Il Piccolo Segno maggio 2011

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PICCOLO Anno X, n. 5 - Maggio 2011 il Segno Il primo giugno ci sarà il primo Consiglio Comunale del dopo voto Parte il Boccia bis ed è subito lotta per il potere dare i risultati dei 16 candidati Consiglieri emerge un vero e proprio terremoto nella geografia del potere politico roccheggiano. Dopo 14 anni possiamo dire che volge al tramonto l’influenza di alcuni grandi portatori di voti. A cominciare proprio da Roberto Sellati che è passato da 562 pre- ferenze del 2002 ad appena 297 dell’ultima tornata elettorale. La sua carriera politica ebbe inizio nel 1997 quando prese 330 voti per poi arrivare a quella che fino allo scorso 16 maggio era la cifra record di preferenze a Rocca di Papa, appunto 562. La mappa dei nuovi potenti SEGUE A PAGINA 8 di Andrea Sebastianelli Il Pd ha ottenuto un grande risultato elet- torale confermando la sua supremazia lo- cale ma a ben guar- A pagina 11 A pagina 14 PIANO CASTANICOLO NAZIONALE Quello che c’è da sapere sul castagno e sulla lotta al cinipide Alle pagine 12 e 13 gli interventi del dott. G.Grassi Depuratori Radicali in Procura Parco dei Campi Terreno da restituire ALLE PAGINE 7, 8, 9 e 10 1 2 e 1 3 g i u g n o R e f e r e n d u m Ciao Vittorio! A pagina 3

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Il Piccolo Segno maggio 2011

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PICCOLO

Anno X, n. 5 - Maggio 2011

il SegnoIl primogiugno ci sarà il primoConsiglioComunale del dopo voto

Parte ilBoccia bised è subito lotta per il potere

dare i risultati dei 16 candidatiConsiglieri emerge un vero eproprio terremoto nella geografiadel potere politico roccheggiano.Dopo 14 anni possiamo dire chevolge al tramonto l’influenza dialcuni grandi portatori di voti.A cominciare proprio da RobertoSellati che è passato da 562 pre-ferenze del 2002 ad appena 297dell’ultima tornata elettorale. Lasua carriera politica ebbe inizionel 1997 quando prese 330 votiper poi arrivare a quella che finoallo scorso 16 maggio era la cifrarecord di preferenze a Rocca diPapa, appunto 562.

Lamappadei nuovipotenti

SEGUEAPAGINA 8

di AndreaSebastianelliIl Pd ha ottenuto ungrande risultato elet-torale confermandola sua supremazia lo-cale ma a ben guar-

Apagina 11

A pagina 14

PIANOCASTANICOLONAZIONALE

Quello che c’èdasapere sul castagnoe sulla lottaal cinipideAlle pagine 12 e 13 gli interventi del dott. G.GrassiDepuratori

RadicaliinProcuraParco deiCampiTerrenodarestituire

ALLE PAGINE 7, 8, 9 e 10

12 e 13 giugno

Referendum

CiaoVittorio!A pagina 3

ATTUALITA’2 il Segno - Maggio 2011

Il 12 e 13 giugno si andrà a votare per iReferendum

4iquesiti:acqua,nuclearee legittimoimpedimento

di GennaroSpigolaIl 15 e 16maggio si èvotato per leelezioni am-ministrative eavremmo po-

ma anche quei voti positivi cheservono per mantenere:acqua pubblica come bene co-mune; evitare che vengano in-crementate le centrali nucleari,si potrebbero utilizzare energiealternative (non vogliamo piùassistere a disastri che ci sonostati consegnati negli anni peri reattori nucleari che sonoesplosi o che hanno avutodelle fughe; è noto a tuttiquanto è avvenuto ultima-mente in Giappone); far fun-zionare la legge, visto chedovrebbe essere uguale per

tutti.Ribadisco, andiamo a votareper i referendum del 12 e 13giugno 2011, votando SI aidue per il mantenimento del-l’acqua pubblica come benecomune, SI per evitare ulte-riori centrali nucleari, SI allegittimo impedimento per-ché tutti i cittadini compresiquelli che hanno incarichiistituzionali (Presidente delConsiglio dei Ministri e i Mi-nistri) davanti alla legge de-vono essere consideraticomuni cittadini.

tuto anche votare per i quattroreferendum che riguardanomaterie di estrema impor-tanza:- acqua pubblica (2);- nucleare (1);- legittimo impedimento (1).

Il governo ha invece deciso difarli slittare con delle motiva-zioni spurie al 12 e 13 giugnofacendo sostenere ai cittadini“la modica” spesa-tassa di350 milioni di euro ed impli-citamente, giocando sulle duedate ravvicinate (elezioni am-ministrative-referendum) insi-nuando tra la gentel’offuscamento dello stru-mento referendario con lasperanza che non venga rag-giunto il quorum superando il50% dei votanti.Dobbiamo evitare che ciò av-venga perché porterebbe adavere un ridimensionamento

il Segnoorgano mensile

dell’associazione culturale“Terre Sommerse Castelli”Registrazione Tribunale

di Velletri n. 5/02del 19/02/2002

DIREZIONEVia deiMonti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORERESPONSABILE

AndreaSebastianelli

PICCOLO REDAZIONE

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Daniela Di Rosa, Paola Gatta,Rita Gatta, Daniele Iannotti,

Toshi Kameda, LuisaLaurelli, Marzia Mancini,

Loredana Massaro,Don Franco Monterubbianesi,Marcello Morrone, Noga

(Gabriele Novelli), MassimoOnesti, Andrea Rasetti,Sergio Rasetti, Annarita

Rossi, Maria Pia Santangeli,Luigi Serafini, Ilaria Signo-riello, Roberto Sinibaldi, San-dro Tabellione, Ettore Zanca,il-sognatore.blogspot.com

ILLUSTRAZIONIFranco Carfagna,Ermanno Gatta

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IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICOnè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

Ringraziamo i nostri sostenitori: Orlando, Gennaro, Enzo, Luisa, Ettore, Valentina, Piero, Paola,Gianluca, Nadia, Aldo, Bruno, Sergio, Omero, Augusta, Fabrizio, Daniele, Luigi, Paola, Alberto, Nicola,Italia, Rita, Federico, Stefania, Maria Pia, Angelo, Giulia, Pino, Gianfranco, Rossana, Barbara, Bruno,Fabrizio, Annarita, Roberto, Loredana, Sandro, Bruna, Daniele, Marzia, Massimo, Marcello,Gianfranco, Vincenzo, Franco, Gabriele, Patrizio, Paola, Antonello, Giorgio&Mario.

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Stampato in proprio

della democraziaed in questo deli-cato periodo poli-tico nel quale lacostituzione vienesistematicamenteattaccata signifi-cherebbe subire unulteriore sconfittache non ci pos-siamo permettere.Per questo dob-biamo all’impera-tivo rilanciare suiquattro referen-dum affinché rag-giungano non soloil quorum previsto

“Sorprende la scelta del Pd dientrare in competizione conla maggioranza di governonel regolamentare la pubbli-cazione delle notizie conte-nute in intercettazionigiudiziarie”.Lo dichiara la FederazioneNazionale della Stampa Ita-liana (Fnsi), secondo la quale“non esistono proposte validese ci si appella all’esigenza didisciplinare l’informazioneconsiderandola come un ‘tri-tacarne mediatico’, imper-niato sul ‘circuito perverso diuna competizione al ribassotra le diverse testate giornali-stiche, alla ricerca del partico-lare piccante che facciavendere una copia o conqui-stare un telespettatore in più’.Per la Fnsi le strade maestreper innalzare l’asticella dellaresponsabilità deontologicasono già evidenziare datempo: il Giuri per la lealtà ela correttezze dell’informa-zione, l’udienza filtro per lostralcio dai fascicoli giudi-ziari degli atti da tutelare perragioni di privacy, un tempolimite per il segreto sulle in-chieste. Sul primo punto inparticolare, a giudizio dellaFnsi non c’è un potere terzo,anche quello rispettabile delGarante della Privacy, chedebba riformare l’ordina-mento professionale. E’ unaresponsabilità del parlamentoche pure aveva già raggiuntouna intesa per una proposta dilegge condivisa. Perciò sor-prende, ancora di più, che ilPd abbia cambiato opinione”.

Andrea Rasetti

Pierluigi Bersani

IntercettazioniLaFederazionedella Stampasorpresa dallaproposta del Pd

ATTUALITA’ 3il Segno - Maggio 2011

la vita quotidiana dei gazawy (abitanti diGaza). Sarebbe dovuto rientrare in Italia giàdai primi di aprile, ma è rimasto perché lecondizioni peggioravano di giorno ingiorno e sentiva che la sua presenza erafondamentale. Sarebbe dovuto tornare aGaza in estate con la spedizione della free-dom flotilla, sarebbe dovuto venire in Italiaa raccontarci le condizioni di vita di mi-gliaia di disperati, sarebbe dovuto tornarea casa per riposarsi… ma così non è stato.Il 14 aprile 2011 è stato rapito alla fine delfunerale di un gruppo di persone mortesotto il crollo di alcuni tunnel di comunica-zione, è stato caricato a forza su una mac-china. È stato fatto un video in cui il suovolto bendato e ricoperto di sangue è statomostrato al mondo, è stato strozzato pocodopo la ripresa del video. Le indagini sonoancora in corso, ma dubito che porterannoa qualcosa, tutti i componenti del com-mando che lo ha rapito e trucidato sonomorti, nessun testimone può raccontare checosa sia successo veramente. La versioneufficiale è che un gruppo di salafiti (settafondamentalista islamica) lo ha catturato eucciso perché corruttore dei costumi isla-mici. Ma a quale palestinese è convenuta lamorte di Vittorio? Ai contadini che lui ac-compagnava nei campi? Ai pescatori cheriuscivano a sfamare la propria famiglia?Ai feriti che sono riusciti ad arrivare inospedale? Alle vittime dei bombardamentiche avevano in lui un testimone direttodelle violazioni dei diritti umani da loro su-bite?Io personalmente ho incontrato Vittorio inuna manifestazione non violenta contro ilmuro (muro che divide Israele dalla Pale-stina, muro che sottrae terre palestinesi aicontadini, muro che divide in due villaggie famiglie). Eravamo a Bell’in, piccolo vil-laggio vicino a Ramallah, villaggio a cuisono stati sottratti ettari e ettari di terra percostruire un muro alto quattro metri, cir-condato da strade a doppie corsie e delimi-tato con recinti elettrici. Era il 2006, lamanifestazione stava per iniziare e un ra-gazzo italiano, unico italiano a parte me, misi avvicina e mi dice “attenta che qui nonsiamo in Europa e questi sparano per dav-vero”. Caro Vittorio ti voglio ricordare conuna canzone che è stata cantata sul taxi col-lettivo con il quale siamo tornati a Ramal-lah. Sul taxi, un vecchio furgone, c’eranopalestinesi, giapponesi, spagnoli e noi ita-liani e tutti sapevano una canzone ita-liana….. “Una mattina mi son svegliato, obella ciao bella ciao, bella ciao ciao ciao...”.

L’assassinio del pacifista italiano riporta in primopiano i diritti negati di un popolo segregato

VittorioArrigoni...e la suaPalestina

diNoemi BevilacquaVittorioArrigoni arriva per laprima volta in Palestina nel2002, anno dei massacri diJenin e Ramallah, anno in cuicentinaia di palestinesi per-dono la vita all’interno delle

bargo che provoca la morte di centinaia dimalati per mancanza di medicine e di mac-chinari. Torna in Italia e si gira tutto ilPaese per diffondere quanto ha visto. Ar-riva anche ai Castelli e presenta il suo libro“restiamo umani” con il quale diffonde leinformazioni sulla guerra e sulle reali con-dizioni di vita di un popolo.Riesce a tornare a Gaza con la freedomflottilla e con una nave piena di aiuti uma-nitari. Da lì non si è più spostato. Giornodopo giorno aiutava i contadini a coltivarela terra mettendo e gridando ad alta voce“sono un internazionale, non sparate” e,soprattutto, saliva sulle piccole imbarca-zioni permettendo ai pescatori di lavorare.Il suo gridare “sono un internazionale, i’man international” lo faceva sentire un po’più protetto dei palestinesi che se esconoin mare da soli vengono uccisi a mitra-gliate.AGaza City lo conoscevano tutti, tutti sa-pevano quale era il suo impegno e quantoil suo sacrificio migliorasse concretamente

proprie case uccisi dai tank israeliani chehanno quasi raso al suolo il campo profughidi Jenin. Vittorio, allora ventisettenne, senteil dolore e la rabbia della gente, sente il bi-sogno di schierarsi dalla parte dei più de-boli, delle vittime. Torna più volte inPalestina tanto che nel 2005 viene arrestatodall’esercito israeliano e detenuto, comemigliaia di palestinesi, senza processo esenza alcun diritto.Uscito di prigione il suo amore per il po-polo palestinese cresce sempre più fino afarlo approdare a Gaza. Gaza è la parte piùisolata e martoriata della Palestina, è unastriscia di terra completamente circondatada Israele, anche il mare di Gaza appartienea Israele. Li la gente vive sotto embargo daormai 5 anni e da lì Vittorio ci ha raccontatoil mostruoso bombardamento chiamato“piombo fuso” che ha massacrato centinaiadi persone e distrutto tutte le infrastrutturefra il dicembre 2009 e il gennaio 2010. Vit-torio è rimasto li in mezzo alla gente, non ètornato in Italia né si è rifugiato in parti piùtranquille della Cisgiordania. E’ rimasto lìper continuare a raccontare, per far in modoche il mondo intero sapesse cosa stessesuccedendo. Grazie a lui sono arrivate in-formazioni, foto e filmati. Grazie anche alsuo lavoro è stato possibile chiedere l’in-criminazione di Israele alla Corte Interna-zionale per crimini contro l’umanità. Dalsuo blog (guerrillaradio.iobloggo.com),dalle immagini messe su youtube e dallevarie interviste, è possibile ricostruire lasofferenza della gente, il dolore, il massa-cro e la violenza. In quel periodo, oltre a te-stimoniare direttamente quanto succedevagiorno per giorno, saliva sulle ambulanzeper non farle bombardare. Ha rischiato lavita più volte in questo modo, ma ha sal-vato la vita di diverse persone che graziealla sua presenza sono arrivare in ospedale.Dopo la fine dei bombardamenti ha iniziatoa testimoniare la mancata ricostruzione diGaza, la durezza dell’embargo che impedi-sce di far entrare vetri e cemento, un em-

Ma a quale palestinese èconvenuta la morte di Vitto-rio? Ai contadini che luiaccompagnava nei campi?Alle vittime dei bombarda-menti che avevanoin lui un testimone diretto?

PAGINA APERTA4 il Segno - Maggio 2011

Merito sì omeritono?Tornadimoda il 6 politico

degli insegnanti, cheessendodeisot-toposti (speciesesupplentioprecari)debbono necessariamente obbedirecome in una caserma.Il risultato?Beh lo capiamoda soli:laddove era un quattro si ha un cin-que, da un cinque un sei e così viae speriamoche il salto sia solo di unvoto. Si creano così eserciti di per-sone che riescono a prendere il di-ploma più o meno senzagrandissime difficoltà, liberando lescuole da zavorre pericolose perchépotrebbero insozzare la “nomea”dell’istituto e, parimenti, si sfornanolaureati con voti alti che, magari,nei loro curricula hannopassato conquestometodo esamidecisivi per laloro futura professione. Un effettosecondario di questo avvitamento è,per converso, l’inalterato prestigiodi coloro che, contrariamente alleindicazioni sociali e della moda, siiscrivono a facoltà ora dimenticatee vissute un po’come l’archeologiadella conoscenza (Fisica,Matema-tica, Filosofia, ecc.); queste per-sone, infatti, spinte dalla passione enon tanto dall’arrivismo professio-nale, hanno comunque la “fortuna”di trovarsi in ambiti già penalizzatia livello di partecipazione di nuove

matricole e che quindi non abbiso-gnano di strane “lievitazioni” dellevalutazioni per farsi pubblicità; c’èanchedadire chequesti settori sonopenalizzati dai finanziamenti per-ché l’oggetto della loro ricerca nonriescemai a costruire qualcosadi fi-sico e spendibile,maproduconoca-tegorie, ricerche, formule e teorieper le scienze applicate o le facoltàtecniche. Però, nella nuova logicadella sovvenzione ministeriale, senon produci un qualcosa di siffattanatura è come se la tua ricerca siainvalidaper definizione. Povera Ita-lia!Quindi, siamodinnanziallaparados-sale situazione per la quale solo persoldi siguasta laoggettivitàequalitàdel sistema di valutazione già nellascuola dell’obbligo oltre che dellaformazione superiore; con la conse-guente florescenza di una giungla dimaster, corsi professionali e ognialtra diavoleria nella cui fittissimaretde il povero studente, mal prepa-rato dall’università, deve districarsiper capire quali tra questi canalisiano seri e realmente formativi enon solo mortalmente costosi. Laformazione, quindi, avvelenando ilpubblico a questa maniera e for-

nendopoi un supplemento apaga-mento dopo l’università, sta tor-nandounprivilegiodipochi, iqualipochi non è detto che riescano ef-fettivamente “meritevoli” alla finediquesto lungopercorsochearrivasinoai trenta annidi età, se si è for-tunati. Vi parla un ragazzo che giàvede la differenza con la scuola el’universitàcheha frequentatosinoa pochissimo tempo fa. Il sei poli-tico non è più solo comunista!Perciò, la parola merito sta dive-nendo un qualcosa di vuoto, unasorta di bottiglia senza la sua be-vanda e quando si compera unabottiglia di acqua si pretende cheessa sia piena del suo prezioso li-quido perché col solo involucro,ahimé, ci si fa ben poco.La televisione ci proponemodellidi arrivismo che non solo passanoper vie non propriamente dovutea capacità intellettive e professio-nali, ma c’è anche la strampalataidea che ci siano anche personeche sono laureate col massimoquando in realtà sono lì per benaltro. Doppia bugia!In conclusione, dunque, vi invitoa riflettere che la parola meritoormai non assicura più nulla e la“meritocrazia” è una raccoman-dazione vestita con gli abiti dellafesta. Occorre tornare a selezio-nare e premiare le capacità, le at-titudini e le passioni e,soprattutto, ad avere il coraggiodi investire nelle persone chesono sì materiale grezzo, ma ca-paci di essere un Platone, unHeinstein o un Michelangelo.

di Daniele IannottiMerito. Che cosa si-gnificaoggiquestapa-rola?Ebbene, ilmeritodovrebbe essere il ri-conoscimentodicapa-

Emerge chiaro un dato: il nostro Movimento nonsottrae voti né al centrodestra né al centrosinistra, ilMovimento sottrae voti all’astensionismo, probabil-mente con maggiore riflesso verso l’astensionismodi sinistra. Siamo il cambiamento, lì dove il centro-sinistra vince contro tutte le previsioni, lì dove c’ècultura e domanda di legalità, ilMovimento 5 Stelleè forte. Segno evidente che il nostro Movimento fabene al centrosinistra italiano.Siamo il futuro, le nostre tematiche, che nel nostrointerno sono oggetto di posizioni consolidate, note,condivise e approfondite, cominciano ad entrare,seppur timidamente, nell’agenda politica dei partititradizionali. Siamo il futuro, per il nostro modelloorganizzativo, la rete, che sempre più esprime unacapacità di organizzare consenso e preferenze elet-torali, a costi bassissimi.A Rocca di Papa abbiamo provato a costituire unanostra lista e vista l’alta astensione, e i risibili risultatidei candidati Sindaci outsider, la nostra lista avrebbeconseguito una buona affermazione.Simpatizzare per il nostro Movimento non è suffi-

di Marco Putano*Siamo soddisfatti dell’esito di questeelezioni amministrative.Il Movimento 5Stelle si attesta tra il4 e il 5%, con punte del 9 e 10% inalcuni contesti urbani.

IlMovimento 5 Stelleper il cambiamento

ciente, occorre impegnarsi e attivarsi in prima per-sona. Lì dove questo è accaduto, il processo di cam-biamento è iniziato e ha anche garantito il successoelettorale.ARocca di Papa la politica del centrodestra e dellasinistra alternativa hanno fallito per tematiche, co-municazione e qualità del personale politico. I can-didati Sindaci si sono rivelati deboli elettoralmentecosì come i candidati consiglieri inseriti in lista. Ciòè tanto più grave nel centrodestra, i loro Consiglieriuscenti sono stati tutti bocciati a dimostrazione dellaloro incapacità di riconoscere il nuovo e di interpre-tare positivamente la domanda di cambiamento chenon ha trovatomodo di potersi esprimere, riversan-dosi verosimilmente sull’unico candidato politica-mente credibile, il confermato Sindaco uscente.Altrettanto grave il danno recato all’istanza di cam-biamento causato dalla presunzione del gruppo di-rigente che ha dato vita alla lista Rocca Futura, e difuturo non vi era nulla, che ha sovrastimato la forzaelettorale del proprio candidato Sindaco e dei propricandidati a Consigliere e ora i roccheggiani si tro-vano un esponente di opposizione che è dello stessopartito di maggioranza.Tante occasioni perdute, la non costituzione dellalista Movimento 5 Stelle, il non sostegno politicoall’unica personalità nuova che si era presentatapubblicamente, il rifiuto del centrodestra e dellasinistra di includere nelle proprie liste un nostroportavoce, ha premiato la conservazione.Ora che fare? Il mio compito di organizer si esauri-sce, in questomomento sono impegnato a promuo-vere il Movimento nel Municipio I di Roma, maposso, se mi sarà richiesto, coordinare le attività diun costituendo gruppo di attivi del Movimento 5

Stelle Rocca di Papa.Il punto rilevante è ovviamente unaltro. Io ritengo che il nostroMovi-mento debba porsi in relazione conle forze politiche che vogliono ilcambiamento. A livello nazionalequesto si traduce nella priorità disconfiggere il berlusconismo, equindi dovremo cercare un rap-porto con tutto il centrosinistrasulla base del nostro profilo pro-grammatico che fa dell’ecologia,della partecipazione diretta e del-l’azione di governo locale i princi-pali cardini.Il PD, che vince solo quando ap-poggia un candidato non suo oquando non ha rivali veri, è il prin-cipale partito: che vuole fare il PD?Allearsi con chi vuole il nucleare ofare un investimento politico conchi rappresenta il futuro e il cam-biamento e quindi stringere con noiuna alleanza programmatica eaprirsi da subito a ipotesi di com-partecipazione ai governi locali chefavoriscano la partecipazione di-retta dei cittadini alla vita ammini-strativa della città e le politicheecologiche per il benessere el’equità sociale?Noi, intanto, ci impegneremo per ireferendumdel 12 giugno: andate avotare e votate 4 SI!*Organizer M5S Rocca di Papa

cità e competenze acquisite conade-guata formazione e/o esperienza inun determinato campo. E se vi di-cessi che è proprio il momento dellaformazione che si sta indebolendo?Aldi làdellapolemicapolitica, si as-siste in Italia ad un fenomenomoltocomplesso chevorrei cercaredi rias-sumere: a) la scuola e l’universitàstanno, con le ultime riforme e con-suetudini, imponendo ilmeritocomeuno dei fattori per ottenere finanzia-menti pubblici (e anche numero diiscritti);b)permerito,però,nonsi in-tende più una valutazione oggettiva,critica e qualitativa dell’alunno odello studente, si cerca, invece, dimostrare come il proprio istituto o lapropria facoltà siano ingradodiassi-curare uno standardmedio di ottimaqualità; c) la combinazionedei primidue punti porta al fatto che, più omeno dichiaratamente (magari neiconsigli del corpo docente), vengaimposto un generale innalzamentodel livello della valutazione da parte

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

ATTUALITA’il Segno - Maggio 2011 5

CCoonnttrroo iill nnuucclleeaarree, dentro il nucleare

Il mio rientroin una realtà virtuale

da TokyoToshi KamedaEccomi qui di nuovo in Giap-pone ma, diversamente daglialtri anni, ho ritrovato unPaese profondamente colpito

dai disastri naturali, il terremoto e lo tsu-nami, e in modo più preoccupante daglierrori umani, le esplosioni della centralenucleare. Il mio aereo dell’Alitaliaavrebbe dovuto atterrare a Tokyo comeprevisto, invece si è fermato ad Osaka(città posta più a ovest e a 400 km daTokyo) a causa della contaminazione ra-dioattiva. Così ho dovuto prendere unaltro aereo. Di solito sul volo ci sono di-versi italiani ma questa volta erano quasitutti giapponesi e già questo fatto mi fa-ceva intuire che cosa stesse accadendo.Inizio da questo numero a scrivere unaserie di rapporti diretti dal Giappone sullasituazione del Paese dopo l’11 marzo. Quidove io vivo sembra tutto normale…come dite voi in Italia, il popolo giappo-nese non si fa prendere dal panico! E in-fatti la gente va a lavoro, esce di casa perle spese e porta i bambini a passeggio, iragazzi vanno a scuola e giocano al-l’aperto. La città è tranquilla ma a voltetroppo e questo mi fa un po’ paura. Vederequesta tranquillità mi confonde. Qual’è larealtà, questa che si vede o quella che nonsi vede?Appena sono uscito dall’aeroporto, guar-dando tutte queste scene normali in unasituazione anormale, è sparita subito quel-l’angoscia che mi opprimeva fino a unminuto prima. E’ un meccanismo mentaledella nostra società. Tu vedi che tutti sonocosì e tutti fanno così, e questi “tutti” in-ghiottiscono anche te dentro di essi facen-doti diventare semplicemente uno deitanti. Ti senti tranquillo quando avverti distare “con” gli altri e di essere come glialtri. E così è stato anche per me.Ho trovato nella quotidianità diverse coseche non avevo mai visto prima. Per viadel razionamento dell’elettricità sono di-mezzate le illuminazioni nei negozi e neiluoghi pubblici, spente le luci sui mezzipubblici e ferme tutte le scale mobili dellestazioni. E per la stessa causa scarseg-giano alcuni prodotti: prima di tutto le pileche servono alla torcia quando la correnteelettrica se ne và. Né si trovano più queiprodotti che richiedono un processo di la-vorazione costante come lo yogurt. Allafine non si trova più nemmeno l’acquaminerale e se ne possono acquistare solouna o due bottiglie a testa, perché nehanno più bisogno gli sfollati. Tutto ilresto sembra abbastanza normale.Quando ero in Italia avevo visto in tv unalunga fila per fare la benzina ma ora nonc’è più. Comunque ho fatto il pieno al-l’automobile per poter essere semprepronto alla fuga in caso di emergenza. Cisarà quest’emergenza? La normalità si perde nei luoghi colpitidai disastri. Ci sono ancora molti sfollati(al primo maggio erano circa 126 mila)che hanno perso tutto, casa, lavoro e ognibene ma anche e soprattutto i propri fami-liari (26 mila circa). Molti di loro non

possono neanche prospettare ilfuturo finché non si saprà tuttodelle conseguenze della conta-minazione. Ci sono anche i la-voratori (mille circa) chestanno rischiando la propriasalute e la vita per risolvere ilgrave problema della centralenucleare. Di loro parlerò neiprossimi articoli. Il problema vitale non è tantola mancanza dell’elettricitàquanto la contaminazione ra-dioattiva. Oltre all’aria, almare e all’acqua sono stati tro-vati elementi radioattivi, ilcesio e lo iodio, anche neipesci, nelle verdure e nellacarne bovina. Per alcuni diquesti prodotti è stato deciso ildivieto di vendita. Prima rifiu-tavo i prodotti importati maora sono meglio questi (anchese riempiti di fertilizzanti chi-mici e di ormoni) che quelliradioattivi. I dati forniti dal governo, dallacompagnia Tepco e dallaCommissione di sicurezza nucleare gover-nativa sono abbastanza rassicuranti. Di-cono che il livello di radioattività è piùalto rispetto alla norma ma non di molto eciò non può provocare un danno “imme-diato”. È un termine comodo questo, “im-mediato”, burocratico ed ancheirresponsabile. Perché non fa pensare al“dopo”, ai prossimi anni.Qui la terra trema in continuazione. Sonoqui da pochi giorni e ci sono già state di-verse scosse di magnitudo tra 4 e 6 edanche più di una volta al giorno. Ieri, l’11aprile, ne ho sentita una abbastanza forte.Era di magnitudo 7. In un mese (dall’11 marzo scorso) sonostate 16 mila le scosse di cui 500 di ma-gnitudo superiore a 5. Del terremotosiamo abbastanza abituati ma non a questolivello, fino al punto che molte personeprovano una sensazione di movimentoanche quando la terra è ferma. La paura non è il terremoto in sé ma ciòche potrebbe provocare alla centrale, unaltro tsunami per esempio. Non è ancorapassato il rischio di un’altra esplosionedell’idrogeno. Stanno cercando di portarei reattori nella fase di raffreddamento sta-bile ma al momento non ci sono riusciti epossono solo cercare di contenere l’attualetemperatura. Come ha finalmente am-messo il governo: ci vorranno dei mesi!

Quindi non è errato pensare che per moltotempo dovremo stare sotto il bombarda-mento radioattivo. Il rischio è quindi ri-masto lo stesso di prima. Nella mia città il livello della radiazioneè poco più alto della norma. Ma non sap-piamo bene che cosa e quanto sia conta-minato e quali saranno gli effetti “nonimmediati” sulla salute. Comunque perora cerco:- di uscire di meno di casa e quando escoindosso una mascherina sanitaria. Vedomolte persone portarla. Non so se la por-tano semplicemente per il raffreddore oper l’allergia da pollini o seriamente perl’aria radioattiva;- di stare chiuso in casa con le finestre benchiuse. Non sarà tanto facile quando arri-verà l’estate né facile accendere il condizio-natore d’aria quando sarà più intensificato ilrazionamento dell’elettricità;- di non stendere fuori i panni lavati;- di non bere l’acqua corrente. Ma nonsempre è facile, ad esempio quando cuo-cio la pasta; - di mangiare dei prodotti importati finchénon si chiariranno tutti gli aspetti dellacontaminazione;- di essere sempre pronto, in caso di emer-genza, ad allontanarmi dalla città versoovest.Che cos’altro posso fare?

PAGINA APERTA6 il Segno - Maggio 2011

La “lettera aperta” che ogni politico dovrebbe leggere

stono i valori morali e la co-scienza sociale. E dove sono fi-niti quelli che hanno adottato un“Codice Etico” da applicare inquesta tornata elettorale,quando alla farsa della nominadegli scrutatori si è pensato diprocedere ad una nomina direttada parte della commissione elet-torale, per altro costituita da po-litici di precisi schieramenti?

Caro candidato, per uno che pos-siede ancora una buona “co-scienza sociale” è normaleindignarsi di fronte a politici, me-dici e amministratori che conce-dono pensioni d’invalidità osostanziosi contributi regionalidestinati alle categorie disagiatea famiglie rom proprietarie diville, case, appartamenti, auto edorologi di lusso, che quotidiana-mente delinquono, spacciandodroga, strozzando cittadini echiedendo il pizzo a commer-cianti, per poi vederli camminarealla luce del sole a braccetto conpolitici e personaggi più o menonoti della città. Mentre si discutese aprire o no un dormitorio per isenzatetto o fare in modo di ga-rantire loro almeno un pasto algiorno, nella nostra città, tra l’in-differenza di tutti, muoiono per-sone assiderate sulle panchine deigiardini pubblici. Dall’altra parteci sono costruttori-politici che ot-tengono tutte le autorizzazioninecessarie per costruire ovunque,senza criteri, trasformando localidestinati a servizi o posti auto inappartamenti o locali commer-ciali, in barba alle più elementariregole dell’urbanizzazione, tra-sformando interi quartieri inghetti e dormitori, alimentando ildegrado nella zona, pretendendodi trasformare l’area verde che sitrova di fronte, in un parcheggioper la servitù dei suoi locali.

Caro candidato, smettiamola didire che il vostro interesse è per ilbene dei quartieri o delle città,perché bisogna avere l’anello alnaso per credere a tutti quei ven-ditori di fumo che hanno conse-gnato le chiavi della nostra cittàin mano ad una “casta” dipseudo-imprenditori, in grado dispartirsi la “Cosa Pubblica” sper-perando denaro pubblico e spe-culando sulla pelle di tutta quellagente che paga puntualmente letasse e si vede scavalcare la filada prepotenti, amici di prepo-tenti, solo perché “da noi fun-ziona così”. Siamo arrivati alpunto in cui tutto ciò che ci do-vrebbe spettare di “diritto” civiene concesso come “cortesia”ricordandoci che al momento ne-cessario, ti arriverà la telefonatae tu ne dovrai tenere conto. Que-sta è “mafia”, “camorra”,“’ndrangheta”, chiamatela comevi pare ma non più “libertà”, “de-mocrazia”, “legalità”. Con indignazione,

Bruno

Caro candidato, mi chiamo Bruno, sposato e conquattro figli, sopravvivo in que-sto luogo dove la Legalità è chi-mera di poveri illusi, doveprevale l’arroganza e il libero ar-bitrio e tutti si sentono autoriz-zati a fare del Bene Comunequello che vogliono. In una cittàdove ci si appropria di spazipubblici per attaccare abusiva-mente multistrati di carta mistaa colla, con strane facce che ri-cordano personaggi circensi otristi icone lapidali, si issanograndi impalcature, anch’esseabusive, sugli incroci più impor-tanti della città o su edifici pub-blici con immagini chesembrano pubblicità di un otticoe, se le guardi bene, ti ricordanolontanamente quei grandi ritrattiche padroneggiavano a Bagdadcon la faccia di Saddam Hus-sein. Invece ci troviamo a............., città crocevia di genteapprodata perché grazie alle“giuste conoscenze” tutto puòessere concesso, dove il diritto èmerce di scambio, dove “per iltuo voto” e della tua famiglia, titagliano l’erba sotto casa o timontano uno scivolo ed un’alta-lena per i figli “ignari” di questanuova e strana forma di prosti-tuzione sociale. Si mobilitanostrade e quartieri, per anni la-sciati a loro stessi e alle bestem-mie di ogni mattina quando,uscendo di casa, affronti marcia-piedi occupati dai sacchi di unadifferenziata di cui nessuno hamai capito il senso e sei costrettoa camminare sulla strada met-tendo a repentaglio di qualcheguidatore spericolato la vita deituoi figli. C’è anche chi all’im-provviso si accorge che gli al-beri, passati inosservati per anni,diventano “pericolosi” e mobi-lita la Protezione Civile, pagatacon i fondi della Regione, edespone sfacciatamente sul pa-lazzo del Circolo Cittadino nellapiazza del Comune il suo stri-scione elettorale, per una cam-pagna elettorale che non fa piùsconti a nessuno e che nessunoormai riesce più ad arginare. I cittadini, quelli che ancora con-servano un barlume di senso cri-tico, qualche domanda se lapongono, altri, invece, naviganonell’indifferenza più assoluta,pensando che finché tutto ciò ac-cade fuori dalle mura delle lorocase, non sono problemi che liriguardano, diventando così“complici” di chi scrive sul suomanifesto elettorale: “Tutto èpermesso tranne ciò che èespressamente vietato dallalegge”, alla faccia di chi ancoracrede che prima delle leggi esi-

Pochi documenti sulsito del Comune. Svistaoppure inadempienza?

I cittadini da succubisono diventativeri e propri complici

decine di migliaia di euro pro-venienti da attività illecite, tantoper loro è uguale... fino aquando uno di questi sprovve-duti ragazzi non impugna unapistola ed uccide un suo coeta-neo solo perché reo di aver offe-so l’onore della mamma o dellasorella e allora la cittadinanzaper una sera si sveglia da un tor-pore cronicizzato e si partecipaad una fiaccolata a favore dellalegalità per ricadere il giornodopo nella catalessi più pro-fonda, dimenticandosi che 26anni fa Don Cesare, parroco diBorgo Montello fu ucciso ed“incaprettato” (chiaro segno diun’esecuzione mafiosa) perchéaveva mobilitato i suoi fedelicontro i camorristi di Casal diPrincipe, che da poco si eranoinsediati a vivere su quel territo-rio ed avevano iniziato un traf-fico “notturno” di rifiuti tossiciche venivano interrati nella di-scarica del borgo. Da più di trent’anni il nostro ter-ritorio è diventato meta di orga-nizzazioni malavitose di originecampana e calabrese, stanno ac-quistando terreni, ville, case, ne-gozi, centri commerciali conl’unico scopo di riciclare e boni-ficare il denaro proveniente daattività illecite, come l’usura, iltraffico di droga, di rifiuti, ecc...mettendo tra le fila degli ammi-nistratori (vedi Fondi) politici diriferimento sulle giuste poltronein grado di portare avanti la pra-tica per la realizzazione di lottiz-zazioni su territori con vincolopaesaggistico o naturale.

Con grande amarezza mi rendoconto della Grande Omertà chec’è tra i cittadini, che da succubisono diventati complici perchénon solo hanno paura di denun-ciare il malfatto, ma addiritturane usano le logiche e ne ricono-scono il potere, rinunciandocosì alla libertà di pensiero ed alrispetto delle regole democrati-che. Mentre questi avventoridella politica “pret-a-porter”sono impegnati in una guerra asuon di affissioni abusive, ren-dendo ............ un sudiciume, le“bande criminali” che gesti-scono il traffico di droga ed’usura stanno arruolando i no-stri figli adolescenti e cresciutiper la strada, facendogli assag-giare il “sapore del denaro fa-cile”, quello che in una serapuoi “tirare su” più di milleeuro e godere del potere ricono-sciuto dai boss che entrano edescono dal carcere difesi da av-vocati che incassano decine e

Ormai le chiavi della città vengono consegnate alla “casta”

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7il Segno - Maggio 2011

RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualità

Al 31 marzo 2011 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.232 (maschi 8.078; femmine 8.154). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.213.*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Clinica San Raffaele: 06-9428601

Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861

TAXI Mario: 339-1669282

INDOVINA QUANTI SIAMO?

di SandroTabellioneSi insedierannoil prossimoprimo giugno i16 ConsiglieriComunali (piùil Sindaco Boc-

Si terrà il prossimo primo giugno il Consiglio Comunale dei 16 neo-eletti

Il primo esame per Boccia sarà la composizione della nuova Giunta

Crestini. Il passo successivosarà la composizione dellanuova Giunta e, se sarà con-fermato quanto detto in cam-pagna elettorale, dovrebberoessere i primi quattro eletti(cioè: Barbante, Sciampli-cotti, Querini e Trinca) a rico-prire gli incarichi diAssessore. Potrebbe peròscattare anche un quinto as-sessorato se i calcoli dei co-siddetti resti lo consentiranno.E allora le porte della Giuntapotrebbero aprirsi anche perMauro Fei. Barbante do-vrebbe diventare Vice Sin-daco con delega ai LavoriPubblici, mentre per laSciamplicotti, stando alle in-discrezioni, si profilerebbel’Ass.to all’Urbanistica. AQuerini (che però potrebbedecidere di lasciare il suoposto qualora Fei restassefuori) andrebbe il Bilancio e ilPatrimonio e a ValentinaTrinca verrebbe confermatoquello alla Scuola e ai ServiziSociali visti i buoni risultatiottenuti. Ai restanti Consi-glieri saranno assegnate laaltre deleghe. Per il momentosembra che nessun Assessoresi dimetterà da ConsigliereComunale. Ma non si sa mai.

maggio. Oltre a quelli già noti,nel palazzo di Corso Costi-tuente approderanno per laprima volta quattro Consiglierial loro esordio. Si tratta, per lamaggioranza, di Monia Luca-telli e Luca Santangeli (segre-tario dei giovani Pd di Roccadi Papa) e per l’opposizione diDanilo Romei ed Emanuele

cia) eletti alle ultime elezioniamministrative del 15 e 16

Il riepilogodei risultatielettorali

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MAGGIORANZAUNITI PER ROCCA DI PAPASindacoPasquale BOCCIAConsiglieriRoberto BARBANTEMarika Silvia SCIAMPLICOTTIMaurizio QUERINIValentina TRINCAMauro FEIRoberto SELLATILuigi FERAZZOLISimone PIZZICONIMonia LUCATELLI*Giorgio SERAFINILuca SANTANGELI*(Prima dei non eletti: Linda BOCCANERA)

OPPOSIZIONEPDL - UDC - FLIConsiglieriEnrico FONDIMario GATTADanilo ROMEI*Emanuele CRESTINI*(Primo dei non eletti: Roberto TRINCA)

ROCCA FUTURAConsigliereMaurizio DE SANTIS(Primo dei non eletti: Bruno FONDI)

* Primo mandato consiliare

Il nuovo Consiglio Comunaledi Rocca di Papa

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ROCCA DI PAPA il Segno - Maggio 20118

Dopo le elezioni i “nuovi big del Pd” detteranno le priorità amministrative

La nuova mappa del potere locale.Come cambiano ora i rapporti di forza

contare quasi esclusivamente,oltre che sul Sindaco Boccia, sudue esponenti: Mauro Fei (358voti contro i 306 del 2006 e i 145del 2002), e Luigi Ferazzoli (257voti contro i 173 del 2006 e i 298del 2002 quando concorse comecandidato Consigliere del cen-trodestra; nel 1997 con la lista diEnrico Fondi ne prese 411). Orasta al Sindaco riuscire a tenere abada le nuove leve che scalpi-tano e gli “anziani” che non ce-deranno il loro potere tantofacilmente. La sensazione, però,è che in queste elezioni Boccia ePonzo abbiano giocato un’altrapartita, quella della successioneper il candidato a Sindaco che fracinque anni dovrà prenderel’eredità di Boccia. Ma l’exploit di Barbante po-trebbe aver rotto le classicheuova nel paniere.

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www.issuu.com/ilpiccolosegnoAnno IX, n. 12 - Dicembre 2010

Periodico mensiledell’Associazione CulturaleTerre Sommerse Castelli

Quello firmato dall’attualeMinistro allo Sviluppo Eco-nomico, Paolo Romani, è unvero e proprio atto d’accusache coinvolge l’ex Governa-tore della Regione LazioPiero Marrazzo. Romani, il3 marzo 2009, chiede a“Piero” di non applicare ladelibera regionale del 2008sullo spostamento dei ripeti-tori di Monte Cavo per evi-tare problemi ai cittadini diRoma e agli antennari. EMarrazzo si limita ad ese-guire gli ordini in barba aicittadini di Rocca di Papa ealla delibera approvata dallaRegione. Una storia di verità,mezze verità e omissioni.

Una‘letteraconfidenziale’tra ilVice-MinistroRomanieMarrazzo,tenuta segreta,ha fermato il trasferimentodei ripetitoridaM.Cavo

StoriesporcheCom.to Centro a pagina 14Mancini a pagina 9

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Là dove sidanno alle

fiamme i libri,si finisce perbruciare anchegli uominiH. Heine

Ecco i voti ai big del Pd

RobertoBARBANTE

preferenze567

preferenze430

preferenze320

Marika SilviaSCIAMPLICOTTI

preferenze450

preferenze282

preferenze/

MaurizioQUERINI

preferenze375

preferenze218

preferenze149

ValentinaTRINCA

preferenze369

preferenze188

preferenze180

MauroFEI

preferenze358

preferenze306

preferenze145

RobertoSELLATI

preferenze297

preferenze392

preferenze562

LuigiFERAZZOLI

preferenze257

preferenze173

preferenze298

GiuseppinaCECCARELLI

preferenze97

preferenze138

preferenzenze155

candidatoConsigliere

elezioni16.05.2011

elezioni29.05.2006

elezioni26.05.2002

che ha tratto il massimoprofitto dall’uscita discena di Alberto Cardi-nali. Terzo arrivato è statoMaurizio Querini. Da luici aspettavamo un salto diqualità che effettivamentec’è stato: 375 voti contro i218 del 2006 e i 149 del2002. Un crescendo chelo porta di diritto nelle co-siddette stanze delle deci-sioni. Querini, Sciamplicotti,Trinca e Barbante sono diprovenienza DS (Demo-cratici di Sinistra) e questopotrebbe farci pensare che,per la prima volta dopo 14anni, la supremazia del-l’ala sinistra della coali-zione abbia preso ilsopravvento rispetto all’alapiù moderata che oggi può

Un calo che si era già visto nel2006 quando ottenne 392 prefe-renze e che ora lo vede nelle se-conde linee tra i politici checontano. A rubargli il record dipreferenze è stato un altro Ro-berto, Barbante, che arrivando a567 voti è oggi il politico roc-cheggiano più votato della sto-ria. E il suo successo potrebbeessere visto come la nascita diun nuovo leader, il terzo, delcentrosinistra che si pone fraBoccia e Ponzo. Staremo a ve-dere se riuscirà a creare un terzonucleo di influenza che ben pre-sto potrebbe diventare il faro dialtri esponenti del Pd, e nonsolo. A meno che non ripeta lostesso errore di Sellati che al-l’apice del suo successo perso-nale non riuscì ad imporsi comeleader dell’allora Margherita.L’altra grande esclusa delle ul-time consultazioni è GiuseppinaCeccarelli, che con un modestorisultato, 97 preferenze, escecompletamente di scena dopoaver ricoperto il ruolo di Asses-sore nella Giunta Ponzo e di se-gretaria prima dei Ds e poi delPd fino a pochi mesi fa. Nel2002 aveva iniziato la sua car-riera politica con 155 voti, poidiventati 138 cinque anni dopo(2006). La sua discesa era in-somma nell’aria. Per una donna che se ne va altredue avanzano. Si tratta di SilviaSciamplicotti e ValentinaTrinca. Insieme hanno portato acasa 819 voti, un’enormità. LaSciamplicotti ha guadagnato, ri-spetto al 2006, 168 voti, mentrela Trinca ne ha guadagnati 181,risultando essere il politico cheha guadagnato più consensi ri-spetto alla tornata precedente,segno che ha molto lavorato e

PIC

CO

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Anno IX, n. 6 - Giugno 2010Periodico mensiledell’Associazione CulturaleTerre Sommerse Castelli

il SegnoComunediRoccadiPapa, votata l’edificazionedi 1.200metri cubi

E’partitol’assaltoal Vivaro

volte a migliorare la situazionescolastica: due nuovi edifici sonostati inaugurati il mese scorso,nella zona delle Vigne e ai Campid’Annibale, con grande soddisfa-zione da parte di tutti. Purtroppo aqueste lodevoli iniziative del-l’Amministrazione Comunalenon fa riscontro la politica scola-stica nazionale. I tagli al personaledocente e i provvedimenti tesi so-prattutto al risparmio non rendonoagevole una programmazione fu-tura della scolarità cittadina.

Scuola, dopoi tagli nientepiù classi

SEGUEAPAGINA 13

di Rita GattaRecentemente aRocca di Papa,come tutti sap-piamo, sono stateportate avanti ini-ziative politiche

Picchioverde a pagina 11

Di Rosa a pagina 15

CommerciantiParla ItaliaVerdinelliAndrea Rasetti a pagina 8

Incendiate 3 automobili in pieno centro

Paura e terroreper le alte fiamme

Apagina 9Gestione boschiSi continuaadiscutere

Lettera al SindacoMobbing oche cosa?

Sebastianelli a pagina 7

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ROCCA DI PAPA 9il Segno - Maggio 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011. La sfida è stata anche tra i due leader

Boccia non riesce ad eguagliareil risultato straordinario del Ponzo bis

Pasquale Boccia e l’On. Carlo Ponzo, Consigliere regionale

E’ stata una sfida nella sfida. Ilsecondo mandato a Sindaco diPasquale Boccia doveva ancherispondere a una curiosità: sa-rebbe riuscito ad eguagliare ilrisultato ottenuto da CarloPonzo quando si ricandidò peril suo secondo mandato nellontano 26 maggio 2002? Met-tendo a confronto i risultatidelle due consultazioni emergeche Boccia è molto lontano dalrecord allora ottenuto daPonzo. L’attuale On. del Pd nove annifa superò il 61% mentre oggi ilBoccia-bis ha superato di pocoil 53% dei consensi. Sono dun-que circa sette i punti che divi-dono i due leader delcentrosinistra roccheggiano.Anche per quanto riguarda ivoti totali delle rispettive liste,

Ponzo ha superato l’attualeprimo cittadino di quasi 500preferenze. Un dato che acquista ancorapiù valore se consideriamo chenel 2002 gli aventi diritto alvoto erano 10.595 (andarono avotare in 8.582, l’81% degliaventi diritto) mentre il 16maggio scorso gli elettoriiscritti erano 12.242 (8.929 vo-tanti per il 72,93% degli aventidiritto). Insomma, il primo lea-der del nuovo centrosinistra diRocca di Papa, che nel 1997riuscì a sbaragliare contro tuttii pronostici l’allora SindacoEnrico Fondi, conserva ben alsicuro il suo risultato. Un altro aspetto che può esseremesso a confronto riguarda ivoti di quei cittadini che nonhanno espresso preferenze ma

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CarloPONZOElezioni peril secondomandatoamm.vo

(26.05.2002)

%61,36 5.170 1.276

PasqualeBOCCIAElezioni peril secondomandatoamm.vo

(16.05.2011)

%53,79 4.672 895

candidatoSindaco

percentualedi voti

voti totalipreferenze

voti direttial Sindaco

Il confronto fra i 2 leader

hanno messo una croce (comesi suol dire) solo sul simbolodel candidato Sindaco. Sono icosiddetti voti diretti, leg-gendo i quali si capisce se ilcandidato Sindaco è stato trai-nante o meno. Alle ultime elezioni la diffe-renza tra i voti totali ottenuti(4.672) e quelli assegnati ai 16candidati Consiglieri (3.777)ha dato il risultato di 895 votiassegnabili a Boccia. Un risul-tato notevole ma che si poneben lontano da quello ottenutonel 2002 da Carlo Ponzo. Quest’ultimo, infatti, ottenneun totale di 5.170 voti da cuivanno tolte le 3.894 prefe-

renze dei 16 candidati al Con-siglio. La differenza fa 1.276voti ascrivibili alla “forza”del candidato a Sindaco.1.276 voti per Ponzo controgli 895 per Boccia, che segnaquindi -rispetto al suo “avver-sario” (ovviamente è solo permodo di dire)- 381 voti inmeno. Una curiosità anche nel cen-trodestra: nove anni fa il can-didato a Sindaco, AlbertoPizzicannella, ottenne il33,87% dei voti (2.854 prefe-renze), mentre oggi EnricoFondi ha toccato quota 28%(2.419 voti).

Luigi Serafini

ROCCA DI PAPAil Segno - Maggio 201110

Le elezioni sono passate e adesso i politici non “inseguono” più i cittadini

La “nuttata è passata”, e orai cittadini devono fare la loro parte

datura che va bene anche se non corri-sponde alle sue convinzioni ideali e poli-tiche. Tutti convinti che la sola cosaimportante è starci dentro. Per fare cosa,poi si vedrà. L’importante è esserci. Staredentro il Palazzo. Per questo una parte dicandidati è spinta a spendere un patrimo-nio per la campagna elettorale. Un patri-monio che non sarà mai recuperatonemmeno da chi sarà Sindaco o Asses-sore, tanto meno dai semplici ConsiglieriComunali.Il berlusconismo ha colpito pesantementee quasi distrutto la credibilità della poli-tica che si voleva risollevare dallo sfasciodegli anni ‘90. Anche il candidato più po-vero è costretto a spendere troppi soldi ditasca sua. Alcuni avranno dovuto accen-dere un mutuo per competere con quelliche i soldi li hanno e non badano a speseper pranzi e cene. A proposito di pranzi e cene, il trend delladisponibilità a partecipare a questi eventi

in occasione delle elezioni risulta ingrande crescita. Molti dicono di andarcinon per dare un sostegno politico al-l’ospite che paga, ma soltanto per appro-fittare della gratuità e della compagnia.Un ragionamento che non funziona per-ché partecipare significa metterci la fac-cia, significa che si accetta l’uomo e ilprogetto, significa rafforzare la credibilitàdella sua lista e, anche se poi non lo voti,gli hai dato ugualmente un sostegno perfarlo eleggere. Non è in questo modo chesi riporta la politica sul binario della se-rietà e della correttezza. Ma ora che il dado è tratto bisogna attrez-zarsi per andare avanti. Chi non vuolemollare il destino del paese in mano aisoli 17 eletti non ha null’altro da fare cherestare in campo, trovarsi uno spazio doveintravede più riscontri con il suo modo dipensare e lavorare a proposte e progettiper Rocca di Papa perché essa ha bisognodi tutti per poter rinascere a nuova vita.

di Sergio RasettiChe fortuna! La campagnaelettorale è finita. I candi-dati a Sindaco e a Consi-gliere Comunale hannosmesso di tallonarci conprogrammi, bigliettini conla fotografia, abbracci estrette di mano, sorrisi e

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per Rocca di Papa,per alcuni, dura untempo molto breve.Già, perché comesuccede in partico-lare dalla fine della“prima Repub-blica”, ora non ci sioccupa di politicatutto l’anno. Il po-litico moderno ma-nifesta interessealla res pubblicasoltanto quando sipuò far eleggere.Soltanto allora si faavanti e lo si vedesgambettare alla ri-cerca di una candi-

cenni di saluto a distanza. Per cinque annici sentiremo orfani. Si erano organizzatialla grande quelli di due liste che si fre-giavano di decine di simboli di partito eassociazioni più o meno note o reali peressere più visibili e credibili. I vertici re-gionali dei partiti avevano predisposto al-leanze a prescindere dalle situazioni localiobbligando a coabitazioni poco compren-sibili, poi tutti scatenati alla ricerca delvoto personale.Una campagna elettorale degna di un seg-gio in Parlamento. Striscioni, autoveicolicon grandi manifesti muniti di altopar-lante, slogan, musica. E opuscoli. Opu-scoli a migliaia con i programmi che nonerano altro che il solito elenco di buoneintenzioni difficilmente contestabili. Unodi essi prometteva anche di perdonare aglielettori “gli errori edilizi del passato”,mentre attivava a suo sostegno anche Gio-vanni Paolo II facendo indossare ai suoifans una ti-scert con l’immagine del PapaBeato. Neanche Berlusconi è ancora arri-vato a tanto, anche se non è impossibileche lo faccia nel prossimo futuro.E i bigliettini personali? Tutti ne hannotrovati a decine nelle cassette della posta,nei locali pubblici, sui parabrezza delleautovetture. 68 volti che lentamente di-menticheremo. Non saranno molti coloroche resteranno in campo ad occuparsi deiproblemi del paese tra i bocciati. L’amore

ROCCA DI PAPA 11il Segno - Maggio 2011

di MarcelloMorroneNon sembranoplacarsi le po-lemiche per lavicenda legataai depuratori diRocca di Papa,

Le acque reflue dei depuratori potrebbero essere finite nel Tevere

Depuratori, i Radicali voglionol’intervento della ProcuraIntanto il Comune ha firmato un contratto con la Smeco Lazio

Mezzi al lavoro nel depuratore di Valle Vergine

arrivati neiprimi giornidi marzo gliau to spu rgocarichi di li-quami chehanno fattosuperare dimolto la ca-pacità di de-p u r a z i o n edella centraledi via Flami-nia” hannoaggiunto idue Consi-glieri dellaR e g i o n eLazio.Per quanto ri-guarda l’interrogazione pre-sentata alla Presidente Polve-rini e all’Ass.re regionaleall’Ambiente, Mattei, i radicali“non avendo ricevuto ancorarisposta, preannunciamo lapresentazione di un espostoalla Procura di Velletri per ilcaso in cui questa non abbiagià proceduto, come doveroso,all’apertura di un fascicolo”.In realtà la Procura un fasci-colo l’ha aperto nel marzoscorso quando il Sostituto Pro-curatore Travaglini ordinò ilsequestro del depuratore di ViaValle Vergine di Rocca diPapa. Intanto l’amministrazione co-munale lo scorso 3 maggio haapprovato una delibera diGiunta (la n. 63) con cui hadato via libera a una scritturaprivata con la società Smeco

Lazio Srl, che si occupa perconto di Acea Ato2 dello smal-timento delle acque reflue eche ora è anche responsabiledel funzionamento dei by-passprovvisori “per dirottare leacque nere dagli impianti ValleFocicchia e Valle Vergine aldepuratore di Grottaferrata”.Per quanto riguarda i tempi dimessa a norma del depuratorein località Valle Vergine, questidovrebbero terminare verso lafine del prossimo mese di set-tembre. Il compenso mensileche la Smeco Lazio Srl rice-verà dal Comune di Rocca diPapa sarà di 4.800 euro (2.400euro per la gestione del depu-ratore in località Calcare; 615euro per quello del Vivaro; e1.785 euro per la gestione deiby-pass verso il depuratore diGrottaferrata).

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Domenica 22 Maggio, al ParcoComunale dei Campi d’Anni-bale, si è svolta con successo lafesta organizzata dal ComitatoGenitori della Scuola Rocca diPapa con l’obiettivo di trascor-rere una giornata in un am-biente sereno e gioioso nellospirito del gioco e della condi-visione, con la rivalutazione delParco come bene comune. LaFesta ha visto come unici prota-gonisti tutti i bambini e ragazzidella Scuola di Rocca di Papacon il coinvolgimento delleloro famiglie.

Festa dei bambinial Parco dei Campi

Più dossi pertutti i quartieri

Progetto per il Bilancio Ambientale

L’installazione di passaggi pe-donali, infatti, è stata appro-vata lo scorso 2 maggio eriguarda i diversi quartieri diRocca di Papa. QuartiereVigne: Via Marino Campagna,Via delle Rose, Via Europa,Via delle Margherite, Via delleOrtensie, Via dei Gerani, Viadei Castagni e Via dei Gelso-mini; quartiere Campi: ViaRocca Priora, Via Pozzo delPrincipe, Via Montepennolo;quartiere Centro Storico: ViaSan Sebastiano.

BREVI daComune

Informa

Il Comune di Rocca di Papaha avanzato richiesta di finan-ziamento al Ministero del-l’Ambiente e della Tutela delTerritorio per la “Redazionedel bilancio ambientale”, percirca 28 mila euro.

dopo l’interrogazione regio-nale presentata dagli On.li Ros-sodivita e Berardo della ListaBonino-Pannella. A questa vi-cenda se ne lega però un’altra,quella del sequestro di un altrodepuratore, questa volta aRoma Nord. “A seguito diquanto riportato dalla stampain merito all’inchiesta nei con-fronti dell’Acea ed il conse-guente sequestro deldepuratore di Roma Nord ge-stito dalla controllata Acea Ato2 –si legge nella nota dei dueesponenti radicali- auspi-chiamo che la Procura dellaRepubblica di Velletri apra asua volta un’inchiesta suquanto descritto nella nostra in-terrogazione alla Giunta regio-nale sullo smaltimento delleacque reflue che potrebbe com-portare un grave rischio am-bientale e di dissestoidrogeologico in alcune areedel Comune di Rocca di Papa”.Anche perché il sequestro deldepuratore di Roma potrebbeessere stato provocato propriodalle acque reflue provenientida Rocca di Papa e finite, se-condo la Procura, nel Tevere.“E’ proprio a causa di questoComune, oggetto della nostrainterrogazione, che sarebbero

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aspetti territoriali, pro e contro) estrategico (perché elaborato da uninsieme di ben 4 gruppi di lavoro e6 sottogruppi, da 350 rappresen-tanti esperti delle filierefrutto/legno, e inoltre discusso econcordato tra MiPAAF, Regioni,Province autonome, Amministra-zioni locali, Unioni di categoria,operatori economici, scienziatiecc.). Un Piano di Settore vincolatutti gli operatori pubblici (dunqueanche ogni Comune, ComunitàMontana, ecc.), in merito a: politicacastanicola nazionale e suoi obiet-tivi italiani in Europa; sostegno allepriorità di interventi territoriali,economici, scientifici, tecnici; stru-menti economici per attuarli. UnPiano del settore castanicolo non

APPROFONDIMENTO

ilSe

gno-M

aggio2011

chiedere questi finanziamenti, ogniRegione ha recentemente presen-tato al MiPAAF il suo programmatecnico e finanziario di lotta a que-sto insetto.Se consideriamo l’insieme delPiano nazionale, tre sono gli obiet-tivi strategici che spiccano tra altri:difendere il castagno italiano tipico(la specie Castanea sativa, quellaben conosciuta dai roccheggianiperché qui coltivata per il legno eper il frutto) a fronte della forte con-correnza straniera (asiatica e nonsolo, che ai mercati italiani inviaforti quantitativi di merce a prezzibassi); valorizzare la qualità dei suoiprodotti (e con ciò anche le IGP e leDOP); valorizzare la sua multifun-zionalità territoriale (e con ciò man-tenere i produttori sul territorio). Il discorso della multifunzionalitàdel castagno è importante, soprat-tutto perché offre, ai roccheggiani,tantissimi spunti e idee per attivarecommercio, richiamare turismo(soprattutto quello di qualità, che vadove trova non solo cibo e vino acosti di normale mercato, ma anchecultura). Sulla multifunzionalità delcastagno faremo un articoletto aparte nel prossimo numero de Ilpiccolo Segno. Per migliorare la competitività dellafiliera nel lungo periodo è necessa-rio innanzitutto difendere gli im-pianti dal cinipide (e di questoaspetto abbiamo riferito sopra), maanche selezionare i castagneti utili(tra i tantissimi esistenti), formaregli imprenditori e gli operatori(sono arretrati o assenti), sostenerefinanziariamente l’associazionismo(non più i singoli operatori) e le pro-grammazioni di “filiera corta” (per-ché se il produttore riesce a venderedirettamente al consumatore, non sidepaupera del “valore aggiunto”che ora è dato agli intermediari). IlPiano ha insistito molto sul doverrealizzare filiere corte (per il legno,come per il frutto), perché sono de-cisive per trattenere e aumentarericchezza nei centri castanicolimontani, che hanno economia rela-tivamente svantaggiata. Il Piano dice anche che si dovrà in-tervenire al più presto a correggere

la normativa commerciale esistente(nazionale ed europea) che ingiu-stamente penalizza prodotto e ope-ratori italiani. Sono stati definiti itemi che la ricerca dovrà privile-giare coi finanziamenti pubblici, inprimis mirando all’innovazionetecnologica trasferibile a chi operasul territorio. E’ importante rendere la politica eu-ropea consapevole della importantevalenza (territoriale, sociale, econo-mica, ambientale) della Castaneasativa (lo è anche per Portogallo,Spagna, Francia e non solo); ma, apartire dai politici italiani, serve inproposito nuova cultura, che tolgaa questa coltura il concetto di “po-vero, marginale” che si è croniciz-zato. Si cercherà subito di inserirela castanicoltura nei sostegni al red-dito del Primo Pilastro della PAC(2010-2013). A livello locale, tra le azioni priori-tarie del piano (sviluppabili dalleAmministrazioni pubbliche su pro-grammazione almeno triennale) fi-gurano: individuare i castagneti daconservare e da valorizzare, le ri-sorse umane disponibili e/o poten-zialmente interessate, e in base aquelle sostenere le attività di filiera,la formazione professionale, leforme associative, nuove imprese,innovazione tecnologica, predi-sporre progetti di produzione, tra-sformazione, commercializzazione,promozione turistica del territorio(realizzando ad esempio musei edeco-musei, parchi ricreativi, itine-rari naturalistici e didattici, sagre emanifestazioni gastronomiche sucastagne di qualità e tipicità locali),insomma rafforzare localmente lacoltura e la cultura del castagno. IlPiano, in definitiva, si può quasi pa-ragonare a una grande porta spalan-cata, una via lastricata, che invita alrilancio della castanicoltura tradi-zionale italiana. Tocca a Rocca diPapa inserirsi. Tra i pochi presenti all’incontro si èsviluppato un dibattito partecipatoe coerente con l’argomento trattato,che ha tecnicamente approfonditoanche la tematica del cinipide.

*già CRA-Frutticoltura, Roma e Caserta

Ecco il Piano Castanicolo Nazionale

di Giorgio Grassi*L’incontro si è svoltonell’Aula consiliare delComune di Rocca diPapa. Organizzato dal-l’associazione L’Alveare,è stato aperto dal suo co-ordinatore Claudio Bottiil quale, dopo aver pre-sentato il relatore dr. Gior-gio Grassi, ha spiegatoche l’argomento PianoNazionale del Settore Ca-stanicolo fa da cornice econtesto alle azioni cheL’Alveare vede offertedalla castanicoltura al-l’occupazione giovanile eal miglioramento del-l’economia di Rocca diPapa.Come è nato e cos’è ilPiano di settore? L’emer-genza cinipide mosse ainizio 2010 il Ministerodelle Politiche Agricole,Alimentari e Forestali(MiPAAF) a istituire untavolo di coordinamentonazionale per affrontare ilproblema del nuovo pa-rassita. Con l’occasione ilMiPAAF, vista la ampiapartecipazione ai lavori ditutti gli operatori e dei mi-gliori esperti italiani di ca-stagno, recepì unarichiesta formalizzataglidall’Associazione Nazio-nale Città del Castagno eimpostò la formulazionedel Piano Nazionale delSettore Castanicolo, im-portantissimo documentodi programmazione che èstato preparato rapida-mente (meno di 7 mesi),approvato in ConferenzaStato-Regioni e ProvinceAutonome il 18 novem-bre 2010, divenuto opera-tivo da quella data sino al2013.Il Piano è un testo (un in-sieme di documenti) nellostesso tempo conoscitivo(perché illustra la situa-zione attuale dell’interosettore che è ampio ecomplesso, fornendo dati,

fu mai fatto. Questo Piano è coordi-nato dal MiPAAF (ufficio Diparti-mento Politiche Competitive delMondo Rurale e della Qualità,Direz. Gen. Sviluppo Agroalimen-tare e Qualità, Sez. Alim. e Qualità n.VI). L’intero documento è consulta-bile in internet, www.politicheagri-cole.it/SettoriAgroalimentari/Castanicolo ed è scaricabile anche inwww.cittadelcastagno.it/Piano delsettore Castanicolo 2010-2013.Il testo del documento è complesso.Per facilitare chi va a cercar notizie,spiego che è diviso in 4 parti:1. Documento di sintesi: in circa 40pagine evidenzia gli aspetti fonda-mentali del tutto; è per i politici.2. Riferimenti tecnici per attuare lalotta biologica al cinipide, con l’an-tagonista Torymus: 15 pagine tec-nico-scientifiche specificheinsegnano come operare contro ilparassita.3. Elaborato dei Gruppi di lavoro: incirca 210 pagine si approfondisconole tante problematiche e si indicanole soluzioni. Sono distinti 4 grossicapitoli: 3.1. Politiche di settore. Pro-duzione, trasformazione, commer-cializzazione. Problematichecomunitarie. 3.2. Multifunzionalitàdel castagno. Valorizzazione del ca-stagno. Marketing territoriale. 3.3Tecniche di produzione. Ricerca.Qui sono trattate, per la castanicol-tura da frutto, le tecniche colturali, lescelte varietali, le avversità e la di-fesa dai parassiti, la conservazione ele lavorazioni delle castagne post-raccolta, ma anche le fonti rinnova-bili e le biomasse ottenibili daiboschi legnosi. 3.4. La produzionelegnosa: tratta ogni aspetto della ca-stanicoltura da legno.4. Elaborato delle Regioni sulla lorocastanicoltura territoriale: su in cen-tinaio di pagine, 10 descrivono la ca-stanicoltura del Lazio (estensioni,quantità e qualità).I roccheggiani possono trovare ideeinnovative e aperture, soprattutto neicapitoli 2., 3.2 e 3.4.Nel 2010 il MiPAAF ha già dispostodi finanziare con un milione di eurole azioni mirate agli obiettivi strate-gici e prioritari scritti nel Piano,prima tra tutte la lotta al cinipide. Per

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APPROFONDIMENTO

ilSegno-M

aggio2011

Leggo, su Comune informa (n. 1, maggio2011, pag. 2) ricevuto il 9 maggio, la nota“Cinipide del castagno, bisogna agire infretta anche da noi”. L’articolo si riferisceall’incontro organizzato dal Comune il 28aprile scorso, al quale purtroppo io non poteipartecipare. Contiene notizie errate e incom-plete, che ritengo di dover correggere perevitare che si alimentino aspettative e pre-tese infondate, che si proceda nei confrontidegli organi istituzionali fuori tempo, chenon si riconoscano giusti meriti e demeriti achi opera bene e male. Mi riferisco alle di-chiarazioni che l’articolo attribuisce al sig.Ferruccio Schiavella (che viene indicato er-roneamente “del Ministero delle PoliticheAgricole”), e all’assessore Cardinali, dichia-razioni che un lettore deve però inserire inun contesto non riportato nell’articolo e di-verso da quello che l’articolo lascia inten-dere. Per essere breve, non ripeto qui quantoho già scritto (su questo stesso giornale)dopo gli incontri fatti a Rocca il 29 gennaio(sul cinipide) e il 19 aprile (sul Piano nazio-nale del Settore castanicolo). Fornisco in-vece la storia di alcuni fatti e scrivo ciò cheverbalmente avevo già detto, pubblicamentee non, in altre occasioni. Il Sindaco e l’as-sessore Cardinali (che ritengo referente uf-ficiale locale sull’argomento) leggerannoqui notizie e dati a loro già noti, in granparte. A fine 2010 il Ministero delle Politi-che Agricole, Alimentari e Forestali (Mi-PAAF) si organizzò per affrontarel’emergenza cinipide in Italia. Nel 2011 isti-tuì tavoli di lavoro specifici con i miglioriesperti nazionali. Io, ministeriale che avevoaccumulato decenni di esperienza multiva-lente sulla castanicoltura, fui l’“esperto Mi-PAAF” tra i componenti del gruppo dilavoro “Difesa e Avversità”; in quel gruppoFerruccio Schiavella partecipò per l’Ass.neCastanicoltori Vallecimina. Il MiPAAF fecedell’emergenza cinipide il momento diavvio del Piano nazionale del Settore casta-nicolo. Quale esperto MiPAAF ho presen-ziato a quasi tutte le riunioni dei 4 gruppi dilavoro, e a quelle tecnico-politiche del su-periore comitato direttivo “Steering Com-mittee”. In esso, la Regione Lazio erarappresentata dai dottori Sbaffi e Settimi.Gratificato dalla fiducia mostratami dai col-leghi, ho potuto dare un apporto utile al dott.Alberto Manzo direttore del Piano (Mi-PAAF, SAQ VI), ne sono felice e onorato. Ho scritto tutto questo per testimoniare che,man mano che mi si presentava occasionedi dare notizie sul cinipide a gente dei Ca-stelli Romani, fornivo dati aggiornatissimie reali, pur dovendo mantenere riservatezzacirca le notizie in mio possesso non ancoradivulgabili (dati scientifici non ancora pub-blicati, iniziative del MiPAAF in elabora-zione, ecc.). Claudio Botti nel maggio 2010, senza sa-pere che ruolo avevo nel MiPAAF, miespresse paura per il cinipide. Lo conoscodal 1980 (con lui assessore allestii la colle-zione varietale di castagne a Costarella; nel1979 aveva organizzato una prima sagradelle castagne; è un roccheggiano da sempre

Le informazioni correttesul cinipide del castagno

gione allestisse qui un’“area di moltiplica-zione di Torymus utile per il Sud di Roma”,era stata approntata da tempo ne L’Alveare.Il Comune ha recepito da L’Alveare una for-mulazione di questo documento a metàaprile 2011, poi una formulazione aggior-nata il 13 maggio 2011. Ma al proficuo la-voro svolto sinora da L’Alveare non si faalcun cenno nel suddetto articolo di Co-mune informa. Lo ritengo ingiusto. I fatti, itempi, i comportamenti che sopra ho de-scritto, sono reali. E’ evidente che c’è da mi-gliorare. Sinora sui Castelli la gestione delproblema cinipide non è stata tempestiva, nécentrata strategicamente né tatticamente ef-ficace. Personalmente formulo sinceri au-guri per una miglior riuscita della medesimain futuro. Io non sono nato ieri, perciò mi li-miterò a proporre consigli.

Dr. Giorgio Grassi

penso serva a Rocca e che non vo-glio far politica. Io infatti sono for-temente critico verso tutti i politici,per troppe esperienze negative ac-quisite; lo stesso Sindaco Boccia el’amico Botti mi hanno visto reagiremale, a certe mosse di politici locali.Ci intendemmo. Evidenziai la neces-sità che i Comuni si attivassero al piùpresto all’interno della Regione. Icontatti col Comune furono poi te-nuti da Botti.Ora il MiPAAF deve ancora spen-dere quel milione di euro, che vannosuddivisi tra le Regioni. Il 3 marzo2011 il MiPAAF ha chiesto formal-mente alle Regioni di segnalare cosasul cinipide hanno già fatto, cosahanno programmato di fare in futuro,quali finanziamenti hanno già stan-ziato e necessitano loro: le Regioni ainizio maggio 2011 stavano termi-nando di dare le risposte. Il Lazio hafatto sue riunioni interne, ha elabo-rato un suo piano interno triennale,l’ha inviato al MiPAAF a fine marzo(personalmente non sono però auto-rizzato a diffonderlo). In proposito,l’articolo di Comune informa se-gnala giustamente che il Lazio ha de-ciso di lanciare il Torymus a Segni ePalestrina, ma ne dà una motivazionemal comprensibile per chi legge (sidovrebbe infatti parlare dell’applica-zione del DPR 8/9/97 n. 357, argo-mento complesso su cui non mifermo). Sull’argomento, in risposta ainsistenti richieste che ricevo, devoribadire che il MiPAAF non può as-solutamente premere su una Regione(es. Lazio) affinché essa faccia lancidi Torymus in un determinato suoterritorio interno (es. Rocca): questedecisioni appartengono alla politicaagricola interna di ogni singola Re-gione, della cui autonomia ogni Re-gione è gelosa. Certo, il pianoregionale Lazio potrà essere inte-grato al suo interno nel futuro, se isuoi organi tecnico-politici vorranno,ma per il momento è già inserito nelpiano nazionale integrato del Mi-PAAF (a correzione di quanto nel-l’articolo risulta detto da Schiavella).In proposito: una lettera di richiestache il Comune di Rocca di Papaavrebbe potuto avanzare alla Re-gione Lazio, di attivare in Rocca diPapa un’“area di lancio di Torymus”,con abbinata una proposta che la Re-

Il cinipide del castagno

Viterbo il 27 maggio 2010, al quale parte-cipò quale delegato ufficiale del SindacoBoccia; a Viterbo fu evidente che i singoliComuni si erano già mossi, non da soli maaggregandosi per combattere il cinipide, su-bito avevano chiesto a Provincia e Regione,ottenuto molto, la Regione aveva già favo-rito molto il Viterbese. Lì presi la parolaquando notai che l’operato del MiPAAFnon era giustamente espresso, e per eviden-ziare fermamente che si doveva subito pro-grammare di fare lanci di Torymus sinensis(l’antagonista del cinipide) anche nelle altreprovince laziali. Su questi aspetti Botti rila-sciò intervista al Messaggero del 5 giugno2010.Il 7 giugno 2010, di mia iniziativa, ero giàandato all’Istituto di Istruzione SuperioreNovelli di Velletri, a proporre alla PresideDaniele un’azione per allestire in economiaun’area di moltiplicazione di Torymus per iComuni dei Castelli con l’aiuto del suo Isti-tuto di Velletri; lei si consultò con due suoiprofessori e con i suoi amministrativi, simostrò favorevole. Ne riferii subito a Botti,che era in contatto col Sindaco di Rocca;ma il nostro Comune non capì l’importanzae l’utilità di attivare quella proposta subito,per avere il tempo di giungere a lanciare To-rymus nel 2011 da noi. Poi Botti mi portò a un incontro al Comunedi Velletri il 17 giugno 2010: lì notai tra ipresenti molta paura per il cinipide, moltaignoranza tecnica, diedi un contributo e midichiarai disponibile, ma forse l’essere afianco di Botti fece presumere che facessipolitica con lui. Il MiPAAF intanto procedeva bene e rapi-damente: a novembre 2010 aveva già defi-nito il piano nazionale, impegnato iministeri Agricoltura, Sanità e Ambientecompetenti ad aggiornare sia i metodi sia lanormativa di lotta al cinipide, preattivandoi Servizi Fitosanitari regionali, ottenuto ilconsenso politico formale delle Regioni sulPiano e già stanziato un milione di euro perintervenire prioritariamente contro il cini-pide. Ora toccava alle Regioni attivarsi dav-vero. Quando Botti costituì l’associazioneL’Alveare, nel giugno 2010 aderii chia-rendo che intendevo dare contributi solotecnici, consapevole che sul cinipide c’era ec’è davvero da fare molto, presto e al me-glio. Botti si attivò bene, L’Alveare orga-nizzò il convegno sulla castanicoltura del29 gennaio 2011. Nel dibattito l’assessoreCardinali e io non potemmo intenderci,chiesi allora a lui un incontro diretto e poteispiegargli cosa faccio tecnicamente, cosa

appassio-nato delcastagnoe diRocca ) .Gli se-gnalai unincontrosull’argo-m e n t oalla Pro-vincia di

ROCCA DI PAPAil Segno - Maggio 201114

Emessa la delibera del Commissario ad Acta sull’occupazione illecita di aree private

“Una parte del Parco dei Campiva restituita ai legittimi proprietari”di Andrea RasettiSpesso si sente parlare, soprat-tutto a Rocca di Papa, dell’uti-lizzo da parte di privati disuolo pubblico in modo deltutto abusivo. Notizia che oggipassa quasi inosservata. Ma seè il Comune a far uso diun’area privata le cose cam-biano e la notizia è sicura-mente di grande interesse. Lastoria ha inizio (o meglio fine)nel 1987 quando il TribunaleCivile di Roma “condannava ilComune di Rocca di Papa allarestituzione ai ricorrenti” didue aree: un terreno posto nelquartiere dei Campi d’Anni-bale e una piccola piazzolacollocata tra via del Porticato evia Michele Stefano De Rossi,in pieno centro storico, dovesorgeva un edificio poi crollatoi seguito ai bombardamentidell’ultima guerra.

Entrando nello specifico, però,gli abusi –se così li vogliamochiamare- non sono finiti quiperché nel frattempo la fetta diterreno dei Campi era stata in-globata nel Parco Comunalementre la piazzola è stata peranni aperta all’utilizzo pub-blico. Ora su quest’ultima areail Tribunale ha disposto la col-locazione di un cartello “perinformare la cittadinanza che ilpredetto immobile non è aduso pubblico”. Anche il ter-reno dei Campi d’Annibaledovrà ora essere restituito le-gittimamente “alla piena e li-bera disponibilità deiproprietari ricorrenti”. La delibera del Comune diRocca di Papa (n. 23) che ponefine a questa diatriba autoriz-zando l’esecuzione del Tribu-nale, è stata approvata loscorso 21 aprile dal Commis-

l’ufficio tecnico del Comunedi Rocca di Papa, attraverso ilresponsabile del settore lavoripubblici, Geom. Rocco Di Fi-lippo. Si conclude così una vi-cenda andata avanti per troppotempo e che ha visto una fami-glia roccheggiana privata deisuoi diritti di proprietà. Spe-riamo che allo stesso modovengano perseguite anche tuttequelle situazioni che vedono i

privati usare e abusare delleproprietà pubbliche per i pro-pri esclusivi fini, a cominciaredalla strada romana chiamataVia Sacra che vede la sua partefinale, completa di basole diduemila anni fa, essere statachiusa all’interno di una pro-prietà privata a ridosso dellavia dei Laghi. Una proprietàpubblica che andrebbe resti-tuita a tutti.

Le scelte collettive sonoquasi sempre delegate a deci-sori politici che ci dovreb-bero rappresentare. Quicominciano i problemi per lademocrazia che da noi èmolto più sbilanciata sulcratos, ossia sul potere perso-nalizzato del sindaco diturno, per esempio, rispettoalla partecipazione deldemos, ossia dei cittadini, cheè compressa e praticamentescompare. I faccioni dei ma-nifesti elettorali, che ancoracampeggiano sui muri diRocca di Papa, sono il segnodel dominio della persona sulsimbolo del partito di riferi-mento, sul partito stesso, osulle idee che dovrebbero in-fluire sulle scelte elettorali dichi vota. Anche le assembleeelettive, i Consigli comunali,spesso sono appannaggiodelle scelte dei sindaci che in

pratica influenzano l’anda-mento dei lavori. Risultato: ilsindaco è diventato un pic-colo podestà, frutto di un fe-nomeno distorsivo che cispinge verso una dimensioneleaderistica che, consideratolo spessore delle persone, ri-sulta spesso pericolosamentedegenerativa.Incolore il ruolo delle oppo-sizioni, scoraggiata la parteci-pazione dei cittadini, rimanesolo un meccanismo che auto-certifica se stesso attraversol’esasperazione personale delruolo del leader, che si può as-sicurare così di governare finoalla propria consunzione fi-sica.Anche l’associazionismo, so-

prattutto quello ambientalista,è in crisi. Contemporanea-mente un numero crescente dicittadini si impegna personal-mente. Non solo in singolebattaglie contro inquinamentoe degrado, ma nel cambiare ilproprio modo di agire, lo stiledi vita: attenzione a quelloche si consuma, a quanto ci sisposta in auto, a un uso delproprio tempo più distensivoe meno consumistico.Sono queste azioni che, som-mate insieme, possono crearei presupposti per una rivolu-zione molecolare che porti uncambiamento sempre piùnetto, generalizzato e condi-viso nelle nostre scelte indivi-duali e quindi collettive.

tempimoderni

di Roberto Sinibaldi

In base alle ultime elezioniamministrative tenutesi il 15 e16 maggio abbiamo preso attoche il Sindaco Boccia è statoriconfermato dal popolo diRocca di Papa, il quale colsuo voto ha espresso il più no-bile dei “sentimenti”, dare fi-ducia a chi nel fosseall’altezza. Altresì auguro a tutti i citta-dini di essere corrisposti datale aspettativa. In qualità diPresidente di circolo porgotanti auguri al Sindaco Bocciae a tutta la sua Giunta, di buonlavoro ed essere più attentialle problematiche dei citta-dini tutti.Cordialmente,

Bruno Romano Presidente FLI Rocca di Papa

Riceviamo e pubblichiamoBuon lavoro al Boccia-bisdal partitodi Fini

Noisiamo qui

sario ad Acta,dott.ssa SerenellaBellocci, nomi-nata apposita-mente dalPrefetto il 29 ot-tobre 2010 comeautorità superpartes.A far eseguirequanto prescrittodal Tribunaledovrà essere ora

ROCCA DI PAPA 15il Segno - Maggio 2011

Cimitero, inaugurate altre due aree con 18 cappelle, 66 tombe a terra e 470 loculi

Sono stati consegnati i primi 2 lottidel progetto di ampliamento

Da tanti anni sentiamo parlareda vari fronti sulla necessità diriqualificare il centro storico diRocca di Papa. Sull’argomentoci sono stati dibattiti, scontri,idee contrapposte e spesso leforze politiche hanno dimostratoproprio su questo tema dellefalle e dei limiti preoccupanti,tanto che la città vecchia è oggiun lontano ricordo dei tempi chefurono. Adesso a fare un po’ di chia-rezza e a mettere dei punti fermisull’argomento potrebbe essereuna tesi di laurea dell’ArchitettoMarco Colazza, studente pressol’Università di Roma “La Sa-pienza”, dove sta seguendo ilcorso di laurea magistrale inPianificazione Urbanistica.Marco presenterà infatti una tesidal titolo inequivocabile:“Rocca di Papa, strategie e lineeguida per la riqualificazionedella città storica”. Proprioquello che mancava. L’altroaspetto positivo è che l’ammini-

strazione comunale, dopo tantifallimenti e scelte criticabili (ri-cordate le panchine e le fiorierein metallo rosso lucido?) ha de-ciso di sostenere il lavoro pro-posto dall’Arch. Colazzaconcedendo il patrocinio gra-tuito alla tesi. In attesa di poterleggere le idee e le propostecontenute in questa tesi, co-gliamo però il ritorno di un’at-tenzione particolare verso ildestino del primo quartiere roc-cheggiano che da troppi anni ap-pare abbandonato a se stesso.Basta farsi qualche passeggiataper vedere un disordine architet-tonico senza precedenti: finestrein alluminio dorato, parabole in-stallate nei punti più assurdi, te-gole in plastica, discendentiarancioni, piastrelle coloratemesse in ordine sparso. Insomma, un caos che nulla haa che vedere con la storia me-dievale di quello che viene an-cora chiamato “Quartiere deiBavaresi”. (P.G.)

di Andrea RasettiLo scorso 28 aprile sono statiinaugurati il 1° e 2° modulodel nuovo cimitero comunaledi Rocca di Papa, i cui lavoriprocedono a ritmo elevato. Intotale in queste due aree sorge-ranno 18 nuove cappelle genti-lizie, 66 tombe a terra e 470nuovi loculi. L’inaugurazioneè avvenuta alla presenza del-l’amministrazione comunale edel vice-parroco del Duomodell’Assunta, Don Ciro Bar-bato, che ha celebrato la S.Messa presso la cappella in-terna al cimitero ristrutturatarecentemente. “Il tipo di appalto previsto perl’ampliamento in questione –si legge nella nota elaboratadal Comune- non comporterà

spese per l’AmministrazioneComunale in quanto l’inter-vento si autofinanzierà con lacessione delle opere cimiterialiai cittadini del nostro Comune(project-financing). L’area in-dividuata per l’ampliamentodel cimitero –continua la nota-è stata rigorosamente previstaall’interno della zonizzazionedi PRG così da non interferirecon la zone RP8 (boscate) delPiano Paesistico. Il principiofondamentale che ha guidatola progettazione è stata quelladi limitare al massimo l’im-patto ambientale, cercando dirispettare –conclude- l’attualeandamento orografico del ter-reno senza creare emergenzevolumetriche fuori dall’attualeandamento”. Alla fine del pro-

getto i nuovi lotti realizzati sa-ranno cinque. L’amministra-zione di Rocca di Papa fasapere che sono ancora dispo-nibili diverse sepolture e loculiche si possono prenotare

presso l’ufficio cimiterialedello stesso Comune (CorsoCostituente 26 – 3° piano) dallunedì al venerdì dalle ore 9alle 12 ed il martedì e giovedìdalle ore 15 alle 18.

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ROCCA DI PAPA il Segno - Maggio 201116

di Daniela Di RosaArchiviate le ele-zioni a Sindaco oranon ci resta che spe-rare. Guardo il no-stro paese, già

Una rotonda artisticaai Campi d’Annibale

I cittadini dei Campi d’Annibale hanno ricevuto un graditoregalo dovuto all’abbellimento della piccola rotonda stra-dale di piazza Di Vittorio. Infatti, su progetto del giardi-niere-artista Pio Pizzicannella, che poi ha ovviamenteeseguito e seguito anche i lavori di realizzazione, la rotondaè diventata una vera e propria opera d’arte con la composi-zione di una farfalla, utilizzando sassi naturali di diversocolore. Il tutto circondato da fiori dedicati alla bandiera ita-liana. Pio ha offerto la sua competenza gratuitamente, venendoincontro al sogno del Presidente del Comitato di Quartieredei Campi, Gianfranco Silvestrini, che per l’occasione hafatto anche l’operaio. In poco tempo il sogno è diventato re-altà. Ora dovrebbe essere l’amministrazione comunale aprendere spunto da quanto fatto ai Campi, per abbellire lealtre rotonde del paese. Grazie Pio, grazie Gianfranco, gra-zie a tutti coloro che hanno collaborato con loro.

Il dopo elezioni è già cominciato e alcune questioni restano sul tappeto

E’ ormai necessario creare unpiccolorifugiopercaniabbandonati

violentato da uno scelleratoabuso edilizio, da una crescitaesponenziale di supermercati, dicui l’ultimo (il Carrefour) haspazzato via un parco di ulivi,però ne hanno lasciati una decinache rendono ancora più triste ilpaesaggio ricordandoci com’era.La stessa sorte, sono sicura, toc-cherà ai due pini davanti al BarCarpe Diem (dove è previstaun’altra orribile rotonda). Ormaici sono rotonde ovunque, una ter-minerà tra poco alle quattrostrade, subito dopo ci faranno ilgià previsto parcheggio… intantoil centro storico muore per lachiusura delle attività… c’è qual-cosa che non funziona, si incen-tivano i costruttori, palazzinariche erodono ettari di bosco perdecine di villette a schiera, e sipenalizzano i singoli che sul lorofazzoletto di terra vogliono farsila prima casa. A vincere insommaè sempre chi specula. Da anni, forse decenni, noi ani-malisti, chiediamo un pezzo diterra per un piccolo rifugio per icani che accudiamo ma ci rispon-dono sempre che non è possibile,che non si può fare all’interno diun Parco! Con lo scempio chehanno fatto sul nostro territorio,con il Parco sempre più ridimen-

sionato, e con circa 70 mila eurospesi da noi cittadini, ogni anno,per mantenere i nostri cani in uncanile convenzionato dove già cene sono settecento! A chi giovatutto questo? Non ai cani, ammas-sati e senza che il nostro delegatocontrolli in quali condizioni vi-vano (spero che questa volta, incinque anni, trovi il tempo perfarlo), perché a noi volontari, no-nostante esista una legge appo-sita, ci è vietato entrare. Noicittadini paghiamo con le tassetutto ciò e non ne sappiamo piùnulla. Non sarebbe meglio riprenderci i40 cani, costruire un rifugio e farlavorare almeno cinque dei nostriragazzi invece di arricchire chi hain gestione questo canile che perl’esattezza si trova a Palestrina esi chiama o si dovrebbe chiamarela fattoria di Tobia? Rivolgo un appello al ConsigliereSerafini e alla dott.ssa Santangeli:per favore basta chiacchiere eprese in giro, lavoriamo insiemea questo progetto, per risolvere ilproblema randagismo non ba-stano poche sterilizzazionil’anno. Sono attiva come volon-taria in questo paese da almenovent’anni e sono stufa di falsi sor-risi e finte promesse, se l’ufficioambiente non riesce a occuparsidei cani perché non ne fanno unoapposito? Siamo decine di volon-tari pronti a dare una mano, al dilà delle simpatie o antipatie per-sonali.

Pio Pizzicannellae Gianfranco Silvestrini

EVENTI e INIZIATIVE 17il Segno - Maggio 2011

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I ragazzi roccheggiani ancora in trionfo ai campio-nati Italiani di danza sportiva. Il 30 aprile e il 1maggio a Roseto degli Abruzzi, ai Campionati Ita-liani di danza sportiva si è registrato uno strepitososuccesso per i nostri ballerini che hanno conquistatoben 6 titoli nazionali e numerosi piazzamentid'onore. In grande evidenza Marco De Nicola (nellafoto sul podio) e Anastasia Zannoni (primi nelledanze latino americane ,19/34 anni classe D), DarioGiovannetti e Rita Pedone (terzi nelle danze latinoamericane 19/34 anni classe C), Simone Gramegnae Federica Gatta (primi nelle danze standard 6/9anni classe F1), Leonardo Pagliarini e Beatrice An-tonelli (primi nelle danze Standard e secondi inquelle latino americane 6/9 anni classe F), MirkoPedone e Rosa Gatta (primi nelle danze latino ame-ricane 14/15 anni classe F), Matteo Acciari e NoemiGramegna (primi nelle danze latino americane, se-condi nelle danze standard e terzi nel liscio unifi-cato 14/15 anni classe F1), Matteo Fiacchi e AuroraGatta (primi nelle danze standard e secondi nelledanze latino americane 12/13 anni Classe F).Grande soddisfazione anche per i loro insegnanti enostri concittadini della Scuola di ballo “EmyDance di Rocca di Papa”, Claudio De Nicola, ElisaMeconi ed Emanuela De Nicola, professionistiA.N.M.B. che hanno bissato e migliorato il risultatodello scorso anno. A loro va il nostro grande augu-rio per i successi futuri. (A.Rasetti)

Emozioni di coloridi Patrizia Favara

di Rita GattaValorizzare le risorsein un territorio èquanto di meglio sipossa offrire a chi amala cultura intesa sottoogni aspetto: musicale,

fiamme del focolare domestico pos-sono concretizzarsi in un’opera pit-torica che esprime innumerevolifantasie cromatiche e immaginative;e la grande passione per l’Africa sirealizza sulla tela con un giocod’ombre di scuri pachidermi che sistagliano sullo sfondo di un infuo-cato sole africano; ma è nella “Ma-rina” un dipinto realizzato dal vivonel corso di una estemporanea chela Favara concretizza il suo amoresviscerato per il mare e ingannal’occhio che erroneamente inter-preta i suoi tratti decisi come trac-ciati da una mano maschile, menodelicata e meno ricca di armoniosesfumature. Figlia d’arte, ma autodidatta, labrava Patrizia è in realtà una donnadolce, schiva e riservata che si rifu-gia nella pittura per dar vita al suoricco mondo interiore fatto diforme, colori, passioni ed emozioniche lascia scivolare sulla tela con lapunta del suo pennello regalando achi osserva una bella e intensa partedi sé.

Successi e premi aiCampionati Italianidi danza sportiva

letterario, artistico, creativo/mani-polativo…Questa volta una bella iniziativa èstata promossa dal Laboratorio Cen-tro Storico di Rocca di Papa che haorganizzato nella biblioteca citta-dina la mostra di pittura “Emozionidi colori” di Patrizia Favara. Una personale che il 29 aprile, allapresenza delle Autorità cittadine haofferto in esposizione significativeopere tra le più originali. Tra queste “Angeli”, un atto di fededell’artista che si affida al sopran-naturale e agli invisibili custodisempre al nostro fianco; rosse le“Rose” che esprimono la carica pas-sionale della Favara, inserite abil-mente nel gioco prospettico di untrompe l’oeil. Tutto è ispirazione: guizzanti le

Riapre l’antica Fortezza medievaleLa Fortezza di Rocca di Papa torna ad essere visitabile. Il 7 maggio l’area ar-cheologica è stata riaperta dopo gli ultimi interventi di recupero messi in attodalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio. Gli scavi, iniziati nel2008, hanno riportato alla luce una delle più belle realtà archeologiche diRocca di Papa rimaste fino ad oggi sepolte. La Fortezza medievale rientrava nel sistema di controllo e difesa del domi-natus della famiglia nobile degli Annibaldi. Verso la metà del XVI sec. se neascrive però la demolizione, voluta dal Pontefice Paolo III Farnese (1533-1549). La vicenda della fortezza parla di un costante e a tratti virulento pro-cesso di spoglio a causa dello sfruttamento dell’impianto come cava dimateriali da costruzione, fino alla definitiva perdita d’identità del monu-mento. La gestione dell’area archeologica prevede la presenza di un guar-diano, l’installazione di telecamere e la manutenzione del verde.

ROCCA DI PAPA il Segno - Maggio 201118

In esclusiva il progetto del Club Auto Storiche

Ecco a voi la “Città della cronoscalata”

Come nella nostra città è stata giustamentevalorizzata e sviluppata la Sagra delle Ca-stagne, così non è stato per la Cronoscalata,ormai dimenticata, ma i nostri vecchi se laricordano eccome! Ed ancor più se la ricor-dano tutti gli appassionati italiani ed ancheesteri di automobilismo sportivo e lo dimo-stra la presenza costante della cronaca del-l’evento sul massimo periodicoautomobilistico italiano degli anni ‘50 e ‘60.All’acuto Amministratore non può sfuggirequale opportunità di sviluppo può diventareun’adeguata gestione della riscoperta.I compiti del Comune possono essere così delineati:- L’Amministrazione può e deve gestire inprima persona lo svolgersi degli eventi senzalimitarsi ad un banale patrocinio, affidandonela cura agli Assessorati alla Cultura e al Bilan-cio, pur con un impegno assolutamente mi-nimo di risorse, individuando figure ad hocall’interno dell’Ufficio Comunale, atte a se-guire gli sviluppi. Rocca di Papa ha l’oppor-tunità di trasformarsi da “Città della Sagradelle Castagne” in “Città della Sagra delle Ca-stagne e della Cronoscalata”, a cominciare dalcambio delle targhe sulle strade d’ingresso,onde suscitare la curiosità del visitatore. E’ dasottolineare che, mentre la Sagra delle Casta-gne è un evento singolo nel corso dell’anno, laCittà della Cronoscalata è sempre viva e si ar-ticola in più eventi, senza contare il richiamonei confronti di case automobilistiche blaso-nate, come tutti hanno potuto notare, come laJaguar. Ciò può portare sul territorio un in-dotto di rilievo fatto di turismo e di attività le-gate al mondo dell’automobilismo storico che,attualmente in Italia, è in continua crescita.- Trasformare Rocca di Papa in un polo di at-trazione per l’automobilismo storico.- Sul sito internet del Comune va segnalata laCronoscalata nella homepage con il giusto ri-lievo, con una breve scheda storica.- Il Club Auto Storiche Rocca di Papa va in-serito nelle associazioni culturali del Comune- Su una parete della nuova Casa Comu-nale, in fase di restauro, può essere realiz-zato un murales che riproduca il dipintoraffigurante la Maserati di Lurani al passag-gio da piazza della Repubblica, con lascritta “Città della Cronoscalata”.- Coinvolgimento degli sponsor.- Pubbliche relazioni con stampa, altreistituzioni e forze dell’ordine e militari,che ben volentieri verrebbero a parteci-pare con le loro auto storiche.- Interagire con il Comune di Landsberg, il cuiSindaco è coinvolto in prima persona nella ge-stione delle iniziative locali, allo scopo di ac-quisire esperienze ed interscambiarsidelegazioni automobilistiche qualificate, na-turalmente guidate dal nostro Primo Cittadino.- Fornire adeguato supporto logistico conPolizia Locale ed associazioni di volonta-riato durante gli eventi.- Fornire, ove possibile, strutture mobili per losvolgimento di mostre e mercati. Nel concludere, va sottolineato che il progettopuò essere realizzato con impegno econo-mico assolutamente minimo da parte dellecasse comunali, ma con impegno assoluta-mente massimo, sia fisico che mentale, daparte dei soggetti che vogliono essere coin-volti per realizzarlo.

sionati ne ha riscoperto il valore dando vitaalla prima rievocazione storica con la parte-cipazione di auto d’epoca. Quest’anno la se-conda rievocazione ha fatto un notevole saltodi qualità: successo spettacolare e partecipa-zione altamente qualificata della Scuderia Ja-guar Storiche. Da questa base possiamopartire per ipotizzare un ulteriore sviluppoche può coinvolgere tutta la città essendol’automobile un elemento unificante che ge-nera passioni e discussioni, ma mai avver-sione totale, senza contare che durante il XXsecolo ha cambiato radicalmente le abitudinidell’essere umano.Articolazione del progetto - Tre i pilastri:- Sede del Club Auto Storiche Rocca di Papae Museo dedicato alla “Vermicino–Rocca diPapa”. Museo con esposizione di auto e motostoriche, modellismo e documenti storici. Vi-sita gratuita e programmabile per gruppi.- Mercato - mostra di auto storiche e pezzidi ricambio da svolgersi su area comunalealmeno una volta l’anno. - Nella Città di Landsberg am Lech, nostragemella, si svolge con cadenza biennale unevento automobilistico rievocativo di im-portanza mondiale: la “Herkomer Konkur-

renz”, ovvero il primo Rally al mondo,anno 1905, riservato alle auto da turismo.Inoltre è sede di altre manifestazioni du-rante l’anno. E’ auspicabile concordarescambi di rappresentanze automobilisticheed istituzionali in occasione degli eventi.Il ruolo del Club Auto Storiche Rocca di PapaIl Club mette a disposizione la sede e il museoprovvedendo in proprio alle spese di manteni-mento con il supporto delle quote sociali edegli sponsor; organizza gli eventi e fornisceparte delle risorse umane per gestirli, esclusi-vamente sotto forma di volontariato. Inoltrefornisce tutte le competenze tecniche e stori-che adeguate per studiare la realizzazionedegli eventi di concerto con la Pubblica Am-ministrazione. E’ negli obiettivi del Club l’or-ganizzazione di almeno due gare di regolaritàdel campionato ACI–CSAI, manifestazionimolto impegnative di valenza regionale darealizzare in collaborazione con la ScuderiaJaguar che metterà a disposizione la suagrande capacità organizzativa ed esperienza. Il ruolo dell’Amm.strazione ComunaleCompito di ogni Amministrazione Comunaleè individuare quali opportunità di sviluppo

può offrire il proprioterritorio valoriz-zando sia le iniziativedi gruppi di cittadini,sia recuperando ele-menti di tradizione ecultura, magari di-menticati. Peraltrovanno individuatecompetenze e profes-sionalità specificheatte ad ottenere i ri-sultati. Naturalmenteil tutto senza ignorarela carenza di risorseeconomiche che,oggi ancora di più,preoccupa qualunqueAmministrazione.Rocca di Papa - Via Frascati, 16 - Tel. 06.9497048

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di Angelo CavalliLa Vermicino-Rocca di Papa,sicuramente la più importantecorsa in salita del Lazio eduna delle più importanti inItalia, ha rappresentato perpiù di 40 anni un importantestrumento di incontro, aggre-gazione sociale e sviluppoper il nostro territorio. Sullenostre strade hanno corsoFerrari, Maserati, AlfaRomeo, Jaguar. Sospesa nel1964, se ne perse la memo-ria, finché 45 anni dopo, nel2009, un gruppo di appas-

il Segno - Maggio 2011 19

di NogaDevo darvi una bella notizia.Penserete: gli immigrati, piùo meno clandestini, stannotornando a nuoto tutti casaloro? L’Italia è stata premiataper il suo impegno per la

E COI CAVALLI LA COSTAQUI CONTRO MA INVOCATO IL SOCCORSO DI MARIA SS.VENERATA NEL SANTUARIO DEL TUFO CADUTO RIUSCIRONO INCOLUMIVERGINE SANTAPOSSA QUESTA UMILE MEMORIA ATTRARRE SEMPRE PIU’ A TEL’AMORE E L’OSSEQUIODEI FORTUNATI ABITANTI ED OSPITI DI ROCCA DI PAPA.

Chissà adesso dove sono i discendenti diquella coppia di sposi così fortunosamentesalvatisi? E poi, i poveri cavalli, avrannofatto parte anch’essi del miracolo? O no?Magari un loro scalpitante e lontanissimoerede corre già da qualche anno alle Ca-pannelle! Soffermandomi su quelle date,con un salto all’indietro nel tempo, ho in-travisto un illustre e “temporaneo” ospitein qualità di pittore e scrittore, MassimoTaparelli d’Azeglio (nota 2) raggiungere,da Frascati e a dorso di mulo, la nostracittà, salutato da una turba di inconsape-voli ragazzini al grido di:“Li burattini! So’arrivati li burattini!”. Allora ho pensato:ecco perché è necessario recuperare questemodeste memorie, valorizzarle, documen-tarsi per ricavarne l’esatta iconografia(nota 3).A proposito, benemerita Confraternita, faispostare quel palo della luce arrugginito,piazzato davanti a uno dei sette pilastrini(quello centrale!) che reggono la ringhierain ferro sul Belvedere del Piazzale delTufo, dove si dovrebbe agevolmente leg-gere la seguente frase, incisa sulla superfi-cie di una modestissima targa marmorea:LA SOCIETA’PRO ROCCA DI PAPASETTEMBRE 1912.Anche queste poche, semplici parole fannoparte della memoria umana, religiosa, ci-vile e quindi storica, della città. Sono unainfinità di queste piccole cose (quelle ri-maste...) che fanno ancora della nostra Ita-lia quell’eccezionale concentrato di culturae di bellezza che il mondo ci invidia e chetanti vorrebbero avere a casa loro.

Aprile 2011

NOTE: Nota 1. Definizione di Edicola Sacra (chia-mate con voce popolare “Madonnella”): laparola ha origine dal latino Aedicula (=Tem-pietto). “L’edicola è una struttura architetto-nica relativamente di piccole dimensioni,con la funzione pratica di ospitare e proteg-gere l’elemento che vi è collocato” [Wiki-pedia] – “Più genericamente si chiamaedicola ogni composizione architettonicache inquadra oggetti di particolare signifi-cato religioso, come immagini e reliquie”[Enciclopedia Cattolica]. Esse si possono di-stinguere in: a cappella - a vela – a nicchia– ad altare – appoggiate – ecc. ecc.Nota 2. d’Azeglio Massimo Taparelli(1798-1866) meglio conosciuto semplice-mente come Massimo d’Azeglio e dove,come in diverse pagine egli stesso scrivenella sua opera postuma (1867), “I miei ri-cordi”, si trattenne in più occasioni.Nota 3. Iconografia (breve definizione rias-suntiva): lo studio dell’immagine, del suonascere, svilupparsi, modificarsi, perdurarenel tempo che è anche la base dell’iconolo-gia il cui scopo è la ricostruzione di un com-plesso culturale di un determinato momentostorico (definizione tratta dagli studi di AbyWarburg).

Cultura e

rriieemmeerrggee uunn’’aannttiiccaa ssttoorriiaa

... dintorni

CCoonn llaa nnuuoovvaa MMaaddoonnnneellllaa

conservazione dei Beni Ambientali e Cultu-rali? A Pompei non crollerà più nulla?L’hanno ricoperta tutta con una resina tra-sparente dalla durata perenne? Le CentraliNucleari si sono spente automaticamenteda sole?No compaesani! La notizia è molto, moltopiù semplice: gli uomini del Gruppo StandSagra delle Castagne della Confraternitadel SS. Sacramento, con la collaborazionedi un artista e di un artigiano locale, hannorecuperato, restaurandola, l’Edicola (nota1) ad Altare ricavata nel muraglione lungola Via di Frascati.Andate ad ammirarla: colorata in giallo eceleste, con le riquadrature in pietra spe-rone, con al centro una lapide marmoreacon incise delle frasi adesso leggibili, unalucetta alla sommità dell’archetto, con laMadonnella in effige a rilievo, ridipinta coni colori della tradizione popolare, i fiori fre-schi e alla sommità, al centro del fregio inpietra che funge da coronamento, un sim-bolico cuore rosso.Quando l’ho vista mi si è immediatamenteaffacciato un desiderio tanto spontaneoquanto imperioso: recuperare tutte le EffigiSacre sparse per il Paese (mi dicono che cene sono...). Sarebbe bello: la Confraternitase ne potrebbe far carico. Si può fare?Quindi ho trascritto le parole della lapideche illustrano, sinteticamente, un episodioverificatosi il 26 Settembre 1883: pensateun po’! Tredici anni appena dalla Brecciadi Porta Pia e 23 soltanto dalla proclama-zione dell’Unità! Allora ho immaginato cheil “marmoraro” nel 1860 era forse appenanato ed aveva 23 anni soltanto quando rea-lizzò quella lapide che probabilmente luimedesimo mise in opera.Quella semplice Edicola Devozionale ci fapartecipi, a distanza di 128 anni, di unevento, ritenuto miracoloso, avvenuto pro-prio lì dove è stata collocata la lapide, cherecita:P. G. R.ADDI’ XXVI SETTEMBREMDCCCLXXXIIII CONIUGI CARLO BALLATORE E RINA BIANCOTTI NEL LASCIARE LA VILLEGGIATURA FELICEMENTE TRASCORSA IN QUESTA TERRA SALUBRE PRECIPITARONO COL VEICOLO

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ssttoorriiaa

di VincenzoRufiniIl 2 settembredel 1870 Na-poleone III,imperatore deifrancesi, vienesconfitto a

Sedan dai prussiani e fatto pri-gioniero; è la fine conseguentedel secondo impero di Francia ela storia chiude la lunga avven-tura della famiglia Bonaparte,iniziata con Napoleone I.Luigi Napoleone, antico prin-cipe cospiratore e carbonaro,aveva raggiunto il potere ed erastato eletto presidente della Se-conda Repubblica con il bene-placito delle logge massoniche econ la condiscendenza dellaparte più conservatrice e reazio-naria del cattolicesimo francese.Il 2 dicembre 1851 con un colpodi stato aveva avocato a sé tutti ipoteri e lo stesso giorno del-l’anno seguente era stato procla-mato imperatore, rinverdendocosì i fasti di suo zio NapoleoneI. La sua parabola si chiudeignominiosamente per manodella nascente potenza militaredell’epoca, la Prussica del Can-celliere di ferro, Otto won Bi-smarck, il quale a Versailles nel1871, nella Francia occupata,proclamerà l’impero tedesco cona capo il kaiser Guglielmo I.Nella Francia sconfitta e occu-pata, di cui un affresco meravi-glioso ce lo fornisce lo scrittorenaturalista Emile Zola con il suocapolavoro “Le serate diMedan”, si verifica un vuoto dipotere che viene riempito dallaparte più conservatrice della so-cietà transalpina. A Parigi il 4settembre 1870 viene procla-mata la Repubblica, la terzanella storia del Paese. Emblema-tica l’espressione, che può es-sere posta ad epigrafe dellanuova forma di Stato, del capodell’esecutivo e in seguito pre-sidente Adolphe Thiers: “La Re-pubblica sarà conservatrice onon sarà”. Le leve del poterevengono assunte da un gruppodi potere composto da borghesie legittimisti (favorevoli al re eda sempre avversi ai Bona-parte), che saranno in maggio-ranza nell’assemblea nazionale.

in urto lo Stato francese con legerarchie ecclesiastiche, get-tando il seme per quel lungoduello tra Stato francese eChiesa cattolica che si protrarràfino al 20° secolo inoltrato e checaratterizzerà in modo semprepiù laLa Terza Repubblica procederànel suo esercizio del poteresenza tener conto delle aspetta-tive che la nascente società mo-derna porrà all’ordine delgiorno. In questo agire conti-nuerà a perpetuare, seppure inmodo ed in forme alquanto di-verse, le vecchie visioni dellasocietà dell’Antico regime. Benpresto questo modo aristocra-tico, seppur esercitato da bor-ghesi arricchitieconomicamente, ma non dicultura, porterà ad uno scontroinevitabile tra le varie compo-nenti dell’ordine sociale. Laparte più esclusa dalla cosa pub-blica reclamerà i suoi diritti e ciòavrà uno sbocco nella rivolta del1871 e che verrà chiamata in la-scito alle generazioni future: LaComune di Parigi. Sarà un’espe-rienza insurrezionale di brevedurata; il 28 marzo 1871 vieneproclamata e viene eletto presi-dente il socialista Auguste Blan-qui, il quale però per tutta ladurata dell’avventura comu-narda sarà in prigione. Il 27maggio la rivolta viene sedatadalle truppe della Repubblica.Al di là dei suoi eroismi e delsuo breve periodo operativo laComune rappresenta in sensostoriografico e sociologico laprima esperienza di gestione delpotere da parte di quel soggettostorico che alla fine dell’Otto-cento si affacciava sulle paginedella storia e che nel ventesimosecolo ne diverrà il soggettoprincipale: le masse. La svoltacomunarda ha rappresentato lacesura definitiva, pur nella suamomentanea sconfitta, di dueconcezioni del potere: quelladell’Antico Regime, che pog-giava la propria legittimità suldiritto di casta, e quella degli

altri ordini sociali, che ripone-vano nella legittimità popolarela propria ragion d’essere. Nel-l’esperimento comunardo si ve-rifica la realizzazione di unademocrazia partecipativa, infattiall’interno del Consiglio Comu-nale di Parigi entreranno bor-ghesi, artigiani, operai, medici,che nel secolo successivo sboc-cerà nella democrazia rappre-sentativa.L’attività legislativa nel suobreve volgere di tempo realizzò,o tentò di realizzare, alcuneaspettative sociali che precor-sero i tempi, quali le misureadottate per una piena realizza-zione dell’autogoverno delleclassi escluse fino ad allora dallagestione della cosa pubblica; larealizzazione della tanto ago-gnata giustizia sociale; il suffra-gio universale; la separazione traStato e Chiesa; un minimo sala-riale annuo a tutti i cittadini; lasocializzazione delle imprese.Fu un tentativo di valorizzazionemunicipalista contro il potereaccentratore e burocratico delloStato; in fieri conteneva i germidel federalismo; rappresentò untentativo di affermazione nazio-nale contro l’occupazione prus-siana del territorio francese ecostituì uno sforzo di rottura de-mocratica rispetto all’alternarsial potere, sia nella forma monar-chico-imperiale di Napoleone,sia nella forma repubblicano-conservatore della Terza Repub-blica, della stessa classedominante. Il laboratorio poli-tico espresso dalla Comune diParigi, seppur esercitato in unbreve periodo di tempo, lasciòuna seminagione di utopie rea-lizzate che nel corso del secolosuccessivo e dopo la fine dei to-talitarismi, vedranno la pienarealizzazione in gran partedell’Europa. La Comune ci la-scia come monito perpetuo chele aspettative sociali, pur di fa-cile enunciazione teorica, sonostate di difficile realizzazione eche una volta conquistate vannodifese e mantenute.

Il filo politico cheviene percorso è unmisto di conserva-zione ed anticlerica-lismo, tanto da porre

La Comunedi Parigi

CULTURA20 il Segno - Maggio 2011

La scrittrice Maria Teresa Mori sioccupa di Storia d’Italia dell’Ot-tocento. E in occasione dei 150anni dall’Unità d’Italia, ha propo-sto per i tipi della Carocci, un in-teressante studio, Figlie d’Italia.Poetesse patriote del Risorgi-mento (1821-1861). Per giungere all’unificazione na-zionale anche l’arte ebbe il suoruolo e contribuì fortemente allaformazione dell’idea di patria e diappartenenza ad essa: la poesia,in particolare, rivestì un’impor-tanza straordinaria, contribuendoa formare l’immaginario patriot-tico, costruendo miti, alimen-tando emozioni e passioni. Tantefurono le donne che, con la loroparticolare sensibilità e abilità,parteciparono all’elaborazione diquello che può essere consideratouna sorta di “romanzo popolare”in rima: alcune di esse erano de-stinate ad avere una discreta e du-ratura fama, altre invece furonosolo scrittrici improvvisate e oc-casionali, che scrissero solo “perla causa”. La loro presenza nella“repubblica delle lettere”, svelaancora una volta il protagonismoe la determinazione femminilenei momenti significativi dellastoria. In questo libro poi non si èvoluto esaminare la loro poesiaattraverso i consueti strumentidella critica letteraria, bensì sisono voluti focalizzare i conte-nuti come espressioni della par-tecipazione delle donne alle lotteper l’unità e l’indipendenza na-zionali. Indagando e ricercandole motivazioni che hanno mossoqueste scrittrici e i risultati delloro ingresso sulla scena pubblicae politica, Maria Teresa Mori si èaccostata ad aspetti peculiari deidecenni in cui s’è fatta l’Italia: neemergono particolari significativisui rapporti familiari, sulla con-dizione delle donne nella società,il contesto culturale, il processocreativo di simboli che alimenta-rono per sempre l’immaginariocollettivo. La documentazione presa inesame, ricca e vivace, non si li-mita così solo alle testimonianzepoetiche ma comprende memoriee corrispondenze, facendoci en-trare nel vivo di un Risorgimentoin cui la voce femminile è tutt’al-tro che inerte e silenziosa e laprospettiva da cui è vissuta ènuova e del tutto inedita.

Invito alla letturaLe donneelaPatriadi Loredana Massaro

21il Segno - Maggio 2011 STORIE

- C’è qualcuno? Continua a parlare tiveniamo a prendere- stanno a pochi cen-timetri da noi, io il vecchio e Lourdes.Sembra non riescano a trovare un ac-cesso. Lourdes continua a spronare lamia voce- parla straniero parla, fatti sen-tire… batti con la pietra, stanno arri-vando, pensa alla luce- Si Mambo,rivedremo la luce! Un temporale di polvere e sassi ci tra-volge, la compagna di questa avventuraprotegge il suo viso da madonna con unlembo della gonna mentre indica qual-cosa, un guanto dal colore indefinito;vedo il naso di un uomo -Ehi, tuttobene? Un minuto e sei fuori amico-Pro-teggi bocca e naso, faremo un po’ dipolvere ma stai sicuro che ti tiriamofuori- Vecchio, Lourdes, avete sentito?Vedremo ancora il cielo! Huncan ri-sponde -lo straniero morto rinasce orama non deve dimenticare se vuole con-tinuare il suo viaggio-. Grosse bracciaabituate a salvar vite afferrano metà delmio corpo mentre le gambe restanobloccate nella tomba dove Mambo insi-ste -Forza straniero forza, una piccoladonna ti aspetta, apri gli occhi!- Sara!Grazie Dio! Ora le mie gambe si muo-vono nonostante il dolore per giungerealla meta! Abbraccio la mia piccola ri-manendo sdraiato su una barella, con ilcielo come tetto e il sole a scaldare lemie povere ossa. Sono vivo!!! Il mio salvatore mi avvisadel trasferimento in ospedale per lecure, annuisco e m’informo delle con-dizioni fisiche dei miei compagni, co-loro che hanno sostenuto la mia vita. Losguardo del soccorritore è interrogativo.Si allontana per qualche minuto e tornaper chiedermi –come si chiamava ladonna?- -Lourdes, e il vecchio Huncan.La ragazza era al mio fianco mentrel'uomo, lo stregone come lo chiamavalei, non l’ho mai visto- Mi chiede la de-scrizione di Mambo e disegno un iden-tikit perfetto della sua bellezza.

9/Continua

di Stefania Colasanti

Frammentidi Scrittura

In transito/9(squarci di mambo)

Corso Costituente, 1-7 - 00040 Rocca di Papa (Roma)Tel. 06-94.99.990 - Fax 06-94.96.653

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Quando la poesia e il sentimento sfioranole nostre anime, abbandonarsi non puòche farci bene: è quanto una nutrita plateadi ragazzi, genitori e insegnanti hannofatto il 30 aprile nella Sala Don Bassaniin occasione della premiazione del Con-corso di poesia Alfredo Michetti, organiz-zata a Monte Compatri dal FotoclubControluce e presentata dal simpatico eaccattivante Armando Guidoni.Diversi Istituti del territorio hanno aderitoall’iniziativa ed è giunto in redazione uncopioso numero di componimenti scrittida ragazzi dagli 11 ai 13/14 anni, ben 220opere! L’organizzazione ha premiato,oltre i primi tre classificati in assoluto, lascuola e la classe che hanno offerto unamaggiore partecipazione, nonché i mi-gliori componimenti di ciascuna classepartecipante. Attestati per tutti i giovanipoeti e premi in libri per tutti! Due ra-

gazze del nostro Istituto ComprensivoLeonida Montanari hanno portato a casaGiorgia Fusacchia il Premio simpatia, conla poesia “La sorella” e Anna Astorino ilPremio riservato ai Poeti in erba con ilcomponimento in versi “La risata”. Sitratta di due giovani studentesse di IImedia del plesso di Colle delle fate e cia-scuna di loro ha ricevuto un attestato dipartecipazione e un copioso numero divolumi messi a disposizione dal comitatoorganizzatore, patrocinato dal Comune diMonte Compatri, dalla Comunità Mon-tana dei Castelli Romani e Prenestini e dalParco Regionale dei Castelli Romani. Un plauso alle due giovani studentesse eai loro insegnanti, con l’augurio che ilprossimo anno sempre più numerosi ci silasci andare alle emozioni sulle ali dellapoesia.

Rita Gatta

Concorsodipoesiaorganizzatodal Fotoclub Controluce

Premiate due poetessedell’Ist.toMontanari

Gentile Direttore,sul numero di aprile 2011del “Piccolo Segno” holetto un articolo in cuiMaria Pia Santangeli mirimprovera di non aver ci-tato le sue opere in una re-censione dell’ultimo testodi Massimo Saba uscita direcente sulla rivista “Ca-stelli Romani”. Chiedoperdono a lei e agli altri

autori di cose roccheg-giane che non ho citato inquella recensione. Lì di-cevo semplicemente chequando una ventina di annifa iniziammo con Mas-simo l’avventura editorialedella Spiga la letteraturasulla nostra città non era némolta né molto accessibile.Pensavo, però, alle operepubblicate nei decenni pre-

cedenti. Tanto che quandouscì il primo libro di MariaPia me ne rallegrai pubbli-camente (con le parole chel’articolo stesso riporta).Confermo quello chescrissi allora e mi scuso,ancora, per aver dato adito,anche se involontaria-mente, a un simile frain-tendimento.

Carlo M. Guarinoni

Scrive Carlo M. Guarinoni in risposta a M.Pia Santangeli

“Vent’anni fa c’erano pochilibri dedicati a Rocca di Papa”

Via i palettidal CorsoLa decisione eraattesa da tempo. IlComune ha infattideliberato di to-gliere in via speri-mentale cinquepaletti installatilungo il Corsoprincipale. Al loroposto nascerannodei parcheggi autoper soste lampo diappena 15 minuti,soprattutto per ilcarico e lo scaricodelle merci.

MUSICA il Segno - Maggio 201122

Rocca di Papa; Alessandro Balduzzi, in-terprete, di Rocca di Papa; Paolo Belloc-chi, interprete, di Martinsicuro (Te); SaraMonnati, interprete, di Genzano di Roma;Cristina Canevazzi, interprete, di Rocca diPapa. L’Amministrazione comunale, puravendo concesso il patrocinio a taleevento, forse distratta dalle ultime ele-zioni, non ha compreso né saputo assapo-rare l’importanza della manifestazione.Infatti essa è stata eseguita presso la Saladel Sacro Cuore ai Campi d’Annibale an-zichè al Teatro Civico, cosa che avrebbedato un’immagine differente della nostracittadina. Per tale evento e per l’assenzadi promozione, lo staff della produzioneItalia Music Awards si è improvvisato at-tacchino di manifesti e locandine in tuttoil territorio dei Castelli Romani. In conclusione, per il futuro sarebbe con-sona una più oculata e attenta valutazionenella scelta degli eventi da patrocinare.Certo è che sarebbe necessaria da partedel Teatro Civico una maggiore disponi-bilità verso le altre entità artistiche che go-dono dello stesso diritto di usufruire di unservizio pubblico (e non privato), soprat-tutto quando si tratta di proposte artistico-culturali così rilevanti e a caratterenazionale. Sarà per un’altra volta. O forse no?

Andrea Sebastianelli

Retrospettive musicalidi Massimo Onesti

potente, precisa e molto essen-ziale e che ben si sposa con iriff ripetitivi, ossessivi e lim-pidi di Fripp, che va a prenderecome aiuto alle chitarre, un chi-tarrista emergente come AdrianBelew, segnalatosi nella bandpostpunk-newwave del mo-mento che è quella dei TalkingHeads più al basso un altroastro già affermato come TonyLevin membro essenziale nellaband solista di Peter Gabriel eche si contraddistingue per ilprimo ad usare in una rockbandlo stickbass, (sorta di basso a 8corde inizialmente per poi arri-vare addirittura fino a 12 corde

dove sullo strumento non sipizzica come il normale basso,ma si “tappa” (tapping), comesi dice in gergo, ovvero si agi-sce in maniera percussiva con ipolpastrelli sulla tastiera, po-tendo disporre quindi di ottodita su di essa. Una tecnicaquasi pianistica, che però simuove in orizzontale e verti-cale).E queste innovazioni farannosì che il sound dei King Crim-son si asciugherà completa-mente in questo periodoincentrandosi sul ritmo e suiriff scheletrici e nervosi dellechitarre. In questa fase produr-

II PARTEQuando il Re Cremiso si ricom-porrà nel 1981 molta musica èpassata sotto i ponti e nuovi fe-nomeni musicali si stanno im-ponendo nella scena dellapopular music e soprattutto ilpunk sarà quello che più siporrà all’attenzione con la suaenergia nuova e la sua dissacra-zione sia sociale che musicale eFripp, che già aveva avviatocon degli album solisti un pro-cesso musicale evoluto versoun sound più asciutto e assolu-tamente scevro ormai dei rive-stimenti sinfonici e multiformidei primi KC e soprattutto dovel’attenzione viene posta adessosul ritmo e sulle sue dirama-zioni, quando riprende il di-scorso Crimson sarà moltoattento a quello che di buonoqueste nuove forme musicaliavranno prodotto sia per quanto

KKIINNGG CCRRIIMMSSOONNIL BIG-BANGDEL ROCK/2

ranno tre album di ottima fat-tura anche se ancora lontanidalle fantasmagorie degli anni‘70 mentre per quanto riguardala produzione KC anni ‘90fino ad oggi assistiamo ad unaltro cambiamento lontano siadal prog sinfonico degli esordisia dal rock industrial anni ‘80e che li vedrà invece approdaresorprendentemente verso so-norità quasi heavy e come diun hard rock evoluto e raffi-nato ma sempre contraddi-stinte dal marchio KingCrimson, imprinting coniatosoprattutto da quel genio mu-sicale di Robert Fripp chequando formò questa leggen-daria band affermò molto can-didamente che era ora che ilrock usasse anche la testa e bi-sogna riconoscere che, nellasua longeva carriera che si av-vale anche di lavori solistici,della creazione di nuove for-mazioni e di miriadi di piccolee grandi collaborazioni conmusicisti che vanno da Eno,Bowie, Hammill, Gabriel,Andy Summers, David Syl-vian solo per citarne alcuni,non tradirà mai la sua inizialepromessa producendo operealcune eccellenti altre menoma sempre fuori dalle regoledel business e sempre facendodella ricerca una componenteessenziale della sua carriera dimusicista e di artista.

riguarda la sceltadei musicisti concui si affiancherà,sia nelle linee musi-cali che taglierannocompletamente i le-gami col passato.Troviamo così afianco di Frippl’unico superstitedei KC anni set-tanta,quel Brufordgià negli Yes, drum-mer dalla ritmica

Si sono svolti venerdì 20 maggio pressol’Auditorium dei Campi d’Annibale i pro-vini per Italia Music Awards, il Premiodedicato a 8 categorie d’eccellenza delsettore musicale, giornalistico e radiofo-nico, che viene assegnato alle società, alleassociazioni e ai singoli che si sono parti-colarmente distinti con i propri progetti,la propria filosofia gestionale, la profes-sionalità, l’originalità e il talento.Per la sez. “Premio nuovi talenti italiani”è stato istituito un Concorso nazionale cheporterà alla scelta di 15 finalisti che entre-ranno di diritto nella Compilation ItaliaMusic Awards 2011 e di un primo vinci-tore assoluto 2011, a cui verrà sottoscrittoun contratto discografico con stampa e di-stribuzione di un cd con 10 brani, video-clip e vari passaggi in programmitelevisivi e radiofonici, un ufficio stampa,intervista e copertina sul magazine Italia

Music Awards con cd allegato.Il galà finale si svolgerà entro il 30 set-tembre 2011 così da avere il tempo di pre-sentare i primi 3 classificati dei 15 finalistidi Italia Music Awards 2011 direttamentealla Commissione artistica (sez. Giovani)del Festival di Sanremo 2012 con un’eti-chetta discografica major o indipendente.A Rocca di Papa sono stati esaminati di-versi giovani ma solo 6, selezionati per lostage successivo, hanno soddisfatto lacommissione presieduta dal M° Ciro Bar-bato, e composta da Paolo Conte, vice-di-rettore artistico di Italia Music Awards ecompositore e autore di vari brani, e dalM° Mauro Del Nero, autore e composi-tore di varie colonne sonore. Questi ultimidue di Rocca di Papa. Di seguito i nomi degli artisti selezionati:Loredana Fazi, interprete, di Rocca diPapa; Giulio Mariottini, cantautore, di

Sono 6 gli artisti selezionati per Italia Music Awards

Voce ai talenti emergentima il Comune fa flop

RIFLETTORI 23il Segno - Maggio 2011

Pauropoli, ovverocome usare la paura in tv

Poche sere fa guardavo suLa7 L’infedele di Gad Ler-ner, puntata dal titolo azzec-cato, “Pauropoli!”, iniziavacon un urlo della brava attriceLella Costa e subito dopo unprimo piano di OmbrettaColli, cantante di poco talentodegli anni passati, moglie diGiorgio Gaber, cantautore digrande talento e pessima poli-tica. Pauropoli è quello chevogliono far diventare l’Italia,Berlusconi e il suo finto par-tito hanno perso le ammini-strative, la Lega indietreggiaun po’ ovunque e a Milano ri-schia di vincere un candidatodi Sinistra Ecologia e Libertàe loro occupano le tv col mitra

e l’elmetto. Il Cavaliere a reti unificate(tipo Unione Sovietica aitempi di Stalin) invoca lospauracchio del comunismo(ancora!!!), di zingaropoli, pa-venta una Milano in manoall’Islam, agli omosessuali, aidrogati (ma lo sa che il troppoviagra dà alla testa?), e tutti itg che lo hanno ospitato hannoavuto un calo di ascolti. LaRai occupata dai suoi uomini“migliori”, l’abominevoleFerrara col suo invisibileRadio Londra e il vomitevoleSgarbi con un programmachiuso alla prima puntatatanto era brutto. Il soloSgarbi ci ha fatto spendere al-

di Daniela Di Rosa

meno 4 milioni di euro, perchésiamo noi attraverso il canonea pagare questi errori-orrori tv,così come siamo sempre noi apagare gli errori-orrori di chi cigoverna attraverso le elezioni!A quanto pare l’urlo, l’offesa,l’aggressione non pagano più,non sono l’unica a cambiarecanale quando in un dibattitocominciano a gridare, ancheprogrammi leggeri come Ilgrande fratello o L’isola deifamosi perdono spettatori stufidi assistere a liti, insulti e peg-gio ancora, preferiscono unfilm o comunque qualcosa dimeno volgare o scontato. Resi-ste solo una piccola fascia diteleutenti che ama questi for-mat gridati e sguaiati, quellapomeridiana, e mi dispiacedirlo (ma è una statistica) èfatta da un pubblico tipica-mente femminile e non piùgiovanissimo, quella fascia chetra le 13,40 e le 18,30 vedeprincipalmente Canale Cin-que, proprio per questo lafurba De Filippi propone aUomini e donne, corteggiatorie tronisti di una certa età. Ora donne, giovani o vecchie,casalinghe o lavoratrici nonprendetevela con me è solouno studio demoscopico.

Umberto Bossi

ilTocco

La casa della Polverini

Ultimamente si sente spessoparlare delle nuove dipendenze,tra queste una che si è diffusaparticolarmente tra la popola-zione giovanile è la dipendenzada internet: chat, social net-work, e anche giochi online.Molti genitori sono preoccupatiperché i figli anziché uscire congli amici si rinchiudono in ca-mera per delle ore, o a giocareonline, a giochi spesso violenti,o a scrivere ai compagni su fa-cebook, quando potrebbero be-nissimo frequentarli dal vivo.Come sempre, ci vuole equili-brio in tutto quello che fac-ciamo, anche per quello cheriguarda gli svaghi. I genitoridovrebbero, senza essere oppri-menti o eccessivamente rigidi,regolare i tempi di permanenzadavanti al pc e permetternel’utilizzo dopo che sono statisvolti tutti i compiti, o si è di ri-torno da uscite pomeridiane oattività sportive. Il rischio èquello di perdere il contattoreale con le persone.Un articolo apparso sul sitowww.yourself.it parla di una ri-cerca canadese pubblicata sullarivista scientifica Journal ofPreventative Medicine, che hadimostrato che gli adolescentiche trascorrono sul web più di4,5 ore giornaliere hanno il 50%di probabilità in più di adottarecomportamenti rischiosi per lapropria salute, come il vizio delfumo, il consumo di alcol e so-stanze stupefacenti e l’adozionedi comportamenti sessuali a ri-schio. Lo studio canadese è ba-sato sulla ”teoria della socialitàcognitiva”, la quale ritiene cheguardare persone che adottanoun certo tipo di comportamentoè un modo per emularle. Unaltro articolo apparso sul sitowww.crescita-personale.it ap-profondisce il fenomeno giap-ponese degli hikikomori:adolescenti che rimangonochiusi in casa e affrontano ilmondo attraverso lo schermodel computer. Gli hikikomoripossono restare isolati anche peranni, accuditi dai familiari diso-rientati che, regolarmente, pas-sano cibo e quanto necessariodalla porta.

A cura delladott.ssa Bruna Benelli

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ppssiiccoollooggiiaa

diErmannoGatta

Secondo il settimanale l’Espresso, la famiglia della presidente dellaRegione Lazio Renata Polverini, usufruisce di una casa Aterin (Isti-tuto case popolari) di quattro vani più bagno e cucina in via Bra-mante all’Aventino, senza averne titolo pagando 130 euro al mese.“… considerando i redditi della Presidente, anche negli anni prece-denti alla sua nomina, non si capisce a che titolo la sua famiglia oc-cupi l’appartamento delle case popolari di Roma da oltre 15anni...”dice il consigliere Pd Enzo Foschi.“… peccato che la notizia non sia nuova - commenta Renata Polve-rini - visto che della mia vita si sa tutto e che non è neppure unoscandalo, considerato che mio marito abita in quella casa, da quandoè nato. Sono però sconcertata e preoccupata per l’attenzione mor-bosa e maleducata che mi è stata riservata in questa circostanza, ...”. La Regione Lazio specifica: “In merito alle presunte notizie apparsesul settimanale L’Espresso è utileanzitutto chiarire che nell’appar-tamento ha sempre vissuto la fa-miglia di Massimo Cavicchioli(coniuge della Polverini). È evi-dente che non si tratta di un fa-vore, ma di una questione cheriguarda esclusivamente il ma-rito”. Replica ancora Foschi: “... la Pol-verini conferma quindi l’abuso,perchè ricordo che due personesposate sono una famiglia, quindiil possesso della casa non è soloun problema del marito di RenataPolverini. Le case Ater non si ere-ditano ma si ottengono solo con irequisiti previsti dalla legge che,in questo caso, non ci sono. Sa-rebbe opportuno lasciar liberol’appartamento e metterlo a di-sposizione di chi ne ha più biso-gno, ...”. La Pulce

La dipendenzada internet

il Segno - Maggio 2011 Ultima pagina

LLeetttteerree,, PPrrooppoossttee,, PPrrootteessttee ee [email protected]

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

LE PREFERENZEESATTE DI PATRIZIOTAGLIACCICAPer un errore involontario sulnumero speciale del Segno de-dicato alle elezioni ammini-strative del 15 e 16 maggio,nelle schede sulle preferenzedi ogni singolo candidato alConsiglio Comunale sono statitolti dei voti a Patrizio Ta-gliaccica della lista “RoccaFutura”. Le sue preferenze, in-fatti, sono state 47 e non 29voti come riportato (i 18 votidi differenza sono stati asse-gnati erroneamente dal Co-mune a un altro candidatodella stessa lista, GiampaoloSuatti). Ce ne scusiamo siacon gli interessati che con inostri lettori.

La direzione

A PROPOSITODEI DOSSIHo visto che il Comune diRocca di Papa ha finalmentedeciso di mettere un po’ didossi su molte strade delpaese in cui era diventato pe-ricoloso passeggiare. Di que-sto sono molto contento cosìgli automobilisti indiscipli-nati, quelli che si sentono distare alla formula uno, sa-ranno costretti a rallentare senon vorranno provocaredanni alle loro macchine. Senon li ha fermati il buonsenso ci riusciranno i dossiartificiali. L’unica cosa che volevo peròdire è che questi dossid’asfalto devono essere benvisibili altrimenti diventano aloro volta pericolosi. Credo

La campagnaroccheggianaProsegue la nostra passeggiata alla sco-perta dei nuovi murales di Rocca di Papa.Eravamo rimasti, sul numero scorso, in ViaS. Francesco d’Assisi all’altezza del civico36. Da qui, proseguendo in salita, si im-bocca Via Scalinata del Mattatoio e subitosi può ammirare a sinistra, su una grandefacciata color arancio spugnata, il muralesrealizzato da Vittorio Maccari (in arte To-scanu) e dal nostro maestro Carfagna. I dueartisti li abbiamo visti mentre dipingevanostando su una mezza palanca e una scala,tanto che l’ingegnere comunale si mise lemani in testa essendo tutto fuori norma. Macome l’ing. si allontanava, dopo averli rim-proverati, i due ricominciavano con lostesso metodo, incuranti del monito! Il murales è un vero e proprio fermo-scattosulla Rocca di Papa di una volta, come cispiega lo stesso Franco: nel murales è raf-figurata la campagna di Rocca di Papa conal centro Monte Cavo e, a destra, la Valledei Caprari coi suoi monti. A sinistra in-vece c’è Monte Vescovo, le piccole ca-panne adoperate dagli anziani agricoltoridegli orti comunali, una staccionata di pa-letti di castagno col caratteristico filo spi-nato. In mezzo alla staccionata si puònotare un cespuglio di Svringuli Svrangulicosì come ce li ha raccontati la nostra RitaGatta nel suo libro. Ancora a sinistra si può notare un albero dimelo e, sul tronco, “a lengua” (un fungorosso a forma di lingua). Poi non mancanogli attrezzi tipici di Rocca di Papa: “ustronchinu”, l’accetta “pe’ spedicà” e

il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna

quella “pe’ ffaccià” (squadrare i travi).All’angolo destro in primo piano i due ar-tisti hanno posizionato “u truoppu seccu”e, infine, visto da dietro, un boscaiolo conun canestro, un bastone, l’amico cane e lafamosa ronca (ché, come dice un detto lo-cale: “U rocchicianu net’è sicuru seno’mporta a ronga ‘n gulu”. Questo boscaiolo entra nel bosco per ritor-

nare a casa con qualcosa, così come facevaun nostro antenato che usciva da casa sem-pre con un sacco vuoto sulle spalle, anchedi domenica. A chi gli domandava il mo-tivo, lui rispondeva: “La porta della miacasa si chiama porta” e, dunque, dovevasempre portare qualcosa quando rientrava(della frutta, delle galline, dei conigli,ecc…, presi in buona fede).

che sia solo questione ditempo per mettere le giuste

segnaletiche di avvistamento.Luigi Gatta