Il Lucano Magazine Numero luglio - agosto 2013

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La Basilicata si scopre più povera Colombo, nessuno così in alto

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S O M M A R I O

D O L C E E S A L A T O

6

21L’Estate in Basilicata

Il Pollino

come non te l’hanno

mai raccontato

Quando il cinema

non va in vacanza

Melfi sempre

nei professionisti

62 Il Fresco di un Bosco

38 La Valle dell’agri su 2 ruote

40 Gli eventi cinematografici dell’estate lucana 2013

44 Pollino People Experience

46 Intervista a Michele Sciarillo…

48 La Bruna, in linea con la tradizione

50 “Penne D’ambiente” come fare comunicazione

green

52 Il telegrafo elettrico - Prima Parte

R E P O R T A G E

L O O K A N I A

66 Racconto di Teana - Seconda Parte

B L O G O S F E R A

58 Blogosfera

E P I S T E M E

36 Rapporti interpersonali e salute mentale

V I G N E T T A N D O

9 Sapore di mare

T R A L E R I G H E

60 L’eco dei miei passi a Kabul

61 Ritratti di Cinema: 1997 - Fuga da New York

M U S I C A N D O

56 Estate 2013, un’esplosione di band lucane

E U R E K A

67

44

40

21 L’ultimo viaggio di Emilio Colombo

nella sua terra

29 Turismo lucano Con un Passo diverso

34 Istruzione e cultura in ginocchio

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E D I T O R I A L E8

Antonello LOMBARI

Un battito d'ali da una finestra spalancata sul futuro. E' una seratiepida di fine giugno, Potenza scopre di essere più sola. Si èspento a Roma il senatore a vita Emilio Colombo. Eminente

personalità e statista di elevato spessore, Colombo era nato nelcapoluogo di regione nel 1920, quando la Basilicata era poco più diun puntino sulla cartina geografica. Una luminosa e fulminea carrie-ra politica e istituzionale proiettò il deputato lucano ai vertici delloStato, prima, e al Parlamento europeo, poi. La sua preparazione cul-turale, l'eleganza, l'eloquio e l'amabilità dei modi, unite ad una pro-fonda e radicata fede cattolica, ne fecero l'uomo italiano di puntaper la diplomazia internazionale. I detrattori dell'ultimo padre costi-tuente italiano rimasto in vita hanno sempre sottolineato l'eccessivopotere esercitato da Colombo sulla comunità lucana, al punto dacondizionarne il destino. E' vero, l'egemonia di Emilio Colombo sul-l'elettorato lucano non ha eguali. Ventimila preferenze alle primeelezioni politiche, poi raddoppiate alla seconda scadenza elettorale.Un milione di voti nelle urne del Parlamento europeo. Numeri cheesprimono la forza di un consenso che non può essere ricondotto asemplice sudditanza. Nei giorni delle esequie è tempo di rivisitazio-ni e di aneddoti. Da queste colonne piace ricordare l'eredità di zioEmilio, così come familiarmente veniva salutato il deputato potenti-no, negli anni della senilità. Il feretro, che ne ha accompagnato lespoglie mortali, ha da poco lasciato il raccordo autostradale dellaSalerno - Reggio Calabria, immettendosi sulla Superstrada 407"Basentana". Fu proprio il senatore lucano, agli inizi degli anni set-tanta a favorire l'apertura dell'arteria divenuta strategica per supe-rare le difficoltà di collegamento dei centri lucani con le regioni limi-trofe. La salma di Colombo sta compiendo il giro d'onore per la città.Sul ponte Musmeci il colpo d'occhio gli consegna l'ultima cartolinasull'Università e sul Viviani. E' uno scorcio storico che ha apertotante volte il cuore del suo cittadino più illustre, di ritorno da Roma.E' l'abbraccio materno con il quale la città accoglie i suoi figli.L'Università degli Studi di Basilicata è figlia del terremoto e da quel-le ceneri ha tratto origine e vigore per dare impulso e futuro alla cul-tura lucana. Il Viviani, oggi, è quasi un monumento a ciò che fu l'e-popea rossoblù degli anni sessanta. Il miracolo della piccola fidan-zata d'Italia che seppe imporsi all'attenzione della critica sportivanazionale sfiorando la serie A e compiendo un ciclo di cinque anniin serie B. Dall'altra parte della montagna, a nord della città, c'è l'o-spedale San Carlo, il nosocomio potentino che ha vissuto anche l'ec-cellenza della cardiochirurgia. Sono tutti fotogrammi con la chiaraimpronta del senatore a vita. L'ultimo volo del Colombo lucano ci consegna una città diversa.Distratta, disillusa e disorientata. I ritardi e le vicende di un Palazzoche comprende anche il massimo ente locale della regione, relega-no in secondo piano il ricordo del senatore a vita. Qualcuno, unragazzo poco più che ventenne chiede incuriosito "Chi eraColombo"? Evidentemente non è più tempo. Si richiude il portonedel palazzo di città: la Potenza di zio Emilio vola ora più in alto.

QUALCUNOVOLÒ...

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Sapore di Mare

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I L L U C A N O

Antonello LOMBARI [email protected]

Foto: Andrea MATTIACCI, Giovanni LANCELLOTTI, Canio VERTONE

Angelo Rocco GUGLIELMI, MARTEMIX.COM

Arti Grafiche Boccia s.p.a. Via Tiberio Claudio Felice, 7Fuorni - Salerno

Tribunale di Potenza N° 312 del 02/09/2003

10 Luglio 2013

Lucana Editoriale s.r.l.Via Gallitello, 89 PotenzaTel. Fax 0971.476423 -Cell. 337.901200E-mail: [email protected]

Questo giornale è associato Uspi Unione stampa periodici italiani

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Antonio CROGLIA, Michele POTENZA, Federico PELLEGRINO

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Vito ARCASENSA [email protected]

Hanno collaborato in questo numero

Angelo BENCIVENGA, Arsenio D’AMATO, Vincenzo MATASSINI,Carla MESSINA, Antonio PETRINO, Donato SABINA, Rosa SAN-TARSIERO

da Potenza:Antonello LOMBARI, Vito ARCASENSA 0971.476423

Angelomauro CALZA, Carlo jr. CALZA, Federica CAPASSO, Elisa CASALETTO, Paolo CILLIS, Antonio CORBO, Leonardo CLAPS, Marianna Gianna FERRENTI, Giovanni GALLO, Silvana LAGROTTA, Salvatore LUCENTE,Antonello MANGO, Anna MOLLICA, Giulio RUGGIERI, Michele RUOTI, Albina SODO, Margherita E. TORRIO

Editing e correzione bozze: Margherita E. TORRIO

dal Materano:Giovanni MARTEMUCCI 0835.333321

[email protected]

Vignette di Luca NOMAGA

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N E W S 13

Oggi il “San Carlo” di Potenza ha un servizio in più. Si tratta diuna biblioteca a disposizione di degenti e del personale dell’a-zienda ospedaliera costretti, per vari motivi, a trascorrere lunghiperiodi nella struttura. Il libro diventa dunque un valido alleatoper trascorrere il tempo, un “amico” poiché aiuta a tenere impe-gnata la mente concedendo validi momenti di distrazione e dicrescita intellettiva. Anche i familiari e i visitatori dei pazienti pos-sono usufruire del servizio. La biblioteca è stata presentata uffi-cialmente lo scorso 29 giugno al piano terra della Palazzina degliUffici dove peraltro vi è ubicata con circa 400 volumi di generivari, frutto di donazioni. Qui l’utente può prendere in prestito illibro compilando un modulo scaricabile anche dal sitowww.ospedalesancarlo.it al link della biblioteca che è presentesulla destra. In questa apposita sezione si possono trovare tuttele informazioni relative al servizio compresi il catalogo e un altromodulo che da la possibilità a chiunque di poter donare un libroalla biblioteca. Per chi si trova nell’impossibilità fisica di recarsiallo sportello URP, la consegna del volume richiesto viene fattadirettamente in reparto. E’ previsto, in caso si tratti di ricoveri inUnità speciali, la sterilizzazione del testo. Qualora non si fosseconclusa la lettura, il libro può essere portato a casa e restituitopoi. L’istituzione della biblioteca rientra nel progetto di umaniz-zazione delle cure ospedaliere che il “San Carlo” di Potenza datempo sta promuovendo nella convinzione che anche altriapprocci collaterali a quelli clinici, chirurgici o farmaceutici, pos-

sono favorevolmente contribuire al miglioramento della salutedel paziente. La biblioteca nasce da un’idea dell’associazioneSoroptimist di Potenza, prontamente accolta dalla direzione del-l’azienda che, insieme al personale medico ed amministrativo ealla Consulta del Volontariato, ha in tempi molto rapidi realizza-to questo importantissimo e validissimo progetto.

an.mo.

LA BIBLIOTECA DELL’OSPEDALE“SAN CARLO”

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N E W S14

Da Matera all’Ambasciata dellaRepubblica di Belarus con l’opera d’arteper il Presidente Alexander Lukashenko.Paola Di Serio, l’art designer materana,entra nelle sale del palazzodell’Ambasciata della Repubblica diBelarus in Italia con “Lukashenko”, mosai-co creato per l’Associazione ONLUS“Accoglienza Senza Confini” per rendereomaggio al Presidente Bielorusso,Alexander Lukashenko. Il 3 Luglio scorso,in occasione della celebrazione delGiorno dell’Indipendenza della Repubblicadi Belarus che coincide con l’anniversariodella liberazione della capitale Minsk daglioccupanti nazifascisti, il lavoro dell’artistadi Matera è stato donato all’Ambasciatabielorussa. Franco Rubino, Presidente di“Accoglienza Senza Confini”, ha dedicatoattenzione allo stile ed alla tecnica dell’ar-

tista Paola Di Serio. Attiva da oltre dodicianni nell’ambito del design con una suapersonale interpretazione dell’arte e dellatecnica del mosaico, caratterizzata dall’u-so di elementi insoliti ed insolitamentecontrapposti, Di Serio ha realizzato il voltodi “Lukashenko”, opera che l’artista deci-de di donare alla Onlus materana, dal2004 impegnata nell’organizzazione diviaggi umanitari per minori che ogni annopartono dalla città di Hoiniki, nella regio-ne di Gomel, la zona maggiormente con-taminata da Cesio 137, a seguito dellacatastrofica esplosione di Chernobyl, perarrivare tra le famiglie lucane che ospita-no con grande affetto ed entusiasmo ibambini Bielorussi. “Quando è stata rea-lizzato il mosaico dedicato al PresidenteLukashenko – ha dichiarato Paola Di Serio- non immaginavo che l’opera, nata a

Matera nel mio studio-laboratorio, sareb-be arrivata all’Ambasciata dellaRepubblica di Belarus a Roma. E’ stato unvero piacere donare un mio lavoroall’Associazione, poiché conosco l’impe-gno e la passione con cui porta avanti iprogetti dedicati ai piccoli dellaBielorussia”.

gi.ma.

Si intitola "Metamorfosi" l’ultimo eventodi "Panecotto" che ospita negli spazi divia Buozzi a Matera 19 opere dell'artistamaterano Cesare Maremonti. Diciannovescene di creatività che si trasformano insimboli di una profonda metamorfosiattraverso le figure dell'artistaMaremonti. Diciannove quadri che narra-no una storia fatta da una miriade di altreimmagini nascoste ed intuitive, animateda colori prepotenti che amano e regna-no sovrani tra le ali di una libertà ambitae sfuggente. Un regno senza regole,essenziale ma vanificato, fa da protagoni-sta in una raccolta di opere intense epoliedriche ma, nello stesso tempo, leg-gere e piene di spontaneità artistica.Diciannove attimi dell' arte più autenticache esista: quella dei nostri sogni. Questo terzo appuntamentovuole dare inizio a una nuova programmazione di eventi cultu-rali, aprendo la stagione estiva con giovani artisti lucani ancorapoco conosciuti nel nostro territorio. Panecotto, infatti, ricercaartisti emergenti che vogliano utilizzare, per le proprie opere, unsuggestivo spazio di esposizione temporanea nel cuore dei Sassidi Matera. La presenza dell'artista Cesare Maremonti non si limi-ta a questo: proprio nello stesso periodo e per tutta la stagioneestiva una serie di suoi lavori saranno ospitati in uno spaziogastronomico molto suggestivo all'interno del parco archeologi-

co di Termitito a Scanzano Jonico. Fino ad Ottobre troviamo unaselezionatissima esposizione delle sue opere a Modica in Sicilia,presso una struttura alberghiera che ospiterà la sua arte chemostrerà orgogliosamente ai propri clienti e amanti del contem-poraneo. Cesare Maremonti sarà presente con alcuni suoi qua-dri dal 27 /06 al 22/07 in una delle più prestigiose gallerie diFirenze mentre dal 06/07 al 27/07 in uno spazio espositivo digrande rilievo nella città di Venezia in parallelo al grande even-to della Biennale.

gi.ma.

Di Serio, un mosaico rendeomaggio a Lukashenko

Matera, Cesare Maremonti in diciannove quadri espone le sue Metamorfosi a “Panecotto”

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Positivo il bilanciodella sezione arbitriAia di MateraUna stagione da incorniciare quella dellasezione A.I.A. di Matera che chiude l’annosportivo 2012-2013 con quattro promozio-ni di altrettanti associati nei campionatinazionali: a festeggiare il salto di categoriasono l’arbitro CAN D Gabriele Citarella(classe 89), ben due assistenti arbitrali allaCAN D, Marco Capolupo (classe 85) ePasquale Martinelli (classe 86) e l’arbitroC.A.I. Cosimo Contini (classe 89). Tuttisaranno in forza alla CommissioneNazionale dal 2 luglio 2013. In soli dueanni, il Presidente della sezione di Matera,Carmine Pallotta e il suo folto e fidatoConsiglio Direttivo hanno saputo intrapren-dere la strada giusta, quella che conduce atraguardi sempre più elevati. Una sezionerinnovata, dalle molteplici iniziative volte a

far squadra, cultura, sport e sociale, unafitta agenda di appuntamenti che ha scan-dito giorno dopo giorno, il fatidico, tantoatteso giorno dell’ufficialità. Il presidentePallotta augura ai nuovi colleghi di spicco ilpiù caloroso in bocca al lupo per un prose-guo di vita arbitrale solare e pieno di sod-

disfazioni. Oltre a festeggiare le quattro promozioni,la sezione AIA di Matera ricorda che i dueassociati Giuseppe Cappiello e FrancescoPaolo Santarsia sono stati confermati assi-stenti arbitrali alla CAN D.

gi.ma.

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L’azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza e la Società Italianadi Neurochirurgia, hanno organizzato lo scorso 28 e 29 giugno,il 4° corso teorico-pratico di Endoscopia cerebrale e ventricolare.Il corso, che costituisce la prima parte dell'attività formativaannuale della Sezione di Neuroendoscopia, si è tenuto presso laPalazzina degli Uffici del nosocomio potentino che ha ospitato glispecialisti del settore e i corsisti provenienti da tutta Italia.Organizzato dalle dottoresse Marianna Luongo e Angela PiaBellettieri, la due giorni, ha previsto una parte teorica con rela-zioni e presentazione di casi clinici, ed una pratica con esercita-zioni su modelli anatomici. L’obiettivo del corso, destinato agli specializzandi e ai neurochi-rurghi, è stato quello di trattare sul piano clinico-teorico le indi-cazioni, le metodiche operative e la conoscenza della tecnologiaimpiegata e di avviare, sul piano pratico, all'uso concreto dellastrumentazione e delle manovre chirurgiche. I dottori Umberto Godano (primario dell’U.O. di Neurochirurgiadel “San Carlo”) e Giuseppe Cinalli sono stati i responsabili diquesto importante momento medico-scientifico che ha portatoad uno scambio di informazioni e di conoscenze su esperienzeconseguite, e l'acquisizione dei fondamenti teorico-pratici dellemetodiche endoscopiche in neurochirurgia ed una iniziale fami-liarità con l'uso della strumentazione. Ciò costituisce per la Società Italiana di Neurochirurgia una

garanzia di appropriatezza clinica per un adeguato utilizzo delletecniche di neuro endoscopia.

an.mo.

Al “San Carlo” di PotenzaIV corso di EndoscopiaCerebrale e Ventricolare

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Maledetto pullman che non arriva. Poicome si fa a dire che a Potenza sideve girare con i mezzi pubblici e

lasciare l’auto a casa?... fosse solo questoil problema sarebbe cosa da niente, baste-rebbe armarsi di santa pazienza e attende-re che prima o poi quella macchia gialla enera sbuchi da dietro la curva, che arrivi, sifermi e apra le porte con uno sbuffo, quasia sottolineare come lo stesso Pollicino neabbia le scatole piene più di te. Soprattuttodi sentirsi strombazzare le auto che gli sisono incolonnate dietro, causa la sua velo-cità ridotta, a sua volta causata dalla car-reggiata stretta, a sua volta vittima dei par-cheggi più o meno selvaggi delle auto.E fossero pure solo i Pollicini a creare traf-fico in città. Ora è periodo festivo, le scuo-le sono chiuse; durante il resto dell’anno –e quindi per più di nove mesi – la mattinaentrare a Potenza è un gioco divertente senon hai fretta e prendi l’inizio di giornata inallegria, una tragedia se invece hai fattotardi e non c’è niente che ti stia bene sesolo ti fa perdere anche un secondo.In realtà, quando si esce dalla Basentana esi imbocca viale Marconi, sembra proprioche gli autobus extraurbani ce la mettanotutta pur di farti perdere la pazienza: si ini-zia da una fermata proprio subito dopo ilbivio che porta alla stazione inferiore. Unodietro l’altro, anche tre o quattro pullmanbloccano di fatto l’entrata in città.

Ci si avvia e dopo qualche centinaio dimetri, in corrispondenza delle scale mobilidi viale Marconi, pur non essendo previstaalcuna fermata per i bus extraurbani, gliautisti pensano bene di fare un favore aipasseggeri e fregandosene della fila diauto dietro di loro, si fermano. Per di piùsulle strisce pedonali, e fanno scendere ipasseggeri, arrivando persino – il lunedì -ad aiutarli a scaricare i bagagli dal baga-gliaio. Alla fin fine niente di male, se solonon fosse che appena 20 metri più avantic’è uno slargo dove è prevista proprio unafermata per loro, i bus extraurbani. E comunque, riprendendo il viaggio, eccoche il pullmann si riavvia e si ferma propriodi fronte alla Questura, in pieno incrocio,senza manco accostare, per far scenderegli impiegati che lavorano di fronte. Anchequi, io segnali di fermata non ne ho visti,mentre ce n’è uno appena si svolta in viaDi Giura, praticamente a 10 metri.

Inutile dire come intanto la fila delle auto sisia allungata. Se poi si tiene conto che nelfrattempo anche altri bus sono arrivati daipaesi della provincia, si pensi quante altrefermate anomale ci siano state e quantealtre auto si siano incolonnate dietro ai busche continuano imperterriti a fermarsi fuoriposto, in maniera irregolare. Ecco. Questoè l’ingresso a Potenza. Se poi teniamoconto che ogni giorno, tra le 13 e le 13.30– ora di punta - c’è un’ambulanza che pun-tualmente accende le sirene e i lampeg-gianti a via Cavour per poi spegnerli in viaCiccotti evitando il traffico, allora ci si rendeconto che probabilmente oltre al sottoscrit-to qualcun altro queste cose le avrebbepotute notare e porre rimedio. Ma sempreil sottoscritto ha anche un’altra teoria: lehanno notate in molti, ma soprattutto chipotrebbe e può fare qualcosa, se ne fotte:“tiramm’ a campà”. Evvabbuò: tiramm’ a campà…

I L C O R S I V O

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Angelomauro CALZA

Il Bruscolinonell’occhio

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R E P O R T A G E21

Nella serata del 24 giugno scorso,all'età di 93 anni, è deceduto aRoma, Emilio Colombo, l'ultimo

padre costituente della Repubblica italia-na. Il senatore a vita, potentino, avevaattraversato da protagonista tutta la sto-ria politica italiana del dopoguerra. Giàpresidente del Parlamento Europeo, pre-sidente del Consiglio e più volte ministro,era partito da Potenza, nel 1946, con unavaligia carica di ventunomila preferenzee di sogni. Con lui, oggi, la Basilicataperde l'interprete politico più rappresen-tativo della lucanità in senso moderno.Colombo è stato, per un lungo periodo,nella sua regione, il signore incontrasta-to della Democrazia Cristiana, segnando-ne in maniera indelebile il destino. Senzavoler avviare un'indagine sulla reale por-tata del suo agire politico, "il Lucanomagazine" intende dedicare un album algrande statista lucano e lasciare la paro-la al ricordo dei suoi eredi politici natura-li, agli amministratori e ai deputati lucaniattuali.

L’ultimo volo di zioEmilio sopra Potenza

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R E P O R T A G E22

Emilio Colombo è stato protagonistaindiscusso della storia politica italiana,del secondo dopoguerra. Ha caratte-

rizzato anche una parte della storia di vitapolitica europea. Ha, infatti, ricoperto inca-richi di primissimo piano, culminati nellanomina a senatore a vita, nel gennaio2003, per decisione dell’allora presidentedella Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Inquesto lungo e onorato cammino non hamai smarrito la sua identità potentina e ilsuo modo particolare di sentirsi e di esserelucano.

LA POTENTINITÀHa sempre mantenuto un legame moltosaldo con la sua città, della quale è statoanche sindaco, nel 1952. La sua ascesapolitica ha avuto luogo negli anni del boomeconomico degli anni ’60. In quel periodo,il giovane Colombo, da sottosegretarioall’Agricoltura, divenne ministro del Tesoro.Il Potenza s’imponeva all’attenzione delcalcio nazionale e l’Italia del pallone grida-va al miracolo per quella squadra provin-ciale che conquistò ben presto le simpatiedegli sportivi italiani. In realtà, al di là delleimprese sportive di quella formazione e allabravura dei tecnici e dei dirigenti, c’è darilevare il ruolo chiave avuto da EmilioColombo nell’intercedere presso i presiden-ti delle maggiori società (Moratti per l’Intere Agnelli per la Juventus) affiancando l’o-pera di convincimento e le buone relazioniavviate dall’avvocato Francesco Petrullo,prima, e dal dottor Nino Ferri, poi, al fine digarantire l’arrivo, in prestito, di giovani cal-ciatori interessanti a Potenza. Fu anchegrazie a questa disponibilità che quel ciclomemorabile è stato vissuto e che, ancoraoggi, è rimasto scolpito nella memoriadegli sportivi potentini.

LE OPERERipercorrendo le tappe della carriera politi-ca del deputato potentino, torna d’attualitàl’azione a tutto campo di Emilio Colombolucano. Dalla riforma agraria alla legge suisassi di Matera, si coglie un tratto regiona-le importante che, a livello di consensi,hanno poi inequivocabilmente documenta-to la stima e la fiducia accordata dallagente di Basilicata al suo maggior politicodi spicco. Anche la strada statale 407, detta“Basentana”, importante arteria il cui trac-ciato segue il corso del fiume Basento, daPotenza a Metaponto, progettata sul finiredegli anni ’60 e realizzata negli anni ’70,porta la firma di Emilio Colombo. LaBasentana, infatti, unitamente alle altrearterie di fondovalle, fu costruita proprioper dare un impulso all’economia regiona-le e per risolvere il problema dell’isolamen-to della Basilicata.In questi giorni di lutto per la scomparsadel suo figlio più illustre, anche l’OspedaleSan Carlo ricorda Emilio Colombo con unamemoria fotografica pubblicata nella gal-lery del sito, che testimonia la presenza delsenatore potentino nei passaggi importan-ti dell’importante presidio sanitario regio-nale. Si devono, infatti, alla sua genialeintuizione la costruzione del reparto di car-diochirurgia e la nuova sede di MacchiaRomana. La mostra ritrae Colombo dallariapertura della sede di Santa Maria, all’i-naugurazione del Centro PediatricoBambino Gesù. Di fondamentale importan-za, per l’impulso che seppe trarne, fu ilviaggio di Stato di Colombo, in qualità dipremier, a Houston, nel quale prese corpoil progetto della cardiochirurgia a Potenza.Negli anni del terremoto è presente nellascena politica italiana (governo) ed inter-

Emilio

Col

ombo L’elegante statura

di un politico d’altri tempi

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nazionale (Parlamento europeo). Colomboavverte particolarmente la piaga e gli effet-ti del terremoto e, in tema di ricostruzione,si batte per l’istituzione dell’Università degliStudi della Basilicata.A testimonianza dell’interesse per lo svilup-po della cultura nella sua regione, EmilioColombo è stato sempre presidente onora-rio, dal momento della sua istituzione, nel1972, del “Premio letterario Basilicata”,organizzato dal Circolo culturale SilvioSpaventa Filippi di Potenza.

L’ISPIRAZIONE CATTOLICAIl giovane Emilio Colombo, già da studen-te, provenendo dalla Gioventù di AzioneCattolica, trasse ispirazione dall'insegna-mento della dottrina sociale della Chiesa,legandosi a pastori dalla fede robusta eprofetica. Il primo di questi sacerdoti fu ilsuo parroco: don Vincenzo D'Elia; poi, ungrande vescovo di Potenza, monsignorDelle Nocche; e, infine, un altro vescovo,monsignor Bertazzoni, lombardo trapianta-to nella terra lucana. Ha sempre mantenuto un forte legame coni prelati lucani con i quali si è sempre intrat-tenuto, durante la sua permanenza poten-tina.Nel giorno del decesso del senatore poten-tino i frati francescani di Assisi, si sono rac-colti in preghiera. Colombo, infatti, fu ilprimo presidente del Consiglio a far visitaad Assisi per omaggiare San Francesco,appena designato patrono d’Italia, il 4 otto-bre 1971.

LE ISTITUZIONI, LA POLITICA,L’EUROPA

Nel 1946, a soli ventisei anni, venne elettoDeputato alla Costituente, nellaCircoscrizione di Potenza- Matera edassunse l’incarico di Segretario dellaCommissione Agricoltura. Il largo consen-so: oltre ventunomila preferenze, già impri-meva un marchio indelebile sul suo percor-so politico. Due anni dopo, nel 1948, venneeletto Deputato al Parlamento, riportando ildoppio dei consensi. La storia si ripetè inoccasione delle altre consultazioni elettora-li, nelle quali riportò sempre un larghissimosuffragio, risultando sempre tra i primi elet-ti in Italia.La figura di Emilio Colombo spicca comestatista anche per i proficui negoziati con-dotti con la Francia, all’epoca della “sediavuota”, inaugurata da De Grulle. Nel 1979ottenne, infatti, il più vasto consenso alParlamento Europeo con circa un milione divoti di preferenza. E’ stato presidente delParlamento Europeo dal 1977, riconferma-to nel 1979, anno in cui gli fu assegnato ilpremio “Carlo Magno”, conferitogli per avercontribuito al processo d’integrazione euro-peo. C’è solo una macchia che oscura, seb-bene senza inficiarne l’intero percorso, edè la mancata elezione al Parlamento, nel2001. Colombo, in quell’occasione, si can-didò come indipendente nelle liste diDemocrazia Europea. Ottenne oltre undici-mila voti, ma non risultò eletto. Due annidopo, però, intervenne la nomina del pre-sidente Ciampi, a senatore a vita dellaRepubblica italiana. In ultimo, dopo lerecenti elezioni, ha avuto la soddisfazionedi guidare il Senato, nella riunione d’inse-diamento, in qualità di deputato più anzia-no dell’aula.

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L’11 aprile 1920 nasce a Potenza. Si lau-rea in Giurisprudenza. Perviene alla vitapolitica dall’associazionismo cattolico,

ove ha, fra l’altro, ricoperto l’incarico di VicePresidente Nazionale della Gioventù italianadi Azione CattolicaA 26 anni é eletto Deputato alla Costituentenella Circoscrizione di Potenza-Matera edassume l’incarico di Segretario dellaCommissione Agricoltura.Nel 1948 viene eletto Deputato alParlamento e confermato in tutte le elezionisuccessive con larghissimo suffragio e sem-pre fra i primi eletti in Italia.Sottosegretario all’Agricoltura nel V e VIMinistero De Gasperi, nel Ministero Pella,nel I Ministero Fanfani e nel MinisteroScelba, é tra i protagonisti della RiformaAgraria messa a punto da Antonio Segni.Ministro per l’Agricoltura e Foreste nel IMinistero Segni (1955) e nel Ministero Zoli.Ministro del Commercio con l’Estero nel IIMinistero Fanfani e Ministro dell'Industrianel II Governo Segni (1959) e successiva-mente nel Ministero Tambroni, nel III e IVMinistero Fanfani.Rappresenta l’Italia nel Consiglio dei Ministridella CEE e porta a termine le trattative perl’associazione alla Comunità dei PaesiAfricani, che dette vita alle convenzioni diYounde-Lomè.Negozia le politiche comuni della Comunitàeuropea con particolare riferimento a quellaagricola e quella regionale ed alla istituzionedel finanziamento comunitario attraversorisorse proprie.In quel periodo negozia il Trattato per l’allar-gamento della Comunità all’Inghilterra, allaDanimarca e all’Irlanda, che firmerà succes-sivamente nella sua qualità di Presidente del

Consiglio dei Ministri, insieme con il Ministrodegli Esteri Moro.Ministro del Tesoro nel I Ministero Leone(1963) e nel I, II e III Governo Moro, nel IIMinistero Leone (con l’interim del Bilancio) enel I Governo Rumor. Durante la sua perma-nenza nell’incarico, ottiene importanti suc-cessi di politica monetaria: consegue, neglianni 1964/1965 l’Oscar per la Lira qualemoneta europea più forte.In questo periodo, conduce a termine, conrisultati positivi, il negoziato che evitò con ilcompromesso di Lussemburgo la rotturadell’assetto comunitario dopo la scelta fran-cese per la "sedia vuota" e consentì la ripre-sa del cammino europeo.il 25 luglio 1970 Emilio Colombo riceve l'in-carico di formare il Governo.Dall’agosto 1970 al febbraio 1972 èPresidente del Consiglio dei Ministri e pro-muove importanti provvedimenti di riforma. E’ Ministro delle Finanze nel IV GovernoRumor e di nuovo Ministro del Tesoro nel VGoverno Rumor e nel IV Governo Moro.Nel marzo 1977 è eletto Presidente delParlamento Europeo e guida l’Assembleaverso la prima elezione a suffragio universa-le, a seguito della quale egli stesso vienechiamato di nuovo a far partedell’Assemblea nel 1979, con un suffragioplebiscitario (oltre 850 mila preferenze)nella Circoscrizione dell’Italia Meridionale.Nel maggio 1979 riceve ad Aquisgrana,terzo Statista italiano dopo Alcide DeGasperi e Antonio Segni, il Premio"Carlomagno", che viene assegnato ognianno all’uomo politico europeo che, con lasua opera, ha maggiormente contribuito alprocesso di integrazione comunitaria.Torna al Governo da Ministro degli Esteri

con Cossiga (1980) e, successivamente, conForlani, con il I e II Governo Spadolini e conil V Governo Fanfani.Contribuisce alla nuova fase del rapportoEst-Ovest ed alle iniziative che caratterizza-no i nuovi scenari internazionali, concorren-do alla ripresa dei colloqui di Helsinky aMadrid con la partecipazione dell' U.R.S.S.in una fase nella quale ogni dialogo si erainterrotto a causa dell’invasionedell’Afghanistan e dei fatti della Polonia.Contribuisce a chiudere la lunga vertenzatra l’Inghilterra e gli altri 8 Paesi dellaComunità sul "giusto ritorno", cioè sullarivendicazione di un pareggio tra risorsedate e contributo comunitario pervenuto.Redige, con il collega tedesco, il famoso

Emilio

Col

ombo Gli incarichi,

le campagne,il bagno di folla

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Atto Colombo¬Genscher, che è la premessapolitica su cui si basano l’Atto Unico Europeoper il Mercato Unico e lo stesso Trattato diMaastricht.E’ autore della Dichiarazione di Venezia sullapolitica europea per il Medio Oriente e con-corre attivamente alle iniziative europee pergarantire il Golfo di Aqaba. E’ il presuppostoper il ritiro delle truppe israeliane dal Sinai,per avviare la prima attuazione degli accor-di di Camp David e, successivamente, dopola strage di Sabra e Chatila, per la costitu-zione di una forza multinazionale di interpo-sizione che evitò il ripetersi di scontri cruen-ti e aprì la strada agli accordi per il ritirodelle truppe israeliane negoziati dal ministroamericano Schultz.

Dal 1985 è stato Presidente dell’UnioneEuropea Democratica-Cristiana.Ministro del Bilancio e dellaProgrammazione Economica nel GovernoGoria e Ministro delle Finanze nel GovernoDe Mita.Nel 1989 viene rieletto al ParlamentoEuropeo e nominato relatore del progettodella Costituzione Europea in prosecuzionedell’iniziativa Spinelli e di fronte ad unanuova realtà. Questo progetto fu approvatodalla Commissione e poi in Parlamento,Commissione e Consiglio dei Ministri per ilTrattato di Maastricht con l’esigenza che ilTrattato portasse alla Unione politica, consi-derata punto di riferimento essenziale per lacostruzione di un nuovo disegno europeodopo la fine del comunismo e la dissoluzio-ne dell’U.R.S.S.E’, altresì, Presidente della SpecialeCommissione costituita dal ParlamentoEuropeo per l’esame delle proposte detteDelors 2 per l’attuazione degli obiettivi indi-cati nel Trattato di Maastricht.Il 12 luglio 1990, viene nominato Presidentedel Comitato Atlantico, carica ancora in atto.Il l° agosto 1992 viene nuovamente nomi-nato Ministro degli Esteri e, in qualità di

membro del Gruppo dei 7 PaesiIndustrializzati, tratta a Tokio con il Ministrodegli Esteri russo Kozirev il programma diaiuti economici dell’Occidente allaFederazione Russa per l’avvio delle sue tra-sformazioni economiche e sociali.Durante questa fase del Ministero, ha parteparticolarmente attiva alla ripresa dei nego-ziati fra Israele (Rabin-Peres) e Palestinesi(Arafat) per la soluzione del problema delmedio Oriente.Il 2 marzo 1993 viene nominato Presidentedell’I.D.C. (Internazionale Democratico-Cristiana), incarico dal quale si è dimessonel giugno 1995.L’ 8 ottobre 1986 viene nominato Presidentedell’Istituto Giuseppe Toniolo di StudiSuperiori, Ente Fondatore della UniversitàCattolica del Sacro CuoreNel novembre 1996, a Mosca, gli e‘ conferi-ta la laurea "honoris causa" dell’istituto distato per le relazioni internazionali dellafederazione russa.Il 14 Gennaio 2003 viene nominatoSenatore a vita dal Presidente dellaRepubblica Carlo Azeglio Ciampi "per averillustrato la Patria con altissimi meriti nelcampo sociale".

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Il saluto dei politici luEm

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On. Cosimo Latronico Il Presidente Colombo legò la sua battaglia politi-ca ai grandi temi sociali che segnarono la vitadell'Italia all'indomani del secondo conflitto mon-diale: la riforma agraria, la legge sui Sassi diMatera (oggi patrimonio dell'Unesco), la primagrande industrializzazione (l'alleanza con Matteiper il polo della chimica), la grande opera di infra-strutturazione del Mezzogiorno (gli schemi idrici,le strade), con l'ausilio della Cassa delMezzogiorno. È stato l'emblema di una genera-zione di cattolici che nel dopoguerra segnaronol'impegno politico come frontiera di una testimo-nianza laica, ma fortemente ancorata e ispirataall'insegnamento della dottrina sociale dellaChiesa, legandosi a pastori dalla fede robusta eprofetica: don D'Elia, suo parroco; monsignorDelle Nocche, un grande vescovo; monsignorBertazzoni, lombardo trapiantato nella terra luca-na; don De Luca.  La sua generazione porta ilmerito di avere ancorato l'Italia a un sicuro asset-to democratico, a una sponda di libertà all'epocaper niente scontata. Si ricorda che nel 1948 DeGasperi e Segni lo inviarono, all'epoca giovanesottosegretario di Stato all'agricoltura, a Melissa,per tentare una difficile mediazione in un asproconflitto sociale che si era aperto per l'occupazio-ne della terra. La mediazione difficile gli riuscì equest'opera gli valse come viatico per il suo futu-ro impegno politico. Gli italiani ed i lucani gli sonograti e riconoscenti.

On. Roberto Speranza(Discorso pronunciato alla Camera dei Deputati)

Emilio Colombo è stato un protagonista, vero, fortis-simo, degli anni della ricostruzione dell'Italia; una diquelle persone a cui le giovani generazioni devono,con coraggio, saper dire grazie, per aver portatol'Italia e soprattutto il Mezzogiorno, fuori dal disastroeconomico e dentro una progressiva, lenta, ma signi-ficativa, modernità. Ho avuto la fortuna di potermispesso, negli ultimi anni, confrontare con lui perchéColombo è stato un protagonista della mia città,Potenza, e della mia regione, la Basilicata. Ricordoquanta curiosità ci fosse in lui, quanta voglia, nonsolo di trasmettere una storia così autorevole e cosìprofonda alle giovani generazioni, ma anche di capi-re cosa di nuovo si muoveva, cosa ci fosse di profon-do dentro una politica diversa che in qualche modo siaffacciava.Penso che la sua lezione di coerenza straordinaria, diserietà, di eleganza personale, così diversa rispettoalle urla del nostro teatrino quotidiano della politica,il suo rigore, il suo senso dello Stato, quel primatoineccepibile delle istituzioni, questa concezione euro-peista così alta della politica, siano una lezione bellis-sima. Ho avuto modo per l'ultima volta di parlare conEmilio Colombo in quelle ore difficilissime delle elezio-ni del Presidente della Repubblica e lui, in quellasituazione di confusione e di difficoltà nella quale era-vamo per le note ragioni, mi diceva una cosa che perme resta la lezione più importante: “Ricorda sempre,al netto della contingenza, al netto di tutte le altrecose, che la politica è e deve essere sempre la nobi-le arte di accompagnare i popoli verso un destinomigliore. Io penso che questa sia la lezione più bellache tutti quanti assieme dobbiamo saper assumere.

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Vito Santarsiero (Sindaco di Potenza)Con la scomparsa del presidente Colombo la città di Potenza perde il suo figlio illu-stre, l'insigne politico e l'insigne statista che non rinunciò a servirla direttamenteallorquando, il 14 Giugno 1952, accettò la carica di Sindaco. Un legame, quello conla città natale, indissolubile e mai venuto meno anche nei momenti dei più gravo-si e prestigiosi incarichi nazionali ed europei.Sindaci ed Enti locali hanno rappresentato per il Presidente un elemento centrale,proprio del Popolarismo Sturziano di cui è stata permeata la sua formazione e azio-ne politica. Questo peculiare tratto, unitamente alla forte ispirazione ideale e a una forte e ori-ginale personalità, hanno fatto del Presidente una figura che ha segnato le fasi piùsignificative della vita politica e sociale del nostro Paese, contribuendo in manieradecisiva alla sua rinascita dopo la guerra e all'affermarsi di una cultura democrati-ca, repubblicana, europeista.Come ha ricordato papa Francesco, il Presidente si è adoperato, da fervente catto-lico, con generoso impegno per la promozione del bene comune. Gli inviti di papaPio XII e monsignor Bertazzoni rivolti al giovane Emilio Colombo favorirono lanascita di una straordinaria figura storica capace tanto di affrontare i grandi temidel Meridionalismo, con la rivoluzionaria riforma agraria, quanto di imporre inEuropa gli ideali di pace, solidarietà e coesione che gli valsero il Premio ‘CarloMagno’.Se l'Italia perde un grande statista, la città di Potenza perde invece una persona lacui lunga vita, molto più di ogni altra, è stata indissolubilmente legata ai suoi pro-cessi di crescita e modernizzazione. La città è grata al Presidente oggi, con tutti glierrori e i problemi dell'oggi acuiti da una crisi che anche da noi colpisce i giovani ele famiglie; la nostra città è comunque profondamente diversa, sicuramente cre-sciuta e migliorata. Bello cogliere per noi nei suoi messaggi importanti in poche ea volte sussurrate parole: il suo dire “bravo” o “bene”, grandi attestati di apprezza-mento e motivo di intima gioia. Era così, come tutti i Grandi. Il suo insegnamentonon sarà dimenticato e continuerà a essere per noi un fondamentale punto di rife-rimento.

Piero Lacorazza(Presidente della Provincia di Potenza) Guardando alle nostre radici costituzionali, è pos-sibile, anche in momenti difficili come quelli cheattraversiamo, trovare la strada per andare avan-ti. L’impegno del presidente Colombo è legatoalla storia di ricostruzione e rinascita del nostroPaese, oltre che all’integrazione dell’Europa di cuifu convinto e tenace sostenitore. La sua vita poli-tica e istituzionale è dunque un forte ancoraggioper il futuro e un punto di riferimento irrinuncia-bile per chi avrà il compito di costruire un’Italia eun’Europa più ricca di opportunità”.“Anche alla nostra generazione, ancor più a quel-la di politici e amministratori, che non hanno vis-suto direttamente, pur avendolo conosciuto, l’api-ce della sua intensa esperienza politica, la scom-parsa del presidente Emilio Colombo lascia inmaniera forte ed indelebile il testimone dellaresponsabilità di una Repubblica che affonda lesue radici e si alimenta alla fonte della CartaCostituzionale”.“Non si può inoltre non sottolineare l’importantecontributo dato da Colombo alla Basilicata. La suafigura, punto di riferimento indiscusso, rafforza -ha concluso Lacorazza - l’idea che una regionecome la nostra, piccola nei numeri, possa essere“più grande” quando la sua classe dirigente, cosìcome è stato per Colombo, assume una dimen-sione nazionale ed europea, dimensione di cui luiè stato l’interprete più autorevole.

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Turismo sostenibile, un binomio semprepiù ricercato in Basilicata. Ovvero, l’uomovalorizza il patrimonio naturale di cui

dispone ma lo rispetta. Per l’estate in corso viproponiamo il Volo dell’Aquila, per condividerein quattro un’esperienza dall’alto; i week-endculturali nei parchi con NaturArte; e l’ormaiconsolidata Sagra dei Fagioli di Sarconi giuntaalla 32.esima edizione. Buona lettura e buonviaggio!

Turismo lucanoCon un Passodiverso

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Èla simulazione del volo in deltaplano,con un’altezza massima di 853 metrie una velocità in discesa che sfiora

gli 80 km orari tra i tetti di San CostantinoAlbanese, la novità turistica dell’estatelucana. Ne parlo con Mariano Schiavone,dirigente dell’APT di Basilicata.

Come valuta Il Volo dell’Aquila all’in-terno del piano turistico lucano?L’idea si inserisce in una serie di interven-ti previsti dal Programma SpecialeSenisese. Stiamo realizzando un grandespettacolo sull’acqua nell’invaso di MonteCotugno con un investimento economico,da parte della Regione, di cinque milioni dieuro. Altri cinque milioni sono destinati alavori appaltati nei Comuni di SanCostantino Albanese, Terranova di Pollinoe Viggianello. Un’azione mirata alla valo-rizzazione del territorio. A Terranova di Pollino stiamo valutando lafattibilità, dal punto di vista tecnico eambientale, di diversi progetti, per esem-pio la passeggiata aerea tra gli alberi, ilpercorso nella garavina, paesaggi unici edeccezionali, considerata la ricchezza dellaflora e della fauna. Viggianello è la locali-tà da cui accedere alla Casa del Parco, unluogo per richiedere informazioni e attiva-re un cammino di iniziazione alle visite

guidate. A San Costantino Albanese, inve-ce, il Volo dell’Aquila non vuole catturareun pubblico dedito agli sport estremi,bensì un target tranquillo, le famiglie.Basta dotarsi di spirito d’avventura e con-dividere in quattro un momento di gioia,di allegria.

Lo Sky Glider, quindi, è un nuovoattrattore escursionistico?I visitatori non vogliono semplicementegodere il panorama, occorre rendere frui-bile una delle aree naturalistiche più este-se d’Europa. La stazione di partenza delVolo dell’Aquila è situata nei pressi delComune di San Costantino Albanese. Unavolta imbracati si è trainati su per circa1km, la sensazione successiva è quella diessere lasciati a caduta libera nel vuotovolando sui tetti del borgo lucano per poirientrare al punto iniziale. L’inaugurazioneè prevista per fine luglio.

È possibile prenotare on-line?L’impianto è completato. Una volta defini-te le questioni logistiche, l’area di acco-glienza, i parcheggi, i punti di ristoro,spetta al Comune e al servizio di gestionegarantire la massima visibilità, le prenota-zioni on-line per chi vuole programmare inanticipo il proprio Volo dell’Aquila.

La Basilicata punta sul turismosostenibile?È una particolarità della regione e va dife-sa. Le azioni intraprese ripongono atten-zione al particolare contesto in cui ci muo-viamo. Sensibilità e rispetto sono la veraforza che può rendere unico il territorioche abbiamo ricevuto in dono. È nostrocompito proteggerlo e valorizzarlo.

Gli interventi da lei descritti sonotraducibili in termini occupazionali?Sicuramente. Non è la soluzione finale ditutti i problemi ma può innestare fattori dicrescita con il coinvolgimento delle azien-de, degli addetti che si occupano di turi-smo in termini di ospitalità e gastronomia.

Quali sono le parole chiave per lapromozione di un territorio?Il territorio deve essere rilanciato con ciòdi cui si dispone, penso al carattere ecolo-gico e culturale. E la Basilicata, in termini

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Il volo si fa in quattro

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paesaggistici, non ha nulla da invidiarealle altre regioni d’Italia.Le criticità della Basilicata?Sono quelle di sempre. Bisogna capirecome affrontarle e analizzarle. È faciledire la criticità è nel sistema dei trasporti.Non è detto che la Basilicata debba averel’aeroporto, le alte velocità, le autostrade.Si tratta di strutturare un’organizzazioneche renda più facile l’accesso alle locationda visitare.

Un consiglio ai turisti per l’estate2013?Venite in Basilicata perché è una terra dascoprire. Una terra in cui chiunque puòtrovare il suo spazio, dal mare alle monta-gne, dalle escursioni alla buona tavola.Chi visita la Basilicata sa che i ritmi sonodifferenti da quelli delle grandi metropoli.Il piacere della vacanza, del resto, consi-ste anche in questo: ritagliarsi del tempoper conoscere, apprezzare la natura erecarsi da un luogo all’altro.

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Mariano Schiavone

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Siete amanti di natura, cultura, sport,artigianato, gastronomia e tradizioni?Allora non potete non percorrere i

percorsi tracciati da NaturArte. Un riccoprogramma anima, fino a settembre, iweekend lucani nei Parchi della regione:dal Parco Nazionale dell’Appennino LucanoVal d’Agri lagonegrese al Parco Nazionaledel Pollino, dal Parco Regionale di GallipoliCognato Piccole Dolomiti Lucane al Parcodella Murgia Materana. Per informazioni eprenotazioni: www.naturartebasilicata.it

Gli AppuntamentiTappa a Marsicovetere, nel Parco NazionaleAppennino Lucano, dal 26 al 28 luglio. La cittadina della Val d’Agri allestirà il mer-catino di prodotti a km 0 e la Casa delParco, proporrà la sfilata dei costumi tipicidei 29 paesi dell’area del Parco, laboratoricreativi per bambini, escursioni, parapen-dio, arrampicata, trekking sul MonteVolturino e tanta musica a cura della Bandadi NaturArte, del gruppo musicale popola-re Sbandamenti, de Gli Amarimai e deiRadio Babel Marsiglia. Dal 2 al 4 agosto Oliveto Lucano e ilParco Regionale di Gallipoli Cognato viaspettano con un percorso guidato ai por-tali di legno e una mostra di artigianatolocale, lo spettacolo teatrale: “Ferdinandofra regno e rogne”, realizzato dal gruppoEpochs, i concerti di Beat.a.r.a.n.t.a., diTony Esposito, la musica itinerante diAccipiter, le degustazioni di prodotti tipici, euna visita in località Bosco della Rossa peril taglio del maggio, le illustrazioni sui cultiarborei e sul maggio olivetese.Le attività del Parco Nazionale del Pollinosono concentrate dal 9 all’11 agosto aSan Costantino Albanese con ValSarmento: I luoghi delle tradizioni, a curadel CEAS Lago Monte Cotugno; Le vie delSarmento di e con Ulderico Pesce alla CasaParco. Il 10 Agosto a San CostantinoAlbanese un incontro con Luigi M.Lombardi Satriani, la visita al Museo dellacultura Arbëreshe. Al Piano diAcquafredda, Pollicino sul Pollino: novelle efantasie per voce e violoncello jazz, Davide

Riondino e Paolo Damiani, Il cielo delPollino: osservazioni astronomicheIl Parco della Murgia Materana organizza aMatera dal 23 al 25 agosto il convegno,Idee a confronto, mercatini a impatto zero,spettacoli e laboratori musicali. Da nonperdere: Musica per lo spazio, Finaz sono-rizza un viaggio di immagini nello spazio trastelle, pianeti e terra, con la partecipazionedi Giuseppe Bianco, astronomodell’Agenzia Spaziale Italiana. Infine,Massimo Cacciari e Roberto Fabbriciani in“Silenzio e Ascolto”.Il Parco Regionale di Gallipoli Cognato, aCalciano, propone dal 30 agosto all’1

settembre mercatini dei prodotti a km 0e degustazioni tipiche, concerti della Bandadi NaturArte; Big Band Lucania Jazz Projectdiretta da Dino Plasmati, trekking verso ilBasento e verso Località Castello, l’eventocon Maurizio Casagrande, musica itineran-te curata da Accipiter.Ultimo fine settimana nel Parco dellaMurgia Materana, a Matera dal 6 all’8settembre.Segnaliamo nella Città dei Sassi, gli itinera-ri di Trekking Urbano Roma - Matera conl’intervento di Bruno Cignini e il concertodel cantautore Edoardo Bennato.

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Alla scoperta dei Parchi Lucani

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Da pane dei poveri a Sua Maestà. IlFagiolo di Sarconi, legume Igp(Indicazione geografica protetta)

dal 1996, in realtà è coltivato in un’ampiazona della Val d’Agri, da Tramutola aMarsico Nuovo. La produzione è favoritadalle condizioni ambientali benevole edalle acque irrigue abbondanti. La semina avviene da aprile a luglio, aseconda delle varietà ecotipiche, tra lequali ricordiamo: fasuli risi, tovagliedde,rampicanti, fasuli russi, verdolini, napoli-tanu vasciu, napulitani avuti, ciuoti o regi-na, tabacchino, munachedda, nasieddo,maruchedda, san michele, muruseddu,truchisch, cannellino rampicante. Il successo di un territorio e delle iniziati-ve connesse va ricercato, quindi, nellecaratteristiche organolettiche del fagioloche lo rendono un prodotto di alta quali-tà e lo sottopongono all'attenzione di unnumero crescente di estimatori.Due le date da ricordare per un appunta-mento, quello della Sagra, giunto al32.esimo anno: 18 e 19 agosto 2013. Unavetrina d’eccezione per gli agricoltori loca-li, un’occasione per riflettere sul futurodella commercializzazione dell’alimento,un mix intelligente tra gastronomia e cul-tura.Organizzata dall’AmministrazioneComunale di Sarconi, dal Consorzio diTutela del Fagiolo Igp, in collaborazionecon la Pro-Loco, la Sagra del Fagiolo, coltempo è diventata il marchio della comu-nità. Nell’ultima edizione ha registrato30.000 presenze. Un evento consolidatonella zona sud della Basilicata, e non solo. Due giorni immersi nella natura per assi-stere agli spettacoli itineranti dei gruppifolk locali e degli artisti di strada, ai con-vegni, alle tavole rotonde, alle dimostra-zioni, alle visite ai campi di fagioli, al con-tatto con i produttori.Per conoscere il programma del 2013 visi-tate il sito www.prolocosarconi.org

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Agosto a Sarconi

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Dopo la recente morte dell’ultimoCostituente resta il peso e la respon-sabilità della difesa dell’impianto

della Costituzione e delle istituzioni sui“nipoti” di quei Costituenti che lavoraronoe portarono il loro determinante contribu-to per fare uscire il nostro paese dalla rovi-na che un ventennio di dittatura ed unaguerra distruttiva avevano determinato. E’un compito impegnativo tanto più perchéquella cultura, di cui tanto le democraziehanno bisogno per nutrirsi, è stata moltotrascurata, prevalendo una dimensione eduna visione utilitaristica su una dimensione“disinteressata”. La crisi globale restringele risorse ed i fondi, quello di sistema com-porta una visione falsata del concetto dicrescita letto solo in chiave produttivisticoed imprenditorialistico. E’ ricordo di tutti lainfausta battuta, circolata ufficialmentepoco più di un anno fa, secondo cui “con lacultura non si mangia”. “Ci vogliono cultu-ra, conquiste civili, scientifiche per costrui-re un popolo in un succedersi di secoli”-affermava la splendida Margherita Hach-“Invece, qui stanno distruggendo tutto. Igiovani migliori sono costretti ad andareall’estero. E’ un tesoro che perdiamo”. Ilgoverno di larghe intese tenta di destreg-giarsi tra IMU, IVA, IRPEF. La cultura sub-

isce un taglio drastico anche nella spesadei cittadini che riducono la frequentazionedi cinema, musei e librerie. Negli interven-ti di governo restano grandi assenti la cul-tura e, inutile a dirsi, la formazione e l’i-struzione mancando nelle dichiarazionidella ministra ipotesi di interventi organici.E’ uno scenario che continua a cozzarecon la storia che si era cominciata a trac-ciare negli anni sessanta. Riforma dellascuola media unificata, Provvedimentidelegati sulla scuola, per la ordinata ecoerente attuazione dei principi dellanostra Costituzione nella scuola statale,attraverso la istituzione degli organi colle-giali. Il DPR 419/1974 riconobbe e regolòle sperimentazioni nella scuola, tra cui ilPiano Nazionale di Informatica, il ProgettoBrocca, il liceo linguistico. Gli IRRSAE, poiIRRE, Istituti Regionali per la RicercaEducativa che agirono fino al 2007, sup-portarono ricerche in campo educativo,progetti di sperimentazione di collaborazio-ne fra più istituzioni scolastiche; gli inse-gnanti furono la fonte principale della ricer-ca didattica e di una riflessione sul lorosapere e sulla azione didattica. DallaRICERCA – AZIONE fu evidenziato il lorocarattere attivo, partecipativo, problemati-co e processuale; l’ attività didattica quoti-

ISTRUZIONE E CULTIN GINOCCHIOE LA SCUOLA DEL RESISTERE

NOTE A MARGINE

Margherita E. TORRIO

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diana fu considerata nella sua complessità,nel suo contesto reale. Il termine di valu-tazione mutò geneticamente, messo incrisi da nuovi termini che entravano conuna carica di innovazione dirompente.Valutazione non sanzionatoria, monitorag-gio, auto- valutazione commisuravanoanche la capacità degli insegnanti di porsiin un gruppo di lavoro, di affrontare laesperienza delle classi aperte, di affrontaregruppi di ricerca di altre scuole e di trasfe-rire la loro misurazione dallo studente alcurricolo, infine al processo sociopolitico,collaborativo, acquisitivo, continuo, ricorsi-vo, divergente, emergente, impreordinabi-le, produttivo di realtà e di cultura. Nella attuale situazione il più debole risultail docente che si trova in una difficile situa-zione di isolamento. Oggi è rimasta affida-ta alla sensibilità dei singoli insegnanti laricerca e la sperimentazione; le sperimen-tazioni di nuovi ordinamenti scolastici sonodi fatto cancellate dalla cosiddetta "riformaGelmini", mirata al contenimento dellaspesa pubblica. Cancellati dalle ristrettezzeanche tanti comitati del CIDI. NelleUniversità – e, recentemente, in un incon-tro seminariale presso l’UNIBAS, Insegnareoggi. Tra saperi disciplinari e metodologieeducative, nell’Aula Eurifano, con la parte-cipazione di Paolo Augusto Masullo, diret-tore del Dipartimento di Scienze Umane,Giuseppe Spadafora della Università diCalabria, Claudio De Lucia e Antonio Lerra,della Università di Basilicata- l’impegnotende a sfidare la situazione misurandosicon la volontà di conciliare impianto meto-dologico e formazione disciplinare. “Lascuola non può andare solo verso l’efficien-tismo ipotizzato dalle prove INVALSI” hasuggerito il prof. Spadafora. E’ indubbia-mente un problema quello presentato daschede usuali, con domande a scelta mul-tipla o con parole più o meno corrette dascegliere, con frasi o schemi da completa-re, a fronte, invece della esigenza di unavalutazione delle competenze scientificheche richiede una pluralità di mezzi, chedocumentino il processo (quaderni di lavo-ro degli allievi, diario dell’insegnante, sbo-binature, registrazioni video, ecc.), la capa-cità di utilizzare modelli come disegni, gra-fici e tabelle, oltre che la gestione comple-ta di una situazione già analizzata nelladiversità delle forme.Nino Greco, docente della IPAA “G.Fortunato” di Sant’Arcangelo, per esempio,ha operato in un luogo “periferico” del ter-ritorio lucano, ha mostrato come si possaoperare malgrado le difficoltà e testimonia-re la esperienza di crescita e di formazio-ne dei suoi giovani studenti. Il suo recentelibro Insegnare oggi, Qulture ed., Roma,pag. 430, racconta la sua esperienza e la

sua riflessione sul rapporto tra saperi disci-plinari e metodologia. Il libro “si componedi una parte dedicata al senso del cosa sidà da conoscere, di quale sapere proble-matico, di emergenza e sfida culturale, siadavanti a noi; e di una parte strettamentedidattica, del come la conoscenza a scuolaevolve nella formazione culturale deiragazzi”. La trascuratezza che le istituzionihanno mostrato per decenni nei confrontidella formazione, della istruzione, dellaricerca, hanno determinato dei guastinotevoli ed il senso di un periodo soffocan-te di in-cultura, di sdoganamento di atteg-giamenti, linguaggi, modelli che hannosegnato il destino di queste nostre ultimegiovani generazioni, rimaste spesso difronte al rischio di una perdita totale disenso e di riferimenti. Tanto più risultaimportante il lavoro di chi opera sul campo“ostinandosi” a proporre modelli su cuipossa svilupparsi senso critico, consapevo-lezza del procedere, compartecipazione alprocesso formativo, consapevolezza diessere cittadini del mondo che dovrannoassumersi il carico, la responsabilità divivere e dirigere quel mondo in cui vivran-no. Scommettere su questo presume unagrande capacità di affidarsi all’ottimismo,sapendo di andare controcorrente in unarealtà che sembra orientata a precludereogni strada.“Ho appreso ed imparato a esercitare que-sto lavoro negli anni” afferma il prof.Greco. Insieme con i suoi studenti un inse-gnante continua ad imparare giorno pergiorno, a comprendere come far com-prendere il valore di quello che si “impara”,proprio in quel percorso giornaliero. Nonc’è nulla di scontato, le insidie e le frustra-zioni sono dietro ogni angolo. Ed ancora“cosa serve sapere (quale umanesimo edemocrazia)”, “cosa si dà da comprenderedella nostra vita e come si comprende laconoscenza storica e letteraria ad uso di unpensiero giovanile maturo di razionalità edemocrazia, più obiettivo nel suo rapportocon il mondo ma non meno attento e spe-ranzoso della qualità umana e civica dellanostra vita”. Tra l’altro alla luce delle muta-zioni della nostra epoca contemporaneadove l’umanesimo deve fare i conti con lapreponderanza del tecnologico.“La scuola, l’Università, sono state letteral-mente rapinate raschiando fino in fondo albarile. Chi, però, ha fatto il suo lavoro con-tinua a farlo forse più di prima e caparbia-mente perché è l’unico modo per lasciareil segno. La buona didattica non te la puòtogliere nessuno”. Lo sfogo di una docenteregistra lo stato in cui versano la scuola edil mondo della istruzione e della formazio-ne ma anche la loro capacità di resistere edifendere la loro missione.

LTURA

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Un assunto fondamentale della psico-logia dinamica è che le relazioniinterpersonali hanno un'incidenza

non trascurabile sulla mente. Le relazioni che intratteniamo con gli altrinon sono solo di natura emotiva o affettivama riguardano anche la mente e i suoi pro-cessi cognitivi.La cultura popolare registra questo fatto, asuo modo, nella sua immediatezza intuiti-va, ad esempio nei proverbi. Ad esempio,tutti conoscono i proverbi “dimmi con chivai e ti dirò chi sei”, “chi va con lo zoppoimpara a zoppicare”. Anche a livello locale,qui in Basilicata, abbiamo proverbi signifi-cativi sul tema. Ad esempio: “Accir' cchiù lalengh ca la spar'” (uccide più la lingua chela spada); “La troppa cumbrenzia arrvent'mala crianza” (la troppa confidenza diven-ta mala creanza); “Povra anma ca s' cum-bess' a lu riavl” (povera anima che si con-fessa al diavolo); “Chi t'accarezz' t' vol'mal', chi t' mazziej t' vol' ben'” (chi ti acca-rezza ti vuole male, chi ti picchia ti vuolebene). Ovviamente ogni proverbio meritala giusta attenzione poiché nasconde unsignificato particolare ma, in generale,quelli ora citati hanno come sfondo le rela-zioni umane. La saggezza popolare rac-chiusa nei proverbi non poteva tralasciarequest'importante argomento, dato cheesso riguarda un aspetto molto serio dell'e-sistenza, un argomento che tocca tutti noi. Si prenda in considerazione il seguente

proverbio: “Povra anma ca s' cumbess' a luriavl” (povera anima che si confessa al dia-volo). Questo detto ci fa capire che se unapersona si confida con un tizio maligno nonfa altro che mettersi nei guai, perché chi èmalintenzionato non può ovviamente dareconsigli o suggerimenti positivi. Le personenegative non sono affatto interessate a for-nire rassicurazioni, incoraggiamenti, soste-gni morali. Nei rari casi in cui dovesserofarlo, lo faranno solo per una banale appa-renza, solo per mostrarsi all'altezza, ma infondo senza reale ed autentica sincerità.Dunque, come ben si può intuire, questoproverbio, anche se apparentemente sem-plice, è sicuramente in linea con l'assuntofondamentale della psicologia dinamica dicui prima si è parlato. In linea generale, i rapporti interpersonalihanno un'incidenza non trascurabile sullamente perché nello scambio di informazio-ni, nella comunicazione, verbale e non ver-bale si possono trasmettere e quindi rece-pire idee, concetti e concezioni non semprein linea con un atteggiamento sano e rea-listico. Ad esempio, se uno ci racconta unepisodio della sua vita in modo non onesto,un po' distorto, frammentato, noi non sare-mo in grado di rispondere adeguatamente,ovviamente perché la nostra elaborazionecognitiva si basa su quel racconto non deltutto veritiero. Quindi, non potremo avereun'efficacia comunicativa così come ladesideriamo, non potremo fornire risposte

adeguate o suggerimenti appropriati. Diconseguenza l'intera comunicazione risul-terà quasi inutile e la relazione interperso-nale perderà in sincerità ed onestà. Si prenda in considerazione un altro esem-pio, un po' più estremo ma proprio perquesto più incisivo. Tempo fa un amico delpaese di Anzi, provincia di Potenza, mi rac-contò di un uomo, amico del padre, cheformulò in poche parole l'intera sua espe-rienza sui rapporti umani, e disse “megliobaciare un lebbroso che un idiota”. Cosasignifica? Cosa riassunse con queste pocheparole? Sicuramente baciare un lebbrosonon sembra affatto un gesto bello e salu-tare. Apparentemente dovrebbe essere piùsemplice ed innocuo baciare un idiota.Eppure quel saggio uomo voleva esprimeun'essenziale verità, più sottile e più impor-tante per comprendere l'incidenza dellerelazioni interpersonali. Dunque, volevadire questo: è pericoloso baciare un idiota,più che baciare un lebbroso, perché l'idio-ta, proprio perché non ragiona, proprioperché è privo di buon senso e intelligen-za, potrebbe facilmente avere una reazio-ne inappropriata, sconveniente, sciocca equindi negativa. In generale, le persone con scarsa raziona-lità possono facilmente raccontarci coseche non rispondono adeguatamente alvero, possono presentarci le cose cosìcome conviene al loro modo parziale edistorto di vederle, oppure possono omet-

RAPPORTI INTERPERSONE SALUTE ME

Leonardo CLAPS

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tere particolari essenziali, proprio perché laloro mente non è del tutto sana. Ora, averea che fare con una persona del genereimplica sempre notevoli rischi perché ciòche ci vien detto, essendo prodotto di unadistorsione cognitiva, può a sua volta com-portare un'altra distorsione cognitiva, lanostra, e questo, si capisce, non sarebbeper niente salutare per una normale dina-mica della mente. Infatti, da qualche partedentro di noi possono scattare meccanismid'allarme, sensazioni o emozioni da inten-dere come reazioni istintive o intuitive aquanto ci viene detto. Intuitivamente oinconsciamente qualcosa dentro di noiavverte l'incongruenza, la distorsione o lafalsità del discorso riferito dall'altra perso-na. Detto con un esempio ancora piùestremo: è davvero difficile avere a chefare con una persona che a seri disturbimentali, soprattutto perché la sua versionedei fatti sarà quasi sempre in qualchemodo alterata. Quindi anche qui è ovvioche la nostra reazione, intuitiva o incon-scia, sarà sgradevole, produrrà istintiva-mente ansia, irritazione, noia, fastidio. Adesempio, uno psicopatico non dice quasimai la verità, è manipolativo e apparente-mente accomodante, quando gli conviene.Un soggetto borderline può inclinare facil-mente verso ideazioni paranoidi. Undepresso parlerà quasi sempre in modonegativo e disfattista. Un soggetto che sof-fre di disturbo d'ansia sarà apprensivo su

molte cose e parlerà di tuttoquasi sempre con preoccupa-zione. Insomma, come già la culturapopolare ha da sempre regi-strato, le relazioni che intratte-niamo con gli altri possono com-portare problemi non solo a livel-lo emotivo ma anche a livellocognitivo, mentale. Quindi, il consi-glio pratico da tener presente in que-sti casi riguarda il nostro modo divalutare l'affidabilità dei nostri interlo-cutori. Se ci limitiamo alla semplice sim-patia, perché quella persona è carina,sembra affabile, etc... allora la nostravalutazione sarà parziale e quindi rischiosa,dato che non teniamo conto dell'insieme.Se l'altra persona ci appare ragionevole,con una mente logica, razionale, alloradovremmo chiederci se a quella lucidarazionalità corrisponde una solidarealtà. Una persona può benessere logica e razionale maquesto non implica che siaanche onesta e realista.Anche i paranoici sonomolto razionali nei lorodeliri, ma sono malati dimente, con gravi alterazioni cognitive. La salute della mente dipende anche dairapporti interpersonali. Quindi è beneessere un po' critici e attenti quando si ècoinvolti in una relazione.

ONALIMENTALE

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82 km di strade sinuose e prive di traf-fico per ammirare paesaggi differenti,eppure appartenenti tutti alla

Basilicata. L’itinerario inizia da Villa d’Agri, il nome delpaese deriva dal fiume Agri che attraversal’intera vallata, circondata dagli imponentimonti di Viggiano e Volturino. Da Villa d’Agri proseguiamo in direzione diViggiano posto a 851 metri s.l.m. cono-sciuto come il paese delle Arpe legato alla

fama dei musicisti viandanti del 700. Il paese è anche meta di un importantepellegrinaggio legato alla venerazionedella Madonna Nera trovata, secondo laleggenda, sul monte Viggiano da unpastore. Lasciato Viggiano proseguiamo versoMontemurro che raggiungiamo dopo 10km di tornanti. Questo comune, che vantala nascita del grande poeta LeonardoSinisgalli, è situato su un colle e domina il

lago del Pertusillo. Da Montemurro andiamo in direzioneArmento attraverso fitti boschi che lascia-no spazio ai calanchi in prossimità diGallicchio. Il paesaggio a calanchi è tipicodei terreni aridi, privi di vegetazione efacilmente erodibili per le precipitazioniintense. Può essere paragonato ad unpaesaggio lunare ed è caratteristico del-l’ultimo tratto che porta a Missanello,comune a pochi km da Aliano, paese in cui

La Valle dell’agri su due ruote

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Tipologia: MototurismoDistanza: 82 km

fu esiliato Carlo Levi. Missanello si trovanella media valle del fiume Agri, a quota dim 563 s.l.m. Scendendo a valle lungo l’au-tostrada e costeggiando il fiume Agri, risa-liamo per circa 18 km verso Roccanova. Ilpaese, prevalentemente agricolo, è notosoprattutto per la produzione vinicola del“Grottino di Roccanova”, vino che ha otte-nuto nel 2000 la denominazione IGT edora la denominazione DOC.

v.a.

Scarica gratuitamente il file GPS del percorso su www.innbasilicata.it

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Proiezioni, spettacoli ma soprattuttoFestival: è l'estate cinematograficalucana per chi resta (o arriva) in

Basilicata nella stagione più bella. Anchequest'anno, infatti, un programma diappuntamenti attesi e imperdibili animeràla calda estate appena alle porte.Iniziamo ovviamente con quello che èdiventato un vero e proprio marchio di suc-cesso del cinema in Basilicata e che nondelude mai ospiti abituali e curiosi dell'ulti-ma ora: il “Lucania Film Festival” che ognianno si svolge ad Agosto nella splendidacornice di Pisticci, in provincia di Matera. Il“Lucania Film Festival - LFF” non solo è ilprimo festival internazionale di cinema

nato in Basilicata, ma è anche l'evento cheè riuscito a riunire persone, luoghi e atmo-sfere intime e più caratterizzanti dellaRegione e a trasportarle insieme nel pano-rama internazionale dell'arte cinematogra-fica. Al Direttore Artistico della kermesselucana, Rocco Calandriello, va il merito diaver saputo integrare le più vive tradizionie culture lucane alle nuove tendenze delcinema contemporaneo, complice la sug-gestiva cornice della bianca architetturapisticcese immersa nel cuore dei calanchilucani. Quest'anno, secondo alcune antici-pazioni dello stesso Calandriello, il LFF nonsolo confermerà il fitto programma diproiezioni (circa 1000 opere da seleziona-

re, provenienti da 60 paesi distribuiti sui 5continenti), di incontri (dibattiti, workshop,performance, concerti) e di eventi (proie-zioni extra tra cui documentari, opere divideoarte, di registi e artisti lucani) maannuncia anche qualche curiosità.Innanzitutto a conduzione di questo fittoprogramma ritorneranno Filippo Solibello diRadio Due-Caterpillar accanto allo storicoanchorman del LFF, Fabio Morici, anche sela grande sorpresa di quest’anno sarà l'o-spite d'eccezione, "un grande ospite d'ec-cezione". Il LFF scioglierà presto le riservesulla sua identità anche perché, qualorafosse davvero confermata la sua presenzaall'evento, le notti pisticcesi del Festival si

Quando il cinemanon va in vacanza Gli eventi cinematografici dell’estate lucana 2013

Silvana LAGROTTA

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animeranno di luci, sapori e suoni di unoshow realizzato appositamente sui temi delcinema, della cucina e della musica.Tra anticipazioni e novità, l'agenda estivadegli eventi lucani si prepara anche a con-fermare altri appuntamenti, ormai tradizio-nali eppure altrettanto attesi, come la pros-sima edizione del cinespettacolo "La storiabandita" che si svolgerà sul consueto pal-coscenico del Parco della Grancia, in unanfiteatro naturale capace di accogliere3000 spettatori. Ad inaugurare la stagione2013, la 14esima, saranno presenti MichelePlacido e il giovane attore lucano EmanueleTruncellito.Dall'entroterra lucano alle coste ioniche,

sono poi in arrivo le novità dell’XI edizionedel Festival “CinemadaMare”, il Festival diCinema itinerante che ogni anno da giugnoa settembre attraversa alcune delle Regioniitaliane e che, nel suo tour del 2013, tra il26 luglio e il 26 agosto, approderà nuova-mente in Lucania. Ad accompagnare l’arri-vo del Festival ci sarà l’arrivo di giovaniregisti chiamati a girare le loro operedurante lo svolgimento dell’evento, trasfor-mando anche per questa estate alcunedelle location lucane in set a cielo aperto,offrendone, così, una nuova lettura restitui-ta alla regione nella forma di immagini inmovimento impressionate su pellicola ocatturate in digitale.

La Basilicata in viaggiocon il Lucania Film Familye il Lucania Film BoxIl “Lucania Film Family” è un progetto dipromozione territoriale della RegioneBasilicata ideato e realizzato dal LFF eche trova espressione in un micro-festi-val di cinema itinerante che si svolge divolta in volta in contenitori esclusivi esempre diversi delle capitali europee:appartamenti, loft, centri culturali, cine-ma. In questi luoghi vengono organiz-zate proiezioni di cortometraggi del“Lucania Film Festival” e di spot audio-visivi di marketing territoriale accompa-gnati da una degustazione di piatti tipi-ci preparati da chef lucani: un connubiocinematografico ed enogastronomiconell’ottica della promozione del Made inBasilicata. Le prime edizioni si sonosvolte a Parigi e ad Amsterdam ma laprossima tappa in calendario, organiz-zata in collaborazione con la RegioneBasilicata e l'Unione Cuochi Lucani,approderà invece a San Pietroburgo, dal2 al 7 ottobre, con il progetto "Cinemae Made in Basilicata in Russia" che pre-vede nel suo programma anche works-hop per operatotri turistici enogastrono-mici russi e lucani e lezioni magistralinelle incantevoli sedi dell'Hermitage.Questa idea di rendere la Basilicata unaregione itinerante è racchiusa "fisica-mente" anche nel “Lucania Film Box”,progetto con il quale il LFF realizza unavera e propria valigia dei sogni e deisapori che porta al suo interno videoricette a cura dell'unione cuochi lucani ei migliori film del Lucania Film Festival,con qualche suggerimento per pacchet-ti turistici. Tutto rigorosamente lucano.

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LUCANOLUCANOio sonoI AM LUCANO JE SUIS LUCANO ICH BIN LUCANO SOY LUCANO Я ЛУКИ 我盧肯

I nser to a cura de

8° raduno Amici della Lucania ad Asti

La festa della tradizionedal sapore antico

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Prossima Apertura

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ai nostri lettori

I nostri contatti:

Sempre più protagonisti

Se il lettore è il nostro principale interlocutore, è giusto che abbia diritto ad un rapporto diretto con la rivista.Da sempre sono proprio i lettori a fornirci spuntisu questioni e tematiche della vita sociale e politica della nostra regione.L’invito che vi rinnoviamo è di collaborare con la redazione segnalandoci notizie, curiosità,avvenimenti che vi hanno particolarmente colpito o, ancora, disagi e disservizi nei quali vi imbattete nel vostro quotidiano.

[email protected]

Tel. 0971.476423

I L V I A G G I O

La Basilicataa Zurigo per promuove la lucanità

I L P E R S O N A G G I O

L’avvocatoTheodore Grippo,

oriundo di Pietragalla

ha ritirato il premio “Lucani

Insigni”

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6Ad Asti

due giorni dedicatialle tradizioni

della Basilicata

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Il cuore della bella Basilicata, questavolta, è pulsato ad Asti (Piemonte) inoccasione dell’8° Raduno Lucano orga-

nizzato dall’Associazione Culturale “Amicidella Lucania Asti e provincia” (presiedutadalla signora Carmela Bruscella), svoltosi il22 e 23 giugno 2013 che ha richiamato oltreduemila persone.Un lavoro immenso, trasformare un palazzodel ghiaccio, in un caldo ed accoglientesalone da eventi con tavoli, sedie, laser eluci colorate montate su americane impo-nenti, maxi schermo, casse per l’audio, sce-nografie con cascate di piante verdi e dialtre dalle mille sfumature, elaborate edabbinate dalla fervida fantasia di CarloModa; ovunque bandiere lucane e l’allegriadei tanti ed attivi volontari, di tutte le età.Una kermesse ricca di appuntamenti, orga-nizzata da Simonetta Mirabelli (reduce daisuccessi di “Domenica in…”), un palinsestocreato ad ok, da una grande professionista,presentatrice ed art-director che ha coinvol-to lucani e non, lasciando tutti piacevolmen-te soddisfatti. Nei due giorni di festa, infatti,molti sono stati gli appuntamenti. Ospiti d’a-pertura, con balli tipicamente lucani e conabiti folcloristici, originali della Basilicata, iconiugi Filomena e Canio. Madrina d’onore,la statuaria Denise Miro, la Miss astigianadetentrice di maggior fasce nazionali di con-corsi come, Miss Italia, Miss Universo, MissMondo e campionessa assoluta 2005 di MissStar of the Year. C’era la maestra di balloMaria Grazia Boasso di Torino che, il sabatosera, si è esibita in un conturbante TangoArgentino, con il suo compagno nella danzae nella vita, il lucano Tony. Si sono succedu-

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Una festalucanaAd Asti due giorni dedicatialle tradizioni della Basilicata

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te poi esibizioni di canto: emozionante iltenore Giancarlo Gianotto che ha ricevutouna standing ovation con “Granada” coreo-grafato da una graffiante ballerina di fla-menco, ed “Un amore così grande” da un’e-sile fanciulla in un candido Tutù; poi ancorai bravissmi Marco Monda, Alessio Gallo(prossimamente ad X-factor), AdrianoVergoni, Melo e Maria, la giovanissima macon voce da usignolo Arianna Sciarratta, labellissima e sensuale Rosy Saia, e la giova-ne promessa della disco-music italianadirettamente da Milano: Valentine.Giuseppe Varlotta, giovane regista, talentooriginario di Melfi, (spesso impegnato negliStati Uniti d’America), era presente fra gliospiti VIP.I dj Micky ed dj Angelo62 hanno fatto balla-re, dopo le tarantelle dei “musicanti lucani”,con i più sfrenati pezzi di musica leggera diieri e di oggi i tantissimi intervenuti. Moltoteneri i momenti durante i quali sono statiofferti in omaggio fiori e bottiglie di vino,alla coppia sposata da più tempo (ben 62anni di vita coniugale), ed ai più anziani pre-senti (lui 87 e lei 89 anni). Molto apprezza-to anche il “valletto” Matthias Giachino diquasi 10 anni, piemontese di nascita mainnamorato delle bellezze naturali dellaBasilicata e dalla sua semplice ma superlati-va cucina! La domenica, in una cornice difiori variopinti e con l’esposizione dei prezio-si quadri dei pittori della Società promotricedelle Belle Arti e dei più disparati espositoridi prodotti basilici, assai gradita è stata lapresenza del Sindaco della Città di Asti, l’av-vocato Fabrizio Brignolo che ha pranzatocon un altro ospite di rilievo, il vice-

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Presidente del Consiglio Regionale dellaRegione Piemonte e Presidente delleFederazione dei Circoli e delle AssociazioniLucane in Piemonte, il dottor RobertoPlacido (nativo di Rionero in VulturePotenza).Direttamente da Genzano di Lucania(Potenza), tre gli ospiti noti il giornalista escrittore Gianrocco Guerriero, che ha pre-sentato il suo nuovo romanzo “La donna diRugiada”, introdotto dal dottor GiovanniPizzuti ex-sindaco e medico condotto delpaese. Ed ancora nell’angolo della cultura,lo scrittore, sardo ma astigiano di adozionee con moglie lucana, Mario Casagrande.Lo spettacolo è ripreso con l’esibizione digruppi di danze caraibiche, zumba, hip-hop,e poi ancora musical e danza del ventre, chehanno suscitato l’interesse e gli applausi deitanti presenti.Anche il karaoke ha coinvolto… a volte deli-ziando ed altre divertendo.Molto affascinante è stata l’esibizione dellaFederazione Italiana sezione di Asti di “VietVo dao”, arte marziale vietnamita con i mae-stri Roberto e Paolo Bonomo e dei lororagazzi.La squadra di calcio dell’Asti Femminile,capitanata dalla lucana Marilena Cervellino,è venuta a rendere gli onori a questa mera-vigliosa manifestazione.Dopo un paio d’ore di musica da liscio etarantelle una sfilata di intimo e costumi dabagno “Avon”. Otto splendide modelle e duestatuari modelli hanno presentato sotto gli

occhi ammirati di tutti la spettacolare emozzafiato collezione ESTATE 2013 e… pro-prio perché la Basilicata non è solo tarantel-le, ospiti eccezionali e graditi soprattutto (enon solo) dai più giovani i “Jn’B TributeBand”; gruppo con animo rock, che infiam-mano i locali con le cover di Jon Bon Jovi.Sicuramente il menù proposto dallo chefAntonio Di Stasi (Genzano di Lucania) e daitanti collaboratori e collaboratrici della cuci-na, ha dato la possibilità di promuovereparte delle mille leccornie regionali; punto diforza sono stati i primi: pasta fresca prodot-ta in Basilicata (nell’azienda di “GustoFantastico” che il titolare in persona,Giuseppe Focaraccio, ha portato nelle cuci-ne dell’associazione facendogliene dono),condita con sughi come li facevano le nostrenonne. Profumi deliziosi arieggiavano nel-l’ambiente, facendo venire l’acquolina; dal-l’antipasto al dolce… portate accompagnateoltre che dal più noto Aglianico lucano,anche da un fantastico vino piemontesedella Cantina Sociale di CastagnoleMonferrato (At). La cucina ha registrato iltutto esaurito la prima sera, tanto che diret-tivo e chef ed aiutanti cuochi, hanno dovu-to la domenica mattina (quasi all’alba),rimettersi ai fornelli per ri-preparare tutte leportate suggerite nel menù!Come tutti coloro che hanno prestato la loroopera e professionalità per la riuscita dellafesta, anche la “padrona di casa” SimonettaMirabelli era stanca ma soddisfatta. Ha con-fidato: “Ho lavorato intensamente per que-

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sto raduno per tre mesi, ho gestito oltre allaparte artistica, anche la parte burocratica epubblicitaria. Colgo l’occasione per salutaree ringraziare tutti coloro con i quali mi sonointerfacciata per tutto questo tempo, ed inparticolar modo con il dottor RoccoRomaniello responsabile dell’ufficio interna-zionalizzazione e promozione. Nonostante inostri contatti siano stati solo telefonici o viamail, ho trovato in lui, una grande disponi-bilità. Il mio ringraziamento più grande vasoprattutto a mio marito, Domenico Tiri (maMimmo per tutti!), “lucano doc” che mi hacoinvolta in questa fantastica e molto labo-riosa e faticosa iniziativa: portare innovazio-ne e contemporaneità mantenendo tradizio-ne e ricordi lontani”L’Associazione Amici della Lucania ad Asti èormai una istituzione consolidata e moltoattiva. Spiegano la Presidente CarmelaBruscella ed il vice-presidente DomenicoTiri: “Negli ultimi anni, il direttivo ha cam-biato spesso nomi e volti. Con l’ultimo inse-diamento intendiamo portare innovazione;già, in parte dall’anno scorso, è cambiato il“modus operandi”, completamente differen-te rispetto al passato.In Piemonte ci sono ben 17 associazionilucane, (si pensi che solo ad Asti, i residen-ti ma nati in Basilicata sono oltre 1.100);lavoriamo con tanta passione, per far cono-scere le nostre tradizioni d’origine e, soprat-tutto, per mantenere sempre vivo il ricordodella terra natia, in sinergia con la colletti-vità astigiana, per renderci utili fra questagente che ci ha accolti, dato un lavoro edella quale oramai ci sentiamo parte inte-grante.Lo scorso anno abbiamo partecipato alConvegno internazionale delle donne lucanesvoltosi in Paraguay. Colgo l’occasione persalutare e ringraziare Luigi Scaglione,Presidente della Commissione RegionaleLucani all’Estero, – ribadisce la PresidenteCarmela. Nell’attività dell’associazione (checonta oltre centocinquanta iscritti) c’è anchela solidarietà. Molte delle iniziative sono,infatti, rivolte alla sensibilizzazione, al fine diraccogliere fondi per aiutare il prossimo inmodo tangibile, sostenendo materialmentechi ha bisogno”.Insomma, questo 8°Raduno Lucano 2013, èstato il “Raduno per eccellenza!”…. unabomba!!! Sentiremo ancora parlare di que-sta poliedrica associazione lucana di Asti!

Anna Baldi

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Foto:Moles Rocco

indirizzo Flickr:www.flickr.com/photos/rocco_m

indirizzo mail: [email protected]

Massimo Campoindirizzo Flickr:

www.flickr.com/photos/massimo_campoindirizzo mail: [email protected]

DIRETTIVO 2013 - ASSOCIAZIONE CULTURALE“ AMICI DELLA LUCANIA ASTI E PROVINCIA”

Presidente Carmela Bruscella nata a Bari (nonni genzanesi)Vice Pres. Donenico Tiri nato a Genzano di Lucania (Pz)Segretaria Patrizia Curto nata a Armento (Pz)Tesoriere Antonio Donatacci nato a FoggiaCosigliere (Chef di cucina) Antonio Di Stasi nato a Genzano di L. Cosigliere Donato Caramuta nato a Genzano di Lucania (Pz)Cosigliere Donato Ciola nato a Genzano di Lucania (Pz)Probiviri Raffaele Di Stasi nato a Genzano di Lucania (Pz)

Domenico e Michele Pistone nati a Tolve (Pz)Art-Director Simonetta Mirabelli nata a Torino

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Due giorni intensi e interessanti, quel-li vissuti dalla Basilicata a Zurigo aCasa Italia, su invito del Console

Generale Mario Fridegotto e per iniziativadella Federazione dei Lucani in Svizzera. “I tempi sono finalmente maturi per inten-sificare i rapporti di collaborazione con lafitta ragnatela di associazioni e federazionidei Lucani nel Mondo, compresi i diversisportelli Basilicata esistenti. Ciò aiuterà lanostra piccola grande Regione ad uscire daquesto isolamento”, ha spiegato GiuseppeTicchio, Presidente dei Lucani in Svizzera.“L'evento di Zurigo sicuramente è unesempio vivente di questa collaborazione.Collaborazione richiamata più volte condecisione dal Presidente del ConsiglioRegionale Vincenzo Santochirico. “Per la

Aria di “Casa Italia”La Basilicata a Zurigo per promuove la lucanità

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prima volta”, ha aggiunto Ticchio, “si èriusciti a dare un'immagine unitaria dellaregione Basilicata, proprio nel suo momen-to più difficile. Le premesse per promuove-re la nostra Regione partendo da Zurigo cisono tutte”, egli ha affermato. Dalle volon-tà comuni e con l’ausilio operativo dell’as-sociazione “Il Cielo è sempre più blu”, (ingrado di coinvolgere produttori ed in parti-colare La Cittadella del Sapere), è nato cosìun progetto di coinvolgimento pubblico-privato che apre una nuova strada alla pro-mozione del territorio (come sostenutodall’Apt di Basilicata e dalle AttivitàProduttive), alla commercializzazione,voluta appunto dai produttori intervenuti,dalle nuove dinamiche di conoscenza delleazioni messe in campo dai Lucani nel

Mondo, (come sostenuto dallaCommissione Regionale e dal DipartimentoInternazionalizzazione).“Per la prima volta” – hanno aggiuntoTicchio e Blumetti – “si è riusciti a dareun’immagine unitaria della RegioneBasilicata, proprio nel suo momento piùdifficile per la storia della Basilicata. E’ inqueste occasioni che viene fuori il caratte-re dei lucani che le nostre associazioni,accorse in massa alla due giorni, hannopotuto verificare di persona. Migliore vetri-na non poteva esserci. Su questo, in effet-ti, abbiamo lavorato molto” – ha precisatoil Presidente della Commissione Regionaledei Lucani all’estero, Luigi Scaglione –“perché vorremmo che le nostre associa-zioni sappiano guardare al territorio lucanocome un’occasione da prendere al volo piùche un ricordo nostalgico. E questo nelmomento più difficile anche dal punto divista economico, mentre alcuni lucani resi-denti all’estero che hanno ripreso ad invia-re i loro risparmi, le loro rimesse e unanuova emigrazione si appalesa sempre più,anche viste le richieste di personale quali-ficato e di laureati che, in Europa, Svizzerae Germania sollecitano insieme a Canada eAustralia. Siamo qui – ha aggiuntoScaglione – per dare sostanza al lavoro cheil Consiglio Regionale, nella sua interezza enella sua sobrietà, ha voluto indicarci percredere nel senso dell’unità territoriale edella difesa dei nostri presidi ed accresce-re il rapporto sostanziale tra le comunitàlocali e quelle residenti all’estero”. Un impegno sostenuto dagli interventi cul-turali, come quelli messi in mostra a Zurigocon i quadri di Michele Giocoli, con le fotodella Basilicata sacra di Carlos Solito, con lastoria sull’emigrazione vincente di CharlesPaterno, raccontata nel libro di RenatoCantore, con la presentazione del rapportosull’emigrazione al femminile, da partedella Presidente della Commissione dellePari Opportunità, Maria Antonietta Botta econ i rapporti intessuti con gli operatorisvizzeri, come spiegato dal direttoredell’Apt, Giampiero Perri e nel rapporto traproduttori e commercianti. La comunica-zione in Svizzera, di contro, si è attuata conscelte in linea con tutta la manifestazione.Il risultato è stato la mobilitazione di uomi-ni e donne, con il preciso input della colla-borazione produttiva, per l’agevolazionedegli scambi tra i due Paesi. La creazionedi un modo più snello e informale di agireha goduto dell’autorevolezza e delle espe-rienze consolidate per mettere in campoazioni basate sulle esigenze dei singolioperatori economici di Basilicata, chevogliono trovare all’estero un nuovo slan-cio, o anche dei nuovi cervelli emigratilucani, che potranno trovare maggiorerilancio e supporto in questo momento rivi-talizzante.

giu.ru

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“Martedì 18 giugno, alle ore11:00, c'è stata la cerimonia diconsegna per il premio vinto

nel 2009. L’avvocato statunitenseTheodore Grippo, la cui famiglia è origi-naria di Pietragalla, ha ricevuto il premio”Lucani insigni”.Luigi Scaglione lo ha salutato così:“Theodore Grippo è il simbolo di unacomunità italiana pienamente integrata inAmerica, che è riuscita ad affermarsi inambito sociale e professionale, ma chenon ha mai dimenticato la propria identi-tà, le proprie origini. Per questo era statoscelto fra i ‘Lucani Insigni’ nel 2009.Siamo lieti di potergli consegnare oggi ilpremio che non ha potuto ritirare allora”.“La strada tracciata da Donato eTheodore Grippo” – ha detto il presiden-te del Consiglio regionale, VincenzoSantochirico – “deve esserci di insegna-mento, non per guardare al nostro passa-to, ma per aprire nuovi orizzonti oggi.Loro hanno esportato in America il madein Basilicata molto prima che lo facesserole industrie del mobile imbottito. In untempo in cui non esiste l’Eldorado, abbia-mo il dovere di incoraggiare i giovani apercorrere il mondo per inseguire i lorosogni e riuscire a realizzarli anche qui:non una fuga. Vorremmo, al contrario,che dopo un periodo all’estero i nostricervelli tornassero con una valigia diesperienze positive e strumenti, perchéarricchirsi professionalmente significaarricchire il proprio paese. Il viaggio, lamobilità in cerca di nuove occasioni,devono essere un’opportunità per far cre-

scere, anche in chiave economica, il ruolodelle comunità lucane all’estero; businesscommunity capaci di incentivare il madein Basilicata, aumentare il turismo e

generare rapporti commerciali”. Alla ceri-monia ha partecipato anche il sindaco diPietragalla, Rocco Iacovera che, per l’oc-casione, ha donato a Theodore Grippo

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Tracce lucanenegli UsaL’avvocato Theodore Grippo,oriundo di Pietragalla ha ritirato il premio “Lucani Insigni”

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una copia degli atti di nascita e di matri-monio dei suoi genitori.“Una piccola comunità, ma dal grandecuore”, ha affermato Grippo, per descri-

vere il paese nativo dei suoi genitori. Poi,visibilmente commosso e grato per il rico-noscimento ricevuto, ha espresso: “Sonoorgoglioso delle mie origini lucane. Ho

sempre difeso i diritti e la reputazionedegli italiani e mi sono sempre battutoper difendere la loro onorabilità”.

giu.ru.

CHI E' THEODORE GRIPPOE' nato a Chicago, ma è originario diPietragalla. Theodore Grippo, eminentepersonalità nel campo giuridico è pro-fessore di "Business Planning" allaFacoltà di Legge della "LoyolaUniversity School" di Chicago e presi-dente dei Comitati di diritto dei titoli e didiritto amministrativo della "ChicagoBar Association". Grippo, che ha lavora-to nello staff di Obama, ha nel suo cur-sus honoris, sempre una connotazioned'italianità. Il professor TheodoreGrippo ha, infatti, scritto un libro suldrammatico caso degli anarchici Saccoe Vanzetti, pubblicato negli Usa ed hapreso parte alla realizzazione del film-documentario narrato da Joe Mantegna"And they came to Chicago - The ItalianAmerican Legacy" (Ed essi arrivarono aChicago: l'eredità italoamericana) cheinterpreta uno spaccato della storiadegli italiani emigrati a Chicago dal

1850 ad oggi e celebra l'italianità e il coraggio degli antenatiche per primi giunsero in America.

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È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE.

A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazioneed è in questo che noi crediamo.Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singolaproduzione.È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa,ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmenteogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza.L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazineo un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clientiè al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.

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Il Pollino raccontato da chi civive e ci lavora. Da chi loconosce meglio di tutti. Un

progetto nato per valorizzareil territorio attraverso la

voce di chi, quotidiana-mente, se ne prendecura, lo sperimenta,ci litiga, ci fa pace, loama come un padree riceve affettocome fosse un

figlio. Una narra-zione che parte

dal cuore,partecipa-

ta, com-

mossa, viva e vera.La testimonianza dichi, in qualità dipadrone di casa, tispalanca le portedel più grandeparco d’Italia, tiaccoglie abbrac-

ciandoti e poi tilascia libero di perso-nalizzare e rendere

unica la scoperta.È “Pollino People Experience”, un percorsototalizzante, una creatura multiforme che ètante cose assieme: un sito web in italianoe in inglese, un’applicazione per smartpho-ne e tablet, un fumetto, una mappa e unracconto per immagini. Ce ne parla una delle voci dell’iniziativa,Gaetano Lofrano, guida ufficiale ed esclusi-va del Pollino, operatore di educazioneambientale, che si occupa dal 1995 di svi-luppo locale, culturale, cooperazione edecoturismo. Dal 2008 è anche presidentedell’Associazione ArtePollino, che ha pro-mosso un incisivo processo di conoscenza evalorizzazione del Pollino attraverso l’artecontemporanea.

Come nasce l'Idea di “Pollino PeopleExperience”? É un progetto di FondazioneSymbola, in collaborazione con

l’Ente Parco Nazionale del Pollino,realizzato con il contributo di

Fondazione Telecom Italia, concesso nel-l’ambito del bando “I Parchi e le AreeMarine Protette: un patrimonio unicodell’Italia”. Il progetto mira alla valorizzazio-ne del territorio attraverso i suoi protagoni-sti.

C'è chi sceglie di far raccontare la pro-pria terra a scrittori e testimonial difama. “Pollino People Experience” vainvece nella direzione opposta.Entrambe le metodologie sono valide.Semplicemente modalità e punti di vistadiversi per raccontare uno stesso territorio.

Giovanni GALLO

Pollino People EIl Pollino come non te l’hanno

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Personalmente ho avuto la fortuna di fareentrambe le esperienze.Vorrei evidenziare,a mero titolo di cronaca, che la prima espe-rienza di narrazione fatta nel Parco nazio-nale del Pollino da uno scrittore di famanazionale è dello scorso agosto 2012. Il progetto nasce dall’APT di Basilicatacome strumento per promuovere e veicola-re il territorio ed io sono stato la guida cheha accompagnato lo scrittore, GianniBiondillo. La pubblicazione si chiama Diariodel Pollino.

“Pollino People Experience” è un mixdi opportunità fruibili, con l’aiuto dellatecnologia, in tanti modi. Anche lanatura ha bisogno di essere declinatasu più mezzi per essere compresa?Credo che i nuovi linguaggi, la comunica-zione digitale, i social, se sapientementeutilizzati, possano diventare strumenti ecanali straordinari per veicolare i territori eavvicinare le persone alla natura. Un ruolostrategico lo può e lo deve giocare il webattraverso un’offerta organizzata e struttu-rata in grado di comunicare anche per ilterritorio del parco, luoghi, prodotti, eccel-lenze da visitare. Detto ciò, la natura peressere compresa deve essere vissuta.

Oltre a far parte di questa iniziativa,Lei è presidente di Arte Pollino, che hail merito di aver portato le installazio-ni a cielo aperto di grandi artisti nelparco.L'Associazione ArtePollino è stata costituitanel febbraio del 2008 allo scopo di favorirela crescita culturale del territorio del Parco

del Pollino, promuovendo ogni forma diespressione artistica. L'associazione ha pro-mosso e promuove una serie di iniziativevolte a coinvolgere le comunità locali, lescuole, il corpo docente, allo scopo di dif-fondere la conoscenza del progetto stessoattraverso la più ampia partecipazione col-lettiva. ArtePollino è un progetto di sviluppo locale,inserito nel programma "Sensi contempo-ranei", promosso dalla Regione Basilicata,dal Ministero dello Sviluppo Economico, dalMinistero per i Beni e le Attività Culturali edalla Fondazione La Biennale di Venezia,che ha l'obiettivo di far conoscere e valoriz-zare, attraverso l'arte contemporanea, lapiù grande area protetta d’Italia.Il nome del progetto è “ArtePollino - UnAltro Sud”. Mi piace sottolinearlo poichébisogna far conoscere un altro Sud, non ilsolito meridione fatto di luoghi comuni.Bisogna far emergere gli aspetti positivi, ilgran lavoro culturale che si sta facendo e leeccellenze che esistono su questo territo-rio.

Lei lavora nel settore del turismo da20 anni. Cosa avrebbe voluto vederenel parco che non si è mai realizzato? Parto da una riflessione fatta nella proget-tazione di ArtePollino: “A venti anni dall'isti-tuzione del Parco Nazionale del Pollino ini-ziamo a chiederci se stiamo meglio adesso,cosa abbiamo guadagnato e cosa abbiamoperso. Se le domande, sempre più frequen-ti, sono di questo tipo ritengo che siaimportante registrare che non tutto è anda-to per il verso giusto, che molte aspettative

sono state disattese, che alcune potenziali-tà sono rimaste inespresse e che non tuttii valori presenti sul territorio sono diventatirisorse utili per lo sviluppo”. La parola d’or-dine è ripartire dalla cultura e della naturainsieme. Ritengo che la crescita dei nostriterritori obbligatoriamente deve passareattraverso la crescita culturale della nostraterra. Bisogna che la gente si senta “citta-dina del parco”. In tutti questi anni abbia-mo sempre cercato di essere promotori diun’azione di contaminazione in grado disollecitare e rivitalizzare due ambiti di note-vole importanza per il nostro territorio: lacrescita culturale, fondamentale per il rilan-cio dei centri urbani; il benessere inteso nelsenso più ampio quale risultato di diversifattori, tra questi lo stato di salute, la buonaalimentazione ma anche le relazioni e l’ac-cessibilità ai servizi che permettono all’es-sere umano di soddisfare bisogni altrettan-to importanti come il bisogno di cultura.

Qual è il valore aggiunto di “PollinoPeople Experience”?Credo che questo percorso evidenzi il valo-re della diversità: diversità di soggetti, diidee, di valori, di modi di interpretare unostesso territorio. Spero che i racconti, leesperienze, i volti dei protagonisti di questaterra, attraverso il portale pollinopeopleex-perience.it, possano essere accattivanti edattraenti per i “naviganti” e suscitino in lorola voglia di scoperta del nostro parco.

Foto di Gaetano Lofrano

http://www.pollinopeopleexperience.it

RB Ride di Carsten Holler

e Experience, anno mai raccontato

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Basilicata bus to bus

L'Associazione Culturale Musicale“Ambasciatori Lucani” dal 2003 pianifi-ca le sue attività negli ambiti della

musica popolare, della danza, dei viaggiculturali. A illustrarci La Corriera Lucana, unnuovo attrattore turistico itinerante, il pre-

sidente Leonardo Nuzzaci.

Come è nata l’Associazione da lei pre-sieduta?Vivo a Potenza ma sono nativo del Salento.Siamo partiti dal buon vino, dalla pizzica

per poi migrare verso le questioni lucanesostenute da importanti risvolti culturali,come il brigantaggio e la presenza dei grecisotto i nostri piedi. Abbiamo messo a fuocouna mappa delle serenate: ogni ragazzointerpreta dei personaggi, dal cantante al

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musicista, con l’intento di animare e rac-contare i borghi lucani.

Le prossime iniziative?Stiamo sviluppando un progetto multicultu-rale attraverso due corriere, un mezzo delservizio pubblico utilizzato dal 1955, e unamoderna. In quest’ultima, da 55 posti,abbiamo allestito televisori e microfoni dakaraoke utili a realizzare le rappresentazio-ni musicali. In più, predisporremo le attrez-zature necessarie per gli spettacoli all’aper-to nei luoghi clou della Basilicata.Visiteremo i luoghi dell’anima, le cantinesociali, con maghi, cabaret e film lucani. Laprospettiva è ampliare, nelle persone, l’in-teresse per la cultura popolare. La corrierastorica, invece, sarà impiegata per estem-poranee di pittura, workshop di fotografiain location insolite. L’intenzione è di intito-lare i sedili dei pullman ai personaggi cele-bri della regione.

Perché è importante la cultura popo-lare?La musica popolare è un abbraccio tra lepersone che gestiscono le tradizioni, lagastronomia, il modo di percepire la vita, èun bagno culturale a 360°. Dal passato siriesce a comprendere il futuro. Un ragazzobarese di 8 anni mi ha detto: la Basilicataè bella per i suoi silenzi. Ormai ci stiamoqualificando in un’immagine turistica fiabe-sca. È un bel programma da esportare.Nelle scuole siamo chiamati per la pizzica.Non è una moda ma una ricerca, unacoscienza musicale che genera benessereanche negli anziani.

Lei è salentino, ha notato differenzenell’approccio musicale di un lucano?Il tarantismo è vivo in Basilicata, nelSalento è maggiormente evidente. È unterritorio affine, ci legano i dialetti, la pre-senza dei greci. Il brigantaggio è un mini-mo comune denominatore per tutto il SudItalia. Trovo delle assonanze, dei genicomuni. La Basilicata è poco popolata, fapiù freddo ed è difficile creare quei legami“sutta lu purtune”.

Ci spiega la tarantella e la pizzica decore?La pizzica de core è il ballo di corteggia-mento dei contadini: la donna va all’arrem-baggio dell’uomo ma in modo velato. Latarantella è la musica del lavoro e dellafesta. Permetteva alle persone di lavorarementre l’animale girava intorno al palo perpestare il grano.

Cosa ricreate in scena?Quando siamo sul palco parliamo di bri-gantaggio, di cultura potentina, grazie allavoro di Pietro Basentini, ci spingiamo finoai sirtaki per ricordarci quello che siamostati. Ricreiamo una scena in cui le sensa-zioni coincidono con la musica, l’arte, ilcibo.

Dalle domeniche di settembre vi aspetta laCorriera Lucana della cultura e della musi-ca con gli Ambasciatori Lucani. Maggioriinformazioni sul sito: http://www.amba-sciatorilucani.it/

al.so.

Progetti dell’AssociazioneSpettacolo sul brigantaggio racconta,in senso storico, quanto vissuto in quelperiodo in BasilicataSpettacolo di pizzica salentina con lapartecipazione di noti amici della Nottedella TarantaLaboratori dedicati alla costruzione deglistrumenti a percussionePresentazioni di libri animate da fram-menti letterari e musicaliLa cena del Brigante rispecchia la basealimentare di quei tempi e propone unlegame tra recitazione e musicaSerenate storiche diffuse caratterizza-te dall’uso degli abiti del 1800 lucanoConcerto in piazza con brani lucani, subrigantaggio e pizzicaCena greca a lume di lanterna pietan-ze, simboli e altri dettagli sono di riferi-mento ellenicoLa Corriera Lucana per collegamentituristici ed eventi girovaghiSpeciale Matrimoni

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Giovanni MARTEMUCCI

La Bruna, in lineacon la tradizione

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Èstata archiviata la 624esima edizionedella festa della Bruna 2013 con il suotripudio di religione, storia, cultura e

tradizioni. Il carro di cartapesta realizzatodal maestro materano Andrea Sansone edalle “Facce da Carro”, ispirato quest’annoal “Concilio Vaticano II, è stato assaltato inpiazza Vittorio Veneto. Dunque tradizionerispettata in pieno per la Festa della Brunadi quest'anno. Grande è stata la partecipa-zione della gente in un giorno solenne incui in sacro e profano si fondono per cele-brare la protettrice di Matera, MariaSantissima della Bruna. Come ogni anno,anche nell’edizione 2013, la folla si è riuni-ta per riappropriarsi simbolicamente dellacittà in un tripudio di colori ed emozioni. Unevento di grande richiamo anche per i turi-sti che anche quest’anno sono giunti incittà da ogni parte d’Italia ma anche dall’e-stero per vivere la festa da protagonisti.Diverse migliaia sono state le presenze di

turisti in piazza per il giorno più lungo deimaterani. Una grande partecipazione col-lettiva che ha caratterizzato tutte le fasidella festa, dalla processione dei Pastorialla sfilata dei Cavalieri, dalla distruzionedel carro giunto al centro di piazza VittorioVeneto fino al magnifico doppio spettacolopirotecnico sulla Murgia. Durante il corteola gente assiepata ai lati delle strade nonha risparmiato fischi e qualche insulto alpassaggio dei politici locali e regionali. Trai momenti più esaltanti dell’edizione 2013vanno segnalati i tradizionali giri (quest'an-no 5) del Carro in piazza San Francescod'Assisi simbolo dell'affidamento di Materaalla sua Santa Protettrice. Infine la corsatumultuosa con la preziosa scorta deiCavalieri (e delle forze dell’ordine) versoPiazza Vittorio Veneto dove si è consumatoil rito, che ha connotazioni quasi tribali, del-l’assalto e della distruzione del manufattoin cartapesta sdsdsasa

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Risorse, salute, tutela, sviluppo sonogli eterogenei concetti che si dipana-no dalla parola “ambiente”, da solo

qualche decennio balzati all’attenzione del-l’opinione pubblica e governativa. Oggi sisente sempre più il bisogno di discutere edagire su questi argomenti alla luce dei trop-pi risvolti negativi che un uso indiscrimina-to dell’ambiente e delle sue risorse staavendo sulla salute del pianeta. Quindi noistessi siamo chiamati ora a comportamen-ti più responsabili e il meno possibileimpattanti sui nostri territori. “Penne d’am-biente. Come fare comunicazione green” èil corso che ha voluto percorrere questi“binari” attraverso i mezzi della comunica-zione di massa, fornendo ai professionisti

della divulgazione strumenti e nozioni utilia far acquisire loro più padronanza sulletematiche ambientali. Organizzatodall’Osservatorio Ambiente e Legalità incollaborazione con Legambiente Basilicata,dall’Ufficio Stampa della Giunta Regionale,con il supporto tecnico di “forMedia”

(’Istituto per la formazione al giornalismo ealla comunicazione multimediale), il corso,giunto alla sua seconda edizione, ha vistola partecipazione di circa 20 tra giornalistied attivisti ambientali che, a Maratea, tra il16 e il 20 giugno scorsi, hanno seguito lelezioni tenute da esperti che, a vario titolo,

Anna MOLLICA

“PENNED’AMBIENTE” COME FARE COMUNICAZIONEGREEN

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si occupano di ambiente. Giornalisti comeMarco Fratoddi (direttore editoriale de “LaNuova Ecologia”), Enrico Fontana (diretto-re responsabile di “Paese Sera”), AntonioMaria Mira (caporedattore di “Avvenire”),Sergio Ferraris (“Qual Energia”) hannorelazionato ed interagito con gli allievi su

tutto ciò che ruota intorno alla notizia, allasua genesi, al suo costrutto, alla sua porta-ta e alle sue responsabilità allargando ladiscussione all’ambiente non solo sui pro-blemi che quotidianamente lo attanaglianoma anche alle energie e alla composizionedei territori comprese le sue dinamiche.Una informazione corretta, infatti, puòfavorevolmente condizionare le scelte e laazioni di tutti verso un agire più rispettosoproprio di quelle dinamiche che, se ignora-te, possono comportare seri danni a perso-ne o cose. E’ da questo rispetto che devenascere un ripensamento del nostro viverei territori. Lo ha spiegato Pasquale Persico,docente di Economia all’università diSalerno, che ha parlato di un nuovo pro-gresso economico basato sulle potenzialitàdi un territorio, sulle sue peculiarità resemigliori dalle nuove conoscenze scientifi-che e tecnologiche. La sua è una visionelungimirante e fattibile di sviluppo in cui lasimbiosi territorio – uomo diventa costrut-tiva e non depauperante, aperta agli stimo-li e alle influenze esterne. Oggi, del resto,viviamo in un mondo aperto grazie alla reteinformatica che ci connette ovunque per-mettendo, anche in ambito ambientale, dipoter divulgare, acquisire e condividereconoscenze. Veronica Caciagli, esperta di

web e Presidente “Italian ClimateNetwork”, ha illustrato come si articola lacomunicazione in internet e quanto sia effi-cace. Dalla rete transita una mole elevatis-sima di notizie, fatti e idee che, circolandoliberamente, spingono la società civileverso una progressiva sensibilità ambienta-le ed ecologista che può manifestarsi siacome singoli o come associazioni. Tra que-ste ultime vi è Legambiente che è statapresente al corso con Stefano Ciafani eMarco De Blasi, rispettivamente vice presi-dente di Legambiente Italia e presidenteLegambiente Basilicata. Entrambi hannospiegato l’impegno che questa associazio-ne, dal 1980, porta avanti non solo percontrastare le azioni inquinanti ma ancheper proporre vere ed efficienti alternative disviluppo, ecologicamente più sostenibili. E’una azione di promozione e di contrasto laloro che si affianca a quella delle forze del-l’ordine alle prese con fenomeni illeciti noti-ficati ogni anno dal rapporto sulleEcomafie.Ha chiuso il corso la SEL, SocietàEnergetica Lucana, che, tramite IgnazioPetrone, ha sintetizzato la sua attività disostegno energetico agli enti pubblici dellaBasilicata ricorrendo sempre più all’usodelle fonti rinnovabili.

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Nell’epoca moderna, parlare di telefo-no è come parlare di qualcosa dellaquale non è possibile assolutamente

fare a meno, ma parlare di TelegrafoElettrico, è come riandare alla preistoriadelle comunicazioni.Molti ancora credono che la sua invenzionesia stata fatta dai ricercatori americani o dialtri paesi europei e che gli italiani, ed ipotentini in particolare, ne abbiano sentitoparlare soltanto agli inizi del Novecento.Ma le cose stanno in maniera diversa per-ché il vituperato Regno di Napoli, quan-do regnavano i Borboni, aveva un tasso dimodernità che non aveva pari nei Regnieuropei di allora, Austria, Francia,Germania, Inghilterra e Spagna.Il primo telegrafo elettrico d’Italia, inaugu-rato in pompa magna il 31 luglio 1852,collegava Napoli, Capitale del Regno delleDue Sicilie, con la Reggia di Caserta, lasede della guarnigione militare di Capua ela fortezza di Gaeta; quindi una realizzazio-ne vista soprattutto in chiave di sicurezzamilitare che poi, viste le precarie condizio-ni delle strade interne, si sarebbe estesa atutte le Provincie del Regno.Sempre nel 1852 venne effettuato aCapodimonte il primo esperimento di illu-minazione elettrica e nello stesso anno fula volta del primo collegamento telegraficosottomarino fra Reggio Calabria e Messina.Lo schema del Telegrafo Elettrico in cor-rente continua era formato da un genera-tore di corrente (una batteria), un pulsan-

te per chiudere un circuito, un solo filo ditrasmissione che veniva sistemato su isola-tori montati su pali di legno o piloni siste-mati ad una certa distanza fra loro, conuna Stazione di partenza del segnale eduna Stazione di arrivo.Il filo di ritorno per chiudere il circuito elet-trico era sostituito dalla terra, grazie a duepaletti inseriti nel terreno alle due Stazionidi partenza ed arrivo del segnale, che erarilevato in genere da una lampadina o daun campanello. Nel Regno di Napoli, neltelegrafo elettrico il segnale veniva tra-smesso e ricevuto tramite il Telegrafo adue aghi di William Thomas Henley. E’ necessario chiarire che il generatore dicorrente continua era costituito da unapila (detta batteria) che AlessandroVolta aveva inventato intorno al 1800. Latrasmissione dei dati avveniva con il codiceinventato da Morse (Samuel Finley BreeseMorse) nel 1837, nel quale i segnali corri-spondenti ai caratteri erano sostituiti dasegnali brevi (punti), segnali lunghi (linee)e intervalli.Ogni Stazione del telegrafo elettrico eradenominata “Reale Officina del TelegrafoElettrico Magnetico” e gli operatori delle“trasmissioni” erano militari, facenti partedel “Corpo Telegrafico”, che avevano unadivisa, come riportato dalle stampe dell’e-poca. Se avanzate erano le iniziative a Napoli ilresto del Regno era lontano da qualsiasiinnovazione. Il 12 novembre 1855 l’allo-ra Intendente della Provincia di BasilicataGiuseppe Ciccarelli, considerando chePotenza mancava di una linea telegrafica,volle “motu proprio, avanzare premure,onde superiormente si facesse in modo cheil Capoluogo, privo di sì gran tratto diSovrana Clemenza, ne venisse graziosa-mente dotato dal Re Nostro Signore”. Il Direttore dell’Interno, in data 10novembre 1855, rispose all’Intendentenei seguenti termini: “Ho portato la miaattenzione sul suo foglio circa la proposta

di una linea telegrafica tra la Capitale ecodesto Capoluogo. Io trovo il concettocommendevole sotto ogni rap-porto, e mi riserbo farlenota una definitivadeterminazioneall’obbietto,m a n i f e -standoleche perora hovivamenteinteressato ilMinistro dellaFinanze perché sicompiacesse darmialla bisogna i suoidivisamenti”.Anche a quei tempi siscontravano le competenzefra necessità di sicurezzainterna e finanze, tanto che perun altro paio d’anni non si parlòpiù del collegamento telegrafico fin-ché, dopo la nomina a Gennaio1937 del nuovo Intendente diBasilicata, il potentino Achille Rosica,questi ritenne prioritario un suo interessa-mento per portare a Potenza una Stazionedel Telegrafo Elettrico.In risposta il Ministro delle Finanze, concomunicazione del 9 settembre 1857,rendeva noto che la proposta del prece-dente Intendente era andata avanti e chea Potenza erano state fatte soltanto delletrattative per rinvenire una casa per uso diOfficina Elettrica e per alloggio degli impie-gati. Era stata proposta la casa di Cantorecon la richiesta di Ducati 216 di annuapigione, richiesta che il Ministro aveva rite-nuta “strana”. Infatti la spesa occorrenteper l’installazione e mantenimento delTelegrafo Elettrico doveva gravitaresulla Finanza, anche perché Sua Maestà ilRe, sulla proposta del Direttoredell’Intendenza che dovesse essere a curadei Comuni la Telegrafia Elettrica, per

Vincenzo MATASSINI

IL TELEGRAFO EPrima Parte

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quanto rigardasse sia i locali per laStazione sia per le case per gli alloggi degliimpiegati, con Reale Rescritto del 31 gen-naio 1857 si era degnata determinare “chedove non avesse potuto farsi un prezzoequo di locazioni, si fosse proceduto all’e-spropriazione del fondo necessario perpubblica utilità”.Nel successivo Consiglio di Stato del 9luglio 1857 il Re aveva cambiato idea ed

era stata presa una nuova e definitiva riso-luzione che il Ministro delle Finanze oracomunicava; “Attesa quindi siffatta risolu-zione di massima, Ella ben vede SignorIntendente che l’affitto del locale di cuitrattasi deve essere a carico del Comune diPotenza, ed io la incarico a provvedere pertale oggetto con tenermene informato”.Nella riunione del 20 settembre 1857 delCollegio Decurionale (così era detto il

Consiglio Comunale) l’allora Sindaco DonGerardo Iannelli, facendo riferimentoalla comunicazione del Ministro delleFinanze diretta all’Intendente AchilleRosica, e da questi a lui trasmessa l’11settembre 1857, rendeva noto: a) che ilMinistero delle Finanze aveva comunicatoche se Potenza voleva l’istallazione di una

Stazione del Telegrafo Elettrico “l’af-fitto del locale doveva essere atotale carico del Comune”; b) chenello stesso tempo l’Intendenteordinava perché il Decurionato

venisse informato e deliberasseopportunamente.

Se a livello centrale c’era stato un ricono-scimento di riduzione delle spese fra ladecisioni del Consiglio di Stato del 31gennaio e quella del 9 luglio 1857, lostesso si verificava in tutti i comuni delRegno; Potenza non ne era esclusa.

Quindi, ad unanimità, il ConsiglioDecurionale, considerando che il

Comune di Potenza, per le ristrettesue finanze, “non rassegnavadomanda per ottenere una Stazionedel Telegrafo Elettrico”, quantunquene vedesse la grande utilità; quindi,

neanche poteva comprendersi il sensodella citata Sovrana Risoluzione del 9 luglio1857, che deliberò in maniera salomonica“che i benefici non si impartiscono a coloroda cui non si vogliono, giusta al noto afori-sma, beneficia non dantur invitis”.Il Consiglio inoltre giustificava la decisionepresa considerando: “che il budget di que-sto Comune presenta un quadro troppolacrimevole, offrendo un deficit di oltre40.000 Ducati; che se somme vi fosserodisponibili, invece del Telegrafo Elettrico,che alla fin fine può essere utile per legrandi Capitali, si inclinerebbe piuttosto aderogarle in opere generalmente reclamate,perché di assoluta necessità, come lacostruzione dei pubblici condotti e delbasolato di cui manca persino la StradaPretoria, che è l’unica che offre il paese”.

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O ELETTRICO

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Michele Sciarillo, dopo aver gestitoper circa quarant'anni con amor dicultura il prestigioso"Caffè al

Teatro" a Prato (il nome non faccia pen-sare al classico "bar", in esso venivanoallestiti banchetti a tema e spettacoli diogni genere nel piccolo teatro privato)fucina di attività teatrali, letterarie, culina-rie, musicali, in cui si sono soffermati imaggiori artisti di fama, anche mondiale,come Benigni, Nuti, Pieraccioni,Panariello, Claudio Morganti, MariangelaMelato, NeKrosius, Maria Luigi Borsi, BredRepp, Peter Stain, Moni Ovadia ( amicointimo e fraterno). Corteggiatissimo dalle associazioni cultu-rali del Vulture-Melfese che vorrebbero lasua prestante e intelligente collaborazio-ne in allestimenti di spettacoli teatrali,musicali e letterari, in questo momentocatalizza la sua attenzione nella suaMaschito.Tornato dopo quasi mezzo secolo nella

sua cittadina natale, si propone con lasua prima rassegna in Basilicata, dal tito-lo ‘Novecento’. Lo scopo è quello di ridarvita alla cultura locale con allestimentifotografici in formato gigante, rievocazio-ni storiche a tema, concerti, presentazio-

ni di libri, attività e spettacoli teatrali, chenon solo riaccendano gli animi sopiti escarsamente abituati alla cultura artisticadi qualità, ma che animino soprattutto lepiazzette del borgo maschitano ricco discorci ameni e altamente suggestivi.

Antonio PETRINO

RITORNO IN LUCANIAINTERVISTA AMICHELE SCIARILLO…

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Tale rassegna si articola in un ricchissimocalendario scandito nei mesi estivi, in cuiartisti (a luglio il gruppo Acquaragia e laperformance di Carlotta Vettori eRiccardo Galardini) e letterati si alternanoper sublimare i gusti del pubblico con

proprie performances; inoltre verrannoorganizzate serate tematiche in cui sirievocherà la vita campestre comune aipiccoli centri e borghi lucani. Ultima, giàallestita, è stata l'Aia, in cui sono statiportati in piazza attrezzi d'epoca di scal-pellini, mandriani, maniscalchi, agricolto-ri, forgiatori di cesti, per ricordare ai piùgiovani come fosse piu naturale e menomeccanicizzata la vita di un tempo. Al pubblico è stata inoltre offerta unafagiolata cotta nelle antichissime pentoledi rame, e servite da zelanti donne incostume che dimostravano anche come sifacesse la classica "pasta in casa"; l'at-tenzione inoltre a fine serata è stata cata-lizzata dalla dimostrazione di un casaroche ha realizzato piccole mozzarelle chesono poi state offerte al pubblico in degu-stazione.

Signor Sciarillo, cosa l'ha spinta aritornare in Basilicata?La voglia di incentivare la cultura nellamia terra natia; le circostanze culturali incui mi sono ritrovato in Toscana, terra divino,arte e di avanguardia, mi hannospinto a cercare le mie radici e a volerlavorare sul mio territorio cercando diimportare nuove forme e tecniche perfavorire l'evoluzione artistica; qui inLucania, terra sconosciuta e incontamina-ta è presente e sentita una voglia consa-pevole e attenta di emergere.

Sta trovando difficoltà nella realiz-zazione dei suoi progetti?Non è ne facile scalfire le convinzioni con-servatrici di gruppi o associazioni, ne lo èalterare gli equilibri consolidati nel tempoda personaggi aggrappati al proprio ruolodi guide; inoltre il momento socio econo-mico non permette di "investire" in nuoviprogrammi; ma io tengo duro e vadoavanti con le mie idee e le mie attività,non è mai facile inserirsi in una "nuovarealtà". Ho notato inoltre che, soprattutto i giova-ni, si demoralizzano perchè spesso pen-sano che per realizzare qualsiasi "evento"ci sia necessità di ingenti somme econo-miche. Ciò non è del tutto vero, bastapoco per creare qualcosa di semplice,interessante e bello. La gente lucana ègenerosa e mette a disposizione ciò chepossiede attraverso lo spirito di condivi-sione e mutuo soccorso.

Qual è il suo progetto futuro?Dopo l'estate inizierò a collaborare condiverse associazioni del Vulture-Melfese.Vorrei realizzare soprattutto dei laborato-ri teatrali con la regista MonicaBucciantini, su alcuni personaggi diMaschito: Paolo Emilio Savino, considera-to il "San Francesco" del Meridione, i fra-telli Giura e Fra Rosario Adduca; il miointento è, inoltre, quello di valorizzaremaggiormente la lingua e la culturaArberesche.

Michele Sciarillocon Moni Ovadia e Olimpia Carlisi

Michele Sciarillo e Panariello

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Anche quest’anno, inesorabile come iltempo che scorre, è arrivata l’estate,la nostra estate lucana fatta di serate

fresche, feste al chiaro di luna, studenti uni-versitari in rimpatriata e tanta tanta musi-ca.Il programma musicale lucano prevedemolte belle occasioni per assistere a con-certi di livello; nei mesi di giugno, luglio eagosto non sarà difficile trovare pane per identi dei tanti conterranei appassionati dibuona musica.Dal 30 giugno e per tutto luglio il festivalDuni di Matera ospiterà artisti di alta cara-tura nel panorama musicale italiano e non.La rassegna è stata inaugurata da GoranBregovic e lungo il suo corso vedrà esibirsi

anche Vinicio Capossela in scenari di voltain volta diversi, ma sempre belli e suggesti-vi, degni di una città in piena evoluzioneartistica e turistica: un’altra mattonella nellacostruzione della città dei Sassi, Capitaledella cultura 2019 .Come non parlare poi del festival lucano

per eccellenza, il Pollino Music Festival (2,3e 4 agosto) che anche quest’anno si terrà aSan Severino Lucano (PZ) ; la XVIII edizio-ne infatti vedrà esibirsi sul palco band comei Tre Allegri Ragazzi Morti, i ManagementDel Dolore Post Operatorio, i Cidade DoReggae, gli Africa Unite. Tutti i concertisaranno aperti da band lucane quali adesempio gli Aeguana Way, il cantautoreValerio Zito , gli Avast (vincitori di Italia

Wave Basilicata) e i Basiliski Roots. Il festi-val, come ogni anno, si compone di attivitàcollaterali legate al territorio e alla natura,laboratori teatrali e iniziative artistiche.Il 10 agosto Senise si vestirà di nero per ilconsueto appuntamento conl’Agglutination, uno dei più importanti festi-val metal del sud Italia; quest’anno fra iprincipali ospiti ci saranno i Marduk, i BlindHorizon, gli Stratovarius e gli Overkill. Ilfestival come ogni anno attirerà appassio-nati da tutto il centro-sud.Nel suggestivo castello di Torremare aMetaponto, invece, dal 17 al 19 agosto avràluogo la nona edizione del MetapontoBeach Festival. La manifestazione vestirà icolori tipici del Reggae e vedrà alternarsi

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Carlo CALZA Jr.

Estate 2013,un’esplosione di band lucane

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sul palco band aderenti al progetto“Brasilicata Tour”, iniziativa che porterà inBasilicata band brasiliane come i Cidade DoReggae, la Banda Dona Joana, la compa-gnia di danza Cia Soma De Danca, alcunedelle quali vivranno un vero e proprio mini-tour lucano con appuntamenti al PollinoMusic Fest e al Centro Cecilia di Tito.Sempre ad agosto, dal 22 al 24, il VulcanicaLive Festival sarà teatro di musica di quali-tà e non solo. Presso il Palazzo G. FortunatoNicola Piovani sarà protagonista indiscussodella quindicesima edizione di un festivalche anno dopo anno si dimostra sempre ingrado di crescere e assecondare le richiestedei fan del Vulture e del potentino, e vedràesibirsi gruppi emergenti e una compagniadi teatro sperimentale con lo spettacolo“Pinocchio bambino cresciuto burattino”.Insomma quest’estate se ne vedranno dellebelle, avremo concerti rock, metal, reggae,cantautorali; siamo tutti chiamati a parteci-pare per dare a nostra volta un segnale diapprovazione agli organizzatori, alle asso-ciazioni e anche a chi in prima persona stainvestendo capitali per muovere passiimportantissimi per il nostro territorio.

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Vuoi promuovere il tuo disco o la tuademo? invialo a “Il Lucano Magazine”Via del Gallitello, 89 85100 Potenzalo ascolteremo e pubblicheremo unarecensione nella rubrica“RETROCENSIONI” a cura di CarloCalza Jr.

le foto di Vulcanica Live Festival 2012.

Il credit è foto di G.Marino/Vulcanica

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Arriva l’Estate, è tempo di viaggiare.Per chi ne avesse tempo e voglia, ilblog, fra i tanti mezzi offerti della

Rete, rappresenta sicuramente un’ottimafinestra per scoprire o ri-scoprire le bellez-ze della nostra regione.Basilicata in Tir: seduzioni in viaggio(www.basilicataintir.it) è il blog che raccon-ta l’omonimo progetto dell’associazionesocio-culturale Identità Lucana. Basilicata inTir è il viaggio di una carovana (tir, standespositivi, mezzi mobili, ecc.) che, arrivata

nelle piazze di diverse città italiane, allesti-sce un Villaggio Basilicata e racconta ai visi-tatori le tante bellezze della regione. Dopocinque edizioni, l’iniziativa è stata sostituitada Basilicata Home, altro evento itineranteche promuove le attrazioni turistiche dellaLucania nei più importanti outlet italiani.Quando si parla di località turistiche lucanenon si può non parlare della Città dei Sassi.Ecco allora due blog dedicati a Matera:MATERANATURA e www.guidaturisticama-tera.com.Il primo autopromuove l’attività di unaguida turistica materana. Tra le tante pro-poste figurano anche degli Itinerari turisticialternativi (Metaponto, Montescaglioso,Altamura ed Alberobello). Ha invece unosfondo più ecologico il secondo blog, realiz-zato con la collaborazione del CRAS (CentroRecupero Animali Selvatici). Protagonistaqui è la fauna materana (il falco grillaio)oltre che il suggestivo paesaggio della

Murgia. Suggestivo e spettacolare è anche il pae-saggio del Pollino, immortalato nelle splen-dide foto dei blog pellegrinodelpollino ePOLLINOFANTASTICO. Si tratta di rampica-te, passeggiate, escursioni, panorami moz-zafiato “nel parco più grande d’Italia”.Si dia anche un’occhiata, infine, alle imma-gini ‘artistiche’ del fotoblogpomaricohd.blogspot.com. Non si trattadelle solite foto, dei soliti posti e del solitostereotipato folcklore della nostra regione.Ci sono invece degli scatti, molto interes-santi ed originali, di una località incantevo-le ma poco conosciuta come Pomarico,con una attenzione puntata su particolari emicrocosmi naturali (piante, fiori, funghi,insetti).He sleep si intitola un breve e poetico videofotografico presentato nel blog, che potreb-be benissimo diventare un trailer di presen-tazione turistica per tutta la Basilicata.

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Donato SABINA

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Questo libro nasce da pensieri edesperienze annotati su fogli di carta.Da semplici stralci di pagine sui

quali ha impresso i ritagli della sua vitavissuta da soldato in Afganistan lontanodalla sua Patria e dagli affetti più cari.Giuseppe Amato ne L’eco dei miei passi aKabul, (Mursia Edizioni), racconta la suamissione in uno dei posti più difficili delpianeta, a servizio di un popolo martoria-to da troppe guerre e da continui attacchiterroristici che a fatica sta cercando, congli aiuti militari internazionali, di ritrovarela pace. Il libro riporta alcuni dei fatti piùimportanti che il capitano, attualmente insevizio presso lo Stato Maggiore dellaDifesa, ha vissuto nelle missioni del 2005– 2006 e poi del 2008 - 2009 accanto apersone influenti del nuovo governo afga-no con i quali, secondo i compiti assegna-tigli, ha collaborato nel tentativo di ricom-porre il tessuto economico del Paese. Edanche accanto agli umili, alle persone chepiù di altre pagano il prezzo di un drammache ha loro tolto tutto o quasi. Sono que-sti i volti che il cap. Amato ha incrociatodurante i lunghi mesi trascorsi a Kabul.Volti di persone inclini al rispetto, alla gra-titudine e alla cortesia, capaci di custodiree di mostrare, nonostante le sofferenze,una umanità vera. La stessa che lui, luca-no di Grottole, ha respirato tra le vie delsuo paese, tra l’amore, l’affetto e la sag-gezza dei suoi familiari e compaesani,entrambi fonti di nostalgia nei lunghiperiodi lontano da casa. La stessa umani-tà, inoltre, che spinge a nobili gesti i tantisoldati che da circa cinquanta nazionisono giunti in questo punto del mondo percostruire la democrazia e la libertà. Amatoin queste pagine che ha arricchito confoto, racconta le meraviglie nascostedell’Afganistan, i suoi profumi, i suoi sapo-ri, i suoi colori e le sue abitudini, compre-

se quelle dei bambini affezionatissimi ailoro aquiloni che fanno volare durante labella stagione. Racconta, però, anche gliinfiniti drammi di questo Paese doveanche il clima è estremo. Estati torride edinverni rigidissimi avvolgono tutti quelliche calpestano il suo suolo, provati, ognu-no a proprio modo, nel corpo e nello spiri-to da un dolore che è sempre in agguato.E che fa paura anche ai militari, consape-voli degli alti rischi, e che purtroppo li hasegnati. Amato con emozione ricorda, atal proposito, i nostri connazionali caduti,suoi amici fraterni, rappresentanti illustridi un’Italia che hanno onorevolmente ser-vito. Sotto il cielo afgano, di cui il capitano

ricorda il bellissimo manto di stelle, si sonoperse parti di una unità fisica e morale.Vite preziose, tutte appartenenti a quello“spirito di corpo” che lega inscindibilmen-te i soldati in missione, quando i momentidifficili li rendono ognuno difensore eresponsabile dell’altro, sorretti da unareciproca ed illimitata fiducia.Cinquantadue sono gli amici che ha perso.Con questi racconti Giuseppe Amato vuolerendere omaggio allo spirito di servizioche nei militari va oltre il lavoro.Raccontare queste storie “in missione”infatti, è servito a raccontare soprattutto illoro cuore.

an.mo.

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T R A L E R I G H E60

L’ECO DEI MIEIPASSI A KABULIL LIBRO DI GIUSEPPE AMATO

Quello che leggerete nelle pagine seguenti è una testimonianzaautentica. Spero solo di essere riuscito a dare il giusto rilievo al lavoro di noi soldati, al sentimento di umanità e ai valori che noi italiani portiamoovunque nel mondo: lo spirito di sacrificio, l’amicizia, la simpatia e la vicinanza nei confrontidi chi nasce sotto unastella diversa.

Giuseppe Amato

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“1997: Fuga da New York” inaugura la collana “Ritratti dicinema” pubblicata dalla Arduino Sacco Editore con il soloe unico scopo di celebrare il cinema e i suoi più grandi

capolavori. Il primo volume è ad opera del giornalista e scrittorelucano, Walter De Stradis.Il volume è diviso in due parti: la prima è un approfondimento gior-nalistico, un saggio che racconta al lettore la trama del film, alcu-ni aspetti del protagonista, della regia e della colonna sonora com-posta e suonata dallo stesso Carpenter. La seconda sezione -daltitolo“Fuga da Scab”- è un racconto inedito, liberamente ispiratoalle atmosfere del film di Carpenter, in cui il protagonista RichardS. Concklin, Tesla “per gli amici”, cerca di far evadere da un carce-re di massima sicurezza, denominato Scab (la Crosta), il fratellodell’influente senatore Michigan. La copertina interna del racconto di De Stradis è un chiaro tributoallo stile della collana di fantascienza “Urania”, lanciata dalla casaeditrice Mondadori nel 1952, ed è un segnale ben preciso di ciò chepuò aspettarsi il lettore leggendo questo racconto.«Gli sbirri la chiamavano “The Scab”, “La Crosta”. E a vederla dal-l’alto sembrava proprio così: una piccola escrescenza marrone suun tessuto vivente verde e maculato di grigio. Era il carcere più duro di tutti gli Stati Uniti. Peccato avesse soltan-to quattro celle. (…)La Crosta era così: piena di pus. E se qualcuno l’avesse grattata viadal tessuto verde, il lercio e infetto liquame avrebbe contaminatotutta la zona. La cella numero uno era vuota. Ma non per molto».Riuscirà “Tesla” a portare fuori dal carcere sperimentale “Il Bimbo”,una specie di computer umano che custodisce scabrosi segreti,nonché unico fratello del Senatore Michigan? Ce la farà ad attra-

versare le altre celle abitate dai pericolosi criminali che lo separa-no dal compimento della missione? L’intero racconto è ambientato in un’atmosfera noir, densa di peri-colo e suspense. Tutti gli appassionati del film non resteranno certodelusi, al contrario, lo potranno rivivere in queste pagine e divertir-si con un finale e una storia del tutto alternativa. E per tutti coloro che non conoscono il film di Carpenter? Be’, reste-rà la soddisfazione di aver letto un buon racconto e, forse, il desi-derio di saperne di più attraverso la visone del film originale.Il libro è acquistabile sul sito internet www.arduinosacco.it, nellemigliori librerie o attraverso i maggiori store online di libri.

di Rosa SANTARSIERO

“RITRATTI DI CINEMA:1997 - FUGADA NEW YORK”, IL NUOVO LIBRO DEL GIORNALISTAWALTER DE STRADIS

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62 D O L C E & S A L A T O

IL FRESCO DI UN BOSCO

La Basilicata, terra ricca di culture diver-se ma anche madre di un territoriodiversificato, per quanto piccola non

manca proprio di nulla, dal mare, alla mon-tagna alle ridenti colline, fino ad arrivare ailaghi o i fiumi. Erroneamente la si immagi-na come la terra di nessuno. In realtà se cirifacciamo all’Epica “Nessuno” era Ulisse,temerario guerriero ed orgoglioso viaggia-tore di terre incantate e magiche. E’ pro-prio su un territorio incantato e magico chela Basilicata trova la sua forma ed origine.Regione ricca di cultura ma anche di tanteleggende che si abbracciano in un unicoconcetto di conoscenza e forma che dannospunto al sapere ma che coinvolgonoanche la fantasia. Terra conosciuta e rico-nosciuta soprattutto dai suoi abitanti cheesprimono il proprio essere non per il tra-mite della dottrina ma con il fare, con ilmodo di essere. Il Lucano lo riconosci dalontano, orgoglioso, tenace, pocopredisposto al gioco ma tut-

tavia cordiale ed accomodante. I Lucani, aseconda delle zone di provenienza, presen-tano tratti tipici diversi, nel linguaggio, neimodi, nei comportamenti; restano tuttaviauna popolazione dall’indole forte ed ostina-ta, allegra il giusto, senza eccessi!Il Territorio è tutto da scoprire. Quandoarriva la bella stagione, la dimensione idea-le sarebbe quella del novello viaggiatore, dipaese in paese, alla scoperta del territorio,del gusto e della gente. Mi torna alla menteuna vecchia canzone del folk lucano,“Ciccill’ u viaggiator” oggi conosciuta nellaversione di Gino Volpe, una vera esplosio-ne di musica, una tarantella forte ed acce-sa ed anche molto simpatica, a testimonia-re la presenza di personaggi tipici realmen-te riconducibili a persone comuni.La Basilicata terra di boschi, non manca ditoponimi di vegetazione che richiamanolastoria della Regione, dal Covo dei Briganti,

Carla MESSINA

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alla Casa delle Streghe o dei folletti e vec-chi Masciari; ovviamente tutto è un mesco-lamento di mito, storia e realtà.Nel periodo estivo, ovviamente, ogni paesesi veste di buono, non solo dal punto vistapaesaggistico ma anche dal punto di vistadelle attività ed iniziative che vengonointraprese. Determinante è il fatto che laBasilicata è anche terra di emigranti: pertanto, in questo periodo, riabbraccia i suoifigli che tornano in vacanza, per lunghi obrevi periodi. Tuttavia ogni singolo paese,normalmente spopolato, rinverdisce edincrementa le sue presenze accogliendo isuoi visitatori con un clima conviviale e dalsapore antico. Già sapore, perché tutto, dalpiù piccolo elemento alla condizione piùgrande, è attraversata dal gusto, dal buoncibo, dal vino, dai prodotti tipici in ognidove e momento. Qui non esiste la colazio-ne all’inglese, con uova, pancetta, marmel-lata e succhi di frutta, qui c’è a “Culazion’”,pasto quasi sempre di metà mattina, conpane e capicollo, o pancetta arrotolata,provolone o pecorino o pane e pomodoro,giusto per “aggiustà u stomc’” ovviamenteil tutto è preceduto di buon mattino dalatte e caffè con biscotti e dolci dellanonna, marmellate fatte in casa, etc.La Basilicata è una terra anche di tanti pro-dotti tipici che hanno fatto si che diventas-se una grande piccola Regione. Nel nostroviaggio abbiamo spaziato in lungo e inlargo, eppure, vi sono cose che ancora rap-presentano una fantastica scoperta comela carne Podolica, tipica di un certo tipo diterritorio e, ovviamente, tutta Lucana peralcune caratteristiche particolari del territo-rio.I bovini di razza podolica sono una speciemolto particolare che spesso si adatta facil-mente a temperature molto rigide tanto dapoter essere tenute al pascolo allo statobrado anche in periodi particolarmentefreddi. Spesso i vitellini vengono dati allaluce all’aperto addirittura sulla neve, si ali-mentano con una vegetazione ovviamentediversa da quella degli altri bovini per viadella diversa stagionalità; i piccoli vengonospesso alimentati con il latte materno.Questo tipo di foraggio selvatico, questotipo di alimentazione conferisce loro ungusto particolare e succulento; la carne èparticolarmente tenera, il colore è rossobruno per via di una maggiore presenza dimioglobina e ferro, e di omega che rendo-no questo tipo di carne particolarmentesalutistica tanto da essere inserita in unformat di controllo talmente regimentatoche non è eccessivo affermare che è forseuno degli alimenti più sicuri e controllati alivello mondiale.Il caciocavallo podolico lucano è un cacio-cavallo che proviene da allevamenti dibovini di razza podolica tenuti allo statobrado.L’allevamento della razza podolica è diffusosu tutto l’Appennino Meridionale, ma ilcaciocavallo che si ottiene dal latte dei

bovini podolici allevati in Basilicata è digusto, sapore e qualità nettamente supe-riore.La razza Podolica è una razza rustica origi-naria dell’Ucraina che fu introdotta alseguito delle invasioni barbariche.Il tipo di formaggio che si ottiene dal lattedei bovini podolici è particolare sia pergusto che per stagionatura; dal colore gial-lo paglierino si presenta all’interno obucherellato o lesionato a seconda dellastagionatura. Il primo, più fresco; il secon-do più stagionato e leggermente e natural-mente piccante, un prodotto unico nel suogenere, si chiama caciocavallo perchéviene legato all’estremità con una funespesso con un altro e vengono posti acavallo di travi o altro a stagionare in luo-ghi freschi ed asciutti.Una tradizione tipica delle nostre zone èquella di fare il “caciocavallo impiccato”. Inrealtà questa è una pratica molto diverten-te e, soprattutto, gustosa, completamente

rivolta allo stare insieme in maniera liberae godereccia: consiste nell’attrezzarsi peruna grigliata a base di carne, dove i com-mensali, direttamente sul fuoco lascianocuocere ogni tipo di taglio di carne, dallapodolica in tutte le sue forme, al maiale oagnello o pollo etc, nel mentre, oltre a fareciò, stando particolarmente attenti allaposizione del fuoco, si va a legare un cacio-cavallo intero ad un albero, un palo diferro, o altro che tiene lo stesso in posizio-ne come fosse un impiccato che va a cade-re direttamente sul fuoco, ovviamente nona stretto contatto. Il risultato è che lo stes-so inizia a sciogliersi e quindi di volta involta può essere tagliato e mangiato anco-ra filante e caldo: insomma una vera godu-ria soprattutto se accompagnato da panecasereccio e buon vino.Di seguito vi riporto il ragù che normal-mente viene fatto ad Abriola, o meglio litrova i suoi natali, completamente a basedi carne podalica.

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La ricetta...Ragù di Podolica

Ingredienti: Delle fettine di retrocoscia, del cappello diprete (campanello di coscia), muscolo, magatello, olioextra vergine di oliva, aglio, cipolla, pepe nero, strutto,prezzemolo, sale qb., salsa di pomodoro, pasta caserec-cia e caciocavallo podolico grattugiato, peperoncino.

Procedimento: prendete le fettine di retrocoscia, apri-tele ben bene e spolverate con una manciata di prezze-molo tritato, sale, pepe nero, un po’ d’aglio tagliato pic-colo. Se vi piace spolverate con del caciocavallo grattu-giato ed una noce di strutto. Avvolgetele su loro stessecreando delle braciole ed andate a chiudere o con delfilo o con degli stuzzicadenti. Prendete poi un tegame abordo alto e versate all’interno dell’olio extra vergined’olive. Tagliate della cipolla ed un spicchio d’aglio, met-tete sul fuoco e quando inizia a sfrigolare incorporate lebraciole e l’altra carne che avrete tagliato in piccolipezzi; lasciate insaporire e rosolare quindi procedeteincorporando della salsa di pomodoro e un bicchiered’acqua. Lasciate cuocere a fuoco lento per almenoun’ora e mezzo, aggiustate di sale. Usate il sugo percondire un qualsiasi formato di pasta purchè sia case-reccia, dagli strascinati alle orecchiette e ferretti.Aggiungete del caciocavallo grattugiato e un pizzico dipeperoncino, irrorate il tutto con il ragù. Inutile dire chevi sentirete completamente rapiti ed esaltati da un gustoforte ma al tempo stesso dolce, intenso ed avvolgente.Accompagnate con del buon vino rosso e godetevi lavita!!!

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Alle 19:00 eravamo dentro. All'internodello Stadium. Quasi in Curva Sud.Dal vivo era magnifico, la visione

perfetta. Il clima davvero fantastico.Quando ci siamo affacciati al nostro postoera già tutto pieno, si intuivano i coloridella futura scenografia, ma quello chedavvero faceva impressione erano i rumo-ri. C'era un'enorme eccitazione da parte ditutti, era palese come nessuno stessenella pelle, come non si vedesse l'ora diiniziare. Alle 20:00 stavano per uscirequelli del Bayern per il riscaldamento.Appena vidi i primi calzettoni rossi bavare-si che si affacciavano dagli spogliatoi alcampo, medio e pollice in bocca, fischiaicosì forte da coinvolgere tutto lo stadio.Pochi minuti e sarebbe uscita la Juve.L’ingresso in campo della squadra fu unascarica di adrenalina pura, all’annunciodello speaker: “Ladies and gentlemen,Juventus Football Club”.C’era Thunderstruck, degli AC/DC, sparatoa palla. Avevo gli occhi lucidi ed ero sullatribuna di uno stadio che era uno “spetta-colo”, perché da lì si vede davvero unmondo in bianco e nero. L’aria era calda,per essere aprile, i riflettori illuminavano agiorno, l’erba era verde e gli spalti gremi-ti. C’era tutto e non c’era nulla e, per unmomento, mi sono sentito completamen-te affrancato.Quando entrò in campo la Juve, per ilriscaldamento, ci fu davvero un tuono. LoStadium era tornato lo Stadium, l'arma inpiù. Perché è impossibile che i giocatorinon ne abbiano avvertito l'elettricità. E poi

quei nomi urlati, l'inno cantato da tutti asquarciagola mentre si componeva quellafavolosa scenografia. Quella gara potevacambiare il colore del mio anno. Che lavera fede è andare allo stadio quandopuoi vedere la partita in televisione. Ilcuore mi batteva a centomila all’ora.Avvertii un trambusto in curva. Gente chesi sbracciava, uno steward strattonato.Isteria, preoccupazione, terrore. Mi girai evidi Lienhard Jost, con la sua sciarpa gial-

lo nera penzolante, anche la sua testa eraciondolante e il suo colorito cianotico. Unuomo gli infilò le dita in gola, la lingua lostava strozzando. Assistevamo impotenti.Eravamo a trenta metri e, per via dellabarriera fra tribuna e curva, non potevamointervenire. Sapevamo che era solo. Arrivòun dottore, si complimentò con l’uomoche, probabilmente, gli aveva salvato lavita. Giunse una barella arancione, unaspecie di telone coi manici. Lo portarono

Arsenio D’AMATO

Le vicende e gli eventi raccontatiin questa storia sono di pura fan-tasia ed i riferimenti a personaggie realmente esistiti, o fatti vera-mente accaduti, hanno esclusivafunzione narrativa.

“QUELLA DEL CDI AMORE ETERCHI È TIFOSO DPER TUTTA LA VAMANTE E PARTLA SQUADRA D

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via. Partì un applauso che il resto dellostadio non poteva capire. Passarono sottodi noi. Gridai: “forza uaglio’” – che nonricordavo il suo nome. Poi l'urlo, sia dieccitazione che liberatorio, al calcio d'ini-zio, come se fosse partito un treno incorsa. Quei momenti, sono onesto, li ricor-do con una certa confusione. Ero una bat-teria troppo carica. Avevo accumulato unatensione terribile, ogni coro era più chealtro un modo per sfiatare. Avevo la netta

sensazione che avrei potuto esplodere.Non potevo reggere. Dissi agli altri cheandavo in bagno, ma cercai l’infermeria.Gerrit Boeckbinder, o come cazzo si chia-mava lui, era passato di là… uno del per-sonale paramedico mi disse che, però, l’a-vevano portato in ospedale per unasospetta crisi epilettica. Mi chiese se fossicon lui. Mentendo dissi di si. Mi diede ilsuo zainetto. Dentro c’era un piccolo telobianco di un paio di metri. Puzzava di pen-narello. “Juventus Club LOOKania @TEANA (PZ)”: così c’era scritto. Che figliodi puttana: aveva usato il mio“Lookania”…Tornai al mio posto di combattente e misembrava quasi che li avremmo morsicati,a quei crucchi di merda, per quanto erava-mo aggressivi. La pancia dello stadio rug-giva a ogni pallone recuperato. Non duròmolto, però. Perché piano il Bayern avevamesso in campo tutta la sua superioritàminando, minuto dopo minuto, tutto ilnostro entusiasmo. Ripensai al crucco diTeana ed esposi il suo striscione. Quandofinirono i primi 45 minuti molti si precipita-rono a fumare. In fondo la regola per cuisugli spalti non si può fumare la si dovreb-be benedire. Chissà quante sigarettesarebbero state accese… ricominciarono icommenti di rito: "se facciamo gol", "se liaggrediamo", "se entra Matri", ma ioguardavo gli occhi di ognuno di noi e cieravamo già resi conto di come sarebbefinita. Eravamo ancora tesi. Ma la testacominciava a prevalere sul cuore. Mi gira-rono i coglioni quando uno steward,

avvertito da qualcuno che, dall’altro lato,poteva vedere, mi fece rimuovere lo stri-scioncino del povero Lucas Niemanson. “lotolga e lo riponga - dichiarò - altrimentidevo sequestrarlo… Non è possibile espor-re striscioni in tribuna.”. “Ok - dissi - vabene. Lo tolgo, ma vaffanculo” - pensai. Probabilmente se avessimo fatto gol inuna delle prime due occasioni del secondotempo qualcosa sarebbe cambiato.Quando la palla di Quagliarella impattò ilpalo il boato della folla fu assordante.Peccato che quello fu anche il momentoesatto in cui la partita finì. Perché il Bayernprese palla e noi non l'avremmo rivistapiù… Punizione, colpo di testa, Buffon cherespinge corto, tuffo: 0-1. Quando la pallagonfiò la rete credo che il mio cuore si siafermato per un piccolo istante. Un istantein cui il rumore del sogno che finiva diven-tò assordante. Guardai le maglie rosseabbracciarsi sentendo sulla pelle il ramma-rico che in vantaggio non ci fossimo anda-ti noi, per vivere una parte ancora piùentusiasmante del film che tutti ci erava-mo girati in testa. E invece quel boato paz-zesco che sarebbe stato se fossimo anda-ti in vantaggio era ora l'esultanza lontanadei 2000 tedeschi che, da quel momento,non avrebbero più smesso di cantare. Erafinita. Peccato. La timida reazione, l'impo-tenza, il raddoppio fanno parte di un capi-tolo della partita di cui in fondo non impor-tava più a nessuno. Lo Stadium era torna-to coi piedi per terra e si apprestava a tri-butare i giusti applausi ad entrambe lesquadre. Mi girai, prima di andar via, per

(LUCIANO DE CRESCENZO, I PENSIERI DI BELLAVISTA, 2005)

EL CALCIO È L'UNICA FORMA ETERNO CHE ESISTE AL MONDO.O DI UNA SQUADRA LO RESTERA’LA VITA. POTRÀ CAMBIARE MOGLIE,

PARTITO POLITICO, MA MAI RA DEL CUORE.” Seconda Parte

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dare un ultimo sguardo alla meravigliosacurva Sud. In tempo per rivedere, in piedi,al proprio posto quel Gustav alias MagisterThomas, alias Hans Grüeb, alias Metzger,alias Lot, alias Ludwig Schaliedecker, aliasLienhard Jost, alias Gerrit Boeckbinder,alias Lucas Niemanson, alias Teana… chenon aveva più la sciarpa del BorussiaDortmund al collo. Non potevo far altroche richiamare la sua attenzione, medio epollice in bocca, allora, fischiai così forteda farlo girare. Mi guardò. Lo guardai. Fecisegno: “tutto ok?”. Fece segno di si colcapo. Sorrise, incrociando il mio sguardocarico di speranze e allo stesso tempocedente alla malinconia della disillusione.Ero portatore del velo assonnato della ras-segnazione: sorridevo, come lui, magarianche più spesso, ma i miei occhi nonridevano. I miei erano soltanto sorrisi pol-verosi su cui, di tanto in tanto, si passavalo straccio per la pulizia delle grandi occa-sioni. Che gli occhi che ridono sono di tuttii giorni, non devono aspettare le grandioccasioni. Beato chi li possiede. Glimostrai lo zainetto. Annuì raggiante. Glielolanciai. Il solito Stewart ci guardò incagnesco e, stavolta, lo mandai a quelpaese col sonoro. Teana urlò qualcosatipo: “Il Bayern è troppo forte. Il caso èchiuso!”. O almeno lo era per quellaJuventus, volonterosa, anche organizzatase vogliamo, ma fisicamente e tecnica-mente non all'altezza del confronto conuna delle squadre da diversi anni al topdel ranking europeo. Filammo via e ciinscatolammo nel 72 barrato. C’eraThunderstruck, degli AC/DC, rimuginato amemoria. I finestrini erano aperti ed erosulla porta della discesa del bus che iochiamavo “tragedia”, perché da lì se tispingono giù sei eliminato. L’aria era fred-da, per essere aprile, l’autobus filava, non-ostante tutto, il semaforo era verde e lestrade isolate. C’era tutto e non c’era nullae, per un momento, mi sono sentito com-pletamente bollato. Non dissi una parola.

La tensione, la delusione e la stanchezzatipica che ti assale quando termina unalunga serie di emozioni mi cullavano inquel mezzo pubblico. Un mix decisamentesoporifero, ma era così bello tornare inalbergo con i brividi per quel tifo cosìbello, così rumoroso. Che non sarà basta-to per farci vincere, ma che era servito disicuro a lasciarci un bellissimo ricordodello Juventus Stadium. Solo chi ha assi-stito ad una gara di questa portata, in unimpianto del genere e con un pubblicocosì potrà credere a quello che sta leggen-do. Il giorno dopo ero, fisicamente, sedu-to a bordo campo, con i calzettoni, meta-foricamente, giù e i parastinchi a prende-re aria. Quando avevo scelto quei coloric’era ancora la lira e anche il muro diBerlino. Era iniziato tutto per caso. Ora eratutto immobile; sovrapponendo l’immagi-ne della sera prima, vedevo i calciatoriimmobili come giocatori del Subbuteo.Fermi come i pali e le traverse. Non avevomai visto una partita di Champions dalvivo, ora che ne avevo avuto l’occasioneavevamo perso. Un silenzio onirico avvol-geva il campo. Ero, stranamente, lieto efelice di appartenere a quel posto, a queicolori. Era l’undici di aprile, di un annoancora da definire.Prima di partire, visitammo anche il museoe lo stadio e, nel perimetro immediata-mente adiacente l'esterno del secondoanello dello stadio, percorremmo il cosid-detto "Cammino delle stelle", ovvero unasorta di Walk of Fame bianconera in cuisono onorati i più grandi giocatori dellastoria della Juventus. In questa zona del-l'impianto c’è l’uscita della Curva Sud. Aterra aggrovigliato e accartocciato su stes-so l’enorme striscione d’inizio gara. A benguardare, fra quelle lettere enormi, c’eraqualcosa di giallo. Qualcosa di familiare.Feci una corsa e recuperai la sciarpa gial-la e nera di seta del ragazzo di Teana. Laportai via. Che per sognare la vittoria nonbasta soltanto dormire. Devi averne un

tremendo bisogno. Perché il bisogno è ilpadre di ogni sogno. E quel ragazzo, coisuoi occhi ridenti, ri-portando le suechiappe in Germania aveva vinto. Gli altri,invece, quelli che sul campo avevanoperso, giudicavano la società, il Mister, lasquadra. Vi sono persone che non stimia-mo e non stimeremo mai. E neppure sap-piamo il perché: è cosi e basta; per coluiche soprannominai Albano Mezzobusto,invece, il motivo mi era ben chiaro. Il tiziopugliese durante il tour dello JuventusStadium, interrompeva, di sovente, laguida per dire cose stupide e si facevafotografare dal figlio, ad ogni angolo, sus-surrando: “mezzobusto… mezzobusto…”.Per uno così, per ognuno dei tifosi bianco-neri del genere, vorrei che la Juve perdes-se sempre. Per ammansire e mitigare ilprototipo dello juventino coglione. S’erafatto tardi. Corremmo alla fermata perprendere il 72 oppure il 72 barrato.Volammo fino alla stazione, riprendemmoil treno. Eravamo soli. Io Squitieri ePaperino. Ripartimmo destinazione Valledianense. Chi dormiva, chi ascoltava musi-ca e chi leggeva. Avevo fra le mani “Seta”,un libro di Alessandro Baricco e, quandomi collegai al web per cercare Teana, lessiche trattavasi di un paese agricolo, che inpassato era noto per la coltura del baco daseta. Mi parve un’assurda, illogica, mera-vigliosa coincidenza… lasciai la lettura ecominciai a scrivere questo resoconto.Scrivo perché non so parlare. Non rido congli occhi, ma, se mi emoziono e devo scri-vere, riesco a creare frasi sofisticate. Sedevo parlare, però, dimentico tutto: voca-boli, significati, struttura della frase, tempiverbali. Di noi tre Squitieri era un giornali-sta e avrebbe potuto rievocare tutto quan-to. Paperino era una donna e avrebbepotuto cedere alle emozioni e al pianto,ma ho scritto tutto io che mi sono emozio-nato tanto… The Champions!

O.S.T. Thunderstruck - AC/DC

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Lucano

LucanoAnno VII numero 7/8

AS MELFI CALCIOPROVACI ANCORA PROF...

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sommariosommario

63 Viggianello, convegno

sull’uso del defibrillatore

68 Trofeo Mancinelli,

quella panchina di Alfredo

68 Energy 01, guardando

al turismo regionale

64 Melfi iscritto in Lega

Pro, è quasi promozione

64 Premio La Siritide

festa del calcio lucano

La copertina estiva vaall’AS Melfi Calcio che èriuscito a compiere un

autentico miracolo sportivo.L’intera comunità federiciana(amministratori, imprenditori,dirigenti, tifosi, cittadini) si èstretta intorno alla propriasquadra ed ha reso possibilel’iscrizione al prossimo torneodi Seconda Divisione. Per lacronaca è l’undicesimo cam-pionato consecutivo tra i pro-fessionisti al quale parteciperàla formazione gialloverde.Terminata la stagione agoni-stica è tempo di celebrazioni.Lo sport lucano consegna isuoi oscar ai protagonisti del-l'anno. Atleti, preparatori, alle-natori, dirigenti, giornalisti,scendono in campo insiemeper confrontarsi ed onorare lamemoria di due uomini cheseppero lasciare un'improntaumana indelebile nel mondodello sport: Alfredo Mancinellie Luigi Viola. Calciatore e poiallenatore del Potenza miraco-lo, deceduto nel 1995, ilprimo, assessore provincialeed ex sindaco di Chiaromonte,tragicamente scomparso nel2010, in un incidente stradale,il secondo. A Tito, nell'audito-rium Santa Cecilia, il 24 giu-gno scorso, alla presenza diuna folta cornice di pubblico,si è svolta l'ottava edizione del

Trofeo Alfredo Mancinelli chepremia calciatori, allenatori,dirigenti, tifosi e giornalisti delcalcio lucano. Quest'anno ilPremio è stato assegnato aRenzo Ulivieri, attuale presi-dente dell'AssociazioneItaliana Allenatori Calcio e allagiornalista Doriana Laraia, exvice caporedattore della reda-zione sportiva del giornaleradio di Rai Sport, ora al Tg 2.La figura di Mancinelli è anco-ra così presente nel ricordodella comunità sportiva poten-tina e lucana. Un servizio fil-mato in apertura di manifesta-zione ne ha ricordato i trattidella personalità e il suo per-corso sportivo, mettendone inrisalto l'umiltà e la disponibili-tà ad accorrere in soccorso delcalcio potentino, nei momentidi massima difficoltà. Il 26giugno presso il Polifunzionaledi Sant'Arcangelo, si è svoltala sesta edizione del PremioLa Siritide, denominata anchela festa dello Sport di

Antonello LOMBARI

UN CALCIOAL PASSA

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Basilicata. I premi più rappre-sentativi sono andati aGianluca Sansone e SimoneZaza, quali migliori sportivilucani dell'anno. I due astrinascenti del calcio di casanostra, però, per altri impe-gni, non hanno potuto ritirareil premio di persona.La stagione che prenderà ilvia dopo la pausa estiva siannuncia ancora più insidiosae difficile di quella appena tra-scorsa. La crisi economicanon consente più, alle societàsportive lucane, ulteriori diva-gazioni e salti oltre le realipossibilità. Insomma, ci saràda ragionare ripensando adun nuovo senso della parteci-pazione all'attività agonistica.Proprio questa condizione, incasa lucana, potrebbe favorirela scelta di concentrare leattenzioni delle società suivivai e sul calcio giovanile.Sarebbe un pretesto per tor-nare a guardare, in modosano, al passato.

Ha riscosso grande successo l’iniziativa “Ildefibrillatore…in campo”, organizzata daPrima Persona Viggianello, A.S.D.

Viggianello e Comune di Viggianello, rappre-sentate rispettivamente dal coordinatoreVincenzo Palazzo, dall’Avv. Antonello Mango edal Sindaco Vincenzo Corraro. L’incontro si èsvolto il 28 giugno scorso, alle ore 18,presso ilcentro visite del Parco Nazionale del Pollino aViggianello. Di tutto rispetto gli interventi: sisono succeduti il dott. Agostino Lopizzo, esper-to in cardiologia, Michele Cafaro, istruttore IRCBLSD che ha illustrato praticamente le varie fasiper un corretto utilizzo del defibrillatore, il dott.Egidio Sproviero, cultore di medicina dellosport, Nicola Paternostro, volontario ANPAS emembro di Prima Persona Rotonda e CristinaFlorenzano, in rappresentanza di PrimaPersona Rivello. Le conclusioni invece sonostate affidate all’Avv. Mario Polese, coordinato-re regionale di Prima Persona Basilicata, che halodato l’iniziativa suggerendo di continuaresulla strada di integrare le vaie forze sociali,

culturali e sportive presenti sul territorio.Un’iniziativa, per quel che concerne il lato spor-tivo, che mira a sensibilizzare la presenza di unmedico, di un’ambulanza e di un defibrillatoresu tutti i campi di calcio regionali. Non quindiallarmismo fine a se stesso, ma prevenzionegiacché ciò che manca sui campi sportivi è pro-prio il defibrillatore, ossia chi dovrebbe “indos-sare” la maglia con il numero 1, il solo protago-nista in grado, in caso di necessità, di fare ladifferenza. Il decreto Balduzzi va in questadirezione anche se l'onere dell'acquisto di unbuon defibrillatore è a carico delle società. IlComune di Viggianello, a breve, potrà comun-que disporre di alcuni defibrillatori che verran-no collocati in punti nevralgici del paese e, pre-vio un corso, anche di personale laico in gradodi utilizzare tale salvavita. Prima PersonaViggianello fa quindi da apripista di tale campa-gna di sensibilizzazione e non esclude l’organiz-zazione di eventi e raccolta fondi, iniziative utiliper dotare il Comune di Viggianello di diversidefibrillatori.

Viggianello, unconvegno sull’usodel defibrillatore

CIO SATO

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Il Polifunzionale di Sant’Arcangelo haospitato il Premio “La Siritide” dedica-to alla memoria di Luigi Viola, un

amministratore che ha creduto nello sportcome veicolo di sviluppo del territorio. Interessanti le tematiche discusse nelcorso della manifestazione, a partire dal-l’importanza della pratica sportiva sin dapiccoli. Dalle scuole, però, emerge undato: la mancanza, il malfunzionamentodegli impianti. Questioni che si proiettanonel professionismo; dunque, è essenzialeil confronto tra le parti. Vincere un cam-pionato di Eccellenza o di Promozione, è ilcaso del Real Metapontino e delLagonegro, vuol dire raggiungere unobiettivo grazie alla sinergia tra società,staff e giocatori.Ma quando i fondi scarseggiano? Le solu-zioni suggerite dagli intervenuti all’evento,Antonio Massaro, Pino Palazzo, RoccoGalasso per citarne alcuni, indirizzanoverso la necessità di fare rete, per le pic-cole squadre, e sottolineano l’urgenza dipreservare e valorizzare il settore giovani-le lucano. La Siritide supporta chi è dietro le quintee quanti sostengono i giovani al fine divederli crescere nello sport. Analisi e pro-positi con Mariapaola Vergallito, direttoredel portale www.lasiritide.it

Il Premio della testata lucana è giun-to alla sesta edizione. Perché questainiziativa?Il Premio è nato quando è nata La Siritide.Nel 2006 abbiamo creato il sito d’informa-zione nell’area del pollino-senisese. TanteSocietà Sportive si occupano di attivitàagonistiche, sociali e, seppure con diffi-coltà, attirano molti giovani. Il Premiovuole dare loro visibilità. Le prime dueedizioni si sono svolte a Senise, la sedefisica del nostro lavoro. All’aumentaredella partecipazione, in collaborazione conla Provincia di Potenza, ci siamo spostati aFrancavilla in Sinni, San Paolo Albanese,Sant’Arcangelo.

Durante la serata sono stati asse-gnati riconoscimenti ad associazioni,appassionati di sport non abituatialla ribalta mediatica. È così?La Siritide parla di sport perché incuriosi-sce i ragazzi, distanti da cronaca e politi-ca. Dare rilievo a un calciatore di terzacategoria, non seguito per ovvi motivi daimedia, fa capire che bisogna impegnarsi.L’impegno premia, può far vivere un’espe-rienza da protagonisti.

Qual è la disciplina maggiormenteseguita e praticata in Basilicata?Sicuramente il calcio. Sul palco de LaSiritide le Società hanno lamentato lacarenza degli impianti sportivi. In zona,però, sono poche le palestre attrezzateper il karate, le piste di atletica.Fortunatamente i Comuni si dedicano aicampi da calcio, che a volte sono fatiscen-ti. E’ lo sport nazionale ed è normale chesia così. Nelle edizioni precedenti abbiamopremiato un campione di tiro al volo,sport praticato nella costa jonica; il karateè importante perché con i fratelli

La festa itinerantedello sport lucano

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6a Edizione Premio La Siritide “Luigi V

Albina SODO

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gi Viola”

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D’Onofrio siamo sul tetto del mondo. Il70% dei Premi del 2013 è, però, andatoal calcio.

La crisi coinvolge le squadre di calciolucane. Occorre fare rete, fondere gliorganici per non soccombere?In alcuni casi si. Il capoluogo di regioneha avuto due squadre, il Città di Potenzain serie D e il Rossoblu Potenza inEccellenza ma non hanno affrontato cam-pionati facili. Bisogna evitare che le stes-se località abbiano società gemelle, quiconcordo con le fusioni. Le realtà blasona-te, il Viggiano per esempio, dovrebberomantenere il nome del paese e affrontaregli sforzi economici necessari.

L’idea di una tappa del Giro d’Italiain Val d’Agri, il canottaggio a Senise.È un bel momento per lo sport inBasilicata?La Basilicata è una vetrina non soltantograzie al calcio ma agli sport non conven-zionali. La proposta di una tappa ciclisticadel Giro è partita nel 2012 dal Premio LaSiritide, da Domenico Pozzovivo, anche seil traguardo di Matera non ha esaltato lesue doti da scalatore. Il presidente delParco Appennino Lucano, DomenicoTotaro, è ottimista per l’anno prossimo.Dal 14 al 21 luglio, inoltre, due competi-zioni nazionali di canottaggio con centi-naia di atleti e accompagnatori sarannopresenti nel senisese. Siamo contenti chea lanciare l’appuntamento sullo specchiod’acqua della Diga di Monte Cotugno siastato il presidente Abbagnale.

Il portale La Siritide racconta fatti enotizie locali attraverso l’uso diInternet. Come mai?La decisione è dettata dalla disponibilitàdello strumento. La Siritide ha presoforma perché nell’era del web conosciamoin tempo reale il nome del parrucchiere diMichelle Obama ma non sappiamo cosasuccede nei nostri Comuni. Oggi l’infor-mazione locale è apprezzata dai lucaniche vivono oltre i confini regionali, dai nonlucani pronti a sentirsi partecipi di un ter-ritorio, e dai lucani stessi.Un’informazione completa, quindi, lì dovel’informazione non c’era.

La Sititide è sito web ed è web tv,cosa rende diversi i due mezzi dicomunicazione?Per noi, l’aggiornamento degli articoli sulsito è immediato rispetto al lavoro neces-sario alla realizzazione dei servizi d’appro-fondimento televisivi. Noi per scelta nonproduciamo un Tgweb.

Oltre 5 milioni e 200 mila contattiper La Siritide, un risultato atteso?Quel numero vuol dire essere riusciti alavorare sul territorio. È stata una grande

scommessa nonostante i sacrifici. Ognigiorno registriamo una media di 2.500contatti. È una carica per guardare avan-

ti. La prospettiva futura è quella di poterfare ancora di più e lasciare un giorno, aitanti collaboratori, le redini del progetto.

I PremiatiRiconoscimento speciale atleti di Sant’Arcangelo (Or.Sa calcio a 5,Santarcangiolese (prima categoria), ACS09 (seconda categoria), Karate (Francesco eTerryana D’Onofrio)Trofeo capocannoniere di Sant’Arcangelo calcio a 5 Fabio Siviglia Premio “Il sorriso” Giovanissimi dell’Fc Francavilla Riconoscimento speciale associazione Assa Riconoscimento speciale Avis comunale di Senise “Viva la vita!” Mario TuzioRiconoscimento Dama Castronuovo di Sant’Andrea Riconoscimento speciale Parco Appennino Lucano, Val d’Agri, Lagonegresea Domenico Acerenza (nuoto)Riconoscimento miglior società lucana calcio a 5 Real Maratea Riconoscimento miglior società lucana FEMMINILE calcio a 5 Fst Rionero Riconoscimento per la vittoria della coppa Basilicata Polisportiva Viggiano Riconoscimento miglior società lucana Promozione Soccer Lagonegro Riconoscimento miglior società lucana di Eccellenza Real Metapontino Riconoscimento miglior società lucana di serie D Matera Riconoscimento speciale Pasquale Seccafico Riconoscimento cestista lucano Fabio Cuccarese Premio Ussi Miglior atleta della serie D lucana Luigi Della LunaRiconoscimento Fair Play Città PotenzaFactotum Mario NarcisoMiglior atleta Lucano 2012-2013 Gianluca Sansone e Simone Zaza

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Si è svolta a Tito presso l'audito-rium Cecilia l'ottava edizione delpremio intitolato alla memoria di

“Alfredo Mancinelli” in ricordo del com-pianto allenatore nato a Tito, ma con

un indimenticabile passatosulla panchina del Potenza

negli anni d'oro della serieB. La kermesse, cheormai sta diventando unconsueto appuntamen-to estivo per gli appas-sionati di calcio lucano,si è svolta proprio nellacittà natale diMancinelli, pressol'auditorium “Cecilia”.L'organizzaz ionedell'evento, affida-ta all'Aiac diBasilicata nella

persona di Gerardo Passarella ha premia-to il presidente nazionale dell'Aiac, RenzoUlivieri. Molti lo ricorderanno alla guida diSampdoria, Cagliari, Bologna, Torino,Parma e via discorrendo, con alle spallequattro promozioni, due dalla C alla B edaltrettante dalla B alla A. Dotato di unapersonalità forte, ma di una mentalità vin-cente derivante anche dalle sue marcateorigini toscane, Ulivieri riuscì a far vincereil titolo di capocannoniere al “DivinCodino” Roberto Baggio, quando lo ebbealle sue dipendenze a Bologna nella sta-gione 97-98 grazie a ventidue marcaturein trenta gare disputate. Abbiamo avvici-nato il tecnico nativo di San Miniato perun'intervista, soffermandoci su temiattuali riguardanti lo sviluppo del calcioitaliano e i rapporti dello stesso trainertoscano con la nostra regione. “Se mi par-lano della Basilicata mi vengono subito in

Federico PELLEGRINO

8° Trofeo Mancinelli

Quella panchinache fu di Alfredo

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mente le tante amicizie che ho coltivatoqui, tra tutte quelle con Ciccio Colonneseche sta seguendo il corso di allenatorecon me a Coverciano”. D'obbligo ladomanda circa il delicato momento chesta attraversando l'Italia e che si riversafisiologicamente sul calcio. Come fare percombattere questa crisi? “La ricetta -diceUlivieri- è semplice, occorre puntare suigiovani locali e fare leva sulla loro vogliadi mettersi in mostra ed emergere, valo-rizzando in pieno quello che è l'operato el'importanza del settore giovanile”. C'èspazio anche per una considerazione inmerito al predominio spagnolo degli ultimianni: “Nei confronti della Spagna nessunainvidia. Abbiamo vinto quattro campionatidel mondo e la scuola degli allenatori ita-liani è tra le più apprezzate a livello mon-diale. Dobbiamo miscelare la nostra cultu-ra con la loro per progredire”.

L'ELENCO DEI PREMIATIPremio Mancinelli: Renzo Ulivieri, Doriana Laraia, Dott. Michele Ferrandina(Direttore Casa Circondariale Potenza) e Comando Polizia Penitenziaria - Potenza

Calciatori (Allievi di Mancinelli): Antonio Barone, Flaminio De Biase, GaetanoMontenegroDirigenti (sez. “Nicola Martinelli”): Franco Bochicchio, Luciano Santopietro (allamemoria), Domenico Tozzi, Domenico CiagliaPresidenti: Luciano Gioia e Giovanni Ferrara (sez. "Rocco Di Giuseppe")Tifosi: Sergio Mauro (premio Paolo De Nicola), Danilo Gerardi (premio "Zio" PinoCavallo), Pasquale LucenteArbitri: Marco Cauzillo, Adriano Collocola , Marco Catino , Michele Iummati Medici e Personale Sanitario: Dott. Giuseppe Battista Calabrese (alla memoria),Giuseppe VitaglianoGiustizia Sportiva: Michele Messina, Domenico VainieriCalciatori: Giammarco Lancellotti, Piermariano Gerardi, Luigi De AngelisPremi “Rosa”: Sonia Crovatto, Ilenia Di Lorenzo,Mattea GalloPremio Didattico: Giuseppe D’Alterio , Rosa CittadiniStampa: Antonio Croglia (Acrocalcio), Renato Carpentieri (Il Quotidiano), AntonioCoronato (Rai), Francesco Russo (Gazzetta Mezzogiorno), Uno TV, Antonello Lombari(Il Lucano Magazine), Leonardo Volturno Allenatori: Benemeriti Fausto La Capra, Domenico Uva, Giuseppe Cirone, GinoMasperi, Vincenzo Antonio Capuano, Vincenzo De BenedictisAllenatore Emergente: Pasquale LogarzoAllenatori Vincitori Campionati: Eccellenza - Gianluca Scaldaferri, Promozione -Giuseppe Viola, I^ categ. - Carmine Cassese e Francesco Liuzzi, Giovanissimi -Saverio Acquasanta e Canio Di Perna, Allievi - Francesco Stasolla e SalvatoreSantarsiero, Calcio a 5 - Mario Brindisi.

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Èstato un ‘tour de force’ quello che haportato l’AS. Melfi ad acciuffare lasospirata iscrizione al campionato pro-

fessionistico di Lega Pro-Seconda Divisionenella stagione 2013-2014. La battaglia ini-ziava il 22 maggio scorso quando il presi-dente della società Melfi Calcio annunciavala mancanza dei presupposti per continuarel’avventura in Seconda Divisione, e sollecita-va la cittadinanza, i tifosi, a mobilitarsi. Lascossa elettrica che ha rianimato la dirigen-za, il motore che l’ha sospinta fino all’ago-gnato traguardo, è stata data dai gruppiUltras, la cui reazione era prevedibile, per-ché gli “irriducibili” non abbandonano mai lanave che affonda. Fatto sorprendente, forseneanche troppo per chi conosce in profon-dità la piazza federiciana, è stata la reazio-ne dei cittadini, delle comunità, dei giovani,delle associazioni di volontariato con lunghicortei di protesta. Questo è stato lo stimoloche ha spinto il gruppo dirigenziale presie-duto da Peppino Maglione a non demorde-re. Tutta la società civile si è mobilitata; ilgruppo facebook “Quelli che amano il Melfi”ha organizzato una raccoltafondi e lunghi cortei di protesta. Si è arriva-ti alla spasmodica cifra di 200.000 euro. È

stato un inizio estate molto arrovellato. Ilcolpo di spugna si è verificato quando lasocietà è riuscita ad allacciare il contrattocon un nuovo sponsor. E così nella cittàsembra essere tornata viva la scintilla del-l’entusiasmo che ha riempito per anni glispalti, che ha fatto registrare il tutto esauri-to nelle prevendite dei biglietti. Quella sanatifoseria, che ha sempre sostenuto la squa-dra nei suoi momenti migliori, (quando nel2003 è riuscita ad agganciare la promozio-ne in C2, nel campionato che conta) anche

ora, in un momento difficile, ha fatto senti-re la propria voce, forte e chiara. Ebbene glisforzi sono stati ricompensati quando, a finegiugno, è arrivato l’atto finale, la formalizza-zione della fideiussione. È fatta. Il Melfi cal-cio sarà ancora una volta la stella fulgida delcampionato professionistico. Un autenticomiracolo. E ora, ai nastri di partenza, le que-stioni prettamente sportive, il calcio merca-to, i nuovi acquisti, la necessità di rifondarela squadra a partire dalle fondamenta, pun-tando sul vivaio. Si guarda al futuro con un

Marianna GiannaFERRENTI

L’iscrizione dei federiciani in Lega Pro

Melfi, è quasiuna promozione

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obiettivo da raggiungere, la salvezza, chesignificherebbe “entrare a far parte dellaserie C unica. Sarebbe fantastico, un sogno”commenta il presidente dell’AS Melfi Calcio,Peppino Maglione nell’intervista rilasciataalla redazione de “Il Lucano magazine”.

Presidente Maglione, che cosa staaccadendo al Melfi Calcio? Perché c’è ilrischio che la squadra non si iscriva alprossimo campionato? Purtroppo le rigide norme imposte da Lega

e Figc, ci costringono a nuovi e pesantisacrifici. Per una piccola realtà come Melfi,far fronte a tutti gli impegni ed a tutte lescadenze non è affatto semplice. E’ più chemai necessario il contributo di tutti e l’inter-vento di tutte le componenti che possonomaterialmente dare una mano. Senza que-sta ampia condivisione, una realtà comeMelfi non può affrontare un campionatooneroso come quello di Seconda Divisione.Il rischio di non iscriversi esiste e riguardanon soltanto il Melfi, ma diverse squadre diLega Pro, anche rappresentati di realtà piùgrandi ed economicamente più rilevanti.

Come si è arrivati al punto di doverchiedere l’aiuto del sindaco Valvano?Ci sarà l'intervento dell'amministra-zione e in che termini? Nel momento in cui non esistono i presup-posti per andare avanti è inevitabile rivol-gersi alla Massima Istituzione cittadina, inquesto caso il Sindaco. Devo dire chel’Amministrazione comunale ha subito coltole nostre difficoltà e si è messa immediata-mente al lavoro per trovare una soluzione alproblema. Il Sindaco Valvano, il viceSindaco Di Ciommo e l’intera maggioranzadi centro sinistra, hanno mostrato grandesensibilità e si sono prodigati per aiutareconcretamente la squadra di calcio. Ungesto importante e significativo nei confron-ti della città di Melfi.

Ci sarà magari una sovvenzione eco-nomica, magari di una parte dellaquota di iscrizione, o ancora un inter-vento per sensibilizzare imprenditoried importanti sponsor?L’impegno dell’amministrazione è statoquello di “sensibilizzare” degli imprenditoriche potenzialmente potevano dare unamano. Un’opera che è stata compiuta. Inpiù sempre l’Amministrazione, ha deciso diagevolare materialmente il club per quantoriguarda la gestione dello stadio ArturoValerio. Un’altra spesa aggiuntiva che difatto l’anno venturo sarà meno complicatoaffrontare. Va detto che abbiamo trovatonell’Amministrazione comunale un preziosoalleato ma va, altresì, sottolineato l’impegnodei soci che compongono la dirigenza equello mio personale e del mio gruppo.Tutte persone che ormai da 18 anni si sob-barcano l’onere e l’onore di guidare la squa-dra calcistica della città.

Pare ci sia già un nuovo sponsor, ce neparla?Si, abbiamo chiuso un contratto di sponso-rizzazione con un'importante società cheopera nel settore delle acque minerali. Unbuon contratto che copre uno spazio vacan-te. L’anno scorso infatti non avevamo uno

sponsor. Una circostanza che ha pesato, enon poco, sulla gestione economica – finan-ziaria, della stagione sportiva. Ora invece,grazie all’interessamento del Dottor DanteAlfieri e del responsabile della comunicazio-ne Vincenzo Caputo, possiamo di nuovo fre-giarci di una importante collaborazione alivello di partnership commerciale.

Lei in un comunicato stampa del 14giugno, ha parlato anche di un interes-samento perfino del consigliereAlfonso Ernesto Navazio. Mi pare dicapire che la questione sia anche poli-tica? No, Non si tratta di una questione politica. IlMelfi calcio è di tutti. E’ un patrimonio del-l’intera collettività e come tale va salvaguar-dato, difeso e valorizzato da tutte le compo-nenti, senza distinzione di sorta. Quandoera Sindaco, il consigliere Navazio ha sem-pre dato una mano al Melfi ed anche ades-so in qualità di consigliere regionale haperorato la causa gialloverde.

Quali saranno le prossime mosse dellasocietà sportiva ora che l'accordo difideiussione è stato agguantato?Sicuramente quella di costruire la nuovasquadra partendo ovviamente dalla guidatecnica.

Si può dire che l'iscrizione al campio-nato professionistico 2013/2014 èormai cosa fatta?Sì. È stato compiuto un autentico miracolo.In meno di un mese abbiamo garantito l'i-scrizione, partendo praticamente da zero.

Nell'aiuto di chi confidate affinché nonsi ripresenti la medesima situazionealla fine della prossima stagione?Nell'aiuto di tutta la collettività. È stato fon-damentale il contributo di tutta la gente. AMelfi sembra ritornato l'entusiasmo di untempo. Sicuramente un'ottima base di par-tenza per l'immediato futuro.

Come si muoverà la società in terminidi calcio mercato?La riforma dei campionati che partirà inquesta stagione ci obbliga a costruire unasquadra competitiva al massimo, se si vuolerestare tra i professionistici. Dovremo esse-re abili nell'allestire una squadra valida,tenendo sempre d'occhio il bilancio, puntan-do sul progetto giovani e sulla valorizzazio-ne.

Cosa vi aspettate dal prossimo cam-pionato?Sicuramente la salvezza che vorrebbe signi-ficare entrare a far parte della serie C unica.Sarebbe fantastico. Un sogno.

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Sindaco Valvano, che cosa avrebbesignificato per la città di Melfirinunciare, dopo 10 anni, al calcio

professionistico?Un segnale negativo di indebolimento com-plessivo della comunità melfitana, una mor-tificazione collettiva.Difficile contrastare l’idea della cronica inca-pacità dell’area nord della Basilicata di starenel gioco delle grandi scelte regionali,anche in quelle un po’ meno essenzialicome il sostegno alla squadra che rappre-senta i colori della città nello sport profes-sionistico che, fra l’altro, in questo momen-to è l’unica rappresentativa lucana in serieC.Non è semplice spiegare perché la Regionenon è in grado o non può sostenere l’unicasquadra di calcio lucana impegnata a soste-nere sforzi economici rilevanti per compete-re in un campionato nazionale.

Quale sarà l’aiuto dell’amministrazio-ne ?Il Comune non può erogare sovvenzioni allasocietà di calcio; le leggi vigenti non lo con-sentono. Quello che il Comune può fare eche ha fatto si sostanzia nel sensibilizzare

operatori economici presenti sul territorio insettori emergenti dell’economia. Per molti il sostegno alla società di calcio èuno sforzo inutile. Certo, se il calcio profes-sionistico dovesse assorbire risorse pubbli-che, si porrebbe un complesso problema discelta politica, di individuazione di priorità:tra le tante sofferenze sociali crescenti il cal-cio professionistico difficilmente potrebberaggiungere i primi posti della classificadelle scelte politiche. Diversa, invece, è ilcollegamento tra il sostegno alla squadra el’economia del territorio. La partecipazioneal campionato nazionale è comunque fontedi promozione dell’industria locale; in realtàè anche promozione della città stessa. E’ una sfida che il Melfi calcio ha raccoltograzie allo sforzo collettivo dell’intera città eche saprà giocarsi al meglio. In considerazione del particolare momentoche viviamo è evidente che il sostegno nonpuò che arrivare da iniziative economicheproiettate alla crescita nel futuro. Nel casodi Melfi il settore non può che essere quel-lo dell’energia.Se il tessuto economico locale si convinceche l’investimento promozionale, attraversoil calcio, è un buon investimento di marke-

ting sul prodotto oltre che di marketingsociale, allora il connubio economia-sport,attraverso la mediazione del Comune acqui-sta valore.

Quali saranno, secondo lei, le prospet-tive future per il club?Le regole del prossimo campionato sono piùrigide ma nel contempo offrono una grandeopportunità: le prime 9 in classifica reste-ranno a fine stagione nell’unico girone dellaserie C, di fatto passeranno di categoria.

L'anno venturo potrebbe ripresentarsila medesima situazione di quest'an-no? Non sono in grado di dirlo con certezza.Rimanere in C alla fine del 2014 non saràsemplice. Considero, però, che anche unmese fa sembrava impossibile sostenerenuovamente la partecipazione del Melfi alcampionato professionistico.E’ stato proprio lo sforzo collettivo, secondome, a motivare tutti per trovare soluzioni ea sensibilizzare gli imprenditori che hannofatto un grande sforzo nonostante il delica-to momento che stiamo vivendo.

ma.gi.fe.

Sfida e vanto dell’interacomunità cittadina

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Lucano

Mentre l'attività agonistica è ferma,cogliamo l'occasione per discutere dicalcio giovanile in Basilicata con

Donato Stasi, osservatore di calcio per lasocietà Udinese. Lo spunto di conversazione

viene a due mesi dallo svolgimento dellaprima edizione del torneo di calcio giovanileunder 19, Torneo “Città di Picerno Energy01”, svolto nella cittadina del Melandro, il 18e 19 maggio scorso. L'evento è stato orga-nizzato dalla Sc Metanauto Picerno, dallaPolisportiva Az Picerno, da Enzo Mitro edallo stesso Donato Stasi, con il patrociniodel Comune di Picerno e in collaborazionecon il Comitato regionale lucano della Figc.Vi hanno preso parte le squadre Primaveradi: Bari, Crotone, Juve Stabia e Reggina, laformazione Berretti della Salernitana 1919 ela rappresentativa juniores Figc-Lnd dellaBasilicata.Ha vinto il Bari che si è imposto in finale conla Reggina per 3-2. Sotto l’aspetto tecnico ilmiglior calcio in vetrina è stato quello deicalabresi. E’ una piazza che ha una lungatradizione di lavoro con i giovani.Al termine di questa vetrina calcistica checade in un momento cruciale della stagionesportiva, quando i campionati sono già con-clusi, ne parla con soddisfazione DonatoStasi. "L’obiettivo -afferma l’osservatoredella società friulana- è quello di dare al tor-

neo, per il prossimo anno, una dimensioneprovinciale e, poi, per le prossime edizioni,puntare a farne un evento sportivo regiona-le, ma di rilievo internazionale, cioè con lapartecipazione di formazioni di varie nazio-ni. L’idea è quella di coinvolgere gli entilocali, in primo luogo la Regione e l’Apt, pertentare una sinergia in grado di valorizzarele nostre strutture ricettive, affinché diventi-no veicolo di promozione turistica. Il pas-saggio, in questo senso, potrebbe esserequello di prevedere gare da disputarsi neicampi delle località turisticamente lucanepiù appetibili". Un progetto ambizioso maconcretamente attuabile con il concorso deiprotagonisti della vita politica lucana, degliorganizzatori esperti di calcio e dei referen-ti commerciali del marketing. “In questa prima edizione -racconta DonatoStasi- è stato fondamentale l’apporto dellosponsor “Energy 01” dell’ingegnere DonatoMalatesta di Genzano di Lucania.Organizzare una manifestazione di questaportata, per tutto ciò che implica a livellologistico, comporta dei costi non indifferen-ti”.

1° Torneo Città di Picerno Energy Italia 01

Quando il calcio guarda anche al turismo regionale

Allo studio una kermesse

calcistica giovanile

di spessoreinternazionale

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Dal torneo di Picerno al calcio giovanile luca-no solo per trovare un appiglio o un motivodi contatto e per riuscire a guardare ad unfuturo calcistico lucano. “Da noi in Basilicata-replica Stasi- mancano le strutture. Sututte le considerazioni, basta considerareche a Potenza, nella città capoluogo diregione, ad oggi, non c’è un campo in erbasintetica. E’ più facile trovare strutture ade-guate nei piccoli paesi. Il questo senso, ilcaso della Sc Metanauto a Picerno è emble-matico. Partendo dalla disponibilità di unastruttura di ottimo livello, la società di RoccoVenetucci ha saputo allevare i suoi giovani,grazie anche alla professionalità di tecnicipreparati ed ora la squadra è tra le eccellen-ze calcistiche della regione". Riprendendo ildiscorso della cura dei vivai, Stasi ricorda iprogressi di due scuole che rappresentanoormai dei punti fermi nel panorama calcisti-co lucano: "Un’altra società che lavorabene, da sempre, con i giovani è l’”AssoPotenza”, anch’essa dispone di una struttu-ra idonea per svolgere l’attività di formazio-ne dei piccoli calciatori ed ha una solidaorganizzazione. Sul versante materano,invece, c’è la “Padre Minozzi Matera”. Qualè, dunque, la ricetta di Donato Stasi persuperare le notevoli difficoltà ed operarebene in questo settore? “Emerge -sottolineaStasi- la necessità di fare rete, al fine di otti-mizzare le esigue risorse disponibili e dipoter fornire ai giovani i necessari servizi”.Nel corso della sua attività di scouting, Stasisi trova spesso fuori regione. “Questa -dice-è una condizione imposta dalle circostanzee dal fatto che in Basilicata, essendoci unasola società tra i professionisti, il Melfi, perPrimavera e Berretti, sono portato a seguirei ragazzi delle regioni limitrofe. Osservo con

molta attenzione, comunque, l'evoluzionedel calcio lucano e le gare dei nostri giovanipiù interessanti. In ogni caso, sono convin-to che i nostri ragazzi possano farcela,com’è vero che, in alcuni casi, ce l’hannofatta. Per me, il lucano riesce ovunque e inogni settore. Partendo dalle difficoltà ches’incontrano, da noi, per emergere a qual-siasi livello, ritengo che l’attitudine al sacrifi-cio sia il valore aggiunto che dà la marcia inpiù per imporsi nella vita. Poi, nello specifi-co del calcio giovanile, bisogna avere la for-tuna di essere visti da qualcuno e propostiad una società maggiore". Il ragionamentodi Donato Stasi si fa più articolato: "Anchequi, c’è la necessità di distinguere, poiché cisono società, come la Reggina, che selezio-na i giovani in base a prerequisiti legati allastruttura fisica già definita, mentre altri club

valutano parametri prettamente tecnici delcalciatore. L’Udinese, sulla base della retecostituita con i propri osservatori, ha adot-tato una politica diversa. La società friulanapredilige ragazzi già formati e seleziona gio-vani calciatori che devono essere già prontiper la prima squadra o, almeno, per laPrimavera. In linea con questa scelta,l’Udinese ha sempre guardato con grandeinteresse al campionato Primavera. Va ricor-dato che, a partire dalla prossima stagione,la Lega Calcio ha separato i campionatoPrimavera di serie A e B. Sulla mia attività diosservatore posso dire che se vai in giro c’èla possibilità d’individuare qualche calciato-re interessante. La crisi sta avendo il pregiodi far riscoprire a tutti l’importanza delvivaio, con la necessità di pescare dal set-tore giovanile".

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Lucano

Crotone

Reggina Juve Stabia Rappresentativa Lucana FIGC

Salernitana Bari

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