Fluttuazioni Sinusoidali - Oltre le penalizzazioni di Google
Grandezze periodiche, alternate, sinusoidali · lineare delle grandezze impresse dai generatori e...
Transcript of Grandezze periodiche, alternate, sinusoidali · lineare delle grandezze impresse dai generatori e...
111
Parte III – A.A. 2012/2013
Una funzione del tempo u(t) è detta periodica se è possibile individuare un intervallo di tempo, detto periodo T, tale per cui l’intero andamento della funzione nel tempo può essere ottenuto ripetendo indefinitamente l’andamento della funzione all’interno di tale periodo:
u(t) = u(t + kT) per ogni k intero u(t) periodica con periodo: T e frequenza: f = 1/T
Una funzione periodica del tempo u(t) è detta alternata se il suo valor medio Um è nullo all’interno del periodo: Una funzione del tempo u(t) è detta sinusoidale se il suo andamento è esprimibile mediante un seno o un coseno con opportuno angolo di fase:
u(t) = UM cos (ωt +ϑ) = UM sen (ωt +ϑ + π/2) ω ≡ 2π/T = 2πf pulsazione [rad/s], frequenza angolare
0 )(1
== ∫+Tt
t
m
o
o
dttuT
U
Grandezze periodiche, alternate, sinusoidali
222
Parte III – A.A. 2012/2013
Per una grandezza periodica u(t) si definisce il valore efficace U come la radice quadrata della media dei quadrati della grandezza nel periodo:
Valore efficace di una grandezza periodica
∫+
=Tt
t
o
o
dttuT
U
2 )(1si ha ovviamente: U ≥ 0
Per una grandezza sinusoidale si ha che il valore medio è nullo, mentre il valore efficace U è il valore massimo UM (ampiezza) diviso per √2:
∫∫π+ω
ω
+
ωϑ+ω+π
=ϑ+ω=2
2
22 2
)2(212
)(1o
o
o
o
t
t
MTt
tM tdtcosUdttcosU
TU
2MUU =
333
Parte III – A.A. 2012/2013
Circuiti in regime sinusoidale
Per circuito in regime sinusoidale si intende una rete elettrica dove tutte le grandezze elettriche, tensioni e correnti di lato, hanno un andamento sinusoidale isofrequenziale. Si considerano nella trattazione reti lineari.
Con riferimento ad una rete algebrica, è immediato verificare che se tutti i generatori indipendenti hanno andamento sinusoidale isofrequenziale, allora anche tensioni e correnti di lato hanno lo stesso tipo di andamento. Questo in virtù del principio di sovrapposizione degli effetti: tensioni e correnti sono infatti esprimibili come combinazione lineare delle gran-dezze impresse dai generatori.
Proprietà trigonometrica: una combinazione lineare di funzioni sinuosi-dali isofrequenziali è anch’essa una funzione sinusoidale avente la mede-sima frequenza.
vedi lavagna dimostrazione: sen+cos
444
Parte III – A.A. 2012/2013
Circuiti in regime sinusoidale: transitorio iniziale
Nel caso di una rete dinamica, è ancora possibile dimostrare che se tutti i generatori indipendenti hanno andamento sinusoidale isofrequenziale, allora anche tensioni e correnti di lato hanno lo stesso tipo di andamento. In questo caso però è necessario attendere l’estinguersi del cosiddetto “transitorio iniziale” dovuto agli elementi dinamici.
Con riferimento ad una rete con n elementi dinamici, la trattazione delle reti dinamiche mostra che è possibile pervenire ad una formulazione risolutiva in termini di un’equazione differenziale di ordine n, non omogenea, dove il termine forzante rappresenta una combinazione lineare delle grandezze impresse dai generatori e delle loro derivate. Nel caso di generatori sinusoidali isofrequenziali, il termine forzante è quindi anch’esso rappresentato da una sinusoide isofrequenziale.
Proprietà: la derivata e l’integrale di una grandezza sinusoidale sono funzioni sinusoidali con la stessa frequenza della grandezza originaria.
555
Parte III – A.A. 2012/2013
Circuiti in regime sinusoidale: transitorio iniziale
L’equazione differenziale risolutiva è quindi del tipo:
)()( 2121 txekekektx p
tsn
tsts n ++++= L
)( 11
1
1 ϑ+ω=++++ −
−
− tcosUxadtdxa
dtxda
dtxd
Mon
n
nn
nL
Se le radici del polinomio caratteristico sono distinte ed a parte reale negativa (rete stabile), l’integrale generale è del tipo:
In base alla proprietà di derivazione delle funzioni sinusoidali, l’integrale particolare è rappresentato da una funzione sinusoidale isofrequenziale con opportuni valori di ampiezza e fase (si veda a seguire il metodo dei fasori):
)()( 2121 ϕ+ω++++= tcosXekekektx M
tsn
tsts nL
666
Parte III – A.A. 2012/2013
Circuiti in regime sinusoidale: transitorio iniziale
Come mostrato nella trattazione delle reti dinamiche, la soluzione tende a all’integrale particolare per t→∞, quando il transitorio dovuto agli espo-nenziali si è esaurito:
Se le variabili di stato hanno andamento sinusoidale e tali sono anche i generatori, tutte le grandezze di rete saranno sinusoidi isofrequenziali. Si parla in questo caso di regime sinusoidale instaurato dopo un transito-rio iniziale. La durata del transitorio iniziale è proporzionata alle costanti di tempo della rete dinamica, ovvero, all’inverso delle parti reali delle radici sk del polinomio caratteristico (frequenze naturali).
Nota: anche nel caso di radici multiple (che saranno in questo caso reali e negative) si ha un transitorio tendente a zero per t→∞ con andamento simile a quello esponenziale di cui sopra (vedi circuiti del II ordine).
)()( ϕ+ω=∞→
tcosXtxlim Mt
777
Parte III – A.A. 2012/2013
Circuiti in regime sinusoidale: fasori
Lo studio dei circuiti in regime sinusoidale si riconduce quindi, sia per reti algebriche che per reti dinamiche, all’analisi di grandezze sinusoidali isofrequenziali sia per i generatori indipendenti, sia per le tensioni e le correnti di lato.
Trattandosi di sinusoidi isofrequenziali, è possibile caratterizzare ciascu-na grandezza y(t) con due soli parametri: l’ampiezza YM e la fase ϑ. In particolare, per ragioni che saranno evidenziate nel seguito, si è soliti considerare il valore efficace Y in luogo del valor massimo YM:
)(2)( ϑ+ω= tcosYty
Risulta quindi immediato associare ad ogni sinusoide una grandezza vettoriale a 2 dimensioni, detta fasore, avente per modulo il valore effi-cace della sinusoide e per argomento la sua fase.
ϑ∠= YY
888
Parte III – A.A. 2012/2013
Circuiti in regime sinusoidale: numeri complessi
Il fasore può quindi essere matematicamente descritto con un numero complesso, la cui rappresentazione può essere quella polare (o esponen-ziale) o quella cartesiana:
321321)()(
Eulero di Formula
YImYRe
senYjcosYYeYY j ϑ+ϑ= →= ϑ
Im
Re
Y
ϑ
Re(Y)
Im(Y)22 )()( YImYReY +=
)()(
YReYImtgarc=ϑ
999
Parte III – A.A. 2012/2013
Circuiti in regime sinusoidale: metodo simbolico
Il metodo simbolico, detto anche trasformata di Steinmetz, consiste nel considerare al posto di ciascuna sinusoide (isofrequenziale) un numero complesso, secondo la corrispondenza precedentemente descritta. In questo modo è possibile dimostrare che tutte le equazioni di legame valide per le grandezze istantanee sinusoidali si traducono in corrispon-denti equazioni algebriche tra numeri complessi stazionari (scompare la dipendenza dal tempo). In particolare:
un’equazione lineare tra grandezze sinusoidali diviene un’equazione lineare con gli stessi coefficienti tra i corrispondenti fasori;
l’operazione di derivazione nel tempo della grandezza sinusoidale, d/dt, diviene una moltiplicazione del corrispondente fasore per jω;
l’operazione di integrazione nel tempo della grandezza sinusoidale diviene la divisione del corrispondente fasore per jω.
111000
Parte III – A.A. 2012/2013
anti-trasformatadi Steinmetz
trasformata di Steinmetz
Applicazione del metodo simbolico
Sistema di equazioni integro-differenziali con variabili reali
Soluzione permanente in termini di valori
istantanei (sinusoidali)
Sistema di equazioni algebriche con
variabili complesse
Soluzione in termini di fasori (complessi)
)(2)( ϑ+ω= tcosYty ϑ= jeYY
analisi dinamica trascurando il
transitorio iniziale
analogia con la trasformata di Laplace
111111
Parte III – A.A. 2012/2013
Formulazione analitica della trasformata di Steinmetz
L’associazione tra un segnale sinusoidale y(t) ed il corrispondente fasore Y (numero complesso) può essere formalizzata analiticamente con una trasformazione simile a quella di Laplace, già precedentemente introdotta per lo studio dei sistemi dinamici, che ora diviene:
∫ ω−==T
tj dttyeT
tyY S
0
)(2)]([
Trasformata di Steinmetz
∫π
α− ααπ
=α=2
0
)(2
2)]([ dyeyY jS α = ωt
YeYtY jS ==ϑ+ω ϑ)](cos2[
111222
Parte III – A.A. 2012/2013
Trasformata di Steinmetz
Ponendo: )(2)( ϑ+ω= tcosYty
)(2)( ϑ+α=α cosYy
ovvero:
[ ])()(
22)(2)( ϑ+α−ϑ+α +=ϑ+α=α jj eeYcosYy
[ ]∫∫π
ϑ+α−ϑ+αα−π
α− α+π
=ααπ
=α2
0
)()(2
0
2
)(22)]([ deeeYdyey jjjjS
[ ] YeYdeeYy jjjS ==α+π
=α ϑπ
ϑ+α−ϑ ∫2
0
)(21 2
)]([
= 2π = 0
, essendo: α = ωt
formula di Eulero
111333
Parte III – A.A. 2012/2013
Trasformata di Steinmetz: proprietà
linearità:
derivata:
integrale:
22112211 )]()([ YaYatyatyaS +=+
Yjdt
tdyS ω=])([
ω=
∫ jYdtty
t
S
0
)(
∫ ω−==T
tj dttyeT
tyY S
0
)(2)]([
(non occorre)
vedi dimostrazione
111444
Parte III – A.A. 2012/2013
Trasformata di Steinmetz: linearità
221122112211 )]([)]([?
)]()([ YaYatyatyatyatya SSS +=+=+
∫∫ =+= ω−ω−T
tjT
tj dttyeT
adttyeT
a
0
22
0
11 )(2)(2
22112211 )]([)]([ YaYatyatya SS +=+=
∑∑∑ ==
kkk
kkk
kkk Yatyatya SS ])([)(In generale:
111555
Parte III – A.A. 2012/2013
Yjtyjdt
tdy SS ω=ω= ])([?
])([
Trasformata di Steinmetz: derivata
[ ] ∫∫∫ ω−ω−ω− ω+==T
tjT
tjT
tj dttyeT
jdttyedtd
Tdt
dtdye
T
0
0
0
)(2)(22
[ ] YjtyjtyeT
STtj ω=ω+= ω− ])([)(20
integrando per parti:
= 0
111666
Parte III – A.A. 2012/2013
Anti-trasformata di Steinmetz
La trasformazione inversa, che associa un fasore Y (numero complesso) al corrispondente segnale sinusoidale y(t), può essere formalizzata analiticamente con la seguente operazione di anti-trasformazione:
[ ] [ ]tjtjtj- eYeYeYeS Yty ω−ωω +=ℜ== *1
222][)(
Anti-trasformata di Steinmetzα = ωt
[ ] [ ]α−αα +=ℜ==α jjj- eYeYeYeS Yy *1
222][)(
)(cos2][][ 11 ϑ+ω== ϑ−− tYeYY jSS
111777
Parte III – A.A. 2012/2013
anti-trasformatadi Steinmetz
trasformata di Steinmetz
Applicazione del metodo simbolico
Sistema di equazioni integro-differenziali con variabili reali
Soluzione permanente in termini di valori
istantanei (sinusoidali)
Sistema di equazioni algebriche con
variabili complesse
Soluzione in termini di fasori (complessi)
)(2)( ϑ+ω= tcosYty ϑ= jeYY
analisi dinamica trascurando il
transitorio iniziale
111888
Parte III – A.A. 2012/2013
Metodo simbolico: LKC e LKV
In regime sinusoidale, le leggi di Kirchhoff delle correnti e delle ten-sioni costituiscono equazioni che rappresentano combinazioni lineari tra correnti o tensioni con andamento sinusoidale isofrequenziale. In base alla precedente proprietà, tali equazioni si trasformano diretta-mente in relazioni tra i fasori rappresentativi di correnti o tensioni.
Valgono quindi tutte le proprietà introdotte con le matrici topologiche.
In questo caso, LKC e LKV danno origine ad equazioni con i fasori, ovvero, con variabili complesse (fasori delle correnti di lato [I] o di anello [J], fasori delle tensioni di lato [V] o di nodo [E]):
[A][I] = 0
[A]T [E] = [V] [B][V] = 0
[B]T [J] = [I] [C][V] = 0
[C]T [Ic] = [I]
[D][I] = 0
[D]T [Vr] = [V]
111999
Parte III – A.A. 2012/2013
Metodo simbolico: relazioni costitutive algebriche
Per quanto riguarda i generatori indipendenti, sono per ipotesi tutti sinusoidali ed isofrequenziali. Per ciascuno di questi si ha pertanto un fasore rappresentativo:
io(t) = √2 Io cos (ωt+ϑi) ⇔ Io = Io ∠ϑi [A]
vo(t) = √2 Vo cos (ωt+ϑv) ⇔ Vo = Vo ∠ϑv [V] Per quanto riguarda generatori pilotati e resistori, le relazioni algebri-che tra tensioni e/o correnti si traducono nelle corrispondenti relazioni tra fasori:
v(t) = R i(t) ⇔ V = R I oppure: I = G V Analogamente per i generatori pilotati.
222000
Parte III – A.A. 2012/2013
Metodo simbolico: relazioni costitutive dimamiche
Per quanto riguarda i componenti dinamici, condensatore ed induttore, le relazioni costitutive si traducono in termini di fasori applicando le proprietà di derivazione e/o integrazione:
iC(t) = C dvC/dt ⇔ IC = jωC VC
vL(t) = L diL/dt ⇔ VL = jωL IL In questo caso, si ha una trasformazione di relazioni di tipo dinamico in relazioni di tipo algebrico.
L’applicazione del metodo simbolico porta quindi alla trasformazione delle reti dinamiche in corrispondenti reti di tipo algebrico, introducen-do variabili complesse (fasori) in luogo di variabili del tempo con an-damento sinusoidale isofrequenziale.
222111
Parte III – A.A. 2012/2013
Sulla base delle considerazioni precedenti, si giunge ad una relazione di proporzionalità (complessa) tra i fasori rappresentativi delle tensioni e delle correnti di condensatori ed induttori. Tale relazione è formalmente simile alla legge di Ohm valida per i resistori:
IC = jωC VC ⇔ VC = −j XC IC XC = 1/ωC reattanza capacitiva
VL = jωL IL ⇔ VL = j XL IL XL = ωL reattanza induttiva Nel caso di resistori, condensatori ed induttori è quindi sempre possibile ricondursi alla formulazione:
V = Z I
che assume il nome di Legge di Ohm simbolica.
Legge di Ohm simbolica
Z = R
Z = −j XC
Z = j XL
222222
Parte III – A.A. 2012/2013
Legge di Ohm simbolica: impedenza
Il numero complesso Z è detto impedenza. Da un punto di vista dimen-sionale, il suo modulo esprime una proporzionalità tra i valori efficaci di tensione e corrente. Si ha quindi per il modulo dell’impedenza:
[|Z|] = [Z] ≡ Omh = Ω
Altrettanto vale per le reattanze: [XC] = [XL] ≡ Omh = Ω
In luogo della conduttanza, G, è ora introdotta l’ammettenza Y:
Y = 1/Z I = Y V [|Y|] = [Y] ≡ Ω-1 = S
E’ quindi possibile trattare resistori, condensatori ed induttori tutti allo stesso modo, come impedenze. Le combinazioni serie/parallelo e stella/ /triangolo sono estese alle impedenze, operando con numeri complessi. Analogamente, si introduce il concetto di impedenza equivalente (prin-cipio di sostituzione), i bipoli equivalenti di Thévenin/Norton, il teorema di Millman ed, in generale, tutti i teoremi delle reti lineari algebriche.
222333
Parte III – A.A. 2012/2013
Nel caso di un semplice circuito RL serie si ha quindi:
Zeq = ZR + ZL = R + j XL
V = Zeq I , V = Zeq I Per un circuito RLC serie:
Zeq = R + j XL – j XC = R + j (XL – XC) Nel caso di un circuito RLC parallelo:
Yeq = 1/R + 1/(j XL) + 1/(−j XC) = G + j (1/XC − 1/XL )
I = Yeq V Nota: il tetmine B = 1/X è detto suscettanza. vedi schemi lavagna
Legge di Ohm simbolica: esempio RLC
22222 LRXRZZ Leqeq ω+=+==
( )22 11 LC X/X/GYY eqeq −+==
( )22CL XXRZZ eqeq −+==
222444
Parte III – A.A. 2012/2013
L’impedenza (o l’impedenza equivalente) può essere scomposta in parte reale ed in parte immaginaria, ovvero, in una componente resistiva ed in una componente reattiva. Si è quindi soliti rappresentare graficamente l’impedenza con il cosiddetto triangolo dell’impedenza:
Z = R + j X = Z ∠ϕ
R = Z cos ϕ , X = Z sen ϕ
V = Z I = Z I ∠(ϕ+ϑi) Nota: Se la parte immaginaria è positiva, come nel caso di figura, si tratta di una reattanza induttiva, (I in ritardo su V). Se la parte immaginaria è negativa si ha una reattanza di tipo capacitivo (I in anticipo su V).
Triangolo dell’impedenza
Z j X
R
ϕ
V
I
Re
Im
ϕ
222555
Parte III – A.A. 2012/2013
)(2)( ϑϕ ==⇔ϕ+ω= jjp eUU,eXXtcosXtx
Determinazione dell’integrale particolare
Come preannunciato, l’utilizzo del metodo simbolico consente di determinare piuttosto agevolmente con i fasori l’integrale particolare nel caso di rete dinamica con generatori sinusoidali isofrequenziali, ovvero, la soluzione permanente in condizioni di regime sinusoidale:
)(2 11
1
1 ϑ+ω=++++ −
−
− tcosUxadtdxa
dtxda
dtxd
on
n
nn
nL
UXajajaj on
nn )()()( ][ 1
11 =+ω++ω+ω −
− L
)( , )()()(
1
11
txXajajaj
UeXX po
nn
nj ⇒ϕ⇒
+ω++ω+ω== −
−
ϕ
L