Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

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D opo mesi di allarmi, dati, paure, smentite comincia l’autunno e si avvicina il momento di fare i conti con la Nuova influenza. Che da mesi ha assunto i connotati della pande- mia e che intorno alla fine dell’anno dovrebbe toccare il massimo picco di diffusione. Ma il sistema sanitario (nazionale e locale) ha preso le contro- misure: tra la fine di ottobre e i primi di novembre scatteranno lo prime vac- cinazioni (per operatori della sanità, dei servizi e per persone con patologie particolari) e a partire dal 31 gennaio toccherà alla fascia “giovane”, quella che va dai 2 ai 27 anni e che per ora è stata la più colpita. A vaccinarci sa- ranno i medici di famiglia e i pediatri e il vaccino non si troverà in vendita da nessuna parte. La Regione ha già approntato il suo piano-pandemia: ha acquistato nuovi macchinari per l’as- sistenza respiratoria, incrementerà di almeno 3mila unità i posti letto negli ospedali e se necessario richiamerà al lavoro, temporaneamente, medici e infermieri in pensione. E ai cittadini cosa resta da fare? E’ facile. Per con- tenere la diffusione del virus i medici raccomandano di lavarsi bene le mani, gettare i fazzoletti dopo gli starnuti e di non precipitarsi al pronto soccorso per un semplice sospetto. Altra rac- comandazione fondamentale, infine, quella di non scordarsi di fare il vac- cino ordinario. SETTEMBRE 2009 Nuova influenza, le cose da sapere SALUTE. Ecco il piano-vaccinazioni e i consigli dei medici Autobus e Ztl, si cambia A chi non è mai capitato di sbuffare, sotto il sole o la pioggia, in attesa di un bus che non arriva mai? E che ma- gari quando arriva è talmente pieno da non riuscire ad entrare? Questo, e molto altro, ha allontanato sempre più fioren- tini dal trasporto pubblico. Ma ora si volta pagina. Tante le novità in arrivo: rinnovamento di linee e mezzi (addio ai “bestioni” da 18 metri), più tecnologia, lotta ai “portoghesi” e, perché no, tariffe più convenienti. E in vista ci sono cam- biamenti anche per chi si sposta in auto. Se la Ztl notturna andrà avanti fino al 31 ottobre, dal prossimo anno potrà essere molto diversa, nelle regole e nei confini. Per venire incontro a tutti: a chi la notte se la vuole godere, ma anche a chi pre- ferisce dormire. PAGG.10-11 PAGG.14-15 di Gagliardi – Puliti T ra un po’ ricorrerà il 150° anniver- sario dell’Unità di Italia, ma leggo nei giornali che in giro c’è sempre più vo- glia di separatismo. E’ da quando sono bambino che sento i settentrionali par- lare male dei meridionali. Praticamente sono 40 anni che sento dire sempre le stesse cose. La “colpa” di tutto questo è di Garibaldi. Prima di partire con l’im- presa dei Mille avrebbe dovuto chiedere informazioni, avrebbe dovuto chiedere ai milanesi “Ragazzi, scendo nell’Italia meridionale, vi va bene se poi vi unisco ai siciliani?”. Loro avrebbero sicuramen- te risposto: “No, ai siciliani no. Se pro- prio ci voi unire a qualcuno, aggregaci agli svedesi. Noi siamo lavoratori, gente abituata a fare tutto da sé. Loro hanno l’Ikea, siamo perfetti insieme!”. Invece Garibaldi è partito senza nemmeno un piccolo dubbio!Almeno avesse fatto dei sopralluoghi, avesse chiesto informazio- ni ad un siciliano, niente. E’ partito con altri 1000 sprovveduti. Immaginatevi anche la reazione dei siciliani che una mattina, di colpo, si sono visti arrivare 1000 persone tutte vestite uguali, avran- no pensato: “Ma il carnevale di Viareg- gio quest’anno lo fanno qui?”. A me piacerebbe sapere il nome dell’agenzia di viaggi che ha organizzato l’impresa dei Mille. Un’agenzia seria non manda un uomo in giro da solo ma gli affian- ca una guida che lo istruisca: “I siciliani mangiano la cassata, amano fare questo, quest’altro no!”. Insomma, se Garibaldi avesse avuto una guida avrebbe capito da solo che milanesi e siciliani non sono le persone più uguali di questo mondo! *Comico Andrea Muzzi* Tutta “colpa” di Garibaldi i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i Dopo un lungo restyling si intravede il volto del quartiere del futuro URBANISTICA LA NOVOLI CHE VERRÀ PAGG.16-17 Il mercato si è chiuso senza l’acquisto che i tifosi chiedevano. “Compreremo quando ci sarà l’occasione” SPORT CORVINO GUARDA AVANTI PAG.36 Nozze “esotiche” scoppia la moda Tendenze PAG.6 PAG.3 A Campo di Marte arriva l’Alta Velocità PRIMO PIANO Il presidente della commissione sport illustra progetti, iniziative e obiettivi per il futuro “SPORT PER TUTTI NEL Q2” PAG.38 In via Mannelli rinasce la struttura accanto alla ferrovia, chiusa da oltre un anno. Con tante novità PIU’ SPAZIO AI GIOVANI PAG.2 Periodico d’informazione locale. Anno III n.47 del 7 settembre 2009. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 EDIZIONE DEL QUARTIERE 2 • 41.973 COPIE DISTRIBUITE DA Il Giornale del tuo Quartiere Q 2 Affiliato AFFILIATO FI - Campo di Marte 055 0515231 VALUTAZIONI GRATUITE E SENZA IMPEGNO 1013960 AFFILIATO FI - Campo di Marte - 055 0515231 Affiliato Pirelli RE Agency. Ogni affiliato è imprenditore indipendente ed autonomo. Affiliato CAMPO DI MARTE INIZIAMO VENDITE di nuove costruzioni in contesto silenzioso ed immerso nel verde di diverse metrature tutte dotate di terrazza abitabile e box auto Info in agenzia 1013961

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Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

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Dopo mesi di allarmi, dati, paure, smentite comincia l’autunno e

si avvicina il momento di fare i conti con la Nuova influenza. Che da mesi ha assunto i connotati della pande-mia e che intorno alla fine dell’anno dovrebbe toccare il massimo picco di diffusione. Ma il sistema sanitario (nazionale e locale) ha preso le contro-misure: tra la fine di ottobre e i primi di novembre scatteranno lo prime vac-cinazioni (per operatori della sanità,

dei servizi e per persone con patologie particolari) e a partire dal 31 gennaio toccherà alla fascia “giovane”, quella che va dai 2 ai 27 anni e che per ora è stata la più colpita. A vaccinarci sa-ranno i medici di famiglia e i pediatri e il vaccino non si troverà in vendita da nessuna parte. La Regione ha già approntato il suo piano-pandemia: ha acquistato nuovi macchinari per l’as-sistenza respiratoria, incrementerà di almeno 3mila unità i posti letto negli

ospedali e se necessario richiamerà al lavoro, temporaneamente, medici e infermieri in pensione. E ai cittadini cosa resta da fare? E’ facile. Per con-tenere la diffusione del virus i medici raccomandano di lavarsi bene le mani, gettare i fazzoletti dopo gli starnuti e di non precipitarsi al pronto soccorso per un semplice sospetto. Altra rac-comandazione fondamentale, infine, quella di non scordarsi di fare il vac-cino ordinario.

SETTEMBRE 2009

Nuova infl uenza, le cose da sapereSALUTE. Ecco il piano-vaccinazioni e i consigli dei medici

Autobus e Ztl, si cambia

A chi non è mai capitato di sbuffare, sotto il sole o la pioggia, in attesa

di un bus che non arriva mai? E che ma-gari quando arriva è talmente pieno da non riuscire ad entrare? Questo, e molto altro, ha allontanato sempre più fioren-tini dal trasporto pubblico. Ma ora si volta pagina. Tante le novità in arrivo: rinnovamento di linee e mezzi (addio ai “bestioni” da 18 metri), più tecnologia,

lotta ai “portoghesi” e, perché no, tariffe più convenienti. E in vista ci sono cam-biamenti anche per chi si sposta in auto. Se la Ztl notturna andrà avanti fino al 31 ottobre, dal prossimo anno potrà essere molto diversa, nelle regole e nei confini. Per venire incontro a tutti: a chi la notte se la vuole godere, ma anche a chi pre-ferisce dormire. PAGG.10-11

PAGG.14-15

di Gagliardi – Puliti

Tra un po’ ricorrerà il 150° anniver-

sario dell’Unità di Italia, ma leggo nei giornali che in giro c’è sempre più vo-glia di separatismo. E’ da quando sono bambino che sento i settentrionali par-lare male dei meridionali. Praticamente sono 40 anni che sento dire sempre le stesse cose. La “colpa” di tutto questo è di Garibaldi. Prima di partire con l’im-presa dei Mille avrebbe dovuto chiedere informazioni, avrebbe dovuto chiedere ai milanesi “Ragazzi, scendo nell’Italia meridionale, vi va bene se poi vi unisco ai siciliani?”. Loro avrebbero sicuramen-te risposto: “No, ai siciliani no. Se pro-prio ci voi unire a qualcuno, aggregaci agli svedesi. Noi siamo lavoratori, gente abituata a fare tutto da sé. Loro hanno l’Ikea, siamo perfetti insieme!”. Invece Garibaldi è partito senza nemmeno un piccolo dubbio!Almeno avesse fatto dei sopralluoghi, avesse chiesto informazio-ni ad un siciliano, niente. E’ partito con altri 1000 sprovveduti. Immaginatevi anche la reazione dei siciliani che una mattina, di colpo, si sono visti arrivare 1000 persone tutte vestite uguali, avran-no pensato: “Ma il carnevale di Viareg-gio quest’anno lo fanno qui?”. A me piacerebbe sapere il nome dell’agenzia di viaggi che ha organizzato l’impresa dei Mille. Un’agenzia seria non manda un uomo in giro da solo ma gli affian-ca una guida che lo istruisca: “I siciliani mangiano la cassata, amano fare questo, quest’altro no!”. Insomma, se Garibaldi avesse avuto una guida avrebbe capito da solo che milanesi e siciliani non sono le persone più uguali di questo mondo!

*Comico

Andrea Muzzi*

Tutta “colpa”di Garibaldidddddiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Dopo un lungo restyling

si intravede il volto del quartiere

del futuro

URBANISTICA

LA NOVOLI CHE VERRÀ

PAGG.16-17

Il mercato si è chiuso senza l’acquisto

che i tifosi chiedevano. “Compreremo

quando ci sarà l’occasione”

SPORT

CORVINO GUARDA AVANTI

PAG.36

Nozze “esotiche”scoppia la moda

Tendenze

PAG.6

PAG.3

A Campo di Martearriva l’Alta Velocità

PRIMO PIANO

Il presidente della commissione

sport illustra progetti, iniziative

e obiettivi per il futuro

“SPORT PER TUTTI NEL Q2”

PAG.38

In via Mannelli rinasce la struttura

accanto alla ferrovia, chiusa da oltre

un anno. Con tante novità

PIU’ SPAZIO AI GIOVANI

PAG.2

Periodico d’informazione locale. Anno III n.47 del 7 settembre 2009.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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2 Settembre 2009 Campo di Marte • Cure • Coverciano

Asfalto sconnesso? Un lontano ricordo. Panchine sconquas-

sate? Acqua passata. Al loro po-sto una pavimentazione degna di questo nome e arredi urbani nuovi di pacca. Per chi torna dalle ferie ecco la gradita sorpresa: piazza Oberdan rimessa completamente a nuovo. Una sorpresa annunciata, che giunge al termine di tre mesi e mezzo di lavori, partiti lo scorso aprile e terminati a luglio. Un re-styling costato 70mila euro, ma la differenza c’è e si vede. Anche al calar del sole. Sono infatti raddop-piati i punti luce, sia all’esterno che all’interno del giardino, così da rendere la piazza non solo più bella, ma anche più sicura e frui-bile notte e giorno dai cittadini. A renderla più gradevole, invece, ci pensano le aiuole colorate e le nuove fi oriere, che hanno fatto la loro comparsa lungo il perimetro della piazza. Per completare la metamorfosi del luogo è necessa-rio solo un ultimo passaggio: che i cittadini tornino a vivere lo spa-zio pubblico. Per questo, sindaco e vicesindaco, entrambi presenti all’inaugurazione del 28 luglio scorso, pensano già a eventi ad hoc per attirare le persone nei rinnovati giardini. “Il miglioramento della qualità della vita dei cittadini – ha affermato Matteo Renzi – pas-sa anche dal rilancio delle piazze come luoghi da vivere. Una piazza ben curata, dai dettagli all’illumi-nazione, non può che rendere più sicura la zona e i suoi abitanti”.

Tirano un sospiro di sollievo anche i commercianti della zona, special-mente quelli che si affacciano pro-prio sulla piazza e possono adesso contare su un giardino che invita i passanti a soffermarsi più a lungo. “Una piazza restituita alla città - ha sottolineato il vicesindaco Da-rio Nardella - è anche un’opportu-nità in più per i tanti commercianti che vivono e lavorano attorno ad essa. Per questo la Giunta intende lavorare per creare eventi promo-zionali proprio legati alle piazze”. Di certo la partecipazione popola-re non è venuta a mancare il gior-no dell’inaugurazione: un centina-io i cittadini che hanno assistito al taglio del nastro. Magari approfi t-tando dell’occasione per fare qual-che appunto al sindaco o lanciare qualche proposta. In attesa di es-sere ricevuti a Palazzo, anche una panchina può bastare. Purché sia di quelle nuove, in legno.

UNIVERSO UNDER 30. Rinasce la struttura al lato della ferrovia, vuota dalla chiusura dell’Ambasciata di Marte

Spazio ai giovani, via Mannelli ci riprova

A prendersi cura del grande locale sarà l’associazione culturale

Effetti collaterali, che ha progetti ambiziosi: previsti concerti,

mostre, corsi e saggi di danza e spettacoli teatrali.

Ma non solo. Una delle maggiori novità sarà rappresentata

dallo studio di registrazione professionale

Uno spazio di oltre 400 metri quadrati, abbon-dante contenitore per musica, cultura, corsi di formazione e tempo libero. Rinasce così il centro giovani di via Mannelli, la struttura che

si trova sul lato ferrovia, proprio accanto alla passerella pedonale più vicina a piazza Alberti. Vuoto da oltre un anno, da quando nel giugno 2008 l’Ambasciata di Mar-te ha chiuso i battenti, il centro ha fi nalmente trovato un nuovo padre adottivo. A prendersi cura dello spazio sarà l’associazione culturale Effetti collaterali, già nota in cit-tà per la gestione di Las Palmas, bar-ristorante diventato ormai punto di riferimento per l’estate in Sant’Ambro-gio. “Il nostro è un progetto articolato – spiega Lavinia Talenti, ventenne presidente dell’associazione - le attivi-tà ruoteranno attorno a una sala poli-valente, che ospiterà di volta in volta concerti, mostre, corsi e saggi di dan-za, spettacoli teatrali”. Uno spazio sarà riservato poi all’area ristoro, una caf-fetteria dotata di connessione wireless dove i ragazzi potranno connettersi alla rete internet col proprio portatile, gustando cappuccino e brioche. La novità più ghiotta, però, è rappresentata dallo studio di registrazione professionale. Sì, perché il progetto di Effetti collaterali si spinge ben oltre l’idea di un semplice luogo di ritrovo. La struttura diventerà pun-to di riferimento per giovani band emergenti, con tanto di uffi ci dedicati alla promozione dei gruppi. Per acce-dere al centro non è prevista alcuna tessera associativa. “L’ingresso sarà libero, aperto a persone di tutte le età – sottolinea Lavinia – fatta eccezione per i corsi, per cui sarà necessario pagare una quota necessaria a sostenere le spese organizzative”. Già, i corsi. Saranno parecchi e differenziati, rivolti prevalentemente a un target giovane,

ma non solo. Tecnico del suono e delle luci, yoga, lezioni di canto, danza, recitazione, “tenuti da professionisti con cui abbiamo già preso contatti”, continua la presidente dell’associazione. Non solo serate musicali, dunque: il centro vivrà giorno e notte. Da qui ai prossimi tre anni. O meglio, a partire dalla conclusione dei lavori di ristrut-turazione, necessari ad adeguare il complesso alle nuove funzioni previste e prima di tutto a rimetterlo in sesto. Lo spettacolo a cui si assiste dall’esterno, infatti, non è dei più confortanti. Davanti a quella che era la porta di ingresso, proprio sotto la passerella pedonale, le inconfu-tabili tracce di un bagno a cielo aperto, oltre a un giaciglio improvvisato su un vecchio attaccapanni ribaltato. All’in-terno una sedia sopravvive sotto una pila di giornali e le

pareti vestono ancora la vecchia tinta bicolore. Il complesso giace inerte lun-go la ferrovia, come reduce da una fuga improvvisa. Impressione che appare non del tutto infondata, ripercorrendo la vicenda della chiusura dell’Amba-sciata di Marte. Bastò un’ispezione dei

tecnici del Comune, allora, per decretare la fi ne dell’espe-rienza dell’omonima associazione culturale, con sei mesi di anticipo sul contratto. L’allora assessore all’istruzione Daniela Lastri parlò di cattiva gestione e danneggiamento alla struttura, e impose agli organizzatori la riconsegna delle chiavi in soli sei giorni. Nel frattempo tutto attorno il degrado è fi orito, come le piante dello spiazzo antistan-te l’ingresso, cresciute ormai ad altezza uomo. “Saranno necessari diversi interventi – spiega Enzo Mileo, socio fondatore degli Effetti collaterali – tra cui il ripristino dell’impianto elettrico e l’insonorizzazione dei locali”. I lavori dovrebbero partire a breve, tra la metà e la fi ne del mese, per assicurare l’apertura del centro a novembre.

Paola Ferri

Necessari lavori di ristrutturazione.Il centro dovrebberoaprire a novembre

Piazza Oberdan tornaun’area tutta da vivere

RESTYLING. Gradita sorpresa al rientro dalle vacanze

/P.F.

Per combattere pigrizia e sonno-lenza, cattive eredità delle vacan-

ze estive, un valido aiuto è senz’altro una sana attività fi sica, magari svolta all’aria aperta e in tutto relax. Anche quest’anno, il Quartiere 2 inaugura la stagione autunnale all’insegna delle buoni abitudini, dedicando allo sport una festa che copre l’intero mese di settembre. Protagonisti dell’iniziati-va sono i principali spazi verdi della zona, da Villa Favard all’area Pettini Burresi, dove si svolgeranno lezioni gratuite degli sport più originali, di-mostrazioni dal vivo e dibattiti sulla salute e l’alimentazione. Una sorta di promemoria per gli adulti, ma anche e soprattutto un incoraggiamento per i più piccini. Dal primo giorno del mese fi no al 30, sul calendario del quartiere ogni pomeriggio sarà con-

trassegnato da un gioco o un’attività diversa. Arrampicata, acrobazie aeree su trapezio e la scherma sono state pensate per i più coraggiosi e impa-vidi; l’atletica leggera, la danza, gin-nastica artistica e il golf, per chi vuole andare sul classico; e infi ne, per gli amanti delle discipline orientali, non mancano i corsi di yoga, karate, judo, arti marziali e perfi no i laboratori di arti cinesi. Tante discipline, a costo zero, per dare la possibilità a tutti di mettersi alla prova in uno sport, sen-za l’obbligo di iscriversi alle lezioni a scatola chiusa. E, per il secondo anno consecutivo, torna il palio sportivo di bocce, dal 21 al 23 settembre in viale Fanti. Il messaggio lanciato ai residenti del quartiere è chiaro: non importa come e quando, l’imperativo è muoversi!

Per rimettersi in forma dopo l’estate

E lo sport fa festa nel Q2

L’INIZIATIVA

Renzi e Paolucci all’inaugurazione

/S.K.

Page 3: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

3il giornale del tuo quartiere

PROGETTI. Hanno già fatto la loro comparsa i primi cantieri di preparazione alla costruzione dell’opera

A Campo di Marte arriva il “ciclone” Alta Velocità. Un ciclone sbarcato nel quartiere già da qualche mese, quando lo scorso maggio hanno fat-

to la loro comparsa i primi cantieri lungo la fer-rovia, destinati, per ora, soltanto a “spianare il terreno” per i lavori veri e propri che porteranno alla realizzazione della mastodontica opera. Un progetto in cui la zona di Campo di Marte svol-ge un ruolo da protagonista. E’ qui, infatti, che si aprirà una delle tre grandi aree di cantiere (oltre a quelle di Castello e della zona di viale Redi), lungo la strada ferrata compresa tra piazza Al-berti e ponte al Pino. Ma non solo: la stazione di via Mannelli diventerà con tutta probabili-tà lo scalo provvisorio della Tav, in attesa del completamento della “superstazione” fi rmata da Norman Foster, che sorgerà (sempre che alla fi ne si faccia, visto che si tratta di uno dei tasti dolenti del progetto) nell’area degli Ex Macelli. Sottoattraversamento o no, curva ad esse o trac-ciato lineare, falda acquifera e stazione interra-ta: la lista dei dilemmi irrisolti attorno alla Tav è ancora lunga, tanto che il via libera defi nitivo è stato rimandato su insistenza del sindaco Mat-teo Renzi. Dovrebbe arrivare entro questo mese il parere dell’Osservatorio ambientale presiedu-to dal geologo Pietro Rubellini, che per adesso ha approvato soltanto i lavori propedeutici. Solo allora potranno entrare in azione le frese scava-trici. A destare allarme in alcuni è la questione del tunnel sotterraneo, poco più di sei chilometri sui nove dell’intero percorso cittadino: secondo le ultime verifi che sarebbero 180 gli immobili minacciati nella stabilità dagli scavi. Tra questi la Fortezza da Basso, non proprio una casupola qualsiasi. In attesa del verdetto defi nitivo attor-no a un progetto che vale un miliardo e mezzo di euro, l’unica certezza è che la Tav in qualche modo si farà: “Firenze non può perdere questo treno – ha recentemente affermato l’assesso-re regionale alle infrastrutture Riccardo Conti – bisogna evitare che la Tav si trasformi in un secondo caso tramvia, condannando la città all’immobilismo”. E il quartiere 2, in un caso o nell’altro, sarà al centro di trasformazioni più e meno immediate. Le prime conseguenze sono

già palpabili per i residenti. Risale allo scorso luglio l’abbattimento di un paio di palazzine di proprietà delle Fs che si affacciavano su largo Gennarelli, in prossimità della passerella pedo-nale. Una breccia nel muro di recinzione da cui accedere al futuro cantiere. Un altro ingresso sarà situato in cima a via Campo d’Arrigo, nei pressi di ponte al Pino: qui i lavori si sono già mangiati un parcheggio che i cittadini del quar-tiere avevano da poco riguadagnato, tra il cen-tro per l’impiego e il ponte. Ma che succederà

quando le frese cominceranno a scavare? Una conseguenza percepibile fi n da subito sarà l’au-mento del traffi co, a causa del fl usso di camion che trasporteranno avanti e indietro materiale da costruzione (ferro, sabbia, cemento), mentre lo smarino (il materiale di scavo) viaggerà esclusi-vamente su rotaia. In tutto 136 viaggi giornalieri a carico del quartiere, tra il raccordo autostrada-le di Varlungo e via Campo d’Arrigo, passando dai lungarni. Trasformazioni in vista anche per piazza della Libertà: qui verrà realizzata una

rampa di accesso al tunnel sotterraneo, seppur non carrabile, per tutta la durata dei lavori. Tut-to ciò in attesa dell’ampliamento della stazione, previsto dal protocollo d’intesa fi rmato da enti locali e Ferrovie, che comprende, tra l’altro, la realizzazione di case e uffi ci per oltre 45mila metri quadrati, lungo la sede ferroviaria, dove attualmente sorgono magazzini e altri edifi ci a uso delle Fs. Ma questa sarà soltanto l’ultima tappa di un percorso lungo, come minimo, cin-que anni.

Campo di Marte cambia. Ad Alta Velocità

Francesca Puliti

Non ancora risolti

tutti i dilemmi, ma in

ogni caso il quartiere

(per almeno cinque

anni) sarà al centro di

trasformazioni, più e

meno immediate, per la

realizzazione della Tav

Il cantiere della Tav

Il Reporterè un periodico di 7 edizioniche mensilmenteviene distribuito da in 192.404 copie

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FOCUS

Sarà senza dubbio una delle opere più im-portanti dell’ultimo mezzo secolo per

la nostra città, ma non sono mancati (e non mancano) alcuni dubbi sul suo conto, a partire dall’impatto idrogeologico. Sono 180 gli edi-fi ci considerati a rischio di stabilità situati lun-go il percorso del sottoattraversamento della Tav. Solo quattro, però, sarebbero seriamente minacciati, mentre per gli altri basterebbero alcuni interventi di consolidamento delle fon-damenta. Due di questi si trovano proprio nel Q2, in prossimità di ponte al Pino, un edifi cio residenziale e un magazzino, che le Fs vor-rebbero rilevare. A generare preoccupazione

è anche l’ormai famosa stazione progettata da Norman Foster, prevista nell’area degli Ex Macelli, zona viale Redi–via Circondaria. L’avveniristica struttura, per lo più interrata, verrebbe a intercettare il percorso della falda acquifera, che si trova 5-10 metri sotto la su-perfi cie e tende a spostarsi nel tempo. Mentre si continuano a perfezionare i meccanismi ne-cessari a mitigare il più possibile l’impatto, si fanno sempre più insistenti le voci di chi vor-rebbe depennare dal progetto la stazione grif-fata, con una sorta di “colpo di spugna”: per-ché non sfruttare al suo posto uno degli scali minori già presenti in città? Campo di Marte,

già valutata come soluzione temporanea, ver-rebbe a occupare la pole position in questa ipo-tetica classifi ca. Certo, dovrebbe essere dotata come minimo di servizi e strutture adeguate: innanzitutto un parcheggio di scambio, che potrebbe essere ricavato all’intero della sede ferroviaria, nell’area attualmente occupata da magazzini inutilizzati, ma anche collegamenti migliori con gli autobus. Non solo: in questo caso sarebbe imprescindibile il completamen-to della stazione, con tanto di doppio ingresso (quello nuovo su largo Gennarelli è già previ-sto) e più spazio per pendolari e non. Vedi alla voce sala d’attesa e servizi annessi.

Nel futuro dello scalo di via Mannelli potrebbero esserci novità. E arrivare altri servizi

Soluzione temporanea o defi nitiva? La stazione a un bivio

/F.P.

“L’alternativa c’è: esiste una proposta semplice, a basso impatto e molto meno costosa”: è questo il pensie-ro del Comitato No Tav. L’alternativa sarebbe il passaggio in superfi cie, un progetto fortemente spinto dal Co-mitato. Sulla carta è più che fattibile. Basterebbe utilizzare i binari che già ci sono, riservandone due all’Alta Ve-locità. Sono due i nodi problematici: la Galleria del Pellegrino, che corre sottoterra tra l’ex ospedale Meyer e il giardino dell’Orticoltura, e piazza delle Cure. In entrambi i casi, sareb-be necessario fare spazio a due nuovi binari, abbattendo il cavalcavia delle Cure. Che verrebbe rimpiazzato da un sottopasso carrabile. Lungo il percor-so nessun edifi cio a rischio, a detta del Comitato, soltanto alcuni immobili di proprietà delle Ferrovie dovrebbero essere demoliti. Con un’eccezione: il deposito dell’Ataf in viale dei Mille, che dovrebbe rinunciare a una fetta di proprietà.

I comitati insistono:“L’alternativa esiste”

L’OPINIONE

Anno III n. 47 del 7 settembre 2009

Il Reporter di Campo di Marte, Cure, Coverciano

raggiunge 41.973 famiglie nel quartiere 2 di Firenze.

Page 4: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

4 Settembre 2009 Campo di Marte • Cure • Coverciano

c’è un modo per acquistare ottimi vini senza spendere una fortuna. Da qualche tempo, anche nel quar-tiere 2, si sta diffondendo fra gli amanti del buon vino l’abitudine di acquistarlo sfuso. Il vantaggio è duplice: per l’ambiente, perché si risparmiano materie prime come vetro e plastica, e per il portafo-glio, perché essendo eliminati del tutto i costi di imbottigliamento, etichettatura e packaging, il costo fi nale per l’utente è molto inferio-

re. In via Gioberti, Luigi Bastanzio ha aperto nel 2005 la bottega “Olio e vino sfuso”. L’amore e la passio-ne per il proprio lavoro traspaiono immediatamente: in questa bot-tega si possono acquistare i vini toscani più rinomati, ma anche quelli provenienti dalle altre re-gioni. “Mi piace parlare con ogni nuovo cliente, conoscerlo per con-sigliarlo al meglio. Le bottiglie, la prima volta, le regalo, poi il cliente torna per riempirle. Il risparmio è notevole - spiega Luigi - e al clien-te arriva lo stesso prodotto”. “La Bottega del gusto” di via Cento-stelle propone principalmente i vini della fattoria del Castello del Trebbio di Santa Brigida o di altre aziende toscane selezionate. Ma anche qui si possono acquistare prodotti tipici e gustosi da tutta Ita-lia. Elisa Salvi, collaboratrice del titolare Giacomo Massai, racconta che la clientela ritorna anche per il rapporto personale che si crea in bottega. “E poi c’è la nostra tes-sera fedeltà”, dice. In viale Verga, “la Cantina” propone vini sfusi, imbottigliati, olio e prodotti tipici toscani. Qui si tiene molto al riu-tilizzo dei materiali. Oltre al vetro delle bottiglie, Francesca Nannelli consiglia ai clienti di conservare anche il cartone del “bag in box” da 5 o da 10 litri. “Siamo una re-altà di quartiere, e molti clienti ci dicono di sentirsi a casa, in un’at-mosfera che richiama quella delle vecchie cantine”, racconta. Il tito-lare Lorenzo Sclaverano e i suoi collaboratori sono a disposizione anche per consegne a domicilio e

Il vino è uno degli ambascia-tori della Toscana nel mondo. Migliaia di turisti, ogni anno, arrivano nella nostra regione

per percorrere le “strade del gusto” e assaggiare i grandi vini famosi, ma anche quelli artigianali e meno conosciuti. Inoltre, se bevuto con moderazione, ha molte virtù. Na-turalmente deve essere un prodot-to di qualità, controllato e sicuro, e purtroppo, spesso, questo signi-fi ca anche un prezzo elevato. Ma

MESTIERI DI OGGI E DI IERI. Alla riscoperta di un antico lavoro. Che ha saputo rinnovarsi

Il vino? Torna di moda venderlo sfuso

Alberto Ottanelli

Luigi Bastanzio

Da qualche tempo, nel quartiere sempre più persone si rivolgono

a botteghe che lo servono “alla spina”, per unire la qualità

a prezzi bassi. E i “cantinieri” puntano sul rapporto con i clienti

Elisa Salvi Lorenzo Sclaverano

confezioni personalizzate. “Il vino a scoscio” è la bottega che si trova in via Aretina. Il signor Tommaso e i suoi esperti collaboratori scelgo-no i vini e li propongono ai clienti: “Il prezzo che possiamo praticare, vendendo il vino sfuso, è di circa

il 50-60% inferiore al prodotto im-bottigliato”. Risparmio, consigli sicuri, qualità e rapporto personale con il proprio vinaino di fi ducia: questi i “segreti” per resistere alla concorrenza della grande distribu-zione.

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Page 5: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Tramvia parte uno: ci siamo quasi. La linea 1 della rete tramviaria sembra essere fi nalmente giunta ai blocchi di partenza. Ancora gli ultimi ritocchi,

piccole cose (come la presa in gestione degli im-pianti semaforici), poi il tram diventerà una real-tà. In tempo per lo shopping natalizio tra Firenze e Scandicci, la prima linea della tramvia dovreb-be entrare in funzione attorno al 15 dicembre, salvo imprevisti dell’ultimo minuto. Il periodo di prova, durante il quale gli autisti si eserciteranno lungo l’intero percorso, avrà infatti inizio a metà novembre. “Abbiamo ottenuto che il preesercizio duri soltanto un mese – afferma l’assessore a mo-bilità e infrastrutture Massimo Mattei – anziché tre come era inizialmente previsto, così che entro l’anno i cittadini possano usufruire della linea 1”. E il resto? Sottostazioni elettriche, sottopassi pe-donali: è tutto pronto? “Lo sarà entro tale data”.

Tramvia parte seconda. Ancora mille dubbi e mille domande avvolgono il destino delle linee 2 e 3: le risposte cominceranno ad arrivare dopo il chiarimento della vicenda Tav, la priorità da cui discenderà l’intero piano dei trasporti fi o-rentini, secondo quanto affermato più volte dal sindaco Matteo Renzi negli ultimi mesi. Sottoat-traversamento o no, stazione di Foster ai Macelli oppure a Castello, o ancora nessuna avveniristi-ca stazione: solo dopo che sarà stata presa una decisione riguardo all’Alta velocità ferroviaria si potranno sciogliere le riserve sulla tramvia. E si prevede che colloqui e trattative tra Palazzo Vecchio e Ferrovie riempiranno i mesi autunnali. Nel frattempo, si fa largo l’ipotesi della pedona-lizzazione del quadrilatero più antico del centro storico, così da liberare piazza Duomo non solo da auto e autobus, ma anche dai binari, facendo fare un giro più largo alla linea 2, quella che do-

vrebbe collegare l’aeroporto con piazza Libertà. Alternative ce ne sono: dalla micrometropolitana alla minitramvia. In questo caso si tratterebbe di differenziare le vetture in circolazione sulle varie linee, facendo transitare dal centro tram di dimensioni ridotte, due carrozze al massimo. Ma piazza Duomo non è l’unico punto “caldo”: piazza Dalmazia e via dello Statuto rappresen-tano altri due punti interrogativi ancora aperti

sulla scrivania del sindaco. E non solo su quella: i progetti delle due linee giacciono ancora sui ta-voli del Ministero delle infrastrutture, in attesa di una revisione, rimandata l’ultima volta prima di questa estate. “Ma non appena la decisione arri-verà – assicura Mattei – i lavori procederanno in tutt’altra maniera, con l’attenzione al rispetto dei tempi, e dei cittadini, che già abbiamo manifesta-to in questi primi mesi di mandato”.

Il tratto Scandicci-Firenze dovrebbe entrare

in funzione intorno al 15 dicembre: a metà novembre

via al periodo di prova per i conducenti.

Meno chiaro il destino della seconda e terza linea

Questo Natale lo shopping si fa in tram

Francesca Puliti

TRASPORTI. Tutto (quasi) pronto per la linea 1, dubbi sulla 2 e la 3: il punto della situazione

5il giornale del tuo quartiere

Le “ultimissime” sulla tramvia nel quartiere 2 danno con-ferma dei progetti contemplati già qualche mese fa, la-

sciando però intravedere ulteriori messe a punto. Infatti, se le ipotesi avanzate restano essenzialmente due, nel frattempo è stata presa in considerazione anche la possibilità progettuale di una terza linea aggiuntiva, di “accompagnamento”. La pri-ma proposta prevede che la tramvia, con un prolungamento, passi da piazza Libertà per poi immettersi in viale Don Min-zoni e procedere per le Cure fino a raggiungere viale dei Mille. Da lì, arrivando nei pressi dello stadio, dovrebbe infine prose-guire verso la periferia di Coverciano. La seconda soluzione è invece quella che vede il tram percorrere viale Mazzini o viale Segni per passare poi sotto la stazione; ma quest’ulti-mo piano strutturale, a differenza del primo, richiede ulteriori

verifiche, soprattutto sulle profondità e le distanze necessarie tra la tramvia e la galleria dell’Alta Velocità sotto Campo di Marte. Definiti alcuni criteri guida, i progetti risulterebbero in ultima istanza piuttosto analoghi. “Entrambe le ipotesi presen-tano vantaggi e svantaggi, alcuni imme-diati e altri visibili dopo i collaudi e gli affinamenti necessari – spiega Jacopo Ghelli, capogruppo del Pd in consiglio di Quartiere - al momento sembra che la prima soluzione sia preferibile, senza però voler escludere altre possibilità”. Operare sulla base del primo progetto presenta infatti un ulte-riore vantaggio: quello di approfittare dei lavori delle Ferrovie alle Cure per risistemare tutta la viabilità della zona interes-

sata. Infine, “a tali ipotesi di percorso tramviario - prosegue Ghelli - si aggiunge, sempre sul Q2, la possibilità di inserire una terza linea del tram direttamente da viale Don Minzoni sul tracciato delle ferrovie, senza essere per nulla essere in

concorrenza con esse ed anzi, poten-dosi sommare all’ipotesi progettuale prescelta”. In tal modo l’intero percorso che va da Compiobbi al cuore della rete tramviaria cittadina risulterebbe subito agibile col tram, con conseguenti van-taggi per i cittadini. Superate le prime

difficoltà di organizzazione, i lavori non inizieranno su tutta la linea ma solo su parte di essa, per rendere ogni tratto ultimato immediatamente percorribile.

Campo di Marte, due ipotesi e una nuova possibilitàIL PUNTO NEL QUARTIERE. Cantieri, progetti e proposte: ecco cosa succederà nella circoscrizione

/S.K.

Confermati i progetti già presi in considerazione,ma si intravedonoulteriori messe a punto

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Page 6: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Chissà cosa sarebbe successo se i “promessi sposi” Renzo e Lucia, anziché essere costretti a giocarsi la disperata carta di irrompere in casa

di don Abbondio nell’estremo tentativo di unir-si in matrimonio, dopo il divieto del potente don Rodrigo, avessero potuto prendere como-damente un aereo e pronunciare il tanto ago-gnato “sì” in una spiaggia esotica, lontano da prepotenti signorotti locali, “bravi”, peste e tut-to quello che ne è seguito. Il grande Alessandro Manzoni, però, non poteva regalare questa faci-le soluzione ai due innamorati più famosi della letteratura italiana, e non solo perché allora gli aerei non esistevano. L’usanza di celebrare le nozze in paradisi tropicali, davanti a un mare da sogno e a una vegetazione da cartolina, in Italia

Quelli che il “sì” lo pronunciano ai CaraibiIL CASO. Sta prendendo campo, tra i fiorentini, l’usanza di andarsi a sposare in paradisi tropicali

Matteo Francini

(e non solo in quel ramo del lago di Como) è infatti arrivata molto più tardi. Ed è solo da cir-ca un anno che anche a Firenze ha preso cam-po la moda di andare a giurarsi amore eterno a migliaia di chilometri di distanza dalla parroc-chia della propria infanzia o dalla Sala Rossa di Palazzo Vecchio, pur splendido scenario per chi sceglie il rito civile. Ora, nel capoluogo to-scano (come già avviene in altre città europee),

quella di sposarsi all’estero sta diventando una tendenza sempre più seguita. Ma come funzio-nano questi matrimoni esotici? In breve succe-de questo: si parte con il promesso sposo/a alla volta della meta preferita, accompagnati - al massimo - da testimoni, familiari e amici stret-ti, si celebra la cerimonia nel posto più bello che riusciate a immaginare (una spiaggia di Ca-raibi o Seychelles, per esempio), si festeggia e

Zanzibar, Mauritius e

Seychelles le mete

preferite. Per un

matrimonio da sogno

con una ventina di

invitati servono circa

20mila euro. E ci sono

agenzie di viaggi che si

specializzano

Se aumenta il numero dei fi o-rentini che vanno a sposarsi

all’estero, sembrano invece esse-re sempre meno gli stranieri che decidono di convogliare a nozze nella città del Giglio. A dirlo sono i dati sui matrimoni civili celebrati a Firenze negli ultimi anni: se nel 2000 si erano giurate amore eterno 430 coppie di cittadini provenienti di altri Paesi, nel 2008 – ovvero lo scorso anno – sono state solo 294. Con un calo lento ma continuo. Ad essere ancora attratti dal fasci-no fi orentino sembrano essere so-prattutto gli anglosassoni, con 60 matrimoni celebrati lo scorso anno tra coppie provenienti dalla Gran Bretagna e 32 dagli Stati Uniti, seguiti da giapponesi (21 matri-moni) e cinesi (19). Ma se col pas-sare del tempo, a Firenze, stanno diminuendo le nozze tra “forestie-ri”, sono invece in aumento quelle “miste”, ovvero tra cittadini italia-ni e stranieri: nel 2000 erano state 164, otto anni dopo sono diventate 279. In base ai dati del 2008, gli/le italiani/e sembrano “trovarsi bene” soprattutto con marocchini/e (45 matrimoni), peruviani/e (27) e albanesi (23), ma anche con giap-ponesi e brasiliani/e (16). C’è poi

la questione del rito: i fi orentini si sposano in Chiesa o in Comu-ne? Anche in questo caso, i dati di Palazzo Vecchio parlano chia-ro: in quasi 20 anni le cerimonie religiose si sono dimezzate (pas-sando dalle 856 del 1991 – l’anno successivo erano state addirittura 964 - alle appena 407 del 2008), al contrario dei matrimoni civili, che dai 663 del 1991 hanno raggiunto i 1.020 dello scorso anno. Per ulti-ma, la questione dei divorzi. Qui i numeri sono rimasti piuttosto sta-bili: erano 396 nel 1991, sono stati 357 nel 2008 (con punte, però, di 470 nel 2006 e 2007). Più “preoc-cupante” la tendenza dei primi 6 mesi del 2009: al 30 giugno scor-so, i matrimoni religiosi erano stati 114, quelli civili 394. I divorzi ben 248.

Cala l’appeal di Firenze. Nel 2009 già molti divorzi

Meno nozze “straniere” in città

/M.F.

FOCUS

si torna a Firenze, dove poco tempo dopo si ri-ceve l’estratto di matrimonio. Tutto così facile? Non proprio. Non è sempre impresa da poco, infatti, organizzare senza sbavature il più bel giorno della propria vita (o quello che almeno dovrebbe esserlo), così come essere sicuri che un “sì” pronunciato dall’altra parte del mondo abbia poi valore legale anche a casa nostra. Per questo, alcune agenzie di viaggi si stanno specializzando nell’organizzazione di nozze all’estero: una di queste, a Firenze, è “Mirò - L’arte di viaggiare”, che da via Dosio – cuore del quartiere 4 – fa partire futuri sposi alla volta di matrimoni nel mondo. “Tutto è nato quando mia sorella, nonché mia socia – racconta Jessi-ca Scarpulla, una delle due titolari – ha scelto di sposarsi a Las Vegas. La cosa è venuta talmente bene che abbiamo deciso di investirci”. E i ri-sultati non sono mancati. “In un anno abbiamo organizzato quattro cerimonie – spiega – e in futuro penso che i numeri cresceranno ancora: la voce si è sparsa, quest’usanza sta prendendo campo”. Ma chi è che si sposa all’estero, dove e perché? “Per ora solo una fascia di persone con possibilità economiche medio-alte, senza escludere qualche vip locale, ma credo che pre-sto anche clienti medi potranno farlo – rispon-de – la classica Las Vegas non è più la meta preferita: ora la gente vuol sposarsi direttamen-te in spiaggia, in paesi come Zanzibar, Mauri-tius o Turks e Caicos. I motivi sono tanti: da un crescente anticonformismo alla possibilità di unire matrimonio e viaggio di nozze”. Oltre a quello economico. Per sposarsi in uno di questi paradisi tropicali, portando con sé una ventina di invitati, ci vogliono circa 20mila euro. E, a conti fatti, tra ville, banchetti e fi ori, anche re-stando in Italia c’è chi riesce a spendere molto di più.

6 Settembre 2009 Campo di Marte • Cure • Coverciano

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Page 7: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009
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8 Settembre 2009 Campo di Marte • Cure • Coverciano

RAFFAELLA SANTOROFunzionaria, 44 anni

“Sono d’accordo con le classi multietniche, non vor-rei mai le classi separate per gli stranieri, ma penso che non ci dovrebbero essere più di 2 o 3 bambini non italiani per classe, perché dove ci sono grandi diffi coltà con la lingua si rischia di rallentare tutta la classe”

“No alle classiseparate, maservono limiti”

BEATRICE PASQUINELLI Disoccupata, 41 anni

“Mi va bene che i bambini degli stranieri frequentino la scuola, ma bisognerebbe fare corsi a parte per aiutarli nell’italiano. È la scuola stessa che deve occuparsi di appia-nare le differenze di preparazione che possono derivare dal-la lingua o dalle diverse culture: se ci vorranno altre risorse per farlo dovranno trovarle”

“La scuoladeve appianarele differenze”

MARCO PALCHETTIImpiegato, 43 anni

“Credo che la multietnicità sia positiva ma in Italia a questa non corrisponde la multiculturalità. Per noi l’in-tegrazione è omologazione ai nostri canoni culturali, cosa che rischia di creare generazioni diffi cili perché prive di equilibrio tra le proprie origini e la società in cui vivono”

“Con l’omologazionesi rischia di crearegenerazioni difficili”

L’INCHIESTA. Classi sempre più multietniche: viaggio nelle scuole primarie del quartiere

Tra i banchi delle elementarisi parla sempre più straniero

I primi sintomi di una società che cambia si notano dalle nuove generazioni: e la mul-tietnicità sempre crescente nella popolazio-ne del quartiere 2 è testimoniata in manie-

ra incontestabile dalla presenza - ogni anno più numerosa - di alunni stranieri tra i banchi delle scuole elementari. Per “stranieri”, nella maggior parte dei circoli didattici del Q2, si intendono quei bambini non italofoni, ovvero coloro che, sebbene nati qui, hanno uno o entrambi i genitori non italiani, o chi è arrivato in Italia con il per-

corso dell’adozione internazionale. Tutti questi studenti, non parlando bene l’italiano - o non conoscendolo affatto - necessitano di attenzio-ni particolari da parte degli insegnanti, sia per la comprensione della lingua che per l’inserimento nelle classi. Nel cammino verso una piena inte-grazione, l’aumento di iscritti non italiani nelle scuole primarie è spesso considerato un segnale positivo: questo, infatti, signifi ca anche che le fa-miglie straniere si stanno inserendo nel tessuto sociale, e che la scuola è sempre più preparata ad accogliere le diversità. Da segnalare, inoltre, che - secondo le statistiche - il 2 è uno dei quar-tieri con il più alto tasso di popolazione straniera,

in particolare fi lippini e peruviani. La ragione potrebbe essere ricollegabile alle possibilità la-vorative offerte da una così vasta zona residen-ziale della città, dove alto è il numero di famiglie presso le quali svolgere collaborazioni domesti-che. Analizzando i numeri degli studenti delle scuole primarie (bambini dai 6 agli 11 anni) per l’anno scolastico 2009/2010, nel confronto con i dati dell’anno precedente si registra, a seconda dei casi, un andamento costante o una crescita generalizzata della presenza di piccoli stranieri, con percentuali che variano tra il 10 e il 14 per cento sul totale degli iscritti nei vari circoli di-dattici, ma con alcune eccezioni signifi cative. La

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Page 9: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

9il giornale del tuo quartiere

LETIZIA PAPPMedico, 38 anni

“Io credo che la multietnicità sia una cosa che va accet-tata perché oggi è un dato di fatto. Penso che le diffi coltà vere per i bambini stranieri si riscontrino più facilmente quando crescono, non alla materna o alle elementari ma alle medie, dove tutte le eventuali lacune accumulate si noteranno di più”

“Alle mediele vere difficoltà”

GIOVANNI CROCE Impiegato, 33 anni

“Siamo in una società che sta cambiando, bisogna adeguarsi e imparare a vivere tutti insieme. Sono i genitori che hanno più diffi coltà perché i nostri fi gli cresceranno in questa multietnicità e sarà normale per loro. Il confronto è solo una ricchezza, non una dif-fi coltà”

“Bisogna impararea viveretutti insieme”

A Campo di Marte e dintorni è in continuo

aumento la presenza di alunni “non italofoni”,

che rappresentano ormai tra il 10 e il 14% del

totale. Il “record” alla Nuccio, dove in un anno

sono cresciuti del 25%

scuola Nuccio di via Ripa, ad esempio, pur riscontrando una riduzione complessiva del numero degli iscritti rispetto al 2008, presenta un aumento di alunni stranieri (considerando in questo caso quei bambini privi di cittadinanza italiana e non sempli-cemente i non italofoni) pari al 24,56 per cento. Ed è la scuola con la percentuale più alta di alunni stranieri di tutto il quartiere, mentre la scuola Diaz è quella più bassa: circa 3 su 103, ovvero il 2.91%. Parados-salmente, sono entrambe dello stesso cir-colo didattico, ovvero il 15°, a poca distan-za l’una dall’altra: ai confi ni tra Firenze e Settignano la Diaz, tra via Aretina e via Rocca Tedalda la Nuccio. Anche la scuo-la Capponi, in viale Matteotti, si distanzia dalle sue colleghe del circolo 13°: le di-

stacca con una percentuale di alunni stra-nieri del 18% circa, contro il 12,5% della Giotto e l’11% dell’Andrea Del Sarto. Si-curamente, anche in questo caso, la diffe-renza è data dalla posizione degli istituti: la Capponi si trova al confi ne con il quar-tiere 1, notoriamente quello in cui risiede la fetta più ampia di popolazione straniera a Firenze. Per quanto riguarda gli altri cir-coli didattici del quartiere 2, ovvero l’11° e il 14°, non sono presenti casi particolari, e la media complessiva di alunni stranie-ri rimane intorno al 9-10%. Il circolo più multietnico è dunque il 13° (Giotto - Del Sarto - Capponi) che per l’anno 2009-2010 si è aggiudicato una media di bambini stra-nieri, tra tutte e tre le sue scuole primarie, del 14% circa del totale.

Alle spalle il periodo estivo, ideale per effettuare lavori stradali grazie al

naturale calo di traffico e al bel tempo, i prossimi mesi riservano comunque

una certa dose di cantieri ai cittadini del quartiere 2. Ecco il programma:

PASSERELLA STAZIONE DI CAMPO DI MARTESi è appena aperta l’ultima delle tre fasi per la ristrutturazione della

passerella pedonale della stazione di Campo di Marte. I lavori, che si

concluderanno a novembre, riguardano il secondo tratto del passaggio,

quello che sovrasta i binari dall’1 all’8. L’altra metà della passerella è già

stata rinnovata tra giugno e luglio scorsi. Stavolta i cantieri dureranno

più a lungo poiché su questo tratto è possibile intervenire soltanto in

orario notturno, quando il traffico ferroviario è fermo. Per tutta la durata

dei lavori, il transito dei pedoni sarà comunque assicurato attraverso

la metà della passerella precedentemente ristrutturata e il sottopasso

della stazione.

VIA SAFFI, VIA SETTE SANTI, VIA LUNGO L’AFFRICO, VIA CARACCIOLO, VIA SCIPIONE AMMIRATO, VIA FONTEBUONIIn programma questo mese anche una serie di gare d’appalto che por-

teranno al rinnovamento di alcune strade del quartiere, tra le più afflitte

dalla configurazione “a groviera”. Il rifacimento del sottofondo stradale e

la stesura del nuovo asfalto avverranno però soltanto tra un paio di mesi,

tempo tecnico da attendere a partire dall’espletamento delle gare, che

dovrebbe avvenire in questi giorni.

LUNGARNI MORO, COLOMBO, DEL TEMPIOSaranno assegnate entro questo mese anche le gare d’appalto che ri-

guardano i lungarni. Per veder ripianati poggi e buche provocati dalle

radici dei pini, però, sarà necessario aspettare anche in questo caso.

Appuntamento a novembre, dunque, con il nuovo manto stradale.

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VENDUTO

Page 10: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Si concluderà solo il prossimo 31 otto-bre, ma nel frattempo sarà già partito il confronto tra istituzioni, associazioni di categoria, commercianti e residenti. La

Ztl notturna, croce e delizia delle notti estive (ri-spettivamente per gestori/avventori dei locali e per gli abitanti del centro, inferociti per gli schia-mazzi e l’invasione delle auto in viuzze e piazze storiche), ha i giorni contati. Poco più di un mese di vita, almeno per la Ztl che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni. Dalla prossima primavera, infatti, le cose potrebbero cambiare, anche parec-chio. Dando più spazio a critiche e proposte ma-nifestate da chi la notte la vive, ma anche di chi se la vorrebbe dormire. A partire dalla fi ne di questo mese, infatti, avrà inizio un intenso dialogo tra le parti in causa, aperto a chiunque voglia dare il proprio contributo. A proporlo è stata la commis-sione mobilità, presieduta da Eros Cruccolini. “L’impegno è di elaborare una nuova proposta per la prossima estate – afferma l’ex presidente del consiglio comunale - che tenga conto anche

della necessità di prevedere elementi comple-mentari, quali i parcheggi e il servizio di traspor-to pubblico, che forse sono stati carenti fi nora, non offrendo un’adeguata risposta alle richieste dei cittadini”. Parcheggi e trasporti, solo due de-gli elementi di criticità su cui da anni puntano il dito i commercianti e le associazioni di categoria. Un acceso dibattito, quest’anno, si è svolto an-che attorno all’orario di inizio della limitazione del traffi co. Fronti opposti si sono combattuti per strappare un’ora o anche una mezz’ora in più, ar-rivando a una sorta di compromesso. Così che, dal giovedì alla domenica, la cintura più stretta del centro storico serra alle 23, mentre a mez-zanotte compaiono le transenne a delimitare un cerchio più ampio. La porta di accesso di piazza Cavalleggeri, ad esempio, si attiva un’ora prima rispetto al “posto di blocco” di piazza Ferrucci, dove ci pensano i vigili a fermare le auto dirette sul lungarno Cellini. E per quest’anno si andrà avanti così fi no alla fi ne. Tra fi ne settembre e ottobre, però, sarà possibile rinegoziare regole e

confi ni, fi no a giungere a una proposta condivi-sa da mettere in atto l’anno prossimo. Pronta a raccogliere l’invito l’associazione Viva-city, che raggruppa 326 attività del centro. Da anni l’as-sociazione combatte per l’abolizione della zona a traffi co limitato, in favore di uno strumento più fl essibile, come le isole pedonali, da riempire di eventi e iniziative. Altra battaglia, quella per un più ricco e articolato sistema di trasporti notturni, che integri gli autobus con taxi e parcheggi low cost. Quest’anno, invece, è venuto a mancare an-che il trenino in stile Disney che traghettava gio-vani e meno giovani dai viali di circonvallazione fi no al cuore della movida fi orentina. Il confronto è dunque aperto, così come l’uffi cio dell’asses-sore alla mobilità Massimo Mattei che, a scapito di un’agenda stracolma, trova uno spazio per ri-cevere tutti. “Siamo disponibili anche a rivedere il concetto stesso di Ztl – garantisce Mattei - pur-ché si arrivi a elaborare un altro strumento in gra-do di conciliare le esigenze dei giovani e degli esercenti con quelle dei residenti del centro”.

SPOSTARSI IN CITTÀ/1. Avanti fino al 31 ottobre: poi, dal prossimo anno, le cose potrebbero essere molto diverse

Ztl notturna, rivoluzione in arrivo

Francesca Puliti

Dalla fi ne del mese via al confronto tra istituzioni, associazioni di categoria,

commercianti e residenti. Con un obiettivo: rivedere regole e confi ni,

per trovare una proposta condivisa. Che metta d’accordo

chi la notte la vive e chi invece vorrebbe dormire

SEGNALETICA

Automobilisti-telepass 1-0. La partita contro la segnale-tica poco chiara è appena cominciata, ma i fi orentini

intascano già una prima vittoria, quella “contro” le porte te-lematiche che presidiano gli accessi al centro storico. Niente più multe a sorpresa: individuare quali varchi sono attivi e quali no sarà semplice come interpretare un semaforo. “Già a partire da questo autunno e senza una spesa eccessiva”, as-sicura l’assessore alla mobilità Massimo Mattei. Le ipotesi al vaglio sono due, e non è detto che l’una escluda l’altra. La prima è quella di affi ancare un led luminoso al cartello che

indica la Ztl: luce verde, si può passare; luce rossa, via libera ai soli residenti. L’altra, invece, prevede l’installazione di un vero e proprio display su cui compaia la scritta ingresso libe-ro/accesso limitato, sia in italiano che in inglese. Già, perché forse non molti sanno che sono numerosissime le ammende commissionate agli stranieri in visita nel capoluogo fi oren-tino con tanto di automobile. “La Ztl è stata la salvezza del centro storico – afferma Mattei – ma pecca dal punto di vista dell’informazione”. In realtà, i 13 telepass disseminati in città emettono due suoni differenziati, a seconda che il transito sia

consentito oppure no, ma tra i rumori della strada e l’autora-dio accesa spesso accade che l’avvertimento passi inascolta-to. Il nuovo metodo metterà dunque fi ne alle multe “seriali” che tante vittime hanno mietuto in questi anni. Celebre il caso dell’allora assessore Graziano Cioni, che salì all’onore delle cronache per aver collezionato oltre 100 sanzioni a causa, si scoprì in seguito, di un errore del dispositivo. Altre città d’Ita-lia stanno già sperimentando con successo questo sistema: chi da mesi, chi da anni, come succede, ad esempio, nella Capitale.

Individuare quali varchi sono attivi e quali no sarà più semplice. Due le ipotesi al vaglio

Stop alle multe: led luminosi e display per le porte telematiche

mobilità

/F.P.

10 Settembre 2009

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Page 11: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

C’è sicuramente un motivo se, nel tempo, per i fi orentini il signifi cato di Ataf si è tra-sformato in Aspettare Tanto Alla Fermata. E spesso bastava (o basta) fare un giro in

città per capirlo: folle di persone in attesa, sotto pioggia o sole, di bus sempre troppo pieni. E questo non è che uno dei disagi che, negli ultimi anni, hanno allontanato sem-pre più fi orentini dal trasporto pubblico. Risultato: tante, tantissime auto “ad personam” (ovvero occupate dal solo conducente) in giro per la città, strade intasate e traffi co impazzito. E tra i passeggeri “superstiti” un unico pare-re: “Così non si può andare avanti”. Infatti. La stessa cosa deve averla pensata anche Filippo Bonaccorsi, presidente dell’azienda dallo scorso 10 luglio: ed ecco, allora, che sono in arrivo diverse novità. Con un obiettivo “di largo respiro” ben preciso: “Dare alla città quello che si merita, e cioè un servizio di qualità europea – spiega Bonaccorsi – la pazienza dei cittadini è quasi esaurita. Firenze deve sentire Ataf come una risorsa. Anzi, non saremo contenti fi nché i fi orentini non saranno certi di avere il miglior servizio d’Italia”. Per raggiungere questo (ambizioso) obiettivo, è in arrivo un rinnovamento del parco mezzi e delle linee, in modo che non tutte passino dallo stesso punto, ma anche un utilizzo massiccio della tecnologia, come nel caso delle nuove pensiline e paline “intelligenti”. In modo che, oltre ad aspettare meno, i passeggeri potranno anche aspetta-re meglio. Ma non solo. Alcune novità sono già attive: è il caso di “No ticket non parti”, il servizio - inaugurato a fi ne luglio - di prefi ltraggio alle fermate, dove personale di Ataf chiede a chi è in attesa del bus di mostrare il proprio biglietto e, nel caso non lo abbia, lo invita ad acquistarlo.

E la lotta ai “portoghesi” continua anche sugli autobus: da settembre è raddoppiato il numero dei controllori a bor-do, e a partire da ottobre triplicherà. Pugno duro, dunque? Non solo. Ogni bastone ha la sua carota, e quella di Ataf ha preso le sembianze dell’abbassamento del prezzo dell’ab-bonamento, come previsto dal piano tariffario approvato a inizio agosto. “Negli ultimi anni le manovre erano state solo in aumento – dice Bonaccorsi – e una riduzione dei prezzi è ancora più importante in questi tempi di crisi”. Facilitazioni in arrivo anche per gli anziani (“è uno strato di popolazione che va aiutato, e ci metteremo tutti insie-me per farlo: sono in arrivo novità”), mentre per i tifosi della Fiorentina è ripartito “ViolaVai”, il servizio di tra-sporto gratuito per lo stadio, con una possibilità in più per gli abbonati al club gigliato, che da quest’anno, quando la squadra gioca al Franchi, possono viaggiare gratis tutto il giorno sui mezzi pubblici, e non solo verso lo stadio. Ma i cambiamenti per il “popolo del bus” saranno anche altri. E di diverso tipo. I mastodontici autobus da 18 metri, capaci sì di caricare un gran numero di passeggeri, ma anche di far sudare più d’una camicia agli autisti, costretti a divin-colarsi tra le strade cittadine (e spesso costretti a bloccarsi perché imprigionati tra traffi co e auto parcheggiate), sa-ranno progressivamente eliminati. Tempo previsto: circa due anni. E ancora, continueranno a essere installate le telecamere sui mezzi, nel nome della sicurezza di chi ci viaggia. Infi ne, con l’entrata in funzione della prima linea della tramvia, saranno rivisti alcuni percorsi “per evitare inutili sprechi”, ma non subito: i cittadini avranno tutto il tempo per abituarsi. Tante novità, dunque, con un solo obiettivo: quello di ridare ad Ataf il suo vero signifi cato.

SPOSTARSI IN CITTÀ/2. Addio ai mezzi più lunghi, più controllori e tecnologia. Obiettivo: “Qualità europea”

Se le novità viaggiano a bordo del busIvo Gagliardi

VADEMECUM

Venti minuti di viaggio in più, allo stesso prezzo. Dallo scorso 3 settembre, i ticket del bus sono validi per 90 minuti, anziché 70 come succedeva prima. Il costo non è aumentato. È una delle no-vità che caratterizzano la nuova “stagione” del trasporto pubbli-co, ma non è l’unica. Oltre all’abbonamento ordinario annuale, sono infatti entrate in vigore due nuove formule agevolate di ab-bonamento annuale per famiglie e studenti: con la “family card” i membri di un nucleo familiare - in cui sia già stato acquistato un abbonamento annuale ordinario - hanno diritto a uno sconto del 25% (235 euro anziché 310). E ancora, il limite d’età per ac-cedere alle agevolazioni per gli studenti è stato alzato a 27 anni, mentre l’abbonamento è valido per 13 mesi senza aumento di tariffa. Infi ne, altra novità è la “Carta Agile 30”, che dà diritto a 35 corse al prezzo di 30 euro, con un risparmio di quasi il 30%.

UNA CORSA DA 90 MINUTI

mobilità

Per i tifosi della Fiorentina torna “Viola Vai”, il servizio di trasporto allo stadio. Con una novità: tutte le volte che la Fiorentina giocherà in casa, gli abbonati allo stadio potranno usufruire dei servizi Ataf in maniera gratuita. Sono inoltre previste navette speciali che collegheranno le zone periferi-che allo stadio e ai parcheggi della Firenze Parcheggi, più due linee dalle stazioni di Santa Maria Novella e Rifredi, sempre verso lo stadio Artemio Franchi. Dunque, gli abbonati alla Fiorentina potranno usufruire, oltre che di queste navette speciali, di tutti i mezzi di trasporto Ataf&Li-nea durante le giornate di campionato nelle quali i viola giocheranno in casa. Tutte le informazioni si trovano sul sito www.ataf.net, al numero verde 800-424500 o al numero (a pagamento dal cellulare) 199-104245.

IL TIFOSO VIAGGIA GRATISNiente biglietto? Niente bus. E’ quanto prevede il servizio di prefi ltraggio alle fermate dei mezzi Ataf, attivo da luglio: per-sonale dell’azienda, riconoscibile grazie a pettorine e badge con la scritta “No ticket non parti”, domanda ai passeggeri in attesa se possiedono il titolo di viaggio. Ad essere “presidiate” sono le fermate più frequentate della rete: i dipendenti di Ataf propongono poi in vendita, a chi non è provvisto, i biglietti del bus senza maggiorazione. “No ticket non parti” è solo il pri-mo passo del percorso di Ataf per reprimere l’evasione: entro settembre raddoppierà il numero dei controllori sui bus (che passeranno da 24 a 48), che triplicherà poi ad ottobre. E’ infi ne pronta la nuova campagna contro i “furbetti”, con l’affi ssione sui bus di cartelloni pubblicitari che ricordano come viaggiare senza biglietto può costare fi no a 240 euro.

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Page 12: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Quanti trovano un oggetto per strada, su un autobus o sulla poltrona di un treno e cercano

di riconsegnarlo al legittimo proprieta-rio? Pochi, ad onor del vero. Ma i pochi che lo fanno si rivolgono a quello che un tempo si chiamava uffi cio oggetti smarriti, e che oggi – per un vezzo con-temporaneo – si chiama uffi cio oggetti trovati (a Firenze è in via Veracini 5). Un deposito anonimo in un luogo anonimo, ma pieno delle cose più disparate, dove la gente porta di tutto. Dalle chiavi ai documenti, fi no alle valigie dimentica-te. In qualche caso, gli animi più nobili, portano anche qualche oggetto di valore sperando che il legittimo proprietario vada a reclamarlo. “Dei circa 6mila oggetti che ci arrivano ogni anno, solo la metà viene reclamata dai proprietari – spiega Gianni Palazzini, responsabile dell’uffi cio –. I raccoglitori più alacri sono le forze dell’ordine, che portano da noi tutte le cose che trovano, ma anche gli addetti delle poste, che spessissimo trovano nelle cassette delle lettere borse, portafogli e documenti rubati e deposi-tati lì, e poi gli autisti dell’Ataf”. Strade, uffi ci e mezzi di trasporto. Sono questi i luoghi dove statisticamente ci si di-mentica più di frequente delle cose che portiamo con noi, grandi o piccole che siano, preziose o meno. “Ci arrivano zainetti pieni zeppi di libri – continua il responsabile -. Al giorno d’oggi i bam-bini sono più sbadati”. Nel magazzino

Dalle chiavi ai documenti. Dalle macchine fotografi che

alle piante ornamentali, fi no agli accessori. All’uffi cio oggetti

trovati ci arriva di tutto, e molte cose non vengono mai reclamate

dai legittimi proprietari. Per pigrizia o per rassegnazione

IL LUOGO. Alla scoperta del magazzino dove vengono stoccate le cose che la gente “dimentica”

Dove fi niscono gli oggetti perduti

curiosità

Caterina Gentileschi di via Veracini il tran tran della gente è continuo ma non intenso. “Molti non sanno nemmeno dell’esistenza di que-sto uffi cio – spiega uno dei dipendenti. Sì, perché è importante sapere che gli oggetti smarriti (o trovati che dir si vo-glia), non vengono stoccati in eterno all’interno del magazzino gestito dalla S.a.s. – servizi alla strada spa. “Dopo circa quindici mesi vengono distrut-ti”, continua Palazzini. Qualsiasi cosa, dalle chiavi alle macchine fotografi che perse dai turisti, fi no “a quei due vasi che qualcuno aveva abbandonato su un marciapiede”. Viene eliminata qual-siasi cosa. E’ un peccato, certo. Tanto è vero che il responsabile dell’uffi cio sta tentando di organizzare delle aste, per permettere almeno agli oggetti di un certo valore (che non vengono reclama-ti) di tornare in circolazione, ed evitarne così la distruzione. Ma ad oggi non è in programma nessuna vendita all’incanto. Un altro particolare però va tenuto in considerazione, ovvero che la generosi-tà del prossimo qualche volta viene pre-miata. Se l’oggetto che si consegna non viene reclamato entro i termini stabiliti dalla legge, l’uffi cio avverte la persona che lo ha trovato, la quale può riscattare l’oggetto pagando una piccola quota per il deposito in magazzino. “Capita mol-to raramente – continua Palazzini – ma una volta un signore per 150 euro si è portato a casa un orologio il cui valore di mercato si aggirava intorno ai 3mila. L’aveva trovato e lo aveva portato a noi, ma dopo un anno e mezzo il proprietario non era mai venuto a reclamarlo”.

La gente perde di tutto. E’ un dato di fatto. Sbadataggine, non curanza, poca accortezza o la mano lunga di qualche la-druncolo di passaggio. A me è capitato decine di volte. E’ tutta la vita che mia madre mi rimprovera per la testa tra le nuvole. Una volta, di passaggio alle due di notte dall’aeropor-to di Vienna, mi sfi lai dal dito un anellino di poco valore, ma nuovo di zecca, per sciacquar-mi le mani in una toilette. Come ogni distratto che si rispetti - che mentre fa una cosa sta già pensando a quella successiva - passai il gate e pochi istanti dopo mi resi conto di non aver-lo più al dito. Pregai in ginoc-chio la donnona bionda che controllava i passaporti perché mi permettesse di tornare in-dietro. Feci una corsa, ma il mio anello non c’era già più. Ora, quante persone ci saranno state alle due di notte all’aeroporto

di Vienna? Dieci? Forse undici. Ecco, proprio quell’undicesima mi aveva fregato l’anellino ap-pena comprato, sul quale c’era inciso a caratteri piccoli piccoli un articolo della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Altro che diritti! Bisognerebbe stampare i doveri di ciascun cittadino a caratteri cubitali. E invece no. Anche nella civilissima Vienna, un oggetto trovato era diventa-to automaticamente proprietà di chi se l’era visto casualmente sotto il naso. E siamo talmente abituati a pensare che tutto ciò che smarriamo sia perduto per sempre, che spesso ci dimen-tichiamo dell’esistenza della buona fede e della gentilezza di qualcuno. Chissà che dopotutto quell’anellino non sia andato a fi nire in un ordinatissimo uffi -cio oggetti smarriti asburgico. Chissà.

Ogni (cosa)lasciata è persa

12 Settembre 2009

1030321

Page 13: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Assessorato alla formazioneDirezione lavoro e formazione

Page 14: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Ce lo hanno detto in tutte le salse, per tutta l’estate. Che la Nuova Influenza, l’A/H1N1

arriverà e si farà sentire in au-tunno. Pandemia. Quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già dichiarato nei mesi

L’infl uenza “suina” dalla A alla zetaSALUTE/1. Gli esperti annunciano un boom di contagi per l’autunno: ecco le cose da sapere

Giulia Righi

sanità

Dopo mesi di allarmi arriva il momento di entrare nell’ottica

che si tratti di una malattia “normale”, che va curata solo

con i farmaci prescritti dal medico e contro la quale ci sono

anche armi elementari. Come una bella lavata di mani

scorsi, dovrebbe palesarsi a tutti gli effetti e potrebbe contagiare 2 miliardi di persone nel giro di due anni. Questo significa che dovranno essere cestinati allar-mismi vari e panico, e che biso-gnerà entrare nell’ottica che am-malarsi di Nuova Influenza (già non chiamarla più “suina” è una conquista, sembra meno cattiva e non evoca i fantasmi della peste che fu) sia una cosa normale. E del resto, se il virus non muterà, non dovrebbe essere più temibi-le dell’influenza stagionale, dato che ad ora la mortalità è atte-stata allo 0.5 per mille (per farsi un’idea di cosa vuol dire, basti pensare che il tasso di mortalità dell’aviaria si aggirava intorno al 60 per cento).Ma dunque, aspet-tando che l’annunciata pandemia si palesi anche dalle nostri parti, che si fa? Gli esperti, i virologi, ripetono una serie di regole base da seguire. Precauzioni elemen-tari, banali, che però si potreb-bero rivelare utilissime per con-tenere il contagio. Una su tutte, che vale sempre: lavarsi spesso le mani, con acqua e sapone (in alternativa possono essere usa-te soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfet-tanti). E poi: bisogna evitare di toccare con le mani non pulite occhi, naso e bocca e quando si starnutisce - a pensarci bene ce lo avevano insegnato anche da piccoli - bisogna coprirsi bocca e naso con una fazzoletto di carta, e poi gettarlo. Altra regola d’oro: le stanze vanno areate, l’aria cambiata. Tutto questo perché la Nuova Influenza si trasmette in maniera diretta attraverso le goccioline di saliva, le secrezioni respiratorie trainate da tosse e starnuti ma anche attraverso la dispersione di queste secrezioni su oggetti e superfici. I sintomi sono assai simili a quelli delle classifiche influenze stagiona-li: febbre sopra i 38 gradi, tosse, mal di gola, malessere, perdita di appetito. A questi si possono unire anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. E, come accade sempre, a cura-re tutto questo deve pensarci un medico che, solo se effettivamen-te necessario, prescriverà gli an-tivirali del caso. Anche il capito-lo farmaci merita attenzione, non guasta ripetere ciò che gli esperti raccomandano da mesi: queste medicine non vanno assunte di propria iniziativa. Uno, perché non hanno nessuna efficacia se usati in via preventiva (sono cioè cosa ben diversa dai vaccini), due perché utilizzarli senza la certez-za di aver contratto l’infezione vuol dire favorire la comparsa di virus resistenti ai farmaci. Con danni per se stessi e per la collet-tività. Che di ulteriori acciacchi non ha certo bisogno.

La raccomandazione ar-riva puntuale, tutti gli

anni. Ma quest’anno vale più di sempre:è importante fare il vaccino per l’infl uenza stagio-nale. Lo ribadisce Giuseppe Petrioli, direttore del diparti-mento prevenzione della Asl 10: “Fate il vaccino ordina-rio, perché meno il virus A/H1N1 circola insieme a quello dell’infl uenza stagionale me-glio è, per se stessi e per l’inte-ra collettività”. Questo perché “se i due virus circolano insie-me aumenta la probabilità di una mutazione del virus della Nuova Infl uenza che lo potreb-be rendere più patogeno”. Pro-prio un’eventuale mutazione è ciò che del resto preoccupa profondamente gli esperti, per-ché è ciò che come ha detto il viceministro alla salute Ferruc-cio Fazio, lo potrebbe rendere più tossico a livello polmona-re. E il dottor Petrioli fa anche un’altra raccomandazione, non meno importante: “L’accesso al pronto soccorso va limitato ai casi di complicanze. E in questo caso è importante che l’accesso avvenga tramite il medico di famiglia. Il paziente si mette in contatto con lui, ed è il medico che prende contat-to con l’ospedale, evitando in questo modo che l’ammalato venga in contatto con altre per-sone in sala d’attesa, durante il triage”. Agire d’impulso, mossi dal panico è pericoloso e rischia di far saltare tutti i piani che la Asl sta mettendo a punto da mesi. La limitazione dei contatti, del resto, è una re-gola d’oro da seguire sempre. “In caso di sintomi sospetti, quali febbre alta e sindromi respiratorie - prosegue il dot-tor Petrioli - è bene non avere contatti con nessuno, familia-ri inclusi, fi no alla completa guarigione clinica”. E anche il dottor Petrioli ribadisce l’im-portanza di un’accurata igiene, e il valore essenziale del lavarsi spesso (e bene) le mani”.

Giuseppe Petrioli, Asl 10

“Fate il vaccino ordinario”

L’INTERVENTO

/G.R.

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Page 15: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

sanità

Si sono rimboccati le mani-che per tempo, preparan-do un piano dettagliato per fronteggiare un’ eventuale

- e probabile - pandemia. La Asl di Firenze già nei mesi scorsi ha tra-smesso alla Regione un documen-to con il dettaglio della campagna di vaccinazione contro la ormai famosa Nuova Infl uenza. Poi sono arrivate le direttive ministeriali, con un rincorrersi di ipotesi sulla data di inizio di somministrazione dell’antidoto. Bene. Il piano vac-cini dovrebbe partire tra la fi ne di ottobre e la metà di novembre (mentre scriviamo il giorno uffi -ciale non è ancora stato stabilito) e sarà diviso in due scaglioni. Il primo partirà appunto tra la fi ne di ottobre e la prima quindicina di novembre, e vedrà interessati gli operatori della sanità e i lavorato-ri dei servizi pubblici. Vale a dire medici, infermieri e altro persona-le sanitario, circa 12mila persone

nel territorio della provincia fi o-rentina. Insieme a loro toccherà alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, e a chiunque lavori nei ser-vizi essenziali. E naturalmente alle “persone a rischio” come cardio-patici, diabetici, immunodepressi etc. Finita questa prima tranche, scatterà la fase due, che dovreb-be prendere il via a partire dal 31 gennaio. E sarà la volta dei piccoli e dei giovani, dai 2 ai 27 anni: la fascia che fi no ad oggi è risultata più esposta al virus. Per capire un po’ la mole della campagna di vac-cinazione, basti pensare che nel territorio fi orentino le persone in fascia 2/6 sono 32mila, e quelli tra i 6 e i 18 anni sono 78mila. La Re-gione ha del resto stimato che ad ammalarsi, in Toscana, potrebbero essere tra le 500 e le 600mila per-sone e per questo la vaccinazione riguarderà un milione e mezzo di persone. A somministrarla, e que-sto è un passaggio fondamentale,

saranno i medici di famiglia e i pe-diatri: non sarà in vendita da nes-suna parte, inutili gli assalti alle farmacie. Durante la prima tran-che verranno vaccinate, in tutta la regione, circa 500mila persone, e durante la seconda, quella “gio-vanile” un milione. Oltre a queste misure il sistema sanitario regio-nale ha preso anche altri provve-

dimenti: negli ospedali si prevede un aumento di almeno 3mila posti letto e la creazione di “reparti vo-lano” da utilizzare per il periodo di pandemia. Non dovrebbe venire interrotta l’attività programmata e all’occorrenza potranno essere richiamati medici e infermieri in pensione. Infi ne, è già stato deciso che sarà potenziata anche l’attrez-

zatura sanitaria per l’assistenza respiratoria, con un investimento di circa 2 milioni di euro. Tra i macchinari che verranno acqui-stati ci sono particolari dispositivi per l’assistenza respiratoria, respi-ratori con intubazione, e i sistemi Ecmo, particolare tecnica per so-stituire il normale meccanismo di ossigenazione del sangue.

Benedetta Strappi

SALUTE/2. In vista della maggiore diffusione del virus l’azienda sanitaria si è attrezzata

E la Asl prepara il “piano pandemia”

Primi vaccini tra fi ne ottobre e metà

novembre agli operatori della sanità,

dei servizi e agli ammalati.

Dal 31 gennaio sarà la volta dei giovani,

la fascia più a rischio

QUANDO COMINCERANNO LE VACCINAZIONI?Tra la fi ne di ottobre e la prima metà di novembre verranno vac-cinati gli operatori della sanità e dei servizi pubblici e le persone a rischio dai 2 ai 65 anni. Dal 31 gennaio sarà la volta della popo-lazione sotto i 27 anni.

COME PROCURARSI IL VACCINO?Non sarà in vendita nella farmacie, ma verrà distribuito solo ed esclusivamente dalla Asl tramite i medici di famiglia, i pediatri e i presidi sanitari.

COSA FARE SE SI AVVERTONO SINTOMI SOSPETTI?Occorre contattare il proprio medico di famiglia e stare in casa, evitando contatti con i familiari. Non bisogna farsi prendere dal panico precipitandosi al pronto soccorso.

IL VACCINO PER L’INFLUENZA A SI PUÒ FARE ANCHE SE SI FA QUELLO PER L’INFLUENZA STAGIONALE?Sì, certo. Il vaccino per l’infl uenza stagionale sarà distribuito come sempre dai primi di ottobre, ed è raccomandato per tutti i soggetti a rischio.

QUALI PRECAUZIONI ADOTTAREPER RIDURRE IL RISCHIO DI CONTAGIO?Bisogna assolutamente evitare medicazioni fai-da-te. Piuttosto è utile lavarsi spesso le mani, e coprire con un fazzoletto naso e bocca durante gli starnuti. Una volta usato, il fazzoletto va get-tato immediatamente.

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QUESTO MESE: problemi di mal di schiena, cervicale, emicranie ecc...possono essere originati da malocclusione.

A cura delDott. Giuseppe Garrubba

CARI LETTORI Voi immaginerete che ildentista si occupi solo della bocca; inve-ce, visto che le varie parti del corpo sonoin relazione fra di loro, si occupa anche diproblemi generati dal malposizionamentodella mandibola che influenza il tonomuscolare di tutto il corpo.Per farla semplice: la mandibola è l’ossoche nella masticazione ha la parte attiva,in quanto è l’unico che si muove permet-tendo l’apertura e la chiusura, protrusionee lateralità della bocca (movimenti dellamasticazione, della fonetica...).Per fare ciò l’osso deve essere collegatoagli altri del cranio con un’articolazione,quella data dall’alloggiamento del condilonella fossa glenoidea, detta ArticolazioneTemporo Mandibolare o A.T.M. (vedi foto).Un abbassamento dell’occlusione (dovutoa perdita di denti, loro usura...ecc.), unoslittamento in avanti o lateralmente dellamandibola (dovuto a denti malposizionati,collassamento dell’altezza occlusale ecc.)l’attività di bruxismo o l’attitudine a strin-gere i denti, tenendo in tensione la

muscolatura masticatoria, possono crearenel tempo, problemi di postura con conse-guenze molto fastidiose.La branca della medicina che si occupa diindividuare e curare queste patologie é laChinesiologia; sempre più accreditata nelnostro paese.L’usura dell’A.T.M o l’eccessiva tensionedei muscoli si possono ripercuotere su unequilibrio generale che può causare: unacompressione dei numerosi nervi lì localiz-zati con conseguenti nevralgie o tensioni

dei muscoli della masticazione cheessendo collegati a tutti gli altri innesca-no un processo che avrà come conse-guenza: mal di schiena, dolori cervicali,emicranie ecc..I principali problemi generati da una maloc-clusione che si ripercuotono sulla posturapossono essere perciò mal di schiena,dolori cervicali, scoliosi, lordosi, emicra-nie, ronzii, dolori al trigemino, ecc...Se avete certi sintomi non trascurate difarvi controllare anche da un dentista chedopo un’accurata analisi saprà dirvi qualé la condizione della vostra occlusione eArticolazione Temporo Mandibolare.

Salute a tutti.

FossaGlenoidea

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Page 16: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

URBANISTICA/1. Dopo diciassette anni di restyling la zona ha cambiato volto

La Novoli del futuro muove i primi passi

Un restyling lungo diciassette anni. È qualcosa di più di un semplice lifting, è qualcosa che cambia totalmente il vol-to dell’area ex-Fiat. Già son sorte case,

hotel, uffici, negozi, parcheggi, sedi universitarie e giardini, ma ancora altro ruspe e gru devono costruire. A parte la nuova Cassa di Risparmio e il Palagiustizia, il resto dell’area è nelle mani della società Immobiliare Novoli. Quest’ultimo spazio si sviluppa su tre blocchi: quello centrale è composto dai 120mila metri quadrati del parco di San Donato, mentre sugli altri due sorgono - o sorgeranno - abitazioni, uffici e negozi. In tutto questo pout-pourri di nuovo rimane, come segno dell’insediamento produttivo della Fiat, l’ex Cen-trale termica, che diventerà - a data da stabilire - il cosiddetto Urban Center, dove verranno esposti i progetti che riguardano i cambiamenti della cit-tà. In totale, fra il blocco est e quello ovest, dove ancora non è stato costruito nulla, sono previste 768 unità residenziali, di cui 396 sono già state re-alizzate e 16 sono in fase di costruzione. I metri quadri di superficie utile lorda (SUL) destinati agli uffici sono 72.600, di questi 41.800 sono già stati realizzati e 400 sono in fase di costruzione. Se si butta l’occhio alle attività commerciali pre-viste nella parte est si scopre che sono 134, di cui 29 sorgeranno all’interno del centro commerciale

naturale (quello del contestato Multiplex), che si svilupperà su 24.420 metri quadrati di superficie utile lorda, 6mila dei quali destinati al multisala. Fra i primi edifici ad essere stati costruiti c’è il Polo delle Scienze Sociali, che ha aperto i cancelli nel 2004, mentre fra il 2005 e il 2008 sono ter-minati i lavori di 10 strutture destinate sia a resi-denze sia a uffici che a spazi commerciali. Con la stessa destinazione d’uso all’appello mancano an-cora 9 blocchi, fra i quali spiccano i progetti delle tre architette Carme Pinòs, Zaha Hadid e Odile Decq. In fase d’arrivo è il parco di San Donato: i lavori, iniziati nel marzo del 2007, dovrebbero concludersi verso la fine di ottobre di quest’anno. Adiacente a questo è prevista anche un’area cani, di circa 1900 metri quadri, raggiungibile dal can-cello di viale Guidoni. Già presente uno dei due parcheggi interrati all’interno dell’area di San Do-nato. Ad oggi, questo è aperto per 950 posti auto dei 1.450 disponibili. Il secondo parcheggio inter-rato, con capienza di circa 600 posti auto, è previ-sto sotto il lato ovest del parco e verrà realizzato in funzione del progressivo completamento del progetto di nuova urbanizzazione dell’area ovest. Viene inaugurata, invece, proprio ora, a metà set-tembre, piazza Ugo di Toscana: di forma ellittica è circondata da ulivi e lecci e illuminata da luci a terra ad incasso. I tempi di attesa per vedere il tutto realizzato? Si parla di 4-5 anni, ma alla fine tutto dipende dal mercato e da come questo gira. E dagli intoppi burocratici, naturalmente.

Uno dei progetti residenziali all’interno del Piano di Recupero di Novoli

Giulia Giachi

inchiesta

Per Massimo Mattei, assessore alla mobilità e al decoro, Novoli non è solo un quartiere in forte trasformazione, è il luogo dove è

nato e cresciuto, e dove la gente non si riguarda a suonargli il cam-panello per porre all’attenzione dell’Amministrazione problematiche e potenzialità della zona. Che spesso e volentieri traboccano dalle competenze del suo assessorato. Assessore, com’è cambiato e sta cambiando il volto di Novoli?Questo è un quartiere che negli anni ’70 presentava diverse criticità, mentre oggi è perfettamente integrato con il resto della città, sebbene l’area ex-Fiat rimanga una realtà ancora a sé stante, non del tutto fusa con il tessuto della zona. Il processo di integrazione, però, è in divenire: un primo esempio riguarda il parco di San Donato, che va a colmare la carenza di verde. Già il fatto di averlo illuminato fi no a tarda ora, questa estate, ha permesso ai cittadini di appropriarsi di questo spazio e di farlo vivere anche la notte. Un altro problema molto sentito è quello del degrado, legato so-prattutto alla prostituzione. Non si può intervenire soltanto con la repressione: la collaborazione con e tra le forze dell’ordine sta dando dei buoni risultati, ma non può bastare. E’ necessario trovare delle soluzioni alternative, in modo da portare i fi orentini fuori di casa la sera e da rendere la zona più fre-quentata. Poi ci sono le cosiddette baby gang, che disturbano il son-

no dei residenti o si divertono facendo atti di vandalismo nei giardini. Ma in questo caso si tratta di un problema di natu-ra sociologica, da affrontare in una dimensione diversa da quella della pubblica ammini-strazione. Riguardo invece alla mobili-tà, in vista dell’apertura del Palazzo di Giustizia, della nascita di nuove attività e abitazioni nell’area ex-Fiat, si prevedono dei cambia-menti?Abbiamo tempo per studiare le possibili soluzioni, tenen-do presente che si tratta di un’area satura, dove pertan-to non è possibile effettuare grandi cambiamenti.

Parla l’assessore Massimo Mattei

“Un quartiere in trasformazione ma già integrato con la città”

/F.P.

L’INTERVISTA

Massimo Mattei

16 Settembre 2009

Andare insieme dallo psicologo può essereutile a livello individuale, ad esempio persostenere il partner che affronta uno spe-

cifico problema, oppure per risolvere questioniche affliggono entrambi, oppure per avere unsostegno competente in determinate situazioniparticolarmente impegnative (nascita di unfiglio, competenze genitoriali, gestione dei rap-porti familiari, lutto...).

Nel corso della vita sono molteplici le vicende e i cambiamenti chela coppia deve sostenere e che inevitabilmente portano a svariatimutamenti negli equilibri della relazione. Quando si tratta di situazioni di crisi di coppia, può essere fatico-so accettare di aver bisogno di un aiuto esterno e può risultare dif-ficile perfino mettersi d’accordo per decidere di chiedere un aiutoinsieme, ma la terapia in questi casi è lo strumento più adeguatoper capire cosa sta succedendo e per trovare un nuovo modo distare insieme o, eventualmente, per gestire al meglio una separa-zione.

Elisabetta Romeo

ELISABETTA ROMEOPsicologa (Ordine degli Psicologi della Toscana. Iscrizione all’Albo n° 4123)

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ANCHE MONETE D’OROVALUTIAMO INTERE EREDITA’PAGAMENTO IN CONTANTIALLE MASSIME VALUTAZIONI

COMPROORO E ARGENTO

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Page 17: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Casa delle culture? Riduzione delle sale da nove a cinque? Solo alcu-ne delle voci che si sono rincor-se sui giornali negli ultimi mesi,

a proposito di Multiplex. Presunti scambi di opinioni tra il vicesindaco Nardella e la pro-prietà del complesso, aperture e barricate. Voci, nient’altro che rumors attorno al pros-simo fi lm che andrà in scena tra Immobiliare Novoli e amministrazione comunale. La pro-grammazione autunnale, si sa, è la più ricca, battuta solo da quella natalizia. E non sarà necessario aspettare Natale per veder sbloc-cata la situazione. Entro la fi ne di settembre, infatti, dovrebbe arrivare la decisione della magistratura sulle presunte irregolarità e vio-lazioni edilizie che portarono, lo scorso 17 novembre, al sequestro del cantiere. Che da allora giace in silenzio come un’enorme car-cassa abbandonata all’angolo tra via di Novo-li e via Forlanini. Quelle che non si sono mai messe a tacere in questi mesi, invece, sono le polemiche. Sulla regolarità del progetto, sull’estetica della struttura, sull’invadenza di un multisala nel panorama cinematografi co cittadino, già provato dalla crisi dell’indu-stria culturale e dalle minori possibilità di spendere dei fi orentini in un periodo grigio come questo. Tra le tante voci rimbalzate, anche quella sulla disponibilità da parte della proprietà a stralciare dalle carte 4 sale su 9, pur di sciogliere i sigilli e riprendere i lavori.

“In realtà non ho mai detto niente del genere – replica il presidente di Immobiliare Novoli, Mario Marinesi – siamo aperti al confronto, ma aspettiamo la decisione della magistratura prima di intavolare una discussione”. Niente di nuovo, dunque, sotto il sole di Novoli. Il progetto rimane quello che è stato bloccato dal sequestro lo scorso autunno: nove sale per un totale di 2.195 posti, una galleria com-merciale da ventinove negozi di varie metra-ture, uno spazio complessivo di 80mila metri

quadri. Resta ferma anche la posizione di chi vi si è sempre opposto, in prima fi la Mau-rizio Paoli, presidente dell’Anec, e Ornella De Zordo, che fi n da subito ne ha sposato la causa. L’ultima proposta della consigliera di Perunaltracittà è quella di convertire il Mul-tiplex in una Casa delle culture, una sorta di polo di sperimentazione artistica dotato di ci-neteca, sala prove per artisti emergenti, spazi aggregativi a disposizione della cittadinanza. “Si tratta di un progetto essenziale per Firen-

ze - sottolinea la De Zordo - soprattutto in una zona, come quella del polo universitario, ricca di giovani e povera di strutture di tal genere”. La replica di Marinesi è secca: “Si muore tutti di cultura, molti si riempiono la bocca con questa parola, ma la città ha bi-sogno di mangiare, di attività economiche”. E a proposito di economia, anche i cantieri fermi hanno un costo. “Soprattutto in termini di qualità della vita di chi vive nella zona” sottolinea Marinesi.

Tutte le incognite del pianeta MultiplexURBANISTICA/2. Entro fine mese è attesa la decisione della magistratura e le voci si rincorrono

Francesca Puliti

Il cantiere del multisala

Tante le ipotesi rimbalzate da più fronti sul futuro del multisala sequestrato:

si è parlato di una riduzione delle sale o di farne una casa delle culture, ma per ora è tutto fermo

inchiesta 17

1037816

Page 18: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

maniera di monetizzare, soprattutto in tempo di crisi, ancora largamente diffusa, basti pensare che negli ultimi due anni il numero di prestiti elargiti è aumentato dell’8% e che nel 2008 nella sola Firenze (dove il banco dei pegni fa capo alla Cassa di Rispar-mio di Firenze, che ci ha fornito que-sti dati) sono stati “accesi” 11mila nuovi pegni e ne sono stati rinnovati 26mila. Oggi non si impegnano più indumenti, corredi o abiti da sposa e sono ormai lontani i tempi in cui i protagonisti romani di “Ladri di bi-ciclette”, pellicola fi rmata da Vittorio de Sica, cedevano la biancheria di casa per riscattare la bicicletta che il giovane Lamberto Maggiorani – che nel fi lm vestiva i panni del protagoni-sta - usava per andava a lavorare. Nel terzo millennio si impegnano soprat-tutto orologi e gioielli, che vengono portati al banco, dove un perito va-luta l’oggetto e stabilisce la somma da elargire (che generalmente si ag-gira tra i 350 e i 500 euro), e porge al cliente il contante. Denaro che non viene più usato, come succedeva un tempo, per combattere l’usura, ma sempre più spesso per acquistare beni di consumo. Ma chi bussa alla porta dell’azienda dei presti? Non si direbbe, ma sono molte le persone in cerca di soldi che depositano i propri averi alla disperata ricerca di denaro. Dall’operaio all’impiegato al libe-ro professionista, fi no ai cosiddetti “nuovi poveri”, quasi tutti extraco-munitari, che oggi rappresentano il 20% dei clienti del monte.

nemmeno un po’ di soldi per compra-re della legna da ardere. I librettisti della celebre opera pucciniana non sono stati né i primi e né gli ultimi ad utilizzare come soggetto l’Azien-da dei presti, conosciuta anche come “banco dei pegni” e “monte di pietà”, un’istituzione nata nel 1495 ad opera del frate domenicano Girolamo Sa-vonarola, il primo ad introdurre una forma di credito su pegno, per com-battere l’usura. A lungo simbolo di una miseria improvvisa e diffi cile da combattere, alla quale non ci si vuole arrendere e che rischia di coinvol-gere chiunque, il banco dei pegni è regolato da una legge speciale dello Stato italiano - la 745 del 1938 - che consiste nell’erogare un prestito di breve durata lasciando a garanzia degli oggetti, che poi possono esse-re riscattati (non prima di tre mesi dalla stipula del prestiti) rimborsan-do il capitale, compreso di interessi e oneri accessori. Ma chi pensa che l’azienda dei presti sia un’istituzione obsoleta, sorpassata da nuove (e più rischiose) forme di credito, dovrà ricredersi. Il credito su pegno è una

Faceva freddo nella soffi tta parigina dipinta dalle mu-siche di Giacomo Puccini, ma la vigilia di Natale non

si accettavano pegni e sulla scena ap-pare il fi losofo Colline, uno dei pro-tagonisti della Bohème, mentre torna a casa sconsolato e infreddolito senza

Sono aumentati dell’8% negli ultimi due anni, e nella sola Firenze gli oggetti impegnati

nel 2008 sono stati 37mila, tra i nuovi prestiti e i vecchi rinnovati. I clienti più affezionati?

Dall’impiegato al professionista a una folta schiera di extracomunitari

IL CASO. Sono ancora molte le persone che impegnano orologi e gioielli per avere denaro in cambio

La lunga vita del banco dei pegni

tempi moderni

Ludovica V. Zarrilli

Ma quanto conviene dare in pegno i propri beni

per avere in cambio del dena-ro? Il “Monte” è ancora il modo meno rischioso per ottenere ra-pidamente dei soldi in prestito? Il Reporter è andato a chieder-lo ad un esperto, Giampiero Nigro, preside della facoltà di Economia dell’Università di Fi-renze. “La convenienza deriva dallo stato di necessità – spiega il professore -. Nel passato, ma anche oggi, il Monte era una struttura creditizia alla quale si affi davano persone affette da una temporanea carenza di li-quidità, ma quasi tutti i creditori avevano possibilità di riscattare il proprio bene. Il banco dei pegni offre una garanzia reale, elargisce il prestito valutando il valore commerciale del bene al quale viene aggiunto un tas-so di interesse”. E’ dunque la maniera più veloce per ottene-re del denaro contante, ma non l’unica strada da percorrere in un momento di vera necessità, esistono anche altri modi per ricevere del denaro in prestito senza la paura di cadere nella trappola dello strozzinaggio. “Il microcredito è uno di questi – continua Nigro - che adesso è abbastanza diffuso anche qui in Italia e che viene proposto dalle banche etiche. Ad ogni modo, il consiglio che mi sento di dare è di fare sempre delle attente valutazioni comparative. Biso-gna innanzitutto capire qual è l’urgenza, quindi comparare la necessità in termini di tempo e metterla a confronto con l’of-ferta e con i vari tassi di interes-se. Bisogna essere molto cauti e fare sempre delle verifi che”. Essere cauti anche quando tutto sembra chiaro, questo il consi-glio di Giampiero Nigro, an-che nei rapporti con un istituto come il Banco dei pegni, dove la maggior parte degli ogget-ti ancora oggi viene riscattata e solo un 5-6% viene messa all’asta perché il proprietario non è riuscito a riappropriar-sene. Ma, come si suol dire, di questi tempi la prudenza non è mai troppa.

Parola di economista

“Agire semprecon cautela”

L’INTERVISTA

/L.V.Z.

18 Settembre 2009

Page 19: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

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Page 20: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Il 26 ottobre verrà presentato un progetto

che prevede un pacchetto di agevolazioni

per riportare la gente nelle sale: tra le altre

dovrebbero esserci i posti auto riservati e

un allungamento degli orari notturni dei bus

politica

Immaginate come sarebbe piazza Dalmazia senza il cinema Flora: ad-dio capannelli di persone riunite a discutere sulla qualità del fi lm, ma-gari prima di una passeggiata o di una consumazione nei (pochissimi) locali aperti nelle ore serali e notturne. Senza il Flora, quindi, piazza

Dalmazia rischierebbe di perdere gran parte della sua frequentazione, con un conseguente impoverimento della vita sociale che renderebbe la piazza ancor più allettante per “cattive compagnie”. Non serve l’immaginazione, ma solo spirito di osservazione per vedere quali effetti hanno prodotto le chiusure di molte sale cinematografi che all’interno del centro storico: desolazione e sen-sazione di abbandono. Un cinema funzionante attrae gente, la frequentazione di persone nelle ore notturne rappresenta un valido antidoto al degrado, una maggiore sicurezza attrae ancora più persone, potenzialmente clienti delle sale cinematografi che fi orentine. Un circolo virtuoso che sarà innescato a breve, grazie al piano di rilancio in fase di elaborazione a Palazzo Vecchio. Un piano che dovrebbe prevedere facilitazioni ed agevolazioni in parte preannunciate dal sindaco Matteo Renzi e confermate dal vicesindaco Dario Nardella: posti auto riservati agli utenti dei cinema (anche grazie all’utilizzo dei parcheggi dei centri commerciali), allungamento dell’orario di servizio degli autobus per permettere ai cittadini cinofi li di rientrare a casa con il mezzo pubblico an-che al termine dell’ultimo spettacolo, ideazione di pacchetti “cinema&pizza” in collaborazione con i ristoratori, convenzioni con le cooperative di tassisti.

Angelo Lenosi

L’ANNUNCIO. Palazzo Vecchio prepara un piano per rilanciare un settore in affanno

Cinema, “buone nuove” in arrivoSono solo alcune delle possibili linee guida di un piano che, nelle intenzio-ni del Comune e con l’auspicio degli esercenti, vuole dare nuova linfa vi-tale ai cinema di Firenze, da qualche anno vittime di una crisi che ha già portato alla chiusura di numerose sale, specialmente in centro: Tea-tro della Compagnia, Ariston, Eolo, Gambrinus, solo per dirne alcuni. E se non si interviene prontamente il futuro non sembra certo più roseo per le 30 sale superstiti (di cui solo tre nel centro storico). I numeri par-lano chiaro: calo verticale della bi-gliettazione e degli incassi. Rispetto al mese corrispondente del 2008, nello scorso agosto si è registrata una fl essione del 29,9 per cento del-le presenze. Una tendenza di lungo periodo se, come è vero, dal dicem-bre scorso solo nei mesi di aprile e luglio si è registrato un aumento dei biglietti venduti. La preoccupazione per una possibile chiusura di ulterio-ri sale è palpabile, i rimedi sono allo studio. La presentazione uffi ciale del piano “Vola al cinema” è prevista per il 26 ottobre prossimo, in occasione dell’evento dedicato ai “cento pun-ti”. Nel frattempo qualcosa potrebbe essere già cambiato nel panorama delle sale cinematografi che fi orenti-ne. In peggio. Senza che il Multiplex si ristagli all’orizzonte.

L’OPINIONE

“La priorità è scongiurare il rischio di chiusura per altre sale ci-nematografiche. Un rischio purtroppo concreto”. Maurizio

Paoli, presidente di Anec Toscana, è uomo avvezzo alle battaglie – ideali o concrete che siano - e solitamente poco incline ai cata-strofismi. Se utilizza toni allarmistici è segno che la situazione – per lui - è ancor peggiore di quanto si possa immaginare. Se il presente dei cinema fiorentini è grigio, il futuro potrebbe essere nero. Una si-tuazione critica che Paoli ha già avuto modo di illustrare al sindaco Renzi in un incontro avvenuto ad agosto. Un colloquio durante il

quale il presidente degli esercenti cinematografici toscani ha anche elencato alcuni interventi che potrebbero arginare il crollo del set-tore: convenzioni per l’utilizzazione di parcheggi pubblici e privati, piano di accesso per favorire la raggiungibilità delle (poche) sale del centro storico, una fiscalità di vantaggio per gli esercenti, promozio-ne di una rete tra cinema che faccia perno sull’Alfieri (di proprietà comunale) per favorire l’apertura di spazi culturali sul territorio. Oltre che il sempreverde veto sulla realizzazione di sale cinemato-grafiche all’interno del Multiuplex. Punti su cui si è intavolato un

confronto tra gestori e amministrazione comunale. Un confronto che pare costruttivo, almeno a sentire i toni ottimistici usati da Pa-oli: “Avevamo ripetutamente sostenuto che il tessuto delle sale ci-nematografiche diffuse è una ricchezza in termini culturali, sociali, aggregativi, e di stessa ‘sicurezza’ dei quartieri. Un patrimonio – ha spiegato - che con troppa faciloneria qualcuno pensava di ignorare o, peggio, di svendere. L’assumere in prima persona da parte del sindaco l’onere di intervenire per preservarlo era la principale delle nostre richieste, finalmente accolta”.

Maurizio Paoli, presidente di Anec Toscana, ha elencato al sindaco alcuni interventi per arginare il crollo

“La priorità? Scongiurare il rischio di chiusura per altre sale”

/A.L.

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Page 21: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

politica

Una stretta di mano, un sorriso e l’invito ad accomodarsi al tavolo in legno della sala di Clemente VII. Da un lato loro, i citta-dini fi orentini che hanno richiesto appun-

tamento per poter parlare direttamente con il sindaco, dall’altro lui, Matteo Renzi, pronto ad ascoltare solle-citazioni e lamentele, proposte e proteste. Sulla parete alle sue spalle domina “L’assedio di Firenze”, affresco realizzato dal Vasari nel sedicesimo secolo, poco sotto un mobile su cui campeggia una cartolina elettorale di Giorgio La Pira, predecessore e riferimento politico di Renzi. Brevi convenevoli, poi il colloquio. Un quarto d’ora circa di dialogo, concluso talvolta con l’impegno di un intervento concreto, talaltra con la promessa di interessare della questione sollevata gli assessori o gli uffi ci competenti, sempre con la sensazione da parte del cittadino di essere stati quantomeno ascoltati dal sindaco in persona. Accade ogni mercoledì mattina (o quasi) a Palazzo Vecchio. Basta telefonare in Comune (055/27681) e chiedere della segreteria del sindaco. Del resto l’aveva promesso in campagna elettorale, inserendo l’impegno al quinto degli ormai celeberri-mi “cento punti”, battezzando l’iniziativa “Palazzo aperto”. Promessa mantenuta sin da subito: il primo appuntamento si è svolto la mattina del primo luglio, nove giorni appena dopo il ballottaggio che ha visto Renzi sconfi ggere Giovanni Galli. E il destino ha vo-luto che ad inaugurare i “mercoledì del cittadino” sia stato proprio un cittadino elettore del centrodestra, Gil-berto, preoccupato per le ripercussioni che il progetto dell’Alta velocità potrebbe avere sulla città. Dopo di lui, nell’arco dei due mesi estivi (sei i mercoledì mat-tina dedicati ai ricevimenti), altre quaranta persone, ad una media di sette colloqui a seduta. Media non rispettata in occasione della se-conda giornata di “Palazzo aper-to”: vuoi per la risonanza ottenuta dal primo incontro, vuoi per l’effetto novità, vuoi per la curiosità, nel corso della settimana successiva al bat-tesimo dell’iniziativa la segreteria del sindaco fu som-mersa dalle richieste di colloquio, selezionandone ben undici. Un mercoledì intenso, iniziato alle 7,30: c’era Suor Antonietta, presentatasi da Renzi per chiedere un marciapiede in via Cosimo il Vecchio, vicino al con-vento nei pressi di Careggi, e c’era Guido, residente nella zona di Quaracchi, che dapprima ha presentato al sindaco le diffi coltà (aeroporto e presenza di stranieri

in primis) che incontrano i residenti del borgo sulla via pistoiese per poi invitarlo addirittura a cena a casa sua. E chi non ce l’ha fatta a lasciare il negozio per recarsi di persona a Palazzo Vecchio, ha avuto lo stesso la pos-sibilità di conferire con Renzi telefonicamente. Undici colloqui in tre ore e mezzo circa, un record diffi cile da battere persino dal detentore stesso del primato. E

infatti la settimana successiva fu-rono otto, e la seguente sei. Poi la pausa ferie, sino alla ripresa di mercoledì dodici agosto: ancora incontri, ancora conversazioni, ancora segnalazioni da appuntare

sul libro delle lamentele, ancora impegni da assumersi guardando in faccia i cittadini arrabbiati e un po’ sor-presi. Come un residente della zona del Porcellino che ha descritto al sindaco la sua giornata tipo, riportando tutte le diffi coltà cui deve far fronte chi ha la fortuna-sfortuna di abitare nel centro storico. Questo e molto altro è il “mercoledì del cittadino”: un po’ ricevimento, un po’ udienza privata, un po’ ambulatorio. L’appun-tamento è per ogni mercoledì. Previa prenotazione, s’intende.

Matteo Renzi incontra i cittadini

I maligni dicevano che in caso di sconfitta alle elezioni non avreb-

be proseguito nel suo impegno po-litico, rinunciando a svolgere il ruo-lo di capogruppo dell’opposizione di centrodestra a Palazzo Vecchio. Voci smentite dai fatti: Giovanni Galli non ha nessuna intenzione di abbandonare la fascia di capi-tano del Pdl in Comune, tutt’altro. “Ho preso un impegno con tutti i fiorentini, e intendo mantenerlo” ribadisce l’ex portiere. In questi primi mesi Galli, sostenuto dal suo gruppo consiliare, è riuscito a far approvare due ordini del giorno, impegnando la giunta Renzi ad in-dicare entro il 15 settembre l’area di Firenze destinata ad ospitare la cittadella viola e a garantire la gra-tuità dei parcheggi nelle aree ospe-daliere. Un successo subito riven-dicato dal Pdl, la dimostrazione di volere e potere incidere sull’attivi-tà amministrativa pur sedendo sui banchi dell’opposizione: “Stiamo portando avanti alcuni punti conte-nuti nel mio programma elettorale. Con la nostra azione - dice Galli - stiamo costringendo il centrosi-nistra ad ascoltare alcune sollecita-zioni, che non sono solo nostre ma di tutti i fiorentini”. Al suo fianco una squadra di consiglieri piutto-sto variegata, composta da politi-ci navigati, da giovani volenterosi ed intra-prendenti e da cittadini prestati alla politica. Un gruppo eterogeneo, ma compatto, animato da uno spirito collaborativo. Una sorta di famiglia allargata dove ognuno ha il suo spazio di libertà d’azione, ma che nel momento del-le decisioni importanti si riunisce attorno al tavolo per condividere le scelte. A capotavola ovviamente lui, il capogruppo, il pater familias:

“Ogni consigliere ha le sue compe-tenze e le sue aree specifiche - ga-rantisce Galli - ma sui grandi temi condividiamo la strategia e mar-ciamo compatti”. Grandi temi che saranno al centro dell’azione poli-tica del Pdl nei prossimi mesi. Ur-banistica, aeroporto, Tav, tramvia, case popolari: in definitiva i punti principali del programma eletto-rale di Galli. Punti sui quali Galli si dice pronto a confrontarsi con Renzi e la sua giunta, nell’interes-se di Firenze e dei fiorentini, con buona volontà e spirito collabora-tivo. E proprio la collaborazione, il confronto costruttivo pare essere per il candidato sindaco del centro-

destra una delle note dolenti, uno degli aspetti deludenti di questi primi

mesi a Palazzo Vecchio: “Spera-vo in qualcosa di più da parte del sindaco. Le nostre - ribadisce Gal-li - non sono richieste ideologiche, ma istanze che provengono dalla cittadinanza. Adesso è il momento di finirla con la propaganda e di passare alla concretezza”. Parafra-sando un noto telecronista sporti-vo, “Galli c’è”.

Giovanni Galli

Lorenzo Salusest

Il cittadino bussa, Renzi risponde:cronaca di un mercoledì a Palazzo

COMUNE/1. Il sindaco riceve i fiorentini una mattina a settimana

“Ho preso un impegnoe lo voglio mantenere”

Era uno dei centopunti annunciatiin campagna elettorale

/L.S.

COMUNE/2. Giovanni Galli, capogruppo Pdl

Tra le prioritàdell’opposizione aeroporto,Tav e tramvia

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Page 22: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

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L’INTERVISTA/1. Carla Fracci, neo assessore in Provincia, spiega i suoi progetti

“Grandi eventi anche nelle realtà minori”

È entrata a Palazzo Medici Riccardi in punta di piedi, presentandosi con elegan-za, sobrietà e idee chiare nella sua nuova veste di assessore provinciale alla cultura.

In punta di piedi, dicevamo, e non poteva essere al-trimenti: perché lei è Carla Fracci, prima donna in-discussa della danza classica in Italia e nel mondo e legata alla provincia fiorentina per ragioni familiari (il marito, il regista teatrale Beppe Menegatti, è nativo di Firenze) e di residenza (da circa 40 anni la coppia ha una casa sulla via Volterrana). Una nomina che ha sorpreso tutti, a partire dalla diretta interessata. Come le è giunta la proposta?Non appena eletto il presidente della Provincia An-drea Barducci mi ha chiamata sul cellulare per pro-pormi l’incarico. Non avevamo avuto nessun contatto precedente, perciò sono rimasta molto sorpresa. E,

confesso, anche un po’ impaurita: la cultura è una cosa seria, non è possibile gestirla con approssimazio-ne. Ho rifl ettuto a lungo prima di convincermi. Dopo tre settimane, sulla spinta di mio marito, di nostro fi -glio Francesco, e grazie alla gradita insistenza di Bar-ducci, ho deciso di accettare.Come “sta” la cultura fi orentina? Quali sono le priorità che si è posta?La provincia di Firenze ha un ricchissimo patrimonio culturale che deve essere valorizzato. Il capoluogo sino ad oggi ha fatto da accentratore catalizzando tutto su di sé. Invece credo sia necessario spostare la città in provincia, riportando piccoli e grandi eventi di richiamo sull’intero territorio. Bisogna rivalutare il capitale artistico, ancora troppo trascurato. Lo si può fare allargando i circuiti turistici sino agli estre-mi della provincia fi orentina. Ma allo stesso tempo è

Lorenzo Salusest

Per la prima donna della danza classica italiana le

iniziative culturali non devono essere concentrate

solo nel capoluogo, e il rilancio della cultura deve

partire dalle scuole: “Ma servono più risorse”

Carla Fracci

necessario che gli abitanti di queste terre meravigliose prendano consapevolezza della fortuna di abitare qui. In quanti sanno che a Certaldo è nato Boccaccio? E in quanti hanno letto le sue novelle? Sentirle recitare nel paese in cui sono state pensate e scritte sarebbe meraviglioso.A proposito di progetti, c’è qualcosa su cui sta già lavorando?Qualcosa di concreto è in cantiere, ma deve essere defi nito nei dettagli. Più in generale posso dire che bisogna ricominciare dalle scuole: è lì che si formano gli uomini e le donne di domani, ed è lì che bisogna agire, sensibilizzando i giovani alle discipline artisti-che, come il teatro, la musica e ovviamente la danza. Discipline che non devono essere ristrette ad una élite, ma vanno avvicinate il più possibile a tutti. Purtroppo però c’è un problema di risorse, i fondi non sono suffi -cienti. Occorre investire di più in cultura, a tutti i livelli istituzionali, a partire dal Governo nazionale. Firenze e la sua provincia possono cullarsi sul loro passato?A sopravvivere nel tempo sono i segni importanti. Prima di buttarci nel futuro è necessario rivalutare l’esistente. Penso al “Genio fi orentino”, una rassegna importante che spero continui e a cui spero di poter dare il mio contributo. La soluzione sta nel vedere la classicità con occhio contemporaneo, tradurla in un linguaggio comprensibile e renderla fruibile a tutti, nessuno escluso.

Ha esordito nella veste di capogruppo in consiglio provinciale ricordando

Graziano Grazzini, suo predecessore a Palazzo Medici Riccardi, prematura-mente scomparso nel settembre del 2006. Un’eredità gravosa che Samuele Baldi-ni, 30 anni appena compiuti, raccoglie con coraggio e visibile emozione. A lui il compito di guidare la squadra del Pdl in Consiglio provinciale per i prossimi cin-que anni. Gli ultimi cinque anni vita per l’Ente Pro-vincia?Quel che è certo è dobbiamo ridisegnare gli strumenti ed i confini politici della Pro-vincia. Il neopresidente Barducci propone una commissione per l’area metropolita-

na? Noi guardiamo con interesse a questa proposta, purché non sia un modo per af-fossare il rinnovamento dell’Ente.Si aspetta da Barducci la stessa esuberan-za di Renzi?Se posso concedermi una battuta, mi aspetto meno ‘Genio’ e più concretezza. Barducci ha a disposizione un grande ca-pitale politico, seppure in erosione. Mi au-guro che le polemiche interne al suo par-tito non provochino danni alla Provincia. Finché questo ente esiste deve funzionare bene, cosa che non è accaduta con Renzi. Quali sono le priorità da inserire nell’agenda politica della Provincia?Essenzialmente tre: innanzitutto abbiamo l’obbligo di far fronte alla crisi economi-

ca, prestando particolare attenzione a chi più ha subito le conseguenze. La so-luzione passa da una gestione oculata dei fondi europei destinati alle politiche di formazione e lavoro. Inoltre occorre uno sviluppo infrastrutturale, a partire dall’ae-roporto e dalla Barberino – Incisa. E’ ne-cessaria una sintesi tra la Provincia e le amministrazioni comunali dell’area, tutte guidate dal Pd, ma per ora non mi sembra di vedere tutta questa sintonia. Infine bi-sogna rilanciare il turismo, coordinando le risorse culturali, artistiche ed umane a disposizione. Al centro c’è Firenze con il suo patrimonio straordinario, ma a poca distanza ci sono altre centinaia di realtà splendide e poco conosciute.

Samuele Baldini

“Mi aspetto meno ‘Genio’ e più concretezza”L’INTERVISTA/2. Parla Samuele Baldini, capogruppo del Popolo della Libertà in consiglio provinciale

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Due macchinari, e un modo nuovo di intendere la riabili-tazione post-ictus. E’ questo quello che il gruppo Giomi presenterà al Festival della Salute, kermesse dedicata alle buone pratiche della sanità italiana che sarà di scena a Viareggio dal 24 al 27 settembre. Il primo dei due macchinari che verrà presen-tato è “Memos2”, un robot che può essere programma-to dal terapista per replica-re e intensificare il trattame-no riabilitativo del paziente colpito da ictus nella riabi-litazione dell’arto superiore. Questo macchinario è stato sviluppato all’interno della collaborazione fra il Gruppo Giomi e la Scuola Superiore Sant’Anna. “Il paziente che deve fare riabilitazione dopo un ictus, grazie all’assistenza di questo dispositivo, esegue esercizi di reaching virtuale sullo schermo di un computer

- spiegano i dottori Federico Mayer e Alberto Baroni, del centro riabilitativo di Ulivel-la e Glicini - Se il paziente non riesce a completare il compito interviene il robot a controllare il movimento por-tando la mano del paziente

sul bersaglio applicando una forza sullo strumento capa-ce di guidare il paziente a “riapprendere” un percorso corretto”. Nella Casa di Cura Ulivella e Glicini l’utilizzo di questo tipo di macchinari sta dando grandi risultati. “Il

grande vantaggio di Memos2 - spiega la dottoressa Giovan-na Macrì, referente del pro-getto per la Scuola Superiore Sant’Anna - è da una parte il basso costo, che lo rende competitivo con gli altri robot commercialmente disponibili. Dall’altra la maneggevolezza del sistema, che lo rende facil-mente utilizzabile in ambiente clinico, e un domani anche in ambiente domestico”. La collaborazione di Giomi con la Scuola Sant’Anna ha por-tato ad un grande vantaggio, che sottolineano all’unisono i dottori Macrì, Mayer e Baroni: “La collaborazione diretta tra un centro clinico e un centro di ricerca in biorobotica è proficua perché c’è sempre la possibilità di tenersi in con-tatto per apportare eventuali modifiche e rendere la mac-china più adeguata al pazien-te”. Altra importante novità nel campo della riabilitazione

post-ictus che verrà presen-tata al Festival della Salute dal Gruppo Giomi è Ultra, un dispositivo che permette l’immersione del paziente in un ambiente virtuale tridimen-sionale attraverso uno spe-ciale manipolo ergonomico, collegato ad un software ed impugnato dal paziente.

Memos2 protagonista al Festival della Salute

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Non è un concetto astratto. La sinergia tra sanità pubblica e privata è una realtà concreta e sta dando ottimi risultati. Lo dimostra il modello di Giomi Firenze, che collaborando con realtà sanitarie pubbliche sta toccando traguardi di tutto rispetto. Ne è convinto il dottor Francesco Matera, amministratore delegato del Gruppo, che spiega: “La collaborazione che il nostro Gruppo ha avviato con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha portato alla realizzazione di Memos2 affiancato dall’apparecchio Ultra, due macchinari assolutamente innovativi per la riabilitazione degli arti superiori (vd sopra) che quest’anno presenteremo al Festival della Salute di Viareggio. Giomi ha finanziato la ricerca, la Scuola ha realizzato questi dispositivi”. Sulla stes-sa linea anche la collaborazione con Careggi, che a partire dal primo settembre ha trasferito alcuni dei suoi reparti nella Casa di Cura Ulivella e Glicini (una delle due strutture con cui Giomi è presente a Firenze). Si tratta del reparto di Ginecologia, di quello di Chirurgia Robotica e della Neuropsichiatria Infantile. “Il trasferimento di quest’ultima specialità - prosegue il dottor Matera - ha consentito di creare un posto letto

di emergenza di Neuropsichiatria Infantile, che fino ad oggi mancava a Firenze”. E questi sono i primi tasselli di un’esperienza che potrebbe fare da apripista per altre simili: “Il nostro potrebbe diventare il “modello toscano” - prosegue il dottor Matera - in cui si viene a creare un’unica sanità, con gestione mista degli Istituti di ricovero e cura siano essi pubblici o privati: il privato offre la sua flessibilità, la capacità di investire tempestiva-mente, e la parte pubblica invece offre il governo sanitario, l’indirizzo da seguire”.

LA SINERGIA TRA PUBBLICOE PRIVATO FA BENE ALLA RICERCA

LE GIORNATE DEL VISO NELLA NUOVA PARAFARMACIAIl 25 e il 26 settembre, in collaborazione con la dottoressa Pini per l' Istituto Quisisana Medica, la parafarmacia “Bios Sanità”, in via di Barbano 18/r (055/461996 ) ospiterà due giornate dedicate al Viso, con i consigli dell'esperta su trattamenti post-abbronzatura, cura dell'acne e altro ancora.

MEMOS 2 il nuovo macchinario per la riabilitazione degli arti superiori che sarà presentato al Festival della Salute di Viareggio a fine settembre

IL ROBOT PER LA RIABILITAZIONE POST ICTUS NATO DALLA COLLABORAZIONETRA GIOMI E LA SCUOLA SANT’ANNA SARÀ PRESENTATO A VIAREGGIO

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Il dott. Matera e l’ingegner Micera della Scuola Sant’Anna

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L’abbandono del cane in autostra-da? Roba da anni ‘90. Padroni più responsabili? Forse solo più sensibili alle martellanti campa-

gne mediatiche, un po’ meno al giudizio dei vicini di casa. Sì perché se diminuiscono i casi di animali lasciati lungo la via per il mare, aumenta un fenomeno altrettanto preoccu-pante: l’abbandono tra le mura domestiche. O peggio, sul balcone. A tutto sole, senza ac-qua né cibo. Ritmi di vita sempre più frene-tici, anche in vacanza, spingono le persone a passare giornate o interi weekend fuori casa, senza preoccuparsi del coinquilino a quattro zampe. L’occasione last-minute, magari, non lascia il tempo di pensare a una struttura o una persona a cui affi darlo e va a fi nire che si decide semplicemente di lasciarlo a casa. Salvo poi tornare e andare su tutte le furie quando si scopre che il vicino, straziato dai lamenti dell’animale, ha fatto intervenire le guardie zoofi le. Fine estate, tempo di bilanci. E arriva puntuale il rapporto dell’Enpa, Ente nazionale protezione animali, a far luce sulle nuove tendenze in ambito di maltrattamento dei fedeli amici dell’uomo. Così si scopre che lasciare cani e gatti lungo le arterie stradali è un barbaro uso consegnato al passato, quasi scomparso nella provincia fi orentina, e che le segnalazioni di abbandono sono in netta diminuzione rispetto al 2008. Ventiquattro in tutto i casi in cui i volontari dell’ente sono stati chiamati ad intervenire. Sono i cani da caccia o di grossa taglia, come i meticci di lupo o i maremmani, a subire la sorte peggiore, abban-donati in zone collinari o di campagna, come Monte Morello, Val di Sieve, Alto Mugello. I

gatti invece vengono lasciati più facilmente in città. E spesso accade che la sede della Prote-zione Animali venga scambiata per una sorta di orfanatrofi o: ben cinque le cucciolate, tre di gatti e due di cani, rinvenute davanti al portone nei mesi di luglio e agosto scorsi. Dati che po-trebbero comunque apparire piuttosto rassicu-ranti, se paragonati con quelli degli anni pas-sati. A destare allarme è appunto la crescita in parallelo di un altro tipo di abbandono, quello tra le quattro mura di casa. Il picco è stato rag-giunto in agosto, mese segnato tra l’altro da una persistente ondata di calore: numerosi gli interventi a cura delle guardie zoofi le e dei vo-lontari dell’Enpa, accorsi a salvare cani, mici, ma anche pappagalli e altri volatili dimenticati in terrazza, sotto al solleone. Come nel caso di alcuni gatti, reclusi in un balcone addirittura da mesi, o di un cane precipitato dal terrazzo dove era stato abbandonato da giorni. “Questi episodi di negligenza sono puniti con sanzio-ni amministrative fi no a 500 euro – ricorda Simone Porzio, presidente dell’Enpa – e con la segnalazione all’autorità giudiziaria per il reato di abbandono”. Ma nonostante questo e aldilà degli appelli mediatici, che hanno vi-sto scendere in campo personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, la sensibilità di alcuni padroni continua a chiudere per ferie, almeno una volta all’anno.

zoom

DOSSIER. Il fenomeno è diminuito rispetto alla scorsa estate: 24 gli interventi dell’Enpa

Calano gli abbandoni di animaliPaola Ferri

Prende piede invece un’altra allarmante abitudine: le persone se ne vanno e lasciano i

quattrozampe chiusi in casa, o peggio, in balconi assolati. “Questi episodi di negligenza

sono puniti con sanzioni amministrative fi no a 500 euro - ricorda Simone Porzio, presidente

dell’Enpa - e con la segnalazione all’autorità giudiziaria per il reato di abbandono”

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Page 28: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

attualità

Un’ordinanza comunale li ha sollevati dal loro odiatissimo ruolo di “multatori”

e adesso questa mansione spetta solo alla polizia municipale. Renzi: “Ci sono

805 vigili urbani per poco più di 100 chilometri quadrati di territorio, bastano loro”

DIVISE/1. Nel 2008 hanno elevato oltre 200mila contravvenzioni per un totale di circa 50 milioni di euro

C’erano una volta i vigilini,severi guardiani della sosta

Erano l’incubo dei fi orentini. Su di loro proliferavano racconti e leggen-de metropolitane che raccontavano di veri e propri agguati perpetrati ai

danni di ignari automobilisti. Gli ausiliari del traffi co, più noti con il diminutivo di “vigilini”, erano lo spauracchio di chi, temerario, tentava di avventurarsi in una sosta da scovare nel coa-cervo di strisce bianche o blu, zcs o ztl, gratta e sosta o ticket orari scaduti. Loro armati di penna e blocchetti, parevano spuntare dal niente come un angelo vendicatore del dio parcheggio. Ecco perché nessuno ne sente ora la mancanza. Per i fi orentini l’incubo è fi nito con l’ordinanza del Comune che ha tolto agli ausiliari del traffi co di Ataf e Firenze Parcheggi la possibilità di fare multe per divieto di sosta. I foglietti rosa lasciati sul parabrezza per sanzionare chi ha parcheg-

giato male l’auto da ora in poi possono essere emessi soltanto dalla polizia municipale. “Que-sto non signifi ca che è arrivato il ‘bomba libera tutti’ – ha precisato il sindaco Matteo Renzi dopo aver fi rmato l’ordinanza - Le multe per sosta vie-tata saranno elevate lo stesso, ma esclusivamente dai vigili urbani. Ce ne sono 805 per poco più di cento chilometri quadrati di territorio e possono bastare”. La decisione del sindaco di Firenze ha assestato il colpo defi nitivo alla categoria dei vi-gilini, dopo che lo scorso marzo avevano già su-bito un drastico ridimensionamento del proprio potere, a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione. Secondo quando stabilito dai giudi-ci, infatti, il personale ausiliario poteva emettere verbali solo in caso di mancato pagamento del pedaggio o per altre infrazioni commesse dentro gli spazi a strisce blu. Insomma, non potevano più infl iggere contravvenzioni a tutto campo. Ma per Firenze questa ormai è storia passata. Con l’ultima ordinanza del sindaco fi nisce un’epoca.

Una storia che vale decine di migliaia di con-travvenzioni e molti milioni di euro: nel 2008 i vigilini hanno elevato 202 mila multe delle 859 mila complessivamente elevate a Firenze, per un totale di circa 50 milioni di euro. La squadra della “parking police” era formata da trentadue persone, la maggior parte dislocate sulla strada e alcune con funzioni di coordinamento. Mentre il popolo fi orentino degli automobilisti esultava per la defi nitiva scomparsa di questa implacabi-le fi gura di controllore, loro, gli ex ausiliari del traffi co, ormai privi di ogni potere sanzionato-rio, vivevano momenti di sconforto. Vere e pro-prie crisi di identità. Appeso il blocchetto delle multe al chiodo si interrogavano sul loro futuro. Ma, anche per loro il destino aveva in serbo una sorpresa. Come nelle favole in cui il bacio del-la principessa trasforma il rospo in un principe, così l’editto di Palazzo Vecchio li ha trasformati da “vampiri delle multe” in sentinelle della bel-lezza.

Giuditta Boeti

NICOLA OTTANELLILaureando in ingegneria

Potrebbero riciclarsi in versione “city angels”, assumere un ruolo di solidarietà verso le categorie più deboli, una specie di squadra di soc-corso per combattere le situazioni di disagio e solitudine. Penso ad esempio agli anziani, che hanno bisogno di qualcuno che porti loro le medicine o la spesa, oppure ai senzatetto.

“Ricicliamoli in city angels”

STEFANO BONINIStudente

Le strade cittadine hanno bisogno di manutenzione e controlli accurati e costanti, gli ausiliari del traffi co potrebbero assumere una funzione del genere. Dagli avvallamenti, alla sporcizia, ai laghi che si formano non appena viene uno scroscio d’acqua, tante piccole cose da tenere d’occhio per avere una viabilità migliore.

“Le strade hanno bisogno di loro”

STEFANO ROSATIImpiegato

Quel che è certo è che gli ex vigilini non possono essere lasciati a gi-rarsi i pollici in Comune, bisogna trovargli un’occupazione redditizia. Potrebbero continuare ad occuparsi delle strade, magari dell’aspetto sicurezza, andando a fare prevenzione fuori dalle scuole, a parlare con i ragazzi.

“Destiniamolialla prevenzione”

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Page 29: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

attualità

L’ansia da divisa verdolina è alle spalle. Alzi la mano chi tra gli automobilisti fi orentini non ha tirato un sacrosanto sospiro di sol-lievo lo scorso luglio, quando l’annunciata

decisione di abolire il corpo dei cosiddetti “vigilini” è diventata realtà. Ma all’interno della Sas, la società che gestisce i servizi alla strada, dal rattoppo delle buche ai parcheggi di superfi cie, le reazioni sono state un po’ meno entusiastiche. Che fi ne faranno i 32 ausiliari del traffi co, privati di blocchetto delle multe? “Nessuno perderà il posto” è corso a rassicurare il sindaco Matteo Renzi, tutti saranno ricollocati all’interno della macchi-na comunale, in vista della vera e propria rivoluzione che investirà le partecipate del Comune. “Lo smantel-lamento della Sas, intesa come Spa, non certo come servizi offerti – afferma l’assessore al bilancio Angelo Falchetti - sarà avviato entro la fi ne di quest’anno, in vista della costituzione di un’unica società della mobi-lità”. In nome della razionalizzazione e dell’effi cienza. E i 218 dipendenti? Se la maggior parte continuerà a ricoprire incarichi simili all’interno della nuova società che si occuperà dei servizi alla strada, per gli ex vigilini si sono immediatamente aperte le porte degli uffi ci del-la stessa Sas, ma solo in attesa di assumere una nuova funzione: quella di assistenti al territorio. E’ questa la

qualifi ca uffi ciale delle cosiddette “sentinelle della bel-lezza”, nominate da Renzi fi n dalla campagna elettorale e adesso in dirittura d’arrivo. Cinquanta in tutto, così che ogni giorno per le strade fi orentine possano girare una trentina di “sentinelle”, occhi e orecchie del Comune su piccoli e grandi guai della città. Saranno muniti di scoo-ter elettrico e I-phone con cui comunicare in presa diret-ta con gli uffi ci comunali e ricopriranno una funzione di ascolto del cittadino. Chiunque potrà infatti rivolgersi a loro per segnalare disservizi e malfunzionamenti, dalle buche per strada ai graffi ti sui muri, fi no a zone conside-rate poco sicure e trascurate. Cinque squadre per cinque quartieri, contro l’abbandono e il degrado. I trentadue ex vigilini, dunque, andranno a costituire il primo nu-cleo del team, a cui si aggiungeranno altri 18 dipendenti comunali selezionati tramite un bando interno. La fami-liarità con il territorio certo non manca agli ex ausiliari del traffi co, per il resto il Comune ha già organizzato un corso di formazione in due i moduli. Il primo, affi dato a un’azienda esterna, si è svolto tra fi ne agosto e inizio settembre ed era centrato prevalentemente sugli aspetti della comunicazione e della consapevolezza del ruolo, il secondo invece riguarderà le tecniche e le procedure da mettere in pratica e sarà gestito da personale interno. Ma forse non basterà un corso per prepararli a vedere i fi o-rentini andar loro incontro in tono amichevole, anziché vederli fuggire verso l’auto parcheggiata per cercare di evitare l’odiata gabella.

Francesca Puliti

ENZO NEDIACISindacalista in pensione

“Non sono tra quelli che son stati tartassati dalle multe, comunque cre-do che la polizia municipale basti e avanzi per far rispettare le regole. I vigilini potrebbero assumere la funzione di sentinelle antidegrado, così come è stato proposto dalla giunta comunale. Li manderei a control-lare lo stato del verde nei quartieri, dalla pulizia alla manutenzione di prati e piante, fi no alle situazioni di potenziale pericolo”

“Potranno occuparsi del verde”

CARLA SCARLATTIOrtolana

Spero che gli trovino un altro impiego in Comune, che non rimangono senza lavoro. Potrebbero andare a giro a controllare le strade, le buche nell’asfalto, gli atti di vandalismo che a volte rovinano pezzi di città. Ma in ogni caso non mi mancheranno, erano troppo veniali e anche furbi. Si appostavano il venerdì e il sabato, quando c’è più movimento, in modo da poter riempire più verbali.

“Non ne sentirò la mancanza”

CRISTINA FABBRICommerciante

Non vorrei parlare di ronde né di sceriffi , ma gli ausiliari della sosta potrebbero assumere comunque una funzione di controllo e di sorve-glianza. Potrebbero vigilare su quelle zone considerate più a rischio della città, assicurando una presenza anche nelle ore notturne. O diven-tare “sentinelle della bellezza” come suggerito dall’amministrazione. A patto che sia un impegno preso seriamente, non un’iniziativa-spot.

“Utili nelle zone a rischio”

DIVISE/2. Rimossi dal ruolo di temibili addetti alle multe, gli ex ausiliari si occuperanno del decoro della città

“Il loro nuovo lavoro?Sentinelle della bellezza”

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Tutti dietro ai banchi, c’è un nuovo anno di scuola da affrontare. È suonata lunedì 14 settembre la prima campanella per gli studenti di ogni età – e, sempre più, di ogni nazionalità – che affollano

gli istituti toscani: la prima delle centinaia di campanel-le che dividono gli alunni dalle (già) agognate vacanze estive, che scatteranno sabato 12 giugno 2010. E se per qualcuno pensare alle feste può essere un modo utile per rendere meno “amaro” il ritorno in classe, eccolo servito: le vacanze di Natale sono in programma dal 23 dicembre al 6 gennaio, quelle di Pasqua dal 1° al 6 aprile del nuovo anno. Ma panettoni e colombe sono ancora lontani, e dun-que – per il momento – è meglio concentrarsi sull’anno appena iniziato. Che, in tutta la Toscana, vede aumentare di numero, ancora una volta, l’esercito degli studenti: sono oltre 453mila, circa 7.700 in più rispetto allo scorso anno. E qui scatta il primo allarme: a lanciarlo è Gianfranco Si-moncini, assessore regionale all’istruzione. “Nonostante la crescita degli studenti, abbiamo 1.700 insegnanti in meno”, dice l’assessore, alla cui preoccupazione si somma quella del “collega” di Palazzo Medici Riccardi, l’assessore pro-vinciale alla pubblica istruzione Giovanni Di Fede. E in aumento è anche il numero degli alunni iscritti alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado fi orentine (le “vecchie” materne, elementari e medie) e agli istituti superiori della provincia di Firenze. Insomma, le classi di casa nostra sono sempre più affollate. Sono 8.823 gli iscrit-ti alle scuole dell’infanzia del comune, 14.853 alle prima-

rie e 8.945 alle secondarie di primo grado: in tutto, una “popolazione scolastica” di 32.621 unità. Sei anni fa era di 29.608 studenti, e da allora la crescita non si è pratica-mente mai fermata. Ad aumentare ancor più velocemente è la presenza di alunni stranieri, che quest’anno rappresen-tano – nelle scuole pubbliche fi orentine – ben il 14,86% del totale, con 4.118 “rappresentanti”. E ancora maggiore è la percentuale se ad essere prese in considerazione sono solo le scuole dell’infanzia, dove supera il 16%. Diversa la situazione negli istituti paritari: lì, solo poco più di quattro scolari su cento non sono italiani. “L’aumento della popo-lazione scolastica è un dato consolidato – commenta l’as-sessore comunale all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi – ed è destinato a proseguire”. Stessa cosa alle superiori: dietro ai banchi delle scuole della provincia di Firenze siedono quest’anno 37.804 studenti. Ad essere particolarmente graditi sembrano essere gli istituti tecnici e professionali: i primi hanno registrato 545 alunni in più rispetto allo scorso anno, i secondi 365. Licei classici in lieve fl essione, leg-gero aumento di iscrizioni per gli artistici. In totale, hanno scelto i licei 15.684 scolari, i tecnici in 10.778 e i professio-nali in 8.313. “C’è equilibrio – spiega l’assessore Di Fede – ed è da rimarcare che la scolarità del nostro territorio, già buona, è in aumento. Tecnici e professionali sono sem-pre più apprezzati, anche perché chi ne esce con buoni voti non tarda molto a trovare lavoro”. E una novità è in arrivo anche per gli insegnanti: aggiornamenti professionali attra-verso confronti con colleghi di altre città e nazioni.

Studenti toscani, un “esercito” in crescitaISTRUZIONE/1. Aumentano gli alunni negli istituti di casa nostra. E gli stranieri sono sempre di più

Matteo Francini

E’ suonata la prima campanella per oltre 453mila bambini

e ragazzi: l’ultima si farà sentire il 12 giugno 2010.

“Boom” per tecnici e professionali tra le scuole superiori.

Ma c’è preoccupazione per la riduzione degli insegnanti

È forse il periodo dell’anno che fa più “paura” ai ge-

nitori di tutti i bambini e ra-gazzi in età scolastica: quello dell’acquisto dei testi per la scuola. Nonostante i tetti di spesa – reali o annunciati – spesso non è infatti un esborso da poco quello che padri e ma-dri devono sostenere per i li-bri, soprattutto per coloro che di figli ne hanno più di uno.E allora, tra mercatini che propongono testi usati, libre-rie che si sono specializzate nella loro vendita e offerte di alcune catene della gran-de distribuzione, da qualche anno in città e dintorni sono spuntate offerte e promozioni per spendere (un po’) meno. E anche se la scuola è già inizia-ta, non sono pochi coloro che aspettano l’ultimo momento (e qualche giorno in più) per acquistare i “preziosi” libri. Tanto per essere sicuri che quel prof adotterà davvero quel testo, ed evitare così spe-se inutili. Ma come fare, dun-que, per risparmiare almeno un po’? A Firenze, e soprat-tutto in centro, esistono libre-

rie che vendono libri scolasti-ci usati, a circa metà prezzo: oltre alle “storiche” rivendite di via San Gallo, molto getto-nate tra gli studenti a caccia di risparmio sono la libreria di via Laura (che propone un piccolo sconto anche sui li-bri nuovi) e la Melbookstore di via de’ Cerretani. Ma non solo. All’Isolotto, organizzato dall’omonimo circolo Arci, è tornato anche quest’anno il mercato del libro scolastico usato: fino al 26 settembre sarà ancora possibile vendere e comprare testi di seconda mano (per info: 055.780070). E non mancano nemmeno le offerte della grande distribu-zione: negli ipermercati Coop è possibile acquistare libri scolastici nuovi con sconti dal 10 al 15% (www.iperco-optoscana.it), e c’è anche una novità. Sono infatti arrivati quest’anno in Toscana i “Se-gnalibro” (www.segnalibro.info), punti vendita di testi per la scuola in alcuni supermer-cati, con sconti del 15-20%: nove i “corner” presenti in tutta la regione.

Offerte e testi di seconda mano per risparmiare

E per i libri è caccia allo sconto

/M.F.

FOCUS

società30 Settembre 2009

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LA NOVITÀ

Da quest’anno per molte matri-cole fi nisce un incubo. Quello di doversi sottoporre alle code interminabili dietro gli sportelli

delle segreterie studenti per consegnare i mo-duli d’iscrizione all’università. Tra le novità dell’anno accademico 2009/2010, infatti, per i circa sette mila studenti che si iscriveranno ad uno dei corsi di laurea triennale non a numero chiuso dell’ateneo fi orentino, le immatricola-zioni si svolgeranno rigorosamente online. Dal 15 settembre al 15 ottobre, chi intenderà iscri-versi al primo anno dovrà semplicemente se-guire la procedura attiva nell’area “servizi onli-ne” del sito www.unifi .it; un vantaggio sia per i ragazzi che non dovranno più snervarsi in code infi nite, sia per le segreterie che non saranno prese d’assalto da migliaia di studenti. Dopo aver compilato i moduli via internet, lo studen-te dovrà recarsi in uno dei tre “punti matricola”

dell’ateneo (in viale Morgagni, in piazza Bru-nelleschi e al Polo di Scienze Sociali di Novo-li) per consegnare la documentazione cartacea e ritirare il libretto. I futuri universitari prima di procedere con l’immatricolazione, dovran-no verifi care le proprie conoscenze attraverso un test obbligatorio, ma non vincolante ai fi ni dell’iscrizione, che serve a valutare eventuali carenze nelle materie fondamentali del corso di studi. Le prove si sono concentrate quasi tutte tra l’1 e il 14 settembre, e si svolgono “in modo da permettere allo studente di avere maggiori elementi per una scelta consapevole”, come ha spiegato il prorettore alla didattica e ai servi-zi agli studenti, Sandro Rogari. Per i corsi di laurea a numero programmato, invece, le sca-denze e le prove di accesso avranno date dif-ferenti e seguiranno il calendario indicato nei singoli bandi che sono già disponibili sul sito dell’Università di Firenze. Elemento comune a

tutte le facoltà è il costo del test: 30 euro (il doppio rispetto al 2008): “Una scelta necessa-ria per allinearci all’ateneo di Pisa e quello di Siena - spiega Rogari - e per coprire i costi dei corsi di recupero che non sono più fi nanziati dal Ministero”. Sono tuttora in vigore le novità introdotte l’anno scorso, ossia la fi gura dello studente meritevole (colui che, sostenendo un certo numero di esami con una media alta, po-

trà benefi ciare di riduzioni sulle tasse fi no a ot-tocento euro) e quella dello studente part-time (chi cioè, per motivi di lavoro o familiari, deci-de volontariamente di articolare il suo percorso universitario in tempi più lunghi e si impegna ad acquisire al massimo trenta crediti formativi ogni anno, pagando così la metà delle tasse). Per informazioni è attivo il numero verde 800 450150 (lunedì-sabato dalle 8 alle 20).

Fino al 15 ottobre chi intende iscriversi al primo

anno dovrà semplicemente seguire la procedura

attiva nell’area “servizi online” del sito dell’ateneo

fi orentino. Raddoppia il costo per iscriversi alle prove

d’accesso. Rogari: “Una scelta necessaria”

Il diritto allo studio si estende. Grazie ad alcune modifi che varate dalla giunta regionale, per gli studenti universitari

sarà più facile usufruire di borse di studio e alloggi gratuiti. La prima novità introdotta riguarda gli indicatori economici: sono state innalzate le soglie di reddito ISEE (indicatore si-tuazione economica) per accedere alle borse di studio e per ottenere un alloggio, che passano da 15 mila a 17 mila euro annui; mentre la soglia ISPE (indicatore situazione patrimo-niale) passa da 28 a 30 mila. In secondo luogo, la giunta ha previsto semplifi cazioni per l’acquisizione del contributo af-

fi tto per gli studenti che, pur avendo vinto un posto nelle case degli studenti, non possono usufruirne per indisponibilità di alloggi. La terza novità riguarda la possibilità di richie-dere un prestito fi duciario da parte di chi ha già conseguito la laurea ma vuole proseguire gli studi frequentando master universitari. Possono fare domanda di borse di studio ed al-loggi tutti gli studenti in possesso dei requisiti richiesti, di merito e di reddito (il bando è reperibile all’indirizzo www.dsu.fi .it). I termini per la consegna delle domande scadono il 15 settembre: invece, c’è tempo fi no al 16 novembre per gli

iscritti alle scuole di specializzazione e dottorati. “Queste no-vità – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – è un ulteriore passo avanti nello sforzo di estendere a quanti più studenti possibile l’op-portunità di accesso e prosecuzione degli studi universitari”. Lo scorso anno accademico le borse di studio erogate sono state circa 11 mila, per un importo pari a circa 30 milioni di euro, con copertura del cento per cento degli idonei, 4.314 sono stati invece gli alloggi gratuiti assegnati e circa 1.890 i contributi affi tto erogati.

Aumenta la soglia di reddito Isee e c’è la possibilità di chiedere prestiti fiduciari post laurea

Ottenere borse di studio e alloggi gratuiti diventa più facile

All’Università m’iscrivo con un click

Giuditta Boeti

ISTRUZIONE/2. Da quest’anno via alle immatricolazioni on line e ai test d’ingresso non vincolanti

/G.B.

società 31

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Stanno sospesi tra cielo e terra, in uno spazio privilegiato riservato solo a certi artisti; sono gli allievi della scuola di circo gestita da Elena Man-

ni, in arte Elirudyzuli, che imparano a muo-versi in aria con lo studio dell’acrobatica sui tessuti. La scuola è stata aperta dall’Associa-zione Maghi Incartati ed è la prima in Italia a diffondere le discipline aeree del circo a livello non professionistico, insieme all’acro-batica aerea. Queste specialità si concentrano sull’uso del trapezio e dei cosiddetti “tessuti” grazie ai quali gli aspiranti circensi possono creare eleganti fi gure e coreografi e coadiu-vati dall’elasticità della stoffa (appesa a circa 6-7 metri da terra) e dalla forza di gravità. A Firenze la scuola è ospitata all’interno della palestra del CAI al Mandela Forum e le lezio-ni per l’anno 2009-10 partiranno a ottobre. Ci sarà un corso per i più piccoli, dai 6 ai 10 anni, e due per gli adulti divisi tra principianti e non. Il programma, realizzato da tre insegnan-ti (due specializzate in acrobatica e acrobatica aerea e una in giocoleria), prevede momenti di riscaldamento con semplici esercizi a terra o sul tessuto, elementi di base dell’acrobati-ca aerea, lo studio delle fi gure classiche e lo stretching. In base al livello dei partecipanti è possibile approfondire la disciplina con l’esplorazione delle varie espressioni o con la ricerca di uno stile personale. L’unico “ma-teriale” indispensabile per il corso è un abbi-gliamento comodo e senza cerniere - per fare stretching - mentre per il lavoro sui tessuti è adatta una tenuta aderente come le “calze senza piedi” o i fuseaux: sono assolutamente banditi sia anelli che orecchini grandi e col-lane e poi non serve altro! L’apprendimento di queste discipline è particolarmente adatto ai bambini perché propone un metodo di alle-namento ludico, libero da dinamiche compe-titive e perché insegna a prendere confi denza col proprio corpo, con le proprie capacità, ma

“Si va da i’Gratta” era il saluto più comune dei fiorentini che si incontravano nelle

strade richiamati dai suoni della carovana del circo. Molti ricordano di aver assistito affasci-nati agli spettacoli del Circo Gratta ed ancora oggi il suo nome da solo evoca in alcuni un forte senso nostalgico, di quando la città subito dopo la guerra si divertiva con le cose più semplici. Evaristo Caroli - questo il suo vero nome - ha rappresentato l’icona del divertimento a Firen-ze, dal giorno del suo arrivo in città fino al 1979 quando si ritirò a Porto San Giorgio dove morì nel 1989. Gratta era figlio di circensi e si sposò con Sara Pellegrini, anch’essa proveniente dal mondo del circo e cavallerizza. Subito dopo la Liberazione, dopo i mille spostamenti in un’Ita-lia sconvolta dalla guerra, raggiunse la tappa finale della sua vita da artista: Firenze. È stato grazie alla cura di ogni dettaglio, alla delicatez-za delle sue gag e a quel richiamo costante alla mimica teatrale che il Circo Caroli si è insediato nel cuore di tutti i fiorentini che erano bambini

negli anni ’50 e non solo. Un pubblico affezio-nato al punto tale che sulle piazze fiorentine di quegli anni non c’era concorrenza. Nessun circo, anche dei più famosi, poteva sottrarre al Gratta i suoi spettatori. C’era un rapporto diret-to con il pubblico, fedele al punto tale a quello spettacolo di circo e teatro comico che, a Cam-po di Marte, Gratta poteva rimanere per tre mesi di fila e fare il pieno tutte le sere. Negli altri periodi si spostava in arene improvvisate, do-vunque ci fosse spazio abbastanza per ospitare i suoi numeri. Via Pietrapiana per esempio, dove ora si trovano il palazzo delle Poste e la Standa, ospitava un luna park dove anche il Gratta e la sua compagnia si esibivano spesso. È comune sentire raccontare che questo circo - non aven-do una sede - “non si poteva trovare, era lui che veniva a cercare te”. La città, nel 2007, ha dedi-cato al Gratta il giardino di piazza Ciompi, per rendere indelebile il ricordo di questo artista che per anni ha accomunato centinaia di fiorentini nella stessa risata.

C’era una volta il mitico GrattaAMARCORD. La storica carovana di Evaristo Caroli attirava grandi e piccini

Alice D’Alfonso

A Firenze il circo mette le aliLA NOVITÀ. In città la prima scuola italiana specializzata nelle discipline aree dell’arte circense

/A.D.

anche a conoscere i propri limiti. “La pratica dell’acrobatica aerea - dicono gli esperti - è anche un modo per acquisire consapevolezza della stretta connessione tra equilibrio fi sico e interiore e sono stati anche verifi cati benefi ci medici dalla trazione ai tessuti, riscontrabili sulla colonna vertebrale”. Riassumendo: be-nefi ci fi sici, psicologici, divertimento e arte. Pare proprio che l’acrobatica aerea e il circo abbiano tutte le caratteristiche per diventare la ginnastica preferita da tutti. Contatti e info: [email protected], www.elirudyzuli.it.

curiosità

E’ un po’ come se volassero: grazie all’utilizzo del

trapezio e di speciali tessuti, gli allievi dei corsi stanno

sospesi in aria e disegnano eleganti coreografi e

Il Gratta

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Ha preso posto nell’ufficio che fino a giugno è stato dello sceriffo Cioni e con Cioni ha sicuramente in comu-ne l’aria sicura di sé. Giuliano Da

Empoli in poco più di trent’anni ha collezionato esperienze da gigante. Sociologo, scrittore e cri-tico. In passato è stato amministratore delegato della casa editrice Marsilio, consulente del Mini-stero per i beni culturali e membro del consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia. Oggi dalle sue stanze di Palazzo Vecchio (che, ci tiene a sottolineare, hanno subito un restyling dopo la dipartita del Cioni) veste i panni di no-vello assessore alla cultura e alla contempora-neità (questa la delega aggiuntiva che gli è stata affidata dal sindaco) del Comune di Firenze. Assessore, con un bagaglio di esperienze così importanti alle spalle, perché ha accettato l’incarico fi orentino?Questo è sicuramente l’incarico più diffi cile che mi sia capitato di ricoprire. Devo prendere decisioni in prima persona e assumermi delle responsabilità nuove. E poi, quando mi hanno per chiedermi “Vuoi fare l’assessore alla cultura a Firenze?”, ho pensato che fosse una di quelle proposte che non si possono rifi utare.Qualche tempo fa disse che in futuro il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale sarebbe diventato quello di “boutique d’Europa”? Come si colloca Firenze all’interno di questo “centro commerciale”?Se l’Italia fosse una boutique, Firenze sarebbe si-curamente la vetrina. Data la posizione centrale, facilitata dall’Alta Velocità che ormai consente di raggiungere sia Roma che Milano in pochissimo tempo, Firenze dovrebbe essere un punto di par-tenza importante. Finora le gente diretta a Sud e a Nord da Firenze ci passava, oggi dovremmo fare in modo che questa gente si fermi.E’ seduto sulla poltrona di assessore dall’ini-zio dell’estate, e da quel momento ha detto “no” al progetto Meccanotessile, al restauro del torrino di San Niccolò, alle mostre in Sala d’arme. Ma cosa vuole fare, assessore Da Em-poli? Quali saranno i suoi sì?

Firenze non ha bisogno di “mega progetti”, idee che vengono messe su carta e rimangono ferme per dieci anni. Firenze ha bisogno di rompere i suoi tabù e di creare un tessuto connettivo fatto di realtà piccole ma più vitali. Bisogna creare un città dove le persone possano trovare il proprio spazio per fare cultura, un po’ come avviene a Berlino. Il Comune ne ha già a disposizione dozzine, e in questo momento stiamo valutan-do come poterle utilizzare. Ci sono moltissimi cinema e teatri chiusi da tempo, che dovrebbero essere riaperti per far spazio a cose nuove. Abbia-

mo già in programma una riunione il 10 ottobre con Riccardo Ventrella (direttore del Teatro della Pergola, ndr) per confrontarci a questo proposito. E i 300mila euro che erano stati stanziati per risanare il torrino di San Niccolò?Serviranno per riqualifi care il museo di Palaz-zo Vecchio, il più importante museo comuna-le. Trasformeremo la Sala d’arme in un luogo dove ogni pomeriggio alle cinque ci sarà un incontro con una personalità di passaggio. E poi rifaremo la biglietteria, un bookshop e for-se anche un cafè.

Giuliano Da Empoli

Ludovica V. Zarrilli

L’INTERVISTA. A colloquio con Giuliano Da Empoli, assessore alla cultura di Palazzo Vecchio

Firenze? Vetrina della boutique ItaliaE’ arrivato da poco ma già tenta di creare scompiglio. Ha detto no ai progetti

“storici”, dice sì ad un’inversione di tendenza che porti una ventata

di freschezza nella cultura fi orentina. Teatri e cinema riaperti per far spazio

a nuove contaminazioni e un museo di Palazzo Vecchio tutto rinnovato I cinquanta volti di una donna. Non una donna qualsiasi, ma il volto e il corpo

della persona amata, della propria musa. Nascono così i “volti di Juliet” immortalati da Man Ray e esposti dal 12 settembre al 6 dicembre 2009 al Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art. La mostra Man Ray. The Fifty Faces of Juliet è una carrellata in cui il soggetto è sempre lo stesso - Juliet appunto – che si materializza in modo diverso a seconda dell’immagine. L’esposizione è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano ed è curata da Janus, insieme a Maurizio Vanni, direttore del museo. Verranno proposti al pubblico i cinquanta ritratti che l’artista scattò alla moglie, Juliet Browner, tra il 1941 e il 1955. The Fifty Faces of Juliet fu pensato da Man Ray agli inizi degli anni ’50 come libro in omaggio a sua moglie Juliet, ma anche come un “saggio” di opere foto-grafiche iniziato a Los Angeles nel 1941. Cinquanta fotografie, stampe originali in diverse tecniche e stili, alcune colorate a mano, di diverso formato che Man Ray ha dedicato a Juliet, la musa definitiva della sua vita. Man Ray, attraverso la fotografia ha offerto a se stesso e ai suoi modelli l’occasione di esplorare le possibilità creative dell’io, muovendosi straordinariamente dai registri più onirici e surreali alla pantomima, al puro “divertissement”. Juliet ne è stata uno dei soggetti più ricchi e straordinari. The Fifty Faces of Juliet sono il racconto di un amore e di una vita. Cinquanta ritratti in cui l’immagine di Juliet viene di volta in volta inventata, riscritta, modificata, esaltata con il segno della matita, con un intervento grafico, con la sovrapposizione di una stoffa, di un velo trasparente, occultata dietro una maschera, il suo volto incorniciato con un grande cappello alato, svelata nella sua nudità, trasformata in un ricamo. Le differenze che nella mente dell’artista materializzavano la straordinaria bellezza della sua metà, di quella donna incontrata in California per caso, quando per caso per sfuggire al pericolo nazista ritornò a New York da cui si allontanò quasi subito per trasferirsi d Hollywood, dove incontrò Juliet Browner, un’affascinante modella di ventotto anni dai lineamenti fauneschi e gli occhi a mandorla che le davano un aspetto vagamente esotico (Man). Nel 1946 Juliet sarebbe diventata sua moglie a Beverly Hills. Info: 0583 950499 www.luccamuseum.com

LA MOSTRA

Cinquanta fotografi ePer ritrarre l’amore

Una delle opere in mostra

In The Mood For Life, è questo il titolo dell’ultima fatica di Wax Tailor, che potrà essere ascoltato in anteprima in occasione dell’evento Mix’d up,

l’11 settembre al Saschall. Tailor, artista francese di fama internazionale, condividerà per una sera col pubblico fiorentino le tracce del suo nuovo album. La presenza di Wax Tailor sarà ulteriormente valorizzata dalla presenza del collettivo fiorentino Overknights, che aprirà le danze, e dalla presentazione del nuovo progetto live di Bonnot (Assalti frontali) e Gruff, un vero e proprio show che si articola tra hip hop, drum’n’bass, scratch e elettronica. Il primo disco di Wax Tailor JC Le Saout aka esce per la prima volta nel 2004 e si intitola Tales Of The Forgotten Melodies. Il disco raccoglie molte critiche positive in Francia e diventa uno dei successi discografici dell’anno in tuttaEuropa. L’album inizia ad essere distribuito nel mercato discografico americano e Tailor inizia a proporre la sua musica nei quattro angoli del pianeta facendo da spalla ad artisti del calibro di Aceyalone & RJD2. Nel 2007 e nel 2008, in seguito all’uscita dell’album Hope & Sorrow, Wax Tailor parte per una tournée che prevede ben 200

date in tutto il mondo. Dopo la registrazione di Seize the day, il tema principale del film firmato da Cédric Klapish Paris, produce un remix per Asa (Jailer) e remixa un brano di Nina Simone per un album della Verve Label uscito alla fine del 2008. Nel 2009 lavora al suo terzo album In The Mood For Life in uscita il prossimo 21 settembre. La musica di Wax Tailor ha avuto un notevole impatto in tutto il mondo fin dal disco d’esordio Tales of the Forgotten Melodies. Un album che ha ricevuto critiche molto simili a quelle che di solito ricevono le migliori produzioni di DJ Shadow, RJD2 e Portishead. Con il suo secondo album Hope & Sorrow (80.000 copie vendute in tutto il mondo e due nomination sia al French music award che all’ US Indie music award) Wax Tailor conferma la sua identità. La sua proposta musicale, spesso etichettate nel genere trip-hop o down tempo hip-hop, infrange le barriere di qualsiasi classificazione grazie all’utilizzo di una vasta gamma di suoni che traggono spunto dal soul, dal funk e dal jazz. Ingresso: euro 5 (prima delle 22), euro 8 (dopo le 22). Info: 346/8577597 oppure www.switchproject.net

Wax Tailor, nuovi sound in anteprimaIL CONCERTO. Per la prima volta in Italia un one man show dell’artista francese

/C.G.

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Che fi ne hanno fatto le radio libere? Sono state spazzate via dai grandi network nazionali e dalle regolamentazioni dell’etere o si sono sola-mente rifugiate da qualche altra parte, pronte a tornare alla ribalta? Il proliferare delle web radio sembrerebbe avvalorare questa seconda

ipotesi. Alla saturazione delle frequenze tradizionali, si risponde con un mezzo dalle potenzialità pressoché illimitate: internet. Un po’ per moda, un po’ per gioco, un po’ per passione, ecco fi orire le radio libere dei nostri tempi. Fatte in casa, al circolo, al bar, basta un computer e un software. Il principio è semplice: il segnale non conosce confi ni, può essere ascoltato potenzialmente in tutto il mondo, ma la platea è molto, molto locale, di nicchia. Amici, appassionati di un genere musicale o giovani artisti ansiosi di farsi conoscere: sono loro i principa-li ascoltatori delle web radio. Una moda partorita nei primi anni ’90 dal mondo anglosassone e di recente approdata sulle rive dell’Arno. Di progetti ce ne sono tanti, alcuni vivono il tempo di una stagione, altri perdurano negli anni, come quello nato all’Antella, Bagno a Ripoli. “Tutto cominciò un po’ per scherzo una sera d’estate del 2006 - racconta Alessio Giannelli, professione dj e padre

Bentornateradio libere

Francesca Puliti

ON AIR. La moda dello studio radiofonico “fai da te” spopola anche a Firenze

Un luogo misconosciuto, immerso nell’atmosfera poetica delle colline di Bagno a Ripoli. L’oratorio di Santa

Caterina all’Antella è un piccolo scrigno, qua-si sempre chiuso, che conserva al suo interno una porzione della più bella storia dell’arte fi orentina. Aprirà al pubblico il 19 settembre e rimarrà aperto fi no all’ultimo giorno dell’an-no per far spazio alla mostra “L’Oratorio di Santa Caterina all’Antella e i suoi pittori”, che fa parte del progetto “Città degli Uffi zi”, promosso dalla Galleria degli Uffi zi in part-nership con la provincia di Firenze, che porta alcune delle opere solitamente conservate nei

depositi della galleria fi orentina, in luoghi stu-diati ad hoc per il fi le rouge che accomuna i loro percorsi artistici e storici. All’Antella i fari saranno puntati sul grande trittico di An-golo Gaddi, tornato agli Uffi zi dopo un lungo restauro. Il trittico, collocato in origine sopra l’altare dell’oratorio, raffi gura la Madonna col Bambino in trono fra i santi Filippo e Lorenzo e, nei tondi delle cuspidi, un Cristo benedi-cente e l’annunciazione. Purtroppo, a seguito di un furto avvenuto nell’oratorio nel 1921, non è più possibile ammirare la predella in cui erano raffi gurati Cristo in pietà fra i do-lenti, un miracolo di San Filippo e il martirio

di San Lorenzo. La ricollocazione temporanea nell’Oratorio di Santa Caterina viene quindi a ripristinare temporaneamente l’arredo ori-ginario della chiesa. Accanto al capolavoro dipinto dal fi glio di Taddeo Gaddi, troveranno spazio anche opere provenienti dai depositi degli Uffi zi, dal museo dell’Opera di Santa Croce, dalla pinacoteca nazionale di Lucca e dal museo di arte sacra di Incisa Valdarno, per un totale di dodici gioielli esposti. Un dialogo artistico del tutto inedito che si concretizzerà nel faccia a faccia tra le opere di Agnolo Gad-di, Spinello Aretino, Pietro Nelli e del Maestro di Barberino.

Gli Uffi zi fanno tappa a Bagno a Ripoli IL LUOGO. Riapre per una mostra l’oratorio di Santa Caterina all’Antella

/L.V.Z.

cultura

Basta un computer e un software per

ritagliarsi il proprio spazio e trasmettere in

tutto il mondo attraverso la rete Internet

fondatore di Saunaradio, radio onli-ne fi nanziata dalla Casa del popolo antellina - Eravamo fuori dal circolo con il solito gruppo di amici quando ci venne l’idea di dare vita a una ra-dio tutta nostra. Così cominciammo a organizzarci e fare due conti, infi ne sottoponemmo i preventivi ai soci del circolo, che accettò di fi nanziare il tutto”. L’investimento per attrezzare la sala e pagare quota di iscrizione e licenza alla Siae è stato di circa 9mila euro, dilazionati nel tempo. Ma si tratta di una radio in piena regola, con una quindicina di programmi a cadenza settimanale e una trentina di ragazzi che vi girano attorno, tra conduttori, dj e tecnici. Ci sono poi coloro che non hanno una radio pro-pria, ma si attrezzano per produrre un programma su altre radio online. E’ il caso dei Numa Crew, gruppo underground fi orentino, che da circa un anno ha un suo spazio su una web radio londinese, due ore di live in cui diffonde la propria musica, inediti compresi. “E’ un modo per farsi co-noscere al di là dei confi ni nazionali - spiega Ninjaz, “vocalist” del grup-po - Noi abbiamo pubblicato diversi album per un’etichetta inglese”. E da casa di Ninjaz, in diretta sul web, hanno suonato ragazzi di tutta Italia. Perché si sa, la rete è un formidabile mezzo per stringere legami e le radio online non fanno eccezione.

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Il calciomercato estivo è ormai terminato. Nell’ultimo giorno disponibile per i trasferimenti, il diesse viola Pantaleo Corvi-no ha portato a Firenze il giovane Savio Nsereko, e ha ceduto a titolo definitivo Da Costa (destinazione West Ham) e Kuz-

manovic, che vestirà la maglia dello Stoccarda. Papa Waigo, invece, è andato in prestito al Southampton. E il Ds viola ha potuto quindi fare un punto sulla chiusura del mercato.Corvino, i tifosi si aspettavano che il budget ricavato dalla ces-sione di Melo, Semioli e Kuzmanovic venisse reinvestito com-pletamente...Facciamo ordine per far capire quale sia il programma societario. In questa stagione, a differenza dei 50 milioni spesi lo scorso anno, con molta dignità ci siamo autofi nanziati. Tutto ciò che veniva dal-le entrate del mercato sarebbe stato reinvestito. Lo stiamo facendo, non nei tempi giusti forse, ma ho l’autorizzazione della società a

spenderli e reinvestirli. Ho avuto diffi coltà a spenderli tutti e ne ho utilizzati solo una parte: quelli che sono rimasti saranno reinvestiti quando il mercato mi offrirà la possibilità di farlo, senza ansie.Ci parli di Savio, il suo ultimo acquisto.Ho dato al West Ham 2,5 milioni più Da Costa per un giocatore con importanti potenzialità. Non è un fenomeno, però ha potenzialità e chissà dove può arrivare. In precedenza avevamo seguito Upson, ma poi abbiamo deciso che i nostri difensori erano al suo livello. Il West Ham mi ha detto che se vendeva un difensore avrebbe preso Da Co-sta. Savio lo seguivo da tempo, ho chiamato Prandelli per chieder-glielo, ma su questi giovani mi prendo io la responsabilità. Savio lo abbiamo preso come investimento, è un giovane che con Di Tacchio, Babacar e Seculin si aggregherà alla prima squadra.Si parlava dell’arrivo di un difensore centrale, cosa che non è accaduta...Leggevo che Prandelli volesse un difensore... ma lo voleva anche Corvino, così come lo voleva la proprietà. Chiamatela mia incapa-cità, non è deluso solo il mister, ma lo siamo tutti, se non abbiamo

preso il difensore o chi per lui.Prandelli è contento del mercato?Prandelli è soddisfatto di tutti. A partire da Natali, per esempio. Quando ho venduto Melo, lui mi ha detto di aspettare, dicendo che l’alternativa al brasiliano l’aveva in rosa. L’alternativa, poi, non l’ab-biamo trovata, e abbiamo optato per Cristiano Zanetti, sfruttando le idee e il mercato di quel momento. Stesso discorso vale per Castillo: per Prandelli andava benissimo, era contentissimo. Di Marchionni non c’è neanche bisogno di dirvi quanto fosse felice. La critica dice che Prandelli sia arrabbiato, ma lui mi dice il contrario.Girano voci secondo cui i Della Valle vorrebbero vendere la Fio-rentina...La mia proprietà è delusa. Se chi critica pensa di poter portar qual-cuno superiore ai Della Valle, che lo cerchi o che lo crei. Investono milioni ogni anno, con il quinto monte ingaggi d’Italia. Hanno chie-sto a Firenze di aiutarci con la Cittadella Viola. Se saremo ancora tutti insieme, potremo portare avanti il discorso di aumentare il tetto ingaggi.

Corvino, l’uomo senza fretta. Di comprareFIORENTINA. Il Ds viola fa il punto sul mercato dopo la chiusura della sessione estiva

Pantaleo Corvino

Cristina Guerri

I tifosi si aspettavano che il budget ricavato dalle cessioni di Melo, Semioli e Kuz venisse reinvestito per intero,

ma lui spiega: “Ho avuto diffi coltà a spendere tutti i soldi incassati: quelli rimasti saranno utilizzati quando ci

saranno occasioni, senza ansie”. Prandelli è arrabbiato? “A me dice il contrario...”

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Page 37: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

1 23/08/09 BOLOGNA FIORENTINA

2 30/08/09 FIORENTINA PALERMO

3 13/09/09 FIORENTINA CAGLIARI

4 20/09/09 ROMA FIORENTINA

5 23/09/09 FIORENTINA SAMPDORIA

6 27/09/09 LIVORNO FIORENTINA

7 04/10/09 FIORENTINA LAZIO

8 18/10/09 JUVENTUS FIORENTINA

9 25/10/09 FIORENTINA NAPOLI

10 28/10/09 GENOA FIORENTINA

11 01/11/09 FIORENTINA CATANIA

12 08/11/09 UDINESE FIORENTINA

13 22/11/09 FIORENTINA PARMA

14 29/11/09 INTER FIORENTINA

15 06/12/09 FIORENTINA ATALANTA

16 13/12/09 CHIEVO FIORENTINA

17 20/12/09 FIORENTINA MILAN

18 06/01/10 SIENA FIORENTINA

19 10/01/10 FIORENTINA BARI

20 17/01/10 FIORENTINA BOLOGNA

21 24/01/10 PALERMO FIORENTINA

22 31/01/10 CAGLIARI FIORENTINA

23 07/02/10 FIORENTINA ROMA

24 14/02/10 SAMPDORIA FIORENTINA

25 21/02/10 FIORENTINA LIVORNO

26 28/02/10 LAZIO FIORENTINA

27 07/03/10 FIORENTINA JUVENTUS

28 14/03/10 NAPOLI FIORENTINA

29 21/03/10 FIORENTINA GENOA

30 24/03/10 CATANIA FIORENTINA

31 28/03/10 FIORENTINA UDINESE

32 03/04/10 PARMA FIORENTINA

33 11/04/10 FIORENTINA INTER

34 18/04/10 ATALANTA FIORENTINA

35 25/04/10 FIORENTINA CHIEVO

36 02/05/10 MILAN FIORENTINA

37 09/05/10 FIORENTINA SIENA

38 16/05/10 BARI FIORENTINA

sport 37

Page 38: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

38 Settembre 2009

Pierluigi Parrini è stato eletto per la secon-da volta presidente della commissione sport del Quartiere 2. Attraverso la sua esperienza, offre un’istantanea della si-

tuazione sportiva di Campo di Marte e rilancia il suo obiettivo di sempre: lo sport per tutti. In che misura lo sport è presente nel Quartiere 2?Il Q2 è ricchissimo di società sportive, è quello che ospita gli impianti sportivi principali della nostra città: lo stadio Franchi, il Ridolfi , il campo di rugby, il baseball (che da poco ha ospitato i mondiali, ndr). Realtà gestite dall’assessorato allo sport, ma che coincidono con il nostro rapporto territoriale con i cittadini.Come è il rapporto con i cittadini?Così com’è stato anche nei cinque anni precedenti, la commissione del quartiere 2 ha sempre gestito lo sport con un’accezione più ampia, prestando par-ticolare attenzione al benessere e al fondamentale rapporto con il territorio.Questo si traduce anche in iniziative?Abbiamo un progetto importante, la ‘Città della gioia’, nell’ambito del quale vengono realizzati corsi di yoga, tai-chi, chi kung, che riscuotono un grande successo e sono sempre affollatissimi. Inol-tre, in collaborazione con il Cai, anche quest’anno riporteremo nei giardini la rampicata per i bambini.Il vostro impegno è rivolto anche ai diversamen-te abili?Siamo estremamente sensibili a questo problema. Facciamo riferimento alle società sportive, ma of-friamo anche una piscina con istruttori qualifi cati e la palestra Nicolodi.Oltre al nuoto e alle palestre, promuovete anche altre attività per i diversamente abili?

Parrini: “Obiettivo: sport per tutti”L’INTERVISTA. Il presidente della commissione sport del Q2 illustra i suoi progetti

Lorenzo Mossani Per la seconda volta presidente della commissione, rilancia: “La Fiorentina deve

dare qualcosa al territorio che la ospita, meno oneri economici per gli impianti

sportivi. Il basket sta soffrendo, dal Q2 parte il rilancio con tanti giovani”

Pierluigi Parrini

Sì, la bocciofi la Affrico gestisce un torneo per ipo e non vedenti. Il Pino Dragon Basket collabora con associazioni per il basket in carrozzina. La Fiorenti-na Affrico permette a persone con problemi psichi-ci di fare pallacanestro, la Sancat offre la possibilità di giocare a calcio.Quali sono gli sport più radicati nel territorio?Oltre al calcio, numeri importanti gravitano attorno al mondo del baseball, del rugby e del basket. Sono sport che ogni anno vedono avvicinarsi centinaia di bambini. Questa è la base del grande progetto basket fi orentino.“Progetto basket”: di che si tratta?Il basket fi orentino sta soffrendo, ma grazie allo sforzo di società come il Pino Dragon Basket, la Sancat e l’Affrico abbiamo un ampio vivaio di gio-vani. Sono convinto che il futuro di questi sport si costruisca dai bambini, creando una cultura spor-tiva.Da un punto di vista politico, come giudica lo sport di Campo di Marte?Sono molto soddisfatto. Grazie a un clima colla-borativo, nei cinque anni passati abbiamo portato avanti un programma sportivo molto qualifi cato. E per il futuro? Cosa chiederebbe all’assessore allo sport?Il nuovo regolamento per gli impianti sportivi ha introdotto degli oneri economici troppo pesanti. Spero che l’assessore intervenga per migliorare questa situazione, ma anche per fare in modo che la Fiorentina restituisca qualcosa al territorio che la ospita.

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Dermatologia Dr. Cesare Filippeschi Martedì Dalle 08.30 alle 13.30

Venerdì Dalle 15.00 alle 18.00

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GeriatriaDr. Federico Mayer Giovedì Dalle 18.30 alle 19.45

Ginecologia Dr. Anna Didona Martedì Dalle 14.00 alle 16.30

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Medicina GeneticaProf. Renato Guazzelli Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00

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PneumologiaDr. Alessandro Romeo Martedì Dalle 09.00 alle 10.00

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Page 39: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

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Page 40: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

Dopo sei anni, “Corri la Vita” si sposta e lascia la storica piazza Santa Croce per trasferirsi in

piazza della Signoria. E’ questa la novità più interessante della mani-festazione benefi ca che, correndo, raccoglie fondi destinati a strutture pubbliche specializzate in terapie ri-abilitative e di assistenza alle donne malate di tumore al seno. L’iniziativa, in programma domenica 27 settem-bre alle 9.30, è organizzata in colla-borazione con Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncolo-gica) e File (Fondazione italiana leni-terapia). Sono ormai 170 i testimonial di questa manifestazione che punta, quest’anno, a superare le 13mila pre-senze. Due i percorsi realizzati con la Firenze Marathon: la gara competiti-va da 10,7 km e la passeggiata da 5,7 km, con possibilità di visite nei luo-ghi più suggestivi di Firenze. E anche in questo, “Corri la vita” è unica. Da piazza della Signoria, i partecipan-ti attraverseranno il centro storico, i giardini e le colline dell’Oltrarno, la parte più spettacolare e suggestiva della città. Chi farà la passeggiata potrà fermarsi a visitare la chiesa di Orsanmichele, palazzo Strozzi Sa-crati, il cortile di Palazzo Rucellai, il giardino Frescobaldi, la chiesa di San Jacopo, il chiostro di San Pier Martire, giardino Corsi e giardino di Boboli, il giardino e il museo Bardini.

C’è ancora in tempo per le iscrizioni: presso la Lilt, Lega per la lotta con-tro i tumori sezione di Firenze (via-le A. Volta 173, 055.576939, info@legatumorifi renze.it), Firenze Mara-thon (viale M. Fanti 2, 055.5522957, info@fi renzemarathon.it), la sede di File, Fondazione italiana di lenitera-pia (via San Nicolò 1, 055.2001212, [email protected]). L’obiettivo è battere il record di iscrizioni: sono già state preparate ben 13mila magliette arancioni. Contributo minimo: 10 euro. La partecipazione dei bambini sotto i 10 anni è gratuita. Tra i più noti testimonial di “Corri la Vita 2009”, ci

sono Sergio Muniz, il popolare atto-re e vincitore della seconda edizione de “L’Isola dei famosi”; il ventiquat-trenne nipote del senatore Robert Kennedy, Bobby Kennedy III, regista impegnato in molte cause ambienta-liste e civili; l’uomo pesce Umberto Pellizzari, famoso campione di apnea e conduttore di molti programmi de-dicati alla scoperta dei fondali marini; Jimmy Ghione, agguerrito inviato di “Striscia la notizia”; e Andrea Agre-sti, cantante e componente de Le Iene. “Corri la vita” si conferma come un appuntamento classico d’autunno che coniuga sport e solidarietà.

CORRI LA VITA. Domenica 27 settembre in piazza della Signoria

Sport e solidarietà per 13milaSimone Spadaro

Corri la vita - 2008

Reduce da dieci anni da assesso-re in Palazzo Vecchio, Eugenio

Giani raddoppia. Oltre a essere il nuo-vo presidente dell’assemblea comu-nale, lo è anche del Coni provinciale, organo di raccordo e di stimolo per federazioni, enti, associazioni, allena-tori e atleti del territorio. Un’elezione che ha fatto storcere il naso ad alcu-ni, che vedevano nella candidatura di Giani un’intromissione della politica nel mondo dello sport. “La mia vitto-ria è stata più che legittima – rispon-de Giani – e devo aggiungere che la principale protagonista di queste po-lemiche si è poi presentata con una lista politica alle amministrative, non riuscendo ad essere eletta. Credo che molte discussioni siano strumentali. In tutta Italia chi ricopre cariche poli-tiche è poi anche esponente di spicco all’interno del Coni. Occorre pensare solo ai reali valori che possono essere spesi per il bene del Coni”. Tra i suoi primi obiettivi, “l’incontro con tutti i presidenti delle federazioni e degli enti di promo-zione sportiva, per avere indi-cazioni sugli eventi da poter organizzare. Voglio realizzare l’annuario del Coni provinciale – aggiunge Giani – dove troveranno spazio tutte le attività svol-te nel corso del 2009. Voglio, inoltre, capire, se c’è la possibilità di organiz-zare a Firenze le Universiadi nel 2017 o nel 2019. Su questo m’impegnerò a

fondo, e il fatto che continuerò a lavo-rare anche in Comune facilita molto la possibilità di organizzare un even-to internazionale. Ci sono, inoltre, i Mondiali di ciclismo del 2013. Non mancherà il forte sostegno allo sport nelle scuole. E vorrei dei giochi stu-denteschi molto partecipati”: Ma uno dei sogni di Giani è anche quello di realizzare un “Palazzo dello sport” per le federazioni, gli enti e tutti co-

loro che svol-gono attività agonistiche. “Su questo, occorre guar-dare l’aspetto

patrimoniale. Ho già esposto il pro-getto al segretario generale del Coni – precisa Giani – perché è da Roma che devono arrivare indicazioni. Mi sem-bra che tutti siano concordi, anche il Coni regionale. Lavoreremo anche su questo”.

CONI. Parla il neo presidente provinciale

Giani, il politico sportivo:“Tanti i progetti in campo”

/Sim.Spa.

Eugenio Giani

sport

Voglio capire se c’èla possibilità di organizzarea Firenze le Universiadinel 2017 o nel 2019

40 Settembre 2009

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Page 41: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

sport

Alessia Filippi è, con Federi-ca Pellegrini, la stella della Nazionale di nuoto: le due atlete si contendono la lea-

dership di popolarità a suon di record in acqua e fan sparsi in tutta la Penisola. Ma non solo. La fama di Alessia, ragazza semplice, è in continua crescita soprat-tutto dopo l’oro e il bronzo conquistati ai recenti Mondiali di Roma, ma anche per la correttezza e la bellezza. Sicura-mente le ultime buone prestazioni delle due azzurre hanno acceso una certa ri-valità, come racconta la Filippi. “Se non ci fosse rivalità non saremmo due atlete. Secondo il mio punto di vista, se vuoi ottenere certi risultati devi confrontar-ti continuamente con i più forti, aiuta a migliorarsi ogni giorno: il nuoto è uno sport individuale, non dimentichiamoce-lo”. Che rapporto ha con Federica Pellegrini? Siamo due atlete forti, ma tra noi non c’è as-solutamente invidia, tutt’altro. Ci rispettia-mo reciprocamente, anche se dentro di noi vogliamo essere le più veloci.Questo ha fatto salire anche l’interesse degli sponsor nei vostri confronti...Verissimo. Per fortuna, oltre che una sempli-ce curiosità, c’è anche un discorso economi-co da non sottovalutare. Mi sento fortunata, nei cosiddetti altri sport non sono molti a guadagnare così. Vedo molti atleti competi-tivi che non hanno queste opportunità.A Firenze è possibile diventare campioni di nuoto?

Alessia Filippi, in acqua è nata una “stella” Lorenzo Mossani

L’INTERVISTA. A tu per tu con la campionessa di nuoto. “A Firenze ci sono società importanti”

Chi arriva al campo del Dlf si sente a casa. Gioca per il gusto di stare con i compagni

di squadra, di vincere con loro insieme a uno staff di amici e persone preparate. Essenzial-mente si spiegano così i tanti successi ottenuti in questa stagione in tutte le categorie. Il direttore generale Salvatore Alfani è stato uno degli ar-tefici di queste vittorie: “Sono qui da sette anni – spiega Alfani - e mi sembra di essere in una famiglia. Quando abbiamo investito 400mila euro per i campi sintetici mi sembrava una fol-lia. Ora tutto si è trasformato in un sogno”.Come avete ottenuto questi risultati?Con la passione e non limitandoci a fare solo

calcio. Seguiamo ogni nostro allievo, il suo bene è anche il nostro.Qual è stata la soddisfazione più bella?Sportivamente la conquista dei Regionali, uma-namente ne ho avute tante. Quando cammino per strada e incontro i miei ex allievi, diventati uomini, che si avvicinano per abbracciarmi o per stringermi la mano, è una sensazione che vale mille vittorie.In questa stagione ci saranno nuovi innesti?Siamo felici di annunciare che ci siamo arric-chiti del direttore tecnico, Fulvio De Santi, che seguirà tutte le squadre, aiutando anche gli al-lenatori.

Dlf, una stagione piena di successiVIAGGIO NEL PALLONE. Il direttore generale Salvatore Alfani: “Ormai è un sogno”

/L.M.

Ci sono delle società storiche e altre che stanno diventando importanti nel capoluogo toscano, ma purtroppo un nuotatore se non è famoso non ha la stesse possibilità, per esempio, di un giovane calciatore. Sicura-mente, da parte dei media ci sono più rifl et-tori puntati su un ragazzo delle giovanili di calcio che su un nuotatore che magari è ap-pena tornato dai Giochi Olimpici (per esem-pio Niccolò Beni, classe ‘86, ndr).Ha anche una passione per il calcio?Sì, mio padre da piccola mi portava alla sta-dio. È da lì che sono diventata romanista. Prima che mi facesse la domanda, pensavo a quanto mi sono mangiata le mani dopo il 4 a 1 subito al ‘Franchi’ nella passata sta-gione. Non perdevamo dalla Fiorentina da

tempo, ma lo sport va così (sorride, ndr), o almeno così si dice. In realtà, dopo la rete di Vargas… meglio non commentare cosa ho pensato.Come vede la stagione di Fiorentina e Roma?Dal punto di vista tecnico stanno dimostran-do in queste stagioni di essere sempre pro-tagoniste sul campo, ma spero che il calcio cambi come il rapporto tra le due tifoserie. Qualsiasi sport è bello quando è leale. Fac-ciamo sparire coltelli, cori razzisti e insulti dagli spalti e poi Roma e Fiorentina, come in qualsiasi altra partita dove c’è rivalità, diventerà un bello spettacolo per tutti. Non tollero la violenza e gli stadi ‘blindati’, sono una brutta immagine del nostro Paese.

Alessia Filippi

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CHIUSI DALL' 8 AL 23 AGOSTO

Page 42: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

prima di tutto, precisare che ritenere demagogica l’ordinanza del Comune di Milano (i cui risultati non mi paiono particolarmente brillanti) non vuol cer-to dire che vogliamo fare di questa città “un grande locale per la vendita di al-coolici”, come ritiene il signor Sergio. Mi sono limitata ad osservare che il divieto di somministrazione di alcolici nei locali pubblici a minori di 16 anni era ed è già contenuto in norme vigenti che, senza dubbio alcuno, devono essere rispetta-te e fatte rispettare, così come già esiste il divieto di vendita ai minorenni. Que-sti divieti, già esistenti da tempo e che, ripeto, devono essere rispettati e fatti rispettare, non sono stati sufficienti a debellare un fenomeno sempre più dif-fuso e in fasce di età sempre più basse. Per questo non mi è parso uno stru-mento efficace l’introduzione di una or-dinanza che andava a rafforzare divieti già esistenti e scarsamente applicati. L’impressione che ho avuto, anche per il clamore che il provvedimento ha susci-tato, è stata quella di “molto rumore per nulla”. Nessuno immagina che a Firenze possiamo essere “i migliori”, come dice il signor Sergio, ma allo stesso modo nessuno può pensare che un fenome-no così complesso e diffuso si risolva ribadendo, sul piano locale, divieti che già ci sono e che tutti devono sentirsi già impegnati a far rispettare. Natural-mente l’attività dell’Amministrazione comunale su questi temi non si limita certo a “due spettacoli”; potrei parlare al signor Sergio di un sito internet (www.sostanze.info) con moltissimi accessi giornalieri, 900 domande agli esperti, 700 articoli pubblicati; potrei raccon-tare che gli spettacoli sono l’occasione per avvicinare i giovani ed informarli sui danni da alcool e sostanze; così come potremmo intrattenerci sull’attività di formazione rivolta al personale di mol-ti locali notturni per responsabilizzarli sulla somministrazione delle bevande e su un servizio notturno di accompa-gnamento a casa dopo la discoteca per evitare che giovani vite si distruggano sulle nostre strade. Potrei far parlare gli operatori della task force che stanno in giro ad informare i ragazzi e che cerca-no di convincerli che l’abuso dell’alcool può bruciare il loro futuro. Potremmo discutere di queste e altre iniziative, senza la presunzione che siano esausti-ve, con l’umiltà di chi affronta un’impre-sa forse impossibile ma che abbiamo il dovere di tentare. Certo è che affidarsi ad un ulteriore divieto e pensare che la repressione ulteriormente inasprita sulla vendita di alcoolici sia risolutiva mi pare, e lo riconfermo, pura demagogia. E coinvolgere, su questo tema, i commer-cianti, i locali notturni, i distributori di alcoolici non è finire a “tarallucci e vino” ma è il tentativo di responsabilizzare proprio gli attori principali di questo dramma. Su questioni così complesse non possiamo riuscire se non INSIEME, se tutti non si sentiranno impegnati a fare la loro parte. Anche la famiglia e la scuola, signor Sergio, che sono, come Lei ben ricorda, “due pilastri della socie-tà” che dovrebbero formare non solo buoni medici o idraulici o ingegneri ma uomini e donne capaci di vivere dentro la società per aiutarla a crescere e mi-gliorare. Può darsi che anche questa sia demagogia ma non posso dimenticare che, nonostante i tanti divieti, chi vuo-

le procurarsi alcool o droga sa sempre dove trovarli. Il nostro compito, accan-to al doveroso e scontato impegno sul controllo, sta nel convincere i ragazzi, ognuno secondo le nostre capacità e responsabilità, ma tutti insieme, che dovunque si trovino alcool o droga, che siano più o meno accessibili, la loro vita deve svolgersi altrove.

Stefania SaccardiAssessore alle politiche sociosanita-

rie del Comune di Firenze

SULL’AREA CANI DI VIA CANOVASono allibita per la chiusura dell’area cani, una vasta area verde che si affaccia su via Canova, vicino all’altra vastissima area di villa Vogel, dove possono entra-re solo bipedi!! La gente si lamenta per il chiasso discontinuo che fanno i cagnet-ti felici durante i loro giochi? Mi sembra alquanto intollerante e in contrasto con la tutela e i diritti degli animali la chiu-sura della suddetta area!! Sotto casa mia c’è un baracchino (vicino alla tamoil in via S. Martini) dove gli schiamazzi not-turni sono all’ordine della notte e ogni volta che viene denunciato il disturbo della quiete mai nessuno interviene, e soprattutto continua a rimanere aperto e a servire alcolici oltre l’orario di chiu-sura!! Il tutto sotto un condominio, dove c’è gente che lavora e che si deve alzare la mattina presto per andare a lavorare!! Ma cosa fa il presidente del quartiere 4? Propone di chiudere l’area cani, uni-co posto dove i nostri amici a 4 zampe possono sgambettare felici, perché in altri giardini o non vi possono entra-re oppure devono stare al guinzaglio, perché la gente intollerante non fa che lamentarsi!! L’abbaiare dei cani, quan-to potrà durare? Non vi soggiornano certo ventiquattro ore su ventiquattro in quell’area!! Ma si chiudiamola: tanto Firenze è una città ipocrita!! Si vanta di emanare leggi sulla tutela degli animali, ma non li tutela davvero!!

Lettera firmata

UN “RISTORO”PER I VIAGGIATORI Alla Redazione,con la presente colgo l’occasione per segnalare la necessità un adeguato ser-vizio turistico di accoglienza e ospitali-tà ai numerosi passeggeri di pullmann turistici che sostano nell’apposito par-cheggio per bus turistici, credo a (consi-derevole) pagamento, situato a Firenze - località Varlungo - a lato del Lungarno Dalla Chiesa, al termine del viadotto del raccordo autostradale Marco Polo per/da Firenze-Sud. Il suddetto parcheggio infatti è del tutto privo di servizi di risto-ro, neppure automatici, e i bagni, che vengono aperti solo per l’occasione, ri-sultano spesso presidiati da finti addetti questuanti - palesemente Rom - a cui nessuno degli operatori presenti (auti-sti, personale del box-ufficio, ecc) dice di allontararsi. Io stesso ho in alcune occasione informato della presenza di finti addetti ai bagni i vigili urbani, ma senza risultato. Auspico pertanto un ap-posito intervento delle preposte Auto-rità per garantire la possibilità di ristoro ai viaggiatori che vengono da lontano per visitare la nostra città e il termine del frequente accattonaggio abusivo ai bagni presso il parcheggio per bus turi-stici di Varlungo a Firenze.

Lettera firmata

LE CASCINE E L’ARIA LUNGO L’ARNOPassando lungo l’Arno alle Cascine, nel tratto tra la pescaia dell’Isolotto ed il via-dotto dell’Indiano, per qualche centinaio di metri l’aria è irrespirabile a causa del riversamento nel fiume, dalla riva oppo-sta, delle acque di fogna. Due importanti cloache: il collettore Meridionale e quel-lo delle Torri riversano insieme, con una cascata torrenziale, metri e metri cubi di acque reflue in Arno. E’ da anni che si parla di allacciare la rete fognaria posta in riva sinistra al depuratore di S. Colomba-no, ma fino ai nostri giorni non è succes-so niente di tutto ciò. A causa poi della magra estiva del fiume e della concentra-zione di liquami nelle acque di rifiuto, la “pestilenza” è inaudita e non meno il ca-rico inquinante riversato in Arno. E pen-sare che si va alla Cascine... per respirare un po’ di aria buona! Si organizzino pure le passeggiate ecologiche, le ripuliture di gruppo degli argini, ma non si faccia perseverare una situazione così schifosa (scusate il termine!) e malsana che rap-presenta un’offesa al concetto di ecolo-gia!

Un fiorentino indignato

“LE MIE CONSIDERAZIONI SULLA TRAMVIA”Egregio Direttore,con la calma della mobilità (del periodo feriale), invio queste considerazioni, che saranno a valere nei giorni caldi del traf-fico. Sulla linea 1 è stato detto tutto e di più, quindi parrebbe adesso necessario solo vederla funzionare. Ma purtroppo non è proprio così, perché ogni giorno si scoprono novità a dir poco allarman-ti. Premetto che non faccio parte degli “anti”, ma appartengo a coloro che esi-gerebbero le cose fatte con intelligenza (normale) e buon senso. Mi soffermo perciò su un particolare che a mio pare-re di questi due elementi citati non ne ha conosciuti neppure uno. Anzi, prima di citare il problema, rivolgo Vostro tra-mite un appello al sindaco per cancel-lare un nome da una Via: G.B.Foggini. E non perché abbia qualcosa contro il grande artista, ma perché penso che vedendo egli lo scempio della tranvia in detta strada, non riesca a stare più tranquillo, là dove si troverà alcuni se-coli dopo averci donate tante bellezze. Da qualche anno abbiamo imparato da altri che le rotonde sono migliori dei se-mafori e le pubbliche amministrazioni quando i bilanci lo permettono cercano di farle dove è possibile. La tranvia ci ha regalato nuovamente decine di sema-fori lungo il suo percorso, con i disagi che provocano, ed è una delle ultime scoperte, giacché in una parte del trac-ciato stanno entrando in funzione ades-so, ma via Foggini, con 3 semafori in meno di 100 metri e con caratteristiche di servizio diverse fra loro, che sarà ben difficile coordinarli è veramente trop-po, troppo, troppo. Ma il Gian Battista hanno voluto tenerlo sulla graticola più di una volta. Per chi ha seguito l’evento tranvia fin dall’inizio, non è stato difficile capire che nei progetti iniziali non era stato previsto come avrebbe girato da Via Foggini a Viale Talenti, tant’è che in una successiva progettazione a cose già compromesse si è rosicchiato un pò di sottopasso già esistente e con un trac-ciato abbastanza di fortuito. E questa è la prima. Ma poi non ci siamo accorti che a 200 metri di distanza traversava-

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

“GUERRA ALL’ALCOL, DICO LA MIA”Egr. direttore,ho letto con interesse l’articolo “in piaz-za la guerra all’alcol” pubblicato nel numero di agosto del Reporter, e mi hanno molto colpito le dichiarazioni dell’assessore alla sanità del nostro Co-mune. E’ stato fatto di questa città un grande locale per la vendita di alcolici: bar, pub, discoteche, minimarket (aperti fino a tarda ora), perfino phone center (che in teoria dovrebbero essere usati per telefonare a parenti lontani) che hanno scaffali di alcolici da far invidia a un supermercato e nel periodo esti-vo apertura di chioschi, tende e gaze-bi concessi dal Comune su territorio pubblico. Caro assessore, Lei bolla di demagogia il comune di Milano senza neppure aspettare i risultati di tale or-dinanza. Noi a Firenze che siamo “i mi-gliori” combattiamo il consumo dell’al-col fra i giovani (io direi fra 14 e 40 anni) con due spettacoli, di cui uno in piazza S. Spirito dove a non più di 20 metri dal palco c’è un bar aperto su suolo pubbli-co, e per terminare un tavolo di concer-tazione con i commercianti è come dire “finiamo a tarallucci e vino”. Siete vera-mente figli dei nostri politici di Roma, che spendono milioni di euro per la pubblicità contro il fumo ed hanno in mano il monopolio del tabacco. Come sempre si scarica le responsabilità sulla famiglia e sulla scuola quando per ec-cessivo buonismo e permissivismo ab-biamo fatto in modo di esautorare dal loro compito questi due pilastri della società. Dovreste pensare che stiamo costruendo un esercito di futuri alcoliz-zati e che dovremmo riappropriarci del coraggio di dire “no” quando è neces-sario. Forse anche questa mia e-mail è demagogia e forse ha ragione Lei.

Sergio

“UNA QUESTIONE DA RISOLVERE TUTTI INSIEME”Egregio Direttore,la lettera inviata dal signor Sergio al Suo giornale mi offre l’occasione di chia-rire meglio il mio pensiero e l’attività dell’assessorato alle politiche socio sa-nitarie sulla questione del consumo di alcool, soprattutto tra i giovani. Vorrei,

42 Settembre 2009

Page 43: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

no la tranvia arterie di primaria impor-tanza come Via Baccio da Montelupo e la vecchia Pisana. Era tanto difficile su un vialone come il Foggini ed il Nenni prolungare il sottopasso per 3/400 me-tri, impostare una bella rotonda e far dormire sonni tranquilli a tutti compre-so il Foggini? E per carità non si tirino in ballo i costi; per un opera che alla fine sborseremo tante centinaia di milioni di euro, quelli necessari all’interramen-to erano spiccioli, ma che comunque quanti fossero stati, non avrebbero mai pesato quanto gli anni di sacrifici ri-chiesti (particolarmente in questo trat-to) ai cittadini, commercianti, aziende, persone in transito ecc.e quanti ne ri-chiederanno in fututro il caos del traf-fico. Insomma, almeno questo secondo aspetto meritava l’impiego di intelli-genza e buon senso diversi. Ho chiesto di cambiare nome per rispetto al gran-de Foggini, faccio ora una proposta per tutti noi: “Via dell’offesa all’intelligenza dei cittadini”.

S.G.

BIGLIETTI ATAF, LA MIA PROPOSTAIn questi giorni si sente molto parlare dei biglietti Ataf. A Firenze, come tut-ti sappiamo, il biglietto è il più caro d’Italia. 1,20 € non lo troviamo in nes-sun altra città, e sarebbe fin troppo fa-cile fare uno scomodo confronto con Roma o Miliano (...anche a livello di qualità del servizio). Da noi invece ho sentito dire che, anzichè diminuire il costo del biglietto, si vuole aumentare la durata delle stesso da 70 a 90 minuti. Personalmente non conosco le abitu-dini di chi fa queste scelte, ma 70 o 90 minuti non cambiano molto. In ogni caso non è possibile fare un’andata/ri-torno con annessa la commissione del caso (sfruttare pienamente il biglietto è veramente una cosa rara, non mi è mai capitato nemmeno attraversan-do completamente la città). Inoltre, e la casistica è molto frequente, non mi sembra giusto che chi deve fare po-che fermate debba pagare comunque 90 minuti di percorrenza. Per fare un esempio banale, se un operatore tele-fonico avesse un unica tariffa con scat-

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Gentile signor Emilio,quella della presenza di crepe e avvallamenti sulle strade è purtroppo una realtà ancora troppo diffusa nella nostra città. Dossi e buche, oltre che essere brutti da vedere, cosa ancor più grave in una città come Firenze - che è, o almeno dovrebbe essere, sinonimo di bellezza - vogliono dire insicurezza. Per pedoni, ciclisti, moto-ciclisti e automobilisti: insomma, per tutti. E troppo spesso, anche le piste ciclabili non sfuggono a questa realtà, presentandosi in condizioni tali da rendere ancora più difficile di quanto già non lo sia la vita di chi, lodevolmente, usa i pedali per spostarsi. Il sindaco Matteo Renzi, da lei citato, ha inserito tra i suoi 100 punti (ov-vero tra le priorità da realizzare per Firenze) anche la lotta alle buche nelle strade, nonchè la manutenzione e il miglioramento della rete di piste ciclabili cittadina. Staremo a vedere. E anche le periferie, che ormai periferie lo sono sempre meno - grazie ai progetti in atto o in arrivo in più zone, destinati a farle diventare sempre più “centri distaccati” - meritano senz’altro l’attenzione che lei reclama, e quindi tutti gli interventi necessari per la sicurezza di chi le abita. Anche per questo motivo, per “tenere d’occhio” i lavori che vengono svolti nei vari quartieri e nei comuni in cui esce Il Reporter, da questo mese sarà presente, in ogni edizione del nostro giornale, una nuova rubrica, dal nome “Lavori in corso”: uno spazio attraverso cui ogni cit-tadino potrà conoscere interventi e cantieri in programma ogni mese nel proprio quartiere (o comune) di residenza, con i divieti e le modifiche al traffico che questi comporteranno. Perchè nessuno (o quasi) venga preso alla sprovvista dal cantiere di turno.

Matteo Francini

BUCHE, PISTE CICLABILI E PERIFERIECaro Il Reporter, sono un runner e percorro kilometri nella nostra città. Segnalo un forte disagio nel percorrere viale Della Chimera: la pista ciclabile e pedonale è ormai invasa dalla vegetazione e dai rovi che invadono la sede della pista, presenta numerosi avvalla-menti e grosse crepe che rischiano di portarsi via parte dell’asfalto verso il torrente Mensola che, anch’esso, è nello stato di abbandono più totale. Mi auguro che il neoeletto sindaco Matteo Renzi dedichi attenzione alle periferie con interventi di normale manutenzione e sicurezza per i cittadini. Distinti saluti,

Emilio

lettere

to alla risposta da 90 (o 70) minuti non credo che riscuoterebbe molto succes-so. La mia proposta è innovativa: fermo restando (...se proprio non si può fare di meglio...) i 70 o 90 minuti a 1,20 €, in aggiunta si potrebbero fare dei tagli da 10 minuti ad una tariffa da stabilire (per proseguire con l’esempio dell’operato-re telefonico, si tratterebbe di una tarif-fa flash). Ma, e qui arriva l’innovazione, si potrebbe fare un biglietto elettroni-co prepagato con misurazione a tem-po, a fermate o, più giustamente, a km percorsi (per posteggiare l’auto, per esempio, da anni è stata predisposta una scheda prepagata da 50 €, affinchè l’utente possa pagare per l’effettivo tempo di posteggio). Visto che su tutti gli autobus ci sono già delle oblitera-trici “intelligenti”, basterebbe metterne un’altra in prossimità dell’uscita (o alle fermate) per completare lo Start/stop del biglietto elettronico. Disponibilissi-mo a sviluppare quanto sopra scritto, porgo i miei più cordiali saluti.

Fosco N.

L’ATTIVITA’ DELL’A.N.R.A.C.ALLE PIAGGEGentile giornalista de Il Reporter, in merito al suo articolo su le “Piagge” del Luglio 2009, come Presidente Na-zionale dell’A.N.R.A.C., Associazione culturale senza scopo di lucro basa-ta sull’impegno volontario di artisti e operatori culturali, mi rammarico che Lei in esso non abbia fatto cenno alla nostra presenza operosa nel Quartiere. Le rammento che l’A.N.RA.C. è attiva alle “Piagge” da quasi 4 anni, che in tale periodo ha organizzato circa 200 mo-stre di pittura, scultura, fotografia, po-esia ed altro accompagnando spesso tali esposizioni con feste per i bambini e gli abitanti del quartiere. Il nostro im-pegno culturale è stato così apprezza-to dalla popolazione che si stima che in questi 4 anni il nostro spazio esposi-tivo permanente sia stato frequentato da oltre 15.000 visitatori. Le sarei grato qualora le capitasse di nuovo di interes-sarsi della zona “le Piagge” di ricordarsi di questa attività. Colgo l’occasione per invitarla a venire a conoscerci presso la nostra sede al Centro Commerciale “Le Piagge” in via Lazio 10/7.

Il Presidente Nazionale A.N.R.A.C.Alessandro Bolognesi

GIARDINI DI VIA GRAN BRETAGNA, “CHI DEVE CONTROLLARE?”Gentili signori,non posso fare a meno di commentare tre articoli del vs. ultimo numero, che in buona sostanza sono collegabili, e si rifanno alla vivibilità del Quartie-re 3. Leggo l’ intervista al confermato Presidente del Quartiere, ed allibisco nell’apprendere che questi sia soddi-sfatto del numero di preferenze perso-nali che ha raggiunto, 449; a me pare che il rapporto possa essere riconsi-derato, ove si tenga conto del nume-ro complessivo dei votanti, che non conosco, ma che posso supporre sia intorno ai 15/18.000; mi sembra sia evi-dente a circa 10.000 egli sia indifferen-te, mentre gli altri non lo hanno votato; ecco si dovrebbe preoccupare più di tutti questi, più che compiacersi degli altri. Io penso che l’opera di un Pubbli-co Amministratore, così come nella vita privata, sia cercare di risolvere i proble-

mi difficili, perché fare una fontanella, piantare alberi, fare una fogna, asfalta-re, sia alla fine un ns. sacrosanto dirit-to, non solo di vederlo fare, ma di ve-derlo fare anche bene, visto tra l’altro, che lo paghiamo. Anche la questione dell’Oratorio di Via Villamagna, di cui oggi si parla tanto, ma deve emerge-re perché la gente protesta? Non ci era mai passato nessuno davanti? Ma ve-niamo a dove il dente duole; io abito in Via Gran Bretagna, dove fino ad un anno e mezzo or sono non ci si pote-va lamentare più di tanto. Come noto da tempo, il giardino è divenuto luogo abituale di incontro di un nutrito grup-po di giovani, e non voglio qui ripetere la descrizione di quello che vi succede, dal primo pomeriggio (a scuole chiuse, altrimenti dal mattino) all’una, le due della notte; basta andare a rileggere quanto avete già scritto. Chi deve ga-rantire la mia tranquillità e quella dei miei vicini? (ma voglio parlare solo per me); chi mi deve proteggere dal fatto che questo assembramento non mi provochi anche nocumento al patri-monio immobiliare sotto forma di sva-lutazione, per i disagi evidenti? Penso le istituzioni. Con lettera del 21/8/2008 , il presidente mi scrisse che aveva in animo più iniziative, metodi nuovi, sui quali non poteva dirmi per motivi di ri-servatezza. Ebbene un anno dopo sia-mo allo stesso punto, anzi peggio, per-chè questi giovanotti/e sono cresciuti, ed in più mi tocca anche sorbirmi gli impianti stereo delle macchine, che si sono aggiunte ai motorini, rumorosis-simi, manovrati con assoluto disprezzo del rispetto dei vicini. Volevo aggiun-gere qualcosa anche sullo svuotamen-to degli oratori; oltre 50 anni or sono lo frequentavo, quando la Chiesa di Piazza Della Costa era in un anonimo fabbricato; penso che il motivo per cui oggi non lo si frequenti più tanto sarà certamente perché siamo nell’era della Play Station, ma anche perché allora, come sono sicuro oggi, vi si insegnava l’educazione; non si scriveva sui muri, non si smoccolava, non si facevano rutti a tutto volume, non si gridava c… qua, vaffa là. Oggi meglio andare ai giardinetti dove non ti dice nulla nes-suno e si fa il proprio comodo; io non ho mai visto un vigile; lo ha forse man-dato il Quartiere? Certamente i danni qualcuno li vede perché sia i lampioni che le panchine vengono manutese. Un mesetto e mezzo or sono una mia temeraria vicina ha fermato una vettu-ra dei Carabinieri che passava di qua, e loro diligentemente hanno fatto un intervento, un’ora di tranquillità!

Cordiali salutiLettera firmata

GRAZIE AL CHICCHIRICHÌCaro Reporter,ti sarei grato se volessi ringraziare da parte mia il proprietario di un “galletto” che spesso sento cantare.Ho sempre voluto bene alla campagna fin da bim-bo e questa “piccola voce”, che viene dal Viale Righi-Viale Bassi me la fa ricor-dare e rivivere. Mi permette di sognare.Grazie.

F.S.

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Concerti

Pooh

17 settembre

Nelson Mandela Forum

Anticipato dall’omonimo brano inedito, è

uscito “Ancora una notte insieme”, l’ul-

timo (doppio) album di Roby Facchinetti,

Dodi Battaglia, Stefano D’Orazio e Red

Canzian. Il disco segna l’uscita dal grup-

po dei Pooh del batterista Stefano D’Ora-

zio, dopo 38 anni di carriera artistica con

i “fab four” italiani, che hanno venduto

oltre 25 milioni di album e 23 milioni di

singoli. “Ancora una notte insieme” (su

etichetta Atlantic/Tamata e distribuito da

Warner Music Italy) non è la solita rac-

colta celebrativa, ma un disco con un

concept e una motivazione ben precisi:

nasce dalla voglia di raccogliere, per

l’ultima volta tutti insieme, i brani che i

Pooh hanno cantato a quattro voci e nei

quali ognuno di loro ha dato una sua per-

sonale “lettura“ degli argomenti trattati.

I racconti singoli, all’interno della stessa

canzone, di quattro compagni di avven-

tura che si confrontano con visioni della

vita e con caratteri magari diversi tra di

loro. E questo spirito di unione e di con-

fronto lo ritroviamo anche nella title song

“Ancora una notte insieme“, un brano

scritto apposta per questo momento

particolare, dove i Pooh, con lo stile che

li ha contraddistinti fi no ad oggi, condi-

vidono e riescono a cantare la partenza

di uno di loro ancora una volta insieme e

non contro. Nel rispetto per la scelta di

un amico.

Motel Connection

19 settembre

Viper Theatre

La stagione di concerti del Viper Thea-

tre si apre il 19 settembre con il con-

certo dei Motel Connection, band nata

nel 2000 dall’incontro di Samuel, voce

dei Subsonica, Pisti e Pierfunk (ex bas-

sista dei Subosonica). A Firenze porta-

no il loro repertorio insieme agli ultimi

successi, che anticipano l’uscita dell’al-

bum H.E.R.O.I.N. , prevista per il gennaio

2010.

Peter Murphy

1 ottobre

Viper Theatre

Il leader dei Bauhaus, goth rock band

britannica, arriva in Italia per un tour

con il suo attesissimo progetto solista.

Peter Murphy, insieme a personaggi del

calibro di Robert Smith (Cure), Siouxsie

Sioux (Siouxsie & The Banshees) e Ian

Curtis (Joy Division) rappresenta senza

dubbio alcuno una fi gura di primaria

importanza per quanto riguarda la sce-

na musicale inglese e mondiale degli

anni 80. Album come “In the fl at feld”,

“Mask”, “The sky’s gone out” e “Burning

from the inside” sono autentiche pietre

miliari.

Le mostre

Shooting Marinetti. Le parole

del FuturismoDal 17 settembre

Biagiotti Progetto Arte

In occasione delle celebrazioni per il

centenario del Manifesto Futurista, la

galleria Biagiotti una mostra un po’ spe-

ciale, dove un gruppo di giovani artisti è

stato chiamato a raccontare/interpretare

il futurismo visto coi propri occhi. Le cu-

ratrici della mostra sono Flavia Fiocchi e

Debora Ercoli.

Ginna Futurista. Armonie e di-

sarmonie degli stati d’animo

Fino al 20 settembre

Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti

Mostra dedicata al maestro Arnaldo Gi-

nanni Corradini, in arte Ginna e orga-

nizzata alla Galleria d’arte moderna di

Palazzo Pitti in occasione del centenario

del movimento Futurista.

Realtà manipolate. Come le im-

magini ridefi niscono il mondo

Dal 25 settembre al 17 gennaio

2010

Strozzina – Palazzo Strozzi

Il nuovo progetto del Centro per la cul-

tura contemporanea Strozzina analizza

il tema della manipolazione e della rico-

struzione della realtà tramite l’immagine

fotografi ca e video nei lavori di ventitré

artisti contemporanei internazionali. In

esposizione i lavori di artisti che esalta-

no le potenzialità delle nuove tecniche

video-fotografi che rifi utando processi di

post-produzione. I lavori in mostra cre-

ano visioni inedite del mondo giocando

con le aspettative dell’osservatore.

Il fasto e la ragione. Arte del

Settecento a Firenze

Fino al 30 settembre

Galleria degli Uffi zi

120 tra sculture, dipinti e complementi

d’arredo per tracciare i contorni dell’ar-

te del Settecento a Firenze, che pur non

avendo infl uenzato in modo in modo

determinante l’aspetto della città, ha

rivisitato in chiave neoclassica e tardo

barocca il gusto del diciottesimo seco-

lo all’ombra dei campanili fi orentini. Il

Fasto e la ragione, ne rappresenta una

sorta di summa, che porta nei locali della

galleria degli Uffi zi i più begli esempi di

un secolo troppo spesso dimenticato.

Sagre e feste

Festa dell’Uva

Dal 26 al 28 settembre

Impruneta – Firenze

Una tradizione che dura da 83 anni con

il saluto del sindaco e la tradizionale sfi -

lata dei carri allegorici dei quattro rioni

della cittadina alle porte di Firenze. Una

lotta all’ultimo carro per la grande sfi -

da a suon di colori, coreografi e e colpi

di scena. Tutto intorno l’atmosfera tipica

del Chianti fi orentino, con degustazioni

di piatti tipici, buon vino e il tepore che

riscalda belle giornate di inizio autunno.

Sagra del capitone

18 settembre

Sasso d’Ombrone – Grosseto

Degustazione di piatti tipici nella più tra-

dizionale cornice della campagna gros-

setana, il tutto annaffi ato da una buona

dose di vino. Le massaie del posto pre-

pareranno il celebre capitone “alla bar-

barossa”, oltre ad altre specialità come

l’anguilla in umido. Sarà inoltre possibile

visitare mostre, assistere a degli spetta-

coli e prendere parte all’iniziativa “can-

tine aperte”.

Teatro

La stagione

Dal 17 novembre

Teatro della Pergola

Con un po’ di ritardo, dovuto alla fi ne dei

lavori di adeguamento del teatro, è stata

presentata la stagione 2009/2010 della

Pergola. Conta ventuno spettacoli e tra

questi spicca una grande attenzione agli

autori italiani tra classicità e novità. Dal

Goldoni di Servillo al Soldati di Bosetti,

da un Savinio poco noto fi no al premio

SIAE Clementi che porta sulla scena Or-

nella Muti. Un doppio ricordo di Eduardo

nel venticinquesimo anniversario della

scomparsa con Luigi De Filippo e Geppy

Gleijeses, e tre variazioni di Pirandel-

lo. Glauco Mauri e Gianmarco Tognazzi

portano tocchi di “noir” con richiami

al cinema, mentre la “strana coppia”

D’Abbraccio/Pozzi e Debora Caprioglio

corteggiano la commedia leggera. Una

sapiente pennellata di Shakespeare, con

Lorenzo Lavia e una di Dostoevskij dal-

la mano di Tato Russo; e poi Ugo Chiti,

Sandro Lombardi e Federico Tiezzi. Dopo

diciassette anni torna un allestimento di

Luca Ronconi, mentre Maurizio Scaparro

rende omaggio alla poesia e al fascino

dell’Oriente con Polvere di Bagdad. Im-

mutate le formule di abbonamento.

segnalazioni a [email protected]

Page 45: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

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Page 48: Il reporter-Quartiere 2-settembre 2009

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