Il Piccolo Segno marzo 2011

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PICCOLO Anno X, n. 3 - Marzo 2011 Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli il Segno I sigilli a uno dei tre depuratori di Rocca di Papa sono stati apposti lo scorso 21 febbraio per il supe- ramento dei valori di scarico previsti dalla legge. Ricostruiamo le tappe di questa vicenda iniziata nel 2007, quando la Regione indicava come prioritarie le opere di adegua- mento dei tre depura- tori cittadini, Valle Vergine, Valle Focicchia e Vivaro. La Procura di Velletri ha sequestrato il depuratore di Valle Vergine Sigilli al depuratore quello che non causò vittime o danni, motivo per il quale fu eretto il Santuario della Ma- donna del Tufo. Quello di oggi causa danni per circa 40 mila euro al giorno, de- nunce penali per inquinamento e conseguenze giudiziarie che sa- ranno stabilite dalla magistra- tura. Depuratori e fogne, il miracolo mancato SEGUE A PAGINA 13 di Sergio Rasetti Il macigno che è caduto su Rocca di Papa, sui suoi cittadini e sugli Amministratori, non è stato come a pagina 9 a pagina 5 Elezioni comunali La guerra dei simboli a pagina 17 Come vivono i giovani a Rocca? Diamo la parola ai nostri ragazzi a pagina 8 Addizionale Irpef Aumenti per tutti Quartiere Vigne Cemento in piazza Alle pagine 12 e 13 00046 Grottaferrata (Rm) - Via Campi di Annibale, 45 tel./fax 06.94546376 - cell. 338.1705025 - [email protected] Software Siti internet Personalizzato Standard Assistenza Analisi e consulenza Progettazioni sistemi in rete Computer e periferiche Vendita e Riparazioni INTERVENTI A DOMICILIO - GARANZIA SUI LAVORI FDM Informatica di Diego Merenda

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Il Piccolo Segno marzo 2011

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PICCOLO

Anno X, n. 3 - Marzo 2011Periodico mensiledell’Associazione CulturaleTerre Sommerse Castelli

il SegnoI sigilli a uno dei tredepuratori diRoccadi Papa sono statiapposti lo scorso 21febbraio per il supe-ramento dei valori discarico previsti dallalegge.Ricostruiamole tappe di questavicenda iniziata nel2007, quandolaRegione indicavacomeprioritariele opere di adegua-mento dei tre depura-tori cittadini,ValleVergine,ValleFocicchia eVivaro.

LaProcuradiVelletri ha sequestrato il depuratorediValleVergine

Sigilli aldepuratore

quello che non causò vittime odanni, motivo per il quale fueretto il Santuario della Ma-donna del Tufo.Quello di oggi causa danni percirca 40 mila euro al giorno, de-nunce penali per inquinamento econseguenze giudiziarie che sa-ranno stabilite dalla magistra-tura.

Depuratorie fogne,ilmiracolomancato

SEGUEAPAGINA 13

di SergioRasettiIl macigno che ècaduto su Roccadi Papa, sui suoicittadini e sugliAmministratori,non è stato come a pagina 9

a pagina 5

Elezioni comunaliLaguerradei simboli

a pagina 17

Comevivono i giovani aRocca?Diamo laparolaainostri ragazzi

a pagina 8Addizionale IrpefAumentipertutti

QuartiereVigneCementoinpiazza

Alle pagine 12 e 13

00046 Grottaferrata (Rm) - Via Campi di Annibale, 45tel./fax 06.94546376 - cell. 338.1705025 - [email protected]

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ATTUALITA’2 il Segno - Marzo 2011

Ogni italiano paga circa 646 euro all’anno per la politica

25miliardidieuroogniannoperpagare lostipendioallacasta

tito delleAddizionali ComunaliIRPEF.Per le consulenze, gli incarichi,le collaborazioni e le spese per icomitati e varie commissioni laspesa nel 2009 è stata di 3 mi-liardi di euro.Per i compensi, le spese di rap-presentanza, il funzionamentodei consigli di amministrazione,organi collegiali, delle Societàpubbliche o partecipate ed Enti,locali e nazionali, si sono spesinel 2010 2,5 miliardi di euro.I costi di gestione del parco autodella PubblicaAmministrazione(auto blu e grigie), secondo unastima molto prudente, ammon-tano a circa 4,4 miliardi di eurol’anno.Il costo per la direzione delle255Aziende sanitarie e ospeda-liere è di oltre 350 milioni dieuro; mentre il costo dei Consi-gli di Amministrazione degliAter/Aler è di circa 40 milionidi euro.I costi per il personale contrat-tualizzato, di nomina politica,per le Segreterie di Presidenti,Sindaci e Assessori, secondonostre stime, si aggirano intornoa 1,5 miliardi di euro l’anno.Fin qui i costi diretti e indirettidella politica. Si potrebbero,però, già ottenere risparmi dispesa, quantificabili in almeno6,4 miliardi di euro, appron-tando una riforma per ammo-dernare e rendere efficiente ilnostro sistema istituzionale.Basti pensare, ad esempio, chese le Province si limitassero aspendere risorse, soltanto per ipropri compiti attribuiti dallaLegge, il risparmio sarebbequantificabile in 1,2 miliardi dieuro annui.Inoltre, se si accorpassero glioltre 7.400 Comuni al di sottodei 15 mila abitanti, il risparmioammonterebbe a circa 3,2 mi-liardi di euro. Senza contare checon una più “sobria” gestionedel funzionamento degli ufficiregionali, si potrebbero rispar-miare 1,5 miliardi di euro.Oltre 500 milioni di euro l’annopotrebbero arrivare da una ra-zionalizzazione del funziona-mento dello Stato centrale edegli uffici periferici, anche aseguito del decentramento am-ministrativo avvenuto in questianni (come nel caso dei Mini-steri del Turismo, dei Giovani,degli Affari regionali e di varidipartimenti affidati a diversisottosegretari).Sul prossimo numero vi spie-gherò come è possibile iniziarea ridurre tali costi senza ecces-sivi sacrifici.

Enti Pubblici.Ogni anno i costi della poli-tica, diretti e indiretti, ammon-tano a circa 18,3 miliardi dieuro (36mila miliardi dellevecchie lire!), a cui occorreaggiungere i costi derivanti daun “sovrabbondante” sistemaistituzionale quantificabili incirca 6,4 miliardi di euro, arri-vando così alla cifra di 24,7miliardi di euro.Una somma che equivale al12,6% del gettito Irpef (com-prese le addizionali locali),pari a 646 euro medi annui percontribuente.Nel 2010 il solo costo per ilfunzionamento dei Consigli eGiunte Regionali è stato di

di Andrea RasettiSecondo le stime della Uil,sono oltre 1,3 milioni le per-sone che vivono direttamente,o indirettamente, di politica.Un vero e proprio esercitocomposto da oltre 145 milatra parlamentari, ministri, am-ministratori locali di cui 1.032parlamentari nazionali ed eu-ropei, ministri e sottosegre-tari; 1.366 presidenti,assessori e consiglieri regio-nali; 4.258 presidenti, asses-sori e consiglieri provinciali;138.619 sindaci, assessori econsiglieri comunali.A questi vanno aggiunti glioltre 12 mila consiglieri circo-scrizionali (8.845 nelle soleCittà Capoluogo); 24 milapersone nei Consigli di Am-ministrazione delle 7 mila so-cietà, Enti, Consorzi, Autoritàdi Ambito partecipati dallePubbliche Amministrazioni;quasi 318 mila persone chehanno un incarico o una con-sulenza elargita dallaPubblicaAmministrazione; lamassa del personale di sup-porto politico addetto agli uf-fici di gabinetto dei ministri,sottosegretari, presidenti diregione, provincia, sindaci,

il Segnoorgano mensile

dell’associazione culturale“Terre Sommerse Castelli”

Registrazione Tribunaledi Velletri n. 5/02del 19/02/2002

DIREZIONEVia deiMonti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORERESPONSABILE

Andrea Sebastianelli

PICCOLO REDAZIONE

Noemi Bevilacqua,Gianfranco Botti, Piero Botti,Valentina Bucci, GaetanoCasilli, Stefania Colasanti,Daniela Di Rosa, PaolaGatta, Rita Gatta, Marzia

Mancini, Loredana Massaro,Don Franco Monterubbia-nesi, Marcello Morrone,Noga (Gabriele Novelli),Andrea Rasetti, Sergio Ra-setti, Annarita Rossi, MariaPia Santangeli, Luigi Sera-

fini, Ilaria Signoriello,Sandro Tabellione,

Ettore Zanca,il-sognatore.blogspot.com

ILLUSTRAZIONIFranco Carfagna,Ermanno Gatta

[email protected]

IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICOnè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

Ringraziamo i nostri sostenitori:Marina, Enzo, Giorgio, Bruno, Gennaro, Franco, Barbara, Augusta, Daniela, Paola, Pino, Annarita,Gianluca, Antonello, Ettore, Alberto, Nadia, Andrea, Aldo, Orlando, Paola, Italia, Omero, Marzia, Bruno,Paola, Sandro, Fabrizio, Giorgio&Mario, Marcello, Patrizio, Rossana, Rita, Nicola, Sergio, Vincenzo,Fabrizio, Giulia, Gabriele, Piero, Stefania, Gianfranco, Loredana, Paola, Angelo e Anna.

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNOBanca Credito Cooperativo Castelli Romani - IBAN: IT11B0709239230000000103028

Manoscritti e foto anche se nonpubblicati non si restituiscono. Ilcontenuto degli articoli, dei servizi,le foto ed i loghi, rispecchia esclusi-vamente il pensiero degli artefici enon vincolamai in nessunmodo ilSegno, ladirezioneelaproprietà. Leinserzioni sono riservate ai soli as-sociatiesimpatizzantiedhannoca-rattere divulgativo-promozionalenel loro stesso ambito.

Stampato in proprio

circa 1,2 miliardi di euro, parial 14,1% del gettito derivantedall’Addizionale RegionaleIRPEF.Per le Province il costo per ilfunzionamento dei rispettiviConsigli e Giunte, come si ri-cava dai certificati consuntividel 2008 (ultimo dato omoge-neo pubblicato dal sito del Mi-nistero degli Interni) è stato dicirca 455 milioni di euro.Per i Comuni, comprese le Co-munità Montane e le Unionidei Comuni, nel 2008 (vale lostesso discorso delle Province)il costo per il funzionamentodelle Giunte e Consigli è statodi oltre 1,6 miliardi di euro,che equivale al 55,8% del get-

assessori re-gionali, pro-vinciali ecomunali; i di-rettori gene-r a l i ,amministrativie sanitari delleASL; la molti-tudine deicomponen t idei consigli diamminis t ra -zione degliATER e degli

ATTUALITA’ 3il Segno - Marzo 2011

Nazionale toscano. Nel1946 viene eletto all’As-semblea Costituente. Nel1948 è nominato sottose-gretario al Ministero del La-voro; nel 1950 scrive in“Cronache Sociali” il fa-moso saggio L’attesa dellapovera gente, nel quale di-mostra la necessità e la con-creta possibilità del lavoro edella casa per tutti. Nel1951 interviene presso Sta-lin in favore della pace inCorea. Il 6 luglio è elettoSindaco di Firenze (1951-

L’Ass.ne “L’alveare” propone un interessanteincontro sulla figura del “grande”Sindaco di Firenze

GiorgioLaPira e lapolitica dimenticata

diAndrea SebastianelliNella mia vita sono due i politici di cuicredo di sapere quasi tutto, dei quali ho de-cine di libri che ne indicano i pensieri e leazioni (che leggo e rileggo a fasi alterne).Il primo, quello che amo di più (e che inItalia è pressochè dimenticato) si chiamaCarlo Rosselli (1899-1937, assassinato daifascisti in Francia), l’inventore di quel so-cialismo liberale che stava alla base delmovimento -da lui fondato- “Giustizia eLibertà”. Rosselli era uomo di pensiero maancor più uomo d’azione, fu il primo a ca-pire la natura autoritaria del fascismo e apiantare i semi di quell’unità necessaria persconfiggere Mussolini, che lo temeva piùdi ogni altro avversario. Fu anche il primoa comprendere che non ci può essere so-cialismo senza libertà così come libertàsenza giustizia sociale. Carlo Rosselli èstato il più grande e lungimirante intellet-tuale italiano dei primi anni del secolo, piùancora diAntonio Gramsci, perchè rispettoal pensatore comunista aveva la capacità dipenetrare le coscienze della società civile,parlando in modo diretto e coinvolgente.In poche righe Rosselli andava al sododella questione anche quando affrontavaargomenti ostici e complessi come, peresempio, le critiche al marxismo o al-l’azione dell’allora Partito Comunista.

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L’altro pensatore da meamato, uomo politico digrande valore, è Giorgio LaPira. Quando ho letto la lo-candina dell’incontro pub-blico proposto dall’Ass.nel’Alveare ho fatto un sob-balzo. “Toh! -ho pensato-in questa Rocca di Papa incui parlare di politica “alta”sembra impossibile, qual-che speranza c’è ancora sea qualcuno viene in mentedi parlare di Giorgio LaPira”. Molti conosconol’operato di questo politicodemocristiano ma, per quelli che nonsanno nulla di lui, indicherò una breve bio-grafia soltanto per incuriosirli così da non

1958; 1961-1965). La sua opera di Sin-daco è caratterizzata da grandi realizza-zioni amministrative e da straordinarie

perdersi l’incontro delprossimo sabato 26 marzo(ore 15.30 presso l’aulaconsiliare del Comune diRocca di Papa).Chi era Giorgio La Pira?Nasce il 9 gennaio 1904 aPozzallo (RG), in Sicilia,primogenito di una fami-glia di umili condizioni.Ma riuscirà a laurearsi inGiurisprudenza. A Firenze diventa docentedi Diritto Romano. Alla vi-gilia della guerra (1939)fonda e dirige la rivista

iniziative di carattere poli-tico-sociale. Sotto la suaamministrazione si costrui-scono, in varie zone dellaperiferia, moltissime casepopolari; viene riedificato ilnuovo Teatro Comunale erealizzata la Centrale delLatte. Firenze viene dotatadi un numero di scuole taleda ritardare di almenovent’anni la crisi dell’edili-zia scolastica in città. Nello stesso tempo, La Piraconduce una coraggiosalotta in favore dei lavoratori

Principii, subito vietata dal Regime. L’11agosto 1944, liberata Firenze, La Piratorna a insegnare all’Università e collaboraal quotidiano del Comitato di Liberazione

del Pignone. Poi la sua “missione” prose-guirà in favore del disarmo mondiale edella pace tra i popoli.Il resto, credo, lo scoprirete sabato.

Carlo Rosselli

Giorgio La Pira

PAGINA APERTA4 il Segno - Marzo 2011

Il 150mo dell’Unità d’Italia sarà ricordato anche a Stoccolma

Letteratura, cinema e arte in onore dell’Italia

stita la mostra Il furore delleimmagini, 150 anni di storiadella fotografia italiana.L’inizio di settembre coinci-derà con l’apertura di unanuova grande esposizione que-sta volta al Millesgarden, incui saranno esposte le opere di

alcuni tra i più noti artisti con-temporanei, italiani e non, chesi sono confrontati nell’arcodella loro carriera con la tec-nica vetraria.La partecipazione italiana allaFiera del libro di Goteborg (ametà settembre), un convegnoe una mostra sull’editoria ita-liana, la Settimana della Lin-gua italiana nel mondo einfine una esposizione foto-grafica dedicata alla più re-cente produzionecontemporanea allestita neinuovi locali di Fotografinshusnei mesi di novembre e di-cembre, completano un pro-gramma culturale checomprenderà oltre sessantaavvenimenti nell’arco del-l’anno.

*Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura

Ci sembra interessante far co-noscere le attività promosse aStoccolma per il 150° del-l’Unità d’Italia dall’IstitutoItaliano di Cultura. Forse po-tranno bilanciare - in parte -le parole e i gesti della Legache dimostra costantemente ilsuo rammarico per 150ntena-rio. Le notizie, tratte da un ar-ticolo del Direttore dell’IstitutoItaliano di Cultura, dott. PaoloGrossi, ci sono state inviatedalla signora Luciana BacciSzomory, italiana che vive inSvezia da quarant’anni.

di Paolo Grossi*Le celebrazioni per il 150° an-niversario dell’Unità d’Italiahanno preso avvio a gennaiocon un ciclo di film sul Risor-gimento, che dai primi corto-metraggi muti di Alberini eCaserini, realizzati agli inizidel Novecento, sono giunti

fino alle opere di grandi mae-stri come Germi, Rossellini eVisconti per concludersi inmarzo alla proiezione, alla pre-senza del regista, del recentis-simo Noi credevamo di MarioMartone ( 2010). Molti filmsaranno proiettati gratuita-mente nei principali cinema diStoccolma.Nel mese di marzo due sarannogli eventi maggiori: la terzaedizione del DocumentarioStorie dell’Italia, e la pubbli-cazione del quinto numero diCARTADITALIA.Lungo la primavera una seriedi conferenze in collabora-zione con il Museo del Mediintroduzione a due grandi mo-stre: l’arte del vetro di Muranoal Museo Halwylska e i capo-lavori della pittura veneta del‘700 al Waldemarsudde.Sempre negli stessi mesi, damaggio ad agosto, verrà alle-

scono una idea. I filosofi, ad esempio, ore egiorni di spremitura cerebrale, per giungerealle conclusioni che esiste il portacenere per-ché c’è la sua proiezione ideale da qualcheparte. Parliamo di rapporto “platonico” con-vinti che il filosofo parlasse di difficoltà coniu-gali. Io amo scrivere percependo quello che la realtàe le persone mi passano anche sottobanco, hocapito che la filosofia è frutto di episodi reali.Per esempio Parmenide. Per me ha elaboratola sua teoria dopo una rimpatriata con amiciche non vedeva da secoli. Il cervellone grecoaveva concepito una teoria secondo cui iltempo altro non è che una percezione umana.Aveva elaborato il paradosso per cui una leprein ambito ideale, potrebbe essere battuta dallatartaruga. Non fatemi spiegare come, altrimentiil mio professore di filosofia mi rispedisce inquarta ginnasio a 39 anni suonati. In pratica il

Beneficiodd’’ inventario

Mi sono sempre chiestoquale sacra fiamma arda neipensatori quando concepi-

di Ettore Zanca

Gli amici diParmenide tempo non esiste.

È vero. Ho constatato. Dopo vent’anni ho ri-visto due miei amici d’infanzia, vissuta in unquartiere degradato di Palermo. Nel fare co-lazione insieme il congelatore della nostraamicizia è stato aperto. Non era cambiatonulla, le nostra sfide eterne a calcio sui mar-ciapiedi, i nostri primi dolori, i tradimenti vir-tuali con le prime fidanzatine che ciallontanavano dalla strada e proponevano se-gnali oscuri cui non sapevamo resistere. Annidi distanze inutili e affetto mai sopito. Inmezzo vite, matrimoni, figli, lauree, delusioni,separazioni e frustrazioni. Nulla di tutto que-sto ha inciso in quelle due ore passate davantial mare a parlare di noi, scoprendo una vogliadi proteggersi nuovamente che brucia quel fa-stidioso senso di vuoto che prende di taglio. Sicuramente Parmenide ha provato tutto que-sto, prima del suo filosofeggiare. Magari unsuo amico ritrovato gli avrà detto commossonel salutarlo: “siamo cresciuti accanto a killere spacciatori, è un miracolo essere venuti susani e onesti”. Un miracolo già, quasi un pa-radosso.

Con piacere segnaliamo dueiniziative particolari e molto in-teressanti.La prima è un seminario dal ti-tolo “Incontro tra maschile& femminile: la coppiareale”, condotto dalla dott.ssaIlaria Cusano e da Sandro Pra-visani. Gli appuntamenti sonoper sabato 26 e domenica 27marzo. La seconda iniziativa riguar-derà “Il risveglio dei sensi -corso di danza meditativa”,condotto da Ilaria Cusano. Unalezione di prova si è già svoltalo scorso 7 marzo.Ecco invece le date del Corso:dal 21 marzo al 20 giugno2011, dalle ore 18.00 alle ore19.30.Entrambi i seminari si terrannopresso l’Associazione “Ultravi-sione” di Rocca Priora (ViaCarpinello n. 40).

Per informazioni e iscrizioni:cell.re 327-8576451 (Ilaria)[email protected];www.shaktilandia.blogspot.com

Stoccolma

Al via i seminaridi Ilaria Cusano

5il Segno - Marzo 2011

RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualità

Al 31 gennaio 2011 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.186 (maschi 8.060; femmine 8.126). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.173.*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Clinica San Raffaele: 06-9428601

Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861

TAXI Mario: 339-1669282

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Il Comune avrebbe deciso di rilasciare l’ennesima concessione edilizia

Rischio cementificazione sull’unicapiazza del quartiere delle “Vigne”

Piazza A. De Gasperi al quartiere “Vigne”

mune strada utilizzato total-mente a parcheggio. Per essa siprospetta una soluzione che,mentre riduce notevolmentel’area per la sosta, non contienealcun altro spazio a disposi-zione, come dovrebbe, per es-sere denominata piazza. Tenuto conto che si tratta del-l’unica area che si può destinarea questo scopo nell’intero quar-tiere delle Vigne, non è difficilecapire quanto sia importante chegli spazi in questione diventinoparti integranti di essa senzaalcun tipo di edificazione. Perquesto c’è da restare sconcertatial pensiero che il Consiglio Co-munale ha approvato la propostasenza valutare bene il risultatoche si sarebbe conseguito. Cichiediamo se i Consiglieri Co-munali hanno visto e ragionatosul progetto prima di appro-varlo; noi nutriamo forti dubbiin proposito. Convinti che tuttodipende da quell’arroccamentonel Palazzo di certi “politici” chenon lasciano nessuno spazio allapartecipazione sulle questionivitali per il paese, sospingendosempre di più i cittadini alla sfi-ducia e al disimpegno, auspi-chiamo che la decisione siarevocata per procedere all’ela-borazione di un progetto chetenga conto delle effettive esi-genze della collettività.

Sergio Rasetti

I Carabinieri della Stazione diRocca di Papa, diretti dal Co-mandante Atripaldi, lo scorso22 febbraio hanno denunciatoun 60enne perché nel suo ter-reno, che si trova all’internodel Parco Regionale dei Ca-stelli Romani, sottoposto avincoli paesaggistici ed am-bientali, aveva creato una verae propria discarica a cieloaperto, su cui erano stati ab-bandonati senza alcun per-messo anche rifiuti di tipospeciale e pericolosi. I Carabinieri, infatti, nell’areache è stata sequestrata hannorinvenuto 300 pannelli di eter-nit, scarti edilizi ed altro ma-teriale inerte. Il proprietario del terrenodovrà ora rispondere dellaviolazione di leggi speciali inmateria di ambiente, beni cul-turali e tutela del paesaggiononché del reato di distru-zione o deturpamento di bel-lezze naturali.

Il tono delle richieste che i Comi-tati inviano all’Amministrazione,che a volte si possono leggeresulle apposite bacheche, la dicelunga sul rapporto che c’è tra irappresentanti dei quartieri e ilPalazzo. Le dimissione dei mem-bri del Vivaro, avvenute già daoltre un anno senza motivazioniufficiali e pubbliche, dimostra ladelusione di molti di essi. Sembra siano stati ben prestocolti da una disaffezione e un di-sagio derivanti dall’atteggia-mento dell’Amministrazione chedimostra la completa indisponi-bilità a voler condividere le deci-sioni con gli eletti nei quartieri.Probabilmente a causa di questasituazione al Comitato Vigne, neiconfronti del quale comunque da

cittadini esprimiamo una severacensura, è “sfuggita” completa-mente una decisione dell’Ammi-nistrazione relativa allasistemazione di piazza Alcide DeGasperi e delle due aree limitrofialla piazza. Su di esse, che tutticredevano non edificabili ancheper l’esistenza di un sottostantefosso intubato, starebbe per es-sere rilasciata invece una conces-sione edilizia. La questione ha destato l’atten-zione di alcuni cittadini che riten-gono il rilascio della concessionegiuridicamente improponibile estanno valutando la possibilità dirivolgersi alle superiori autoritàcompetenti. Piazza Alcide DeGasperi, ora è soltanto uno spa-zio poco più ampio di una co-

Discaricaabusiva,sequestroe denuncia

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TUTTO PER L’EDILIZIAS.r.l.

ROCCA DI PAPA6 il Segno - Marzo 2011

spetto agli uomini (388). Il numero totale dei re-sidenti è passato dai 15.771 del 1° gennaio2010, ai 16.148 del 31 dicembre 2010 (+ 377 inappena un anno). Rocca di Papa poi si confermacittadina in cui sono maggiori le nascite (176)rispetto ai decessi (118). Un altro dato interessante è quello riguardante i

nuclei familiari. Infatti, se guardiamo la tabella,possiamo vedere che i residenti in famiglia sono15.844 mentre quelli definiti “residenti in con-vivenza” sono appena 304. C’è però da dire chespesso i conviventi non dichiarano la nuova re-sidenza per cui il dato appare poco credibile ri-spetto alla realtà.

Come è cambiata la popolazione roccheggiana in 12 mesi

Superati i 16 milaPiù nascite e meno decessi, più donne che uomini

Nello zapping domestico misono soffermato solo su qual-che fugace visione di pezzidell’Isola dei Famosi. Lo sno-bismo elitario dei miei fami-liari non mi ha concesso dipiù. Io la televisione la vedo,possibilmente trasmissionileggere, al massimo un tele-film americano. Permeatodalle scene d’azione e semprepiù contagiato dall’imperantepoliticamente scorretto, an-ch’io ho deragliato con pia-cere dall’altra parte, lontanoda ogni sofisma intellettualesono approdato ormai datempo nel determinismo inter-ventista, e avrei immaginatoun lieto fine per l’Isola.

L’idea è semplice, anticanella sostanza, innovativanella forma, drammaticanell’applicazione, divertente

per il pubblico, economica-mente vantaggiosa per i più bi-sognosi. La ricetta è questa: siprendono quattro maiali, nongrufolanti animali, bensì quellaspecie di motosiluri sottoma-rini usati nell’ultima guerramondiale. Sopra ci si mettonootto baldi lagunari, estratti asorte tra i più determinati.L’operazione è a sorpresa inuna notte di luna piena. I gua-statori arrivano sull’Isola dalmare, sotto il pelo dell’acqua,superano la sorveglianza chedifende i naufraghi. Accen-dono un paio di telecamere einiziano a picchiare di santa ra-

gione vip e nip. Li gonfianoper il loro e il nostro bene. Poitornano alla civiltà e piazzanoil video, che girerà con lauti ri-cavi su tutte le tv della Terra.

I soldi saranno devoluti aibambini dell’Africa (come hafatto in edizioni passate Vladi-mir Luxuria, ma questa voltasaranno molti di più). Sonocerto del successo del nuovoformat e che più di qualcunodei politraumatizzati andrà alleospitate televisive a dire chehanno fatto bene a menargli: “imodi erano un po’ rudi, ma lacausa era giusta!”.

E’ partita la petizione a soste-gno del Parco dei CastelliRomani, dopo i tagli e ilcommissariamento dell’ente,decisi dalla Regione Lazio. Icittadini firmeranno per chie-dere 4 cose concrete. Eccole:1. OPZIONE ZERONUOVE COSTRUZIONIChiediamo ai Sindaci di de-liberare un impegno concretoper la sostenibilità ambien-tale nel territorio con unostop al consumo del territorioe una moratoria generale del-l’edilizia di almeno otto annie un impegno effettivo e so-stanziale nel recupero e ri-qualificazione dei centristorici e degli edifici non uti-lizzati.2. MANTENIMENTODELL’ATTUALE PERIMETRAZIONE Chiediamo al Presidente e al-l’Assessore all’Ambiente re-gionali di assumerel’impegno concreto a mante-nere l’attuale perimetrazionedel Parco. 3. APPROVAZIONE DAPARTE DELLA REGIONEDEL PIANO DI ASSETTO Chiediamo al Presidente e al-l’assessore all’Ambiente re-gionali, di avviare leprocedure di approvazione inConsiglio regionale delPiano di assetto del Parco,così come adottato dal Con-siglio direttivo con deliberan. 23 del 21.05.2009.4. APPROVAZIONE DELDECRETO DI NOMINADEI NUOVI RAPPRESEN-TANTI DEL CONSIGLIODIRETTIVO Chiediamo alla Presidentedella Giunta della RegioneLazio di approvare i decretidi nomina dei componentidel Consiglio direttivo delParco, considerando che laComunità dei Sindaci e laProvincia di Roma hanno giàprovveduto a indicare quellidi loro spettanza. A promuovere la petizionesono molte associazioni delCastelli. Per informazioni:[email protected]

tempimoderni

di Roberto Sinibaldi

RESIDENTI AL1 GENNAIO 2010

maschi 7.830 femmine 7.941 tot. 15.771

NATI maschi 109 femmine 67 tot. 176

MORTI maschi 55 femmine 63 tot. 118

ISCRITTI ANAGRAFE maschi 388 femmine 398 tot. 786

CANCELLATI maschi 238 femmine 229 tot. 467

INCREMENTO maschi 204 femmine 173 tot. 377

RESIDENTI AL31 DICEMBRE 2010

maschi 8.304 femmine 8.114 tot. 16.148

RESIDENTIIN FAMIGLIA

maschi 7.883 femmine 7.961 tot. 15.844

RESIDENTIIN CONVIVENZA

maschi 151 femmine 153 tot. 304

di Sandro TabellioneIn un anno come èmutata la popola-zione residente aRocca di Papa? I datinella tabella a lato cidicono che il nostropaese attrae molti“forestieri”. Infatti in12 mesi si sonoiscritti all’anagrafecomunale ben 786nuovi cittadini afronte di 467 che in-vece hanno lasciatoRocca di Papa. E adiscriversi sono di piùle donne (398) ri-

Petizione a sostegno del Parco dei Castelli

ROCCA DI PAPAil Segno - Marzo 2011 7

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Le disillusioni e le “avventure” di una donna che crede in una politica diversa

La politica conserva se stessa, cambia tutto per non cambiare nulla

di Daniela Di RosaNel mezzo del cammin dellamia vita… posso tranquilla-mente definirmi troppo inge-nua o rimbambita.Esattamente cinque anni fa,alle ultime elezioni comunali

nati diventava una mega villa di quattro-cento metri; il tuo piccolo, sudato e guada-gnato lavoro da impiegato, si trasformavain una dirigenza super pagata regalata dalpolitico di turno… la macchina del fangoopera anche qui, vuoi togliere di mezzo unostacolo? Formiamo un gruppo e sputta-niamo ma di nascosto, nell’ombra, davantisolo sorrisi, strette di mano e attestati distima… dopo qualche tempo, nauseati,uscimmo dalla maggioranza con l’inten-zione di dedicarci al giornalismo e al vo-lontariato. Passò del tempo e arrivò il ciclone Ven-dola, chiamò a raccolta i superstiti della si-nistra a Firenze, presi dall’entusiasmopartimmo in quattro io, Andrea Sebastia-nelli, Piero Fondi e Sandro Guidi (da pocoscomparso), avevamo uno striscione moltofotografato e visto nei vari tg nazionali,c’era scritto “Rocca di Papa ricomincia dal3%...” (era la percentuale dei voti raccoltida Sinistra Arcobaleno) e come una scemaricaddi nel sogno che si trasforma in in-cubo! Sperare nell’unità a sinistra almenoqui a Rocca per battere la “dittatura” diBoccia, arrivato a quasi trent’anni di po-tere, come assessore, vice-sindaco e sin-daco! Tre anni per dissipare malumori, inimici-zie, vecchi rancori quasi insormontabili,che faticaccia mettere allo stesso tavoloFondi e Trombetta ma finalmente tro-vammo l’accordo, non l’amicizia, il ri-spetto, il sentimento. L’accordo… ricordoi discorsi con Piero, Stefano Galli, AldoMorana, via dalle vecchie logiche di par-tito, via i vecchi schemi politici, anzi via ivecchi politici nel bene o nel male “col-lusi” col “sistema Boccia”, prima di tuttovia noi e avanti al nuovo, la società civile,i giovani, facciamo una lista di SinistraEcologia e Libertà, tutta nuova. Proposi un candidato donna e lì scemò

l’entusiasmo dei maschietti, ma almenoerano tutti d’accordo su un candidatonuovo di zecca senza un passato politico eche non avesse fatto parte della giuntaBoccia: e chi propongono il “trio me-dusa”? Maurizio De Santis!!! Ho pensato ad un omonimo, no è propriolui, l’ex vice-sindato di Boccia, sempretesserato PD, cacciato senza una spiega-zione, anzi ne girano parecchie, comequella che lui non era d’accordo col pianoregolatore, ma se l’ha votato, se l’ha sem-pre sostenuto, se da anni gli chiediamo didissociarsi pubblicamente da quel progettoe non lo fa; oppure come quella di un ac-cordo non rispettato dal Sindaco per un’al-ternanza alla poltrona, oltretuttoimpossibile, voci sì... ma lui, De Santis,non ha mai dato chiarimenti, li darà se saràeletto! Ma ci ha preso per scemi, dillo su-bito perché sei stato cacciato, accetta leprimarie, mettiti in gioco, scendi dal pie-distallo e forse avrai il mio voto! Detto questo è ricominciato l’incubo,amici che sparlano di te, cene a cui nont’invitano, incontri segreti a tua insaputa,accordi tra loro, vecchi nemici che diven-tano amici per un loro candidato… ultimascena, quindici giorni fa, alla RegioneLazio, divanetti, tavolino, presenti AldoMorana, Stefano Galli, Giancarlo Trom-betta, Barbara Frittella, Mario Casciotti,due segretari, due onorevoli, Zaratti eNieri. Morana: “Tutto deciso, De SantisSindaco senza primarie”. Io: “Perché nonle primarie che è l’arma più democraticache abbiamo per far decidere ai cittadini?”.Morana: “Perché siamo tutti d’accordo”.Io: “Io no. Non è giusto, non è corretto, èsleale. Mi avete ingannata, credevo di par-lare tra esseri umani”. Zaratti: “E tu in po-litica cerchi gli esseri umani, svegliati”. Tutto cambi perché nulla cambi, questa perme è la scelta De Santis.

ne uscii distrutta, non ero candidata ma hoappoggiato il PD locale con un candidatodel mio partito di riferimento di allora(PdCI) pensando stupidamente di contri-buire al benessere del paese, fui una sprov-veduta. Durante la campagne elettorale hovisto cose che voi umani non potreste ne-anche immaginare, lotte fratricide nellostesso schieramento per un voto in più, per-ché non tutti i candidati vengono eletti machi prende più voti. La sera prima eri a cena coi compagni dilista, gli amici, il giorno dopo ti trovavi in-sultata, ingannata proprio da loro per ru-barti quei pochi voti che in un piccolopaese fanno la differenza, tutto a un trattola tua casa di cinquanta metri in legno conannesso piccolo rifugio per cani abbando-

ROCCA DI PAPA il Segno - Marzo 20118

di Marzia ManciniIn questo periododi forte crisi i gio-vani sono i piùcolpiti, e direi chequesto è decisa-mente l’aspetto

Problemi e prospettive nelle parole dei nostri ragazzi

I giovani in un paese che siallontana dalle loro esigenze

sport che amano, senza do-versi recare altrove e allonta-nandosi dai rischi della‘strada’. Continuerebbe certa-mente ad abitare a Rocca diPapa per la sua atmosfera ma-gica.Invece Camilla, 21 anni, nonsi trova molto bene nel suopaese, lo considera sottosvi-luppato rispetto ai paesi limi-trofi come Grottaferrata oFrascati, pensando che sia an-cora troppo legato al passato.Desidererebbe che venganoristrutturate alcune zone masoprattutto il Comune, chedata la sua importanza rappre-sentativa non ha una bella pre-senza. Confida molto nellaprossima apertura di un centrocommerciale nella parte bassadi Rocca di Papa, dove lanuova palestra potrà attirarepiù giovani. Nonostante tuttoCamilla continuerebbe ad abi-tare questo luogo.Luca, 17 anni, vorrebbe ri-dare splendore a Rocca diPapa entusiasmando i suoigiovani abitanti attraversonuove opportunità di diverti-mento, come un cinema, unasala bowling, nuovi pub, e piùeventi sportivi e culturali chepossano unire e far crescere iragazzi insieme. In futuro pre-ferirebbe trasferirsi vicino lacapitale sperando di trovare lamodernità, l’apertura mentalee le opportunità lavorative chequi non si trovano.Per quanto mi riguarda, pensoche Rocca di Papa sia un pa-trimonio naturale e storico

strade roccheggiane piene dibuche che logorano le nostremacchine, e lavorativamenteparlando ha affermato cheRocca di Papa è l’ultimo postoin cui cercherebbe un lavoro,perché se la crisi si sente ovun-que, nel nostro paese si sentedieci volte di più e sarebbe im-pensabile aprire un’attivitàcommerciale dove il commer-cio è morto! Anche per quantoriguarda il divertimento, edaltre attività Giorgia non fre-quenta il paese ma si dirigesempre nei paesi limitrofi. In-fine, considera molti siti diRocca di Papa a rischio sicu-rezza a causa dell’affollamentodi extracomunitari che hannoportato più delinquenza, ed èproprio questo che in un futurola potrebbe spingere a trasfe-rirsi in un altro paese.Giacomo, definisce Rocca diPapa un’ ”oasi di pace” e“genuinità” in cui ama viveree pensa non sia un caso chemolti cittadini siano giunti daRoma ad abitare qui, ed è pro-prio per questo che metterebbefine alle costruzioni selvaggeche a scopo di lucro abbattonola vera ricchezza del paese,ossia la natura. Anche Gia-como è soddisfatto dei risultatiottenuti con la raccolta diffe-renziata e delle istituzioni poli-tiche che hanno realizzatol’apertura di nuove scuole,inoltre essendo un appassio-nato sportivo apprezza il Sin-daco Boccia per averorganizzato tornei calcisticiper i quali sono state invitate

ineguagliabile, per non par-lare dei panorami mozzafiatoe di quell’atmosfera sugge-stiva che soprattutto sotto Na-tale, con la grande cometailluminata, sembra di viverein una favola.Purtroppo però non viene va-lorizzata ed i suoi punti diforza rimangono nell’ombra,facendola sembrare una vec-chia signora che ha bisogno diun bel ‘lifting’ e di più pre-mure. Innanzitutto bisogna in-terrompere questo girovizioso per cui lasciando ilcommercio e il turismo instato di abbandono, nessuno èpronto ad investire e a volerconoscere il paese, privandolodella possibilità di ‘rialzarsi’.Inoltre se questi due settorifunzionassero ci sarebbemolto più lavoro e benessere,andrebbero incrementati glieventi culturali come mostre,spettacoli e laboratori didat-tici. Bisognerebbe sfruttare econservare i siti storici e natu-ralistici per gite istruttive ededucative, ridare vita alla fu-nicolare e pubblicizzare le tra-dizioni e le particolarità diquesto paese per attirarenuovi visitatori che dovrannorimanere ammaliati, divertitied invogliati a tornare. Impor-tante in questo senso sono imezzi pubblici, che attual-mente scarseggiano nei colle-gamenti con gli altri paesi. Sìal teatro, alla musica e allosport, fonti di vita e di crescitacollettiva.Continuerei anche io a viverea Rocca di Papa, se non fosseper lo scempio delle antennedi Monte Cavo, non posso im-maginare un futuro per me ela mia famiglia messo a ri-schio dalle nocive radiazionideleterie per la nostra imma-gine e soprattutto per la nostrasalute! Per finire voglio fareun piccolo appello ai ‘gio-vani’: “Anche quando tuttosembra non avere più senso,non arrendetevi mai e conti-nuate sempre a lottare per ivostri diritti ed i vostri valori,non dimenticando mai i vostrisogni e senza essere costrettiad amare ciò che vi viene im-posto! Rivolgo il mio appelloanche ai genitori che spessoconsiderandoci ormai adulti,smettono di esserci vicini,mentre è proprio in questomomento di buio che sen-tiamo il bisogno di essere gui-dati e sostenuti nel tentativo diritrovare le certezze perdute”.Viva i giovani e chi lotta perloro!!!

impor t an t is q u a d r ecome laLazio el ’A t l e t i c oRoma. Ilsogno diGiacomo sa-rebbe quellodi veder na-scere unas t r u t t u r asportiva ingrado di ac-cogliere tantigiovani chepossano pra-ticare lo

più grave di questa realtà, datoche noi giovani rappresentiamoil futuro e la speranza. Ed èproprio quest’ultima che stapian piano scomparendo inquesto clima di tempesta eco-nomica, sociale e politica in cuiil ‘ragazzo’ è ridotto ad una fra-gile foglia nel pieno dellatromba d’aria, sballottolato adestra e sinistra senza una metae lasciato solo nella paura. Diventa, infatti, sempre piùdifficile immaginare il propriofuturo nella totale incertezza,data dalla svalorizzazione dellescuole e delle università, dallamancata tutela politica e dal-l’assenza di lavoro per il qualela meritocrazia è stata ridottaalle ‘leggi’ della raccomanda-zione e a squallidi compro-messi. I valori della bellezza edella famiglia si fanno cosìsempre più lontani estendendoconseguenze spesso drammati-che come l’alcool, la droga e ladelinquenza.Dunque sono i giovani ad es-sere i protagonisti di questamia intervista rivolta alla vita ealle opportunità che può offrirloro un paese come Rocca diPapa.In generale, il nostro paese èstato definito un po’ ‘vecchio’sia dal punto di vista delle at-trattive che da quello econo-mico-sociale.Giorgia, 19 anni, dice di ap-prezzare Rocca di Papa per ilpaesaggio naturalistico al difuori del caos cittadino, e pro-prio per questo desidera chel’ambiente venga protetto daatti di inciviltà che, anche sediminuiti dopo la raccolta dif-ferenziata, continuano a ripe-tersi deturpando la bellezza deinostri panorami con materassi,lavatrici, divani e rifiuti di ognitipo. Pertanto il controllo e lapulizia divengono fondamen-tali. Giorgia ha inoltre sottoli-neato il problema di molte

ROCCA DI PAPA 9il Segno - Marzo 2011

Saranno molte le regioni inte-ressate all’aumento delle ali-quote Irpef (da cui i prelievidiretti in busta paga o dal ce-dolino della pensione) previstenel nuovo decreto sul federali-smo fiscale. A essere colpiti

saranno 3.528 comuni (il 44%del totale) e 16,7 milioni di ita-liani. A lanciare questa sorta diallarme è stato nei giorni scorsil’Ifel, l’Istituto per la finanzalocale dell’Anci (Ass.ne Naz.Comuni Italiani), che ha elabo-

Con il federalismo fiscale della Lega, 3.528 Comuni applicheranno gli aumenti

Irpef, a Rocca di Papa fino al 2007 sipagaval’aliquota0,20. Oggi è a 0,70Solo a Frascati e Lanuvio l’addizionale Irpef stà sotto la soglia dello 0,30

rato una vera e propria mappadegli aumenti. Le regioni piùcolpite saranno quelle a sta-tuto speciale, ma anche altreregioni subiranno la strettadegli aumenti. Nel Lazio, suun totale di 378 comuni, solo75 hanno attualmente un’ali-quota Irpef nella fascia “0-0,39” euro, e leamministrazioni interessateall’aumento –calcola l’Ifel-saranno quindi il 20%. Questoallarme Irpef ci permette difare il punto dalle nostre parti.Rocca di Papa, dal 2007, haun’aliquota dello 0,70, mentrefino al 2006 tale soglia era fis-sata allo 0,20. Un aumento dioltre il 200% e non è esclusoche tale aliquota subisca glieffetti del federalismo fiscalearrivando al massimo attual-mente consentito (0,80).Nell’area dei Castelli Romanisette Comuni applicano l’ali-quota dello 0,80; tre l’aliquotadello 0,70; un Comune l’ali-quota dello 0,65 (Grottafer-rata), un altro (Genzano) dello0,60 e Castel Gandolfo dello0,50. Solo due Comuni stannoal di sotto di questa soglia. Sitratta di Lanuvio (0,30) e Fra-scati (0,20). Alcuni Comuni,però, hanno deliberato un tettodi esenzione per l’addizionalecomunale. E sono Ariccia eGrottaferrata.

Luigi Serafini

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Nelle celebrazioni per i 150anni dell’unità d’Italia c’èanche la mano di un’artistadi Rocca di Papa. Si trattadi Anna Onesti, protagoni-sta dell’esposizione che dalprossimo 23 marzo sarà pos-sibile ammirare a PalazzoPoli, a Roma. L’evento arti-stico, proposto dall’Istitutonazionale per la grafica,sarà caratterizzato dal titolo“Di tre colori”, installazioneideata e realizzata proprioda Anna Onesti, che da di-versi anni ormai è una delleartiste roccheggiane più ap-prezzate dello stivale. Entrando nei particolaridella sua opera, si tratta diun allestimento formato daben 150 lanterne di carta,tinteggiate nei colori italiani,verde-bianco-rosso, chedanno un effetto esclusivo especiale.L’iniziativa rientra fraquelle che dal 17 marzohanno preso piede nella Ca-pitale e in diverse città epaesi della regione.

(P.G.)

Installazione di Anna Onesti per i 150 annidell’Italia

Diritto di parolail Segno - Marzo 201110

Dal segretario de La Destra riceviamo e pubblichiamo

“Noalistecivicheibride,sì a una destra aperta”

mantenimento del potere fine a sé stesso.Per ridare senso all’impegno politico e fi-ducia ai cittadini. In questa prospettiva LaDestra apre la sua lista a chiunque vuolecondividere un percorso che privilegia ilfuturo del paese non rinunciando, altempo stesso, alla liberta e alla coerenza.Chi sarà interessato ad aggregarsi con “laDestra” sarà il benvenuto. “L’unica cul-tura che riconosco è quella delle idee chediventano azioni”. E. Pound.

Il DirettivoIl Segretario Cittadino de “La Destra”

Alvaro FONDI

Per la prossima tornata Elettorale Ammi-nistrativa gli “unici” rappresentanti poli-tici ad avere un simbolo di Partito nellefile dell’elettorato di centro-destra siamonoi della “Destra”. I nostri “amici” (tanti) di centro-destra hanno l’ardire dipretendere il candidato Sindaco senzaavere un simbolo di Partito che li rappre-senti. Noi de “la Destra” non faremo nes-suna coalizione con liste civiche-ibrideche per Rocca di Papa sono state un falli-mento per tutti i cittadini. D’ora in avantifaremo il possibile per avere i nostri rap-presentanti al Comune per fare in modo –anche- di poter aprire quegli armadi, comeha dichiarato in assemblea pubblica e permezzo stampa l’uscente o messo alla porta Vice-Sindaco. Per chi vorrà che tutto que-sto abbia un fine, faccia il possibile per es-sere solidale con noi de “la Destra”,poiché allo stato attuale della situazionesiamo gli unici che non hanno gli scheletrinell’armadio da nascondere, gli unici chesi siano contrapposti da quindici anni adun’Amministrazione del “saper fare” che èsotto gli occhi di tutti - sempre unitamentead un’opposizione (liste civiche) assenti.

Alvaro Fondi

impegno inprima per-sona senzavigliacched e l e g h e ,p o s s o n ocondurre aquel mi-g l i o r a -mento che

Il 26 febbraio scorso, sotto lapresidenza di Antonio Mazzoc-chi e con la partecipazione delPremier Berlusconi, si è svoltoa Roma il Congresso Nazionaledel Movimento dei CristianoRiformisti. Uno degli interventi più ap-prezzati è stato quello di DaniloRomei (foto a lato), capo-gruppo roccheggiano, che conpassione ha sottolineato comeil Movimento dei Cristiano Ri-formisti oggi faccia paura. Per-ché intimorisce l’arroganzareligiosa ed il fanatismo isla-mico, con la potenza della suafede nell’uguaglianza e nel ri-spetto della persona, senza di-stinzioni di sesso, di età, dietnia; perché ridicolizza unapolitica di corruzione e lassi-smo, con l’incorruttibilità delsuo principio fondante: l’affer-mazione della dignità umana,attraverso il sacrosanto dirittoalla tutela della famiglia, del la-voro e della libertà. Ed è esat-tamente tutto questo che gliesponenti del Movimento roc-cheggiano porteranno nelleprossime elezioni comunali.Soltanto una quotidiana e sin-cera cura del paese – ribadisceil capogruppo Romei - un forte

piazze.Il lavoro. Nessuna iniziativa èstata presa in tal senso. La di-soccupazione resta la nota do-lente di Rocca di Papa. Nonsono state fatte scelte innova-tive per la creazione di nuoviposti di lavoro, non è stata datala giusta importanza al turismo.Molti esercizi commercialisono stati costretti a chiudere. Depuratore. Da anni il depu-ratore sito in Via Borgo ValleVergine Campagna non fun-ziona. L’Amministrazionepaga ditte esterne per il mante-nimento del livello di sicu-rezza. La spesa quotidianaoscilla fra i ventimila ed i tren-tamila euro. Saremo noi roc-cheggiani a pagare? E come?Una lungimiranza politicaavrebbe risolto prima il pro-blema ed investito poi quellestesse cifre in attività utili pertutti i roccheggiani.Charles Haddon Spurgeon,(Kelvedon 1834 – 1892), pre-dicatore battista riformato bri-tannico, ancora conosciutocome “il principe dei predica-tori”, scriveva: “La politica mi-gliore è l’onestà”.Danilo Romei ne è convinto.

Emilio Cioran

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Le propostedei Cristiano Riformisti

zione. Così, oggi molti paganoper tutti quelli che, esenti datasse, continuano a gettare sac-chi di rifiuti sulle strade. Perché la raccolta differenziatanon è stata estesa all’intero ter-ritorio?Sicurezza dei cittadini. In-torno, sotto e sopra le piazze,sulle quali costante è la pre-senza degli agenti di PoliziaLocale, ci sono strade disse-state, vicoli nei quali non ci sisente al sicuro, soste selvaggeche impediscono il passaggiodei pedoni. Perché non am-pliare il controllo da parte degliagenti all’intero paese? Conl’ultimo concorso sono stati as-sunti sei nuovi vigili, il Co-mando oggi può contare su ungruppo di tredici elementi, nu-mero sufficiente per l’interoterritorio, esagerato per le sole

Rocca di Papa merita adessopiù che mai.Sono molti ed evidenti gli er-rori dell’attuale Amministra-zione.Ambiente. La tutela del citta-dino passa dalla serietà e dal-l’impegno delle sceltepolitiche. E’ stata avviata l’av-ventura della raccolta differen-ziata senza una seriaprogrammazione. E’ mancatoil controllo, e la conseguentemessa in regola della popola-

Cari Amici e Compagni della Fabbrica diNichi – Rocca di Papa -. Vi scriviamoquesto breve comunicato per chiarimentiin merito alle notizie apparse su “Il Pic-colo Segno” nel penultimo ed ultimo nu-mero del giornale. La nostra Fabbrica èstata menzionata in entrambi i casi acco-standoci a scenari non reali. Nel numerodi Gennaio si dice nel Borsino dei Sindaci:“Bruno Petrolati, potrebbe partecipare alleprimarie per la scelta del candidato delcentrosinistra (Sel-Rifondazione-Idv-delusi PD- Lista Grillo-Fabbrica di Nichi).La nostra risposta:La Fabbrica di Nichi non è un nuovo par-tito politico, è fatta di persone, non ci sonotessere e si può partecipare senza dover“appartenere”, scegliamo ognuno per sè,avendo chiaramente idee politiche affini,ma sulla base dei programmi. Nel numerodi Febbraio ci si avvicina al momentodelle elezioni ed il climax aumenta…Tra il Borsino dei Consiglieri appare lafoto di Lorenzo Ofantino (membro fonda-tore della Fabbrica ) con scritto “candida-tura sicura di SEL”.Risposta:“ L’interessato l’ha appreso dal giornale enessun membro ha intenzione di candi-darsi nelle liste elettorali del 2011”.Per dovere di cronaca.La Fabbrica di Nichi - Rocca di Papa

Una precisazione deLa Fabbrica di Nichi

La Destra preferi-sce la politicacome servizio allesue idee, più attuali chemai, e alla comu-nità, rifiutando lalogica dell’asser-vimento ai potentidi turno e aigruppi dirigentiauto-referenzialiche proseguono il

ROCCA DI PAPA 11il Segno - Marzo 2011

Lamberto Trivelloni, Consi-gliere nazionale dell’Udc, haespresso viva soddisfazioneper la nomina a commissariodella sezione di Rocca di Papa,di Armando Serafini. La deci-sione è stata presa dalla dire-zione provinciale del partito diCasini. “Si tratta di una sceltache premia un impegno poli-tico dispiegato da lungo tempoda un roccheggiano capace diaggregare attorno a sé un con-sistente gruppo di militanti –hadetto Trivelloni- che fanno del-l’Udc una delle formazioni po-litiche emergenti per numero equalità, nel panorama locale.Ciò a dimostrazione del fattoche l’Udc a Rocca di Papa –haconcluso- è un partito in fortecrescita, anche grazie all’impe-gno di persone nuove che si

A sorpresa è arrivato il commissariamento dell’Udc

Armando Serafini nominato“traghettatore” del partito

Il Comune ha apportato al-cune variazioni significativenell’applicazione dell’esen-zione totale o parziale dellaTarsu, la tassa sui rifiuti.Ecco le nuove regole:• esenzione dal pagamentodella tassa nel caso di nucleofamigliare formato da ununico componente ultrases-santacinquenne con redditonon superiore alla pensionesociale I.N.P.S. e superficietassabile non superiore a mq70;• riduzione del 50% dell’im-porto della tassa nel caso dinucleo familiare formato dadue componenti ultrasessan-tacinquenni con reddito nonsuperiore alla pensione so-ciale I.N.P.S. e superficietassabile non superiore a mq80.Il sospetto è che con questenuove regole gli aventi di-ritto all’esenzione sarannodavvero pochi!

EsenzioneTarsu

Armando Serafini

vogliono impegnare per ilbene del paese”.Il neo commissario, Serafini,ha ringraziato tutti coloro chelo hanno aiutato nella campa-gna di tesseramento, da cui èpartito il rilancio dell’Udc lo-cale. “Tra le prime iniziative inprogramma –ha detto Serafini-è prevista un’assemblea citta-dina degli iscritti e successiva-mente un grandeappuntamento pubblico con lapartecipazione di esponentiprovinciali e regionali del par-tito”. Armando Serafini ha poiringraziato il Vice-Presidentedella Giunta regionale delLazio e Ass.re all’Urbanistica,On. Ciocchetti, per il sostegnoricevuto, e i Coordinatori pro-vinciali Pagano e Dionisi.Il Commissario ha infine fatto

sapere che a breve, in vistadelle prossime elezioni ammi-nistrative, saranno avviati unaserie di incontri con i rappre-sentanti delle diverse realtàistituzionali, politiche e socialidel paese.

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massima urgenza, non soloambientale e sanitaria, maanche economica visto chel’amministrazione ha dovutoincaricare delle ditte specia-lizzate per lo svuotamentodelle vasche, per il trasportoe lo smaltimento dei refluicon mezzi idonei presso l’im-pianto di Roma Est al costodi circa 40 mila euro giorna-lieri. In un solo mese di inter-venti, facendo due conti, siarriva alla spesa di 1,2 mi-lioni di euro, nella speranzache l’emergenza finisca e cheil depuratore torni a funzio-nare nel modo corretto. Pochi giorni prima del seque-

APPROFONDIMENTO

ilSegno-M

arzo

2011

blema della depurazione delleacque reflue di Valle Focic-chia. Finalmente, un annodopo, nel giugno 2009, AceaAto 2 informava il Comune egli enti coinvolti che il pro-getto esecutivo era stato por-tato a termine e valicato dalDipartimento di Ingegneriadell’Università di Roma TorVergata. Tanto che il 4 dicem-bre 2009 vennero anche defi-nite le procedure per indire ilbando di gara. Tutto sembravasuperato e l’emergenza parevaormai scongiurata. Ma intantopassava un altro anno primadell’aggiudicazione definitivadei lavori alla ditta di AlbanoLaziale. Come avviene spesso permolte cose all’italiana, anche

La Procura mette i sigilli al depuratore

di AndreaSebastianelliIl 21 febbraio sonostati apposti i sigilli aldepuratore comunaledi Valle Vergine suordine del PM di Vel-letri, Giuseppe Trava-glini, per ilsuperamento dei va-lori di scarico dettatidal decreto legislativo152/06. Il provvedi-mento, che vede ilSindaco Boccia el’Assessore all’Am-biente Cardinali inda-gati d’ufficio, ha fattopiombare la cittadi-nanza di Rocca diPapa nelle stesseidentiche condizionidei Comuni più disa-strati d’Italia in temadi tutela dell’am-biente e dell’igienepubblica. E, soprat-tutto, il provvedi-mento appare comel’ultimo tassello diuna serie di eventileggendo i quali nonpoteva che finire così.Infatti già il 3 agosto2007 la RegioneLazio indicava comeprioritarie le opere diadeguamento dei tredepuratori cittadini,Valle Vergine, ValleFocicchia e Vivaro.Necessità ribaditacinque mesi dopo, il31 gennaio 2008, inoccasione della firmadel protocollo d’in-tesa tra Regione, Pro-vincia di Roma eAcea Ato 2, al fine difronteggiare “lascarsa funzionalità einadeguatezza dimolti sistemi di depu-razione esistenti”.Adesso, a quattroanni di distanza, si èarrivati al punto di

stro, esattamente il 17 feb-braio, era stato esposto il car-tello di inizio dei lavori diadeguamento da parte della so-cietà GTA Srl di Albano La-ziale, che il primo dicembre2010 si era aggiudicata la garaper circa 800 mila euro (lagara partiva da una base di unmilione di euro). Il più arrabbiato di tutti è pro-prio il Sindaco di Rocca diPapa che, per scongiurarel’emergenza, il 18 dicembre2007 aveva chiesto ad AceaAto 2 la presa in consegna deiservizi di depurazione comu-nale. E infatti il 21 gennaio2008 Acea Ato 2 convocavauna conferenza di servizi perrisolvere la questione. Un mese dopo la firma tra Re-gione, Provincia e Acea Ato 2,era la Prefettura di Roma a sol-lecitare il neo-nominato Com-missario Delegato a mettere inpratica interventi immediatiper scongiurare l’emergenza.Visto che tutto sembrava rima-nere immobile, il 23 maggio2008 il Sindaco Boccia, su de-lega dell’Ing. Massimo Sessa,Commissario per l’emergenzaidrica e inquinamento, convo-cava una nuova conferenza diservizi, stavolta a caratterestraordinario, per evidenziareulteriormente il grave pro-

Dal 2007 sono passati quattro anni prima di dare avvio ai lavori. La scossa arriva solo con il sequestro deciso dal Sostituto Procuratore di Velletri, Travaglini.Indagati d’ufficio Sindaco e Assessore

Pasquale Boccia

Alberto Cardinali

in questo caso viene da do-mandarsi: di chi è la colpadell’emergenza ambientalescaturita dal pessimo funzio-namento della depurazionecomunale? A tale domanda potranno ri-spondere soltanto le indaginicondotte dal dott. Travaglini,noto per la sua intransigenzae competenza soprattuttonelle tematiche ambientali.Per il momento la sola cer-tezza è che i costi giornalieridi trasporto e smaltimentodelle acque reflue saranno,some sempre, i cittadini a do-verli pagare.

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di ROMA e PROVINCIA

supplemento al n. 3 -Marzo 2011 de “il Segno”ilSegnoil

Segno n.15

Il sacrificio di Libero Grassi

Monnezza

Segue in VI pagina

In IV e V pagina

In II e III pagina

Ciclo dei rifiutiRelazione

finale

News daMafiopoli

In ultima paginaIn VII pagina

Regione LazioLa legalitàripartedalla scuola

In VII pagina

L’audizionedel Prefettodi Roma,Pecoraro

In V pagina

L’On. Antonio Rugghiaha presentato il 22 febbraio scorsola relazione finale della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel Lazio. Un quadro completo diciò che avviene nella nostra regione in un settore delicato, con un occhio rivolto alle infiltrazioni della criminalità organizzata

Ritratti d’autoreIl libro del mese

di LuisaLaurelli*Nei giorniscorsi èstata final-mente inse-diata la

nuova Commissione Sicu-rezza e lotta alla criminalitàdella Regione Lazio allacui presidenza è statoeletto Filiberto Zaratti con-sigliere del centrosinistra.

L’OsservatorioRegionalesulla Sicurezza

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marzo 2011 - n.15

di EttoreZanca“Chi si of-fende tradisceil patto del-l ’ i n u t i l eomertà, ri-mane senza la

La “scrittura

II

protezione del silenzio, del-l’assenso del tanto dobbiamosopravviverci qui dentro, al-lora dillo pure che sei of-feso…”.

Niccolò Fabi, “offeso”

Non ne posso più. Sono con-vinto che se mi ribello, nonsarò solo. Io parlo la loro lin-gua e questo mi avvantaggia. Io lo so che cominciano colchiedermi una piccola tassa.Ma poi a loro interessa dav-vero tutto quello che ho. Ionon lavoro per vivere, vivoper lavorare, la mia aziendal’ho cresciuta, ci ho giocato lamia esistenza e sto rimanendoa galla. Mi hanno rapito il cane, ioparlo la loro lingua e lo soche non è un caso. Come nonè un caso che poco dopohanno cercato di rapinare lepaghe dei dipendenti dellafabbrica. Io parlo la loro lin-gua e capisco quanto laposta che vogliono mi possacostare.

non mi vogliono più vedere, lepersone che non mi invitanopiù a prendere il caffè, sonoalcuni dei passi che portanoall’isolamento. Lo so comefanno. I predatori attaccanoin tanti, prendono la vittimaalla gola e la finiscono,quello che resta poi va nellostomaco degli avvoltoi. Maquesta non è natura. Questaè cultura dell’omertà e delladisinformazione. Basta pro-vare a parlare una lingua co-mune che il nome di tuttoquello che mi sta succedendosi trova.

VOGLIONOPRENDERSILA MIA VITA

Vogliono prendersi la miafabbrica, che vuol dire pren-dersi la mia vita. Allora chesenso ha continuare a co-struire e far crescere qual-cosa che non mi apparterrà.È un sopruso, l’ennesimo diquesta terra che amo ma chevive nutrendosi delle ingiusti-zie. Io parlo la loro lingua e lorolo sanno. Io capisco che certiatteggiamenti, certi amici che

IL PRIMO MATTONEPER UNA CITTA’NON MAFIOSA

Ma io non voglio i riflettori suPalermo perché si veda che èmafiosa, io voglio essere ilprimo mattone per una cittànon mafiosa. Io voglio essereil primo tra tanti che mi sa-ranno accanto. A tanti non sipuò far male.

Adesso sono a un bivio. Sefaccio questa cosa, se scrivoal giornale, potrei essere solodavvero, quella solitudine chesembra gelo. Il freddo chequesta città non farebbe sen-tire climaticamente te lo danell’anima, quando contrasti ilmale. Ma se non la faccio anche lamia coscienza mi lascerà, nonpotrei guardare in faccianessuno di quelli che amo.Magari finisce che da qui sicreeranno associazioni di im-prese contro il racket, magarii giovani, i commercianti, ini-zieranno a dire “basta”, si in-venteranno nomi solari perdelle organizzazioni che con-trastano le richieste di pizzo

“Se scrivo al giornale, potrei esseresolo davvero, quella solitudine che

sembra gelo. Il freddo che questa cittànon farebbe sentire climaticamente te lo da nell’anima, quando contrasti il male. Ma se non lo faccio anche

la mia coscienza mi lascerà”

26 agosto 1991, l’attentato a Libero Grassi

a muso duro. Sì, magari saràcosì.

IO NON VOGLIO ESSERECOME LORO

E io non sentirò più freddo. Allora lo faccio… e domaniconsegno le chiavi del-l’azienda a chi mi dovrebbeproteggere, ma io non voglioessere protetto, io so che lagente mi proteggerà e pro-teggerà la SIGMA, io parlola loro lingua, ma non voglioessere come loro.

CA Giornale di Sicilia10 gennaio 1991

Ritratti d’autore,LIBERO GRASSI

creativa” di Libero Grassi

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marzo 2011 - n.15

Caro estortore,volevo avvertire il nostro ignoto estortoredi risparmiare le telefonate dal tono mi-naccioso e le spese per l’acquisto dimicce, bombe e proiettili, in quanto nonsiamo disponibili a dare contributi e cisiamo messi sotto la protezione della po-lizia. Ho costruito questa fabbrica con lemie mani, lavoro da una vita e non in-tendo chiudere… Se paghiamo i 50 mi-lioni, torneranno poi alla caricachiedendoci altri soldi, una retta mensile,saremo destinati a chiudere bottega inpoco tempo. Per questo abbiamo dettono al “Geometra Anzalone” e diremo noa tutti quelli come lui.

Libero Grassi

III

Libero Grassi è forse ilsimbolo delle azionitardive in tema di lottaal racket delle estor-sioni. Dopo di lui sononate molte associa-zioni di protezione dalpizzo, ma di fatto eraun emarginato. La-sciato solo dagli im-prenditori e da chipoteva aiutarlo. Trannele forze dell’ordine dicui rifiutò la scortaquasi con amarezza. Imprenditore di unapiccola ditta tessile,viene fatto oggetto dirichieste di pizzo e pic-coli e grandi sfregi, tracui il sequestro delcane presente inazienda e il suo resti-tuirlo in fin di vita. Nonostante la pres-sione, Libero decide diparare il colpo e ri-spondere con i mezzid’informazione, cui vaa raccontare per filo eper segno quanto glista accadendo. Forse èproprio questo, comesostiene anche Augu-sto Cavadi nel suonuovo libro “101 storiedi mafia” a far imbe-

Libero Grassi

lettera al “giornale diSicilia” (riportata alato), Grassi è un con-dannato a morte. Il 26agosto 1991 alle settedi mattina viene assas-sinato davanti casa.L’immagine che piùmette i brividi è quelladel figlio, come rac-conta sempre Cavadi.Ai suoi funerali, col fe-retro in spalla mostra ledue dita in alto, insegno di vittoria.Quello che più scon-volge è che LiberoGrassi non era un eroe,come non lo era nessunaltro che è morto percombattere la mafia.Semplicemente era

l’ennesima persona chenon voleva impanta-narsi nel liquame delleillegalità sottotraccia,voleva vivere eserci-tando solo il suo la-voro. E trovavanormale protestare per-ché qualcuno nonglielo faceva fare. Dopo la sua mortesono sorte molte asso-ciazioni a protezionedegli imprenditori, maè proprio l’avverbio ditempo preferito da chidovrebbe garantire lalegalità che duole,usato quotidianamentee mai passato di moda.Dopo. Sempre dopo.

(E.Z.)

stialire lamafia. Si puòal limite tolle-rare una ribel-lione al racket,si può anchenon far pagarequalcuno che simette di tra-verso, ma nonbisogna fare“scruscio”, ov-vero rumore. Dopo la pubbli-cazione della

Una breve biografia Una vita contro il racketper la dignità del lavoro

brevi dalla cronaca

“CORSARO NERO”,14 ARRESTI PER DROGA

Ritratti d’autore,LIBERO GRASSI

Avevano messo in piedi un'organizza-zione, che riusciva ad importare co-caina direttamente dal Venezuela perspacciarla per le strade della Capi-tale. In manette sono finite 14 personeal termine di una indagine durata dueanni e coordinata dalla direzione di-strettuale antimafia della Procura diRoma. La banda era composta in pre-valenza da una famiglia residente aRoma ma originaria della Calabria. Ilcapofamiglia, Salvatore Tripodi, 50anni, nato a Cinquefrondi, in provincia

di Reggio Calabria, grazie alle sue co-noscenze aveva allacciato contatti di-retti con i cartelli venezuelani. Lacocaina giungeva nella Capitale concorrieri sudamericani che la trasporta-vano con il metodo degli ovuli ingeriti.Le indagini compiute dalla sezioneantidroga della squadra mobile dellaCapitale, diretta da Vittorio Rizzi, edel COmmissariato Fidene, diretto daldr. Paolo Volta, erano partite da unsemplice arresto compiuto dalla polizianella borgata Fidene nel 2008.

IVdi DanielaDi Rosa“Nella Re-gione Lazio simettono incampo molterisorse per la

svoltasi il 7 ottobre 2009. Se-condo Capaldo questa pre-senza è “multiforme”, benrappresentata da ‘Ndran-gheta, Camorra e Mafia sici-liana. “Si tratta di una presenzaaccertata ed evidenziata in nu-merose indagini che hanno por-tato al sequestro preventivo dicentinaia e centinaia di milionidi euro di immobili, società,ecc.”. Sono soprattutto tre leoperazioni che hanno scoper-chiato le responsabilità della

RREETTEE

AANNTTII

MMAAFFIIEE

criminalità organizzata nelle co-siddette ecomafie: “Sabbie mo-bili”, “Re Mida” e “Girotondo”. “Tuttavia –ha precisato il Procu-ratore Capaldo- non vi sono at-tualmente in corso deiprocedimenti strutturati comeprocedimenti concernenti il ciclodei rifiuti e la criminalità orga-nizzata di stampo mafioso”. Aconferma di quanto dichiaratodal Procuratore, vi è anche la te-stimonianza del Gen. Filippo Ri-dondale, Comandante dellaRegione Lazio della Guardia diFinanza, secondo cui “non sonoemersi collegamenti con aspettidi criminalità organizzata perquanto riguarda lo specifico set-tore. I rilievi di maggior spicco –ha concluso il generale-riguardano il divieto di abban-dono e le attività di gestione deirifiuti non autorizzate”. Ma qualche problema in realtà

esiste e lo evidenzia il Prefettodi Roma, Pecoraro, ascoltatodalla Commissione Parlamentareil 25 maggio 2010. Per il Pre-fetto, il ciclo illecito dei rifiutinella provincia di Roma “sembraessersi consolidato su un modusoperandi articolato e fondato sumetodi associativi, che si concre-tizza in modo particolare nellafalsificazione di documenti ditrasporto e certificati di analisi,nella simulazione di operazionidi recupero e di smaltimento, conla perpetrazione di truffe e dievasione fiscale”. Secondo il Pre-fetto di Roma “l’esperienza inve-stigativa ha attestato che i settorinevralgici dei traffici illeciti con-sistono nei passaggi intermedipresso impianti di stoccaggio edi recupero, dove si svolgono lafalsificazione dei documenti ditrasporto e il cosiddetto giro-bolla, e in secondo luogo nel tra-

sporto dei rifiuti, che investe ognifase del procedimento gestio-nale”.Un primo allarme sulle possibiliinfiltrazioni criminali nel ciclo deirifiuti venne lanciato dal Sindacodi Roma, Alemanno, partendodal fatto che “se il settore pub-blico non è in grado di sostenerequesto impegno, anche in colla-borazione con privati ma in unquadro di regole determinatedalle istituzioni, si apre la stradaanche a infiltrazioni della crimi-nalità organizzata nel settoredel ciclo dei rifiuti”.Molto significativa in questosenso è stata l’ultima l’opera-zione condotta dai Carabinierinel NOE di Roma e Caserta, uni-tamente alla Guardia di Finanzadi Marcianise, che ha permessodi emettere un provvedimento dicustodia cautelare a carico diSalvatore Belforte, capo del-

gestione del ciclo dei ri-fiuti, però queste ri-sorse poi non sonoallocate in termini talida poter garantire l’ef-ficienza e la chiusuradel ciclo sulla basedelle direttive del-l’Unione Europea edelle indicazioni dellalegislazione nazionale.Molte di queste risorse,infatti, vengono «di-stratte» per attività chenon portano a un’effi-cienza del ciclo ma,anzi, creano dei pesiulteriori al ciclo stesso eallontanano la possibi-lità di renderlo effi-ciente, perché ci sonomolti sprechi”. Questele parole usate dall’On.Antonio Rugghia inqualità di relatoredella Commissione par-lamentare di inchiestasulle attività illecite con-nesse al ciclo dei rifiutinel Lazio, presentandola relazione conclusivalo scorso 22 febbraio eapprovata pochi giornidopo, il 2 marzo.Per quanto riguarda gliilleciti connessi al ciclodei rifiuti nel Lazio, unadelle audizioni che haconfermato la pre-senza della criminalitàorganizzata nella no-stra regione, è stataquella di GiancarloCapaldo, Coordinatoredella DDA (DirezioneDistrettuale Antimafia),

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Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel Lazio

Non è emergenzacriminale ma l’allarme rimane

V

RREETTEE

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l’omonimo clan. Questa ope-razione si è rivelata molto im-portante perché ha permessodi verificare concretamentel’interferenza criminale nelpassaggio dalla raccolta allosmaltimento attraverso societàdi comodo.Circa i reati comuni connessi alciclo dei rifiuti, significativi ap-paiono i dati forniti dal Presi-dente di Legambiente Lazio,contenuti nel rapporto an-nuale redatto sulla base delleinformazioni fornite dalleforze dell’ordine. Secondoquesti dati, il Lazio risulta alsecondo posto nella scala na-zionale per numero di reatiambientali. Più specificata-mente, per quanto concerne ilciclo dei rifiuti, nel 2009 sonostate accertate nella nostraregione 288 infrazioni, vi sonostate 319 persone denunciate,23 arresti e 180 sequestri. Lamaggior parte delle infra-zioni, però, si sono verificateall’interno del territorio dellaprovincia di Roma, che addi-rittura si posiziona quartacomplessivamente a livello na-zionale fra tutte le provinceitaliane per numero di infra-zioni.

Il Procuratore della Repub-blica di Velletri, Silverio Piro, il15 giugno 2010, ha infatti ri-ferito in Commissione dei pro-cedimenti conclusi o in corso,connessi alla gestione del ciclodei rifiuti, il più rilevante deiquali è quello riguardantel’impianto di termovalorizza-zione di Colleferro”. Un altrocapitolo riguarda invece il “di-sastro della Valle del Sacco,dove effettivamente si sonotrovati indici d’inquinamentorilevanti a seguito di misura-zioni effettuate dall’ASL lo-cale. Si sono verificateresponsabilità di amministra-tori e soprattutto di societàcoinvolte nello smaltimento deirifiuti. L’indagine –ha prose-guito il Procuratore Piro- risaleal 2005 e riguarda soprat-tutto il consorzio CRL e la Caf-faro Srl di Colleferro. Inparticolare, il procedimento ri-guarda gli scarichi di acquereflue senza alcuna autorizza-zione, che hanno inquinato di-versi acquedotti della Valledel Sacco”.Altri procedimenti di rilevanteinteresse condotti dalla pro-cura di Velletri nel 2006 e nel2007 hanno riguardato la

contraffazione del codice CER(sono i codici identificativi deirifiuti) da parte di alcune so-cietà nel trasportare rifiuti chein realtà non avrebbero po-tuto essere trasportati perconsentirne, in questo modo, illoro occultamento e la succes-siva distruzione.In conclusione, per quanto ri-guarda gli illeciti nel campodella gestione dei rifiuti riferi-bili alla criminalità organiz-zata, la Commissione haconcluso che “il Lazio si pre-senta come una regione parti-colarmente interessata aquesto tipo di illegalità, siaper la presenza di ampie por-zioni di territorio morfologica-mente adatte alla discarica eall’occultamento illecito dei ri-fiuti e sia per la vicinanza conquelle aree della provincia diCaserta ad alto rischio am-bientale, dove in passato eancora oggi nell’attualità sonostate individuate presenze cri-minali nel settore”.C’è da dire che già alcune re-lazioni di precedenti Commis-sioni sul ciclo dei rifiutiavevano indicato localitàquali Cassino, Latina, Formia,Pomezia e Ardea come terri-

tori nei quali, dalla fine deglianni ‘70, si erano insediati edingranditi molti gruppi appar-tenenti alle organizzazioni piùpericolose della criminalità or-ganizzata calabrese, sicilianae, in particolare, campana.“Tuttavia –ha aggiunto laCommissione presiedutadall’On. Pecorella-, l’ipotesi difiliere criminali operanti nelsettore dello smaltimento ille-cito di rifiuti non hanno avutoparticolare riscontro nei pro-cedimenti penali attivati neldistretto giudiziario del Lazio.Si riscontrano invece connes-sioni tra attività imprendito-riali e fenomeni di corruzionedella pubblica amministra-zione. Non vi sono attualmentein corso – è scritto nelle conclu-sioni- procedimenti strutturaticoncernenti il ciclo dei rifiuti eriguardanti la criminalità or-ganizzata di stampo ma-fioso”. Questo è ciò cheemerge dalla relazione dellaCommissione Parlamentare.Ma è certo che la gestione delciclo dei rifiuti nel Lazio pre-senta molte criticità su cui leistituzioni devono fare la loroparte.

Daniela Di Rosa

La relazione finale della Commissione Parlamentare

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Ecco un estratto dell’audizione del 25maggio 2010 del Prefetto di Roma,GIUSEPPE PECORARO

“Vi ho ringraziato e soprattutto hoapprezzato che ci abbiate chiamato,perché voi capite la situazione: i Pre-fetti vengono informati ovviamentequando l’autorità giudiziaria è inter-venuta, quindi non effettuano un’at-tività di prevenzione in materia dirifiuti, soprattutto perché l’attivitàdi controllo è svolta da un organotecnico che dipende dalla regione,l’ARPA (Agenzia Regionale Prote-zione Ambiente, n.d.r.).Le competenze sono parcellizzate traStato, Provincia e Regione, per cuitalvolta capire dove ci troviamo nonè semplice. Noi quindi ci muoviamoquando, grazie al rapporto che esistetra forze statali, forze dell’ordine ePrefetto, noi siamo in grado di ca-

pire la situazione.Proprio per la sua posizione geogra-fica, il Lazio attrae i traffici, soprat-tutto in una situazione in cui oggil’86 per cento del monte rifiuti è por-tato in discarica. Tenuto conto che sitratta di Roma, la maggior parte vanella discarica di Malagrotta, cheormai è in via di esaurimento. Ab-biamo altre cinque discariche,anch’esse ormai quasi all’esauri-mento: Inviolata di Guidonia Mon-tecelio, Cecchina Roncigliano adAlbano Laziale, Cupinoro a Brac-ciano, Fosso del Prete a Civitavec-chia e Colle Fagiolara a Colleferro.Abbiamo poi due termovalorizzatoriin funzione dalle parti di Colleferro,mentre un terzo dovrebbe entrare infunzione presso Malagrotta.La situazione è particolarmente dif-ficile, tenuto conto che l’86 per centodei rifiuti vanno in discarica e che la

“Il pericolo delle cosche c’è”L’audizione del Prefetto di Roma

raccolta differenziata nella regioneriguarda soltanto il 12,9 per cento,la percentuale più bassa in tutto ilcentro Italia. Questa mancata pia-nificazione può favorire l’inter-vento da parte di proiezioni dellecosche mafiose, camorristiche edella ‘ndrangheta.Già nell’aprile 1996 verificammocome il Lazio potesse essere oggettodi attenzione da parte di altre asso-ciazioni e cosche mafiose, nel corsodell’amministrazione comunale diAnzio”.

Osservatorio regionale sullasicurezza... le cose da fare

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E’ stato riempito così un vuoto che duravada circa un anno e che gettava una mac-chia sull’operato della Giunta Polverini. Mentre si fanno tante nomine e si ta-gliano i servizi sanitari, sulla lotta allemafie la Regione per un anno non hadetto e non ha fatto niente. Anzi è rico-minciata la tiritera che a parlare dimafie si danneggiano i territori (vedi gliinterventi in aula di autorevoli esponentidel centrodestra) e si cancellano i fatti diFondi da importanti documenti presentatial Consiglio da parte del centrosinistra.Questo atteggiamento unito all’attentacampagna di immagine con l’affissionedei 6x3 sull’usura, fa capire a chi è piùattento, che nel merito concreto non ci sivuole entrare mentre si “abusa” dell’ar-gomento “sicurezza” come sempre perstrumentalizzazioni politiche. Solo così sispiega il grave ritardo nell’insediamentodella Commissione Sicurezza, nella no-mina dei componenti dell’Osservatorioregionale, il mancato insediamento del-l’Agenzia regionale per i beni confiscati(istituita con legge approvata all’unani-mità), la riduzione dei fondi di bilancioche non coprono tutte le finalità delleleggi regionali del settore, la mancatacostituzione di parte civile in alcuni pro-cessi di mafia. Pochi sanno che nella pre-cedente legislatura grazie allacostituzione di parte civile, la RegioneLazio ha ottenuto anche il risarcimentodel danno economico procurato alla col-lettività.D’altra parte la nuova legislatura si èaperta pochi mesi fa con la carcerazionedi uno dei consiglieri regionali della PDLpiù votato del Lazio, già presente in Con-siglio negli anni precedenti. Romolo DelBalzo Presidente della Commissione la-vori pubblici rimasta bloccata per mesiper via delle sue vicende giudiziarie, chepiù volte nel passato aveva criticato l’at-tività della Commissione Sicurezza da mepresieduta, è stato arrestato con l’accusadi associazione per delinquere finaliz-zata alla frode in appalto pubblico etruffa. Ma come succede sempre piùspesso in politica, invece di farlo dimet-tere da Presidente gli è stata affidatanei giorni scorsi la presidenza della Com-missione Giochi Olimpici 2020 e grandieventi (sic!).Ma torniamo alla situazione di un annofa, sperando che la nuova CommissioneSicurezza voglia operare in continuità

VI

dal punto di vista istituzionale, ripren-dendo il rapporto diretto con le Prefet-ture, le Questure, le Procure, leAssociazioni, le Organizzazioni sindacalidel settore e con i cittadini.Mi auguro che l’obiettivo della lotta allemafie continui ad essere perseguito tra-sversalmente nei vari ambiti di interventoregionali, dai diversi assessorati, vistoche le mafie operano economicamente inalcuni territori nel commercio, nell’urba-nistica, nei lavori pubblici, nei territori(dalle cave ai parchi) deturpando l’am-biente, nella gestione delle società di ser-vizio, creando danni irreparabili allacollettività.Mi auguro anche che la Presidente Polve-rini mentre dichiara sul caso Del Balzo:“Siamo fiduciosi nella magistratura. Nonè opportuno esprimersi adesso”, voglianel frattempo attuare le indicazioni dellamozione del 2009 votata dal Consiglioregionale in seduta straordinaria sullapresenza delle mafie nel Lazio, perquanto attiene il controllo dell’operatodelle società e delle aziende regionali,a cominciare dalla sanità, che voglia con-tribuire alla istituzione degli uffici dellaDIA a Latina, che effettui l’attività di con-trollo e di coordinamento rivolta agli EntiLocali che spetta alla Regione in ambitourbanistico, in quello dei lavori pubblici enella tutela dell’ambiente, visto che ilLazio ha siti protetti e le coste tirrenichesempre a rischio speculazione e distru-

zione.Vorrei anche che il nuovo Osservatoriocome da indicazioni di legge, “sfornasse”documenti ed analisi sul fenomeno dellacriminalità nel Lazio e sulla sicurezza, utilia chi amministra per meglio orientarel’azione delle Istituzioni. Sono state can-cellate dal sito dell’Osservatorio irre-sponsabilmente tutte le cose fatte dallaprecedente Amministrazione e questonon va bene.Infine un progetto su cui ho tanto lavoratoe che a causa delle dimissioni di Mar-razzo non si è potuto concludere, è quellodella realizzazione dell’ICAM di Roma.E’ l’Istituto di Custodia Attenuata finan-ziato dalla Regione con l’accordo del Mi-nistero di Giustizia, del Comune di Romae delle altre realtà coinvolte. E’ stata ap-provata pochi mesi fa una mozione cheimpegna l’Amministrazione regionale arealizzare quel progetto in prosecuzionecon quanto fatto nel passato. Io ci sto la-vorando da fuori perché trovo che unPaese civile non possa permettere chebambini da zero a tre anni “scontino” ilcarcere assieme alle loro madri. Si deverealizzare una struttura alternativaprima possibile.

* LUISA LAURELLI già Presidente della

Commissione Sicurezza e lotta alla criminalità

della Regione Lazio

di Loredana MassaroUn libro intelligente“Monnezza” di FrancescoDe Filippo, anzi intelligen-tissimo. A fronte della gra-vità e della pesantezza deltema trattato, l’autore è ca-pace di scriverne con una

il libro del mese

viene in mente il mare, è tanto, lascia pu-lito, non si vede niente, poi sarà la voltadel fuoco e della diossina, poi i primi co-mitati spontanei di cittadini, poi i giorna-listi, poi le infiltrazioni dei clan nellaguerriglia in corso, finché una mattina…

Tutti a “danzare”intorno ai rifiuti

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marzo 2011 - n.15

raro e l’assessore regio-nale alla Sicurezza Giu-seppe Cangemi.L’Osservatorio avrà treobiettivi prioritari: la map-patura, con cadenza bien-nale, del territorioregionale, in cui indivi-duare le aree maggior-mente esposte a fenomenidi criminalità, la stesura diuno studio annuale sui datie le dinamiche del criminee il monitoraggio della va-lidità degli interventi fi-nanziati dalle istituzioni. Leattività della struttura sa-ranno finanziate con unostanziamento di 150milaeuro. “Noi abbiamo il do-vere di monitorare, inter-cettare i bisogni e costruirerisposte, perché vogliamouna Regionesicura” ha detto la Polve-rini. “Dopo Lazio-Sicuro -ha aggiunto - anche l’Os-servatorio sarà uno stru-

La legalità ripartedalle scuoleGli studenti delle scuole pri-marie e secondarie del Lazioda quest’anno andranno a le-zione di legalità. Partirà in-fatti dall’educazione dellenuove generazioni il lavorodell’Osservatorio per la sicu-rezza e la legalità della Re-gione Lazio. Lo scorso 11febbraio sono stati presentatisia il nuovo organigrammache le linee programmatichedell’organo tecnico scientificopensato per monitorare econtrastare le attività dellacriminalità organizzata attra-verso una sinergia tra istitu-zioni e forzedell'ordine. Per la presenta-zione dei nuovi componenti

VII

dell’Osservatorio, presieduto daRosario Vitarelli, direttore della di-visione anticrimine della Questuradi Roma, sono intervenuti il presi-dente della Regione Lazio RenataPolverini, il Questore Francesco Ta-gliente, il Prefetto Giuseppe Peco-

mento per dare maggioresicurezza alle persone. Trai primi impegni c'è quellodi andare nelle scuole perdiffondere tra gli studentila cultura della legalità”.

Andrea Rasetti

levità assoluta, con umorismo e legge-rezza. Siamo a Pianura, quartiere di Na-poli, ma proprio al suo inizio, il territorioè incantevole e di spazio ce n’è tanto,molte sono le famigliole oneste chehanno bisogno di “casarelle”, apparta-menti insomma tutti abusivi, grazie allacorruzione imperante degli uffici comu-nali, delle forze dell’ordine, delle prefet-ture, delle autorità ecclesiastiche e tuttofinisce per essere abusivo, le strade, i par-chi giochi, la scuola, la chiesa e la disca-rica appunto. A dirigere la mareamontante di sacchetti di “monnezza” c’èdon Pasquale, il boss della zona, il cuipreciso disegno è unicamente trarre pro-fitto da questa miniera d'oro.

I sacchetti aumentano, i cittadini si la-mentano, non possono più respirare,qualcuno protesta ma il giro d’affari è di-ventato troppo grosso per essere gestitoe governato, ora la “monnezza” vienepure da fuori, da Milano per esempio maanche dalla Francia e dalla Germania estavolta sono liquami strani di un fetorenauseante, addirittura fosforescenti. Nelfrattempo i politici hanno le mani legateda corde pesanti quali la corruzione, laconnivenza, il clientelismo e infatti la ca-morra avanza inesorabile a colpi di pi-stola, perché mai è riuscita a fare tantodenaro come adesso nel caos che si ècreato. Siccome però la situazione è drammaticaecco un fiorire di comitati e commissioniper far fronte alla situazione e trovarequalche brillante soluzione. Da Roma,dai palazzi del potere piovono soldi, èuna manna dal cielo dove tutti hanno daspartirsi qualcosa e mentre l’Impianto digassificazione è impantanato tra le cartedelle commissioni corrotte, a qualcuno

Monnezza(Francesco De FilippoInfinito edizioni 2010)

Partirà dall’educa-zione delle nuove generazioni il lavorodell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio

17 febbraio, CerveteriRECUPERATI IMPORTANTIRESTI ARCHEOLOGICIIl 17 febbraio scorso, nel corso di un ser-vizio in aero-cooperazione per la tuteladei siti UNESCO del Lazio, Carabinieridel Reparto Operativo Tutela PatrimonioCulturale, hanno individuato, in localitàBanditaccia (Cerveteri), nelle vicinanzedella necropoli, un capitello dorico e duetombe a camera. In una di queste è statarecuperata una coppa a vernice nera, diepoca compresa tra il IV e il III secoloa.C., di particolare rilevanza storica, inquanto effigiata con il simbolo della Tri-nacria. I resti archeologici, nascosti tra la foltavegetazione, sono stati individuati graziealla visuale aerea, particolarmente van-taggiosa dopo le recenti piogge. Sulposto, funzionari della SoprintendenzaArcheologica dell'Etruria Meridionaleper gli aspetti di tutela del sito e per ilsuccessivo recupero del capitello marmo-reo, elemento di grande valore scienti-fico per la tipologia inedita nella zonadi Cerveteri.

4 marzo, FrascatiIN MANETTE 4 MEMBRIDEL CLANCASAMONICAI Carabinieri della Compagnia di Fra-scati hanno arrestato, per droga, quattroesponenti del “clan Casamonica”. Du-rante diversi servizi di osservazione epedinamento in abiti civili, i militarihanno accertato la presenza di un veroe proprio “supermercato della droga”,aperto 24 ore su 24, situato all’internodi un vicolo senza uscita, in località Arco

di Travertino, ove abitano quasi esclusi-vamente gli appartenenti alla famigliadei Casamonica. I carabinieri hanno osservato i numerosiclienti che in fila, ordinatamente, aspet-tavano il loro “turno” per acquistare lacocaina e così sono intervenuti portandoa termine, con l’ausilio di unità cinofile,diverse perquisizioni domiciliari. I militarial termine dell’operazioni hanno arre-stato 3 uomini ed una donna per deten-zione ai fini di spaccio di sostanzestupefacenti, denunciandone a piede li-bero altre 2. I Carabinieri, unitamente apersonale dell’ACEA, hanno scopertoanche il furto di energia elettrica in dueabitazioni, denunciando a piede liberoaltri due appartenenti al clan.

9 marzo, RomaSEQUESTRATI BENIPER OLTRE 40 MLN DI EUROSequestro di beni per oltre 40 milioni dieuro ai danni di Pasquale Capano, cala-brese ma residente a Roma da vent’anni,considerato un appartenente al clanMuto di Cetraro (Cs) e per il qualeavrebbe investito parte dei proventidelle attività illecite in mobili, immobili aRoma, in Toscana, in Basilicata e in Cala-bria, intestandoli a familiari e presta-nomi.Fra i beni sequestrati una villa con pi-scina a Roma, un villaggio sportivo a Tri-goria, un villaggio turistico a San NicolaArcella (CS), 11 fabbricati, 12 terreni,quote di partecipazione in 18 società, 2aziende, 9 autovetture di lusso, 1 ali-scafo, 1 imbarcazione e numerosi rap-porti bancari.

11 marzo, RomaARRESTATO MAGLIOCCA,CONSIGLIERE DI ALEMANNOArrestato per concorso esterno ad asso-ciazione mafiosa Giorgio Magliocca, sin-daco di Pignataro Maggiore, provinciadi Caserta, e consigliere di Gianni Ale-manno al comune di Roma. Magliocca, assunto nel 2010 per chia-mata diretta dalla giunta Alemanno conqualifica di dirigente, è accusato di avergestito i beni confiscati al clan camorri-stico Ligato-Lubrano per conto dellostesso clan. In particolare non avrebbepermesso l’utilizzo dei beni per scopi so-ciali lasciandoli nella totale disponibilitàdegli uomini del clan.

15 marzo, RomaCOLPO AI CASALESIDEL BASSO LAZIOSequestro di beni per oltre 100 milioni dieuro ai danni di esponenti del clan deiCasalesi operanti nel basso Lazio. L’ope-razione, denominata ‘Verde Bottiglia’, hapermesso di individuare una complessaramificazione di beni e rapporti finanziariper il riciclaggio di denaro, provenientedagli affari del clan dei Casalesi, che ve-niva reinvestito in attività lecite. I destinatari del provvedimento sono ipregiudicati Gennaro De Angelis, AntonioDi Gabriele e Aladino Saidi ai quali sonostati confiscate ditte individuali, terreni,fabbricati, vetture e partecipazioni socie-tarie. I sequestri sono stati effettuati a Roma,L’Aquila, Frosinone, Formia, Gaeta, Cas-sino, Aquino e Castrocielo.

(A cura di Andrea Rasetti)

NNEEWWSS daMAFIOPOLI

supplemento al n. 3 (marzo 2011)del mensile indipendente

il Segnoorgano dell’associazione culturale“Terre Sommerse Castelli”Registrazione Tribunale di

Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONEVia dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILE

Andrea Sebastianelli

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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE

di ROMA e PROVINCIAilSegno

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo della Rete?Da oggi puoi consultare tutti i numeri dei nostri mensili collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!

www.issuu.com/ilpiccolosegno

RETE diGIORNALISTIe SCRITTORI ANTIMAFIEdi ROMA e PROVINCIA

supplemento al n. 12 -Dicembre 2010 de “il Segno”

ilSegnoilSegno n.12

Falcone, l’uomo chevolava molto in alto

Organizzareil coraggio

In VII pagina

In IV e V pagina

In II e III pagina

CasamonicaGli eredidellaMagliana

Quella di Pino Masciari edella sua famiglia è unastoria che non può esseredimenticata. Pino è un im-prenditore calabrese chenon cede al ricatto e ai so-prusi della ‘Ndranghetama con tenacia e coraggioriesce a scardinare un si-stema criminoso ritenutoprima di lui invincibile.

News daMafiopoli

In ultima paginaIn III pagina

GrottaferrataL’ex ristorantediventa unbene comune

In VI pagina

Nasce la Reteper la legalitàcontro l’usurae il racket

In VI pagina

Roma e Lazio“riciclone” di...denaro sporcodellemafie

In VII pagina

Chi sono i Casamo-nica? Come hannoconquistato la Capi-tale? Quando inizia-rono la loro scalataall’egemonia crimi-nale della regione? Ilclan, che oggi contaoltre 600 adepti,sembra ormai avereramificazioni che ri-cordano quelle dellafamosa Banda dellaMagliana, di cui sonogli unici e veri eredi.

Ritratti d’autoreIl libro del mese Carceri chescoppiano

story

RETE diGIORNALISTIe SCRITTORI ANTIMAFIEdi ROMA e PROVINCIA

Un recente dossier di Daniele Poto, dell’Associa-zione “Libera”, ha portato alla luce le strade chele organizzazionizioni criminali (‘Ndrangheta,Camorra, Cosa Nostra e Sacra Corona Unita),attraverso il calcio tentano di percorrere perriciclare denaro sporco, controllare il girodi scommesse clandestine, comprare partitee gestire persino i settori giovanili.Un caso su tutti, quello del Potenza Calcio,il cui presidente Giuseppe Postiglione, fuarrestato nel novembre del 2009. L’inchiestadella Procura scoperchiò una fitta rete dicollegamenti tra la società e gli ambienti criminali

supplemento al n. 11 - Novembre 2010 de “il Segno”

ilSegnoilSegno n.11

Paolo BorsellinoCent’annidi storia

In VI pagina

NELLE PAGINE IV e V

La vita e la storia del giudice Borsellinoassassinato il 19 luglio 1992 nel cuoredella sua Palermo.

ETTORE ZANCA in II e III pagina

I PM della Direzione Di-strettuale Antimafia di Reg-gio Calabria hanno chiesole prime condanne per gliimputati della ‘Ndranghetaaccusati di svolgere affariilleciti nel porto di GioiaTauro. Ad accusarli le di-chiarazioni di Cosimo Virgi-glio che ai Castelli gestival’hotel Villa Vecchia.

Altro colpoal clan

In VII pagina

Proseguono le azioni delleforze dell’ordine contro ilclan dei Casamonica checontrollano l’usura e i trafficidi droga a Roma e provin-cia. I Carabinieri di CastelGandolfo hanno arrestatotre esponenti dell’omonimafamiglia rom, in seguito adun blitz condotto in un’abi-tazione di Ciampino.

Appaltinelmirino

In VII pagina

Lemafienelpallone

Giuseppe Postiglione

RETE diGIORNALISTIe SCRITTORI ANTIMAFIE

di ROMA e PROVINCIAdi AndreaSebastianelliLo scorso 21 settem-bre è stata la gior-nata contro l’usurapromossa da SOSImpresa di Confeser-

centi, che ha messo in evidenza ungiro di affari che raggiunge 20 mi-liardi di euro. E la regione Lazio fi-gura tra i primi posti in questadrammatica e sconcertante classifica.In questo numero della nostra “ReteAntimafie” troverete quindi un ap-profondimento per comprendere ladiffusione e la radicalità di quelliche un tempo venivano chiamatistrozzini o cravattari e che spessooggi fanno capo a gruppi criminaliorganizzati con strutture capillariben distribuite nel vasto territorio la-ziale.Troverete anche la triste storia di unusurato che grazie alla sua tenacia,all’amore della propria famiglia, alsupporto delle forze dell’ordine e diSOS Impresa, ha saputo denunciaregli aguzzini iniziando una nuova vitadopo aver subito minacce d’ogni tipoal limite della sopportazione umana.Un atto di coraggio prima di deci-dere di farla finita.Nel Lazio sono circa 28 mila i com-mercianti finiti in questa ragnatelada cui appare difficile potersi libe-rare. Ma rivolgendosi alla rete ca-pillare messa in piedi da SOSImpresa, uscire dal tunnel dell’usuranon è più impossibile.Buon approfondimento.

supplemento al n. 10 - Ottobre 2010 de “il Segno”

ilSegnoilSegno n.10

PADRE PUGLISIL’avvocatoantiSaviano

DI ROSA in VII pagina

La storia di Padre Pino Puglisi, uccisodalla Mafia perchè le sue parole face-vano più paura delle pallottole.

ETTORE ZANCA in II e III pagina

Con 3,3miliardidi euro ogni annol’usuraimbavagliaun’intera regione

Bianca La Roccadi SOS Impresa

L’arresto di MicheleSantonastaso, l’avvo-cato anti-Saviano, di-fensore del bossFrancesco Bidognettidel clan dei Casalesi,dimostra che lamafia dei collettibianchi è un pericolosempre in agguato

“Il giocoè fatto”

In VI pagina

Undici arresti e de-cine di perquisizionia Roma per l’inda-gine denominata ‘Ilgioco è fatto’, cheha svelato un sodali-zio criminale deditoall’usura, al riciclag-gio, all’estorsionee alla truffa

Finirà laMafia?

In VII pagina

“Nel Lazio operano clan dei Casalesinel pontino mentre la ‘ndranghetasi occupa maggiormente di riciclodi denaro sporco nei grandi localidel centro della Capitale. Le coschesono spesso in contatto con ciò cherimane della Banda della Magliana,senza dimenticare l’ingerenzadi famiglie nomadi quali i Casamonicao i Di Silvio”. ALL’INTERNO

APPROFONDIMENTO

ilSegno-M

arzo2011

Nei decenni passati, e fino apochi anni fá, il notevole au-mento del consumo di acqua daparte delle industrie, delle atti-vitá produttive e domestiche,portó ad un aumento del caricodelle acque reflue, complicandoo addirittura impedendo in parte,il potere di autodepurazionedell´acqua. Il mancato equilibrionaturale venne ripristinato tra-mite una notevole spesa per larealizzazione di impianti di de-purazione e di reti fognarie ade-guate che attraverso l´impegnoadottato dal personale addettoagli impianti e alla manuten-zione della rete fognaria, porta-rono, e portano tuttora, questeopere al mantenimento di un’ac-qua corrente pulita.Come funziona un impianto1. Le acque reflue vengono rac-colte dalle singole reti fognarie econvogliate mediante collettoriall’impianto di depurazione. Inmolti casi è indispensabile il sol-levamento (1) dei liquami con-vogliati dal collettore per inviarlialle fasi successive.Come primo trattamento all’in-terno di un impianto di depura-zione troviamo la grigliatura (2),che serve per la rimozione delmateriale grossolano ( pezzi diplastica, legno, sassi, carta ecc.),tutto ció che potrebbe altrimentiintasare tubazioni e pompe. Ilgrigliato viene lavato, pressato eportato in discarica.Nella dissabbiatura disoleatura(3) avviene la separazione delle

Che cos’è e come funzionala depurazione delle acque

Questo enorme masso era in bilico sullatesta dei roccheggiani da oltre 30 anni el’ex Sindaco Enrico Fondi, come ha testi-moniato in Consiglio Comunale, avevagià dovuto sopportarne il peso giudiziarioper ben due volte durante il suo mandato.Parliamo della mancata messa a normadel depuratore delle acque nere di ViaBorgo Valle Vergine che, sottoposto ai do-vuti controlli degli enti preposti, è risul-tato non correttamente funzionante, tantoche il magistrato ha disposto il suo seque-stro con la relativa chiusura dell’uscitadelle acque non correttamente depurate. Le conseguenze sono gravissime. I li-quami che giungono nella vasca devonoessere trasferiti a bordo di appositi auto-mezzi che fanno la spola giorno e notte tral’impianto sequestrato e un sito dove pos-

Depuratori e fogne, il miracolo mancato

comuni d’Italia, dicono alcuni, ma questonon può bastare a sopire la preoccupazionedei cittadini che temono serie ripercussionieconomiche per tutti, viste le fatture rile-vanti che le casse comunali dovranno sal-dare alle aziende che stanno lavorando sumandato del nostro Sindaco.L’evento induce a pensare che chi ha go-vernato il paese non ha dedicato la sua at-tenzione agli aspetti fondamentali: lasalute dei cittadini e dell’ambiente.Dopo il trentennale problema antennescoppia il trentennale problema fogne edepuratori. Questo è un paese che deveriacquistare la voglia di sfilarsi da un trendnegativo che dipende sicuramente dagliuomini incaricati dagli elettori a giocare lapartita.

Sergio Rasetti

sono essere trattati come previsto.L’operazione oltre che molto costosa èanche notevolmente complessa perché incaso di pioggia abbondante l’afflusso diacqua, che mai avrebbe dovuto arrivarci,può superare di molto la capacità di aspi-razione dalla vasca e il rischio che tuttofinisca nel terreno con le relative conse-guenze è molto elevato.Una situazione simile a quella di tanti altri

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

sabbie per sedimentazione natu-rale, mentre la separazione e larisalita degli olii e grassi in su-perficie viene favorita medianteinsufflazione di aria che, assicu-rando una limitata turbolenzaimpedisce anche la sedimenta-zione di sostanze organiche.Nella vasca di sedimentazioneprimaria (4) avviene la separa-zione per gravitá dei solidi sedi-mentabili. I fanghi che siaccumulano sul fondo dellavasca vengono sospinti dallalama di fondo del carroponte ra-schiatore nelle tramogge di rac-colta e da queste vengono poiprelevati per essere inviati aitrattamenti successivi. A questopunto terminano i trattamentimeccanici i quali hanno aspor-tato circa 1/3 del carico orga-nico. L’eliminazione delle

sostanze disciolte e i solidi so-spesi avviene nella vasca a fan-ghi attivi (6). Questo processo si basa sul-l’azione metabolica di microrga-nismi p.e. batteri che utilizzanole sostanze organiche e l’ossi-geno disciolti nel liquame per laloro attivitá e riproduzione. In talmodo si formano fiocchi costi-tuiti da colonie di batteri facil-mente eliminabili nellasuccessiva fase di sedimenta-zione. Per un’ottimale assorbi-mento delle sostanze èneccesaria una sufficiente pre-senza di ossigeno, che vienefornito mediante insufflazione diaria dal fondo.La separazione dei fiocchi difango dalla miscela aerata si ot-tiene per sedimentazione nellavasca di sedimentazione finale

(7). Un ponte raschiatore racco-glie il fango sedimentato. L’ac-qua in uscita dallasedimentazione finale puó defi-nirsi a questo punto pulita e puópertanto essere restituita al corsod’acqua superficiale (8).Oltre ai processi meccanici ebiologici risultano necessarianche altri trattamenti che hannolo scopo di limitare le sostanzenutritive come azoto e fosforonello scarico finale, sostanze chepossono portare a problemi diipertrofia nei fiumi e laghi. La ri-mozione dell’azoto avviene conprocessi biologici tramite batterispeciali nelle vasche di ossida-zione, mentre per l´eliminazionedel fosforo si utilizza un pro-cesso chimico, che consistenell’aggiunta di sali di ferro du-rante il processo depurativo.

Schema di un impianto di depurazione

13

ROCCA DI PAPAil Segno - Marzo 201114

Il Presidente di LegambienteRocca di Papa risponde a un nostro articolo

“Il fallimento di Legambienteè il fallimento di tutti i cittadini ”Ringrazio il sig. Serafini per ladomanda con la quale mi chiamain causa per sapere se il gruppoLegambiente esiste ancora op-pure no. La risposta è diretta atutti coloro che consciamente o nohanno condiviso lo stesso dub-bio. Se altre cento persone si po-nessero la stessa domanda,probabilmente il circolo di Le-gambiente della nostra città sa-rebbe di fatto operante ed attentoai problemi che investono il no-stro territorio, non solo quello diRocca di Papa, ma anche quellodi tutta l’area dei Castelli Romani.Faccio presente che nei quattroanni successivi alla costituzionedel circolo oltre alle vicissitudiniconnesse all’avviamento della se-zione, oggi finalmente operativa,le iscrizioni, salvo casi unitari,non hanno mai registrato sia pernumero sia per continuità neltempo, livelli tali da innescarequelle spinte propositive e queiprocessi virtuosi necessari ed im-portantissimi per un ambito tema-tico come la salvaguardia delnostro ambiente/territorio cui ilsig. Serafini giustamente fa notarela carenza. C’è una tendenza a

pretendere che le cose vadanofatte solo nel momento in cui tuttoè pronto e funzionante. Ritengoche se esiste una sensibilità am-bientale, è compito di ciascuno dinoi esternarla non solo con le pa-role ma anche con i fatti. Ognunodeve dare il proprio contributo, inprimis quello comportamentale.Il fatto che esista il circolo Le-gambiente a Rocca di Papa, cosìcome esistono tante altre associa-zioni ambientaliste, deve essere distimolo per la partecipazione di-retta ai temi ambientali. Cosìcome per tutte le altre problema-tiche che investono l’intera comu-nità cittadina.Se non c’è una partecipazione di-retta della cittadinanza a qualsiasiiniziativa o discussione di pro-blemi che ci riguardano, questi ul-timi rischiano di essere affrontatiin modo errato, incompleto equindi sono destinati a rimanereirrisolti. Le deleghe seguite da“immancabili critiche” che cifanno sentire “a posto con la no-stra coscienza” di fronte ad un“errore” che avremmo potuto evi-tare, sono davvero poco costrut-tive. Aderendo ad una delle tante

associazioni con la forza impor-tantissima dei numeri, ovverodelle adesioni, proponiamo a chici governa, indipendentementedal colore partitico, la nostra piùampia e disinteressata partecipa-zione per la soluzione dei pro-blemi da risolvere. In qualità dipresidente mi assumo tutte le re-sponsabilità per la scarsa attivitàdel circolo e sto valutando l’ipo-tesi di cessare il rapporto di par-tenariato con LegambienteNazionale se anche quest’annonon riuscirò ad aggregare un buonnumero di cittadini desiderosi didare il loro contributo umano diidee, proposte ed azioni. “Legam-biente”, “ Italia Nostra”, “WWF”, rischiano di essere solodelle semplici etichette destinatea rimanere tali se prive del contri-buto suddetto.Il sig. Serafini reclama un’asso-ciazione che faccia propri i temiambientali e si faccia sentire. E’per questo che ho creato il circolo“Legambiente Rocca di Papa”,realizzato un sito, predisposto unasede, presieduto tavoli in piazza,fatto opera di divulgazione in tuttele scuole medie ed elementari dei

Castelli Romani, consegnandopersonalmente un opuscolo sullasalvaguardia del parco regionale;nulla rispetto ai tantissimi pro-blemi che abbiamo, ma pur sem-pre qualche cosa che si potrebberipetere ed ampliare se ci fosseropersone disposte a dedicare un po’del loro tempo a questi temi. Dasolo è difficile curare il sito, par-tecipare ad eventi, manifestazionied altre attività connesse al cir-colo. Ci vorrebbero soci collabo-ratori che avessero un minimo dientusiasmo e voglia di fare. Speroquindi che il sig. Serafini vogliaaderire anche lui. Ma, se qualcunoignorava l’esistenza del CircoloLegambiente a Rocca di Papa, oragrazie anche al Piccolo Segno neè venuto a conoscenza. Quindichi vuole può contattarmi peraderire e condividere con i gli as-sociati le proprie idee, suggeri-menti ed iniziative. Sonosoprattutto i cittadini, ai quali è la-sciata la libertà di aderire e parte-cipare alla Polis pubblica, - con osenza Legambiente - che devonorispondere alla sua domanda. Coni migliori saluti.

Enrico Cacciatori

di Angelo CavalliDal 1921 al 1965 l'Automobile Club diRoma organizzava la gara automobilisticain salita Vermicino-Rocca di Papa. Il per-corso, pur con numerose variazioni al trac-ciato nel corso degli anni, si snodava per14,400 km con partenza dalla frazione diVermicino presso la storica fontana delVanvitelli, transito per Frascati, Squarcia-relli e arrivo a Rocca di Papa presso ilSantuario della Madonna del Tufo. La dif-ficoltà della gara era rappresentata dai tor-nanti e dal notevole dislivello tra lapartenza e l'arrivo, 465 metri. Il vero lan-cio in campo nazionale e internazionaledella gara avvenne negli anni ‘50 ad operadi Francesco Santovetti, grande appassio-nato, benemerito mecenate dell'automobi-lismo storico, al quale si deve il recuperodi più di 300 auto storiche. Tra i piloti celebri che si affrontarono ci

furono Marzotto, vincitore della corsa del1949 con la Ferrari, Bracco con la Mase-rati, Biondetti, Borzacchini, Fagioli e Ta-ruffi. Nuvolari partecipò alle prove, ma,purtroppo, le sue richieste economiche perla gara risultarono troppo onerose per gliorganizzatori.Su questo percorso si disputò per moltianni la famosa Coppa Gallenga e su que-ste strade strade si cimentarono anche lenostre Jaguar con Biondetti e Pezzoli: nel‘51 Biondetti si piazzò 3°, dietro due Fer-rari, nel ‘52 Pezzoli 2° dietro Ferrari, nel‘53 Pezzoli ancora 3°. Dal 2009, grazie al “Club Auto StoricheRocca di Papa”, è nata la rievocazione sto-rica della cronoscalata, che quest’annosarà alla 3a edizione, dopo il grande suc-cesso della scorsa edizione che ha visto lamassiccia partecipazione della ScuderiaJaguar Storiche.

Intanto, per scaldare i motori, ecco i primiappuntamenti del 2011 per le auto stori-che:- Sabato 2 aprile “Passeggiata di Prima-vera” da Rocca di Papa a Sermoneta, vi-sita al Castello e pranzo in locale tipico –si svolgerà anche una piccola gara di re-golarità dimostrativa – - Domenica 29 maggio “2° Giro dei Ca-stelli Romani”. Per informazioni:Alessandro 349-2447492

Nuove iniziative del Club Auto Storiche Rocca di Papa

Vermicino-Rocca di Papaun evento che si ripete

ROCCA DI PAPA 15il Segno - Marzo 2011

con la ASL/RM-H.Dal mese di giugno, ai fini di unacampagna preventiva per ledonne, è iniziato un programmadi test tiroidei (analisi TS3, TS4e TSH) , effettuati nell’ambitodella donazione in accordo conla ASL/RM-H; tale test, a caricodella ns. Associazione, si è pro-tratto per tutto il 2010.Nel mese di ottobre, per dare vi-sibilità maggiore alla nostra as-sociazione, abbiamo partecipatoalla Sagra delle castagne con unoStand posto in via Madonna delTufo e, sempre a fini promozio-nali, abbiamo sponsorizzato la“VII maratonina della Castagna”partecipando direttamente con ilns. gazebo per distribuire mate-riale informativo.Dal mese di giugno, grazie al-l’impegno del socio-consigliereVincenzo De Angelis che haprovveduto alla realizzazionegratuita di un DB in Access, lans. sede ha attivato un insieme diprogrammi informatici che mi-gliorano e facilitano notevol-mente la gestione del centro pertutte le attività inerenti le dona-

zioni e la gestione dei Soci.Per tutto il 2010 è continuata lacollaborazione tra le Avis affe-renti all’ ASL/RM-H, nell’am-bito del coordinamento checoinvolge tutti i Presidenti dellevarie Avis partecipanti in riu-nioni mensili c/o la sede del-l’Avis Velletri, con l’intento diportare avanti attività e pro-grammi in maniera congiuntaper poter ottenere migliori risul-tati ed avere maggiore vocenell’ambito dell’Avis Provin-ciale e Regionale.Durante tutto l’anno,sempre conla massima discrezionalità ed ef-ficienza, si è provveduto a for-nire assistenza sangue per tuttiquei concittadini che ne hannofatto richiesta, essendo questo ilfine principale per cui viene do-nato il sangue.Di seguito si riportano le pros-sime date in cui ci sarà la Rac-colta di Sangue presso la nostrasede in Via Campi d’Annibale(sotto al centro anziani):- domenica 10 aprile;- venerdì 22 aprile;- domenica 8 maggio.

L’anno 2010 si è chiuso in modomolto soddisfacente e positivoper la nostra associazione, riu-scendo ad avere un incrementosia del numero delle donazioniche dei nuovi Soci donatori. Sono state infatti raccolte 687sacche di sangue, superando lapiù ottimistica previsione di ini-zio anno che stimava un raggiun-gimento di 600 sacche rispettoalle 545 del 2009; questo tra-guardo (+ 142 sacche rispetto al2009) ci permette di raggiungereancora una volta l’autosuffi-cienza sangue per la nostra citta-dina secondo i parametri stabilitidall’O.M.S. in base alla popola-zione residente. Tale numerotiene in considerazione sia le do-nazioni effettuate nel nostro cen-tro raccolta che presso il centrotrasfusionale di Frascati con unincremento del 26,06% sull’annoprecedente.Molto soddisfacente è risultato illavoro svolto dal gruppo diri-gente nell’attività promozionale,che ha portato l’avvicinamentodi nuove persone alla nostra se-zione concretizzatosi con la suc-cessiva iscrizione di 87 nuoviSoci, dei quali 80 donatori effet-tivi. Ciò ci ha permesso di supe-rare il numero dei 52 nuoviiscritti dell’anno precedente,mantenendo un buon TREND dicrescita dei Soci donatori checontribuiscono così a tenere vivala nostra associazione .Nel secondo semestre del 2010la nostra sede ha acquistato unnuovo lettino portando a cinquele postazioni disponibili per iprelievi, grazie alla generosa do-nazione della famiglia DELNERO-FONDI. Oltre alle attività principali, voltesoprattutto alla raccolta di sangueed alla fidelizzazione dei Socidonatori, il 2010 è stato un annoparticolarmente attivo che ha im-pegnato il Direttivo per la realiz-zazione di diversi programmi.Nel periodo da gennaio al mesedi maggio si è svolto il pro-gramma Avis-scuola che ha vistocoinvolte tutte le classi quinteelementari del territorio di Roccadi Papa, sia degli istituti pubbliciche parificati. Il programma haavuto, oltre agli incontri organiz-zativi preliminari con gli inse-gnanti, due incontri presso la

L’Avis ha presentato il bilancio di un anno

Con 687donazioni è un nuovo record

Ma in Sinistra Ecologiae Libertà gli iscritticontano qualcosa o no?La domanda sorgespontanea perchéquando ci siamo iscritti

sede comunale, dove ha parteci-pato anche il Sindaco, e la sededella nostra associazione per lapresentazione delle attivitàdell’Avis e del volontariato ingenere. La manifestazione si èconclusa nel mese di maggio,alla presenza delle autorità co-munali e del corpo insegnante,c/o la sala parrocchiale delS.Cuore con la premiazione deimigliori elaborati e la consegnadi un attestato di partecipazione atutti gli scolari. Nel periodo intercorso tra giugnoed ottobre, come già avvenuto loscorso anno, è stato effettuato unservizio aggiuntivo, (l’esame delPSA) per gli uomini oltre i 45anni di età, grazie ad un accordo

a Sinistra Ecologia e Libertà avevamo una spe-ranza, quella di entrare in un partito in gradodi travolgere i vecchi metodi, coinvolgendomilitanti, simpatizzanti e cittadini nelle scelteda cui può dipendere il futuro di un territorio.Purtroppo, almeno a Rocca di Papa, questo nonè avvenuto visto che 3 o 4 dirigenti locali si riu-niscono a porte chiuse, decidono strategie e alle-anze senza rendere partecipi gli iscritti, che sonovisti come dei semplici nomi messi a riempireuna tabella. Che cosa chiede un iscritto al suopartito? La cosa più semplice: di poter parte-cipare nelle scelte e poterle discutere aperta-mente. Niente altro. Ma forse già questo perqualcuno è troppo rivoluzionario, poiché vorreb-bero fare e disfare a piacimento senza troppe rot-ture di scatole. Sono le stesse persone che neidibattiti pubblici parlano di “trasparenza e parte-cipazione come elementi essenziali della poli-tica”... parole parole, soltanto parole.Non siamo degli ingenui idealisti, sappiamoche la politica è fatta di tante cose e, soprat-tutto, che la politica è fatta dagli uomini e sonoloro che in ogni territorio agiscono per contodi un’idea. E a volte agiscono in modo pessimoarrecando seri danni a quella stessa idea, per-ché è proprio nella pratica quotidiana che si mi-sura la validità di un progetto. Per questo ci èsembrato giusto manifestare questo nostro disa-gio rispetto a quanto sta accadendo a Rocca diPapa nella scelta che riguarda la collocazione diSel alle prossime elezioni amministrative. Era ne-cessario creare un’alternativa credibile rispetto algoverno locale e invece si è preferito percorrerestrade contraddittorie. Come si fa ad appoggiare

senza nessuna discussione o confronto la can-didatura dell’ex vice-sindaco Pd di Rocca diPapa (tutt’ora iscritto al Pd, e che in tre anni nonha mai speso una parola per denunciare o fare unmea culpa sulle scelte fatte dalla maggioranza),che ha partecipato alla stesura dell’ultimoPiano Regolatore, elogiandolo in ogni occa-sione, quello stesso Piano Regolatore che i rap-presentanti di Sinistra Ecologia e Libertà,insieme a quelli delle altre forze della sinistracittadina, hanno definito una vera e propriacolata di cemento? Oppure del cosiddetto“Nodo di Squarciarelli”? O ancora del taglio bo-schivo che tre anni fa devastò la Via Sacra? Chehanno da dire i dirigenti di Sinistra Ecologia eLibertà ora che avrebbero deciso di sostenere unodei protagonisti di quella stagione politica? Nonè un problema personale ma politico! Di colpotutto è stato dimenticato e nell’assenza totale didibattito hanno deciso che la giunta Boccia deveessere combattuta con gli stessi metodi. E’ dav-vero questo il partito “nuovo” lanciato daNichi Vendola? E’ normale che Sinistra Ecolo-gia e Libertà organizzi incontri privati, cene equant’altro, decidendo quali iscritti e militanti in-vitare e quali no? Quali candidature fare e qualino? E’ questa la democrazia partecipata di cui ilConsigliere Morana va blaterando? Noi cre-diamo nel progetto politico di Sinistra Ecolo-gia e Libertà e non lo lasceremo morire per ivostri soliti giochetti. Saremo presenti in ognioccasione e in ogni occasione manifesteremoil nostro dissenso di fronte ai vostri metodi au-toritari e di inciviltà politica.

Seguono 32 firme

La lettera degli iscritti e dei simpatizzanti di Sel

ROCCA DI PAPA il Segno - Marzo 201116

di Rita GattaUn pomeriggioa l l ’ i n s e g n adell’arte e dellapoesia, quellodedicato alladonna l’8 Marzo

La femminilitàfra arte e poesia

Risposte mai arrivate

Egr. Direttore, a seguito della pubblicazionesul vostro giornale dell’intervento del Consi-gliere del Pdl, Trinca, sulle antenne, ci con-senta di replicare alle cantonate del sig. Trinca.Il Sig. Trinca, Consigliere comunale Pdl, erastato consigliato da questo Comitato che,prima di scrivere una cosa nei nostri confronti,sarebbe stato meglio informarsi, anche perchéla sede del nostro Comitato è sempre aperta atutti. Come si può prendere per buono quelloche scrive il Sig. Trinca se non conosce nean-che chi è il Vice Presidente di questa organiz-zazione e, se non è informato, come fa achiamarlo in causa? Tanto per chiarire, il rife-rimento sul Sig. Labasi Enzo è errato perchènon ha mai ricoperto la carica di Vice Presi-dente. Inoltre diciamo al Sig. Trinca che labasiin data 1 dicembre 2010 ha dato le proprie di-missioni che sono state accettate all’unanimitàil 3 dicembre. Tali dimissioni sono state ripor-tate sul verbale n. 14 del Comitato e conse-gnate all’ufficio affari generali del Comune diRocca di Papa (prot. 34821 del 16 dicembre2010). Il Sig. Trinca sostiene che tutte le inizia-tive intraprese dalel forze politiche sono statefallimentari e se ciò è vero non è mica colpadel Comitato dei Campi. Quello che possiamodire in merito alle antenne è che il Centro Sto-rico di Rocca di Papa negli anni passati erapieno di antenne. Le uniche manifestazionicontro tali antenne le ha fatte solo il Comitatodi Quartiere Campi d’Annibale e grazie adesse oggi il nostro centro storico è senza an-tenne. Inoltre, ricordiamo al Sig. Trinca che questaorganizzazione non ha mai lasciato cadere econtinua a fare la lotta contro le antenne, fa-cendo ogni sforzo e avendo messo intorno adun tavolo il 10 ottobre 2009, tutte le forze po-litiche, Comitati di Quartiere, amministrazionecomunale ed esperti e, guarda caso, il docu-mento che scaturì da quell’incontro venne for-mato da tutti tranne che dal Sig. Trinca del Pdl.Comunque, se il Sig. Trinca ha idee migliori eorganizza manifestazioni contro le antenne,questo Comitato lo sosterrà, attendiamo impa-zienti. Tanto per chiarire e nella speranza divedere pubblicata la nostra risposta possibil-mente integrale, se non fosse altro, per una in-formazione democratica e costruttiva.

Il Comitato di QuartiereCampi d’Annibale

mino terreno il perno della nostra esi-stenza. Ed è proprio quel cammino che ladonna ha fatto nella storia, superandoostacoli, realizzando sogni e convinzioni,conquistando diritti e dignità…In questa occasione si è voluto rendereomaggio a tutte le persone intervenuta,donando loro qualcosa che nasce da unasapiente miscela di arte e poesia: unasplendida opera pittorica dell’artista Ma-rina Funghi, corredata da versi tutti dedi-cati alla donna. Un volto femminile che osserva e tra lemani, ramificate intorno alla splendidaRocca, custodisce il caratteristico scenariodella cittadina castellana, riprodotta peruna seconda volta, nel verde del paesag-gio montano. Opera quest’ultima che havoluto essere un omaggio tra artiste: l’au-trice e la nostra Oriana Zamira Croce cheattivamente ha partecipato all’organizza-zione dell’evento, ideato e programmatoin concertazione con il Presidente delConsiglio Comunale Anna Brandani e conil Consigliere delegato alla Cultura Si-mone Pizziconi.Nel corso della manifestazione, alla

quale erano presenti le Autorità citta-dine, Gianfranco Botti ha illustrato al-cune delle opere più significative delleartiste del passato e commentato le telee le realizzazioni plastiche delle pittricirocchegiane Ida Abbati, Patrizia Favara,Marisa Pierluigi, Donatella Paone, Vit-toria Trinca e Oriana Croce che hannoesposto in una mostra significativa ericca di fascino. La suadente e incisivavoce di Maria Rita Panci ha donatoespressività e forza ai versi delle poesiededicate alle donne, proprio come lavoce maschile di Mario Giovanetti hareso omaggio, insieme a quella dellepoetesse Aurora De Luca, Anna Giova-netti, Nadia Rufini e Silvia Santirosi,alla figura femminile vista come madre,moglie, figlia, compagna… Magicamente la serata si è animata con lasuggestiva danza del ventre della bellis-sima Mary de Freitas e alla recitazione dialtri versi, un'aura trasparente ha circon-dato i presenti per il resto della serata, ar-ricchendo di una positiva influenza ilgiorno dedicato all’essenza femminiledell’Umanità intera.

Non abbiamo mai ricevuto ri-sposta alle 10 domande (cheriprenderemo a pubblicare sulprossimo numero) fatte al Sin-daco Boccia e rivolte anche aisuoi Assessori da 580 giornicirca tramite questo giornale.Sono domande che mostranouna chiave di lettura precisasul modo di operare di questaAmministrazione che do-vrebbe essere giudicata anchein relazione a questo atteggia-mento.Persone che decidono per noicittadini da oltre 20 anni come

Boccia e Ferrazzoli; che daAmministratori non ci fannoaffatto ridere come Sellati eCastri; donne della squadrache assolvono abbastanzabene al loro compito comeSciamplicotti e Trinca ma nonincidono nei campi più deli-cati: ambiente, lavori pubblici,urbanistica; uomini che sonogià tanto impegnati con il lorolavoro personale, si ripropon-

gono per continuare l’opera al-lineati e coperti. Sono soddi-sfatti di come hanno operato.Nemmeno in privato manife-stano qualche dubbio su comesono andate le cose. Un atteg-giamento da “nominati” comeavviene in Parlamento. Nes-suna perplessità: potrebbe co-stare la ricandidatura ol’assessorato che gli interessa.Cosa farà l’elettore? Si accon-

tenterà di quello che passa ilconvento? Dei personaggi chesi agitano sulla scena soltantoad ogni allestimento dei seggielettorali? Gli elettori sono na-turalmente arbitri del loro de-stino ma come fanno gli arbitridi calcio farebbero bene a nonperdere mai di vista il pallonee quelli che gli corrono dietro.Soltanto così si possono espel-lere quei giocatori talmentefallosi da non meritare di poterrestare sul campo della politicaamministrativa locale.il-sognatore.blogspot.com

nell’Aula Consiliare di Roccadi Papa: una figura femminileche emblematicamente “ è “, at-traverso i versi di una delle piùvere rappresentanti dell’altrametà del cielo: Madre Teresa diCalcutta.Questa piccola grande donnaincita, attraverso parole sempreattuali, ad andare avanti, senzaarrendersi, realizzando qual-cosa che farà del nostro cam-

Il Comitato Campirisponde a Trinca

ROCCA DI PAPAil Segno - Marzo 2011

Pasquale BocciaL’attuale Sindaco Pdè il candidato di una coali-zione costruita intorno alPartito Democratico.

Enrico FondiLa figura storica del PSI di Rocca di Papa avrebbetagliato il traguardo dellacandidatura a Sindaco per il centrodestra

Maurizio De SantisL’ex vice-sindaco Pd starebbe cercando di allargare la coalizione che lo sosterrà

SELSinistra Ecologia e Libertàstarebbe ancora valutando il da farsi rispetto allaprossima tornata elettorale

Alvaro FondiA meno di un ripensamentodell’ultima ora, sarà lui il candidato Sindaco de La Destra, che si presenterà da sola

Gennaro SpigolaL’esponente di Rifonda-zione e sindacalista Cgil, al momento sarebbe candidato Sindaco dellaFederazione della Sinistra

Listacivica

solo donne

il BORSINO dei SINDACI

17elezioni 2011

Le elezioni amministrative entrano nel vivo

Scoppia la guerra dei simboli politici

Il sistema elettorale nei Comuni con meno di 15.000 abitanti Il sistema elettorale per i Comuni con unapopolazione inferiore a 15mila abitanti(Rocca di Papa ha superato i 16 mila maquesto dato, per diventare ufficiale, deveessere certificato dal censimento che siterrà quest’anno), per eleggere il Consi-glio comunale, si effettua con sistemamaggioritario, contestualmente all’ele-zione del Sindaco. Ciascuna candidatura alla carica di Sin-daco è collegata ad una lista di candidatialla carica di Consigliere comunale. Il nu-mero dei candidati non deve essere supe-riore al numero dei Consiglieri daeleggere (16) e non inferiore ai tre quarti(12). Nella scheda elettorale è indicato, a

fianco del contrassegno, il candidato allacarica di Sindaco. Il voto è unico, sia chel’elettore voti la lista, sia che voti il candi-dato a Sindaco.

Assegnazione dei seggiPer l’assegnazione dei seggi, occorre con-siderare la cifra elettorale di ogni lista e lacifra individuale di ciascun candidato.Ciascuna lista ottiene tanti seggi quantisono i quozienti relativi alla lista compresinella graduatoria. Alla lista collegata alcandidato alla carica di Sindaco che ha ri-portato il maggior numero di voti sono at-tribuiti due terzi dei seggi assegnati alConsiglio (11 su 16); i restanti seggi sonoripartiti proporzionalmente fra le altreliste (metodo d’Hondt).

Come si vota a Rocca di Papa

Quella che sta avvenendoa Rocca di Papa, per leprossime elezioni ammini-strative, è una vera e pro-pria guerra peraccaparrarsi i simboli deipartiti. Per lo più si tratta dipartiti “finti”, nel sensoche non hanno dirigenti,non hanno sezioni, nonhanno militanti. Nonhanno niente. Ma i simbolifanno gola. Abbellisconole liste e danno l’idea cheil candidato Sindaco siastato scelto da vari partiti einvece, così non è. E’ ilcaso di Italia dei Valori che

da mesi appare imbalsa-mata su chi detiene il sim-bolo. “E’ mio!”, “No, èmio!”. Il Pd dà per certoche Idv appoggerà Boccia,ma anche De Santis si dicecerto che la lista Di Pietrostarà con lui. E i responsa-bili locali dicono semplice-mente: decideranno ivertici del partito provin-ciale e regionale. Quindiinizia un’altra guerra, fattadi conoscenze e frequenta-zioni, tra chi conosce me-glio la “personaimportante” o il “politicoinfluente” che può deci-

dere dove andrà il suo sim-bolo. Da mesi i simbolivanno, vengono, a volte ri-tornano e, quando tornano,diventano importanti. Ma-gari un simbolo denigratopoco prima (perché rite-nuto avversario), diventadi colpo importante, pre-zioso. Poi c’è il caso di Si-nistra Ecologia e Libertà.Due circoli, due segretari,due idee, due strategie.Tutto è doppio e c’è chigira per il paese e vede ilsimbolo associato a DeSantis, poi lo vede con laFederazione della Sinistra,poi ancora col Pd. Un altrocaso è quello del Pdl. Damesi girano voci su chi de-tiene il simbolo berlusco-niano. Ognuno è convintodi averlo per sé, perchéognuno è stato rassicuratodal proprio referente dicorrente. Ma poi tuttoviene rimesso in discus-sione. Come se ne uscirà?Semplice, basta non curar-sene attendendo le ore12.00 di sabato 16 aprilequando scadranno i ter-mini per presentare le listedei candidati. In quel mo-mento tutto diventerà piùchiaro. O forse no?

Luigi Serafini

Il municipio di Rocca di Papa

il Segno - Marzo 201118

di Maria Pia SantangeliLe donne, che andavano agiornata sotto padrone nellevigne dei maggiori proprie-tari terrieri, in certi periodidell’anno erano pari ai bo-

per lo più a saramentà, legà ‘e vite, scac-chià, fa’ ‘u fiénu, ‘nzorvà, fa’ ‘a fronna, ‘ecanna, velegnà e coje ‘a liva, cioè racco-glievano i sarmenti, legavano le viti co’ ‘agiuncarella (il giunco), scacchiavano, am-mucchiavano il fieno, falciato dagli uo-mini, davano lo zolfo in polvere,scuotendo dei sacchetti di canapa rada.E in settembre raccoglievano nei canneti‘a fronna ‘e canna, le foglie delle canne.Ogni donna doveva formarne tre grossifasci da cinquanta mannelle l’uno. (Le fo-glie, seccate sul posto, venivano poi con-servate nelle cantine. Si dovevanoammollare la sera prima del loro impiego.Erano indispensabili per la legatura deitralci nuovi delle viti, per le piante di po-modoro e per molti altri usi. I piccoli pro-prietari generalmente eseguivano questolavoro da soli, nei propri canneti. Quasitutti ne possedevano uno).Infine le donne venivano ingaggiate per lavendemmia.Dopo, nelle vigne solitarie, parecchiedonne e ragazzetti tornavano per proprioconto a rampazzà, a cercare qualche cioc-chetta d’uva sfuggita agli occhi dei ven-demmiatori.E da novembre in poi le braccianti si reca-vano, tutte infagottate, verso i colli piùbassi a raccogliere le olive. A raccoglierele olive andavano anche molti bambini.E così fra i tanti lavori, senza conversari,le donne a giornata erano diventate verespecialiste di canti di ogni genere, dallaonnipresente Pia de’ Tolomei,a stornelli ecanzoni.Quasi sempre erano le più giovani a co-minciare. (“...sempre a cantà stai!” mi di-cevano...”).Tutte le donne, però, si lasciavano un po’di fiato per la via dei ritorno. Prima distaccare qualcuna diceva sempre: “Sorpadrone d’a bbursa (o da’la coda) d’oro,pìa ‘a bbursa e comincia a pagàne, ché‘ste Rocchiciane se ne vònno ine!”. (“Si-gnor padrone dalla borsa d’oro, prendi laborsa e comincia a pagare, ché questeRocchigiane se ne vogliono andare!”).Quando erano sotto al paese -le donne nonsi servivano nè del tram nè della funico-lare per risparmiare - il rito del mattino si

ripeteva. Verso il tramonto, da via Frascati- che non era fiancheggiata da case, masolo da alcuni fienili e stalle - giungevanole loro voci.Non si ricordano canti, invece, in un’altraattività che, fino al 1910 circa, ha visto an-cora fatiche di donne, inquadrate dalle ca-porale. Quando il paese era ben innevato,gli uomini ripulivano le profonde cavitàdegli antichi pozzi di neve3 - diventataghiaccio, la neve sarabbe stata utilizzatal’estate successiva, anche a Roma- ne ri-vestivano il fondo con la paglia e spala-vano la neve in mucchi, ma erano quasiinteramente le donne a trasportarla aipozzi sui loro capistìeri in equilibrio sullatesta. Le donne per pochi soldi facevanoviaggi per tutta la giornata. Il freddo in-tenso, le mani intirizzate, gli scialli in-torno alla testa che ogni tanto siscioglievano, creando impaccio nei movi-menti delle braccia alzate a sorreggere ‘ucapìstiere, non invogliavano ai canti. L’in-verno restava sempre una preoccupazioneper chi non aveva la cantina piena di prov-visio’ (provviste).Nessun canto dunque e poche le parole.Risuonava solo di tanto in tanto il gridod’incitazione “Pia ‘u maju!” (Prendi ilmaglio), che gli uomini addetti alla pigia-tura della neve si scambiavano. (Il maglioera un ceppo con due manici).

1/Continua

Note

1. Le caporale erano donne di fiducia deiproprietari, reclutavano le operaie, tene-vano conto delle giornate di lavoro e, tal-volta, distribuivano le paghe. Nel periododella prima guerra mondiale ve n’eranocirca una decina e ciascuna si portava die-tro una squadra di otto, dodici donne.

2. I Colonna furono, quasi ininterrotta-mente, signori di Rocca di Papa dal 1426al 1816.

3. Verso il 1900 un pozzo di neve si tro-vava nel praticello sito fra Viale EnricoFerri e Via S. Francesco d’Assisi.

Cultura e

ralmente si davano ai maiali, o delle ca-stagne lesse; parlavano, si scambiavanoconfidenze; forse qualcuna, che nonaveva avuto il tempo di farlo prima diuscire di casa, recitava la preghiera “delviaggio”.Una volta iniziato il lavoro -nei campi enelle vigne non era consentito conversare-i canti riprendevano per alleviare la faticae la monotonia dei gesti. I lavori eseguiti dalle donne a giornataerano ciclici, stagionali. Esse andavano

... dintorni

LLee ffaattiicchhee ddeellllee ddoo

scaioli quanto a levatacce. Il paese, av-volto nell’oscurità, era deserto, le portesprangate. Ma, a differenza dei boscaioliche si allontanavano quasi silenziosi, ledonne s’avviavano cantando a squarcia-gola - senza che nessuno si lamentasse diquesta sveglia canora, ricordata da tutticon nostalgia.Qualcuna aveva cominciato, solitaria, nelsuo vicolo, mentre si faceva lume, svento-lando davanti a sè ‘u tizzo’, un legno ac-ceso a un’estremità, (“...cantéo perchètenéo paura...”); tutte le altre, dopo essersiradunate davanti alla chiesa o in piazzadell’erbe intorno alle rispettive caporale1,al momento d’iniziare la discesa delCorso, intonavano forte, insieme, con or-goglio:

Quando passiamo noi spariscono le stelle,noi siamo le più belle, lasciateci passar...

Fiore de cardino’ mojo (non voglio) fa’ dormì manco li sordigiacchè non dormo io, nemmeno l’altri.

E vojo cantà che me va bbonaquannoso’ vecchia dico la coronae tutti me diranno: “Che vecchia bbona”.

Le prencipe Colonna2 è prepotenteà dotato la fìa malamenteco’ li sordi de’la povera gente.

Aria a’li ventiche me n’ò da fa’ de tanti amantil’avevo uno e l’ò donato ai venti.

Lo mio amore si chiama DonatoMe l’à donato il cuore, io me l’ò presopoi va dicenno che gliel’ò rubbato.

Fuori del paese, però, i canti cessavano: ichilometri da percorrere spesso erano pa-recchi. (i territori di Frascati e di Morenaerano luoghi di lavoro abituali). Le donnee le ragazzette tiravano fuori dal grem-biule, ripiegato a guisa di grossa tasca,delle patanelle, piccole patate che gene-

Per motivi di spazio non sono qui pubblicati tutti i canti del capitolo del libro di Maria Pia Santangeli Rocca di Papa al tempo della crespignae dei sugamèle. Ce ne scusiamo con i lettori. Molti saranno pubblicati nel prossimo numero con la secondaparte del capitolo dedicato alle donne.

nnnneePer un “vero”

8 marzo

RACCONTIil Segno - Marzo 2011 19

ccolo lì quelmatto di ungatto! Mi

attentissimi a tutto ciò che li circonda?Sono veramente un prodotto speciale epiù sono di strada più sono meravigliosa-mente animali. Ma saranno stati così dasempre ?

E

micio, mi dissi: eri nero come un pezzo dicarbone spento. Ti si notava soltanto per-ché eri lucido di pioggia. E ti portai a casacon grande gioia di mia madre. Cioè diregioia è un poco esagerato. Lei ne fu sem-plicemente contenta, ma ti accudì amore-volmente da subito affidandoti poi allaPucci, la bianca gatta paciosa, che da untempo immemorabile si aggirava per lanostra casa. E quando la Pucci se ne andòne prendesti possesso tu definitivamente.Ma come ti sei permesso! La Pucci era in-sostituibile e la sua morte, (dignitosissimamorte), aveva generato in me e nei mieigenitori una voragine di rimpianti: saràstata curata bene? avremo fatto qualchecosa di inadeguato? avrà mangiato chissàche cosa? Ma no la Pucci era vecchia, anzivecchissima. Ma questo non era stato maiammesso da mia madre, che ormai la rite-neva eterna come una piramide d’Egitto!O giù di lì... Insomma Tolomeo cerchiamodi stare sereni e tranquilli: il mangiare nonti manca. Sei accudito a dovere perfinotroppo per un bastardone come sei tu!

hissà come era il gattone che dor-micchiava sulle ginocchia di Cleo-patra? E quello che faceva le fusa

vicino ai piedi di Nerone? Avrà parteci-pato tutto contento al famoso incendio diRoma correndo dietro alle migliaia ditopi che uscivano a precipizio dalle ca-tapecchie della Suburra in fiamme? Con-tinuo a chiedermi le cose più stranequando parlo o scrivo di gatti... E parlareo scrivere di gatti è come avventurarsi inun mondo sconosciuto. Ahi voglia a stu-diarli approfittando di tutte quelle stranediscipline scientifiche... alla fine non nesaprai molto di più. Ti sembra logicoaver conservato tutte le caratteristichedei felini selvatici come se non avessivissuto per migliaia di anni esclusiva-mente vicino agli umani? E tu hai prov-veduto a organizzarti al meglio in tribù esottotribù andando in giro, anche dinotte, magari a dormire in una casa e du-rante il giorno a vivere in una casa di-versa e alla sera andando a magiare neipressi di una trattoria che: “povera be-stiola chissà quanta fame ha!”. Ma ogniabitante di quelle case è convinto che tusei il “loro” gatto così simpatico e sor-nione. Si può essere più sfacciati? Equando proprio sei senza risorse ti dedi-chi alla caccia. Noi “gattari” sapremmofare a meno di voi? E come sarebbero lerovine degli antichi monumenti romanisenza la vostra assidua presenza? Sicu-ramente molto tristi e sembrerebbero de-finitivamente abbandonate. Ma mi vieneun sospetto: che siano proprio i gatti iloro custodi per l’eternità non essendone,noi uomini dell’oggi, degni di farlo?

27 febbraio 2011

I L R A C C O N T O D E L M E S E

Il gattoTolomeo

di Noga

guarda e finge dinon vedermi: ha lefibrille sparate inavanti e muove ipadiglioni delleorecchie come unradar della marinamilitare. Ma io ticonosco gattomio: non fare ilfurbo con me! Al-trimenti ti ributtosulla strada. Ca-pito vecchio fur-bastro? Ti ricordiquando eri magrocome una siepepotata e miago-lavi, miagolavi e tistrusciavi alle miescarpe? Povero

N ero come la fuliggine... sai cos’è lafuliggine? No non lo sai e io non telo dico nemmeno... Ecco ci ri-

siamo: mi fai diventare un ragazzino pre-tenzioso. Mi fai sempre questo effetto. Mamica soltanto te: tutti i gatti! Accidenti To-lomeo come sei antipatico! Perché miguardi così, di sotto in su, e nemmeno tidegni di regalarmi un briciolo di fusa?Già, ma guarda un poco che razza di be-stiola mi doveva capitare: antipatica, nerae anche un poco presuntuosa. Ma sei unladro di grande rispetto e accidenti serubi! Rubi anche quello che sicuramentenon potresti trangugiare... Ma tu continuia farlo come se ti fosse stata affidata unamissione: vai dagli umani e ruba, ma rubadi tutto! Lo vedi? continui a farmi diven-tare un ragazzino. Accidenti ai gatti! Macome fanno a essere così sornioni eppure

C

Il gatto per gli antichiegizi, era molto più diun semplice animaledomestico, era l'incar-nazione di una divinità,la dea Bastet, protet-

trice della casa. Per in-graziarsi la dea-gatta

la moglie di re Tolomeo(246-222 a. C.), Bere-nice, fece edificare

un grande tempio cheriempì di tante statuinecome questa, ritrovata

ad Alessandriad'Egitto.

Le mie gambe si muovevano impazzitealla ricerca di mia figlia, la gola emet-teva grida disumane sperando che Juliapotesse avvertire il pericolo che si sca-gliava su di noi. Ho strappato quelladonna al suo primo bagno haitiano, conSara in braccio ho aperto la porta e lei,nuda, muta nel terrore, cercava di affer-rare la mia mano. Il pavimento, come un alligatore affa-mato, l'ha inghiottita. Ho adagiato lapiccola per terra sperando invano, cer-cando non so cosa, provando a chiedereaiuto e ho perso pure mia figlia,Mambo. Spaventata scappò via dai fi-schi, dai rumori di vetri che esplode-vano, dalle tonnellate di cemento checadevano sbriciolandosi come uova sca-raventate sul muro, dalle urla degliospiti dell'albergo e degli abitanti dellatua isola e.. non ricordo altro. Ora giaccio immobile per le fratture inquesto loculo: che sia l'imbarcadero diCaronte? Che sia la contropartita allemie colpe? Sei di nuovo in silenzio, ac-canto a me. Sfiori la mia testa e rassicurila mia anima. Ma il dolore viaggia as-sordante dentro quest’uomo, rassegnatoormai a divenire futura polvere.Dimmi Mambo: -come mai la vostramagia non ha previsto quest’apocalisse?I vostri Dei Voodoo hanno omesso diavvisarvi che l'isola diventerà proprietàdegli Zombi?- -Huncan dice che lo scet-ticismo degli uomini accresce la cecità.Hai visto cose di cui non rammentavil'esistenza. La vita, companheiro, di-venta vita durante la dipartita e tu nonsei ancora pronto-. Il vecchio stregone proseguiva nella sualitania di preghiere, A parlarmi era sem-pre Lei, bellissima bambola mulatta. Te-mevo per la sorte della mia famiglia enon solo: dov’è il pianto dei bambini?Le ninne nanne delle mamme? Odo soloil vecchio e te e ora il calpestio dellaterra sopra la mia testa: saranno venuti atumularmi? Continuo a chiedermi per-ché sono ancora vivo se non posso ve-dere il cielo.

7/Continua

di Stefania Colasanti

Frammentidi Scrittura

In transito/7(squarci di mambo)

La donna nella storia è sempre stataconsiderata oggetto di piacereper l’uomo era una proprietà privataed egli la teneva in suo potere.

La sola cosa che le competevaera quella di pensare alla famiglialei doveva preparare bei pranzetticucire, ricamare e fare figli.

Poi per fortuna scattò nella sua mente una sana e convinta ribellionela donna disse basta coi soprusi“è giunta l’ora della liberazione”.

Da allora son cambiate molte cose anche se son successe lentamentesiamo arrivate in ogni attivitàe lotteremo ancor tenacemente.

Con questo non abbiam però perduto la dolcezza e il fascino usualee l’uomo non deve credersi battuto, per lui l’amore proveremo uguale.

Noi vogliamo soltanto essere ugualiparlare insieme delle stesse cosenon vogliamo più sentirci inferiorima nemmeno dominare sentenziose.

Essere più capite e rispettatevalorizzate per quello che valiamoil nostro corpo ci rende orgo-gliose ma non è solo per quello che esistiamo.

Per questo state attenti voi maschiettie rispettate questa condizioneperché adesso sappiamo cosa fare un passo falso ed è.... rivoluzione!!

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ssttoorriiaa

di Vincenzo RufiniIl 21 aprile del753 a.C. con lafondazione diRoma (Ab UrbeCondita), ha inizio

una storia irripetibile che segneràin modo indelebile l'intero genereumano. Un minuscolo villaggio dipastori, la cui nascita è avvolta piùnella leggenda che nella realtà, de-stinato a divenire il faro della ci-viltà. Una città trasformatasi innazione e poi in un Impero, che haraccolto l'intera eredità della Gre-cia classica, l'ha perpetuata neltempo e l'ha ampliata con la suacultura, per poi propagare nell'in-tero mondo, allora conosciuto, icardini della civiltà e della cono-scenza.Roma è stata una città destinata adiventare nel corso dei secoli ilcentro di molteplici espressionidell'evoluzione storica.La repubblica iniziale, seppur lon-tana dalla ideale repubblica di Pla-tone, raggiunge il suo apice con lacreazione delle basi giuridiche delvivere comune e che saranno i pi-lastri di quello che sarà il DirittoRomano. Nella storia militarepone il suo suggello nelle vincentitre guerre puniche contro i cartagi-nesi, di cui rimane memorabile,negli annali della storia antica enelle menti umane lo scontro tradue tra i più grandi generali delmondo antico: Publio CornelioScipione detto l'Africano e Anni-bale Barca. Ambedue accomunatida un identico destino, in quantofurono privati dalle rispettive pa-trie della riconoscenza dovuta edestinati ad un volontario esilio.La tarda repubblica vede l'affer-marsi di colui che diverrà il piùgrande fra i romani: Giulio Ce-sare, il quale creerà i presuppostiper l'instaurazione dell'Impero; unImpero che sfiderà i secoli e cheraggiungerà livelli di civiltà e dicultura (Roma caput mundi)molto elevati e nel contempovedrà scendere, nell'esercizio delpotere di alcuni suoi protagonistideteriori, la sua moralità ad un de-grado assoluto. Nel 476 d.C. i barbari, già pene-trati nell'Impero negli anni prece-denti ed a Roma stessa conOdoacre nel 410, pongono ter-mine a quello che era l'Impero

riche il ruolo di capitale delmondo, si appresta a divenire ilfaro spirituale del nascente mondocristiano. In questo periodo di tempo che vasotto il nome di Medioevo la cittàvedrà ridotto il suo rango sociale estorico a livelli molto bassi; l'an-tico centro del mondo vedrà il farodella storia trasferirsi ad altre cittàeuropee. Nemmeno il periodo tur-bolento delle crociate, che infiam-merà l'Europa con il suomessaggio apocalittico, costituitodalla volontà di liberare il SantoSepolcro dagli Islamici conquista-tori e le sue più pratiche ragioni diliberare le rotte commerciali delMedio Oriente, la vedrà protago-nista. Il Pontefice sarà solo il pro-motore delle imprese militari inTerrasanta, ma non ne sarà il pro-tagonista.Intorno alla fine del basso me-dioevo Roma perderà anche il pa-pato, il quale verrà trasferito percirca settanta anni e per volontàdei re francesi, ad Avignone inFrancia. E' questo un tempo in cui sembraprefigurarsi la definitiva cadutanell'oblio della città eterna; ma ècon il sorgere del Rinascimentoche Roma assurge a una nuovavita, come una linfa culturale chela ritrae da un torpore definitivoper rimembrarla alle antiche glo-rie. In questo volgere di tempo lacittà vede il fiorire di monumenti eopere d'arte che la riportano ad oc-cupare quel centro della culturamondiale che aveva nelle epochedel passato. Paradossalmente oc-cuperà un ruolo primario anchenegli avvenimenti storico-religiosiche si susseguiranno nel corso del16° secolo, in virtù di uno scisma:la spaccatura della cristianità adopera del frate agostiniano MartinLutero. Questo scisma conferiràalla città di Roma, sede del papacapo indiscusso di tutti i cattolicidel mondo, un ruolo importantis-simo in contrapposizione a molteimportanti città europee divenutecentri del nuovo credo protestante.La città continuerà ad esercitare il

suo fascino conturbante, con il suolascito culturale, fatto di vestigiaantiche e moderne, di arte rinasci-mentale e di permanente linfa ba-rocca, vaporosa e magniloquente,accompagnato da una propen-sione all'esercizio perpetuo del po-tere, con le sue ambizioni, i suoiintrighi, i suoi drammi, le sue esa-gerazioni e il suo dispotismo, avolte illuminato e altre volte tiran-nico. In questi tempi Roma as-sume quel ruolo dicontrapposizione, spirituale e ma-teriale, contro altri poteri costituiti(vedasi lo scontro perenne con gliislamici per il controllo del Medi-terraneo e in tempi più recenti loscontro tra Pio VII e Napoleone,visto come il nuovo anticristo) chela differenzia, in modo negativo,dalla Roma antica centro di pro-pulsione culturale e politico delmondo antico, con il suo ruolo ca-talizzatore e assimilatore dellevarie culture.Un ruolo di contrapposizione chela porrà in competizione, nell'Ot-tocento, con l'idea di stato unitariodell'Italia in una lotta senza quar-tiere che vedrà la sconfitta del po-tere temporale dei papi e larealizzazione dell'Italia unita edindivisibile.La breccia di PortaPia, il 20 settembre 1870, scaveràun solco profondo tra coloro checredevano negli ideali risorgimen-tali e coloro i quali stavano dallaparte del Pontefice. Roma in que-sto frangente storico, che va sottoil nome di Questione Romana edurerà per 59 anni, ritroverà quel-l'antica virtù dell'assimilazioneche la fece grande nel mondo an-tico e riuscirà ad ergersi a doppiacapitale: dello stato nazionale co-stituitosi e del cattolicesimo.Roma in questo inizio del 21 se-colo appare ancora con tutto il suofascino, forte della sua improntaculturale e storica; probabilmentela chiave di codesta valenza pluri-secolare va ricercata in una sortadi némesi storica che le conferisceil singolare privilegio di essere unacittà destinata ad esercitare insempiterno l'arte del potere.

Romano d'Occidente. L'Im-pero d'Oriente con capitaleCostantinopoli gli sopravvi-verà per altri mille anni. Inquesto frangente storicoRoma, pur perdendo acausa delle invasioni barba-

Roma, una storia millenaria

CULTURA20 il Segno - Marzo 2011

LLaa ppooeessiiaa ddeell mmeessee

Donna

di Anna Giovanetti

21il Segno - Marzo 2011 STORIEIl 1° aprile il libro sarà presentato a Mazzano Romano

Stefania Colasanti presenta il suo primo lavoroE’ con grande piacere chesegnaliamo un evento let-terario che coinvolge di-rettamente una nostracollaboratrice, StefaniaColasanti, che il prossimo1 aprile (ore 18,00) pre-senterà il suo primo libro,“Io, Ninnolo di Dio”,presso la sala conferenzedella biblioteca comunaledi Mazzano Romano,dove Stefania vive escrive. Alla presentazionedel libro, oltre all’autrice,ci sarà anche Damiano La-terza, scrittore e giornali-sta del quotidiano “Il Sole24 Ore”. “Io, Ninnolo di Dio” rico-struisce le tappe salientidella vita della protagoni-sta, Elena, fatte di vicissi-tudini, avventure,esperienze ed amori. Sto-rie che si intrecciano traloro in grado di coinvol-

suo quarantesimo comple-anno decide di comprare uncomputer e, quello stessogiorno, inizia la gestazionedel suo primo libro.

“Io, Ninnolo di Dio” puòanche essere acquistato on-line sul sito: www.lafeltri-nelli.it.

Paola Gatta

di Loredana MassaroUn libro intelligente “Monnezza” diFrancesco De Filippo, anzi intelligen-tissimo. A fronte della gravità e dellapesantezza del tema trattato, l’autore ècapace di scriverne con una levità as-soluta, con umorismo e leggerezza.Siamo a Pianura, quartiere di Napoli,ma proprio al suo inizio, il territorio èincantevole e di spazio ce n’è tanto,molte sono le famigliole oneste chehanno bisogno di “casarelle”, apparta-menti insomma tutti abusivi, graziealla corruzione imperante degli ufficicomunali, delle forze dell’ordine, delleprefetture, delle autorità ecclesiastichee tutto finisce per essere abusivo, lestrade, i parchi giochi, la scuola, lachiesa e la discarica appunto. A diri-gere la marea montante di sacchetti di“monnezza” c’è don Pasquale, il bossdella zona, il cui preciso disegno è uni-camente trarre profitto da questa mi-niera d'oro. I sacchetti aumentano, i cittadini si la-mentano, non possono più respirare,

Invito alla letturaMonnezza(Francesco De FilippoInfinito edizioni 2010)

esempio ma anche dalla Francia edalla Germania e stavolta sono li-quami strani di un fetore nauseante,addirittura fosforescenti. Nel frat-tempo i politici hanno le mani legateda corde pesanti quali la corruzione, laconnivenza, il clientelismo e infatti lacamorra avanza inesorabile a colpi dipistola, perché mai è riuscita a faretanto denaro come adesso nel caos chesi è creato. Siccome però la situazione è dramma-tica ecco un fiorire di comitati e com-missioni per far fronte alla situazione etrovare qualche brillante soluzione. DaRoma, dai palazzi del potere piovonosoldi, è una manna dal cielo dove tuttihanno da spartirsi qualcosa e mentrel’Impianto di gassificazione è impan-tanato tra le carte delle commissionicorrotte, a qualcuno viene in mente ilmare, è tanto, lascia pulito, non si vedeniente, poi sarà la volta del fuoco edella diossina, poi i primi comitatispontanei di cittadini, poi i giornalisti,poi le infiltrazioni dei clan nella guer-riglia in corso, finché una mattina…

qualcuno pro-testa ma ilgiro d’affari èd i v e n t a t otroppo grossoper essere ge-stito e gover-nato, ora la“monnezza”viene pure dafuori, da Mi-lano per

gere il lettore in un ap-passionante cammino,fatto di ironia, sorrisima anche di angosce edrammi. Un libro cheinvitiamo i nostri let-tori a leggere. Ma chi è Stefania Co-lasanti? Inizia a scri-vere a 12 annipartecipando al suoprimo concorso (in la-tino) e vincendo ilprimo premio. Conti-nua a scrive poesie ebrevi racconti. Poi accantona questasua passione per dedi-carsi alla crescita deifigli e al loro manteni-mento, lavorando permolto tempo. Dopo il

Alla libreria “Fandango” di Roma si è svolto “8x8”

Ettore Zanca conquistala platea letteraria romanaLo scorso 1marzo aRoma, pressola libreria“Fandango In-contro” si èsvolta una in-teressante ker-m e s s eletteraria pa-trocinata dallacasa editriceNewton Com-pton dal titolo“8x8”. Si è

che si terrà in occasione dellafiera del libro di Torino. L’altra cosa che ci piace segnalareè che tra gli scrittori emergenti se-lezionati uno è stato proprio il no-stro Ettore Zanca, collaboratoredel Segno, con il racconto “Paler-mitudini, Zisa Football Club”. Ma la cosa ancora più importanteè che la sua prova orator-letterariaha ricevuto il terzo premio. Lagiuria, composta da AlessandraPenna, Anna Voltaggio, LeonardoLuccone, Lorenza Ghinelli (au-trice del libro Divoratore) e Mar-

trattato di un vero e proprio concorso lette-rario organizzato da “Oblique” e dalla“Fandango Libri”, basato su una particola-rità che è tutta descritta dal titolo, 8x8: ottodate in quattro città, in cui tra migliaia diracconti sono state selezionati quelli di 64scrittori. Quelli selezionati devono superareanche un’altra prova: otto a serata leggonoil loro racconto inedito e devono farlo inotto minuti di tempo. I vincitori parteciperanno alla grande finale

tino Gozzi, hanno apprezzato il lavoro diEttore, soprattutto per la sua struttura ca-pace di dividere e di emozionare allo stessotempo, di non essere un racconto scontatoritenendolo una base per un futuro ro-manzo. A Ettore vanno i nostri complimenti e l’in-citamento a continuare a scrivere perchésta dimostrando una predisposizione e unacapacità veramente rara.

(D.D.R.)

SIPARIO APERTO il Segno - Marzo 201122

Il cartellone del Teatro Civico

Rocca di Papadal 19 al 27 marzo 2011

MARZO sabato 19 (ore 21.00), domenica 20 (ore 18.00),sabato 26 (ore 21.00), domenica 27 (ore 18.00)

Cartellone “Professione Teatro” presenta:

“Le nozze di Figaro”Adattamento e regia di Annalisa Biancofiore

con Alberto Querini, Silvia Moranti, Alessandro Catalucci, Tania Benvenuti, Gabriele Sisci, Livia Saccucci e Maria Amabile

Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it

Direttore Artistico:Alberto Querini

PREVENDITA:Presso la profumeria“Bellezza e salute”, Corso Costituente, 25 Rocca di Papa

Altre informazioni:cell.re 347-6024928tel. 06-9499340Prezzi dei biglietti: 12 euro interi, 10 euro ridotti

Il Goldoni di Piero Bottihaconvinto il pubblicodi Rita GattaGoldoni, in questo periodo difine carnevale, ha fatto compa-gnia al folto pubblico del Tea-tro civico di Rocca di Papa,facendo registrare un tuttoesaurito in quasi tutte le seratedi programmazione.Con la regia di un Piero Bottiironico e bonario nei panni diGianduia, salvo poi lanciare si-luranti frecciatine riferite al-l’attualità, il LaboratorioTeatrale Domus Artis, ha pre-sentato dal 4 al 6 marzol’opera “Gli innamorati”.Due innamorati litigiosi, pun-tigliosi che vivono l’attesadelle nozze in un punzec-chiarsi continuo che scaricafrecce avvelenate di gelosia, inun mutare repentino di atteg-giamenti e di espressioni. Benstudiata la scenografia cheporta lo spettatore ad esserepresente in una stanza dellacasa di Fabrizio (uno strepi-toso Massimo Onesti) a Mi-lano. Squattrinato e un po’stralunato, sempre alla ricercadi una soluzione che gli per-metta di uscire dalla miseria,costui è lo zio di Eugenia (Vir-ginia Serafini) capricciosettainnamorata, costantemente te-nuta a freno dalla saggia Fla-minia (una convincente MariaDel Nero). Quest’ultima, ve-

dova, cerca di blandirla e didarle buoni consigli, affinchéla relazione amorosa con Ful-genzio (Guglielmo Lato), psi-cologicamente vulnerabilenella sua incontrollabile gelo-sia, non degeneri in una rot-tura definitiva, visto ancheche tra i due innamorati il sen-timento sembra essere sin-cero, nonostante le incessantibaruffe.Tra crucci, puntigli, gelosie ecapricci che descrivono unasocietà frivola, un po’ medio-cre e a volte ipocrita, ruotanogli altri personaggi che fannoda stimolo costante allatrama: Roberto, un genti-luomo (Alessandro Gatta),Rosaura (Mariangela Cimini),Clorinda (Silvia Fondi), co-

gnata di Fulgenzio, Succiane-spole un comico servo, vivacee furbetto (Giorgio Serafini),Tognino, servitore di Fulgen-zio (Gianni Fondi), Ridolfo,amico di Fabrizio (Luigi Sel-lati) che impalmerà alla finel’assennata Flaminia.Un messaggio dall’autore inquesta trama un po’ burlesca:conviene che i motivi dei li-tigi tra gli innamorati sianoleggeri, futili e che mai sigiunga agli eccessi.Lo spettacolo ben riuscito hapotuto offrire al pubblicoun’atmosfera briosa con mu-siche e canti dal vivo: bella lavoce di Sara Cuculi, accom-pagnata da Valentina Ga-brielli al pianoforte e daSilvio Querini alla mandola.

In scena al TeatroLe nozzedi Figaro

Piero Botti con la giovanissima

Sara Cuculi

dell’ancient regime, con risvoltidi satira sociale che furono findagli inizi fra i motivi del suc-cesso delle opere di Beaumar-chais, insieme al linguaggioschietto e spiritoso e alla nettarottura con la tradizione del tea-tro borghese a lui contemporta-neoLa vicenda raccontata è il se-guito de “Il barbiere di Siviglia”.Sono passati tre anni. Rosina èdiventata la Contessa D’Alma-viva, ma il Conte, stanco dellavita coniugale, fa la corte alla vi-vace e spiritosa cameriera dellamoglie, Susanna, prossima sposadi Figaro. Figaro è indignato. La Contessa, amareggiata dal-l’atteggiamento del marito, siturba per l'amore che ha per leiil giovanissimo paggio Cheru-bino, ed è proprio sfruttando lagelosia del conte per Cherubinoche le due donne e Figaro ordi-scono una beffa a suo danno.Prende così il via un turbinosogioco d’equivoci, tra finti ap-puntamenti e travestimenti, chesfocerà nell’immancabile lietofine, con il conte pentito, la paceconiugale ristabilita e le nozze diFigaro e Susanna celebrate.

Fra le più complesse e vivacicommedie del teatro francese,“Le nozze di Figaro”, scritta daBeaumarchais nel 1778, 11 anniprima dello scoppio della rivolu-zione francese, secondo capitolodella cosiddetta “trilogia di Fi-garo” (che comprende anche IlBarbiere di Siviglia e La madrecolpevole), è un congegno tea-trale perfetto. È il ritratto iro-nico e divertito di una famigliain crisi, con i suoi conflitti e loscontro tra ciò che è giusto so-cialmente e ciò che è sbagliatomoralmente. Commedia leggera dal carattererivoluzionario, “Le Nozze di Fi-garo” rap-p r e sen t ala lottadel terzostato con-tro l’ari-stocrazia,il con-flitto in-ce s s an t etra leclassi so-c i a l i

Alberto Querini

RIFLETTORI 23il Segno - Marzo 2011

di Daniela Di Rosa

anni fa, prima di una donna cisarebbe stato un presidentenero. Prima gli uomini di tuttele minoranze etniche degliStati Uniti poi toccherà ad unadonna (speriamo non sia così),ritenteremo tra cinque anni. Da noi va ancora peggio, ilcammino politico delle donneè sempre più difficile. Le fa-mose quote rosa avrebbero do-vuto garantirci una quasiparità in Parlamento ma leprime a non capire quellalegge sono proprio le donne, leprime a non votare una donnasono le altre donne e ancoraoggi, come vent’ anni fa, michiedo il perchè... non c’è po-litico che non dichiari che ledonne sono migliori, che ilmondo governato da loro sa-rebbe molto più vivibile ma, aparte Zapatero in Spagna e iPaesi scandinavi, il resto delmondo politico fatica a darespazio alle donne (vedi laFrancia che ha preferito unmediocre Sarkozy a unagrande donna come la Sego-lene Royal. Siamo più della metà degli uo-mini ma ancora non ci fidiamodelle donne.

ilTocco

Rifiuti elettronici,Italia ultima

Ho 35 anni e non ho ancora ter-minato gli studi universitari,trovo difficile studiare ben sa-pendo che quando terminerò lamia situazione sarà identica adadesso. I politici sanno fare solopromesse, ma non si è fattoniente di positivo per il mercatodel lavoro. Ho letto, poi, che nelcaso in futuro, dovessero daredelle agevolazioni anche perquanto riguarda le case, favori-ranno i ventenni, o addirittura iventenni che hanno dei figli.Quindi la fascia che va dai 30 ai40, rimarrà sempre fuori. Iotrovo che sia impossibile algiorno d’oggi, andare via dicasa, se non c’è qualche parenteche te la lascia. Dovrei forsesperare che muoia qualcuno difamiglia? Mi scusi per losfogo…

Salve, non mi dice se è un uomoo una donna, purtroppo algiorno d’oggi il genere sessualefemminile, è ancora sottopostoa discriminazione. Avrà notatoinfatti, come le donne sianosvantaggiate rispetto agli uo-mini, un po’ in tutti gli ambiti la-vorativi. Minori opportunità dicarriera, stipendi più bassi. Leidipinge una situazione triste, mapurtroppo, terribilmente reale,rimaniamo tutti in attesa di unasvolta, che potrebbe accaderesolo se cambiasse il governo,tanto per cominciare. Io le sug-gerirei, però, nel frattempo, dinon lasciarsi abbattere, pen-sando che niente potrà cam-biare, perché i cambiamenti se lidesideriamo davvero, dobbiamoanche procurarceli, ossia adope-rarci affinché avvengano.Quindi questo significa, che leistesso/a deve mobilitarsi, termi-nare gli studi, e nel frattempomagari la situazione generalepotrebbe essere cambiata.Guardi alla vita, con l’ottica delbicchiere pieno a metà, inveceche del bicchiere mezzo vuoto,le sarà utile per sostenerla e farlaandare avanti con nuove spe-ranze. Utilizzi la sua rabbiacome “energia” che la spinge adandare avanti, sempre e meglio.Per scrivere: [email protected]

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ppssiiccoollooggiiaa

diErmannoGatta

Per non parlare, poi degli elettrodomestici abbandonati accantoai cassonetti o, peggio, dove capita. Ecco, soprattutto a propo-sito di questi ultimi, ci siamo mai chiesti che fine fanno il nostrovecchio computer, il frigo, la macchina fotografica digitaleecc.? Ebbene, quello dello smaltimento dei rifiuti elettronici, ocosiddetto e-waste, è diventato uno dei più gravi problemi peri Paesi della Comunità Europea in particolare. Sono stati clas-sificati come Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroni-che, per la cui raccolta e smaltimento l’Unione Europea havarato, all’inizio del 2003, una Direttiva, implementata, poi,nella maggior parte degli Stati membri, tra cui l’Italia. A disciplinare il settore nel nostro Paese è il D.Lgs 151/05 esuccessivi Decreti Ministeriali.Tutte le aziende produttrici oimportatrici di apparecchiatureelettriche ed elettroniche de-vono risultare iscritte al Regi-stro AEE, per poter vendere sulterritorio italiano; e si fanno ca-rico del finanziamento per lagestione. Tuttavia, però, gli italiani nonsanno come smaltire un appa-recchio elettronico, quindi il58% degli elettrodomestici nonviene riportato ai venditori peril ritiro uno contro uno. La per-centuale, già alta, sale all’86%nel caso di apparecchiature in-formatiche ed elettroniche eall’88% di apparecchi di pic-cole dimensioni come i telefo-nini.

Andrea Rasetti

Sono una di quelle personeche pensa sia vero che il bat-tito d’ali di una farfalla in unaforesta possa provocare unterremoto nella parte oppostadel mondo, tutto ci riguarda efa parte della nostra vita.Alla morte di papa Wojtyla,da laica, mi ritrovai a sperarein un suo successore messi-cano perchè (almeno così sidiceva) sarebbe stato menoconservatore e meno spigo-loso dell’attuale... e tutti adirmi: ma che t’importa, nonsei cattolica! E’ vero, ma sonouna cittadina e conosco ilpeso politico della chiesa e unpapa illuminista sarebbe statomeglio di uno oscurantista.

Da qualche mese assistiamoalle primarie americane e, puressendo consapevole dellapoca differenza che c’è tra re-pubblicani e democratici, traun canditato democraticouomo e uno donna, ho inutil-mente sperato per quest’ul-tima, anche perchè Obama(che sembrava il più a “sini-stra” dalle prime dichiara-zioni) si è prontamenteschierato con lo Statod’Israele ammorbidendoanche la sua uscita dal pan-tano dell’Iraq... di conse-guenza da donna avreipreferito Hillary, la primapresidentessa americana.Ma, come dicevamo tanti

Voglio parlarviancora

di noi donne

il Segno - Marzo 2011 Ultima pagina

Via AugustoGiovanazzi

Il disegno del maestro Carfagna ci permette di parlare di una stradastorica di Rocca di Papa, via Augusto Giovanazzi. Come si rag-giunge? Partendo da piazza Garibaldi, si prende via Leonida Mon-tanari (medico e adepto dei moti pre-garibaldini) e dopo cento metrisi gira a destra passando sotto un caratteristico arco che presenta

gna) che conobbe gloriose storie. Siamo nel 1848, l’Italiaera divisa in tanti staterelli che Garibaldi cercava di unire,e intanto i “carbonari” partecipavano di notte a riunioni se-grete sfidando le truppe del Papa. E proprio in questa can-tina di appena 16 metri quadrati si incontravano uominieroici e dagli alti ideali che avevano un solo sogno: l’Italiaunita! Successivamente la cantina divenne un forno da cuiprendevano corpo pagnotte e “filoni rocchiciani” (eranodelle schiaccatelle di 60 cm fatte con farina bianca a dif-ferenza delle pagnotte per le quali si utilizzava farina digrano grezzo e crusca). Ma torniamo alla nostra cantina. Anche dopo l’unità d’Italiacontinuavano le riunioni segrete. Questa volta, siamo nel1880, ad incontrarsi erano alcuni anarchici che non accetta-vano le leggi del Re. Poi dal 1921, con l’avvento del fasci-smo, furono i cosiddetti sovversivi (comunisti, socialisti,anarchici) a utilizzare la cantina di via Giovanazzi per le lororiunioni e sembra che proprio qui venivano scritti i volantinicontro il regime di Mussolini. Nel 1946, con il ritorno dellelibertà democratiche, anche la “nostra” cantina tornò ad es-sere un luogo libero e aperto, in cui si produceva il buon vinodalle uve che nascevano in località Sacramento e Colle delleStreghe (oggi quartiere Vigne). Divenne così una fraschettamolto frequentata. Oggi purtroppo questo locale è chiuso mail proprietario, mantenendo vivi gli antichi ricordi, durantele feste locali lo apre (con il nome di “Taverna dei briganti”)facendolo diventare rifugio, non più segreto, di visitatori eturisti e offrendo loro gustose specialità roccheggiane. Un ultimo ricordo: questa cantina ospitò, oltre al patriotacesenate-roccheggiano Leonida Montanari, anche il suoamico fraterno Angelo Targhini. Entrambi, sul punto di es-sere giustiziati da Mastro Titta, da anti-clericali qualierano, rifiutarono la confessione del prete. E mentre insi-stevano nel convincerli a confessarsi, si sostenevano a vi-cenda per non cedere e resistettero fino all’ultimo. Targhini aveva 26 anni, Montanari 25!

il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna

LLeetttteerree,, PPrrooppoossttee,, PPrrootteessttee ee [email protected]

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonicoSICUREZZAE RISPETTOCaro sognatore ti volevo infor-mare di uno spiacevole fattoavvenuto nei pressi di piazzaDi Vittorio la mattina del 3febbraio 2011 verso le 11.00.Una signora anziana veniva in-vestita con l’auto (eroicamenteha salvato la vita a 3 bambiniche erano a mezzo metro dalei) da un uomo che guidavasenza patente, bollo e assicura-zione e ancora, cosa più triste eavvilente, lo stesso scappavaandando a nascondere la mac-china per poi tornare sul postodove suo malgrado dopo la te-stimonianza (udite udite) diuna giovane straniera è stato

riconosciuto. A questo punto ivigili hanno provveduto al se-questro del mezzo. Ma cosaimporta se ci sequestrano lamacchina? Ce ne facciamoun’altra e continuiamo a gui-dare senza patente e assicura-zione… tanto che ci fanno? Ecosì è stato: l’uomo (per defi-nirsi tale si dovrebbero averele palle per prendersi le proprieresponsabilità) continua a cir-colare tranquillamente comenulla fosse accaduto. Ora midomando se invece di uno delposto fosse stato un romeno,cosa avremmo detto o fatto?Dove sono le forze dell’ordinea Rocca di Papa? Aspettiamoche venga investita un’altra

persona e poi interveniamo?Speriamo che questo non av-venga e che questa persona,come tante altre che giranoprivi di ogni requisito sul no-stro territorio, vengano al piùpresto fermati. La signora inquestione conosciuta da tuttiper la sua bontà ed immensafede non ha voluto denunciareil suo investitore poiché, dice,che a lei a 85 anni non servenessun tipo di risarcimento,ma che sarà la mano del Si-gnore a giudicare entrambiquando arriverà la loro ora.Sarei molto felice se pubbli-cassi questa lettera come pic-cola soddisfazione di unasignora anziana che non cerca

vendetta ma solo giustizia edimpegno da parte di chi ci am-ministra e tutela a svolgere almeglio ognuno il proprio la-voro.

Lettera firmata

IL SEGNOE LE PAGELLEBravi ragazzi. Mi è molto pia-ciuta la pubblicazione delle pa-gelle ai politici che mi hapermesso di conoscere immodo ampio le loro attività.Perchè non lo fate ogni tre-quattro mesi? Sarebbe unmodo divertente per tenere icittadini sempre informatisulle cose locali.

Marco Del Nero

costui? Giovanazzi fu un valoroso ufficiale di Rocca di Papa ca-duto nella Grande Guerra del 1915-18. Ma la strada a lui dedicatapresenta un’altra particolarità ed è una cantina (ripresa da Carfa-

ancora le capriate di castagno. Proprio qui co-mincia via Augusto Giovanazzi. Ma chi era