Il Chinino (n. 5 - dicembre 2014)

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    Con i suoi ottanta anni Pontinia continua la sua storia di citt di

    fondazione. Delle sue pietre sappiamo tutto. Potremmo conosce-

    re il numero esatto delle mattonelle che compongono lex Casa

    del Fascio, perch lOnc con la sua ssa dei numeri, sicuramente

    lavr scritto da qualche parte. Sappiamo tutto della scienza delle

    idrovore di Mazzocchio. Sappiamo tutti i particolari di come furono

    scavati i canali, costruiti i poderi, arata la terra. Come se la sto-

    ria di questo paese paradossalmente nisse il giorno della sua

    inaugurazione. Tutto questo raccontato con toni da leggenda, con

    rafgurazioni retoriche sempre uguali a se stesse.

    Chi non vive a Pontinia lo ha notato prima degli altri. Ma questo

    paradosso riguarda tutto lAgro Pontino. Ora bisognerebbe andare

    oltre, senza smettere di guardare dietro. Bisogna capire chi siamo,

    noi cittadini di una comunit che bene o male cresce. Anche aPontinia come nel resto del Paese il confronto sociale e numerico

    tra chi se ne va e chi viene non pu considerarsi positivo. Bisogne-

    rebbe insomma, iniziare a indagare che cosa successo qui dopo

    linaugurazione della citt. Magari si troveranno le risposte anche

    ai problemi del presente.

    ERRATA CORRIGE: Nellultima edizione, nel titolo dellarticolo a pag

    14, per la serie Tipi Pontini, abbiamo scritto Antonio Abbatiello

    invece di Giovanni Abbatiello, come si evince anche dallarticolo.

    Ce ne scusiamo con i lettori e con i diretti interessati.

    BUON NATALE AI NOSTRI LETTORI DA TUTTA LA REDAZIONE.

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    Ecco le coordinate bancarie: Associazione Il Chinino

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    Andrea Zuccaro

    LA STORIA NON SOLO RUSPE E RETORICA

    Il Chinino

    Bimestrale dinformazione

    Anno IV numero 5

    Ottobre 2014

    Registrato al Tribunale di Latina

    numero 6 del 29/04/2011

    Copia gratuita

    http://ilchinino.blogspot.com - [email protected]

    Direttore

    Vicedirettore

    Collaboratori

    Fotograe

    Progetto Graco

    Stampato presso

    Andrea Zuccaro

    Paolo Periati

    Federica Guzzon, Gianpaolo Danieli, AlessandroCocchieri, Ilenia Zuccaro, Graziano Lanzidei,Luca Ghidoni, Antonio Rossi, Lorenza Lorenzon,Giancarlo Incitti.

    Emanuele Palombi, Alessandro Rogato, FabrizioBellachioma.Foto di copertina: Fabrizio Bellachioma.

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    SOMMARIO

    4LINCHIESTAPerch Pontinia?10CRONACHE CITTADINELa mela del riciclo12I SEGRETI DEL MAPAnelli restituiti dalla patria14

    CRONACHE CITTADINE

    Pontinia compie 80 anni

    16AGRI_CULTLa vocazione del territorio18CRONACHE CITTADINEQuelle donne sulla strada19PONTINIA OTTANTALAmerica in casa22PRIME PIETREPontinia in stand by26ANTICHE ORMETra i vicoli di Terracina

    30CRONACHE

    CITTADINELe diverse vie della Fede

    32SPORT CITTADINOInseguendo Gugliemo Tell34SPORT CITTADINOTaekwondo vittorioso

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    orre comunale, circondata da dure rami di quercia e dilloro annodati da un nastro dai colori nazionali.

    Ora, malgrado la ristrutturazione occorsa a met deglinni 80, la torre comu-ale di Pontinia non haerto i merli e pertantoon correttamenteappresentata se nonella versione conser-ata nella stanza delindaco, ma anche quella errata. Quella fasciaossa, il capo dellocudo, originariamenterevedeva un fascio lit-orio, in luogo della torreomunale. Infatti era

    etto capo del li ttorio,stituito con real decreto12 ottobre 1933 che

    mponeva la modifica diutti gli stemmi araldiciellallora Regno dItaliaon lapposizione di taleimbolo.

    Dopo la caduta del regi-me fascista, il decretouogotenenziale del 10icembre 1944 abrogavacapo del littorio, e

    os recita: Lanzidettagura araldica (capoel littorio) tolta daglitemmi che la contengo-o, ed in essi il campoello scudo ricoperto

    nteramente dalle inse-ne del titolare dellotemma. Il commissa-o prefettizio che ebbeonere di revisionare lo

    temma di Pontinia sistin a voler conserva-e la figura araldica delcapo rimuovendo dallotesso il fascio littorio eroponendo la sostituzio-e, dapprima con lem-lema della Repubblicataliana, non approvatoallufficio araldico, e poi inserendo la torre civica.

    a revisione dello stemma comport anche la rimozioneei fasci littori dal campo dello scudo, che contribuiva-o a formare liniziale M insieme a un nastro rosso,

    per damnatio memorie nei confronti della tramontataideologia liberticida fascista, che sovente avviene alladestituzione di ogni regime totalitario.

    Pertanto lo stemmaaraldicamente correttodel Comune di Pontiniadovrebbe essere raffi-gurato senza la fasciarossa, destituita di ognifondamento, cos comenel caso dello stemmadi Aprilia che, invece, hacorrettamente applicatola disposizione luogo-tenenziale restituendocos alla cittadinanza unostemma che non stravol-

    ge il significato originariodella citt, bonificato,questa volta, dai simbolidel regime sotto la cuiegida, tuttavia, questicentri ebbero i natali e ilconcepimento.

    Le discordanze nonfiniscono qui. Oggi ilgonfalone del Comune diPontinia, ovvero quellostendardo sorretto daivigili urbani che accom-pagna il sindaco nellecerimonie ufficiali, ha ildrappo di colore azzurro,analogamente al costu-me tipico delle donne diPontinia, ma dai docu-menti consultati non sievince nessuna nuovaconcessione a propositodi un nuovo gonfalone.

    Pertanto resta in vigo-re quello concesso nel1939 che prevedeva ilcolore del drappo nero,come pure quello dellabandiera che statomantenuto, in quanto larevisione concessa nel1953 ha interessato il

    solo stemma araldico e non anche la foggia del Gon-falone. La carta didentit simbolica di un comune rappresentata dal suo stemma araldico, nel quale lacomunit che lo anima dovrebbe riconoscersi ed esserein grado di leggere e comprenderne la storia.

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    IL CHININO IL CHININODicembre 2014 Anno IV n 598

    Il messaggio di auguri che mi

    sento di formulare lauspicio

    che noi che ti abitiamo, che

    ti viviamo, noi che lavoriamo

    nei campi o nelle aziende del tuo

    erritorio, noi che ci dimentichiamo

    dei tuoi canali, delle tue cordigliere

    rangivento, noi che ti siamo spesso

    ndifferenti ed assaltiamo questo

    territorio con mille alibi, forse non ti

    meritiamo, non rispettiamo quel-

    li che hanno reso possibile con il

    sacrificio del lavoro, della vita, della

    libert questo prodigio che oggi

    abbiamo il privilegio di ammirare.

    Ai nostalgici, invece, vorrei dire che

    a soli ottanta anni, non si sente la

    mancanza di quellidea ma, di uni-

    dea, non mancano quegli uomini

    ma la forza degli uomini, lentusia-

    smo di fare per tutti e non per se

    stessi, ladoperarsi per partecipare a

    qualcosa di grande da condividere e

    vivere insieme.

    Antonio Rossi

    IL SIMBOLO E LA STORIA

    La carta di identit simbolica di un Comune rappresentata dal suostemma araldico, nel quale la comunit che lo anima si riconosce ed in

    grado di leggere e comprenderne la storia.

    I SEGRETI DEL MAPI SEGRETI DEL MAPI SEGRETI DEL MAPINCHIESTA#2

    I II II II I I I

    I I I

    IERI

    Lo stemma del Comune di Pontinia fu disegnato da Oriolo Frezzotti, larchitetto che

    collabor insieme alling. Pappalardo nella predisposizione dei progetti esecutivi diPontinia, nel 1935. La concessione dello stemma e del gonfalone avvenne con regio

    decreto del 5 dicembre 1935 a pochi giorni dallinaugurazione del neo istituito

    comune di Pontinia (18 Dicembre 1935) mentre il regio decreto che conferisce a Ponti-

    nia la bandiera fu firmato il 19 Novembre del 1936 circa unanno dopo

    COME DOVEVA ESSERE

    Il decreto luogotenenziale del 10/12/1944, n. 394 dispone che il capo del littorio siarimosso da tutti gli stemmi ed in essi il campo dello scudo ricoperto interamente dalle

    insegne del titolare dello stemma. Pertanto lo stemma post fascista del comune di

    Pontinia dovrebbe essere come rappresentato in figura. La rimozione dei fasci littori e

    del nastro rosso che concorre a formare la lettera M , invece, non segue una normaspecifica. Se ci si volesse attenere strettamente alle disposizoni araldiche non sarebbe

    vietato.

    OGGI

    Lattuale stemma araldico di Pontinia stato concesso dopo un iter travagliato che ha

    interessato la modifica della figura del capo del littorio, la fascia rossa che sormonta loscudo, erroneamente proposta dal commissario prefettizio di allora che fu recepita

    nello stemma concesso con il DPR del 30 Maggio 1953 a firma del Presidente Luigi

    Einaudi. La rimozione dei fasci littori, che formavano la lettera M, stata facilmenterealizzabile in quanto costituivano un ulteriore livello di lettura sullo stemma non

    essendo integrati ne simbolicmaente ne graficamente cone le altre figure rappresenta-

    te.

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    lopera planetaria di cui noi tutti siamo gli autori,dichiara Pistoletto. E tra gli autori ci siamo anche noi delMap (Museo Agro Pontino), assieme ai ragazzi dellistitutocomprensivo G. Verga, che gi dallo scorso ann, hannoaccolto linvito di Cittadellarte Fondazione Pistoletto,prendendo parte al Rebirth-Day 2013. Hug the change,show the ag, 120 ragazzi e 120 bandiere per abbracciareil cambiamento ridisegnando il nuovo segno di innito nellapiazza antistante il museo.

    Questanno, nuovamente in collaborazionecon Francesco Saverio Teruzzi, artivato-

    re, i ragazzi della scuola secondariasi preparano ad accogliere unineditaazione artistica, volta a realizzare unastruttura rappresentante Woolen LaMela Reintegrata, opera dello stessoPistoletto e monito alla necessariapresa di coscienza delluomo (articio),che nel tempo sta divorando la mela(natura), la quale senza unazione deci-sa e consapevole, non potr essere

    reintegrata.

    Una performance urbana che i ragazziestendono in realt a tutta la citt, poich

    la mela, tramite la sua par te morsicata, rimarr neglispazi del Map per il conferimento di materiali in alluminiodestinati al riciclo. Un invito i mportante, che non a casocoinvolge Pontinia, nel cui stemma dazzurro e al capodi rosso (porpora) rafgurato un melo fogliato e fruttatoal naturale, sradicato, caricato in punta dalla pala di unavanga dargento. E quale giorno migliore del 18 dicembre2014, anniversario di Pontinia e terzo anno di attivit delMap, per reintegrare La Mela del Terzo Paradiso?

    CRONACHE CITTADINE

    Il primo paradiso quello naturale, di quandoeravamo dentro alla mela. Con il morso dellamela uscivamo dalla natura e creavamo il pa ra-diso artificiale: il secondo paradiso, che ormai

    divora la mela. Adesso entriamo nel terzo paradisontegrando pienamente la vita artificiale nella vita

    naturale.

    Parole da ascoltare, oltre che da leggere, quelle dellartistaontemporaneo Michelangelo Pistoletto,pparizione insolita ed eccezionaleellultimo album dei Subsonica Unaave in una foresta, titolo preso inrestito da un detto torinese cheta a indicare uno spaesamento,ualcosa fuori dalla struttu-a. Calamitata dal dualismo trarticio e natura, la band di Torinoccoglie il manifesto dellartistaiellese, la cui voce si avvolge auella di Samuel per descrivere ilTerzo Paradiso, mito contempo-

    aneo che sottolinea limportanzaer lumanit di passare nalmentel tempo della responsabilit dellaoscienza: un passaggio evolutivo neluale lintelligenza umana trova i modi per convivere conintelligenza della natura.

    Un simbolo, rivisitazione del segno matematico dinnito,n cui ai due canonici cerchi se ne aggiunge un terzo, comerembo della nuova umanit che congiunge gli elementistremi, rappresentazione di natura e ar ticio, rendendoossibile una tensione umana verso il cambiamento, unoguardo verso una nuova realt sostenibile.

    di LORENZA LORENZON

    Unistantanea del ReBirth-Day del 2013 al Map. Foto di F. Bellachioma

    LA MELA DEL TERZO PARADISO

    Migranti di Stato

    Associazione Culturale Il Chinino

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    Correva lanno 1935, lItalia occupava Topoliniamentre le Narrazioni Unite ne sanzionavano ilgetto di pittura bianca sulle pareti nere. A capodel governo cra Brunello Montalcino, il Drugo,

    uomo dellamiamoci a ponte Milvio, che sal al poterenscenando lopera teatrale passeggiata su Paperonia con

    quattro amici al bar, pi tardi ricor-data come il primo pride su Roma.Ci accadeva se a scrivere fossetato un Vauro.

    Ricominciamo. Fu il 18 dicembre diuellanno, che Benito Mussolini inaugu- la terza citt di fondazione, Pontinia,o fece da trionfatore nonostante la suauerra sacra in Etiopia portava uominil crudo fronte. Nulla pot la potenteinematograa contro il brutale scontrole sanzioni per gli scempi che lItaliandava compiendo nella campagnaEtiopia. Pontinia nacque tra le duerandi guerre, costruita dai reduci dellarima ed inaugurata con le fedi di chi,er met, era gi al fronte e di l a poco

    vrebbe vissuto la seconda guerra. Malarma pi potente document passoasso la giornata del 18 dicembre del

    1935: la regina a Roma celebrava laonna e dal milite ignoto chiedeva unarande questua in nome della sacralitelle azioni italiane al fronte e, davantitutti, le donne erano a donare le proprie fedi nuziali. Mussolinion fu da meno e da Pontinia, nella solenne inaugurazione, fa-eva passare il concetto di guerra giusta a un popolo contrariolla guerra mentre raccoglieva il dono delle fedi nella citt nuova.

    Pontinia si prest come scenario e quinta di quella giornata cheggi ricordiamo essere della fede: al proprio duce e alla regina,

    LA NASCITA DI PONTINIA

    FU UN ATTO DI FEDE

    Le donne hanno donato il simbolo del loro atto nuzialein cambio di anelli di lega inferiore che sono custoditi al Map.

    di ALESSANDRO COCCHIERI

    I SEGRETI DEL MAP

    che per prima don allo Stato e per ni bellici la propria fedee quella del re. Il duce non lasci vuote le mani dei convenuti.Consegn per ogni fede in oro donata una di lega minore dovevi erano riportata la data e linazionato fascio littorio. Mussolini,che molto rub alla storia medievale, per loccasione volle di pidi un qualsiasi feudatario: os e and oltre. Storici e stampa

    interna incensarono il gesto, il momentostorico e la forza mediatica del nuovoCesare, che con quel discorso mand incrisi il governo inglese e le speranze dipace.

    dietro il sipario, nostro malgrado,che si cela il vero canovaccio di quelmomento storico: il sovrano, quello vero,fece passare la pi grande deprava-zione come un inno e come esempiodi unItalia che non chinava la testa,mentre annullava la ritualit sacra delmatrimonio e dissacrava milioni di unio-ni. Il duce con la vera di bassa legasi fece sposare dal suo intero popolo,con inganno e senza che qualcuno sene accorgesse port a s milioni di lo

    voglio e nch morte non ci separi.Al fronte, prima della natura, furono lefantasie belliche del fortunato sposodItalia a porre ne ai sodalizi celebratidavanti a Dio e non pi tardi un paeseintero, tradito dagli slogan, si preparavaal peggio degli anni futuri.

    Il matrimonio di governo del 18 dicembre 1935 n con ilconcubinato e con la sposa Italia tradita. Alla soglia dei 79 annitrascorsi da quella giornata, la citt di Pontinia conserva nel Maple fedi ricevute in cambio da tre donne, che hanno donato leproprie per una causa che solo oggi possiamo leggere liberi dafanatismi e fantasie.

    I SEGRETI DEL MAPI SEGRETI DEL MAPI SEGRETI DEL MAP

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    IL CHININOAnno IV n 115 IL CHININOAnno IV n 315

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    scambiare i doni e i saperi della terra. Stiamo vivendo un perio-do che chiamano crisi per via del grande sistema produttivoche muore, perch nuove conoscenze scientiche prenderannoil sopravvento sulle teorie del passato. Una piccola frattura nelsistema si sta aprendo, quale miglior momento nella storiadelluomo per mettere in pratica un modello sostenibile, eco-logico e pi umano? In tutta Italia, il fenomeno della resilienza,la scienza di adattarsi al cambiamento, gi in atto. Il progettoItalia che cambia, tratto dal lavoro editoriale di Daniel TarozziIo faccio cos, ha gi mappato 671 nuove realt. Ecovillagi,borghi abbandonati rivissuti con pratiche ecosostenibili, ortiurbani, gruppi dacquisto territoriali, comuni virtuosi, sentieribioregionali e reti di economia solidale sono gli esempi attivi.

    Ma non solo in Italia; come mostra il doculm A New We, inPortogallo c lecovillaggio Tamera, il Krishna Valley in Unghe-ria, lo Schloss Galrisegg in Svizzera e poi anche in Francia e inSpagna; la Gran Bretagna e lIrlanda detengono il primato concirca duecentocinquanta comunit. Non un caso che a Tod-

    morden nato il progetto Incredible Edible, il quale prevedeche entro il 2018 la citt sar totalmente autosufciente difrutta e verdura. In che modo? Aiuole di cibo negli spazi pubblicie grandi frutteti in pieno centro urbano, dove le persone posso-no prendere il cibo, in cambio di una mano per mantenere invita le aiuole coltivate. A oggi si registrano circa ventuno nuovecomunit di questo genere, ma non solo aiuole e frutteti, ancheistruzione e consapevolezza del cibo e del cambiamento inatto. Pontinia in quale modo sta rispondendo al cambiamento?E quali progetti potranno ridare linfa al paese nel prossimo futu-ro? Studiosi del paesaggio o del processo creativo ancora nonne abbiamo, ma presto un cambio generazionale sar dobbligoe speriamo che la resilienza abbia la meglio anche nel nostropiccolo comune di appena ottanta anni.

    AGRI_CULT

    Chiss se gli ingegneri e gli architetti che hannocostruito in questo territorio borghi e citttrasformandolo e mutandolo a misura duomo,hanno pensato allimpronta architettonica e

    unzionale che avrebbe avuto lagricoltura sul territorio.

    Uno dei disegni dellepoca rafgurava Pontinia e i suoi edicirincipali, come un esempio di citt giardino. E infatti cosuddivisa, con i canali che lattraversano, le fasce frangiventoprotezione dei piccoli riquadri coltivabili, Pontinia una cittiardino. Un piede fuori dal canale Botte o dal Sisto, dove ni -cono edici industriali e abitativi, le linee rigide delle suddivi-ioni catastali raccontano il lavoro di mani nella terra. Una terracca di sostanze minerali, di humus per il suo lungo trascorsoa palude, una terra che ha donato variet di cereali, frutti e

    rtaggi in evoluzione con la storia agricola dellItalia.

    Basterebbe solo immaginare lo splendore architettonico chemille e pi orti biodiversi potrebbero ridisegnare la nuova identi- comunale. Lasciare per un attimo da parte i fattori produttivii crescita e tutte le tesi nanziarie, per poter sognare a occhiperti un territorio agricolo nuovo, dove lurbano si integra allaerfezione con elementi permaculturali, grandi orti sinergici cheroducono cibo buono senza pesticidi, a impatto quasi zero,iardini di frutti dimenticati, variet autoctone riscoperte, frangi-ento di eucalipto curate e ampliate da altre essenze arboree,llevamenti al pascolo, lunghe distese di erbai naturali, granintichi e campi di sovescio colorati di ori, profumi di erbe ofci -ali e persone felici delle proprie tradizioni contadine pronti a

    di GIANPAOLO DANIELI

    LAUTOSUFFICIENZA ALIMENTARENON UN MIRAGGIO

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    il mestiere pi antico del mondo, non cono-sce periodi di crisi o calo di domanda e riescesempre a reinventarsi: parliamo del fenomenodella prostituzione. I cittadini di Pontinia ricor-

    dano bene lestate appena trascorsa, attraversando laStrada Statale 148 incontravamo delle ragazze sul cigliodella strada, vestite, o meglio, svestite come impone lapi efficiente strategia di marketing in questo campo.

    Viralmente sono girate sui social network foto di dubbia mora-

    t, con queste signorine che mostravano parti del loro corpo;eggevamo e ascoltavamo commenti di mamme indignatehe si preoccupavano di come spiegare ai loro pargoli cosaacessero queste signorine sulla strada. arrivato linverno,e ragazze devono coprirsi di pi, ma rimane uno strano senti-mento accompagnato dalla convinzione che non si dovrebberoedere certe cose, soprattutto perch: Come lo spiego a mioglio?.

    a prostituzione un tema delicato, vasto e in continua evo-uzione. Esiste da sempre e coinvolge diversi campi dinter-ento: pubblica sicurezza, criminalit, servizio sociale, decororbano, viabilit, immigrazione, povert, tossicodipendenzaanche questioni di genere. Il fenomeno fa insorgere senti-

    menti diversi a seconda della persona che siamo: tristezza ecompassione per qualche ragazza, magari perch coetaneadelle ragazze in strada, indignazione e sgomento per qualchemamma, apprezzamenti volgari e osceni da parte di qualcheuomo, a cui piace magari usufruirne. multiforme nelle sueespressioni: esiste la prostituzione da strada, la pi visibilee la pi criminale; quella negli appartamenti o negli hotel, laprostituzione online o quella visibilissima attraverso annuncigratuiti o a pagamento nelle ultime pagine dei nostri quotidia-ni. Per analizzare tutte le sue forme non basterebbe un intero

    numero del Chinino, per questo ci soffermeremo solo su quel-la pi visibile e pi criminale, la prostituzione da strada.

    Pontinia ospita sul suo territorio zone di prostituzione sustrada, sebbene le forze dellordine sostengono che il fe-nomeno non sia presente solo perch le ragazze si trovanofuori i conni territoriali del Comune, tutti conosciamo qualisono le zone interessate. La zona industriale di Mazzocchio,la Migliara 47 allaltezza di Ponte Ferraioli, sullAppia allal-tezza della via Migliara 45. Una volta anche quella che fu laMiralanza offriva ampio spazio, ora non pi perch le entratenel piazzale sono state chiuse con dei paletti. Il fenomenoesiste eccome e ha anche i suoi orari. Le strade che abbiamoappena elencato insistono nel Comune di Pontinia, ma cono-

    sciamo molto bene anche la zona industriale di Colle dAlba ela Strada Regionale 148 Pontina. La prostituzione su stradanon pu essere considerata un fenomeno che insiste solo sudi un determinato Comune proprio per le sue caratteristica diextraterritorialit e facile mobilit, senza contare la porositdel nostro territorio in termini di spostamento di persone daun Comune allaltro.

    Ma, come spiego al bambino, e a me stessa chi sono questeragazze bellissime e giovanissime, come arrivano n l e

    perch? Quando si parla di prostituzione da strada si parlasempre di tratta di persone e di criminalit organizzata. Nellanostra provincia il fenomeno si differenzia anche in base allaprovenienza delle ragazze e del gruppo criminale, i paesi sonoprincipalmente Nigeria, Romania, Albania, Ucraina. Le ragazzesono portate in Italia con linganno, molto spesso vendute dafamiliari o danzati e subiscono un particolare trattamentopreparatorio, che pu durare mesi, basato su ripetute violen-ze sessuali, anche di gruppo, nalizzato allannientamentopsicologico. Il ricatto sotto diverse forme poi utilizzato perassicurarsi che le ragazze non tentino di sottrarsi allindegnasorte e i metodi si distinguono per cultura di riferimento. Incaso di paesi dellEst Europa molto spesso loggetto del ricat-

    to la famiglia della ragazza, mentre per le nigeriane il ricatto pi improntato sulla superstizione religiosa.

    In Italia non esiste il reato di prostituzione, per questo le ra-gazze se fermate sono solamente identicate e multate. Esi-ste per il reato di sfruttamento della prostituzione, in realtpoi il cliente passabile di un ammenda, se colto in agran-te, e magari anche di un po di vergogna, ma niente di pi.I Comuni possono combattere il fenomeno solo attraversoordinanze restrittive per motivi di circolazione o per atti osceni

    in luogo pubblico. Solamente un buon lavoro investigativo pucolpire direttamente le bande criminali, unito a interventi so-ciali di supporto per aiutare le ragazze a denunciare lo sfrutta-tore. Dietro ognuna di queste ragazze c una storia di ingannie violenze, di bande di criminali che si arricchiscono attraversola tratta di esseri umani e lo sfruttamento di persone.

    Questa la realt e non si pu raccontare cos brutalmente aun bambino la realt. Noi adulti per dobbiamo conoscerla ericordarcela ogni volta che incontriamo una di queste ragaz-ze. Se siamo fruitori di questa offerta, poi teniamolo bene amente la prossima volta che fermiamo il nostro veicolo vicinoa un paio di belle gambe.

    IL CHININOAnno IV n 519

    PROSTITUZIONEIl ritorno in forza delle lucciole

    sulle strade provinciali e comunali

    CRONACHE CITTADINE

    di ILENIA ZUCCAROfoto di FABRIZIO BELLACHIOMA

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    PRIME PIETREdi GRAZIANO LANZIDEI

    foto di SIMONE OLIVIERI

    LABORATORIO POMEZIACitt simbolo, centro di sperimentazione

    dellitaliano di ieri e di oggi.

    IL CHININODIcembre 2014 20

    I

    fascicoli del Commissariato per le migrazio-ni interne e la colonizzazione interna, fino aqualche anno fa giacevano inesplorati nellAr-

    chivio Centrale dello Stato. Stefano Gallo,torico e ricercatore del Cnr, da dieci anni studiae migrazioni degli italiani interne e verso lestero.

    Si dedicato in particolare al periodo fascista peromprendere il governo della mobilit interna da

    parte del regime e nel 2008 ha pubblicato il volu-me Senza attraversare le frontiere. Il 13 dicembre2014 sar ospite de Il Chinino per una conferenza

    he si terr al Map, inserita negli eventi dell80esi-mo compleanno di Pontinia.

    Chinino Perch studiare le migrazioni interne?GalloOccupandomi delle migrazioni nel periodo repub-licano mi sono incuriosito a un aspetto spesso citato,

    ma mai approfondito: lesistenza di una legge controlurbanesimo che tentava di impedire limmigrazione deidisoccupati nelle grandi citt, emanata durante il fasci-

    smo e abrogata solo nel 1961, in pieno boom economi-co. Dunque, tutta la prima fase delle grandi migrazioniinterne degli anni 50 era avvenuta in un quadro norma-tivo ostile. Volevo capire come mai labrogazione eraarrivata cos tardi e quali erano le posizioni ministerialirispetto a tale legge. Ho scoperto cos limportanza dellemigrazioni interne per i poteri pubblici dellepoca e cimi ha spinto ad approfondire.

    Il ChininoQuali sono i punti focali delle ricerche?GalloLa legge contro lurbanesimo risale al 1939 einstaurava un circolo vizioso per cui chi immigrava nellecitt e chiedeva liscrizione allanagrafe doveva dimo-strare di avere un lavoro. Per farlo i lavoratori dovevano

    essere iscritti allufcio di collocamento, per per questaiscrizione era necessario essere gi in possesso di unaresidenza. Come si era arrivati a creare una legge delgenere, e perch? Studiare i momenti di contatto tra gliufci amministrativi e i migranti, permette di indagare gliatteggiamenti delle istituzioni nei confronti della mobilitterritoriale.

    Il ChininoCosa ha scoperto sulle migrazioni durante ilperiodo fascista?GalloPer capire quanto avvenuto nel periodo repubbli-cano, era necessario spostare lo sguardo al Ventennioe tra ne 800 e inizio 900. La continuit di alcuniatteggiamenti notevole: a partire dalla formazione diun welfare municipale nei maggiori comuni, le ammini-strazioni locali mettono in campo delle strategie, diretteo indirette, per ostacolare laccessoalla cittadinanza locale da parte

    di chi viene da fuori. emersa inmaniera evidente la centralit delperiodo fascista per capire il rappor-to tra istituzioni e mobilit territorialenellItalia del 900: negli anni 20 dauna parte vengono rafforzate questetendenze di lungo corso fornendo aiprefetti lindicazione di un giro di vitenei confronti dei disoccupati inur-bati, dallaltra si mettono in campostrumenti nuovi per governare le mi-grazioni interne, che diventano neglianni 30 un importante asse di inter-vento governativo a livello sociale.

    Il ChininoPerch il fascismo diedeimpulso alla mobilit interna? Cosa pu dirci dellAgroPontino?GalloMilioni di persone sono partite per lavorare alle-stero e mandare soldi a casa tra lultimo quarto dell800e il 15-18. Le rimesse sono state una componentefondamentale nella bilancia dei pagamenti statale. Neglianni 20 lemigrazione italiana non riesce a trovarelaccoglienza e le possibilit che aveva avuto prima dellaguerra: si interrompe un ciclo emigratorio e questo crea

    enormi difcolt interne. In un primo momento il regimefascista tenta di afdarsi agli strumenti e agli uominiche avevano gestito la politica emigratoria nel periodoliberale, ma senza risultati. Tra la ne degli anni 20 elinizio dei 30 avviene un cambiamento fondamentale:puntare sulle migrazioni interne per sostituire i ussiverso lestero, una sorta di soluzione autarchica al postodelle emigrazioni. Il Commissariato per le migrazioni e lacolonizzazione interna gestisce la mobilit dei lavoratorie gli spostamenti, d i permessi per spostarsi da unaprovincia allaltra. NellAgro Pontino, riprendendo progettianteriori, il fascismo decise di investire pesantementeper la bonica e creare una sorta di America interna,una frontiera da colonizzare grazie alla mano pesante

    dello Stato. A Ostia erano avvenute a ne 800 dellemigrazioni di colonizzazione su iniziativa dei bracciantiravennati e questo episodio era rimasto nella mitologiadel movimento operaio. Il regime prese deliberatamentea riferimento quellesperienza nel raccontare ci chestava facendo, come per mettere una camicia nera a unastoria di orgoglio socialista.

    Il ChininoQuali erano i caratteri dei ussi migratori?GalloSono state migrazioni create dallo Stato, ma cheintercettavano aspirazioni e bisogni reali da parte dellefamiglie povere rurali, che aspiravano alla stabilit ea un reddito lavorando in proprio un pezzo di terra. Leprime migrazioni in Agro Pontino non furono quelle co-loniche, ma quelle degli operai che lavorarono alloperadi bonica. Qui sorsero i primi problemi. Lapertura di

    cantieri cos grandiosi suscit spostamentispontanei di disoccupati che si recavano a

    chiedere lavoro: il regime non poteva permet-tersi di trasformare quello che doveva essereil suo ore allocchiello in una dimostrazio -ne della fame di lavoro che cera in Italia.Instaur quindi un regime di polizia specialenelle aree interessate ai lavori, per contene-re larrivo di persone indesiderate. Problemiriguardavano la diffusione della malaria,mentre sulle famiglie coloniche studi hannodimostrato le difcolt iniziali dovute a unaselezione che non era stata fatta in base allecapacit lavorative ma su altri criteri, spessopolitici, e a una pessima gestione da partedelle autorit delle operazioni agricole a cuierano adibiti.

    Il ChininoCi sono analogie tra le migrazioni di ieri e dioggi?Gallo Latteggiamento dei poteri pubblici. La legge Turco-Napolitano del 98 e la Bossi-Fini del 2002 hanno inse-rito nellordinamento normativo meccanismi analoghi aquelli che la legge contro lurbanesimo del 39 imponevaper i migranti interni: il permesso di soggiorno di un cit-tadino straniero legato al possesso di un contratto dilavoro, per averlo per sono necessari contatti e datori

    di lavoro disponibili in Italia. Per questo i decreti ussisi basano su una ipocrisia di fondo, che quella che idatori di lavoro assumano a distanza le persone, senzaaverle mai viste n conosciute. probabile che anche glieffetti siano simili: non interrompere gli arrivi, pi legatiallandamento economico e ai bisogni delleconomia rea-le, ma imporre periodi di clandestinit pi o meno lunghi,una maggiore ricattabilit dellimmigrato e il proliferaredi gure di intermediari che possono agire nelle magliedella legge. Questo quello che succedeva negli anni40 e 50 verso i migranti interni italiani, cos come oggisuccede con gli stranieri. Lo studio della storia delle mi-grazioni interne pu servire a formare una cultura dellamobilit territoriale utile per il tempo presente.

    IL CHININOAnno IV n 521

    LAgroPontinocomeunAmericainterna dacolonizzaregraziealla manopesante delloStato

    LA FRONTIERA INTERNALa soluzione autarchica per gestire la massa

    di disoccupati. Ne parla Stefano Gallo.

    Nella foto Stefano Gallo.

    di PAOLO PERIATI

    PONTINIAOTTANTA

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    PRIME PIETREdi GRAZIANO LANZIDEI

    foto di FABRIZIO BELLACHIOMA

    IL CHININODicembre 2014 22

    Il 19 dicembre 2014 a Pontinia si festeggia lot-tantesimo anno della fondazione, mentre il18 dicembre 2015 si festeggeranno gli 80 annidallinaugurazione della citt. Due feste is me-

    glio che one, direbbe la pubblicit. Al contrario di

    i che avviene in ogni altra citt nuova, o citt del900, o citt di fondazione, si deciso di puntare sullaposa della prima pietra e non sulla inaugurazione.

    Qualcuno in giunta o nella maggioranza, pensava cosi staccare la fondazione della citt da Mussolini e delascismo. In realt fu sempre Mussolini a posare la primaietra e poi a inaugurare la citt. Solo a Littoria, in apertoontrasto con lOnc e i piani di Valentino Orsolini Cencelli,duce disert una cerimonia. Scelta di cui poi si pentmaramente, visto linteresse scatenato dalla fondazionei nuovi insediamenti urbani. In realt questa confusionera fondazione e inaugurazione va avanti dal 2004/2005,uando lappena eletta Giunta Mochi, presa dalleuforia

    di aver interrotto il decennio tombolilliano e per non farsimancare nulla, festeggi due volte il settantesimo anni-versario. Proprio alla maniera del centrodestra in tutta laprovincia, cio riportando alla luce la scenograa di regime:dai fasci sulla facciata del palazzo comunale alla scritta

    sulla torre, per nire con le gigantograe delle foto dellacitt in costruzione e con il solito libro sulla malaria.

    Anche questanno si parler, con ogni probabilit, di fon-dazione, di malaria e della vocazione rurale. Magari sag-giunger pure qualche parola sulla malaria, che a Pontiniaso ssati colla malaria. Parlavano quasi pi della malariache della fondazione, quando erano socialisti, comunisti edemocristiani. E lo facevano per non cadere nellapologiadi fascismo, perch una volta era vietato parlare del duce edella bonica e delle citt di fondazione. Lo facevano soloi fasci, appunto. E la giovane Repubblica che nasceva dallaResistenza non se lo poteva ancora permettere. Allora aPontinia si parlava solo di malaria e della zanzara anofele.

    Forse anche perch l a pochi passi, su una delle migliareche attraversano la c itt, cera lospedaletto dove venivasomministrato il chinino. Se non lhanno buttato gi comsuccesso con tutti i poderi Onc e come succeder per lecasermette, c ancora anche se mezzo diroccato dopo

    anni e anni di totale abbandono.

    Perch Pontinia distrugge piano piano se stessa come hadistrutto ogni traccia della sua memoria. Ha una malattiache no ad ora nessuno ha saputo curare, n i sindaci ngli assessori alla cultura, n altri esponenti di destra odi centro o di sinistra: Pontinia malata di passato. Chenon esattamente nostalgia. Perch la nostalgia qual-cosa che pu essere addirittura confuso con lamore. MaPontinia non innamorata del suo passato. N di quelloantichissimo di Clesippo, il cui mausoleo sembra un muc-chio di macerie sullAppia, n da quello un po meno anticodi Goethe e della Posta di Mesa che lasciata l, lungo unadelle vie pi antiche del mondo, a vivere i suoi giorni da no-

    bile decaduta. imprigionata, legata, segregata. Drogata,ecco. Pontinia come se fosse drogata dal passato.

    Politicamente ingessata agli inizi degli anni 90. I politicisono pi o meno gli stessi, maggioranza e opposizione, che

    conducono tra di loro una battaglia allultima causa. I temipure: dallo sviluppo industriale fallito allagricoltura chestenta, per passare allo sviluppo edilizio che non decolla,alla ristrutturazione degli edici industriali che non c maistata, seppure promessa ripetutamente. Senza parlaredegli edici di fondazione, che vengono utilizzati saltuaria-mente e male. Pontinia una delle poche citt in Italia che,pur avendo meno di 15 mila abitanti, ha un museo moder-no, un teatro da 250 posti e una biblioteca che potrebbesvilupparsi su due piani. Eppure nessuno mai ha pensato aun polo unico, a una gestione delle risorse che garantiscasperimentazione ed efcienza, che colleghi il museo colteatro e con la biblioteca e magari con la vicinissima Univer-sit La Sapienza di Roma o con altri atenei e centri studi.

    PRIGIONIERI DEL PASSATOPontinia distrugge se stessa lentamente

    senza liberare le sue migliori energie

    IL CHININOAnno IV n 523

    Veduta di Pontinia di notte: via C. Battisti e la chiesa di SantAnna.

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    IL CHININODicembre 2014 24

    A Pontinia preferiscono avere una stagione teatrale chemanco al teatro amatori, schiava dellelemosina che arriva,n anno s e uno no, dallAtcl; oppure una biblioteca che afdata alla Pro Loco, organizzazione di volontariatohe, come altro compito cittadino, organizza la Sagra della

    Bufaletta. C qualche speranza, ci sono i giovani delCantiere Creativo che si sforzano ogni anno di organizzareineforum o il Festival degli Artisti di Strada, oppure cassociazione Papyrus che invece d vita, ormai da tantinni, a uno dei pi interessanti festival musicali del Lazio,edicato al rock e al blues. E poi c il

    Gap, c la Visual Track, ci sono tanteltre esperienze giovani e fresche cheascono sullo sfondo, grazie a ragazzihe mediamente sono molto pi formati

    istruiti di tutte le classi dirigenti cheel corso dei decenni hanno gestito

    Pontinia. Un bagaglio desperienze che, causa della malattia di passato, degli

    nteressi, dello scontro titanico tra vec-hie e vecchissime classi dirigenti, rischia di essere gettatol vento.

    Cos come sono state gettate al vento le competenze dina intera generazione quella mia, per intenderci, deiati ad inizio anni 70 . un errore che Pontinia non puermettersi, da cui deve ribellarsi con tutte le forze. Con

    Antonio Pennacchi, anni fa, facemmo un convegno conue ospiti deccezione: il professor Muratori, docente di

    Storia dellArchitettura allUniversit La Sapienza, e ilprofessor Romano, docente di Urbanistica allUniversit diMilano, inventore di quella che oggi viene conosciuta comeEstetica delle Citt. In quel consesso, provocatoriamente,Pennacchi insieme ai professori proponeva che Pontiniarivendicasse da Sabaudia lo sbocco al mare. E quella cheallora era una provocazione storico-architettonica, adessopotrebbe assumere una funzione liberatoria. Il mare che uno dei simboli di libert che luomo si passa da seco-li nelle poesie, nelle canzoni e nelle opere darte, e che

    potrebbe donare un po di speranza aquesta citt, in mezzo alla pianura esulle sponde di una delle vie romanepi antiche, ma che nonostante questocontinua a morticarsi in un isolamento

    che sembra diventare sempre pi assor-dante col passare del tempo.

    Non si tratta di andare a fare davvero larichiesta a Sabaudia che ai pontiniani

    venga data la Bufalara. Io lo farei, perch tentare non nuo-ce, hai visto mai... Ma sono di Latina e non vale. Ma si puprendere il largo nel mare anche solo metaforicamente.Lanciandosi verso il futuro. Facendo, come prima cosa, lafatica di provarlo a immaginare. E cos mi auguro che il 18dicembre 2015, quando il Comune sar obbligato a ricorda-re gli 80 anni dallinaugurazione, Pontinia e i suoi cittadinipossano iniziare a immaginare il loro futuro senza blocchimentali, senza inibizioni politiche e costrizioni storiche.

    Pontinia non innamorata del

    suo passato. Ne ossessionata.

    PRIME PIETRE

    Labbandono in cui versa lAlbergo Pontino.

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    IL CHININO IL CHININODicembre 2014 Anno IV n 52726

    In alto a sn il teatro. Costruito nel periodo tardo

    repubblicano, modificato in et imperiale. Ha circa

    2mila posti. Il palco insisteva su tre livelli per avere pi

    scenografie da usare nelle rappresentazioni.

    In alto a dx la chiesa del Purgatorio. Unica nella citt

    per la sua architettura tardo-barocca, edificata tra

    il 1750 e il 1787 sui resti della chiesa medievale di S.

    Nicola. La struttura a navata singola centrale con

    soffitto a cupola, limponente facciata si distingue per

    il suo basso rilievo. Allinterno si ammirano resti di

    affreschi, molto particolari le pitture della cupola.

    In basso a sn particolare del porto romano: strada che

    serviva per scaricare le merci. Le rovine murarie che si

    intravedono erano i magazzini per stiparle.

    In basso a dx le mura ciclopiche. Il bastione

    dellacropoli di Terracina e la muraglia a Sud-Ovest del

    centro storico.

    ANTICHE ORMEfoto di ALESSANDRO ROGATO

    VESTIGIA DI ANXURUna storia cancellata

    dallurbanizzazione

  • 8/10/2019 Il Chinino (n. 5 - dicembre 2014)

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    IL CHININODicembre 2014 28

    Amo e amai

    amore

    Amo, iniqua frusca

    foglia dautunno frantumata, col tu soffio

    per s miranza tormento.

    Vibra scossa ver scossa

    la nocca su pelle.

    Tremorii invalsan

    a pois febbrili.

    Mi desto col trucco di stucco

    in viso e vedo allo specchio:

    rideresti di me tu e io dopo te.

    Soffro, lo giuro

    assenza riecheggia

    enza senza leco;

    non torni, non chiami.

    Pazzo Van Gogh che sia

    mozzatosi lorecchio?

    Piuttosto dillo assoggettato

    che dallamore scampa

    chi amor teme pi daltro.

    Separa la carne e non goccia

    cada di sangue privo

    di te dove me cielo

    spento di stelle.

    Tra gli assurdi, magnifici, eccezionali

    modi damare ce n uno che si fonde alla

    passione, che vede lamante amare sen-

    za pi lamata al suo fianco. Continua il

    sentimento, rinsecchito dal freddo dellab-

    bandono, fragile, come una foglia che

    rischia di essere distrutta dal pi delicato

    movimento, come un soffio. Il soffio che la

    bocca sprigionava appressandosi al bacio

    simboleggiava il massimo piacere; ora nel-

    la mente di chi ha il cuore spezzato pari a

    un tormento e il solo ricordo lo frantuma.

    Allora il corpo inizia a vibrare, come se la

    mano amata lo stesse accarezzando con

    il dorso e le nocche gli dessero una vera

    scossa. Questa sensazione poi si propa-

    ga per tutto il corpo, colpendolo in punti

    diversi a forti intensit, come a disegnare

    dei pois sulla pelle. Eppure tutta questa

    una visione, lamante torna alla realt e

    si osserva, con un volto tramortito: tanto

    assurdo che farebbe ridere anche lamato,

    che non pi l, e di conseguenza per le

    sue risa riderebbe anche lui.

    Realizzata la situazione riconosce la sua

    sofferenza dovuta allassenza di colui che

    sparito senza pi dare notizie. Si domanda

    cos se possiamo giustificare nei proble-

    mi psichiatrici di Van Gogh il fatto che si

    sia tagliato un orecchio, oppure se il for-te amore (per un compagno, un amico o

    larte), porti a commettere gesti innaturali

    ai quali pu non sottostare solo chi non si

    concede pienamente a tale sentimento e

    fugge. Parallelamente al pittore senza pi

    un membro della sua carne, lamante si

    sente privato di una parte di s e il dolore

    tale che il suo sangue fermo, perci non

    cola. In questa solitudine si sente come un

    cielo senza stelle.

    LANGOLO DEL POETAdi FEDERICA GUZZON

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    il suo ruolo. Ognuno deve avere un rapporto diretto con Dio,senza intermediari.

    Unaltra comunit di fedeli quella dei Testimoni di Geova diPontinia, con sede in via Migliara 47. Essendo nel Comune diSabaudia da tempo stanno pensando di spostarsi ed edicarela loro Sala del Regno nel comune di appartenenza. Per farequesto passo bisogna seguire un iter determinato, per il qualeil progetto in attesa.

    Nei Testimoni di Geova sono gli anziani di congregazione cheprendono le decisioni pi importanti sotto preghiera, per poicomunicarle in una riunione generale e avere lapprovazione.Per altre questioni, come appunto la costruzione di una nuovasede, si deve chiedere lapprovazione del progetto alla casaprincipale di Roma che, se lo ritiene idoneo, contribuir allespese.

    Essi sono circa duecento divisi in due gruppi, Pontinia Est e

    Ovest e si riuniscono il mercoled e il sabato gli uni, il gioved ela domenica gli altri. Ogni comunit autonoma nella gestionee nellorganizzazione, ma non isolata. Si incontrano una voltaa settimana per studiare il testo guida: La torre di guardia,nel secondo incontro invece seguono gli argomenti scelti dallaScuola di Ministero Teocratico di Roma.

    I Servitori di ministero aiutano gli anziani svolgendo compiti pra-tici e manuali. I Pionieri, tra cui sono ammesse anche le donne,hanno il compito di proclamare il messaggio di salvezza sulterritorio. Si impegnano dalle 50 alle 70 ore mensili e studianola lingua punjabi e la religione Sikh, della comunit straniera pinumerosa sul territorio per poter interagire con loro e divulgareil proprio credo.

    CRONACHE CITTADINE

    Anche Pontinia nel suo piccolo si distingue perla diffusione di altri credi religiosi, rispecchian-do le singole diversit di ogni componentedella cittadinanza. Differenze che arricchisco-

    no culturalmente la comunit intera.

    Da qualche anno ormai, pur non essendo tanto appariscente, viva a Pontinia una comunit di fedeli della Chiesa Evangeli-ca, che si riunisce in via Guglielmo Marconi, dopo aver mossoi primi passi nella sede della ludoteca di via Aldo Moro. Tra il2007 e il 2011 gli evangelici si incontravano nella casa privatadi una coppia, prima di spostarsi nella ludoteca, dove per nonera facile far conciliare tempi, spazi ed esigenze con gli altriusufruttuari. Tant che hanno afttato un locale a loro speseda marzo 2014, con tanto di inaugurazione a settembre.

    I loro incontri si svolgono tre giorni alla settimana cos divisi:il luned alle ore 17 solo le donne, il mercoled alla stessa oratutti insieme per dedicarsi ai canti di fede, il gioved alle ore 19per il culto. In questi incontri si legge unicamente la Bibbia, checonsiderano lunico testo ispiratore e da consultare. Inoltre, ilsabato sono organizzate le attivit per i ragazzi, divisi in duegruppi: dai 12 ai 16 anni e dai 16 ai 35. Per i bambini invecec la scuola domenicale che li educa attraverso attivit ludi-che, tra le quali si sta organizzando uno spettacolo di marionet-te per lestate prossima.

    Nella Chiesa Evangelica non si ha una gerarchia rigida: il pasto-re, che fa capo alla chiesa di Latina Scalo, guida la comunit,alla pari di un fedele e nella necessit altri possono ricoprire

    di FEDERICA GUZZON

    Un cartello presente nella chiesa Evangelica di Pontinia. Foto di E. Palombi.

    PICCOLE CHIESE CRESCONO

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    per i suoi ragazzi, e un pensiero di gratitudine per lefamiglia di tutti i suoi giovani atleti che lo hanno sem-pre sostenuto.

    Il momento per gioire breve, di nuovo in macchinaper tornare a Pontinia in palestra, per riprendere gli al-lenamenti duri, lunghi, costanti, fatti di sacrifici, sudo-re e stanchezza ma anche di amicizia, affetto, umilt,lealt e spirito di squadra. Forse proprio questa lamagia, sentirsi una grande famiglia.

    SPORT CITTADINO

    Apoco pi di due anni dalla sua costituzionelAsd Taekwondo Emiliozzi ha collezionatoeccellenti quanto insperati risultati, parte-cipando a ben diciotto competizioni in giro

    per tutta Italia, conquistando un bottino di medaglie riconoscimenti notevole.

    Ultima limportantissima gara ai Campionati Italiani CintureRosse, tenutasi a Pavia questo mese di novembre, che haisto ancora protagonisti e vincenti i ragazzi di Pontinia.

    Al campionato partecipavano i migliori team italia-i con centinaia di iscritti, che hanno reso le se-

    ezioni dure e lunghissime, ben quattro sfiancantincontri per intravedere la speranza del podio, ma

    a superiorit tecnica, la tenacia, la passione en amore incondizionato per questo sport premia-o subito Giorgio Agostini senior - 68 kg e Marco

    DAngelo junior - 63 kg con due meritatissime me-aglie dargento e il titolo di vicecampioni italia-i di categoria; infine Luca Zanutel junior - 68 kg,he con la medaglia doro si laureato campionetaliano. Insomma: tre atleti iscritti, tutti sul podio.

    Ma le sorprese non finiscono, allasd Taekwondo iiudici consegnano anche la prestigiosa coppa socie-aria assegnata alla prima squadra classificata, un

    momento di travolgente emozione che strappano al mi-ter Gabriele Emiliozzi lacrime di gioia e soddisfazione

    di Andrea Zuccaro

    Sopra e sotto due momenti della premiazione dei ragazzi del Taekwondo.

    CAMPIONIDITALIA

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