Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

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Gennaio 2014 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere il valzer dei negozi, come cambia la città Editoriale buon anno firenze fra tappe-chiave, sogni e traguardi Matteo Francini D ici 2014 e pensi alle am- ministrative. Già, perché quello appena iniziato è l’anno che, anche a Firenze, porte- rà all’elezione del sindaco e al rinnovo del consiglio comuna- le. L’appuntamento con quella che – per ovvie ragioni – sarà una tappa fondamentale per la costruzione della città del fu- turo è in primavera. Cresce l’at- tesa per il voto, dunque, ma non è questo l’unico momento che caratterizzerà il 2014 fiorentino. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 21 P rendete carta e penna. La mappa dello shopping fiorentino, da qui alla prossima primavera, si prepara a cambiare volto. A onor del vero le novità riguardano soprattutto i “giganti”: per i piccoli in difficoltà che continuano a tirar giù il bandone, ci sono i colossi in fermento. La bussola che indica le nuove aperture im- pazza soprattutto nel triangolo d’oro degli affari, quello compreso tra piazza Stazione, il Duomo e Ponte Vecchio. Qua i cambiamenti non mancano. Sara Camaiora - Gianni Carpini PAGINA 12 PAGINE 10-11 reportage: una notte con l’unità di strada In giro per Firenze con la squa- dra della Croce Rossa che distri- buisce aiuti ai senza dimora. le famiglie di oggi tra crisi e mamme 2.0 Grandi classici e ultime uscite: quei libri a “chilometri zero” SEGUE A PAGINA 18 PAGINA 16 Il Reporter è distribuito da batistuta-firenze, una storia d’amore C erti amori non finiscono, resistono al tempo e scaval- cano gli oceani. Fino a Recon- quista, a casa di Batigol. E quan- do il Re Leone torna, Firenze gli dimostra tutto il suo affetto. Fiorentina PAGINA 3 Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.3 del 2 Gennaio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A. Anno VIII Ed. 3 Gavinana Galluzzo Firenze Sud Firenze Quartiere 3 che anno sarà: le novità nel quartiere In programma grandi opere e importanti aperture. Sotto la lente viabilità e commercio Scenari PAGINA 2 san felice a ema attende il “gioiellino” Lavori in corso per il recupero della cappella della Compagnia della Santissima Annunziata. PAGINA 4 volata finale per il museo bartali? ORLI RIPARAZIONI VARIE CAMBIO CERNIERA su piumini, gonne... CAMBIO FODERA su cappotti, giacche... TENDE RAMMAGLI RIPARAZIONE CAPI IN PELLE CARTAMODELLI CAPI SU MISURA uomo - donna CIFRE RICAMATE SU CAMICIE Via D. da Buoninsegna 8 - Firenze Tel: 055 5383019 Cell: 338 3950976 www.labottegadelcucitofirenze.it Dal lun. al ven. Mattina 9:00-13:30 Pomeriggio 15:30-19:00 DOTT. GIANLUCA MARINI MEDICO CHIRURGO Studio: via Spinello Aretino, 18 50134 Firenze Tel. 055 71.69.52 [email protected] In occasione del 20° anno di attività,sconto del 20% sulle prestazioni di conservativa per i lettori de Il Reporter che si presenteranno con la rivista

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Edizione di Gennaio 2014 de "Il Reporter" relativa al Quartiere 3 della città di Firenze

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Gennaio2014

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

il valzer dei negozi,come cambia la città

� Editoriale

buon anno firenzefra tappe-chiave,sogni e traguardi

Matteo Francini

Dici 2014 e pensi alle am-ministrative. Già, perché

quello appena iniziato è l’anno che, anche a Firenze, porte-rà all’elezione del sindaco e al rinnovo del consiglio comuna-le. L’appuntamento con quella che – per ovvie ragioni – sarà una tappa fondamentale per la costruzione della città del fu-turo è in primavera. Cresce l’at-tesa per il voto, dunque, ma non è questo l’unico momento che caratterizzerà il 2014 fi orentino.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 21

Prendete carta e penna. La mappa dello shopping fi orentino, da qui alla prossima primavera, si prepara a cambiare volto.

A onor del vero le novità riguardano soprattutto i “giganti”: per i piccoli in diffi coltà che continuano a tirar giù il bandone, ci sono i colossi in fermento. La bussola che indica le nuove aperture im-pazza soprattutto nel triangolo d’oro degli aff ari, quello compreso tra piazza Stazione, il Duomo e Ponte Vecchio. Qua i cambiamenti non mancano.

Sara Camaiora - Gianni Carpini

☛ pagina 12

☛ paginE 10-11

reportage: una nottecon l’unità di stradaIn giro per Firenze con la squa-dra della Croce Rossa che distri-buisce aiuti ai senza dimora.

le famiglie di oggitra crisi e mamme 2.0

Grandi classici

e ultime uscite:quei libri

a “chilometri zero”

☛ SEgUE a pagina 18 ☛ pagina 16

Il Reporter è distribuito da

batistuta-firenze,una storia d’amore Certi amori non fi niscono,

resistono al tempo e scaval-cano gli oceani. Fino a Recon-quista, a casa di Batigol. E quan-do il Re Leone torna, Firenze gli dimostra tutto il suo aff etto.

Fiorentina

☛ pagina 3

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Anno VIIIEd. 3

GavinanaGalluzzoFirenze Sud

FirenzeQuartiere 3

che anno sarà:le novitànel quartiereIn programma grandiopere e importantiaperture. Sotto la lenteviabilità e commercio

Scenari

☛ pagina 2

san felice a emaattende il “gioiellino”Lavori in corso per il recupero della cappella della Compagnia della Santissima Annunziata.

☛ pagina 4

volata finaleper il museo bartali?

ORLIRIPARAZIONI VARIECAMBIO CERNIERAsu piumini, gonne...CAMBIO FODERAsu cappotti, giacche...TENDE

RAMMAGLIRIPARAZIONE CAPIIN PELLECARTAMODELLICAPI SU MISURAuomo - donnaCIFRE RICAMATE SU CAMICIE

Via D. da Buoninsegna 8 - FirenzeTel: 055 5383019 Cell: 338 3950976www.labottegadelcucitofirenze.itDal lun. al ven. Mattina 9:00-13:30 Pomeriggio 15:30-19:00

dott. Gianluca MariniMEDICO CHIRURGO

Studio: via Spinello Aretino, 1850134 Firenze

Tel. 055 [email protected]

In occasione del 20° anno di attività,sconto del 20% sulle prestazioni di conservativa per

i lettori de Il Reporter che si presenteranno con la rivista

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Grandi opere ma an-che iniziative com-merciali importanti, lavori che comporte-

ranno diversi cambiamenti nel quartiere, in alcuni casi attesi e voluti da lungo tempo. Il 2014 porterà al quartiere 3 una serie di novità. In primo luogo, a feb-braio dovrebbe essere pronto il primo lotto del bypass del Gal-luzzo, infrastruttura agognata da anni che consentirà un mi-glioramento della viabilità, dre-nando il traffico diretto in città dall’autostrada e dalla Firenze-Siena e alleggerendo conside-revolmente il tratto della Cassia che attraversa il Galluzzo. I la-vori del primo lotto della galle-ria erano già finiti, ma spettava ad Anas attrezzare la galleria, ovvero principalmente soste-nere i lavori di illuminazione. Ora l’attrezzaggio è iniziato e, una volta terminato, ci saranno gli ultimi controlli e il collaudo: poi la galleria potrà essere aper-ta, presumibilmente a primave-ra. Con una delibera approvata ormai due anni fa, il Comune ha già previsto la presa in carico della gestione di questo primo tratto di bypass completato, con la conseguente apertura anti-cipata, e la sua manutenzione. “Rimane la preoccupazione per i tempi di realizzazione del secondo lotto – afferma il pre-

sidente del Q3 Andrea Cecca-relli – i cui ritardi sono legati a un problema di classificazione delle terre di scavo. L’auspicio è quello di avere l’intera opera completata il prima possibile”. Nel 2014 partiranno inoltre i lavori per la realizzazione di un altro importante bypass, quello delle Cascine del Riccio, a seguito dell’aggiudicazione provvisoria del bando uscito lo scorso agosto da parte di un’as-sociazione di imprese. La durata prevista dei lavori è di 16 mesi. “Anche questa è un’ottima noti-zia, abbiamo chiesto che i lavori comincino dalla parte del Gal-luzzo e non dovrebbero esserci problemi: auspichiamo che la durata non sfori i sedici mesi previsti”, commenta Ceccarelli. A marzo previsto il taglio del nastro per due strutture priva-te: l’Esselunga di via Senese e il McDonald’s alle Due Strade. Per quanto riguarda l’Esselunga sembra ormai tutto pronto, di-scorso simile per il McDonald’s. Infine, l’anno appena iniziato dovrebbe essere anche quello della riapertura dell’Ex3. “L’as-sociazione Nem ha vinto il ban-do, hanno progetti interessanti, c’erano una serie di questioni

burocratiche da risolvere ma spero che questo spazio possa riaprire quanto prima, perché lasciarlo inutilizzato è davvero uno spreco per la cittadinanza”, conclude Ceccarelli.

A primavera

piazza francia, l’area verde cambia volto

Novità in vista anche per gli spazi verdi del quar-

tiere. Sarà infatti inaugurato a primavera il “nuovo” giardino di piazza Francia, che ver-rà risistemato e riqualificato con l’introduzione di nuove attrezzature, anche ginniche. Non ci sarà più, invece, la pi-sta di pattinaggio. “Possiamo ritenerci abbastanza soddi-sfatti – spiega Andrea Cecca-relli, presidente del Quartiere – i lavori consentiranno un miglioramento generale delle condizioni dell’area verde, che diventerà maggiormente frui-bile per i residenti”.

S.C.

grandi operee aperturenel nuovo annodel quartiere

Lavori in corso

Riva sinistra d’Arno

Sara Camaiora

la “rivoluzione” continua

Le demolizioni sono partite nel novembre scorso e hanno riguar-dato la copertura metallica della terrazza dell’ex ristorante La

Greppia, le vasche di voga con relativa tettoia dei Canottieri Comu-nali e la terrazza a sbalzo del centro anziani. Demolizioni, queste, propedeutiche al progetto complessivo che riguarda la riva sinistra dell’Arno messo a punto da Provincia e Comune, che non preve-de soltanto la rimozione di strutture ma anche la riqualificazione generale dell’area, con interventi di rifacimento degli argini e di collocazione di piante. Per le società sportive Rari Nantes Florentia e Canottieri Comunali, anch’esse interessate dal provvedimento, le demolizioni avverranno invece nell’arco di quattro anni, come sta-bilito dal Comune di Firenze dopo una lunga discussione. Nel frat-tempo l’attività sportiva può continuare, mentre Palazzo Vecchio si impegna a individuare le aree dove ricollocare le due strutture. “All’interno del regolamento urbanistico saranno inserite le possi-bili aree alternative da destinare alla ricollocazione dell’impianto della Rari Nantes e della palestra dei Canottieri – spiega il presiden-te del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli – la mia preoccupazione era che se da una parte si lavora per essere inappuntabili da un punto di vista del rischio idraulico, come chiaramente è giusto che sia, dall’altra potesse passare in secondo piano l’importanza di questi impianti sportivi come presidi sociali e luoghi di aggregazione. Sono quindi contento – conclude – che anche l’amministrazione si sia dimostrata da subito consapevole dell’importanza di queste strutture per il quartiere e per l’intera città”.

S.C.

#Primo piano

Le novitàpiù atteseriguardanoi bypassdi Galluzzoe Cascinedel Riccio

Il bypass del Galluzzo: è questa una delle opere più attese nel quartiere nel nuovo anno

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2 | Gennaio 2014 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

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LA lunga“CORSA”DEL MUSEOPER BARTALIMa la soluzionedella vicenda ora sembra più vicina

La struttura

Sorgane

Più di cento bici, oltre duemila tra giornali e riviste, circa ottocento libri e anche due moto-

ciclette. È il vasto patrimonio che si può trovare al ciclomuseo Bar-tali di via Chiantigiana, a Ponte a Ema, dedicato appunto a Gino Bartali, il grande campione delle due ruote che proprio qua era nato. Una storia complessa, con alti e bassi e non poche difficol-tà, quella del museo, di cui negli anni si è presa cura l’associazione Amici del Museo del Ciclismo “Gino Bartali”, il cui presidente, Andrea Bresci, era amico perso-nale di Ginettaccio. Scopo prin-cipale dell’associazione, come si legge sul sito del museo, è quello di raccogliere tutto quanto possa essere utile all’allestimento mu-seale e al centro di documenta-zione sportiva all’interno della struttura stessa. Un anno fa, lo scorso gennaio, si era concluso il contenzioso che aveva visto contrapporsi Bresci e l’asso-ciazione, appoggiati dai figli di Bartali Luigi e Biancamaria, alla vedova Adriana Beni e all’altro

Sara Camaiora

Il museo dedicato a Gino Bartali in una foto di qualche anno fa: ora il Comune è pronto a prendere la gestione diretta della struttura

Piazza Istria: qua dovrebbe sorgere un nuovo fontanello di Publiacqua

conto alla rovescia per il fontanello

Un fontanello a Sorgane. È quanto dovrebbe sorgere a breve in piazza Istria, o comunque in una delle aree principali del

rione. Il tutto, spiegano da Publiacqua, dovrebbe diventare realtà nei primi mesi di questo 2014. A darne conferma è stato lo stesso sindaco Matteo Renzi, in uno scambio di tweet avvenuto con l’au-tore di Sorgane Blog, da tempo una sorta di “voce web” della zona. Come faceva presente Sorgane Blog, ci sono “18 fontanelli a Firen-ze, da 6 anni aspettiamo quello previsto in piazza Istria a Sorgane, attesa ancora lunga?”. La risposta del sindaco è stata chiara: “No. Si misura in settimane...”. Una bella notizia per gli abitanti di Sor-gane. “Ce ne sarebbe proprio bisogno, soprattutto d’estate averlo sarebbe una grande comodità”, conferma un abitante della zona. “Se fosse proprio in piazza Istria sarebbe la soluzione più comoda”, aggiungono altri. Sono diciotto, finora, i fontanelli di Publiacqua presenti sul territorio fiorentino: quello di Sorgane è uno dei “nuo-vi arrivi” previsti in questo 2014.

figlio, Andrea, che chiedevano la restituzione del materiale ospi-tato dal museo. Come stabilito dal pronunciamento del giudice, l’associazione non ha dovuto re-stituire quanto accumulato negli anni su donazione del campione. A ottobre 2013 è poi stato firma-to, tra il Comune di Firenze e l’associazione, un comodato d’u-so che prevedeva un intervento gestionale in forma diretta di Palazzo Vecchio. “La situazione è complicata, stiamo aspettando che il Comune inizi a lavorare ma c’è una gestione non ancora chiarita e un comodato non ben definito – spiega Bresci da parte sua – il nostro desiderio è che venga rilanciato il museo, che si riesca a fare una ristrutturazione, un ammodernamento dei locali. Non c’è dubbio che il Comune si sia preso l’impegno di gestirlo nel pieno rispetto della volontà di Gino Bartali, ma vogliamo ac-certarci fino in fondo che questo avvenga nella maniera più cor-retta”. Dagli uffici della Direzione sport di Palazzo Vecchio fanno sapere che, dopo alcuni ritardi

tecnici, ora il Comune è pronto a prendere la gestione diretta della struttura. “Ai primi di novembre dello scorso anno abbiamo fat-to una ricognizione insieme al vecchio gestore e un inventario dei materiali del museo – spiega Elena Toppino, la dirigente co-munale del settore – ci sono stati dei ritardi tecnici dovuti, tra l’al-tro, allo stanziamento di risorse. Ora siamo pronti a riprendere la gestione diretta. L’associazione ci ha chiesto di definire ulteriori questioni e di avere altri incon-tri. Siamo però fiduciosi nel fatto che riusciremo a trovare una so-luzione il prima possibile – con-clude la dirigente – e auspichia-mo di prendere la struttura in gestione quanto prima”.

LE TANTE VITTORIEDEL CAMPIONE “GIUSTO”

Tre vittorie al Giro d’Italia, una al Tour de France e

un riconoscimento postumo importantissimo, quello di “Giusto tra le nazioni”. Sono le conquiste di Bartali (nella foto la statua realizzata da Silvano Porcinai), nato a Ponte a Ema nel 1914 e morto a Firenze nel 2000. Celeberrima la sua rivalità con Fausto Coppi, che “divise” lo Stivale ma lo unì in una profonda passione per il ciclismo. Il 23 settembre 2013 Bartali è stato dichiarato “Giu-sto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’o-locausto, per aver salvato circa ottocento ebrei dalla deporta-zione trasportando nella sua bicicletta documenti falsi.

Ginettaccio

#Primo piano

2006aperturadel museo

2013Bartalidichiarato Giusto tra le nazioni

2000l’addio al campione

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Gennaio 2014 | 3 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

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#Luoghi

San Felice a Ema, restauroin vista per la cappellaLa “Compagnia” è chiusa dal 1983:dopo i lavori potrà tornare visibile

CASA DELLA GIOVENTÙ,“ALCUNI CHIARIMENTI”

Per ora ci sono soltanto le impalcature, ma pre-sto partiranno anche i lavori. I ponteggi non

sono certo passati inosservati agli abitanti del Galluzzo: stia-mo parlando di quelli comparsi davanti alla chiesa di San Felice a Ema. I “lavori in corso”, questa volta, sono per la cappella del-la Compagnia della Santissima Annunziata, risalente al lontano 1450 (circa), che sorge proprio a fianco della chiesa. Come spiega don Floriano, parroco di San Fe-lice a Ema, si tratta di un restau-ro annunciato da tempo. Dopo alcuni mesi di indagini da parte degli specialisti della Sovrinten-denza di Firenze, i lavori per il tetto e per il controsoffitto della cappellina dovrebbero partire a pieno regime nel corso del-la prossima primavera, nono-stante già dallo scorso ottobre siano stati montati i teli verdi da “chirurghi dell’arte”: “Preci-samente – ricorda don Floria-no – era dal febbraio del 1983 che la Compagnia era chiusa al pubblico. Così, da quando sono arrivato qua, circa tre anni fa, mi sono adoperato per poter raccogliere i fondi necessari e recuperare al più presto questo, per molti ancora sconosciuto, gioiellino artistico”. Un gioiel-lino da riscoprire e valorizzare. “L’interno barocco, tipico fio-rentino, ha diversi elementi da dover proteggere – continua il

Avendo letto il recente articolo sulla vostra testata, riguardante la Casa della Gioventù, articolo nel quale per altro ero citato per due brevi informazioni date telefonicamente, quale responsabile della amministrazione di detta strut-tura mi sento di dover dare alcune precisazioni. Troppo spesso si fa riferi-mento a “voci” che non hanno nessun fondamento e dato che le decisioni che sono state prese fino ad oggi sono sempre state valutate attraverso Consiglio Pastorale della parrocchia, Consiglio per gli Affari Economici, Assemblea Or-dinaria dei soci dell’associazione “Il Palco Onlus” che ha in comodato d’uso il piano terra della struttura in oggetto credo di dover chiarire alcuni aspetti. Quanto segue appunto è stato oggetto di riflessione dell’ultima assemblea della Onlus Il Palco (aprile 2013) e solo in quella sede pubblica sono stati dati dei tempi entro i quali prendere ulteriori decisioni. In seguito la cosa è stata con-siderata anche dal Consiglio Pastorale Parrocchiale nel Maggio 2013, rappre-sentativo (ed eletto) della comunità parrocchiale stessa. L’assemblea fu sciolta con questa decisione: “consapevoli che la parrocchia non potrà ulteriormente contribuire alle spese relative a tasse, consumi, e agibilità del teatro al di là del prossimo anno (2014) guardiamo cosa fare, come si può procedere, veri-ficando queste spese, e dandoci appuntamento al 1 Gennaio 2015 quando la struttura potrebbe avere una gestione totalmente diversa”; per questo ci siamo dati appuntamento alla prossima assemblea di Mercoledì 23 Aprile, 2014 per decidere il “da farsi” e fare una prima valutazione. Nel frattempo sono stati installati contatori parziali del riscaldamento e della luce proprio allo scopo di misurare in modo preciso le spese di consumo relative ai singoli piani della struttura. Queste scelte e le opzioni possibili sono state valutate fino ad ora confrontandosi anche con gli uffici appositi della Curia Diocesana. Qualsiasi altra “voce” sono solo “pettegolezzi” non costruttivi e non fanno parte di alcun verbale di assemblea che presenta decisioni comuni e partecipate.Ecco a seguire alcuni chiarimenti:Da ormai dieci anni, trovandomi ad amministrare questa struttura parroc-chiale che è la Casa della Gioventù della parrocchia San Piero in Palco, ho cercato, sin dal Settembre 2004, su invito e mandato esplicito del cardinale Ennio Antonelli di vedere questa struttura come un tutt’uno con la parroc-chia, una sua espressione che andava rinnovata ed implementata quale “spa-zio oratoriale”. E’ stata questa la principale motivazione che portò, date le mie esperienze precedenti in due grandi oratori della Diocesi (Sesto Fiorentino e Borgo San Lorenzo) alla mia destinazione in questa sede. Per queste ragioni abbiamo proceduto con un’attenzione particolare della parrocchia al teatro: attenzione alle sue finalità all’interno della pastorale della parrocchia e at-tenzione alla sua gestione economica. Su quest’ultimo punto abbiamo dovuto saldare i debiti pregressi (scale di emergenza e ristrutturazione del teatro) pari ad oltre 80.000,00 €; poi si è resa la stessa struttura (circolo-teatro) “a nor-ma”, tramite la realizzazione di evacuatori di fumo e impianti di emergenza la cui realizzazione ha portato la parrocchia ad un ulteriore esborso di cir-ca 40.000,00 €; infine assolvere a spese di manutenzione ordinaria annuale per mantenere l’agibilità (estintori, maniglioni antipanico, sensori antincen-dio, evacuatori di fumo, assicurazione, allarme e videosorveglianza) che ha comportato spese di circa 10.000,00 € all’anno. Per l’oratorio e per il teatro sono stati acquistati inoltre: impianto audio e due impianti video (schermo e videoproiettore) per proiezioni cinematografiche utilizzati, fra l’altro, per l’organizzazione di 14 rassegne cinematografiche; attrezzature quali tre tavoli da ping pong e 4 calciobalilla, gazebi e altri arredi per rendere più fruibile la struttura (in realtà questi ultimi, donazioni grazie a contributi di privati ed enti pubblici attraverso la Onlus parrocchiale). Nel 2005 (29 Giugno) è stata fondata appunto una onlus parrocchiale, “Associazione Il Palco Onlus” allo scopo di consentire un migliore utilizzo della struttura e di poter accede-re anche a finanziamenti esterni per sostenere le attività di socializzazione e di beneficenza dell’oratorio stesso, secondo i fini statutari. La crisi attuale ha molte motivazioni e deve tener conto di molteplici fattori: per prima la crisi generalizzata di valori e di senso di appartenenza che si respira ovunque. Rimane il fatto che la parrocchia, messa alle strette dalle diminuite offerte e contributi, nonché la onlus parrocchiale stessa che si è vista annullare contri-buti esterni: non possono reggere la struttura del teatro (“una chicca”, bellissi-mo e ben realizzato), puntando sulle sole adesioni dei soci; tanto più che una struttura simile – come tante altre realtà – è sempre più soffocata dalle tasse, da norme assai restrittive ed onerose per quanto riguarda l’agibilità, ed infine dalle spese vive di riscaldamento, illuminazione e manutenzione ordinaria degli ambienti. L’auspicio è di arrivare ad una gestione integrata della struttu-ra circolo-teatro che consenta un uso parrocchiale e che sia diretta da persone a cui è “caro” il tessuto territoriale ma che permetta di mantenere un simile tesoro: tanto più che – contrariamente a quanto si pensa – negli ultimi anni la struttura ha visto un aumento di presenze dei ragazzi della catechesi (nel 2006=186; nel 2013=241) che frequentano settimanalmente questi ambienti: il desiderio di tutti sarebbe quello che i ragazzi, come i giovani e come tutti sentissero davvero il luogo come un punto di riferimento per le loro giornate e per la loro vita. Ben vengano in questo senso proposte, fatte non di parole ma di persone (e ce ne vogliono tante) pronte ad impegnarsi in tutti i sensi.

Don Vittorio Menestrina

Vanessa Bambi

L’intervento La lettera

Le impalcature davanti alla struttura: i ponteggi ci sono già dallo scorso ottobre, mentre i lavori dovrebbero partire a pieno regime in primavera

parroco – dal pavimento, com-pletamente rovinato dalle infil-trazioni d’acqua, al controsoffit-to, attualmente malandato, fino ad alcuni importanti affreschi. Tra i quali – spiega – uno molto significativo, che rimanda alla morte di San Giuseppe assistito da Gesù e Maria. Questo perché la funzione della cappella era quella di commemorare i de-funti”. E tra non troppo tempo tutto questo potrà tornare visi-bile. “Il mio intento, attraverso

questo risanamento – dice don Floriano – è quello di riaprire la cappella sia con la funzione di luogo di raccoglimento in me-moria dei propri cari, sia per i giovani della parrocchia, che avrebbero così un altro bellissi-mo spazio a disposizione. È da dire che la possibilità di realiz-zare tutto ciò è merito dell’aiuto finanziario della Cei, ma soprat-tutto dei parrocchiani – ricono-sce il sacerdote di San Felice a Ema – che hanno provveduto

con grande generosità ai fon-di necessari per questo primo grosso intervento. Visto il mo-mento che viviamo, che impone una grande attenzione alle spese di ogni giorno, riconosco il sa-crificio fatto dalle famiglie qua residenti. Un segno che dimo-stra una forte memoria storica – conclude don Floriano – non-ché il rispetto delle proprie ori-gini artistiche”.

Cara Dottoressa,è tanto tempo che vorrei

chiudere lo spazio che ho tra i due incisivi

superiori, perché tutte le volte che mi guardo

allo specchio lo trovo proprio deturpante.

Dott. CRISTINA ROMOLI Medico Chirurgo OdontoiatraViale B. Segni, 6 - 50132 Firenze Tel. 055 [email protected]

Cara Signora, la sorprenderò, ma è di recente ac-quisizione che oggi le top models chiedono pro-prio di aprirsi lo spazio (diastema) che lei oggi vuole chiudere.Io non consiglio mai di aprire tale spazio anche perché si tratta sempre di portare via struttura sana dentale.Venendo al suo caso, eliminare o diminuire il dia-stema è possibile farlo con più tecniche che van-no dall’ortodonzia, la costruzione di faccette ade-sive, o più semplicemente l’incremento di dente con un po’ di materiale da otturazione.Naturalmente la giusta scelta sarà da valutare caso per caso.

RUBRICA : La dentista risponde

INFO

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IONE

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LICITA

RIA

4 | Gennaio 2014 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

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#Il quartiere in pillole

Il parco dell’Anconella è uno dei dieci giardini

cittadini interessati dal progetto “Giglio

Verde”, che unisce politiche sociali

e tutela dell’ambiente

parco dell’anconella,ecco i “controllori” Il giardino monitorato grazieal progetto “Giglio Verde”

Ambiente

La scuola

I CINQUANT’ANNIDELLA “GRIFEO”Dal 1963 al 2013. La scuola dell’infanzia Grifeo ha

compiuto cinquant’anni, e il suo “compleanno” è stato festeggiato in grande lo scorso mese, alla presenza dell’assessore all’educazione Cristina Giachi, che ha con-segnato una targa alle insegnanti. Ma non solo: per l’oc-casione, infatti, nella sede della scuola, in via delle Lame, è stata allestita una mostra con le foto degli ex alunni, la riproduzione di alcune pagine del “notiziario del Comune di Firenze del 1963” (dove sono illustrati gli investimenti dell’amministrazione per la costruzione e per gli arredi di nuove scuole) e alcune immagini storiche di Nave a Rovezzano. È stato proiettato anche un documentario, che ha ripercorso le esperienze più significative della Grifeo nei suoi cinquant’anni di vita. E ovviamente, per festeggiare come si deve, non poteva mancare la torta, una crostata alla cioccolata con la scritta “Grifeo 1963-2013”. Oggi l’istituto ospita due sezioni, per un totale di cinquanta bambini seguiti da quattro insegnanti.

Teatro Lumière

UN CONCERTO COMICOPER APRIRE IL 2014Continua la stagione del teatro Lumière di via di Ri-

poli. Il nuovo anno parte con il concerto comico “Troppe Arie”, che vede la firma alla regia di Rita Pelusio. L’appuntamento è venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 gennaio. A seguire “Cuori Matti”, del direttore artistico del teatro Marco Predieri, con la signora Baylon ed Eleonora Cappelletti. Lo spettacolo è in cartellone venerdì 31 gennaio, sabato 1° e domenica 2 febbraio. Si continua a febbraio con Michele La Ginestra, che sarà accompagnato da Beatrice Fazi e Maria Chiara Centorami nell’irresistibile “Ti posso spiegare”, per poi lasciare la scena a Michela Andreozzi, in prima nazionale, con il suo nuovo one girl show “Non è un paese per donne”. La stagione proseguirà poi con altri spettacoli, che accompagneranno il teatro di via di Ripoli e i suoi spettatori fino alle soglie della primavera. Per informa-zioni: tel. 055.6821321, sito www.teatrolumiere.it.

Giardini monitorati da persone provenien-ti dal circuito dei servizi sociali, per

unire politiche sociali e tutela dell’ambiente. È quanto previsto dal progetto “Giglio Verde”, che nel quartiere interessa il parco dell’Anconella di via di Villa-magna. Di che cosa si tratta? Dodici persone provenienti dal circuito dei servizi sociali ef-fettueranno il monitoraggio di dieci giardini cittadini, “armati” di pettorina gialla con la scritta “Giglio Verde” e di fischietto, in sella alle biciclette del progetto “Piede libero”, recuperate da de-tenuti ed ex detenuti nelle offici-ne della Cooperativa Ulisse. La loro “sarà una presenza ricono-scibile – ha spiegato l’assessore all’ambiente Caterina Biti – con la quale vogliamo soprattutto svolgere una funzione di de-

terrenza dei comportamenti scorretti dei fruitori dei giardi-ni, per esempio non raccogliere gli escrementi dei cani oppure rovinare i giochi per bambini. Sono sicura – ha aggiunto – che grazie a loro i cittadini potranno avvertire maggiormente l’atten-zione dell’amministrazione e si sentiranno più sicuri”. I dodici operatori non potranno inter-venire direttamente, ma ripor-teranno le eventuali situazioni critiche ai loro coordinatori che poi attiveranno gli interventi del caso. Saranno in servizio tutti i giorni, suddivisi in sei squadre, ognuna delle quali controllerà due giardini ogni giorno, mentre una squadra sarà a disposizio-ne per sostituzioni o interventi particolari. “Se la sperimenta-zione funzionerà amplieremo il numero dei giardini interessati mettendo in campo più squadre

Ivo Gagliardi

– ha anticipato la vicesindaco Stefania Saccardi – l’obiettivo è raddoppiare gli operatori e le ore di monitoraggio nel periodo estivo, quando i giardini sono più frequentati. Spero davvero che l’esperienza sia positiva, per-ché si tratta di un progetto dalla grande valenza sociale: è infatti un modo con cui le persone che ricevono assistenza e aiuto dalle istituzioni – ha concluso – pos-sono dare il loro contributo alla comunità”.

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

6 | Gennaio 2014 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

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#Mestieri

IL GALLUZZO SCOPRE L’AMERICA (A TAVOLA)Due casalinghe hanno deciso di trasformare la loro passione in un lavoro: è nato così “Vanilla cake”

Dedicato a tutti i golo-si, galluzzini e non. Per molti di coloro che ci passano da-

vanti è una tentazione irresisti-bile, che spesso non basta os-servare dalla vetrina. Così, non resta che entrare e assaggiare. Protagoniste sono le interna-zionali cupcake, ma sono anche molte altre le delizie dolciarie firmate da Sandra e Martha. Due amiche, due mamme e da qualche mese pure due socie, da quando hanno dato vita, nel cuore del Galluzzo, a “Vanilla cake”. “La scoperta che la nostra passione potesse tramutarsi in un vero e proprio lavoro è nata per caso – racconta Martha – ho una nipote in Messico che per un po’ di tempo mi invia-va ricette di dolci americani, e tra tutti mi avevano colpito le cupcakes. Insieme a Sandra le ho sperimentate, oltre ad altre torte e a dolcetti vari, e in due anni di mercatini per Firenze ci siamo fatte conoscere. Così

ci siamo decise e il passo suc-cessivo è stato quello di cercare un piccolo fondo per le nostre esigenze. Ne abbiamo trovato uno che ci piaceva qui in piazza Acciaioli, al Galluzzo. Il nostro negozio, che abbiamo chiamato ‘Vanilla’, non volevamo che fos-se ‘turistico’, ma il contrario. Per questo abbiamo cercato di apri-re fuori dal centro”, continua Martha. Una scelta apprezzata dai galluzzini che – inizialmente incuriositi dalle “insolite” bontà che spiccavano in vetrina – in poco tempo si sono rivelati as-sidui (e golosi) frequentatori del locale. Oltre alle cupcakes e ai brownies, che vanno per la maggiore, al Vanilla arrivano molte ordinazioni di dolci, sti-le cake design, anche se il vero cavallo di battaglia rimane la semplicità, ovvero la torta di ca-rote e noci. Provare per credere. “In futuro abbiamo in program-ma di fare anche un paio di gustose ricette provenienti dal Messico, paese del quale sono

Vanessa Bambi

In piazza Acciaioli

Sandra e Martha nel negozio: le due amichesono diventate socie, aprendo il loro “Vanilla cake” nel cuore del Galluzzo

QUELLE DELIZIE“PORTATILI”CHE ARRIVANODAGLI STATI UNITIMa che cosa sono, di pre-

ciso, le deliziose cupca-kes? Per chi ancora non avesse avuto il piacere di assaggiarle, ecco la risposta: si tratta di mini-torte “portatili” che in genere sono composte da una base di pan di spagna farcito, glassato e decorato sulla som-mità. Il nome cupcake fa rife-rimento alla ricetta originale, nella quale gli ingredienti ve-nivano misurati in “cup”, ov-vero in tazze. A differenza di chi pensa che siano di origine inglese, sono nate negli Stati Uniti. L’ingrediente più utiliz-zato per prepararle? Ovvio, il cioccolato!

V.B.

Focus

originaria – spiega ancora Mar-tha – e abbiamo ancora tante altre idee. Incredibile pensare che solo pochi mesi fa eravamo due casalinghe con in tasca due lauree in lingue ed economia e commercio, che però ancora non avevano potuto purtroppo utilizzare. Adesso si vede che è arrivato il momento giusto e ne siamo molto felici, nonostante i sacrifici e il moltiplicarsi de-gli impegni lavorativi, insieme a quelli familiari. Per questo, almeno per ora, non apriamo nell’orario del dopo cena”, con-clude. E se i nottambuli del rio-ne ne rimarranno un po’ delusi, non è invece mai troppo tardi per gustarsi (seppure solo con gli occhi) il sito internet www.vanillacake.it, oppure la pagina Facebook Vanilla Cake.

Galluzzo, presto agibile la galleria delle RomiteL’Anas ha avviato i lavori per la sistemazione pre-ventiva (‘attrezzaggio’) della galleria delle Romite. Si tratta di uno degli ultimi atti per il completa-mento del primo lotto del bypass del Galluzzo, un’opera fondamentale per la viabilità tra Firenze e Scandicci e per la qualità della vita dell’intera zona poiché solleverà il borgo storico dal pesantissimo carico che ha dovuto sopportare in questi ultimi decenni in quanto ‘porta di ingresso sud’ dell’inte-ra città. La nuova arteria consentirà infatti di drena-re il tra� co diretto a Firenze e proveniente dall’A1 e dall’Autopalio, alleggerendo considerevolmente l’impatto sul tracciato della vecchia Cassia che re-sterà a disposizione della mobilità strettamente locale.L’opera, che comprende, oltre alla galleria, anche due rotatorie di svincolo poste rispettivamente in via Senese e in via delle Bagnese, viene realiz-zata sulla base dell’accordo del 1999 sottoscritto tra Regione, Provincia e Comune di Firenze e so-cietà Autostrade nell’ambito dell’attuazione degli interventi di potenziamento e messa in sicurezza dell’A1 tra Firenze nord e Firenze sud.Una volta che l’Anas avrà completato il suo inter-vento, in particolare con l’illuminazione e i sistemi di sicurezza, si potrà procedere al collaudo e ren-dere così agibile la galleria entro la prossima pri-mavera. Il Comune, in attesa della realizzazione del secondo lotto, ha già previsto la presa in carico di questo primo tratto, compresa la manutenzione. “Rimane la preoccupazione per i tempi di realizza-zione del secondo lotto - osserva il presidente del Q.3 Andrea Ceccarelli- con ritardi dovuti alla clas-

si� cazione delle terre di scavo. L’auspicio è quello che l’intera opera sia pronta al più presto”.

Cascine del Riccio, aggiudicato l’appalto per il by-passPasso in avanti signi� cativo per il bypass delle Ca-scine del Riccio, con l’aggiudicazione dell’appalto, bandito lo scorso agosto, ad una associazione temporanea di imprese (Ati) tra Cogefri Infrastrut-ture srl e Freguglia srl, con un ribasso d’asta del 23,65% (il bando partiva da una base di quasi cin-que milioni di euro).Il bypass, come è noto, rappresenta un’opera molto attesa dall’intera comunità della bassa val d’Ema, sia per la � uidi� cazione della mobilità vei-colare che per la liberazione del borgo dalla morsa del tra� co. Dal punto di vista delle competenze e delle procedure anche questa si con� gura come un’opera compensativa per i lavori della terza cor-sia autostradale nel tratto Firenze Nord-Firenze Sud, in base all’accordo siglato nel giugno 1999 con la Società Autostrade. La realizzazione doveva essere a cura di Società Autostrade ma, a seguito di un ulteriore accordo � rmato nel 2011, sarà il Co-mune a realizzare l’opera direttamente, restando gli oneri � nanziari a carico di Autostrade.La durata dei lavori è prevista attorno ai 16 mesi. “Quest’opera -sottolinea il presidente del Q.3, An-drea Ceccarelli- consentirà al tra� co pesante di-retto verso la zona artigianale di Impruneta di non utilizzare le strade strette del borgo storico con conseguente miglioramento per il tra� co locale e per la qualità della vita dei residenti, per non parla-re poi dei bene� ci che ne deriveranno per l’agibili-tà del trasporto pubblico”.

Rassegna teatrale Marco Tarchialle Cascine del RiccioTeatro Augusto Novelli, via di Poggio-secco 45, ore 16,1512 gennaio, Le amiche della sposa, di V.Vannucci;19 gennaio, Stelle del cinema, di Osanda Miani;26 gennaio, Radio Comedy, di E.Melosi;2 febbraio, Pasqua a Firenze in tempi di crisi, di S.Catani;9 febbraio, Un giardino di aranci fatto in casa, di Neil Simon

Per info tel. 055.209032

Un mese in ludotecaIl programma mensile della ludoteca prevede come di consueto letture ani-mate e canzoni accompagnate da labo-ratori. In partenza anche laboratori di ri-ciclo, mosaico, collage e manipolazione con la creta mentre prosegue l’attività di massaggio infantile. Il pomeriggio del 31 gennaio verrà allestito un grande mercato per il baratto dei giochi.

Ludoteca Il Castoro, Piazza Bartali 3b- Per info tel. Serv.Educativi Q.3, 055.6585130/136

Conversazioni MusicaliGuida all’ascolto delle opere in pro-

gramma nella stagione concertistica autunno-inverno.Villa Bandini, via di Ripoli 118, ore 1714 gennaio, Nabucco, di Giuseppe Verdi;28 gennaio, Madama Butterfl y, di Giacomo Puccini

Galluzzo, immagini inedite Mostra fotogra� ca nell’ambito della ‘Rassegna arti visive’.Sala consiliare del Palazzo del Podestà, via del Podestà 161 Orario: sabato, ore 16,30-19,30; dome-nica, ore 10-12 e 16-19. Ingresso libero

INFO: Quartiere 3, tel. 055 2767721-39

IL CARTELLONE DEGLI EVENTIDUE ‘SOSPIRATE’ OPERE PUBBLICHE VICINE ALLA METACulturaMobilità

PARLA CON IL PRESIDENTELunedì 27 gennaio, dalle 10 alle 12, il Presidente del Q.3, Andrea Ceccarelli, potrà esse-re contattato ai numeri 055.2767732 e 055.2767727, al cellulare 327.8958017, all’indirizzo Skype presidente.quartiere.3 o ancora sul suo sito www.andreaceccarelli.it.

OLIO USATO? C’E’ L’ECOFURGONEIl primo e il terzo venerdì di ogni mese, ore 8-12, in piazza Bartali (accanto al fontanello) staziona l’ECOFURGONE di Quadrifoglio per il servizio di raccolta di� erenziata mobile organizzato in collabora-zione con il Q.3. Quali tipologie di ri� uti possiamo consegnare? Olio da cucina usato; pile; batterie; farma-ci scaduti; toner e cartucce; lampade a basso consumo; piccole apparecchiature elettriche o elettroniche ( radio, telefoni, aspirapolvere etc.).Per info consultare il sito web www.quadrifoglio.org o chiamare il Numero Verde 800-330011

Gennaio 2014 | 7 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

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per quindici anni. “Non faremo con-correnza alle attività del piano terreno”, assicurano gli imprenditori. Il progetto è un tassello del masterplan di Palazzo Vecchio per riqualifi care San Lorenzo, che prevede anche lo sgombero delle bancarelle intorno alla basilica.

G.C.

#L’inchiesta

come cambiala “mappa”dello shoppingNegozi, è scattatoil valzer. Una cittadellasotto la stazione

Commercio/1

Prendete carta e penna. La map-pa dello shopping fi orentino, da qui alla prossima primave-ra, si prepara a cambiare volto.

A onor del vero le novità riguardano soprattutto i “giganti”: per i piccoli in diffi coltà che continuano a tirar giù il bandone, ci sono i colossi in fermento. La bussola che indica le nuove aperture impazza soprattutto nel triangolo d’oro degli aff ari, quello compreso tra piazza Stazione, il Duomo e Ponte Vecchio. Qua i cambiamenti non mancano, tra nuove librerie, quaranta negozi in arri-vo nella “pancia” della stazione di San-ta Maria Novella e grandi manovre tra le griff e di via Tornabuoni e dintorni, sull’onda lunga di Pitti Uomo. Il primo assaggio si è avuto a dicembre, quando Eataly ha aperto i battenti in via Martel-li, al posto della libreria chiusa dal 2011. Pure l’ex Edison si prepara a cambiare pelle. Non abbandonerà i libri, ma a suo modo farà concorrenza alla catena di Oscar Farinetti: Feltrinelli, proprietaria del fondo di piazza della Repubblica, ha tirato fuori dal cilindro il marchio “Red”, che dopo Roma e Milano si pre-para a sbarcare anche a Firenze con libri, un ristorante, un reparto vini e acquisti gastronomici. Se non ci sono intoppi, il cantiere partirà entro giugno. Ma la eff e rossa si accederà anche den-tro la stazione di Santa Maria Novella, con una libreria pronta in primavera: un bookshop su due piani, a livello binari e nella nuova galleria commerciale a cui si accede dal sottopassaggio. Feltrinelli si ritroverà così con tre punti vendita nel raggio di qualche centinaio di me-tri. “Manterremo comunque la libreria di via Cerretani”, assicurano dagli uffi ci milanesi. Intanto, sotto la stazione, nel-la galleria inaugurata la scorsa estate, in questi mesi una dopo l’altra si anime-

Gianni Carpini

“Opening soon”: passeggiando in centro, negli ultimi mesi, non era difficile imbattersi in cartelli di nuove aperture. Nel cuore della città è in corsoun “valzer dei negozi”,tra chi tira giù e chi su il bandone

Il primo piano del mercato centrale di San Lorenzo si prepara a cambiare volto: inarrivo botteghe, locali ed eventi

ranno le vetrine di quaranta negozi. Ab-bigliamento, telefonia, una catena dedi-cata alla ristorazione orientale. Quando tutti i registratori di cassa saranno attivi, sotto i piedi dei viaggiatori ci sarà una “cittadella dello shopping” con quasi novanta esercizi, compresi quelli del vecchio sottopassaggio. Gioco a inca-stro, invece, per le boutique di lusso nelle strade della moda. Tiff any si è spo-stata più in là in via Tornabuoni accanto a Burberry, facendo posto agli orologi Omega. Prada sbarca in via Roma al po-sto di Raspini, che ha traslocato in via Porta Rossa. Furla ha preso casa in via Calzaioli, D&G Kids in via Tornabuoni. In piazza Duomo, forse già in estate, il marchio di orologeria Offi cine Panerai amplierà il suo negozio con vista sul Battistero, trasformando l’attuale spazio sotto l’arcivescovado in un laboratorio a vista, dove “spiare” gli artigiani al lavoro.

Al mercato centrale

botteghe, iniziative e locali:una piazza coperta in san lorenzo

Sul “tetto” di San Lorenzo qualcosa si muove. Un progetto milionario

per ridisegnare il primo piano dello storico mercato centrale, che quest’an-no compie 140 anni. Sotto banchi di frutta e verdura, sopra una piazza co-perta da 2.600 metri quadrati con una dozzina di botteghe: un ristorante, una pizzeria, un’enoteca, due scuole di cucina, trecento tavolini e 1.200 posti liberi dove mangiare senza pagare il coperto. Ci sarà anche un angolo li-breria gestito da Giunti, lo sportello di una banca e un impianto di riscal-damento per non patire il freddo. Una “Boqueria” in salsa fi orentina dove si potranno assaggiare salumi, vini, dolci

40nuovi negozisottola stazione

2.600 mqla piazza copertaal primo pianodel mercato centrale

e i prodotti di Eataly, portando tutto a casa con un servizio di consegna a do-micilio. Accanto al cibo spazio anche a eventi, musica, appuntamenti cultura-li, gastronomici e legati all’artigianato. Stando alle previsioni, tutto dovrebbe essere pronto per l’8 marzo: il primo piano del mercato centrale sarà aperto dalla mattina alla sera, con la possibilità di arrivare fi no alla mezzanotte duran-te il weekend. Costo: cinque milioni di euro, fi nanziati totalmente dai privati che hanno vinto il bando del Comune. Dietro al progetto ci sono due impren-ditori, Umberto Montano (patron del Caff è Italiano) e Claudio Cardini (Otel), che avranno in concessione lo spazio

8 | Gennaio 2014

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#L’inchiesta

i blockbuster “di quartiere” sopravvivonoNegli Usa annunciata la chiusura degli ultimi rimasti,ma a Firenze se ne possono trovare ancora due

Un tempo ce n’erano tan-tissimi sparsi per il globo, aperti praticamente gior-no e notte. Bastava vedere

quell’insegna gialla e blu per essere certi di trovare un fi lm tra gli ultimi usciti, in grado di risolvere (quasi) qualsiasi serata. Mano a mano, però, quelle inse-gne si sono spente in Italia e nel resto del mondo. Parliamo di Blockbuster, la storica catena di videonoleggio appro-data nel nostro paese nel 1994 e, negli ultimi anni, progressivamente sparita. Nel 2011, infatti, Blockbuster fi nisce in bancarotta e viene acquistata dalla so-cietà Dish Network, che nel novembre 2013 annuncia la chiusura degli ultimi trecento negozi rimasti negli Stati Uniti, dopo aver già abbandonato il mercato italiano. Ma in due zone di Firenze è ancora possibile imbattersi in quell’in-segna gialla e blu, precisamente in via Poggio Bracciolini e in viale Talenti. “Perché?”, si domandano in molti pas-sandoci davanti, stupiti per la loro so-pravvivenza dopo l’annuncio della chiu-sura degli ultimi punti venditi in Usa. Semplice: erano due negozi in franchi-sing che, anche se di fatto la società non esiste più, sono potuti restare aperti con lo stesso marchio. “Avevamo il marchio e seguivamo le linee guida Blockbuster, ma eravamo negozi in proprio: per que-sto siamo rimasti aperti anche dopo la chiusura della sede generale – spiega Manuela, che lavora nel punto vendita di via Bracciolini – in Italia come noi ci sono all’incirca 35 negozi, e qui in città siamo in due”. Resistere al tempo dello streaming, del download dalla rete e

della tv on demand: una missione im-possibile? “Noi siamo una specie di vi-deoteca di quartiere, abbiamo una clien-tela abituale che è costituita da persone che stanno in zona Gavinana, Galluzzo o viale Europa, insomma nei dintorni, a cui fa piacere chiedere consigli su un fi lm o scambiare opinioni, cosa che da-vanti a un pc non si può fare – risponde Manuela – il calo, ovviamente, c’è stato, ma ultimamente c’è addirittura un po’ di crescita, anche perché alcuni siti dove prima si potevano vedere fi lm in stre-aming sono stati oscurati, quindi è più diffi cile trovare sul web quello che si sta

cercando. In molti, poi, hanno televisio-ni di alta qualità, dove è necessario ave-re un dvd per vedere un fi lm al meglio, perciò preferiscono noleggiarlo”. Ma da chi è costituita principalmente la clien-tela? “Siamo un negozio da famiglie, ma la clientela è abbastanza omogenea, vengono ragazzi, adulti ma anche non-ni con i nipoti – aff erma Emanuele, del punto vendita di viale Talenti – c’è stato un calo fi siologico del lavoro, ma esse-re un negozio di quartiere e poter dare consigli ai clienti ci ha agevolati”.

Commercio/2

Il Blockbuster di via Poggio Bracciolini: il negozio, in franchising, è potuto rimanere aperto con lo stesso marchio

In Toscana le vendite ribassate sono scattate il 4 gennaio: andranno avanti per sessanta giorni

Sconti & speranze

caccia all’affare, riecco i saldi

Sessanta giorni di saldi per la gioia dei fi orentini a caccia di aff ari e per dare una boccata d’ossigeno ai negozianti, che ormai da diverse stagioni sono alle prese

con una costante fl essione degli acquisti. In tutta la Toscana le vendite ribassate sono scattate il 4 gennaio, con la speranza di riuscire a intercettare prima della Befana anche una parte dei turisti che aff ollano la città in occasione delle feste. Le regole da non dimenticare, per evitare che lo shopping a sconto si tramuti in una delusione, sono sempre le stesse: visitare diversi negozi e confrontare i prezzi esposti prima e durante i saldi, diffi dare di capi presenti in tutte le taglie e i colori e fare particolare attenzione agli sconti superiori al 50 per cento.

S.W.

Cash mob

tutti insieme per salvare i “piccoli”

Prendi una bottega top-secret e un gruppo di persone. Fissa l’ora X, pubblicizza l’evento su Facebook, svela il commerciante “fortunato” e il negozio di quar-

tiere è salvo. Ecco il nuovo modo di aiutare piccoli esercizi commerciali in crisi. “Cash mob”, per dirla con due parole che stanno diventando famose anche dalle nostre parti. Il nuovo modo di fare acquisti solidali arriva direttamente dagli Usa: il termine è stato inventato da un avvocato che, davanti alla possibile chiusura della sua libreria preferita a Cleveland, non si è dato per vinto. Grazie ai social ha radunato un gruppo di persone disponibili a spendere “al buio” almeno 20 dollari in un piccolo esercizio, fi ssando data e punto di ritrovo. Solo lì ha svelato l’indirizzo del bookshop. E in poco tempo questa trovata salva-botteghe è diven-tata un fenomeno mondiale: i primi a organizzare un cash mob a Firenze sono stati Sara Bassot e Stefano Grassini, due professionisti della formazione, lo scorso settembre. In questo caso le attività scelte sono state un ristorante e un negozio di articoli in pelle a Grassina. E intanto in Toscana è nato un gruppo per organizzare acquisti di massa anche a Pisa.

G.C.

Sara Camaiora

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#Società

“SOLO OTTO PICCOLIOGNI DIECI GENITORI:QUESTO SQUILIBRIOPORTERÀ PROBLEMI”

Non c’è solo la recessio-ne economica, ma pure

quella demografi ca. E a met-terci lo zampino è sempre la crisi. Gustavo De Santis, pro-fessore di Demografi a all’Uni-versità di Firenze e cofonda-tore della rivista online www.neodemos.it, spiega perché.C’è recessione anche tra i nuovi nati?Ci sono poche nascite, e la bassa fecondità che da tempo caratterizza l’Italia e la Toscana è aggravata dalla crisi. Fare un fi glio è un investimento a lun-go termine, in un momento come questo non è facile.Qual è la situazione di Firen-ze?Fermo restando che esiste un calo delle nascite, Firenze e la Toscana sono messe meglio ri-spetto alla situazione italiana. Questo non succede per una fecondità maggiore, ma per l’alta immigrazione. La Tosca-na è una terra attrattiva non solo per gli stranieri, ma anche per le altre regioni, da cui arri-vano soprattutto giovani.Quali sono le tendenze prin-cipali?C’è una forte crescita delle na-scite da genitori non uniti da matrimonio. Negli anni Ses-santa solo il due per cento delle madri non era sposato, in gran parte ragazze madri. Si è tocca-to il massimo nel 2012 con, in Italia, oltre il 25% delle madri non spostate. Quasi il 40 per cento in Toscana.Quando si diventa mamma?Sempre più tardi. In Toscana a 33 anni per le donne italiane, un anno in più rispetto alla media nazionale. Le italiane hanno in media 1,3 fi gli, le straniere quasi il doppio.Quindi c’è poco ricambio ge-nerazionale?Prendiamo il numero di bam-bini tra 0 e 4 anni e confrontia-molo con quello dei genitori, tra i 30 e i 34 anni. In Toscana il rapporto è intorno al 74 per cento. Nella provincia di Fi-renze è un po’ più alto: quasi 80 per cento. Ogni dieci “genitori” ci sono solo otto fi gli. Questo squilibrio, sul lungo periodo, crea problemi per l’assistenza sanitaria, il welfare e il sistema pensionistico, che rischiano di diventare insostenibili.

G.C.

Il prof

quando la crisi colpisce i bambiniLe famiglie toscane sono costrette a risparmiare sempre più anche su salute e istruzione dei fi gli

La “bua” può attendere. O si compra la pappa o si porta il bimbo dal den-tista. I soldi non bastano

per tutto e le famiglie toscane sono costrette a risparmiare sem-pre più sulla salute dei fi gli. Le visite specialistiche in Toscana sono diminuite del 4 per cento, secondo gli ultimi dati dell’Agen-zia regionale di sanità, che con-frontano 2011 e 2012. Ma la crisi, secondo il quarto atlante dell’in-fanzia di Save the Children, non entra soltanto negli studi medici. Se nel giro di cinque anni, dal 2007 al 2012, le famiglie tosca-ne con minori hanno diminuito di poco la spesa per acquistare alimenti (circa 30 euro in meno al mese), il crollo riguarda tutto ciò che non si mangia, salute e istruzione comprese. Sono 177 gli euro spesi in meno ogni tren-ta giorni da chi ha un bebè, un bimbo o un adolescente. I picco-li che vanno all’asilo sono calati dell’uno per cento, quelli affi dati ai centri gioco e ai servizi privati pure. Sintomo che, in alcuni casi, mamma e papà tendono a tenerli più in casa per spendere meno, magari chiedendo una mano ai nonni. Sia ben inteso, dalle no-stre parti – viene spiegato – la situazione è migliore che in altre parti d’Italia, ad esempio che nel Mezzogiorno, ma alcuni aspetti fanno comunque rifl ettere. Uno su tutti: aumenta il numero dei

bimbi che vivono con meno di un euro al giorno. Poveri. Abitano in case sovraff ollate, i loro geni-tori non posso permettersi una macchina, le spese per mettere a posto l’alloggio, una cena fuori casa. Secondo Save the Children, a una coppia con due fi gli servo-no almeno 1.500 euro al mese per campare in una grande città come Firenze. Cifra che comprende l’es-senziale, niente lussi. In Toscana i minori che vivono sotto la soglia della povertà assoluta sono l’8,3 per cento. In cinque anni sono quasi raddoppiati. La nostra re-gione è nella fascia grigia, tra il nero cupo della Sicilia (dove due piccoli su dieci sono poveri) e la situazione più luminosa dell’E-milia Romagna. Poi ci sono i mi-nori sotto sfratto perché i genitori non riescono a pagare l’affi tto. La maglia nera va a Prato, dove una famiglia su 135 rischia di esse-

Gianni Carpini

Baby Firenze/1

Sempre più famiglie sono costrette a risparmiare anche sulle spese per i figli (foto di Francesca Leonardi - Contrasto per Save the Children)

Webatlante.savethechildren.it

re buttata fuori casa. Situazione migliore a Firenze, dove “solo” un nucleo familiare con minori su 323 ha ricevuto lo sfratto. Sul fronte della salute, un quinto dei bimbi toscani è sovrappeso, men-tre il 7 per cento è obeso. Un dato leggermente più basso rispetto alla media nazionale. La nota positiva arriva invece dai libri. I nostri ragazzini leggono di più: il 66 per cento dei toscani tra i 6 e i 17 anni ha letto almeno un libro nel tempo libero durante l’ultimo anno.

Dove va la cicogna

i fiocchi? in centro e a novoli

Piccino picciò. È basso il numero che indica l’incremento dei nuovi nati nel comune di Firenze. Azzurri o rosa che siano, da

qualche tempo a questa parte i fi occhi appesi alle porte fi orentine non superano le tremila unità l’anno, restando bloccati grossomodo sulla stessa cifra. Erano 2.876 nel 2011, 2.913 nel 2012. Nell’anno che si è appena concluso (da gennaio a novembre) i piccoli venu-ti alla luce sono stati 2.594, 1.232 maschietti e 1.362 femminucce. Novantotto sono gemelli, il 3,4 per cento del totale. Sono il centro storico e Novoli i quartieri dove si fanno più fi gli in rapporto al numero di residenti, Firenze sud e Campo di Marte quelli meno “fertili”. Numeri che spesso sono legati alla presenza di immigrati: là dove vivono più famiglie straniere è più alta la natalità. Scorrendo i dati che arrivano dall’uffi cio di statistica del Comune di Firenze, si scopre che il 44 per cento dei bimbi nati l’anno scorso ha genitori non sposati. Le mamme fi orentine in media hanno 35 anni, quelle straniere sono più giovani e partoriscono il primo piccolino a 30 anni. Il 62% delle famiglie ha soltanto un fi glio, il 32 per cento due. Sul fronte dei nomi, a Firenze Lorenzo e Niccolò vanno per la mag-giore tra i maschietti, Sofi a e Giulia tra le femminucce (come suc-cede in tutta Italia). Se dunque per i bambini si segue la tradizione, per le bambine siamo in linea con la tendenza nazionale.

G.C.

35annil’età media in cui le fi orentine diventano mamme

8,3%i minori che vivono sotto la soglia della povertà assoluta in Toscana

www.lav.it

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#Società

E ora LE MAMME SI RACCONTANO IN RETEViaggio tra blog e portali creati dalle madri 2.0 di casa nostra. Dove si possono trovare eventi e informazioni utili, ma anche storie di “vita vissuta” e tanta, tanta ironia

Storia recente, ma già storia. È quella dei “mommy blog”, genere che funziona a livello internazionale, nazionale e perfi no locale. A Firenze le mamme 2.0 che si raccontano in rete sono diverse, da chi parla di pannolini e pappine a

chi si concentra sul vissuto giornaliero di neomamma, con accenti ironici e pillole di sagace verità, fi no a chi usa la rete per segnalare appuntamenti ed eventi per i più piccoli. Insomma, una bussola per capire dove va la città e cosa serve ai piccoli e piccolissimi fi orentini e alle loro mamme. Ecco allora alcuni blog e portali rigorosamente “made in Florence”.

Fiorentini si cresce fi orentinisicresce.it

Ha appena compiuto quattro anni il portale dedicato alle famiglie con bambini di Firenze e della Toscana, che registra trentamila vi-site mensili con oltre 3.800 famiglie iscritte alla newsletter. Il sito nasce dall’idea di Elisa Staderini di divulgare le iniziative dedica-te ai più piccoli: un modo per aiutare le mamme a trovare sempre nuove attività divertenti da fare con i propri bimbi. Punto focale del portale è il calendario, in cui i genitori possono trovare ogni giorno eventi e iniziative, mentre nella sezione sul tempo libero sono pre-senti indicazioni utili sulle strutture che organizzano stabilmente attività per bambini, come ludoteche, musei e teatri.

L’hai voluta la carrozzina?haivolutolacarrozzina.wordpress.com

Racconti di mamme giornaliste alle prese con la quotidianità. L’idea è di Ale(ssandra) e Ale(ssia), felicemente mamme per caso di due

Pietro di meno di un anno. A loro si sono unite nel tempo un’al-tra mezza dozzina di mamme (e quasi mamme) del Belpaese, tutte giornaliste, tutte innamoratissime dei loro bambini di cui racconta-no, fra ironia e realtà, avventure e disavventure, primi passi, prime pappe e primi pannolini. Fra i titoli dei post più letti? Due ore per uscire, Cervello da gravidanza, Di lettini, lettoni e co-sleeping…, Quello che le mamme non dicono…, Denti sì, denti no, denti ec-coli!

Mamme a Firenze mammeafi renze.it

Sul sito, nato nel 2010 quando la sua ideatrice, Cristina, era in at-tesa della sua bimba, molto spazio viene dedicato al tempo libero delle famiglie, ma non mancano notizie su corsi, consigli, ricette, shopping e tutto ciò che ruota attorno al mondo di genitori e bimbi. Del resto, quando lo ha aperto, Cristina, che nella vita si occupa di marketing e web e passa buona parte della giornata connessa a internet per lavoro, ha pensato proprio a un luogo dove raccontare la sua esperienza di mamma e ciò che off re Firenze alle famiglie con bambini.

Firenze Kidsfi renzekids.it

Il portale, dedicato ai genitori di Firenze e dintorni, nasce dall’esi-genza di conoscere altre mamme e altri babbi alle prese con infanti scatenati, di scambiarsi consigli e suggerimenti, di avere qualche dritta su come “sfangare la domenica in gita”. Firenze Kids è con-temporaneamente un web magazine, dove vengono recensiti gli

spazi, le istituzioni e le attività del territorio fi orentino che riguar-dano l’infanzia, un social network, dove si possono stringere amici-zie con altri utenti, creare gruppi e dare il via a forum, e un’agenda, dove si trova il calendario sempre aggiornato degli eventi destinati a bambini e ragazzi.

The Fashion Mama’sthefashionmamas.com

L’autrice del blog è fashion designer, stylist e blogger, ma è soprat-tutto la mamma di Cloe. Sul suo blog, su cui scrive appena può, e cioè quando non sta correndo da una parte all’altra della città o su qualche aereo, in modalità “fashionmama” presenta ai lettori la sua vita, il suo stile e il suo mondo, racconta di nuove scoperte in fatto di moda, per grandi e piccoli, e i luoghi inediti di una Firenze da provare, per famiglie ma non solo.

iPadMamaipadmama.it

La mamma con l’iPad si descrive “premurosa, amorosa, paziente, di una pazienza che non credevo mi appartenesse, giocherellona, ma anche severa e poco incline alla perfezione delle tante mamme in cui mi sono imbattuta in questi mesi”. Il suo Ipad viaggia sempre con lei e ha salvato i suoi mille lavori nei momenti in cui “non si può stare seduti fi ssi a una scrivania”. Dalla ricetta del risotto alla zucca alla confessione che il ferro da stiro non è il suo miglior ami-co, passando per le app provate e consigliate per i piccoli e le loro mamme, il blog racconta le avventure e i pensieri di una mamma tecnologica.

Serena Wiedenstritt

Baby Firenze/2

Gennaio 2014 | 11

Page 12: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

Web: crifirenze.itTel. 055.27441

#Focus

CON GLI ANGELI DELLA NOTTEFRA TÈ, COPERTE E CONSIGLIIn giro per Firenze con la squadra di unità di strada della Croce Rossa

Reportage

Martedì, ore 20. In lungarno Sode-rini, alla sede del comitato locale

della Croce Rossa, è l’ora del tè. Sì, perché a quell’ora si preparano i grandi thermos che la squadra di unità di strada porterà con sé per dare una bevanda calda ai senzatetto di Firenze, assieme a una buona scorta di dolci e alle coperte. Il progetto di unità di strada nasce nel 2008 per aiutare i senza dimora della città e distri-buire loro beni di prima necessità. Biancamaria Sarri è la referente di questo servizio: spetta a lei coordinare i cinquanta volontari che si alternano nelle tre uscite settimanali il martedì, il giovedì e il venerdì. Una volta al mese con loro c’è anche un medico, per for-nire assistenza sanitaria di base. Il martedì è una serata particolare, al lavoro ci sono anche altre as-sociazioni, come la Ronda della Carità. Ore 21, si parte. La squa-dra è composta da Biancamaria, tre ragazzi e una coppia di nuovi soci Cri. Prima tappa, lungarno Santa Rosa. Due volti noti all’u-nità di strada dormono di fronte alla sede della Asl. Normale, per i volontari più esperti, conoscer-li. “Senza dimora non vuol dire solo senza casa, ma spesso anche senza famiglia, senza relazioni, senza un tessuto sociale di riferi-mento. Noi li ascoltiamo”, spiega Biancamaria. Capita che chi è per strada chieda loro informazioni,

Sara Camaiora

L’unità di strada all’opera (foto di Croce Rossa Italiana - Comitato locale di Firenze)

di vario genere. “Spesso ci sono stranieri che hanno problemi con i documenti, sta a noi indirizzarli verso le associazioni che possono aiutarli”, prosegue la referente. In piazza Pitti, a dormire in un an-golo seminascosto, c’è una coppia. Non rispondono, probabilmente il sonno ha già preso il soprav-vento. La squadra lascia accanto a loro una bottiglietta di tè: “Speria-mo che non si freddi”, è l’auspicio. Poi si riparte, direzione Campo di Marte. Qua c’è la fi la ad attendere il pasto caldo delle Ronde. Sono in tantissimi, “stranamente una coda ordinata”, osserva Biancamaria. C’è Ivan, di origine slava, che con educazione saluta “la signo-ra Bianca” e chiede del tè, poi un signore dal forte accento meridio-nale che si ferma a scherzare con i ragazzi. In molti fanno richiesta di coperte, che “non bastano mai”, rivela Bianca (chi vuole donarle può portarle alla sede di lungarno Soderini dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14). La fi la a Campo di Mar-te si sfoltisce, sono stati consumati ben due thermos da quattro litri di tè. La notte dell’unità di strada però non fi nisce, la tappa suc-cessiva è la zona intorno a Santa Maria Novella. C’è tempo per un rapido spuntino e poi si continua, che in molti aspettano gli angeli della mezzanotte.

RONDA DELLA CARITÀ, VENT’ANNI TRASCORSINELLE STAZIONIACCANTO AI POVERI

Vent’anni di attività rag-giunti nel 2013, vent’anni

trascorsi vicino a marginalità e povertà. La Ronda della Carità e della Solidarietà è un’associa-zione onlus nata a Firenze nel 1993 da un’idea di Paolo Coc-cheri. I volontari svolgono ser-vizio nelle principali stazioni ferroviarie fi orentine, in aiuto di coloro che vivono in stato di povertà, dormendo nelle stra-de, nelle stazioni e nei sottopas-si, portando loro la sera cibo e bevande. Alla sede dell’associa-zione, in via Assisi, è attivo da oltre dieci anni uno sportello per la distribuzione di pacchi alimentari. Gli alimenti ven-gono forniti soprattutto dalla Fondazione Banco Alimenta-re, ma una buona parte arriva anche dal progetto “buon fi ne” della Coop di Ponte a Greve.

La onlus

La Foresteria Pertini di Sorgane: sono aumentati i posti offerti in città per far fronte all’emergenza freddo

Emergenza freddo

PIÙ POSTI PER L’ACCOGLIENZAEmergenza freddo e accoglienza: i posti off erti dal Comune sono

passati da 120 a 172. Quattro le strutture predisposte: tre sono gestite dalla Caritas, ovvero la Foresteria Pertini a Sorgane (di pro-prietà comunale) con un massimo di cento posti per uomini adul-ti, l’Istituto Pio X Artigianelli in via dei Serragli, con 24 posti letto sempre per uomini adulti, e l’Accoglienza Salesiani in via Gioberti, con venti posti per donne sole (le ultime due sono messe a disposi-zione dall’Associazione Solidarietà Caritas Onlus). La quarta strut-tura è la Foresteria del Fuligno (in uso al Comune) in via Naziona-le: gestito dall’Acisjf, lo spazio prevede 28 posti letto destinati alle donne (anche con bambini). Oltre al posto letto, agli ospiti viene fornito un pasto serale e la prima colazione. Per quanto riguarda gli ingressi in struttura, sono aperti gli sportelli al front-offi ce dell’asso-ciazione Acisjf per donne e donne con bambini al centro di ascolto dell’associazione (binario 2 della stazione di Santa Maria Novella), al front-offi ce della Caritas per l’inserimento di donne e uomini soli nei locali di via Faentina 34. Hanno priorità di accesso le perso-ne che abitualmente dormono in strada, over 45 anni o in precarie condizioni di salute. I primi quindici giorni sono gratuiti per tut-ti, poi scatta il pagamento della quota di un euro al giorno per gli adulti (i minori non pagano), a parte casi particolari indicati dagli operatori. Per le persone che hanno diffi coltà è comunque previsto un meccanismo di esenzione.

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12 | Gennaio 2014

Page 13: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

adesso da riscrivere e ridise-gnare: una spinta alla vendita è stata data dal nuovo mix di fun-zioni urbanistiche previste per l’edifi cio. In testa ci sono quelle ricettive, seguite da destinazio-ni commerciali e residenziali. Ancora i piani defi nitivi non si conoscono, ma il Comunale potrebbe essere rimpiazzato da un albergo, negozi e nuovi ap-partamenti.

VIA ALLA NUOVA VITA DEL TEATRO COMUNALEL’immobile di corso Italia ha trovato un proprietario: ora dovrà essere “ridisegnato” il suo futuro

La vicenda

Teatro Comunale, buo-na la quinta. Dopo anni di aste deserte e trattative con i privati

fi nite nel nulla, il grande immo-bile di corso Italia, uno dei “gio-ielli di famiglia” da tempo messo sul mercato da Palazzo Vecchio, trova un nuovo proprietario. Si tratta della Cassa depositi e pre-stiti, l’ente partecipato all’80 per cento dal ministero dell’Econo-mia e delle Finanze, che gestisce i risparmi postali. Il vecchio te-atro diventerà suo, per la cifra di 23 milioni di euro. È questo l’epilogo di una storia che si apre nel 2009. Risale ad allora il pri-mo dei quattro tentativi di ven-dita dello stabile, inserito nel piano delle alienazioni in vista del trasloco della Fondazione del Maggio nel nuovo Teatro dell’Opera in zona Leopolda. Con un prezzo di base fi ssato a 44 milioni di euro, l’asta inizia-le va deserta. Lo stesso accade per le successive, che progres-sivamente, negli anni, vedono

Natalia Binagli

Il teatro Comunale di corso Italia ha trovato un nuovo proprietario: qua potrebbero nascere appartamenti, negozi e un albergo

abbassarsi il valore dell’immo-bile fi no ai 26 milioni previsti dall’ultima asta del luglio scor-so. Come se non bastasse, nau-fraga anche una trattativa con il privato. Troppo pochi i quindici milioni messi sul piatto, secon-do il Comune. Alla fi ne dello scorso anno il colpo di scena, con l’interessamento della Cas-sa depositi e prestiti. Il quinto tentativo per Palazzo Vecchio è quello giusto. L’ente così si por-terà a casa il teatro a un prezzo stimato dalla Commissione va-lutazioni immobiliari del De-manio: una “svendita” secondo le opposizioni, ma una cifra che per il Comune rappresenta un “tesoretto” utile, specie in tempi di tagli e mancati trasferimenti statali, per allentare la morsa del patto di stabilità e sostene-re il piano degli investimenti. Insomma, per far fronte alla coperta del bilancio sempre più corta. Ma cosa sorgerà al posto del teatro? I diciottomila metri quadrati dell’immobile sono

#Politica

Sabato 11 ore 10.30-12.30Palazzo Strozzi alle Oblate “Prendi parte all’arte” Laboratorio per riscoprire insieme il linguaggio dell’arte contemporanea.bambini e adulti 7-12 annisu prenotazione 0552616512

Sabato 11, sabato 18 e sabato 25ore 16.30-18.30 “Sei un buon cittadino? Ve lo insegna Mammaiuto!”Laboratorio a fumetti.Primo incontro. “Cosa si può fare in un fumetto?”“Cosa si può fare in una città?”Per bambini 9-13 anni su prenotazione 0552616512

ORIENTAMENTOALLE OBLATE

Gli studenti del IV e V anno del-le scuole secondarie di secondo grado incontrano neolaureati e

delegati all’orientamento delle Scuole dell’Ateneo Fiorentino

PER UNA SCELTA ACCADEMICAPIÙ CONSAPEVOLE

Lunedì 13 ore 15.00-17.30

La scelta Intorno ai percorsidelle scienzeScuola di Agraria, Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.I neolaureati presentano le loro testimonianze ed esperienze e ne discutono con:Marco BenvenutiChiara FortDelegati all’orientamentoin entrata, Scuola di ScienzeMatematiche, Fisiche e NaturaliStefano RapacciniDelegato all’orientamento inentrata, Scuola di AgrariaStefano GuigliDelegato all’orientamentoLiceo Castelnuovo

Lunedì 20 ore 15.00-17.30

La scelta intorno ai percorsidella tecnologiaScuola di ArchitetturaScuola di IngegneriaI neolaureati presentano le loro testimonianze ed esperienze e ne discutono con:Benedetto AllottaDelegato all’orientamento inentrata, Scuola di IngegneriaAlessandro MerloFrancesca MugnaiDelegati all’orientamento inentrata, Scuola di ArchitetturaLaura PuccioniDelegato all’orientamentoLiceo A. Gramsci

Lunedì 27 ore 15.00-17.30

La scelta Intorno ai percorsiumanistici e della formazioneScuola di Studi Umanisticie della Formazione.I neolaureati presentanole loro testimonianze edesperienze e ne discutono con:Vanna BoffoDelegato all’orientamento

in entrata, Scuola di StudiUmanistici e della FormazioneDaniela ManettiDelegato all’orientamentoin entrata, Scuola di StudiUmanistici e della FormazioneValerio VagnoliDirigente Liceo SS.Annunziata e Istituto A. Saffi

Su prenotazione [email protected]

Venerdì 24 gennaio ore 18.00-20.00

Incontri Transafrica 2013Africa fra migranti e memoria“Omaggio al Sahara: il deserto negli occhi”sala conferenze piano terraINGRESSO LIBERO

Puoi trovare tutte le informazioni sulla biblioteca delle Oblate su www.biblioteche.comune.fi.it

BIBLIOTECA DELLE OBLATE. VIA DELL’ORIUOLO, 26 FIRENZEWWW.BIBLIOTECHE.COMUNE.FI.IT

GENNAIO

Gennaio 2014 | 13

Page 14: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

Fabio PicchiChef

“Serve una risposta collettiva”

È uno degli chef più famosi della città, ed è sem-pre molto attento alle vicende fi orentine. Fabio

Picchi, patron del Cibreo, ha detto la sua su questo 2014: ecco quali sono le sue “ricette”.Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità?La priorità è che la città ritrovi il senso di alleanza con se stessa. Ne è capacissima davanti alle emer-genze, come accadde nell’alluvione, in tempi di normalità lo è meno. Ma non stiamo vivendo in un periodo normale, c’è una crisi economica pro-fonda che colpisce trasversalmente, bisogna tener-ne conto ed elaborare una risposta collettiva, non è pensabile l’egoismo in questo momento. Avere coscienza dell’empatia è un obbligo. Come farlo? Qualsiasi ristoratore ammette che quando c’è un’at-mosfera positiva in un tavolo si propaga in tutto il locale. È una condizione umana, siamo incredi-bilmente più intelligenti di quello che pensiamo di essere. Basta pensare ai neuroni specchio, tra l’altro scoperti da un italiano, anche se non tutti lo sanno. E che paese è un paese che non riconosce la genia-lità? Pensiamoci. Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Fi-renze in questo nuovo anno?Gli altri. Stare insieme agli altri è anche stare insie-me a noi stessi, alla nostra parte migliore.

Franco CardiniStorico

“Bisogna smetteredi lamentarsi”

Franco Cardini, celebre storico medievalista e fi orentino doc, ha le idee ben precise sulla

sua città, su cosa debba essere (ri)valorizzato e su quello che dovrebbe essere fatto quanto prima in questo 2014 agli albori.Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità?Le priorità riguardano un generale riassetto ur-bano, a partire dai mezzi di trasporto, come la tramvia, fi no alla bonifi ca delle aree di degrado e alla sicurezza, che in generale sta diminuendo. Ci vorrebbe una riqualifi cazione del rapporto tra turismo e vita culturale della città. I proventi del turismo non sono distribuiti equamente, ne usu-fruisce un’élite e il resto della città lo subisce. Il turismo in città è poco qualifi cato, per colpa di un generale decremento culturale ma anche di percorsi banali che portano al sovraff ollamento di alcuni luoghi, trascurandone altri importanti.Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Fi-renze in questo nuovo anno?Smettete di lamentarvi. Bisogna farle le cose, non sempre scaricare su altri la responsabilità.

#Attualità

FIRENZE 2014, “LA CITTÀ CHE VORREI”Quattro personaggi celebri svelano i loro sognie le loro aspettative per questo nuovo anno

Il confronto

interviste a cura di Sara Camaiora

Sergio StainoFumettista

“Un nuovo progetto culturale”

Senese di nascita ma fi orentino d’adozione (pra-ticamente da sempre), Sergio Staino è una delle

fi rme satiriche più note del Paese. Ora il “padre” di Bobo, il personaggio più conosciuto dei suoi fu-metti, spiega a Il Reporter cosa reputa più impor-tante per la città e cosa spera che si possa realizzare in questi dodici mesi a venire.Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità?Vorrei un progetto culturale per la città che fi nora è mancato. Non è stata costruita un’idea di cultura in città, e questo ha determinato molti problemi, come ad esempio la tragedia del Maggio Musicale, una sconfi tta per tutti. Parlo di un progetto cultu-rale a tutto tondo, anche in termini di spazi urbani, che andrebbero ristudiati: basti pensare ad esem-pio ai dehor, che a volte c’entrano poco o nulla con gli edifi ci circostanti. Andrebbe ripensato il modo di progettare la città e cambiata l’idea di cultura che regna ora, una cultura troppo spesso svilita e mercifi cata.Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Fi-renze in questo nuovo anno?Firenze alla cultura e la cultura a Firenze.

Tiziana FrescobaldiImprenditrice

“Più attenzioneper la qualità”

Appartiene a una nota e nobile casata con una tradizione vitivinicola secolare, da sempre ac-

compagnata da una grande attenzione per l’arte. Tiziana Frescobaldi è impegnata in entrambi i set-tori, e su Firenze e l’Italia ci ha illustrato le sue idee.Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità?Penso che ci sia da lavorare per una maggiore qualità del centro storico. Più cura dei dettagli, ad esempio in piazza Duomo, ci vorrebbe un occhio attento alla tipologia degli esercizi commerciali, non una proliferazione incontrollata. Negli ultimi anni la città è migliorata, le pedonalizzazioni han-no portato evidenti vantaggi. Manca una proget-tualità, bisogna capire su quali proposte puntare da qui al futuro e lavorarci con un’attenzione per i par-ticolari che a volte scarseggia. Un esempio, la ria-pertura del Forte Belvedere con la mostra di Zhang Huan: una bella esposizione in un posto unico al mondo. Tanti servizi, però, non erano all’altezza. Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Fi-renze in questo nuovo anno?Consapevolezza delle nostre potenzialità e atten-zione per la qualità. Abbiamo ancora tante carte da giocare, ma non ne siamo mai convinti. Vale per Firenze e per l’Italia: dobbiamo tornare a essere un paese di qualità.

14 | Gennaio 2014

Page 15: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

LE APP PER VIVERE IL CAPOLUOGO toscanoDa quella per saltare la fi la negli uffi ci a quella per conoscere in diretta le strade in tilt per il traffi co: Il Reporterne ha testate alcune, rigorosamente “made in Florence”

Tecnologia

#Attualità

QURAMIApp salta-filaLa coda intelligente: invece di attendere in fila davanti agli uffici pubblici, questa app permette di “staccare” un numerino elet-tronico direttamente da casa o dal posto di lavoro. Mentre si aspetta il proprio turno si è liberi di fare piccole commissioni: Qurami comunica in tempo reale lo stato dell’attesa. Il servizio per ora è attivo all’anagrafe del Parterre, ma presto sarà esteso a Villa Vogel, via Bini e piazza Alberti. PRO Evita lunghe attese e ottimizza i tempiCONTRO Se si svolgono altre operazioni sullo smartphone, l’app si chiude e scompare il biglietto elettronico

ATAF 2.0Per non attaccarsi al tramConsente di individuare le fermate più vicine, controllare gli orari dei bus in arrivo per una finestra di 30 minuti e comprare il biglietto via sms con un tocco. Mancano all’appello i collega-menti gestiti da Li-nea, gli orari della tramvia e la versione per iPhone. PRO Conoscere gli orari del bus quando ancora non si è ar-rivati alla fermataCONTRO Non è disponibile il tragitto delle linee, né gli orari completi

GEOMOBIApplicazione anti-ingorgoAttenti alla sottile linea rossa. Sulla mappa di Geomobi le vie in tilt per il traffico sono di questo colore. Sul telefonino arri-vano gli aggiornamenti in tempo reale riguardo alla viabilità. Segnala autovelox, vistared, varchi ztl, lavori, restringimenti di carreggiata e chiusure di strade. Funziona a Firenze, Bagno a Ripoli, Pontassieve, Scandicci e Sesto. PRO Viaggiare informati anche in cittàCONTRO Meglio filtrare le informazioni, altrimenti la mappa diventa illeggibile

LAMMAPer i meteo addictedDecidere fin dal mattino se lasciare l’ombrello a casa o portarlo con sé. L’app del Lamma, il servizio meteo della Regione, per-mette di consultare sia le previsioni per la Toscana che quelle per una singola località. Fino a tre giorni sono dettagliate (tem-perature, venti, mari), poi c’è la tendenza meteo che copre due settimane. PRO Di facile utilizzoCONTRO Non esiste il tasto esci

FIRENZE UP!Cosa fare in cittàUna guida agli eventi di Firenze a portata di dito: dai concerti alle rassegne cinematografiche, fino alle iniziative per i bimbi. Tutti gli appuntamenti vengono “pescati” dal database del Co-mune. PRO Eventi geolocalizzati, per trovare quelli più viciniCONTRO Non esiste una lista di eventi in ordine di data

FIRENZE TURISMOAlla scoperta di casa nostraChi ha detto che le informazioni turistiche sono utili solo ai “forestieri”? Questa app, collegata al portale turistico della Pro-vincia, consente di conoscere tutti gli appuntamenti, le mostre d’arte e i mercatini per una gita fuori porta. PRO Molto aggiornataCONTRO Il download della mappa offline è troppo pesante

TRASHCUBEI dilemmi della differenziataQuesto va nella carta o nell’umido? Per rispondere ai dubbi amletici legati alla raccolta differenziata, Quadrifoglio ha cre-ato un’app per individuare il cassonetto giusto per ogni rifiuto. Comprende la mappa di ecofurgoni, stazioni ecologiche e punti per la raccolta degli oli esausti. PRO Utile per chi ha l’animo verdeCONTRO I nomi troppo lunghi dei rifiuti non vengono vi-sualizzati per intero

CAREGGISMART HOSPITALNavigare in ospedaleÈ l’ultimo gioiellino di Careggi. Per non perdere la bussola nella cittadella ospedaliera, l’app comprende una mappa di tutti i re-parti, con il percorso da seguire per trovare strutture sanitarie e dottori. C’è anche la possibilità di consultare su telefonino e tablet i referti medici. In questo caso è necessario attivare l’ap-plicazione a uno dei totem presenti a Careggi, con la tessera sa-nitaria.

PRO Niente coda per ritirare i refertiCONTRO Funzionalità “ricerca” lenta

SIAMO SICURE!A fianco delle donneIl servizio nazionale, patrocinato anche dal Comune gigliato, è pensato per le donne che rientrano a casa da sole. Ci sono quattro bottoni: il primo fa scattare un allarme sonoro per ri-chiamare l’attenzione, con il secondo parte la chiamata al 112, il terzo invia una richiesta di aiuto via sms a un numero predefi-nito, l’ultimo tasto consente di leggere un decalogo di sicurezza. PRO Di facile utilizzoCONTRO Esistono alcuni “bug” (piccoli errori di program-mazione)

FLORENCE DELICEMangia che ti passaUna guida alla Firenze di Leonardo. Non il genio da Vinci, ma Leonardo Romanelli, noto critico enogastronomico. Ci sono le specialità fiorentine e le recensioni sui luoghi dove mangiare. PRO Fornisce il percorso più breve per arrivare al ristorante presceltoCONTRO Non esiste la versione per Android

A ciascuno la sua app. Utile, fiorentina e gratuita. Basta un tocco per scaricare questi mini-programmi su smartphone e tablet. Un “passepartout” tecnologico: una chiave per scoprire un buon ristorante, un modo per saltare la fila negli uffici pubblici (senza fare i furbetti), una guida per trovare l’evento giusto. Anche se qualche difettuccio, a volte, queste applicazioni ce l’hanno. Telefonino alla mano, le abbiamo testate per voi.

a cura di Gianni Carpini

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Page 16: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

#Cultura

Chi ben comincia... è a metà del libroUna full immersion nella carta stampata tra saggi, romanzi rosa e fantasy. Tutti a “chilometri zero”

È vero, il periodo miglio-re per fare abbuff ate di libri è quello di Nata-le, con quelle giornate

interminabili da passare sotto le coperte o sul divano, magari davanti al caminetto. Ma è pur vero che, per cominciare l’anno col piede giusto, è bene mette-re in libreria qualche gustosa novità, meglio se a “chilometri zero”, ovvero made in Tuscany. E allora ecco qualche fresco di stampa (e qualche vecchio clas-sico) da non perdere. Visto che ormai è un personaggio sempre più popolare anche a livello na-zionale, non si può fare a meno di consigliare gli ultimi due libri dedicati al sindaco della città del giglio e novello leader del Par-tito democratico, pubblicati da quattro giornalisti fi orentini che da sempre seguono le sue vicis-situdini. Il primo è Il Seduttore. Matteo Renzi e la sinistra rosè di Massimo Vanni e Simona Poli (Barbera Editore, 15,90 euro), mentre il secondo, di Alberto

Ferrarese e Silvia Ognibene, è edito da Giunti e si intitola Mat-teo il conquistatore. La vera storia di un’ascesa politica (10 euro). Mettendo da parte la politica e balzando in sella alle due ruote, si può optare per l’ultima fatica di Fabio Genovesi, scrittore di Forte dei Marmi che quest’anno ha seguito passo passo (o me-glio, pedalata dopo pedalata) tutto il Giro d’Italia. Il risultato è Tutti primi sul traguardo del mio cuore (Mondadori, 10 euro), un romanzo più che un saggio, tra personaggi mitologici e at-mosfere di provincia. E, sempre a proposito di cuore e dintorni, ecco Attraverso il cuore (Librita-lia, 14,50 euro), romanzo storico fi rmato da Elisabetta Pucci e am-bientato nella Toscana del secon-do dopoguerra. Amori, amanti e mariti sono il tema dell’ultimo li-bro della fi orentina (d’adozione) Federica Bosco, che propone un divertente Non tutti gli uomini vengono per nuocere (Mondado-ri, 17 euro), nuova e divertente

Enrica Cinaschi

Letture/1

epopea della Bridget Jones in salsa italiana (ma non ditele che l’abbiamo defi nita così, proprio non lo sopporta). Da Firenze ci si sposta in un mondo fantastico con Terra Ignota (Mondadori, 17 euro), primo volume di una saga tra l’epico e il fantasy proposta da Vanni Santoni, già noto per i suoi Se fossi fuoco, arderei Fi-renze (Laterza 2011) e il più re-cente In territorio nemico, libro corale pubblicato da Minumum Fax. A chi ai classici non riesce proprio a rinunciare, la casa edi-trice fi orentina Clichy propone una versione del sempreverde Pinocchio illustrata dal bravis-simo Leo Mattioli, che rende la lettura della storia fi rmata da Collodi ancora più avvincen-te. Dulcis in fundo, non poteva mancare una parentesi dedicata ai ricordi, con Il triangolo delle gualchiere (Polistampa, 25 euro), viaggio indietro nel tempo nella valle fi esolana dell’Arno, in com-pagnia dello studioso Berlin-ghiero Buonarroti.

Le parole in prestitodi una ragazza perbene: Maramotti e la sua vita in versi

Da giovane voleva fare la giornalista, ma suo pa-

dre glielo impedì perché “una ragazza perbene non fa questo mestiere, diceva. Ma quando l’aspirazione è forte, risurge per li rami”. Cita Dante e aff onda la sua prima stoccata lirica Maria Grazia Maramotti, po-etessa fi orentina “d’adozione” con un passato da pittrice e insegnante di lingue straniere. Un’ineludibile vocazione poe-tica, la sua. L’esordio letterario risale al 1988, a Firenze, dove viene pubblicata la raccolta di racconti Ironia. Trascorrono tredici anni prima che veda la luce la sua prima silloge po-etica, Sul fi lo dell’inquietudi-ne, di cui Mario Luzi fi rma la prefazione. Nel 2003 esce un nuovo lavoro, intitolato Sul fi lo del bene e del male. In quello stesso anno viene a mancare il suo compagno – suo “amore assoluto”, come scrive in una poesia – cui dedica la raccolta Alchimie d’amore, pubblica-ta nel 2005. Quattro anni più tardi è la volta di Arabeschi di luce, con cui vince, nel 2010, il “Fiorino d’oro” e, a dicem-bre 2013, il premio “Nuove Lettere”, promosso dall’Istitu-to Italiano di Cultura di Na-poli. La sua carriera artistica è costellata di partecipazioni importanti, come quella alla Convention Internazionale degli scrittori tenutasi a Bel-grado nel 2011 o i mercoledì culturali in Vaticano nel 2012. I suoi ultimi libri di poesia sono acquistati dalle più rino-mate università americane, fra cui Yale e Harvard. Tanti gli appuntamenti che la vedranno protagonista anche nel nuovo anno, a partire dall’11 gennaio, quando il Cenacolo di Santa Croce dedicherà alle sue poe-sie un pomeriggio di letture e approfondimenti critici. In ar-rivo anche una nuova silloge, Sarà chiamata donna. L’amore e la condivisione di sé restano i perni della sua poetica: “Au-spico l’incontro e il confronto con l’altro, non tollero le sma-nie di possesso, in amore come in poesia. Le mie parole ap-partengono a chi le fa proprie. Sono in prestito”.

I.R.V.

A tu per tu

Il poeta di origine brasiliana Julio Monteiro Martins durante un reading dei suoi lavori dedicati alla città di Firenze

Letture/2

Firenze, nella penna degli altriFirenze è un mattino di dicembre/dove arrivai urlando dal mio

Ade. Sono queste le parole con cui il poeta di origine brasilia-na Heleno Oliveira, morto nel 95, apre la sua lirica “Per Firenze”. Come lui, tanti altri scrittori migranti hanno condensato in versi e romanzi intense suggestioni sul capoluogo toscano. Inizialmente frastornati, scissi tra un’appartenenza che non si ha più e un’altra che non si ha ancora, ritraggono Firenze con l’occhio di chi l’am-mira per la prima volta, mentre il brulichio di gente alla stazione non fa che rimandare a una condizione di solitudine e confusione in cui temono di restare imprigionati. L’Ade di Oliveira è l’inferno degli immigrati, sradicati dalla propria terra e spesso respinti dal-la comunità d’accoglienza, etichettati come minaccia più che come potenziale risorsa. In questa condizione di smarrimento, Firenze accoglie come una madre e restituisce nuova linfa vitale. La città è, via via, memoria/di angoli di strade di giardini, poesia e arte si pro-manano dal verde marmoreo delle architetture. Anche in un altro scrittore di origine brasiliana, Julio Monteiro Martins, si inseguono romantiche epifanie fi orentine, contenute nel romanzo “Madrelin-gua” e dedicate stavolta al Ponte Vecchio. A dispetto dei pregiudizi, gli scrittori migranti dimostrano di conoscere e amare la città. Ar-tur Spanjolli, scrittore di origine albanese trapiantato in Toscana da quasi vent’anni, ha fatto del suo romanzo “Eduart” un inno alla città e alla nostra letteratura, includendosi, di fatto, in un canone che da Dante – esiliato e dunque migrante della sua epoca – giunge a Ma-rio Luzi. Firenze città-simbolo, legata alla fi gura di Dante, anche in Garane Garane, che nel suo “Il latte è buono” instaura un paralle-lo tra il Sommo Poeta, ibrido di tante culture, e il migrante. Nello specchio della letteratura della migrazione, Firenze si contempla nella sua essenza più variopinta, dai forti contrasti: immobile e di-namica, accogliente e respingente, bellissima e trascurata. Una città, chiosa Oliveira in “Firenze”, che guarda lucida tranquilla/ off re solo se stessa nel silenzio/ A noi rifare il suo Rinascimento.

Irene Roberti Vittory

due “italiani veri”sul palco del cestello,per riflettere ridendo sui nostri drammi

Dove si ritrovano due Ita-liani veri, se non a teatro?

È con questo spirito che An-drea Muzzi torna a far alzare il sipario su uno dei suoi spetta-coli più riusciti, che lo vede dal 30 gennaio al 2 febbraio (gio-vedì, venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16,45) al Teatro del Cestello in compagnia del suo compagno di scorribande Massimiliano Galligani. Italia-ni veri, scritto da Muzzi insie-me a Marco Vicari, è compo-sto da sei quadri, ognuno dei quali totalmente indipendente dagli altri, e racconta aneddo-ti, sketch che sembrano rubati alla quotidianità di molti mo-stri all’italiana. “Piccoli grandi drammi di casa nostra – spiega Muzzi – riassunti in una serie di scene che fanno ridere e rifl ettere al tempo stesso. L’in-tento è questo: accendere un faro sui tanti atteggiamenti dell’italiano medio”. E, per i let-tori de Il Reporter, uno sconto speciale per la serata di giovedì 30: per averlo basta ritagliare il coupon nella pagina accanto.

“spiagge”, si alzaIl sipario di periferia per raccontare storiea spettatori di ogni età

Anno nuovo, spettacoli nuovi anche al Teatro del-

le Spiagge, dove il 2014 comin-cia con Schiavi in mano! Hai per caso visto il mio lavoro?, ov-vero Fabio Monti in stile tragi-comico che aff ronta il tema del lavoro e della precarietà. Ironico e graffi ante, il testo ha ricevuto una menzione specia-le al Premio Storie di lavoro. Domenica 19 sarà la volta di Con gli occhi di Mirò. Faccia-mo il giro del cielo, liberamente ispirato ai quadri di Joan Mirò e a “Il giro del cielo” di Daniel Pennac, un emozionante per-corso tra arte e sogni. Venerdì 24 arriva per la prima volta in Toscana Il grande mago di Vittorio Moroni, che racconta la storia vera di un padre che diventa donna. Dulcis in fun-do, giovedì 30, C’era la vita nel ghetto. I giorni della rivolta di Varsavia: dalle straordinarie pagine del libro di Edelman, uno spettacolo che ricostruisce paesaggi, storie e potenti emo-zioni di un periodo storico che non deve essere dimenticato.

A teatro/1 A teatro/2

due “italiani veri”sul palco del cestello,per riflettere ridendo sui nostri drammi

Dove si ritrovano due Ita-liani veri, se non a tea-

tro? È con questo spirito che Andrea Muzzi torna a far alzare il sipario su uno dei suoi spettacoli più riusciti, che lo vede dal 30 gennaio al 2 febbraio (giovedì, venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16,45) al Teatro del Cestello in compagnia del suo compagno di scorribande Massimiliano Galligani. Italiani veri, scritto da Muzzi insieme a Marco Vi-cari, è composto da sei quadri, ognuno dei quali totalmen-te indipendente dagli altri, e racconta aneddoti, sketch che sembrano rubati alla quoti-dianità di molti mostri all’ita-liana. “Piccoli grandi drammi di casa nostra – spiega Muzzi – riassunti in una serie di sce-ne che fanno ridere e riflette-re al tempo stesso. L’intento è questo: accendere un faro sui tanti atteggiamenti dell’italia-no medio”. E, per i lettori de Il Reporter, uno sconto speciale per la serata di giovedì 30: per averlo basta ritagliare il cou-pon in questo giornale.

16 | Gennaio 2014

Page 17: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

#Cultura

“Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento”, dal 10 gennaio al 14 marzo a Villa Bardini

Da MichelangeloAi tesori degli archivi,Nove appuntamentiper “un anno ad arte”

Il programma

Barbara Biondi

Webbardinipeyron.itTel. 055.20066206Mail [email protected]

N on basta l’off erta “permanente”, i fi o-rentini vogliono qualcosa in più dai

loro musei. Mostre che off ra-no nuove chiavi di lettura e che accendano fari su protagonisti a volte dimenticati. L’edizione 2014 di Un anno ad arte, pro-gramma di esposizioni del polo museale, sfodera un program-ma di grande peso, con nove appuntamenti sparsi nei musei della città. A inaugurare l’anno ci pensa Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze (28 gennaio-27 aprile), esposizione nella Sala Bianca di Palazzo Pitti dedicata ai piccoli e grandi tesori “nascosti” negli archivi cittadini. Qualche esem-pio? Il certifi cato di battesimo di Leonardo da Vinci , un disegno

di Raff aello e una lezione scritta di Galileo sull’Inferno di Dante. Seconda tappa del 2014 all’in-segna dell’arte è Le stanze delle muse. Dipinti barocchi della col-lezione del direttore d’orchestra Francesco Molinari Prandelli, alla Galleria degli Uffi zi dall’11 febbraio all’11 maggio. A seguire, in occasione del 450esimo anni-versario della nascita, non pote-va mancare un appuntamento su Michelangelo: ecco allora che la Galleria dell’Accademia dedica al maestro del David Ri-conoscere Michelangelo, dal 18 febbraio al 18 maggio. Il Bargello focaliz-za l’attenzione sulle sculture di Baccio Bandinelli (9 aprile-13 luglio), mentre il Museo degli ar-genti ospita Il tesoro della cappel-la delle reliquie in Palazzo Pitti (dal 20 maggio al 28 settembre).

Appena una settimana più tardi, la Galleria Palatina apre i suoi spazi al “singolarissimo” Jacopo Ligozzi e ai suoi dipinti tardo cinquecenteschi (27 maggio-28 settembre). Gli Uffi zi e l’Acca-demia si preparano poi a un bis ospitando, quasi in contempo-ranea, Puro, semplice e naturale nell’arte a Firenze tra ‘500 e ‘600 (Uffi zi, 17 giugno -2 novembre) e La fortuna dei primitivi. Teso-ri d’arte dalle collezioni italiane tra Sette e Ottocento (Galleria dell’Accademia, 24 giugno-8 di-cembre). Chiude la rassegna un compleanno speciale: le prime cento candeline che la Galleria d’arte moderna si appresta a spe-gnere con una mostra che rac-conta il museo palatino a tutto tondo (30 settembre-11 genna-io). Da non perdere.

Fotografia

il giovanotto che incantò re Giorgio (armani)Da sempre moda fa rima

con fotografi a, due uni-versi che non possono fare a meno l’uno dell’altro. Questo non vuol dire però che basta avere una macchina fotografi -ca e una modella di fronte per essere un buon interprete delle intuizioni di un fashion desi-gner. E lo sa bene Aldo Fallai, storico protagonista fi orentino dell’immagine, il cui sodalizio con la moda è nato per uno strano scherzo del destino. Di-plomato all’Istituto d’Arte, nei primi anni Settanta Fallai fa il grafi co, ma in occasione di un servizio che Vogue dedica ad Armani s’improvvisa fotografo. Accade quasi per gioco, eppure il successo è così esplosivo da spalancargli un mondo e una carriera. Doveva essere scritto da qualche parte che quel gio-vanotto avrebbe fatto strada, perché da quel momento nasce un sodalizio con il grande Gior-gio (e successivamente con altri big delle passerelle) che viene raccontato per fi lo e per segno nella mostra “Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimen-to. Fotografi e dal 1978 al 2013”, a Villa Bardini dal 10 gennaio al 14 marzo. Una raccolta di im-magini di grandi dimensioni, curata da Martina Corgnati, che racconta non solo il per-corso di un professionista, ma i cambiamenti di un’epoca.

Gennaio 2014 | 17

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#Fiorentina

Il calendario

batigol e firenze,un amore infinitoOra è un “tifoso a distanza”,“ma sarei pronto a tornare”

Il personaggio

Certi amori non fi ni-scono, resistono al tempo e scavalcano gli oceani. Fino a Recon-

quista, a casa di Gabriel Omar Batistuta. E quando il Re Leone torna, Firenze gli dimostra tut-to il suo aff etto. Un amore ri-cambiato dal bomber, non solo segnando gol a raffi ca: “La Fio-rentina è stata importante nella mia vita, non solo nella mia car-riera. Oltre alla carriera, con la Fiorentina c’è una storia che non può essere uguale con nessuna

Un segno del destino, per chi di mestiere segna con

gli scarpini ai piedi e la maglia viola addosso. Il segno (zodia-cale) in questione è l’Acquario: gli amanti di astrologia non avranno fatto a meno di notare la data del 1° febbraio. Quando nelle “Americhe” sono nati due campioni del presente e del re-cente passato viola. Uno nel Nord, l’altro nel Sud. Giuseppe “Pepito” Rossi è venuto al mon-do con le scarpette da calcio, là dove il popolarissimo football è un altro sport. Gabriel “Re Leone” Batistuta, da una del-le patrie del calcio, comincia a giocare a pallone tardi, “verso i sedici anni, per entrare gratis alle partite”. Diciotto anni sepa-rano il bomber di Reconquista dal “bambino” di Teaneck. Che quindici anni dopo, al Franchi, con un’indimenticabile tripletta ha permesso ai viola di battere l’avversaria di sempre, la Juven-tus. L’ultimo a far gioire i tifosi era stato proprio lui, Batigol, nel lontano 1998, andando ad esultare sotto la Fiesole con la

Irene Delfino

altra squadra”. Bati ha voglia di tornare e il rapporto con i Della Valle è buono: “Qualche battuta c’è stata, ma non abbiamo avuto il tempo di approfondire niente”. Quale ruolo potrebbe ricoprire nella Fiorentina? “Sicuramente non farò l’allenatore. C’è Vincen-zo che lo sta facendo alla grande. Il mio pensiero dall’Argentina è che Vincenzo rimarrà a lungo qua. Ha una società che gli co-pre le spalle, sono in armonia, non vedo perché cambiare. Po-trei fare comodo alla Fiorentina

in qualche modo. A me piace-rebbe, ma io sono in Argentina. Potrei fare l’uomo immagine: essere legato alla Fiorentina. Già lo sono, anche se non ho un ti-tolo. Se vado da qualche parte mi riconoscono come giocatore della Fiorentina. Non c’è bisogno di un titolo, ma se qualcuno me lo vuole dare è meglio. Il legame con la Fiorentina è forte e apri-rebbe le porte pure alla società. Ci sono tante possibilità. Io per ora gioco a polo in Argentina e guardo le mucche tutti i giorni.

Sarei pronto a tornare in Fio-rentina, ma il tempo passa, le mucche crescono e io mi aff e-ziono (ride, ndr). Sto benissimo là. Devo sentire qualcosa che mi faccia muovere. Per la Fiorentina potrei farlo, perché c’è una storia dietro. Per altre squadre non so, magari ci parlo e mi convinco-no, ma per ora no”. Un ruolo da direttore sportivo della Fiorenti-na in Sudamerica? “Io sono un tifoso che vive a Reconquista, a 14mila chilometri da Firenze. Se si mette qualcuno a fare un giro in Sudamerica, fuori da Firenze, ci sono più possibilità di essere riconosciuti. Oggi Antognoni, in Asia, viene riconosciuto come Fiorentina. E lo stesso potrebbe succedere con Batistuta. Sono nomi, sono garanzie che ti puoi giocare. Tante squadre lo fanno, avranno i loro motivi. Oggi la Fiorentina non lo sta facendo, si-curamente avrà i suoi. Dico solo che da tifoso potrei fare comodo. Se ti chiama qualcuno che ti è vi-cino, che hai amato, ti fa piacere, a chi no? Altro che ragazza, per me la Fiorentina è stata di più. Una compagna”. Da amare, e non solo su un campo di calcio.

sua leggendaria mitraglia. “Ma la mia sparava davvero”, ricor-da il bomber. A diff erenza di quelle di Tevez e Pogba, cui la smitragliata si è rivoltata contro. Forse i due juventini avrebbero dovuto prima guardare gli astri. E non sbeff eggiare l’avversario. Soprattutto se nato il 1° febbra-io.

I.D.

I tifosi viola si aspettano un gennaio diverso da quello della scorsa stagione, per continuare a sognare in grande

Giuseppe “Pepito” Rossi è nato il 1° febbraio 1987, Gabriel Omar Batistuta lo stesso giorno del 1969

VIOLA, “MISSIONE” GENNAIO

Il primo obiettivo della Fiorentina, in questo 2014, è quello di non ripetere il “gennaio nero” della scorsa annata. Nel primo mese del

2013 i viola si giocarono infatti buona parte della stagione, con la sconfi tta interna alla ripesa del campionato contro il Pescara e al-tri stop che, al termine del campionato, hanno infl uito eccome sul piazzamento fi nale. Ma questa è ormai storia passata, perché ora c’è da guardare avanti. Con un Mario Gomez in più, tra l’altro, visto che il centravanti tedesco è praticamente mancato per tutto il gi-rone d’andata. Quest’anno, dopo il derby toscano con il Livorno, si riparte dalla “partita del cuore” contro il Toro. Massima attenzione ai granata, che giocano quasi a memoria e che hanno nell’ex Cerci un’arma letale. Poi via al girone di ritorno: la seconda parte della se-rie A per i viola comincia da Catania, con i siciliani in cerca di punti salvezza. L’ultima partita di campionato di questo mese sarà la sfi da casalinga contro il Genoa. Un gennaio senza incontrare big, insom-ma, ma è vietato abbassare la guardia. La scorsa stagione insegna.

Lorenzo Mossani

Dal Re Leone a Pepito

quelle reti nate il 1° febbraio

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18 | Gennaio 2014

Page 19: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

#Sport

Nei quarti di finale della Champions League la Ngm Firenze Waterpolo se la vedrà con la Mediterranea Imperia: l’andata si gioca il 5 febbraio in città

Nel corso del seminario è stato fatto il punto su uno dei temi più delicati del movimento sportivo italiano: il futuro degli impianti

Pallanuoto

NGM, È DERBY EUROPEOIl debutto in Champions League, ad Eger in Ungheria, non pote-

va essere migliore per la Ngm Firenze Waterpolo, che ha colle-zionato due vittorie contro le magiare padrone di casa e contro le greche dell’Olympiacos, oltre a una sconfi tta contro le russe dello Skif Mosca. Era il battesimo per le ragazze di Andrea Sellaroli, che adesso dovranno pensare, oltre al campionato, anche alla sfi da nei quarti di fi nale: il sorteggio ha messo sulla strada delle pallanuo-tiste la Mediterranea Imperia. Un derby (andata il 5 febbraio a Firenze, ritorno il 12 marzo in Liguria) in campo internaziona-le, nel quale le fi orentine potranno “vendicarsi” dell’eliminazione dalla Coppa Italia subita proprio dall’Imperia lo scorso settem-bre. Avendo quest’anno fuso Champions e Len Trophy, la squa-dra che vincerà il doppio confronto accederà alla Final Four della Champions League. La squadra perdente andrà invece a giocare la Final Four di Coppa Len (l’Europa League della pallanuoto): questo perché la federazione internazionale ha unito, per motivi economici, le due manifestazioni.

Simone Spadaro

Il seminario

IL FUTURO DEGLI IMPIANTIUn importante “seminario sulle problematiche dell’impianti-

stica sportiva nei comuni della provincia di Firenze” ha fat-to il punto su uno dei temi più delicati del movimento sportivo italiano. “Quello del futuro degli impianti sportivi è un proble-ma oggettivo – spiega il delegato provinciale e consigliere nazio-nale Coni Eugenio Giani – ed è necessario intervenire in materia con una legge che, a livello nazionale, preveda la costituzione di un fondo, da articolare con leggi regionali, per la manutenzione degli impianti sportivi e per la costruzione di quelli necessari. Deve essere la Regione a individuare, con appositi piani, quali debbano essere questi nuovi impianti”. Quanto a Firenze, Giani ha spiegato che “le priorità di nuovi impianti sportivi sono co-stituite dalla piscina nell’area di San Bartolo a Cintoia, vista la mancanza di impianti natatori nel sud-ovest della città, e da un palazzetto dello sport da 2.000-2.500 posti, in considerazione del fatto che, a parte il Mandela Forum, non vi è impianto a Firenze che superi gli ottocento posti di capienza”.

La squadra femminile di serie B della Florence Basket con il coach Marco Mannucci: la stagione è partita col piede giusto

Florence Basket,obiettivo crescereÈ iniziata bene la stagione di una squadra giovanissima

A canestro

Torniamo a parlare del-la squadra femminile di serie B della Floren-ce Basket, allenata an-

che quest’anno dal coach Marco Mannucci. La nuova stagione, nonostante a inizio anno i pro-nostici lasciassero pensare a una squadra in lotta per gli ultimi posti in classifica, è iniziata bene. L’intenso lavoro svolto finora ha messo le ragazze nella posizione di poter essere da subito compe-titive, anche con avversarie più quotate. Ma anche il calendario ha “premiato” la grinta di queste giovani atlete, con un po’ di for-tuna: gli incontri con le squadre più forti sono in programma a fine girone, e le ragazze avran-no così modo di arrivare calde al punto giusto. Finora sono state poche le sconfitte, arrivate “per via di un gruppo non an-cora amalgamato”, spiega coach Mannucci. Per il resto, tanti ri-sultati utili consecutivi. Vittorie che hanno fatto un gran bene al morale della squadra, sempre più grintosa e determinata a dare il meglio. Senza perdere di vista l’obiettivo primario, che non è tanto vincere a tutti i costi quan-to crescere, data la giovane età della squadra nel suo insieme. Quest’anno, infatti, c’è stato un ulteriore ringiovanimento della rosa, sia in termini anagrafici che di esperienza sul campo. Le “new entry” in realtà non sono affatto nuove, ma tutte ragazze

Carlo Marrone

provenienti dal settore giovanile della società. Ragazze quindi già a conoscenza della mentalità e del tipo di lavoro che caratterizza la squadra. E che dunque sanno bene cosa le aspetta, Mannucci non ha dubbi. “Quest’anno vo-glio lavorare ancora più intensa-mente sulla crescita individuale delle atlete e valorizzare talenti che probabilmente in altre realtà sarebbero andati persi”, afferma. Creare l’affiatamento giusto tra le ragazze e vederle maturare, questo è l’obiettivo della stagio-ne. E infatti anche le atlete che gli scorsi anni facevano già par-te della prima squadra hanno adesso la possibilità di esprimere le proprie capacità, consapevoli di far parte di un gruppo nuo-vo che sta crescendo gara dopo gara. Senza dubbio, un gruppo in grado di tener testa, per grinta e motivazione, a team indiscuti-bilmente più esperti. Lo spoglia-toio è in continua evoluzione e le esperienze sul campo, in al-lenamento ma anche fuori, non possono che far crescere, seppur con qualche difficoltà, atlete che prima di tutto sono ragazze gio-

vanissime. E che, grazie a questa esperienza, hanno la possibilità di confrontarsi e aiutarsi a vicen-da, nel basket come nella vita. L’elemento imprescindibile deve essere quello di riuscire a lottare in ogni partita come se fosse una finale, per aumentare l’esperien-za del gruppo e crescere sotto ogni aspetto, in campo e durante la settimana. In fondo, i sacrifici fatti da tutto il gruppo sono tanti, e la speranza è che in fondo alla stagione le gratificazioni possa-no arrivare al di là della classi-fica finale. Giovane l’allenatore (1986, ndr), giovani le giocatrici. Una squadra insomma che cre-sce insieme, e che cresce bene. Auguri ragazze, e auguri alla Florence.

1246224

Giocodanza (3-4 anni)Predanza (5-7 anni)Danza Classica (Bambini adulti)Modern Jazz (Bambini adulti)Hip HopBalli CaraibiciBoogie WoogieTango ArgentinoDanza del VentreCanto MusicalCanto Pop RockPercussioni Afro CubaneRecitazione (Bambini adulti)Pilates con macchine e mat-workFormazione Professionale

BreakdanceMercoledì ore 17-18

Zumba DanceLunedì e Mercoledì ore 19-20

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Giocodanza (3-4 anni)Predanza (5-7 anni)Danza Classica (Bambini adulti)Modern Jazz (Bambini adulti)Hip HopBalli CaraibiciBoogie WoogieTango ArgentinoDanza del VentreCanto MusicalCanto Pop RockPercussioni Afro CubaneRecitazione (Bambini adulti)Pilates con macchine e mat-workFormazione Professionale

BreakdanceMercoledì ore 17-18

Zumba DanceLunedì e Mercoledì ore 19-20

C'è un luogo per imparare a volare, a cadere, a riazarsi, cantare e in-ventare storie. Tutto è possibile, per un bambino. E anche l'impossibile può essere realizzato, grazie alla magia del teatro.Sono aperte le iscrizioni per i nuo-vi corsi per bambini e ragazzi del-la Scuola del Teatro di Rifredi alla MaxBalletAcademy.

1 lezione

gratuita

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Page 20: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

#Rubriche

L’Epifania è una delle principali feste religiose dell’anno, che la

Chiesa cattolica festeggia dodici giorni dopo il Natale, il 6 Genna-io. Il vocabolo Epifania deriva dal greco Epifaneia cioè “manifesta-zione”, assumendo nella tradizio-ne cristiana il signifi cato di prima manifestazione dell’umanità e di-vinità di Gesù Cristo ai Re Magi. Molti capolavori di pittura fi oren-tina di noti artisti quali l’Angelico, Botticelli, Leonardo, Filippo Lippi, Lorenzo Monaco e il Gozzoli, fu-rono ispirati dall’Epifania. Monna Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifi co, fu infl uen-zata dal meraviglioso aff resco di Benozzo Gozzoli, la Cavalcata dei Magi, eseguito nella cappella di Palazzo Medici, tanto che compo-se una laude da cui ci piace trarre alcuni versi:

E’ Magi son venuti dalla stella guidati,co’ lor ricchi tributi,

in terra inginocchiatie molto consolati,

adorando il Messia.Persino le mamme fi orentine, per addormentare i loro bambini, usa-vano cantare una ninna nanna che aveva un preciso riferimento con

la venuta dei re Magi:Canta dentro la capannaMaria, fi glia di Sant’Annae guardando il suo bel sole

dice a lui queste parole:Dormi dormi, cuor di mamma,

fai la ninna, fai la nanna!Dormi, chiudi i lumi santi,quelle stelle fi ammeggianti.

Dormi, cuore della mamma,fai la ninna, fai la nanna!Vedi, viene dall’Oriente

Un corteo tutto splendente:due re bianchi ed un re moro

e con doni tutti d’oro.Bacia, bacia la tua mamma,

non più ninna, non più nanna!Nel secolo XV aveva sede nella Chiesa di San Marco, cara alla fa-miglia Medici, una Compagnia di laici, i cui membri seguivano determinate regole a carattere religioso, denominata “Santi Re Magi”, per la particolare devozio-ne che i suoi iscritti nutrivano per i tre regali sapienti; Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Essi, gui-dati dalla ben nota stella cometa, entrarono a Betlemme per ado-rare Gesù Bambino off rendogli rispettivamente oro, incenso e mirra. I tre popolarissimi sovrani sono considerati anche oggi, nel

Che anno sarà il 2014? Gli astrologi per saperlo leggono le stelle, secondo me, se abbassassero lo sguardo, ci indovinerebbero di

più. Io, per esempio, leggendo ad un amico le cartelle di Equitalia non pagate gli ho previsto un pignoramento. C’ho indovinato! Altro che mago Otelma! Per sapere come sarà il 2014 bisogna ricordarsi di com’era il 2013! Nell’anno appena fi nito la parola più infl azionata è stata crisi: in economia, in politica, nel lavoro, tutto era in crisi. Un mio amico che aveva il lavoro e dei risparmi in banca ha divorziato dalla moglie: almeno aveva una crisi matrimoniale! Per colpa della crisi non si poteva fare più niente: le ferie? Si saltano! La spesa? Si riduce al minimo. Per fortuna a un certo punto del 2013 la parola crisi se n’è andata. L’hanno risolta? No, è subentrata un’altra parola: decadenza. Non c’era giorno che non si parlasse di dare la grazia a Berlusconi. Brunetta ha cercato di aiutarlo in tutti i modi, un giorno si è pure presentato ad Arcore con una sua cugina: “Silvio, questa è la Grazia!”. Il 2013 è fi nito con un crescente malumore. Ovunque scioperi e proteste. Mentre da noi si parlava tanto della protesta dei “forconi” in America scioperavano gli attori porno per rivendicare salari più alti. Ogni paese ha la sua rivolta: noi abbiamo la rivolta dei forconi, gli americani quella dei porconi! Buon anno e, visto il precedente, che questo sia buono davvero!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

Webandreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

mondo cristiano, patroni dei viag-giatori, dei mercanti e dei cava-lieri. La Compagnia dei Magi era famosissima in tutta Firenze per l’organizzazione della fastosa e so-lenne manifestazione rievocativa dell’evento che ricordava, appun-to, l’off erta dei Magi al Bambino Gesù. Per l’Epifania, fra il sacro ed il profano, la Compagnia detta an-che “La Stella”, preparava con cura quella che popolarmente era detta la “Festa de’Magi” (fi no a tutto il XV secolo essa l’allestiva ogni tre anni e dal 1447, ogni cinque), con un bel corteo nel centro cittadi-no. Naturalmente i tre Re erano i protagonisti, i quali coinvolgevano la popolazione al punto che, man mano, si aggregava al corteo gran parte del popolo festante. Della Compagnia fecero parte i maggio-ri componenti della famiglia Me-dici e confratelli di elevata cultura come Donato Acciaiuoli, uno dei più insigni umanisti ed oratori, Gentile Becchi, il notaio e studio-so di letteratura latina Cristoforo Landino il quale sosteneva che “era necessario esser latino chi voleva es-ser buon toscano”, Giovanni Nesi, Alamanno Rinuccini, Giorgio Antonio Vespucci e il poeta Luigi Pulci. L’origine del sodalizio risale probabilmente alla fi ne del XIV secolo, anche se la prima esplicita menzione dell’eff ettiva presenza nel panorama devozionale fi oren-tino si ha soltanto nel 1417. Da un documento di quell’anno appren-diamo infatti che la Signoria deci-se di sovvenzionare la “compagnia de’Magi que in ecclesia sancti Marci de Florentia congregatur” proprio per rendere ancora più fastoso il corteo da essa organizzato il 6 Gennaio. Questa Compagnia era seguita con particolare attenzione, per non dire gestita (a partire dal 1436) dalla stessa famiglia Medi-ci, amante del sapere e delle belle arti nonché deferente ai Re Magi tanto – solo per citare un esempio – da fare aff rescare nella propria cappella del palazzo – oggi Me-dici-Riccardi – di Via Larga (oggi Cavour), il celeberrimo e allego-rico viaggio dei Magi a Betlemme commissionato direttamente da

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’EPIFANIAUn’antica festivitàdalle molte animeche ripropone tutti gli anniil ritorno dei Magi

tra stelle e cartelle,un buon anno a tutti!

Cosimo il Vecchio a Benozzo Gozzoli. La cappella dove si arti-cola il grande aff resco è la “perla” artistica più preziosa di tutto il pa-lazzo progettato da Michelozzo. Il pittore Benozzo Gozzoli, che dal 1459 al 1463 dipinse la scena con grande vivacità di colore resa an-cor più luminosa dall’uso dell’oro, prese più di un suggerimento dalle celebrazioni che la Compagnia dei Magi allestiva in città, disegnando in vari personaggi con volti noti della famiglia Medici come Piero il Gottoso, Giuliano ed il suo più famoso fratello Lorenzo in età giovanile. Lo stesso autore ritrasse pure il Beato Angelico, suo mae-stro, nonché lui stesso, fi rmando-ne l’opera sul berretto del suo auto-ritratto con la scritta opus Benotii. Inizialmente fu proprio Cosimo il Vecchio a far sì che in San Marco avesse sede la Confraternita dei Santi Re Magi, la quale inizial-mente si riuniva addirittura nella splendida cappella della sacrestia, dall’imponente volta a crociera, successivamente si spostò nella vi-cina sala del Capitolo dove il Beato Angelico aff rescò l’insigne opera della Crocifi ssione. La Compagnia dei Magi, la cui festività solenne ri-correva naturalmente il 6 Genna-io, come già ricordato, fu per anni l’organizzatrice della rievocazione dell’ultima tappa del viaggio dei Re Magi. Gli scrupolosi confratelli organizzavano per “la cavalcata” tre cortei separati, rispettivamen-te guidati dai regali Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, cortei che poi si ricongiungevano davanti al Battistero (in seguito, a partire dal 1429, in piazza della Signoria) e proseguivano uniti fi no alla Basili-ca di San Marco dove veneravano Gesù Bambino, recitando:

Noi siamo i tre re venuti dall’O-riente

che abbiam visto la stellaannunciare la novella

del Signore.Per monti, piani e valli

lungo è stato il camminoin cerca del divino

Redentore.La Compagnia dei Magi fu sop-pressa nel 1494, dopo la cacciata dei Medici da Firenze e non fu più ripristinata anche perché, con l’an-dar del tempo, aveva assunto un aspetto sempre più profano. Nel-la corruzione popolare, infatti, la parola Epifania era divenuta “Be-fanía” o “Befana” indicando, con quella ricorrenza l’inizio del Car-nevale, con cortei mascherati che derivavano chiaramente dalle sa-cre rappresentazioni medievali, o “misteri”, sempre ispirati al viaggio dei Magi a Betlemme. In questa antica forma di rappresentazione della “Befana”, specialmente nelle campagne, gruppi di giovani ap-propriatamente vestiti mimavano scene che si riallacciavano al signi-fi cato religioso della festa, ma con gli anni anche la sacra austerità dei “misteri” si attenuò, fi nché essi non furono del tutto soppiantati da profani cortei mascherati. La

Befana era spesso circondata da “Befanotti” o “Befani”, giovani dal volto colorato di nero, abbigliati in modo sgargiante e ridicolo, che in un qualche modo richiamavano i Re Magi e i loro doni per il Bam-bino nella grotta. Questi cortei mascherati, a poco a poco, anziché off rire doni, divennero oggetto di questua, eseguita la sera della vigi-lia, prima a vantaggio degli stessi questuanti, poi per pubblica be-nefi cenza. Le canzoni di questua, dette “befanate”, accompagnavano la raccolta. In cambio di musica e canzoni, i Befani ricevevano doni, consistenti in alimenti e vino, con-sumati poi in un’allegra cena col-lettiva. A Firenze i cortei masche-rati provenivano in larga parte dai quartieri più popolari dove chias-sose comitive con torce, fi schietti e trombe, portavano su carretti oppure issate su lunghe pertiche, fantocci realizzati di paglia e cenci, raffi guranti la Befana. Fra il chia-rore rossastro di innumerevoli torce, i cortei convergevano sotto le Logge del Mercato Nuovo dove, in mezzo ad un fracasso assordan-te, veniva dato fuoco alla Befana:

dalla direzione assunta dal fumo gli anziani traevano l’auspicio per l’annata buona, incerta o negativa. In seguito, a poco a poco la festa subì un ulteriore processo di tra-sformazione che sostituì i chias-sosi cortei pubblici carnevaleschi con le più intime feste familiari de-dicate esclusivamente ai bambini i quali, dopo aver appeso la calza alla cappa del camino, che serviva da contenitore per i doni, erano soliti cantare questa fi lastrocca prima di andare a letto:

La Befana vien di nottecon le scarpe tutte rotte,

con un cencio per sottana,viva, viva la Befana!

E la mattina seguente sui loro volti si leggevano gioia e contentezza, constatando che la Befana era re-almente arrivata; chissà da dove e chissà se a cavalcioni di una scopa, comunque i tanto desiderati regali erano nella calza!

LUCIANOE RICCIARDO ARTUSI

Webartusi.net

Il viaggio dei Magi. Affresco di Benozzo Gozzoli – Palazzo Medici Riccardi

20 | Gennaio 2014

Page 21: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

Lettere

VIA DEI CANACCI, “STANCHIPER QUESTA SITUAZIONE”Cara redazione, grazie per darmi l’opportunità di scrivere sul vostro gior-nale. Chi vi scrive è un ragazzo che stanco di assistere inerme al degrado della strada in cui abita, ha deciso di provare a denunciare i problemi che secondo il suo mo-desto parere coinvolgono sia direttamente me che tutte le famiglie che vi abitano. Sono stanco e amareggiato, ma soprattutto tremendamente infastidito all’idea di non poter far niente al riguardo assistendo in maniera ormai quotidiana a scene indecenti che hanno progres-sivamente ghettizzato questo posto. Le condizioni in cui versa questa povera via sono disastrose e lo sono di più per chi ci vive. I disagi sono tanti e molteplici, non ci sono giorni che per i marciapiedi non si incontrino degli escrementi, si spera canini, per non parlare del nause-ante odore di urina stagnante che aleggia in ogni angolo di portone. Di notte, poi, il viavai di ragazzi stranieri, spesso ubriachi, ci sveglia dal nostro sonno. Capita or-mai quasi tutte le sere verso le tre di notte che si venga svegliati da urla, bottiglie rotte, litigi e partite di pallo-ne. Queste cose sono colpa della poca professionalità di persone che lavorano nei locali i quali si disinteressano totalmente di quello che accade un centimetro fuori dai loro locali lasciando orde di ragazzi fare ciò che gli pare; la mia disapprovazione riguarda anche gli accompagna-tori di queste scolaresche di stranieri che se ne fregano altamente dei danni causati. A molte altre situazioni assai più spiacevoli e pericolose ho assistito: ubriachi che vomitano in ogni angolo, persone che urinano alle cinque del pomeriggio o drogati che si iniettano dosi di eroina seduti sui nostri marciapiedi alle sette di sera. In-somma per farla breve sono veramente stanco di vedere che chi dovrebbe tutelare i nostri diritti e garantire ad ogni singolo cittadino il quieto vivere non lo faccia. Cre-do che le persone che vivono in questa strada siano indi-gnate quanto me ma ormai troppo scoraggiate e stanche per fare qualcosa. La domanda è per quanto dovremo permettere tutto ciò, quanto tempo ancora dovrà passare prima che le istituzioni, il comandante della polizia mu-nicipale, il presidente di circoscrizione, il nostro sindaco, ops mi correggo segretario di partito facciano qualcosa. Bah, ai posteri l’ardua sentenza.

Federico

VIA DI QUARTO, “PERCHÈ I GIARDINIIN QUESTO STATO?”Salve,vi scrivo a proposito dei giardini pubblici (o almeno così dovrebbe essere!) di Via di Quarto nel Quartiere 5 nella zona di Careggi. Da sempre, tali giardini sono totalmente al buio nonostante la presenza di lampioni che vengono tenuti costantemente spenti, creando così rischi di ma-lavita notturna. Inoltre sono in completo stato di abban-dono con erba incolta e sporcizie, da segnalare anche la totale assenza di cestini per i rifi uti. Visto che nella zona

sono presenti pochissimi spazi verdi per i tanti bambini, anziani e cani del quartiere, sarebbe auspicabile che que-sto spazio venisse fi nalmente sistemato e usufruibile da tutti. Mi piacerebbe avere una chiara risposta dalle isti-tuzioni per sapere per quale motivo tale giardino viene tenuto in questo stato. Vi ringrazio anticipatamente per lo spazio concessomi.Cordiali saluti

Flavia

I CICLISTI E LE REGOLE DELLA STRADA

Buongiorno,mi chiamo Alessandro Ilari ed abito in Via C. Macca-ri all’Isolotto - Firenze. Sono un vostro lettore e sono oramai anni che mi riprometto di contattarvi per una segnalazione per me molto importante. Visti i vostri nu-merosi articoli pro-biciclette e i problemi che ruotano attorno al ciclista urbano (io sono un ciclista e motoci-clista) gradirei molto vedere anche un articolo che punti a sensibilizzare la civiltà e le regole che anche i ciclisti dovrebbero rispettare e che invece infrangono con rego-larità o comunque spesso, forse pensando che le bici non siano un mezzo come un altro. In Via Modigliani e Via Massa c’è una pista ciclabile invidiabile, la percorro spes-so quindi vi garantisco che non ci sono buche od ostaco-li ed è sicura, all’altezza di Via Altamura quattro/cinque anni fa, non ricordo con precisione, gli abitanti hanno perso circa quaranta posti auto per far spazio ad un cordolo alto 35cm per delimitare la pista ciclabile (vedi foto allegata, peraltro a mio parere “pericolosissimo” per moto e scooter.. ma questo è un altro argomento) e mi son detto: ok sacrifi chiamo un po’ di parcheggi per la si-curezza dei ciclisti, però ahimé il 70/80% dei ciclisti che transitano in Via Modigliani e Via Massa non utilizza-no la pista ciclabile e pedalano sulla carreggiata accanto alle transenne o ai cordoli della ciclabile.... paradossale e pericoloso per la loro incolumità e per quella degli altri (non esagero credetemi, è un dato che potete constatare stando per strada la mattina alle 8 e la sera dalle 16 alle 20). L’articolo 3 del Codice della Strada al punto 39 recita che: là dove ci siano piste ciclabili il ciclista è “obbligato” a percorrerle con lo scopo di separare il traffi co ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, che hanno

velocità diverse, per migliorare la sicurezza stradale e fa-cilitare lo scorrimento dei veicoli. Pochi giorni fa davanti al cancello di casa mia c’era una pattuglia di controllo (non specifi co il corpo d’appartenenza visto cosa mi ha riferito il cortese agente) e quando ho lamentato questo problema, l’agente mi ha risposto che il ciclista in questo caso è passibile di multa proprio per l’articolo 3 del Cod. della strada delle Biciclette, ma se facessero questo tipo di multe scatterebbero subito le segnalazioni e le multe verrebbero contestate come accanimento contro chi non inquina e altri slogan populisti che ora vanno tanto di moda (premetto che sono ambientalista convinto, per specifi care che sognerei una Firenze come Amsterdam o più vicino Ferrara dove tutti si spostano con la bici) e quindi con questo ricatto i ciclisti trasgressori conti-nuano a infrangere il Codice in tutta tranquillità. Questo atteggiamento “lobbista”, oltre a starmi pesantemente antipatico, conferma purtroppo il comportamento del classico italiano furbetto che oramai ha dilagato in tutti i tessuti di questa società anarchica e malata e tutto ciò mi frustra visto che, soprattutto per strada, con la bici, la moto o l’auto sono una persona ligia alle regole (ho parlato delle bici in questo caso, se volessimo parlare di come si comporta la gente per la strada alla guida di tutti i veicoli non basterebbero le pagine del “Il Reporter” in-tero!). Spero di essere stato chiaro e di non aver ferito la sensibilità di nessuno che legge questo mio sfogo.Cordiali saluti

Alessandro Ilari

LE CONDIZIONIDI PIAZZA BERNARDINO PIOGentile direttore, voglio riassumere brevemente la storia di questa piccola piazza che si apre parallela al viale Europa. Quando sono venuta ad abitare nel quartiere 3, circa 23 anni fa, era un in condizioni pietose: solo erbaccia abbandonata e carto-ni in cui qualcuno dormiva. I miei fi gli erano piccoli ma non potevano frequentare questa area così mal messa. Poi è stata riqualifi cata, sono stati piantati diversi alberi che ora sono cresciuti, è stata recintata da una bella stac-cionata, sono state sistemate 3 panchine e dei giochi per i bimbi, insomma è diventata in piccolo rifugio di ombra e relax, anche grazie al fatto che circolano poche mac-chine, essendo una piazzetta chiusa “a ferro di cavallo”! Negli ultimi 5 anni: è stata abbattuta la recinzione, più volte danneggiata dai vandali, non sono più stati ricollo-cati i pochi giochi per i bimbi (uno scivolo, una giostrina e poco altro) che permettevano agli abitanti circostanti di intrattenere i bambini. Io così mi ritrovo, dopo essere stata una mamma che non ha potuto usufruire di que-sta piccola ma comoda area verde, anche ad essere una nonna che deve raggiungere il parco dell’Anconella con i nipotini, pur avendo un comodo e grazioso giardinetto sotto casa, anche molto ombreggiato d’estate.Grazie dell’attenzione

Sara Giannelli

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaA gennaio è infatti “d’obbligo” guardare avanti, ai dodici mesi a venire, con gli appuntamenti più importanti che cominciano a incasellarsi ognuno al proprio posto. Alcuni percorsi arri-veranno alla loro conclusione (uno su tutti quello del teatro dell’Opera, che a maggio sarà inaugurato defi nitivamente), altri prenderanno il via, per andare – tutti insieme – a scri-vere la storia dell’anno da poco iniziato. Intanto, però, in attesa di capire quello che succederà in questi trecentosessantacin-que giorni e di scoprire quali saranno i fatti e gli eventi per cui il 2014 fi orentino sarà ri-cordato, è l’ora dei desideri e delle aspettative. L’ora dei buoni propositi, quelli con cui ognu-no saluta l’anno nuovo prefi g-gendosi obiettivi e traguardi da raggiungere. Succede così per le persone, succede lo stesso per le città. Così, all’alba di questo 2014, abbiamo chiesto a quat-tro fi orentini doc (di nascita o d’adozione), quattro personaggi appartenenti a mondi diversi, di svelarci i loro sogni e le loro aspettative per Firenze per il nuovo anno. Abbiamo chiesto loro di elencare desideri e prio-rità per il capoluogo toscano, e di indicare quale – a loro parere – debba essere la “parola d’ordi-ne” per questo 2014. Di indica-re insomma la strada che Firen-ze dovrebbe seguire per vivere al meglio questo nuovo anno in modo da lasciarlo, il prossimo dicembre, in maniera miglio-re di come l’aveva trovato. Che poi è l’augurio che tutti si fan-no in questo periodo: quello di riuscire a imboccare la strada giusta, per poter arrivare il più lontano possibile. Un augurio che vale anche, e soprattutto, per la città. Buon anno a tutti, allora. E buon anno a Firenze.

MATTEO FRANCINI

L’INCROCIO TRA I VIALI FANTIE CALATAFIMI

Gentile Redazione,mi preme segnalare la diffi cile e pericolosa circolazione nei pressi dell’incrocio fra Viale Calatafi mi e Viale Fanti. La presenza sullo stesso lato stradale di una farmacia e di un bar tabacchi ha fatto sì che gli automobilisti si aff astellino parcheggiando dove capi-ta. I pedoni, a loro volta in diffi coltà, sembra facciano apposta a non utilizzare le strisce pedonali. A mio parere occorrerebbe un semaforo, oltre ai pali sugli angoli per impedire il parcheggio selvaggio.Grazie,

Riccardo Biff oli

IL REPORTER RISPONDECaro Riccardo,sono tante le segnalazioni che riceviamo, di volta in volta, su que-sto o quell’incrocio cittadino. Segnalazioni da parte di persone che chiedono più attenzione e sicurezza per alcune strade e intersezio-ni ritenute particolarmente pericolose, dove magari capita troppo spesso di assistere a qualche incidente. Insomma, ognuno ha il “suo” incrocio da segnalare, incrocio al quale sa di dover stare partico-larmente attento. Ed è utilissimo, anche in questo caso, il ruolo dei cittadini, che con le loro segnalazioni possono portare all’attenzione generale alcune delle situazioni sulle quali è più urgente interve-nire, situazioni che devono essere aff rontate e risolte. Sono diverse le cause che possono rendere un incrocio più pericoloso degli altri: cause che a volte sono legate – come nel caso da lei segnalato – proprio al comportamento scorretto delle persone. Capita infatti che “normali” intersezioni vengano rese particolarmente critiche dalla presenza di mezzi parcheggiati dove non potrebbero, che ne diminuiscono la visibilità: gli esempi purtroppo non mancano, e

spostandosi per la città accorgersene non è troppo diffi cile. Com-portamenti, questi, da condannare, per i pericoli che possono deter-minare. Altre cause riguardano invece l’ubicazione degli incroci e le caratteristiche delle varie strade: questo mese, ad esempio, nell’edi-zione del quartiere 5 del nostro giornale aff rontiamo la questione dell’intersezione tra via Allori e via Baracca, dopo le tante segna-lazioni ricevute in merito da parte dei residenti. In questo caso la soluzione individuata sembra quella dell’installazione di un nuo-vo semaforo, proprio come richiesto dagli abitanti. E se in alcuni momenti la circolazione può rischiare di esserne un po’ rallentata, non deve mai essere dimenticato che la priorità è – e deve essere – la sicurezza dei cittadini, pedoni o automobilisti che siano. Ben vengano dunque le segnalazioni come la sua: per mettere fi ne alle tragedie della strada c’è bisogno dell’impegno di tutti.

MATTEO FRANCINI [email protected]

Gennaio 2014 | 21

Page 22: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

COPPIE, SE L’INTIMITÀVA TROPPO DI FRETTAIl “tempo dell’amore” non supera i due minuti in un caso su quattro

“BOLLINI ROSA”per 14 ospedali

Il cancro? Si batte (anche) a colpi di look

In Toscana, per una coppia su quat-tro, il “tempo dell’amore” non va oltre i due minuti. E cioè: 250mila coppie della nostra regione dichia-

rano che i loro rapporti sessuali non durano oltre 120 secondi. Questo suc-cede a fronte di un’attività in camera da letto invece piuttosto intensa rispetto alla media: i toscani dichiarano infatti di avere otto rapporti sessuali al mese, per un totale di 96 l’anno. A fotografa-

re la frettolosa intimità della regione è un’indagine presentata al congresso nazionale dell’associazione andrologi italiani, condotta su un campione di 825 uomini e 402 donne in sei regioni italiane (oltre alla Toscana ci sono Li-guria, Piemonte, Lazio, Puglia e Sicilia). Da questo studio, che si focalizza sulla fascia d’età compresa tra i 20 e i 50 anni, è emerso che ben il 53 per cento dei maschietti del granducato lamenta insi-

curezze nel rapporto sessuale: in questo senso va peggio solo ai laziali (60%). Il 59% ammette che il problema provoca diffi coltà nella relazione di coppia e lo stesso studio – guardato dall’altra metà del cielo – rivela che il 62 per cento delle donne toscane ritiene i propri rapporti insoddisfacenti. E pare che, mescolati tutti assieme, questi numeri ne generino un altro non proprio confortante: il 16% delle intervistate dichiara infatti di fi nire per tradire o interrompere la relazione. Di più: il 54% degli uomini ammette che il disturbo nuoce alla coppia, che in un caso su due smette di frequentare gli amici o cerca di distrarsi con i viaggi (22 per cento: i laziali invece in questo caso si attestano al 29%). Va aggiunto, d’altro canto, che le donne toscane si dimostrano più comprensive delle altre italiane: si dichiara insoddisfatto “solo” il 62% di loro, contro il 68% delle laziali e delle pugliesi, il 71 per cento delle pie-montesi e addirittura il 78% delle liguri. “L’eiaculazione precoce è il disturbo ses-suale maschile più comune e comporta molta frustrazione in entrambi i partner – spiega Nicola Mondaini, responsabile del servizio di andrologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze – lui diventa insicuro e perde l’autostima, lei reagisce con rabbia e aggressività”. Tra-dizionalmente gli uomini sono più restii a frequentare gli studi dei medici, e così succede che l’amore “fast” resti una que-stione spesso irrisolta. Sepolta, non sen-za conseguenze, sotto le lenzuola: “Pur-troppo – conclude Mondaini – il 90% di chi soff re di eiaculazione precoce, pur temendo il fallimento della coppia, non aff ronta o trascura il problema”.

Sono quattordici gli ospedali toscani che si sono aggiudicati i “bollini rosa”, i riconoscimenti attribuiti dall’Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della

donna) che anche quest’anno ha stilato la classifi ca degli ospedali che si distinguo-no per prestazioni e servizi “in rosa”, ossia a misura di donna. La classifi ca passa in rassegna le strutture maggiormente qualifi cate nella cura di patologie femminili specifi che, ma anche i reparti di ginecologia e ostetricia all’avanguardia. In tutta Italia le strutture premiate sono state 230, con uno, due o tre bollini a seconda del punteggio acquisito: la Toscana ha incassato 29 bollini in tutto. E chi se li è me-ritati? I più virtuosi (tre bollini) sono l’ospedale San Donato di Arezzo, l’azienda ospedaliero universitaria di Careggi, quella pisana e quella senese. Hanno invece ottenuto due bollini rosa l’ospedale del Casentino a Bibbiena, quello di Santa Ma-ria della Gruccia a Montevarchi e, a Firenze, Torregalli, il Meyer e Ponte a Nicche-ri, ai quali si aggiungono il presidio ospedaliero della piana di Lucca e l’ospedale della Misericordia di Grosseto (Asl 9). Infi ne, un bollino rosa se lo sono guada-gnati l’ospedale fi orentino Piero Palagi, quello del Mugello a Borgo San Lorenzo e l’ospedale SS. Giacomo e Cristoforo di Massa (Asl 1). “Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento attribuito agli ospedali toscani – ha commentato l’assesso-re regionale al diritto della salute Luigi Marroni – tra l’altro il numero è cresciuto dal 2011: allora erano dieci, oggi sono quattordici. Le donne costituiscono la mag-gioranza dell’utenza dei servizi sanitari, ma non sempre gli ospedali off rono un trattamento adeguato alle loro esigenze e necessità. La Toscana ha dimostrato di essere una regione molto attenta alle problematiche femminili anche sul versante sanitario. In Toscana – ha concluso l’assessore – è insediata una commissione re-gionale permanente sulla medicina di genere, e in molte aziende è in funzione il Codice Rosa, che presto si estenderà a tutto il territorio”.

B.S.

Un tocco di mascara e un po’ di ombretto. Un momento di intimità con il pro-prio partner. Accanto a terapie e medicinali, anche queste possono essere armi

vincenti per combattere la malattia. Modi per sentirsi meglio con se stessi, più belli e desiderati. Una marcia in più per non arrendersi al cancro. Nascono da qui i “Martedì del Cerion”, una serie di incontri organizzati dal centro di riabilitazione oncologica di Firenze, in programma il terzo martedì di ogni mese a Villa delle Rose. Appun-tamenti che prevedono, tra le altre cose, corsi di trucco e “lezioni” di sessualità con volontari ed esperti, che aiuteranno i pazienti ad aff rontare argomenti importanti in una fase così delicata della propria vita. Il tutto all’insegna del buonumore e della cura di sé. Iniziati a dicembre, gli incontri proseguiranno fi no a maggio. Il 21 gennaio si parlerà di vita aff ettiva e sessualità con i medici di Ispo e della Lilt, il 18 febbraio di lavoro, mentre dei vantaggi di una sana alimentazione il 18 marzo. Il rapporto con i fi gli e la cura della pelle, con consigli per il maquillage e la tintarella in vista dell’estate, sono i temi degli ultimi due appuntamenti, in programma il 15 aprile e il 20 maggio.

N.B.

Benedetta Strappii

L’indagine Il riconoscimento

I “Martedì del Cerion”

Secondo un’indagine presentata al congresso dell’associazione andrologi italiani, per una coppia su quattro il “tempo dell’amore” non va oltre i due minuti

Webassociazioneandrologi.it

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22 | Gennaio 2014

Page 23: Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

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Sesto Fiorentino, vista panoramica su Firenze, 4 vani, 97mq su 2 livelli nuova costruzione con ampio sogg.-cucina, 2 camere, 2 bagni finestrati. Molto lumino-so, 2 balconi di 14 mq. Ottime rifiniture: portone a tripla blindatura, infissi con triplo vetro, videocitofono, predispo-sizione climatizzatore, pannelli solari. Classe energ. A+. No spese di mediazio-ne, possibilità di personalizzazioni. Euro 330.000 APE 21,078 kWh/m²anno - RIF. UMI 6 – 209

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Sesto.Fno, luminoso app. di mq 78 con giardino composto da cucina, sala, 2 camere, doppi servizi. Ottime rifiniture classe energ. A. Nessuna spesa di me-diazione, possibilità di personalizzazioni, acquisto p. auto o garage. A partire da Euro 299.000,00. APE 24, 103 kWh/m²anno RIF. UMI 6 – 05

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5 VANI

FIRENZE

Sesto-Fiorentino, app. angolare nuova costruzione, libero su 3 lati, di mq 105, con: cucina abitabile, grande sogg., 3 ca-mere, 2 bagni, rip., oltre 2 ampi balconi. Ottime rifiniture, Classe energ. A+. Nes-suna spesa di mediazione. Possibilità di rifiniture personalizzate, acquisto p. auto o garage. Euro 410.000. - APE 17, 192 kWh/m²anno RIF. UMI 6 – 107

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Sesto Fiorentino, in prestigioso com-plesso immobiliare di nuova costruzione, app. 100 mq con ampia cucina/sogg., 3 camere, doppi servizi e 2 balconi abita-bili. Ottime rifiniture, Classe energ. A+. Euro 375.000 Nessuna spesa di media-zione. APE 14.27 kWh/m²anno - RIF. UMI 6 – 103

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OLTRE 5 VANI

FIRENZE

Sesto Fiorentino, in prestigioso com-plesso immobiliare di nuova costruzione, app. al II ed ultimo p. di 135 mq con cuci-na abitabile, ampio sogg., 3 o 4 camere, doppi servizi e 2 grandi balconi abitabili.Classe energ. A+. Euro 460.000 Nessuna spesa di mediazione. APE 21, 367 kWh/m²anno - RIF. UMI 6 – 202

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Sesto Fiorentino, vista panoramica, appartamento di 163,50 mq in nuova costruzione posto al secondo piano, su 2 livelli, composto da: un grande sog-giorno, cucina abitabile, cinque camere matrimoniali, due bagni e un ripostiglio. L’appartamento dispone di due balconi di 24,50 mq. Possibilità di rifiniture perso-nalizzate. Classe energetica A. Nessuna spesa di mediazione, possibilità di acqui-

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24 | Gennaio 2014 Il Reporter per il sociale

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Per lo studio, la cura, l’assistenzae l’informazione sui tumori cerebrali infantili