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6.z o ma- del all ue- per ella ini- !oni t IL La vera e Propria rivoluzione, nel mi- glior senso della parola, è stata com- piuta per mano del generai Pavia, e pei consigli del partito conservatore il più risoluto; perchè se una rivolta deve avere per fine la liberazione della patria dalla tirannide, questa ha ese- guito un sacro dovere liberando il pae- se dalla tirannide dei partiti. I giornali italiani, compresi quelli tinti di repubblicano, hanno riconosciuto illega4 l'atto compiuto dal generale Pavia, annoverandolo trai soliti pro- nunciamenti, ma non hanno mostra- to tanto calore nel condatimarlo, anzi lo hanno . riconosciuto, nelle presenti circostanze del paese, necessariò. Al- cuni piuttosto dubitano dell' efficacia dell'opera, e temono che non si rie- sca a domare gli estremi partiti che sono causa di tutti i mali. Noi giudicando il fatto nel suo prin- cipio e nelle circostanze che lo accom- pagnano, non sappiamo chiamarlo il- legale, come non sapremmo Chiamare illegale una vera e propria rivoluzione. .Se anche questa avesse. per iscopo di mutare radicalmente le basi della so- c;1 7 9, i tà otrebbe dir i - Ett p.i,49.4gLo socevo . e, immorale é qualcosa di peg- gio, ma non illegale. Questo epiteto può applicarsi agli atti parziali che si oppongono alle leggi costituite d'una società politica, non ai grandi fatti storici destinati per se stessi a costi- tire un ordine legale. Così sarà ille- gale il pronunciamento d' una parte dell'esercito, che porti l'infrazione della militar disciplina senza intendere al trionfo d'un grande principio; illegale sarà una rivolta alla forza pubblica per interessi parziali, e sarà ancora ille- gale un colpo di stato, posto in essere 1.4.• o 3e. ANNO Sabato 10 Gennaio 1874 Num. 3 GIO1=11•TA.L.E della cam -rA e PROVIl•TC:IA. di PISA AMMINISTRATIVO - POLITICO-SCIENTIFICO -LETTERARIO SI PUBBLICA OGNI MERCOLEDÌ E SABATO DI CIASCUNA SETTIMANA DIREZIONE Via Castelletto N.* 2, Prime Rano. I manoscritti che s'inviano alla Direzione non si restituiscono, nè si rende ragione cella ricusa di stamparli: non si accettano scritti anonimi. — Le lettere non fremute D1 Si ricevono. S O IN 111 t 11 0 AMMINISTRAZIONE Via Castelletto N. 2. Primo Pinna. Le associazioni hanno principi* il 1. 0 ed il 16 d ogni mese, con pagamento anticipato di lire 5 per un anno e di lire 4 per sei mesi. Un Numero separato centesimi 10, arretrato centesimi 20. Avvisi ed inserzioni c,entesimi 15 ogni linea e spazio di linea. ■ in- ]Pisa, 9 Gennaio Il Colpo di StRto 111 IspElla La rivoluzione di Spagna segue il corso di tutti i rivolgimenti, dei quali fa menzione la storia: dopo essere giunta al culmine d'una scala ascen- dente, non può fare mi altro passo senza dichina.re nella branca opposta della discesa. Così la rivoluzione fran- cese dall'Assemblea Costituente potè giungere grado grado a toccar l'estre- mo della Convenzione, ma non essen- dovi più via da salire, ogni passo ul- teriore doveva necessariamente condur- re al Direttorio, e quindi . all' Impero per andare a finire al trionfo completo della riazione.. È naturale che quando i liberali d'oggi passano per codini do- mani, e gli stessi repubblicani più spinti vengono successivamente a go- dere della stessa estimazione di fronte agli spiriti sempre più esaltati, è na- turale, diciamo, che altro poi non re- sti che ricominciare dà capo. In fatti ,,16 1_£‘9,01,gaigki a mfly 0 9U,49114,..npli ca a ai mutamenti potitíci *e sociali include etimologicamente questo significato, ed è delle più proprie ed esatte che abbia introdotto il linguaggio moderno; poi- chè la esprime un movimento circola- torio, per cui bisogna necessariamente tornare al medesimo punto di partenza. Però la rivoluzione spagnuola diffe- risce dalle altre in questo, che tutte nel loro corso hanno qualcosa lasciato, mentre quella non lascia che rovine, e queste solo d'interessi materiali e non di viete istituzioni, che o riman- gono intatte od erano prima cadute. per portare al potere un uomo od un partito, e non giustificato da una ne- cessità sociale: ma illegale non può dirsi un fatto diretto a salvare il prin- cipio stesso della legalità, e_ . neppur quello con cui si pretendesse costituire la società sopra opposti principj. In quest'ultimo caso sarebbe peggio che illegale, e potrebbe rinunziarsi senza perdita a questo aggettivo per appli- carne altri più acconci. Per poter condannare un colpo di stato si richiede un esame storico im- parziale e severo. Per citare Un esem- pio, forse . il colpo di stato di Napo- leone 111 non potrebbe . :;•itistificarsi, perchè a quell'epoca i partiti sovver- sivi erano stati domati, e ragioni ur- genti d'ordine pubblico non esigevano un estremo rimedio. Ma al fatto del fa- - moso 2 dicembre non può paragonar- si quello .compiuto il 2 gennaio in Madrid. In questo giorno la società spagnuola era minacciata di vedersi governata dagl'intransigàti, che han- no per bandiera la divisione della . pro- prietà, e per milizia i galeotti rivol- tati di Cartagena. Era dunque per PAM-41444galità, essa , secondo " iF comune - linguaggio, e non può chiamarsi illegalità ciò che è di- retto a 'conibatterla, qualunque siano i mezzi. La salita al potere di coloro che negano il diritto di proprietà e voglion dissolvere l' unità nazionale, Sarebbe stata per se stessa una rivo- luzione, coin' è una rivoluzione il col- po di stato: ma rivoluzione per rivo- luzione, si può bene preferir quella che salva i principj fondamentali del- l' umano consorzio. Non vi è dunque nessuna ragione, giuridica pu- ramente morale , per cui si possa condannare il fatto macchinato da Ser- rano e mirabilmente eseguito dal generale Pavia. Sarà poi da vedersi se il seguito corrisponderà al felice cominciamento! •IIMI■ Dall'illustre economista, prof. Pietro Sbarbaro, riceviamo la .seguente, la quale prova come altrove sia rispet- tata la libertà della stampa, senza privilegi di cittadinanza per quelli che la dirigono. Roma, li 8 di gennaio 1874. Caro Bianco, ..Sono addolorato di vedere un' uomo di tanto merito e di così esemplare probità, come il direttore del Risorgimento, di Pisa, avvolto in ispiaeevoli contradizioui ed esposto a violenze inumane. O che non impareranno mai la scienza della tolleranza e l'arte del rispetto de- bito a tutte le sincere convinzioni? Io, non anconitauo, indirizzai il Corriere delle Marche e niuno mi chiese mai in quella gentile Città, di dove fossi venuto. Sa- rebbe la dotta Alfea meno ospitale d'An- ernia? Non credo. Tuo P. SBARRAR°. LA CHIRURGIA IN RISA La mattina del 5 corrente il cav. uff. professore Pasquale Leali eseguiva in un giovine contadino di Uliveto la legatura dell' arteria iliaca interna destra per ferita alla natica corrispondente, the, aveva offaso un cospicuo ramo arterioso di quella regione — Questa operazione por la prima volta pra- ticata con successo da Stevens in America nel 1812 e quindi da altri Chirurghi in In- ghilterra, in Francia ed anche in Italia non ha trovato applicazione su larga scala per varie ragioni. Non è frequente infatti che se ne presenti l' indicazione, che può esser ren- i bel- arto i -- tate. l )tt. essa I 26 !ttis- su.o 3 la )ene ama riga di iasi t ad alle re il p09- lezzi anta noi- la i far che alito ›ste- g. APPENDICE I NANI DELL'AFFRIGA Il Diritto pubblica la seguente comunica- zione del segretario della Società. geografica Italiana: e Le interessantissime lettere pervenute dall'Egitto alla Società geografica coll'ultimo postale, fra le quali una da Chartum dell'8 novembre, ed una da Alessandria dal distin- to naturalista viaggiatore Schweinfart, ci pongono in grado di confermare quanto ven- ne comunicato ds questo ,ufficio al giornale il Diritto in data del 14 dicembre, relativa- mente alla morte del viaggiatore Miani, e e all'interpretazione del telegramma inviato dallo Sehweinfurt il 10 corrente, e ricevuto dalla Società la sera del 12. Il Mia,ni partì da Chartum per lo inter- no del finme Gazal nel genuaio del 1871 colle barche del Gattas, mercante d'avorio, e sotto la protezione di Giafer paseià, in allora gover- natore generale del Sudan. Raggiunse Mon- buttn in ottanta giorni di viaggio, in mezzo alle più grandi sofferenze. • La barca del Gattas, arrivata a Chartnm nei primi di novembre decorso, dopo due anni di assenza ha recato la triste novella della morte del Miani, avvenuta in novembre del 1872, nel villaggio di Gar-Gnr, nella Tribù di Monbuttu, affievolito dagli stenti e dal cre- pacuore di non più rivedere l'Italia. Questa stessa barca ha recato a Chartum due pieghi contenenti scritti e carte geografiche del Miani dirette alla Società geografica, una quantità di oggetti etnologici, due Chim- panzò (Troglodytes Schweinphurti, Giglioli) e due giovani uomini viventi degli Akka o Tikki-Tikki, acquistati da lui dal re Mutua. La conoscenza d'uomini appartenenti ad una razza di nani, abitatrice del centro dell'Africa, sotto l'Equatore, razza che sta per ispegnersi, della quale nell'antichità si ebbero notizie da Erodoto e recentissimarnente dallo Sehweinfurth, interesserà non solo la Società nostra e le altre Società consorelle, ma il mondo scientifico intero. Questi due giovani, uno dell'età di 19 anni, alto 88 centimetri, e l'altro di anni 18 dell'altezza di centimetri 72, trovansi sequestrati a Chartum assieme agli oggetti tutti del defunto Miani, per ordine dell'Autorità locale. Dobbiamo a due bravi Italiani, dimo- ranti a Chartnm, ed alle amichevoli premu- re dell'egregio Schweinfurth la notizia di questo fatto, che la Società, appena avutane cognizione, si fece premura di comunicare al ministro degli affari esteri, rinnovando anche oggi, in seguito a nuove lettere ricevute, le suo istanze, perchò, col mezzo del console generale d' Egitto, si reclami dal Governo locale la restituzione di cose tanto preziose alla scienza e tanto onoreveli alla memoria dell'intrepido viaggiatore italiano morto sulla breccia. « Il segretario della Società « 0. ANTIVORI s, A questa lettera il citato giornale ag- giunge: Ad illustrare le notizie che pubblichiamo più sopra ed a mostrarne l'importanza, diamo la descrizione originale che il signor Q. Schw- einfurth fa di questo curiosissimo popolo. Il celebre viagg;atore Do Chaillu ne diede pn re qualche notizia, e anticamente no parlò Ero- doto, e dietro a lui si formarono tutte le tra- dizioni de'popoli nani nel centro dell'Affrica. Anche un mappamondo giapponese, scoperto di recente a Yeado, e che sarà pubblicato nel Bollettino della Società geografica italiana, mette nel centro dell'Africa una popolazione di nani, che raggiungerebbero in pochi anni il massimo dello sviluppo individuale, e soster- rebbero frequenti lotte colle grù (1). Ad ogni (1) t storicamente inammissibile che i Giapponesi abbiano da se acquistato notizie sul centro dell'Affrica. Il racconto dei nani deve esser loro pervenuto, più o meno direttamente, per la via delle navigazioni degli Arabi, o delle missioni cristiane. (Nota della Direxione). modo, i più completi ragguagli, che fino ad ora abbiamo, sono i seguenti: Dal principio del mio viaggio avevo udito parlare dai Nubiani di un popolo nano che, a loro dire, abitava al sud del paese del Nianiniani. Davano il loro nome collettivo di Sciebre - dighintu, originario, a quanto pare, dal Dar Far (da Sciebre palmo eDigh barba, cioè barba d'un palmo). Per la confusione e l'ab- bellimento fantastico di tutte le loro notizie geografiche, prestai poca attenzione a questi racconti. Difetti la favola dei Niamitiam col- la coda (Alexandre Dumas, Honime à queue) era stata sparsa da loro nello stesso modo du- rante molti anni, come pure la vecchia storia degli nomini orecchiuti, che dormono sopra un orecchia e si coprono coll'altra. Solameate quando lo sentii ripetere da testimoni oculari nelle seribe, pensai vi potesse esser del varo. Credetti dapprima si trattasse dello stato pa- tologico di alcuni individui, come si trovano in tutti i paesi, o che potevano esser tenuti come buffoni di corte dei sovrani Niamniam, come lo faceva il re Kainrasi, il cui nano fu dallo Speke stesso veduto e figurato nel suo libro. Ma che nell'Africa centrale esistesse veramente una serie di popoli, la cui statura media era molto al disotto di quella degli abitanti di quella parte del mondo, me ne do- vevo persuadere coi miei propri occhi, sola- mente da Munsa. •••--

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ILLa vera e Propria rivoluzione, nel mi-glior senso della parola, è stata com-piuta per mano del generai Pavia, epei consigli del partito conservatore ilpiù risoluto; perchè se una rivoltadeve avere per fine la liberazione dellapatria dalla tirannide, questa ha ese-guito un sacro dovere liberando il pae-se dalla tirannide dei partiti.

I giornali italiani, compresi quellitinti di repubblicano, hanno riconosciutoillega4 l'atto compiuto dal generalePavia, annoverandolo trai soliti pro-nunciamenti, ma non hanno mostra-to tanto calore nel condatimarlo, anzilo hanno . riconosciuto, nelle presenticircostanze del paese, necessariò. Al-•cuni piuttosto dubitano dell' efficaciadell'opera, e temono che non si rie-sca a domare gli estremi partiti chesono causa di tutti i mali.

Noi giudicando il fatto nel suo prin-cipio e nelle circostanze che lo accom-pagnano, non sappiamo chiamarlo il-legale, come non sapremmo Chiamareillegale una vera e propria rivoluzione..Se anche questa avesse. per iscopo dimutare radicalmente le basi della so-c;179,ità otrebbe dir i - Ettp.i,49.4gLosocevo. e, immorale é qualcosa di peg-gio, ma non illegale. Questo epitetopuò applicarsi agli atti parziali che sioppongono alle leggi costituite d'unasocietà politica, non ai grandi fattistorici destinati per se stessi a costi-tire un ordine legale. Così sarà ille-gale il pronunciamento d' una partedell'esercito, che porti l'infrazione dellamilitar disciplina senza intendere altrionfo d'un grande principio; illegalesarà una rivolta alla forza pubblica perinteressi parziali, e sarà ancora ille-gale un colpo di stato, posto in essere

1.4.•

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3e.

ANNO Sabato 10 Gennaio 1874 Num. 3

GIO1=11•TA.L.E della cam -rA e PROVIl•TC:IA. di PISAAMMINISTRATIVO - POLITICO-SCIENTIFICO -LETTERARIO

SI PUBBLICA OGNI MERCOLEDÌ E SABATO DI CIASCUNA SETTIMANA

DIREZIONE

Via Castelletto N.* 2, Prime Rano.

I manoscritti che s'inviano alla Direzione

non si restituiscono, nè si rende ragione

cella ricusa di stamparli: non si accettano

scritti anonimi. — Le lettere non fremute

D1 Si ricevono.

S O IN 111 t 11 0AMMINISTRAZIONE

Via Castelletto N. 2. Primo Pinna.

Le associazioni hanno principi* il1. 0 ed il 16 d ogni mese, con pagamentoanticipato di lire 5 per un anno e di lire 4per sei mesi.

Un Numero separato centesimi 10,arretrato centesimi 20.

Avvisi ed inserzioni c,entesimi 15ogni linea e spazio di linea.

■ in- ]Pisa, 9 Gennaio

Il Colpo di StRto 111 IspElla

La rivoluzione di Spagna segue ilcorso di tutti i rivolgimenti, dei quali

fa menzione la storia: dopo esseregiunta al culmine d'una scala ascen-dente, non può fare mi altro passosenza dichina.re nella branca oppostadella discesa. Così la rivoluzione fran-

cese dall'Assemblea Costituente potègiungere grado grado a toccar l'estre-

mo della Convenzione, ma non essen-dovi più via da salire, ogni passo ul-teriore doveva necessariamente condur-re al Direttorio, e quindi .all' Imperoper andare a finire al trionfo completodella riazione.. È naturale che quandoi liberali d'oggi passano per codini do-mani, e gli stessi repubblicani piùspinti vengono successivamente a go-dere della stessa estimazione di fronteagli spiriti sempre più esaltati, è na-turale, diciamo, che altro poi non re-sti che ricominciare dà capo. In fatti

,,161_£‘9,01,gaigkiamfly09U,49114,..npli ca aai mutamenti potitíci *e sociali includeetimologicamente questo significato, edè delle più proprie ed esatte che abbiaintrodotto il linguaggio moderno; poi-chè la esprime un movimento circola-torio, per cui bisogna necessariamentetornare al medesimo punto di partenza.

Però la rivoluzione spagnuola diffe-risce dalle altre in questo, che tuttenel loro corso hanno qualcosa lasciato,mentre quella non lascia che rovine,e queste solo d'interessi materiali • enon di viete istituzioni, che o riman-gono intatte od erano prima cadute.

per portare al potere un uomo od unpartito, e non giustificato da una ne-cessità sociale: ma illegale non puòdirsi un fatto diretto a salvare il prin-cipio stesso della legalità, e_ . neppurquello con cui si pretendesse costituirela società sopra opposti principj. Inquest'ultimo caso sarebbe peggio cheillegale, e potrebbe rinunziarsi senzaperdita a questo aggettivo per appli-carne altri più acconci.

Per poter condannare un colpo distato si richiede un esame storico im-parziale e severo. Per citare Un esem-pio, forse . il colpo di stato di Napo-leone 111 non potrebbe .:;•itistificarsi,perchè a quell'epoca i partiti sovver-sivi erano stati domati, e ragioni ur-genti d'ordine pubblico non esigevano unestremo rimedio. Ma al fatto del fa-

- moso 2 dicembre non può paragonar-si quello .compiuto il 2 gennaio inMadrid. In questo giorno la societàspagnuola era minacciata di vedersigovernata dagl'intransigàti, che han-no per bandiera la divisione della . pro-prietà, e per milizia i galeotti rivol-tati di Cartagena. Era dunque per

PAM-41444galità, essa ,

secondo " iF comune - linguaggio, e nonpuò chiamarsi illegalità ciò che è di-retto a 'conibatterla, qualunque sianoi mezzi. La salita al potere di coloroche negano il diritto di proprietà evoglion dissolvere l' unità nazionale,Sarebbe stata per se stessa una rivo-luzione, coin' è una rivoluzione il col-po di stato: ma rivoluzione per rivo-luzione, si può bene preferir quellache salva i principj fondamentali del-l' umano consorzio. Non vi è dunquenessuna ragione, nè giuridica nè pu-ramente morale , per cui si possa

condannare il fatto macchinato da Ser-rano e mirabilmente eseguito dalgenerale Pavia. Sarà poi da vedersise il seguito corrisponderà al felicecominciamento!

•IIMI■

Dall'illustre economista, prof. PietroSbarbaro, riceviamo la .seguente, laquale prova come altrove sia rispet-tata la libertà della stampa, senzaprivilegi di cittadinanza per quelliche la dirigono.

Roma, li 8 di gennaio 1874.Caro Bianco,

..Sono addolorato di vedere un' uomo di

tanto merito e di così esemplare probità,

come il direttore del Risorgimento, di Pisa,

avvolto in ispiaeevoli contradizioui edesposto a violenze inumane.

O che non impareranno mai la scienzadella tolleranza e l'arte del rispetto de-bito a tutte le sincere convinzioni? Io, nonanconitauo, indirizzai il Corriere delleMarche e niuno mi chiese mai in quellagentile Città, di dove fossi venuto. Sa-rebbe la dotta Alfea meno ospitale d'An-ernia? Non credo.

Tuo P. SBARRAR°.

LA CHIRURGIA IN RISA

La mattina del 5 corrente il cav. uff.professore Pasquale Leali eseguiva in ungiovine contadino di Uliveto la legaturadell' arteria iliaca interna destra per feritaalla natica corrispondente, the, aveva offasoun cospicuo ramo arterioso di quella regione— Questa operazione por la prima volta pra-

ticata con successo da Stevens in Americanel 1812 e quindi da altri Chirurghi in In-ghilterra, in Francia ed anche in Italia nonha trovato applicazione su larga scala pervarie ragioni. Non è frequente infatti chese ne presenti l' indicazione, che può esser

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APPENDICE

I NANI DELL'AFFRIGA

Il Diritto pubblica la seguente comunica-zione del segretario della Società. geograficaItaliana:

e Le interessantissime lettere pervenutedall'Egitto alla Società geografica coll'ultimopostale, fra le quali una da Chartum dell'8novembre, ed una da Alessandria dal distin-to naturalista viaggiatore Schweinfart, cipongono in grado di confermare quanto ven-ne comunicato ds questo ,ufficio al giornaleil Diritto in data del 14 dicembre, relativa-mente alla morte del viaggiatore Miani, e

e all'interpretazione del telegramma inviatodallo Sehweinfurt il 10 corrente, e ricevutodalla Società la sera del 12.

• Il Mia,ni partì da Chartum per lo inter-no del finme Gazal nel genuaio del 1871 collebarche del Gattas, mercante d'avorio, e sottola protezione di Giafer paseià, in allora gover-natore generale del Sudan. Raggiunse Mon-buttn in ottanta giorni di viaggio, in mezzoalle più grandi sofferenze.

• La barca del Gattas, arrivata a Chartnmnei primi di novembre decorso, dopo due annidi assenza ha recato la triste novella della

morte del Miani, avvenuta in novembre del1872, nel villaggio di Gar-Gnr, nella Tribù diMonbuttu, affievolito dagli stenti e dal cre-pacuore di non più rivedere l'Italia. Questastessa barca ha recato a Chartum due pieghicontenenti scritti e carte geografiche delMiani dirette alla Società geografica, unaquantità di oggetti etnologici, due Chim-panzò (Troglodytes Schweinphurti, Giglioli) edue giovani uomini viventi degli Akka oTikki-Tikki, acquistati da lui dal re Mutua.

• La conoscenza d'uomini appartenenti aduna razza di nani, abitatrice del centrodell'Africa, sotto l'Equatore, razza che sta perispegnersi, della quale nell'antichità si ebberonotizie da Erodoto e recentissimarnente dalloSehweinfurth, interesserà non solo la Societànostra e le altre Società consorelle, ma ilmondo scientifico intero. Questi due giovani,uno dell'età di 19 anni, alto 88 centimetri, el'altro di anni 18 dell'altezza di centimetri 72,trovansi sequestrati a Chartum assieme aglioggetti tutti del defunto Miani, per ordinedell'Autorità locale.

• Dobbiamo a due bravi Italiani, dimo-ranti a Chartnm, ed alle amichevoli premu-re dell'egregio Schweinfurth la notizia diquesto fatto, che la Società, appena avutanecognizione, si fece premura di comunicare alministro degli affari esteri, rinnovando anche

oggi, in seguito a nuove lettere ricevute, lesuo istanze, perchò, col mezzo del consolegenerale d' Egitto, si reclami dal Governolocale la restituzione di cose tanto preziosealla scienza e tanto onoreveli alla memoriadell'intrepido viaggiatore italiano morto sullabreccia.

« Il segretario della Società« 0. ANTIVORI s,

A questa lettera il citato giornale ag-giunge:

Ad illustrare le notizie che pubblichiamopiù sopra ed a mostrarne l'importanza, diamola descrizione originale che il signor Q. Schw-einfurth fa di questo curiosissimo popolo. Ilcelebre viagg;atore Do Chaillu ne diede pn requalche notizia, e anticamente no parlò Ero-doto, e dietro a lui si formarono tutte le tra-dizioni de'popoli nani nel centro dell'Affrica.Anche un mappamondo giapponese, scopertodi recente a Yeado, e che sarà pubblicato nelBollettino della Società geografica italiana,mette nel centro dell'Africa una popolazionedi nani, che raggiungerebbero in pochi anni ilmassimo dello sviluppo individuale, e soster-rebbero frequenti lotte colle grù (1). Ad ogni

(1) t storicamente inammissibile che i Giapponesiabbiano da se acquistato notizie sul centro dell'Affrica.Il racconto dei nani deve esser loro pervenuto, più omeno direttamente, per la via delle navigazioni degliArabi, o delle missioni cristiane.

(Nota della Direxione).

modo, i più completi ragguagli, che fino adora abbiamo, sono i seguenti:

Dal principio del mio viaggio avevoudito parlare dai Nubiani di un popolo nanoche, a loro dire, abitava al sud del paese delNianiniani. Davano il loro nome collettivo diSciebre -dighintu, originario, a quanto pare, dalDar Far (da Sciebre palmo eDigh barba, cioèbarba d'un palmo). Per la confusione e l'ab-bellimento fantastico di tutte le loro notiziegeografiche, prestai poca attenzione a questiracconti. Difetti la favola dei Niamitiam col-la coda (Alexandre Dumas, Honime à queue)era stata sparsa da loro nello stesso modo du-rante molti anni, come pure la vecchia storiadegli nomini orecchiuti, che dormono sopra unorecchia e si coprono coll'altra. Solameatequando lo sentii ripetere da testimoni ocularinelle seribe, pensai vi potesse esser del varo.Credetti dapprima si trattasse dello stato pa-tologico di alcuni individui, come si trovanoin tutti i paesi, o che potevano esser tenuticome buffoni di corte dei sovrani Niamniam,come lo faceva il re Kainrasi, il cui nano fudallo Speke stesso veduto e figurato nel suolibro. Ma che nell'Africa centrale esistesseveramente una serie di popoli, la cui staturamedia era molto al disotto di quella degliabitanti di quella parte del mondo, me ne do-vevo persuadere coi miei propri occhi, sola-mente da Munsa.

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data da nna lesione analoga a quella delmalato del prof.eLataii,.o- da lesioni e ma-lattie proprie dell' iliaca stessa o delle suediramazioni, come nel . c.aso osservato daSandiford di aneurisma spontaneo primitivodell' ischiatica, e che è da ritenersi comeunico piuttosto che rare. Le difficoltà enor-mi che la disposizione anatomica e l' impor-tanza delle parti sulle quali detesi agire,gli esiti prevalenteuiente Sfortunati hannofatto e fanno ricorrer, ben raramente i Chi-rurghi a tale operazione, ed il Sedillot a mo'd' esempio sostiene eseer molto più facile emcno pericoloso, nel caso di legioni di vasiarteriogi della regione glutea. andar* alla ri-cerca del vaso ferito e legar quello, anzichè,seguendo la pratica dell' Anel, legare il tron-o() da cui il vaso offeso trae la sua origine.Ad onta di ciò non mancano i sostenitori diquesta, gravissima operazione, e lo Chassai-gnae è fra quelli che la consigliano a prefe-renza di ogni altro mezzo proposto. — Nelcaso del prof. Landi, qualunque fosse l' opi-nione che si ,prefessava in proposito, nonera luogo alla scelta; poiché la ferita datavada parecchi giorni, e lo numerose e copioseemorragie alle quali avea dato luogo, oltrechèestenuare grandemente il malato, avevanotalmente disgregato ed alterato i tessuti, in-filtrandoli di sangue, da rendere impossibilee vana ogni ricerca sulla località ferita. —Il valente Chirurgo si accinse pertanto al-l' operazione, non dissimulandosi punto nù

la, gravezza massima di tale atto, nè le mol-teplici difficoltà, che potevano attraversarglila via, ma fidando nelle proprie forze, chemai gli vennero meno in tante difficili emer-genze della sua pratica Chirurgica. L'arteriafu ritrovata, fu legata e con tale precisione,con tanta sveltezza, che noi ci diffonde-remmo volentieri a rilevare tutto il meritoscientifico ed artistico acquistatoci in questofatto dal prof. Landi, se non si sapesse ora-mai da tutti quale e quanta sia la valentla delnostro Clinico, e in quanto gran conto Eglisia tenuto in Italia e fuori.

Mentre scriviamo il malato del .Vaanditrovasi in condizioni più che soddisfacenti etali da far preeonIzzare fin d' ora una com-pleta e sollecita guarigione.

ATTI UFFICIALI— La Gazzetta Ufficiale del 5 gennaio

contiene:

1. Regio decreto 18 dicembre, che isti-tuisce sprciali francobolli, del prezzo diquelli attualmente in vigore, per l' affran-catura delle corrispondenze da impostarsinegli uffici postali italiani che esistono-ogie verranno attivati all' estero.

2. Regio decreto 18 dicembre, che insti-tuisce altre due speoie di segnatasse po-

*tali da lire 5 e da lire 10, :dello stessoturchino chiaro, adottato per gli altri dalire 1 e 2.

3. Nomine dell' Ordine della Coronad' Italia.

4. Concessione di medaglie d' argento

al valor di marina.— La Direzione generale dei telegrafi

annunzia l' apertura della comunicazionetelegrafica fra Colon e Panama (Istmo diPanama).

— Quella del 6 gennaio contiene:1. Regio decreto 11 dicembre, che au-

torizza il comune di Giano, provincia diReggio Emilia, ad assumere il nome diCiano d' Enza.

2. Regio decreto 14 dicembre, che ap-prova alcune modificazioni all'elenco dellestrade provinciali di Rovigo.

3. Regio decreto 21 dicembre, che sta-bilisce le sedi dei tribunali militari ter-ritoriali.

4. Nomina del tenente generale LuigiMezzacapo a comandante gen. di Firenze.

— Quella del 7 gennaio contiene:1. Regio decreto 21 ottobre, che ap-

prova il nuovo regolamento organico delCollegio Reale delle fanciulle in Milano.

2. Regio decreto 30 dicembre che ap-prova e mette in vigore pel V gennaio1874 la nuova tariffa per le competenzealla bassa forza del reale corpo fanteriamarina.

3. Regio decreto 20 novembre che an-nulla alcune deliberazioni della Deputazio-ne provinciale di Reggio-ED:lilla:e la richia-ma a pronunziarsi sulla tariffa daziariadeliberata dal Consiglio comunale di Reggio-Emilia.

4. Disposizioni nel personale dell'ammi-nistrazione finanziaria, nel personale dipen-dente dal Ministero dell'interno e nel per-sonale dei notai.

— Il ministro della marina ha scrittoalle Camere di commercio residenti nelleprincipali nostre città marittime, per chie-dere il loro avviso snlla convenienza di ri-formare oppure sopprimere l' istituzione,creata per legge 28 luglio 1861, delle cas-se degli invalidi della marina mercantile.

— Il Ministero del commercio, richiestodel suo parere sulla interpretazione dell'ar-ticolo 20 alinea secondo, della legge iu data6 luglio 18(32 sulle Camere di commercio,in forza del quale chi è eletto a far partedi una Camera, ne va escluso se non pren-de parte per sei mesi alle sue adunanze,espresse l' avviso che questa disposizione

debba, in ragione del suo carattere penale,-interpretarsi nel senso meno rigoroso, eche per conseguenza, il termine di seimesi ivi stabilito debba farsi decorrere sol-tanto dal giorno in cui ebbe luogo la pri-ma adunanza dopo la partecipazione dellaseguita elezione.

RIVISTA DEGLI STATI

Italia. La Gazzetta di Milano an-nuncia che la Società degli, avvocati hanominato una Commissione composta delprofessor Gabba e degli avvocati Mosca eNorsa per presentare una relazione sulprogetto di legge che concerne la nullitàdegli atti non registrati e per esprimerela propria disapprovazione su questa pro-posta.

— La Camera di commercio di Milanoha presa la seguente deliberazione:

( La Camera, in considerazione degliinconvenienti che deriverebbero al com-mercio ed alla industria dalle propostedisposizioni relative alla tassa sui redditidi ricchezza mobile, e specialmente dalledisposizioni degli articoli 2 e 3 del pro-getto presentato alla camera dei deputatinella tornata del 27 novembre 1873, ri-tenuto che questo danno sarebbe assaigrave, senza portare corrispondente bene-ficio all'erario, incarica la propria presi-denza di redigere un motivato rapportoda presentare al Ministero ed al Parla-mento, affinchè le progettate disposizionisiano ritirate o modificate.

— Circa sedicimila maestri hanno fattopresentare dall'onorevole Ara alla Camerauna petizione, la quale venne dichiaratad'urgenza. In essa i maestri chieggono:

1. Che attese le condizioni economichedel paese ed il crescente eccessivo rincarodelle derrate di prima necessità, il mini-mo dello stipendio sia portato almeno alire 800 nei comuni rurali, e proporzio-natamente nelle città, ove le spese di vit-to e d'alloggio sono maggiori.

2. Che si pro vvegga alla pensione di ri-poso, rigettando per questo rispetto ildisposto del disegno Correnti, e dandoesecuzione alla legge Casati, con quei mi-glioramenti che le condizioni economichedel paese richieggono.

8. Che si pro v vegga alla loro posizionestabile, e perciò dopo 6 anni di lodevoleesercizio acquistino il diritto all'inamovi-bilità, tranne sempre che non se ne ren-dano immeritevoli colla loro condotta.

4. Che si consenta loro il diritto dielettori politici.

— Si legge nella Gazzetta d'Italia:c I rapporti commerciali fra l'Italia e

la Repubblica Domenicana erano finoraregolati sul trattato di amicizia, di com-mercio e di navigazione concluso dallaSardegna il 22 marzo 1854. Ora sappia-mo che il Governo del Re sta occupan-dosi di stipulare un nuovo trattato conquella repubblica. Quantunque i rapporticommerciali fra l' Italia e la repubblicasuddetta siano di qualche momento purenon possiamo indicarue le cifre esatteperchè le statistiche commerciali pubbli-cate dalla Direzione generale delle gabelledanno le cifre relative a questi scambicumulativamente con quelli riguardantigli altri Stati all'America centrale.

Francia. I giornali clericali seguita-no sempre ad eccitare l'egoismo nazionaledei Francesi, ed ora incito più che lacircolare di Mac-Mahon ai vescovi, e laquestione sulla visita degli ufficiali del-l'Orenoque ne porge loro occasione. L' Uni-vers dice che un mese fa era imminenteun assalto dell'Italia contro la Francia,che, ancora, la prima congiura ai dannidella seconda, e che i giornali francesiamici dell'Italia, col dissimulare l' ostilitàdi lei fanno opera antipatriottica, perchèdispongono la Francia a farsi cogliere allasprovvista.

Più gravi sono le considerazioni delMoniteur Universel, giornale ufficioso invia di divenire ufficiale, sulla notizia, datadall' Union, che gli ufficiali dell' °moqueanderanno a far visita al Papa in udienzaprivata. Dice che una visita privata nonpotrebbe recare offesa al governo italianonè a' suoi complici, i giornali radicalifrancesi. Soggiunge che l'Italia è alleatadella Germania, e che nessun governo po-trebbe mantenere con noi una politica difiducia e d'intime relazioni.

Journal des Débats, che non mancamai di dare savj consigli, dice che laFrancia e l'Italia altro non domandanoche di vivere in pace l'una con l'altra. Aquello si aggiunge il Siede, il quale fa in-tendere che se l'Italia è costretta a gettarsinelle braccia della Prussia, di ciò la Fran-cia non potrebbe rimproverare che sestessa.

Svizzera. Sembra che le elezioni po-polari dei parrochi non abbiano ancoraincontrato nella Svizzera una grande i)o-polarità. Ciò mostrerebbe che il frutto nonè ancora in quel paese così maturo come

' Tra il primo od il secondo grado di lati-tudine nordeirea, al sud dei Monbuttu, abitain esteei territori un popolo chiamato A.klea.È questo evidentemente un membro di questastranissima serie di popoli, la cni distribuzio-ne pare estendersi lungo l'equatore per tattala larghezza dell'Affriea, e dell' esistenza daiquali hanno raccolte notizie concordanti moltiviaggiatori da tutte le parti dell'Africa cen-trale. Recentemente ancora ce ne ha dato no-tizie, come testimone oculare noli' estremoovest, Du Chaillu ( che a me fanne l'impres-sione di essere perfettamente vere); Fritsehnon è alieno dal riunire questi nani coi selvag-gi dell'Africa meridionale, che egli ha studiatoa fondo. Dispersi in frazioni che si trovanoisolate in mezzo a razze diverse, gli Akka fausno l'impressione, come tutti gli altri popolidi cui si hanno notizie, di essere i resti di unarazza primitiva in via di estinguersi.

«Una porzione degli Akka, che i Niamniamchiamano Tikkiiikki, è soggetta al re Moncadei Monbutte, e questi, che cerca di aumenta-re lo spleudore dalla sua Corte con una colle-zione di curiosità naturali, tra lo quali figu-rano i buoi,, gli asini ed i cani che Abti.Sainatgli ha portato, ha fatto prendere domicilio in3ua vicinanza ad alcune famiglie del popolonano. Vidi un maggior mune-o di Akkaseguito del suo fratello Maineri, quando tur- ■

nando vincitore dal sud, venne a portare alsuo sovrano il tributo che gli doveva. Rice-vetti da Munse, 'stesso un Akka di 15 o 16anni, che volevo portare meco in Europa comeun vero tipo della sua razza, e come una pro-va vivente dell'esistenza di un popolc pigineonell'Africa centrale. Si era perfettamente af-fezionato a me, e si era perfettamente svi-luppato sotto le mie cure, quau lo, dopo aver-mi seguito fedelmente neimiei viaggi duranteun anno e mezzo, al ritorno dovette soccom-bere alla dissenteria nel Serbar, non ostentole cure che gli vennero prodigate. Misuravametri I 25, e negli ultimi dodici mesi non eracresciuto. Gli ulticni degli Akka misurati dame non avevano più di metri I 50; tutti i piùgrandi erano' Meticci coi lifmnbuttu. Disgra-ziatamente queste misure, conio tutte le altreprese sugli indigeni, furono predaalle fiamme.Le particolarità del corpo che più mi colpivano •negli individui Akka completamente svilup-pati. erauo: il ventre, prominente e pendente,la grande esilità delle membra in paragonenllL luaghezza della. . parte superiore delcorta), esilità non comune .lavvero nelle altrorazze, in t tL ad una grande rtrettezzae picee-lezza liLo articoluzioni dellt mano e del piede

altre razze negre andseliie 30(10 3i),'S*30, di,,una. g-randezza spreperzienata, i piedi talvoltalarghi così, che da lontano seinbrauo forniti di

membrane natatorie). Nella dimensione dellaregione del Petto e delle spalle si notavanoconsiderevoli differenze dalla struttura abitúa-le: il torace, troppo ti.' porto in basso, pareva,tra le strette spalle, estremamente piatto ecompresso. La schiena era profondamentesolcata e curva. Alla forma della schiena 'cor-rispondeva l' inarcamento delle gambe perristabilire l'equilibrio col ventre prominente;le tibie erano un po' piegato in dietro.

e Maggiori particolarità mostrava la formadel cranio: nonostante il più alto grado diprognatismo; come si vede dai tre degniportati can me (il quarto_essendo stato perdu-to nell'incendio), il cranio si 'avvicinava allaforma sferica in un mode che raramente sivede. Le labbra erano Molto lunghe e diveni-vano ancora più sporgenti per l'obliquith delmento.II 'margine esterno dellelabbra mostra-va sempre una l'orina singolare, si presentavasempre e tagliente, che è una,particolaritàdellescimmie antropomorfe. Il naso era lungo, 'unpota) arcuato, Ma poco prominente. Le orec-chie non presentavano nulla iii particolare.Il colore lella pelle era di un 'resse di rame,chiaro, terro iso (' Cioè 'Color di rame non- levi-gato) I capelli non abbondanti erano Corti,molto crespnti, avevano sempre la stessa tinta'della pelle, ed un'apparenza che si può para-gonare a quella della stoppa incatramata. Lo

sviluppo della barba non aveva niente dirimaiche -Voló negli individui da me veduti;secondo il dire di molti però, le barbe, chevengono cementate con una quantità di resinaed a cui danno la forma di un' pizzo lungodiversi palmi, formano la curiosità principaledei piccoli nomini dell'ovest, veduti dai' Nu-biani alle 'Corti di Kira e di Enna. L'agilità,la sveltezza, • specialmente la forza nel saliredegli Ak,ka è incredibile, nonostante le lorogambe corte ed i loro ventri pendenti; e devoconfessare che non mi ero rasi lasciato andaread un tale eccesso di ilarità come quau lo queipiccoli nomini,condotti davanti a me, mi diederouna rappresentazione dei loro balli guerreschi

e del loro modo di cacciare. Hanno per armilancie, archi e fredde di una piccolezza taleda sembrare giuocattoli da bambini. Fu peròmolto ammirata la destrezza colla quale se neservono, nelle loro caccie, da tutti coloro Cheno erann stati testimonii, e si notava special-mente come gli Akka non temevano di.cem-battere il bufalo, nè di cacciare l'elefante. Allacelia osservazione del come fosse possibile chequei nani combattessero. contro tali gigatiti,

rispondevano i miei interpreti Niainnàam:€ Gli Akk,a saltano qua e là nell' erba cómecavallette, gli elefanti ci vedono male, e gliAkka; 'che sono svelti, cacciano loro le freccianegli occhi e ficcano le lancie nel loro ventre».

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in Italia, almeno in quelle parti dove haavuto esempj anteriori.

Il dì 30 dopo mezzodì, ebbero luogonei tre comuni di Carouge, ChCine e Lancy(cantone di Ginevra), le elezioni dei ret-tori cottolici destinati a surrogare inqueste parrocchie i precedenti titolari chehanno ricusato il giuramento prescrittodalla legge costituzionale sul culto catto-lico; e si è egualmente proceduto alla ele-zione dei consigli della parrocchia.

A Carouge il numero degli elettoriiscritti ora di 516; il numero dei votantiè stato di 283. 11 signor abate VittorioMarchal è rimasto eletto con 281 voti.

Non essendosi presentato alcun can-didato ai due posti vacanti di vicario, laelezione, per ciò che loro riguarda, èstata aggiornata.

A Chéne il numero degli elettori in-scritti era di 161 quello dei votanti èstato di 79. Don P. Maria Quily è statoeletto con tutti questi voti.

Finalmente a Laucy il numero deglielettori era di 131; quello dei votanti èstato di 53. Con tutti questi voti è rima-sto eletto rettore l'abate Pascherot.

È evidente che gli oppositori si sontutti astenuti dal prender parte alla vo-tazione.

Germania. Lo spirito pratico deitedeschi dà un retto giudizio delle cosenostre, e quanto è nemico delle assurditàclericali, altrettanto è lontano dallo ap-provare quelle istituzioni illusorie, le qualinon hanno di liberale che una fallaceapparenza. La Norddeutsche Zeitung difatti, parlando dell'abolizione della guerranazionale, tra noi, così si esprime:

_ s Gli sforzi che fa l'Italia per inalzarela sua potenza militare su di un piederispettabile non hanno lasciata tranquillala guardia nazionale. Questa in Italia,cime dappertutto, era un acquisto dellediverse rivoluzioni avvenute nella penisola,e viene considerata dal dottrivarismo chedomina ancora in Italia come una parteintegrante delle forze e delle istituzionidello Stato. Ma, come da pertutto, anchein Italia il dottrinarisino deve cedere ilposto al realismo. »

E il giornale berlinese conclude dicendo,che la guardia nazionale italiana avràfatta l'ultima sua mostra alla inaugura-

_-_-zione del monumento Cavour.

Spagna. Il. nuovo Ministero è cosìcomposto: il maresciallo Serrano alla pre-

Sagasta agli affari esteri; Zavalaalla guerra; Figuerola alla giustizia; Becer-ra all'agriejltura; Echegaray alle' finanze;°arda Ruiz all'interno; Topete alla ma-rina; Mosquera al fomento. Albacela èstato nominato governatore civile di"Ma-drid.

I primi provvedimenti del nuovo go-verno sono dittatoriali, quali si richiedono:dalle condizioni del paese. Sono state su-bito sospese le garanzie costituzionali, esi è dichiarata in vigore la legge sull'or-dine pubblico del 20 aprile 1870., Unacircolare del ministro dell'interno ha or-

idinato la sospensione di tutti i giornalicarliSti e cantoliSti.

Era 'naturale che il colpo di stato do-vesse provocare qualche rivolta nelle pro-vincie, e vi è piuttosto da meravigliareche l'opposizione armata • non sia ‘ statamaggiore. Così a Seragozza il 4 vi fu, unconflitto tra le truppe ed i volontarj dellalibertà, che durò otto ore. La truppapadroni di 200 prigionieri, di sei cannonie di molti fucili e munizioni. La ribellio-ne, che era stata provocata dall'ayunta-miento e dalla deputazione provinciale,rimase completamente vinta a ore 9 po-meridiane.

Il nuovo governo ha ordinato il disar-mo dei volontarj, il quale, secondo i di-

spacci ufficiali, si effettuerebbe tranquil-lamente, come a Valladolid, Badajoz eBalean.

Castelar, come i principi spotestati, hafatto una protesta contro il colpo brutaleconsumato contro l'Assemblea costituente.In quella dichiara che la sua coscienza losepara dalla demagogia; la sua coscienzaed il suo onore lo separano da una si-tuazione creata dalla forza delle bajonette.

La seguente corrispondenza dellaIndépendence Beige dà molti schiarimentisui fatti che precedettero la mutazione digoverno, e che la resero inavitabile:

Madrid, 28 dicembre. — Castelar, de-sideroso di mettere in opera tutti i mez-zi di conciliazione, ebbe con Salmeron unanuova conferenza ieri sera, che durò dalle6 alle 8.

Il signor Salmeron imponeva le se-guenti condizioni: Modificare il Ministeroattuale, dare un successore al ministrodell'interno ed un altro al ministro dellaguerra, cambiare, in un breve lasso ditempo, il ministro delle finanze e i gene-rali comandanti le divisioni delle provin-cie; rinunziare al sistema politico seguitodal Ministero, ed in ispecie dal ministrodell'interno, conformarsi al programmadel centro della Camera e scegliere inesso i nuovi ministri, mettere immediata-mente in discussione la costituzione fede-rale e transigere, per quanto fosse pomi-bile, cogli altri partiti: riordinare l'armatae affidare il coniando delle operazioni mi-litari ad un Consiglio di guerra, simile aquello che aveva una volta l'Austria; nonnominare il presidente della repubblica al-tro che dopo il voto definitivo della co-stituzione federale e delle leggi organichele più essenziali.

Castelar disse al signor Salmeron, cheegli non approvava le sue idee e che leavrebbe riferite ai suoi colleghi, riuniti inConsiglio. Ciò che fece subito.

I ministri dell' interno e della guerradettero, incontauente, spontanei, le lorodimissioni per agevolare la conciliazionedesiderata da tutti, eccettuato dagli in-transigenti.

Gli altri colleghi del signor Castelarhanno 'respinto le proposte di Salmeron,e tutti furono unanimi nel decidere chesi doveva Pubblicare un memoriale, ove sigiustificassero gli atti compiuti dal Go-verno, durante la chiusura dell'Assemblea.

In questo documento si dimostrerà lanecessità di salvare il paese, la libertà ela repubblica, difendendole contro gli at-tacchi incessanti della demagogia rossa.

Se il ministero è vinto nella lotta par-lamentare, Che comincierà fra poco, i de-putati, che sostennero Castelar, occupe-ranno con • esso i seggi dell'apposizione,per combattere tutti i Governi che nonsaranno decisamente conservatori.

Dopo il Consiglio dei ministri, che è

durato dalle dieci alla mezzanotte, Caste-lar con Figueras è andato a trovare Sal-meron e gli ha manifestato la delibera-zione irrevocabile del Ministero.

Figneras, sdegnoso di questo antagoni-smo, ha cercato di smutivere il Salmerondal suo proponimento. Ma tutto fu inutile.

Non •vi è più quasi alcuna speranzad'impedire che la maggioranza della Ca-mera si divida. 'Gli amici di Castelar cre-dono che una maggioranza rimarrà adesso fedele.

A Cartagena, gli assedianti hanno po-sto alcune batterie, a 150 metri dallefortificazioni. Fu tirato a sorte per sape-re quali reggimeuti dovranno montare iprimi, per dare l'assalto, allorchè; la brec-cia sarà assai grande.

Sulle operazioni dell' armata di Valen-za leviamo i seguenti particolari da unaltra corrispondenza del medesimo giornale:

Il brigadiere Weyler ha dato un combat-timento non meno serio di quelli datidalli armata del Nord, perchè con quattro-Mila uomini ne ha battuti più di sette--mila in forti posizioni. Il cabecilla San-tes, con seimila settecento chrlisti, quat-trocento cavalli e due cannoni, percorrevada dieci giorni le vicinanze di Valenza.Partito da Chelva, il 19 era ad. Outenieu-te. Ficcandosi trai monti e fuggendo dicastello in castello, il capo carlista giun-se a Bocairente sul cominciar della notte,ed ivi, si dispose a riposare il 21 dicem-bre. Qui ebbe un primo incontro indeciso,perché ciascuno conservò le sue poaizioni.

La mattina del 22; essendo i carlisti ri-masti nei loro accampamenti sopra alturescoscese, il brigadiere Weyler uscì di Bo-cairente per dar loro battaglia. Mentrel'artiglieria li canyoueggiava . di fronte,

un altra brigata li prese di fianco. Lapugna fu terribile, e durò dalle nove amezzodì. Tre volte le alture furono toltee riprese, e con quattro cariche a bajo-

netta le bande giunsero fin sopra i can-noni dei soldati. Intorno a due pezzi unalotta corpo a corpo durò venti minuti. Irapporti degli ufficiali fanno onore allafuria con cui attaccavano i carlisti con-dotti da Santes in persona.

A mezzogiorno la battaglia era vintaed il nemico, in piena ritirata, lasciava sulcampo 149 morti e 107 feriti. La truppaebbe 40 morti e 120 feriti, trai quali illuogotenente-colonnello d' Albuera e 22ufficiali. Sono stati raccolti i corpi delcolonnello carlista Almenar e di due altricabecillas. Però è da sapersi che il giornodopo lo scontro, Santes fermò un trenoad Albaceta per obbligarlo a trasportareduecento dei suoi feriti. Ciò fa supporreche le sue perdite siano state considera-bilissime.

,M111.

Varietà•■■■•■•••■0".

Saggio di Comune a Firenze nel quattordi.

cesimo secolo (dal Nord)Sotto questo titolo il signor :L. Simonin

comunicò all'accademia di scienze morali epolitiche uno. studio storico dei più curiosi.Questa insurrezione ha molta analogia conquella che hisangiiinò Parigi nel 1871; nel-l'una come nell'altra si vede la lotta delsalario contro il • padrone, del lavoro controil capitale, dopo l'incendio, il saccheggio,Paesasiinio scatenarsi su la città desolata;finalmente la sommossa vittoriosa perdersiper causa dei suoi stessi eccessi, gridare altradimento, rivoltarsi contro i proprj capinell'iStatite di perire, o lasciare il campolitier'à : dd una reazione più o meno energica

Nel quattordicesimo secolo, a Firenze e-sisteva al ai fuori delle arti o corporazioni,nel seno di qnesta rerubblica, tuttavia ve-ramente democratica, una folla numerosad' artigiani, non classificati, cardatori e bat-titori di lana ( ciompi), barbieri, sart i cap-pella!, giornalieri. A capo di questi disere-dati, si facevano da lungo tempo rimarcare iciompi per il loro ardore a rivendicare laprotezione, i diritti civili e politici, dei qualierano privi per la loro esclusione dalle arti.Il partito borghese, nemico dei grandi, alquale appartenevano i Medici, si era fattodi questa plebe malcontenta e facile ad es-sere trascinata un istruinento di dominazionenella repubblica.

Il 18 giugno 1387, Silvestro dei Mediciche era stato eletto secondo l' uso per due

loniere di giustizia, presentò alconsiglio della Signoria un progetto di legge,che rimetteva in vigore alcune ordinanzedel secolo precedente vessatorio per il par-tito dei grandi. Il progetto non riuscì neicollegj; ma la plebe ammutinata e direttadai ciompi, si sollevò al segnale di Sivestro.I nobili più in vista furono proscritti; alcuniassassinati, e le caso loro saccheggiate ed

incendiate. Il turbamento durò nella citthfino alla fine di 'aglio, epoca in cui Gaio-ciardini successe a Silvestro dei Medieinelle . funzioni di Gonfaloniere; Guicciardiniera animato dallo migliori intenzioni, manon aveva la fermezza necessaria in talieircost anse.

Dieci giorni di una calma ingannevolesuccessero in sul principiare della sua cari-ca. Tutto a un tratto i ciompi insorgono dinuovo. Un congiurato, preso e interrogatoalta Signoria, accusa i ciompi di aver pro-vocato il tumulto. ù messo alla tortura; ri-vela i giuramenti che si sono mntualmenteprestati gli ammutinanti, le loro riunioniclandestine, i riti massonioi che vi si prati-cano e la parte segreta di Silvestro de' Mediciche comanda l' insurrezione. Sil vostro è chia-mato alla Signoria; si osa appena di ammo-nirlo; egli sdegna di giustificarsi. Il pericoloera supreiuo; furori.) prese dello misuro in-coerenti per 'scongiurarlo.

Frattanto il furore popolare scoppia allanuova che molti digli insorti sone divenutivittime della Signoria. La moltitudine, ebradi collera, si spinge sulla piazza di palazzovecchio al grido di: Viva il popolo! s I sol-dati rimangono indifferenti o incerti aspet-tando per resistere che le milizie cittadineappariscano e prendano parte. Alla testadelle colonne popolari si vede sventolare laterribile bandiera dei ciompi, sulla qualeora dipinto l' angelo stermina,tore. Gli in.sorti s' impadroniscono del gonfalone di Fi-renze; questo successo accresce la loro au-dacia: mandano parlamentari alla Signoriaportanti le loro condizioni.

Queste condizioni erano che i cardatori dilana e gli altri artigiani non classati sarebberoriuniti in corporazioni con diritti uguali aquelli delle altre arti, che il Monte (la banca)dello stato non esigerebbe l' interesse deiprestiti, chi l'imposta sarebbe progressiva egraviterebbe sulla ricchezza. che non si ri-cerchirebbero gli insorti, che ,si darebberocerti vantaggj ai Medici ed agli altri capidel movimento.

QuesteLoondizioni furono subito accettate.I ciarapi ne approfittarono per condurre atermine i loro progetti: invadono il palazzodella Signoria, con alla testa un cardatore,Michele di Lando, che proclamano Gonfalo-niere. Michele era un nomo di monte chesi sforzò di ristabilire l' ordine. Vi riuscì.Ma la fiducia era spenta: l' industria con-tinuò a languire; il lavoro cessò; la vita di-venne cara; i lavoranti, dopo aver vissutoper qualche tempo con le distribuzioni digrano fatte dal Tesoro, accusarono di tra-dimento i capi che si erano dati, e riprese-ro le armi. Questa volta furono schiacciatimercé l' energia dello stesso Michele diLande.

I vantaggj ottenuti precedentemente furo-no loro ritolti, i ciompi che avevano soppor-tato il peso principale della lotta si videroesclusi dalle arti nuove che si erano aggiun-te a quello minori. La reazione contro diessi arrivò al punto di rendere la loro nuo-va situazione peggiore dell' antica.

Il sig. Wimonin da questi fatti tira degliinsegnamenti che sono, dice, da meditartiin tutti i tempi e ia ogni paese: se è veroche le classi predominanti ma,noano soventedi equità., e che non hanno sempre il senti-mento delle neeessarie riforme, e l'ardita Ini-ziativa che le opera, non è meno vero cheil disordine non solo non stabilisce nulla di

durevole, ma compromette irreparabihnentole più legittime. rivendicazioni.

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Emigrazione agli Stati-Uniti. Nell' annofiscale corso dal 1.0 'luglio 1872 al 30 giu-gno 1873 emigrarono agli Stati-Uniti 459,803persone, così ripartite secondo lo differentinazioni :Germania. . 149,671 Nuova Scozia . 3,919Inghilterra. 39,499 Olanda . • . 3,811Irlanda . . 77,344 Polonia . • . 3,338Canada . . 31,711 Svizzera • . 3,107Cina . . . 20,292 Russia . . . 1 1560Norvegia . 16,247 Ungheria . . 1,347Francia 14,798 Belgio . • . 1176Svezia . . 14,303 Isole Azore. . 1,161Grecia . . 8,715 Australia . . 1,130Austria . . 5,765 Spagna . . . 541Danimarca . 4,931 Altri paesi. . 5,437

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''''''''''''''''' • ' ' •• •••••••••••• '•••• ••••••••••••

La statistica non fa menzione nè del-l'Italia, nò del Portogallo, nè del Giappone,mentre tien conto della Spagna, benché (notail corrispondente dell'Indipendance Belge,) gliabitanti di quella siano tanto felici da nontrovarsene che un numero di 541 che abbia-no stimato bene cambiar di patria. A questaconsiderazione si può obiettare che gli Spa-gnnoli non sono tanto pigri a lasciare il loropaese, ma preferiscono volgersi ali' Americameridionale, da loro anticamente colonizzata,piuttostoebò agli Stati-Uniti, dove non siparla la loro lingua. Anche gl'Italiani piglia-no la medesima direzione, ma nonostantemolti ne vanno anche agli Stati-Uniti; e lamancanza di speciale indicazione a loro ri-guardo, fa supporre nella statistica unoscambio di probabile nazionalità che trai14,798 notati di nazionalità francese vi sianoper lo meno 5000 italiani, imbarcati all'Ha-vre ed a Bordoaua, e perciò consideraticome francesi.

dei nostri bravi amministratori—Esitava que-sto giovane eletto ad accettare tale onore-vole carica, non già perché si credesse insuffi-ciente a sostenere il grave pondo, ma uni-camente perché prevedeva e prevedo gl' in-

Igiatnpi, e gli ostacoli che gli si frapporran-no contro, tostochè egli assuma l'amministra-zione. Confortato però dai buoni, ornai stan-chi della vecchia amministrazione, ed ancoconfortato dalla maggioranza degli ammi-nistrati, che con piacere hanno sentita edaccolta la scelta dai governo fatta, egli si èdeterminato a cimentarsi alla dura prova ( edico dura, poichè, credi, che i noti individuitutto faranno per gettarlo abbasso ) ed hadichiarato di accettare. Noi, per quanto pocosi valga, faremo ogni nostro meglio per aju-tarlo, e forse potrebbe darei che facendo egliprova di quella fermezza, che lo distingue,perveniese a dieilludere qualcuno, e così di-radando le file della creata maggioranza sirendesse più agevole il faticoso suo còmpito.

Pisa

Un comitato, costituitosi in Pisa per lost abilimento di cucine-economiche, ha Maga ica.toi eignori prof. Carlo Minati, cav. dott. CarloCuturi, dott. Igino Pardocabi e Giovi:tuffi/e°Chelozzi, di raccogliere i mezzi necessariall'impianto, che sono stati calcolati in circalire 2000,00. La Commissione, coal composta,si 6 dirotta aile amministrazioni tiella Pro-vincia e del Comune, ed ai vari istituti dicredito della città, dniaadande il loro con-corso alla filantropica istituzione nella mi-sura del loro stato economica e finanziario.Non dubitiamo .- punto che le amministrazionirichiesto non vogliano concorrere a quest'ope-ra santa; tanto piui che dirinapetto al modicocapitale, necessario a stabilire il fondo, puòtoccar poco per ciascuna.

Fino ad ora siamo stati zitti, sperando chefossero inconvenienti momentanei, ai quali sidovesse presto rimediare: ma la faccenda vatanto in lungo che sembra siasi costituita inregola fissa. Dai nostri associati riceviamocontinue lagnanza pel troppo prolungato ri-tardo nel ricevimento del giornale. Dalla Pro-vincia ci scrivono che lo hanno due giornidopo la pubblicazione, e molti associati dicittà si lamentano che loro perviene la seradipoi. Anche se non fusse intera fiducia cheriponiamo nella parola de' nostri associati,crederemmo al fatto, perché così siamo trat-tati pur noi: difatti i giornali a noi diretti, iquali giungono in Pisa coi treni della mattinaci vengon recati la sera tardi, e qualchevolta mai, specialmente di domenica quandoè chiusa la stamperia! Dice il proverbio cheogni soperchio rompe il coperchio! Il Direttoreprovinciale delle RR. Poste provveda.

Il Corriere dell' Arno ha menato vantodel fatto che la vecchia amministrazionetrovò un imprestito di cinque millioni, eda quello contrapponeva l' asserzione che lanuova non riesca a trovarne uno e mezzo.Sul valore di questa asserzione abbiamo par-lato in prima pagina nel numero precedente:quanto al vanto che ai mena sulla opera-zione del grosso impreetito, non lo vediamogiustificato, perchè i capitalisti posero laloro fiducia nel 'florido stato dello finanzecomunali, e non pensarono se i denari sareb-bero male spesi. Tutti sanno farsi onore nellagajezza: il difficile sta nel saper sostenereun'amministrazione quando ne son peggioratele condizioni. In questo caso non son piùle grasse entrate che attirano la fiducia,ma la volontà in chi amministra, di farele economie necessarie a sodisfare gl'impegni.

* *Il medesimo giornale accusa il cav. Rizzari

di avere screditato il comune, e di averein tal modo reeo più difficile la operazioned'un nuovo itnprestito, dipingendo, nella suarelazione, con troppo neri colori, lo statodelle finanze municipali. Ma che forse sicrede che, a trattare coi capitalisti, si tratticoi balordi? Si crede che si possa stabilirela fiducia verso un comune col nascondernelè piaghe? Ornai dovrebbe esser noto a chi

si crede abile nella materia, che i capitalistitemono più una situazione incerta, che unostato, anche cattivo, d' un' amministrazione,ma che sia posto in così chiara luce, dapoter misurare in tutta la estensione findove può giungere la fiducia pubblica ver-so di quello. Questa sincerità nella esposi-zione dello stato economico de' vari paesi ègià divenuta la politica de' migliori finanzieried è stata giudicata la più vantaggiosa.

Però se il Sindaco ha dovuto confessarele tristi coudizioni del comune, è stato benlungi dal dipingerne il fallimento; e tutta laloro tristezza si riversa a carico dei contri-buenti, e niente affatto dei creditori.

***Venendo alla solita tiritera della elezione

Barsanti, diceva che il Risorgimento vi ri-sponde con polemiche brillanti! Ma_ vuoleche si pigli sul serio chi dà tono d'alta im-portanza alle fanciullaggini? Se qualcuno hafatto la burlata, ara col sapere scrivere,ora col figurare di non sapere; e se gli seri-vani delle varie sezioni elettorali non hannomesso al loro posto tutte le lettere dell'al-fabeto, o ne hanno lasciata o scambiata qual-anca, volete che vi si scriva una tragedia?Lo faccia qui risum tenere potest!

...r-aa,.=a,2511,-~4•12~-

Siamo lieti di annunziare che la commediaPan per focaccia, dello atudente Gaetano

-Malenotti, recitata nel teatro di Sienasera di giova" -8 corrente, ha incontratoil favore di quel pubblico intelligente. L'Au-tore è stato per sette volte chiamato aglionori del proscenio.

Giovedì sera ebbe luovo al R. Teatro Nuo-vo la beneficiata della prima Donna. Il teatroera splendidamente illuminato, numerosi gliuditori, e 1Sei palchi si ammiravano molte si-gnore in graziose tolette; insomma era talequale per compensare i lodevoli sforzi del no-stro Impresario dovrebbe essere tutte le seredi spettacolo. Il duetto del Ruy Blas fu stu-pendamente cantato, come lo dimostrò la ge-nerale e spontanea ovazione dell'uditorio, perla quale gli egregj artisti furono molte voltechiamati all'onor del proscenio. Per la rigiditàdella stagione non pota essere offerte alla sim-patica beneficata neppure un mazzetto difiori.

Siamo in grado di dare più ampi ragguaglisul doloroso caso, avvenuto in Miglia-rino, della morte dell' infelice Giueeppe Ga-rinei, fornajo e padrone di caffè in questacittà. Egli insieme col signor Tito Lombarded altre distinte persone, si era recato acaccia in padule, come spesso era eolito,quale vecchio ed espertissimo cacciatore. Fi-nita la caccia, gli amici si erano 1110931 peruna breve refezione, ed anche il povero Ga-rinei era sceso dal barchetto per seguirli,quando levandone , il fucile con tutta fran-chezza, il cane di questo trovò un intopponelle tavole del barchetto, ov' era posto, percui alzandosi e ricadendo produsse la esplo-sione che colpì il cacciatore nella partedestra del petto. Il ferito spirò dopo pochiminuti rammentando la sua povera famiglia!Difatti deve essere stato, nell' estremo mo-mento, un grande strazio per quell' anima apensare che lasciava al mondo la moglie concinque figli!

Al fatto trovossi presento l' eccellentissimosignor dottor Cesare Mazzoni, ma a nullavalsero le sue curo più urgenti.

Come rimasero costernati i presenti, especialmente il signor Tito Lombard, non èda descriversi. Quest' ultimo, che era il fedelecompagno di caccia dell' estinto, provò undolore sì intenso che fu preso da fiero di-sturbo, e dovette assoggettarsi alle cure delmedico.

Se non può descriversi il dolore degliamici, tanto meno potrà esprimersi la deso-lazione della famiglia. La vedova, un figlio

varj amici vollero recarsi la sera stessasul luogo della disgrazia, e pur troppo vitrovaron cagione a raddoppiare l' angoscia!

Numerosissime sono state le visite degliamici e dei conoscenti del povero Gariueialla inconsolabile famiglia. Specialmente la

distinta caea Lombard merita una onoratanienzione, per essersi posta a disposizionedella vedova e dei figli, loro non risparemiando cure nè consolazioni,

Ieri uno sconosciuto recossi al negozio dibuccellati del signor A. P. in Via Palestro,ad•offrirgli in veadita un fiasco di rhurn. L' A.P., assaggiatolo e trovatolo di buona qualità,ne combinò il prezzo in lire 1, 80 e ritenneil detto fiasco: ma quale non fu la suasorpresa quando , dopo pochi minuti, siaccorse che quel liquido invece di rhum eraacqua? Il male si è che questi tali sono sog-getti quasi sempre sconosciuti, ed è difficilepoter dar loro una lezione.

STATO CIVILE

Dal dì 5 al dì 7 gerrnaio 1874 inclusive.Nascite denunziate

Maschi 44 — Femmine 44Nati morti 3

MatrimoniSuggi Ernesto d' Jacopo, purrucchiere, CCM

Pini Laudomia di Giuliano, attendente a casa,ambedue celibi, di Pisa.

MortiVallacca cav. Vittorio fu Giuseppe, celibe, di

anni 62, colonnello in ritiro, di Pisa — BuccbioniGiovanni di Dario 3, di Pisa — ttlanfredini Michelefu Giuseppe, coniugato 67, fruttivendolo, di Pisa-Cellerini Argia di Goffredo 2, di Pisa — Valtrianivedova Gniesi Maria fu Rocco 77, attendente acasa, di Zambra Cascina) — I3ertini Pompilio diSabatino 4, di san Marco alle Cappelle — Caianivedova Ouagli Marianna fu Lorenzo 62, di Pisa —Giovannini Averardo di Luigi 2, di san Micheladegli Scalzi 1— Melani Amelia di Ferdinando 4, diRigl ione.

E più 2 al di sotto di un annoCambiamenti di residenza

Pacini Lorenzo fu Simone, da Campiglia Ma-rittima a Pisa.

,1711~~5.

13I2I11971E NOTIZIEa

A molte cose che ci riguardano,contenute nel CorPiere dell' Arno indata d' oggi, e che ci perviene nelmomento di mettere in torchio, re-plicheremo come si conviene nel nu-mero successivo.

LODOVICO GATTAI Gerente Respons.

LIBIlERijk iSr11 11):

tiectittiszinta pubbtirmiont:BUONAMICI

IlbLATD t£PhLtA0si trovano -vendibili:

Donamici, Enciclopedia Giuridica.Doveri, Istituzioni di Diritto Romano.

Pacifici Mazzoni, Commento al Codice.

Carrara, Opere.

Puccioni, Codice Penale Toscano.

Pardessus, Diritto Commerciale.

Fiore, del Fallimento.

Garnier, Economie Politique.

Scolari, Scienza Politica.

Garnier, Finances.

Scolari, Diritto Amministrativo.

PISA TIPOGRAFIA NISTRI

AMIGra-¢11111,

CRONACA LOCALE

Pio'vinc,ia

Rosignano Marittimo. — (Nostra corrisp)Saprai, e il giornale Risorgimento lo ha

già rilevato, che questo Consiglio comunale- è diviso in due parti: da una sono i com-ponenti la Giunta. attuale composta di C.Pieri, Martelli, Lusoni e Marini, famosi so-stenitori del si=tema che ha fatta già bruttaprova nel Municipio pisano: con essi stapure mia maggioranza raggranellata con imezzi artificiosi da tutti ornai conosciuti.Dall'altra parte stà un opposizione ragionatacomposta però da sei soli Consiglieri, op-

.- posizione, che si ò fatta viva anca nell'ul-tima adunanza de' 22 dicembre 41873 nellaquale essa si astenne del voto perchènon si volle concederle tempo di esami-

. nare e studiare l'affare, Strade provinciali!.e per le quali, armo a senso dell'assessorefinanziario Martelli occorre che il nastro co-mune ricorra ad un imprestito di altre Li-re 30,000! corno se non vi fossero altri de-biti a cui soddisfare. Non _si volle dar tem-po per la frivola ragione, che al primo del-l' anno, ora in corso, la Provincia voleva co-noscere con certezza l' sklesione di questocomune ai rovinosi espedienti da lei tracciati.

Cometu intendi, presentita l'astensione di noidal voto, la Giunta imbaldanzita volle delibe-rare, e richiamò tutti i suoi a dare il voto cheebbe propizio. Quindi si andò anco più oltre:si propose la installazione di un Uffizio tele-grafico in Paese: nota bene con dispendio peril Comune affatto inutile, poiché, credilo, ilTelegrafo, che abbiamo già alla staziono indistanza di 20 o 25 minuti dal Paese, era piùche sufficiente ai bisogni di questa popolazio-ne, mentre una statistica precisa dei dispacci

- fatti, e ricevuti per Rosignano direbbe chia-ramente la inutilità di questo nuovo espedien-te voluto dai nostri buoni amministratori. Viè però una ragione recondita per avere co-tale comodità, e questa pure si è ottenuta alsolito con il concorso della maggioranza!!Qual pregio però abbia cotesta maggioranzate lo proverà il fatto seguente:

Al 31 dicembre del perduto anno scadevanodal potere tutti i Sindaci—il nostro però avea15 giorni prima abbandonata la carica, pas-sando ali' altra vita, lasciando non troppofelice memoria di se per le ultime disposizionidelle quali s'occupa adesso il nostro Tribunalecivile —: or bene, il Governo dovè procederealla elezione del nuovo Sindaco, e vi procedècolla migliore assennatezza, con meraviglia ditutti, anco se vuoi, e portando una feritamortale ai componenti la Giunta, e maggio-ra.nza. del Consiglio, mentre prescelse il nuovorappresentante non già frà gli esperti e dottiaseessori, nò frà la maggioranza del Consiglio,ina sibbeno frè. i soli od oscuri cinque o seicomponenti la microscopica opposizione, sce-gliendo a Sindaco l' egregio giovane avv.Luigi Berti Mautellassi nativo di questopaese, il quale ha sostenuto sempre un pro-gramma assolutameute contrario a quello chesi ò attuato e va ancora ad attuarsi per parte