto: “La biblioteca adotta lo scrittore. Qualcuno con cui leggere”La scrittrice e insegnante Antonella Sarti incontri i giovani lettori alla Biblio-teca del Galluzzo per parlare con loro di libri e della passione per la scritturaPer ragazzi dai 14 ai 19 anni prenotazione obbligatoria

Biblioteca Palagio di Parte GuelfaGiovedì 11 dicembre - ore 9.30Giovedì 18 dicembre - ore 9.30Le “Passeggiate Fiorentine con Paolo Nardi” arrivano al Museo degli Argenti e alla Galleria del Costume, ritrovo davanti a Palazzo Pitti alle ore 9:30, si replica giovedì 18 dicembre alla stessa ora, iscrizioni e informazioni in biblioteca [email protected] .it;

Biblioteca delle OblateIniziative per adulti 11 dicembre - ore 17.30Presentazione del libro “La salute in cucina. Le ricette dello Studio Dama”, realizzato alll’interno di un progetto scientifi co (DAMA) libro di ricette elaborato grazie ad uno studio che i ricercatori di ISPO, l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, hanno portato avanti per due anni coinvolgendo 234 donne fi orentine, grazie a un fi nanziamento dell’Istituto Toscano Tumori. Sulla base delle indicazioni dei ricercatori di ISPO due chef esperti come Benedetta Vitali e Giovanni Allegro hanno messo a punto una serie di ricette gustose e al tempo stesso rispettose delle indicazioni che arrivano dal mondo scientifi co Sala Conferenze - Piano terraIngresso libero20 dicembre - ore 17.00Presentazione del libro di Maria Pagni-ni “I SAVOIARDI.Storia tragicomica di una dinastia” - Relatore Marco Vichi. Sarà presente l’autrice, letture con accompagnamento musicale a cura di Chiara Riondino

Iniziative per bambini6 dicembre - ore 11.30 Le Letture di Sara“Il romantico pescatore di sardine” Raymond si innamora della dea del mare Ondina, ma il padre della sirena, re Seidone, farà di tutto per tenerli lontani. Lettura del libro di Aurélia Grandin Raymond. Pescatore d’amore

e di sardine, Zoolibri. Per bambini 6-9 anni

ore 16.30 /18.30Un dono…per due!A volte basta davvero il pensiero, soprattutto se un regalo è per un amico e ci si può giocare insieme ogni volta in modo diverso. Per riscoprire come conniente -se non con una fantasiosa collaborazione!- si può inventare di tutto. Libro di riferimento: B. Gill, Il Regalo, Corraini. Per bambini dai 4 anni

7 dicembre ore 15.30/17.30Un’idea…fi liformeUna linea che si muove e si trasforma può snodarsi in incredibili storie e addobbi fantasiosi e artistici per il nostro albero di Natale: diamo forma a oggetti e narrazioni, con l’uso creativo di fi li di gomma, spago, corda e altrimateriali di recupero. Libro di riferimento: W. Wondrika, Non perdere il fi lo, CorrainiM. Evangelista, Saremo alberi, Arte

Per bambini dai 4 anni13 dicembre - ore 11.00Mille e una storia di Picasso e la modernità spagnola

Adulti con ragazzi dai 7 ai 12 anni14 dicembre - ore 15.30/17.30Petite patisserieQuali sono le tradizioni culinarie natalizie di paesi diversi? Tanti racconti ci sveleranno i segreti di molte tavole apparecchiate; dopo, starà a noi

trasformarci in piccoli pasticceri e, con l’aiuto di pasta di sale, cartoncino, forbici e altri materiali, inventare il piatto più succulento e colorato per il nostro Natale.Libro di riferimento: D. Calì, Mi piace il cioccolato, Zoolibri

Per bambini dai 4 anni20 dicembre - ore 16.30/18.30Atmosfere di NatalePer rivivere atmosfere magiche, dal sapore indoeuropeo, in occasione del Natale, mettiamoci tutti insieme ad ideare piccoli addobbi ispirati al ricordo dilanterne e decorati con carte veline, cartoncini traforati, messaggi d’auguri, nastri e coccarde.Libro di riferimento: A. Rauch, Notte di Luna, La Biblioteca

Per bambini dai 4 anni

Biblioteca delle OblateVia dell’Oriuolo, 26Tel: 055 2616512 www.biblioteche.comune.fi .it

Dicembre 2014 | 17

#Fiorentina

Il calendario

calciomercato,i viola all’attaccoPotrebbe arrivare una punta:tra i nomi Pazzini e Giovinco

Verso la sessione invernale

Tre-cinque-...mercato. Questo lo schema per rinforzare un reparto ridotto all’osso. Magari

con un Pazzo in cerca di riscatto, proprio nella Firenze dove, all’e-poca di Cesare in panca, non ri-uscì ad aff ermarsi, c’è chi dice per la troppa pressione o per l’errato utilizzo da parte del tecnico. Fat-to sta che il Milan non potrebbe certo pretendere i dieci milioni del valore del suo cartellino, vi-sto che il contratto di Giampao-lo è in scadenza a giugno 2015.

E se Vincenzo Montella de-cidesse di scrivere diretta-

mente a Babbo Natale per rice-vere “in dono” quella punta che tanto comodo gli farebbe per la seconda parte della stagione? Abbiamo provato a immaginare le parole che userebbe nella sua “letterina”, che potrebbe essere più o meno così:“Caro Babbo Natale, per gen-naio vorrei un attaccante. Dirai che ho già Babacar, che è molto bravo per avere 21 anni ed esse-re alla prima esperienza in serie A. Però acqua in bocca, perché può migliorare ancora tanto. Ma qualche volta Baba dovrà pur ri-fi atare. Dirai che ho già Gomez. Già, Gomez. Ma fra infortuni e condizione fi sica, insomma, caro Babbo, le partite le avrai viste anche tu. Si impegna sempre tanto in allenamento, ma è stato fermo un anno e mezzo. Ho pro-vato a far diventare una seconda punta Cuadrado. Ma Cuadrado non è un attaccante, gioca me-glio sulla fascia e sotto porta non ha la risolutezza di una punta. Ti ringrazio ancora per il regalo

Irene Delfino

Un contratto non rinnovato con i rossoneri. E allora, per torna-re nella sua ex squadra, Pazzini potrebbe fare un “sacrifi cio”? Il feeling tra il Pazzo e Pippo sem-bra ormai ai minimi storici, an-che dopo lo sfogo della moglie dell’attaccante su Twitter. Quindi per lui potrebbe essere il caso di cambiare l’aria di Milano con quella (più salutare) di Firenze, sfruttando anche l’amicizia tra Pradè e Galliani, che fece appro-dare la scorsa stagione Matri in viola. Sperando però che stavolta

l’operazione risulti più fruttuo-sa. Il Milan punterà a venderlo a titolo defi nitivo per fare cassa e non perderlo a zero, ma l’ipo-tesi più probabile rimane quella del prestito o di uno scambio di prestiti (e casacche). Pazzini viola e Ilicic rossonero? I valori dei giocatori corrispondono, la Fiorentina senza Bernardeschi e con un Rossi che dovrà recupe-rare senza fretta ha più bisogno di un attaccante “vero” che di un trequartista, mentre nel capo-luogo lombardo si dovranno fare

i conti con l’assenza di Honda per la Coppa d’Asia. Lo sloveno potrebbe dunque sostituirlo e rivalutare il suo cartellino lonta-no dal Franchi. Un terreno che potrebbe calcare, questa volta senza la maglia “nemica” per ec-cellenza, Sebastian Giovinco. So-stituto ideale di Berna e Pepito, né giovane né vecchio (27 anni) e con tanta voglia di mostrare sul campo le sue qualità. Il contratto con la Vecchia Signora scade nel giugno 2015: cessione con scon-to sui dieci milioni del valore del suo cartellino o prestito sono le strade che sembrano più prati-cabili. Cosa potrebbe bloccare l’arrivo della punta che piace a Montella? Più che la concorren-za delle altre pretendenti, i rap-porti non proprio idilliaci (per usare un eufemismo) fra i Della Valle e gli Agnelli. In ogni caso niente aereo, meglio la slitta.

che mi hai fatto due anni fa, Giu-seppe è un campione e, come ben sai, è davvero un bravo ragazzo, come lo sfortunato Berna. Po-tresti farmeli guarire in fretta e mantenerli in salute nei prossimi anni? Se i soldi per un altro Pepi-to non ci sono, basterebbe questo pensierino per rallegrare l’animo. E la classifi ca. Grazie!”.

I.D.

Dall’autunno all’inverno, i tifosi viola sperano che il cambio di stagione porti con sé anche un cambio di passo per la squadra

Che cosa chiederebbe in dono a Babbo Natale il tecnico viola Vincenzo Montella? Ecco come potrebbe essere la sua “letterina”

triplice fischio per il 2014

Non è stato un autunno facile per la Fiorentina, complici alcu-ni risultati che non sono stati quelli sperati e anche un po’ di

sfortuna (leggi ad esempio alla voce Bernardeschi). E allora i tifosi sperano che il cambio di stagione porti con sé anche un cambio di passo. Il mese che segna l’arrivo dell’inverno è cominciato con la “partita delle partite”, al Franchi contro la Juventus. A tinte bian-conere anche l’incontro successivo, la trasferta sul campo del Ce-sena (domenica 14 alle 18). Se l’obiettivo dei romagnoli è la salvez-za, quello della Fiorentina può essere solo uno: la vittoria. Il “mese breve” di campionato (solo tre partite in programma) si concluderà domenica 21 con il derby contro i cugini dell’Empoli, squadra ca-pace di giocare un ottimo calcio. Poi sarà “triplice fi schio” per il 2014: dopo la lunga sosta natalizia, il 2015 inizierà con la trasferta di Parma. Ma il nuovo anno porterà con sé anche la riapertura del calciomercato: i tifosi viola sperano allora, per il 2015, in ottime prestazioni. Dentro e fuori dal campo.

Lorenzo Mossani

La “letterina”

il mister e... babbo natale

tutti in palestra, A “caccia” del pilates La disciplina

Sviluppato agli inizi del 1900 da Joseph Pilates, è un programma di esercizi che pone la sua attenzione sui muscoli posturali, che forni-scono supporto alla colonna vertebrale e bilanciano il corpo. Stiamo ovviamente parlando del pilates, una disciplina molto in voga negli

ultimi anni, particolarmente indicata nel campo della rieducazione postura-le e che ha avuto il merito di avvicinare all’attività fisica anche i più pigri, no-nostante non sia in realtà un’attività così semplice da praticare correttamente. Ma se svolto con costanza e sotto la guida di un buon istruttore, il pilates porta svariati benefici: gli esercizi fanno acquisire consapevolezza del respiro e dell’allineamento della colonna vertebrale, rinforzando i muscoli del tron-co, molto importanti per aiutare ad alleviare e prevenire il mal di schiena. E questa disciplina non rinforza solo gli addominali, ma anche le fasce musco-lari più profonde vicino alla colonna. Il punto cardine del metodo è la toni-ficazione e il rinforzo del “power house”, cioè dei muscoli connessi al tronco: l’addome, i glutei, gli adduttori e la zona lombare. Gli esercizi, che si svolgono su un tappetino chiamato “pilates matwork”, sono svolti correttamente quan-do risultano fluidi e abbinati a una corretta respirazione, retaggio dello yoga dal quale il pilates ha tratto alcuni principi, donando tonicità e flessibilità. Vi

abbiamo incuriosito? Ebbene, nel centro di Firenze non mancano le palestre dove è possibile praticare questa particolare disciplina. Al Fit Village studio in via Il Prato, ad esempio, i corsi si tengono il lunedì e il giovedì mattina, mentre al Klab Conti nell’omonima via le opzioni di scelta sono davvero tan-te: lunedì pomeriggio, martedì mattina, giovedì mattina, venerdì nel primo e nel tardo pomeriggio e sabato all’ora di pranzo. E anche al JP studio di via Guelfa è possibile intraprendere questa attività. Ma il pilates è una discipli-na ormai sempre più diffusa, che permette a ogni insegnante di adattarla al proprio stile e alla propria personalità (sempre ovviamente rifacendosi ai suoi principi basilari), e di inserirla senza problemi tra i suoi corsi. Dunque, non è assolutamente da escludere che possiate praticarlo anche nella vostra palestra preferita. E se questo è un vantaggio, come essere sicuri della vali-dità del corso? Basta verificare che siano seguiti i sei principi fondamentali: respirazione controllata, il baricentro come punto di forza e di controllo, la precisione richiesta nel movimento, la concentrazione e l’importanza dell’u-so della mente oltre che del corpo, il controllo e la fluidità. Se questi principi sono presenti, fidatevi del vostro istruttore, che saprà coinvolgervi con il suo stile in un piacevole percorso di benessere.

Carlo Marrone

18 | Dicembre 2014

Lettere

NOVOLI E LA MOBILITÀ ALTERNATIVAGentile Redattore,le scrivo per segnalare che il quartiere di Novoli po-trebbe trovarsi senza un accesso pedonale sicuro dal traffi co per accedere al parco delle Cascine, l’unico polmone verde della città. Infatti io abito a Novoli e nel mio quartiere si parla della imminente demolizio-ne del ponte Bailey costruito in Via Del Barco appena un anno fa. Il vecchio ponte è stato demolito nel gen-naio 2013, il nuovo ed attuale ponte è stato costruito ed inaugurato pochi giorni prima dei mondiali di ci-clismo nel settembre 2013. Sono molto preoccupata perché i nove mesi del 2013 senza ponte sono stati molto pesanti. Avevamo capito che sarebbe stato pri-ma costruito un nuovo ponte defi nitivo e solo dopo demolito quello attuale. Infatti attualmente manca un accesso al parco per pedoni e biciclette, sicuro dal traffi co. Senza il ponte il quartiere di Novoli sarebbe per sempre isolato dalle Cascine a meno che non si utilizzi l’automobile. Ma il nostro quartiere non può essere solo il regno dell’inquinamento, del traffi co selvaggio dei motorini e delle automobili. Soprattutto ora che si è aperto il cantiere in Via di Novoli e giusta-mente ci viene chiesto di non usare l’auto deve essere possibile una viabilità alternativa: l’accesso al parco permette di muoversi in sicurezza con la bicicletta e a piedi e di spostarsi per la città senza inquinare. Ba-sterebbe poco per rendere il nostro quartiere molto più vivibile.Grazie dell’attenzione

Luisa Marini

QUEL PINO DI PIAZZA SAVONAROLA

La grandinata del settembre scorso dovrebbe averci insegnato che un occhio di tutti sulla città può servire a non versare lacrime amare in un domani vicino o lontano. Mi riferisco ad un meraviglioso pino che, su un vertice della piazza G. Savonarola angolo via Leo-nardo da Vinci, pende paurosamente verso la strada. Dalla foto che allego ma un sopralluogo chiarisce di più, è possibile vedere che la “gronda” del chiosco sot-

tostante è stata rimossa per la parte che viene a con-tatto con il fusto dell’albero. Spostare il chiosco po-trebbe non essere suffi ciente per salvare l’albero che, se dovesse cedere, causa il maltempo, fi nirebbe sullo stesso chiosco, sulle sedute in pietra, sul marciapiede e sulla strada. Un albero di quella portata, stupendo, è sacro ma altrettanto lo è la vita umana. Da qui la ne-cessità di richiamare l’attenzione delle autorità com-petenti in tempo utile.Cordialmente

Francesco Corsico

“LE BICI SENZA FANALINI E I COMPORTAMENTI DEI CICLISTI”Gentile direttore Francini,ho letto con molto interesse la lettera del signor Eu-genio S. sulle biciclette nelle aree pedonali. La lettera fotografa, in maniera assolutamente veritiera, precisa e per nulla esagerata, una reale situazione, quella della (come defi nirla?) “pirateria a due ruote” nelle aree pe-donali, e non solo, aggiungo io. Manca una sola osser-vazione: quella della quasi totale assenza, sulle bici, di fanalini (davanti e dietro) anche se essi sono obbliga-tori: se lei, poi, ci aggiunge il fatto che le bici, di sera, sono, spesso, pressoché invisibili e quello che i loro guidatori fanno il classico “comodaccio loro”, quel che ne risulta è un’evidente situazione di rischio non per loro, che pure provocano e che sarebbero i primi a subirlo, ma per i bistrattati automobilisti. Quando un “quattro ruote” investe un “due ruote” poco importa che il primo abbia ragione (per via di quanto detto sopra); ha comunque ucciso, o gravemente ferito, un essere umano! Con i problemi che ne seguono, nel futuro, di ordine psicologico o di coscienza. Ieri sera, per esempio, sul viale Giannotti, non ho investito una “gentile” (!) signora su una bici buia, che più buia non si poteva, che ha fatto un’improvvisa inversione a “U” perché, in città, io guido sempre a velocità modera-ta, soprattutto di sera, e ho gli occhi ben aperti. La bicicletta sarà pure un mezzo di trasporto ecologico, non inquinante eccetera eccetera, ma chi ci va sopra rappresenta spesso un autentico pericolo ed è un ar-rogante (ha notato con che faccia attraversano sulle strisce pedonali (pedonali!) a cavallo del loro mezzo e se li inviti a scendere come ti trattano male?) ed è uno che se ne infi schia dei sacrosanti diritti degli altri. Lei scrive “non tutti i ciclisti si comportano allo stesso modo e che... non si debba generalizzare”. Ha ragio-ne, ma solo in teoria, perché le biciclette buie sono la maggioranza, che più maggioranza non si può. Per-ché lei non pensi a qualche forma di invidia da parte mia verso i ciclisti, sappia che in gioventù ho molto usato e amato la bici e la amo ancora.Grazie della sua attenzione.Molti saluti

A.B.

LA SITUAZIONE DEI CASSONETTI AL GALLUZZOSalve,mi chiamo Daniele e sono un abitante del quartiere 3. Scrivo per portare alla vostra attenzione la situa-zione dei cassonetti al Galluzzo: accanto e dietro a molti cassonetti si può trovare di tutto, e sottolineo di tutto. A volte sembrano davvero delle discariche, con mobili e oggetti di ogni tipo e dimensione che ven-gono lasciati accanto ai cassonetti da chissà chi. Ulti-mamente mi è capitato più volte di assistere a questo “spettacolo”, e allora mi sono deciso a scrivervi. Vorrei che le autorità competenti venissero a conoscenza di questa situazione, se non lo sono già: oltre a essere molto brutto da vedere (una volta c’era perfi no un wc), si intralcia il passaggio e chissà da dove viene e

cosa è la roba che viene lasciata accanto ai cassonetti. Potete fare un giro per vedere voi stessi! Spero che la situazione possa venire risolta e possano essere fat-ti controlli per far cessare questo brutto “spettacolo”, che comincia a preoccupare me come altri cittadini del Galluzzo.Grazie,

Daniele

LA PULIZIA DELLE STRADEE CHI NON SPOSTA LE AUTOGentile direttore,vorrei “approfi ttare” del suo bel giornale (a proposi-to complimenti per come ogni mese ci informate su quello che avviene nel nostro quartiere) per rivolger-mi direttamente in prima persona ai miei cari con-cittadini. Mi ricordo molto bene che fi no a qualche anno fa era tutto un lamentarsi perché una, due o anche più volte alla settimana era necessario sposta-re la macchina per la pulizia delle strade, ed era così diffi cile trovare un posto libero che molti automo-bilisti preferivano lasciare la macchina parcheggia-ta fi n dalla mattina e non usarla per tutto il giorno! Insomma prima di prendere la macchina bisognava pensarci due volte e prenderla solo se necessario! Ora fi nalmente le cose sono cambiate e la macchina deve essere spostata solo una volta al mese. Mi sembra una gran bella comodità, a patto però che quella volta al mese tutti la spostino! Invece nella mia strada, ma da quanto mi dicono gli amici anche in altre strade, an-che in quell’unica notte al mese in cui la macchina va spostata per permettere a chi pulisce di fare bene il proprio lavoro (che va a nostro vantaggio!!) in tanti non la spostano. Risultato: 1) la strada resta più spor-ca. 2) stai a vedere che decideranno di rimettere il di-vieto di sosta una volta alla settimana! Cari fi orentini, almeno una volta al mese ricordatevi di spostarla la macchina! Pensateci, conviene a tutti!!Saluti,

C.M.

IL REPORTERRISPONDECaro lettore,condivido con piacere il suo “appello” ai fi orentini. Spesso, soprattutto in passato, la pulizia delle strade era vista più come un “incubo” che come un bene per la città e per la qualità della vita dei suoi abitanti. La riorganizzazione del servizio che negli ultimi anni ha avuto luogo a Firenze è andata proprio nella direzio-ne di un minor “disturbo” (se così si può chiamare) per i cittadini. Ma non deve essere mai dimenticato che stiamo parlando di un servizio importante, molto più di quanto spesso si pensi: ben venga dunque la ri-cerca di un “modus operandi” che vada incontro alle persone, ma quello che alla fi ne conta è la qualità del servizio. Sono, insomma, i “risultati”. Ed è fi n troppo evidente quanto essenziale sia la collaborazione dei cittadini, oltretutto chiamati ora – come ricordato anche nella sua lettera – a un impegno decisamente minore che in passato. Questo non vuol dire però che il comportamento di ciascuno sia meno importante di prima, anzi. È bene ricordare ancora una volta, in-somma, che lasciando l’auto parcheggiata in occasio-ne della pulizia delle strade non si rischia (soltanto) una multa, ma molto di più: si rischia di fi nire per vivere in una città più sporca di quanto dovrebbe.

MATTEO FRANCINI [email protected]

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaSelezionando, da gennaio ad oggi, gli eventi che – messi in fi la uno dopo l’altro – vanno a comporre il “fi lm” dell’anno che stiamo per salutare. Dal trasloco dei banchi del mercato di San Lorenzo alla “rivoluzione” di piazza del Carmine (e con lei di tutto l’Oltrarno), ecco un viaggio a ritroso nel 2014 fi orentino. Ma dicembre fa rima anche (e so-prattutto) con Natale: è il mese luccicante dedicato alle feste, alla famiglia, alla solidarietà e ai regali. A proposito di regali, quest’anno abbiamo doman-dato agli alunni di una scuola elementare di scrivere a Babbo Natale delle letterine “speciali”, chiedendo – per una volta – doni non per se stessi, ma per la città. Ebbene, che cosa vorrebbero per Firenze i cittadini di domani? Da grattacieli di marzapane a una ruota panoramica, passan-do per un treno speciale in gra-do di aiutare i meno fortunati, sono tanti i desideri espressi dai bambini fi orentini per la città. E se poi nell’immaginario colletti-vo Natale è legato a doppio fi lo alla neve, a Firenze c’è ancora chi ricorda (bene) quella volta che la neve cadde davvero, e ab-bondante, paralizzando la città: era il 17 dicembre 2010. Proprio per evitare il rischio di rivivere una situazione simile, la città si è dotata di un “piano” a prova di maxi-fi occhi: ecco come Firenze si è preparata per aff rontare un’e-ventuale emergenza, ma anche quello che i suoi abitanti (non) devono fare per limitare i disagi. Infi ne, questo mese Il Reporter racconta la storia di Rodolfo An-gelico, per tutti “Foff o”, fi oren-tino doc capace di vivere mille vite in una e di mettere lo zam-pino in capolavori del cinema di casa nostra come “Amici Miei” e “Cari fottutissimi amici”. Perché a Natale non c’è niente di meglio che concedersi un po’ di tempo per leggere una storia. Meglio se vera. Magari sotto l’albero. E al-lora, buone feste a tutti.

MATTEO FRANCINI

Dicembre 2014 | 19

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