Il reporter-Quartiere 4-aprile 2010

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S embra strano, di questi tempi. Stranissimo. L’azienda che cer- ca qualcuno da assumere senza però riuscire a trovare nessuno che faccia al caso suo, o addirittura nessuno che lo voglia fare, quel lavoro che viene proposto. Roba da prima della crisi, quando qualcuno poteva ancora per- mettersi il lusso di dire no a un’offerta di impiego. Poi è venuta la grande re- cessione, e riuscire a trovare un lavoro è diventata un’impresa. Ma, nonostan- te questo, ci sono dei settori dove re- perire personale continua a non essere facile. A partire dagli infermieri, per proseguire con gli insegnanti di scuola materna e gli addetti al turismo. E poi c’è l’ormai cronica carenza di artigia- ni, per cui manca il passaggio gene- razionale. Per non parlare dei gelatai. Ma qui il motivo è diverso: i giovani non vogliono rinunciare all’estate, e non resta che affidarsi agli stranieri. Diverso è il discorso nel campo del- le energie rinnovabili, dove di posti di lavoro ne sono stati creati 5mila in quattro anni, e che per molti potrebbe essere lo sbocco per i cassaintegrati delle aziende della meccanica. Ma an- che qui i controsensi non mancano: se il futuro appare sempre più verde, la realtà ancora non sembra esserlo. Per- ché, tra regolamenti urbanistici rigi- di, burocrazia e l’improvvisazione di qualche azienda, anche questo settore stenta a decollare. APRILE 2010 Quei mestieri in cerca di personale LAVORO. Dagli infermieri ai gelatai: trovare dipendenti non sempre è facile L’avanzata dei single Ma la famiglia regge I numeri parlano chiaro, e lasciano poco spazio alle interpretazio- ni: a Firenze i single stanno “ac- cerchiando” quelle che solo fino a poco tempo fa erano il pilastro della società, le famiglie. Che nella città del Giglio sono circa 100mila. Ma, alle loro spalle, si fanno sempre più pressanti quei particolari tipi di nu- clei composti da un solo individuo, arrivati a contare 80mila unità. Ma non solo. Perché, a ben guardare, anche le famiglie che “resistono” stanno cambiando, diventando sem- pre meno numerose. E sempre più anziane: aumentano, infatti, i nuclei “dai capelli bianchi”, composti da anziani che vivono soli o, al massi- mo, con la badante. Tutti preoccu- pati? Macché. C’è chi guarda con grande interesse all’avanzata degli “scapoli”: il mondo del commer- cio. Perché, assicura la Coldiretti, soltanto di cibo i single spendono il 60% in più delle famiglie. E questo è solo l’inizio. PAGG.30-31 PAGG.10-11 di Cecionesi - Puliti N onostante la crisi, la vendita delle macchine è aumenta- ta del 12%. Al primo posto c’è la Cina. Leggevo sul giornale che i cinesi sono stati capaci di rifare anche una Ferrari. Era uguale all’ori- ginale. Si sono accorti che non era una Ferrari vera perché quando hanno alza- to il cofano invece del motore c’erano due cinesi al telaio. Le macchine di oggi sono diventate uffici mobili. L’Inps ha aperto un nuovo sportello dentro una Fiat Multipla! L’altro giorno ho provato a chiamare il direttore, la segretaria mi ha detto: “Un attimo le passo il baga- gliaio!”. Eppure il costo della benzina continua a salire. Se continuiamo di questo passo presto dovremo prendere una decisione drastica: o la macchina o la benzina. Sono convinto che tra 5 anni vedremo gente che andrà a piedi spin- gendo la macchina mentre altri cammi- neranno con una tanica di benzina sulle spalle. Cosa fare? Non lo so! Le famose energie alternative non è che mi convin- cano tanto. L’energia solare è pericolo- sa. Pensa se uno guida una macchina ad energia solare in pieno agosto quando il sole picchia forte. Se passa davanti a un autovelox come minimo gli ritirano la patente! Poi ci sono anche i biocarbu- ranti. Tempo fa ho guidato una macchi- na che andava con un diesel ottenuto dal mais. Sono vivo per miracolo: siccome la macchina s’è ingolfata, ho dato diver- si colpi di acceleratore e dalle bocchette è cominciata a uscire la polenta. Mi ha salvato un pompiere con un mestolo! Insomma, godiamoci le macchine ora perché del doman non v’è certezza! *Comico Andrea Muzzi* L’auto ai tempi del solare L’ex assessore al diritto alla Salute della Toscana eletto presidente con quasi il 60 per cento dei voti POLITICA IL GOVERNATOR ROSSI PAGG.20-21 La stagione è al rush finale, ma in casa viola si lavora già per il prossimo anno SPORT LA NUOVA FIORENTINA PAG.37 Arno e smog, si corre ai ripari a mbiente PAGG.28-29 PAGG.4-5 La crisi accende la febbre del gioco PRIMO PIANO A tu per tu con uno dei pilastri del Boxing Club: “Il pugilato aiuta i ragazzi a crescere” QUARANT’ANNI DI PUGNI PAG.38 Dopo anni di cantieri per il tram, rimangono i problemi per i commercianti della zona I “MA” DEI NEGOZIANTI PAG.2 Periodico d’informazione locale. Anno IV n.25 del 1 aprile 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 EDIZIONE DEL QUARTIERE 4 • 30.238 COPIE DISTRIBUITE DA Q 4 Il Giornale del tuo Quartiere

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Il reporter-Quartiere 4-aprile 2010

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Sembra strano, di questi tempi. Stranissimo. L’azienda che cer-

ca qualcuno da assumere senza però riuscire a trovare nessuno che faccia al caso suo, o addirittura nessuno che lo voglia fare, quel lavoro che viene proposto. Roba da prima della crisi, quando qualcuno poteva ancora per-mettersi il lusso di dire no a un’offerta di impiego. Poi è venuta la grande re-cessione, e riuscire a trovare un lavoro è diventata un’impresa. Ma, nonostan-

te questo, ci sono dei settori dove re-perire personale continua a non essere facile. A partire dagli infermieri, per proseguire con gli insegnanti di scuola materna e gli addetti al turismo. E poi c’è l’ormai cronica carenza di artigia-ni, per cui manca il passaggio gene-razionale. Per non parlare dei gelatai. Ma qui il motivo è diverso: i giovani non vogliono rinunciare all’estate, e non resta che affidarsi agli stranieri. Diverso è il discorso nel campo del-

le energie rinnovabili, dove di posti di lavoro ne sono stati creati 5mila in quattro anni, e che per molti potrebbe essere lo sbocco per i cassaintegrati delle aziende della meccanica. Ma an-che qui i controsensi non mancano: se il futuro appare sempre più verde, la realtà ancora non sembra esserlo. Per-ché, tra regolamenti urbanistici rigi-di, burocrazia e l’improvvisazione di qualche azienda, anche questo settore stenta a decollare.

APRILE 2010

Quei mestieri in cerca di personaleLAVORO. Dagli infermieri ai gelatai: trovare dipendenti non sempre è facile

L’avanzata dei singleMa la famiglia regge

I numeri parlano chiaro, e lasciano poco spazio alle interpretazio-

ni: a Firenze i single stanno “ac-cerchiando” quelle che solo fino a poco tempo fa erano il pilastro della società, le famiglie. Che nella città del Giglio sono circa 100mila. Ma, alle loro spalle, si fanno sempre più pressanti quei particolari tipi di nu-clei composti da un solo individuo, arrivati a contare 80mila unità. Ma non solo. Perché, a ben guardare, anche le famiglie che “resistono”

stanno cambiando, diventando sem-pre meno numerose. E sempre più anziane: aumentano, infatti, i nuclei “dai capelli bianchi”, composti da anziani che vivono soli o, al massi-mo, con la badante. Tutti preoccu-pati? Macché. C’è chi guarda con grande interesse all’avanzata degli “scapoli”: il mondo del commer-cio. Perché, assicura la Coldiretti, soltanto di cibo i single spendono il 60% in più delle famiglie. E questo è solo l’inizio. PAGG.30-31

PAGG.10-11

di Cecionesi - Puliti

Nonostante la crisi, la vendita delle

macchine è aumenta-ta del 12%. Al primo posto c’è la Cina. Leggevo sul giornale che i cinesi sono stati capaci di rifare anche una Ferrari. Era uguale all’ori-ginale. Si sono accorti che non era una Ferrari vera perché quando hanno alza-to il cofano invece del motore c’erano due cinesi al telaio. Le macchine di oggi sono diventate uffici mobili. L’Inps ha aperto un nuovo sportello dentro una Fiat Multipla! L’altro giorno ho provato a chiamare il direttore, la segretaria mi ha detto: “Un attimo le passo il baga-gliaio!”. Eppure il costo della benzina continua a salire. Se continuiamo di questo passo presto dovremo prendere una decisione drastica: o la macchina o la benzina. Sono convinto che tra 5 anni vedremo gente che andrà a piedi spin-gendo la macchina mentre altri cammi-neranno con una tanica di benzina sulle spalle. Cosa fare? Non lo so! Le famose energie alternative non è che mi convin-cano tanto. L’energia solare è pericolo-sa. Pensa se uno guida una macchina ad energia solare in pieno agosto quando il sole picchia forte. Se passa davanti a un autovelox come minimo gli ritirano la patente! Poi ci sono anche i biocarbu-ranti. Tempo fa ho guidato una macchi-na che andava con un diesel ottenuto dal mais. Sono vivo per miracolo: siccome la macchina s’è ingolfata, ho dato diver-si colpi di acceleratore e dalle bocchette è cominciata a uscire la polenta. Mi ha salvato un pompiere con un mestolo! Insomma, godiamoci le macchine ora perché del doman non v’è certezza!

*Comico

Andrea Muzzi*

L’auto ai tempidel solare

L’ex assessore al diritto alla Salute

della Toscana eletto presidente con quasi

il 60 per cento dei voti

POLITICA

IL GOVERNATOR ROSSI

PAGG.20-21

La stagione è al rush fi nale,

ma in casa viola si lavora già

per il prossimo anno

SPORT

LA NUOVA FIORENTINA

PAG.37

Arno e smog, si corre ai ripari

ambiente

PAGG.28-29

PAGG.4-5

La crisi accende la febbre del gioco

PRIMO PIANO

A tu per tu con uno dei pilastri del

Boxing Club: “Il pugilato aiuta

i ragazzi a crescere”

QUARANT’ANNI DI PUGNI

PAG.38

Dopo anni di cantieri per il tram,

rimangono i problemi per

i commercianti della zona

I “MA” DEI NEGOZIANTI

PAG.2

Periodico d’informazione locale. Anno IV n.25 del 1 aprile 2010.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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TRAMVIA. Transenne e lavori per la linea 1 non ci sono più, ma per i commercianti nulla è cambiato

Tutti ricorderanno le proteste e il malcontento dei commercianti del quartiere, allo stremo dopo anni di transenne, trivelle e deviazioni stra-

dali per la costruzione della tramvia. Cos’è cambiato, a due mesi dall’entrata in funzione della linea 1? Sebbene la chiusura del can-tiere abbia permesso di tirare un sospiro di sollievo, i “ma” dei commercianti restano tanti. L’opinione diffusa tra i negozianti di viale Talenti è che non sia cambiato nulla. I clienti per il momento non sono aumentati. Le lamentele sono quelle di sempre: la man-canza di parcheggi e un sistema di viabilità con molte pecche. Senza contare che alcune strade necessitano ancora di un restyling, come dimostra la giungla di new jersey (gli spartitraffico di plastica) tra viale Nenni e via Baccio da Montelupo. “Siamo abbandonati dalle istituzioni locali – si sfoga Paolo Bu-calossi, tabaccaio di viale Talenti – che igno-rano i nostri problemi”. “Per opere analoghe in Francia i commercianti hanno usufruito di un fondo perduto – spiega Simone Galli, ferramenta di viale Talenti – a noi, per i no-tevoli disagi subiti durante i cantieri, hanno dato 10mila euro da restituire”. Il problema più penalizzante sono i parcheggi, decimati nella direttrice che va da viale Nenni a piaz-za Paolo Uccello. “Ci avevano detto che ne sarebbe sorto uno nell’ex vivaio tra piazza dei Tigli e piazza Batoni – racconta Luca Di Gangi, titolare di un negozio di abbigliamen-to in piazza Batoni – ma per ora c’è solo erba incolta. Ogni mattina chi arriva da Empoli o Montelupo ci chiede dove può lasciare la macchina per prendere il tram: bella doman-da”. La situazione critica è confermata da Nella Casodi, rappresentante degli esercenti del quartiere e presidente territoriale di Con-fcommercio. “Non siamo mai stati contro la tramvia – precisa Nella Casodi – ma abbiamo sempre contestato il metodo di realizzazione e progettazione dell’opera. Tante attività sono state costrette a chiudere in questi anni, anche prima della crisi. La colpa è dei cantieri, sen-za dimenticare l’assenza di sostegno alle pic-

cole aziende che non possono contare sulla cassa integrazione”. I commercianti chiedo-no un quartiere unito e rivitalizzato, l’orga-nizzazione di feste e iniziative di rilancio su tutto il territorio, parcheggi gratuiti, l’aper-tura di via Libero Andreotti, per alleggerire la congestione di piazza Batoni. “Dovrem-mo rilanciare il quartiere attraverso eventi che possano coinvolgere chi si sposta dalle periferie al centro. Ma i centri commerciali posti ai margini dei centri abitati ostacolano

questo, allontanando le persone dal tessuto commerciale ‘naturale’”. Un’idea di rilancio per le attività situate in prossimità delle fer-mate arriva dal web. Lo scorso novembre è nato il sito Lungotramvia (www.lungotram-via.it), ideato da Andrea Tirinnanzi, titolare delle gallerie FirenzeArt di via Pisana e via Torcicoda. “Questo progetto - racconta – è frutto della disperazione: è nato quando è sta-ta rifiutata la mia richiesta di finanziamento poiché le mie attività non erano situate sul

tracciato tranviario”. Il sito è una vetrina per le aziende della zona (attualmente quelle ade-renti sono oltre 300), un tentativo di restituire valore al tessuto commerciale, anche quello delle strade meno transitate e più distanti dal percorso tramviario. “Il mio obiettivo – spie-ga Tirinnanzi - è riuscire a coinvolgere anche gli antichi mestieri, non solo i negozianti, e promuovere iniziative rionali. Nella speranza che il tram possa divenire un’opportunità di rilancio, dopo il periodo nero dei cantieri”.

Negozi, dopo i cantieri restano i problemi

Annalisa Cecionesi

Le lamentele sono

quelle di sempre,

dalla mancanza di

parcheggi alle pecche

nella viabilità: “Siamo

abbandonati dalle

istituzioni locali”. Nato

anche un sito internet

Alcuni dei negozi lungo i binari del tram

SOSTA SELVAGGIA

“La mollo qui, il tempo di comprare il pane”. Quattro frecce e macchina in

doppia fila, sul marciapiede o sulle strisce. Scagli la prima pietra chi non si è mai mac-chiato di un simile peccato. Lo slalom tra i posteggi selvaggi è una pratica ormai diffusa anche nel quartiere 4. La doppia fila si forma per lo più in prossimità di negozi e servizi al cittadino. In viale Talenti è un must. “Qui – racconta un abitante della zona - parcheg-giare in doppia fila non è un comportamento sporadico, è la norma. Lo si capisce anche dalle frequenti ‘battaglie’ a colpi di clac-son”. La doppia fila è di casa anche in via

Bandinelli, nei pressi della Montagnola, in via del Ponte Sospeso, via del Bronzino, via Baccio da Montelupo. Ancor più pericolosa è la sosta indisciplinata in curva: è il caso di via Foggini, davanti al centro scommesse, o dell’inizio di via Canova, svoltando verso via delle Magnolie. Attirano gli automobili-sti ribelli anche strade meno battute, come via della Casella, dove la presenza di alcuni esercizi commerciali alimenta la sosta mordi e fuggi: le auto sono sul microscopico mar-ciapiede, in doppia fila su metà carreggiata o sullo spartitraffico sotto il semaforo. La sosta selvaggia si manifesta infatti in molte forme.

In via Canova l’attraversamento pedonale davanti al centro commerciale è adibito a parcheggio provvisorio. Mentre altrove le auto abbandonate sul marciapiede sbarrano la strada ai pedoni. Se per molti ciò significa sbuffare e aggirare l’ostacolo, per altri - di-sabili, non vedenti, mamme e papà con pas-seggini – la manovra è ben più complicata. Va un “tantino” meglio nelle zone dotate di marciapiedi spaziosi. Talmente larghi che gli automobilisti li scambiano per parcheggi veri e propri, transitando con la propria vettura come fossero su strada. Via Foggini e via del Sansovino ne sono la prova.

Da viale Talenti a via Baccio da Montelupo: le auto vengono lasciate ovunque

In curva o sulle strisce, la doppia fila diventa regola

/A.C.

Che la si ami o la si odi, la tramvia non lascia indifferente il popolo del web. Digitando “tramvia Firenze” sulla piaz-za virtuale di Facebook compaiono 46 gruppi dedicati, chi più chi meno, al tram. Il più numeroso, con più di 1.400 membri, è il “No tramvia Firenze”, ma non sono pochi neanche i favorevo-li. Se il passaggio del tram vicino al Duomo divide Facebook, c’è chi avan-za una soluzione: due linee di ovovia sopra la città. Lo propongono quelli di “Ovvia si fa l’ovovia”, che conta 800 iscritti. Possono invece dormire sonni tranquilli gli scettici del gruppo: “Finirà prima la tramvia o finirà prima il mon-do?”. E il tram transita anche sui blog. Primi fra tutti, “Firenze. Nascita di una tranvia” (http://tranviafirenze.blog-spot.com/), con le impressioni di un “fan” che ha visto nascere il tram dal-la terrazza di casa, e “Florencetraffic” (http://florencetraffic.altervista.org/), notizie sulla viabilità e su un tram… a portata di clic.

E Sirio va forteanche sul web

CURIOSITÀ

Anno IV n.25 del 1 aprile 2010

Il Reporter di Isolotto, Legnaia, Soffiano raggiunge 30238 famiglie nel Quartiere 4 di Firenze.

2 Aprile 2010 Isolotto • Legnaia • Soffiano

L’OPERA. Arrivato dopo tanti ritardi l’annuncio dell’apertura dei cantieri per il collettore fognario

Depuratore, è la volta buona? Via ai lavori

“Chiuderemo una brutta pagina”, dice il presidente di Publiacqua

Erasmo D’Angelis. Attualmente vengono riversati in Arno

il 40 per cento degli scarichi cittadini: se le promesse saranno

mantenute, nel 2014 Firenze li avrà completamente depurati

Che sia la volta buona? La volta in cui Firenze potrà finalmente mettere fine a una pratica a dir poco indecorosa, il riversamento in Arno del 40% degli scarichi fognari dei suoi citta-

dini? Acque reflue che vanno a finire sotto il naso degli abitanti dell’Isolotto e dintorni. Nella Greve, all’altezza di Mantignano, e nell’Arno, in zona Argingrosso. Il pro-getto per il completamento del sistema di depurazione fiorentino è in piedi da anni. Ma sulla sua realizzazione pendeva un grosso punto interrogativo. Nelle ultime set-timane la svolta: Publiacqua dichiara che la priorità di quest’anno è la realizzazione del collettore fognario in riva sinistra di Firenze. L’opera permetterà di convoglia-re i reflui di 120mila fiorentini, oggi riversati nel fiume, all’impianto di depurazione di San Colombano. Nel cor-so del mese di aprile, stando all’annuncio del presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis, saranno aperti i can-tieri. “Chiuderemo una brutta pagina – spiega D’Angelis – che vede Firenze, una delle capitali universali, ancora con scarichi nell’Arno. Prevediamo tre anni di lavori per la messa in opera di 6,8 km di tubi del diametro di due metri”. Nel frattempo, il ritardo si è accumulato. Tra le cause c’è il ritrovamento di materiale bellico e di in-genti quantità di rifiuti da caratterizzare e smaltire. Ma i rallentamenti si devono anche alla ragnatela burocra-tica che è solita avvinghiare la realizzazione di grandi opere. “In Italia – spiega D’Angelis – per la posa di un tubo bisogna attraversare passaggi tra una decina di enti e istituzioni, con progettazione, gare europee, varianti, espropri, autorizzazioni ambientali, conferenze di servi-zi, bonifiche. Ma in queste settimane abbiamo segnato il giro di boa. Grazie anche al lavoro congiunto con i Comuni interessati, Provincia e Regione, abbiamo su-perato tutte le difficoltà”. La buona novella arriva dopo qualche “bacchettata”. A cominciare dall’Unione Euro-pea, che ha iscritto Firenze nella lista nera delle trecento

irregolarità italiane in fatto di depurazione delle acque di scarico. Altri rimproveri sono arrivati da Legambiente Toscana, che recentemente si è pronunciata sull’urgenza di affrettare i tempi per l’attuazione del progetto, parlan-do di “responsabilità storiche” distribuite tra i soggetti coinvolti. Ma il depuratore di riva sinistra è stato pro-tagonista anche in sede di consiglio comunale. Il mese scorso è stata approvata la mozione di Eros Cruccolini, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà Firenze, già presidente del Q4, tesa a sollecitare l’Ato ad inserire l’investimento relativo all’adduttore principale per il trasporto dei liquami di riva sinistra nel piano operativo triennale 2007-2011 e a prevederne in tempi rapidi la realizzazione. Ai rimproveri e ai solleciti di politici e as-sociazioni ambientaliste si aggiungono quelli dei cittadi-ni. “In corrispondenza degli scarichi fognari – racconta

una coppia che passeggia lungo il fiume all’Argingros-so – l’aria è irrespirabile e l’acqua una latrina a cielo aperto, specialmente quando il livello del fiume è bas-so”. Analogo rigagnolo dal fetore inconfondibile scor-re sulla Greve, poco più in là del ponte di Mantignano, prima di confluire in Arno. Con un po’ di pazienza, tra qualche anno le passeggiate maleodoranti saranno solo un brutto ricordo. Se le promesse di Publiacqua saranno mantenute, nel 2014 Firenze avrà i suoi scarichi depurati al 100%. Per buona pace della qualità ambientale della città e del naso degli abitanti del quartiere, stanchi di passeggiare in riva a un “fognone”.

Greta Braschi

Lo scarico in Arno all’Argingrosso

Dal mese di maggio anche una bella porzione del quartiere 4

entrerà nella sperimentazione del-le Sweepy Jet, le nuove macchine per la pulizia delle strade che, entro qualche anno, potrebbero liberare gran parte dei fiorentini dall’incubo di inventarsi un parcheggio durante il turno di ramazza della loro zona. In questa fase iniziale, però, i detta-gli sono ancora ben custoditi negli uffici di Palazzo Vecchio e in quelli di Quadrifoglio, tanto che gli stessi amministratori del Quartiere 4 non hanno un quadro ben definito del-la situazione. Per ora, tutto quello che si sa è ciò che è stato diffuso dall’ufficio stampa del Comune e ripetuto dal sindaco in varie occa-sioni. Per Isolotto-Legnaia, dun-que, la sperimentazione dei mezzi salva-parcheggio riguarderà un ampio quadrilatero di strade: nel-le “aree di Soffiano - così scrive Palazzo Vecchio - all’interno del perimetro compreso fra via di Sof-fiano, via del Filarete e via Pisana” sparirà il terrore dei parcheggi av-venturosi e delle multe per aver di-menticato di spostare l’auto. Nella cartina diffusa dal Comune si dedu-ce che le Sweepy saranno in azione anche in vie importanti come via Dosio e parte di via del Pollaiolo (restano fuori via del Bronzino, via Fra Diamante e il tratto finale della via Pisana) fino a lambire pra-ticamente via Foggini. Gli ulteriori sviluppi arriveranno l’anno pros-simo, dopo questo primo periodo

di valutazione sul campo. Intanto, come sottolinea Renzo Pampalo-ni, presidente della commissione assetto del territorio del Quartiere, l’arrivo delle Sweepy Jet “è una novità molto positiva per i cittadini delle strade coinvolte: è una tec-nica rivoluzionaria, la pulizia sarà più lenta rispetto a prima ma creerà molti meno disagi”. Pampaloni ras-sicura anche chi, non avendo visto Sweepy in azione, abbia timori sul proprio riposo notturno: “Non sono macchine rumorose – dice – sono concepite secondo standard moder-ni, non c’è nulla da temere”. Al di fuori del quadrilatero sperimentale, nel resto del quartiere le modalità di pulizia rimarranno quelle con-suete. Anche se il presidente della

commissione del Quartiere non esclude qualche ulteriore novità: “Abbiamo ricevuto molte segna-lazioni dei cittadini, ci chiedono una cadenza meno stretta”, dice. Per esempio, “in certe strade che ora vengono pulite con frequenza settimanale, i residenti ci chiedono di farla diventare bisettimanale: ne parleremo con Quadrifoglio al più presto”.

Sweepy Jet arrivaanche nel quartiere

LA NOVITÀ. Cambia la pulizia delle strade

/M.F.

All’Argingrosso l’aria è irrespirabile e l’acqua una latrina a cielo aperto

Una bella porzionedella zona sarà interessata dalla sperimentazione

3il giornale del tuo quartiere

PAOLO BUCALOSSITabaccaio, 38 anni

“Le giocate sono aumentate molto lo scorso anno, ora è un momento stabile anche se la voglia resta. Da me il giocatore ha dai 50 anni in su e ci sono molte donne: giocano soprattutto al lotto e al Gratta e Vinci. Abbiamo un buon ‘nome’: qui hanno vinto 10mila euro col Gratta e Vinci e 25mila col lotto”

“Moltedonne trai giocatori”

ANDREA PONZANELLITabaccaio, 57 anni

“I preferiti adesso sono il WinforLife e il Turista per sempre: in questa fase di crisi la gente desidera un vi-talizio o una rendita sicura. Le giocate al Superenalotto dipendono invece dall’ammontare del jackpot. Il Gratta e Vinci è in calo: prima era più facile vincere. Di solito si giocano due euro”

“La gentedesidera un vitalizio”

GRAZIELLA ISARDIPensionata, 65 anni

“Tutti questi giochi non mi interessano: ho giocato for-se una sola volta in tutta la mia vita. Non mi viene la tentazione neppure quando il Superenalotto ha monte-premi da capogiro. Tanti anni fa mia mamma vinse 12 milioni al lotto, ma io non ho mai avuto questa passione e neppure mio figlio”

“Non hoquestapassione”

L’INCHIESTA. Cresce la domanda e aumenta anche l’offerta: viaggio tra saloni e ricevitorie

Poker, scommesse e slot machine,nel quartiere sale la febbre del gioco

“Spensierati e sistemati”: non è solo un jingle pubblicitario, è soprattutto il sogno dei tanti che, anche nel quartie-re 4, affollano ricevitorie, punti scom-

messe e sale da gioco. Una febbre in costante cre-scita, soprattutto da quando la crisi ha costretto tutti a stringere la cinghia: così, per curiosi meccanismi psicologici, i pochi euro sopravvissuti finiscono nel-la ricerca dei numeri vincenti o della combinazione fortunata in grado di cambiare la vita. Cresce la do-manda e aumenta anche l’offerta: l’euro giocato, se non trova un vincitore, va a gonfiare le tasche di chi ha fiutato l’affare e gestisce il “tavolo”. Il nostro tour nella “febbre del gioco” nel quartiere parte dall’ul-timo arrivato: la nuova sala da poker che ha aperto i battenti in via de’ Vanni lo scorso 12 marzo. Ambien-te elegantissimo e moderno, ampio parcheggio, orari infiniti (dalle 12 a tarda notte), il nuovo salone met-te a disposizione batterie di slot machines dai nomi intriganti come “Play Gold”, una serie di tavoli per il videopoker e una sala riservata ai fumatori. Dalle parole di un dipendente si scopre che, in questi primi giorni di apertura, la clientela è “per lo più maschile, di età compresa tra i 30 e 50”. Un identikit confer-

Michele Fioraso

Schedine del Superenalotto

mato anche da Valentina, una 28 enne che, con una socia, ha aperto da un anno “Azzardati”, una piccola sala gioco con slot machines in via Andreotti: “Gli assidui hanno dai 40 anni in su – dice – vengono an-che gli anziani, ma soprattutto per passare il tempo”. Per qualcuno il tempo libero è pure troppo: in una ri-cevitoria una signora anziana si dedica con pazienza implacabile a una serie lunghissima di Gratta e Vinci

(“è un habitué”, dice il gestore). Ma anche per Mari-na, titolare di un bar in via Bronzino, gli aficionados “rientrano nella fascia 40-50 anni”. Però “quando il jackpot del Superenalotto è altissimo, viene gente di ogni età, ragazzi compresi”. Il gioco del momento è il WinforLife: i 4mila euro al mese per vent’anni fan-no gola e “ci provano quasi tutti quelli che entrano al bar”. La dea bendata si insegue ma non si dice: in pochi ne parlano con piacere. “Io? Non gioco mai a nulla”, sbotta un signore che ha strappato di nascosto un tagliando del Gratta e Vinci. “Non gioco spesso,

Uomo tra 30 e 50 anni: questol’identikit del cliente-tipo.Ma ci sono anche gli anziani

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4 Aprile 2010 Isolotto • Legnaia • Soffiano

Da quando la crisi si è fatta

sentire i pochi euro sopravvissuti

finiscono sempre più nella ricerca

dei numeri vincenti. L’ultimo

ad aprire, in ordine di tempo,

è stato uno spazio in via

de’ Vanni. Si punta su tutto:

dai cavalli alla pallamano

forse una volta al mese – racconta in-vece il 38enne Gianluca – preferisco il WinforLife perché mi sembra più facile vincere”. Opta invece per il Superena-lotto il 62enne Alessandro, ma “gioco solo una o due volte al mese”. Ma c’è anche chi dice no: “Né Superenalotto né altro, è un modo sbagliato di educare la gente”, spiega Alessandro, 50 anni. “Il denaro si deve fare col lavoro”, taglia

corto un ragazzo. Non devono pensar-la così i tanti che affollano la sala per scommesse sportive Match Point di via Lucca. Niente numeri ufficiali, “biso-gnerebbe contattare l’ufficio stampa di Roma”, spiega uno dei ragazzi allo sportello, ma la calca davanti agli scher-mi, anche nel pomeriggio di un giovedì qualsiasi, la dice lunga. Si scommette su tutto, dalle corse dei cavalli alla se-

rie B di calcio inglese, al campionato di pallamano. La clientela-tipo sembra uscita dal mitico “Febbre da cavallo” con Gigi Proietti: facce popolari, molti ancora indossano tute o vestiti da lavo-ro. “Mah, io scommetto solo 5-10 euro sulla Champions – racconta uno scom-mettitore – mi sembra più onesto: non spendo soldi per altri giochi”. E il banco vince (quasi) sempre.

ANTONELLA BASSITabaccaia, 45 anni

“La gente sta giocando di più. Sono aperta da due anni: per ora ho solo il lotto, ma tra poco avrò il Superenalot-to. Ho anche una piccola slot machine, ma i premi sono bassi. I più richiesti rimangono WinforLife e Gratta e Vinci. Col lotto abbiamo avuto qualche bella vincita grazie ai terni”

“Le personegiocanodi più”

GIACOMO BENATIStudente, 24 anni

“Non faccio nessuno di questi giochi gestiti dallo Sta-to, neppure quando il jackpot promette grandi cifre. Le probabilità di vincere sono davvero troppo basse e non mi va di regalare i miei soldi allo Stato. Invece preferi-sco giocare al poker on line: se te la sai cavare, qualche soldo arriva”

“Basse le probabilitàdi vincere”

Ecco gli interventi previsti questo mese

sulle strade del quartiere (salvo altri lavori

urgenti e quindi non programmati), che

comporteranno provvedimenti per la sosta

e la circolazione:

VIA SIMONE MARTINI

Per lavori di asfaltatura, da lunedì 12

a sabato 24 aprile sarà istituito un

divieto di transito in via Simone Martini,

nei tratti di volta in volta interessati

dall’intervento. Per raggiungere il Viadotto

all’Indiano dovranno essere utilizzate via

dell’Argingrosso e via Canova.

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5il giornale del tuo quartiere

Non c’è primavera che si rispetti senza la sua bella notte bianca, e per non essere da meno Floren-tia si organizza e propone al suo

popolo di nottambuli un appuntamento un po’ sui generis, fatto di spettacoli itineranti e piccole performance che prenderanno vita nei luoghi meno attesi della città. La data stabilita è il 30 aprile, quando dalle 19 alle 6 del mattino successivo verrà dato ampio spazio alla “insonnia creativa”, questo il sot-totitolo dell’edizione 2010. Nelle intenzioni dell’assessore alla cultura e contemporanei-tà di Palazzo Vecchio Giuliano da Empoli, la notte sarà animata da tante mini-perfor-mance che spazieranno nelle diverse disci-pline artistiche e che si svolgeranno non nei luoghi classici ma in giro per la città. “Sarà - spiega l’assessore - una sorta di wiki-Notte

Dove vai se la notte bianca non ce l’haiLA KERMESSE. Torna l’appuntamento con la serata più lunga dell’anno, con tanti nuovi eventi

Barbara Biondi Bianca, ovvero un progetto tagliato su mi-sura, dove il Comune offre un piccolo fi-nanziamento e gli spazi e ogni soggetto può costruire la ‘sua’ notte e condividerla con gli altri”. Secondo quanto previsto dal bando, che ha attirato circa 200 domande di parteci-pazione, saranno privilegiati i progetti itine-ranti e/o che prevedano più performance nel corso della notte, e che comunque coprano un arco temporale più ampio possibile. Pote-vano essere presentati progetti che prevede-vano performance a basso impatto acustico di teatro, danza e musica anche nei musei comunali, per i quali è prevista l’apertura straordinaria e gratuita. In particolare saran-no fruibili il Cortile di Michelozzo, il Salone dei 500, la Sala degli Elementi e Terrazzo di Saturno, Sala dell’Udienza e Sala dei Gigli a Palazzo Vecchio, e le sale al primo e secon-do piano del museo Bardini. Anche la Bi-blioteca delle Oblate sarà aperta per tutta la notte. L’amministrazione concederà la gra-tuità del canone per l’occupazione del suolo pubblico. Il bando per la presentazione del-le idee, che si è chiuso il 25 marzo scorso, prevedeva un finanziamento totale di 60mila euro da suddividere in micro-finanziamenti di massimo 2500 euro, destinati dal Comu-ne ai progetti migliori. “Il bando creato per questa iniziativa - ha commentato l’asses-sore - è l’ulteriore conseguenza delle nuove forme di finanziamento che stiamo portando avanti in questi mesi: non più contributi a pioggia, ma coinvolgimento delle associa-zioni su progetti specifici, per i quali sono previsti stanziamenti ad hoc”. Tra gli altri luoghi coinvolti, ci saranno anche la Casa del Cinema all’Odeon, alcuni musei statali, oltre a librerie e a numerosi teatri.

L’iniziativa prenderà

il via alle 19 di venerdì

30 aprile. In programma

performance in giro

per la città e nei musei

comunali, che per

l’occasione saranno

aperti al pubblico

Bollette indecifrabili addio. A partire dai prossimi gior-

ni, nelle case dei circa 300mila cittadini serviti da Publiacqua arriverà la nuova “Bolletta ami-ca”, fresca di un restyling rea-lizzato nel nome della massima trasparenza. I dati essenziali dell’utente raggruppati in due colonne, con indicazione precisa sugli importi dovuti, riepilogo di tariffe e metodi di determinazio-ne della spesa, date delle letture del contatore e dell’invio della bolletta successiva. Sul retro, il dettaglio del fatturato, la situa-zione dei pagamenti precedenti e le specifiche relative al servi-zio e al regolamento. L’utente sarà inoltre messo in allarme in caso di consumi anomali dovuti a perdite o guasti dell’impianto o di mancato pagamento di fat-ture precedenti. Colori e caratte-ri tipografici diversi metteranno in evidenza tutte le informazio-ni essenziali. Novità anche sul fronte dei pagamenti: da questo mese sarà infatti possibile ef-fettuarli in tutte le tabaccherie e ricevitorie del circuito Lotto-matica, e presto anche online o alle casse per il pagamento au-

tomatico installate agli sportelli dell’azienda. Trasparente, chia-ra, ricca di informazioni. Ma ciò che più interessa le famiglie è certamente il suo costo. “La no-stra – spiega il presidente di Pu-bliacqua Erasmo D’Angelis – è una bolletta leggera. Nel 2009 le famiglie dell’area di Publiacqua hanno consumato mediamente 117 metri cubi d’acqua ciascu-na, pari a 250 litri al giorno per persona. Il costo medio delle bollette è stato di 217 euro an-nui, circa 4 euro a settimana, più o meno la stessa cifra spesa per l’acquisto di acqua minerale in bottiglia”.

Sarà più chiara. Novità anche per i pagamenti

Publiacqua, cambia la bolletta

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6 Aprile 2010 Isolotto • Legnaia • Soffiano

Le prime margherite sui prati, le giornate più lunghe: la primave-ra è arrivata. Scoppia

la voglia di gite e passeggiate fuori porta, ma anche in città ci sono più chance per chi decide di concedersi una giornata, o anche soltanto mezza giorna-ta, nel verde. I parchi cittadi-ni sono l’ideale per una pausa green. In mezzo al traffico del-la zona di piazza della Libertà il giardino dell’Orticoltura è una vera oasi, sfruttabile anche per un picnic in pausa pranzo. O per gli acquisti floreali che rinfrancano lo spirito, con la mostra-mercato di piante e fiori che vi si tiene dal 25 aprile al 1° maggio. Per gli sportivi, poi, basta qualche passo e si arriva al giardino del Dragone, così chiamato per la sua caratteri-stica fontana. Siamo già in via Trieste, e da qui si può ammi-rare il panorama della città. Per chi invece si affaccenda intorno a piazza delle Cure, il parco di Villa Il Ventaglio è la soluzione per una boccata d’aria pura. La stessa che quanti lavorano fra via Pisana e ponte alla Vittoria possono respirare facendo una passeggiata nel parco di Villa Strozzi. Ma un netto migliora-mento è atteso a breve per tutta la città, grazie a un’iniziativa

di Palazzo Vecchio, che ha fat-to sapere che saranno piantati, entro il 2010, oltre 950 albe-ri per arginare le emissioni di smog e bilanciare il fiume di inquinamento che ogni gior-no viene prodotto in città. In linea con la storia di Firenze, le nuove piante che troveran-no spazio nelle zone della città più tartassate dal traffico saran-no tigli, frassini, olmi e aceri, tutti “adulti e a pronto effetto”, con una età compresa fra i 7 e gli 8 anni. Gli alberi, spiega-no dal Comune, oltre ad avere funzioni estetiche, di ombreg-giamento e regimazione delle acque, eserciteranno un impor-tante ruolo sull’abbattimento degli inquinanti atmosferici. I dettagli dell’operazione, che

costerà circa mezzo milione di euro e potrà contare su finan-ziamenti regionali relativi al cosiddetto “Pac” (Piano di at-tuazione comunale), sono sta-ti decisi dall’amministrazione con la consulenza della Facoltà di Agraria dell’università de-gli studi di Firenze. Per chi ha bambini, invece, le buone noti-zie dovrebbero arrivare dall’in-stallazione di alcuni giochi nei giardini di via del Mezzetta e di piazza Savonarola, come da voto, da parte della Commis-sione qualità urbana di Palazzo Vecchio, della mozione finaliz-zata a rendere più accoglienti e vivibili questi spazi, frequenta-tissimi dai piccoli abitanti dei quartieri interessati e dai loro genitori.

GIARDINI & CO. In arrivo nuovi giochi per bambini. Ma non solo

I parchi alla “prova primavera”Serena Wiedenstritt Al lavoro sui polmoni ver-

di del quartiere, pur nelle ristrettezze delle risorse dispo-nibili. Nel Q4 la sistemazione e manutenzione di giardini, parchi e angoli alberati è un puzzle che l’amministrazione porta avanti pezzo per pezzo. L’obiettivo più importante è di sicuro il recupe-ro completo degli 8,5 ettari del parco di Villa Strozzi, ma è an-che un risultato che non arriverà a brevissimo termine. La serie di interventi già compiuti e pro-grammati riguardano solo il “ver-de” vero e proprio, cioè la cura di alberi e piante, ma anche gli impianti idrici e tecnici, le opere murarie di confine, la viabilità, i servizi per gli utenti del parco. Tra le novità di questi mesi, le più visibili sono sicuramente le panchine dal design innovativo. Sistemate lo scorso anno, sono state apprezzate in questi mesi dai frequentatori del parco, che hanno gradito i due tipi dissemi-nati per il giardino, sia quelle con lo schienale altissimo, adatte per la lettura, sia quelle piatte. A pre-occupare rimangono soprattutto le condizioni del bosco di lecci che scende verso via Pisana: gli alberi sono consunti dalla “carie del legno”, un fungo parassita, e si prevede di operare entro pochi anni almeno 30 abbattimenti di alberi malati. Nutrita la lista de-gli interventi da portare a compi-mento, che dipendono da quanto si riesce a rosicchiare dal bilan-

cio. Per esempio, il campo di cal-cetto sul lato della via di Soffia-no versa in pessime condizioni. Sulla collina ha bisogno di una sistemata anche il muro di cinta che guarda il convento di Monte Oliveto, e attendono un recupe-ro il torrino nel lato affacciato su piazza Pier Vettori, l’edicola della zona boscosa e il portale di accesso a Monte Oliveto. Altre operazioni più semplici si con-cluderanno invece nelle prossime settimane in altre zone del quar-tiere: tra queste, la sistemazione dei giardini di via del Saletto, tra via Canova e via dei Bassi, e al-cuni lavori di rifacimento nei lotti più vecchi dell’Isolotto. “Questi sono interventi che abbiamo ere-ditato dal bilancio della vecchia consiliatura – spiega Leonardo Calistri, presidente della com-

missione ambiente del Q4 – con l’approvazione del nuovo bilan-cio comunale potremo stilare un nuovo programma di lavori nelle aree verdi”. Con qualche diffi-coltà, perché, dice Calistri, “le nostre competenze sono aumen-tate, ma non altrettanto le risorse a disposizione”.

Primo obiettivo il recupero di villa Strozzi

Per il verde c’è tanto da fare

/M.F.

IL PUNTO NEL QUARTIERE

Nutrita la lista degli interventi da portare a compimento

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7il giornale del tuo quartiere

zino, colmo di jukebox, flipper e biliardini da affittare. I 45 giri, in-vecchiati nei jukebox, diventavano merce preziosa per gli appassionati di musica, che un giorno iniziaro-no a richiedere LP. Da lì cominciò tutto. Giuseppe Calabrese, titolare del negozio, ne ha preso le redini

nel 1975. “La svendita iniziale – racconta Giuseppe – è passata alla storia: tre LP a 10mila lire. Accor-revano anche dalla provincia e si tuffavano negli scatoloni alla ricer-ca di dischi inglesi, introvabili al-trove”. Oggi negli scaffali, accanto a cd, dvd e film in affitto, spuntano vinili e magliette rockettare. Quel-lo di Giuseppe continua a essere un negozio alternativo, dove trovare, accanto alla raccolta di Sanremo, prodotti d’importazione di quali-tà. Il rock è il re incontrastato, dai nomi sconosciuti al grande pub-blico alle figure che hanno fatto la storia della musica come i Velvet Underground o gli Who. E’ questa ricercatezza di novità, di prodotti indipendenti, assieme alla cultura musicale di Giuseppe, a far anda-re avanti l’attività, mentre molti colleghi hanno dovuto chiudere i battenti. “Se in passato – spiega il titolare – si vendevano anche cento copie di una novità nel suo primo mese d’uscita, oggi, quando va bene, ne vanno via quindici. I tempi sono cambiati. Viviamo su una clientela che va dai 35 ai 70

All’Isolotto è un’istitu-zione. Una delle poche roccaforti della musica rimaste a Firenze. Si

chiama Yellow Records, ed è il ne-gozio di dischi di via Torcicoda. E’ lì dai tempi dell’alluvione, quando più che un negozio era un magaz-

REALTÀ DEL QUARTIERE. Il negozio di dischi di via Torcicoda resiste dai tempi dell’alluvione

Nella roccaforte della musica all’Isolotto

Annalisa Cecionesi

Andrea (noleggio film) all’interno del negozio

Era un magazzino di jukebox e flipper, poi i suoi 45 giri, ormai

“invecchiati”, sono diventati merce preziosa per gli appassionati:

da lì è iniziato tutto. E oggi è ancora un posto alternativo

anni. I giovani sono pochi, non si affezionano più alla musica”. La scaricano da internet, senza più la curiosità di sapere chi è il produtto-re del disco o dove è stato registra-to. E a farne le spese è la cultura. Ormai cd e dvd si trovano in edi-cola e al supermercato, sviliti come fossero gadget. Per i piccoli negozi è impossibile proporre una novità a meno di 20 euro. E il ricarico è minimo. “In Italia – conclude Giu-seppe - manca la volontà di far scendere i prezzi. Non ci aiutano le amministrazioni locali, spianan-do la strada a centri commerciali e catene di elettronica che propon-

gono cd a prezzi stracciati solo per vendere altri prodotti, come non ci aiuta il governo, che impone un’Iva del 20%, equiparando il cd a un bene di lusso”. Ma Giuseppe tiene duro e il suo negozio continua a es-sere il rifugio degli appassionati di musica. Una famiglia più che una clientela, dal momento che oggi entrano in negozio le terze gene-razioni. “E’ la passione a tenere in vita negozi come questo, la voglia di scoprire nuovi suoni, di scam-biare due chiacchiere con i clienti di sempre e la curiosità di aprire i pacchi appena consegnati. Ieri come oggi”.

Il titolare Giuseppe Calabrese

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8 Aprile 2010 Isolotto • Legnaia • Soffiano

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PRESENTANO IL LIBRO

Infermieri, educatori, ingegneri specializ-zati, ma anche elettricisti, amministrativi e lavoratori del turismo. Il 2010 si annuncia come un anno di grave crisi occupazionale

per la Toscana, ma ci sono ancora delle profes-sioni dove gli sbocchi lavorativi non mancano, anche se bisogna cercarli un po’. I dati Union-camere, infatti, dicono che le aziende della provincia di Firenze nel 2009 hanno registrato circa la metà delle assunzioni a tempo indeter-minato del 2008: da 17.090 a 9.340. Nonostante questo, per alcune categorie reperire personale non è stato facile. Su tutti gli infermieri, perché, come spiega il presidente del collegio fioren-tino, Gianfranco Cecinati, “il numero chiuso dell’università non risponde alle esigenze delle aziende, pubbliche e private”. Seguono a ruota gli insegnanti di scuola materna e gli educatori professionali, figure sempre più legate al mon-do delle cooperative. “C’è grande richiesta di servizi sociosanitari e educativi - spiega Stefa-no Meli, presidente di Confcooperative - non mancano lavoratori preparati, quanto quelli motivati”. Tra gli universitari, solo gli ingegne-

ri (soprattutto meccanici) sono richiesti, ma, come tutte le associazioni di categoria specifi-cano, spesso le aziende richiedono profili molto precisi, esperti iperspecializzati. Insomma, una laurea non vuol dire lavoro immediato. Anzi, dall’ultimo Rapporto sul lavoro dell’Irpet sem-bra che Firenze, nonostate stia meglio del re-sto della Toscana, abbia un tessuto produttivo poco avanzato. L’alta tecnologia non è di casa sulle rive dell’Arno, e i laureati, specialmente quelli giovani, appena usciti dall’università, o fuggono in altre zone d’Italia e all’estero, op-pure, come conferma la ricercatrice Lara An-toni, “si adattano a qualifiche e a stipendi più bassi di quelli che la laurea dovrebbe portare”. Va molto meglio, invece, per i diplomati, le

cui assunzioni sono state tre volte superiori a quelle degli universitari. In cima alla classifica ci sono quelli usciti dagli istituti commerciali, seguiti dal turistico. Anche dalla Confesercenti ammettono che, per quanto i turisti siano cala-ti, mancano profili professionalmente formati nella ristorazione, come cuochi o sommelier, e nell’accoglienza turistica. Specialmente serve gente che parli molto bene le lingue. Nel com-mercio e nell’artigianato, come già raccontato da Il Reporter nel mese scorso, manca il pas-saggio generazionale: non si trovano più panet-tieri, macellai, ambulanti di generi alimentari. Secondo la Confartigianato i più introvabili sono i falegnami, seguiti da pellettieri, vetrai, meccanici ed autoriparatori, carpentieri, parruc-chieri ed estetisti, sarti e modellisti, panettieri e pastai, idraulici e orafi. E Firenze sta peggio della media italiana. Un vero esercito di appren-disti mancati, perché i giovani preferiscono un lavoro subito più redditizio, come il call-center, ma che poi non dà grandi sbocchi futuri, non valutando le possibilità di crescita (anche eco-nomica) che le professioni artigiani permettono.

L’INCHIESTA/1. Il 2010 si annuncia come un anno di grave crisi occupazionale. Ma non per tutti

Quando a mancare sono i lavoratori

Riccardo Bianchi

Esistono professioni dove gli sbocchi ci sono, e dove per le aziende reperire

personale non è facile: dagli infermieri agli elettricisti, passando per gli addetti

al turismo. Per i diplomati assunzioni tre volte superiori rispetto ai laureati

Annunci di lavoro

ZOOM

Le gelaterie rimangono aperte da metà marzo (i più corag-giosi da febbraio) a ottobre, al massimo novembre. È la

stagione, che richiede lavoratori stagionali. Ma trovarli già preparati e volenterosi è così difficile che ormai c’è chi si è adattato a prenderli fissi. “Sono vent’anni che faccio il gelatie-re e ogni anno ho avuto gli stessi problemi - racconta Sandro Lazzeri, presidente di Confartigianato gelatieri e tra i fondatori di Gelatando - ogni volta dovevamo ritrovare gente nuova e perdere uno o due mesi a formarli. Poi qualcuno a luglio si stanca e va via, perché vuole andare al mare ad agosto o per-

ché, come ci è successo due anni fa, non vuole lavorare la sera. Perciò ci siamo decisi a prendere a tempo indeterminato due ragazze. Paghiamo di più, ma ci togliamo il pensiero. Ormai lo fanno in tanti”. Il problema è comune. I giovani non vogliono perdersi l’estate, qualcuno inizia, ma lascia a metà e gli uni-ci disponibili sono gli stranieri. Gli annunci di “cercasi com-messa” si sprecano, vanno da Santa Croce all’Affrico, e tutti chiedono una ragazza già esperta. “Con i lavori della tramvia abbiamo visto dimezzare il lavoro e di dipendenti ora non ne cerchiamo - racconta Stefano Trentanovi, di Righi in piazza

Batoni - ma per anni ci siamo scontrati con queste difficoltà e quasi tutti i colleghi le hanno anche adesso” A Firenze sono 67 le gelaterie artigianali, 124 in provincia. Fatti due conti, un bel po’ di posti. “C’è il problema che è un lavoro solo stagionale, ma anche che molti pensano sia facile - spiega Simone Bonini di Carapina, in piazza Oberdan, che ora ha aperto anche una ‘succursale’ in via Lambertesca - bisogna saper trattare con i clienti, consigliarli. Molti dopo poco se ne vanno. Certo, loro devono accettare di andare in ferie a gennaio, ma il datore di lavoro deve saperli gratificare”.

È tra le attività di cui c’è più richiesta, ma i giovani non vogliono perdersi l’estate. Così restano gli stranieri

C’era una volta il gelataio, quel mestiere che nessuno vuol più fare

primo piano

Nell’artigianato non c’èricambio generazionale:non si trovano più sarti,falegnami e panettieri

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10 Aprile 2010

Un investimento di oltre 679 milioni di euro e 5mila nuovi posti di lavoro creati tra il 2007 e il 2010 solo nel campo delle energie verdi. Sono i dati snocciolati dalla Regione

Toscana nel corso degli ultimi Green Days, le giornate per l’ambiente del novembre scorso. Un annuncio che sembra dire che anche in Toscana il futuro è verde, nel senso energetico del termine. La realtà, però, non lo è altrettanto. I regolamenti urbanistici troppo rigidi, la bu-rocrazia assillante, ma anche una certa improvvisazione di qualche azienda, stanno frenando proprio quel settore che è considerato il volano dell’economia, tra i pochi a poter far ripartire l’Italia dopo la crisi. “Molti dei co-muni fiorentini, e toscani, non permettono l’istallazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti perché rovinano il pa-esaggio”, spiega Sauro Ballini, presidente dell’Unione impiantisti della Cna provinciale. “Firenze è inflessibile. Si può anche capire per il centro storico, ma per la peri-feria no. In altri è difficile installarli addirittura sui tetti delle fabbriche; servono mille fogli, che chiedono tempo e soldi”. Un disincentivo che fa male, “perché negli ul-timi anni le imprese di impiantistica che hanno puntato sulle rinnovabili sono cresciute anche del 20, mentre chi è rimasto sul classico è crollato del 15%”. E, insieme

ai bilanci, anche gli organici sono aumentati. Servono ingegneri e periti elettrotecnici, ma anche gli edili, per le strutture di sostegno degli impianti. Secondo molti, le rinnovabili potrebbero essere lo sbocco per molti cas-saintegrati delle aziende della meccanica. Così è succes-so all’Electrolux di Scandicci, dove dalla produzione di frigoriferi si è passati a quella di pannelli fotovoltaici. E a insegnare il mestiere ai lavoratori ci penserà l’azienda di Carlo Chellini, che sempre a Scandicci sta preparando un grande impianto su un terreno da 120mila metri qua-drati: “La crisi si sente - racconta - ma soprattutto man-ca, a tutti i livelli, la volontà politica”. “Parlare di nuova occupazione è difficile - spiega Alfredo degl’Innocenti, presidente di Energycoop - sicuramente se gli impianti aumentano, dovranno essere mantenuti e ci sarà bisogno anche di altri elettricisti, ma esperti nel campo. Certo che se le banche non danno finanziamenti, le aziende non compreranno i pannelli”. Nel frattempo, però, si è creato anche indotto, fatto di piccole società e studi pro-fessionali, come quello di progettazione dell’ingegnere Roberto Giberti: “Le commesse ci sono e aumentano - ci racconta - il problema è che anche per un impianto fa-miliare ci vogliono sei mesi a causa delle pratiche. Alla fine molti rinunciano”.

In Toscana creati 5mila posti nel campo delle energie rinnovabili

in 4 anni, ma burocrazia e regolamenti urbanistici non aiutano.

E per molti questo potrebbe essere lo sbocco per i cassaintegrati

L’INCHIESTA/2. Tante le difficoltà che frenano un settore considerato il volano dell’economia

Il futuro è verde (ma il presente no)

Riccardo Bianchi

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IL CASO

La Pm Service, azienda di Pontassieve, si occupa soltanto di acquistare e rivendere pannelli e materiale fotovoltai-

co. Niente impianti, niente progetti. Quando è nata, nel ‘99, vendeva pochissimo. A dieci anni da quella data, il fatturato ha toccato i 20 milioni di euro, ha dieci dipendenti e ha inizia-to a vendere anche in Germania, Olanda, Belgio e Spagna. “I mercati esteri sono più reattivi - spiega uno degli amministra-tori, Andrea Parrini - i nostri regolamenti comunali sono trop-po restrittivi”. La Pm è divisa in tre settori: uno commerciale, uno amministrativo e uno tecnico, per assistere i clienti: “In

tutti e tre abbiamo preso giovani diplomati, li abbiamo formati sulle rinnovabili e ancora oggi continuano a seguire corsi di formazione per specializzarsi sempre di più”. Oltre alla bu-rocrazia, Parrini critica quelle società che non hanno investito nella professionalità: “Con l’arrivo delle tariffe agevolate per rivendere l’energia prodotta, in tanti si sono buttati nel settore, anche improvvisando. A volte a montare o rivendere i pan-nelli sono idraulici o tecnici dei condizionatori, e il servizio ne risente”. Secondo Parrini, però, questo è un settore che può trainare l’economia. “Nel 2010 puntiamo a raddoppiare

il fatturato, anche perché le richieste dall’estero aumentano e forse non riusciremo a rispondere a tutte. Basti pensare che ci riforniamo dalla Power One di Terranova Bracciolini, che l’an-no scorso ha prodotto pannelli per 450 Mw e quest’anno ha domande per 2.000 Mw”. Anche l’occupazione, ovviamente, ne risentirà positivamente: “Noi sicuramente prenderemo altre persone, una nel reparto tecnico e una in quello commerciale. Ma il discorso dovrebbe valere anche per gli altri, perché il momento è buono. L’energia verde potrebbe essere un volano per il paese e per Firenze”.

Nata nel ‘99, vanta ora dieci dipendenti e un fatturato di 20 milioni. “E assumeremo ancora”

L’azienda che da Pontassieve vende pannelli in mezza Europa

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Bei tempi quelli in cui ti potevi rivolgere all’uomo di casa e quello ti sapeva aggiustare tutto, dal pic-

colo guasto alla lavatrice, alle ante del pensile che non stanno più in squadra, al cambio delle gomme dell’auto. Vuoi per l’aumento di famiglie con un solo genitore, vuoi per il tempo sempre più sfilacciato tra i mille impegni della giornata, chi te le cambia più le guarnizioni del lavello? A volte poi capita che un uomo di casa non ci sia neanche. Ma lo si può prendere a noleggio. E’ l’idea di “Marito in affitto”, un marchio nato nel 2007 nel nord Ita-lia e dall’anno successivo esportato in tutto il paese, oltre che in Francia Germania. A Firenze è sbarcato il mese scorso, quando Giovanni Mo-nello, antellino di 53 anni, ha deciso di affiancare al lavoro di geometra (e di edicolante) la passione per il bricolage. E mettere sul mercato le sue competenze in campo do-mestico. Il servizio è pensato per togliere dai pasticci giovani e non più giovani signore alle prese con una serie di piccoli lavoretti che in genere verrebbero delegati al sesso forte. Ma a chiamare Giovanni non sono solo donne. “Principalmente single – spiega Monello – tra i 30 e i 40 anni. Si tratta di persone che vivono da sole, lavorano e hanno poco tempo per dedicarsi a queste incombenze, ma vantano un reddito medio-alto”. Anche se, assicura il “marito in affitto”, il servizio è uno di quelli che fa risparmiare. La ta-riffa dipende naturalmente dal tem-po speso e dal tipo di richiesta del cliente, ma il vantaggio sta nel fatto di non dover chiamare tre o quattro professionisti diversi (con relativi costi anche della sola uscita) per risolvere questioni di poco conto. Dal giardino alla cucina, dalle tuba-ture allo stuccaggio delle pareti, ce n’è per tutti gli imprevisti quotidia-ni, con qualche tocco in più che fa

Imbranati, impegnati o semplicemente

incapaci di impugnare chiavi inglesi

e brugola (o ago e fi lo)? Il “pronto

soccorso” per i piccoli grandi guai

quotidiani trova sempre più clienti.

Principalmente single, tra i 30

e i 40 anni, con poco tempo a

disposizione da dedicare alla casa

NUOVI MESTIERI. Dalle guarnizioni al giardinaggio, c’è chi fa dei lavoretti domestici un vero impiego

Professione marito. In affi tto

Paola Ferri

sempre curriculum. “Essendo prin-cipalmente un geometra – continua Giovanni – posso anche progettare impianti di irrigazione o prendere le misure delle stanze, con tanto di ela-borazione della mappa della casa”. Oppure offrire consulenza su pre-ventivi che ai profani possono appa-rire oscuri. Come quelli per i lavori condominiali, o - ancor peggio per il gentil sesso - quello del meccanico, pressoché scritto in un’altra lingua. Ma non solo una spalla per le don-ne, dicevamo. La ditta offre anche lavoretti tipicamente femminili. E qui entra in gioco il pool di esper-te del settore, tra sarte, stiratrici e via dicendo. Insomma un quadro completo di tutte quelle piccole in-

C’è chi prende a noleggio un marito e chi cerca il

sostegno di una nonna o di una mamma. Dove? Ma in rete, è ovvio. Nel senso che la ricerca parte da lì, ma l’aiuto si con-cretizza nella vita reale, al di là di schermi e tastiere. Dopo il bike sharing e il car sharing, arriva anche il “Mamma sha-ring”, letteralmente “madre in condivisione”, servizio pensato per chi necessita di consigli, suggerimenti, ricette o compagnia. Tutto rigorosa-mente gratuito. “L’intenzione è quella di offrire una rete di solidarietà al femminile – spiega Irene Peretti, respon-sabile delle relazioni esterne – in un momento di profonda crisi economica come que-sto”. L’idea nasce a Torino, a novembre dell’anno scorso, e da lì si espande in tutta Italia a macchia d’olio, fino a rag-giungere qualche centinaia di iscritti e oltre 200mila visite al portale online. E a formare una rete tutt’altro che virtuale. “Il contatto su internet è solo il punto di partenza – continua la Peretti – per poi incontrarsi e sostenersi a vicenda”. Tra le iniziative in ponte il riciclo dei giocattoli, che ha toccato l’apice sotto Natale. Ma non solo, la rete di genitrici si avvale anche di un gruppo di professionisti (volontari, natu-ralmente), in grado di rispon-dere a esigenze specifiche. La maggiore richiesta al mo-mento riguarda la consulenza legale, offerta gratuitamente dall’avvocato matrimonialista Laura Gaetini. Il gruppo può inoltre contare sull’esperienza di un cardiochirurgo, il dottor Danilo Santo. “Ma c’è anche chi cerca consigli più banali - conclude Irene Peretti – ad esempio quanto tempo dopo il parto può ricominciare ad andare in palestra, oppure se-gnala iniziative sul territorio che possono essere d’interes-se per altre madri”. Per fare squadra online e nella vita vera.

Solidarietà in “rosa”

E la mamma si condivide online

IN RETE

E per le incombenze tipicamente femminili entra in gioco un pooldi esperte del settore

tendenze

combenze di manutenzione che ab-biamo sempre meno voglia di fare. Finché non si sconfina negli inter-venti più consistenti. In tal caso me-glio chiamare un professionista del settore, lo stesso “coniuge in presti-to” ha pronta una lista di consigli. O trovarsi un marito vero che lo faccia per noi.

12 Aprile 2010

Momento delicato per la residenza popo-lare fiorentina. Le oltre 7.000 case Erp

(edilizia residenziale pubblica) non bastano a soddisfare una ri-chiesta sempre maggiore, men-tre gli sfratti per morosità (circa l’80% del totale nel 2009, dati Su-nia) contribuiscono ad alimentare

La grande emergenza delle case popolariEDILIZIA/1. Le oltre 7mila abitazioni Erp non bastano a soddisfare una richiesta sempre maggiore

Luca Serranò

il caso

Molte famiglie fi no a poco tempo fa autosuffi cienti si ritrovano

a barcamenarsi tra liste e graduatorie, e nel frattempo c’è chi

decide di farsi “giustizia” da solo occupando gli stabili sfi tti. Entro

l’estate saranno messi a disposizione 140 alloggi ristrutturati

il corto circuito sociale innescato dalla crisi economica. Migliaia e migliaia di famiglie, fino a pochi anni fa completamente autosuf-ficienti, si ritrovano oggi a bar-camenarsi tra liste e graduatorie, quasi in competizione l’un con l’altra per un tetto sopra la testa. “Serve un intervento dello Stato - spiega l’assessore alla casa del Comune di Firenze, Claudio Fan-toni - non scordiamoci che i fondi stanziati in tal senso nel 2007 sono stati anticipati dalla Regione e mai restituiti. Quei soldi sarebbe-ro stati essenziali per fronteggiare al meglio la questione abitativa”. Un chiaro riferimento al piano casa voluto dal centrodestra nel 2008, concentrato più sull’amplia-mento delle costruzioni esistenti che su un vero e proprio rilancio dell’edilizia popolare. “Sono state bloccate le risorse messe in campo l’anno prima - si lamenta Simone Porzio del Sunia, il sindacato degli inquilini e degli assegnatari - 550 milioni di euro destinati alla co-struzione e al recupero di alloggi. Solo in Toscana sarebbero sorte 1.500 case in più”. Nel frattem-po, in molti hanno deciso di farsi “giustizia” da soli, occupando gli stabili sfitti del Comune con “spe-dizioni” più o meno organizzate. Fenomeno che ultimamente sta prendendo una piega allarmante, con molte effrazioni in locali vuoti o disabitati, e che ben inquadra la commistione di illegalità e miseria cui fa da cornice questa vistosa emergenza sociale. Casa s.p.a., il consorzio di comuni fiorentini che gestisce il patrimonio abitativo, nel tentativo di mettere ordine al problema, invia da tempo i cosid-detti “bollettini d’indennità”, sorta di canone a carico degli occupanti. “L’abusivismo non può essere la risposta - dice Claudio Fantoni - le amministrazioni locali devono farsi carico del problema e agire in fretta. Noi – continua - stiamo andando a velocità doppia rispet-to al passato. Entro l’estate met-teremo a disposizione circa 140 alloggi ristrutturati ed entro un anno contiamo di arrivare a 450”. Altro intervento previsto è il re-cepimento della norma regionale sulla morosità incolpevole (quan-do il canone di affitto è superiore al 30% del reddito), figura giuri-dica che consente l’accesso alle graduatorie Erp. Gli stessi bandi, nelle intenzioni dell’assessore alla casa Claudio Fantoni, avran-no tempi dimezzati. “Il prossimo – conferma - sarà a fine 2010”.

I bandi avranno tempi dimezzati. Il prossimo saràalla fi ne dell’anno

“Non c’è nessuna novità. Si tratta di una pro-

cedura esistente già da molti anni, proprio non capisco il perché di questo polverone”. L’assessore alla casa Claudio Fantoni risponde con fermez-za alle domande sui bollettini di indennità (dai 130 euro in su) che Casa s.p.a. sta recapi-tando agli occupanti di alloggi popolari. “Non c’è nessuna regolarizzazione – spiega l’as-sessore - è un modo per tute-larli da eventuali danni erariali e non certo una sanatoria ma-scherata”. Il Movimento lotta per la casa, ad ogni modo, fa leva anche su questi pagamen-ti (oltre che sul generalizzato disagio economico) per chie-dere una sorta di moratoria per gli “occupanti senza titolo”, per coloro cioè che in virtù dell’uso indebito di abitazio-ni popolari sono depennati dalle relative graduatorie. “Le norme devono essere sempre rispettate - ribadisce Fantoni - gli esempi di altre città dimo-strano che abbassando la guar-dia si rischia di alimentare un vero e proprio racket del set-tore”. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Simone Porzio del Sunia, che denunciando la lentezza nell’assegnazio-ne degli alloggi e la troppa burocrazia si oppone comun-que alle soluzioni “abusive”. “I problemi sono tanti, ma non per questo possiamo ab-dicare al principio di legali-tà – dice - è una garanzia per tutti, ricordiamoci sempre che le famiglie che occupano un alloggio Erp impediscono ad altre l’esercizio di un diritto”. Una sorta di “guerra tra pove-ri” che, purtroppo, va in scena tutti i giorni negli anfratti della residenza popolare fiorentina. “I bollettini di indennità di Casa s.p.a. sono il male mino-re - conclude Porzio - anche se ci auguriamo la medesima so-lerzia nella prevenzione e nel-la lotta all’illegalità”.

L’assessore Fantoni

“Le norme devonoessere rispettate”

FOCUS

/L.S.

14 Aprile 2010

il caso

San Salvi, l’ex Panificio Militare, Sant’Orsola, ma anche le numerose caserme dismesse. In città gli stabili

vuoti non sono pochi e sono sparsi un po’ ovunque, dal centro storico alla periferia. Proprio nel cuore cit-tadino ci sono due delle strutture più note: l’ex cinema Apollo, in via Na-zionale, e l’ex convento di Sant’Or-sola, in via Guelfa. Per il primo, chiuso dall’86, nel 2004 il consiglio comunale approvò il piano per farvi nascere un residence, un ristorante, dei negozi e un garage, ma i lavo-ri sono partiti solo l’anno scorso. Sant’Orsola, dopo anni passati impacchettata dalle impalcature, in marzo è andata definitivamente in mano alla Provincia: l’idea è di rendere la struttura al quartiere, con spazi commerciali, un auditorium polivalente, una parte del liceo arti-stico Alberti e un presidio di polizia. Di proprietà del Comune di Firenze è l’ex Meccanotessile, l’allora Gali di Rifredi. Trentamila metri quadri

che da trent’anni cadono a pez-zi. I lavori di recupero, iniziati nel 2003, sono fermi dopo la denuncia dell’azienda arrivata seconda nella gara di appalto. Il sindaco Matteo Renzi ha affermato di volerlo ven-dere, dicendo di no al centro per l’arte contemporanea. Ancora, però, non c’è niente di sicuro, così come su San Salvi. Nel parco dell’ex ma-nicomio, dove hanno sede molti uf-fici della Asl, ci sono anche palazzi di proprietà comunale, vuoti. A novembre uscì la notizia che l’am-ministrazione vorrebbe acquistare tutto il parco per costruirvi un quar-tiere residenziale. Per ora sono solo parole. Tra le strutture vuote più im-portanti ci sono anche il rudere delle poste di via del Pratellino, la Mani-fattura Tabacchi alle Cascine e l’ex Panificio Militare. Queste ultime due hanno, tra i proprietari, la Bal-dassini Tognozzi Pontello, società al centro delle indagini sullo scandalo della Protezione Civile. Difficile, perciò, ipotizzare una soluzione ve-

loce per questi edifici. Vi sono poi molti altri palazzi un tempo in mano alla Difesa, poi venduti ai privati e adesso abbandonati: la scuola di sanità militare e la caserma Vittorio Veneto di costa San Giorgio, i de-positi di carburanti di Coverciano, la caserma De Laugher sul lungarno della Zecca. Non vanno dimentica-

ti neppure gli stabili teoricamente vuoti ma praticamente no: quelli occupati. Su tutti l’ex Meyer alle Cure, dove si sono insediati alcuni rifugiati politici, il condominio di viale Matteotti, il centro sociale di Firenze Sud, e anche la struttura del Fosso Macinante e l’ex ospedale di Poggio Secco, sopra il Cto: nel pri-

mo, di proprietà del Comune, sono finiti i somali evacuati dalla scuola Caterina da Siena, sul viale Guidoni, dopo l’incendio di dicembre scorso, mentre nel secondo dal 2008, dopo un accordo con la Croce Rossa, ri-siedono “regolarmente” numerose famiglie straniere che cinque anni prima l’avevano occupato.

L’ex cinema Apollo

Riccardo Bianchi

La crisi economica c’è e per le famiglie fiorentine

ha ripercussioni in tutti i cam-pi, compreso quello dell’abi-tazione. È quanto è emerso dall’ultimo congresso cittadi-no del Sunia, il sindacato uni-tario degli inquilini. Se ac-quistare una casa costa meno, perché sempre meno persone se la possono permettere, ne-gli ultimi due anni sono saliti i prezzi degli affitti. Simone Porzio, il segretario provin-ciale, la chiama “rendita di speculazione”. Tanti turisti e tanti universitari sempre alla ricerca, il che porta i pro-prietari ad alzare le somme. E oggi Firenze è la terza cit-tà più costosa d’Italia, dopo Roma e Milano. “Un tempo una giovane coppia prendeva un mutuo, aiutata dai genitori, e si comprava un appartamen-to - racconta Porzio – oggi, con uno dei due disoccupato, si ritrova nella categoria dei ‘forzati dell’affitto’. Ma quel-li che prima erano i ‘forzati dell’affitto’ ora si ritrovano

con rate arretrate da pagare e lo sfratto sulla testa, e cercano case pubbliche che però non ci sono”. A essere cascati in quest’ultima fascia di disagio, dove un tempo c’erano “sban-dati” e famiglie sfortunate, oggi sono soprattutto laurea-ti, con stipendi medio-bassi o addirittura senza un’entrata. Oggi le case popolari a Firen-ze sono poche. Secondo il Su-nia servirebbero almeno altri 1.500 alloggi, divisi tra cano-ne sociale e canone propor-zionale al reddito. “E bisogna cambiare la legge regionale del ‘96 per l’edilizia pubblica. Per entrare in una di queste abitazioni ottiene più punteg-gi chi è sotto sfratto, anche perché è finito il contratto, di chi ha un canone alto propor-zionato al nucleo familiare e al reddito”. Ma soprattutto, per Porzio, serve un cambio di rotta della politica: “Deve favorire l’affitto, non più l’ac-quisto della casa: per anziani e giovani al primo impiego non c’è alternativa”.

“Favorire l’affi tto,non più l’acquisto”

L’OPINIONE. Parla Simone Porzio (Sunia)

EDILIZIA/2. Dal centro storico alla periferia, le strutture non utilizzate sono sparse un po’ ovunque

Intanto la città è piena di spazi vuoti

Da San Salvi al Panifi cio Militare, dall’ex

Apollo alle caserme dismesse: tanti

gli immobili in attesa di un futuro

e sul cui destino restano molte incertezze

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ON THE ROAD/1. Percorsi modificati, sensi invertiti. Ecco quanto ci vuole per viaggiare in città

Valzer della frizione, atto secondoA 12 mesi di distanza

Il Reporter è tornato

sulle strade di Firenze

per capire quanto

ci vuole ad attraversarla

e per scoprire un blog

che suggerisce quando

cambiare percorso

Il valzer della frizione, così si intitolava l’articolo scritto esattamente un anno fa a proposito del traffico fiorentino. Un ar-ticolo che parlava dello stress al volante,

dei fiorentini che passano sempre più tempo in coda (esattamente 5 giorni l’anno) e sulla via-bilità cittadina che spesso sembra brancolare nel buio. Un anno, e molti cambiamenti dopo, siamo di nuovo a parlare di traffico, cercando di mettere a confronto le strade di ieri e le strade di oggi, tentando di fare una valutazione, sep-pure approssimativa, della qualità della vita degli automobilisti della bella Florentia. Come tutti sanno, negli ultimi trecensosessantacin-que giorni la viabilità fiorentina ha subito dei forti sconvolgimenti, dovuti innanzitutto a due cambiamenti: la pedonalizzazione del Duomo e delle strade limitrofe in primis, inversione di tendenza che ha permesso di respirare ad alcuni dei luoghi più belli della città ma ha catalizza-to il flusso di auto su alcune arterie, e l’avvio della linea 1 della tramvia, che ha sconvolto il già precario equilibrio della zona Isolotto/via-le Talenti. Cambiamenti calibrati e studiati dai tecnici, che hanno fatto di tutto per non rendere troppo traumatico il risultato all’atto pratico, con risultati talvolta convincenti, tal altra meno. Per capire se davvero gli sconvolgimento del traffico sono stati ben assorbiti dalla città, fa-cendo la tara delle immancabili lamentele degli automobilisti che continuano a rimanere imbot-tigliati in code infinite. Il risultato non è tanto diverso da quello dell’anno passato. Abbiamo

ripercorso le stesse strade, eccezione fatta per un nuovo percorso “critico”, ovvero quello che separa la stazione di Santa Maria Novella dal capolinea opposto della linea 1 della tramvia a villa Costanza, nel comune di Scandicci. Ci è sembrato quantomeno doveroso inserire nella nostra indagine il percorso parallelo a quello del tram, calcolando tempi, annessi e connessi negli orari di punta e in momenti di normale afflus-so. Sembrerà strano ma i tempi si sono dilatati solo di pochi minuti. Tramvia a parte, ci vuole un po’ tempo in più per raggiungere l’aeroporto dalla stazione, essendo cambiata la via di uscita dall’area di Santa Maria Novella (prima si usci-va da via Valfonda, adesso da via della Scala),

stesso discorso per il tragitto piazza Ferrucci-Osmannoro, che risente dei rallentamenti nei dintorni della Fortezza. Sostanzialmente i tempi si sono allungati, ma non in modo sconvolgente come verrebbe da pensare. I cambiamenti sono, ancora adesso, all’ordine del giorno, sia per i lavori sia per adeguamenti, e spostamenti di fer-mate e tragitti dei mezzi pubblici. Una soffiata per chi vuole essere tenuto costantemente ag-giornato su chiusure, interruzioni, strade, lavori e altri argomenti riguardanti da vicino il traffico cittadino. E’ nato da pochi mese il curioso blog di Andrea Margheri, 21enne studente di infor-matica che si chiama Florencetraffic (http://florencetraffic.altervista.org/blog/), una specie

di bollettino puntuale, condito da qualche com-mento sulle news riguardanti le strade fiorenti-ne. Il motivo che spinge un giovane a scrivere un blog sulla strada (e non sui fatti suoi come fa la maggior parte dei ragazzi della sua età) è dettato da un motivo quanto mai semplice. “Vivo vicino alla tramvia e ho visto il cantie-re crescere, da qui nasce il mio interessamento all’argomento - spiega il blogger - e ho deciso di farlo perché mi fa piacere pensare che magari grazie al blog qualche persona in più sia infor-mata su quello che succede a Firenze”. D’ora in avanti gli automobilisti fiorentini non avranno più scuse: per essere informati in tempo reale basterà un clic.

Caterina Gentileschi

focus

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focusON THE ROAD/2. Le prove de Il Reporter, per capire quanto è cambiata la viabilità cittadina

Un anno dopo: stesse code stesso stress2009

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17

deranno per lavorare in coordina-mento con i chirurghi dell’ospe-dale pediatrico Saint Damien. Ma non solo. Perché, nel medio termi-ne, sarà costruita anche una fab-brica di protesi, e verrà realizzato un nuovo centro per i programmi di riabilitazione per bambini disa-bili che andrà a sostituire quello che esisteva a Petionville, crollato nel sisma. È così che, ad Haiti, si cerca di rispondere al terremoto. Affrontando tutte le emergen-ze senza però dimenticarsi della quotidianità, di quelle migliaia di persone che ancora oggi, a Port au Prince, vivono in tendopoli senza cibo, acqua e assistenza medica. Così come senza dimenticarsi de-gli orfani del terremoto, di tutti quei bambini e quelle bambine ri-masti senza famiglia: per far fonte anche a questa, di emergenza, sarà ampliato l’orfanotrofio Kay Saint Helene di Kenscoff, e ne verrà costruito uno nuovo. Intanto, sono già giunti in Italia alcuni piccoli haitiani dall’ospedale pediatrico N.P.H Saint Damien, per ricevere cure urgenti. E questi sono solo al-cuni dei problemi dell’isola, delle attività che la Fondazione Fran-cesca Rava sta portando avanti per affrontare le emergenze e per avviare la ricostruzione. Per rag-giungere la quale c’è ancora biso-gno dell’aiuto di tutti.

Ad Haiti sono trascorsi tre mesi dal terremoto. E se nel resto del mon-do ormai se ne parla

sempre meno, nell’isola caraibica – già prima del sisma dello scorso 12 gennaio uno dei Paesi più po-veri della Terra, con oltre la metà della popolazione costretta a do-ver fare i conti con la malnutrizio-ne – l’emergenza continua. Anzi, sarebbe il caso di dire le emer-genze continuano. Perché ce ne sono tanti, di drammi: tra questi, uno dei più tremendi è quello dei bambini mutilati e disabili. Sono migliaia i piccoli rimasti senza mani, braccia o gambe a causa del terremoto: piccoli che, in un Paese dove vivere è difficile anche per i bambini “normali”, dovranno affrontare enormi problemi per mangiare, studiare e giocare. In una parola, per sopravvivere. E sono talmente tanti che c’è già chi parla di “una generazione di muti-lati”. Ma, anche in una simile tra-gedia, una buona notizia c’è. Ed è che alla Casa dei Piccoli Angeli, ovvero al centro di riabilitazione realizzato dalla Fondazione Fran-cesca Rava – N.P.H Italia Onlus, operativa ad Haiti da 22 anni, 60 bambini hanno ricominciato a camminare, grazie al programma di applicazione di protesi tempo-ranee avviato il 23 febbraio scor-so. Da allora, l’obiettivo è quello di applicare protesi a 10-15 bam-bini alla settimana, grazie anche ad attrezzature arrivate dall’Italia e a team di fisiatri e ortopedici provenienti da diverse ortopedie del nostro Paese, che si avvicen-

Tra i tanti drammi con cui la popolazione si trova a dover fare i conti c’è quello dei

bambini mutilati, che a causa del sisma hanno perso mani, braccia o gambe. Ma alla

Casa dei Piccoli Angeli 60 di loro hanno ricominciato a camminare grazie alle protesi

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Haiti tre mesi dopo, c’è ancora molto da fare

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CAUSALE: TERREMOTO HAITI

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La Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros PequeñosHermanos, presente da 20 anni nell’isola quarto mondo di Haiti con numerosi progetti per l’infanzia, sottola guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea.

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HAITIUN AIUTOIMMEDIATO PER I BAMBINICOLPITI DAL TERREMOTO!

FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958

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CAUSALE: TERREMOTO HAITI

LA TUA DONAZIONE SERVIRÀ PER L’INVIO DI TEAM MEDICI ALL’OSPEDALEPEDIATRICO N.P.H. SAINT DAMIEN DELLA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA, LARIABILITAZIONE, LA CURA E L'APPLICAZIONE DI PROTESI AI BAMBINI CHEHANNO SUBITO FRATTURE E AMPUTAZIONI, L’ACCOGLIENZA DI BAMBINIORFANI, LA RICOSTRUZIONE DI CASE PER GLI SFOLLATI DELLE TENDOPOLI.

La Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros PequeñosHermanos, presente da 20 anni nell’isola quarto mondo di Haiti con numerosi progetti per l’infanzia, sottola guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea.

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politica

I giochi sono fatti. O quasi. Già, perché per qualche giorno ancora terranno ban-co le nomine degli assessori e i possibili avanzamenti in lista. I 55 scranni in Con-

siglio regionale però (dieci in meno rispetto all’ultima legislatura) sono già stati spartiti tra le coalizioni. Trentatré alla maggioranza, ventidue all’opposizione. Sono 24 le poltrone riservate al Pd (più quella del presidente), il che assicura il posto innanzitutto ai cinque del listino bloccato (Daniela Lastri, Alberto Mo-naci, Caterina Bini, Pieraldo Ciucchi e Andrea Manciulli). A seguire entreranno sicuramen-te i primi cinque in lista nella circoscrizione fiorentina (Vittorio Bugli, Gianluca Parrini, Alessia Ballini, Paolo Bambagioni e Nicola Danti), mentre rimarrà per certo fuori il co-ordinatore metropolitano Simone Naldoni. Ben cinque seggi invece se li conquista l’Idv, che porterà in Consiglio l’attuale assessore comunale all’ambiente Cristina Scaletti. No-tizia, questa, che fa intravedere all’orizzonte qualche trasformazione anche in Palazzo Vec-chio. Tre posti riservati nel salone anche per la Federazione di Sinistra e Verdi: sono quelli di Monica Sgherri, Paolo Marini e Mauro Ro-manelli. Non ci saranno molte novità, invece, tra i banchi dell’opposizione. Tra i diciassette seggi del Pdl, oltre a quello destinato alla can-didata alla carica di governatore, rieletti Ales-sandro Antichi, Stefania Fuscagni, Nicola Na-scosti e Paolo Marcheschi. Ce l’ha fatta anche Giovanni Donzelli, “vecchia” conoscenza di Palazzo Vecchio, che era candidato a Pisa. La vera novità è l’ascesa “verde”: debutto con il botto per la Lega Nord, che passa dal risicato 1,27% delle scorse elezioni al 6,5%, conqui-stando il posto a tre dei suoi. Il grande escluso rimane Mario Razzanelli a cui, nonostante la performance del Carroccio, non resterà che tenersi il suo posto nel Salone dei Duecento. L’ha spuntata anche l’Udc, con il 4,8%. A rappresentarla, oltre al candidato presidente Francesco Bosi, dovrebbe tornare a sedere in Consiglio Marco Carraresi. Nessuna poltrona per i radicali, sostenuti da Alfonso De Virgi-liis, né per Forza Nuova, capitanata da Ilario Palmisani, che non sono riusciti a oltrepassare l’1%. Tracciata la mappa, il nuovo corso è an-cora tutto da disegnare.

Paola Ferri

politica

Ha fatto meglio di Martini nel 2005 (che però contava su una co-alizione diversa, in cui mancava all’appello Rifondazione), con-quistando oltre due punti percentuali in più. Enrico Rossi fa il suo ingresso a Palazzo Sacrati Strozzi forte di un risultato che non

lascia adito a dubbi. La sua coalizione Toscana democratica sfiora il 60% delle preferenze dei sei toscani su 10 che si sono recati alle urne, mentre Pdl e Lega Nord insieme si fermano al 34,4%. “Sarò il presidente di tutti” chiarisce immediatamente il neogovernatore. E mentre avviene il passaggio di conse-gne tra Rossi e Martini (o meglio il passaggio di cravatta), già si pensa agli equilibri interni della maggioranza prossima ventura. Perché se è vero che qui in terra toscana la sinistra ha ottenuto uno dei migliori risultati (secondo solo a quello della Basilicata) e il Pd di casa nostra si è affermato come il “primo Pd d’Italia” (parola del segretario regionale Andrea Manciulli), incas-sando il 42%, la sorpresa arriva dall’Idv. Un sonoro 9,4% che porta in dote ai dipietristi ben cinque scranni in Consiglio regionale. Seggi che saranno fondamentali alla tenuta della maggioranza. Un bel balzo in avanti rispetto alle scorse regionali, che valsero all’Idv uno 0,88%, ma anche rispetto alle politiche di due anni fa, quando il partito raggiunse circa il 3,5%. Altro risul-tato al di sopra delle aspettative quello della Federazione di Sinistra e Verdi, riusciti ad andare oltre il 5%. Rimane fuori per un pelo, invece, Sinistra Eco-logia e Libertà, assestatasi al 3,8%, poco sotto lo sbarramento del 4 previsto dalla legge elettorale regionale sperimentata per la prima volta a questo giro. A fare il botto dall’altra parte della barricata è la Lega Nord, che moltiplica il risultato del 2005 incassando il 6,5%. Voti in gran parte erosi all’interno dello stesso centrodestra. Il Pdl di Monica Faenzi si attesta al 27%, ottenendo nella circoscrizione fiorentina una delle peggiori performance, con poco più del 23%. Scavalca la soglia di sbarramento anche Francesco Bosi con l’Udc e annuncia che “la partita non è finita, continuerà dai banchi dell’opposizione, a fianco del Pdl”. Se ci sarà la Faenzi a dar battaglia in Consiglio regionale

Francesca Puliti

I festeggiamenti con il comitato elettorale

REGIONALI/1. Il candidato del centrosinistra elettro presidente con il 59.7% dei voti

È Enrico Rossi il nuovo governatore

Le persone aL centro deLLe sceLteConsolidare i risultati fin qui ottenuti e, dove possibile, migliorarli. Questo l’obiettivo di Enrico Rossi per quanto riguarda la sanità. Tra i propositi per la nuova legislatura, ci sono quelli di realizzare le priorità del piano sanitario re-gionale in vigore, confermare i piani di investimento – sbloccando le risorse soprattutto per nuovi ospedali e per l’adeguamento delle strutture sanitari esistenti – e mantenere l’impegno sul fronte del sostegno alla non autosuf-ficienza, delle politiche sociali e per i disabili, “mettendo sempre le persone al centro delle scelte”. “Il sistema socio-sanitario toscano non deve più essere orientato a un mero assistenzialismo passivo, ma deve cercare di favorire la vita attiva delle persone, il dinamismo sociale, il contrasto delle disugua-glianze, la lotta contro malattie ed insufficienze ancora non debellabili”, ha spiegato Rossi, secondo cui “la sanità pubblica è un vero motore di sviluppo per l’intera regione”.

SANItàUna cItta’ da 3 MILIonI e 700MILa aBItantIUna città da 3 milioni e 700mila abitanti. Guardando la Toscana in questa prospettiva diventa ancor più inconcepibile un sistema di trasporti regionali frammentato come il nostro. Strade al primo posto, ma non solo. “Basta con la rivalità tra l’aeroporto di Pisa e quello di Firenze, occorre ragionare in una logica integrata” ha recentemente annunciato il neogovernatore. Collega-menti più veloci e diretti, dunque, tra le due città. E poi, in secondo luogo lo sviluppo di Peretola. Che resterà comunque un city airport. Tra le priorità anche quella di sciogliere il nodo dell’Alta velocità, che, insieme all’autostra-da costiera dovrebbe finalmente dotare la regione di due dorsali di sposta-mento. Dando una mano, allo stesso tempo, alla mobilità dei pendolari. “Se solleviamo dal tappo di Firenze i treni veloci potranno viaggiare più treni regionali” afferma Rossi. E c’è da prestare una fiducia a uno che ha percorso gran parte dei chilometri di campagna elettorale sui binari.

INFRAStRUttUREattrarre InvestIMentI In toscanaLui, in campagna elettorale, l’aveva spiegata così: “Lavoro, lavoro e an-cora lavoro”. Questa, in sintesi, la ricetta indicata da Rossi per uscire dalla crisi, il cui obiettivo, su questo fronte, è quello di creare tutte le con-dizioni necessarie per favorire l’occupazione, “per tornare a far correre la Toscana”. Per far questo, il primo impegno è quello di velocizzare gli insediamenti industriali di chi vuol investire nella regione, velocizzando le decisioni politiche per il rilascio delle autorizzazioni e individuando aree vincolate all’industrializzazione, favorendo le imprese che inve-stono in Toscana. L’obiettivo, infatti, è quello di attrarre investimenti di industrie ad alto valore aggiunto, per combattere così disoccupazione e cassaintegrazione e arrestare il processo di precarizzazione. Nuovi posti di lavoro, secondo Rossi, dovranno venire anche dal settore delle energie rinnovabili.

LAVORO

ancora non è dato sapere. La candidata alla carica di go-vernatore si è per ora lasciata ogni strada aperta, dichia-randosi a disposizione del partito, ma anche a tornare a Castiglione della Pescaia per indossare di nuovo la fascia tricolore. Quel che è certo è che, a campagna chiusa, i primi impegni annunciati dai due principali concorrenti sono tutt’altro che astratti e ideologici. Il primo impegno

di Rossi governatore sarà quello di portare ai detenuti i nuovi materassi, così come promesso. Mentre con la Faenzi l’intesa è già stata trovata su un punto: la realizza-zione di un centro di riabilitazione per i disturbi dell’ali-mentazione proprio in quel di Castiglione. Le premesse per il mandato appena aperto appaiono, se non concilian-ti, quantomeno concrete.

CANDIDATO PRESIDENTE VOTI % LISTA VOTI %

ENRICO ROSSI 1.055.751 59,7 FED. DELLA SINISTRA - VERDI 80.017 5,3

ITALIA DEI VALORI 143.194 9,4

SINISTRA ECO. E LIBERTA' 57.815 3,8

PD - RIFORMISTI TOSCANI 641.214 42,2

TOSCANA DEMOCRATICA 922.240 60,7

MONICA FAENZI 608.680 34,4 IL POPOLO DELLA LIBERTA' 412.118 27,1

LEGA NORD 98.523 6,5

PER LA TOSCANA 510.641 33,6

FRANCESCO BOSI 81.106 4,6 UNIONE DI CENTRO 72.548 4,8

UNIONE DI CENTRO 72.548 4,8

ALFONSO DE VIRGILIIS 13.892 0,8 LISTA BONINO PANNELLA 8.414 0,6

LISTA BONINO PANNELLA 8.414 0,6

ILARIO PALMISANI 7.980 0,5 FORZA NUOVA 5.588 0,4

FORZA NUOVA 5.588 0,4

VOTI VALIDI 1.767.409 100,0 VOTI VALIDI 1.519.431 100,0

BIANCHE 20.109 1,1

NULLE 39.591 2,2

VOTI AI SOLI CANDIDATI 247.937 14

REGIONALI/2. Giochi fatti per l’assemblea della Toscana: ecco come saranno divisi i 55 scranni

Consiglio, la maggioranza dice trentatré

I pUNtI chIAVE dEL pROGRAmmA ELEttORALE

20 Aprile 2010

politica

I giochi sono fatti. O quasi. Già, perché per qualche giorno ancora terranno ban-co le nomine degli assessori e i possibili avanzamenti in lista. I 55 scranni in Con-

siglio regionale però (dieci in meno rispetto all’ultima legislatura) sono già stati spartiti tra le coalizioni. Trentatré alla maggioranza, ventidue all’opposizione. Sono 24 le poltrone riservate al Pd (più quella del presidente), il che assicura il posto innanzitutto ai cinque del listino bloccato (Daniela Lastri, Alberto Mo-naci, Caterina Bini, Pieraldo Ciucchi e Andrea Manciulli). A seguire entreranno sicuramen-te i primi cinque in lista nella circoscrizione fiorentina (Vittorio Bugli, Gianluca Parrini, Alessia Ballini, Paolo Bambagioni e Nicola Danti), mentre rimarrà per certo fuori il co-ordinatore metropolitano Simone Naldoni. Ben cinque seggi invece se li conquista l’Idv, che porterà in Consiglio l’attuale assessore comunale all’ambiente Cristina Scaletti. No-tizia, questa, che fa intravedere all’orizzonte qualche trasformazione anche in Palazzo Vec-chio. Tre posti riservati nel salone anche per la Federazione di Sinistra e Verdi: sono quelli di Monica Sgherri, Paolo Marini e Mauro Ro-manelli. Non ci saranno molte novità, invece, tra i banchi dell’opposizione. Tra i diciassette seggi del Pdl, oltre a quello destinato alla can-didata alla carica di governatore, rieletti Ales-sandro Antichi, Stefania Fuscagni, Nicola Na-scosti e Paolo Marcheschi. Ce l’ha fatta anche Giovanni Donzelli, “vecchia” conoscenza di Palazzo Vecchio, che era candidato a Pisa. La vera novità è l’ascesa “verde”: debutto con il botto per la Lega Nord, che passa dal risicato 1,27% delle scorse elezioni al 6,5%, conqui-stando il posto a tre dei suoi. Il grande escluso rimane Mario Razzanelli a cui, nonostante la performance del Carroccio, non resterà che tenersi il suo posto nel Salone dei Duecento. L’ha spuntata anche l’Udc, con il 4,8%. A rappresentarla, oltre al candidato presidente Francesco Bosi, dovrebbe tornare a sedere in Consiglio Marco Carraresi. Nessuna poltrona per i radicali, sostenuti da Alfonso De Virgi-liis, né per Forza Nuova, capitanata da Ilario Palmisani, che non sono riusciti a oltrepassare l’1%. Tracciata la mappa, il nuovo corso è an-cora tutto da disegnare.

Paola Ferri

politica

Ha fatto meglio di Martini nel 2005 (che però contava su una co-alizione diversa, in cui mancava all’appello Rifondazione), con-quistando oltre due punti percentuali in più. Enrico Rossi fa il suo ingresso a Palazzo Sacrati Strozzi forte di un risultato che non

lascia adito a dubbi. La sua coalizione Toscana democratica sfiora il 60% delle preferenze dei sei toscani su 10 che si sono recati alle urne, mentre Pdl e Lega Nord insieme si fermano al 34,4%. “Sarò il presidente di tutti” chiarisce immediatamente il neogovernatore. E mentre avviene il passaggio di conse-gne tra Rossi e Martini (o meglio il passaggio di cravatta), già si pensa agli equilibri interni della maggioranza prossima ventura. Perché se è vero che qui in terra toscana la sinistra ha ottenuto uno dei migliori risultati (secondo solo a quello della Basilicata) e il Pd di casa nostra si è affermato come il “primo Pd d’Italia” (parola del segretario regionale Andrea Manciulli), incas-sando il 42%, la sorpresa arriva dall’Idv. Un sonoro 9,4% che porta in dote ai dipietristi ben cinque scranni in Consiglio regionale. Seggi che saranno fondamentali alla tenuta della maggioranza. Un bel balzo in avanti rispetto alle scorse regionali, che valsero all’Idv uno 0,88%, ma anche rispetto alle politiche di due anni fa, quando il partito raggiunse circa il 3,5%. Altro risul-tato al di sopra delle aspettative quello della Federazione di Sinistra e Verdi, riusciti ad andare oltre il 5%. Rimane fuori per un pelo, invece, Sinistra Eco-logia e Libertà, assestatasi al 3,8%, poco sotto lo sbarramento del 4 previsto dalla legge elettorale regionale sperimentata per la prima volta a questo giro. A fare il botto dall’altra parte della barricata è la Lega Nord, che moltiplica il risultato del 2005 incassando il 6,5%. Voti in gran parte erosi all’interno dello stesso centrodestra. Il Pdl di Monica Faenzi si attesta al 27%, ottenendo nella circoscrizione fiorentina una delle peggiori performance, con poco più del 23%. Scavalca la soglia di sbarramento anche Francesco Bosi con l’Udc e annuncia che “la partita non è finita, continuerà dai banchi dell’opposizione, a fianco del Pdl”. Se ci sarà la Faenzi a dar battaglia in Consiglio regionale

Francesca Puliti

I festeggiamenti con il comitato elettorale

REGIONALI/1. Il candidato del centrosinistra elettro presidente con il 59.7% dei voti

È Enrico Rossi il nuovo governatore

Le persone aL centro deLLe sceLteConsolidare i risultati fin qui ottenuti e, dove possibile, migliorarli. Questo l’obiettivo di Enrico Rossi per quanto riguarda la sanità. Tra i propositi per la nuova legislatura, ci sono quelli di realizzare le priorità del piano sanitario re-gionale in vigore, confermare i piani di investimento – sbloccando le risorse soprattutto per nuovi ospedali e per l’adeguamento delle strutture sanitari esistenti – e mantenere l’impegno sul fronte del sostegno alla non autosuf-ficienza, delle politiche sociali e per i disabili, “mettendo sempre le persone al centro delle scelte”. “Il sistema socio-sanitario toscano non deve più essere orientato a un mero assistenzialismo passivo, ma deve cercare di favorire la vita attiva delle persone, il dinamismo sociale, il contrasto delle disugua-glianze, la lotta contro malattie ed insufficienze ancora non debellabili”, ha spiegato Rossi, secondo cui “la sanità pubblica è un vero motore di sviluppo per l’intera regione”.

SANItàUna cItta’ da 3 MILIonI e 700MILa aBItantIUna città da 3 milioni e 700mila abitanti. Guardando la Toscana in questa prospettiva diventa ancor più inconcepibile un sistema di trasporti regionali frammentato come il nostro. Strade al primo posto, ma non solo. “Basta con la rivalità tra l’aeroporto di Pisa e quello di Firenze, occorre ragionare in una logica integrata” ha recentemente annunciato il neogovernatore. Collega-menti più veloci e diretti, dunque, tra le due città. E poi, in secondo luogo lo sviluppo di Peretola. Che resterà comunque un city airport. Tra le priorità anche quella di sciogliere il nodo dell’Alta velocità, che, insieme all’autostra-da costiera dovrebbe finalmente dotare la regione di due dorsali di sposta-mento. Dando una mano, allo stesso tempo, alla mobilità dei pendolari. “Se solleviamo dal tappo di Firenze i treni veloci potranno viaggiare più treni regionali” afferma Rossi. E c’è da prestare una fiducia a uno che ha percorso gran parte dei chilometri di campagna elettorale sui binari.

INFRAStRUttUREattrarre InvestIMentI In toscanaLui, in campagna elettorale, l’aveva spiegata così: “Lavoro, lavoro e an-cora lavoro”. Questa, in sintesi, la ricetta indicata da Rossi per uscire dalla crisi, il cui obiettivo, su questo fronte, è quello di creare tutte le con-dizioni necessarie per favorire l’occupazione, “per tornare a far correre la Toscana”. Per far questo, il primo impegno è quello di velocizzare gli insediamenti industriali di chi vuol investire nella regione, velocizzando le decisioni politiche per il rilascio delle autorizzazioni e individuando aree vincolate all’industrializzazione, favorendo le imprese che inve-stono in Toscana. L’obiettivo, infatti, è quello di attrarre investimenti di industrie ad alto valore aggiunto, per combattere così disoccupazione e cassaintegrazione e arrestare il processo di precarizzazione. Nuovi posti di lavoro, secondo Rossi, dovranno venire anche dal settore delle energie rinnovabili.

LAVORO

ancora non è dato sapere. La candidata alla carica di go-vernatore si è per ora lasciata ogni strada aperta, dichia-randosi a disposizione del partito, ma anche a tornare a Castiglione della Pescaia per indossare di nuovo la fascia tricolore. Quel che è certo è che, a campagna chiusa, i primi impegni annunciati dai due principali concorrenti sono tutt’altro che astratti e ideologici. Il primo impegno

di Rossi governatore sarà quello di portare ai detenuti i nuovi materassi, così come promesso. Mentre con la Faenzi l’intesa è già stata trovata su un punto: la realizza-zione di un centro di riabilitazione per i disturbi dell’ali-mentazione proprio in quel di Castiglione. Le premesse per il mandato appena aperto appaiono, se non concilian-ti, quantomeno concrete.

CANDIDATO PRESIDENTE VOTI % LISTA VOTI %

ENRICO ROSSI 1.055.751 59,7 FED. DELLA SINISTRA - VERDI 80.017 5,3

ITALIA DEI VALORI 143.194 9,4

SINISTRA ECO. E LIBERTA' 57.815 3,8

PD - RIFORMISTI TOSCANI 641.214 42,2

TOSCANA DEMOCRATICA 922.240 60,7

MONICA FAENZI 608.680 34,4 IL POPOLO DELLA LIBERTA' 412.118 27,1

LEGA NORD 98.523 6,5

PER LA TOSCANA 510.641 33,6

FRANCESCO BOSI 81.106 4,6 UNIONE DI CENTRO 72.548 4,8

UNIONE DI CENTRO 72.548 4,8

ALFONSO DE VIRGILIIS 13.892 0,8 LISTA BONINO PANNELLA 8.414 0,6

LISTA BONINO PANNELLA 8.414 0,6

ILARIO PALMISANI 7.980 0,5 FORZA NUOVA 5.588 0,4

FORZA NUOVA 5.588 0,4

VOTI VALIDI 1.767.409 100,0 VOTI VALIDI 1.519.431 100,0

BIANCHE 20.109 1,1

NULLE 39.591 2,2

VOTI AI SOLI CANDIDATI 247.937 14

REGIONALI/2. Giochi fatti per l’assemblea della Toscana: ecco come saranno divisi i 55 scranni

Consiglio, la maggioranza dice trentatré

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21

Costanza e Caterina hanno oggi 9 e 3 anni, e ancora non sanno quanto può arrivare a essere cattiva la gente. Eppure i loro genitori (e quel fratello maggiore che non hanno mai conosciuto) l’hanno provata sulla propria pelle, la crudeltà umana al suo stato più bas-

so e orribile, e un giorno, quando le due sorelline saranno più grandi, potran-no raccontare loro tutta la storia. Che più o meno sarà così: c’era una volta un bambino malato di un male terribile, un tumore cerebrale, scoperto quando aveva appena 9 mesi di vita. Dopo averle provate tutte (due operazioni, cicli di chemioterapia, un percorso infinito e difficile, deboli speranze e tanta di-sperazione) con la medicina tradizionale, e dopo che questa non aveva più niente da offrire loro, quei genitori hanno deciso di provare di più, spinti dallo sconforto e da un dolore troppo forte per potersi fermare: così, si sono avventurati per quelle strade alternative troppo spesso battute da personaggi senza scrupoli, alla ricerca di qualcuno (un mago, un santone) che riuscisse a togliere dalla testa del loro bambino quel male che se lo stava portando via. E a uno di questi sedicenti santoni, un filippino chiamato Alex Orbito, quei genitori hanno affidato le proprie speranze, le proprie illusioni, oltre che tanti soldi perché facesse quello che non avrebbe mai potuto fare: guarire loro figlio. Questa è la storia (vera) che Barbara e Paolo Bacciotti dovranno raccontare alle loro due bambine: la storia del loro primo figlio, Tommasino, scomparso il 19 dicembre del 1999, due giorni dopo aver compiuto due anni. Da quel dolore, da quei tremendi giorni, il 22 febbraio del 2000 è nata – ad appena due mesi dalla scomparsa del piccolo Tommaso - una fondazione che porta il suo nome, e che è ora arrivata a celebrare i suoi dieci anni di attività.

ricorrenze

LA STORIA. Nata in memoria del bimbo scomparso per un tumore cerebrale, la Fondazione raggiunge i 10 anni

“Tommasino, il falso santone e l’aiuto agli altri”Matteo Francini

Sono numerose le iniziative realizzate dalla Fondazione Tommasino Bacciotti

nei suoi 10 anni di vita, iniziate con il fi-nanziamento di una borsa di studio a favore di una dottoressa oncologa. Da allora non sono mancati progetti e attività, come, nel 2006, “Un taxi per amico”, per trasportare gratuitamente da e per il Meyer le famiglie dei bambini ricoverati, o l’acquisto di mac-chinari per l’ospedale pediatrico e il finan-ziamento, ogni anno, di numerose borse di studio. Nel 2007, grazie al contributo di 100mila euro donato dalla fondazione, al Meyer è stato inaugurato un nuovo reparto di 5 camere sterili; nel 2008 è stata acqui-stata un’ambulanza a misura di bambino, mentre nel 2009 sono iniziati i lavori per la realizzazione della prima “Casa accoglien-za Tommasino” in lungarno Ferrucci, che dal prossimo maggio ospiterà le famiglie dei bambini malati che vengono da lonta-no a Firenze per curarsi. E tanta è stata la richiesta che, grazie a un nuovo progetto portato avanti in collaborazione con il Me-yer, presto saranno disponibili per le fami-glie dei piccoli malati altri 5 appartamenti a Careggi. Tante iniziative, dunque, finan-ziate grazie agli eventi che la fondazione organizza durante l’anno: il prossimo ap-puntamento è in programma domenica 11 aprile quando, in occasione della corsa podistica Vivicittà, si terrà la “Tommasino run”, rivolta ai bambini. E per il decennale della fondazione non mancano i riconosci-menti: dalla Medaglia d’argento che il con-siglio regionale della Toscana conferirà il 9 aprile alle Chiavi della città che saranno consegnate a settembre dal sindaco Renzi. Per tutte le informazioni è possibile visita-re il sito www.tommasino.org. Per donare il 5 per mille dalla dichiarazione dei red-diti alla Fondazione Tommasino Bacciotti onlus (la cui sede è in via Ontignano 46 a Fiesole - telefono 055.697959) deve essere inserito il numero 94078280487.

Tanti i progetti realizzati e in corso

A maggio arriva la casa accoglienza per famiglie

/M.F.

LE INIZIATIVE

La famiglia Bacciotti a una cena di beneficenza

Una fondazione nata con un obiettivo preciso: aiutare, in memoria di Tom-masino, altri bambini colpiti dalla sua stessa malattia e le loro famiglie, ma anche far sì che il difficile percorso compiuto durante quel lungo cal-vario non sia stato inutile e, soprattutto, non debba essere ripetuto da altre persone. “Non immaginavamo che al mondo ci fosse tanta gente pronta a sfruttare il dolore degli altri per far soldi – racconta oggi Paolo Bacciot-ti, dopo che nell’ottobre scorso la Cassazione ha condannato Orbito a un anno di reclusione e al risarcimento di 100mila euro, soldi mai pagati dal sedicente guaritore perché scappato all’estero – per questo, quello che vo-gliamo dire alle persone che si trovano nella nostra stessa condizione, alle persone che non hanno più speranze, è di avere comunque la forza di stare attente”. E oggi, tanti anni dopo quella brutta storia, resta la strada fatta dalla fondazione, che “ha raggiunto importanti obiettivi, andando ben oltre le aspettative iniziali – conclude Paolo Bacciotti – sono tante le famiglie che vengono a cercarci: noi proviamo ad aiutarle tutte”.

Nello sconforto, Barbara e Paolo

Bacciotti si erano affi dati anche

a un sedicente guaritore. Oggi ne

ripercorrono le vicende e avvertono:

“Attenzione a chi sfrutta il dolore”

22 Aprile 2010

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RESTYLING. Annunciata la riqualificazione del parco più importante e centrale della città

Un progetto per far rinascere le Cascine

Saranno recuperati i locali Ex Fabbri e l’area intorno a piazzale Kennedy: l’intervento costerà poco meno di due

milioni e 300mila euro. Spazio a esposizioni e congressi in quelli che un tempo erano i laboratori del Teatro Comunale

“È primavera, svegliatevi bambi-ne, alle Cascine messer Aprile fa il rubacuor”. Sono le parole della nota melodia di Raba-

gliati a inaugurare, quest’anno come non mai, la stagione primaverile nel centro di Firenze. L’annuncio che arriva dal Comune, infatti, par-la di riqualificazione del parco più importante e centrale della città. Delimitate dai tre corsi d’acqua della città - Arno, Mugnone e canale Macinante - le Cascine si estendono per 118 ettari affermandosi così come il principale pol-mone verde fiorentino. L’area che in origine faceva parte delle proprietà dei Medici e che Alessandro e Cosimo I acquistarono per utiliz-zare come bandita di caccia e per l’allevamento dei bovini è stata recentemente al centro di nu-merose polemiche e oggetto di tanti lavori, pri-mi fra tutti quelli che l’hanno interessata per la costruzione della linea Firenze-Scandicci della tramvia. Del resto, raccontano gli annali che la tramvia delle Cascine è stata una linea tranvia-

ria a carattere urbano già in servizio dal 1880 al 1897. Niente di nuovo, quindi, se il parco è ancora oggi attraversato - e in un certo senso tagliato in due - dal tram. Dopo tante polemi-che, a fine febbraio è arrivato l’annuncio, da parte dell’amministrazione Renzi, dell’inten-zione di recuperare a breve i locali Ex Fabbri e l’area intorno a piazzale Ken-nedy. Cifre alla mano, il restyling dei due elemen-ti fondamentali del parco costerà poco meno di 2 milioni e 300mila euro. L’area Ex fabbri era già salita agli onori delle cronache un paio di anni fa, quando il maestro Franco Zeffirelli aveva annunciato la donazione alla città di Firenze del suo archivio artistico, che avrebbe dovuto trovare spazio nelle ex Scuderie all’interno del parco delle Cascine. Per la precisione, sede del

progetto sarebbero diventati i locali degli Ex fabbri all’interno delle ex scuderie nel piazza-le delle Cascine, attualmente in parte occupate dai cantieri scene del Maggio Musicale Fioren-tino. Ora arrivano le delibere approvate dalla giunta comunale e, Zeffirelli a parte, torna in auge il progetto di recupero. Se ne è già occu-

pata e continuerà a seguire i lavori la direzione Nuo-ve Infrastrutture, che prevede una spesa di quasi 2 milioni di euro (per la precisione

1.983.368 euro, di cui 1.500.000 già finanziati) per la riqualificazione e il recupero funziona-le dei locali un tempo utilizzati come labora-tori dai fabbri del Teatro Comunale (da cui il nome). L’intervento, fanno sapere dal Comu-ne, si propone di recuperare a fini espositivi e congressuali questi spazi, anche grazie alla

realizzazione di un solaio e di un soppalco intermedio e alla riqualificazione dei locali se-minterrati. Il piano terra ospiterà una sala che potrà essere utilizzata in modo flessibile sia per le conferenze che per l’allestimento di mostre ed eventi, il soppalco sarà dedicato alle attività di consultazione e lettura di materiale librario e documentario, mentre al primo piano saranno allestiti spazi per la lettura, la consultazione e la mediateca. Quanto alla riqualificazione del verde, sempre da Palazzo Vecchio specificano che si tratterà della riqualificazione delle aree prossime al piazzale Kennedy. Il progetto della direzione Ambiente ha previsto il risanamento dei marciapiedi, delle aiuole, delle zanelle, del-le caditoie, delle opere a verde, dei controviali (viali del Quercione e della Tinaia) e degli arre-di che circondano il piazzale. Questo, che rap-presenta il cuore del parco, è già stato oggetto di un progetto di riqualificazione realizzato nel 2009. Per la nuova sessione di lavori si stima una spesa di 315mila euro, già stanziati.

Serena Wiedenstritt

Piazzale Kennedy alle Cascine

Il grande polmone verdeè stato recentementeal centro di alcune polemiche

lavori 25

Chi l’avrebbe mai detto che un giorno Firenze, città tradizionalmente ancorata al suo passato e diffidente nei confronti del “nuovo”, avrebbe avuto il più giova-

ne presidente tra i Gruppi di giovani imprenditori di tutta Italia? E invece è proprio così. Dallo scorso febbraio, il nuovo presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Firenze è Gabriele Poli, arrivato a rivestire questa carica ad appena 26 anni. “E questo è un segnale importante di rinno-vamento”, assicura, lui che del rinnovamento vuol fare il tratto distintivo del suo “mandato”. A parti-re dal marchio stesso di Firenze.Come si arriva a questa carica a soli 26 anni?Iniziando a lavorare prestissimo come ho fatto io, che ho cominciato quando ancora non avevo 18 anni. A 19 mi sono messo in proprio, ho iniziato a fare l’imprenditore, e così alla mia età ho già 7 anni di esperienza.Per molti, imprenditoria e giovani non sono due parole che vanno a braccetto...È un problema legato alla mobilità sociale, che in Italia è scarsa. I figli di imprenditori entrano pre-sto in azienda, ma prima che prendano il posto di comando passano anni. E di nuovi imprenditori difficilmente ne nascono.Come si possono avvicinare a questo mondo i giovani che non provengono da una famiglia di imprenditori?Incentivando la mobilità sociale e la voglia di fare impresa. Grazie a un nostro progetto, ogni impren-ditore “adotterà” uno studente agli ultimi anni del-le superiori per fargli capire che, anche per chi non proviene da una famiglia di industriali, questa stra-da è più percorribile di quanto si pensi. E poi biso-gna rendere questa scelta più affascinante, facendo passare un’immagine diversa dell’imprenditore,

non quella del “furbetto del quartierino”.Serve un buon capitale per iniziare?Bisogna vedere in quale settore si vuole iniziare: ci sono settori in cui non è necessario, dove chi ha idee può partire anche grazie agli strumenti di ac-cesso al credito esistenti. È un luogo comune quel-lo secondo cui cominciare è impossibile.Quali sono i suoi primi obiettivi?Per prima cosa rinnovare il marchio di Firenze, che è straordinario ma allo stesso tempo troppo legato al passato. Firenze non deve essere solo meta di turismo low cost, ma un luogo dove imprenditori e multinazionali vengano a investire. Il primo atto che faremo, nei prossimi mesi, è lanciare un con-corso di idee per giovani creativi, per rivisitare in chiave moderna il brand di Firenze.Poi?Prestare più attenzione all’imprenditoria femmini-le: le donne spesso sono troppo poco presenti nelle imprese, soprattutto ai posti di comando. E poi una maggiore attenzione all’internazionalità: bisogna uscire da una logica che vede Firenze ripiegata su se stessa. Dobbiamo guardare oltre: per questo, ogni anno, una nostra delegazione farà missioni all’estero. Quest’anno andremo in Cina, poi toc-cherà a Russia e India.Come giudica, oggi, la situazione di Firenze?È abbastanza difficile per tutti, ma bisogna affron-tare il mercato andandolo a cercare. Firenze ha grandi potenzialità, e ora si sono riaccesi i rifletto-ri, sia nazionali che internazionali, sulla città: que-sto fa ben sperare. Insomma, penso che abbiamo diversi assi nella manica da giocarci.

economiaL’INTERVISTA. Gabriele Poli, nuovo presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria

“Rinnoviamo il marchio di Firenze”Matteo Francini

A soli 26 anni è il più giovane in Italia a rivestire questo ruolo: “Si tratta di un segnale

importante di rinnovamento” assicura, lui che sul rinnovamento ha deciso di puntare

tutto. A partire da quello del brand della città: in arrivo un concorso di idee

27

Tigli, frassini, olmi e aceri ci salveranno dallo smog. O almeno aiuteranno a rendere l’aria fiorentina meno inquinata. Saranno oltre 950 gli alberi che Palazzo Vecchio pianterà

per arginare le emissioni di smog e bilanciare il fiu-me di inquinamento che ogni giorno viene prodotto in città. Le piante sono definite “a pronto effetto”, cioè “sono in grado di esercitare un importante ruo-lo sull’abbattimento degli inquinanti atmosferici, sia gassosi, come l’anidride carbonica e gli ossidi di azo-to, che in forma particolata come il pm10 e il pm2,5”, spiegano dall’assessorato all’ambiente di Palazzo Vecchio. I nuovi alberi saranno piantati entro la fine del 2010 (l’operazione costerà mezzo milione di euro) e troveranno posto nelle zone della più tartassate dal traffico: via Sestese, via Allende/via Fabiani, via Bar-santi, piazza Caduti dei Lager, via Palazzeschi, via del Gignoro, via della Chimera, via Venosta, via di Villa-magna, viale Nenni (zona San Lorenzo a Greve), via degli Arcipressi, via Baccio da Montelupo e via Fab-broni. Ma questo è solo uno degli interventi messi in atto per contrastare la diffusione delle polveri sottili. Per fermare lo smog si ricorre anche a provvedimenti di emergenza, necessari per abbassare la concentra-zione di polveri sottili che ripetutamente superano il limite di 50mg a metro cubo. Ogni volta che le centra-line segnalano uno sforamento dei termini consentiti dalla legge, il sindaco predispone un’ordinanza che dà il via a una serie di provvedimenti di emergenza, suddivisi in tre fasi. La prima misura, che scatta il

giorno successivo a quello dello sforamento segnala-to dai tecnici dell’Arpat, consiste in una limitazione dell’orario e della temperatura di funzionamento del riscaldamento domestico (non più di 18 gradi e non oltre le otto ore al giorno). In questo primo caso parte anche un invito esplicito ai cittadini affinché lascino a casa le auto e si spostino usando i mezzi pubblici. Se dopo due giorni gli sforamenti di Pm10 continuano, le misure di contrasto diventano via via più severe. Il secondo livello di allarme – che entra in vigore a 48 ore di distanza dal primo – prevede una limitazione del traffico per alcuni dei veicoli più inquinanti (mo-torini e moto a due tempi, auto a benzina e furgoni merci diesel euro 1 e anche le auto diesel euro 2 e 3), limitatamente alla zona centrale della città, negli ora-ri 8,30-12.30 e 14,30-18,30. Se i livelli di Pm10 non rientrano nella norma, scatta la terza fase del provve-dimento, con l’estensione dei divieti di circolazione a tutto il centro abitato (con le stesse deroghe delle cosiddette “domeniche ecologiche”) con l’esclusione di alcune strade di accesso e uscita dalla città come il viadotto dell’Indiano, viale Europa, via Aretina, via Sestese e via Pratese.

ambiente

A rendere meno inquinata l’aria fi orentina ci penseranno (almeno in parte) i quasi

mille tigli, frassini, olmi e aceri che saranno sistemati entro la fi ne dell’anno nelle zone

più tartassate dal traffi co. Ma a volte servono provvedimenti di emergenza

LA SALUTE DELLA CITTÀ/1. Palazzo Vecchio corre ai ripari per arginare le emissioni di polveri sottili

Troppo smog. Si piantano gli alberiGiuditta Boeti

ANTONIOPensionato, 60 anni

“Il problema principale che affligge l’Arno sono gli sca-richi fognari della città riversati sulla sua riva sinistra. In certi punti l’aria è irrespirabile. Sono anni che si parla del completamento del sistema di depurazione del fiume ma per ora continuiamo a vedere le acque reflue galleggiare sull’Arno”

“Gli scarichiil problemadell’Arno”

GIACOMORappresentante, 40 anni

“E’ difficile trovare soluzioni per ridurre l’inquinamento atmosferico. Il blocco domenicale delle auto non serve a niente, se non a creare disagi. Abitare in città ha i suoi pro e i suoi contro: lo smog è un prezzo da pagare. L’unica soluzione per non respirare aria inquinata è emigrare in collina”

“Difficiletrovaresoluzioni”

MARTAPensionata, 60 anni

“A occhio nudo il fiume non pare messo così male e ri-spetto agli anni passati i volatili che frequentano le sue sponde sembrano aumentati. Chi ci dice però che nell’ac-qua non ci siano sostanze pericolose? Bisognerebbe ave-re sott’occhio le analisi degli esperti per essere sicuri che l’Arno sia sano”

“I volatilisembranoaumentati”

28 Aprile 2010

ambiente

Se si potesse chiedere all’Arno qual è il suo sta-to di salute, lui risponderebbe “potrebbe andare meglio”. L’ultimo rapporto del Dipartimento provinciale Arpat di Firenze, relativo agli anni

2005-2006, definisce la qualità dell’Arno a valle della città di Firenze “non ancora accettabile”. Se da Rosano al tratto urbano l’Arno riesce a strappare un sufficiente, dall’Isolotto a Camaioni la sua qualità è “scadente” (la valutazione si basa sull’indice di stato ecologico – Seca - che considera fattori chimici e biologici). Determinante, a monte della confluenza del fiume Greve, è l’immissio-ne dei reflui urbani di riva sinistra d’Arno, non depurati. Le altre cause? “L’assenza o la riduzione delle fasce ri-parie di vegetazione, la diminuzione della capacità au-todepurativa dovuta a arginature, cementificazione delle sponde, riduzione degli ambiti fluviali, l’impermeabiliz-zazione dei suoli e la mancata regolamentazione e qua-lificazione dei consumi idrici per assicurare un deflusso minino vitale del fiume”, si legge nel rapporto dell’Ar-pat. Problemi a tutt’oggi pressoché irrisolti, affiancati però da qualche segnale di miglioramento. Uno di questi potrebbe arrivare dalla realizzazione del collettore dei re-flui urbani in riva sinistra collegato al depuratore di San Colombano, i cui lavori, secondo quanto annunciato da Publiacqua, dovrebbero partire questo mese per conclu-

dersi entro il 2014, chiudendo la brutta pagina dei river-samenti in Arno degli scarichi fognari. Intanto, le piante acquatiche che spuntano copiose d’estate nel tratto citta-dino sembrano dare segnali rassicuranti. Non sarebbero collegate al peggioramento della qualità delle acque. “La presenza di tali piante in un ecosistema fluviale – secon-do quanto monitorato da Arpat nell’estate 2009 - rappre-senta in ultima analisi un segnale positivo, poiché indica che le condizioni generali di salute dell’ecosistema sono in miglioramento”. Un rischio per l’equilibrio dell’eco-sistema, semmai, sono le specie vegetali e ittiche non autoctone, come la sudamericana “erba alligatore”, che cresce da alcuni anni anche lungo le sponde dell’Arno. Chi altro popola il corso d’acqua? Gli uccelli non sono molti. La condizione necessaria perché ci sia fauna lun-go il fiume è la presenza di un habitat idoneo. Le nostre sponde non lo offrono, limitando così la possibilità di ve-dere un fenicottero sotto casa. “Per prima cosa – spiega Carlo Scoccianti, biologo del Wwf Toscana - l’Arno è un grande canale, non un fiume, e le sue sponde non hanno più niente di naturale. Il secondo problema riguarda la gestione troppo rigida di alcuni tratti, specialmente per quel che riguarda il consorzio di bonifica che si occupa della sponda destra, dove la vegetazione è stata comple-tamente tagliata”. Ma un’isola felice c’è. E’ l’isolotto nei pressi della pescaia di San Niccolò, sulla sponda sinistra, da qualche anno abitato da esemplari di fauna selvatica, attirati da salici e canneti.

Annalisa Cecionesi

Un tratto delle sponde dell’Arno

ANNAPensionata, 60 anni

“Le domeniche ecologiche e la pedonalizzazione del Duomo sono palliativi inutili, misure adottate dalle am-ministrazioni solo per una questione di immagine. Le macchine intasano tutti i giorni le strade e sopra le nostre teste gli aeroplani scaricano tonnellate di benzina, inqui-nando l’aria che respiriamo”

“Domenicheecologicheinutili”

LUCIACasalinga, 45 anni

“Il fiume è in condizioni pietose, anche per l’inciviltà delle persone, come quei pescatori che abbandonano sca-tolette, filo e lenze sulle sponde, nei quali restano intrap-polati gli uccelli. A volte sembra che il fiume contenga sostanze oleose, a giudicare dalle macchie nere sul pelo dei cani, difficili da togliere”

“Il fiume èin condizionipietose”

GIUSEPPEPensionato, 65 anni

“L’aria del centro storico è migliorata a scapito delle pe-riferie. Lo smog si concentra nelle strade più trafficate ma alla fine è un problema comune a tutta la città. Basta spostarsi un po’ in collina per notare la differenza. L’uso di veicoli elettrici potrebbe aiutare ma il problema è di difficile soluzione”

“I veicolielettriciaiuterebbero”

LA SALUTE DELLA CITTÀ/2. Secondo l’ultimo rapporto Arpat la sua qualità è “non ancora accettabile”

Un fi ume in cattive acqueE la fauna “snobba” l’Arno

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La dura vita del single? Ma chi l’ha vista. Il commercio ha già fiutato l’affare da quel dì e supermercati, locali, villaggi vacanze fanno a gara per disegnare un mondo a uso e consumo

dei battitori liberi. Nella lista dei pro e dei contro ogni lato negativo trova una risposta appositamente studiata. Dal cuscino a forma di spalla di fidanzato su cui dormire sonni tranquilli, ai piatti pronti per risolvere una cena solitaria. Se le miniporzioni non hanno più segreti per i single di casa nostra, c’è chi studia anche l’orario per andare a fare la spesa. Gli “esperti del settore” consi-gliano le 6 del pomeriggio, evitando accuratamente il finesettimana, che fa molto coppia felice. Anche se a Firenze e dintorni ancora latitano i supermercati in stile romano, dove sono spuntati carrelli differenziati per in-dividuare al primo colpo d’occhio i cuori solitari, l’ab-bordaggio tra pacchi di riso e fette biscottate funziona anche in terra toscana. Nel tentativo di trovare qualcuno con cui condividere i costi della spesa. Secondo alcuni dati diffusi recentemente dalla Coldiretti, infatti, i single spendono in cibo circa il 60% in più delle famiglie. Poco meno di 300 euro dilapidati ogni mese a suon di primi surgelati, verdura in busta e baby angurie. E, statistiche alla mano, sembrano essere meno propensi al risparmio rispetto agli ammogliati. La spesa media mensile supera in media i 1.000 euro e almeno un terzo viene assorbito dalla casa. Insomma, se manca l’altra metà della mela si è meno disposti a privarsi di altro. Tanto meno dello svago. Perché l’importante è viversela bene la condizio-ne di maschile o femminile singolare. E allora ecco che

spuntano anche i life coach specifici, per superare ansie e indugi e incrementare la propria vita sociale e affettiva. Lezioni individuali e di gruppo per lavorare su se stessi, un formato planato sulle colline toscane, guarda caso, direttamente dagli Stati Uniti. Sempre da oltreoceano è sbarcata, già da qualche anno, la moda dello speed date. In città se ne può scovare all’incirca uno al mese, orga-nizzato in locali diversi, ma sempre con le stesse moda-lità. Il concetto è semplice, una sorta di appuntamento al buio ridotto ai minimi termini, anzi diversi incontri del genere riprodotti in serie in una sola serata. Si parte dalle basi: uomini e donne libere si iscrivono all’iniziati-

va (il costo si aggira attorno ai 20-30 euro, comprensivi di cocktail) e si presentano, in egual numero (da sei a una quindicina) nel luogo di ritrovo. La gentil donzella si accomoda a un tavolino, il cavaliere si siede di fronte a lei per pochi minuti e poi passa alla candidata succes-siva, cosicché i partecipanti si passano tutti in rassegna a vicenda. Il tempo per conoscersi è poco, ma spesso e volentieri abbastanza per scambiarsi numero di cellulare e mail. E se Cupido non dovesse scoccare la freccia, ci si può sempre riprovare il mese dopo.

Spesa, vacanze e casa a misura di singleSOCIETÀ/1. Dalle baby-angurie agli accessori domestici, ecco come se la cavano i battitori liberi

Francesca Puliti

Tra villaggi, serate e locali dedicati, spuntano i life coach per superare

gli indugi e gli speed date. Nel tentativo di trovare qualcuno

con cui condividere i costi (sempre più alti) della vita al singolare

tempi moderni

Poco meno di 300 euro dilapidatiogni mese a suon di piatti pronti,insalate in busta e surgelati

CUORI SOLITARI A LEZIONE DI CUCINABuongustai solitari, amanti della buona tavola che si vorrebbero cimentare tra mestoli e fornelli ma non sanno da dove comincia-re o si trovano a fare i conti con montagne di avanzi, la soluzio-ne è servita. I corsi di cucina per single stanno spuntando come funghi a Firenze e dintorni. Alcuni sono organizzati direttamente dai quartieri (come accade a Campo di Marte), altri da ristoran-ti, associazioni e fantasiosi chef. Com’è il caso dell’associazione Magici Sapori, in zona piazza Puccini. La clientela? “Gruppi di sei persone tra i 30 e i 40 anni”, spiega Giuseppe Castri, presidente dell’associazione. COSA NON PUÒ MANCARE IN DISPENSAIl frigo di un single riserva in genere poche sorprese, al massi-mo una discreta eco. Ecco allora cosa non far mai mancare nella dispensa per riparare al vuoto siderale della ghiacciaia nel caso (fortunato) di dover mettere a tavola un’altra persona. Una buo-na bottiglia di vino, tanto per cominciare, un barattolo di alici sottolio, del salmone in scatola o in busta, un pacco di tagliatel-le e uno di riso, tavoletta di cioccolato d’ordinanza. E nel freezer una confezione di porcini surgelati e una di frutti di bosco. Dopo di che via libera alla fantasia, ma con moderazione. Il dessert più veloce? Ciliegie conservate sotto alcol immerse in cioccolato fuso. Se poi si dispone anche di panna da montare (e soprattutto la si sa montare) il gioco è fatto.

UNA MAMMA PER AMICA (O FIDANZATA)Se la coppia scoppia che si fa? Ci si rimette in gioco, o almeno si cerca qualcuno con cui condividere gioie e dolori della condi-zione di genitore single. Ci pensa internet a mettere in contatto mamme e papà tornati (o sempre stati) liberi. Un modo per con-frontarsi e magari conoscersi di persona. Oltre alle chiacchiere online, infatti, l’operazione funziona in alcuni casi come una spe-cie di banca del tempo. Per chi ha qualche ora libera da dedicare alla causa, che suona più o meno: io tengo i fi gli a te e tu a me.

IN PILLOLE

30 Aprile 2010

TENDENZE

La famiglia italiana? Si piega ma non si spezza. Malgrado l’avanzata dei single, resta il pilastro della nostra società. Se fino a ieri imperava l’im-

magine del quadretto familiare in stile “Muli-no Bianco”, oggi è difficilmente etichettabile. Al di là della definizione giuridica, infatti, la famiglia ha mille facce: quella dei conviventi, delle coppie di omosessuali, dei singoli geni-tori con figli o delle coppie di divorziati con prole. Un mosaico familiare che si ripropone anche a Firenze. Le famiglie fiorentine, se-condo i dati del Comune aggiornati al 28 feb-braio 2010, sono circa 100mila (“accerchiate” dall’esercito dei circa 80mila nuclei formati da un solo individuo). In media sono composte da due persone. La prole dei fiorentini – quando c’è – è sempre meno numerosa. In prevalenza si hanno uno o due figli, in linea con la tenden-za italiana. Più aumentano i componenti, più diminuisce il numero delle famiglie. Se quelle formate da due persone sono 47mila, quelle con tre componenti sono 29mila e quelle con quattro 18mila. E dai cinque componenti in su

si scende uno scalino ripido: le famiglie con tre figli sono 4mila, mentre quelle con 7 o più componenti sono meno di 600. Una bassa fe-condità che porta la città a un invecchiamento rapido. Basti pensare che oggi si contano più di due anziani per ogni bambino. Così, com-plice la maggiore longevità, sono sempre di più le famiglie “coi capelli bianchi”, composte da anziani che vivono soli o accompagnati da badanti. Ma i giovani fiorentini preferiscono il matrimonio o la convivenza? Il primo batte la seconda, almeno sulla carta. I dati contano cir-ca 3.500 conviventi a Firenze, ma è ipotizzabi-le che siano molti di più. Poche, invece, le cop-pie iscritte nel registro delle Unioni civili della città, un albo simbolico aperto alle “coppie di fatto”, comprese quelle dello stesso sesso. Nel 2009 si sono aggiunte tre nuove coppie, mentre dall’inizio del 2010 due. Il picco, dall’entrata in vigore del registro (nel 2001), è stato con le 12 coppie del 2007. Ma anche l’intramontabile matrimonio, zoccolo duro delle forme familia-ri, cambia pelle. Perde campo quello religioso, quasi dimezzatosi negli ultimi dieci anni. Lo

dicono i dati dell’Ufficio comunale di statisti-ca. Se nel 1999 i matrimoni religiosi celebrati a Firenze erano stati 661, nel 2009 hanno detto sì con rito religioso 371 coppie. Tiene invece il matrimonio civile che, nell’ultimo decennio,

oscilla tra le 900 e le 1.000 unioni l’anno, sta-bilendo un primato che dal 1994 lo vede vin-citore su quello religioso. A voler metter su fa-miglia, insomma, c’è da sbizzarrirsi. Casa che vai, famiglia che trovi.

In media sono formate da due persone: aumentano

quelle costituite da anziani che vivono soli, diminuisce

il numero dei fi gli. Sempre meno matrimoni religiosi

L’adagio “moglie e buoi dei paesi tuoi” agli italiani comin-cia a star stretto. Se ieri il coniuge si cercava sotto casa,

oggi è facile trovarlo in un’altra nazione. E se lo si trova nei paraggi, non è detto che sia italiano. Può essere un immigra-to, uno straniero in vacanza, un forestiero giunto in Italia per studio o per lavoro. Secondo l’Istat, negli ultimi dieci anni le unioni miste in Italia sono aumentate del 300%, coerentemen-te con l’aumento della popolazione straniera. Le famiglie in-ternazionali sono una realtà consolidata anche nella città del giglio. A Firenze, nel 2008, secondo il bilancio demografico

Istat, le famiglie con almeno uno straniero erano oltre 22mila. E ogni anno, nel capoluogo toscano, vengono celebrati nuovi matrimoni “cosmopoliti”. Dal 2006 a oggi ne sono stati uffi-ciati dai 400 ai 600 l’anno (a eccezione del 2008, quando si è verificata una contrazione). Nel 2009, ad esempio, i matrimoni con almeno uno straniero tra i contraenti sono stati 508, sui 1.248 totali. Chi sposano i fiorentini? Tra le nazionalità più “amate”, al primo posto svetta la Romania, seguita da Brasile e Marocco. Generalmente sono famiglie più numerose rispetto a quelle dei fiorentini. Gli stranieri, infatti, compensano (alme-

no in parte) il basso tasso di natalità. Nel 2007, secondo i dati Istat, i nati da almeno un genitore straniero si aggiravano intor-no al 20% della nascite registrate in provincia di Firenze. Ma dietro ai numeri ci sono molte storie. Come quella di Angela, di origini peruviane, da tempo sposata con il suo insegnante di italiano, dal quale ha avuto una bimba. O quella di Juljan, che ha lasciato l’Albania durante l’infanzia e da un anno con-vive con Sara, fiorentina, in attesa del primo figlio. Sono storie come tante, segno che è ora di aggiornare il proverbio. Moglie e buoi dei paesi che vuoi.

Crescono le unioni miste. Romania, Brasile e Marocco le nazionalità più amate dai fiorentini

Moglie e buoi dei paesi... che vuoi: ora il coniuge si cerca lontano

La famiglia resiste. Ma si restringe

Annalisa Cecionesi

SOCIETÀ/2. I nuclei in città sono circa 100mila, “accerchiati” da 80mila composti da un solo individuo

/A.C.

tempi moderni

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Tutto cominciò dieci anni fa con una bici riscattata dal deposito comunale e rimessa a nuovo. Da quell’espe-rienza nasce l’associazione Veni Vidi

Bici e poi il network di artisti “ricicloni” Città Riciclante. Il concetto è quello di tramutare in arte i sempre più numerosi scarti della vita moderna, un’idea semplice, dietro la quale c’è tutta una filosofia di vita. “Quella di sen-sibilizzare le persone al riuso e a una mobilità sostenibile”, spiega Andrea Buzzegoli, il “pa-dre” di Veni Vidi Bici. Da anni l’associazione opera sul territorio fiorentino attivando labo-ratori con le scuole elementari, medie e supe-riori. Cinque incontri durante i quali bambini e ragazzi si cimentano con velocipedi ripescati dalle discariche e li rimettono in sesto. Un ci-clo di lezioni pratiche che si conclude con una pedalata collettiva per la città o una gita sulle vicine colline. Ma il network è anche molto altro, una decina di artisti da tutto il mondo che hanno scelto di fare base a Firenze per promuovere le proprie opere e far entrare in sintonia la città stessa con il proprio modo di vivere. “Ci piacerebbe prendere in consegna alcuni spazi inutilizzati – afferma David Sty-ler, scultore nonché altro ‘nodo’ della rete – e farli rivivere in chiave creativa ed ecososteni-bile”. La materia prima c’è tutta: panchine, elementi di arredo, lampade e sculture ricavate da pezzi di auto, macchinari, elettrodomestici, mobili in legno. Ogni scarto può avere una se-conda chance nelle mani di Andrea e del suo team. Così ad esempio una vecchia Vespa si trasforma in una poltrona, dotata perfino di autoradio con frontalino estraibile e gran belle casse incluse. “Il mio lavoro nasce da quando – racconta l’artefice Matteo Menduni - stupito nel vedere lo scarto di questa società, cercavo di capirne la composizione. Poi col tempo e con la conoscenza di quello che ti permette di farlo, a questo raccattare e smontare si è ag-giunta la variabile riadattare-trasformare”. I resti, tanti materiali, diventano inventiva allo stato puro e riprendono vita e forma. Tra i

Chiamatelo pure mercato delle occasio-ni, è un modo per risparmiare sui ri-

fiuti, tagliare gli sprechi e al tempo stesso fare anche un’opera buona. Il nome già la dice lunga, Last Minute Market nasce alla fine degli anni ‘90 a Bologna da un’idea del professor Andrea Segré, preside della facoltà di Agraria. E da semplice idea si fa spin-off dell’Università, come sono dette le aziende che prendono forma all’interno dell’ambiente accademico e poi spiccano il volo sulle proprie ali. Una specie di uovo di Colombo, un concetto tanto semplice quan-to efficace: molta della merce che riempie scaffali e banchi frigo dei supermercati ri-mane invenduta, andando ad accrescere la quantità di scarti prodotta. Allora perché non dare in beneficenza i prodotti che stan-no per scadere? Il passo dal magazzino del super alla mensa di senzatetto e indigenti è breve. E il banchetto si fa più ricco. E’ nel 2006 che il progetto scavalca l’Appen-

nino, per fermarsi a Empoli. Ma nell’arco di quest’anno l’iniziativa è destinata ad allargarsi, a partire da Livorno. “La crisi economica ha dimostrato che è ora di cam-biare prospettiva – afferma Segré – Se non c’è mercato la produzione crolla. Allora è il caso di porci dei limiti, recuperare gli spre-chi e contenere così anche le inutili spese per lo smaltimento dei rifiuti”. Non solo cibo, la raccolta spazia dai farmaci ai libri, fino agli indumenti, come nel caso di Em-poli, dove l’iniziativa ha preso corpo gra-zie al progetto Re.So. Perché della merce invenduta non si butta via niente, alla faccia di una confezione un po’ sbreccata o di una copertina sciupacchiata. Dopo la partecipa-zione al Green Social Festival di Bologna lo scorso febbraio, Last Minute Market sarà presentato in terra toscana, più precisamen-te a Terrafutura. L’appuntamento con la so-lidarietà è alla Fortezza Da Basso il mese prossimo.

Lo spreco diventa ricco banchetto (per poveri)LAST MINUTE MARKET. Seconda vita per la merce invenduta, in nome della solidarietà

Alcune opere del gruppo Città Riciclante

Francesca Puliti

E da una Vespa nacque una poltronaECODESIGN. Si chiama Città Riciclante il network di artisti dediti al riuso di materiali di scarto

/F.P.

componenti del network c’è anche Natalia Bavar, socia fondatrice della ben nota in città Libreria La Cité, caffè, bar e centro di aggre-gazione in Santo Spirito attorno al quale ruotano gli “artisti rici-cloni”. E non a caso nei loro programmi c’è l’apertura di un locale simile, a metà strada tra caffè letterario e spazio espositivo. Con una particolarità. “Tutto ciò che vi troverà spazio sarà in vendita – anticipa Andrea Buzzegoli – dalle tazzine, ai tappeti, alle lampa-de”. Insomma si entra per prendere un cappuccino e si esce con tut-to il tavolino. I costi? Se il materiale pare low cost, la mutazione in pezzi d’arredamento/d’arte non lo è altrettanto. E i prezzi scritti sul cartellino variano, dalle più abbordabili lampade ricavate da tubi di scappamento e fari, ai più costosi “transitdivano” e “vespoltrona”. “Le vendite avvengono principalmente online – continua Andrea – ma credo che potremo incrementarle allestendo uno spazio ad hoc. A Firenze la sensibilità verso questo tipo di attività sta aumentan-do”. Ed è qui, nella patria degli artisti/artigiani, che il network ha deciso di mettere radici. Sperando di contagiare l’intera città.

curiosità

Nei programmi del gruppo di artigiani c’è anche l’apertura

di un caffè letterario, in cui perfi no tazzine e tavoli siano in vendita

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32 Aprile 2010

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Quest’anno il Maggio musicale fiorenti-no si dirige a Est. “Verso Oriente”, così si intitola il Festival nel 73esimo anno dalla nascita, dedicando grande atten-

zione ai sound multietnici ed esotici, partendo da Mozart e arrivando fino alla musica contemporanea. All’inaugurazione, prevista per il 29 aprile con Die Frahu Ohne Schatten (La donna senz’ombra) di Ri-chard Strauss, il cui libretto fiabesco Hoffmansthal trasse da leggende indiane, arabe, cinesi. A dirigerla Zubin Metha, che la affrontanterà per la prima vol-ta nella sua lunga carriera. L’opera verrà messa in scena con un nuovo allestimento del grande Yannis Kokkos, alla sua prima regia per il festival fiorentino. Intorno a Mehta, che quest’anno festeggia 25 anni

come direttore principale del Maggio, e all’amico Daniel Baremboim, ruota buona parte del cartello-ne: il maestro indiano è infatti sul podio anche del “Ratto dal serraglio” mozartiano, ripresa di un fortu-nato spettacolo con la regia di Eike Gramms e di due concerti sinfonici. Grande attesa per l’opera contem-poranea che, come di consueto debutta a Firenze in occasione del festival. Quest’anno sarà la volta di “Natura Viva”, che porta la firma di Marco Betta e verrà messa in scena in anteprima assoluta il 15 e il 17 giugno al Teatro Goldoni, sul libretto di Ruggero Capuccio a cui presterà la voce Chiara Muti. Opera astratta e di simboli, l’opera di Betta, è una riflessio-ne su tre stati della morte, per amore, giustizia e arte – ci sono riferimenti profondi a Paolo Borsellino e Caravaggio -, e da relitti musicali di avanguardie ma anche di antiche culture e ninnananne tradizionali,

fa di Palermo e della Sicilia luoghi evocativi dove convergono segni d’Oriente e di Occidente. Nuovi personaggi, nuovi interpreti provenienti da nazioni che prima d’ora non avevano mai avuto modo di esi-birsi al Maggio e nuove anche le età degli interpreti che saliranno sul palcoscenico. Nel parterre de roi ci sarà infatti un pianista palestinese, Saleem Abboud Ashkar . Spazio anche alla danza, con la creazione di Guillame Cotè e con la coreografia “La vérité 25x par seconde” studiata per essere messa in scena in occasione di Fabbrica Europa alla Stazione Leopol-da. Per la prima volta nella storia del Maggio verrà riservata grande attenzione ai grandi jazzisti come Enrico Rava e Poalo Fresu Spazio e al Maggio Off con le sue sonorità rock. E per chiudere in bellezza, gli amatori potranno ascoltare la Nona di Beethoven. www.maggiofiorentino.com

Bozzetto di Yannis Kokkos per “Die Frau ohne Schatten”

Ludovica V. Zarrilli

LA KERMESSE. Torna il festival che quest’anno mette in primo piano musica classica e contemporanea

Il Maggio si dirige “Verso Oriente”Ha il sapore delle spezie che vengono dai Paesi orientali il cartellone proposto dal

Maggio Musicale Fiorentino nella sua 73esima edizione. A salire sul palcoscenico

protagonisti provenienti da tutto il mondo, con una grande attenzione al nuovo

La danza più sensuale della terra tor-na a emozionare Firenze per quattro

giorni consecutivi. Dal 22 al 25 aprile torna al Saschall l’ottava edizione del Fi-renze Tango Festival, rassegna popolata da professionisti e dilettanti, durante la quale i provetti ballerini si cimenteran-no nelle evoluzioni e nelle movenze nate nelle strade popolari di Buenos Aires. Il Festival fiorentino è uno degli eventi più attesi dai tangheri e dagli amanti dell’au-tentica cultura del tango argentino in Italia e all’estero. Ballerini ed insegnanti inter-nazionali, musicisti di primissimo livello, uno spettacolo con l’orchestra Hyperion e 5 coppie ospiti del Festival, milongas con musica dal vivo, esibizione dei maestri, stages di tango salon, nuevo e milongue-ro, milonga, vals, tecnica, seminari di tea-tro sono gli ingredienti di questa edizione.L’ottava edizione della manifestazione si svolgerà a Firenze dal 22 al 25 aprile in vari luoghi della città. Oltre che nel rin-novato spazio del teatro del Circolo Af-fratellamento di Ricorboli, le due giornate principali del Festival si svolgeranno nei 2.500 mq del Teatro Saschall (www.sa-schall.it), – teatro che ospita i più grandi concerti della città - e che si trova subito all’uscita dell’autostrada di Firenze Sud con grande parcheggio gratuito annesso. Inoltre ampi e funzionali spazi per studia-re e per ballare, bar aperto fino alla chiusu-ra della milonga, possibilità di cenare nel ristorante del teatro. Il fFirenze Tango festival si prepara, oltre che a ripetere il successo delle passate edizioni, a dare un forte segnale di qualità proponendo un nu-trito cartellone di eventi che permetta al grande pubblico e al pubblico degli appas-sionati, di assaporare tutte le sfumature di cui è ricco il tango argentino: musica, danza, poesia, cinema. Spettacoli, con-certi, presentazioni, mostre ed incontri di approfondimento culturale richiameran-no appassionati, addetti ai lavori e gran-de pubblico da tutte le parti del mondo.La scorsa edizione ha visto oltre 30 arti-sti di fama internazionale esibirsi ed in-segnare a più di 5.000 spettatori. Nessun problema se non si sono mai indossate le scarpette o non si è mai fatta pratica, la kermesse potrebbe essere l’occasione per guardare volteggiare i campioni e av-vicinarsi ad una disciplina che ogni anno coinvolge sempre più persone. www.fi-renzetangofestival.com/festival/

L’APPUNTAMENTO

Quattro giornatea ritmo di tango

Un momento del Festival

La Fnac sbarca in Toscana, per la precisione a Campi Bisenzio. Dal prossimo 16 aprile, il co-

losso specializzato nella distribuzione di beni cultu-rali e tecnologici aprirà un punto vendita all’interno del centro commerciale I Gigli. Circa 2.400 metri quadri che segneranno l’avvento del gruppo nato a Parigi nel 1954 nella nostra regione, e che andrà ad aggiungersi ai negozi già presenti, in Italia, a Geno-va, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona. Libri, dischi, informatica, audio, video e fotografia: questi i prodotti che si potranno trovare alla Fnac, la cui aper-tura segnerà un evento non solo per la regione, ma anche per i I Gigli, dove sorgerà il punto vendita. “E’ un evento molto atteso da tutti noi – spiega il diret-tore del centro commerciale Alessandro Tani – sarà un’apertura molto significativa”. E anche l’occupa-

zione ne risentirà in positivo: grazie anche all’arrivo di Fnac, i posti di lavoro offerti dai 134 punti ven-dita dei Gigli passeranno dai circa 1.500 del 2008 a 1.680, con un incremento di ben il 12%. Ma non è questa l’unica novità in arrivo al centro commer-ciale: entro l’estate sarà organizzata, insieme al Co-mune di Campi Bisenzio, una “notte verde” - con i negozi aperti fino a tardi – tutta dedicata alla sosteni-bilità ambientale. Ancora da stabilire la data precisa, ma – assicurano gli organizzatori – si tratterà di un evento unico nel suo genere. E per una novità sicu-ra, eccone altre due “work in progress”: a breve, ai Gigli, potrebbe arrivare la “personal shopper”, ovve-ro una figura incaricata di aiutare i clienti nelle loro spese, oltre a un’area per la custodia degli animali mentre il padrone si dedica allo shopping.

Libri, dischi e fotografi a: arriva la FnacLA NOVITÀ. Il 16 aprile il colosso dei beni culturali e tecnologici apre un punto vendita a I Gigli

/M.F.

/L.Z.

Alice fever. E’ la febbre che impazza nell’ultima stagione e che coinvolge vecchi e nuovi amanti del racconto di Lewis Carroll. Dopo la versione

cinematografica di Tim Bruton, che ha sbanca-to i botteghini ed è stata applaudita da grandi e piccini di mezzo mondo, il 7 maggio arriva sul palcoscenico del Saschall “Alice nel paese delle meraviglie. Il musical” opera inedita per la prima volta sui palcoscenici italiani. La sceneggiatura creata da Enrico Botta e Annalisa Benedetti è frutto di una accurata riealaborazione dei famo-si scritti di Lewis Carrol “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo spec-chio”. Le musiche composte appositamente per questo musical da Daniele Biagini con i testi di Lorenzo Biagini e Enrico Botta mettono lo spet-tatore a tu per tu con gli spettatori della fiaba. Ogni brano dei 14 composti ha una propria iden-tità e stile musicale che li differenzia dagli altri. Componente fondamentale di questo musical è la grande creatività espressa in tutte le componenti dello spettacolo, dalle scenografie, ai costumi, agli effetti speciali, fino al ripudio di colori e di simbologia. Lo spettacolo è composto da 2 atti, per un totale di 12 scene che si susseguono con un cambiamento continuo a vista di scenografia, grazie a un palco ruotante ed elementi su ruote

che permettono ai cambi scena di essere parte integrante dello spettacolo, come se lo spettatore sfogliasse le pagine di un libro. Le scene giocano sulle diverse proporzioni, forme e colori per ri-creare l’ambientazione e la magia del paese delle meraviglie. Lo spettacolo è arricchito da vari ef-fetti speciali grazie alla particolarità di disegno, luci e a giochi di magia e trasformismo inseriti nella trama. La storia inizia nel mondo reale, nel

giardino di casa della piccola Alice, dove i geni-tori hanno organizzato un invito all’ora del the. La superba madre di Alice per ben apparire con i suoi ospiti la invita a cantare di fronte a tutti ed inconsapevolmente la piccola presa dalla paura scapperà e darà inizio alla sua fantastica avven-tura all’interno del paese delle meraviglie dove incontrerà gli strampalati personaggi già famo-si ed amati dal pubblico. Dal Coniglio Bianco al Cappellaio Matto, dalla Regina di Cuori allo

Stregatto e tutti gli altri pazzi e colorati personag-gi si alterneranno con i loro “non sensi”, accom-pagneranno Alice in questo viaggio strampalato a volte aiutandola, a volte confondendole le idee. giocheranno o si prenderanno gioco di lei, can-

teranno e balleranno insieme, si divertiranno e dovranno affrontare delle difficoltà. E’ così che Alice vivrà le sue avventure e riuscirà a trovare “la propria strada” all’interno di questo paese delle meraviglie, cioè all’interno di sé.

Al Saschall il paese delle meraviglieBarabara Biondi

IL MUSICAL. Rivisitazione teatrale del capolavoro di Lewis Carroll, con personaggi famosi e colpi di scena

I colori sono quelli che Filippo Lippi vide coi suoi occhi mentre li stendeva, il brio e l’atr-

monia delle forme è quella che il frate carmeli-tano regalò ai suoi dipinti. Torna a risplendere nella sua originale completezza la Pala del No-viziato, capolavoro di Filippo Lippi (Firenze, 1406 ca. – 1469) dipinto per l’omonima cap-pella in Santa Croce, su commissione di Co-simo de’ Medici nel 1445. Dal 26 aprile al 30 maggio sarà possibile ammirarla interamente rinnovata dopo l’ultimo importante lavoro di restauro realizzato dalla Galleria degli Uffizi e finalmente riunita alla predella dipinta dal giovane aiutante di Lippi, Francesco di Stefa-

no detto Il Pesellino. Per la prima volta dopo due secoli, la predella sarà esposta nella sua composizione originaria grazie a un eccezio-nale prestito dal museo del Louvre di Parigi.Tre in totale i capolavori restaurati, dopo un lungo e attento lavoro reso possibile dagli Ami-ci degli Uffizi, che dal 1993 opera in sostegno alla Galleria: oltre alla pala e alla predella, gli interventi hanno riguardato la cosiddetta pala di Annalena e altre due tavole dell’artista: La Madonna annunciata e Sant’Antonio abate e L’angelo dell’Annunciazione e San Giovanni Battista. Lo straordinario recupero della pala del Noviziato – commenta la soprintenden-

te al polo museale Cristina Acidini – esalta il dipinto, dove si uniscono la magnificenza dei Medici e la splendida maturità artistica di un protagonista assoluto del Rinascimento quale fu Filippo Lippi”. In mostra cinque capolavori chiave dell’opera del pittore fiorentino, di chia-ra ispirazione masaccesca. “Filippo Lippi face-va parte della cerchia intellettuale di Cosimo il Vecchio - spiega il direttore degli Uffizi Anto-nio Natali - e lì imparò il principio aristotelico secondo cui l’arte deve commuovere. Ammira-re queste opere nella loro bellezza originaria si-gnifica cogliere la grande emozione che ispirò l’artista fiorentino”.

La sala dei Lippi è fi nalmente completaLA MOSTRA. Tornano agli Uffizi alcuni capolavori del genio del Rinascimento

/B.B.La pala del noviziato di Filippo Lippi

cultura

Stregatto, Brucaliffo e Regina di Cuori accompagnano Alice

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A centrocampo è tornato il “cervello”FIORENTINA. Cristiano Zanetti è rientrato, dopo un brutto infortunio, per il finale di stagione

Cristiano Zanetti

Era arrivato a Firenze tra il malcontento generale dopo la cessione alla Juventus di Felipe Melo. Ma il ma-lumore dei tifosi è scivolato via dopo le prime uscite di Cristiano Zanetti con la maglia viola. Quella per-

fetta contro il Liverpool in casa prima, e quella contro la sua ex squadra (quella Juventus scelta dal brasiliano, sempre meno rimpianto a Firenze) poi, hanno convinto la città. Poi, un brutto infortunio, uno dei tanti della sua carriera, lo ha tenuto fuori dai giochi per molte settimane. Adesso il cervello del centrocampo viola è tornato per un finale di campionato da cardiopalma. In ballo c’è un posto in Europa, dove la Fiorentina vuol continuare ad essere protagonista anche la prossima stagione. “Raggiun-gere il quarto posto sarà un’impresa – dice il centrocampista - però fino a quando ci saranno punti a disposizione continuere-

mo a sperare e a provarci fino alla fine. Consapevoli, lo ripeto, che servirà un’impresa”. Vada come vada, per Cristiano sta per concludersi la prima stagione con la maglia viola, e per lui è già tempo di bilanci. “La Fiorentina è andata oltre ogni aspet-tativa, nessuno si sarebbe aspettato che facesse risultati così importanti con squadre molto superiori sia a livello di organico che di tradizione. Sinceramente non mi aspettavo di passare il girone di Champions – ammette Zanetti - invece abbiamo battuto il Liverpool, il Lione e il Bayern Monaco. Credo che la Fiorentina abbia fatto più di quello che ci si poteva aspettare. Avrei messo la firma per una stagione così”. Come sottolineato in precedenza, la carriera di Zanetti è stata costellata da molti ko fisici. “Si fanno male quelli che giocano, e io sono sempre stato in squadre impegnate ogni tre giorni. È il rischio di stare nei grandi club – spiega - guardate la Fiorentina: quando mai era accaduto che con questo staff ci fossero così tanti infortu-ni? Recuperare giocando ogni tre giorni non è facile. Per me è

comunque un vanto sapere che la mia assenza pesa anche per il ruolo particolare che occupo in campo. E poi chi sta in pan-china non si fa mai male”. Il suo rapporto con la città è solido, forte anche dei suoi trascorsi nelle giovanili della Fiorentina. “I tifosi viola sono fantastici. Chi non lo vive non può immagina-re quanto sia fondamentale il loro apporto”. Prima dello stop che l’ha tenuto fermo per diverso tempo aveva costituito una coppia di ferro con il compagno di reparto Riccardo Montoli-vo, forse arrivato quest’anno alla sua definitiva consacrazione. “Un giocatore non ‘esplode’ - dice Zanetti - Riccardo è sta-to aiutato dalla squadra, così come lui ha aiutato i compagni. Quest’anno abbiamo fatto grandi partite, anche quando abbia-mo perso. E Montolivo ha potuto dimostrare tutto il suo valore. Bolatti? Ha grandi qualità. È un nazionale argentino, è molto ordinato e intelligente tatticamente. Ancora non ha fatto vedere quello che sa fare – conclude il centrocampista - ma ha grandi margini di miglioramento”.

Cristina Guerri

Era arrivato a Firenze tra il malcontento per la cessione di Melo, in poco tempo ha convinto tutti, poi uno dei

tanti ko della carriera. Ora è di nuovo a disposizione per tentare l’assalto all’Europa: “Ci proveremo fi no alla fi ne”

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Mancano ancora diver-se settimane all’ini-zio del calciomercato estivo. Ma, in attesa

di capire quali saranno gli scenari della prossima stagione, il diesse

viola Pantaleo Corvino è già al la-voro per costruire la Fiorentina che verrà. Il primo intento del direttore sportivo gigliato è quello di riuscire a trattenere a Firenze i pezzi pregiati della rosa attuale. A partire da Frey. Il portiere francese, giunto al quinto anno in maglia viola, è richiesto dal-le big d’Europa. Bayern Monaco e

Manchester United sono le squadre che più di tutte hanno manifestato l’interesse per l’estremo difensore, che ha una clausola rescissoria di 18 milioni di euro. Due i nomi del possibile sostituto, nel caso in cui il francese lasciasse Firenze: Vivia-no e Amelia. Il primo è per metà di proprietà dell’Inter e da sempre è tifosissimo della Fiorentina. Il se-condo, in rotta da tempo con il suo attuale allenatore (Gasperini), sa-rebbe felice di accasarsi alla Fioren-tina. Piace, e tanto, anche Vargas. A chi? A Real Madrid, Inter, Juventus e Manchester City. Il costo del car-tellino dell’esterno offensivo ruota intorno ai 20-25 milioni. E poi c’è il capitolo Mutu. Caso doping a parte, esiste una reale ipotesi che l’attac-cante rumeno lasci in ogni caso la Fiorentina. A quel punto le due gio-vani leve di casa viola, Jovetic e Lja-jic, dovranno farsi trovare pronte a sobbarcarsi il peso della sostituzio-ne del Fenomeno. Sul piatto ci sono poi i rinnovi di Kroldrup e Gobbi. Con Munoz in arrivo, per il dane-se potrebbero prospettarsi scenari diversi da Firenze: il difensore, tra l’altro, piace molto in Grecia. Stesso destino anche per Gobbi, destinato a raggiungere molti ex viola (vedi Storari, Zauri, Semioli, Pazzini) alla Sampdoria. Per quanto riguarda le entrate, come già accennato, a giu-gno arriverà dall’argentina il giova-nissimo Munoz. Il secondo rinfor-zo potrebbe arrivare direttamente dall’Olanda. Stando alle voci prove-

Cristina Guerri

Il primo obiettivo è trattenere i big: Frey,

Vargas e anche Mutu interessano a molti.

Il sogno è Kolarov, davanti piace Pinilla

La squadra che verrà inizia a prender formaCALCIOMERCATO/1. Mancano molte settimane alla sessione estiva, ma in casa viola si è già al lavorosport

nienti dai Paesi Bassi, il ventiduen-ne esterno dell’Heerenveen, Roy Beerens, si è detto pronto a vestire la maglia viola. La sua valutazione è di circa 3,5 milioni. Serve poi tro-vare il possibile sostituto d Gobbi. Il sogno è Kolarov (Lazio), ma la

concorrenza (vedi Inter) per il serbo è tanta e agguerrita. Per l’attacco il primo elemento da tenere d’occhio è Pinilla, la rivelazione del cam-pionato di serie B. In tal senso, la Fiorentina si sarebbe concretamente mossa con il Grosseto.

Gli ultimi in ordine cronolo-gico sono stati Keirrison,

Ljajic, Bolatti e Felipe. Troppo poco il tempo per poterli giudi-care. Nei cinque anni di gestione corviniana, ne sono arrivati tanti di giocatori. Alcuni, anzi molti, hanno contribuito a portare la Fiorentina a un discreto livello europeo. Tanti i giovani di buona prospettiva esplosi sotto la ge-stione Prandelli. Come Jovetic: arrivato a Firenze da semiscono-sciuto, il montenegrino si è inse-rito nella scorsa stagione per poi esplodere quest’anno, soprattutto in Europa. Per non parlare di Gi-lardino, rinato con l’aria di Firen-ze dopo i malumori milanesi con la maglia del Milan. Prima di lui era toccato a Mutu. Caso doping a parte, il rumeno si è riscoperto Fenomeno dopo il licenziamento dal Chelsea e la breve parentesi con la Juventus. E Vargas? C’è

chi, dopo i primi mesi, lo aveva già etichettato come “bidone”. Poi il suo adattamento, tecnico e tattico sul campo e mentale nel-lo spogliatoio lo hanno reso uno degli esterni offensivi più forti in circolazione. Ai tanti acquisti top, in questi cinque anni si è visto anche qualche flop. Il più rino-mato è quello di Da Costa. Ac-quistato per 4,5 milioni di euro, il difensore portoghese, quando impegnato, non ha mai convinto. Per non parlare di Anthony Van-den Borre. Arrivato pieno zeppo di buoni intenti, il belga ha col-lezionato solamente otto presen-ze in campionato. È durata poco anche l’avventura di Castillo. Ac-quistato l’estate scorsa e per poi andarsene via a gennaio, ha fatto in tempo a segnare la sua unica rete contro il Bari, squadra in cui milita in questa seconda parte di stagione.

Cinque anni di acquisti: il bilancio

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Quando per 40 anni fai un’attività, alla fine quell’attività diventa parte di te. Questo è quanto mai vero quando quella attività è la boxe. Una discipli-

na, un’arte che da sempre ha affascinato - ed affa-scina - registi, scrittori, fotografi e sportivi. Ne sa qualcosa un maestro come Salvatore Minichello (a destra nella foto), un uomo che da 40 anni la “frequenta” e che di conseguenza non poteva che rilasciare una dichiarazione d’amore al pugilato, ai suoi ragazzi e a quella che da sempre è la sua società: il Boxing Club.Quando ha conosciuto il mondo della boxe?Si può dire che sia nato in palestra: ho iniziato a boxare a 9 anni e ho continuato fino ai 18.Poi ha smesso?Sì, ho dovuto smettere perché in quel momento non avevo la possibilità di dedicarmi allo sport.È stata dura interrompere?Moltissimo. Primo perché stavo raggiungendo dei buoni risultati, secondo perché in qualche modo ho ferito il mio allenatore.Poi, però, è rientrato nell’ambiente…Sì, nel ’93 è scoccata la scintilla e ho iniziato ad allenare. È stata una scelta dettata anche dalla vo-glia di ripagare, in qualche modo, il dispiacere che avevo dato al mio maestro.Cosa significa per lei allenare?Per me è una missione. Uso questo termine perché sono un buddhista praticante, e che questo mi ha aiutato a cambiare il mio modo di vedere e di attri-buire valore alla realtà. Anche alla boxe.Quindi, oggi, cos’è per lei la boxe?Il sacco, la corda, il ring sono solo dei mezzi per aiutare i ragazzi a crescere, a formarsi, a stare lon-tano dalle cose sbagliate.

Una storia di boxe. Lunga quarant’anniPUGILATO. A tu per tu con Salvatore Minichello, uno dei pilastri del Boxing Club

Carlo Marrone

La cosa più importante che fa da allenatore?Cerco di fare una cosa che il mondo fa sempre meno: parlo e cerco di costruire un dialogo con loro, così da poterli aiutare e sostenere anche e soprattutto nelle difficoltà della vita fuori dalla palestra.Un messaggio importante che, in qualche ma-niera, viene percepito anche al di fuori della palestra, come dimostra il premio che le è stato conferito. Ci può dire qualcosa?Di recente sono stato premiato come miglior tec-nico dell’anno 2009, ma ci tengo a sottolineare che è un riconoscimento che premia il lavoro e l’impegno di tutto lo staff e di tutto il gruppo, in primis di Leonardo Turchi.Come dimostra Fabio Turchi, il vostro lavoro sta ottenendo risultati importanti, vero?Sì, Fabio è un figlio d’arte e sta veramente bru-ciando le tappe: per noi è motivo di grande soddi-sfazione, perché oltre ad essere campione d’Italia 2009 è stato convocato in Nazionale.Consiglierebbe di iniziare?Sì, perché la boxe è una sfida con se stessi e, allo stesso tempo, uno sport di squadra.Perché?Perché anche se sul ring sei solo contro l’avver-sario, durante gli allenamenti quello che ti dà la forza è il gruppo, proprio come nella vita.Cosa si prova a salire gli scalini del ring?È una grande prova di coraggio, una grande emo-zione che si conclude sempre con un abbraccio tra i pugili.

Convocazioni in Nazionale e riconoscimenti ai tecnici confermano l’ottimo lavoro

del maestro e del suo staff, diventati un punto di riferimento per i giovani del Q4

e non solo. “Sacco, corda e ring sono solo mezzi per aiutarli a crescere”

Salvatore Minichello

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38 Aprile 2010

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La crisi della Fiorentina Wa-terpolo tiene ancora banco. L’allarme lanciato dal coach De Magistris non è un sem-

plice campanello d’allarme, ma un vero e proprio grido a tutta la città. Purtrop-po, nonostante sia l’ultima squadra del capoluogo ad aver conquistato campio-nato italiano e titolo europeo, la società di Giotti, conosciuta in tutto il mondo, sembra destinata a sparire. La crisi eco-nomica che ha colpito tutta Italia non sembra dare uno spiraglio alle società grandi “sportivamente” ma che non hanno mai avuto l’attenzione dei media e quindi non sono state considerate ap-petibili dagli sponsor. La conquista del-la Coppa Campioni e i continui duelli in acqua con l’Orizzonte Catania non sembrano essere serviti a nulla: la Fio-rentina rischia di non scendere più in acqua a partire dalla prossima stagione. Nella sua breve vita la società gigliata ha conquistato nel 2003 lo scudetto ca-detto. Nel 2005, acquistando il titolo del Certaldo, vola ai vertici della pallanuo-to: quella squadra, allenata da Mancini,

aveva già le fondamenta per diventare uno dei setterosa più forti del mondo, infatti nel 2006 sfiora lo scudetto. Poi arriva la stagione magica: tra il 20 e il 22 aprile 2007 ha disputato e vinto la Final Four della Coppa Campioni di pallanuoto e lo scudetto: chapeau a tutta la rosa già allenata da Gianni De Magi-stris. La scorsa stagione si è classificata 3° in Coppa Campioni, competizione vinta dall’eterna rivale Orizzonte Ca-tania, ed è stata vicecampione d’Italia. Nel 2009/10 queste magnifiche ragazze sono state chiamate in Europa a difen-dere il 10-9 conquistato a Firenze, ma hanno ceduto il passo al Vouliagmeni, squadra greca, con il risultato di 6-3, venendo così eliminate dalla Coppa Campioni, mentre in campionato sono prime davanti al solito Orizzonte Ca-tania. Proviamo a capire, attraverso le parole di Elena Gigli (classe 1985), por-tiere della Fiorentina e della Nazionale, questo difficile momento.Elena, è difficile scendere in acqua con questi problemi economici?Assolutamente no. Cerchiamo di non

pensarci, ma come per tutte le persone anche per noi uno stipendio è impor-tante, è comunque il nostro lavoro: ci alleniamo da professioniste.Cosa potrebbe accadere alla Fioren-tina?Di vincere lo scudetto e non scendere più in acqua dalla prossima stagione.Difficile da comprendere…

Ci siamo abituate. Firenze sembra quasi indifferente alla pallanuoto fem-minile, quando guardo gli spalti non nascondo una sorta di dispiacere, vin-cere senza pubblico per un atleta è una vittoria a metà.È cambiato qualcosa da quando ave-te iniziato ad oggi?Purtroppo no. Ho cambiato compagne

ma sempre ottenendo ottimi risultati, paradossalmente credo che ci fosse quasi più interesse all’ inizio: ribadisco, ci sentiamo abbandonate dai media come dal pubblico.C’è un difetto che toglierebbe alla pallanuoto femminile?Sì. Aver tolto le straniere: lasciarne solo una ha solo contribuito a livellare il campionato verso il basso. Non na-scondo che il campionato di Serie A1 è di un livello medio-basso, anni fa certe squadre avrebbero militato in categorie inferiori. Le istituzioni vi stanno vicine?Sì e no. Ora sono arrivati finalmente degli aiuti, ma insufficienti per stare tranquilli: so che non siamo le sole a nuotare in cattive acque, quindi non chiedo la luna…C’è una soluzione?Vincere con la Nazionale e con il club per gridare a tutti che ci siamo. Voglia-mo e dobbiamo avere più attenzione: non ci si può ricordare di noi solo ai Giochi Olimpici o il giorno dopo a una finale scudetto…Progetti per il futuro?Bella domanda: o giocare all’estero, dove siamo considerati sportivi come gli altri, o sperare in un rilancio della Fiorentina Giotti.Gli studi?Ero iscritta a Biologia, ma ho dovuta abbandonarla per concentrarmi sulla pallanuoto: ribadisco, questa è una di-sciplina che comporta sacrificio.Un appello?A Firenze: la Fiorentina ha bisogno di tutti, altrimenti affondiamo.

Elena Gigli in azione

Lorenzo Mossani

PALLANUOTO. Elena Gigli, portiere della Fiorentina e della Nazionale, lancia l’allarme

E la Waterpolo ora rischia di affondare

I problemi economici continuano: la

squadra potrebbe non scendere più

in acqua dal prossimo anno, magari dopo

aver vinto lo scudetto. “Firenze aiutaci”

QUALITA’ DEL SERVIZIO,CORTESIA E TRASPARENZA

Serietà, qualità e assistenza completaalla clientela. Sono queste le caratte-ristiche di che AFFARIMMOBILIAopera da più di vent’anni in ambito fiorentino e toscano e da tredici anni inVia delle Centostelle a Campo diMarte. Affidata all’esperienza diGino Rigghielli, Luca Barchielli, egli altri componenti dello staff, l’a-genzia di Via delle Cento Stelle hauna consoli-data struttura professio-nale e si avvale di un know how efficace, in grado di soddisfare con suc-cesso qualsiasi ri-chiesta immobilia-re.AFFARIMMOBILIARI è da semprespe-cializzata in immobili di livellome-dioalto. Gli elementi distintivirestano la qualità e la serietà, oltrealla capacità di offrire ai clientiun’ampia gamma di servizi: interme-diazione, consulenza pianifi cazionesull’investimento immobiliare, ven-dita di cantieri medio/grandi egestione di patrimoni immobiliari. I

servizi nascono anche grazie a ungruppo variegato di professionisti epartner esterni, che vanno a ricopriretutti i settori legati al mercato immo-biliare, da quello legale a quello del-l’architettura. Alla base dell’efficienza divi è anche il AFFARIMMOBILIARI grandevalore dato dalla Banca DatiImmobiliare (Bdi), aggiornatacostantemente e automaticamente inmodo che ogni cliente possa essereseguito puntualmente nello sviluppodelle sue esigenze e richieste specifiche. Insom-ma, un servizio serio ecompleto, che parte dagli annunci deisingoli immobili, sempre precisi everitieri, per arrivare fi no al rogito. Iclienti “storici” continuano a tornarein agenzia anche dopo anni, magariper aiutare i fi gli ad acquistare casao per cercare un immobile più adattoalle loro nuove esigenze.« Nella casa di AFFARIMMOBILIARIspiegano i titolari - conta ancora la

stretta di mano, che racchiude in séil signifi cato del nostro concetto di“vita immobiliare”. Non a caso,questo è il nostro mestiere, oltre chela nostra passione, e lo svolgiamo inmodo puntigliosamente professio-nale, riassumendo nella nostra per-

sona e nel nostro operato attenzio-ne, competenza, lealtà e serietà».Il motto di è AFFARIMMOBILIARI“Mai come oggi i vostri affari sonoi nostri affari”. Non una frase pub-blicitaria, ma una filosofi a di vita edi lavoro.

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40 Aprile 2010

sport

Dopo il successo del 2009 (quattro milioni di spettatori per le strade, una gara tesa fino all’ultimo, ser-vizi sui media di tutto il mondo)

torna quest’anno l’82esima edizione della Mille Miglia. La mitica “Freccia Rossa” che appassiona grandi e piccini lungo le vie del-le città italiane da Brescia a Roma e ritorno, passando dalla Toscana e da Firenze. Un’edi-zione ricca di novità che, anche quest’anno, ha visto un boom di richieste, 1.400 domande d’iscrizione da tutti i continenti, per poter par-tecipare alla “corsa più bella del mondo”. La Mille Miglia 2010 si svolgerà dal 6 al 9 mag-gio, e presenterà una novità entusiasmante: il tributo Ferrari alla Mille Miglia. Centotrenta splendide Ferrari, dal 1958 ad oggi, costitu-iranno un omaggio che precederà in tutto il percorso le vetture in gara. La Mille Miglia 2010 diventa così ancora più spettacolare, creando un momento straordinario, sia in ter-mini di appeal per il pubblico che di interesse per i media, con 505 auto d’eccezione (le 375 in gara e le 130 Ferrari) di collezionisti pro-venienti da tutto il mondo. Anche il percorso presenta diverse novità, come il passaggio a Sirmione, Casal Maggiore e Manerbio, e un ritorno al passato con le soste-pranzo a Ur-bino e Buonconvento, in provincia di Siena, ma anche il passaggio da Spoleto. Come ogni anno, la “Freccia Rossa” attraverserà Firen-ze e tutta la sua provincia sabato 8 maggio. Il percorso rimane inalterato rispetto alla scorsa edizione. I 375 equipaggi, provenien-ti da Siena, attraverseranno Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle Val di Pesa, San Casciano,

La Mille Miglia si veste di rosso FerrariSimone Spadaro

AUTO STORICHE. La mitica corsa attraverserà Firenze sabato 8 maggio. Con un’importante novità

Vecchie glorie del calcio ed ex allievi delle scuole militari, tutti insieme in

campo per il Meyer. Il Club Italia master A.c., rappresentativa di ex calciatori con alle spalle una lunga militanza in Serie A, sarà al campo sportivo del Galluzzo, in via Bia-gini 3, il prossimo venerdì 16 aprile alle 18. Se la vedrà con una selezione dei diplomati alle quattro scuole militari italiane. Tutto il ricavato dell’incontro sarà devoluto alla Fon-dazione dell’ospedale pediatrico fiorentino. Ecco i nomi dei campioni che saranno sul prato del Galluzzo: Marco Ballotta e Andrea Pazzagli a difendere la porta; in difesa Luca

Pellegrini, la bandiera della Fiorentina anni ‘80 Celeste Pin, Roberto Mussi e Marco Lanna. Due ex viola a centrocampo: Loren-zo Amoruso e l’indimenticato idolo dei tifosi gigliati Giancarlo Antognoni, per l’occasio-ne compagni di reparto di Alessandro Bian-chi, Pasquale Domenico Rocco, Riccardo Maspero e Pietro Fanna. In attacco, ex bom-ber del calibro di Ruggero Rizzitelli, Massi-mo Agostini e il campione del mondo Fran-cesco Graziani cercheranno di gonfiare la rete come ai bei tempi. Ospiti d’onore Anto-nio Cabrini, terzino della Juventus dal 1976 al 1989, e Giovanni Galli, portiere gigliato

oggi a capo dell’opposizione in consiglio comunale. La rappresentativa degli ex allievi delle scuole militari avrà invece a disposizio-ne 25 giocatori scelti tra i diplomati presso la Nunziatella di Napoli, la Scuola milita-re “Teulié” di Milano, la veneziana Scuola navale militare “Francesco Morosini” e la Scuola militare aeronautica “Giulio Douhet” di Firenze. Ingresso libero per i bambini fino a 11 anni, per tutti gli altri biglietto a 8 euro, ai quali si potrà aggiungere un’offerta libera. L’iniziativa è organizzata dall’associazione toscana degli ex allievi della Nunziatella in-sieme all’Audace Galluzzo.

Vecchie glorie in campo per il MeyerCALCIO. Il 16 aprile al Galluzzo partita di solidarietà contro ex allievi delle scuole militari

/Andrea Tani

Si chiama Banca Etruria ed è la nuova realtà nel panorama

del baseball toscano. Era, infatti, nell’aria da molto tempo, e già nel corso dei Mondiali svoltisi lo scorso settembre a Firenze se n’era parlato: la fusione tra Fiorentina Baseball e BSC Arezzo. Il campionato 2010 parte nel fine settimana del 10-11 aprile, e la Banca Etruria è stata inserita nel girone B della serie A nazionale insieme a Palfinger Reg-gio Emilia, Lanfranchi Collecchio, ComCor Modena, Rams Viterbo, Heila Rovigo, Sala Baganza, Aco-tel Urbe Roma, Anzio e Cus Mes-sina. La federazione ha attuato una rivoluzione con la creazione delle cosiddette “franchigie” sul modello statunitense. Gli Yankees, ad esem-pio, giocano nella lega maggiore, ma nelle leghe minori hanno una se-rie di squadre affiliate dove possono pescare i migliori talenti da poter proporre in prima squadra. Al ver-tice del baseball italiano c’è l’IBL, ovvero l’Italian Baseball League, dove ci sono le società che lottano per lo scudetto: Grosseto, Bologna, San Marino, Rimini, Nettuno, Par-ma, Godo e Paternò. Scomparsa l’A2 ecco la serie A nazionale, dove giocherà anche la Banca Etruria. Il manager è Adolfo Borrel, ex Arez-

zo. Il manager della Fiorentina, Marco Duimovich, avrà il ruolo di coordinatore. La squadra è compo-sta dal lanciatore Perez, l’interbase Bindi, il prima base e lanciatore Cappuccini, il promettente Tiberi, il ricevitore Ciuppani e l’esterno Diaz (tutti ex Arezzo) e dall’esterno Andreini, il terza base Pinto, il rice-vitore Sonnacchi, il seconda base Ristori, l’esterno Gozzini e l’esterno Cavallini (tutti ex Fiorentina). Non solo. Da sottolineare l’arrivo del lanciatore Bianchini, dell’esterno Di Mattia e del cubano Orexis Mar-tinez nel ruolo di lanciatore. Si gio-cherà nel rinnovato stadio Cerreti a Campo di Marte.

BASEBALL. Via al campionato con la fusione Fiorentina-Arezzo

Banca Etruria “batti e corri”

/Sim.Spa.

Pinto in una fase di gioco

Tavarnuzze-Bottai e il Galluzzo, e a quel punto la carovana storica punterà verso il centro di Firenze passando da via del Gelsomino, piazzale Galileo, via Nicolò Machiavelli, via Romana, ponte Santa Trinita, piazza della Si-gnoria, piazza Duomo, piazza della Libertà, Ponte Rosso, via Bolognese, Vaglia-Cafaggiolo, passo della Futa e passo della Raticosa, entrambi pas-saggi storici per gli appassionati del volante, con le loro curve emozionanti. Poi l’innesto sulla Strada Regionale 65, ormai in Emilia-Romagna. Altra novità che spicca riguarda le prove cronometrate sui prestigiosi circuiti di Imola e Fiorano. Praticamente un omaggio della Formula Uno a questa cor-sa leggendaria, alla quale partecipano vetture strettamente legate al mondo delle corse su pista. “La qualità delle auto che parteciperanno all’edizione 2010 è davvero straordinaria – annuncia Sandro Binelli, segretario generale del Comitato organizzatore - l’appello fatto ai collezionisti perché fossero candidati modelli diversi di auto è stato accolto in pieno. Siamo riusciti a riunire un’ampia varietà di modelli che hanno corso la Mille Miglia storica e – conclude Binelli – abbiamo registrato un aumento nelle iscrizioni di auto che hanno realmente corso la Mille Miglia”.

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da tutti forse perché non hanno fatto parte dell’RSU.

Operai Seves appartenential Sindacato di Base

TABERNACOLI/1,LA RISPOSTA DEL COMITATOSpett. Redazione del giornale “il Repor-ter di Firenze”Questo grande patrimonio di arte e spiritualità che arricchisce Firenze, con-notandola in un modo che non ha paragoni altrove per la sua ricchezza e rilevanza è, sì, esposto, assai più dei beni custoditi all’interno di edifici, alle ingiurie del tempo e della inciviltà pub-blica, ma non assolutamente abbando-nato all’incuria, come il vostro articolo pubblicato sul n. 17 dell’8 marzo u.s. con troppa leggerezza afferma. Esiste infatti da quasi vent’anni, presso l’As-sociazione Amici dei Musei Fiorentini, un Comitato il cui obbiettivo è appun-to la tutela e la salvaguardia di questi monumenti. Di esso fanno parte, oltre a vari volontari dell’Associazione Amici dei Musei, rappresentanti delle Soprin-tendenze, del Comune, della Curia dio-cesana e dell‘Opificio delle Pietre dure, impegnati con dedizione e adeguata competenza professionale a individua-re opportunità di intervento, reperire fondi, vagliare progetti, seguire le pra-tiche occorrenti per ogni singolo caso.Risultati: oltre 120 restauri condotti a termine dal 1991 ad oggi;- due importanti pubblicazioni ad essi relative: la prima, edita nel 2001, a cura di Bruno Santi; la seconda, a cura di Do-retta Ermini e Chiara Sestini, presentata nello scorso febbraio presso l’Associa-zione Amici dei Musei;- numerosissimi articoli di stampa che plaudono al nostro operato;- un concorso che ha portato alla collo-cazione di opere di artisti contempora-nei in tre edicole da tempo vuote.Ci permettiamo pertanto di rilevare una palese disinformazione alla base del vostro articolo (ad esempio, due dei tre tabernacoli riprodotti sono stati restaurati di recente, come testimonia-no le targhe in ottone apposte accanto ad essi) e invitiamo un inviato di cotesta redazione a contattarci e magari visitar-ci per prendere atto della cospicua do-cumentazione conservata nella nostra sede.Cordiali saluti

La Presidente del Comitato(prof. Oretta Sabbatini)

TABERNACOLI/2, LE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE AMICIDEI MUSEI FIORENTINIGentile Redazione,in merito all’articolo da Voi pubblicato “Diamo voce ai tabernacoli fiorenti-ni” di L.V. Zarrilli e G. Donnici desidero

evidenziare che le informazioni in esso contenute non tengono conto di una delle attività principali dell’Associazio-ne Amici dei Musei Fiorentini. Esiste, infatti, un Comitato per il restauro e il decoro dei Tabernacoli che opera sul territorio da molti anni con ottimi ri-sultati riconosciuti ed apprezzati dai cittadini e dagli Enti preposti alla tutela. Sono uscite anche alcune interessanti e documentate pubblicazioni sui restauri eseguiti che saremo lieti di donare alle biblioteche di Quartiere. In attesa di cortese riscontro nello spirito della mi-gliore collaborazione,cordiali saluti,

Carla Guiducci Bonanni

TABERNACOLI/3, TRA “SACROE PROFANO” IN VIA FILIPPINA

Salve,ho visto il Vostro articolo sui tabernaco-li fiorentini, allego una mia foto (titolo: Sacro e Profano) su un tabernacolo in Via Filippina, zona Santa Croce.Distinti Saluti

Alessio Novori

BOBOLI, GLI SPETTACOLI ESTIVIE LO SPAZIO PER I BAMBINIGentile Redazione, mandiamo questa lettera con preghie-ra di pubblicazione: esiste un grande prato, bordato da platani, dove i bam-bini della zona possono correre e gio-care in pace e al sicuro, respirando aria buona. Questo incanto si trova nel Giar-dino di Boboli vicino all’ingresso di Por-ta Romana. Ma purtroppo per quattro mesi l’estate smette di esistere, perché ai bambini si sostituiscono le impalca-ture; all’allegro cinguettio dei piccoli e degli uccelli si sostituiscono i martelli e i rumori del cantiere - e tutto questo per poche serate di spettacoli che im-pediscono la pace degli abitanti vicini, creando un caos di macchine in cerca di parcheggiare. E dopo, a festa finita, il prato è devastato e quando avrà ripre-so un p’ del suo aspetto normale sarà

tempo di ricominciare a distruggerlo e sacrificare di nuovo i bambini. Non sarebbe possibile trovare un luogo più idoneo per gli spettacoli? Per esempio le Cascine? Perché i cittadini più indifesi devono essere i meno protetti?

Genitori e nonni di Porta Romana

A PROPOSITO DEL SEMAFORO DI LUNGARNO COLOMBOUn semaforo sbagliato e pericoloso. Il semaforo situato alla fine del lungar-no Colombo e all’inizio del lungarno Aldo Moro, incrocio a T con via Marco Minghetti, è sbagliato e pericoloso. Il suddetto semaforo dovrebbe essere istallato prima dell’incrocio e di tipo doppio, con la segnaletica per chi va dritto e quella per chi va a destra. È cer-to che gli incidenti sono di responsabi-lità di chi non volesse sistemare la situa-zione. In questa medesima, e lo faremo fino alla nausea, segnaliamo ancora la situazione grave di via Faenza, tratto via Nazionale-piazza del Crocifisso: lì, causa traffico, la sosta selvaggia e le condizioni paurose del fondo stradale e la mancanza di marciapiedi piccoli e sconnessi porteranno a fatti incresciosi, di cui qualcheduno dovrà rispondere.

Lettera firmata

“PIAN DI MELOSA,ASFALTO DA SISTEMARE”Gentile Redazione,ho conosciuto Il Reporter solo ora per-ché mi sono domiciliato a Pian di Melo-sa lo scorso settembre, altrimenti avrei scritto prima. Orbene, alcuni anni fa qui a Tosi e Pian di Melosa hanno rifatto fo-gnature e acquedotto buttando all’aria le strade. Strade che non tutte sono state ripristinate in modo decente, spe-cialmente al tornante (che viene chia-mato piazza) dove c’è il distributore di benzina e la banca la strada è in uno stato pietoso e quando ci si passa, an-che andando a passo d’uomo, è uno sconquasso tale che ad avere una bot-tiglia di latte si farebbe il burro. Ebbene sarebbe il caso di invitare il Comune affinché provveda a sistemare l’asfalto o, se non è compito suo, faccia i dovu-ti passi presso chi di dovere affinché provveda al più presto.Cordiali saluti

Andrea Caredio

PONTE A GREVE, I GIARDINI E LE STRISCE PEDONALIGentile redazione,sono indeciso se scrivere o meno per-ché non so se pubblicate tutto, però io ci provo e vi ringrazierei se lo face-ste, anche per far sentire le nostre voci agli amministratori pubblici. Abito nella zona del Ponte a Greve dal 1974, quan-do ancora c’erano solo campi ed orti, per gli anziani e per i ragazzi non c’era-

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

lettere

SEVES, PARLANO GLI OPERAIDEL SINDACATO DI BASECaro Reporter,siamo qui a scriverti, noi operai della Seves Spa di Firenze aderenti al Sinda-cato di Base, perché dopo la cassa inte-grazione straordinaria siamo diventati fantasmi, dove nessuno si vuole occu-pare di noi, se non in momenti quan-do si fanno gesti eclatanti, e poi stop. Siamo uomini e donne che abbiamo smesso di pagare mutui, bollette, affit-ti, pur di mandare i figli a scuola, pur di dare a loro una cultura fino a che sarà possibile. La cassa integrazione straor-dinaria per evento improvviso e impre-vedibile è solo una toppa, e noi siamo ad aspettare un lavoro dignitoso per andare avanti con le nostre famiglie. E pur vero che il tema lavoro è uscito dall’agenda di tutti i politici, perché non si pensa più in grande, non più alla gente ma si pensa a cose più futili che né a noi né alle altre aziende servano. Il nostro impegno nella vita quotidiana è quello di far emergere con forza il pe-sante masso che sta sulle nostre spalle, è ora di ricominciare a parlare di lavoro, di giustizia e di libertà! La nostra azien-da ha avuto sì una battuta d’arresto ma non crediamo che tutto si possa ricon-durre ad una semplice lotta fra capitali. Il nostro dovere oggi e il nostro diritto, sono quelli di essere al centro del tema lavoro e di non essere più considerati come persone del girone C1 in quan-to appartenenti a un sindacato di Base. Ogni volta che la stampa parla di noi, ne parla solamente quando vi è un sin-daco di mezzo o il centro della politica di Palazzo Vecchio. Noi invece vorrem-mo essere i primi attori su questa scena drammatica, là dove si sta consuman-do la tragedia Seves. E’ in quest’ottica che noi scriviamo affinché si possa par-lare di noi, di quegli operai dimenticati

42 Aprile 2010

no giardini. Quando fu costruito l’asilo fu chiesto all’allora presidente di quar-tiere Cruccolini di avere un pezzettino di giardino, ma il solerte presidente ri-spose: “Non possiamo fare un giardino anche con solo panchine vicino all’asilo poiché i bambini dell’asilo vedendo al-tri bambini con le nonne starebbero male”. Negli anni sono arrivati i giardi-ni grazie ai privati. Ma poi è arrivata la Coop ed allora hanno pensato bene di fare un bel vialetto con delle pan-chine, prendendo un pezzo di giardino dell’asilo, per collegare la Coop a via Bugiardini, perché ora i bambini anche vedendo altri bimbi con le nonne o le mamme a giocare nel vialetto o sulle panchine non ci stanno male. Altro ap-punto che gradirei fare sono le strisce pedonali di via Bugiardini davanti alle scuole e all’asilo: le strisce pedonali pra-ticamente non esistono quasi più, ma è stato pensato bene di fare un dosso con le strisce pedonali di fronte al pas-saggio per andare alla Coop, forse i no-stri amministratori sono più attenti alla Coop che alla sicurezza dei bambini. Grazie per la vostra gentilezza.

GLI ABUSIVI E I COMMERCIANTI DEL CENTROCome mai la nuova giunta comunale aveva promesso che i vari tappetini in centro sarebbero scomparsi e invece sono aumentati, più di prima? Possibile che non si riesca a fare una bella pulizia come da molto tempo sono riusciti a fare le vigilesse (in particolar modo) e i vigili di Siena? Via gli abusivi e i clande-stini, il povero commerciante onesto è costretto a chiudere i battenti per colpa loro, occorre fare rispettare le leggi che già ci sono altrimenti qua diventa una burla e basta!!!!!!!

Angelo

LE BUCHE DI VIA AGOSTINODI DUCCIOLeggo sempre con un certo interesse il vostro giornale Reporter. Sono a do-mandarmi se voi riuscirete a far rifare la strada ed i marciapiedi di via Agostino di Duccio, ove vi sono delle buche in-credibili. Non basta mettere i cartelli - marciapiede dissestato - come hanno fatto in via Maso di Banco e nessuno è venuto a sistemarlo. Ma dobbiamo pro-

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Caro lettore,purtroppo il problema della sosta selvaggia non riguarda solo via Baracca, strada dove forse le conseguenze di questo malcostume nostrano si fanno sentire più che al-trove per l’alto numero di auto che ogni giorno vi transitano. Ma se si tratta di un pro-blema di cui non è difficile accorgersi – è sufficiente un breve spostamento in città per imbattersi in almeno qualche caso del genere – altrettanto facile non è, o almeno non sembra essere, la sua soluzione. Perché, vista (purtroppo) l’entità del problema e l’alto numero di strade che contemporaneamente, ogni giorno, interessa, è assolutamente impossibile pensare che i vigili urbani possano essere simultaneamente ovunque la sosta selvaggia si “manifesti” per risolvere la situazione. E, come emerge dagli articoli sulla questione pubblicati sia in passato che su questo numero (quartieri 3 e 4) de Il Reporter, le stesse istituzioni riconoscono (e d’altronde come non farlo) l’esistenza del problema, non nascondendo le difficoltà esistenti nel risolverlo. Perché se i controlli delle forze dell’ordine per le strade devono esserci – e forse dovrebbero anche essere intensificati, per quanto possibile – di modo che i cittadini si sentano tutelati anche contro la maleducazione e i comportamenti scorretti delle altre persone, altrettanto importante è un cambiamento nella mentalità e negli atteggiamenti degli automo-bilisti. Che spesso, lasciando l’auto in sosta dove non si può solo per pochi minuti, per comprare il giornale o per “fare colazione”, come dice lei, non pensano di far niente di male e di non danneggiare nessuno. E se in qualche caso questo potrebbe anche essere vero, il risultato è che poi ogni singolo automobilista, nel momento del “biso-gno”, si sente legittimato a lasciare il proprio mezzo in sosta vietata perché “lo fanno tutti”. E questa è un’abitudine a cui deve essere messa la parola fine. Semplicemente perché, in una città (come Firenze) dove le auto sulle strade aumentano di giorno in giorno, anche una sola vettura in sosta vietata può causare code e nuovi problemi per un traffico che, di problemi, ne deve affrontare già molti. E questo non è giusto.

Matteo Francini

VIA BARACCA E LA SOSTA SELVAGGIAVia Baracca è un cantiere che è fermo e stagnante da 2 settimane per lavori, ma niente ferma la sosta selvaggia delle auto, perfino in seconda fila, all’incrocio di via del Barco. È mai possibile che ogni mattina per andare al lavoro si formino code infinite a causa di coloro che si fermano a far colazione???? Non è civile e non c’è volontà di trovare una adeguata soluzione. È vergognoso!!!!Lettera firmata

Lettera firmata

lettere

prio sbattere la faccia in terra noi anzia-ni? Grazie per quello che potrete fare e cordialmente vi saluto,

Velleda Valobra

CASA DI DANTE, “CHE FINE HA FATTO LA CANCELLATA?”

Recentemente sono andato a La Socie-tà delle Belle Arti –Circolo degli Artisti “Casa di Dante” per partecipare all’inau-gurazione della Mostra “Macchiaioli-Post Macchiaioli, Novecentisti”. Era qualche tempo che non andavo in Via Santa Margherita, e da vecchio fiorenti-no (anche se ora abito in provincia) con mio grande stupore non ho visto più quella bellissima cancellata che attra-versava e ornava tutta la piazzetta an-tistante la Casa di Dante, ne delimitava in un certo modo l’accesso, ora è total-mente in balia delle esigenze fisiologi-che della gente che vi passa. Ma che fine ha fatto la cancellata? In terra fra le pietre e agli angoli delle due facciate, si vedono ancora benissimo i segni dove era collocata, mi hanno detto che è sta-ta tagliata e tolta per facilitare i lavori di ristrutturazione della “Casa” stessa, ma i lavori sono finiti da diversi anni, ma non è stata rimessa più al suo posto. Avrà fatto la fine delle “pietre” di Piazza della Signoria? Perché su quelle “pietre” una cancellata così bella ci starebbe proprio bene. Peccato, un altro pezzo di Firenze è scomparso! Piano piano non rimane nulla, solo il ricordo.Grazie,

Mauro Barbieri

“GUASTI ALLA CARROZZINA, QUANTI DISAGI PER UN DISABILE”Spett.le Redazione,vorrei segnalare i disagi che un disabile incontra quando si guasta la carrozzina elettrica, avuta in dotazione dalla ASL. La carrozzina elettrica aveva bisogno di nuove batterie. Dalla ASL di mia appar-tenenza mi è stato spiegato che dove-vo andare dal mio medico di famiglia e richiedere un’impegnativa per una visita fisiatrica. Per me? Chiedo. No, per la carrozzina, affinché il fisiatra potesse giudicare come intervenire. Dopo aver avuto dal mio medico il certificato ri-chiesto, tramite CUP cerco un fisiatra da far venire al mio domicilio per “visi-tare la carrozzina”, ma dato che occor-reva molto tempo, decido di fare una visita normale presso un ambulatorio,

facendo portare la carrozzina da un’al-tra persona. Dopo aver fissato la visita all’ambulatorio il fisiatra, fortunatamen-te senza guardare la carrozzina, che è rimasta in macchina, prescrive i codi-ci per le nuove batterie. Con questa prescrizione si ritorna all’ASL, si lascia all’ufficio di competenza e si attende l’autorizzazione per farla riparare pres-so un’officina convenzionata. Quest’au-torizzazione arriva dopo tre settimane. Ritorno all’ufficio ASL che mi rilascia anche un elenco delle officine conven-zionate, dove far fare l’intervento. Scel-ta l’officina, portato la carrozzina, passa un’altra settimana. Finalmente la ritiro, ed è funzionante. Ma non è finita qui. Devo portare un numero imprecisato di fogli al precedente fisiatra per il col-laudo, altrimenti dopo 60 gg. le spese sono a mio carico, e riportare gli stessi una volta timbrati e firmati all’officina che ha fatto la riparazione. Quindi di nuovo medico di famiglia per prescri-vere una visita fisiatrica, nuovo appun-tamento col solito fisiatra, nuova perdi-ta di tempo per un timbro e una firma, per poi riportare tutta la documenta-zione timbrata, firmata ed approvata all’officina che ha fatto la riparazione. Tempo occorso per sostituire le batte-rie per la carrozzina elettrica, due mesi, persi tra uffici, ambulatori, collaudi, firme, timbri, oltre al tempo, una setti-mana, per la sostituzione delle stesse. Tutta questa burocrazia è veramente una cosa abominevole, specialmente se attuata nei confronti di disabili e di chi li accompagna. Le cose semplici a quanto pare l’ASL non le sa fare e inve-ce di facilitarle le complica, non tenen-do conto delle condizioni e delle diffi-coltà dei soggetti interessati.Grazie per l’attenzione

Un disabile disgustato

VILLA VOGEL, “SERVONOPOSTI AUTO RISERVATI”Spett.le redazione,con l’inizio della prossima stagione estiva il parco di Villa Vogel sarà sempre più frequentato non solo da giovane mamme con i loro pargoli, ma anche da persone anziane spesso in difficoltà nell’ambulazione. Sarebbe opportuno, secondo il mio parere, di segnalare nel-la piazzetta di fronte al parco, in via Vit-torio Corcos, uno o due posti macchina riservati ai disabili, poiché la piazzetta in pratica è sempre occupata da altre macchine, specialmente da quando in via Corcos si sono insediati vari uffici nel nuovo blocco, alcuni anni or sono contestato dai residente in via Vittorio Corcos.Cordialmente

Luciano Bonaccorsi

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SPETTACOLI

Fiorello Show23 e 24 aprileMandela ForumA grande richiesta lo spettacolo dello showman siciliano raddoppia anche ad aprile e alla data di venerdì 23, si aggiunge quella di sabato 24. La carica dell’artista, la musica, i mo-nologhi e l’improvvisazione, assieme ad un allestimento dal forte impatto visivo, hanno entusiasmato gli oltre 12.000 spettatori che hanno assistito alle precedenti serate a Firenze, facendo pervenire numerose le richieste di replica. Anche ad aprile il sipario del Fiorello Show Tour si aprirà al Mandela Forum, ed il ritorno dello showman sarà un’opportunità in più per tutti coloro che non sono riusciti ad acquistare i biglietti nelle prime date. Con la regia di Giampiero Solari, Fiorello sarà accompagnato ancora una volta sul palco dal mae-stro Enrico Cremonesi e la sua band, per fondere spettacolo e divertimen-to in oltre due ore di puro show. Gli autori del Fiorello Show Tour, oltre allo stesso Rosario Fiorello, sono: Francesco Bozzi, Riccardo Cassini, Alberto Di Risio e Federico Taddia, con la collaborazione ai testi di Pierluigi Montebelli.

A TEATRO

Le Conversazioni di Anna KDal 13 al 18 aprileTeatro della PergolaLe Conversazioni di Anna K. attingo-no dalle Metamorfosi di Kafka senza voler essere l’adattamento teatrale di uno dei più perfetti ed emblematici racconti del Novecento. Anna è l’an-ziana vedova che la famiglia Samsa assume come donna tutto fare dopo quanto accaduto a Gregorio. Una fi gura appena accennata ma pun-tuale in vari snodi del racconto. Ed è proprio questa “presenza sottintesa” che rende affascinante l’ipotesi di assumerla come punto di osserva-zione per l’intera vicenda. Così la vedova Anna, senza un cognome

precisato, diviene obbligatoriamente Anna K. e, da fi gura marginale, assu-me un ruolo di protagonista.

Favole29 e 30 aprileTeatro PucciniLe favole di Perrault, Beaumont e De Brunhoff interpretate e riadattate dal grande interprete toscano sul palco-scenico del Puccini. Queste favole, che formano il tesoro della tradizione popolare, mostrano intrecci analoghi ai racconti di Straparola e Basile. Esse hanno avuto fortuna in ogni tempo, passando dalla tradizione orale alla letteratura scritta e da questa sfociando nella letteratura teatrale, fornendo così fonte di ispirazione a musicisti illustri come Ravel e Prokof’ev. Anche la vicenda di Giulietta e Romeo, una delle perle shakespeariane, è desunta dalla novellistica nostrana, da Bandello appunto, in cui le note tragiche di stemperano nell’incanto fi abesco dell’immortale destino amoroso.

CONCERTI

Mario Biondi27 aprileTeatro VerdiE’ partito dal Teatro degli Arcimboldi di Milano lo “Spazio tempo tour” di Mario Biondi che toccherà i principali teatri italiani. I concerti seguono l’uscita del suo ultimo album di inediti “If” (uscito il 6 novembre) e già doppio disco di platino con oltre 150.000 copie vendute. A tre mesi dall’uscita, il disco della voce black della musica italiana conquista nuovamente il podio della classifi ca dei dischi più venduti della setti-mana posizionandosi al 2° posto della Music Charts - GfK Retail and Technology.

Litfi ba16 e 17 aprileMandela Forum“La voglia di salire sul palco insieme e fare dei concerti è inarrestabile!” Così dichiarano Piero Pelù e Ghigo

Renzulli, protagonisti di una delle più belle storie della musica italiana che nella prossima primavera suoneran-no di nuovo insieme. Il 2009 è l’anno della reunion della più importante rock band italiana, i Litfi ba di Piero Pelù e Ghigo Renzulli. Una reunion che nasce da una forte esigenza arti-stica, che guarda al futuro e che ri-mane fortemente ancorata al proprio passato. Dopo una separazione a cui hanno fatto seguito anni di lento riavvicinamento,umano e artistico Piero Pelù e Ghigo Renzulli torne-ranno insieme con quattro potenti concerti. Un live, frutto di esperienza raccolta in anni di concerti in tutto il mondo con canzoni che sono la storia del rock. LE MOSTRE

De Chirico, Max Ernst, Magritte, Balthus. Uno sguardo nell’invisibileFino al 18 luglioPalazzo StrozziIl centro gravitazionale dell’espo-sizione è costituito da un nucleo di capolavori del periodo metafi sico di Giorgio de Chirico (1909-1919). Traduzione pittorica della sensibilità e della particolare concezione della vita maturata dall’artista attraverso la lettura di Nietzsche, la poetica metafi sica viene riconosciuta come l’espressione dello stato d’animo di un intero secolo. Alienazione e solitu-dine. Senso di abbandono, isolamen-to, inquietudine e disperazione: De Chirico approda alla raffi gurazione avant lettre del “grande silenzio” generato dal primo confl itto bellico.

Pregio e bellezza. Intagli e cammei dei MediciFino al 27 giugno Palazzo PittiInserita nel calendario delle mostre del 2010, Un anno ad arte, la mostra dedicata ai cammei è uno sguardo affascinante sul processo di risco-perta dell’antico che caratterizzò il Rinascimento. A partire dalla prima metà del XV secolo cammei e intagli

furono ricercati con fervore da papi, principi e cardinali, scatenando in alcuni casi aspri confl itti tra estima-tori, pronti a spendere cifre molto elevate pur di aggiudicarsi il pezzo desiderato..

Gerhard Richter e la dissolvenza dell’immagine nell’arteFino al 24 aprileCentro per l’arte contemporanea StrozzinaOrganizzata in collaborazione con la Kunsthalle di Amburgo, l’espo-sizione mette a confronto il lavoro di Gerhard Richter, uno dei più importanti artisti della seconda metà del Novecento, con quello di sette artisti contemporanei, legati da una profonda sfi ducia nei confronti dell’immagine come veicolo di verità. Il tema dell’esposizione è la dissoluzione dell’immagine, e si pone come ideale continuazione di Realtà Manipolate, che ha esplorato la relazione esistente tra la realtà e la sua rappresentazione mediante la fotografi a e il video. Gerhard Richter, uno dei pionieri nel portare all’estre-mo la dissoluzione sia della fi gura che della tecnica pittorica stessa, dipinge sopra fotografi e originali o usa una particolare tecnica di pittura sfocata

SAGRE

Sagra del tortello10 e 11 aprileScarperia (Fi)Due giorni di festa con i piatti tipici del Mugello. Sulla tavola antipasti, sughi di carne e gli immancabili tortelli di patate.

Sagra del ciambellino11 aprileRigomagno (Ar)Grande festa per il tipico ciambellino (dolce tipico di Siena e Arezzo) che viene distribuito gratuitamente nelle strade della città con un sottofondo di canti e balli che vanno avanti dalla mattina fi no a sera inoltrata.

segnalazioni a [email protected]

Reduce dalla Biennale di Venezia, il ru-meno Ciprian Muresan arriva a Lucca

con una personale studiata su misura per il luogo in cui prende vita. E’ la ex-chiesa di San Matteo, sede lucchese di Prometeogal-lery di Ida PIsani, a fare da proscenio ideale a “The unbelonging”, mostra, che affronta il passaggio del tempo nella storia della cultu-ra, la proprietà e la classificazione dei sim-boli e l’erosione dei rituali. Muresan invita attraverso le sue opere a riflettere sul nostro destino collettivo, a immaginare e creare un futuro, macro temi che l’artista mette volu-tamente sotto la lente di ingrandimento. In occasione della sua terza mostra nelle galle-rie di Ida Pisani (le altre due si sono svolte nella sede milanese) l’artista presenta un video e due installazioni. Il primo è una ri-

proposizione della cerimonia del battesimo come viene celebrato nella chiesa ortodos-sa (vedi foto a fianco, ndr) ma arricchito di alcui dettagli che ipnotizzano e destabiliz-zano lo spettatore, come , ad esempio, il personaggio che impartisce il sacramento al bambino, un omone vestito da Babbo Na-tale. Un racconto sui geniris della mercifi-cazione, che l’artista ripropone anche in un altro lavoro, dove compare un carrello da supermercato pieno di copie de Il Castello di Kafka. L’ultima installazione ripropone il tema del libro, questa volta impoverito della rilegatura, come a simboleggiare una vandalizzazione controbilanciata dall’arric-chimento di alcuni disegni inseriti tra una pagina e l’altra. Fino al 30 aprile. www.pro-meteogallery.com

A LUCCA

Muresan, un rumeno contro mercifi cazione e falsi miti

Dopo i grandi successi a li-vello internazionale, Spex

mc (voce principale degli Asian Dub Foundation) e il grande dj Vader, sono pronti per un nuo-vo entusiasmante live show. L’appuntamento è fissato per venerdì 16 aprile da mezzanot-te in poi al Viper Theatre (via Lombardia - Firenze) Da quan-do la collaborazione con ADF è finita, Spex mc ha fondato il progetto drum’n’bass “Invasian Krew Killah” e pochi mesi ha mandato in delirio le folle di tutta Europa insieme a dj Va-der. La loro tournee ha toccato Francia, Spagna, Croatia, Ro-mania, Italia, Slovenia e Au-stralia. Nessuno può rimanere indifferente all’impatto scenico di Spex mc e delle sue incredi-bili performance caratterizzate da un flow veloce, ritmico e preciso. Assieme a dj vader, uno dei dj piu bravi al momen-to, danno forma a una delle piu richieste collaborazioni sulla scena. Il loro set varia dalla jungle/d’n’b, grime, dubstep, al raggae hip hop tenuto a rit-mi serrati per due ore di show. L’evento è organizzato da Pla-net Bass, gruppo composto da Numa Crew, Nuclear Child e Marco Pintucci.

L’EVENTO

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OLTRE 5 VANI

FIRENZE

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PIAZZA OBERDAN in palazzo d’epoca pic-colo condominio al piano terreno rialzatoapp.to di mq. 160, 7 vani doppi servizi conterrazzo abitabile di mq.60 risc.singolo usoabitazione o ufficio ☎347 6143007

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TERRATETTI

FIRENZE

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☎055 630656 - 055 631781CAMPO MARTE abitazione corredata di tuttigli accessori per garantire un’abitabilità per-fetta. Ingresso indipendente, cucina, sog-giorno pranzo, due camere, tripli servizi, ri-postigli, oltre mq. 10 di terrazza, autorimessamq. 53. Finiture di pregio, impiantistica indi-pendente di ultima generazione. Rif. La646€ 460.000,00 ☎055 413177CAMPO MARTE terratetto indipendente dinuova costruzione, dotato di caratteristicheed accessori plurifunzionali come terrazze,garage e lavanderia. Climatizzazione, rispar-mio energetico e fiscale. Rif. La640€ 380.000,00 ☎055 413177CASELLINA Bel terratetto libero su tre lati econ spazi esterni sul davanti e sul retro. Sog-giorno e cucina al piano terra, due camerematrimoniali, studio, servizio al primo piano.Possibilità di realizzare una mansarda. Riposti-glio nel giardino tergale € 450.000,00

☎055 6810882FIRENZE SUD 10 MINUTI Sieci,nel verde, stu-penda villetta terratetto libera su 3 lati con belgiardino di 800 mq; composta da cucina, salapranso sala con camino, 3 camere, 2 bagni,cantina, lavanderia e garage. Perfetta e superaccessoriata ☎335 7678437IMPRUNETA Via Prachatice: vendesi terratettoda rivedere, di Mq 140 composto da Sog-giorno, cucina abitabile, tre camere matrimo-niali e due bagni con finestra. Due grandi ter-razze abitabili, giardino di 170 Mq garage ecantina. € 530.000 [email protected] ☎335 1711961OBERDAN PRESSI terratetto di nuova costru-zione mq 158 composto da ampio soggiorno,cottura, due camere, zona guardaroba, tripliservizi e taverna-studio con ingresso indipen-dente, oltre ampio garage e loggia abitabile.Finiture di alta qualità, climatizzato, pluriac-cessoriato. Rif. La636 € 530.000,00

☎055 413177ROVETA MARCIOLA terratetto indipen-dente,ottima e recentissima ristrutturazione,mq120 su due livelli suddivisi in 6 ampi vanipiù accessori, oltre a taverna abitabile dimq70, annesso attrezzato, giardino di pro-prietà esclusiva mq150. Rivestimenti alto li-vello in cotto e pietra serena. Tg619€ 590.000,00 trattabili ☎055 6810882SAN CASCIANO vendesi terratetto nuovaedificazione con ottimi affacci, di Mq 95composto da soggiorno, cucina abitabile,due camere matrimoniali e due bagni con fi-nestra. grande terrazza abitabile, giardino, ga-rage e cantina. € 479.000 [email protected] ☎335 1711961TAVARNUZZE Via montebuoni: vendesi pa-noramico terratetto ottimo stato, di Mq 120composto da soggiorno con camino, cucinaabitabile, camera matrimoniale, due cameresingole e due bagni con finestra. Grande ter-razza abitabile, giardino di 90 Mq garage ta-verna e lavanderia. € 549.000 ☎335 1711961

VILLE E VILLETTE

FIRENZE

ANTELLA Balatro, villetta angolare di mq. 180composta da ampia cucina con camino, stu-dio, sala doppia, tre camere, 3 bagni, garage,giardino e bellissima terrazza atrrezzata.€ 850.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini

☎055 630656 - 055 631781ANTELLA colline, splendido terratetto indi-pendente di circa 170 mq, su due livelli, oltreappartamento 4 vani con ingresso indipen-dente e accessori al piano seminterrato. Giar-dino, garage. Ottime condizioni. (v 008)

☎055 687553BAGNO A RIPOLI collinare, splendida villa sudue livelli ottima esposizione circondata daparco; composta da grande salone con ca-mino, sala pranzo, cucina abitabile, 3 camere,2 bagni. Grande taverna con cucina, sala ca-mino, 4a camera e 3ºbagno. ☎335 7678437BAGNO A RIPOLI collinare, Villamagna, villalibera su 4 lati di 300 mq divisa in 2 apparta-menti di 150 mq ciascuno oltre giardino, ga-rage/taverna, terrazza di 90 mq. Panoramicavista firenze. Ideale per 2 o 3 nuclei familiari

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☎055 687553 - 055 6812507FIESOLE collinare, meravigliosa porzione divilla appena ristrutturata, libera su 3 lati congiardino e vari accessori tra cui piscina con-dominiale, salone, cucina, lavanderia, 2 matri-moniali, 2 bagni. Grande pregio € 750.000,00trattabili ☎335 7678437GRASSINA/IMPRUNETA villa con giardino li-bera su 4 lati, 180 mq , composta da salonecon camino, cucina abitabile, 2 bagni, 2 ca-mere oltre taverna e garage ( possibilità 3acamera) € 590.000 ☎335 7678437IMPRUNETA villa indipendente piano terreno:ampia cucina, soggiorno doppio con camino,bagno, piano superiore camera padronale, 2camere matrimoniali, doppi servizi ampia ter-razza abitabile. Giardino, posto auto, cantinae soffitta.(v 005) ☎055 687553 - 055 6812507MONTELORO splendida porzione di villa, li-bera su tre lati, in posizione dominante e pa-noramica. P.t: sala di rappresentanza, altrasala, cucina abitabile, vari accessori.p.1.: 2 ca-mere matrimoniali accessoriate, camera sin-gola,studio, terrazza loggiata 50 mq. Giardinoe piscina condominiali,tre posti auto.

☎055 6810882NAVE A ROVEZZANO In strada tranquilla, ter-ratetto 5 vani su due livelli da ristrutturare.giar-dino privato di 60 mq, facilità parcheggio.no-stra esclusiva. (v 003)

☎055 687553 - 6812507P.ZZA GAVINANA pressi, proponiamo vil-lino di 180 mq. Libero su 2 lati con giardino,terrazza abitabile e cantina. Completamenteda ristrutturare. (v 027)

☎055 687553 - 055 6812507UGOLINO villetta su due livelli composta alpiano terreno da ingresso, soggiorno doppiocon camino, cucina, piano primo: 4 camere,3 bagni. Taverna al piano seminterrato. Grandegiardino, garage e cantina. (v 016)

☎055 687553VILLAMAGNA terratetto libero su tre lati, su 2livelli composto da: soggiorno doppio concamino, cucina, 4 camere, 3 servizi, oltre man-sarda. 4.000 mq. Di giardino. Completa la pro-prietà dependance di 30 mq. Fronte abita-zione. (v 029) ☎055 687553 - 6812507VILLAMAGNA villetta a schiera già divisa indue appartamtentidi 105 mq e 75 mq:1ºapp.to- cucina, sala, 2 camere, ba-gno;2ºapp.to- 2 sale, cucina, bagno, camera.Completano la proprietà lavanderia, cantine,giardino e terreno con ulivi e piante da fruttoper 1.330 mq. € 590.000,00 trattabili

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VALDISIEVE

SIECI ,nel verde, stupenda villetta terratettolibera su 3 lati con bel giardino di 800 mq;composta da cucina, sala pranso sala con ca-mino, 3 camere, 2 bagni, cantina, lavanderiae garage. Perfetta e super accessoriata€ 690.000,00 ☎335 7678437SIECI Meravigliosa villa indipendente libera su4 lati circondata da giardino composta da cu-cina abitabile con sala pranzo, salone, 3 ca-mere, 3 bagni, oltre studio e 4a camera inmansarda. Completano la proprietà cantina,lavanderia, garage/taverna e bellissima ter-razza a tasca. Oggetto di grande fascino per-fette condizioni.possibilità di divisione€ 790.000,00 ☎335 7678437

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