Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

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Tabellione a pagina 11 Segue a pagina 9 La storia Segue a pagina 20 Teatro Civico I “misteri” dei lavori Anno XI, nn. 7-8 - Luglio-Agosto 2012 PICCOLO il Segno La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire George Orwel Se la politica fa indebitare i cittadini di Sergio Rasetti Un governo di ex democristiani e residui di sinistra impropria (anche con le ideologie scomparse il mondo di provenienza conta molto) a Rocca di Papa ha varato un bilancio comunale basato sulle (s)vendite di beni comuni e multe agli au- tomobilisti. ...quello che gli altri non scrivono... di Paolo Gatta* Il volontariato di pro- tezione civile è nato sotto la spinta delle grandi emergenze che hanno colpito l’Italia negli Vi parlo della Protezione Civile i i l l S S e e g g n n o o ritorna (almeno speriamo) a settembre A tutti i nostri lettori auguriamo una bella estate Fino al 31 agosto RIVESTIMENTI BAGNI e CUCINE a partire da 6 € al mq! aperti ad agosto “I boschi sono nostri e nostri i terreni!” Nel maggio del 1855 i roccheggiani, con il motto riportato qui a fianco, si ribellarono ai Colonna che volevano espropriarli dei loro boschi. Oggi, dopo 157 anni, a provarci è il Sindaco Boccia che vorrebbe cedere ai privati i boschi di proprietà pubblica A PAGINA 18 PICCOLO Articoli alle pagine 16 e 17 Raccolta rifiuti Le cose che non vanno Alle pagine 12, 14 e 15 Bilancio comunale Tanti debiti e... via i beni! A pagina 22 Comitato Campi Il Sindaco ci risponda! Castagne... senza fondi A PAGINA 32

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Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

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Page 1: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

Tabellione a pagina 11Segue a pagina 9

La storia

Segue a pagina 20

TeatroCivicoI “misteri”dei lavori

Anno XI, nn. 7-8 - Luglio-Agosto 2012

PICCOLOil Segno

”La veralibertà

di stampa è direalla gente ciòche la gentenon vorrebbesentirsi dire

George Orwel

Se lapoliticafa indebitarei cittadini

di SergioRasettiUn governo di exdemocristiani eresidui di sinistraimpropria (anche

con le ideologie scomparse ilmondo di provenienza contamolto) a Rocca di Papa havarato un bilancio comunalebasato sulle (s)vendite dibeni comuni e multe agli au-tomobilisti.

......qquueelllloo cchhee ggllii aallttrrii nnoonn ssccrriivvoonnoo......

di Paolo Gatta*Il volontariato di pro-tezione civile è natosotto la spinta dellegrandi emergenze

che hanno colpito l’Italia negli

Vi parlo dellaProtezione Civile

iiiillll SSSSeeeeggggnnnnooooritorna (almeno speriamo) a settembre

A tutti i nostri lettoriauguriamo una bella estate

Fino al 31 agostoRIVESTIMENTIBAGNI e CUCINEa partire da 6 € al mq!

apertiad agosto

“I boschi sono nostrie nostri

i terreni!”

Nel maggio del 1855 i roccheggiani, con il mottoriportato qui a fianco, si ribellarono ai Colonna che volevano espropriarlidei loro boschi. Oggi, dopo 157 anni, a provarci è il Sindaco Boccia che vorrebbe cedere ai privati i boschi di proprietà pubblica A PAGINA 18

PICCOLO

Articoli alle pagine 16 e 17

Raccolta rifiutiLe cose chenon vanno

Alle pagine 12, 14 e 15

Bilancio comunaleTanti debitie... via i beni!

A pagina 22

Comitato CampiIl Sindacoci risponda!

Castagne...senza fondi

A PAGINA 32

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ATTUALITA’2 il Segno - Luglio-Agosto 2012

di Bruno FontanaSembra ormaiche la parola“antipolitica” siala spiegazione (e

Vedere affacciarsi sul tele-schermo le faccia di Gasparri,di Rutelli, quelle di plastica diBerlusconi e della Santanchè,sentire Di Pietro spacciare perpolitica le sue furbe uscite po-puliste, sono uno spettacolodavvero affliggente. Per chi hala memoria corta, posso ricor-dare che nel precedente go-verno c’erano ministri dellaLega (che siedono tuttora inParlamento) che la domenicainsultavano l’Italia, la sua ca-pitale e si pulivano con il trico-lore e il lunedì prendevanol’aereo per Roma, dove glispettava una busta paga daonorevoli, generosamente elar-

gita dai cittadini italiani. DaRoma ladrona a Lega copiona,ma con l’aggiunta della tenaciapadana. In quale paese civilevedete cose del genere? Inquale altro paese avete sentitodi un Primo Ministro putta-niere che ha governato per 15anni raccontando barzellette alpopolo bue e facendosi votaredai suoi ascari leggi ad perso-nam? In quale altro paese avetesentito di scilipoti che saltel-lano tra i banchi del Parla-mento come cani da tartufo allaricerca del posto più redditizioper i loro interessi? In quale de-mocrazia avete saputo di per-sonaggi indagati per mafia,

la giustificazione) per spie-gare la profonda crisi che stamandando all’aria il mondodegli onorevoli e degli asses-sori. Partiti e politici sem-brano tanti lombrichi dopoche si è scavata una buca estanno lì come impazziti atorcersi sotto i raggi di lucenel cercare di tornare nel lorohabitat naturale, sotto terra.Ma prima di parlare di anti-politica, illusoria panacea perrimediare ai guasti della po-litica (Monti fa piangere, machissà che ridere se lo sosti-tuisse Grillo, e abbiamo giàCrozza che ha sostituito Ber-sani!) diamo uno sguardo allespoglie della vecchia casta.Ecco, viene un po’ il voltastomaco nel vedere e sentire(ancora) ministri del prece-dente governo e parlamentaridella legislatura ormai mori-bonda, dare giudizi sferzantisu alcuni provvedimenti delgoverno tecnico, dietro il

corruzioni e ruberie varie chesiedono impunemente in Parla-mento? In quale altra nazioneavete mai saputo di una opposi-zione che non si oppone, che famelina, ciancischia e si auto fla-gella? Intendiamoci, non è chegli altri paesi siano immuni dicaste, di malaffare, corruzione etangenti, è che da noi hanno rag-giunto un limite di indecenzatale da convincere persino glielettori più affezionati a direbasta. E se costoro cadono dallapadella alla brace ascoltando lefacili sirene del qualunquismo diturno, tocca ai partiti riportarlinell’ovile della politica, depu-rata però dalle sue scorie infette. Se l’antipolitica deve servire dacatarsi e da presa di coscienza,allora ben venga. Intanto c’è dacapire cosa resterà delle ceneridell’attuale casta? Come si pre-senteranno i partiti tradizionalialle prossime elezioni, con lastessa faccia, o cambierannopelle rimanendo pur semprelupi? Basterà un grillo linguac-ciuto e farneticante a farli ravve-dere? A meno che, ancora unavolta, potranno contare su que-gli elettori che hanno la memo-ria corta! A bon entendeur salut!

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La fase politica che stiamo vivendo non promette niente di buono

L’antipolitica grillesca corre veloce ma anche la politica ci mette del suo

quale tuttavia siman t e n gonoancora comoda-mente in vita, inattesa di risor-gere (speranoloro, ma noi no)come l’arabafenice alle pros-sime elezioni.Ma con qualecoraggio e fac-cia tosta osanoancora presen-tarsi?

E’ la prima attivista per i dirittidegli animali insignita del titolo diCavaliere dell’Ordine della Stellad’Italia dal Presidente della Re-pubblica. Sara Turetta, milanese,nel 2001 ha lasciato la carriera dipubblicitaria per occuparsi dei ran-dagi in Romania, sterminati nel-l’indifferenza generale. Oggi,grazie alla sua associazione Savethe Dogs, presente in due cittàdella Romania, sono nati rifugi,sono decollati un’attività intensa disterilizzazioni con una clinica mo-bile e un programma di adozioniinternazionali, che ha consentito disalvare centinaia di animali. Con 4 asinelli provenienti dai ri-fugi, è stato avviato il primo pro-gramma di onoterapia dellaRomania, dedicato ai bimbi disa-bili dell’orfanotrofio di Bucarest.(Tratto da “Sette” del 13 luglio,

rubrica di Paola D’Amico)

L’animalistaCavaliere

Maroni e Bossi

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ATTUALITA’ 3il Segno - Luglio-Agosto 2012

di RobertoSinibaldiUna volta c’erala massaia diVoghera a fareda pietra di pa-ragone per sop-

pesare, con il senso comune,scelte e comportamenti dei no-stri politici. Oggi non abbiamopiù neanche quella! La vicendadei caccia bombardieri F35 stalì, come un macigno, a ricor-darci che il buon senso non staalla base delle scelte di chi cigoverna. Ma come! Tagliano18 mila posti letto negli ospe-dali e confermano l’acquisto di90 cacciabombardieri per unaspesa di dodici miliardi dieuro?La risposta, neanche troppoimbarazzata, è che ci sono deicontratti. E per tutti quelli chesono stati licenziati dalla seraalla mattina i contratti non val-gono? Per quelli che avrannobisogno delle cure di un prontosoccorso il “contratto” che legail cittadino alla cosa pubblicanon esiste?I cacciabombardieri andrannosu una portaerei, la Cavour,

Nell’Esercito Italiano più comandanti che comandati

Una portaerei da 200mila euro al giorno per gli F35

di Marco PutanoB. si candida. Evince. Perché?Perché una buonaparte di elettorato,in gran parte an-

ziano come B., tutto sommatonon disprezza né le mignotte,né la mafia, né gli evasori. Siidentifica in B., come è possi-bile? Uno: perché ai suoicompetitori politici B. facevae fa comodo, solo B. è ingrado di nascondere le nefan-dezze delle sinistre, le loroclientele localistiche, i loro in-numerevoli conflitti di inte-ressi, i loro guai giudiziari,perché ricordate che le leggicosiddette ad personam hannofavorito anche esponenti di si-nistra. Due: perché la sinistraè autoreferenziale, non accettail diverso per una sua presuntasuperiorità intellettuale e mo-rale, è anti-storica, rincorre glieventi, non riesce ad antici-parli in quanto non comprendele dinamiche del presente.Tre: perché sono assenti dallasocietà produttiva.... B. vinceperché anche i giovani, quellipiù ignoranti, si identificanoin quel modello culturale chele sue tv propinano da oltre 30anni... B. vince perché i suoicompetitori non hanno un pro-gramma in grado di salvaguar-dare i più deboli, i lavoratori,tutti –impiegati, operai, liberiprofessionisti, artigiani, com-mercianti e imprenditori - equindi, l’idea è che chi puòevadere o eludere anche par-zialmente, quel tanto che per-mette loro di sopravvivere,vota B., vota B. perché la sini-stra è debole con i forti e fortee arrogante con i deboli. Io sono orientato per il Movi-mento 5 Stelle, società civileche si sta organizzando su bat-taglie quotidiane, reali e con-crete. Occorre una sintesi cheproietti un’idea di società, ci-vile economica e politica. Seriuscirà in questo, il Movi-mento 5 Stelle potrà fare ladifferenza e rappresentare unavalida alternativa a questonulla che ci sta annientandotutti.

che pure ci serve come il pane,sennò dove mettiamo gli aereiappena comprati? La Cavourcosta solo 200 mila euro, maal giorno. Con qualche molti-plicazione ci possiamo baloc-care a vedere quanto costa almese, all’anno, a quanti postiletto corrisponde, a quantepensioni da 500 euro al meseequivale.Ingenuamente ci chiediamo,ma nel nostro Paese non c’èuna scala di priorità? Peresempio: prima la salute, gliospedali, il lavoro, le pensioni,lo studio… Molto dopo, altrecose, come i sistemi d’arma,come li chiamano, cioè gli ar-mamenti.Il bilancio della Difesa perquest’anno prevede 21,3 mi-liardi di euro, ridotti a 19,9dopo i tagli di Monti. Ma sonotagli finti perché prevedonosolo che si pospongano i paga-menti per gli acquisti di armie qualche prepensionamento(che comunque costerà allecasse dello Stato) di circa il4% dei 180 mila militari checompongono le nostre forzearmate. Una moltitudine nella

quale si assiste al paradossoche i comandanti sono più deicomandati e che il numero deigenerali è quasi uguale aquello degli Stati Uniti.Comunque niente paura, itagli non riguarderanno sologli ospedali, ma per esempio,anche il trasporto locale. Perun Comune come Rocca diPapa, collegato a Roma solocon uno sgangherato serviziodi autobus, potrebbe signifi-care la soluzione finale: chideve andare a prendere lametro all’Anagnina è bene chesi cominci a organizzare. Pur-troppo è facile prevedere chesalteranno molte più corse esempre più di frequente. Gliautobus sono blu, ma questa èl’unica cosa uguale alle mac-chine dei nostri politici.

Ecco perchèB. vince

Un F35

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L’ARGOMENTO4 il Segno - Luglio-Agosto 2012

Quello che c’è da sapere quando si decide di adottare un bambino

Le pratiche per l’adozione di un bambino devonospessofareiconticonlaburocrazia

conosciuta o tolti dalla custo-dia delle famiglie naturali perle più svariate motivazioni.Quando il Tribunale dei Mi-nori valuta che le difficoltàdella famiglia di origine sonopermanenti, decide di emettereun “Decreto di adottabilità” edattivare i colloqui con le fami-glie che hanno dato disponibi-lità per l’adozione.Per l’adozione nazionale itempi necessari per adottaresono piuttosto brevi, general-mente intorno ai 12-14 mesidal momento della deposi-zione della domanda. Il nu-mero di bambini adottabili èperò molto più basso che al-l’estero per cui le possibilità ri-sultano minori. Inoltrel’adozione nazionale deve faresempre i conti con il “rischiogiuridico”: è la possibilità cheil bambino debba ritornare allafamiglia di origine (oppure aiparenti sino al 4° grado) du-rante il periodo di colloca-mento provvisorio.

L’ADOZIONE INTERNAZIONALE

L’adozione internazionale èl’adozione di un bambinostraniero fatta nel suo Paese,davanti alle autorità e alleleggi che vi operano. L’ado-zione di un bambino stra-niero è il percorso più lungoe complesso. Per l’adozione internazionalei tempi necessari per adottaresono generalmente lunghi,anche sino a 3 anni dal mo-mento della deposizionedella domanda, ma il numerodei bambini è di gran lungamaggiore rispetto al nostroPaese. Il bambino stranieroche entra in Italia non è sot-toposto a rischio giuridico,ma è più esposto a rischi ditipo sanitario.Auspichiamo uno snelli-mento dei tempi di attesa evogliamo ricordare che ledue strade percorribili deb-bono essere entrambe presein considerazione, nel casocontrario ciò vorrebbe poterdire che la coppia deve met-tersi in discussione perchénon esiste una discriminantenei bambini

di Cristiana ZarneriL’adozione è untema a noi moltocaro. Un tema che

riguarda la sacralità della fa-miglia, che riguarda l’amore,l’amore con la A maiuscola,quello per i figli. E sì, i bam-bini adottati sono figli né piùné meno dei figli naturali, nonesistono discriminanti quandosi parla di bambini. Ecco per-ché gioca un ruolo fondamen-tale la parte pre-burocraticadell’adozione; ossia la parteprettamente umana e prepara-toria all’accoglimento di unnuovo membro all’internodella propria famiglia.Allora partiamo dalle possibileproblematiche che l’adozionepotrebbe portare nella famigliastessa: il rischio giuridico(maggiore nelle adozioni na-zionali); le ferite provocatedall’abbandono, inevitabili nelbambino; il rischio sanitario; ledifficoltà scolastiche e di ap-prendimento; la ricerca delleproprie origini (maggiore nelleadozioni nazionali).

Queste sono le basi della cul-tura dell’adozione che ognicoppia deve mettere in contoprima di procedere all’iter bu-rocratico da affrontare. Pressoquasi tutti gli sportelli ASL, èattivo un centro adozioni doveè possibile affrontare queste te-matiche con psicologi ed assi-stenti sociali e poi esistonoanche associazioni tipo “Le ali,le radici” e molte altre, che for-niscono egualmente un sup-porto psicologico e l’assistenzanelle carte da compilare e neipassi da svolgere. E’ bene pre-sentare la domanda sia perl’adozione nazionale che perquella internazionale ondeavere maggiori e più velocipossibilità. Vediamole un at-timo nello specifico sia l’unasia l’altra.

L’ADOZIONE NAZIONALEL’adozione nazionale è l’ado-zione di un bambino, figlio diitaliani e/o stranieri, all'internodel contesto giuridico delloStato Italiano. Sono figli dimadre che non vuole essere ri-

Cittadinanza agli stranieri?

Nella piazzadi una città...

portandosi dietro la nostra cultura, conta-minando la loro… Oggi (nel 2012) laterza città nel mondo dove si vive meglioè Toronto (Canada), dove convivono 246etnie, con due milioni e mezzo di abitanti,di cui il 54% immigrati (record mon-diale!)… anche lì qualche gruppo parladi “pura” razza canadese ma probabil-mente non li ascolta nessuno!Vado all’altro lato della piazza, dai “gio-vani democratici”, prendo il loro volantinoa favore della cittadinanza dei bambininati in Italia, li guardo e spero che cre-scendo non cambino idea, conto su di loroper un mondo multietnico, non chidetevise il vicino è bianco, nero o giallo ma solose è una brava persona, perché al mondoesiste una sola razza… quella umana !

zosa, come ho già detto altre volte, alladon Camillo e Peppone. Prendo il volan-tino della destra e, a parte la retorica delleparole, “l’invasione di stranieri”, la “pu-rezza” della nostra razza italica messa arepentaglio da un’orda di barbari strac-cioni, del buonismo della sinistra che, se-condo il volantino, in nome dei beiprincipii universali darebbe aiuto ai dise-redati e ai poveri del mondo (ma non è ilmessaggio di Gesù? E la cristianità tantodecantata dalle destre europee?). Fino adarrivare al messaggio marxista (!!?) su uo-mini ricchi di prole… ma non era Mussu-lini che invitava le donne a fare tanti figlida donare alla patria, invogliandole con ri-compense in soldi? E quando per tutto ilNovecento abbiamo invaso una parte delmondo con i nostri emigranti diseredati estraccioni e il mondo con fatica li ha ac-colti dando loro cittadinanza? Argentina,Stati Uniti, Australia, Germania, Belgio,ecc. ecc... alla fine lo sapete chi ci ha gua-dagnato? Loro, perché la stragrande mag-gioranza degli italiani ha contribuito a farcrescere queste nazioni, con il lavoro, congenerazioni di bambini italiani nati e cre-siuti in terre straniere e diventati argentini,americani, australiani, tedeschi, belgi,

di Daniela Di RosaRocca di Papa, domenica 15luglio. Come mia abitudinescendo in piazza della Repub-blica (la principale della no-

stra cittadina) e assisto all’allestimento didue stand ai due lati della piazza, duestand contrapposti ma incentrati sullostesso problema, la cittadinanza per ifigli di immigrati nati in Italia. Uno or-ganizzato da La Destra, l’altro dai gio-vani del Partito Democratico. In tempi eluoghi diversi invece di una civile coabi-tazione ci sarebbero stati problemi di or-dine pubblico… ma per fortuna in unpaese è quasi impossibile, perché alla fineci conosciamo tutti, per un motivo o perl’altro siamo quasi sempre imparentati equesto fa sì che il tutto rimanga in unaforma dialettica polemica e anche scher-

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ATTUALITA’il Segno - Luglio-Agosto 2012 5

Presentato il libro di Nardiello sull’impegno civile per contrastare la Camorra

Sulle orme di don Peppe Diana, il prete che seppe ribellarsi

di osservare, guardare, analiz-zare e far conoscere agli altri.Infine, l’altra sorpresa: una salaconsiliare vuota che, se da unlato ha reso gli interventi degliospiti più “conviviali”, dall’al-tro ci ha fatto comprenderecome i cittadini roccheggiani sisentano al di fuori del mondo,tutto ciò che riguardi gli altriviene giudicato superfluo. Miviene da domandare: dov’eranoi duecento cittadini scesi inpiazza per la fiaccolata delloscorso 6 maggio a favore dellalegalità e contro le mafie? Laserata organizzata da Simona èstata la cartina di tornasole pro-prio di quella fiaccolata che èstata soltanto un modo banale eretorico di dire no alle mafiedopo l’evento tragico dell’at-tentato alla scuola di Brindisi hecostò la vita alla studentessa pu-gliese. I cittadini sono così: se si tratta

di fare e ascoltare “retorica” cisono ma se solo gli chiedi difarsi carico di qualcosa di piùconcreto se la danno a gambe efanno finta di non sapere o dinon aver visto. Per questo ascoltare donAniello, rimosso dalla Chiesadopo aver svolto 16 anni di im-pegno civile a Scampìa e dopoaver contrastato le potenti fami-glie del luogo, è stato come sen-tire un nuovo vangelo, nonbasato sulle parabole di Gesùma sulle storie dure, crude e dicoraggio di un “povero Cristo”che di fronte al controllo dellacriminalità ha preferito seguirele tracce di don Peppe Diana, ilprete anti-Camorra poi assassi-nato dai clan. Tracce cheognuno di noi, come dei mo-derni Pollicino, dovrebbe avereil coraggio di percorrere sa-pendo che alla meta finale po-tremmo anche non arrivarci.

di Andrea SebastianelliCi sono iniziativepubbliche che hanno ilgrande merito di farti

conoscere persone che difficil-mente incontreresti nella tuavita. E sono persone che rie-scono a trasmetterti un grandesenso di giustizia e di coraggio,due valori senza i quali ogni ter-ritorio resterebbe in balìa del piùforte, intendendo per “più forte”colui che con la sopraffazione ela violenza tiene sotto scaccocentinaia di cittadini. L’argomento della serata del 6luglio era la presentazione di unlibro del giornalista di Repub-blica Pietro Nardiello, (“Il Festi-val a casa del boss”,Phoebusedizioni) ma alla fine siè andati oltre i capitoli intensi diquesto libro in grado di farti as-saporare il vissuto quotidianobasato sulla voglia di reagire edi ribellarsi all’illegalità attra-

verso la cultura. Sono state lestorie personali di impegno ci-vico e civile raccontate da donAniello, dalla brava giornalistaGiuliana Covella, e dall’attoreFerdinando Maddaloni che, in-sieme all’autore, ci hanno cata-pultato nella cruda realtà diScampìa ma, più in generale, diuna regione, la Campania, sog-getta al controllo della Camorra.E mai come in quest’occasioneabbiamo percepito l’importanzadi una parola, “ribellione”, chenel lessico comune spesso è as-sociata a qualcosa di negativo,di eversivo, di violento. Invecenei territori incontrastati dellaCamorra “ribellarsi” assume unsignificato di gesto civile, di so-stegno allo Stato, di soccorsodelle popolazioni costrette al si-lenzio e all’omertà. Sono state due le altre cose sor-prendenti di questa serata. Laprima è rappresentata da una ra-gazza di Rocca di Papa, SimonaScravaglieri, che da alcuni anniha deciso di occuparsi di crimi-nalità attraverso un blog (lettu-resconclusionate.blogspot.com)in cui ci rende partecipi di unmondo che spesso rimane ta-ciuto, perchè parlare dellegrandi mafie ma soprattutto dei“piccoli” uomini che tentano dicontrastarle, è scomodo, moltomeglio far finta di niente e pro-seguire il cammino della vita fa-cendo finta di non vedere.Questa ragazza invece ha deciso

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ATTUALITA’6 il Segno - Luglio-Agosto 2012

di Anna Maria ScardecchiaSono d’accordo con la sig. Da-niela, anche io ritengo che S.Francesco, M. Teresa, DonGallo e gli altri appartenganoalla Chiesa perché c’è “qual-cosa” che li attira. Trovo, però,riduttivo dire che rimangonoperché “questo è il loro me-stiere”. Ascoltiamo loro. M. Te-resa: “Abbiamo il dovere dieducare gli altri... sia testimo-niando la Verità del Vangelo at-traverso... il nostro amoreappassionato per Cristo e la SuaChiesa, sia predicando la Paroladi Dio in ogni occasione senzatimore... in obbedienza agli in-segnamenti ecclesiastici”. S.Francesco: “Poi il Signore midette e mi dà una così grandefede nei sacerdoti che vivonosecondo la forma della santaChiesa romana, a motivo delloro ordine, che se mi facesseropersecuzione, voglio ricorrereproprio a loro”. Li attiral’amore per Gesù e per la SuaChiesa. Anche io ritengo che pedofilia,abusi sessuali, frodi… sianomolto, molto gravi. Ma di unacosa sono certa: non saranno gliscandali provocati da alcuni adallontanarmi dalla Chiesa diGesù. Del resto anche io com-pio tanti errori! E questo non èun modo per chiudere gli occhima un modo per vedere la realtàcon occhi diversi. Nella Chiesac’è bisogno di “pulizia”, ancheil Papa lo ripete spesso, ma nonè con l’abbandono che pos-siamo risolvere la questione. La Chiesa è Cristo. Lui ne è ilFondamento, Lui l’ha voluta,amata e per lei è morto, nono-stante Giuda lo abbia tradito ePietro, l’apostolo al quale avevaaffidato il compito di guidarla,lo abbia rinnegato. Ecco perchéil cristiano è nella Chiesa. Inessa c’è Cristo, Dio fatto Paneper noi! Gesù stesso ce lo hadetto, a Lui solo crediamo: “Tusei Pietro e su questa pietra edi-ficherò la mia Chiesa” e “Que-sto è il mio corpo che è dato pervoi; fate questo in memoria dime”. “La gerarchia ecclesia-stica” è al servizio della Chiesae Cristo lo ha più volte ribadito.E se qualcuno scambia il servi-zio con il potere, mi dispiace

per lui. Il cristiano non presta obbe-dienza cieca alla gerarchia ec-clesiastica, ma a Gesù e al SuoVangelo. Non parlerei, inoltre,di obbedienza cieca, come se ilcattolico fosse incapace di in-tendere e volere, ma di ade-sione alla Verità. Chi crede inCristo trova corrispondenza traquanto il suo cuore cerca equanto Gesù ha vissuto e predi-cato, fino alla morte; trova nelVangelo una risposta plausibileagli interrogativi che l’uomo dasempre sipone; trovaragionevolequanto rive-lato da Cristoa proposito diun Dio chenon smettemai diamarci. Forsepuò sembrarea r r o g a n z acredere cheDio si siafatto uomo inGesù, esseresicuri di cre-dere alla Ve-rità e pensareche altri possano crederci; mene scuso. Ma avendo scopertoun tesoro, avendo trovato ilsenso della vita, il cristianosente la necessità di condivi-dere, vuole comunicare a tutti lasua gioia della scoperta; e inol-tre Gesù ci ha detto: “Andate intutto il mondo e predicate ilVangelo ad ogni creatura”. Riguardo a Giobbe è vero, si èlamentato con Dio, ma alla fineha riconosciuto i propri limiticreaturali, e si è rivolto a Diodicendo: “Comprendo che puoitutto e che nessuna cosa è im-possibile per te. Chi è colui che,senza aver scienza, può oscu-rare il tuo consiglio. Perciò miricredo e ne provo pentimento”. Dio non è un padre padrone, maun Padre che consiglia e lascialiberi di aderire alla proposta.Un Padre che ne sa più di noi,anche su noi stessi. Perché nonfidarsi di Lui? Del resto non ci siamo fatti dasoli, ci ritroviamo in unmondo che non abbiamo fattonoi, a volte ci accorgiamo per-sino di non conoscerci a

Perchè la Chiesadi Carlo MeconiHo letto con attenzione la ri-sposta sul Segno di giugno in-titolata “Chiesa e potere” e misono trovato d’accordo con al-cuni pensieri ma altri mihanno lasciato perplesso. È si-curamente giusto rimproveraread alcuni credenti la cecità e lamancanza di obiettività ma laChiesa si è sempre impegnataper risolvere questo problemaarrivando ad “inventarsi” leuniversità. La facoltà di teolo-

gia è stata tra le prime quattroistituite ed ha lo scopo di son-dare, per quanto possibile al-l’intelligenza umana, queidogmi rivelati da Dio e che laChiesa ha l’incarico di custo-dire e proporre. Peraltro nonposso non notare, invece, leparole che usate per San Fran-cesco. Chi ha combattuto nellaguerra contro Perugia, ha assi-stito personalmente i malati dilebbra ed ha rischiato la vitapartecipando ad una Crociatanon mi sembra il tipo che “staal suo posto” solo per non fi-nire al rogo. Su Madre Teresanon posso che convenire sulfatto che ci sia una grande di-stanza tra il Vaticano e Cal-cutta; ma questa distanza èstata molte volte colmata daincontri emozionanti chehanno dimostrato la comu-nione di questa suora con il

Papa. Non capisco, poi, il con-fronto tra Don Gallo e l’OpusDei; perché non si dovrebbeportare il Vangelo nell’alta so-cietà? Il Vangelo va annun-ciato a tutti e, poi, ognuno,ricco o povero, dovrà rendereconto dei “talenti” ricevuti;anche i ciellini! Ammirabile,invece, che un credente nel-l’inesistenza di Dio abbia lasua idea su come questo Diodovrebbe essere e dove do-vrebbe abitare; il Dio descrittonell’articolo, però, non èquello rivelato nella Bibbiache, distinto dal creato e dallecreature, ha voluto una casaper incontrare l’uomo. Par-lando genericamente di si-stemi di malaffare, invece, misembra assistere ad una “cac-cia alle streghe”. Sicuramentesparando così nel mucchio nonsi rischia di distruggere il“grano buono” insieme alla“zizzania”? Anche per le tasse;la Chiesa è un ente senzascopo di lucro e, pertanto,deve essere trattata come qual-siasi altra onlus. Eccezionale,invece, l’intuizione sui segnidell’esistenza di Dio. Il“culto” al Dio della Bibbia hagenerato la “cultura” giudaico-cristiana che, “Grazie a Dio”,è stata l’origine del più straor-dinario progresso umano chesi sia mai visto sia in campotecnico-scientifico sia incampo umanistico-spirituale.É vero; Dio ogni tanto cimanda uomini (religiosi elaici) che, con la loro intelli-genza, le loro intuizioni, laloro arte ma soprattutto la lorovita, ci fanno conoscere me-glio e più profondamente ilcreato e il Creatore (il cri-stiano Leonardo da Vinci el’ebreo Albert Einstein). Pertanto ci sarà ancora pro-gresso solo se avremo l’umiltàdi riconoscere che nulla pos-siamo senza Dio e che laChiesa non è una comunità diperfetti, ma di peccatori che sidebbono riconoscere biso-gnosi del Suo Amore.

CHIESA E POVERTA’, UNA DISCUSSIONE ATTUALE/3

NullaèsenzaDio

fondo, ci stupiamo di alcunenostre reazioni, con impegnolodevole stiamo scoprendocome funzioniamo, sia noi cheil mondo, le crisi personali e

mondiali non mancano mai,eppure pensiamo di essere noia dettare le leggi, ci sentiamoonnipotenti. Ecco secondo me il problema.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Benedetto XVI

Page 7: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

ATTUALITA’il Segno - Luglio-Agosto 2012 7

Il dubbio chiede risposte, l’obbedienza nomi circonda… la caccia allestreghe secoli fa l’avete inau-gurata voi, probabilmente unamia antenata è stata bruciatasu un rogo, magari solo perchénon credeva o perché più intel-ligente o libera, mentre ciò chesta avvenendo per le annosequestioni della chiesa io lachiamerei “operazione puli-zia”. Potrete convincere qual-che buona vecchina che sonofandonie, ma la zizzania vienedall’interno del Vaticano, tra imeschini giochi di potere dellealte sfere del clero… i giorna-listi fanno il loro dovere, pub-blicano le notizie. Comediceva De Andrè “rendonoedotta la popolazione”, lastessa popolazione che lachiesa vorrebbe tenere nel-l’ignoranza e nella paura. Unvero progresso è quello delledonne, l’unica rivoluzionel’abbiamo fatta noi, lenta-mente... con costanza e deter-minazione stiamo sradicandole radici del maschilismo. Senon sbaglio nell’ultima cenaerano presenti uomini e donnee lui disse fate questo in me-moria di me… a quando unapapessa?

Cara Anna Maria,se io insegno in una scuola eamo i miei alunni devo accet-tarne le regole e i metodi, que-sto non vuol dire che credo nelpreside, così sarà stato per SanFrancesco, Teresa di Calcuttae sarà per don Gallo, hannodovuto o devono chinare ilcapo per amore dei loro po-veri. Quanti genitori accettanolavori umilianti per i loro figlima non amano il loro datore dilavoro? La verità non sono io aconoscerla e neanche tu e nonchiedo a nessuno di lasciareuna chiesa ma di essere parte-cipi di un cambiamento e di

gridarlo. Per puro caso ti ho conosciutasulla Via Sacra a Monte Cavo,io cercavo dei cani feriti, tucamminavi… vedi che stranoil destino, per quel poco cheabbiamo parlato ti ho trovataintelligente e profonda... esprecata... mi sono chiesta:perché una donna così non silibera del “ fardello” cultu-rale? Perché la sua umiltàsfiora la sottomissione? Per-ché va cercando nei libri rispo-ste che da millenni sonosempre le stesse? Dio è amore,così come Allah; Gesù è la ve-rità così come Maometto; noisiamo umili peccatori… tuttici poniamo le stesse domande,persino noi atei, poi le met-tiamo da parte e andiamoavanti, non mi ossessiono...quando morirò saprò, nel frat-tempo (tanto per non anno-iarmi) vivo pienamente questavita e, cosa stupefacente, aiutoil prossimo, gli animali, lepiante, non ho bisogno di unareligione che mi insegnil’amore perché è insito in me ein milioni di individui con cuicondivido il senso della vita,non credo in un padre cheprima mi lascia libertà discelta e poi mi sbatte all’in-ferno: o l’inferno non esiste olui si prende gioco di noi. Io soperfettamente chi sono, mi co-nosco così bene che le mieidee (non i gusti) sono lestesse da quando ho l’età dellaragione (all’incirca sette anni),col tempo cambia il fisico, ilcarattere ma non le cose in cuicredo. Non credo nel pentimento, seho sbagliato pagherò le conse-guenze, ma in questa vita, fa-cendo i conti con la miacoscienza, dato che ce l’ho mene servirò per assolvermi ocondannarmi, chi meglio dime sa riconoscere i miei er-

di Daniela Di Rosa

Caro Carlo,la chiesa è arrivataa “inventarsi”

molto di più dell’università, èarrivata ad inventarsi una vita“celeste” costruendola su mo-delli tipicamente terreni: unDio uomo (sfido chiunque adimmaginarselo donna) con labarba bianca a mo’ di babbonatale, bonario vecchiettoobeso e simpatico, mica comela befana, tanto brutta da met-tere paura ai bambini, anche seporta giocattoli e dolci, o comela Madonna così pura e ange-lica da concepire senza pec-cato… lo so, lo so... sonobanalità queste, ma mica tantose con questa storia si è tenutain scacco la donna per mil-lenni e se ancora oggi, e chissàper quanti secoli ancora, lebambine dovranno confron-tarsi con tanta virtù e sentirsi,in fondo, sempre inadeguate...pensiamo ad Eva, già nata dauna costola di Adamo perciòsua debitrice, con la storielladella mela è all’origine dellenostre tribolazioni. Il ruolodella donna è simile in tutte etre le religioni monoteiste,tutte e tre derivanti dall’unica“favola”, l’ebraismo. Il cristia-nesimo e l’islam sono fruttodella stessa mente e avevanoun unico scopo, sottometteregli umili, il popolo con lapaura di Dio regalandogli unparadiso in cambio della devo-zione. E alla donna è andataancora peggio perché conside-rata per il suo aspetto porta-trice di peccato, per questo lacoprono con il burqua. Giàsolo per questo mi tengo lon-tana da qualunque sinagoga,chiesa o moschea! Caro Carlo, il problema non èil portare il Vangelo tra i ric-chi, è che l’Opus dei al suo in-terno accetta quasi solo i ricchie i suoi derivati, possiamo par-lare del suo fondatore, un preteche viveva nel lusso e pare conalcuni figli a carico e che perquesto è stato recentementebeatificato? Perché mai nondovrei avere un’idea di comeDio dovrebbe essere? Michiedo anche come dovrebbeessere l’uomo, o il mondo che

CHIESA E POVERTA’, UNA DISCUSSIONE ATTUALE/3

rori? Almeno questa incom-benza la tolgo a Dio e me nefaccio carico io! Spesso voicattolici ripetete che, dal mo-mento che la chiesa esiste daduemila anni ed è la più nu-merosa, è l’unica portatrice diverità. Veramente Gesù eraebreo, l’ebraismo esiste damolto prima dell’avvento delCristo. E l’Islam? Esisteanche lui da duemila anni ed ènel mondo la religione con piùfedeli… dove stà la verità? Vogliamo parlare di Sciento-logy, creata da un regista difilm di fantascienza con mi-lioni di adepti nel mondo, mol-tissimi famosi, tra cui TomCruise? In America e altrove èconsiderata religione, magaritra duemila anni sarà la più po-polare. Tutti i fedeli di una dot-trina credono fermamente nelleparole di un Dio invisibile, neseguono i precetti, ognuno piùo meno con costanza e coe-renza, e sono pronti a battersiper lui, esistono appunto leguerre di religione… almenogli atei non sono mai in guerrain nome di Dio! Possibile che non ti vengamai un piccolissimo dubbio?Il dubbio chiede risposte,l’obbedienza passiva generail sonno… e il sonno della ra-gione genera mostri! Comedice sempre una mia amica:ad ognuno il suo karma. Ilvostro è quello di crederesenza chiedere prove, avetefede. Io credo in me stessa ese mai un Dio ci sarà sarà luia cercarmi… io continuo anascondermi per non farmitrovare... con tutti i “peccati”commessi chissà dove mimanderebbe!

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Si svende!Boschi, edifici comunali, ex scuole pubbliche,aree protette, magazzini, ufficio dei Vigili,farmacia del centro storico, azioniACEA.Il Comune, indebitato e a un passo dal dissestofinanziario, ha deciso di vendere tutto e subito

Apagina 11Segue a pagina 16

La lettera

Segue a pagina 4

Pronto il progetto per le biomasse

L’impianto sorgeràsuViadeiLaghioppurealVivaro

Apagina 9

Strisce bluAlComunelebriciole

Anno XI, n. 6 - Giugno 2012

PIC

CO

LOil Segno”

Se vogliamoessere

cittadini siamocostretti ad essere mi-litanti perchè la demo-crazia si regge solosulla lotta perla democraziaPaolo F. D’Arcais

Saldidi iniziostagione

di AndreaSebastianelli12 persone, che unanno fa erano statevotate in base a un

programma politico che pro-metteva esattamente il contra-rio, il 30 maggio scorso hannodeciso di vendere le proprietàpubbliche, cioè di tutti i citta-dini, per fare un po’ di soldiavendo sperperato denaro pub-blico per consulenti, pessimiinvestimenti e incarichi inutili.

......qquueelllloo cchhee ggllii aallttrrii nnoonn ssccrriivvoonnoo......

di Viviana BisiGentile Direttore,so che il suo è un mensile chesi occupa di questioni inerentia Rocca di Papa. Mi permettaperò di concedere al mio intel-letto idealista di dare sfogo adulteriori rabbie...

Bomboniere - Articoli da regaloSiamo lieti di presentarviin esclusiva la nuovalinea di bomboniere WALDe vi invitiamo alla “Festadella Ciambella degli Sposi”nei giorni 23 e 24 giugno

ARTICOLI E COMMENTI ALLE PAGINE 8, 16 e 17

Lamia rabbia

Pro Loco RdP, Ass.ne Commercianti,Lab. Centro Storico, Club Auto Storiche RdP

presentano

““LLaa FFeessttaa ddeellllaa CCiiaammbbeellllaa ddeeggllii SSppoossii””110000 ssppoossee ppeerr 110000 vviiccoollii23 e 24 giugno 2012

PICCOLO

Anno X, n. 10 - Ottobre 2011

il SegnoIl 28 settembre scorsogli uomini delCorpoForestale dello Stato,sumandato della Pro-cura dellaRepubblicadiVelletri, hanno postosotto sequestro l’eco-centro in localitàValleVergine. L’ennesimavicenda che testimoniail fallimento ambientaledellaGiunta guidatadal SindacoBoccia

Dopo il depuratore è la volta dell’isola ecologica

Sigilli

che Rocca di Papa si attribuiscevarie qualifiche, ne cito alcunein ordine sparso: Città del ca-stagno e Città dell’ambiente…ancora per poco, visto quel cherimane dei boschi, l’ultimoabuso, in via dei Corsi, zonaBarbarossa, quindici giorni fa èstato avvistato un camion consopra un prefabbricato in ce-mento, ci attiviamo con altri cit-tadini per cercare un vigile. Permandarne uno sul posto c’è vo-luta un’ora, nel frattempo il pre-fabbricato era stato montato.

Ambientee solidarietà..manonaparole

SEGUEAPAGINA 9

di DanielaDi RosaOgni tanto leggosu Comune In-forma (organo dipropaganda delnostro Sindaco)

NuovoMunicipioSaràun’operaincompiuta?

Rasetti a pagina 8

Sebastianelli a pagina 7

Corso Costituente, 1-7 - 00040 Rocca di Papa (Roma)Tel. 06-94.99.990 - Fax 06-94.96.653

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GianfrancoBotti“Ecco lamiaproposta”

A pagina 10Mensa scolasticaE’scontrosull’appalto

Serafini a pagina 17

Laparola all’ACS“Unattaccovergognoso”

Gentilini a pagina 18

CentroAnziani, si vota il 18 novembrema il dibattito continua

EneaTrincaIntervista alPresidente

A pagina 11

CiclofficinaCosì ilCentrorinasceA pagina 14

ScrutatoriApertol’alboperiscriversi

A pagina 9

il SegnoPICCOLO

aderisce a

www.serviziopubblico.it

Organo dell’Ass.neTerre Sommerse Castelli

Così risponde la nostra Daniela Di Rosa

Gandhi

Page 8: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

DIRETTA da TOKYO8 il Segno - Luglio-Agosto 2012

CCoonnttrroo iill nnuucclleeaarree, dentro il nucleare

Così i nuclearisti“comprano” i territori

da TokyoToshi KamedaDopo l’incidente alle centrali ab-biamo cominciato a rifletteresulle nostre responsabilità inquanto consumatori, amanti

della vita comoda, magari sprecandoun’enorme quantità di elettricità a scapitodella popolazione della campagna che ospi-tava una struttura pericolosa senza usufruiredegli stessi benefici. La provincia di Fuku-shima non è infatti l’area competente dellacompagnia di Tokyo, però non possiamoignorare il fatto che non sono escluse da altribenefici le comunità locali che ospitano lecentrali. Se entri nel paese la prima cosa chenoti è un cartello con su scritto: “Il nucleare,l’energia per il futuro rosa” (foto a lato). È ilComune di Futaba, circa 7mila abitanti, nelquale si trova la centrale nucleare Fukushiman. 1, e che ora è praticamente deserto domi-nato solo da animali abbandonati. La centralenucleare è un affare enorme che porta bene-fici per cento anni dalla fase di individua-zione del sito fino al suo smantellamento,benefici a cui aspira molta gente formando lacosiddetta “Mura nucleare” della quale fannoparte anche le comunità locali. Quando il Giappone avviò la nuclearizza-zione negli anni‘70, dopo la crisi petrolifera,le compagnie elettriche e il governo trovaronoun mezzo efficace, un pacchetto di leggi del1974, per convincere le comunità locali sullaredditività delle centrali. Questi vantaggierano in realtà le sovvenzioni dello Stato. I “denari nucleari” hanno gonfiano le cassecomunali e con questi soldi sono state realiz-zate diverse strutture pubbliche, giganteschee di lusso, sproporzionate rispetto alla dimen-sione delle comunità. Le strade, l’inceneri-tore, il palazzo del municipio, la scuola, lapalestra, il campo sportivo, il centro culturalecon una sala da 800 posti. Tutto nel comunedi Naruha che ha solo 8.300 abitanti e cheospita la centrale nucleare Fukushima n. 2.Poi c’è il centro per la formazione perma-nente che si trova nel comune di Kariwa(meno di 5mila residenti) costato 62 milionidi euro (6,2 miliardi di yen) di cui 5,7 arrivatidelle suddette sovvenzioni, le strutture per lavilleggiatura come “Ohi marina” e il parcheg-gio per le barche (foto sotto). Alle sovvenzioni si aggiungono diversiomaggi generosi delle compagnie. Nel 1997la TEPCO, quella di Tokyo responsabile del-l’incidente della Fukushima, ha regalato allaprovincia di Fukushima nel Comune di Na-ruha “J Village”, un centro sportivo calcisticocon tanto di albergo e ristorante, che ospitònel 2002 per i campionati mondiali di calciola squadra nazionale argentina(alcuni diri-genti della TEPCO fanno parte del consigliodi amministrazione della struttura). Questo“regalo” è costato 130 milioni di euro. Dopol’incidente “J Village” è diventato prima unrifugio per gli abitanti e poi la base operativadelle tute bianche. E così i “denari nucleari”sono oramai ben integrati con la finanza dellecomunità locali. La TEPCO ha comprato ilconsenso degli abitanti con un totale di 400milioni di euro dal 1990 al 2010 (in media da10 a 20 milioni l’anno, fonte il quotidiano“Asahi” del 15 settembre 2011).La centrale nucleare funziona come un’operapubblica portando benefici economici, appaltialle ditte costruttrici del Paese, agli elettricistie agli idraulici, e tanta occupazione. Il marito

o i figli possono rimanere con la famiglia in-vece di andare a fare un lavoro stagionale incittà lontano dai loro cari, oppure le migli pos-sono integrare il bilancio familiare facendo ilavori di pulizia alla centrale. Molte, anchedopo l’incidente della Fukushima, hanno tro-vato ospitalità in altre centrali. È una tristesorte. Gli alberghi e i ristoranti si riempionodi lavoratori e ogni volta vengono fatti i con-trolli ordinari. Anche i pescatori ben volentieriaccettano l’indennità per l’acqua calda versatadalla centrale anche se questo potrebbe cam-biare l’ecosistema marino. Le mani delle compagnie arrivano sino allavita dei cittadini. Finanziano gli eventi comu-nitari come le feste locali e gli incontri spor-tivi. Per la festa dei fuochi artificiali nelcomune diTomiokala TEPCOha versato1 5 m i l aeuro suuna spesatotale di4 0m i l a .S e m p r egrazie allaT E P C Ogli abitantidel co-mune diFutaba potevano assistere alla proiezione deifilm nel paese. A volte sono i politici locali oi cittadini stessi a chiedere i “denari nucleari”.Ma questo non basta per conquistare il con-senso degli abitanti. Le compagnie invianoanche i loro dipendenti a partecipare ad ognievento del paese e, a ogni primavera, a visitarele famiglie con cui stringere legami stretti.

Ecco fatto. La fiducia delle comunità è con-quistata. È una specie di infiltrazione alla lucedel sole, che non dico proprio “mafiosa” masimile perché in questo modo le compagniedetengono il controllo dei territori.I “denari nucleari” (l’ICI, la sovvenzione e icontributi) sono così incorporati nell’organosociale e possono spesso raggiungere ancheoltre il 50% della finanza comunale. Manmano che, con l’ammortamento, nelle cassediminuiscono le entrate provenienti dall’ICI,non possono più mantenere e gestire tutte que-ste strutture gigantesche e allora avranno biso-gno di ulteriori dosi (un po’ come la droga),cioè addirittura favorire la costruzione dinuove centrali. Se si ferma la centrale si fermaanche la vita delle comunità. È questa la “tos-sicodipendenza nucleare”, creata dallo Statoe dalle compagnie. Da qui si capisce perchéle centrali sono costruite nei paesi spopolatiinvece che in una grande città come Tokyo.Perché oltre ad evitare i danni che sarebberoben più diffusi nel caso di un incidente nellametropoli, questi piccoli paesi hanno un granbisogno di vivere. La mia intenzione, parlandodi questa “tossicodipendenza nucleare”, nonè quella di mettere le vittime sullo stessobanco degli imputati. Ma è indispensabile percapire perché è stato possibile riattivare dalprimo luglio il terzo reattore della centrale nelcomune di Ohi la cui finanza è integrata del58% da “denari nucleari”, ignorando l’opi-nione pubblica che (63%) ha detto no a questanuova centrale e malgrado le forti contesta-zioni dei cittadini che manifestano ogni ve-nerdì davanti alla Presidenza del Consiglio deiMinistri e che il 29 giugno scorso ha visto par-tecipare ben 200mila persone (200mila se-condo l’organizzazione, 20mila secondo laPolizia). Ora il rischio è che potrebbero essere

riattivatealtre cen-trali se la“Mura nu-cleare” tor-nasse adimporre isuoi si-stemi. Perquesto èimportanteche cambinon solo las t ru t turasocio-eco-

nomica del Paese ma anche la nostra mentalitàculturale per comprendere pienamente che “ilnucleare è l’energia senza futuro”. Faccio i miei migliori auguri di buone va-canze a tutti i lettori. Anche da noi l’estatesarà molto calda con la manifestazione deicentomila del 16 luglio e l’accerchiamentodel Parlamento del prossimo 29 luglio.

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il Segno - Luglio-Agosto 2012

RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualità

Al 30 aprile 2012 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.503 (maschi 8.205; femmine 8.298). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.360.*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Clinica San Raffaele: 06-9428601

Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861

TAXI Mario: 339-1669282

INDOVINA QUANTI SIAMO?

A tanto ammonta il passivo del Bilancio comunale approvato il 28 giugno scorso

Un debito record di 1.226 euro per ogni cittadino roccheggiano

Dobbiamo affrontare invecequello che può essere catalo-gato come un vero disastroeconomico e ambientale efrancamente viviamo questomomento con grande preoc-cupazione per i risvolti moltonegativi da dover gestire nelprossimo futuro; mentre leidee “geniali” di costruire ca-pannoni e impianti per la pro-duzione di energia nelle zonepiù pregiate, sembrano pren-dere forma.Per sopravvivere a tutto que-sto resta soltanto un’opzioneche noi siamo pronti a perse-guire: tornare ad interessarsi

giudiziario; per le favola dellarimessa in funzione della funi-colare; per incapacità a far ren-dere economicamente ilpatrimonio boschivo pubblico;per la sorprendente lunga chiu-sura del teatro comunale nuovodi zecca forse perché inagibile;per l’abbandono al degrado delparco Landsberg, vero e pro-prio sgarbo ai gemelli tedeschie di tanti altri aspetti che tutticonoscono bene, questo grandedebito che ognuno si ritrovasulla testa sarebbe anche tolle-rabile perché avremmo unpaese presentabile e la suaclasse politica, credibile.

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Racconteranno che lo imponeMonti e l’Europa come se loro,al governo comunale da oltre15 anni, non si fossero giocatitutti i carichi da 11, perdendoliirrimediabilmente. Quei cari-chi persi hanno un valore dicirca 20 milioni di euro: debiticon Cassa Depositi e Prestiti econ fornitori di servizi grandie piccoli.Ogni residente a Rocca diPapa: neonato, anziano, ita-liano o straniero, deve resti-tuire a creditori pubblici oprivati almeno 1.226 euro.Impegni sottoscritti da chi nonha mai chiesto il parere dei cit-tadini su un indebitamento cosìcospicuo e per opere pubbli-che, a dir poco, problematiche.Non stiamo parlando del “pelonell’uovo”. Se il paese nonfosse ridotto “ecce homo” persituazioni come quella dellostrano parcheggio interrato diPiazza Claudio Villa; perquella ristrutturazione dell’exalbergo ferma da anni; perun’espansione edilizia esage-rata che pesa sugli stessi ser-vizi che c’erano prima; per

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personalmente di politica co-munale; costringere partiti emovimenti a riaprire i luoghidi discussione e confrontocon tutti (da quanto tempo lasede del Partito Democratico,che ospitò tutti i dibattiti degliiscritti e simpatizzanti del PCIprima di qualunque decisioneimportante in Consiglio Co-munale, è snobbata da diri-genti, iscritti, Sindaco eAssessori che fanno parte diquel partito?) perché si rea-lizzi quell’indispensabilecoinvolgimento di tanti alledecisioni. E’ l’unico modo per far tor-nare in campo quei saniideali, senza i quali questopaese non uscirà mai dalla suadrammatica situazione.

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opere che restrin-gono sempre dipiù spazi commer-ciali nel centrostorico; per man-cate realizzazionidi infrastrutturei nd i s p en s ab i l icome il collega-mento stradale ViaCavour-Via delleBarozze; per lostato indecorosodei depuratori co-munali delle acquenere che ha por-tato al sequestro

Nell’anno 2011 il Comune di Rocca di Papa ha speso per INCARICHI e CONSULENZE a professionistiesterni complessivamente 147.602,00 euro

Il municipiodi Corso Costituente

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ROCCA DI PAPA il Segno - Luglio-Agosto 201210

di Luigi SerafiniQuattro impiantiradiofonici hannoabbandonato lavetta di MonteCavo. Non saràmolto ma è comun-que una prima im-portante vittoriaper tutti i cittadinidi Rocca di Papache con la que-stione antenneormai convivonoda circa quaran-t’anni. E sicura-mente una vittorialo è stata per l’am-ministrazione co-munale guidata dalSindaco Bocciache ha deciso dinon abbassare laguardia dopo chenei mesi scorsi alcune emit-tenti erano state denunciateper aver superato i limiti diemissione imposti dalla leggea danno dell’intera popola-zione a cui seguirono dellemulte esemplari. L’avvio delleoperazioni di trasloco è statodato lo scorso 9 luglio e gliimpianti radiofonici, che face-vano parte del progetto speri-mentale CR Dab (radiofoniadigitale), posizionati sul tralic-cio di Teleroma 56 (gruppoCaltagirone), ora saranno in-stallati a Monte Gennaro nelComune di Palombara Sabina

cittadino di Rocca di Papa, Pa-squale Boccia. “E’ un risultatoimportante nell’ambito dellanostra lotta finalizzata allospostamento di tutte le stazioniemittenti dal sito di MonteCavo Vetta, Costarelle e altrezone del centro abitato – hadetto -, ma certamente non suf-ficiente. Noi continuiamo im-perterriti nella nostra lotta in

difesa del diritto alla salute deinostri cittadini e della salva-guardia ambientale”. Intanto il Comitato di Quar-tiere dei Campi d’Annibale ètornato a chiedere all’ammini-strazione comunale la convo-cazione di un tavolo tecnicofinalizzata a fare il punto dellaquestione dopo gli ultimi av-venimenti.

Gli impianti radiofonici verso Monte Gennaro a Palombara Sabina

Vanno via quattro ripetitori radiouna prima importante vittoria

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Segnalo a coloro che so direttamente o indirettamente inte-ressati all’argomento forestazione e legno (di castagno e non),una ottima notizia: il Ministero delle Politiche AgricoleAgroalimentari e Forestali (MiPAAF) ha recentemente varatoil Piano Nazionale di settore legno 2012-2014. Nel 2010 e2011 i Gruppi di lavoro che lavoravano alla stesura del Pianodi settore Castagno avevano insistito perché si mettesse apunto il Piano di settore legno e lo si stilasse in tempi brevi,e ciò è avvenuto.Il Piano è consultabile cercando sul web: “Piano di settoredel legno”; così si accede al sito del MiPAAF e da qui si pos-sono scaricare il Piano e gli Allegati. Chi ha potuto comprendere (a pieno) l’importanza strategicadel Piano di settore Castagno, ora dispone dell’integrazionenecessaria riguardante il legno di castagno. Come vedete, ilMiPAAF e l’ufficio cui sono stati affidati questi due Piani nonhanno perso tempo. Ora spetta agli organismi territoriali ca-pire l’importanza dei contenuti (anche a livello UE) e realiz-zare senza farne occasione di competizioni controproducenti.E’ importante diffondere la notizia soprattutto agli imprendi-tori forestali dei Castelli Romani, perché il Piano aggiornasostanzialmente la loro attività e programmazione.

Dott. Giorgio Grassi

Varato il Piano Nazionale del legno,novità per gli imprenditori forestali

dove in questi giorni alcunicittadini hanno dato inizio auna serie di proteste. Il loro ti-more è che ora possano arri-vare anche altre emittenti. La battaglia dell’amministra-zione roccheggiana contro iquattro impianti radiofonici haraggiunto il suo apice nelmarzo scorso, quando il Sin-daco inviò una diffida alle so-cietà “al fine di evitare che ilsito di Monte Cavo venga uti-lizzato anche solo in via speri-mentale per nuove tecnologieradianti quali il radiofonico-digitale”. Soddisfatto il primo

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ROCCA DI PAPAil Segno - Luglio-Agosto 2012 11

Il Teatro di via San Sebastiano venne inaugurato soltanto quattro anni fa

I “misteri” del teatro civico...a rischio pure la stagione 2013

di Sandro TabellioneE’ ormai quasi un anno che ilteatro civico è chiuso. Dopo leprime stagioni che hanno vistola partecipazione di decine di

compagnie con centinaia di spettatori emalgrado l’impegno e l’entusiasmo di chiha portato avanti la gestione del più im-portante luogo culturale roccheggiano, ilrischio è che anche la stagione 2013 possasaltare. Già la stagione teatrale 2010-2011 fu por-tata a termine con gran fatica visto il mal-funzionamento dell’impianto diriscaldamento ed altre anomalie sia tecni-che sia ambientali. Eppure due anni fa laRegione Lazio aveva concesso i contributiper il completamento funzionale del Tea-tro ma evidentemente il vero intoppo c’èstato nella fase di esecuzione dei lavoriche hanno costretto l’ATC (AssociazioneTeatro Civico) a sospendere tutte le atti-vità.Finalmente nel mese di febbraio 2012 i la-vori sono ripresi ma, dopo l’esecuzione dicirca il 40% delle opere previste, si sononuovamente fermati forse perchè alla dittanon era stato ancora pagato il relativoSAL (Stato Avanzamento Lavori). Quindi,per quel che ne sappiamo, solo dopo il pa-gamento del suddetto SAL i lavori po-tranno riprendere e, speriamo, terminare.Il problema è che, a oggi, quando questoavverrà non è dato sapere e quindi anchela stagione teatrale 2012-2013, comedetto, potrebbe saltare. Veniamo ora ai problemi di agibilità di cuipure si è parlato. Il teatro non ha dei verie propri problemi di agibilità ma i Vigili

del Fuoco nel sopralluogo effettuato circatre anni dopo l’inaugurazione, rilevaronoqualche irregolarità e, a causa di ciò, rila-sciarono alcune prescrizioni da porre inopera. E l’adempimento di tali prescri-zioni è uno degli interventi inclusi nelprogetto ora in fase di esecuzione. Nei mesi scorsi si era anche accennato alproblema di un edificio posto propriosopra il teatro e che a causa dell’ultimanevicata ha rischiato di venire giù ma i la-vori di messa in sicurezza vennero subito

eseguiti in seguito all’Ordinanza del Sin-daco. Non solo, il proprietario del terrenoavrebbe manifestato l’intenzione di do-nare al Comune il suddetto terreno e que-sto sarebbe un fatto molto positivo poichéin quest’area si potrebbero realizzarenuovi servizi a disposizione delle attivitàdel teatro.Nel frattempo, però, qualcuno dovrebbedire ai cittadini a che punto sono i lavorie, soprattutto, quando potremo riaverel’accesso al teatro civico.

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All’interno dell’ex stazione della Funicolare sono stati abbandonati decine di pannelli,cartelloni (oltre ad alcune buste piene di rifiuti) e materiale di vario titpo, dell’ultimasagra delle castagne, tutte cose che ormai si stanno deteriorando. Ed è un peccato,perchè sono materiali che potevano essere utilizzati anche per la prossima sagra.

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La movimentata riunione organizzata dal Comune per spiegare il suo Bilancio

Tutti contro le vendite di Bocciama qualcuno stravolge la realtà

svendita dei beni comunali. Con mia me-raviglia la sala era piena, e i cittadini pre-senti erano, direi tutti, inbufaliti con inostri politici locali. Qualche settimanaprima avevo assistito a un Consiglio Co-munale dove sembrava già tutto deciso:via 50 ettari di bosco, via la farmacia co-mule, via la vecchia sede del Comune(che ospita varie associazioni, tra cuianche una per disabili), via l’ex scuoladelle Vigne e così discorrendo. Quelgiorno mi colpì un Consigliere d’opposi-zione, Crestini, probabilmente colpevoledi ingenuità, che riferì di alcune voci chegiravano per il paese (e che girano tut-tora), voci che parlavano di un certomodo di fare politica, di intrallazzi vari…si alzò uno scudo umano a difesa di Boc-cia, ogni Consigliere di maggioranzaprima di intervenire giurava sull’onestàdel primo cittadino (io non giurerei nem-meno sulla mia!), alla fine non sapevo sevolevano convincere noi o se stessi, e lacosa mi apparve ridicola. Quel Consi-gliere aveva sbagliato, un Consiglio Co-

munale non è un bar, non si riportano vocima fatti… eppure quell’alzata di scudiqualche dubbio me l’ha fatto venire! Ma torniamo all’assemblea cittadinadove, persino i Comitati di Quartiere disolito “vicini” al nostro Sindaco erano sulpiede di guerra... le cose si mettevano ma-luccio, ma a quel punto il Sindaco se neandava. Rendo merito all’Ass.re Queriniche almeno ha ascoltato la sala fino allafine, sembrava quasi convinto a trovare isoldi in un altro modo, senza svendere,magari prendendo dei risarcimenti dagliantennari (come fanno altri paesi) per ildisagio provocato dalle antenne. Resto in-vece delusa dal comportamento dei duegiovani eletti alle ultime amministrative,una ragazza, della quale non ricordo unsuo intervento ma l’ossesssione con cuiarmeggiava con il suo ipod, e il capo-gruppo Pd Santangeli... ho provato a spie-garmi, mi sono arrabbiata ma proprio noncapiva… alla fine gli ho detto: possibileche non vedi lo stato di questo paese? Anoi arrivano decine di lettere, mail, segna-

di Daniela Di RosaFine giugno, un bel po’ sconsolata decidodi andare ad un’assemblea cittadina orga-nizzata dal Comune per sentire le ragionidel Sindaco e della sua Giunta per l’ap-provazione del bilancio di previsione2012, dove tra l’altro si parlava della

Festeggiamenti, bandiere,musica, stornellate a squar-ciagola, fuochi d’artificio.Anche quest’anno l’estateroccheggiana è prodiga diiniziative. Appuntamentiforse un po’ nostrani, ormaitradizionali e in genere parte-cipati. A noi crapulare piace, la mu-sica anche. Insomma ci piacetutto. Anche quella sperdentesensazione di strapaesanitàche rende la Rocca così spe-ciale, talvolta un tantino pit-toricamente folclorica.Qualche giorno fa, in un’af-follata assemblea pubblica gliamministratori comunalihanno annunciato “lacrimee sangue” imposte dalle ri-strettezze economiche del no-stro paese. Il Comune nonha soldi in cassa e si appre-sta a vendere gran partedelle proprietà pubbliche.

Quelle di noi tutti. Ci pare di cogliere una con-traddizione, un controsenso,una incoerenza inconciliabiletra la mancanza di risorse percui si vendono farmacie e bo-schi, scuole e palazzi e i ricor-renti festeggiamenti chevanno avanti nonostante tutto.Non si tratta di risparmiaresui fuochi di artificio, ma dinon nascondere la verità aicittadini. Se siamo sull’orlo

dell’abisso dal punto di vistadei conti pubblici, i festeggia-menti estivi, seppure piace-voli, appaiono come unacortina fumogena. Sembranoquasi significare, special-mente per i meno informati,che tutto sommato le cosevanno benone.È proprio così? Probabil-mente sì per gli amministra-tori, un po’ meno per gliamministrati.

tempimoderni

di Roberto Sinibaldi

Panem et circenses

lazioni, ci fermano in conti-nuazione e a voi nulla... tu seiun giovane Consigliere manon vengono da te e sai per-ché? non si fidano, ormai faiparte dell’ingranaggio e sei unaltro signorsì alle loro dipen-denze! Fine. Giorni dopo su un giornaleonline (spero solo su quello)leggo un articolo a firma Cap-poni, che come nei vecchifilm di propaganda dell’exUnione Sovietica, stravolge larealtà, parla di un’assembleatranquilla, dove è volato qual-che metaforico cazzotto madove molti cittadini, “i più”(cito testuale) “non potevanonon essere dalla parte del Sin-daco, un Pasquale Boccia Im-perioso in stile (qui rido)Churchill, diceva: “non honulla da offrire se non sangue,fatica, lacrime e sudore”. Iomi chiedo che cosa abbia luida guadagnare per una reto-rica così spudoratamente adu-latoria… Quanto prima chiederemo (lalegge lo consente) di assistereai Consigli Comunali e allevarie riunioni armati di teleca-mera e allora ogni cittadinopotrà vedere realmente le coseche si dicono e anche quelleche non si dicono.

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ROCCA DI PAPAil Segno - Luglio-Agosto 2012 13

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di Sergio RasettiHanno riapertosoltanto da ungiorno l’ac-cesso al CentroStorico da

Viale Madonna del Tufo edecco che è stato aperto unnuovo cantiere al Corso Co-stituente. Transenne che in-gabbiano improvvisamentei pochi negozi ancora apertigià penalizzati dai palettiche impediscono alle auto difermarsi.Allargano il marciapiede in-vece di ridurlo per consen-tire una breve sosta aipotenziali clienti. Ammini-stratori e responsabili deiLavori Pubblici restanosordi alle ragioni di com-mercianti e cittadini che nonvogliono abbandonare ilCentro Storico ad un infamedestino. I modi con i qualiprocedono - nessun preav-viso che inizieranno lavori etempi di esecuzione – ladice lunga su competenza esensibilità di questi signori.Dimenticano ogni giorno ilsignificato di “Bene Co-mune” del quale si fannoimmancabilmente portatoriverbali; eredi perfetti di queipolitici che hanno imperver-sato nella prima repubblicae ora occupano, forse con ri-sultati peggiori, abbondan-temente la seconda. Li invitiamo a parlarci, unoper uno, con quei commer-cianti. A spiegare perché so-luzioni alternative nonvengono prese in alcunaconsiderazione. Perché si aggiungono deci-sioni che, a vista d’occhio,

Per il commercio i lavori pubblicisono come la “peste”conducono al definitivo ab-bandono del progetto: “Ri-portare alla vita il CentroStorico”.Da chi vende farmacie co-munali, i boschi più pregiati,edifici scolastici delegandocosì sempre più spazio ai pri-vati per l’istruzione, cosa cipotevamo aspettare?Quando questi Signori, la-sciando le poltrone allo sca-dere del mandato elettorale econvinti di essere stati moltobravi si ripresenteranno aglielettori, forse per Rocca diPapa sarà già troppo tardi.

I lavori al “corso”

chiuso il lunedì

Gioielli in argento della linea

Il Bilancio Comunale 2012 è stato approvatogiovedì 28 giugno dal Consiglio Comunale.Prevede la vendita di boschi e immobili; l’im-pegno a ridurre le spese correnti; l’impegno aridurre incarichi esterni e consulenze; l’impe-gno di individuare chi non paga quanto dovutoper i servizi; l’impegno a fare l’impossibileper non chiedere di più alle famiglie, a garan-tire aiuto ai più bisognosi, a chiedere ai dipen-denti di fare meglio e più in “casa”.Ma l’impegno che avremmo più gradito è ilseguente: “Vista la difficile situazione econo-mica locale e nazionale gli amministratori diRocca di Papa a partire dal 2012 rinunciano

alle indennità previste dalla legge. I Consi-glieri Comunali di maggioranza e opposizionesono invitati a rinunciare a qualsiasi gettonedi presenza e ristabilire concretamente quellospirito di volontariato in politica ai fini delbene comune che è stato purtroppo abbando-nato da molti anni e ha condotto il paese allacondizione economica attuale”.

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P.S. Gli interessati la chiameranno “DEMAGOGIA”. Tutti gli altri continueranno a considerarli “DISSIPATORI DEI BENI COMUNI”.

Bilancio comunale: sacrifici... ma non per tutti

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ROCCA DI PAPAil Segno - Luglio-Agosto 201214

teressi che si pagano non sonoelevati). Unico neo è l’iter bu-rocratico in quanto tempi diconcessione superiori ai seimesi sono nella norma. Adogni buon conto la presenta-zione della domanda non signi-fica che l’istanza venga accolta.Per quanto riguarda Rocca diPapa bisogna sottolineare cheanche questa amministrazionesegue la “moda” delle dismis-sioni del proprio patrimonioimmobiliare in sintonia conquanto avviene a livello di go-verno centrale. Come ha recen-temente evidenziato la Cortedei Conti, in questo caso il ri-schio che si corre è che talivendite possano finire per favo-rire i soliti ignoti i quali, vistala criticità del momento e laloro disponibilità di risorseeconomiche, potrebbero acqui-stare a prezzi stracciati. C’è dadire inoltre che i revisori deiconti (che sono nominati daiSindaci) quasi sempre sono bencontenti di avallare queste pro-poste perché, così facendo, sipongono al riparo da qualsiasirischio professionale.In realtà per poter intervenireseriamente bisogna conoscereil bilancio nel dettaglio perchésolo così è possibile verificarel’andamento delle spese ed ilconseguente taglio di quelle su-perflue o inutili. Poi si può pro-cede all’ottimizzazione dellespese di gestione attraverso ri-sparmi strutturali con un’ulte-riore taglio di spese. E’ del tutto

evidente che per un Sindaco èpiù facile vendere e risolvereimmediatamente i problemi dibilancio piuttosto che proce-dere a una ristrutturazione dellespese con previsione di tagliche possono scontentare i pro-pri elettori o finanziatori eletto-rali. In fin dei conti continua aspendere senza alcuna ristruttu-razione ed i problemi li dovràaffrontare “seriamente” chi glisuccederà. In ultimo bisogna considerareche quest’anno, con l’IMU, ilComune a breve avrà un ulte-riore somma a disposizione.Entrate fresche e nuove che do-vrebbero garantire una mag-giore autonomia.Poi contrariamente a quello chesi crede è vero che il governoBerlusconi ha tolto l’ICI sullaprima casa ma è altrettantovero che l’odioso balzello èstato sostituito dall’addizionalecomunale che viene pagatasulle utenze (a tal propositobasta controllare la bollettaelettrica per verificare quantoviene pagato).Bisognerebbe sempre dare pre-ferenza, nella formulazione diun bilancio, alle riforme di tipostrutturale, le quali sono le uni-che che ci pongono al riparo daguai futuri poiché le vendite delpatrimonio immobiliare sonosolo dei palliativi. Con il pas-sare del tempo, ad un Comunesenza adeguate risorse, rimaneun’unica via di uscita: il falli-mento.

Il Comune di Rocca di Papa haapprovato il Bilancio di previ-sione così come lo aveva pro-posto in un incontro pubblicosenza tener conto della contra-rietà alla vendita delle proprietàpubbliche espressa da tutti, cit-tadini, associazioni e comitatodi quartiere dai Campi alleVigne fino al centro storico. Lamateria del bilancio è moltoostica soprattutto ora che le am-ministrazioni comunali sonosoggette alle nuove norme sulfederalismo fiscale. Come ènoto le nuove disposizioni dilegge impongono ai Comuni siadi attrezzarsi al fine di esseresempre più autonomi sotto ilprofilo economico e finanziarioche di prevedere il cosiddettopareggio di bilancio. Inoltre ilmomento politico e la crisi eco-nomica che sta attraversando ilpaese sono spesse volte usaticome scudo per avanzare pro-poste impopolari. Per quanto attiene il bilanciocomunale bisogna sottolineareche, anche in presenza di eventieccezionali, l’amministrazionedeve far fronte alle spese con leproprie risorse. Le banche teori-camente non concedono lo sco-perto di conto o se loconcedono pretendono garanziereali quali beni da ipotecare. Lavia più economica per far frontead esigenze di bilancio è laCassa Depositi e Prestiti laquale, in presenza di richiestaadeguatamente motivata, con-cede un prestito oneroso (gli in-

Dal verbale della seduta delConsiglio Comunale del 28Giugno 2012.Ordine del giorno: APPROVAZIONE BILANCIO COMUNALEDI PREVISIONE 2012.Dichiarazione dell’Asses-sore Sciamplicotti:“[...] Le amministrazioni chesi sono susseguite negli ul-timi anni hanno attivato poli-tiche lungimiranti: perfortuna oggi abbiamo qual-che bene patrimoniale davendere [...]”.La lungimiranza di alcuni èstrabiliante, già sapevano daanni che nel 2012 avrebberodovuto vendere beni pubbliciper sanare il deficit finanziarioche loro stessi stavano creando. il-sognatore.blogspot.com

Il Bilancio di un Comune dovrebbe ottimizzare le spese tagliando il superfluo

Nessuna riforma strutturale...meglio la “moda” delle (s)vendite

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Page 15: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il dissesto evitatograzie alla venditadei beni comunali

Conferita dal Pres.dente NapolitanoMedaglia d’argentoal merito civile per2 nostri concittadiniCi congratuliamocon i i coniugiFrancesco Torre-giani ed EmanuelaCiminelli, nostriconcittadini, aiquali il Presidentedella Repubblicaha conferito di re-cente la prestigiosaMedaglia d’ar-gento al merito ci-vile con le seguentimotivazioni: “Li-bero dal servizio,con pronta deter-

di Danilo Romei*L’ultimo Bilancio fi-nanziario rappresentain pieno il fallimentodell’Amministrazionecomunale, che ha inde-bitato i cittadini di

Rocca di Papa per un importo parialla sua complessiva gestione finan-ziaria. Il bilancio in “pareggio” na-sconde, con entrate inattendibili tuttededicate a pagare debiti, una situa-zione che temo non sarà sanabile nelprossimo futuro. Su un bilancio diesercizio pari a circa 24 milioni dieuro, il Comune ha debiti per circa 20milioni di euro per soli mutui con-tratti. Il dissesto finanziario è dietrol’angolo in quanto non vedo come, insei mesi, si possa pensare di alienarebeni per oltre 7 milioni di euro. Sitratta della più becera finanza pub-blica. Senza quelle entrate e le impro-babili entrate fiscali, saltanoinvestimenti e servizi. La spesa corrente è priva di ogni svi-luppo a causa della cassa vuota chesacrificherà servizi essenziali comela scuola, servizi sociali e attivitàproduttive totalmente azzerate e vedein aumento soltanto, ironia di un attoschizoide, i servizi cimiteriali, percui, stando al bilancio, i cittadini roc-cheggiani dovranno morire per otte-nere i servizi. Altro modo per farecassa è l’installazione di autovelox a

danno dei cittadini che si troverannoa pagare salate multe di circa 180euro.Vi è poi l’incremento della tariffaTARSU del 20%, già aumentata nel2007, giustificata con il grande “pa-sticcio” della raccolta differenziata.Senza considerare l’applicazione del-l’IMU, per la quale l’Amministra-zione vantava di aver mantenutonell’acconto le tariffe base, dichia-randole le più basse dei paesi limi-trofi, quando in realtà tutti i Comunicastellani hanno mantenuto, nell’ac-conto IMU, la tariffa allo 0,4 permilleprevista dal decreto “Salva Italia”.Dietro un rassicurante equilibrio fi-nanziario si nasconde una enorme“voragine finanziaria” premonitricedei più cupi presagi per il nostropaese, provocata da una passata ge-stione di maggioranza, dissennata espendacciona (ex Albergo Europa,ecc…) che ora tenta di evitare discendere al capolinea del suo falli-mento, contando sulla resistenza inagonia dei cittadini che non meritanoaffatto questo assurdo bilancio mache, soprattutto, non meritano questamaggioranza che molto presto dovràammettere il suo fallimento e lasciarspazio a nuove prospettive di svi-luppo per la nostra bella Rocca diPapa.

* Consigliere Comunaledi Rocca di Papa

minazione ed esemplare altruismo interveniva, uni-tamente alla moglie, medico, in soccorso di alcunepersone coinvolte in un grave incidente in autostrada.Prestava quindi i primi aiuti ad un automobilista ingravi condizioni, richiedendo l'intervento dei mezzidi soccorso e del personale sanitario e, pur esponen-dosi al rischio di essere travolto dalle auto, si adope-rava nel gestire la viabilità, scongiurando più graviconseguenze. Fulgido esempio di elette virtù civichee di alto senso del dovere”. Ad Emanuela: “Conpronta determinazione ed esemplare altruismo inter-veniva, unitamente al marito, Assistente della Poliziadi Stato, in soccorso di alcune persone coinvolte inun grave incidente in autostrada. Prestava quindi iprimi aiuti ad un automobilista in gravissime condi-zioni sino all'arrivo del personale medico, esponen-dosi al rischio di essere travolta dalle auto. Fulgidoesempio di elette virtù civiche e di umana solida-rietà”. Le Medaglie sono state consegnate in una ce-rimonia avvenuta presso la Prefettura di Roma loscorso 13 luglio. Dal 1800 ad oggi (fonte del Qui-rinale) lo Stato Italiano ha conferito soltanto 276medaglie d’argento al merito civile. I requisiti perottenerla sono: premiare atti di eccezionale corag-gio che manifestano preclara virtù civica e segna-larne gli autori come degni di pubblico onore.

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ROCCA DI PAPA16 il Segno - Luglio-Agosto 2012

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Alcune riflessioni sul servizio di raccolta dei rifiuti nel territorio roccheggiano

Aquandounaraccoltadifferenziatain grado di dare risultati visibili?Lunedì 30 luglio si terrà un presidio di cittadini all’ingresso del Comune

leciti fatti e scritti, consideratoche è trascorso un lungo pe-riodo rispetto all’argomento,mi rimane soltanto di richie-dere al Sindaco e alle istitu-zioni tutte di poter avere unadata certa per vedere applicatala nuova organizzazione dellaraccolta differenziata dei ri-fiuti solidi urbani.Per tutti questi motivi il pros-simo lunedì 30 luglio, alle ore10.00, è stato organizzato un

presidio pubblico all’ingressodel Comune per chiederespiegazioni circa i ritardinell’attivazione della raccoltadifferenziata “porta a porta”anche nel popoloso quartieredei Campi d’Annibale e sullecriticità del servzio come oggiviene espletato. Tutti i cittadini, i Comitati diQuartiere e le associazioni lo-cali, sono invitati a parteci-pare.

di Gennaro SpigolaHo appreso daimass media che dalmese di giugno2012 nella città di

Frascati, come da programma eda impegno istituzionale, è ini-ziata la raccolta differenziata intutto il territorio, in ottempe-ranza alle norme nazionali col-legate a quelle europee,accompagnate dal supporto deifinanziamenti pubblici dellaProvincia di Roma, per dare ilservizio a circa 22mila abitanti.Non si “capiscono” le motiva-zioni che rendano impercorri-bile nel Comune di Rocca diPapa la raccolta differenziata intutta la sua giurisdizione terri-toriale, con una demografiache si attesta intorno alle15mila unità, ben più bassa delComune di Frascati.L’evento tanto agognato daparte dei cittadini per avere unarazionale organizzazione dellaraccolta dei rifiuti urbani, piùvolte annunciato sia in campa-gna elettorale che successiva-mente, ad oggi non trovariscontro. E’ stato più volte sol-lecitato al Sindaco e alle istitu-zioni tutte di aprire unconfronto democratico e met-tere in condizione tutti i fruitoridel servizio di essere informati

e poter capire che cosa a tut-t’oggi osta nel far decollare ilcosiddetto servizio “porta aporta” pur avendo usufruito deicontributi pubblici provinciali.Ad oggi facendo un primo bi-lancio consuntivo trascorsiquasi 2 anni i cittadini si sonotrovati a corrispondere un ulte-riore 20% di aumento della ta-riffa e riscontrano una serie didisservizi nella raccolta dei ri-fiuti (che si vanno ad aggiun-gere alla carenza di contenitorispecifici su tutto il territorio:abiti usati, prima allocato neipressi di Piazza Claudio Villa etolto successivamente, batterieesaurite, farmaci scaduti, etc.)generati da una cattiva organiz-zazione e dal conseguente malutilizzo della manodopera.A quanto sopra esposto, sonoconvinto che la raccolta diffe-renziata che non viene svoltatutti i giorni della settimanamette i cittadini in una condi-zione di difficoltà in quantosono costretti a conservarenelle proprie abitazioni i rifiutiper il fine settimana, dovrebbeessere supportata da un’isolaecologica, chiaramente sottoosservazione e controllata dallasocietà che detiene l’appaltodel servizio, come stanno fa-cendo altri comuni limitrofi.Richiamandomi ai continui sol-

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ROCCA DI PAPAil Segno - Luglio-Agosto 2012 17

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Spesso nei condomini sono gli stessi cittadini a lavare i contenitori dei rifiuti

Il decoro di una città comincia da un servizio ben organizzato

trebbe essere addirittura a carico deglistessi condomini, bar ed esercizi com-merciali. In alcuni piccoli condominisembra che volenterosi si danno da farecon sistemi di fortuna. Ma queste attivitàci risultano impraticabili senza infran-gere le leggi. Il prodotto del lavaggio diun cassonetto di rifiuti urbani non può fi-nire in terra perché molto inquinante equindi deve essere conferito in appositi

impianti.Mentre siamo certi che attualmente ilservizio viene svolto rispettando tutte leoperazioni previste dal capitolato di ap-palto ci chiediamo se in quel capitolatonon sia prevista una procedura poco ade-guata relativamente a pulizia e sanifica-zione dei cassonetti. Non sarà necessariae urgente una revisione sostanziale diquanto già disposto?

di Sergio RasettiE’ l’immagine di un paeseche mette in mostra i suoi ri-fiuti a far pensare che qual-che cosa di sbagliato ci devepur essere nell’organizza-zione del servizio pubblico

più importante per una città come Roccadi Papa che dovrebbe coltivare la sua an-tica vocazione: bellezza e ambiente.L’approccio, già ampiamente sperimen-tato, non ci sembra adeguato alla neces-sità di realizzare livelli accettabili dellaqualità del servizio, unico modo per sti-molare i cittadini ad assumere puntual-mente i comportamenti indispensabili alraggiungimento di risultati validi per unavita cittadina decorosa. Il cattivo odore che emanano i conteni-tori colorati disseminati ovunque, conl’arrivo del caldo la situazione si è note-volmente aggravata, ci spinge ad antici-pare una domanda delle tante che faremoin seguito quando saremo meglio docu-mentati sui vari capitoli dell’appalto co-munale affidato alla società Aimeri: “Lapulizia dei cassonetti condominiali edelle attività commerciali ogni quantotempo deve essere effettuata?”.Risposte verbali di alcuni addetti non cihanno chiarito modi e tempi. Abbiamochiesto a molti cittadini se erano a cono-scenza di lavaggi effettuati e della lorofrequenza. Nessuno degli interpellati havisto effettuare queste operazioni. Ab-biamo tenuto sotto osservazione giorna-liera alcuni specifici cassonetti persettimane e non abbiamo notato alcuncassonetto pulito, “fresco di giornata”.Mai visti circolare mezzi specifici perquesto tipo di operazione.Qualcuno sostiene che la pulizia po-

In questi giorni Legam-biente ha presentato ilsuo rapporto annualesui “Comuni Ricicloni”.I Comuni del nord Ita-lia come era prevedibilel’hanno fatta da pa-droni con una raccolta

differenziata vicina a li-velli record, 70-80%.Nel nostro territorio sisono distinti due muni-cipi, Ciampino, che hasuperato il 60% di diffe-renziata, e Colleferro,che si è collocato tra i

primi Comuni italianiper la raccolta di mate-riali riciclati in allumi-nio. E Rocca di Papa?Qui la raccolta differen-ziata è attestata tra il 21e il 22%. La strada è an-cora lunga...

Differenziata record a Ciampino, da noi è ferma al 21%

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APPROFONDIMENTO

ilSe

gno-Luglio-Agosto2012

blica, i boschi. E stupisce cheun primo cittadino, nel suo ul-timo mandato di governo, de-cida di liberarsi in tal modo deibeni pubblici, fregandosenedelle conseguenze future epensando soltanto ai piccoliproblemi del presente che, perBoccia, sono quelli di avere unpo’ di liquidità nelle casse co-munali.Il prezzo che pagherà la comu-nità per questa scelta sarà al-tissimo, eppure la comunitàroccheggiana sembra non averpercepito quanto sta acca-dendo. Qui le cose sono due: ogli attuali roccheggiani sonoprivi delle cosiddette “palle” e

mi si venga a parlare della crisieconomica mondiale che co-stringe il nostro Comune avendere le sue “macchie”. IlSegno lanciò l’allarme sullavendita dei boschi nel maggiodel 2010, oltre due anni fa,perchè questo è sempre stato ilprogetto dell’amministrazionecomunale, crisi o non crisi. Al-l’epoca, con un po’ di pres-sione, riuscimmo a evitarlo,ma oggi senza vendere i bo-schi Boccia rischia di cadere.Rischio che il primo cittadinonon vuole correre, boschi onon boschi!Pensando alla rivolta popolaredel 1855 mi viene in menteun’altra rivolta sempre legataalla difesa dei boschi di Roccadi Papa. Nel 1557 i roccheg-giani decisero di fronteggiareil potente esercito veliterno perdifendere i boschi dell’Artemi-sio. I nostri antenati ne usci-rono con le ossa rotte, il paese

fu dato alle fiamme, ma l’or-goglio e l’ “amore” per i loroboschi li caricò di coraggio.Potrei poi citare alcuni passi diVirgilio o di Tito Livio in cuiinneggiano ai boschi sacri diMonte Cavo ma qualcuno po-trebbe accusarmi di fare del ro-manticismo.Tutto questo per dire che unadecisione storica come quellache Boccia vorrebbe prenderedovrebbe passare attraverso unreferendum locale, peraltroprevisto dallo Statuto vigente.Gli antichi questa semplicearma della democrazia nonl’avevano (a parte alcuni raricasi) ma noi che l’abbiamo do-vremmo usarla perché venderee affittare boschi come se stes-simo a vendere e affittaremerce con il solo scopo di“fare cassa” non può essere ac-cettato da nessun cittadino diRocca di Papa che ami vera-mente questo paese.

La venditadei boschiva fermatacome nel 1855

di AndreaSebastianelliI roccheggiani traaprile e maggio del1855 insorsero per di-fendere il loro diritto di“far legna e carbone”(“jus lignandi et carbo-nandi”) nel bosco dellaFajola. Un diritto dasempre vantato e cheCasa Colonna invecedecise di negare. Tantobastò per far insorgerel’intera popolazione algrido liberatorio “I bo-schi sono nostri e no-stri i terreni”. Oggi, adistanza di 157 anni ilmoderno Colonna,ossia Boccia, vorrebberipercorrere quellastrada, affidando la ge-stione dei boschi pub-blici (1.500 ettari) aqualche società privatain cambio di un affittoannuale, vendendo de-finitivamente 50 ettaridi bosco a ridosso divia dei Laghi, e affi-dando a un’altra so-cietà la realizzazionedi un impianto a bio-masse sempre su viadei Laghi, per lo sfrut-tamento dei tagli bo-schivi. Tre scelte che,insieme, non farannoaltro che “privatizzaredi fatto” i boschi di ca-stagno visto che la ma-teria prima, cioè illegno, servirà a forag-giare il mega-brucia-tore dell’impianto. Ilnostro caro Sindaco-Colonna forse non sache mettendo insiemequeste tre mosse (ven-dita boschi, affitto bo-schi e impianto abiomasse) avrà fatto sìscacco matto ma al-l’intera popolazione,privandola della lorounica ricchezza pub-

dell’orgoglio che avevano i loroavi, oppure semplicemente se nefregano perché a differenza deiloro bisnonni il bosco non è vi-tale perché loro, gli antenati, dibosco vivevano mentre loro, iroccheggiani di oggi, vivono dialtro. Mi sorprende soprattutto ilsilenzio di quelli che di tradi-zioni boschive parlano e scri-vono: perché tacciono di fronteal progetto dell’amministrazionecomunale? Perché quando ilSindaco parla e inneggia ai bo-schi pubblici (e lo fa spesso)nessuno ha il coraggio di alzarsie dirgli: “Sindaco, ma allora per-ché li vende?”. Questo è ciò chesarebbe dovuto accadere durantelo spettacolo di Piero Botti (loscorso 6 luglio) basato sulle vi-cende più importanti della storiadi Rocca di Papa e, tra queste, larivolta del 1855 contro i Co-lonna a difesa dei propri boschi.Il Sindaco alla fine dello spetta-colo ha preso la parola e ha par-lato di amore per la propria terrae per le proprie tradizioni, unaretorica priva di contenuti per-ché se tu dici di amare Rocca diPapa e poi decidi di affittare evendere i suoi boschi, o non seicapace di intendere e di volereoppure pensi semplicemente chechi ti sta di fronte è un ingenuo(o peggio, un imbecille) a cuipuoi far credere tutto. Caro Sin-daco, quale delle due?“I boschi sono nostri e nostri iterreni” era lo sloogan della con-quista di un diritto, il diritto a

La lapide che l’amministrazione comunale (Sindaco Nestore Vitali) pose nel 1955

a piazza Garibaldi in occasione del centenario della rivolta popolare contro i Colonna

non essereespropriati di unbene prezioso.Ma se questo di-ritto te lo vor-rebbe togliereproprio coluiche dovrebbetutelarlo a nometuo, ecco chequalcosa non staf un z i on andocome dovrebbe.I ruoli si sonocapovolti. E non

RRRREEEEFFFFEEEERRRREEEENNNNDDDDUUUUMMMM!!!!

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APPROFONDIMENTO

ilSegno-Luglio-A

gosto2012

Di GianfrancoSilvestrini*Il Comitato diQuartiere Campid’Annibale, inter-viene in merito

alla crisi economica generaleche sta attraversando l’Italia el’Europa tutta, costringendo ilgoverno nazionale a fare tagliindiscriminati con provvedi-menti drastici anche nei ri-guardi dei Comuni.Il nostro Comune, a detta deinostri Amministratori, proprioper mancanza di fondi prove-nienti dallo Stato, in fase diBilancio è stato costretto, peraddivenire alle necessità delpaese, a prendere in esame lavendita di molteplici pro-prietà del nostro Comune.Questo Comitato, riunitosi inDirettivo venerdì 29 giugno,ha esaminato e dibattuto ilproblema “vendita beni ge-neralizzata”, che intendonofare i nostri Amministratori.Dopo una lunga e vivace di-scussione tra i Consiglieri, èscaturita la necessità di far pre-sente al Sig. Sindaco quantosegue: in merito alla venditadei beni della collettività, se-condo quanto scaturito dalla

nostra riunione, i nostri Am-ministratori sono pregati dinon prendere decisioni af-frettate e tanto meno irrevo-cabili.A nostro avviso, prima di arri-vare a determinare alcune de-cisioni è necessario eindispensabile fare ripetutiincontri con i Comitati diQuartiere e con tutte le forzepolitiche.Tutto questo si rende necessa-rio per avere il più ampio con-senso della maggioranza deicittadini.Pertanto, il Comitato diQuartiere Campi d’Anni-bale, comunica al Sindaco lasua totale contrarietà allavendita del patrimonio in ge-nerale di proprietà dei citta-dini di Rocca di Papa.Nella speranza che quanto de-nunciato e suggerito sia presonella giusta considerazione erestando in attesa di una rispo-sta scritta, anche se già sap-piamo che la risposta nonarriverà, noi continueremo adessere fiduciosi.Con spirito di collaborazioneporge distinti saluti.*per il Comitato di QuartiereCampi d’Annibale

19

“Riduci, riusa, ricicla: no all’inceneritoredei Castelli”: è questo lo striscione che ilMovimento civico Città Futura ha appesoal balcone della sede di via Garibaldi a Gen-zano. Città Futura ribadisce la propria con-trarietà alla costruzione di un impianto cheoltre a essere nient’altro che un camino chebrucia i rifiuti, se venisse realizzato, distrug-gerebbe il territorio con pesanti ripercus-sioni sulla salute di migliaia di persone esull’economia dei prodotti agricoli dei Ca-stelli Romani e dei prestigiosi marchi doc edop che ci verrebbero revocati dall’unioneeuropea. Le emissioni di un inceneritore, in-fatti, sono nanoparticelle altamente nocive eper le loro azioni altamente cancerogene

sull’organismo umano ed in grado quindi digenerare tumori.L’enorme consumo di acqua, necessario peril raffreddamento dei fumi e delle ceneri diun impianto del genere, rappresenta poi unfattore devastante e non ammissibile per unterritorio come il nostro che verte in unaprogressiva quanto evidente emergenza

idrica, come più volte ribadito dalla nostraASL RMH. Così come scritto sul nostro programma, lastrada da perseguire per il Movimento civicoCittà Futura è la raccolta differenziata portaa porta e siamo pronti a sostenere la batta-glia contro l’inceneritore in ogni luogo, per-ché la salute dei cittadini e del territorio èun bene che non si può svendere né com-prare. Allo stesso modo, vogliamo sostenerela battaglia per la ripubblicizzazione del-l’acqua come espresso dalla volontà popo-lare nel referendum dello scorso anno e cosìcome ribadito dall’Amministrazione comu-nale genzanese in più sedi.

Movimento Civico Città Futura

Anche il “Comitato di Quartiere dei Campi”chiede al Sindaco di fermarsi

di Nanci MariettoE’ quasi incredibile che l’amministra-zione di una piccola città come Rocca diPapa pensi di fare un impianto a bio-massa. Questi impianti lavorano con cip-

pato di legno ma potendo pure bruciare rifiuti vari(l’attuale normativa glielo consente). Ci vogliono1.125 kg di cippato di legno ogni ora per produrre900kw di energia. Necessitano poi di filtraggio deifumi e dello smistamento delle cenere voluminosesenza tener conto degli apparati tecnologici per im-magazzinare l’energia. Si tratta di un’energia prodotta da processo di com-bustione, cioè, bruciando qualcosa, e ricordiamo chequesto processo non esiste in natura. La combustionenaturale è un evento accidentale come conseguenzadi un fulmine o in seguito a un’esplosione da prodottichimici o da materiale in presenza di eccesso di ca-lore. L’energia in natura non si produce con la com-bustione ma attraverso l’effetto del calore del sole,dell’azione del vento, dell’acqua, della termica odalle onde elettromagnetiche terrestri. E proprio per-ché si trova ovunque, è libera e non costa niente; que-sti costosi impianti inquinanti vennero inventati perpoter sfruttare, vendendola, l’energia prodotta. In una cittadina come Rocca di Papa si potevanosfruttare il vento, il sole, per produrre energia senzadover bruciare i propri boschi, perché alla fine diquesto si tratta, mettendo a rischio l’economia basatasulla produzione delle fascine di castagno (tanto ap-prezzate dai forni locali che cuociono ancora il panea legna), e la stessa attività legata al commercio dellegname. Anziché favorire progetti per valorizzare iprodotti realizzati con il castagno (travature, arredi,strutture, ecc.), dando quindi un impulso all’occupa-zione locale, si è preferito scegliere la realizzazionedi un impianto che avrà come unico interesse quellodi tagliare i boschi e bruciarne il ricavato. Nient’altro. Più si taglia, più si brucia, più si guada-gna. E’ una soluzione contro natura che, probabil-mente, è fatta per ottenere il finanziamentodell’impianto stesso (circa 6 milioni di euro). Ricor-diamo che è già in fase di realizzazione il termovalo-rizzatore di Albano che brucerà spazzatura e, inquesto momento, tutto serviva ai Castelli Romanitranne un altro impianto che sprigiona fumi oltre aconsumare centinaia e centinaia di metri cubi d’ac-qua per il suo funzionamento (eppure la carenzaidrica ai Castelli i Sindaci la dovrebbero conoscerebene viste le loro ordinanze estive).

“Città Futura” dice noall’inceneritore dei Castelli.A rischio, oltre alla salute,anche i prestigiosi marchi doc e dop europei

L’impianto a biomassecheilComunevorrebbe

Quello che non ti dicono

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ROCCA DI PAPA20 il Segno - Luglio-Agosto 2012

L’Ing. Paolo Gatta ci “spiega” la Protezione Civile

“Il nostro impegno peraiutare le popolazioni”Il Gruppo A.S.A. Rocca di Papa esiste dal 1986

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

ultimi 50 anni, in particolare, l’alluvionedi Firenze del 1966 e i terremoti del Friulie dell’Irpinia. La grande mobilitazionespontanea di cittadini rese chiaro che lasolidarietà non mancava, ma era necessa-rio un sistema pubblico organizzato chesapesse impiegarla e valorizzarla. Il vo-lontariato di protezione civile unisce, daallora, spinte di natura religiosa e laica egarantisce il diritto a essere soccorso conprofessionalità. La protezione civile è organizzata in un“Servizio Nazionale”, un sistema com-plesso che comprende tutte le strutture ele attività messe in campo dallo Stato pertutelare l’integrità della vita, i beni, gli in-sediamenti e l’ambiente dai danni o dalpericolo di danni che derivano da cala-mità naturali, da catastrofi e da altrieventi calamitosi. Le attività del sistemasono la previsione e prevenzione dellevarie ipotesi di rischio, il soccorso allapopolazione ed ogni attività diretta a su-perare l’emergenza.A Rocca di Papa è presente dal 1986 a di-fesa dei cittadini e del patrimonio natu-rale e gli studenti possono ottenere creditiformativi partecipando alle nostre inizia-tive. Espleta attività di volontariato inambito di prevenzione agli incendi, di vi-gilanza ambientale (guardie ecozoofile)e assistenza sanitaria, non solo sul territo-rio, ma anche in campo nazionale.Il 29 maggio una scossa di magnitudo 5,8colpisce la provincia di Modena allaquale seguono diverse repliche, alcune diforte entità, che interessano anche loca-lità in provincia di Reggio Emilia, Man-tova e Rovigo. Le province di Modena eMantova, assieme ad alcune zone delleprovince di Bologna e Ferrara, erano giàstate interessate dall’evento sismico dimagnitudo 5.9 il 20 maggio scorsogiunge la telefonata dai vertici della pro-tezione civile regionale per attivare tuttigli interventi tecnici d’indirizzo per lapredisposizione della colonna mobile dainviare presso le zone colpite dal sismanella provincia di Modena.Da subito siamo stati presenti presso ilcentro operativo della Regione Lazio perconcorrere alla panificazione delle unitàda inviare in Emilia. Predisposta la co-lonna mobile e valutate le informazionipervenute dal nucleo di valutazione, che

aveva effettuato un primosopralluogo presso il sitoindicato dal dipartimentonazionale della Prote-zione Civile e strutture lo-cali della Regione EmiliaRomagna, veniva pianifi-cato l’intervento tecnicoda realizzare in loco, e av-viate le squadre che alleore 18 del 30 maggio la-sciavano il centro opera-tivo regionale dellaCassia (Roma) direzioneModena.Nelle prime ore del 31maggio le squadre pervenivano presso ilcentro sportivo di san Possidonio e con-dotte le verifiche tecniche preliminari perla predisposizione del campo, avevanoluogo le operazioni di montaggio dellestrutture di accoglienza e dei servizi…Alle ore 13 mentre era in fase conclusivail montaggio delle tende, già era operativala cucina da campo che serviva i primi500 pasti… Nel pomeriggio si concludevail montaggio delle tende e le prime per-sone venivano alloggiate all’interno dellestrutture preposte. La prima notte tra-scorsa ancora tra la pianificazione degliinterventi ancora da eseguire e il coordi-namento delle fasi di lavorazione che in-cessantemente continuavano tra lapopolazione stremata da giorni intermina-bili di scosse che ancora flagellavanoquelle terre.I seguenti giorni si spendevano tra l’ulti-mazione degli ultimi interventi di comple-tamento del campo e l’accoglienza dellapopolazione che in massa continuava adaffluire per il perdurare degli eventi si-smici.I nostri operatori sono stati impegnaticontinuativamente per quasi 80 ore, data

la loro professionalità ed esperienza ma-turata in altri eventi ultimo quello del-l’Abruzzo. Abbiamo dato un contributonotevole grazie alla preparazione e al-l’esperienza del nostro personale, che conspirito di sacrificio ha operato svolgendoun lavoro straordinario che ha ricevutoapprezzamenti unanimi.Abbiamo ricoperto un ruolo importantenel coordinamento delle operazioni.È stato motivo di grande orgoglio riceveretelefonate di stima e vicinanza dai nostriconcittadini ed un particolare interessa-mento per la nostra missione è stato ma-nifestato dall’amministrazione che nellapersona del Sindaco Pasquale Boccia si ètenuta costantemente in contatto facendosentire vicina l’intera comunità roccheg-giana che siamo orgogliosi di aver egre-giamente rappresentato. La nostra presenza per la gestione delcampo al momento è prevista sino al mesedi settembre con possibilità di prorogadella missione sino al tempo necessarioper il superamento dell’emergenza.

* Ingegnere, Vice Comandante ASA-Protezione Civile

Rocca di Papa

L’Ing. Paolo Gatta

Presso il supermercato Conad dei Campid’Annibale, tutte le notti fra le ore 3,30-4,00 si verifica lo scarico di merci amezzo di camion pesante, il quale utilizzaper le operazioni un ascensore annesso dicirca metri 2 x 2 che produce per almenoun’ora rumori molesti ed insostenibili peri cittadini residenti. Poi dalle ore 5,30 alleore 10,00 ininterrottamente si continua loscarico di tutte le altre tipologie di mercia mezzo camion di varia cilindrata.Si rammenta che il tutto è stato più voltefatto presente a tutti i Comandanti dei Vi-gili Urbani che si sono avvicendati dacirca 10 anni ad oggi, inoltre il Mare-

sciallo Fabrizio Gatta è stato più e piùvolte contattato dal sottoscritto senza nes-sun esito positivo.Su questa strada e precisamente davantial supermercato non esiste area di desti-nazione dello scarico merci, e se il sotto-

scritto non è male informato, ci fu a suotempo un accordo tra l’amministrazionecomunale e il supermercato Conad, dovesi evinceva che tutte le merci dovevanoessere scaricate in orari decenti dietro laproprietà dei signori Dantini e Ferri.Si specifica inoltre che, vista la stagioneestiva e le alte temperature che costrin-gono i cittadini a dover tenere le finestreaperte, il disagio causato dal continuo an-dirivieni di camion nella notte comportadisagio e stress a tutte quelle persone checome me ogni mattina alle ore 7,00 de-vono alzarsi per andare al lavoro.

Saturno Basili

La lettera“Non si può dormire se lo scarico merci avviene di notte”

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ROCCA DI PAPA 21il Segno - Luglio-Agosto 2012

Il Maresciallo Marco Cutolo nominato“Guardia Palatina” di Benedetto XVI

di Cristiana ZarneriIl 14 dicembre 1850 Pio IX,con apposito decreto, fondavala Guardia Palatina, aggre-

gando le preesistenti Guardie Palatine. Ilprovvedimento faceva seguito al rientro delPontefice dall’esilio di Gaeta, ove si era ri-fugiato a causa dei moti del 1848. Il 16 no-vembre 1848 infatti, il popolo avevaassaltato il Palazzo del Quirinale, sede delPapa. Nel corso dei torbidi, parte dellaGuardia Civica non aveva difeso adeguata-mente il Pontefice ed il Palazzo ed avevasolidarizzato con i rivoltosi. Il regolamentointerno del nuovo Corpo stabiliva che “laGuardia Palatina è destinata al serviziodella Sacra Persona di Sua Santità, eprende il posto nell’Anticamera subitodopo la Guardia nobile. Presta servizio neiPontificali e nelle Cappelle Pontificie nellostesso modo e con le stesse regole, chesono state fin qui osservate dalla cessataGuardia civica scelta”. Oggi questo servizio viene svolto nell’am-bito dell’Associazione della Casa delPapa, che ha come sua caratteristica pro-prio quella di offrire un servizio diretto alPontefice. Il 24 giugno, nell’ Aula delle be-nedizioni della Basilica di San Pietro,presso la Città del Vaticano, il primo mare-sciallo Marco Cutolo, Presidente della lo-cale Protezione Civile ASA di Rocca diPapa, ha pronunciato la Solenne Promessadi Fedeltà a Sua Santità Benedetto XVI,celebrata al termine di un complesso ed in-tenso periodo di formazione, finalizzato al-l’assolvimento dei delicati compiti propridel nuovo ruolo all’interno dello Stato delVaticano. La Santa messa relativa alla Ce-rimonia della solenne promessa dei nuovisoci dell’Associazione, è stata officiata daSua Eccellenza Reverendissima Mons.Giovanni Angelo Becciu (sostituto della

Il Maresciallo Marco Cutolo

il massimo impegno e la massima devo-zione, con la diligenza propria dell’attivitàmilitare che da molti anni conduco nei corpioperativi dell’Esercito Italiano. Alla celebrazione tra i pochissimi parteci-panti intervenuti su invito riservatissimo, ilVicepresidente dell’ ASA Ing. Paolo Gattarientrato dalle zone terremotate dell’EmiliaRomagna, che ha espresso un augurio fra-terno per la nuova importantissima e deli-cata missione del Presidente Cutolo: “Sonoonorato di aver preso parte a questa cerimo-nia, è motivo per me di orgoglio personaleessere amico di una persona straordinariacome il Presidente Cutolo che ci onora gior-nalmente del suo prezioso contributo per lariuscita dell’impegnativa opera che la prote-zione civile di Rocca di Papa compie conspirito si solidarietà in campo locale e na-zionale, a lui il mio più sincero e fraternoaugurio”. A conclusione della cerimonia, il saluto delpicchetto d’onore della solenne guardia pa-latina che ha accompagno l’inno di StatoVaticano e la consegna delle medaglie ai be-nemeriti dell’associazione.

segreteria di Stato pontificia). Queste le sen-tite parole del Maresciallo Marco Cutolo:“Un’emozione grandissima ed un privilegioeccezionale poter far parte degli organi dellaSanta Sede e poter rappresentare, con onore,Rocca di Papa che ho il piacere ed il privile-gio di servire come comandate della localeprotezione civile. Un ruolo che ricoprirò con

Lo scorso 9 luglio Emanuele Fondi, delCircolo Endurance di Rocca di Papa, èstato uno dei protagonisti della puntatadi “Raisport 1” in cui è stata trasmessauna sintesi della gara “Endurance Cupdi Numana”, organizzata per lo sceiccodi Dubai e vinta proprio dal nostroEmanuele Fondi. Una grande gioia ve-dere questo ragazzo gareggiare contanto stile e disinvoltura accumulandopremi su premi. Infatti, lo scorso 21giugno, Emanuele ha dominato anchela “Marche Endurance Life Style” con-

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Page 22: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

ROCCA DI PAPA il Segno - Luglio-Agosto 201222

Il Comitato di Quartiere dei Campi scrive al Sindaco

“Stiamo ancora aspettandodi avere le risposte dovute”Sotto le elezioni sono tutti di-sponibili, una volta eletti nontrovano il tempo per parteci-pare ad incontri con i Comitatidi Quartiere. A loro diciamo: èfacile non presentarsi ad unariunione svoltasi il 20 aprile2012 senza giustificato mo-tivo, dei cinque Assessori sene sono presentati solo due,Mauro Fei e Maurizio Que-rini, con la partecipazione delSig. Sindaco. Comunque a taleriunione era stato rigorosa-mente concordato con i pre-senti che su tutti i problemi indiscussione ci sarebbero statedate risposte scritte entro 15giorni. A oggi risposte non cene sono state a cominciare da:- A quando la raccolta diffe-renziata ai Campi d’Annibale?

- Quando il recupero dellaFonte del Pantanello come daprogetto giacente nel Comune?- Quando un container dislo-cato ai Campi per la raccoltadel verde e degli ingombrantialmeno una volta al mese?- Quando un vero servizio divigilanza urbana e il rispettodel Codice della Strada?- Quando il rifacimento dellestrisce “Stop” e “attraversa-menti pedonali”?- Quando un serio controllodei lavori eseguiti?- Quando l’illuminazionepubblica in Via Maschio delleFaete e in un tratto di ViaMonte Pennolo?- Quando la sostituzione dellelampade spente visto che laditta non risponde ai cittadini?

- Problema dei medici collo-cati tutti in uno stesso palazzo,è legale? Non dovrebbero esserei cittadini al loro servizio ma imedici al servizio dei cittadini equindi dovrebbero essere dislo-cati in base alle necessità abita-tive dei vari quartieri.- A quando la convenzione del

di Paola GattaScoppia la polemica tra il Sin-daco di Rocca di Papa, Boccia,e il Consigliere d’opposizioneCrestini, in merito alle condi-zioni della frazione verde delVivaro. Nei giorni scorsi Ema-nuele Crestini, molto attivo al-l’interno dell’aula consiliare,aveva denunciato il degrado incui vertono diverse stradedella frazione roccheggiana,soprattutto via Calabria, viaLazio e via Sicilia, in cui vora-gini e buche metterebbero a ri-

schio la stessa sicurezza degliautomobilisti. “A gennaio diquest’anno abbiamo presen-tato un’interrogazione in Con-siglio Comunale -ci ha dettoCrestini- per denunciare lostato di abbandono e la scarsamanutenzione delle arteriestradali nella zona e ad ogginon abbiamo ricevuto risposta.Nulla è stato fatto dalla giuntaBoccia per porre rimedio aquesta situazione”.Critiche rispedite al mittentedal primo cittadino di Rocca di

Papa, secondo cui le dichiara-zioni di Crestini sono pura-mente strumentali. “Oltre allarisistemazione delle strade -hadichiarato Boccia- sono già incorso i lavori per l’adegua-mento del depuratore della fra-zione. Già in piena funzionalitàinvece è il nuovo parcheggio di20 posti auto in piazza Capra-nica Prenestina, realizzato nelcentro della frazione”. Ma Cre-stini aumenta la dose: “Comese tutto questo non bastasse, siaggiunge il disservizio della

raccolta dei rifiuti con l’im-mondizia che non viene ritirataogni giorno e quindi i casso-netti diventato strapieni inva-dendo le carreggiate”.

Vivaro, scoppia la polemica tra il Sindaco e il Consigliere Crestini

Parco Comunale Campid’Annibale con il Sig. Fondi?- A quando la risoluzione delproblema dei locali sede delComitato di Quartiere, vistoche il contenzioso con il Tribu-nale potrebbe far partire unanuova asta?- Probema nettezza urbana:tasse troppo alte perchè sonotroppi quelli che non pagano.- A quando notizie sul P.R.G.e sui Piani di recupero?- A quando l’apertura di unosportello di ufficio postale aiCampi d’Annibale?- Questione ACEA-Ato2: ache punto siamo per la nuovagestione?- Questione bollette da capo-giro di Acque Potabili e ri-chiesta di apertura dell’ufficioal pubblico tutti i giorni.Si consiglia di essere più seri eresponsabili nei nostri riguardi.La vostra indifferenza nel-l’ignorare gli impegni presi, dàa che pensare. Noi ci siamo, sevoi ci siete rispondete periscritto alle nostre richieste.

Per il Comitato di Quartiere

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Il Presidentedel Comitato

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Page 23: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

ROCCA DI PAPAil Segno - Luglio-Agosto 2012 23

Il Consiglio di Stato, respingendo i ricorsi, chiude le polemiche sui confini

Il perimetro del Parco non si toccasconfitti i Sindaci pro-cemento

di Andrea SebastianelliUna bella favola che però fi-nisce male. Questa sembra lapolitica del Parco dei Castelli

degli ultimi due anni. Con l’insedia-mento della Giunta Polverini, la destraha imposto un commissario liquidatoreal Parco. Decisionismo, piglio marziale,audacia dichiarativa, logorrea presenzia-lista. Al cinema si diceva “Tutto chiac-chiere e distintivo”, ma qui ci troviamonell’aulica istituzionale, anche se piuttostosbrindellata dall’incapacità di muoversiall’interno delle proprie prerogative. Eccodunque che, all’indomani di vaghe quantoperentorie assicurazioni circa la riduzionedei confini dell’area protetta, la destrapunta sui suoi uomini più volitivi per con-durre a termine questo disegno. Il piano diattacco non è chiaro, la strategia è un po’grossolana e si basa più che altro sullaprova di forza. Del resto la destra ha inmano quasi tutto, su su fino alla politicaregionale. Una mano la dà anche qualcheSindaco, senza differenze tra destra e sini-stra. Tutti uniti per togliersi di mezzol’ultimo ostacolo alla completa cementi-ficazione del territorio.In questi due anni il Parco è stato smantel-lato pezzo per pezzo. Era quanto pro-messo a ottuagenari cacciatori inplaudenti adunate, quasi sempre richia-mati dalla gratuita distribuzione della ce-leberrima accoppiata porchetta e vino.Tutti attendevano la spallata al Parco…Ma non è arrivata. Allora le menti so-praffine che oggi lo governano escogitanola furbata: l’ideona è quella di farsi direda qualcuno che il bosco dell’Artemisio

(600 ettari a ridosso di Velletri e Lariano)è degradato. È un bosco che non serve, atal punto che bisogna toglierlo dal Parco.Si dà una discreta sommetta (di soldi pub-blici) a un tecnico disposto a sostenereuna tesi così azzardata e il gioco sembrafatto. E invece ecco la buccia di banana:il Consiglio di Stato - dopo innumere-voli sentenze del Tar - riconferma che iconfini del Parco non si toccano.Ma lasfortuna perseguita i nostri eroi del ce-mento: che cosa accade ancora? Anchegli uffici della Regione Lazio, dell’asses-sorato all’Ambiente (quello che gestisce

le aree protette del Lazio) il 26 giugnodice (vedi lettera sopra) che la relazioneprodotta dal consulente che vuole toglierei boschi dal Parco, non va bene. Non vabene per niente. Chiede chiarimenti sumille cose, attende approfondimenti.In questo modo tutte le assicurazioni delladestra sulla riduzione del Parco si rive-lano sempre più per quello che erano:promesse elettorali, parole in libertà. E adistanza di oltre due anni non sono riu-sciti a combinare niente.E pensare che avevano mandato i loro uo-mini migliori!

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Page 24: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

Dal Consigliere Buzi di Italcaccia riceviamo e volentieri pubblichiamo

“Caro On. Zaratti, smettiladi denigrare caccia e cacciatori”L’attacco al Commissario delParco dei Castelli Romani daparte dell’On. Filiberto Za-ratti, raccolto dal Messaggeroè quanto meno scandaloso eprivo di qualsiasi fondamento.Anzitutto il Commissario delParco ha dovuto sanare una si-tuazione quanto meno perico-losa lasciata in eredità dalvecchio Comitato di Gestionedi sinistra. Ricordiamo comeItalcaccia che l’On. Zaratti fa-ceva parte a suo tempo, nel1995 data di entrata in vigoredella legge regionale del Laziola 17/95, che prevede ancoraoggi che il territorio preclusoall’attività venatoria non puòsuperare il limite del 30%. Ed era anche presente quandonel 1998, sempre la stessa am-

ministrazione regionale di si-nistra presieduta da Badaloniha deliberato il piano fauni-stico venatorio con legge re-gionale 450/98.Questa stessa legge recita cheil territorio occupato illegal-mente e precluso all’attivitàvenatoria supera il 33,50%con 17 mila ettari da restituirealla caccia programmata. L’ul-timo dato fornito dalla Provin-cia di Roma 60 giorni orsono,parla di territorio precluso il-legalmente all’attività venato-ria, supera il 35%, non è robada poco in quanto il 5% sui380 mila ettari di territorioagro silvo pastorale si aggiraintorno ai 20 mila ettari aiquali si dovevano aggiungeregli oltre 6 mila di amplia-

mento.All’On. Zaratti vorrei soltantoricordare che prima di chie-dere ai cacciatori il rispettodelle leggi, queste ultimevanno rispettate per intero dachi le formula ed approva,quindi i responsabili di fatto,sono anzitutto la giunta regio-nale di sinistra di Badaloni epoi il Comitato di Gestione delParco sempre di sinistra. Pernon parlare poi che i 9.710 et-tari del territorio approvatocon legge regionale nel 1984,sono stati concordati tra Re-gione Lazio nella personadell’Assessore Bagnato, ilmondo agricolo, venatorio edambientalista. Questo tanto per ricordareall’On. Zaratti come stanno le

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sessore regionale Mattei diaver riportato un minimo di le-galità. Quindi caro On. Zaratti mettitil’animo in pace e smettila dicontinuare a denigrare cacciae cacciatori.

Romano Buzi consigliere nazionale

Italcaccia

cose. Ciò chelui diceè purafantasia.Va datoatto alC o m -missariod e lP a r c o ,a l l ’As - Romano Buzi

Page 25: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

DIRITTO DI RISPOSTA 25il Segno - Luglio-Agosto 2012

Risponde il nostro Direttore

“Smettetela di farvi portavocedichiaiCastelli vorrebbe solo cemento”

Gentile Sig. Buzi, leggendo il suo intervento misono andato a rileggere l’articoloin cui, secondo lei, il Consigliereregionale di Sel, Zaratti, avrebbe

offeso la caccia e i cacciatori. Mio mal-grado, ma visto che lei ha deciso di scri-vere al Segno, le rispondo in qualità didirettore di questo mensile non avendocontatti con l’On. Zaratti, il quale ovvia-mente se vorrà potrà dire la sua sulle que-stioni da lei poste. Capisco che per lei “la caccia è la vita”(così come per me “la caccia è la morte”,quasi sempre degli animali e qualche voltadegli uomini) e tutto ciò che avviene al difuori di questo tema è superfluo, ma inquell’articolo Zaratti chiedeva all’attualeCommissario del Parco, Orciuoli, e al-l’Ass.re regionale all’Ambiente, Mattei,due cose chiare e semplici (peraltro por-tate in evidenza proprio dal nostro gior-nale): perchè il Parco ha rinunciato a circadue milioni di euro di finanziamenti regio-nali già concessi; e perchè la stessa cifra èstata poi “girata” dall’Asse.re Mattei per ilrestauro del museo diocesano di Albano e

le decisioni dei tanti Sindaci dei Castellia favore delle speculazioni edilizie e tro-verà le risposte che cerca. Su una cosasono pienamente d’accordo con lei, il ce-mento ai Castelli non ha un colore poli-tico, destra e sinistra (a parte qualche raroesempio) mettono in pratica le stesse po-litiche speculative a danno del territorio.La sua lettera mi fa quasi sospettare chevoi cacciatori, pur di avere una piccolafetta di territorio tutta dedicata all’attivitàvenatoria, sareste disposti a chudere unocchio (o forse due) di fronte alle colatedi cemento a cui stiamo assistendo damolti anni. Ma state tranquilli che quellafetta che tanto attendete come fosse la“terra promessa” non ve la daranno maiperchè sanno che con questa fandonia siportano a casa i vostri voti senza se esenza ma. Nelle ultime settimane ai Castelli benquattro bracconieri sono stati arrestati perattività illecita. Ecco, perchè non par-liamo di questo e delle vostre iniziativeatte a smascherare i falsi cacciatori, cioèi bracconieri?

Andrea Sebastianelli

per i lavori di una cattedrale sempre di Al-bano. Questo chiedeva Zaratti ai dueesponenti politici che oggi hanno la re-sponsabilità di gestire i fondi del Parcodei Castelli Romani. Argomento cheanche lei evidentemente preferisce nonaffrontare, “banalizzandolo” sulla que-stione della caccia e dei cacciatori (argo-mento senza’altro serio per uno come meiscritto alla Lac, la Lega per l’Abolizionedella Caccia, e su cui spesso dibattiamosulle pagine del Segno). Noto con dispiacere che il mondo venato-rio continua a farsi carico dei comporta-menti discutibili di alcuni esponenti delladestra, non capendo che questa destramanda avanti voi cacciatori con il soloscopo di liberare dai vincoli grandi por-zioni di territorio con il fine ultimo di fa-vorire dopo qualche anno l’espansioneurbanistica su quelle stesse aree. Ma civuole molto per capirlo? Trovo un po’ grottesco che lei ci venga afare la paternale sul troppo cementonell’area dei Castelli Romani che, dal suopunto di vista, ha sottratto spazio all’atti-vità venatoria. Si metta a tavolino, osservi

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martedì 17 luglio - giovedì 19 lugliomartedì 24 luglio - giovedì 26 luglio

martedì 31 luglioDALLE ORE 20.45 FINO ALLE 21.45presso l’Auditorium del Sacro Cuore

Page 26: Il Piccolo Segno luglio-agosto 2012

ROCCA DI PAPAil Segno - Luglio-Agosto 201226

I Circoli SeL esprimono un giu-dizio fortemente negativo nei ri-guardi della politica del governoMonti, sono stati richiesti ai cit-tadini Italiani pesanti sacrifici inmateria di pensioni, lavoro, au-mento della pressione fiscaleportando la situazione econo-mica e sociale ad un notevolepeggioramento. L’equità tantevolte sbandierata, si è rivelatauna mera enunciazione, la castapolitica e finanziaria è ri-masta inviolabile eimmutata, si è vo-luto rinunciare al-l’introduzione diuna imposta suigrandi patrimonisenza attuare unreale contrastoall’evasione fiscalee alla corruzione sce-gliendo di continuare acolpire i ceti medio-bassi.I Circoli SeL propongono di la-vorare su un progetto politicoche coinvolga partiti, movi-menti, associazioni, comitati ecittadini per una politica pro-gressista che tenga in considera-zione le questioni del lavoro persuperare la precarietà puntandosull’obiettivo dello sviluppoeconomico sostenibile senza di-menticare i sani principi del wel-

fare, per un’Europa dei cittadinie non delle Banche e della Fi-nanza.I Circoli SeL ritengono di dareun contributo alla politica localecon la creazione di un “cantierepolitico” per valorizzare le ri-sorse e le opportunità che il ter-ritorio e la nostra città mette adisposizione. Per tale motivonon possiamo prescindere da ungiudizio negativo nei confrontidell’Amministrazione guidata

dal Sindaco PasqualeBoccia che, lungi dalvalorizzare e salva-guardare le risorseambientali, ha perse-guito e continua aperseguire, una gravee deleteria politica disvendita del territorio e

del patrimonio comunaleabbandonando a se stesso ilCentro Storico, vendendo por-zioni di bosco pregiato, preve-dendo la costruzione di unacentrale a Bio massa che com-porterà un taglio indiscriminatodel bosco con conseguentescomparsa di una serie di attivitàlavorative ed usi locali legati allerisorse del bosco, incoraggiandol’espansione edilizia incontrol-lata anche attraverso la realizza-zione di centri commerciali,

alienazione di edifici comunali evendita della licenza della far-macia comunale. L’Amministra-zione per altro, si è caricata didebiti per la costruzione di operepubbliche parzialmente eseguitesenza adeguata copertura finan-ziaria, fino al punto di essere co-stretta a richiedere ulteriorisacrifici ai cittadini rocchigiani,che si sono concretizzati conl’aumento dei contributi localiassociati alla riduzione dei ser-vizi.I Circoli SeL sostengono tra l’al-tro, la promozione della parteci-pazione dei cittadini allaformazione del bilancio (Bilan-cio Partecipato), considerandolaun punto fondamentale per unatangibile trasparenza ammini-strativa. Tale percorso, perquanto ci riguarda, deve essereun punto dirimente per la costru-zione del “cantiere politico” cheproponiamo.I Circoli SeL manifestano unanetta opposizione a tale gestioneamministrativa e comunicanoche si faranno portatori di inizia-tive pubbliche atte alla realizza-zione di proposte alternativeattraverso la partecipazione deicittadini di Rocca di Papa.

I Circoli SeL di Rocca di Papa

Dopo Ariccia e altri comunidei Castelli, anche Rocca diPapa, per tutto il mese di lu-glio e agosto, ospiterà il“Mercato del Contadino” deiCastelli Romani, organizzatodalla Pro Loco con il patro-cinio del Comune roccheg-giano, in collaborazione conl’Associazione “Km zero” ela Provincia di Roma. Il “mercato del contadino” ècaratterizzato dalla filosofiadella filiera corta, un’occa-sione unica per acquistareprodotti nostrani, dove i pro-duttori del territorio vendonodirettamente al consumatore,senza intermediari, il megliodella loro produzione stagio-nale.Il mercatino si terrà ai Campid’Annibale all’interno delfrequentatissimo Parco Co-munale “della pompa”.

Dai circoli di “Sinistra Ecologia e Libertà” riceviamo e pubblichiamo

“Boccia sbaglia a vendere i beni,pronti a una grande mobilitazione”

Il Mercato delContadinosbarca anche aRocca di Papa

Siamo alle solite, itrucchetti di base

della politica arruffa-popoli li hanno impa-rati e praticati da subito. Mai tante bugiequante se ne dicono prima delle elezioni…e dopo la caccia. Le misure fiscali da noi an-nunciate sono tutte puntualmente arrivate:acqua, addizionale energia elettrica, au-mento TARSU (20%), IMU (ici), svenditabeni... ne mancano ancora tre...vedremo.Non si può dire lo stesso per il resto. Rilan-cio del Centro Storico, turismo, ripresa,nuovo slancio, balzo, incentivi, sviluppo:“tutte chiacchiere demagogiche in stile sta-liniano (catto-comunista) roba da “pianiquinquennali” di sovietica memoria. Si dirà,

colpa di chi (ha) abbocca(to): cittadini e, so-prattutto, che faceva i titoloni per tenerbuono e cheto il G....e , Vizio italiota antico,e duro a scomparire. Ci sono annunci chesono talmente attesi da creare fenomeni tipoallucinazioni collettive. Un caso è quello del«fondo taglia tasse», conto sul quale farconfluire i proventi della lotta all’evasionee/o dei tagli alla spesa per abbassare la pres-sione fiscale ed aiutare i più deboli (dichia-razioni scorsa Legislatura), promesse chetornano alla vigilia di ogni tornate elettorale.Il fondo taglia tasse resta un impegno gene-rico o per aiutare chi? Non certo gli Italiani(tranne qualcuno). Il taglio delle tasse è rin-viato ad altra era... però si fanno assunzioni!

Il tutto con il placito consenso della mino-ranza... che invece di attaccare su tematicheserie ricavalca le nostre richieste da loro al-lora ignorate... vi aggiorniamo: “Conflittod’interesse, debito, lavori senza controllo,concorsi, controllo contratto Acque Potabili-AceaAto2, sicurezza, etc, etc.”. Certo, queste non sono cose importanti... lacolpa è del governo Monti... vero? No, lacolpa è vostra poiché i vostri referenti poli-tici nazionali “ancora” gli stanno dando fi-ducia! Ecco il vero problema: il debito nonsi abbatte “svendendo” gioielli di famigliama incrementando l’occupazione! Sven-diamo oggi ma il debito riparte domani enon c’è bisogno di essere geni per capirlo!“Attenti ragazzi del mondo che viene, di-fendete la coscienza da quel branco di ieneche cambiano abito e cambiano colore macome simbolo hanno sempre un uomo chemuore…..” (amici del vento in “Berlino”).

Il Direttivo e il Segretario Cittadino Alvaro Fondi

“La Destra” Rocca di Papa

L’intervento del segretario de La Destra

“I nodi ormaivengono al pettine”

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ROCCA DI PAPAil Segno - Luglio-Agosto 2012 27

“Le donne delpaese dove sono?”

Ogni cittadino adulto di Roccadi Papa ha sicuramente avutobisogno di rivolgersi a un No-taio per avere informazioni,consigli, delucidazioni, in me-rito alle più svariate pratiche,dall’acquisto di una casa allafirma di una procura ecc. ecc. Eogni volta doveva “espatriare”,andare fuori Comune, magari aRoma, alla ricerca di uno studionotarile disponibile e fidato. Daoggi, finalmente, anche il no-stro paese è diventato sede no-tarile e il primo studio è statoaperto il 9 luglio scorso dalNotaio (nostro concittadino)Marco Triventi, a ridosso dellapiazza principale, in Viale Sil-vio Spaventa 10. Marco è roccheggiano doc (fi-glio di Agnese Cocciarelli, chenegli anni ‘90 fu una delleprime donne a ricoprire concompetenza incarichi politicinel nostro paese), e dopo aversvolto la sua opera di Notaio aTorino ha ora avuto questo pri-vilegio di entrare nella storialocale: essere il primo Notaiocon sede a Rocca di Papa.“Sono molto soddisfatto per-

chè aprire uno studio proprionel paese di origine è un privi-legio che in pochi possono riu-scire ad avere” ci racconta ildott. Triventi, che condividequesta sua gioia con la moglieRaffaella, anche lei “trapian-tata a forza” a Rocca di Papaessendo nativa della provinciadi Varese.“Quello che vorrei -ci dice an-cora- è tornare a una visionedel Notaio di paese, l’amico acui rivolgersi per risolvere iproblemi che man mano sipossono presentare. Il Notaiospesso crea soggezione, io in-vece vorrei avere con i mieiclienti un rapporto più vero esincero, basato soprattuttosulla fiducia reciproca e sullacapacità di ascoltare i mieiconcittadini”. Un obiettivo chesicuramente Marco centreràappieno visto il suo modo gar-bato, simpatico... ma profes-sionale, di porsi di fronte allepersone. A lui, alla moglieRaffaella, a mamma Agnese eal papà Sergio vanno i nostrimigliori auguri per l’attivitàintrapresa. (A.S.)

La piazza si sa è un luogo di in-contro, di aggregazione. Se os-servate bene questi luoghi aRocca di Papa nel centro storicoo ai Campi d’Annibale, consta-terete che sono frequentati prin-cipalmente da uomini, nientedonne o pochissime (tranne nelperiodo scolastico quando lemamme si incontrano dopoaver lasciato i figli a scuola). Piazza Margherita è il luogo diincontro dei pensionati uominie questo da la sensazione che ilpaese si sia fermato a molti annifa. Non ho notizie sul lavorofemminile a Rocca di Papa maposso supporre che numerosesono quelle che fanno le casa-linghe o le donne di servizio.Qualcuna sicuramente lavoreràin qualche ufficio fuori paese,magari a Roma. Dunque l’as-senza di donne in giro potrebbeessere spiegata per la mattina,ma il pomeriggio? Dove sono?Un poeta ha scritto: “la donna èil futuro dell’uomo” quindi unpaese senza donne è un paesesenza futuro. Le donne di tuttoil mondo hanno lottato per otte-nere l’eguaglianza dei diritti masembra che in Italia la situa-zione non sia molto rosea. Lavalorizzazione della famiglia, ilruolo fondamentale della donnaall’interno di questa e nell’edu-cazione dei figli, il ruolo della

Chiesa, hanno “ingannato” ladonna italiana perché col valo-rizzare il ruolo della “mamma”si è permesso ai nostri politici(in maggioranza uomini) di nonsviluppare politiche familiari(asili nido sufficienti per tutti,sostegni agli anziani, ecc.) anzi,questo vuoto è stato riempitodalle donne che si sono dedicateesclusivamente alla famiglia.Così si è sottovalutato il lavorodella donna, senza riconosci-mento e senza salario. Per ledonne che lavorano in una pro-fessione riconosciuta forse vaanche peggio, perché oltre alloro lavoro devono spesso svol-gere anche le funzioni della ca-salinga. Ma torniamo a noi: come si fa arisvegliare il nostro paese? Sa-rebbe ora che le nostre donne sisvegliassero partecipando di piùalla vita cittadina, aprendosiall’esterno così da aumentare laconsapevolezza di loro stesse.Mettiamo al mondo figli, li fac-ciamo crescere, ma il nostroscopo è di renderli indipendenti.Per questo è importante che ledonne aprano il loro sguardoanche sul mondo esterno e nonsoltanto sulla famiglia. Ini-ziamo noi donne ad incontrarcie vedrete che anche il paese di-venterà più aperto.

A. P.

Rocca di Papa è sede notarileGrazie al Notaio Marco Triventi

di Daniela Di RosaPrendo spunto dalla letterache ci è arrivata per alcune ri-flessioni. Le donne qui aRocca di Papa ci sono e si ve-dono anche… ma non dove

vorrei. Le vedo accompagnare i figli ascuola, a fare la spesa, a chiacchierareprendendo un caffè al bar o nei giardini,a organizzare feste patronali, o passerelledi spose, o palle ricamate, le vedo neicorsi di decupage ma non le vedo nel-l’agorà cittadina, venite in piazza dellaRepubblica (che io affettuosamentechiamo piazza Teheran) la domenicamattina, troverete tanti uomini che par-lano di politica, di società, di sport, in

comprimarie, come comparse, abbiamotanti artisti che ci rallegrano nelle serateestive, tanti bravi primattori ma non vedouna primadonna! Eppure so che ci sono,devono solo uscire dal ruolo che gli èstato imposto. Un ruolo fatto di colori pastello e mai ditinte forti, fuori la forza, la rabbia, lagioia, andiamo oltre le fate o le princi-pesse , e cerchiamo le streghette… il rosaè bello ma alla fine stanca, affrontiamooltre al sogno anche la realtà e cerchiamodi cambiarla. Come nelle città, o in altripaesi, formiamo un comitato di donne perl’evoluzione della specie, perché nonsiamo deboli, siamo fiori di acciaio, adAlbano c’è l’associazione “8 marzo” che

va oltre la “festa” delle donne, che da anniorganizza eventi e rassegne, a Frascati c’èil comitato “Se non ora, quando?”. Ricor-date la mega manifestazione a Roma? Ecco, noi (per il momento siamo in 5)vorremmo crearlo anche qui, perché noidonne siano tante, non tutte uguali matutte rispettabili nelle loro scelte, vor-remmo uno spazio anche per chi come menon ha mai amato Cenerentola ma tro-vava simpatica la matrigna, per chiodiava Biancaneve e leggeva capitani co-raggiosi, per chi non trova la politica“cosa da uomini” e per chi vuol parteci-pare alle scelte della comunità. L’appuntamento è a settembre, per riu-nirci e cominciare un cammino insieme!

La lettera

“Ci sono... eccome! Basta cercarle!”

mezzo a loro cisono io e due o trealtre donne (piùdue che tre) a par-lare con loro, a di-s c u t e r eallegramente oanimosamente,non le vedo prota-goniste della cul-tura del paese, cisono sì ma come

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ROCCA DI PAPA il Segno - Luglio-Agosto 201228

A seguito dell’intervento inau-gurativo non preciso del Sin-daco di Rocca di PapaPasquale Boccia ed in conse-guenza dell’articolo a firmadel giornalista Luigi Jovinoapparso su “Roma Metropoli”del Messaggero del 25 giu-gno, ci troviamo, come attodovuto, a scrivere questo arti-colo per ringraziare chi effetti-vamente ha realizzatomaterialmente ed economica-mente la prima edizione della“Ciambella degli sposi”.Siamo quindi a ringraziare:- l’Ente Pro Loco per aver co-ordinato ed investito tempo,lavoro e denaro nell’evento;- il Club Auto Storiche diRocca di Papa che gratuita-mente ha concesso l’utilizzodelle auto d’epoca mettendosicompletamente a disposizionedell’evento;- gli sponsor e gli standisti;- la Protezione Civile e i vo-lontari della Croce Rossa;- i cittadini che hanno volonta-riamente collaborato e quelliche hanno prestato i propriabiti e le foto;- l’Ente Parco per la collabo-razione e l’aiuto dato;- i parrucchieri, anche deipaesi limitrofi, che hanno pet-tinato gratuitamente le spose;- le circa 120 “spose” e i 20“sposi” che si sono prestatiper le due giornate a sfilareper il centro storico, deno-tando un eccezionale senso dicollaborazione e di coopera-zione per la buona riuscitadella festa;- i musicisti e i cantanti chegratuitamente hanno allietatol’evento con la loro professio-nalità e bravura;- i negozianti tutti che, nono-stante il periodo di crisi, sisono auto-tassati per l’enne-sima volta realizzando l’ad-dobbo delle proprie attività edi tutto il percorso della festa;- la nostra collega commer-ciante Danira Sciamplicotti acui dobbiamo l’idea dellafesta;- i forni che hanno creduto edinvestito nell’idea;- il Comitato Organizzativonelle persone di Laura Urbi-

nelli, Elisabetta Calicchia, Lu-ciano Ciavarella, DaniraSciamplicotti, Cinzia Calca-telli e Massimo Fondi.L’evento, tenutosi il 23 e 24giugno, ha riscosso grandis-simo successo e sicuramenteha le potenzialità per diven-tare l’evento per eccellenzanel panorama dei festeggia-menti roccheggiani unita-mente alla Sagra delleCastagne. Il gruppo di lavoroha funzionato bene nonostanteci siano delle cose che do-vranno essere migliorate, ilsudore e la fatica però sonostate ampiamente ripagate dalgran successo della festa. Ilbilancio di questa prima edi-zione lo riteniamo quindimolto positivo e ci auguriamoche per la successiva edizioneanche l’Amministrazione Co-munale dia il proprio contri-buto materiale ed economicoper la realizzazione del-l’evento, nonostante qualcuno

In scena la prima ed. della Festa della Ciambella degli Sposi

Una Festa riuscita grazieall’impegno di tanti

abbia dichiarato che noi e glialtri componenti del comitatoorganizzativo siamo “loschifo e la vergogna della cittàdi Rocca di Papa perché nonavete le qualità organizzative,economiche e materiali perrealizzare un evento di questaportata”.

Certi di aver fatto cosa graditaper la città e la popolazione,diamo appuntamento al pros-simo anno per la 2da edizionedella festa della “Ciambelladegli sposi”.

I commercianti del Centro Storico di Rocca di Papa

‘E ciammelle d’i sposiTradizio’ etè a la Roccasi te tie’ da maritàregalà – sott’a chi tocca!-confetti e ciammelle ‘n quantità.Tra le tante ciammellarele più mejo, le più bravestau chelle de Piellae de Sirvana de Rosarella che preparenu co’ ‘n giornusenza troppa gente attuornucentinara de ciammelleròsse, doci e scrocchiarelle.Ova, zuccaru e farinade bonora la matinatutte ‘nsiemi trent’au fornu‘mpastenu e cocenu tutt’u giornusocera madre e ciammellarasenza fa’ troppa caciara.Dio ce scampi, mai la sposasi ‘n voj rovinà ‘gni cosa!!‘E ciammelle n’e po’ fa’chi se t’è da maritàche si no lo sposalizziu fenisce subitu: j sta stu rischiu!!Dau i riazzi a l’invitatile ciammelle e li confettiremmedienno pe’ le casepo’ de sordi e du’ dorcetti.Sei le becca la vecinaotto sorema cugginadodici zii, nonni e fratelliventiquattr’a commare co’l’uocchi bellie se la commare t’è puro ziatrentasei in tuttu se ne pija! E quanno se ‘ssaggeno ‘lleciammellese chiudenu l’uocchi e a ‘lli do’sposid’avè ‘na vita de cose belle l’auguri se fau tutt’ e vòti…

Rita Gatta

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il Segno - Luglio-Agosto 2012 29

Cultura e ... dintorni

Terza partedi Andrea SebastianelliIl 21 marzo 1933, XI annodel regime fascista, ArduinoGatta viene cancellato dalla

categoria 3za delle persone pericolose eiscritto nella 2da “perché ritenuto capacedi turbare con atti inconsulti il tranquillosvolgimento di cerimonie, festeggiamentied altro”. Il Questore teme addirittura chepossa diventare un pericolo per la stessaincolumità di Mussolini. A maggio an-cora la moglie Paola, in preda alla dispe-razione a causa delle ristrettezzeeconomiche, cerca di intervenire scri-vendo un’altra lettera, questa volta indi-rizzata al capo del Governo, lamentandoi continui arresti subiti dal marito (per iquali è ancora in carcere) da parte dellaPolizia Politica. “Questi fermi –si leggenella lettera- recano gran dispiacere in fa-miglia e disastri finanziari perché quasisempre dopo rimane disoccupato (rife-rendosi al marito Arduino – n.d.d.). Que-sta mattina (il 30 maggio – n.d.d.) sonostata alla Questura centrale e nulla misanno dire. M’appello –conclude la si-gnora Paola- a Sua Eccellenza che vogliaprendere a cuore questo mio caso e ri-torni quella pace in famiglia che da tantotempo desidero”.Il Ministero dell’Interno chiede notiziesul caso alla Regia Questura di Romache, il 12 luglio, così risponde: “Restitui-sco… l’istanza della moglie dell’anar-chico Gatta Arduino, significando checostui… venne fermato per misure pre-ventive il 19 maggio in occasione del-l’annuale dell’entrata in guerra e rimessoin libertà il 5 giugno successivo”. Fattosta che dal 12 al 14 agosto 1933 viene dinuovo fermato in occasione dell’arrivodei trasvolatori dell’Atlantico.Ormai esasperato dai continui fermi, Ar-duino scrive al MinistroEsasperato dalla situazione, ad agosto èlo stesso Arduino a scrivere al Ministrodell’Interno (immagine a lato). “Fin dalritorno dal confino… vengo fermato…ogni festa nazionale o ricorrenza patriot-tica. Questi fermi senza dubbio recanoalla mia famiglia nelle condizioni in cuisi trova… un forte disagio finanziario.Eccellenza… lei è in grado di avere tuttele informazioni al riguardo per constatarela verità e… la prego di prendere unprovvedimento per non essere più assentealle cure della famiglia e per essa al mioquotidiano lavoro dove soltanto a questedue grandi e belle cose –conclude Ar-duino- voglio continuare a dedicarmi”.Per tutta risposta viene incarcerato altredue volte: dal 12 al 13 settembre perl’inaugurazione del campeggio “Dux”;dal 25 ottobre al 5 novembre per la cele-brazione dell’Annuale della Marcia suRoma e della Festa della Vittoria. Stessa

sorte un anno dopo, con nuovi controlli ealtra serie di fermi: dal 18 al 26 marzoviene arrestato in occasione dell’Assem-blea Quinquennale (18 marzo), della Fon-dazione dei Fasci di Combattimento (23marzo), e delle elezioni politiche (25marzo); il 18 aprile in occasione delle ce-rimonie per il Natale di Roma; dal 27aprile al 3 maggio per l’inaugurazionedella XXIX legislatura e per la ricorrenzadel primo maggio.Arduino, non domo, ci riprova e la letterascritta nel ’33 viene inviata al Sottosegre-tario di Stato che, di nuovo, invita il Que-store di Roma a fornire notizie sul Gatta.E queste puntualmente arrivano ripercor-rendo le tappe giudiziarie e politichedell’anarchico di Rocca di Papa, conclu-dendo che “non avendo il Gatta dato fi-nora alcuna effettiva prova diravvedimento, sia pure parziale, ed es-sendo ritenuto tuttora elemento perico-

LLaa ssttoorriiaa ddeellll’’aannaarrcchhiiccoo rroocccchheeggggiiaannoo AArrdduuiinnoo GGaattttaa//33

loso per l’ordine pubblico e fedele ai suoiprincipi anarchici estremisti, non si rav-visa […] l’opportunità di escluderlodall’elenco delle persone pericolose…”.L’ultima relazione su di lui è del 1942, unanno prima della fine di MussoliniPassa un altro anno, i controlli sulla suacondotta politica proseguono e non rive-lando azioni degne di nota, il Questore diRoma il 26 luglio 1935 informa che Ar-duino Gatta “è stato cancellato dal-l’elenco (cat. 2da) delle personed’arrestare in determinate circostanze, es-sendo cessati i motivi –conclude la nota-che ne consigliarono l’inclusione”. Ma lasorveglianza viene mantenuta. Infatti, at-traverso l’ennesima nota della Questuracapitolina datata 3 settembre 1936, sap-piamo che il 30 dicembre dell’anno pre-cedente l’anarchico roccheggiano lascial’appartamento di via Tasso e si trasferi-sce in via Lusitania (quartiere Appio-La-tino) al n. 33. La Polizia, con l’entrata inguerra dell’Italia, continua a tenerlo fre-neticamente sotto controllo, mese dopomese, anno dopo anno, fino all’ultima re-lazione della Questura sulla sua condottapolitica, datata 21 aprile 1942. Da lì in poi saranno giorni cruciali perl’Italia. Infatti, dopo pochi mesi il Re-gime inizia a manifestare i primi scric-chiolii e le prime insofferenze politiche,che culmineranno (nella notte tra il 24 e il25 luglio del 1943) con la sfiducia alCapo del Governo Mussolini da parte delGran Consiglio su un ordine del giorno diDino Grandi (il quale, scampato alla con-danna a morte inflittagli dal tribunaledella Repubblica di Salò nel 1944, moriràa Bologna nel 1988). Con la fine della guerra le notizie su Ar-duino Gatta si fanno sempre più tenui.Sappiamo solo che, dopo essersi rispo-sato nel 1952, morirà a Roma nel 1981.

3/Fine

““NNeessssuunn rraavvvveeddiimmeennttoo,,èè aannccoorraa ffeeddeellee aallllee ssuuee iiddeeee””

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STORIE il Segno - Luglio-Agosto 201230

L’omicidio avvenne a Rocca prima della guerra

Nel litigio fu fataleun colpo di forcone

e sulle braccia…Una donna che comunque poi si riprese,mantenne quel carattere difficile e ostiledel quale lei stessa, rovinando per sem-pre la propria vita e quella della sua fa-miglia, fu nello stesso tempo carnefice evittima.

di Rita GattaUna tragica fatalità dovuta asuperstizione e pregiudiziofece sì che una lite familiaresfociasse in tragedia: qualche

anno prima dell’inizio della 2da guerramondiale, a Rocca di Papa una nuora uc-cise con un colpo di forcone in pienopetto la madre del marito, accusata diaver gettato il “malocchio” sulla sua fa-miglia. Probabilmente un susseguirsi for-tuito di coincidenze negative portaronoad avvalorare questa tesi assurda: unamalattia, un affare andato male, un’oc-chiata troppo insistente sfociata in unalite tra vicini, la perdita del lavoro, so-praggiunte difficoltà economiche, una litetra moglie e marito con una suoceratroppo presente…A farne le spese fu l’anziana congiunta,in seguito ad un acceso diverbio sfociatoimprovviso tra parole non dette e sospetti,divenuti certezze nella mente della donnapiù giovane che violentemente conclusequell’accesa discussione in un tragicogesto. Poco si potè fare per la vittima:morì quasi subito in seguito alle gravi fe-rite riportate; con lei decedette anche una

vicina, nonmolto anziana,ma debole dicuore che dalsuo balconeaveva assistitoal violento al-terco e il suocuore nonaveva rettoall’emozione eall’agitazionedel drammaticoepilogo. L’episodio siera consumatoin pieno borgodel piccolopaese, la gentecommentavadando ragionesoprattutto alla vittima, che per quanto“suocera”, era stata sfortunata nell’incon-trare una nuora come quella.L’assassina scontò la pena in carcere equando uscì cercò comunque di conti-nuare a vivere la sua vita, tentando di farsidimenticare. Ma non era facile: si diceva

Segnaliamo ai nostri let-tori la vicenda di una canescomparso misteriosa-mente da Monte Compa-tri. Si tratta di unacagnolona “libera” accu-dita da alcuni volontaridel luogo che proprioqualche settimana fa erastata sterilizzata in occa-sione della campagna atti-vata dall’associazioneEkosper” (vedi il Segno digiugno). Subito dopo l’in-tervento questa cagnolonaè sparita, proprio ora chefinalmente aveva anchetrovato casa grazie agliappelli lanciati dai volon-tari di Monte Compatriche adesso sono disperatiperchè non sanno che fineabbia fatto. Purtroppo, come spesso

succede in queste situa-zioni, la cagna dava fasti-dio a qualcuno e i ragazzihanno forti sospetti chequesto qualcuno l’abbiafatta sparire... magari fa-cendola salire in macchinae portandola lontano (leinon si sarebbe mai allon-

tanava mai da sola).Chiunque l’avvisti o è aconoscenza di ulterioriparticolari è pregato di te-lefonare immediatamenate a Valeria(338.2709298), a Roberta(347.5874043) o a Tiziana(346.2312600).

Il sospetto è che qualcuno l’abbia portata lontanoScomparsa misteriosamentela cagnolona di Monte Compatri

La vita in (20) lettere

BEATI quelli che sanno ridere di se stessi:non finiranno mai di divertirsi.Per sopprimere il desderio di odiare tuttociò ch è diverso BASTA apprezzare un sorriso e dimenticare uno sgarbo.A Capodanno, dovremmo BRINDAREall’anno che abbiamo vissuto, con l’augurio di arrivare alla fine di quello nuovo.Per godere l’immensa gioia della vita, peruna volta dovresti sederti su un dirupo,aspettare l’alba e vedere il BAGLIOREdel giorno che verrà.BUTTARE del cibo equivale a far moriredi fame un tuo simile. Nella vita è giusto BATTERSI per qual-cosa in cui credere, però nel frattempo bi-sogna rispettare anche il credere degli altri.BISOGNA pensarci bene prima di agire,così facendo andrete lontano ed eviteretemolte stupidaggini.

Bdi Enea Trinca

che girasse per i vicoli del paese con unapistola carica sotto le ampie gonne, prontaad usarla alla minima offesa. Una volta,sulla via che conduce al cimitero fu ag-gredita da un cane randagio che le rin-ghiava contro: senza alcuna esitazione ladonna scattò e lo fece fuggire scagliandouna pietra e provocandogli una vasta fe-rita sulla testa. Qualche tempo dopo peròil medesimo cane la vide scendere nellostesso luogo e, senza darle il tempo di rea-gire l’aggredì a morsi, ferendola al petto

Una scena del film “Diario segreto da un carcere femminile

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CULTURAil Segno - Luglio-Agosto 2012 31

di Loredana MassaroIsabel abita su un’isola lontana escabra tra due oceani. Ogni mat-tina all’alba corre a vedere la lucedel faro che rischiara le ultimeluci della notte trascorsa. Abita lìcon suo marito Tom, il guardianodel faro, e di quell’isola solitarianon ha mai avuto paura anzi gliinattesi silenzi o il rombo assor-dante del mare la affascinano e lastupiscono. Ma una mattina un vagito flebilecome un volo di gabbiani attra-versa il cielo quieto dell’alba. E’il grido di una bambina, ritrovataa bordo di una barca naufragatasugli scogli, insieme al cadavere

che l’oceano le abbia mai fatto.Ha sempre desiderato avere unafiglia e questa bambina venuta dalmare sarà sua. Nessuno potrà maiimmaginare se, a dispetto dellalegge e delle regole, Tom non se-gnalerà alle autorità il naufragioavvenuto. Decidono di chiamarlaLucy e questa bambina semprevivace e bisognosa di attenzionediventa davvero la luce della lorovita. Ma le ombre non tardano ad arri-vare e quel segreto diviene pe-sante come un macigno,indomabile più delle correnti edelle tempeste sugli oceani.Dall’altra parte dell’isola c’è in-fatti una madre che, ignara di ciòche è avvenuto, attende ognigiorno il ritorno di sua figlia.“La luce sugli oceani” è un ro-manzo di profonde emozioni einesprimibili domande. I suoiprotagonisti entrano con le lorovicende nella nostra vita e ci spin-gono a domandarci cosa è giustoo sbagliato, fino in fondo. “Laluce sugli oceani” è la storia didue famiglie, unite eppure sepa-rate da ciò che di più grande esi-ste, una nuova vita. E’ un libroche lacera il cuore dal dubbio ecommuove, ha un finale toccantee profondo che ruberà qualche la-crima anche ai più disillusi.Presentato da subito come un suc-cesso editoriale e conteso a livellointernazionale prima ancora di es-sere pubblicato, è stato il caso let-terario de La Fiera del Libro diFrancoforte. Imperdibile.

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ssttoorriiaa

di Vincenzo RufiniNel lessico poli-tico contempora-neo si è venutaa f f e r m a n d oun’espressione, ri-

corrente in tutti i Media interna-zionali, che è sottoposta ad ana-lisi argute e dettagliate, conriscontri etici, filosofici, geogra-fici e politici, tanto da essereconsiderata un postulato da ana-lizzare costantemente nel pro-cesso decisionale delleCancellerie del globo.Il concetto di “guerra preven-tiva” ha acquisito una funzionerilevante dalla fine della guerrafredda e la conseguente dinami-cità da cui è stato pervaso ilglobo terrestre; ma a ben vedereil concetto non è di moderna co-niazione come ad un’analisi su-perficiale potrebbe apparire.La sua prima formulazione variscontrata molto indietro neltempo, fin dai primi vagiti delventesimo secolo, nel 1908, ap-punto! Il suo formulatore è statoil Maresciallo Conrad von Hot-zendorf, all’epoca capo di StatoMaggiore dell’esercito austriacoe l’applicazione della teoriadella “guerra preventiva” do-veva avere come vittima sacrifi-cale l’Italia. Il tempo in esame,il 1908, era un tempo di paceduratura in Europa, l’ultimoconflitto che aveva visto le po-tenze europee impegnate inprima persona risaliva allaguerra franco-prussiana del1870, conclusosi con la dissolu-zione del Secondo Impero fran-cese e l’affermarsi della potenzabellica della Germania. Il cuistatus di potenza fu sanzionatodefinitivamente durante il Con-gresso di Berlino del 1878.Il vecchio impero austro-unga-rico faticava a contenere lespinte centrifughe nazionaliste,ma restava pur sempre una ec-cellente potenza militare; dal1882 era legato insieme all’Italiae alla Germania dalla TripliceAlleanza, un’intesa militare for-temente caldeggiata da France-sco Crispi per soddisfare i suoisentimenti antifrancesi e la suaspecchiata passione verso la cul-tura teutonica, oltre alla vici-

gran parte dell’opinione pub-blica italiana prevalentementedi sentimenti filo-francesi.Il Conrad nel perseguire questaconvinzione non si fidava del-l’alleato Italia e dei suoi “giri diwalzer”, per usare un’espres-sione del cancelliere vonBulow, con la Francia e la GranBretagna, inoltre non volevache l’Austria venisse assogget-tata dalla Germania, come sa-rebbe avvenuto qualche annodopo.Il ragionamento di Conrad era ilfrutto, oltre che di valutazionipolitiche e sociali, anche di unaperfetta conoscenza dell’appa-rato militare austriaco. Solorompendo l’Alleanza con l’Ita-lia e dando libero sfogo alle pul-sioni militari dell’Imperotramite la “guerra preventiva”l’Austria avrebbe riaffermato ilsuo ruolo predominante sugliStati tedeschi e avrebbe recupe-rato le province del nord Italia,il cui processo di unificazione leaveva sottratto ed al contempoavrebbe rinviato sine die le pul-sioni nazionalistiche presenti al-l’interno dell’Impero.D’altro canto l’Italia, impegnata

nel processo riformistico forte-mente voluto da Giolitti, era altempo impreparata ad appron-tare una guerra improvvisa con-tro un avversario preparato edeterminato. Quindi le conside-razioni tecniche del MarescialloConrad erano perfettamente at-tinenti alla situazione reale; mamolto spesso le considerazioniteoriche devono passare al va-glio di molteplici organi deci-sionali, devono tener conto dialtri fattori, forse meno impor-tanti, ma estremamente risolu-tivi.L’imperatore Francesco Giu-seppe non volle rompere la Tri-plice Alleanza e non volletrascinare il proprio Paese ed ilproprio Impero in un’avventurapericolosa, proprio perché al-l’apparenza non prevedevanulla di pericoloso. Il Maresciallo Conrad fu scon-fessato, pur mantenendo la suacarica, e il suo postulato di“guerra preventiva” per essererealizzato dovette aspettaremolteplici decenni, sia pure inaltri ambiti ed altri contesti sto-rici ed ammantato da ragionipseudo-umanitarie.

Se la guerraè “preventiva”

Invito alla letturaLa lucesuglioceani

di uno scono-sciuto. Isabel nonconosce neppure ilnome della bam-bina ma per leirappresenta il re-galo più grande

nanza di loggia(massonica) con lamassoneria re-nana. Codesta al-leanza oltre adessere mal digeritadagli altri due con-traenti lo era ancheper la classe diri-gente italianadell’epoca e dalla

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L’Imperatore Francesco Giuseppe

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32 il Segno - Luglio-Agosto 2012STORIE

I L R A C C O N T O D E L M E S E

La Regione Lazio ha definito l’iter perassegnare i fondi per le manifestazionipopolari. In graduatoria sono stati inse-riti 309 eventi che riguardano tutte leprovince laziali che andranno a spartirsi1,5 milioni di euro (190 mila euro per laprovincia di Latina, 401 mila per il fru-sinate, 219 mila per quella di Rieti, 175per il viterbese e 513 mila per la provin-cia di Roma). La graduatoria è divisa intre fasce. Alle feste popolari inserite nella primafascia (cat. A) andranno 25mila euro dicontributo; alle manifestazioni messe infascia B andranno invece 6mila euro ea quelle in fascia C 2.500 euro. Perquanto riguarda la fascia più importante,sono 17 le feste popolari che riceve-ranno il maxi contributo: in provincia diLatina sono i Comuni di Cori, Sezze,Fondi e Sermoneta; in provincia di Vi-terbo i Comuni di Bolsena e Viterbo; nelfrusinate i Comuni di Frosinone, Alatri,Alvito, Arpino, Morolo e Pontecorvo;nel reatino i Comuni di Rieti e Greccio.Per la provincia di Roma, invece, sonostati inseriti 5 Comuni, Ariccia (Festadella Porchetta), Genazzano, Genzano(l’Infiorata), Marino (Sagra dell’Uva) eNemi (Sagra delle Fragole). Rocca di Papa non c’è, la sua Sagradelle Castagne non è riuscita a scalarela graduatoria. Non sappiamo se per vo-lontà della Regione Lazio o per deme-rito del duo Comune di Rocca diPapa-Proloco che forse non hanno sa-puto presentare il progetto nel modo do-vuto, fatto sta che la festa più popolareroccheggiana dovrà accontentarsi deicontributi minori. Nella fascia B sono rientrate 98 manife-stazioni mentre nell’ultima fascia 194.In totale i Comuni che riceveranno con-tributi saranno 190; 5 municipi e 114Pro Loco.

Luigi Serafini

Castagne a bocca asciutta

La Regionedà i fondiper le festepopolari

l detto Birbizio,ossuto come uncane arrabbiato,

sicuramente lo avrebbero ritrovato. L’Orcaccioaccettò e i due si misero subito all’opera.Girarono per i campi ed i prati: li percorsero tuttiin su ed in giù. Non si recarono nel Bosco Sacroperchè lì, sicuramente, un agnello non sarebbemai andato: era pieno di sterpi e rovi e non cer-tamente di erbette fresche. Poi si resero conto che la madre dell’agnello spa-rito non si sentiva belare disperata alla ricerca delfiglioletto e questo era molto strano. Che madree figlio fossero d’accordo? Ma le pecore le ave-vano ricontate? Le ricontarono: ne mancava una.Proprio la madre dell’agnello introvabile.

II

teste in giù con ancora la bava sanguigna sulmuso stipati nella cantina di un pecoraro dettol’Orcaccio, nella campagna del paese.L’Orcaccio si presentava ad ogni inizio di sta-gione con le sue pecore, i suoi montoni ed il gio-vane pecoraro-guardiano.La mattina dopo il suo arrivo, all’alba, gli abitantidel paese sapevano che l’Orcaccio era arrivatoperchè in lontananza si vedeva la sua tenda pian-tata sul Poggio. Le sue pecore andavano libera-mente per i campi controllate a vista dai cani e dalguardiano che avvolto in una grande mantellanera e con a tracolla, legato con una funicella lo-gora, un ombrello grandissimo, mangiava conti-nuamente pane e formaggio, tagliandolo atocchetti con un coltello a serramanico affilatis-simo. L’Orcaccio manipolava il latte e faceva lericotte, i formaggi freschi e le caciotte che ven-deva o regalava qua e là a seconda delle sue con-venienze.Birbizio riuscì infine a levarsi dal letto, scese ipochi gradini e si affiancò a Leo che si era ormaiavviato velocemente lungo la stradetta in discesa.Salirono sul carretto, incitarono alla voce l’asinoscontroso e lentamente uscirono nella campagna,verso il luogo dove l’Orcaccio appendeva i suoiagnelli scannati. Non lo trovarono di buonumore: un agnello, sculettante e presuntuoso, siera dileguato e nessuno riusciva a scovarlo; nem-meno i cani. Per non parlare del giovane peco-raro-guardiano il quale, a detta dell’Orcaccio,non avrebbe ritrovato nemmeno più la zinna disua madre, poveretto.

lla notizia la rabbia e la disperazionedell’Orcaccio arrivarono al settimo cieloe quasi svenne. Birbizio pensò che quasi

quasi una capatina nel Bosco Sacro era megliofarla. Senza risultato guardò tra i rovi, le grandiquerce, gli agrifogli le felci: nulla.Infine, mentre sconsolato stava tornando indie-tro, sentì un belato tremulo e sommesso. Si av-vicinò e lo vide: insieme alla madre sotto laquercia più grande e solenne del Bosco, quellamillenaria, le cui fronde al vento emettevanocome un suono.... sembrava una voce umana.Birbizio restò lì imbambolato a guardare senzafiatare e pensò che quella era una visione; chenon aveva mai trovato l’agnello scomparso e suamadre e che, comunque, non lo avrebbe maidetto all’Orcaccio. Il quale non morì di fame perquesto, anzi, le figliate successive non furonomai tanto prolifiche e negli anni successivi nongli capitò più di perdere un altro agnello: fino allasua morte che avvenne molti anni dopo in pacecon se stesso, con le pecore ed i suoi agnelli.

Dicembre 2003

L’Orcaccio, Birbizio e l’agnello smarrito

di Noga

fu svegliato prestoquella mattina. Leo ilmacellaio, a corto diaiuti, aveva pensato alui per andare a cari-care gli agnelli scan-nati appesi con le

LL’’ Orcaccio quando non andava per ilverso giusto non era cosa da starglitroppo vicino: roteava gli occhi e guar-

dava in tralice i suoi coltellacci allineati su unatavola unta e bisunta sulla quale generazioni diagnelli erano stati sacrificati. E non solo: avevaconservato anche, chissà in seguito a quale eroicaimpresa, un vecchio schioppo per le anatre cheoccasionalmente oliava e puliva diligentementecon uno scavolino spennacchiato. Affermò chela perdita dell’agnello lo rovinava, che era tutto ilsuo guadagno e che se non si ritrovava avrebbefatto qualche pazzia perchè non era giusto che unpastore erede di generazioni di altri pastori avesseperduto un agnello. Leo e Birbizio ebbero un’idea: dissero al pastoreche l’agnello sarebbero andati loro a cercarlo e

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33il Segno - Luglio-Agosto 2012SPETTACOLO

Lo spettacolo di Piero Botti si è tenuto alla Casina dei pini lo scorso 6 luglio

Pubblico delle grandi occasioniperl’ultimaperformancedi Botti

convinzione che il popolo tro-iano sia stato molto presentein questa zona; e con Enea, siè arrivati alla Gens Julia, pas-sando poi alle guerre medie-vali che hanno visto ladistruzione del nostro castelloe nell’Ottocento la parte piùeroica della nostra città,quando si proclamò Repub-blica contro lo strapotere deiColonna, proprietari dei nostriboschi e del nostro borgo. Unaserie di tappe storiche fino adarrivare al ‘900 con accenni aPirandello, illustre ospitenell’albergo di Monte Cavo,fino alla grande guerra, ricor-data in una commovente liricain dialetto rocchegiano scrittadal padre dell’attore, Gian-franco Botti, e recitata a duevoci con Simone Pizziconi.

di Rita GattaCosa c’è di piùbello che ascoltare,in una sera di lu-glio appena rinfre-scata dalla brezza

che cala al tramonto, qualcunoche parla del tuo luogo natio?Molti i Rocchegiani che il 6 sisono ritrovati seduti al frescodei giardini poco distantidall’ex stazione della Funico-lare, ad apprezzare quantoPiero Botti aveva preparatoper il suo spettacolo. Polie-drico artista, attore, musicista,cantautore, poeta e autoredelle sue performances, Pieroha presentato al pubblico “Lastoria di Rocca di Papa comenessuno l’ha mai raccontata”.Partendo dalle ultime eruzionidel Vulcano Laziale, 27milaanni fa, sino ad arrivare aigiorni nostri, Piero Botti si èlasciato andare ad una poeticacarrellata storico-musicale delpercorso che nel tempo ha se-gnato il nostro territorio, az-zardando anche ipotesi nonriportate nei libri, ma da luiestrapolate da ricerche nei do-cumenti classici. Così dalle se-polture preistorichedell’Eneolitico in località“Rotticelle” si è passati al si-gnificato che l’attore ha volutoattribuire ai nomi di alcuni no-stri quartieri cittadini per do-cumentare l’originale

La poesia del mesedi Anna Giovanetti

Commare mea, tengo da fa n’macelluse sposa fiema, chella più ciuchetta,o sa chi se pia: u fiu de Marietta,chella che bbita vecinu au Pantaniellu.

Magara è guasi tuttu sistematu:‘a Chiesa, ‘u ristorante, u viaggiu de nozzeall’isole Seicellemo’ mancanu da fa solu ‘e ciammellepe’ amici, zii, compari e vecinatu.

Capirai m’aio fattu n’contu approssimatuci ne vorau più de mille, dicemo mille ecentusenza contà che au lutimu momentuescenu sempre doa o tre che t’ha scordatu.

‘U fornu già è decisu, e pure ‘a ciammellara,etè Sirvana, de Gnese ‘e Rosarella:chella pe mi etè ‘a regina de a ciammella pure se de brava ne sta certo quadun’ara.

Così commà me passo doa o tre giorni trentaau fornua stacca’ ciammelle e a repagnone ‘i solie mettile, senza rompile trento ai scattulonie fa postu ‘n’cima au tavulinu e tutt’attornu.

Viva ‘i sposi

Po’ è da mette ‘e ciammelle trento ae busteando sei, ando otto, ando dodici o quaranta,‘a confusio’ che tengo n’capu è proprio tantaChisà se ‘e spartiziò so chelle giuste!

Mamma mea che n’pazzimentu, mesa’ cheetera mejocome ha fattu zì Renata‘n’biettinu, ‘n’sacchettu coloratu coi confetti,po’ però te fau do’ regalettie te pianu pe ‘na pore disgraziata.

N’zomma chella de fa’ ‘e ciammelle è na’gran bella usanzache c’ hau lasciatu l’antichi bavaresinon se po’ rinuncià, non mi sta ragione,perciò mantenemo ‘sta bella tradizionee dicemo tutti n’ziemi: viva e ciammelle,viva i sposi!!

Questo e molto altro l’eclet-tico autore ha voluto regalare,compresi dei versi recitatidalla simpatica MariangelaCimini.Significativo l’intervento diUgo Onorati che ha offerto alpubblico la lettura di un ine-dito documento provenientedall’Archivio del Risorgi-mento, riguardante un articolodi Nicola Roncalli sulla Re-pubblica di Rocca di Papa edei versi che il noto poeta ma-rinese Ciprelli ha dedicato allanostra splendida città.Molto apprezzate le illustra-zioni di Ermanno Gatta che suuno schermo arricchivano sce-

nograficamente l’esibizione ele musiche di Silvio e LorenzoQuerini con mandolino e chi-tarra, mentre al piano haaperto la rappresentazione ilpiccolo Giacomo Gentili.Una voce per Rocca, una vocedi Rocca: è bene che tantealtre se ne uniscano in un coroche possa sempre più arric-chire la cultura e la cono-scenza di questo luogo che inpassato era molto apprezzatodai turisti e che deve ripren-dere il volo proprio comel’aquila della favola che Bottiha messo in versi e poi musi-cato, presentandola durante lospettacolo.

Piero Botti

Silvio e Lorenzo Querini

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MUSICA e dintorni il Segno - Luglio-Agosto 201234

Retrospettive musicalidi Massimo Onesti

ropa, virano, quasi come deimoderni bardi celti, verso at-mosfere agresti e folk, cosìcome nel 4 Led Zeppelin cheoltre alle tiratissime ed entu-siasmanti Black Dog e Rock-nRoll ospita il loro capolavoroassoluto, quella Stairwen ToHeaven che rasenta la perfe-zione della canzone rock in cuisi estende, da dolcissima bal-lata acustica, fino alle vette del

paradiso con il travolgente fi-nale elettrico in cui i 4 ci tra-sportano come su tappetiammantati di fuoco.Seguirà un quinto album(House of the Holy) ancorainfluenzato da forti richiamiacustici e blues come nellastupenda Rain Song o da tenuivagiti prog come in No Quar-termentre nel successivo dop-pio Physical Graffiti che

Oramai più che la protesta e ladiscussione sociale e politicac’è bisogno di viverle e affer-marle certe libertà nuove e ilgrido all’amata adesso, come l’“Oh Rosie! Oh girl” che inHow many more times lanciaRobert Plant, è un’invoca-zione carnale e sessuale, pro-vocante ed esaltante.Dopo questo primo album perla band inglese fu tutto un sus-seguirsi di successi dal se-condo Led Zeppelin,monumento dell’hard rock deiprimi anni ‘70 con le travol-genti Whole Lotta Love, Hear-thbreaker, Moby Dick, ladolcissima e romantica ThankYou, a cui seguì un Led Zep-pelin 3 dove Il Martello degliDei (l’epiteto con cui al-l’epoca, prendendo spunto daun loro testo, iniziarono ad es-sere coniati) sembrano rifarsi,

rappresenta l’opera della ma-turità e dove ci regalano, inmezzo a dei brani di ottimafattura, una sontuosa e orien-taleggiante Kashmir, ritorne-ranno a quell’hard rock piùdeciso e consolidato con laconsapevolezza di aver rag-giunto il gradino di band aivertici mondiali del rock cometestimonierà perfettamente ilsuccessivo live The Song Re-main The Same che diverràanche un film, che oltre ad im-mortalare le immagini delconcerto tenuto in un gremitis-simo Madison Square Gardendi New York ci racconta i LedZeppelin anche in riprese divita quotidiana o di fantasialegate al loro mondo privato.Il successivo Presence riper-corre la strada di rock massic-cio e granitico di PhisicalGraffiti e ci offre in AchillesLast Stand soprattutto unJohn Bonham incredibile emaestoso che con il suo drum-ming possente trascina tutto ilgruppo in una lunga cavalcataroboante e travolgente.L’ultimo album della band, Intrhough The Door, invece ri-sente di una certa rilassatezzae annovera soltanto un paio dibrani (In The Evening, AllMy Love) all’altezza delgruppo che per causa dell’im-provvisa morte, dovuta a uneccesso alcolico, di “Bonzo”Bonham, è costretta a scio-gliersi perché non avrebberomai più potuto proseguirecome Led Zeppelin senza illoro mitico batterista ed infattii rimanenti tre membri prose-guiranno, con altalenanti risul-tati, verso carriere solisticheche finora mai ripercorrerannoi fasti di quella che in un de-cennio ha fatto vibrare tutto ilmondo del rock e che dai più èstata definita come la piùgrande band di rock’nroll ditutti i tempi.

2/Fine

nei testi eanche in qual-che sfumaturadel look, amiti antichi evichinghi eoltre a presen-tare in questoalbum fra iloro pezzi piùbelli, quel-l’ImmigrantSong chesembra unac a v a l c a t averso il Wal-halla, il para-diso degli eroiper i popolidel nord Eu-

di Lino SantangeliNon tutti i Canarini nasconodalla uova. I nostri, quelli dellasquadra di calcio, nacquerodalla fantasia di quattro giovanisportivi i quali vollero cheanche Rocca di Papa avesseuna squadra degna del suonome. I primi passi furono dif-ficili: il Podestà non ci volleconcedere il terreno, la diffi-denza dei cittadini, i soldi chemancavano; ma infine batti eribatti avemmo il terreno, unpo’ di soldi e soprattutto labuona volontà da parte degliorganizzatori. Nacque così ilcampo sportivo ai Monti. Da una vittoria all’altra inco-minciò a manifestarsi un certotifo tra la popolazione, all’ini-zio restìa ma che presto vennecontagiata al punto da seguirela “Gialla” ovunque giocasse.Ricordo che il capitano Ana-cleto Ottolini, il padrone del-l’albergo Richi, prima che

iniziasse la partita soleva direai giocatori quello che Napo-leone ripeteva ai soldati primadi ingaggiare battaglia: “Ricor-datevi che tutta la Francia vi staa guardare”. E mentre la follaapplaudiva i suoi beniamini, lochef dell’albergo preparava lacena come giusto e meritatopremio per aver vinto.Durante il campionato, vintosuperbamente, due partite fe-cero parlare le cronache citta-dine. La squadra di Marinovinta sul nostro campo volevarifarsi sul suo. S’inizia la partitacon un gioco pesante, grida anon finire del pubblico mari-nese mentre i Canarini domina-vano la partita che terminò duea zero per noi con migliaia dibandierine gialle levate incielo.Un’altra partita che fece scal-pore fu quella giocata ad Al-bano. Da premettere che a noidi Rocca ci chiamavano carbo-

nari per la forte produzione dicarbone fatto a quei tempi.Anche qui s’inizia la partita frale grida degli albanensi: “Am-mazza i carbonari!” ed i carbo-nari segnarono il primo goal,poi il secondo. La furia del po-polo aumenta sempre di più e sigiunge alla fine del primotempo. Prima di iniziare la ri-presa, l’arbitro chiama il nostrocapitano e gli dice: fateli vin-cere, da questo momento lapartita è vinta dai Canarini.Così la squadra di Albanosegna tre goal. L’indomani sulgiornale della provincia silegge: Finalmente bruciata laporta dei Canarini”. Il giornodopo però, dopo l’omologa del-l’arbitro con la vittoria dei Ca-narini per due a zero a tavolino,fu pubblicato u altro articolodove si diceva che la porta deiCanarini non era mai stata vio-lata e tanto meno bruciata. Laporta è resistita per decenni.

In un racconto del compianto Lino Santangeli

La nascita dei Canarini

SIGNOREE SIGNORI...IL ROCK!/2

LED ZEPPELIN

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TEMI D’OGGI 35il Segno - Luglio-Agosto 2012

Animalie vacanze

di Annarita RossiFinalmente è arrivatal’estate! Le scuolesono terminate e leferie sono state con-

cesse. Fervono i preparativi perandare in vacanza; è il giorno dellapartenza e Pongo, il Labrador diquattro anni, con il suo grandemuso annusa la valigia ancoraaperta. Un ultimo controllo allecose da portare con se e la valigiaviene chiusa. Si è quasi tutti pronti,i pesci rossi sono stati portati allavicina di casa da Miriam, la bam-bina che in famiglia se ne prendecura. C’è una certa atmosfera elet-trizzante che Pongo avverte …sarà forse contento anche lui di an-dare pure quest’anno in vacanza?Ovviamente la cosa più impor-tante è seguire i suoi padroni,ovunque essi vadano. E’ il suoistinto, ha bisogno di un brancoper vivere. E’ ora e, tutti carichi sisalta a bordo, ognuno al proprioposto e si parte! Una situazionequesta che dovrebbe rientrare nellanormalità ed invece ad ogni estateecco che si presenta puntuale l’in-dicibile cifra a più zeri dell’abban-dono di animali d’affezione.

quella di non far scegliere gli ani-mali ai propri figli piccoli inquanto, che siano cuccioli o adulti,non sono giocattoli ma esseri sen-zienti. Cani, gatti, conigli, criceti,furetti, tartarughe e pappagalli, la-sciati in un parco o in aperta cam-pagna ma anche pesci riversatinelle fontane o nei laghetti, a tuttiindistintamente toccherà una bruttasorte. Pensare che, tanto sono ani-mali e quindi se la caveranno beneanche da soli, è sbagliato in quantoprima di venire abbandonati vive-vano ed erano accuditi in casa edessendo nati in “cattività”, non dicerto in mezzo ad una foresta, illoro destino sarà tutt’altro cheroseo. Per fortuna da alcuni anni, semprepiù strutture ricettive in Italia maanche all’estero, accettano i nostriamici a quattro zampe. Informan-dosi tramite il seguente sito internetwww.vacanzea4zampe.info è pos-sibile trovare le località montane ebalneari con relativi hotel e agritu-rismi dove anche loro sono i ben-venuti. Altrimenti vi sonocomunque le pensioni per animali.Se per tanta gente l’estate è sino-nimo di senso di libertà, diverti-mento, relax e spensieratezza, pertanti, troppi animali abbandonati èsinonimo di inferno. Quando ci siappropria di un animale, deve es-serlo per la vita e spendere qualchesoldo in più per portarlo con noi invacanza o in una pensione, ad unvicino o parente, ci sarà infinita-mente ricompensato con il suo af-fetto incondizionato che nonmuterà mai e sarà impagabile.

ilTocco

In generale, possiamo definire undisturbo sessuale, come un’ano-malia nella normale risposta ses-suale che si articola in 4 fasi: Fasedell’insorgenza del desiderio, Ec-citazione, Orgasmo, Risoluzione.I motivi per i quali si può manife-stare un disturbo a livello ses-suale sono vari: essi possonodipendere da cause di natura or-ganica, da patologie o da diffi-coltà di tipo psicologico.Colombo (2001) definisce le di-sfunzioni sessuali come disturbinella realizzazione di una attivitàsessuale normale, che possonoderivare da: difficoltà di investi-mento nella sessualità, come nelcaso della riduzione o assenza didesiderio e spinta sessuale; diffi-coltà a compiere l'atto sessuale,come nel caso del vaginismo,della dispareunia o dell'impo-tenza; disturbi dell'orgasmo,come nel caso dell'eiaculazioneprecoce, ritardata o assente edella polluzione notturna invali-dante. Il Manuale Diagnosticodei Disturbi Mentali (DSM-IV-TR; APA, 2001) suddivide le di-sfunzioni sessuali in settecategorie, che comprendono aloro volta diverse tipologie di di-sturbi: Disturbi del desiderio ses-suale (dist. da desiderio sessualeipoattivo; dist. da avversione ses-suale); 2) Disturbi dell’eccita-zione sessuale (Disturbodell'eccitazione sessuale femmi-nile “frigidità”, Disturbo ma-schile dell'erezione“Impotenza”); 3) Disturbi del-l’orgasmo (femminile e ma-schile); 4) Disturbi da doloresessuale (Dispareunia, Vagini-smo); 5) Disfunzione sessualedovuta ad una condizione medicagenerale; 6) Disfunzione sessualeindotta da sostanze; 7) Disfun-zione sessuale non altrimenti spe-cificata. Infine sono consideratidisturbi sessuali anche le Parafi-lie (perversioni di vario tipo). Peruna classificazione più dettagliatasi rimanda alla lettura di testi spe-cifici sull’argomento, con la rac-comandazione di rivolgersi allaconsultazione di un esperto: ses-suologo o psicologo-psicotera-peuta e di non fare autodiagnosi.

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ppssiiccoollooggiiaa

diErmannoGatta

“I parchi italiani necessitano di norme e politiche che ne rilancinola loro missione sia dal punto di vista della conservazione che daquella, ancor più importante in questa fase, dello sviluppo e del-l’economia verde”. E’ quanto dichiara Marco Ciarafoni, respon-sabile Biodiversità e politiche faunistiche del Pd. '“Per questo il Pd-continua Ciarafoni- sta lavorando dentro e fuori il Parlamentoper aggiornare la legislazione vigente per prefigurare una nuovagovernance che renda esplicito il coinvolgimento delle popola-zioni locali nella vita e nella gestione delle aree protette così comeuna migliore gestione faunistica improntata alle indicazioni del-l’autorità scientifica, richieste peraltro sostenute con forza dallaFederparchi, dal mondo agricolo e da una parte significativa del-l’associazionismo ambientali-sta”. E ancora: “Siamo pronti alconfronto e al dialogo con lealtre associazioni ambientalisteche non si riconoscono in questopercorso -precisa Ciarafoni- maoccorre misurarsi su fatti ogget-tivi e non muovere invece da po-sizioni pregiudiziali e visionicentralistiche che appaiono fuoriluogo. Il futuro dei Parchi è nellacapacità di allargare il consensosulla loro attività e non di rin-chiuderli in recinti assediati.Non risponde infatti al vero checon la riforma della 394 si vogliadare più spazio al privato, auto-rizzare la caccia e condizionarele nomine dei presidenti”.Sarà! Ma si offende se le di-ciamo che non le crediamo?

La Pulce

I disturbisessuali

Dubbisull’annunciatanuova legge sui Parchi

Enormi le sofferenze per gli ab-bandonati diventati randagi equindi maltrattati e spesso avvele-nati. Anche per le persone pos-sono esserci spiacevoli episodiperché potrebbero venire morse efare degli incidenti stradali causatidagli animali vaganti, smarriti, af-famati e assetati. E’ opportunoquindi prima di prendere un qual-siasi animale, riflettere per capirese vi sono le reali condizioni permantenerlo responsabilmente.Qualsiasi specie venga scelta,quando un animale entra a farparte di una famiglia deve essereamato, rispettato e curato all’oc-correnza. Da alcuni anni è un po’di moda avere come animali dacompagnia anche conigli, furetti eporcellini d’India oltre ai più co-muni cani, gatti, criceti e pescirossi. Un’accortezza inoltre è

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il Segno - Luglio-Agosto 2012 Ultima pagina

LLeetttteerree,, PPrrooppoossttee,, PPrrootteessttee ee [email protected]

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

AUTOVELOX“FANTASMA”Caro direttore, pur non risie-dendo a Rocca di Papa, sonoincappata a più riprese negli“Autovelox fantasma” di cui,in tempi recenti, il vostro co-mune sembra essere pieno. Arigor di logica e secondo leleggi vigenti gli autovelox do-vrebbero essere opportuna-mente segnalati e visibili, nonnascosti da pattuglie invisibilial solo scopo di depredare gliautomobilisti con multe sala-tissime per pochi chilometriorari di infrazione. La cosa ancor più sconcertanteè che passando diverse voltenegli stessi tratti di strada misono vista arrivare la bellezzadi alcune multe fatte a distanza

di poco tempo nello stessogiorno. Io ritengo che il codicedella strada serva per regola-mentare la medesima ed evi-tare alla gente di danneggiarese stessi e gli altri e non per es-sere usato al solo fine di “farecassa” per un comune che nonsa amministrare i suoi conti.Pur pagando le multe ci tengoa far sapere ai cittadini diRocca di Papa quello che suc-cede alle loro spalle e a quelledi chi si trova a transitare nelloro comune. Concludo dicendo che percolpa dell’amministrazione co-munale un paese denominato“la piccola Svizzera” sta an-dando incontro ad un similedegrado.

Mail firmata

LE MIE DOMANDESUL TERREMOTOIn riferimento al n. 6 de ilSegno 2012, oggi 9 luglio alleore 17,13 Rocca di Papa ha av-vertito una scossa di terremotomolto prolungata che, si è ap-preso successivamente da fontiautorevoli, essere di 3,5 gradidella scala Richter; il sotto-scritto sul Segno di giugno2012, alla luce degli eventi tel-lurici avvenuti in Emilia Ro-magna, invitaval’amministrazione ad appron-tare un piano di evacuazione inspecial modo per i residenti delcentro storico con conseguentepiano logistico, ed una baseper l’eliambulanza, con pianodi fuga per i residenti ancheipotizzando un’interruzione di

arterie di collegamento moltoimportanti. Adesso, nuova-mente rivolgendomi in partico-lar modo al primo cittadino,chiedo caldamente di dar se-guito a tali richieste onde evi-tare spiacevoli inconvenientiper tutta la cittadinanza.Cordialmente

Bruno RomanoPresidente FLI Rocca di Papa

SPOSTATA LA MOSTRASU DE ANDRE’La mostra fotografica dedicataa Fabrizio De Andrè che si sa-rebbe dovuta tenere dal 24 al27 luglio presso la sala esposi-tiva del Museo di Geofisica, èstata spostata al prossimo 29settembre.

Le “busciarole”dei “callinari”

il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna

Stavolta il maestroCarfagna vi raccontauna storia davvero ine-dita accaduta a uno deitanti personaggi diRocca di Papa, moltoconosciuto e amato,scomparso di recente.

Dal racconto che segue capirete anchecome possono nascere le cosiddette“nomere” nel nostro paese, perché senon hai un soprannome nessuno ti co-nosce, come è accaduto per esempioal nonno dello stesso Carfagna, chia-mato “Gnolu”, ma questa storia vel’abbiamo già raccontata molti numerifa. Nel vedere il disegno del nostro ar-tista vi domanderete: che cosa c’entra“u callinaru” col personaggio miste-rioso di cui stiamo parlando? Il noc-ciolo della vicenda sta proprio qui. ARocca di Papa, nelle cantine (e qual-che volta anche dentro casa), tutte lefamiglie avevano le “calline” (galline)con una piccola buca su un lato dellaporta, queste erano dette “busciarole”. Il nostro personaggio era un lavora-tore instancabile, non aveva un mestiere fissoma sapeva fare di tutto: ortolano, boscaiolo,guardiano, giardiniere, muratore, manovale,“vignaruolu”. Inoltre conosceva tutti i tipi dilegnami esotici, nazionali ed esteri ed eraanche un grande conoscitore di tutti i sentierie le zone di Rocca di Papa perché lui nonusava camminare sulle carrarecce ma prefe-riva le scorciatoie attraversando la “mac-chia”. Quando si arrabbiava sembrava chefacesse sul serio ma era tutta “pampana”(cioè una finta), finito lo sfogo si metteva aridere. Ma torniamo ai “callinari”. In via

della Pentima circa 80 anni fa non c’eranoedifici e il terreno era usato per costruirvidelle capanne di latta, legno e scopìe perospitare di notte le “calline” che di giorno gi-ronzolavano per le strade del paese. Prima vidicevo delle “busciarole” che erano moltopiccole. Che cosa faceva questo nostro perso-naggio quando era ragazzino? Essendosmilzo e piccolo spettava sempre a lui infi-larsi in questi pertugi per prendere le uovafresche da passare agli amici che lo aspetta-vano fuori e con cui poi le beveva di nasco-sto. Da questo fatto nacque la “nomera” di

“Fedalova”. Ora che è stato fatto il suo soprannome moltiavranno già capito di chi stiamo parlando.Diventato adulto, come vi ho detto, ha fattomolti mestieri tra cui quello di boscaiolo, elui amava indossare sempre un paio di gam-bali neri e per questo gli amici gli appioppa-rono un’altra “nomera”: “Cambalettu”. Conquesto breve racconto il maestro Carfagna havoluto ricordare suo zio a cui tanto ha volutobene e che tanto gli ha insegnato. “Grazie zioFedelova” ha detto il nostro Carfagna, “per-ché così lo chiamavo pure io”.