Il Piccolo Segno aprile 2013

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Segue a pagina 18 Dissesto, una parola che fa paura di Andrea Sebastianelli Da alcuni mesi gi- rano voci secondo cui il Comune di Rocca di Papa sa- rebbe sull’orlo del dissesto economico-finanziario e, a giu- dicare da alcune dichiarazioni nei vari Consigli Comunali e da come l’amministrazione sta cercando di incassare tutto quello che c’è da incassare (dalle vendite degli immobili pubblici ai canoni arretrati degli orti fino agli aumenti delle tasse locali) la notizia ap- pare tutt’altro che infondata. Però, molti cittadini parlano di dissesto guardandolo solo dal punto di vista politico, quasi felici (quelli contrari all’ammi- nistrazione) perché attraverso la procedura di dissesto gli at- tuali amministratori potrebbero andare a casa. Ma forse non hanno compreso pienamente che cosa significa la parola dis- sesto per un ente pubblico. In attesa che il Comune smen- tisca ufficialmente queste voci (cosa che auspichiamo) cer- chiamo di capire perché non è da escludere che l’amministra- zione possa prendere questa strada e che cosa ciò comporte- rebbe per i cittadini. Diversi lettori ci hanno segnalato che, nell’ultima uscita del Segno, alcune persone hanno prelevato varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o mi- naccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso ti- pografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora assistano ancora a tali abusi, a segnalarceli nuovamente (anche in forma anonima) per lettera o per mail ([email protected]). Grazie. La legge punisce chi asporta i giornali per gettarli Anno XII, n. 4 - Aprile 2013 PICCOLO il Segno Se è una guerra contro un giornale, essa è puerile; se è una guerra contro la stampa, voi vi morirete. Armand Marrast (1834) ...quello che gli altri non scrivono... mensile indipendente www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it Crack? SERVIZIO ALLE PAGINE 18 e 19 Autoparco, diretta al Tg3 A pagina 12 All’incasso sugli orti A pagina 10 I Sindaci e... il Parco A pagina 21 Il mistero del nuovo Municipio Scuole, il Cons. re Crestini smaschera la Giunta A pagina 14 Monte Cavo, lavori segreti Terzo bando A pagina 15 A pagina 11 A pagina 9

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Il Piccolo Segno aprile 2013

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Segue a pagina 18

Dissesto,unaparolache fapaura

di AndreaSebastianelliDa alcuni mesi gi-rano voci secondocui il Comune diRocca di Papa sa-

rebbe sull’orlo del dissestoeconomico-finanziario e, a giu-dicare da alcune dichiarazioninei vari Consigli Comunali eda come l’amministrazione stacercando di incassare tuttoquello che c’è da incassare(dalle vendite degli immobilipubblici ai canoni arretratidegli orti fino agli aumentidelle tasse locali) la notizia ap-pare tutt’altro che infondata.Però, molti cittadini parlano didissesto guardandolo solo dalpunto di vista politico, quasifelici (quelli contrari all’ammi-nistrazione) perché attraversola procedura di dissesto gli at-tuali amministratori potrebberoandare a casa. Ma forse nonhanno compreso pienamenteche cosa significa la parola dis-sesto per un ente pubblico.In attesa che il Comune smen-tisca ufficialmente queste voci(cosa che auspichiamo) cer-chiamo di capire perché non èda escludere che l’amministra-zione possa prendere questastrada e che cosa ciò comporte-rebbe per i cittadini.

Diversi lettori ci hanno segnalato che, nell’ultima uscita del Segno, alcune persone hanno prelevato varie copie delgiornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremoregolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Leggen. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate leprescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituiscereato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o mi-naccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizionidi legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso ti-pografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”.Invitiamo i nostri lettori, qualora assistano ancora a tali abusi, a segnalarceli nuovamente (anche in forma anonima)per lettera o per mail ([email protected]). Grazie.

La legge punisce chi asporta i giornali per gettarli

Anno XII, n. 4 - Aprile 2013

PICCOLOil Segno ”

Se è unaguerra

contro un giornale,essa è puerile; se èuna guerra controla stampa, voivi morirete.Armand Marrast (1834)

“......qquueelllloo cchhee ggllii aallttrrii nnoonn ssccrriivvoonnoo......

mensile indipendente

www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Crack?

SERVIZIO ALLE PAGINE 18 e 19

Autoparco,diretta al Tg3

A pagina 12

All’incassosugli orti

A pagina 10

I Sindaci e... il Parco

A pagina 21

Il misterodel nuovoMunicipio

Scuole, il Cons.reCrestinismaschera la Giunta

A pagina 14

Monte Cavo, lavori segreti

Terzobando

A pagina 15 A pagina 11

A pagina 9

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ATTUALITA’2 il Segno - Aprile 2013

L’ingovernabilità decretata dagli elettori ha provocato l’attuale incertezza

L’Italia e la “democrazia incartata”mentre il Paese appare senza guidaA due mesi dalle elezioni l’Ita-lia galleggia nel mare dell’in-certezza più assoluta e nonsembra capace di utilizzarenessuna delle precarie zatteredi salvataggio temporaneo chele vengono offerte.Gli elettori hanno decretatopraticamente l’ingovernabilità,assegnando un peso equiva-lente a tre forze che sono in-compatibili tra di loro performare una maggioranza digoverno.La storia che hanno alle spallePd e Pdl rende praticamenteimpossibile che Bersani e Ber-lusconi possano collaborare inun governo, anche se di neces-sità. Le distanze “culturali”sono tra i due incolmabili eanche tra i due gruppi dirigenti(Franceschini, Letta, Finoc-chiaro, Bindi, etc. - Alfano,Letta, Gasparri, Cicchitto,Brunetta, Santanchè, etc.) nonsembrano possibili accordi.Grillo se la prende comoda,dice che approverà soltantoquello che propone lui, non siconfronta con i partiti e aspettache gli altri due, costretti al-l’inciucio, si facciano male avicenda per poi raccoglierne i

resti elettorali alle prossimeelezioni. Nell’attesa peròanche i suoi elettori sono co-stretti ai tempi biblici della vit-toria totale. In quanti resisteranno an-cora?Senza un Governo legittimatodal nuovo Parlamento gli im-portanti provvedimenti econo-mici indispensabili non sipossono approvare. Senzatempo le riforme urgentissime,come quella elettorale, non sipossono fare e ritornare al votocon questa legge sarebbe unafollia.Come è noto alcuni punti im-

portantissimi del programmadi Grillo sono compatibili o vi-cini a quello di Bersani e si po-trebbe discuterli, emendare edapprovare per il bene di tuttima soprattutto di coloro che nehanno urgente bisogno: Gio-vani, donne, famiglie, disoccu-pati. Ma se con gli eletti dal30,5% di Bersani, gli eletti dal24,6% di Grillo non ne parlanodirettamente (una regola de-cisa da Grillo e il suo guru Ca-saleggio alla faccia dellalibertà di mandato scritta nellostatuto del Movimento e so-prattutto nella Costituzione)come fa il Parlamento a legife-

il Segnoorgano mensile

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rare? Un problema che aGrillo non interessa? E’ possi-bile. Forse pensava cheavrebbe potuto fare soltanto ilcontrollo delle “caramelleconsumate da Deputati e Se-natori” e non prendersi la re-sponsabilità di fare le leggiconfrontandosi con le propo-ste degli altri, trovare una so-luzione condivisibile eapprovarle con la maggio-ranza degli eletti in Parla-mento. Se il Movimento 5 Stelle restasulla sua posizione l’unicacosa da fare potrebbe essereun Governo sostenuto da Pd,Pdl, Scelta Civica con un Pre-sidente del Consiglio di garan-zia, nessun leader e sottoleader dei partiti partecipanti.Il Parlamento che è stato am-piamente rinnovato può indi-care Parlamentari di frescanomina capaci di far vivere ungoverno che presenti i provve-dimenti strettamente necessarial paese, e dare tempo alle As-semblee Legislative di modi-ficare la legge elettorale epreparare nuove elezioni datenersi, al massimo, nel pros-simo autunno.Naturalmente per il Presidentedella Repubblica si dovrebbescegliere una figura di garan-zia a 360 gradi, anche con ilcontributo del Movimento 5Stelle (i 162 Parlamentari do-vrebbero interloquire dentro laCamera, dove si terranno levotazioni, lasciando Grillo adire la sua sul blog).In questi giorni si vive un’al-tissima tensione sociale edeconomica mentre la cronacanon risparmia terribili notiziesulla sorte di chi, in difficoltàeconomiche estreme, sceglieperfino il suicidio. Alla poli-tica, quella rappresentata daipolitici riconfermati dal po-polo sovrano e quella deinuovi eletti provenienti daipartiti o dalla società civile,spetta l’onere di assumersitutta la responsabilità del mo-mento e dare subito al Paeseun barlume di speranza che lasituazione possa miglioraregià dai prossimi giorni.il-sognatore.blogspot.com

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ATTUALITA’ 3il Segno - Aprile 2013

L’Europa “impone il reddito” per combattere le povertà

Reddito di cittadinanza, i gravi ritardi dell’Italia

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di Patricia AntolovicDal 14 al 17 marzosi è tenuta a Romala 4a edizione della

“Festa del Libro e della Let-tura”. Il filo conduttore era“Come l’Europa”, cioè l’Eu-ropa e la sua crisi economica at-traverso la narrazione letteraria.Su questo tema si sono con-frontati scrittori, economisti,costituzionalisti... tra i qualiTito Boeri, Stefano Rodotà, Su-sanna Camusso, Guy Stan-ding... affrontando l’argomentodel lavoro, della precarietà edella sua soluzione: il reddito dicittadinanza. Tutti erano d’ac-cordo sul fatto che con la glo-balizzazione si è assistito a unaumento della povertà e dellaprecarietà (l’ultimo dato dellaConfcommercio parla di 4 mi-lioni di poveri in Italia) e che aquesto fenomeno gli Statihanno risposto in termini dimercato e non di diritti. Daglianni ‘80, alla globalizzazione èseguito un processo di liberaliz-zazione e di smantellamentodello stato sociale. E’ emersauna nuova classe sociale: il pre-cario, la cui caratteristica è l’in-sicurezza e l’assenza di diritti.L’art 36 della Costituzione ita-liana afferma: “Il lavoratore hadiritto ad una retribuzione pro-porzionata alla quantità e qua-lità del suo lavoro e in ogni casosufficiente ad assicurare a sé ealla famiglia un’esistenza liberae dignitosa...”.

Si fa riferimento al diritto al-l’esistenza non limitandolo allasola sopravivenza biologica,ma garantendo per tutti gli oc-cupati una retribuzione minimacapace di assicurare l’accessoalla dimensione sociale dellepersone, cioè l’accesso ai dirittidi base come la salute, l’istru-zione...La Risoluzione del ParlamentoEuropeo del 20 ottobre 2010dedicata al “ruolo del redditominimo nella lotta contro la po-vertà e la promozione di una so-cietà inclusiva in Europa”stabilisce che l’introduzione, intutti gli Stati membri dell’UE,di regimi di reddito minimo,costituiti da misure specifichedi sostegno alle persone con unreddito insufficiente attraversouna prestazione economica el’accesso agevolato ai servizi,sia uno dei modi più efficaci percontrastare la povertà, garantireuna qualità di vita adeguata epromuovere l’integrazione so-ciale; e che i sistemi di redditiminimi adeguati debbano stabi-lirsi almeno al 60% del redditomedio dello Stato membro in-teressato.Per reddito di cittadinanza si in-tende un’erogazione monetaria,a intervallo di tempo regolare(per esempio un mese), distri-buita a tutti coloro dotati di cit-tadinanza e di residenza da uncerto periodo di tempo (peresempio un anno), in grado diconsentire una vita minima di-gnitosa, cumulabile con altri

redditi (da lavoro, da impresa,da rendita), indipendentementedall’attività lavorativa effet-tuata, dalla nazionalità, dalsesso, dal credo religioso edalla posizione sociale. Il reddito di cittadinanza è:- Diretto.Si tratta di un’erogazione mo-netaria in forma diretta. L’im-porto monetario di un redditod’esistenza deve essere suffi-cientemente elevato (almeno lametà del salario medio) per per-mettere al lavoratore di opporsiall’attuale degradazione dellecondizioni di lavoro e favorirela mobilità scelta, a discapitodella mobilità subita sottoforma di precarietà. - Incondizionato.Ovvero sganciato dalla presta-zione lavorativa. Il reddito dicittadinanza è definito comel’erogazione di un reddito divalore unico nei confronti ditutti i cittadini di un paese, cu-mulabile quindi a un salario giàpercepito.- Universale.Ovvero individuale. Il carattereincondizionato e individualedel reddito sociale garantito au-menterebbe il grado di autono-mia delle donne e dei giovanirispetto ai dispositivi tradizio-nali di protezione sociale an-cora incentrati sulla famigliapatriarcale. Il Reddito minimo garantitoesiste in tutti i Paesi europeitranne che in Italia e in Grecia.Ha diverse denominazioni: in

Francia Revenu de solidaritè ac-tive (RSA); in Gran BretagnaJobseeker’s Allowance (JSA); inGermania Arbeitslosengeld I eII. Non solo. Il disoccupato per-cepisce anche un aiuto per l’af-fitto, per il riscaldamento, perristrutturare la casa, per i figli,per l’uso del telefono (perché ildisoccupato non si può isolare,altrimenti non trova lavoro) etante altre cose. In Gran Breta-gna sono arrivati a includereanche due sterline per la lavan-deria. Importanti sono anche leintegrazioni per chi ha un red-dito da lavoro che si giudica in-feriore ai parametri minimi. Giàquesta sola misura colpirebbe alcuore il lavoro nero.Mica male l’Europa! E i nostripolitici? Invece di litigare suiposti da dividersi dovrebberooccuparsi di questo: del redditodei loro cittadini. E’ l’Europache lo vuole e che ce lo chiede!La copertura finanziaria? Tralotta all’evasione fiscale e spen-ding review, l’economista TitoBoeri propone anche di utiliz-zare i fondi gestiti dai sindacatiper formare i disoccupati, fondiche servono più a pagare i for-matori che a dare nuove oppor-tunità di lavoro... insomma, glialtri Paesi lo fanno, facciamoloanche noi.

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poggiava al bus, era ovvioche non vedeva bene eppurenessuno si degnava di aiu-tarlo, sapete perché? Puz-zava, aveva tutto l’aspetto diun barbone… ho aspettatol’ultimo passeggero e l’hoaiutato a salire, si è seduto eio dietro di lui. Il bus era stra-

ATTUALITA’4 il Segno - Aprile 2013

Imu, Tares, Irpef regionale e comunale... mentre le famiglie arrancano

La tassazione è diventata insostenibile e ora i Comuni si confrontino coi cittadini

di Daniela Di RosaStorie di ordinario razzismo. Pocotempo fa a Vicenza, quattro rom,con regolare biglietto, sono statifatti scendere da un autobus, non

avevano rubato, nè infastidito, però secondogli altri passeggeri puzzavano! Il Sindaco (del Pd, a dimostrazione che le di-scriminazioni arrivano da destra e da sinistra)ha assicurato che non si trattava di razzismo…e di cos’altro? Chi decide quali sono gli odorida tollerare? Avete mai bevuto un caffè conaccanto una donna esageratamente profu-mata? Io sì e vi assicuro che non l’ho cacciatadal bar, mi sono allontanata. Qualche mese fa,mi trovavo sull’Anagnina, alla fermata delpullman per Rocca di Papa, era sera, facevafreddo, al suo arrivo (in ritardo, causa sop-pressione di quello precedente) una piccolafolla di persone saliva per prendere posto, unomino di età indecifrata a causa di una foltabarba, di occhialoni dalle spesse lenti, si ap-

di Gennaro SpigolaMentre i vari casatidella politica con-tinuano a scon-

trarsi per avere il primato digovernare il paese rimanendocomunque ancorati ai dettatidell’Europa lasciando basito ilpopolo, il Consiglio dei Mini-stri, con l’utilizzo dei decreti,continua ad imporre nuove re-strizioni nella totale indiffe-renza delle forze politiche edelle organizzazioni sindacali,come se quanto operato dalGoverno dovesse essere accet-tato in modo ineluttabile. Non sono state sufficienti lariforma delle pensioni (conl’implicito paradosso degliesodati), che di fatto ha allun-gato in modo inaccettabile lapermanenza al lavoro degliimpiegati e degli operai, to-gliendo molte opportunità aigiovani ad avere una possibi-lità occupazionale con la spe-ranza che non sia precaria ecomunque con retribuzionibasse che alla fine dell’attività

lavorativa con un minimo di40 anni di contribuzione e 66anni di età non saranno suffi-cienti per dare un giusto ren-dimento in quanto le pensionicorrisposte si attesteranno in-torno ai 600-700 euro (fatemipassare il neologismo un po’forzato definendoli i nuovischiavi economici); il pareg-gio di bilancio che comporteràun continuo e sistematico ab-bassamento dello stato socialefino ad arrivare all’annulla-mento dello stesso. Ai provve-dimenti esposti vannoaggiunti quelli di ultima ste-sura, una pesantissima IMUsulla prima casa e la TARES(Tassa Rifiuti e Servizi) checomporteranno un ulteriore edinsostenibile aggravio econo-mico sul bilancio delle fami-glie.Mentre sto scrivendo il Consi-glio dei Ministri per rilanciarein minima parte l’economia euna possibile conseguente oc-cupazione ha deciso, attra-verso un Decreto Legge, diiniziare a corrispondere alle

imprese due tranche di 20 mi-liardi di euro l’una per legitti-mare il debito contratto dagliEnti Pubblici negli anni che sisono susseguiti, non spie-gando e dettagliando qualesarà la fonte che dovrà finan-ziare l’operazione economica.Sicuramente verranno attuatele solite ed ingiustificate re-gole che già si stanno profi-lando per evitare di stanare glievasori fiscali che eludono ilfisco per l’esorbitante cifra di250 miliardi di euro facendocosì pagare i soliti noti: lavo-ratori, pensionati, piccoli arti-giani, ri-aumentandonuovamente l’IRPEF sugliemolumenti in generale ed inmodo particolare su pensioni eretribuzioni, andando così adepauperare il potere di acqui-sto e portando le ritenute in-torno al 52%, al tutto vaaggiunta l’emissione di titolidi stato che incrementerannoulteriormente il debito pub-blico. Declinando quanto sopraesposto a livello comunale do-

vremmo iniziare a richiederealle nostre istituzioni di pro-grammare Consigli Comunaliaperti per far partecipare i cit-tadini e coinvolgerli spiegan-dogli dettagliatamente comeverranno applicate questenuove tasse invece di fare deiparadossali proclami per an-nunciare l’apertura della funi-colare (sicuramenteimpossibile per i costi che sidovrebbero sostenere) per ot-tenere il finanziamento dellaregione di 4 milioni di euroche se effettivamente venis-sero corrisposti, distribuiti ra-zionalmente, riuscirebbero adare risposte e conseguenti be-nefici alle richieste dei citta-dini sui vari fronti che da illotempore sono motivo di siste-matica richiesta:• rilanciare il servizio Cotralogni giorno più carente, nellaconsapevolezza che è l’unicomezzo di trasporto per rag-giungere Roma e località cir-costanti e per ristrutturare lasede della funicolare sia perl’immagine che per essere uti-lizzata come sala d’attesa daipendolari; • per abbassare le tasse locali;• per la manutenzione e ripa-razione delle strutture scolasti-che;• per applicare la raccolta dif-ferenziata in tutto il territorio;• per il rifacimento del mantostradale e per altri urgenti pro-blemi di ristrutturazione com-presa la definizione dei lavoridell’ex albergo Europa, nuovasede comunale;• per rilanciare un minimo dieconomia locale che permettaai giovani di avere la possibi-lità una prima occupazionestabile; • per l’apertura di un centroanziani in zona Piazza dellaRepubblica, vista la continuaespansione del territorio e del-l’aumento demografico.Questi sono i veri temi econo-mici che interessano ai citta-dini dei quali la politica sidovrebbe interessare per star-gli effettivamente vicino e de-cidere con loro in mododemocratico le linee program-matiche da attuare.

Razzismo di casa nostraSeunasera,d’inverno,un viaggiatore...

pieno, a ogni fermata entrava altra gente checercava con lo sguardo un posto dove sedersima l’unico libero era accanto al barbone, nelfrattempo mi sono messa a parlare con una co-noscente, intanto una donna visibilmente affati-cata fissava il posto vuoto ma non si decideva,il barbone a quel punto mi guarda, mi sorride econ la mano mi fa cenno di andare vicino a lui...allora mi sono alzata e ho ceduto il mio postoalla signora stanca ma schizzinosa, accomodan-domi accanto a lui… è vero, puzzava, ma pertutto il viaggio senza parlare mi ha sorriso contale candore che sentivo profumo di violette. Evitare un essere umano perché è povero, per-ché è sporco, perché è rom, o negro o quello chevi pare, è razzismo, chiamate le cose per il loronome e chiamate voi stessi con quel nome, soloammettendo ciò che siamo possiamo cambiare!Tornando ai quattro rom fatti scendere dal bus,quello che mi stupisce è che non c’è stata unasola persona a fermare e denunciare l’ingiusti-zia.

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ATTUALITA’il Segno - Aprile 2013 5

Gli Stati, nelle politiche dell’indebitamento, hanno avuto un ruolo determinante

La crisi economica attuale viene da lontano, quando le banche...

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ecc., e molte volte non ca-piamo bene quello che sta suc-cedendo. Il PIL (Prodotto InternoLordo), è un indice che in-tende misurare tutto quello cheuna nazione produce. Tutto ilmondo moderno, aderenteall’ONU, lo usa come indica-tore. Ma si sa che questo si-stema è molto incompleto datoche non misura la parte del-l’economia in nero, chiamataanche informale. In Italia at-tualmente questa economia in-formale è crescita molto con lapolitica neoliberista (secondocui il mercato deve regolaretutto) e raggiunge il 20%dell’economia reale. L’ONUstessa, ancora non riesce a farapplicare dai suoi Paesi mem-bri un altro indice più efficaceche sarebbe l’IWI (InclusiveWealth Index), che non misurasoltanto quello che una na-zione produce ma anche le suerisorse naturali ed umane.Così oltre alla difficoltà di mi-surare tutto quello che una na-zione produce, si parla moltodi debito pubblico che, nel bi-lancio dello Stato, è lo squili-brio tra entrate ed uscite. In talcaso esce, o si spende più, diquanto entra in questo bilan-cio. Il primo debito degli Statimoderni venne creato con la

fabbricazione delle monete odei soldi circolanti. Un tempogli Stati avevano la loro zeccae producevano questi soldi.Oggi tutti gli Stati autorizzanouna banca, quella centrale (cheal contrario di quello che sipensa è una banca privata), afabbricare la moneta circo-lante, la quale viene vendutaallo Stato. Questo è il primodebito di ogni Stato, e po-trebbe essere facilmente evi-tato. Poi gli Stati che vivono difisco, di imposte, chiedonoprestiti alle banche per realiz-zare varie opere, molte anchecon forti sprechi, spesso nonportate a termine o aumentatedi costo in corso d’opera acausa della corruzione. Attual-mente, con la crisi nata nel2008, c’è stato anche l’indebi-tamento degli Stati per salvarele banche dal fallimento, il cheha consumato gran parte deisoldi di questi stessi Stati. Ildebito dell’Italia, che è al120%, cioè il 20% in più delsuo PIL, da solo è sufficientea portare il Paese al fallimento,malgrado le tasse in più intro-dotte che però non possonoappianare tale disavanzo. Laquestione è: il debito va pa-gato, visto che porta tutta lanazione a lavorare per pagarlo,portando la stessa nazione allapovertà? I debiti sono contrattidai governanti, e non semprenell’interesse della nazione.Interessante è l’esempio del-l’Equador, Paese latino ameri-

cano che nel 2007 fece un re-ferendum su questo problema.Dopo che il popolo ha chiestola revisione dei conti delloStato, è emerso che il 60% deidebiti contratti dai diversi go-verni non avevano prodottoricchezza per il Paese ma sol-tanto spreco. Così hanno de-ciso di non pagarlo,migliorando sensibilmente iconti pubblici. Anche in Is-landa il popolo, con un refe-rendum, ha deciso di nonpagare i debiti contratti dalloStato, visto che vennero fattisoprattutto attraverso imbroglicommessi dalle banche con ifamosi titoli tossici. I cittadini,invece di pagare i debiti,hanno chiesto il carcere per ibanchieri! In Italia è accaduto il contra-

rio. Non si sa come e perché loStato italiano si sia indebitatotanto negli ultimi anni e tutti ipartiti politici, nel Parlamentoprecedente durante il governoMonti, hanno cambiato la Co-stituzione in un minuto, impo-nendo il pareggio del bilanciodello Stato già dal 2013. D’orain poi ci saranno tasse e piùtasse perché è la Costituzionedella Repubblica che imponeil pareggio. Perciò la crisi con-tinuerà per molti e molti annia venire a meno che si cambiun’altra volta la Costituzione,togliendo questo pareggio dibilancio e facendo una revi-sione dei conti dello Stato;solo così capiremo come,quando e perché i governihanno speso questi soldi cheora dobbiamo restituire.

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AMBIENTE6 il Segno - Aprile 2013

Sono le transition town: all’in-dividualismo contrappongonole comunità aperte, alla compe-tizione la logica cooperativa,alla velocità la lentezza, allosviluppo economico il benes-sere diffuso. Territori nei qualic’è un positivo cambiamentosociale, un recupero ambientalee un miglioramento economico:mutazioni che si espandono dapiccole realtà alle città piùgrandi, passando per le campa-gne e per le aziende che scel-gono di cambiare rotta. Unarisposta reticolare, orizzontalealla recessione irreversibile delsistema neoliberista che inpochi anni ha fatto esplodere lapeggiore crisi che la storia ri-cordi. Il capitalismo finanziario,arrivato alla creazione di unmondo virtuale, sganciatodall’economia reale, vede ger-mogliare semi di resistenzanegli stessi uomini che insidia.Quella dei territori in transi-zione è un’alternativa cultu-rale che si basa sul recupero deivalori che i mercati hanno spia-nato nel corso di pochi decenni:relazioni umane, economia so-lidale, agricoltura familiare, au-toproduzione. La proposta èdecodificare la complessitànella quale siamo immersi e ri-spondere con una pluralità disoluzioni semplici. È un’impo-stazione che ridisegna le rela-zioni tra uomo e ambiente. È da qui che si può reinventareun nuovo modo di abitare laTerra, arrivando alla consape-volezza che, non solo ci si puòopporre e resistere, ma anchechiamarsi fuori dall’immagi-

nario che ci è stato imposto.Laprima sperimentazione struttu-rata in una comunità modernariguarda Totnes, un piccolo cen-tro di ottomila abitanti nel sud-ovest dell’Inghilterra.L’obiettivo è progettare solu-zioni concrete alla necessità diuna società priva di petrolio e aun clima in mutamento. La tran-sizione inizia dal basso e si dif-fonde come un contagiopositivo, senza omettere nes-suna forma organizzata dellaconvivenza civile, dalle comu-nità agricole alle piccoleaziende, dagli stili di vita indivi-duali alle politiche di gestione diinteri centri urbani. Dal ciclo deirifiuti alle energie rinnovabili,dall’agricoltura biologica al ri-sparmio delle risorse, tutto vieneorganizzato e programmato, co-struendo però un diverso ap-proccio al vivere una comunità:le istituzioni formalmente elettediventano facilitatrici di un per-corso di confronto con tutta lacittadinanza e garanti dell’appli-cazione pratica delle decisioniprese. Non si parla solamente disostenibilità, ma si alimenta unnuovo immaginario che parla dicorresponsabilità di tutti i mem-bri di una comunità e di demo-crazia diretta che integra larappresentanza tradizionale.

Totnes, ovviamente, è diventatameta di viaggi di un turismo re-sponsabile, attento all’ambientee ai diritti, attirato dalla peculia-rità di una economia locale so-stenibile che offre un nuovomodo di vivere. Stessa filosofiaa poche centinaia di chilometripiù ad est, a Brixton, sobborgomeridionale di Londra, storica-mente ricordato per la sua carat-terizzazione sottoproletarianell’Inghilterra della rivoluzioneindustriale. La partecipazionedei residenti alle decisioni e lanascita di progetti concreti carat-terizzano anche questa comunitàcome «in transizione». Anche in Italia ci sono moltiesempi significativi di città intransizione, diversi dei quali or-ganizzati nell’Associazione deiComuni Virtuosi. Dell’Asso-ciazione fanno parte decine diamministrazioni comunali chehanno scelto di impegnarsi. Unadi queste è a Capannori, 40.000abitanti in provincia di Lucca,dove l’amministrazione comu-nale ha messo in atto una poli-tica virtuosa a tutto campo: dallademocrazia diretta alla produ-zione di energia pulita, al soste-gno dell’economia locale. Nellacittadina toscana è nato, adesempio, «F-corta», spaccio diprodotti di base (che si contrap-

tempimoderni

di Roberto Sinibaldi

pone all’immaginario creatodalla S lunga del colosso italianodei supermercati), valorizzandola filiera corta, cioè i prodotti delterritorio, e il rapporto diretto traproduttori e cittadini che consu-mano responsabilmente e si or-ganizzano per farlo nei Gruppidi acquisto solidale. Lo stessovale per la valorizzazione del«percorso dell’acqua», dove,proprio come succede lungo ipiù celebri «percorsi del vino», icittadini possono andare a rifor-nirsi di buona acqua pubblicapresso le fonti sorgive del terri-torio, in terreni che l’ammini-strazione ha scelto di acquistareper tutelarli dalla speculazionefondiaria. Un esempio di acquabene comune, che diventaanche meta di turismo naturali-stico. E via così, passando per lapartecipazione diretta alla poli-tica ordinaria, come la gestionedei rifiuti, che con il porta aporta non solo ha aumentato inpochi anni la raccolta differen-ziata dal 30 all’83% dell’interociclo dei rifiuti del territorio, maha anche diminuito la produ-zione totale di rifiuti a monte,sull’acquisto e il riutilizzo.Degna di nota la scelta del Co-mune di Cassinetta di Luga-gnano, un piccolo paese diquasi 2.000 abitanti in provinciadi Milano, dove hanno deciso dibloccare il consumo di suolo pernuove edificazioni, spostandoun’intera economia, quella dellecostruzioni, al restauro e alla ri-conversione ecologica delle abi-tazioni già esistenti. È da questopiccolo centro che nasce la cam-pagna «Stop al consumo di ter-ritorio», ormai diventata dilivello nazionale, perché «laterra è un bene comune».E a Rocca di Papa? Molto sipotrebbe fare, partendo propriodalle sue ricchezze ambientalipiù evidenti: 1.500 ettari dibosco, tutti da valorizzare.

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di Daniela Di RosaSembra ieri cheBenedetto XVIdava le dimissioni

da Papa; sembra ieri che Ber-sani perdeva, vincendole, leelezioni; sembra ieri cheGrillo gridava: arrendetevi,siete circondati, sta arrivandolo tzunami a 5 stelle... chedico, non sembra ieri, era ieri!Ma appare già tutto così nor-male. Il nuovo Papa si chiama Fran-cesco I e ogni volta che lo no-minano non penso al santopatrono dell’Italia ma a unacanzone di qualche anno fa diTricarico, dove un bambino sipresentava cantando: “buon-giorno, buongiorno, io sonoFrancesco...”. Nel ritornellomandava a quel paese la pro-fessoressa perché insistente-mente faceva fare un compitosul papà, pur sapendo che ilsuo era morto, non vi dicocome la chiamava ma iniziavacon la lettera P e finiva con lalettera A. Ora quel che penso di PapaFrancesco è inutile che ve lodica, fumo negli occhi, spec-chietto per allodole e propa-ganda politica. Guarda casoviene dal Sud America, unluogo dove da tempo governala sinistra, e governa bene, adispetto di quel che la stampaoccidentale vuole far credere;il Brasile è rinato con Lula, ilVenezuela con Chavez, il Perùcon Evo Morales. Persinol’Argentina ha superato la ter-

ribile crisi economica graziealle politiche della Kirchner,entrata in contrasto con il car-dinale Bergoglio (Papa Fran-cesco), per le sue ingerenzenella politica del Paese. Per-sonalmente vorrei saperequalcosa in più della sua col-laborazione col dittatore Vi-dela, era vera o no? Chissàperché la chiesa ha semprecollaborato coi regimi fascistie ostacolato quelli comuni-sti… un regime è un regime,un dittatore è un dittatore, sicombatte sempre qualunquesia il suo colore politico. Alla chiesa invece piace parti-colarmente il nero, in fondogli dona, un tempo si dicevache un prete era un fascistacon la camicia nera piùcorta… persino un segreto diFatima (un nome arabo per unsantuario cattolico!) parladella fine del comunismo,erano gli anni della Germanianazista ma questo a Dio non

importava, non una parolaavrebbe detto alla veggente ri-guardo il più grande sterminiodi massa della storia. Tornando ai nostri giorni e aPapa Francesco così buono,aperto e moderno, dovrebbespiegarmi questa sua frase:“Le donne sono naturalmenteinadatte per compiti politici.L’ordine naturale e i fatti ci in-segnano che l’uomo è politicoper eccellenza, le donne dasempre supportano il pensaree il creare dell’uomo, niente dipiù”. E già, noi siamo sceme… masempre meno rincoglionite,dateci tempo e un giorno alposto di Papa ci sarà “MammaIolanda prima”! Nel frat-tempo, come ha rivelato unostudio americano, un uomo susei non crede in Dio, più di unmiliardo di persone, e in co-stante aumento, è la terza “re-ligione” nel mondo… non saràun po’ colpa vostra?

Certe morti fanno più male dialtre, alcune ti lasciano indiffe-renti e non per cinismo ma per-ché così è la vita, siamo dipassaggio, altre addiritturasono un sollievo! Ricordo an-cora quando morì il dittatoreFranco, ero piccola, forse un-dici o dodici anni, ma sentiigente che gridava felice e brin-dava, pensai che fosse mortoFranco, un amico di famiglia,e non mi spiegavo la gioia (permolti altri sarà stato un dolore)poi, dopo le spiegazioni, capii. Pochi giorni fa è morta Marga-reth Thatcher, e giù una va-langa di retorica sui giornali: lalady diferro, lastatista, ilm i g l i o ruomo d’In-ghilterra diq u e g l ianni… poiperò qual-che tg hafatto vedere i minatori, gli ope-rai, la classe lavoratrice (cheodiava la lady) brindare allasua morte! Evviva, un po’ disincerità. Chi ha più di quarant’anni econosce un po’ di storia, do-vrebbe ricordare che cosa pro-vocò la dura presa di forzacontro i minatori. Vinse la“strega” e quegli scontri costa-rono la vita a 21 operai! Sperosolo che, varcata la porta del-l’aldilà, li abbia trovati adaspettarla per essere accoltacon le dovute maniere!

D.D.R.

Spunti di riflessione dopo l’elezione di Papa Francesco I

Un Papa vale l’altro... cosa cambia per le donne?

La retoricasulla Thatcherfa dimenticarei minatori

Bergoglio con il dittatore argentino Videla

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DIRETTA da TOKYO8 il Segno - Aprile 2013

CCoonnttrroo iill nnuucclleeaarree, dentro il nucleare

Il mio ritornonell’Italia movimentata

da TokyoToshi KamedaMi scuso con i lettori per aversaltato il numero precedenteper un problema tecnico. Amarzo sono tornato a Rocca di

Papa dove mancavo da due anni. È semprebello tornarci. Ho visto molti amici. Tor-nare in Italia per me non è solo una gita tu-ristica ma ha un senso profondo come setornassi alla “mia seconda patria” comedisse poco meno di un secolo fa HarukiciSimoi, un giapponese che visse per 18 anniin Italia e che si recò come osservatore alfronte, al Piave con D’Annunzio tra i sol-dati e poi assistette all’evento fascista: “lamia patria che m’ha allevato e la mia se-conda patria che mi fa vivere” (HarukiciScimoi, La guerra italiana -Impressioni diun giapponese, Napoli, Libreria dellaDiana, 1919). Proprio per questo mi dispiace vedereRocca di Papa sempre meno animata,molti negozi chiusi e gestioni nuove, im-mondizia sparsa per le strade, escrementiche ostacolano la libera passeggiata. Midico sempre, conoscendo molti paesi epaesini in Umbria o in Toscana, che ilpaese deve e può essere rivalorizzato per-ché il paese, in sé, è meraviglioso. Certoche sarebbe bello ripristinare la funicolareo l’ex hotel Europa come un nuovo puntodi accoglienza per i visitatori, oppure uti-lizzare il teatro comunale anche per eventicome concerti, mostre, conferenze, ecc.Ma l’hardware non basta ed è indispensa-bile il software, cioè lo spirito, che è ciòche fa funzionare la macchina. Ho cono-sciuto tanti cultori che vivono a Rocca diPapa, artisti, scrittori, ricercatori. Lorosono un patrimonio da valorizzare.Non posso che ripetere la stessa cosa diquesti anni: ogni volta che torno trovo l’Ita-lia movimentata. Ma questa volta davvero“moVimentata”. Mi riferisco non tanto allacaduta sia del centrodestra che del centro-sinistra quanto allo “scossone” del Movi-mento 5 Stelle. Ho sentito un’atmosferasimile a quella che si respirava nel 1992quando la Lega Nord scese a Roma e ap-parve sulla scena politica nazionale. Era perla Repubblica italiana una novità assolutatemuta e criticata da tutti i partiti storicidalla destra al centro e alla sinistra. Da al-

lora l’Italia si trova in una fase di transi-zione, avviata da un insieme di altri fattoricome lo scoppio di Tangentopoli, la finedella partitocrazia e della guerra fredda. Ogni tanto si fa il paragone del Giapponecon l’Italia. Dodici anni fa, quando apparve“Il Cavaliere del Sol Levante” (Mario Pi-rani, su “La Repubblica”, 4 giugno 2001) ilgiornalista scrisse: “Ed ecco spuntare anchea Tokio un personaggio in qualche modoberlusconiano”, Junichiro Koizumi, il pre-mier “«una star della Tv» che sa utilizzarecon una efficacia e una abilità del tutto in-consueta per i politici giapponesi”. Cosìanche in Giappone si aprì un nuovo oriz-zonte populista come avvenne in Italia. Ul-timamente, poi, si segnalano i frequenticambi di governo, a quello di Koizumi sisono succeduti sei governi in sei anni dal2006 al 2011 di cui tre del Partito LiberalDemocratico e tre del Partito Democratico.Si cerca di andare verso il bipartitismo spe-rando finalmente di realizzare l’alternanzademocratica. Così “il Giappone non misembra affatto, dal punto di vista politico,così lontano da noi ma quasi parente dellaprima Repubblica”.Da allora sono passati venti anni. L’Italiavoleva cambiare e rompere con il passato.Non so fino a che punto ci è riuscita. Dopoventi anni ecco un’altra novità assoluta chesta stravolgendo il Paese da Sud a Nord. Irisultati elettorali italiani dimostrano perl’ennesima volta una stretta parentela tra idue Paesi. Se in Giappone alle elezioni pre-cedenti del dicembre scorso la gente nonsapeva “in che cosa sperare e a chi dare fi-ducia” (guarda il mio articolo sul numerodi gennaio), anche in Italia ho avvertito lostesso stato d’animo. Questo è un segnodella crisi della rappresentabilità, quindi dei

partiti. Essa proviene anche da un di-sorientamento della collocazione dico-toma di cui ho sentito l’aria soprattuttotra gli amici di sinistra. Non so se ilM5S sia di destra o di sinistra, ci sonoargomenti difficilmente identificabilicome succede anche da noi, ad esem-pio il no al nucleare, un tema che nonè “né di destra né di sinistra” (articolodi febbraio). Ma il paragone finisce qui. La fortedelusione e diffidenza degli italianihanno trovato un punto forte nella pro-testa e nella speranza in una nuovaforza politica. Non riesco a immagi-nare come, anche in Giappone, possanascere “La Cosa” (la tv web del M5S,n.d.d.) del genere, una società tropposchematica, allineata e totalitaria.Certo, il movimento dell’anti-nucleare

è per il Paese una novità che sta scuotendola società. Tra il 9 e l’11 marzo, in occa-sione dell’anniversario di Fukushima, sisono svolte diverse manifestazioni controil nucleare in diverse parti del Paese. Il 9 eil 10 c’è stata una bella iniziativa dei musi-cisti, la seconda edizione del rock festival“No Nukes 2013”. Il 10 “la grande azioneper lo zero nucleare” organizzata da “laCoalizione di metropoli contro il nucleare”con 40 mila partecipanti. Nello stessogiorno anche il movimento referendario sulnucleare ha per la prima volta manifestato.Perciò non si può dire se siano pochi i 15mila che hanno partecipato il 9 marzo aTokyo alla manifestazione “Solidarietà conFukushima. Sayonara alle centrali” pro-mossa da “Le azioni di dieci milioni”. Co-munque, molto di meno rispetto ai 60 miladel settembre 2011 e ai 170 mila del luglio2012. Ciò nonostante il movimento èsempre una minoranza rispetto alla popo-lazione di circa 128 milioni (2011). Rie-sce ancora a reggere ma ora è la politicache dovrebbe muoversi… Alle prossimeelezioni della Camera alta, che si terrannoa luglio, si prevede l’avanzamento dellamaggioranza visto che sotto questo go-verno il mercato finanziario sta reagendobene. Ma uno scossone sarebbe auspica-bile. Ancora oggi sto aspettando comesarà il nuovo governo in Italia. La stabilitàè necessaria ma non dimentichiamo chequesti risultati sono la conseguenza diventi anni perduti.

[email protected]

Sopra: “Sempre più forte la critica ai partiti convenzionali” (24/02/2013, Asahi);Sotto: “Dissensi alle riforme del governo”

“Non si può risolvere nulla” (27/02/2013, Asahi)

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il Segno - Aprile 2013

RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualità

Al 28 febbraio 2013 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.886 (maschi 8.362; femmine 8.524). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.372.*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Anche il centrosinistra, dopo anni di immobilismo, si accorge che l’Ente esiste

ISindaci alla conquista del Parco con un’idea vecchia di trent’anni

9

di Andrea SebastianelliDa quello che silegge nelle crona-che dei giornali diquesti giorni, i

Sindaci partono lancia in restacontro il Parco dei Castelli Ro-mani, accusandolo di ineffi-cienza e di ritardi nellepratiche edilizie. Sottolineanol’inutilità dell’Ente di Tutela,ma pretendono di gestirlo di-rettamente attraverso unconsorzio di comuni.La loro è un’analisi alquantosuperficiale, nel senso che nonindividua i nodi, semplice-mente lancia anatemi, ma so-prattutto cerca diimpossessarsi del giocattolo. Verrebbe da chiedersi dovesono stati finora, quando lagestione commissariale diOrciuoli imposta dall’exAassessore regionale all’Am-biente Mattei - ex Sindaco diAlbano, è bene rammentarlo -provocava quei problemi deiquali oggi si lamentano?Nonci pare di aver sentito mai le-varsi una voce, in questi ultimitre anni, contro la gestione delParco, ma solo silenzio accon-discendente. Ricordiamo chel’insediamento di Mattei comeAssessore all’Ambiente e delsuo fido Orciuoli come “Guar-diano del Parco”, fu salutatadai Sindaci come la riappro-priazione del Parco da partedelle Comunità locali; “final-mente”, dissero. Quanto ècorta la memoria dei nostriSindaci!Quando si esprimono critichee ci si avventura nel suggeriresoluzioni, bisognerebbe essererigorosi nel saper distinguerele responsabilità politiche egestionali di ogni parte incausa, soprattutto le proprie.Facciamo due esempi diretti.Dal 2007 al 2010 con la pre-cedente gestione del Parco dicentro-sinistra le pratiche edi-

lizie venivano evase in tempimedi di 45 giorni (moltomeno di quanto prescrive lalegge); inoltre i Nulla Osta ve-nivano pubblicati sul sito isti-tuzionale del Parco,nell’attuazione dei principi ditrasparenza e pubblicità degliatti. Da tre anni, con la ge-stione di centro-destra, i tempidi rilascio sono dilatati a 4-6mesi e le autorizzazioni nonsono rese pubbliche, riman-gono segrete, chissà perché. IComuni si lamentano, maperché fino ad oggi sono statizitti e muti? Non c’è stata al-cuna presa di posizione controquesto stato di cose. Forse an-dava bene cosi? O non biso-gnava disturbare chi nelfrattempo teneva il Parco a ba-gnomaria?Dal 2007 al 2010 con la ge-stione del Parco di centro-sini-stra, sono stati organizzaticorposi programmi di Pro-mozione del Territorio, peresempio attraverso iniziativeche i cittadini ancora ricor-dano. Il format “Cose MaiViste” prevedeva 400 visiteguidate l’anno, alle quali par-tecipavano circa 10mila citta-dini. Il ritorno economico sulterritorio era quantificato in unrapporto di circa 1 a 5, 1 a 7.Significa cioè che su ogni 100euro spesi dal Parco per or-ganizzare le visite guidate, alterritorio ne rientravano500/700 di euro, soldi spesidai fruitori delle visite perconsumazioni, entrate neimusei, pranzi convenzionati.Insomma si mettevano in motomeccanismi virtuosi di mi-croeconomia locale. Oggi ilParco non fa più nulla ditutto ciò. Visite guidateuguale zero! Come mai? Ecome mai i Sindaci anche inquesto caso, sono rimasti insilenzio?La nostra convinzione è che seil Parco non funziona lo si può

più facil-mente addi-tare come ilresponsabiledi tutte lecose che nonvanno. E al-lora “non farfunzionare ilParco” èstato l’unicoo b i e t t i v odella ge-stione Mat-tei-Orciuoli,obiettivo ta-c i t am e n t econdiviso daiSindaci dei Castelli, anche daquelli di centro-sinistra, cheoggi fanno finta di indignarsi!I Sindaci propongono di tor-

nare alla gestione del Parcoattraverso un Consorzio deiComuni. Ma questa gestionec’è già stata in passato, peruna quindicina d’anni, preci-samente dal 1984 al 1998. Intutto questo tempo il Consor-zio dei Comuni, che gestiva ilParco, non è riuscito a farepraticamente nulla, né la peri-metrazione definitiva dei con-fini del Parco, né il Piano diAssetto, che definisce la piani-ficazione e la gestione am-bientale del territorio.Insomma: la gestione consor-

tile (quella dei Comuni cheoggi i Sindaci reclamano comesoluzione di tutti i mali) fu unfallimento totale. Al contrario, nel 2009 il Con-siglio direttivo della gestionedi centro-sinistra, dopo annidi immobilismo, è riuscitopoi ad adeguare il Piano diAssetto alle leggi quadro na-zionali e regionali, dotandofinalmente l’Ente dello stru-mento fondamentale per lagestione dell’area. E forse ilproblema sta proprio qui. ISindaci preferiscono conti-nuare a gestire il territorio di-rettamente, dopo che perdecenni lo hanno cementifi-cato, con quella logica che -secondo loro - vede l’ediliziacome unico modello di svi-luppo possibile. Il territorio dei Castelli Ro-mani ha bisogno di un Parcoe di una gestione forte e chia-ramente orientata ai principidella tutela. La rinascita dei Castelli Ro-mani parte da qui e non certotornando indietro a un Consor-zio tra Comuni guidato daiSindaci, o per meglio dire,dalle correnti dei partiti, chesono già pronti a spartirsi lespoglie di quello che rimane diun territorio troppo a lungomartoriato.

Villa Barattolo, sede del Parco dei Castelli

Matteo Orciuoli, commissario del Parco

NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Clinica San Raffaele: 06-9428601

Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861

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Per il 2004-2012 previsto un introito di 900 mila euro. Ma è proprio così?

L’amministrazionevaall’incassodei canoni degli orti comunali

di Marcello LoisiSappiamo che la situazioneeconomica del Comune non èdelle migliori, ma sembra che

il sindaco e l’amministrazione se nesiano accorti solo ora. Apprendiamo da una determinazione del13 marzo che il Comune sta cercando diriscuotere i canoni degli Orti dei Campid’Annibale. Più precisamente, richiede ilpagamento di nove anni di canoni di lo-cazione arretrati, quelli che vanno dal2004 al 2012. Secondo i calcoli dell’amministrazione,le entrate derivanti da questa operazionedovrebbero ammontare a più di 900 milaeuro, ma siamo sicuri che il Comune rie-sca a riscuoterli tutti? Spesso le proprietà di questo genere, pas-sando di mano negli anni, si frammen-tano tra gli eredi degli assegnatarioriginari, rendendo la riscossione dei ca-noni molto difficoltosa per le ammini-strazioni pubbliche. In ogni caso, nellasezione dell’attivo di bilancio formal-mente apparirà questa entrata, cosa checonsentirà di mitigare – ma solo apparen-temente – la disastrosa condizione eco-nomica in cui versano le casse comunali.Un singolare passaggio del documento è,inoltre, la naturalezza con la quale siparla di abusi edilizi all’interno dei ter-reni in locazione. Il Comune sta cer-cando di riscuotere i canoni anche dacoloro che hanno costruito dove non po-tevano farlo! Ma ci si chiede, soprattutto,perché quegli abusi rimangono ancora inpiedi? Nella migliore delle ipotesi, le ingiun-zioni alla demolizione sono diventatecarta straccia. E allora perché, se l’am-ministrazione comunale non è riuscita ad

Impegni presi

applicare la legge sugli abusi edilizi, lerichieste di pagamento dovrebbero otte-nere esito positivo?Dopo anni di lassismo burocratico – e

forse qualche interesse elettorale – il Co-mune cerca di racimolare qualche soldo,ma sembra proprio che stiano ra-schiando il fondo del barile.

Mancava qualche giorno a Natale, erano presenti: il Sindaco PasqualeBoccia, il Vice Sindaco Roberto Barbante, il Presidente del Consiglio Comunale Luigi Ferazzoli. Il nostro direttore, insieme a Sergio Rasetti e a Roberto Sinibaldi (che scattò questa foto), consegnò le oltre ottocentofirme di cittadini di Rocca di Papa che si espressero contro la deliberazionedel Comune per la vendita dei boschi comunali. I politici presenti si impegnarono tutti, a cominciare dal Sindaco, a ritiraresubito e formalmente la delibera. Sono passati quattro mesi e non è successo niente. Speriamo che vogliano attribuire un valore agli impegnipresi e al più presto facciano quanto avevano detto.

Luigi Ferazzoli

Sergio Rasetti

Roberto Barbante Pasquale Boccia

Il direttore del Segno

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Il Comune per la nuova sedeha già impegnato il Municipio

di Andrea SebastianelliL’ingarbugliata vi-cenda dell’ex al-bergo Europa efutura sede del

municipio di Rocca di Papacontinua a rimanere nell’obliopiù profondo. Dopo otto anniin cui verità e mezze veritàsembrerebbero aver giocato unruolo determinante, è arrivatoil momento di fare chiarezza elo possiamo fare solo cercandodi ricostruire questa complessavicenda. Il tutto ha inizio nel 2005quando il 30 giugno la maggio-ranza Pd approva l’acquistodello stabile di piazza della Re-pubblica. A febbraio del 2006l’amministrazione completal’acquisto dell’immobile e,pochi mesi dopo, a settembre,predispone un primo progettodi messa a norma quantifi-cando i costi in 1.754.000 euro.Una bella cifra per il Comuneche pensa di arginare il pro-blema potendo contare da unlato su un forte contributo re-gionale ottenuto soprattuttograzie a Ponzo (quasi 800milaeuro) e dall’altro sulla venditadell’attuale sede di Corso Co-stituente, valutata 1,2 milioni dieuro (di questa cifra, l’ammini-strazione per la nuova sede im-pegna 883mila euro). Fin qui tutto potrebbe andareper il meglio ma la giunta Boc-cia invece di chiudere la partitadecide di approvare il cosid-

detto appalto integrato infilan-doci dentro anche la ricostru-zione della scuola materna deiCampi d’Annibale (altri 1,5milioni di euro, coperti consoldi della Regione e attraversoun mutuo). Inoltre, per abbat-tere la vecchia scuola deiCampi, il Comune impegnaaltri 122mila euro derivantidalla vendita dell’attuale sedemunicipale. Insomma, un in-treccio di progetti, opere, inte-grazioni e aggiustamenti da cuil’amministrazione non riusciràpiù a venirne a capo. L’unicacosa certa è che la proprietàdell’attuale sede municipale diCorso Costituente, dalla cuialienazione dipende sia lanuova scuola sia la nuova sede,sarà oggetto di “trasferimento”a favore della ditta che si ag-giudicherà il mega appalto. Ilbando di gara viene pubblicatoil 5 ottobre 2007 per un totaledi 2,5 milioni di euro e l’aggiu-dicatario risulterà essere l’im-presa di costruzioni Fam Srlche, quindi, oltre a realizzare ledue opere acquisirà anche l’at-tuale sede comunale per 1,3milioni di euro.Così il 10 gennaio 2008, l’am-ministrazione approva in viadefinitiva i lavori previsti manell’agosto dello stesso anno ilcosto dell’operazione, a causadi “opere impreviste ed impre-vedibili che hanno comportatoun aumento delle lavorazionicon conseguente aumento dispesa”, si avvicina a 3,2 mi-

lioni di euro.Dopo otto anni, il risultato èche la scuola materna deiCampi è stata aperta mentrel’ex albergo Europa appare uncontenitore vuoto. La Fam Srl,dopo aver effettuato i “lavori direcupero strutturale e adegua-mento sismico dello stabile”,ha smontato i ponteggi e lanuova sede è praticamenteferma da anni in attesa chequalcosa si sblocchi. In tuttoquesto sorge una domanda: mal’attuale sede municipale diCorso Costituente di chi è? E’ancora di proprietà pubblica?Oppure è della Fam Srl?Stando al bando di gara inte-

grato, l’aggiudicatario (cioè laFam) dovrebbe averla acquisitaal momento dell’aggiudica-zione. Le opere dovevano es-sere completate dopo 460giorni ma ne sono passati circa1.800. E’ molto probabile chel’impresa edile abbia già speso1,3 milioni di euro (la cifra pre-vista per l’acquisizione dell’at-tuale sede comunale) per lamessa a norma dell’ex albergoEuropa, e non è escluso che abreve, visto che la matassa con-tinua a restare molto ingarbu-gliata, possa avanzare qualchediritto acquisito su quella pro-prietà già comprata. E allora sa-rebbero davvero guai seri.

L’ex albergo Europa

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ROCCA DI PAPA il Segno - Aprile 201312

Anche il TG3 regionale si occupa della vicenda che ha coinvolto molti cittadini

Ancorapolemicheperl’autoparcodestinato ai mezzi per i rifiuti

di Daniela Di RosaMercoledì 10 aprileavevo un appunta-mento, alle 7 di

mattina: il Tg regionale (Rai 3,Buongiorno Regione), invitatodal Movimento per Rocca diPapa veniva nel nostro paeseper parlare del nuovo parcheg-gio per i camion della nettezzaurbana che il Comune vor-rebbe realizzare su un’area bo-scata di via dei Laghi. Caricola sveglia alle sei, che puntual-mente suona… la spengo, migiro un attimo e mi riaddor-mento. Appuntamento perso!Alle 7,30 accendo di corsa latv, inizia il servizio, intravedoGennaro Spigola, nostro colla-boratore, e una porzione dibosco; poi un cartello, PieroFondi e Raffaello Mancini, delMovimento, ed Emanuele Cre-stini, Consigliere Comunale,spiegano il problema: non sicapisce perché rovinarequest’angolo di bosco, distrug-gere un piccolo ecosistema, in-tasare via dei Laghi (già peraltro molto stretta e trafficata),spendere altri soldi… quandosarebbe più logico fare questoparcheggio a ridosso dell’isolaecologica, forse due luoghidove smaltire rifiuti sono me-glio di uno? Mah! Poi prende il microfono il Sin-daco. Ora, a Pasquale Boccia,gli si può dire di tutto ma nonche non sappia parlare perchédella sua città (che per parte dimadre è anche la mia), e deinapoletani, ha preso la parteche amo di più: la teatralità.Prima, con un gesto dellamano, indica una piccola partedel bosco dove ammucchiati interra ci sono dei calcinacci, poidice: “Ecco dov’è il bosco, egli alberi?”. Avrei voluto es-sere lì per dirgli: “Alza losguardo, se non li vedi vai daun buon oculista!”. Poi convoce quasi piangente, rivol-gendosi alla giornalista, ledice: “Lei lo sa che cosa è suc-cesso l’altro giorno? Una si-gnora che abita presso l’isolaecologica mi ha detto che sefacciamo il parcheggio lì ac-

Grazie a un piano regolatoreinefficace, a parte il centro sto-rico, Rocca di Papa è quasitutta abusiva: c’è chi come mesi è fatta una piccola casa pervivere (48 mq in legno), c’è

chi ha speculato e ha costruitocentinaia di villini bifamiliari,c’è chi si è fatto un mega vil-laggio mangiandosi un lato diMonte Cavo, chi ha costruitopalazzine a ridosso di colline

canto si darà fuoco! E io primadi tutto penso ai miei citta-dini!”. Anch’io, caro Boccia,sono una tua concittadina e senon salvi quegli alberi giuro:mi darò fuoco... a un dito. Poi prende la parola il tecnicocomunale Giovanni Gatta, re-sponsabile del settore rifiutidel Comune, e dice che anchelui abita a pochi metri dal-l’isola ecologica e che non èvero che le ville lì adiacentisono abusive. Ma le voci (eanche il Segno) dicono altro,dicono per esempio che pro-prio di fronte all’isola ecolo-gica ci sia la mega-villaabusiva della moglie di un as-sessore di Marino. Alla fine si torna davanti alcartello e l’intervento di Raffa-ello Mancini, con poche e

semplici pa-role, chiariscele cose: l’am-ministrazioneè in ostaggiodegli abu-sivi… in-somma comeal solito il benedi pochi valepiù del benecomune, si di-strugge unaltro pezzo dibosco per nond i s t u r b a r equalcuno.

e ne ha ostruito la vista, o al-l’entrata del paese rovinandoil paesaggio, c’è chi ha fatto lacasa per sé (e va bene), poi haaggiunto quella del figlio,della figlia, del nipote, del co-gnato… la parentela è infinita.C’è chi ha avuto cattivo gustoe invece della prima casa si èfatto la prima fortezza! Ma non sarà ora di dire bastasignor Sindaco? Non è venutoil tempo che anche lei nonpensi solo al presente ma so-prattutto alle prossime genera-zioni? Qualche alberello vogliamolasciarlo o no ai nostri nipo-tini?

La giornalista Perla Di Poppa durante i collegamenti Rai

Ormai le intenzioni dell’amministrazione comunaledi Rocca di Papa sono chiare. Poiché non è più pos-sibile approvare speculazioni edilizie nè verso Grot-taferrata nè verso Marino (ogni spazio è saturo dicemento), si vorrebbe cominciare a mettere unaprima pietra verso Ariccia, l’unica zona ancora ri-masta verde (a parte Vivaro) malgrado qualche ten-tativo andato purtroppo in porto. Come cominciarea compromettere questa nuova zona? Semplice: siinizia con qualche opera a carattere pubblico, fa-cendo credere che sia indispensabile (è il caso del-l’autoparco per i mezzi della raccolta dei rifiuti dicui si parla in questa pagina; oppure dell’area arti-gianale che quest’amministrazione vorrebbe realiz-zare a ridosso della rotonda; oppure del parcheggiodi scambio (?) che si vorrebbe realizzare nell’areaboscata sempre a ridosso della rotonda; oppure l’im-pianto a biomasse che si vorrebbe realizzare neipressi del ristorante La Foresta). Dopodichè si po-

trebbe dare avvio al banchetto, con villette a schiera,strutture sportive, altri parcheggi, palazzi, ecc.ecc.fino a compromettere l’intera zona verso Ariccia. E’questa l’alternativa al Vivaro, visto che in seguitoalla bocciatura delle Olimpiadi di Roma, l’ammini-strazione Boccia ha dovuto fermare i tentativi di ce-mentificare quelle vallate. Almeno per ora.Infine, un’ultima nota sul progetto “autoparcodi via dei Laghi”. Nella foto che pubblichiamo sivede una grande cisterna di epoca romana collocataa poche decine di metri dal punto in cui il Comunevorrebbe realizzare questo assurdo progetto (servivala villa di Augusto che si trovava ai piedi di Roccadi Papa), cioè in una delle aree più ricche dei Ca-stelli Romani dal punto di vista archeologico. Nelprato posto all’altro lato di via dei Laghi venne tro-vata, per esempio, una tomba datata tra il BronzoFinale e l’età del Ferro. Ancora convinti che sia ilposto migliore per colare cemento? (A.S.)

Lo scopo è quello di aprirsi un varco verso Ariccia

La mega-cisterna di epoca romana posta a pochimetri dal punto in cui dovrebbe sorgere l’autoparco

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ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 2013 13

di Sergio RasettiGiorni difficili peril paese Italia. Sepossibile, ancora

più difficili per Rocca di Papa.E’ un clima pesante quello cheincombe sulla nostra comu-nità. Oltre alla crisi econo-mica e dell’occupazione, chesi manifestano quotidiana-mente con chiusure di attivitàcommerciali e artigianali, ilfermo pressoché totale delleattività legittime di edilizia, lamancanza di risorse per la sa-nità che ha messo in ginocchiol’unica azienda importante pernumero di addetti del Paese, ilmancato pagamento dei salariagli operatori ecologici, i ti-mori di un commissariamentodel Comune dovuto ad unpossibile deficit di bilancio; siprospettano aumenti significa-tivi di tariffe e tasse locali,svendite di proprietà comu-nali, stipendi di dipendenti arischio: una situazione che faperdere la bussola anche aicittadini più tranquilli e con-sapevoli. Di fronte a richieste di cifreimportanti per Imu, Tares,Acqua e Irpef Comunale tuttisi chiedono dove finiscono isoldi e se il censimento diutenze e immobili è statocompletato. Soprattutto setutti pagano quanto di compe-tenza. Finito il tempo della di-sattenzione che ha permessoimportanti disfunzioni nel-l’amministrazione della cosapubblica, ora tutti voglionovederci chiaro.Vengono al pettine i nodi in-trecciati con l’uso sbagliatodelle risorse e del territorio.Le cronache ci presentano unostato pessimo del patrimoniocomunale (non bastano i ten-tativi di negare l’evidenzadegli Assessori competenti).

Rocca, una comunità che fatica a tutelarei suoi “beni comuni”Un territorio urbanizzato amacchia di leopardo (che nes-suno potrà smacchiare) conconcessioni una tantum e ini-ziative di edilizia illegittimache hanno creato gravissimiproblemi per l’assenza totaledi infrastrutture. Sono di questi giorni le notiziedi opere pubbliche, progettateo già realizzate, con le qualigli Amministratori cercano diriparare i danni causati dallaloro “disattenzione” a spesedell’ignara comunità (fintepiste ciclabili, cunette in ce-mento per la raccolta di acquapiovana a servizio di orti co-munali, doppie isole ecologi-che). In questo clima si vive nel ti-more che ulteriori aumenti ditariffe e tasse possano metteredefinitivamente in crisi i bi-lanci familiari. Un cambia-mento radicale, causato daragioni economiche e di pro-spettiva sulla futura qualitàdella vita, è già avvenuto ealtri aumenti sarebbero inso-stenibili per tutti.Il progettato sdoppiamentodell’isola ecologica ci allarmaper i suoi costi e per quella chesembra una vera e propria im-provvisazione nella gestionedel territorio, delle risorse fi-nanziarie, della gestione di unpubblico servizio. L’idea èstrana, vista la già avvenuta ri-

strutturazione del sito storicoposto in via Valle Vergine a ri-dosso del depuratore comunaleanch’esso ristrutturato. Non èdifficile intuire che l’opera-zione sia stata “sponsorizzata”per risolvere i problemi dei re-sidenti nella zona che non tro-vano piacevole condividere laquotidianità con automezzi ru-morosi e maleodoranti. Chissà,è probabile che la questionesia stata anche oggetto di pro-messe elettorali, sulle quali, di-cono, che i nostri siano dei vericampioni. La superficialità con la qualesi è governato a Rocca di Papaha permesso la costruzione dicase, con o senza licenza, neipressi di impianti pubblici chedovrebbero essere a debita di-stanza dalle abitazioni. Risol-vere oggi questo problema,che induce qualche residente

interessato a comportamentitroppo esuberanti, perfino mi-nacce a chi ne parla o nescrive, sarebbe molto costoso,quasi impossibile visto il pul-lulare di edifici sparsi in ogniluogo. Bisognerebbe rispon-dere comunque prima ad unaimportante domanda: “Chipaga?”. La Giunta Comunale ha giàpreparato la risposta: “Paga lacomunità cittadina che cimette soldi e una superficiepubblica boscata. Cemento su3.000 metri quadrati per trasfe-rire il centro ecologico da viaValle Vergine a via dei Laghiangolo via Ariccia”. Nuovo in-credibile biglietto da visita diun paese che rinuncia definiti-vamente a salvarsi utilizzandoal meglio quel poco di ric-chezza naturale che è restata:“Il suo ambiente”.L’isola ecologica dopo i lavori di messa a norma

La viabilità boscata de Le Faete

La cunetta di cemento a Le Faete, ai Campi

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ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 201314

Lanotadella Asl Rmh:“La scuola non ha i requisiti di agibilità ed è un pericolo”

Scuole, il Consigliere Crestinismaschera la giunta Bocciadi Andrea SebastianelliDopo la denuncia del Consi-gliere Comunale EmanueleCrestini, pubblicata sull’ul-timo numero del Segno, sullecondizioni in cui si trovano gliedifici scolastici di Rocca diPapa, è partita la macchinadella propaganda organiz-zata dal Sindaco Boccia, tesaa minimizzare la questione,lasciando credere che Crestinisi sia inventato tutto e abbiavoluto solo mettere in piediuno scontro di tipo politico.Quando il primo cittadino di-chiara che Crestini ha fatto un“attacco vile e strumentale allestrutture scolastiche, basato supure fantasie, provocando undanno grave per la città e pertutti i cittadini” appare un po-litico ormai alla deriva checerca di arrampicarsi suglispecchi. Infatti basterebbeleggere quello che scrive laAsl RmH (dunque non il Con-sigliere Crestini) sulle condi-zioni di uno dei plessiscolastici nuovi di zeccadopo un esposto presentatodai genitori. Il DipartimentoPrevenzione lo scorso 7 marzocosì conclude il suo sopral-luogo presso la scuola di viadei Gelsomini: “Non ha i re-quisiti di agibilità per essereutilizzata come plesso scola-stico in quanto gli inconve-nienti riscontrati possonoessere dannosi per la salutedelle persone che frequen-tano la scuola”. Caro Boccia,che dice? Anche la Asl RmHha scritto pure fantasie arre-cando un danno a Rocca diPapa? Oppure a danneggiare icittadini sono state e sono leazioni messe in atto dalla suaamministrazione?“Ho denunciato la grave situa-zione dei plessi scolastici delnostro territorio -ci ha confer-mato Emanuele Crestini- sullabase di testimonianze, fotogra-fie e con documenti alla manosolo per tutelare la sicurezzadegli alunni e il loro dirittoallo studio ma la giunta Bocciasi è preoccupata solo di farpubblicare comunicati stampadove mi si accusava di essere

vile, di fare terrorismo gratuitoe propaganda elettorale ma in-tanto non ha mosso un dito perrisolvere il problema”. Dopo la denuncia del Consi-gliere, decine di genitorihanno fatto presente allostesso Crestini nuovi disagi ecarenze nelle scuole. “I lavoridi adeguamento normativo intutti i plessi –ci dice il giovaneConsigliere d’opposizione- ele opere per l’abbattimentodelle barriere architettonichenella scuola “Leonida Monta-nari” e in quella primaria“Centro urbano” per 700milaeuro, di cui ha parlato l’ammi-nistrazione Boccia specifi-cando che sono in fase diconclusione, sono in realtà in-terventi terminati a marzo e amaggio 2012”. Alla luce diquesto, quindi (visto che lecarenze evidenziate si sonoverificate dopo tali periodi),appare evidente che le re-centi dichiarazioni del Sin-daco e dell’Assessore MauroFei sono solo chiacchiere neltentativo di met-tere una toppanella falla por-tata alla luce.“Nei plessi scola-stici del nostro ter-ritorio, fino alloscorso 5 aprile,dai soffitti neigiorni di pioggiacontinuava a ca-dere acqua, gliascensori ancoranon funzionavano e la pedanaper disabili nella scuola Leo-nida Montanari era ancorafuori uso – afferma Crestini -l’unico intervento è quello av-viato nella scuola di via deiGelsomini, quartiere Vigne,peraltro finanziato da privatiattraverso il consorzio “Parcodegli Olivi”. Ripeto, tutti iproblemi che ho denunciato,fino al 5 aprile scorso, eranoancora da risolvere”. A oggi la maggior parte deglialunni di Rocca di Papa sonoancora costretti a stare cinqueore al giorno in scuole che pre-sentano seri problemi, indegneper un paese che si reputa ci-

vile. “Per l’edificazione dellascuola ai Campi di Annibaletre anni fa è stato speso quasiun milione e mezzo di euro –specifica ulteriormente Cre-stini –, l’assenza completa dimanutenzione da parte del-l’amministrazione comunaleha creato gravi problemi e orasiamo costretti di nuovo a in-terventi immediati spen-

dendo altrodenaro pubblicodei cittadini diRocca di Papa”. In questi ultimianni si fatica dav-vero a vedere unrisultato positivodella giunta Boc-cia, ogni settoresembra in emer-genza continua ele soluzioni ven-

gono solo annunciate ma poitutto rimane nello stesso iden-tico modo. “Cosa ce ne fac-ciamo di un’amministrazionepiù interessata a emettere co-municati stampa tesi a farepropaganda invece di pensareal bene dei propri cittadini? Diun’amministrazione che, a pa-role, dichiara di lavorare per lacollettività mentre tutti pos-sono costatare che si tratta dibugie? Un’amministrazioneche – aggiunge Crestini – midà del sovversivo solo perchérendo pubbliche le cose chenon vanno. Il signor Boccia, ilsignor Fei o la signora Trincasi dovrebbero fare un giro

nelle scuole di Rocca di Papa!Dovrebbero lasciare le loropoltrone per vedere da vicinoin che situazione si trovano lestrutture che devono dareun’istruzione alle nuove gene-razioni e ascoltare chi fre-quenta le scuole ogni giornoprima di affermare pubblica-mente che è tutto sotto con-trollo”. Nelle ultime settimane ilConsigliere ha effettuato di-versi sopralluoghi nei plessiscolastici di Rocca di Papaascoltando a più riprese il per-sonale docente, i genitori eanche gli stessi alunni. Solodopo aver raccolto fotografie,testimonianze e documenti, hadeciso di denunciare pubblica-mente i gravi problemi struttu-rali dovuti per lo piùall’assenza di interventi di ma-nutenzione ordinaria da partedell’amministrazione comu-nale. “Io chiedo al nostro caroSindaco che tanto si fregia diessere un devoto cristiano, dimettersi una mano sulla co-scienza e di ricordarsi che ri-copre la carica di primocittadino non solo per tagliarenastri ma soprattutto per fare ilbene della collettività – con-clude il Consigliere – chiedosubito che si inizi un pro-gramma serio di interventinelle scuole altrimenti si di-metta lui e tutta la sua giunta,per fare spazio a chi ha vera-mente a cuore il bene di questocomune”.

Lavori alla scuola di via dei Gelsomini

Emanuele Crestini

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UnnuovotraliccioaMonte Cavomaèper la “sicurezza nazionale”

di Roberto SinibaldiCapita che fai unapasseggiata aMonte Cavo e

trovi una mastodontica gruche lavora quasi sulla vetta(100 metri prima del piazzaledell’ex convento). Stannosmontando un traliccio, di-cono cortesemente gli ope-rai, che però aggiungono chene monteranno uno piùgrande proprio lì accanto,dove infatti si vedono le basidi sostegno.Ti chiedi come sia possibile.Al cancello c’è un cartello(obbligatorio per legge) alquale è attaccata una letterina,un piccolo foglio di carta cheper l’umidità si legge a stento.È la Guardia di Finanza chescrive al Sindaco di Rocca diPapa. L’oggetto della lettera è:“Ristrutturazione della posta-zione ripetitrice della rete ‘In-terpolizia’ in località MonteCavo (…). Dichiarazione diinizio attività…”. La nota èdatata 29 gennaio 2013 e laGuardia di Finanza comunicache comincerà i lavori il 4 feb-braio, appena cinque giornidopo. La nota ammonisceche le opere sono “destinatealla difesa nazionale” ed èescluso “ogni tipo di appro-vazione e/o vincolo ammini-strativo, urbanistico epaesaggistico”.La stessa lettera finisce con

la dichiarazioneche “Il conte-nuto della trat-tazione èsoggetto a ca-rattere di riser-vatezza”. Macome? È attac-cata su un can-cello e tutti lapossono leggere! È sicurezza na-zionale e si sco-modano a fareuna dichiara-zione di inizioattività come seil richiedentefosse un condo-minio qualsiasi? Sì, però di-cono chiaro e tondo che perloro le regole non valgono, manon per arroganza o sicumera:è “difesa nazionale”.Gli abitanti di Rocca di Papacombattono le antenne dadecenni: deturpano il paesag-gio e, come minimo, nonfanno bene alla salute. Ora sela sicurezza nazionale co-manda su tutto, viene dachiedere, ma la salute dei cit-tadini non è anch’essa sicu-rezza nazionale? Alla provadei fatti la salute dei cittadinidi Rocca di Papa da questopunto di vista sembra checonti poco o niente. Del resto nella dichiarazionedi inizio attività la Guardia diFinanza mette le mani avanti,per così dire: annuncia che le

apparecchiature che useranno“sono tutte rispondenti alleprescrizioni in ordine ai tetti diradiofrequenza”, in altre pa-role, non c’è bisogno che fac-ciate dei controlli sui limitidell’inquinamento delle emis-sioni radio, sta tutto a posto ece lo diciamo da soli.Per l’amministrazione comu-nale intervenire è difficile, mai cittadini a chi si devono ri-volgere se non ai loro rappre-sentanti? C’è stata almenouna nota di protesta, unapresa di posizione, un’inizia-tiva qualsiasi? Pare di no. Anoi piacerebbe un Sindaco, unAssessore, un Consigliere Co-munale che fosse andato a in-catenarsi simbolicamentesotto quei tralicci, altro chelettere di inizio attività.

Una “grillina”al posto di Ponzoalla presidenzadel Co.Re.Co.Co.Uno dei meriti dell’ultimo scan-dalo sugli sperperi della Re-gione Lazio è stato sicuramentequello di aver fatto conoscere aicittadini il ruolo delCo.Re.Co.Co., il Comitato Re-gionale sul Controllo Contabile,presieduto nell’ultimo Consi-glio Regionale dall’On. CarloUmberto Ponzo, già Sindaco diRocca di Papa. Adesso, dopo le elezioni chehanno decretato la vittoria di Ni-cola Zingaretti alla carica di Go-vernatore, quel ruolo delicato eimportante è andato a una espo-nente del Movimento CinqueStelle. Si tratta di Valentina Cor-rado, che ha avuto quasi un ple-biscito (46 voti su 49). “Ora - hadichiarato sulla sua pagina face-book Davide Barillari, capo-gruppo del Movimento inRegione - possiamo controllarlidall’interno”. Eppure a sentirePonzo quel ruolo non serve aniente tantomeno a controllare.Staremo a vedere. Gli altri quattro membri del Co-recocò, sono: Oscar Tortosa(Psi), Gianfranco Zambelli (Pd),Daniele Mitolo (lista per ilLazio), e Luca Gramazio (Pdl).

Uno dei tralicci di Monte Cavo

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Prosegue la lotta di Danilo RomeiLe bollette di“Acque Potabili”finiscono in tivù

Il Consigliere Comunale Danilo Romei continua aseguire costantemente la situazione dei ricorsi av-verso le “bollette pazze” che numerosi cittadini diRocca di Papa si son visti recapitare dalla SocietàAcque Potabili. Dopo aver prontamente contattatolo studio legale dell’Avv. Grasso, al quale ha chie-sto di occuparsi della difesa dei cittadini roccheg-giani interessati a presentare ricorso contro lerichieste di pagamento dell’utenza idrica da partedi Acque Potabili; dopo aver organizzato ben treincontri durante i quali si è analizzato in manieracapillare il problema delle cosiddette bollettepazze, Romei recentemente è stato ospite delle tra-smissioni Rai “Codice a barre” e “Uno Mattina”dove ha denunciato la discutibile gestione del ser-vizio idrico e le assurde fatturazioni pervenute amolti roccheggiani. “Continueremo con costanteimpegno e sensibilità la lotta a fianco dei cittadini–ha detto il Consigliere - al fine di risolvere unproblema che interessa gran parte delle famiglie diRocca di Papa”.Intanto si resta in attesa che una delle più eclatantipromesse elettorali del Sindaco Boccia si avveri,ossia che la società di Torino, Acque Potabili, sa-rebbe presto stata sostituita da un’altra azienda conun primo risultato immediato: l’abbattimento delcosto delle bollette di almeno il 50% (questo erastato promesso). Stiamo ancora aspettando.

Marcello Loisi

di Giulia De GiorgiIl 14 marzo 2013 si è riunita nellesale delle adunanze del Comune diRocca di Papa la Giunta Comunaleper discutere del piano esecutivo cheha per oggetto la sistemazione dellaPiazza Alcide De Gasperi, quartiereVigne. La Società ALGI 71 S.r.l.nella persona della signora BarbaraVignaioli ha presentato richiesta perl’ottenimento di un permesso di co-struire per la realizzazione di unastruttura privata a destinazione spor-tiva. Il terreno che corrisponde allaPiazza Alcide De Gasperi è statoclassificato come “zona di riserva” e,in quanto tale, obbligata a rispettareuna disciplina urbanistica cherecita così: “le aree di riserva,pari a 2.700mq, sono stateubicate nei pressi degli edificidestinati ad attività commer-ciali. Dette aree sono di carat-tere privato con riserva dirichiedere, da parte della So-cietà lottizzatrice, delle con-cessioni per edifici dicarattere culturale o sportivoo commerciale”. Stando a taledisciplina la Giunta Comu-nale ha accettato il progetto

esecutivo per la sistemazione diPiazza Alcide De Gasperi tenendo amente, però, alcuni punti come peresempio quello di specificare che imaggiori costi delle opere sarannoeseguiti in piena libertà da parte dellasocietà proponente (Società ALGI 71S.r.l.) e che costituiranno un gratuitocontributo migliorativo. Altro puntoè quello che intende delucidare ilfatto che i proprietari dovranno co-munque versare al Comune le sommerelative agli oneri concessori primadel rilascio dei singoli permessi percostruire in proporzione alla cubaturarichiesta con le modalità che stabiliràl’ufficio tecnico urbanistico.

Piazza De Gasperi oggi

Danilo Romei L’Avv. Grasso

L’ex comandante chiede l’aspettativaDario Nanni, l’ex Comandante dellaPolizia Locale di Rocca di Papa(ruolo per il quale venne assunto neldicembre del 2012), ha avanzato ri-chiesta di aspettativa per lo svolgi-mento di incarico pubblico. Infatti,Nanni, è attualmente Consigliere Co-munale a Roma per il Partito Demo-

cratico. Si tratta della seconda richie-sta dopo quella avanzata lo scorsoanno. Il periodo concesso stavolta èdi due mesi, fino al 31 maggio 2013,quando sapremo se Nanni sarà statoconfermato nel ruolo ricoperto, dopole elezioni per il nuovo Sindaco diRoma.

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ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 2013 17

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di Roberto SinibaldiA un paio di mesi dalle ele-zioni a Rocca di Papa non sinota la più piccola mutazionedi rotta da parte dell’ammini-

strazione comunale. I risultati elettoralisono stati di portata epocale, hanno scom-paginato equilibri decennali, ma il sin-daco e i suoi assessori, se se ne sonoaccorti, non lo danno a vedere.Permangono problemi di bilancio, leopere pubbliche sono ferme, trasparenza epartecipazione sono solo belle parole ri-petute ritualmente nelle più pompose oc-casioni pubbliche. Per cercare soldi si tentadi vendere (o forse sa-rebbe meglio dire sven-dere), farmacia, boschipubblici, sedi comunali,insomma il patrimoniocomune, collettivo,quello che rappresentala ricchezza dei citta-dini. Questo perché –evidentemente – neglianni precedenti gli stessiamministratori hannospeso più di quanto ave-vano nelle disponibilitàdelle case pubbliche.Venduti i gioielli di fa-miglia i conti forse saranno ripianati, mai cittadini saranno più poveri. In condizioni così drammatiche, perchénon aprire un confronto pubblico? Tro-vare soluzioni condivise, o almeno infor-mare con precisione i cittadini sullo statodelle cose? Perché non confidare in unpatto che coinvolga tutti, e programmi ilcambiamento necessario per trovare solu-zioni percorribili? Forse perché la classepolitica che ci ha messo in queste condi-zioni teme che dovrebbe fare un passo in-

dietro. Oppure perché i personaggi chegovernano Rocca di Papa da decenni si ri-tengono immuni da critiche e preferi-scono rinserrarsi nella ridotta delle stanzecomunali, piuttosto che mettere in discus-sione almeno qualche scelta del loro ope-rato.In tutto questo all’orizzonte si intravederela presenza del Movimento 5 stelle. È ilprimo partito di Rocca di Papa, secondo irisultati elettorali del 24 febbraio scorso.Evidentemente ha raccolto la protesta ditanti elettori rispetto allo stato di cosesopra accennato. Una forza importante,

che, per quanto poco strutturata e senzarappresentanti eletti, probabilmente po-trebbe influire sulla politica cittadina. Fi-nora non si sono notati effetti pratici,forse si devono ancora organizzare, capirecome fare, su quali temi impegnarsi (purse al di fuori del consiglio comunale).Certo, le emergenze non mancano e sa-rebbe urgente cominciare a lavorarci. Uti-lizzare il consenso ottenuto per incideresulle scelte, insomma tentare di far pesarei voti raccolti.

Il prossimo 29 aprile alle ore 9:00 ci sarà ilConsiglio Comunale dove verrà presentatoil bilancio preventivo e consuntivo del no-stro Comune. Vi rendete conto che siamoamministrati da persone senza un briciolo dicoerenza e che senza vergogna approve-ranno i danni accumulati negli anni dellaloro gestione e, cosa ancor più grave, conti-nueranno a farne? Fermiamoli, ora ne ab-biamo il modo. Con la partecipazione dimassa sono impotenti, e personalmente viposso garantire che in circa due mesi ne ab-biamo viste davvero delle belle. Riprendia-moci il nostro futuro e decidiamolo insieme.Il favoritismo nel nostro territorio è moltoradicato ma voglio rivolgervi una domanda:ancora credete che queste persone possanogarantirvi un futuro? Stipendi che saltano,servizi che mancano, controlli inesistenti,legalità una parola dimenticata. Come sipuò dare fiducia a chi sarebbe pronto a ven-dersi senza pensarci due volte? Anche questa riunione del Consiglio serve adifendere le poltrone: pensate che in primaconvocazione non sarà fatto nulla perchépare che la maggioranza non abbia più i nu-meri e anche perché l’approvazione del bi-lancio comporta rischi penali ed economiciche ricadono in prima persona sugli ammi-nistratori e allora pochi vorranno assumersila responsabilità di una gestione fallimen-tare. Poi c’è la questione della seconda con-vocazione che originariamente era per le17:00 ma poi è stata spostata alle 9:00 dimattina di lunedì per scongiurare la pre-senza dei cittadini. Loro le proveranno tuttema noi facciamoci trovare presenti e sa-ranno costretti a un passo indietro. E’ im-portante la presenza di molti, prendetevi ungiorno di ferie o di permesso, fatelo per voied i vostri figli e diciamogli che andiamo inmissione per il loro futuro o, meglio ancora,che andiamo in vacanza per un giorno in unpaese bellissimo che stiamo costruendo.

Roberto FondiMeetup Rocca di Papa a Cinque Stelle

Riceviamo e pubblichiamo“Dal Consiglio del 29 aprile dipende il futuro di Rocca”

Una parte dei Cinque Stelle di Rocca di Papa

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APPROFONDIMENTO

ilSegno-Aprile2013

Crackvicino?

Come si arriva al dissestoLa legge dice che si hadissesto finanziario seun ente non può più as-solvere alle sue “ordi-narie” funzioni e aiservizi definiti indi-spensabili, oppurequando nei suoi con-fronti esistano crediti aiquali non riesca né afar fronte attraverso ilriequilibrio di bilancioné con lo strumentostraordinario del “de-bito fuori bilancio”. In questi ultimi mesi ilComune di Rocca diPapa ha sottoscritto al-cune importanti transa-zioni e “piani dirientro” (come quellocon la società dei rifiutiAimeri per circa 3 mi-lioni di euro), e lo stafacendo perché senzaquesto strumento l’am-ministrazione rischie-rebbe di dover pagare,oltre al debito, anchegli interessi passivi suldebito, e anche se ilComune fosse bravonel non contrarrenuove passività, di set-timana in settimanal’esposizione debitoriaaumenterebbe proprioper effetto degli inte-ressi. Ma non è finitaqui, perchè l’ammini-strazione con moltafrequenza ha utilizzatoun altro strumento:l’anticipazione dicassa. Noi non siamoin grado di conoscerela consistenza di questeanticipazioni “forzate”alla chiusura dell’eser-cizio ma vorremmoperò sapere se questeanticipazioni sono state

zardato considerato che se queibeni non trovano acquirenti ilbuco resta e diventa una vora-gine. E’ il caso della venditadella farmacia comunale, la cuilicenza da 800mila euro inizialiè stata offerta a 600mila e ora,con il terzo bando in pochimesi dopo che i primi dueerano andati deserti, potrebbesubire un’altra forte riduzione.L’azzardo è ancora più forteperché per alienare i suoi benipubblici il Comune ha dichia-rato che quei beni non sono“strumentali all’esercizio delleproprie attività istituzionali”.Come si fa a dichiarare che, peresempio, l’ex edificio comu-nale di Viale Enrico Ferri, nonè funzionale? Lì, ancora oggi,ci sono gli uffici della Asl perprenotare visite mediche, gliuffici comunali adibiti a poloper l’affido, l’archivio storicodel Comune, l’Ass.ne Aurora,il concertino folcloristico degliScrepanti, la scuola d’arte delmaestro Carfagna, una sala perincidere musica (affidata aun’associazione locale attra-verso un bando pubblico), ecc.Ancora oggi l’amministrazionenon ha fatto sapere dove sa-

ranno dislocate tutte queste at-tività, istituzionali e non. Poic’è l’attuale edificio con glispogliatoi e un piccolo rimes-saggio dei mezzi dell’Aimeri(via Cavour); l’attuale sededella Polizia Locale, dove c’èanche la sala controllo delle te-lecamere collocate nel paese;l’ex scuola di Colle delle Fate,adibita a sede della ProtezioneCivile Comunale; l’attuale ma-gazzino comunale posto a ri-dosso del Municipio di CorsoCostituente. Dove saranno tra-sferite queste attività istituzio-nali? Dopo un anno nessuno celo ha ancora detto. Dichiarare,come hanno fatto 11 Consi-glieri Comunali nel maggio del2012, che questi beni non sonofunzionali agli scopi istituzio-nali, mentre oggi per la mag-gior parte di essi è esattamenteil contrario, appare palese-mente falso. Potremmo certa-mente sbagliare ma, se cosìfosse, anche il bilancio di pre-visione 2012, che tra i suoi al-legati più importanti avevaproprio la dismissione di questibeni (che nelle intenzioni do-veva abbattere i mutui con laCassa Depositi e Prestiti), si

CCCCOOOONNNNTTTTIIII IIIINNNN RRRROOOOSSSSSSSSOOOO

18 Segue dalla prima

restituite o meno.La vendita dei propri beniConsapevoli di tali rischi,accentuati dalla congiunturaeconomica generale, l’ammini-strazione un anno fa ha pensatodi arginare la mancanza di li-quidità e l’accumularsi di fat-ture da pagare per la spesacorrente (che a oggi ammonte-rebbero a quasi 10 milioni dieuro), mettendo in vendita ipropri immobili. Un’azione chedefinire temeraria è poco vistoche vendere beni immobili perequilibrare la spesa corrente senon è illegale è quantomeno az-

baserebbe su un presuppostonon corrispondente alla realtà.La dichiarazione di dissestoPer ovviare al dissesto, l’unicasoluzione sarebbe quella di ri-negoziare i mutui (cosa che ilComune, per esempio, avrebbefatto con Cassa Depositi e Pre-stiti) allungando le rate.Quest’operazione, però, nontiene conto che allungando itempi di pagamento aumentanopure gli interessi. Ed è qui chedopo un po’, anche a causadelle azioni esecutive dei credi-tori (che a Rocca di Papa sonoin forte aumento) tese a pigno-rare anche i soldi delle cassecomunali, potrebbero nascereproblemi di liquidità in assenzadi entrate fisse sicure. Allora,non potendo pagare neppure glistipendi ai dipendenti, l’unicascappatoia per evitare conse-guenze più gravi potrebbe es-sere la dichiarazione di dissestonon approvando il bilancio diprevisione (la cui scadenza èfissata al 30 aprile), aprendo leporte a un commissario e a

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Il prossimo 29 aprile, in una giornata (lunedì) e in un orario (ore 9:00) che non favoriscono certo la partecipazione dei cittadini (ma forse è quello che si vuole), si terrà il Consiglio Comunale in cui l’amministrazione Boccia dovrà approvare il Bilancio di previ-sione 2013. Intanto le casse comunali piangono e le voci di dissesto economico-finanziario si fanno sempre più insistenti. Sullo sfondoresta la vendita del patrimonio pubblico come unica soluzione magli 11 Consiglieri che la votarono potrebbero non aver detto il vero

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APPROFONDIMENTO

ilSegno-Aprile

201319

Così diventeremo tutti più poveriBENI PUBBLICI IN VENDITA PER COPRIRE IL BUCO

50 ETTARI DI BOSCO PUBBLICOTanti sono gli ettari che l’amministrazione ha deciso di ven-dere per fare cassa. Tra questi vi è anche un bosco per latutela della biodiversità e diverse particelle forestali (tuttefronte Via dei Laghi) che andranno a taglio tra il 2016 e il2018 e da cui il Comune potrebbe guadagnare bei soldi.

L’EX MUNICIPIO DI VIALE ENRICO FERRIQuest’edificio pubblico ospita oggi l’Archivio Storico Comu-nale; l’ufficio ASL per le prenotazioni; la sede dell’Ass.ne Au-rora; la sala insonorizzata per le registrazioni musicali affidatacon un bando a un’Ass.ne; il polo dell’affido; la scuola di pit-tura del Maestro Carfagna. Queste attività dove andranno?

LA PRIMA FARMACIA COMUNALEIl Comune ha deciso di vendere la licenza della FarmaciaComunale del centro storico, ospitata in un edificio donatodal compianto compaesano Pizzicannella. I primi due bandi(da 800 e 600 mila euro) sono andati deserti e adesso l’attività sarà venduta al miglior offerente senza base d’asta.

L’EX SCUOLA DI COLLE DELLE FATEPer far cassa il Comune ha deciso di vendere anche quest’edificio, oggi sede della Pro.Ci.Co. (la Protezione CivileComunale), e fino a poco tempo fa adibito a scuola primaria.Vista l’estensione del quartiere Vigne, in quello spazio potrebbero essere decentrati alcuni servizi comunali.

L’ATTUALE DEPOSITO DELL’AIMERIIl Comune ha deciso di mettere sul mercato anche l’area cheattualmente viene utilizzata dall’Aimeri, la società che gesti-sce i servizi di igiene ambientale (rifiuti e verde), come depo-sito di alcuni mezzi, come magazzino attrezzatura e comespogliatoio per i dipendenti. Dove andranno?

L’ATTUALE SEDE DEI VIGILI URBANIQuando l’amministrazione, pochi anni fa, trasferì il Comandodella Polizia Locale nell’attuale sede di Viale Silvio Spaventa,su piazza della Repubblica, ci aveva spiegato che era neces-sario per una dislocazione più efficiente. E ora? Dove andrà questa importante attività istituzionale?

IL MAGAZZINO COMUNALE “BOTTI”Il magazzino “Botti”, usato per riporre attrezzi, segnaleticastradale, ecc. ecc. del Comune di Rocca di Papa, si trovaproprio a ridosso dell’attuale municipio di Corso Costituente.Anche in questo caso nessuno ha chiarito dove saranno tra-sferite queste attività di rimessaggio.

traverso le tasse locali e il tagliodei servizi mentre eventuali re-sponsabilità degli amministra-tori dovranno essere accertatedalla Corte dei Conti. Nel casoin cui amministratori e tecnicivengano riconosciuti responsa-bili del dissesto, per cinque anninon potranno assumere né ruoliistituzionali, né di revisore deiconti di enti locali, né rappre-sentare l’ente presso altre istitu-zioni pubbliche o private. Poi,ovviamente, potrebbe scapparci

anche una condanna di tipo pa-trimoniale.La situazione oggiLa gravità della situazione diRocca di Papa è dimostrata dauna lettera che la responsabiledegli Affari Istituzionali del Co-mune, forse pressata dai con-trolli messi in atto dal nuovoCollegio dei revisori (insedia-tosi il 24 gennaio scorso),avrebbe scritto nei primi giornidi marzo a tutti i responsabili di

settore per quantificare i debitieffettivamente contratti e fattu-rati, quelli che devono esserepagati, quelli che si possonorinviare... oltre ai numerosi taglida mettere in pratica. Ma c’è unfatto: le questioni di bilancio lo-cale non sono un problema “in-terno”. Vista la segretezza concui l’amministrazione sta af-frontando tale delicata que-stione, ricordo che i cittadiniproducono il maggior gettito dientrata del Comune ed è un loro

sacrosanto diritto essere messia conoscenza di quanto accadenella finanza locale sia attra-verso i propri rappresentantieletti in Consiglio, sia attra-verso coloro che sono addettial controllo, i quali devonofornire risposte utilizzando unlinguaggio che sia allo stessotempo semplice e comprensi-bile ai maggiori azionisti delComune, che sono appunto icittadini.

Andrea Sebastianelli

quella che viene chiamata “ge-stione straordinaria”. Subitodopo il Comune potrebbe divi-dersi in due, da una parte il Sin-daco, la sua Giunta e ilConsiglio Comunale (che reste-rebbero in carica) e dall’altrauna commissione inviata diret-tamente dal Ministero degli In-terni con il compito di dirigereil disavanzo pregresso. A que-sto punto l’ente dissestato è co-stretto ad approvare un bilancio“controllato”, basato essenzial-mente sull’aumento al massimodi tutte le tasse comunali (dal-l’Imu all’addizionale comunaleIrpef, dalla Tarsu/Tares -chedovrà coprire per intero ilcosto- ai vari balzelli locali: af-fissioni, occupazione suolopubblico, ecc.) e sul conteni-mento di tutte le spese, a co-minciare dai servizi e da quelleper il personale.Il commissario liquidatoreNel caso di Rocca di Papa(visto che l’amministrazionepotrebbe non portare a terminela vendita dei suoi beni), il“commissario liquidatore” oltrea cedere l’ex municipio di VialeEnrico Ferri, il magazzino-spo-gliatoio Aimeri, la sede dellaPolizia Locale, l’ex scuola ma-terna di Colle delle Fate, il ter-reno in via dei Chiusini, oltre a50 ettari di bosco pubblico che,malgrado le firme dei cittadinie le rassicurazioni del primo cit-tadino, restano tutt’oggi nel-l’elenco delle cessioni,potrebbe decidere di fare chia-rezza anche sul complicato af-faire della nuova sedemunicipale di piazza della Re-pubblica, figlio di un compli-cato appalto integrato la cuianalisi potrebbe aprire scenaridel tutto nuovi. Senza tenerconto che eventuali avanzi dibilancio dei cinque anni succes-sivi alla dichiarazione di disse-sto, sarebbero tutti destinati aliquidare i debiti pregressi.Come al solito, di fronte a undissesto, a pagare maggior-mente sarebbero i cittadini at-

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ROCCA DI PAPA20 il Segno - Aprile 2013

di Luigi Fazi*Il 17 febbraio scorso l’Avis Comunale diRocca di Papa si è ritrovata insieme ai socidonatori per la consueta assemblea annualee con l’occasione quest’anno, terminato ilquadriennio 2009-2013, è stato rinnovatoil Direttivo per il 2013-2017. Lascia la pol-trona di Presidente Paolo Fei per far postoa uno dei membri storici del direttivo Avis,Bruno Eleuteri. Roberto Baglioni sarà ilvice Presidente, Alessandro Guerrieri il Se-gretario e Tesoriere, Vincenzo De Angelise Luigi Fazi saranno i Consiglieri esecu-tivi, Paolo Fei e Roberto Pizzicannella sa-ranno Consiglieri e delegati Avisprovinciale, Marilena Pizzicannella consi-gliera, Ermanno Gatta responsabile CentroRaccolta e Fabrizio Castri sarà da Supportoall’esecutivo.Dopo quattro anni da Presidente PaoloFei ha voluto salutare tutti i soci dona-tori, sostenitori, collaboratori e amicidell’Avis con queste parole:

“30 anni di Avis, impegnosociale con tanto amoreverso il prossimo, comedonatore e collaboratore edal 2008 come primo re-sponsabile di tutti i socidella sezione di Rocca di

Papa. Un grande impegno per me, ma ungrazie va a tutto il gruppo del direttivo, per-sone impagabili nello svolgere il propriocompito nel volontariato. In questi annisiamo riusciti a crescere sempre di più cer-cando ogni volta di mettere a proprio agiotutti i donatori e mi scuso con tutti loro sein qualche occasione l’attesa è stata un po’lunga, cercando con il vostro aiuto di mi-gliorare anche su questo lato. Grazie a voidonatori siamo riusciti a far fronte a tutte lerichieste di sangue che ci sono pervenute eraggiungendo da cinque anni l’autosuffi-cienza. Con tanto affetto grazie anche aldott. Mario Silvi, che con il suo impegnoassiduo ha fatto in modo che l’Avis Comu-nale di Rocca di Papa crescesse sempre dipiù, e con lui grazie a tutti gli infermierisempre presenti e attenti al loro lavoro. Unsentito ringraziamento va all’Amministra-zione Comunale a partire dal Sindaco Pa-squale Boccia per averci sempre sostenutoin questi anni. Un augurio particolare alnuovo direttivo, di cui comunque ancora

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faccio parte, per continuare il buon lavorofatto finora con serenità e fratellanza”.Non poteva mancare il saluto di insedia-mento del nuovo presidente Bruno Eleu-teri:

“Carissimi amici, Soci Do-natori, Collaboratori e So-stenitori è con grande gioiae soddisfazione che rivolgoa Voi tutti il mio saluto nellanuova veste di Presidentedell’Avis Comunale di

Rocca di Papa. Questa carica non cambia ilmio impegno nelle attività dell’Associa-zione, se non nell’avere qualche responsa-bilità in più; di fatto il lavoro verrà svoltoin modo collettivo con tutto il Direttivo, cheringrazio per la fiducia accordatami, ed incontinuità con il passato. Non hanno infattirinnovato l’incarico di consiglieri le signoreDaniela Carfagna e Maria Paola Raguzzi,che ringrazio per la loro collaborazione, esono state sostituite dai nostri amici LuigiFazi ed Ermanno Gatta. Ci aspetta un pe-riodo sicuramente impegnativo, ricco disfide la prima delle quali è l’adeguamentodelle strutture e procedure operative per lamessa a norma del nostro Centro Raccoltaentro il 31 dicembre 2014 secondo i para-metri richiesti dai requisiti minimi per potercontinuare ad operare. Ce la faremo sicura-mente grazie all’impegno di tutti, all’entu-siasmo, al senso civico del volontariato eallo spirito di solidarietà che ha visto pro-gressivamente crescere negli anni sia il nu-mero dei Soci che delle sacche di sangueraccolte fino a raggiungere, negli ultimi cin-que anni, il traguardo dell’autosufficienzasangue per la nostra cittadina, secondo i pa-rametri mondiali stabiliti dall’O.M.S.Quest’anno ricorre il 30° anniversariodella fondazione della nostra Associa-zione e cercheremo di festeggiarlo nel mi-glior modo possibile. Ricordo che è stata

costituita nel giugno del 1983 ed il pro-getto si è realizzato grazie all’iniziativa dialcuni nostri concittadini che con la loroforte volontà e spirito di abnegazione, purcon notevoli difficoltà iniziali, ha per-messo ad oggi l’esistenza di questa bellarealtà cittadina. Di loro voglio ricordare esalutare, in particolare, Enzo D’Alessan-dri presidente per 25 anni che ha lasciatol’impegno attivo nel 2009, e i signoriPaolo Fei e Roberto Pizzicannella, tuttorapresenti nel Consiglio Direttivo, esempiodi dedizione ed impegno costante e conti-nuativo. Con l’augurio di poter continuarea crescere e migliorare, se possibile, nonper raggiungere primati da sbandierare maper garantire l’esistenza di una realtà fattadi atti di generosità disinteressata, qualela donazione del proprio sangue, a cuitutta la cittadinanza può rivolgersi con fi-ducia, rinnovo i miei più cari ed affettuosisaluti a tutti Voi”. Il Direttivo dell’ AVIS Comunale di Roccadi Papa, ringrazia tutti i Soci donatori perquello che fanno ogni anno e chiede a chiancora non ne fa parte di venirci a trovare,sappiate che “la parte più dolorosa è to-gliersi il cerotto”.

*Avis Comunale Rocca di Papa

Quest’anno si festeggia il trentennale dell’AVIS Eleuteri eletto presidenteall’insegna della continuità

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ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 2013 21

Il Comune avvia il terzobandodivendita in pochi mesi

Licenza della Farmacia al miglior offerentedi Luigi SerafiniDopo due tentativi falliti divendere la licenza della farma-cia comunale del centro sto-rico, che avevano portato ilcosto dagli 800mila euro ini-ziali a circa 600 mila euro(aste andate deserte), l’ammi-nistrazione Boccia ci riprovae, questa volta, lo fa senza in-dicare il prezzo base d’acqui-sto. Semplicemente la venderàal miglior offerente attraversouna trattativa privata. Questoha deciso la Giunta riunitasi il12 marzo scorso. Prosegue dunque la venditadei “beni pubblici” volutadalla Giunta Pd roccheggianaattraverso la delibera di Con-siglio Comunale n. 47 del 28luglio 2011 in cui, oltre allafarmacia, il Comune mettevain vendita altri numerosi benicomuni.I nodi stanno arrivando al pet-tine e il Comune, in preda allapiù grave crisi economico-fi-

nanziaria degli ul-timi cinquant’anni,vorrebbe far pa-gare ai cittadini ilsuo malgoverno, equindi per evitareil dissesto (checomporterebbe re-sponsabilità direttesia degli ammini-stratori sia dei diri-genti) sta cercandodi far cassa in ognimodo infischian-dosene se, alla finedi queste opera-zioni di vendita,Rocca di Papa non avrà più unpatrimonio da difendere. In-somma, per salvare il loro po-steriore ci rimetteranno icittadini e le future genera-zioni.La vendita della prima farma-cia comunale roccheggianache, ricordiamo, si trova in unedificio donato nel 1976 dalconcittadino Pizzicannella per

questo scopo preciso, ha de-stato molte polemiche e malu-mori sia da parte dei cittadinisia da parte del Comitato diQuartiere che più volte ha ma-nifestato la sua contrarietà. Ora aspettiamo di conoscerechi si aggiudicherà la licenza,a quale prezzo l’avrà ottenutae come il Comune spenderà isoldi incassati.

Una donna di 65 anni è statasalvata grazie all’interventoimmediato dei Carabinieri diRocca di Papa, mentre tentavadi suicidarsi. L’episodio è av-venuto lo scorso 25 marzo invia Casal Romito, quartiereVigne. Dopo aver ingerito unamiscela di barbiturici, la donnaha parcheggiato l’auto colle-gando un tubo allo scarico dellamarmitta con l’altra estremitàall’interno dell’abitacolo. L’al-larme è stato lanciato dalla fi-glia che subito è stata messa incontatto con gli uomini del Co-mandante Atripaldi i quali, inpoco tempo, hanno individuatol’automobile e salvato la donnain extremis infrangendo il fine-strino.Sarebbero bastati pochi minutiin più e per lei non ci sarebbestato nulla da fare. La donna èstata poi condotta presso il vi-cino ospedale di Frascati, doveè stata ricoverata e giudicatanon in pericolo di vita.

In via Casal RomitoTenta il suicidiosalvataintempo dai CarabinieridiRoccadiPapa

La prima farmacia comunale di Rocca

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ROCCA DI PAPA il Segno - Aprile 201322

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Il 26 giugno 2012 il responsabile del settore Lavori Pubblici ha di-sposto il pagamento di una fattura di ben 943,80 euro per la rimo-zione e trasporto in discarica autorizzata di un cassone di cementoed eternit abbandonato da ignoti in via Vicinale della Macchia. Neigiorni scorsi è stato segnalato l’abbandono di un notevole cumulo dicemento amianto ridotto in piccoli pezzi in località Colle Iano, areaboscata del quartiere Campi d’Annibale. Stavolta la spesa per la ri-mozione di questo materiale, che provoca terribili malattie, potrebbeessere di gran lunga superiore ma ci auguriamo che, anche se in pre-senza di serie difficoltà finanziarie, l’Amministrazione provveda alpiù presto alla sua rimozione. Il luogo dove è avvenuto il fatto nonlascia immaginare che i suoi artefici siano venuti da molto lontanoe questo ci induce a rivolgere a tutti la seguente domanda: “abbiamoforse rinunciato definitivamente a tutelare il nostro paese, l’am-biente, la salute nostra e dei nostri cari lasciando fare, forse a qualcheconcittadino, scempio del bene comune e della salute?”. Rispondere con un corale NO è ormai indispensabile.

I soliti irresponsabili stannoriempiendo d’amianto i boschi

Amianto a Colle Iano

Lunedì 7 aprile presso al RegioneLazio si è svolto un corso di for-mazione per gli operatori che neiprossimi anni dovranno applicaresul campo i protocolli di lotta bio-logica al Cinipide galligeno delcastagno, il parassita che ha attac-cato i boschi di tutta Italia e che aRocca di Papa sta provocandodanni evidenti al patrimonio fore-stale. L’ufficio fitopatologico dellaRegione, diretto dalla dott.ssa Bian-chi, aveva incaricato l’associa-zione L’Alveare di selezionare eproporre i nominativi dei parteci-panti per conto del nostro Co-mune, che sono stati l’agente dipolizia municipale addetta allasorveglianza boschiva dott.ssa Bar-bara Frittella e l’agronomo dott.Franco De Angelis. L’Alveare si ètuttavia spinto oltre, suggerendo eottenendo anche la partecipazionedi un funzionario del Parco deiCastelli Romani, il dott. agro-nomo Antonio Fegatelli. La convinzione dei membri del-l’Alveare, infatti, è che soltantounendo gli sforzi di tutti gli Entiche hanno competenza sui boschidi Rocca di Papa si può ragione-volmente sperare di ottenere risul-tati concreti. Quello che ormai ènoto come il “metodo Botti” (dalnome di Claudio Botti, ispiratore epresidente dell’associazione) con-siste proprio nel favorire la siner-gia di tutti i responsabili, facendoli

dialogare tra loro e mettendoli incondizione di collaborare. Questomodo di agire, rivelatosi un veroe proprio “uovo di Colombo”nella sua disarmante semplicità,deriva a Botti soprattutto da unavecchia esperienza amministra-tiva (fu assessore al patrimonionegli anni Ottanta). All’epoca fu-rono avviati a Rocca di Papa im-portanti esperimenti dicastanicoltura proprio grazie allacollaborazione gratuita di Enti diricerca e di università che permi-sero di elaborare progetti tal-mente validi da ottenereimmediati finanziamenti pub-blici. Purtroppo, però, il cambia-mento di quadro politico cheintervenne all’epoca segnò un ri-torno al sistema del “tutti controtutti”, con l’unico risultato dibloccare per oltre vent’anni ogniiniziativa di sviluppo selvicoltu-rale e, ancora peggio, di mandareprogressivamente in maloraanche quanto di concreto era giàstato avviato. Fortunatamente negli ultimi annia Rocca di Papa le contrapposi-zioni “politiche” più viscerali

orientamento ideale, si è riusciti afar condividere gli obiettivi a tuttii protagonisti. In particolare, averfavorito la collaborazione fra Co-mune, Parco e Comunità Mon-tana, ha permesso di ottenere daparte della Regione Lazio (l’enteda cui in fondo dipende il finan-ziamento di qualsiasi progetto)un’attenzione nuova, viatico peruno sviluppo ordinato e costantedel nostro patrimonio boschivo.La lotta biologica al Cinipide, in-fatti, è stata soltanto la prima, ne-cessaria iniziativa per avviare asoluzione il problema forestale.Ora, iniziato il contrasto al paras-sita che rischiava di azzerare ogniprospettiva, il prossimo essen-ziale obiettivo è quello di dotareRocca di Papa di un PAF (Pianodi Assestamento Forestale) lungi-mirante ed efficace. Soltanto pre-vedendo e pianificando con curagli interventi necessari nei pros-simi anni e stabilendo regole dicondotta certe e applicabili saràpossibile raggiungere lo scopo dilungo periodo che l’Alveare si èdato e che potrebbe diventarequello di tutti i Roccheggiani: faredel nostro bosco un laboratorioambientale di avanguardia, ca-pace non soltanto di tutelare rigo-rosamente l’ambiente, ma anchedi dare lavoro e benessere alle ge-nerazioni che verranno.

Associazione L’Alveare

La lotta al Cinipide del castagno entra nel vivo

sono andate scemando e, anzi, iltema della salvaguardia dei bo-schi, intesi come patrimonio co-mune, è stato assimilato un po’ datutti i protagonisti della politicalocale, sia di maggioranza che diopposizione. La presenza dell’as-sociazione Alveare, in questo, èstata forse il catalizzatore che civoleva. Mettendo intorno a un ta-volo politici e operatori senza al-cuna preclusione e ragionandoesclusivamente di iniziative utilialla popolazione roccheggiana inquanto tale, al di là di qualsiasi

Un bosco di Rocca di Papa

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ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 2013 23

Dalla ricerca alla didattica,ecco l’Osservatorio geodinamicodi RobertoGarra*L’Osservatorio Geodinamico(www.museoroccadipapa.ingv.it)sorge sulla parte più alta di Roccadi Papa, a ridosso dell’antica for-tezza Colonna, da cui si gode diuna panoramica unica sulla Capi-tale e su tutta l’area dei Colli Al-bani. Fu costruito nel 1886 suiniziativa di Michele Stefano DeRossi, quello che definiremmooggi un amatore della sismologia.Già dal 1873 De Rossi era impe-gnato nell’organizzazione di unarete sismica nazionale, all’epocaancora a carattere privato e basatasul lavoro di volontari sparsi perl’Italia. È però solo nel 1887, dopo il disa-stroso terremoto all’Isola d’Ischia,che la Reale Commissione Geodi-namica presieduta dal fisico PietroBlaserna affidò all’Ufficio Cen-trale di Meteorologia (allora nonesisteva ancora l’Istituto Nazio-nale di Geofisica) l’incarico di isti-tuire una rete sismica nazionale.Fu allora accolta la proposta di DeRossi di costituire un Osservatoriopermanente a Rocca di Papa. Talelocalizzazione era legata alle carat-teristiche sismologiche del territo-rio, che si trova all’interno diquello che era l’apparato vulca-nico dei Colli Albani. Il nuovo Os-servatorio, insieme a quelli diCatania e Casamicciola, era unodei tre di prim’ordine istituiti dallacommissione Blaserna come car-dini del nascente servizio sismiconazionale ed era quindi fornito deimigliori sismografi dell’epoca.Con il tempo l’Osservatorio diRocca di Papa si affermò comeuno dei poli mondiali della sismo-logia, con la direzione di GiovanniAgamennone e l’impiego di auto-revoli personalità del settore, tra

cui uno dei fondatori della mo-derna sismologia, FusakichiOmori. Nel 1936 l’Osservatoriopassò in gestione al neonato Isti-tuto Nazionale di Geofisica, mapatì dei fatti drammatici del pe-riodo: con l’inizio della guerra leattività dell’istituto subirono unforte rallentamento e nel 1944 lasede di Rocca di Papa venne oc-cupata dalle truppe tedesche. Solonel 1951 furono riprese le attivitàdi monitoraggio che si svolgonotuttora, nell’ambito della modernarete sismica nazionale.Veniamo ora al museo. Il 26 febbraio del 2005 viene inau-gurato il Museo Geofisico all’in-terno dei locali dell’Osservatorio:un viaggio all’interno della Terra,come titola il famoso libro di JulesVerne e come è opportunamenterievocato da una locandina cine-matografica all’ingresso. IlMuseo, ospitato in uno dei luo-ghi natali della sismologia ita-liana, è un affascinante connubiodi divulgazione e storia di unadisciplina che ha ancora un grannumero di misteri da svelare: lafisica della terra solida. È propriosu questo doppio filo tra storia edidattica che si sviluppa il per-corso museale, tra supporti inte-rattivi sul magnetismo terrestre ela composizione interna della

Terra, l’esposizione di strumentidi misura antichi appartenenti al-l’Osservatorio, e molto altro. Unvero e proprio invito alla scienzain generale, intesa come disci-plina dinamica e creativa in con-tinuo progredire, attraversol’esposizione storica delle teoriesull’interno della Terra, dell’evo-luzione degli strumenti per stu-diarla, del metodo d'indaginesperimentale attraverso giochi elaboratori didattici.Il Museo si estende su tre piani ein ogni sala c’è un coinvolgente in-treccio di supporti ludico-interat-tivi, pannelli didattici e strumentistorici. Come in un viaggio all’in-terno del mondo della Scienza,nella prima sala ci sono diversipannelli sul metodo scientifico, incui la riflessione è concentratasulle metodologie attraverso cui èpossibile indagare la struttura in-terna della Terra. Sono presentatequelle dirette, basate sull’analisi didati provenienti dalla superficiedella Terra e quelle indirette, checercano di ricostruire i nessi di cau-salità tra i fenomeni osservabili equelli profondi, inaccessibili al-l’uomo. Il percorso di conoscenza

della Terra prosegue nel regno delmagnetismo terrestre con un giocochiamato “Cerca il Polo”: in unasemisfera nera è contenuto un ma-gnete che può essere spostato daun giocatore, provocando la varia-zione del polo magnetico della se-conda semisfera, dove èrappresentato un mappamondo.L’altro giocatore dovrà individuarela nuova posizione del polo ma-gnetico tramite una bussola. La seconda sala è dedicata aglistrumenti sismografici e vi si pos-sono osservare in presa diretta lemisure della stazione sismica, oltreche constatare l’evoluzione tecnicadi questi strumenti, dagli esemplaristorici di tipo Galitzin ai più mo-derni accelerometri.Al secondo piano ci si immergenella storia delle teorie sullacomposizione interna dellaTerra e del conflitto tra fluidistie solidisti, un dibattito che videcomparire nomi autorevoli dellafisica-matematica del XIX se-colo, da Poisson a Leibnitz adAmpère.*studente di fisica alla Sapienzadi Roma (tratto da “Accastam-pato” n. 2, pagg. 16-17, 2010”.

di Giulia De GiorgiL’osservatorio geodinamico del comune di Rocca di Papa destinatoa Museo storico di Geofisica sarà completato. A stabilirlo è stata laDelibera n. 403 dello scorso 27 dicembre con la quale il responsabiledel settore l’architetto Paolo Terribili afferma la possibilità effettivadi terminare i lavori dell’Osservatorio. Le variabili da tenere in con-siderazione sono molteplici, prima fra tutte la Legge Regionale n.51/1982 che regola il recupero di edifici storici pubblici e che per-mette tale ristrutturazione.In secondo luogo la variabile economica. A seguito della D.G.R.(Deliberazione della Giunta Regionale) n. 861/2008 è stato appro-vato il “Programma triennale straordinario di opere pubbliche per losviluppo locale regionale” di cui il comune di Rocca di Papa è be-neficiario. Tale finanziamento sarà determinante per poter approvareil progetto di ristrutturazione che ammonta a 270mila euro. Il progetto è stato rinominato “Completamento dell’edificio sededell’Osservatorio geodinamico destinato a Museo storico di Geofi-sica” dall’architetto Ilia Monachesi, alla quale è stato affidato l’in-carico professionale per la Redazione del Progetto Esecutivo e laDirezione dei Lavori. Il piano prevede che dei 270mila euro com-plessivi, circa 95mila siano messi a disposizione dell’Amministra-zione e 174mila vengano investiti per i lavori di ristrutturazioneassegnati in via definitiva all’Impresa Natura e Architettura S.r.l.che ha sede a Grottaferrata.Il progetto nasce dalla nacessità di migliorare la struttura edilizia at-traverso il risanamento e l’allestimento dell’edificio per “realizzareun luogo di accoglienza atto a contenere le funzioni recettive ne-cessarie al perfezionamento e completamento della visita museale”.

Intanto il Comune dice sì al suo completamento

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ROCCA DI PAPA il Segno - Aprile 201324

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del proprio quartiere, riceve continuamente richiesta di chiari-menti da parte di alcuni cittadini, in merito al P.R.G. (Piano Re-golatore Generale) ed ai piani di recupero, presentati a suo tempopresso la Regione Lazio per la dovuta approvazione.Non sapendo che cosa rispondere, si chiedono alla S.V. chiari-menti precisi sull’iter di detto P.R.G. in modo da dare ai cittadiniinformazioni il più possibile veritiere.Si ricorda a codesta Amministrazione Comunale che nel “Pro-gramma elettorale del 2006-2011” era prevista l’approvazione didetto piano in tempi brevi. Se si considera che il nostro P.R.G. ri-sale al 1976, mai come oggi con il Centrosinistra alla RegioneLazio, potrebbe essere la volta buona per avere finalmente unnuovo P.R.G. aggiornato rispetto alle esigenze del nostro paese.Si fa presente inoltre, come è stato segnalato nella nostra notadel 18 gennaio 2007, di tenere presente lo sviluppo edilizio edabitativo dei Campi d’Annibale e che pertanto tale zona ha biso-gno di piani di intervento e di una riqualificazione generale, es-sendo il nostro quartiere abitato da oltre 6.000 abitanti.Purtroppo questo Comitato è a conoscenza di interventi di edifi-cazione e di riqualificazione solo nella parte bassa del paese, cosanon riscontrabile nel nostro quartiere. Sicuro della Vostra atten-zione a quanto segnalato e restando in attesa di una rispostascritta sempre con spirito di collaborazione porge distinti saluti.

Gianfranco Silvestrini (Presidente del CdQ Campi)

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Le migliori Scuole Calcio delLazio si danno appuntamento aRocca di Papa dove, dal 6maggio al 15 giugno, oltre400 bambini e ragazzi da-ranno vita alla nona edizionedel Trofeo Città di Rocca diPapa e al secondo Festival deiPiccoli Amici. Si vivrannotrenta giorni di pura passionecalcistica, un’occasione per co-noscere la città da sempre verafucina di calciatori e tappa ob-bligata per gli amanti del calciogiovanile. Il torneo, organiz-zato dalla A.S.D. Nuova Cana-rini Rocca di Papa - Accademiadel Calcio Marco Amelia conla collaborazione della FrusleySP gode del patrocinio del Co-mune di Rocca di Papa - Dele-gato allo Sport e della RegioneLazio.La presentazione del Torneoavverrà il giorno 24 aprile alleore 18.00 presso la BibliotecaComunale.IX Trofeo di Calcio Giovanile“Città di Rocca di Papa”Arrivato alla sua nona edizionecome ogni anno regalerà emo-zioni e gioie alle numerose per-sone che visiteranno la città. Iltorneo, punto di riferimentodelle sessioni Primaverili e difine stagione, vedrà la parteci-

La “Nuova Canarini RdP” presenterà i tornei il 24 aprile

Partono i tornei giovanili coinvolti 400 bambinipazione delle migliori realtàdel panorama calcistico regio-nale tra le quali spiccano le so-cietà professionistiche S.S.Lazio e U.S. Frosinone Calcio.L’edizione del 2013 verrà inti-tolata a Giancarlo Giovanetti,storico presidente con la pas-sione per la fotografia, che la-scia in dote uno splendidoarchivio sportivo che verràesposto nei locali del CentroSportivo Gavini Lionello du-rante l’intera manifestazione.Il torneo è riservato alle cate-gorie Pulcini 2004/03/02 edEsordienti 2001/00. Questol’elenco delle squadre parteci-panti: Frosinone Calcio, S.Maria delle Mole, Città diCiampino, Nuova Lodigiani,Cinecittà Bettini, Rocca PrioraCalcio, S.S. Lazio, Albalonga,D.B. Genzano, CecchinaALPA, Nuova Tor Tre Teste,

Borghesiana S.A, PolisportivaCiampino, U.S. Zagarolo, S.S.Romulea, A.S. Savio Calcio,Nuova Canarini Rocca di Papa1926 e Città diMarino.II Festival dei Piccoli AmiciMemorial Antonio Paris eManolo PizzicannellaEsperimento partito lo scorsoanno che ha riscosso grandeapprezzamento di pubblico edi società calcistiche che

anche quest’anno confermanola loro presenza per dar vitaalle partitine dei piccoli amicivero motore del calcio nazio-nale. La seconda edizioneverrà intitolata a LucianoParis, storico custode del Cen-tro Sportivo Gavini Lionello eal nipote Manolo Pizzican-nella, bambino che calcava icampi da gioco di Rocca diPapa prematuramente scom-parso in seguito ad una disgra-zia avvenuta nel 1992. Iltorneo è riservato alle catego-rie Pulcini 2004/03/02 edEsordienti 2001/00.Questo l’elenco delle squadrepartecipanti: ASD Frascati,Albalonga, Città di Ciampino,Nuova Canarini Rocca di Papa1926, Cecchina ALPA, Frosi-none Calcio, Rocca PrioraCalcio, S.S. Lazio, A.S. Savioe Lupa Frascati.

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ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 2013 25

“La corretta gestione della cosa pubblica è oggi un’utopia”

di Danilo Romei*La buona amministrazione dellacosa pubblica presuppone che ilpolitico amministri con la dili-genza di un “buon padre di fami-

glia”. Un buon padre di famiglia pretende ilmeglio per i suoi figli, per la sua famiglia.Controlla ogni spesa del proprio bilancio fa-migliare, cercando di gestire al meglio il pro-prio patrimonio economico; non sperperainutilmente neanche un centesimo ma anzi fain modo che le entrate non siano inferiori allespese, così da non mettere a rischio l’equili-brio economico famigliare. E’ esattamentecosì che il politico dovrebbe amministrare ilproprio paese: dovrebbe garantire ai cittadiniche con fiducia lo hanno votato, eleggendo aloro rappresentante la corretta gestione del pa-trimonio pubblico, proprietà dell’intera citta-dinanza. Tutto ciò è un’utopia. Succede invece che gli amministratori spen-dano assai più delle proprie disponibilità eco-nomiche rendendo sempre più povere le cassecomunali; si decretano spese di rappresen-tanza che indubbiamente potrebbero essere ri-dotte; si affidano costose consulenze a tecnicie professionisti esterni che spesso potrebberoessere evitate. Si spende con estrema superfi-cialità il denaro pubblico. E quando in bilan-cio non resta più neanche un centesimo, ci siprecipita a vendere il patrimonio pubblico, ilpatrimonio che appartiene a tutti i cittadini,gli stessi che con fiducia hanno eletto chiprima sperperava ed ora svende.Proprio così farebbe il “cattivo” padre di fa-miglia che, senza alcuna coscienza del suodovere all’onestà e del diritto della famigliaalla dignità, fa debiti su debiti e poi cerca diestinguerli vendendo magari i gioielli di fa-miglia o peggio ancora il proprio patrimonioimmobiliare appartenente alla famiglia stessa.Questo è il quadro dell’attuale Amministra-zione Comunale. Dopo anni di sperperi e mala gestione ed in-differenza sul futuro del paese, si cerca adessodi correre ai ripari. Si parla di aumento delle

Ma qualcuno interviene per ripulire via Palazzolo? Che bisogna fare per toglierela “monnezza” che sta lì da un anno? Per legge è un preciso compito del Co-mune, allora? La foto, scattata in questi giorni, mette bene in evidenza che si tratta degli stessilavandini e tazze di gabinetto che già avevamo pubblicato un anno fa.

Il vero “eco-centro”del Comune

Appello all’Amministrazioneper ripulire Via Palazzolo

tasse ai massimi livelli consentiti e di tagliodei servizi sociali al minimo indispensabile.Ma una buona amministrazione la si ricono-sce proprio dalla gestione dei servizi sociali,dall’investimento nell’erogazione dei servizialla pubblica cittadinanza, dalla sensibilitàverso le fasce più deboli della popolazione,dal senso di dignità che tiene alto a nome suoe dei cittadini.Cosa resta ai roccheggiani, dopo anni di asso-luta mala gestione da parte dell’attuale am-ministrazione e dei suoi fedeli e fidaticollaboratori? L’aumento delle tasse, la dimi-nuzione – fino all’assenza – dei servizi che,ricordo, sono un obbligo per il politico ed undiritto per il cittadino.

Il roccheggiano non deve pregare, implorareun servizio che gli spetta di diritto, non deveneanche lontanamente supporre che quel cheil politico concede con l’arroganza del regaloè, in realtà, un obbligo politico e va offertocon imparzialità, sollecitudine e rispetto.Un’amministrazione che si rispetti e che ri-spetta se stessa ed il paese in cui opera offrestrade percorribili in sicurezza, servizi di sa-nità pubblica che funzionano, regolari servizidi trasporto pubblico, illuminazione ovunque,servizi sociali competenti, regolari e costanticontrolli di ordine pubblico.Perché il cittadino non rimpianga mai il votodato.

*Consigliere Comunale

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Page 26: Il Piccolo Segno aprile 2013

Evento dell’Associazione Musicale Castelli Romani

Successo per il famoso TheDavidsonChorale

ROCCA DI PAPA26 il Segno - Aprile 2013

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di Camilla LombardozziA Rocca di Papa esiste un’as-sociazione che da molti anniorganizza non solo nel nostro

paese, ma in tutt’Italia e perfino in Eu-ropa, concerti di grandissima qualità. Sitratta dell’Associazione Musicale deiCastelli Romani, presieduta da EugenioFerrario. Come spesso accade, le realtà(e le persone) che meglio spiccano perimpegno, passione ed economicitànell’utilizzo di soldi pubblici, finisconoin secondo piano rispetto ad associa-zioni più politicizzate che, guarda caso,sono quelle più pubblicizzate anche senei fatti producono ben poco sia in ter-mini di qualità che di pubblico.L’ultimo evento promosso da quest’as-sociazione è stato un concerto corale,patrocinato dalla locale sezione Avis inoccasione del trentennale dalla fonda-zione, che si è tenuto a Rocca di Papalo scorso venerdì 12 aprile, alle ore21.00, presso il Duomo dell’Assunta,nel cuore del centro storico.

A esibirsi è stato il “The Davidson Cho-rale”, diretto da Timothy Powell. Il“The Davidson Chorale” (www.theda-vidsonchorale.org) proviene dallo Statoamericano della Georgia ed è tra le re-altà polifoniche più importanti del pa-norama corale degli Stati Uniti avendovinto nel 2012 il più famoso premioamericano del settore. Per la Corale americana si tratta delterzo concerto pasquale in Europa dopoche nel 2010 si esibì in Germania enella Repubblica Ceca (in occasione diun tour presso il famoso St. Thomaskir-che di Lipsia e presso la chiesa in casadi J. S. Bach). Rocca di Papa, quindi, haavuto il grande privilegio di ospitarequesta nuova performance musicale del“The Davidson Chorale” e i cittadini, agiudicare dalla buona presenza di unpubblico attento all’ascolto, sembraaver risposto molto bene all’evento. Sorprende l’assenza del patrocinio siadel Comune di Rocca di Papa sia dellalocale Proloco per un evento internazio-nale unico nel suo genere.

Giovane intraprendenteai Campi d’Annibale

Da poco più di un mese il quartiere deiCampi d’Annibale (di fronte al centro an-ziani) si è arricchito di una nuova attivitàcommerciale grazie all’intraprendenza diun giovane, Roberto Giannini (nipote delcompianto Leandro, grande amico delSegno). Pur in un momento difficile perl’economia ha deciso di aprire, aiutatodal papà Massimo, una macelleria dovela qualità e la freschezza sono garantite. A lui va il nostro “in bocca al lupo”!

Roberto Giannini con il papà Massimo

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il Segno - Aprile 2013

Cultura e ... dintorni

di Maria Pia Santangeli“Se la carta occidentale sem-bra respingere la luce, quellacinese, o giapponese la bevelentamente, e la sua morbida

superficie è simile al manto della primaneve. E’ una carta cedevole al tatto, e chesi lascia piegare senza rumore. E’ pla-cida, delicata, leggermente umida. Somi-glia alle foglie degli alberi”. Jun’ichiroTanizaki, “Libro d’ombra”.“Si dice che la carta venga realizzatadalle persone, ma sarebbe meglio direche è la benedizione della natura a pro-durre carta... chi studia la carta giappo-nese studia allo stesso tempo laprofondità della natura”. Yanagi Soetsu,“The Unknow Craftsman”.Le riflessioni di questi due grandi scrit-tori giapponesi ci aprono con leggerezzapensosa una piccola porta per entrarenel mondo delle carte giapponesi di AnnaOnesti, artista di Rocca di Papa. Anna ne aveva una profonda conoscenzagià prima dei suoi due viaggi in Giap-pone, lavorando come Restauratrice eConservatrice all’Istituto Nazionale dellaGrafica di Roma; ancor prima del 1994,anno in cui vinse una borsa di studiodella Japan Fondation e rimase due mesiin Giappone, esattamente ad Yoshino,dove ha potuto osservare e sperimentaredi persona i procedimenti tradizionaliper la fabbricazione della carta nella car-tiera della famiglia Fukunishi (il capofa-miglia, il signor Hiroyuki è indicato dalgoverno giapponese come “tesoro nazio-nale vivente”). Mentre a Kioto, l’anticaartistica capitale delGiappone, ha appresole tradizionali tecnichedi tintura della stoffa eha conosciuto polveri,succhi e inchiostri diantica bellezza. Ho scritto carte al plu-rale, e non carta, per-ché le più importantitradizionali carte giap-ponesi sono varie eAnna ha imparato aconoscere con grandepartecipazione emo-tiva il carattere precisodi ciascuna, tutte in ogni modo ottenute,con antichissimi procedimenti artigianali,dalla lavorazione di fibre vegetali,estratte dalle piante di Kozo, gampi o mit-sumata.Chi non ha visto Anna di persona lavo-rare nel suo studio – restare lì un’ora èper me ogni volta una sorta di avventuraemotiva e intellettuale – potrebbe dire ri-guardo alle carte che “se ne serve” per isuoi lavori: trittici, rotoli, aquiloni, lan-terne, ma non è così. A sentirla parlare -ne esalta la morbidezza, la setosità, la lu-

UUnn’’iinntteerreessssaannttee ccoonnffeerreennzzaa ddeellll’’AAssss..nnee LL’’OOsssseerrvvaattoorriioo

LLee ccaarrtteeddii AAnnnnaa OOnneessttiissuullllee vviiee ddeellll’’aanniimmaa

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centezza, la robustezza - e vedendone igesti che le toccano, le piegano si ha ideache ci sia una sorta di comunicazione fi-sica, sensuale fra l’artista e l’oggetto. Unoggetto vivo che viene dalla natura e chedella natura conserva una vita remota.C’è fra Anna e le carte che colora unasorta di complicità: forse per questo siresta affascinati dai suoi gesti calmi, at-tenti, precisi dai quali emana un profondosenso di rispetto per l’oggetto preziosoche ha tra le mani. Anna non può violen-tarla colorandola con sfacciati colori in-dustriali, “piatti, privi di spessore emancanti al proprio interno di qualsiasioscurità”, (rubo gli aggettivi dal libro “Ditutti i colori” di Alberto Boatto). Ma hascelto di usare solo colori naturali: l’in-daco, il guado, la reseda, la cocciniglia, larobbia, e anche i fiori dei nostri castagni,e la carta risponde colorandosi in totale

armonia.Osservando Anna lavo-rare nel suo studio,dove alle pareti spessoci sono le carte dipintedi fresco, e dove subitosi respira un’aria di bel-lezza e di creatività la-boriosa, non ho potutofare a meno di pensarealla botteghe fiorentinedei grandi artisti del Ri-nascimento. Anche lì sipestavano i colori, e gliapprendisti pittori ruba-vano con gli occhi le

tecniche dei maestri, ma non per amoredelle tecniche in se stesse – se pur neces-sarie -, ma solo come passaggi necessari,vie dell’anima.Anche per Anna le varie tecniche di tin-tura della carta - ricordo l’Itajimezomedove la carta è piegata e colorata solosulle zone di piegatura (tecnica usata daAnna per le 150 lanterne Di tre colori peri Centocinquanta anni dell’Unità d’Italia),lo Shiborizome dove la carta è immersanei bagni tintori dopo averne legato al-cune aree, il katazome, dove la colora-

zione avviene attraverso mascherine reseidrorepellenti grazie al trattamento dellasuperficie con succo di cachi, o il Sumina-gashi, procedimento di marmorizzazione,nel quale la carta, adagiata nell’acqua, as-sorbe l’inchiostro su di essa fluttuante -non sono fine a se stesse, ma solo uno deitanti modi con cui Anna trasfonde conpreciso amore la poesia dei colori e delleforme sulla carta che li restituisce mor-bidi, carezzevoli, mutevoli, Tutto questo - e molto altro - ci ha fattocomprendere l’artista durante la sapienteconferenza in cui un gruppo di socidell’Associazione L’Osservatorio e altricittadini di Rocca l’hanno ascoltata il 21marzo scorso nella locale biblioteca (con-ferenze simili sono state tenute da Anna aTorino e a Roma in sedi prestigiose). ARocca era presente anche il prof. ToshiKameda che, alla fine, ha confessato sor-ridendo di aver imparato del suo Paesemolte cose che non sapeva. Una confe-renza insolita, un viaggio stimolante perincontrare le carte della nostra artistaAnna Onesti che riesce, attraverso glistrumenti di un’antica cultura, a creare unponte tra il passato del mondo orientale eil nostro presente. Con una lunga mano-aquilone verso il futuro, ne sono convinta.

Uno degli aquilonidi Anna Onesti

Anna Onestinel suo studio

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LA STORIA il Segno - Aprile 201328

“Ci sono momenti in cui lavita sembra ristagnare, in cuigli eventi che segnano il no-stro cammino sono incanalativerso una direzione già trac-ciata. Poi un giorno, improv-visamente, può capitare chequel cammino cambia rotta.Un viaggio, un incontro ca-suale ed eccoci su una nuovastrada, sconosciuta e miste-riosa e per questo intrigante.Tutto cominciò un venerdìmattina su un treno diretto aBologna e che mi avrebbe por-tato verso un nuovo destino”...

di Nicla MorlettiUna trama ben co-struita, una narra-zione fluida,chiara e scorre-

vole rendono questo romanzoallettante ed estremamente

piacevole, grazie anche aicontenuti e ad uno stile mo-derno e duttile adatto ai lettoridi ogni età. Fabio, il protago-nista, è il figlio del nostrotempo, sotto certi aspetti, conle sue speranze e inquietudini,con le sue certezze e incer-tezze. Man mano che scor-rono le pagine il viaggio diFabio diviene anche il viaggiodel lettore, il viaggio di cia-scuno di noi nel mondo degliaffetti e delle emozioni. Ilbambino che c’è in noi tornaalla luce ed illumina la nostrastrada nei momenti in cuil’abbiamo smarrita. Questo è il bellissimo messag-gio che l’autore ci vuole tra-smettere. Se riusciamo avedere il mondo con gli occhidi un bambino, forse tutto nonandrà perduto. E le emozioni

scivoleranno in noi leggere,facendoci vedere il lato buonodella vita. Un ottimo romanzoscritto egregiamente, un ro-manzo della memoria e moltodi più che catturerà il lettorein una spirale di curiosità edemozione.

La ragazza del treno...il romanzo di Federico Fontana

Nel 1876 parte una campagna di scavo sulla vetta dell’antico mons Albanus

Alla ricerca dei “Fasti” perdutidi Andrea SebastianelliIl 13 luglio del 1876 il prof. GuglielmoHenzen, primo segretario dell’Istituto Ar-cheologico Germanico, scrisse una letteraall’allora Ministro della Pubblica Istru-zione, chiedendo l’autorizzazione per av-viare una campagna di ricerchearcheologiche sulla vetta di Monte Cavo,il mons Albanus dei popoli latini.“Eccellenza, -si legge nella missiva-avendo il sig. PrincipeColonna acconsentito ac-ciocchè l’Istituto Archeo-logico Germanicointraprenda degli scavisul Monte Cavo e preci-samente nel giardino deiPadri Passionisti con loscopo di trovarvi ulterioriframmenti dei fasti delleferie latine, anticamenteivi esistiti, il sottoscrittosi rivolge all’EccellenzaVostra pregandola divoler accordare il permesso per l’esecu-zione di tali scavi”.La risposta non si fece attendere e il giornodopo (altrochè la burocrazia di oggi!) laDirezione Archeologica di Roma, perconto del Ministro, inviò l’autorizzazionerichiesta. Gli scavi ebbero inizio il 20 set-tembre e la direzione fu affidata allo stu-dioso Michele Stefano De Rossi, che a

breve si sarebbe trasferito proprio a Roccadi Papa diventandone uno dei suoi citta-dini più illustri. La prima relazione scrittadallo stesso Henzen, per fare il punto sullericerche, porta la data del 5 ottobre 1876. Scrive l’insigne professore tedesco:“Quantunque lo scopo principale fosse laricerca dei fasti delle ferie latine, nondi-meno si è cercato di fissare per essi qual-che dato relativo alla topografia di quel

sito, facendo alcuni tasti(saggi di scavo, n.d.d.) vi-cino a quel punto ove lastrada antica (la ViaSacra, n.d.d.) si nascondesotto una maceria”. Unodi questi “tasti”, eseguitoil 22 settembre, portò allaluce una cisterna pro-fonda 5 metri sul cuifondo furono rinvenutidei frammenti di marmocon iscrizioni, probabil-mente riferibili proprio ai

tanto ricercati “fasti delle Ferie Latine”.Inoltre, il De Rossi rinvenne dei tubi dipiombo anch’essi con iscrizioni, alcunimattoni con bollo e diversi frammenti interracotta. La mattina del 30 settembre, ri-cominciando un’altra giornata di scavo,presso il piano della suddetta cisterna, ap-parve un cunicolo transitabile per circa 15metri, “al di là del quale -scrive sempre il

prof. Henzen- stava probabilmente la cas-setta per la distribuzione dell’acqua, di cuisono stati trovati frammenti”. L’indagine portò poi al rinvenimento di unframmento del piede sinistro di una statuatogata e di una parte di capitello in stile co-rinzio. Michele Stefano De Rossi invecedi eseguire uno scavo in estensione, pre-ferì procedere per “tasti” un po’ dapper-tutto. In uno di questi tentativi portò allaluce “una chiavica in relazione con una

stanza col pavimento a mo-saico che dovea raccogliere leacque del tetto della medesimaper versarle ove il monte de-clina”. Il 21 ottobre gli scavi furonospostati nella parte dell’orto te-nuta a prato, in cui il De Rossi,basandosi sulla pianta del co-dice Barberiniano, supponeval’esistenza dell’area centraledel tempio di Giove. Proprio inquesta zona, i religiosi trova-rono “costruzioni a grandimassi e gli avanzi di una stipe”votiva, riferita alla sacralità delluogo. Appena avviato il saggio discavo, gli operai roccheggianirinvennero due monete diepoca medievale e una diepoca romana in bronzo, unframmento di “aes rude” (unasorta di panetto di bronzo) evari frammneti di un vaso interracotta. Gli scavi furonocosì portati a termine con lavolontà di condurre una nuovacampagna di ricerche. Ma bi-sognerà attendere qualcheanno prima di poter tornare ascavare sulla vetta di MonteCavo.

La Via Sacra in una stampa del XVIII sec.Sopra: M. Stefano De Rossi Una olletta con la

decorazione a rete tipica del Bronzo

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LIBRIil Segno - Aprile 2013 29

Presentato l’ultimo libro di Federico De Angelis

L’irresistibile, nuovo richiamo dellesirene

di Vincenzo RufiniIn un’aula consiliaregremita si è tenuta,sabato 23 marzo, lapresentazione del

libro “Ulisse e le sirene”, del no-stro concittadino e collaboratoreFederico De Angelis. Il tema èstato introdotto dal ConsigliereComunale Pizziconi e da PieroBotti, il quale ha svolto il ruolodi anfitrione letterario, mentre il

minate da Omero in poi e il Don Chisciottevero e proprio mito esistenziale della nostraepoca contemporanea. In questo eroe delcrepuscolo della cavalleria e della sconfittaper antonomasia l’autore evidenzia il biso-gno della folla di volere come punti di rife-rimento i giganti. In questo scritto letterarioFederico De Angelis dimostra una perfetta

conoscenza, da lettore onnivoro, degli ar-chetipi letterari che hanno fatto e fannoda filo conduttore per l’Occidente. Ci diceche ha scelto Ulisse come capitolod’apertura del libro come l’Ouvertureapre l’opera musicale. Intervistato e incalzato da Piero Botti il DeAngelis ha fatto sfoggio della sua enormemesse culturale spaziando da Ulisse a DonChisciotte, da Dante a Mosè, passando perSigieri di Brabante e soffermandosi suquel deposito di ricchezza filosofica che ècostituito dalla Scolastica medievale, perpoi approdare alla Teosofia intesa nell’ac-cezione integrale del termine (cioè che lereligioni hanno tutte un’unica origine),senza nulla concedere alle divagazionitardo ottocentesche di Helena PetrovnaBlavatsky. Il libro è un volume ben degnodi figurare nell’ideale biblioteca dello sci-bile umano ed un punto di riferimento im-prescindibile, tanto più che la scrittura èagile e leggera e profonda nello stessotempo. In fin dei conti a Federico De An-gelis calza a pennello la definizione diOnorati: “Federico è Ulisse senza Eumeo”.Insomma abbiamo trascorso una bella se-rata in cui una volta tanto si è riusciti avolare alto, molto alto.

Lunedì 18 marzo, nell’ambitodella Festa del libro della Fieradi Grottaferrata, è stato presen-tato in anteprima al teatro delSacro Cuore il nuovo librodella scrittrice roccheggiana (ecollaboratrice del Segno) MariaPia Santangeli, “Streghe, spiritie folletti - L’immaginario popo-lare nei Castelli Romani e nonsolo”, edito dalla nota casa edi-trice romana Edilet (Edilazioletteraria). Ha curato la presen-tazione la professoressa MariaTeresa Tamassia, già Assessorealla Cultura del Comune diGrottaferrata, che si è soffer-mata, con vivace e originalesenso critico, anche sui prece-denti lavori dell’autrice: “Roccadi Papa al tempo della crespi-gna e dei sugamèle”, “Boscaiolie carbonai nei Castelli Romani”e i libri di fiabe, mettendo in

evidenza la resa narrativa diMaria Pia Santangeli sia nel“racconto” tratto dalla vita realesia in quello di pura fantasia.Un pubblico numerosissimo haseguito con grande interesse losvolgersi della serata, movi-mentata dalle voci dei due attoriGloria Annovazzi ed Enzo Bar-tolucci che hanno letto alcuniracconti del libro. Racconti dipaura tipici dei nostri Castelli:

protagonisti streghe, lupi man-nari, folletti, anime del purgato-rio che l’autrice ha raccoltodalla viva voce del popolo, col-legandoli per somiglianza abrani della letteratura colta:Gianbattista Basile, GioachinoBelli, Stendhal, Luigi Capuana,Grazia Deledda, Carlo Levi,Italo Calvino... ed a ricerche an-tropologiche di altre regioni,ampliando in tal modo i confinidel nostro territorio. Aspetto particolarmente sotto-lineato dalla prof.ssa Tamassia,che ha inoltre evidenziato conaffettuoso calore l’equilibrioraggiunto dall’autrice nella tra-scrizione dei racconti orali che– pur nel rispetto del dettato po-polare - ha ricreato in uno stilevivace, multisensoriale, partico-larmente efficace nel rendereprecise le atmosfere. Bella la

copertina con un’originale im-magine delle due pittrici castel-lane Anna Onesti e GiovannaMancori. Durante il mese di maggio illibro sarà presentato a Romanella prestigiosa sede della Pro-vincia, Palazzo Valentini. Nellasua Rocca di Papa l’autricevorrebbe invece presentarlo inuna serata estiva, all’aperto, inuna delle tante incantevolipiazzette del centro storico.

Giulia De Giorgi

Streghe, lupi mannari e follettinel nuovo libro della Santangeli

volume è stato prefato dalla scrittrice epoetessa Maria Fondi, la quale ha postol’accento sul fatto che scrivere non è diffi-cile per chi ama farlo e lo scrittore devesempre confrontarsi con la realtà. In proposito ha citato Kafka e Cervantesdando prova della sua grande erudizioneletteraria; secondo prefatore è stato il pro-fessor Onorati, scrittore e critico lettera-rio, nonché “punto di riferimento” percoloro che sono appassionati della parolascritta. Nella sua prolusione Onorati hadimostrato di maneggiare la lingua ita-liana e i suoi riferimenti letterari con lamaestria propria dei grandi critici, qualifurono Emilio Cecchi e Mario Praz, defi-nendo il romanzo “un piccolo capolavoronarrativo”.La serata è proseguita allietata dallo splen-dido accompagnamento musicale eseguitodalla bravissima Valentina Gabrielli, cheha deliziato la platea con pezzi classici diChopin e Beethowen. Poi è entrato inscena il protagonista, Federico De Angelis,che ha presentato questa sua ultima faticaletteraria. Un libro in parte autobiografico,ma essenzialmente un viaggio esistenzialeverso i suoi miti letterari preferiti, in cuispiccano l’Ulisse, nelle varie versioni esa-

Maria Pia Santangeli

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PAGINA APERTA il Segno - Aprile 201330

Facciamo finta che i redditi di-sponibili siano insufficienti a farela spesa, che la disoccupazionesottragga ancor più reddito allefamiglie, che i risparmi si assot-tiglino, che il debito aumenti eche in tutto questo andazzo nonsi riesca a trovare il bandolo dellamatassa. Sì, facciamo finta di es-sere ad un tornante della storia,dove il dopo, insomma, non saràpiù come il prima. Va per la mag-giore un nuovo precetto:“L’uomo non può possedere piùdi quanto il suo cuore possaamare”. Lo scrive Nicolai Lilin,con perfetto tempismo: strug-gente! C’è pure gente che fa dinecessità virtù: downshifting. Lostile del vivere in semplicità.Massì, la scelta da parte di di-verse figure di lavoratori di giununa libera, volontaria e consape-vole autoriduzione del salario,bilanciata da un minore impegnoin termini di ore dedicate alle at-tività professionali, sì da goderedi maggiore tempo libero echissà di quanto altro ancora.Giust’appunto: “lavoro meno,guadagno meno, mi riprendo ilmio tempo”. Eggià, se non si puòavere tutto, occorre mettere afrutto il desiderare meno. Sì, si può acquistare solo ciò chesi ama, si può pure acquistare ilproprio tempo, si può anche fi-schiettare sotto la doccia “quelloche non ho è quel che non mimanca”; sentirsi gagliardi e tosti emagari schivare pure i predicozzi. Essìpperchè, gente in giro a farpredicozzi se ne trova a iosa: in-tellettuali di risma, sociologi,persino gli psicologi stanno lì adare conforto, a prendere parte, afarsi parte, rimestando controquel “consumismo della malorache ha lasciato esangui le genti”.Certo, si può far tutto questo pur-ché si metta in conto che al fin difare meno verrà a mancare pureil resto. Il meccanismo econo-mico-produttivo al quale ci abbe-veriamo consente al singolo illusso di fare il dowshifting; setutti però fanno dowshfting va inmalora. Se viene a mancare laspesa, mancherà il reddito; senzareddito mancherà ancor più laspesa, non vi sarà nuova produ-zione, nemmeno occupazione,ancor meno reddito; meno pre-lievo fiscale ovvero meno previ-denza, assistenza, istruzione.

di Marcello LoisiPassate le vacanzepasquali, sicuramenteciò che rimane piùimpresso nella mente,

oltre all’importanza religiosa,sono gli abbondanti pasti e le lun-ghe chiacchiere in famiglia e congli amici. I protagonisti di questeriunioni conviviali sono statil’agnello, le uova di cioccolato, lecolombe e gli altri alimenti tradi-zionali, spesso molto nutrienti ecalorici. Non ci sorprende, ora,sentire qualcuno che s’impegna aperdere quel chilo messo su a Pa-squa, magari affidandosi a creme

miracolose, cinturedimagranti e perio-diche sedute in pa-lestra.Carlo Petrini, fon-datore di SlowFood, afferma cheforse «nei Paesi ric-

Tavoleimbandite

PPiilllloolleeddii EECCOONNOOMMIIAA

di Mauro Artibani

Il costo del lusso

QQuueessttiioonniiddii...... gguussttoo

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...................

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di Camilla LombardozziIl mio Tesoro… per i fan della sagaTolkiniana “Il Signore degli Anelli”,questa frase dice tutto e soprattuttoriporta alla mente lo spietato Gol-

lum, bramoso di possedere quell’anello che gliaveva fatto perdere letteralmente la testa.Recentemente abbiamo visto al cinema “LoHobbit” il prequel della tanto amata trilogia ci-nematografica, in questa pellicola si ripercor-rono le fasi che portarono Bilbo Beggins adimpossessarsi dell’anello d’oro legato alle sortidella Terra di Mezzo.Oggi Tolkien a quarant’anni di distanza dallasua morte, torna a far parlare di se, raccontandoa cosa si sia ispirato per dar vita a questo capo-lavoro fantasy letterario. Siamo nel 1785, in In-ghilterra, un contadino nei pressi di Silchestertrova un anello d’oro di epoca romana dal pesodi 12 grammi; su di esso è incisa la Dea del-l’amore Venere ed una scritta in latino, la qualenomina un uomo di nome Senecianus. Nulla di strano, se non fosse per il fatto checirca dieci anni dopo venne rinvenuta a pochichilometri di distanza dal luogo del ritrova-mento dell’anello, una lapide in cui si menzio-nava un certo Silvianus proprietario di unanello a lui rubato e della maledizione che que-st’ultimo scagliò sul ladro che gli portò via ilsuo tesoro, finchè non avrebbe riportato l’anelloal Tempio del Dio Nodes. Chi era il ladro del-l’anello? Proprio lui: Senecianus.John Ronald Reuel Tolkien prima di diventare

uno deglisc r i t to r ipiù im-po r t an t idel ge-nere fan-tasy, eraun profes-sore diOxford etra i suoiinnume-r e v o l istudi sio c c u p òproprio del Dio Nodens e della storia del-l’anello maledetto.Secondo affermati storici l’anello venne in se-guito venduto alla famiglia Chite, proprietariadel Vyne (azienda di antiquaria); oggi la Vyneappartiene alla National Trust che, in collabora-zione con la Tolkien Society, ha organizzato unamostra proprio in onore di questo ritrovamentoe della storia che si cela dietro di esso, conl’anello di 12 grammi di epoca romana, unacopia della maledizione, e la prima edizione deLo Hobbit.Ecco da dove Tolkien prese spunto per dar vitaalla trilogia del Signore degli Anelli, che fece efa innamorare tutt’ora milioni di fan.E’ proprio il caso di dire…“Un Anello per domarli, un anello per trovarli,un anello per ghermirli e nel buio incatenarli”.

A quarant’anni dalla morte svelata l’ispirazione dell’autore

Tolkien e l’originedel Signore degli Anelli

chi si spende di più per non man-giare che per mangiare». Sembre-rebbe che si tratti di unaschizofrenica cultura dell’abbon-danza e della continenza, una so-cietà sedotta dalle tavoleimbandite, ma esposta ai proprisensi di colpa per essersi abban-donato alla tentazione.Secondo alcuni studi, la Terra po-trebbe nutrire 10 miliardi di per-sone se si alimentassero come gliindiani, 5 miliardi se seguissero ladieta degli italiani, ma solo 2,5miliardi di individui con il regimealimentare dei cittadini statuni-

tensi. Sarebbe opportuno ricor-dare che la popolazione mondialeattuale si aggira intorno ai 7 mi-liardi di persone. Alla luce di que-sti numeri si potrebbe riflettere suinostri attuali modelli alimentari echiedersi, solo per fare un esem-pio, perché un indiano ha a dispo-sizione solo la metà del cibo di unitaliano. Alcune stime, inoltre, af-fermano che almeno il 30% delcibo prodotto a livello mondialeviene buttato. Non è forse arrivatoil momento di informarsi prima dicomprare e di pensare prima dimangiare?

Tolkien

Carlo Petrini

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CULTURAil Segno - Aprile 2013 31

di Loredana MassaroBianca Pietra, una giovane donnadi buona educazione e scarsimezzi, dopo la morte del padre la-scia la casa natale per approdarein una tenuta di campagna a Bru-suglio, vicino Milano. Il proprie-tario è don Titta, poeta famosocon la passione per l’agricolturasperimentale. Bianca, abile ac-querellista, è stata chiamata a ri-trarre il patrimonio botanico.Nella tenuta regna donna Clara, lamadre di don Titta, che governacon piglio autoritario l’andamentodella casa. Tra gli ospiti fissi Tom-maso, un giovane poeta cacciatodi casa perché dedito all’arte piut-

Mille cose la attraggono e la di-straggono di continuo e fra queste,il fascino di Pia, una serva senzafamiglia che gode di un tratta-mento privilegiato. Curiosa finoall’impudenza, Bianca si con-vince che le origini di Pia nascon-dano un segreto inconfessabile.La giovane è decisa a svelarlo perriparare un’antica ingiustizia...Il nucleo fondamentale sul qualesi intreccia la storia, è il tema deibambini abbandonati. Bianca, laprotagonista, più che cercare lasua identità la deve costruire. Ilsuo nome ha un valore metafo-rico: la sua vita è come un fogliobianco su cui disegnare. Essendouna donna sola deve ricorrere uni-camente alle sue forze per diven-tare autonoma. Ovviamente nonsarà facile inserirsi nella cornicedi questa famiglia presso cuiviene chiamata a lavorare, una fa-miglia complicata, in cui ci sonotanti legami segreti. Il tema dellaricerca dell’identità comparequando Bianca scopre che nellacasa vive Pia che gode di privileginon normali per una domestica. Nel titolo del libro risuona unametafora del mondo vegetale:possono i sentimenti venire acco-stati alle piante? La classifica-zione delle piante e dei fiori da leiritratti, è una scienza esatta.Bianca pensa di poter applicarequesta scienza alla comprensioneanche i sentimenti. E qui sbaglia:i sentimenti delle persone sonotroppo complessi per conoscereclassificazioni.

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ssttoorriiaa

di Vincenzo RufiniQuesto inizio del2013 verrà ricordatoin sempiterno nellastoria della Chiesa,

pur non priva nel suo percorsobimillenario di eventi impor-tanti. In questo periodo ditempo, e precisamente il giorno11 febbraio, si è verificatoquello che il cardinal Sodano hadefinito “Un fulmine a ciel se-reno”, le dimissioni del Papa re-gnante Benedetto XVI dallacattedra di Pietro.Le dimissioni del Papa non sonodi per sé un fatto nuovo, altri lohanno fatto nei secoli andati,basta riferirsi a Celestino V,“colui che fece per viltade ilgran rifiuto”, come lo apostrofal’Alighieri nell’Inferno della Di-vina Commedia. Ma nei nostritempi contemporanei questoatto di abdicazione costituisceun evento importantissimo e permolti aspetti traumatizzante.Tanto più se il gesto rivoluzio-nario viene compiuto da JosephRatzinger, campione assolutodella lotta senza quartiere a quelrelativismo che una parte dellagerarchia ecclesiastica ha ele-vato a nemico numero uno dellareligione, che ha le sue ascen-denze nell’antica Grecia, il suomèntore nel filosofo Protagora,le sue propaggini più recenti inquel fenomeno tardo ottocente-sco che è ricordato come mo-dernismo e che la Chiesa ha giàcombattuto aspramente.I motivi dell’abdicazione delPapa vanno probabilmente ri-cercati a più livelli di lettura:uno può essere, e in misura pre-ponderante certamente lo è, l’etàavanzata del pontefice e le suenon buone condizioni di salutefisica; ma non bisogna dimenti-care il momento di estrema gra-vità che attraversa la religionecattolica, sempre più pressatadallo scandalo della pedofilia,dalle trame finanziarie facenticapo allo Ior, la banca del Vati-cano, dalla crisi di vocazioni,dall’incedere in Europa del-l’Islam, dalle sette protestanti insud America che fungono davera e propria spina nel fiancodel cattolicesimo. Ma soprat-tutto dalle risposte da dare alle

impellente.Afflitto da codesti fardelli, diuna pesantezza sociale, reli-giosa, filosofica granitica, Bene-detto XVI non ha retto più sullesue fragili spalle di ultraottan-tenne, poggiate su una sapienzateologica improntata nella roc-cia, ma una roccia datata neltempo, la pesantezza degli avve-nimenti ed ha deciso in assolutalibertà di eremitizzarsi “nascostoal mondo”. In più come conditiosine qua non la assoluta imper-meabilità della curia romana, in-capace di agire di concerto conil Romano Pontefice, in quantogelosa custode delle proprie pre-rogative ed incapace di avereuna visione più ampia della re-altà, ecclesiale e non.Ordunque le dimissioni del Papapongono dei paletti ben impian-tati nel solco del cammino dellareligione cattolica; costituisconoun precedente moderno per i

pontefici futuri (un Papa futuri-bile affetto da mali e dalla inca-pacità fisica di gestire il proprioruolo, come fu imposto, o au-toimposto, a Woytila rendendola sua sofferenza uno show me-diatico, non sarà più accettabile).Un riflesso teologico-filosoficolo pone con peso enorme inquanto il gesto di abdicazione inun certo modo desacralizza ilpapato, privandolo di quell’au-torevolezza assoluta di cui go-deva. In sostanza il gestoabdicatorio concede credito aquel relativismo su cui è stataimprontata la visione dellaChiesa, ma al contempo avvi-cina sempre più il ruolo petrinoalla realtà contemporanea avvi-cinandolo a quel gregge che lasua carica gli impone di guidare,lontano dall’inarrivabilità dataalla concezione assoluta e impe-netrabile del papato, e renden-dolo più vicino e più umano.

L’abdicazione di Benedetto XVI

Invito alla letturaBotanicadegliaffetti

tosto che all’avvo-catura, e Bernocchi,un borioso continodi mezza età.Bianca disegna, di-pinge, esplora la te-nuta e la campagna.

molteplici do-mande, ma sarebbepiù opportuno defi-nirle Questioni, chela modernità ponein modo continuo e

La poesia del mesedi Anna Giovanetti

Scorrono ancora lenti gli ultimi giorni d’invernoe romba ancora con violenza il tuonotra una pioggia e una grandinata,

ma sempre più spesso si affaccia tra le nubi il solee riscalda la terra ancora fredda ed assonnata.

Comincia a rifiorire la natura, il mandorlo e il pescoschiudono le gemme per incanto,

fanno capolino dalle tane i timidi animali,gli uccelli indaffarati preparano i nidi e più melodioso

si fa il loro canto.

Più luminoso il cielo, più tiepida l’aria intorno,spuntano timide primule e viole sui prati ancora bagnati.Dentro di me voglia di uscire, di correre, respirare

e già il pensiero vola ai prossimi mesi caldi ed assolati.

Questo è aprile, un po’ pioggia e un po’ solema anche risveglio, speranza desiderio di lunghe passeggiate;

aprile mese di transito, di preparazioneaprile… preludio d’estate!

Aprile

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32 il Segno - Aprile 2013STORIE

I L R A C C O N T O D E L M E S Ea nottata eraandata pro-prio bene:

- Allora non sei al corrente delle ultime di-sposizioni-- Non ho voglia di sentire certe cose-- Te le dico io allora. Aspetta un momentoe intanto prepara un documento d’identità-Adriano si allontanò scomparendo nel retrodel negozio; ma non ci mise molto a ricom-parire con un foglio in mano.- Allora senti un po’: è fatto divieto asso-luto, da subito, di vendere bombolettespray di qualsiasi dimensione, qualità emarca ai seguenti soggetti: minorenni;adulti sprovvisti di documento d’identità;a chiunque non dimostri che tale acquistoha dei fini esclusivamente professionali.Inoltre è fatto obbligo al commerciante diriportare su apposito registro vidimatodalle autorità competenti i seguenti dati:nome e cognome dell’acquirente; il domi-cilio; lo scopo dell’acquisto; la data dellatransazione e quella dell’eventuale acqui-sto precedente; nonché il numero del do-cumento d’identità. E ti risparmio il restodella comunicazione-- Ma allora uno che volesse divertirsi a co-lorare la vecchia lavatrice in disuso, cosadeve fare?- La colora coi gessetti delle elementari! Edillo anche ai tuoi amici: niente docu-mento, niente colori. E’ come acquistareuna pistola: ormai troppi danni sono statifatti, da tutte le parti. E attento che ho as-sunto una guardia notturna armata-ornò a casa senza bombolette spray. E pensare che c’era quella bellissimamezza colonna romana nella piazza vicino

LL

vettura della metropolitana, comprese leporte automatiche e il vetro dello sportellodel macchinista. Un vero capolavoro: Mar-cuccio, graffitaro di lunga lena, aveva supe-rato se stesso.Adesso il problema per la prossima spedi-zione era quello di rifornirsi a sufficienzadi bombolette spray. Erano anche aumen-tate di costo. E di molto. Il modo migliore,comunque, era sempre il medesimo: farsiaiutare dai PorkMen per i quali fare una ca-patina notturna in alcuni negozi per rifor-nirsi di bombolette era un divertente erapido giochetto, anche se erano sempreimballati dalle troppe canne giornaliere.Negli ultimi tempi però erano diventati unpoco snob: si ritenevano all’altezza di colpimolto più importanti e proficui dato che,fra l’altro, la nostra accozzaglia di graffitarinotturni, non aveva mai un euro intero intasca.E poi era necessario fare un programmapreciso per la prossima uscita. Agire nellaperiferia? E chi li avrebbe apprezzati i no-stri graffiti? Nella periferia operavano deigiovincelli i quali più che disegnare scrive-vano. Scrivevano di tutto e i loro sproloquianglofobi immancabilmente terminavanocon un apprezzamento lusinghiero (se-condo loro) per qualche amichetta dellazona.Non hanno grande fantasia e i colori poierano sempre gli stessi: messi giù a casosenza risultati decorativi. Noi, invece,siamo ormai diplomati, anzi laureati ingraffiti.

Arma impropria

di Noga

due vagoni ferro-viari passeggeri, unvagone merci (chenon era venutomolto bene), tuttala fiancata di una

LL à le bombolette erano quasi termi-nate. Decise di andare allo scopertoal fornitissimo negozio dell’Adriano,

laggiù al centro commerciale. Entrò spaval-damente e raggiunse, con passo deciso, ilbancone delle forniture dei colori spray.Adriano stesso si presentò per servirlo.- Cosa vuoi?-- Dei colori spray-- E quanti anni hai?-- E cosa c’entra? Mi servono dei colori,mica delle pistole semiautomatiche!-

di Camilla Lombardozzi“Vita di Pi”, romanzo delloscrittore canadese Yann Mar-tel, vincitore del BrokePrizenel 2002 e dei ben noti oscar2013, miglior regia grazie ad

Ange Lee, miglio fotografia, miglior ef-fetti speciali e miglior colonna sonora;torna a far parlare di se insieme ad unaltro romanzo “Dear Life” di AliceMunro.Ciò che accomuna questi due autori ri-guarda la collaborazione con l’organiz-zazione canadese no profit Canopy, laquale porta avanti una campagna di sen-sibilizzazione dell’industria editoriale,cercando di salvaguardare l’ambiente ele foreste vergini, facendo conoscere almondo un nuovo modo di produrre carta.Difatti, Vita di Pi e Dear Life per ben dueedizioni limitate sono stati interamentestampati su carta ricavata dalla lavora-zione della paglia, e sia Martel cheMunro sono stati ben felici di prendereparte a tale iniziativa, soprattutto dopo idati allarmanti riguardati l’aumento re-pentino del disboscamento a opera del-l’essere umano.Questa iniziativa nasce nel 1999 grazieal progetto che Canopy insieme alle caseeditrici Random House, McClelland &Stewart and Knopf Canada porta avantiin Nord America; l’idea di base è quelladi sfruttare le tante tonnellate di pagliache ogni anno vengono prodotte in que-sto stato, per coprire appunto l’esigenzadi stampa di romanzi, quotidiani ecc. ecc.Vi chiederete: perché la paglia? La rispo-sta è molto semplice: la lavorazione dellapaglia risulta essere meno dispendiosa ri-spetto a quella della carta, per non parlaredell’impiego minore di energia, agentichimici ed acqua; grazie alla paglia si è ingrado di ricavare una pasta eco alterna-tiva a quella tradizionale cartacea e in piùla salvaguardia della flora e della faunasarebbe al sicuro.Yann Martel si è detto entusiasta di que-sto progetto a difesa della natura. Questele sue parole: “Le generazioni future co-nosceranno orsi, tigri e oranghi solocome creature di finzione a meno chenon proteggiamo il loro habitat, le forestetropicali e temperate. Usare la paglia peri miei libri dimostra che esistono solu-zioni eleganti per salvare gli alberi”.Le 50 copie del romanzo Dear Life e le300 di Vita di Pi, tutte autografate, sonodisponibili sul sito dell’organizzazionecanadese Canopy.

Segui Camilla sui suoi blog:http://ibisbeticidomati.wordpress.com/http://lesportiveromane.wordpress.com/

Spunti di letteratura

Pagine...di paglia

WWÉÉààààAAáááátt UUÜÜââÇÇtt UUxxÇÇxxÄÄÄÄ||PPssiiccoollooggaa--PPssiiccootteerraappeeuuttaa

Svolge attività terapeutica con bambini,adolescenti e adulti presso il suo studio sito in Via Ascanio, 3 - Albano Laziale (Roma)

Contatti: [email protected]

casa, che era sfuggitaalla sua opera arti-stica.

AA s p e t t i a m oqualche mese -si disse- poi

tutto tornerà comeprima. E allora sarò anchemaggiorenne.

6 febbraio 2009

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33il Segno - Aprile 2013 MUSICA

di Massimo Onesti

Genesis: Can-Utility And TheCoastliners pittore-sco affresco lirico eacustico o comenella superba e ma-stodontica suite diSuppers’ Ready chesi snoda dirompentee trascinante, in deitratti in una bolgia divoci, fino alla trion-fale ed estatica codafinale, addirittura af-fidata a tre cantanti,fra cui MikaelAkerfeldt degliOpeth e Simon Col-lins, figlia di Phil,

Steve Hackettrivisita ancorai GENESIS

Nuove Uscite

REVISITED 2

La musica di Mauro Del Nero per AmoreodioAmoreodio è il film d’esordio del regista CristianScardigno, produzione Underdog Film. Un fattorealmente accaduto di cronaca nera è stato lospunto per un racconto di disagio giovanile, sen-tito e dibattuto nella nostra società contempora-nea, alla luce dei recenti crimini con giovaniprotagonisti. Storia di generazioni a confronto: ilrapporto tra genitori e figli, insegnanti e studenti,si inasprisce e diventa dramma.Katia è una ragazza di 17 anni soffocata dalle re-gole di una famiglia apprensiva e dalla monotoniadi un piccolo paese di provincia. Il suo malessereinteriore sfocia in una voglia di incontenibile tra-sgressione che poco alla volta trascina sia lei cheil suo ragazzo, Andrea, in un vortice di immora-lità.Amoreodio nasce dalla convinzione che realizzareun film di qualità sia possibile anche senza inve-stire milioni di euro. La sfida è stata resa possibilegrazie alla creazione di un impianto produttivo eumano in grado di contemperare professionalità epassione per il cinema, seguendo logiche di ge-stione oculate, attente ad evitare inutili sprechi dirisorse, tagliando tutto quanto non fosse stretta-mente necessario per la buona riuscita tecnico-ar-tistica del progetto.Il film ha beneficiato del sostegno dell’ApuliaFilm Commission. E’ stato realizzato interamentein Puglia, con il patrocinio del Comune di Torre-maggiore e della Provincia di Foggia.Tra il cast tecnico segnaliamo la presenza del noto

compositore di Rocca di Papa, Mauro DelNero, che sta curando tutta la colonna sonoracon le orchestrazioni presso gli studi della One-e-music di Roma. “Il lavoro che sto svolgendo- ci dice il musicista- richiama atmosfere mi-nimaliste e poetiche che vanno a sfociare nelladrammaticità della storia narrata nel film conmolta forza”. In fase di post-produzione si pre-vede la distribuzione nelle sale italiane per ilprossimo autunno e la partecipazione ai mag-giori festival del cinema in Italia e all’estero,festival di Venezia, di Toronto e poi... vi ter-remo aggiornati su questa nuova avventuramusicale sempre con firma del nostro compo-sitore.

Giulia De Giorgi

Steve Hackett rivisita ancora iGenesis... e con ottimi risultati!Il lavoro di restyling che Hackettintraprende verso alcuni brani delgruppo che lo vide protagonistaalla chitarra fra il 1971 e il 1977 èveramente notevole e degno digrande attenzione soprattutto perchi non ha mai dimenticato unodei gruppi più importanti del pro-gressive e della musica rock in ge-nerale.I Genesis hanno scritto sicura-mente delle pagine memorabili nelcorso della loro lunga carriera e atratteggiare quelle trame chitarri-stiche così morbide e particolari,raccogliendo l’eredità di AntonyPhillips, fra i fondatori delgruppo, troviamo quello SteveHackett, che oltre a diventare pro-tagonista del loro periodo di mag-gior interesse dal punto di vistaqualitativo e compositivo è pro-prio quello che più è rimasto le-gato a quel sound così affascinantee denso di magia, andando spessoa riproporre quei capolavori dalvivo e rivisitandoli ogni tantoanche su cd da studio.Il primo episodio del 1996 (Revi-sited 1), pur se valido dal punto divista stilistico e per la scaletta deibrani, risultava alla fine un po’grezzo e non molto felice nellascelta delle parti vocali che, si sa,nella musica dei Genesis hannouna rilevanza enorme, tale da farrisultare difficile se non quasi im-possibile ripercorrere le timbrichedi Peter Gabriel che sono im-presse in quei brani e nella memo-ria dei fan in modo perfetto einossidabile per cui, ben consciodi questa situazione, l’operazioneche qui fa Steve è quella di arran-giare i pezzi in modo più ricco, in-cisivo e orchestrale dal punto divista musicale, contorniandosi, asupporto degli strumenti tradizio-nali come tastiere, basso, chitarra ebatteria, anche di musicisti al vio-lino, alla viola, al flauto, al sax esoprattutto alternando nella voceuno stuolo di bravissimi cantantiprovenienti più che altro dallanuova area prog.Troviamo così Steven Wilson,cantante, chitarrista e leader deiPorcupine Tree, che affronta unadelle canzoni più affascinanti dei

mentre la stupenda e monumen-tale Musical Box, con le esplo-sioni delle chitarre ancora piùtravolgenti e arricchita di corinelle parti centrali, vede alla voceun giovane cantante, Nad Syl-van, molto vicino a Gabriel eche avrà il ruolo del vocalist prin-cipale nella tournee in corso doveHackett presenterà brani soprat-tutto di questo disco.Steve ci svela anche di avere unbrano preferito di quell’epoca esi tratta di Dancing With The Mo-

onlit Knight (con la voce diFrancis Dunnery) perché, comelui stesso spiega, incarna perfet-tamente il carattere e la magia diquei primi Genesis e ancora, asottolineare che anche il periodopost-gabriel viene preso in con-siderazione quando Phil Collinssubentrò alla voce, vengono ri-proposte le dolci ballate di En-tangled e Ripples, romantiche esoffuse come notti di luna melan-coniche e suggestive, affidatealle voci l’una di Jakko Jak-

szyk, poliedrico cantante e chi-tarrista che già lo ha visto affron-tare capolavori come quelli deiKing Crimson, e l’altra ad unavoce femminile Amanda Leh-mann, membro costante dellaband di Hackett e via via si sus-seguono come perle preziose ibrani, toccando tutti gli albumdel periodo sopracitato e propo-nendo anche 4 brani solisti diHackett fra cui spicca la soave eromantica Shadow Of The Hiero-phant e che vanno a completarequesti due sostanziosi cd (73 mi-nuti il primo, 71 il secondo) fa-cendo sì che la scelta seguita perla tracklist si riveli azzeccatis-sima quasi da costituire una sortadi The Best dell’opera genesi-siana, come se Hackett volessefar vivere questi brani al di làdegli stessi Genesis, come se ipezzi potessero suonare in modoattuale e moderno, pur -come af-ferma lo stesso Steve- volendoriuscire nell’intento di catturaree riportare lo spirito primitivodei Genesis, per sfiorare, ag-giungo io, anche l’impresa al li-mite del possibile di andare oltrele voci storiche di Gabriel, so-prattutto, e di Collins, non limi-tandosi nell’inutile rifacimentodi una copia ma cercando nuovetimbriche e nuove sonorità chenon potranno mai e poi mai so-stituire gli originali ma almenotentando di lasciare aperte stradediverse.Disco curatissimo fin nei minimidettagli.

Mauro Del Nero

Page 34: Il Piccolo Segno aprile 2013

VAGABONDANDO il Segno - Aprile 201334

di Camilla LombardozziL’Harlem Shake oramai èdiventato un tormentone acui non si riesce a resistere,

lo ha fatto il Milan, la Juventus, leUniversità Bocconi, Luiss, Sapienza epochi giorni fa anche Tor Vergata haceduto al fascino di questo ballo delladurata di 30 secondi, con un’Amy Wi-nehouse che ha aperto le danze.Insomma tutti, o quasi, hanno volutoprovare le brezza di questo HarlemS h a k e ,anche l’In-g h i l t e r r anon è statada meno.Difatti, glialunni delCollege St.Hilma diO x f o r dh a n n oavuto lab r i l l a n t eidea di ci-mentarsi inquesto ballo, organizzandolo nella bi-blioteca dell’Università.La preparazione e la realizzazione diquesto tormentone sono andate allagrande e tutto è tornato alla normalità,lezioni, corsi, alunni e professori.Dov’è il problema, vi starete chie-dendo? Semplice, la responsabile dellabiblioteca dove è stato girato il video,di nome Calypso Nash, è stata licen-ziata; oltretutto la donna non era nean-che presente al momento dellaregistrazione, che tuttavia è stata fattadurante il suo turno; poi che sia duratasette minuti per i bacchettoni del Col-lege questo non conta nulla ma, dulcis

in fundo, non sisono limitati soloa questo, troppopoco forse,hanno addiritturamultato tutti glistudenti chehanno parteci-

pato all’Harlem Shake.I ragazzi si sono mobilitati subito perfar riassumere Calypso Nash ma, perora, la decisione presa sembra essereinamovibile. E’ vero, il College di Ox-ford è un luogo prestigioso, rispettatoe serio, però alle volte un po’ di flessi-bilità in certe occasioni, come quelledell’Harlem Shake, non sarebbe poicosì malvagia… Ai posteri l’ardua sentenza.

In giro per musei... Museo delle Navi Romane

Un progetto architettonicoper ilnuovomuseo di Nemi

di Marcello LoisiUn importanteprogetto archi-tettonico sta per

interessare uno dei museipiù vicini a Rocca di Papa,ossia quello delle Navi Ro-mane di Nemi.Costruito appositamente nel1934 per ospitare le due fa-stose imbarcazioni apparte-nute all’imperatoreCaligola (I secolo d.C.), ilmuseo oggi accoglie solo ledue ricostruzioni delle navi,andate perdute durante unincendio nel 1943. Alcunireperti, specialmente quelliin metallo, si sono salvati esono tuttora esposti all’in-terno del museo nemorense.La direttrice GiuseppinaGhini, sta oggi promuo-vendo un progetto di rilan-cio dell’area del lago checoinvolge, oltre all’istitutomuseale, anche il tempio diDiana, da poco scoperto, ele emergenze archeologichelimitrofe. Uno dei progettiprincipali è quello che pre-vede la costruzione di unaterrazza che avvicini ilmuseo alle rive del lago.

Diverse scale e pensilinefotovoltaiche dovrebberorimodellare il paesaggio la-custre, prevedendo ancheuna discutibile illumina-zione notturna.Le croniche difficoltà eco-nomiche in cui storica-mente giacciono leSoprintendenze italiane la-sciano, però, prevedere chequesti progetti rimarrannosulla carta, considerandoanche il desolante numerodi visitatori del museo inquestione. Quella del lago di Nemi èun’area che è riuscita a re-sistere – almeno parzial-

mente – alle ondate di ce-mento che hanno investitozone come quella del vicinolago di Albano, ma la ten-denza all’edificazione sem-bra inarrestabile in tutti iCastelli Romani.Far conoscere i luoghi, tes-sere una consapevolezzache renda possibile la tutelaattiva di un territorio è unadelle basi necessarie per unprogetto che abbia comeobiettivo il suo rilancio.Spesso fa molto di più unapasseggiata intorno al lagoche una terrazza illuminata,seppur con energie rinnova-bili, giorno e notte.

Harlem Shake...A Oxfordquelballonon s’ha da fare!

Il famoso museo di Nemi

Il cartellone del Teatro Civico

Rocca di PapaSTAGIONE TEATRALE 2013

domenica 21 APRILE (ore 18.00)“Cartellone Giallo” presenta:

“9,99 EURO”Scritto e diretto

da MARIO SCHITTZER

con Daniele Grassetti e Marco Paparella

Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it

Direttore Artistico:Alberto Querini

Info: 06 9499340 329 [email protected]

Prezzo dei biglietti: 14 euro interi, 12 euro ridotti,soci ACS 10 euro,riduzioni per over 65 e minorenni

Oxford

L’Harlem Shake

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TEMI D’OGGI 35il Segno - Aprile 2013

Fuga daipoliticiin tivù

di DanielaDi RosaÈ passato pocopiù di un mese dalvoto e in televi-

sione c’è l’invasione dei poli-tici, alcuni sono onnipresenti,li vedi dal primo mattino aggi-rarsi furtivi negli studi de La7,parlano e straparlano poi cor-rono su Rai 3 e approdano adAgorà e anche lì parlano estraparlano, proseguono pertutta la giornata, per tutta lasettimana fino ad arrivare alsabato sera dove li vedi su Ca-nale 5 dalla De Filippi checontinuano a parlare e strapar-lare… ma non si stancanomai? Ma quanto vale una pol-trona a Montecitorio?Più li ascolto più mi sale larabbia, hanno invaso tutti i pa-linsesti, non c’è programmadove non partecipino. MaGrillo non gli ha insegnatoniente? Sono convinta diquello che devo fare alla pros-sima tornata elettorale macome li sento parlare mi sale

solo non ti fossi candidato aNapoli… che bel poolavremmo avuto in transatlan-tico! Perchè tutti questi politici chenon voglio più vedere sullascena politica debbo invecesopportarli in tv? Per usciredal tunnel ho trovato Cielo,non il cielo, ma Cielo tv (ca-nale in chiaro di Sky), con gliAffari al buio, gli Affari di fa-miglia, i Fratelli in affari… eper un paio d’ore mi dimen-tico dei politici, l’unico pro-blema è che tutti questi affaridanno assuefazione e rischi didimenticare il resto e questonon credo sia un buon affare! In attesa delle nuove mosse diGrillo, di un sussulto di orgo-glio di Bersani, del prossimotour di Renzi, mi gusto lospettacolo di un gruppo com-mercianti americani che lottaa suon di dollari per accapar-rarsi, senza conoscerne il con-tenuto, il box migliorecontenente oggetti di ognisorta, almeno loro rischianocoi propri soldi non con i no-stri.

ilTocco

Nel numero precedente ho trat-tato l’elaborazione delle emo-zioni, esplicitando come in unmondo frenetico come il nostro,gli adulti vanno sempre di frettae trasmettono la loro agitazione aifigli, i quali non riescono semprea riconoscere e a gestire i propristati emotivi interni ed esprimonola carica di energia in eccesso, at-traverso il movimento, che puòraggiungere un’estrema irrequie-tezza. Oggi, infatti, molto più che ieri,tanti bambini vengono definitiiperattivi, alcuni anche con tantodi diagnosi di ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder),in italiano Disturbo da deficitd’attenzione ed iperattività. Sicuramente nel passato, i geni-tori conoscevano e applicavanodei metodi educativi più rigorosidi quelli adottati nel presente,tanto è vero che se ascoltiamo iricordi delle persone di più di 50anni, sentiamo parlare di puni-zioni corporali, di restare senzacena, di stare chiuso in camera, dirientrare a casa prestissimo ecc. Al giorno d’oggi, credo che ilmassimo della punizione sia im-pedire l’uso del cellulare e del pc,il che per un adolescente equivalead una tragedia. I genitori sonosempre più disorientati e questoanche per via della situazioneeconomica e politica del nostroPaese ma, per la verità, è un diso-rientamento iniziato già da di-verso tempo. Ricordiamoci cheogni generazione è figlia del suotempo, e ciò non significa alle-vare ed educare i figli così comesi è cresciuti. Un eccesso di regole e punizioniè deleterio per la fiducia verso ipropri genitori ma anche unamancanza totale di regole da os-servare, non fissando dei confinida rispettare, crea una sorta di“falsa” libertà, che produce con-fusione. Come fare quindi? Civorrebbe una scuola per genitori,che insegni le “basi del mestiere”,non ci sarebbe comunque la ga-ranzia di non sbagliare mai…

Per scrivere alla dott.ssa Benelli:[email protected]

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

LL’’aannggoolloo ddeellllaa ppssiiccoollooggiiaa

diErmannoGatta

Una scuolaper i genitori

la nausea e prego affinchè ilMovimento 5 Stelle li tra-volga tutti e li mandi definiti-vamente in pensione (e chebella pensione!). Mi si dirà:cambia canale! Ed è quelloche faccio spesso ma nonsempre... ancora non riesco afare a meno di Santoro, e diTravaglio, che ringrazio pub-blicamente perché puntual-mente ci ricorda chi sonoveramente questi politici,come nel caso di Grasso,l’unico magistrato che piace aBerlusconi! Ahi Ingroia, sesolo Bersani ti avesse lasciatoentrare; ahi Di Pietro se solotua moglie non fosse stata tuamoglie; ahi De Magistris se

La vita in (20) lettere

Non bisogna “ammazzare” il tempo,devi MANTENERLO in vita, riempirlo di cose utili,dargli tempo, affinché esso viva con te.

Non dobbiamo bestemmiare la MISERIA...c’è rimasta solo quella.

MMdi Enea Trinca

Una MELA non serve farlaanalizzare per vedere se è statatrattata con crittogamici, bastasemplicemente che ci sia un piccolo “verme” al suo interno.

Con mia MOGLIE vado moltopiù d’accordo da quando mia suocera si è data al giardinaggio, perché passa tutto il tempo a vedere i fiori delle radici.

Essere povero MIGLIORAla vita perché non potendo faremolta spesa, non hai paura di perdere per la strada qualche“Frutt...a...to dalla “Borsa”.

Una gita al MARE può andarea “monte”. Una gita al MONTEpuò andare a “mare”.

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il Segno - Aprile 2013 Ultima pagina

LLeetttteerree,, PPrrooppoossttee,, PPrrootteessttee ee [email protected] - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

SUI RISULTATIDE “LA DESTRA”Ho letto con molto interessel’articolo sui risultati delle ul-time elezioni. Ho notato chenon è stata scritta la rilevanzadelle elezioni nazionali 2008de La Destra... ma solo quelledel 2013; per le Regionali fac-cio notare che nel 2010 La De-stra si presentò da sola, mentrenel 2013 erano presenti varieliste legate a Storace: La De-stra, la Lega Centro per Sto-race, e la Lista Storace. A voifare l’addizione. Distinti Sa-luti.

Alvaro FONDISegretario de La Destra

Rocca di Papa

CHI NON PULISCELE GRIGLIE?Un altro inverno è passato e hovisto che le griglie per la rac-colta dell’acqua non sono maistate svuotate. Il centro storico è pieno di gri-glie per raccogliere l’acqua du-rante la pioggia e fare in modoche le strade non diventino im-praticabli, invece anchequest’anno è successo proprioquesto. E’ sufficiente guardare quelliche si trovano lungo il corsoprincipale di Rocca di Papa perfarsi un’idea. Ma quanto potràmai costare ripulire ogni tantoquesti pozzetti? Giuseppe Pasquale Gatta

APPELLO PER CANEPOINTER SMARRITOE’ stata smarrita lo scorso7 aprile a Rocca di Papa,nel quartiere dei Campid’Annibale, una cagnettadi razza Pointer (di nomeKalì), bianca con pallinineri e con testa e orecchienere. Al momento dellosmarrimento indossava uncollare rosso. Purtroppo ilcane non aveva ancora ilmicrochip. I proprietarichiedono aiuto ai lettori delSegno per ricerche, avvi-stamenti, segnalazioni e verifi-che nei rifugi convenzionatianche di Comuni distanti daRocca di Papa. Chiunque

abbia notizie può telefonare aln. 06-9497124 oppure inviareuna mail a:[email protected].

Mestieri di una volta...i “cavallari” di Rocca

il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna

Tante volte abbiamo ricordatoi mestieri scomparsi di Roccae, tra questi, se ne segnalanoalcuni che venivano letteral-mente inventati dagli stessirocchisciani a seconda dellanecessità. Il disegno del mae-stro Carfagna ci fa tornare ai

tempi in cui nel nostro paese c’era unagrande villeggiatura. Da Roma “i signori”(sosì -così- venivano chiamati a Rocca i gra-diti ospiti) venivano “co’ u tranfe” per tra-scorrere le vacanze e per godere della buonaaria fresca. Di solito i villeggianti affittavanole case degli stessi rocchisciani che, per quelperiodo, andavano a vivere nelle cantine e,“se nne tenejanu” (se non ce l’avevano)“jeanu pe’ ll’uorti” (andavano all’orto). Unavolta a Rocca, “i signori” (chiamemoli sem-pre sosì) chiedevano una guida o un mezzoper andare a visitare i luoghi intorno al paese(Monte Cavo, il lago, Palazzola, Vivaro, leFaeta, il Tuscolo, ecc.). Così i roccheggianis’inventarono “i somarielli” adatti ovvia-mente per una sola persona e non per l’interafamiglia. E trovare subito altri asini era piut-tosto complicato. Fu per questo che alcuni“signori romani” cominciarono a mettere lapulce nell’orecchio di qualche “somararu de‘a Rocca” circa l’esistenza a Roma delle car-rozze che potevano trasportare un’intera fa-miglia. Quindi cominciarono ad attrezzarsiprima con rustici carretti e poi con vere eproprie carrozze a quattro ruote (molto piùcomode, alcune anche decappottabili) trai-nate da uno o più cavalli.E’ il caso di ricordare alcuni di questi indi-menticati rocchisciani che con la loro intra-prendenza riuscirono a dare lavoro e decinedi persone incrementando il turismo. Co-minciamo ricordando i più famosi vetturini:Remo Gatta (detto Mascarò), Adolfo Gatta

(u Rosciu), Mafrino Gatta, Norberto Gatta,Domenico Gatta, Remo Stafforte, PalermoGatta e Biagio Casciotti (conosciuto col so-prannome di Fasciolettu). Poi c’eranoquelli che commerciavano in cavalli e, traquesti, ricordiamo il più conosciuto edesperto del settore, Prisco Gatta. Non mancavano gli allevatori di capre:Adalgiso Gatta (detto Cicciò), Capurosciu,Claudio Casciotti (Pelo), a Zarra e ToninoPolidori. Infine gli allevatori di pecore:Giuseppe Palozzi e il figlio Emilio, e il fa-moso Gregolino. Tutti questi allevatori avevano dato vita aun grande commercio nel paese che mise inmoto un’economia fiorente basata sulla di-stribuzione porta a porta di latte ancora

caldo e di formaggio. E questo potrebbe es-sere anche uno dei motivi (oltre alle bel-lezze ambientali e paesaggistiche di Roccadi Papa) per cui “i signori” venivano qui atrascorrere le vacanze: assaporare il famosolatte appena munto insieme alla teneracarne saporita (di abbacchio e capretto maanche di cavallo e somaro) appena macel-lata!Sarebbe bello che questi vecchi mestieri,ormai abbandonati, fossero riscoperti cosìda incentivare nuovamente la villeggiatura.Il maestro Carfagna vuole ringraziareBrozza per aver ispirato questo disegno ericordato i grandi vetturini di Rocca di Papae, per ultimo, ricordare anche Ciclaminu, ilprimo tassista di piazza Margherita.

Il cane scomparso