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    Chinino

    IL BIMESTRALE CON EFFETTI COLLATERALI

    Il Chinino | Bimestrale dinformazione | Anno IV - numero QUATTRO - Ottobre 2014 | Copia gratuita

    Materia plasticaCanali, strade, campi: ovunque

    LINCHIESTA

    La storia dellagrosecondo FolchiDieci anni di studi

    per capire chi siamo

    La torre che vigilalo scorrere del tempoCi che resta del castello

    dellAcquapuzza

    PONTINIA OTTANTA ANTICHE ORME

    il

    Quel gesto istintivoche evit la mattanzaPerch Pontinia premi

    il maresciallo Abbatiello

    TIPI PONTINI

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    Inizia a diventare stucchevole parlare di rifiuti, riciclaggio, ric-

    chezza e risparmio derivanti dalla raccolta differenziata. Inizia

    a stancare sentire e leggere di buone pratiche nella gestione

    dellimmondizia, di citt e paesi, per lo pi esteri, dove non ci

    sono carte per terra, sacchetti e ingombranti fuori dai casso-

    netti, discariche abusive. Verrebbe anche da dire di lasciare in

    pace le scuole e i suoi alunni, che tutti vogliono sensibilizzare

    al riciclaggio e al recupero, salvo poi uscire dallaula e trovare

    una relt diversa. Anche in famiglia.

    Lultimo scandalo ad esplodere quello relativo alla discaria

    di Borgo Montello, dove il processo dir se le societ che la

    gestivano, ovviamente sotto locchio attento delle istituzioni e

    dei politici che dispensavano rassicurazioni come plastica in

    un campo, hanno portato via 32 milioni di euro che abbiamogi pagato e che servivano per la bonifica del sito. Insomma

    dopo la malavita organizzata la volta della f inanza e dei col-

    letti bianchi. Se a ci sommiamo i tanti gesti quotidiani di

    incivilt compiuti dai cittadini e dalle aziende per risparmiare

    tempo e denaro si ha la fotografia esatta di cos oggi il nostro

    territorio.

    Chi ruba sui rifiuti, chi mente sui rif iuiti, chi truffa sui rifiuti ipo-

    teca il futuro di tutti. Cos come lo ipoteca chi getta la bottiglia

    per strada, chi butta le cassette di polistirolo nei canali, chi

    svuota la propria cantina in un campo, chi brucia i copertoni

    invence di smaltirli. Il probelma non solo economico. Il pro-

    blema la nostra salute. Non si compra e non fa sconti.

    SOSTIENI IL CHININO

    Ecco le coordinate bancarie: Associazione Il Chinino

    Causale: contributo volontario

    IBAN: IT 41 H087 3874 0600 0000 0027 024

    Andrea Zuccaro

    SONO TORNATI I LADRI DI FUTURO

    Il Chinino

    Bimestrale dinformazione

    Anno IV numero 4

    Ottobre 2014

    Registrato al Tribunale di Latina

    numero 6 del 29/04/2011

    Copia gratuita

    http://ilchinino.blogspot.com - [email protected]

    Direttore

    Vicedirettore

    Collaboratori

    Fotograe

    Progetto Graco

    Stampato presso

    Andrea Zuccaro

    Paolo Periati

    Federica Guzzon, Gianpaolo Danieli, AlessandroCocchieri, Ilenia Zuccaro, Graziano Lanzidei, LucaGhidoni, Erika Badalamenti, Loredana Furlanetto,Giancarlo Incitti.

    Emanuele Palombi, Alessandro Rogato, SimoneOlivieri, Fabrizio Bellachioma, Salvatore Badala-menti, Pietro Romano.Foto di copertina: Fabrizio Bellachioma.

    Keller Adv

    Nuova Graca 87 srl, Via del Tavolato, snc04014 Pontinia (LT)

    SOMMARIO

    4LINCHIESTAUn mondo di plastica8AGRI_CULTLa legge del diserbante10CRONACHE CITTADINEArriva la preside12

    LANGOLO DEL POETA

    Mare dautunno

    14TIPI PONTINIIl maresciallo Abbatiello16PRIME PIETRELenigma di Aprilia20PONTINIA OTTANTALa versione di Folchi24ANTICHE ORMETorre dellAcquapuzza29I SEGRETI DEL MAPLa fiaba di Edda30

    CRONACHE

    CITTADINETeatro Fellini, su il sipario

    31CRONACHECITTADINEPittori in piazza

    32SPORT CITTADINOLa sfida della scuola calcio34SPORT CITTADINOLa Pontinia che corre

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    LINCHIESTAdi ILENIA ZUCCARO

    foto di FABRIZIO BELLACHIOMA

    Il 900 stato chiamato lera della plastica. Que-

    sta definizione d unidea di quanto lavventodelle materie plastiche abbia inciso sui compor-tamenti e le abitudini quotidiane della nostra

    ociet e quanto abbia contribuito allo sviluppo dimportanti settori come trasporti, comunicazioni,lettronica e informatica.

    Ma se questo materiale molto leggero, malleabile e pratica-mente indistruttibile ha permesso grandi innovazioni di pro-otto in tutti i campi, non possiamo per affermare che siaostenibile. Un prodotto fatto di plastica impiega centinaiai anni a deteriorarsi una volta giunto in discarica, quandoi arriva. Per questo lo sviluppo del riciclo delle materielastiche ha raggiunto oggi unimportanza fondamentale.

    Ma quanto il riciclo fa parte delle nostre abitudini quotidia-

    ne? Basterebbe farsi un giro per alcune strade di Pontinia,del centro ma anche in campagna, per trovare facilmentequesta materia prima abbandonata ai bordi delle strade.Risultato dellazione di un automobilista o di un passegge-ro che con non curanza getta una bottiglia o la carta dellegomme.

    La plastica rappresenta per lambiente e lecosistema unpericolo senza precedenti nella storia dellumanit proprioper il suo punto di forza: la durabilit nel tempo.Partiamo dalla piazza di Pontinia, cestini a ogni angolo,cartacce e immondizia un po dappertutto, nelle fessuredegli scalini, nella fontana; ci spostiamo verso piazzaKennedy: la fontana del Map stata n da subito un per-

    fetto raccoglitore di bottigliette e buste di patatine. Non

    un venerd, non stiamo parlando di cumuli eccezionali diplastica. Possiamo continuare per via Guglielmo Marconi e,se locchio attento, il bordo strada presenta dei puntinibianchi quasi ovunque, plastica! Pezzi lacerati dal tempoche svolazzano di qua e di l. Possiamo tornare indietro,e inoltrarci in qualche parcheggio o zona vuota del centrodi Pontinia. Qui troveremo tra le altre sporcizie anche dellebottiglie di vetro, prodotto di una serata in compagnia.Passeggiare lungo il Botte o lungo la via ciclabile delleexGescal uno spettacolo deprimente. Nuova immondiziache si accumula a immondizia sedimentata.

    Se partiamo alla volta delle campagne della nostra cittadi-na, i bordi delle strade sono invasi da contenitori vuoti di

    detersivi, quelli da 3 e 5 lt per intenderci. Bottigliette dac-

    qua, buste di patatine o di qualche snack. Siamo andatianche a vedere i canali e le zone protette. Inutile aggiunge-re quello che abbiamo visto e che molti di noi vedono quoti-dianamente. C di tutto. Saltano agli occhi gli ingombranti,i frigoriferi, i divani, i materassi. Sembrano diminuire icopertoni, ma poi basta attendere il taglio delle erbe lungoi cigli delle strade per vedere spuntare di tutto.

    Oppure si lasciano nel completo degrado monumenti im-portanti, come le Idrovore di Mazzocchio, che oltre allac-qua dovranno essere modicate per raccogliere anche lanumerosa immondizia che viene lasciata lungo i canali.Non siamo ancora in grado di comprendere quanto lenostre cattive abitudini pesino sullambiente naturale che

    PLASTIFICAZIONEQUOTIDIANA

    Piccoli e grandi gesti di incivilt

    rendono il territorio una discarica

    IL CHININOOttobre 2014 4 IL CHININOAnno IV n 45

    Operai della Tra.Sco mentre puliscono il centro di Pontinia dopo il mercato settimanale

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    IL CHININOOttobre 2014 6

    i circonda. Camminando per Pontinia o girando per le sueampagne possiamo rimanere attoniti di fronte a tanta in-ivilt e parlare di pulizia delle strade che non viene fatta.

    Un ragazzo di 14 anni un giorno disse: Vabb io butto lalastica per strada, tanto poi passa lo spazzino a pulire. Inffetti lo spazzino, oggi macchina spaz-atrice, esce ogni mattina per tre ore diulizia quotidiana del centro storico e,na volta a settimana, tocca altre zonei Pontinia. Nonostante abbia pi di 14nni, e sia stata pi in manutenzionehe sulle strade, essa cerca di adempie-e al suo dovere, zigzagando tra mac-hine e motorini parcheggiati, ripulendouello che possibile.

    Servirebbe un coordinamento continuo tra vigili, aziendara.Sco mutliservizi, cittadini e comune per fare in modohe la macchina spazzatrice possa pulire ogni giorno, ognitrada di Pontinia e potremmo uscire al mattino con lillu-ione di avere una citt pulita. Oppure possiamo iniziaregettare la spazzatura nel cestino e a differenziare di pi,

    os che non avremo bisogno neanche delle macchinepazzatrici. E riciclare anche, da circa un mese quello chei raccoglie dalle strade di Pontinia viene conferito per es-ere differenziato. Il lavoro va fatto in due direzioni: lAmmi-istrazione Comunale deve tutelare centro e campagne conn servizio di pulizia e polizia efciente ed efcace, ma allotesso tempo il cittadino deve comprendere quanto le sue

    azioni incivili mettano a rischio la sostenibilit dellambien-te in cui viviamo. Avete sentito parlare dellisola di plasti-ca, la Great Pacic Garbage Patch? la grande chiazzadimmondizia nellOceano Pacico, un luogo dove tutta laplastica del mondo arriva trasportata dalle correnti di umi,

    mari e oceani. A partire dagli anni50 del secolo scroso la plastica haformato pian piano unisola delledimensioni che oscillano dallo 0,41per cento al 5,6 per cento dellocea-no. Nel mondo ne esiste pi di una,se siete curiosi di visitarle, forsequalche agenzia di viaggio potrebbeavere unofferta vantaggiosa.

    Sar un isola diplastica la prossimameta delle vacanze

    LINCHIESTA

    Sopra e sotto riuti abbandonati lungo i canali

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    Situata in via Napoli, al civico n 1, lagioielleria Elda Gioielli fa ormai partedella storia di Pontinia. Era la fine deglianni sessanta, un periodo di splendo-

    e e speranza nel futuro, quando i due novelli

    posi, Antonio ed Elda hanno scelto Pontiniaper aprire la loro attivit.

    ui era un giovane appassionato di orologi, attrattoa quei piccoli meccanismi capaci di calcolare ilempo cos, da autodidatta, ha iniziato a impara-e e poi a lavorare in quella che era allinizio unaiccola oreficeria. Lei una fedele compagna pronta iniziare una nuova avventura senza alcuna sicu-ezza.

    Allinizio, lentrata del negozio dava su via Marconi aveva delle dimensioni ridotte di un terzo rispet-o allassetto attuale, con una piccola vetrina, il

    banchetto e il laboratorio. Poi con gli anni, graziealla loro professionalit e passione, la clientelaandava aumentando e a questo consegu una seriedi cambiamenti. Cos, quando agli inizi degli anninovanta sono subentrati il figlio Angelo, insieme

    alla consorte Marina, il locale si ingrandito.Lacquisto del negozio adiacente ha per messo diampliare lo spazio riservato al pubblico, che verrpoi sommato allaggiunta dei metri quadri per illaboratorio interno di primaria importanza. InfattiAngelo, ereditando dal padre lamore per gli oggettipreziosi, autore di notevoli creazioni artigianali,uniche nel genere, con combinazione di oro, argen-to e pietre preziose.

    Allaffabilit dei titolari si addiziona la scelta quali-tativa dei materiali. Contano, infatti, marchi di altagioielleria, non reperibili facilmente. La selezioneattenta dei prodotti, grazie allesperienza decenna-

    le, ha permesso loro di combinare la qualit senzarinunciare a un prezzo accessibile ai pi. Inoltre,per i pi esigenti sono custoditi con cura quelli chesi suol chiamare oggetti dei desideri.

    Unattivit che con i suoi quarantanni ha visto cre-scere Pontinia e ha accompagnato i suoi clienti lun-go la strada della vita. Come dimostra lesperienzadi una coppia venuta ad a cquistare le loro fedinuziali fiduciosi, perch proprio l i genitori si era-no recati per le loro prime fedi e anche per quelledelle nozze dargento. Un sigillo sicuro, quindi, peril loro amore. Ed stato bello ha detto Ange-lo che a servire i genitori sia stato mio padre epoi toccato a me e Marina. Spero che i miei figlipotranno continuare questa strada. Un percorsofatto di sacrifici, dato il tempo in cui viviamo, maanche di tante gioie, perch non c niente di pibello di saper rendere felici le persone, che rac-

    chiudono nella forma di un oggetto, quale un gioiel-lo, i loro sentimenti pi puri e forti. Verso la metdegli anni 90, Antonio ed Elda aprono un secondopunto vendita a Sabaudia, per esportare anchenella rinomata localit balneare la loro ar te orafa

    e il loro gusto per i gioielli, consapevoli di trovareanche l una clientela che avrebbe apprezzato illoro lavoro. Oggi, la gioielleria gestita d a KatiaCologgi, insieme ai suoi figli.

    Elda Gioielli resta un punto di riferimento per laqualit della merce e del servizio, non solo per iconcittadini, ma anche per i diversi clienti prove-nienti da Sabaudia, Latina, Cisterna e anche Roma.Tutto ci grazie al costante impegno dei titolari nelseguire ogni cliente dallacquisto alla durata interadel prodotto: garanzia di un investimento sicuro inun gioiello od orologio che possa davvero durareper sempre.

    IL CHININOAnno IV n 19

    Nella foto: Angelo e Marina allinterno della loro attivit di via Napoli

    AGRI_CULT

    OLIO DI GOMITO?MEGLIO IL DISERBANTE

    IL CHININOOttobre 2014 8

    Era il 2012 quando Legambiente lanciavalallarme sulla salute, con il rapporto annuale:residui dei fitofarmaci nei prodotti ortofrutti-coli. Risultavano, fuori legge lo 0,6 per cento

    dei campioni. Il 18 per cento degli analizzati conte-neva residui di un solo pesticida, in altri risultavanofitofarmaci diversi per il 17 per cento.

    ra le sostanze pi rinvenute cerano linsetticida clorpiri-os, riconosciuto come interferente endocrino neurotossico,fungicida captano, possibile cancerogeno, e linsetticida

    osforganico Fosmet, tossico per le api. Dopo due anni las-ociazione Amica dellAmbiente ha smesso di fare dossierui pesticidi, oggi le rassicurazioni arrivano dalla Efsa (Au-orit Europea per la sicurezza Alimentare), con la relazionennuale a tutela dei consumatori. Non esiste alcun rischioer la salute dei consumatori tramite la dieta per il 99% dei

    171 pesticidi valutati, riporta lEfsa. Il professor GiuseppeAltieri, agro-ecologo non della stessa opinione: LItaliaa raggiunto il triste record mondiale dei tumori dellinfan-ia, con tasso doppio di quelli neonatali, rispetto alla media

    Ue (Oms), mentre laspettativa di vita sana si ridotta di

    oltre 10 anni dal 2004 a oggi (Eurostat). Parallelamente,diserbanti, disseccanti totali (distruttori del paesaggio, conle colline colorate darancio), pesticidi, si usano in Italiain quantit vergognose con oltre il 30 per cento di tutto ilconsumo Europeo, inquinando le falde (118 pesticidi rile-vati nelle acque potabili, secondo Spra/Arpa), e le catenealimentari. Stando alla National Coalition for Pesticide-Free Lawns, dei 30 pesticidi pi comuni almeno 19 sono

    cancerogeni; 13 legati a malformazioni fetali; 21 hannoeffetti sulla fecondit; 15 sono neurotossici; 26 dannosiper fegato e altri organi. La lista delle ricerche scientichesi allunga con i documentari Il Mondo Secondo Monsantoe I nostri gli ci accuseranno dei registi francesi Marie-Monique Robin e Jean-Paul Jaud.

    Quello che emerge dalla tavola rotonda di Ispra e Isde delloscorso marzo, che in Italia vengono impiegate 175milatonnellate di pesticidi, pari a circa 3 kg a persona. Qualieffetti determinano sui principali componenti degli eco-sistemi e sulluomo? Viviamo una guerra chimica, dove inostri nemici sono muffe, insetti ed erbacce, ma anchenoi stessi. Il controllo delle piante infestanti, ha sempre

    attanagliato il pensiero dellagricoltore. In seguito allusoche stato fatto del defogliante Agente Orange duran-te la guerra in Vietnam, si favorito lintroduzione dellachimica in agricoltura e da allora lagricoltore ha subito lescelte industriali. I pesticidi hanno soppiantato le tecnichemeccaniche, introducendo un nuovo modo di fare agricoltu-ra, riconosciuta con la parola: convenzionale. Semi ibridiresistenti agli erbicidi xenobiotici sono lunica soluzione per

    le industrie del settore. Di erbicidi se ne fa un uso smoda-to non solo per la produzione alimentare, ma anche per lamanutenzione del verde (campi da golf, strade, ferrovie earee pubbliche e cos via).

    Con leducazione ambientale possiamo ottenere deirisultati ponendo come prerogativa la tutela della salute. Ivolontari dellassociazione Cantiere Creativo, con il proget-to Orto Circuito, hanno realizzato nella scuola elementaredi Borgo Pasubio un micro ecosistema: orto sinergico,compostiera, casa degli insetti, aiuola piante perenni,aromatiche. Lecosistema in questione stato minato dallamanutenzione della municipalizzata con luso di un erbicidanon selettivo di post emergenza a base di glifosato, lungo

    le recinzioni e marciapiedi della scuola. A tutto c rimediose cambiano gli intenti, il dirigente Sebastiano Gobbo dellamunicipalizzata sta trovando unalternativa ai pesticidi,mentre lassociazione responsabile del progetto interve-nuta con una petizione per cambiare lopinione dei politicisulluso dei pesticidi in aree pubbliche. Nella Commis-sione Ambiente della Camera con la proposta 1560 suiLimiti allimpiego di sostanze diserbanti chimiche, si

    lavora per renderla legge. Ma a ci c gi rimedio, baste-rebbe applicare il d.l. del 22 gennaio 2014 sulladozionedel Piano di Azione Nazionale per luso sostenibile deiprodotti tosanitari.

    Ci sono comunit che hanno iniziato a percorrere la stradadel biologico, come avvenuto lo scorso settembre a Mal-les Venosta, dove con un referendum si deciso di bandiresu tutto il territorio comunale luso dei pesticidi. La propo-sta giunta dal primo cittadino che, insieme a unequipedi medici e biologici, ha fatto in modo di inserire una nuovaregola nello statuto comunale della provincia autonoma diBolzano. Un atto incoraggiante che ogni sindaco dovrebbecogliere.

    di GIANPAOLO DANIELI

    Gli effetti del diserbante sullorto scolastico di Borgo Pasubio.

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    IL CHININOOttobre 2014 10

    Questanno c una nuova dirigente per lescuole di Pontinia. la dottoressa LorettaTufo. Gi preside del liceo scientifico G. B.Grassi di Latina, dal settembre scorso stata

    nvestita della reggenza del comprensorio G. Verga,della scuola dellinfanzia e primaria di Borgo Pasubio, diviale Europa, di via Migliara 54 e della primaria Mon-iani. Dunque una figura importante allinterno dellaomunit pontina. Ecco perch ci sembrato dobbligoaccoglierne le impressioni, saperne di pi sulla suasperienza, comprendere che visione ha della scuola e iluo modus operandi.

    l ChininoIntende apportareambiamenti nella dirigenza delomprensorio G. Verga?

    TufoCredo che la linea guidaebba essere la continuit.

    Modicare senza conoscere na delle cose peggiori che puare un dirigente. Ho trovatoa Verga una scuola moltoerena, tranquilla, che ha unaua sionomia. Ognuno ha la

    ropria visione del mondo dellacuola. Io spero che la mia ge-eri unintegrazione, un motivoi miglioramento. Se c statoualche cambiamento, esso non dovuto solo a una dirigenzauova: a volte sono le istanze a cambiare, ci sono normativehe si sovrappongono e che obbligano a fare delle scelte.

    l ChininoChe signica guidare un comprensorio?Tufo estremamente faticoso. Dipende dal ruolo che gliiamo. La dirigenza scolastica non si occupa solo di fatti am-

    ministrativi e burocratici. Deve svolgere un ruolo di propulsoreulturale, di rinnovamento. Per quanto riguarda invece i rapportion studenti e famiglie, penso che questultima insieme alla

    SCUOLA E FAMIGLIA

    I PILASTRI DELLINFANZIA

    Sbarca a Pontinia la nuova dirigente scolastica Loretta Tufoche promette cambiamenti nel segno della continuit

    di FEDERICA GUZZON

    I SEGRETI DEL MAP

    scuola sia un pilastro per la crescita del bambino. Inoltre,

    bisogna aiutare quelle famiglie che hanno situazioni difcili intermini sociali, sentimentali o economici.

    Il ChininoLa scuola verte sulla libert dellinsegnante, cosdegli alunni che, allinterno dello stesso istituto, possono averepreparazioni diverse. Cosa ne pensa?TufoLinsegnante non un impiegato. La scuola come laricerca e deve essere un luogo aperto. Occorre mediare tra unaprescrittibilit di competenze e obiettivi lasciando la possibilitagli insegnanti di rinnovarsi e aggiornarsi. Credo sia giunta lora

    che questo Paese consentaai docenti di avere periodisabbatici per confrontarsi eformarsi con esperienze ditipo culturali. Inoltre, dovrem-mo smettere di parlare dimerito. Non penso che sidebba premiare linsegnanteche fa bene il suo lavoro,perch io pretendo che i do-centi lo facciano. Il sistemaInvalsi (Istituto nazionale perla valutazione del sistema

    educativo di istruzione e diformazione, ndr.), dovevaessere regolativo e nonpunitivo, ma per valutare il

    lavoro di un docente bisognerebbe sapere qual la situazionedi partenza della classe. Nella scuola italiana si fa promozionealla persona, al contrario di quanto accade in Europa dove sifanno test scritti che consentono un monitoraggio pi facile del-la preparazione dellinsegnante. Per quel che tocca il rapportocon gli alunni, il lavoro che svolgiamo diretto in favore di ognisingolo alunno: la valutazione una cosa, la misurazione unal-tra. Ecco perch mi aspetto che gli insegnanti siano equilibratinei giudizi, competenti psicologicamente, preparati a trecento-sessanta gradi.

    I SEGRETI DEL MAPI SEGRETI DEL MAPTIPI PONTINI

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    In riva

    Il mare geme,

    come un condannato a morte,

    che la morte guarda in faccia,

    ma non lo tocca,

    ancora.

    Nel perpetuo terrore

    che latto del boia precede,

    si ripete il suo lamento.

    Lancinante al suolo,

    spegne le sue urla.

    Leco del vento a lui

    protende la mano.

    Nessuno lo pu aiutare.

    Il destino fermamente

    segnato,

    il cielo il leggio,

    le stelle rivelano.

    La sabbia di compassione

    piange,

    come la Madonna

    dinanzi al crocifisso.Per tanto intimo accordo,

    si allontanano i bagnanti,

    volano i gabbiani,

    fanno silenzio le barche.

    Tutto fermo:

    solo il mare si muove

    liberandosi dalle sue pene.

    Il mare

    dautunno

    Lestate ormai finita, la pelle inizia a

    schiarirsi e le giornate si accorciano. Ep-

    pure il mare resta l, e passano i giorni e

    passano le stagioni e passiamo anche noi,

    ma lui resta.

    Destate ci si pu tuffare, correndo poi

    sulla sabbia o semplicemente sdraiarsi

    rilassandosi. Dautunno invece si pu

    andare a trovarlo per lasciargli trasportare

    i tuoi pensieri tra lorizzonte infinito, per

    trovare un attimo di pace nel caos conti-

    nuo in cui si immersi.

    S, noi che viviamo sul mare (perch Pon-

    tinia nonostante non confini con esso

    cos vicina che pu sentirlo proprio), lo

    portiamo dentro, lo sentiamo tribolare

    nelle mareggiate quando si schianta tra

    unanca e la spina dorsale.

    Nellassenza la sua stasi culla la testa e la

    schiuma bianca e corposa scivola sulla

    pelle che si fa liscia e vellutata.

    LANGOLO DEL POETAdi FEDERICA GUZZON

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    CRONACHE CITTADINE

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    Pensare che avevo scelto Pontinia perchera un paese calmo e tranquillo. Iniziacon un paradosso il racconto del mare-sciallo Giovanni Abbatiello, comandante

    della stazione dei carabinieri di Pontinia dal 1974fino al 1986, quando gli assegnarono la caserma diSan Felice Circeo dove rimarr fino al congedo nel996.

    Un paradosso perch dopo appena un anno dal suonsediamento, si trov di fronte a uno dei fatti di sangue

    i drammatici nella storia della cronaca nera di Pontinia dellAgro Pontino. Un duplice omicidio per motivi dierra e di diritti d i propriet, come si pensava non cee potessero pi essere visto che ormai era il 1975 e iribunali della Repubblica avrebbero garantito la certezzael diritto. Ma non sempre si ha la freddezza necessaria la lucidit nellattendere il verdetto della giustizia.

    A met degli anni 70 la stazione dei carabinieri eraa stessa di adesso e prestavano ser vizio 5 militari:maresciallo, un appuntato e tre carabinieri. Auto di ser-

    izio era la mitica Campagnola dellarma, una macchinaobusta adatta a quello che era lAgro Pontino in queiempi: strade di breccia per la maggior parte e qualcuna

    asfaltata. Allepoca la caserma era sempre aperta ricorda Abbatiello e dovevamo sempre garantire checi fosse qualcuno. In pratica si era carabinieri sempre,anche quando in teoria si era fuori servizio. Quella tardamattina del 19 giugno del 1975 mi vennero a chiamareavvertendomi che stava succedendo una tragedia in unafattoria lungo la Migliara 47, appena dopo il ponte sulume Sisto. Anche se non era territorio di Pontinia continua nel racconto io e lappuntato Antimo Dona-tiello prendemmo la Campagnola e ci dirigemmo versoil podere. La scena che si present ai nostri occhi era

    drammatica: due morti, uno, il proprietario del podere,nella stalla, laltro, suo glio, lungo la strada allinternodel cortile, mentre lassassino si aggirava ancora perlaia della fattoria con il fucile a tracolla.

    Il maresciallo Abbatiello non ci pens due volte e segupi listinto che laddestramento: appena scese dellamacchina and incontro alluomo con il fucile che si ag-girava per il cortile in u no stato che sembrava di shock:forse anche lui stava realizzando que llo che aveva fatto.Sono disarmato, si affrett a dire Abba tiello mentre siavvicinava allassassino a piccoli passi, ma in modo de-ciso. Ti voglio solo aiutare. Ti voglio salvare. Ora arrivail magistrato e risolviamo questa situazione. Puntando

    su queste parole e sulla psicologia, Abbatiello riesc adarrivargli a pochi metri e con una mossa fulminea lo di-sarm del fucile, subito preso in consegna da un appun-tato della caserma di Sabaudia, mentre altri carabinieribloccarono luomo con le manette. Maresciallo cera ilcolpo in canna!, disse ad Abbatiello lappuntato di Sa-buadia con un lo di voce.Ho seguito listinto spiegaoggi Abbatiello ripensando a quel giorno e ho punta-to sulla psicologia e la coscienza di quelluomo. Moltimi dicono che sono stato un incosciente. Ma in quelmomento ho agito senza stare troppo a pensare alle

    conseguenze. Dopo larrivo del magistrato GiampietroVito, lassassino venne portato in carcere per scontareuna pena di 35 anni per duplice omicidio.

    Quel giorno del 1975 poteva essere una tragedia anco -ra pi grande. Altri due gli del contadino ucciso eranocorsi in caserma appena luomo si era presentato nelloro podere armato. Per questo scamparono a quella chepoteva rivelarsi una vera e propria mattanza. Ironia dellasorte, pochi giorni dopo la sparatoria, sarebbe arrivata lasentenza che avrebbe messo la parola ne a quella litesulla propriet di un pezzo di terreno che andava avantida decenni. Lazione intrapresa dal maresciallo Abbatiel-lo gli varr oltre a dei riconoscimenti da parte dellarma

    dei carabinieri, anche lencomio del Comune di Pontinia,che lo premi con una targa alla presenza del sindacoe di tutte le autorit comunali il 23 dicembre del 1975,in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni trascorsidalla nascita della citt.

    Di certo non stato lunico encomio ricevuto nella lungacarriera allinterno dellarma da parte di Abbatiello. Nelsuo studio sono appesi riconoscimenti al valore da partedi Generali e Presidenti della Repubblica, a sottolineareche quel lavoro laveva nel sangue. Mi sono arruolato

    nel 1954 racconta Abbatiello frequentando il corsoallievo carabinieri ad Alba. Poi ho frequentato la scuolaper sottoufciali prima a Moncalieri e poi a Firenze, perpoi iniziare il servizio attivo.

    Che non fosse una vita facile, Abbatiello se ne accorsesubito, quando era vicebrigadiere a Catanzaro e si trovcoinvolto in uno scontro a fuoco con alcuni ricercati sullemontagne della Sila. Gli anni pi importanti dove hoimparato molto ricorda Abbatiello sono stati quellipassati presso il Nucleo Investigativo di Latina a par tiredagli anni 60, alle dipendenze del maresciallo DanteIncletolli. l che ho appreso molto delle tecniche inve-stigative sul campo.

    di ANDREA ZUCCARO

    TERRA INSANGUINATAIl senso del dovere e il sangue freddo

    del maresciallo Antonio Abbatiello

    IL CHININOAnno IV n 415

    Al centro della foto, con gli occhiali, il maresciallo Antonio Abbatiello al momento della cerimonia.

  • 7/27/2019 Il Chinino (n. 4 ottobre 2014)

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    PRIME PIETREdi GRAZIANO LANZIDEI

    foto di SIMONE OLIVIERI

    IL CHININOOttobre 2014 16

    La citt fondata dal regime fascista il 25aprile del 1936 non esiste praticamente pi.E stata sommersa. Aprilia, come Atlantide, stata sommersa dal mare, nel caso della

    itt pontina il mare per era dacciaio, quello delle

    bombe che lhanno rasa praticamente al suolo nelgennaio del 1944. I cittadini sono stati sfollati di

    orsa verso la Campania e la Calabria, territori conui, negli anni, la citt di Aprilia stabilir un rap-

    porto non sempre limpidissimo.

    nome credo che derivi proprio dal mese in cui la citt tata fondata, ma non prendete la mia deduzione per oroolato. La citt che conosciamo oggi, nata sulle mace-e dellAprilia-Atlantide che era considerata una dellei belle citt nate dalla fondazione (se volete vedereomera, un plastico conservato al Museo di Piana del-e Orme e posso confermare che si trattava di una cittella), e che possiamo anche denire lAprilia repubbli -

    cana, una citt caotica, nata con un piano regolatoreun po confusionario che pare uscito fuori da uno studiodellUnione Sovietica, con caratteristici palazzoni popola-ri che forse arrivarono insieme alle decine e decine di in-dustrie quando venne istituita la Cassa del Mezzogiorno.

    Ed proprio con la Cassa del Mezzogiorno, con lo svilup-po drogato da uno Stato assistenzialista e dalle Azien-de pirata caratteristiche del capitalismo italiano , chetantissima gente di Aprilia e di fuori ha trovato lavoro,rigorosamente a tempo indeterminato. Gente che poi, tragli anni 80 e 90 ha ingrossato le le dei cassintegrati edei licenziati con la mobilit, visto che il governo ha de-ciso di togliere la Cassa del Mezzogiorno ad Aprilia, manon a Pomezia, che si trova pi a nord, tanto per rilevareunaporia geograca delle decisioni ministeriali, e che leaziende, non essendo pi sovvenzionate, hanno decisodi andarsene in fretta cos come erano arrivate. A me,se devo essere sincero, Aprilia non che mi sia piaciuta

    mai tantissimo, una citt che sembra nemmeno appar-tenere alla grande famiglia delle citt di fondazione. Chese uno va prima a Sabaudia e poi a Latina e, risalendoverso Roma, lungo quella strada maledetta che prendeil nome di Pontina o, con linguaggio ministeriale, strada

    statale 148, e decide di fermarsi per qualche stranissi -mo motivo nel centro di Aprilia, fa fatica ad immaginarecome possa essere stata costruita da llo stesso regime,dalla stessa scuola darchitettura.

    che quelle continue straticazioni di progetti e di ideesulla citt, fatte di continue cancellazioni e riscritture,accumulatasi nel corso dei decenni, hanno portato aduna progressiva perdita di senso, per cui chiunque,chiss forse pure qualche apriliano, guardandosi intornoquando percorre la citt, si chieder da che parte maisar uscita una citt fatta cos: un po kafkiana e unpo naif. Kitsch avrebbe detto Miln Kundera. Oggi quelkitsch contornato dai centro commerciali, dai grandi

    ipersupermercati, dai ristoranti famosi per i matrimoniche ospitano in serie, per una zona industriale quasicompletamente abbandonata e frequentata solo dalucciole notturne e dai loro clienti. E tutto questo orridocontemporaneo ha portato a far s che pi di qualcuno

    provasse a ribellarsi: tanto che ad Aprilia, primo esem-pio in una provincia per il resto nera e nerissima, ha vin-to pi di qualche volta il centrosinistra e, di recente, hafatto da apripista agli esperimenti delle liste civiche. An-cora oggi, a Pontinia, c un candidato de lle liste civiche,centrista e moderato, niente di esagerato e di grillino.Chiss perch Grillo, alle ultime amministrative, non haconcesso il suo marchio elettorale. Avrebbe vinto a manibasse, e invece ha vinto Antonio Terra, vice del gloriososindaco Domenico DAlessio, scomparso nel 2012.

    Di Aprilia mi ricordo un aneddoto divertente, che ha degliechi pennacchiani ma che, giuro, successo sul serio.Due anni fa sono a ndato in vacanza a Parigi e, dopo aver

    APRILIA LINCOMPIUTAUn po kafkiana, un po naif. Risorta

    dalle ceneri delle bombe, subito perduta

    IL CHININOAnno IV n 417

    Veduta di una fabbrica di Aprilia lungo la via Nettunense.

  • 7/27/2019 Il Chinino (n. 4 ottobre 2014)

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    IL CHININOOttobre 2014 18

    onsumato suole e piedi a girare tutto il lungo Senna eNotre Dame e la Rive Gauche e i Campi Elisi e il Louvre,o deciso di andare a vedere la reggia di Versailles. L,opo aver visitato lEnveloppe, la sede centrale de lla

    Reggia, condizionato dal lm Maria Antonietta di SoaCoppola, ho deciso di visitare il Trianon. Che dista unamezzora a piedi dalla sede centrale, tant che afttanoe macchinette, tipo quelle del golf. Considerato cheaftto delle macchinette quasi obbligata, soprattuttoelle giornate di sole agostano come quella che capit a

    me, il costo di unora di macchinettara proibitivo.

    Come facciamo? ci domandavamoon la mia ragazza. E due, un ragazzo

    una ragazza che no a qualche minu -o prima serano sbaciucchiati appog-iati ad una balaustra, che ci devonover sentito, si avvicinano: Vogliamoividere la macchinetta, vi dispiace?.

    Accettiamo, sentendo il dialetto laziale e considerandohe male che va si baceranno per tutto il viaggio. Hannoue facce simpatiche e sono un po timidi. Guido io e ilzio si accomoda a anco a me. La macchinetta va pia -issimo. Al massimo raggiunger i 10 chilometri allora.

    Considerando che labbiamo afttata per unora e cheer andare al Trianon ci voleva mezzora, potevamo faren giro brevissimo e ritornare di corsa.

    Faccio la riessione ad alta voce. Il tizio alza le spalle.Si gira e parla con la sua ragazza. Am, me sa che n onfamo in tempo a fermasse. Dice che arriviamo, due fotoal volo e poi andiamo via. E lei risponde: Vabb am,tanto se ne fai una quindicina, famo ved che ce semostati. Agli altri sai che je frega se cabbiamo passatomezza giornata o un minuto. E poi ha concluso dicendoche pure lei col cellulare ne avrebbe fatta qualcuna, perpoi condividerla subito su Facebook.

    A loro non interessava stare l, interes-sava che gli altri sapessero che loroerano stati l, a Versailles a vedere lareggia. E magari pure a sentenziaresui marmi del Trianon, a dire Tu non

    puoi capire che grandi le stanze, chesfarzo e che ricchezza, poi te credoche hanno fatto la rivoluzione. A quelpunto, la curiosit di sapere di dove-rano era tanta.

    Perch in genere tanta supercialit ha una salsa tuttapontina: Di dove siete?. E lui subito fa: Di Roma. Eio: Ah, noi di Latina invece. E devo aver fatto pure unafaccia delusa, perch la deduzione aveva fatto cilecca,che lui subito s corretto. Ah, noi mica siamo di RomaRoma, noi pure abitiamo in provincia di Latina, ad Apriliaprecisamente. La conoscete no?.

    Palazzoni,fabbriche e un

    passato chesembra cancellato

    PRIME PIETRE

    La piazza principale di Aprilia

    AGENZIA

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  • 7/27/2019 Il Chinino (n. 4 ottobre 2014)

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    PONTINIA OTTANTAdi PAOLO PERIATI

    IL CHININOOttobre 2014 20

    D

    avanti alle carte darchivio ebbi la stessasensazione del marinaio della ciurma diCristoforo Colombo quando avvist la

    terra, percepii che cera un mondo paral-elo ma diverso. Cos Annibale Folchi, il maggiorsperto nella storia del territorio pontino, raccontal suo incontro con la documentazione storica cheiguarda gli avvenimenti che hanno contribui-o a plasmare la societ pontina. Gli aspetti piagguardevoli sulla bonifica delle Paludi Pontine,insediamento colonico, le trasformazioni am-

    bientali, economiche e sociali avvenute nei primiinquantanni del 900, sono stati poi analizzati in

    dieci corposi volumi che non dovrebbero manca-e nelle biblioteche pubbliche, nelle librerie deglitudiosi e di chiunque vuole comprendere megliol nostro passato.

    Il ChininoCom giunto a interessarsi alla storiadellagro pontino?

    FolchiLa storiograa e la scrittura non che mi atti -rassero molto, anche se ho collaborato con il quotidianoIl Messaggero. Ho lavorato per tanto tempo in un enteparastatale che si occupava di agricoltura, frequentan-do giorno dopo giorno tutti quei soggetti che vivevanoil territorio e che hanno trasformato le caratteristicheche io trovai quando venni a Latina nel 1956. In pensio-ne ho dovuto riorganizzare il mio tempo. Per puro casosono entrato nellArchivio di Stato di Latina e, senza undisegno preciso, ho chiesto in consultazione un faldonedi documenti. Via via che leggevo le carte si dilatava laconoscenza e lorizzonte, cambiava il mio rapporto con ilterritorio e limmagine storica appariva diversa da quellache conoscevo: era come se avessi scoperto qualcosa

    di nuovo. Ponendomi nella condizione dellanalfabeta da-vanti al quale ogni eleme nto, fatto e ombra, costituisceuna realt a lui sconosciuta, ho continuato nella ricercaconvinto che la tesi che avrei po tuto esporre scrivendoera diversa dalla proposta ufciale e consolidata. Cos,ho dato alle stampe Littoria storia di una provincia,trattando largomento in modo un po asettico, perchnel rapportarsi con questioni che altri avevano gi de -nito e avvertendo che la mia era una versione diversa,sentivo aforare lincertezza e lobbligo di muovermi concautela.

    Il ChininoCosa si pu affermare su mito e realt dellabonica?

    FolchiEra inevitabile che gli stu-diosi rivisitassero con nuovi occhiuna storia che si mostrava priva di

    dettagli: era come rincorrere il ventoche scuote le cime degli alberi, inve-ce di quello che linveste dal tronco.Il progetto e la realizzazione dellabonica resta importante, notevole eanche ammantato del mito in alcunisuoi aspetti, in particolare guardan-do al momento iniziale, alle aspet-tative e alla rappresentazione chefu fatta. Approfondendo gli accadi-menti e i diversi momenti, il concettomitico e propagandistico cambia.Attenzione per, questo meccanismosi palesato in molte congiunturedella storia italiana. Spesso le fasitrionfanti e gloriose si sono alternatea quelle del disincanto, in cui nontutto si rivela mitico come si crede-va. Penso che sia un atteggiamentotipico delluomo che cresce, osserva,riette e poi si esprime con maggiore o minore sincerit.

    Il ChininoCosa ha scoperto durante le ricerche?

    FolchiAnzitutto che lanno zero dellagro pontino non

    va identicato col fascismo, ma preesisteva. Il territo -rio esisteva da un punto di vista sico, le risorse eranosfruttate e cera una popolazione che si muoveva e vive-va in condizioni e con modalit diverse. Soprattutto, misono accorto della prima falsit affermata dal fascismo:che qui cera la morte, la malaria pestifera, che fosse ilregno della miseria. Ho trovato cenn i di provvedimentipreparati prima dellavvento del fascismo, cera unante-cedente progetto di bonica e miglioria dellambiente perfavorire linsediamento umano e lutilizzo del territorio.La curiosit di ricostruire la storia di questi provvedimen-ti stata molto forte, proprio per sfatare unaffermazio-ne che pareva assodata, cio que lla che il fascismo ave-va fatto risorgere questo luogo dalla morte riportandolo

    in vita. Le Paludi Pontine non avevano un maggior gradodi malaricit rispetto ad altre zone investite dal agel-lo, erano al quinto posto in Italia. Unaltra verit erache lintera area fosse un luogo desertico: di certo ladensit abitativa non era rilevante, per rispetto allas-setto agrario e fondiario e alla morfologia del territorio,la zona era abitata e le risorse non andavano sprecate.Gli abitanti dei paesi collinari esercitavano la pesca, lacoltivazione, il pascolo e lallevamento, i boschi garanti-vano legna e carbone ed erano coltivati con altre mo-dalit. Il territorio aveva avuto assetto e sionomia: erapoco popolato ma garantiva lavoro, risorse e ricchezza.

    Il ChininoPerch i futuri colonivennero individuati nel veneto e nelferrarese?

    FolchiIn quelle zone cera una gran

    quantit di persone che vivevano incondizioni di estrema indigenza eprive di lavoro, creando un problemaalle comunit. Credo che la primaurgenza udita dal fascismo fu di cer-care di attenuare la tensione socialealleggerendo la pressione demogra-ca. Il disagio poteva essere forierodi problemi anche politici e di rivolta.Lapparato di governo stesso haconsentito limbroglio delle famiglienumerose, che non aveva alcunaattinenza con la maggior produttivitdella terra. Non ho trovato elementiche confermano che le motivazionipolitiche abbiano inuito sulla scel -ta: si pu escludere che il Commis-sariato per la Colonizzazione e laMigrazione Interna abbia operatoobbedendo al parametro della fedel-

    t al fascismo, e non cerc di distaccare gli antifascistida quellarea per farli disincantare qui.

    Il ChininoChe rapporto cera fra coloni e Opera Nazio-nale Combattenti (Onc)?

    Folchi Il problema dellinsediamento umano meritaulteriori studi e approfondimenti. Lappoderamentocomportava una serie di obblighi rispetto alle condizio-ni (accettate dai coloni), poste dallOnc per condurre ifondi. A causa della precariet, debolezza e inadegua-tezza della parte lavoratrice, il contratto di mezzadriasi rivel inadatto al contesto. I coloni in larga partenon erano mezzadri, n braccianti e conoscevano pocodi agricoltura e allevamento. La gestione dirigistica simostr spesso opprimente, sostitutiva delliniziativadelle singole famiglie: per esempio lOnc stabiliva lecolture, controllava modi e frequenza del lavoro, lor-dine interno alla famiglia, ma non migliorava affatto la

    IL CHININOAnno IV n 421

    I coloni in larga

    parte non eranomezzadri, nbraccianti econoscevano pocodi agricoltura eallevamento. Lagestione dirigisticasi mostr spessoopprimente,sostitutivadelliniziativa dellesingole famiglie.

    Nella foto Annibale Folchi

    VERI MITI FALSI PROFETILanno zero dellAgro non fu il

    fascismo. Parola di Annibale Folchi

  • 7/27/2019 Il Chinino (n. 4 ottobre 2014)

    12/19

    IL CHININOOttobre 2014 22

    ondizione professionale dei coloni. Inoltre, un territorioon preparato con sufcienza allagricoltura, con unaomposizione agraria che comportava ricavi differenti daona a zona, disperdeva la fatica e sancava le famigliehe non riuscivano a sostentarsi. LOnc non ha dato unostegno adeguato, ha preteso che i coloni lavorassero,ossero presenti sulla terra, non si distraessero, nonrequentassero le compagnie di baldoria e cos via, e poia ripartito ci che la terra produceva, che in molti casira poco. Per non aggravare le situazioni dindigenzaOnc faceva anticipazioni in denaro o in generi alimen-ari, ma erano tutti debiti che il colonoccumulava, da pagare con il raccoltouccessivo. I prodotti venivano ripartitiullaia staccando al colono il minimondispensabile per la sussistenza dellaamiglia dalla met contrattuale che gli

    pettava, il resto gli veniva accreditatoui conti colonici per un massimo del50 per cento e incamerato a saldo deiebiti. Per cui non cerano miglioramen- delle condizioni economiche, aggrava-e dalla chiamata alle armi di moltissi-

    mi giovani.

    l ChininoChe impatto ha avuto lauerra?

    FolchiIl reclutamento stata la prima mazzata subi-a dalla forza lavoro, con enormi conseguenze sul rendi-

    mento dei terreni. Il potenziale distruttivo del conitto haissestato tutto: bombardamenti, sabotaggi, sfollamenti,tti coercitivi imposti dal piano per la sicurezza e daiedeschi dallarmistizio in poi. Secondo me, la guerra haancellato la bonica: terre in parte allagate o minate,talle e case abbandonate, danneggiate e alcune distrut-e, famiglie disperse.

    l Chinino Quali sono state le conseguenze della Se-onda Guerra Mondiale sul territorio?

    FolchiA mio avviso il dopoguerra stato il periodo

    eggiore per la comunit. La ricostruzione della vitaociale, familiare, lavorativa e produttiva si svoltaon lentezza e povert di mezzi. Le famiglie colonicheersero il senso di protezione che dava loro il fascismo lOnc, trovandosi in un contesto che non gli era favo-evole e che a volte percepivano come ostile. La collinavendicava diritti nei confronti della pianura e nessunoha protetti dallo spavento di dover cedere i terreni.

    C stata la minaccia larvata e incombente di braccian-, cooperative, partiti e sindacato non in senso amiche-ole, n comprensivo, n equitativo: molti rivolevanoa terra perch la percezione che fosse stata regalatai forestieri era viva e pericolosa, sostenuta dal sensoi recupero della libert e dei diritti che questa gente

    vantava legittimamente sul territorio.

    Il ChininoCosa ha consentito lassestamento socialee territoriale?

    FolchiCon la democrazia tutte le limitazioni sono sal-tate. Il colono stato visto come una persona, non picome lo-fascista o raccomandato. Le gure che com-ponevano la societ pontina si sono ritrovate prive dimezzi e risorse, con alle spalle drammatiche e sperienze,e occorreva ricostruire una societ a molti sconosciuta,

    abituati comerano alla sudditan-za nel lavoro e allacquiescenza alfascismo. La societ si integratae umanizzata, luno ha conosciuto esi compenetrato delle condizionidellaltro. Il progresso tecnologico

    in agricoltura e lindustria hannoconsentito la ripresa dando autono-mia e dignit alle famiglie; mentreil miraggio di vendere il podere , perlasciare posto a fabbriche e ville,ha dato ai contadini la possibilit ditrasformarsi e ricavare protti, maha scombussolato lorganizzazioneterritoriale dando vita a una realt inmovimento che ancora non sedimen-ta dei caratteri omogenei.

    Il miraggio divendere il podere,per lasciare postoa fabbriche e ville,

    ha scombussolatolorganizzazioneterritoriale dandovita a una realtin movimentoche ancora nonsedimenta.

    PONTINIA OTTANTA

    Un libretto del colono originale.

  • 7/27/2019 Il Chinino (n. 4 ottobre 2014)

    13/19

    IL CHININO IL CHININOOttobre 2014 Anno IV n 42524

    La torre lunico resto dellAntico Castello

    dellAcquapuzza Feudale, come si legge nel Catasto

    di Bassiano del 1769. Il castello diruto di cui faceva

    parte la torre era un ottimo punto dosservazione,

    postazione di controllo e avvistamento.

    Il nome deriva dalla presenza sottostante di sorgenti

    di acqua sulfurea, che sgorga in corrispondenza della

    catena della dogana di Sermoneta.

    Aqueputride, inteso come territorio, era gi

    conosciuto nel XIII ; mentre nella sua accezione di

    luogo abitato, si trova: hominibus castri Aqueputride

    Terracinensis diocesis in una pergamena del 22

    luglio 1272, inviata da papa Gregorio X al vicario

    di Roma, che ordinava di cessare le molestie alle

    comunit di Terracina, Priverno, Sezze e gli abitanti

    di Acquapuzza, che si erano rifiutati di inviare una

    propria delegazione ai giochi di Testaccio.

    ANTICHE ORMEfoto di ALESSANDRO ROGATO

    LA SENTINELLATorre dellAcquapuzza,

    dove riposano i fantasmi

  • 7/27/2019 Il Chinino (n. 4 ottobre 2014)

    14/19

    NEWS DALLE AZIENDE

    IL CHININOOttobre 2014 26

    Sono passati ormai 16 anni da quel lontano20 giugno 1998, giorno in cui inauguraiil mio negozio chiamato Bollicine, spe-cializzato in articoli di gadget, una parola

    nuova che per molti suonava strana. Non era unnegozio di giocattoli, n una cartolibreria.

    ra una vera novit, una sfida a Pontinia, dato che sira abituati a trovare questi articoli negli altri setto-, quindi bisognava creare una nuova idea. Un nuovo

    modo di acquistare. Venivo da 6 anni di esperienzaollaudata nel settore del giocattolo, durante i quali hovuto la fortuna di lavorare con persone capaci, primaa Pinocchio a Latina e in seguito nel famoso Hobby

    Due di Pontinia, gestito da Stella e Riccardo Silvestri-i, dai quali ho potuto apprendere le tecniche di ven-ita e di allestimento che in questi anni mi sono stateempre utili.

    Sarebbe stato pi facile aprire un negozio di giocatto-, ma non era rispettoso nei confronti di chi mi avevansegnato il mestiere. Quindi ho cercato di trasformareidea in una realt. Non stato facile, gli abitanti diontinia lo identificavano come un negozio di giocattoli,

    mentre i ragazzi di allora apprezzarono subito la novit,diventando degli habitu di Bollicine. Le persone pianziane entravano per acquistare un trenino, una bam-bola, ma quando si rendevano conto che tutto ci noncera, rimanevano spiazzati. La domanda frequente era:Scusa ma allora cosa vendi?. stato come creareuna strada in pieno deserto, ma con una certezza diandare avanti e non inserire gli articoli richiesti per ven-dere di pi. Strada che, una volta battuta, diventatafacile da percorrere per tutti quelli venuti dopo.

    Fin dallinizio ho cercato di creare curiosit, di stare alpasso con i tempi e afferrare le mode che stavano na-scendo. Ed ecco che piano piano il settore gadgistico siaffianca al settore del party. E nel giugno 2007 lintro -duzione della Balloon Express, ovvero delladdobbisti-ca con i palloni. Allora in provincia erano presenti solodue negozi a Latina e uno a Terracina. Cos durante ifesteggiamenti di SantAnna del 2007 realizzai la primaesposizione Balloon Express in piazza Pio VI, che di-vent una grande vetrina a cielo aperto di composizionidi palloncini. Certo fu la prima volta, ero ancora acerbadi corsi di formazione e avevo poche conoscenza tecni-che. Cera chi passava e la snobbava, chi al contrario

    chiedeva e ammirava. Comunque, la curiosit era stataaccesa. Sono poi seguiti anni di perfezionamento coni corsi di aggiornamento di portata internazionale pertenersi al passo con le tecniche e le nuove mode delBalloon Express.

    Tanti sacrifici, aperture fuori orario e domenicali, conse-gne fuori zona fino ad arrivare al 2013, anno che segnai 15 anni di attivit e il cambio look del negozio, dedi-cando un settore al mondo dei gadget e uno al mondo

    del party. Nel 2014 durante SantAnna, dopo due annidi meditazione, ritorna lesposizione Balloon Expressda cui ho ricevuto conferme e apprezzamento per ciche avevo creato negli anni sia da persone istituzionali,sia da persone comuni, riscuotendo molto successo.Certo non si pu dire che Bollicine si arrivata allafine della strada, la sfida sempre aperta, attenta alletendenze, come per esempio le LeccaLecca che negliultimi due anni stanno spopolando. Per ogni avvenimen-to, da Halloween a Natale, si sempre attenti ai parti-colari e si offre sempre unidea alternativa di regalo.Quanti bambini e ragazzi sono passati da Bollicine.

    Alcuni di loro oggi sono genitori, ma sono sempre l,sapendo di trovare nel loro negozio specializzato unostile unico, contraddistinto dalla passione e dallamoreper il lavoro. Bollicine sempre stata portatrice dinuove idee, come quando nel periodo natalizio 2004cre langolo del pacchetto sul marciapiede del nego-zio con ragazze vestite da Babbo Natale che offrivanopopcorn e palloncini. Sembrava di essere in quellestrade importanti delle migliori citt italiane. C statopoi levento per i 10 anni dellattivit commerciale, nel

    2008, dove per la prima volta una titolare di un nego -zio si autofinanzia (senza cercare sponsor esterni), erealizza una festa per il suo paese.

    Una cosa certa: affrontando le sue sfide Bollicineha aperto sempre nuovi scenari. Siamo alle porte del2015, sono nate tante altre attivit lungo la stradaspianata nel deserto, ma Bollicine rimarr sempre unluogo dove il cliente sa di trovare il piglio, la cortesia,la differenza e la passione che la fa distinguere comeuna realt unica e inimitabile. E la sfida continua.

    Mariangela Baraldi

    IL CHININOAnno IV n 427

    BOLLICINEIl successo di unidea

    che fa tendenza

  • 7/27/2019 Il Chinino (n. 4 ottobre 2014)

    15/19

    IL CHININOAnno IV n 429

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    Eper quelli che avrebbero dovuto attraversarelOceano in cerca di pane trasform come in unbel sogno, province dove per secoli e secoli haregnato la malaria in fertili campi e sostitu le

    povere capanne con ridenti citt.

    Quanto riguarda dellAgro Pontino nella biograa abesca diBenito Mussolini espresso in questo breve verso, che tra illu-strazioni a colori della pittrice Anna Tommasini e unimpagina-zione a poemetto, si divide tra le pagine 25 e 26 della secondaedizione di Una favolavera, edizioni Hoepli 1936.La prima pubblicazione del 1933 e si ferm a 28pagine, non fecero in tempoa stamparne cinquantacopie che le Paludi Pontinefurono bonicate e dunquebisognava aggiungere paginea quella che si presentavacome la grande opera delsecolo.

    A velocit da blog la Tom-

    masini dovette produrreimmagini mentre lautore,Hardouin di Belmonte,esaltava in rima baciata, bambinesca, le eroiche imprese delduce. Non andarono oltre le 36 pagine e il tradizionale iniziocon Cera una volta a Predappio... non n certamente comeuna favola di Walt Disney. Ci che Mussolini volle narrato nelvolumetto vale oggi 100 euro circa, la prima edizione qualchedecina in meno. La copertina della seconda edizione fu afdataalla brava illustratrice Tina Tommasini, sorella di Anna forseanche per questo il costo pi alto oltre a una pi completastesura dei abeschi fatti riportati. La copia conservata pressoil Map ha un valore che va ben oltre le le stime citate, peralcuni inestimabile, frutto della storia che il volume ha vissuto.

    LA BONIFICA INTEGRALE

    RACCONTATA AI BAMBINI

    Allinterno di una teca del Map si pu ammirare la fiaba dellAgroPontino donata da Benito Mussolini a sua figlia Edda

    di ALESSANDRO COCCHIERI

    I SEGRETI DEL MAP

    Arriv a me grazie a un amico che mi assistette nella ricerca direperti stampa riguardanti il ventennio fascista, mi disse di po-terlo esporre e che il valore affettivo per chi lo stava prestandosuperava qualsiasi risarcimento: dovevo tenerlo con estremacura. Non ebbi la prontezza di chiedere maggiori spiegazioni suiperch di un prestito e non una donazione, lo seppi solo quan-do incontrai la proprietaria che alla ne mi fece una donazionepersonale con la promessa di tenere esposto il volume.

    Fu allincontro con una bionda signora che scoprii trattarsi diun regalo del duce alla suapiccola Edda, che pronta-mente lo timbr con il suonome come si faceva nellegrandi casate, i bambiniricchi forniti di timbro per-sonale giocavano a porre ilsigillo sulle proprie cose, unmarchio di propriet, uneti-chetta borghese trascinatanel periodo moderno.

    Ma il pezzo forte della storia,arriva a noi dalla storia e

    la favola di Edda continuil percorso del padre lungoaltre pagine scritte: visse la

    sua Sodoma e la sua Gomorra, attravers conni e guerre, videlItalia macchiarsi di sangue, ascolt Bella Ciao e scamp alrogo.

    Firmai la donazione seduto in un salotto della media borghesiamilanese, busti e suppellettili tirati a lucido sopra mobili in radi-ca, porta ombrelli di ceramica ne e una bandiera che riettevasugli occhi della mia interlocutrice, tra il lucido di quei tondichiari unaquila teneva tra gli artigli un fascio littorio. Sotto lamia rma, quella di Velia Mirri, ausiliaria della Repubblica diSal.

    I SEGRETI DEL MAPI SEGRETI DEL MAPI SEGRETI DEL MAP

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    IL CHININO IL CHININOOttobre 2014 Anno IV n 43130

    Larte della pitturaper le piazze di Pontinia

    Pontino, che ha riconosciuto la qualit e i ni del progetto.Tante sono state le cose a cui pensare: permessi, pubblicit,sponsor, premi e cos via; molte ci sono sfuggite, non percattiva volont ma per assoluta inesperienza.

    Tornando alla rassegna, tutti coloro che domenica 7 settem-bre si sono trovati a passare in piazza Indipendenza, oppurein piazza Pio VI hanno potuto fermarsi a osservare i pittoriallopera. Venti artisti hanno risposto allinvito e, dopo averlavorato alacremente tutto il giorno, cercando di rappresen-tare il tema, hanno consegnato le loro opere per sottoporleallesame di una giuria composta da Antonio Gazzetti, EnricoFrusciante, Claudio Ennas, Antonio Di Viccaro e FrancescoTetro. Una volta che la giuria ha espresso il suo insidacabilegiudizio, le tele sono state esposte nel cor tile antistante ilmuseo offrendosi allattenzione e alla curiosit dei numerosicittadini. Alla ne della manifestazione, dopo aver ringraziatotutti gli artisti che ci hanno onorato con la loro partecipazione,perch senza di loro nulla sarebbe avvenuto, andiamo a casa

    stanchi ma leggeri nellanimo, perch una giornata in compa-gnia dellarte non pu che fare bene allo spirito.

    Scusi, qui che si timbra la tela per parteciparealla rassegna di pittura estemporanea?. Prego,si, venga pure che timbriamo!. Dai, allora li-niziativa si sta concretizzando! Meno male, ero

    cos preoccupata, penso tra me e me. In realt le ansienon sono rimaste nel mio intimo, ma hanno assillatonon poco Maria Di Girolamo, i due Gazzetti (padre efiglio), nonch Marianna Frattarelli.

    Il comitato ArteImmagine nato cos, spontaneo, e conqueste premesse ha preso avvio, in una splendida domenicadi sole, la prima Rassegna di pit tura estemporanea di Pon-tinia, dedicata all80esimo anniversario della fondazione dellacitt. Tutto partito dallispettore scolastico Antonio Gazzet-ti, che la scorsa primavera ha cominciato a prospettarciquesta esperienza e a sollecitare una collaborazione. Io sonodi natura una che si entusiasma facilmente e, anche se larte

    non costituisce una mia precisa competenza, ho pensato cheavrei potuto cogliere loccasione per avvicinarmi alla pitturae regalare a Pontinia una simpatica occasione per osservaredal vivo degli artisti allopera.

    Per Maria credo non ci sia stato alcun problema: lei nellarteci sguazza come un pesce nellacqua. Marianna, invece, si fatta tirare dentro professionalmente, considerato chen dallinizio avevamo pensato di collocare levento nel Map.Verso agosto ci siamo per accorti che mancava una guraessenziale al nostro progetto: chi va in cerca di sponsor! Equindi lingresso di Giancarlo Incitti e della sua enorme espe-rienza in materia stato provvidenziale, cos come il soste-nimento nanziario della Cassa Rurale ed Artigiana dellAgro

    di LOREDANA FURLANETTO

    Sopra: un artista impegnato nellestemporanea di pittura

    I SEGRETI DEL MAPCRONACHE CITTADINE

    Ecco lelenco dei primi 10 classificati:1 Francesco Costanzo; 2 Armando Sodano; 3 Tom-maso Volfini; 4 Gino Di Prospero; 5 Valerio Librala-to; 6 Alberto Bastianelli; 7 Nazzareno Bernardi;8 Cristina Giammaria; 9 Claudio Falasca; 10 Ema-nuela Del Vescovo .

    LA CLASSIFICA

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    che la voglia di giocare sia rimasta, per ora mi dedicoa fare lallenatrice; ma il mio ruolo anche di amica, diguida per i bambini. Per farlo conda Michela bisognaessere dotati di unenorme pazienza.

    Lobiettivo principale del settore giovanile non la cre-azione di future promesse del calcio ma, almeno no alcompimento dei quattordici anni det, considerata unaimportante vittoria sportiva riuscire ad avvicinare semprepi giovani piccoli al campo sportivo, oppure arrivare conlo stesso numero di giocatori al termine dei vari cam-pionati. Lintero settore giovanile (diviso in 3 squadre pertre categorie diverse), vede la partecipazione di circa 80ragazzi, molti dei quali della scuola calcio, che conta ben6 squadre, la cui novit e ore allocchiello il corso per

    soli portieri.

    Lorganizzazione del Pontinia Calcio ha poi nuove idee incantiere, tra queste va messo in risalto il progetto cheprevede la nascita di una squadra tutta al femminile. Ideeche per attualmente non possono concretizzarsi perdiversi motivi, in particolare quelli economici, e perch oc-correrebbe un potenziamento logistico (spogliatoi e campidallenamento).

    Eppure, la voglia e lentusiasmo che si iscontra nelladirigenza, nei tecnici e nei ragazzi, lascia pensare cheinteressanti novit spetteranno allAsd Pontinia Calcio nelprossimo futuro.

    SPORT CITTADINO

    La societ Asd Pontinia Calcio, nata nel 1970sotto il nome di Gs Pontinia per poi pren-dere il nome attuale nel 1994, compostada cinque membri del direttivo e altrettanti

    onsiglieri.

    organizzazione calcistica fa si che le squadre parteci-ino a tutti i tornei e campionati dilettantistici e si assi-ura che ogni categoria sia seguita non solo da un bravollenatore bens, come afferma il responsabile del settoreiovanile Rinaldo Parente, da un vero e proprio educato-e, perch il dovere di un allenatore, soprattutto con i piiccoli, non semplicemente basato sullinsegnamentoello sport.

    ragazzi sono seguiti con cura da allenatori, preparatoriei portieri, dirigenti accompagnatori e un responsabileecnico del settore giovanile. Lufcio di segreteria offren servizio di informazione e aggiornamento per chiunqueia interessato allattivit calcistica.

    Questanno il Pontinia Calcio, che si allena e gioca leartite ufciali al campo sportivo Comunale, vede per larima volta tra le le degli allenatori la presenza femmini -e di Michela Costanzo, giovanissima ragazza di Pontiniahe ha mosso i suoi primi passi da trainer prima comessistente, nella stagione 2013/14, e adesso si occu-a dei piccoli calciatori. In realt anche io ho giocato aalcio quando ero bambina, nei pulcini, e nonostante

    di ERIKA BADALAMENTI

    I bambini della scuola calcio dellAsd Pontinia Calcio. Foto di Salvatore Badalamenti

    PRIMA UOMINI POI CAMPIONI

    INSIEME

    PER FAR VIVERE

    LA NOSTRA

    CITT

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    spirito fraterno tra chi vi partecipa. Infatti, come rac-conta con orgoglio Faiola, i momenti che ricordano conmaggior felicit sono legati alla partecipazione alla pri-ma CorSalsiccia, organizzata lestate appena t rascor-sa insieme allassociazione Nemesis, in cui eravamopochissimi ma con tanta voglia di correre assieme.

    In realt si sono contati pi di quattrocento atleti chehanno avuto tutti un ruolo fondamentale per la riu-scita dellevento, come non manca di sottolineare ilpresidente della Podistica Pontinia, evidenziando ungrande successo dovuto al fantastico spirito che si creato allinterno dellassociazione, in cui ogni per-sona risulta importante e indispensabile. In fondo lacaratteristica pi bella di questo sport che bastano

    un paio di scarpe, condito da tanta voglia di andare acorrere e il gioco fatto.

    Il primo anno per lAsd Podistica Pontinia stato diassestamento, ma gi dal prossimo lassociazione harivelato di avere in serbo qualche richiesta per lasses-sorato alla sport del Comune di Pontinia.

    Su tutte la proposta di implementazione delle piste ci-clabili che potranno giovare non solo a chi fa podismo,ma anche agli appassionati di jogging, non solo agliinscritti allassociazione sportiva, ma allintera comuni-t, migliorando le condizioni di sicurezza per corridori,ciclisti, pedoni e automobilisti.

    SPORT CITTADINO

    LAsd Podistica Pontinia una realt n atada poco, ma gi riuscita ad aggregaremolte persone. Nata nel novembre del2013 quasi per caso, come racconta il

    presidente Emilio Faiola da una semplice chiac-hierata con i fratelli Lombardi.

    associazione si era data lobiettivo di creare unruppo di almeno di venti persone nel primo anno.

    Unobiettivo largamente superato, considerato che oggili iscritti sono cinquantotto. Il podismo quella parteellatletica leggera che comprende ogni tipo di corsa piedi, sia su pista, sia su strada. Il negozio dal qualeutto partito diventato il nostro quartier generale,vela il presidente Faiola.

    Tutti possono andare a chiedere informazioni sulla no-tra associazione. Inoltre, un ruolo importante lhannocoperto anche il sito internet ufficiale (www.podistica-ontinia.it), le pagine social di Twitter e Facebook.

    A oggi gli atleti si allenano facendo il consueto giroel cimitero, due o tre volte a settimana in base alleisponibilit dei corridori, i quali hanno goliardicamen-e rinominato il luogo in cui si allenano come: il Conianto.

    a parte pi bella di questo sport che nonostante sindividuale, riesce a creare tantissima aggregazione e

    di LUCA GHIDONI

    I corridori dellAsd Podistica Pontina. Foto di Pietro Romano.

    PONTINIA VA DI CORSA

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