Il Piccolo Segno

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E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimez- zato proprio perché privo di questo impor- tante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di As- setto una minaccia, un pericolo, un ele- mento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si con- sidera il “padrone” del “suo” territorio; op- pure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “in- tromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente. Sindaci e Parco SEGUE A PAGINA 9 A pagina 8 No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere... di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esami- nare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invo- cano da anni. Via delle Calcare Pericolo per i tombini Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa A pagina 15 Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G. Mons. Martinelli nuovo Vescovo PICCOLO mensile indipendente di attualità, informazione e cultura Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli” Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano. ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13 il Segno Urbinelli Grottaferrata (Rm) - Via Valle della Noce, 79/A Tel/Fax 06-9410201 - www.porcellanabianca.com Nuovi corsi artistici Pittura su porcellana, ceramica, tela e legno - Mosaico Disegno dal vero - Trompe l’oeil accademico - Cuera seca Porcellana bianca delle migliori marche Colori ed accessori per tutte le tecniche artistiche Libri e dispense d’arte - Vetrate ed elementi arredo tiffany Cotture da porcellana, ceramica, vetro e argilla - Vetrofusione Seminari di tecniche nuove di pittura Corsi per chi ancora pensa di non saper disegnare P P o o r r c c e e l l l l a a n n a a b b i i a a n n c c a a Studi d’Arte dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944 La Variantona A pagina 6 Parla Don Franco “Vicini agli emarginati” Il fondatore di Capodarco parla dei di- sagi della no- stra società globalizzata e dei nuovi progetti. Prevenzione Avis Test per la prostata A pagina 19 Pentima Stalla Ripartono i lavori A pagina 11

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Luglio-Agosto 2009

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Page 1: Il Piccolo Segno

E, adesso che è giunto al traguardo, checosa succede? Che alcuni dei Sindaci chelo avevano sempre ritenuto fondamentale,che consideravano il Parco un ente dimez-zato proprio perché privo di questo impor-tante strumento, si sono messi sulladifensiva e ritengono ora il Piano di As-setto una minaccia, un pericolo, un ele-mento che “limita lo sviluppo”, qualcosache riduce le loro libertà di manovra.E’proprio così? Lo è se un Sindaco si con-sidera il “padrone” del “suo” territorio; op-pure se vede con fastidio o con imbarazzo,la presenza del Parco, e giudica come “in-tromissioni” le prerogative di controllo chela legge attribuisce all’Ente.

Sindaci eParco

SEGUEAPAGINA 9

A pagina 8

No, non ditedi esserescoraggiati, di

non volerne più sapere.Pensate che tutto èsuccesso perchè non neavete voluto più sapere...

di Andrea SebastianelliSono filtrate notizie sugliincontri che i Sindacihanno avuto per esami-nare il Piano di Assettodel Parco, uno strumentoessenziale che tutti invo-cano da anni.

Via delle Calcare

Pericoloper itombini

Il 27 settembresaràaRoccadiPapa

Apagina 15

IlComune fa suequasi tutte le 383Osservazioni al nuovoP.R.G.

Mons.Martinelli nuovoVescovo

PICCOLO

mensile indipendente di attualità, informazionee culturaAnno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

“Dalla lettera di GiacomoUlivi, partigiano assassinato

Il ConsiglioComunale del 15 luglio harigettato tutte leOsservazioni al nuovoPianoRegolatore presentate dai cittadini, perchèritenute incongruenti,ma poi le ha fatte sueinserendole nelle 22OsservazioniComunali,stravolgendo di fatto il P.R.G. progettatodall’ArchitettoMarcoPutano.

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

il Segno

Urbinelli

Grottaferrata (Rm) - Via Valle della Noce, 79/ATel/Fax 06-9410201 - www.porcellanabianca.com

NNuuoovvii ccoorrssii aarrttiissttiicciiPittura su porcellana, ceramica, tela e legno - MosaicoDisegno dal vero - Trompe l’oeil accademico - Cuera secaPPoorrcceellllaannaa bbiiaannccaa ddeellllee mmiigglliioorrii mmaarrcchheeColori ed accessori per tutte le tecniche artisticheLibri e dispense d’arte - Vetrate ed elementi arredo tiffanyCotture da porcellana, ceramica, vetro e argilla - VetrofusioneSSeemmiinnaarrii ddii tteeccnniicchhee nnuuoovvee ddii ppiittttuurraaCCoorrssii ppeerr cchhii aannccoorraa ppeennssaa ddii nnoonn ssaappeerr ddiisseeggnnaarree

PPPPoooorrrrcccceeeellllllllaaaannnnaaaa bbbbiiiiaaaannnnccccaaaaStudi d’Arte

dai fascisti nellapiazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

La Variantona

A pagina 6

Parla Don Franco“Vicini agliemarginati”

Il fondatoredi Capodarcoparla dei di-sagi della no-stra societàglobalizzatae dei nuoviprogetti.

Prevenzione Avis Test per la prostataA pagina 19

Pentima Stalla Ripartonoi lavoriA pagina 11

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ATTUALITA’2 il Segno - Luglio/Agosto 2009

Moratti, si adoperò affinché venisse reintrodotta nellescuole italiane la dottrina Creazionista, ovvero la correntedi pensiero che afferma la “creazione dell’uomo” e non lasua “evoluzione” dalla scimmia, come teorizzato da Dar-win. Mentre la scuola americana faceva il processo in-verso, proibendo qualsiasi insegnamento sulla biologiaumana che abbia riferimenti religiosi, nel nostro paese as-sistevamo a un piccolo passo verso Torquemada (vescovocreatore dell’inquisizione) e a una corsa verso un ben piùsignificativo oscurantismo. Assisto con britannica preoc-cupazione a questo nuovo medioevo illuminato, che siespande a macchia di leopardo ma si consolida a macchiadi petrolio densa e compatta come fuoriuscita da petrolieraaffondata nel Mare del Nord. Le manifestazioni di protesta non esistono, non sono maiavvenute, basta non farle passare in TV, oppure basta direche erano i soliti quattro gatti (con buona pace della prote-zione animali), tocca pure ringraziare che non si sia ancoraimportato il modello di sciopero presente nei paesi a nonelevato tasso di democrazia, quello a singhiozzo-con-fiotto-

Beneficiodd’’ inventario

il Segnomensile indipendente di attualità,

informazione e culturadell’Associazione Culturale“Terre Sommerse Castelli”

Registrazione Tribunale Velletrin. 5/02 R.S. del 19 Febbraio 2002

DIREZIONEVia dei Monti, 24 - Rocca di PapaDIRETTORE RESPONSABILE

Giuseppe CaldarelliDIRETTORE

Andrea SebastianelliREDAZIONE

Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Silvio Cajonello, Federica Capo-gna, Gaetano Casilli, RiccardoCiotti, Ilaria D’Alessandro, Da-niela Di Rosa, Piero Fondi, PaolaGatta, Rita Gatta, Sandro Guidi,Noga, Marco Rapo, Sergio Rasetti,Annarita Rossi, Andrea Selli, Giu-lia Serafini, Luigi Serafini, SandroTabellione, Flavia Vitali, EttoreZanca, il-sognatore.blogspot.com

ILLUSTRAZIONIFranco Carfagna, Ermanno [email protected]

Manoscritti e foto anche se non pubbli-cati non si restituiscono. Articoli, opinionie giudizi, impegnano solo l’autore.

Stampato in proprio

Già nel 2003 Travaglio e Gomez scoperchiarono la pentola

Intrecci mafia e istituzioni, una memoria troppo corta

siglio per chi volesse approfon-dire questi argomenti (la trattativafra lo Stato, attraverso il colon-nello Mario Mori, e la Mafia rap-presentata da Totò Riina, permezzo di Vito Ciancimino; op-pure i retroscena delle bombeesplose in Italia tra il 1992 e il1993; o ancora sulla nascita diForza Italia), di leggere il bel librodi Maurizio Torrealta, “La tratta-tiva – Mafia e Stato: un dialogo acolpi di bombe” edito da EditoriRiuniti (2002). Questo libro io l’ho letto diversianni fa e, se non fosse stato scrittoda uno dei più bravi giornalistid’inchiesta italiani quale è Mauri-zio Torrealta, potrebbe sembrarefanta-politica. Invece, purtroppo,è stato tutto vero!

PICCOLO

Durante la seconda legislatura delPresidente Berlusconi, il Ministrodella Pubblica Istruzione Letizia

di EttoreZanca

Il ponte e le scimmie

di-sangue, dopo costruttivo scambio di opinioni con le forzedell’ordine. I giornalisti che non si allineano sono membri disette segrete che cospirano con i magistrati nel destabilizzaree rovinare persone di indubbia e specchiata moralità. cer-chiamo fantasmi che attentano alla nostra sicurezza e allanostra serenità, non ci accorgiamo che alle nostre spalle sta-ziona Jack lo squartatore in doppiopetto blu. Il tasso di disoc-cupazione cresce di decine in percentuale, ma dobbiamoessere ottimisti sulla ripresa, quando anche la Marcegagliaurla che così siamo al collasso. Chiunque provi a non crederedel tutto alle favole che il lupo è cattivo e gli indiani merita-vano di essere massacrati da buoni cowboy, viene tacciato diessere un pessimista, portasfiga, brutto, poco telegenico e diavere il frigo pieno di bimbi surgelati da arrostire e mangiare.Il cinema d’autore è senza fondi, in compenso da quandoBoldi e De Sica hanno litigato ci tocca doppio cinetormen-tone a natale, da un po’ di tempo replicato ad agosto. Adessoci offrono a prezzi stracciati un decoder che “dobbiamo”comprare a ogni costo, perché senza siamo bestie. Magari lofossimo davvero. Con questo quarto di luna, credo cheaver provato a rinnegare l’evoluzionismo darwiniano siastata l’unica cosa intelligente in questi tempi a lucispente. Se affermassimo con vigore di discendere dallascimmia scatterebbero querele e domande di risarci-mento dei primati, offesi anche dal solo pensare che ab-biamo come loro le mani prensili, figurarci dalconsiderarli nostri parenti anche se alla lontana. Ci dareb-bero contro indignati il gorilla, il macaco e soprattutto ilBonobo, supremo rappresentante del corretto vivere ingruppo, della tolleranza per il diverso e della totale libertàdi sesso e pensiero, l’apoteosi della promiscuità. Datemiretta, abbattiamo il labile ponte che ci unisce alle scimmie,invece che costruire quello di Messina, faremo davverouna grande opera, il ponte sullo stretto invece è pura “uma-nità”, visto che bestialità ormai è sinonimo di saggezza.

di Andrea SebastianelliIn questi giorni sono tornated’attualità le stragi di Capaci evia D’Amelio in cui morirono igiudici Giovanni Falcone, lamoglie Francesca Morvillo,Paolo Borsellino e gli uominidella scorta. E si è tornati a par-lare dei rapporti tra Mafia e Isti-tuzioni. La sorpresa che hannodimostrato alcuni politici, so-prattutto di centrodestra, apparequantomeno strana visto che diquest’argomento, qualche annofa (2003), qualcuno in Italia sene era occupato. Così mi sono tornate alla mentedue pagine (443 e 444) del libroscritto da Marco Travaglio ePeter Gomez, “Lo chiamavanoimpunità”. I due giornalisti, conil titolo “Bombe del 1992 e del1993 (concorso in strage)” sioccuparono proprio di questidolorosi fatti di sangue. Le inchieste delle Procure di Fi-renze e Caltanissetta sui “pre-sunti mandanti a volto coperto”delle stragi del 1992 (Falcone e

Borsellino) e del 1993 (Milano,Firenze e Roma) furono archi-viate per scadenza dei terminid’indagine. Travaglio e Gomezspiegano che il 14 novembre1998, il Giudice per le IndaginiPreliminari, Giuseppe Soresina,rilevò come Berlusconi e Del-l’Utri intrattennero “rapporti nonmeramente episodici con i sog-getti criminali cui è riferibile ilprogramma stragista realizzato”.Ossia con il clan corleonese cheda vent’anni guida Cosa Nostra.Oltre a questo il giudice ipotizzòl’esistenza di “una obiettiva con-vergenza degli interessi politicidi Cosa Nostra rispetto ad alcunequalificate linee programmatichedella nuova formazione (ForzaItalia)”. Dal libro si apprende anche che,seppure durante le indagini“l’ipotesi iniziale [di un coinvol-gimento di Berlusconi e Del-l’Utri] ha mantenuto e semmaiincrementato la sua plausibilità”è però venuto meno “il terminemassimo delle indagini prelimi-

nari”.Continuando a leggere Travaglioe Gomez, si apprende quello chescrisse il Gip di Caltanissetta,Giovanni Battista Tona: “Ciò diper sé legittima l’ipotesi che, inconsiderazione del prestigio diBerlusconi e Dell’Utri, essi pos-sono essere stati individuati dagliuomini dell’organizzazione qualieventuali nuovi interlocutori”.Ma, si legge ancora, “la friabilitàdel quadro indiziario imponel’archiviazione”. Nel capitolo in-titolato esplicitamente “I contattitra Salvatore Riina e gli On. Del-l’Utri e Berlusconi”, si parlachiaramente di come la mafia in-trecciò con i due “un rapportofruttuoso quanto meno sotto ilprofilo economico”. Talmentefruttuoso che nel 1992 “il pro-getto politico di Cosa Nostra sulversante istituzionale mirava arealizzare nuovi equilibri enuove alleanze con nuovi refe-renti della politica e dell’econo-mia”. Sin qui Travaglio eGomez. Aggiungo solo un con-

Falcone e Borsellino

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ATTUALITA’ 3il Segno - Luglio/Agosto 2009

Prima di tutti vennero a prendere gli zingari. Fui contento perché rubacchiavano.Poi vennero a prendere gli ebrei. Stetti zitto perché mi erano antipatici.Poi vennero a prendere gli omosessuali. Fui sollevato perché erano fastidiosi.Poi vennero a prendere i comunisti. Non dissi niente perché non ero comunista.Un giorno vennero a prendere me. E non era rimasto nessuno per protestare.

ANONIMO

Gli indifferenti

o di un Calderoli che ha messo in pericoloattentato il nostro Paese perché ha mo-strato al Tg1 una maglietta contro l’Islam,reato voluto insomma da gente che fa rab-brividire.Io non ci sto, sarò obiettore contro questalegge razzista contraria alla coscienza so-ciale e alla mia coscienza, nata per contra-stare il fenomeno della clandestinità chesicuramente deve essere governato e cheinvece è diventato uno spot elettorale dellaLega, il partito della sicurezza: come se laSinistra invece volesse dare spazio a tuttii ladri, assassini e stupratori e che più neha più ne metta, come se noi fossimo anti-italiani e puntassimo alla scomparsa dellanostra gente.

La paura del “diverso” sta portando la società italianaa chiudersi sempre di più in se stessa contro gli altri

Provvedimenti di...ordinario razzismo

di Andrea CroceIn virtù di quel principioper cui quando perl’azione di uno paganotutti, io (come tanti) hosopportato di essere chia-mato, in Spagna, “ladro”,

f”iglio di Berlusconi”, o di essere consi-derato stupido perché “ma come fate voiitaliani a votare un individuo padrone ditelevisioni, giornali, aziende pubblicitarie,imprese edili, squadre di calcio che unavolta salito al Governo piazza burattini eservi più a destra che a manca come diret-tore di giornali più o meno virtuali e faleggi per salvarsi da processi?”: oggi bastaperò, perché io non sono razzista, non hovotato Berlusconi e mi vergogno di essereitaliano, e mi vergogno perché a farmiquelle domande sono i miei zii del Ca-nada, della Germania e della Francia. Losanno loro cosa significa essere italiani“mafia spaghetti e mandolino” in un paeseestero.Reato di immigrazione clandestina: nonimmaginiamo neanche che potente stru-mento di ricatto sarà verso quei poveri es-seri umani che pur di non tornare nel loroPaese in guerra o di non cadere nella mi-seria più totale, permetteranno ai loro pa-droni di essere sfruttati. Lo sfruttamentogenera odio e disperazione, ed è la dispe-razione a spingere alla delinquenza.Reato ideato da chi poi? Dai secessionistipadani che col Tricolore Italiano ci si pu-liscono il culo, che urlano ai furti dei pa-lazzi romani ma poi la poltrona daOnorevole la occupano, dal partito di unBorghezio che gira sui treni per disinfet-tare i comparti occupati da gente di colore

ronde ma diamo i soldi alle Forze dell’Or-dine, aumentiamo i controlli, illuminiamole strade.Ora vedremo che succede, aspettiamo glieffetti giuridici e sociali di questa legge.Se tutto ciò che questo Governo (anzi laLega) vuole, quando potenzialmente tuttele badanti e i manovali stranieri sottopa-gati si saranno estinti, voglio proprio ve-dere chi, tra coloro che appoggiano questalegge, vorrà che la propria figlia vada, innero, a lavare e accudire un anziano in-fermo, a fare la lavapiatti in un ristoranteo che il proprio pargolo si arrampichi sui

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Tutti abbiamo paura, persone di ognisesso e di tutte le età: questo però non au-torizza tre persone adulte a massacrare unnero in strada “perché così vuole il Go-verno” (queste le parole pronunciate).Occupiamoci piuttosto di tutti i delin-quenti, anche dei nostri, e penso a quel ro-mano verace che, incappucciato, hapresumibilmente violentato due donne nelgarage della loro casa, non istituiamo

tetti per un paio monete all’ora o che vadaa raccogliere i pomodori sotto il sole perdieci ore senza mai alzare la schiena.Invece di creare mostri contro cui pren-dersela, piantiamola con questa ipocrisiaperché il baratro è profondo e lì giù nonesiste la democrazia ma vige solo la leggedel più forte e a pagarne le conseguenzenon saranno solo gli sporchi stranieri maanche, e soprattutto, i candidi italiani.

fuori di testadi Francesca & Silvia

AGOSTO SEMPRE APERTO

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PAGINA APERTA4 il Segno - Luglio/Agosto 2009

Un personaggio che continua a far discutere di sè

Pablo Escobar...Santo o assassino?

di Marco RapoUltimamente, in molti michiedono informazioni,anche se solo per soddi-sfare la curiosità, su PabloEmilio Escobar Gaviria.Innanzitutto chi è statoPablo Escobar, un buono,

di Annarita RossiIn questi ultimi tempiho ricevuto notizia chealcune coppie di amicidi vecchia data e chenon vedevo da un po’,si sono separate. Nonavrei mai pensato po-

Estate, tempo di vacanzedi amori e di abbandoniQualche riflessione sulla pratica dell’abbandono

estate. Quegli occhi, aggiunge, che ciguardano costantemente durante tutta lavita che trascorriamo insieme a lui, ilgiorno nel quale si deciderà di lasciarequell’animale legato ad un palo, queglistessi occhi staranno ancora cercando inostri ma non riusciranno più a trovarli.Bisognerebbe seriamente ricordare chegli animali hanno i loro diritti e che es-sendo esseri viventi, non possono esserebuttati via come degli oggetti vecchi.Oltre alle campagne di sensibilizzazioneandrebbe fatto qualcosa di più a loro tu-tela. Sul sito del Comune di Frascati èstata redatta una lunga e dettagliatabozza di regolamento per la tutela deglianimali con leggi e divieti esistenti chespero tanto diventi definitiva, come puremi auguro anche il Comune di Rocca diPapa al più presto ne faccia una e au-spico che tutti i Comuni d’Italia vo-gliano regolare e informareadeguatamente sul tema affinché quegliamici fedeli e onesti che sono gli ani-mali, possano condurre un giorno nontroppo lontano una vita veramente degnadi essere vissuta.

zarsi del suo cane diventato per lui in-gombrante, decide di abbandonarlo. Proprio quel cane, amico fedele, il qualeaveva saputo dare al suo padrone sempree comunque un amore incondizionato, siritrova senza più un punto di riferimento.Chiunque abbia subito nella propria vitaun abbandono, sa quanto può far soffriree sentire spaesati non avere più da unmomento all’altro la persona della qualeci fidavamo e sulla quale contavamo,proviamo a pensare soltanto per un at-timo come può sentirsi un cane quandoquesto orribile gesto viene fatto a lui. C’è una bella campagna di sensibilizza-zione contro l’abbandono degli animaliche mi è capitato di vedere in televisioneannunciare da Maria De Filippi, (per in-ciso non guardo le sue trasmissioni) mail messaggio che ha voluto lanciare trovosia molto importante e in me ha suscitatoparecchia emozione. Lei seduta accantoal suo bellissimo bracco del quale vienefocalizzato lo sguardo, parla a tutti co-loro i quali dovrebbero guardare gliocchi di un cane prima di pensare di ab-bandonarlo per andare in vacanza in

tesse succedere proprio a quelle unioniche sembravano destinate a durare pertutta una vita, eppure, l’amore purtroppopuò finire mi sono detta, sono molte-plici dopo tutto le cause che minano unrapporto tra due esseri umani. Ma l’estate è ormai giunta con le sue va-canze imminenti e questa stagione signi-fica talvolta anche trovare nuovi amoriche poi potranno durare il tempo di unavacanza come pure per tutta una vita.Chi può dirlo? Qualsiasi essa sarà la durata o la suaqualità, l’uomo si ritroverà con un suopari a dover decidere le sorti della storiache starà vivendo. La cosa assume peròun carattere del tutto diverso quando afar cessare un rapporto di amicizia, fe-deltà e amore, è l’uomo che, per sbaraz-

un cattivo...? Ci sono diverse testimonianzeche dicono che Pablo Escobar era tutt’altroche lo spietato assassino che ci hanno di-pinto, di lui hanno parlato e sparlato, comegià dissi in un precedente articolo, in Co-lombia ho avuto modo di documentarmi ela storia colombiana è molto diversa daquella raccontata di lui in Europa.Escobar ha avuto un grande potere e perquesto era molto attaccato politicamente.Quando il suo impero raggiunse la massimaespansione, un magazine stimava che eglifosse il settimo uomo più ricco del mondo,controllando l’80% della cocaina del mondoe il 30% delle armi illecitamente circolanti.La sua organizzazione possedeva flotte diaerei, navi, veicoli costosi, così come riccheproprietà e vasti appezzamenti di terreno. Lestime indicano che il cartello di Medellín in-cassasse 25 miliardi di dollari l’anno al suomomento più alto.Benché fosse un nemico degli Stati Uniti edel governo della Colombia, Escobar era uneroe per molti abitanti di Medellín; egli sitrovava a suo agio nelle relazioni con il pub-blico e lavorava per creare benessere tra ipoveri Colombiani. Fanatico degli sport,fece costruire stadi di calcio e sponsorizzava

quartiere che ha il suo nome, e proprio daquesto possiamo capire chi è stato Escobarper molta gente, Il Doctor (così lo chiama-vano) ha fatto molto per i colombiani, moltopiù del governo. Nel 1991 Escobar si consegnò spontanea-mente alle autorità colombiane per evitarel’estradizione negli Stati Uniti o peggio l’as-sassinio da parte del cartello rivale. Escobar

fu “imprigionato” nella sua prigione privatadi lusso, La Catedral, che gli fu permesso dicostruire come ricompensa per il suo essersicostituito.Ad ogni modo, la guerra contro Escobar ter-minò il 2 dicembre 1993 quando egli cercòdi eludere il Search Bloc un’ennesima volta.I giornali, il governo e molti altri dettero lanotizia che ci fu una sparatoria e proprio inquella fu ucciso dai cecchini appostati suitetti... questa è la versione dei vincitori... ma“qualcuno” ha detto che non è andata pro-prio così... Escobar non si sarebbe mai fatto“beffare” così... e dopo quello che ha sa-puto, lo penso anch’io. Pablo Escobar, angelo o demone? Io ho lamia opinione... e resterà indiscutibilmentela mia verità, la stessa di Dona Ermelinda, lastessa di Angel, la stessa di chi va a chiederebenedizioni sulla sua tomba per matrimoni,lauree, esami, la stessa degli abitanti del“barrio Pablo Escobar” e di chi non è so-pravvissuto alla fame grazie a lui, questonessuno ce lo toglierà dalla testa e dal cuore!

Pablo Emilio Escobar

p i c c o l es q u a d r edella città.L a v o r a v aduro per col-tivare la suaimmagine diRobin Hoode non di radodistribuivadenaro aipoveri. AMedellìn c’èun “barrio”,ovvero un

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ATTUALITA’il Segno - Luglio/Agosto 2009 5

Le legittime proteste dei giovani e gli interessi dell’Occidente

La rivolta in Iran e il ruolodei mezzi d’informazione

Ricercatori olandesi hanno studiato i com-portamenti umani in relazione all’ambientecircostante. Hanno così accertato che unapersona in un ambiente ordinato, pulito esilenzioso rispetta, con molta facilità, questemodalità; mentre, sempre la stessa persona,in un ambiente disordinato, sporco e rumo-roso si adegua e assume un comportamentomolto diverso.Credo che questa ricerca possa interessare,da vicino, la nostra comunità cittadina cheha visto crescere il paese in modo non pro-prio ordinato. Alcuni fanno cose, creandodisordine e nessuno interviene. Altri osservavano la seguente quiete e sipreparavano a creare altro disordine sen-tendo, in cuor loro, di averne tutto il diritto

visto che non sono i primi. I nostri Ammini-stratori, che sembrano sempre in attesa diqualcuno capace di risolvere il problema difar rispettare le regole, se ne devono fareuna ragione; tocca a loro fare la primamossa perché è impensabile che senza se-gnali precisi della classe politica, soprat-tutto quella al governo di una città, icomportamenti sbagliati e/o illegali possanocessare da soli.Del resto non si può più procedere ancoracon quel classico ammiccare, di tanti uominipolitici, grandi o piccoli, che fa immaginareal cittadino che tutto è possibile; basta sol-tanto non pretendere che sia cambiato, ve-ramente, l’assetto del potere costituito.

il-sognatore.blogspot.com

dell’allora presidente Mossa-deq. Per destituire l’allora presidentefurono manovrati degli studentiche arrivarono a causare vio-lenti scontri e a provocare losdegno della popolazione nelfrattempo fomentata dallastampa. Anche se lo scenariointernazionale è cambiato di si-curo il petrolio Iraniano fa an-cora gola a molti, USA perprimi. Ridurre il potere politicoed economico dell’Iran porteràalla ulteriore destabilizzazionedella regione e ad un aumento

vari blog filo Musaui e la mag-giorparte di questi proveniva daUSA e Israele. Mentre è possi-bile che negli Stati Uniti visiano degli iraniani in esilio chegiustamente sono interessatialle sorti del proprio paese, dav-vero non si spiega chi possascrivere da Israele. Proviamo aricostruire l’accaduto con un’al-tra chiave. ‘50 la CIA era inte-ressata al petrolio Iraniano(secondo produttore mondialedi greggio) e per questo hamesso il naso nella politica in-terna portando alla destituzione

che mostrano comeil filmato possa nonessere autentico,sovviene un altrodubbio: come hafatto il medico cheha soccorso la ra-gazza ad arrivare inGran Bretagna unasettimana dopol’inizio degli scontrie prima del ritiro delpersonale diploma-tico? Diverse televi-sioni internazionalisono state in gradodi individuare dadove partissero i

di potere dell’economia statu-nitense e politico dell’alleatoIsraeliano. Inoltre il potere me-diatico di questa rivolta asso-miglia molto alle rivoluzioniarancioni che hanno completa-mente destabilizzato l’est Eu-ropa e ridotto di molto ilcontrollo della Russia sullaproduzione e distribuzione diGas e altre materie prime. Èormai assodato che la CIA hafinanziato tali rivolte e ha for-mato la leadership politica cheha portato avanti le proteste. Ilfatto che la televisione Ita-liana, insieme a quelle euro-pee, abbia iniziato a parlare discontri, rivolte e proteste nonappena queste sono comin-ciate e che avessero già delmateriale filmato, anche seamatoriale, fa quanto meno so-spettare che qualcuno stessepreparando il lancio della noti-zia a livello internazionale. Ilfatto che internet diffonda li-beramente informazioni e fil-mati che dovrebbero esserecensurati fa nascere dei so-spetti dal dove questi venganomessi in rete e come possanosfuggire alla rete della censura;non abbiamo la stessa mole difilmati sulla repressione inTibet o sulle proteste per i 20anni di Tienammen, o sui mas-sacri del popolo Palestinese. Infine alcuni episodi, comel’uccisione di una ragazza, lapresunta esecuzione di alcunistudenti assomigliano troppoalle false informazioni diffusedalla stampa internazionaleper distruggere il regime diSaddam Hussein in Iraq (vedibambini del Queit uccisi nelleincubatrici). Non va dimenti-cato che negli ultimi annil’Iran ha sfidato più volteIsraele e il mondo intero e chesi è provato più volte a fermarequesta minaccia senza riuscireperò a stabilire nessuna formadi dialogo e di confronto. Conquesta protesta sicuramente ilpotere intimidatorio della na-zione viene notevolmente di-minuito e senza lo sforzo di unvero e proprio attacco militareesterno. Pur riconoscendo che la prote-sta è animata da un genuinosentimento di ingiustizia e diprotesta di giovani e studenti epur condannando la dura re-pressione che ne è seguita nonpossiamo fare a meno di no-tare che purtroppo per l’enne-sima volta gli interessieconomici usano la sofferenzadelle persone e manipolanol’informazione solo al fine diottenere maggiori guadagni.

di Noemi BevilacquaLe elezioni parlamentari ira-niane e la vittoria del presidentein carica Ahmadi-Najad hannoscatenato una rivolta in tutta lanazione. Gli studenti e gli intel-lettuali protestano perchè sen-tono che la loro volontàelettorale non è stata rispettata.La polizia reagisce e inizia latragedia: morti, feriti, arresti edesecuzioni, blocco di tutte leforme di informazione libera,soprattutto Internet e i suoi so-cial network (facebook). Ma le informazioni arrivano intutto il mondo, soprattutto attra-verso i ragazzi che con i propricellulari filmano quanto accade.Il mondo si indigna e prestoprenderà provvedimenti. Ma al-cuni dubbi sorgono provando aguardare un po’ più in profon-dità questa storia e quella delMedio Oriente in genere: la sto-ria di Nada, la ragazza uccisadalle guardie Iraniane ha fatto ilgiro del mondo, nessuno è riu-scito a bloccare la diffusione delvideo anche se tutti i mezzi diinformazione erano sotto con-trollo, come? Anche non vo-lendo arrivare fino allericostruzioni, a volte esagerate,

Da una ricerca olandese emergono risultati molto interessanti

Come il tipo di ambiente puòcondizionare il comportamento

Le proteste in Iran

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L’INTERVISTA6 il Segno - Luglio/Agosto 2009

fisici ma anche e soprattutto didisabili psichici perché oggi,fortunatamente, i disagi fisicisono molto ridotti. All’internodi questa trasformazione è natal’idea della “fattoria sociale”con progetti rivolti per esem-pio a tossicodipendenti e colla-borando con il dipartimento disalute mentale. Questa proget-tualità ci ha permesso di diven-tare la sede di tutte le fattoriesociali d’Italia. Ora, partendoda questa realtà dell’handicapmentale, vorremmo valoriz-zare il nostro impegno attra-verso l’agricoltura el’informatica, individuandopercorsi personalizzati capacidi creare spazi di lavoro. Pas-sare dall’handicap fisico aquello mentale necessita unaprogettualità che Capodarcooggi ha e che vorrebbe svilup-pare su tutto il territorio deiCastelli Romani.

Capodarco riesce ad essereattenta anche ai problemi lo-cali, la cui risoluzione nonviene più demandata sol-tanto alle istituzioni.Le istituzioni stesse hanno biso-gno di noi, di una grande parte-cipazione del welfarecomunitario che metta insiemeistituzioni, comunità ma anchele famiglie che devono esserecoinvolte. Le famiglie oggihanno un problema angoscioso:che cosa ne sarà dei loro disabilidopo di loro. Quando la fami-glia invecchia che cosa accade?

Nell’attuale crisi sociale cheruolo ha avuto la Chiesa?In tutto questo arretramento c’èanche una profonda responsa-bilità della Chiesa. Una Chiesache ha esercitato il suo poteresulle coscienze invece di eser-citarlo servendo i poveri, appli-cando il Vangelo alla storia. LaChiesa dovrebbe spalancare isuoi orizzonti. Il CardinaleMartini, in un suo recentelibro, ha parlato di una Chiesapiù coraggiosa e audace, in cuii poveri diventino la salvezza.

Capodarco è nata contempo-raneamente alla rivoluzioneculturale del 1968. Torne-ranno quelle speranze di unasocietà diversa, migliore?Il ‘68 ha rappresentato un cam-biamento della mentalità, unfermento culturale. Poi la so-cietà è tornata a chiudersi conla politica dell’individualismoe dell’egoismo che si è impostarispetto a una visone piùumana. Ora bisogna costruireun nuovo ‘68.

di Andrea SebastianelliDa circa tre anni vive stabil-mente a Grottaferrata DonFranco Monterubbianesi, fon-datore della Comunità di Ca-podarco. Parlando con DonFranco, che oggi ha 78 anni, siavverte un’atmosfera in cuitutto sembra possibile. In cui lebarriere spariscono, in cuil’avanzare dell’individualismosembra arrestarsi. Gli occhi diquesto prete giramondo sonoun fermento di passione edenergia.

Cominciamo a parlare diCapodarco.E’ un’esperienza di vita co-minciata nelle Marche, ap-punto a Capodarco, nel 1966.Poi quest’esperienza, nel 1974,ha contagiato anche Roma conl’ideale di vivere una dimen-sione di vita comune checreava umanità. Già nel ‘71eravamo 120 persone e da lìcominciò la trasmigrazione intutta Italia. Con al centro unnuovo ruolo, attivo, per i disa-bili. Poi da Roma ci siamo dif-fusi grazie ai valoridell’accoglienza e delle casefamiglia, riservando unagrande attenzione per i disabilisia fisici che mentali. Abbiamofatto del nostro “fare comunitàsul territorio” un modo per ag-gregare la gente accogliendo iloro bisogni. Nell’87 abbiamocreato, nel quartiere romano diSpinaceto, un centro per il di-sagio e siamo oggi uno deiquattro enti italiani che portaavanti la scolarizzazione deiRom con ottimi risultati.

Quindi per Capodarco “farecomunità” significa stareall’interno dei disagi.Noi partiamo sempre dallequestioni di disagio. A TorBella Monaca abbiamo apertoun centro che oltre ai disabilisi occupa di sostenere le fami-glie di queste persone. Il CISha funzionato molto bene tantoche l’Europa ha finanziato inostri progetti che vedono im-pegnati oltre venti operatori.Purtroppo la nostra società èandata sempre peggio e ancheCapodarco ha subito le storture

Parla Don Franco Monterubbianesi, fondatore di Capodarco

“I poveri saranno la solasalvezzadiquest’umanità”

produce povertà e non ric-chezza.

Dalle sue parole sembra che,di Capodarco, ci sia più biso-gno oggi rispetto a ieriNoi abbiamo ragionato in ter-mini di mondialità. Negli anniche vanno dall’85 al ‘90, in se-guito alle mancate riforme,bloccate in Italia dalla politicadelle contrapposizioni, e acausa di una forte involuzionedel welfare, abbiamo guardatoal Sud del mondo, perché lìc’erano e ci sono i nuovi emar-ginati. Così abbiamo creato laComunità Internazionale diCapodarco. Cominciammo tre-dici anni fa in Ecuador con unafabbrica di scarpe alla manieraitaliana. In Brasile i protagoni-sti del nuovo sviluppo sono iragazzi di strada; Padre RenatoChiera, un missionario impe-gnato sul campo da oltretrent’anni, trasforma questi ra-gazzi in ragazzi in grado diimparare un lavoro. La feritatra il Nord e il Sud del mondoè molto grave. Ho visto in Bra-sile gli squadroni della mortemitragliare i bambini di strada.In Guatemala c’è un nostromissionario che porta avanticon grande impegno i progettidi sviluppo sociale.

Nell’America Latina dunquesta nascendo una nuova spe-ranza per il mondo.Noi abbiamo molti legami conla Bolivia, l’Ecuador, il Guate-mala, il Brasile. Il movimentodi popolo dell’America Latina

sta alzando la testa. Alcuni di-scorsi di Elvo Morales rivoltiall’Europa ci danno la co-scienza che l’accoglienzadell’uomo, dopo anni di re-pressione, è la sola strada per-corribile. L’America Latina è ilnostro avamposto per la presadi coscienza. Andando nel Suddel mondo abbiamo vistocome i ragazzi sono i veri pro-tagonisti della loro rinascita.Abbiamo visto dei forti fer-menti sociali. Ci sono i ragazzidi strada che hanno bisognodell’aiuto degli altri e poi cisono i ragazzi di strada che la-vorano. Nel ‘96 Capodarco hacreato l’Associazione Interna-zionale Noi Ragazzi delMondo per mettere in contattoi ragazzi del Nord con quellidel Sud. In Africa abbiamomesso in piedi un movimentoorganizzato in forme di lavoroinformale, dove i bambini con-quistano il diritto a studiare e alavorare in maniera protetta.Sono 70 mila i bambini orga-nizzati. In Costa d’Avorio ab-biamo una sede di Capodarcoe lì operiamo sul campo con2.800 bambini e ragazzi distri-buiti in 11 città in cui svilup-pano anche forme didemocrazia. Capodarco dà unaveste politica al suo fare.

Capodarco quindi è una co-munità in movimento, incontinua trasformazione.Certo. Anche qui a Grottafer-rata abbiamo trasformato lanostra azione sociale occupan-doci non solo di chi ha disagi

di questacrisi sociale.Quindi ab-biamo do-vuto trovarealtre fron-tiere apren-doci ad altreesperienzecome ri-chiede la so-cietà globaledi oggi, in-centrata sul-l’egoismo esul profittoper cui los v i l u p p o

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L’INTERVENTOil Segno - Luglio/Agosto 2009 7

Il tentativo è di mettere il bavaglio alla magistratura

“Stop alle intercettazioni” eper il Pdl è tempo di vacanze

tutti fanno finta di non vedere,da un commercio sempre inespansione e larghi margini diprofitto, da un sistema del cre-dito che elargisce con facilità esenza tanti scrupoli.

il governo” ha chiesto agli im-prenditori italiani il Presidente.Dopo il bavaglio alla stampaimposto per legge, vuole anchela chiusura dei giornali scomodiperché parlano dei fatti di cro-naca che lo riguardano. Agli an-ziani questa posizionedovrebbe ricordare qualchecosa, i giovani farebbero bene adocumentarsi, se i Parlamentariche lo sostengono sono dispo-sti a seguirlo su questa strada,congratulazioni a chi li ha vo-tati. “I giornali hanno il dovere diinformare” e “I cittadini hannoil diritto di sapere”.Cose che con l’entrata in vi-gore di questa legge divente-ranno quasi impossibili. Sefosse stata già applicata ciavrebbe impedito di essere in-formati sui più gravi scandali efatti di cronaca italiani degli ul-timi anni.

Non avremmo saputo quasinulla sugli orrori della clinicaSanta Rita di Milano, delle par-tite truccate di Calciopoli, dellostupro alla Caffarella, di LadyASL e la truffa alla sanità nelLazio, dei furbetti del quartie-rino, delle scalate alle banche,di Vallettopoli, affare Total,tangenti Inail, scandalo Parma-lat, traffico di rifiuti a Milanoprovenienti dalla Campania ecento e cento altri fatti crimi-nali venuti alla luce per meritodelle intercettazioni e dellastampa che con il suo interes-samento e le sue inchieste hastimolato il lavoro di polizia emagistratura.La cosa più triste è che questalegge è stata approvata da queiDeputati che il Presidente delConsiglio aveva indicato comeinutili, impreparati, scalda pol-trone che votano senza sapereneanche ciò che stanno appro-vando; uomini e donne ai quali,secondo lui, non si può chie-dere di votare la riduzione delnumero dei parlamentari perché“non si può chiedere a capponie tacchini di anticipare il Na-tale”.Capponi e tacchini scelti da lui,l’uomo che si è candidato perandare in Europa, ha preso 2milioni 700 mila voti ma è re-stato a Roma. Non vi sembrache sia giunto il tempo di pre-tendere, da tutti i politici, più ri-spetto degli interessi e volontàdei cittadini?

di Sergio RasettiSubito dopoaver vinto ele-zioni europee eamministrativei nostri gover-nanti hanno ri-

Si inizia con lo stop alle intercettazioni telefoniche... e poi?Il 35,26% degli italiani che liha mandati in Europa e quelliche gli hanno conferito tantopotere locale, sono acconten-tati. Liberi di sognare che pre-sto, senza intercettazionitelefoniche nelle quali si puòscoprire come qualche politicopossa intrattenere relazioni conpersone poco raccomandabili ochiedere di organizzargli qual-che festino non proprio per fa-miglie, la crisi economica saràlasciata alle spalle e per tuttitorneranno giorni migliori.L’ottimismo di maniera sullacrisi manifestato dal capo e daisuoi fedeli, unito all’addor-mentamento di qualsiasiideale, al sopore di massa cau-sato da una classe politica a dirpoco inadeguata e dall’infor-mazione dalla televisione delGrande Fratello, dell’Isola deifamosi, dei giochi a premi conpacchi da aprire o pulsanti daschiacciare, ha convinto glielettori a dargli ancora fiduciae questa maggioranza ha inten-zione di sfruttarla al massimoper cambiare regole fonda-mentali che presto potremmorimpiangere amaramente.Già, perché è impossibile chetutto possa tornare come primadal punto di vista economico,con quel 60-70% di italiani inqualche modo garantiti dalposto di lavoro fisso, da primie secondi lavori al nero che

La politica dimentica i problemi reali e si dedica a tutt’altro

mente mette un grande bava-glio alla libertà di informa-zione, decretando di fatto ilsilenzio stampa su tutte le in-chieste e l’operato delle forzedell’ordine.

Questo è il tempo del lavoro acontratto che poi non vienerinnovato, di un espandersi adismisura delle partite iva edell’iscrizione all’artigianatoobbligatorio per i giovani e gliex operai dipendenti, tutti co-stretti a fare ditta se voglionolavorare, ma basato necessa-riamente sul non rispetto dellenorme di sicurezza, sull’eva-sione fiscale, sull’uso di ma-nodopera illegale perchéaltrimenti alla fine del mesenon resta alcun margine perpoter vivere.Le cose che interessano lor si-gnori prima delle meritate va-canze estive, che nonpasseranno sulla spiaggia li-bera di Torvaianica, qualisono? Certamente l’approvazione diuna legge per limitare le inter-cettazioni telefoniche usatedalla magistratura per docu-mentare gravi reati già avve-nuti o in fase di progettazione;legge che contemporanea-

Senza intercettazionila politica corrottacontinuerà ed operare

Risultato: le eventuali male-fatte commesse dalla politica,dalla pubblica amministra-zione, dal sistema economico,industriale e commerciale equelle della malavita organiz-zata e non, saranno rese pub-bliche parzialmente e dopomesi, se non anni; sicura-mente troppo tardi per poterfare qualcosa, anche a livelloindividuale, per difendersi inqualche modo.La legge approvata alla Ca-mera dei Deputati dice che “iPubblici Ministeri potrannochiedere di intercettare un in-dagato soltanto quando hannogià ottenuto quei gravi indizidi colpevolezza che giustifi-cherebbero il suo arresto”. Maallora a che cosa servono leintercettazioni?I criminali fanno salti di gioia,è una legge che lega mani epiedi a polizia, magistratura einformazione.“Togliete pubblicità ai gior-nali che criticano e attaccano

Tanti scandali e truffescoperti grazie alle intercettazioni

messo in moto l’approvazionedelle leggi che affossano de-mocrazia, sicurezza e giustizia.E in Parlamento si presentanoallineati e coperti sulle indica-zioni del Capo il quale, aRadio Montecarlo, ha dichia-rato che l’opposizione non ènecessaria per fare le riforme.

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RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualità

8 il Segno - Luglio/Agosto 2009Centralino Municipio: 06-942861

Parco Regionale: 06-9479931 Comando Carabinieri: 06-94749007

Corpo Forestale: 06-94288032Biblioteca Comunale: 06-9499281Polizia Municipale 06-94286134

NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Ufficio Postale: 06-9496926Museo Geofisico: 06-9496230Osservatorio Vivaro: 06-94436469Clinica San Raffaele: 06-9428601

Delibere di Giunta e Consiglio ferme al 2006. Chi deve aggiornare il sito internet del Comune? Ecco il confronto con gli altri Comuni dei Castelli

Un sito poco trasparentedi MarcelloMorroneGrazie al dif-fuso utilizzodei siti interneti cittadinihanno la possi-bilità di dialo-

NUMERI UTILI

di Gaetano CasilliMonsignor Raffaello Martinelli sarà ilnuovo Vescovo di Frascati. L’annuncio èstato dato lo scorso 2 luglio dall’ufficiostampa della Santa Sede. Monsignor Mar-tinelli sarà consacrato Vescovo il prossimo12 settembre in Vaticano direttamente daPapa Benedetto XVI; il 13 settembre cisarà il suo ingresso alla Diocesi Tuscolana;il 27 settembre inizierà la sua visita pressole Parrocchie della Diocesi. E inizierà pro-prio da Rocca di Papa in occasione dell’Ot-tavario della Madonna della Pietà.Monsignor Martinelli, 61 anni, nativo diVilla d’Almè (BG), è sacerdote da 37 anniessendo stato ordinato l’8 aprile del 1972.Ha completato gli studi conseguendopresso il Seminario Romano Maggiore lalaurea in Sacra Teologia nel 1978 con spe-cializzazione in pastorale catechisticapresso l’Università Lateranense. Nel 1974viene nominato curato della Parrocchiadella Cattedrale di Bergamo, per poi esserechiamato a svolgere la sua missione nellaChiesa delle Grazie in città bassa. Nel frat-tempo diviene insegnante di religione alLiceo classico Sarpi. In questo periodoconsegue anche la laurea in Pedagogia. Nel

Il neo Vescovo di Frascati sarà consacrato il 12 settembre da Papa Benedetto XVI

Dal 27 settembre incontrerà le comunitàcominciando proprio da Rocca di Papa

1980 MonsignorMartinelli vienechiamato a Romaper lavorare afianco dell’alloraCardinale JosephRatzinger, oraPapa BenedettoXVI, presso l’Uf-ficio della Congre-gazione per laDottrina dellaFede. Dopo un solo annoviene nominatocapo dello stessoufficio, incaricomantenuto sino al 1999. Nel 1987 diventaRettore del Collegio Ecclesiastico Interna-zionale S. Carlo e Primicerio della Basilicadei Santi Ambrogio e Carlo al Corso. Gra-zie alla sua specializzazione in pastoralecatechistica, Monsignor Martinelli coor-dina i lavori di preparazione del Catechi-smo della Chiesa Cattolica. Dal 1999 èPrelato di Sua Santità. Monsignor Marti-nelli ha pubblicato alcune opere catechisti-che tra cui «Note di pastorale catechistica»

(Roma 1995), «Missione interculturata»(Roma 1987), «Incontro al Catechismodella Chiesa Cattolica e al suo Compen-dio» (Roma 1998), «Frammenti di sintesiteologica, schemi catechistici» (Roma2000) e «50 argomenti di attualità, cate-chesi dialogica» (2006-2008).Per quanto riguarda il vecchio Vescovodella Diocesi, S.E. Mons. Giuseppe Ma-tarrese, questo ha scelto di restare a viverea Frascati.

il caso del sito internet del Co-mune di Rocca di Papa. Cer-cando una delibera di Giuntadel 2007 ci siamo accorti che laconsultazione on-line di questiatti è ferma al 2006. Che cosadire? Nel tentativo di confrontare latrasparenza del nostro Comunecon quella di altri a noi vicini,i risultati sono piuttosto allar-manti. Se un cittadino di Gen-zano volesse consultare escaricarsi le delibere di Giuntae Consiglio Comunale le trove-rebbe aggiornate fino al 10 giu-gno 2009; un cittadino diFrascati potrebbe aggiornarsifino al 5 giugno 2009; uno di

Marino troverebbe delibere ag-giornate fino al 22 giugno2009. Un po’ a rilento il Co-mune di Albano Laziale con unaggiornamento fermo al 2008. L’Amministrazione di Roccadi Papa ha battuto ogni record:aggiornamento fermo al 2006!Roba da guinness dei primati.Quasi tre anni di assoluto silen-zio! Eppure nel programma politicodel Sindaco Boccia la traspa-renza degli atti amministrativiavrebbe dovuto ricoprire unruolo fondamentale. Ma evi-dentemente tra il dire e il farec’è di mezzo sempre il mare.Ma non è finita qui. Pur

aprendo le delibere del 2005e/o del 2006 queste sono solodei testi senza alcuna firma e,di conseguenza, senza alcunvalore. Basti pensare che sulsito del Comune di Genzano(per fare un solo esempio) ilcittadino con un semplice clicpuò stampare le delibere contanto di firma e timbri ufficiali.Non ci sono scusanti: oggiscansionare un documento (pertrasformarlo in formato pdf) èun’operazione che al massimopuò richiedere dieci secondi. Ameno che ci siano altre ragioniper cui le delibere di Giunta eConsiglio non debbano esserefacilmente consultabili.

gare con la pubblica ammini-strazione in modo rapido e tra-sparente. Almeno cosìdovrebbe essere. Purtroppomolti siti istituzionali restanoun miraggio visto che il loroscopo non è quello di “far en-trare” il cittadino nelle istitu-zioni ma semplicemente quellodi fargli fare un viaggio tra fotoantiche e la storia del paese. E’

Papa Benedetto XVIe il nuovo Vescovo

di Frascati, S.E. Mons. Raffaello Martinelli

Page 9: Il Piccolo Segno

ROCCA DI PAPA 9il Segno - Luglio/Agosto 2009

di Marcello MorroneGiovedì 9 luglio, un incontro in-formale delle associazioni am-bientaliste si è svolto alle ore18.00 presso il salone della Bi-blioteca Comunale di Rocca diPapa. Tema centrale del dibattitoè stata la presentazione delnuovo Piano di Assetto del ParcoRegionale dei Castelli Romani.Alla presenza di qualche asses-sore comunale castellano, il Vi-cepresidente del Parco,Giancarlo Trombetta, ha fatto darelatore supportato dalla proie-zione di numerose diapositiveche hanno fatto la storia tormen-tata del Parco fino ad arrivareall’oggi, ove alla speranza diveder nascere questa nuova peri-metrazione, si contrappongono lenubi cupe di quanti lo vorrebberoaffossare. Tanto che a Velletriconsiglieri della destra all’oppo-sizione hanno chiamato a rac-colta da Marino, Genzano eAriccia i più incalliti cacciatori edato vita sulla piazza del Munici-

pio ad una sorta di adunata squa-dristica sebbene fra loro ci fos-sero anche cacciatori di altrischieramenti politici.Questi copioni di altri tempi si ri-petono ad ogni scadenza positivaper la gestione del Parco. Per chinon lo sapesse, inviterei i lettori aprendere una mappa della Ger-mania; nella zona della città diAmburgo si può notare una cin-tura di decine e decine di chilo-metri che l’avvolgono. Ebbene,in quelle zone intere aree indu-striali sono state trasformate neltempo in boschi perenni contanto di fauna.Da noi invece i boschi li to-gliamo, ci si costruisce dentroabusivamente, li inondiamo diimmondizia. Vorrei dire ai lettoriche questo Piano di Assetto perora è solo adottato, per essere ap-provato in via definitiva ci vuolel’approvazione della RegioneLazio e, fra un anno (non dimen-tichiamolo), ci saranno le ele-zioni regionali. Qualche

Incontro delle associazioni ambientaliste presso la biblioteca di Rocca di Papa

Malgrado le forti resistenze, i cittadinidei Castelli a sostegno dell’Ente ParcoA spiegare il nuovo “Piano di Assetto” il Vice-Presidente Giancarlo Trombetta

non devono solo delegare aglialtri, debbono essere protagoni-sti ed opporsi a chi denigra learee protette. Quindi datevi dafare, perché il Parco è già quantoesiste non appena uscite dal-l’uscio di casa. Il Parco è tuttoquanto vi circonda. Qui ci sibatte da anni per allargare di

qualche ettaro quest’area verde,come se tutto il resto fosse dabuttare. Si deve andare oltrel’idea di Parco perché fuori daquesto perimetro ci sono aree dipregio agricolo, paesaggistico earcheologico di grande valenzache ciascun Comune dovrebberivalutare e prenderne tutela.

ROCCA DI PAPA (RM) loc . Campi d ’Annibaleinfo: 366-2016125 (Leonardo) - 392-0534948 (Emanuele)

PARRUCCHIERI UOMO

RRiittrraattttii ddaall vviivvooTTrruuccccoo ppeerrmmaanneennttee

di LEONARDO & EMANUELE

Tra tutti, negli ultimi incontri, quello chesi è distinto maggiormente in senso nega-tivo è il Sindaco di Rocca di Papa: insi-nuante e curiale in grado di mutareopinione e punto di vista a seconda dellaplatea; a volte arrogante e, come sempre,molto teatrale. Ideologico? No! Semplice-mente inadeguato al suo ruolo. Ha soste-nuto con veemenza che il PianoRegolatore di Rocca di Papa non prevede

guarda il Parco e la netta insofferenza mo-strata verso leggi e regole, soprattutto seancora una volta è in gioco il ruolo delParco. Un Ente che è sempre andato beneperché finora non dava fastidio a nessuno.Quando il Sindaco di Rocca di Papa si èaccorto che nel corso degli incontri avevaesagerato un po’, ha innestato la retromar-

cia ed è diventato un sostenitore delParco. Un ravvedimento? Forse sì, o forsesolo la consapevolezza che essere avversoal Parco non gli avrebbe giovato politica-mente.In questo clima si assiste all’inaridimento,con poche eccezioni, delle capacità di pro-gettualità della classe politica locale, cheporta alla disgregazione sociale, alla noncondivisione collettiva, alla perdita di rife-

rocchig-giano miha confi-dato dellosce t t ic i -smo chepervade ici t tadiniq u a n d onei sentieriinterni ve-dono spor-c i z i a ,quando cisono i taglii l l e g a l idegli al-beri… mai cittadini

Sindaci e Parco

Dopo 25 anni la popolazione dei Castelli Ro-mani si mobilita nuovamente per il Parco.Questa volta i metodi di mobilitazione sonocambiati, non ci sono più i banchetti per rac-cogliere le firme, ora c’è internet, ci sono isiti web dell’Ente, c’è Facebook. Sono oltre450 i fan del Parco su Facebook e circa 200 icittadini di Velletri iscritti al gruppo “I Veli-terni amano il Parco dei Castelli Romani”.Gli accessi ai siti dell’Ente (www.parcoca-stelliromani.it) viaggiano ad un ritmo dioltre 20 mila al mese e i partecipanti alle ul-time edizioni di “Cose mai viste” sono statioltre 8 mila. Numeri che confermano la cre-scente popolarità del Parco.

Anche su facebook

nuove cubature edilizie, quellestesse che invece sono mala-mente celate dietro alcuni ele-mentari tecnicismi chemimetizzano una sostanza fattadi cemento e nuove costruzioni.Si è palesato così che l’oriz-zonte strategico del nostro Sin-daco è la sola permanenza alpotere, se occorre anche asse-condando le spinte più retrivedella società locale, dei caccia-tori, della destra, pescandonell’ignoranza più rancorosa,alimentata ad arte da luoghi co-muni del tutto inventati. La prova? Basta ricordare il li-vello del dibattito politico cheha originato la recente deliberadi Consiglio Comunale che ri-

rimenti globali di chi vive,abita o frequenta i nostri terri-tori. Il Parco può essere un ar-gine a tutto questo, ma lamiopia di gran parte delblocco rappresentato dal Sin-daco frena qualsiasi possibi-lità di cambiamento rispetto aquesta politica senza idee. Se questi uomini occuperannoancora a lungo posizioni di ri-lievo perderemo il nostro fu-turo; se la nostra società sapràesprimere un’alternativa po-tremo riconquistare quella di-gnità di cittadini, quellacivitas, che le fumose acroba-zie verbali del Sindaco oggi cinascondono alla vista.

Andrea Sebastianelli

Segue dalla prima pagina

Page 10: Il Piccolo Segno

ROCCA DI PAPA il Segno - Luglio/Agosto 200910

di Daniela Di RosaDopo l’allagamento del mesescorso (già segnalato dal nostromensile), nuovo “S.o.s.” perPiazza Garibaldi, nel cuore delcentro storico di Rocca diPapa. Il problema è rappresen-tato dal grosso collettore fo-gnario posto al centro dellapiazza che ormai non solo nonriesce più a ricevere l’acquatorrenziale ma emana un fortis-simo odore di fogna che siespande per tutta la piazza. Inpiù con il caldo di queste setti-mane il fetore raggiunge alti li-velli di insopportabilità. Ilbuon odore dei boschi roccheg-giani e di quell’arietta frescaadesso è soltanto nei ricordi. La vicenda però è tutt’altro chedivertente. Infatti, preoccupa-zione hanno espresso le diverse

attività commerciali (soprat-tutto i due bar e la trattoria del“Cantinone”) che a causa diquesto inconveniente stanno ri-schiando di subire anche deidanni in termini di entrate eco-nomiche visto che molti citta-dini stanno evitando di sostaretroppo a lungo nei pressi dellastorica fontana “della Barcac-cia” proprio per evitare di re-spirare il fastidioso puzzo.L’apice di questo inconve-niente si è avuto la sera della“Notte Verde” (sabato 18 lu-glio) in cui molte persone inter-venute ad assistere ai numerosieventi previsti in piazza Gari-baldi (conosciuta anche colnome di “piazza dell’erba”)ascoltavano le esibizioni degliartisti con un fazzoletto sulnaso per evitare di respirare.

di una società globalizzata. “Il lavoro è il cuore della riflessione chela CISL attraverso il suo Centro StudiNazionale sta portando avanti. È quindiper noi –ha spiegato il direttore MarioScotti- un’occasione importante potercollaborare a questa iniziativa.L’impostazione del Festival, con una si-nergia tra università, sindacati, impreseed istituzioni, richiamando il modellodella concertazione, indica anche una

strada su come uscire dalle difficoltà”. “Il fatto che il lavoro abbia oggi il suoFestival rappresenta un passaggio fonda-mentale nella nostra storia e in quella delsindacato”, ha infine concluso il presi-dente emerito della Fondazione Pastore,Vincenzo Saba.A settembre, alla presenza di alcuni im-portanti ospiti che saranno i proagonistidell’evento di fine ottobre, saranno illu-strati i dettagli del festival.

A piazza Garibaldinon si respira più!

di Gaetano CasilliLo scorso 26 giugno, presso la Sala Tir-reno della Regione Lazio, è stato presen-tato il primo “Festival Internazionale delLavoro nella società globale”.Il Festival, promosso dalla FondazioneEnérgeia, intende realizzare un punto diincontro e confronto sui temi del lavorotra alcune tra le più importanti realtàscientifiche e accademiche italiane (ilCeis di Tor Vergata, l’Università LUMSAe il Centro Studi Nazionale CISL di Fi-renze). Il Festival si svolgerà a Rocca di Papa,presso la “Villa del Cardinale”, propriosopra il lago Albano, dal 29 al 31 ottobreprossimi. “Siamo contenti di questascelta –hanno dichiarato all’unisono ilSindaco Pasquale Boccia e il Consigliereregionale Umberto Ponzo– e abbiamopartecipato con la cansapevolezza chequesto evento possa essere anche un mo-mento di promozione e di rilancio terri-toriale per Rocca di Papa”.Il professor Andrea Ciampani dell’Uni-versità Lumsa di Roma, ha voluto ricor-dare l’adesione all’evento del direttoregenerale del Fondo Monetario Internazio-nale, Dominique Strauss-Kahn, e del se-gretario generale della CIS(Confederazione Internazionale dei Sin-dacati), Guy Ryder. Inoltre, hanno già an-

nunciato la loro pre-senza economisti difama internazionalequali Andrew Clark,Richard B. Freemane Kaushik Basu, oltrea rappresentanti ita-liani del mondo sin-dacale, politico eimprenditoriale. Inquesta fase di crisiglobale è necessariomettere in campo unnuovo modello eco-nomico-finanziarioin grado di mutareanche i meccanismidel mondo imprendi-toriale non più incondizione di leg-gere i cambiamenti

Infatti, le sedie per assistereagli spettacoli erano collocateproprio sopra e ai lati della“cloaca” per cui l’atmosferanon è certo stata una delle mi-gliori. Chissà che cosa avrannopensato gli artisti vedendo chedurante la musica alcuni si al-zavano allontanandosi dallapiazza, credendo forse che nongradissero lo spettacolo. In-vece, ad allontanare i volente-

rosi amanti della “Notte Verde”era solamente il “respiro” delcollettore attraverso l’enormegrata in ferro, semplicementeinsopportabile. Speriamo che si provveda pertempo affinché il problema sipossa risolvere al più presto,visto che in piazza Garibaldi daqui alla fine dell’estate sonopreviste altre iniziative pubbli-che.

Piazza Garibaldi conal centro il collettore

fognario intasato

Piazza della Repubblica

I più importanti economisti mondiali si incontreranno alla “Villa del Cardinale”

Si terrà ad ottobre a Rocca di Papail Primo Festival dedicato al lavoro

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ROCCA DI PAPA 11il Segno - Luglio/Agosto 2009

di Marcello MorroneIntervento di ingegneria idrau-lica per Pentima Stalla, la rupevulcanica che si trova ai Campid’Annibale a ridosso di ViaRocca Priora. Il progetto èstato presentato dall’XI Comu-nità Montana Castelli Romanie Prenestini ed avrà un bassoimpatto ambientale. Nei giorni scorsi, infatti,presso la sede dell’ente, si èsvolta la conferenza dei serviziper il completamento del-l’opera pensata per risolvere iproblemi connesse ai danniprovocati dalle acque piovane.Problemi che si ripercuotonosia nella parte bassa di Roccadi Papa sia nella sottostanteGrottaferrata.Il sistema ideato dalla Comu-nità Montana prevede lo scolodelle acque meteoriche attra-verso delle vasche di lamina-

zione nell’area soprastante larupe, acque che successiva-mente dovranno essere “inter-cettate” fino al fosso naturaledi Squarciarelli. Con l’approvazione di questiulteriori lavori (corrispondential quarto lotto) che interesse-ranno la zona tra Cartabrutta(Grottaferrata) e i Campid’Annibale, si dovrebbe com-pletare l’intero intervento.Fondamentale resta la manu-tenzione che i Comuni dovreb-bero garantire affinché l’operapossa effettivamente dare i ri-sultati sperati risolvendo i pro-blemi dovuti ad alluvioni eallagamenti.“L’intervento –si legge nellanota della XI Comunità Mon-tana- è mirato ad evitare l’ero-sione spondale conseguente alregime torrentizio, cui è sog-getto il fosso di Pentima Stalla

in occasione di piogge intense.Contemporaneamente si inter-verrà a monte dello scolmatoredi piena, realizzando una ulte-riore vasca di laminazione acielo aperto, che semplificheràle operazioni di manutenzione.E’ prevista –conclude- anche lasistemazione degli attraversa-menti stradali nella zona amonte, per adeguarli alle por-tate idrauliche”. Nei prossimi giorni inizierà lafase di preparazione del pro-getto esecutivo, con la relativagara d’appalto e l’assegna-zione dei lavori che, secondo leprevisioni, dovrebbero iniziareall’inizio del 2010. Per l’opera sono stati stanziati1,8 milioni di euro, reperitidalla Comunità Montana attra-verso un finanziamento con-cesso dall’Assessore regionaleall’Ambiente, Filiberto Zaratti.

Dall’Assessore all’Ambiente Zaratti arrivano 1,8 milioni di euro

Risanamento Pentima Stalla,parte il quarto lotto dei lavoriIl progetto è stato deciso dall’XI Comunità Montana del Lazio

Monte Faete tra porcini e rondiniIl nome, da “fagio locus”,ci ricorda le faggete, che inantico ammantavano que-sti monti vulcanici. Alcuniesemplari sono rimastisulle creste, come testimo-nianza del passato. IlFaete è il più alto degli Al-bani, si adagia tra la valleAlgidense e i Pratoni delVivaro. Il rinvenimentoalle sue falde di urne cine-rarie in terracotta è perGiambattista De Rossitraccia di un popolo anti-chissimo, rimasto sotto glistrati del vulcanismo la-ziale.“Il Faete –scrive CarloGualdi- ha la singolarità,dovuta all’altitudine, di es-sere meta e luogo di smi-stamento delle rondiniche arrivano a primaveradall’Africa. Sono le ron-dini campagnole (hirundorustica) che, precedutenelle città dai rondoni, ar-rivano ultime in Italia.Questo monte, che sfiora imille metri di altezza,come gli altri boschi diRocca di Papa, è meta difungaroli e appassionatidella natura. Da qualcheanno però, i funghi nonnascono più come unavolta. Uno dei maggiorifungaroli roccheggiani,Gianfranco Brunetti, detto“Spaghettu”, sostiene chequesto è colpa dei tagli ef-fettuati lasciando pocheguide (la metà di quelle la-sciate una volta); dellecapre e delle pecore la-sciate a pascolare dovenon dovrebbero; e deitrattori che, portando viail legname durante i tagli,distruggono la magia delsottobosco; dove nascono ifunghi. Sperando che sicerchi una soluzione, dicoal mio amico “Spaghettu”:forza Roma, risorgeremo,noi e la Roma.

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Le forti perplessità sulla realizzazione di un parcheg-gio multipiano a servizio del centro storico in PiazzaValeriano Gatta restano intatte. L’iter per l’approva-zione del progetto descritto nel numero di Ottobre2008 sul periodico Comune Informa, con piccole mo-difiche richieste dagli enti competenti, sta procedendo. Stiamo parlando di una costruzione di cinque pianida attaccare al paese; un corpo estraneo di notevoliproporzioni che sarebbe difficile mascherare con lavegetazione, come è stato fatto nella foto elaborata alcomputer, per renderla meno indigesta ai lettori.Visto che il modo di procedere sulle più importantiopere pubbliche per il paese non consente nessunmomento di riflessione comune dei cittadini; vistoche i Comitati di quartiere forse sono considerati sol-tanto organismi validi per approvare ciò che viene

deciso nel palazzo senza essere ascoltati prima; vistoche i partiti politici risultano completamente assentie probabilmente a nessuno dei loro membri passaper la testa che bisogna interessarsi per tempo diopere pubbliche importanti; prima che sia troppotardi per evitare sbagli; il-sognatore che già avevascritto su questo periodico delle perplessità a realiz-zare un’opera di questo tipo, fermo restando che unparcheggio per il centro storico ha importanza vitaleper lo stesso e per tutto il paese, torna a chiedere unaseria riflessione sul tipo di opera da fare, convintoche si può risolvere il problema costruendo alcunepiattaforme non sopraelevate da nascondere poi conl’opportuna vegetazione senza alcun pregiudizio perl’aspetto paesaggistico.Altra osservazione riguardail modo di procedere per scegliere il progetto per

un’opera pubblica. Vogliamo perfavore decidere ragionando su piùproposte evitando di trovarci da-vanti un'unica ipotesi senza averela possibilità di capire se c’è qual-cosa di più valido da realizzare?L’invito che viene rivolto a tutti èdi non lasciare più procedere la vitadella cosa pubblica locale senzamanifestare la voglia di voler parte-cipare in qualche modo alle deci-sioni che riguardano il futuro delpaese, dove vogliamo poter conti-nuare a vivere nel miglior modopossibile.

il-sognatore.blogspot.com

Parcheggio multipiano al Carpino

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delle osservazioni al PianoPaesaggistico Regionale, ar-gomento anche esso collegatodirettamente al Piano Regola-tore, il gruppo consiliare dimaggioranza si era regolatoallo stesso modo; interventodel solo capogruppo, tutti glialtri soltanto votazione favo-revole).Seduti tra i pochi cittadini cheseguivano il Consiglio ab-biamo notato che durante ladiscussione generale il Presi-dente non dava la parola alConsigliere Giorgio Serafinianche se egli andava ripe-tendo la richiesta di poter par-lare per quattro o cinque volte.

APPROFONDIMENTO

ilSe

gno-Luglio/Agosto2009

bito dopo si apre lo spazio perle osservazioni che gli interes-sati possono fare. La stessaAmministrazione si fa carico dipresentare importanti osserva-zioni al progetto che essa stessaaveva approvato da pochigiorni con grande enfasi.Abbiamo letto, nei mesi scorsi,la lettera aperta inviata allastampa locale dal progettistache poneva interrogativi signi-ficativi sulla possibilità che sistessero, di fatto, cambiando icontenuti fondativi del Pianostesso.Le controdeduzioni approvateora in Consiglio danno, a no-stro avviso, una chiave di let-tura abbastanza chiara di quellalettera.Il Piano Regolatore opzionezero non esiste più. Il fioreall’occhiello di ambientalisti eamanti di Rocca di Papa sem-bra quasi appassito e lo sarà de-finitivamente se la RegioneLazio non starà molto attentanella valutazione di tutte le os-servazioni oggi approvate.Il Consigliere Enrico Fondi, inun suo breve intervento, quasiringraziava per aver pratica-mente ripreso molto del suoPiano del 1997 buttato nel ce-

stino dal Sindaco Ponzo al suoprimo mandato. La sensazioneche abbiamo, da profani, è chela proposta di Fondi costituivaun opzione 100 mentre quellaora in corso di definitiva appro-vazione costituisce almeno unopzione 50. Ci sono esperti disposti a spie-garci per filo e per segno in ter-mini comprensibili quale puòessere l’aspettativa reale di unsemplice cittadino di Rocca diPapa in fatto di urbanistica? A nome de “il Piccolo Segno”invitiamo a inviarci articoli chepubblicheremo per spiegarci sesbagliamo perché comunquequesto è un tema fondamentaleper tutti da analizzare comple-tamente. Chissà se abbiamo ca-pito bene quando si è parlato diuna zona artigianale. Il pro-getto sembra che ne prevedal’insediamento in quell’areaverde situata nei pressi del se-maforo su Via dei Laghi sulladestra della strada che va adAriccia. Facciamo un semplicesforzo con la fantasia e imma-giniamoci 30 o 40 capannoniper attività artigianali; un im-patto ambientale sostenibile?Forse li abbiamo lasciati troppoda soli a decidere per tutti noi.

Un PianoRegolatore

di Sergio RasettiIl Consiglio Comu-nale ha approvato il15 Luglio 2009 le“Controdeduzioni alleosservazioni alla Va-riante Generale alPiano Regolatore Ge-nerale Comunaleadottato il 28/06/2007con delibera di C.C. n.22” (testo fedelmenteripreso dal manifestoaffisso per l’occa-sione).Moltissime delle os-servazioni dei citta-dini interessati fatteproprie dall’Ufficio diPiano diretto dall’Ar-chitetto Busca, sonostate approvate dalConsiglio pratica-mente senza alcunadiscussione e valuta-zione pubblica. I Con-siglieri votavano sì ono come conoscesserotutti molto bene la ma-teria che evidente-mente avevano benstudiato precedente-mente. Il metodo ci halasciato comunqueperplessi quando nelladiscussione generalel’unico ad intervenireper la maggioranza èstato soltanto il capo-gruppo Maurizio Que-rini, decisionealquanto stranaquando si tratta di ar-gomenti di cosìgrande rilevanza comeun Piano Regolatore.Ma forse il Partito De-mocratico a Rocca diPapa ha deciso di spo-sare la tesi di Berlu-sconi che inParlamento farebbevotare soltanto i capi-gruppo (Se ricordiamobene anche in occa-sione di un Consigliosul l ’approvazione

che nonregola

Sembra che per un accordo po-litico all’interno del gruppo siera precedentemente deciso diprocedere in quel modo, mavisto che durante i lavori unConsigliere chiedeva la parola,crediamo che, a norma di rego-lamento, non potesse essere ri-fiutata. Da parte nostra airappresentanti degli elettorichiediamo ancora una volta dirispettare e far rispettare leggie regolamenti mentre ci chie-diamo preoccupati : “Ma ci sa-remo messi nelle mani giusteper farci governare?”.Dobbiamo segnalare chel’unico a battagliare, chie-dendo una pausa di riflessioneper studiare fino in fondo lecarte e capire quale è la diffe-renza tra la prima proposta e ilrisultato finale dovuto alle os-servazioni da accogliere, èstato, nella discussione gene-rale, il Consigliere GiulioCroce che conosciamo benecome uno che non “molla fa-cilmente” su temi fondamen-tali. Schematicamente vorremmofare un piccolo riassunto dellastoria del Piano Regolatore dacittadini non tecnici, ma sensi-bili al futuro reale che attendeil paese, visto che ancora nonabbiamo bisogno del permessodi un presidente per poter par-lare.Il vestito politico era quello diun Piano a opzione zero. Co-struisce soltanto chi da anni neha il diritto ma per responsabi-lità della pubblica amministra-zione non ne ha potutousufruire. Vestito indossato daiSindaci Ponzo e Boccia che cihanno vinto le elezioni per bentre volte. Con l’incarico all’Ar-chitetto Putano si elabora unaproposta basata sulle indica-zioni politiche della maggio-ranza e sulle valutazionitecniche del Forum Agenda 21e della Terza Università diRoma. La proposta di Pianoviene approvata dal ConsiglioComunale il 28/06/2007, quasiall’unanimità.Come previsto dalla legge, su-

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APPROFONDIMENTO

ilSegno-Luglio/A

gosto2009

di Andrea SebastianelliCome ha ben spiegato Sergio Rasettinell’articolo a fianco, il Consiglio Co-munale del 15 luglio è stato semplice-mente una formalità, limitandosi areperire le decisioni prese dall’Ufficiodi Piano in merito alle Osservazionipervenute al nuovo Piano RegolatoreGenerale da parte dei cittadini.In totale, dal 18 settembre 2007 al 18ottobre 2007, le Osservazioni arrivatesui tavoli dell’Ufficio sono state 383, dicui una decina giunte oltre il termineconsentito. I tecnici dell’Ufficio diPiano, così come avevamo anticipatosul Segno, hanno praticamente rigettatoquasi tutte le Osservazioni pervenute,essendo palesemente incongruenti conil Piano. Lo stesso Putano (ideatore delPiano) lo aveva scritto chiaramente.Quindi l’Ufficio ha colto perfettamentela contraddizione esistente tra le Osser-vazioni (che nella maggioranza dei casichiedevano una diversa classificazionerispetto al progetto iniziale) e il Pianoadottato, che avrebbe portato alla na-scita di vere e proprie isole edificabilidiffuse caoticamente un po’ dappertutto.Ma, come si potrebbe dire in questocaso, le Osservazioni uscite dalla portasono rientrate dalla finestra. Infatti,quasi tutte le 383 domande sono stateriprese d’ufficio, nel senso che il Co-mune le ha fatte proprie inserendole in22 mega Osservazioni che sono andate

a modificare sostanzialmente i prece-denti ambiti territoriali. In alcuni casiaddirittura ne sono stati creati di nuovi,come è il caso di una zona artigianaleche sorgerà a ridosso della Via deiLaghi su un’area di proprietà pubblica.Un discorso a parte merita quella cheviene definita “opzione zero”, ossia lascelta di limitare l’incremento demo-grafico partendo dalla popolazione at-tualmente censita che raggiunge aRocca di Papa circa 15 mila abitanti.Secondo le previsioni dell’Ufficio diPiano, la popolazione roccheggianacon il nuovo PRG potrà arrivare almassimo a +4.500 (un quarto degli at-tuali) nuovi cittadini per un totale vi-cino ai 20 mila abitanti. Si tratta di unacifra vicina alle previsioni del prece-dente Piano Regolatore (e fin’ora unicoPRG di Rocca di Papa, risalente al1974 e adottato dall’AmministrazioneBrunetti nel 1976), che immaginava uninsediamento di circa 21 mila abitantipartendo da una popolazione che nellametà degli anni Settanta contava quasi8.500 anime. Se le previsioni del nuovoprogetto urbanistico dovessero essererispettate ci troveremmo ad avere (al-meno sulla carta) una riduzione rispettoall’ipotesi del 1976. Quindi non una“opzione zero” ma una “opzione uno”.L’ultima considerazione riguarda l’in-terrelazione esistente tra il nuovo PianoRegolatore di Rocca di Papa e gli altri

strumenti urbanistici sovra-comunalinon ancora giunti a conclusione, a co-minciare dal PTPR (Piano TerritorialePaesistico Regionale), proseguendocon il PTPG (Piano Territoriale Provin-ciale Generale), finendo con il Piano diAssetto del Parco Regionale dei Ca-stelli Romani. Ovvio che alla fine deivari iter procedurali, tutti e quattro que-sti strumenti urbanistici dovranno com-baciare perfettamente tra di loro. E,nella scaletta di questa procedura isti-tuzionale, la “variante Generale alPRG” di Rocca di Papa andrà a formareuna mega Osservazione da presentareagli altri progetti urbanistici, Regio-nale, Provinciale e del Parco. Da quest’ultimo tassello si capiscel’importanza che in queste ore sta rive-stendo proprio il Piano d’Assetto delParco, su cui molti Sindaci stanno gio-cando una partita a scacchi servendosidelle proteste dei cacciatori per riuscirea togliere il maggior territorio possibiledai vincoli ambientali. Poi fra una quin-dicina d’anni quelle stesse aree po-tranno tornare utili per pianificare altrevarianti edificatorie senza dover sotto-stare ai pareri degli enti delegati dalloStato a far rispettare le regole. In quel momento le proteste dei caccia-tori non saranno più utili, essendo gliinteressi speculativi molto più appeti-bili rispetto a una cinquantina di dop-piette arrabbiate.

Le 383 Osservazioni presentate escono dalla porta e rientrano dalla finestra

Le valutazioni dell’Ufficio di Pianoin 22 mega Osservazioni comunali

Gli “Arcioni” Le antenne a Monte Cavo Le vallate del Vivaro

Tra le 22 Osservazioni Co-munali che l’Amministra-zione di Rocca di Papapresenterà agli strumentiurbanistici sovra-comunali,ce ne sono alcune che de-stano preoccupazione. Tralasciando quelle che ri-guardano le aree di Catorso,Casalaccio, Via dei Colli,Villa Blasi e Campi, in cuisono previsti interventi di ri-

qualificazione e recuperourbanistico, ci interessa sof-fermarci sulla frazione delVivaro, dove l’Osservazionecomunale n. 10 prevede unaforte trasformazione del ter-ritorio, prevedendo strut-ture ricettive e chissàcos’altro. Il Vivaro rischieràdi perdere il suo fascino am-bientale distaccandosi ulte-riormente da Rocca di

Papa. Invece di scegliere lastrada dell’interrelazionefra Rocca di Papa e la suafrazione si è optato per unavera e propria separazione.Le attività sportive del Vi-varo avrebbero potuto es-sere il motivo trainante perattuare il cosiddetto “al-bergo diffuso” nel centrostorico, in cui atleti, appas-sionati e visitatori degli

sport equestri, attraversonavette, avrebbero potutoalloggiare a Rocca di Papa(alberghi, bed-brekfast, ca-mere private, ecc.), per poirecarsi al Vivaro. Si è invece preferito lasciarefuori Rocca di Papa da que-sto business turistico. Sa-rebbe stata l’unicaoccasione di rilancio per ilcentro storico. Peccato.

Rocca di Papa e Vivaro, ognuno per la sua strada

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ROCCA DI PAPA il Segno - Luglio/Agosto 200914

Proseguono i volantini contro le posizioni espresse dal direttore del nostro mensile

“Noi parliamo di temi d’attualità,gli altri cercano di parlare d’altro”di Gaetano CasilliDa alcuni mesi il Segno si trovaal centro di polemiche per le po-sizioni espresse a sostegno delParco Regionale dei CastelliRomani. Soprattutto il direttore,Andrea Sebastianelli, sta su-bendo forti attacchi con volan-tini e lettere (sia da parte delComitato di Quartiere deiCampi sia da parte dei rappre-sentanti dei cacciatori) nellequali l’intento non è quello didiscutere e confrontarsi sultema del nuovo Piano d’Assettodel Parco (cosa legittima e au-spicabile), ma esclusivamentequello di condurre attacchi ditipo personale.“Io parlo di argomenti che sonodi stretta attualità, gli altri cer-cano di sviare la discussioneparlando di me. La differenzasta tutta qui”. Queste le paroledel direttore di fronte alle nostredomande.“Il Consigliere De Santis si èmolto risentito perchè l’ho defi-nito esponente della destra roc-cheggiana, minacciandoquerele. Vorrei solo ricordargliche sul primo numero del perio-dico del Pdl “Rocca di Papaoggi”, uscito nel gennaioscorso, nell’articolo sulla na-

Una risposta dovuta per il volantino ap-parso la settimana scorsa a firma dell’An-tifascista Consigliere De Santis Luigi.Forse Sig. Consigliere Lei non sa nem-meno il significato di “militanza”. Il Militante è mosso da passione su basevolontaria motivata dalla propria etica edai propri Valori (che Lei non ha). Si senteoffeso perchè il giornalista l’ha etichettatadi “destra”, così per dire ai suoi elettoriche Lei è un Antifascista, per essere leale(?). Forse non sanno nè loro nè quelli chestate contattando (poveri Loro) per for-mare il Pdl qui a Rocca di Papa, che è statapresa una strada a senso unico, quella per“Damasco”, poiché di opposizione (tranneuno a sinistra) non se ne fa. Perchè non

combatte contro l’ingiustizia fatta a tutti icittadini con questi pseudo Comitati diQuartiere o Sezioni, di cui noi abbiamochiesto con prove certe “l'annullamento”?Perchè non si batte per via Gramsci che èdiventata una groviera? Perchè non sibatte contro questo degrado che incombesu Rocca di Papa? Perchè non si batte con-tro la Società che gestisce l’Autovelox echi ci lavora (noi paghiamo sei euro in piùnei bollettini rispetto agli altri paesi limi-trofi)… è stata fatta una gara d’appalto?Perchè non si batte per i marciapiedi(tutti), per l’illuminazione, per i par-cheggi, contro la strisce blu (per noi ille-gali perchè posizionate dentro lacarreggiata), perchè non sono stati con-

trollati i concorsi? Ecc. ecc. Potrei andare all'infinito. Lei invece sibatte, unitamente con altre persone perfar vincere nuovamente la Sua Ammini-strazione Catto-Borghese, con battagliegià perse prima di iniziarle. Siamo noi a sentirci offesi non Lei, sa-pendo ancor più che chi dovrebbe difen-dere i nostri diritti in Consiglio Comunale(di qualunque colore esso sia) invece“dorme e vuol dormire”. Il giornalista politicamente lo ha chia-mato di destra perchè il Pdl è centro.......e Lei ne fa parte.Nominare Mussolini, su un contesto chenon centra nulla, sembra Franceschiniche, non sapendo cosa dire, butta fuori ilnome del Sig. Benito Mussolini e dellasua Famiglia. Sono disposto con Lei econ le quaglie (sono uccelli che saltanouna volta qua e una volta là e Lei lo sabene) ad ogni eventuale dibattito pub-blico.

Alvaro FONDI Coord.re “LA DESTRA” Collegio 32Segretario “LA DESTRA” R. di Papa

Da Alvaro Fondi riceviamo e volentieri pubblichiamo

“A proposito del ConsigliereDe Santis e dell’antifascismo”

confronto sul tema in questionein modo democratico e civile.Cosa che non è avvenuta”.Per quanto riguarda invece ilComitato dei Campi?“Chi presiede un Comitato pub-blico, un’associazione pubblica,o ricopre un ruolo pubblico bi-sogna che cominci ad abituarsia ricevere anche delle critiche.Da noi invece si pensa che bastaoccupare un ruolo di potere, più

o meno importante, per essereesentati dai giudizi dei cittadini.Il potere viene visto come unasorta di autorizzazione a fare ciòche si vuole senza interferenze”.Finiranno queste polemiche?“Il tono usato negli ultimi duevolantini è stato praticamenteidentico. Sia i cacciatori che ilComitato dei Campi hanno pre-ferito lanciare accuse personalisenza mai entrare nel vivo del

tema Parco. Comunque qual-cosa di nuovo c’è stato. Ab-biamo appreso che sia icacciatori che il Comitato nonsono mai stati contro il Parco.Vi pare poco? Vorrei approfit-tare di questo spazio per ringra-ziare i tanti cittadini che mihanno espresso la loro solida-rietà sia scrivendo lettere e mailsia verbalmente. Sono statimolti. Non me l’aspettavo”.

scita del nuovopartito di Berlu-sconi e Fini, tra ipresenti alla fon-dazione viene se-gnalato proprio ilConsigliere DeSantis. Quindinon capisco que-sta polemica para-dossale”.E sulla minacciadi querela?“Dico semplice-mente che le que-rele non vannoannunciate masemplicementepresentate quandosi ritiene di aversubito un torto daun articolo. Op-pure si accetta il

A sinistra: il numero di gennaio del periodico del Pdl di Rocca di Papa.A destra: uno dei volantini contro il direttore del nostro mensile

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ROCCA DI PAPA 15il Segno - Luglio/Agosto 2009

Continuano i problemi per la nuova arteria in zona Vigne

In via delle Calcare vannoin scena decine di tombini

Finalmente i lavori di Via delleCalcare sono quasi finiti, lastrada è stata aperta al trafficoe anche se provenienti da Viadelle Barozze ci si trova quasisubito ad affrontare una non

facilmente spiegabile doppiacurva ad “esse”, pazienza cene faremo una ragione, a que-sto punto la cosa importante èche il transito possa svolgersiregolarmente.

Quello che ci resta difficile ca-pire è perché una nuovissimastrada, progettata per tempo econ a disposizione le tecnolo-gie più moderne, debba conte-nere una miriade di tombinisparsi in modo disordinato sututta la sua superficie. Ma i nostri progettisti (nostriperché pagati da noi cittadiniutenti) non potevano evitarequesta disposizione facendopassare i relativi impianti allato della carreggiata, magariproprio sotto i marciapiedi? Qualcuno ha per caso pensatoai problemi che creerannoquesti tombini in occasioneper esempio di una nuovaasfaltatura della strada? E il fatto che gli autoveicoli seli troveranno tutti propriosotto le ruote non creerà disa-gio alla guida e probabilmenteuna notevole amplificazione

La serie di tombini al centrodella nuova via delle Calcare

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del rumore stradale?Ci sembra questa la riprovache siamo in presenza di un si-stema, quello dei lavori pub-blici, dove chi paga, l’entepubblico, non si sente padronee responsabile e quindi finisceper accettare opere sbagliatee/o di bassissima qualità.Se politici e tecnici la smettes-sero di essere così distratti noicittadini potremmo ricomin-ciare ad avere nei loro con-fronti un poco di quella sana enecessaria fiducia indispensa-bile per vivere decentemente. il-sognatore.blogspot.com

Una bella Notte Verde!di Paola GattaTanta musica, cultura e passionenell’ultima edizione della “NotteVerde”, la manifestazione ideatada Mariapia Santangeli che, gra-zie al Comune di Rocca di Papa,è diventata ormai un appunta-mento fisso dell’estate roccheg-giana. Molti i cittadini chehanno partecipato ai numerosieventi programmati. Secondo leprime stime il calcolo raggiungecirca un migliaio fra residenti epersone attratte dalla curiosità divenire ad assistere a questo par-ticolare evento. Oltre ai concertitenuti da musicisti e cantantiprofessionisti, l’edizione di que-st’anno ha visto anche diverseesposizioni artistiche, dalla foto-grafia alla pittura. Apprezzate leopere di Rufini esposte in biblio-teca, e anche quelle di PieroBotti che, per l’occasione, haaperto la sua “domus artis” ospi-tando anche alcuni musicistidegli “Screpanti” che hanno im-provvisato alcune belle canzoni. Lo scrittore Aldo Onorati in-vece, grazie alla sua capacitàespressiva e al suo talento, ha in-cantato gli spettatori di piazzadella Repubblica con il tema “Ledonne nella Divina Commedia”.

Diversi visitatori hanno poi par-tecipato alle visite presso ilMuseo di Geofisica, sotto laFortezza di Rocca di Papa, epresso la sede del Parco Regio-nale dei Castelli Romani, dove ipiù piccoli hanno potute ascol-tare i racconti per bambini ispi-rati alla creatività e ai misteridella natura. Questa “Notte Verde” si è arric-chita ulteriormente grazie alleopere storiche esposte presso laChiesa del Duomo, rimastaaperta fino all’una di notte. Unevento riuscito non solo grazieall’impegno dell’amministra-zione comunale e della scrittriceSantangeli, ma anche grazie allapartecipazione di tante associa-zioni locali che hanno allestitostand e spazi espositivi. Unalode anche ai commercianti chehanno sostenuto e partecipatocon le loro vetrine colorate aquesta splendida notte roccheg-giana. Soddisfatto il SindacoBoccia, per il quale “Rocca diPapa è ed è stato il paese natalee la residenza di molti artisti, percui è doveroso creare situazionidurante le quali questi possanoesibire le proprie arti”. L’appun-tamento è per il prossimo anno.

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ROCCA DI PAPA il Segno - Luglio/Agosto 200916

Ho la patente da 44 anni. Patente A, patente B, pa-tente C, patente D pubblica. Ho fatto il militare neicarristi e ho l’abilitazione a condurre un carro ar-mato. Una volta l’ho parcheggiato tra la seicentodel capitano e la cinquecento del maresciallo; sol-tanto con due metri di spazio in più a disposizionee non le ho neppure sfiorate.Con la mia utilitaria, qualche volta, sosto al pianointerrato del nuovo parcheggio di Piazza ClaudioVilla. A Rocca di Papa è l’ unico posto del centrostorico dove si può sostare gratuitamente e forseunico posto al mondo dove ciò possa accadere inuno spazio che è costato milioni. Quando non trovo posto nell’interrato il mio bruttovizio di prendere un caffè al bar e il giornale all’edi-cola mi costa almeno 80 centesimi per la sosta.Considerando 200 caffè circa in un anno, un tiket di160 euro; senza contare i caffè di mia moglie e dimio figlio, naturalmente. Quindi il primo tentativo per fermarmi con tranquil-lità lo faccio nel parcheggio interrato, ma ogni voltami pento di averlo fatto perché, oramai è quasicerto, finisco per strusciare la carrozzeria ad unacolonna o a qualche altra auto in sosta.All’inizio mi sono seriamente preoccupato e ho co-minciato a pensare di non essere più in grado di gui-dare nella massima sicurezza.Poi ho focalizzato meglio la questione. Mi sonoreso conto che costruire un parcheggio con tuttequelle colonne è stata veramente una cazzata.

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Il ripristino della funicolare continua a destare discussioni e domande

“E’ necessaria un’assemblea apertaai cittadini per parlare di trasporti”

di Gennaro SpigolaTempo addietro “Il Mes-saggero” ha pubblicatoun articolo nel quale si an-nunciava che a Rocca diPapa sarebbero iniziati ilavori per il ripristinodella funicolare, notizia

Parcheggio interratoe... “scuola guida”

trofi).Visto che siamo in tema di par-tecipazione e democrazia sa-rebbe anche interessantespiegare alla cittadinanza dicome si è arrivati ad essere trai primi paesi della regioneLazio per aumento indiscrimi-nato della cementificazione fa-cile con piani regolatori moltodiscutibile (è emblematicoquanto avvenuto con il Giar-dino degli Ulivi con un allar-gamento ingiustificato delcemento che su “Il piccoloSegno” ha trovato da partedella redazione delle inspiega-bili giustificazioni declinandocompletamente il problemapolitico), sia per le tasse (vediacqua, Tarsu e Irpef comu-nale), che negli ultimi periodihanno avuto dei consistenti aumenti(basta verificare le bollette, le buste pagae le pensioni) che non trovano motiva-zioni che possano giustificare la scelta po-litica in quanto i servizi sono fortemente

peggiorati.Si auspica che la critica venga recepita eche ben presto le istituzioni decidano diconvocare la tanto richiesta Assembleapubblica.

possa essere diaiuto al trasportolocale che è forte-mente carente(credo, anzi sonoconvinto che even-tuali finanziamentisarebbero più indi-cati, razional-mente parlando,per rafforzare iltrasporto pubblicovisto che il CO-TRAL è l’unicomezzo di trasportoche collega Romaed altri paesi limi-

La vecchia funicolare oggi

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di Marco Sferco e Fabio Sanna

che ha trovato, visti i possibili stanzia-menti, sostegno da parte delle forze poli-tiche che governano il paese e partedell’opposizione.Lo scrivente, convinto che questa notizianon avesse delle concrete fondamenta asostenerla, ha inviato una lettera al gior-nale locale “Il piccolo Segno”, mettendoin evidenza una serie di questioni econo-miche e tecniche che dimostravano che sitrattava di un grosso bluff. Siccome peròè anche convinto di non essere l’imperso-nificazione della verità, propone al sin-daco e all’assessore con delega ai trasporti(come già richiesto con precedente let-tera), di svolgere un’assemblea pubblicanella sala consiliare, per portare effettiva-mente a conoscenza i cittadini di comeuna possibile riattivazione della funicolare

siamo aper ti anche ad agostoAD AGOSTO SIAMO SEMPRE APERTI!

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ROCCA DI PAPA 17il Segno - Luglio/Agosto 2009

Evento musicale a Rocca di Papa in unostorico locale (Le Mimose) che dalla Viadei Laghi si affaccia sul lago Albano. Inuna notte di plenilunio quattro gruppi mu-sicali formati da giovani artisti rocchegianie non, appassionati di musica, hanno elar-gito intense note a ritmo di rock. In unoscenario tra il verde delle acacie e dei pini,al profumo intenso dell’estate che sta arri-vando, i Love-Matic Grampa e i Luna diTraverso nella prima serata e La Stirpe diMorgana con i Never Hush nella seconda,hanno inaugurato un evento che si speraabbia un seguito: Rockstock. Il nome di questa recente manifestazione,per associazione acustica ci lega al celebreraduno musicale dell’agosto del 1969 aWoodstock. Anche chi a quei tempi era unbambino, ricorda quanto si svolse a Bethelnello stato di New York: un’enorme parte-cipazione di giovani “figli dei fiori” che vo-levano “l’amore, non la guerra”, in pienomovimento hippy. Capelli lunghi, abbiglia-mento che a quei tempi rompeva glischemi, i ragazzi con la musica lanciavanomessaggi di pace, combattendo ogni con-formismo e retorica e auspicando la fine

della guerra nel Vietnam.Viene spontaneo riflettere sull’universalitàdel linguaggio musicale: chi fa musica, chisi esprime con brani sottolineati da note rit-micamente esplosive che scaturiscono dalsuono inconfondibile della batteria, gridaal mondo qualcosa che è intimamente le-gato al modo di essere, alla vita e a quantosi vorrebbe cambiare. Certo i tempi sonomutati: oggi i Figli dei fiori sarebbero ana-cronistici nella naturalità in cui credevano,quando eliminavano inutili orpelli, abiticompresi. Attualmente un nuovo modo diessere, più dinamico e sicuro, pare esserestato acquisito dalla nuova generazione,che dimostra di avere idee chiare edesprime nelle scelte compiute una visionedi un mondo che va aiutato ad evolversi.Così la fratellanza, la solidarietà, il mododi cercare soluzioni insieme, sono forti sti-moli che si spera continuino a maturare conl’età dell’attuale gruppo giovanile. Ben vengano i complessi rock, chi amascrivere musica, chi regala nuove canzonicon l’occhio puntato ad una crescita con-sapevole e matura.

Rita Gatta

Quattro gruppi musicali hanno ravvivato la notteRockstock, la musica dei giovanisbarca anche a Rocca di Papa

di Marcello MorroneDa qui, da questo balconcino rocchig-giano mi godo tutto il panorama e ideal-mente mi immedesimo in tutti voi, ilvostro Bertoldino cercherà di eviden-ziare tutti quegli argomenti che altrimedia tentano di occultarvi. A volte ciòche è logico diviene illogico, anzi nelmeno peggio la tendenza è di cancellarequanto di poco logico rimane. Qui aRocca abbiamo il privilegio di poter spa-ziare con l’occhio fin sotto la pianurapontina, di sviscerarne gli angoli più re-moti e spedire la nostra mente in quelmare blu dove svetta l’italica isolettad’Ischia. Rinomata, amata, riadattata, a tal puntoche dagli anni ‘90 ad oggi indaga la Pro-cura della Repubblica di Napoli sullabellezza di seicento costruzioni del tuttoabusive disseminate persino su suoli arischio frana. Con il passare degli annile sentenze sono passate in giudicato percui ora tutte quelle costruzioni illegalidebbono essere abbattute. Si tratta di tu-telare il paesaggio, di ridare fiato ad unaeconomia che fonda le sue fondamenta

quasi del tutto sul turismo. Contraria-mente, alla faccia della laicità, è sceso incampo il Vescovo di Ischia in persona adimplorare il miracolo di lasciare tuttocosì com’è, organizzando una delega-zione di Sindaci che si è recata dal Mini-stro dei lavori pubblici non per ottenerei fondi necessari agli abbattimenti diquella moltitudine di ecomostri, ma perchiederne l’ispirazione divina di una sa-natoria. E Altero Matteoli, il Ministro, li ha forsemandati via? No! Ha invece aperto untavolo di trattative per esaminare la que-stione. Questa è ancor più quella parted’Italia che si fa beffa del bene comune,quella degli sberleffi alla magistraturafastidiosa (la vorrebbero inneggiante adun solo padrone). E le norme? Peggioper i fessi che le rispettano si dice a Na-poli e Provincia. Ischia, come il Gran Sasso, il Cervino,Le Cinque Terre, Taormina, è patrimoniodi noi cittadini tutti e non terra di nes-suno. Camorra, malavitosi, affiliati ben-pensanti sinora la pensavanodiversamente.

Guardando il panorama e pensando all’ambiente

Gli eco-mostri e... lapolitica del non-senso

Saggio di fine giugnoCol maestroGianluca Rossiil ballo è per tuttiGli allievi del maestro Gianluca Rossi,che insegna a Rocca di Papa da moltianni, anche quest’anno hanno eseguito agiugno il rituale saggio di ballo congrande partecipazione, impegno e allegria.I corsi di ballo di coppia e di gruppo te-nuti, così come avviene da alcuni anni,nella sala sottostante la chiesa del SacroCuore ai Campi d’Annibale, messa a di-sposizione dal Parroco Don Franz, sonofrequentatida numerosinostri con-cittadini chehanno tro-vato nelballo mo-menti direlax, socia-lizzazione ebenessere fi-sico; tre in-g r e d i e n t iindispensa-bili per af-frontare nel

miglior modo la vita del mondo di oggi.Il maestro Rossi è un ottimo insegnanteche riesce a far apprendere gli allievi fa-cilmente facendoli divertire, spiegandocon parole semplici anche i passi piùcomplicati e i risultati si sono visti beneal saggio, dove tutti si sono distinti in unaottima prestazione sia nei balli di coppiache in quelli di gruppo. Al termine del saggio, la serata è prose-guita con una buona cena e, come di con-sueto, con tanta musica che gli intervenutihanno apprezzato molto ballando, diver-tendosi fino a tarda ora. Tutti hanno rin-graziato il maestro per la sua pazienza,disponibilità, perseveranza e hanno ac-colto l’invito a ritrovarsi all’apertura delnuovo ciclo di lezioni che comincerannoper tutti il primo Settembre.

Sergio Rasetti

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ROCCA DI PAPA il Segno - Luglio/Agosto 200918

di Gaetano CasilliL’antico sport del pugilato an-novera tra i suoi giovani cam-pioni anche un roccheggiano.Si tratta di Patrizio Cimini,classe 1989, categoria super-welter (fino a 69 chilogrammi),che da ben cinque anni praticail pugilato in modo serio e con-tinuativo presso la “BoxingTime” di Marino, una delle pa-lestre più attive e apprezzatedei Castelli Romani, dove è se-guito dal tecnico Sandro Mid-dei. “Il gruppo esiste da seianni e coinvolge circa 15 atletiche vorrebbero intraprenderequesta disciplina sportiva” ciracconta Patrizio. “La scelta didedicarmi attivamente a questosport –ci spiega ancora- l’ho

fatta fin da bambino seguendocon interesse soprattutto gli in-contri del grande Tyson. Infatti,vedendo la sua tecnica e la suaclasse, è scattata in me unascintilla”. Patrizio aveva ap-pena dieci anni ma già assapo-rava il “gusto” di tirare pugnisul ring. La sua vita è comple-tamente dedicata al pugilato.Allenamento sei volte alla set-timana, corsa la mattina e pale-stra il pomeriggio. Pochidivertimenti e molti sacrifici,come richiede ogni sport prati-cato in modo professionale.Grandi sacrifici che comunquestanno dando i loro frutti. Malgrado la giovane età, Patri-zio Cimini vanta già diversi in-contri. Il primo risale al 18

Ad appena vent’anni ha già ottenuto importanti successi

Alla scoperta del giovanepugile Patrizio Cimini

derata la giovane età, possiamodire che è il primo cittadino diRocca di Papa a gareggiare a li-velli così alti. Un invito a tutti i roccheggiani:seguite con passione Patrizioperché è un ragazzo che meritail sostegno di tutti.

Sig. Sindaco, dopo tre anni dallasua elezione ritiene che il fenomenodell’abusivismo edilizio su tutto il

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territorio comunale sia ormai stato messosotto controllo?

2 Sig. Sindaco, approvare vari pianidi edificazione estesi a pioggia sututto il territorio comunale con va-

rianti al Piano Regolatore vigente, decisedi volta in volta, pensa sia stata la sceltapiù opportuna?

Sig. Sindaco, non crede che affi-dare deleghe a Consiglieri per iquali si può configurare un possi-

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bile conflitto di interessi con le proprie at-tività professionali o commerciali non ga-rantisce imparzialità e obiettività nelledecisioni amministrative da prendere?

Sig. Sindaco, non crede che la prin-cipale vigilanza su abusi edilizi, di-slocazione e legittimità delle

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antenne, controllo del territorio comunaleper prevenire i reati ambientali spetti, inparticolar modo, ai Vigili Urbani che in se-conda battuta possono chiedere la collabo-razione di Parco, Forestale, Carabinieri enon viceversa?

Sig. Sindaco, nel marzo 2008 venneassassinato a Roma Umberto Mor-zilli, ritenuto dagli inquirenti un per-

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sonaggio vicino alla “Banda della Ma-gliana”. Morzilli, attraverso alcune opera-zioni speculative, aveva acquisito deiterreni in Via delle Barozze per circa 350

mila euro. Terreni poi rivenduti, a distanzadi pochi anni, a 5,5 milioni di euro e sotto-posti a sequestro per l’inchiesta avviatadalla magistratura. Più recentemente, nelloscorso mese di giugno, la Divisione Anti-crimine della Polizia ha arrestato due pluri-pregiudicati, Antonio Capriotti e SergioFois, accusati di aver acquisito illecita-mente diversi beni immobiliari (tra cui al-cune ville di Rocca di Papa) per conto dellacriminalità organizzata. Non sarebbe il casodi istituire una commissione consiliare chemetta la lente d’ingrandimento sull’interoterritorio di Rocca di Papa al fine di verifi-care l’esistenza o meno di acquisizioni so-spette di terreni ed immobili da parte dipersonaggi o società “chiacchierate”?

Sig. Sindaco, vuole spiegare ai suoicittadini come mai in Consiglio Co-munale è stata proposta e approvata

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dalla sua maggioranza la richiesta di te-nere fuori dal perimetro del Parco Regio-nale il Centro Storico, i Campi d’Annibalee il Quartiere Vigne, scelta che comporte-rebbe la contemporanea esclusione dal pe-rimetro del Parco perfino della sua sedeistituzionale? Ci elenca, per favore qualisarebbero i vantaggi per la comunità roc-cheggiana?

Sig. Sindaco, sulla vicenda delPiano di Assetto del Parco, Lei hachiesto l’istituzione di una fascia al-

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l’interno del Parco adibita alla caccia. Cipuò spiegare chiaramente qual è la posi-zione della Sua amministrazione in me-rito?

Sig. Sindaco, ad occhio nudo le an-tenne televisive e radiofoniche chesvettano nei nostri boschi negli ul-

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timi mesi sembrano aumentate in modoesponenziale. Ci può, per favore, assicu-rare che la situazione è tenuta costante-mente sotto controllo dalla suaamministrazione e garantire ai cittadini chela salute di tutti è salvaguardata da con-trolli puntuali delle potenze stabilite dalleleggi vigenti? Ci può dire se sono stati ese-guiti controlli a sorpresa, e quando, sullepotenze di trasmissione in esercizio?

Sig. Sindaco, ci può spiegare perchéLei, che sui temi dell’inquinamentodovrebbe essere maggiormente sen-

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sibile visto che i roccheggiani subiscono daoltre trent’anni i danni provocati dai ripeti-tori radio-tv, è tra i firmatari della letteracon cui alcuni primi cittadini dei Castelli,malgrado la contrarietà di gran parte deicittadini, hanno chiesto al Presidente dellaRegione Lazio, Marrazzo, di velocizzarel’iter per la realizzazione del termovaloriz-zatore di Albano che dovrebbe sorgere apoche centinaia di metri dall’ospedale cit-tadino e a ridosso degli abitati?

Sig. Sindaco, come mai sul perio-dico “Comune Informa” appaionosolo interviste a Lei, agli Assessori e

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ai Consiglieri mentre non viene svolta al-cuna comunicazione di servizio (facendoconoscere ai cittadini per esempio le deli-bere approvate dalla Giunta e dal Consiglio;gli approfondimenti tecnici sul nuovo PianoRegolatore; le Ordinanze emesse, ecc.)?

10 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA

Comunale dei Campi d’Anni-bale (la “pompa”) dove è statoallestito il ring (appuntamentoalle ore 21.00). Poi a ottobreparteciperà al campionato ita-liano. Per Patrizio si tratta peròdel terzo campionato a cui par-teciperà come pugile e, consi-

marzo 2006 controGreco, vinto ai punti.Stesso risultato neldicembre 2006 (con-tro Ganino) e nel lu-glio 2008 (due voltecontro Sangiuliano).I roccheggiani po-tranno vedere al-l’opera questocampione in erba ilprossimo 25 luglioall’interno del Parco

Patrizio Cimini durante un incontro

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ROCCA DI PAPA 19il Segno - Luglio/Agosto 2009

L’adenocarcinoma della prostata è diven-tata la neoplasia più frequente nei soggettidi età superiore ai 45-50 anni, ed è la terzacausa di morte per cancro, dopo i tumoridel polmone e del colon-retto. La diagnosi precoce del cancro della pro-stata, sta assumendo un ruolo sempre piùrilevante, grazie soprattutto alla determi-nazione sierica del PSA (Antigene Prosta-tico Specifico); per questo motivo,l’Associazione Americana di Urologia(AUA) e l’Associazione Americana per ilCancro (ACS) consigliano che tutti gli in-dividui di sesso maschile, al di sopra dei45-50 anni di età, vengano sottoposti, al-meno una volta l’anno, al dosaggio dei li-velli ematici del PSA, attraverso unsemplice prelievo del sangue.Normalmente, solo minime quantità diPSA circolano nel sangue perciò, livellielevati di tale proteina possono indicarela presenza di un tumore in fase ini-ziale.Ma non sempre elevati livelli di PSA sonosinonimo di carcinoma prostatico, valoridi PSA superiori a 4 µg/ml sono l’indica-zione di qualcosa che non va; il cancropuò non esserne la causa. Il PSA, infatti, s’innalza anche in caso diinfiammazione della prostata (prostatite),

infarto prostatico, iperplasia prostatica be-nigna o, dopo metodiche diagnostiche,come l’esplorazione rettale e l’ecografiatrans-rettale.Quando la malattia si chiama cancro, nes-suna chemioterapia, radioterapia è più ef-ficace della diagnosi precoce; forse,eseguendo “a tappeto” il dosaggio delPSA nella popolazione maschile, po-tremmo vedere ridurre il rischio di morteper carcinoma prostatico, così come è av-venuto per il cancro della mammella.Vista la sua semplicità ed importanza,l’Avis Comunale di Rocca di Papa, ha de-ciso d’inserire, tra gli altri esami emato-chimici di routine che vengono eseguitisui donatori, anche il dosaggio del PSA,per tutto il periodo estivo.Ritenendo che il donatore, sottoposto adun esame non richiesto dalla legge, prendacoscienza dell’importanza della dona-zione, non solo come atto di solidarietàverso gli altri, ma anche come momentodi controllo preventivo della propria sa-lute.Per qualsiasi chiarimento, informazione oprenotazione per eseguire il test, si puòcontattare telefonicamente la sede Avis aln. 06-94286108 o inviare una e-mail al-l’indirizzo: [email protected]

L’AVIS Rocca di Papa al servizio della cittadinanza

Al via il test per teneresotto controllo la prostata

Parco Castelli RomaniManifestazioneconclusiva di“Cose mai viste”

Quando l’Arte si lega all’Ambiente e lapoesia sottolinea magici momenti legatialla storia locale, agli usi, al costume, alvernacolo, si assiste a un’entusiasmantemanifestazione ricca di cromaticità e con-tenuti variopinti: è proprio il clou del gio-ioso raduno avvenuto nella BibliotecaComunale “M. Albertazzi” di Monte Por-zio Catone l’11 luglio. Presenti l’Assessore al Turismo e allaCultura Massimo Pulcini, Vice Sindacodell’ospitale Comune castellano, i rap-presentanti del Parco dei Castelli Romani,il Direttore Roberto Sinibaldi e il Presi-dente Gianluigi Peduto, il dinamico orga-nizzatore Mauro Trombetti (coadiuvatoda tutti coloro che hanno lavorato dietrole quinte). Numerosi gli artisti che hannopartecipato alla terza edizione dell’inizia-tiva “Cose mai viste”, un progetto che haconsentito di conoscere piccoli angoli eincantevoli scorci del nostro territorio daimmortalare “en plein air”. A rappresen-tare Rocca di Papa sono stati la maestra-poetessa Rita Gatta (collaboratrice delSegno), che ha recitato splendidamentealcune poesie in dialetto roccheggiano; egli artisti Franco Carfagna (altra firmanota ai nostri lettori) e Zamira Croce. Ben vengano queste proposte che inse-gnano a conoscere e amare la nostra Terra:nel dialetto e in un’immagine immortalatasulla tela, si valorizza in pieno l’incante-vole bellezza dei Castelli Romani!

Giulia Serafini

di Rita GattaPiacevole scenario, quellomesso a disposizione il 25giugno, dalla biblioteca diRocca di Papa ai bambinidi una seconda classe pri-maria della scuola privataSuore di Ivrea. SabrinaNovelli, bibliotecaria infa-ticabile e cortese e il Dot-tor Cofini sempredisponibile per ogni inizia-tiva proposta, hanno fattoin modo che un pubblico dibimbi e adulti potesse gu-stare, nella sala video dellabiblioteca, la lettura di treinedite fiabe ideate, scrittee illustrate dai giovanialunni. Lo spunto è stato offertodal famoso libro di BrunoMunari, “Cappuccettorosso, verde, giallo, blu ebianco” , scritto intorno al1970 dal celebre designer e

artista. L’insegnante TeresaCammarata ha voluto cosìconcludere un lavoro, du-rato tutto l’anno, durante ilquale i bambini hanno lettoe animato in biblioteca lepagine del libro. ComeMunari che, lavorandosugli elementi della storiadei fratelli Grimm, ha gio-cato su varianti legate aicolori del Cappuccetto diturno, anche i bambini,guidati dalla loro inse-gnante hanno scritto su va-riopinte pagine dicartoncino le loro variabili,dando vita a un Cappuc-cetto Arancione, uno Violae uno Arcobaleno. Gli scenari, i personaggiincontrati, gli oggetti e icibi portati alla nonna, nonfacevano che richiamare ilcolore di turno prescelto ealla fine di ogni libro, sim-

patiche filastrocche createdai giovani scrittori inerba, in rima baciata o al-ternata. Al termine dellapresentazione, applaudita egradita dal pubblico pre-sente, dolci e bevande peruna gustosa merenda tra ivolumi in bella vista negliscaffali. Avvicinare sin da piccoli ibambini alla sala lettura diuna biblioteca, facendo vi-vere in modo naturale illoro approccio ai libri erendendoli attivi protago-nisti come scrittori, è ilmodo migliore per crearenelle future generazioni unmondo ricco di creatività,pieno di amore per la let-tura e con tanta gioia di vi-vere la fantasia. Portiamo i nostri figli in bi-blioteca: ce ne sarannograti per sempre!

Scrittori in erba presso la biblioteca di Rocca di Papa

Esprimiamo le nostre più vive congratulazioni al Dott. Fabio Querini

per aver conseguito in data 29 maggio 2009 la laurea

in Chimica presso l’Universitàdi Roma“Tor Vergata”.

A Fabio e alla sua famiglia rivolgiamo i complimenti del-l’intera redazione del “Segno”.

LAUREA

Rita Gatta

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il Segno - Luglio/Agosto ‘0920

QQuuaattttrroo sseeccoollii ddii

di Piero BottiQuando arriva il mese di luglio, a Roccaè San Carlo Borromeo; il Patrono. Ognianno si organizza una festa, qualche voltabellissima, sempre comunque bella. Amio avviso, però, non andrebbe trascu-rato l’aspetto storico che ci lega a SanCarlo.Rocca di Papa lo onora dal 1625; circaquattro secoli, da quando il nostro popololo elesse fra altri santi candidati. Era unacomunità “arroccata” all’ombra dellagrande Fortezza; che si radunava in“Piazza Vecchia” e si ristorava con l’ac-qua della storica fontana in “pietra spe-rone”; pietra tipica del vulcano laziale.Gli antichi forni, realizzati con la stessapietra, davano colore negli inverni e iroccheggiani vivevano in vicoli antichi esuggestivi, stretti e protetti.A piazza vecchia la principessa GeronimaColonna Borromeo, sorella di San Carlo,aprì come ospite d’onore la prima festadel Patrono. Delle bambine roccheggianele portarono fiori di campo e prodotti lo-cali; la principessa rimase talmente com-mossa che regalò alla comunità duequadri preziosi: le Madonne di “Scola Se-nese”, una del quindicesimo secolo,un’altra del sedicesimo, patrimonio deiprincipi Borromeo, ancora presenti nellanostra Chiesa.San Carlo è ricordato come il Vescovo diMilano, che si prodigò per combattere lapeste che sconvolse la città. Si narra cheil suo impegno andò ben oltre le mansionidi Vescovo: infatti, incurante del pericolo

di contagio, portò cure e conforto ai mo-ribondi ammassati per strada. Unica auto-rità rimasta in Milano durante quei giorniterribili, punto di riferimento per le ope-razioni di soccorso, di sicurezza e di in-coraggiamento.Questi fatti storici ci devono rendere or-gogliosi e consapevoli di vivere in unpaese dalla grande storia, che nel ‘600vantava già un ospedale e un nucleo an-tico, ben conservato, che costituisce ilborgo medievale, “La Rocca” amata datutti; pervasa dal profumo dei funghi edagli scoppi delle castagne. L’ospedale, stando alle ricerche di DonGiovanni Busco, punto di riferimento perla cultura dei Castelli Romani, si trovavain uno dei palazzi storici dell’attuale viaGramsci. Un quadro, nel Duomo dell’As-sunta, raffigura Sant’Agata con strumentimedici dell’epoca; costituiva l’arma-mento della cappella di quell’ospedale.La Rocca venne attaccata da Pier LuigiFarnese durante la guerra con i Colonna,la torre venne mozzata per umiliare lacittà sconfitta, secondo l’usanza deltempo. Ma i roccheggiani non si rasse-gnarono alla perdita del loro emblema;così stamparono la torre con i merliGuelfi sulla loro bandiera, simbolo inde-lebile di “rocchicianità”. Tutto questo persuggerire ai lettori che è proprio il casodi rimanere attaccati alla festa del nostroPatrono, espressione di appartenenza,come la “Gialla”, come gli “Screpanti”,ed ancora di più: legame di una popola-zione con la sua storia.

A Don Giancarlo Schiboni, che negli anniOttanta rese grande questa ricorrenza, conun corteo storico imponente; costituito dadecine di figuranti a piedi, a cavallo, incarrozza. Allestito con grande partecipa-zione di popolo, che realizzò “per amore”costumi, armi, armature, stendardi (di-pinti in quegli anni dal Maestro Carfa-gna), popolo che rimaneva, a migliaia, aRocca di Papa durante la festa. Oggi, che si fa tutto per soldi, dovremmoricordarcene.

DDaall 11662255 ssii cceelleebbrraa aa RRooccccaa ddii PPaappaa llaaffeessttaa ddeeddiiccaattaa aa SSaann CCaarrlloo BBoorrrroommeeoo,,

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Cultura e ... d’intorni

ssttoorriiaa ccoonnSSaann CCaarrlloo

Il quadro raffigurante San Carlo esposto presso la Chiesa dell’Assunta

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21il Segno - Luglio/Agosto 2009STORIE

Lo scheletro triste

oltanto la sua vetrina eraal buio. Le altre erano il-luminate ciascuna da una

nale dove, preso in disparte ilcustode Goffredo, gli disse:- Ci sono state riduzioni ultima-mente?- Certo che ci sono state!- Molte?- Diverse. Una decina.- Andiamo!Goffredo non si mosse. Capìtal’antifona, la Rosina gli sbia-scicò velocemente in un orec-chio:- Cinquanta euro!- Andiamo!

lare insieme un elenco detta-gliato delle ossa mancanti.Andiamo dai bidelli! disse ilPreside.Li trovarono attorno alla mac-chinetta del caffè: quella speciedi totem stava sfornando caffèe cappuccini a tutto andarementre una infinità di monetinecadevano continuamente al suointerno attraverso una fessurache rassomigliava alle fauci vo-raci di un alligatore.Chiamatemi la vecchietta! Su-bito! –urlò il Sig. Preside-.Questa richiesta giunse in unbattibaleno alla Rosina la quale,secondo l’opinione più accredi-tata, era più vicina agli ottantache ai settanta. In realtà nes-suno sapeva esattamente quantianni avesse.

Sinvidiabile lucetta notturna diservizio. Ma qualche partico-lare si poteva comunque scor-gere. E lo scheletro, conosciutoda tutti come il “Disseccato”,cominciò ad osservarsi con at-tenzione notando con ramma-rico che qua e là gli mancavanodei pezzi. Tentò di farne unelenco, ma non era facile: nonconosceva i nomi di quelle ossamancanti.E le grappette metalliche chetenevano unite le varie partierano arrugginite, alcune stortee altre assenti del tutto. Eccoperché –si disse- le ossa si sonostaccate! E sicuramente qual-cuno le avrà raccolte e magariportate a casa per studiarle concalma. Già, perchè il “Dissec-cato” era preoccupatissimo:come avrebbero fatto gli stu-denti ad apprendere, come sideve, le lezioni di anatomia semancavano delle ossa, magarimolto importanti? E fu colto da una grande tri-stezza. Erano anni ed anni che, appesoal suo trespolo di legno, era rin-chiuso dentro quella vetrina, adisposizione di tutti, ma mai epoi mai si sarebbe aspettato diritrovarsi in quella situazione!Provò a battere i denti, maahimè! anche quelli erano quasitutti caduti. Non gli rimase cheaspettare il giorno dopo con lasperanza che il Preside dellaScuola, finalmente resosi contodella situazione, avrebbe prov-veduto a porvi rimedio. E il giorno seguente lo studentePorfirio si appressò, di buonmattino, alla vetrina del “Dis-seccato” per una ripassata ge-nerale e si accorse delle ossamancanti. In un primo mo-mento pensò che tutto sommatoera meglio così: forse ciòavrebbe comportato qualchedomanda in meno nel corsodell’esame di quella mattina.Ma preso dallo scrupolo ne ri-ferì al bidello, il quale ne riferìall’assistente, che a sua volta neriferì all’incaricato, che infine,quasi a fine giornata, si decisea parlarne al prof. Squillantedottor Onorio, titolare dellaCattedra di Anatomia. Il qualeimmediatamente ne mise alcorrente il Sig. Preside. E un at-timo dopo ambedue erano alcospetto del “Disseccato” a sti-

R

una piccola vanghetta pieghe-vole. Vi aggiunse quindi deivecchi giornali ingialliti e qual-che logoro panno di cotone.Ricontrollò tutto per benino, simise la borsa al braccio equindi si avviò verso la scuoladove si presentò al Sig. Pre-side. “Mi ha fatto chiamare?”“Certo Rosina che ti ho fattochiamare, che te ne sembra?”“Eccomi qua. Cosa c’è? Al so-lito?”“Rosina come stai con l’udito,ci senti bene?”“Ci sento! Ci sento!”“Mi devi trovare prima possi-bile le ossa che ti dirò. Deb-bono appartenere ad unmaschio adulto. Belle pulite edintegre, senza un graffio. Inquesta busta c’è un piccolocontributo per le spese”.E qui il Sig. Preside le sciorinòi nomi delle ossa che gli inte-ressavano e che, ovviamente,erano quelle mancanti al “Dis-seccato”.La Rosina, da brava speciali-sta, si era fatta immediata-mente un quadro preciso dellemosse da compiere. Uscita dalla scuola si diressesubito verso il Cimitero Comu-

osina alla richiesta siscosse dal torpore chesempre la prendeva verso

quell’ora della giornata e si alzòimmediatamente, mentre il suomicio, con un miagolìo dal tonooffesissimo, si riappisolò sulgrande cuscino rotondo posto inun angolo tranquillo dellastanza. Rosina afferrò la solitaborsona di rafia e la riempìdell’occorrente: rastrello, spaz-zoletta, raschietto, pennello ed

O rmai tutto poteva tornarealla normalità e il “Dis-seccato” non lo avrebbe

più tormentato con i suoi la-menti notturni .Anzi fece mettere anche una lu-cetta nuova nella vetrina e lafece ripulire a dovere.Il “Disseccato” si fece una granbella risata anche senza denti enon fu più triste per moltotempo a venire.

8 giugno 2009

di Noga

I L R A C C O N T O D E L M E S E

Aanche se poteva succedere chequalcuno, forse per poter acce-dere alla definitiva remissionedei suoi peccati, come ultimodesiderio desiderasse essere tu-mulato nella nuda terra. Il riqua-dro H11 era infattidesolatamente spoglio e fuorimano. Soltanto qualche miseracroce rugginosa appariva qua elà fra mucchietti di terra smossae non ripianata.- Ecco Rosina -disse Goffredoadditando con un ampio gesto illuogo- questo è il Campo per letue ricerche e laggiù in fondoc’è il Colombario con tutte lecassettine bene allineate. Al-cune sono ancora aperte.Adesso io vado via e tu raspa efruga e vedrai che troveraiquello che cerchi-. E se ne andò via quasi di corsa.Rosina frugò abbastanza, anchenelle cassettine aperte e trovòtutto quello che le era statocommissionato e che ripulì espazzolò e raschiò accurata-mente e avvolse con dei gior-nali e i reperti più delicati con imorbidi panni di cotone.Quando il Sig. Preside si viderecapitare tutto quel ben di Diotirò un gran sospiro di sollievo.Allungò alla Rosina il denaropattuito e fece scomparire iltutto in un cassetto della suascrivania che richiuse a chiavecon ben quattro mandate.

ndarono al RiquadroH11, quello dei disere-dati e degli sconosciuti,

Maccari in GiapponeVittorio Maccari, l’artistaroccheggiano noto con ilnome di “Toscanu”, è statochiamato a partecipare al“40° Yokosuka Peace In-ternational Biennal Exibi-tion of Art”. Si tratta diuna biennale che si svolgein Giappone. Quest’annol’esposizione si tiene dal 23al 27 luglio. Per Maccari,però, non si tratta di unanovità. Infatti, l’artistaaveva già partecipato al-l’edizione di due anni fa.L’opera che vedete a lato èuna di quelle esposte perl’occasione. Speriamo dipoter vedere presto anchea Rocca di Papa una suamostra personale.

Page 22: Il Piccolo Segno

AVVENIMENTI il Segno - Luglio/Agosto 200922

Quando la fantasia e la realtàsi confondono in un incontrotra i banchi di scuola ecco chequalcosa si lascia trascinaredal vento… L’attesa di unapiccola donna dal sorriso ac-cattivante, diviene realtà e igiovani lettori che se l’eranoimmaginata nei più svariatimodi, attraverso la lettura deisuoi racconti fantasiosi, hannocosì la possibilità di confron-tare le loro immaginazioni conl’autrice in carne e ossa. Si staparlando di Maria Pia Santan-geli, scrittrice di Rocca diPapa, che in questi ultimigiorni di lezione, il 10 giugno,ha incontrato i bambini diColle delle Fate (in tema conla sua fervida immagina-zione!!) e con loro ha lasciatoscorrere il tempo, entrandonelle trame di racconti fiabe-schi, in luoghi ricchi di verde,dove il vento e le lucciole re-galano le immagini di una na-tura incontaminata e “viva”.Si è messa a disposizione deibimbi, la cara donnina cheama descriversi nei suoi libri,sorridente e con le matite tra icapelli: ha letto le loro lettere,ha ascoltato e commentato nu-merose osservazioni, ha rispo-sto a innumerevoli domande,ha accettato critiche e compli-menti, sulla sua fiaba “Arbìnbambinoalbero”, deliziosotesto illustrato da Laura Lotti eedito da Ragazzi Editors. La“fiaba ecologica avventurosa”,stampata in carta riciclata, re-gala al lettore una storia am-bientata in una natura boschivadell’Abruzzo, un intreccio le-gato a un percorso pieno di co-raggio che il protagonistaintraprende e che continua conl’aiuto di amici legati almondo della natura: un corvoe una lucciola… ma lasciamola parola ai bambini stessi!

Rita Gatta

IL LIBRO VISTO DAI BAMBINI“Vi parlo del fantastico libro diMaria Pia Santangeli: questafiaba narra di un bambino chenasce con un particolare “pro-blema fisico”; per guarire daquesta “malattia” deve arrivare

VecchioAlbero che disse…”.“… Mentre leggevo questolibro sentivo crescere la curio-sità… infine c’è una sorpresacosì bella da scoprire…..”. “…. Nonostante dalla testa mispuntassero rametti e foglie eavessi il corpo ricoperto dicorteccia, i miei genitori mivollero subito bene… Sono ar-rivato dalla FataRegina: il miocuore batte forte per l’emo-zione, lei è davanti a me con isuoi capelli lunghissimi e lelucciole li stanno pettinandocon le loro zampette…. Le Fa-teSorelle degli alberi mi hannofatto uno splendido regalo…Domani i venti mi riporte-ranno a casa e…..”.

Gli scolari leggono il libro di Maria Pia Santangeli

Il bambinoalberoAlla scoperta di una fiaba ecologica e avventurosa

versare il lagocon una barca; stanco mi fer-mai al centroper far riposarele mie braccia,ma ad un trattovidi le alghe ri-salire e rico-p r i r ec o m p l e t a -mente la barca.Per aiutarmi ilcorvo volò dal

da una fata che potrebbe aiu-tarlo, ma deve superare alcuneprove molto difficili. E’ un rac-conto fantastico, ma anchereale: infatti questa fiaba è am-bientata in posti che esistonoveramente come le valli, lemontagne… invece è un rac-conto immaginario, perché cisono maghe, fate, alberi vi-venti, Arbìn, il corvo e la “Fa-taRegina”. Il finale è asorpresa!!! In altre pagine c’èuna parte per lettori “curiosi”che non è obbligatorio leggere.Questo libro è interessante e loconsiglio: lo possono leggeregrandi e piccini, ma soprattuttolo consiglio ai bambini dagliotto anni in su”.

“… Si tratta di una storia emo-zionante e curiosa: molti amicicome le lucciole, gli alberi par-lanti, aiuteranno Arbin nel suoviaggio…. Questa storia inse-gna ad avere bellissimi rap-porti di amicizia e amore versola natura e verso gli animali. Ioringrazio M. Pia Santangeli peraver scritto questo libro!”. Continuano i bimbi “entrando”in prima persona, nei momentipiù belli del racconto:“… Ho immaginato di essereArbìn e di tornare a casa su unanuvola bianca morbidissima,tutt’intorno vedo batuffoli diovatta; il vento mi trasportalontano e io non ho paura, conme ci sono due lucciole….”,“…. proseguendo il mio cam-mino vidi una gabbia con tantiuccelli: forzo per aprire e dopoun po’ li vedo liberi…”, “…ero affascinato, volevo attra-

“…. Era un giorno emozio-nante e felice per me, perchéero quasi arrivato dalla “Fata-Regina”…”.“…. Il viaggio aveva fatto di-ventare la corteccia fragilecome una foglia secca…”.Infine la conclusione:“Se dovessi consigliare questo

libro direi che è una storia dav-vero particolare con tanta im-maginazione della scrittrice.Arbìn , il protagonista è unbambino e insieme un alberocon foglie tra i capelli e lascorza sulla pelle che lo rendeimpacciato. Nel cammino versoil regno della “FataRegina” èaccompagnato da un corvo e dauna lucciola. Leggendo il libroil lettore viene coinvolto dalleemozioni provate dal protago-nista: così si sente triste quandoArbìn crede di essere stato ab-bandonato; prova paura quandodeve oltrepassare la Valle delleAquile o mentre le alghe dellago lo imprigionano ed è felicequando finalmente...”. “Il testo scritto da Maria PiaSantangeli è molto chiaro esemplice da capire, adatto abambini e adulti.

Mi è piaciuto perché la storia siambienta in un luogo vero, manello stesso tempo immagina-rio, così come i suoi personaggisono a volte reali e a volte fan-tastici. Da non perdere!!!”.

I bambini di Classe IV di Colle delle Fate

La FataRegina

Arbìn e il corvoI taglialegna

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RIFLETTORI 23il Segno - Luglio/Agosto 2009

L’estate, l’autunno

e le due ItalieNelle lunghe giornate estive,calde e oziose, il tempo sem-bra fermarsi e tutto resta comesospeso, la Tv ci rifila replichesu repliche, la politica, la so-cietà, con tutte le sue temati-che sociali, aspettanosettembre per ricominciare. Le guerre, la fame di altriPaesi, sono solo echi lontani,ilG8 una inutile passerella perpolitici stranieri e buffoni ita-liani. L’estate è un esplosione dipettegoli e guardoni, le tette diquella, la cellulite di quell’al-tra, storielle che non mi inte-ressavano... quest’anno però èdiverso perchè gli scandali ri-guardano il nostro premier,Berlusconi, e allora non solo

mi interessano le sue storiecon costose “escort” e mino-renni in cerca di gloria ma miriguardano. La mia, la nostravita sociale, la nostra serenità,dipendono dai diritti che riu-sciamo ad ottenere e non daquelli che ci negano in nomedi una moralità che non è lastessa per tutti! Sembra che una buona partedi noi non si scandalizzi se unuomo di settantrè anni fre-quenti minorenni, o paghi“passatempi” sessuali, mentreipocritamente il suo governomulta o arresta le prostituteche esercitano per strada.Oppure, sempre una buonaparte di noi, non sembra pro-vare schifo per uomini che

ilTocco

di Ermanno Gatta

procurano ragazze e co-caina per le feste di poli-tici importanti machiedono di arrestare ilragazzo che si fa lo spi-nello. Che cosa è successo aquesta Italia imbarbaritae volgare? Non è maistata disprezzata tanto ladonna come in questianni, eppure proprio ledonne difendono, am-mirano e votano unosquallido ometto ses-

La P2 è responsabile, o complice, del delitto Pasolini? Pino Pe-losi, accusato dell’omicidio, lo scorso anno dichiarò che i re-sponsabili erano cinque uomini arrivati sul posto con una motoe una Fiat targata Catania. Tra loro due frequentatori della se-zione del Msi del Tiburtino, Franco e Giuseppe Borsellino. Men-tre lo picchiavano a morte gridavano: “Sporco comunista!”.Pelosi disse: “Se uccidi qualcuno in questo modo, o sei pazzo ohai una motivazione forte: siccome questi assassini sono riuscitia sfuggire alla giustizia per trent’anni, pazzi non sono certa-mente... E quindi avevano una ragione, una ragione importanteper fare quello che hanno fatto...”.Pasolini stava lavorando a un romanzo: “Petrolio” in cui allu-

Pasolini, Mattei ei misteri della “P2”

Come è noto la Giunta del Municipio Roma XI ha deliberatol’istituzione del Registro dei Testamenti Biologici e delle Dispo-sizioni di fine vita. La Delibera oltre al registro per il testamentobiologico permetterà ai residenti di dichiarare la volontà di avereo meno l’assistenza religiosa in punto di morte, di scegliere il tipodi esequie (religiose o civili), di esprimere la volontà di donazionedegli organi nonché la decisione se essere o non essere cremati.Proprio in questi giorni sono stati sottoscritti i primi Registri deiTestamenti Biologici e delle Disposizioni di fine vita. I primi pro-tagonisti sono stati alcuni consiglieri municipali e membri dellaGiunta. Alla presenza del Presidente del Municipio Roma XI, An-drea Catarci, dell’Assessora alla Cultura, Carla Di Veroli e del

deva all’attentato a Enrico Mat-tei, presidente dell’ENI. Paso-lini scrive che Eugenio Cefis,citato con il nome di fantasia diTroya, diventa a sua volta pre-sidente dell’ENI e questo “im-plica la soppressione del suopredecessore”. Cefis, secondoil Sismi, è il fondatore della P2.Alla sua fuga dall’Italia, nel1977, il suo posto fu preso daLicio Gelli. Cefis teorizzava ungolpe bianco, senza l’uso deimilitari e della violenza, attra-verso il controllo dei mezzi diinformazione, come descrittoin seguito nel “Piano di rina-scita democratica” di Gelli. PerPasolini, il delitto Mattei è ilprimo di una lunga serie distragi di Stato. Tratto da www.beppegrillo.it

Delegato alla Sanità del Muni-cipio XI, Antonio Bertolini, laPresidente del Consiglio Mu-nicipale, Valeria Baglio e ilConsigliere Giancarlo Bal-samo hanno sottoscritto iprimi due registri dei Testa-menti Biologici e delle Dispo-sizioni di fine vita. I registripossono essere sottoscrittipresso l’Ufficio di via degliArmatori 13. L’Ufficio ricevesolo su appuntamento, tutti imercoledì dalle ore 14,30 alleore 16,30. Per l’appuntamentoè necessario contattare l’Uffi-cio Relazioni con il Pubblico,recandosi di persona in viaBenedetto Croce 50 oppurechiamando 06-696.11.333/6,(lunedì, mercoledì e venerdì8.30-12.30).

di Daniela Di Rosa

suofobo, anzi condannano unamoglie disperata per averlo la-sciato e aver detto la verità.Solo pochi anni fa la classeoperaia cercava il suo riscattomorale e culturale, si vergo-gnava di essere “brutta, sporcae cattiva” ma non lo era affatto,era un mondo in continua evo-luzione e divenne il ceto medioriflessivo... e oggi che cosa èdiventata questa popolazione? Io non mi riconosco più nel-l’operaio che vota Lega o Po-polo delle Libertà e non è veroche la sinistra è allo sbando... è

che la gente si è abruttita e votachi gli somiglia, più è becero,ipocrita e “maiale” e più lo vo-tano, e io mi chiedo: che ci fac-cio qui? Ma l’estate passa, l’autunno in-combe e le speranze rinascono,si riformano alleanze e nuovelotte da affrontare e, comun-que, c’è l’altra metà d’Italiache non ha votato Berlusconi,che continua a migliorare e adevolversi e che aspetta solo dicapire dove vogliamo arrivarecon tutte le nostre crisi e divi-sioni.

Varato il Registro deiTestamenti Biologici

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il Segno - Luglio/Agosto 2009 Ultima pagina

I fagiolidel Vivaro

In questo disegno il maestro Carfagna ha ripresoil nipotino Davide mentre, con grandi cucchia-iate, mangia un bel piatto di fagioli cucinati dallanonna. Questo fatto ha riportato la mente di Car-fagna indietro di 65 anni, quando lui era bam-bino e la nonna gli preparava i fagioli. In unpiatto non certo bianco (perché le stoviglie si pu-livano lavandole con l’acqua calda della pastaunita alla cenere) facevano mostra di sé i fagioliche, letteralmente, si potevano contare.

L’odore era quello dell’acqua riscaldata ma, ognitanto, si sentiva in bocca un fagiolo più dolce esaporito degli altri. Una vera bontà! Tanto che ilnostro Carfagna li andava cercando nel piattoquesti fagioli e quando ne trovava uno era unagrande gioia. Un giorno domandò alla nonna checosa fosse quel buon saporino e lei gli rispose:“Magna, magna…” e intanto guardava lamamma del piccolo Franco scambiando con leidei sorrisini.

Ringraziamo i nostri sostenitori: Sergio, Aldo, Orlando, Paola,Lorella, Enzo, Oscar, Rossana, Giorgio, Nadia, Bruno, Marina,Antonello, Patrizio, Nicola, Alberto, Gianfranco, Marco e Franco

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO: Banca di Credito Cooperativodei Castelli Romani - N. conto 103028 - Abi 7092 - Cab 39230

LLeetttteerree,, PPrrooppoossttee,, PPrrootteessttee ee [email protected]

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

SICUREZZA SI’...MA SENZA RONDESicurezza, un tema tanto trat-tato da addetti ai lavori e non(soprattutto)!Di certo la problematica èvasta e tocca argomenti di ca-rattere sociologico e psicolo-gico. In questa sede, senzapretese di dissertazioni ambi-ziose, direi che la sicurezzadipende prima di tutto da noi,dal comportamento etico esociale che assumiamo unavolta varcata la soglia di casa!Avete mai provato a fare unapasseggiata con il cane o conun’amica o magari con il pas-seggino o in bicicletta in Viadi Rocca Priora o su Via deiMonti a Rocca di Papa(Campi d’Annibale)? A parte

la qualità della strada (pietosae indecorosa) direi che il ri-spetto della sicurezza stradaleè nullo. Non si cammina conla macchina, si sfreccia, sicorre, si suona il clacson al-l’impazzata, e noi abitanti conun minimo di morale e di ri-spetto delle regole comporta-mentali rischiamo la vita coni nostri figli ed i nostri ani-mali. Allora la questione sicu-rezza non è solo “romena” o“extra comunitaria” è anchesquisitamente italiana!Che dite organizziamo delleronde illegali, prendiamo inumeri di targa dei teppisti eli denunciamo (ne ho una col-lezione) oppure chiediamo alSindaco Pasquale Boccia diintervenire in favore della co-

munità? Credo che la sicu-rezza debba esser demandataalle autorità preposte e non al“fai da te”. E’ un aperto echiaro appello al Sindaco acui chiedo di intercedere infavore della nostra piccolacomunità, di esser più pre-sente sul territorio, di inviaredelle pattuglie, insomma difare il suo lavoro. Resteràinatteso come altri appelli giàfatti? Vogliamo sicurezzasulle strade, meritiamo stradepulite e ben asfaltate! Sindacoallora che dice, andiamo a la-vorare???

Lettera firmata

PIU’ CESTININEL PAESECara redazione, vorrei segna-

lare l’assenza dei cestini per ipiccoli rifiuti un po’ dapper-tutto. Trovare un cestino aRocca di Papa sta diventandouna caccia al tesoro. Spesso lacarta di un gelato o semplice-mente un fazzolettino, si è co-stretti a tenerseli in tasca,magari sporchi, prima di tro-vare un punto dove gettarli. Emolti alla fine decidono dibuttarli direttamente perstrada senza badare troppo alsenso civico. Perché non met-tere vari cestini in diversi luo-ghi del paese? Magari nellestrade e nelle piazze più fre-quentate così da permettere alcittadino di essere rispettosodelle regole. Grazie.

Antonio Astri

il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna

erano una vera delizia! Ma la curiosità fu tal-mente tanta che Carfagna decise di scoprire dasolo il “mistero” dei fagioli. Quel sapore dolceera dato dal tarlo dei fagioli, un animaletto pic-colo come un pidocchio che a Rocca di Papa èchiamato “a ferola”. “Mentre osservavo mio nipote mangiare i fagioli–ci racconta il maestro Carfagna- ho visto chenon si lamentava per un fagiolo più dolce deglialtri!”. Un giorno sempre il nipotino Davide con-vinse nonno Franco ad andare a pranzo alMcDonald’s… “altroché fagioli!” esclamò Da-vide, “là sì che si mangia bene”. Arrivati al McDonald’s, Carfagna cominciò aguardare il tabellone per vedere che cosa c’eradi buono da mangiare. Hamburger, tac-toast,cheese burger, sundae, mac flurry, nesquik, bigmac mackhichen, crispy mabbacon, mac royal,de lulux, actmel, ecc. ecc. E infine: il gelato mil-kshake. Per non farsi vedere “ignorante” in materia, Car-fagna indicò con il dito quello che aveva scelto.Arrivò un panino piccolo come una palla di bi-gliardo e un piattino di patatine che sembravanogonfiate con l’aria compressa. Di corsa, Carfagna e nipotino, tornarono a Roccadi Papa e aprendo la porta di casa videro che suifornelli stava cocendo una pila di pasta e fagiolipreparata dalla nonna e, poco dopo, ”co’ u sgom-mariellu” la nonna di Davide versò due “sgom-marellate” di pasta e fagioli del Vivaro nel piatto.Altroché McDonald’s… tutta un’altra cosa!

Il bambino cominciòcosì a insospettirsima la fame era tantae quei fagioli dolci