Il Piccolo Segno ottobre 2012

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L’intervista Nasce il blog del Segno di Andrea Sebastianelli Il Segno cresce e, con esso, crescono anche i collabora- tori, ciascuno mettendo a di- sposizione della redazione la propria competenza e la pro- pria passione con un unico scopo: garantire ai lettori 20 anni al servizio dei cittadini Articoli alle pagine 10 e 11 Centro Storico, le cose che si possono fare Anno XI, n. 10 - Ottobre 2012 PICCOLO il Segno ...quello che gli altri non scrivono... mensile indipendente Via Duomo 7 Abbigliamento uomo Via Duomo 7 - Rocca di Papa (Rm) - tel. 06-9497920 NUOVA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO Diventa donatore vai a pag. 23 un’informazione trasparente. L’amministrazione comunale negli ultimi anni non ha brillato in questo senso: il sito del Comune, il giornale del Comune (fino a quando c’era), le altre forme di comunicazione viste nel paese, sono state spesso lacunose o fuorvianti. Qualche volta l’informazione è proprio mancata: si è parlato d’altro, si è promesso, rassicu- rato, rimandato; si è mostrata indifferenza, superiorità, di- stacco, fastidio per le richieste dei cittadini. Il Segno è stato tra le poche voci che hanno dato spazio a tutti, ai punti di vista più distanti, a forze politiche anche contrapposte, alle domande dei cittadini, anche quelle più semplici, che poi sono le più vere. Per proseguire su questa strada, la nostra informazione si estende con la nascita di un blog, si tratta della continuazione del giornale di carta, con il vantaggio che potrà essere aggiornato con più speditezza. Uno spazio aperto all’informazione, alle critiche, alle rifles- sioni. Uno spazio per discutere, partecipare e crescere come collettività, nel segno di quella trasparenza che in molti da tempo rincorriamo. Da parte nostra vogliamo fornire un ser- vizio, indipendente e disinteressato, che dia spazio a tutte le voci, a cominciare - se vorranno - dagli amministratori che governano questo territorio. http://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it/ A pagina 15 Più Imu per tutti Tasse locali in aumento A pagina 9 Posta ai Campi Progetto sfumato? Arte, tempo di rottamare A PAGINA 22 Abbiamo rivolto qualche domanda a Ottavio Atripaldi, Comandante della stazione dei Cara- binieri. A pag. 16 Articoli alle pagine 18 e 19 Convegno sul futuro del castagno Il richiamo della Il più importante politico di Rocca di Papa, On. Carlo Ponzo, Presidente del Comitato Regionale Controllo Contabile, coinvolto nelle polemiche dopo lo scandalo Fiorito, deve fornire ancora qualche risposta Alle pagine 20 e 21

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Il Piccolo Segno ottobre 2012

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  • LintervistaNasceil blogdelSegno

    di AndreaSebastianelliIl Segno cresce e,con esso, cresconoanche i collabora-

    tori, ciascuno mettendo a di-sposizione della redazione lapropria competenza e la pro-pria passione con un unicoscopo: garantire ai lettori

    20 annial serviziodei cittadiniArticoli alle pagine 10 e 11

    Centro Storico,le cose che sipossono fare

    Anno XI, n. 10 - Ottobre 2012

    PIC

    CO

    LOil Segno......qquueelllloo cchhee ggllii aallttrrii nnoonn ssccrriivvoonnoo......mensile indipendente

    Via Duomo 7Abbigliamento uomo

    VViiaa DDuuoommoo 77 -- RRooccccaa ddii PPaappaa ((RRmm)) -- tteell .. 0066--99449977992200

    NUOVA COLLEZIONEAUTUNNO-INVERNO

    Diventa donatorevai a pag. 23

    uninformazione trasparente. Lamministrazione comunalenegli ultimi anni non ha brillato in questo senso: il sito delComune, il giornale del Comune (fino a quando cera), lealtre forme di comunicazione viste nel paese, sono statespesso lacunose o fuorvianti. Qualche volta linformazione proprio mancata: si parlato daltro, si promesso, rassicu-rato, rimandato; si mostrata indifferenza, superiorit, di-stacco, fastidio per le richieste dei cittadini. Il Segno stato tra le poche voci che hanno dato spazio atutti, ai punti di vista pi distanti, a forze politiche anchecontrapposte, alle domande dei cittadini, anche quelle pisemplici, che poi sono le pi vere. Per proseguire su questastrada, la nostra informazione si estende con la nascita di unblog, si tratta della continuazione del giornale di carta, conil vantaggio che potr essere aggiornato con pi speditezza.Uno spazio aperto allinformazione, alle critiche, alle rifles-sioni. Uno spazio per discutere, partecipare e crescere comecollettivit, nel segno di quella trasparenza che in molti datempo rincorriamo. Da parte nostra vogliamo fornire un ser-vizio, indipendente e disinteressato, che dia spazio a tutte levoci, a cominciare - se vorranno - dagli amministratori chegovernano questo territorio.

    http://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it/

    A pagina 15

    Pi Imu per tuttiTasse localiin aumento

    A pagina 9

    Posta ai CampiProgettosfumato?

    Arte, tempodi rottamare

    A PAGINA 22

    Abbiamo rivoltoqualche domanda aOttavio Atripaldi,Comandante dellastazione dei Cara-binieri. A pag. 16Articoli alle pagine 18 e 19

    Convegnosul futuro del castagno

    Il richiamo della

    Il pi importante politico di Rocca di Papa,On. Carlo Ponzo, Presidente del Comitato Regionale Controllo Contabile, coinvoltonelle polemiche dopo lo scandalo Fiorito,deve fornire ancora qualche risposta

    Alle pagine 20 e 21

  • ATTUALITA2il Segno - Ottobre 2012

    Dittatori, veri o presunti, dopo larrivo della cosiddetta primavera araba

    Un grido invade il mondo: Aridatece... i puzzoni!

    il Segnoorgano mensile

    dellassociazione culturaleEditoriale Il Segno

    C.F. 92028150586

    Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

    DIREZIONEVia dei Monti, 24 - Rocca di Papa

    DIRETTORE RESPONSABILE

    Andrea Sebastianelli

    PIC

    CO

    LO REDAZIONEBruna Benelli, Noemi Bevilacqua, Stefania

    Colasanti, Daniela Di Rosa,Bruno Fontana, Paola Gatta,Anna Giovanetti, DanieleIannotti, Toshi Kameda, Loredana Massaro, DonFranco Monterubbianesi,Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti,

    Annarita Rossi, Maria PiaSantangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, GennaroSpigola, Sandro Tabellione,

    Cristiana Zarneri il-sognatore.blogspot.com

    ILLUSTRAZIONIFranco Carfagna, Ermanno [email protected]

    IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO n comunale, n provinciale, n regionale, n statale, n europeo.

    Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori:Bruno, Cristiana, Roberto, Ezio, Andrea, Anna Maria, Federico, Toshi, Paola, Marcello, Luigi, Matteo, Franco, Rita, Lina, Anna, Paola, Vincenzo, Loredana, Gabriele, Noemi, Enea, Massimo, Annarita, Bruna, Franco, Ermanno, Paola, Antonello, Elio, Emanuela, Alessandro, Franco, Massimo, Catia&Angela, Luana, Orlando, Bruna, Stefania, Alessia, Alfredo, Orofino, Andrea, Roberto, Simona&Orlando, Giorgio&Mario, Alice&Marco, Federica&Andrea, Diego, Gianluca, Valentina, Nicola, Mario, Rossana, Enzo, Nadia, Bruno, Patricia, Gennaro,Italia, Omero, Cristina, Maurizio, Patrizio, Fabrizio, Luisa, Giovanni, Gianfranco, Gianluca, Alfredo e Roberto.

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    Manoscritti e foto anche se non pub-blicati non si restituiscono. Il conte-nuto degli articoli, dei servizi, le fotoed i loghi, rispecchia esclusivamenteil pensiero degli artefici e non vincolamai in nessun modo il Segno, la dire-zione e la propriet. Le inserzionisono riservate ai soli associati e sim-patizzanti ed hanno carattere divul-gativo-promozionale nel loro stessoambito.

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    Subiaco (Rm) - Tel. 0774-822252

    di Bruno FontanaE evidentementeun paradosso, ipuzzoni non sono

    graditi e di alcuni di loro an-cora rimasto nellaria un rigur-gito mefitico. Ma viene da fareuna considerazione, che anche una sconcertante meta-fora. Limitandoci a scorrere lecronache storiche del Nove-cento, quanti dittatori sonostati sconfitti e quali sono statele conseguenze della caduta diqueste dittature? Per quanto ri-guarda i big, e cio i Stalin,Hitler, Mussolini e Franco, ailoro regimi feroci subentratala democrazia, senza che sipossa dubitare che il beneabbia sconfitto il male. Cisono altri casi invece dovequesta dicotomia tra il male eil bene si un po persa nellazona grigia delle perplessit edegli interrogativi. Prendiamoun caso emblematico, Cuba. Ilcorrotto Battista che avevatrasformato lisola caraibica inuna colonia sessuale per i ric-chi americani, stato spazzatovia dalla rivoluzione di FidelCastro e Che Guevara, diven-tati dopo icone dei movimenti

    di liberazione nel mondo.Oggi, Castro ancora l eCuba costretta agli stentidalla sua dittatura, mentre lasperanza di molti isolani quella di raggiungere gli altririfuggiati negli Stati Uniti,allaustero e restrittivo orgo-glio ideologico preferiscono leopportunit che offre un paesedove si privilegia la libert. Un altro caso significativo anoi ancora pi vicino lIrak.lIrak dove il famigerato Sad-dam, dittatore assoluto statofatto fuori dal famigerato Bushche ha esportato in quel paese,con la persuasione dei suoimarines, la democrazia. Perqualcosa non quadra, quantimorti aveva sulla coscienza ilRais irakeno quando statoimpiccato, compresi gli eccididi massa? Quanti ne ha fatti eancora ne far il bushismo,dopo avere incautamenteaperto il vaso di Pandora delMedio Oriente, liberando odiitribali e fanatismi religiosi ecausando stragi infinite di in-nocenti? Sappiamo anche chele motivazioni per cui Bush e isuoi consiglieri petrolieri te-xani sono intervenuti in Iraksono tuttaltro che nobili.

    LIrak era un paese laico, unabarriera contro i Salafiti, i bar-buti integralisti e Al Quaeda.Cos come lo erano lEgitto, laLibia e la Tunisia e lo ancoraper poco la Siria. Oggi i puz-zoni che li governavano, Mu-barak, Ghedafi e Ben Al sonostati fatti fuori, e presto capi-ter probabilmente anche aAssad. Lhanno chiamata pri-mavera araba ed stato un il-luminante esempio diliberazioni dai tiranni e daicorrotti. Ma adesso approfit-tando della ancora fragile de-mocrazia, le minoranzeviolente, oscurantiste, gliestremisti islamici e il Corano(strumentalizzato) voglionosovvertirla. Un esempio, inTunisia, il paese arabo pi mo-derno, dal turismo fiorente edove le giovani donne nonsolo non si coprivano pi ilcapo ma uscivano in jeans eminigonne, frequentavano nu-merose le universit e si eranoaffrancate da umiliazioni ance-strali, ebbene ora gli integrali-sti, i Salafiti, voglionoricacciarle nel medioevo econsegnare il paese ai mulah.Addio primavera! Queste righe non deveono es-

    sere interpretate come unqualche omaggio ai puzzoni enemmeno fare dimenticareche sono stati dei tiranni san-guinari o dei satrapi corrottiarricchitisi vergognosamentesulla pelle dei loro sudditi.Per difficile negare che laloro dipartita non ha portatonel loro paesi quella libert equella democrazia che si spe-rava. Forse i paese occidentalidevono tenerlo in mente primadi andare a bombardarli perliberarli con una tanica dellabenzina in mano. Cosa acca-dr adesso in questi paesi so-spesi tra primavera e nuoviterribili inverni? Siamo in unatransizione? Non finche ci sa-ranno dei barbuti che vorrannoimporre agli altri precetti reli-giosi intransigenti lontani daci che intendiamo noi comelibert di pensiero, di liberttout court. Lo diceva ancheVoltaire, uno che se ne inten-deva.

    Gheddafi e Saddam

    Il nostro Andrea Rasetti, figliodi Sergio (lanima pulsante delSegno), ha superato lesameper liscrizione allAlbo Na-zionale dei Giornalisti. Pertutti noi una grande soddisfa-zione visto che Andrea unnostro collaboratore e propriograzie allattivit svolta sulSegno riuscito a raggiungerequesto traguardo. Con lui, aoggi, sono quattro i nostri col-laboratori che hanno ottenutoil tesserino di giornalista. Ad Andrea, alla moglie An-gela, alla piccola Sofia Vitto-ria, a Sergio e a Vittoria vannoi nostri auguri pi sinceri.

    Il direttore e la redazione

    Il nostroAndrea Rasetti diventatogiornalista

  • ATTUALITA 3il Segno - Ottobre 2012

    In tempo di crisi imperversa una mentalit tutta nostrana

    La coda per lIphone 5...un modo di essere italiani

    Sono incazzato ma torner a votare

    di CristianaZarneriS, qualcosa pro-prio non quadra,file chilometriche,

    accampamenti notturni per ac-caparrarsi lIphone 5; tutto que-sto avvenuto nei giorni scorsiin Italia. Girano in rete anche lefoto dei primi che sono riuscitiad acquistare lambito cellu-lare!Ma la crisi allora dov? Ep-pure c ed anche molto mamolto palpabile. Il problema,almeno il pi evidente, , pur-troppo, la mentalit dellita-liano medio (apparire, ostentarea costo di avere il frigo semi-vuoto). Mentalit retaggio deglianni 80 e 90, gli anni doro,gli anni in cui tutti, bene o male,avevano il rolex dajtona acciaioquadrante argento, oppure labella macchinona da ostentare.S, abbiamo (noi italiani), sem-pre avuto la mania o forse lacultura dellostentare. Ora, farepassi indietro, imparare a viveresemplicemente, con poco, im-parare a non apparire ci pesa, cipesa parecchio. E poi c ancheil fattore vergogna (sempre re-taggio di questa borghese men-talit), il fattore vergogna che tiimpedisce addirittura, in alcunicasi, di chiedere aiuto o di an-dare, per esempio, a prendere ilcibo al banco alimentare. Ma con questo tipo di menta-lit, con la voglia solo di osten-tare e la vergogna di unacondizione che accomunaormai troppi, dove andremo afinire? Cosa insegneremo ai no-stri figli? Perch, ripeto, la crisic e non si sa quando ne usci-remo e loro, i nostri figli, forse(e lo spero) saranno pi bravi dinoi a reagire e sopportare. Secontinuiamo a vivere di appa-renze non lamentiamoci poi deipolitici che sprecano a destra emanca... perch li emuliamo ediamo loro lidea di rispec-chiare la societ. Caro italianomedio, cos ci rovini, rovini lanostra fierezza e dignit. Se lescarpe non sono Tods o Hoo-gan, se la cintura o la borsa non di Gucci, se il nostro cellularepagato 30 euro funziona: nes-suno muore! Lessenzialit il

    fulcro oggi, la mentalit cheandrebbe acquisita, lessenzia-lit. E poi, magari, i fortunatiche ancora possono (e buon per

    loro), dessero anche un occhioal vicino di casa, allamico.Ascoltiamoci e parliamoci, avolte basta davvero poco per

    aiutarsi ed aiutare; chiamatelacome volete, carit cristiana o(come io preferisco) etica so-ciale.

    di Sergio RasettiTornare a scegliere chi dovr gover-nare la Regione Lazio non sar uncompito facile ma non dobbiamo ri-nunciare a questo sacrosanto diritto

    per colpa di quei politici che hanno devastato leistituzioni. Caduto il velo che copriva a faticaveri e propri sperperi di risorse sottratte ai bi-lanci familiari, la comunit politica resta nudadavanti a unopinione pubblica che non la sop-porta pi.Quanto dice Mario Abruzzese presidente delConsiglio Regionale: Sui fondi sapevanotutti, corrisponde a quello che gi pensavamo,ma il colpo risulta ugualmente durissimo. Per-fino i militanti pi fedeli ora chiedono spiega-zioni senza se e senza ma. Lo dimostra il climache si respira nei primi incontri convocati perfar luce sulla vicenda. Il chiarimento sulle effet-tive competenze di Comitati Regionali che do-vrebbero controllare risulta abbastanzaevanescente, mentre tutti mettono laccentosulle responsabilit politiche degli eletti, dalprimo allultimo Consigliere Regionale.

    Ma con il prossimo voto, noi elettori, possiamocominciare a farci giustizia da soli. Non tivoto: mi hai deluso e scelgo un altro; Non tivoto: nella tua lista ci sono pochi volti nuovi;Non ti voto: puoi essere portatore di conflittodi interessi; Non ti voto: sei in compagnia dicandidati poco corretti; Non ti voto: nonspieghi con chiarezza il tuo programma; Nonti voto: alcuni candidati della tua lista illustranoprogrammi diversi dal tuo. Non ti voto: seiin compagnia di chi, dopo aver platealmentesbagliato, si ripresenta come se nulla fosse.Unoccasione irripetibile per ripulire le liste deinostri partiti di riferimento prima di abbando-narci alla rassegnazione di un paese che crollacon le sue istituzioni; massacrate da singoli chehanno tradito la nostra fiducia, le nostre idee(ma urgente ritrovare ideali), speranze, neces-sit. Non votare sarebbe un errore imperdona-bile. Farebbe il gioco dei pi navigati, dellecricche, di chi ha piazzato famigli in ognidove. Una resa a quel regime di eletti chedimenticano il giorno dopo quali sono i lorodoveri verso cittadini e paese.

  • LARGOMENTO4il Segno - Ottobre 2012

    SantAnna di Stazzema, loltraggio tedesco alla memoria e alla verit

    di Andrea RasettiSessantotto anni dalfatto, leccidio diSantAnna di Staz-zema del 1944; un-

    dici anni fra inchiesta eprocesso in Italia, che nellap-pello del 2006 conferma re-sponsabilit e pene; dieci annidi indagini tedesche della pro-cura di Stoccarda, che oggi, ilprimo ottobre 2012, archivialinchiesta sulleccidio permancanza di prove.Per mancanza di prove, dun-que da ritenersi nulla ogni rico-struzione storica, ognitestimonianza, ogni ricordoche cos lucidamente hannoraccontato i momenti tragici diquella mattinata del 12 agostodel 1944, durante la quale ven-nero uccise sistematicamente560 persone, tra vecchi, donnee pi di cento fra bambini e ra-gazzi sotto i quattordici anni,per mano di pi unit della16ma corazzata ReichsfuehrerSS e con linfame complicitdi fascisti italiani.Se oggi conosciamo gli avve-nimenti, le motivazioni e i re-sponsabili di quel delitto controlumanit perpetrato dai nazi-fascisti, lo dobbiamo alle in-chieste avviate con ilritrovamento di documenta-zione vergognosamente occul-tata in quello che vienericordato come larmadiodella vergogna, riposto per de-cenni con le ante contro il muroin un angolo di un sottoscalachiuso da un cancello, nellavecchia sede della Procura Ge-nerale Militare di Roma, Pa-lazzo Cesi, in via Acquasparta.Nascoste in quellarmadio, nel1994, vengono scoperte, o me-glio, rese pubbliche, 695 prati-che con nomi, testimonianze eprove sulle violenze, sulle bru-talit, sugli omicidi e gli ster-mini di massa commessi daigruppi nazi-fascisti fra il 43 eil 25 aprile del 45, ricostruitedallArma dei Carabinieri post-bellica e dai comandi degli al-leati che durante e dopo laliberazione acquisivano provesulle violenze nazi-fasciste.Violenze ingiustificabili allin-domani dellarmistizio dell8settembre 43 che rese incon-trollabile la ferocia dei gruppi

    organizzati e an-cora fedeli al loroduce, schiavi ecompari dei tede-schi che li utiliz-zarono nellarepressione delmovimento parti-giano e per co-prirsi la fuga.Come topi impaz-ziti sulla nave cheaffonda, tedeschie fascisti in ritirata commiseroi pi vergognosi delitti controle popolazioni inermi. Presi nelle loro case, a fami-glie intere, vennero messi afaccia al muro, rinchiusi nellecucine, nelle stalle, nei riposti-gli, in ginocchio davanti lachiesa di SantAnna. Poi, amitragliate e a bombe a mano,vennero uccisi. I loro corpi di-laniati, dati alle fiamme. I mi-litari tedeschi urlavano comeimpazziti i loro ordini, mentrealtri, nascosti da fazzoletti checoprivano loro il viso, ordina-vano di stare calmi e di met-tersi al muro. E lo dicevano initaliano, anzi, in dialetto versi-liese. La pi giovane fra le vit-time aveva solo venti giorni.SantAnna di Stazzema fu cri-mine contro lumanit. Fu attoterroristico premeditato aidanni di civili inermi.Ma non per la procura di Stoc-carda, che oggi alza le mani echiude dieci anni di indaginicon unarchiviazione che inmolti hanno da sempre prono-sticato, a cominciare dallav-vocato tedesco delle vittimeitaliane, Gabriele Heinicke,che fin dallinizio dellistrutto-ria ha denunciato resistenze epassivit degli uffici tedeschi.Daltronde, lapertura del pro-

    cedimento tedesco fu solo uneffetto della richiesta di roga-toria da parte del tribunale ita-liano. La procura di Stoccardasi vide cio costretta nel-laprire il fascicolo su San-tAnna, soprattutto in vista diuna possibile richiesta di estra-dizione in caso di colpevo-lezza degli imputati, unaprocedura che ha garantito perdieci anni linsabbiamento diqualsiasi responsabilit, la-sciando ai condannati ancorain vita, la tranquillit di unavecchiaia decorosa.Meno decorose le motivazionidella procura circa larchivia-zione delle indagini sullecci-dio: la mancanza di provedocumentali comprovanti lareale partecipazione alleccidioper ogni singolo imputato;limpossibilit di determinarecon esattezza il numero dellevittime; limpossibilit di ac-certare con sicurezza che lastrage fosse un atto premedi-tato. Delle tre motivazioni,quella che di pi ha indignato, laffermazione che dieci annidi indagini non abbiano con-sentito di accertare la premedi-tazione della strage e che anche possibile che lobiettivoperseguito dalle truppe tede-sche fosse la lotta ai partigiani

    presenti nella zona e la catturadi uomini da deportare in Ger-mania per compiere lavori for-zati. La fucilazione dei civiliavrebbe potuto essere stata de-cisa solo dopo la constatazioneche gli obiettivi originari del-lazione militare tedesca nonerano stati raggiunti.La fucilazione dei civili po-trebbe essere stata quindi de-cisa solo dopo essersi resiconto che partigiani e uominiabili al lavoro nei campi diconcentramento non intende-vano aspettare le truppe tede-sche a braccia aperte.A risollevare gli umori di chi sisente preso in giro da tali affer-mazioni, ci pensa la procura-trice capo di Stoccarda che hacoordinato le indagini, ClaudiaKrauth, che, intervistata dal-lANSA si sentita di rassicu-rare i sopravvissuti e i lorofamigliari circa laver fattotutto il possibile per chiarire leresponsabilit, investigandocon grande interesse ed impe-gno, anche economico.A farci tornare il malumore invece il ricordo di Elio Toaff,ex rabbino capo di Roma, chequella mattina del 14 agosto fuuno dei primi ad entrare nelpaese martoriato:La prima casa che trovammoera alla Vaccareccia: fumavaancora. Dentro cerano i corpidi un centinaio di persone, inmaggioranza donne e bambini.Le Ss, quattro colonne da 100uomini ciascuna di quellastessa XVI divisione che haagito poi a Marzabotto, li ave-vano chiusi l dentro, poi ave-vano dato fuoco alla paglia eavevano gettato dentro dellebombe. Vedemmo un am-masso irriconoscibile. Pi avanti cera unaltra casa,con la porta spalancata. Entraie ho ancora difficolt a raccon-tare... Cera una donna, sedutadi spalle, di fronte a un tavolo.Per un attimo pensai che fosseviva. Ma, appena avanzai, vidiche aveva il ventre squarciatoda un colpo di baionetta. Erauna donna incinta e sul tavologiaceva il frutto del suogrembo. Avevano tirato uncolpo darma da fuoco anchein testa a quel povero bimbonon ancora nato.

    Il girotondo fatto dai bambini di Stazzema poiuccisi dai tedeschi

    Il monumentoa loro

    dedicato

  • ATTUALITAil Segno - Ottobre 2012 5

    La Comunit Capodarco di Don Franco ricevuta dal Presidente Gianfranco Fini

    Gli enti locali devono tornare protagonisti nelle questioni sociali

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    Il fondatore della ComunitCapodarco, Don Franco Mon-terubbianesi e la dottoressaIlaria Signoriello (accompa-gnati da Andrea Titti e NicolaGallo, in qualit di legali rap-presentanti delle associazioniLiberamente e FareSquadra),hanno incontrato presso la Ca-mera dei Deputati il PresidenteGianfranco Fini. Lincontrocon il Presidente della Cameraha avuto come filo conduttorelillustrazione delle attivit efinalit che Capodarco perse-gue nella sua azione quoti-diana sul territorio, anche oltrei confini nazionali. Un per-corso pluridecennale fatto diimpegno nel sociale vicino achi pi necessita di sostegno eformazione. Linserimento di persone condisabilit psichiche, fisiche osensoriali nel mondo del la-voro, la costruzione di case fa-miglia, lassistenza ai nonautosufficienti, il sociale in-teso come rete di inserimentoe non come mero strumentoassistenziale, una vicinanza almondo giovanile, cooperativoed imprenditoriale che, attra-verso le molte proposte usciteda Capodarco, tra le quali siricorda lImpresa Sociale, losviluppo economico etica-mente e ambientalmente soste-nibile, sono tra i principalipunti posti allattenzione della

    terza carica dello Stato. Il so-ciale ed il welfare, ha soste-nuto Don FrancoMonterubbianesi, materiaper cui debbono essere prota-gonisti gli enti locali, perchloro sono il primo presidio perle persone, e con essi tutte leIstituzioni debbono fare reteper educare e stimolare i pigiovani nel ritagliarsi uno spa-zio preminente nella costru-zione di un territorio a misuradi persona. Dallincontro scaturito, nonsolo un vivo interesse del-lOnorevole Gianfranco Fini,ma ha segnato linizio di unpercorso di diffusione e sensi-bilizzazione sulle tematicheproposte, sia verso le istitu-zioni che verso i cittadini. Una

    collaborazione con la Cameradei Deputati per organizzareappuntamenti di confronto,anche per riavviare liter legi-slativo di alcune iniziative gia-centi a Montecitorio e PalazzoMadama, un continuo e co-stante confronto tra legislatoree chi vive i territori e le proble-matiche. In questo panoramatrovano, per la prima volta,centralit i Castelli Romani,non solo perch Capodarco sitrova a Grottaferrata, ma per-ch sar questo territorio ilpromotore di tutte le iniziativeatte ad interagire con enti lo-cali e realt produttive, per in-nervare una filiera sociale diazione virtuosa, che far dastimolo e sentinella verso Co-muni e Regione, al fine di ini-

    ziare sul serio ad occuparsi disociale. Soddisfazione perlesito dellincontro statamanifestata da Don FrancoMonterubbianesi, Ilaria Signo-riello e dallo stesso Fini, uni-tamente ad Andrea Titti eNicola Gallo, che questo in-contro hanno preparato e for-temente voluto. Lattivit delle nostre asso-ciazioni e la stessa azione diMeta, periodico che mi onorodi aver fondato - dichiara Titti- nata con lo scopo di dareforza e voce alle realt mi-gliori dei Castelli Romani, va-lorizzando quelle esperienzedeccellenza che parlano ad unmondo giovanile nascosto cheriscuote scarsa attenzionedalla politica. Eravamo certi ditrovare nel Presidente Fini unapersonalit di spessore capacedi ascoltare, cos come siamocerti che lincontro di oggi nonsar fine a se stesso. Ci siamoconquistati un piccolo spaziodi attenzione e rispetto sul ter-ritorio, da parte dei cittadini edelle Istituzioni, indipendente-mente dal colore politico -conclude Andrea Titti - inten-diamo spendere questo pre-zioso patrimonio per costruire,con altri, un cammino comuneche sia lontano dalle vecchielogiche di fazione ma si pongaal servizio del territorio e delsuo futuro.

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  • ATTUALITA6 il Segno - Ottobre 2012

    CHIESA E POVERTA, UNA DISCUSSIONE ATTUALE/6

    Vogliate perdonare la mia insi-stenza. Si tratta di un tema a memolto, molto caro e non riescoproprio a rimanere indifferentedi fronte ad affermazioni chevorrebbero insinuare che il cri-stiano, in modo acritico e insen-sato, appartiene ad una Chiesache ha costruito e fondato la suaesistenza sulla dabbenagginedelle persone e non invece sulsangue di Ges!!! Cos inizia ilmio intervento, che per esigenzeredazionali non stato possibilepubblicare su questo numero delPiccolo Segno. E proseguecon alcune osservazioni e consi-derazioni su quanto il Sig. Fede-rico De Angelis ha scritto aproposito dei Vangeli e dellaChiesa, che ritengo non accetta-bili o quanto meno discutibili.Poich quanto ho scritto mi costato tempo e lavoro (anche setutto sommato per me un pia-

    cere scrivere su questi argo-menti), vorrei in ogni caso con-dividerlo con voi e sottoporloalla vostra attenzione e, perchno, anche giudizio! E poi soprat-tutto non intendo restare in si-lenzio, quasi a suffragarequanto dichiarato.Pertanto invito chiunque sia in-teressato a ritirare una copia del-lintervento (chiaramentegratuita) presso la ParrocchiaSanta Maria Assunta in Cieloe presso la Parrocchia SacroCuore. Posso inviarlo ancheper e-mail, in tal caso scrivetemia [email protected] sarei felice. Ringrazio co-munque la redazione del Pic-colo Segno per la disponibilitmostratami e per lopportunitconcessami di parlare di Dio, diGes, e della fede Cattolica! Arrivederci.

    Anna Maria Scardecchia

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo

    Ges la ChiesaCara Daniela,la ringrazio per i suoi ricordi di in-fanzia che hanno suscitato ina-spettatamente tanto interesse dameravigliare lei stessa. Il ricordolucido di Gandhi, uomo di pace eindelebile icona di bont, inse-rito nel contesto violento della suaepoca, S. Francesco, si spogliatodei suoi averi materiali per rive-stirsi di quelli spirituali in contra-sto con la corruzione della chiesadel medioevo. Cos Madre Teresaha saputo confortare i poveri e imoribondi di Calcutta e nelmondo.Sia per S. Francesco che perMadre Teresa non c stata ciecasottomissione ma stato il SantoPadre che si messo in ascolto eha riconosciuto la loro vocazionee missione come figli liberi nellachiesa. I citati personaggi appar-tengono al loro periodo storico,ma importante ricordarli e stu-

    diarli come fa il 19 settembrescorso, il filosofo ateo Cacciari nelsuo intervento alla presentazionedel libro del card. Ruini, citandoun testo di S. Anselmo (filosofodel 1033), dimostrando limpor-tanza della ricerca libera da ognicondizionamento.Per quanto riguarda i possedi-menti della chiesa castelli, ori epalazzi non si tratta di mere abi-tazioni fine a se stesse ma di operedarte grandi e piccole donazioniche ancora oggi la chiesa riceve,lasciando di fatto un tale patrimo-nio non solo al Papa ma alluma-nit intera. Dunque non parliamodi ori del santo padre ma dibeni comuni di cui la chiesa cu-stode pro tempore. Ancora oggi lachiesa ricca e potente ma la cosapi preziosa che custodisce e di-fende il Vangelo che ogni cri-stiano libero di seguire.

    Gabriella Trombetti

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo

    Sulla ricchezza

    Crisi della rappresentanzademocratica

    mune interesse a restare nei governi lo-cali. Silvio Spaventa, a cui abbiamo dedi-cato una via, nel 1880 dichiarava lamministrazione deve essere secondo lalegge e non secondo larbitrio e linte-resse di partito; e la legge deve essere ap-plicata a tutti con giustizia edequanimit!. Tornando a oggi, quello cheemerge proprio la debolezza dei partiti,la loro incapacit di riformarsi, addiritturale regioni hanno chiesto al governo Montidi limitare i loro poteri, dimostrando cosla loro impotenza! Quale dovrebbe essereil ruolo di un partito? Quello di rappresen-tare coi suoi eletti il punto di vista di chilo ha votato. Sono organizzazioni utiliperch costituiscono un punto di riferi-mento per gli elettori, sono in grado disvolgere attivit precluse al singolo. Il si-stema per porta con se il rischio che ipartiti si separino dalla base e dagli elet-

    tori e diventino soggetti autonomi, conpropri interessi e scopi, eventualmente inconflitto con interessi e scopi dei rappre-sentati (quello che stiamo vedendo in que-sti giorni, con gli scandali delle regioniLazio e Lombardia). Questo succede inuna cultura non incentrata sul riconosci-mento dellaltro: chi possiede il potere spesso portato ad espandere progressiva-mente i confini entro i quali giustificatofino ad eliminarli; si pu notare che cavversione di tutti coloro che sono al po-tere; insofferenza nei confronti dei limitie dei controlli, che invece sono una prote-zione per noi cittadini. Se i partiti non siorganizzeranno secondo lo schema dellademocrazia, non possono rappresentaredegnamente i loro associati e da stru-mento di collegamento tra le persone e leistituzioni diventano mezzi di limitazionee negazione del governo del popolo. I

    di Patricia AntolovicGli scandali che stanno dirompendo nelleprovince e regioni italiane stanno met-tendo a dura prova i partiti. Questi pro-vano a correre al riparo con la frase nonsiamo tutti uguali s, ma vi assomi-gliate tutti! La loro colpa di coltivarelomert di partito, il lealismo politico cheporta a giustificare il silenzio di fronte alcomportamento scorretto in nome del co-

    partiti devono ritrovare la fiducia tra elettied elettori! Questa fiducia si persa e ilproblema che questi eletti non se ne ren-dono conto! Il Pdl si sta disgregando e sipensa di cambiare la scatola ma non si co-nosce il cambiamento. Il Pd si sta ingua-iando nelle primarie, dove prima didecidere il programma si decide chi con-durr la coalizione! Il cittadino non pial centro dei partiti, per loro siamo solomerce di scambio se si continua cospochi andranno a votare, e sarebbe pro-prio triste per il nostro paese! Non ci me-ritiamo questa classe dirigente, luniconostro potere il voto, ma a che serve?Ad ogni tornata elettorale passiamo dadestra a sinistra e viceversa, ma che cam-bia per noi? Nulla! Il Lazio una delle re-gioni dove si pagano pi tasse e si hannomeno servizi, noi che possiamo fare? Ipartiti devono prendersi le loro responsa-bilit, non solo penale, ma politica, de-vono riconoscere che hanno sbagliato,devono scegliere attentamente le loroclassi dirigenti, devono applicare i pro-grammi, nel rispetto delle leggi, ristabiliretrasparenza e fiducia e non pu esserefatto da chi fino ad oggi ha fatto parte delcarrozzone c bisogno di un ricam-bio generazionale, se no lunica alterna-tiva resta Monti.

    La replica di DanielaPu non piacere ci che hascritto il signor De Angelisma tutto storicamente ac-certato, persino la nascita diun uomo chiamato Ges verit storica, quando si diceinvece figlio di Dio, fede...

    come ho gi detto altre volteognuno libero di credere aci che vuole, protremmo con-tinuare allinfinito e diver-rebbe una discussione sterile,

    senza costrutto! Cara Gabriella, finch do-vremo pagare per visitare iMusei Vaticani, fino a quandonoi cittadini non potremo en-

    trare nei giardini Vaticani otrascorrere le vacanze nellaresidenza di Castel Gan-dolfo... il patrimonio non dellumanit ma del Papa edel clero che ne usufruisce.

    Daniela Di Rosa

  • ATTUALITAil Segno - Ottobre 2012 7

    Il centrosinistra riparte dalle primarie per riavvicinare i cittadini alla politica

    Tra il vecchioBersani e il giovaneRenzi Nichi Vendola... tenta la rimonta

    di Daniela Di RosaChi come me, unpo ingenuamente,pensava che uscito

    di scena Berlusconi il peggiose ne fosse andato dal tea-trino politico sbagliava digrosso. In questi ultimi mesi un susseguirsi di dimis-sioni, di indagati, di ladri,crollata la Regione Laziodove tutti rubano, chi pi chimeno e chi non rubava nonsapeva, il controllore non po-teva controllare e allora per-ch non denunciarlo invecedi tacere e intascare la men-silit che noi cittadini pa-ghiamo? Decaduta Reggio Calabria,precipitata la Lombardia ilPiemonte che traballa... ognimattina ci aspettiamo il peg-gio che sembra non finire mai,ogni partito ha i suoi indagati,lodore dei soldi contaminachiunque, anche il pi pulitosi sporca nel fango della cor-ruzione, dei soldi facili, le Mi-netti sculettano in passerellaforti dei circa 12 mila euroche noi ogni mese le do-niamo non riusciamo a li-berarci di tutto questomarciume e intanto le elezionisi avvicinano e io non so chefare, sarei tentata di non vo-tare, presa dalla nausea, op-pure votare il Movimento 5Stelle almeno, penso, caccervia tutta la mala politica e farentrare facce nuove; o fidarmi

    ancora del leader del mio par-tito di riferimento, NichiVen-dola. Ma lhanno gi fregato, ba-stato un suo tentennamento,lavvicinarsi a un democri-stiano come Casini e Sinistraecologia e libert scesa dimolti punti, bastato unRenzi qualsiasi, che non di

    sinistra, non di destra macome tutti i furbetti di cen-tro, sempre moderato comecentristi e moderati si dichia-rano appunto Casini, Fini,Montezemolo, Tremonti fi-nanco Berlusconi! E allora che faccio? Per il mo-mento vado alle primarie delPartito Democratico e voter

    Vendola, almeno so da cheparte sta, e quando parla miriempie le orecchie di belleparole e nel cuore ho la spe-ranza e quasi la certezza chelui ci crede in quel che dice edice quel che pensa, e sognoche grazie a lui un po di sini-stra torni in parlamento per-ch certo n Renzi, n Bersanimi ricordano Berlinguer, figu-riamoci Gramsci! E chissche con Vendola non tornianche la carta dei diritti dei la-voratori, come larticolo 18 inquesto momento sospeso, an-cora non ho capito se c, selhanno tolto o trasformatochi tutela il mondo lavora-tivo? Certo non i liberisti, equesto Renzi lo . Perci faccio un appello a tuttii simpatizzanti di Sel, di Ven-dola, alle fabbriche di Niki,quelle aperte e quelle chiuse,a tutti i cittadini che hanno nelcuore un mondo pi giusto,pi pulito, pi libero, persinopi poetico, andate alle prima-rie, primo, secondo e se cifosse terzo turno, pagate 2euro, firmate tutto quello chevi fanno firmare, fosse ancheun patto col diavolo ( perfarci desistere) e votate Ven-dola, loro hanno deciso difarlo fuori, in accordo met-tono Renzi contro Bersani, in-scenano una finta lotta travecchio e nuovo e cercano difar fuori chi veramente lal-ternativa alla destra Ven-dola!

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  • DIRETTA da TOKYO8 il Segno - Ottobre 2012

    CCoonnttrroo iill nnuucclleeaarree, dentro il nucleare

    Tribunale del popoloper i crimini nucleari

    da TokyoToshi KamedaDopo lincidente della cen-trale nucleare Fukushima unamico, prima di partire per ilGiappone, mi consigli di as-

    sumere lo iodio necessario per impedirelassorbimento di iodio radioattivo ma ilfarmacista non fu dello stesso parere. Co-munque, a parte il mio caso, il problemavero era per la popolazione direttamentecolpita e in particolare per i pi piccoli.Sette mesi dopo lincidente abbiamo sa-puto che oltre 900 abitanti (su circa230mila esaminati) avrebbero dovutoprenderlo come la Commissione di sicu-rezza nucleare governativa indicavasenza per mai mettere in pratica il Cen-tro operativo governativo sullincidentenucleare situato in provincia di Fuku-shima. Se avessero preso lo iodio quantepersone avrebbero evitato lesposizionealla radioattivit? Quanti altri atti omissivi o intenzionatioppure limpreparazione in s, hannomesso a rischio la popolazione? Si parlaora dei cosiddetti crimini nuclearicommessi dalla Mura nucleare, la co-munit nucleare con a capo le compagnieelettriche, e che comprende anche poli-tici, dirigenti ministeriali, imprenditori ericercatori che gestiscono gli affari nu-cleari. Gi dopo lincidente, conoscevano benis-simo il livello di gravit ma la popola-zione fu tenuta alloscuro. LalloraPresidente del Consiglio dei Ministri,Kan, ha rivelato che aveva ricevuto al-cune simulazioni che, tra laltro, preve-devano levacuazione massiccia di tuttala popolazione intorno a Tokyo, 30 mi-lioni di persone. Sarebbe stato il crollodel Paese. Cos anche sulla gravit del-lincidente loro, gi dallinizio, sape-vano ma, per oltre un mese, hannotaciuto. Se la popolazione avesse saputoci che stava accadendo avrebbe potutoprendere i provvedimenti necessari rivol-gendosi al governo.In questo senso anche lo SPEEDI avevaunimportanza vitale (vedete il numerodi giugno 2011); si tratta del sistema chesimula lo spostamento in aria delle so-stanze radioattive in caso di emergenzaper poi adottare le contromisure necessa-rie. Il governo ci ha messo circa un mesee mezzo per informare il paese. Ha pureignorato le informazioni trasmesse dagliUSA inerenti la mappa delle contamina-zioni radioattive le cui tracce ormai sisono perse del tutto. Gli abitanti dellearee direttamente colpite scappavano,presi dal panico, verso nord-ovest, pro-prio la zona dove arrivavano le radia-zioni. Dopo aver trovato un rifugioprovvisorio accendevano il fuoco per ri-pararsi dal freddo, cucinavano e mangia-vano allaria aperta senza sapere cheproprio in quel momento dalla centralearrivava il pericolo. Ora abbiamo saputo che la provincia diFukushima, pur essendo in possesso deidati, non li ha diffusi ritenendo che fossedi competenza del governo. Qualche ri-

    cercatore preoccupato, mem-bro della Societ meteorolo-gica giapponese, ha provatoa inserire i dati su internetma la Societ lo ha subitofermato avendo interessi co-muni con lAgenzia meteo-rologica di Stato.Il governo quindi, non solonon stato in grado di ge-stire la crisi perch imprepa-rato, ma anche perch questaera la sua strategia. Lo pos-siamo capire partendo da unfatto incredibile avvenuto aFukushima. Nel 2010 la pro-vincia di Nigata voleva orga-nizzare unesercitazione incaso di doppia emergenza,terremoto e incidente nu-cleare, ma a fermarla inter-venne lAgenzia per lasicurezza nucleare del Mini-stero dellEconomia, delCommercio estero e dellIn-dustria esprimendo la preoc-cupazione che mettere duefattori insieme poteva dareun senso di insicurezza allapopolazione. Dopo di che laprovincia sostitu il fattore terremoto conuna nevicata. Per loro non convenivaorganizzare unesercitazione seria che ri-spettasse i rischi reali perch langosciadella gente poteva essere un ostacolo allanuclearizzazione. Loro sono poco preoccupati per la sa-lute della popolazione. Il Centro operativosullincidente nucleare ha effettuato subitodopo la catastrofe i primi esami di esposi-zione interna alla radioattivit della ti-roide: su 1.080 bambini, tra zero equindici anni det, nelle aree altamentecontaminate a oltre 30 km di distanzadalla centrale, non risultato nessuno chesuperasse il livello necessario per potersubire esami pi accurati, tranne un bam-bino con 30 mSV. La Commissione di si-curezza nucleare governativa ha chiestoper il bambino ulteriori esami ma il Cen-tro operativo ha respinto la richiesta di-cendo che il rilevatore della tiroide eratroppo pesante per essere trasportato e chela famiglia del bambino e lintera comu-nit si sarebbero potuti spaventare. LaCommissione non ha pi insistito per nonintromettersi nelle altrui competenze. Anche i lavoratori della centrale nucleareoltre a essere sfruttati e maltrattati sonostati abbandonati al loro destino. Subito

    dopo lincidente, quando i medici consi-gliavano al governo di prelevare le cellulesanguigne specifiche dei lavoratori per ri-pristinarne il funzionamento produttivo, laCommissione di sicurezza nucleare gover-nativa non lo ha ritenuto necessario per-ch i provvedimenti potevanorappresentare un peso psicologico e fisicoper gli stessi lavoratori. Nella realt vole-vano evitare che si diffondesse il panicotra i lavoratori e la popolazione. Qui impossibile elencare tutti i crimininucleari, il pi grave dei quali statolaver lasciato per oltre un mese le popo-lazioni colpite dallo tsunami senza soc-corso. Ora denunciarli il compitoaffidato non solo alle varie Commissionidi indagine ma anche al Tribunale delPopolo contro i crimini nucleari che ri-corda lesperienza del cosiddetto Tribu-nale Russell costituito a Londra nel 1966contro i crimini di guerra in Vietnam. Dalpunto di vista penale loro non dovreb-bero passarla liscia e infatti le vittime deicrimini nucleari hanno presentato ri-corso e il 2 agosto le tre procure lo hannoaccolto. Non vogliamo lasciarli nelle manidella giustizia divina, vogliamo inveceche finiscano sul banco degli imputati eche siano condannati.

    Immagine tratta dal sito internetdel Tribunale del Popolohttp://genpatsu-houtei.blogspot.jp/

  • il Segno - Ottobre 2012

    RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualit

    Al 31 agosto 2012 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.681 (maschi 8.283; femmine 8.398). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.396.*

    *dati forniti dallUfficio dAnagrafe

    NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Clinica San Raffaele: 06-9428601

    Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861

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    Da anni il Comitato di Quartiere chiede uno sportello e ora lipotesi sembra sfumare

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    di Sandro TabellioneLinaugurazione diuna nuova attivitcommerciale di

    fronte alla sede del centro an-ziani, nelledificio realizzatoda pochi mesi, ha fatto nascereuna domanda spontanea: chefine ha fatto lo sportello po-stale che avrebbe dovutoaprire i battenti ai CampidAnnibale proprio a fiancodel neo-bar? Girando la domanda a destra ea manca abbiamo scoperto cheanche gli altri locali posti alpianterreno starebbero per es-sere affittati ad attivit com-merciali visto che n le PosteSpa, n lamministrazione co-munale avrebbero dato seguitoalle lettere dintenti che i dueenti si sarebbero scambiateesattamente nellottobre del2011. Nella prima il Comunechiedeva alle Poste la disponi-bilit ad aprire un distacca-mento nel pi popolosoquartiere di Rocca di Papa;nella seconda, il Consiglio diAmministrazione di Poste Spaavrebbe dato il suo assensoalla nuova apertura, superandocos i diversi problemi emersi.Tutto pareva risolto visto chesarebbero stati effettuati anche

    dei sopralluoghi per valutarelidoneit dei nuovi uffici. Ma, malgrado tutto, dopo do-dici mesi niente altro acca-duto e lapertura dellosportello tornata nel dimenti-catoio. Nessuno ne parla pi. Che cosa sar successo in que-sto arco di tempo? Perch nes-suno ha contattato la proprietdei nuovi locali per metterenero su bianco e per definire laquestione? Ora il problema che ognitentativo potrebbe risultarevano visto che, come annun-ciato, a breve potrebberoaprire delle attivit commer-ciali che, forse, hanno gi sot-toscritto un contratto daffitto. Un altro mistero, per, si na-sconde dietro la vicenda diquello che possiamo gi defi-nire lufficio postale man-cato (a meno che il Comuneabbia deciso di farlo aprire inun altro luogo, -parcheggio alCarpino?- ma questo al mo-mento non dato sapere): damesi era stata annunciata unaraccolta di firme per pressareil Comune di Rocca di Papacirca lurgenza di uno spor-tello postale ai Campi. Peti-zione mai partita malgrado ilComitato di Quartiere deiCampi dAnnibale labbia

    spesso annunciata e sollecitatadopo essersi battuto per anniaffinch il sogno diventasse re-alt. Da tanto tempo, infatti, ilPresidente Silvestrini chiedequestufficio postale in nomedelle centinaia di cittadini, so-prattutto anziani, costretti ascendere in paese per pagareuna bolletta o per spedire unalettera.

    Uno sportello, anche piccolo,in grado di soddisfare le neces-sit degli utenti delle Poste. Ma evidentemente i tempi nonsono ancora maturi.Speriamo per che a brevequalcuno possa battere uncolpo per spiegare finalmentecome stanno le cose e, soprat-tutto, se questufficio sha dafare oppure no!

    Continua la raccolta di firme per fermare la vendita dei boschiUna prima vittoria i lettori del Segno lhanno ottenuta. Il Sin-daco di Rocca di Papa, Boccia, appena saputo della petizionesi affrettato in dichiarazioni solenni in cui si impegnava a fer-mare la vendita dei boschi pubblici. Dichiarazioni che acco-gliamo con soddisfazione ma la raccolta di firme prosegueper due motivi. Il primo che la vendita stata decisa dal Consiglio Comu-nale nella seduta del 30 maggio 2012 (Delibera n. 17) e quindiattendiamo la revoca ufficiale di questatto che, al di l delleparole del primo cittadino, resta valido. Nel momento in cuiandiamo in stampa nessuna revoca stata ancora approvata.Il secondo motivo che depositare le firme al protocollo delComune significa mettere un paletto chiaro e inequivocabileche sia di monito agli amministratori di oggi ma anche aquelli che verranno: i cittadini di Rocca di Papa sono controla vendita dei boschi pubblici!Per questi due motivi la petizione prosegue fino al 10 novem-bre. I moduli firmati possono essere lasciati presso il BarCentrale di piazza della Repubblica, oppure concordando unappuntamento per la consegna al n. 349-5783869.

  • ROCCA DI PAPA il Segno - Ottobre 201210

    Commercianti disperati mentre la politica si disinteressa della questione

    Benvenuti a Rocca di Papa...il paese dal centro storico perduto

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    di Sergio RasettiPer lennesima voltaraccogliamo le prote-ste di commercianti,

    abitanti e altri operatori delCentro Storico, non ultimiquelle delle due trattorie super-stiti, in relazione alle improv-vise, e note soltanto a pochi(quelli con le entrature nel pa-lazzo?) chiusure al traffico delpercorso principale per lavori,feste, iniziative pubbliche divario tipo. Eventi che richie-dono molti giorni di prepara-zione ma che, a detta degliinteressati, uffici e responsabilivari non si preoccupano mai direnderli noti per tempo. Il risultato che si aggiungealla pi che evidente crisi unaltro tassello negativo per ilcommercio, dovuto anche al-limpossibilit di essere rifor-niti di merci prima dellechiusure al traffico o di potersiorganizzare per restare apertidurante le iniziative pubbliche,fornendo un servizio, vivaciz-zando il paese ed avere, perchno, anche una possibilit diguadagno. E incredibile, que-sta situazione si protrae daanni. E il segno che questaclasse dirigente non interes-sata a questioni che invecesono decisive per tutti i citta-dini e commercianti.E significativo che un popo-lare uomo politico nostrano,

    Alcuni commercianti provano a dare un tocco darte alla loro attivit

    Sullesempio della norcineria di Gino Testa (ViaGramsci) e dello studio fotografico di FabrizioBrunetti (Corso Costituente), anche la sartoria diAnna Gatta, in piazza Garibaldi, ha abbellito laparete esterna con una insegna molto particolaree caratteristica. Si tratta di un disegno maiolicatoche descrive proprio lattivit della sarta. Unideache testimonia la buona volont dei commerciantidi Rocca di Papa di decorare con gusto e sempli-cit le strade del paese per far ritrovare ai passantiquellatmosfera dei nostri nonni in grado di met-terci subito a nostro agio.Ad Anna vanno i nostri complimenti.

    avendo recente-mente conosciutodi persona alcunegravi difficolt dicarattere logistico,quali per esempiolimpossibilit difermarsi breve-mente per fare unrapido acquisto,abbia finalmenteconvenuto chesono stati fatti, inquesto campo, er-rori dirompenti. Larichiesta a lor si-gnori ancora unavolta quella dicambiare registroper salvare il salva-bile.

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  • ROCCA DI PAPAil Segno - Ottobre 2012

    Coinvolgendo artigiani, artisti e commercianti

    Rilanciare il Centropossibile...eccocome

    di Daniela Di RosaDa qualche settimana organiz-ziamo nelle piazze del paese unbanchetto per raccogliere firmeper fermare la vendita dei bo-

    schi, domenica 14 ottobre eravamo inpiazza Garibaldi e ho constatato purtroppola desolazione della piazza e delle vieadiacenti, la tristezza nel vedere quasitutte le serrande abbassate e i pochi pas-santi, in contrasto con piazza della Repub-blica o quella dei Campi dAnnibale,piene di gente, di bambini, persino qual-che turista e comitive di giovani con lemoto o ciclisti, ti fermi prendi un caff e tiriempi il cuore di umanit perch in-vece il centro storico si svuota? Eppure bello ma sta morendo, le vecchiecase anche ristrutturate sono piccole e lefamiglie si spostano ai Campi, alle Vigne,restano gli stranieri (meno male), gli an-ziani e qualche giovane venuto da fuoriperch gli affitti sono meno cari. Il com-mercio quasi praticamente sparito. Ognitanto qualche coraggioso prova ad aprireunattivit, resiste uno, due anni, poi gettala spugna. A questo punto che cosa si pufare per non lasciarlo morire del tutto?Noi ogni mese ne parliamo ma non si tro-vano soluzioni. Colpa dei parcheggi,colpa dei paletti, colpa delle famiglie chese ne sono andate forse non colpa dinessuno, i centri storici non sono piadatti per il commercio, cos ovunque,le piccole botteghe sono destinate a fallire,perch tutti, me compresa, la spesa la fac-ciamo nei supermarket o nei centri com-merciali, in un solo ambiente trovi tuttoci che ti serve. Forse una soluzione ci sarebbe, si po-trebbe tentare, come stato fatto in altripaesi con le caratteristiche del nostro,

    11

    Luned chiuso

    creare un polo artistico-artigianale, po-trebbe il Sindaco convocare i proprietaridelle botteghe chiuse, delle cantine, deinegozi fermi da anni e proporre di darlein gestione per cinque anni ad un prezzosimbolico (in cambio di tassazioni age-volate su Tarsu ecc. ecc.) a giovani enon, artigiani, artisti, pittori, scultrici, acooperative di donne che proponganocorsi di cucina, di giardinaggio, di mu-sica, di pittura, di scrittura, di fotogra-fia cosa ci guadagnano i proprietaridei locali a tenerli sfitti per anni, la-sciando che muffa e ragnatele rovininotutto?

    Se vogliamo che una parte della mareadi gente che dal venerdi alla domenicasera sostano ad Ariccia, Albano, Gen-zano, Frascati, venga da noi, dobbiamoproporgli qualcosa di particolare e pre-giato, bello e semplice passeggiandoguardano il pittore dipingere e si fer-mano al bar, intravedono il falegnameche intarsia il legno e comprano un sou-venir, sincantano a fissare le mani diuna brava ricamatrice e decidono dimangiare in una nostra trattoriachiss, si potrebbe tentare, sempre me-glio che veder andar via gli ultimi resi-stenti di una guerra che sembra persa.

    Foto Sinibaldi

    Lesempio de La libreria pi piccola del mondo al Belvedere

    Non soltanto sigarette, Superenalotto, Gratta e vinci, cartoleria, ricariche,fax, fotocopie e tanto altro; da Cristina, la tabaccaia del Belvedere, troviuna piccola biblioteca a tua disposizione. Una interessante opportunit cheti costa soltanto limpegno di restituire i libri dopo averli letti comoda-mente a casa tua. Un piccolo ma importante valore aggiunto che fa moltobene a Rocca di Papa e al suo centro storico.

    Il Corso

  • ROCCA DI PAPA il Segno - Ottobre 201212

    Dopo il sit-in promosso dal nostro Gennaro Spigola

    Raccolta differenziata... questione ancora aperta

    Nel centro storico di Rocca diPapa ci sono molti angoli diverde, pezzi di natura, fiori,piante. Passeggiando spesso sisentono i profumi delle erbearomatiche. Qualcuno piantapomodori o melanzane. Que-sti posti diventano cos luoghivivi, sottratti allincuria e al-labbandono, dove piace-vole passare, fermarsi unattimo, magari scambiandodue parole con chi li cura.Sono gli abitanti dei vicoli edelle stradine della parte alta diRocca di Papa che ritaglianospazi tra il selciato e i muridelle vecchie case. Qua e l lanatura si riprende le superficipi adatte, meglio esposte, piriparate. Ed ecco che cresconole specie pi impensate, orna-mentali o commestibili, a fareda sfondo ai portoni delle case,alle scale dei vicoli, agli scorcipi panoramici. Se tutto il

    tare orti, giardini, oasi di verde.Sono anche unoccasione perprendersi cura dei luoghi del vi-vere e per socializzare, per ri-scoprire insieme il piacere dicogliere un pomodoro o del-linsalata piantata con le pro-prie mani. difficile, certo, manon impossibile. Gli esempi diorti urbani sono ormai una re-alt consolidata da tempo inmolti quartiere delle nostrecitt, anche in quelle pi caoti-

    che e urbanizzate. In un paesecome Rocca di Papa si potreb-bero recuperare piccoli spazi eaffidarli agli abitanti, a quellidisponibili, che abbiano piaceredi lavorare la terra, anche se inpiccole estensioni.Potrebbe essere un progetto,quasi senza costi, per contri-buire ad avviare quel processodi riqualificazione del centrostorico, invocato praticamenteda tutti.

    tteemmppiimmooddeerrnnii

    di Roberto Sinibaldi

    Orti urbanicoltivare

    il senso civico

    di Daniela Di RosaNel mese di agostoun nostro collabora-tore, Gennaro Spi-gola, da sempre

    impegnato in politica enel sociale, organizzun sit-in, una protestariguardante la raccoltadifferenziata, affinch ilComune la estendesseanche ai Campi dAnni-bale. Liniziativa era in-teressante e molti di noiaderirono al progetto,ne parlammo sul Segnoannunciandolo alla po-polazione. Spigola si at-tiv per qualcosa cheriguardava tutta la citta-dinanza ma come alsolito i paesani sonnobuoni a lamentarsi epoco propensi ad agire.Sar stato che era la fine

    di luglio, saranno stati impegniimprovvisi e forse improroga-bili, ma la partecipazione fuscarsa, persino io (e mi scusocon Gennaro) son dovuta par-

    tire improvvisamente! E devoscusarmi ancora per una di-menticanza, avrei dovuto par-larne nel numero di settembree non lho fatto, ringrazio chime lo ha ricordato tutto importante nella vita ma al-cune lotte che riguardano tuttinoi dovrebbero avere la prece-denza. Il problema della raccolta dif-ferenziata c ancora e sarebbeil caso di ritentare quella giu-sta protesta, di darci un nuovoappuntamento, di presentarciancora davanti al Comune, sta-volta pi numerosi e convinti.Largomento quanto mai at-tuale vista la crisi in cui stannofinendo gran parte delleaziende che si occupano di ri-fiuti quindi caro Gennaro,se sei daccordo, lancia unaltro appello sul Segno e ripro-viamoci!

    Rocca di Papa piena di sor-prese e di risorse, se il centrostorico langue la periferiasi anima: con coraggio e fi-ducia nel futuro due ragazzehanno deciso di aprire unat-tivit, un bar, in un momentostorico difficile per tutti, an-cora di pi per le donne, spe-cialmente se giovani. Noi, aRocca di Papa, ne abbiamoquattro che hanno coraggio espirito di iniziativa da ven-dere. Due di queste, Elisa eAntonella, domenica 14 otto-bre hanno inaugurato il lorobar ai Campi dAnnibale, da-vanti al centro anziani e vi-cino alla chiesa.

    Anche le altre due donne, Pa-trizia ed Eleonora (mamma efiglia) qualche mese fa hannoinaugurato un altro bel bar,Caff Fabri, in via RoccaPriora, tra la trattoria AnticoPantanello e il ristorante LaMacchia Da donna chevorrebbe le quote rosa in po-litica, veramente un bel-lesempio di imprenditoriafemminile! Auguri a tutteloro di buon lavoro dalla re-dazione del Segno! (D.D.R.)

    A Rocca le attivit al femminiledecollano

    paese fosse curato conla stessa attenzione diquesti piccoli fazzo-letti, avremmo un cen-tro storico verde,accogliente e pulito.Quella degli orti urbanie dei giardini sociali una pratica che si stadiffondendo semprepi nelle nostre citt.Prati incolti e sparti-traffico possono diven-

    Antonella ed Elisa

    Eleonora e Patrizia

  • ROCCA DI PAPAil Segno - Ottobre 2012 13Gentile Direttore, le scrivo persegnalare un fatto che forse gi noto, ma del quale vogliosincerarmi si ponga atten-zione. Circa una settimana fa,sabato 29 settembre, comeogni sabato mattina ero in girocon la mia mountain bike per iboschi tra Rocca Priora eRocca di Papa. Salendo iltratto sterrato di Via di GrotteCave che da Via dei Principi(Rocca Priora) porta ai CampidAnnibale (alle spalle del ri-storante la Macchia di Rocca),giunto ormai nel centro abi-tato a pochi metri dalliniziodel tratto asfaltato di via diGrotte Cave mi sono visto im-provvisamente la strada sbar-rata da un cancello che fino apochi giorni prima non cera,con tanto di scritta proprietprivata. Allego alcune fotodel ritrovamento.In passato, anche recente-mente, sono transitato sulluogo diverse volte e vi era so-lamente la presenza di unasbarra, atte ad impedire il pas-saggio di mezzi a motore nonautorizzati, come ce ne sonotante in zona. Chiedendo spie-gazioni al proprietario (o in-quilino) dellultima abitazionedel tratto asfaltato di via diGrotte Cave emerso che ilcancello stato eretto proprioda questi per impedire alle bi-ciclette di passare, in quantosembra che diano fastidio aisuoi due grossi cani bianchi(che puntualmente vengonolasciati liberi, fuori dal can-cello dellabitazione). La per-sona si mostrata moltoaggressiva e mi ha intimato diallontanarmi in quanto, a suodire, ero su propriet privata.A quel punto non mi rimastoche girare la bici e ripercor-rere la strada al contrario indiscesa fino a via della Mo-lara.Siccome volevo vedercichiaro, mi sono recato al co-mando dei Vigili di Rocca diPapa e ho esposto il fatto. Mi stato risposto che erano a co-noscenza del fatto e che eranogi intervenuti inviando lin-cartamento allufficio tecnicodel comune il quale avrebbedovuto esprimersi circa la pro-priet dellarea. Dai primi ac-certamenti sembra che lareasia di propriet pubblica (dicompetenza del Parco), ma inogni caso mi sembra assurdoche si possa permettere di eri-gere un cancello e sbarrareuna strada (daccordo, ster-rata, ma pur sempre strada)che, oltre ad essere riportata

    Grotte Cave e il cancellospuntato allimprovviso

    su tutte le carte dei sentieri delParco e del CAI (si veda adesempio sentiero F2 dellaguida I sentieri del Parco Re-gionale dei Castelli Romani,edito dal Parco stesso) lac-cesso pi veloce e diretto al-lacquedotto sito proprio in viadi Grotte Cave, nonch rap-presenta un passaggio di im-portanza vitale per i Vigili delFuoco nel caso di un incendioin zona.Dal punto di vista escursioni-stico, in particolare, via diGrotte Cave molto impor-tante perch rappresentalunica alternativa a via diRocca Priora (strada asfaltatae piuttosto trafficata) per ilcollegamento tra i CampidAnnibale e Rocca Priora. Ingenerale, paradossale cheescursionisti e biciclette, chedovrebbero essere i fruitoriabituali dei nostri boschi as-sieme alla fauna, venganoconsiderati dei seccatori, alpunto tale da erigere (secondome abusivamente, ma aspet-tiamo di saperne di pi) uncancello nel bel mezzo di unastrada. Spero che il Comunepossa fornire delle risposte intempi rapidi su questa fac-cenda e mi piacerebbe potereessere aggiornato, qualorasiate a conoscenza di qualsiasirisvolto o novit in merito.La ringrazio per lattenzione.Cordiali Saluti,

    Stefano Schutzmann

    LA LETTERA/1

    Lontano da Rocca di Papaleggo sul sito Internet il Pic-colo Segno e comprendo dovesta andando il nostro BelPaese. Il disegno del maestroFranco Carfagna sulle GrotteCave, pubblicato a settembre2012 insieme alla descrizionedi quanto avveniva in quei luo-ghi al tempo dellultimaguerra, mi ha riportato indietronel tempo: ai racconti deinonni. Quelle grotte sonoanche la storia di Rocca diPapa, peccato che i cittadini egli amministratori contempo-ranei le abbiano abbandonate

    al degrado e alluso improprioche ne hanno fatto alcuni.In occasione dellultima visita,avvenuta tre anni fa, ho potutocostatare che le Grotte Cave, ilPantanello, quei meravigliosiprati circostanti che da ragazzoerano meta giornaliera di roc-cheggiani e forestieri, sonoscomparsi; inghiottiti da ce-mento, recinzioni, manufattigrandi e piccoli che in modo di-sordinato occupano tuttaquellarea, inquinato e dispersolacqua sorgiva, compromessoirrimediabilmente uno dei postipi belli da vedere e godere cheora riservato a quei pochi chehanno osato. La tecnologia mo-derna, che non lascia pi nullaallimmaginazione, ci fa vederedallalto questi luoghi e lo spet-tacolo sorprendente: pi tettiche superfici libere e planime-trie profondamente modificate.Mi chiedo chi stato quel tec-nico che ha progettato tale in-sediamento abitativo. Michiedo quali sono stati gli am-ministratori che glielo hannoapprovato. Un boccone amaroche politica e amministrazioneha somministrato alla comu-nit! Probabilmente nessunolha progettato, nessun ammi-nistratore lha mai approvatoma, certamente, tecnici e poli-tici hanno chiuso entrambi gliocchi lasciando libero il il farda se di costruire, recintare,sbarrare il libero passaggio allafaccia di quanti sognano un ri-torno di Rocca di Papa allostato di Bel Paese.

    LEmigrante

    LA LETTERA/2Che fine hannofatto Grotte Cavee Pantanello?

    Il cancello installato a Grotte Cave

    Grotte Cave e Pantanello

  • ROCCA DI PAPAil Segno - Ottobre 201214

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    Buongiorno, mi chiamo StefanoModugno e vorrei cortesementechiedere il vostro parere ri-guardo ad una singolare vicissi-tudine. La mattina del 19 luglio 2012partivo dal parcheggio in zonaBelvedere ma allinizio di ViaGramsci era presente un gio-vane agente del locale corpo dipolizia il quale mi faceva pre-sente che a causa di un incidenteavvenuto in prossimit dellachiesa S. Maria Assunta, neera temporaneamente vietato iltransito. Invertivo di conse-guenza il senso di marcia e,mentre stavo percorrendo ViaMadonna del Tufo in direzioneViale Enrico Ferri, giunto allal-tezza dell' Istituto Suore di SanPaolo (situato nei pressi di unacurva a sinistra), mi trovavo im-provvisamente di fronte un altroveicolo che procedeva in sensocontrario e che occupava intera-mente il lato di carreggiata a meriservato.La bassa velocit e una abbon-dante dose di fortuna impedivala collisione frontale e linvesti-mento, da parte di questultimo,di due pedoni (con passeggino aseguito) a causa dellaccosta-mento repentino sul lato destrodel veicolo che aveva invaso lamia corsia di marcia. Verificavo assieme al condu-cente e ai pedoni miracolati lapresenza di ben otto veicoli par-cheggiati in divieto di sosta -zona rimozione - e al di fuoridella striscia che delimita la car-

    reggiata (tra laltroben visibile a causadei recenti lavori dirifacimento delmanto stradale) ma,sopratutto, in pros-simit di una curvala cui visibilit eraulteriormente ri-dotta dalla presenzadei veicoli in sostavietata che costrin-gevano i veicoli edi pedoni ad inva-dere letteralmentela semi carreggiata opposta.Dopo aver fatto alcune foto (cheallego), io e la conducente del-laltro veicolo tornavamo suinostri passi per far presente alvigile che sbarrava laccesso alcentro storico il grave pericolocostituito dalle auto parcheg-giate in divieto di sosta, in curvae al di fuori della striscia che de-limita la carreggiata, causandoun notevole restringimento dellastessa.Dopo aver descritto laccadutoal giovane agente di polizia giu-diziaria in servizio presso il co-mando di polizia locale delComune di Rocca di Papa, e cheerano state scattate delle foto, ilvigile in questione, dallaltodella sua arrogante autorit eprovata competenza, non tro-vava nulla di pi sensato dadire, ribattendo: Dipende daquale interpretazione date aivari tipi di segnaletica!?!?![...].I giorni seguenti, transitando per

    il paese, mi sono reso conto pur-troppo che la segnaletica pre-sente su gran parte del territorioserve soltanto a cautelare lam-ministrazione comunale in casodi incidenti provocati dal non ri-spetto della immancabile segna-letica stradale orizzontale everticale: la strada che scendeverso Via delle Barozze deno-minata I Ribelli, costellata didivieti di sosta H-24 e zona ri-mozione, Viale Enrico Ferri,ecc.... A tuttoggi, nonostante le mol-teplici segnalazioni, le mede-sime vetture continuano adessere puntualmente parcheg-giate senza alcuna sanzione daparte dei responsabili del ri-spetto del Codice della Strada,procurando gravi disagi e situa-zioni di pericolo. Stessa situa-zione per quanto riguarda ilrispetto degli spazi sosta riser-vati ai disabili; le medesimeauto non autorizzate, restanoparcheggiate per giorni e giornisenza alcun tipo di sanzione.

    Non so se in nome di qualeoscuro accordo o del cosdetto tacito consenso oquieto vivere o di qualunquealtra nobile causa venga peren-nemente messa a serio rischiolincolumit pubblica, ma credoche tali a dir poco assurde di-chiarazioni vengano in qualchemodo valutate da persone co-muni, che abbiano una minimaconoscenza del codice dellastrada.Chiedendovi cortesemente unparere, vi chiederei cortese-mente di pubblicare la presente,ringraziandovi e complimentan-domi per il vostro puntuale la-voro di conoscenza e rispettodei diritti umani contro qualsiasiforma di prevaricazione e arro-gante ignoranza. Cordialmente,

    Stefano Modugno

    Ringraziamo il sig. Modugnoper la sua esaustiva relazioneche ha posto un problema con-creto, quello dei parcheggi nelcentro storico e, contempora-neamente, della sicurezza degliautomobilisti e dei pedoni. Ovviamente il Comando dellaPolizia Locale pu replicare, secrede, alle sue sollecitazioni.Per quanto riguarda Via Palaz-zolo, la strada che collegaRocca di Papa con Via delle Ba-rozze, proprio nei giorni scorsi(articolo pag. a fianco) statoeffettuato un intervento teso adeliminare la sosta selvaggia cheostacolava il traffico veicolare.

    La sosta selvaggia creaproblemi alla sicurezza

    LA LETTERA/3

  • ROCCA DI PAPA 15il Segno - Ottobre 2012

    Il Consigliere Crestini allattacco di Boccia

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    Finalmente le autorit competenti hanno deciso diintervenire su un problema importante per la circo-lazione stradale istituendo il divieto di sosta neltratto iniziale di Via Palazzolo. Si evitano cos i ri-correnti disagi agli automobilisti dovuti allimpos-sibilit di circolare contemporaneamente inentrambi i sensi di marcia a causa delle auto deiresidenti in sosta.Il fatto ci consente di tornare su una proposta cheabbiamo gi pubblicato sul nostro giornale: fareun parcheggio nellunica area ancora disponibilein quel tratto di strada. Si otterrebbe una viabilitpi sicura e contemporaneamente si darebbe unservizio indispensabile ai residenti.Se gli Amministratori volessero prendere in esameimmediatamente il problema, anche per prevenirela tentazione di istituire allultimo momento sensiunici di necessit per il traffico e costringere i vei-coli a 7-8 km di strada in pi per scendere o salire,tutti gliene sarebbero grati.

    Sergio Rasetti

    Se un comune arriva a far pagare ilpulmino di trasporto alle persone di-versamente abili mentre il primo cit-tadino, come ci fa sapere ilConsigliere dopposizione EmanueleCrestini, spende per il suo cellularedi servizio circa settecento euro a bi-mestre; se la maggioranza va avantisenza mai rapportarsi con lopposi-zione e la cittadinanza per discuteretemi fondamentali per la citt; se siapprova laumento dellaliquota Imuper pareggiare un bilancio che faacqua da tutte le parti... allora lagiunta Boccia ha proprio toccato ilfondo. Il consigliere comunale di Rocca diPapa Crestini denuncia a chiare let-tere tutte le inadempienze e gli sbaglidellattuale amministrazione comu-nale. Ci troviamo in una dittatura di

    sinistra che non si presenta in com-missione per discutere del bilancio odellassetto territoriale e arriva inconsiglio comunale con tutte le deci-sioni gi prese e per questa ragioneho deciso di abbandonare il Consi-glio che si tenuto lo scorso ve-nerd. Nellassise comunale del 28 settem-bre, infatti, la giunta Boccia senzaalcun confronto ha approvato puntifondamentali allordine del giornocome laumento dellaliquota Imu a0,5 per la prima casa e 0,9 per lealtre e un piano di regolamento Puache lascia molti dubbi perch, diceCrestini, il documento non esaminalattuale situazione degli strumentiurbanistici comunali e non vienefornita nessuna indicazione in me-rito al modus operandi dellammini-strazione sul territorio agricolo eforestale e sugli addetti del com-parto. Ma certamente la decisione che pipesa laumento dellImu visto chenei mesi scorsi lamministrazioneaveva garantito che la prima casa sacra e laliquota non sarebbe statatoccata. E invece successo il con-trario. Mi chiedo aggiunge Cre-stini- con che coraggio il sindacoBoccia alza le imposte comunalichiedendo ulteriori sacrifici ai citta-dini non dando nessun servizio incambio. Una sana amministrazionenon aumenta tasse n svende il patri-monio pubblico per far quadrare iconti.

    Luigi Serafini

    Il Consigliere Emanuele Crestini Via Palazzolo

  • ROCCA DI PAPAil Segno - Ottobre 201216

    Intervista al Luogotenente Atripaldi, Comandante dellArma

    Venti anni di impegnoa servizio dei cittadiniIl Segno, nei suoi undici anni diattivit, ha avuto tante pecche lapi grande delle quali stata pro-vocata da una sorta di soggezioneche io ho sempre avuto per la di-visa dei Carabinieri. E infatti inquesto lungo arco di tempo ciche mancato stato aprire undialogo continuo con il locale Co-mando dellArma. Ora, final-mente, questa specie di tab loabbiamo superato e loccasionesono stati i venti anni di serviziosvolti nel nostro paese dal Co-mandante, Luogotenente OttavioAtripaldi, con cui abbiamo scam-biato quattro chiacchiere.

    Il 15 ottobre del 1992 lei arriva Rocca di Papa. Sono passativenti anni esattiS, festeggio il ventennale se cossi pu dire. Il mio arrivo a Roccadi Papa avvenne in circostanzeparticolari. Io prestavo servizio aMonte Compatri e il 1 ottobredel 92 partecipai a unoperazionein cui un mio collega venne col-pito da un proiettile e io fui ferito.Un evento drammatico cheavrebbe potuto condizionare persempre la mia nuova destinazionee invece arrivai qu a Rocca diPapa.

    Come fu limpatto?Ventanni fa davvero la situa-zione sociale del paese era com-plessa, ora la realt cambiataradicalmente. Quando arrivai io,Rocca di Papa non era cos popo-lata, a malapena arrivava a 10milaabitanti e la stazione aveva unaforza organica che ci permettevadi gestire tutta la situazione. Lacosa che subito mi colp fu laltalitigiosit tra cittadini per le cosepi diverse ma negli anni i risul-tati ottenuti in termini di sicurezzae di controllo del territorio sonostati davvero importanti. Anche ilfatto che dopo 20 anni sono an-cora qui un riconoscimento delbuon lavoro fatto fino ad ora.Forse lunico errore commesso stato non aver comunicato in ma-niera costante i risultati del lavorosvolto.

    I dati recenti del MinisterodellInterno dicono che il nostro un paese con un tasso di cri-minalit molto ridotto. Forse ilperiodo pi difficile si ebbe unadecina di anni fa con larrivo di

    un gran numero di cittadini ex-tracomunitari.Con linserimento di cittadiniextracomunitari e comunitari larealt sociale locale si allargataimprovvisamente e anche il no-stro modo di agire sul territorio andato modificandosi. Anche noi,come tutti gli altri reparti, ab-biamo dovuto studiare la nuovasocialit. C stato un periodo,dovuto alla crisi in Albania, in cuiRocca di Papa si riemp in modoesagerato di cittadini extracomu-nitari e la popolazione si lamen-tava anche se chi affittava lorocantine e case erano gli stessi re-sidenti. Allinizio poi il problemamaggiore dintegrazione si avuto tra i giovani. Nel corsodegli anni con il monitoraggio ela prevenzione costante dei Mili-tari della nostra stazione e con lasinergia di progetti sociali di in-tegrazione culturale portateavanti con costanza e convinzionedallamministrazione comunale edalle istituzioni scolastiche pre-senti sul nostro territorio, siamoriusciti a favorire una reciprocatolleranza, soprattutto grazie aunintensa attivitpreventiva.Questo ha portato isuoi frutti. Lintegrazione ha co-minciato a funzionare, malgradole caratteristiche di ogni etnia ogruppo sociale, e oggi non esi-stono situazioni di allarme a partealcuni casi isolati.

    Periodicamente si sentono vocisulla possibile chiusura del Comando di Rocca di Papa. Sono illazioni. Lunico problemareale che abbiamo a Rocca diPapa, paese di 17mila abitanticensiti ma che arriva a 19mila secontiamo anche quelli non censiti, quello della logistica. LattualeComando non del tutto idoneoma con lattuale situazione di cri-ticit difficilmente potremo avereun nuovo edificio.

    Eppure ricordo molte campa-gne elettorali in cui destra e si-nistra promettevano unasoluzione per la sedeCon il Comune abbiamo sempreavuto un rapporto sinergico ecredo che le varie amministra-zioni siano state impossibilitateda fatti oggettivi nel realizzareuna nuova caserma.

    Parliamo delle tante attivit svolte.Negli anni il nostro compito stato quello di prevenire e inter-cettare le diverse attivit predato-rie. Quando arrivai a Rocca diPapa uno dei reati pi diffusi eralabigeato, il furto di bestiame.Poi ovviamente i furti di ogni ge-nere, soprattutto in appartamento,problema che ancora oggi assillai cittadini ma su cui abbiamo fattomolto. La nostra attivit varia indiversi settori, per esempio col-pendo gli abusivismi edilizi, verodramma della nostra bella citt,che cerchiamo di combattere quo-tidianamente con interventi ef-fettuati in sinergia con lautoritcomunale e soprattutto con ilCorpo della Forestale visto che soprattutto il patrimonio bo-schivo ad esserne danneggiato.Anche per quanto riguarda la pro-stituzione abbiamo portato a ter-mine varie operazioni, lultima alVivaro insieme alla Compagniadi Frascati, dove abbiamo sco-perto un vasto giro di droga, e dipoche ore fa laltra operazioneche ha portato alla scoperta di uninsospettabile che spacciava ha-shish. Nella sua abitazione sonostati trovati bilancini di precisionee circa 500 gr di sostanza stupe-facente gi confezionata e prontaper la vendita. Oggi possiamodire che da questo punto di vistala situazione sicuramente mi-gliorata. Poi ci sono i controlli checonduciamo insieme alla Asl RmH relativi alle norme di sicurezzasui luoghi di lavoro, interventi cheanche i comandi superiori hannoapprezzato. Spesso nei cantieritroviamo situazioni al limite delladecenza con operai a lavorare inaltezza senza ponteggi n ganci.

    Altre situazioni particolari sucui avete investigato?Pi recentemente emerso unnuovo tipo di reato, in parte do-vuto allaccentuarsi della crisieconomica e sociale. Infatti, gra-zie principalmente a infermieri edirettori di banca che evidente-mente notavano comportamentisospetti, sono venuti alla luce casidi circonvenzione di disabili e an-ziani soli. E non , come si po-trebbe pensare, un problemalegato alla diffusione di badantistraniere. In questo caso una re-alt tutta locale e questo facil-

    mente comprensibile: il roccheg-giano conosce benissimo lalberogenealogico della persona con cuiha a che fare, magari lanziano vi-cino di casa, e quindi sa in anti-cipo se potrebbero esserci parentio amici a cui la vittima potrebberivolgersi o che semplicementepotrebbero intervenire. Raggirareun novantenne facile soprattuttose vive solo. Ringrazio ancora chici segnala queste situazioni per-ch significa che il senso di re-sponsabilit sociale benradicato.

    Per fare questi ed altri interventi bisogna essere ben radicati sul territorio.Linserimento nel tessuto sociale fondamentale. Il riconosci-mento che riceviamo quando gi-riamo per il paese qualcosa dileale e concreto anche se caratte-rialmente cerco di essere poco in-vasivo; ringraziando Dioabbiamo ancora una cosa che cilega a questo lavoro: lamore pro-fondo per la divisa che indos-siamo che ci porta ad avererispetto per la gente che si rivolgea noi.

    Per questo i cittadini dimostrano di apprezzare il vostro lavoro.Mi fa piacere che sia tu a dirloche, in quanto direttore di un gior-nale, sei pi a contatto con la co-siddetta piazza. Quello che midici mi riempie di orgoglio e feli-cit perch vuol dire che la genteha nei Carabinieri un punto di ri-ferimento importante e che credeancora nel valore delle Istituzionidello Stato.

    Ottavio Atripaldi

  • ROCCA DI PAPAil Segno - Ottobre 2012 17

    Troppo spesso le corse vengono soppresse allimprovviso

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    Questa sera non andata nean-che tanto male, sono saltate trecorse (20,00 e 21,30 per Roccae 20,00 per Marino) e lattesa stata solo di unora e venti(dalle 19,32 alle 20,50). Per-ch sono saltate? Non si sa! Inquesti casi qualcuno avverteper tempo? In genere no,quando non vedi lautobusprima ti viene il sospetto e poila certezza nei fatti. Qual-cuno responsabile? Certa-mente non i signori del Cotralche stazionano nel gabbiottoallAnagnina o gli autisti. Al-lora chi? In mancanza di altre possibi-lit si pu provare a telefonareal Cotral (il giorno dopo, si in-tende). Ma parlare con qual-cuno che non sia una voceregistrata praticamente im-

    possibile. Non sa-pendo a che santovotarsi la sottoscrittaha mandato unamail, la risposta delCotral stata cor-tese, ma evane-scente.A questo punto nonrimarrebbe che ilpresidente del Co-tral, Adriano Palozzi,ma probabilmentesar nellempireo celeste, levi-tante con schiere di altri presi-denti. O forse no, sar piprosaicamente a Marino, doveda tempo sindaco. Negli annipassati questo signore era statoanche consigliere della Provin-cia di Roma, che al momentodella sua nomina a presidentedel Cotral, era azionista di Co-

    tral SpA. Per questo motivo esiste unaincompatibilit di legge, masembra proprio che la legge, leregole, per il presidente delCotral non valgano. Propriocome per le corse degli auto-bus che dovrebbero riportare acasa chi si ostina a utilizzare imezzi pubblici.

    di Letizia LoisiMetti una sera qualunque, nonpiove, non nevica, non ci sonoscioperi, non ci sono incidentiautomobilistici. Per esempiovenerd 12 ottobre. Dopo cheti sei fatto la traversata diRoma e atteso con pazienzache la metropolitana ripartisseda tutte le decine di fermatelungo la linea, affiori in super-ficie allAnagnina. Perso perun soffio lautobus delle 19,30per Rocca di Papa, ti disponinellattesa, leggendo un gior-nale, in piedi alle timide lucidelle pensiline. Dopo una mezzoretta lauto-bus delle otto non si vede,sguardo ai tabelloni, corsa algabbiotto del Cotral per avereinformazioni: stato sop-presso. Normale amministra-zione, niente di nuovo. Tranneche tu stai in giro da stamat-tina. Avresti anche fame e devifare pip gi da un po. Con fare smaliziato, di chi hauna certa esperienza e snoc-ciola gli orari dei bus per il ri-torno alla Rocca come ilrosario di una volta, aggiri lafolla che nel frattempo straripadal marciapiede e vai diretto alterminal per Marino, nel frat-tempo chiami casa e chiediche qualcuno dei tuoi familiariprenda la macchina e ti vengaa prendere a Squarciarelli.Una mossa furba, ma nienteda fare. Anche lautobus perMarino stato soppresso. Ri-chiami a casa e dici mesta-mente di non venire. Non restache aspettare la corsa delle20,50 per Rocca di Papa.Passa ancora unaltra oretta,devi sempre fare pip e il gior-nale non hai pi voglia di leg-gerlo. Finalmente danno laconferma che lautobus delle20,50 parte. Contemporanea-mente annunciata la soppres-sione della corsa delle 21,30.

    Fotonotizia del mese: Parabole

    Nel 1998 unordinanza, in altre parole una re-gola dettata dallamministrazione comunale(fortemente voluta dallallora Ass.re allAm-biente Petrolati), impediva linstallazione sel-vaggia delle antenne paraboliche. Il Comune

    voleva cos salvaguardare, almeno un po, ilnostro centro storico. A distanza di quasi 15anni, pare proprio che nessuno se ne ricordi.Men che meno il Comune stesso, che quellaregola volle dare.

    Un bus del Cotral

  • APPROFONDIMENTO

    ilSe

    gno

    -Otto

    bre

    2012

    Guerraal cinipidedel castagnoChi la combatte? Chi la ostacola?

    di Giorgio Grassi*Nel 2010 lItalia casta-nicola si era fortementepreoccupata per i pe-santi danni che il cini-pide stava arrecando inPiemonte. Il Ministeroper lAgricoltura coor-din un Piano di difesa(biologica, chimica,agronomica e di ognialtro tipo) e nellagosto2011 destin un mi-lione di euro alla lottabiologica, che certo lapi lenta a dar risultati,ma anche la pi rispet-tosa dellambiente. Ul-teriori finanziamentiservivano per ampliaree approfondire unaserie di ulteriori studi,ed erano stati gi di-scussi al ministero, malattuale crisi finanzia-ria nazionale ne ha dra-sticamente ridotto ledisponibilit. Rife-riamo dunque, oggi,sugli importanti risul-tati conseguiti nel 2012dalla guerra condottada MiPAAF (MinisteroPolitiche Agricole eForestali) e Regioni( P r o g e t t oLo.bio.cin.) contro ilDryocosmus kuriphilus(il parassita cinipide),mediante larma vin-cente del Torymus si-nensis (il parassitoideche neutralizza il pa-rassita).A febbraio 2012 gliesperti del prof. Alma(Univ. di Torino, DI-VAPRA) hanno tenuto3 workshop formativi,a Napoli, Caprarola(Vt) e Grugliasco (To)per istruire 70 tecnici(delle Regioni e di as-sociazioni) sul come sicombatte applicando lalotta biologica: del ci-nipide occorre cono-

    gioni, e oltre 160 lanci (ognunocon 110 femmine e 55 maschi)sono stati fatti nei castagnetiinfestati dal cinipide e nellearee di moltiplicazione che leRegioni avevano apprestato. Aquesti circa 26mila esemplaridi Torymus rilasciati nella ca-stanicoltura italiana dal Mi-PAAF, vanno sommati i circa85mila derivanti da lanci sup-plementari che le Regioni ave-vano ordinato a Torino fuoridal Lo.bio.cin., e tanti altri cheautonomamente erano stati or-dinati da Enti pubblici (soprat-tutto Comunit montane eComuni), associazioni casta-nicole, ma anche da privati (ca-stanicoltori per frutto), oltre adaltri Torymus venduti da labo-ratori privati (fabbriche biolo-giche).E verosimile che in Italiasiano stati lanciati nel solo2012 pi di 150mila Torymus.Se a questi aggiungiamo quelliche in Piemonte sono stati lan-ciati con progressione cre-scente fin dai primi anni 2000,ci rendiamo conto di quanto siaassurdo e inutilmente gravosoper i castanicoltori italiani il di-vieto tuttora vigente posto aiParchi dal Ministero dellAm-biente, a rilasciare il Torymusnelle aree protette. In questeAree Protette i castagni nonvengono certo protetti e ilcrescente insediamento del ci-nipide negli anni porta gli al-beri a defogliarsi sempre pi:cos le piante non solo perdonomolta della loro preziosa atti-vit fotosintetica (intensa nellelatifoglie, che dunque emette-ranno meno ossigeno), madannegger le stesse biocenosilocali. Infatti i castagni diven-

    tano meno ospitali per la fauna(non proteggono pi scoiattoli,volatili ecc., forniscono loromeno frutti, i frutti stessi risul-tano pi ammuffiti, ecc.), di-ventano meno resistenti eveicolo di diffusione sia dimuffe (oltre alla Gnomoniop-sis si registra un ritorno delcancro del castagno e del maldellinchiostro) sia di insetti(ce ne sono di pericolosissimidi nuova introduzione in Ita-lia); inoltre i castagni spogliaprono ancor pi la via allAi-lanto (pianta esotica forte-mente infestante). Ed altroancora, basta osservare quelche gi successo in Piemonte(e augurarsi che ad esempionon debba succedere nel Parconazionale Gran Sasso e Montidella Laga), ove sono aumen-tate le morti delle piante pideperite. Tra gli effetti negativi pur-troppo registrati nelle areeprotette (in cui appunto vie-tata la lotta biologica medianteTorymus), il ricorso alla lottachimica da parte dei castani-coltori che vi producono fruttie li commercializzano: loroben sanno che trattare con anti-parassitari vietato e punito,che lo si pu fare solo al-lesterno delle aree protette ecoi prodotti e nei mesi consen-titi dalla legislazione nazionalee regionale; ma per loro le ca-stagne sono spesso oggetto ditradizionale autoconsumo, e/odi importante integrazione direddito. A noi tecnici resta solola speranza che, almeno, queicastanicoltori sappiano limitaregli interventi al minimo indi-spensabile (per qualit e quan-tit di prodotto e per frequenza

    di irrorazione). Proprio come in una guerra,c una attivissima intelli-gence che supporta la lottabiologica con Torymus. La Re-gione Campania ad esempio,ha preparato un software che,immettendo dati sulla presenzadel cinipide (anno di prima se-gnalazione, intensit ultima re-gistrata, ecc.), lanci diparassitoide effettuati, datigeografici (altimetria, pen-denze, accessibilit, ecc.), te-nendo presente i principaliparametri castanicoli (produ-zioni e valore) e meteorologici(ventosit, ecc). indica dove ef-fettuare i lanci. MiPAAF e Re-gioni invece censiscono leimprese private che produconoil Torymus, ne controllano lacompetenza e qualit tecnica,coordinano i lanci privati equelli pubblici per aver mas-sima resa sul territorio. Le isti-tuzioni di ricerca (soprattuttoUniversit e CRA) approfondi-scono autonomamente aspettiscientifici e operativi collate-rali, ove possono. La programmazione di lanciper il 2013 stata gi discussaal MiPAAF; il suo finanzia-mento e coordinamento nazio-nale nel 2012 ha dato ottimirisultati perci rester opera-tivo secondo le modalit gicollaudate nelle periodiche riu-nioni al MiPAAF del Tavolodi Filiera della Frutta a Guscio sezione Castagne. Chi legger queste notizie, dif-ficilmente potr credere a chisostiene che in Italia gli or-gani centrali hanno fatto quasinulla contro il cinipide!.

    *gi CRA-Frutticoltura,Roma e Caserta

    scere origine, diffusione, ciclobiologico, danni, metodi di con-trollo, occorre conoscere il To-rymus, gestire le aree dimoltiplicazione, saper fare ilanci in pieno campo, valutareil suo insediamento, ricono-scere altri parassitoidi (utili) egli iperparassitoidi (che ucci-dono i parassitoidi), e tantoaltro. In campo con gli espertisi imparato a valutare sintomi,stadi di evoluzione dellinfesta-zione,ecc. In laboratorio al bi-noculare sono stati esaminatigalle, larve, parassiti, adulti, diogni specie i