Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

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SETTEMBRE 2010 N el numero pre- cedente ho parlato di un ani- male che viene ab- bandonato prima delle vacanze: il cane. In questo numero parlerò di un animale che troviamo al ritorno: la zanzara! È bello sapere che a casa c’è sempre qualcuno che ci aspetta. Come apriamo la porta, vediamo la zanzara seduta sul divano, con l’aria impaziente: “Quanto ci hai messo a tornare? Fatti dare un bel pizzicot- to!”. C’è chi la zanzara la trova anche al mare, magari è la stessa. Io, per esempio, da un po’ di tempo faccio sempre le ferie con la zanzara: alme- no in due si divide il conto dell’al- bergo! Mi ha succhiato così tanto sangue che l’hanno fatta socia ono- raria dell’Avis! Ci avete fatto caso? Ogni anno le zanzare sono sempre di più! Gli altri animali sono tutti in via di estinzione, la zanzara invece rima- ne indifferente all’inquinamento, ai cambiamenti climatici. Anzi, più il mondo peggiora più lei si riproduce. Cade il governo? Un milione in più di zanzare! Crisi economica? Altro milione. L’ape operaia si sta estin- guendo perché con la disoccupa- zione di oggi trovare un posto fisso è un miraggio. La zanzara invece è come noi: precaria. Lavora dai primi caldi ai primi freddi. Dopo non viene riconfermata! Perché non salviamo gli animali in via di estinzione ac- coppiandoli con la zanzara? Dopo la zanzara tigre, avremo la zanzara pan- da, l’unico insetto che ha un occhio nero e pesa più di una tonnellata. *Comico Andrea Muzzi* La zanzara, precaria come noi Ecco gli impegni della Fiorentina e tutto quello che c’è da sapere sul “campionato spezzatino” SPORT GUIDA ALLA STAGIONE PAG.37 Il tram sette mesi dopo I fiorentini, si sa, sono proverbialmen- te diffidenti. Se c’è aria di novità, prima di accettarla, vogliono annu- sarla per bene. E cosi è andata con la tramvia. All’inizio ha suscitato ondate di polemiche e perplessità a quinta- li, adesso a quanto pare è sbocciato l’amore. Anzi, l’Amore. A giudicare, almeno, dai dati sull’utenza, che rac- contano di una media di circa 25mila viaggiatori al giorno. Ovvero un baci- no di circa diecimila persone che quo- tidianamente salgono a bordo. Non solo. Di questi viaggiatori c’è anche un identikit, una fotografia scattata dal- la Regione, che dipinge un’utenza in rosa. Sono soprattutto le donne, infatti, a utilizzarla, con una fascia d’età domi- nante che va dai 36 ai 60 anni, e con un titolo di studio medio-alto. E intanto, sempre in tema di viabilità e trasporti, si fa chiarezza anche su un altro fronte, l’Autopalio: il temuto pedaggio non verrà introdotto. PAGG.10-11 di Salusest-Biancalani Chiamano a casa dei cittadini e chiedono soldi per il Comune. Ma si tratta di un raggiro SAN CASCIANO ATTENTI AI TRUFFATORI PAG.7 Tavarnelle in festa per Checcucci dopo il secondo posto agli Europei di atletica a Barcellona ARGENTO VIVO PAG.41 In mongolfiera sopra le colline con l’Associazione Aerostatica che ha sede a Tavarnelle IN VOLO SUL CHIANTI PAG.4 PAGG.2-3 La prima campanella tra novità e conferme PRIMO PIANO Tavarnelle, Barberino e il “supergoverno” Unione PAG.5 All’interno l’inserto dell’amministrazione comunale PAGG.23-26 Periodico d’informazione locale. Anno IV n.76 del 6 settembre 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10 Barberino, Tavarnelle, San Casciano Il Giornale nel tuo Comune EDIZIONE DEL CHIANTI F. NO • 13.050 COPIE DISTRIBUITE DA Giochi e scomesse Agenzia Ippica Slot machine APERTO TUTTI I GIORNI S.Casciano - Via P.zza Matteotti,3 Tel 055 82.94.669 1105984 Costruzioni Opere Civili e Industriali Costruzioni Opere Civili e Industriali Via Roma, 37 - 50067 Rignano sull’Arno (FI) Tel. 055 8348040 Fax 055 8348342 e-mail: [email protected] www.cocisrl.it P.IVA 05019320489 Certificazione Qualità EN ISO 9001:2000 N°08738A Attestazione SOA n° 638/68/07 1122153

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Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

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Page 1: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

SETTEMBRE 2010

Nel numero pre-cedente ho

parlato di un ani-male che viene ab-bandonato prima delle vacanze: il cane. In questo numero parlerò di un animale che troviamo al ritorno: la zanzara! È bello sapere che a casa c’è sempre qualcuno che ci aspetta. Come apriamo la porta, vediamo la zanzara seduta sul divano, con l’aria impaziente: “Quanto ci hai messo a tornare? Fatti dare un bel pizzicot-to!”. C’è chi la zanzara la trova anche al mare, magari è la stessa. Io, per esempio, da un po’ di tempo faccio sempre le ferie con la zanzara: alme-no in due si divide il conto dell’al-bergo! Mi ha succhiato così tanto sangue che l’hanno fatta socia ono-raria dell’Avis! Ci avete fatto caso? Ogni anno le zanzare sono sempre di più! Gli altri animali sono tutti in via di estinzione, la zanzara invece rima-ne indifferente all’inquinamento, ai cambiamenti climatici. Anzi, più il mondo peggiora più lei si riproduce. Cade il governo? Un milione in più di zanzare! Crisi economica? Altro milione. L’ape operaia si sta estin-guendo perché con la disoccupa-zione di oggi trovare un posto fisso è un miraggio. La zanzara invece è come noi: precaria. Lavora dai primi caldi ai primi freddi. Dopo non viene riconfermata! Perché non salviamo gli animali in via di estinzione ac-coppiandoli con la zanzara? Dopo la zanzara tigre, avremo la zanzara pan-da, l’unico insetto che ha un occhio nero e pesa più di una tonnellata.

*Comico

Andrea Muzzi*

La zanzara, precaria come noi

Ecco come fare (e quali sono le spese)

per iscrivere i propri fi gli a una delle

scuole-calcio presenti in città

PALLONe

CAMPIONI SI DIVENTA

PAG.30

Ecco gli impegni della Fiorentina

e tutto quello che c’è da sapere sul

“campionato spezzatino”

SPOrt

gUIDA ALLA STAgIONE

PAG.37

La chiesa va sul webe il prete si fa blogger

tempi moderni

PAG.12

Il tram sette mesi dopo

I fiorentini, si sa, sono proverbialmen-te diffidenti. Se c’è aria di novità,

prima di accettarla, vogliono annu-sarla per bene. E cosi è andata con la tramvia. All’inizio ha suscitato ondate di polemiche e perplessità a quinta-li, adesso a quanto pare è sbocciato l’amore. Anzi, l’Amore. A giudicare, almeno, dai dati sull’utenza, che rac-contano di una media di circa 25mila viaggiatori al giorno. Ovvero un baci-no di circa diecimila persone che quo-

tidianamente salgono a bordo. Non solo. Di questi viaggiatori c’è anche un identikit, una fotografia scattata dal-la Regione, che dipinge un’utenza in rosa. Sono soprattutto le donne, infatti, a utilizzarla, con una fascia d’età domi-nante che va dai 36 ai 60 anni, e con un titolo di studio medio-alto. E intanto, sempre in tema di viabilità e trasporti, si fa chiarezza anche su un altro fronte, l’Autopalio: il temuto pedaggio non verrà introdotto. PAGG.10-11

di Salusest-Biancalani

Chiamano a casa dei cittadini

e chiedono soldi per il Comune.

Ma si tratta di un raggiro

SAN CASCIANO

ATTENTI AI TRUFFATORI

PAG.7

Tavarnelle in festa per Checcucci

dopo il secondo posto agli Europei

di atletica a Barcellona

ArgeNtO vIvO

PAG.41

In mongolfiera sopra le colline

con l’Associazione Aerostatica

che ha sede a Tavarnelle

IN vOLO SUL CHIANtI

PAG.4PAGG.2-3

La prima campanellatra novità e conferme

PRIMO PIANO

Tavarnelle, Barberinoe il “supergoverno”

Unione

PAG.5

All’interno l’insertodell’amministrazionecomunale PAGG.23-26

Periodico d’informazione locale. Anno IV n.76 del 6 settembre 2010.N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

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Il reporterè un periodico di 10 edizioniche mensilmenteviene distribuito da in 216.486 copie

Riaprono le scuole, si ricomincia a studiare e a in-segnare. Ma nell’incertezza, almeno stando ai dati disponibili alla fine di agosto (al momento della chiusura di questa edizione de Il Reporter). Nel-

la provincia di Firenze, a fronte di un aumento degli alunni iscritti che saranno 1463 in più dell’anno scorso, ci sarà una riduzione degli insegnanti: 219 in meno solo negli organi-ci di diritto, mentre per quanto riguarda gli organici di fatto dovrebbero mancare una sessantina di cattedre. Numeri e incertezze che hanno spinto il direttore dell’Ufficio scolasti-co provinciale (l’ex Provveditorato, per intenderci), Claudio Bacaloni, a scrivere al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Nella lettera si sottolinea “l’impossibilità di siste-

mare il personale per il mese di settembre”, visto che il nu-mero delle cattedre assegnate è “più basso di quello attribuito con l’organico di diritto”, e avverte che in queste condizioni – da cui nasce anche la demotivazione degli insegnanti – sarà difficile “assolvere compiutamente le incombenze istituzio-nali”. Ma il direttore scolastico regionale, Cesare Angotti, giudica il messaggio di Bacaloni “inutilmente allarmistico e molto singolare”. Anche la vicepresidente della Regione, Stella Targetti, ha scritto al ministro Gelmini per chiederle di salvare il tempo pieno e invitarla in Toscana “per fare in-sieme il punto della situazione”. Nel Chianti la situazione sembra un po’ migliore rispetto ad altre zone della provincia e della regione, ma non è che ci sia da festeggiare.

L’INCHIESTA. La situazione alla prima campanella

Scuola, si ripartetra le incertezze

Federico Bausi

I preparativi per il nuovo anno scolastico non sono stati facili per l’Istituto Comprensivo di Tavar-nelle e Barberino. Il problema principale, quello della quarta sezione della scuola dell’infanzia di

Bustecca che rischiava di non essere formata, è stato in qualche modo risolto. La Regione ha infatti deciso per il secondo anno di far fronte a questa e ad altre situa-zioni difficili (numerose sul territorio regionale) a causa dei minori trasferimenti da parte dello Stato stanziando 4 milioni di euro di finanziamenti. Tuttavia, spiega il preside dell’Istituto Fiorenzo Li Volti, bisognerà fare i conti anche con questioni più “quotidiane”: “Le risorse finanziarie ministeriali da impegnare nel funzionamento

dell’Istituto – dice – dal materiale per le pulizie alla stru-mentazione per gli uffici, non sarebbero sufficienti senza il contributo delle famiglie, a cui si aggiunge quello le-gato ad iniziative promosse dal Comitato dei genitori”. I nuovi iscritti per l’anno 2010/2011 sono 106 alle quattro scuole dell’infanzia, 112 alle primarie e 90 alle secon-

darie. A settembre 2009 questi numeri non erano molto diversi, fatta eccezione per gli iscritti alle secondarie, che erano 116. Il divario si deve al fatto che a giugno 2010 quattro classi, e non cinque, si sono congedate dal-le primarie. I nuovi iscritti stranieri saranno 4 alle scuole dell’infanzia, 6 alle primarie e 7 alle secondarie, per un totale di 27, 60 e 49 ragazzi rispettivamente per ciascuno dei 3 cicli scolastici. Nessuna variazione rilevante anche in questo dato: a settembre 2009 i ragazzi non italiani iscritti all’Istituto Comprensivo erano 34 per le scuole dell’infanzia, 60 per le primarie e 50 per le secondarie. Anche quest’anno, l’Istituto continuerà le attività di in-tegrazione già svolte in passato: si riproporranno i corsi di lingua italiana, i laboratori in orario extrascolastico di sostegno allo studio e riflessione sulla propria cultura e le iniziative rivolte a tutti gli studenti per lo sviluppo del senso di multiculturalità. Inoltre, anche quest’anno saranno disponibili alcuni corsi per le madri dei ragazzi stranieri al fine di garantire un rapporto più diretto con le famiglie degli studenti. Per quanto riguarda gli asili nido, 51 bambini andranno a Barberino, 23 a Sambuca e 3 nei posti convenzionati col Comune alla ludoteca di Vico d’Elsa. A rimanere insoddisfatte saranno le richie-ste di 4 famiglie non residenti sul territorio dei due Co-muni. Infine, 10 bambini per ora esclusi perché hanno meno di 12 mesi, potranno entrare in corso d’anno una volta raggiunta l’età richiesta, secondo la disponibilità degli asili.

TAVARNELLE-BARBERINO. Gli alunni sono in totale 308

Pochi soldi dal ministero?E allora pagano i genitori

/I.E.

Più iscritti, meno docenti. Il direttore dell’Ufficio scolastico scrive

alla Gelmini: “Difficile andare avanti”. Ma nel Chianti va meglio

Senza i fondi della Regionee il contributo delle famigliedifficile far funzionare l’Istituto

Fra le voci di spesa di un bi-lancio familiare, quelle per la

scuola sono spesso fra le più alte. A far lievitare il peso economico dello studio sono sicuramente li-bri, zaini e accessori, ma a questi si aggiungono spesso il trasporto e la mensa. Le famiglie di Tavar-nelle e Barberino, da quest’anno, pagheranno per il servizio di tra-sporto una cifra che sarà stabilita secondo le fasce Isee, che sta per “indicatore della situazione eco-nomica equivalente”. Fino all’an-no passato il servizio costava per tutti 150 Euro. “Questo cambia-mento – spiega Marina Baretta, assessore all’Istruzione di Tavar-nelle – deriva da una scelta poli-tica. Infatti, con le fasce Isee si andrà a gravare un po’ di più sulle famiglie ad alto reddito, ma quelle comprese nelle fasce basse avran-no un alleggerimento”. Coloro che rientrano nella fascia Isee più alta (sopra i 35mila euro di reddito annuo) pagheranno 180 euro. Il costo del trasporto sarà un po’ più alto rispetto agli anni passati – 170 euro – anche per i redditi compresi fra i 26mila e i 35mila euro. La fa-scia minima, invece, pagherà 100

euro e chi ha un reddito inferiore ai 6mila euro non dovrà sostenere alcun costo per il servizio. Come accadeva con il vecchio sistema, ma sempre in base alla certifica-zione Isee, tutte le tariffe saranno ridotte per i secondi e i terzi figli. Nessun cambiamento, invece, per il servizio mensa. Le fasce Isee più alte pagheranno 4 euro a pasto e 32 centesimi per la colazione, le più basse 2 euro a pasto e 23 centesimi per la colazione. Anche in questo caso, le famiglie che dichiarano un reddito inferiore ai 6mila euro an-nui non dovranno sostenere alcuna spesa.

L’Istituto comprensivo

Saranno calcolate con le fasce Isee

Novità in arrivo sulle tariffe

/I.E.

I servIzI

Anno IV n.76 del 6 settembre 2010

Il Reporter del Chianti F.no raggiunge 13.050 famiglie nei Comuni di Barberino, Tavarnelle, San Casciano

2 Settembre 2010 il giornale nel tuo comune

Page 3: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Un progetto scolastico all’avanguar-dia prenderà vita nella frazione di Cerbaia. Si tratta di un nuovo asilo nido all’interno del quale è previsto

uno spazio di integrazione tra bambini e an-ziani. Nonni e nipoti si occuperanno insieme della cura dell’orto, costruiranno e ripareranno giocattoli, si racconteranno reciprocamente: en-treranno insomma in relazione, stabilendo punti

di contatto nel nome della fantasia, della creati-vità e delle esperienze reciproche. E’ un’opera del futuro di San Casciano, destinata tuttavia a concretizzarsi presto in una realtà scolasti-ca all’avanguardia sia sul piano architettonico sia su quello educativo. Il nuovo edificio sarà fruibile dalle famiglie con piccoli a partire da sei mesi di età. Cofinanziato dalla Regione To-scana, l’asilo nido sorgerà tra via Napoli e via

Firenze e sarà il primo del territorio comunale in grado di accogliere bambini di età inferiore a un anno. Sono infatti sempre più numerosi i genitori che, lavorando entrambi, chiedono di avvalersi dei servizi all’infanzia. Ma non è tut-to. Per agevolare questi ultimi sarà anche possi-bile prolungare l’orario di uscita fino alle 17.30. Oltre alle particolari caratteristiche di edilizia ambientale, che consentiranno all’immobile di risparmiare energia attraverso l’uso di pannelli solari e fotovoltaici e riscaldamento a pannel-li radianti, l’identità della struttura sarà stret-tamente legata alla sua posizione. Il nido farà parte infatti dello stesso lotto urbanistico che prevede, secondo un altro intervento messo in campo dal Comune e finanziato dalla Regione, la realizzazione di sei minialloggi per anziani e giovani coppie. E’ proprio questa attiguità fra

i due stabili a costituire uno dei tratti distintivi del nido, al cui interno saranno realizzati uno spazio per l’integrazione tra i piccoli e i non-ni, vicini di casa, un ambiente per il coinvol-gimento dei genitori nelle attività dei figli, una cucina e un refettorio, in modo da garantire alla scuola una propria autonomia anche sotto il profilo dei pasti. La struttura si estenderà su una superficie di 800 metri quadri e sarà articolata su più livelli. Il progetto, firmato dall’architetto Francesco Pruneti, prevede due sezioni in grado di accogliere complessivamente 36 bambini e un’ampia area esterna aperta anche agli utenti non fissi. Il costo complessivo dell’investimen-to ammonta ad oltre un milione di euro. Attual-mente, i nidi presenti sul territorio comunale sono quattro: due pubblici (Mercatale e Talente) e due privati (San Casciano e Bargino).

SAN CASCIANO. L’edificio si trova vicino alle case realizzate per le giovani coppie e le persone in età avanzata

L’asilo del futuro. Per i bimbi e per i nonniA Cerbaia nasce un nido del tutto particolare:

piccoli e anziani passeranno molto tempo insieme,

curando l’orto e costruendo giocattoli. e la nuova

struttura potrà restare aperta fino alle 17.30

L’anno scolastico 2010/2011 inizia con non poche difficoltà, legate soprattutto

ai cambiamenti introdotti dalla riforma Gel-mini. A spiegarci quali sono le novità del pa-norama scolastico sancascianese è l’assessore alla Pubblica istruzione, Chiara Molducci. “Le novità sono principalmente tre: il siste-ma di equità sociale applicato nel pagamento della tariffa degli asili nido, il “congelamen-to” delle tariffe degli altri servizi scolastici, la possibilità di usufruire del servizio di traspor-to per la sola andata o ritorno”. Partiamo dalle tariffe. Cosa cambia?“In un momento in cui le famiglie sono in dif-ficoltà a causa della crisi, ci è sembrato giusto orientare la gestione di un servizio, ovvero il pagamento del nido, offrendo un supporto concreto a chi si trova in condizioni più disa-

giate. Così se fino allo scorso anno l’iscrizione al nido contemplava la doppia opzione quota intera/quota agevolata, a partire da quest’anno la retta sarà articolata in base a cinque fasce Isee. Altro elemento da segnalare è il blocco delle tariffe per la refezione ed il trasporto. E, a proposito di quest’ultimo, il fatto di poter scegliere la sola andata o il ritorno permetterà agli utenti di risparmiare quasi il 50%”.Recentemente si è tenuto un tavolo del Chianti per discutere della scuola a livello di area. Quali sono stati i benefici e le idee emerse?“La necessità emersa è stata quella di un con-fronto periodico fra gli assessori. Obiettivo: conoscere i problemi relativi ai servizi scola-stici erogati dai Comuni e affrontarli, ed even-tualmente risolverli, secondo strategie condi-

vise e comuni”. Quanta importanza il Comune dà, in ter-mini concreti di risorse e progetti, alla scuo-la e alla formazione in generale?“Lo spazio e il valore che l’amministrazione

comunale attribuisce al mondo scuola è cen-trale e mirato alla crescita dei cittadini del futuro. Tra i tanti progetti vorrei segnalare un’iniziativa che, seppur con difficoltà, con-tinuiamo a finanziare. Si tratta di un percorso rivolto al personale “che forma”, ovvero agli insegnanti delle scuole materne ed elementa-ri”. Mentre nei limitrofi Comuni chiantigiani ci sono stati dei problemi con l’apertura delle sezioni della materna, San Casciano è inve-ce riuscito a coprire ogni esigenza scolasti-ca addirittura anche per i nidi. “Con un solo bambino che è rimasto fuori, si può tranquillamente dire che le liste di attesa dei nidi si sono azzerate. Un buon risultato se si considera che le richieste pervenute all’uffi-cio scuola hanno superato le 50”.

L’INTERVISTA. L’assessore sancascianese Chiara Molducci e la cabina di regia dei Comuni del Chianti sull’istruzione

“Una strategia di area sul mondo scolastico”Le liste d’attesa per i nidi sono state praticamente azzerate: soltanto un bambinoè rimasto fuori. E sul costo per le famiglie abbiamo introdotto un elemento di equità

/I.B.

/I.B.

3BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

Page 4: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

L’idea di un volo in mon-golfiera evoca in molti immagini fiabesche, o al massimo legate a un

passato ottocentesco. In pochi san-no che proprio a Tavarnelle si trova la sede dell’Associazione Aerosta-tica Toscana e che alla casella di posta elettronica del suo presiden-te Stefano Travaglia giungono, da tutto il mondo, numerose e-mail di curiosi o veri appassionati del settore. La società, che è nata nel 1994, fino al 2001 si trovava a Fi-renze nella zona di San Niccolò, in via del Cerro. Dopo gli attentati dell’11 settembre, le normative più severe in materia di volo spinsero l’associazione ad allontanarsi dalla città. Le escursioni in pallone han-no una durata che varia dai 45 mi-nuti all’ora e mezza e si svolgono a un’altezza di 200-300 metri da terra. Chi decide di provare l’espe-rienza deve alzarsi quando ancora è notte e recarsi nel punto indicato dal Travaglia per la partenza. “La mongolfiera – spiega il presiden-te – non è un mezzo pericoloso, purché si usino tutte le misure di sicurezza possibili. Per questo mo-tivo voliamo soltanto la mattina presto, altrimenti il pallone non si gonfia come deve. Inoltre, le con-dizioni atmosferiche devono esse-re perfette. Tutto ciò può risultare macchinoso, ma è questo il tipo di prudenza che ci ha permesso di non avere mai un incidente”. Chi compie un volo con l’Associazione Aerostatica Italiana ha automatica-mente diritto alla tessera di iscri-zione annuale e ad essere invitato ai tanti raduni ed eventi che si svol-gono fuori e dentro i confini ita-

liani. Il volo in mongolfiera attrae soprattutto turisti ed estimatori che provengono da Paesi anglosassoni o del Nord Europa. In Francia, so-prattutto nella Loira e nella Lorena, sono i governi locali a sponsoriz-zare questo tipo di volo. “In Italia – spiega ancora il presidente – non si è compresa la forza dell’aerosta-tica, mentre da altre parti d’Euro-pa e del mondo sì. Stando su una mongolfiera si colgono aspetti del

paesaggio che normalmente non si notano. Per questo crediamo di costituire un servizio giusto per il tipo di turismo di questa zona e per la cultura del luogo. Da parte nostra c’è una passione immen-sa per questa attività, perché ogni volta che ci si stacca da terra si vive un’esperienza diversa”. E poi ci sono quelle che sono vere gio-ie: “Una ragazza inglese disabile ci ha chiesto di recente di fare un volo, perché vedere le colline del Chianti fiorentino in questo modo era uno dei suoi sogni. Si è rivolta a noi perché siamo gli unici ad avere un cesto attrezzato per il trasporto di portatori di handicap. Permetter-le di fare questa esperienza è stata una soddisfazione enorme”.

Il Consorzio del Vino Chianti e Fidi Toscana, la finanziaria regionale

toscana, hanno costituito Progetto Chianti srl: una società che farà della qualità del vino Chianti il punto da cui ripartire per superare un periodo di crisi nel settore. Lo scopo è quello di stimolare l’incontro fra produtto-ri e distributori di uno dei vini più famosi al mondo, affinché si creino sinergie tali da assicurare il colloca-mento della produzione nel mercato. Naturalmente il progetto coinvolge-rà anche le aziende di Barberino e Tavarnelle che vorranno associarsi: “Sul territorio di questi due Comuni – dice Nunzio Capurso, che ha se-guito la nascita e l’avvio del proget-to Chianti e da poco è stato sostituito da Giovanni Busi alla presidenza del Consorzio – hanno sede alcune del-le aziende di eccellenza nel mondo del vino Chianti e non c’è bisogno di ricordarne i nomi. La zona, d’al-tra parte, è vicinissima a quella del Chianti classico e ne conserva le tradizioni. Progetto Chianti srl costi-tuirà un punto di incontro fra produt-tori e distributori. Sostanzialmente, le aziende che si proporranno per entrare a far parte del progetto do-vranno accettare di rispettare alcuni standard di qualità, i controlli di un comitato tecnico e dei prezzi stabili-ti”. Funzionerà così: “i distributori, dalla loro, si impegneranno a com-prare dai produttori una certa quan-tità di vino, che poi verrà immessa sul mercato al momento opportuno. Di conseguenza, le aziende avranno la garanzia che una parte di produ-zione sarà venduta”. Nonostante progetti di questo tipo siano già ben funzionati nel Nord Italia, sembra che il ben noto campanilismo dei to-scani possa costituire una minaccia per l’importazione di questo model-

lo nel mondo del Chianti. “Realtà simili a quella di Progetto Chianti – continua Capurso – sono già presen-ti in Veneto e svolgono perfettamen-te la funzione cui sono preposte. In Toscana la difficoltà principale sarà quella di far capire alle aziende che unirsi non è sempre negativo e far loro accettare alcuni aspetti del pro-getto, come i controlli del comitato tecnico che avrà il compito di super-visionarne l’operato”. Ma Capurso è ancora più chiaro: “Per coloro che producono Chianti è giunta l’ora di mettersi insieme e non solo a cau-sa della crisi. Servono investimenti,

dato che il 50% dei vigneti è stato ripiantato, ma l’altro 50% ancora è vecchio e questo causa la produzio-ne di quantità e qualità che non sono all’altezza di quello che ci si aspetta da un vino come il Chianti”.

TEMPO LIBERO. Un servizio per i turisti e anche un’opportunità di svago per i chiantigiani

In volo sopra casa. In mongolfiera

Ilaria Esposito

Il vino è (anche) un ProgettoECONOMIA. Consorzio e Fidi Toscana insieme

Il giro del Chianti e non solo: quelli dell’Associazione Aerostatica

Italiana, con sede a Tavarnelle, hanno visto davvero un altro mondo

/I.E.

Una ragazzadisabile ha potutorealizzare il suo sogno: volare

La nuova srl vuole favorire l’incontro tra i produttorie i distributori

Il presidente Travaglia nella sede dell’Associazione Aerostatica

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4 Settembre 2010 il giornale nel tuo comune

Page 5: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

L’Unione fra Tavarnelle e Barberino ha mosso i suoi primi passi istitu-zionali nel corso dell’estate che si è appena conclusa. Dopo due assem-

blee informative coi cittadini svoltesi a luglio, il 22 dello stesso mese i consigli dei due Co-muni hanno votato l’atto costitutivo e lo Statuto dell’Unione Comunale del Chianti Fiorentino. Cosa devono aspettarsi adesso i cittadini? A livello istituzionale, il prossimo passo da com-piere è l’elezione del consiglio dell’Unione, che si comporrà di 12 membri e sarà eletto dai consigli comunali riuniti. Il consiglio eleggerà il presidente dell’unione, che sarà uno fra i due sindaci in carica, Sestilio Dirindelli e Maurizio Semplici. Il presidente, a sua volta, dovrà com-porre la nuova giunta. Gli assessori dell’Unione avranno deleghe diverse rispetto a quelli dei sin-goli Comuni e alcuni assessorati, come quello alla scuola, saranno unificati. Non ci sarà alcuna sovrapposizione di cariche e nessuna indennità

è prevista per chi avrà un ruolo istituzionale nel nuovo Ente. Per quanto riguarda la quotidianità dei rapporti fra cittadini e amministrazione, nei prossimi mesi sarà avviata una razionalizzazio-ne degli uffici comunali, molti dei quali sono già in gestione associata. Tuttavia sarà mante-nuta una rappresentanza di ciascun ufficio in entrambi i Comuni. Uno dei dubbi avanzati da chi si è mostrato contrario a questa Unione è proprio che i residenti a Barberino debbano, d’ora in poi, spostarsi a Tavarnelle per qualsiasi pratica. “Non siamo contrari all’Unione di per sé – dice Marco Bevanati, consigliere comunale di “Obiettivo Comune”, partito dell’opposizio-ne barberinese che sta raccogliendo le firme per il referendum consultivo sull’unione –. Il pun-to è che in questa unione Barberino ci rimette, perché tutto sarà spostato a Tavarnelle. Inoltre, non siamo d’accordo sui tempi e le modalità che le due giunte hanno adottato per compiere questo passo. I cittadini non sono stati informa-

ti a dovere e si poteva prendere più tempo per farlo”. La replica arriva da Mario Becattelli, vicesindaco del Comune di Barberino: “Fare un referendum consultivo – dice – è un diritto dei cittadini. Al di là di questo, è un fatto che l’attuale opposizione abbia sempre ostacolato

l’unione. Usando il buon senso, invece, appa-re ovvio che l’unico modo per garantire ancora ai nostri cittadini dei servizi efficienti è quello di erogarli assieme a Tavarnelle, per sfruttare le economie di scala che si vengono a creare unendo le forze”.

Barberino e Tavarnelle sempre più vicine: un ente

sovracomunale gestirà le questioni comuni alle due

città. si comincia dalla razionalizzazione degli uffici

Il Comune di Tavarnelle, che sarà la sede principale della nuova Unione

È nata l’unione del Chianti fiorentino

Ilaria Esposito

gOVERNO. Dai consigli comunali sì al nuovo organo istituzionale. Ma non mancano i dubbiosi

Per chi sostiene la teoria che la storia procede per cicli, l’Unione fra Tavarnelle e Barberino potrebbe esserne una

prova. I due Comuni, un tempo uniti, decisero di dividersi nel 1893. Le ragioni della scissione e il percorso tramite cui ci si arrivò sono descritti in un libro intitolato “Nel cuore della Toscana Collinare – dalla comunità di Barberino Val d’Elsa all’autonomia amministrativa di Tavarnelle Va di Pesa”, edi-to da Polistampa nel 2010. Il testo è stato scritto da Simone Visciola e dal professor Zeffiro Ciuffoletti, che ci ha spiegato come, alla luce di quel lontano “divorzio”, si possano trovare le ragioni per la nuova Unione che si sta costituendo.Professor Ciuffoletti, quali furono le ragioni che portarono i due Comuni a dividersi?“All’epoca la decisione di dividere una comunità sottintendeva

l’avvio di un procedimento istituzionale assai complesso. Era lo Stato liberale, tramite decreto regio, a sancire la divisione, che dall’alto non era ben vista. Il parlamentare locale fece pre-sente che se non si fosse fatto qualcosa, gli abitanti sarebbero giunti a una guerra (e per la verità, un morto ci fu). Il fatto era che i barberinesi, in passato egemoni da un punto di vista storico-amministrativo, si trovarono a fare i conti con l’ascesa economica di Tavarnelle, ormai cresciuta e diventata un punto cruciale nell’area. Basti pensare che la fiera di Tavarnelle era la più importante della zona e che il Paese stesso rappresentava il crocevia fra Siena, Firenze e le varie parti del Chianti”. Come avvenne il distacco fra i due Comuni?“Anche allora, tutto partì dagli uffici. Tavarnelle aveva un ruolo strategico, ma i tavarnellini erano costretti a spostarsi a Bar-

berino tutte le volte che i loro affari avevano qualcosa a che fare con la Comunità. Gli uffici erano sempre stati a Barberino, tranne che in un breve periodo sotto l’egemonia francese. Or-mai, i tempi erano maturi perché vi fosse un cambiamento e quindi si giunse alla scissione”.Se allora fu sensato dividersi, perché oggi lo è unirsi?“L’unione conviene prima di tutto economicamente, sia per gli incentivi regionali che l’Unione riceverà, sia per le siner-gie che verranno a crearsi. Chi paventa una perdita di identità deve considerare che i simboli dei due Comuni possono es-sere conservati comunque in mille modi. Nel libro è riportato uno stralcio del documento di scissione del 1893, dove si legge esattamente “un giorno forse potremo riunirci”. Pare proprio che questo momento sia arrivato”.

“Un matrimonio che porterà benefici economici”L’INTERVISTA. Zeffiro Ciuffoletti spiega perché i due paesi si divisero nel 1893 e perché ora conviene loro riunirsi

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5BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

Page 6: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Chi sono, cosa fanno e cosa vogliono i giovani di San Casciano. E’ un vero e proprio identikit la rela-

zione stilata dagli operatori di stra-da dell’associazione Aracnos. Sono stati soprattutto i nuclei di giovani, ovvero le cosiddette compagnie, a divenire oggetto di studio dell’asso-ciazione. Ogni frazione e località di San Casciano ne ha una, che vive il territorio all’aperto, organizza eventi e attività coinvolgendo la comunità,

Cento amici al bar. Strapieni di ideeSOCIETà. L’associazione Aracnos ha intervistato i ragazzi e le ragazze tra i 15 e i 20 anni

Ilaria Biancalanisi ritrovano e vogliono divertirsi nel posto in cui sono cresciuti,

organizzano tante iniziative e fanno volontariato.

ecco l’identikit dei giovani sancascianesi. Con una sorpresa:

a differenza di molti adulti, hanno ancora fiducia nelle istituzioni

propone idee per migliorare il luogo in cui nasce e cresce. Dal proprio “quartiere generale” – un bar, un circolo o una gelateria – la com-pagnia di giovani sancascianesi è sempre più estesa, partecipe, attiva, dinamica: ama lo sport, la musica, il linguaggio multimediale. E vuole entrare in contatto con il “mondo dei grandi”, insomma gli adulti, es-sere informata e sentirsi utile, inter-venire nella vita collettiva. Viene in mente una canzone di Gino Paoli degli anni ‘90, “Eravamo quattro amici al bar che vogliono cambiare il mondo”. Ma loro, i giovani sanca-scianesi, sono molti di più di quattro (al di là delle battute, sono davvero aumentati rispetto al passato) e non teorizzano e basta il cambiamento, bensì ci mettono tutto l’impegno e l’energia che hanno. I giovani che si ritrovano in gruppo, infatti, sono al-meno un centinaio e non sono solo cresciuti nel numero ma anche nelle aspirazioni. San Casciano, Cerbaia, Bargino, Mercatale, Montefiridol-fi, Spedaletto: in sei diverse località ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 15 e i 20 anni, hanno un pun-to di riferimento sul territorio, fuori di casa: è la propria compagnia di amici. Le attività ludico-ricreative che organizzano, spesso in modo del tutto autonomo, sono molteplici. Si divertono giocando a pallavolo e a calcio, mettendo in piedi eventi musicali, prestando volontariato in favore di altre realtà giovanili e asso-ciazioni presenti sul territorio, utiliz-zando strutture e spazi comunali per i loro eventi, comunicando via web. Sono questi alcuni dei dati emersi dall’attività degli operatori di strada dell’associazione Aracnos e dal loro progetto, attivo ormai da alcuni anni e che si chiama “Ragazzi doc”. “I dati raccolti da Aracnos – commenta l’assessore alle politiche giovanili, Veronica Cei – mettono in evidenza alcuni aspetti positivi e non comuni delle realtà giovanili presenti sul ter-ritorio: sono attive e hanno fiducia nelle istituzioni perché le sentono vi-cine a loro. Questo stimola i ragazzi a divertirsi in modo sano, utilizzan-do le risorse del territorio in termi-ni umani e adeguando gli spazi alle loro esigenze. Il divertimento infatti è più apprezzato se ottenuto in loco, evitando spostamenti verso le grandi città e coinvolgendo i coetanei”. Al-cuni esempi di iniziative under 20? A San Casciano i ragazzi sono riusciti a mettere insieme 14 squadre che ogni anno partecipano al fortunato Torneo Volley al Cassero e, da tre edizioni, gestiscono un evento musicale, l’Un-der Stianti, che ogni anno richiama centinaia di adolescenti.

Sono state due inedite forma-zioni – una sancascianese,

l’altra “fiorentina” – a inaugu-rare il nuovissimo campo di calcio a 5 all’interno dello stadio di San Casciano. Da una parte il sindaco Massimiliano Pesci-ni, gli assessori Roberto Ciap-pi e Carlo Savi, il consigliere comunale Francesco Michele Cannone, dall’altra la Fiorenti-na Staff, composta da osserva-tori e allenatori delle giovanili della squadra viola. E’ così, con una amichevole conclusa con un simbolico pareggio, che le due squadre hanno fatto i primi dribbling sull’impianto. Que-sto ultimo tassello completa il corposo lavoro realizzato per l’impianto di San Casciano, ov-vero il rifacimento dei campi da calcio a 7, da tennis e da calcio a 11. La struttura, che ha carattere polivalente, è stata inoltre inte-ressata dall’opera di rifacimento del manto sintetico, costato cir-ca 25mila euro. Il nuovo campo potrà essere utilizzato dai più piccoli e non solo per il calcio, essendo adatto anche per partite di pallavolo. ‘Unione Sportiva Sancascianese ha salutato con entusiasmo il “nuovo arrivato”. “Un investimento significati-vo – ha commentato Aldemaro Becattini, presidente dell’asso-ciazione che gestisce l’impian-to – per il quale ringraziamo sentitamente l’amministrazione comunale. Siamo certi che l’im-pegno premierà tutti, soprattut-to alla luce dei benefici sociali determinati dalle attività spor-tive che, per natura, tendono a coinvolgere l’intera comunità”. Quello delle giovanili è un setto-re in cui la scuola di calcio della Us Sancascianese Asd si distin-gue a livello regionale. Una del-le esperienze più fortunate è Fio-rentina Camp, un vero e proprio campus estivo per ragazzi dai 6 ai 12 anni, dedicato naturalmen-te al calcio.

All’interno dello stadio

Nuovo campodi calcio a 5

foCUs

Tutti gli anni mettono in piediun trofeo di volley e “Under Stianti”/Il.Bia.

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6 Settembre 2010 il giornale nel tuo comune

Page 7: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

“Sono del Comune”. Ma è una truffaSICUREzzA. I vigili: “Attenti, non vi fate ingannare”. Disponibile un vademecum anti-imbrogli

Ilaria Biancalanifinti agenti di vendita

telefonano a casa

dei cittadini per chiedere

un contributo economico

per una inesistente

pubblicazione curata

dalla polizia municipale.

Un tentativo di raggiro

che ne segue altri: alcuni

andati purtroppo in porto

Via i pedaggi. Il Consiglio di Sta-to ha bocciato la decisione del

governo di far pagare le superstrade e i raccordi gestiti dall’Anas, tra cui c’era l’Autopalio. Il Consiglio si è pronunciato sulle arterie di Roma, Pescara e Rieti, le cui amministra-zioni provinciali avevano presentato ricorso, creando un importante pre-cedente anche per il caso della Fi-renze-Siena. La Provincia di Firenze è infatti intenzionata a presentare un suo nuovo ricorso per stoppare anche il pagamento sull’Autopalio, e tutto fa pensare che verrà accolto così come è stato accolto quello di Roma, Rieti e Pescara. I pedaggi erano stati introdotti il 1° luglio su 22 tratte di competenza Anas del territorio nazionale. Per la Fi-Si, che non ha caselli, la maggioranzione si pagava al casello autostradale Firen-ze-Certosa. Il contrasto al decreto, contenuto nella manovra finanziaria del governo, era iniziato nel mese di giugno con una mozione promossa dal gruppo di maggioranza di San Casciano (Pd e La Sinistra), subito recepita da una ventina di Comuni, nonché dalle Province di Firenze e Siena. La prima buona notizia era arrivata con la sospensione del pe-daggio (fino al 31 agosto) disposta

dal Tar del Lazio. Ma il 4 agosto il governo aveva messo a punto un decreto in cui si prevedeva di la-sciare immutata la maggiorazione dei pedaggi. Molte le proteste, fra cui quella della Provincia di Firen-ze che aveva presentato ricorso al Tar, ritenendo la gabella soltanto un modo per danneggiare gli utenti e reclamando piuttosto interventi di riqualificazione sull’Autopalio. Una superstrada la cui manutenzione – come ha più volte ricordato anche il sindaco di San Casciano, Massimi-liano Pescini – “è vecchia di almeno 40 anni”.

Autopalio a pagamento

Bocciati i nuovi pedaggi

foCUs

Cittadini, attenzione. Non date soldi a chi li chiede per conto del Comune. E’ questo l’avvertimento rivolto ai sancascianesi dalla polizia municipa-le. Sembra infatti che, da qualche tempo, finti

agenti di vendita chiedano telefonicamente un sostegno economico per la realizzazione di una fantomatica pub-blicazione curata dai vigili, di cui tuttavia il comando del Corpo è completamente ignaro e della quale è venuto a co-noscenza proprio grazie alle persone che hanno rischiato di cadere nella trappola. gRaccomandiamo ai cittadini – dice il comandante della polizia municipale Maria Grazia Tosi – di non farsi ingannare dall’ennesimo tentativo di raggi-ro da parte di persone che vivono con simili espedienti, fingendosi all’occorrenza rappresentanti o venditori di fal-se iniziative editoriali”. Il territorio di San Casciano non è purtroppo nuovo a questo genere di episodi. Nel corso degli ultimi anni alcuni truffatori hanno bussato più volte alle porte dei sancascianesi per chiedere denaro a sostegno di iniziative di carattere sociale, umanitario e culturale. Nel 2008, ad esempio, alcuni cittadini di Mercatale e San Casciano ricevettero una richiesta economica da parte di soggetti che, qualificandosi come membri di un’associa-zione umanitaria (rivelatasi poi fittizia) chiedevano soldi per una inesistente raccolta di fondi a scopo benefico alla quale, a loro dire, il Comune avrebbe dato appoggio. Pro-prio grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini insospettiti dalla richiesta, le forze dell’ordine riuscirono a porre fine all’iniziativa smascherando gli autori della frode. Altri ten-tativi di raggiro, effettuati in tempi più recenti, sono andati invece purtroppo a “buon” fine e i malfattori sono riusciti ad estorcere illecitamente il denaro. L’amministrazione comunale, da parte sua, punta tutto sulla prevenzione, con-dotta attraverso campagne di informazione e sensibilizza-zione intorno al tema della microcriminalità, in collabora-zione con il locale comando dei Carabinieri. Emblematico il vademecum “Occhio all’imbroglio”, disponibile presso gli uffici comunali e anche sul sito internet del Comune.

/Il.Bia.

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7BARBERINO • SAN CASCIANO • TAVARNELLE

Page 8: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

san casciano

inaugurato il campo di calcio a 5 Taglio del nastro per il campo da calcio a 5 nello stadio del capoluogo. Una struttura che completa il

complesso di interventi realizzati per l’impianto di San Casciano e che si aggiunge al rifacimento del campo da calcio a 7, del campo da tennis e del campo da calcio a 11. La struttura che ha carattere polivalente è stata al centro di un intervento di rifacimento del manto sintetico, costato circa 25mila euro. Potrà essere utilizzato dai più piccoli e non solo per il calcio: il campo è adatto anche a partite di pallavolo.

BarBerino

BarBerino-tignano: ultima potaturaSi svolgerà nel mese di settembre l’ultima potatura dei cigli della strada comunale che da Barberino porta a Tignano. Dal mese di maggio,

per tutta l’estate, questo tratto di strada è stato tenuto in ordine dalle Associazioni Venatorie di Barberino, secondo la convenzione stipulata con l’Amministrazione Comunale.

tavarnelle

via allende: camBio di senso davanti alla scuolaNel parcheggio di fronte alla scuola secondaria saranno eseguiti, prima dell’inizio dell’anno scolastico, i lavori per il cambio del senso di accesso al parcheggio, con conseguente modifica alla segnaletica orizzontale.

ponte san paolo: nuovo marciapiedeInizieranno questo mese i lavori per

la realizzazione del marciapiede che collegherà i camminamenti di via Giovanni XXIII e via Senese.

Badia a passignano: nuovi lampioniDovrebbero essere collocati entro questo mese i lampioni nel parcheggio della frazione, dal momento che le apposite postazioni sono già state predisposte.

san donato in poggio: imBiancature quase ultimateI lavori di imbiancatura avviati al termine dell’estate sono in fase di ultimazione. L’intervento è dovuto alle infiltrazioni causate dal furto delle grondaie del cimitero, rubate qualche mese fa.

vIa aI LavorIIL gIardINo SENSorIaLEIniziano i lavori per il secondo lotto de “Il Giardino Sotto Vico”a Vico D’Elsa. L’inter-vento preparerà circa 2500 mq di terreno alla piantumazione di specie vegetali particolari, che entreranno a far pare del “Giardino dei sensi”. Al termine dei lavori chi visiterà que-sto spazio potrà entrare in contatto con pian-te capaci di fornire stimoli sensoriali non soltanto visivi, ma anche uditivi e tattili. Una novità che si aggiunge alle numerose inizia-tive che l’associazione culturale “Il Giardino Sotto Vico” promuove durante l’anno, anche in collaborazione con le scuole e i centri an-ziani. I lavori, che saranno portati a termine il prima possibile, metteranno a disposizione dei visitatori 5500 mq totali di percorso in mezzo alla natura. L’intervento è stato finan-ziato, per adesso, da un’azienda agricola del territorio, che metterà a disposizione i propri macchinari per preparare la terra.

a fIrENzE E LUgaNoProdottI dEL ChIaNtI IN vEtrINaDal 9 al 12 settembre il Comune di Barbe-rino, assieme a Tavarnelle, Impruneta, San Casciano e Bagno a Ripoli, parteciperà a “Emozione del Chianti”. L’evento, che si terrà in piazza della Repubblica a Firenze, è stato organizzato dall’Apt in collaborazione con l’assessorato provinciale al Turismo e le amministrazioni interessate. Ciascuna città avrà a disposizione due banchi per promuo-vere i propri prodotti alimentari. Gran parte della produzione sarà agricola, in particolare olearia e vinicola. Nel corso di questo mese Barberino e tutto il Chianti presenteranno i loro prodotti anche fuori dall’Italia, in una mostra che si terrà a Lugano.

da INIzIo MESECorSo dI SoMMELIErE’ iniziato il 6 settembre il corso di somme-lier organizzato dai Comuni di Barberino, Tavarnelle e San Casciano. I partecipanti, operatori del settore o semplici appassiona-ti, potranno assistere a 18 lezioni al termine delle quali verrà rilasciato loro un attestato di assaggiatori ufficiali. Per ottenere il certi-ficato bisognerà sostenere una prova teorica e una pratica, che consisterà in 5 assaggi. Il corso si svolgerà sempre dopo cena e sarà “itinerante”: a Barberino gli incontri si ter-ranno alla sala ex Spazio idea, mentre a Ta-varnelle al Parco del Mocale.

BarberinoParCo dELLa BottEBooM dI ISCrIzIoNI aI CENtrI EStIvIAgli adulti e ai bambini il parco sportivo della Botte piace. Ogni anno di più. La bellezza del luogo, immerso nella natura chiantigiana, bagnato dalle acque del torrente Pesa, la varietà degli impianti che consente lo svolgimento di un’ampia gamma di attività spor-tive, i giochi, le attrezzature e le opportunità ludico-motorie arricchite dal neonato Parco avventura, rendono l’area meta ideale di centinaia di famiglie che, provenienti da tutta la Toscana, la prediligono in particolar modo nel periodo estivo. A dimostrarlo gli esiti positi-vi dei centri estivi organizzati per il secondo anno in sinergia dai Comuni di San Casciano, Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa. La novità è legata alla massiccia partecipa-zione dei piccoli utenti alle vacanze locali: si è registrato un incremento del 25 per cento rispetto allo scorso anno. Sono stati 300 i bambini e i ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14 anni che al Parco della Botte, raggiunto attraverso il servizio di trasporto comunale, hanno trascorso intere giornate di relax, sport, natura, gioco e relazioni.

aNIMaLI“PortatE a SPaSSo IL CaNE, Ma PoI PULItE”“Vivere bene vuol dire anche saper vivere in armonia con gli altri e rispettare il territorio”. E’ con queste parole che l’assessore alla Polizia municipale Renzo Masi invita cittadini e turisti, proprietari di cani, a rispettare le regole provvedendo a rimuovere le deiezioni degli animali dalle aree pubbliche. Quello dei bisogni abbandonati è un problema che persiste ormai da tempo soprattutto nelle vie centrali del capoluogo. Negli anni il Comune ha cercato di limitare il fenomeno mettendo in atto vari strumenti che hanno contemplato azioni di sensibilizzazione, prevenzione e controlli serrati sul territorio. “Voglio ricordare - prosegue l’assessore Masi – che chi contravviene a questa norma non solo arreca un danno al decoro urbano ma corre il rischio di essere multato con sanzioni che possono arrivare sino a 300 euro”. La salvaguardia degli animali è un tema già trattato anche dal consiglio comunale che lo scorso febbraio ha approvato a larga maggioranza la delibera che porterà all’approvazione del regolamento comunale per la tutela degli animali. L’iniziativa è stata promossa dai consiglieri comunali Gianni Mazzei (Sinistra per San Casciano) e Francesco Nieddu (Partito Democratico).

UNa StorIa dI SUCCESSIIL CorPo MUSICaLE “orEStE CarLINI” CoMPIE 190 aNNIConclusa con grande successo Musica Festival, la kermesse che ha animato il Parco del Poggione nei mesi estivi, gli organizzatori, nonché musicisti del Corpo musicale “Oreste Carlini”, hanno festeggiato il centonovantesimo anno di fondazione della banda nel cuore delle Alpi. Più precisamente a Vigo di Fassa, nel Trentino Alto Adige, dove, insieme al sin-daco Massimiliano Pescini, hanno condiviso le celebrazioni dell’anniversario con la banda folcloristica locale, nata anch’essa nel 1820. Ad unire le due formazioni quasi bicentenarie un patto di gemellaggio musicale stretto ormai da diversi anni. Il corpo di Vigo di Fassa ricambierà la visita l’11 e il 12 settembre a San Casciano dove una manifestazione ricca di eventi è pronta ad accoglierla e a farla suonare. Per i quaranta elementi della formazione sancascianese il 2010 è un anno da ricordare. “Oltre alla ricorrenza storica – commenta il suo presidente Claudio Gheri – abbiamo avuto non pochi motivi di orgoglio suonando ad esempio in occasione dei fuochi di San Giovanni e in piazza della Signoria nell’ambito dell’estate fiorentina”. Diretta da Andrea Gheri, la banda ha offerto una memorabile colon-na sonora lo scorso 24 giugno. Al patrono gigliato la formazione ha reso omaggio con un repertorio applauditissimo che da Mozart ha spaziato fino a Verdi, Rossini, Bizet.

ENErgIagLI IMPIaNtI fotovoLtaICI SoLIdaLIVuoi risparmiare sulla bolletta dell’elettricità e rispettare l’ambiente? I Comuni di Barbe-rino Val d’Elsa, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa offrono questa op-portunità ai cittadini e alle imprese residenti nei tre territori comunali attraverso l’acquisto solidale di impianti fotovoltaici. Per aderire al Gas Fotovoltaico e chiedere informazioni in merito al suo funzionamento occorre rivolgersi agli Uffici Relazioni con il Pubblico dei tre Comuni: Urp Barberino 055.80521-207, Urp San Casciano 055.8256224, Urp Tavarnelle 055.8050824.

San Cascianoa fINE ottoBrE vIa aI LavorIUN CENtro gIovaNI PIù graNdEEntro settembre sarà avviata la gara d’appal-to per la realizzazione dei lavori al Centro Giovani di Tavarnelle. I 120mila euro stan-ziati dalla Regione permetterano di ampliare la struttura dei Rovai. Secondo il progetto, saranno realizzate 3 sale prove cablate e collegate ad una sala di incisione utilizzabi-le come stazione radiofonica. L’intervento permetterà anche di ricavare una sala poli-valente insonorizzata e idonea ad ospitare corsi di teatro, musica e danza. I lavori, che inizieranno entro fine ottobre, dovrebbero terminare in tempi brevi, affinché nel 2011 sia già possibile utilizzare i nuovi spazi.

PIEvE dI SaN PIEro a BoSSoLoUN CoNCErto PEr ChoPINIl 26 settembre alle 21.15, alla Pieve di San Piero a Bossolo, si terrà un concerto di mu-sica classica a cura della Scuola di Musica di Fiesole. La serata è organizzata nell’ambito del ciclo di eventi iniziato ad agosto e dedi-cato al bicentenario della nascita di Fryderyk Chopin. Si tratta di una serie di appuntamen-ti che fanno parte della kermesse “Il Genio nel territorio – un progetto insieme con i Co-muni della Provincia”, curata dall’assessora-to provinciale alla Cultura. Il concerto del 26 a Tavarnelle, come tutti quelli previsti fino a dicembre in altri Comuni per la commemo-razione del grande musicista e compositore, saranno a ingresso libero .

CoNtINUaNo gLI INtErvENtIrIMoSSo L’aMIaNtoContinuano le opere di rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici. Sono terminati i lavori per eliminare le parti in amianto alla scuola di Sambuca, oltre a quel-li di rinforzo della parte strutturale dell’edi-ficio. Anche il tetto della Luigi Biagi è stato rimosso e i lavori di miglioramento termico, assieme a tutti gli altri interventi previsti per la palestra, sono partiti. Residui di questo materiale, tuttavia, sono ancora presenti in due edifici. Alcune parti del magazzino co-munale non sono state rimosse, ma essendo integre per il momento si possono conside-rare sotto controllo. Nella scuola materna di Tavarnelle non si è proceduto alla rimozione dell’amianto, ma al suo incapsulamento.

Tavarnelle

8 Settembre 2010 il giornale nel tuo comune

Page 9: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

LA NATURA HA UN GRANDE AMICO: IL PELLETIl pellet sicuramente una delle biomasse dal crescente utilizzo per il riscaldamentodomestico, quale alternativa ecologica ed economica rispetto alle fonti tradiziona-li convenzionali (gas, gasolio, metano). Ecologico perché è fatto esclusivamente dilegno, utilizzando residui di lavorazioni da legno, classificabili come biomasse, iquali vengono sminuzzati o polverizzati ed agglomerati a forma di cilindretti da 6e 8 mm dal basso contenuto di umidità (11/14%) ed infine inseriti in confezionidagli impianti di produzione pellet per la commercializzazione, senza l’ausilio dicollanti e/o additivi. Quindi essendo costituito da legno non trattato al 100%, è daconsiderarsi totalmente ecologico dato che, bruciando all’interno di generatori(stufe, caminetti e caldaie) certificati di ultima generazione, hanno basse emissionidi CO2. Economico perché come tutti sappiamo il costo del metano, del GPL e delgasolio da riscaldamento hanno dei prezzi molto sostenuti e inoltre, lo stato italia-no e le pubbliche amministrazioni locali (Regioni, Province e Comuni), da anniincentivano l’acquisto di prodotti a biomassa legnosa, proprio grazie al fatto chel’economia per le famiglie, viaggia parallelamente al rispetto per l’ambiente conl’abbattimento delle emissione nocive nell’ambiente. Rispetto alla legna da cui deri-va, l’utilizzo del pellet per il riscaldamento delle abitazioni, ha il grande vantag-gio che si può utilizzare la stufa o il caminetto come una caldaia a gas, per ciòche concerne l’accensione programmabile, il fatto che alimenta in modo automa-tico senza bisogno di intervento dell’utente e la potenza varia automaticamente infunzione della temperatura da raggiungere, fino ad andare in funzione stand-bynei prodotti di ultima generazione, per un considerevole risparmio di combustibi-le. Nel dettaglio, la produzione del pellet consiste in semplici lavorazioni mecca-niche che sottopongono la segatura del legno finemente lavorata, ad altissimepressioni: il materiale viene poi contemporaneamente fatto passare attraverso unafiliera con fori di dimensioni che vanno dai 6 ai 12 millimetri ed il calore sprigio-nato durante queste fasi di lavorazione, attiva l’effetto legante della lignina, unasostanza naturale presente nel legno, che ne determinerà poi la compattezza e lasua caratteristica forma a cilindro nel tempo.FASI DI PRODUZIONE:1. La polverizzazione, dove la materia prima viene sminuzzata e polverizzata.2. La cubettatura che viene effettuata da macchine che agglomerano mediante lalignina la segatura formando il tipico cilindretto.3. Il raffreddamento effettuato successivamente alla pressatura che rende moltocaldo il pellet.4. Il confezionamento, dove i pellet vengono inseriti in sacchetti di plastica solita-mente da 10 o da 15 Kg.5. La commercializzazione, dedicata alla vendita del pellet, è l’ultimo anello dellacatena.In passato gli scarti del legno come la segatura venivano buttati o utilizzati solo inparte, mentre oggi grazie all’invenzione del pellet ed una sempre maggiorecoscienza ambientale, questi materiali residui hanno una seconda vita ed un uti-lizzo pari al 100%. Il pellet è quindi un prodotto totalmente naturale e molto rispet-toso dell’ambiente.

Per quanto riguarda il pellet disponibile nel mercato, ci sono diverse tipologie,meglio prediligere quello di Abete o Faggio che hanno sicuramente caratteristichedi buon potere calorico unite ad un basso residuo da combustione. Con l’aumen-to costante della vendita e l’utilizzo di stufe e caminetti a pellet, è in aumento laquantità di aziende interessate alla produzione di questo tipo di combustibile, dachi si occupa di legname all’ingrosso o chi direttamente commercializza segaturasi sta attrezzando per la produzione e messa in opera di impianti pellet di legno,di conseguenza si è avuta una stabilizzazione dei prezzi apprezzabile, nonostan-te la crisi economica abbia fatto diminuire sensibilmente la disponibilità di scartidi lavorazione del legno (le aziende hanno prodotto meno che in passato.) Il perio-do migliore per acquistare il pellet è a primavera, lontano quindi dalla così dettaalta stagione, quando cioè la domanda è molto elevata e i prezzi di conseguenzarischiano di essere più elevati e la disponibilità di materiale molto scarsa. Per stoc-care il materiale acquistato (due o tre bancali di pellet) bisogna disporre di unambiente asciutto come Box, garage e cantine. I pellet sono comunque sempreconfezionati in sacchetti di plastica termosaldata che quindi favorisce la difesacontro l’umidità, comunque è bene tenere i sacchi rialzati da terra accatastandolisopra bancali e interporre una lastra di polistirolo se vengono appoggiati al muro.Per quanto riguarda l’acquisto della stufa o del caminetto a pellet, nella vastità del-l’offerta, il consiglio è di spendere qualche euro in più e prediligere più la qualitàche il prezzo basso: recarsi dal rivenditore che vi offre serietà, competenza, servi-zio di installazione con personale qualificato, assistenza tecnica e che vi faccia toc-care con mano la qualità del prodotto, magari mostrandovi il prodotto funziona-re. Meglio preferire stufe o camini fatti in Italia, oltre che per i motivi, socio-eco-nomici, anche perché sono fatti bene e perché in caso si abbia bisogno la sostitu-zione di qualche pezzo sarà più facile reperirlo: una indicazione sulla qualità puòdarla il peso stesso della stufa ed è consigliabile acquistare un prodotto con poten-za calorica leggermente superiore alle necessità, la differenza di prezzo vieneripagata dal minor consumo di combustibile. Il vasto panorama dei sistemi diriscaldamento che utilizzano il pellet come combustibile è in continua evoluzione.Oltre a modelli di camini, stufe e caldaie automatiche sempre più sofisticate ed effi-cienti, esistono modelli di ultima generazione che utilizzano sistemi di comando adistanza per l’accensione, lo spegnimento e la regolazione attraverso i telefoni cel-lulari garantendo una maggiore libertà di utilizzo, cronotermostato integrato perla programmazione giornaliera e settimanale, sensori di tiraggio che adattano ilfunzionamento al variare delle condizioni di installazione ecc... Le stufe a pellet edi caminetti hanno bisogno di regolare manutenzione e pulizia per un buon fun-zionamento, ordinaria da fare da soli e annuale da parte di un tecnico qualifica-to, per mantenere in perfetta efficienza e sicurezza il prodotto. In ultimo una con-siderazione è doverosa verso l’installazione di queste stufe, la quale deve esserefatta da personale qualificato in quanto si tratta di un generatore di calore, equi-parabile ad una caldaia a gas, per cui la sicurezza viene sempre prima del tagliodei costi di manodopera.

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È una storia di amore e odio, quella che lega i fiorentini e la tramvia. Una storia tormentata: una travagliata fase di cono-scenza, le rituali diffidenze iniziali, ac-

centuate dallo spirito polemico innato nei fioren-tini: chi la voleva con un tracciato più lungo, chi con uno più breve; chi la voleva più vicina a casa, per futura comodità, e chi il più lontano possibile, per sfuggire al caos dei lavori; chi la voleva così com’era stata progettata, chi non la voleva proprio, punto e basta. I lunghi anni di cantieri, con gli im-mancabili disagi per la popolazione, hanno acuito i contrasti tra fautori e detrattori del “treno sfer-ragliante” (copyright del portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti). Poi, con ritardi imbarazzanti, la tramvia ha cominciato a prendere forma: i binari, le stazioni, finanche l’erbetta hanno cominciato a divenire familiari. Sino a quando, il 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino, il tram si è mosso. E la storia di amore è sbocciata. Le prime settima-ne di euforia – all’inizio è tutto più emozionante – con un’affluenza giornaliera sui vagoni degna di un Fiorentina–Juventus: quasi 30mila utenti ogni giorno fanno conoscenza con l’amato-odiato

tram. Poi – e del resto in ogni storia d’amore è sempre così – il rapporto si stabilizza: l’emozio-ne lascia spazio alla consuetudine, alla normalità. Diminuiscono gli utenti occasionali, si consolida un parco viaggiatori fedele e fidato. A sette mesi dalla prima mossa del tram i dati, ancora ufficiosi (quelli ufficiali sul primo semestre si avranno in-torno alla metà di ottobre), parlano di una media di circa 25mila viaggiatori al giorno, costituiti in gran parte da circa 10mila persone che gravitano – per residenza o lavoro – intorno alla linea Firenze-Scandicci. Ma chi è l’utente-tipo della tramvia? Secondo un’indagine condotta dalla Regione a luglio, si tratta di una viaggiatrice (il 53,8 per cen-to dei passeggeri intervistati sono donne), con età compresa tra i 36 e i 60 anni (con una percentuale

del 44,1 per cento, contro il 19,9 per cento degli over 60 e il 19,1 per cento degli under 24. Ostile al tram la fascia di età 25-34 anni). La viaggiatrice-tipo ha un titolo di studio medio-alto (25 per cento laurea, 40 per cento diploma superiore) e svolge un lavoro dipendente (una percentuale che si atte-sta al 48 per cento, contro un 10 per cento di lavo-ratori autonomi. 17,4 per cento gli studenti e 16,5 per cento i pensionati, mentre pochissime sono le casalinghe e i disoccupati). Infine siamo di fronte a una utilizzatrice abituale, che prende il tram preva-lentemente (41 per cento) per raggiungere il luogo di lavoro o di studio, o in alternativa (32,5 per cen-to) per motivi di svago e di relazioni personali. Es-sendo utilizzatrice abituale (lavoratrice o studen-te), ne consegue che l’utente-tipo salga sul tram due volte al giorno per cinque giorni la settimana, e preferisce i vagoni agli autobus per la velocità e i tempi certi. Questo il ritratto dei primi amanti del tram. Chissà che con il passare del tempo – e l’integrazione della rete – il treno sferragliante non trovi altre e diverse persone con cui stringere amicizia. Persone che possano poi dire, in stile Fa-cebook: Tram, mi piace questo elemento.

MOBILITà/1. Uno studio della Regione fotografa il viaggiatore-tipo del “treno sferragliante”

tramvia, un successo vestito di rosa

Lorenzo Salusest

Dopo le diffi denze iniziali sembra che i fi orentini abbiano sciolto le riserve su sirio:

dati uffi ciosi parlano di 25mila utenti al giorno. Per la maggior parte sono donne

tra i 36 e i 60 anni, con un titolo di studio medio-alto e un lavoro da dipendenti

IL DATo

Forse, ancor più dei fiorentini, a godere della tramvia è l’aria di Firenze. Secondo l’indagine della Regione Toscana, il 23 per

cento degli attuali utilizzatori della linea 1 del tram sino al febbraio scorso si muoveva con mezzi privati, auto (15,3 per cento) o scoo-ter (7,4 per cento) che fossero. Un paio di rapidi calcoli ed il conto è presto fatto: ogni giorno, grazie al nuovo mezzo pubblico, 1.900 macchine e 800 motorini sono rimasti in garage o sotto casa, con-tribuendo all’abbassamento dell’inquinamento atmosferico. 165 chilogrammi in meno di PM10 all’anno nell’aria fiorentina, con dati ancora migliori nel quartiere 4. Un parziale risarcimento ai

cittadini che più sono stati coinvolti negativamente dai disagi do-vuti ai cantieri della tramvia. Certo è che una maggiore integrazio-ne della rete tranviaria, e quindi la realizzazione delle linee 2 e 3, renderebbe più attraente l’uso del mezzo anche per quella parte di fiorentini (la stragrande maggioranza) che raramente – se non mai – viaggia sulla tratta servita dalla linea 1. Maggiore utenza, minor inquinamento: questa l’equazione. Ma c’è sempre un ma: le linee 2 (Peretola – Stazione) e 3 (Careggi – Stazione) sono ancora ben lontane dall’essere realizzate. I progetti della linea 2 – compreso la stralcio del tratto di attraversamento del Duomo – sono stati

approvati, e i lavori nell’area prossima all’aeroporto dovrebbero partire in queste settimane, mentre per quanto riguarda la linea 3 è stato approvato solo il primo lotto. Progetti che saranno soggetti con ogni probabilità a variazioni ed estensioni dei tracciati, col fine di garantire una copertura del servizio per la maggior parte della popolazione fiorentina e dell’hinterland. Con la speranza che i lavori di realizzazione non vedano i ritardi e gli aggravi di costi che hanno contraddistinto i cantieri della linea 1. Solo allora il progetto di trasporto ferrotranviario avrà un respiro completo. E i fiorentini potranno tirare un definitivo sospiro di sollievo.

Il 23 per cento di chi si è convertito ai binari, fino a febbraio scorso si muoveva abitualmente con mezzi privati

Qualche auto e motorino in meno e la città comincia a respirare meglio

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Chi la usa lo fa soprattutto per raggiungere il luogo di lavoro o studio, meno per motivi di svago

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10 Settembre 2010

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Autopalio atto terzo. Il Consiglio di Stato ha bocciato l’aumento dei pedaggi sulle au-tostrade e sui raccordi di gestione Anas in-trodotto dal governo il 1° luglio. La Firen-

ze-Siena era tra le superstrade su cui era stato previsto il pedaggio, da pagare come maggiorazione del ticket autostradale all’ingresso del casello Firenze-Certosa. A inizio settembre la IV sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del governo e dell’Anas che chiede-va il ripristino degli aumenti, già sospesi in precedenza dal Tar. Il pronunciamento ha riguardato i raccordi e le autostrade delle Provincie di Roma, Pescara e Rieti, e ora anche quella di Firenze attende di conoscere l’esito del proprio ricorso per la Fi-Si. E siccome si tratterà di una richiesta uguale in tutto e per tutto a quella fatta da Roma, Pescara e Rieti, sembra scontato che anche il pe-daggio sulla Firenze-Siena sarà bocciato. La lotta con-tro l’introduzione della “gabella”, come è stata subito ribattezzata, è cominciata a inizio luglio con un presidio effettuato a Certosa dai sindaci del Chianti fiorentino e senese insieme ai rappresentanti delle due Province. Poi la notizia della sospensiva al decreto decisa del Tar del Lazio, accolta con grande entusiasmo ma seguita da una doccia fredda: un nuovo decreto del governo che non

cancellava gli aumenti ma semplicemente li rinviava. E la Provincia di Firenze, insieme alla Regione Toscana, aveva subito proposto ricorso, perché “con il decreto legge del 4 agosto, quello adottato dopo l’ordinanza del Tar del Lazio, il governo non ha abrogato o modifica-to la norma sull’aumento dei pedaggi autostradali, ma soltanto rinviato la sua applicazione al 30 aprile 2011”. “Apprendiamo con rammarico – avevano commentano il presidente e la vicepresidente della Provincia di Firen-ze, Andrea Barducci e Laura Cantini – che all’ordinan-za del Tar Lazio sia seguita la decisione di mantenere ferma l’attuazione della nuova tariffazione dei pedaggi, rinviandola soltanto al prossimo anno. Una normativa che, nel nostro caso, colpisce in particolar modo i pen-dolari fiorentini, che usano l’autostrada come raccordo per brevi tratti”. Da qui l’invito all’esecutivo: “Invitiamo i rappresentanti del governo – avevano suggerito Bar-ducci e Cantini – a percorrere l’Autopalio, per rendersi conto del cattivo stato in cui versa l’arteria che semmai, come più volte richiesto, necessita di investimenti so-stanziali, quali ad esempio la realizzazione della corsia di emergenza”. Già, perché l’Autopalio resta tra l’altro una strada da riqualificare. Ma per ora ci si dovrà accon-tentare di non pagare alcun pedaggio.

Il Consiglio di stato boccia la decisione del governo di far diventare

a pagamento le superstrade di gestione Anas. Il provvedimento

dell’esecutivo coinvolgeva anche la fi-si, che ora tornerà gratis

MOBILITà/2. La sentenza su Roma, Pescara e Rieti spiana la strada al ricorso di Firenze e Siena

“via il pedaggio”. anche sull’autopalio

Ilaria Biancalani

LA CLAssIfICA

Cosa resterà delle aree pedonali allo scadere della Ztl notturna estiva? A quasi un anno dall’operazione Duomo senz’auto (né

autobus), Firenze mantiene saldamente il quinto posto come numero di aree a traffico limitato e il settimo per isole pedonali, nella classifi-ca nazionale stilata da Legambiente. Oltre 11 i metri quadrati di stra-de a traffico limitato per abitante, e non ce n’è da stupirsi, visto che all’epoca dell’istituzione dei primi “cancelli” al centro storico Gra-ziano Cioni si vantava di aver dato vita alla Ztl più grande d’Italia. Per quanto riguarda invece le aree completamente pedonali si scende a 0,87 metri quadrati a fiorentino. Sempre di più rispetto alla media

italiana, che si attesta su 0,34, e più di ogni altro capoluogo di pro-vincia toscano, ma ancora lontano dalla vetta della classifica (esclusa per incomparabilità di termini Venezia, Verbania ne fornisce più di 2 a ogni cittadino). La più clamorosa, chiacchierata e applaudita isola pedonale resta quella di piazza Duomo, per la pavimentazione del-la quale (compresa via Martelli) l’amministrazione ha annunciato ingenti (e ancora una volta chiacchierati) investimenti. Si parla di 2 milioni per “lucidare” il salotto fiorentino. Ma per rendersi conto che non si tratta esattamente del regno incontrastato del pedone basta far-ci una passeggiata in una qualsiasi mattina di un qualsiasi giorno la-

vorativo. Di auto, furgoncini e simili se ne vedono transitare diversi, anche se probabilmente le cose cambieranno con la generale rasset-tata messa in agenda. Anche per quanto riguarda piazza Signoria, la cui pedonalizzazione è stata decretata poco dopo quella del Duomo (galeotto fu l’incrocio del sindaco con il taxi che accompagnava il suo vice a Palazzo), le auto sembrano essere arretrate solo di qualche metro. Ma l’onda-pedonalizzante non si è esaurita dentro le “mura”. Provvedimenti simili, anche se di minor impatto, sono stati presi in piazza Nannotti e a San Salvi. Tali, probabilmente, da far salire a Firenze un gradino nella classifica dell’anno che verrà.

Cosa resterà allo scadere della Ztl estiva? Più di 11 metri quadrati a traffico limitato per ogni cittadino

Non solo piazza duomo: firenze settima in Italia per le isole pedonali

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Page 12: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Dopo l’avvento del rosa-rio elettronico, con la sua voce multilingue che guida i fedeli nella reci-

ta della preghiera, comunicare con un parroco via email non deve più sorprendere. Accantonate – da poco – le messe in latino, ecco spuntare le chiese “internaute” che si affaccia-no nella galassia del web. Il primo passo? Aprire il proprio sito inter-net. Pian piano il numero cresce. Dall’Isolotto a Campo di Marte, pas-sando per il centro storico, di chiese 2.0 made in Florence pullula il web. Alcune hanno la loro “vetrina” spar-tana, essenziale e non sempre ag-giornata. Altre invece siti ricchi di contenuti e strumenti interattivi. La parrocchia di Santo Stefano in Pane (www.pieverifredi.it), a Rifredi, non si ferma all’orario della messa. Offre pagine aggiornate e vari contenuti. Dalle informazioni sulle celebrazio-ni e sull’attività della parrocchia alla sua storia, dallo spazio per i giovani al collegamento alle pagine degli Scout Agesci. Fino ai contatti, con le email dei sacerdoti. E’ online anche la parrocchia B.V.M. Madre della Divina Provvidenza, zona Campo di Marte (www.divinaprovvidenza.net). Calendario parrocchiale, testi di conferenze, eventi e uno spazio dedicato ai giovanissimi. All’avan-guardia in fatto di digitale è la par-rocchia B.V.M. Madre delle Grazie, all’Isolotto (www.madredellegra-zie.it). Oltre alle informazioni su

Alcune hanno semplici siti web, come

santo stefano in Pane a rifredi e altre

chiese a Campo di Marte e all’Isolotto,

altre ancora hanno anche gruppi sul

popolare social network. e c’è anche

chi, come Don floriano di via faentina,

è diventato un vero e proprio blogger

SOCIETà. Anche i religiosi si sono attrezzati per rinnovare i canali di contatto con i fedeli

Quando la parrocchia apre su Facebook

Annalisa Cecionesi eventi e liturgie, i fedeli trovano in rete tanti documenti formato pdf da scaricare, foto e un servizio di newsletter. Le parrocchie 2.0 sono duttili. Possono essere strumenti di lavoro per catechisti, oltre che vie alternative per l’evangelizzazione del terzo millennio. E luoghi d’in-contro. Virtuale, s’intende. Come Iabbok (www.iabbok.it), la commu-nity dell’Arcidiocesi di Firenze (che naturalmente ha anche il proprio sito istituzionale). Un forum ricchissimo di post, un’agorà virtuale per i 400 utenti registrati che finora hanno pubblicato oltre 9mila messaggi scambiandosi idee, paure, interro-gativi sugli argomenti più disparati, dai commenti al Vangelo della do-menica fino ai dubbi sul binomio sessualità e cattolicesimo. Ce n’è davvero per tutti i gusti in rete, per-fino siti dove scaricare musica sacra o canti liturgici, file per karaoke o pastorali. E non possono certo man-care i social network. Sant’Ambro-gio, San Gervasio e Protasio, Madre delle Grazie, San Marco Vecchio sono solo alcune delle chiese fio-rentine ad avere un gruppo dedicato su Facebook. E in via Faentina c’è anche un parroco blogger, Don Flo-riano, in rete con un sito personale creato per i giovani della parrocchia (http://donfloriano.blogspot.com) e un profilo sul social network più diffuso d’Italia. Una vera e propria galassia spirituale sparpagliata per il web, che spalanca le porte a un pub-blico difficile da conquistare, quello dei giovani. In fondo, si sa, le vie del Signore sono infinite.

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12 Settembre 2010

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Siamo tra le regioni con il tasso di natalità più basso d’Italia, ma in quanto ad adozioni ci sappiamo di-

fendere bene. La Toscana è infatti al terzo posto per richieste d’adozione internazionale dopo Lombardia e Veneto. A rivelarlo è il rapporto cu-rato dalla commissione per le Ado-zioni Internazionali, in collabora-

toscana, terra di bimbi venuti da lontanoFAMIgLIA/1. La nostra regione è terza in Italia per numero di richieste di adozioni internazionali

Annalisa Cecionesi

società

Le coppie che nel 2009 hanno richiesto l’autorizzazione

per l’ingresso in Italia di minori stranieri sono state 299,

pari al 9 per cento del totale. si tratta soprattutto di uomini

e donne intorno ai 40 anni e con un ottimo livello di istruzione

zione con l’Istituto degli Innocenti, aggiornato al 31 dicembre 2009. Le coppie toscane che nel 2009 hanno richiesto l’autorizzazione all’ingres-so in Italia di minori stranieri sono state 299, pari al 9 per cento delle richieste totali. Niente male nean-che la provincia di Firenze, dove si è concentrato il maggior numero di domande. Il capoluogo toscano viene subito dopo Milano, Roma e Napoli. E se guardiamo alle autoriz-zazioni rilasciate per l’ingresso in Italia dei minori, la nostra regione si mantiene altrettanto attiva. Nel 2009 in Toscana sono state concesse 362 autorizzazioni, il maggior numero in Italia dopo Lombardia, Vene-to e Lazio. Piccoli ma confortanti segnali in linea con l’andamento nazionale. L’Italia è infatti seconda soltanto agli Stati Uniti sul piano delle adozioni internazionali. Negli ultimi anni, però, anche in Toscana stiamo assistendo a una diminuzione nelle richieste d’adozione nazionali e internazionali, passando dalle 883 del 2006 alle 655 del 2008. A com-pensare il calo è però l’incremento del successo adottivo. Il numero di bambini adottati è infatti in lento ma costante aumento. Dopo l’ano-malo boom del 2001, le adozioni passano dalle 241 del 2002 alle 343 del 2007. In Toscana, più di venti associazioni autorizzate dalla com-missione per le Adozioni Interna-zionali possono aiutare coloro che decidono di intraprendere questo percorso. Ma qual è l’identikit del genitore adottivo? Secondo il rap-porto curato da Regione Toscana e Istituto degli Innocenti, aggiornato al 2007, sono in prevalenza impie-gati. Svolgono questa professione il 29 per cento dei mariti e il 40 per cento delle mogli. Seguono a ruota gli operai e le casalinghe. Chi decide di intraprendere il percorso adottivo ha inoltre un titolo di studio più alto rispetto al resto della popolazione toscana. Basti pensare che il 31 per cento degli aspiranti padri adottivi e il 40 per cento delle madri possiedo-no un diploma universitario. Quelli adottivi sono inoltre genitori sempre più “stagionati”. Si alza infatti l’età media delle coppie alle domande d’adozione, che è 41 anni per il ma-rito e 39 per la moglie, in linea con l’innalzamento dell’età matrimonia-le. Da dove arrivano invece i bambi-ni in cerca di famiglia? In Toscana, nove bambini adottati su dieci sono stranieri. La maggior parte, il 24 per cento del totale, viene dalla Russia, seguita da Etiopia e Ucraina. Escono invece di scena Romania e Bulgaria, anni addietro paesi “serbatoio” di bambini in cerca d’adozione.

La maggior parte viene da Russia, Etiopia e Ucraina

È possibile diventare genitori “a tempo determinato”? In

un certo senso sì, come forma di sostegno all’infanzia. E’ l’af-fidamento familiare. Talvolta confuso con l’adozione, con-siste nell’accogliere bambini o ragazzi che vivono tempo-raneamente in un contesto disagiato. Cosa lo differenzia dall’adozione? L’affido, che può essere a tempo pieno o part-time, è temporaneo, dura al massimo due anni, richiede la compresenza genitoriale tra gli affidatari e il nucleo d’ori-gine ed è finalizzato al rientro nella famiglia biologica. La paura del distacco è un falso problema. “Il tempo burocrati-co finisce, ma non quello affet-tivo – assicura Tommaso Eredi, psicologo al Centro Affidi di Firenze – solitamente le due fa-miglie mantengono i contatti”. Dai dati del Centro Affidi del Comune di Firenze, aggiornati al 31 dicembre 2009, ci sono 113 nuclei familiari disponibi-li, di cui 17 single e 96 coppie. Attualmente gli affidi a tempo pieno sono 50, quelli part-ti-me 16. Il numero di italiani e stranieri si equivale e l’età più “gettonata” va dai 6 ai 10 anni. Ma come si diventa genitori affidatari? Gli interessati, an-che conviventi o single, posso-no contattare il Centro Affidi ([email protected], 055/2616433/37). “L’iter parte con un primo colloquio infor-mativo – spiega il dottor Eredi – per proseguire con un corso di formazione e una fase di colloqui conoscitivi. Superan-do tutto il percorso si approda nella banca dati delle famiglie disponibili all’affido. “La nuo-va amministrazione comunale – spiega Mariella Giunti, assi-stente sociale al Centro Affidi di Firenze - sta intensificando la campagna di sensibilizzazio-ne, che riparte questo mese con una serie di incontri nelle realtà associative, religiose e culturali del territorio”.

Dura al massimo due anni

L’affi do familiare, un’altra soluzione

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14 Settembre 2010

Page 15: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

società

Èun cammino lungo, tortuo-so, impegnativo. Chi deci-de di adottare un bambino e opta per l’adozione inter-

nazionale sa che deve affrontare un lungo iter prima di poter stringere tra le braccia il bambino. Diciamo che quando la cicogna si mette in volo da molto lontano ci mette di più ad arrivare, anche perchè inciampa di continuo in lungaggini burocra-tiche. I tempo variano, in base al paese di provenienza del bambino, ma capita che si debbano aspettare molti anni. Ma vediamo, passo dopo passo, come funziona. Innanzitutto, punto di riferimento per tutti i pas-saggi, e serbatoio di informazioni aggiornate in tempo reale, è il sito ministeriale www.commissionea-dozioni.it. La prima tappa è recarsi nel tribunale per i minorenni com-petente e presentare all’ufficio di cancelleria civile una “dichiarazio-ne di disponibilità” all’adozione e un’altra serie di documenti in carta semplice (l’elenco è sul sito). Fatto

questo, il giudice spedisce la do-cumentazione ai servizi degli enti locali e nel giro di 4 mesi i servizi sociali avviano una “indagine cono-scitiva” per valutare l’idoneità del-la coppia. Colloqui, insomma. La relazione stilata dai servizi sociali arriva poi in Tribunale, al vaglio del giudice che può decidere, o meno, di rilasciare il sospirato decreto di idoneità. Ottenuto questo prezio-so attestato, comincia la ricerca. Il viaggio per incontrare il bambino o la bambina destinato ad entrare in famiglia. Passaggio fondamentale, a questo punto, è rivolgersi ad uno degli enti autorizzati dalla Commis-sione per le adozioni internazionali (la lista è sul sito). Questo mediatore è imprenscindibile e la coppia deve iniziare entro un anno dal rilascio del decreto di idoneità la procedura di adozione internazionale, passan-do proprio attraverso l’ente. Compi-to di questo “intermediario” è quello di informare le coppie e prepararle nel modo migliore, e di prendersi in

carico la procedura di adozione nel paese scelto. Tocca proprio all’ente tenere i contatti con il paese stra-niero e informare i genitori appena riceve una proposta di incontro con il bambino da adottare. Ed è quello il momento in cui finalmente i fu-turi genitori fanno le valigie carichi d’emozione e partono. Una volta in-contrato il piccolo, se l’autorità del-

la nazione straniera dà il suo parere positivo, l’ente mediatore trasmette tutti gli atti alla Commissione per le adozioni internazionali. Può suc-cedere però che sia lo stesso ente a non accogliere una proposta di ado-zione avanzata dal paese straniero e in questo caso i genitori si possono appellare alla Commissione per le adozioni internazionali, che può an-

dar contro alla scelta e nominarne un altro a cui affidare la procedura. Se invece tutto fila liscio, una volta che l’ente riceve la documentazione sull’avvenuto incontro, la Commis-sione – fatte tutte le verifiche del caso - autorizza l’ingresso del pic-colo in Italia, che in questo modo si prepara ad entrare a tutti gli effetti in famiglia.

Benedetta Strappi

La pazienza non è l’unico requi-sito necessario per le coppie

che vogliono adottare un bambino. Perché ce ne sono altri, di requisiti, imprescindibili per chiunque voglia intraprendere questo cammino. Il pri-mo è quello dell’età. O, per meglio dire, della differenza di età (minima e massima) che deve esserci per leg-ge tra figli e genitori adottivi: tra il bambino e i “nuovi” papà e mamma non possono esserci meno di 18 anni di differenza e non più di 45. Tra-dotto, chi ha più di 45 anni non può adottare un neonato. Ma fino a pochi anni fa, per l’esattezza fino al 2001, quando la legge è stata modificata, questo limite era ancora più strin-gente, perchè la differenza di età non poteva superare i 40 anni. “Ci sono comunque anche delle eccezioni, dei casi in cui questa differenza può es-sere maggiore – spiega Raffaella Pre-gliasco, ricercatrice dell’Istituto degli Innocenti – per esempio quando una famiglia ha già accolto un fratello o una sorella maggiore del bimbo per cui fa richiesta, o quando in casa c’è già un minorenne, o ancora quando si vuole accogliere un bambino con particolari problemi psicofisici”. Poi c’è il vincolo matrimoniale: in Ita-lia, per poter adottare, bisogna esse-re sposati. E anche in questo caso il

tempo ha la sua importanza: si deve infatti dimostrare che il rapporto, tra i genitori adottivi, sia in vita da alme-no tre anni. Attenzione: non è più ne-cessario - come prima - essere sposati da tre anni, l’importante è dimostrare che, per almeno questo lasso di tem-po, vi sia stata una convivenza stabile (“coronata” poi dal matrimonio, ma il fatidico sì può anche essere stato pro-nunciato poco prima della richiesta di adozione). Come si può dimostra-re una convivenza? “Per esempio con un mutuo cointestato, o anche con le bollette”, suggerisce Pregliasco. Poi, in caso di adozione internazionale, ci sono i requisiti richiesti dal Paese di origine del bambino, che possono variare da nazione e nazione. Infine c’è il capitolo dei costi. “Se l’ado-zione nazionale è pressoché gratuita – spiega la ricercatrice – per quelle internazionali serve l’intervento di Enti, rigorosamente autorizzati, che portano avanti le pratiche necessarie e fanno assistenza durante il perio-do di convivenza all’estero, che può durare anche più di un mese. E tutto questo ha un costo”. Quale? “Dipen-de dal Paese d’origine e dall’Ente cui ci si rivolge – conclude Pregliasco – in media si spendono 15-20mila euro. Ma queste cifre possono varia-re molto”.

Ecco tutti i requisiti necessariCOSA SERVE. Dai limiti di età a un rapporto duraturo

FAMIgLIA/2. Spesso, purtroppo, per completare l’iter i tempi sono molto dilatati

Ma quant’è lungo il volo della cicogna

Punto di riferimento per chi vuole

intraprendere questo cammino

è il sito internet della Commissione

per le adozioni internazionali

/M.F.

15

Page 16: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

CONSIgLI. La fine delle vacanze coincide per molte persone con un periodo di malumore e acciacchi

Quanto male fa rientrare in cittàIl disagio che in questi

giorni attanaglia

un italiano su dieci si

chiama, tecnicamente,

“post vacation blues”.

ecco un vademecum

per uscirne a testa alta.

e il più in fretta possibile

Il copione è, più o meno, identico per chiunque. Testa pesante, umore sotto ter-ra, sbadigli che sembrano disegnati con il compasso. È la sindrome delle vacanze

finite, lo stress da rientro, l’uggia da routine che ricomincia. Chiamiamola un po’ come vogliamo, ridiamoci sopra o prendiamola sul serio, ma la conosciamo un po’ tutti. Rimet-tersi in carreggiata, dopo la parentesi in odor di Eden delle ferie, è una dura faccenda. Qual-cuno ci riesce agevolmente, qualcun altro an-naspa e resta imbrigliato nel disagio da “è ar-rivato settembre”. In medicina, gli americani, chiamano tutto questo “post vacation blues” (“blues” in questo caso vuol dire, eloquente-mente, depressione) e chi se ne intende dice che, in questi giorni, riguarda un italiano su dieci. Ma, come per ogni acciacco che chiama in ballo corpo e spirito in un colpo solo, c’è un vademecum. Regolette stilate dai medici che possono aiutare a uscire dal gorgo. Ad esem-pio curando l’alimentazione: via gli insaccati (e alzi la mano chi in vacanza non ne ha abu-sato), via i caffè di troppo, via i cibi piccanti e tutto quanto può affaticare l’intestino, tra le vittime principali del “post vacation blues”. Meglio consumare pasti piccoli, semplici, e spalmarli nell’intero arco della giornata. Me-glio mangiare verdura cotta e frutta lontano dai pasti. E, se l’intestino continua a far bizze da rientro, si può ricorrere ai fermenti lattici. Ma, sopratutto, occorre prendersi cura del-la testa. Dello spirito, della mente. Un buon

trucco per non affaticarla troppo è tornare in città qualche giorno prima del rientro al lavoro (o a scuola, o all’università). In questo modo l’organismo ha modo di attutire lo stress, di ri-ambientarsi gradualmente (anche se, in questo modo, qualche giorno di vacanza finisce per essere immolato sull’altare del buonsenso). Ancora: l’attività fisica – anche una salutare e poco pretenziosa passeggiata – come sem-pre, non guasta. Parola dei medici, che da più parti negli scorsi giorni si sono pronunciati sul tema. Altra accortezza, questa più sottilmente psicologica, è quella di circondarsi di perso-ne e situazioni che ci mettano a proprio agio, evitando le circostanze ansiogene (ma è poi

così semplice?) che possono turbare equilibri già precari. Fatte tutte queste cosine, qualche beneficio si potrebbe sentire. Ma il segreto, in fondo, è un altro. Parola di psicologa. “Biso-gnerebbe, in un certo senso, fare della vita una vacanza - spiega la dottoressa Paola Pompei - pochi giorni di vacanza non compensano lo stress di un anno. Occorre quindi ritagliarsi e coltivare nella quotidianità degli spazi pia-cevoli propri, anche se fatti di cose semplici. Se è vero che che le cose che non ci piacciono spesso non si possono cambiare nella sostan-za (come il lavoro, ad esempio), è vero anche che si può cambiare il modo di affrontarle e in senso lato il modo stesso di prendere la vita”.

Benedetta Strappi

star bene

Per chi in piena estate è rimasto a boc-cheggiare in città, la vacanza settem-

brina è una impareggiabile gratificazio-ne: le autostrade si svuotano, i voli aerei e gli alberghi costano meno e in spiaggia non bisogna fare a gomitate per stendere il telo da mare. E’ questa la ragione per cui, sempre più spesso, molti fiorentini decidono di posticipare i propri viaggi, così da trascorrere le ferie in completo relax e proprio mentre tutti gli altri tor-nano a lavoro. Quest’anno, le mete più gettonate sono quasi esclusivamente eu-ropee, molte italianissime: ad esempio, si possono percorrere pochi chilometri e optare per le coste nostrane con viaggi in Sardegna e Sicilia; o magari puntare drit-ti verso la montagna, in direzione Valle D’Aosta, meta preferita delle famiglie in cerca di quiete. Un’altra alternativa da non sottovalutare è la visita al lago di Como, con annesso il tour degli splen-didi paesini che lo circondano. Ma, ap-profittando dei pacchetti di viaggio last minute e dei prezzi più abbordabili tipici della bassa stagione, in tanti sceglieran-no destinazioni più lontane ed esotiche. In questo caso, non perdono mai il loro fascino i paradisi naturalistici tra Ocea-no Atlantico e mar Mediterraneo, dalle Canarie al Marocco, spesso scelti per la possibilità di cimentarsi con il surf, lo snorkeling o con tranquille immersioni subacquee. Infine, tralasciando le intra-montabili trasferte nelle capitali d’Eu-ropa, quest’anno sono tornate di moda anche le città dell’Est, dove ancora per poco si può approfittare di temperature miti. Tra queste, la più ambita è senza dubbio Budapest, famosa per le splendi-de terme e i percorsi benessere. Insom-ma, l’unica condizione da rispettare è il riposo, che sia al mare o in montagna, dall’altro capo del mondo o perfino a po-chi passi da casa.

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16 Settembre 2010

Page 17: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

La salute passa anche dal festivalL‘APPUNTAMENTO. Dal 21 al 26 di questo mese torna la kermesse dedicata al mondo della sanità

Barbara Biondi

Torna puntuale anche quest’anno l’appunta-mento toscano con il Festival della Salute, sei giorni di dibattiti, convegni e aggiornamenti riguardanti il mondo della sanità, dal 21 al 26

settembre a Viareggio, Lido di Camaiore, Pietrasanta e Seravezza. 50 convegni, 300 relatori, 200 attività col-laterali, sono questi i numeri che fanno del festival, ar-rivato quest’anno alla terza edizione, l’unica kermesse italiana dedicata interamente alla salute nelle sue varie sfaccettature. L’appuntamento, che coinvolge luminari del mondo della medicina, ma anche personaggi presi in prestito dall’universo dell’educazione, delle nuove tecnologie e dello spettacolo, quest’anno è dedicato a “La salute. Un equilibrio tra mente e corpo”, titolo che preannuncia un’attenzione particolare a temi di grande interesse come le malattie rare di natura fisica e psicofisica, le evoluzioni della chirurgia nel futuro prossimo o il benessere psicofisico nell’orientamento sessuale. Molte le novità di quest’anno, in primis la delocalizzazione, ovvero lo svolgimento del festival in altre sedi come Pietrasanta e Camaiore, oltre al “corpo centrale” della manifestazione che si svolgerà come di consueto a Viareggio. Un’altra iniziativa incorporata nel programma del festival, “La voce dell’artista”, si estenderà anche a Forte dei Marmi e Torre del Lago. E ancora, nel pacchetto delle cose nuove ci sono i talk show condotti da Fabrizio Diolaiuti e Patrizio Roversi sulla follia e il suo contrario. Come di consueto si ter-ranno gli screening gratuiti, i convegni specialistici, gli incontri. Due workshop, uno sui test genetici e l’altro

sull’alimentazione. Un convegno internazionale sul di-sagio mentale al quale interverrà un noto psichiatra un-gherese che ha vissuto sulla propria pelle la coercizio-ne in un ospedale psichiatrico, Gabor Gombos. E poi ci sarà una tombola della salute condotta da Patrizio Roversi coadiuvato da due medici. Il programma dei convegni verterà su tre filoni: scientifico, istituzionale e divulgativo. Tantissimi gli appuntamenti per parlare di prevenzione, alimentazione, medicina, stili di vita e invecchiamento, del rapporto tra energia, ambiente e salute, ma anche di politica, delle emergenze del nostro sistema sanitario, di economia e federalismo e delle tematiche etiche. Il festival si rivolge in primo luogo ai cittadini che possono avere un contatto diretto con

le amministrazioni locali, con le associazioni mediche onlus e con le aziende del settore, ma è ricco anche di occasioni dedicate ai più piccoli: si va dalle “Tavole per la salute” ai laboratori, dalle “rilevazioni” scientifiche all’analisi del mondo in cui viviamo, dall’espressività declinata in tutte le sue diverse sfaccettature e modalità al gioco che si può sviluppare in uno spazio costruito appositamente dal festival.

Un momento della scorsa edizione del Festival

Arriva in versilia la terza edizione della manifestazione:

cinquanta convegni e trecento relatori per una sei giorni

all’insegna dell’informazione e dell’innovazione

star bene

Dibattiti e confronti ma anche momenti ludici dedicati ai più piccoli e corsi per gli adulti

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475

17

Page 18: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

e assistenza al cliente. Chi invece è stufo di stare a sedere tutto il giorno davanti a una scatola illuminata, ma rifugge altrettanto di corsa le classi-che sessioni di Step, Gag e altre sigle da palestra, non ha che da guardarsi intorno. E magari cimentarsi con l’arrampicata sulla parete attrezzata della Stone Monkey, presso la scuo-la elementare “Anna Frank” in via Baldovinetti (zona Soffiano). I corsi per adulti, compresi quelli agonistici, sono appena ricominciati. In alter-nativa si può optare per le numerose scuole di ballo. Latinoamericano per i più convinti, hip hop per i più giovani, zumba e danze africane per chi non ha più paura di niente, neanche di ve-dersi nello specchio mentre zompet-ta a ritmo tribale. Ma settembre può rappresentare anche un’occasione di formazione professionale, finestra su future opportunità di lavoro. In questo caso l’impegno potrebbe es-sere più prolungato nel tempo. Come per i corsi di agopuntura, massaggi orientali o riflessologia plantare or-ganizzati dalla Scuola di Agopuntura di Firenze: per diplomarsi occorrono dai due ai quattro anni a seconda del-la specializzazione. In molto meno tempo, invece, è possibile ottenere il titolo di “maestro di frantoio”, nuova figura professionale esperta di produ-zione e vendita dell’olio. Basta una settimana di full immersion tra le col-line fiorentine, a stretto contatto con i migliori specialisti del settore. E se non si diventa maestri, si può sempre ripiegare sulla battitura delle olive.

nersi in movimento e cerca le novità in palestra, chi, desideroso di ritocca-re le foto dell’ultimo viaggio, decide finalmente di mettersi a tu per tu con il computer, e chi invece vuol tornare il prossimo anno in Spagna potendosi permettere di ordinare la cena senza scegliere a casaccio. Ma il menu dei corsi in partenza è in grado di accon-tentare voglie e capricci più vari. Il conto del banchetto, poi, si può adatta-re a tasche di taglia diversa. Le lezioni a prezzi più modici, in linea generale, sono quelle imbandite dai quartieri. E tra i cinque rioni fiorentini quello di Campo di Marte offre la scelta più vasta. Si va dalle lingue straniere (dal livello base modello “the cat is under the table” fino al business english) a teatro e regia, passando per scrittura creativa, pittura e lezioni di violon-cello. Senza far lievitare più di tanto il conto ci si può rivolgere anche al-trove. Mummuacademy, per esempio, offre corsi low cost praticamente di ogni genere e tipo. Con prezzi modici ci si può impratichire di informatica, comprese le applicazioni più avanza-te, o assimilare strategie di vendita

Settembre, è ora di tornare sui banchi. E ce n’è per tutti, grandi, piccoli e fuori quo-ta. Ma che avevate pensato?

Non stiamo parlando di scuola, o al-meno non di tradizionali elementari e medie, ma di tutti i corsi possibili e immaginabili pronti si blocchi per la stagione 2010/2011. C’è chi torna dalle vacanze con la voglia di mante-

Arrampicata e balli caraibici per mantenere in allenamento il corpo, musica

e teatro per la mente. Ma settembre è anche il momento giusto per investire

sulla formazione professionale. e c’è chi organizza full immersion tra gli ulivi

CORSI E RICORSI. Dalle lingue straniere all’informatica, tutte le novità per chi vuol tornare sui “banchi”

Per ogni passione la sua lezione

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Francesca Puliti

È al rientro delle ferie che le palestre registrano uno dei

picchi di iscrizioni (l’altro, manco a dirlo, è dopo le abbuffate natali-zie). Ma c’è chi ha un’altra conce-zione dello sport, come esercizio puramente mentale, e non ha vo-glia di alzare un dito. O al massi-mo, ecco, giusto quello. Il luogo prediletto, allora, può diventare il circolo Sms di Peretola, dove si allenano per tutto l’anno gli scac-chisti fiorentini. I corsi, per bam-bini, ragazzi e adulti, cominciano a ottobre, ma le iscrizioni sono già aperte. “I tesserati sono in tut-to una quarantina – spiega Luca Barni dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Scacchi Firenze – per la maggioranza adulti, anche se abbiamo una dozzina di ragaz-zi tra gli 8 e i 18 anni”. E per la maggioranza uomini. Le uniche due coraggiose giocatrici sono due bambine di 11 e 12 anni, pronte a sfidare le menti allenate dei più esperti in tornei di pochi giorni, ma anche in quello che viene chiamato torneo permanen-te, gara allargata che va avanti per l’intero anno. Sempre in tema di sport a basso livello di dispendio calorico, ma alto tasso di competi-tività, c’è l’ASD Subbuteo Firen-ze. La storia del club affonda nei gloriosi anni ’70, epoca in cui i subbuteisti fiorentini “hanno vinto tutto quel che c’era da vincere”, racconta Luca Pini, vicepresidente dell’associazione. Da allora molto è cambiato, fino alla costituzione di una federazione internazionale, europea e italiana del “calcio da tavolo”. Ma i nostalgici quaran-tenni, quelli che hanno cominciato a giocare a 12-13 anni e non han-no più smesso, tengono ancora alta la bandiera. E qualche figlio di giocatore partecipa ai campio-nati under 15, 13 e 12. I “viola da tavolo” quest’anno disputeranno il campionato di Serie C, “dopo un’amara retrocessione”. Altre glorie, invece, quelle del Calcio-balilla Toscana, campioni d’Italia 2008/2009. Ma, gli amanti del biliardino lo sanno, qui è richiesto ben altro tipo di impegno fisico.

Scacchi ma non solo

Quando lo sport è servito in tavola

foCUs

18 Settembre 2010

Page 19: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010
Page 20: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

A poco più di un anno dall’insediamento di renzi, la mappa del salone dei Duecento potrebbe già aver bisogno

di qualche correzione. Mentre si inseguono le voci sull’ingresso di spini a fi anco del gruppo Pd, sul fronte

opposizione Galli minaccia di mettersi in proprio. e sarra, tutto solo, vorrebbe seguire le orme di Gianfranco fini

politica

Renzi bastona i vertici del Pd, Galli minaccia di riprendersi gli eletti nella propria lista e staccarsi dal Pdl, Sarra rivendica le origini fi-

niane e Spini apre alla maggioranza. Chi si era immaginato un’estate tranquilla, con i politici in vacanza a debita distanza da Pa-lazzo, si è dovuto ricredere. E al rientro dalle ferie potrebbe essere necessario apportare diverse correzioni sulla mappa del consiglio comunale. A partire dai banchi del Pd, tra cui potrebbe accomodarsi nientemeno che un candidato sindaco finora all’opposizio-ne. Ma andiamo per ordine. In principio fu la “campagna acquisti” dipietrista in campo democratico. All’inizio di agosto Giovan-ni Fittante lascia il gruppo Pd per passare all’Idv, scatenando una ridda di polemiche all’interno della maggioranza. “Nessun tor-naconto personale – dichiarò il consigliere al momento del cambio di casacca – ma la necessità di acquisire una maggiore libertà di movimento per portare avanti le mie bat-taglie politiche”. Ma i ringraziamenti a sin-daco e capogruppo non vengono comunque accolti a braccia aperte. E mentre si rincor-rono i nomi dei consiglieri che potrebbero seguire la strada aperta da Fittante, il Pd co-mincia a corteggiare Valdo Spini. “O vie-ne anche Tommaso Grassi o non se ne fa di niente – replica il politico di lungo corso, ri-ferendosi all’altro eletto nella sua lista - sono disponibile a incontrare il capogruppo Fran-cesco Bonifazi, così come altri esponenti politici e istituzionali del Pd, e di farlo con spirito costruttivo – aggiunge – ma non esi-ste per contro una ‘richiesta’ del mio gruppo, né tantomeno mia personale, ad ‘entrare in maggioranza’, richiesta verso la quale taluno si dovrebbe incaricare di porre delle condi-zioni”. Le chiarisce Grassi, queste condi-zioni. “Nel caso ci venisse formulata una

proposta, che, ribadisco, ancora non c’è sta-ta – sottolinea il consigliere – chiederemmo una svolta programmatica, dall’urbanistica, al bilancio, alla cultura”. E non si può fare a meno di ricordare lo scontro avvenuto nel Salone dei Duecento sulla richiesta di una nuova Valutazione di Impatto Ambientale per la Stazione Foster. Una svolta anche sul-la Tav? “Il problema sarebbe prima di tutto capire quale sia la posizione della maggio-ranza di Renzi sull’Alta velocità”. Ma non si tratta certo dell’unico problema. Le ultime dichiarazioni del primo cittadino a proposito del Nuovo Ulivo (“uno sbadiglio ci seppelli-rà”) non hanno certo appianato le divergenze nel dialogo sul possibile allargamento a si-nistra. Non va meglio a destra, dove le scis-sioni minacciate sono addirittura un paio. Irritato dalle continue divergenze (una per tutte, ancora una volta, quella sul sotto attra-versamento Tav) e dai mancati chiarimenti con i vertici, Giovanni Galli starebbe pen-sando di ricostruire il proprio gruppo, quello della Lista Galli per intendersi, separato dal Pdl. Ipotesi contro la quale si sono subito schierati i big del partito, fino all’ultimatum di Gabriele Toccafondi. “Chi si mette in pro-prio è automaticamente fuori dal partito”. Poco male, visto che Galli in quel partito non c’è mai veramente stato e la tessera non l’ha ancora intascata. E che i due vivano ormai da separati in casa è evidente anche dal fatto che l’ex portierone viola non è stato neanche invitato all’ultimo convegno pidiellino tenu-tosi a Cecina alla corte di Matteoli. In attesa di ufficializzare il divorzio anche Riccardo Sarra, da qualche mese subentrato al posto di Donzelli. Se Giani non avesse fatto valere fermamente il regolamento, che impone al-meno due membri per la costituzione di un nuovo gruppo, Sarra si sarebbe già defilato dal Pdl per seguire le orme di Fini. Ma prima di ricomporre i pezzi del puzzle fiorentino bisognerà attendere i prossimi sviluppi a li-vello nazionale.

Francesca Puliti

PALAzzO VECCHIO. Dalla maggioranza all’opposizione, tra scissioni annunciate e cambi di casacca

Comune, si riparte. Ed è toto-consiglio

1105602

20 Settembre 2010

Page 21: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

politica

Kebabbari, internet point, minimarket: entro la fine di settembre l’apertura di esercizi commerciali di origine straniera sarà regolamentata da una precisa nor-

mativa. Era settembre dell’anno scorso quando per la prima volta il vicesindaco Dario Nardella annun-ciò un simile provvedimento, cominciando con il farsi inviare da Lucca una discussa ordinanza. Par-liamo dell’intervento con il quale il Comune cacciò fuori dalle mura gli esercizi commerciali etnici, o meglio, mise fuori gioco le nuove aperture di si-mili attività nel centro storico della città. Il prov-vedimento fiorentino però ha in realtà ben poco a che spartire con l’ordinanza lucchese. Almeno così pare, visto che ancora, a circa un anno dall’annun-cio, non è ancora stato posto in essere. “Le norme del commercio in questo caso non bastano – spie-ga il vicesindaco, nonché assessore allo Sviluppo economico – per questo ci sono voluti alcuni mesi in più di lavoro”. Ma adesso dovrebbe trattarsi di giorni, al massimo settimane. “L’obiettivo è quello di inserire questo capitolo all’interno delle norme urbanistiche entro la fine del mese”. Norme volte a garantire uno sviluppo economico equilibrato nel centro storico, senza ledere il principio di libera concorrenza, “ma neanche il patrimonio storico fio-rentino”. Sì perché “gli esercizi commerciali storici hanno un valore culturale e di quel patrimonio fan-no parte”. Si tratta dunque di assicurarne la soprav-vivenza di fronte ai nuovi venuti. Non solo di kebab

si parla, ma anche di internet point, minimarket, ne-gozi etnici che negli ultimi anni si sono moltiplicati per le vie del centro, contribuendo a determinare quella che Nardella non teme di chiamare “una mutazione e un impoverimento sociale”. Secondo un recente censimento della Cna, solo i kebabba-ri sarebbero una cinquantina (la metà compresi tra Santa Maria Novella e San Lorenzo) ma la cata-logazione è problematica, anche perché si tratta, spesso e volentieri, di attività di breve durata, che

nascono e muoiono nel giro di pochi mesi. E ven-gono rimpiazzati da altri negozi simili. Nell’ultimo periodo, infatti, la vita media di questo genere di attività si è accorciata molto, passando da tre anni a 18-22 mesi. Ad aprire le porte a questi tipi di attivi-tà fu la legge Bersani sulle liberalizzazioni. Grazie a una specifica normativa rimasta un po’ ambigua, i kebabbari, ma anche le pizzerie a taglio e coloro che vendono cibo per strada, possono aprire senza rispondere ad una serie di obblighi a cui invece de-vono sottoporsi bar e ristoranti. Con il regolamento in arrivo, in ogni caso, Palazzo Vecchio non ha in-tenzione di sbarrare l’accesso al centro alle attività gestite da stranieri, ma di porre loro dei limiti. “Ne-gli ultimi anni – sottolinea Nardella - questo tipo di negozi sono aumentati in maniera del tutto spropor-zionata rispetto agli altri. Si tratta perciò di stabili-re delle soglie di equilibrio, in modo da assicurare uno sviluppo coerente”. Altre limitazioni, invece, potrebbero andare a colpire i minimarket aperti 24 ore su 24, sui quali il vicesindaco si è già più volte espresso. Nel frattempo, anche per loro, sono stati imposti specifici divieti di vendita di alcolici dopo le 2 di notte. Una decisione che strizza l’occhio a un’altra battaglia, quella contro l’abuso di bevande alcoliche tra i giovani.

Dario Nardella

I kebbabari del centro storico? “Io li chiuderei tutti”. Non va per il sottile

Marco Cordone, consigliere provincia-le della Lega Nord, che si infiamma all’idea di un’identità fiorentina trascu-rata dai fiorentini stessi e chiama in cau-sa anche Oriana Fallaci per sostenere il diritto a difendere quella identità da ciò che chiama senza mezzi termini “colo-nizzazione straniera”. Entrato a Palazzo Medici Riccardi l’anno scorso grazie a uno exploit della Lega da oltre 17mila voti, Cordone ha fatto la storia del Car-roccio in quel di Firenze, legando il proprio nome a mille e una battaglia. Ultima della serie, la raccolta di firme contro la realizzazione di una moschea a Greve in Chianti. Parla di limitare le nuove aperture o proprio di chiudere i kebabbari?Lo dico senza problemi, quelli in centro io li chiuderei tutti. Non si tratta di fare muro contro muro, non ne faccio una

questione di etnia, ma di salvaguardia dei nostri centri storici. Il proliferare dei kebab avvenuto negli ultimi anni sta attentando alla nostra identità. Le faccio solo un esempio: in via Cavour, a pochi metri dalla sede della Provincia, è sorto un kebabbaro proprio laddove un tempo si trovava il Caffè Michelangelo, quel-lo dove è nata la corrente pittorica dei Macchiaioli, per intendersi. Non si tratta di lanciare slogan, ci vorrebbe più atten-zione per questi aspetti.E come si potrebbe fare per chiuder-li?Grazie ai decreti Maroni i sindaci han-no molto potere in questo campo. Ci vorrebbero più controlli sulle licenze, sul rispetto delle norme igieniche, sul-le autorizzazioni. Non è possibile, per

esempio, che una bottega a conduzione familiare resti aperta 24 ore su 24. Da tempo ho avanzato a Renzi la proposta di emanare un’ordinanza per impedire l’apertura di nuove attività del genere all’interno del centro storico, sul mo-dello di quelle emesse dai sindaci di Lucca e Prato, ma esistono anche altri strumenti, al di là delle ordinanze.Per esempio?Basterebbe una programmazione più attenta dello sviluppo cittadino. C’è un Piano regolatore, un regolamento urba-nistico, strumenti che potrebbero essere utilizzati per prevenire l’insorgenza di queste situazioni. E non mi riferisco solo ai kebab.Si riferisce ad altri negozi etnici?E non solo. Ci vorrebbe più cura an-che per quanto riguarda gli esercizi commerciali italiani, in particolare i supermercati sorti nel centro storico o le tante brutte pizzerie a taglio. Una volta esisteva una commissione estetica, che fine ha fatto?A Prato si è parlato anche di un esa-me di lingua italiana propedeutico all’apertura di un’attività commer-ciale. Che ne pensa?Sono d’accordo, è una strada da per-correre. Ripeto, non ne faccio una que-stione di razzismo: un conto è l’acco-glienza, un conto è l’occupazione e la colonizzazione.

Marco Cordone

Paola Ferri

Negozi etnici, cambiano le regolefissate le soglie per il centro storico

KEBAB/1. Norme urbanistiche per limitare internet point & Co.

“Chiuderli tutti, per salvare la fi orentinità”

/F.P.

KEBAB/2. Marco Cordone, Lega Nord

Sono una cinquantina i kebabbari aperti in città negli ultimi anni, la metà tra la stazione e S. Lorenzo

Ne è sorto uno proprio laddove un tempo si trovava il Caffè Michelangelo

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Sostiene l’Istat che in Italia, fatti salvi i delitti a sfondo criminale, la più alta percentuale di

omicidi sia dovuta a liti fami-liari e di vicinato. Senza biso-gno di arrivare alla tentazione di far fuori il rivale, a Firenze, dallo scorso giugno, una solu-zione per contese e dissidi c’è. Anzi, cinque soluzioni. Una per quartiere. Sono gli sportelli di mediazione sociale, uffici che si occupano della risoluzione dei microconflitti sociali che possono nascere in città, dispute che, senza avere una rilevanza penale, abbassino comunque la qualità della vita delle persone coinvolte. Tradotto: litigi e dis-sapori condominiali, familiari, di lavoro o interculturali. Spor-telli che non sono del tutto una novità a Firenze. Nati nel 2007 nei quartieri 1 e 3, dallo scorso 1° giugno sono diventati cinque (grazie a una convenzione tra il Comune, l’ufficio Città sicura e l’associazione L’altro diritto), appunto uno per quartiere: nel Q1 la sede è in via delle Carra 4, al centro anziani San Jacopi-no (apertura il giovedì dalle 9 alle 12,30), nel Q2 in via della Luna (venerdì 14,30-17,30), nel Q3 al centro polivalente Il Porto in piazza Elia Dalla Costa 3 (venerdì 9,30-13), nel Q4 a Villa Vogel (martedì 9-12,30) e nel Q5 in via Lambruschini 33 (lunedì 14-17,30), anche se in quest’ultimo caso si tratta di una sede provvisoria. Ma come fun-zionano questi sportelli, e chi ci si può rivolgere? È presto detto. “Chiunque si trovi ad affronta-re una situazione che non abbia rilevanza penale, ovvero quan-do ancora non c’è stata querela – spiega Giuseppe Maglione,

mediatore dell’associazione L’altro diritto e responsabile dello sportello del quartiere 3 – e voglia risolverla prima che de-generi. La persona viene da noi a esporre il suo problema, poi convochiamo la controparte. Se anche questa decide di venire, si cerca di trovare una soluzione consensuale. Spesso, la cosa più importante è stabilire una via di comunicazione tra le parti”. Un servizio che, inoltre, è del tutto gratuito e confidenziale. E che sembra funzionare e attirare sempre più persone. “Negli anni abbiamo registrato una doman-da crescente, avuto un buon ri-scontro: insomma, del servizio sembra esserci bisogno – assi-cura Maglione – circa 6-7 volte su dieci la controparte accetta di venire a parlare da noi, e quando i due contendenti siedono l’uno di fronte all’altro la percentuale di risoluzione positiva dei casi è molto alta, superiore al 90%”. Ma quali sono i casi per cui i cittadini si rivolgono più spes-so agli sportelli di mediazione sociale? “Le più frequenti sono le liti condominiali e di vicina-to – risponde Maglione – pic-coli conflitti che, se non presi per tempo, tendono a degene-rare velocemente. Poi ci sono i dissidi familiari, come quelli tra genitori e figli, o tra fratelli quando in ballo c’è la cura dei genitori anziani. Ma non man-cano nemmeno le dispute tra ex coniugi o quelle tra italiani e stranieri, dovute alle diverse abitudini di vita”. Tutti diverbi che, se affrontati alla radice, possono risolversi con un pizzi-co di buona volontà e una stretta di mano. E, soprattutto, senza rischiare di infoltire le già trop-po folte statistiche dell’Istat.

zoom

IL SERVIzIO. Da giugno, in ogni quartiere, è aperto uno sportello di mediazione sociale

L’uffi cio che fa fare la pace ai cittadiniIvo Gagliardi

Liti familiari, contese condominiali,

problemi sul lavoro? Niente paura,

prima che la situazione degeneri

e la palla passi nelle mani degli avvocati

una soluzione c’è. si tratta di strutture

che cercano (gratuitamente) di far

sedere i contendenti l’uno di fronte

all’altro. Perché, parlando, trovare un

accordo è più facile di quanto sembri

Riscoprire il piacere di muoversi a piedi o in bicicletta, lungo itinerari tra cultura

e natura a Firenze. È quanto sarà possibi-le fare grazie a “Firenze si gira”, iniziativa promossa dalle Sezioni Soci Coop di Fi-renze in collaborazione con l’Associazione Città Ciclabile Onlus e con il patrocinio del Comune e dell’Azienda Sanitaria 10 di Firenze. Gli itinerari sono curati e realizza-ti da una guida professionista (e ciclista): dopo una pedalata tenutasi alle Cascine il 5 settembre scorso e la prima passeggiata culturale il 12, il programma prosegue il 19 settembre con la passeggiata intitolata “Firenze dall’alto”, con ritrovo in piazza Demidoff alle 9.30, e si concluderà il 26 set-tembre con una pedalata all’Albereta, con ritrovo in lungarno Colombo angolo Ponte da Verrazzano. Attività fisica protagonista, dunque: al di là di della valenza cultura-le e della riscoperta di alcuni angoli della bellissima Firenze, l’iniziativa rappresenta infatti anche un invito a usare maggiormen-te le proprie gambe per la mobilità di ogni giorno in città, con tutti i benefici che questo può comportare per la salute e l’ambiente. E proprio sul tema “Mobilità e salute” sarà in-centrata anche la partecipazione dell’Asso-ciazione Città Ciclabile alla “Bussola della Salute”, in programma dal 25 settembre al 2 ottobre al Centro Commerciale di Gavi-nana, quando saranno richiesti ai cittadini suggerimenti per rendere più sicuro questo tipo di mobilità “quotidiana”, da segnalare poi all’amministrazione comunale. Sempre nell’ambito della “Bussola della Salute” sa-ranno proposte numerose attività nella gal-leria del centro commerciale: dai semplici punti informativi, con la presenza di Asl, Misericordia di Badia a Ripoli e Medici per l’Ambiente, a test e misurazioni varie (dalla pressione alla massa grassa), che possano essere uno stimolo in più a dedicare mag-giore attenzione a temi fondamentali per la propria salute e qualità della vita.

Prosegue “Firenze si gira”

Se salute e culturavanno a braccetto

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22 Settembre 2010

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05periodico dell’AmministrAzione comunAle di bArberino VAl d’elsAA curA dell’AmministrAzione comunAle di bArberino vAl d’elsA - coordinAmento editoriAle: ufficio stAmpA AssociAto

settembre 2010

Come ogni anno a settembre, dopo la pausa estiva, riaprono le scuole e riprendono tutte le attività educative: vogliamo cogliere l’occasione per rivolgere un grosso in bocca al lupo a tutti gli studenti, agli insegnanti e al personale non docente.Siamo molto soddisfatti per essere riusciti a esaudire tutte le richieste formulate dalle “nuove leve” per l’anno scolastico 2010/2011.Nei nostri Asili Nido, quest’anno, saranno 74 i bambini fre-quentanti, residenti nei due Comuni (23 a “Il Melograno” di Sambuca e 51 a “Il Melarancio” di Barberino), altri 3 bambini frequenteranno la struttura privata convenzionata della Ludoteca di Vico d’Elsa.Per la Scuola dell’infanzia saranno ben 106 i posti disponibili per i bambini iscritti al primo anno, distribuiti tra le Scuole dell’Infanzia “La casa del sole” di Bustecca (46), “La casa nel bosco” di Vico d’Elsa (8), “La casa dell’arcobaleno” di Marcialla (26) e “La casa sul fiume” di Sambuca (26).Anche quest’anno, sarà possibile aprire la nuova sezione della Scuola dell’Infanzia “La casa del sole” di Bustecca grazie all’in-tervento della Regione Toscana che, sostituendosi al Governo e al Ministero dell’Istruzione, ha garantito i fondi necessari, assicurando, in questo modo, un servizio essenziale e necessario per i bambini e le loro famiglie.I gravi tagli previsti dalla riforma Gelmini si sono abbattuti su tutti gli ordini di scuole, dall’infanzia fino all’università, colpen-do in generale la scuola pubblica e i servizi che questa offre alla cittadinanza. Alla scuola primaria di Tavarnelle è stata assegnata una sola classe prima a tempo pieno ed è stato ottenuto, in seguito alle richieste dei genitori, lo sdoppiamento della classe seconda che era in sovrannumero.Sono stati necessari un impegno vigile da parte delle Ammini-strazioni e una continua sollecitazione da parte delle famiglie per ottenere un tempo scuola adeguato e una soddisfazione, anche se non totale, della domande dell’utenza.La scuola si muove tra molte difficoltà e l’obiettivo delle nostre Amministrazioni è stato da sempre quello di mantenere alto il livello della qualità dell’istruzione dei nostri ragazzi ed è per questo che ci impegniamo costantemente, insieme all’Istituzione Scolastica, per reperire e ottimizzare le risorse.Molti sono anche gli interventi eseguiti o in corso d’opera per mantenere sempre efficienti le nostre strutture scolastiche a be-neficio, innanzitutto, degli alunni. È stata eseguita un’adeguata sistemazione della copertura della scuola dell’Infanzia di Sam-buca, lo spazio esterno della scuola dell’Infanzia di Marcialla è stato rinnovato con tappeto erboso che sarà completato nel mese di ottobre, sono state realizzate un’aula più grande nella Scuola Primaria di Barberino e una nuova caldaia a biomasse (prevista per novembre) per il riscaldamento del polo scolastico di via Allende, mentre il soffitto della palestra Luigi Biagi è stato bonificato e privato dell’amianto e i locali di tutte le scuole sono stati oggetto di manutenzione ordinaria.La scelta strategica operata dai Comuni di Barberino e di Ta-varnelle, che già da tempo hanno deciso di gestire in maniera associata i servizi educativi, ha reso possibile anche un mi-glioramento dei servizi di trasporto e refezione scolastica. Da quest’anno, infatti, sarà in uso un nuovo software di gestione che permetterà una più precisa ed efficace rilevazione delle presenze dei bambini a mensa, un efficiente sistema di prenotazione e monitoraggio delle diete speciali oltre a una gestione più age-vole della fase di fatturazione e rendicontazione dei pagamenti.Inoltre, con l’Unione dei Comuni, da gennaio 2011 le famiglie di entrambi i Comuni potranno effettuare i pagamenti dei ser-vizi scolastici su un unico conto corrente, in banca e presso gli uffici postali con bollettini MAV senza costi aggiuntivi o tramite addebito su conto corrente bancario (RID), usufruendo di uno sconto sulle bollette.Con l’avvio dell’anno scolastico auguriamo a tutti gli alunni e alle loro famiglie un buon inizio, auspicando che la situazione della scuola in generale possa migliorare e che le problematiche ancora tenute in sospeso dal Governo possano essere risolte in modo definitivo, garantendo serenità e qualità all’apprendimento e all’istruzione.

Il Sindaco Maurizio Semplici

Se volete, inviate le lettere alla segreteria del sindaco, all’Ufficio Relazioni con il Pubblico oppure le e-mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

Editoriale L’Unione Comunaledel Chianti FiorentinoPiù vantaggi e risorse con un miglioramento dei servizi

Quando si dice “l’unione fa la forza”.Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa lo scorso 21 luglio hanno segnato una tappa fondamentale nella loro sto-ria e per tutto il territorio del Chianti, decidendo di unirsi e di costituire la prima Unione dei Comuni nella Provincia di Firenze. L’Unione Comunale del Chianti Fiorentino è un nuovo ente pubblico di secondo livello ed è uno strumen-to di modernizzazione amministrativa dei due Comuni che non perderanno le proprie identità. È lo sviluppo naturale delle Gestioni Associate che i due Comuni, già dal 2005, hanno intrapreso con successo in ben 39 servizi e funzioni.Il 21 luglio si è tenuto in piazza Barberini il consiglio comu-nale e le due assemblee hanno votato a maggioranza l’Atto Costitutivo e lo Statuto dell’Unione ma anche il Protocollo d’Intesa con San Casciano Val di Pesa per avviare, anche con questo Comune, forme di gestione associata.Soddisfatti i due sindaci per questa decisione che non stra-volgerà i rispettivi Comuni ma che permetterà di lavorare meglio per i cittadini, ottimizzando il funzionamento delle strutture amministrative. Non ci saranno costi aggiuntivi o indennità per gli amministratori che si alterneranno nella gestione dell’Unione: è messo nero su bianco nello Statuto.“È un gran traguardo che abbiamo raggiunto e che ci mette-rà in condizione di lavorare meglio – ha commentato il sin-daco di Barberino Maurizio Semplici –. È importante fare capire ai cittadini che l’Unione non è quello spauracchio che è stato dipinto da qualcuno ma è uno strumento che ci permetterà di governare meglio i nostri territori e che ga-rantirà un maggiore peso politico anche quando andremo a chiedere risorse per finanziare i nostri progetti”.“È una soddisfazione enorme, è il compimento di un lavoro iniziato cinque anni fa e allo stesso tempo dà il via a un’altra nuova avventura che credo possa essere di stimolo per tut-ti. L’Unione potrà assicurare più adeguate risposte ai nostri cittadini in termini di servizi che, altrimenti, faremmo molta più fatica a garantire – è la riflessione del sindaco di Tavar-

nelle Sestilio Dirindelli –. Tutto questo, in un momento in cui l’attenzione verso i Comuni, l’ente più vicino ai cittadini e al territorio, si affievolisce sempre di più mentre aumen-tano i tagli per le risorse economiche. Bisogna riuscire ad arginare questa deriva, altrimenti le conseguenze ricadran-no sui cittadini, specialmente sulle categorie più deboli e sui giovani”.L’Unione Comunale non è stata una scelta imposta ma una decisione necessaria, ponderata e condivisa sia con i citta-dini che con le forze politiche e sociali dei due Comuni. A luglio si sono svolte anche due assemblee pubbliche, a Bar-berino e a Tavarnelle, alle quali hanno partecipato i sindaci, il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci e la vice presidente della Giunta della Regione Toscana, Stel-la Targetti.Ma perché siamo arrivati all’Unione Comunale?L’esperienza delle Gestioni Associate ha ampiamente dimo-strato come il lavoro in comune sappia dare risposte efficaci ai bisogni dei cittadini in tutti i campi: scuola, sociale, cul-tura, sport. Ciò ha dato una forte spinta a credere e lavorare ad un integrazione ancora maggiore.Inoltre, il Decreto legge del 31 maggio 2010, n.78, “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di com-petitività economica”, nell’articolo 14, comma 28, sancisce l’obbligatorietà per i Comuni fino a 5.000 abitanti di gestire in forma associata, attraverso una convenzione o l’unione, una serie di funzioni fondamentali. Si tratta della maggior parte delle attività facenti capo ai Comuni: funzioni gene-rali di amministrazione e di controllo, polizia locale, istru-zione pubblica, assistenza ed edilizia scolastica, viabilità e trasporti, gestione del territorio e dell’ambiente, settore sociale.A breve, i due Consigli Comunali dovranno eleggere il Pre-sidente dell’Unione, che sarà uno dei due sindaci e rimarrà in carica un anno. La Giunta dell’Unione sarà costituita dal Presidente, da due assessori e dal sindaco dell’altro Comune

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Ancora una volta Obiettivo Comune ricerca consensi facili ma superficiali e di breve durata puntando sull’allarmismo e sull’emotività. Noi contiamo invece sulla corretta informazione e sulla razionalità che alla lunga premiano.Il ripetitore istallato nei pressi del campo sportivo è un piccolo impianto radiobase di bassissima potenza (50 watt, uguale a quella di una comune lampadina) assolutamente sicuro. Per la ricaduta delle emissioni i valori cautelativi previsti dalla normativa italiana sono 6 volt per metro (v/m), inferiori di ben sette volte al limite al di sotto del quale non si sono mai osservate conseguenze sulla salute delle persone. L’Unione Europea, invece, ha adottato un limite precauzionale di 41 volt al metro quadro. Nel caso della nostra antenna il valore più alto nel punto più esposto sarà di appena 3,392 volt, nell’ipotesi, pressoché irraggiun-gibile, di funzionamento alla massima potenza. L’esposizione alle emissioni di un ripetitore come quello di Bustecca è assai meno pericolosa di quella a cui ci sottoponiamo asciugandoci i capelli o portando in tasca un telefonino cellulare.In riferimento alle preoccupazioni sulla salute per chi abita vicino a un impianto radio base riportiamo alcu-ne considerazioni estratte della scheda informativa ARPAT - Impianti di telecomunicazione in città: “Effetti acuti dei campi elettromagnetici sono accertati da molto tempo ma si presentano per livelli di campo molto più alti di quelli prodotti dagli impianti radiobase di telecomunicazione nell’ambiente abitativo. Per quan-to riguarda gli effetti a lungo termine, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel promemoria 304/2006, concludeva che considerati i livelli di esposizione molto bassi e i dati accumulati fino a oggi, non c’è evidenza scientifica che i deboli segnali prodotti dalle stazioni radiobase e dalle reti wireless possano provocare effetti sulla salute. Ulteriori recenti riesami della letteratura scientifica sull’argomento non si discostano da questa conclusione. Al di là delle indicazioni che potevano venire dagli effetti accertati, in Italia si sono adottati cautelativamente limiti molto severi per gli impianti di telecomunicazione”.Le scuole, poi, sono del tutto al di fuori dell’area di ricaduta delle emissioni.È un impianto utile alla nostra cittadinanza, alle aziende, alle attività ricettive, ai turisti. Da parte di cittadini e imprese abbiamo più volte ricevuto richieste, anche pressanti, di adeguamento dei servizi di telefonia che, al momento, restano inferiori a quelli di altri Comuni vicini.È un impianto imposto dalla Legge Gasparri del 2003 che, di fatto, ha espropriato i Comuni di ogni capacità decisionale al riguardo ammettendo l’istallazione di questi apparati in qualunque luogo, anche in deroga alle previsioni urbanistiche del Comune. Né un diniego del Comune né un referendum popolare potrebbe-

ro, in nessun caso, annullare una legge nazionale che considera questa tecnologia “strategica per lo sviluppo del Paese”. Chi sostiene il contrario non conosce le leggi vigenti.Per l’Amministrazione Comunale è stata una scelta obbligata essendo il progetto conforme ai nostri stru-menti urbanistici, visto il comma 9 dell’art. 24 del Regolamento Urbanistico vigente, ripreso integralmente da quello adottato dalla giunta Bazzani: “La realizzazione di stazioni radio-base e relativi impianti potrà essere ammessa in aree pubbliche quali cimiteri e impianti sportivi”.Pertanto, colpisce in proposito l’atteggiamento di Obiettivo Comune che, denotando un’assoluta mancanza di coerenza o di memoria, finge di scandalizzarsi per l’applicazione di una norma della quale porta la primogenitura. Ricordiamo, fra l’altro, che il consigliere Bazzani, il 24 settembre 2004, preoccupato per la revoca del “suo” Regolamento Urbanistico operata dall’attuale Amministrazione, presentò una specifica interrogazione perché fosse ripristinata tale norma che, se da una parte stabilisce delle limitazioni, dall’altra, però, entro i limiti prescritti, crea inevitabilmente diritti per eventuali richiedenti e corrispondenti obblighi per l’Amministrazione.Per quanto riguarda l’impatto visivo, pur non essendo l’impianto quell’ecomostro dipinto da Obiettivo Co-mune, concordiamo che qualche problema lo crea, e sarebbe stato preferibile che fosse più basso di qualche metro ma è stata proprio l’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e del Territorio) a imporre una simile altezza per distanziare dai tetti la fonte delle emissioni e abbatterne la ricaduta sotto i limiti precauzionali pur così severi dell’Italia. E la sicurezza e la salute delle persone non possono che prevalere sugli altri aspetti, pur importanti, di tutela del paesaggio.In tutta questa vicenda abbiamo operato nel rispetto di quanto ci impongono le norme di legge vigenti e abbiamo curato, per quanto nelle nostre possibilità, gli interessi della cittadinanza.La nostra mentalità democratica, lontana da ogni arroganza o presunzione, ci vieta, però, di pensare che una scelta, tanto più una scelta obbligata come questa, debba essere per forza la migliore possibile. L’impianto è provvisorio e può anche essere rimosso. Se, attraverso ulteriori contatti, nuove tecnologie e ulteriori studi e confronti con cittadini e tecnici, verrà individuata una migliore collocazione dell’antenna, saremo ben lieti di adottarla.Dovrà, però, in ogni caso, essere garantite la sicurezza, non essendo la salute delle persone un valore elasti-co o manipolabile, e dovrà essere assicurata la funzionalità dei servizi telefonici indispensabili ai cittadini e alle aziende.

Telefonia mobileFacciamo chiarezza sull’antenna di Bustecca

che non ricopre la carica di Presidente. La Giunta resterà in carica per la “durata naturale” delle giunte di Barberino e Tavarnelle. In questo caso, fino al 2014. Stessa durata anche per il Consiglio dell’Unione che sarà costituito da 12 consiglieri (i due sindaci e 5 consiglieri per ogni Comune; 3 della maggioranza e 2 della minoranza).

Domenica 10 ottobre la città di Barberino Val d’Elsa e il Touring Club faranno festa in occasione della “Giornata Touring” nelle città con la “Bandiera Arancione”. Tante iniziative per conoscere i bellissimi luo-ghi del territorio: visite guidate a Semifonte, alla Cappella di San Michele Arcangelo, al borgo di Linari, Sant’Appiano, al Giardino Sotto Vico, ai giardini privati di Villa Corsini a Barberino senza dimenticare l’aspetto eno-gastronomico. Inoltre, per l’occasione, quest’anno la “Sagra della Stiaccia” è stata posticipa-ta proprio al 10 ottobre e, come di consueto, si svolgerà nel borgo medioevale di Barberino.Tutte le iniziative saranno gratuite ma è necessario prenotarsi entro il 7 ottobre, telefonando all’Ufficio informazioni della Promozione Economica 055/8052290.

10-10-10Barberino protagonista della Giornata Touring

I compiti dell’Unione ComunalePromuove la progressiva integrazione fra i Comuni che la costituiscono per garantire una gestione efficiente, efficace ed economica dei servizi nell’intero territorio.Costituisce l’ente di riferimento responsabile dell’esercizio associato di funzioni e servizi co-munali.È l’ente di riferimento per il decentramento delle funzioni amministrative della Regione e della Provincia.Partecipa alla definizione delle politiche pubbliche attivate nel territorio per migliorare la qua-lità della vita dei cittadini dell’Unione.Cura gli interessi dei Comuni che la costituiscono e li rappresenta nell’esercizio dei compiti da essi affidati.Partecipa alla salvaguardia dei territori compresi nel proprio ambito per garantire l’armonico sviluppo socio-economico ed omogenee condizioni delle popolazioni residenti.Promuove lo sviluppo locale e la valorizzazione del territorio.

I vantaggi dell’Unione ComunaleMaggiore efficienza amministrativa burocratica.Risparmio di risorse economiche.Migliore gestione del personale.Riuscire a garantire servizi scolastici e sociali che altrimenti si perderebbero.Concessione di contributi statali e regionali.

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Una delegazione guidata dal sindaco Maurizio Semplici si trova in questi giorni in Africa, nello Zambia, per proseguire il progetto di cooperazio-ne internazionale che, già da alcuni anni, sta portando aiuti e progetti alle popolazioni. Il “Gruppo di Coordinamento Progetto Zambia” è partito l’8 settembre e tornerà in Italia il 17.Oltre al sindaco Semplici e ad Anna Brancaccio, presidente dell’associazio-ne onlus “Happy days” uno dei partners del progetto, vi partecipano Egidio Pastori, in qualità di persona esperta nei rapporti con le autorità zambiane, per la sua lunga presenza in questi territori e Tayu Vlietstra, il regista che ha realizzato anche il dvd su Barberino della raccolta “Chianti d’amore e lavo-ro” che realizzerà per conto del Comune un documento video sul progetto .La delegazione è partita per lo Zambia per verificare l’andamento del pro-getto di cooperazione e impostare il lavoro per completare la struttura che comprende la realizzazione della biblioteca, una recinzione esterna e altri

interventi infrastrutturali.“Dopo l’accordo firmato lo scorso mese di ottobre qui a Barberino con il vescovo di Lusaka vogliamo proporre alle autorità scolastiche del Governo dello Zambia di partecipare alle spese per gli stipendi dei sei insegnanti della scuola inaugurata a febbraio 2009, in modo da poter utilizzare i nostri finanziamenti per altri interventi, per le infrastrutture o per assicurare altri servizi alla popolazione – ha spiegato il sindaco Maurizio Semplici –. Su questo obiettivo stiamo cercando di coinvolgere anche solo come sostegno istituzionale la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, impegnate in analoghi progetti di cooperazione internazionale con altri Paesi dell’Afri-ca”.Ricordiamo che il Comune ha partecipato alla realizzazione della scuola primaria a Kafue Estate, a 40 chilometri dalla capitale Lusaka, che accoglie circa 230 bambini dai 6 ai 12 anni di età.

Cooperazione internazionaleProsegue la missione nello Zambia

Corso di SommelierImparare a conoscere i viniSono cominciati lunedì 6 settembre e proseguiranno fino al 5 no-vembre i 18 incontri del “Corso per assaggiatori di vino” organizzato dal Comune di Barberino insieme alla delegazione della provincia di Firenze e area del Chianti Classico dell’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino).Il corso, al costo di 330 euro (compresa la tessera biennale dell’ONAV), si svolge nelle terre del Chianti, nei Comuni di Barbe-rino (Sala Espositiva via Mannucci, 3), San Casciano (Teatro Nicco-lini, via Roma, 47) e Tavarnelle (Parco del Mocale, via del Mocale) e terminerà il 6 novembre con l’esame conclusivo comprendente una prova scritta, una prova orale e la degustazione di 5 vini.I partecipanti, che al termine riceveranno un attestato di assaggiatore ufficiale, sono guidati da esperti del settore, iscritti all’ONAV, docen-ti toscani e nazionali, scuole enologiche e wine maker, autori di vini

affermati. Oltre 100 i vini selezionati per l’assaggio guidato.“Questo corso ha come protagonisti il vino, il Chianti Classico e il territorio, particolarmente ricco di queste realtà, in un periodo molto delicato e importante; la vendemmia – ha commentato l’assessore all’ambiente, commercio e attività produttive Silvano Bandinelli –. In questo modo, promuoviamo il vino tra coloro che lo amano ma che magari non sono completamente esperti nel riconoscere i vini e nel saperli abbinare con le giuste pietanze”.Dopo la serata inaugurale, questi gli appuntamenti del mese di set-tembre.Martedì 14 a Barberino alle 20,00 “Elementi di fisiologia dei sen-si, stimoli e loro percezione. Prova pratica di memoria olfattiva su odori semplici. Le soglie gustative. Cenni di anatomia e fisiologia del gusto. Prova pratica di sensibilità gustativa. Degustazione San

Giacomo”.Venerdì 17 a Barberino alle 21,00 “Con-cetti elementari di viticoltura. Composizio-ne strutturale dell’uva. Rese in mosto. Degusta-zione”.Lunedì 20 a Barberino alle 21,00 “I componenti del mosto. La maturazione dell’uva. Vendemmia e tra-sporto delle uve. La struttura della cantina. I recipienti vinari”.Venerdì 24 a Barberino alle 21,00 “I processi biologici della vinifi-cazione: fermentazione alcolica e fermentazione malolattica. Com-posti principali e secondari dei due fenomeni. Degustazione”.Lunedì 27 a Tavarnelle alle 21,00 “Vinificazione in rosso: i diversi passi del processo, dalla pigiatura ai travasi”.

“Crescere insieme nelle diversità”. È questo lo slogan ma anche lo spirito della prima edizione della “Festa del gioco e dello sport” che da venerdì 8 a domenica 10 ottobre si svolgerà nei Comuni di Barberino Val d’Elsa, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.L’iniziativa è organizzata dai tre Comuni e dagli assessorati allo sport, in collabo-razione con i Lions Club Barberino Montelibertas, Firenze Impruneta San Cascia-no, Certaldo e Mediavaldera Galileo Galilei e con le associazioni del territorio che si occupano di accogliere e fare integrare le persone diversamente abili, proprio perché lo sport può aiutare a superare le barriere (non soltanto quelle architettoni-che) e a socializzare.“L’idea è proprio quella di coinvolgere i cittadini e le associazioni dei nostri terri-tori, promuovendo il tema dell’educazione allo sport come mezzo di integrazione sociale, di crescita sana della persona sia individualmente che nelle relazioni con gli altri, di incontro con il mondo della disabilità e della diversità” hanno commen-tato gli assessori Marina Baretta e Giacomo Cencetti.La “Festa del gioco e dello sport” avrà momenti di divertimento, di sana “sfida” agonistica, di dimostrazione delle discipline sportive e di confronto.Intanto, per raccogliere fondi per finanziare le attività delle festa è stato deciso di organizzare una cena presso il parco del Mocale, sabato 25 settembre.

Venerdì 8, alle 21,00 presso l’aula magna della scuola materna di Bustec-ca a Barberino, si svolgeranno la cerimonia di inaugurazione e un dibattito aperto al pubblico sul tema della diversità nel mondo dello sport con la partecipazione di esperti, rappresen-tanti del mondo dello sport, dell’integrazione sociale e della disabilità. Interverranno i rappresentanti delle associazioni Cooperativa Valle del Sole, Casanova, Marco Becattini, Paolo Cosmi, Comitato Genitori, Casa Fami-glia.Sabato alle 9,30 cominceranno le attività sportive presso la palestra di Tavarnelle. Sono in programma una partita di torball su carrozzina, un incontro di hokey su carrozzina elettrica e una dimostrazione di Akido. Nel pomeriggio la festa si spo-sta al Parco del Mocale a Tavarnelle con incontri di mini-basket, pallavolo e palla-mano, un’esibizione di danza e per finire la cena sociale (è necessario prenotarsi).Domenica mattina la festa si trasferisce a San Casciano. Presso lo stadio si svol-geranno il triangolare di calcetto, le gare di tennis da tavolo e la dimostrazione di karate. Il pranzo sarà allestito presso il parco La Botte dove nel pomeriggio proseguiranno le gare di ciclismo, tennis in carrozzina, equitazione e ippoterapia, giochi e animazione. Sempre presso il parco, alle 19,30 è prevista l’estrazione di tre viaggi fra tutti coloro che hanno partecipato alla festa.Un altro concorso è promosso dai Lions e riservato a tutti gli studenti delle classi dell’istituto comprensivo che dovranno raccontare le proprie esperienze maturate da questa “tre-giorni” con disegni, elaborati scritti e fotografie.In caso di pioggia, le manifestazioni previste all’aperto si svolgeranno nelle pale-stre di Tavarnelle e San Casciano.Il ricavato della festa sarà destinato a un’associazione del territorio che opera nel settore della diversità.Per ulteriori informazioni e per prenotare sia la cena del 25 settembre che quella del 9 ottobre telefonare all’URP del Comune oppure all’ufficio sport del Comune di Tavarnelle: 055/8050837.

Festa del gioco e dello sportSuperiamo le barriere e le diversità

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4 I gruppi consiliari

Unione dei ComuniUn passo in avanti per migliorare il governo del territorio

Come già sapete, dal 2005, il nostro Comune e quello di Tavarnelle hanno sottoscritto numerose convenzioni per la gestione associata di servizi con la creazione di uffici unici.Da allora molta strada è stata fatta!!Abbiamo costruito una rete di relazioni associative forte ed effi-cace. Abbiamo imparato a discutere, a confrontarci, a elaborare strategie coordinate e unitarie. Oggi il nostro sistema territoriale è cresciuto, così come le dinamiche e i rapporti tra i territori.Adesso era necessario avere il coraggio di andare oltre, accelerare le decisioni, costruire regole e procedure omogenee: tutto questo, per garan-tire servizi migliori ai cittadini.Questo mutamento richiede una capacità di governo più forte, più coesa, più in linea con i tempi veloci del cambiamento e della complessità del tessuto sociale.L’Unione non è una nuova istituzione ma un modo diverso e più adeguato per stare insieme tra i nostri Comuni che sono e resteranno SOVRANI, perno delle scelte e delle decisioni da assumere. Ogni sindaco, ogni giunta e ogni consiglio comunale si dovrà occupare non solo del singolo Comune bensì di tutto il patrimonio collettivo dei due Comuni. E ogni cittadino continuerà a rivolgersi al proprio ente per i servizi che servono e per scegliere i propri amministratori.I motivi che ci hanno portato a questo cambiamento devono essere rintracciati nel vivo della crescita sociale e civile delle nostre comunità, nelle esigenze dello sviluppo locale e nella necessità di avere una Pubblica Amministrazione capace di offrire maggiori servizi e di migliore qualità a costi più bassi. La Pubblica Amministrazione deve modificare il proprio modo di vedere, superando una visione cam-panilistica e obsoleta. Oggi occorre fare sistema per creare l’ambiente ideale per lo sviluppo dei settori trainanti per il territorio. Solo così possiamo assicurare alle nostre due comunità un futuro di crescita. È questa la sfida che abbiamo davanti e l’Unione Comunale è lo strumento legislativo che abbiamo a disposizione per dotare i nostri Comuni di più forza, più rappresentanza, più potere. Saremo in grado di semplificare i processi decisionali, politici e tecnici e di sfruttare le potenzialità del territorio in termini di rappresentanza, tutela e promozione delle nostre comunità.Saremo in grado di governare dando risposte più efficaci alle sempre più complesse e numerose esi-genze della comunità senza manomettere la rappresentanza come, invece, qualcuno ha voluto insinua-re. L’identità comunale va preservata ma il localismo rischia di essere un freno grave ed egoistico allo sviluppo delle nostre comunità.

Gruppo consiliare Uniti per Barberino

Aspettando il rimborso dell’Icisulla prima casaQuello che i cittadini devono sapere

In questi caldi giorni estivi, uno degli argomenti di maggiore interesse per cittadini e amministratori è la manovra finanziaria da 25 miliardi di euro che si abbatterà a breve su numerose categorie sociali con riduzioni di servizi, di prestazioni in importanti settori per tagli diretti e tagli indiretti (sanità, sociale, scuola, trasporto pubblico, sostegno a soggetti svantaggiati).Tagli indiretti sono quelli che subiremo per la riduzione di trasferimenti operati su Regioni e Provincie che, normalmente, garanti-scono fondamentali servizi.Nonostante le proteste degli enti locali e dei cittadini, è stata significativa la risposta data da questo Governo soltanto ad alcune categorie, a tal punto che la presidente di Confindustria, Emma Marce-gaglia, ha dichiarato che “le nostre richieste sono state accolte”. Stessa cosa non hanno potuto dire le regioni e i comuni. Accolto anche il rinvio delle multe per le quote-latte in eccesso che favorisce chi non ha rispettato le regole e, invece, penalizza chi le regole le ha rispettate.Questa la premessa, ora, però, vogliamo denunciare e fare conoscere ai cittadini anche un’altra situa-zione: quella dell’ICI sulla prima casa.La legge dichiarava espressamente che entro la fine del mese di luglio ai Comuni doveva essere resti-tuita la prima tranche dell’ICI sulla prima casa secondo la certificazione resa al Ministero. Ebbene, il nostro Comune, come la maggiore parte dei Comuni, non ha ricevuto quanto certificato come gettito da prima casa e mancano all’appello ancora 35.500 euro.Tanto per fare un esempio e per capire come sono necessari questi rimborsi per l’ordinaria gestione del nostro territorio, l’importo corrisponde al costo sostenuto per l’illuminazione pubblica nel nostro Comune in sei mesi.In pratica, da gennaio a giugno le strade pubbliche, i parchi, le strutture pubbliche potevano rimanere al buio. Immaginate cosa sarebbe successo.Denunciamo con forza questa inadempienza che ricade su tutti i barberinesi e impegniamo la giunta a richiedere con forza quanto spetta, per legge, al nostro Comune.

Gruppo consiliare Uniti per Barberino

Unione dei comuni con TavarnelleCos’è e perché siamo contrari

Spesso si sente dire che “unirsi e meglio”, che si creano “si-nergie”, che si risparmia… frasi fatte mai dimostrate e, nel caso specifico dell’Unione dei Comuni con Tavarnelle, assolutamente false. Creando di fatto un 3° ente non solo non si registra nessun risparmio di spesa ma ci saranno dei costi aggiuntivi, ancora più alti di quelli delle gestioni associate, per la necessità di mantenere un’altra struttura burocratica. Tali costi i primi anni saranno coperti da contri-buti regionali ma cosa accadrà quando questi finiranno? In pas-sato abbiamo visto molte comunità montane (cui l’Unione assomiglia formalmente) morire per l’improvvisa mancanza di contributi, cosa che fa pensare alla natura “mangiasoldi” di queste strutture. I centri decisionali saranno sempre più lontani dai cittadini e i Consigli dei due Comuni saranno svuotati di ogni competenza. La qualità dei servizi si uniformerà verso il basso e le tariffe verso l’alto, tendenza già in atto dal 2005 dall’inizio delle gestioni associate. Quanto al progetto sottostante (quello della fusione dei Comuni) noi contestiamo l’opportunità di continuare il percorso di uniformare le strategie politico-amministrative appiattendosi in gran parte su quelle di Tavarnelle, dopo che per decenni il modello di sviluppo socio-economico e urbanistico dei due Comuni è stato completamente diverso.Questo però non esclude forme di collaborazione che noi riteniamo utili, valutando, per ogni servizio comunale, la forma e la dimensione territoriale ottimale. Anche l’obbligo (futuro e ancora non ben definito) proposto dalla legge 122/10 potrà essere assolto con ap-posite convenzioni con altri Comuni e non necessariamente con lo strumento dell’Unione.Non si tratta quindi di “campanilismo” (termine usato in senso dispregiativo da una parte politica che evidentemente ignora i valori fondamentali dell’identità storica, culturale e territoriale) ma di sano pragmatismo condito dall’enorme amore e passione che abbiamo per la nostra comunità e per un buongoverno del territorio libero da condizionamenti ide-ologici.E poi al centro delle scelte noi vogliamo mettere sempre i cittadini: per questo abbiamo promosso un referendum affinché siano loro a dire l’ultima parola su una decisione che le due giunte hanno inopportunamente accelerato lo scorso mese di luglio, con forme di partecipazione insufficienti e superficiali.

Gruppo consiliare Obiettivo Comune

Antenna per la telefonia in BusteccaObiettivo Comune contesta il nuovo mostro

Lo scorso 26 agosto Barberino Val d’Elsa si è risvegliato con un nuovo ecomostro: un’enorme antenna per la telefonia emergeva nell’alba umida e nebbiosa a turbare il bel profilo del nostro paese. Installata nel piazzale di Bustecca questa antenna colpisce subito per l’imponenza che, oltre ad avere un terribile impatto paesaggistico, desta preoccupazio-ne per le possibili conseguenze sulla salute pubblica dovute alle onde elettromagnetiche: si tratta di una localizzazione in un’area dove, oltre a diverse abitazioni, ci sono luoghi frequentatissimi come i nuovi edifici scolastici (scuola materna e asilo nido), gli impianti sportivi e i giardini pubblici della Pineta. Per questo il nostro gruppo consiliare, conte-stando nettamente questa autorizzazione, ha rivolto al Sindaco un’interrogazione urgente per chiarire molti aspetti ancora oscuri della vicenda, soprattutto su come e perché l’Am-ministrazione Comunale abbia dato l’autorizzazione a questo ecomostro. In particolare si richiede se siano state effettuate le valutazioni per la verifica degli impatti di carattere ambientale, paesaggistico e sanitario e se sia stata valutata la possibilità di una diversa collocazione: la pratica era infatti nota al Comune già da diversi mesi e ci sarebbe stato tutto il tempo per studiare possibili contromisure. Ovviamente le nostre iniziative non si esauriscono con questa interrogazione ma si propongono di informare la popolazione in-teressata e di sollecitare l’Amministrazione Comunale affinché possa tornare indietro, re-vocando l’autorizzazione. In tal senso metteremo a disposizione tutta la nostra esperienza di amministratori. Il nostro obiettivo è quello della tutela del territorio e della qualità della vita dei nostri cittadini che rischiano ogni volta di più di essere svendute e compromesse da scelte assurde, imposte dall’alto, né condivise né partecipate.

Gruppo consiliare Obiettivo Comune

Page 27: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Succede, e succede spesso, che alzarsi per andare a lavorare diventi un’in-combenza pesante. È il “mal d’azien-da”, malumore che vive di conflitti con

i colleghi, frustrazioni e non detti. Per qualcu-no diventa una vera e propria malattia, e anche quando non arriva a tanto è capace di lasciare grandi ferite. Per qualcuno invece la voglia di migliorarsi sul piano personale e professionale spinge alla ricerca di spazi in cui riflettere su di sé e sul proprio modo di vivere e svolgere il proprio ruolo. Per questo, negli anni, sono nate organizzazioni che hanno come missione proprio quella di occuparsi di queste tematiche. Una, a Firenze, è “Human Relations - Istituto per il Benessere Relazionale nelle Organiz-zazioni”. Si tratta di un polo di consulenza, formazione e informazione che lavora proprio per la divulgazione culturale dell’efficacia la-vorativa unita al benessere organizzativo e delle persone. Professionisti provenienti dal mondo aziendale, della ricerca universitaria, delle scienze sociali che, con strumenti diversi, affiancano le organizzazioni lavorative per pro-muovere riflessioni “sul benessere relazionale”. Lo spiega meglio la dottoressa Ilaria Buccioni, presidente di “Human Relations”, che insieme alle colleghe Anna Maria Palma e Isabella Venturi dirige l’Istituto.Investire nelle relazioni, che cosa significa precisamente?Tutte le organizzazioni vivono di sistemi di re-lazioni. Sul lavoro spesso le persone stanno a contatto diretto per anni, e non sempre si ca-piscono. Spesso si generano malesseri che sfo-ciano in atteggiamenti di insofferenza. Questo accumulo di incomprensioni, genera, natural-

societàFOCUS. Intervista alla dottoressa Ilaria Buccioni, presidente dell’istituto Human Relations

Quel mal d’azienda che rovina i rapportiBenedetta Strappi

Capita spesso che sul posto di lavoro si creino malumori e tensioni che, a lungo andare,

possono lasciare molte ferite e rovinare la qualità della vita. Per questo può servire l’aiuto

di professionisti esterni, specializzati proprio nella cultura del “benessere relazionale”

mente, stress, talvolta disaffezione professionale, sicuramente sofferen-za. In alcuni casi perfino malattie anche gravi sono causate da disagi sul lavoro. Il nostro invito è quello di “coltivare”, a tutti i livelli organiz-zativi, i rapporti, di interrogarci sul “come” stiamo e cosa potremmo fare per stare meglio creando così nuova pensabilità; premessa per alimentare un percorso verso il “ben vivere”, e di conseguenza porre le basi per il “buon lavorare”. E da dove si comincia per farlo? Occorre partire reimmaginando il sistema. Anche cambiamenti minimi rappresentano, in questo senso, un buon punto di partenza: talvolta ba-stano semplici accortezze. La filoso-fia alla base di questo pensiero è che in qualsiasi organizzazione e sistema occorre rinnovarsi per vivere al me-glio. È questo quello che intendiamo per “nuova pensabilità” ed equivale, a conti fatti, a prendersi cura di sé per stare e far star bene. E quali sono, concretamente, gli strumenti per arrivare a questo?Grazie anche ad una stretta sinergia con l’Università di Siena – Master in counseling e formazione relazionale, diretto dal Prof. Enrico Cheli – il no-stro istituto propone percorsi presso

la propria sede, ma anche interventi specifici costruiti insieme ad enti ed aziende presso le loro sedi, oltre a consulenze individuali personalizza-te.Che cosa differenzia le vostre pro-poste?Organizziamo giornate di studio, convegni, prodotti editoriali e semi-nari esperienziali dove competenza-pensiero-progetto, insieme a cuore-entusiasmo-passione sono i “nostri” ingredienti per rendere funzionale l’apprendimento. Accompagniamo i nostri clienti attraverso riflessioni che tengono sempre presenti tre livelli: quello individuale, quello relaziona-le, quello organizzativo. Nelle nostre proposte si intrecciano così continua-mente temi come autostima, stile pro-fessionale, stress ed emozioni, potere, relazioni e conflitto, ma anche orga-nizzazione del lavoro e dei processi comunicativi, avendo sempre come priorità la salute dell’organizzazione, il benessere individuale e l’efficacia lavorativa. Il nostro stile si avvale di un insieme integrato di approcci che coinvolgono aspetti cognitivi, emoti-vi, corporei, relazionali ed organizza-tivi, che potranno essere sperimentati nella sede dell’Istituto a Le Bagnese (Fi), giovedì 30 settembre alle ore 18.

La dottoressa Ilaria Buccioni

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Page 28: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

tempo libero

Da uno a tre euro per una partita a bingo, ancora meno per la tombola. Ma c’è molto di più.

Bastano una trentina di euro per iscriversi ai più disparati corsi, mentre pagando una cifra

più consistente ci si assicura un museo diverso a settimana. e ballare è quasi sempre gratis

IL COSTO DEL DIVERTIMENTO/1. Per chi ha più primavere sulle spalle lo svago è low cost

Cultura, risate e valzerper un pugno di centesimi

Una partita a carte al circolo, un ballo il sabato o la domenica pomeriggio, una partita a bocce. Per tutto il resto c’è da spendere. Ma non molto. Sì perché

se i giovani sborsano come minimo una ventina di euro per andare a ballare (a patto di rimanere parchi con le bevute) e almeno una dozzina per una sola partita a bowling, superata una certa so-glia di età il prezzo del divertimento cala. Fatti i conti con la pensione, il tempo libero lo si può ingannare in compagnia a costo quasi zero. Anzi, i più fortunati possono anche trovare il modo di farlo fruttare. Ovvio che qui il gioco d’azzardo o il pokerino online c’entrano poco o nulla. Al massimo si parla di Bingo, quello sì, anche se gli habitué fiorentini sono rimasti a digiuno per tutto l’anno scorso. L’unica sala sopravvissuta, quella del Circolo Vie Nuove di viale Giannot-

ti, ha infatti chiuso i battenti a settembre 2009, causa fallimento della società che l’aveva pre-sa in gestione. Il mese prossimo, però, i giochi dovrebbero riaprirsi. Una cartella si compra con uno, due o tre euro al massimo. Facendo appello alla buona sorte il piccolo investimento può por-tare dai 30 ai 300 euro. Ma non è tanto la posta in palio a far gola, quanto la possibilità di passare un pomeriggio in compagnia. “Nel weekend ar-rivano oltre un centinaio di persone”, raccontano gli aficionados di Vie Nuove. Ancora più econo-mica la buona vecchia tombolata. All’Andrea del Sarto, in via Manara, una cartella costa 15 o 20 centesimi e il premio è in buoni spesa. Sulla stes-sa linea il “prezzo” di un pomeriggio passato a giocare a carte, come testimonia Rossano Righi, presidente del Centro culturale dell’età libera su Lungarno Ferrucci. Che preannuncia tornei di Burraco per questo inverno. “L’ingresso al Cen-tro è aperto a tutti – afferma – ma la partecipazio-ne al torneo sarà riservata agli associati”. Il che

non dovrebbe rappresentare un grosso proble-ma, visto che la quota associativa equivale a 80 centesimi al mese. E permette poi di accedere a una serie di iniziative distribuite durante l’intero anno: gite fuoriporta a costo zero, visite guidate ai musei e perfino pasti in compagnia a prezzi popolari. Passando dal tavolo al tappeto verde, la spesa sale un po’: dai cinque agli otto euro per una partita a biliardo. Per le serie non si finisce mai d’imparare, invece, gli over 65 che volesse-ro investire il proprio tempo in crescita cultura-le non hanno che da scegliere. I corsi per l’età libera, spesso e volentieri liberi anche dai costi, sono moltissimi. E poi ci sono quelli organizzati dai Quartieri, a partire da 30 euro per una decina di lezioni. Chi si può permettere un investimento più elevato può rivolgersi inoltre agli Amici dei Musei: con una settantina di euro ci si assicura una visita diversa a settimana. E nel weekend, gratis o quasi, si scende in pista in circoli e dan-cing sparsi per la città.

Paola Ferri

ItALINAPensionata, 86 anni

“Un tempo andavo spesso a ballare, ma adesso il mio ginoc-chio malconcio non me lo permette più. Però con il gruppo della Misericordia andiamo spesso a fare delle gite o dei brevi viaggi. Tragitto in pullman, mete non troppo lonta-ne, come Austria, Lourdes, Montecarlo e spesa contenuta, a portata di pensione”

“Viaggiarein comitivacosta poco”

NANÌPensionato, 71 anni

“Non amo frequentare circoli o bar, né tantomeno giocare a carte. Nel tempo libero mi dedico alla lettura, compro due o tre giornali al giorno, il che significa spendere 2 o 3 euro al dì. Una o due volte a settimana io e mia moglie andiamo a cena fuori e spesso portiamo anche i nostri figli. Spendiamo circa 30 euro a persona”

“Due o treeuro al dìin giornali”

ALeSSANDrOImprenditore, 60 anni

“Non viaggio molto, ma tra weekend al mare e gite e fuori-porta con la famiglia spendo un centinaio di euro al mese. D’estate, poi, andiamo spesso a cena fuori, il che vuol dire mettere in conto altri 300 euro mensili. E durante tutto l’an-no c’è la spesa per i giornali, come minimo 2 euro al giorno, e per i libri, altri 10 euro circa al mese”

“Le cenefanno salireil conto”

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Page 29: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

tempo libero

Quanto costa stare dentro il tunnel del di-vertimento? Per fare i “conti in tasca” alla movida fiorentina occorre valutare le tan-te alternative di prezzi e locali che offre

Firenze by night. Ci sono occasioni per chi ha soldi da spendere, ma anche per coloro che hanno budget sera-le limitato. Per chi desidera divertirsi in modo “easy” e magari all’aperto, tappa irrinunciabile sono i locali in piazza: da Santo Spirito a Sant’Ambrogio, dove i cocktail “low cost” sono d’obbligo: con 4 euro – a Las Palmas di Piazza Ghiberti – si prende una bevuta e si mangia a buffet. Facendo attenzione però all’orario: dopo le 21.30 i prezzi aumentano. Quindi non è insoli-to vedere – prima che faccia buio – tavolini traboccanti di bicchieri di mojito e vodka lemon, perché dopo le 21.30 i cocktail costano 7 euro. Ci sono anche locali che offrono la possibilità “dell’apericena”: con 8 euro – al Kitsch The Pub – prendi una bevuta e riempi lo stomaco, grazie al buffet molto ampio che viene offer-to dalle 18.30 alle 21.30. Per chi ama seguire la moda sono diventati irrinunciabili gli aperitivi in terrazza: un nuovo modo per godersi la città dall’alto, grazie alla visuale insolita su Firenze. Ci sono alberghi dove è possibile cenare in terrazza (come l’Hotel Baglio-ni), hotel dove si può bere un aperitivo con panorama

mozzafiato come sulla Terrazza Bardini (con aperitivo a 10 euro), all’Hotel Minerva (ingresso con incluso il primo drink e buffet, 17 euro), a Villa La Vedetta, e sulla Terrazza Stendhal (circa 15 euro). Ma c’è anche chi è alla ricerca di bevute “free”, in questo caso l’ap-puntamento è ogni lunedì alle Murate (il nuovo spazio dell’ex carcere, in piazza Madonna della Neve) con aperitivi gratuiti, performances, video proiezioni e concerti jazz. E poi c’è tutto il corollario di locali in via dei Renai: zona ormai storica per consumare un aperitivo (aspettando la cena). Chi invece con dieci euro vuole anche cenare, può approfittare degli ab-bondanti buffet messi a disposizione da locali, sempre affollatissimi, come il Rifrullo in San Niccolò o l’Oibò in Santa Croce. Insomma, sono tanti gli spaccati del mondo del divertimento fiorentino. C’è chi preferisce gli ambienti già conosciuti, chi posti diversi per diffe-renziare le scelte e cercare di costruire nuovi rapporti. L’elemento che – indistintamente – balza agli occhi, tra le vie della movida, è il flusso dei gruppi che emi-grano – di locale in locale – a seconda degli stati emo-zionali (e confusionali) che vivono. E quando il tempo e lo spazio vengono riempiti con il proprio desiderio di evasione e di avventura, poco importa quanti soldi si hanno da spendere. L’unica prerogativa è divertir-si. Dentro o fuori dal tunnel. E la serata diventa così crocevia di partenze, transiti e approdi. Che la mattina dopo, spesso, rimangono solo un ricordo.

Giuditta Boeti

rAFFAeLestudente, 21 anni

“In generale spendo una settantina di euro al mese, tra usci-te serali e passatempi vari. D’estate, uscendo praticamente tutte le sere la cifra sale un po’, ma dipende dai posti in cui si va. Ad esempio ci sono discoteche con consumazione obbligatoria, altre che ti fanno pagare solo l’ingresso. Co-munque in media per andare a ballare sono circa 20 euro”

“Minimo20 europer ballare”

SIMONestudente, 21 anni

“Spendo come minimo 5 euro a sera, il prezzo di una birra. In un weekend posso arrivare a spenderne 25, fino a 40 se vado a cena fuori con gli amici. Ma per rispar-miare si può anche organizzare una cenetta old style a casa, utilizzando quel che c’è nel frigo, praticamente a costo zero”

“5 euroa sera peruna birra”

CAMILLAstudentessa, 13 anni

“Per divertirsi si spende parecchio, qualsiasi cosa uno fac-cia. Tra cinema, shopping e qualche pizza fuori in un mese posso arrivare a una cinquantina di euro. La sera non esco spesso, ma anche passare il pomeriggio fuori, prendendo qualcosa da bere con un’amica, significa “perdere” come minimo 5 euro al giorno”

“Si finiscesempre perspendere”

IL COSTO DEL DIVERTIMENTO/2. Più “salato” uscire la sera per i giovani amanti della movida

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Page 30: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Una piazza come campo, linee immaginarie, giubbotti o zaini come pali delle porte, nes-sun numero sulle maglie, nessun arbitro. E un pallone, simbolo del divertimento e del

potere di chi lo portava: bastava un torto subito, vero o presunto, e la partita terminava immediatamente con il più classico dei “il pallone è mio”. Ricordi di un tempo lontano, quando le scuole calcio per gli aspiranti cam-pioncini erano i piazzali e i giardini. Almeno sino ai dieci anni, età minima per iscriversi ai Nagc. Poi la rivo-luzione del calcio moderno ha investito anche il settore giovanile. Una rivoluzione che ha strutturato il percorso di avviamento all’attività calcistica. Oggi la prima divisa si può indossare già a cinque anni compiuti, età minima per diventare “piccoli amici”. Dopo tre anni il salto nella categoria “pulcini”. Altri due anni e i pulcini diventano “esordienti”, ponte verso il calcio a 11 (sino ad allora le partite sono, progressivamente, tra squadre di cinque, sette o nove giocatori). Un percorso di crescita che nella provincia di Firenze si realizza nelle 92 strutture (di cui 25 in città) in possesso del “bollino” rilasciato dal Set-tore giovanile e scolastico della Federcalcio: 51 scuo-le di calcio riconosciute (16 nel capoluogo) e 41 centri calcistici di base (nove a Firenze). Una differenziazione – più qualificate le prime, meno le seconde – operata sulla base dei requisiti in possesso delle società sportive, dal rapporto tra il numero dei bambini e degli istruttori alla qualifica di questi ultimi. Una differenziazione che ovviamente si riflette anche sul costo sostenuto dalle fa-miglie per mandare i propri figli – o figlie, perché l’atti-

vità è aperta sia ai maschi che alle femmine – a scuola di calcio. Un costo che tende a spaziare tra i 200 ed i 300 euro a stagione, cui vanno ad aggiungersi, limitatamen-te alla prima iscrizione, le spese per l’equipaggiamento (borsa, tuta, divise da allenamento e da gara, k-way), solitamente intorno ai 100 euro. Ultimo esborso, i pa-rastinchi e, soprattutto, le scarpette da calcio: momento magico per i bambini, un po’ meno per i genitori alle prese con prezzi spesso esorbitanti. Ma con un po’ di pazienza e tanta perseveranza è possibile portare a casa entrambi i sospirati articoli ad una cifra inferiore ai 50 euro. A conti fatti mandare il proprio figlio a scuola cal-

cio può avere un costo per il primo anno che va dai 350 ai 450 euro, meno di cinquanta euro al mese. Una cena al ristorante in meno in cambio dell’opportunità di far crescere, maturare, e divertire il proprio figlio. Un sacri-ficio più che accettabile. Purché lo si faccia con lo spirito giusto, senza caricare il bambino delle proprie illusioni. E se son rose fioriranno. Comunque ed ovunque. Del resto nel passato le rose più belle del calcio hanno co-minciato a sbocciare sull’asfalto e sulla terra dei vicoli e delle piazze.

Quanto costa diventare campioniCALCIO. Per una stagione di allenamenti, il primo anno, ci vogliono circa cinquanta euro al mese

Lorenzo Salusest

La prima divisa si può indossare già a cinque anni, poi il salto nella

categoria “pulcini”, seguita dagli “esordienti”. La spesa maggiore

è all’inizio, quando va comprato l’equipaggiamento necessario

Non è mai troppo presto per iniziare a giocare a cal-

cio. O quasi. Se il primo calcio al pallone solitamente avviene quando ancora l’equilibrio del bambino è precario, per il primo corso bisogna attendere i cinque anni compiuti. L’avventura può iniziare in qualsiasi momento dell’anno, da settembre a giugno, dopo aver adempiuto ad alcuni semplici impegni. Primo passo: la scelta della scuola calcio, da individuare in base alla como-dità (vicinanza da casa o dal la-voro) e/o alla qualità. Secondo passo: munirsi di due fototessere del bambino, il certificato conte-stuale firmato dai genitori, il cer-tificato medico per l’attività non agonistica (sufficiente quello del pediatra sino ai 12 anni. Dopo il compimento del dodicesimo anno, anche se a stagione cal-cistica in corso, è necessario il certificato rilasciato dagli istituti di medicina dello sport). Quindi il pagamento della quota d’iscri-zione ed il gioco è fatto, anzi sta per iniziare. Un’esperienza edu-cativa e formativa resa possibile da molte società calcistiche sotto la supervisione del settore giova-

nile e scolastico della Federcal-cio, guidato in Toscana da Paolo Mangini: “Il nostro obiettivo pri-mario è far sì che i bambini si di-vertano ed imparino a giocare, il risultato è secondario. Del resto i tanto decantati modelli stranieri di formazione dei giovani cal-ciatori sono analoghi a quanto da anni la Federcalcio suggerisce di fare: grande attenzione alla di-dattica, numero dei giocatori per squadra e dimensioni del campo in funzione dell’età dei giovani calciatori”. Al centro della scuo-la calcio, in sintesi, c’è il bam-bino, il suo divertimento, la sua crescita. Per il risultato agonisti-co c’è tempo.

Ci si può iscrivere in qualsiasi momento dell’anno

Ecco la lista dell’occorrente

/L.S.

IsTrUzIoNI Per L’Uso

giovani

Tra città e provincia ci sono 92 strutture in possesso del “bollino” giovanile della Federcalcio

Dopo il polverone, un’appa-rente calma piatta. Fa ancora

parlare di sé lo scandalo dei baby calciatori scoppiato in Toscana tre mesi fa. Sulla vicenda, che ha scosso dalle fondamenta il calcio dilettantistico nostrano, pendono infatti ancora tanti interrogativi e domande senza risposta. Non bastano le condanne sportive per le 11 società coinvolte e per sette loro tesserati: nelle stanze della questura di Firenze si continua a indagare per far luce sulle molte zone d’ombra ancora da chiarire. L’inchiesta era partita dalla pro-cura federale della Federcalcio, che da tempo aveva cominciato a lavorare sul caso in seguito a numerose testimonianze di gio-vani. Al centro dello scandalo il sistema messo in piedi da alcuni faccendieri del pallone per far arrivare in Toscana calciatori in erba provenienti da società del sud Italia. Secondo l’accusa, era Antonio Improta, talent scout, a ingannare le famiglie dei ragaz-zi. L’uomo le convinceva pro-mettendo un trattamento di tutto rispetto per i loro figli, assicuran-do scuola, vitto e alloggio gratis.

Oltre, ovviamente, a un futuro sui migliori campi di calcio del-la Toscana. La realtà ricostruita dalla procura federale era però un’altra, con i giovani costretti a mangiare poco e male in luo-ghi fatiscenti. Gli investigatori si erano anche imbattuti in alcu-ni casi di abbandono scolastico. Tutti gli adolescenti militavano in squadre dilettantistiche: San Donato Tavarnelle, Audace Gal-luzzo, Lastrigiana, Dopolavo-

ro ferroviario Firenze, Vicchio, Sansovino, Virtus Poggibonsi, Certaldo, Montelupo e Malise-ti. Le società sono state ritenute colpevoli dalla giustizia sportiva per irregolarità nei tesseramenti e per “avere omesso ogni cau-tela, controllo e vigilanza” sulla reale sistemazione dei calciatori minorenni.

Sullo scandalo “baby-calciatori” ancora domande senza risposte

IL FATTO. In Questura si continua a indagare

/Lu.Ser.

Condanne sportive per 11 società e per sette loro tesserati

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30 Settembre 2010

Page 31: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Le orIGINI

Si allenano minimo due volte a settima-na. Due ore e mezzo di attività fisica ogni volta: 10-15 minuti di corsa lenta, altri 15 per sciogliere le articolazioni,

un bel po’ di riscaldamento e potenziamento dei muscoli, esercizi di equilibrio. E poi si inizia. A giocare a calcio? A fare danza? No, questo non è uno sport. Si chiama parkour e a chi lo pratica piace definirlo “l’arte dello spostamen-to”: vivere la città superando gli ostacoli che si incontrano – un muretto, una sbarra, per non parlare delle barriere architettoniche. Loro lo dicono così: è la disciplina di spostarsi da un punto ad un altro nel modo più fluido, veloce e sicuro possibile. Ma è proprio sulla sicurezza che sono nate le polemiche che hanno portato il parkour all’attenzione di giornali e tv. Ci sono stati incidenti, uno in Italia, in cui sono morti dei ragazzi. Saltando da un tetto a un altro, op-pure salendo sopra a uno pericolante. “Questo succede perché un ragazzino pensa che sia un gioco e dice ‘mi butto’. Ma non è così, il par-kour richiede tanto allenamento e piena consa-pevolezza dei propri limiti”, spiegano Giulio,

Alessio, Leonardo e Paolo di Parkour Firenze, un’associazione dilettantesca nata nel settembre 2009. “Quello che si vede nei filmati su internet a volte è fuorviante: chi fa salti difficili arriva a farli dopo 10 anni di allenamento e non lascia nulla al caso”. Loro hanno iniziato qualche anno fa e poi hanno deciso di costituirsi in associa-zione, cosa insolita nel mondo del parkour, pro-prio perché “più il gruppo cresceva e più c’era la necessità di organizzarci e di scoraggiare chi pensa di avvicinarsi a questa disciplina come se fosse una cosa semplice e leggera”. Hanno tra i 17 e 35 anni, nella vita di tutti i giorni studiano o lavorano e raccontano che, da quando fanno parkour, vedono “in modo diverso, migliore, Fi-renze: perché la viviamo di più e non ci passia-mo solo per andare in un pub la sera”. Si allena-no in piazza Leopoldo e fanno percorsi anche in piazza Alberti. Qui, una volta, hanno chiamato i carabinieri: “Abbiamo visto dei ragazzini che facevano danni e abbiamo telefonato al 112. Il vandalismo e il degrado non piacciono a nessu-no”. E infatti si mettono anche a raccogliere i cocci delle bottiglie rotte che trovano per terra.

“A chi vuole provare il parkour diciamo: rivol-getevi a chi lo fa già. Se non volete provare con noi, almeno contattateci per avere qualche con-siglio”. Un messaggio che va anche ai genitori e ai nonni: “Conosciamoci. E magari provate voi

stessi: il parkour si può fare anche a 60 anni, non è una disciplina estrema né competitiva”. Il sito internet, dove si trovano anche i contatti te-lefonici, è www.parkour-firenze.blogspot.com, l’email [email protected].

Corrono, saltano, superano muretti e ringhiere:

è la nuova disciplina di strada che si sta diffondendo

in europa. A firenze è nata un’associazione

Il parkour (foto Luca Hosseini)

Il parkour nasce alla fine degli anni ‘80 nelle periferie di Pa-rigi. La parola deriva dal francese “parcours” e più precisa-

mente dall’espressione “parcours du combattant”, il percorso del combattente utilizzato nell’addestramento militare. L’idea del nome venne a quello che è considerato il fondatore del par-kour, l’atleta e stuntman David Belle, e al suo amico attore Hu-bert Koundé (“L’odio” di Mathieu Kassowitz e “The Costant Gardener” sono i suoi film più famosi). I due sostituirono la “c” con la “k” per rendere più forte la parola e, si dice, tolsero la “s” – che non si pronuncia – perché incoerente con l’idea di utilità

ed efficienza che il parkour deve dare. Belle, 37 anni, è cresciuto in una famiglia abituata per lavoro al movimento fisico e alle situazioni pericolose: il nonno è stato un vigile del fuoco, così come il padre, che si è addestrato seguendo il metodo elabora-to da George Hébert. E proprio quest’ultimo può essere consi-derato il “nonno” del parkour: nato nel 1875, fu ufficiale della Marina durante la I Guerra Mondiale, ma prima ancora fu man-dato nella colonia francese della Martinica. Qui, nel 1902, si verificò una terribile eruzione vulcanica e Hébert partecipò alle operazioni di salvataggio della popolazione. Questa esperienza,

unita alla conoscenza dei popoli africani e della loro prestanza atletica che fece durante altri suoi viaggi, lo portò a riflettere sul modo di sviluppare e usare le capacità fisico-atletiche. Tornato in Francia, diventò insegnante di educazione fisica e sistematiz-zò un suo metodo di allenamento: il Metodo Naturale che, come l’ha descritto lui stesso, “consiste di esercizi all’aperto – un per-corso, lungo da qualche centinaio di metri a qualche chilometro, durante il quale si cammina, si corre, si salta, si avanza a quattro zampe, ci si arrampica, si cammina in equilibrio instabile, si porta, si lancia, si combatte e si nuota”.

Il fondatore di questa “arte”, sbocciata nelle periferie parigine, è considerato l’atleta e stuntman David Belle

Una parola francese (storpiata) e due principi: effi cienza e utilità

Parkour, lo “sport” di vivere la città

Paolo Ceccarelli

TENDENzE. Nei mesi scorsi polemiche sugli incidenti, anche mortali, accaduti ad alcuni ragazzi

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Page 32: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Demolizioni, sfratti e pulizia. Ma il giardino sul lungarno della Zecca Vecchia, che fino a pochi mesi fa era occupato dal contestatissimo

mercatino multietnico, aveva ripreso a vivere in sordina, spopolato e cristallizzato nella sua nuova veste fino a quando, in agosto, è com-parso il Chiosco della Zecca, bar con tavolini all’aperto che offre, a chi ha voglia di frescheg-giare un po’, un luogo sicuro, tranquillo (e non costoso) dove passare del tempo all’aperto. “La caratteristica principale del nostro chio-sco - spiega Pierdomenico, che gestisce il bar insieme a Marcello, Federica, Lucia e con la collaborazione di Federico e Ivan - è che questo è il primo chiosco in città a servire solo anal-colici. Per esempio abbiamo la birra e il mojito analcolici e il messaggio che vogliamo trasmet-tere è chiaro: non ci si deve per forza ‘sballare’ con l’alcol, basta fare quattro chiacchiere con gli amici per divertirsi insieme”. Il bar, che è aperto 7 giorni su 7, dalle 9 del mattino alle 9 di sera, è una sfida per i gestori e un’occa-sione di rinascita per un luogo che fino a poco tempo fa era sinonimo di degrado e spaccio di droga. “Da quando ci siamo noi non ho mai visto nessun comportamento sospetto - spiega Pierdomenico - e poi c’è una pattuglia dei cara-binieri che spesso viene a controllare che tutto sia a posto”. Il primo passo è stato fatto, sia nei confronti della cittadinanza, che ha un nuovo luogo dove ritrovarsi, sia nei confronti dei tanti turisti che ogni giorno si ritrovano sul lungarno (dove sostano i pullman in arrivo dalle località più disparate) e che fino a qualche tempo fa non avevano neanche una toilette a portata di mano. “Oltre ai bagni che c’erano già - continua il ge-store del chiosco - abbiamo fatto installare due toilette chimiche che vengono pulite costante-mente. Spesso dai pullman scendono persone anziane e abbiamo pensato che un servizio del genere fosse indispensabile. Il costo per uti-lizzarla è di 50 centesimi”. I prossimi obietti-

Come svagarsi in città a settembre? Fino al 19 di questo mese possiamo scegliere tra:

Lazzaretto, dove si svolge la 23esima Sagra della pizza, per poter gustare golosissime pizze, piatti della cucina tradizionale accompagnati da musica e balli; il Girone, frazione di Fiesole, te-atro della 26ma Sagra del tartufo, con menù tut-to a base di tartufi e spettacoli musicali. La fina-lità dell’evento è il finanziamento delle attività di volontariato della locale sezione della Croce Azzurra. Ancora, c’è la fiera “Pomarium”, pres-so il Parco Vivai Belfiore, a Lastra a Signa, tra le più rilevanti a livello nazionale e che promuove la cultura del biologico, dedicata alla diffusione della conoscenza delle piante da frutto antiche. La manifestazione riunisce, nella bella cornice del Parco Vivaio, numerosi espositori che pre-sentano prodotti dei più vari, tutti collegati alle piante da frutto, quali libri e stampe antiche e moderne sulla frutta, riviste specializzate, con-cimi naturali e vari preparati per la difesa bio-logica della frutta, moltissimi prodotti derivati

dalla frutta, cesti artigianali, ceramiche e frut-tiere da tavola, vasi per la coltivazione in terraz-zo delle piante da frutto, frutta fresca scomparsa dai banchi di mercato. Sabato18 e domenica 19 settembre sarà la volta della fiera Fortezza Anti-quaria (che torna nella sede originaria, i giardini della Fortezza del Basso a Firenze) e raccoglie 120 operatori, tra collezionisti e antiquari, pro-venienti da tutta Italia. A Certaldo, domenica 19 settembre, si terrà il mercatino di antiquariato e artigianato, in piazza Boccaccio, dove saranno presenti numerosi espositori di mobili e ogget-tistica di antiquariato e banchetti di artigiani locali. Domenica 26 settembre sarà la volta dell’84esima Festa dell’Uva a Impruneta. Saba-to 2 e domenica 3 ottobre, infine, a Firenze, ci sarà la Fiera internazionale della ceramica, arri-vata alla XI edizione, in piazza Santissima An-nunziata. Saranno esposte le opere di circa 60 ceramisti italiani ed europei, che offriranno un quadro significativo della creazione ceramica contemporanea.

L’estate si chiude nel segno delle sagreMANgIA&BEVI. Fino alla fine del mese eventi per tutti i gusti a Firenze e dintorni

Il Chiosco della Zecca all’interno del giardino

Ludovica V. Zarrilli

Il degrado si combatte a suon di analcoliciIL CASO. Dopo lo sgombero del mercatino multietnico, l’area prova ora a rinascere

/V.G.

vi sono dei giochi per bambini “perchè questo giardino potrebbe diventare luogo di ritrovo per le mamme” e un punto informazioni che i ragazzi vorrebbero allestire proprio accanto al chiosco, per fare in modo che, insieme a un pa-nino, una bibita e un po’ di fresco, i turisti di passaggio possano avvalersi anche dei consigli di chi Firenze la conosce bene ed è pronto a dar loro il benvenuto. La chiusura è prevista per il 30 novembre, ma “se tutto ve bene, il contratto col Comune dovrebbe essere rinnovato”.

focus

sul lungarno della zecca vecchia si servono succo

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32 Settembre 2010

Page 33: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

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Page 34: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Rivoluzione al Teatro del Maggio Mu-sicale Fiorentino: dal 2011 la stagione non comincerà, come di consueto, in autunno ma per assistere ad opere, bal-

letti e concerti si dovrà aspettare l’inizio dell’an-no solare. Dal prossimo anno la programmazione inizierà a gennaio, coprirà tutto l’anno solare e avrà al suo interno il fiore all’occhiello del Fe-stival del Maggio. Una scelta per far coincidere programmazioni artistiche e bilanci, come già avviene per molti altri Teatri in Italia, da Roma a Venezia, da Bologna a Palemo, e un’occasione per lanciare con grande anticipo il Festival fioren-tino nel panorama internazionale. Nessun timore, questo non significa che da settembre a dicembre il sipario del Comunale rimarrà abbassato, al con-trario, è già pronto il programma per i prossimi 3 mesi, che inizierà il 21 di settembre per concluder-si a fine anno. E’ una Stagione-ponte che prelude a quella nuova, lunga dodici mesi. Nessuna ridu-zione di produttività, invariata rispetto al 2009, e di offerta artistica, ma piuttosto una necessaria rivisitazione dei modelli di programmazione e produzione, alla luce dei nuovi scenari finanziari e normativi. Gli operisti nazionali spopolano in tutto il cartellone autunnale, spaziando da Verdi a Puccini, da Mozart all’italiano d’adozione Hans Werner Henze, fino a una serata dedicata a Ros-sini. Dopo Salome, arriva Pollicino, titolo amatis-simo di Hans Werner Henze. E ancora, è entrato stabilmente nel repertorio del teatro fiorentino il fortunato allestimento de Le nozze di Figaro (dal 2 novembre) firmato dal regista inglese Jonathan Miller, le cui messe in scena brillanti, ironiche e accurate sono sempre state accolte con molto favore dal pubblico. Novembre e dicembre sono consacrati a Zubin Mehta: il direttore del Mag-gio sigla ben due titoli consecutivi, La forza del destino (dal 23 novembre) e Tosca (dal 7 dicem-bre). Ma Mehta dirige anche tre diversi concerti: uno tutto mozartiano (27 novembre), con il Re-quiem che manca al Comunale dal 1988; quindi un programma russo con Shéhérazade di Rimskij-Korsakov e Sacre du Printemps di Stravinskij (11 dicembre), ed uno con il Concerto per orchestra

di Bartok e il famoso “Rach 3” interpretato dal formidabile pianista russo Denis Matsuev (15 di-cembre), per la prima volta al Comunale. Un ulte-riore concerto nel 2011 vedrà sul podio il maestro indiano per il centenario della morte di Gustav Mahler con la sua Quinta Sinfonia. MaggioDanza sarà impegnata durante l’autunno con due produ-zioni assai diverse fra loro: Trois histoires, trittico monografico che apre la Stagione del balletto (dal 13 ottobre al Teatro Goldoni) firmato da Fabrizio

Monteverde, Era Eterna, Poltronadamore, dal racconto di Alberto Savinio, e Bolero. Per Natale torna invece Coppelia (dal 22 dicembre al Comu-nale), per rinnovare la tradizione di assistere al balletto con la famiglia durante le feste, con la co-reografia di Evgheni Polyakov e il coloratissimo allestimento surreale firmato dal pittore spagnolo Sigfrido Martin-Begué, che si ispira fin dal primo impatto ai mille “occhi di smalto” della fanciulla del racconto “L’uomo della sabbia” di Hoffmann.

Una scena di Salome

Barbara Biondi

A TEATRO/1. Dal 21 settembre si rialza il sipario del Comunale. Tra classici eterni e tante sorprese

Maggio: una stagione lunga 12 mesiLa fi ne del 2010 segna una svolta: il 21 settembre prende il via un calendario-ponte

che terminerà a dicembre, appena prima dell’inizio della stagione uffi ciale,

che comincerà a gennaio (dal 2011 sarà sempre così), andrà avanti per tutto

l’anno solare e avrà come fi ore all’occhiello il festival del mese delle rose Nonostante i problemi e nonostante l’abolizione dell’Ente Teatrale Italia-no (sostituito nelle responsabilità dal ministero per i beni culturali), a partire dal 21 novembre il teatro della Pergola, rinnova la sua promessa agli spettato-ri, proponendo 21 spettacoli nel nuovo cartellone, un viaggio nell’universo dei classici arricchito da spunti curiosi, tal-volta divertenti talvolta innovativi. È un anno nel segno di Molière e Shakespe-are, che saranno trattati da importanti nomi della scena. Sarà Il malato imma-ginario di Gabriele Lavia ad aprire la stagione, mentre Luigi De Filippo offri-rà una versione partenopea dell’Avaro. Shakespeare sarà il cavallo di battaglia della coppia Gravina-Siravo, con la loro Bisbetica domata trasposta da Pugliese nell’Italia anni Sessanta, e di Umberto Orsini con la Tempesta. La rubrica dei grandi autori prosegue con due Goldo-ni, La bottega del caffè del Carcano e La locandiera riletta da Elena Bucci e Marco Sgrosso. Non poteva mancare Luigi Pirandello, in accezione però di-versa dalle solite proposte. Tato Russo rilegge le pagine de Il Fu Mattia Pa-scal; Giancarlo Cauteruccio aggiunge una tappa importante al proprio lavoro di ricerca informando delle sue visioni Uno nessuno e centomila, interpretato dal fratello Fulvio. Grandi prove d’at-tore sono quelle di Franco Branciaroli impegnato nei panni di Don Chisciotte e di Luca Zingaretti con la sua Sirena. C’è Maurizio Scaparro, che nell’ambito della sua riflessione sui centocinquan-ta anni dell’Unità d’Italia propone Lo sbarco dei Mille, cronaca garibaldina estratta dai diari di un osservatore diret-to e famosissimo, lo scrittore Alexan-dre Dumas; c’è Giorgio Albertazzi, e il nuovo duetto Caprioglio-Tedeschi; e poi Le signorine di Wilko diretto dal regista lettone Alvis Hermanis e Un ispettore in casa Birling, recitato da Paolo Ferrari e Andrea Giordana. Quattro particolari sottolineature chiudono il cerchio della stagione. Il principe della gioventù, I pugni in tasca (dal celebre esordio cine-matografico di Marco Bellocchio), Per non morire di mafia e infine Processo a Gesù, che debuttò nel 1955 al Piccolo con la regia di Orazio Costa, altro nome che lega strettamente questo testo al Te-atro della Pergola.

A TEATRO/2

alla Pergola insieme a Shakespeare e Molière

Il teatro della Pergola

È l’ex miss Italia Martina Colombari la nuova testimonial di Corri la Vita, la gara benefica che domenica 26 torna ad animare le strade fiorentine e che ha

raccolto nel tempo un seguito sempre maggiore, sia di partecipanti che di sponsor e testimoni illustri del mondo dello spettacolo, del cinema e della musica quali Luca Argentero, Aldo, Giovanni e Giacomo, Cristian De Sica, Hugh Grant, Chri-stine Scott Thomas, Jovanotti, Laura Pausini, Zubin Mehta, Vittoria Puccini, Eros Ramazzotti, Valentino Rossi, Simona Ventura. L’iscrizione costa 10 euro e tutti i partecipanti riceveranno la maglietta ufficiale realizzata dalla maison fiorenti-na Salvatore Ferragamo e il pettorale personalizzato da La Perla. I partecipanti potranno scegliere se iscriversi alla maratona competitiva di 12 km oppure alla passeggiata di 5,7 km che si snoda tra il centro storico e l’Oltrarno, con soste per visitare giardini, chiese, palazzi e musei aperti per questa speciale occasione. Alla passeggiata sono abbinate anche delle mete culturali eccezionalmente aperte per questa occasione. Si potranno visitare, tra le altre, la Chiesa e la cripta di Santo Stefano al Ponte, la Tribuna di Galileo del Museo della Specola, il Museo di Storia Naturale “Palazzo non Finito”, attraversare il Giardino di Boboli. Le iscrizioni

alla corsa competitiva e alla passeggiata si possono fare alla nuova sede LILT di Viale Giannotti 23 - tel. 055 576939; alla Firenze Marathon Viale Fanti, 2, tel. 055 5522957; a L’Isolotto dello Sport di Via dell’Argingrosso, 69 A/B e Universo Sport di Piazza Duomo. Mentre solo per la passeggiata a Universo Sport di via Sandro Pertini, 36/Viale Guidoni oppure, novità di quest’anno, online sul sito www.boxol.it e nei punti vendita accreditati del circuito box Office che si trovano sul loro sito. I fondi raccolti nel 2010 saranno devoluti a quattro importanti progetti, preven-tivamente analizzati da un comitato scientifico: sostenere l’attività del Ce.Ri.On, Centro di riabilitazione Oncologica per le donne operate di tumore al seno presso Villa delle Rose, una dei centri italiani più all’avanguardia per le cure psico-fisiche; contribuire all’acquisto di un mammografo digitale per l’Ospedale di Careggi pre-disposto con uno speciale software per la tomosintesi digitale del seno, collabora-re al progetto FILE “Oltre il Ponte”, per una continuità di cura fra Day Hospital Oncologico e Cure Palliative/Leniterapia, ed infine sostenere “The Vito Distante Project in Breast Cancer Clinical Research”, un progetto dedicato alla formazione di giovani medici per favorire un maggior impegno in senologia.

La Colombari testimonial di Corri la vita L’INIzIATIVA. Il 26 appuntamento con la gara podistica che raccoglie fondi per la ricerca

/B.B.

/B.B.

Page 35: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Quale luogo migliore per organizzare un festival dedicato interamente ai beni culturali e ambientali? La cul-la del Rinascimento, patria di ogni

forma d’arte e madre di tanti artisti, quest’anno accoglierà la prima edizione di Florens, manife-stazione che dal 12 al 20 novembre accoglierà a Firenze il best of del settore. L’iniziativa è pro-mossa da un comitato costituito da Confindustria Firenze, CNA-Firenze, Intesa Sanpaolo e Cassa di risparmio di Firenze. E’ stata realizzata una part-nership con la National Geographic Society che, in occasione dell’evento, presenterà alcuni filmati e mostre in anteprima mondiale. Partendo da Fi-renze, città simbolo della rinascita umanistica, la manifestazione ambisce a promuovere il ruolo del patrimonio artistico e culturale quale volano di sviluppo economico e sociale di portata interna-zionale. Firenze, la Toscana e l’Italia sono, infatti, la sede ideale di un laboratorio esportabile a livel-lo internazionale capace di sintetizzare pensieri e azioni volti a valorizzare, in chiave innovativa, i beni culturali, paesaggistici e ambientali. “Flo-rens 2010 è un’iniziativa di politica industriale che unisce economia e cultura – afferma Giovan-ni Gentile, presidente del Comitato organizzatore e di Confindustria Firenze -. La crisi ha imposto il profondo ripensamento dei modelli imprendito-

riali e di consumo, e un riposizionamento di tutti i sistemi produttivi. È ormai acquisito il ruolo della green economy nel cambiamento dei sistemi pro-duttivi verso un minore consumo di risorse am-bientali. Firenze lancia al mondo un’idea ambi-ziosa: l’economia dei beni culturali può essere un nuovo paradigma produttivo vincente e un nuovo motore dello sviluppo industriale. Il Forum Inter-nazionale dei Beni Culturali e Ambientali, desti-

nato ai principali decision maker e operatori inter-nazionali del settore, sarà l’evento principale della settimana e si terrà a Palazzo Vecchio da giovedì 18 a sabato 20 novembre 2010. Sarà un’occasione di confronto tra attori e professionisti del settore per trovare soluzioni innovative. Per Firenze sarà inoltre un momento di grande prestigio per pro-muovere e valorizzare il patrimonio locale e per riconfermarsi nell’ambito delle arti e della cultura quale modello di riferimento su scala globale. In

occasione del forum saranno presentati i risulta-ti di uno studio strategico - avviato a dicembre 2009, curato e realizzato da The European House-Ambrosetti - sul tema “La ridefinizione dell’eco-nomia dei beni culturali e ambientali”. Tale studio

affronta temi relativi al futuro dei beni culturali in Italia e nel mondo, alle principali esperienze mon-diali di successo, all’evoluzione economica delle città d’arte, al mix di arte, patrimonio e nuove tec-nologie per costruire innovazione.

Beni culturali, il festival è a “florens”Caterina Gentileschi

LA NOVITà. È fissata per novembre la prima edizione della kermesse dedicata all’universo della cultura

Un libro in cui riconoscersi, ripensare sé stessi e la città in cui si vive. L’eterna lotta tra l’amor proprio e l’amo-re che si vorrebbe trovare, donare, vivere. O, se prefe-rite, un libro per scoprire un mondo diverso, fatto di

una quotidianità che appartiene a tanti, nell’epoca delle chat e dei social network. Un libro (anche) su Firenze. Non quella stereoti-pata dei bus turistici, ma quella dei fiorentini. Pippo Russo ci sor-prende ancora, proponendoci una storia diversa. “La memoria dei pesci” (Edizioni Cult Firenze, pag. 320, euro 12), terzo romanzo del professore di sociologia e giornalista agrigentino (oramai pie-namente fiorentino), è un viaggio breve ma profondo nelle sfere della vita – reale e virtuale - che si intrecciano, si disperdono, si sovrappongono per poi, alla fine, ristabilire il primato della realtà e della responsabilità dell’individuo verso se stessi e gli altri. I fatti

si svolgono a Firenze nel 2011 di Brando Ferraris, giovane talen-tuoso che, con due amici ha fondato la Self, società che fornisce servizi biografici multimediali. Ma il successo dell’impresa, poco a poco, finisce per interferire con la stabilità di Brando che, quasi all’improvviso, si ritrova a dover districare complicate matasse: dal rapporto con i soci a quello senza sbocchi con la sua don-na, con l’aggravante della contemporanea separazione dei suoi genitori. Proprio in questo quadro, dal recente passato, attraverso “l’altra vita” del suo avatar in rete, riemergono presenze femminili semi-dimenticate o del tutto rimosse dalla memoria. Così, come il viandante che ha perso qualcosa, Brando è costretto a tornare sui propri passi, anche per ritrovare il futuro. “E’ un romanzo sociale, un tentativo di fotografare la contemporaneità - dice Russo - Le vicende di Brando sono un pretesto per riflettere sul modo in cui

è cambiato il nostro modo di costruire le relazioni sociali, di collo-carle dentro una prospettiva di medio periodo, di dare importanza agli affetti”. “Brando è un personaggio che ha perso l’amore – continua lo scrittore - nel senso più ampio del termine: l’amore per le persone che lo amano, per le cose a lui immediate, per il suo lavoro, forse pure per se stesso. Vive schiacciato nell’istantaneo, manipolando le vite degli altri per mestiere ma ormai incapace di fare una corretta manutenzione della propria”. “In fondo - ag-giunge Russo - somiglia a ciascuno di noi molto più di quanto siamo disposti ad ammettere. Come pure il tema degli amori che nascono in rete: un’esperienza, anch’essa, più diffusa di quanto si sia disposti a confessare. Secondo me, sono il frutto di un bisogno di socialità che prima della diffusione dei nuovi mezzi di comuni-cazione istantanea rimaneva inespresso”.

La città di russo, vista con gli occhi della reteLA RECENSIONE. È nelle librerie “La memoria dei pesci”, il terzo romanzo del giornalista siciliano ma “gigliato” d’adozione

/Ciro Becchimanzi

cultura

Otto giorni per parlare del settore come volano di sviluppo per il Paese

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Page 36: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Sinisa, il duro che vuol cambiare i violaIL PERSONAggIO. Tosto in panchina come lo era in campo, le critiche non lo turbano: ecco chi è Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic

La Fiorentina ricomincia da Sinisa Mihajlovic. Ricomin-cia da un allenatore giudicato (criticato o amato) già pri-ma dell’inizio della stagione. Quasi un record. Lui che da piccolo stava fino a tredici ore a calciare da 30 metri le

punizioni per colpire un cerchio grande quanto un pallone, e che non si è scomposto davanti alle critiche a priori. Per gli uomini di calcio parla il campo. È andato avanti per la sua strada, cambiando modulo alla Fiorentina, chiedendo ai suoi giocatori più cattiveria. Si è dimostrato anche un fine psicologo con Babacar: bastone a inizio stagione per spronarlo (“Non ho ancora avuto modo di con-frontarmi con lui perché non si è allenato in gruppo per qualche problema fisico. Non so se andrà via in prestito, dipende da lui, se continua a lavorare come ha fatto fino ad oggi è inutile che resti qua, se capisce lo spirito con cui deve lavorare e impegnarsi allora

può farci comodo. La società la pensa come me, poi non so se vorrà cercare sul mercato un vice-Gilardino, io comunque spero che Babacar, se sta bene a questo alluce, possa far vedere buone cose”, aveva detto prima dell’amichevole col Valencia), seguito poi dalla carota (ovvero gli elogi): “Sta lavorando bene, la qualità non gli manca...”. Sul giovane talento i risultati si sono visti, per quanto riguarda tutta la squadra è presto per dare giudizi. Se il serbo sarà più bravo del “Mago di Orz” si vedrà solo a fine campionato, ma intanto la Fiorentina sembra cambiata nel carattere. Nelle prime uscite di Sinisa Mihajlovic, la squadra ha tirato fuori gli attribu-ti nei momenti di difficoltà. Serbo docet. Determinazione, cuore, grinta e cattiveria: questa è la miscela giusta. Altra differenza ri-spetto al passato, l’ex allenatore del Catania non ha pianto troppo nemmeno quando si è infortunata la stellina Jo-Jo: “Abbiamo per-so un punto di forza - dichiarò il mister - Stevan è un bravissimo ragazzo, tornerà presto, adesso però non serve piangersi addosso, dobbiamo pensare comunque positivo. In rosa abbiamo calciatori

di qualità che sapranno sostituirlo. Per adesso sono molto soddi-sfatto di Ljajic. Sicuramente Adem è il candidato numero uno, poi vedremo. Sono simili ma diversi al tempo stesso: Adem come mezza punta si muove meglio di tutti, Stevan è più fisico”. Dopo queste dichiarazioni è arrivato Cerci, una “corvinata” che ha dato subito buoni frutti. Mihajlovic, che in campo era un duro, sta tra-smettendo il suo carattere alla Fiorentina. Da non dimenticare, poi, che a questa squadra manca ancora Adrian Mutu, un Fenomeno in campo. Senza il rumeno, come è successo l’anno scorso, molti piazzamenti in Champions si sarebbero dissolti in campionati ano-nimi. Basti ricordare il pareggio contro il Genoa, con una tripletta del numero dieci negli ultimi minuti. Non è facile passare da 0-3 a 3-3 giocando bene: ci vuole un fuoriclasse per arrivare in alto. Qualcuno sostiene che con Sinisa potrebbe avere dei problemi, ma normalmente le “prime donne” prima si odiano e poi si amano. La speranza dei tifosi è che, da metà ottobre, la Fiorentina si ritroverà con due fenomeni. Uno dentro e uno fuori dal campo.

Lorenzo Mossani

Determinazione, cuore, grinta e cattiveria: questi gli ingredienti con cui l’ex tecnico del Catania, che da piccolo

trascorreva ore ad allenarsi sulle punizioni, intende riportare in alto la fiorentina. Diventando anche “psicologo”

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Page 37: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Mai come quest’anno sarà campionato-spez-zatino. Nella scorsa stagione (vi ricordate,

tanto per fare un esempio, Fiorentina-Atalanta giocata alle 13?), infatti,

lo spezzettare la singola giornata di campionato era stato solo un anti-pasto di quello che succederà nella stagione 2010/11, da poco partita. Quest’anno lo spezzatino sarà pane quotidiano per i calciofili. Soprattut-to per il tifoso da poltrona. Il singolo turno di campionato verrà diviso in quattro giorni. Dal venerdì (per le

squadre che chiederanno di anticipa-re le proprie partite causa impegni eu-ropei) al lunedì (saranno almeno 6-7 i posticipi nel corso del campionato). Detto questo, vediamo quali sono gli impegni che aspettano i viola. Per la Fiorentina, dopo la prima partita gio-cata in casa con il Napoli (l’esordio non era certo dei più facili, soprattut-to per una squadra che si presentava ai blocchi di partenza con un nuovo allenatore), il primo vero ostacolo sarà fuori casa, contro la Sampdoria di Pazzini e Cassano, il prossimo 17 ottobre. Gara che si giocherà dopo la sosta per la Nazionale. Poi tre partite sulla carta abbordabili (contro Bari e Chievo in casa e Catania - quest’ul-tima si giocherà di sabato alle 20.30 - in trasferta) prima del big match del 10 novembre contro la Roma all’Olimpico (l’ultima vittoria dei viola in casa giallorossa risale alla stagione ‘91-’92). Quella contro il Catania potrebbe essere la prima di Adrian Mutu, visto che la squalifica per subutramina lo terrà fermo fino al 29 ottobre. Novembre riserverà altre due trasferte a prova di fuoco per la Fiorentina. In sette giorni, infatti, i viola se la vedranno con Milan e Ju-ventus. L’ultima prima della sosta na-talizia sarà al Franchi contro l’Inter. Si riprenderà ad anno nuovo, giovedì 6 gennaio con il Bologna al Dall’Ara; poi, il 9, in casa contro il Brescia, si chiuderà il girone di andata. Quindi subito trasferta a Napoli, dove i viola cercheranno di dimenticare il torto ar-bitrare subito in occasione della parti-

Cristina Guerri

A novembre doppia trasferta con Milan

e Juventus. Mutu può tornare a Catania.

Il 26 ottobre esordio in Coppa Italia

Quest’anno il campionato si fa spezzatinogUIDA ALLA STAgIONE. Ecco gli impegni che attendono la squadra gigliata fino al prossimo maggiosport

ta di andata. Di trasferte off limits, nel girone di ritorno, ce ne saranno molte meno. Anche se quelle con Lazio (30 gennaio) e Palermo (13 febbraio) non dovranno essere prese sottogamba. Per non parlare della penultima del-la stagione (8 maggio) contro l’Inter.

Il campionato si chiuderà poi il 22, giorno di Brescia-Fiorentina. Senza impegni europei, oltre al campionato, la Fiorentina sarà impegnata solo in Coppa Italia (Tim Cup). Il primo im-pegno è fissato il 26 ottobre al Fran-chi contro l’Empoli.

Quest’anno la Fiorentina avrà qualcosa in comune

con il Barcellona, uno dei club più forti e titolati del mondo. Il motivo è lo sponsor sulla ma-glia. Anzi, il messaggio solida-le che la Fiorentina ha scelto di “sposare” e portare in giro per l’Italia. Se gli spagnoli portano avanti la campagna dell’Unicef, la Fiorentina ha deciso di aiuta-re i bambini, mettendo sulla pro-pria maglia il logo di “Save The Children”, la nota associazione umanitaria che fa capo alla “In-ternational Save the Children Alliance”. Sul legame con “Save The Children” Andrea Della Valle si è così espresso: “Sono molto orgoglioso di intrapren-dere questa nuova iniziativa. Privarsi di una sponsorizzazio-ne che porti ingenti somme pur di portare messaggi importanti è una cosa che ci inorgoglisce.

Prima ancora che scadesse l’ac-cordo con Toyota pensavo pro-prio a una collaborazione come quella di ‘Save The Children’. A suo tempo – continua ADV - ne parlai anche con presidente del Barcellona, Laporta. Per noi è una svolta molto importante. Il nostro obiettivo, adesso, è quello di raggiungere l’Europa insieme a loro”. “La nostra è la più grande organizzazione che segue i diritti dei bambini - spie-ga Tesauro, il presidente di Save The Children Italia - siamo nati 90 anni fa, e quel che ci piace ricordare è che il nostro simbo-lo (che sarà anche sulla maglia viola, ndr) è ispirato a un bambi-no ricoverato a Firenze. Questo è un momento importante per noi, perché il nostro è un lavoro difficile. Sapere che c’è chi ci sostiene, come la Fiorentina, per noi è fondamentale”.

Sulle maglie il logo di “Save The Children”

verso l’Europa. Con i bambini

/C.G.

L’INIzIATIvA

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Page 38: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Se c’è una cosa che unisce la più impor-tante squadra della serie A e quella che ha rischiato di retrocedere dall’Eccel-lenza, è sicuramente la preparazione

estiva. Senza il ritiro precampionato non si può dire iniziata una stagione. E i ragazzi del San Donato-Tavarnelle non sono potuti scappare da questo rituale neanche dopo il terremoto estivo che ha scosso la società. Ricordiamo che la com-missione disciplinare ha inflitto al presidente Fabrizio Fusi e al vicepresidente Silvio Salvietti sedici mesi d’inibizione, più una sanzione da tre-mila euro e cinque punti di penalità da scontare negli Allievi provinciali, a causa di strani “tesse-ramenti” di alcuni giovani. I due dirigenti sono stati sostituiti da Elio Petri che si è occupato del mercato. La preparazione è cominciata lo scorso 9 agosto con il raduno ai campi di Via Cassia e si è protratta per tre intense settimane, nelle quali i giocatori hanno avuto l’opportunità di conoscer-si e affinare fisico e movimenti. Per i primi sette giorni, il mister Gianluigi Sarti ha organizzato due sedute, una mattutina più fisica e una pome-ridiana (durante la quale ha curato personalmen-te la tattica), da centoventi minuti l’una per spre-mere a dovere i propri ragazzi. Nessuno di loro, comunque, aveva preso troppi chili durante le vacanze estive. Dal 16 agosto in poi la sessione è diventata unica allungandosi di trenta minuti. Dopo i brividi dello scorso campionato (la squa-dra si è salvata nelle ultime giornate di campio-nato dopo un inizio di stagione a rallentatore), Elio Petri è corso ai ripari per cercare di mettere in campo la miglior squadra possibile con i po-chi mezzi a disposizione: la crisi economica del settore dilettantistico è ai massimi storici e acco-

San donato ha voglia di ripartireCALCIO. Gli acquisti arrivano da Sestese, Calenzano, Colligiana, Montemurlo e Pontassieve

Carlo Marrone

muna tutte le squadre della Toscana. Molti gio-vani sono arrivati dalla squadra Juniores (quarta classificata nel suo girone), dalla Sestese e dalla Colligiana. A difendere i pali del San Donato è stato chiamato Bernardo Sali dal Montemurlo, mentre dal Pontassieve arriva Iacopo Toccafondi che, insieme ai quattro ragazzotti terribili Lau-renzi (‘90), Bettoni (‘90), Stella (‘91) e Tacconi (‘92), dovrà trovare il modo per sostituire nel

miglior modo possibile Paolo Bakulias e le sue quattordici reti stagionali. Insieme a Sali e Toc-cafondi vestiranno la casacca gialloblù per la prima stagione Imeri, Marotta e l’esterno sini-stro Aufiero, prelevati dalla Galluzzo, mentre da Calenzano arriva il centrocampista Meschini. La stagione che attende il San Donato-Tavarnelle non è delle più semplici: i problemi societari e i cambi nei ruoli strategici nella prima squadra

fanno sì che le nubi che hanno reso tormentato lo scorso campionato non sembrino dissipate del tutto. Fonti interne allo spogliatoio danno però il gruppo molto unito e determinato, e i nuovi si sono integrati senza alcun problema. Chissà, forse la voglia di riscatto sarà più efficace di un calciomercato con i fuochi d’artificio. Ricordia-moci bene che le classifiche si leggono a fine maggio, non a inizio ottobre.

La squadra di Tavarnelle si stringe attorno a mister sarti dopo il terremoto

societario causato dalle squalifiche e le sanzioni della commissione disciplinare.

Giocatori nuovi e giovani, molti dei quali vengono dagli juniores di casa

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Page 40: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

Umiltà, amore per la pallavolo e tanta voglia di divertirsi senza perdere di vista i propri obiettivi. Ecco Gemma Ceccatelli, la giocatrice 18enne de Il

Bisonte che nella partita dello scorso 8 marzo contro il Cagliari è stata chiamata a sostituire un ‘mostro’ della pallavolo: Francesca Vannini, ex palleggiatrice della Nazionale. Cosa ti ha spinto a scegliere San Casciano?“Diciamo che è successo per caso. Ho fatto un allenamento a fine stagione 2008/2009 e poi Pietro Giacomo Buoncristiani mi ha dato questa opportunità e non ho fatto altro che prenderla al balzo”.Dove giocavi prima?“A Montespertoli in serie D e l’anno prima nel Biancoforno Santa Croce, nel giovanile”.Se tornassi indietro rifaresti la stessa scelta?“Ovvio! Ho imparato molto quest’anno”.Quando ti è capitato di subentrare a France-sca Vannini, quali sono state le tue sensazioni?“All’inizio il panico, poi mi sono detta: “l’occa-sione di giocare finalmente è arrivata”, quindi un sospiro e via in campo”.E com’è andata?“Mah, con le doppie che ho fatto magari poteva andare meglio, però è stata una gran soddisfazio-ne giocare”.Cosa ti porterai nel cuore di questa stagione e cosa butteresti via?“Non butterei via nulla. E’ stata una stagione stupenda, risultato a parte. Ho conosciuto per-sone stupende sia nell’ambito pallavolistico che non. Tutte le ragazze in qualche modo mi han-no lasciato qualcosa. Poi con giocatrici di così alto livello, come Francesca Vannini e Annalisa

Se sotto rete c’è una ragioniera...Lorenzo Mossani

PALLAVOLO/1. Gemma Ceccatelli, 18 anni: una stagione da incorniciare e una da iniziare

Ricominciamo. Bisonte nuovo, obietti-vi vecchi ma impronunciabili. Sicu-

ramente, il principale è quello di centrare i play-off. Intanto l’Azzurra ha nuovamente cambiato la squadra. Dopo le riconferme del capitano ever green Vannini, della cop-pia d’oro al centro Guerrini-De Fonzo, la scommessa fatta sulla promettente Zago e del secondo libero Savelli, la squadra è stata ‘parzialmente’ rivoluzionata. Infatti, dopo gli arrivi della centrale Cheli, delle schiac-ciatrici Babbi e Porzio, della palleggiatrice Sostegni e del libero Rubini, è stato puntel-lato il reparto-centrali con la promettente

Marianna Vujko. Nata il 15 maggio 1992 a Castelnuovo Garfagnana, la Vujko (187 cm) viene dalla A2 (Linkem Club Italia), con la Rubini. Rappresenterà molto, almeno per la prima parte di stagione. Acquisto importan-te, soprattutto, perché Il Bisonte affronterà senza una delle due centrali confermate, Sil-via De Fonzo, quasi tutto il girone d’andata. A Roberto Niccolai, già allenatore di San Casciano cinque anni fa, il difficile compi-to di regalare un sogno a questo paese che come non mai si sta attaccando a questo sport, come sostiene da tempo l’assessore Masi.

Il Bisonte e il solito sogno: i play-offPALLAVOLO/2. La squadra, in parte cambiata, all’inizio dovrà fare a meno di De Fonzo

/L.M.

Guerrini, non pensavo neanche di poter ci fare un allenamento insieme. Infine ci sono persone come Sonia Cavicchioli (in lacrime nell’ultima partita n.d.r) che rimangono nel cuore o ragazze ugualmente importanti come Giuditta Parridi e Simona Di Tomaso”.Tasso tecnico alto e un buon rapporto tra voi: ma cosa è mancato per la promozione?“Rimarrà un mistero. Forse mancanza di carattere, oppure i problemi con l’alle-natore. Di motivazioni ce ne sarebbero molte, anche se forse alcuni sono diven-tati dei pretesti. Ormai è andata, si penserà alla prossima”.Qual è il tuo sogno?“Il mio sogno è che questo stupendo sport mi accompagni per più tempo possibi-le e che mi regali qualche soddisfazione. Finché mi divertirò così non cambierà nulla”.Forse non è un caso che tu non abbia parlato di scuola...“Sia la scuola che il lavoro saranno presenti nel mio futuro”.Che scuola frequenti?”Ragioneria indirizzo linguistico a Castelfiorentino”.

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40 Settembre 2010

Page 41: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

A Tavarnelle ricorderanno per molti anni la stagione di pallamano appena

terminata. La società del presidente Paolo Mazzuoli è riuscita a portare ben due squa-dre, le Under 16 e 18, alle finali nazionali di Merano. Unico neo negativo del 2010 può essere considerata la formazione iscrit-ta alla serie B, che non ha certo disputato un campionato all’altezza delle attese. Con Franco Toccafondi, che torna alla guida della prima squadra dopo la magnifica an-nata con l’Under 18, abbiamo parlato delle novità e dei traguardi della sua società, che nel 2011 festeggerà il venticinquesimo anno di attività.Mister Toccafondi, quali saranno le novi-tà più evidenti?“Intanto il team con cui lavorerò per cer-care di riportare la squadra ai livelli che gli spettano. Avrò due aiuto-allenatori: Fabri-zio Mazzuoli e, più specificamente per i

portieri, Riccardo Soppi. Altro importante cambiamento è quello che riguarda la rosa: insieme al presidente e a tutto il consiglio abbiamo deciso di puntare sui giovani che tante soddisfazioni ci hanno regalato. L’età media del gruppo non supererà i ventidue anni... Poche altre squadre possono vantare una media così bassa”.La nuova stagione sta per iniziare. Quali sono le sue speranze?“Non sarebbe male ripetere l’annata termi-nata a giugno (ride). A parte i sogni, spero che la prima squadra raccolga risultati mi-gliori e che i tavarnellini tornino a seguirci come di consueto, dopo anni di partite gioca-te lontano da casa per colpa del campo non regolamentare. Ancora il nuovo palazzetto, promessoci dall’amministrazione, non è sta-to costruito ma il 2014 si avvicina: prima o poi potremo ospitare le grandi squadre nella nostra cittadina”.

L’INTERVISTA. Pronti per la nuova stagione

Pallamano, largo ai giovani

/L.M.

Un argento che vale oro. Così il cronista ha definito il secondo posto conquista-to agli Europei di atletica

di Barcellona dagli azzurri Donati, Collio, Di Gregorio e Checcucci. Per quest’ultimo però i festeggiamenti sono proseguiti anche oltre perché, come qualcuno ha scritto sulla propria pagina di Facebook,all’indomani dalla vittoria, “Tavarnelle sveglia!! Mauri-zio Checcucci è nostro!”. E proprio a distanza di due giorni dalla medaglia d’argento, Tavarnelle intera, il pae-se dove il campione 36enne è nato e cresciuto e dove tuttora vivono i suoi familiari, ha voluto stringersi intorno a lui, salutandolo e festeggiandolo con un’iniziativa organizzata dal Comune. Checcucci è giunto in piazza Matteotti indossando la stessa maglietta, stam-pata per l’occasione, dei suoi amici-sostenitori. Sopra, una sola scritta: 38’ 17, il nuovo record stabilito nella staffetta 4x100. Ad attenderlo sul pal-co il sindaco, Sestilio Dirindelli, che lo ha abbracciato e ringraziato a nome di tutta la comunità. Emozionatissimo il campione, che ha dedicato al paese il suo secondo posto. “Correre – ha det-to – è per me una passione che tutta-via comporta tanto lavoro e sacrifici. Attendevo da tempo questo risultato e finalmente ce l’ho fatta. La cosa più bella? Sapere di aver reso felici le persone che mi vogliono bene. Ades-so – ha concluso – si guarda avanti, per almeno altri due anni”. Dopo la

cerimonia ufficiale, durante la quale Checcucci ha ricevuto alcuni ricono-scimenti dal Comune, fra i quali una pergamena, il campione non ha di-sdegnato un bagno di folla tra il pub-blico accorso per applaudirlo: dalle Istituzioni di Tavarnelle e Barberino, rappresentate da molti esponenti, agli amici e conoscenti che con Maurizio hanno condiviso momenti di vita. Fra i tanti spiccavano indubbiamente i geni-tori, Paolo e Maria, il fratello Massimo e le nipotine. Il padre non ha saputo trattenere le lacrime, mentre la mam-ma ha raccontato che “dopo la felicità per la vittoria, il momento più bello è

stato quando ho ricevuto la sua telefo-nata, subito dopo la conclusione della gara”. Gli amici, da parte loro, aveva-no allestito un vero e proprio gruppo per seguire le gare, che è esploso in un grido liberatorio quando Maurizio ha tagliato il traguardo. Ma le parole più belle sono forse quelle pronunciate dal fratello Massimo, di due anni più grande. “Ho condiviso con lui ogni momento della sua carriera – ha detto con gli occhi lucidi per la gioia - e so con quanta serietà e sacrifici Maurizio ha perseguito questo risultato. Sono così felice che è come se la medaglia l’avessi conquistata un po’ anch’io”.

ATLETICA. Maurizio Checcucci centra il secondo posto agli Europei

L’argento splende a tavarnelleIlaria Biancalani

Maurizio Checcucci e il sindaco Dirindelli festeggiano

tavarNELLELa PoLISPortIva aPrE IL SIParIo SULLa StagIoNENella seconda settimana di settembre l’associazione sportiva San Donato–Tavarnelle calcio e la Polisportiva Tavarnelle presente-ranno le attività sportive che si terranno nel territorio nell’annata 2010/2011, dopo l’anno di successi appena passato. Le associazio-ni raccolte nella Polisportiva, infatti, hanno chiuso la stagione con un bilancio estremamente positivo. La ginnastica artistica femmi-nile, che ora può contare centodieci iscritte da 5 fino a 16 anni, ha raccolto soddisfacenti risultati in tutte le competizioni dove hanno partecipato le ginnaste. La squadra di basket ha cinquan-ta iscritti e punta sempre più in alto. Il karate può contare ora su venticinque allievi, alcuni dei quali si sono formati nella stagione appena trascorsa. Come ogni anno aprirà il sipario una delle più importanti attività della polisportiva, cioè la ginnastica alla scuola dell’infanzia di Barberino e Marcialla e nella primaria di Barberi-no e Tavarnelle: oltre 500 bambini che troveranno istruttori pro-fessionisti a loro disposizione. Ma la ginnastica nel Chianti non si rivolge solo ai più piccoli: i settanta adulti potranno continuare ad incontrarsi settimanalmente, così come il gruppo degli anziani, che supera le cento unità, nel corso Ama (attività motoria adattata), nata in collaborazione con l’Usli trekking. E poi la pesca sportiva, il ciclismo amatoriale e il podismo, che hanno appena concluso le attività annuali durante le quali il numero di soci è salito a ben 846. L’anno sportivo che inizierà in questo mese vedrà ancora pro-tagoniste molte discipline raccolte in un’unica associazione. Una polisportiva che è consapevole dell’importanza della formazione dei giovani: una sfida che intende portare avanti avvalendosi di persone qualificate che privilegiano la formazione rispetto al ri-sultato sportivo-agonistico, il quale rimane sempre un obiettivo importante ma non a tutti i costi.

SaN CaSCIaNotorNaNo LE aUto d’EPoCa. IN CENtroIl 19 settembre, puntuali come orologi svizzeri, tornano a San Ca-sciano Val di Pesa le auto e moto d’epoca di “Eccole di nuovo”. Come ogni mese, da aprile ad ottobre, le due e quattro ruote faran-no rombare i propri motori tra le vie del centro storico e verran-no poi parcheggiate per dare la possibilità a tutti, fino alle 18, di godere della loro bellezza. L’evento è organizzato dalla Pro Loco del Comune. Per informazioni si può telefonare allo 055.8229558 oppure scrivere una mail a [email protected]

pillole

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Page 42: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

“niente di anomalo”, Reporter vorrebbe assicurare i cittadini almeno sulle condi-zioni richieste dall’art. 186, ma tace anche qui sul fatto che manca un progetto pre-ventivamente definito e approvato dalla amministrazione comunale per l’im-piego delle terre di risulta in funzione di un piazzale/deposito ferroviario. Che manca la compatibilità con gli strumenti urbanistici, denunciata anche dall’ARPAT, avendo gli scarichi coperto 5.000 mq. di area vincolata a verde pubblico e 7.000 mq. di “area ferroviaria a raso” senza va-rianti al PRG. Che manca la conformità analitica delle terre di scavo in rapporto alla destinazione di via Piemonte e alle matrici dei terreni censiti ad uso agrico-lo. Il responso dell’ARPAT è che tutte le terre scaricate si caratterizzano in Col. B, incompatibili quindi con la parte a verde pubblico e utilizzabili solo in siti di na-tura commerciale/industriale, ma l’area ferroviaria, come la stessa ARPAT ebbe a rilevare, non è destinata nel PRG “ad “im-pianti” ferroviari. Perché allora affermare che tutto va bene, quando la Cassazione penale ha stabilito che “… in mancanza, anche di una sola delle condizioni pre-viste dalla norma, va senz’altro applicata la disciplina sui rifiuti”?. Manca perfino la relazione finale ex art. 186 sulla gestione delle terre di scavo da parte di RFI spa, a più di dieci mesi dalla conclusione del terrapieno, e ben oltre il termine di un anno fissato per il loro utilizzo, scaduto il quale le terre di scavo sono per legge da considerare rifiuti. E tuttavia nessuna ordinanza di sgombero è stata presa dal Comune... Potremmo fermarci qui, sopra una discarica di rifiuti infatti non si può costruire né progettare alcunchè. Ma le ultime vicende hanno aggravato lo sconcerto e la rabbia degli abitanti, più di 400 famiglie che vivono nei sei gran-di caseggiati che si affacciano intorno. A dicembre fu avanzata al Comune la proposta di invitare RFI spa a presentare un piano dettagliato di sondaggi e pre-lievi esteso all’intera area di via Piemonte, condiviso naturalmente dall’ARPAT. Ma il Comune preferì commissionare una analisi delle terre (esclusi quindi i fanghi e i materiali da demolizioni edili e stra-dali ai quali non è applicabile l’art. 186) allo stesso laboratorio di fiducia di chi ha gestito l’operazione di via Piemonte, disattendendo un elementare principio di imparzialità e terzietà nell’esercizio di una funzione di controllo. Con alcu-ni prelievi da un fazzoletto di terra pari al 4% di tutta la superficie del terrapie-no, tale laboratorio ha annunciato che nell’area a verde le terre di scavo sono in Col. A. Un risultato, come si è detto, completamente opposto a quello con-segnato un anno fa al Comune dall’AR-PAT, l’Agenzia deputata per eccellenza alla protezione ambientale, per la quale tutte le terre scaricate in via Piemonte rientrano invece in Col. B. Come la met-tiamo? Dopo mesi di silenzio, il 21 aprile, i cittadini hanno mostrato in audizione alle Commissioni ambiente e qualità ur-bana del Comune la realtà di via Piemon-te: le immagini di come era, cosa è stato scaricato, come è oggi. La Commissione ambiente approvò un odg di sospensi-va del cantiere, senonchè una settimana prima la Giunta comunale aveva già dato il via ai lavori con una sostanziale “sana-toria”, senza attestare cioè la conformità dei materiali scaricati e del cantiere alle disposizioni di legge. Una specie di con-

dono “fatto in casa”. Su questo vuoto, di garanzie e adempimenti, peraltro non sanabili, viene deliberato (a posteriori) il completamento dell’operazione come variante al Progetto di “Adeguamento idraulico del torrente Mugnone”, coin-volgendo Regione e Provincia, che quel Progetto sottoscrissero, nella costruzio-ne di un deposito ferroviario che nulla ha da vedere con la messa in sicurezza del Mugnone, che le direttive europee proibiscono di costruire in presenza di abitati, causa le ben note vicende, e che comunque appartiene ad autonome scelte infrastrutturali di RFI spa. Il “piano gestione terre”, contenente una ipote-si del genere, fu infatti approvato solo da RFI spa, non si è mai tradotto in un progetto approvato a livello locale. Di più. Con il benestare del Comune, l’area destinata a piazzale/deposito ferroviario viene in questi giorni delimitata dall’area a verde con un imponente muro di ce-mento (quasi 10 metri di altezza con il terrapieno), che attraverserà tutto il fronte stradale della discarica (oltre 250 metri), utilizzando pari pari le barriere di viale Redi (graffiti compresi), senza nep-pure i trattamenti di decontaminazione prescritti ai fini del reimpiego. Un im-patto paesaggistico devastante e inso-stenibile, perfino offensivo, che chiude alla vista ogni orizzonte e altera sfaccia-tamente, in modo irreversibile, la natura ma anche la vita di un’area di pregio e di un quartiere, porta di accesso di Peretola alle Cascine. A questa deriva ambienta-le, allo scempio di ogni decoro (ma in che mani siamo?), si aggiunga che non si tiene conto neanche del conseguente aggravamento dei rischi idrogeologici già evidenziati e denunciati, causa il di-slivello e la mancanza di ogni opera di regimazione delle acque piovane. Sono bastati gli ultimi temporali per vedere il terrapieno smottare verso le strade e i caseggiati, con fanghi e detriti conta-minati e inquinanti. Oltre al persistente acquitrino. Un disastro annunciato, sen-za alcuna tutela per la salute pubblica. Anche se la calura ferragostana non si presta a fastidiosi interrogativi, ci sia con-sentita un’ultima domanda. Ma le 35mila tonnellate di rifiuti speciali che hanno seppellito l’area a verde pubblico ai fini del costruendo piazzale/deposito fer-roviario, e che adesso non servono più, perché il Comune le lascia lì, magari con la promessa di qualche alberino dintor-no (se attecchisce), quando la legge im-pone che le terre di scavo non utilizzate devono essere rapidamente trasferite in discariche controllate?Con molti saluti.

Il Comitato dei cittadini di via Piemonte

L’articolo pubblicato su Il Reporter di agosto non aveva certo l’obiettivo di “convincere o confortare” nessuno, ma soltanto quello di informare i lettori sulle novità in arrivo nell’area. Precisato que-sto, come sempre siamo pronti a dare spazio a chiunque voglia dire la sua sugli argomenti che trattiamo, a dare voce a tutte le parti in causa. E la pubblicazione di questa lunga lettera ne è un’ulteriore conferma.

M.F.

taBernacoli e logge,il “tesoro” di castelloVi ringrazio molto per la vostra pregevo-

le iniziativa che mi permette di segnalare il grande patrimonio che è presente nel-la zona di Castello e del Sodo delle Par-rocchie di San Michele a Castello e Santa Maria a Quarto. Cinque anni fa i signori Rinaldi che abitano appunto al Sodo mi fecero un grande regalo. Era soltanto un anno che ero stata eletta consigliere comunale e durante le loro abituali pas-seggiate il signor Rinaldi e sua moglie avevano fotografato e documentato con molta cura tutti i tabernacoli e le logge esistenti nella zona (circa 35). Mi donarono la cartella completa perché ne facessi buon uso e mi affrettai ad inoltrarla all’allora assessore alla cultura che recepì questo bel lavoro e lo trasmi-se immediatamente al responsabile dei beni culturali. Ovviamente mi fu risposto che non c’erano i finanziamenti necessa-ri per il restauro delle strutture più dan-neggiate, ma non mi sono ancora data per vinta e confido, anche perché alcune presenze sono in ottime condizioni, di realizzare prima o poi una piccola gui-da che abbia come titolo per esempio: Riflessioni nelle vie di Castello e dintorni alla scoperta di Tabernacoli. Tutta Firenze è costellata di queste presenze, non solo Castello, ma qui fra Madonne con il Bam-bino, Natività, Annunciazioni si trovano, in mezzo alle ville Medicee, tabernacoli e affreschi notevoli che non ci sono in re-altà più. Pontormo dipinse l’affresco per il tabernacolo di via del Boldrone, le cui sinopie di Cristo in Croce con i dolenti e Santo sulla sinistra sono ancora visibi-li, ma adesso l’affresco si può ammirare soltanto agli Uffizi ma il pittore lo dipinse in quel tabernacolo “Vicino al moonaste-rio di Boldrone, in sulla strada che va di lì a Castello, ed in sul canto d’un’altra che saglie al poggio che va a Cercina”, cioè via dell’Osservatorio. Nella chiesa parroc-chiale di San Pio X al Sodo si possono in-vece apprezzare gli affreschi e le sinopie dell’Annunciazione con Angeli e Santi di Paolo Schiavo tolti dalla loggia ubicata in via Reginaldo Giuliani nei pressi del Viottolone, ora fatiscente. Da segnala-re che non sono stati adeguatamente rimpiazzati, come d’obbligo, con copie adeguate.Grazie per l’attenzione.

Anna Soldaniex capogruppo Sinistra Democratica

Consiglio Comunale di Firenze

autoBus, poste,riFiuti e Forte Belvedere:“le mie quattro lamentele”Spettabile redazione:Comincio con le vivissime congratulazio-ni al vostro giornale, che sta diventando una lettura più interessante dei quotidia-ni abituali. La due cose che mi interessa-no di più sono:- le lettere di protesta dei cittadini a “Dico la mia”, cui date voce e spazio molto più che altri giornali. Se un auspicio posso fare, è che gli vengano dedicate anco-ra più pagine e attenzione, magari ap-profondendo alcuni temi con inchieste, sempre nei limiti delle vostre possibilità.- Le preziose notizie su iniziative sponta-nee di singoli cittadini o gruppi di citta-dini nei vari campi (per esempio quella di rivitalizzare le fioriere pubbliche ab-bandonate).Entrambe questi generi di notizie apro-no il cuore perché mostrano che esiste ancora fra i fiorentini una riserva di spirito civico ancora non vanificato dalla verti-

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via piemonte,il comitato dice la suaSpettabile Redazione, l’ultimo numero di Reporter sulla disca-rica di via Piemonte sembra rivolto più a convincere o confortare se stessi che altri. Affermare però che quanto sta ac-cadendo non è un’opera d’arte, ma nep-pure niente di pericoloso, che senso ha? Una discarica di rifiuti non è un’opinione, nasce a fronte di un sistema normati-vo certo. L’utilizzo delle terre di scavo è possibile solo in “regime di deroga” alla generale disciplina sui rifiuti, subordina-to alle prescrizioni del D.lgs. 152/2006 e D.lgs. 4/2008, pena l’esclusione dalla deroga stessa. Condizione imprescindi-bile è che non siano frammiste a rifiuti speciali, come i fanghi e i materiali da demolizioni edili e stradali, non ammes-si a deroga e da smaltire direttamente in discariche controllate. Ebbene, dal febbraio al settembre 2009 sono state scaricate in via Piemonte più di 80 mila tonnellate di terre del Mugnone miste a cumuli di fanghi e materiali edili e stra-dali (blocchi di cemento, pezzi di asfalto, ceramiche e mattoni, materiali ferrosi, ecc.), documentati giorno dopo giorno da immagini e filmati acquisiti dalla au-torità giudiziaria, che hanno sommerso un’area di oltre 12.000 mq., alzando di tre metri e mezzo il livello dei terreni. La stessa ARPAT, campionando dei cumuli scaricati di circa 300 tonnellate, denun-ciò alle autorità competenti la presenza di materiali edili, cui fece seguito lo smal-timento (certificato da appositi formu-lari) di 78,5 tonnellate di rifiuti speciali, pari nientemeno al 26%. Un dato certo indicativo, ma dà la misura e la natura della “roba” che ha determinato l’esclu-sione dal “regime di deroga”, trasforman-do in discarica abusiva un’intera area in riva d’Arno. Non competono a questo Comitato giudizi conclusivi, ma le sen-tenze confermano un indirizzo costante: l’esclusione delle terre di scavo dal “re-gime di deroga” comporta automatica-mente l’inapplicabilità dell’art. 186 del D.lgs. 152/2006 per il loro utilizzo. Que-sto hanno denunciato i cittadini al Co-mune fin dal luglio 2009, rimasto senza risposta, e oggetto di inchiesta da parte della Procura fiorentina. All’insegna del

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ginosa decadenza etica e culturale del paese. Da quando ho scoperto la rubrica “Dico la mia” mi rimprovero per non riu-scire a trovare il tempo di dare un con-tributo personale. Finalmente oggi l’ho trovato, e vorrei sottoporre 4 lamentele, che riguardano questa o quella delle isti-tuzioni pubbliche o semipubbliche della città.1) Trascorro due ore al giorno in autobus perché abito fra lo stadio e Coverciano e insegno al polo universitario di Novo-li. Vorrei profittare di questi tempi morti per correggere tesi o almeno per legge-re testi che mi aggiornano nelle mie di-scipline. Ma l’ATAF da decenni risparmia (e devolve ad altri fini che non indago per carità di patria) la manutenzione delle sospensioni. Pertanto scrivere qual-cosa su un foglio è impensabile, perché

verrebbe fuori una sequenza di sgorbi che il laureando interpreterebbe come scoppi d’ira. Ma è difficile anche leggere, perché il testo ti sobbalza sotto gli occhi, l’occhio perde il segno e ogni volta devi ricominciare da capo. Due osservazioni e un suggerimento:a) la mancanza cronica di manutenzione delle sospensioni non è una semplice congettura: mi è stata più volte confer-mata, magari a mezza bocca, da autisti in vena di sincerità. Alcuni hanno spon-taneamente aggiunto che non si fa nes-sun genere di manutenzione. Per questo sempre più spesso gli autobus si ferma-no per rotture e ti lasciano in mezzo alla strada. Spero che ora l’ATAF non sotto-porrà a torture i suoi autisti per scoprire le gole profonde e licenziarle in tronco, come simpatica abitudine nazionale.

invia la tua segnalazionealla nostra redazione

[email protected]

Caro signor Giulio,cantieri e lavori stradali stanno diventando un tema sempre più al centro del di-battito nella nostra città. E lo stanno diventando perché, soprattutto da un po’ di tempo a questa parte, ci si è accorti di quanto sia importante riuscire a trovare una soluzione in grado di conciliare nel migliore dei modi gli interventi sulle strade, in molti casi urgenti e necessari, e la delicata viabilità cittadina. Ad esempio, negli ulti-mi mesi hanno esordito anche a Firenze i lavori notturni, effettuati quando in città il traffico è minore e la circolazione riesce a risentirne meno. E questo, a mio avviso, è già un buon punto di partenza, per evitare che i cantieri (e in particolar modo quelli aperti lungo i viali e le strade più strategiche per la viabilità fiorentina) diventino la causa di perenni ingorghi. Questo, però, da solo non basta. Come anche da lei richiesto, servono controlli seri e rigorosi. Controlli sulla qualità dei lavori effettua-ti, ma anche controlli sull’effettivo rispetto dei tempi. I primi per evitare che, poco tempo dopo la conclusione dell’intervento, sia necessario “ritoccare” il lavoro fatto (con doppie spese e disagi per i cittadini), i secondi perché – anche in questo caso per evitare un prolungamento di costi e difficoltà – la conclusione dei cantieri nei tempi previsti diventi la regola, e non più l’eccezione. Anche su queste questioni (a cominciare dal rispetto dei tempi) sembra essersi accesa un’attenzione crescente, e questo non può che essere positivo per la città. Perché non venga più ripetuta l’esperienza fatta con la prima linea della tramvia, quando l’allungamento dei tem-pi dei cantieri ha creato non pochi disagi. Oltre a questo, deve essere anche evitato, come troppo spesso accaduto e come anche dai lei segnalato, che i cantieri lascino indesiderate (e inaccettabili) tracce del loro passaggio. E molto, su questo punto, può essere fatto grazie agli occhi dei cittadini. Continuate a segnalarci episodi di questo genere, noi continueremo a darvi spazio. Per cercare di mettere la parola fine a questi piccoli-grandi esempi di incuria urbana.

Matteo Francini

via nardi e le “tracce” dei cantieri Cara redazione,sono un residente del Q2, e desidero segnalare (ci vorrebbe un lavoro a tempo pie-no) in che modo viene curata l’immagine della nostra povera città, e soprattutto il fatto che vi si possa lavorare impunemente con scarsa (?) serietà e spendendo buoni soldi del contribuente. Veniamo allo specifico: in via Jacopo Nardi, tratto via Masaccio-via Mannelli, si sono sovrapposti ultimamente vari cantieri di lavoro sia per interesse pubblico che privato, con circolazione congestionata (più del solito), semafori posticci, difficoltà di parcheggio prolungatesi inutilmente perché i lavori non venivano eseguiti alle date dichiarate, ecc. Ma c’è di più: per sacrosanti motivi di sicurezza, a causa di uno di questi cantieri ingombrante il marciapiede, sono state poste delle orribili strisce pedonali gialle in... diagonale! Sono rimaste lì un bel po’, ma ci rincuoravamo perché avevano assicurato che erano provvisorie: sarebbe-ro state tolte alla fine dei lavori, e così è stato... solo che adesso sull’asfalto si vedono al loro posto delle ancor più orribili strisce nere (come quando dopo il fascismo si scalpellavano le vecchie scritte per farle sparire...) e questa volta non si prevede che vengano tolte. Così rimarranno decenni ad abbellire la nostra strada già massacrata da toppe e avvallamenti dovuti ad eccessivo carico di mezzi pesanti che scorraz-zano indisturbati sull’asfalto. Per chiudere, dico solo una cosa: ma c’è un’autorità comunale che controlla che i lavori appaltati siano svolti “a regola d’arte” prima di pagarli? E se c’è, chi la controlla?Grazie per l’attenzione,

Giulio

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b) Ho 69 anni e, dato che viaggio molto e non amo guidare, sono ricco di esperien-ze con gli autobus di decine di città ita-liane. Non ho mai trovato autobus che ballano come quelli fiorentini. Persino le rare volte che mi è capitato di prendere autobus in città del terzo mondo non ho trovato nulla di paragonabile ai sobbalzi fiorentini. Abbiamo un record mondiale.c) Immagino che i dirigenti dell’ATAF viaggino in auto blu con autista paga-to dal contribuente, o magari in cocchi trainati da cigni. Non sarebbe male che qualche volta prendessero i loro auto-bus. La storia è piena di imperatori, so-vrani e persino papi che di notte si tra-vestivano e giravano per le strade per constatare lo stato dell’ordine pubblico e del degrado nei vari quartieri delle loro capitali. Almeno il nostro sindaco deci-sionista potrebbe prendere ispirazione da questi sommi. Immagino che all’ATAF la sua voce sarebbe più ascoltata di quel-la di un tapino qualunque come me.2) Ho letto in uno degli ultimi numeri di un anziano che si lamentava perché nel suo quartiere nella parte occidentale della città l’ufficio postale addetto al re-capito pacchi e raccomandate era stato trasferito in capo al mondo, mettendo in grave difficoltà tutti gli utenti non auto-muniti. La stessa identica cosa è successa nel quartiere 2. Anni fa l’ufficio addetto al recapito pacchi e raccomandate era vicino al Ponte di Pino. Quasi tutti i re-sidenti nel quartiere passavano di lì per andare in centro, alla stazione e in molti altri quartieri. Bastava prendere il 10, l’11, il 17 o il 20, scendere, fare 10 passi, poi la coda, poi altri 10 passi e riprendere l’autobus. Abito nel quartiere da 38 anni: finché l’ufficio è stato lì non ho mai per-so più di mezz’ora in tutto. Ora è stato trasferito in Via del Mezzetta: chi non ha macchina ci si può avvicinare con 20, ma farà spesso un bel tratto a piedi per arrivare al 20. La stessa cosa al ritorno. Il tempo che spreco in media per ritirare un pacco o una raccomandata è passa-to da 20 minuti a circa 2 ore, con punte di 3 ore. Nei primi anni dopo lo sposta-mento mi dicevo: nello spazio liberato vorranno costruire un grande parcheg-gio sopraelevato o un supermercato, o altra struttura di utilità pubblica. Invece da tempo immemorabile chi passa con-templa il vecchio e caro edificio in preda all’abbandono. Altro che parcheggio so-praelevato… Per questo glorioso risulta-to i dirigenti delle poste, o chi per loro ha preso la decisione, hanno quadruplicato il tempo medio che la grande maggio-ranza dei cittadini del Q2 deve sprecare per ritirare una raccomandata. Grazie a Lorsignori.3) Sono un antemarcia della raccolta del-la carta, e un fanatico della raccolta diffe-renziata in genere. Ho notato che in tut-to il centro i cassonetti gialli per la carta e quelli marroni per l’umido brillano per totale assenza, e quelli blu per l’indiffe-renziato sono piuttosto rari. Come mi spiego il fenomeno? Semplice: i camion che raccolgono i rifiuti trovano difficile manovrare nelle strette vie del centro. E io trovo difficile darmi un’altra spiega-zione. Tanto più che ho l’eccezione che conferma la regola. Sui bordi della via di scorrimento veloce che attraversa Piazza Indipendenza fa bella mostra di sé una fila di almeno dieci cassonetti blu. Reste-ranno sempre semivuoti, perché sono tantissimi e perché relativamente pochi

pedoni hanno occasione di traversare Piazza Indipendenza a piedi. In com-penso gli autisti del Quadrifoglio stanno molto comodi quando scaricano i cas-sonetti nei loro camion. E possono fare anche meno corse perché i cassonetti ci mettono mesi a riempirsi. E’ un caso classico di eterogenesi dei fini: è il fine precipuo della raccolta (avere una gran massa di rifiuti differenziati) resta lettera morta perché si rende difficile l’atto del conferimento dei cittadini mettendo i cassonetti quanto più lontano possibile a dove abitano e lavorano; lo strumento (agevolare le corse dei camion che vuo-tano i cassonetti) diventa l’unico vero fine, che ingoia il fine dichiarato.4) L’altro giorno ho accompagnati dei colleghi scandinavi a vedere il Forte Bel-vedere - la cosa più bella della città. Fatta tutta la Costa San Giorgio con le lingue di fuori abbiamo scoperto che era tutto chiuso per quella ragazza che nel buio è cascata di sotto e si è ammazzata. A parte il commento sull’episodio in sé (avevo notato anch’io la pericolosità di quell’assenza di parapetto: non ci vole-va Cassandra per prevedere disgrazie) faccio notare che la struttura è chiusa da almeno un anno, e - a quanto si capisce - sine die. Se dipende dalla sorte della causa, per un paio di secoli. E così Firen-ze sacrifica all’irresponsabilità e all’inerzia dei burokrati la sua cosa più bella.Non mi illudo che queste mie proteste servano a qualcosa. Ma è già una soddi-sfazione passare dal mugugno passivo alla protesta aperta e argomentata.Cordiali saluti.

Alberto Marradi

“il mio sogno (impossiBile)di diventare artigiano”Gentile redazione de Il Reporter,lavoro in una cooperativa sociale e paral-lelamente faccio l’artigiano e sto tentan-do invano di regolarizzarmi come tale, cercando un fondo da adibire a labora-torio, per poi aprire regolare partita Iva. A parole è molto semplice, mentre nei fatti è praticamente impossibile. Da mesi sto cercando un piccolo fondo, di una venti-na di metri quadrati, accatastato C1 (ne-gozio) o C3 (laboratorio), ad un prezzo “decoroso”. I prezzi lievitano e per trovare qualcosa di apprezzabile bisogna uscire dalla città. Mi chiedo: come può un gio-vane anche solo pensare di mettersi in proprio, con uno stipendio da mille euro, un affitto da pagare per avere un tetto sulla testa e pensare di crescere? La scel-ta sembra chiara: o casa o laboratorio. Scelgo casa, ma che frustrazione.

piaZZa s. Jacopino,quali i tempi dei lavori?Gentile redazione,vi scrivo per avere notizie riguardo i lavori che devono iniziare in piazza S. Jacopino. Il giorno 20 marzo ore 21 nella sala della Parrocchia con la presenza del presiden-te del Quartiere 1 e di tante persone, fu detto che i lavori sarebbero iniziati entro breve tempo, i soldi per tale opera pron-ti. Ancora una volta sono stati utilizzati per altre piazze come è già avvenuto? Vi prego di dare notizia nella prossima edi-zione, se possibile, e tante grazie per lo spazio che ci date.Distintamente,

Mario

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segnalazioni a [email protected]

Errata Corrige

Domeniche del fiorentinoDal 12 settembreMusei civici

Al contrario di quanto era stato scritto lo scorso mese, l’apertura gratuita ai musei civici riservata ai residenti a Firenze e provincia (possibile se si è in possesso della tes-sera “Un bacione a Firenze”, da ritirare presso gli Urp) non è il sabato ma la domenica e, dopo una pausa estiva, ripren-derà il 12 settembre e andrà avanti con cadenza mensile.

Festival

Ultra - Festival di letteraturaDal 16 al 25 settembreLuoghi vari

Dieci giorni di workshop, incontri, dibattiti e lectures con scrittori toscani e non. Un festival che vuole riaccendere l’attenzione sull’universo della scrittura mettendo a diretto contatto chi i libri li produce e chi li legge, aprendo un dibattito sulle nuove fron-tiere della letteratura. Ad un anno dalla nascita, il festival si ripromette di crescere, cambiando forma, allargan-dosi, e proponendo un tema saliente: la comunità ospitale. Questa idea di comunità è da intendersi come luogo di scambio, di attività e di accoglienza e baratto di idee, ma anche di rigenerazione in-terna di una visione della città distorta, quella che ci parla di una Firenze inospitale e restia all’incontro. La formula scelta, per scongiurare questa visione e incarnare questa modalità ospitale, è inedita in Italia: un festival di residenze, con scrittori e artisti della

parola, ospitati in varie zone della città e in dialogo con tutor locali omologhi.

Concerti

gigi d’Alessio Questo sono io Tour25 settembreNelson Mandela Forum

Torna a Firenze Gigi d’Alessio, che l’8 giugno ha cominciato a distribuire il nuovo album “Semplicemente sei”, ad un anno di distanza dal prece-dente “6 come sei”. Il disco è stato anticipato dal singolo “Vita”.

Eventi

NextechDal16 al 18 settembreStazione Leopolda

Torna come ogni anno l’appuntamento con la musica elettronica alla Stazione Leopolda. Nextech è il festival che per tre giorni riunisce nella città del giglio i dj più famosi della scena elettronica internazionale. La nuova edizione di Nextech Festival conferma la formula di successo delle edizioni pre-cedenti, che prevede attività dall’ora dell’aperitivo a notte inoltrata, con una importan-te novità: un’installazione affidata al team di Architettura Sonora della B&C Speackers, azienda leader mondiale nella produzione di componenti

audio professionali, e partner di Nextech Festival dal 2008. Architettura Sonora nasce dall’incontro multidisciplinare fra sound designer, architetti, progettisti elettroacustici e sistemisti audio per offrire all’architettura una Rivoluzio-naria Esperienza Sonora.

Noisia al Mix’d up1 ottobreViper Theatre - Firenze

Dopo le numerose anteprime di luglio al Parco di San Salvi arriva finalmente la tanto atte-sa seconda edizione di MIX’D UP. L’evento, firmato Switch – creative social network & Gold – brand streetwear, vie-ne proposto in occasione del 7° compleanno del marchio d’abbigliamento e avrà l’onore di ospitare quest’anno il dj set dei NOISIA, una delle crew più attive nel panorama drum ‘n’ bass internazionale. L’identità della manifestazione, che fin dall’inizio si misurava con il trip hop e l’elettronica, subi-sce un alterazione e accoglie in se elementi breackbeat e breackcore.La schiera di artisti che influenzano la musica dei NOISIA è abbastanza consi-derevole, si va dai Prodigy a James Brown, da Miles Davis a Konflict, le loro produzioni tuttavia risentono com’è abbastanza ovvio di una marcata impronta dancefloor facilmente intuibile fin dal primo ascolto. Nel corso degli ultimi anni sono molti i riconoscimenti che sono stati tributati al trio olandese composto da Nik

Roos, Thijs de Vlieger and Martijn van Sonderen;

Luoghi

Tè con le farfalleFino al 25 settembreSerra del giardino dell’Orticoltura - Firenze

Va avanti fino alla fine del mese l’apertura ecceziona-le della serra del giardino dell’Orticoltura - fino a poco tempo fa chiusa e inutilizzata - all’interno della quale conti-nua a fare bella mostra di sè l’esposizione di farfalle prove-nienti da tutto il mondo. Colori sgargianti e la possibilità di sorseggiare un drink tra un battito d’ali e l’altro rendono il luogo ancora più magico.

Le mostre

I grandi bronzi del battistero. Rustici e Leonardo Dal 10 settembre al 10 gennaio 2011Museo nazionale del Bargello

Punto focale della mostra è il capolavoro del Rustici, la Predica del Battista, gruppo scultoreo di tre grandiose figure in bronzo alla cui progettazione e realizzazione partecipò Leonardo da Vinci e che fu innalzato sopra la Porta Nord del Battistero fiorentino nel 1511. L’opera è stata sottoposta ad un impegnativo restauro (portato a compi-mento nel 2008), che ne ha restituito lo splendore di ma-teria e concezione: impresa questa sostenuta dall’Opera del Duomo di Firenze e dal generoso contributo dei “Friends of Florence”.La presenza in mostra del monumentale gruppo sculto-reo offre una duplice, imman-

cabile opportunità: da un lato, di dimostrare il contributo di Leonardo alla sua creazione attraverso il confronto con autografi leonardeschi e dall’altro, di ricostruire per la prima volta la personalità artistica del Rustici, messa in luce dagli ultimi studi.

Vinum nostrum, arte scienza e miti del vino nella civiltà del Mediterraneo anticoFino al 15 maggio 2011 Museo degli Argenti di Palazzo Pitti

Seguendo un andamento cro-nologico, la mostra illusterà l’origine della vinicoltura nel Vicino Oriente, la sua piena affermazione con relativi significati religiosi e cultirali nel mondo ellenico, fino alla produzione e diffusione del vino su ampia scala operata dai Romani. In virtù della felice situazione archeologica delle città vesuviane sarà il-lustrato il caso particolare dei vigneti di Pompei, mentre un altro spazio della mostra sarà dedicato allo straordinario contributo da Fenici e struschi i quali giocarono un ruolo essenziale nella diffusione della coltivazione della vitis vionifera nel Mediterraneo.

Caravaggio e i caravaggeschi a FirenzeFino al 17 ottobregalleria degli Uffizi - galleria Palatina - Villa BardiniFino al 17 ottobre 2010 nelle sale degli Uffizi, della Galleria Palatina di Palazzo Pitti e di Villa Bardini, rimarrà aperta la mostra dedicata a Caravaggio e alla sua scuola in occa-sione del quarto centenario della morte del grande artista seicentesco. L’esposizione, curata da Giovanni Papi, riprende il titolo e l’ispirazione

dalla pionieristica di Eveli-na Borea e propone, dopo anni di studi e di ricerche scientifiche, una rassegna di opere molto più ampia e quasi completamente rinnovata, un viaggio alla scoperta del caravaggismo internazionale. Centro della mostra sono i sei capolavori della Palatina e degli Uffizi: il Bacco, L’amorino dormiente, la Medusa, i Cava-denti, il sacrificio di Isacco e il cavaliere di Malta.

Firenze e gli antichi Paesi Bassi. Dialoghi artistici, 1430-1530Fino al 26 ottobregalleria Palatina

La mostra si propone di offrire una panoramica delle opere olandesi presenti a Firenze nel periodo 1430-1530, attrave-sro una scelta mirata di capo-lavori dei grandi maestri, da Jan van Eyck a Luca di Leida, commissionati e acquistati dai banchieri e mercanti fiorentini impegnati per i loro affari a Bruges. Quelle opere spesso di piccolo formato, soggetti sacri o ritratti legati a formare dittici e trittici dipinti anche sul verso divennero modelli di tecnica pittorica e di soluzioni iconografiche per la produ-zione dei maestri fiorentini e delle loro botteghe.

Sagre

Sagra della Val d’ArbiaDal 18 al 26 settembreBuonconvento - Siena

L’appuntamento, che nasce sulle ceneri dell’antica fiera del bestiame è una serie di giornate all’insegna della degustazione di prodotti tipici accompagnata da spettacoli e incontri sportivi che mettono allegria e salutano così la bella stagione che se ne va.

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46 Settembre 2010

Page 47: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

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FIRENZE

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BAGNO A RIPOLI, collinare, splendida villa sudue livelli ottima esposizione circondata daparco; composta da grande salone con ca-mino, sala pranzo, cucina abitabile, 3 camere,2 bagni. Grande taverna con cucina, sala ca-mino, 4a camera e 3ºbagno.

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BAGNO A RIPOLI ambiente esclusivo in villasettecentesca appartamento signorile e pano-ramico composto da 8 vani oltre servizi cantinasottotetto abitabile terrazza grande parco con-dominiale vendesi trattativa riservata

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BAGNO A RIPOLI collinare, Villamagna, villalibera su 4 lati di 300 mq divisa in 2 apparta-menti di 150 mq ciascuno oltre giardino, ga-rage/taverna, terrazza di 90 mq. Panoramica vi-sta firenze. Ideale per 2 o 3 nuclei familiari

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CALDINE collinare, in posizione molto panora-mica, porzione terratetto di villa del 1.300,composta da cucina, dispensa, salone con ca-mino, 2 camere, 2 bagni oltre cantina,lavanderiae posti auto ☎335 7678437 - 331 8532086

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FIESOLE/S.DOMENICO meravigliosa villa ’800,libera su 4 lati attualmente divisa in 3 unità perun totale di 450 mq. Completano la proprietàpiscina, depandance, garage e 2.300 mq digiardino. Oggetto di grande pregio. Trattativariservata ☎335 7678437 - 331 8532086

FIRENZE SUD 10 MINUTI Sieci,,nel verde, stu-penda villetta terratetto libera su 3 lati con belgiardino di 800 mq; composta da cucina, salapranzo sala con camino, 3 camere, 2 bagni,cantina, lavanderia e garage. Perfetta e superaccessoriata ☎335 7678437 - 331 8532086

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IMPRUNETA pressi,in zona residenziale ottimaesposizione, villetta terratetto di recente costru-zione, composta da salone, cucina abitabile, 3camere, 3 bagni, taverna con camino, grandeterrazza panoramica, garage, lavanderia, can-tina, posto auto e orto con alberi da frutto.Ottime rifiniture, super accessoriata€ 690.000,00 trattabili

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MONTELORO splendida porzione di villa, li-bera su tre lati, in posizione dominante e pa-noramica. P.t: sala di rappresentanza, altra sala,cucina abitabile, vari accessori.p.1.: 2 camerematrimoniali accessoriate, camera singola,stu-dio, terrazza loggiata 50 mq. Giardino e piscinacondominiali,tre posti auto.

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PIAN DEL MUGNONE (fiesole) porzione di vil-letta bifamiliare con ingresso indipendente 115mq. Composta da 5 vani oltre bagno ripostiglioterrazze cantina garage e giardino di 800 mq.€ 700.000 ☎055 676246

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VILLAMAGNA in villetta a schiera bifamiliareappartamento di 170 mq disposto su 2 livellicon 2 ingressi volendo divisibile per 2 nucleifamiliari oltre giardino e terreno con ulivi epiante da frutto per 1.330 mq. € 450.000,00

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MUGELLO

BARBERINO DI MUGELLO In contesto residen-ziale villetta centrale con giardino di 300 mqcirca,composta da: ingresso soggiorno, cucinae servizio al piano terra. Al piano primo cameramatrimoniale, cameretta,bagno e 2 terrazza alpiano interrato garage, taverna con camino elavanderia.rv/9 € 285.000

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GALLIANO In zona residenziale villetta capo-schiera con giardino composta da al piano terraingresso,ampio salone con balcone,cucina conaccesso sul giardino e servizio. Al piano primo2 camere matrimoniali,1 cameretta e bagno ol-tre garage taverna e lavanderia al piano semin-terrato.rif.rgv1 € 330.000 ☎055 8416555

VALDISIEVE

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SIECI Meravigliosa villa indipendente libera su4 lati circondata da giardino composta da cu-cina abitabile con sala pranzo, salone, 3 ca-mere, 3 bagni, oltre studio e 4a camera in man-sarda. Completano la proprietà cantina,lavanderia, garage/taverna e bellissima terrazzaa tasca. Oggetto di grande fascino perfette con-dizioni.possibilità di divisione € 790.000,00

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VALDARNO

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COLONICHE E TERRENI

FIRENZE

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BIVIGLIANO Meravigliosa colonica di 400 mqcircondata da 5000 mq, superbamente ristrut-turata.internamente divisa in 3 unità ideale perpiù nuclei familiari

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OLMO, di Fiesole, spettacolare villa in pietra,circa 350 mq libera su 4 lati con ampi saloni,camini originali già divisa in 2 unità, oltre an-nesso di 80 mq.circondata da terreno di circa15.000 mq, possibilità di frazionarla in più unitào adatta per agriturismo . € 1.400.000,00

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PONTASSIEVE PRESSI in posizione dominantee panoramica, splendida colonica in pietra confienile indipendente di mq.400 circa di cuimq.170 finemente ristrutturati. Completa la pro-prietà un terreno agricolo di circa un ettaro inparte olivato. Sorgente d’acqua di proprietà.€ 950.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini

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MUGELLO

SCARPERIA PRESSI Panoramica nel verde. Por-zione di colonica su due livelli di mq 200 circa,in ristrutturazione. Terreno di 16.900mq. Ac-quedotto, utenze, 500mt di strada bianca,www.immobiliaredallai.com € 230.000 tratta-bili ☎055 8431039 - 339 2780392

VALDISIEVE

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FIRENZE SUD direzione Rosano, porzione dicolonica su tre livelli e libera su tre lati, com-posta da sala con camino, cucina abitabile, 3camere, 3 servizi oltre taverna, garage, giardinoe terreno. € 590.000,00 trattabili

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Page 48: Il reporter-Barberino Val d'Elsa-settembre-2010

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