Il Chinino (num. 4, settembre 2013)

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Chinino IL BIMESTRALE CON EFFETTI COLLATERALI Il Chinino | Bimestrale d’informazione | Anno III - numero QUATTRO - Settembre 2013 | Copia gratuita Pontinia è solo frizzi e lazzi L’INCHIESTA I minuscoli abitanti del Lago di Paola I cavallucci marini amano l’acqua salmastra I tesori nascosti di Ad Medias Le nuove scoperte dei ricercatori di Groningen MARE NOSTRUM CRONACHE CITTADINE il Quando la balera è in televisione Sandro Micheli si racconta TIPI PONTINI

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SOMMARIO 4 L'INCHIESTA Gioventù dimenticata 6 TIPI PONTINI Il tycoon con il cappello di paglia 9 CRONACHE CITTADINE Il grido del "Turco" 10 INTERVISTA DOPPIA 13 AGRI_CULT Il tempo del pomodoro 15 TIPI PONTINI Cento candeline per nonna Rosa 16 CRONACHE CITTADINE Quando Mesa era romana 20 MELTIN'PO(N)T Al Gurdwara la festa dei Sikh 22 MARE NOSTRUM I cavallucci del Lago di Paola 25 PAROLA DI AVVOCATO 26 RISPONDE L’AMMINISTRATORE

Transcript of Il Chinino (num. 4, settembre 2013)

Chinino

Il bImestrale con effettI collateralIIl chinino | bimestrale d’informazione | anno III - numero QUattro - settembre 2013 | copia gratuita

Pontinia è solo frizzi e lazzi

L’inchiesta

I minuscoli abitanti del Lago di PaolaI cavallucci marini amano l’acqua salmastra

I tesori nascosti di Ad MediasLe nuove scoperte dei ricercatori di Groningen

MaRe nOstRUM cROnache cittaDine

il

Quando la balera è in televisioneSandro Micheli si racconta

tiPi POntini

.

Dare senza ricevere nulla in cambio è un concetto amorevole. Ma un grazie ci starebbe bene. Nessu-no dei partecipanti alla “gita” di beneficenza, che ha segnato il termine della raccolta fondi per i terre-

motati dell’Emilia, è salito sul pulmino con l’idea che all’arrivo a Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, dovesse essere accolto con squilli di trombe e camminare sopra un tappeto rosso. Anzi, il constatare che i soldi accumulati con l’acquisto di 2 tonnellate e mezzo di formaggio erano stati investiti nella ricostruzione di una scuola elementare ha portato gioia, soddisfazione e onore alla nostra cittadina per il suo spirito di solidarietà. Non siamo gente che guarda alle formalità noi, ma un conto è l’umiltà, un altro sono le relazioni istituzionali. E considerato che sull’asse-gno c’era scritto 23mila euro e che l’impegno andava avanti da mesi, non sapere fino all’ultimo istante quale figura dell’ammi-nistrazione locale si sarebbe presentata, non è stato proprio il massimo dell’accoglienza. Tra una telefonata e l’altra, la comiti-va, che già aveva saputo che il sindaco sarebbe stato impegna-to in un importantissimo convegno politico, venne informata che anche il vicesindaco – il quale pareva dovesse essere lì ad attendere la delegazione – aveva l’agenda piena e che gli ono-ri di casa toccavano all’assessore ai lavori pubblici. Il risultato è stato giusto un giro veloce e tanti saluti. Volete mangiare? Avete sete? Arrangiatevi. Il “grazie” è giunto con una lettera al sinda-co circa un mese dopo la visita. Ah! L’idea iniziale era quella di stringere un gemellaggio. Forse il cordone ombelicale con le terre degli avi di gran parte dei pontiniani si è sfaldato da tempo e non ce n’eravamo ancora accorti. Evviva la fratellanza!

ecco le coordinate bancarie: Associazione Il Chininocausale: contributo volontarioIban: IT 41 H087 3874 0600 0000 0027 024

Paolo Periati

PRENDI I SOLDI E SCAPPA

il chinino bimestrale d’informazione

anno III numero 4

settembre 2013

registrato al tribunale di latina

numero 6 del 29/04/2011

copia gratuita

http://ilchinino.blogspot.com - [email protected]

Direttore

Vicedirettore

collaboratori

Fotografie

Progetto Grafico

stampato presso

andrea Zuccaro

Paolo Periati

federica Guzzon, Ilenia Zuccaro, Gianpaolo Danieli, luca Ghidoni, andrea Zanotti, romina realacci, sabrina centra, alessia colozzi, carmela anas-tasia, Patrizia esposito, Karambir singh sandhu, franco turco

fabrizio bellachioma, alessandro rogatofoto di copertina: fabrizio bellachioma

Keller adv

Tipografia Monti srl Via appia, Km 56,14904012 cisterna di latina

SOMMARIO

4 L’INCHIESTAGioventù dimenticata

6TIPI PONTINIIl tycoon con il cappello di paglia

9 CRONACHE CITTADINEIl grido del “Turco”

10INTERVISTADOPPIA

13AGRI_CULTIl tempo del pomodoro

15 TIPI PONTINI Cento candeline per Rosa

16 CRONACHE CITTADINEQuando Mesa era romana

20 MELTIN’PO(N)TAl Gurdwara la festa dei Sikh

22MARE NOSTRUMI cavallucci del Lago di Paola

25 PAROLA DI AVVOCATO

26 RISPONDEL’AMMINISTRATORE

L’INCHIESTAdi FEDERICA GUZZON

Nel 2009 era stato istituito il primo Consiglio dei Giovani a Pontinia, un grande passo per la nostra cittadina che aveva aperto la strada a un nuovo

modo di fare e vivere la città.

sono state inaugurate varie attività, tra cui la notte bianca, la biciclettata, la giornata a favore della donna o il festival degli artisti di strada. non solo il consi-glio si è schierato in prima fila per ringiovanire Ponti-nia, ma è stato anche un esempio per tutte le asso-ciazioni che negli ultimi quattro anni non hanno perso occasione per creare e cambiare. Un’energia nuova e positiva quindi.

Il consiglio dei Giovani ha cessato di esistere dal dicembre 2012, quando non è stato preventivato nel bilancio comunale il suo seguito – mentre a marzo dello stesso anno, la regione lazio aveva supportato l’apertura dell’eurodesk con mille euro nei locali della biblioteca comunale. Una grande opportunità non solo per i giovani, ma anche per tutti i cittadini che per stu-

dio, lavoro o per sperimentare nuove attività nell’ambi-to dell’educazione non formale, volevano viaggiare in europa con l’aiuto di fondi Ue.

Una piattaforma che consentiva anche finanziamenti per enti pubblici e associazioni, insomma, una finestra spalancata sul mondo – anch’essa chiusa alla fine del 2012, quando il comune doveva occuparsi di pagare quattrocento euro all’ente provinciale per permettere il proseguimento delle attività. Una richiesta fu fatta, ma cadde nell’oblio del bilancio comunale e ora si è ancora in attesa del prossimo resoconto economico. l’eurodesk era una delle attività gestite dal consiglio dei Giovani, e oggi per esistere ancora dovrà essere dato in gestione a un’associazione. Dunque, qual è il valore del pubblico se tutto viene gestito dai privati?

ora si sta parlando di creare una “consulta delle as-sociazioni” gratuita, una piattaforma dove le associa-zioni possano incontrarsi e creare qualcosa insieme, per creare una valida alternativa a un consiglio dei Giovani che non può essere istituito, avendo bisogno

di 5mila euro per le elezioni del nuovo mandato. a questo si aggiunge il disagio della biblioteca, simbolo e contenitore di cultura di una città, regina del sapere: a Pontinia non esiste. o meglio, esiste la struttura, esistono dei libri, ma non è stata inserita nella rete del servizio bibliotecario Italiano (sbn).

Questo perchè dovrebbe esserci il wi-fi a tempo inde-terminato e autonomo e bisognerebbe riferire l’anda-mento dell’attività all’organo della regione preposto. lo scorso mese di febbraio la Pro loco aveva preso la gestione della biblioteca, per una durata di tre mesi, dopo aver risposto a un bando comunale – alla scadenza della convenzione, il comune, non avendo fondi destinati alla cultura nel bilancio, ha potuto dare ai ragazzi che si occupavano della biblioteca solo un dodicesimo dello stipendio mensile (250 euro), per continuare altri tre mesi.

adesso anche loro aspettano il prossimo bilancio con la speranza di poter proseguire in condizioni migliori o per lo meno che la biblioteca non venga abbandonata

al suo destino. nel frattempo i giovani non si fermano, e a fine giugno, il comune di Pontinia, grazie alla col-laborazione con l’associazione cantiere creativo, ha presentato una proposta progettuale in risposta a un avviso Pubblico della regione lazio, per attività rivolte ai giovani.

la famosa casa della cultura, che accoglie la biblio-teca, ha un piano terra che è praticamente inutilizza-to. Il progetto prevede la sistemazione dei locali per l’apertura di un centro di informazione e formazione rivolto ai giovani in particolare, con aula internet, laboratori e ufficio eurodesk, e alle associazioni di Pontinia in generale, che potranno finalmente trova-re degli spazi pubblici per riunirsi e poter informare la popolazione sulle attività che si portano avanti nel paese. Insomma un centro informativo, gestito e animato da giovani e dalle realtà di Pontinia. atten-diamo anche noi allora il prossimo bilancio per capire quanto il comune possa ancora dirigere e gestire la propria città e quanto i cittadini debbano attivarsi senza contare su di esso.

non È un paese per giovaniIdee, progetti, iniziative:ma i fondi non si trovano mai

IL CHININOsettembre 2013 4 IL CHININO

anno III n° 45

Pubblico in Piazza Indipendenza durante il concerto dei Bamboo.

IL CHININOanno III n° 17IL CHININO 6

TIPI PONTINIdi ANDREA ZANOTTI

liscio e fantasiaSandro Micheli, dalle piazze alla tv nel segno del divertimento

IL CHININO 6

Generazioni di pontiniani, e non solo, hanno bal-lato al ritmo della sua musica. Una vita passata tra l’impegno verso il pubblico e l’affetto per la famiglia. Parliamo di Sandro Micheli: l’uomo che

fa danzare l’Agro.

Il Chinino sandro sarebbe interessante conoscere “l’origine del mito”. Puoi raccontarcela?Micheli Addirittura mito? Troppo gentili... Sicuramente fin da ragazzo la musica è sempre stata la mia passione e ho suonato in molti complessi durante la mia carriera. Già all’epoca in cui iniziai mi piaceva molto la musica romagnola, suonavamo principalmente quella durante le nostre serate: la trovavo piena di vita, affasci-nante. e negli anni che seguirono, commerciando ceramiche con l’emilia romagna, potei osservare il modo in cui le persone di quelle terre si divertivano. mi appassionai, lo trovai fantastico, e fu per questo che decisi di trasportare qui il loro modo di fare, dando alle mie serate più colore e atmosfera. col tempo, capii che la mia motivazione era divertire e far dimenticare gli affanni al mio pubbli-co. mi ha sempre reso felice vedere la spensieratezza dipinta sui volti accanto a me. È stata questa, in tutti gli anni trascorsi con il mio lavoro, la mia vera, grande passione. Una passione che, come

mi disse anni fa il parroco, era diventata “una missione di vita”.

Il Chinino Quindi una vita consacrata alle persone.Micheli esattamente. la mia vera ricompensa è sempre stata la loro felicità durante e dopo la serata. E per farli felici, era suffi-ciente dar loro poche, semplici cose. la compagnia dei loro cari, innanzitutto. musica e danza, tutti insieme. Una serata rilassante, magari anche spendendo poco, perché non sempre corrono tempi felici. ma soprattutto, agire nel loro rispetto, senza creare distinzio-ni di classe o di età: ai nostri concittadini, se dai rispetto, ti ripaga-no con il cuore, e per me sono tutti dei familiari. tant’è che con i miei collaboratori abbiamo cercato di dare anche aiuti concreti alla comunità. abbiamo raccolto fondi in modo da far operare all’estero alcuni malati che non potevano permetterselo, e suoniamo spes-so a titolo gratuito nei centri anziani, per farli muovere e divertire.

Il Chinino sei mai stato accolto freddamente da persone che non ti avevano mai conosciuto? Micheli non ho mai avuto problemi, anzi: ovunque il mio lavoro mi abbia portato, le persone sono sempre state gentili con me. Io per carattere sono un po’ titubante, ho sempre il timore di poter scontentare un pubblico che ancora non conosco. ma, per fortuna,

non si è mai verificato. Anzi, anche per chi non mi ha mai visto, io sono sempre e comunque lo “zio sandro”. mi riservano accoglien-ze calorosissime, mi fanno sentire a casa, addirittura mi chiedono autografi e foto. Sebbene tutto questo mi lusinghi, il traguardo più importante, per me, sarà essere considerato alla pari di un opera-tore ecologico. Significherà che per il mio pubblico io sarò impor-tante quanto gli uomini che tengono la città pulita e il cui lavoro è alla base del nosto vivere quotidiano.

Il Chinino e questa forte benevolenza è dovuta solo al rispetto? o c’è dell’altro?Micheli Il rispetto è fondamentale, ma c’è un’altra cosa che credo apprezzino molto le persone: a chiunque fa piacere sentirsi un po’ protagonista per una serata. ed è semplicemente quello che cerco di fare io, dare a ognuno il proprio momento di gloria. su questa mia convinzione ho costruito sl48, che è una televisione incen-trata su signore e signori, ragazzi e ragazze che in pista ballano e si divertono. su sl48 non c’è spazio per i protagonismi; è la televisione del popolo e a esso è dedicata, in tutto e per tutto. non nascondo che nel tempo questa mia visione mi abbia portato a qualche contrasto, e ho sempre avuto la sensazione che l’emit-tente sia stata un po’ snobbata, a volte anche presa di mira. le statistiche d’ascolto, però, danno ragione alle mie idee.

Il Chinino Il segreto della longevità della tua tv, quindi, sta nell’aver-la costruita attorno al pubblico?Micheli sl48 sa dare al pubblico ciò che vuole: allegria, compa-gnia e un bel quarto d’ora di celebrità. non è un caso che siamo ormai giunti a trent’anni di attività. la nostra tv è fuori dal coro e diversa dalle grandi emittenti. all’inizio la televisione era un’epopea che affascinava lo spettatore; a oggi, dove perde in mito, acquista in fedeltà e familiarità. sl48 piace e continua a essere viva e vege-ta, nonostante le grandi tv digitali. tant’è che il modello inventato da noi è stato utilizzato anche da altri imprenditori locali. Però, devo dire, ho spesso notato una certa paura di osare e un eccessi-vo protagonismo da parte dell’editore, elementi che infastidiscono il pubblico.

Il Chinino Questa tua vicinanza alla gente ti avrà dato modo di capire qual è la loro visione della musica, quale ruolo rivesta nella loro vita.Micheli la prima considerazione che mi viene in mente è che oltre a essere un divertimento sano e a provvedere a un po’ di genuina socializzazione, la musica ha un altro grande merito: ti trascina in un vero e proprio vortice benefico. È questo che vedo quando faccio ballare il pubblico. la musica ti fa sentire bene nella mente e, se balli, anche nel corpo. Io la vedo come una vera e propria terapia: non voglio certo spacciarmi per un guaritore, ma posso assicurarti che ho visto tante persone stare meglio grazie a un ballo, alla musica allegra e alla compagnia. ansia, stress ed esaurimento nervoso, niente di tutto questo regge di fronte a una serata spensierata. ah, dimenticavo, funziona anche con i dolori alle ossa. Possiamo dire che ballando si rimette in moto il motore!

Il Chinino e questo non è mai cambiato nel corso del tempo? Vale anche al giorno d’oggi?Micheli musica e ballo non vanno mai fuori moda. trovo che que-

sto tipo di divertimento sia tra i più genuini in assoluto, ed è adatto a tutta la famiglia, a tutte le età. lo dico per esperienza diretta, avendo visto crescere intere generazioni di ballerini. sono felice perché vedo parecchi giovani avvicinarsi alla tradizione, nonostante i divertimenti moderni. e poi ci sono i bambini che sono un pubbli-co fantastico: non solo ti mettono allegria, ma sono anche facili da accontentare.

Il Chinino la tua è stata, ed è tuttora, una vita piena di soddisfazio-ni, da come la descrivi.Micheli ripercorrerei ogni singolo momento senza cambiare nulla. Di certo ci sono stati i momenti negativi, problemi economici, inconvenienti difficili da aggirare. Ma alla fine io considero il mio mestiere il più bello del mondo, e che ora è diventato un grande impegno. non credo che ce l’avrei mai fatta senza la mia famiglia, e soprattutto senza mia moglie, che mi hanno sempre aiutato e sostenuto. Mi ritengo davvero fortunato ad avere lei, i miei figli e i miei dipendenti accanto a me. Davvero fortunato.

IL CHININOanno III n° 47

Per stessa ammissione del suo fondatore SL48 sa-rebbe dovuta essere una tv privata come migliaia di altre, finite prima ancora di iniziare, oppure una breve avventura di qualche mese. Con il tem-

po, invece, si è consolidata sempre di più nella memoria e nelle abitudini dei suoi telespettatori, grazie a quella for-mula vincente basata sul mettere al centro dell’attenzione il pubblico stesso. SL48, originariamente, era una radio. Una radio locale, forte della sua diversità e originalità rispetto al monopolio Rai; il suo nome fu scelto combinando il luogo di origine (la via Migliara 48), con le iniziali di Sandro e di sua moglie Laura. La televisione che tutti noi conosciamo arrivò soltanto tre anni dopo. Con il passare del tempo la programmazione si è fatta sempre più completa, riuscen-do nella difficile impresa di mantenere salda la propria pe-culiarità. SL48 si è arricchita con notiziari, ospiti, varietà e altri programmi ancora, i quali, tuttavia, ruotano attorno al grande cardine che costituisce l’essenza del progetto: i vi-deo dei ballerini di tutta la provincia. Trasmettere le danze del suo pubblico è talmente importante per Sandro Micheli da averlo portato a creare un immenso archivio con tutte le registrazioni, nessuna delle quali è andata perduta. Con l’avvento del digitale terrestre, anche SL48 si sta attrezzan-do per inserirsi nel nuovo panorama. I presupposti sono buoni: in sei mesi di attività, l’emittente ha registrato otti-mi dati d’ascolto in tutta la regione, classificandosi come una delle tv maggiormente in salute nel firmamento delle numerose emittenti locali. «Al momento dell’assegnazio-ne delle frequenze - fa sapere Sandro Micheli- il personale del Ministero ci ha fatto i complimenti. Sono quelle come la nostra, a loro modo di vedere, le emittenti da portare avanti. Quelle che davvero fanno televisione, tengono compagnia e divertono il pubblico».

LA TELEVISIONE LA FA IL PUBBLICO

settembre 2013

IL CHININOanno III n° 19

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l’anatemadel maestroQuando la cultura è presa a schiaffi.

Doveva essere l’ennesimo tentativo di formare un

gruppo filodrammatico per Pontinia, ma non ha avuto l’entusiasmo di chi organizza. Il debutto “Letture d’autore” del laboratorio di teatro “C. Stanislavsky”, non ha trovato il necessario entusiasmo.

Non posso accettare che mesi di lezioni, allestimento scenico, costumi e quant’altro siano stati snobbati. È un’offesa alla cultura, alla fatica di chi mette l’anima per portare la città al teatro.

Il paese che non promuove e non stimola il suo teatro, o è morto o è moribondo. Devo esimermi di lavorare per chi vuole Pontinia morta o moribonda in materia di cultura. Certo è tempo che si mettano persone giuste al posto giusto!

La mia gratuita prestazione per un progetto di teatro era intesa come cosa seria. Il metodo “C. Stanislav-sky” da me adottato è la prova per iniziare con il piede giusto essendo quel metodo l’officina che ha for-mato i più grandi attori del mondo.

Se il debutto è stato preso a schiaf-fi, assai più grave l’avventura di una commedia o dramma! Per cu-stodire e proteggere simili progetti culturali ci vogliono persone giu-ste e non dotate del solo apparire.

Se ogni anno la festa di S. Anna è il ripetersi di ammucchiate fatte di salsicce, porchetta, mozzarelle, esse pur gradevoli al palato, non possono avere la priorità su rari momenti di cultura. La gastrono-mia è una cosa, l’Arte è un’altra.

CRONACHE CITTADINE

ROBERTO COSMO REPELEPresidente Associazione Cantiere Creativo

MARCELLO CALISIPresidente Asssociazione Pro Loco

1) Essere il braccio destro dell’amministrazione comu-

nale, non nel senso politico, ma per tradurre in atto la

tutela del territorio, il rafforzamento dell’identità cul-

turale, l’enogastronomia, le tradizioni, la storia: tutto

ciò che caratterizza il modus vivendi e il passato di una

comunità. Credo sia questa la competenza e

l’obiettivo che si pone la Pro Loco.

2) Non ha reso giustizia della

qualità della cultura. Io sono più

dell’opinione: poche cose, ma

di qualità, che spazino su più

temi su cui si possono creare

tante attività, pure nel senso del

gioco, come per esempio ha fatto

l’associazione Gap con la giornata

sull’energia.

3) La Pro Loco ha il compito di valorizzare e

promuovere le varie associazioni con le loro specifiche

identità, ma non può operare da sola: se non riesce ad

avere un aggancio con esse lavora a vuoto. Lungi da

me chiudermi in una torre d’avorio, ho invitato tutte le

associazioni a iscriversi alla Pro Loco come vincolo as-

sociativo che permetta un cambio di marcia, un nuovo

modo di leggere e organizzare il territorio. Le varie as-

sociazioni sono efficienti nell’organizzarsi, ma non per

quanto riguarda il senso d’appartenza comunitaria. Il

personalismo è ancora il tallone d’Achille delle nostre

associazioni, mentre la collaborazione potreb-

be essere più efficace.

4) Io mi sento terribilmente

giovane! Non condivido questa

definizione. Mi piacerebbe che

Pontinia venga vista come la cit-

tà che sappia organizzare e pro-

durre cultura per attirare sempre

più persone provenienti da altri

paesi e città. Ci sono ragazzi cre-

ativi ed entusiasti che ammiro molto,

ma queste qualità rischiano di spezzarsi

perché rimangono chiusi nel proprio gruppo

di appartenenza.

1) È la promozione di tutto ciò che si può chiamare cul-

tura a Pontinia, dal teatro alla musica al cinema e così via.

Per far questo abbiamo avviato corsi, workshop, cinefo-

rum e altro proprio perché abbiamo l’obiettivo di dare ai

cittadini un’offerta il più possibile ampia: non abbiamo un

target specifico e agli eventi che promuovia-

mo c’è sempre gran varietà di età.

2) Il fatto che io abbia partecipato

poco all’Estate Pontiniana parla

da solo. Forse, non c’erano parti-

colari motivi di interesse da parte

mia, ma credo che questo sia il

pensiero rappresentativo di molte

persone, quantomeno dei giovani.

Il motivo? Poca offerta, poca varietà,

onestamente non so come e da chi sia

stata organizzata e, comunque, non credo

sia stata all’altezza.

3) Chi di dovere dovrebbe ascoltare davvero le proposte

delle associazioni e prenderle in considerazione sul serio:

basterebbe avere figure di riferimento che cerchino di ca-

pire quanto mettono in campo le associazioni e, soprat-

tutto, tali figure devono essere competenti. Il guaio è la

superficialità nei confronti delle iniziative, dei progetti e

delle idee che vengono poste sul tavolo, mentre servireb-

be un interesse reale.

4) Pontinia ha tutte le carte in regola per essere

un paese per giovani. Questo però non

vuol dire che lo sia, anzi non lo è ancora

e forse non lo sarà nell’immediato

futuro. Però ci sono molte persone

e associazioni che vogliono con-

tribuire a far sì che ciò accada a

breve, e penso che le potenzialità

ci siano tutte per lavorare bene in

questa direzione: giovani volen-

terosi ci sono e io credo in loro.

intervista doppiaLa solitudine dell’associazionismo pontiniano

1) Qual è l’obiettivo della tua associazione?

2) Come giudichi l’Estate Pontiniana?

IL CHININOanno III n° 411IL CHININO

settembre 2013 10

3) Qual è il punto debole su cui bisognerebbe lavorare per migliorare l’offerta culturale?

4) Pontinia è un paese per giovani o un paese per vecchi?

Paolo Periati

IL CHININOmarzo 2013 12 IL CHININO

anno III n° 413

Le tante sfumature rossedel pomodoro fatto in casa

Il san marzano, originario del salernitano è un frutto lungo, pieno con polpa consistente, è ottimo per fare i pelati. De-licato, ha bisogno di molte cure, usato all’inizio dalle indu-strie, sostituito in seguito da altre varietà ibride più produt-tive, è stato salvato e riconosciuto “Dop” nel 1996 grazie anche agli sforzi di slow food. le altre varietà usate per la conserva sono il costoluto, il tondo roma e il cuore di bue. anche il ciliegino siciliano, piccolo e tondo si adatta bene per le conserve, la procedura è simile come per i pelati.

c’è chi cuoce prima il pomodoro in acqua bollente, chi invece tritura tutto a crudo, cotto successivamente nelle bottiglie o nei barattoli insieme ai pelati sopra un fuoco vivace di legna. negli anni ‘50 racconta armando bellachio-ma originario dell’abbruzzo, la polpa del pomodoro veniva separata dalle bucce con il metodo del mattarello su una griglia bucata, il succo poi disteso al sole su una tavola di legno si asciugava con il sale e si concentrava, in seguito veniva riposto nei barattoli. la produzione domestica era a ciclo chiuso. Dal seme al piatto senza passare per terzi, si conservavano i semi per il prossimo anno e si riciclavano i contenitori di vetro. l’obsolescenza programmata non era ponderata. nel pieno del periodo industriale, la produzio-ne agricola del pomodoro aumentò, di conseguenza l’arte della conserva si ridusse. oggi ritorna in voga, effetto della crisi che ci ha riportato a riscoprire i vecchi saperi. arman-do racconta che nel dopoguerra, le piantagioni di pomodoro nell’agro erano elevate, destinate alla prima industria di trasformazione, la Desco di terracina. le casse di pomodo-ri venivano trasportate sul fiume Linea con dei battelli.

la cucina cambia il nostro corpo e il territorio che abitiamo. magari riscoprire questa usanza ci regalerà in futuro delle estati rosse pomodoro.

Ci sono tradizioni che rimangono nel baga-glio culturale come ancore di salvataggio, è il caso della festa che riunisce famiglie, parenti e vicini di casa nel periodo estivo.

La festa in questione è un momento di produzione alimentare domestica, la passata di pomodoro.

conserva o pomodori, senza dimenticare tutte le discen-denze linguistiche autoctone “conserua” in setino, “pomi-dori” in veneto, “tomat” in friuliano, “pomdor” o “pandor” in ferrarese, sono questi i modi per definire qui nell’Agro Pontino l’esperienza di “Home made” che ha travalicato generazioni, sedimentandosi negli ultimi sessant’anni, nel saper fare delle famiglie pontine. Dalla Sicilia con l’influen-za spagnola, il frutto azteco originariamente di color oro (pomo d’oro), si è diffuso in tutta Italia, risalendo la peni-sola fin che nel 1548, a Pisa, Cosimo De’ Medici riceve un cesto di pomodori nati dai semi donati alla moglie eleonora di toledo, dal padre, Viceré del regno di napoli.

si è aspettato il 1700 per introdurlo nella gastronomia. Il pomodoro è uno dei simboli culinari storici degli italiani; “con la Pummarola n‘coppa“ cantava aurelio fierro. Dal sud al nord la tradizione della passata di pomodoro fatta in casa è quasi uno standard, sono poche le differenze che eccepiscono. non serve ritrovare il manuale del cuoco Vincenzo agnoletti, credenziere di maria luigia alla corte di Parma, per conoscere i metodi di preparazione. Importan-te è la varietà usata e la freschezza del frutto. la varietà influenza il metodo di trasformazione e di conservazione.

di Gianpaolo Danieli

AGRI_CULT

Lavorazione domestica dei pomodori. Foto di Andrea Zuccaro.

IL CHININOanno III n° 415

Il secolodi nonna Rosa

alla secondogenita, antonietta, nata nel 1941. la terza figlia nacque nel 1948, Graziella, che poi si trasferirà nell’agro Pontino dove attualmente vive insieme a suo marito, mario tonti.

ed è proprio nell’agro Pontino che rosa ha deciso di passare questi ultimi anni della sua vita, circondata da-gli affetti della famiglia di Graziella. È per questo che la sua festa, che si è svolta con decine di invitati e rappre-sentanti delle istituzioni e della chiesa, non è stato un semplice compleanno. con lei c’era tutta la famiglia, ora-mai diventata una squadra di calcio al completo, visto che rosa è nonna di 8 nipoti e bisnonna di 9 pronipoti, ma anche per vedere amici e vecchi conoscenti che non hanno esitato a partire da osimo per venirla a festeggia-re. come alberto Vigiani, commesso del suo emporio per cinquanta anni filati, che non ha voluto mancare all’ap-puntamento insieme ad altri ottanta invitati.

«Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno contribuito a rendere questa giornata speciale – ha spiegato Graziella tonti dopo la festa. Dal maestro franco turco, che le ha dedicato una sua opera, al sindaco eligio tombolillo fino a Padre Valeriano, che ha cele-brato la messa qui a casa nostra coinvolgendo tutti presenti». e visto che per i cent’anni non si sa mai cosa regalare, nonna rosa non ha voluto regali, ma ai presenti ha chiesto una donazione, che andrà a finanziare la missione Piamarta che opera in angola e mozambico.

Un secolo anche se breve, come lo ha defi-nito Eric Hobsbawm, è sempre un secolo. Se poi è il 1900, il secolo delle due guerre mondiali e dei totalitarismi allora non lo

si può definire neanche un secolo tranquillo.

eppure rosa santoni, vedova tonti, che ha compiuto 100 anni il 24 luglio scorso lo ha attraversato tutto come un oceano, resistendo alle tempeste e godendosi i momenti di quiete. rosa è originaria dell’argentina, precisamente di Juinin, città vicino a buones aires.

È nata da una famiglia originaria delle marche, che si è trasferita in sud america anni prima in cerca di fortuna. lì ha vissuto la sua infanzia, scorazzando per le stermi-nate pampas in sella al suo cavallo preferito, Petisso, fino al 1929, quando decise di tornare in Italia, a Osimo, in provincia di ancona.

lì conosce Gino tonti, ragazzotto marchigiano che poi sposerà all’inizio degli anni ‘30 e con il quale condivide-rà il talamo fino al dicembre del 1959. A Osimo entrambi vivevano portando avanti un emporio alimentare come ora non ce ne sono più. Potevi trovare salumi e prosciut-ti confezionati da loro, alle pareti erano appesi quarti di bue e di maiale da tagliare al momento: un lavoro duro e faticoso, ma che ha permesso a rosa di vivere una vita dignitosa insieme alla sua famiglia che nel frattempo si era allargata, così come la loro attività: nel 1938 nacque fausto, il primogenito, che ancora vive a osimo, insieme

di Andrea Zuccaro

Al centro della foto Rosa Santoni durante i festeggiamenti dei suoi 100 anni.

TIPI PONTINI

CRONACHE CITTADINEdi ALESSIA COLOZZI

quando a mesasi parlava latinoContinuano le ricerche archeologiche del team dell’università di Groningen

IL CHININOsettembre 2013 16

Durante la conferenza archeologica sulla storia romana dell’agro pontino, tenutasi sabato 27 luglio nelle sale del Map, sono stati presentati alcuni risul-

tati preliminari del progetto “Fora, Stationes and Sanctuaries”, ricerca che l’università olandese di Groningen ha iniziato nel 2012 con l’autorizza-zione della Soprintendenza per i Beni Archeolo-gici del Lazio e che continuerà fino al 2016.

Il direttore del progetto, il prof. Peter attema, ha parlato delle numerose ricerche svolte nel corso di più di vent’anni dal suo ateneo nella pianura pontina e posto l’accento sull’importanza del sito archeolo-gico di “ad medias”, ovvero l’odierna mesa di Ponti-nia. Uno dei responsabili del progetto è l’archeologo e ricercatore Gijs tol, il quale ha spiegato di aver preso in esame tre siti campione e il loro rispettivo territorio: astura, forum appi [foro appio, ndr.], e ad medias, gli ultimi due situati lungo la Via appia. Gli

studi portano a considerare le infrastrutture costru-ite dai romani nell’agro pontino come i più grandi e antichi interventi effettuati per lo sviluppo socio-economico del territorio, un’opera comparabile solo alla bonifica integrale degli anni ’30 del novecento. lo stesso ricercatore ha sottolineato come: «la pia-nura pontina sia stata sempre considerata dal punto di vista archeologico una zona marginale, desolata e non adatta all’insediamento, poiché – continua tol – le caratteristiche di zona paludosa, malarica e inospitale hanno fatto sì che non vi sia mai stata una particolare attenzione da parte degli studiosi».

I primi dati significativi riscontrati risalgono al perio-do romano. sulla base di fotografie aeree, sono state identificate le tracce di un ampio schema di suddi-visione del terreno in associazione a un sistema di canali di drenaggio, ovvero il “sistema di centuria-zione romano”. Questo reticolo non è parallelo alla Via appia ed è per questo che da alcuni studiosi la

suddivisione agraria della pianura viene fatta risalire a un periodo precedente alla costruzione dell’asse viario. l’espansione territoriale romana, avvenuta a partire dal IV secolo a.c., deve aver svolto un ruolo fondamentale per lo sviluppo insediativo dell’area. Punto chiave di tale espansione fu proprio la costru-zione dell’appia nel 312 a.c., che da roma attraver-sava la pianura pontina fino a terracina.

allo stesso tempo furono fondate alcune stazioni di sosta lungo il suo percorso, come tripontium (odier-na tor tre Ponti), forum appi (nei pressi di b.go faiti), e ad medias (odierna mesa di Pontinia), e scavato il canale Decennovium, che correva parallelo alla via appia, da forum appi a terracina.

la distribuzione del materiale ceramico di superfi-cie suggerisce che l’antico sito di ad medias era di modeste dimensioni. Qui sono state ritrovate molte scorie di ferro che vengono associate a lavori di me-

tallurgia e frammenti di colini, forma ceramica asso-ciata alla produzione di latticini, ma anche resti di tegole, il che indica la costruzione di piccole fattorie costruite però con materiali deperibili di cui, dunque, non è restata traccia. Probabilmente, l’antico nucleo del sito di ad medias si trovava proprio dove sorge il casale settecentesco, all’entrata del quale sono stati collocati due cippi miliari dell’epoca dell’imperatore traiano, mentre varie iscrizioni ritrovate nel territorio sono conservate all’interno dell’edificio. le laminet-te di bronzo con dedica, rinvenute molti anni fa nei terreni adiacenti la statio, fanno presupporre che nel sito doveva esserci un luogo con funzione religiosa.

secondo i dati desunti dalla raccolta dei materiali di superficie, pare che l’area attorno a mesa di Pontinia sia stata abbandonata forse nel II sec. d.c. in conco-mitanza con il declino dell’Impero romano. Gli unici resti antichi, ancora oggi ben visibili, sono quelli di una tomba monumentale.

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Un parte dei reperti archeologici di età romana trovata nei dintorni di Mesa

INFO DALLE AZIENDE

le cHiare e frescHeacque dell’aquaria

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Se siete ancora convinti che acqua si scriva con la “c” e che questa regola valga per ogni termine che derivi da questo elemento, beh… Dite alle vostre maestre delle elementari che non è così, che

esiste un’eccezione. Nella zona industriale di Mazzoc-chio, a Pontinia, a circa 1 km di distanza dalla stazione di Fossanova potrete trovare l’a.s.d. Aquaria, la piscina che fa eccezione.

con le sue due vasche, di cui una regolamentare a 6 corsie, e la seconda a temperature più calde (fino a 32°), la struttura offre diversi corsi di nuoto e una palestra, dove per i più appassionati si può continuare l’allenamento con pesistica e cardiofitness. Grazie a una struttura semimovibile che viene aperta d’estate, la piscina rimane aperta molti mesi l’anno e anche d’estate è possibile allenarsi o seguire una lezione di nuoto. la struttura viene inoltre riscaldata a biomasse, per minimizzare l’impatto ambientale.

È scientificamente provato che nuotare faccia bene alla salute, alla longevità e al benessere in generale, raccomandato in particolare per risolvere problemi di postura e traumi fisici, e consigliato anche ai piccini e alle mamme in dolce attesa. Per un bambino per esempio, il primo contatto con l’acqua, anche

in tenera età, può costituire un’esperienza gioiosa in grado di fargli acquisire familiarità e sicurezza in acqua. Viene consigliato inoltre ai genitori di fare il corso insieme al loro bambino, poiché aiuterà a sviluppare un legame del tutto speciale. nuotare, muoversi in acqua, significa muoversi in un ambiente dove la forza di gravità è assente, dove i movimenti sono più lenti e dove il corpo non ha altra resistenza che l’acqua stessa, che a sua volta lo massaggia.

Dopo 13 anni di attività, l’offerta dell’a.s.d. aquaria si è amplia-ta e si possono trovare corsi tradizionali di nuoto per i più piccini (da 0 a 3 anni), corsi per gestanti, lezioni di nuoto individuale e di gruppo, nuoto libero e acquagym. ma anche attività riabilitati-ve, come la rieducazione funzionale in acqua: un’attività psico-motoria finalizzata alla prevenzione, correzione e rieducazione di traumatismi che sfrutta gli aspetti benefici e le caratteristiche proprie dell’acqua che facilita il rilassamento e contribuisce alla diminuzione della sensazione di dolore.

Per gli appassionati, l’a.s.d. aquaria propone un percorso agoni-stico sviluppato su 3 cicli, intendendo l’agonismo come un per-corso di costruzione continua del nuotatore che rispetti le tappe di sviluppo e di maturazione di ogni singolo soggetto. ogni ciclo agonistico corrisponde a un ciclo scolastico, si parte dai 6 anni,

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ORARI E PROMOZIONI

La piscina apre dal 2 settembre nei seguenti giorni e orari: Lunedì 9:15 - 22:00 Martedì  9:15 - 22:00 Mercoledì 14:30 - 21:10 Giovedì  9:15 - 22:00 Venerdì 9:15 - 22:00 Sabato 9:20 - 19:30 Domenica 9:30 - 13:00

Giorni e orari palestra: Lunedì 15:30 - 21:30 Martedì 15:30 - 21:30 Mercoledì 15:30 - 21:30 Giovedì  15:30 - 21:30 Venerdì 15:30 - 21:30 Sabato 15:30 - 19:00

Contatti e informazioni:

via Trasversale A, (zona industriale Mazzocchio)Pontinia (LT) 04014340 30.98.585349 19.04.596www.aquariaclub.it

Promozioni:

Premio fedeltà: se ti iscrivi entro il 20 settembre riceverai uno sconto pari a 5 euro per ogni anno che sei stato iscritto all’Aquaria.

I primi 100 abbonamenti trimestrali alla pisci-na o alla palestra riceveranno in omaggio un kit completo di sacca, asciugamano, mano di spu-gna, cuffie e occhialetti.

IL CHININOanno III n° 419

si passa per le scuole medie e si continua fino in età adulta.

l’associazione ha raggiunto anche importanti risultati a livello agoni-stico, come il 18enne Giuseppe ronci, di Priverno, che ha portato l’aquaria sul podio nei campionati italiani 2013, con un oro nei 50 dorso e due argenti nei 50 stile libero e nei 100 dorso, nonché la qualificazione agli Europei Juniores. Il suo allenatore è Mauro Ga-sbarrone, presidente dell’a.s.d. aquaria e allenatore federale f.i.n. 2° livello dal 1980.

Il nuoto può combinarsi anche con altre discipline artistiche come la ginnastica e la danza, ed ecco il nuoto sincronizzato, un ibrido tra discipline che sviluppa il senso del ritmo e della musica. Quest’an-no per il secondo anno l’a.s.d. aquaria propone corsi di nuoto sincronizzato con l’allenatrice romana susanna de angelis. ce n’è per tutti e per tutte, e se non basta l’offerta proposta c’è un’altra caratteristica da menzionare, l’acqua delle piscine. Un’acqua che nasce microbiologicamente pura dal sottosuolo, che viene – per legge – disinfettata con cloro e sterilizzata attraverso un sistema a raggi UVa, un nuovo e moderno sistema all’avanguardia.

In fin dei conti l’a.s.d. Aquaria può continuare a mantenere la sua licenza poetica senza “c”, l’acqua e i suoi derivati continueranno a scriversi con la “c”, per buona pace dei maestri delle elementari.

A lato, le sei corsie della piscina regolamentare. Sopra, la palestra dell’Aquaria.

FESTA SIKH A SABAUDIA

È molto frequente camminare per la no-stra città e imbattersi in uomini con il turbante, la barba lunga e un bracciale di ferro. Si tratta di lavoratori india-

ni che vivono nell’Agro pontino, ma possiamo essere certi che si tratta di indiani del Punjab di religione sikh.

Infatti, proprio il turbante, la barba lunga e il braccia-le sono elementi caratteristici degli appar tenenti al sikhismo. Questa dottrina trasmessa mediante inni da Guru nanak e rimasta inalterata lungo i secoli, è monoteista e vede Dio come creatore e principio immanente nel mondo che guida le anime verso la liberazione.

Dopo Guru nanak ci sono stati altri guru e il quinto di essi, Guru arjan Dev Ji, è famoso per aver codificato il libro sacro del sikhismo: il “Guru Granth sahib”.

ogni anno, nel mese di giugno, si fanno processioni in suo onore per ricordarne il mar tirio. ogni domeni-ca di giugno si sceglie una città italiana diversa da dedicare ai festeggiamenti e il 23 dello scorso mese, quasi 5mila pellegrini sono arrivati a sabaudia da varie par ti d’Italia.

al raduno, fissato per le ore 12 nel tempio sikh (il Gurdwara), è seguita una processione accompagnata da inni, preghiere e migliaia di petali di fiori hanno disegnato un coloratissimo percorso fino alla piazza del comune.

tantissimi volontari hanno distribuito ai par tecipanti cibi e bevande per combattere il caldo e la stanchez-za, rispettando la consueta cura per l’altro che il si-khismo prevede. alla sera, infine, la colorata e devota folla si è messa di nuovo in cammino verso il tempio por tando a conclusione questa festa che, anno dopo anno, sta diventando par te dei tradizionali appunta-menti del nostro territorio.

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di KARAMBIR SINGH SANDHUtraduzione LUCIA ESPOSITO

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MELTIN’PO(N)T

Nella foto: donne sikh durante il raduno.

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MARE NOSTRUMfoto di ALESSANDRO ROGATO

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piccolo È belloAlla scoperta dei molluschi e

dei cavallucci del Lago di Paola

Non ci sono solo cozze e vongole nelle acque salmastre del Lago di Paola. In queste immagini è possibile vedere delle rarità, non tanto perché si tratta di molluschi molto piccoli, quanto perché un cavalluccio marino (Hippocampus hippocampus), come si può vedere a sinistra, non era mai stato avvistato in un bacino di acqua salmastra. In alto invece si possono ammirare i variopinti colori della Godiva quadricolor, un mollusco molto piccolo che si nutre di altri molluschi e che ha trovato il proprio

habitat ideale all’interno del Lago di Paola. Sotto un’immagine di altro piccolo mollusco, la Policera quadrilineata.

Si ringrazia Armando Macali direttore del Museo del Mare a della Costa di Sabaudia che ha reso possibile l’immersione nel lago e la catalogazione delle varie specie.

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re la propria salute e la propria digni-tà personale senza porre in pericolo sé o gli altri. le condizioni previste dall’art.1 della legge n. 18 del 1980 per l’attribuzione della indennità di accompagnamento consistono alter-nativamente nella impossibilità di de-ambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, oppure nella in-capacità di compiere gli atti quotidiani della vita senza continua assistenza.

La situazione di non autosufficienza che è alla base del riconoscimento del diritto in esame è caratterizzata dalla permanenza dell’aiuto fornito dall’accompagnatore per la deam-bulazione, o dalla quotidianità degli atti che il soggetto non è in grado di svolgere autonomamente: in tale ulti-mo caso, è la cadenza quotidiana che l’atto assume per la propria natura a determinare la permanenza del biso-gno, che costituisce la ragione stessa del diritto. ne consegue che, nell’am-bito degli atti che il soggetto non è in grado di compiere autonomamente, anche una pluralità di atti, se privi di

C’è sempre bisogno di un avvocato al giorno d’oggi. Non a caso in Italia ce ne sono più

che nel resto dei paesi europei. Non solo per affrontare cause e processi, ma anche per farsi spiegare un mondo sempre più complesso e labirintico

Quando si ha diritto all’indennità di accompagnamento?

Può essere riconosciuta ai soggetti che risultino inabili anche totalmente, ma a norma dell’art. 1 della legge n. 508 del 1988, l’indennità di accom-pagnamento «è concessa ai cittadini residenti nel territorio nazionale e non ricoverati gratuitamente in istituto, nei cui confronti sia stata accertata una inabilità totale o per affezioni fisiche o psichiche e che si trovino nella impos-sibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognano di assistenza continua».

l’indennità di accompagnamento va riconosciuta, anche in favore di colo-ro i quali, pur essendo materialmente capaci di compiere gli atti elementari della vita quotidiana (nutrirsi, vestirsi, provvedere alla pulizia personale, as-sumere con corretta posologia le me-dicine prescritte), necessitano della presenza costante di un accompagna-tore in quanto, in ragione di gravi di-sturbi della sfera intellettiva, cognitiva o volitiva dovuti a forme avanzate di gravi stati patologici o a gravi carenze intellettive, non sono in grado di de-terminarsi autonomamente al com-pimento di tali atti nei tempi dovuti e con modi appropriati per salvaguarda-

cadenza quotidiana, non determina la non autosufficienza prevista dalla nor-ma per la concessione del beneficio di cui si tratta, mentre anche un solo atto, che abbia cadenza quotidiana, determina detta non autosufficienza. la relativa valutazione è un apprezza-mento di fatto.

Per richiedere il riconoscimento di in-validità e l’indennità, è necessario pre-sentare una domanda alla commis-sione medica per gli Invalidi civili della Asl di residenza, allegando la certifi-cazione medica che comprovi la mi-norazione o menomazione. In caso di esito negativo della visita è possibile fare ricorso al giudice del lavoro. Dal 1 gennaio 2012, prima di proporre l’ordinario ricorso avverso il rigetto dell’indennità di accompagnamento non riconosciuto dalla commissione medica, è necessario esperire l’accer-tamento tecnico preventivo.

come ottenere l’accompagnamento

Romina Realacci

PAROLA DI AVVOCATO

via Trieste 79 04014 Pontinia (LT)

Tel./Fax 0773866715 Cell. 3338050820

mail: [email protected]

IL CHININOsettembre 2013 26

La Legge 11 dicembre 2012 n. 220, meglio nota come “riforma del condominio” in vigore dallo scorso 18 giugno, ha modificato alcuni articoli del Codice Ci-vile dedicato al “condominio negli edifici” e le re-lative disposizioni di attuazione, regolamentando i doveri dell’amministratore, e stabilendone i requi-siti secondo tre direttive: la verifica della qualifica professionale e l’aggiornamento, la trasparenza della gestione e il controllo di questa da parte dei condomini. Conosciamo meglio questa figura pro-fessionale spesso “incompresa” cui la nuova attri-buisce ruoli e responsabilità che senza un’adeguata formazione sarà difficile improvvisarsi.

Chi può fare l’amministratore di condominio?

cominciamo con il dire che non è prevista l’iscrizione a nessun albo professionale. l’art. 71-bis introdotto ex novo dalla riforma indica i requisiti richiesti all’ammini-stratore per assumere il mandato, cinque di carattere

morale e due di carattere professionale.

In particolare l’amministra-tore, oltre al godimento dei diritti civili per cui nei cin-que anni precedenti non devono essere stati emessi nei suoi confronti provvedi-menti di interdizione, inabili-tazione o di fallimento, non deve aver subito condanne per reati che prevedono la reclusione dai due ai cinque anni, non deve essere sot-toposto a misure preventive o di tutela e non deve es-ser annotato nell’elenco dei protesti cambiari. Quanto ai due requisiti professionali l’amministratore deve es-sere diplomato e deve aver

frequentato corsi di formazione iniziale e successivi corsi periodici di aggiornamento. Il possesso dei requisiti (lette-ra f) diploma scuola secondaria e (g) corso di formazione o attività di formazione in materia di amministrazione con-dominiale non è richiesto all’amministratore che sia stato scelto fra uno dei condomini o che abbia svolto l’attività per almeno un anno nel triennio precedente l’entrata in vigore della nuova legge, fermo restando l’obbligo di for-mazione periodica.

La perdita di uno dei requisiti che possono definirsi “mo-rali”, (lettere a, b, c, d, e dell’art. 71 bis), causa la ces-sazione dell’incarico e ogni condomino in tal caso potrà convocare l’assemblea per la nomina del nuovo ammini-stratore. Il condizionare l’esercizio dell’attività dell’ammi-nistratore al possesso di specifici requisiti come prevede l’art. 71 bis, provocherà in mancanza di uno solo di essi la nullità del contratto di mandato e dunque del relativo compenso.

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ispezione trimestrale del condominioper assicurare la presenza dell’Amministratore, preventivamentenotificata, con affissione in bacheca del rapporto di verifica

Notifica via SMS e posta elettronica dell’attività svolta dall’amministratore e la comunicazione di avvisi e trasmissione documenti

Sito web gratuito del condominio dove consultare documenti (verbali di assemblea, contratti, bollette, rendiconti, ecc.), il piano delle rate relativo alle scadenze delle quote condominiali, l’agenda dei fornitori di servizi del condominio per le chiamate di emergenza. E’ possibile, inoltre, inviare segnalazioni guasti o richieste all’Amministratore, accedere alle informazioni sul condominio e tante altre funzionalità per rendere partecipata e trasparente la gestione della vostra casa.

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