Il Reporter - Quartiere 4 - maggio 2013

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MAGGIO 2013 N ella preistoria l’uomo viveva all’aria aperta, as- sieme ai dinosauri. Poi un giorno entrò dentro una grotta e subito disse: “È mia!”. Due ore dopo gli arrivò una cartella dell’Imu da pa- gare. Quel giorno erano nate la casa... ed Equitalia! L’uomo in casa subisce un’involuzione. Non parla, comunica solo scrivendo post-it sul frigorifero. Volete sapere a che stadio è un matri- monio? Guardate i post-it sul frigo. Primo stadio: “Ti amo amore mio!!!”. Secondo stadio: “Ti amo, è finita la mozzarella”. Terzo stadio: “Ti odio, hai finito la mozzarella!”. La casa spesso ci isola. Ci si trincera dentro e si difende la posizione dai nemici esterni. Porte blin- date! Allarmi! Un mio amico per Nata- le ha fatto la serenata a una ragazza. È andato sotto la sua finestra alle 9 di sera, l’hanno ritrovato lì alle 9 di mattina. Congelato. Lei gli ha detto: “Potevi dir- melo che mi facevi la serenata”. E lui: “Potevi dirmelo che c’avevi i doppi ve- tri!”. C’è gente che fuori casa ha messo pure le telecamere. Mio cugino passa tutta la sera al monitor per controllare la situazione: “Amore, fuori c’è un tipo sospetto, bassino, con l’aria arrabbiata. Chiama la polizia!”. “Tesoro, calmati, è solo Brontolo in giardino!”. Un uomo deve stare all’aria aperta. Un uomo per essere felice deve stare con gli al- tri uomini. Da bambino mia mamma mi diceva: “Vai a giocare fuori”. E io: “Piove”. “Vai fuori con i tuoi amici!”. “Nevica”. “Esci!”. I primi otto anni del- la mia vita li ho passati all’aria aperta. Gli altri in ospedale con la bronchite. *Comico Andrea Muzzi* Tutta colpa di una grotta Non solo quelli più famosi del centro: alla scoperta dei palchi di “periferia”. E delle loro storie SIPARIO GLI “ALTRI” TEATRI PAGG.20-21 Squadra-rivelazione di quest’anno, la Fiorentina ora studia da “grande”: ecco cosa serve SPORT LA “SCALATA” VIOLA PAG.23 Via dei Georgofili ricorda la strage il v entennale PAG.8 Sfratti e spese: sos casa È il simbolo della “sicurezza” per eccellenza: un tetto sopra la testa è sinonimo, per le famiglie, di tranquillità e protezione. Solo che ora questo tetto sta diventando traballante, e le certezze sempre meno. Per gli inquilini in pri- mis, ma anche per i proprietari, per cui – fino a nemmeno troppo tempo fa – il mattone rappresentava una rendita sicu- ra. Ora invece arrivano i numeri (sem- pre loro) a raccontare che la situazione sta precipitando: a Firenze si registrano un centinaio di sfratti al mese, mentre nel 2008 erano meno della metà. In molti casi, dimostrano gli studi, le fami- glie non pagano l’affitto semplicemente perché non ce la fanno: sono i “morosi incolpevoli”, categoria in crescita per cui sono in arrivo aiuti. Ci sono però anche i “furbi”, ed è contro di loro che puntano il dito i proprietari degli immo- bili. Per tutti, però, una “certezza” c’è: le spese legate a casa ed energia aumen- tano. PAGG.10-11 di Ilaria Esposito I parchi “adottati” dai cittadini v erde PAG.16 PAGG.4-5 Più povere e preoccupate, la crisi delle famiglie PRIMO PIANO La squadra del calcio storico si allena sul campo di via Assisi per preparare il torneo di quest’anno NEL “REGNO” DEI ROSSI PAG.25 Il Reporter ha stilato una “classifica” delle migliori aree verdi del quartiere in cui portare i più piccoli LE OASI PER I BIMBI PAG.3 Periodico d’informazione locale. Anno VII n.19 del 2 Maggio 2013. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/ C1/FI/46/2012 EDIZIONE DEL QUARTIERE 4 • 27.403 COPIE DISTRIBUITE DA Q 4 Il Giornale del tuo Quartiere Via Signorini 60 angolo via Torcicoda Firenze 055 7877803 3356416106 www.erminimmobiliare.it CANOVA S. BARTOLO A CINTOIA ULTIMI APPARTAMENTI IN FASE DI NUOVA COSTRUZIONE IN STRADA INTERNA TRANQUILLA, TERRATETTI E APPARTAMENTI DI VARIE TIPOLOGIE

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Il Reporter - Quartiere 4 - maggio 2013

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MAGGIO 2013

Nella preistoria l’uomo viveva

all’aria aperta, as-sieme ai dinosauri. Poi un giorno entrò dentro una grotta e subito disse: “È mia!”. Due ore dopo gli arrivò una cartella dell’Imu da pa-gare. Quel giorno erano nate la casa... ed Equitalia! L’uomo in casa subisce un’involuzione. Non parla, comunica solo scrivendo post-it sul frigorifero. Volete sapere a che stadio è un matri-monio? Guardate i post-it sul frigo. Primo stadio: “Ti amo amore mio!!!”. Secondo stadio: “Ti amo, è finita la mozzarella”. Terzo stadio: “Ti odio, hai finito la mozzarella!”. La casa spesso ci isola. Ci si trincera dentro e si difende la posizione dai nemici esterni. Porte blin-date! Allarmi! Un mio amico per Nata-le ha fatto la serenata a una ragazza. È andato sotto la sua finestra alle 9 di sera, l’hanno ritrovato lì alle 9 di mattina. Congelato. Lei gli ha detto: “Potevi dir-melo che mi facevi la serenata”. E lui: “Potevi dirmelo che c’avevi i doppi ve-tri!”. C’è gente che fuori casa ha messo pure le telecamere. Mio cugino passa tutta la sera al monitor per controllare la situazione: “Amore, fuori c’è un tipo sospetto, bassino, con l’aria arrabbiata. Chiama la polizia!”. “Tesoro, calmati, è solo Brontolo in giardino!”. Un uomo deve stare all’aria aperta. Un uomo per essere felice deve stare con gli al-tri uomini. Da bambino mia mamma mi diceva: “Vai a giocare fuori”. E io: “Piove”. “Vai fuori con i tuoi amici!”. “Nevica”. “Esci!”. I primi otto anni del-la mia vita li ho passati all’aria aperta. Gli altri in ospedale con la bronchite.

*Comico

Andrea Muzzi*

Tutta colpadi una grotta

Non solo quelli più famosi del centro:

alla scoperta dei palchi di “periferia”.

E delle loro storie

SIPARIO

GLI “ALTRI” TEATRI

PAGG.20-21

Squadra-rivelazione di quest’anno,

la Fiorentina ora studia da “grande”:

ecco cosa serve

SPORT

LA “SCALATA” VIOLA

PAG.23

Via dei Georgofi liricorda la strage

il ventennale

PAG.8

Sfratti e spese: sos casa

È il simbolo della “sicurezza” per eccellenza: un tetto sopra la testa è

sinonimo, per le famiglie, di tranquillità e protezione. Solo che ora questo tetto sta diventando traballante, e le certezze sempre meno. Per gli inquilini in pri-mis, ma anche per i proprietari, per cui – fino a nemmeno troppo tempo fa – il mattone rappresentava una rendita sicu-ra. Ora invece arrivano i numeri (sem-pre loro) a raccontare che la situazione sta precipitando: a Firenze si registrano

un centinaio di sfratti al mese, mentre nel 2008 erano meno della metà. In molti casi, dimostrano gli studi, le fami-glie non pagano l’affitto semplicemente perché non ce la fanno: sono i “morosi incolpevoli”, categoria in crescita per cui sono in arrivo aiuti. Ci sono però anche i “furbi”, ed è contro di loro che puntano il dito i proprietari degli immo-bili. Per tutti, però, una “certezza” c’è: le spese legate a casa ed energia aumen-tano. PAGG.10-11

di Ilaria Esposito

I parchi “adottati”dai cittadini

verde

PAG.16

PAGG.4-5

Più povere e preoccupate,la crisi delle famiglie

PRIMO PIANO

La squadra del calcio storico si allena

sul campo di via Assisi per preparare

il torneo di quest’anno

NEL “REGNO” DEI ROSSI

PAG.25

Il Reporter ha stilato una “classifica”

delle migliori aree verdi del quartiere

in cui portare i più piccoli

LE OASI PER I BIMBI

PAG.3

Periodico d’informazione locale. Anno VII n.19 del 2 Maggio 2013. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/ C1/FI/46/2012

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IL CASO. Continuano le segnalazioni di ritrovamenti, dopo gli episodi dello scorso anno

“È una vergogna. Quelli che fanno queste cose sono in-qualificabili e non aggiunge-rò altro, visto che lo scrivere-

te sul giornale e non voglio usare parolacce”. Incontriamo Michela mentre porta in giro i suoi due quattrozampe, e lei commenta così il nuovo allarme bocconi avvelenati scop-piato nel quartiere. A farla esplodere è so-prattutto la paura che possa capitare ai suoi due “compagni di vita”, come li chiama lei. Il 2012 è stato considerato da molti come “l’annus horribilis”, nel Q4, per quanto ri-guarda i migliori amici dell’uomo: nell’area loro dedicata in viale dei Bambini, infatti, è scattato più volte l’allarme per le polpette killer. Dopo gli “scontri” e le incomprensio-ni tra i padroni dei cani e coloro contrari al fatto che una parte del giardino fosse chiu-sa per permettere a questi animali di correre liberi, e la conseguente eliminazione del re-cinto, in molti speravano che il capitolo dei ritrovamenti dei bocconi avvelenati potesse ormai considerarsi chiuso. Invece, da inizio 2013, sono stati segnalati altri avvelenamenti nella zona dell’Argingrosso. Per adesso una mappa precisa dei ritrovamenti delle polpette killer non è stata fatta, anche per evitare l’ef-fetto psicosi in città, ma l’invito per i padroni è quello di tenere gli occhi aperti e segnalare eventuali strani ritrovamenti nei parchi e nei dintorni delle zone dedicate ai cani. “Un po’ di paura c’è sempre – continua Michela – non ho mai frequentato l’area di viale dei Bam-bini ma conosco quello che è successo l’an-no scorso. Fortunatamente qua a Villa Vogel non abbiamo mai trovato niente di strano nei cespugli o tra l’erba... e dico fortunatamen-te perché non si può mai sapere cosa può passare domani nella testa delle persone”. I “bocconi avvelenati” – mettono in guardia gli esperti – assumono la forma di polpette, biscotti o resti di animali imbottiti di sostanze nocive, rappresentando così un vero e proprio pericolo per chi intende fare una passeggiata all’aria aperta con il proprio cane. Le esche possono contenere diverse sostanze tossiche

(insetticidi, antigelo, lumachicidi, veleno per topi, ecc.), ognuna delle quali determina una peculiare sintomatologia la cui gravità dipende dalla quantità di prodotto ingerito e assorbito. I sintomi che, nel malaugurato caso in cui le polpette killer vengano ingerite, si possono notare nell’animale sono abbon-dante salivazione, contrazioni muscolari di diversa entità, convulsioni, vomito o diarrea. Al minimo sospetto che il proprio animale possa aver ingerito una sostanza velenosa –

spiegano ancora gli esperti – si deve chiama-re subito il centro veterinario più vicino e far vomitare il cane: utile, in assenza di emetici, somministrare una sospensione dell’albume d’uovo montato a neve, unito ad acqua calda molto salata, mantenere l’animale tranquillo e non dare latte. In base ai sintomi clinici e alle adeguate analisi di laboratorio, verrà poi formulata la diagnosi precisa sulla tipologia di intossicazione in atto. Casi che si spera che non si ripetano più nel quartiere, ma in

questo momento l’attenzione è massima, così come alto è il timore di molti padroni di cani: il consiglio è quello di portare fuori i quat-trozampe al guinzaglio, in modo che si possa controllare l’eventuale presenza di materiale sospetto ed evitarne cosi l’assunzione. “Noi padroni abbiamo paura, ma saremo i primi a continuare a uscire con i nostri animali... perché non vogliamo darla vinta a chi si di-verte in questa maniera macabra”, conclude Michela.

Bocconi avvelenati, attenzione alta

Francesca Casagni

In molti speravano

che questo fosse ormai

un capitolo chiuso,

ma l’allarme resta.

“Noi padroni dei cani

abbiamo paura, però

non la daremo vinta

a chi si comporta così”

IL LUOGO

“Sono tutti entusiasti! Mancano ancora quattro mesi, ma i nostri utenti non par-

lano d’altro”: queste le parole degli impiegati della BiblioteCanova quando chiediamo loro come i fruitori della struttura abbiano accol-to la notizia della riapertura della Sala Gori delle “Baracche Verdi”. Perché, dopo anni di discussioni e raccolte di firme, gli abitanti del Q4 ce l’hanno fatta a far riaprire i battenti alla stanza di via degli Abeti. Parlando con Gio-vanni, che incontriamo proprio davanti al fu-turo ingresso della “Sala Gori”, si scopre che ormai erano rimasti ben in pochi a credere che l’amministrazione avrebbe mantenuto le pro-

messe: così, l’arrivo della proposta dell’asses-sore Givone ha colto tutti (piacevolmente) di sorpresa. “Dando una nuova vita alla vecchia Biblioteca Isolotto Luciano Gori – ha spiegato il titolare della Cultura a Palazzo Vecchio – ac-cogliamo la richiesta che ci è arrivata nell’as-semblea dei residenti nella zona dell’Isolotto, organizzata nell’ambito dell’iniziativa par-tecipativa dei 100 luoghi. Con l’apertura del nuovo presidio bibliotecario infatti, diamo una risposta concreta al bisogno di cultura e incontro dei cittadini che per tanti anni hanno avuto nella Biblioteca Gori un punto di rife-rimento importante”. La gestione del punto

di lettura sarà inizialmente affidata a perso-nale reperito nei servizi culturali del territo-rio, BiblioteCanova Isolotto e Ufficio attività culturali del Q4, in collaborazione con alcuni volontari. La struttura aprirà al pubblico dopo i necessari lavori di ristrutturazione, il pun-to di lettura sarà ammobiliato con arredi già in possesso dell’amministrazione e avrà una dotazione essenziale. “Non volevamo grandi cose, ci bastava essere ascoltati. Solo l’idea di aver lottato e vinto per qualcosa che per noi era così importante ci rende felici. Sembra una sciocchezza, ma è così”, conclude sorridendo Giovanni.

Dopo discussioni, richieste e raccolte di firme, la “Sala Gori” riaprirà i battenti

Un punto lettura per far rinascere le Baracche Verdi

/F.C.

Anno VII n.19 del 2 Maggio 2013

Il Reporter di Isolotto, Legnaia, Soffiano raggiunge 27.403 famiglie nel Quartiere 4 di Firenze.

2 Maggio 2013 Isolotto • Legnaia • Soffiano

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ALL’ARIA APERTA/1. Il Reporter ha stilato una sorta di classifica degli angoli per i più piccoli

Le aree gioco a misura di bambino

Con la bella stagione la voglia di vivere le giornate fino all’ultimo

raggio di sole è tornata a farsi sentire, ma quali sono le mete

migliori dove portare i propri figli? Ecco qualche suggerimento,

tenendo conto che nel quartiere la scelta certo non manca

Dopo un inverno lungo e decisamente pio-voso, è finalmente cominciata la stagione in cui la voglia di stare all’aria aperta e di vivere le giornate fino all’ultimo raggio di

sole si fa sentire. Il quartiere 4 mette a disposizione dei cittadini diversi giardini e aree verdi, ma quali di que-sti sono adatti ai più piccoli? Dove sono soliti portare i loro pargoli, nelle belle giornate, i babbi e le mamme del Q4? Abbiamo provato a stilare una sorta di classi-fica degli angoli dedicati ai più piccoli, dove giochi e piccole-grandi misure di sicurezza li rendono partico-larmente adatti alle famiglie. Cominciamo con il dire che, stilando la classifica dei metri quadrati dedicati alle aree gioco quartiere per quartiere, il Q4 si trova in testa: uno degli elementi su cui il sindaco La Pira, nel 1953, basò la nascita di questa zona fu infatti proprio l’attenzione alle aree verdi. E con gli anni le cose non sono cambiate: anche l’attuale presidente del Quartiere, Giuseppe D’Eugenio, ne ha fatto un punto d’orgoglio, come dimostrato anche dalle parole con le quali inau-gurò la ristrutturazione dell’area giochi di Villa Vogel. “Dobbiamo cercare di offrire ai nostri bambini attrezza-ture ludiche sempre più all’avanguardia nelle tecnolo-gie e sempre più adeguate agli standard europei”, aveva detto. L’area giochi adiacente alla villa più famosa del quartiere è una delle ultime rinnovate, e gli interventi, realizzati sul progetto esecutivo dell’Unità operativa tecnica del Quartiere 4, hanno migliorato e reso più si-cura la fruizione del grande giardino, con l’allestimento di un’apposita area giochi attrezzata e di nuovi vialetti di camminamento. Qui bambini e ragazzi trovano un punto di incontro per divertirsi, i giochi sono conside-rati “all’avanguardia” sia per l’aspetto ludico che per la sicurezza e, in particolare, sono state rimosse le struttu-re deteriorate o non rispondenti alle normative in vigore per la sicurezza, mentre sono state realizzate superfici “smorzacadute” per le attrezzature ludiche. Pur molto

amato dalle famiglie, il giardino di Villa Vogel si atte-sta però al secondo posto della classifica da noi stilata. Al terzo, soprattutto per la storia che l’accompagna, c’è l’area verde e attrezzata di viale dei Bambini, che avrebbe senza dubbio bisogno di una “rinfrescata” ma che è sempre affollata da bambini di ogni età. Con i suoi milletrecento metri quadrati, si attesta in quarta posizio-ne il giardino dell’Argingrosso, che viene preso d’as-salto soprattutto nei weekend. Come quinto abbiamo scelto l’area di via Tribolo, che in nemmeno novanta metri quadri racchiude tutte le necessità per i più pic-coli. Ultima per quanto riguarda la ristrutturazione, e anche per questo al primo posto della nostra classifica, è l’area giochi di lungarno Santa Rosa. Gli interventi, in una zona che in passato ha fatto molto parlare di sé, hanno riguardato la realizzazione e l’integrazione di una nuova area giochi divisa per età di utilizzo: quella

più vicina all’ingresso è dedicata a bimbi di età fino a tre anni, la zona centrale più ampia è invece destinata ai bimbi di età fra i quattro e i dieci-undici anni, men-tre la terza, nel lato più orientale del giardino, è stata studiata per i ragazzini più grandi. Per garantire la sicu-rezza dell’area sono stati installati cancelli di ingresso e una nuova recinzione in ferro a pannelli. Proprio la suddivisione per età rende questo giardino molto amato e apprezzato da mamme e babbi, che possono così ri-lassarsi mentre i più piccoli giocano in piena sicurezza. Non resta, insomma, che scegliere dove portare i propri piccoli. Tempo permettendo, ovviamente.

Francesca Casagni Al parco, per strada, in un campo. Passeggiate, corse, partite di cal-

cetto. Tanti gli sport che si possono fare ovunque, purché non sia al chiu-so. Con la bella stagione, infatti, in molti non ne vogliono sapere di infi-larsi in una palestra: a loro il quartiere offre diversi spazi, per tenersi in forma rimanendo all’aria aperta. Ecco qual-che idea. Chi proprio non vuol sentir parlare di attrezzi e preferisce godersi una corsetta di qualche chilometro, sarà contento di sapere che non im-porta scendere e salire dai marciapiedi o schivare le bici lungo le piste cicla-bili: si può correre anche sull’anello a sei corsie dell’impianto di atletica del Filarete. Infatti, qua l’accesso è consentito anche a chi non fa parte della società sportiva. Gli appassio-nati delle camminate o del trekking urbano hanno poi diverse possibilità. Una volta al mese il gruppo “Salute e benessere” organizza percorsi all’in-terno del quartiere, dalla collina di Bellosguardo e Marignolle per arriva-re fino all’Arno e alla Greve. Sono già in molti a partecipare a questo tipo di attività: a ogni uscita gli iscritti sono circa settanta-ottanta. Lungo i percor-si, gli organizzatori danno informa-zioni su benessere e alimentazione. Un modo per fare movimento e, una volta a casa, continuare a curare la propria forma. Chi invece preferisce spostarsi, può rivolgersi a uno dei tanti gruppi trekking del quartiere, come il “Gruppo ambiente trekking Le Torri”, che organizza escursioni per appassionati delle camminate in

montagna, ma anche gite in luoghi di interesse storico o architettonico. Per gli amanti dei “classici”, come le partite di calcetto, ci sono i parchi del Cavallaccio e dell’Argingrosso. Senza nulla togliere alle Cascine, che sulla carta non saranno nel quartiere 4, ma che decisamente accontentano un po’ tutte le esigenze sportive degli amanti del movimento all’aria aperta. Al ciclodromo di San Bartolo, inve-ce, mamme e papà possono cogliere un’opportunità per i loro bambini. Lo spazio, infatti, fra maggio e luglio viene aperto al pubblico, ed è il luogo ideale per insegnare ai propri figli ad andare in bicicletta. Infine, non man-cano le occasioni anche per gli anziani e per chi non può darsi a un’attività che richieda sforzi eccessivi. A Villa

Vogel, anche quest’estate, si terrà il corso di ginnastica dolce all’aperto. L’appuntamento è due volte alla set-timana, dalle 9 alle 10, sotto il gran-de leccio che troneggia nel giardino di fronte alla sede del Quartiere. A grandi e piccini, sportivi provetti o semplici terrorizzati dall’avvicinarsi della “fatidica” prova costume, non resta dunque che allacciarsi le scarpe e uscire di casa.

Tutti fuori: gli spazidove tenersi in forma

ALL’ARIA APERTA/2. Corse, passeggiate & co.

/I.E.

In seguito alla ristrutturazione,lungarno Santa Rosaè sempre più apprezzato

Il rione offrevarie possibilitàper fare sportnella natura

commentA su

3il giornale del tuo quartiere

CASA

Le spese condominiali inaspettate mettono in difficoltà le famiglie. Un caso: una coppia seguita dai servizi sociali, senza reddito fisso e in attesa della pensione. A loro il Fondo Essere ha prestato 1.500 euro per ripianare un debito matu-rato a causa di una serie di spese di condominio impreviste.

L’incubodelle usciteimpreviste

FAMIGLIA

Arrivare a fine mese con i conti in regola è sempre più un’impresa. È il caso di una famiglia che si è rivolta al Fon-do Essere. Un figlio di due anni, il capofamiglia senza lavo-ro, la compagna incinta e quasi al termine della gravidanza. In una situazione così, pagare un debito per il gas non era possibile: il Fondo Essere ha prestato loro 1.800 euro.

L’impresadi arrivarea fine mese

ANZIANI

Una settantenne ha chiesto al Fondo Essere un aiuto per pa-gare il canone d’affitto per due mesi. Se lo facesse con la sua pensione, le rimarrebbero in tasca poche decine di euro. Ha un contributo comunale che le viene dato due volte l’an-no, ma non è sufficiente. Le sono stati accordati 520 euro, che ha già restituito.

Quandola pensionenon basta

L’INCHIESTA. A tu per tu con il Fondo Essere, che si occupa di microcredito e prestiti solidali

Povertà in aumento e spese improvvise:le famiglie sono sempre più in difficoltà

“Oggi hanno bisogno anche le famiglie che prima ce la facevano da sole”. La signora Stefania è una volontaria del Fondo Essere, rete di 32 associazioni che da undici anni

opera nel microcredito e nel settore dei prestiti solidali per aiutare chi si trova in temporanea difficoltà. L’impressione di chi è a contatto con questo tipo di disagio è chiara: la pover-tà aumenta e le spese improvvise distruggono la serenità di un numero sempre maggiore di famiglie. In Italia, secondo l’ultimo dato Istat, ci sono otto milioni di poveri. Secondo il Fondo Essere, nel quartiere 4, su 68mila abitanti, sono al-meno seimila quelli che vivono con entrate inferiori rispetto alla media nazionale, e duemila quelli che si trovano in gravi condizioni d’indigenza. “In realtà – spiega Antonio Bandino, presidente della società Amici di Essere Onlus, capofila delle associazioni che costituiscono il fondo – i casi che trattiamo e che possiamo soddisfare non sono aumentati. Facciamo circa settanta interventi l’anno tra microcredito e prestiti solidali”. La crisi si sente ma, puntualizza Bandino, “il Fondo Essere non fa beneficenza, quindi accettiamo solo quei casi che dan-no almeno una minima garanzia di restituzione della cifra pre-stata. Chi non ce la può fare, viene indirizzato ad altri enti”. Un calo, però, si è registrato anche nelle donazioni al Fondo: “Da quando abbiamo iniziato – spiega Bandino – la solidarie-tà delle persone e degli enti ha visto un crollo, forse dovuto

Ilaria Esposito

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4 Maggio 2013 Isolotto • Legnaia • Soffiano

anche alla difficoltà generalizzata”. Quanto alle problematiche di chi si rivolge al Fondo Essere, il 60% hanno a che fare con utenze, canoni e con il pagamento di spese condo-miniali, del mutuo o dell’affitto. Il 16% riguarda difficoltà finanziarie di vario genere, l’11-12% interven-ti, lavori imprevisti e debiti, l’8% il lavoro. Infine, sono il 2% gli immi-grati che chiedono aiuto a seguito di un ricongiungimento familiare. Per comprendere meglio il punto di vista del Fondo Essere è necessa-rio capire come funziona. Nel caso dei prestiti solidali, gli interessati spiegano la propria situazione ai volontari, dunque una commissione prende in esame i loro casi e deci-de se accordare la somma richiesta, che non supera mai i 2.500 euro. I soldi non vengono dati in mano al richiedente: è direttamente il Fon-do che, ad esempio, paga l’affitto al suo posto, o la retta d’iscrizione all’asilo nido del figlio. La cifra può essere restituita in tempi dilaziona-ti al massimo e senza interessi, ma se chi ha usufruito del servizio non salda il debito, il Fondo non può costringerlo a farlo. “Facciamo attività di ‘fund raising’ – spiega ancora Bandino – e le trentadue associazioni versano una quota che serve per la solidarietà. Più o meno, ogni anno sappiamo che ci sarà una perdita fisiologica del 25%

dei fondi raccolti”. Il microcredito è l’altro campo in cui opera il Fon-do Essere. In accordo con la Banca del Chianti Fiorentino, garantisce il 50% di prestiti fino a 10mila euro. In questo modo, chi è un “cattivo pagatore” o non ha le credenziali sufficienti – ad esempio uno sti-pendio fisso, cosa ormai sempre più rara – può riuscire a ottenere un finanziamento. Le richieste di prestito solidale che vengono fatte in un anno sono la netta maggioran-za. Nel 2012 ci sono stati soltanto sei casi di accesso al microcredito, che spesso viene chiesto anche da giovani che vogliono iniziare un’at-tività propria. Il 58% di chi chiede prestiti è donna. Impossibile stabi-

lire con certezza, invece, quanti di coloro che si rivolgono al Fondo siano davvero intenzionati a restitu-ire il denaro. “Con gli anni abbiamo imparato un po’ a capire chi è af-fidabile – racconta ancora Stefania – ma per farsi il pelo sullo stomaco e riuscire ad affrontare certe realtà c’è voluto molto, molto tempo”.

Taglio del nastro, poche settimane fa, per il nuovo centro d’ascolto “Porte aperte”. La struttura si trova al circolo “Il

Boschetto”, in via di Soffiano 11, ed è nata dalla collaborazio-ne tra quest’ultimo e la parrocchia del Santissimo Crocifisso a Monticelli. Mcl e Caritas diocesana si sono uniti per offrire ai residenti in difficoltà un luogo dove chiedere un primo soste-gno legale, psicologico, economico, di patronato. La struttura si rivolge a chi ha bisogno di una consulenza per capire a quali strutture rivolgersi per migliorare la propria condizione di vita.

A renderne possibile l’apertura sono stati alcuni giovani, avvo-cati e psicologi, che ogni settimana mettono a disposizione de-gli altri tempo e professionalità. Enrico Nencioni, il presidente del Boschetto, racconta com’è nata questa idea: “Tra parroc-chia e circolo riusciamo ad avere il polso della situazione delle famiglie che abitano qui, da un punto di vista economico, ma anche personale. Ecco perché abbiamo deciso che era il caso di aprire questo centro”. Nencioni sottolinea la particolarità di “Porte aperte” rispetto ad altre strutture: “Qui non forniamo vivande o abiti. Diamo consigli e indirizziamo le persone ver-so le strutture pubbliche”. I volontari del centro sono tutti un-der 40, con una sola eccezione, come spiega ancora Nencioni: “Abbiamo tra i nostri volontari un bancario in pensione, che dà consigli alle persone su come gestire il denaro di cui di-spongono”. Il presidente del quartiere 4, Giuseppe D’Eugenio, mette l’accento proprio sull’importanza di “far apprendere ai

cittadini la buona amministrazione delle proprie risorse, so-prattutto quando sono scarse”, e si dice soddisfatto di questa nuova realtà: “Vorrei che strutture di questo tipo fossero inat-tuali, ma la crisi morde, quindi sono indispensabili. La matrice socio-economica del quartiere e la crisi sono un binomio che rende utilissime iniziative simili”. Inoltre – continua D’Euge-nio – “prima di rivolgersi ai servizi sociali ci sono passi inter-medi. Il centro ascolto è uno di questi ed è utile solo se vicino a chi ha bisogno: non ci si fa aiutare andando dall’altra parte della città”. Il centro “Porte Aperte” offre consulenza psicolo-gica il martedì dalle 10 alle 13 e il giovedì dalle 17 alle 20. Il martedì dalle 15 alle 18 e il mercoledì dalle 10 alle 13, invece, sono dedicati alla consulenza legale. Vanno su appuntamento, invece, la gestione del bilancio familiare e il patronato Caf. Per informazioni si può telefonare allo 055.7135254 o inviare una e-mail a [email protected].

“Porte aperte” a chi chiede sostegno e consulenzeLA REALTÀ. Taglio del nastro per un nuovo centro d’ascolto che offre aiuto legale e psicologico ai cittadini

/I.E.

Un bancario in pensionedà consigli su come gestire il denaro di cui si dispone

Un calo si è registrato anche nelle donazioni

Nel quartiere 4, su 68mila abitanti sono almeno seimila

quelli che vivono con entrate inferiori alla media nazionale,

e duemila coloro che si trovano in gravi condizioni d’indigenza.

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Nel dicembre del 2011, tre abitanti del quartiere ci ave-vano accompagnato in una camminata nella zona più

vecchia dell’Isolotto, per mostrarci le condizioni non certo ideali di strade e marciapiedi. A quasi venti mesi di di-stanza da quella passeggiata Samuele, una delle nostre guide di allora, ci ha ricontattati per farci sapere che le cose non sono molto cambiate. “Anzi, in tutto questo tempo e con la pioggia di quest’inverno la situazione è quasi peg-giorata”, sospira. Così, abbiamo deciso di tornare nella zona voluta da Giorgio La Pira nel 1953, per vedere con i nostri occhi se tutto è rimasto come l’avevamo lasciato circa cinquecento giorni fa. Ad aspettarci c’è sempre Samuele che, per prima cosa, ci mostra i cartelli triango-lari con la scritta “marciapiede dissesta-to”, posizionati ancora nella posizione in cui li avevamo lasciati: “Dopo l’usci-ta dell’articolo pensavo che qualcosa si sarebbe smosso, e invece a muoversi sono state solo le radici, provocando ancora più danni”, prova a sorridere. La cosa che più disturba il nostro accompa-gnatore e tanti altri residenti è la storia dei cartelli: “Ci sentiamo presi in giro. Non capiamo perché si preferisca tene-re i segnalatori anziché intervenire... ormai sono parte integrante del quartie-re, senza quella macchia di giallo potrei non riconoscere la strada”, chiosa iro-nicamente Samuele, prima di mostrar-ci un’altra piaga della zona, quella dei

LA SEGNALAZIONE. La situazione all’Isolotto non è molto diversa rispetto al passato

Marciapiedi: buche (e cartelli) restanoFrancesca Casagni

rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti. Poco distante dalla passerella che unisce piazza dell’Isolotto alle Cascine c’è da mesi la carcassa di uno scooter di grossa cilindrata, mentre in via degli Abeti due poltrone e un tavolino sono alla mercé di tutti. Ritornando alla nostra “missio-ne”, la situazione appare seria soprat-tutto per quanto riguarda i marciapiedi. Lo stato dell’asfalto della strada è mi-gliore, e la spiegazione è forse dovuta proprio al tipo di rivestimento diverso. Le zone per i pedoni sono lastricate in pietra serena, molto più delicata e di dif-ficile manutenzione rispetto al bitume e, come notato anche da Samuele, la tanta pioggia caduta in inverno ha “aiutato” la pietra a sgretolarsi. L’acqua e le buche

rendono difficili le passeggiate anche in viale dei Bambini e in via dei Pini: “Ho visto più di una persona rischiare di cadere, non capendo la situazione della pavimentazione per colpa della pioggia. Uno appoggia il piede in una pozzan-ghera e va giù non trovando stabilità”, aggiunge Romina, che spesso porta i bambini a giocare in questa zona. E sen-za un veloce intervento – sostengono i residenti – la situazione non potrà che peggiorare. “Speriamo che la prossima volta che tornerete qua la situazione sarà cambiata, e che nel frattempo nessuno si sia rotto una gamba...”, conclude la no-stra “guida” prima di congedarsi e pren-dere la strada di casa. Stando ben attento a dove mettere i piedi.

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La battaglia del comitato “Area verde San Lorenzo a Greve”,

nato lo scorso gennaio, continua. Gli iscritti chiedono di non costrui-re la “chiesa di Calatrava” nel terre-no di fronte al centro commerciale. Entro il 23 di questo mese saranno presentate le osservazioni – con tanto di parere di un geologo sulla pericolosità idraulica dell’interven-to – alla variante approvata qualche mese fa dal consiglio comunale. Nel frattempo, il comitato ha anche raccolto trecento firme di cittadi-ni contrari alla localizzazione del luogo di culto prevista nel proget-to attuale. “Non ci opponiamo alla chiesa – spiega Gianfranco Angeli, presidente del comitato – ma non devono sottrarci quel verde pubbli-co”. Secondo l’amministrazione, il nuovo edificio occuperebbe solo una parte dell’area interessata, che misura circa 4.900 metri quadri. Ma il comitato ribatte che “fra chiesa, spiazzo per le auto ed eventuali va-sche di compensazione idraulica, di verde ne rimarrebbe, forse, qualche pezzetto qua e là”. Il presidente del Quartiere 4, Giuseppe D’Eu-

genio, proprio su questo giornale il mese scorso aveva spiegato che, in un modo o nell’altro, i cittadini riavranno ogni metro di verde che sarà loro sottratto. Tuttavia, Angeli ribatte che “dei piccoli appezza-menti qua e là non hanno certo la stessa utilità di un unico terreno ad uso pubblico”. Inoltre, “dalle infor-mazioni che abbiamo – continua il presidente del comitato – la Curia è proprietaria di soli 2.500 metri quadrati su 4.900, quindi non potrà restituirci tutto quello che ci sarà tolto con l’intervento”. La vicenda, secondo gli appartenenti al comita-to, è stata gestita male anche perché “non si è seguito un criterio di tra-sparenza. Si è fatta la variante e solo in un secondo momento si è pensa-to a coinvolgere la popolazione”. Il comitato, quindi, chiede prima di tutto che l’edificio di Calatrava non sorga dove previsto dall’attuale progetto. Ma, secondo Angeli, i cit-tadini hanno chiara in mente anche la soluzione al problema: “In molti vorrebbero che la chiesa fosse fatta in via Bugiardini, come si era stabi-lito all’inizio”.

San Lorenzo a Greve,la “lotta” del comitato

IL CASO. I cittadini in difesa dell’area verde

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6 Maggio 2013 Isolotto • Legnaia • Soffiano

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Via dei Georgofi li, vent’anni dopoLA STRAGE. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 l’attentato nel cuore della città

Sara Camaiora

Sono passati vent’anni, ma quella notte di mag-gio non la scorderà nessuno. Quella maledetta notte dell’esplosione in via dei Georgofi li, nei pressi della Torre dei Pulci, che provocò la mor-

te di cinque persone: i coniugi Fabrizio Nencioni (39 anni) e Angela Fiume (36 anni) con le loro fi glie Nadia (9 anni) e Caterina (50 giorni di vita), oltre allo studen-te Dario Capolicchio (22 anni). Quarantotto, inoltre, le persone ferite. Era la notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, esattamente vent’anni fa, e l’attentato di stampo mafi oso colpì il cuore dell’Italia e di Firenze, luoghi simbolo della cultura locale e nazionale come l’Acca-demia dei Georgofi li e gli Uffi zi, in quella che è fi nita tragicamente nella storia come la strage dei Georgofi li. Il 1993 non fu solo l’anno di questa tremenda strage, ma anche di quella di via Palestro a Milano, in cui persero la vita cinque persone, e di altri tentati attentati a Roma, tutti successivamente inquadrati come risposta dei clan all’inasprimento della lotta alla mafi a con l’introduzione del 41 bis. Come tutti gli anni, Firenze ricorderà questa tragedia con un corteo silenzioso per le strade del cen-tro. In occasione del ventennale sarà anche organizzata un’iniziativa speciale con i ragazzi delle scuole, perché il ricordo dell’attentato sia ben radicato anche nelle nuove generazioni, e in ponte c’è anche un probabile concerto di musica lirica. A cercare di dare una risposta alle esi-genze dei parenti di vittime e superstiti ci pensa da anni l’associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofi li. “Fino al 2001 ognuno si è mosso per conto proprio, ma è comunque dal 1996 che ci siamo conosciuti

tutti e abbiamo iniziato a farci sentire – racconta Giovan-na Maggiani Chelli, portavoce dell’associazione – sen-tivamo forte l’esigenza di costruire qualcosa di solido per stare vicini a tutti i parenti delle vittime, per ribadire la nostra esigenza di giustizia e lavorare per ottenerla e per il sostentamento dei tanti superstiti delle stragi che si trovano a dover affrontare le gravissime conseguenze di quegli atti”. In particolare, Giovanna Maggiani Chelli si sofferma su questo aspetto, sottolineandone l’impor-tanza. “Bisogna ricordare infatti che oltre all’immenso dolore per la perdita dei nostri cari c’è quello di chi ha subito ferite gravissime che hanno portato a disabilità e che i risarcimenti non bastano mai – spiega – ci sono stati risultati importanti come il fondo 512, il fondo di

rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafi oso, a cui però non arrivano fondi suffi cienti, come dovrebbe essere, dai beni confi scati alla criminalità or-ganizzata. Siamo stati la prima associazione di familiari di vittime di una strage mafi osa a fare causa civile alla mafi a e le cinquantuno famiglie coinvolte hanno potuto ottenere dei risarcimenti. Ma per ottenere dei risultati – conclude – bisogna agitarsi, farsi sentire”.

Nessuno potrà mai dimenticare quel tragico episodio:

Firenze lo ricorda con un corteo silenzioso lungo le strade

del centro e con un’iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole

L’esplosione provocòla morte di cinque personee il ferimento di quarantotto

focus

“Mafi e, non abbassiamo la guardia”Se da noi non è emergenza, niente deve essere sottovalutato:

“Qui non è radicato un tipo di criminalità organizzata, ma sono

diverse e tante quelle che hanno ormai preso campo”. Dito

puntato contro i tempi di assegnazione dei beni confi scati

DON BIGALLI INSIEME A DON CIOTTI

Un “fatturato” di 15 miliar-di di euro, 69 beni confi -scati tra immobili (57) e aziende (12). Sono i nu-

meri della criminalità organizzata in Toscana, reperibili anche dall’Osser-vatorio sui beni confi scati del Centro “Cultura della Legalità Democratica” della Regione Toscana. Tre, invece, secondo i dati diffusi dall’associa-

Sara Camaiora

zione Avviso Pubblico, sono i casi di intimidazioni mafi ose a danno di amministratori locali avvenuti nel 2011 nella nostra regione: un numero esiguo se confrontato con i 270 casi nazionali, ma comunque signifi cati-vo. Una situazione che, se non si può defi nire emergenziale, è comunque da non sottovalutare, come sottolinea don Andrea Bigalli, referente regio-nale di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafi e”. “La par-ticolarità, rispetto alle altre regioni, è che qui non vi è radicato un tipo di criminalità organizzata, ma sono diverse e tante quelle che hanno or-mai da tempo preso campo – spiega – è chiaro che siamo di fronte a una situazione diversa rispetto ad altre parti d’Italia, ma il giro d’affari della mafi a è diventato anche qui una re-altà consolidata e non bisogna mai abbassare il livello di guardia”. Altro aspetto che don Bigalli mette in evi-denza è la lentezza nelle procedure di assegnazione dei beni confi scati. “Le procedure di assegnazione dei beni confi scati alle mafi e devono essere più veloci e meno vincolate dalla burocrazia, e i regolamenti di appli-cazione delle norme vanno migliorati e semplifi cati – continua – è inoltre da incentivare il passaggio attraverso le cooperative, che genera lavoro”. E anche la prossima estate si rinnoverà l’appuntamento con i campi di volon-tariato estivi del progetto “E!State Li-beri”, che da tutta Italia porta ragazze e ragazzi alle cooperative di Libera Terra impegnate nella gestione dei terreni sottratti alle mafi e. Le iscri-zioni, quest’anno, sono già partite, e dimostrano ancora una volta l’in-teresse da parte di tanti giovani per questa iniziativa. “Sono circa mille le iscrizioni pervenute all’Arci, tre-cento le nostre: è un’esperienza che portiamo avanti ormai da anni con soddisfazione e che registra sempre un grande successo”, conferma don Bigalli. Tra le altre iniziative in pon-te, il referente regionale di Libera se-gnala “il passaggio, in questo mese, da Firenze e dalla Toscana, della carovana antimafi a” che, partita lo scorso 30 marzo da Tunisi, al termi-ne del Forum Sociale Mondiale, sta attraversando le regioni italiane e il sud della Francia, in un percorso che durerà ben 69 giorni e che toccherà settanta tappe signifi cative, luoghi di aggregazione e lotta alla criminalità organizzata. Tra le ultime, importanti iniziative è poi da ricordare la grande manifestazione nazionale di Libera dello scorso 16 marzo, che ha portato in città oltre 150mila persone. Un fi u-me di giovani e meno giovani, uniti per ribadire un forte “no” a ogni tipo di mafi a.

Questo meseè in programmail passaggiodella “carovana”

C’è chi d’estate alle vacanze preferisce un’esperienza

formativa importante, e invece del campeggio con gli amici sce-glie uno dei tanti campi di lavoro antimafi a in tutta Italia, realizzati da Arci e Libera. Una scelta che, ai ragazzi che la fanno, resta poi nel cuore, come racconta Co-stanza Tortù, ormai una “vetera-na” dei campi di lavoro con già tre esperienze alle spalle e una quarta in vista. Vent’anni, stu-dentessa di statistica, impegnata in politica e appassionata di le-galità, a soli 17 anni ha scelto come destinazione la Calabria. “Optai all’inizio per una realtà meno sotto i rifl ettori, ero più curiosa – ricorda – i temi della legalità e della lotta alla mafi a mi avevano sempre interessata, ma volevo anche mettermi alla pro-va. Una volta che inizi, poi, in un certo senso ti affezioni al tipo di esperienza, al contesto che vivi, alle persone che incontri”. Lavo-rare a stretto contatto con le co-operative che operano nei terreni confi scati è bello ma anche mol-to duro: la giornata tipo inizia molto presto ma, come sottolinea Costanza, è uno sforzo che vale la pena fare. “Nei campi a Pen-tedattilo, in Calabria, ci si alzava verso le 6 e mezza, si passava la mattinata a raccogliere pomodori e melanzane, tutto a mano – de-scrive – tra le altre cose, toglieva-mo il ricino, una pianta ‘cattiva’ che impedisce la crescita degli ortaggi: un lavoro faticoso che però, fatto in gruppo, dà un senso più profondo a quello che portia-mo avanti. A mezzogiorno torna-vamo in ostello, dopo pranzo un po’ di riposo e poi la formazione, recandoci in aziende del luogo a colloquio con imprenditori e la-voratori, gente del posto che ci raccontava cosa signifi chi vivere a stretto contatto con la crimina-lità organizzata”. E poi tanti pic-coli grandi momenti importanti, come “la passeggiata sui sentieri dell’Aspromonte per ricordare Lollò Cartisano, vittima della ‘ndrangheta”.

Costanza, studentessa

“Le mie estatiin prima linea”

IL RACCONTO

IL PUNTO. Don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera, illustra la situazione in Toscanafocus

Il Centro Estivo è un servizio educativo, rivolto ai bambini/e di 3-6 anni e ai ragazzi/e di 6-14 anni, diviso in turni della durata di due settimane ciascuno (da lunedì a vener-dì). Il servizio comprende: attività di animazione, gite, pasti, trasporti e assicurazione. Ecco come iscriversi Iscrizioni on line. Si possono eff ettuare comodamente da casa, dal 6 al 22 maggio (24 ore su 24), seguendo il percorso www.comune.fi .it - entra in comune- servizi e modulistica on line- servizi on line- istruzione iscrizione/ rinuncia centri estivi; per usufruire del servizio occorre munirsi delle apposite credenziali in distribuzione pres-so l’Uffi cio Relazioni con il Pubblico di Villa Vogel.Iscrizioni presso l’u� cio scuola del quartiere. Occorre prenotare un appuntamen-to tramite il Call Center comunale 055.055 chiamando dal 17 aprile al 4 maggio in orario 8,30-13, 14-17,30 (dal lunedì al sabato).

INFO: scuolaq4@comune.� .it urpq4@comune.� .it

Il Collegio di Presidenza del Consiglio di Quartiere 4, a seguito delle tantissime richie-ste già ricevute, ha deciso di proseguire la validità dell’avviso pubblico per la presenta-zione di proposte relative all’utilizzo del parco di Villa Vogel. Le associazioni, i circoli, le imprese, le società sportive, i gruppi teatrali, i giovani artisti e qualunque altro sogget-to del territorio possono presentare una loro richiesta contenente: breve descrizione e caratterizzazione dell’evento proposto, periodo di eff ettuazione, fascia di pubblico a cui è destinata l’iniziativa, esigenze logistiche e organizzative. Non è prevista una scadenza per l’inoltro delle domande. Le richieste devono pervenire a:Attività Istituzionali Quartiere 4, via delle Torri 23, 50142 Firenze055.2767150-2767132 istituzionaleq4@comune.� .it

Alla Limonaia di Villa Strozzi prende il via, a cura di Offi cine Creative, la lunga stagione di spettacoli ed eventi nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2013. Fino a settembre, in programma arte, danza, musica, opera, teatro. Per dettagli e aggiornamenti sul programma consultare il sito www.o� cinecreative.� .it o scrivere a o� cinecreative� @gmail.com

Il 29 maggio, ore 9,30, la Commissione Sport Q.4 e la società sportiva  “Le Torri” organizzano”Libertà di Correre”  la seconda edizione della gara  podistica maschile e femminile all’interno del penitenziario di Solliccia-no. Un ringraziamento speciale alla Direzione del penitenziario di Sollic-ciano per la collaborazione alla buona riuscita dell’iniziativa.La gara, presenziata da regolari giudici UISP, non è aperta al pubblico per ovvie ragioni di sicurezza.Info: U� cio Sport Q4, via E. Detti 27, tel. 055-7251117

Ogni anno a primavera le persone che hanno partecipato ai Laboratori Anziani Q.4 mettono a frutto il loro lavoro off rendolo alla cittadinanza sotto forma di mostre, spettacoli, saggi.

21 maggio, ore 16, Limonaia di Villa Strozzi, via Pisana 77, Performance dei partecipanti ai Laboratori di: Educazione Motoria, Movimento Tera-pia, Canto Danza, Danza Terapia, Teatro, Wu Shu..

31 maggio-6 giugno, Limonaia di Villa Vogel, Mostra dei lavori eseguiti nei Laboratori di: Pittura, Decoupage, Decorazione pittorica su tessuto e legno, Mosaico, Bricolage tessile. Orario: ore 16-19,30. Inaugurazione: 31 maggio, ore 16,30.

INFO: Commissione Sicurezza Sociale Q.4, via delle Torri 23, tel.055.2767118

Tra 11 e 12 maggio torna la Notte Blu, l’evento no-stop dedicato all’Europa, alle sue culture e alle sue tradizioni Iniziative nel Quartiere 4:Ludoteca La Carrozza di Hans, sabato 11 maggio, ore 10,30, spettacolo “Un colore tutto mio” a cura delle educatri-ci del nido “Pollicino”; BiblioteCaNova Isolotto, sabato 11 maggio, ore 10-19, ricorda l’anniver-sario del ‘Rogo dei libri’ nazista del 10 maggio 1933, con una kermesse fra spazi all’aperto e biblioteca. Anima-zioni, letture, musica, incontri con au-tori, momenti di gioco, laboratori per bambini, mercato contadino solidale (Agrikulturae) ed esposizione-scambio di libri.Per il programma completo http://bi-bliotecanovaisolotto.comune.fi .itLimonaia di Villa Strozzi, domenica 12 maggio, ore 10-23, concerto interatti-vo per ragazzi dai 12 ai 18 anniPer i dettagli sulla programmazione in città: www.festivaldeuropa.eu e www.notteblu.it

INFO: U� cio Cultura Q.4, via delle Torri 23, tel. 055.2767113-2767135-2767148attivitaculturaliq4@comune.� .it

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8 Maggio 2013

Via dei Georgofi li, vent’anni dopoLA STRAGE. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 l’attentato nel cuore della città

Sara Camaiora

Sono passati vent’anni, ma quella notte di mag-gio non la scorderà nessuno. Quella maledetta notte dell’esplosione in via dei Georgofi li, nei pressi della Torre dei Pulci, che provocò la mor-

te di cinque persone: i coniugi Fabrizio Nencioni (39 anni) e Angela Fiume (36 anni) con le loro fi glie Nadia (9 anni) e Caterina (50 giorni di vita), oltre allo studen-te Dario Capolicchio (22 anni). Quarantotto, inoltre, le persone ferite. Era la notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, esattamente vent’anni fa, e l’attentato di stampo mafi oso colpì il cuore dell’Italia e di Firenze, luoghi simbolo della cultura locale e nazionale come l’Acca-demia dei Georgofi li e gli Uffi zi, in quella che è fi nita tragicamente nella storia come la strage dei Georgofi li. Il 1993 non fu solo l’anno di questa tremenda strage, ma anche di quella di via Palestro a Milano, in cui persero la vita cinque persone, e di altri tentati attentati a Roma, tutti successivamente inquadrati come risposta dei clan all’inasprimento della lotta alla mafi a con l’introduzione del 41 bis. Come tutti gli anni, Firenze ricorderà questa tragedia con un corteo silenzioso per le strade del cen-tro. In occasione del ventennale sarà anche organizzata un’iniziativa speciale con i ragazzi delle scuole, perché il ricordo dell’attentato sia ben radicato anche nelle nuove generazioni, e in ponte c’è anche un probabile concerto di musica lirica. A cercare di dare una risposta alle esi-genze dei parenti di vittime e superstiti ci pensa da anni l’associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofi li. “Fino al 2001 ognuno si è mosso per conto proprio, ma è comunque dal 1996 che ci siamo conosciuti

tutti e abbiamo iniziato a farci sentire – racconta Giovan-na Maggiani Chelli, portavoce dell’associazione – sen-tivamo forte l’esigenza di costruire qualcosa di solido per stare vicini a tutti i parenti delle vittime, per ribadire la nostra esigenza di giustizia e lavorare per ottenerla e per il sostentamento dei tanti superstiti delle stragi che si trovano a dover affrontare le gravissime conseguenze di quegli atti”. In particolare, Giovanna Maggiani Chelli si sofferma su questo aspetto, sottolineandone l’impor-tanza. “Bisogna ricordare infatti che oltre all’immenso dolore per la perdita dei nostri cari c’è quello di chi ha subito ferite gravissime che hanno portato a disabilità e che i risarcimenti non bastano mai – spiega – ci sono stati risultati importanti come il fondo 512, il fondo di

rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafi oso, a cui però non arrivano fondi suffi cienti, come dovrebbe essere, dai beni confi scati alla criminalità or-ganizzata. Siamo stati la prima associazione di familiari di vittime di una strage mafi osa a fare causa civile alla mafi a e le cinquantuno famiglie coinvolte hanno potuto ottenere dei risarcimenti. Ma per ottenere dei risultati – conclude – bisogna agitarsi, farsi sentire”.

Nessuno potrà mai dimenticare quel tragico episodio:

Firenze lo ricorda con un corteo silenzioso lungo le strade

del centro e con un’iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole

L’esplosione provocòla morte di cinque personee il ferimento di quarantotto

focus

“Mafi e, non abbassiamo la guardia”Se da noi non è emergenza, niente deve essere sottovalutato:

“Qui non è radicato un tipo di criminalità organizzata, ma sono

diverse e tante quelle che hanno ormai preso campo”. Dito

puntato contro i tempi di assegnazione dei beni confi scati

DON BIGALLI INSIEME A DON CIOTTI

Un “fatturato” di 15 miliar-di di euro, 69 beni confi -scati tra immobili (57) e aziende (12). Sono i nu-

meri della criminalità organizzata in Toscana, reperibili anche dall’Osser-vatorio sui beni confi scati del Centro “Cultura della Legalità Democratica” della Regione Toscana. Tre, invece, secondo i dati diffusi dall’associa-

Sara Camaiora

zione Avviso Pubblico, sono i casi di intimidazioni mafi ose a danno di amministratori locali avvenuti nel 2011 nella nostra regione: un numero esiguo se confrontato con i 270 casi nazionali, ma comunque signifi cati-vo. Una situazione che, se non si può defi nire emergenziale, è comunque da non sottovalutare, come sottolinea don Andrea Bigalli, referente regio-nale di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafi e”. “La par-ticolarità, rispetto alle altre regioni, è che qui non vi è radicato un tipo di criminalità organizzata, ma sono diverse e tante quelle che hanno or-mai da tempo preso campo – spiega – è chiaro che siamo di fronte a una situazione diversa rispetto ad altre parti d’Italia, ma il giro d’affari della mafi a è diventato anche qui una re-altà consolidata e non bisogna mai abbassare il livello di guardia”. Altro aspetto che don Bigalli mette in evi-denza è la lentezza nelle procedure di assegnazione dei beni confi scati. “Le procedure di assegnazione dei beni confi scati alle mafi e devono essere più veloci e meno vincolate dalla burocrazia, e i regolamenti di appli-cazione delle norme vanno migliorati e semplifi cati – continua – è inoltre da incentivare il passaggio attraverso le cooperative, che genera lavoro”. E anche la prossima estate si rinnoverà l’appuntamento con i campi di volon-tariato estivi del progetto “E!State Li-beri”, che da tutta Italia porta ragazze e ragazzi alle cooperative di Libera Terra impegnate nella gestione dei terreni sottratti alle mafi e. Le iscri-zioni, quest’anno, sono già partite, e dimostrano ancora una volta l’in-teresse da parte di tanti giovani per questa iniziativa. “Sono circa mille le iscrizioni pervenute all’Arci, tre-cento le nostre: è un’esperienza che portiamo avanti ormai da anni con soddisfazione e che registra sempre un grande successo”, conferma don Bigalli. Tra le altre iniziative in pon-te, il referente regionale di Libera se-gnala “il passaggio, in questo mese, da Firenze e dalla Toscana, della carovana antimafi a” che, partita lo scorso 30 marzo da Tunisi, al termi-ne del Forum Sociale Mondiale, sta attraversando le regioni italiane e il sud della Francia, in un percorso che durerà ben 69 giorni e che toccherà settanta tappe signifi cative, luoghi di aggregazione e lotta alla criminalità organizzata. Tra le ultime, importanti iniziative è poi da ricordare la grande manifestazione nazionale di Libera dello scorso 16 marzo, che ha portato in città oltre 150mila persone. Un fi u-me di giovani e meno giovani, uniti per ribadire un forte “no” a ogni tipo di mafi a.

Questo meseè in programmail passaggiodella “carovana”

C’è chi d’estate alle vacanze preferisce un’esperienza

formativa importante, e invece del campeggio con gli amici sce-glie uno dei tanti campi di lavoro antimafi a in tutta Italia, realizzati da Arci e Libera. Una scelta che, ai ragazzi che la fanno, resta poi nel cuore, come racconta Co-stanza Tortù, ormai una “vetera-na” dei campi di lavoro con già tre esperienze alle spalle e una quarta in vista. Vent’anni, stu-dentessa di statistica, impegnata in politica e appassionata di le-galità, a soli 17 anni ha scelto come destinazione la Calabria. “Optai all’inizio per una realtà meno sotto i rifl ettori, ero più curiosa – ricorda – i temi della legalità e della lotta alla mafi a mi avevano sempre interessata, ma volevo anche mettermi alla pro-va. Una volta che inizi, poi, in un certo senso ti affezioni al tipo di esperienza, al contesto che vivi, alle persone che incontri”. Lavo-rare a stretto contatto con le co-operative che operano nei terreni confi scati è bello ma anche mol-to duro: la giornata tipo inizia molto presto ma, come sottolinea Costanza, è uno sforzo che vale la pena fare. “Nei campi a Pen-tedattilo, in Calabria, ci si alzava verso le 6 e mezza, si passava la mattinata a raccogliere pomodori e melanzane, tutto a mano – de-scrive – tra le altre cose, toglieva-mo il ricino, una pianta ‘cattiva’ che impedisce la crescita degli ortaggi: un lavoro faticoso che però, fatto in gruppo, dà un senso più profondo a quello che portia-mo avanti. A mezzogiorno torna-vamo in ostello, dopo pranzo un po’ di riposo e poi la formazione, recandoci in aziende del luogo a colloquio con imprenditori e la-voratori, gente del posto che ci raccontava cosa signifi chi vivere a stretto contatto con la crimina-lità organizzata”. E poi tanti pic-coli grandi momenti importanti, come “la passeggiata sui sentieri dell’Aspromonte per ricordare Lollò Cartisano, vittima della ‘ndrangheta”.

Costanza, studentessa

“Le mie estatiin prima linea”

IL RACCONTO

IL PUNTO. Don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera, illustra la situazione in Toscanafocus

NEL RINNOVATO AMBIENTE SCELTA DI 24 SELEZIONATI VINI SFUSI

9

MATTONE/1. Sia per chi ci abita che per chi la possiede stanno diminuendo le certezze

La casa? Una “fortezza” che si sgretola

l’inchiesta

Fino a qualche tempo fa la casa di ogni fi orentino era una “fortezza”, anche se in affi tto. Per chi vi abitava, ma anche per i suoi proprietari, che ne potevano ri-cavare una rendita sicura. Da un paio di anni a que-

sta parte, a Firenze si registrano circa cento sfratti al mese. Per avere un’idea di quanto sia peggiorata la situazione basta considerare che nel 2008 si portavano a termine fra le 30 e le 40 esecuzioni mensili. Secondo un’elaborazione degli ul-timi dati disponibili del Ministero dell’Interno fatta da Cgil e Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari), nel 2011 a Firenze sono stati emessi 1.393 sfratti – il 10,21% in più rispetto all’anno precedente – di cui 1.231 per morosi-tà. Le richieste sono state 4.330, le esecuzioni effettive 706. Secondo lo stesso studio, la maggior parte delle persone su cui pende una richiesta di sfratto non paga perché il canone è troppo alto e, data una situazione economica disastrosa, non può più onorare l’impegno assunto da contratto. Nella mag-gioranza dei casi, quindi, si tratterebbe di “morosi incolpevo-li”, vittime dell’impoverimento generalizzato. Ovviamente esistono anche i “furbi”, quelli che contano sul fatto, ormai risaputo, che prima di trovarsi le forze dell’ordine alla porta possono passare anche due anni. In questo diffi cile quadro, poi, emerge anche come il costo dei canoni d’affi tto, nell’ul-timo anno, non sembri calato troppo. Nel frattempo, però, le tasche dei fi orentini si sono svuotate sempre più. Come tutti gli italiani, nel 2012 anche nel capoluogo toscano ogni resi-dente ha sborsato il 7,1% in più per le spese legate alla casa e

all’energia (dati Istat): arrivare a fi ne mese, insomma, è sem-pre più un’impresa. Comunque la si veda, chi viene sfrattato deve essere ricollocato in qualche modo. E qui, forse, viene la parte più spinosa del problema. Complice anche la crisi, le liste per le case popolari si sono allungate a dismisura. Il pe-riodo di tempo che intercorre fra lo sfratto e l’assegnazione di un alloggio, infatti, è di quattro-cinque mesi, e le risorse da investire nell’edilizia popolare scarseggiano. Mancano i fondi per costruire nuovi alloggi, ma anche quelli da desti-nare alla ristrutturazione delle case esistenti. Circa ottanta appartamenti Erp sarebbero subito disponibili, se solo fosse possibile sistemarli. Nell’attesa di un appartamento a canone concordato, per chi ha subito l’esecuzione le alternative sono due: farsi ospitare da qualche parente o rivolgersi alle struttu-re di accoglienza. Generalmente gli uomini vengono indiriz-zati negli alberghi popolari, di norma destinati alle situazioni di vera emarginazione e disagio sociale. Donne e bambini, invece, sono collocati in case di accoglienza. Strutture per le quali, in entrambi i casi, la disponibilità è pressoché esaurita. Per far fronte a questa situazione, la Regione ha messo a di-sposizione anche per quest’anno quattro milioni per aiutare gli inquilini morosi “incolpevoli”, cui si aggiungerà un altro milione e mezzo, residuo del 2012. Il consiglio regionale ha di recente istituito delle commissioni territoriali per la gestione degli sfratti. Un modo per capire come affrontare l’emergenza, cercando di coordinare le operazioni di ricollo-camento, esecuzione dopo esecuzione.

Ilaria Esposito

Da un paio di anni a questa parte a Firenze si registrano un centinaio di sfratti al mese: nel 2008 erano meno

della metà. E per chi resta senza un tetto il ricollocamento è sempre più diffi cile, fra attese e mancanza di fondi

FOCUS

Tra un mese e poco più sarà in vigore la riforma del condomi-nio approvata lo scorso inverno. I cambiamenti entreranno, è

il caso di dirlo, nelle case di tutti. Le novità contenute nella legge riguardano la fi gura dell’amministratore, ma anche le norme per l’uso di internet, il riscaldamento, la videosorveglianza e gli ani-mali domestici. Ecco alcuni tra i punti centrali del provvedimen-to. Iniziamo dall’amministratore, che d’ora in poi dovrà avere al-meno il titolo di studio di scuola secondaria. La sua nomina verrà rinnovata ogni anno, mentre gli potrà essere revocata in qualsiasi momento. Ogni condominio dovrà avere un conto corrente ban-

cario, che l’amministratore stesso utilizzerà per qualsiasi tran-sazione: una norma che vuol rendere più trasparente il lavoro di chi gestisce il denaro altrui. Ogni condomino, a proprie spese, potrà vedere la rendicontazione periodica del conto. L’ammini-stratore, inoltre, a inizio mandato dovrà presentare ai condomini una polizza assicurativa di responsabilità civile per gli atti i cui oneri sono a loro carico. Chi vorrà fare interventi su parti a uso individuale dovrà comunicarlo in anticipo all’amministratore, mentre da ora in poi il singolo potrà installare impianti propri per ricevere il segnale tv. Novità anche in campo energetico: cia-

scun condomino potrà decidere se installare pannelli fotovoltaici sul tetto comune, senza autorizzazione da parte dell’assemblea. Inoltre, ci si potrà staccare dall’impianto di riscaldamento cen-tralizzato se ciò non comporta problemi o costi eccessivi per gli altri abitanti del palazzo. Quanto ai possessori di cani e gatti, dal 17 giugno non sarà più possibile dire “no” agli animali domestici in appartamento. Cambiamenti anche sulla videosorveglianza: si potrà installare nelle parti comuni se deciso in assemblea dalla maggioranza degli intervenuti e da chi detiene la metà del valore degli immobili.

Sta per entrare in vigore la riforma che porterà con sé diverse modifiche, a partire dalla figura dell’amministratore

Condominio, si cambia: nuove regole per riscaldamento e animali domestici

/I.E.

MATTONE/2. Sunia e Confedilizia, ovvero le due facce della medaglia, a confronto

“Molti incolpevoli”. “La maggioranza no”

l’inchiesta

Da una parte i proprietari, dall’altra chi deve paga-re l’affi tto. Nel mezzo, la porta di un apparta-

mento che potrebbe rappresentare una sicurezza per la vita di entram-bi ma che, invece, spesso non lo è (più). Tradotte in sigle, le due facce della medaglia si chiamano Sunia, sindacato degli inquilini, e Confe-dilizia, associazione dei proprietari di case. Sigle che rappresentano interessi spesso contrapposti. So-prattutto quando si parla di sfratti. Iniziamo da Simone Porzio, pre-sidente del Sunia provinciale: “A Firenze la situazione è tragica e ha raggiunto livelli che non si ve-devano dagli anni ’70. Sempre più persone, per debolezza di reddito, non riescono a onorare i canoni d’affi tto”. Porzio ha una certezza: “Il numero di sfratti per morosità incolpevole è sempre più alto, la maggioranza delle famiglie non paga perché non può proprio farlo”. Tuttavia, il dito non viene puntato

contro i proprietari: “Non vogliamo assolutamente criminalizzare chi possiede le case. Chi ha un inqui-lino moroso aspetta anche un anno e mezzo prima di poter riaffi ttare l’appartamento e questo sicuramen-te non va bene”. D’altra parte, sono frequenti i casi in cui si chiude un occhio, a volte anche due: “Ogni giorno – continua Porzio – si deve arrivare a contrattare con la forza pubblica per rinviare l’esecuzione. Per fortuna, ho visto molti proprie-tari accettare un allungamento dei tempi di fronte a una famiglia che stava per fi nire in mezzo alla stra-da”. L’avvocato Nino Scripelliti è il presidente di Confedilizia Firenze. “Non c’è la volontà di far rispetta-re le leggi – illustra il suo punto di vista – gli strumenti per accelerare i tempi d’attesa ci sarebbero anche, ma non si applicano”. Poi Scripelliti continua: “Se il sistema funzionas-se come potrebbe, in due o tre mesi chi non paga verrebbe allontanato dall’appartamento”. Mettere alla

porta famiglie con fi gli e anziani perché sono in diffi coltà economica non è un’azione che si compie fa-cilmente. Ma secondo Scripelliti il problema è che “la maggioranza dei morosi non è incolpevole”. La crisi c’è, si sente ed è vero che gli affi tti spesso sono alti, ma “i proprietari di case – aggiunge – ora come ora non

possono abbassare i canoni d’affi t-to. La pressione fi scale è tale che, se non viene alleggerita, la situazione non può cambiare”. Da qualunque punto di vista si osservi il problema, la cosa certa è che con cento sfratti al mese parlare di emergenza abita-tiva non è un eccesso. E nemmeno Porzio, esattamente come il presi-

dente di Confedilizia Firenze, pen-sa che la soluzione possa scaturire da uno spontaneo abbassamento dei prezzi del mercato degli affi tti: “Le famiglie, ora come ora, per la casa possono spendere 300-350 euro al mese, non di più. Per questo – con-clude – servono nuovi alloggi a ca-none convenzionato”.

Ilaria Esposito

“Negli ultimi anni ha regnato l’incertezza”. Leonardo

Masala è il titolare di un’agenzia immobiliare fiorentina che fa par-te di “Rete Toscana casa”, un’as-sociazione di varie agenzie della città. Chi come lui è del settore si rende conto più di chiunque altro che i tempi sono duri. Negli ultimi due anni, tra compravendite e af-fitti, si è registrato un calo del 30-40%. Un dato che trova conferma nello sconforto di molti operato-ri immobiliari. Masala sostiene che “ormai prima di decidere di pagare un affitto ci si pensa due volte e spesso i contratti si inter-rompono dopo un anno, un anno e mezzo”. Nonostante il calo della domanda di locazioni, mentre il valore degli immobili è sceso da quattromila a circa tremila euro il metro quadro, i canoni sono cala-ti solo del 15 per cento. Per farsi un’idea, secondo il Sunia il costo medio mensile per un monolocale a Firenze è di 950 euro in centro, 750 in semicentro e 700 euro in periferia. Secondo Federico S., operatore nella filiale fiorentina di una grossa agenzia immobilia-re, “il prezzo delle case in vendita è sceso, ma gli affitti sono ancora troppo alti. Chi ha un apparta-

mento da affittare non si adegua alle tasche degli italiani. Se lo fa-cesse, forse, il mercato ripartireb-be”. L’incertezza, tuttavia, investe anche i proprietari, schiacciati dalla pressione fiscale e spaven-tati dalla possibilità di imbattersi in un inquilino moroso. In molti, a quanto pare, scelgono così la strada dell’irregolarità: a Firenze, su settantamila locazioni, si stima che trentamila siano in nero. Un fenomeno che sottrae 1,8 milio-ni l’anno di contribuzione e che, qualche settimana fa, ha spinto il Comune, l’Agenzia delle entrate e l’associazione “Casa e diritti” a firmare un protocollo proprio per promuovere la legalità nel settore immobiliare.

“I canoni sono troppo alti”MERCATO. In calo i contratti, meno i prezzi

Per il sindacato degli inquilini le famiglie

non pagano perché non possono farlo,

per l’associazione dei proprietari non

è così. “Impossibile abbassare gli affi tti”

/I.E.

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10 Maggio 2013

MATTONE/1. Sia per chi ci abita che per chi la possiede stanno diminuendo le certezze

La casa? Una “fortezza” che si sgretola

l’inchiesta

Fino a qualche tempo fa la casa di ogni fi orentino era una “fortezza”, anche se in affi tto. Per chi vi abitava, ma anche per i suoi proprietari, che ne potevano ri-cavare una rendita sicura. Da un paio di anni a que-

sta parte, a Firenze si registrano circa cento sfratti al mese. Per avere un’idea di quanto sia peggiorata la situazione basta considerare che nel 2008 si portavano a termine fra le 30 e le 40 esecuzioni mensili. Secondo un’elaborazione degli ul-timi dati disponibili del Ministero dell’Interno fatta da Cgil e Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari), nel 2011 a Firenze sono stati emessi 1.393 sfratti – il 10,21% in più rispetto all’anno precedente – di cui 1.231 per morosi-tà. Le richieste sono state 4.330, le esecuzioni effettive 706. Secondo lo stesso studio, la maggior parte delle persone su cui pende una richiesta di sfratto non paga perché il canone è troppo alto e, data una situazione economica disastrosa, non può più onorare l’impegno assunto da contratto. Nella mag-gioranza dei casi, quindi, si tratterebbe di “morosi incolpevo-li”, vittime dell’impoverimento generalizzato. Ovviamente esistono anche i “furbi”, quelli che contano sul fatto, ormai risaputo, che prima di trovarsi le forze dell’ordine alla porta possono passare anche due anni. In questo diffi cile quadro, poi, emerge anche come il costo dei canoni d’affi tto, nell’ul-timo anno, non sembri calato troppo. Nel frattempo, però, le tasche dei fi orentini si sono svuotate sempre più. Come tutti gli italiani, nel 2012 anche nel capoluogo toscano ogni resi-dente ha sborsato il 7,1% in più per le spese legate alla casa e

all’energia (dati Istat): arrivare a fi ne mese, insomma, è sem-pre più un’impresa. Comunque la si veda, chi viene sfrattato deve essere ricollocato in qualche modo. E qui, forse, viene la parte più spinosa del problema. Complice anche la crisi, le liste per le case popolari si sono allungate a dismisura. Il pe-riodo di tempo che intercorre fra lo sfratto e l’assegnazione di un alloggio, infatti, è di quattro-cinque mesi, e le risorse da investire nell’edilizia popolare scarseggiano. Mancano i fondi per costruire nuovi alloggi, ma anche quelli da desti-nare alla ristrutturazione delle case esistenti. Circa ottanta appartamenti Erp sarebbero subito disponibili, se solo fosse possibile sistemarli. Nell’attesa di un appartamento a canone concordato, per chi ha subito l’esecuzione le alternative sono due: farsi ospitare da qualche parente o rivolgersi alle struttu-re di accoglienza. Generalmente gli uomini vengono indiriz-zati negli alberghi popolari, di norma destinati alle situazioni di vera emarginazione e disagio sociale. Donne e bambini, invece, sono collocati in case di accoglienza. Strutture per le quali, in entrambi i casi, la disponibilità è pressoché esaurita. Per far fronte a questa situazione, la Regione ha messo a di-sposizione anche per quest’anno quattro milioni per aiutare gli inquilini morosi “incolpevoli”, cui si aggiungerà un altro milione e mezzo, residuo del 2012. Il consiglio regionale ha di recente istituito delle commissioni territoriali per la gestione degli sfratti. Un modo per capire come affrontare l’emergenza, cercando di coordinare le operazioni di ricollo-camento, esecuzione dopo esecuzione.

Ilaria Esposito

Da un paio di anni a questa parte a Firenze si registrano un centinaio di sfratti al mese: nel 2008 erano meno

della metà. E per chi resta senza un tetto il ricollocamento è sempre più diffi cile, fra attese e mancanza di fondi

FOCUS

Tra un mese e poco più sarà in vigore la riforma del condomi-nio approvata lo scorso inverno. I cambiamenti entreranno, è

il caso di dirlo, nelle case di tutti. Le novità contenute nella legge riguardano la fi gura dell’amministratore, ma anche le norme per l’uso di internet, il riscaldamento, la videosorveglianza e gli ani-mali domestici. Ecco alcuni tra i punti centrali del provvedimen-to. Iniziamo dall’amministratore, che d’ora in poi dovrà avere al-meno il titolo di studio di scuola secondaria. La sua nomina verrà rinnovata ogni anno, mentre gli potrà essere revocata in qualsiasi momento. Ogni condominio dovrà avere un conto corrente ban-

cario, che l’amministratore stesso utilizzerà per qualsiasi tran-sazione: una norma che vuol rendere più trasparente il lavoro di chi gestisce il denaro altrui. Ogni condomino, a proprie spese, potrà vedere la rendicontazione periodica del conto. L’ammini-stratore, inoltre, a inizio mandato dovrà presentare ai condomini una polizza assicurativa di responsabilità civile per gli atti i cui oneri sono a loro carico. Chi vorrà fare interventi su parti a uso individuale dovrà comunicarlo in anticipo all’amministratore, mentre da ora in poi il singolo potrà installare impianti propri per ricevere il segnale tv. Novità anche in campo energetico: cia-

scun condomino potrà decidere se installare pannelli fotovoltaici sul tetto comune, senza autorizzazione da parte dell’assemblea. Inoltre, ci si potrà staccare dall’impianto di riscaldamento cen-tralizzato se ciò non comporta problemi o costi eccessivi per gli altri abitanti del palazzo. Quanto ai possessori di cani e gatti, dal 17 giugno non sarà più possibile dire “no” agli animali domestici in appartamento. Cambiamenti anche sulla videosorveglianza: si potrà installare nelle parti comuni se deciso in assemblea dalla maggioranza degli intervenuti e da chi detiene la metà del valore degli immobili.

Sta per entrare in vigore la riforma che porterà con sé diverse modifiche, a partire dalla figura dell’amministratore

Condominio, si cambia: nuove regole per riscaldamento e animali domestici

/I.E.

MATTONE/2. Sunia e Confedilizia, ovvero le due facce della medaglia, a confronto

“Molti incolpevoli”. “La maggioranza no”

l’inchiesta

Da una parte i proprietari, dall’altra chi deve paga-re l’affi tto. Nel mezzo, la porta di un apparta-

mento che potrebbe rappresentare una sicurezza per la vita di entram-bi ma che, invece, spesso non lo è (più). Tradotte in sigle, le due facce della medaglia si chiamano Sunia, sindacato degli inquilini, e Confe-dilizia, associazione dei proprietari di case. Sigle che rappresentano interessi spesso contrapposti. So-prattutto quando si parla di sfratti. Iniziamo da Simone Porzio, pre-sidente del Sunia provinciale: “A Firenze la situazione è tragica e ha raggiunto livelli che non si ve-devano dagli anni ’70. Sempre più persone, per debolezza di reddito, non riescono a onorare i canoni d’affi tto”. Porzio ha una certezza: “Il numero di sfratti per morosità incolpevole è sempre più alto, la maggioranza delle famiglie non paga perché non può proprio farlo”. Tuttavia, il dito non viene puntato

contro i proprietari: “Non vogliamo assolutamente criminalizzare chi possiede le case. Chi ha un inqui-lino moroso aspetta anche un anno e mezzo prima di poter riaffi ttare l’appartamento e questo sicuramen-te non va bene”. D’altra parte, sono frequenti i casi in cui si chiude un occhio, a volte anche due: “Ogni giorno – continua Porzio – si deve arrivare a contrattare con la forza pubblica per rinviare l’esecuzione. Per fortuna, ho visto molti proprie-tari accettare un allungamento dei tempi di fronte a una famiglia che stava per fi nire in mezzo alla stra-da”. L’avvocato Nino Scripelliti è il presidente di Confedilizia Firenze. “Non c’è la volontà di far rispetta-re le leggi – illustra il suo punto di vista – gli strumenti per accelerare i tempi d’attesa ci sarebbero anche, ma non si applicano”. Poi Scripelliti continua: “Se il sistema funzionas-se come potrebbe, in due o tre mesi chi non paga verrebbe allontanato dall’appartamento”. Mettere alla

porta famiglie con fi gli e anziani perché sono in diffi coltà economica non è un’azione che si compie fa-cilmente. Ma secondo Scripelliti il problema è che “la maggioranza dei morosi non è incolpevole”. La crisi c’è, si sente ed è vero che gli affi tti spesso sono alti, ma “i proprietari di case – aggiunge – ora come ora non

possono abbassare i canoni d’affi t-to. La pressione fi scale è tale che, se non viene alleggerita, la situazione non può cambiare”. Da qualunque punto di vista si osservi il problema, la cosa certa è che con cento sfratti al mese parlare di emergenza abita-tiva non è un eccesso. E nemmeno Porzio, esattamente come il presi-

dente di Confedilizia Firenze, pen-sa che la soluzione possa scaturire da uno spontaneo abbassamento dei prezzi del mercato degli affi tti: “Le famiglie, ora come ora, per la casa possono spendere 300-350 euro al mese, non di più. Per questo – con-clude – servono nuovi alloggi a ca-none convenzionato”.

Ilaria Esposito

“Negli ultimi anni ha regnato l’incertezza”. Leonardo

Masala è il titolare di un’agenzia immobiliare fiorentina che fa par-te di “Rete Toscana casa”, un’as-sociazione di varie agenzie della città. Chi come lui è del settore si rende conto più di chiunque altro che i tempi sono duri. Negli ultimi due anni, tra compravendite e af-fitti, si è registrato un calo del 30-40%. Un dato che trova conferma nello sconforto di molti operato-ri immobiliari. Masala sostiene che “ormai prima di decidere di pagare un affitto ci si pensa due volte e spesso i contratti si inter-rompono dopo un anno, un anno e mezzo”. Nonostante il calo della domanda di locazioni, mentre il valore degli immobili è sceso da quattromila a circa tremila euro il metro quadro, i canoni sono cala-ti solo del 15 per cento. Per farsi un’idea, secondo il Sunia il costo medio mensile per un monolocale a Firenze è di 950 euro in centro, 750 in semicentro e 700 euro in periferia. Secondo Federico S., operatore nella filiale fiorentina di una grossa agenzia immobilia-re, “il prezzo delle case in vendita è sceso, ma gli affitti sono ancora troppo alti. Chi ha un apparta-

mento da affittare non si adegua alle tasche degli italiani. Se lo fa-cesse, forse, il mercato ripartireb-be”. L’incertezza, tuttavia, investe anche i proprietari, schiacciati dalla pressione fiscale e spaven-tati dalla possibilità di imbattersi in un inquilino moroso. In molti, a quanto pare, scelgono così la strada dell’irregolarità: a Firenze, su settantamila locazioni, si stima che trentamila siano in nero. Un fenomeno che sottrae 1,8 milio-ni l’anno di contribuzione e che, qualche settimana fa, ha spinto il Comune, l’Agenzia delle entrate e l’associazione “Casa e diritti” a firmare un protocollo proprio per promuovere la legalità nel settore immobiliare.

“I canoni sono troppo alti”MERCATO. In calo i contratti, meno i prezzi

Per il sindacato degli inquilini le famiglie

non pagano perché non possono farlo,

per l’associazione dei proprietari non

è così. “Impossibile abbassare gli affi tti”

/I.E.

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11

una famiglia con due redditi, ossia con madre e padre lavoratori. Dal 2013-2014, invece, anche i genitori non coniugati e non anagrafi camente conviventi dovranno fornire tutte le informazioni necessarie per la valu-tazione della loro situazione econo-mica e, nel punteggio, entrerà l’Isee complessivo, somma dei redditi di entrambi i genitori. Per l’assessore Cristina Giachi, il punto di svolta è che “la genitorialità diventa criterio prevalente rispetto alla residenza: se un bambino ha due genitori, entrambi devono contribuire alla sua crescita e alla sua educazione. I genitori non co-niugati o separati devono mantenere i fi gli congiuntamente, anche se hanno residenze diverse”. A Firenze l’in-vestimento del Comune per i servizi all’infanzia è stato per l’anno educa-tivo in corso di 24,5 milioni di euro, a fronte di 5,1 milioni di entrate, di cui poco più di 4,3 milioni derivanti dalle rette pagate dalle famiglie e 700 mila euro di contributi regionali. Le strutture educative sono 66, di cui 34 a gestione diretta (33 nidi e un centro gioco), 19 convenzionate e 14 in ap-palto a soggetti del privato sociale, a cui si aggiungono tre servizi domici-liari in convenzione “a casa dell’edu-catore”. I bambini che usufruiscono dei diversi servizi sono 2.448, a fronte di una lista di attesa comunque lun-ga: 800 bambini. Sempre meglio del 2011-2012, però, quando i bimbi per cui era stata fatta richiesta ma che non avevano ottenuto un posto al nido co-munale erano stati ben 1.300.

tutto ai criteri che Palazzo Vecchio se-guirà per stilare le graduatorie. Se da un lato viene riconfermata (e poten-ziata) la priorità per le famiglie con bambini segnalati dai servizi sociali, diversamente abili o in affi damen-to familiare, dall’altra è stato deciso l’inserimento di un nuovo indicatore economico, il cosiddetto Isee ricon-giunto, come criterio per l’attribu-zione del punteggio e l’applicazione della tariffa. Tariffa che può pesare in modi molto diversi sul bilancio mensile di una famiglia, consideran-do che a seconda del reddito dichia-rato attualmente si possono pagare dai 59 ai 357 euro per il servizio di nido con uscita alle 13.30, e dagli 81 ai 532 euro per il tempo pieno fi no alle 18. L’Isee ricongiunto, approvato a fi ne marzo dal consiglio comunale, è stato pensato per garantire un’ade-guata protezione ai nuclei familiari che versano in maggiore diffi coltà. In pratica, fi nora per i genitori non coniugati e con residenze diverse era suffi ciente presentare un solo reddito, che abbassava notevolmente il pun-teggio derivante dall’Isee rispetto a

Piccoli e piccolissimi alla ri-cerca di un posto nei nidi del Comune. Ad aprile è iniziata la corsa alle iscrizioni, che

terminerà a giugno. Si potranno iscri-vere i fi gli di età compresa fra i 3 e i 36 mesi, sia on line che prendendo appuntamento agli uffi ci dei servizi all’infanzia, ma per l’anno 2013-2014 ci sono alcune novità, legate soprat-

Per il 2013-2014 non mancheranno le novità, legate soprattutto ai criteri che Palazzo

Vecchio seguirà per stilare le graduatorie. Potenziata la priorità per le famiglie

con bambini segnalati dai servizi sociali, mentre entra in vigore l’Isee ricongiunto

INFANZIA. Le iscrizioni termineranno a giugno: si possono fare on line o negli uffici

Scattata la corsa per un posto al nidoSerena Wiedenstritt

Un tempo era il presidente Kennedy a venire a Firenze

ad assaggiare il gelato di Vivoli, mentre il verace Marasco lo ci-tava nello stornello della famosa Teresina: “La portai da i’Vivoli a prendere un gelato, la mi disse l’è marmato, la mi fece scomparir”. Oggi, invece, è la storica gelate-ria di via delle Stinche ad andare in America. Per la precisione a New York, dove a fi ne marzo ha aperto una “fi liale” al sesto piano del famoso centro commerciale Macy’s, che ha già raccolto un unanime successo di pubblico e critica, stando all’affl uenza dei clienti e alle recensioni dei buon-gustai d’oltreoceano. Così, mentre la famosa crema fredda inventata dal poliedrico artista Bernardo Buontalenti alla corte dei Medi-ci nel Rinascimento fa il giro del mondo e dei palati più esigenti, a Firenze sbarca, dal 17 al 26 mag-gio, la quarta edizione del Gelato Festival. In programma i corsi dei maestri gelatieri impegnati a in-segnare i trucchi del mestiere, un laboratorio mobile che produrrà in diretta chili e chili di gelato e gli show cooking tenuti da vip del calibro di Gianfranco Vissani. In piazza, fra le altre proposte, Paolo Lombardi della gelateria Acquo-lina di via Vannucci presenterà la sua golosissima crema al mascar-pone variegata con microbignoli-ne bassinate caramellate e affogate in una crema alle nocciole e cacao, mentre si riconferma la presenza di Gianfrancesco Cutelli della pi-sana gelateria De’ Coltelli, con un nuovo gusto: cioccolato salato con scorze di arancia candida. Dalla Toscana arrivano anche Gianpiero Burgio della gelateria Gippino di Lastra a Signa con il gusto Conta-dina, che riscopre i sapori più ge-nuini di ricotta di pecora, pinoli e miele millefi ori, e Massimo Falbo della gelateria Mani di Pistoia, con la sua creazione Melampo, un gu-sto dal colore rosato preparato con ricotta fresca di pecora e lampone. Quest’anno, poi, il Gelato Festival diventa un vero roadshow: sarà a Milano, Torino e Roma.

Vivoli sbarca negli Usa

Torna il FirenzeGelato Festival

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12 Maggio 2013

una famiglia con due redditi, ossia con madre e padre lavoratori. Dal 2013-2014, invece, anche i genitori non coniugati e non anagrafi camente conviventi dovranno fornire tutte le informazioni necessarie per la valu-tazione della loro situazione econo-mica e, nel punteggio, entrerà l’Isee complessivo, somma dei redditi di entrambi i genitori. Per l’assessore Cristina Giachi, il punto di svolta è che “la genitorialità diventa criterio prevalente rispetto alla residenza: se un bambino ha due genitori, entrambi devono contribuire alla sua crescita e alla sua educazione. I genitori non co-niugati o separati devono mantenere i fi gli congiuntamente, anche se hanno residenze diverse”. A Firenze l’in-vestimento del Comune per i servizi all’infanzia è stato per l’anno educa-tivo in corso di 24,5 milioni di euro, a fronte di 5,1 milioni di entrate, di cui poco più di 4,3 milioni derivanti dalle rette pagate dalle famiglie e 700 mila euro di contributi regionali. Le strutture educative sono 66, di cui 34 a gestione diretta (33 nidi e un centro gioco), 19 convenzionate e 14 in ap-palto a soggetti del privato sociale, a cui si aggiungono tre servizi domici-liari in convenzione “a casa dell’edu-catore”. I bambini che usufruiscono dei diversi servizi sono 2.448, a fronte di una lista di attesa comunque lun-ga: 800 bambini. Sempre meglio del 2011-2012, però, quando i bimbi per cui era stata fatta richiesta ma che non avevano ottenuto un posto al nido co-munale erano stati ben 1.300.

tutto ai criteri che Palazzo Vecchio se-guirà per stilare le graduatorie. Se da un lato viene riconfermata (e poten-ziata) la priorità per le famiglie con bambini segnalati dai servizi sociali, diversamente abili o in affi damen-to familiare, dall’altra è stato deciso l’inserimento di un nuovo indicatore economico, il cosiddetto Isee ricon-giunto, come criterio per l’attribu-zione del punteggio e l’applicazione della tariffa. Tariffa che può pesare in modi molto diversi sul bilancio mensile di una famiglia, consideran-do che a seconda del reddito dichia-rato attualmente si possono pagare dai 59 ai 357 euro per il servizio di nido con uscita alle 13.30, e dagli 81 ai 532 euro per il tempo pieno fi no alle 18. L’Isee ricongiunto, approvato a fi ne marzo dal consiglio comunale, è stato pensato per garantire un’ade-guata protezione ai nuclei familiari che versano in maggiore diffi coltà. In pratica, fi nora per i genitori non coniugati e con residenze diverse era suffi ciente presentare un solo reddito, che abbassava notevolmente il pun-teggio derivante dall’Isee rispetto a

Piccoli e piccolissimi alla ri-cerca di un posto nei nidi del Comune. Ad aprile è iniziata la corsa alle iscrizioni, che

terminerà a giugno. Si potranno iscri-vere i fi gli di età compresa fra i 3 e i 36 mesi, sia on line che prendendo appuntamento agli uffi ci dei servizi all’infanzia, ma per l’anno 2013-2014 ci sono alcune novità, legate soprat-

Per il 2013-2014 non mancheranno le novità, legate soprattutto ai criteri che Palazzo

Vecchio seguirà per stilare le graduatorie. Potenziata la priorità per le famiglie

con bambini segnalati dai servizi sociali, mentre entra in vigore l’Isee ricongiunto

INFANZIA. Le iscrizioni termineranno a giugno: si possono fare on line o negli uffici

Scattata la corsa per un posto al nidoSerena Wiedenstritt

Un tempo era il presidente Kennedy a venire a Firenze

ad assaggiare il gelato di Vivoli, mentre il verace Marasco lo ci-tava nello stornello della famosa Teresina: “La portai da i’Vivoli a prendere un gelato, la mi disse l’è marmato, la mi fece scomparir”. Oggi, invece, è la storica gelate-ria di via delle Stinche ad andare in America. Per la precisione a New York, dove a fi ne marzo ha aperto una “fi liale” al sesto piano del famoso centro commerciale Macy’s, che ha già raccolto un unanime successo di pubblico e critica, stando all’affl uenza dei clienti e alle recensioni dei buon-gustai d’oltreoceano. Così, mentre la famosa crema fredda inventata dal poliedrico artista Bernardo Buontalenti alla corte dei Medi-ci nel Rinascimento fa il giro del mondo e dei palati più esigenti, a Firenze sbarca, dal 17 al 26 mag-gio, la quarta edizione del Gelato Festival. In programma i corsi dei maestri gelatieri impegnati a in-segnare i trucchi del mestiere, un laboratorio mobile che produrrà in diretta chili e chili di gelato e gli show cooking tenuti da vip del calibro di Gianfranco Vissani. In piazza, fra le altre proposte, Paolo Lombardi della gelateria Acquo-lina di via Vannucci presenterà la sua golosissima crema al mascar-pone variegata con microbignoli-ne bassinate caramellate e affogate in una crema alle nocciole e cacao, mentre si riconferma la presenza di Gianfrancesco Cutelli della pi-sana gelateria De’ Coltelli, con un nuovo gusto: cioccolato salato con scorze di arancia candida. Dalla Toscana arrivano anche Gianpiero Burgio della gelateria Gippino di Lastra a Signa con il gusto Conta-dina, che riscopre i sapori più ge-nuini di ricotta di pecora, pinoli e miele millefi ori, e Massimo Falbo della gelateria Mani di Pistoia, con la sua creazione Melampo, un gu-sto dal colore rosato preparato con ricotta fresca di pecora e lampone. Quest’anno, poi, il Gelato Festival diventa un vero roadshow: sarà a Milano, Torino e Roma.

Vivoli sbarca negli Usa

Torna il FirenzeGelato Festival

GOLOSITÀ

società

/M.B.

PIÙ notIZIe su

politica

Manca poco più di un anno – salvo impre-visti – alla scadenza naturale della giunta

Renzi. Un termine che coincide con quello stabilito a inizio mandato per la riqualifi cazione della maggior parte dei cosiddetti “cento luoghi”. Cantieri aperti, “contenitori vuoti”, zone degradate: ecco il punto del-la situazione. A metà dello scorso mese il sindaco ha riunito tecnici e dirigenti di Palazzo Vecchio nel sa-lone de’ Dugento. Tre ore d’incontro in diretta streaming per riassumere cosa è stato fatto e quanto ancora c’è da fare. Fra i punti del famoso programma sui quali non c’è an-cora stato un intervento risolutivo c’è il parco delle Cascine. Tuttavia, l’inaugurazione del centro visite alle ex Scuderie e il rifacimento dell’il-luminazione sono previsti, secondo quanto emerso nell’assemblea, entro la scadenza della consiliatura. Stessi tempi per il collettore di riva sinistra. Passando ai cosiddetti “contenitori vuoti”, Renzi vorrebbe inaugurare anche il giardino dell’ex Meccano-tessile entro maggio 2014. Quanto

al vicino ex Panifi cio militare di via Mariti, invece, pare che si stia trovando una soluzione, ma i tempi sembrano ancora piuttosto lunghi. Per l’ex hotel Majestic di piazza dell’Unità c’è un probabile progetto di riapertura. Fra i cento luoghi an-che diverse aree che necessitavano (e necessitano) di interventi stradali. La pedonalizzazione di piazza San Firenze è prevista entro il prossimo 6 giugno. Per piazza delle Cure, in-vece, l’avvio del progetto arriverà nel dopo elezioni. Lunga la strada anche per la realizzazione del par-cheggio di piazza del Carmine e per quello di Ponte a Mensola. Le strade del centro, invece, da piazza Duomo a via Tornabuoni, passando per via Martelli, saranno sistemate entro l’estate. Via Palazzuolo dovrà aspet-tare il 2015. Al numero dieci dell’or-mai famosa lista c’è l’inceneritore di San Donnino, ai confi ni del comu-ne di Firenze, la cui eliminazione è ancora in alto mare. Centralissima, invece, la Torre di San Niccolò, che da programma avrebbe dovuto tor-nare a disposizione dei fi orentini, ma che è ancora chiusa al pubblico.

Secondo Marco Stella, capogruppo del Pdl, il problema è che “a parte le risorse, mancano le idee. Prendiamo l’ex Panifi cio militare. Non si è sa-puto cosa farne. I contenitori vuoti resteranno tali”. Bilancio negativo anche per Massimo Sabatini della Lista Galli, che defi nisce quella dei cento luoghi “una questione emble-matica della politica renziana, fatta di promesse altisonanti”. E spiega: “Che ci fossero patto di stabilità e burocrazia si sapeva anche prima. Si dovevano individuare trenta, non cento luoghi”. Nel corso della di-retta streaming, il sindaco Renzi ha poi chiesto di aggiustare l’orologio della torre di Arnolfo, che non ha la lancetta dei minuti. Quella delle ore, però, funziona, e scandisce già il tempo per portare a termine i pro-getti.

“Cento luoghi”, via al rush fi nalePROGETTI. Il sindaco Renzi ha fatto il punto della situazione con tecnici e dirigenti

Ilaria Esposito

L’obiettivo è terminare le opere prima

della scadenza del mandato. Fari puntati

su Cascine, strade e contenitori vuoti

Un sondaggio on line per deci-dere sul regolamento urbani-

stico, in vero stile 2.0. I residen-ti dei cinque quartieri fiorentini avranno uno spazio all’interno del portale del Comune per dire la loro, fino al 20 maggio, sulla definizione del piano che stabilirà quali opere di interesse pubblico saranno re-alizzate nei prossimi cinque anni. Per partecipare servono pochi mi-nuti di tempo. La raccolta delle opinioni avverrà soltanto attraverso la rete civica e, una volta scaduti i termini per compilare il formulario, l’analisi dei risultati sarà pubblica-ta on line. Ecco com’è composto il sondaggio. Una volta selezionato il quartiere in cui si abita, sullo scher-mo compaiono una a una le sette domande del “quiz”. Con diverse sfumature, si chiede agli utenti di esprimere la propria preferenza su una gamma di spazi e attività da po-ter implementare nel luogo di resi-denza. L’iniziativa è stata promossa dall’assessore alle politiche del ter-ritorio Elisabetta Meucci, che spie-ga: “Si tratta di rispondere a poche, semplici domande. Un’opportunità per aiutarci a capire quali sono le opere d’interesse pubblico ritenute più utili nel proprio quartiere. Po-chi minuti, in forma anonima, che

per noi sono di grande importan-za”. Meucci assicura: “Al termine della fase di raccolta delle opinioni dei cittadini i tecnici terranno con-to dei risultati del sondaggio”. “La speranza – continua l’assessore – è che questo strumento possa dav-vero essere utilizzato dai cittadini. Ci auguriamo che i partecipanti facciano proposte interessanti, non soltanto gestionali”. Per accedere al portale e esprimere la propria preferenza si può digitare l’indi-rizzo http://sondaggi.comune.fi.it/limesurvey2/index.php/576996/lang-it. In alternativa, si può andare sul sito www.comune.fi.it e cerca-re il formulario nella sezione “Re-golamento urbanistico”, in “Piani e progetti”.

“Cittadini, dite la vostra”

MATTEO RENZI

REGOLAMENTO URBANISTICO. Sondaggio on line

/I.E.

14 Maggio 2013

politica

Manca poco più di un anno – salvo impre-visti – alla scadenza naturale della giunta

Renzi. Un termine che coincide con quello stabilito a inizio mandato per la riqualifi cazione della maggior parte dei cosiddetti “cento luoghi”. Cantieri aperti, “contenitori vuoti”, zone degradate: ecco il punto del-la situazione. A metà dello scorso mese il sindaco ha riunito tecnici e dirigenti di Palazzo Vecchio nel sa-lone de’ Dugento. Tre ore d’incontro in diretta streaming per riassumere cosa è stato fatto e quanto ancora c’è da fare. Fra i punti del famoso programma sui quali non c’è an-cora stato un intervento risolutivo c’è il parco delle Cascine. Tuttavia, l’inaugurazione del centro visite alle ex Scuderie e il rifacimento dell’il-luminazione sono previsti, secondo quanto emerso nell’assemblea, entro la scadenza della consiliatura. Stessi tempi per il collettore di riva sinistra. Passando ai cosiddetti “contenitori vuoti”, Renzi vorrebbe inaugurare anche il giardino dell’ex Meccano-tessile entro maggio 2014. Quanto

al vicino ex Panifi cio militare di via Mariti, invece, pare che si stia trovando una soluzione, ma i tempi sembrano ancora piuttosto lunghi. Per l’ex hotel Majestic di piazza dell’Unità c’è un probabile progetto di riapertura. Fra i cento luoghi an-che diverse aree che necessitavano (e necessitano) di interventi stradali. La pedonalizzazione di piazza San Firenze è prevista entro il prossimo 6 giugno. Per piazza delle Cure, in-vece, l’avvio del progetto arriverà nel dopo elezioni. Lunga la strada anche per la realizzazione del par-cheggio di piazza del Carmine e per quello di Ponte a Mensola. Le strade del centro, invece, da piazza Duomo a via Tornabuoni, passando per via Martelli, saranno sistemate entro l’estate. Via Palazzuolo dovrà aspet-tare il 2015. Al numero dieci dell’or-mai famosa lista c’è l’inceneritore di San Donnino, ai confi ni del comu-ne di Firenze, la cui eliminazione è ancora in alto mare. Centralissima, invece, la Torre di San Niccolò, che da programma avrebbe dovuto tor-nare a disposizione dei fi orentini, ma che è ancora chiusa al pubblico.

Secondo Marco Stella, capogruppo del Pdl, il problema è che “a parte le risorse, mancano le idee. Prendiamo l’ex Panifi cio militare. Non si è sa-puto cosa farne. I contenitori vuoti resteranno tali”. Bilancio negativo anche per Massimo Sabatini della Lista Galli, che defi nisce quella dei cento luoghi “una questione emble-matica della politica renziana, fatta di promesse altisonanti”. E spiega: “Che ci fossero patto di stabilità e burocrazia si sapeva anche prima. Si dovevano individuare trenta, non cento luoghi”. Nel corso della di-retta streaming, il sindaco Renzi ha poi chiesto di aggiustare l’orologio della torre di Arnolfo, che non ha la lancetta dei minuti. Quella delle ore, però, funziona, e scandisce già il tempo per portare a termine i pro-getti.

“Cento luoghi”, via al rush fi nalePROGETTI. Il sindaco Renzi ha fatto il punto della situazione con tecnici e dirigenti

Ilaria Esposito

L’obiettivo è terminare le opere prima

della scadenza del mandato. Fari puntati

su Cascine, strade e contenitori vuoti

Un sondaggio on line per deci-dere sul regolamento urbani-

stico, in vero stile 2.0. I residen-ti dei cinque quartieri fiorentini avranno uno spazio all’interno del portale del Comune per dire la loro, fino al 20 maggio, sulla definizione del piano che stabilirà quali opere di interesse pubblico saranno re-alizzate nei prossimi cinque anni. Per partecipare servono pochi mi-nuti di tempo. La raccolta delle opinioni avverrà soltanto attraverso la rete civica e, una volta scaduti i termini per compilare il formulario, l’analisi dei risultati sarà pubblica-ta on line. Ecco com’è composto il sondaggio. Una volta selezionato il quartiere in cui si abita, sullo scher-mo compaiono una a una le sette domande del “quiz”. Con diverse sfumature, si chiede agli utenti di esprimere la propria preferenza su una gamma di spazi e attività da po-ter implementare nel luogo di resi-denza. L’iniziativa è stata promossa dall’assessore alle politiche del ter-ritorio Elisabetta Meucci, che spie-ga: “Si tratta di rispondere a poche, semplici domande. Un’opportunità per aiutarci a capire quali sono le opere d’interesse pubblico ritenute più utili nel proprio quartiere. Po-chi minuti, in forma anonima, che

per noi sono di grande importan-za”. Meucci assicura: “Al termine della fase di raccolta delle opinioni dei cittadini i tecnici terranno con-to dei risultati del sondaggio”. “La speranza – continua l’assessore – è che questo strumento possa dav-vero essere utilizzato dai cittadini. Ci auguriamo che i partecipanti facciano proposte interessanti, non soltanto gestionali”. Per accedere al portale e esprimere la propria preferenza si può digitare l’indi-rizzo http://sondaggi.comune.fi.it/limesurvey2/index.php/576996/lang-it. In alternativa, si può andare sul sito www.comune.fi.it e cerca-re il formulario nella sezione “Re-golamento urbanistico”, in “Piani e progetti”.

“Cittadini, dite la vostra”

MATTEO RENZI

REGOLAMENTO URBANISTICO. Sondaggio on line

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L’Associazione Trisomia 21 Onlus, fondata nel 1979 da un gruppo di famiglie, ha come scopo primario favorire il migliore sviluppo possibile delle persone con Sindrome di Down e una loro reale integrazione sociale.

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IL CASO

Il cane, si sa, è il miglior amico dell’uomo, ma c’è a chi fa paura: a volte ai bambini, più spesso ai loro genitori. Annibale

frequenta spesso il parco delle Cascine con la fi glia e non è con-tento: “Dovrebbero fare qualcosa: ho una bambina piccola e ho sempre paura per lei, molti cani qui sono sciolti”. Ad accorgersi del problema non sono solo padri e madri apprensivi, ma anche qualche proprietario di cane, come Roberto che, con Juri al guin-zaglio, chiarisce: “Gli animali dovrebbero essere sempre legati, invece qui all’Isolotto, in via Ussi, sono spesso liberi, e non si sa mai cosa possa passare loro per la testa. Bisognerebbe essere

più prudenti”. La convivenza negli spazi verdi è un problema sentito in più parti di Firenze. Elisa abita in centro e porta il suo bambino al giardino D’Azeglio, ma le dispiace vederlo rinchiuso in un recinto con i giochi: “Con i cani si dovrebbe trovare un equilibrio – osserva – anche per loro piazza d’Azeglio è l’unico spazio verde qui vicino, ma per i bambini gli animali possono essere pericolosi se non sono sotto controllo, l’unica soluzione sarebbe delimitare qui una zona dedicata a loro”. Dall’altra parte c’è Paolo con il suo Teodoro, che si lamenta delle aree per cani, poche e ristrette: “Dove vado io, in via di Soffi ano, al giardino

del Boschetto, è in cima alla collina e per arrivarci ci vuole tem-po. Quando sono di fretta fi nisco per farlo passeggiare per strada e c’è sempre chi protesta”. E allora come fare? Dall’assessorato all’Ambiente fanno sapere che è pronto un progetto per una nuo-va area cani in piazza Paolo Uccello, mentre quella del giardino di lungarno del Tempio verrà ampliata. Per Caterina Biti, che tra l’altro è veterinaria, “il problema non sono i cani, ma lo sono talvolta i loro padroni che non hanno più diritti degli altri citta-dini, ma dovrebbero imparare a pensare due volte, per la propria persona e per il proprio cane”.

Il problema coinvolge genitori e proprietari. Ma all’orizzonte qualcosa si sta muovendo

Spazi “contesi” da cani e bambini, ora si cercano soluzioni

/E.T.

zoomVERDE. A Firenze sono quaranta le aree “adottate” in prima persona dai cittadini

Cara, scendo ad aprire il giardino (pubblico)

Quando si varca la soglia del giardino di bor-go Allegri, al civico 18, sembra quasi di entrare in un’area verde privata. Tutto cura-tissimo. A custodirlo sono solo tre persone.

Fanno parte dell’Associazione rionale di Santa Croce e aprono il piccolo parco tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30. Tengono puliti i bagni, sempre riforniti di carta igienica, detersivi e pannolini per i più piccoli. Organiz-zano feste di compleanno e si ritrovano per la Befana, Carnevale, la festa della Donna, quella di Primavera e la Rifi colona. Dal lunedì al venerdì, dopo la scuola, ven-gono qui dai sessanta ai cento bambini. Ogni domenica, poi, nei casottini di legno in fondo al giardino, giovani e meno giovani vedono la partita tutti insieme davanti alla tv. Renato Hoffmann è il presidente del centro. “Noi facciamo tutto questo per valorizzare l’integrazione – racconta Hoffmann con un certo orgoglio – il quartiere 1 non ha altri spazi come questo. Il giardino d’Azeglio è bellissimo, ma è senza controllo. Là i giochi sono stati cambiati quattro volte, da noi solo due in dodici anni”. A Firenze sono quaranta le aree verdi che vengono aperte e chiuse da singoli cittadini, gruppi di condo-mini o vere e proprie associazioni: per salvare un’area degradata, per avere un posto custodito dove portare i propri bambini o semplicemente per ricostruire in qual-che modo la vita di quartiere di una volta. L’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze, Caterina Biti, è

contenta di queste realtà: “Laddove ci sono cittadini che si sentono responsabili, aumenta il controllo sociale”, commenta. Sempre nel quartiere 1, in via Maragliano è nata l’associazione “Giardino di San Jacopino”. Biti ha seguito l’intera vicenda: “Siamo andati a fare un sopral-luogo nel giardino con i cittadini che erano scontenti di tante cose, abbiamo spiegato loro la situazione attuale, compreso il bilancio del Comune, mettendo comunque in campo tutta la nostra disponibilità”. Così i cittadini si sono rimboccati le maniche e hanno creato una onlus. “Prima questo giardino – spiega il presidente Daniel Monetti – aveva una persona pagata dal Comune, poi l’anno scorso l’area è stata abbandonata a se stessa e al-lora abbiamo pensato all’associazione come strumento di cittadinanza attiva e per l’organizzazione di eventi”. Un caso simile è quello del giardino dei Nidiaci, a po-chi metri da piazza Tasso. Anche lì i residenti hanno creato un gruppo con obiettivi che non si limitano alla gestione del giardino dietro la ludoteca. Miguel Marti-nez, che vive a San Frediano dal 2000, vorrebbe vigilare anche sui beni comuni del quartiere e riunire le vecchie generazioni di sanfredianini autentici con chi viene da fuori e vive qui. Poi c’è il giardino di Santa Rosa, dove le chiavi per aprire e chiudere le hanno le mamme del quartiere, mentre a San Niccolò è appena stata registra-ta una nuova associazione per valorizzare il giardino di Carraia.

Elisabetta Terigi

Sono singoli abitanti, gruppi di condomini o vere e proprie società a prendersi cura di questi parchi, per salvare

una zona dal degrado o semplicemente per ricostruire in qualche modo la vita di quartiere di un tempo

I GIARDINI DI BORGO ALLEGRI

zoom

Al momento ci si concentra su quanto accade durante il transito in galleria,

ma in futuro si potrà capire come rendere le strade a misura d’uomo. E non solo

Arriva dall’Università di Firenze il sistema più moderno per simulare gli scenari più pericolosi che può capitare di dover affrontare alla

guida di un veicolo. Per la precisione, si deve al Laboratorio per la sicurezza e l’infortuni-stica stradale (Lasis) dell’ateneo fi orentino la messa a punto di un simulatore che riesce a riprodurre e a mixare le variabili meteorologi-che insieme a elementi legati alla segnaletica e al traffi co di auto e pedoni, il tutto “ambien-tato” in una situazione reale. Il progetto del modernissimo simulatore di guida, fi nanziato dalla Regione Toscana sui fondi Por-Creo, al momento viene portato avanti in collaborazio-ne con Project srl e Autostrade per l’Italia, con lo scopo di realizzare un sistema innovativo di gestione integrata del traffi co, effi cienza tecnica ed energetica, manutenzione e sicurez-za stradale nelle gallerie. Ma in futuro potrà essere molto utile per avvicinare il Lasis, da sempre fi nalizzato alla formazione e alla ricer-ca sulla sicurezza e l’infortunistica stradale, ad altre realtà, come case automobilistiche, gesto-ri di strade, centri di ricerca pubblici e privati, aziende di trasporto o produzione componenti, compagnie assicurative, associazioni di infor-tunistica stradale e scuole guida, il tutto con un importante ritorno in termini di sicurezza per gli utenti della strada e, perché no, economi-co per l’ateneo. Al momento, gli esperimenti condotti sono focalizzati su quanto accade du-rante il transito in galleria: i ricercatori hanno ricostruito un tracciato autostradale composto da tratti all’aperto e tratti in galleria illuminati con lampade a led e ai vapori di sodio e hanno verifi cato le reazioni del conducente in condi-

Un simulatore per studiare i rischi al volanteSerena Wiedenstritt

IN AUTO. Gli scenari più pericolosi “ricreati” grazie a un moderno sistema dell’Università

Giunge alla seconda edizione il premio Loren-zo Guarnieri, rivolto alle società sportive di-

lettantistiche della provincia di Firenze, che tanto possono fare per sensibilizzare e promuovere una cultura della sicurezza stradale tra i loro atleti. L’iniziativa, promossa dall’associazione Lorenzo Guarnieri, è intitolata al ragazzo fiorentino che ha perso la vita sulla strada nel 2010, vittima inno-cente di “alcol e droga passivi” quando non aveva ancora compiuto 18 anni. Il premio Lorenzo Guar-nieri edizione 2013 si chiama “Alza la sicurezza”

ed è rivolto alle società di pallacanestro, che hanno tempo fino al 26 maggio per presentare il proprio progetto per parlare di educazione stradale ai gio-vani atleti, alle loro famiglie, agli allenatori e ai dirigenti. Quattro i criteri validi per la selezione: validità del progetto o programma presentato, nu-mero di atleti e/o genitori coinvolti, riproducibilità del progetto, originalità e innovazione. Alla socie-tà vincitrice andranno 1.500 euro, mentre le socie-tà classificate come seconda e terza riceveranno ri-spettivamente 1.000 e 500 euro. Entro dodici mesi

i progetti verranno poi attuati. Per l’associazione il premio è un’occasione di riflessione sull’impor-tanza della consapevolezza dei rischi stradali: “Lo sport è stato molto importante nella vita di nostro figlio, che proprio attraverso lo sport aveva impa-rato a essere leale e responsabile – spiegano i ge-nitori di Lorenzo – quando i ragazzi fanno attività sportiva e si divertono, è il momento ideale per insegnare loro quali sono i comportamenti corretti da tenere sul campo come sulla strada. E, in ge-nerale, in ogni attività della vita”.

La sicurezza si impara in campoIL PROGETTO. Promosso dall’associazione Guarnieri, è rivolto ai club di basket

/S.W.

zioni di guida notturna. Ma in futuro sono pronti a studiare come rendere la strada a misura d’uomo, vale a dire pensata e realizzata in modo compatibile con i processi cognitivi attraverso i quali il guidatore decide le manovre da effettuare nelle diverse situazioni in cui si trova coinvolto, e potrebbero fo-calizzarsi sull’analisi della capacità di reazione al volante sotto gli effetti di alcol, droghe o semplice stanchezza. Il passaggio successivo per aiutare gli automobilisti sarà quello di ipotizzare e testare il supporto che possono offrire le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel suggerire il modo corretto con cui affrontare, ad esempio, un tratto di strada con scarsa visibilità, o nel ridurre il livello di affaticamento e distrazione del conducen-te. Fra le altre prospettive che si aprono grazie al Lasis dell’Università di Firenze, anche la verifi ca dell’effi cacia della segnaletica, lo sviluppo di nuovi scenari per una mobilità sostenibile e la progettazione ergonomica dei veicoli integrati con i nuovi sistemi Adas (Advanced driver assistance systems). La strada e le macchine del futuro, insomma, potrebbero nascere al Polo scienti-fi co e tecnologico di Sesto Fiorentino.

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16 Maggio 2013

IL CASO

Il cane, si sa, è il miglior amico dell’uomo, ma c’è a chi fa paura: a volte ai bambini, più spesso ai loro genitori. Annibale

frequenta spesso il parco delle Cascine con la fi glia e non è con-tento: “Dovrebbero fare qualcosa: ho una bambina piccola e ho sempre paura per lei, molti cani qui sono sciolti”. Ad accorgersi del problema non sono solo padri e madri apprensivi, ma anche qualche proprietario di cane, come Roberto che, con Juri al guin-zaglio, chiarisce: “Gli animali dovrebbero essere sempre legati, invece qui all’Isolotto, in via Ussi, sono spesso liberi, e non si sa mai cosa possa passare loro per la testa. Bisognerebbe essere

più prudenti”. La convivenza negli spazi verdi è un problema sentito in più parti di Firenze. Elisa abita in centro e porta il suo bambino al giardino D’Azeglio, ma le dispiace vederlo rinchiuso in un recinto con i giochi: “Con i cani si dovrebbe trovare un equilibrio – osserva – anche per loro piazza d’Azeglio è l’unico spazio verde qui vicino, ma per i bambini gli animali possono essere pericolosi se non sono sotto controllo, l’unica soluzione sarebbe delimitare qui una zona dedicata a loro”. Dall’altra parte c’è Paolo con il suo Teodoro, che si lamenta delle aree per cani, poche e ristrette: “Dove vado io, in via di Soffi ano, al giardino

del Boschetto, è in cima alla collina e per arrivarci ci vuole tem-po. Quando sono di fretta fi nisco per farlo passeggiare per strada e c’è sempre chi protesta”. E allora come fare? Dall’assessorato all’Ambiente fanno sapere che è pronto un progetto per una nuo-va area cani in piazza Paolo Uccello, mentre quella del giardino di lungarno del Tempio verrà ampliata. Per Caterina Biti, che tra l’altro è veterinaria, “il problema non sono i cani, ma lo sono talvolta i loro padroni che non hanno più diritti degli altri citta-dini, ma dovrebbero imparare a pensare due volte, per la propria persona e per il proprio cane”.

Il problema coinvolge genitori e proprietari. Ma all’orizzonte qualcosa si sta muovendo

Spazi “contesi” da cani e bambini, ora si cercano soluzioni

/E.T.

zoomVERDE. A Firenze sono quaranta le aree “adottate” in prima persona dai cittadini

Cara, scendo ad aprire il giardino (pubblico)

Quando si varca la soglia del giardino di bor-go Allegri, al civico 18, sembra quasi di entrare in un’area verde privata. Tutto cura-tissimo. A custodirlo sono solo tre persone.

Fanno parte dell’Associazione rionale di Santa Croce e aprono il piccolo parco tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30. Tengono puliti i bagni, sempre riforniti di carta igienica, detersivi e pannolini per i più piccoli. Organiz-zano feste di compleanno e si ritrovano per la Befana, Carnevale, la festa della Donna, quella di Primavera e la Rifi colona. Dal lunedì al venerdì, dopo la scuola, ven-gono qui dai sessanta ai cento bambini. Ogni domenica, poi, nei casottini di legno in fondo al giardino, giovani e meno giovani vedono la partita tutti insieme davanti alla tv. Renato Hoffmann è il presidente del centro. “Noi facciamo tutto questo per valorizzare l’integrazione – racconta Hoffmann con un certo orgoglio – il quartiere 1 non ha altri spazi come questo. Il giardino d’Azeglio è bellissimo, ma è senza controllo. Là i giochi sono stati cambiati quattro volte, da noi solo due in dodici anni”. A Firenze sono quaranta le aree verdi che vengono aperte e chiuse da singoli cittadini, gruppi di condo-mini o vere e proprie associazioni: per salvare un’area degradata, per avere un posto custodito dove portare i propri bambini o semplicemente per ricostruire in qual-che modo la vita di quartiere di una volta. L’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze, Caterina Biti, è

contenta di queste realtà: “Laddove ci sono cittadini che si sentono responsabili, aumenta il controllo sociale”, commenta. Sempre nel quartiere 1, in via Maragliano è nata l’associazione “Giardino di San Jacopino”. Biti ha seguito l’intera vicenda: “Siamo andati a fare un sopral-luogo nel giardino con i cittadini che erano scontenti di tante cose, abbiamo spiegato loro la situazione attuale, compreso il bilancio del Comune, mettendo comunque in campo tutta la nostra disponibilità”. Così i cittadini si sono rimboccati le maniche e hanno creato una onlus. “Prima questo giardino – spiega il presidente Daniel Monetti – aveva una persona pagata dal Comune, poi l’anno scorso l’area è stata abbandonata a se stessa e al-lora abbiamo pensato all’associazione come strumento di cittadinanza attiva e per l’organizzazione di eventi”. Un caso simile è quello del giardino dei Nidiaci, a po-chi metri da piazza Tasso. Anche lì i residenti hanno creato un gruppo con obiettivi che non si limitano alla gestione del giardino dietro la ludoteca. Miguel Marti-nez, che vive a San Frediano dal 2000, vorrebbe vigilare anche sui beni comuni del quartiere e riunire le vecchie generazioni di sanfredianini autentici con chi viene da fuori e vive qui. Poi c’è il giardino di Santa Rosa, dove le chiavi per aprire e chiudere le hanno le mamme del quartiere, mentre a San Niccolò è appena stata registra-ta una nuova associazione per valorizzare il giardino di Carraia.

Elisabetta Terigi

Sono singoli abitanti, gruppi di condomini o vere e proprie società a prendersi cura di questi parchi, per salvare

una zona dal degrado o semplicemente per ricostruire in qualche modo la vita di quartiere di un tempo

I GIARDINI DI BORGO ALLEGRI

zoom

Al momento ci si concentra su quanto accade durante il transito in galleria,

ma in futuro si potrà capire come rendere le strade a misura d’uomo. E non solo

Arriva dall’Università di Firenze il sistema più moderno per simulare gli scenari più pericolosi che può capitare di dover affrontare alla

guida di un veicolo. Per la precisione, si deve al Laboratorio per la sicurezza e l’infortuni-stica stradale (Lasis) dell’ateneo fi orentino la messa a punto di un simulatore che riesce a riprodurre e a mixare le variabili meteorologi-che insieme a elementi legati alla segnaletica e al traffi co di auto e pedoni, il tutto “ambien-tato” in una situazione reale. Il progetto del modernissimo simulatore di guida, fi nanziato dalla Regione Toscana sui fondi Por-Creo, al momento viene portato avanti in collaborazio-ne con Project srl e Autostrade per l’Italia, con lo scopo di realizzare un sistema innovativo di gestione integrata del traffi co, effi cienza tecnica ed energetica, manutenzione e sicurez-za stradale nelle gallerie. Ma in futuro potrà essere molto utile per avvicinare il Lasis, da sempre fi nalizzato alla formazione e alla ricer-ca sulla sicurezza e l’infortunistica stradale, ad altre realtà, come case automobilistiche, gesto-ri di strade, centri di ricerca pubblici e privati, aziende di trasporto o produzione componenti, compagnie assicurative, associazioni di infor-tunistica stradale e scuole guida, il tutto con un importante ritorno in termini di sicurezza per gli utenti della strada e, perché no, economi-co per l’ateneo. Al momento, gli esperimenti condotti sono focalizzati su quanto accade du-rante il transito in galleria: i ricercatori hanno ricostruito un tracciato autostradale composto da tratti all’aperto e tratti in galleria illuminati con lampade a led e ai vapori di sodio e hanno verifi cato le reazioni del conducente in condi-

Un simulatore per studiare i rischi al volanteSerena Wiedenstritt

IN AUTO. Gli scenari più pericolosi “ricreati” grazie a un moderno sistema dell’Università

Giunge alla seconda edizione il premio Loren-zo Guarnieri, rivolto alle società sportive di-

lettantistiche della provincia di Firenze, che tanto possono fare per sensibilizzare e promuovere una cultura della sicurezza stradale tra i loro atleti. L’iniziativa, promossa dall’associazione Lorenzo Guarnieri, è intitolata al ragazzo fiorentino che ha perso la vita sulla strada nel 2010, vittima inno-cente di “alcol e droga passivi” quando non aveva ancora compiuto 18 anni. Il premio Lorenzo Guar-nieri edizione 2013 si chiama “Alza la sicurezza”

ed è rivolto alle società di pallacanestro, che hanno tempo fino al 26 maggio per presentare il proprio progetto per parlare di educazione stradale ai gio-vani atleti, alle loro famiglie, agli allenatori e ai dirigenti. Quattro i criteri validi per la selezione: validità del progetto o programma presentato, nu-mero di atleti e/o genitori coinvolti, riproducibilità del progetto, originalità e innovazione. Alla socie-tà vincitrice andranno 1.500 euro, mentre le socie-tà classificate come seconda e terza riceveranno ri-spettivamente 1.000 e 500 euro. Entro dodici mesi

i progetti verranno poi attuati. Per l’associazione il premio è un’occasione di riflessione sull’impor-tanza della consapevolezza dei rischi stradali: “Lo sport è stato molto importante nella vita di nostro figlio, che proprio attraverso lo sport aveva impa-rato a essere leale e responsabile – spiegano i ge-nitori di Lorenzo – quando i ragazzi fanno attività sportiva e si divertono, è il momento ideale per insegnare loro quali sono i comportamenti corretti da tenere sul campo come sulla strada. E, in ge-nerale, in ogni attività della vita”.

La sicurezza si impara in campoIL PROGETTO. Promosso dall’associazione Guarnieri, è rivolto ai club di basket

/S.W.

zioni di guida notturna. Ma in futuro sono pronti a studiare come rendere la strada a misura d’uomo, vale a dire pensata e realizzata in modo compatibile con i processi cognitivi attraverso i quali il guidatore decide le manovre da effettuare nelle diverse situazioni in cui si trova coinvolto, e potrebbero fo-calizzarsi sull’analisi della capacità di reazione al volante sotto gli effetti di alcol, droghe o semplice stanchezza. Il passaggio successivo per aiutare gli automobilisti sarà quello di ipotizzare e testare il supporto che possono offrire le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel suggerire il modo corretto con cui affrontare, ad esempio, un tratto di strada con scarsa visibilità, o nel ridurre il livello di affaticamento e distrazione del conducen-te. Fra le altre prospettive che si aprono grazie al Lasis dell’Università di Firenze, anche la verifi ca dell’effi cacia della segnaletica, lo sviluppo di nuovi scenari per una mobilità sostenibile e la progettazione ergonomica dei veicoli integrati con i nuovi sistemi Adas (Advanced driver assistance systems). La strada e le macchine del futuro, insomma, potrebbero nascere al Polo scienti-fi co e tecnologico di Sesto Fiorentino.

17

Trentaquattro anni di attività sul territorio a fi anco di persone con la sindrome di down, oltre duecento associati e più di venti pro-fessionisti attivi nell’ambito di neurop-

sichiatria infantile e per adulti, logopedia, integra-zione scolastica, inserimenti lavorativi, laboratori di autonomia sia per adolescenti che per adulti, corsi di teatro, musica e arte, di educazione all’affettivi-tà e alla sessualità, con un percorso mirato alla vita indipendente. È questa l’associazione Trisomia 21, importante realtà del territorio fi orentino, come ci racconta Antonella Falugiani, la presidentessa. “La sindrome di down, che fa ancora tanta ‘paura’, è una disabilità doppiamente penalizzante, in quanto, ol-tre a essere caratterizzata da un indubbio quanto va-riabile ritardo cognitivo, porta insito il pregiudizio dovuto ai tratti somatici – spiega – abbattere il pre-giudizio e avere la possibilità di garantire il percorso di abilitazione sanitaria a chiunque ne faccia richie-sta è tra le priorità del nostro intervento sanitario e socio-culturale. Ma – aggiunge – se da una parte è necessario ottenere una convenzione sanitaria con-tinuativa nel tempo, dall’altra è importante riuscire a trovare canali di comunicazione adatti a veicolare un messaggio positivo di vera inclusione sociale, altrimenti il rischio è quello di rendere autonomi i nostri ragazzi, capaci di vivere in questo mondo da veri cittadini, ma di farli scontrare con una società che non è pronta e matura per accoglierli e inclu-derli realmente”. Tra i tanti progetti portati avanti

ce n’è uno di cui Falugiani va particolarmente orgo-gliosa. “Quello più toccante è sicuramente il poten-ziamento cognitivo e in particolar modo l’intervento rivolto ai bimbi entro l’anno d’età: ‘Io lallo’, rivolto soprattutto agli audiolesi ma adatto per chi ha le più svariate sindromi genetiche, cromosomiche. Un in-tervento precoce, che non viene proposto nell’ottica di ‘fare il più possibile’, ma di fornire aiuti mirati e programmati allo scopo di favorire la percezione e l’elaborazione centrale degli stimoli ambientali più signifi cativi per lo sviluppo”. Ma sono tante le bel-le storie nate grazie a Trisomia 21: una di queste è quella del bar del Mandela Forum, dove durante eventi sportivi e culturali i ragazzi con sindrome di down, affi ancati da operatori e volontari, lavorano ognuno con una mansione specifi ca, come addetti ai panini, alle bibite, ai caffè, ecc. “Concretamente, quando una famiglia si rivolge all’associazione, si cerca di attivare un processo di cambiamento che abbia come protagonisti il bambino/ragazzo, la sua famiglia e il suo ambiente di vita – prosegue Falu-giani – nell’esperienza e nell’attività dell’associa-zione, infatti, l’abilitazione coincide necessariamen-te con l’elaborazione di un programma di supporto individualizzato, che non è la somma di una molte-plicità di interventi, ma un concreto accompagna-mento della persona dalla nascita fi no alla vecchiaia, mediante un continuo impegno di integrazione con le politiche sanitarie, scolastiche, del lavoro e del tempo libero”.

Le storie dei ragazzi di Trisomia 21LA REALTÀ. L’associazione fiorentina si occupa delle persone con la sindrome di down

Sara Camaiora

Tanti i progetti portati avanti, tante le belle pagine scritte in oltre

trent’anni di attività: “Questa è una disabilità doppiamente

penalizzante”. L’obiettivo è la conquista di una vita indipendente

focus

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18 Maggio 2013

Trentaquattro anni di attività sul territorio a fi anco di persone con la sindrome di down, oltre duecento associati e più di venti pro-fessionisti attivi nell’ambito di neurop-

sichiatria infantile e per adulti, logopedia, integra-zione scolastica, inserimenti lavorativi, laboratori di autonomia sia per adolescenti che per adulti, corsi di teatro, musica e arte, di educazione all’affettivi-tà e alla sessualità, con un percorso mirato alla vita indipendente. È questa l’associazione Trisomia 21, importante realtà del territorio fi orentino, come ci racconta Antonella Falugiani, la presidentessa. “La sindrome di down, che fa ancora tanta ‘paura’, è una disabilità doppiamente penalizzante, in quanto, ol-tre a essere caratterizzata da un indubbio quanto va-riabile ritardo cognitivo, porta insito il pregiudizio dovuto ai tratti somatici – spiega – abbattere il pre-giudizio e avere la possibilità di garantire il percorso di abilitazione sanitaria a chiunque ne faccia richie-sta è tra le priorità del nostro intervento sanitario e socio-culturale. Ma – aggiunge – se da una parte è necessario ottenere una convenzione sanitaria con-tinuativa nel tempo, dall’altra è importante riuscire a trovare canali di comunicazione adatti a veicolare un messaggio positivo di vera inclusione sociale, altrimenti il rischio è quello di rendere autonomi i nostri ragazzi, capaci di vivere in questo mondo da veri cittadini, ma di farli scontrare con una società che non è pronta e matura per accoglierli e inclu-derli realmente”. Tra i tanti progetti portati avanti

ce n’è uno di cui Falugiani va particolarmente orgo-gliosa. “Quello più toccante è sicuramente il poten-ziamento cognitivo e in particolar modo l’intervento rivolto ai bimbi entro l’anno d’età: ‘Io lallo’, rivolto soprattutto agli audiolesi ma adatto per chi ha le più svariate sindromi genetiche, cromosomiche. Un in-tervento precoce, che non viene proposto nell’ottica di ‘fare il più possibile’, ma di fornire aiuti mirati e programmati allo scopo di favorire la percezione e l’elaborazione centrale degli stimoli ambientali più signifi cativi per lo sviluppo”. Ma sono tante le bel-le storie nate grazie a Trisomia 21: una di queste è quella del bar del Mandela Forum, dove durante eventi sportivi e culturali i ragazzi con sindrome di down, affi ancati da operatori e volontari, lavorano ognuno con una mansione specifi ca, come addetti ai panini, alle bibite, ai caffè, ecc. “Concretamente, quando una famiglia si rivolge all’associazione, si cerca di attivare un processo di cambiamento che abbia come protagonisti il bambino/ragazzo, la sua famiglia e il suo ambiente di vita – prosegue Falu-giani – nell’esperienza e nell’attività dell’associa-zione, infatti, l’abilitazione coincide necessariamen-te con l’elaborazione di un programma di supporto individualizzato, che non è la somma di una molte-plicità di interventi, ma un concreto accompagna-mento della persona dalla nascita fi no alla vecchiaia, mediante un continuo impegno di integrazione con le politiche sanitarie, scolastiche, del lavoro e del tempo libero”.

Le storie dei ragazzi di Trisomia 21LA REALTÀ. L’associazione fiorentina si occupa delle persone con la sindrome di down

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Non c’è salute senza salute mentale. Que-sto il titolo della sesta edizione dell’iniziativa

“Maggio di informazione psicolo-gica”, ideata da un vasto gruppo di psicologi e psicoterapeuti che si svolgerà in tutta Italia e che prevede anche un ampio calen-dario di appuntamenti gratuiti in programma a Firenze durante tut-to il mese di maggio. I trentotto appuntamenti aperti al pubblico comprendono incontri informativi e a tema, conferenze, seminari e gruppi esperienziali nei quali si affronteranno i più vari argomenti della vita quotidiana, indagati at-traverso la lente della psicologia, e coinvolgeranno ventiquattro tra psicologi e psicoterapeuti. Fra i temi toccati, alcuni sono di inte-resse “comune”, da come affron-tare l’ansia a come essere geni-tori “sufficientemente buoni”, da come rapportarsi all’insorgere di una malattia a come ricavarsi spa-

zi di benessere psicologico duran-te (e nonostante) questo periodo di crisi. All’ordine del giorno dei diversi incontri anche le emozio-ni come l’amore e i rapporti di coppia, piuttosto che la ricerca della felicità. Ma non solo: alcuni incontri saranno dedicati a tema-tiche specifiche come la malattia oncologica o la costruzione del le-game in caso di adozione. Il pro-gramma completo delle iniziative si può consultare on line sul sito www.psicologimip.it. Sullo stesso portale sarà possibile anche pre-notare un colloquio gratuito con uno psicologo sul proprio terri-torio, cui farà seguito la presen-tazione di materiale informativo sulla psicologia e sul fare degli psicologi. Obiettivo degli psico-logi della rete Mip – viene spie-gato – è promuovere il benessere psicologico dei cittadini, ossia fornire a tutti gli strumenti per raggiungere una condizione di equilibrio fra la persona con le sue

necessità e le sue risorse e l’am-biente in cui vive. Sul fronte della salute mentale, ad ogni modo, da anni in Toscana si assiste a una progressiva riduzione dei ricoveri per disturbi psichici, che nel 2011 sono stati 3,5 ogni mille abitanti e alcuni anni fa sfioravano i 5 per mille abitanti (nel 1997 la percen-tuale era di 4,6 per mille abitanti). Quanto alle cause dei ricoveri, il disturbo bipolare assorbe il 24,1% dei casi, seguito dal disturbo schi-zofrenico (15,4%) e dalla sin-drome depressiva (12,9%). Nel 2011, nella nostra regione, 77.922 utenti, di cui il 70% adulti, sono ricorsi ai servizi di salute mentale territoriali, soprattutto per disturbi affettivi (20,2%) e disturbi d’an-sia e somatoformi (11,8%). Mol-to, forse troppo, utilizzati sono i farmaci antidepressivi, con un consumo al di sopra della media nazionale, mentre si attesta sotto la media italiana il ricorso agli an-tipsicotici.

L’INIZIATIVA. In programma questo maggio incontri e colloqui

Un mese per parlare di psicologia

Serena Wiedenstritt

Torna l’incubo punture: le mosse vincenti contro la zanzara tigre

Torna la bella stagione e la zanzara tigre non si fa attendere. E così addio a tranquille notti e sonnellini pomeridiani, magari all’aperto. L’insetto,

infatti, ama il nostro tipico clima estivo, con temperatura media intorno ai 25 gradi e alta umidità. Per evitare di dover condividere il sonno con lo spiacevole ronzare della zanzara tigre in sottofondo è necessario bonificare la aree umide dalle uova di questo fastidioso insetto: si tratta di una semplice operazione che, attraverso poche accortezze, tutti possono mettere in pratica. Si sa infatti che in città più del 70% dei focolai di zanzara tigre si trova in area privata, soprattutto in giardini privati, corti interne, piazzali condominiali, terrazzi, balconi e orti. Ecco quindi le mosse vincenti contro la zanzara tigre, variante super aggressiva della zanzara comune che si riconosce per la livrea “tigrata”, vale a dire le striature bianche su capo, torace, addome e zampe. Per evitare la nascita e lo sviluppo della larve, è necessario innanzitutto eliminare i sottovasi e moderare le annaffiature. Poi impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli altri oggetti stesi all’aperto, e controllare che non si formino “pozze” nelle grondaie e nei canali di scolo. Banditi inoltre tutti i contenitori che con la pioggia possano raccogliere acqua (barattoli, ciotole per animali, piscine gonfiabili, giochi per bambini, pneumatici) e ospitare focolai di zanzare. Per bidoni, secchi, cisterne e vasche sono consigliabili coperchi ermetici, teli ben tesi o reti a trama molto fitta. Una volta scongiurato il rischio di “allevare”, seppur inconsapevolmente, focolai di zanzara tigre, passiamo a preoccuparci di quelle che comunque la spunteranno, anche a causa dei comportamenti di vicini meno attenti alle regole indicate qui sopra. Meglio ricordarsi quindi che la zanzara tigre è attirata dai colori scuri: per sfuggirle conviene indossare abiti chiari, oltretutto più freschi. Da evitare anche i profumi, mentre potrebbero non guastare prodotti repellenti come quelli naturali venduti in erboristeria e farmacia. Per chi infine dovesse sviluppare una reazione allergica alla puntura della zanzara tigre, se non si tratta di un fenomeno così grave da rivolgersi al medico spesso basta lavare e disinfettare la zona interessata, resistere all’im-pulso di grattarsi e applicare una crema lenitiva e antinfiammatoria. /S.W.

VADEMECUM. Cosa fare e cosa no

speciale salute 19

Un’offerta culturale variegata per un pubblico composito, a dispetto delle ristrettezze econo-miche. È quella che si può trovare nei tanti tea-tri fi orentini, in quelli più piccoli o di periferia.

Tutti hanno una loro storia, una particolarità o una specifi -cità che li distingue nel panorama cittadino. Uno di questi è il teatro Everest, nella zona del Galluzzo. La ricetta di quest’anno è coniugare a un’offerta di teatro emergente la rassegna “Nuove creature”, una vasta offerta musicale e di danza, nonché produzioni per bambini. Anche questo mese tanti appuntamenti in vista, con lo spettacolo “Storia di una strage” dedicato al ventennale dei Georgofi li, il 24 maggio. Una media di 152 spettatori a replica, tra i primi posti nei teatri toscani con meno di trecento poltroncine: sono questi, invece, i numeri del teatro Lumière, sempre nel quartiere 3. “Un mix di grandi nomi e professionalità del territorio, un pizzico di leggerezza abbinata a proposte di qualità, accoglienza familiare degli spettatori”: questo il segreto del suo successo secondo il direttore artistico Marco Predieri. Eccellenze della stagione di quest’anno Anna Meacci, con lo spettacolo “Caldane”, Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo in “Donnacce”. È invece nel cuore del quartiere 5 il teatro di Rifredi, costruito nel 1911, chiuso per anni e poi riaperto nel 1986 con la di-rezione artistica e organizzativa della compagnia Pupi e

Fresedde. Nella sua programmazione rassegne, teatro di ricerca e artisti esordienti: dal 2003, considerando la vasta attività di Pupi e Fresedde indirizzata ai bambini e alle scuole, è “Teatro Stabile d’Innovazione per l’Infanzia e la Gioventù”. Tra gli spettacoli di quest’anno da segnalare il nono anno di repliche de “L’ultimo harem”, con l’attri-ce Serra Yilmaz. Dopo un bando del Comune di quattro anni fa è stato affi dato in gestione alla compagnia Teatri d’Imbarco e ora si sta affermando: è il teatro delle Spiag-ge, in via del Pesciolino. “Abbiniamo nostre produzioni con ospitalità di livello, con un’attenzione particolare alle tematiche sociali”, spiega Giulia Attucci, responsabile dell’organizzazione. Dal 23 al 25 maggio il teatro delle Spiagge ospiterà la tre giorni di teatro multietnico “Sensi in migrazione” con performance, letture e un buffet mul-tietnico. Più attenzione alla danza e a forme di teatro spe-rimentali si trova invece al Teatro Cantiere Florida. “Ab-biamo inserito spettacoli di danza di livello internazionale e tanto teatro contemporaneo, che è meno presente a li-vello locale – racconta Gianluca Balestra, il direttore – un momento importante per noi è stata la giornata dedicata allo scrittore Antonio Tabucchi: abbiamo infatti ospitato una maratona di letture di dieci ore”. Teatro di tradizione e commedie classiche: è questa la cifra stilistica del teatro del Cestello, che quest’anno ha messo a punto anche una rassegna speciale di monologhi con Laura Curino, Marco Baliani, Gianluigi Tosto, Silvia Frasson, Elisabetta Salva-tori, Silvia Paoli e Alessandro Benvenuti.

Sara Camaiora

Tra i teatri “nascosti”negli angoli di Firenze

tempo liberoSUL PALCO/1. Alla scoperta delle strutture più piccole o di periferia. Ognuna con la sua storia

TEATRO DI RIFREDI

Importante luogo d’aggregazione giovanile dedicato al cabaret negli anni ‘60 e ‘70, affi dato provvisoriamente alla compagnia teatrale Pupi e Fresedde nel 1984, dopo lavori di ristrutturazione nel 1986 riapre i battenti sotto la sua gestione con il nome attuale. Dal 2003 è Teatro Stabile d’Innovazione per l’Infanzia e la Gio-ventù, e ha ottenuto la qualifi ca di Ente di Rilevanza Regionale.

Dal cabaretall’attività peri più piccini

TEATRO CANTIERE FLORIDA

Già Cinema Teatro Florida, l’edifi cio costruito negli anni ‘50 viene recuperato e ristrutturato da Elsinor Teatro Stabile di Inno-vazione, costruendo uno spazio in cui spettatori e attori interagi-scono. Cifra caratteristica della programmazione l’attenzione a teatro sperimentale e danza contemporanea, assieme a una scelta di grandi nomi e una stagione apposita dedicata ai più piccoli.

Grandi nomie un’offertasperimentale

TEATRO LUMIÈRE

Ex cinema rionale del Centro incontri di Badia a Ripoli, viene ristrutturato e apre nel 2010. Intercettare una domanda di teatro più “leggero”, vicino alla commedia ma sempre tenendo conto del livello della proposta e della qualità degli spettacoli è la sua ricetta, di successo dal momento che si è imposto come una delle novità più partecipate della scena fi orentina e toscana.

Il segreto?“Leggerezza”di qualità

commentA su

tempo libero

Crisi e diffi coltà:le “ricette” per non far calare il sipario

Fare cultura in tempo di crisi, una missione (quasi) impossibile. Ma, nel-lo stesso tempo, i piccoli teatri resistono con un bilancio tutto sommato positivo della stagione, segno che la domanda a Firenze esiste e deside-ra un’offerta adeguata. Ma quali sono le principali diffi coltà che tutti i

giorni devono essere affrontate? Marco Predieri, direttore artistico del teatro Lu-mière, annovera “le spese, tra tasse e bollette, l’assoluta mancanza di contributi pubblici e la scarsa attenzione dei media sui teatri piccoli”. Il teatro del Cestello è invece gestito da un’associazione senza fi ni di lucro composta da 35 attori pro-fessionisti e non: anche gli attori famosi che si esibiscono – viene spiegato – si abbassano molto il cachet, una soluzione che quindi consente di ottimizzare le risorse. “Le diffi coltà economiche implicano anche la necessità di selezionare ancor di più gli spettacoli e puntare sulla massima qualità”, sostiene Gianluca Balestra, direttore del Teatro Cantiere Florida in via Pisana. Un fattore nega-tivo, secondo alcuni, per il futuro dei piccoli teatri fi orentini sono le diffi coltà dell’associazione Firenze dei Teatri, che da oltre dieci anni riunisce venti teatri dell’area metropolitana fi orentina: dal 6 marzo ha chiuso l’infopoint alle Murate e, dalla fi ne di questo mese, potrebbe cessare la sua attività. Gli abbonamenti trasversali messi a punto dall’associazione, ovvero Passteatri e Passfamily, sei ingressi validi in tutte le strutture dell’associazione a prezzi convenienti, hanno quest’anno raggiunto il picco del successo, con 1.639 sottoscrizioni e 9.834 biglietti emessi, il 13% in più dello scorso anno. “Con la scomparsa di que-ste formule di abbonamento a costo contenuto rischiamo di perdere pubblico, considerando che gran parte del nostro preferisce spendere meno per uno spet-tacolo”, commenta Giulia Attucci del teatro delle Spiagge. È consapevole delle diffi coltà e dell’importanza di questi enti culturali anche l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Sergio Givone. “A Firenze c’è un panorama complesso, con delle specifi cità che sicuramente vanno incentivate – sostiene – è vero che i fi nanziamenti sono modesti e le risorse, a partire da quelle nazionali, sono sem-pre più esigue. Di certo i piccoli teatri ci stanno a cuore, ma siamo convinti che serva un sistema di teatri in cui ognuno svolga il suo ruolo: è in questo contesto che ad esempio un teatro come la Pergola assume una funzione irrinunciabile, se rischiasse nuovamente il naufragio tutti ne ricaverebbero un danno enorme, ci sarebbe una vera e propria depressione dell’universo teatrale cittadino”. E, sulla questione Firenze dei Teatri, Givone risponde: “Stiamo lavorando, consapevoli che svolga un’azione importante, ma è vero che in questo contesto i singoli operatori sono comunque chiamati al reperimento di risorse esterne”.

Sara Camaiora

TEATRO DELLE SPIAGGE

Oggetto di un bando del Comune di Firenze, lo spazio di via del Pesciolino viene affi dato in gestione alla Compagnia Teatro delle Spiagge, che ne fa il suo centro di produzione e formazione. Ac-canto alla loro produzione c’è una programmazione che si basa su ospitalità di livello, con un’attenzione speciale alle tematiche sociali, considerando sempre l’ubicazione “periferica” del teatro.

Un’attenzioneparticolareal sociale

TEATRO EVEREST

Un teatro giovane che si è ormai imposto nonostante la posizione decentrata. Questa stagione ha visto un cartellone dedicato a tea-tro innovativo e sperimentale, “Nuove creature”, “Corrisponden-ze”, una rassegna di teatro e musica, letture di testi con accompa-gnamenti, e poi le “Domeniche da favola”, ancora appuntamenti musicali ma di domenica pomeriggio, rivolti ai bambini.

Innovazione,musicae letture

TEATRO DEL CESTELLO

Nato agli inizi del secolo scorso come piccola sala parrocchiale e chiuso durante la guerra, devastato durante l’alluvione, riapre nel 1985 e, da allora, il teatro gode di una continua crescita di popo-larità. Innovazione e tradizione convivono nel suo cartellone: an-che quest’anno commedie classiche e spettacoli della tradizione, ma anche una rassegna di monologhi con attori famosi.

Tradizionee monologhid’autore

SUL PALCO/2. La domanda c’è, ma anche i problemi non mancano: ecco come si resiste20 Maggio 2013

Un’offerta culturale variegata per un pubblico composito, a dispetto delle ristrettezze econo-miche. È quella che si può trovare nei tanti tea-tri fi orentini, in quelli più piccoli o di periferia.

Tutti hanno una loro storia, una particolarità o una specifi -cità che li distingue nel panorama cittadino. Uno di questi è il teatro Everest, nella zona del Galluzzo. La ricetta di quest’anno è coniugare a un’offerta di teatro emergente la rassegna “Nuove creature”, una vasta offerta musicale e di danza, nonché produzioni per bambini. Anche questo mese tanti appuntamenti in vista, con lo spettacolo “Storia di una strage” dedicato al ventennale dei Georgofi li, il 24 maggio. Una media di 152 spettatori a replica, tra i primi posti nei teatri toscani con meno di trecento poltroncine: sono questi, invece, i numeri del teatro Lumière, sempre nel quartiere 3. “Un mix di grandi nomi e professionalità del territorio, un pizzico di leggerezza abbinata a proposte di qualità, accoglienza familiare degli spettatori”: questo il segreto del suo successo secondo il direttore artistico Marco Predieri. Eccellenze della stagione di quest’anno Anna Meacci, con lo spettacolo “Caldane”, Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo in “Donnacce”. È invece nel cuore del quartiere 5 il teatro di Rifredi, costruito nel 1911, chiuso per anni e poi riaperto nel 1986 con la di-rezione artistica e organizzativa della compagnia Pupi e

Fresedde. Nella sua programmazione rassegne, teatro di ricerca e artisti esordienti: dal 2003, considerando la vasta attività di Pupi e Fresedde indirizzata ai bambini e alle scuole, è “Teatro Stabile d’Innovazione per l’Infanzia e la Gioventù”. Tra gli spettacoli di quest’anno da segnalare il nono anno di repliche de “L’ultimo harem”, con l’attri-ce Serra Yilmaz. Dopo un bando del Comune di quattro anni fa è stato affi dato in gestione alla compagnia Teatri d’Imbarco e ora si sta affermando: è il teatro delle Spiag-ge, in via del Pesciolino. “Abbiniamo nostre produzioni con ospitalità di livello, con un’attenzione particolare alle tematiche sociali”, spiega Giulia Attucci, responsabile dell’organizzazione. Dal 23 al 25 maggio il teatro delle Spiagge ospiterà la tre giorni di teatro multietnico “Sensi in migrazione” con performance, letture e un buffet mul-tietnico. Più attenzione alla danza e a forme di teatro spe-rimentali si trova invece al Teatro Cantiere Florida. “Ab-biamo inserito spettacoli di danza di livello internazionale e tanto teatro contemporaneo, che è meno presente a li-vello locale – racconta Gianluca Balestra, il direttore – un momento importante per noi è stata la giornata dedicata allo scrittore Antonio Tabucchi: abbiamo infatti ospitato una maratona di letture di dieci ore”. Teatro di tradizione e commedie classiche: è questa la cifra stilistica del teatro del Cestello, che quest’anno ha messo a punto anche una rassegna speciale di monologhi con Laura Curino, Marco Baliani, Gianluigi Tosto, Silvia Frasson, Elisabetta Salva-tori, Silvia Paoli e Alessandro Benvenuti.

Sara Camaiora

Tra i teatri “nascosti”negli angoli di Firenze

tempo liberoSUL PALCO/1. Alla scoperta delle strutture più piccole o di periferia. Ognuna con la sua storia

TEATRO DI RIFREDI

Importante luogo d’aggregazione giovanile dedicato al cabaret negli anni ‘60 e ‘70, affi dato provvisoriamente alla compagnia teatrale Pupi e Fresedde nel 1984, dopo lavori di ristrutturazione nel 1986 riapre i battenti sotto la sua gestione con il nome attuale. Dal 2003 è Teatro Stabile d’Innovazione per l’Infanzia e la Gio-ventù, e ha ottenuto la qualifi ca di Ente di Rilevanza Regionale.

Dal cabaretall’attività peri più piccini

TEATRO CANTIERE FLORIDA

Già Cinema Teatro Florida, l’edifi cio costruito negli anni ‘50 viene recuperato e ristrutturato da Elsinor Teatro Stabile di Inno-vazione, costruendo uno spazio in cui spettatori e attori interagi-scono. Cifra caratteristica della programmazione l’attenzione a teatro sperimentale e danza contemporanea, assieme a una scelta di grandi nomi e una stagione apposita dedicata ai più piccoli.

Grandi nomie un’offertasperimentale

TEATRO LUMIÈRE

Ex cinema rionale del Centro incontri di Badia a Ripoli, viene ristrutturato e apre nel 2010. Intercettare una domanda di teatro più “leggero”, vicino alla commedia ma sempre tenendo conto del livello della proposta e della qualità degli spettacoli è la sua ricetta, di successo dal momento che si è imposto come una delle novità più partecipate della scena fi orentina e toscana.

Il segreto?“Leggerezza”di qualità

commentA su

tempo libero

Crisi e diffi coltà:le “ricette” per non far calare il sipario

Fare cultura in tempo di crisi, una missione (quasi) impossibile. Ma, nel-lo stesso tempo, i piccoli teatri resistono con un bilancio tutto sommato positivo della stagione, segno che la domanda a Firenze esiste e deside-ra un’offerta adeguata. Ma quali sono le principali diffi coltà che tutti i

giorni devono essere affrontate? Marco Predieri, direttore artistico del teatro Lu-mière, annovera “le spese, tra tasse e bollette, l’assoluta mancanza di contributi pubblici e la scarsa attenzione dei media sui teatri piccoli”. Il teatro del Cestello è invece gestito da un’associazione senza fi ni di lucro composta da 35 attori pro-fessionisti e non: anche gli attori famosi che si esibiscono – viene spiegato – si abbassano molto il cachet, una soluzione che quindi consente di ottimizzare le risorse. “Le diffi coltà economiche implicano anche la necessità di selezionare ancor di più gli spettacoli e puntare sulla massima qualità”, sostiene Gianluca Balestra, direttore del Teatro Cantiere Florida in via Pisana. Un fattore nega-tivo, secondo alcuni, per il futuro dei piccoli teatri fi orentini sono le diffi coltà dell’associazione Firenze dei Teatri, che da oltre dieci anni riunisce venti teatri dell’area metropolitana fi orentina: dal 6 marzo ha chiuso l’infopoint alle Murate e, dalla fi ne di questo mese, potrebbe cessare la sua attività. Gli abbonamenti trasversali messi a punto dall’associazione, ovvero Passteatri e Passfamily, sei ingressi validi in tutte le strutture dell’associazione a prezzi convenienti, hanno quest’anno raggiunto il picco del successo, con 1.639 sottoscrizioni e 9.834 biglietti emessi, il 13% in più dello scorso anno. “Con la scomparsa di que-ste formule di abbonamento a costo contenuto rischiamo di perdere pubblico, considerando che gran parte del nostro preferisce spendere meno per uno spet-tacolo”, commenta Giulia Attucci del teatro delle Spiagge. È consapevole delle diffi coltà e dell’importanza di questi enti culturali anche l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Sergio Givone. “A Firenze c’è un panorama complesso, con delle specifi cità che sicuramente vanno incentivate – sostiene – è vero che i fi nanziamenti sono modesti e le risorse, a partire da quelle nazionali, sono sem-pre più esigue. Di certo i piccoli teatri ci stanno a cuore, ma siamo convinti che serva un sistema di teatri in cui ognuno svolga il suo ruolo: è in questo contesto che ad esempio un teatro come la Pergola assume una funzione irrinunciabile, se rischiasse nuovamente il naufragio tutti ne ricaverebbero un danno enorme, ci sarebbe una vera e propria depressione dell’universo teatrale cittadino”. E, sulla questione Firenze dei Teatri, Givone risponde: “Stiamo lavorando, consapevoli che svolga un’azione importante, ma è vero che in questo contesto i singoli operatori sono comunque chiamati al reperimento di risorse esterne”.

Sara Camaiora

TEATRO DELLE SPIAGGE

Oggetto di un bando del Comune di Firenze, lo spazio di via del Pesciolino viene affi dato in gestione alla Compagnia Teatro delle Spiagge, che ne fa il suo centro di produzione e formazione. Ac-canto alla loro produzione c’è una programmazione che si basa su ospitalità di livello, con un’attenzione speciale alle tematiche sociali, considerando sempre l’ubicazione “periferica” del teatro.

Un’attenzioneparticolareal sociale

TEATRO EVEREST

Un teatro giovane che si è ormai imposto nonostante la posizione decentrata. Questa stagione ha visto un cartellone dedicato a tea-tro innovativo e sperimentale, “Nuove creature”, “Corrisponden-ze”, una rassegna di teatro e musica, letture di testi con accompa-gnamenti, e poi le “Domeniche da favola”, ancora appuntamenti musicali ma di domenica pomeriggio, rivolti ai bambini.

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Nato agli inizi del secolo scorso come piccola sala parrocchiale e chiuso durante la guerra, devastato durante l’alluvione, riapre nel 1985 e, da allora, il teatro gode di una continua crescita di popo-larità. Innovazione e tradizione convivono nel suo cartellone: an-che quest’anno commedie classiche e spettacoli della tradizione, ma anche una rassegna di monologhi con attori famosi.

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21

Quell’azzurro troppo poco... violaIL CASO. Nell’ultima lista dei convocati in Nazionale non c’erano giocatori di Montella

IL CT DELLA NAZIONALE CESARE PRANDELLI

Coverciano, sulla carta, dista soltanto pochi chilometri dallo stadio Franchi, ma per Viviano, Pasqual e Aquilani il Centro Tecnico sembra ancora lontano. Nella lista dei convocati in Nazionale nell’ultimo match di qualifi ca-

zione ai Mondiali, disputato lo scorso 26 marzo contro Malta, non fi gurava neanche un giocatore viola. Quando la Fiorentina, nella sua storia, ha dato 69 giocatori alla maglia azzurra. Restringendo il campo ai campionati del mondo, si può notare come dal 1934 ad oggi solo tre volte i nomi dei giocatori viola non abbiano fat-to parte del gruppo. Si ricordano Pandolfi ni, Albertosi, “Picchio”, Baggio, Toldo, Toni, solo per citarne alcuni. O l’indimenticabile terzetto Antognoni, Galli e Graziani, che nel 1982 alzò al cielo la Coppa del Mondo. Proprio uno di quei campioni del mondo, l’ex portiere viola Giovanni Galli, è stupito: “Viviano è sempre stato

nel giro”, afferma. Il portiere di Fiesole, dopo l’addio di Morgan De Sanctis alla porta azzurra, può intravedere uno spiraglio per la chiamata di Prandelli. “Mi augurerei che riconquistasse la Nazio-nale per meriti – spiega Galli – e non perché il secondo portiere smette di giocare”. In questi mesi Emiliano, tra i pali viola, si sta giocando non solo la possibilità di andare in Brasile nel 2014, ma anche la permanenza a Firenze. Dovrà convincere, oltre al ct az-zurro, i dirigenti della Fiorentina, Pradè in primis, di essere un por-tiere di alto livello, affi dabile tra i pali, e quindi di valere il prezzo del riscatto dal Palermo (7,5 milioni, anche se molto probabilmen-te sarà destinato a scendere). Proprio con le brutte prestazioni nella prima parte di stagione a Firenze, Viviano ha perso la Nazionale. Ma Prandelli l’aveva sempre visto di buon occhio, convocandolo due volte nei match di qualifi cazione contro Malta l’11 settembre e contro la Danimarca il 16 ottobre. “Mi dispiace che Pasqual sia fuori – continua Giovanni Galli – ritengo che potesse essere il mo-mento giusto per convocarlo: Manuel è un grande professionista

ed è tornato ai suoi livelli, forse anche di più. Di solito in Nazio-nale si portano sempre i migliori, ma facendo una certa program-mazione. I Mondiali sono il prossimo anno, non tra quattro anni”. Come dire che nel caso del capitano viola, sempre fuori dal gruppo azzurro nelle partite di qualifi cazione, sarà davvero diffi cile entrar-ci. Può invece incrociare ancora le dita Alberto Aquilani, tra gli undici schierati da Prandelli nell’amichevole contro l’Inghilterra del 15 agosto scorso: “Lo stesso Montella lo ha spronato a dare di più”. La continuità che Alberto cerca con la maglia viola, con cui alterna ottime prestazioni ad altre un po’ opache, potrebbe aprirgli anche le porte azzurre. Impossibile, poi, dimenticarsi di Giusep-pe Rossi: quando tornerà a essere il vero “Pepito”, per lui è già pronta una maglia da titolare, in un tridente offensivo completato dal tandem rossonero El Shaarawy-Balotelli. Non c’è insomma da disperare: mancano ancora la Confederation Cup e cinque partite di qualifi cazione prima del Mondiale 2014. Sperare di vedere un azzurro un po’ più viola non è un’utopia. Brasile, arriviamo.

Irene Delfi no

Il Mondiale brasiliano si avvicina e la speranza dei tifosi gigliati è quella di veder far parte della spedizione anche

qualche loro beniamino. Aspettando il ritorno di Pepito Rossi, occhi puntati sul “trio” Viviano, Aquilani e Pasqual

sport

PEPITO ROSSI, CHI LO AFFIANCHERÀ IN ATTACCO?

La serie A 2012/13 è ormai agli sgoc-cioli, e la Fiorentina ha sorpreso un po’ tutti. Alzi la mano chi, a inizio stagione, sperava che la rinnovatissima squadra

di Montella potesse giocare così fi n da subito. E allora, in vista della prossima stagione, tra i tifosi c’è già chi sogna di raggiungere obiettivi che – se non altro per scaramanzia – non si possono dire. Ma cosa manca per arrivare al top? Per diven-tare veramente grandi ci vuole continuità, cosa che forse è più mancata quest’anno alla Fioren-tina. Quella continuità tipica delle grandissime squadre, quelle che alla fi ne lottano per il bottino grosso. La Fiorentina è forte con le forti (vittorie con Milan, Lazio e Inter, per esempio), ma non è così “squadra” con le piccole. Troppi i punti persi. Soprattutto, ha pesato, in una delle tante fasi cruciali della stagione, la capacità di reagire dopo una sconfi tta inaspettata come quella col Pescara. Un super Perin, allora, spezzò i sogni di rimanere in scia alla Juventus. Un gennaio da incubo che ha gelato un’intera stagione. E questo nonostante un centrocampo che si è rivelato, par-tita dopo partita, fra i più forti d’Italia e probabil-mente non solo. Una striscia negativa – quella di gennaio – impensabile per una squadra che può contare su Aquilani, Pizarro e “re” Borja. E allo-ra cos’è mancato? L’esperienza di Montella nel gestire il momento “no” di Viviano, bruciando Neto, dice qualcuno. L’umiltà di portare a casa qualche punticino da trasferte come quella di Catania, Bologna e Cagliari. Una partita gioca-ta a porte chiuse da vincere, ma persa perché – sostengono altri – già con la testa allo scontro Champions col Milan. Chi vuol vincere sa che non è un modo di dire che tutte le partite sono uguali. E così da Cagliari la Fiorentina è tornata a mani vuote, per poi regalare ai tifosi una pre-stazione eroica nel turno successivo con i rosso-neri. Ma, forse, quello che serve maggiormente per arrivare in “altissimo” è una punta, un “vero” centravanti capace di sbloccare quelle partite che di sbloccarsi non ne vogliono sapere. Se non un

Si riparte da quella che per molti addetti ai la-vori è quasi da una certezza: le strade di Jo-Jo

e della Fiorentina sembrano destinate a separarsi a fine stagione. Ancora – ovviamente – non c’è nessuna certezza, ma un’offerta ritenuta congrua da parte di Manchester City o Arsenal potrebbe dare un’accelerata alla trattativa. Soldi che la so-cietà viola potrebbe reinvestire per comprare una punta vera da affiancare a Giuseppe Rossi. Tan-ti i nomi che vengono associati alla Fiorentina. Qualcuno arriva dal Sud America. Come quello di Ademilson: non un bomber di peso (è alto un metro e 70), ma con un senso del gol che ricorda un certo Di Natale. Classe 1994, l’attaccante si mise in mostra al Mondiale Under 17 del 2011, dove segnò cinque reti. Rapidissimo, attualmente l’erede di Luis Fabiano nel San Paolo, Ademilson è una scommessa che piacerebbe a Macia, ma forse un po’ meno a Pradè, che vorrebbe qual-cosa di più sicuro. In questo caso, ecco spuntare un altro nome, quello di un giocatore che ormai di esperienza in serie A ne ha da vendere. Stiamo

parlando del “vero” Tanque, non quello sbarcato a Firenze nella passata stagione. German Denis, 32 anni, non è più giovanissimo, ma quando è in forma fa reparto da solo. Nelle ultime stagioni a Bergamo l’attaccante argentino è esploso. Stori-ca, lo scorso aprile, la tripletta rifilata all’Inter, con tanto di pallone portato a casa a suggellare un’altra stagione vissuta da protagonista. Poi c’è lui, uno dei nomi destinati a diventare protagoni-sti nella sessione estiva del calciomercato: Pablo Osvaldo. Amato a Firenze per l’indimenticabile gol realizzato a Torino contro la Juventus, per lui si tratterebbe di un ritorno in riva all’Arno. A Roma quest’anno ha incontrato qualche dif-ficoltà, e lui vorrebbe giocare sempre anche per non perdere la fiducia di Prandelli nell’anno del Mondiale. Certo, non costa poco, ma con la ces-sione del montenegrino e un contratto spalmato in più anni l’affare si potrebbe chiudere. Anche perché lui, Osvaldo, non ha mai nascosto di ispi-rarsi a Batistuta. E questa, a Firenze, non è certo cosa da poco.

Promesse o certezze, le idee per l’attaccoCALCIOMERCATO. Le trattative entrano nel vivo: tanti i nomi sul tavolo

Lorenzo Mossani

Fiorentina, cosa manca per il topLAVORI IN CORSO. Quest’anno la squadra ha sorpreso tutti: ora c’è da fare il salto di qualità

/Lor.Mos.

Cavani, comunque qualcuno che la palla – in qualche modo – la butti sempre dentro. I nomi dei candidati non mancano, e il calciomercato sta per entrare nel vivo. Senza dimenticare che Montella la prossima stagione potrà contare ap-pieno sul contributo di Giuseppe Rossi. E poi? Se ogni tifoso viola non può che apprezzare il gioco dell’Aeroplanino, c’è chi sostiene che qualche volta la palla in tribuna possa non essere un male. Essere meno “narcisi” spesso non vuol dire esse-re meno forti. E la Fiorentina lo è, e ancor più si spera che lo sarà. Forte. Fortissima.

Nessuno, se non altro per scaramanzia, vuol parlare

di obiettivi per la prossima stagione, ma in molti

sognano già. Anche di centrare il “bottino grosso”

Per la pubblicità su Il Reporterchiama il numero 055 68221 o contattaci su www.ilreporter.it

Quell’azzurro troppo poco... violaIL CASO. Nell’ultima lista dei convocati in Nazionale non c’erano giocatori di Montella

IL CT DELLA NAZIONALE CESARE PRANDELLI

Coverciano, sulla carta, dista soltanto pochi chilometri dallo stadio Franchi, ma per Viviano, Pasqual e Aquilani il Centro Tecnico sembra ancora lontano. Nella lista dei convocati in Nazionale nell’ultimo match di qualifi ca-

zione ai Mondiali, disputato lo scorso 26 marzo contro Malta, non fi gurava neanche un giocatore viola. Quando la Fiorentina, nella sua storia, ha dato 69 giocatori alla maglia azzurra. Restringendo il campo ai campionati del mondo, si può notare come dal 1934 ad oggi solo tre volte i nomi dei giocatori viola non abbiano fat-to parte del gruppo. Si ricordano Pandolfi ni, Albertosi, “Picchio”, Baggio, Toldo, Toni, solo per citarne alcuni. O l’indimenticabile terzetto Antognoni, Galli e Graziani, che nel 1982 alzò al cielo la Coppa del Mondo. Proprio uno di quei campioni del mondo, l’ex portiere viola Giovanni Galli, è stupito: “Viviano è sempre stato

nel giro”, afferma. Il portiere di Fiesole, dopo l’addio di Morgan De Sanctis alla porta azzurra, può intravedere uno spiraglio per la chiamata di Prandelli. “Mi augurerei che riconquistasse la Nazio-nale per meriti – spiega Galli – e non perché il secondo portiere smette di giocare”. In questi mesi Emiliano, tra i pali viola, si sta giocando non solo la possibilità di andare in Brasile nel 2014, ma anche la permanenza a Firenze. Dovrà convincere, oltre al ct az-zurro, i dirigenti della Fiorentina, Pradè in primis, di essere un por-tiere di alto livello, affi dabile tra i pali, e quindi di valere il prezzo del riscatto dal Palermo (7,5 milioni, anche se molto probabilmen-te sarà destinato a scendere). Proprio con le brutte prestazioni nella prima parte di stagione a Firenze, Viviano ha perso la Nazionale. Ma Prandelli l’aveva sempre visto di buon occhio, convocandolo due volte nei match di qualifi cazione contro Malta l’11 settembre e contro la Danimarca il 16 ottobre. “Mi dispiace che Pasqual sia fuori – continua Giovanni Galli – ritengo che potesse essere il mo-mento giusto per convocarlo: Manuel è un grande professionista

ed è tornato ai suoi livelli, forse anche di più. Di solito in Nazio-nale si portano sempre i migliori, ma facendo una certa program-mazione. I Mondiali sono il prossimo anno, non tra quattro anni”. Come dire che nel caso del capitano viola, sempre fuori dal gruppo azzurro nelle partite di qualifi cazione, sarà davvero diffi cile entrar-ci. Può invece incrociare ancora le dita Alberto Aquilani, tra gli undici schierati da Prandelli nell’amichevole contro l’Inghilterra del 15 agosto scorso: “Lo stesso Montella lo ha spronato a dare di più”. La continuità che Alberto cerca con la maglia viola, con cui alterna ottime prestazioni ad altre un po’ opache, potrebbe aprirgli anche le porte azzurre. Impossibile, poi, dimenticarsi di Giusep-pe Rossi: quando tornerà a essere il vero “Pepito”, per lui è già pronta una maglia da titolare, in un tridente offensivo completato dal tandem rossonero El Shaarawy-Balotelli. Non c’è insomma da disperare: mancano ancora la Confederation Cup e cinque partite di qualifi cazione prima del Mondiale 2014. Sperare di vedere un azzurro un po’ più viola non è un’utopia. Brasile, arriviamo.

Irene Delfi no

Il Mondiale brasiliano si avvicina e la speranza dei tifosi gigliati è quella di veder far parte della spedizione anche

qualche loro beniamino. Aspettando il ritorno di Pepito Rossi, occhi puntati sul “trio” Viviano, Aquilani e Pasqual

sport

PEPITO ROSSI, CHI LO AFFIANCHERÀ IN ATTACCO?

La serie A 2012/13 è ormai agli sgoc-cioli, e la Fiorentina ha sorpreso un po’ tutti. Alzi la mano chi, a inizio stagione, sperava che la rinnovatissima squadra

di Montella potesse giocare così fi n da subito. E allora, in vista della prossima stagione, tra i tifosi c’è già chi sogna di raggiungere obiettivi che – se non altro per scaramanzia – non si possono dire. Ma cosa manca per arrivare al top? Per diven-tare veramente grandi ci vuole continuità, cosa che forse è più mancata quest’anno alla Fioren-tina. Quella continuità tipica delle grandissime squadre, quelle che alla fi ne lottano per il bottino grosso. La Fiorentina è forte con le forti (vittorie con Milan, Lazio e Inter, per esempio), ma non è così “squadra” con le piccole. Troppi i punti persi. Soprattutto, ha pesato, in una delle tante fasi cruciali della stagione, la capacità di reagire dopo una sconfi tta inaspettata come quella col Pescara. Un super Perin, allora, spezzò i sogni di rimanere in scia alla Juventus. Un gennaio da incubo che ha gelato un’intera stagione. E questo nonostante un centrocampo che si è rivelato, par-tita dopo partita, fra i più forti d’Italia e probabil-mente non solo. Una striscia negativa – quella di gennaio – impensabile per una squadra che può contare su Aquilani, Pizarro e “re” Borja. E allo-ra cos’è mancato? L’esperienza di Montella nel gestire il momento “no” di Viviano, bruciando Neto, dice qualcuno. L’umiltà di portare a casa qualche punticino da trasferte come quella di Catania, Bologna e Cagliari. Una partita gioca-ta a porte chiuse da vincere, ma persa perché – sostengono altri – già con la testa allo scontro Champions col Milan. Chi vuol vincere sa che non è un modo di dire che tutte le partite sono uguali. E così da Cagliari la Fiorentina è tornata a mani vuote, per poi regalare ai tifosi una pre-stazione eroica nel turno successivo con i rosso-neri. Ma, forse, quello che serve maggiormente per arrivare in “altissimo” è una punta, un “vero” centravanti capace di sbloccare quelle partite che di sbloccarsi non ne vogliono sapere. Se non un

Si riparte da quella che per molti addetti ai la-vori è quasi da una certezza: le strade di Jo-Jo

e della Fiorentina sembrano destinate a separarsi a fine stagione. Ancora – ovviamente – non c’è nessuna certezza, ma un’offerta ritenuta congrua da parte di Manchester City o Arsenal potrebbe dare un’accelerata alla trattativa. Soldi che la so-cietà viola potrebbe reinvestire per comprare una punta vera da affiancare a Giuseppe Rossi. Tan-ti i nomi che vengono associati alla Fiorentina. Qualcuno arriva dal Sud America. Come quello di Ademilson: non un bomber di peso (è alto un metro e 70), ma con un senso del gol che ricorda un certo Di Natale. Classe 1994, l’attaccante si mise in mostra al Mondiale Under 17 del 2011, dove segnò cinque reti. Rapidissimo, attualmente l’erede di Luis Fabiano nel San Paolo, Ademilson è una scommessa che piacerebbe a Macia, ma forse un po’ meno a Pradè, che vorrebbe qual-cosa di più sicuro. In questo caso, ecco spuntare un altro nome, quello di un giocatore che ormai di esperienza in serie A ne ha da vendere. Stiamo

parlando del “vero” Tanque, non quello sbarcato a Firenze nella passata stagione. German Denis, 32 anni, non è più giovanissimo, ma quando è in forma fa reparto da solo. Nelle ultime stagioni a Bergamo l’attaccante argentino è esploso. Stori-ca, lo scorso aprile, la tripletta rifilata all’Inter, con tanto di pallone portato a casa a suggellare un’altra stagione vissuta da protagonista. Poi c’è lui, uno dei nomi destinati a diventare protagoni-sti nella sessione estiva del calciomercato: Pablo Osvaldo. Amato a Firenze per l’indimenticabile gol realizzato a Torino contro la Juventus, per lui si tratterebbe di un ritorno in riva all’Arno. A Roma quest’anno ha incontrato qualche dif-ficoltà, e lui vorrebbe giocare sempre anche per non perdere la fiducia di Prandelli nell’anno del Mondiale. Certo, non costa poco, ma con la ces-sione del montenegrino e un contratto spalmato in più anni l’affare si potrebbe chiudere. Anche perché lui, Osvaldo, non ha mai nascosto di ispi-rarsi a Batistuta. E questa, a Firenze, non è certo cosa da poco.

Promesse o certezze, le idee per l’attaccoCALCIOMERCATO. Le trattative entrano nel vivo: tanti i nomi sul tavolo

Lorenzo Mossani

Fiorentina, cosa manca per il topLAVORI IN CORSO. Quest’anno la squadra ha sorpreso tutti: ora c’è da fare il salto di qualità

/Lor.Mos.

Cavani, comunque qualcuno che la palla – in qualche modo – la butti sempre dentro. I nomi dei candidati non mancano, e il calciomercato sta per entrare nel vivo. Senza dimenticare che Montella la prossima stagione potrà contare ap-pieno sul contributo di Giuseppe Rossi. E poi? Se ogni tifoso viola non può che apprezzare il gioco dell’Aeroplanino, c’è chi sostiene che qualche volta la palla in tribuna possa non essere un male. Essere meno “narcisi” spesso non vuol dire esse-re meno forti. E la Fiorentina lo è, e ancor più si spera che lo sarà. Forte. Fortissima.

Nessuno, se non altro per scaramanzia, vuol parlare

di obiettivi per la prossima stagione, ma in molti

sognano già. Anche di centrare il “bottino grosso”

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Carine, simpatiche e con la passione per la palla ovale. Sono le ragazze del rugby toscano che quest’anno, tanto per iniziare, stanno giocando

la Coppa Italia a sette, la stessa disciplina che sarà presente, per gli uomini, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Queste “pioniere” so-gnano di unire le forze e creare una squadra di rugby a 15, come i maschi, e magari chiamarla “Granducato di Toscana” per arrivare, un gior-no, in Nazionale. Il girone toscano della Coppa Italia comprende le Allupins Prato, il Firenze Rugby 1931, le Ladies Empoli e le Etrusche Livorno. La squadra fi orentina è nata dall’ini-ziativa di due amici, Loredana Bencini, rugbi-sta, già in quota all’Empoli Rugby Ladies, e Giovanni D’Andria, e il progetto è stato subito accolto con entusiasmo e favore dalla dirigenza biancorossa. Loredana è la team manager, coa-diuvata dalla dirigente Daniela Righini. Molto chiare le idee dell’atleta gigliata sugli obietti-vi della squadra e della società: “Coinvolgere sempre più persone e avere sempre maggiore partecipazione, è questa la chiave per far cre-scere il movimento. Siamo un gruppo molto affi atato, con una grande consapevolezza di appartenere a una squadra, una caratteristica sicuramente propria del rugby. Ci siamo but-tate in quest’avventura e devo dire che ne è valsa la pena. Quest’anno – aggiunge – stiamo facendo la Coppa Italia Seven: magari, tra uno o due anni, potrebbe essere fattibile un cam-pionato a quindici”. Una passione precoce per uno sport ritenuto prettamente maschile carat-terizza la scelta rugbistica di Sara Damasceni, capitana del Firenze Rugby 1931. “Ho iniziato

Rugby, le ragazze della palla ovaleSimone Spadaro

LA REALTÀ. Carine, simpatiche e con la passione per uno sport ritenuto maschile: ecco chi sono

Se il Fotoamatore andrà in serie A sarà anche merito suo. Di Marco Mannucci,

classe ‘86, ex giocatore in B2 e B1 e oggi alle-natore in serie B del Fotoamatore.Così giovane e già allenatore?È un’esperienza bellissima, che mi permette di lavorare in società “sane” di cui condivido la fi losofi a. Certo, mi manca la carriera da gio-catore, ma questa è la migliore alternativa che potessi trovare.Ci sono differenze tra allenare una squadra maschile e una femminile?Per regolamento cambia la palla, le altre diffe-renze le creano gli allenatori. Io cerco di non

fare distinzioni di genere. Certo, nel maschile le prestazioni fi siche sono maggiori e di con-seguenza la spettacolarità, ma questo dipende anche dalla maggiore cura che si ha per queste squadre. Gli approcci possono essere diversi, ma devono coincidere gli obiettivi.E le differenze tra seguire una A2 e una B?Principalmente stanno nell’impostazione del lavoro, ma alla Florence si cerca di mantenere alto il livello. Siamo una società che non guar-da all’etichetta o al risultato, ma alla crescita di un gruppo a cui trasmettere passione e in-segnamenti basati sul lavoro in palestra e sui valori dello sport.

Un ex giocatore sulla panchina “rosa”BASKET. Marco Mannucci, classe ‘86, allena la squadra femminile del Fotoamatore in B

/Lor.Mos.

È nuovamente tempo di Mil-le Miglia, la mitica “Freccia

Rossa” che appassiona grandi e piccini lungo le vie delle città ita-liane, da Brescia a Roma e ritor-no, passando anche dalla Toscana e da Firenze. Il passaggio lungo le strade del capoluogo e della re-gione avverrà sabato 18 maggio. La Mille Miglia 2013 sarà una corsa per quattrocento “esempla-ri”. Una manifestazione che, attra-verso l’allargamento del numero dei partecipanti (fino allo scorso anno erano 375), punta a essere ancora più importante in ambito mondiale. “Abbiamo deciso di inserire venticinque macchine in una lista speciale per arricchire la qualità delle vetture al via – ha spiegato il presidente della Mille Miglia srl Roberto Gaburri – ma si stratta di auto straordinarie che conquisteranno il pubblico e che non potranno fare classifica. Sia-mo orgogliosi di avere al via 130 auto anteguerra, più dello scorso anno”. Rispetto al passato è cre-sciuto anche il numero di auto che effettivamente hanno corso la Mille Miglia storica, che sono passate da 58 a 76 esemplari. Tra i vip annunciati alla partenza spiccano i nomi di Matteo Mar-

zotto e Sebastian Coe, una vec-chia conoscenza di Firenze. Nel 1981 Coe stabilì i record mondia-li degli 800 metri, sia indoor che all’aperto. Quest’ultimo primato lo ottenne allo stadio Artemio Franchi (che aveva ancora la pista di atletica leggera intorno al cam-po) durante il meeting di Firenze, con il tempo di 1’41”73. Il suo record del mondo sugli 800 metri rimase imbattuto fino all’agosto del 1997. Per Coe, quindi, un gra-dito passaggio da una città che ha segnato la sua carriera. Ma anche molti altri nomi noti agli appas-sionati saranno presenti alla cor-sa.

LA CORSA. Il 18 maggio torna la “Freccia Rossa”

Mille Miglia, tra vip e motori

/Sim.Spa.

MARCO MANNUCCI

a 7 anni a Sesto Fiorentino – racconta – e fi no a 14 ho giocato in squadre miste. Poi, a 23 anni, mi si è riproposta l’occasione di tornare in campo. È un luogo comune dire che il rugby è solo uno sport maschile. È pieno di regole e la squadra diventa come una seconda famiglia”. Per Firenze questa è la prima stagione. “Erano anni che volevamo fare qualcosa del genere, ma eravamo in poche e senza sponsor. Siamo partite e di questo non posso che essere conten-ta – ammette – e vorrei che si appassionassero alle nostre gare anche i tifosi che seguono gli uomini. Essendo in sette giochiamo solo su metà campo, ma dal 2014 anche il rugby seven si giocherà a tutto campo. Intanto facciamo la Coppa Italia, ma vorremmo poi passare al campionato nazionale”. L’idea ge-nerale, per tutte, è quella di aumentare la notorietà della squadra e poi forma-re, anche con le ragazze di Prato, Empoli e Livorno, un’unica grande realtà da quindici giocatrici che possa arrivare (almeno) alla serie A2. Non sono certo ballerine: il rugby è uno sport di contatto e spesso queste ragazze giocano su terreni molto fangosi. Occorre dunque molta passione, ma quella sembra non mancare. E il movimento è ormai partito, in una disciplina che sta raccoglien-do sempre più consensi tra gli appassionati di sport.

sport

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24 Maggio 2013

Carine, simpatiche e con la passione per la palla ovale. Sono le ragazze del rugby toscano che quest’anno, tanto per iniziare, stanno giocando

la Coppa Italia a sette, la stessa disciplina che sarà presente, per gli uomini, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Queste “pioniere” so-gnano di unire le forze e creare una squadra di rugby a 15, come i maschi, e magari chiamarla “Granducato di Toscana” per arrivare, un gior-no, in Nazionale. Il girone toscano della Coppa Italia comprende le Allupins Prato, il Firenze Rugby 1931, le Ladies Empoli e le Etrusche Livorno. La squadra fi orentina è nata dall’ini-ziativa di due amici, Loredana Bencini, rugbi-sta, già in quota all’Empoli Rugby Ladies, e Giovanni D’Andria, e il progetto è stato subito accolto con entusiasmo e favore dalla dirigenza biancorossa. Loredana è la team manager, coa-diuvata dalla dirigente Daniela Righini. Molto chiare le idee dell’atleta gigliata sugli obietti-vi della squadra e della società: “Coinvolgere sempre più persone e avere sempre maggiore partecipazione, è questa la chiave per far cre-scere il movimento. Siamo un gruppo molto affi atato, con una grande consapevolezza di appartenere a una squadra, una caratteristica sicuramente propria del rugby. Ci siamo but-tate in quest’avventura e devo dire che ne è valsa la pena. Quest’anno – aggiunge – stiamo facendo la Coppa Italia Seven: magari, tra uno o due anni, potrebbe essere fattibile un cam-pionato a quindici”. Una passione precoce per uno sport ritenuto prettamente maschile carat-terizza la scelta rugbistica di Sara Damasceni, capitana del Firenze Rugby 1931. “Ho iniziato

Rugby, le ragazze della palla ovaleSimone Spadaro

LA REALTÀ. Carine, simpatiche e con la passione per uno sport ritenuto maschile: ecco chi sono

Se il Fotoamatore andrà in serie A sarà anche merito suo. Di Marco Mannucci,

classe ‘86, ex giocatore in B2 e B1 e oggi alle-natore in serie B del Fotoamatore.Così giovane e già allenatore?È un’esperienza bellissima, che mi permette di lavorare in società “sane” di cui condivido la fi losofi a. Certo, mi manca la carriera da gio-catore, ma questa è la migliore alternativa che potessi trovare.Ci sono differenze tra allenare una squadra maschile e una femminile?Per regolamento cambia la palla, le altre diffe-renze le creano gli allenatori. Io cerco di non

fare distinzioni di genere. Certo, nel maschile le prestazioni fi siche sono maggiori e di con-seguenza la spettacolarità, ma questo dipende anche dalla maggiore cura che si ha per queste squadre. Gli approcci possono essere diversi, ma devono coincidere gli obiettivi.E le differenze tra seguire una A2 e una B?Principalmente stanno nell’impostazione del lavoro, ma alla Florence si cerca di mantenere alto il livello. Siamo una società che non guar-da all’etichetta o al risultato, ma alla crescita di un gruppo a cui trasmettere passione e in-segnamenti basati sul lavoro in palestra e sui valori dello sport.

Un ex giocatore sulla panchina “rosa”BASKET. Marco Mannucci, classe ‘86, allena la squadra femminile del Fotoamatore in B

/Lor.Mos.

È nuovamente tempo di Mil-le Miglia, la mitica “Freccia

Rossa” che appassiona grandi e piccini lungo le vie delle città ita-liane, da Brescia a Roma e ritor-no, passando anche dalla Toscana e da Firenze. Il passaggio lungo le strade del capoluogo e della re-gione avverrà sabato 18 maggio. La Mille Miglia 2013 sarà una corsa per quattrocento “esempla-ri”. Una manifestazione che, attra-verso l’allargamento del numero dei partecipanti (fino allo scorso anno erano 375), punta a essere ancora più importante in ambito mondiale. “Abbiamo deciso di inserire venticinque macchine in una lista speciale per arricchire la qualità delle vetture al via – ha spiegato il presidente della Mille Miglia srl Roberto Gaburri – ma si stratta di auto straordinarie che conquisteranno il pubblico e che non potranno fare classifica. Sia-mo orgogliosi di avere al via 130 auto anteguerra, più dello scorso anno”. Rispetto al passato è cre-sciuto anche il numero di auto che effettivamente hanno corso la Mille Miglia storica, che sono passate da 58 a 76 esemplari. Tra i vip annunciati alla partenza spiccano i nomi di Matteo Mar-

zotto e Sebastian Coe, una vec-chia conoscenza di Firenze. Nel 1981 Coe stabilì i record mondia-li degli 800 metri, sia indoor che all’aperto. Quest’ultimo primato lo ottenne allo stadio Artemio Franchi (che aveva ancora la pista di atletica leggera intorno al cam-po) durante il meeting di Firenze, con il tempo di 1’41”73. Il suo record del mondo sugli 800 metri rimase imbattuto fino all’agosto del 1997. Per Coe, quindi, un gra-dito passaggio da una città che ha segnato la sua carriera. Ma anche molti altri nomi noti agli appas-sionati saranno presenti alla cor-sa.

LA CORSA. Il 18 maggio torna la “Freccia Rossa”

Mille Miglia, tra vip e motori

/Sim.Spa.

MARCO MANNUCCI

a 7 anni a Sesto Fiorentino – racconta – e fi no a 14 ho giocato in squadre miste. Poi, a 23 anni, mi si è riproposta l’occasione di tornare in campo. È un luogo comune dire che il rugby è solo uno sport maschile. È pieno di regole e la squadra diventa come una seconda famiglia”. Per Firenze questa è la prima stagione. “Erano anni che volevamo fare qualcosa del genere, ma eravamo in poche e senza sponsor. Siamo partite e di questo non posso che essere conten-ta – ammette – e vorrei che si appassionassero alle nostre gare anche i tifosi che seguono gli uomini. Essendo in sette giochiamo solo su metà campo, ma dal 2014 anche il rugby seven si giocherà a tutto campo. Intanto facciamo la Coppa Italia, ma vorremmo poi passare al campionato nazionale”. L’idea ge-nerale, per tutte, è quella di aumentare la notorietà della squadra e poi forma-re, anche con le ragazze di Prato, Empoli e Livorno, un’unica grande realtà da quindici giocatrici che possa arrivare (almeno) alla serie A2. Non sono certo ballerine: il rugby è uno sport di contatto e spesso queste ragazze giocano su terreni molto fangosi. Occorre dunque molta passione, ma quella sembra non mancare. E il movimento è ormai partito, in una disciplina che sta raccoglien-do sempre più consensi tra gli appassionati di sport.

sport

Manca ormai soltanto un mesetto all’inizio della nuova edizione del calcio storico fiorentino, e in via Assisi fervono i “preparati-

vi”. È proprio qua, sul campo del quartiere 4, che si allenano da anni i Rossi di Santa Ma-ria Novella, impegnati più che mai, in questi giorni, a preparare l’importante appuntamento che, come da tradizione, sarà “celebrato” a giugno sulla sabbia di piazza Santa Croce. La data segnata sul calendario è quella del 15 giu-gno, quando è in programma la partita contro i Bianchi. A inaugurare il torneo 2013 saran-no infatti proprio i Rossi, che se la vedranno contro la squadra di Santo Spirito, detentrice del titolo e pronta a difenderlo con tutte le sue forze sul campo di Santa Croce. L’altra parti-ta, che si svolgerà il giorno successivo, vedrà opposti gli Azzurri di Santa Croce ai Verdi di San Giovanni: gli accoppiamenti sono l’esito del sorteggio effettuato come da tradizione la mattina di Pasqua in occasione dello scoppio del carro in piazza Duomo. La finale del tor-neo, come sempre, sarà il 24 giugno, giorno di San Giovanni, patrono della città. Quest’anno, inoltre, il 14 giugno è in programma anche un’esibizione delle “vecchie glorie” del calcio storico fiorentino. I Rossi dovranno per prima cosa far dimenticare ai loro tifosi la sconfitta subita lo scorso anno contro gli Azzurri, con il tabellone alla fine della partita segnava un pesante undici a zero per i colori di Santa Croce. Perché questo avvenga, la squadra si allena duramente ormai da tempo e nemme-no le avverse condizioni meteorologiche dei mesi scorsi hanno modificato le intense tabel-

In via Assisi, pensando a Santa CroceCALCIO STORICO. I Rossi di Santa Maria Novella si allenano sul campo del quartiere 4

Carlo Marrone

le di allenamento preparate dagli allenatori Stefano Bartolini e Gilberto Corradeschi. “Il nostro segreto – spiega Gerry Ardito, dirigen-te della formazione – è il fatto che viviamo il calcio storico nell’arco di tutto l’anno. Non ci sono periodi di interruzione, non ci sono sta-gioni morte. Grazie al forte supporto di tutto il quartiere, e soprattutto all’esistenza del-la pugilistica Isolotto come parte integrante della nostra società, riusciamo a coinvolgere settimanalmente decine e decine di ragazzi, soprattutto giovani, sempre più giovani. La nostra filosofia – continua – è rendere parte-cipe il quartiere a questo sport al fine di com-battere l’isolamento giovanile, per regalare ai ragazzi i veri valori dell’agonismo, come se il calcio storico fosse una scuola di vita”. Così non mancano i giovani di prospettiva, molti dei quali provenienti proprio dal mon-do della boxe. La vittoria, ai Rossi, manca ormai da troppo tempo, ma secondo Ardito “quest’anno sarà tutta un’altra storia: la squa-dra si sta allenando intensamente e i risultati ci saranno”. Tra le pedine storiche della rosa dei Rossi ci sono Dario Putrone, Riccardo Lo Bue, Andrea Picone e i fratelli Lopez. E chissà che quest’anno tutti gli sforzi fatti sul campo d’allenamento di via Assisi non diano i loro frutti nell’arena di piazza Santa Croce, dove i ragazzi di Santa Maria Novella potranno con-tare anche sull’appoggio del quartiere 4, che li ha adottati con tanto entusiasmo.

La squadra lavora duramente da tempo per presentarsi all’appuntamento

di giugno nel migliore dei modi e riscattare così la sconfitta del 2012: la prima

partita è in programma contro i Bianchi. “Quest’anno sarà tutta un’altra storia”

sport nel quartiere

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L’Europa fa tappa a Firenze. Proprio così, perché nell’Anno europeo dei cittadini sbarca nel capoluogo tosca-no la seconda edizione del Festival

d’Europa (dal 7 al 12 maggio), un evento di rilievo internazionale promosso dalle maggiori istituzio-ni europee, nazionali e regionali. Obiettivo della manifestazione è incoraggiare e sostenere la par-tecipazione democratica dei cittadini dell’Unione Europea. Prestigiose location cittadine – da Palaz-zo Vecchio all’auditorium di Sant’Apollonia, da Palazzo Medici Riccardi alle Murate – ospiteran-no convegni, seminari, workshop e spettacoli dal vivo che coinvolgeranno istituzioni accademiche, centri di ricerca, osservatori politici e associazioni culturali del panorama nazionale e internazionale. Momento centrale nel programma del Festival d’Europa, la conferenza internazionale “The State of the Union”, che si svolgerà giovedì 9 maggio nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palaz-zo Vecchio. The State of the Union vedrà la parte-cipazione di fi gure di primo piano della politica, dell’economia e del mondo della ricerca europei. Tra gli ospiti più attesi José Manuel Barroso, presi-dente della Commissione Europea, Laura Boldri-ni, presidente della Camera dei Deputati, Emma Bonino, ex vicepresidente del Senato, Cecilia Malmström, commissaria europea, Emma Mar-cegaglia, amministratore delegato di Marcegaglia Spa, Mario Monti, Rosen Plevneliev, presidente della Repubblica di Bulgaria e Manuel Valls, mini-stro degli Interni francese. E, per chi ai grandi temi è interessato ma vuole anche una città viva e pul-sante, ecco arrivare la “Notte blu”, full immersion di appuntamenti in programma dalle 16 di sabato 11 alle 19 di domenica 12. Ventisette ore (una per ogni Paese membro) dedicate all’Europa, che par-tiranno con una maratona musicale in piazza della Repubblica e passeranno per una serie di eventi, tra cui la rievocazione storica dell’arrivo di Carlo VIII in città, le visite guidate in Palazzo Vecchio a cura dell’associazione Museo dei ragazzi e il simpati-co Bandierai Day in piazza Santa Maria Novella, dove gli esperti sbandieratori fi orentini insegne-ranno i primi trucchi da conoscere per maneggia-

re una bandiera e far rullare un tamburo. Grande entusiasmo, poi, per il ritorno di “All’improvviso Dante, 100 canti per Firenze”, che trasformerà per cinque ore il centro storico della città nel palco di una grande performance popolare, rendendo ogni passante uno spettatore. Tante le attività all’interno della biblioteca delle Oblate, che ospiterà la mo-stra RiartEco, il reading “Da Zeus a Nilla Pizzi. I miti di Europa” e la cerimonia di premiazione del concorso letterario “Mara Cassigoli”, con ospite

d’onore Dacia Maraini. Per i più piccoli, alle Obla-te, gli appuntamenti da non perdere sono invece la lettura animata “Amerigo Vespucci. Dall’Arno all’oceano”, il laboratorio “Come nasce un’illu-strazione” e l’iniziativa “Educare ai diritti”, a cura del comitato provinciale Unicef Firenze. In largo Annigoni da segnalare lo spettacolo “Il gioco del mondo” e le attività del Circo tascabile, mentre all’Osservatorio Astrofi sico di Arcetri torna l’ap-puntamento dell’open day per gli under 15.

Caterina Gentileschi

LA KERMESSE/1. Dal 7 al 12 di questo mese torna il festival, alla sua seconda edizione

Cinque giorni nel segno dell’EuropaUna serie di incontri e una conferenza internazionale a cui parteciperanno

anche i presidenti della Commissione José Manuel Barroso e della Camera

Laura Boldrini, oltre al ministro degli interni francese. E in più una notte lunga

ventisette ore, per ricordarsi che il vecchio continente ha ancora molto da dire Perdersi nel viaggio delle contamina-zioni tra futuro, passato e presente,

tra occasioni di svago e di business, tra artigiani e nuovi designer, tra made in Italy e prodotti internazionali. Mostre, workshop, esposizioni, conferenze, spa-zi dedicati ai giovani talenti, attenzione puntata al valore sociale, l’immancabile presenza del mondo digitale, l’intercultu-ralità che la farà da padrona, musica, ape-ritivi, contaminazioni ed eventi imperdi-bili. Di cosa si tratta? È presto detto, è la “Florence design week”, che invaderà pacificamente la città dal 20 al 26 mag-gio. “Crossing people”, questo il tema del festival dedicato al disegno industria-le, dove si incontrano e si confrontano graphic, visual, industrial, fashion, inte-rior, music and food design. L’inaugura-zione del festival è prevista il 20 maggio alle 17 nella sala Brunelleschi del Pala-gio di Parte Guelfa, in occasione della quale verrà consegnato anche il premio del concorso “Design Win Make”, con-test che premia creatività e innovazione, ideato da MakeTank, marketplace di di-gital maker e nuovi designer in collabo-razione con Arredativo.it, web magazine di arredamento e design. Tra gli appun-tamenti in programma una cena in chia-ve surrealista ispirata a Salvador Dalì e proposta dal progetto www.sensoriums.org, una serie di incontri come “Chromo Sapiens, l’evoluzione del colore nell’ar-chitettura e nel design” all’archivio di Stato (che oltre alla conferenza promuo-ve innovative creazioni di giovani de-signer internazionali e la mostra “A tre dimensioni – modelli di Architettura dai fondi dell’Archivio di Stato di Firenze”), ma anche esposizioni trasversali come quelle negli eleganti spazi di Palazzo Borghese e del Grand hotel Minerva ed esperienze interattive al complesso delle Murate, dove workshop, speed dinners, esposizioni culturali e intrattenimento si alterneranno, tra business sostenibile e cultura digitale in collaborazione con FabLab e ToscanaIN. Uno sguardo verrà lanciato anche oltre i confini del Bel Pae-se, con un occhio a Brasile, Russia, Stati Uniti, Taiwan, Spagna, Gran Bretagna, Danimarca e Cina, per ritrovarsi nei vari luoghi del Festival e dove, nell’espres-sione del proprio modo di fare design, si ritrova l’espressione della propria, pro-fonda cultura.

LA KERMESSE/2

Mille eventi, un’unica Florence design week

Spegne le sue prime diciassette candeline “O fl os colende”, rassegna musicale che si è conquistata un sempre crescente apprezzamen-

to di pubblico e critica. Un successo raggiunto grazie alla suggestiva bellezza del Duomo di Firenze, location dei concerti (a ingresso libe-ro), alla particolarità delle proposte musicali e all’autorevolezza degli interpreti, garantite – fi n dalla prima edizione della manifestazione – dalle cure artistiche di Gabriele Giacomelli. A guidare O fl os colende è anche l’intento di recuperare un patrimonio musicale dimenticato e di grande valore spirituale, non di rado legato alla storia culturale fi orentina, per dare così un signifi cativo contributo alla valorizzazione del patrimonio artistico (monumentale e archivistico) di competenza dell’Opera del Duomo. Il fi ore all’occhiello del mese di maggio (per una manifestazione che andrà avanti fi no all’inizio di settembre) sarà l’appuntamento con Naji Hakim, che si esibirà il 23. Il secondo ap-puntamento della kermesse è ideato per far ammirare al pubblico lo spettacolare, grande organo Vincenzo Mascioni del Duomo di Firen-

ze, con le sua voce spiccatamente sinfonica e la sua potenza sonora di ben settemila canne, tornato a suonare con pieno successo grazie pro-prio a O fl os colende. La galleria dei grandi maestri (da Jean Guilou a Klemens Schnorr) che si sono avvicendati alle tastiere del Mascioni, strumento unico in Italia e fra i pochissimi del genere al mondo, acco-glie stavolta il musicista libanese di nascita ma francese di formazione, organista nella chiesa della Trinité di Parigi come successore di Oli-vier Messiaen, interprete pluripremiato e lui stesso autore di diverse composizioni. E sono proprio alcune sue partiture, ispirate dai canti gregoriani e da antichi canti religiosi, a segnare il programma della serata, assieme a Bach e Franck, per una panoramica su autori-orga-nisti dell’epoca contemporanea, barocca e romantica. Ma Naij Hakim è anche uno dei più rinomati virtuosi dell’improvvisazione all’organo, antica arte che il maestro farà rivivere nella proposta di una serie di elaborazioni su un tema musicale proposto dal pubblico al termine del concerto.

I virtuosismi del franco-libanese HakimIN DUOMO. La rassegna “O Flos colende” si avvia verso i primi vent’anni. Di musica

/B.B.

/B.B.

E se i profumi di Boboli non dovessero basta-re, in un altro dei più bei giardini fiorentini

torna “Artigianato e Palazzo”, mostra delle mi-gliori botteghe artigiane fiorentine e non solo. L’appuntamento è fissato nello splendido giardi-no seicentesco di Palazzo Corsini da giovedì 16 a domenica 19 maggio, con la novità di due aper-ture serali straordinarie fino alle 22.30 di venerdì 17 e sabato 18. L’ppuntamento con la maestria di oltre ottanta maestri artigiani italiani e stranieri è un’occasione per ammirare dal vivo manufatti realizzati con movimenti meticolosi ed elegan-ti, curando ogni minimo dettaglio. Lungo i viali fioriti e le antiche limonaie si potranno trovare

riuniti i rappresentanti degli antichi mestieri tra cui la Moleria Locchi, bottega artigiana famosa in tutto il mondo per la maestria con cui lavora vetro e cristalli fin dall’800; la designer Emy Pe-trini, che realizza installazioni con foglie, rami e fiori freschi che raccoglie personalmente nei boschi e nelle campagne lucchesi; il Consorzio del Cappello, con la manualità e la fantasia del-le sue modiste; la scuola di Oreficeria Le Arti Orafe, con la freschezza delle creazioni dei gio-vani artisti e quelle di stampo rinascimentale di Paolo Penko. E ancora Lorenzo Villoresi con i suoi profumi ed essenze, Mazzanti Piume labo-ratorio artigianale specializzato in eccentriche

decorazioni di piume e fiori artificiali, Tommaso De Carlo con i suoi lavori di decorazione, frutto di una continua ricerca di forme e applicazioni, l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella e la Tappezzeria Magnolfi, che restaura mobili imbottiti con la tecnica tradizionale dei doppi ripieni con crine, vegetale e molle legate. Inoltre, nell’Orto delle Monache e nella Limo-naia Piccola, sarà riunita una nuova selezione di artigiani scelti da OmA, Osservatorio dei Me-stieri d’Arte e, nel pomeriggio di mercoledì 15, durante la preview, si svolgerà un’asta benefica per raccogliere fondi destinati al Progetto Itaca. Per info: www.artigianatoepalazzo.it.

L’artigiano prende casa in limonaiaGIARDINI/2. Da Firenze e non solo, in arrivo i migliori professionisti della manualità

/C.G.

Cosa succede se un bel giorno ci si imbatte in un giardino fi orito, all’interno di una limonaia che racconta storie di prodotti naturali

e antichi speziali? Succede che ci si trova nel bel mezzo de “I profumi di Boboli”, mani-festazione arrivata alla sua settima edizione e che, dal 16 al 19 maggio, porta nell’Orto della Botanica inferiore del giardino gran-ducale il meglio della manifattura artistica legata all’universo botanico. La manifesta-zione è l’unica mostra-mercato ad aver mai preso vita all’interno del giardino di Boboli, nei suoi oltre quattrocento anni di storia. La collocazione scelta, ovvero l’Orto della Bo-tanica inferiore, è legata a doppio fi lo con la storia del luogo. Sembra infatti che in origi-ne, in questo preciso posto, esistesse un edi-fi cio adibito a spezieria, distrutto sul fi nire del Settecento, dove presumibilmente con i fi ori del giardino gli antichi profumieri ed erboristi distillavano profumi e balsami me-dicamentosi. Candele, profumi per il corpo e per l’ambiente, essenze naturali, infusi e tè selezionati, ma anche pubblicazioni ad hoc e prodotti realizzati con l’olio d’oliva e le sue componenti essenziali, questi sono i prodotti che la faranno da padrona nella quattro giorni

dedicata al profumo e ai suoi parenti più vi-cini. L’edizione 2013 si avvale del patrocinio di due realtà istituzionali di grande prestigio: l’Unesco, la cui direzione di Firenze è stata particolarmente colpita dall’aspetto cultura-le e sociale della manifestazione, e l’Istituto Agronomico per l’Oltremare, presente in mo-stra non solo con i progetti di sviluppo agro-nomico in corso in vari territori d’oltremare (Mali, Burkina Fasu, Pakistan, Guatemala), ma anche con una selezione di piante tropi-cali rare dalle quali si estraggono olii essen-ziali e fragranze che appartengono all’Orto Botanico dell’Istituto. Special guest l’Istituto Farmaceutico Militare, la cui sede di Firenze è l’unica in Italia e dal cui laboratorio, oltre a farmaci specifi ci, escono storici prodotti di cosmesi e ricerca alimentare. A fi anco delle presenze divenute ormai “di casa”, new entry originali e di alto profi lo qualitativo: il “Pro-fumo di Boboli”, fragranza agrumata creata per l’occasione, la linea di prodotti su formu-lazione dei ricettari della cosmesi veneziana del XV secolo, la ricerca di tessuti etnici a motivo fl oreale, i saponi naturali prodotti con antichi stampi, i prodotti naturali all’olio di oliva delle colline toscane e quelli all’olio di Aleppo.

Il parco più profumato della cittàBarbara Biondi

GIARDINI/1. Dal 16 al 19, a Boboli, la mostra-mercato nell’Orto della Botanica inferiore

È tornata la primavera a Firenze, portando con sé aria di rinascita. Ma non solo: fino

al 18 agosto, Palazzo Strozzi ha deciso di ce-lebrare la nuova stagione con una rassegna di 140 capolavori della scultura e della pittura raccolti nella mostra “La Primavera del Rina-scimento. La scultura e le arti a Firenze 1400-1460”. L’esposizione, realizzata in collabora-zione con il Museo del Louvre – dove le opere saranno esposte dal 26 settembre al 6 gennaio 2014 – a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi e Marc Bormand, rappresenta un vero e proprio viaggio nell’età del cambiamento, suddiviso in dieci sezioni, partendo dalla scultura degli albori del ‘400, scultura che per prima si è fat-ta interprete del Rinascimento, andando poi a influenzare tutte le altre arti. Saranno le opere del Ghiberti, di Donatello, Nanni di Banco, Luca della Robbia, Nanni di Bartolo, Agosti-no di Duccio, Michelozzo, Mino da Fiesole,

La primavera? Splende sul Rinascimento fi orentinoL’INIZIATIVA. A Palazzo Strozzi l’esposizione che raduna alcuni dei capolavori realizzati nel Quattrocento

FILIPPO LIPPI, MADONNA DELL’UMILTÀ

cultura

Desiderio da Settignano e i dipinti di Masac-cio, Paolo Uccello, Andrea Castagno e Filippo Lippi a parlare e sottolineare come la scultu-ra sia stata il faro per la nascita e lo sviluppo del linguaggio rinascimentale, nonché vetrina di bellezza per una Firenze che si propose al mondo non solo come la “nuova Roma”, ma anche come la “nuova Gerusalemme”, con un primato artistico riflesso della bontà del suo governo repubblicano e di una società unita dalla solidarietà e dal sentimento cristiano. La mostra è promossa e organizzata dalla Fonda-zione Palazzo Strozzi, dal Museo del Louvre, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza per il Polo Museale del-la città di Firenze e dal Museo Nazionale del Bargello, con la partecipazione del Comune e della Provincia di Firenze, della Regione To-scana, della Camera di Commercio e dell’As-sociazione Partners Palazzo Strozzi.

Un’accurata selezione di produttori di essenze,

saponi naturali, fragranze esclusive e tessuti

speciali si è data appuntamento nell’antica area

dove lavoravano gli speziali della corte medicea

/C.N.

L’Europa fa tappa a Firenze. Proprio così, perché nell’Anno europeo dei cittadini sbarca nel capoluogo tosca-no la seconda edizione del Festival

d’Europa (dal 7 al 12 maggio), un evento di rilievo internazionale promosso dalle maggiori istituzio-ni europee, nazionali e regionali. Obiettivo della manifestazione è incoraggiare e sostenere la par-tecipazione democratica dei cittadini dell’Unione Europea. Prestigiose location cittadine – da Palaz-zo Vecchio all’auditorium di Sant’Apollonia, da Palazzo Medici Riccardi alle Murate – ospiteran-no convegni, seminari, workshop e spettacoli dal vivo che coinvolgeranno istituzioni accademiche, centri di ricerca, osservatori politici e associazioni culturali del panorama nazionale e internazionale. Momento centrale nel programma del Festival d’Europa, la conferenza internazionale “The State of the Union”, che si svolgerà giovedì 9 maggio nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palaz-zo Vecchio. The State of the Union vedrà la parte-cipazione di fi gure di primo piano della politica, dell’economia e del mondo della ricerca europei. Tra gli ospiti più attesi José Manuel Barroso, presi-dente della Commissione Europea, Laura Boldri-ni, presidente della Camera dei Deputati, Emma Bonino, ex vicepresidente del Senato, Cecilia Malmström, commissaria europea, Emma Mar-cegaglia, amministratore delegato di Marcegaglia Spa, Mario Monti, Rosen Plevneliev, presidente della Repubblica di Bulgaria e Manuel Valls, mini-stro degli Interni francese. E, per chi ai grandi temi è interessato ma vuole anche una città viva e pul-sante, ecco arrivare la “Notte blu”, full immersion di appuntamenti in programma dalle 16 di sabato 11 alle 19 di domenica 12. Ventisette ore (una per ogni Paese membro) dedicate all’Europa, che par-tiranno con una maratona musicale in piazza della Repubblica e passeranno per una serie di eventi, tra cui la rievocazione storica dell’arrivo di Carlo VIII in città, le visite guidate in Palazzo Vecchio a cura dell’associazione Museo dei ragazzi e il simpati-co Bandierai Day in piazza Santa Maria Novella, dove gli esperti sbandieratori fi orentini insegne-ranno i primi trucchi da conoscere per maneggia-

re una bandiera e far rullare un tamburo. Grande entusiasmo, poi, per il ritorno di “All’improvviso Dante, 100 canti per Firenze”, che trasformerà per cinque ore il centro storico della città nel palco di una grande performance popolare, rendendo ogni passante uno spettatore. Tante le attività all’interno della biblioteca delle Oblate, che ospiterà la mo-stra RiartEco, il reading “Da Zeus a Nilla Pizzi. I miti di Europa” e la cerimonia di premiazione del concorso letterario “Mara Cassigoli”, con ospite

d’onore Dacia Maraini. Per i più piccoli, alle Obla-te, gli appuntamenti da non perdere sono invece la lettura animata “Amerigo Vespucci. Dall’Arno all’oceano”, il laboratorio “Come nasce un’illu-strazione” e l’iniziativa “Educare ai diritti”, a cura del comitato provinciale Unicef Firenze. In largo Annigoni da segnalare lo spettacolo “Il gioco del mondo” e le attività del Circo tascabile, mentre all’Osservatorio Astrofi sico di Arcetri torna l’ap-puntamento dell’open day per gli under 15.

Caterina Gentileschi

LA KERMESSE/1. Dal 7 al 12 di questo mese torna il festival, alla sua seconda edizione

Cinque giorni nel segno dell’EuropaUna serie di incontri e una conferenza internazionale a cui parteciperanno

anche i presidenti della Commissione José Manuel Barroso e della Camera

Laura Boldrini, oltre al ministro degli interni francese. E in più una notte lunga

ventisette ore, per ricordarsi che il vecchio continente ha ancora molto da dire Perdersi nel viaggio delle contamina-zioni tra futuro, passato e presente,

tra occasioni di svago e di business, tra artigiani e nuovi designer, tra made in Italy e prodotti internazionali. Mostre, workshop, esposizioni, conferenze, spa-zi dedicati ai giovani talenti, attenzione puntata al valore sociale, l’immancabile presenza del mondo digitale, l’intercultu-ralità che la farà da padrona, musica, ape-ritivi, contaminazioni ed eventi imperdi-bili. Di cosa si tratta? È presto detto, è la “Florence design week”, che invaderà pacificamente la città dal 20 al 26 mag-gio. “Crossing people”, questo il tema del festival dedicato al disegno industria-le, dove si incontrano e si confrontano graphic, visual, industrial, fashion, inte-rior, music and food design. L’inaugura-zione del festival è prevista il 20 maggio alle 17 nella sala Brunelleschi del Pala-gio di Parte Guelfa, in occasione della quale verrà consegnato anche il premio del concorso “Design Win Make”, con-test che premia creatività e innovazione, ideato da MakeTank, marketplace di di-gital maker e nuovi designer in collabo-razione con Arredativo.it, web magazine di arredamento e design. Tra gli appun-tamenti in programma una cena in chia-ve surrealista ispirata a Salvador Dalì e proposta dal progetto www.sensoriums.org, una serie di incontri come “Chromo Sapiens, l’evoluzione del colore nell’ar-chitettura e nel design” all’archivio di Stato (che oltre alla conferenza promuo-ve innovative creazioni di giovani de-signer internazionali e la mostra “A tre dimensioni – modelli di Architettura dai fondi dell’Archivio di Stato di Firenze”), ma anche esposizioni trasversali come quelle negli eleganti spazi di Palazzo Borghese e del Grand hotel Minerva ed esperienze interattive al complesso delle Murate, dove workshop, speed dinners, esposizioni culturali e intrattenimento si alterneranno, tra business sostenibile e cultura digitale in collaborazione con FabLab e ToscanaIN. Uno sguardo verrà lanciato anche oltre i confini del Bel Pae-se, con un occhio a Brasile, Russia, Stati Uniti, Taiwan, Spagna, Gran Bretagna, Danimarca e Cina, per ritrovarsi nei vari luoghi del Festival e dove, nell’espres-sione del proprio modo di fare design, si ritrova l’espressione della propria, pro-fonda cultura.

LA KERMESSE/2

Mille eventi, un’unica Florence design week

Spegne le sue prime diciassette candeline “O fl os colende”, rassegna musicale che si è conquistata un sempre crescente apprezzamen-

to di pubblico e critica. Un successo raggiunto grazie alla suggestiva bellezza del Duomo di Firenze, location dei concerti (a ingresso libe-ro), alla particolarità delle proposte musicali e all’autorevolezza degli interpreti, garantite – fi n dalla prima edizione della manifestazione – dalle cure artistiche di Gabriele Giacomelli. A guidare O fl os colende è anche l’intento di recuperare un patrimonio musicale dimenticato e di grande valore spirituale, non di rado legato alla storia culturale fi orentina, per dare così un signifi cativo contributo alla valorizzazione del patrimonio artistico (monumentale e archivistico) di competenza dell’Opera del Duomo. Il fi ore all’occhiello del mese di maggio (per una manifestazione che andrà avanti fi no all’inizio di settembre) sarà l’appuntamento con Naji Hakim, che si esibirà il 23. Il secondo ap-puntamento della kermesse è ideato per far ammirare al pubblico lo spettacolare, grande organo Vincenzo Mascioni del Duomo di Firen-

ze, con le sua voce spiccatamente sinfonica e la sua potenza sonora di ben settemila canne, tornato a suonare con pieno successo grazie pro-prio a O fl os colende. La galleria dei grandi maestri (da Jean Guilou a Klemens Schnorr) che si sono avvicendati alle tastiere del Mascioni, strumento unico in Italia e fra i pochissimi del genere al mondo, acco-glie stavolta il musicista libanese di nascita ma francese di formazione, organista nella chiesa della Trinité di Parigi come successore di Oli-vier Messiaen, interprete pluripremiato e lui stesso autore di diverse composizioni. E sono proprio alcune sue partiture, ispirate dai canti gregoriani e da antichi canti religiosi, a segnare il programma della serata, assieme a Bach e Franck, per una panoramica su autori-orga-nisti dell’epoca contemporanea, barocca e romantica. Ma Naij Hakim è anche uno dei più rinomati virtuosi dell’improvvisazione all’organo, antica arte che il maestro farà rivivere nella proposta di una serie di elaborazioni su un tema musicale proposto dal pubblico al termine del concerto.

I virtuosismi del franco-libanese HakimIN DUOMO. La rassegna “O Flos colende” si avvia verso i primi vent’anni. Di musica

/B.B.

/B.B.

E se i profumi di Boboli non dovessero basta-re, in un altro dei più bei giardini fiorentini

torna “Artigianato e Palazzo”, mostra delle mi-gliori botteghe artigiane fiorentine e non solo. L’appuntamento è fissato nello splendido giardi-no seicentesco di Palazzo Corsini da giovedì 16 a domenica 19 maggio, con la novità di due aper-ture serali straordinarie fino alle 22.30 di venerdì 17 e sabato 18. L’ppuntamento con la maestria di oltre ottanta maestri artigiani italiani e stranieri è un’occasione per ammirare dal vivo manufatti realizzati con movimenti meticolosi ed elegan-ti, curando ogni minimo dettaglio. Lungo i viali fioriti e le antiche limonaie si potranno trovare

riuniti i rappresentanti degli antichi mestieri tra cui la Moleria Locchi, bottega artigiana famosa in tutto il mondo per la maestria con cui lavora vetro e cristalli fin dall’800; la designer Emy Pe-trini, che realizza installazioni con foglie, rami e fiori freschi che raccoglie personalmente nei boschi e nelle campagne lucchesi; il Consorzio del Cappello, con la manualità e la fantasia del-le sue modiste; la scuola di Oreficeria Le Arti Orafe, con la freschezza delle creazioni dei gio-vani artisti e quelle di stampo rinascimentale di Paolo Penko. E ancora Lorenzo Villoresi con i suoi profumi ed essenze, Mazzanti Piume labo-ratorio artigianale specializzato in eccentriche

decorazioni di piume e fiori artificiali, Tommaso De Carlo con i suoi lavori di decorazione, frutto di una continua ricerca di forme e applicazioni, l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella e la Tappezzeria Magnolfi, che restaura mobili imbottiti con la tecnica tradizionale dei doppi ripieni con crine, vegetale e molle legate. Inoltre, nell’Orto delle Monache e nella Limo-naia Piccola, sarà riunita una nuova selezione di artigiani scelti da OmA, Osservatorio dei Me-stieri d’Arte e, nel pomeriggio di mercoledì 15, durante la preview, si svolgerà un’asta benefica per raccogliere fondi destinati al Progetto Itaca. Per info: www.artigianatoepalazzo.it.

L’artigiano prende casa in limonaiaGIARDINI/2. Da Firenze e non solo, in arrivo i migliori professionisti della manualità

/C.G.

Cosa succede se un bel giorno ci si imbatte in un giardino fi orito, all’interno di una limonaia che racconta storie di prodotti naturali

e antichi speziali? Succede che ci si trova nel bel mezzo de “I profumi di Boboli”, mani-festazione arrivata alla sua settima edizione e che, dal 16 al 19 maggio, porta nell’Orto della Botanica inferiore del giardino gran-ducale il meglio della manifattura artistica legata all’universo botanico. La manifesta-zione è l’unica mostra-mercato ad aver mai preso vita all’interno del giardino di Boboli, nei suoi oltre quattrocento anni di storia. La collocazione scelta, ovvero l’Orto della Bo-tanica inferiore, è legata a doppio fi lo con la storia del luogo. Sembra infatti che in origi-ne, in questo preciso posto, esistesse un edi-fi cio adibito a spezieria, distrutto sul fi nire del Settecento, dove presumibilmente con i fi ori del giardino gli antichi profumieri ed erboristi distillavano profumi e balsami me-dicamentosi. Candele, profumi per il corpo e per l’ambiente, essenze naturali, infusi e tè selezionati, ma anche pubblicazioni ad hoc e prodotti realizzati con l’olio d’oliva e le sue componenti essenziali, questi sono i prodotti che la faranno da padrona nella quattro giorni

dedicata al profumo e ai suoi parenti più vi-cini. L’edizione 2013 si avvale del patrocinio di due realtà istituzionali di grande prestigio: l’Unesco, la cui direzione di Firenze è stata particolarmente colpita dall’aspetto cultura-le e sociale della manifestazione, e l’Istituto Agronomico per l’Oltremare, presente in mo-stra non solo con i progetti di sviluppo agro-nomico in corso in vari territori d’oltremare (Mali, Burkina Fasu, Pakistan, Guatemala), ma anche con una selezione di piante tropi-cali rare dalle quali si estraggono olii essen-ziali e fragranze che appartengono all’Orto Botanico dell’Istituto. Special guest l’Istituto Farmaceutico Militare, la cui sede di Firenze è l’unica in Italia e dal cui laboratorio, oltre a farmaci specifi ci, escono storici prodotti di cosmesi e ricerca alimentare. A fi anco delle presenze divenute ormai “di casa”, new entry originali e di alto profi lo qualitativo: il “Pro-fumo di Boboli”, fragranza agrumata creata per l’occasione, la linea di prodotti su formu-lazione dei ricettari della cosmesi veneziana del XV secolo, la ricerca di tessuti etnici a motivo fl oreale, i saponi naturali prodotti con antichi stampi, i prodotti naturali all’olio di oliva delle colline toscane e quelli all’olio di Aleppo.

Il parco più profumato della cittàBarbara Biondi

GIARDINI/1. Dal 16 al 19, a Boboli, la mostra-mercato nell’Orto della Botanica inferiore

È tornata la primavera a Firenze, portando con sé aria di rinascita. Ma non solo: fino

al 18 agosto, Palazzo Strozzi ha deciso di ce-lebrare la nuova stagione con una rassegna di 140 capolavori della scultura e della pittura raccolti nella mostra “La Primavera del Rina-scimento. La scultura e le arti a Firenze 1400-1460”. L’esposizione, realizzata in collabora-zione con il Museo del Louvre – dove le opere saranno esposte dal 26 settembre al 6 gennaio 2014 – a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi e Marc Bormand, rappresenta un vero e proprio viaggio nell’età del cambiamento, suddiviso in dieci sezioni, partendo dalla scultura degli albori del ‘400, scultura che per prima si è fat-ta interprete del Rinascimento, andando poi a influenzare tutte le altre arti. Saranno le opere del Ghiberti, di Donatello, Nanni di Banco, Luca della Robbia, Nanni di Bartolo, Agosti-no di Duccio, Michelozzo, Mino da Fiesole,

La primavera? Splende sul Rinascimento fi orentinoL’INIZIATIVA. A Palazzo Strozzi l’esposizione che raduna alcuni dei capolavori realizzati nel Quattrocento

FILIPPO LIPPI, MADONNA DELL’UMILTÀ

cultura

Desiderio da Settignano e i dipinti di Masac-cio, Paolo Uccello, Andrea Castagno e Filippo Lippi a parlare e sottolineare come la scultu-ra sia stata il faro per la nascita e lo sviluppo del linguaggio rinascimentale, nonché vetrina di bellezza per una Firenze che si propose al mondo non solo come la “nuova Roma”, ma anche come la “nuova Gerusalemme”, con un primato artistico riflesso della bontà del suo governo repubblicano e di una società unita dalla solidarietà e dal sentimento cristiano. La mostra è promossa e organizzata dalla Fonda-zione Palazzo Strozzi, dal Museo del Louvre, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza per il Polo Museale del-la città di Firenze e dal Museo Nazionale del Bargello, con la partecipazione del Comune e della Provincia di Firenze, della Regione To-scana, della Camera di Commercio e dell’As-sociazione Partners Palazzo Strozzi.

Un’accurata selezione di produttori di essenze,

saponi naturali, fragranze esclusive e tessuti

speciali si è data appuntamento nell’antica area

dove lavoravano gli speziali della corte medicea

/C.N.

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segnalazioni a [email protected]

Musica, performance, artigianato arti-stico e molto altro ancora. No, non

siamo a Woodstock nel 1969 o al Parco Lambro di Milano negli anni ’70. Siamo a Rignano sull’Arno, nel 2013, più preci-samente il prossimo 12 maggio, giorno in cui il paesino del Valdarno ospiterà “Un-derground & Pop-Art Festival”. Un Festi-val, organizzato da Claudio Fusai a nome dell’associazione Oltre i Limiti e con il pa-trocinio del Comune di Rignano, che punta a portare in piazza un modo di fare arte che generalmente appartiene alle grandi metro-poli europee come Berlino, Londra o Pari-gi. Un’occasione, dunque, per appassionati e curiosi, di vedere nel Valdarno un diverso modo di creare aggregazione culturale at-traverso performance interattive, improv-visazioni musicali o etichette indipendenti che esporranno i propri prodotti a fianco di quelli degli artigiani locali. Una domenica intera, dalle dieci del mattino a mezzanot-te, a tutta arte, cultura e musica. Un modo differente dal solito di godersi e respirare l’aria della campagna valdarnese.

A Rignano sull’Arno

Il festival pop-artnel verde Valdarno

/C.F.

FUORI PORTA

Cine-amatori di tutta la città, tenetevi pronti. Dal 9 al 16 maggio si celebra

la Festa del cinema, una settimana tutta dedicata al grande schermo durante la quale le sale offriranno prezzi ridotti per i fi lm in 2 e 3 D. L’iniziativa, sostenuta da tutta l’industria cinematografi ca italia-na, ha come obiettivo quello di diffonde-re il più possibile la cultura dei lungo e cortometraggi, mettendo a disposizione degli spettatori pellicole di ogni genere e provenienza a prezzi ridotti rispetto alle normali tariffe. Durante la settimana in questione, oltre alle proiezioni, verranno organizzate attività collaterali a sostegno dell’iniziativa tra cui workshop, laborato-ri e rassegne. E il prezzo? È presto detto. Per vedere un “classico” fi lm in due di-mensioni si spenderanno 3 euro, mentre per i 3D ci vorranno 5 euro. Non resta che aspettare il 9 maggio per poter fare una scorpacciata di fi lm. E i più “fame-lici” – perché no? – potranno mettere in programma anche una vera e propria ma-ratona cinematografi ca.

Festa del cinema

Sette giorni a suondi lungometraggi

/C.G.

L’APPUNTAMENTOOpen air

Wine town17-18 maggioCentro storico

Torna l’appuntamento con le degustazioni nelle strade e nella piazze del centro storico. Un evento entrato di buon grado nel cuore dei fi orentini e non solo. Due giorni per assaggiare il vino delle migliori cantine del granducato mescolato a eventi sparsi per i quattro angoli del centro. Tra nettare di Bacco, buona musica, spettacoli e aria di primavera.

Dal vivo

Ornella Vanoni10 maggioTeatro della Pergola

Ornella Vanoni torna a Firenze dopo quattro anni di assenza con una formazione ridotta ma di grande impatto emotivo: Eduardo Hebling al contrabbasso, Paolo Vianello al pianoforte e Nicola Oliva alla chitarra. Con questo trio attraversa jazz, pop, latino-ame-ricano e altro, percorrendo il suo immenso repertorio.

Modà17 e 18 maggioNelson Mandela Forum

Dopo la partecipazione al Festival di Sanre-mo, la band torna a farsi sentire cominciando un tour che sfi ora a volo d’uccello tutto il Bel Paese. Due le serate in programma nella cit-tà del giglio, per soddisfare tutti, ma proprio

tutti, gli appassionati della loro musica.

Marco Mengoni23 maggioTeatro Verdi

Da un protagonista di Sanremo all’altro, il passo è breve. In questo caso il lupus in fabula è proprio il vincitore del festival. L’Es-senziale tour, che parte proprio questo mese, porterà l’ex enfant prodige di X-Factor in giro nei principali teatri d’Italia.

Joe Satriani 31 maggioObihall

Due dischi di platino e quattro dischi d’oro con 15 Grammy nominations. Joe Satriani è questo e molto altro ancora. Autentico maestro di tecnica e originalità, Satriani verrà a far bella mostra dei suoi virtuosismi a Firenze.

Dead can dance2 giugno Teatro romano (Fiesole)

Dead Can Dance, ovvero Lisa Gerrard e Brendan Perry, sono una vera pietra miliare per aver dominato la scena musicale degli anni ‘80 e ‘90 e, a quanto pare, continuano a farlo anche nel nuovo millennio. Il loro ultimo album di inediti, Anastasis, uscito nell’agosto scorso, ha addirittura sorpreso pubblico e critica per quanto è intenso, ispirato e capa-ce di restituire all’ascolto il suono originario e allo stesso tempo attuale della band.

Piazzatasso,“iProblemirestano”Caro Reporter,ho letto con piacere l’articolo di Carolina Na-toli sul numero di marzo 2013, riguardante i “giardini che reclamano attenzione”. In esso giustamente si sottolinea anche la proble-matica della manutenzioni delle aree giochi delle Scuderie e di piazza Tasso, facendo in-tervenire - con risposte secondo me per lo più banali - pure l’assessore Biti. Per quel che riguarda proprio i due spazi citati, io (nonno) e le signore (mamme di bimbi piccoli) Erica Briani e Candida Felli avevamo raccolto nel 2011 e inviato al sindaco più di 500 firme di genitori e nonni perché si provvedesse a mettere in maggior sicurezza le aree in que-stione. Per le Scuderie è stato fatto qualcosa, ma per piazza Tasso proprio nulla. Il problema qui secondo noi è la mancata precisa delimi-tazione dell’area giochi, tanto che i padroni di cani si sentono autorizzati a far depositare il superfluo dei loro animali nel ghiaino dove i bambini giocano. Abbiamo inviato foto signi-ficative, abbiamo informato alcuni quotidiani (Corriere e Repubblica), abbiamo coinvolto consiglieri comunali, ma, oltre a generiche espressioni di solidarietà e a vaghe promesse di responsabili del Comune, tutto è rimasto come prima. Noi capiamo che il Comune è senza quattrini (anche se per realizzare il fon-tanello di piazza Tasso li ha trovati), ma ci chie-diamo: i nostri bimbi di piazza Tasso non si meritano forse qualche visita delle belle cop-pie di vigili che passeggiano perennemente in piazza della Signoria o sul Ponte Vecchio? E - come richiesto nella nostra petizione - attorno all’area giochi di piazza Tasso non si potrebbero almeno installare dei cartelli col divieto di farci gironzolare i cani?Saluti cordiali.

Danilo Gheno

CiClistieluCi,“faCCiamorisPettareleleggi”Caro Sig. Francini,non so quanti anni ha, io ne ho più di ottan-ta e sono d’accordo con il Sig. Roberto per le luci delle biciclette. Se la mia mente non mi inganna, andrei a rileggere i divieti per ogni mezzo viaggiante: tutti i mezzi devono avere un segno di riconoscimento davanti e die-tro!!!!! Quando ero ragazzo, la sera ci riuniva-mo fra di noi per giocare al calcio in piazza Puccini con la pallina da tennis (il pallone era troppo caro) e poi verso sera il divertimento era far prendere le multe ai ciclisti che transi-tavano sul Ponte alle Mosse: Il trucco? Sempli-ce, quando arrivava un ciclista che, buon per lui, aveva il fanale acceso, gridavamo “Attento ci sono i vigili” e per riflesso, il povero ciclista staccava il generatore alla ruota e, arrivato in cima alla salita: prendeva la multa!! Dunque la legge c’era!!!! Quando si comprava una bicicletta, le luci davanti e dietro ed il catari-frangente erano obbligatori!!!! Cosa succede oggi: l’80% delle biciclette non ha il fanale e do ragione al Sig. Roberto che questa legge (forse oggi non c’è più!!!???) dovrà essere ri-messa o fatta rispettare o si aspetta il morto come in tanti altri casi!!!???? In inverno alla sera al buio ho visto Vigili fare gli indifferenti a bi-ciclette che passavano senza luci!!! Se succe-deva qualche cosa a quel ciclista, andavano in galera loro????? Non c’è bisogno di “Bici

lucenti”, basta far rispettare la legge (se anco-ra oggi esiste: Renzi vai un po’ a vedere !!!!!) altrimenti rimettila e subito!!!!

A.B.

ilQuartiereele“briCiole”storiCheVorrei far presente alla Presidenza del Quar-tiere due cosette che penso dovrebbero esser conservate nella memoria storica del Quartiere.1) Esiste sulla via che conduce a Sesto la lo-calità “Le Tre Pietre”. Un tempo su di un muro quelle parole erano chiaramente visibili ma ora sono sparite. Io temo che questo topo-nimo nella cultura della popolazione se ne vada pian piano dimenticato. Chiedo (a chi ne sia in grado) di appurare se quella dizione non sia un ricordo di un vero e proprio se-gnale fisso posto ad indicare un terzo miglio di distanza dal centro di Firenze, così come da secoli esistevano i capisaldi Quarto, Quinto, Sesto, Settimo (soppiantato da Settimello).

2) Molti anni fa (sono ultra-novantenne) un vecchio Parroco del Romito mi disse di aver sempre saputo un dettaglio che agli studiosi della cartografia storica del nostro Quartiere potrebbe interessare (beninteso controllan-done la veridicità). Si tratta di questo: in Via Gaetano Milanesi, di fronte al negozio Gio-comercato, si stacca una stradina seconda-ria ove sorgono gli stabili N. 53 - 53/a - 53/b - 53/c. Sul lato destro si leva un muretto che mostra chiaramente una parte inferiore mol-to vecchia ed una sopraelevazione molto più recente. Ebbene, a quanto mi fu detto, quel tratto di muro basso è un residuo originale di un’antica recinzione che segnalava un vero e proprio confine fra i territori di pertinenza dell’antica Parrocchia (ma forse questo nome è improprio, in questo caso) di San Marco Vecchio e quella (stessa osservazione) di San-to Stefano in Pane.Potranno interessare queste “briciole” stori-che?

Antonio Zanardi

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Cara Antonella,in effetti sì, le biciclette e ciò che le circonda sono in questo momento al centro del dibatti-to cittadino. E menomale, dico io, visto che spesso questo finisce per essere un tema poco discusso e – di conseguenza – poco preso in considerazione. Non è così adesso, e penso che quindi questo sia il momento giusto per evidenziare e risolvere quello che non va e per avanzare le proprie richieste. Come ha fatto lei con la sua lettera. Quando si parla delle due ruote a pedali, ci sono temi che emergono sempre nel dibattito (le condizioni di piste ciclabili e rastrelliere, ad esempio, ma anche la sicurezza di chi si sposta in bicicletta, argomento su cui pubblichiamo in questa pagina anche un’altra lettera) e altri di cui si discute molto meno. Quello da lei sollevato è uno di questi ultimi. Il noleggio di biciclet-te (per turisti e residenti) è un servizio molto apprezzato in città da chi lo ha “scoperto” e – numeri alla mano – in crescita. Non se ne parla però forse quanto se ne dovrebbe, tanto che è ipotizzabile che molti altri cittadini potrebbero usufruirne se ne fossero a co-noscenza. Noleggiare una bici, infatti, può essere utile certamente per svago, per trascor-rere qualche ora all’insegna di sport e (possibilmente) natura, ma anche e soprattutto per spostarsi in città per i più svariati motivi, lasciando per una volta a casa l’auto. Così, anche chi non possiede un proprio mezzo potrebbe approfittarne per fare una pedalata, aiutare l’ambiente e non rischiare di restare imbrigliato nel traffico. Certo, in questo senso una diffusione capillare dei punti di noleggio diventa senz’altro un elemento decisivo, perché un conto è averne uno sotto casa o quasi, un altro doverlo raggiungere con altri mezzi. È piuttosto evidente, non potendo nascere punti di noleggio ad ogni angolo della città, come anche in questo caso il nodo sia quello del rapporto fra domanda e offer-ta: perché ci siano più punti sarebbe importante avere una maggiore richiesta, ma una maggiore richiesta potrebbe nascere proprio con il loro aumento. Anche solo cominciare a parlarne, comunque, è positivo, ed è per questo che pubblico con piacere il suo “appel-lo”: con l’auspicio che “pedalare a noleggio” possa presto diventare un modo sempre più diffuso di spostarsi in città.

Matteo [email protected]

“biCiClette,PerChÈnonCrearealtriPuntidinoleggioinCittà?”Si fa un gran parlare, anche in vista dei prossimi mondiali di ciclismo a Firenze, di bici-cletta, e si stanno costruendo nuove piste ciclabili, per esempio quella in via Villama-gna, in cui francamente non si vede quasi nessuno pedalare..... La mia lamentela riguar-da la mancanza di punti-bici gestiti dal Comune nella zona di Firenze Sud. Attualmente il più vicino è localizzato in piazza Ghiberti, ma per raggiungerlo bisogna parcheggiare (e pagare...) oppure utilizzare il bus. Nella zona di viale Europa c’è un grande parcheggio “scambiatore”, poco utilizzato, per non parlare del giardino dell’Anconella, adiacente alla nuova pista ciclabile di via Villamagna, che sarebbe un punto ideale per invoglia-re all’uso della bicicletta nel verde, perché da lì si potrebbe raggiungere la riva destra dell’Arno, dall’Obihall fino al Girone. Faccio quindi appello a chi si occupa di questo tema perché valuti la possibilità di organizzare altri punti di noleggio che servano le zone che ne sono sprovviste. Aggiungo che le tariffe per i residenti sono così modeste che potrebbero anche essere aumentate in cambio di un servizio più capillare.Ringrazio per l’attenzione,

Antonella B.

lettere

riChiestedelrionedelsodo,“eCCoCosastiamofaCendo”Spett. Reporter,in relazione alla lettera inviata dal cittadino Claudio Badii (pubblicata nel numero di marzo u.s.) contenente alcune richieste per il Sodo, vorrei comunicare a Voi e ai Vostri lettori quanto segue. Innanzitutto mi preme rilevare che nel rione del Sodo esistono tanti cittadini che quotidianamente si impegnano sulle questioni del territorio con passione e civiltà. In questo momento ad esempio sono molto impegnati nel richiedere un giardino pubblico di cui c’è davvero bisogno e nel sostenere i lavoratori delle grandi aziende di quell’area oggi purtroppo in crisi (Seves e Sun Chemical). I cittadini del Sodo sono dunque una grande risorsa del territorio. In merito ai temi specifici sollevati, segnalo che è obiettivo dell’Amministrazione realizzare un’area verde fruibile dai cittadini. Poiché l’area è privata (si trova tra via delle Panche e via Chiuso dei Pazzi) stiamo lavorando affinché la destinazione a verde pubblico venga prevista nel Regolamento urbanisti-co di prossima adozione. Quanto ai 59 orti sociali di via Dazzi, essi sono stati comple-tati e recentemente messi a gara. Potranno essere utilizzati dagli assegnatari. Per quanto riguarda il recupero urbanistico dell’area ex Cerdec, l’Amministrazione si sta muovendo in stretto contatto con i cittadini tanto che la deliberazione in materia è stata appro-vata all’unanimità dal Consiglio Comunale proprio su sollecitazione dell’Osservatorio di Castello che racchiude Circoli, Associazioni e Parrocchie della zona. Il timore principale è infatti che la realizzazione di capannoni in-dustriali, coerenti con la destinazione attuale, possa pregiudicare la bellezza del territorio. Quanto infine all’apertura dello scavalco del Sodo, siamo finalmente in dirittura di arrivo dopo che sono state superate notevoli pro-blematicità di tipo burocratico, a dire il vero poste da soggetti esterni all’Amministrazio-ne Comunale.Cordiali saluti,

il Presidente del Quartiere 5Federico Gianassi

segnalazioni a [email protected]

Musica, performance, artigianato arti-stico e molto altro ancora. No, non

siamo a Woodstock nel 1969 o al Parco Lambro di Milano negli anni ’70. Siamo a Rignano sull’Arno, nel 2013, più preci-samente il prossimo 12 maggio, giorno in cui il paesino del Valdarno ospiterà “Un-derground & Pop-Art Festival”. Un Festi-val, organizzato da Claudio Fusai a nome dell’associazione Oltre i Limiti e con il pa-trocinio del Comune di Rignano, che punta a portare in piazza un modo di fare arte che generalmente appartiene alle grandi metro-poli europee come Berlino, Londra o Pari-gi. Un’occasione, dunque, per appassionati e curiosi, di vedere nel Valdarno un diverso modo di creare aggregazione culturale at-traverso performance interattive, improv-visazioni musicali o etichette indipendenti che esporranno i propri prodotti a fianco di quelli degli artigiani locali. Una domenica intera, dalle dieci del mattino a mezzanot-te, a tutta arte, cultura e musica. Un modo differente dal solito di godersi e respirare l’aria della campagna valdarnese.

A Rignano sull’Arno

Il festival pop-artnel verde Valdarno

/C.F.

FUORI PORTA

Cine-amatori di tutta la città, tenetevi pronti. Dal 9 al 16 maggio si celebra

la Festa del cinema, una settimana tutta dedicata al grande schermo durante la quale le sale offriranno prezzi ridotti per i fi lm in 2 e 3 D. L’iniziativa, sostenuta da tutta l’industria cinematografi ca italia-na, ha come obiettivo quello di diffonde-re il più possibile la cultura dei lungo e cortometraggi, mettendo a disposizione degli spettatori pellicole di ogni genere e provenienza a prezzi ridotti rispetto alle normali tariffe. Durante la settimana in questione, oltre alle proiezioni, verranno organizzate attività collaterali a sostegno dell’iniziativa tra cui workshop, laborato-ri e rassegne. E il prezzo? È presto detto. Per vedere un “classico” fi lm in due di-mensioni si spenderanno 3 euro, mentre per i 3D ci vorranno 5 euro. Non resta che aspettare il 9 maggio per poter fare una scorpacciata di fi lm. E i più “fame-lici” – perché no? – potranno mettere in programma anche una vera e propria ma-ratona cinematografi ca.

Festa del cinema

Sette giorni a suondi lungometraggi

/C.G.

L’APPUNTAMENTOOpen air

Wine town17-18 maggioCentro storico

Torna l’appuntamento con le degustazioni nelle strade e nella piazze del centro storico. Un evento entrato di buon grado nel cuore dei fi orentini e non solo. Due giorni per assaggiare il vino delle migliori cantine del granducato mescolato a eventi sparsi per i quattro angoli del centro. Tra nettare di Bacco, buona musica, spettacoli e aria di primavera.

Dal vivo

Ornella Vanoni10 maggioTeatro della Pergola

Ornella Vanoni torna a Firenze dopo quattro anni di assenza con una formazione ridotta ma di grande impatto emotivo: Eduardo Hebling al contrabbasso, Paolo Vianello al pianoforte e Nicola Oliva alla chitarra. Con questo trio attraversa jazz, pop, latino-ame-ricano e altro, percorrendo il suo immenso repertorio.

Modà17 e 18 maggioNelson Mandela Forum

Dopo la partecipazione al Festival di Sanre-mo, la band torna a farsi sentire cominciando un tour che sfi ora a volo d’uccello tutto il Bel Paese. Due le serate in programma nella cit-tà del giglio, per soddisfare tutti, ma proprio

tutti, gli appassionati della loro musica.

Marco Mengoni23 maggioTeatro Verdi

Da un protagonista di Sanremo all’altro, il passo è breve. In questo caso il lupus in fabula è proprio il vincitore del festival. L’Es-senziale tour, che parte proprio questo mese, porterà l’ex enfant prodige di X-Factor in giro nei principali teatri d’Italia.

Joe Satriani 31 maggioObihall

Due dischi di platino e quattro dischi d’oro con 15 Grammy nominations. Joe Satriani è questo e molto altro ancora. Autentico maestro di tecnica e originalità, Satriani verrà a far bella mostra dei suoi virtuosismi a Firenze.

Dead can dance2 giugno Teatro romano (Fiesole)

Dead Can Dance, ovvero Lisa Gerrard e Brendan Perry, sono una vera pietra miliare per aver dominato la scena musicale degli anni ‘80 e ‘90 e, a quanto pare, continuano a farlo anche nel nuovo millennio. Il loro ultimo album di inediti, Anastasis, uscito nell’agosto scorso, ha addirittura sorpreso pubblico e critica per quanto è intenso, ispirato e capa-ce di restituire all’ascolto il suono originario e allo stesso tempo attuale della band.

Piazzatasso,“iProblemirestano”Caro Reporter,ho letto con piacere l’articolo di Carolina Na-toli sul numero di marzo 2013, riguardante i “giardini che reclamano attenzione”. In esso giustamente si sottolinea anche la proble-matica della manutenzioni delle aree giochi delle Scuderie e di piazza Tasso, facendo in-tervenire - con risposte secondo me per lo più banali - pure l’assessore Biti. Per quel che riguarda proprio i due spazi citati, io (nonno) e le signore (mamme di bimbi piccoli) Erica Briani e Candida Felli avevamo raccolto nel 2011 e inviato al sindaco più di 500 firme di genitori e nonni perché si provvedesse a mettere in maggior sicurezza le aree in que-stione. Per le Scuderie è stato fatto qualcosa, ma per piazza Tasso proprio nulla. Il problema qui secondo noi è la mancata precisa delimi-tazione dell’area giochi, tanto che i padroni di cani si sentono autorizzati a far depositare il superfluo dei loro animali nel ghiaino dove i bambini giocano. Abbiamo inviato foto signi-ficative, abbiamo informato alcuni quotidiani (Corriere e Repubblica), abbiamo coinvolto consiglieri comunali, ma, oltre a generiche espressioni di solidarietà e a vaghe promesse di responsabili del Comune, tutto è rimasto come prima. Noi capiamo che il Comune è senza quattrini (anche se per realizzare il fon-tanello di piazza Tasso li ha trovati), ma ci chie-diamo: i nostri bimbi di piazza Tasso non si meritano forse qualche visita delle belle cop-pie di vigili che passeggiano perennemente in piazza della Signoria o sul Ponte Vecchio? E - come richiesto nella nostra petizione - attorno all’area giochi di piazza Tasso non si potrebbero almeno installare dei cartelli col divieto di farci gironzolare i cani?Saluti cordiali.

Danilo Gheno

CiClistieluCi,“faCCiamorisPettareleleggi”Caro Sig. Francini,non so quanti anni ha, io ne ho più di ottan-ta e sono d’accordo con il Sig. Roberto per le luci delle biciclette. Se la mia mente non mi inganna, andrei a rileggere i divieti per ogni mezzo viaggiante: tutti i mezzi devono avere un segno di riconoscimento davanti e die-tro!!!!! Quando ero ragazzo, la sera ci riuniva-mo fra di noi per giocare al calcio in piazza Puccini con la pallina da tennis (il pallone era troppo caro) e poi verso sera il divertimento era far prendere le multe ai ciclisti che transi-tavano sul Ponte alle Mosse: Il trucco? Sempli-ce, quando arrivava un ciclista che, buon per lui, aveva il fanale acceso, gridavamo “Attento ci sono i vigili” e per riflesso, il povero ciclista staccava il generatore alla ruota e, arrivato in cima alla salita: prendeva la multa!! Dunque la legge c’era!!!! Quando si comprava una bicicletta, le luci davanti e dietro ed il catari-frangente erano obbligatori!!!! Cosa succede oggi: l’80% delle biciclette non ha il fanale e do ragione al Sig. Roberto che questa legge (forse oggi non c’è più!!!???) dovrà essere ri-messa o fatta rispettare o si aspetta il morto come in tanti altri casi!!!???? In inverno alla sera al buio ho visto Vigili fare gli indifferenti a bi-ciclette che passavano senza luci!!! Se succe-deva qualche cosa a quel ciclista, andavano in galera loro????? Non c’è bisogno di “Bici

lucenti”, basta far rispettare la legge (se anco-ra oggi esiste: Renzi vai un po’ a vedere !!!!!) altrimenti rimettila e subito!!!!

A.B.

ilQuartiereele“briCiole”storiCheVorrei far presente alla Presidenza del Quar-tiere due cosette che penso dovrebbero esser conservate nella memoria storica del Quartiere.1) Esiste sulla via che conduce a Sesto la lo-calità “Le Tre Pietre”. Un tempo su di un muro quelle parole erano chiaramente visibili ma ora sono sparite. Io temo che questo topo-nimo nella cultura della popolazione se ne vada pian piano dimenticato. Chiedo (a chi ne sia in grado) di appurare se quella dizione non sia un ricordo di un vero e proprio se-gnale fisso posto ad indicare un terzo miglio di distanza dal centro di Firenze, così come da secoli esistevano i capisaldi Quarto, Quinto, Sesto, Settimo (soppiantato da Settimello).

2) Molti anni fa (sono ultra-novantenne) un vecchio Parroco del Romito mi disse di aver sempre saputo un dettaglio che agli studiosi della cartografia storica del nostro Quartiere potrebbe interessare (beninteso controllan-done la veridicità). Si tratta di questo: in Via Gaetano Milanesi, di fronte al negozio Gio-comercato, si stacca una stradina seconda-ria ove sorgono gli stabili N. 53 - 53/a - 53/b - 53/c. Sul lato destro si leva un muretto che mostra chiaramente una parte inferiore mol-to vecchia ed una sopraelevazione molto più recente. Ebbene, a quanto mi fu detto, quel tratto di muro basso è un residuo originale di un’antica recinzione che segnalava un vero e proprio confine fra i territori di pertinenza dell’antica Parrocchia (ma forse questo nome è improprio, in questo caso) di San Marco Vecchio e quella (stessa osservazione) di San-to Stefano in Pane.Potranno interessare queste “briciole” stori-che?

Antonio Zanardi

Inviaci le tue lettere [email protected] e segnalazioni:tutto su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

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Cara Antonella,in effetti sì, le biciclette e ciò che le circonda sono in questo momento al centro del dibatti-to cittadino. E menomale, dico io, visto che spesso questo finisce per essere un tema poco discusso e – di conseguenza – poco preso in considerazione. Non è così adesso, e penso che quindi questo sia il momento giusto per evidenziare e risolvere quello che non va e per avanzare le proprie richieste. Come ha fatto lei con la sua lettera. Quando si parla delle due ruote a pedali, ci sono temi che emergono sempre nel dibattito (le condizioni di piste ciclabili e rastrelliere, ad esempio, ma anche la sicurezza di chi si sposta in bicicletta, argomento su cui pubblichiamo in questa pagina anche un’altra lettera) e altri di cui si discute molto meno. Quello da lei sollevato è uno di questi ultimi. Il noleggio di biciclet-te (per turisti e residenti) è un servizio molto apprezzato in città da chi lo ha “scoperto” e – numeri alla mano – in crescita. Non se ne parla però forse quanto se ne dovrebbe, tanto che è ipotizzabile che molti altri cittadini potrebbero usufruirne se ne fossero a co-noscenza. Noleggiare una bici, infatti, può essere utile certamente per svago, per trascor-rere qualche ora all’insegna di sport e (possibilmente) natura, ma anche e soprattutto per spostarsi in città per i più svariati motivi, lasciando per una volta a casa l’auto. Così, anche chi non possiede un proprio mezzo potrebbe approfittarne per fare una pedalata, aiutare l’ambiente e non rischiare di restare imbrigliato nel traffico. Certo, in questo senso una diffusione capillare dei punti di noleggio diventa senz’altro un elemento decisivo, perché un conto è averne uno sotto casa o quasi, un altro doverlo raggiungere con altri mezzi. È piuttosto evidente, non potendo nascere punti di noleggio ad ogni angolo della città, come anche in questo caso il nodo sia quello del rapporto fra domanda e offer-ta: perché ci siano più punti sarebbe importante avere una maggiore richiesta, ma una maggiore richiesta potrebbe nascere proprio con il loro aumento. Anche solo cominciare a parlarne, comunque, è positivo, ed è per questo che pubblico con piacere il suo “appel-lo”: con l’auspicio che “pedalare a noleggio” possa presto diventare un modo sempre più diffuso di spostarsi in città.

Matteo [email protected]

“biCiClette,PerChÈnonCrearealtriPuntidinoleggioinCittà?”Si fa un gran parlare, anche in vista dei prossimi mondiali di ciclismo a Firenze, di bici-cletta, e si stanno costruendo nuove piste ciclabili, per esempio quella in via Villama-gna, in cui francamente non si vede quasi nessuno pedalare..... La mia lamentela riguar-da la mancanza di punti-bici gestiti dal Comune nella zona di Firenze Sud. Attualmente il più vicino è localizzato in piazza Ghiberti, ma per raggiungerlo bisogna parcheggiare (e pagare...) oppure utilizzare il bus. Nella zona di viale Europa c’è un grande parcheggio “scambiatore”, poco utilizzato, per non parlare del giardino dell’Anconella, adiacente alla nuova pista ciclabile di via Villamagna, che sarebbe un punto ideale per invoglia-re all’uso della bicicletta nel verde, perché da lì si potrebbe raggiungere la riva destra dell’Arno, dall’Obihall fino al Girone. Faccio quindi appello a chi si occupa di questo tema perché valuti la possibilità di organizzare altri punti di noleggio che servano le zone che ne sono sprovviste. Aggiungo che le tariffe per i residenti sono così modeste che potrebbero anche essere aumentate in cambio di un servizio più capillare.Ringrazio per l’attenzione,

Antonella B.

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055.4684635 - 347.6590279 CamPo di marte - V.le Righi pressi - In bel palazzo anni ‘60 appartamento di 3,5 vani di 60 mq in ottimo stato di manutenzione. L’appartamento è parzialmente seminterra-to, orientato verso l’interno con affacci silen-ziosi tutti rivolti sui due resedi di proprietà rispettivamente di 60 mq e 30 mq. E’ com-posto da zona soggiorno-pranzo, cucinotto a vista con finestra, divisione giorno-notte, 2 camere da letto oltre bagno e ripostigli. I resedi esterni sono pavimentati e attrezzati, con lavanderia esterna in muratura e ripo-stiglio esterno. Termosingolo. (classe ener-getica G) Abacus Immobiliare. (ABA/617) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobilia-re.com Richiesta Euro 250.000,00 TRATTA-BILI -

055.4684635 - 347.6590279

BaGno a riPoli appartamento compo-sto da ingresso, salotto, cucina abitabile, camera matrimoniale, bagno, ripostiglio e balcone. Termosingolo. Classe energetica g Richiesta € 225.000

055 630656 - 055 631781

BaGno a riPoli appartamento finemente ristrutturato, composto da soggiorno, cuci-notto, camera matrimoniale, bagno e riposti-glio. Termosingolo. Classe energetica g - epi >175 kwh/m2 anno. Richiesta € 220.000,00

055 630656 - 055 631781

Vallina appartamento 3 vani, 60mq, oltre soffitta di 40 mq ottimo stato. Composto da 2 camere, cucina-soggiorno con camino. Termosingolo. Classe energetica G in attesa certificazioneRichiesta € 195.000,00

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s. Bartolo a Cintoia (viuzzo S. Maria a Cintoia)In strada interna tranquilla e silen-ziosa, in complesso di nuova costruzione disponibili appartamenti e terratetti, varie ti-pologie e metrature con giardino e terrazze, possibilità garage. Possibilità personalizzare gli ambienti. Esempio 3 vani piano terreno rialzato con giardino. Rif. D3 Euro 195.000 tratt.

055 7877803 - 335 6416106 isolotto (S. Bartolo a Cintoia) In strada in-terna tranquilla e silenziosa, in complesso di nuova costruzione appartamento 3 vani con soggiorno angolo cottura, due camere, doppi servizi, due ampie terrazze abitabili (gara-ge). Possibilità personalizzare gli ambienti. Rif. D10 Euro 250.000 tratt

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Ponte alla Vittoria pressi In interno tranquillo, appartamento di recente costru-zione, 3° piano con ascensore, composto da ingresso, soggiorno con angolo cottu-ra, camera matrimoniale, camera singola, servizio con finestra, due terrazze abitabili, posto auto. Aria condizionata. Termosingo-lo. Ottime condizioni. Rif. 322 Euro 260.000 tratt.

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le torri (via Costetti) In interno tranquil-lo, appartamento piano terzo di quattro, 60 mq circa, composto da ingresso, cucina abitabile, soggiorno, servizio con finestra, due balconi, cantina, armadio a muro uso ripostiglio, Termosingolo. Aria condizionata. Ristrutturato. Rif. 321 Euro 220.000 tratt.

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Zona V.le eUroPa pressi Via Spagna - In esclusivo e signorile contesto residenziale, nel verde, appartamento posto ad un se-condo ed ultimo piano, molto tranquillo e luminoso. 85 mq composto da ampio in-gresso, cucina abitabile, soggiorno di 20 mq, 2 camere da letto matrimoniali oltre bagno finistrato e ripostiglio. Dalla zona giorno si acceda ad una bella loggia abi-tabile di 8 mq circa. Completa la proprietà posto auto coperto di 15 mq e cantina. Fa-cilità di parcheggio in parco condominiale. Buone condizioni generali di manutenzio-ne. Termocentrale. (classe energetica ND) Abacus Immobiliare. (ABA/578) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Rich. Euro 310.000 trattabili

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CamPo di marte - pressi viale Duse - in strada interna silenziosissima, in palazzi-na anni ‘60, bel 4 vani luminoso al terzo e ultimo piano con ascensore, composto da ingresso, soggiorno, cucina con accesso a terrazzino, 2 camere matrimoniali, servizio grande finestrato. Da ristrutturare. Cantina carrabile al piano terra di 14 mq e posto auto condominiale a rotazione in corte. Termocentrale, aria condizionata (classe energetica G). Abacus Immobiliare. (ABA/590) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Rich. Euro 270.000 trattabili

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simone martini interno In interno tran-quillo, appartamento quattro vani, 75 mq circa, piano secondo di quattro con ascen-sore, composto da soggiorno, cucina, due camere, servizio con finestra, ripostiglio, due terrazze, cantina e garage. Rif. A402 Euro 265.000 tratt.

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isolotto CanoVa (via Pio Fedi) Apparta-mento primo piano con ascensore, 75 mq circa, da ristrutturare, composto da: In-gresso ampio, cucina abitabile, soggiorno, due camere, servizio con finestra, due bal-coni, terrazza, soffitta, termosingolo, posto auto assegnato, giardino condominiale. Affacci nel verde. Rif. A419 Richiesta Euro 230.000 tratt.

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Viale redi/s.iaCoPino al 3° piano con ascensore in palazzo anni 70, luminoso e silen-zioso appartamento di circa 100 mq, composto da cucina abitabile con balcone interno, ampia sala con terrazza, 2 camere matrimoniali, 2 bagni, ripostiglioEuro 260.000,00 .Possibilità di acquisto garage(E.40.000,00) . Volendo di-visibile, ottimo anche per investimento.Vicino a tutti i servizi, polo universitario, autostrada.....Classe energetica G in attesa certificazione

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Viale redi strada interna adiacente vende-si elegante appartamento ristrutturatissimo di mq 70 piano 3° ed ultimo termo sing. Aria condizionata zanzariere porta blindata impianti a norma sala cucina abitabile 2 camere ma-trimoniali bagno finestrato terrazzino dalla cucina rif a 440

055 414545 - 335 7363640 soffiano in contesto verdeggiante vendesi grazioso appartamento di mq 70 oltre a gara-ge piano medio ingresso sala cucina abitabile grande ripostiglio bagno finestrato camera matrimoniale balcone possibilità’ camera sing. Richiesta Euro 265.000,00 rif a 401

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Caldine in strada silenziosa al piano terra con ingresso indipendente, delizioso appartamento completamente ristrutturato composto da sa-lone con angolo cottura, camera matrimoniale, camera singola, bagno doppio con vasca e doc-cia, ripostiglio e garage. Classe energetica G in attesa certificazione Richiesta 230.000,00

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Vallina Caratteristica porzione di colonica in pietra con ingresso indipendente. Composta da cucina, sala/soggiorno, camera matrimoniale, cameretta, 2 vani guardaroba, lavanderia, ba-gno. Completano la proprietà resede e grande giardino con alberi da frutto e ulivi. Ottime con-dizioni. Classe energetica G in attesa certifica-zione.Richiesta € 320.000,00

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san JaCoPino - Vicinanze centro storico, in villino primi 900 con opere condominiali rifatte, appartamento al secondo ed ultimo piano di 110 mq, luminoso ed in ottimo stato con impianti a norma. Composto da ampio ingresso, soggiorno, cucina abita-bile con dispensa/lavanderia e balcone, 2 camere matrimoniali in parquet, bel bagno finestrato oltre mansarda abitabile di 25 mq con possibilità di realizzo 2° bagno. (classe energetica G) Abacus Immobiliare. (ABA/603) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Richiesta Euro 360.000,00 trattabili

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attiCo Ponte VeCChio in torre antica vendiamo appartamento di mq 110 ascen-sore terrazza abitabile di mq 30 con vista monumenti tetti e colline a 360° l’immo-bile gode di due ingressi e’ composto d sala studio cucinotto 2 bagni 2 camere matrimoniali ripostiglio dispensa rif a 537

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CamPo di marte - esclusiva - Viale Fanti, in palazzina residenziale di recente costruzione appartamento di pregio, molto luminoso e si-lenzioso, di 110 mq con 2 loggie abitabili, oltre 80 mq di terrazza panoramica sui tetti al livello superiore. Posto al secondo piano con ascen-sore, è composto da sala doppia, cucinotto, disimpegno divisione giorno/notte, 2 camere matrimoniali, 1 camera singola oltre ripostiglio e 2 servizi finestrati. Ottime rifiniture con parquet e infissi doppi, dotato di ogni comfort con aria condizionata, impianto di allarme, termocentra-lizzato. La terrazza è corredata di una struttura in legno perimetrale (marca Il Ceppo) con Per-gotenda elettrico, bell’arredamento da esterni ed irrigazione automatica (classe energetica G) Abacus Immobiliare. (ABA/519) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Richiesta Euro 620.000,00

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BaGno a riPoli In villa trifamiliare, apparta-mento con ingresso indipendente di mq. 140, libero su lati con ampia terrazza abitabile e giar-dino esclusivo. Posto auto. In corso di ristruttura-zione.Richiesta € 600.000,00

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BaGno a riPoli nel centro del paese in zona tranquilla, appartamento di mq.95 composto da cinque vani oltre doppi servizi, ripostiglio, terraz-zi, cantina e garage. Termosingolo. Ottimo stato. Classe energetica g - epi > 175 kwh/m2 annoRichiesta € 440.000,00

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CoVerCiano - attico - In palazzina anni ‘60 splendido e panoramico attico di 160 mq con terrazzo al piano di 100 mq e 3 balconi. L’immo-bile è posto ad un ultimo piano con ascensore, unico a piano, di recente ristrutturazione con materiali e finiture di pregio. E’ composto da ingresso/soggiorno, ampia zona cucina - living con caminetto ed isola cottura, 4 grandi camere matrimoniali, di cui una attualmente adibita a studio con bagno in marmo con vasca, came-retta singola adibita a stanza guardaroba, altro bagno nella zona notte finestrato con doccia. Dalla zona giorno si accede alla terrazza abi-tabile di cui parte verandata, zona lavanderia e ampio ripostiglio. Completa la proprietà box auto per utilitaria e posto auto condominiale a rota-zione. (classe energetica G) Abacus Immobiliare. (ABA/565) Per ulteriori info e foto: www.abacu-simmobiliare.com Richiesta Euro 800.000,00

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CamPo di marte - Via Lungo L’affrico - Esclu-siva - In piccola palazzina inizi 900, signorile e completamente rifatta, APpartamento al primo piano nobile di 95 mq oltre balconi. Unico appar-tamento a piano composto da ingresso, cucina-tinello, soggiorno, 2 camere da letto matrimonia-li, 1 camera singola oltre piccolo studio e bagno. Altezze interne h. 3,80. Medie condizioni genera-li. Termosingolo. No spese condominiali. Adatto anche a uffici o studi professionali(classe ener-getica G) Abacus Immobiliare. (ABA/516) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Richiesta Euro 390.000,00 trattabili

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GaVinana/GUalfredotto in strada tran-quilla, al primo ed ultimo piano di piccola palazzina, luminoso appartamento comosto da ampia cucina, sala pranzo, sala, 2 camere matrimoniali, 2 bagni, terrazza, ampia man-sarda.classe energetica g in attesa certifica-zione Richiesta € 440.000,00

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noVoli/s.iaCoPino al terzo piano, lumino-so appartamento di 100 mq circa composto da cucina abitabile, ampia sala, 2 camere matrimoniali, doppi servizi, 1 ripostiglio 2 balconi . Classe energetica “G” in attesa cer-rtificazione.Richiessta euro 260.000,00, con possibilità di acquistare anche garage.

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Porta a Prato in buon palazzo anni 75 al 3° piano con ascensore vendiamo appar-tamento 170 mq 6 vani con ingresso cuci-na abitabile studio salone doppio 3 camere matrimoniali ripostiglio 2 bagni con finestra balconi dalla cucina dalla camera e dal salo-ne cantina appartamento in buono stato aria condizionata parquet in tutte le stanze rif a 609

055 414545 - 335 7363640

d’aZeGlio in palazzo del’900 proponiamo appartamento di 240 mq 7 vani con ingres-so soggiorno cucina abitabile sala pranzo /soggiorno studio 3 camere matrimoniali 1 bagno con finestra ripostiglio un balcone dal soggiorno e dalla cucina termo sing. Rif a 706

055 414545 - 335 7363640

saVonarola adiacente vendiamo apparta-mento al 2° piano con ascensore di mq 190 con 5 balconi cucina abitabile salone doppio studio 3 camere ripostiglio 2 bagni termo sing. Buono stato rif a 707

055 414545 - 335 7363640

PiaZZa liBerta’ strada adiacente vendesi prestigioso appartamento di mq 350 (volendo anche ufficio) piano alto con ascensore gara-ge vani 12 veranda coperta abitabile altezze metri 3, 70 palazzo storico portierato, impor-tante ingresso museale dove si affacciano tutte le stanze 2 ingressi al piano balcone di servizio richiesta Euro 1.200.000,00 rif a 12/1

055 414545 - 335 7363640

GaVinana/GUalfredotto in strada tran-quilla, al primo ed ultimo piano di piccola palazzina, luminoso appartamento comosto da ampia cucina, sala pranzo, sala, 2 camere matrimoniali, 2 bagni, terrazza, ampia man-sarda.classe energetica g in attesa certifica-zione Richiesta € 440.000,00

335 7678437 - 331 8532086

noVoli/s.iaCoPino al terzo piano, lumino-so appartamento di 100 mq circa composto da cucina abitabile, ampia sala, 2 camere matrimoniali, doppi servizi, 1 ripostiglio 2 balconi . Classe energetica “G” in attesa cer-rtificazione.Richiessta euro 260.000,00, con possibilità di acquistare anche garage.

335 7678437

terrAtettIFIRENZE

PiaZZa PUCCini in palazzo dei primi del’900vendesi terratetto su 2 livelli piu’ cantina di mq 40 e corte esclusiva di mq 18 con possibilita’ di passo carrabile libero su 3 lati termosing ingresso soggiorno cucina abitabile 3 camere matrimoniali 2 bagni con finestra balcone prezzo affare rif to 105

055 414545 - 335 7363640

Via GioBerti deliZioso terratetto su 2 livelli oltre mansarda 8 vani 190 mq termo-singolo classe energetica G ideale per abi-tazione ooppure abitazione + studio. Euro 695.000,00

335 7678437 - 331 8532086

Centro firenZe/ santa reParata Ca-ratteristico terratetto su due livelli nel centro di Firenze, in perfette condizioni, 130 mq oltre terrazza abitabile di 20 mq composto da cu-cina abitabile, salone con camino, 3 camere, 2 bagni, lavanderia. Ottime rifiniture.Classe energetica G in attesa cer tificazione.

335 7678437

s. Bartolo a Cintoia (viuzzo S. Maria a Cintoia)In strada interna tranquilla e silen-ziosa, in complesso di nuova costruzione disponibili terratetti varie tipologie con giar-dino. Possibilità di personalizzare gli ambien-ti. Consegna prevista Aprile 2014. Rif. D15 €250.000 www.erminimmobiliare.it

055 7877803 - 335 6416106

VIlle e VIllette FIRENZE

adiaCenZa PiaZZale miChelanGelo in villa antica vendesi appartamento di mq 500 su 2 livelli libero su 3 lati resede antistante la cucina abitabile, giardino mq 110 e garage piano terra ingresso con corridoio museale di collegamento ai vari saloni studio sala pranzo cucina abitabile bagno 2 camini al piano su-periore si accede con ampia scala di sobria architettura antica 4 camere matrimoniali e 3 bagni balconi con vista firenze cantina e vani tecnici rif vo 107

055 414545 - 335 7363640

BellosGUardo in contesto panoramico su firenze totalmente nel verde vendiamo(volendo compreso l’arredo in stile moderno ) presti-gioso appartamento in villa storica al piano secondo ed ultimo di mq 220 piu’ garage e cantina munito di ogni confort ampio ingresso salone doppio con camino 4 camere ripostiglio lavanderia 2 bagni giardino condominiale stato perfetto rif vo 101

055 414545 - 335 7363640

s.domeniCo contesto unico riservato propo-niamo particolare villa mq 500 c/a con torre panoramica circondata da parco mq 2000 pi-scina privata resede cancello privato con viale garage doppio appartamentino per servitù vani totali 15 terrazza mq 100 bagni 5 condizioni buone rif vo 105

055 414545 - 335 7363640

BoloGnese la lastra vendesi antica villa con piscina libera su 4 lati articolata su 2 livelli ol-tre piano terra 3 ingressi già tre appartamenti indipendenti posizione incantevole nella so-leggiata prima costa di via bolognese vecchia con vista Firenze san Domenico distinguono la dimora il giallo delle facciate la terracotta, le ri-finiture, la pietra serena, gli archi, le scalette in pietra, verande soleggiate, terrazze e lo splen-dido giardino con piante di olivo non distante servizi commerciali e mezzi pubblici rif vo 114

055 414545 - 335 7363640

imPrUneta pressi piazza tavarnuzze in con-testo collinare antistante la certosa vendesi vil-la moderna di mq 520 libera su 4 lati su 2 livelli e giardino di mq 2000 volendo già predisposti 3 appartamenti indipendenti con proprie uten-ze e caldaie loggiati verande terrazze solarium posti auto camino tutta la villa e’ recintata sta-to generale ottimo particolari effetti architetto-nici rendono la villa unica e speciale rif vo 116

055 414545 - 335 7363640

VaCCiano in contesto signorile, porzione di villa quadrifamiliare con ingresso indipendente e bel giardino su 2 lati. Composta da 2 camere, 2 bagni, cucina abitabile oltre grande taverna. Garage, Posto Auto, Balcone, Termosingolo Classe energetica “G”, indice di prestazione >175 kwh/mq annuo- dati in attesa di certi-ficazione Euro 435.000,00

335 7678437 - 331 8532086

san donato in Collina bella villa libera su 4 lati, circondata da 3000 mq di giardino composta da: ingresso, salone con camino, sala pranzo, cucina, 4 camere, 4 bagni, taver-na, cantina, splendida loggia. A solo ma non isolata. Ideale per più nuclei familiari.Classe energetica “G” in attesa certificazione. Rif 115 Studio Dolfi Imm Euro 850.000,00

335 7678437 - 331 8532086

BaGno a riPoli - BiGallo porzione im-mobiliare di mq.120 composta da salone, cucina, tre camere, servizi, oltre terrazza mq. 100. Completa la proprietà taverna con locali accessori finemente ristrutturati mq. 80. Ter-rreno mq.2.000. Classe energetica g - epi > 175 kwh/m2 annoRichiesta € 690.000,00

055 630656 - 055 631781

imPrUneta loC. Colline in splendida po-sizione collinare, villa toscana su due livelli di mq.300 oltre garage e accessori. Completa la proprietà un giardino recintato di mq.5000 con piscina e annesso terreno agricolo mq.7000. Da amatori. Classe energetica g - epi > 175 kwh/m2 anno

055 630656 - 055 631781

PiaZZa saVonarola, in contrada interna e silenziosa, bellissimo villino indipendente libero su 4 lati, 140mq, composto da: cucina, sala pranzo, salone, 3 camere, 2 bagni, stan-za lavanderia, 2 terrazze abitabili. Completa la proprietà grande garage di 80 mq. Classe energetica G.

335 7678437 - 331 8532086

UGolino in villetta bifamiliare apparta-mento al piano terra, recentemente ristrut-turato, composto da ingresso, soggiorno con camino, cucina abitabile, due camere matrimoniali, tre bagni, ripostiglio, taverna, vano guardaroba, cantina, giardino esclu-sivo mq.250 e posto auto. Ottimo. Classe energetica g - epi >175kwh/m2 annoRichiesta € 550.000,00

055 630656 - 055 631781

PISTOIA

Colline Pistoiesi marliana goraiolo pre-sentiamo porzione di villa indipendente di mq 120 in strada privata due ingressi giar-dino di mq 300 carrabile recintato terrazza abitabile mq 35 panoramica soggiorno cu-cina abitabile in muratura camino 2 camere matrimoniali ampio bagno finestrato came-rina sottotetto ripostiglio cantina termosin-golo legnaia stato ottimo prezzo interessan-te rif gor.

055 414545 - 335 7363640

VALDISIEVE

sieCi Deliziosa villetta terratetto libera su 3 lati di recente costruzione con bellissimo giardino di 800 mq. Ingresso, sala con cami-no, sala pranzo, cucina, 2 bagni, 3 camere. Vari accessori quali garage, cantinetta, la-vanderia. Ottime finiture super accessoriata. Vicina ad ogni servizio. classe energetica “G” in attesa certificazione Richiesta Euro 570.000,00

335 7678437 - 331 8532086

ColoNICHe e terreNIFIRENZE

leGnaia vendesi piccola colonica del 1700 molto caratteristica ben rifinito in stile rusti-co con camino travi in legno aria condizio-nata composta da ingresso cucina abitabile salone 2 camere ripostiglio 1 bagno termo sing. Parti esterne in comune ottimo stato mq 85 richiesta Euro 330000,00 rif c 104

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piazza liberta’ strada adiacente vendesi prestigio-so appartamento di mq 350 (volendo anche ufficio) pia-no alto con ascensore garage vani 12 veranda coperta abitabile altezze metri 3, 70 palazzo storico portierato, importante ingresso museale dove si affacciano tutte le stanze 2 ingressi al piano balcone di servizio richiesta Euro 1.200.000,00 rif a 12/1

brUNi - iGO immobiliare

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castiglioncello vendiamo splendido attico di mq 90 panoramico a 200 metri dal mare zona centrale bel servita da servizi commerciali /pubblici terrazza abitabile di mq 70 garage posto auto cantina cucina abitabile 2 camere matri-moniali 1 camera sing. 2 bagni riscaldamento autonomo ot-time rifiniture si possono visionare le foto sul nostro sito www.bruni-igo.it richiesta Euro 450.000,00 trattabile rif a 412

BrUni - igo immobiliare

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soffiano in ottimo palazzo vendiamo appartamento di mq 100 con ingresso soggiorno con caminetto angolo cottura sala pranzo 2 camere matrimoniali ripostiglio 1 bagno con finestra lunga terrazza che si puo’ accedre dalla cucina dalla camera e dalla sala pranzo picco-la soffitta termo sing. Garage buone condizioni rif a 503

BrUni - iGo immobiliare

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MAREMMA vendesi nel parco naturale dell'Uccellina a 5km dal mare, n° 2 appar-tamenti nello stesso complesso di recente costruzione, 1 di 50 mq e l'altro di 70 mq. In ogni appartamento 1 camera, 1 bagno e una cucina-soggiorno. 800 mq di giardino recintato con gazebo, forno per la pizza e barbecue. 2 posti auto. Euro 295.000.

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335 7712450

antella collinare, porzione di colonica in pietra appena ristrutturata, libera su 3 lati con ingresso indipendente e giardino. Com-posta da cucina, salone, 2 camere, studio, grande taverna con ingresso separato. Pos-sibilità di personalizzazione. Ottima esposi-zione, classe energetica G Euro 620.000,00

335 7678437 - 331 8532086

antella porzione di colonica, composta da soggiorno con camino, sala pranzo, cucina /tinello, tre camere, tripli servizi, due riposti-gli, lavanderia, posti auto e giardino esclusi-vo di mq.700. classe energetica g- epi n.d. Richiesta € 690.000,00

055 630656 - 055 631781

mugello

diComano, colonica in perfette condizio-ni, suddivisa in 6 unità a sé stanti: appar-tamento principale e 5 mini appartamenti con ingressi indipendenti ognuno comple-tamente arredato in stile rustico toscano. Completano la proprietà grande piscina di recente costruzione e terreno agricolo di 6 ettari con olivi. Posizione panoramica e soleggiata, ideale per b&b o per casa vacanze. Il complesso e la piscina sono serviti di acqua privata. Classe energetica “G” Immobiliare Dolfi

335 7678437

VALDISIEVE

molino del Piano , in posizione pano-ramica, bellissima colonica in pietra, libera su 4 lati, circondata da terreno di proprietà. Composta da salone con camino, cucina abitabile, 4 camere, 2 bagni, cantine e stalle da recuperare.possibilità di divisione per più nuclei familiari .classe energetica g >175 kwm in attesa attestato di certificazione Euro 540.000,00

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bagno a Ripoli vendesi por-zione di colonica finemente ristrutturata 80 mq con camera, cameretta, cucina, soggiorno, bagno e lavanderia. 700 mq di giardino, con resede. Euro 340.000.

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Firenze Sud vendesi magazzino 195mq con piazzale adatto per carico e scarico merci con bagno di servizio. Possibilità subentro leasing.

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335 7712450

Bolognese la lastra vendesi antica villa con piscina libera su 4 lati articolata su 2 livelli oltre piano terra 3 ingressi gia’ tre appartamenti indipendenti posizione inncantevole nella soleggia-ta prima costa di via bolognese vecchia con vista firenze san do-menico distinguono la dimora il giallo delle facciate la terracotta, le rifiniture, la pietra serena, gli archi, le scalette in pietra, verande soleggiate, terrazze e lo splendido giardino con piante di olivo non distante servizi commerciali e mezzi pubblici rif vo 114

BrUni - igo immobiliare

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attico ponte vecchio in torre antica vendiamo appartamento di mq 110 ascensore terrazza abitabile di mq 30 con vista monumenti tetti e colline a 360° l’im-mobile gode di due ingressi è composto d sala studio cucinotto 2 bagni 2 camere matrimoniali ripostiglio di-spensa rif a 537

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UFFICI E NEGOZI

firenZe noVa affittiamo ufficio gia’ arredato piano 2° con ascensore impianti a norma aria condizionata cablaggio spese generali incluse richiesta Euro 700,00 mensili solo referenziati rif 100

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BeCCaria/oBerdan in terratetto destina-zione ufficio 8 vani, 190mq, Termosingolo Classe energetica “G”, indice di prestazione >175 kwh/mq annuo- dati in attesa di certi-ficazione Euro 695.000,00

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fondi e garage

Centro storiCo in strada prestigiosa con alto passaggio pedonale vendesi fondo com-merciale di mq 50 c/a con bagno gia’ locato a rendita con contratto 6+6 inizio locazione 2012 il fondo e’ stato totalmente ristrutturato rif f 107

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mArIe moNtITOSCANA

CastiGlionCello vendesi villino perfetto stato in contesto unico panoramico sul mare con scale di disciesa sugli scogli pianeggianti di esclusiva proprieta’ con piccole piscine naturali 140 mq su 2 livelli e 150 mq di giardino privato 2 terrazze abitabili ai piani forno a legna e barbecue 2 posti auto salone 3 camere 2 bagni cucina studio poco distante dal paese trattativa riservata rif vo 110

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forte dei marmi cinquale a 250 metri dal mare vendesi prestigiosa villa di mq 250 con giardino e piscina riscaldata su 2 livelli piano terra veranda di 40 mq giardino cucina abitabile ampio living anti e bagno al primo piano zona notte composto da una suite matrimoniale con ampio bagno riservato due camerette secondo bagno e grande terrazza vista monti e piscina al piano mansarda una matrimoniale per ospiti bagno e terrazzino due posti auto e capanno per attrezzi trattativa riservata rif vo 111

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