Il Mosaiko 4-2007

8
Il Mosaiko Kids, mensile per ragazzi, si riceve tramite abbonamento annuale, richiedendolo al seguente indirizzo: Associazione Il Mosaiko Kids, via C. Alberto 13 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) - Tel. 0131 856018 e-mail: [email protected] Anno 4 - n° 3, Giugno - Luglio - Agosto 2007 Aut. Tribunale di Tortona N° 2/04 reg. periodici del 22/09/2004 Periodico mensile dell’Associazione Il Mosaiko Kids via C. Alberto, 13 - Castelnuovo S. (AL) Direttore responsabile: Antonella Mariotti Stampa: Tipografia-litografia Fadia, via Soldini 12 - Castelnuovo Scrivia (AL) i i d d Il Mosai o K Il M osai o K s s pag.2 pag. 4 pag. 5 pag.6 pag.7 Roberto Torti racconta le sue regate LA VELA, UNO SPORT A CONTATTO CON LA NATURA IN TUTTE LE SUE FORME... di Beatrice Bianchi A tu per tu con la scrittrice MOONY WITCHER, VOLARE PER VIVERE! di Federica Marini I ragazzi del Mosaiko a scuola di danza MUOVERSI CON ARTE di Elisa Setti Il concorso di poesia “E. Arzani” LA FORZA DEL VERSO di Elisa Setti Basket Castelnuovo ALESSANDRA TAVA, UN ONORE PER I CASTELNOVESI di Marta Sottotetti e Mimma Franco un ragazzo che scrive è un ragazzo che pensa Sul ring per la prima volta Pugile e donna Combattere un avversario per domare le proprie paure “RAGAZZI CI SIAMO!” LE MIE EMOZIONI PRIMA DEL DEBUTTO D omani salirò sul ring per la prima volta. In un’occasione come questa pensavo che avrei avuto fiu- mi e fiumi di cose da dire..in- vece non è così facile..proba- bilmente lo sarebbe se non fosse che ancora non mi ren- do conto che domani salirò per la prima volta sul ring al di fuori degli allenamenti. Mi sembra quasi impossibile che quel momento che ho sogna- to e provato ad immaginare mille volte negli ultimi due anni sia arrivato davvero.. Combattere è sempre stato il desiderio che mi ha accompa- gnato in ogni allenamento anche quando ero ancora troppo inesperta per render- mene conto. Ognuno ha delle motivazioni che lo spingono a perseverare con costanza e determinazio- ne in ciò in cui crede..moti- vazioni che a volte solo lui comprende. La mia motiva- zione è meritarmi il ring e continuare a dimostrarlo. Provo una strana sensazio- ne..come di pace e calma ap- parenti..come se fossi in uno stato d’allerta ovattato, che tiene viva l’attenzione e al tempo stesso mi estrania dal- la realtà..E ogni volta che la mente ha un guizzo di lucidi- tà, sento come una scossa che mi manda il cuore in gola e affanna il respiro..e quello che provo non è paura, ma entusiasmo, l’entusiasmo che riempie il cuore e scarica l’a- drenalina nel momento in cui realizzi che un sogno si sta avverando. E così l’attesa diventa insop- portabile e vorrei già essere a domani.. Intanto accendo lo stereo, faccio ogni volta ricominciare la “mia canzone”..The final countdown..e nel frattempo provo e riprovo davanti allo specchio i miei pantaloncini bianchi bordati di nero, la mia canotta rossa, gli stiva- letti e le fasce blu ormai mezze strappate..e posso so- lo dirvi che questi vestiti emanano magia..Così senza rendermene conto vedo da- vanti a me il ring sotto le lu- ci bianche e la gente attorno, sento il vociare dei presenti e riconosco gli amici che mi Simona Lucarno segue a pag. 3 L eggere, ripetere, memorizzare, scrivere, ripassare; ufficio, scadenze, fotocopie, computer, riunioni; lavare, stendere, stirare, cucinare, pulire…basta! Non siamo macchine. È biologicamente dimostrato e unanimemente saputo, anche se non sempre riconosciuto, che nessun essere umano riesce a sopportare per più di un tot, piuttosto limitato, di tempo il giogo dei propri doveri, qualunque essi siano, pratici, economici, anche morali. Si lavora per mantenere la famiglia, ci si allena nello sport per ottenere risultati, si studia per desiderio di sapere (non ridete, forse per qualcuno è davvero così) o per ambizione (anche questo capita) o per compiacere i genitori (contenti?). Questa premessa spiega molti fenomeni che altrimenti resterebbero un gran mistero. Perché vostra madre casalinga ogni tanto si intontisce davanti ad un film Pastiglie di trasgressione di Marta Lamanuzzi segue a pag. 2 M anu occhi dolci, piccolo cerbiatto, scimmiotta curiosa, minuscolo pas- serotto, sei musica per i miei sentimenti, risvegli la dolcez- za, la passione, l’amore per la vita, la speranza. Manu cre- sce… Nulla è statico, tutto cambia, tutto passa, ma tu sei sempre lì, sempre lì… sempre sereno, sempre dolce, sempre pieno di speranza, ma sei sempre lì… Io sono sempre più stanca, sempre più sola, ho sempre più paura, e tu sei lì… Martina cresce, adesso esce con le amiche… Si, che gioia! Finalmente, 14 anni, le ami- chette con le quali uscire al sabato pomeriggio, qualche cinema al sabato sera, una pizza qua e là… paroline sus- surrate alle amiche, sguardi interrogativi alla vita, cuore che batte quando passa quel ragazzino… Gli anni più belli… La vita ti scoppia dentro, il bi- sogno di condividere con le amiche, essere amata, essere parte di un gruppo… Ti senti invincibile, fai progetti per il futuro.. “Sai, mamma, da grande io e Sabri vogliamo an- dare a vivere insieme, ci prendiamo una casa piccoli- na… Comprarla no, costa trop- po, eh? Ma poi ci cerchiamo il lavoro vicino, così abbiamo meno spese…” L’espressione trasognata, il sorriso sulle lab- bra… il futuro sarà fantasti- co… Ma tu, Manu, tu? Tu sei sempre lì, nella tua cameret- ta.. tre finestre, tanta luce, la luce sul mondo… sempre lì, in silenzio, seduto al tuo pc… a cercare amici su internet, a cercare un senso alla tua vita, a dirmi “mamma tu lo sai che ti voglio bene?”, a chiudere la tua porta perché, “è priva- to!”, a cercare macchine su internet… a scrivere ai tuoi amici disabili … tutti grandi… tanti zii… pazienti, affettuosi, pieni di speranza per te… E tu sei lì… Ma è tutto sbagliato, è tutto dannatamente ingiusto… Gli anni più belli della tua vi- ta dove sono Manu? Gli amici non ti aspettano per una piz- za, non ti cercano per con- frontarsi con te, non hanno bi- sogno di te… vogliono solo far- ti compagnia perché tu, “po- verino”, sei così. Fa male ve- dere la differenza… differen- za tra una vita di giochi… e una vita di sogni, la tua. Cosa Il mio regalo per te... Giovanna Spantigati segue a pag. 2

description

Il periodico dell'Associazione Mosaiko Kids

Transcript of Il Mosaiko 4-2007

Page 1: Il Mosaiko 4-2007

Il Mosaiko Kids, mensile per ragazzi, si riceve tramite abbonamentoannuale, richiedendolo al seguente indirizzo:Associazione Il Mosaiko Kids, via C. Alberto 1315053 Castelnuovo Scrivia (AL) - Tel. 0131 856018e-mail: ilmosaiko @tiscali.it

Anno 4 - n° 3, Giugno - Luglio - Agosto 2007 Aut. Tribunale di Tortona N° 2/04 reg. periodici del 22/09/2004Periodico mensile dell’Associazione Il Mosaiko Kidsvia C. Alberto, 13 - Castelnuovo S. (AL)Direttore responsabile: Antonella MariottiStampa: Tipografia-litografia Fadia, via Soldini 12 - Castelnuovo Scrivia (AL)

ii ddIl Mosai oKIl Mosai oK ss

pag.2

pag. 4

pag. 5

pag.6

pag.7

Roberto Torti racconta le sue regateLA VELA, UNO SPORT A CONTATTO CON LA NATURA IN TUTTE LE SUE FORME...

di Beatrice Bianchi

A tu per tu con la scrittriceMOONY WITCHER, VOLARE PER VIVERE!

di Federica Marini

I ragazzi del Mosaiko a scuola di danzaMUOVERSI CON ARTE

di Elisa Setti

Il concorso di poesia “E. Arzani”LA FORZA DEL VERSO

di Elisa Setti

Basket CastelnuovoALESSANDRA TAVA, UN ONORE PER I CASTELNOVESI

di Marta Sottotetti e Mimma Franco

u n r a g a z z o c h e s c r i v e è u n r a g a z z o c h e p e n s a

S u l r i n g p e r l a p r i m a v o l t a

P u g i l e e d o n n aC o m b a t t e r e u n a v v e r s a r i o p e r d o m a r e l e p r o p r i e p a u r e

“RAGAZZI CI SIAMO!” LE MIE EMOZIONI PRIMA DEL DEBUTTO

Domani salirò sul ring perla prima volta.

In un’occasione come questapensavo che avrei avuto fiu-mi e fiumi di cose da dire..in-vece non è così facile..proba-bilmente lo sarebbe se nonfosse che ancora non mi ren-do conto che domani saliròper la prima volta sul ring aldi fuori degli allenamenti. Misembra quasi impossibile chequel momento che ho sogna-to e provato ad immaginaremille volte negli ultimi dueanni sia arrivato davvero..Combattere è sempre stato ildesiderio che mi ha accompa-gnato in ogni allenamentoanche quando ero ancoratroppo inesperta per render-mene conto.Ognuno ha delle motivazioniche lo spingono a perseverarecon costanza e determinazio-ne in ciò in cui crede..moti-vazioni che a volte solo luicomprende. La mia motiva-zione è meritarmi il ring e

continuare a dimostrarlo.Provo una strana sensazio-ne..come di pace e calma ap-parenti..come se fossi in unostato d’allerta ovattato, chetiene viva l’attenzione e altempo stesso mi estrania dal-la realtà..E ogni volta che lamente ha un guizzo di lucidi-tà, sento come una scossache mi manda il cuore in golae affanna il respiro..e quelloche provo non è paura, maentusiasmo, l’entusiasmo cheriempie il cuore e scarica l’a-drenalina nel momento in cuirealizzi che un sogno si staavverando.E così l’attesa diventa insop-portabile e vorrei già essere adomani..Intanto accendo lo stereo,faccio ogni volta ricominciarela “mia canzone”..The finalcountdown..e nel frattempoprovo e riprovo davanti allospecchio i miei pantaloncinibianchi bordati di nero, lamia canotta rossa, gli stiva-letti e le fasce blu ormaimezze strappate..e posso so-lo dirvi che questi vestitiemanano magia..Così senzarendermene conto vedo da-vanti a me il ring sotto le lu-ci bianche e la gente attorno,sento il vociare dei presenti ericonosco gli amici che mi

Simona Lucarno

segue a pag. 3

Leggere, ripetere, memorizzare,scrivere, ripassare; ufficio, scadenze,fotocopie, computer, riunioni; lavare,

stendere, stirare, cucinare, pulire…basta!Non siamo macchine. È biologicamentedimostrato e unanimemente saputo,anche se non sempre riconosciuto, chenessun essere umano riesce a sopportareper più di un tot, piuttosto limitato, ditempo il giogo dei propri doveri,qualunque essi siano, pratici, economici,anche morali. Si lavora per mantenere lafamiglia, ci si allena nello sport perottenere risultati, si studia per desideriodi sapere (non ridete, forse per qualcunoè davvero così) o per ambizione (anchequesto capita) o per compiacere i genitori(contenti?).Questa premessa spiega molti fenomeniche altrimenti resterebbero un granmistero. Perché vostra madre casalingaogni tanto si intontisce davanti ad un film

Pastiglie di trasgressionedi Marta Lamanuzzi

segue a pag. 2

Manu occhi dolci, piccolocerbiatto, scimmiottacuriosa, minuscolo pas-

serotto, sei musica per i mieisentimenti, risvegli la dolcez-za, la passione, l’amore per lavita, la speranza. Manu cre-sce… Nulla è statico, tuttocambia, tutto passa, ma tu seisempre lì, sempre lì… sempresereno, sempre dolce, semprepieno di speranza, ma seisempre lì… Io sono sempre piùstanca, sempre più sola, hosempre più paura, e tu sei lì…Martina cresce, adesso escecon le amiche… Si, che gioia!Finalmente, 14 anni, le ami-chette con le quali uscire alsabato pomeriggio, qualchecinema al sabato sera, unapizza qua e là… paroline sus-surrate alle amiche, sguardiinterrogativi alla vita, cuoreche batte quando passa quelragazzino… Gli anni più belli…La vita ti scoppia dentro, il bi-sogno di condividere con leamiche, essere amata, essereparte di un gruppo… Ti sentiinvincibile, fai progetti per ilfuturo.. “Sai, mamma, dagrande io e Sabri vogliamo an-dare a vivere insieme, ciprendiamo una casa piccoli-na… Comprarla no, costa trop-po, eh? Ma poi ci cerchiamo illavoro vicino, così abbiamomeno spese…” L’espressionetrasognata, il sorriso sulle lab-bra… il futuro sarà fantasti-co… Ma tu, Manu, tu? Tu seisempre lì, nella tua cameret-ta.. tre finestre, tanta luce,la luce sul mondo… sempre lì,in silenzio, seduto al tuo pc…a cercare amici su internet, acercare un senso alla tua vita,a dirmi “mamma tu lo sai cheti voglio bene?”, a chiudere latua porta perché, “è priva-to!”, a cercare macchine suinternet… a scrivere ai tuoiamici disabili … tutti grandi…tanti zii… pazienti, affettuosi,pieni di speranza per te… E tusei lì… Ma è tutto sbagliato, ètutto dannatamente ingiusto…Gli anni più belli della tua vi-ta dove sono Manu? Gli amicinon ti aspettano per una piz-za, non ti cercano per con-frontarsi con te, non hanno bi-sogno di te… vogliono solo far-ti compagnia perché tu, “po-verino”, sei così. Fa male ve-dere la differenza… differen-za tra una vita di giochi… euna vita di sogni, la tua. Cosa

Il mio regaloper te...Giovanna Spantigati

segue a pag. 2

Page 2: Il Mosaiko 4-2007

2

degli anni ’60, ad una trasmissione dellafamigerata Deusanio o ad un libro trovato nelloscaffale dei testi che leggevate in quintaelementare? Perché vostro padre a volte dopocena si addormenta prima ancora di averappoggiato la schiena al divano? Perché voi, dopotre giorni di studio intenso preferite concentrarvisulla lancetta dell’orologio della scrivaniapiuttosto che studiare un paragrafo di storia, oripassare il contorno dei numeri sul diariopiuttosto che ascoltare la spiegazione di chimica?Sempre per la stessa ragione: nella societàoccidentale contemporanea siamo tutti ammalatidi stress e necessitiamo di una cura a base dipiccole pastiglie di trasgressione per evitarel’insorgenza della nevrosi. Ovviamente in questocontesto si parla di trasgressioni con la “t”minuscola, innocue e legali. Se vedete vostramadre che dà fuoco ai fiori del balcone, o vostropadre che si dondola da una stanza all’altraappeso alle lenzuola legate ai lampadari a mo' ditarzan, o ancora vi ritrovate in una banca con unmitra in mano, non pensate che siano reazioninormali. Tuttavia il bisogno di piccole trasgressioni(pause e ricreazioni, anche apparentementeinutili e per niente edificanti), con moderazione esaltuariamente, va soddisfatto, non solo perché èpiacevole e rigenerante, ma anche perché,rinnegandolo troppo a lungo, finiamo perdiventare sempre più stanchi, scontrosi einefficienti. Una vita intensa è come una gara di nuoto, non sipuò restare sempre in apnea, sono proprio leboccate d’aria, rapide e regolari, a darci l’energiaper giungere a fondo vasca in un tempo da record.

Pastiglie di trasgressioneMarta Lamanuzzi, segue dalla prima

Cara Ale,Che dire di te?Che sei alta, bionda, bella, simpati-ca, allegra tutti lo sanno e lo vedo-no.Forse però non tutti sanno che seigenerosa, dolce e gentile con gliamici, ma anche determinata nellescelte e che hai una grande forza divolontà.Lo dimostri ogni giorno sia nell’atti-vità sportiva, sia nello studio.Ci conosciamo da quando abbiamofatto i primi passi fuori casa: aveva-mo tre anni e frequentavamo lastessa sezione alla scuola materna.Abbiamo subito fatto amicizia e conte sono riuscita presto a vincere lamalinconia che provavo a dover re-stare qualche ora lontano dallamamma!Siamo state ancora insieme alle ele-mentari e alle medie.Siamo cresciute insieme (tu moltopiù di me!), abbiamo condiviso tan-ti momenti felici e anche alcuni tri-sti, abbiamo frequentato lo stessogruppo di amici.Siamo sempre state in sintonia sututto: stessi gusti, stessi interessi,stesso modo di vestire e di compor-tarsi.Solo in una cosa eravamo e siamodiverse: nella passione per la PALLA-CANESTRO.

Io ci ho provato, ho giocato qualcheanno, poi ho capito che non era losport per me.Tu sai che ho sempre preferito ladanza. (A proposito forse pochi san-no che all’età di 5 anni sono riusci-ta a trascinarti in una palestra didanza e che anche tu hai indossatoun tutù rosa. Non tentare di negare!Ho qualche foto che lo prova!).Tu invece hai sempre amato il ba-sket e lo hai praticato con passionee dedizione assoluta.Purtroppo, per me, questa tua pas-sione ti ha portato a fare scelte im-portanti e ti ha allontanata dal pae-se.Sei diventata bravissima, richiestada squadre importanti, giochi in na-zionale, partecipi ai campionati eu-ropei!Insomma trascorri quasi tutto il tuotempo sui campi da gioco e così nonabbiamo più tante occasioni per ve-derci.Anche se ci siamo sentite quasi ognigiorno, in questo ultimo anno mi seimancata moltissimo.Tuttavia la nostra amicizia è cosìprofonda che ogni volta che ci ve-diamo è come se ci fossimo appenalasciate e tra noi è tutto semprespontaneo e naturale.Sono molto felice per te perché èsogno di tutti vedere realizzati ipropri progetti e le proprie aspira-zioni. Già ora puoi essere soddisfat-

ta di te stessae dei traguar-di che hairaggiunto an-che a costo ditanti sacrificie tante rinun-ce.Conoscendo-ti, sono peròcerta che nonti acconten-terai e che ti impegnerai sempreper migliorare e per diventare anco-ra più brava! Sei troppo una grande!È bello aver amici, io non potrei sta-re senza compagnia, ma un’amicacome te è unica e spero che in futu-ro riusciremo a trascorrere ancoramolto tempo insieme senza che tudebba partire per ritiri o tornei!Ti auguro una buona estate e buonafortuna per i tuoi prossimi impor-tanti appuntamenti sportivi!Torna presto…Un bacione.Marta.

sogni, Manu? Anche tu sogniche gli amici passano aprenderti? Dimmi che nonsoffri, luce del mio cuore,dimmi che la tua vita è bel-la così, dimmi che non lavorresti diversa… Anchequesto mi tocca vedere…Signore, anche questo… nonposso assistere impotentealla tua solitudine… Le tuegiornate sono la scuola, laterapia, la stanchezza…Piccolo, gracile pulcino, tumi spezzerai il cuore.“mamma ti voglio bene” Maio non sono i tuoi amici,non sono la tua ragazzina,non sono il tuo futuro… ionon sono la tua vita, io tel’ho solo regalata, la vita…

Il mio regalo per te...dalla prima, Giovanna Spantigati

Marta Sottotetti

A l e s s a n d r a Ta v an o n o r e p e r i C a s t e l n o v e s i

Mimma Franco

Dopo il meritatissimo, ma per certi versi inatteso, scudetto “under 19”conquista-to con la squadra del San raffaele di Roma, Alessandra sicuramente ha fatto unpensierino alla clamorosa “accoppiata” con la formazione dell’“ under 16”, la

sua reale categoria di appartenenza per ragioni d’età. A Salsomaggiore è  arrivato ilterzo posto, certamente un altro positivo  risultato, ma che, conoscendo il caratterevincente di Ale, le ha lasciato un pochino l’amaro in bocca. Per dovere di cronaca enon per esclusivo campanile, Alessandra è stata anche in questa circostanza la trasci-natrice della sua formazione, tanto da meritarsi il premio di essere stata nominata nelmiglior quintetto di tutte le squadre approdate alle finali nazionali. Ma non c’è tem-po per lei ne per rifiatare , ne per adagiarsi sugli allori: infatti già da lunedì 25/06, èpresente  al raduno della nazionale “under 16” che si sta svolgendo a Pescara fino al7 Luglio , con 2 amichevoli previste contro la Russia.Pochi giorni di riposo e poi dal 10Luglio altri 2 tornei , prima con Spagna, Russia e Grecia, poi con Croazia, Israele e Ro-mania. Alla fine di Luglio infine il campionato europeo di categoria, che quest’anno sisvolgerà proprio in Italia, a Chieti. Che dire :un’ esperienza magnifica per Alessandraed un grande  onore per noi castelnovesi essere  rappresentati in questo modo da unaragazza così in gamba, con ottimi risultati sia nello sport che nella scuola! 

Alessandra, che dire di te?

Chiusura d’anno a suon di musica per il basket ca-stelnovese. Le “giraffine” guidate dall’istruttriceGiulia Leva , si sono esibite venerdì 8 Giugno in una

performance collettiva a dimostrazione di quanto acqui-sito nel corso dell’anno con il “metodo Bressan”, un in-novativo sistema di apprendimento dei fondamentali dibasket con musiche e ritmi studiati per tale scopo . Asupporto dell’istruttore Franco Balduzzi infatti, GiuliaLeva già “azzurrina” Piemonte e convocata più volte nel-la rappresentativa nazionale under 16 , ha introdottoquesta innovazione che ha molto divertito e stimolato leragazze nella conoscenza e nella pratica dei fondamen-tali di basket, spesso noiosi se appresi con i metodi tra-dizionali ma basilari per ogni pratica sportiva.

Mimma Franco

A s u o n d i m u s i c a . . .

Page 3: Il Mosaiko 4-2007

3

chiamano..riprovo quel brivido e percepisco i nervi e i mu-scoli che scattano..ma io sono ancora ferma davanti allospecchio..Poi la mente va a tutte le persone che mi sono vicine..pen-so che i pantaloncini mi sono stati regalati dal mio allenato-re e accorciati dalla mia amica sarta; che la canotta troppogrande è stata stretta dalla mamma e dalla vicina di casa;che la canzone che ascolto è sul cd che mi ha regalato uncompagno di palestra..e così via..fino a che sento tutta que-sta partecipazione e tanto calore attorno e mi commuovo..Allora penso che devo dare il massimo e non solo per me..eche davvero non sarò sola.E’ la prima volta che mi sento così protagonista, ma in que-sto pensiero vi assicuro non v’è nemmeno una goccia di ego-centrismo, anzi l’idea mi carica di quel senso di responsabi-lità che generalmente mi spinge a fare bene le cose.Tante volte mi sono chiesta che emozione si provasse nel-l’imminenza di un incontro..ho cercato di immaginare emettermi nei panni di chi saliva sul ring, provando un fortecoinvolgimento..per me carpire quelle sensazioni era comeafferrare il mistero di un tesoro impalpabile..e ora che an-ch’io sono chiamata a salire sul ring, mi sembra di non ri-uscire ancora ad afferrare quel tesoro..Ma forse capirò esentirò di cosa si tratta solo quando toccherà davvero a me.Il mio maestro dice che noi pugili andremmo premiati tuttisolo per il coraggio che dimostriamo salendo sul ring..sonoparole che mi rendono fiera del mio sport e mi auguro tantoche questo coraggio non mi abbandoni..Non ho paura, non sono tesa e quasi mi preoccupo di esseretutto sommato tranquilla. Meglio così certo! C’è da vederecome mi sentirò domani.Capisco ora quanto sia vero che la boxe formi il corpo ma an-che la mente. Corpo e mente si allenano e migliorano insie-me e per il match sia uno che l’altra devono essere pron-ti..anche se non sempre è così..perchè troppe varianti en-trano in gioco al momento del confronto.Però il pensiero che mi fa restare calma è che sono consa-pevole di tutto il lavoro svolto, di come questo lavoro siastato svolto e sono consapevole della competenza di chi misegue..perciò so che rimanendo concentrata e rilassata ho imezzi per farcela..e non certo perchè me lo dico da sola! Hosempre lasciato agli altri l’onore o l’onere del giudicare,quando ne sanno più di me. Se per il maestro sono pronta al-lora sono pronta. E anch’io mi sento pronta. Giusto o sba-gliato questo mi aiuta a mantenere il controllo, per ora..Un mesetto fa ero decisamente più preoccupata! Ero osses-sionata dalla paura di non fare abbastanza; senza contareche l’arrivo della primavera mi ha debilitato tanto..ero sul-l’orlo della disperazione... ma poi si sa un po’ di razionalitàrisolve tante cose, se non tutte.Riflettendo sulle mie sensazioni, spesso mi sono chiesta nel-l’ultima settimana come potrebbe sentirsi la mia avversa-ria..sarà tranquilla o preoccupata? Si sarà allenata più lei omi sarò allenata più io? Sarà più preparata lei o sarò più pre-parata io? Domande che in fondo a me non cambiano nullaperchè non hanno risposta e anche se l’avessero non cam-bierebbero nulla comunque, perchè devo pensare a me. Manon immaginate quanto darei per una sbirciatina in una sfe-ra di cristallo..non per vedere il futuro - non voglio mica ro-vinarmi l’attesa del finale! - ma per vedere come l’altra ra-gazza vive questo momento..Perchè a volte in un confronto,potendo provare solo le proprie sensazioni e non quelle del-l’altro, ci sembra che l’avversario sia una sorta di robot per-fetto, impassibile, sicuro nel suo autocontrollo mentre noivittime di una confusione totale. Invece per evitare che que-sto capiti devo pensare, come mi suggeriscono, che l’avver-saria è come me: anche per lei è il primo incontro e anchelei avrà dentro un turbinio di emozioni.Ed è bello così, le emozioni sono il motore della vita. Tuttosta a gestirle e incanalarle nella giusta direzione, per tra-mutarle da nemiche ad assi nella manica. Certo non è faci-le..ci vogliono esperienza e maturità per riuscirci al me-glio..ma chissà, la fortuna del principiante magari.....Sappi-ti controllare e avrai più della metà del match in tasca! E sesi controlla anche l’altra come la mettiamo?!?Beh..credo sia piuttosto palese la situazione agrodolce in cuimi trovo..una tranquillità che ha però bisogno di una venad’ironia per scongiurare i cattivi pensieri..un equilibrio mo-bile direi, che sembra saldo invece deve fare i conti con ele-menti che si contrastano..Ecco..mi sento un po’ come unamaionese nel frullatore! Gli ingredienti al momento si stan-no ben comportando, ma domani impazzirò?E più mi ci addentro in questo paragone e più l’atmosfera sifa surreale..e più capisco che domani, sabato 12 maggio2007, sarà un gran giorno, nel bene o nel male. E vorrei tan-to farlo diventare il mio giorno..Esattamente un anno fa, il 12 maggio 2006, ho assistito perla prima volta dal vivo ad un incontro di boxe. Stefania sta-va difendendo a Rezzato il suo titolo mondiale. Quella seracombattere era ancora un miraggio. Non pensavo che un an-no dopo sarebbe toccato a me...

E’ qualcosa di assolutamente indecifrabile la sensa-zione della vittoria. Quasi se non fosse per la coppa

che ho davanti nemmeno ci crederei.E’ un fuoco talmente ardente che ti lascia incapace di capa-citartene..e se un attimo prima ti sentivi la forza di un dra-go, diventi improvvisamente fragile. Quel cuore e quellamente, che si sono dati man forte e ti hanno resa viva e de-

terminata, ora cedono e si sciolgono al loro stesso ca-lore.E quella ragazza a cui l’arbitro sta alzando il bracciosinistro in segno di vittoria non sei più tu, perchè in-vece di vivere quella scena in prima persona ti vedi dafuori, spettatrice di te stessa.Come un aquilone cessato il forte vento si rilassa, co-sì tu ti abbandoni al momento. Tutto ti cede dentro,le gambe tremano, gli occhi brillano. Così che diven-ta difficile strapparsi al ring, che tanto ti ha stregata.Nemmeno riavvolgendo mille volte il nastro della re-gistrazione riesco a impressionare nella ragione qual-cosa da poter dire. Se dovessi parlarvi adesso di queltesoro impalpabile di emozioni che tanto andavo cer-cando, vi direi che l’ho trovato, ma che mi è impossi-bile descriverne lo splendore. Come se certe emozio-ni non volessero farsi raccontare.Degli attimi prima del match ricordo la sensazione diun tempo che scivola via, di un’imminenza semprepiù prepotente del mio turno e di una concentrazionesempre più difficile da mantenere. L’aria elettrica efrenetica, l’attesa che ti sfida, le mani fredde e losguardo fisso...Prima di salire sul ring avevo già fattoi conti con me stessa e mai come prima desideravo ilconfronto. Non volevo che quell’equilibrio che mi erocreata svanisse..volevo sfruttare il momento.Respiri profondi, a pieni polmoni. Poi l’annuncio. Sca-valcare le corde assume il significato più diretto disfida. E da questo momento è di sfida che si tratta.Provo davanti al corpo il magnetismo della competi-zione, sotto i piedi un’energia amica. Mi sento a mioagio e questo mi infonde la segreta consapevolezza dipartire al meglio. Anche se tutto il resto è ancoraun’incognita. Ma tra pochi istanti, nei prossimi minu-ti le mie domande troveranno una risposta..”Bo-xe!”....Se non fosse per la registrazione, del match ricorde-rei molto poco.A parer mio, la mente sul ring inizia a funzionare inmodo diverso dal normale. Non procede per ragiona-

menti, ma lavora con input che dalla testa si scarica-no come scosse lungo tutto il corpo. E questo per merende difficile dopo ricostruire le cose. Quasi comequel linguaggio in codice con cui il corpo si gestiscedurante l’incontro, diventi all’improvviso incompren-sibile una volta finito tutto.Restano però le sensazioni, quelle che mi hanno fattocapire che non posso proprio fare a meno del ring..Sentire che stai conquistando quello spazio, che staiconquistando l’avversaria. Sentire attorno il tuo nomee le voci che crescono quando aumenti il ritmo..ilmaestro all’angolo che ti segue e ti sprona..e un flus-so che mi attraversa di continuo e mi intreccia all’av-versaria unendomi a lei pur nel confronto.Sarà sicuramente per il positivo andare delle cose cheil tempo scorre rapido e le tre riprese passano svelte,lasciando inappagata la voglia di stare sul quadrato..Non ricordo le parole del maestro al suono dell’ultimacampanella... la freddezza era già sparita e lo stoma-co si chiudeva sempre di più, spingendo in gola e fa-cendomi girare la testa nel momento del verdetto...tanto che non so come ho fatto a stare in piedi.Abbracciare l’altra ragazza subito dopo è stato libe-ratorio, mi ha fatto sentire troppo bene e già non era-vamo più avversarie. Mi sono sentita grata a lei perquest’esperienza e ancor più bello è stato poi scopri-re che anche per lei valeva la stessa cosa, quando ab-biamo avuto la possibilità di parlare a fine serata.La premiazione da parte dell’Assessore allo sport miha fatto definitivamente capitolare e a quel punto lefamigerate lacrime sono arrivate, un po’ stemperatedalla gettonatissima domanda che mi è stata fatta damolti e anche dall’Assessore sul ring “Ma non sei pa-rente col maestro Livio?” (abbiamo lo stesso cogno-me)...ma appena scesa dal quadrato, la commozionerinvigoriva ad ogni amico che veniva ad abbracciarmi.Splendido poi ricevere i complimenti dalla gente, nonper manie di protagonismo - anche se naturalmenterende fieri - ma perchè mi ha fatto un immenso pia-cere aver regalato insieme a Jessica un bell’incontro.

E ORA IL RING NON LO LASCIOLe sensazioni, prima, durante e dopoil mio debutto.

Sul ring per conoscersiSimona Lucarno sfida se stessa

dalla prima pagina

Page 4: Il Mosaiko 4-2007

4

Moony Whitcher (al seco-lo Roberta Rizzo) è unascrittrice di libri di av-

ventura per ragazzi.Ho avuto l’onore di incontrarla e intervistarla insieme ad altri suoilettori. Questo incontro si è svolto nella libreria Ubik, che si trova inVia Emilia a Voghera.Di questa famosa scrittrice, adorata dai ragazzi, finora sono statipubblicati 5 libri e alcuni diari; inoltre, a Marzo 2007, è uscito un ma-nuale di alchimia e alla fine del prossimo anno un libro (con cd musi-cale abbinato) adatto alla giovane fascia di lettori, che va dai 6 agli8 anni.La serie di libri più famosa di Moony è quella dedicata al personaggiodi Nina.La storia di Nina è stata ispirata da alcuni eventi della vita dell’au-trice: uno di questi ha origine dal suo passato; infatti Nina era unaamica immaginaria che teneva compagnia alla scrittrice, quando ave-va circa 8 anni.L’idea di scrivere libri risale a pochi anni fa; Moony non ha mai avutofigli, ma sposando suo marito ne ha “adottati” due: Francesco e Ales-sandra.Un giorno questi bimbi le hanno chiesto di raccontare loro una storia.Lei, non avendo idee, si ricordò di Nina e inventò una avventura conquesta protagonista.Il giorno dopo tutti e tre decisero di perfezionare la storia e poi l’au-trice scrisse i primi cinque capitoli. Li inviò alla casa editrice Giunti;le risposero che i capitoli erano interessanti e che se avesse scrittodei libri glieli avrebbero pubblicati.Un’altra curiosità sulla vita della scrittrice è che in quinta elementa-re è stata bocciata, perché la sua maestra non la capiva; lei per “di-spetto” al mondo non mangiò più e iniziò a soffrire di anoressia. Nella collana di Nina una frase che viene spesso ripetuta infatti è:“Volare per vivere”. Anche questa frase ha una spiegazione nel passato della scrittrice. Nel corso del-l’intervista lei ha ricordato che, l’ultimo giorno passato in quella scuola, era un giorno di pioggia. Tor-nando a casa insieme a sua madre, ad un tratto, mentre stringeva in pugno l’ombrello, si alzò un granvento. La bambina era così leggera che si sollevò da terra.Quel fatto alla scrittrice rimase impresso nella memoria e lei pensò che doveva andare via da quel po-sto dove era stata umiliata per ‘volare’ verso un luogo dove avrebbe vissuto più serena. Con questafrase l’autrice vuole ricordare ai lettori che c’è sempre la speranza di ricominciare una nuova vita vo-lando via almeno con la fantasia. Nella collana di Nina altri pensieri che l’autrice ricorda spesso, anche se a volte in modo implicito, so-no che se ci si guarda dentro è più facile risolvere i problemi attuali, che tutto ha un inizio e una fi-ne perché il bello della vita è il vissuto, che essere bambini serve per essere adulti e che l’unica cosache non manca mai è il pensiero. Nei suoi libri Moony Whitcher ricorda spesso che il male affascina molto e soprattutto usa strumentiche il bene non utilizza, per esempio la persuasione. Secondo l’autrice la persuasione non è uno stru-mento positivo, perché la verità appare sempre limpida e cristallina agli occhi di tutti e non ha biso-gno di esortazione. Dopo la collana dedicata al personaggio di Nina, Moony Whitcher si è dedicata a ‘Geno’.Il suo nuovo romanzo è ambientato nell’Oltrepo’, a differenza di Nina che si svolge a Venezia. L’ispirazione di Geno è arrivata all’autrice mentre era a Barcellona. La scrittrice ci ha rivelato che ilsuo nuovo romanzo la sta impegnando molto (scrive addirittura dalle 10 alle 12 ore al giorno) ma nonsa ancora con precisione se la collana sarà composta da tre o quattro libri.

Alla fine dell’intervista la scrittrice ha detto che attorno alla metà d’aprile ha organizzato delle gior-nate per noi ragazzi. La città che ospiterà questo evento sarà Perugia.

Mi è piaciuto molto l’approccio delicato della scrittrice con i suoi lettori e soprattutto il fatto che ab-bia parlato non solo dei suoi libri ma anche di come sia difficile crescere o affrontare la vita restandosempre dalla parte del bene.

Federica Marini

Moony Witcher, un passato difficile illuminato dalla gioia di raccontareV VA tu per tu con la scrittrice che fa sognare i ragazzi

olare per ivere

Bravissimi i ragazzi del Mosaiko

Le più calorose congratulazioni ainostri redattori che hannobrillantemente superato gli esami!

Da sinistra:

Sofia Falchetto (Ottimo)Cecilia Mariotti (Ottimo)

Elena Pisa “matura” con 75/100Marta Lamanuzzi “matura” con 100 e lodeDavide Varni “maturo” con 93/100.

Moony Witcher (a sin.) e Federica MariniSotto: alcuni libri di Moony Witcher

Page 5: Il Mosaiko 4-2007

5

La seguente intervista vede protagonisti tre ragazzi dodicenni di Castelnuovo Scrivia, Cecilia Crivelli, Laura Mandirola e Andrea Marco-ne, redattori del Mosaiko, che hanno partecipato al saggio di fine anno organizzato dalla palestra “California Dance School Academy” diMargherita Roda con sede a Voghera. Lo spettacolo, che ha visto protagonisti anche alcuni ragazzi del noto programma televisivo “Ami-ci”, ha avuto luogo giovedì 21 giugno al “Cowboys Guest Ranch” sempre a Voghera.

La prima intervistata è Cecilia Crivelli, una ragazza timida e tranquilla ma do-tata di un bel sorriso furbo e tanta voglia di raccontare la sua esperienza.

Quando è nata la tua passione per la danza?Ho deciso di iniziare a frequentare i corsi tre anni fa dopo aver assistito ad uno spet-tacolo di Laura, una mia amica che ha partecipato con me a questo saggio di fine an-no, ed è stata subito passione. Quando ballo riesco ad esprimere al meglio le mieemozioni.Conservi il ricordo di qualche emozione particolare legata alla danza?L’emozione più bella che ricordo è quella legata al mio primo saggio, un’esperienzaunica, che credo non dimenticherò mai.Pensi di continuare a frequentare i corsi?Sicuramente si, siccome la danza per me sta diventando non solo un hobby ma vera epropria passione.Hai qualche sogno nel cassetto?Viaggiare, girare il mondo e magari riuscire ad andare a vivere nel luogo che mi hacolpito di più.

Seconda intervistata Laura Mandirola, fisico da ballerina e “veterana” delladanza.

Quando hai iniziato a praticare questo sport?Frequento corsi di danza da quando avevo tre anni. È stata mia madre ad iscrivermie ad avvicinarmi a questo sport che ormai, si può dire, fa parte della mia vita.Preferisci la danza classica o moderna?Frequento i corsi di entrambe le specialità ma posso dire di preferire la più comples-sa ma elegante danza classica.Emozioni particolari legate alla tua esperienza?Mi emoziono sempre in modo diverso ad ogni nuova coreografia e quindi anche unasemplice lezione di danza infrasettimanale mi regala sensazioni uniche.Riesci a conciliare lo studio con lo sport?Si, cerco di ottenere buoni risultati a scuola come nella danza e mi impegno ugual-mente in entrambe le cose cercando di conciliarle: spero di riuscire a fare lo stessoanche negli anni a venire.Sogni nel cassetto?Mi piacerebbe esibirmi alla scala ed incontrare il famoso Roberto Bolle, e chi non lovorrebbe?

Terzo intervistato Andrea Marcone, uno dei pochi ragazzi appassionatisi a questosport che, troppo spesso nella nostra realtà, viene considerato prerogativa fem-minile.

Da quando frequenti corsi di danza?Questa esperienza è iniziata due anni fa quando mi sono reso conto di provare un cer-to interesse per questo sport così ho deciso di provare ad iscrivermi in palestra e nesono contento visto che mi trovo molto a mio agio.Altri compagni maschi frequentano il tuo stesso corso?Si, al momento ho un solo compagno ma ho comunque legato anche con le ragazzedel mio corso.Quest’anno, durante lo spettacolo, sono stati proposti vari musical e tu sei statoprotagonista di uno di questi… Quale?In “Sette spose per Sette fratelli” ho interpretato Adamo, il protagonista. E’ stato di-vertente.Hai un sogno nel cassetto?Vorrei arrivare ad essere bravo quanto Roberto Bolle che ammiro moltissimo.

Il luogo che circonda l’uo-mo, sia esso d’acqua, di ter-ra o di mattoni, nei suoi in-

numerevoli volti, è un sogget-to letterario molto quotato.Chiaro, fresco e dolce ha acca-rezzato con le sue acque laLaura di Petrarca; impregnatodi vita e luce limpidissima, fe-stante di vendemmia, ha ralle-grato Firenze nei Sepolcri diFoscolo; lontano e severo hastraziato il cuore di chi, comeRomeo, ne è stato esiliato; in-finito ha dissetato il bisognodisperato di immaginazione diLeopardi e materno ha protet-to il giovane Pascoli come il ni-do protegge le tenere ghian-daie.Talvolta i luoghi evocano o al-ludono, come quello della Serafiesolana di D’Annunzio che,con il “fruscio che fan le frat-te”, evoca il mistero bisbiglia-to dalla natura all’uomo; altrevolte sono correlativi oggetti-vi, come il rivo strozzato diMontale, che incarna l’aridomale di vivere.Il disincantato lettore moder-no probabilmente leggestraordinaria fantasia e amabi-le finzione letteraria nellapersonificazione di un luogo,tuttavia, come scrisse Unga-retti “poesia è il mondo, l’u-manità, la propria vita, fioritidalla poesia” ma soprattutto“la limpida meraviglia di undelirante fermento”. Non sia-mo tutti poeti e magari nonsappiamo comporre limpidemeraviglie, ma siamo umani,in carne, ossa e deliranti fer-menti. La realtà urbana in cuiviviamo senza dubbio non èsuggestiva come i loci amoenidell’antichità, ma è solo acausa del ritmo frenetico chela nostra società ci impone chespesso non ci accorgiamo chel’ambiente che ci circonda è lospecchio della nostra anima.Noi stessi, proiettandovi dicontinuo le nostre emozioni glidiamo vita. Così la pioggia sal-terella giocosa e vivace quan-do siamo allegri, mentre ladraspregevole si trascina via i no-stri ricordi in un rigagnolo edentro il tombino se lui o lei cihanno lasciati. Il sole ci sorri-de attraverso il finestrino del-l’auto se stiamo partendo peruna vacanza, mentre quandosiamo in costume sulla spiag-gia, ci scruta da ogni parte,spietato, mettendo a nudo inostri difetti. Della città ascol-tiamo la musica della nostraserenità o il frastuono del no-stro cieco dolore, ora ci sem-bra che si diverta di voci e dicolori, ora, avendo notato unacrepa o un muro scrostato, chesi stia sgretolando impotente. Nessun luogo in cui ci troviamoè una scenografia immobile einespressiva, quando ci sem-bra tale in realtà esprime ilnostro senso di solitudine emancanza di conforto. Ogniambiente esterno è in simbiosicon l’interiorità degli uomini,trasfigurato dalle loro emozio-ni, dai ricordi dai sogni del-l’avvenire. È affascinante pen-sare che persino il più celebreritorno dalla rocca di Troia,quello di Ulisse, non sia statoaltro che il riflesso allucinato-rio di un’indole tumultuosa.

Marta Lamanuzzi

IL CUORE ALLO SPECCHIO

Dall’alto al basso:

Cecilia Crivelliinsieme a CristoMartinez, il notoballerino dellatrasmissionetelevisiva “Amici”.

Laura Mandirola incostume pronta aentrare in scena.

In basso dasinistra:Cecilia Crivelli,Andrea Marcone eLaura Mandirolaalla redazione delMosaiko.

I r a g a z z i d e l M o s a i k o a s c u o l a d i d a n z a

Mouversi con arteS i c o m i n c i a p e r c u r i o s i t à e n o n s i r i e s c e p i ù a s m e t t e r e

Elisa Setti

Foto

Ele

na P

isa

Page 6: Il Mosaiko 4-2007

6

Federica Marini, studentessacastelnovese, si è classificata alsecondo posto del premio di poesia “E.

Arzani”, indetto ogni anno dalla scuolamedia F.M. Baxilio di Castelnuovo presso laquale ha frequentato la classe prima.

Qual è il titolo della tua poesia e cheargomento tratta?

La poesia si intitola “Le bolle di sapone”,un titolo esplicativo, che racchiude in sél’argomento dei versi che lo seguono. Inrealtà non vi è un riferimento vero eproprio all’immagine concreta delle bolle disapone ma piuttosto alle suggestioni epensieri che queste evocano.

A cosa ti sei ispirata per comporla?

L’ispirazione è partita da un’immagineassolutamente comune e vale a dire quelladi una bambina intenta a soffiare bolle disapone nell’aria. In quel periodo cercavouno spunto per scrivere una poesia conl’intento di partecipare al concorso indettoa scuola e quindi ho deciso di ispirarmi aquella particolare immagine che mi aveva,nella sua semplicità, colpita.

Sicuramente l’esserti classificata alsecondo posto del premio di poesia èstata una bella esperienza… Cosa haiprovato quando ti hanno comunicato latua vincita?

Sono rimasta piacevolmente colpita daquesto secondo posto tanto più che avevoinviato la mia poesia senza nessunaaspettativa di vittoria. Ovviamente anche lamia famiglia, amici, compagni di classe einsegnanti ne erano molto felici e si sonocomplimentati con me per il buon risultatoottenuto.

Ti piace scrivere poesie e lo faiabitualmente?

Si, mi piace scrivere poesie ma comporlenon è una vera e propria abitudine. Nonsempre trovo qualcosa da poter esprimerein versi sulla carta e quindi mi limito apreparare qualcosa in occasione di concorsicome questo.

Hai qualche poeta o poesia preferiti?

Non posso dire onestamente di provare unapreferenza per un poeta in particolare mala poesia mi interessa comunque moltocome genere letterario soprattutto verso ibrani che trattiamo a scuola.

Un’ultima domanda…. Come impiegherai ildenaro della vincita?

Ho le idee chiare in proposito. Una partedel denaro la conserverò e investirò il restonell’acquisto di qualche testo utile allabiblioteca della scuola dove mi reco spessocon la mia classe.

Bolle di sapone Federica Marini

Le bolle di sapone Si gonfiano d'ariae chiamate dal cielosalutano la terra...

Tra le nuvolesi rincorrono,colorate e spensierate,mentre salgono sempre più su...

Ma il loro tempo è breve:termina incontrando le stelle.

Il coraggio Laura Mandirola

Coraggioso o pappamollail coraggio non è bianco.E’ l’amico che non mollae lo trovi al tuo fianco.Il coraggio è stare solidalla parte di chi perde.Il coraggio è dire rossoquando tutti dicon verde.La paura ed il coraggioson parole confinanti,ma con una torni indietro,e con l’altra vai avanti.

Il tuo posto vuoto Cecilia Crivelli

Il tuo posto vuotofa risuonare la tua voce,riaccende il tuo sorriso,rallegra i miei pensieri.

Il tuo posto vuotosulla poltrona,accanto alla finestra,è ancora tuo.

Oltre il mare Cecilia Mariotti

Silenzio sulla spiaggia.Lontana da tutto e da tutti.Sola.Davanti a me solo acqua.Acqua e cielo.All’alba sono uguali...Un’unica distesa.

E’ l’infinito?Esiste l’immortalità?No, l’uomo muore.Anche io morirò.Eppure sento che esiste un universooltre questa vita finita.

E’ allora chemi scende dagli occhiuna perla lucente,cade nel maree diventa eterna.

Federica Marini (in alto) e Elisa Setti

S c o p r i r e u n l i n g u a g g i o e t e r n o

La forza del versoLe redattrici del Mosaikoal concorso di poesia“Emilio Arzani”

Elisa Setti

Page 7: Il Mosaiko 4-2007

Con grande piacere ho avuto l’occasione di fare un’intervi-sta ad un campione, Roberto Torti, classe 1968, che è spo-sato con Pamela, ha un figlio, Leonardo, e abita a pochi

isolati da me a Isola sant’Antonio. Ha gareggiato per la regatavelica della Millevele Telecom Italia (finanziatore della LunaRossa) organizzata dallo Yacht Club Italiano (circolo rivale nel-l’America’s Cup), svoltasi nel porto di Genova.Dopo questa presentazione ci si potrebbe aspettare di avere ache fare con un uomo molto ambizioso e vanitoso, e invece mitrovo di fronte a un ragazzo aperto e molto modesto, innamo-rato della sua famiglia, del suo lavoro di geometra e natural-mente della vela.

Come è nata la passione, la squadra e quali ostacoli hai in-contrato nel tuo cammino?Avevo una grande passione per il mare, tanti anni fa, e nel 1994circa ho iniziato ad avvicinarmi alla barca a vela, nell’anno se-guente ho intrapreso un pò di corsi per riuscire ad avere la pa-tente nautica ed ho cominciato ad andare sulle barche grosse epoi sono tornato alle barche piccole perché ho capito che se nonimpari bene su quelle piccole sulle grosse hai molta difficoltà.Non ho incontrato molti ostacoli perché è uno sport normalissi-mo dato che chiunque lo può praticare. Per la squadra funzionacosì: inizialmente ci si iscrive ad un circolo e ti danno una tes-sera della federazione vela e quindi gareggi per quel determina-to circolo. Io dapprima ero membro della Lega Navale di Ales-sandria, quindi sono stato iscritto ad un circolo sul Lago Maggio-re, e dal 1998 sono iscritto al Varazze Club Nautico.Nei circoli conosci parecchia gente e con qualcuno leghi di più,

è normale, e quindi puoi fare anche un equipaggio fisso, ma èchiaro che non è sempre così e molte volte ti trovi a gareggiareinsieme a persone che non conosci affatto.Che ruolo occupavi nella squadra nell’ultima vittoria? E da chiera composta? E che rapporto avete?Nell’ultima vittoria io ero lo skipper, cioè il capo-squadra, ed an-che il timoniere, mentre gli altri, tutti Liguri, erano:Davide Fazio che era il prodiere ossia addetto alle manovre diprua (tutte quelle operazioni che si eseguono nella parte ante-riore della barca);Claudio Rossi che regolava la scotta del fiocco ovvero la vela diprua;infine Diego Cerruti che regolava la scotta della randa, vale a di-

re la vela di poppa (parte posteriore della barca), quella chenormalmente è la più grande nelle barche.Diego e Davide sono molto giovani e bravi, fanno solamente re-gate e nel periodo di agosto (che è il mese senza regate impor-tanti) loro sono istruttori di vela. In quell’occasione la barca eradi media lunghezza, ma esistono barche grandi in cui regatanopiù di dieci persone o barche più piccole dove le persone posso-no essere anche solo due. In questo caso bastavamo noi quattroe siccome siamo anche amici ci divertiamo, perché l’importanteè divertirsi ma se si vince è anche meglio!!!

Che emozione provi prima, durante e dopo una regata?L’emozione iniziale è la tensione perché vedi intorno a te molteimbarcazioni, alla regata della nostra vittoria erano 315, e poic’è la responsabilità di quello che stai facendo e la responsabi-lità per l’incolumità delle persone che hai a bordo; perché alcu-ne volte ci può essere il mare calmo ma quando c’è il mare mos-so e c’è il vento ti puoi, purtroppo, anche fare male o danneg-giare la barca.Poi quando danno il segnale di partenza prevale l’aspetto agoni-stico e ti dimentichi di tutto, essendo concentrato solo su quel-lo che stai facendo.Mentre l’emozione del dopo è principalmente la soddisfazionedella vittoria.

Quali altri sport hai praticato prima della vela e quando haicapito che era importante per te, visto che non abiti in un po-sto di mare ma bensì in bassa Valle-Scrivia?Ho praticato calcio e sci ma non a livello agonistico, ho fre-quentato poche lezioni di tennis, poi quella passione per il ma-

re mi ha portato alla vela perché è il modo migliore per assapo-rare tutta la natura che hai attorno: sei senza rumore e ti muo-vi con le vele insieme al vento. Quindi grazie alla passione per ilmare e al piacere che trovo nella natura mi sono dedicato senzaesitazione a questo sport che, ritengo, sia l’unico che ti per-mette di assaporare pienamente entrambe le sensazioni.Quali altri appuntamenti ti aspettano per questa stagione?Domenica 24 giugno avevo una regata ad Albisola, poi ad Albiso-la ne ho ancora una a luglio ed una a settembre, successiva-mente bisognerebbe trovare il gruppo giusto per fare la Barcola-na ad ottobre a Trieste perché è una grandissima festa per tuttala città che raccoglie circa 2000 barche e con migliaia e migliaiadi persone tra regatanti, amici, e semplici appassionati e spet-tatori; anzi, per chi ama Trieste quello è il periodo migliore.

Come concili la famiglia, il lavoro e lo sport?Al primo posto c’è la mia famiglia e, dopo il lavoro, il tempo cherimane è poco. Poi avendo un figlio di 3 anni e mezzo, non restache una parte piccolissima a disposizione. Quindi appena c’è lapossibilità vado al mare, non in spiaggia, a fare un giro in bar-ca.La speranza è che anche il bimbo si possa appassionare a que-sto sport.

Qual è stata la tua prima vittoria?La mia prima vittoria da skipper e timoniere risale al 2001, altrofeo Città di Celle Ligure; prima ce n’erano state altre ma co-me membro dell’equipaggio in diversi ruoli.

Progetti per il futuro?No... È una piccola passione, poi il resto che verrà sarà sola-mente in più, perché io la prendo con molta tranquillità, e nonho grossi piani per il futuro.

Qual è il tuo pensiero su uno sport come la vela?Onestamente più che uno sport è un modo di vivere. Certo chese tu vai in un porto e vedi 200 barche a vela ormeggiate là chenon si muovono, dove magari non ci sono nemmeno i velisti omagari se ci sono non sanno come si usa ed hanno un marinaioche li fa andare o li porta in giro e gli regola le vele... Invece chiva a vela ed ha veramente la passione, tende ad adottare nellavita gli atteggiamenti che il mare gli impone e cioè rispetto del-la natura, adattamento ai suoi tempi, senso di responsabilità,autocontrollo ecc.. Andare per mare, a vela, ti insegna comeuscire da situazioni critiche, affrontare problemi immediati econfrontarti, in spazi ristretti, con le altre persone a bordo e sontutte problematiche che ritrovi nella vita quotidiana.

Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere questosport?Sinceramente se ad una persona piace il mare e la natura, losport della vela gli verrà poi automatico praticarlo. Ma questosport non è molto facile proporlo perché è lento, non dà sensa-zioni forti immediate ed hai difficoltà per le prime volte ad abi-tuarti perché si può anche soffrire il mal di mare. Occorre un mi-nimo di predisposizione ma, se questa c’è, la passione verrà si-curamente e più forte che in qualsiasi altro sport.

Sogno nel cassetto?No, assolutamente, è una passione nata così, non la esaspero equando ho tempo ci vado. Se viene qualcosa in più, tanto me-glio. Per me va benissimo anche così.Poi bisogna dire che se vuoi fare di più, e coltivare qualche so-gno, devi trovare gli sponsor e non è assolutamente facile, in gi-ro ce ne sono molto pochi siccome la vela non ha ancora rag-giunto una grande visibilità mediatica.

Un saluto per i ragazzi di MosaiKo Kids!!!

Naturalmente saluto tutti… e sono invitati per un giro a vela.

7

La velaUno sport a contatto con la natura in tutte le sue forme

Beatrice Bianchi

Dall’alto in basso:

Concentrazione prima della partenza

A Genova nel 2004

Sulla banchina.

Roberto Torti nelle foto è il primo dasinistra

“ M a t u r a ”c o n 8 4

Congratulazioni datutta la

redazione de IlMosaiko Kids aAlessandra Santi diIsola S. Antonio,“matura” con 84/100.

Page 8: Il Mosaiko 4-2007

Grazie ragazzi per avermi regalato i vostri sorrisi, le vostre gioie, la vostraspensieratezza, il vostro umorismo e, soprattutto, la vostra voglia di vivere!

Un giorno davvero speciale, in cui ho ritrovato i colori dell’infanzia, ho sentito nuovamentel’intensità del gioco e la felicità della scoperta. Quante emozioni! Sì, l’emozione, quella checi esplode dentro e che citoglie il fiato, quella che ciriempie l’anima.Ragazzi, la vita è un telobianco, copritelo con icolori che più vi piacciono!

Un caloroso benvenuto atutti i nuovi ragazzi chesono entrati da oggi nelmondo del Mosaiko Kids.Da Castelnuovo: Elisa Setti,Marta Sottotetti, AndreaBotosso, Alberto Pelizzari,Matteo Santi.Da Isola S. Antonio:Beatrice Bianchi.Da Valenza: ElenaMazzucco.

BUONE VACANZEA TUTTI!

Mimma Franco

8

S i c u r e z z a e q u a l i t à

APERTURA NUOVA SEDEA CASTELNUOVO SCRIVIA

via Roma, 29

Patentino Ciclomotore

Corsi ADR

Corsi recupero punti

Corso della Repubblica n° 56 Tortona AL Tel 0131820316 Fax 0131821980

Via Roma n° 29 Castelnuovo Scrivia AL Tel 3484073088 Fax 0131821980

P r a t i c h e P a t e n t i

Email: [email protected] Internet: www.autoscuolazinzi.it

Decoratore - Progettista d’Ambienti

Cartongesso e controsoffittature di vari tipi

C l a u d i oB e r t o l e t t i

Via Mazzini, 7215050 Isola Sant’Antonio (AL)

TEL. 0131 857259 338 7592232

Imbianchino

Progetto grafico e impaginazione:

Associazione Il Mosaiko Kids

Fotografie: Riccardo Torti, Cecilia Crivelli, Elena Pisa, Manuela Gan-

dolfi.

Redazione

Direttore Resp.: Antonella Mariotti.

Presidente: Mimma Franco.

Giovanna Spantigati - Marta Lamanuzzi - Livia Granata - Elehanna Sil-

vani - Simona Lucarno - Davide Varni - Elena Pisa - Claudio Bertoletti

- Elio Pisa - Manuela Gandolfi - Paola Picena - Riccardo Torti - Andrea

Botosso - Elisa Setti - Marta Sottotetti - Beatrice Bianchi - Alberto Peliz-

zari - Elena Mazzucco - Andrea Accatino - Valeria Milanese.

Piccoli Piccoli

Cecilia Crivelli - Chiara Fossati - Alessandro Setti - Cecilia Mariotti -

Martina Ruta - Sofia Falchetto - Daniele Accatino - Federica Marini -

Marta Chiapedi - Laura Mandirola - Marco Mandirola - Irene Gavio - An-

drea Marcone - Riccardo Allegrone - Chiara Ghibaudi - Riccardo Tosino

- Federico Maggi - Giacomo Maggi - Andrea Tava.

Segreteria

Elena Pisa.

Associazione

Il Mosaiko Kids

Via C. Alberto, 13

15053 Castelnuovo Scrivia (AL)

Vietato riprodurresenza autorizzazionetesti, fotografie eimpostazione grafica

ii ddIl Mosai oKIl Mosai oK ss

A s s o c ia z i

on e

Malgrado il tempo non promettesse nulla di buono, con il nostro arrivo a Gardalandè spuntato il sole!

Certo è che questa gita si è rivelata veramente speciale: il posto è meraviglioso per noiragazzi, ma bellissimo è stato il viaggio in pullman specialmente al ritorno: lo stareinsieme il ridere e lo scherzare ci ha unito in questa grande esperienza.

GRAZIE MIMMA PER AVER ORGANIZZATO LA GITA!!!!!!

Federico Maggi

Una gita a Gardaland

U n a G i o r n a t a a G a r d a l a n d

Momenti indimenticabili!

foto

Ele

na P

isa

La primavera èuna ragazza che ballain un campo di fiori profumatie colorati.La primavera è una farfalla chevolanel cielo limpido e azzurro.La primavera è comeun fiore che sbocciain un prato verde.La primavera ècome una rosa rossa e delicatarosso come il colore della gioia edell’allegria.

POESIA DI PRIMAVERA

di Marco Mandirola