Il Piccolo Segno maggio 2012

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Parco, i soldi ricompaiono e i boschi spariscono Miracoli! A pagina 7 Segue a pagina 12 A pagina 23 Brusco aumento delle rendite catastali Sull’Imu pesa l’incognita PRG Serafini a pagina 11 Querce abbattute E nessuno vede niente Anno XI, n. 5 - Maggio 2012 PICCOLO il Segno Non andare dove ti porta la strada. Va piuttosto dove non c’è strada, e lascia una traccia Ralph Waldo Emerson Il collasso del centro storico di Rocca di Roberto Sinibaldi Il centro storico di Rocca di Papa è in agonia. Non è una grande scoperta e chiunque può constatarlo, basta fare un giretto nei vicoli più alti: molte le case disabitate, abbando- nate, fatiscenti. Il “fai da te” impera; un po’ dappertutto si colgono elementi fuori posto, colori dissonanti, recinzioni sbagliate, grondaie di plastica, infissi dorati, tubi colorati che scendono dai tetti. ...quello che gli altri non scrivono... Rocca di Papa Via delle Mimose, 6 info 06-9495872 [email protected] Cucina interna Ampio giardino Psicologa e Pediatra in sede per crescere insieme il vostro bambino A pagina 29 Arduino Gatta L’anarchico roccheggiano Caso Pro Loco E’l’ora della verità Domande dell’Udc Morrone a pagina 17 Immobili pubblici Ok a nuove destinazioni L’Alveare a pagina 20 Tutela castagno Lanciato il Torymus Rasetti a pagina 21 Gite d’estate Una famiglia a Rocca... ARTICOLI alle PAGINE 18 e 19 Regione Lazio

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Il Piccolo Segno maggio 2012

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Page 1: Il Piccolo Segno maggio 2012

Parco,isoldiricompaionoeiboschispariscono

Miracoli!

Apagina 7

Segue a pagina 12

A pagina 23

Brusco aumento delle rendite catastali

Sull’Imupesal’incognitaPRG

Serafini a pagina 11

Querce abbattuteEnessunovedeniente

Anno XI, n. 5 - Maggio 2012

PICCOLOil Segno

”Non andaredove ti

porta la strada.Va piuttosto dovenon c’è strada,e lascia una tracciaRalph WaldoEmerson

Il collasso delcentro storicodiRocca

di RobertoSinibaldiIl centro storico diRocca di Papa è inagonia. Non è una

grande scoperta e chiunquepuò constatarlo, basta fare ungiretto nei vicoli più alti: moltele case disabitate, abbando-nate, fatiscenti. Il “fai da te”impera; un po’ dappertutto sicolgono elementi fuori posto,colori dissonanti, recinzionisbagliate, grondaie di plastica,infissi dorati, tubi colorati chescendono dai tetti.

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per crescere insiemeil vostro bambino

A pagina 29

Arduino GattaL’anarchicoroccheggiano

Caso Pro Loco E’ l’oradella veritàDomande dell’Udc

Morrone a pagina 17

Immobili pubbliciOk a nuovedestinazioni

L’Alveare a pagina 20

Tutela castagnoLanciato ilTorymus

Rasetti a pagina 21

Gite d’estateUna famigliaa Rocca...

ARTICOLI alle PAGINE 18 e 19

RegioneLazio

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ATTUALITA’2 il Segno - Maggio 2012

Con gli ultimi aumenti e le nuove tasse la depressione avanza

Famiglie impoveritedalla crisi dell’alta finanza

di Cristiana ZarneriLa soluzione allacrisi, per Bruxel-les, ci sarebbe:reddito di base

aerei) au-mento dicirca 2euro, tassadi sbarco( s u l l eisole mi-nori) au-mento dicirca uneuro e 50centesimied è infieri anche“l’impostadi scopo”,tassa per consentire ai comunidi finanziare parcheggi edopere pubbliche. Ed ecco qui che l’Italia rag-giunge il suo nuovo record, inEuropa dal 2004, tre milioni diitaliani hanno smesso di cer-care un lavoro e, come tuttiormai sappiamo, siamo unPaese ad altissimo rischio dipovertà. La percentuale dei no-stri connazionali che potrebbeprecipitare al di sotto delle so-glie di povertà è aumentata del7%, il tutto dovuto anche aiforti aggravi economici di cuisopra. Gli scoraggiati e gliinattivi (coloro che hannosmesso di cercare un lavoro)

sono un milione e mezzo circaed altissima è la percentuale didonne e giovani. La quotadegli inattivi rispetto alle forzelavoro è dell’11,6%, dato su-periore di oltre tre volte aquello medio dell’Unione Eu-ropea. Tanto per incoraggiarcie renderci “più attivi”, la noti-zia che Equitalia controlleràanche le nostre bollette telefo-niche per stabilire chi evade echi no. La cosa che più ci lascia inor-riditi è vedere che il passo tralo scoraggiato ed il depresso èbreve, troppo breve, ed è cosìche, intanto, i suicidi di Statoaumentano.

incondizionato, riduzionedelle tipologie contrattuali esalario minimo garantito;grande utopia per i moltis-simi italiani che portano acasa meno dei famosi 1000euro mensili.Dalla nuova tassa sulla casa,l’Imu, alle bollette di acqua,luce, gas, acqua e raccolta ri-fiuti, passando per il caro-carburanti e le nuoveimposte provinciali sul-l’auto, con l’aggiunta delpreannunciato aumentodell’Iva che da ottobre pas-serà dal 21 al 23%, questo èlo scenario che ci aspetta.Dall’inizio di questo mesesono già scattati i nuovi au-menti delle bollette di luce(+5,8%) e gas (+1,8%), rin-cari stabiliti dall’Autorità perl’energia, così tra gas e luceil rincaro a famiglia sarà di70 euro circa. Ma parliamo della categoriadelle nuove micro tasse:tasse di imbarco (per gli

di Francesco Carlomagno*Nella puntata di “Report” del6 maggio scorso, Milena Ga-banelli ha trasmesso un’in-chiesta svolta dalla redazionedel programma sui problemi diMonte Paschi di Siena in rela-zione all’acquisizione da partedel suddetto istituto di BancaAntonveneta. I giornali del 9maggio riportavano la notiziadi perquisizioni e sequestrioperati dalla Guardia di Fi-nanza presso Monte dei Paschiin relazione alle notizie datedalla trasmissione “Report”.Anche circa un anno fa laGuardia di Finanza aveva se-questrato quadri di autori aCallisto Tanzi solo dopo che laGabanelli aveva sollevato ilcaso scovando i quadri nasco-sti. La Ga-banelli dabrava gior-nalista in-daga e laGuardia diFinanza in-terviene. Mase la Gabanelli non avesse in-dagato ci sarebbero stati i me-desimi risultati? Brava lagiornalista, che ha sollevato icasi con le sue indagini. ItaliaOggi del 30 marzo 2012 ha ri-portato la notizia che il gen. DiPaolo comandante Generaledella Guardia di Finanza ha tri-butato encomi solenni a uffi-ciali e sottufficiali del Corpocon motivazioni particolari(per me anche eccessive) quali“aver svolto le funzioni dispeaker in una cerimonia”,“aver guidato un veicolo conperizia nella medesima ceri-monia”, “aver dimostrato im-peccabile marzialità alla testadi una formazione in parata”(questo riferito a un Generaleche la marzialità si presumeabbia nel dna). Forse qualcunodovrebbe suggerire al Coman-dante Generale della Finanzadi tributare un encomio so-lenne alla gabanelli. Lei sì chese lo merita per le operazionicontro l’evasione fiscale e ireati che ha realizzato con isuoi servizi giornalistici.

* Tratto da: Italia Oggi del 12 maggio 2012, pag. 11

Un encomiosolenne perla Gabanelli

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Page 3: Il Piccolo Segno maggio 2012

ATTUALITA’ 3il Segno - Maggio 2012

di Gennaro SpigolaDopo tanti anni dipassivizzazioneuna stragrandemaggioranza di cit-

tadini con il Referendum svol-tosi a giugno 2011 per ilmantenimento dell’acqua pub-blica e contro la privatizza-zione dei servizi (in modoparticolare il trasporto pub-blico locale perché fortementecoinvolto), ha ripreso co-scienza e con 27 milioni diconsensi ha ripristinato la re-gola della democrazia, obbli-gando tutto l’arcocostituzionale a prendere attodel risultato ottenuto. Dobbiamo obbligatoriamente(visto anche l’attuale compor-tamento delle scelte politicheche sta operando il Governocon il bene placito di altre cari-che istituzionali che ci stannooramai portando alla deriva),riaprire la partita di un veroconfronto democratico, che lamaggior parte della politicaevita per convenienza, ridandol’opportunità ai cittadini diavere un ruolo determinantenelle decisioni politiche ed

Riappropriamoci del referendum “acqua bene comune”

La privatizzazione dei servizi è un rischio che va scongiurato

Lo scorso 2 aprile è venuto amancare il partigiano RosarioBentivegna, tra i più valorosiprotagonisti della Resistenza enoto per essere stato l’arteficedell’attentato di Via Rasella aRoma che provocò una terri-bile rappresaglia da parte deinazisti. All’indomani della suamorte non sono mancate lepolemiche soprattutto da partedella destra che ancora oggiconsidera quell’azione di Ben-tivegna un atto criminale. Sul problema della rappresa-glia citiamo la sentenza delprocesso di Norimberga: “Larappresaglia di guerra controle popolazioni civili, controprigionieri di guerra o personedetenute estranee ai fatti, è uncrimine contro l’umanità. Laresponsabilità degli orrori diun’ingiusta rappresaglia diguerra ricade esclusivamentesu chi la commette”. Questo ha sancito in modoinequivocabile il tribunale diNorimberga con buona pacedella destra che da anni vor-rebbe equiparare i morti nazi-fascisti con chi diede la vitaper la democrazia liberale.

Il Pungolo

è quello che tutte le forze po-litiche dovrebbero avere: lacoerenza di far rispettare il ri-sultato referendario perché at-traverso questo canaledemocratico si mettono i cit-tadini in condizione di poterdecidere delle politiche equindi di poter respingere leprivatizzazioni ed avere effet-tivamente con la gestione pub-blica dell’acqua (e non solo)un reale e costante ritornoeconomico.

RosarioBentivegnaUn salutoal grandePartigiano

economiche che si inten-dono intraprendere e perconfermare l’esito refe-rendario, evitando chevenga cancellato dallatesta della gente l’arche-tipo, l’idea, che lo straor-dinario risultato ottenutocon il referendum vengadefinitivamente depaupe-rato e che invece fin dasubito (il giorno dopo lospoglio elettorale) do-veva vedere applicatol’abbattimento del 7%dei profitti assegnati aicapitali privati, abbas-sando di fatto le pesantibollette dell’acqua ed im-plicitamente anche quelledel Comune di Rocca di Papa,togliendo qualsiasi opportu-nità alla maggior parte delleaggregazioni partitiche rima-ste in letargo, le quali, sve-gliandosi all’improvviso,tramite la politica di piccolocabotaggio decidano, per riac-quistare consensi, di utilizzarela rivisitazione delle bollette,per verificare se è possibile re-cuperare qualche piccoloemolumento, lasciando difatto invariato il vero nodo che

La fontana al Duomo

Il contatto dei bambini autisticicon i cavalli può aiutarli a ristabi-lire il contatto con la realtà. Que-sto è quanto accaduto al figlio didue anni di Rupert Isaacson, in-glese che vive negli Stati Uniti, ilquale lo portò in Mongolia, terradi duratura tradizione per quantoconcerne il rapporto tra equini edesseri umani, per vivere un’espe-rienza indimenticabile. Il primobeneficio ricevuto dal bambino èstato quello di diventare subitopiù calmo grazie al passo caden-zato del cavallo; inoltre, in sellaall’animale, Rupert è riuscito adintrodurre il figlio nel mondo dellinguaggio, cosa che precedente-mente sembrava impossibile. Bi-sogna però dire che questaterapia non ha gli stessi effettibenefici su tutti gli autistici, tuttodipende dalle loro passioni.

L’autismoe la terapiacon il cavallo

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PAGINA APERTA4 il Segno - Maggio 2012

Un convegno su “Crisi del welfare e servizio sociale”

I tagli imposti dalla Regioneavrannoconseguenze pesanti

teriormente alla diminuzionedei posti di lavoro disponibiliper gli assistenti sociali.La legge presa in esame ha al-tresì proposto la creazione diun Organismo per le AzioniIntegrate (O.A.S.I.), indivi-duato in un consorzio di co-muni, corrispondenti aidistretti delle Asl, che porteràad effettuare tutti gli interventie le funzioni dei servizi sociali,su un territorio molto ampio edispersivo e che quindi mi-

nerà, inevitabilmente, la qua-lità e l’efficienza del serviziosociale territoriale di rete e lapossibilità di completare larealizzazione dell’integra-zione socio-sanitaria; questopunto della legge pone in unaposizione subalterna l’assi-stenza rispetto alla sanità.Questa riforma arriva in unmomento di profonda crisieconomica per il nostroPaese e le manovre di risolu-zione della crisi si stannomaterializzando e concretiz-zando attraverso “tagli sel-vaggi e indiscriminati” checolpiscono in primis, settorivicini al cittadino quali sanitàe servizi sociali, settori chedovrebbero essere conside-rati il motore di una societàcivile e democratica. Il benessere del cittadino nondeve essere considerato un“bene accessorio” ma deveessere garantito in quanto“diritto” e come tale non puòessere né sottovalutato né de-classato nella scala dellepriorità di uno Stato Civile edi Diritto. Speriamo moltovivamente, nei prossimitempi e in occasione delprossimo Consiglio Regio-nale, indetto per discutere lasuddetta proposta di legge, diportare a conoscenza del-l’Assessore Regionale AldoForte, tutti i danni irreversi-bili che porterà, sul nostroterritorio, tale proposta.

di Emanuela TrincaIl 29 marzo scorso, presso laFacoltà di Scienze Politiche,Sociologia e Comunicazionedell’Università di Roma la Sa-pienza, si è tenuto un semina-rio sulla “Crisi del welfare eservizio sociale”; nell’ambitodel convegno è stata discussala “Proposta di Legge della Re-gione Lazio n. 226/2011 ri-guardante il Sistema integratodegli interventi, dei servizi edelle prestazioni sociali per lapersona e la famiglia nella Re-gione Lazio”.A questo appuntamento hannopartecipato i docenti e gli stu-denti del corso di Laurea in“Scienze e Tecniche del Servi-zio Sociale”, numerosi espertidel mondo sociale e assistentisociali che operano nei servizisociali territoriali.In questa sede sono stati presiin esame tutti gli articoli dellasuddetta proposta di legge econ grande sdegno e preoccu-pazione è stato rilevato che laRegione Lazio ha intenzione diapportare una grave diminu-zione del numero degli assi-

stenti sociali: il rapporto pro-posto dalla legge è di 1 assi-stente sociale ogni 10milaabitanti, nonostante sia ormaidiffuso il parametro di 1 assi-stente sociale ogni 3.000/5.000abitanti. Questo standard è as-solutamente insufficiente perla tipologia di interventi e per ilnumero di persone e famiglieche usufruiscono dei servizisociali territoriali che lamen-tano già carenze di organicoaberranti e che porteranno ul-

A proposito dell’hobby di Re Juan Carlos di Spagna

Sognando l’Africa...e non solo, che si battono per abolirla anchese la strada da percorrere è ancora lunga in-fatti, questo orrendo spettacolo è vietatonella sola regione della Catalogna per ilmomento. Per tornare in Africa e poi spo-starsi in Asia, malgrado la caccia ai rinoce-ronti, fortemente minacciati di estinzione,sia vietata nelle riserve, il bracconaggio delcorno del rinoceronte, dalle chissà qualiproprietà afrodisiache, è molto attivo esono purtroppo tanti i malcapitati che ven-gono lasciati dissanguare agonizzanti conil corno tagliato. Ma sono troppe le violenze perpetrate dagliuomini sugli animali, che ne verrebbe fuoriun elenco lunghissimo. Gli animali, chehanno l’unico svantaggio di non avere voceper protestare e far valere i propri diritti,hanno una grande capacità empatica, sannoemozionarsi e provare gioia e dolore, si af-fezionano all’uomo e lo difendono. Sponta-neamente adottano cuccioli rimasti orfani,come fanno i maschi dei gorilla di monta-gna, gli ultimi sliver back, dalla schiena ar-gentata, mentre altri animali riescono adallattare anche cuccioli non appartenenti lastessa specie e gli elefanti vegliano un lorosimile una volta deceduto, per tanto tempo.A questo punto viene da domandarsi,troppo spesso chi è la bestia tra l’uomo el’animale?

loro dimore con pelli di orso e di tigre,zanne di elefante e teste di cervo, dal risul-tato di un deplorevole gusto kitsch. Nelmese scorso, un’immagine veniva data ai te-legiornali, un elefante, accasciato di frontead un grande albero, con le zampe anterioriche circondavano l’enorme tronco e lezanne appoggiate sopra, ormai inermi, ac-canto, la figura trionfante e compiaciuta delRe Juan Carlos di Spagna che lo aveva ab-battuto. Una scena di una tristezza infinita che col-piva ancora più indignata quella Spagna chescendeva in piazza a protestare e a chiederel’abdicazione del re nel rispetto di un popoloche ormai quasi al tracollo deve vedere ilsuo monarca andare a divertirsi in Botz-wana. Quale divertimento potrà mai essercinel togliere la vita ad un esemplare libero,non si riesce proprio a comprenderlo. E an-cora in Spagna la corrida che, nonostante lasua crudeltà, viene tutt’oggi applaudita, perfortuna viene contrastata da diversi spagnoli

di Annarita RossiAll’arrivo, sistemazione nellodge sito all’interno della ri-serva privata del parco nazio-nale. Sveglia all’alba e

colazione nel portico terrazzato dal quale sipotranno ammirare molto da vicino gli ele-fanti e altri animali. Partenza in fuoristradaalla scoperta della savana più vera e safarifotografico. Un’emozionante viaggio per gliamanti della natura, un sogno per tutti quelliche possono ritrovarsi immersi in vaste esconfinate radure lontano da tutto quello acui si è abituati vivendo nelle grandi città.Ma non vi è soltanto un turismo di questotipo, esiste anche un turismo venatorio cheorganizza battute di caccia in Europa comenegli altri Continenti, un business che si fa-tica a credere possa ancora oggi entusia-smare uomini, spesso di alto rango sociale,che, come nei tempi passati, tornano a casacon il loro trofeo, magari su fotocamera di-gitale mentre, un tempo vi adornavano le

Page 5: Il Piccolo Segno maggio 2012

L’ARGOMENTOil Segno - Maggio 2012 5

“Lettera Aperta” al Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini

Termovalorizzatore dei Castelli,“doppio gioco” dei Sindaci?

tore non merita tanta impor-tanza, nè lo scopo del corteostesso. Lei, signor Sindaco, non èsceso in campo ‘arrabbiato’per la sentenza del Consigliodi Stato, nè per le ultime di-chiarazioni del Ministro al-l’Ambiente Clini,rassicurando la cittadinanzadi Albano che le illegalità nonavranno futuro. Gli altri Sindaci, quelli vera-mente arrabbiati debbono es-sere per forza in altri comuni,come a Terzigno, a Monaste-race? Ed uno spiegamento di Forzedell’Ordine così fin troppoabbondante non sarebbe statonecessario se Lei fosse statopresente, nè sarebbero oc-corse sofferte trattative all’ul-timo minuto per strapparel’autorizzazione per un per-corso più lungo. Lei ci ha ab-bandonati a noi stessi! E gli altri ci hanno scambiatoper un manipolo di disperati,potenzialmente violenti. Questo è emerso dai mass-media e questa è l’idea cheLei forse continuerebbe afarsi senza documentarsi ap-profonditamente a riguardo. Ed uno spiegamento di Forzedell’Ordine, sprecate e strap-pate ad altri territori per laprevenzione della sicurezzain aree ben più critiche, nonnecessita di essere così spro-

porzionatamente massiccioladdove ci sia proprio il Sin-daco in persona, il primo cit-tadino, ad essere il primo atestimoniare con la propriapresenza, a prendere parola almicrofono, a fare un piccolo‘comizio’, come quando neteneva prima di essere eletto,stavolta però di incoraggia-mento e di esempio a nonmollare la speranza. A noi cittadini non bastano isuoi vice: due anni fa è statovotato lei come Sindaco, nonl’Amministrazione. La Giunta l’ha formata Lei. Signor Sindaco, si ricordi chetutto quanto di increscioso èaccaduto ed è ancora in es-sere, quasi sicuramente nonsarebbe capitato se Lei fossestato in prima fila a capo delcorteo, dall’inizio alla fine. Questo succede quando lagente esasperata trema alpensiero che un cantierepossa iniziare anche l’indo-mani. Ma forse per questo pensiero,per questa spada di Damocle,per questa imminente possi-bilità, ecco, forse Lei ancoradeve concedersi una rifles-sione che ha bisogno ancora di una attesa. Tanto era dovuto, Cordialità.

Elena Taglieri “Coordinamento No-Inc”

Pubblichiamo di seguito la“lettera aperta” che il Coor-dinamento “No-Inc” (che daanni si batte contro la realiz-zazione dell’impianto di ter-movalorizzazione ai Castelli)ha inviato al primo cittadinodi Albano Laziale, Nicola Marini (Pd). Le considera-zioni espresse, in realtà, potrebbero valere per tutti iSindaci del comprensorio ca-stellano che sulla vicenda deltermovalorizzatore, così comesu tante altre, hanno sempreavuto posizioni ambigue. La questione dell’inceneritoreche potrebbe sorgere ad Albano non riguarda solo i cittadini albanensi ma tuttiquelli dei Castelli Romaniche, solo uniti, possono vin-cere questa difficile battagliaper la salute e la legalità.

Egregio Sindaco, mi chiamo Elena Taglieri, sonocittadina di Albano Laziale eLe scrivo quale mia personaleed autonoma iniziativa. La Sua‘riflessione’ da Lei scritta oggi(16 aprile, n.d.d.) su facebookriguardante il corteo No-Inc disabato 14 aprile mi lascia scon-certata, rammaricata, amareg-giata, tradita. A pochi giorni dall’avversasentenza del Consiglio di Stato,nessun improrogabile ‘impe-gno famigliare’ avrebbe potutotrattenerla dal partecipare a

questo corteo, in prima fila econ la fascia tricolore: solo lamalaugurata ipotesi di un lutto,di un incidente, di una malattiasarebbero valsi come motivipiù che giustificabili di as-senza. Neppure il matrimoniodel miglior amico o di un pa-rente. A nulla serve ora questa sua ‘ri-flessione’, che francamente mitrasmette solo una sensazionedi pura formalità, nè servirannoquelle dichiarazioni che Lei neiprossimi giorni sicuramente ri-lascerà alle varie testate giorna-listiche, e che la cittadinanzatutta si troverà a leggere sia suivari “Cinque”, “AlbanoTeam”,“Eco16”, “Albano In Co-mune”, che su tutto quel sotto-bosco di giornalini locali, più omeno indipendenti politica-mente, e in ultimo sullo stessosito del Comune di Albano,nella sezione News. Lei ora commenta e commen-terà un film raccontato da altri,un qualcosa che non ha vissutoin prima persona, ‘mettendocila faccia’, al contrario diquanto scriveva in campagnaelettorale fino a due anni fa. La sua ‘faccia’ non è stata vistaal corteo, che, insieme alla cit-tadinanza che stava a guardaredietro le finestre, si è trovatacome un gregge senza pastore. Questa sua assenza ha mandatoun chiaro ma confuso messag-gio: che la questione inceneri-

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Page 6: Il Piccolo Segno maggio 2012

DIRETTA da TOKYO6 il Segno - Maggio 2012

CCoonnttrroo iill nnuucclleeaarree, dentro il nucleare

La vita va avanti...anche senza nucleare

da TokyoToshi KamedaOggi è il 5 maggio e in Giap-pone è la festa nazionale deibambini. Ma è anche il giorno daricordare nella storia del nu-

cleare del Paese. Siamo infatti arrivati allozero nucleare. Si è fermato anche l’ultimo re-attore attivo, il terzo della centrale nucleareTomari a Hokkaido, nella parte settentrio-nale. E così tutti i 50 reattori (oltre ai 4 di-strutti di Fukushima) che fornivano il 30%dell’energia elettrica necessaria, sono oraspenti. È la prima volta dal 1970. Adessosiamo senza energia nucleare ma la nostravita va avanti ugualmente. Non siamo piùminacciati dal nucleare e ci sentiamo più si-curi. Dopo il disastro di Fukushima hanno comin-ciato a fermarsi uno a uno per le ispezioni or-dinarie e da quel momento non sono stati piùriattivati anche se c’è sempre qualcuno chevorrebbe ad ogni costo ripristinare il tutto,come il governo Noda (partito democratico)pur avendo al suo interno una forte opposi-zione. I primi due reattori che potrebbero es-sere riattivati sono quelli della centrale Ohigestita dalla Compagnia elettrica Kansai inprovincia di Fukui, a ovest del Giappone,dove vi è un’alta concentrazione di reattori(13 su 54), ma le ispezioni ordinarie non sonosufficienti a garantirne la riattivazione perchéstavolta sono stati imposti gli stress-test. Lacompagnia ha dovuto perciò presentare laprima verifica dei risultati degli stress-testnell’ottobre scorso per un reattore e nel no-vembre per l’altro, e le analisi (valutatedall’Agenzia per la sicurezza nucleare delMinistero dell’Economia) hanno accertatoche sarebbero state adottate tutte le misure ingrado di prevenire incidenti come quellodella Fukushima anche in presenza di scossedi terremoto e tsunami. Un mese dopo, questirisultati sono stati studiati dalla Commissionesulla sicurezza nucleare del Consiglio deiMinistri che ne ha confermato i parametri disicurezza ma ciò non è bastato a rassicurarei cittadini che ormai poco si fidano delle au-torità chiamate a valutare le condizioni deireattori. Come ci si può fidare dell’Agenzia per la si-curezza appartenente al Ministero dell’Eco-nomia la quale oltre a essere la promotricedell’energia nucleare è allo stesso tempol’ente che dovrebbe effettuare i controlloresulla sicurezza? Rimane un forte dubbioanche nei confronti della Commissione perla sicurezza governativa visto che 24 scien-ziati su 89, compreso il suo presidente Mada-rame, stando al quotidiano Asahi, avrebberoricevuto per cinque anni (fino al 2010) fondiper un totale di 800mila euro da diverse im-prese e organizzazioni collegate alle centrali.Ora comprendiamo i motivi per cui sottova-lutavano il rischio e non prendevano i prov-vedimenti necessari nascondendo la verità suciò che stava accadendo a Fukushima. A fa-vore della riattivazione dei reattori sarebbesoltanto il 33% della popolazione contro il62% dei contrari (e ben l’84% ha dichiaratodi non fidarsi della Commissione sulla sicu-rezza). Toccava al governo dare il via libera defini-tivo alla riattivazione. Il 3 aprile il Consigliodei Ministri ha iniziato ad esaminare la prima

verifica tenendo conto dei due precedenti giu-dizi positivi degli esperti ma ci voleva qual-cosa in più per convincere i cittadini. In solitre giorni ha approvato le nuove misure prov-visorie per la sicurezza chiedendo alla compa-gnia di presentare un ulteriore piano. 72 oredopo, tale piano era già sul tavolo del Go-verno. Il 13 aprile, dopo l’ennesima riunione, il Con-siglio ha preso una decisione definitiva circala riattivazione dei reattori confermando cheè “tutto a posto”. In appena undici giorni tuttoè stato messo in sicurezza. Siamo di fronte aun miracolo o ad un inganno? Di quale sicurezza si sta parlando? Qui citodue cose che fanno riflettere. La prima: ilpiano prevede la costruzione di uno stabili-mento dentro il sito (una specie di bunker an-tisismico da cui gestire la crisi), fra tre anni,nel 2015, e non prima della riattivazione. Tuttisi sono meravigliati che nella centrale Ohinon esistesse già una strutture simile. In casodi un nuovo incidente da qui al 2015 il Paesene sarebbe nuovamente devastato. Come dicegiustamente il Presidente della Commissione,non basta una prima verifica ma ne occorreuna seconda che dia risposte chiare in caso diun incidente. Questa doveva essere presentataa fine 2011 da tutte le compagnie ma nessunoha adempiuto alla richiesta. E poi ripeto an-cora, non possiamo sapere quali saranno lemisure necessarie se primo non vengonochiarite tutte le cause dell’incidente della Fu-kushima e proprio per questo sono in corsodiverse commissioni di indagini. Ora il governo deve convincere il Comune diOhi, che ospita la centrale, e la provincia diFukui. Ma si sa che il problema non può ri-guardare solo queste due comunità locali

quando si parla delle conseguenze di un inci-dente. Entrano così in scena due nuovi sog-getti, le province Kyoto e Shiga, contrarie allariattivazione, ma queste -trovandosi nel rag-gio di 30 km dalla centrale- sono “fuori peri-colo” stando alle attuali normasull’evacuazione. Infatti, il problema è cheancora non esiste un piano dell’evacuazionenel raggio di 30 km non solo per la centraleOhi ma per quasi tutte le altre. Il governo nonvuole allargare l’area, altrimenti renderebbepiù complicate tutte le riattivazioni. Quando ilcapo di gabinetto del Governo Fujimura diceche la riattivazione e l’evacuazione della po-polazione sono due cose diverse, dimostra dinon avere appreso nulla dal disastro di Fuku-shima. In questa fase un ruolo lo potrebbe giocareanche il Comune di Osaka il cui Sindaco Ha-shimoto, uno dei politici più influenti delPaese essendo il maggior azionista (9%) dellacompagnia Kansai, potrebbe porre una seriedi condizioni per la riattivazione dei reattoritra cui proprio il consenso di tutti gli enti localiposti nel raggio di 100 km, oltre a chiederestress- test basati su nuovi criteri. Il Governo avrebbe voluto riattivare le cen-trali alla fine d’aprile in tutta fretta prima chetutte le centrali si fermassero, cercando di evi-tare a ogni costo lo “zero nucleare” che ha di-mostrato che il Giappone “può andare avantianche senza il nucleare”. E qui sta il punto.Un dirigente del Pd, Sengoku, ha domandato:“sarebbe un suicidio collettivo se venisse amancare l’energia nucleare oppure se il Paeserimanesse con il nucleare?”. La risposta è chelo decidiamo noi tutti e non solo coloro chetraggono interessi dalla nuova nuclearizza-zione.

MAPPA DELLE CENTRALI NUCLEARI IN GIAPPONE(tratta da: www.jaif.or.jp/ja/nuclear_world/data/image/jp_npp-location.jpg)

Le icone nere sono gli impianti in esercizio

Page 7: Il Piccolo Segno maggio 2012

ATTUALITA’il Segno - Maggio 2012 7

di AndreaSebastianelliGuardando le fotoche pubblichiamosi ha un senso disconcerto, di avvi-

Gli alberi d’alto fusto tagliati senza i necessari permessi nell’area della Doganella

Decine di querce secolariabbattute nel silenzio generale

guire dei provvedimenti san-zionatori: una multa perquello che è stato fatto. Nonne abbiamo notizia e temiamofortemente che non si farà ne-anche questo. Ma certo si trat-terebbe comunque di unamagra consolazione rispettoallo spettacolo di distruzione

di un bosco abbattuto.A questo punto un dubbioviene: ma se le cose stannocosì, la Forestale e i guardia-parco a che cosa servono? Larisposta non l’abbiamo. Pro-babilmente fanno altre cose,come per esempio girare conle loro jeep.

vrebbe passare, inosservata. In-vece evidentemente l’Enel, ochi per esso, ha ritenuto che eraun intervento che poteva esserefatto, anteponendo le proprienecessità industriali a quelle delbosco, che in definitiva sonoquelle di tutti noi.Agli omessi controlli, special-mente da parte del Corpo Fore-stale e dei guardiaparco delParco dei Castelli Romani, cheavrebbero potuto evitare loscempio, potrebbero almeno se-

limento, di rabbia. Un interoboschetto di magnifichequerce, alcune delle quali se-colari, completamente ta-gliato! I tronchi rimastitestimoniano lo stato di buonasalute delle piante, la lorograndezza. Il posto si trova allaDoganella, nel Comune diRocca Priora, nei prati lambitidall’acqua di uno stagno pienodi vita.Le farnie sono state abbattuteperché pare che “interferivanocon un elettrodotto”, in altreparole gli alberi davano fasti-dio ai pali della luce, non ilcontrario! Per la manutenzionedei piloni, peraltro piuttostopiccoli, come si vede dallefoto, non ci si è limitati a ta-gliare qualche ramo, ma sisono abbattuti direttamentetutti gli alberi presenti. Comeè stato possibile?Evidentemente chi ha tagliatonon ha chiesto alcun permesso,che proprio non poteva esseredato. E chi doveva controllarenon ha controllato. Un pezzodi macchia così non si taglia inpochi minuti, occorrono mezzie uomini, le motoseghe fannorumore, insomma è un’opera-zione che non passa, o non do-

Lo scempio è stato consumato dall’Enelper liberare alcuni tralicci. Ma le regole di salvaguardia delle aree boscate valgono oppure no? E perchènessuno interviene prima del disastro?

Page 8: Il Piccolo Segno maggio 2012

DIRITTO DI REPLICA il Segno - Maggio 20128

di Anna ScardecchiaD’accordo, Gandhi è stato ungrandissimo uomo. E il Papa? IlPapa è il successore di Pietroalla guida della comunità deicristiani. Gesù stesso ha attri-buito questo compito all’Apo-stolo e proprio per questo lafigura del Pontefice ha un va-lore assoluto, indipendente-mente dalla persona che lariveste. Quindi i privilegi che laChiesa riserva al Papa sono at-tribuiti non alla persona, ma allafunzione che deve svolgere. Per questo motivo il Pontefice ètenuto pubblicamente a com-portarsi secondo cerimoniali eforme che servono solo a ren-dere onore alla figura che rap-presenta. Ma questo è uncomportamento profondamenteumano, in ogni organizzazioneal capo vengono riservati privi-legi. Va precisato, a questopunto, che la Chiesa è una realtàinsieme divina ed umana: Cri-sto è il capo e gli uomini lemembra. E in quanto umananon può fare a meno di espri-mersi secondo linguaggi umani!Inoltre il cristiano non annunciasé stesso, ma Cristo; ecco allorala difficoltà di testimoniare, coni limiti umani, Gesù, il Dio fattouomo! Vi sarà sempre discre-panza tra Cristo che annun-ciamo e quello che siamo! Il chenon vuole dire però che il Papanon debba vivere il Vangelo,anzi deve essere lui il primo te-stimone. Ma cosa sappiamodella vita privata del Pontefice?E’ giusto giudicare un uomo daquanto visto in tv durante ceri-monie pubbliche? Di GiovanniPaolo II si dice che conducesseuna vita radicata nel Vangelo!Benché vivesse in Vaticano, eviaggiasse in aereo personale! Alcuni che hanno incontrato inprivato Benedetto XVI hannodetto di lui che è mite ed umile!Il problema non è il bene in sé,ma l’utilizzo che se ne fa. LaChiesa pur parlando di Diodeve utilizzare strumenti umani,non può farne a meno. Per an-nunciare il Vangelo, per aiutarechi ha bisogno i soldi purtroppo

Replica all’articolo di Daniela Di Rosa

“Guardare oltrele apparenze”

di Daniela Di RosaCara Anna, da ra-gazzina come quasitutti noi ho fatto lacresima e la comu-nione, non solo, in

quegli anni lo studio della reli-gione cattolica era obbligatorionelle scuole italiane e perquanto cerchi di ricordare nonmi torna in mente nessun passodove Gesù dica che il suo suc-cessore, essendo umano, dovràvivere da ricco tra i poveri,così… solo per dimostrare lapotenza di Dio, anzi… ricordol’opposto, e cioè abbandonare ibeni materiali perché non è conla ricchezza che si guadagna ilparadiso. Ricordi anche tu? E’ più facileche un cammello entri nellacruna di un ago che un ricco nelregno dei cieli! E che cosa fa ilnostro Signore? A noi comunimortali chiede di amare la mi-seria perché saremo ricompen-sati in cielo, e ai suoi successorili fa vivere tra gli agi e i privi-legi perché sono espressionedel divino… ma Dio non è inogni cosa e dentro ognuno dinoi ? Non ha creato tutto e tutti?Come mai queste disugua-glianze? Non so se Dio esista esinceramente non mi pongo ilproblema ma so che lo avetemale interpretato! Ci manche-rebbe che un Papa non vivessedi Vangelo e che Ratzinger/Be-

nedetto XVI non fosse mite eumile, sono o non sono i suc-cessori del Cristo? Potrebberomai essere violenti o arroganti?Anche se Lui si arrabbiò e cac-ciò i mercanti dal tempio! Chissà oggi che direbbe Gesùdello IOR (famosa banca vati-cana con molti scheletri negliarmadi). Sono sicura che i primia non credere in Dio siano pro-prio i vertici della gerarchia ec-clesiastica altrimenti farebberocome San Francesco, si spo-glierebbero dei loro costosi e ri-dicoli abiti per andare poveri trai poveri come fece lui, comefece Gandhi, come fanno tantiumili preti e laici in giro per ilmondo… loro sì che sono la ve-rità. A questo proposito voglioparlare di uno studio fatto su30 Paesi, i numeri parlanochiaro: i credenti tra il 1991 eil 2008 sono calati in 14 dei 18Paesi che hanno partecipatoall’indagine mentre sono au-mentati gli atei; in Italia i cre-denti hanno registrato un calodel 10,5% e gli atei un au-mento del 3,5% (resistono glianziani, presumo più per pauradella morte che per spirito re-ligioso). Che ci sia un nesso tra l’ab-bandono di tanti fedeli dellachiesa cattolica e lo sperperodi denaro che il Vaticano mettein pratica per mantenere i pri-vilegi della sua casta?

CHIESA E POVERTA’, UNA DISCUSSIONE ATTUALE

servono! La Chiesa, inoltre, èdiffusa nel mondo e necessita diuna grande organizzazione!Certo a volte le cose di cui siserve sembrano in contrasto conla povertà evangelica, e a voltelo sono. Non voglio difendere laricchezza ingiusta, non vogliogiustificare l’utilizzo sbagliatodella stessa, né i vari abusi checi sono e ci saranno; nellaChiesa c’è chi sbaglia, anchegravemente, ma si tratta di re-sponsabilità personali. E comunque finalmente il 12marzo 2000 Giovanni Paolo IIha pubblicamente chiesto per-dono per tutti gli errori e lecolpe dei Cristiani! E dei benisottratti in passato alla Chiesa,invece, cosa dire! E se anche ilVaticano donasse tutti i suoibeni ai poveri riuscirebbe a sfa-marli per uno… tre anni e poichi li aiuterebbe! Noi o i nostrigoverni! E i soldi come verreb-bero gestiti? Ricordo gli scan-dali in alcuni casi di aiutiumanitari! Ricordo invece chela Chiesa è da sempre, in varimodi, in prima linea negli aiutiai bisognosi! Ma la Chiesa è,per Grazia di Dio, insieme di-vina ed umana, e tolto l’umano,con i suoi limiti ed errori, c’èCristo, Dio fatto uomo, ed è suquesto che la Chiesa Cattolica sifonda ed è per questo che an-cora esiste nonostante i cristiani.Solo Cristo è la Verità.

La risposta di Daniela

“L’esempio delpovero d’Assisi”

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PICCOLO

Anno X, n. 10 - Ottobre 2011

il SegnoIl 28 settembre scorsogli uomini delCorpoForestale dello Stato,sumandato della Pro-cura dellaRepubblicadiVelletri, hanno postosotto sequestro l’eco-centro in localitàValleVergine. L’ennesimavicenda che testimoniail fallimento ambientaledellaGiunta guidatadal SindacoBoccia

Dopo il depuratore è la volta dell’isola ecologica

Sigilli

che Rocca di Papa si attribuiscevarie qualifiche, ne cito alcunein ordine sparso: Città del ca-stagno e Città dell’ambiente…ancora per poco, visto quel cherimane dei boschi, l’ultimoabuso, in via dei Corsi, zonaBarbarossa, quindici giorni fa èstato avvistato un camion consopra un prefabbricato in ce-mento, ci attiviamo con altri cit-tadini per cercare un vigile. Permandarne uno sul posto c’è vo-luta un’ora, nel frattempo il pre-fabbricato era stato montato.

Ambientee solidarietà..manonaparole

SEGUEAPAGINA 9

di DanielaDi RosaOgni tanto leggosu Comune In-forma (organo dipropaganda delnostro Sindaco)

NuovoMunicipioSaràun’operaincompiuta?

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Laparola all’ACS“Unattaccovergognoso”

Gentilini a pagina 18

CentroAnziani, si vota il 18 novembrema il dibattito continua

EneaTrincaIntervista alPresidente

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CiclofficinaCosì ilCentrorinasceA pagina 14

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Page 9: Il Piccolo Segno maggio 2012

il Segno - Maggio 2012

RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualità

Al 31 marzo 2012 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.479 (maschi 8.196; femmine 8.283). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.355.*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Clinica San Raffaele: 06-9428601

Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861

TAXI Mario: 339-1669282

INDOVINA QUANTI SIAMO?

di Andrea SebastianelliIl Comitato diQuartiere deiCampi d’Annibaleil 20 aprile ha in-

Il Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale ha incontrato l’Amministrazione

Numerose questioni irrisolte ma il Sindaco ci mette la faccia

che continuano a non far dor-mire sonni tranquilli agli abi-tanti del quartiere piùpopoloso di Rocca di Papa, acominciare dal servizio di vi-gilanza urbana fino alla rac-colta dei rifiuti, dalle tasselocali al nuovo ufficio po-stale, dalla viabilità alla que-stione dei ripetitori radio-tv,fino alla gestione dell’acqua.Tutti temi caldi ai quali gliamministratori e i dirigentipresenti hanno dato risposteconcrete e, anche queste, nonscontate. E’ stato convincenteil Sindaco Boccia, che ha ri-badito su ogni punto messo inevidenza da Gianfranco Sil-vestrini, presidente del Comi-tato, le cose fattedall’amministrazione e quelleche saranno fatte nei prossimimesi; è stato convincenteMaurizio Querini che soprat-tutto sulla vicenda delle tasselocali, dati alla mano, ha con-fermato che l’Imu sulla primacasa sarà mantenuta allo 0,4permille, mentre sull’eva-sione della Tarsu molto èstato fatto, recuperando il20% nel quartiere Vigne ecirca il 30% ai Campi; è statoconvincente anche l’Ass.re

Fei che ha fatto una disaminacompetente sulle opere pub-bliche fatte e in fase di esecu-zione; sono stati convincentianche il Comandante dei Vi-gili, Onesti, e il dirigente co-munale, Gatta, che hannodescritto con dovizia di parti-colari l’organizzazione deiloro rispettivi uffici. A lorofacciamo i nostri auguri peraver iniziato ad occuparsi disettori molto delicati comesono quelli della vigilanza edei rifiuti. Incontri di questo tipo hannosicuramente il merito di riav-vicinare i cittadini alla poli-tica, intesa come impegno peril bene comune.

Giovanni Gatta. Assenti, più omeno giustificati, gli altri am-ministratori invitati per rispon-dere alle domande dei membridel Direttivo e dei cittadini pre-senti. La prima cosa che sentodi dover dire è che non si è trat-tato del solito incontro tra poli-tici e cittadini che spesso nonaffronta i temi centrali e dove,alla fine, tutto resta com’è,senza aver risolto dubbi e per-plessità iniziali. Quello avve-nuto nella sede del Comitato,invece, è stato un confrontocorposo dove sono stati affron-tati gran parte degli argomenti

contrato l’amministrazione co-munale per affrontare le que-stioni rimaste sul tappeto.Insieme al Sindaco Bocciaerano presenti l’Ass.re al Bi-lancio, Querini, quello ai La-vori Pubblici, Fei, ilComandante della Polizia Lo-cale, Tiziano Onesti, e il nuovoresponsabile comunale per ilservizio di igiene ambientale,

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Un momento dell’incontro

Da sin.: Querini, Fei, Boccia e Onesti

Page 10: Il Piccolo Segno maggio 2012

ROCCA DI PAPA il Segno - Maggio 201210

Da alcune settimane negli esercizi com-merciali di Rocca di Papa, in particolarein quelli del centro storico, si nota la pre-senza di volantini con la scritta ben evi-denziata “Ora basta!”, in merito ai qualiviene chieso ai cittadini di firmare una pe-tizione per chiedere la risoluzione di unaserie di problemi a cominciare da quelliche attanagliano i commercianti roccheg-giani. Promotore dell’iniziativa è Stefano MariaMeconi, che risiede proprio nel centrostorico di Rocca di Papa e che forse,come molti altri cittadini, ha deciso discendere in campo evitando di limitarsi aconstatare il degrado e l’inefficienza macercando di fare qualcosa per smuoveregli altri e per inviare dei segnali di inco-raggiamento. La petizione è indirizzata alSindaco Boccia e le richieste dimostranoche gli argomenti su cui sarebbe necessa-ria una sterzata sono tanti.“Basta con i progetti e i cantieri iniziati emai portati a termine -si legge-, basta coni vicoli trasformati in parcheggi improv-visati o in tracciati da formula 1 per mo-torini e ogni altro genere di mezzi ditrasporto; basta con i negozi costretti achiudere perchè i clienti non possono fer-marsi anche solo per pochi minuti”.La petizione ideata da Stefano, però,vuole essere anche un modo per spronarei politici di maggiornaza e di opposizione,oltre che “tutti coloro che, avendone lapossibilità concreta e avendo a cuore lesorti di un paese che lentamente muore,non si muovono”.Un altro argomento molto sentito da tuttii residenti del centro storico è quello rela-tivo alla sicurezza e anche su questopunto il volantino spinge il piede sull’ac-celeratore: “Basta con l’emergenza co-stante della sicurezza, con l’assenza di

Perfermare la deriva del quartiere scendono in campo i cittadini

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D’Azeglio tra... i rifiuti

regole e con il vandalismo (chi ricorda idanni provocati dai vandali nella palestracomunale di inizio marzo?)”. Infine, dopoaver fatto un accenno al sito internet delComune che fa “concorrenza ai trionfali-smi delle dittature d’inizio Novecento”, lapetizione tocca anche il delicato tema

delle antenne dicendo “Basta con l’immo-bilismo, con i continui ritardi e con gliignobili silenzi sull’agonia di MonteCavo”. Chi volesse firmare la petizione “Orabasta!”, la può trovare nei negozi del cen-tro storico di Rocca di Papa.

Che cosa direbbe Massimo D’Azeglio se tornasse oggi a Rocca di Papa e ve-desse la lapide con la sua frase (dedicata a Rocca di Papa) circondata da cas-sonetti trabordanti di rifiuti? Il suo giudizio, ne siamo convinti, non sarebbemolto lusinghiero, e forse ripenserebbe anche la sua “storica” frase. Non sa-rebbe il caso di trovare una diversa sistemazione per questi contenitori?

Page 11: Il Piccolo Segno maggio 2012

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conto che, stando ai calcoli effettuatidall’Arch. Marco Putano (che ne è stato ilrealizzatore), il Piano scadrebbe a giugnoprossimo o, tuttalpiù, a settembre 2012,date confermate e mai smentite, conside-rando che la stessa richiesta di VAS non nepuò interrompere la scadenza dettata dalleleggi. Il tutto ovviamente avrà conseguenzeanche sull’importo che molti cittadini do-vranno pagare per l’Imu a seconda che siapplichi, per esempio sui terreni, una ren-dita domenicale (terreni agricoli) previstadal PRG del ‘74 o una rendita commerciale(terreni edificabili) prevista dal nuovoPiano. Molti terreni, infatti, come è il casodel sig. Antonio, con il nuovo PRG hannocambiato rendita catastale pur non avendo

la sicurezza che quel Piano Regolatore sa-rebbe entrato effettivamente in vigore.Molti lettori, infine, ci chiedono notizie sucome calcolare l’Imu e, in questo caso,dobbiamo segnalare la velocità con cui ilComune di Rocca di Papa, attraverso ilsuo sito internet (www.comune.roccadi-papa.rm.it) ha messo a disposizione deisuoi cittadini un format base molto sem-plice in cui, inserendo la rendita catastaledel proprio immobile, la percentuale dipossesso e il numero dei residenti, istan-taneamente consente a ciascun utente distamparsi il modello F24 compilato, belloe pronto da portare in banca per effettuareil pagamento. Un servizio utile per ilquale ringraziamo il Sindaco. Per i casipiù complessi rivolgersi a un tecnico.

Molti cittadini si sono visti aumentare la rendita catastale per i terreni agricoli

Sui pagamenti Imu pesa ancheilPRGnonapprovatoeinscadenzadi Luigi SerafiniAccertato che l’Imu sulla prima casa aRocca di Papa sarà mantenuta al livellobase dello 0,4 permille, e in attesa di sa-pere a quanto ammonterà invece l’Imusulle altre tipologie di immobili (seconde-terze case, negozi, terreni, ecc. ecc.) al-cune questioni restano irrisolte soprattuttoper quei cittadini che, avendo situazioniparticolari, non riescono a trovare le ri-sposte che cercano ma anzi stanno su-bendo i disastri di un Piano Regolatoreadottato ma non ancora approvato. Abbiamo ricevuto, infatti, alcune mail elettere, che ci ponevano gli interrogativipiù disparati. Voglio segnalarvi, per esem-pio, il caso del sig. Antonio il quale,avendo dovuto fare qualche mese fa unapratica di successione si è trovato a doverpagare una cifra al di sopra di ogni aspet-tativa poichè il terreno oggetto di succes-sione da agricolo era diventato edificabilein base al nuovo Piano Regolatore di

Rocca di Papa dall’alto

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ROCCA DI PAPA il Segno - Maggio 201212

Ci sono comunqueanche alcuni segnidi attenzione, diidentificazione, diproprietà culturale,ancora prima che fi-sica: vasi, piante,murales, sculture,pulizia dei vicoli,sistemazioni di an-goli o tratti che sonola naturale conti-

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Il collasso del Centrostorico di Rocca di Papa

Pochi abitanti e case in abbandononuazione di chi ci vive. Gliabitanti originari molto spessosono stati sostituiti da personedi nazionalità diversa, i bam-bini che giocano con irruenza,liberi da troppi condiziona-menti, parlano tra loro in ru-meno e saranno i nuoviroccheggiani nel giro di unagenerazione. Ecco il problemae forse la soluzione allo stessotempo. Ma qualche interroga-tivo si pone comunque.Una riflessione doveva essereavviata già da tempo, da anni.Da quando i primi segni dispopolamento del centro sto-rico e la sostituzione di un’in-tera collettività ha segnato ildestino di un patrimonio sto-rico-antropologico che va benal di là del degrado edilizio –assai preoccupante – di unquartiere addensato su un ver-sante collinare. A questa rifles-sione, che probabilmente c’èstata, doveva seguire unaqualche azione conseguente,soprattutto per arginare la dia-spora degli abitanti, la perditadelle attività artigianali, lachiusura dei negozi. In una pa-rola, il decadimento del centrostorico.A Rocca di Papa si è sceltauna scorciatoia, perdente e co-stosissima, in termini econo-mici, sociali e ambientali:costruire nuove case a valle.Cancellare boschi e abbatterealberi per fare spazio a villettee casette a schiera. Si è co-struita un’edilizia più rarefattadi quella del centro storico,quindi più onerosa per la do-tazione di servizi, strade, luce,acqua, gas, telefono, raccoltaspazzatura: tutte cose che co-stano se fatte in ambiti più al-largati, più lontani. Si èedificato terreno libero perospitare gli stessi abitanti (al-meno numericamente) chepotevano trovare alloggio inun centro storico riqualificato.Poi si è ampliato a dismisurail numero dei residenti, acco-gliendo, anzi incentivando

stato fatto finora è poco e nonè stato incisivo. Anzi in molticasi alcune scelte hanno acce-lerato la defunzionalizzazionedel centro storico, che, soloper fare un esempio, si impo-verisce sempre più se – comeè stato fatto – si aprono centricommerciali molto lontani dalsuo ambito pedonale.Forse sarebbe il caso di met-tere mano a un piano di riqua-lificazione edilizia, dipremialità per chi ristrutturacase o singoli appartamenti.Premialità che non significadistribuire soldi, ma consen-tire – a chi ristruttura – diavere case con i confort chealtrimenti è costretto a cercarealtrove. Accorpare apparta-menti, prevedere la realizza-zione di servizi adeguati,offrire incentivi economici atassi agevolati, proporre pere-quazioni nell’ambito deglistessi comparti, prospettare ri-duzione di canoni, tasse e im-poste, là dove possibile.Costerà sempre di meno chepianificare la dissipazione delresiduo terreno libero esi-stente per tirare su nuove vil-lette. Gli esempi ci sono,anche in Italia, e la “Carta diGubbio” del 1960, per i tec-nici che si ricordano il suo va-lore sostanziale, sta lì adindicarci che un centro storicoè di per sé un monumento,tutto intero; ma che non esistesenza abitanti. Solo le case,seppur risistemate, non sonoun centro storico vivo.Qui non si tratta di aderire aisuggestivi ed interessanti as-siomi dello “stop al consumodi suolo”, che sembra imporrela moratoria a nuove costru-zioni. Al contrario, qui dobbiamocostruire, anzi ricostruire unintero pezzo di città, fatto dicase, sì, ma fatto soprattutto dipersone, di abitanti, che tuttiinsieme facciano una comu-nità.

Roberto Sinibaldi

atto, di invertire larotta, di dare almenoun segno di cambia-mento. Siamo con-dannati ad assistere aun degrado ineludi-bile oppure si puòfare qualche cosa?Non ci sono ricettemagiche, né prontuarimiracolistici, macerto quello che è

Un’analisi sulle condizioni del primo quartiere roccheggiano

una residenzialità che spessousa le nuove case come alter-nativa agli esosi costi immo-biliari metropolitani e non perscelte riferite a un radica-mento territoriale.L’abbandono del centro sto-rico, un processo ancora tri-stemente in atto, porta a unaprogressiva desertificazionesociale, all’oblio delle piùprofonde radici storico-cultu-rali di un’intera collettività,alla perdita di usanze, tradi-

zioni, senso di identità, parte-cipazione… Insomma, ditutto quello che fa di ungruppo di abitanti una comu-nità.A Rocca di Papa c’è un asses-sorato al Centro storico. Evidentemente l’Amministra-zione comunale si è posta ilproblema, la politica almenoformalmente ha mostrato sen-sibilità. Il dilemma però è chenon si vedono azioni in gradodi incidere sul processo in

Sopra: Via del DuomoIn alto a sinistra: Via 20 SettembreA lato: Vicolo dell’OsservatorioSotto: Corso Costituente

Foto Sinibaldi

Foto Sinibaldi

Foto Sinibaldi

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ROCCA DI PAPAil Segno - Maggio 2012 13

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Cambiano le regoleinerenti la TarsuCambia il regolamento comunale sullaTarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Amodificare gli articoli 4, 5 e 19 è stato ilConsiglio Comunale nella seduta delloscorso 13 aprile. Ma andiamo a vedere neldettaglio di che cosa si tratta. L’art. 4 èquello che “individua i presupposti e i sog-getti passivi della tassa”; l’art 5 invece“definisce i locali e le aree esterne tassa-bili”; l’art 19, infine, “disciplina le moda-lità di accertamento, riscossione econtenzioso”.In particolare il nuovo art. 4 chiarisce che“la tassa è dovuta per l’occupazione o ladetenzione di locali e/o aree scoperte, aqualsiasi uso adibiti”. E’ poi con l’art 5 chela modifica al regolamento comunale de-cisa dall’amministrazione Boccia, non la-scia scampo ad equivoci: “Si consideranolocali tassabili tutti i vani comunque deno-minati, esistenti in qualsiasi specie di co-struzione stabilmente infissa osemplicemente posata sul suolo, chiusa ochiudibile da ogni lato verso l’esterno, qua-

lunque ne sia la destinazione o l’uso”. E an-cora: “Si considerano aree esterne tassabilitutte le superfici [...] scoperte o parzial-mente coperte (da tende o simili) destinate[...] a banchi di vendita, a mercato settima-nale all’aperto, a parcheggio posti auto, adattività esercitate all’aperto”. In tutti questicasi si pagherà una tassa al 50%. Il Comune ha riscritto anche l’art 19 sullemodalità di riscossione (che vengono ef-fettuate direttamente dall’amministrazionecomunale) e in base al nuovo regolamentola richiesta di rateizzazione non sarà accet-tata per importi inferiori a 51,65 euro, te-nendo presente che “il funzionarioresponsabile del tributo può concedere unadilazione in base a temporanee situazionidi obiettiva difficoltà del contribuente de-bitamente documentate e motivate”. Vieneinoltre precisato che il contribuente “deveeffettuare il pagamento dell’importo do-vuto entro il termine di 60 giorni dalla no-tifica dell’avviso di accertamento”.

Paola Gatta

Arredo urbano e attività commerciali:due temi che spesso sono entrati in con-flitto soprattutto quando si parla di centrostorico e della sua storia più o meno re-cente. Questa volta, però, l’idea dellanorcineria di Gino Testa in via Gramsci,la più nota di Rocca di Papa, di collocareun’insegna artistica per segnalare la pro-pria attività è una di quelle che andrebberipresa dall’amministrazione comunale edal Laboratorio Centro Storico (se an-cora esiste!) per ridare un tono e un’iden-tità all’antico quartiere, sempre piùinvaso da insegne luminose, da pannelliultravisibili e da troppe cose che cozzanocon la bellezza delle strade e dei vicoli.Facciamo i complimenti alla famigliaTesta per aver indicato la strada da se-guire. Le insegne delle attività commer-ciali e artigianali dovrebbero, come tuttoil resto, essere ben inserite nei centri sto-rici così da dare una caratterizzazioneall’intero territorio. Un argomento di cuiin passato si è molto parlato, anchetroppo, senza mai riuscire a risolverlo.L’invito a seguire l’esempio della norci-neria Testa lo rivolgiamo anche ai com-mercianti e agli artigiani del centrostorico di Rocca di Papa. Anche da lorodipende la rinascita del quartiere.

(P.G.)

Idee da imitareInsegne d’arteper le vie delcentro storico

Si sono concluse le com-plesse operazioni legate al15mo Censimento Gene-rale della Popolazione eanche per il Comune diRocca di Papa è tempo dibilanci per un interventoche ha coinvolto tutta lamacchina amministrativadi Corso Costituente congli uffici d’anagrafe impe-

gnati nel dare spiegazioni esupporti a migliaia di citta-dini impauriti dalla compi-lazione del modelloricevuto. Il Comune, lo scorso 7maggio, ha affisso un co-municato in cui avvisa icittadini che “al fine di nonincorrere nella cancella-zione per irreperibilità dal-

l’anagrafe della popola-zione residente, le personeche non si sono censite purmantenendo la presenzacontinuativa sul territorio,sono invitate a presentarsientro il 30 giugno all’uffi-cio anagrafe presso la sedemunicipale per confermarela dimora abituale nel co-mune”.

Senza censimento, rischio eliminazione dall’anagrafe della popolazione

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ROCCA DI PAPAil Segno - Maggio 201214

Intanto proseguono i lavori ai Campi per una perdita d’acqua

Torna l’acqua potabilein via dell’Osservatorio

piano della palazzina (peraltro priva di ascen-sore) la fatica e la sopportazione era arrivataormai a livelli molto elevati. Adesso la societàche gestisce l’acqua potabile ha installato unatubazione provvisoria, che cammina diretta-mente sul manto stradale, e l’acqua è tornata afare capolino. Intanto, nel punto in cui parte il tubo provviso-rio di cui sopra, stanno proseguendo anche i la-vori tesi ad individuare la perdita d’acqua cheha provocato l’allagamento di un garage postosotto il bar di Luciana, sulla piazza Di Vittorio.I lavori, iniziati tra fine aprile e inizi di maggio,hanno fin’ora provocato una voragine sul latodella piazza e visto che non sono nemmeno notii tempi di riparazione e successivo ripristinodella strada, il rischio è che l’estate trascorracon la piazza principale dei Campi occupata dastrisce rosse da cantiere e paletti di metallo. Comunque, c’è da dire che anche in questocaso, come in molti altri, l’intervento del Presi-dente del Comitato, Gianfranco Silvestrini, èstato determinante affinchè “Acque Potabili”intervenisse per risolvere i tanti problemi legatial servizio idrico comunale.

di Luigi SerafiniDopo circa un mese le sei famiglie di via del-l’Osservatorio 3 (nel popoloso quartiere deiCampi d’Annibale) hanno rivisto l’acqua sgor-gare dai loro rubinetti. Per oltre una settimana i residenti sono stati co-stretti a caricarsi taniche di acqua potabile da unrubinetto provvisorio collocato dalla società“Acque Potabili”, per riempire a mano i cassoni,e visto che alcune famiglie abitano all’ultimo

Un plauso al Comune, che sulproprio sito internet ha pubbli-cato il “regolamento per ladisciplina dell’accesso ed uti-lizzo dei boschi di proprietàcomunale”. Il regolamento de-finisce norme e comportamentida tenere nel bosco, l’uso e lafrequentabilità dei sentieri, leattenzioni da porre per la ge-stione di un patrimonio cosìprezioso ed esteso: si tratta dioltre 1.500 ettari, che oltre adavere un valore economicospecifico, rappresentano il re-taggio storico più profondo diRocca di Papa. Qualche sottolineatura qua e làperò non si può omettere eviene da sorridere pensandoagli “Alberi artistici e di pre-gio” citati all’articolo 12. Cosasono gli alberi artistici? Mi-stero! Nessun problema però,tra un anno, quando secondo lostesso regolamento sarà redattala loro ricognizione, lo sa-premo. Non troppo chiaro ri-

l’esbosco sia necessaria una at-testazione relativa a zone spe-cifiche. Non c’è scritto come sirichiede, se è onerosa, chi la ri-lascia, entro quanto tempo, sel’attestazione ha una durata sta-gionale o di poche ore, vistoche alla fine dell’articolo 2 siparla di 72 ore per l’uso dellechiavi per aprire le sbarre di ac-cesso ai sentieri. Ma se a menon servono le chiavi l’attesta-zione quanto dura? Sempre 72ore? Oppure è stagionale?La vigilanza e le sanzioni sonodefinite agli articoli 28 e 29.Ma sarà ben difficile, per nondire impossibile, controllarequanta legna viene asportata.Tra l’altro si intuisce che si pos-sono prendere 20 quintali dilegna l’anno, ma non c’è scritto

chiaramente che il quantitativoè annuale. Vedi comma 3, arti-colo 3. Insomma sul “diritto di usocivico di legnatico” più cheun regolamento questo docu-mento pare un rebus. Forsevale la pena di mettere mano auna declaratoria, una specifica,un chiarimento. Insomma qual-cosa che faccia capire meglio.Infine un ultimo dettaglio: suqualche giornale a propositodel nostro regolamento si ci-tano due operatori di una nonmeglio specificata ditta di con-trollo, che dovrebbero vigilaresu furti, scarichi abusivi e dan-neggiamenti. Nel regolamentoqueste figure non sembrano es-serci, ci sono sfuggiti o è unavoce incontrollata?

tempimoderni

di Roberto Sinibaldi

Alberi artistici

Già l’anno scorso avevamo denun-ciato la situazione critica dei nostriboschi di castagno, purtroppo nullaè stato ancora fatto e il fenomenodella malattia da virus si è ormaiesteso ad oltre il 70% del nostro pa-trimonio boschivo. Salendo versoRocca di Papa da Squarciarelli, ilverde appare meno intenso ma èinoltrandosi che ci si rende contodella rovina dei poveri alberi di ca-stagno; i rami sono carichi di protu-beranze rosse, simili a bacche, chesembrano soffocare la pianta. Nei boschi del viterbese sembra chel’impianto di una coppia di insetticapaci di contrastare e distruggerel’azione di questo microscopico emicidiale “animaletto” sia riuscito,almeno in buona parte delle zone.Ci domandiamo perché il Comunedi Rocca di Papa non riesca ad otte-nere i fondi necessari a favore diquella che, forse, è l’unica grandericchezza rimasta nella nostra amataRocca di Papa, un patrimonio chenon possiamo permetterci di per-dere, come pressoché avvenuto inprecedenza per tutto quanto il resto.La nostra cittadina é già abbastanzapenalizzata nel commercio e neiservizi, settori per i quali un inter-vento, ci rendiamo conto, sarebbemolto dispendioso ma l’inquina-mento ambientale è, unicamente,espressione e segnale di incuria eignoranza da parte della popola-zione e di poco controllo da partedell’Amministrazione comunaleche non ha saputo imporsi con imezzi che ha a disposizione; questadiffusa superficialità ha trasformatoi boschi in discariche. Vorremmo passeggiare nella nostra“macchia” senza dover più assisterea questo scempio, andare a cammi-nare, a correre, in bicicletta o aspasso con i nostri figli e con i nostrifedeli amici a quattro zampe respi-rando a pieni polmoni, felici di es-sere circondati da un ambiente sanoe pulito che ci appartiene e di cuitutti noi siamo responsabili; é giuntoil momento di far capire, a grandi epiccoli, l’importanza di mantenereinviolato e intatto il verde dal qualesiamo, fortunatamente, ancora cir-condati ma in questo il Comune e lacittadinanza devono essere attiva-mente partecipi e responsabili. Associazione Rocca di Papa

“Il Gruppo Randagio”

sulta quanto scrittoall’articolo 4, sulle“Modalità di eser-cizio di uso civico dilegnatico”. Pare dicapire che per

Piazza Di Vittorio ai Campi d’Annibale

LA LETTERA

Salviamo i nostri boschi

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ROCCA DI PAPA 15il Segno - Maggio 2012

Anche Vivaroavràlafarmacia

Alvaro Fondi replica a Maurizio De Santis

“La Destraha fattosempre scelte chiare”

di Paola GattaLo scorso 19 aprile laGiunta municipale diRocca di Papa ha de-liberato la revisionedella pianta organicadelle farmacie sulproprio territorio, de-cidendo di copriretale servizio anchenella frazione verdedel Vivaro. Si tratta diuna decisione attesaper il caratteristicoborgo roccheggianoche finalmente potrà contaresu un servizio importante pertutti i cittadini, soprattutto pergli anziani spesso impossibili-tati a raggiungere Rocca diPapa anche solo per acquistarele medicine occorrenti. L’amministrazione Boccia hadeliberato la quinta farmacia

di Rocca di Papa dopo che laRegione Lazio aveva chiestol’invio dei dati riguardanti ilnumero di abitanti in base allenorme vigenti, che prevedonouna farmacia ogni 3.300 citta-dini residenti. Adesso il Comune sta conclu-dendo l’iter per l’istituzionedefinitiva.

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noranza (?) De Santis Mauriziopoiché considera la politica unapalestra (lettera sul PiccoloSegno scorso) penso abbia presoqualche colpo ben assestato perpoter scrivere quello che hascritto nei miei confronti e delmovimento che rappresento. Di-mentica che Berlusconi si è al-leato con i Cameragni-finiani enon con noi de La Destra, di-mentica che noi non sediamo suibanchi del Parlamento, dimen-tica le “sue” mansioni ricopertenelle ultime legislature a Rocca,dimentica la tolleranza zero, di-mentica di aprire gli armadi (di-chiarati per mezzo stampa econvegni), etc.. Scrive che con-divide la risposta della Sig.ra DiRosa nei miei confronti... a es-sere sinceri penso che ho rispo-sto nei modi dovuti. Cerchi, sepuò, di rispondere al direttoredel SegnoAndrea Sebastianelli.Dimentica che alle regionali cisiamo alleati con la Polverini enon c’era il Pdl, dovevamo forseandare con la sinistra? Ci siamoalleati con la Polverini per por-tare il mutuo sociale (incluso nelPiano Casa) in Regione e nesiamo molto soddisfatti poiché èl’unica Regione in Italia in cui èstato approvato. È un male chegiovani coppie con stipendi dicontratti a Co.Co.Co. (volutidalla sinistra con il placido con-senso del centro) possono essereproprietari di case? I tuoi ex al-leati di Palazzo ancora ci devonorispondere circa il numero delleparticelle demaniali libere aRocca di Papa, pur sapendo cheLa Destra ha fatto stanziare unmilione e mezzo di euro (inter-rogazione fatta durante il terzoConsiglio Comunale). Chissàperché non rispondono.Oppure: la Regione acquistacase già costruite con regolare li-cenza per darle alle giovani cop-pie (tutte) per un mensile pari al15% dello stipendio e senza pas-sare per le banche; in più se unoviene licenziato rimane nellacasa. Questo è il Mutuo So-

ciale… spiegato in sintesi. E’ unmale? Solo qui a Rocca i citta-dini (forse) per le vostre maldi-cenze non hanno letto o chiestoil nostro programma e nessuno,neanche il Sig. Rasetti del Pic-colo Segno era presente al nostroconvegno dove veniva spiegatoil Mutuo Sociale incluso nelPiano Casa, perciò scrivono,parlano senza sapere cos’è... e selo sanno tacciono! Prima di par-lare della mia “non” coerenzasarebbe meglio farsi una bellaporzioncina di “ca…i suoi (pa-pale papale). Dimentica chenelle ultime amministrative LaDestra è andata da sola senzaprendere in “giro” nessuno! Pa-ragonarmi ad “altri” che hannoscelto lidi a sinistra, questo pro-prio non lo accetto. Io sono sem-pre rimasto della Destra Socialee non lo rimpiango. Per mettere i puntini sulle “i”, iosono per quella Destra per il Po-polo, non per la casta, non per ibanchieri e non per gli affaristi.Perciò prima di scrivere le solite“barzellette” nei miei confrontiti suggerisco “serenamente” discegliere nel “mazzo”, che di“quaglie” e cameragni ne trovi abizzeffe. Non vedi, o forse nonvuoi vedere dove “voi” aveteportato Rocca di Papa e l’Italia.Certo, adesso vi giustificate di-cendo: “io sto con”… ma primacon chi stavi? Forse con tutti icambiamenti fatti non ti ricordinemmeno chi sei! Ti ricordi soloquando ti fa “comodo” per pren-dere voti... non “ricordi” nean-che i vari “personaggi” chesiedono in Parlamento? Te lo ri-cordo io... li avete messi “voi”perciò per me siete voi che aveteportato Rocca e l’Italia non incrisi ma nella miseria più pro-fonda e per giunta in mano aibanchieri. Perciò, Sig. De Santis vedi diprendere “di petto” i tuoi si-mili… i circoli di Sel di Roccadi Papa dichiarano che non lirappresenti… perciò fai un altrocircolo così andremo “nuova-mente” tutti allo spettacolo! Hotanti avversari, se poi a Roccasono considerato un “nemico”,mi viene spontaneo un motto:“molti nemici…molto onore!”.

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Il 25 Aprile e il Primo Maggiosono passati a Rocca di Papacompletamente ignorati daAmministratori e partiti. Nem-meno un manifesto per salvarela faccia come avevano fattonegli anni precedenti. Intanto ilceppo dedicato ai Martiri dellaResistenza, collocato nei giar-dini pubblici, è stato nuova-mente sfregiato da mano“ignota” e alcune strade epiazze sono state “ribattezzate”con nomi che richiamano allastessa mano “ignota”.Non agiscono e tacciono men-tre la loro credibilità si avvia al

definitivo naufragio. E’ iltempo di organizzazioni politi-che locali importanti che re-stano per mesi senza unadirezione politica per motivipoco comprensibili. Il tempo incui gli stessi che hanno ridottopartiti e istituzioni in luoghidove è difficile respirare, re-stano ad occupare la scena eimpediscono l’indispensabilerinnovamento. Non è questo che ha ridottoanche il nostro paese in unluogo con poche speranze? Per quanto riguarda lo sfregioai danni del monumento alle

In occasione delle ricorrenze del 25 aprile e del 1° maggio

Danneggiato il monumentoalle vittime del fascismoI “soliti ignoti” hanno deturpato anche le targhe stradali

Si svolgerà domenica 27maggio la III Edizione del“Giro dei Castelli Romani diAuto Storiche” organizzatodal Club auto storiche diRocca di Papa presieduto daPio Fondi. L’atteso evento, che ha rice-vuto il patrocinio del Co-mune roccheggiano, vienesvolto con la collaborazionedella XI Comunità Montanae del Parco dei Castelli Ro-mani, e si svolgerà su unpercorso di circa 90 chilo-metri attraversando tutti iComuni castellani, da Fra-scati a Rocca Priora, daGrottaferrata a Marino, daNemi a Genzano, da Aricciaad Albano, fino a MontePorzio, Monte Compatri eCastel Gandolfo (oltre natu-ralmente a Rocca di Papa ealla frazione del Vivaro).Si tratta di una delle manife-stazioni più importanti delsettore “auto storiche” a cuiparteciperanno decine di as-sociazioni a livello locale enazionale.

(L.S.)

Il 27 maggioArriva ilGiro delleauto storiche

Il monumento oltraggiato in occasione del 25 aprile

vittime del fascismo, non è laprima volta che accade. Giàdue anni fa si verificò la stessacosa con l’Amministrazioneche provvide rapidamente alrestauro del ceppo in pietra cherisale agli anni ‘50 rinnovan-done la scritta. Vorremmo sa-pere però, visto che il Comuneinstallò alcune telecamere acircuito chiuso proprio per ga-rantire sicurezza ai cittadini eal decoro urbano, se sono stateeseguite riprese dell’avveni-mento. Comunque, in ognicaso, l’Amministrazione do-vrebbe presentare una denun-cia su quanto accaduto.il-sognatore.blogspot.com

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ROCCA DI PAPA 17il Segno - Maggio 2012

Tra gli edifici individuati anche il teatro, l’ex sede comunale e le scuole

Immobili comunali, passa il Pianoche cambia le destinazioni d’uso

l’ex scuola del quartiere Vigne e le due exscuole del Vivaro. Molti edifici comunalirisultano non accatastati e quindi l’ammi-nistrazione ha dovuto inserirli nell’elencovisto che la normativa prevede che “l’in-serimento degli immobili nel Piano ne de-termina la conseguente classificazionecome patrimonio disponibile e ne disponeespressamente la destinazione urbani-stica” in quanto l’approvazione del Piano“costituisce variante allo strumento urba-nistico generale”.Non sono mancate le polemiche in sededi discussione. Il Consigliere EnricoFondi (Pdl), per esempio, non si è dettod’accordo con il cambio di destinazioned’uso dell’ex scuola materna di Colle

delle fate, che diventa edificio polifunzio-nale, considerata la carenza di strutturescolastiche. Il Consigliere di Sel (o exSel) De Santis, a sua volta non ha condi-viso la variazione proposta per l’edificiodi viale Enrico Ferri (ex sede comunale),mentre Mario Gatta (Udc) ha invitatol’amministrazione a tagliare le spese evi-tando di concedere gratuitamente alle as-sociazioni alcuni locali già individuati. Il Sindaco Boccia a sua volta ha ribadito,vista la crisi economica, la necessità divalorizzare il patrimonio immobiliare delComune. Alla fine il Piano è passato coni voti favorevoli della maggioranza, unastenuto (De Santis) e 4 contrari (Fondi,Romei, Cristini e Gatta).

di Marcello MorroneIl Consiglio Comunale nella seduta del 13aprile scorso ha approvato il “Piano dellealienazioni e valorizzazioni del patrimo-nio immobiliare di Rocca di Papa”, cosìcome disposto dall’art. 58 della legge n.133 del 6 agosto 2008 che prevede la ri-cognizione delle proprietà pubbliche diComuni, Province e Regioni “non stru-mentali all’esercizio delle proprie fun-zioni istituzionali” e quindi finalizzataalla dismissione di edifici, palazzi, uffici,ecc. da allegare al bilancio di previsione.Il Comune, per le proprietà individuate,potrà decidere se dismetterle o semplice-mente cambiarne destinazione d’uso. Intotale sono 13 gli edifici inseriti nel Piano(vedi elenco sotto). Tra questi vi è anchel’attuale sede comunale, il nuovo munici-pio di piazza Margherita (per il quale saràcambiata destinazione d’uso), il teatro ci-vico, le due scuole dei Campi d’Annibale,

Discarica in via Palazzolo

Corso della Costituente, 10Rocca di Papa

Tel. 329-5635482

Complimenti al concittadino che ha rinnovato i sanitari della sua casa.Riprovazione per il concittadino che ha usato via Palazzolo come discarica.Forte critica agli occupanti del Municipio che si sono fatti sequestrare l’isola ecologica,segno evidente che non avevano individuato bene tutti i punti Cardinali indispensabili.

Ex Municipio Viale E. FerriPalazzo comunale Corso CostituenteNuovo Comune Piazza RepubblicaAula Consiliare Via S. FrancescoScuola El. Vivaro Via LazioEdificio Vivaro Via CalabriaScuola Vgne Via del ValloneScuola Media Via Villa PoceckMagazzino Botti Via S. FrancescoEx Mattatoio Via S. SebastianoMagazzino Cavour Via CavourScuola Mat. Campi Via Vecchia VelletriScuola El. Campi Via Campi d’Annib.

Immobile Indirizzo

Page 18: Il Piccolo Segno maggio 2012

per lo più cacciatori, cheavrebbero potuto andare acaccia sulle falde del MonteArtemisio. Detto (e quasi)fatto. Dopo un paio d’anni diestenuanti riflessioni eccol’ideona: mettere mano a unacosa che si chiama Vas (Va-lutazione Ambientale Strate-gica) così da dimostrare che“effettivamente” alcune partidel Parco sono inutili. Si dàuna bella consulenza - piut-tosto costosa - a un tecnicosopraffino che in poche pagi-nette sostiene che il bosco di600 ettari che sta sulle pen-dici dell’Artemisio è discarsa qualità e che quindi

APPROFONDIMENTO

ilSe

gno-M

aggio2012

Forse il documento è statoscritto senza avere mai l’occa-sione o il tempo si salire apiedi sull’Artemisio, dareun’occhiata al bosco nelle partipiù nascoste, considerare dav-vero le sue qualità, osservareper esempio la presenza delcarpino. Del resto pure ammet-tendo che il bosco non sia diqualità eccelsa, uno degliobiettivi di un Parco dovrebbeessere quello di migliorarlo,

non certo disfarsi di una delleultime aree non edificate deiCastelli Romani.Insomma, la relazione dellaVas sembra avere un solo edesclusivo scopo: dimostrare lanecessità di ridurre i confinidel Parco dei Castelli. Unobiettivo politico dichiaratodalla destra. Una cambiale persoddisfare le richieste dei cac-ciatori oggi, e quelle dei co-struttori domani.

Così ti declasso il bosco

di AndreaSebastianelliQuando per “valoriz-zare” l’ambiente sipunta a costruirenuove case.La storia sembraquella di un romanzodi appendice, ma illieto fine non è assi-curato. Ecco qualcheelemento di base. UnParco regionale:quello dei CastelliRomani; un piano diassetto: lo strumentoper gestire il territo-rio, che è stato fattosolo tre anni fa; uncommissario straordi-nario, che per ordinedella Regione Laziosostituisce da solo (dadue anni!) l’interoconsiglio direttivo delParco. Il mandato politicodel commissario, no-minato dalla destra, èquello di dimostrareche i parchi non ser-vono. La cosa riescebenissimo, perché ilParco ultimamentenon combina niente, equindi risulta dimo-strato che le Aree pro-tette non servonoproprio. Mandatocompiuto!La destra deve co-munque pagare unacambialuccia: nellacampagna elettoraleper le elezioni regio-nali, nel 2010, avevapromesso la riduzionedel Parco dei CastelliRomani, in partico-lare a Velletri e La-riano. In affollateassemblea cittadinedove si distribuivanogratuitamente por-chetta e vino, avevaassicurato a folle difamelici ottuagenari,

può tranquillamente esseremesso fuori dal Parco. A nullavalgono le semplici obiezionilogiche che se in quel bosco c’èun Sic, ovvero un Sito di Im-portanza Comunitaria, appostoaddirittura dalla CommissioneEuropea, un valore ambientalequalcuno lo avrà pure ravvi-sato; se quel bosco è Parco daquasi trent’anni qualcosa vorràdire.Del resto la credibilità tecnicadella relazione di Vas è messa adura prova, come per esempioquando si legge (a pag. 23) chei castagni nei nostri boschi fu-rono introdotti al tempo dei ro-mani (!). In realtà furonointrodotti per motivi economiciintorno al XVII secolo. Oquando si avanzano molte do-glianze sull’impossibilità deltaglio dei boschi cedui. Cosadel tutto falsa, visto che, comenoto, il piano di taglio è statoconcordato tra la RegioneLazio e i comuni di Velletri eLariano. Inoltre le regolamen-tazioni esistenti sulla gestionedel bosco sono quelle derivantidalla legge forestale, e noncerto da vincoli apposti dalParco, e quindi rimarrebberoanche se il bosco stesse fuoridal Parco.

Il Commissario del Parco dei Castelli, Orciuoli, tenta l’ultimacarta per restringere i confini dell’ente come richiesto da cacciatori e costruttori prima delle scorse elezioni regionali:presentare una VAS (Valutazione Ambientale Strategica) con cui declassare una consistente fetta di bosco nell’area del Monte Artemisio, la stessa area che la Comunità Europeaha classificato come SIC (Sito di Importanza Comunitaria). Ora siamo davvero alle comiche finali.

La sede (Villa Barattolo) del Parco dei Castelli Romani.In alto: una visione a “volo d’uccello” del territorio del Parco

L’area che il Parco (?) ritiene priva di pregio

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APPROFONDIMENTO

ilSegno-M

aggio2012

Dopo due anni di Commissaria-mento del Parco Regionale deiCastelli Romani i risultati sonoormai evidenti: cancellazionedel lavoro svolto negli ultimianni per migliorare l’immaginee le attività del Parco, annulla-mento di qualsiasi attività chepromuova la green economy lo-cale e il turismo sostenibile aiCastelli Romani; diminuzionesostanziale delle attività di pro-mozione del territorio come adesempio “Cose mai Viste” (Pro-gramma di visiti guidate edescursioni); rinuncia ad impor-tanti finanziamenti regionali edeuropei. Inoltre il Commissario in variconvegni e incontri pubblici hapromesso una riduzione dellaperimetrazione del Parco. Que-ste azioni ledono fortemente gliinteressi della collettività deiCastelli Romani che ormai hacapito che solo attraversoun’economia sostenibile può es-serci la creazione di posti di la-voro stabili e non in mano apochi poteri forti. La cementifi-cazione del territorio non da suf-ficiente lavoro e taglia le gambe

al futuro dell’area.Chiediamo quindi le dimissionidel Commissario straordinariodel Parco e l’insediamento diuna amministrazione ordinariache inizi a far decollare final-mente le attività sia di difesa delterritorio sia di promozione diuna economia sostenibile per iCastelli Romani.L’atto particolarmente grave èche la carica di Commissariodovrebbe svolgere solo le atti-vità ordinarie mentre si assumel’incarico di de-finanziare ilParco, quindi alla diminuzionedelle attività di difesa dell’am-biente, e ridurre la perimetra-zione che sono invece azionifortemente straordinarie e con-tro gli interessi pubblici.Ricordiamo infatti che il Parcodei Castelli Romani è stato for-temente voluto dalla sua popo-lazione che con una proposta dilegge regionale lo ha di fattocreato. Ora l’azione del Com-missario lede gli interessi dellacollettività, della difesa delle ri-sorse idriche e del suolo a van-taggio solo della speculazioneedilizia.

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I soldi cui il Commissario ha ri-nunciato, cosa di per se giàgrave in questo periodo di crisieconomica, potevano servire arisolvere i problemi del settoredella selvicoltura del castagno epromuovere la difesa del patri-monio boschivo, difendere lafauna e la flora in pericolocome la popolazione di lupi opoiane e le varie essenze vege-tali, promuovere il turismo so-stenibile, tutelare le faldeidriche e il lago di Nemi e illago Albano, controllare gliabusi edilizi e il sorgere dellemicro e macrodiscariche, av-viare misure a sostegno de-l’economia sostenibile e altrecose molto importanti per il no-stro territorio. [...] In questi anni solo la leggeistitutiva del Parco e la sua pe-rimetrazione ha impedito la ce-mentificazione del cuore verdedei Castelli Romani, dove sonoancora presenti animali e piantepreziose che, con il loro ciclovitale, difendono il suolo e lefalde idriche così provate dallosfruttamento dell’ambiente. Nelterritorio del Parco vivono an-

Che fine hanno fatto i finanziamenti che il Parco dei Castelli ha restituito alla Regione Lazio rinunciando ai progetti ambientali?

ECCO A CHI ERANO DESTINATI

ECCO INVECE A CHI ANDRANNO

Punto Informativo Loc. Grotticelle Rocca di Papa € 380.000

Punto Informativo Frazione Vivaro Rocca di Papa € 367.000

Ninféo Bergantino Lago Albano Castel Gandolfo € 426.000

Sentieristica generale del Parco Tutti i Comuni € 600.000

1,8 milioni di euro di finanziamenti

Restauro e valorizzazione Cattedrale Albano Laziale € 700.000

Completamento Museo Diocesano Albano Laziale € 1.000.000

Sul numero scorso viavevamo dato notizia di

cospicui finanziamenti che il Parco deiCastelli Romani, dopo essere statobravo a ottenerli, aveva restituito allaRegione Lazio con una lettera di cin-que righe. 1,8 milioni di euro destinatial recupero di importanti aree archeo-logiche e naturalistiche di cui il Parcoè ricco. Ci siamo poi chiesti che fineavessero fatto quei soldi. La rispostanon ha tardato ad arrivare. Sfogliandoil Bollettino Ufficiale della RegioneLazio (il n. 15 del 21 aprile 2012,pagg. 114-115, foto in alto) li abbiamo

“ritrovati” e invece di essere stati de-stinati a interventi di recupero dellenumerose zone degradate del Parcosono stati sì riassegnati al Parco ma peressere destinati al restauro e alla valo-rizzazione della Cattedrale di AlbanoLaziale e al completamento del MuseoDiocesano sempre di Albano Laziale. Sarà un caso che l’Assessore all’Am-biente alla Regione Lazio, Mattei, siastato Sindaco proprio di Albano La-ziale? E perchè finanziamenti destinatialle aree protette del Parco dei CastelliRomani sono invece finiti per il re-stauro di edifici religiosi?

Mattei meglio di HoudinìIl Commissariodel Parco, Orciuoli,e (a destra)l’Ass.re regionale all’Ambiente,Mattei

cora lupi, poiane e altriimportanti animali oltrea una flora con una bio-diversità pari ad unquinto di quella nazio-nale.

Seguono le firme:- Comitato per il Parco

dei Castelli Romani- Italia Nostra

- Centro Studi Storico Archeologici “Oreste Nardini”

- Ass. Cult. Lanuvio “Pane e le Rose”

- La Spinosa Velletri - Velletri a 5 Stelle

- Ass. cult. Albano “L. Sabatini”- EcoIstituto Castelli Romani - -Greeneconomy Cast.lli Romani -

- EcoCooperative - EcoCastelli.it

- Gruppo 5 terre - Fiori Gialli

- EcoHub Castelli Romani - Movimento Pichiorosso

- Blog Picchio Verde Viridis – -- Legambiente Appia Sud

“il Riccio” onlus - Mir Castelli Romani

- Ass. La Fonte - Amici di Beppe Grillo Genzano

- SPQG

“Giù le mani dal Parco, Orciuoli dimettiti”

Page 20: Il Piccolo Segno maggio 2012

ROCCA DI PAPA20 il Segno - Maggio 2012

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BOTTI

Ce l’abbiamo fatta! Dopo due annidi lavoro abbiamo ottenuto quelloche volevamo: sta iniziando la lottabiologica al Cinipide galligeno delCastagno, l’insetto di origine ci-nese che ha devastato i boschi diRocca di Papa. Proprio nei giorniscorsi il personale scientifico inca-ricato dalla Regione Lazio ha ef-fettuato sul nostro territorio ilprimo lancio dell’insetto antagoni-sta naturale del cinipide, il Tory-mus sinsensis. A margine di questanotizia, già di per sé ottima (e ve-dremo più avanti per quale ra-gione) ce n’è un’altra altrettantopositiva e importante: Velletri ospi-terà il secondo centro regionale perla moltiplicazione del Torymus (ilprimo centro opera da anni nel Vi-terbese). Per chi non conosce la re-altà dei castagneti locali questanostra soddisfazione potrà sem-brare eccessiva, ma a noi sembraletteralmente di sognare. Quando due anni fa iniziammo asollevare il problema, infatti, cisembrò di scontrarci contro unmuro di gomma. La politica, cuitoccava risolvere il problema, onon lo capiva o lo sottovalutava.Anche persone sinceramente vo-lenterose come l’ex assessore Car-dinali si scontravano con ostacoliburocratici apparentemente insu-perabili: primo fra tutti quello dellanormativa che vieta l’introduzionedi specie “non autoctone” nei bo-schi. Ma il problema vero era unaltro: un problema, se vogliamodefinirlo così, di mentalità. Sem-brava che tutti gli organismi pre-senti sul territorio facessero a garaa infilarsi reciprocamente i bastonifra le ruote. Se si pensa che sui nostri boschihanno competenze il Comune diRocca di Papa, l’XI ComunitàMontana, il Parco Regionale deiCastelli Romani, la Provincia diRoma e La Regione Lazio si puòcapire quanto fosse difficile sol-tanto sperare di riuscire ad arrivaread un risultato concreto. Già sem-brava arduo riunire tutti intorno aun tavolo e parlare un linguaggiocomune. I primi convegni che or-ganizzammo a Rocca di Papa per

Ci scrive l’Ass.zione “L’Alveare”

Avviatoilpianopersalvare il castagnoSbarca il Torymus contro il Cinipide sensibilizzare l’opinione pubblicae le Autorità competenti sulla gra-vità dell’invasione del Cinipide an-darono pressoché deserti. Gliamministratori erano convinti diavere tutto sotto controllo, salvo la-mentare la difficoltà di collaborarecon gli altri organismi territoriali.Insomma, nessuno sembrava rico-noscere che il problema c’era dav-vero, era grave e poteva essereaffrontato seriamente soltantounendo le forze. Quando in unconvegno presentammo un docu-mento che - oltre a spiegare la gra-vità del problema e a proporre lesoluzioni - caldeggiava anche l’as-segnazione del secondo centro re-gionale di moltiplicazione delTorymus a Velletri, qualcuno ebbel’impressione che fossimo matti.Ma come, si mormorava, fate gliinteressi degli altri Comuni? Per-ché non chiedere che il Centrovenga assegnato a Rocca? Noi,semplicemente, conoscevamol’impegno specifico degli ammini-stratori veliterni, sapevamo che aVelletri c’era una struttura pubblicadisponibile, e – soprattutto – era-vamo consapevoli che il bosco erasempre lo stesso: loro come nostro.Loro, semplicemente, avevano mi-gliori possibilità di successo. Per-ché non sostenerli? Poi ci furono le aste bandite dalMunicipio di Rocca di Papa per iltaglio di alcuni castagneti comu-nali. Aste che andarono deserte.Anche al Comune, a quel punto, fuchiaro che il problema non soltantoesisteva, ma era grave e arrecavaun danno patrimoniale immediato,concreto, enorme. Se i castagnetinon si vendono è perché il loro

stato di abbandono ne riduce dra-sticamente il valore e perché lemodalità dei tagli fissate dallenorme vigenti scoraggiano gli im-prenditori onesti del settore. Comerimediare? Semplicemente conimpegno e pazienza. Nel momento stesso in cui l’Am-ministrazione Comunale ha presoatto della gravità del problema, e diquesto diamo atto soprattutto alSindaco Boccia e agli assessoriBarbante e Fei, l’Alveare ha potutosvolgere il compito che si era postofin dall’inizio: mettersi a disposi-zione della comunità, gratuita-mente e senza secondi fini. IlSindaco ha capito la situazione eha nominato responsabile del set-tore forestale la dottoressa Avv.Anna Maria Fondi. Sono iniziatele consultazioni periodiche e si ècominciato a collaborare. Il primoobiettivo era quello di dotarsi di unRegolamento per l’accesso ai bo-schi comunali, diventati terra dinessuno. E’ stata preparata una bozza sullabase delle migliori esperienze dialtri territori, l’Ufficio Forestale delComune ha rivisto ogni articoloalla luce delle proprie esigenze e haraccolto i pareri preliminari e le os-servazioni delle Amministrazioniinteressate. Si è controllato insiemeil testo finale e lo si è subito portatoall’attenzione del Consiglio Co-munale che l’ha rapidamente ap-provato e adottato. Con lo stessometodo, grosso modo, il Comunesta preparando il bando di con-corso per l’affidamento del Pianodi Assestamento Forestale: quelloche sarà il vero e proprio Piano Re-golatore del patrimonio boschivo

di Rocca. Il fatto che la redazionedi questo strumento essenzialevenga finalmente assegnata perconcorso pubblico e con un bandoche indica chiaramente gli obiet-tivi da conseguire è un altro mo-tivo di soddisfazione. Per molti anni, purtroppo, è man-cata la consapevolezza di quantosia importante un quadro norma-tivo ben fatto. Per i boschi valeesattamente lo stesso discorsodell’urbanistica. Dove non ci sonoregole e obiettivi o dove le regolesono inapplicabili regnano l’arbi-trio e il degrado. E in mancanza diuna legge e di chi la fa applicarevince la giungla. Essere riusciti,pian piano, a farlo capire è – forse– la cosa di cui andiamo più fieri.Tanto più che - come si dice - levoci girano. Nel momento stessoin cui le diverse Amministrazionihanno avuto la percezione che aRocca di Papa la musica stavacambiando, che dal “tutti controtutti” si sta passando al metododella collaborazione per risolverei problemi, molti ostacoli che pare-vano insormontabili come per in-canto non lo sono stati più.Finalmente, ad esempio i lanci delTorymus sono iniziati. Sarà uncaso? Se anche lo fosse, scusate,ma chi se ne importa: noi siamocontenti lo stesso. L’essenziale è che adesso si guardiai nostri 1.500 ettari di castagneticomunali con un’altra ottica. Civorranno anni, inutile nasconder-selo, perché il nostro bravo Tory-mus sconfigga definitivamente ilCinipide e i castagni roccheggianisiano del tutto fuori pericolo. Maintanto, mentre tifiamo per l’ani-maletto, ci stiamo attrezzando per-ché in futuro il territorio forestaledi Rocca di Papa diventi il “Giar-dino d’Europa”. Un esempio di gestione all’avan-guardia che coniughi la salvaguar-dia dell’ambiente con lo sviluppoe il lavoro. Le potenzialità ci sonotutte. Noi ci crediamo e, nella no-stra piccola follia, siamo pure osti-nati.

Associazione “L’alveare” di Rocca di Papa

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ROCCA DI PAPA 21il Segno - Maggio 2012

Viaggio al seguito di una famiglia romana arrivata a Rocca

L’estate sta arrivandoe restano i soliti problemi

di Sergio RasettiAvevano rinno-vato l’impegno difare il possibile peril rilancio di Roccadi Papa, dal Centro

Storico al Patrimonio Fore-stale. A noi sembra che siamofermi ancora alle enunciazioni. La mentalità centralistica diquesta Amministrazione si starivelando un disastro per ilpaese. Solo belle frasi su parte-cipazione e ascolto dei citta-dini. “Tutti Sindaci” perricordare lo slogan elettoraledel dott. Boccia. Resta la pra-tica quotidiana: decisioni aporte chiuse mentre i Comitatidi Quartiere sono ridotti a di-spenser di sacchetti per la rac-colta di immondizia. Lasperanza di recuperare pre-senze giornaliere che Roma eprovincia possono fornire ri-sulta negata dagli atti concretidell’Amministrazione che nonaffronta questioni improroga-bili per dare respiro a commer-cio, impresa e agli stessiresidenti. Una famigliola di romanigiunge a Rocca di Papa pas-sando da Grottaferrata. Il quar-tiere Vigne funge da buonbiglietto da visita (ma recin-zioni di attività stabili fatte conbrutte lamiere non aiutano). Lacasa fatiscente (foto n. 1) al-l’imbocco del ponte (in virtù diquali regole le facciate delleabitazioni possono essere la-sciate degradare in quelmodo?) smentisce la prima im-pressione messa definitiva-mente in discussione all’uscitadel ponte, dove il cantiere diun edificio in ristrutturazione(foto n. 2) risulta inequivocabil-mente abbandonato mentre unautobus di linea (foto n. 3) èrestato bloccato da auto in sostavietata proprio davanti al can-tiere. Lunghi minuti di com-pleta paralisi della circolazionestradale. Il giro della piazza èd’obbligo per chi vorrebbe fer-marsi; con le giuste indicazionisosta a Piazza Claudio Villa.Un buon caffè e un gelato per iragazzi a questo punto sonopraticamente indispensabili. La

macchina e riparte in direzionedella Via dei Laghi alla ricercadi un posto meno problematico. Una realtà quotidiana che sipuò modificare nel modo se-guente:1° Rimozione dei cassonettipresso tutti i bar di Piazza della

portunamente rifinita.3° Delimitazione dello spazioantistante il cantiere con stri-sce bianche di spessore evidentee segnali di divieto di fermataverniciati anche a terra.4° Multe per divieto di fer-mata senza se e senza ma a co-minciare dagli usualiprivilegiati: parenti, amici, co-noscenti, coinquilini, dipendentie Amministratori Comunali.Una severità da compensarecon un uso più discreto dell’au-tovelox.P.S. Non saranno queste righe amodificare quanto si ripete ognigiorno sulla piazza principale diRocca di Papa commentato datutti in modo negativo. Per que-sto oggi chiediamo ai diretti in-teressati di farsiimmediatamente parte attivaper concertare con gli Ammini-stratori le opportune misure.

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prima impressione non è peròpositiva. Numerosi contenitoricolorati sono allineati neipressi dei tavoli antistanti ibar della piazza (foto n. 4).Proprio in quel momento, sonole ore 11 circa, un automezzodella raccolta rifiuti si ferma(foto n. 5), scende l’operatoreche aggancia un cassonetto,scarica il contenuto nel cassonee dopo averlo ricollocato ri-parte alla volta di un altro puntodi raccolta della piazza. Anchequesta attività comporta intral-cio alla circolazione automobi-listica. Mentre la famigliolascatta foto, il traffico si bloccadi nuovo a causa di un camionche trasporta legname; non puòpassare per l’ennesima auto indivieto di sosta. Arriva un vi-gile che fischia più volte, nes-

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suna reazione e il vigile comin-cia a scrivere quando, conpasso misurato, si presenta unasignora che dice di essere statain farmacia ma ha la sportadella spesa ricolma e il nasosporco di caffè; sale in auto econ una sgommata corre via.La famigliola dopo essersiscambiata sguardi di intesa,senza dire una parola, torna alla

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Repubblica sostituendoli concassonetti in comune, chiusi achiave, da collocare in Via Ma-rino sotto il ponte. Anche gliorari di raccolta possono essereopportunamente riprogram-mati.2° Sostituzione della bruttarecinzione di cantiere della fu-tura sede comunale con unanuova struttura in tavolato op-

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ROCCA DI PAPA il Segno - Maggio 201222

L’iniziativa decisa dal Movimento per Rocca di Papadopo il silenzio del Comune

Inizia la raccolta pubblica di firmeper chiedere il “bilancio partecipato”

di Luigi SerafiniIl “Movimento per Rocca diPapa” è tornato a parlare di bi-lancio partecipato. Nella riu-nione del 2 maggio scorsol’associazione, che su questotema aveva chiesto un con-fronto pubblico all’Ammini-strazione comunale così dacoinvolgere direttamente i cit-tadini nelle scelte economico-finanziarie dell’ente, ha decisodi dare corso all’iniziativa “Bi-lancio Partecipato” con il coin-volgimento dei Comitati diQuartiere e la successiva rac-colta di firme nelle piazze diRocca di Papa. L’associazione ha incontrato iComitati di Quartiere duranteun’assemblea svoltasi pressola sede del movimento, in viaGramsci, nel cuore del centro

storico. Successivamente sa-ranno organizzati i gazebo perla promozione dell’iniziativa,il volantinaggio e la raccoltadelle firme. “Presto saremo ingrado di dare ulteriori notizie -hanno spiegato i rappresentantidel movimento- confidandosempre sulla partecipazione ditutti e sui loro suggerimenti econsigli”.Ecco il testo del volantino edel documento per la raccoltadelle firme:“E’ ora che la giunta Bocciaascolti i cittadini. Il Movimento per Rocca diPapa il 27 febbraio 2012 hapresentato la richiesta per laformazione di un “BilancioPartecipato”. Come tutte lealtre richieste e iniziative,anche questa, è rimasta chiusa

Alcuni membri del “Movimento per Rocca di Papa”

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nei cassetti dell’Amministra-zione Comunale. Contribuirealla formazione del bilanciocomunale rientra in una vi-sione costruttiva di partecipa-zione alle scelte checoinvolgono la nostra città edinterpreta la più alta espres-sione di democrazia. Questa iniziativa è anche l’oc-casione per eliminare dubbi,malumori ed equivoci che dasempre accompagnano la for-mazione del bilancio. Bilancioche, nella maggior parte deicasi, viene calato dall’alto, re-datto al chiuso del palazzo eper lo più da una esigua mino-ranza di Consiglieri Comu-nali.Riteniamo di poter interpre-tare la volontà dei cittadini nelvoler conoscere ed affrontarel’insieme delle problematicheche riguardano:• La gestione dei beni comuni(acqua , boschi, ambiente… );• L’organizzazione, i beneficie i costi della raccolta dei ri-fiuti;• I costi della manutenzione edella gestione delle reti(strade, fognature, acquedotto,illuminazione) e dei depura-tori;• I lavori straordinari dellescuole comunali, la loro orga-nizzazione e l’introduzione dinuove tecnologie;• La manutenzione delle areepubbliche, giardini, attrezza-

ture per lo sport;• La programmazione delle“opere pubbliche” per cono-scerne le priorità, i beneficicollettivi, la qualità, i costi e itempi d’attuazione;• I programmi per i giovani, leattività culturali e il turismo;• La possibilità di svilupparele offerte di lavoro e suppor-tare le attività produttive;• La rivitalizzazione e rivalu-tazione del Centro Storico;• La programmazione e la tu-tela del territorio (urbanistica).Chiediamo, perciò, al SindacoPasquale Boccia, agli Asses-sori Maurizio Querini, Ro-berto Barbante, MarikaSciamplicotti, Mauro Fei, Va-lentina Trinca e al Presidentedel Consiglio Comunale LuigiFerazzoli la convocazione diun Consiglio Comunale aperto con il seguente ordine delgiorno: La partecipazione deicittadini alla formazione delbilancio comunale”.Come si vede l’argomento èserio e importante e i temi af-frontati riguardano tutti i set-tori su cui il Comune èchiamato a dare risposte attra-verso una programmazioneeconomico-finanziaria che do-vrebbe essere condivisa anchedai roccheggiani, troppospesso messi nell’impossibi-lità di partecipare alle scelteda cui dipende il futuro del-l’intera cittadina.

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ROCCA DI PAPAil Segno - Maggio 2012 23

Dalla segreteria dell’Udc di Rocca di Papa riceviamo e volentieri pubblichiamo

“Dimissioni in massa di iscritti... ma la Pro Loco esiste ancora?”

Sabato 12 maggio si è svolta l’assemblea ge-nerale degli iscritti della Pro Loco di Roccadi Papa. Per quel che siamo riusciti a saperesi è trattato di un incontro poco partecipato,segno evidente che a nove mesi dalla nascitala nuova Pro Loco non solo non è riuscita a“conquistare” i cittadini, ma si ha l’impres-sione che dopo l’entusiasmo iniziale dei suoicomponenti ci si sia già av-viati sul viale del tramonto.Questo clima di “fuga”dalla Pro Loco lo avverti-vamo da alcuni mesi, vistoche molte associazioni checi inviavano comunicatistampa sulle loro attività, ci tenevano a pre-cisare che “la Pro Loco non c’entra nientecon l’iniziativa”. In questa vicenda, però, è ilruolo giocato dal Sindaco Boccia a lasciarciperplessi: dopo essersi speso più di tutti perfar nascere la Pro Loco in pieno ferragosto econ una quota iniziale di 100 euro, adessoanche lui sembra essere già sceso dall’ex“carro dei vincitori”. L’impressione è che laPro Loco gli sia servita solo per organizzarela Sagra delle Castagne visto che il Comune,con i conti fuori controllo, rischiava di saltarela festa locale più popolare. Da questo fallimento, perchè di ciò si tratta,due soggetti ne stanno traendo benefici: l’EntePro Rocca (della Brandani, cerimoniera delSindaco), ricicciato dopo mesi di assenza, e ildelegato alla cultura Pizziconi, tornato a riap-propriarsi della sua legittima delega.

Andrea Sebastianelli

Sembrerebbe azzerata la Pro Loco diRocca di Papa, girano strane voci che cisiano state dimissioni in massa di un foltogruppo di iscritti. Interrogativi aperti (chemeriterebbero delle risposte) e che altempo stesso metterebbero in luce conid’ombra che sembrerebbero denotare lapoca trasparenza nel modo di operaredegli ultimi mesi.Incomprensioni, mancanza di dialogo oc’è dell’altro? Certamente queste presunteo probabili dimissioni sono sintomatichedi una crisi interna in atto già da qualchetempo, questo carrozzone sembrerebbeavere con queste dimissioni e le prece-denti dimostrare un equilibrio molto pre-cario. Abbiamo chiesto ufficialmente con inter-rogazione in data 28 ottobre 2011 conprot. 30029, di avere copia dei bilanci uf-ficiali di come è stato speso il denaro pub-blico, abbiamo ricevuto un foglio di carta

generico format excel, da cui non si capi-sce che fine hanno fatto i soldi e chi li haspesi. Ma chi è il proprietario del sito webdella Pro Loco... forse c'è qualche con-flitto di interessi?Le dimissioni dal Consiglio Direttivodella Pro Loco (di cui non vengono resipubblici i verbali di assemblea) sembre-rebbero motivate da decisioni unilateralidi pagare questo o quel “fornitore” primadi altri... che i cittadini hanno pagato acaro prezzo... Queste notizie per noi non fanno scalporetanto che avevamo duramente contestatonella seduta del Consiglio Comunale lanascita di questo carrozzone che è in pa-lese contrasto con l’art. 3 del regolamentocomunale approvato con delibera C. C. n.52 del 7 novembre 2003.Il consigliere Mario Gatta aveva pubbli-camente contestato le irregolarità legateall’applicazione del regolamento comu-nale circa la costituzione della Pro Locoma all’epoca il Presidente del ConsiglioComunale con un atto di “democrazia”trovò il modo di non farlo parlare pas-sando la parola all’allora neo presidentedella Pro Loco e Gatta abbandonò l’aulain segno di protesta.Un terremoto che va ad aggiungersi aquanto già successo nelle scorse settimanementre in paese in fretta e furia sono ap-parsi volantini per cercare nuovi ‘adepti’alla Pro Loco che di fatto oggi non esistepiù. E questo dovrebbe essere un Ente chedeve rappresentare e promuovere Roccadi Papa? Tutto questo succede quando siha la presunzione di voler fare le cose perforza e di fretta, “la gatta frettolosa fece ifigli ciechi” e si pensa che i Consiglieri diminoranza non contano niente.

La segreteria Udc Rocca di Papa

Sala per cerimonie

chiusoil martedì

Emaila Marmi Snc

di Orofino Prospero

Via San Sebastiano, 4300040 Rocca di Papa (Rm)Tel: 06-94790065 Fax: 06-9494053

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A nove mesi dalla nascitaE’ il momento della chiarezza

D’Andrea

Armando Serafinidell’Udc

Page 24: Il Piccolo Segno maggio 2012

ROCCA DI PAPAil Segno - Maggio 201224

I tre ciclisti romani si allenano spesso ai Castelli

Missione Copenaghenpercambiarestiledivita

di Roberto SinibaldiTre amici trentenni, tre bici, unsogno: dimostrare che l’auto-mobile non è l’unico mezzoutilizzabile per fare un viag-

gio, anche lungo. Il primo giugno parti-ranno da Roma, attraverseranno gliAppennini e le Alpi e in 24 tappe da circa100 chilometri al giorno arriveranno aCopenaghen a fine mese (compreso qual-che meritata giornata di riposo lungo ilpercorso). Sono organizzati di tutto punto, con ba-gagli e il necessario per essere autosuffi-cienti. Tuttavia accettano offerte diospitalità da chi voglia accoglierli lungoil percorso. Tutti i dettagli sono su un sito,piacevole e completo, www.sentierilumi-nosi.org, che sarà aggiornato anche du-rante il viaggio. Già da ora, sullo stessosito, è comunque possibile seguire tuttele fasi dell’organizzazione.Intanto i tre si allenano soprattutto ai Ca-stelli Romani e in particolare vanno su egiù per le salite di Rocca di Papa. Abi-tando a Roma sud il profilo di MonteCavo rappresenta il limite fisico dell’oriz-zonte e la prima cosa che fa qualsiasi ci-clista è quella di scalarlo. Abbiamoparlato con Tommaso, uno dei tre.

Perché andare a Copenaghen e perché andarci in bici? «Le due cose sono legate: partiamo dallacapitale europea ciclisticamente meno at-trezzata per arrivare nella patria della bi-cicletta. Con una linea virtuale vorremmocollegare Roma a Copenaghen, ma siamoconsapevoli che rendere Roma almeno unpo’ più simile a Copenaghen, o a una qua-lunque città dell’Europa più avanzata, èun processo lungo e difficile».

Come si può cambiare? «Per prima cosa dovremmo cambiare lanostra mentalità, le nostre scelte collet-tive. Girare in bici nella città di Copena-ghen -ci sono già stato- a noi romani dàuna epidermica sensazione di libertà, disemplicità, di piacere. Tutti rispettano leregole. Se vai su una ciclabile puoi staretranquillo che nessuno ti taglia la strada,che non rischi ad ogni metro di finire

Tommaso a Rocca di Papasotto una macchina. Lì piove e d’invernofa freddo, eppure tutti si spostano in bici.Da noi c’è il sole dieci mesi l’anno e in-vece qui in bici non ci va nessuno! Se do-mani mattina in molti, moltissimi,decidessero di prendere la bici per i lorospostamenti in città, assisteremmo a unapiccola rivoluzione che obbligherebbe inostri politici a correre ai ripari e fare fi-nalmente qualcosa per la mobilità cicli-stica pure da noi!».

L’italiano è attaccato alla macchina, si sa!«Non sempre e non dappertutto. A Ferrarae più in generale in molte zone dell’Italiasettentrionale la situazione non è dram-matica come a Roma. Il recente caro ben-zina ha poi fatto abbandonare la macchinaa un bel numero di persone. Penso peròche la scelta della bici dovrebbe essereuna scelta consapevole dei benefici in-dotti, personali e collettivi, che procura.Dalla salute individuale, perché non si stapiù chiusi immobili dentro una scatola di

latta, fino a quelli collettivi relativi alla ri-duzione dell’inquinamento. Non soquanto valga in termini economici, credomolto. Comunque personalmente non hola macchina e non la uso. Per tutti i mieispostamenti, anche d’inverno o di sera,uso la bici. Per me è una scelta di vita. Unmodo di agire che, vorrei dimostrare, puòessere non solo personale».

Insomma, non andate a Copenaghen solo per fare qualche migliaio di chilometri…«Naturalmente anche per quello: a noipiace andare in bici. Ma vogliamo anchedimostrare che se vai in bici ti riappropridel tuo corpo e sei più libero con il tuocervello. Del resto le rivoluzioni culturalinon si basano sul cambiamento degli stilidi vita?».

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Page 25: Il Piccolo Segno maggio 2012

ROCCA DI PAPA 25il Segno - Maggio 2012

Case fantasma e ruolo pubblico,un tema da non sottovalutare

di Sergio RasettiMentre Monti vor-rebbe rimettere inordine i conti delPaese pescandonelle tasche di lavo-

ratori, pensionati, proprietari diprima casa e la crisi economicadivora posti di lavoro, la mag-gioranza dei politici sembra de-stinata a scomparire dalla scena,travolta da scandali di ogni tipo edalla responsabilità di aver con-dotto il Paese in una situazionemolto più grave di quella deter-minata dalla congiuntura che hacolpito il mondo intero.Mentre troppi politici importantifiniscono sulla cronaca nera,l’opinione pubblica fatica a tro-vare punti di riferimento credi-bili ai quali affidarsi per superarequesti anni difficili. In questoquadro, anche localmente,quando un’organizzazione poli-tica mettendo sotto la lente di in-grandimento un elenco dicittadini che, salvo errori degliuffici competenti, non risultanoin regola con leggi e regolamentiscopre la presenza di alcuni po-litici, amministratori o loro fa-miliari, quel poco residuo difiducia che i più tenaci vorreb-bero conservare vacilla peri-colosamente ed è legittimoche si chiedano agli interessatispiegazioni pubbliche edeventuali dimissioni.E’ accaduto a Rocca di Papadove, come già abbiamo scrittolo scorso mese, il circolo Fli (ilpartito di Gianfranco Fini) con-sultando la lista pubblica di im-mobili “cosiddetti fantasma”

perché sconosciuti a catasto efisco, avendo costatato la pre-senza di Consiglieri Comunali,Amministratori e/o relativi fa-miliari, ha chiesto, con un co-municato pubblicato sulgiornale online Meta Magazine,le dimissioni degli interessati per“fatto politico”. Sono seguite re-pliche che attribuiscono la pre-senza di alcuni nominativi aderrori per i quali sono state ri-chieste immediate rettifiche. Laquestione si può considerarechiusa? Non sappiamo se le parti sianosoddisfatte di chiarimenti e re-pliche. Per quanto ci riguardasiamo restati colpiti dalla rispo-sta a Fli del Primo Cittadino,pubblicata dallo stesso giornale,nella quale dopo aver documen-tato come l’immobile di fami-glia fosse in regola con il catastorimanda al mittente “tutte le ac-cuse affinché chiarisca, al paridel sottoscritto, la posizione ur-banistica riguardante l’immobiledel quale è proprietario sul terri-torio di Rocca di Papa”. Alla nota di un’organizzazionepolitica si risponde chiamandoin causa una singola persona,della quale non si indica nem-meno il nome, perché chiariscala sua posizione (a chi? al cata-sto? al fisco? agli uffici comu-nali? agli altri presenti in quellalista? a tutti gli altri politici? sol-tanto a quelli del suo partito?).Un modo non usuale di interlo-quire in ambito politico che puòdare adito a interpretazioni sba-gliate, cosa che dovrebbe esseresempre scongiurata.

Intervista al Sindaco Pasquale Boccia“La mia residenzaè regolarmente accatastata”In merito alla vicenda sollevata dal circolo territoriale“Fli Rocca di Papa”, che vede accusati alcuni politici lo-cali di non aver accatastato degli immobili, abbiamo ri-volto qualche domanda al Sindaco Pasquale Boccia.Ci può spiegare quanto accaduto?“Ho provveduto immediatamente a chiarire al giornaleonline, che ha pubblicato l’articolo di Fli, non il miopunto di vista, bensì la realtà dei fatti. Nella mia nota horiferito, citando i documenti, che la mia residenza è regolarmente acca-tastata e oggetto di variazione di classamento in atti dal 17 luglio 2009 perquanto riguarda l’abitazione principale, cat A7 (protocollo n.RM1081020) e del garage C6 (protocollo n. RM1081021), regolarmenteedificati giusta concessione edilizia n. 3/1992. Per quanto riguarda invecei due accessori di cat. C7, realizzati con autorizzazione n. 2/1999, per iquali è ancora in corso la pratica di perfezionamento catastale pressol’Agenzia del Territorio, ritengo opportuno ricordare che sino all’entratain vigore dell’Imu, trattandosi di accessori dell’abitazione principale,erano esenti dall’ICI. Dunque è fuorviante parlare di danno erariale”. Come mai secondo lei il circolo di Fli ha deciso di agire a mezzostampa anziché, eventualmente, adottare altre vie?“Sempre più spesso ormai ci troviamo di fronte a un’informazione diffa-mante e denigratoria da parte di alcuni soggetti verso l’Amministrazionecomunale, che purtroppo non trova filtro alcuno, e che, lontana dalla re-altà, propina un’immagine pilotata e confacente ai propri scopi”. Sporgerà querela per diffamazione?“Abbiamo sottoposto la questione al nostro penalista, il quale provvederàa farci sapere se ne sussistono i presupposti”. Trattasi di mera strumentalizzazione politica?“Ovviamente sì. Se l’intenzione di questi signori, e parlo sia di chi hascritto il comunicato, sia di chi ne ha dato risonanza, fosse stata quella diraccontare ai cittadini la verità, sarebbero venuti da me a sentire anchel’altra campana. Ma evidentemente lo scopo era un altro. Rimando quindial mittente tutte le accuse affinché chiarisca, al pari del sottoscritto, la po-sizione urbanistica riguardante l’immobile del quale è proprietario sulterritorio di Rocca di Papa”. (Cristiana Zarneri)

In merito alla vicenda sollevata dal cir-colo territoriale “Fli Rocca di Papa”, ab-biamo rivolto le stesse domande fatte alSindaco anche a Danilo Romei, uno deiConsiglieri di minoranza (Pdl) chiamatiin causa.“Le accuse dei locali esponenti del Fli a merivolte sono solo frutto di totale disinforma-zione. Infatti, la pubblicazione dell’elencodegli immobili non dichiarati in catasto è unobbligo di legge e include immobili indivi-duati con l’ausilio di foto aeree digitali so-vrapposte alla cartografia catastale. Nel miocaso si tratta di un ripostiglio in lamiera dimq 2 per il quale non sussiste obbligo di ac-catastamento, e nel quale custodisco una

vanga ed un rastrello. Ho inoltre già provve-duto a presentare ricorso avverso l’erratoaccertamento dell’UTE”.

Come mai secondo lei, il circolo territo-riale Fli Rocca di Papa ha deciso di agirea mezzo stampa anziché, eventualmente,adottare altre vie?“Le accuse diffamatorie recano semprescandalo quindi il mezzo stampa utilizzatodagli esponenti del Fli altro non è che la ne-cessità di diffondere notizie false e denigra-torie. In realtà tale azione ha avuto unrisvolto contrario a quello voluto: infatticonforto e solidarietà mi sono arrivati datanti miei concittadini”.

Lei sporgerà querelaper diffamazione? “Non è nel mio stile e nontrovo né utile né edifi-cante interpretare comeoffese personali quelle che ritengo esseresolo schermaglie politiche. Quindi non in-tendo intraprendere alcuna azione legale”.

Trattasi di mera strumentalizzazione po-litica?“Senza dubbio. Ritengo che azioni di cosìbasso livello evidenzino solamente la totalemancanza di valide argomentazioni e conte-nuti politici”.

(Cristiana Zarneri)

La parola al Consigliere Danilo Romei“Nessuna irregolarità, è una strumentalizzazione”

Page 26: Il Piccolo Segno maggio 2012

ROCCA DI PAPA26 il Segno - Maggio 2012

di Sandro TabellioneDopo il successo della pas-sata edizione, il 22, 23 e 24giugno torna a Rocca diPapa “Frusley Street SportVillage 2012”, l’innovativa

ed entusiasmante iniziativa dell’associa-zione presieduta da Gennaro Draicchio(foto a lato) che, grazie allo sport, riesce acoinvolgere centinaia di giovani.Anche quest’anno gli incontri si terrannonella storica “piazzetta della Funicolare”,a ridosso di piazza della Repubblica.Molte le novità annunciate. In quest’edi-zione 2012, “grandi e bambini potrannonon solo sfidarsi nella Frusley Street Soc-cer Cup ma anche cimentarsi nello StreetBasket, nel Ping-Pong, oppure divertirsiin interminabili partite di Subbuteo. Uncalendario ricco di eventi per i quali si av-verte già una sorta di “tutto esaurito” siadi partecipanti attivi che di spettatori. “Frusley Street Sport Village è dedicato atutte le categorie, Bambini, Junior e Over–ci ha spiegato Gennaro Draicchio-, e al-l’interno dell’area verrà inoltre allestito unmaxischermo per la visione dei Quarti diFinale del Campionato Europeo di Calcio2012”.Ricordiamo a tutti gli appassionati cheiscrizione e partecipazione sono gratuiteper tutte le categorie coinvolte. E anchequesto è un bel segnale di come per orga-nizzare eventi non sempre bisogna chie-dere soldi ai cittadini. Inoltre sono previstipremi per i vincitori e gadget per tutti ipartecipanti. L’iniziativa, che ha ottenuto il patrociniodel Comune di Rocca di Papa, della Pro-vincia di Roma e della Regione Lazio,nell’edizione scorsa interessò ben tre Co-

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L’evento si svolgerà nella piazzetta della Funicolare

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muni (Rocca di Papa, Ma-rino e la città di Roma),coinvolgendo oltre tre-cento atleti e una grandis-sima cornice di pubblico.Un’edizione conclusasicon l’aggiudicazione perla “Frusley Soccer Promo-tion” del premio “LiveSoprt” di AICS e di RomaCapitale. Anche in questa occasione ilGruppo Roma Radio è media partnerdell’evento sulle emittenti Retesport, Ra-diosei e Radio Roma Capitale.“Iscriversi e partecipare è molto semplice–conclude Draicchio-, basta collegarsi alsito web www.frusley.com e compilare ilform online. In alternativa al web è possi-bile iscriversi compilando l’apposito mo-dulo disponibile presso “la Casina deiPini” in piazza della Repubblica a Roccadi Papa”. Info:tel. 06.94749499mail: [email protected]

E’ iniziato loscorso 15m a g g i ol’VIII TrofeoCittà diRocca diPapa, orga-nizzato dallasocietà calci-stica Poli-s p o r t i v aCanarini. Si

Al campo Gavini LeonelloAl via l’VIIITrofeo Città diRocca di Papa

tratta di un torneo federale che coinvolgeben cinque categorie della scuola calcio, daibambini classe ‘99 fino a quelli nati nel2003, e a cui parteciperanno diverse societàcalcistiche del panorama dei Castelli Ro-mani e non, tra cui il Cinecittà Bettini, la Lo-digiani e la Lazio. L’evento sportivo è statopresentato il 7 maggio presso l’aula consi-liare di Corso Costituente, e ha visto la par-tecipazione delle squadre aderenti.Durante il torneo, ed è questa una novità ri-spetto alle edizioni precedenti, dal 20 mag-gio al 14 giugno, si terrà anche il “Festivaldei piccoli amici città di Rocca di Papa –memorial Antonio Paris e Manolo Pizzican-nella”, riservato alle categorie 2004 e 2005-2006, in ricordo del custode del campo,scomparso proprio quest’anno, e di suo ni-pote, morto tragicamente 20 anni fa cadendoin un burrone. “Quest’anno abbiamo volutoricordare Antonio e il piccolo Manolo conun torneo a loro dedicato – ha commentatoil responsabile della scuola calcio Aldo Gatta-, con lo scopo di promuovere, come semprefatto nel corso degli anni, il divertimento e lasana competizione tra i bambini, e l’unità deigenitori, coinvolti in momenti conviviali edi festa”. Gli incontri, fino al 23 giugno, sisvolgeranno tutti presso il campo sportivo‘L. Gavini’ di Rocca di Papa, nel quartieredei Campi d’Annibale.

Luigi Serafini

Aldo Gatta

Page 27: Il Piccolo Segno maggio 2012

ROCCA DI PAPAil Segno - Maggio 2012 27

di Daniela Di RosaOgni tanto qualcuno mi fermae mi chiede notizie di Checco,il “cane del cimitero”. Chilegge Il Segno lo ricorderà si-curamente per gli articoli e le

foto a lui dedicati tempo fa. Apparve al-l’improvviso in via Rocca Priora, aiCampi d’Annibale, era anziano, cammi-nava piano verso il paese. Con un’altravolontaria-animalista cercammo di pren-derlo per portarlo al sicuro, non fu possi-bile, poi nonostante le nostre ricerchesparì per riapparire giorni dopo fuori al ci-mitero. Restò lì, come se in quel posto cifosse il suo vecchio padrone, per mesi sipresero cura di lui Amedeo, Giorgio masoprattutto Luca, c’era però un problema:pur essendo un cane dall’indole mansuetanon amava farsi toccare dagli estranei masolo da loro tre, probabilmente perché, es-sendo mezzo cieco un’ombra improvvisapoteva sembrargli un pericolo. Dopo varie lamentele, un triste mattino fuportato al canile sanitario ma grazie al suo

amico Luca Rossetti il sog-giorno fu abbastanza breve epiacevole, poi Luca lo presecon se e lo portò in un luogotranquillo, seguito e amatoha vissuto sereno gli ultimidue anni. Il destino è semprestrano: un sabato sera in casadi mio fratello incontravoArgia, cugina di Amedeo, ledico che Checco sta bene ementre parlo di lui mi arrivala telefonata di Luca che midice che Checco stava mo-rendo… grazie Luca per letue lacrime, per le tue parole,per tutto quello che hai fatto

per un cane, non il tuo cane ma un vec-chio bastardino senza nome. Non so quale sia stata la sua vita prima diincontrarlo ma so che tu gliel’hai resabella dopo!

Continuo a parlare di cani, per ognipersona che li ama e li rispetta ce n’èun’altra che li odia e maltratta, ma lacosa più terribile è che vigliaccamenteli avvelena. Ma che uomo è (per quantone so le donne non hanno questa barbaraabitudine) uno che getta polpette avvele-nate a dei poveri cani, cuccioli, gatti… unmostro, un assassino seriale… in via deiMonti ne ha uccisi un bel po’, tra cui ungiovane e splendido labrador nero, un in-crocio volpino, un meticcio marrone el’incrocio boxer che stazionava sempreinsieme a un suo inseparabile compagnotra il bar e la frutteria di via dei Campid’Annibale. A chi giova la morte di questicani? Sono andata dal delegato ai dirittidegli animali, era dispiaciuto per l’acca-duto e aveva dei sospetti… e allora?

Checco, il “mitico cane del cimitero” con Luca

Intanto continua l’avvelenamento dei cani nel quartiere dei Campi d’Annibale

Addio a Checco...“cane del cimitero”

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Quanto ci vuole a fare una denuncia aiCarabinieri? Metà dei cani uccisi avevanoun padrone, quanto ci vuole a far rispet-tare le leggi? I cani padronali vanno tenutinelle proprie case o giardini, quanto civuole ad indagare se si hanno sospetti? Civuole coraggio, questo ci vuole. Si è par-lato di pecore o galline uccise, di genteche non può fare jogging, di ladri infasti-diti dal loro abbaiare… Sono stata giornifa a Monte Porzio Catone per vedere lastatua che il paese ha dedicato a Tocco,piccolo grande cane amato da tutti. Invitoil nostro delegato a fare un manifesto con-tro l’avvelenamento dei cani che qui av-viene troppo spesso, magari dando unaricompensa (possiamo pensarci noi vo-lontari) a chi darà informazioni utili aidentificare l’avvelenatore, perché questoè reato penale!

Il monumento dedicato a Tocco,cane di Monte Porzio Catone

Uno dei cani avvelenati

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ROCCA DI PAPA28 il Segno - Maggio 2012

Una serata al Bar Enoteca all’insegna della canzone romanesca

Con le note e la voce di Paolo Valbonesialla scoperta della bella musica romana

di Rita GattaUna serata all’insegna diRoma, della sua cultura culi-naria e delle sue belle canzoniin dialetto: questo quanto un

selezionato pubblico ha potuto gustare il31 marzo scorso a Rocca di Papa nel BarEnoteca di via Frascati. La voce di PaoloValbonesi, istrionico artista naturalizzatoda tempo nella nostra città, componentedi un altro gruppo “Le storie sospese” chemagistralmente interpreta indimenticabilicanzoni di Fabrizio De Andrè, stavolta hacondotto i presenti in un percorso canorocaratterizzato da vecchi suoni e modi didire del vernacolo di Roma, ricercando trai brani, alcuni pezzi non molto conosciuti,ma di grande valore storico per quanto ri-guarda il repertorio romanesco. Tra questi“ Bella quanno te fece mamma tua”, unsonetto del 1200, musicato due secoli fache fa parte ormai della tradizione… Unimpegno che Valbonesi assume siaquando si esibisce da singolo cantante, siaquando si presenta con un altro suogruppo “Li mejo fichi der bigonzo” . I temi canori della serata sono stati vari:

cittadino con “Ce rosichi” e “Serenatac-cia”. Un altro pezzo, di cui il nostro Val-bonesi è autore, “Sotto ar celo de Roccade Papa” è un sentito omaggio canoro chel’artista ha voluto esprimere nei confrontidella nostra città nella quale si è ambien-tato e dalla quale è accolto e amato comeun figlio del territorio. “Ho preparato questa selezione di branipiù o meno noti ma secondo me molto si-gnificativi; il mio intento è stato quello difar conoscere alcuni pezzi poco ascoltati,ma bellissimi che dovrebbero rivalutarel’opinione che si ha della Canzone Ro-mana, considerata da troppi solo comemacchietta, non tenendo conto al contra-rio, di pezzi molto intensi ed emozionanticome alcuni di quelli appunto propostinella serata”. Dato il successo dell’incontro non pos-siamo che confermare che l’obiettivo èstato pienamente raggiunto e attendereuna prossima occasione per viaggiare an-cora indietro nel tempo, ripensando aicanti e alle serenate che i nostri nonni ebisnonni suonavano e cantavano sotto ibalconi per conquistare l’amata.

dalle serenate ai canti che maliziosamenteconducono ai doppi sensi, alle storied’amore disperate, alla malavita; non po-tevano mancare, data la grande sensibilitàdell’artista, un omaggio a Rocca di Papacon “La Regina dei Castelli” di TerenzioBotti e al compianto Graziano Diadei,noto cantautore in vernacolo, nostro con-

AuditoriumCampi d’Annibale Rocca di Papa

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CORSI di BALLO SOCIALELunedì 17.30 - 19.30 Balli di coppia latino-

americani e caraibici Livello intermedio

19.30 - 21.30 Balli di coppia latino-americani e caraibici

Livello avanzato

Martedì 10.30 - 12.30 Balli di gruppoe coreografici

Livello principianti

17.00 - 18.00 Balli di gruppo ecoreografici bambini

Livello principianti

18.00 - 19.00 Balli di gruppo ecoreografici ragazzi

Livello intermedio

19.00 - 20.30 Balli di gruppoe coreografici

Livello avanzato

Mercoledì 17.30 - 19.00 Balli di gruppoe coreografici

Livello intermedio

19.00 - 21.00 Balli di coppiastandard,liscio e latino-americani

Livello principianti

Giovedì 17.30 - 19.00 Balli di gruppoe coreografici

Livello principianti

19.30 - 21.30 Balli di coppiastandard e liscio

Livello avanzato

Per informazioni e iscrizioni potete recarvi direttamente presso la sede della scuola durante l’orario dei corsi oppure telefonare al n. 347-7007380 della Roma Dance Studio

Novità

f i t n e s sSono aperte le iscrizioni ai corsi di ZUMBA fitness per tutte le età e livelli!Venite a scoprire insieme a noi questo nuovomondo dove ballo, fitness e divertimento si fondonoinsieme per creare un’atmosfera elettrizzante!Gli istruttori di ZUMBA fitness invitano tutti per una lezione dimostrativa e gratuitache si terrà presso l'Auditorium del Sacro Cuore ai Campi d’Annibale

Paolo Valbonesi

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il Segno - Maggio 2012 29

Cultura e ... dintorni

di Andrea SebastianelliCon il n. 53356, Arduino Gattaviene schedato come anarchiconel Casellario Politico Centraledel Ministero dell’Interno.

E’ il 1913.Nato a Rocca di Papa il 5 ottobre 1890 sitrasferisce poi a Roma pur mantenendorelazioni con la cittadina castellana. Pergli organi della Pubblica Sicurezza del re-gime fascista, Arduino Gatta non era unsemplice “segnalato” ma, addirittura, unuomo considerato “pericoloso” e infattidopo una lunga persecuzione, viene inse-rito nella categoria 2da. La Questura uti-lizzava queste categorie (1ma, 2da, 3za) inbase alla presunta pericolosità delle per-sone sottoposte a controllo. La categoria1ma comprendeva, per esempio, personeritenute in grado di rappresentare un seriorischio per la vita stessa del Regime.Il nome di Arduino Gatta figura in un elenco a favore della stampa anarchicaOcchi celesti, capelli castani e baffibiondi, 1,52 metri di altezza… il suo rap-porto con la Polizia inizia, come dicevo,nel 1913 ad appena 23 anni, prima del-l’avvento di Benito Mussolini. Con unanota riservata, la Direzione Generale delMinistero chiede al Prefetto di Roma in-formazioni circa i “precedenti morali, po-litici e giudiziari” di Arduino Gatta, “ilcui nome –si legge ancora nella nota- fi-gura in un elenco di sottoscrizioni inviateda questa città (Roma, n.d.d.) a favoredella stampa anarchica”. Siamo agli inizidi febbraio, la Prefettura della Provinciadi Roma non riesce a trovare segnala-zioni su di lui e la vicenda sembra essereconclusa. Ma sette anni dopo, precisa-mente il 2 marzo 1920, la Regia Questuradi Roma torna a interessarsi dell’anar-chico roccheggiano inviando una rela-zione “riservata-urgente” al Prefetto e alDirettore Generale di Pubblica Sicurezza,nella quale si rileva che “Gatta Arduinodi Mariano e Fazi Anna […] abitante invia Scipioni n. 17 scala 2 int. 4, came-riere, anarchico pericoloso […] avevafatto pubblicare clandestinamente un li-bretto di canti estremamente rivoluzio-nari ed inneggiando al regicidio diMonza…”.Dopo il regicidio di Gaetano Bresci, il fermentoinvade gli anarchici italianiProprio l’attentato a Umberto I del 29 lu-glio 1900 a Monza, commesso da Gae-tano Bresci, fa nascere negli ambienti

anarchici italiani una grande euforia chesi traduce nella conquista di migliaia digiovani verso le idee rivoluzionarie. In-fatti, a parte un gruppo di anarchici ro-mani, nessuno sconfessa il gesto delBresci e questo fatto suscita entusiasmotra i giovani che vedono rinverdirsi i mitirisorgimentali della lotta per la libertà. Le persecuzioni di questi giovani anar-chici si intensificano in una rete di con-trolli che non lascia scampo. A reprimerecon drammatiche misure di polizia i mo-vimenti anarco-socialisti è dapprimaFrancesco Crispi, Presidente del Consi-glio dal 1887 al 1891 e dal 1893 al 1896;poi il marchese Antonio Di Rudinì, Presi-dente dal 1891 al 1892 e dal 1896 al 1898,quando si dimette per l’eccidio di BavaBeccaris; poi il Presidente del ConsiglioNitti con una vera e propria repressioneche ha i suoi effetti più drammatici neiprimi mesi del 1920; infine, con l’avventodel fascismo, Benito Mussolini che in-staura un vero e proprio regime polizie-sco.Rocca di Papa agli inizi del ‘900 è un fiorire di giovani anarchiciPer ben inquadrare il periodo storico incui si colloca la storia di Arduino Gatta e,insieme a lui, quella di centinaia di gio-vani anarchici che nei primi anni del No-vecento rappresentavano il “vero

rroocccchheeggggiiaannooAArrdduuiinnoo GGaattttaa

SSttoorriiaa ddeellll’’aannaarrcchhiiccoo

problema politico” del Regno d’Italia, ènecessario un breve quadro storico.Oltre al Gatta si segnalano le vicende dialtri anarchici roccheggiani, anch’essiperseguitati (come Francesco Casciotti,Francesco Fazi, Riccardo Gabrielli, Sera-fino Rufini, ecc.) ed è importante capireperché in una cittadina piccola comeRocca di Papa fioriscono, a cavallo deidue secoli, decine di giovani legati alleidee dell’anarchismo.Sulla storia di ognuno di essi appare evi-dente l’influenza, almeno inizialmente, diAndrea Costa, fautore del primo anarchi-smo italiano. Seguace di Bakunin, Costadimostra una grande capacità nell’infil-trarsi nel mondo contadino fino all’ap-prodo verso il socialismo che lo porta allarottura con i movimenti anarchici. ARocca di Papa la sua influenza è ancorapiù forte proprio perché Andrea Costa perun periodo risiede nella cittadina castel-lana. E, dopo Costa, l’influenza maggioreviene esercitata da un altro anarchico dispicco, Errico Malatesta. In questo periodo Arduino lavora nellaCapitale come cameriere presso una piz-zicheria di prodotti napoletani in via Tor Sanguigna, a pochi passi da piazza Navona. I suoi precedenti con la giustizia (e le sue precoci idee anarchiche) per laverità, iniziano all’età di 19 anni quandonel 1909 viene condannato a un mese di

segue a pag. 30

Sopra: il Questore diRoma Cesare Mori

A lato: la foto segnaletica

di Arduino Gatta

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CULTURA il Segno - Maggio 201230

Laculturacrescecon“Castelli di scrittori”

Martorelli, piazza della Corte.Altri incontri saranno organiz-zati a Monte Porzio Catone il24 maggio e a Lanuvio il 23giugno.Dall’1 al 3 giugno presso leScuderie Aldobrandini diFrascati sarà poi allestita unamostra dedicata interamentealle opere e ai libri dei CastelliRomani, con la partecipazionedi autori e case editrici. Unmodo per far conoscere e ren-dere visibile l’attività letterariadel nostro territorio, ricco discrittori e poeti che molto of-frono al pubblico e ai lettori deiCastelli Romani e dintorni.

di Rita GattaAbbandonarsi alla fantasia, leg-gere, scrivere, lasciarsi andaredietro una scia di versi, trovareattimi tutti per sé da condividerepoi con gli altri: questo è stato ilsunto del bell’incontro che c’èstato nella Biblioteca di Roccadi Papa, in via Ferri, il 12 aprile,ospiti del direttore Carlo Cofinie delle infaticabili bibliotecarieSabrina Novelli e Maria RitaPanci. Si tratta di uno degli ap-puntamenti previsti in un’inizia-tiva, “Castelli di Scrittori”, natanella Biblioteca di Frascati,dove da qualche tempo diversiautori noti o emergenti del ter-ritorio si incontrano e leggonole loro opere edite o inedite. Glionori di casa sono stati fatti conil solito garbo e competenza daMaria Pia Santangeli e dalpoeta e giornalista storico MarioLeoni, caporedattore della rivi-sta Castelli Romani. Anche il 24Aprile a Ciampino presso laSala Convegni del Comune si è

hanno presentato brani e versianche inediti, regalando al sele-zionato pubblico, momenti dicondivisa partecipazione. Tor-nando al Reading svoltosi aRocca di Papa, va sottolineatala bella partecipazione musicaledel M° Stefano Troìa (e non Si-mone come erroneamentescritto in un’altra occasione)che con la sua chitarra classicaha presentato in due riprese trebrani: La Espiral Eterna di LeoBrouwer, Fuga di J. S. Bach eAria Mediterranea di MaurizioColonna. Il successivo incontroletterario si è svolto l’11 mag-gio ad Ariccia nella Locanda

sto e condotto nel carcere di ReginaCoeli. Interrogato, confessa di es-sere l’autore dell’opuscolo e di nonessere iscritto ad alcun partito.Anche a proposito delle bombe,ammette di averle confezionate eglistesso con l’intenzione di commet-tere un attentato a Rocca di Papacontro l’amministrazione comunalee contro un certo Giuseppe Gatta acausa di una casa di proprietà dellasua famiglia. A proposito dell’opu-scolo, le sue dichiarazioni non con-

vincono il Questore Mori che, a tal pro-posito, scrive:“…inverosimil -mente dice di averlo fattostampare nella tipografiadel Giornale d’Italia,senza nulla pagare nean-che per la spesa dellacarta, ma non sa indicarea chi dell’amministra-zione dal giornale si è ri-volto… I diversi scrittiche l’opuscolo contiene –si legge ancora in unanota del 4 marzo- sonotutti ispirati all’odio fra leclassi sociali, ed incitanoalla rivolta ed ai delitticontro le persone. Vi è traessi –continua- una poe-

sia dal titolo 29 luglio 1900 nella quale sifa l’apologia del regicidio di GaetanoBresci. E’ facile ritenere –conclude Mori-che le bombe erano destinate a scopo bendiverso di quello, pur delittuoso, che luivorrebbe far credere”. Il 13 settembre1920 viene rimesso in libertà per insuffi-cienza di prove con l’obbligo di restare a

disposizione della Regia Procura del Reper l’omessa denuncia delle armi e degliesplosivi.

L’incontro con Errico Malatesta presso il giornaleanarchico Umanità NovaArduino lascia l’abitazione di via Scipionie prende alloggio sempre a Roma alla Lo-canda di Nerva in via Tor dei Conti, rioneMonti. Nel frattempo lavora come fac-chino presso il giornale anarchico “Uma-nità Nova” fondato e diretto fino al ‘22 dalMalatesta. Nei suoi confronti, comunque,viene attivata la necessaria sorveglianza.Intanto, con la marcia su Roma del 28 ot-tobre 1922, il fascismo “conquista” l’Ita-lia. Passano altri quattro anni, Mussoliniha ormai consolidato la dittatura repri-mendo ogni forma di libertà, e un fattonuovo porta Arduino Gatta al centro del-l’interessamento da parte della PubblicaSicurezza fascista.

1/Continua

La lettera anonima che accusava Arduino Gatta

Storia dell’anarchico roccheggiano Arduino Gattareclusione e lire 30 di multa per usur-

pazione di terre a danno della duchessaSforza Cesarini, proprietaria di molteterre a Rocca di Papa tra cui Monte Cavo.Nel 1913 lo stesso tribunale di Roma locondanna a un anno di reclusione e 100lire di multa per appropriazione indebita.Il 2 marzo 1920 scatta la perquisizione della Polizianella sua casa romanaArriviamo così al 1920, l’anno in cui hainizio la prima granderepressione che a Romacolpirà soprattutto iquartieri popolari. Il 2marzo, in seguito alleinformazioni prove-nienti dal tribunale masoprattutto all’accusa diappartenere a gruppianarco-comunisti, scattala perquisizione dellaPolizia in via degli Sci-pioni, quartiere Prati. Ilbottino risulta piuttostocorposo: 3 bombe ad in-nesto, 2 pugnali, una ri-voltella calibro 7 concartucce, centinaia di li-bretti dal titolo “Canti ebozzetti libertari” scrittidallo stesso Gatta, al-cuni ritratti dei più noti rivoluzionari ita-liani e stranieri, alcuni motti sovversividai timbri di gomma (uno dei quali con lascritta Boston V.R. Tipografia Sociale1920 “con lo scopo –si legge nella rela-zione del Questore Cesare Mori- di avva-lersene per pubblicazioni clandestine”.Arduino Gatta viene subito tratto in arre-

Riccardo Agrusti, Yuri Biz-zoni, Angelo Chieti, Rita Gatti,Silvia Gentile, Ugo Intini, Pa-trizia Pallotta, Eliana Rossi,Natale Sciarra, Edoardo Silve-stroni, Matilde Ventura e Da-niela Zanetti, infine RosannaMassi, direttrice della Biblio-teca Archivio Storico comu-nale di Frascati e attivaorganizzatrice dell’evento in-sieme alla Santangeli. Assentea Rocca di Papa, per un gravelutto familiare il critico e scrit-tore Franco Campegiani, hapartecipato invece a Ciampinocon versi molto sentiti cometutti gli altri poeti e scrittori che

svolto un altroincontro checome quellonella nostra bi-blioteca citta-dina, ha vistola partecipa-zione di di-versi autori:

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CULTURAil Segno - Maggio 2012 31

La storia si muove attorno ad unsegreto, rimasto nascosto per qua-rant’anni, e vede protagonista unbambino di nove anni che finoall’età adulta, non sa spiegarsi ifatti connessi alla morte di suamadre. Il silenzio che lo circonda,cancella e rende estranee le trage-die della vita. Eppure a volte nonsono solo gli altri a nasconderci larealtà, ma siamo noi stessi a rifiu-tare di capire gli eventi dramma-tici. Chiudere gli occhi e nonascoltare diventa un modo perproteggersi dalla sofferenza, unostratagemma dell’anima a cui ri-correre per fronteggiare il dolore.Ma il rifiuto e la paura sono con-

perdita che non è mai riuscito asuperare. Poi un giorno decide diprendere coscienza, di immer-gersi nel dolore, decide di sapereper vivere un’esistenza davveroautentica. Fai bei sogni è un ro-manzo in cui Gramellini parla deipercorsi che uomini e donne com-piono per cercare di superare idrammi dell’esistenza.Il romanzo è autobiografico manon è un’autobiografia vera e pro-pria. E’ un’opera che prendeavvio dalla scoperta della veritàfatta con quarant’anni di ritardo.“Un’opera che non può lasciareimpassibili i suoi lettori” ha dettoFabio Fazio, grande amico e col-laboratore dello scrittore nella tra-smissione Rai Che tempo che fa.“Fai bei sogni” è dedicato a quelliche nella vita hanno perso qual-cosa. Un amore, un lavoro, un te-soro. E rifiutandosi di accettare larealtà, finiscono per smarrire sestessi. Immergendosi nella soffe-renza e superandola, ci ricordacome sia sempre possibile buttarsialle spalle la sfiducia per andareal di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccoltogli slanci e le ferite di una vitapriva del suo appiglio più solido.Una lotta incessante contro la so-litudine, l’inadeguatezza e ilsenso di abbandono, raccontatacon passione e delicata ironia. Ilsofferto traguardo sarà la conqui-sta dell’amore e di un’esistenzapiena e autentica, che consentiràfinalmente al protagonista di te-nere i piedi per terra senza smet-tere di alzare gli occhi al cielo.

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ssttoorriiaa

di Vincenzo RufiniNella tarda para-bola del dician-novesimo secolosulla scena cultu-rale europea

sorge un movimento filosoficoche sparge le menti della coltaEuropa di granelli di ottimi-smo e di fede nel progresso,incarnato dalla scienza. Il mo-vimento filosofico prese ilnome di Positivismo, grazie aduna felice intuizione del fran-cese Auguste Compte e per-vase ogni campo culturale conil suo messaggio improntatoalla visione ottimistica del pre-sente e del divenire.Il progresso allora imperantesembrava avere un carattereassoluto e definitivo, cheaveva il potere di spazzare viaantiche concezioni che l’ormadella scienza metteva alla ber-lina. Era il tempo in cui si fa-ceva strada la teoriaevoluzionistica del naturalistainglese Charles Darwin, desti-nata a rivoluzionare l’interaantropologia della specie; ildottor Sigmund Freud muo-veva i primi passi con il suoscandagliare l’inconscio ondedare risposte ai mali atavici in-trisi nella psiche umana. L’Eu-ropa affermava sempre più ilsuo primato in campo interna-zionale, dando sfogo ad unapolitica imperialista e colonia-lista, la quale dava una letturaunilaterale, deteriore ed euro-centrica in modo assurdo, checontraddiceva il messaggioreale contenuto nel Positivi-smo. Il quale con il suo ventoinnovatore fondato sulle cer-tezze della scienza avvolseanche la religione cattolica,con il movimento modernistache tendeva a dar ascolto allascienza tentando di dare una ri-sposta razionale agli antichidogmi della religione, ma laparabola fu di breve durata,perché repressa duramentedalle gerarchie ecclesiastiche edal pontefice Pio X, con l’en-ciclica Pascendi. Il moderni-smo cattolico lasciò, però, unavasta seminagione che fiorirànella seconda metà del vente-

da Benedetto Croce e Gio-vanni Gentile, che ne mise anudo i limiti e le imperfezioni.Andando a sfumare in una pa-rabola discendente, come suc-cede ad ogni espressioneumana, il suo messaggio difede assoluta nel progresso,ebbe un lascito che condizionòe cambiò la mentalità del-l’epoca. Ma se da un lato in-centivò l'umana specie acercare nella scienza un sup-porto per un’evoluzione acce-lerata, dall’altro fornì allementi dell’epoca quella pre-sunzione di infallibilità che nelcorso del Novecento sfocerànei totalitarismi e nelle grandideflagrazioni delle due guerremondiali. Oggi viviamo un’esperienzasimile al tempo del Positivi-smo imperante; il progresso ela scienza, sua arma precipua,hanno di nuovo conquistato lenostre menti e le nostre co-

scienze, grazie anche ad ac-quisizioni tecnologiche untempo inimmaginabili; ci for-niscono tutto ciò che può allie-tare la nostra esistenza. Al contempo ci permettono diintravedere i limiti e i possibiliorrori cui si potrebbe imbat-tere l’umanità. Compito no-stro, fruitori dell’anticaepisteme (scienza), è tenere abada i suoi prodigi e le sue de-viazioni, tenendo a mente l’in-segnamento di quel grandefilosofo che fu GiovambattistaVico e la sua teoria dei “corsie ricorsi storici”; affinché ilseme della scienza di oggi nongeneri l’alienazione futura,bensì abbia come unico farol’evoluzione positiva ed armo-niosa dell’umanità, realiz-zando l’auspicio che GiacomoLeopardi fa nella poesia “Laginestra”: “Son dell’umanagente le magnifiche sorti eprogressive”.

L’arrivo delPositivismo

Invito alla lettura

Fai beisogni

dizioni che trasci-nano alla lungaverso lo smarri-mento. Così il pro-tagonista si trovaad essere un uomoinsicuro e tormen-tato a causa di una

simo secoloed avrà cometeatro il Con-cilio VaticanoII. Il Positivismoimperò incon-trastato con lasua filosofiafin tanto cheebbe ad affer-marsi unanuova ideadell’Ideal i -smo incarnato

di Loredana Massaro

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32 il Segno - Maggio 2012STORIE

pritz, un ba-stardino dirazza, nes-

nonno e poi da suo padre, si assicuravaintroducendo una robusta catena dentrola botte che, allo scuotere della mede-sima in tutte le direzioni, avrebbe assi-curato una pulitura perfetta.

S

sione prepotente e impunita. Alcuni soste-nevano e non senza ragione che, fra i suoimolti antenati, doveva certamente trovarsiun vero cane mafioso nato a Broccolino.Ma, come spesso accade, le persone nonvedendolo più sculettare per il paese, nesentivano loro malgrado, la mancanza.Specialmente quel gruppo di vecchiettiche gli avevano affibbiato quel nomemolto “crucco”.Invece chi era strafelice di non avercelopiù tra i piedi era l’ex carrettiere perchéSpritz al tramonto usava accomodarsisotto la pergola del giardino che circon-dava la sua villetta e non passava notteche non abbaiasse a tratti ritmati sempreuguali e dal tono lugubre e prolungato.Tanto che il professore di musica, che abi-tava nei pressi, si era convinto che quelcane aveva un metronomo incorporato. ESpritz era sempre lì, al suo posto. Nessunoseppe mai per quale motivo avesse sceltoquel luogo per passare le sue nottate siaestive che invernali.

a, per la verità, non era propriovero perché la catena rotolandodentro la botte, smuoveva dalle

doghe una quantità di sostanze, antichee recenti, che non avrebbero certamentegiovato al mosto durante la fermenta-zione. Ma il vinaio Peppe non lo avrebbemai ammesso se non altro per rispettodella memoria di suo padre e di suononno. Infine toglieva la catena dallabotte e la riponeva dentro un cestino divimini. Ma prima di richiudere la bottevi introduceva accortamente un lungocandelotto di zolfo acceso: l’odore acre eintensissimo che si sprigionava al-l’istante lo confortava e ogni volta mor-morava a se stesso, mentre tappavavelocemente la botte: -E’ fatta! Adessoho proprio finito!- Ma quale profumo emanava dal mosto infermentazione! E fu proprio quel profumo che inebriòSpritz quando, all’insaputa di tutti, en-trato di soppiatto nella cantina di Peppeil vinaio si ritrovò, insieme allo zolfo eal mosto, dentro la botte, non riuscendopiù ad uscirne. Il povero Spritz non fumai ritrovato e da allora nessuno piùcomprò il vino di Peppe: era troppoaspro e pieno di impurità.

P

I L R A C C O N T O D E L M E S E

La botteincatenata

di Noga

suno sapeva dadove era sbucato.Spritz da moltigiorni era scom-parso: tutti si chie-devano dove fossefinito. Veramentenon era unagrande perditaanche se quel ca-gnetto nero neroormai facevaparte a tutti gli ef-fetti della piazzaprincipale delpaese. A dire ilvero non era poimolto simpaticocon le sue zampestorte e i suoi oc-chietti dall’espres-

C omunque in paese l’abitante più in-fastidito da Spritz era Peppe il vi-naio il quale si era convinto che,

quando quel bastardino si aggirava per lasua vigna (e la cosa si ripeteva spesso), ilvino nuovo non sarebbe riuscito bene. Enessuno mai lo aveva convinto del contra-rio: con Spritz di mezzo il vino sarebberiuscito torbido e sarebbe finito tutto inaceto. Sicuramente. Ma come di consueto, quando era il mo-mento giusto, Peppe il vinaio si preparavadi lena, ormai da anni, a mettere in operaquegli accorgimenti che gli avrebbero as-sicurato, così credeva ogni volta, una vini-ficazione perfetta. E una delle lavorazionipiù delicate era la ripulitura dell’internodella botte che secondo le regole da lui ri-tenute segrete e dettategli prima da suo

M

eppe il vinaio, disperato, vendettela piccola vigna, la cantina, com-presa la botte e la catena, e la ca-

setta ed emigrò in Australia.

Aprile 2012

Quanto è stato scritto, disegnato, cantatoe recitato sulla Bellezza? Eppure, an-cora, non è chiaro il suo concetto.Bellezza è utopia; se non ci soffer-miamo solo su di essa, ci rendiamoconto che ciò che i nostri occhi stannorealmente vedendo, è solo una costru-zione.Bellezza è rarità; pochi sono coloroche vantano perfezione del corpo, dellamente, dello spirito e dell’anima.Bellezza è inganno; piacersi fino all’os-sessione per sentirsi amati.Bellezza è semplicità; nascere e morirerestando alti o bassi, magri o grassi,odiare il proprio naso grosso e storto, leorecchie alla “Dumbo”, con i capellilisci piuttosto che ricci, con i capelliricci piuttosto che lisci... sentirsi a voltecarini, altre eccezionalmente belli soloperché abbiamo sorriso... perché ab-biamo amato... perché ci amiamo.

L’opinione di una donna che voleva icapelli lisci e quei dieci centimetri di al-tezza che le sono stati negati... ma chesorride anche quando non si sente unaBellezza...

di Stefania Colasanti

Frammentidi Scrittura

Bellezza

Dedicato ad una meravigliosa creatura,schernita da chi crede ancora che la bel-lezza sia quella costruita.

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33il Segno - Maggio 2012LA STORIA

Così nel 1837 Marino vietò il transito ai carri roccheggiani

La catena della discordiatra Marino e Rocca di Papa

consiglia di prelevare dal fondo di sopravanzo lasomma occorrente per le spese di riparazionedella strada e, sempre con tale somma, “metterele catene alle due estremità della strada” per im-pedire il passaggio ai carri rocchegiani. Nellavotazione finale la proposta venne approvata al-l’unanimità con 22 voti bianchi favorevoli enessun nero contrario...Fa un po’ divertire, credo, questa notizia trovataquasi per caso spulciando tra la preziosa docu-mentazione raccolta dalla dott.ssa Nocenzi, di-rettrice della biblioteca comunale di Marino,alla quale va un meritatissimo plauso. Eppuremolto fa riflettere questa disputa sul territorioche inevitabilmente mi fa pensare a un’altra via,poco distante, pensate la coincidenza, dal luogodella disputa marinese-rocchegiana.Si tratta di Via dei Castelli Romani, che da ViaFrascati, a Rocca di Papa, proprio vicino al di-stributore di benzina, conduce al cimitero diMarino. Quella via attraversa, si fa per dire, treComuni: Rocca di Papa, Grottaferrata e Marino.È una stradina stretta, a doppio senso, la cui ma-nutenzione lascia un po’ a desiderare. Non facilemettere d’accordo i membri di un’Amministra-zione, figurarsi di tre! Così si continua a transi-tare con prudenza, cercando di rispettare leprecedenze, sperando che a nessuno dei tre Co-muni venga in mente di applicare quel drasticoprovvedimento di quasi due secoli fa. Imma-gino, conoscendo la natura dei miei compaesani,che probabilmente quel rimedio lasciò il tempoche trovò: chissà che fine avrà fatto quella ca-tena quando i primi carrettieri hanno trovatoquella novità? Probabilmente sarà stata utiliz-zata per altri scopi molto più pratici e più utiliche quello di impedire il transito a “lli cristianiche jeanu a buscasse a giornata”!

1.M. A. Nocenzi, Comune di Marino - Registrodei Consigli Comunali dal 1835 a tutto il 1844Vol. 1

di Rita Gatta14 Luglio 1837: si riunisce a Ma-rino – Comarca di Roma - il Consi-glio Comunale; 42 i presenti, sottola presidenza dell’ “Illustrissimo

Sig. Giuseppe Camporesi”, Governatore dellacittà. Uno dei punti trattati nella seduta ci ri-guarda: viene discusso e approvato, infatti, il“Divieto ai carri di Rocca di Papa di transitare lavia di San Rocco a Capocroce”(1).Chiesti lumi ad amici marinesi, mi è stato indi-cato come luogo della disputa una zona poco di-stante dall’attuale cimitero di Marino. Qual è lamotivazione di questo divieto, che oggi fa unpo’ sorridere visto che ormai tutti i centri abitatidei Castelli Romani si sfiorano l’uno con l’altronei confini? In quel tempo, si legge nel docu-mento che fa parte del “Registro dei ConsigliComunali dal 1835 al 1844”, le parti lese ave-vano avuto modo di verificare – relaziona al-l’Assemblea il Gonfaloniere anziano SignorVincenzo Del Frate - “l’abusivo transito di unnumero vistoso di carri che con assiduità transi-tano per la Via che dal Romitorio di San Roccoconduce a Capocroce”; pare che tale tratto distrada fosse stato per questo motivo “conside-revolmente devastato”.Al Consigliere Vincenzo Maldura il merito diaver trovato una soluzione al problema: egli

ScrepantiIl primo“ozzista” fuRemo Gattadettopungico

Sul numero di marzo delSegno avevamo parlato deipiù famosi suonatori della“ozza”, il particolare stru-mento diventato una caratte-ristica del concertino degli“Screpanti”. Nel citare gliozzisti, però, abbiamo com-messo l’errore di dimenti-carci proprio del “primoozzista” della storia roc-cheggiana, che cominciò asuonare la ozza dopo la finedella seconda guerra mon-diale! Si tratta di Remo Gu-glielmo Gatta, detto“pungico”, il quale, essendocalzolaio e grande appassio-nato di musica, fu chiamatoa realizzare questo strano eimmancabile strumento.Remo fu anche colui che in-segnò a suonare la ozza atanti roccheggiani.

La poesia del mesedi Anna Giovanetti

Passano silenziose le nuvole, a volte len-tamente,a volte invece, sospinte dal vento svani-scono d’incanto,come un velo di fumo, repentinamente.

A volte restano immobili nel cielo, come gigantiche cercano di spezzare le catene, per liberarsi

per poter continuare ad andare avanti.

E t’incanti nel guardare le tante forme checambiano ai tuoi occhicosì viaggia, galoppa la tua fantasia,cercando in loro dolci principesse o spa-ventosi orchi!

Ecco adesso un leone con le fauci spalancatee un piccolo agnellino spaventatoe ancora un grande veliero con le vele gonfie che naviga verso isole incantate.

Spazia ancora curioso lo sguardo cercandoaltre forme, altre cose

Le nuvole

e appare un guerriero con cavallo e spada,o un’aquila che distende le sue ali immensee laggiù una grande torta di panna montata,che quasi vorresti assaggiare per come per-fetta appare ai tuoi occhima rapido muta il suo aspetto e nuove altreimmagini cerchi!

Così sono le nuvole, immagini che ti scor-rono davanti un po’ come la vitaa volte sono cumuli scuri che tingono tuttodi neroe spandono attorno una tristezza infinita;a volte sono lievi e trasparenti che lascianospazio, al sole, al serenoe ti fanno gioire, sperare nel domaniricordandoti che dopo la tempesta spuntasempre l’arcobaleno!

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LIBRI e MUSICA il Segno - Maggio 201234

Retrospettive musicalidi Massimo Onesti

qui Gabriel è un altro Ga-briel, completamente nuovo.Come se si fosse resettatocompletamente, come se fosseuscito, finalmente dopo i trealbum precedenti, come dopoun lavaggio psicofisico totalee dove in copertina nemmenocompare e, se compare, comeio credo nella foto iniziale, lofa lasciando intravedere unasagoma a metà fra un alieno ela trasposizione surreale dellenostre paure di esperimenta-zioni ai raggi x e dove gliocchi sono ben vivi e allar-manti seppure allucinati e tutte

le sensazioni, che le foto di co-pertina lasciano presagire, isolchi, che mano mano proce-dono inesorabili sul disco, leconfermano appieno.Addirittura rispetto al Gabriel3 il drumming è più incisivo,in dei momenti il sound è piùduro e trovo gli orizzonti chesi allargano in esplorazionianche totali dell’emisfero ter-restre dove cercare forse luo-ghi incontaminati e dove lapresenza dell’uomo, in con-tatto quasi sciamanico con lanatura, sia forte. Gabriel 3 hacome sfondato un’ideale bar-

Terza parteGabriel 3 e 4 è come se fos-sero il giorno e la notte di unacondizione nuova dello svi-luppo interiore dell’uomo allaprese con la tecnologia cheavanza. Le atmosfere elettroni-che e drammatiche ma chenella contaminazione afro ri-splendono di luce come Biko,Not one of us ect, ora in Ga-briel 4 si lanciano in urli piùlancinanti, violenti e scioc-canti. Il ritmo assume una rile-vanza ancora più evidente eportante, l’elettronica comba-cia perfettamente con il soundche sembra quasi come se que-sta tribalità tecnologica siaquasi naturale da non farci ac-corgere che i paesaggi delle

riera del suono. Gabriel 4 è laconsacrazione e la presa di po-sizione cosciente di quelsuono. Sono due album faccedi una stessa medaglia. Giorno(Pg3) e Notte (Pg4), verticale(Pg3) ed orizzontale (Pg4).Frenesia allucinata che vuoleessere gioiosamente schizofre-nica in 3 e una lucidità dram-matica che rasenta la follia mache invece ne tiene le brigliein 4. E’ l’apice della produ-zione gabrieliana. La perfezione del sound cheGabriel si è inventato, la ce-lebrazione totale della trascen-denza della voce di Peter, indei momenti quasi inumanaper quanto va a fondo nel-l’emozionalità dell’anima...radiografia completa della co-scienza umana di questo se-colo!SHOCK!! THE MONKEY!!

giungle e gli urli cheprovengono dagli an-fratti sono quelli chelanciamo nelle nostreforeste urbane dallenostre coscienze vio-lentate dal tecnicismoesasperatamente tesoanche verso catastro-fismi nucleari.Ora non stiamo piùchiedendoci, o con illumicino cercando,tracce Genesis, nientedi tutto questo! Ormai

di Luigi SerafiniMolti ricorderanno EttoreZanca per essere stato collabo-ratore del Segno prima che lapassione viscerale per la scrit-tura lo portasse a dedicarsianima e corpo a raccontare sto-rie e vicende spesso legate alla“sua” Palermo, oltrechè a espe-rienze personali, con un occhiorivolto all’influenza che laMafia ha avuto sulla città pa-lermitata e, di riflesso, sull’Ita-lia intera. Con piacere, quindi,abbiamo appreso della pubbli-cazione di un libro (in uscita il18 maggio - Coppola editore)che definire importante è poco,essendo rivolto all’eredità mo-rale che due personaggi comeGiovanni Falcone e Paolo Bor-sellino, assassinati dalla Mafia,

Per non dimenticare le stragi mafiose del 1992In un libro l’eredità moraledi Falcone e Borsellino

hanno lasciato in dono all’Ita-lia. “Abbiamo provato a ripor-tare e riportarci alla memoriadue stragi del 1992 -scrive Et-tore nella quarta di copertinadel libro- nel modo più dolcepossibile. Come riaprire unaferita per curarla meglio, conpiù amore. (…) Sono venutifuori ricordi con la sete di giu-

stizia, la voglia diconsegnare unmondo più onesto,l’eredità morale (…)la consapevolezzache non c’è ancoraun colpevole certo enon ha pagato deltutto chi dovrebbepagare…”.Il libro, dal titoloenigmatico “Ven-t’anni”, che lasciatrasparire una sorta di attesastorica rispetto a ciò che non èstato fatto e alla verità che nonè ancora diventata un fattocompiuto, si articola in rac-conti, interviste, testimo-nianze, impressioni,monologhi teatrali e testi dicanzone, per non dimenticare

le stragi del ’92 in cui perserola vita i due magistrati sicilianie i componenti – uomini edonne – delle loro scorte. Ettore sta ora presentando illibro a Roma e in varie cittàdella provincia, speriamo diincontrarlo presto anche aiCastelli Romani.

L’ARCANGELOCHE HAESTESO I CONFINI DEL ROCK/3

LA CARRIERA SOLISTA DI PETER GABRIEL

Ettore Zanca

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RIFLETTORI 35il Segno - Maggio 2012

Niente uccide più delle...

cattive abitudiniSe il Segno fosse un quoti-diano potrei parlare della tvdel giorno, del programma davedere o da evitare, o del filmda non perdere assolutamenteo da rivedere, ma non lo è. Sefosse un settimanale avreisette giorni per criticare… o sefosse almeno un quindicinale!Ma il Segno è un mensile equindi tutto ciò che ho visto ègià passato e non ha senso…però se vi capitasse di vederela replica di uno spettacolo suGalileo di Marco Paolini an-dato in onda su La7 non per-detevelo! L’ho visto due voltee mi ha sempre sorpresa! Alla fine sono costretta a par-lare dei programmi eternidella De Filippi perché sonotalmente brutti che hai mate-riale per vent’anni di critichesenza vederne una puntata;potrei dire le stesse cose diBeautiful di trent’anni prima,tanto tutto in quella soap-opera è immutabile, corna,corna e ancora corna concen-trate in un gruppo di parentiche non conoscono nessuno aldi fuori dei familiari, eppure èambientato nel mondo dellamoda, i maschi e le femminedi questo club di individuiavrebbero decine di giovanicon cui accoppiarsi… inveceno, si fanno e si rifanno la cin-quantenne Brooke, si sposanoe risposano il sessantenneRidge… ma chi scrive la sce-neggiatura? Sicuramente uno

di Daniela Di Rosa

passione (perché di soldi nonvedo un centesimo) ho decisodi non parlare più di tv almenoper sei mesi, con la speranzache tra sei mesi la De Filippi sisia data all’ippica e Beautifulsia finito con il suicidio diBrooke, Taylor, Ridge e tuttala pervertita parentopoli.

ilTocco

Allargando lo sguardo alla societànon si può fare a meno di consta-tare che al giorno d’oggi conta più“apparire” che “essere”. Accen-dendo la televisione si può osser-vare un fiorire di programmi cherendono protagonista la gente co-mune, almeno per un giorno. Siache si tratti di raccontare una pro-pria esperienza personale dolorosao meno, sia che si tratti di espri-mere il “proprio talento”, tutti (oquasi) vogliono andare in tv. Seproviamo a chiedere a un bam-bino che cosa vuol fare da grande,sono molto più rare rispetto al pas-sato risposte come il “vigile delfuoco” o la “maestra”, ma moltopiù comuni risposte come il “cal-ciatore” o l’“attore” e il “can-tante”, la “velina”, la “ballerina”,la “modella” e l’“attrice”.Per diventare famosi o più in ge-nerale per piacere agli altri, biso-gna essere il più belli possibile.Per “apparire” sembra che occorracurare più che la propria cultura,o la propria educazione, il proprioaspetto, ed è così che si spendonomigliaia di euro per sottoporsi ainterventi estetici, che rendono lepersone “artificiali”. Viene dachiedersi: “che eredità stiamo la-sciando ai nostri figli?”, glistiamo insegnando con il nostrocomportamento e attraverso latelevisione e la pubblicità, chenon sono “abbastanza”: nonsono abbastanza belli (orde diadolescenti che sognano di ri-farsi il seno a 18 anni, ragazze ditaglia 40 che si sentono obese);non sono abbastanza intelligenti,(infatti al giorno d’oggi nonbasta la laurea ma occorre avereanche delle specializzazioni e deimaster, per trovare un lavoro,sempre che si riesca a trovarlo);non sono alla pari con gli altri: icompagni che possiedono i cel-lulari dell’ultima generazione,gli I-phone, gli I-pad, ecc. Ecco che il “possesso” diventastrumentale allo sforzo di “appa-rire” sempre al meglio, sempredovunque e comunque… E intempi di crisi, quando il denaromanca, creando bisogni fittizi,non si fa altro che aumentare lapropria frustrazione.

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ppssiiccoollooggiiaa

diErmannoGatta

Appaio...o non appaio

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sotto l’effetto di funghi alluci-nogeni. Qualche giorno fa ero apranzo da un’amica, credevofossero delle vecchie repliche,Taylor sull’altare con Ridge,lei mi ha risposto: “no, sononuove puntate ma tanto tornacon Brooke!”. Le ho chiesto:perché lo guardi? non seiscema! Mi ha risposto: “così,per abitudine!”. Ecco che cosauccide la gente… le cattiveabitudini. Quindi, visto che il Segno è acadenza mensile, posso soloripetermi e ripetermi cercandodi non annoiare… l’unicasfortuna è che annoio mestessa e dato che scrivo per

CChhii hhaa nnoottiizziiee ddeellllaa ffuunniiccoollaarree??

L’Associazione animalista deiCastelli Romani, “Ekos Petonlus”, nei prossimi mesi digiugno e luglio promuoveràuna “campagna di sterilizza-zione per cani e gatti” rivolta atutti i cittadini che hanno unamico a quattro zampe. Per in-formazioni è possibile colle-garsi al sito internetwww.ekospet.org, inviare unamail ([email protected]),oppure telefonare al393.2857203.

Campagna‘Ekospet’Per sterilizzarecani e gatti

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il Segno - Maggio 2012 Ultima pagina

LLeetttteerree,, PPrrooppoossttee,, PPrrootteessttee ee [email protected]

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

CI SCRIVEPAOLO VALBONESIVorrei fare una piccola ma do-verosa precisazione essendostato citato negli ultimi due nu-meri del “nostro” Giornale inmerito alle dimissioni dalla Pro-Loco. Ringrazio l’autore degliarticoli che molto benevol-mente mi ha definito “Artista eMusicista”, aggettivi questi chenon credo di meritare, a Roccadi Papa ci sono tanti Veri Artistiprofessionisti che hanno dirittoad essere definiti tali e che po-trebbero sentirsi in qualchemodo offesi ad essere accomu-nati al sottoscritto, io sono eresto un grande appassionato dimusica e un dilettante che si di-verte con la sua chitarra a pro-porre musica per diletto

La Sagra dell’Artedal 1970 al 1985

il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna

Il bozzetto del maestro Carfagna ci fa tornare al1968, alla scoperta di un personaggio cheanche i più giovani hanno sentito nominare.Era facile, in quegli anni lontani, incontrarloper i vicoli di Rocca di Papa intento a disegnaree a dipingere. Un giorno ebbe un’idea, aprirein via Umberto De Luca un laboratorio di pit-tura per ragazzi, chiamato “la taverna”. In tantiaderirono all’iniziativa e la scuola divenne un

punto di riferimento per molti artisti. Il personaggio in questioneè il compianto Miro Fondi. Miro aveva un carattere scherzosoma ai suoi allievi non risparmiava i suoi giudizi critici. Proprio da quel laboratorio nacque la prima edizione dellaSagra dell’Arte, un evento rimasto insuperato fino ai nostrigiorni. Al nostro Carfagna, Miro diede l’incarico di scriveregli striscioni con cui annunciare l’esposizione delle opere invia dei Condotti, in piazza del Duomo e poi in via delle Sca-lette... un’edizione della Sagra si tenne lungo il Corso e un’altrapresso l’ex ristorante “Il pappagallo”. Per allestire l’esposi-zione all’aperto si lavorava di notte, si facevano delle spaghet-tate, il vino non mancava mai perchè c’era sempre chi aprivala propria cantina ricca di bottiglie. La mattina presto i vari col-laboratori e pittori estemporanisti (oltre a Miro e Carfagna, ri-cordiamo Marisa, Zamira, Gino, Anna, Ida, Amedeo, Geusa,Antonella, Miriam, Franco Pagliuso, Margherita, Roberto etanti altri) erano stanchi ed esausti per aver dormito poche ore.Oltre agli artisti dobbiamo ricordare anche Antonio Calicchia(il vero “trattore” dell’iniziativa, cercatore di sovvenzioni epremi) e i Sindaci e gli Assessori che si sono succeduti nelcorso delle varie edizioni della Sagra dell’Arte, dal mitico Ne-store a Brunetti, da Enrico Fondi (Richettu) ad Alberico, da One-sti a Carrarini, da Salvischiani a Trombetta, da Giovanazzi aClaudio Botti, da Lucatelli a Carnevali, fino a Mario Calicchia.Un’altra geniale idea nacque ne “la taverna”, presidente sempreMiro, quella dei murales nei vicoli di Rocca di Papa. Era il1975. Purtroppo molte opere sono quasi scomparse ma la cosapositiva è che l’idea dei murales è stata recentemente ripresadal Sindaco Boccia con il nome di “Rocc’Arte”.

personale che qualche volta in-contra il parere favorevole dichi ascolta, non è falsa mode-

stia è semplicemente la realtà,vi prego quindi di pubblicarequeste poche righe ad onor del

vero. Per quanto riguarda le di-missioni dalla ProLoco invito isoci che ne volessero conoscerele motivazioni a chiedere insede di assemblea la letturadella lettera messa agli atti concui appunto mi sono dimesso.Auguro quindi buon lavoro allaPro Loco, e ringrazio “Il Pic-colo Segno” per la pubblica-zione di questa mia. Buonlavoro a tutta la redazione.

Paolo Valbonesi

Il Segno è uscito dopo l’assem-blea della Pro Loco e quindil’invito di Paolo Valbonesi nonsi è potuto diffondere. Ci di-ciamo però fin d’ora disponi-bili a pubblicare la letteracitata qualora la Pro Loco neautorizzasse la diffusione.